Tecnica Vocale Esercizi e Giochi Di Rilassamento e Scioglime
May 2, 2017 | Author: giusix | Category: N/A
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tecnica vocale Esercizi e giochi di rilassamento e scioglimento della muscolatura. 1. stirarsi imitando i gatti al risveglio e sbadigliare 2. chinare il capo in avanti lentamente e incurvare la spina dorsale ruotare il capo nelle diverse direzioni ,sempre lentamente, ruotare le braccia. sciogliere le gambe. 3. fingere di essere una marionetta appesa a dei fili, giocare in due fingere di sollevarsi per i capelli, restando sempre rilassati. tecnica vocale Esercizi di respirazione. esercizio della cannuccia sulla bibita, inspirazione nasale con mandibola rilassata, breve apnea espirazioni con emissione di consonanti brevi: P, F,S candela e fiammella accesa inspirazione con il naso, tenendo la bocca leggermente socchiusa e rilassata, per evitare irrigidimenti della mandibola e del collo. Far precedere l'espirazione da una breve apnea. 6. gioco della "vipera cantora" per la respirazione. 1. 2. 3. 4. 5.
tecnica vocale Vocalizzi per lo sviluppo della risonanza, dell’articolazione dell’estensione vocale e dell’uguaglianza del registro.
cantillazione del testo con fonemi, vocalizzi graduali inizialmente su due sole note, testi ludici e umoristici per il vocalizzo, alternati ai fonemi e alle vocali. Progressione tonale per grado nel registro medio grave a quello acuto e poi ritorno verso le note gravi. Gioco della vipera cantora, con emissione di suono Vocalizzi a più parti per la ricerca della fusione timbrica. Esercizi chironomici all'unisono, 2-3 voci.
gesti della mano secondo le altezze, gesti col corpo (piedi,ginocchia,fianchi,spalle e testa) esercizi di alternanza tra allievi e maestro Tecnica vocale e Lettura a prima vista Composizioni didattiche. visitate il nostro repertorio (Tabelle di riferimento) lettura a prima vista e formazione repertorio Repertori vocali di epoche, generi e stili diversi. visitate il nostro repertorio (Tabelle di riferimento) Canoni a 2\3\4\5 voci di argomento diverso ___________________________________________________________________________________________ ____________ Pescara26-27-28 agosto 2002 incontro seminario organizzato dal Centro studi Kamerton,tenuto dal M° Jose' Maria Sciutto (Argentina) Pescara 20-21-22 agosto 2001 incontro seminario organizzato dal Centro studi Kamerton,tenuto dal M° prof. Bruno Gini FARE CORO A SCUOLA Appunti e riflessioni sulla creazione, l'impostazione e il percorso didattico per la pratica corale nell'età dell'obbligo Le attività legate alla pratica musicale con i bambini dei cicli elementari e con i ragazzi della scuola media dovranno risultare altamente coinvolgenti per tutti. E’ opportuno trovare una sintesi tra le diverse metodologie e personalizzare un proprio metodo , basato sulle diverse tecniche ed esperienze. I metodi Kodaly e Willems,che sono oggi i più diffusi, sviluppano in particolare il canto e l’educazione della voce il primo, mirando
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all’acquisizione del linguaggio musicale attraverso lo sviluppo di tali abilità, mentre il secondo pone l’attenzione all’educazione dell’orecchio. L’ausilio degli strumenti musicali a percussione contribuisce allo sviluppo delle capacità globali. Il coinvolgimento attraverso attività diversificate garantisce un risultato più sicuro. Consigliabile nei primi tempi lasciar cantare i bambini spontaneamente e per imitazione, affinché sviluppino la voglia di stare insieme e il piacere del cantare in gruppo. Anche coloro che appaiono un po’ limitati o addirittura incapaci di emettere suoni con la voce, dopo qualche tempo potrebbero trarre molto giovamento da tale pratica spontanea. La scelta dei canti da eseguire per imitazione rivolgerà l’attenzione alla dimensione ludico-ricreativa . nella prima fase e fascia d'età, corrispondente al primo ciclo, si dia la preferenza a canti per l'infanzia: narrativi, ninne nanne e filastrocche canti legati a giochi ritmici e motori canti finalizzati all'apprendimento dei primi elementi del linguaggio musicale obiettivi principali da perseguire con questo repertorio, sono: la graduale impostazione della voce attraverso la lettura corretta del testo e il canto. lo sviluppo della percezione sensoriale, affettiva , emotiva e interpretativa. Il miglioramento della coordinazione motoria laterale e bilaterale Lo sviluppo dell'attenzione e della concentrazione. Nella formazione del repertorio, al fine di caratterizzare meglio i momenti più significativi dell'anno, ( auguri in musica , saggi ) si orienti la scelta su canti a carattere didattico canti per giocare canti narrativi canti tradizionali locali, regionali e nazionali canti tratti dal repertorio classico e d'autore Un testo divertente, una linea melodica interessante e non banale, può essere già sufficiente, come degli argomenti emotivamente ed affettivamente vicini al vissuto del bambino. Parallelamente , anche in fase di imitazione, si può già pensare all’aspetto tecnico ed espressivo , che consente al bambino di avvicinarsi alla conoscenza del linguaggio musicale negli aspetti timbrico-ritmico-espressivi, ancor prima di avvicinarsi alla lettura delle note. Se , poniamo un primo esempio, facciamo eseguire una filastrocca su due semplici note, non tralasciamo di curare il fraseggio, l’articolazione, gli accenti ,l’espressione e la pronuncia corretta, anche se si tratta di una semplice filastrocca di due note. Molto utili ed efficaci per il primo approccio le filastrocche e le canzoni che contengono il nome delle note, proposte anche da Willelms, perché restano più in mente come altezze e favoriscono l’acquisizione della memoria del suono.
In seguito si sceglieranno canti che favoriscano il corretto apprendimento della lettura e della scrittura della musica. altre modalità di apprendimento dei canti , oltre alla semplice imitazione , si identificano in quei giochi di riconoscimento delle cellule ritmiche e melodiche che portano gradualmente alla lettura. Il corso di canto preparatorio può essere strutturato in 30 ore totali di lezioni, un’ora la settimana, per 30 settimane dalla 2° alla 4° elementare. In questo arco di tempo i bambini, per imitazione soltanto, possono apprendere una serie di canoni e una serie di canzoni con le note per la memorizzazione graduale dei suoni della scala. Niente chironomia il primo periodo, ma semplici segni. Se le melodie presentano aspetti particolari e di semplice comprensione, come per es. : discendente, ascendente..ecc. è opportuno impegnare il bambino in una piccola ricerca che arricchisca le loro prime conoscenze sugli aspetti del linguaggio musicale. Nel riprodurre un inciso melodico,che potrebbe essere una terza minore discendente, invitare il bambino a cantare da solo, senza l’aiuto dello strumento, perché , se per caso egli dovesse cambiare l’altezza del primo suono per motivi legati al suo timbro vocale, si può verificare ugualmente la sua capacità di riproduzione dell’intervallo e prendere coscienza del suo effettivo ambito vocale e puo' servire agli altri come stimolo il ripetere l’intervallo ad un’altra altezza. Nella ricerca del repertorio, il canto popolare è senz’altro ben recepito dai bambini e utile allo scopo. L’accompagnamento del ritmo di base si effettui con le mani o con gli oggetti, lavorando parallelamente sull’aspetto dinamico e quello ritmico per trovare infine punti di collegamento e di interazione. Se si dispone dello strumentario ORFF sul metallofono è possibile svolgere anche un’attività di tipo motorio bilaterale, facendo eseguire prima con una mano, poi con l’altra, poi a mani alterne l’inciso proposto. Il canto nelle classi 1° e 2° sia solo monodico e con l’obiettivo di raggiungere una certa precisione nell' intonazione monodica. Per lo sviluppo dell'orecchio musicale melodico e armonico e l’acquisizione dell’intonazione corretta esiste il metodo della Chironomia e della Digitonomia. Il maestro di coro si abitui a pianificare sempre delle tracce di lavoro e degli
schemi di chironomia a 1 e 2 voci. Anche ai bambini si può insegnare lo schema dei gesti chironomici per invitarli a sbloccarsi, a interiorizzare e a riprodurre ciò che intonano. Solo nella seconda fascia d’età. (3°-4° e5a elementare) si può insegnare una canzone con i segni chironomici, non prima. Primi obiettivi : conoscenza ed esplorazione della Relazione melodica o Intervallo conoscenza ed esplorazione della Formula melodica o sequenza di intervalli. La costruzione di una melodia non è casuale , ma logica e razionale, pertanto si cerchi di portare gradatamente il bambino alla conoscenza prima delle semplici relazioni melodiche e in seguito delle formule melodiche, quindi della lettura melodica. Sempre escludendo questi metodi in prima elementare, può essere utile far usare ai bambini un foglio con due righe colorate, disegnate da egli stesso alle quali si aggiungeranno in seguito le altre righe,una alla volta, sulle quali verranno appoggiate per es. le fisches da gioco, un colore per ogni nota e iniziare quindi un discorso sulla relazione segno-suono e finalizzata alla conoscenza del pentagramma. Usare solo le principali cellule ritmiche quarto , duina di crome ( TA-tit-ti ) e sfruttare solo l’ambito do-sol per i primi tempi, secondo la procedura di lettura delle note, lettura e scansione del ritmo e applicazione del ritmo alle note. Alla lavagna si possono usare i simboli letterali per il nome delle note. Secondo il metodo Kodaly: D-R-MF-S-L-T- ( o SI). Inoltre per descrivere la durata , pallina bianca per il TA e palline nere per il titti. In seguito le cellule ritmiche si integreranno con il gruppo: tiritiri (quartina di semicrome) Tirri, Tirri ( croma puntata e semicroma) ecc. A gruppi alterni e mediante l’utilizzo di rumori differenziati , si abitui la classe alla scansione ritmica dei brani, affidando ad un gruppo la pulsazione regolare ed all’altro l’esecuzione delle diverse figure ritmiche. Come già detto prima, per appassionarli, i primi tempi canteranno tutti spontaneamente secondo le proprie possibilità. Dal secondo anno è già possibile effettuare delle scelte in base alle attitudini e all'interesse dimostrato. Per i primi due anni il lavoro sarà basato sull'imitazione e solo in seguito sulla lettura, sulla linea melodica unica e solo in seguito sulla sovrapposizione di due o più linee melodiche. Durante il secondo ciclo si tenga conto sistematicamente di dedicare un po' di tempo alla VOCALITA' Solo cinque minuti, ma sistematicamente consentono l'acquisizione del meccanismo per una corretta respirazione. VOCALIZZI Brevi cellule melodiche canterellate piano e con fantasia, per gradi e semitoni, testi simpatici e umoristici. consigliato l'impiego di consonanti mute M-N-R-S . Anche per insegnare la melodia della canzone si possono sfruttare i diversi fonemi. Il vocalizzo può talora svilupparsi anche a due voci. LETTURA TONALE dei canti proposti. Alcune volte è possibile istituire un corso parallelo di solfeggio per i ragazzi che si rendono disponibili alla frequenza e questo va a totale vantaggio del gruppo corale. E' bene, in queste occasioni, integrare solo mezz'ora di solfeggio prima o dopo l'ora di Canto. Abituare i bambini alla voce scoperta. La pratica a cappella è fondamentale. L'accompagnamento strumentale si integra quando occorre dare risalto al canto, quindi ha finalità interpretativoespressive. Tendere infine alla MEMORIZZAZIONE del repertorio, per ottenere dai bambini la massima attenzione soprattutto durante un concerto o saggio conclusivo. La cartellina sarà leggera, ma non obbligatoria, proprio per evitare difetti di postura,che ostacolerebbero la corretta respirazione e l'emissione vocale. Per allestire una piccola dispensa-base ad uso dei minicoristi, possiamo tenere conto del seguente schema: INTERVALLO SOL-MI canzoncine o filastrocche che contengano l'intervallo in modo frequente e lo pronuncino con il nome di quelle note e utilizzi solo i ritmi TA /titti ( quarto e duina di crome, liberamente disposti) SOLMISAZIONE delle canzoncine con il gesto da parte dell'insegnate e l'esecuzione vocale da parte dei bambini. il gesto viene affidato ai bambini, mentre cantano i suoni scritti o indicati dall'insegnante chironomicamente. l'insegnante esegue i suoni a caso dicendo solo LA LA LA e i bambini li ripetono dando loro i nomi esatti. Pianoforte vivente: ogni ragazzo ( o gruppetto) esegue un suono della scala e al gesto dell'insegnante esegue il suono assegnato con esattezza. questo gioco si esegue partendo da tre suoni soltanto e in seguito aggiungendone altri fino al completamento della scala. Si può simulare l'abbassamento di due tasti alla volta, in relazione di terza , quinta e sesta. Canone improvvisato: il maestro canta lentamente tre suoni e invita i bambini a ripeterli. Nello stesso istante ne sovrappone altri tre diversi,ma in accordo armonico e invita i bambini a ripeterli subito dopo, abituandoli all'attenzione. Il gioco può continuare a piacimento. Utilizzo di strumenti a percussione per accompagnare i canti.
Un gruppo può fare la pulsazione base binaria o ternaria con la mano sulla gamba o il battito dei piedi, un altro gruppo può fare le cellule TA titti con le mani o lo schiocco delle dita. Un altro gruppo canta il testo. In alternativa si usano gli strumenti di timbro diverso per accompagnare tutti i canti del proprio repertorio, sempre dividendo le diverse funzioni. Si raccomanda sempre al maestro del coro di pianificare giornalmente le tracce di lavoro per iscritto se possibile, in modo che le schede servano come un canovaccio di riferimento da arricchire e correggere sulla base dell'esperienza. Chironomia a 3 voci: essendo molto difficile, si fa solo quando i bambini hanno acquisito esperienza , dopo 4/5 anni di lavoro corale e sanno tenere il suono a lungo, poiché richiede proprio che a gruppi alterni essi restino sul suono alternato con una certa resistenza e imparando a sostituirsi l'un l'altro per la respirazione. L'esempio indica la successioni delle triadi di suoni che può essere ascendente e poi discendente:
La corretta posizione durante il canto e i metodi di respirazione. il peso andrebbe distribuito sulle due gambe e per indicare la scioltezza degli arti e l'elasticità dei movimenti, può essere utile il gioco della marionetta appesa ai fili. Il cantare a memoria favorisce la posizione naturale del busto e delle braccia. La prima parte della prova, per la durata di 15 minuti circa dovrà essere riservata agli esercizi di respirazione, di emissione, fonazione e ai vocalizzi, ma come già raccomandato, non con i più piccoli. In presenza di bambini particolarmente emotivi ed esuberanti si può preferire una cantillazione articolata del testo , scandita espressivamente per la correttezza della pronuncia. Anche con l'aiuto della maestra elementare è opportuno programmare strategie di inserimento per i soggetti con problematiche relazionali, magari preparando il testo insieme. Esercizi per il diaframma. 1) I Bambini possono usare una cannuccia da bibita per inspirare ed espirare lungamente e liberamente. In questo modo prendono coscienza del percorso dell'aria che entra ed esce , avvertendo con più precisione il movimento del proprio diaframma. I bambini dovranno imparare l'inspirazione con il naso, tenendo la bocca leggermente socchiusa e rilassata, per evitare irrigidimenti della mandibola e del collo. Far precedere l'espirazione da una breve apnea. Dopo aver ampiamente inspirato , chiudere la bocca ed emettere l'aria a piccoli impulsi, pronunciando la P, fino allo svuotamento completo , poi ricominciare. Controllare che non ci siano inspirazioni intermedie. 2) Inspirazione con la bocca, immaginando di bere l'aria con la cannuccia, ciò favorisce la dilatazione addominale completa. espirare pronunciando la F. I due sistemi qui illustrati vanno impiegati alternativamente. VOCALIZZI Le formule tonali in progressione cromatica o diatonica devono perseguire l'obiettivo di sviluppare le principali qualità della voce: la risonanza, l'estensione, l'agilità e la potenza. Esplorando le proprie risorse insieme ai bambini, si illustrino gli organi risonatori e scoprire le parti della faccia da dove esce il suono, pronunciando alcune consonanti intonabili e maggiormente utilizzate come M e R. La erre in particolare favorisce l'appoggio addominale del suono. Le formule per i vocalizzi dovranno apparire al bambino come giochi, iniziando su 2-3 note soltanto: MAMAMA, MEMEME;MIMIMI;MOMOMO; MUMUMU... si sale fino al do e poi si torna indietro. Non terminare i vocalizzi in alto, tornare sempre nella zona grave, anche a costo di abbreviarne la durata e ridurne l'ampiezza. esempio di vocalizzo nell'ampiezza delle cinque note che impiega l'uso delle cinque vocali:
Con la sillaba LU si può continuare eseguendo la scala con suoni ribattuti (duine e terzine di crome,quartine di semicrome). Intervallo di seconda maggiore e minore nelle diverse ritmiche.
Preoccuparsi di osservare la morbidezza delle guance, invitando il bambino a controllarsi ogni tanto con le dita se si creano tensioni. Dopo la seconda M e m , si passi alla terza M e m congiunta e per salto DRMRD e DMRDMRD. Si faccia eseguire la scala in terzine con le note di volta superiori e inferiori partendo da Sib basso fino al mib acuto. conferendo agilità e scioltezza allo scorrere dei suoni. La vocale U nei vocalizzi favorisce l'uniformità dei passaggi di registro, facilitando l'emissione e facendo lavorare bene le corde vocali. Utilizzando le sillabe SI FI SI FI SI per l'arpeggio nell'estensione di quinta, salendo nel registro acuto , la voce infantile diventa più squillante, poichè la vocale I favorisce la pressione del fiato. Eseguire l'unisono sulle vocali UOAEIIEAOU e trasferirle nel suono successivo, salendo per gradi. Importante sperimentare prima su se stessi i vocalizzi da far fare ai bambini. Nelle preselezioni per identificare le voci non sempre è facile comprendere il timbro giusto. Talvolta una voce che ci appare alta, in realtà è solo un falsetto. Se non si abitua il bambino ad usare il suo registro medio, egli potrebbe andare incontro all' atrofia della voce. Educando la zona grave , media e soprattutto le zone di passaggio di registro, egli guadagnerà gradatamente e con naturalezza i suoni acuti da soprano. appunti tratti dal Seminario "fare Coro a scuola" tenuto a Pescara dal M.° Bruno Gini il 20-21-22 agosto 2001 bibliografia B. Liguori Valenti la vocalità infantile Ricordi Escolania de Monserrat "la voce del fanciullo cantore "(traduzione di Pablo Colino) volume fuori commercio, donato al piccolo coro Argentovivo dal traduttore. Sebastian Korn metodo in fascicoli Amadeus Rosa Agazzi L'abbiccì del canto educativo (1908) fuori commercio
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http://www.orffitaliano.com/orff.htm
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http://www.filastrocche.it
si accettano segnalazioni di siti attinenti l'argomento e si chiedono indicazioni sulla presenza nel web di giochi musicali interattivi scaricabili utili all'educazione ritmico-melodica dei bambini.
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