Tarocchi

September 16, 2017 | Author: evia311 | Category: Tarot, Playing Cards, Kabbalah, Ephemera, Divination
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Tarocchi: la lettura La lettura dei tarocchi, sin da principio, è dovuta all'interesse che suscitavano queste carte, rappresentati simbologie mistiche legate spesso alla fede cristiana, su quelle persone che legate alle superstizioni popolari, riconoscevano in esse particolari segni del destino. Così i primi cartomanti impararono a interpretare i significati dei tarocchi trasformando questo rituale in una precisa lettura delle carte. Saper leggere i tarocchi non è tuttavia cosa da poco, infatti non esistono vere e proprie guide per imparare a farlo in quanto il sapere e la tradizione della lettura dei tarocchi è spesso tramandata in modo orale. Sono tanti i segreti che si nascondono dietro l'interpretazione delle carte dei tarocchi, scopriamo assieme come poterli fare nostri... Tarocchi amore Nel XV e XVI secolo, con la diffusione dei primi tarocchi, sempre più, si sparse la voce che i popoli Zingari Bohémiens, avessero la capacità magica di leggere i tarocchi e trovar risposta a ogni domanda semplicemente con la lettura delle carte. Inizialmente la lettura dei tarocchi veniva proposta mendicando ai bordi delle strade come segno di buon auspicio, ma pian piano, i cartomanti più carismatici si investirono del potere di prevedere il futuro, l'andamento delle guerre, del tempo atmosferico e dei sentimenti amorosi. Proprio il predire i sentimenti che riguardavano l'amore, aprì le porte regali delle corti di tutta Europa a questi occultisti. Infatti principi, principesse, duchi, conti, marchesi e persino cortigiane, si affidavano al legame che c'era tra i Tarocchi e amore. Scoprire i desideri di un amante, o i tradimenti di un amato, fecero delle carte un mezzo necessario per dominare l'amore. Tarocchi, amore, destino, divennero così un trinomio indissolubile e ancora lo sono al giorno d'oggi. Tutt'ora, nella maggior parte dei casi, il consulto e la lettura dei tarocchi, viene richiesta per motivi riguardanti l'amore. Non resta altro che provare!

Tarocchi: le carte, gli arcani Il mazzo dei tarocchi ha una storia antica, una serie di carte misteriose nate tra il Quattrocento e il Cinquecento, componevano un mazzo da gioco detto mazzo dei tarocchi. Pochissimi degli originali mazzi dei tarocchi nati in quel periodo sono giunti a noi con la maggior parte delle carte intatte. Studi approfonditi e confronti fra diversi tarocchi ci aiutano a constatare come la forma intrinseca del mazzo sia rimasta praticamente la stessa fino ai primi del Novecento. In questo periodo infatti il misticismo e la cartomanzia presero maggiormente piede e gli esperti di esoterismo iniziarono ad affiancare alle carte dei tarocchi originali anche le carte comuni nominandole Arcani Minori. Il mazzo dei tarocchi si divide in due differenti parti, uno composto da 56 carte divise in 4 semi, chiamati Arcani Minori e una costituita da una serie di carte chiamate Trionfi o Arcani Maggiori. Le carte degli Arcani Maggiori sono 22 e ognuna raffigura un simbolo universale, un concetto mistico, filosofico, religioso o sociale che potrai scoprire grazie al nostro sito. Tarocchi e la cartomanzia Stabilire l'origine del primo consulto tarocchi è impossibile. Anche qui ci sono vaghe e svariate teorie sul significato di queste carte. Tra il XVIII e il XIX secolo si svilupparono 1

differenti correnti di pensiero per quel che riguarda i contenuti e l'intrinseco significato dei tarocchi. Col passare dei secoli, hanno raccolto le sfumature delle religioni, delle abitudini e delle filosofie dei popoli più diversi. La verità che ora come nel passato, esistono tanti metodi di divinazione e consulto dei tarocchi quanti sono coloro che praticano la lettura delle carte. Questo perchè quando si pratica una divinazione tramite lettura tarocchi, il cartomante diventa filtro e interprete, creando tra il consultante, le carte e il sensitivo un triangolo magico. Sei sono i metodi principali di divinazione con le carte dei tarocchi: metodo del Giudice, metodo della Croce Celtica, Metodo di Papus, albero della Cabala, Ruota Astromantica, Metodo degli Zingari-Bohèmiens. Storia dei tarocchi L'origine dei tarocchi si smarrisce secoli e secoli or sono. Ci sono studiosi che sostengono la loro provenienza dalla lontana Cina citando un enciclopedia cinese del XII secolo a.C. nella quale si parla di un gioco fatto con delle "carte". Sempre dalla Cina giungono testimonianze che le prime monete di carta venissero usate per il gioco e per la previsione del futuro. Nel medioevo vari editti vietano il gioco delle carte nella maggior parte dei paesi europei, ma questo accade solo per la plebe. Nel 1932 Carlo IV re di Navarra incarica Gringonneur per l'incisione di 3 diversi mazzi di cui solo diciassette Arcani sono tutt' ora esistenti. Nello stesso periodo anche il Mantegna incide delle carte riconducibili ai tarocchi. A Partire dal XV secolo compaiono in Italia mazzi di carte simili agli attuali tarocchi, nacquero vere e proprie professioni di pittori e incisori di carte. Furono popoli nomadi come gli zingari, e le compagnie militari di ventura che aiutarono la diffusione di queste carte nei paesi della zona europea. Proprio questi nomadi, iniziarono ad usare le carte come mezzo divinatorio. L'Italia e la Francia furono i paesi dove le carte dei tarocchi, anche se con mazzi diversi da città a città , ebbero maggior espansione e diffusione. Nacquero così tanti e diversi mazzi di Tarocchi, ma questo fu solo l'inzio della moderna cartomanzia

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I Tarocchi e la cartomanzia nella storia

Tarocchi, mistiche carte, hanno una storia che si perde nella notte dei tempi. Per alcuni i tarocchi provengono dalla Cina e citano un'Enciclopedia cinese del XIII secolo a.C. dove si parla per la prima volta del gioco delle «carte». Successivamente, sempre in Cina, si ha testimonianza che le monete di carta venivano usate per il «gioco» e anche per la divinazione. I giochi delle carte durante il medioevo vengono vietati in molti paesi europei. Dall'Inghilterra alla Spagna e persino in Francia venivano inflitte pene severissime ai giocatori. A Firenze, un editto del 1377 vietò l'uso del gioco del «nhaibbe» introdotto dai Saraceni. Tutte queste Erano proibizioni che riguardavano generalmente il popolo. Infatti nel 1392 vengono commissionati tre famosi mazzi di Tarocchi a Jacquemin Gringonneur per Carlo VI, re di Navarra. Del bellissimo mazzo del Gringonneur si conoscono oggi solo diciassette Arcani. Inizia da questo momento un periodo di maggior liberalità, tanto che proprio con un decreto del 1396 Carlo VI vieta i giochi d'azzardo ma escludendo le carte. Nel XV secolo appaiono in Italia dei mazzi di carte che assomigliano agli attuali Tarocchi. Nel 1400 in Germania, viene riconosciuta la professione di pittore di carte e di costruttore di carte, molto ben distinte (Kartenmaler e Kartenmacher) e con il successivo avvento della stampa le carte conoscono una grandissima diffusione. Nel 1393 anche in Italia nasce la corporazione dei «pittori di carte» e Giovanni Morelli da un lato arringa i fiorentini sui pericoli e le maligne influenze delle carte, dall'altro afferma che le lamine, o carte dei naibi, possono essere molto istruttive per i bambini.

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Dopo pochi anni, siamo verso la fine del secolo XIV, si ha notizia dell'arrivo degli zingari in Europa e precisamente in Boemia. Da lì si propagheranno in Svizzera e in Italia, raggiungendo la Spagna intorno al 1427. Non furono gli zingari a inventare i Tarocchi, ma si è propensi a credere che furono loro a usarli come mezzo divinatorio. Infatti è luogo comune associare la classica figura della zingara ai tarocchi e alla cartomanzia. Nel 1432 Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti si uniscono in matrimonio. A questa data si fa risalire il bellissimo mazzo di carte dei tarocchi chiamato Visconti-Sforza, attribuito al pittore Bonifacio Bembo. Questo è senza ombra di dubbio il più antico esemplare di Tarocchi italiano. A Bologna nasce un mazzo dei tarocchi detto «Il Tarocchino di Bologna», formato da sessantadue carte. Il suo autore è Francesco Fibbia. Egli ottiene il diritto di stampare il suo scudo d'armi sulla Regina di Bastoni e quello della moglie sulla Regina di Denari. Di lui si conosce solo la data della morte che avvenne nel 1419. Prima della fine del secolo si ha notizia di una protesta di pittori di carte italiani, che vedono soppiantare dalla stampa la tradizione di miniare le carte, vere opere d'arte che solo i ricchi potevano permettersi. Nel 1582 viene istituita in Francia una tassa sulle carte, con l'intento di limitarne l'uso. Per questi motivi fiscali avviene un esodo massiccio dei maestri cartai francesi che si trasferiscono in Spagna e in Svizzera, mentre in Francia continua una regolamentazione sempre più rigorosa. Si richiede che il nome del fabbricante sia impresso sulle carte e che venga depositato il modello con una minuziosa descrizione delle figure e dei colori. Siamo ormai nel XVII secolo. Durante il XV secolo, non possiamo trascurare un famoso mazzo tarocchi italiano detto «Le minchiate fiorentine». È un mazzo di novantacinque o novantasette carte di cui quaranta sono Arcani. Vi sono rappresentati i dodici segni dello zodiaco, i Quattro Elementi, le tre virtù teologali e una virtù cardinale. Trentacinque carte sono dette «Papi» e portano i numeri romani. Altre sono dette «Arie» e corrispondono a: la Stella, la Luna, il Sole, il Mondo e il Giudizio o la Fama. Altre figure sono chiamate «Onori». Verso la fine del XV secolo il mazzo di Tarocchi italiano subisce varie modifiche. Il più famoso è quello attribuito al Mantegna, detto «Carte di Baldini». È formato da cinquanta lamine: cinque serie di dieci carte che portano i numeri romani:





Le prime dieci rappresentano le classi sociali: Misero - Fameio (servo) - Artixan (artigiano) - Merchadante (mercante) - Zintilomo (nobiluomo) - Chevalier (Cavaliere) - Doxe (Doge) - Re - Imperator -Papa. La seconda serie rappresenta le muse: Calliope (elegia) - Urania (astronomia) Tersicore (lirica corale) - Erato (poesia amorosa e musica) - Polimnia (canto e 4





danze sacre) - Talia (commedia) - Melpomene (tragedia) - Euterpe (lirica e flauto) Clio (storia) - Apollo (sole, profezia, musica e medicina, il signore di tutte le Muse). La terza serie rappresenta le scienze: Grammatica -Loica (logica) - Rhetorica Geometria - Aritmetrica (aritmetica) - Musicha - Poesia - Philosofia - Astrologia -Theologia. La quarta serie rappresenta le virtù: Iliaco (astronomia) - Chronico (cronologia) Cosmico (Cosmologia) -Temperancia (Temperanza) - Prudencia (Prudenza) -Forteza (Forza) - Justicia (Giustizia) - Charita (Carità) -Speranza - Fede. La quinta serie include i sette pianeti conosciuti allora: Sole - Luna - Mercurio Venere - Marte - Giove - Saturno.

Verso la metà del XVIII secolo appare «Il Tarocco di Marsiglia» ad opera di un illustratore marsigliese chiamato Fautrier, che segna i caratteri definitivi del Tarocco tradizionale pervenuto fino ai nostri giorni. Contemporaneamente in Italia si stampava il Tarocco «Ligure-lombardo», apparentemente meno diffuso, ma sostanzialmente uguale. I tarocchi, significato divinatorio e cartomanzia La grande diffusione del Tarocco divinatorio appartiene al XVIII secolo. Un indovino molto noto, di nome Alliette, pretende di creare un nuovo mazzo di Tarocchi, conosciuto come «Il Grande Etteila», ma viene considerato come un prodotto spurio. Nonostante la sua nomea, questo personaggio riesce ad inserirsi nella storia dei Tarocchi e a far ancora oggi parlare di sé. Dopo il 1792, con la Rivoluzione Francese, nel pieno fulgore della cartomanzia, avviene un cambiamento anche nelle figure dei Tarocchi. La figura del Re viene sostituita da personaggi storici che avevano legato il loro nome alla severità e al rigore, come Catone il censore, Solone, il ribelle Bruto. Le Regine si trasformano in figure che sono il simbolo delle Virtù, come La Forza e La Prudenza; i Fanti o Valletti diventano degli Eroi. Madame Le Normand, la Grande Sibilla di quell'epoca, vede sfilare nel suo studio nobili o rivoluzionari, gran parte dei quali lasceranno la propria testa sotto la ghigliottina. Nello stesso periodo gli zingari conoscono un momento di grande rinomanza presso le corti europee e nei salotti di illustri aristocratici e di grossi borghesi.

Introduzione ai tarocchi: capire cosa sono veramente i tarocchi e la cartomanzia "I Tarocchi sono un compendio della « Scienza Sacra » espresso mediante una serie di figure simboliche. Con il termine « Scienza Sacra » s'intende il complesso di dottrine e di insegnamenti pratici che conducono l'individuo ad un superiore stato di coscienza, tale da porlo in diretta comunicazione con l'Assoluto, infrangendo ogni legame che lo imprigiona sul piano più basso e vile della realtà. In tal modo l'uomo — immagine di Dio — recupera la scintilla divina celata nel suo animo e si sottrae al mondo limitato del divenire per portarsi al centro dell'Essere. È questo l'obiettivo di tutte le discipline iniziatiche. Nelle immagini dei Tarocchi, questi insegnamenti (che possono assumere le forme più diverse a seconda delle varie « scuole » esoteriche) sono sintetizzati mediante il linguaggio universale del simbolo. Allo stesso tempo, le figure colorate che ne risultano divengono supporti per la mente durante l'esercizio della meditazione: concentrazione e meditazione, infatti, sono alla base di tutte le pratiche iniziatiche volte a raggiungere la « perfetta personalità ». Per comprendere appieno questi concetti, che sono alla base dell'attività intellettuale superiore dell'uomo, occorre rifarsi brevemente ad alcuni degli insegnamenti giunti sino a noi grazie all'intatta catena della Tradizione. 5

L'interpretazione cristiana di uno dei principi magici fondamentali, espresso nella frase: « Non volgerti all'esterno. Torna entro te stesso: nell'intimo dell'uomo abita la verità », è costituita dal Noli foras ire di Sant'Agostino. È, in pratica, lo stesso concetto che si trovava inciso all'ingresso del tempio dell'Oracolo di Apollo a Delfi: Gno-thi Seautòn (conosci te stesso). Cioè, la verità abita all'interno dell'uomo perché, secondo la magia tradizionale, l'uomo stesso è nel medesimo tempo componente e immagine del Tutto. [...] J.Sabellicus

I Tarocchi, affrontandoli con un pizzico di filosofia e psicologia, sono un mezzo per conoscere al meglio se stessi, per scavare nel profondo e per aprire gli occhi guardando e capendo meglio quello che ci sta attorno e non chiuderli abboccando a qualche strana profezia. I Tarocchi ci propongono dei simboli che vanno a stuzzicare la nostra mente il nostro inconscio le nostre abitudini, ma senza degli automatismi meccanici, ci spingono solo a ragionare rivalutando quello che già sappiamo e riformulando qualcosa di diverso a cui magari non avevamo ancora pensato. Il vero cartomante non è un veggente o qualcuno con poteri superiori o extrasensoriali. Il Vero cartomante è una persona che sa leggere il consultante e non le carte, che legge le sue espressioni all'apparire di una carta e le sue risposte al presentarsi di domande. Deve saperlo far ragionare, parlare, aiutare a ragionare da solo, a guardarsi dentro. Le rispote le diamo noi non i tarocchi! Le carte al massimo ci possono aiutare ad immergerci in un'atmosfera particolare, magari più stimolante per il nostro inconscio portandoci così a essere più propensi ad accettare consigli o ad accettare risposte a domande che non volevamo porci fino ad allora. Ricordatevi i Tarocchi non sono una scienza, anzi.. non lasciatevi trarre in inganno, se veramente qualcuno potesse prevedere il futuro o capire i sentimenti d'amore delle persone o indovinare i numeri della lotteria, il mondo sarebbe un posto diverso.

Cartomanzia e divinazione Quando si ricavano informazioni da fonti mistiche magiche e sopranaturali vi è in atto una divinazione. La necessità di risposte, di chiarimenti, di conoscenza, la curiosità umana, hanno sempre posto in secondo piano la scientificità delle pratiche divinatorie. Molteplici le pratiche divinatorie come molteplici i popoli che le utilizzavano e le utilizzano ancora tutt'oggi. Cartomanzia è quella parte della divinazione che pretende di svelare i fattori arcani della vita di un consultante usando come strumento le carte. 6

Tarocchi, sibille o semplici carte da gioco,qualsiasi sia il mezzo divinatorio, la cartomanzia unisce la sensibilità del Cartomante (colui che pratica la cartomanzia) alla conoscenza e al significato dei simboli rappresentati sulle carte per unirli ed effettuare la divinazione. Non ci soffermeremo qui a datare la nascita della cartomanzia in quanto come la cartomanzia stessa è scientificamente inesatta qualsiasi teoria a riguardo. I primi accenni di lettura delle carte sembrano far riferimento al periodo Egizio dei faraoni. Dall'Egitto la cartomanzia o una sottospecie di essa, venne importata in Italia dai soldati romani. Con la caduta dell'impero ne scomparve ogni traccia. Ne sentiremo riparlare nel medioevo probabilmente portata dall'Asia grazie ai popoli zingari. Il termine "cartomanzia" vero e proprio nacque nel 1700 in Francia per diventare poi un culto quasi di moda che dilagò in ogni luogo. Una volta chiarito che la cartomanzia non vuol dire solo conoscere le carte ma interpretarne il significato che loro assumono in una data circostanza in riferimento a una data persona, dobbiamo ammettere che per poter praticare la cartomanzia, il neofita dovrà impadronirsi della conoscenza dei valori intrinsechi che le carte posseggono. Per semplicità e per interesse prenderemo in esame quella parte della cartomanzia che usa come strumento divinatorio le carte dei tarocchi. Per poterlo fare dovremo quindi imparare a interpretare le carte dei tarocchi e più precisamente gli arcani maggiori.

Norme e terminologia nella cartomanzia con i tarocchi La cartomanzia segue poche regole fondamentali, semplici e apprendibili da tutti, ma di fondamentale importanza per poter effetuare una buona lettura dei tarocchi. Infatti ogni carta dei tarocchi assume un significato differente ogni volta che si mostra, a seconda della sua posizione, verso e vicinanza ad altre carte. Lo stesso cartomante poi deve porre particolari attenzioni durante la pratica della cartomanzia, tutto deve portare a una concentrazione superiore e non a distrazioni inutili. Vi proponiamo qui di seguito alcune nozioni basilari di cartomanzia da utilizzare con le carte dei Tarocchi. • •

Norme generali di cartomanzia con i tarocchi Significati generali delle carte dei tarocchi per l'interpretazione nella cartomanzia

Cartomanzia: il significato degli arcani maggiori nella cartomanzia con i tarocchi In cartomanzia, le carte utilizzabili sono molteplici, ma quelle per antonomasia sono gli Arcani Maggiori dei tarocchi. Ogni cartomante che pratica la cartomanzia possiede la conoscenza necessaria per distinguere il significato intrinseco in ognuna delle carte utilizzate. Nella pratica della cartomanzia ogni arcano maggiore, acquista un significato differente a seconda di quello che si vuole sapere e relativamente alle carte che lo accompagnano durante la divinazione. Alcune carte hanno sempre un valore positivo durante la divinazione in cartomanzia, altre sempre negativo altre ancora variabile. Qui di seguito i significati principali che assumono gli arcani maggiori dei tarocchi in cartomanzia. 7

Arcano I Il bagatto Arcano II La papessa Arcano III L'imperatrice Arcano IV L'imperatore Arcano V Il Papa Arcano VI L'Amore Arcano VII Il carro Arcano VIII La giustizia Arcano IX L'eremita Arcano X La ruota della fortuna Arcano XI La forza Arcano XII L'appeso Arcano XIII La morte Arcano XIV La temperanza Arcano XV Il diavolo Arcano XVI La torre Arcano XVII La stella Arcano XVIII La luna Arcano XIX Il sole Arcano XX Il giudizio Arcano XXI Il mondo Tarocchi, mazzi di carte persi nella storia. I tarocchi, più precisamente gli Arcani Maggiori, sono probabilmente il più fantasioso e mistico metodo di rappresentazione del gioco con il destino. Come già detto, le origini dei tarocchi sono incerte, e ogni studioso, esperto in materia, ha le proprie idee. Nel tempo sono comparse diverse tipologie di tarocchi o meglio diverse raccolte di carte con rappresentazioni di figure sempre più particolareggiate, queste raccolte possiamo definirle veri e propri mazzi dei tarocchi. Infatti al momento attuale sono conosciuti svariate tipologie di mazzi di tarocchi, tutti molto simili ma allo stesso tempo diversi. Le differenze tra questi mazzi di carte sono dovute sia all'epoca della loro creazione, sia alla zona geografica in cui si diffusero. Più precisamente si può affermare che nelle zone in cui l'unità nazionale avvenne in un periodo più tardo, si definirono svariati mazzi di tarocchi secondo i confini regionali come ad esempio in Italia e Germania, mentre in quelle zone di più antica tradizione nazionalistica come Francia, Spagna e Inghilterra si ebbe un unico mazzo nazionale. In Italia i primi veri tarocchi li ritroviamo in Sicilia e nelle corti del centro/nord. Da li infatti in poco tempo dilagheranno nel resto d'Europa. Qui di seguito una lista dei più famosi mazzi dei tarocchi in ordine cronologico. Tarocco siciliano Una tipologia di tarocchi direttamente derivata dai Naibi. I primi tarocchi siciliani sono stati probabilmente portati dagli arabi durante il regno di Federico II di Svevia in Sicilia nel XIII sec. Di questi primi mazzi abbiamo unicamente notizie documentali. La loro diffusione durò nel tempo ma fu limitata alla Sicilia. 8

Tarocchino di Bologna La tradizione attribuisce la creazione del Tarocchino di Bologna a Francesco Fibbia, nel 1415. Non essendo correlato a nessuna corte in particolare, arrivò fino a Firenze ispirando poi quelle che saranno le "Minchiate fiorentine" per poi scendere nel sud Italia e approdare anche in Sicilia. Questo mazzo è caratterizzato da un ridotto numero di carte, da qui il nome di tarocchino. Mazzi ferraresi Diversi e tutti bellissimi sono i mazzi attribuiti alla corte ferrarese o degli Este. Il più antico, anche se non pervenuto, compare in una lista di spese dei regnanti estensi del 1422, durante il dominio di Nicolò III. Lo stile dei tarocchi denominati Ferraresi fu presente in diverse aeree del nord-est italiano arrivando ben oltre le aree dominate dagli stessi Estensi, per esempio attorno a Venezia e lungo l'Adriatico fino a Pesaro e si spinse nel tempo per oltre un secolo. Infatti anche se molto più recenti dei tarocchi di Nicolò III, in questa tipologia di tarocchi denominati Ferraresi ricadono alcuni importanti mazzi: il tarocco di Alessandro Sforza del 1473, di cui risultano esistenti 15 carte. Il mazzo di Ercole I d'Este sempre del 1473 del quale ci rimangono 16 carte. Il mazzo chiamato di Carlo VI o di Gringonneur, forse il più conosciuto tra i tarocchi Ferraresi, di cui si conservano 17 elementi. In principio si sosteneva che Carlo VI avesse commissionato nel 1393 le carte al pittore Jaquelin Gringonneur, dal quale poi prenderà il nome lo stupendo mazzo; questa versione che attribuisce a Gringonneur la paternità del mazzo è stata recentemente respinta dagli storici addirittura posticipando la data della creazione circa cento anni più tardi, inserendo il mazzo tra i tarocchi di stile ferrarese. Il Tarocco Rothschild, che prende il nome dalla Collezione Rothschild del Museo del Louvre, composto tutt'ora da 32 carte ma di cui ne rimane un unico Trionfo, viene datato approssimativamente al tardo XV secolo. Tarocchi Visconti-Sforza Molteplici furono i mazzi di tarocchi commissionati dalle famiglie Visconti e Sforza. Forse i più famosi sono quelli miniati dal pittore Bonifacio Bembo, tarocchi commissionati per il matrimonio tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, da cui deriva appunto il nome. La collocazione dei vari mazzi è tra 1432 e il 1470. Con questa tipologia di tarocchi si può considerare chiuso il periodo di transizione-evoluzione dai Naibi ai tarocchi. Saranno questi tarocchi il punto di partenza per i Tarocchi Piemontesi e il gruppo dei Tarocchi di Marsiglia a cui appartengono la gran parte dei tarocchi moderni. I Tarocchi del Mantegna Il vero autore di questo mazzo, datato tra 1470 e 1485, è ad oggi sconosciuto. Questo particolare mazzo di tarocchi viene erroneamente attribuito al pittore Andrea Mantegna per alcune rispondenze stilistiche ai suoi dipinti. Va precisato che queste carte vengono definite carte didascaliche poiché ogni carta, per la prima volta, riporta il proprio nome, la serie e il numero; le 50 lame che compongono questi tarocchi, sono divisi in 5 gruppi di 10 carte ognuno. Il Tarocco Fiorentino le "Minchiate" Si ipotizza che le prime Minchiate fiorentine risalgano agli inizi del XVI secolo. Esiste tutt'ora una serie di tre stampe xilografiche di carte non tagliate chiamate fogli di Rosenwald la cui datazione approssimativa è dei primi anni del 1500. In principio il nome di queste carte era Germini, ma l'utilizzo di questo mazzo tra la gente comune per il "Giuco della Minchiate" portò piano piano al cambiamento del nome in "Minchiate". Particolarità di questa tipologia di tarocchi è la presenza di ben 41 arcani maggiori (21 sono gli stessi del tarocco di Marsiglia, 12 sono segni dello Zodiaco, 4 raffigurano gli elementi, 3 sono le virtù 9

teologali e 1 virtù cardinale), su un totale di 97 lame, e la rappresentazione di figure di centauri al posto di quelle dei cavalli. Tarocchi di Marsiglia, il mazzo Italiano Il nome Tarocchi di Marsiglia è il nome moderno di quello che in principio era chiamato in tutt'Europa Tarocco Italiano. Questo stile di tarocchi si definì in Italia verso il XVI secolo derivando dal ceppo dei tarocchi Visconti-Sforza. Una stampa litografica lombarda, chiamata "foglio Cary", risalente alla prima metà del 1500, raffigura carte del tutto simili all'attuale tarocco di Marsiglia. Probabilmente con la conquista francese del ducato di Milano, questo stile iniziò a diffondersi in Francia, diventando uno stile nazionale e scomparendo allo stesso tempo in Italia. Amati dai ricchi e dal volgo, questi tarocchi conobbero un'enorme diffusione nel XVII secolo grazie alla stampa tipografica. Il nome odierno di questo stile di tarocchi risale al XX secolo, questo è infatti il nome dato dal maestro cartaio marsigliese Grimaud ad una sua ristampa di tarocchi tradizionali francesi. I tarocchi di Marsiglia sono i tarocchi più longevi da noi conosciuti, infatti la composizione del mazzo è praticamente invariata da ormai cinque secoli. L'enorme diffusione di questi tarocchi li ha resi i tarocchi per antonomasia, soprattutto per quanto riguarda la cartomanzia. Tarocchino di Mitelli Commissionato dai Bentivoglio all'artista bolognese Giusepe Maria Mitelli, si può definire il più antico mazzo di tarocchi non convenzionale, più artistico, più fantasioso in quanto i trionfi di Mitelli furono in buona parte reinventati e arricchiti di dettagli. Questo mazzo si colloca tra il 1660 e il 1665. Tarocchi spagnoli Il più antico mazzo Spagnolo tutt'ora esistente risale alla fine del XVIII secolo. La paternità di questo mazzo viene attribuita a Nicholas Pepin. Tarocco Piemontese Derivato dai Tarocchi di Marsiglia, è composto dalle 78 carte tradizionali. La caratteristica di questo mazzo è quella di essere l'unico mazzo italiano con figure a doppia testa. Questo porta ad avere una grossa mancanza di dettagli in quanto la metà inferiore scompare. Possiamo datare i primi tarocchi piemontesi alla seconda metà del XVIII secolo. Tarocchino Milanese Datato attorno ai primi anni dell'800 questo mazzo prende nome dalla forma sottile e allungata delle sue carte. Simile ai tarocchi di Marsiglia, il suo aspetto grafico venne leggermente modificato mutando alcuni particolari e riferimenti. Il Mazzo delle carte dei TAROCCHI I tarocchi presi in considerazione in questo sito sono i Tarocchi classici o Tarocchi di Marsiglia. Il mazzo dei tarocchi di Marsiglia probabilmente è il Tarocco più popolare e conosciuto al mondo e forse anche il più duraturo e resistente alle variazioni nel corso degli anni. Composto da 78 carte questo mazzo di tarocchi vede l'origine del proprio nome nella città francese di Marsiglia attorno i primi decenni del 1900 con l'edizione dei tarocchi stampati da Grimaud. Prima di allora lo stesso mazzo, in quanto di origine Italiana (per la precisione Lombarda), veniva chiamato “Tarocco Italiano”. I Tarocchi di Marsiglia a differenza del loro nome di concezione moderna, mantengono da oltre 5 secoli le illustrazioni e le caratteristiche originali delle carte, con i loro 10

significati e simbolismi praticamente immutati. Capostipiti furono i “Tarocchi dei Visconti Sforza”.

La struttura fondamentale del mazzo costituita da 22 Trionfi o Arcani Maggiori e 56 carte dei Semi o Arcani Minori, rimane inalterata e fedele a qualsiasi mazzo storico, indifferentemente dal luogo di provenienza. Vero è però che nei secoli, soprattutto in Italia e nel nord della Francia oltre ai tarocchi classici, comparvero varianti regionali del mazzo dei tarocchi. Alcuni dei più famosi sono: “Le Minchiate Fiorentine”, “I Tarocchi Ferraresi o Estensi”, “Il Tarocchino o Tarocco Bolognese” “Il Tarocco Siciliano”, “Il Tarocchino Milanese”. Arcani Maggiori I 22 Arcani Maggiori, detti anche Trionfi o Energie, rappresentano simbolicamente la vita dell'Uomo. Sono considerate le carte più antiche pervenute fino ai nostri giorni. Gli Arcani Maggiori Nei tarocchi, gli Arcani Maggiori o Lame sono 22 carte del mazzo che rappresentano particolari figure che si avvicendano in un vero e proprio percorso iniziatico. Questi 22 carte degli Arcani Maggiori sono anche dette Trionfi inquanto in antichità "Trionfo" era il nome con cui veniva chiamato l'intero mazzo dei Tarocchi poichè utilizzato prorpio per "il gioco dei Tionfi". Le carte degli arcani maggiori dei tarocchi, vanno progressivamente dalla figura I alla figura XXI, quindi rispettivamente dall'arcano I all'arcano XXI. Esiste una carta degli arcani maggiori non numerata, il Matto, che corrisponde allo zero, della quale non è stata tramandata una spiegazione esatta; in cartomanzia risulta sempre di carattere ambiguo o negativo. Potrebbe essere il nulla o il vuoto del non Iniziato. Potrebbe rappresentare l'irrazionale oppure l'Infinito da cui tutto proviene. Comunque il suo peso nello svolgersi dell'interpretazione risulta, come vedremo in seguito, piuttosto incisivo. Questa carta degli Arcani Maggiori non ha una sua posizione ben precisa; in genere lo si pone alla fine delle XXI lame, sicché può essere considerato il XXII degli arcani maggiori. Le ventidue lettere sacre dell'alfabeto ebraico, che figurano su alcuni mazzi di Tarocchi, sono alla base della cartomanzia e del simbolismo del gioco e corrispondono ai ventidue Arcani Maggiori. Se, nel corso dei secoli, figure, costumi e altri dettagli sono stati cambiati, 11

i caratteri ebraici sono rimasti inalterati. Questo permette di far luce su alcuni punti oscuri nell'interpretazione dei Tarocchi. Le dieci Sephirot e i ventidue Arcani maggiori, formano quello che i Kabbalisti chiamano le trentadue vie della scienza assoluta. Ancora oggi, la tradizione di ogni Arcano ha corrispondenze con le lettere della Kabbala. Esiste anche una corrispondenza pitagorica numerologica e planetaria. Nei tarocchi classici (tarocchi di Marsiglia) cioè i tarocchi presi da noi in considerazione, i nomi dei delle figure rappresentate dagli arcani maggiori sono scritti per intero anche se questa è una peculiarità dei mazzi moderni. Prima del 1900 le stesse figure dei Trionfi, che erano creati come allegorie, portavano nel prorpio disegno molteplici prticolari e simboli che raffiguravano metafore e combinazioni grafiche con riferimenti alla realtà alla storia alle religioni, comprensibili e intuibili solamente dai più eruditi, definendo con queste prorpietà intrinseche il loro stesso valore nella scala numerata degli arcani. Per ogni carta dei tarocchi raffigurante gli arcani maggiori illustreremo brevemente quattro sezioni: • • • •

Descrizione: descrizione sintetica della figura rappresentata dalla carta dei tarocchi corrispondente all'arcano. Descrizione dei particolari e curiosità. Associazioni simboliche o simbolismo: ragionamenti sul simbolismo più accettato, ipotetiche identificazioni storiche o religiose dell'arcani maggiori. Siginificati divinatori: i significati più profondi e assoluti delle carte in questione. Interpretazione nella cartomanzia: i cambiamenti e i significati che la stessa carta può avere alla presenza di altri arcani maggiori o arcani minori durante la pratica della cartomanzia.

Arcani Minori I 56 Arcani Minori o semi comprendono quattro serie di 14 carte ciascuna: Bastoni, Coppe, Spade e Denari. Nelle carte dei tarocchi francesi i Bastoni sono i Fiori, le Coppe sono i Cuori, le Spade sono i Picche, i Denari sono i Quadri. Nelle carte dei tarocchi regionali italiane, Il Cavaliere ha sostituito La Regina e sono scomparsi l'otto, il nove e il dieci. In quelle francesi è scomparso Il Cavaliere. Gli Arcani Minori In Cartomanzia il responso dei tarocchi può essere appreso anche solo tramite i 22 Arcani Maggiori. Naturalmente per il cartomante, la lettura dei tarocchi migliorerà di precisione e di sfumature, unendo i restanti 56 Arcani Minori. Gli Arcani Minori dei tarocchi sono formati da 14 carte per ogni seme o pentacolo. Le carte vanno dall'Uno al Dieci, più il Fante, il avaliere, la Regina e il Re. L'influenza degli Arcani Minori rispetto a quelli Maggiori si rispecchia nell'abbinamento dei tarocchi stessi. Dipende comunque molto dall'interpretazione dell cartomante, dalla sua conoscenza della cartomanzia, degli Arcani, dalla sua praticità, dalla sua sensibilità e soprattutto dalla sua intuizione. 12

I semi o pentacoli degli Arcani minori dei tarocchi sono: Bastoni corrispondono al seme di Fiori. Come elemento pitagorico rispecchiano il Fuoco. Simboleggiano cambiamenti, viaggi, Appartiene alla sfera dell'intuizione.

opportunità,

affari,

difficoltà

da

superare.

Coppe corrispondono al seme di Cuori. Come elemento pitagorico rispecchiano l' Acqua. Simboleggiano corrispondenze Appartiene alla sfera emozionale.

d'amore.

Generosità.

Bontà.

Aiuti.

Amicizie.

Spade corrispondono al seme di Picche Come elemento pitagorico rispecchiano la Terra. Simboleggiano dispiaceri, dispute, lotte, pericoli, minacce. Appartiene alla sfera psicologica. Denari corrispondono al seme di Quadri. Come elemento pitagorico rispecchiano l' Aria. Simboleggiano intrighi, complotti, fortune, vincite, eredità. Appartiene alla sfera della sensazione. I Numeri degli arcani minori: 1. L' Asso. È il principio del tutto o la capacità di distinguere il vero Spirito. Essendo l'Asso, ha un valore affermativo inconfutabile e la sua influenza è determinante. 2. Il 2 è la scissione, la polarizzazione. Può indicare unione o contrasto, associazione o divisione. Forte opposizione in una situazione. Annuncia un viaggio. Sua caratteristica è anche la comprensione delle cose nella loro globalità. 3. È l'irradiazione di qualcosa di vitale, quindi rappresenta la fecondità. Attesa. Indica il dono della fede. 4. È la manifestazione della concretizzazione. Il completamento dal 3 al 4, quindi, significa sviluppo e maturazione. Indica il dono della guarigione. 5. È il senso dell'autolimitazione, quindi qualcosa che deve aprirsi ad un nuovo sviluppo. Indica l'espressione delle lingue. 6. È l'opposizione di due piani opposti che, però, si attraggono. Uno è passivo, l'altro attivo. Non esiste ancora la realizzazione perché l'equilibrio è statico. Forte attrazione. Indica la possibilità di fare miracoli... basta essere nelle condizioni necessarie. 7. Col sette cessa la staticità e finalmente i due piani, fusi insieme, riescono a muoversi. Movimento in atto. Situazione che cambia. Indica la profezia.

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8. È la concretezza. Cessa ogni opposizione e tutto si supera e si realizza. Il numero è malefico. Prelude ad un cambiamento negativo in quanto simboleggia la morte. Indica il dono della conoscenza. 9. È l'azione che si proietta nel futuro; si fanno progetti a lunga scadenza, piani importanti, si prendono grossi impegni. 10. Finalmente la trasformazione è giunta al suo stadio finale. Carica di tutte le implicazioni delle fasi precedenti, riesce tuttavia a portare a termine ogni cosa, con energia, sviluppando ogni possibilità a disposizione. Si può scindere; eliminando l' 1 può divenire 0, che rappresenta misticamente Dio nella sua perfezione. 11. Le Figure degli arcani minori: • •

• •

• •

• •



Il Fante o Valletto È un individuo (maschio o femmina) completamente dipendente dagli altri. Corrisponde al periodo che dall'infanzia va alla giovinezza. Rappresenta una persona socialmente priva di posizione e d'importanza che svolge mansioni di gregario. Appartiene all'1; evidenzia un essere irrealizzato, ancora all'inizio della propria ascesa o del proprio sviluppo psichico. Il Cavaliere Qui l'uomo va dalla prima giovinezza alla, maturità piena. Si tratta di una persona indipendente perché il suo destriero lo porta ovunque decida di andare. Corrisponde al 2, il che significa che la situazione si muove dando sbocco a nuove soluzioni. Può definirsi un individuo di sesso maschile ancora libero sentimentalmente. La Regina È la donna per antonomasia. Va dalla prima giovinezza alla maturità rigogliosa, per arrivare alla saggezza della vecchiaia. Rappresenta il 3, quindi irradia fecondità e potere. Il Re È l'uomo maturo che va verso la vecchiaia. Ormai la sua posizione è di una stabilità realizzata. La sua riuscita lo accomuna al 4. Si tratta di individuo non libero, sposato o con forti legami sentimentali. Assimilato il significato degli Arcani Maggiori, dei semi e delle figure degli Arcani Minori, si può passare all'interpretazione. La divinazione si apprenderà totalmente con la pratica.

Norme e terminologia nella cartomanzia con i tarocchi La cartomanzia segue poche regole fondamentali, semplici e apprendibili da tutti, ma di fondamentale importanza per poter effetuare una buona lettura dei tarocchi. Infatti ogni carta dei tarocchi assume un significato differente ogni volta che si mostra, a seconda della sua posizione, verso e vicinanza ad altre carte. Lo stesso cartomante poi deve porre particolari attenzioni durante la pratica della cartomanzia, tutto deve portare a una concentrazione superiore e non a distrazioni inutili. Vi proponiamo qui di seguito alcune nozioni basilari di cartomanzia da utilizzare con le carte dei Tarocchi

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Norme della cartomanzia con i tarocchi Le sole norme che riteniamo importanti nella nostra pratica divinatoria di cartomanzia con i tarocchi sono: la preparazione mentale e il silenzio. Tutto il resto, comprese le norme igieniche, è solo consigliato. Infatti è opportuno non praticare la cartomanzia subito dopo il pranzo o la cena, né bere o fumare durante. Semplicemente perché cibo, alcool, fumo appesantiscono lo stomaco ed eccitano i sensi. In questa prima fase la mente non deve ampliarsi, dilatarsi, spaziare, come nella veggenza, ma al contrario concentrarsi. Concentrarsi su se stessi e sui tarocchi. È importante anche lavarsi le mani prima e dopo ogni operazione: non solo per eliminare le impurità, ma anche le eventuali energie negative che potrebbero venire trasmesse alle carte. È preferibile che il tavolo sia coperto da un panno con colori tenui, per evitare di disperdere la visualizzazione delle carte. La stanza deve essere illuminata giustamente, senza che la vista ne abbia a soffrire per la poca o la troppa luce ed è, infine, preferibile operare sempre alla luce del giorno, per una analogia con i tarocchi stessi: alla luce del Sole. Una volta che la mente è sgombra dai pensieri e dalle preoccupazioni, si può iniziare il dialogo con se stessi mediante il gioco delle carte dei tarocchi. La cartomanzia è un confronto e una scoperta nello stesso tempo: ci abitua a scrutare dentro di noi, a risvegliare dal suo sonno tutto quello che era stato represso, cancellato, dimenticato. Naturalmente, può esservi un pericolo in tutto questo. È, in fondo, il senso della carta rovesciata, quello che ci rivela i lati anche negativi del nostro essere Significati generali per l'interpretazione dei tarocchi Prima di iniziare la descrizione del gioco della cartomanzia con i tarocchi e delle singole carte è opportuno chiarire brevemente i termini e i significati che abbiamo adottato. Il mazzo di carte da noi scelto è quello tradizionale, composto di 78 carte o lame: 22 carte numerate da 0 a 21, chiamate Arcani maggiori e 56 carte chiamate Arcani minori. Queste ultime sono divise in 4 semi: Bastoni, Coppe, Spade, Denari, e vanno dall'asso al dieci, con l'aggiunta di quelle che si chiamano Carte di Corte: il Fante, il Cavaliere, la Regina e il Re. La nostra descrizione dei singoli tarocchi si riferisce al disegno, che possiede un diritto e un rovescio a seconda di come cade durante la smazzata. E come c'è un basso o Sud c'è ovviamente un alto o Nord, un lato destro o Est, un lato sinistro o Ovest. Bisogna tener presente che la destra o la sinistra sono quelle dell'osservatore, come nello specchio, e non quelle della carta. Generalmente in cartomanzia, il lato sinistro dei tarocchi è considerato da alcuni negativo e sfavorevole, quello destro positivo e favorevole. L'azione si svolge sempre, come a teatro, in uno scenario limitato. L'ambiente o la scena in cui si svolge un'azione può fornire indicazioni preziose al consultante che ne sappia comprendere le analogie. Tutte queste nozioni determinano l'aspetto di una carta. Un aspetto però indica sia ciò che si vede sul disegno, sia la sua posizione tra gli altri tarocchi. Inoltre una carta può essere immobile o in movimento a seconda della postura o delle direzioni prese dalle varie figure. Le figure immobili sono generalmente sedute. Le carte in movimento hanno inoltre due possibilità interpretative, secondo che precedano o seguano altre carte. In un caso indicano l'avvicinarsi o l'aggredire, nell'altro il fuggire o 15

l'allontanarsi. Nonostante ciò alcune carte considerate immobili hanno parti mobili: la Giustizia, per esempio, è immobile solo quando non ha ancora preso posizione in un giudizio. Le figure possono essere rappresentate in piedi, oppure sedute. Le figure sedute rappresentano generalmente persone importanti e potenti (nell'iconografia classica il re è sempre raffigurato seduto sul trono e i sudditi in piedi dinanzi a lui). Inoltre, le figure sono rappresentate di fronte o rivolte da un lato, a sinistra o a destra. Anche il lato può avere importanza per l'interpretazione globale (infatti si tiene conto delle carte circostanti verso cui si rivolge la figura). Leggere i tarocchi Per una buona lettura dei Tarocchi, molto dipende dalla disponibilità dell'interprete di dare tutte le sue energie, d'immedesimarsi nella situazione della persona che ha di fronte. È un momento molto delicato che richiede attenzione, disponibilità, interessamento sincero nei confronti del consultante. Per questa ragione, il neofita di cartomanzia deve impadronirsi del senso profondo dei tarocchi, assimilarli, farli suoi in senso totale, vale a dire a modo suo. Ogni interprete creerà o adotterà il metodo di lettura dei tarocchi che gli sarà congeniale poichè numerosi sono i metodi di divinazione con i Tarocchi. Si può affermare che ne esistono tanti quanti sono le persone dedite alla cartomanzia Proporremo qui i più noti, quelli che per antiche tradizioni sono arrivati sino a noi, portandoci le esperienze dei più famosi occultisti e cartomanti. I metodi di lettura più efficaci che si pososno fare con i tarocchi sono quelli che impegnano un minor numero di carte e perciò lasciano all'immaginazione, alla ispirazione e alla meditazione, maggiori possibilità. In molti giochi si separano gli Arcani Maggiori dagli Arcani Gli Arcani Maggiori sono 22 e quelli Minori 56. In totale il mazzo è di 78 carte.

Minori.

Gli Arcani Maggiori sono simboli assoluti e determinati, i Minori hanno invece il compito di svelare i piccoli particolari. I migliori metodi di cartomanzia per poter poter effettuare una buona lettura dei tarocchi sono: • • • • •

Lettura Tarocchi con il metodo del Giudice di Stanislas de Guaita. Lettura Tarocchi con il metodo della Croce Celtica, o delle dieci carte. Lettura Tarocchi con il metodo di Papus. Lettura Tarocchi con il medtodo dell'Albero della Cabala o Albero della Vita. Lettura Tarocchi con il metodo della Ruota Astromantica o delle 12 Dimore.

L'interazione tra gli arcani maggiori dei tarocchi e le lettere della Cabala (Kabbala) La lingua ebraica è per molti considerata una lingua sacra. Si dice che il suono delle sue lettere sia divenuto parola tramite la Bocca Divina che ha generato tutte le creature, sia nel mondo materiale sia in quello spirituale. Questa lingua è rimasta inalterata nel tempo nonostante i numerosi avvenimenti che hanno sconvolto il suo popolo. Non è però su questo che volgiamo soffermarci, ma sui misteriosi collegamenti che si dice esistano tra le carte degli arcani maggiori dei tarocchi e le 22 lettere della Kabbalah. 16

Nonostante il suo Archetipo sia di stampo egizio, la Kabbalah ("Cabala" italianizzato) è divenuta la base delle scritture che hanno dato origine al linguaggio mistico e segreto delle sue lettere. Per gli esperti della Kabbalah, l'Albero della Vita, Otz Chim, è uno strumento di sviluppo spirituale e di lavoro magico. La Kabbala contiene ogni cosa e il vero uso di tutti i suoi simboli porta a conoscere i Ventidue Sentieri delle dimore di Toth: i 22 Arcani Maggior o Trionfii. Esamineremo il significato delle 22 lettere corrispondenti alle carte dei Tarocchi, in maniera da poterne valutare meglio la parte occulta. Nei tarocchi: Il Bagatto Aleph si manifesta come il Sole, l'unità fondamentale di tutto il creato. Ma è ancora statico, in quanto troppo perfetto, a sé stante. Nei tarocchi: La Papessa Beth si manifesta come l'inizio della molteplicità, la nascita di qualcosa di diverso che era statico ma che comincia a muoversi. Nei tarocchi: L'Imperatrice Ghimel si manifesta come figlia della generazione a cui appare la figura del Padre (il Maestro). Nei tarocchi: L'Imperatore Daleth si manifesta come il Potere Assoluto del Padre (Aba). Nei tarocchi: Il Papa He si manifesta come il germoglio da cui esalano i vapori esaltanti e sensuali che aprono le porte dell'amore. Nei tarocchi: L'Innamorato Vau si manifesta come lo scambio avvenuto e con questo la «cucitura» con un altro essere (o coronamento della ricerca). Però può anche verificarsi una separazione per mancanza di sincerità, che può dar luogo alla solitudine. Nei tarocchi: Il Carro Zain si manifesta come l'arrivo del figlio, «il beneama-to», essendo l'ultimo, ovvero il settimo. E segno di fortuna. Astrologicamente rappresenta la Vergine che si capovolge in Pesci. Nei tarocchi: La Giustizia Heth si manifesta con il Volere e l'Abbondanza. Simboleggia la completezza del tempo, così perfetto com'è stato creato. Il superamento della dimensione temporale per entrare nell'assoluto. La coesione del vero amore, quello spirituale, al di sopra di ogni decadimento. Nei tarocchi: L'Eremita Teth si manifesta come colui che ricopre col mantello dell'occulto la prima unità essenziale. Egli si cela ad ogni pupilla e non spartisce il suo segreto neppure col fratello. Nei tarocchi: La Ruota della Fortuna Jod si manifesta come «il lupo solitario», guardiano del segreto dell'Albero della Vita. La sua sapienza è talmente suprema che si ritiene pericoloso accostarsi a lui. Nei tarocchi: La Forza 17

Kaf, si manifesta l'impossibile che diviene possibile, ma può anche trasformarsi in contrapposizione negativa che attacca l'inerte. Nei tarocchi: L'Appeso Lamed si manifesta come il nemico con il coltello affilato, che separa la vita dalla morte. Nei tarocchi: La Morte Mem si manifesta come l'entrata nell'assoluto. Simboleggia l'amore posto al centro del cuore. La sua voce è l'identità dell'abisso dove giacciono i mondi primordiali. Nei tarocchi: La Temperanza Nun si manifesta come ambiguità della mano: la sinistra è quella del lutto, la destra quella della festa. Questa dualità comprende la totalità della natura dell'uomo. Nei tarocchi: Il Diavolo Samek si manifesta come uno dei nomi di Dio, rivelato come Padre e come Madre (Sapienza ed Intelligenza). E collegato all'orgoglio dell'Unione Superiore. Simboleggia lo splendore della bellezza femminile a patto che non venga contaminata dal sangue mestruale. Nei tarocchi: La Torre Hain si manifesta come l'unione della coppia e la consapevolezza della donna che porta in sé il segreto della stabilità. Ma non bisogna dimenticare che senza la protezione di Dio ogni legame umano è destinato a fallire. Nei tarocchi: Le Stelle Peh si manifesta come il Bene nel nome di Dio. Simboleggia le porte della conoscenza, che sono formate da una grande noce, di cui accenna il Re Salomone nel Cantico dei Cantici: «Sono sceso al giardino delle noci...». Nei tarocchi: La Luna Tsad si manifesta come «Colui che ama Dio» o «la radice della vita». I Maestri hanno detto: «Non c'è morte se non quella causata dal peccato». Nei tarocchi: Il Sole Qof si manifesta come significato di «principio». Simboleggia il valore di Eva, Madre di tutti gli esseri. Ma simboleggia anche il «pianto», nel senso di dolore che ha sconvolto l'umanità intera a causa del contrasto sorto tra l'uomo e il suo Creatore. Nei tarocchi: Il Giudizio Resh si manifesta come colui che, con gli occhi rivolti verso Dio, ha una visione di fratellanza universale. Nei tarocchi: Il Mondo Tau si manifesta come l'unificazione. Il suo simbolo è un cerchio. Inoltre è il legame di connessione che allaccia le due entità polari quando si accoppiano. E l'accoppiamento più bello e più vero avviene quando il seme superiore trasmette al mistico una goccia di sapienza. Nei tarocchi: Il Matto Shin si manifesta come «sarò Colui che sarò». Indica una potenzialità futura della proiezione divina, non ancora pienamente rivelata. Simboleggia l'attesa della Resurrezione : «Io dormo ma il mio cuore è sveglio». 18

I Tarocchi danno risultati curiosi quando sono sottoposti alle meditazioni delle lettere della Cabala. Il vero scopo della divinazione sarebbe quello di aiutarei a discernere le forze spirituali contenute nei Tarocchi. Di tutte le scienze (se così si possono chiamare) divinatorie, la conoscenza dei Tarocchi è, senza dubbio, la più affascinante e completa. Per questo è interessante conoscerne i vari aspetti ed accostamenti, anche se, in apparenza, non sembrano necessari. Col tempo ci si accorge che qualsiasi corrispondenza è valida per comprenderne sempre più a fondo l'essenza. Che sia un pianeta, una cifra, una gemma, un Genio, una lettera kabbalistica, tutto va valutato nella sua complessità. Per alcuni questa non è più cartomanzia ma raggiungimento di un livello superiore di percezione. Chi riesce ad acquisire la certezza di un Archetipo non potrà che andare «oltre» la comune interpretazione, immergendosi in una dimensione più esoterica, che lo farà penetrare nelle profonde verità nascoste nel Grande Libro di Toth magari tramite i tarocchi.

Consigli per una buona lettura sui tarocchi, cartomanzia e non solo

Per allargare i punti di vista sul mondo che ruota attorno ai tarocchi, proponiamo una piccola biblioteca di libri della quale consigliamo la lettura.. Non tutti i libri che andremo a segnalare trattano argaomenti direttamante atttinenti ai tarocchi o alla cartomanzia o alla divinazione, anzi.. escludendo le poche pietre miliari, abbiamo scelto proprio alcune pubblicazioni di contorno, storiche, artistiche, curiose. Vi aguriamo una buona lettura..

Piccola raccolta di pubblicazioni sui tarocchi: • • • • • • • •

Ambesi A. C., Brusa B., I tarocchi del Mantegna, Lissone, 1981. Apuleio, La Magia, Rizzoli, Milano, 1981. Berti G., Il tarocco esoterico in Francia, Le Tarot, Faenza, 1989. Bertoni G., Tarocchi Versificati in poesie, leggende, costumanze del Medioevo, Modena, 1927. Calvino I., Il castello dei destini incrociati, in I Tarocchi. Il mazzo Visconteo di Bergamo e New York, F.M.R., Parma, 1969. Castelli A., Viaggio curioso nel mondo delle carte, Fabbri, Milano, 1975. Coustè A., Il tarocco, ovvero la macchina per immaginare, Bonpiani, Milano, 1986. Court-de-Gebelin A., Il gioco del tarocco, Edizioni Ottaviano, Milano, 1981.

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Court-de-Gebelin A., Le Monde Primitif, analysé et comparé avec le Monde moderne, Paris 1775-1785, Vol. I, Du jeu des Tarots. Fortune D., La cabala mistica, Astrolabio, Roma, 1974. La Porta G., Grandi castelli, grandi maghi, grandi roghi, Milano, 1993. Lenormand, Mlle, L'oracle parfait ou le Passe-temps des dames, l'art de tirer les cartes avec explication, Paris, 1875. Ludovici Samek S., Marziano da Tortona e i tarocchi, Tortona, 1982. Novati F., Per la storia delle carte da gioco in Italia, in “ Il Libro e la Stampa”, II, Milano 1908. Papus, Le tarot divinatoire, Parigi, 1909. Razzini C., I tarocchi, una strada verso il sé, Kemi, Milano 1980. Sepilli A., Poesia e magia, Einaudi, Torino, 1962. Ugerin G., I tarocchi di Marsiglia, De Vecchi, Milano, 1990. Wirth O., I tarocchi, Mediterranee, Roma, 1973.

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