Vivere Senza Soldi, La Storia Di Mark Boyle - Persone - IlCambiamento

December 6, 2022 | Author: Anonymous | Category: N/A
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Viver e senza soldi, la stor ia di M ark Bo Boyle yle | Pers Persone one - ilC i lC am ambiame biamento.it nto.it

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PERSONE

 

 Vivere senza soldi, la la storia di Mark Boyle Boyle  Immaginate di sceglier sceglieree di vivere sen za denaro. denaro. Imm Immaginate, in altre parole altre parole,, di segui seguire re  Immaginate di l’esempio l’esempi o di Mark M ark Boyle. Soprannom Soprannominato inato 'the no mo money ney man', quest o trentenne di   Bristol ha deci deciso so due anni fa di di esclud  esclud ere ere i soldi dalla propria dalla propria esistenza ed oggi o ggi è più che  felice che mai. mai. di Alessandra di Alessandra Profilio Profilio  - 10 Settembre 2010 2010

Mark   Boyle ha volontariamente Mark  deciso di escludere il denaro dalla propria esistenza

31 anni a nni e nemmeno nemmeno un soldo soldo in tasca. Una condizione condizion e comune comu ne di que questi sti tempi. Eppure c’è qualcosa  qualcosa  che distingue Mark Boyle Boyle   da quella moltitudine di giovani che s i  ritr ritrov ovaano  tristemente tristemente al verde: questo ragazzo ragazzo inglese ha volontariamente volontariamente deciso, nel novembre  novembre  del 2008, di escludere il denaro d enaro dalla propria esistenza.

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Tutto è iniziato in un pub: "Il mio amico ed io stavamo parlando parla ndo di tuttii i problemi tutt problemi del mondo - ricorda Boyle - come ad esem esempio pio lo sfruttamento sfruttamen to della della ma mano nod dopera, la dist dist ruzione ruzione ambienta ambientalle, gli allevamenti industriali, industriali, la speri la sperim menta entazione sugli  sugli  animali e le guerre guerre per le per  le risorse energetiche. Ho capito che erano tutti, in un modo o nell’altro, nell ’altro, collegati al denaro. Ho deciso quindi di rinunciare ai sol soldi di.. Ho venduto la mia casa galleggiante a Bristol e ho lasciato il mio lavoro in una in una sso ociet cietàà di prodotti prodotti alimentari biologici". biologici".

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Come ha dichiarato Mark Boyle, ad aver giocato un ruolo determinante per la svolta della sua vita è stata la visione di un video di Gandhi Gandhi:: "Mi ha insegnato una lezione enorme, di essere il cambiamento che volevo vedere nel mondo. Il problema era che non avevo idea di che cosa fosse quel cambiamento". "Filosofare un pomeriggio con un mio amico ha cambiato tutto. Stavamo Stavam o analizzando analizzando le questioni del mondo mondo e mi sono reso conto cont o che stavo guardando g uardando il mondo nello nello stess o modo in cui un medico medico occidentale osserva un paziente, osservando i sintomi senza pensare alla loro causa principale. Così ho deciso di diventare un omeopata sociale, sociale, un pro-attivista, e di indagare la causa principale di questi sintomi". E ancora, dice Mark: "Una delle principali cause di quei sintomi fatto che non vediamo èpiùil le ripercussioni che i nostri acquisti hanno sulle persone, sull’ambiente e sugli animali. I gradi di separazione tra il consumatore   e il consumo consumatore "Ho fatto un elenco di tutto ciò che sono aumentati così tanto ho comprato e ho cercato di capire che siamo completamente quali cose avrei potuto ottenere in all'oscuro dei livelli di altro modo" distruzione e sofferenza determinati dalla roba che compriamo. Lo strumento che ha causato quest a separazione è il denaro". Quelle di Boyle sono dichiarazioni che fanno leva quindi su un cambiamento pratico: "Se coltivassimo da soli il nostro cibo non avremmo un terzo dei rifiuti che abbiamo oggi. Se noi stessi costruissim costruiss imo o i nostri no stri tavol t avolii e le nostre s edie, edie, non li butterem butteremmo mo via al momento di cambiare l’arredamento. Se dovessimo pulire la nostra acqua potabile, probabilmente non la contamineremmo.

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Quindi, essere il cambiamento cheaivolevo mondo mondo, purtroppo, significava rinunciare soldi vedere contanti,nelcosa che, inizialmente ho deciso di fare per un anno”.

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Eppure Mark adesso è talmente felice felice   da voler proseguire su questa strada.

» L'ALBA DELLE RICETTE VEGAN

di Mass imo Mangialavor Mangialavori  i 

"Che cosa ho imparato? Che l’amicizia, non il denaro, è la sicurezza reale. Che la povertà più occidentale è di tipo spirituale. Che l’indipendenza è realmente interdipendenza. E che se non possiedi un televisore con schermo al plasma la gente pensa che sei un estremi est remista. sta. La gente spesso mi chiede che cosa mi manca del mio vecchio mondo di profitto pr ofitto e affari. affari. Stress. St ress. Traffi T raffico. co. Conti Cont i bancari. bancari. Bollette. Bollette. Beh, ogni tanto c’era la pinta di birra naturale con gli amici". Mi piace

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13 Maggio 2013 14:59, rosana ha scritto: CIAO A TUTTI IO VIVO SPESSO SENZA SOLDI NON SI MUORE IO SONO UNA SENZA DIMORA DI TORINO DA ANNI NON RIESCO A RITORNARE NELLA NORMALITA'...E A VOLTE RIESCO A LAVORARE MA I SOLDI SONO POCHI E FINISCONO,PERTANTO IO NON CHIEDO ELEMOSINA NON CHIEDO E BASTA ASPETTO...NON HO SUSSIDI VIVO CON QUELLO CHE MI DANNO:UN LETTO DA MANGIARE POSSO LAVARMI,LA VITA DIMARK BOYLE MI RICORDA :ROBINSON CRUSOE,E' BELLO VEDERE CHE ANCHE IN QUESTI ANNI DI TECNOLOGIE DI FUTURO ESISTONO PERSONE CORAGGIOSE COME LUI,IO QUANDO PIANGO SONO SFINITA ODIO I SOLDI LI MALEDICO!!!UNA VOLTA SI VIVEVA CON LO SCAMBIO COME DICE BOYLE E FUNZIONA MEGLIO!! ALLORA ASPETTO ASPETTO CHE QUALCOSA SCATTI DENTRO DI ME,COSI' QUANDO STO MEGLIO LAVORO E I SOLDI MI DANNO PIU' FORZA MA ANCHE PROBLEMI PERCHE' ADESSO CHE HO RECUPERATO GLI STIPENDI DI DUE ANNI FA 2011 C'E GENTE CHE MI AGGREDISCE CHE MI PEDINA INSOMMA UN VERO THRILLER LA MIA VITA,ANCHE IO STO FINENDO LA MIA AUTOBIOGRAFIA DOPO 7 ANNI QUEST'ANNO QUEST'A NNO LO PUBBLICHERO'CIA PUBBLICHERO'CIAO O A TUTTI***

» VIAGGIARE VIAGGIARE AL TEMPO DELLA DECRESCITA  a cura di Paolo Merlini  DECRESCITA

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11 Aprile 2012 14:18,FAQ: FWC"Ci ha sono scritto: Tratto dalla sezione molte, molte questioni di cui lo Statuto non tratta. Le trattiamo come 'questioni secondarie'. Lo Statuto si concentra soltanto sulle più semplici questioni primarie che trattano di come collochiamo noi stessi nei confronti l'uno dell'altro, del nostro pianeta e della Natura. Tutto il resto è secondario a questo. Quando queste ben più importanti regole saranno condivise, il modo in cui daremo forma al nostro mondo o dirigeremo la nostra società dovrebbero essere auto-determinanti attraverso un processo www.ilcambi amento.it/per sone/mar k_boyle_viver e_senza_soldi.html

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evoluzionistico. Va considerato come progettare un mondo migliore partendo dal principio. Il seme non sa come sarà la pianta." Inoltre la tua giusta oss ervazione sull sullaa realizzazione de llllee idee, sop ratutto se così lontane dalla visione attuale, non possono prescindere da un forte consenso "popolare" e dalla condivisione di principi fondamentali. Da qui l'iniziativa di trovare prima una base di volori comuni. Immaginiamo di dare un aeroplano in mano ai nostri antenati. antenati. Cosa ne avrebbero fatto? Posso immaginare che come minimo, dopo la paura/stupore iniziale, lo avrebbero fatto a pezzi senza nea nche rendersi conto di quale sa rebbe potuto es sere il suo util utilizzo. izzo. Ciao 11 Aprile 2012 02:13, Christian ha scritto: Conosco il movimento Zeitgeist, è un grande movimento e ne apprezzo molte idee. Ciononostante altre non le appoggio fino in fondo. Più che firmare firmare dei principi mi piacerebb e che fos sero rea lizzate de lle idee :) 7 Aprile 2012 19:21, FWC ha scritto: Noi ci stiamo provando www.freeworldcharter.org 27 Novembre 2011 14:53, Free-consocience ha scritto: @ Maurizio Capisco il tuo punto di vista, vorresti avere un sistema senza interscambio creditizio, ma solo: io lavoro, contribuisco al servizio comune, per esempio coltivo la terra, tu costruisci case, ma invece di farl farlo o pe se stessi lo si fa pe r tutti così cche he ogni uno abbia il necessario (spero di non aver capito male). Ma devi conta re che così si crea un caos a livello di risorse, conta che in un negozio, un cittadino che può prendere vestiti senza soldi ne prende tanti anziché uno solo, e per evitare questo dovrebbe esserci un sistema meritocratico, cioè chi fa di più merita di più. Abbastanza complicato. Guarda, in Italia siamo più o meno 60 milioni di persone, calcola tassare solo 200 euro al mese come unica trattenuta (togliendo i bambini) viene 8 miliardi al mese, in un anno sono 96 miliardi, in 5 anni 480. Questo per dire che i soldi ci sono, solo che finche finche ab biamo soldi fisici fisici (c (che he si pos sono rub are) non ca mbierà nulla mi dispiace. Cmq vada spero che la gente si svegli e cominci a ragionare per cambiar e il mondo da sola non chiedendo ai LADRI AL GOVERNO di cambiare cambiare qua lcosa. :) 25 Novembre 2011 22:1 8, MAURIZI MAURIZIO O nullaTenent nullaTenente e ha scritto: ma ci prendiamo prendiamo per il CULO? dopo aver esposto un a rti rticolo colo del genere, si conclude con... "SE PENSI CHE IL CAMBIAMENTO VALGA ALMENO UN EURO AL MESE CLICCA QUI" non sarebbe piu in linea INCITARE alla distruzione di tutti I SOLDI che possediamo!! una distruzione REALE da effettuarsi di fronte alla massima istituzione Governativa della propria citta o Villaggio. E dichiarare la propria intenzione di viviere delle TERRA che calpestiamo, della terra in cui viviamo, DOVE le TASSE non esiste ranno ma s olo un Governo di (non INTER INTERSCAMBI SCAMBIO) O) m maa u n Governo di OBBLIGO di CONTRIBUIRE con le PROPRIE risorse (il proprio corpo e non i propri soldi) al BENESSERE proprio e DELLA COMUNITA! E APPROPRIARSI delle proprie terre e decisioni! ribaltando tutto il sistema!! Sono sposato e abbiam bimba di 3 anni. Entro fine anno Di Fronte al Municipio di UDINE: taglierò in mille pezzi tutti i soldi che ho! Nonostante viva in appartamento in Affitto e non abbia terra; ho un lavoro a t. d. Un lavoro che lascerò volentieri se non mutasse da lavoro remunerato a Denaro in Lavoro prestato a scambio di un bene o servizio. !!! la_verita_ti_far@l [email protected] ibero.it 15 Ottobre 2011 15:51, Free-Conscience ha scritto: Ciao a tutti ragazzzi, secondo me dovremmo togliere il denaro per far pos to ad u n siste ma di cr crediti editi ovvero soldi nn materiali. Mi spiego meglio. Partiamo dal fatto che le società non devono essere private, ma della comunità italiana. Con i soldi italiani si costruiscono le fabbriche, che varanno un manager o gestore, non un proprietario. Ogni mese Verrà distrubuito, in base al livello professionale di ogni dipendente un compenso, il resto, il guadagno, torna alle casse Italiane. Con i crediti i soldi vengono gestiti da un sistema che limita l'erogazione in base alla classe lavorativa. Se un manager ha classe AAcarta per esempio erogherà per lui 4000%u20AC al mese, su una che sarà ildisistema credito e conterrà altre inform informazioni, azioni, tipo pa tenti, tesse re san itarie ecc.. di diciamo ciamo funzionerà oltre a carta di credito tipo memory card con tutti i dati gestiti intermanete dall'anagrafe, che poi ogni 5 anni dovranno essere rinnovati. Ogniuno ha cosi i crediti che gli spettano e in nessun modo potrà rubarne poichè le entarte mensili di ogni individuo sono proporzionali al suo livello professionale e poi i crediti non esistono fisicamente. Inoltre siccome tutte le grandi fette di guadagno delle aziende ritornano al paese, tutto il credito verrà usato per comprare materie prime e finanziare il prorpio paese, paese dove non ci sono politici che decidono per te, ma persone che studiando, elaborano delle leggi, poi tramite voto tramite internet o voto fisico, i cittadini stessi dovranno approvare o abolire la legge, poichè siamo noi coloro che ne subiranno gli effetti. Immaginate che il popolo approvi leggi sull'ambiente, sulla giustizia ecc..tramite maggioranza. Ogni stato sarà come lo vogliono coloro che ci vi vivono. vono. 27 Luglio 2011 14:33, Marco . ha scritto: @Masterpiga. Non te ne accorgi ma ripeti molti dogmi parziali e interessati del capitalismo, a cominciare dal classico paragone con i documentari a-la- national geographic, interpretati con una dose abbondante di darwinismo sociale. La natura ha la sua saggezza (e abbiamo perso un bel po' anche di quella) ma l'obiettivo della società è superare la natura ecome la wilderness, non della eguagliarl eguagliarle. Da quando Darwin è stato interpretato un ideologo lottae. permanente e della prepotenza (ma non lo era, era uno scienziato e forniva modelli adatti a constatazioni fattuali, non politiche cultural-economiche fallimentari e classiste) travisando volutamente il suo "survival of the fittest" in un brutale "survival "survival of the strongest", che appa rirebbe rirebbe pueril puerilee anche ad un animale, non abbiamo mai fatto che ripeterci, ingannandoci, che la moralità della natura non si può superare e che tali condizioni sono naturali, dunque inevitabili. Lo sforzo titanico della civiltà, quella che si www.ilcambi amento.it/per sone/mar k_boyle_viver e_senza_soldi.html

 

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vuole smarcare dalle pulsioni e dalle interpretazioni biologiche, quella con un sogno, è proprio quello di andare oltre la mentalità di un branco di lupi. E se prop rio dovremm dovremmo o rinunciare ad un contributo o riginale della razza umana alle strategie non di sopravvivenza (questa emergenza, questa penuria perenne, pretesto per ogni deroga, ogni sopruso, ogni autoritarismo, ogni spietatezza) ma di vita, potremmo non scegliere di essere lupi ma formiche. Sono anche loro "fit" pur non essendo "strong" e in ogni caso l'evoluzione non opera più sugli umani singoli o su gruppi isolati, ma sulle culture e non è affatto detto che la più adatta ad una vi vita ta so ddisfacente sia la più aggressiva (ri (ripeto, peto, si parla di ad attamento non di imposizione e d i forza). 14 Giugno 2011 16:11, Christian ha scritto: @Masterpiga: Grazie per le interessanti osservazioni. La mia impressione è che innanzitutto le risorse sarebbero potenzialmente sufficienti (se non abbondanti) per tutti, se si ridistribuissero equamente e si applicasse efficacemente le tecnologie disponibili a questo preciso scopo. In secondo luogo, pe r com comee intendo io l'educazione, questa s erve a far emergere le componenti più evolute dell'essere umano promuovendo la si predominanza di fase queste su quelle Nella scalata evolutiva è passati dalla rettile, a quella"bestiali". di mammifero (cure parentali), a quella di ominide (sviluppo dell'intelletto e delle società complessa), fino allo sviluppo dei "valori spirituali" propri dei grandi uomini, che potenziano l'identificazione dell'essere umano con la propria componente più evoluta, e quindi meno soggetta alle leggi biologiche. biologi che. In una società media si avrà una sp ecie di gaussiana lungo la linea evolutiva appena descritta, le cui code saranno gli individui eccellenti da una parte, quelli meno evoluti e più sottomessi alla propria biologia dall'altra. L'educazione avrebbe lo scopo di spostare la gaussiana in avanti, rendendo le persone libere di scegliere. Finora la nostra società ha agito inconsapevolmente, permettendo ai fenomeni socioeconomici incontrollati di determinare il destino dei popoli (come a suo tempo facevano le leggi naturali per quel che riguardava l'alimentazione e la salute). Quando parlo di approccio sistemico intendo (concordemente con te) che non esiste la "ricetta sicura", ma come avviene nella medicina che mira alla salute dell'individuo, la cura dovrebbe coprire molti fronti, compresi quelli di cui abbiamo parlato, tenendo presente che i diversi fronti in qualche misura si aiutano a vi vicenda cenda (per esempio una persona educata alla sobrietà consuma meno risorse, risorse, e quindi può viv vivere ere nell nell'abbondanza 'abbondanza soggettiva, quando quella ingorda vive, a parità di risorse, in uno stato di scarsità soggettiva). 13 Giugno 2011 14:32, Masterpiga ha scritto: @Christian: Ciao Christian, grazie per la tua risposta. Il tasso di natalitá é inversamente proporzionale al benessere di una comunitá. Questo fenomeno é documentato sia su scala planetaria (vedi paesi ricchi vs. pae si in vvia ia di sviluppo vs. pae si del terzo mondo) che s u scala piú locale (le fasce piú povere di ciascuna societá sono quelle con le famiglie piú numerose). Il meccanismo alla bas e del fenomeno é in pa rte biologico, iin n parte socio-antropologico: piú figli = maggiore probabilitá che almeno qualcuno sopravviva, e piú figli vivi = piú forza (e potenzialmente maggior benessere) al nucleo di appartenenza. Riguardo il fatto che l'educazione possa essere un'alternativa alla violenza, permettimi due considerazioni. In primo luogo, l'educazione é un sottoprodotto del benesser. In ogni societá di cui si ha evidenza storica, l'educazione é sempre stata ad esclusivo appannaggio degli strati piú ricchi della società. La ragione é molto semplice: se devi lavorare 16 ore al giorno per ga ranti rantirti rti la so pravv pravviv ivenza, enza, tutto s to tempo di esse re e ducato non ce l'hai. In secondo luogo, la scarsitá di risorse necessariamente ed invariabilmente invariabilm ente porta a confli conflitti, tti, per il semplice fatto che quan do s i tratta di scegliere tra la sopravvivenza tua (o della tua prole) e quella di qualcun altro, quas i sicur sicuramente amente n on ci vai molto per il sottile. Nota be ne che questo non é un fenomeno sociale, ma un fenomeno biologico. In ogni popolazione di qualsiasi specie vivente, gli individui che insistono sulle stesse risorse sono in competizione l'uno con l'altro. E organismi appartenenti a diverse specie, ma che insistono sulle stesse risorse, sono pure in competizione. E' un efficacissimo meccanismo di autoregolazione a livello di eco-sistema, che funziona proprio grazie al fatto che le risorse sono, per definizione, limitate. Le uniche societá in cui modelli di bonaria condivisione delle risorse come quello implicato dall'esperienza di Boyle (auspicabilissimi in teoria) siano applicabili sono quelle in cui le risorse disponibili sono sovra-abbondanti rispetto alle esigenze della comunitá. Gli esempi vanno da tribú isolate in aree naturalmente prosperose, a intere e moderne societá contemporanee, come quelle nord-europee, vedi Svezia e Norvegia. Qui, i fenomeni di corruzione e le altre storture del capitalismo sono molto meno evidenti che in altre societá (come quella Italiana) per il semplice fatto che le risorse economiche sono piú che sufficienti per far star bene tutti, e quindi non c'é bisogno di competere strenuamente e prevaricare. I modelli di societá che partono dal presupposto che tutti i parametri della convivenza siano in qualche modo suscettibili di essere controllati (tutti sono educati, tutti sono disponibili a condividere, tutti mettono il bene della comunitá di fronte al prossimo), perdono di vista il fatto fondamentale che le societá sono, per definizione, entitá caotiche. Detti modelli hanno solo tre possibili sbocchi: 1) morire prima di nascere, perché inapplicabili; 2) ffallir allire; e; 3) dege nerare (vedi fascismi e comunismi, che alle origini si proponevano solo di creare societá perfette). Invece di immaginare tanto radicali quanto improbabili modelli di societá alternative, non sarebbe piú utile cercare di impegnarsi per correggere le storture piú evidenti di quello che giá abbiamo? 13 Giugno 2011 13:36, Christian ha scritto: @Masterpiga: Ciao, relativamente a quel che dici, secondo me andrebbero fatte delle riflessioni riguardo ai presupposti dai quali parte quel che affermi: 1) E' vero che le economie di scala sono l'unico modo per produrre a sufficienza? Dovremmo aver presente che queste contribuiscono a ll' ll'inquinamento inquinamento e all'i all'impoverim mpoverimento ento de l terreno, creando un circolo vizioso di scarsità alimentare. 2) La sovrapopolazione mondiale deriva tra l'altr l'altro o da p articolari condizioni di certe so cietà. Non è www.ilcambi amento.it/per sone/mar k_boyle_viver e_senza_soldi.html

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Viver e senza soldi, la stor ia di M ar k Boyle | Per sone - ilC ambiamento.i t

un caso che nell'occidente acculturato si assista ad una forte diminuzione del tasso di natalità. Non conosco esattamente le condizioni sociali in base alle quali si ha un sovraffollamento o viceversa, una diminuzi dim inuzione one delle nascit nascite, e, ma s arebbe interessante sape rl rlo, o, in modo da ricercare una soluzione sistemica. 3) Presupponi che la scarsità di risorse produca automaticamente violenza. Questo dipende dall'educazione della popolazione. In uno scenario nel quale attori "educati" (p.es. alla mutua mut ua a ssistenza) si trovi trovino no in scarsit scarsità, à, si potrebbe anche giungere ad una collaborazione al fine di aumentare la produzione (a parità di terreni) 12 Giugno 2011 20:34, Masterpiga ha scritto: Interessante esperimento sociale. Alcune considerazioni di Mark (o del reporter) sono però poco realistiche, per non dire errate. Per esempio, l'idea che sia possibile un mondo in cui ciascuno coltiva il suo orto e produce il suo cibo. Solo le economie di scala sono in grado di produrre abbastanza da soddisfare il fabbisogno di 7 miliardi di persone. Gli attuali problemi di inquinamento, sfruttamento delle risorse naturali e deforestazione sarebbero solo aggravati in un mondo in cui ognuno produce per sé, perché necessariamente la produzione sarebbeinmeno efficente, e perché ciascun individuo (o nucleo familiare) sarebbe lotta con gli altri per accaparrarsi le risorse. Immaginate di avere il vostro orto, circondato dagli orti dei vicini. Vi nasce un figlio, ed avete bisogno di aumentare la vostra produzione. Chiedete aiuto ai vicini, ma sono tutti nelle vostre condizioni. Alla fine, l'unica soluzione é una bella guerra col vicino. Insomma, il modello di Boyle funziona solo perché lui é l'unico a vivere in quel modo. Condivido invece la riflessione sulla necessità di avere maggiore informazione sul ciclo di vita dei prodotti che consumiamo, e la chiamata ad un consumo responsabile che non produca sacche di ricchezza creando bolle di povertà. 7 Dicembre 2010 01:55, aVrion ha scritto: Ragazzi, come gia qulcuno ha citato, esiste un movimento basato su una documentazione, precisa, logicamente impeccabile fatta da un regista e attivista americano, attraverso 2 film: zeitgeist e zeitgeist addendum.quanti di voi hanno visto questi film? sicuramente, non tutti.e di conseguenza, non potete realmente comprendere la natura, e l'importanza del gesto di mark boyle senza la visione completa che possono e DEVONO DARVI questi film-documento, sulla realtà della società odierna.ecco, lo noto soprattutto dall osservazione di fabio: "il denaro è uno strumento.. il male deriva da come lo si usa." purtroppo hai ass olutam olutamente ente sba gliato gliato fabio, perche forse non s ai che il denaro, è il motivo motivo è la cau sa p rincipale rincipale di ogni comportamento cri crimi minale. nale. il dena ro è il motivo per cui esiste il terzo mondo in espansione, perche la scarsità delle risorse , VOLUT VOLUTA A da un elite cri crimi minale nale ai vertici dei n ostri governi, la produce perche è sinonimo di profitto. il denaro è il motivo pr cui oggi non usiamo fonti di energia rinnovabile, perche purtroppo le tue parole, e le mie da sole, non sono niente, contro le industrie petrolifere, che hanno comprato i brevetti delle auto elettriche per non metterle in commercio. comm ercio. potrei elenca re tan ti motiv motivii q ui del pe rche dovremmo ferm fermare are questo sistema monetario che è sinonimo di PURA CORRUZIONE voi avete una vi visione sione ri riduttiv duttivaa di questa situazione, perc perche he non conoscete ques ti fil film. m. noi tutti abbiamo il diritto, e IL DOVERE, di SAPERE, quello che sta succedendo, e que llllo o che ci stanno facendo. vedete su youtube i fi film lm di zeitgeist e riprenderemo la discussione. ;) 11 Ottobre 2010 14:52, davide ha scritto: Sarebbe interessante sapere se Boyle sia stato in grado di costruirsi una famiglia e come in tal caso avrebbe affrontato i problemi dell'educazione dei figli figli.. 11 Ottobre 2010 14:21, mauro ha scritto: Interessante, questo Mark, quanto costa il suo libro? A parte la facile battuta, trovo interessante questa ricerca concreta, certo parziale anche perchè individuale: giovane, single, senza figli, in salute, in un paese ricco, adesso è pure famoso! L'interessante credo sia uscire dall'ekonomia, almeno almeno qu ella più screditata (fi (finanz nanz a, agrindustria, moda) riducendo i consumi energetici, specie nei trasporti con una mobilità consapevole. Il prossim prossimo o pas so potrebbe esse re provare a spe ri rimentare mentare la pratica del no-money come piccolo gruppo di persone conviventi, da soli sono b uoni tutti, com comunque unque in bocca al lupo Mark e co. 17 Settembre 2010 12:48, Fabio FLX ha scritto: In una porzione di mondo basata sul denaro il gesto di Mark Boyle è tanto simbolico quanto concreto. E' concreto perché dimostra che è possibile fare a meno dei soldi, ma anche simbolico perché in realtà i soldi sono un prodotto de llllaa spregiudi spregiudicatezza catezza de gli esseri um umani ani e no n il problema stesso. Se l'uomo imparasse a vivere diligentemente, in maniera ecologica, i soldi potrebbero tranquillamente essere un aspetto positivo della vita. Il fatto che tutto ciò sia attualmente utopico rende il gesto di Mark Boyle particolarmente interessante e degno di essere divulgato. 16 Settembre 2010 16:25, Christian ha scritto: @Paolo Riguardo a Zeitgeist, ho visto che nel blog www.justfortheloveofit.org ne parla! Comunque questo sito freeeconomy freeeconomy è una f***t f***taa p azzesca :D

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16 Settembre 2010 14:44, Christian ha scritto: @Francesca: Grazie per il sito di condivisione, stavo cercando da tempo qualcosa del genere! Mi sono già iscritto :) 16 Settembre 2010 13:28, Francesca ha scritto: Non ved o il mi mio o commento allora lo scrivo di nuovo:) A Fabio volevo far far sape re che Mark ha venduto la casa galleggiante per creare un sito per diffondere la Freeconomy. Il sito mette in contatto persone che vogliono scambiare cose e abilita' www.ilcambi amento.it/per sone/mar k_boyle_viver e_senza_soldi.html

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Viver e senza soldi, la stor ia di M ar k Boyle | Per sone - ilC ambiamento.i t

senza chiedere niente in cambio.Per esempio se in una via ci sono 10 case con un piccolo giardino e voglio mettere a disposizione il mio tagliaerba per i vicini lo posso far sapere,oppure se voglio aiutare a creare un orto o tutto quello che so fare lo voglio condividere, basta scriverlo nel mio profilo.Allo stesso modo se un giorno mi serve qualcosa che non ho posso vedere se qualcuno che abita vicino me la puo' prestare. Mark ha scritto un libro il cui ricavato andra' a finanziare la realizzazione di una comunita' che vuole vivere senza denaro. Il sito della Freeconomy e' www.justfortheloveofit.org Cons iglio iglio la visita a l blog che e ' ri ricco cco di consigli pratici per uno stile di vita che non abbia un impatto negativo sull'ambiente. 16 Settembre 2010 12:57, Fabio ha scritto: @Francesca C ome vedi, i so ldi gli son s erviti. ;;-)) 16 Settembre 2010 12:37, Francesca ha scritto: a Fabio. Mark ha usato i soldi ricavati dalla vendita della casa galleggiante per creare un sito web per mettere in contatto tutte le persone che sarebbero contente di condividere le proprie cose e le proprie abilita' con altri che vivono vicini. Il sito si chiama ww w.justfothe loveofit.org e il movi movimento mento freeconomy. Il blog e' ricco di consigli pratici per vivere in un modo che ha un minore impatto impatto sull'ambi sull'ambiente ente . 16 Settembre 2010 01:47, Chrstian ha scritto: Sono d'accordo con tutto quel che dici... fattostà che spesso, pur volendo mantenere un comportamento (ed un consumo) etico, poi il funzionamento del sistema economico ci "costringe" a scelte/compromessi che coadiuvano le componenti non etiche del sistema, ostacolando di fatto il processo di transizione. Per esempio, non so se è una mia impressione, ma le soluzioni di consumo ecologiche/etiche hanno spesso un costo (non solo monetario) superiore a quello di quelle che non lo sono... per questo dicevo che sarebbe opportuno trovare trovare de llllee a ltern lternative ative che ri risolvessero solvessero o attenuasse ro quel problema. 16 Settembre 2010 00:55, Paolo Posocco ha scritto: Conoscete il movimento zeitgeist? zeitgeistitalia.org e thezeitgeistmovement.com Lo troverete interessante! Propone una transizione da un'economia basata sul denaro a una basata sulle risorse, il tutto senza ridurre il tenore di vita, anzi, elevandolo per tutte le persone del mondo, senza d isti istinzioni nzioni.. 16 Settembre 2010 00:22, Fabio ha scritto: Sarebbe interessante s apere cosa ne ha fatto de i proventi proventi dell dellaa vendita della sua casa, e se il libro lo ha regalato od invece si acquistava. Il dena ro è uno strumento... il male deriva da come lo si usa. Co ncordo, ad ogni modo, che la soluzione di tanti nostri problemi stia nel riavvicinarci alla terra dalla quale deriva tutto ciò che, in un modo o nell'altro consumiamo. Fare a meno del denaro è solo un modo estremo di costringersi a farlo, ma non è necessario. 16 Settembre 2010 00:01, Christian ha scritto: Piacerebbe anche a me diventare fiscalmente invisibile :) Il problema è, per la maggior parte delle persone, che questo comporterebbe una drastica riduzione del tenore di vita... a meno che non costruissimo una specie di rete di scambi alternativa, che funzionasse a livello globale.

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