Venanzio Fortunato - Opere

December 29, 2016 | Author: Gabriele Galleri | Category: N/A
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OPERE/1

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BIBLIOTECA

ACOL T A' TEOLOGICA. -

CAGLIAF\I

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COMITATO DIRETTIVO

SCRITTORI DELLA CHIESA DI AQUILEIA edizione latino-italiana a cura di Giorgio Fedalto

di Gorizia

ANTONIO VITALE BOMMARCO

Arcivescovo emerito

GIANCARLO MENIS

Direttore del Museo diocesano di Udine

GIORGIO FEDALTO

Prof. ord., Università degli Studi, Padova

GIUSEPPE CUSCITO

Prof. ord., Università degli Studi, Trieste Giornalista, segretaria

CHIARA CORBATTO

COMITATO SCIENTIFICO PAOLO BETTIOLO

Prof. ord., Università degli Studi, Padova

MARIA ELISABETTA BOTTECCHIA

dell'Università degli Studi, Padova

GIULIO CATTIN

Prof. ord., Università degli Studi, Padova

GIUSEPPE CUSCITO

Prof. ord., Università degli Studi, Trieste

ADA GONZATO

Prof. ass., Università degli Studi, Padova

CLAUDIO LEONARDI

Prof. ord. Università degli Studi,

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Firenze VINCENZO PAVAN

Prof. ass., Università degli Studi, Bari

MANLIO SIMONETTI

Prof. ord, Università degli Studi "La Sapienza", Roma

CORPUS SCRIPTORUM ECCLESIAE AQUILEIENSIS VIIl/1

SCRITTORI DELLA CHIESA DI AQUILEIA VIIVl

Venanti Honori Clementiani Fortunati

Venanzio Fortunato

OPERA/I

OPERE/ 1

Curavit STEPHANUS DI BRAZZANO

A cura di STEFANO DI BRAZZANO

CARMINA EXPOSITIO ORATIONIS DOMINICAE EXPOSITIO SYMBULI APPENDIX CARMINUM

CARMI SPIEGAZIONE DELLA PREGHIERA DEL SIGNORE SPIEGAZIONE DEL SIMBOLO APPENDICE AI CARMI

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PADRI GEC

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FACO TEOLOGICA L::--C_A_GLI A!:11 ____ .

--B-1B-L-10-TEC:A--J TE?LOGICA [F:ACOLTA" CAGUAF·ìl ·--·---· --· ·---

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CSEA - Aquileia

Città Nuova Società per la conservazione della Basilica di Aquileia

MMI

2001

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VENANCE fORTUNAT. Poèmes Tome I - Livres I-IV. Texte établi

Per la praefatio e i libri I-VIII

et traduit par Mare Reydellet

Paris 1994. Tome II - Livres V-VIII. Texte établi et traduit par Mare Reydellet Paris 1998.

Per i libri IX-XI, l'Expositio orationis Dominicae, l' Expositio Symbuli e l'Appendix canninum

VENANTI HONORI CLEMENTJANI FORTUNATI PRESBYTElli ITALICI

Opera poetica Recensuit et emendavit Fridericus Leo

(Monumenta Germaniae I-listorica, Auctorum antiquissimorum tomi IV pars prior) Berolini 1881. Epistolae Austrasicae, edidit Wilhelmas Gundlach, Epistolae Merowingici et Karolini acvi. Tomus I (Monumenta Germaniae Ht'storica.

Per carm. app. 34

Epistolarum tomus III, Merowingiae et l(arolini aevi I)

Berolini 1892 (= Corpus Christlanorum. Series

Latina CXVII, Turnholti 1957). Con interventi del curatore.

Copertina di Gyiirgy Szokoly

© 2001, Città Nuova Editrice - Via degli Scipioni, 265 - 00192 Roma te!. 063216212 - e-mail; ~om,m,editrke@sittal\uova.it , l

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Fondazione "Società per la cortservaziol)e ~qll~ B~$iljca:di Aquileia" via Arcivescovado., f; · -~~ 1/q Gorizia' ISBN 88-311-9084-9 Elaborazione grafica e impaginazione di Carla Curti REDAZIONE CITIÀ NUOVA

Finito di stampare nel mese di ottobre 2001 dalla tipografia Città Nuova della P.A.M.0.M. Via S. Romano in Garfagnana, 23 00148 Roma - te! 066530467 e-mail: [email protected]

VENANZIO FORTUNATO OPERE/ 1

SIGLE E ABBREVIAZIONI

SIGLE E ABBREVIAZIONI

GREGORIUS M/\GNUS

epist.

Registrum epistularum

G!lliGOlUUS TURONENSIS

Acta sanctorum, 67 voli., Antverpiae et Bruxellis 1643ss. Bibliotheca Sanctorum, 14 voli., Roma 1961-1987. Catechismus Catholicae Ecclesiae, Città del Vaticano 1997 (tr. it. Catechismo della Chiesa Cattolica, Città del Vatica·

AS BS CCE

no 1992).

Corpus Christianorum. Series Latina, Turnholti 1954ss. Corpus scrzj;torum ecclesiasticorum Latinorum, Vindobo-

CCL CSEL

nae 1866ss. DACL DS

Dictionnaire d' archéologie chrétienne et de liturgie, 15 voli., Paris 1924-1953. H. DENZINGER · A. ScHONMETZER, Enchiridion symbolorum, de/initionum et declarationum de rebus fidei et morum, Barcinone - Friburgi Brisgoviae - Ro1nae - Neo-

Eboraci 1976" (tr. it. aggiornata a cura di R Hiinermann, Bologna 1995"). MGH Monumenta Germaniae historica, indicazioni bibliografiche. Auctores antiquissimi, 15 voi!., Berolini 1877-1919. AA EE Epistolae, 8 voli., Berolini 1887 -1939. LNG Leges natiDnum Germanicarum, 5 voll., Hannoverae et Lipsiae 1892ss. PLMA Poi!tae Latini medii aevi, 6 voli., Berolini 188lss. Scriptores rerum Merovingicarum, 7 voll., Hannoverae et SRM Lipsiae 1884-1951. Scrzj;tores (in folio), 30 voli., Stuttgardiae 1826-1934. PG Patrologiae cursus completus. Series Graeca, ed. J.-P. Migne, 161 voli., Parisiis 1857-1866. PL Patrologiae cursus completus. Series Latina, ed. J.-P. Migne, 221 voli., Parisiis 1841-1865. PLRE J. R MARTINDALE, The Prosopography o/ the Later Roman Empire, voi. III, A. D. 527 -641, 2 tomi, Cambridge 1992. RLAC Reallexikon fi.ir Anttke und Christentum, 19 voli., Stutt· gart 1950ss.

ss

ABBREVIAZIONI DELLE OPERE MAGGIORMENTE CITATE

BAUDO NIVIA

Vita s. Radegundis

Frane. glor. conf glor. mart. Iul. Mart. vit. patr.

HZ:rtoriae

In glorz'a confessorum In gloria martyrum De virtutibus S. Iuliani De virtutibus S. Martini Vita patrum

HIERONYMUS

epist.

Epistularum corpus

ISIDORUS orig.

Origines

p /\ULUS DJACONUS

Lang.

Historia Langobardorum

RUFINUS

hist.

Eusehzi Hlstoria ecclesiastica translata et con~ tinuata

SIDONIUS APOLLINARIS

epist.

Epistulae

SULPICIUS SEVERUS

Mart. dia!.

Vita s. Martini Dialogi

VENANTIUS FORTUNATUS

Mart. vita Radeg. vita G~rm.

Vita Martini Vita Radegundil' reginae Francorum Vita Germani episcopi Pari la s~essa p~­ izione privilegiata conferita da Venanzio a questi due cannt al momento dt pubblis e tutte le sue con1posizioni seinbra confennare l'idea secondo cui Vitale fu il suo car .. successi,. ma. rimo mecenate> .a.I q~ al.e iI P?e~a cl?veva no!!. soItan~o l. suoi. prim1 ph con ogni venstlntglianza 1 giusti appoggt ll1 Gallia (cf. PISACANE, 11 De exc1dio Theoringiae, 182 nota 23). Vitale infatti già diversi anni prima di essere deportato da

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Narsete dovette per motivi .che ci restano ignoti fuggire dalla sua diocesi, trovando asilo ad Aguntum, l'odierna Lienz, nel Norico, zona d'influenza del regno franco. Conosciamo l'intera vicenda da PAUL. DIAC. Lang. 2, 4: I-Iis quoque temport'bus Nar-

sis patricius, cuius ad omnt'a studium vigilabat, Vt'talem episcopum Altinae ct'vt'tatis, qui ante annos plurimos ad Francorum regnum con/ugerat, hoc est ad Agonthiensem civitatem~ tandem comprehensum aput Sicilt'am exilio damnavit. 55 E questa la posizione di I(OEBNER, Venantius Fortunatus, 15. 56 Principale sostenitore di questa idea è STEIN, Histot're, II, 832ss., che, pur rifiutando l'identificazione del vescovo Vitalis con il presule altinate, annovera nondimeno i seguenti inconfutabili elementi: 1) L'entusiastica apostrofe al nuovo hnperatore Giustino II, che ~~taminazione tra i s.ubarchet.ipi dei diversi gruppi. Tale edizione, gta nota a M.A. Luchi che la cita nella sua prefazione (cf. PL LXXXVIII, cc. 11-12, ~atata per~ 157~: errore o unica testimonianza di una prima s~ampa?), cadde successivamente 111 oblio, F. Leo conosce soltanto la successiva ediZI?ne, c~r3:ta ~ncora d~ de la ?olana ina uscita a Venezia nel 1578 nella tipografia degli eredi di Gtacon10 Sunbenio (MGH AA IV 1, prooemlum, XIV). È poi citata da

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INTRODUZIONE

Martl:ni. Carmi singoli - soprattutto quelli più noti e apprezzati - erano del resto già stati editi a stampa a partire dal 1513 182 • La prima edizione completa degli undici libri, ·condotta secondo i dettami della critica tardorinascimentale e munita di note di commento, risale agli inizi del secolo successivo, e fu curata dal gesuita tedesco Christoph Brower. Pubblicata a Magonza nel 1603, fu seguita da una seconda edizione lievemente modificata, uscita nella medesima città nel 1617 e poi ancora nel 1630 183. Un'ultima ripresa data al 1716. Alla fine del secolo XVIII lintero corpus delle opere di Venanzio, in versi e in prosa, fu ripubblicato dal monaco benedettino cassinese Michelangelo Luchi. Ii primo tomo, contenente i Carmina, fu stampato a Roma nel 1786, l'anno successivo segui' il secondo tomo, contenente la Vita Martini e gli scritti in prosa. Questa edizione fu poi inclusa da J.-P Migne nel tomo LXXXVIII della Patrologia Latina, pubblicato a Parigi nel 1850. Nel frattempo, nel 1831, B. Guérard aveva pubblicato i carmi inediti da lui reperiti nel manoscritto parigino latino 13048 (1:). La prima edizione critica degli undici libri dei Carmina, del!' Appendix carminum e della Vita Martini, dovuta a Friedrich Leo, usci a Berlino nel 1881, nell'ambito della serie degli Auctores antlquissimi dei Monumenta Germaniae Historica. Tale edizione, assai autorevole, divenne immediatamente testo di riferimento, ed è dotata di tre diversi indici: linguistico, metrico e biblico. Grazie a questo lavoro si sviluppò, nei cinquant'anni seguenti, una feconda stagione di studi critici su Venanzio e sulla sua opera: basti ricordare la traduzione frances.e condotta da Ch. Nisard (1887) e le tre fondamentali monografie di W Meyer (1901), R. Koebner (1915) e D. Tardi (1927). Ora è in corso di pubblicazione presso Les belles lettres una nuova edizione critica con traduzione francese di tutte le opere poetiche di Venanzio Fortunato: dei Carmina, curati e annotati da M. Reydellet, sono finora usciti due volumi: il primo, dedicato ai libri I-IV e contenente un'introduzione generale, è stato pubblicato nel 1994; un secondo, contenente i libri V-VIII è uscito nel 1998. Entrambi i volumi sono frutto di un nuovo lavoro di collazione dei principali manoscritti, e tengono conto dei numerosi interventi critici sul testo venanziano pubblicati nel corso

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TARDI Fortunat VII che però non ne ebbe diretta conoscenza; è stata riscoperta soltanto Ìn anni re~enti 'da L. BALSAMO, La prima edizione del!' opera poetica di Venanzio

Fortunato (Cagli'ari 1574), in St~di bibliografie~. Atti d~l con~egno 4ed~cato a(la s~oria del libro italt'ano nel\.' centenario dell'introdu:aone dell arte tipografica tn Italia, Firenze 1967 67-80 che chiarisce fra l'altro i rapporti tra le due stampe, diverse ma entra1nbe ~urate dal de la Solana. Ora SARTOR, Venanzio Fortunato, 268, attribuisce al 1570 una stampa veneziana dell'edizione del' de la Solana curata dal Simbenio, della

quale un esemplare (unico?) è conservato nella B~bliote~a ~a~ionale ~a~ciana di Ve-

nezia: quest'ultima stampa sarebbe pertanto anteriore ali ed1z1one cagliaritana. 182 Cf. la lista delle edizioni parziali in TARDI, Fortunat, VIII-X. 183 Tutti i testi presenti nella prima edizione del Brower furono inclusi nella Magna bibliotheca veterum Patrum, pubblicata una prima volta a Colonia nel 1618. A partire dalla sua seconda edizione, uscita a Parigi nel 1644, il testo preso a model-

lo è quello della stampa del 1617.

INTRODUZIONE

di un dnquantennio dallo studioso svedese S.À. Blomgren 184. Accanto a questi primi due è già uscito, nel 1996, il quarto volume, contenente la Vita Martini, curata e annotata da S. Quesnel 185, Per concludere, due parole sulla presente edizione. Non intendendo pubblicare un'edizione critica, abbiamo preso a modello per la prefazione, per i capitula librorum e per i primi otto libri dei carmi la recentissima edizione curata da M. Reydellet, discostandocene in due punti soltanto, dei quali renderemo conto a suo luogo 186. Per i rimanenti tre libri (comprese le due omelie) e per l'Appendix carminum ci siamo serviti dell' edizione curata da F. Leo, senza però riprenderne in toto il testo, che fu stabilito secondo criteri di normalizzazione classicistica; noi invece abbiamo preferito attenerci; /in dove ciò è possibile, al dettato della tradizione manoscrilta più antica, soprattutto per quanto concerne gu· us1· ortografici; spesso ricondotti arbitrariamente da F. Leo alla forma in uso nella latinità aurea, laddove la testimonianza dei manoscritti pare invece riflettere, per lo meno in certa misura, le consuetudini proprie del!' età di Venanzio Alt'edizione di M. Reydellet oltre che per il testo ci dichiariamo ampiamente debitori per quel che riguarda le note di commento dei primi otto libri e l'introduzione generale, della quale abbiamo ricalcato in particolare la struttura; anche la sua traduzione, che si segnala per sobrietà e aderenza al!'originale, ci è stata di grande utilità, soprattutto per la resa dell'elaboratissimo e intricato stile epistolare 187, Abbiamo fatto inoltre proficuo uso degli studi e dei commenti pubblicati in questi ultimi quindici anni da due tra i più importanti studiosi viventi di Venanzio: la scozzese]. W George e l'australiano B. Brennan. Dai lavori della prima in particolare abbiamo tratto vantaggio per la traduzione e le note a molti carmi degli ultimi tre libri e dell' Appendix carminum. A tutte le persone citate vanno naturalmente i nostri ringraziamenti, mentre assumiamo per noi soli qualunque responsabilità per eventuali errori.

184 Si veda l'elenco completo dei suoi lavori nella Bibliografia. Si noterà altresl che lo stesso Blomgren intendeva curare un'edizione dei carmi per il Corpus Christianorum, 1na il progetto non ha avuto seguito. Cf. S. BLOMGREN, De locis Ovidt'i a Venantio Fortunato expressis, "Eranos'', LXXIX (1981), 82-85, 82. 185 Da segnalare l'uscita nel 1992, presso la Fundaci6 Bernat Metge di Barcellona, del primo volume di un'altra nuova edizione cl'itica dei Carmina con traduzione catalana a fronte e note di commento, curata daJ. Pia i Agull6: qu~sto primo volume contiene, oltre all'introduzione generale, i libri I e II. Non risulta siano nel frattempo usciti altri volumi. 186 Segnatamente carm. 4, 26, 12 e epist. (carm. 5, 6) 1. 187 Non altrettanto vantaggio si è invece tratto dalla versione francese di CH, NISARD ~ E. RrITIER> Venance Fortunat. Poésies melées, condotta con eccessiva li~ bertà, e nella quale dietro l'eleganza dei giri di frase si nasconde talvolta la mancata intelligenza del pensiero del poeta. Lo stesso si può dire delle note esplicative, le quali, quando non sono fantasiose, risentono in ogni caso sia dell'epoca alla quale risalgono, quando lo studio dell'opera fortunaziana moveva ancora i primi passi, sia delle opinioni estremamente personali del curatore.

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PRAEFATIO

PREFAZIONE

DOMINO SANCTO ET DOTE MERITORUM SACRIS ALTA!UBUS ADSC!TO PARITER ET EDUCTO GREGORIO PAPAE FORTUNATUS

FORTUNATO AL SIGNORE SANTO VESCOVO GREGORIO (1), CI!IAMATO ED ELEVATO Al SANTI ALTARI PER IL VALORE DEI SUOI MERITI

1. Acuminum suorum luculenta veteris aetatis ingenia qui natura fervidi, curatura fulgidi, usu triti, auso securi, ore freti, 1nore festivi, praeclaris operibus celebraturi posteris stupore laudanda reliquere vestigia, certe illi iuventione providi, partitione serii, di' , stributione librati, epilogiorum calce iucundi, colae fonte proflui, commate succiso venusti, tropis paradigmis periodis epichirematibus coronati pariter et coturnati, tale sui cancntes dederunt specimeu ut adhuc nostro tempore quasi sibi postumi vivere credantur etsi non carne vel car1nine. w 2. Quos licet sors fine tulerit, tamen cum dieta permanent vivaci memoriae de mortuis aliquid mors reliquit nec totum usquequaque sepelivit in tumulo cui restat liberum ut ve! lingua vivat in munda. Hoc nesciens avara mors auferre cum funere quod per ora viventium defunctos videt currere si non pede, poemate. In hoc ta15 men 1n:elius superata mors invida si se sermone senserit et mercede bis victam. 3. Sed sicut hos quos clarae linguae iactitat lux inlustres - quorum fuerat aperte damnum patì dieta celari, qui pomposae facundiae florulenta germina nisi misissent iu publicum, fecerant pecu'" latum - merito famae radii per quaqua traxerunt ut peragrantes omnia quicquid magis carmina locis innotescerent laus ageret, ita fit eis consultius si occulantur taciti qui fastidiri poterunt revelati; nec tantum sit exprobrabile nesciri quod horreat quam patesci

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2: ENN. frg. var. 1: voUto vt'vus per ora virum.

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(1) Giorgio Fiorenzo· Gregorio (PLRE ID, 548), originario di una fa1niglia senatoria dell' Alvernia, nato attorno al 538, fu designato vescovo di Tours dal re Sigiberto nel 573. Scrittore fecondo, la sua opera principale è la cosiddetta Historia Francorurn in 10 libri, dalle origini fino al 591 d.C.; compose inoltre opere agiografiche ed esegetiche. Morì il 17 novembre del 594. Su di lui si ri1nanda una volta per tutte aJ. LAI-IACHE, Gregorio di Tours, BS VII, 1966, 217222 (con bibliografia). Quanto al titolo di papa con cui Venanzio si rivolge all'a1nico, sarà da rammentare co1ne a quell'epoca esso non fosse ancora esclusivo del vescovo di Ro1na, ma era adoperato per qualunque vescovo. (2) La tripartizione fra inventt'o, part#io e distributio deriva a Venanzio da QUINT. inst. 4, 5, 1; 9, 1, 30 e 9, 2, 2. Cotne osserva W. BERSCHIN, Biographie und Epochenstil im lateinischen Mittelalter, I, Stuttgart 1986, 281, il nostro poe-

1. I luminosi ingegni dell'epoca antica, i quali con la loro indole a:dente, la loro cultura brillimte, la loro consumata esperienza, la loro sicura audacia, la loro eloquenza fiera, il loro carattere piacevole sono degni di essere celebrati per i loro straordiuari capolavori, hanno lasciato ai posteri testin1onianze dei loro fini ingegni che noi dobbiamo ammirare estasiati; senza dubbio costoro, aweduti nel reperire gli argomenti, misurati nella loro ripartizione, equilibrati nella loro distribuzione (2), sapidi nei finali delle perorazioni, copiosi nell'abbondanza dei membri, eleganti nella rifinitura degli iucisi, nobili e insieme austeri .nei tropi, negli esempi, nei periodi, negli epichiremi, hanno dato, con il loro canto, una tale prova di sé, che ancora ai nostri tempi si crede quasi che sopravvivano a se stessi, anche se non corporalmente, per lo meno con la loro opera. 2. Sebbene la sorte li abbia condotti alla loro fine, tuttavia, poiché le loro parole perdurano a lungo nelle memorie, la morte ci ha lasciato una certa parte di questi morti e non ha seppellito per iutero nella tomba colui al quale è ancora concesso di vivere nel mondo almeno tramite quel che egli ha detto. La morte avida non ha potut~ evitare, facendoli morire, di vedere i defunti correre sulle bocche dei viventi se non coi piedi, con la loro opera poetica. Inoltre la morte iuvidiosa ~ meglio sconfitta quando si senta battuta due volte: dalla parola e dalla gloria. 3. Ma come coloro la cui fama di egregia eloquenza rende con vanto illustri furono a buon diritto portati per ogni dove dallo splendore della fama - e senza dubbio avremmo subìto una perdita se le loro pa~ol~ fos~ero r~aste ignote, ed essi avrebbero com1nesso un' appropnaz10ne 1ndeb1ta se non avessero offerto al pubblico i germi fecondi della loro abbondante facondia - dimodoché la gloria li accompagnasse toccando tutti i luoghi ove sempre più i loro carmi li facevano conoscere, cosl gli scrittori che una volta conosciuti potrebbero attirare su di sé il disprezzo agiranno più prudentemente se si nasconderanno nel silenzio. E meno riprovevole che rimanga ignoto ciò che può suscitare repulsione piuttosto che sia conosciuto ciò che irrita; e

ta sembra essere uno degli ultimi a mostrare di conoscere l'Institutio oratoria prima dell'Umanesimo.

CARMINA, PRAEF.AfIO

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quod urat minorisque dispendii celata videatur inscitia quam pro" lata, quia illic obstat pudor ne prodatur notitia, hic audacia proditur ut ingerat notam. 4. Unde, vir apostolice, praedicande papa Gregari, quia viritim flagitas ut quaedam ex opusculis inperitiae meae tibi transferenda proferrem, nugarw11 mearum admiror te amore seduci quae 30 curo prolatae fuerint nec mirari poterunt nec amari, praesertim quod ego impos de Ravenna progrediens Padum Atesim Brintam Plavem Liquentiam Teliamentumque tranans, per Alpem Iuliam pendulus montanis anfractibus, Dravum Norico, Oenum Breonis, Liccam Baivaria, Danuvium Alamannia, Rhenum Germania transu iens ac post Mosellam Mosam, Axonam et Sequanam, Ligerem et Garonnam, Aquitaniae maxima fluenta transmittens, Pyrenaeis oc~ currens Iulio mense nivosis paene aut eqnitando aut dormitando conscripserim, uhi inter barbaros longo tractu gradiens ant via fessus aut crapula, brumali sub frigore, musa hortante nescio gelida 4o magis an ebria, novus Orpheus lyricus silvae voces dabam, silva reddebat. 5. Quid inter haec extensa viatica consulte dici potuerit? Censor ipse mensura, uhi me non urguebat ve! metus ex iudice ve! probabat usus ex lege nec invitabat favor ex camite nec emenda45 bat lector ex arte, uhi mihi tantundem valebat raucum gemere quod cantare apud quos nihil disparat aut stridor anseris aut canor oloris, sola saepe bombicans barbaros leudos arpa relidens ut inter illos egomet non musicus poeta sed muricus deroso flore carminis poema non canetem sed garrirem, quo residentes auditores inter '" acernea pocula salute bibentes insana Baccho iudice debaccharent. Quid ibi fabre dictnm sit, uhi quis sanus vix creditur, nisi secum pariter insanitur, quo gratulari magis est si vivere licet post bibere, de quo convivam tyrsicum non fatidicum licet exire sed fatuum? curo, quantum ad mei sensus intellegentiam pertinet, quia ,, se pigra non explicat brutae animae ipsa ieiuna sunt ebria. 6. Hinc est quod latens opusculum, etsi minus videtur esse famosum, plus liberum, quia de examinatione non habet quod tam trepide! privatum quam publicum. Unde necessarie angusti sensus ingenium se mensuret censore quod est mittendum sub iudice, 1

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5: PROP. 2, 34, 83: ore canorus I anseris indocto carmine cesst't olor. (3) Viritim ha qui il significato di vehementer: evidentemente Venanzio connetteva l'avverbio non già con vir, ma con vis: cf. BLOMGREN, Studia Fortunatiana, 148. (4) Per l'itinerario qui descritto si rimanda all'Introduzione generale, pp. 19ss. A1 termine della Vita sancti Martini Venanzio si rivolge al libretto, augurandogli di cotnpiere il medesimo viaggio in senso inverso, e di arrivare cosi in Italia e a Ravenna: Mart. 4, 621-701.

CARMI, PREFAZIONE

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l'inettitudine nascosta pare meno dannosa di quella messa in piazza, poiché nel primo caso la dignità impedisce che la notorietà si espanda, nel secondo l'audacia si espone per attirarsi il marchio d'infamia. 4. Pertanto, o uomo apostolico, venerabile vescovo Gregorio, poiché con insistenza (3) mi richiedi di rendere pubbliche, per fartene dono, alcune delle operine frutto della mia imperizia, stupisco che tu ti sia fatto conquistare dalle mie futilità, che una volta pubblicate non potranno suscitare né ammirazione né apprezzamento, principalmente perché io le scrissi quandb non ero pienamente padrone di me stesso, mentre cavalcavo o sonnecchiavo. Movendo da Ravenna, attraversai a nuoto il Po, l'Adige, il Brenta, il Piave, il Livenza, il Tagliamento; passai attraverso le Alpi Carniche appendendomi agli anfratti della montagna. Nel Norico attraversai la Drava, tra i Breuni l'Inn, in Baviera il Lech, in Alemannia il Danubio, in Germania il Reno; e, oltrepassate la Mosella, la Mosa, l' Aisne e la Senna, la Loira e la Garonna, i più grandi corsi d'acqua del!' Aquitania, raggiunsi i Pirenei, coperti di neve nel mese di luglio (4). Allora procedevo per lunghi tratti in mezzo a genti barbare, spossato dal viaggio o dall'eccesso di cibo, nel freddo dell'inverno e animato da una Musa non so se ghiacciata o ubriaca: novello Orfeo con la mia lira, dicevo parole alla selva e questa mi rispondeva col suo eco. 5. Che mai si sarà potuto dire di sensato durante questi lunghi spostamenti? (5) Proprio la distanza era il miglior critico, quando non ero preso né dal timore di un giudizio, né m'incoraggiavano le leggi dell'uso, né mi sosteneva il plauso di un compagno, né mi correggeva un lettore esperto; quando per me proferire dei rauchi lamenti valeva tanto quanto declamare davanti a persone che non awertivano differenza tra lo starnazzare dell'oca e il cantare del cigno. Spesso soltanto un'arpa ronzante faceva rison8;re canti barbari, tanto che, tra costoro, io non ero un poeta musicista, ma una specie di topo (6), e poiché avevo roso il fiore della poesia non cantavo ma squittivo i 1niei carmi, in rnodo che i miei uditori brindassero seduti tra boccali d'acero, scatenandosi in atteggiamenti che persino Bacco avrebbe giudicato dissoluti. Che si sarebbe potuto dire di artistico là dove con difficoltà si è ritenuti sani di mente se non si delira con se stes_si; dov'è motivo di gioia il fatto di essere ancora in salute dopo una bevuta dalla quale il convitato in preda ai fumi di Bacco non esce ispirato ma intontito? Quando, secondo il mio intelletto e la mia sensibilità, per un animo rozzo che nella sua indolenza non sa esprimersi, anche il digiunare è un'ubriachezza. 6. Per questo motivo un'operina non divulgata, anche se apparentemente meno conosciuta, gode di maggior libertà, perché ciò che rimane privato non ha motivo di temere la critica come ciò che è pubblico. Dunque un ingegno di scarsa levatura deve necessariamente sottoporre alla propria critica ciò che dovrà essere esaminato da un giu(5) Viaticum ha il significato di iter. (6) Giuoco di parole tra musicus e muricus "che ha l'aspetto del topo".

92

CARMINA, PRAEFA'fIO

Sed quoniam hu1nilem inpulsum alacriter, acrius renitentem, sub testificatione divini mysterii et splendore virtutnm beatissimi Mattini coniurans hortaris sedtùo ut contra pudorem meum deducar in publicum, me meis frivulis arbitre scabrosi operis ignorantiam confitente, quod aliis poscentibus patefacere distuli, oboediendo " cedo virtuti. Hanc saltim obtemperanti vicissitudinem repensurus ut quia haec favore magis delectantur quam indice, aut tibi tantummodo innotescentia relegas aut intimorum auribus tecum amiH caliter quaeso conlatura committas. ,~ 6a

CARMI, PREFAZIONE

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dice. Ma poiché tu, chiamando a testimoni il divino mistero e i meravigliosi miracoli di san Martino, fai violenza contro la mia povera ispirazione che con ostinazione resiste e 1ni esorti con sollecitudine a scendere fra il pubblico vincendo la mia ritrosia, io, che pur riconosco, come buon giudice (7) delle mie futilità, la pochezza della mia rozza produzione, concedo obbediente alla tua autorevolezza quel che ricusai di rendere pubblico quando furono altri a pregarmene. In cambio della mia compiacenza, ti prego almeno di fare in modo che, quando leggerai le mie poesie, esse rimangano note a te soltanto, dal momento che questo genere di cose diletta più chi le appoggia che chi le critica; oppure di comunicarle e di affidarle esclusivamente alle orecchie degli intimi amici.

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" (7) Arbitre è correzione di BLOMGREN, Studia Fortunatlana, 110, per arbitrem della tradizione manoscritta.

I II

III IV

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VI

VII VIII IX rn

X Xl

XII

XIII XIV

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XVI

XVII XVIII XIX

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XXI

INCIPIUNT CAPITULA LIBRI PRIMI

CAPITOLI DEI LIBRI

LIBERI

LIBRO I

Ad Vitalem episcopum De templo domni Andreae quod ipse aedificavit De basilica sancti Stephani De basilica sancti Mattini De cellula sancti Mattini Item de basilica sancti Mattini Item de basilica sancti Martini De basilica sancti Vincentii Item de basilica sancti Vincentii De basilica sancti Nazarii De basilica sancti Dionisii De basilica sancti Bibiani De basilica sancti Eutropis De calice Leonti episcopi De Leontio episcopo Hymnum de eodem Ad Placidinam matrem eius De Bissonno villa De Vereginis villa De Primiaco villa De Egircio flumine

I

II Ili IV V VI

VII VIII

IX X XI XII XIII XIV

xv

XVI XVII XVIII XIX

xx

XXI

A Vitale, vescovo Sul tempio di Sant' Andrea, edificato dal medesimo Sulla basilica di Santo Stefano Sulla basilica di San Martino Sulla celletta di San Martino Ancora sulla basilica di Sa11 Martino Ancora sulla basilica di San Martino Sulla basilica di San Vincenzo Ancora sulla basilica di San Vincenzo Sulla basilica di San Nazario Sulla basilica di San Dionigi Sulla basilica di San Bibiano Sulla basilica di Sant'Eutropio Sul calice del vescovo Leonzio Sul vescovo Leonzio Inno sul medesimo A Placidina, sua madre (1) Sulla tenuta di Besson Sulla tenuta di Veregine Sulla tenuta di Preignac Sul fiume Gers

'" LIBRO II

LIBERII

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I

II Ili IV

,v

VI

VII VIII

De cruce Domini In honore sanctae crucis In honore crucis vel oratorii toronensis domus De signaculo sanctae crucis Item de eodem Hymnum sanctae crucis De sancto Saturnino De Launebode qui aedificavit basilicam eius

I II

III IV

V VI VII

VIII

Sulla Croce del Signore In onore della santa Croce In onore della Croce e del!' oratorio dell'episcopio di Tours Sul segno della santa Croce Ancora sul medesimo Inno alla santa Croce Su san Saturnino Su Launebode, che fece costruire la sua basilica

( 1) Evidente errore dell'amanuense: Placidina era la moglie di Leonzio II di Bordeaux (si rhnanda al relativo carme).

CARMINA, CAPITULA LIBRI PRIMI

IX

wX XI XII XIII

XIV

"xv

XVI

Ad clerum parisiacum De ecclesia parisiaca De baptisterio Magantiae De basilica sancti Georgii De oratorio Trasarici De sanctis agaunensibus De sancta Hilario De sancta Medardo

CARMI, CAPITOLI DEI LIBRI

IX

X XI XII XIII XIV

xv

XVI

LIBER IIl

I II III IV

,v

VI VII

I I

I

VIII '" IX X XI XII XIII

"

XIV

xv w

XVI XVII XVIII XIX

xx

XXI XXII n XXIII XXIV

xxv



XXVI XXVII XXVIII XXIX

xxx

Ad Eufronium episcopum toronensem Adeundem Adeundem Ad Felicem episcopum namneticum Ad eundem ex nomine suo Ad eundem de dedicatione ecclesiae Ad eundem in honore eorum quorum ibi reliquiae continentur Ad eundem in laude Ad eundem de pascha Ad eundem de fluvio mutato Ad Nicetium episcopum treverensem Ad eundem de castello eius Ad Vilicum episcopum metinsim de diversis rebus Ad Carantinum episcopum Coloniae Ad Igidium episcopum reminsim Ad Hilarium Ad Bertchramnum episcopum Ad eundem de scriptis eius Ad Agroeculam episcopum cavillonensem Ad Felicem episcopum biturigum Ad Avitum episcopum arvernensem Adeundem Ad Agericum episcopum veredunensem Ad Anfionem presbyterum Ad Paternum abbatem Ad Rucconem diaconum Ad archidiaconum meldensem Ad Iohannem diaconum Ad Anthimium diaconum Ad Sindulfum diaconum

(2) Cavillonensis può alludere sia a Chalon-sur-Sa6ne (Sa6ne-et-Loire, a sud di Digione) che a Cavaillon (Valchiusa> a sud est di Avignone). Tuttavia in

97

Al clero parigino Sulla chiesa di Parigi Sul battistero di Magonza Sulla basilica di San Giorgio Sull'oratorio di Trasarico Sui santi di Agauno Su sant'Ilario Su san Medardo

LIBRO III

I II III

IV V VI VII VIII IX

X XI XII XIII

XIV

xv

XVI XVII XVIII XIX

xx

XXI XXII XXIII XXIV

xxv

XXVI XXVII XXVIII XXIX

xxx

A Eufronio, vescovo di Tours Al medesimo Al medesimo A Felice, vescovo di Nantes Al medesimo, dal proprio nome Al medesimo, sulla dedicazione della chiesa Al medesimo, in onore di coloro le cui reliquie sono ivi contenute Al medesimo, in sua lode Al medesimo, sulla Pasqua Al medesimo, sulla deviazione di un fiume A Nicezio, vescovo di Treviri Al medesimo, sul suo castello A Villico, vescovo di Metz, su vari argomenti A Carentino, vescovo di Colonia A Igidio, vescovo di Reims A Ilario A Bertrando, vescovo Al medesimo, sui suoi scritti Ad Agricola, vescovo di Cavillonum (2) A Felice, vescovo di Bourges Ad Avito, vescovo di Clermont Al medesimo Ad Agerico, vescovo di Verdun Ad Anfìone, sacerdote A Paterno, abate A Ruccone, diacono Ali' arcidiacono di Meaux A Giovanni, diacono Ad Antimio, diacono A Sindolfo, diacono

questo caso nessuno dei due riferimenti sembra possibile (per ulteriori dettagli si rimanda alla nota introduttiva al carme).

CARMINA, CAPITULA LIBRI PRIMI

CARMI, CAPITOLI DEI LIBRI

LIBERIV

I

II III IV

,v

VI VII

VIII IX '" X

XI

XII

XIII XIV

"xv

XVI XVII XVIII XIX

'"xx XXI XXII XXIII XXIV

"xxv

XXVI XXVII

XXVIII

Epitaphium Eumeri episcopi Epitaphium sancii Gregorii Epitaphium sancti Tetrici episcopi Epitaphium saucti Galli episcopi Epitaphium Roriciorum episcoporum Epitaphium Exoci episcopi Epitaphium Chaletrici episcopi Epitaphium Cronopi episcopi Epitaphium Leonti episcopi anterioris Epitaphium Leonti episcopi sequentis Epitaphium Victoriani abbatis Epitaphium Hilari presbyteri Epitaphium Servilionis presbyteri Epitaphium Praesidi Epitaphium Bobolini diaconi Epitaphium Attici Epitaphium Arcadi.iuvenis Epitaphium Basili Epitaphium Arachari Epitaphium Brumachi Epitaphium Avoli Epitaphium Innocentum Epitaphium Iuliani Epitaphium Orienti Epitaphium Theudechilde reginae Epitaphium Vilithutae Epitaphium Eufrasiae Epitaphium Eusebiae

LIBRO IV

I II III IV V VI VII

VIII IX

X XI XII

XIII XIV

xv

XVI XVII XVIII

XIX

xx

XXI XXII XXIII

XXIV

xxv

XXVI XXVII

XXVIII

LIBER V

I II III IV

,v

VI VII VIII w

IX

Ad Martinum episcopum callaciensem Adeundem Ad cives toronicos Ad Gregorium episcopum Ad eundem de Iudaeis conversis per Avitum episcopum arvernensem Ad Siagrium episcopum augustidunensem Ad Felicem episcopum namneticum Ad Gregorium episcopum pro libro praestito Ad eundem pro invitatione

99

Epitaffio di Eumerio, vescovo Epitaffio di san Gregorio Epitaffio di san Tetrico, vescovo Epitaffio di san Gallo, vescovo Epitaffio dei Rurici, vescovi Epitaffio di Esodo, vescovo Epitaffio di Caletrico, vescovo Epitaffio di Cronopio, vescovo Epitaffio di Leonzio I, vescovo Epitaffio di Leonzio II, vescovo Epitaffio di Vittoriano, abate Epitaffio di Ilario, sacerdote Epitaffio di Servilione, sacerdote Epitaffio di Presidio Epitaffio di Boboleno, diacono Epitaffio di Attico Epitaffio del giovane Arcadio Epitaffio di Basilio Epitaffio di Aracario Epitaffio di Brumachio Epitaffio di Avolo Epitaffio di innocenti Epitaffio di Giuliano Epitaffio di Orienzio Epitaffio della regina Teodechilde Epitaffio di Vilituta Epitaffio di Eufrasia Epitaffio di Eusebia

LIBRO V

I

A Martino, vescovo di Galizia AI medesimo Agli abitanti di Tours A Gregorio, vescovo AI medesimo, sui Giudei convertiti da Avito, vescovo di Clermont A Siagrio, vescovo di Autuu (3) A Felice, vescovo di Nantes A Gregorio, vescovo, per il prestito di un libro Al medesimo, per un invito

II III IV

V VI VII

VIII IX

(3) Augustidunensem è integrazione di F. Leo per August(d) della tradizione manoscritta.

CARMINA, CAPITULA LIBRI PRIMI

IOO

X

XI

XII XIII "XIV

xv

XVI XVII XVIII '"XIX

Ad eundem pro commendatione mulieris Ad eundem de itinere suo Ad eundem salutatoria Ad eundem pro pomis et graffiolis Ad eundem pro commendatione puellae Ad eundem pro commendatione peregrini Ad eundem salutatoria Ad eundem alia salutatoria Ad episcopos pro commendatione peregrini Ad Aredium abbatem

CARMI, CAPITOLI DEI LIBRI

X

XI XII XIII XIV

xv

XVI XVII XVIII XIX

Al medesimo, per raccomandare una donna Al medesimo, sul proprio viaggio Al medesimo, biglietto di saluto Al medesimo, per un invio di frutta e di piccole marze Al 1nedesimo, per raccomandare una ragazza Al medesimo, per racco1nandare uno straniero Al medesimo, biglietto di saluto Al medesimo, altro biglietto di saluto Ai vescovi, per raccomandare uno straniero Ad Aredio, abate

LIBER VI LIBRO VI

I

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'I

II III IV

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VI

I,

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VII VIII

IX

wX

De Sigibertho rege et Brunichilde De Charibertho rege De Theodechilde De Bertegilde De Gelesuintha' De orto Ultrogothae De Canto blando villa De coca qui iniuriam fecit Ad Dinamium massiliensim Adeundem

I

II

III

IV V

VI VII VIII

IX X

Sul re Sigiberto e Brunichilde Sul re Cariberto Su Teodechilde Su Bertichilde Su Gelesvinta Sul giardino di Ultrogota Sulla tenuta di Cantoblando Su di un cuoco che gli fece uno sgarbo A Dinamio di Marsiglia Al medesimo

LIBER VII LIBRO VII

I

II III IV

,v

VI

VII VIII

IX

wX

XI XII

XIII XIV

"xv

XVI

XVII XVIII XIX

AdGogonem Ad eundem de cena Adeundem Adeundem De Bodegisilo duce De Palatina uxore eius De Lupo duce Adeundem Item ad eundem Ad Magnulfmn Adlovinum Adeundem AdFelicem De Mummoleno De Berulfo camite De Condane domestico Ad Gundovarium AdFlavum Item ad Flavnm et Evodium

I II

AGogone

III

Al medesimo Al medesimo Sul duca Bodegisilo Su Palatina, sua moglie Sul duca Lupo Al medesimo Ancora al medesimo A Maguulfo A Giovino Al medesimo A Felice Su Mummoleno Sul conte Berulfo Sul domestico Condane A Gonduario A Flavo Ancora a Flavo ed Evodio

IV

V

VI VII VIII

IX X

XI XII XIII XIV

xv

XVI

XVII XVIII XIX

IOI

Al medesimo, su una cena

CARMINA, CAPITULA LIBRI PRIMI

I02

w

xx XXI

XXII XXIII XXIV

Ad Sigimundum · Ad Sigimundum et Alagisilum Ad Bosonem referendarium AdPaternum Versus in gavatis

CARMI, CAPITOLI DEI LIBRI

xx XXI

XXII XXIII XXIV

LIBER VIII

I II III IV

'I

I

,v

VI VII VIII IX

wX ,,i.I

I

XI

XII XIII

XIV

"xv

XVI XVII XVIII

XIX

'°xx :

XXI

I'

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A Sigimondo A Sigimondo e Alagisilo Al referendario Bosone A Paterno Versi su scodelle (4)

LIBRO VIII

Ad diversos ex nomine suo

I

A diverse persone, a proprio nome

De itinere suo

II III

Sul proprio viaggio Sulla verginità Alle vergini Alla regina Radegonda

De virginitate Ad virgines Ad domnam Radegundem Ad eandem de violis Ad eandem de floribus super altare Ad eandem pro floribus transmissis Ad eandem cum se reclauderet Ad eandem cum rediret Ad Gregorium episcopwn pro infirmitate sua Ad eundem pro causa abbatissae Ad eundem ex nomine Iustinae Ad eundem salutatoria Ad eundem de eadem re Ad eundem de re qua supra Ad eundem de ipsa re Ad eundem de eadem re Ad eundem pro villa praestita Precatoria pro ipsa re Ad eundem pro pellibus

103

IV V VI

VII VIII IX X

XI XII XIII XIV

xv

XVI XVII XVIII XIX

xx XXI

Alla medesima) su alcune violette

Alla medesima, sui fiori collocati sull'altare Alla medesima, per un invio di fiori Alla medesima, durante la sua clausura Alla medesima, quando fece ritorno A Gregorio, vescovo, per la propria malattia Al medesimo, in difesa della badessa Al medesimo, a nome di Giustina Al medesimo, biglietto di saluto Al medesimo, sullo stesso argomento Al medesimo, sul!' argomento di cui sopra Al medesimo, sullo stesso argomento

Al medesimo, sullo stesso argomento Al medesimo, per aver messo a disposizione una tenuta

Lettera di supplica per la medesima questione Al medesimo, per le pelli

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I

LIBERIX

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LIBRO IX

I

II III

IV

'J

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VI VII

VIII IX

Ad Chilpericum regem in conventu episcoporum Ad Chilpericum et Fredegundem reginam Item ad eosdem Epitaphium Chlodoberti Epitaphium Dagoberti Ad Gregorium episcopum pro metris saphicis Ad eundem in ipso metro Ad Baudovaldum episcopum Ad Sidonium episcopum

(4) In questo catalogo manca il carme 7, 2~, h:1diri~zato al C
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