Francese 1 micaela Rossi

October 19, 2017 | Author: IsabellaCambiaso | Category: Stress (Linguistics), Phonetics, Phonology, Word, Phoneme
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schema riassuntivo del modulo teorico francese 1 unite micaela rossi...

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LINGUA, LINGUAGGIO, LINGUISTICA Linguistica: studio scientifico delle lingue e del linguaggio Linguaggio: attitudine umana a comunicare attraverso un sistema di segno vocali Lingue: prodotto acquisito, sistema di comunicazione, codice costituito da un sistema di regole comuni ad una comunità descrizione linguistica: 1. può trasmettere una visione diversa della realtà extralinguistica 2. può trasmettere la presenza di realtà extralinguistiche che appartengono solamente ad una delle culture analizzate e che rappresentano dei prestiti nelle altre lingue 3. può riguardare l’aspetto della realizzazione morfosintattica dei concetti Lingua: sistema di segni esprimenti idee Signe: elemento cognitivo attraverso il quale staglia e si definisce la realtà Semiotica: disciplina che si occupa dello studio dei segni Segno naturale: fatto immediatamente percettibile che ci fa conoscere qualcosa a proposito di un altro fatto non percettibile (e non conosciuto) Segnale-> cartello stradale (ex) Simbolo -> la colomba è il simbolo della pace Icona -> icona della tigre segno linguistico: entità a due facce: immagine acustica= significante; concetto (immagine visiva)= significato. i segni linguistici sono arbitrari e convenzionali. Le due facce del segno sono indissolubilmente legate e la loro associazione è costante in una lingua data. Lingua come sistema di comunicazione: la lingua è un sistema, una struttura di cui si studiano le costanti e le regolarità per attribuire un valore as ogni simbolo. Una lingua è uno strumento di comunicazione secondo il quale l’esperienza umana si analizza, diversamente in ogni comunità, in unità dotate di un contenuto semantico e di un’espressione fonica. Comunicazione: trasmissione di un messaggio tra emittente e destinatario FUNZIONI DEL LINGUAGGIO

Funzione emotiva: centrata sull’emittente del messaggio. Risalta le emozioni dell’emittente -> diario personale, poesie (per se stesso) Funzione conativa: centrata sul destinatario del messaggio -> verbi all’invocatici o imperativo. si usa per preghiere, ricette, medicine, decreti, pubblicità Funzione referenziale: centrata sul contesto al quale il messaggio si riferisce -> si spiegano i fatti avvenuti come in una partita di calcio, in un avvenimento politico o storico. Cose spiegate come nell’enciclopedia Funzione metalinguistica: centrata sul codice di comunicazione -> testo del dizionario: cosa vuol dire? Funzione poetica: centrata sul messaggio trasmesso -> testo complesso -> testo letterario (prosa, poesia) testo pubblicitario. Funzione fatica: centrata sul contatto che si stabilisce tra l’emittente e il destinatario-> al telefono: Pronto? hai capito? FORME DELLA VARIAZIONE LINGUISTICA Variazione diatopica: (o geografica) che si manifesta essenzialmente con la presenza di regionalismi. es -> poggiolo - terrazzo - balcone Variazione diastratica: (o sociale) che permette di distinguere i differenti livelli linguistici -> standard, popolare, ricercato -> destriero, cavallo Variazione diacronica: (o temporale) che marca piuttosto l’evoluzione della lingua nel tempo -> il termine libertino prima voleva dire libero pensatore e ora significa una persona con una morale troppo libera Variazione diafasica: (o stilistica) è la variazione che ogni individuo può presentare in funzione della situazione di comunicazione individuale -> medico: con la moglie dice “mal di testa” col paziente “emicrania” Approccio diacronico: si interessa alla storia della lingua e studia le sue evoluzioni (etimologia, evoluzioni fonetiche, semantiche, lessicali, sintattiche) Approccio sincronico: si interessa ad una lingua in un momento preciso della storia. DOPPIA ARTICOLAZIONE MINIMALE: MONEMI E FONEMI Monemi: unità significative minimali costituite da una faccia semantica e una fonica. i monemi possono essere formati anche da più parole grafiche -> mengeons -> Mange + ons (aujourd’hui è un solo monema). i monemi si dividono in Lessemi e Morfemi

Lessemi: a base lessicale, rinviano ad un concetto empirico o astratto come i nomi i verbi e gli aggettivi (quindi è la parola, o meglio la radice della parola; in “amico” il lessema è “amic”)òè.Morfemi: a base morfologica-grammaticale ex desinenze verbali, affissi, prefissi. esprimono numero, il tempo, il genere, il modo, l’aspetto. Fonema: unità di suono distintivo nel sistema della lingua dal punto di vista fonetico. Fonetica e Fonologia: hanno un dominio di studio comune: la produzione e la ricezione dei fatti fonici (accento, suono, intonazione). I suoni sono degli elementi fonetici senza significato (non hanno senso autonomo) Fonetica articolatoria: si interessa dei fenomeni di produzione e di trasmissione materiale dei suoni sulla base dell’apparato fonetico umano Fonetica acustica: s’interessa ai fenomeni di trasmissione dei suoni, misurando la frequenza e l’altezza melodica dei differenti suoni emessi. Fonologia: si interessa solamente alle relazioni tra i diversi suoni e alle funzioni distintive che questi suoni possono avere nel sistema-lingua. Fonemi allomorfi: forma differente dello stesso suono Fonemi commutazione: se due suoni apparentemente fonetici possono essere scambiati in un ambiente identico, trascinanti un cambiamento di senso costituiscono due fonemi distinti -> pas e bas -> costituiscono quella che viene definita coppia minima. (hanno lo stesso suono ma cambiano graficamente) Prosodia: fenomeni soprasegmentali ovvero intonazione, ritmo, accento, tono, quantità. ACCENTO Accento: fenomeno proveniente dall’aumento della durata della sillaba, dell’intensità sonora e dell’altezza melodica su alcune sillabe dell’enunciato 1. Il francese è una lingua ad accento fisso: sempre sull’ultima sillaba della parola o di un gruppo di parole 2. Il francese è una lingua ad accento sintattico (non solo su una parola ma anche su un gruppo di parole) mentre l’italiano è ad accento lessicale (accento solo sulle singole parole) 3. le parole “clitiques” articoli, aggettivi possessivi o dimostrativi o pronomi personali prima del verbo sono atoni.

Intonazione: struttura melodica dell’enunciato in gruppi ritmici. le differenze dell’enunciazione sono dovute alle perturbazioni provocate dalle modulazioni nella frequenza fondamentale, altrimenti detta “courbe mélodique” FUNZIONI INTONAZONE IN FRANCESE: 1. funzione modale: la scelta di un’intonazione terminale può indicare a ella soltanto la tipologia della frase. 2. Funzione di organizzazione dell’enunciato: l’intonazione permetterà di ben segnalare la gerarchia degli elementi di un enunciato. 3. funzione espressiva: per indicare la rabbia, l’ironia, la gioia…. Morfemi di Flessione: Si chiama flessione l´insieme delle regole che determinano la funzione logica di una parola. Le marche variabili che rendono conto di tale congruità sono morfemi grammaticali: in particolare si parla di morfemi flessivi o desinenze. La flessione dei verbi si chiama coniugazione, quella degli elementi nominali declinazione. Morfemi di Derivazione: La derivazione è una modalità di formazione di parole nuove. Generalmente si suddivide in prefissazione, infissazione e suffissazione a seconda che il morfema derivazionale legato si aggiunga, rispettivamente, a sinistra, nel mezzo o a destra della parola. "riscrivere", "cant-icchi-are" e "atom-izzare" sono rispettivamente tre esempi. FORMAZIONE DELLE PAROLE Derivazione: permette la formazione di nuove unità lessicali con l’aggiunta di un prefisso, suffisso o affisso alla base: chant-eur; Dé-faire, Lente-ment; con suffissi migliorativi, diminutivi o peggiorativi e con la formazione parasintetica ovvero combinazione suffissi e prefissi: dé-gel-er Derivazione inversa: dalla parola marcher deriva marche, dal verbo sourire la parola le sourire. Prestito: utilizzo di una parola appartenente ad un’altra lingua Composizione: unione di due lessemi -> libera: chou-fleur, tourne-disque derivazionale:anthropologue-> anthropien+logistique Troncazione: abbreviazione delle parole: Faculté-> Fac; Adolescents-> ado, Apéritif-> apér o Sigla: la parola viene ridotta ad una sigla: HIV, ENA, HLM. Mot-valise: unione della prima parte di una parola con la seconda parte di un’altra parola-> motel: motor+hotel RELAZIONI LESSICALI

Sinonimia: La sinonimìa (dal greco synōnymía, «comunanza di nome») in semantica indica la relazione che c'è tra due lessemi che hanno lo stesso significato. È dunque la relazione opposta all’antonimia. Antonimia: L'antonimia in semantica indica la relazione che c'è tra due lessemi di significato opposto. Iperonimia: L'iperonimia è un termine che indica una specifica relazione semantica tra due termini, uno dei quali, detto appunto "iperonimo", ma anche arcilessema o (termine) sovraordinato, ha un campo semantico più esteso di quello dell'altro termine e lo ricomprende. Così, ad esempio, mobile è iperonimo di sedia, armadio, tavolo ecc. Gli iperonimi possono avere una funzione testuale, nel senso che possono essere utilizzati con funzione di ripresa anaforica. Si parla, a questo proposito, anche di "iperonimi massimi" (termini come cosa, fatto), che permettono di riprendere tanto singoli sostantivi quanto intere porzioni di testo Iponimia:L'iponimia è un termine, che indica una specifica relazione semantica tra due termini, uno dei quali, detto appunto "iponimo", ha un campo semantico meno esteso di quello dell'altro termine e ne è ricompreso. Dati due lessemi x e y, c'è iponimia quando "tutti gli x sono y ma non tutti gli y sono x". In questo caso x è l'iponimo di y, il quale è iperonimo (anche detto "sovraordinato" o "arcilessema") rispetto a x. Così, ad esempio, pioppo è iponimo di albero (Tutti i pioppi sono alberi ma non tutti gli alberi sono pioppi). Ancora: sedia, armadio e tavolo sono iponimi di mobile. Sedia, armadio e tavolo si dicono co-iponimi di mobile. Omonimia: Omonimia in semantica indica un fenomeno per cui una stessa forma ortografica e fonologica esprime più significati. Ad esempio, in italiano le parole vite (plurale di vita) e vite (pianta) sono sia omofone (si pronunciano allo stesso modo) e omografe (si scrivono allo stesso modo), quindi si dicono omonime. Polisemia: in semantica indica la proprietà che una parola ha di esprimere più significati. Il significato del termine, nell'accezione comune, si è esteso anche ad altri segni: non più solo alla parola, ma anche all'immagine, al suono, ecc. Paronimia: è lo scambio (voluto o accidentale) di parole somiglianti nella forma, ma diverse nel significato: spiccicare-spiaccicare, infettare-infestare, implementare- incrementare, eccetera. Antonimia: in semantica indica un fenomeno per cui una forma ortografica e fonologica indica se stessa (i suoi grafemi o fonemi) invece di un altro oggetto. Il fenomeno dell'autonimia è di solito ignorato dai manuali di logica più elementari come foriero di confusione, ma di per sé è innocuo.

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