Tao shiatsu Rivoluzione nella Medicina Orientale Ryokyu Endo

March 25, 2017 | Author: 00patatefrittebuone | Category: N/A
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TAO SHIATSU Rivoluzione nella Medicina Orientale

Ryokyu Endo

Tao Shiatsu

Tao Shiatsu

Rivoluzione nella Medicina Orientale

Ryokyu Endo

Copyright 2008 Ryokyu Endo Tutti i diritti riservati Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, archiviata in un sistema di ricerca o trasmessa con qualsiasi mezzo, elettronico e meccanico, mediante fotocopie o registrazioni o in altro modo, senza il permesso scritto dell’autore o dell’editore. Non ci sono eccezioni. Brevi passaggi possono essere citati in articoli o riviste.

Nota dell’editore. A coloro che hanno problemi di salute si consiglia di cercare una guida qualificata di un medico o di uno psicologo prima di mettere in pratica qualsiasi approccio presentato in questo libro. È fondamentale che i lettori, che hanno motivo di sospettare in loro o nei loro famigliari una malattia grave, cerchino prontamente un consiglio appropriato di carattere medico, nutrizionale o psicologico. Né questo né qualsiasi altro libro che tratti di salute dovrebbe essere utilizzato come sostituto di una cura o di un trattamento specifico.

La biblioteca e gli archivi di catalogazione del Canada in Pubblicazione Dati di catalogazione sono disponibili attraverso la biblioteca e gli archivi canadesi. ISBN 978-1-926582-05-4

CONTENUTI

Prefazione di Lyall Watson 10 Introduzione 12

PRIMA PARTE: IL MONDO DEL KI di Ryokyu Endo

CAPITOLO UNO

UN APPROCCIO NUOVO AL TRATTAMENTO SHIATSU

Alla scoperta dello shiatsu da un punto di vista della medicina Lo shiatsu nella sua forma ideale Chiunque è in grado di visualizzare il ki e i meridiani Lo tsubo è una spada a doppio taglio Trattare l’anomalia: L’ideologia della medicina occidentale Osservare l’alterazione del ki

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30 32 Le localizzazioni più frequenti dove appare lo tsubo 33



CAPITOLO DUE

LA RIVOLUZIONE DEGLI TSUBO NELLA MEDICINA



DEI MERIDIANI

Come trovare gli tsubo Sentire l’eco degli tsubo Come effettuare una pressione sullo tsubo I meridiani e le funzioni del ki che essi facilitano Comprendere le cause dei meridiani kyo e jitsu Accedere al meridiano kyo Il ki muta in ogni istante Comprendere il significato della pratica tsubo Esprimere il cuore dello shiatsu

40 42 43 45 48 50 56 57 60

SECONDA PARTE: L’ELEMENTO ESSENZIALE DEL TAO SHIATSU

CAPITOLO TRE

LA PROFONDITÀ DEL MONDO DEL KI



Le otto fasi per arrivare all’alterazione interiorizzata del ki Prima fase: visualizzare e localizzare gli tsubo Seconda fase: visualizzare la diffusione del ki Terza fase: Boshin – la diagnosi della “osservazione” Quarta fase: diagnosticare la rigidità del meridiano kyo Quinta fase: alla scoperta dei meridiani di tutto il corpo Sesta fase: vedere il corpo del ki Settima fase: l’esistenza dei super vasi Ottava fase: il Jaki e la sua essenza

63 63 64 69 72 74 84 86 89

CAPITOLO QUATTRO

IL CUORE DEL TAO



I cinque elementi del Tao Shiatsu Il cuore del sesshin I cinquemila anni del flusso della medicina Orientale Ricevere il ki del Tao direttamente nel proprio cuore Il potere dell’immaginazione è la via per ricevere il Metodo del KI Primo Elemento: Il Doin del Ki – Accrescere il potere

94 95 97 98 100 102

ed il potenziale del Ki - I Principi del Renki



CAPITOLO CINQUE

FONDAMENTALI DEL TRATTAMENTO

Secondo Elemento: il metodo tsubo Il metodo tsubo per il trattamento efficace dei meridiani Come trovare gli tsubo del ki I passi nel trattamento tsubo Terzo Elemento: Il Metodo Ki per i Super Vasi e i Meridiani, I Cinque Aspetti del Riconoscimento dei Meridiani Localizzare i Meridiani Il Metodo Ki per il livello d’ingresso Quarto Elemento: Trattamento del Meridiano Kyo

114 114 115 117 120 124 126 128



CAPITOLO SEI

TRATTARE IL KI INTERIORIZZATO

Secondo elemento: parte seconda lo tsubo specifico dei super vasi (SST) Dal rimedio popolare alla terapia medica Trattamento medico efficace senza la diagnosi Sho Il metodo del ki per il trattamento dei diciotto SST Le diciotto localizzazioni degli SST

130 130 132 135 136

CAPITOLO SETTE

SHIATSU CON IL MERIDIANO KI IN TUTTO IL CORPO

Quinto elemento: forma base La forma base supporta la carenza di kyo del ki Il metodo ki per le forme di base Come sviluppare un programma di studio dei Cinque Elementi

144 144 145 155

CAPITOLO OTTO MEDITAZIONE CON RESPIRAZIONE DEL KI Essere sensibile all’eccessiva interiorizzazione del ki Il ki di guarigione ritorna a chi lo dona Meditazione con respirazione del ki Rete globale di unificazione del ki

158 159 160 163

EPILOGO 165



PREFAZIONE

Ryokyu Endo è il maestro rinomato a livello internazionale del Tao Shiatsu, che cura il corpo umano al livello del bioplasma. È un prete buddista di tradizione della Terra Pura ed è cintura nera nell’arte marziale dell’aikido. In quanto musicista dotato, compone e suona sia strumenti tradizionali che moderni ed ha inoltre creato i suoni curativi della Musica Tao. Le domande fondamentali della nostra esistenza sono “Cos’è la ‘vita’?” e “Cos’è la ‘morte’?” Cominciare a cercare le risposte a queste eterne domande ci porta a confrontarci con le molteplici dimensioni che costituiscono la vita. La prima è costituita dal sistema fisiologico con il quale noi abbiamo maggiore familiarità. Dal momento che esso si colloca nell’ambito del tempo e dello spazio, è soggetto ai principi fisici rivelati dall’investigazione umana che culmina nel lavoro di Einstein. La seconda è quella dello spirito o del corpo etereo. Richiede la presenza del corpo fisico per esistere, il quale dipende a sua volta, per mantenere benessere e integrità, dalla distribuzione e regolazione del ki. Il Ki energia vitale - esiste a questo livello, in congiunzione con il sistema dei chakra. L’efficacia dello shiatsu e dell’agopuntura è dovuta all’influenza che hanno a questo livello. Il corpo di energia appartiene a quella del bioplasma al secondo livello, ed è il ponte tra il primo livello fisico ed il terzo livello del corpo astrale. È l’intermediario dell’anima e dello spirito a livello universale. Siamo solo agli inizi nella comprensione di questo livello. Qui è già difficile trovare una chiara distinzione tra “vita” e “morte”. Il Tao Shiatsu e la Musica Tao agiscono a livello del bioplasma e raggiungono in profondità il terzo livello, offrendoci lo status finale di guarigione. Le melodie della 10 Prefazione

Musica Tao ci avvolgono con una pace celestiale e con un senso di fiori dorati in piena fioritura che provengono dalle profondità dell’Universo. Ci rendono capaci di scoprire il nostro vero io in ogni istante, in quanto siamo in grado di rilassarci, affidando la vita al vasto ed eterno vuoto che va al di là della vita e della morte. Le melodie, come la terapia del Tao Shiatsu, sono in grado di creare questo sentimento perché agiscono sul livello più profondo. Gli esseri umani nell’era moderna sono sempre più connessi in una rete globale di computer che circonda e collega tutta la terra. Eppure, ironicamente, le alterazioni e gli stress della vita urbana hanno tagliato fuori le persone dall’esperienza diretta della terra intesa come Gaia, come un’entità singola vivente. La cura del Tao Shiatsu e della Musica Tao è per tutti coloro che soffrono e che desiderano essere guariti. È per ognuno di noi. Lyall Watson

Prefazione 11

INTRODUZIONE: IL MONDO DEL KI

A volte, arriva un momento nella vita quando improvvisamente si vede il mondo intero sotto una luce differente. Dopo di che le cose non appaiono più le stesse. Questo è ciò che mi capitò nel 1983 durante un trattamento shiatsu. Lo schema del ki del paziente, in continuo cambiamento, iniziò a riflettersi come un’immagine. Era trasparente come un bicchiere d’acqua sopra un tavolo. Quando risposi attraverso lo shiatsu al “flusso del ki” che stavo osservando, i sintomi scomparvero. Fu così sorprendente che ne rimasi scioccato. La medicina orientale studia il flusso del ki nel corpo. I meridiani sono i canali attraverso i quali il ki scorre. Il ki è in costante movimento, ed il dolore e la malattia sono intesi come il risultato dei blocchi nel movimento del ki. Quando i blocchi vengono rimossi, il ki è in grado di muoversi liberamente e i sintomi vengono alleviati. Frequentemente mi si domanda, “Cos’è il ki”? Ma come può essere spiegato qualcosa che non ha forma? È come chiedere “Cos’è lo spirito o il cuore?” o “Cos’è la vita?” Il ki potrebbe essere descritto come energia vitale, creata dall’unità di fondo del cuore e del corpo. Fin dal periodo Meiji (1868-1912), un periodo contrassegnato da ampie riforme in Giappone, hanno avuto luogo molte discussioni riguardo alla reale esistenza del ki e dei meridiani. Comunque, come ho detto in precedenza, io ho realmente visto il meridiano come una linea di scorrimento del ki. È stato completamente differente dalla percezione quotidiana della realtà: mi si erano aperti gli occhi per osservare un’altra dimensione. Da quel giorno ho iniziato ad entrare nel mondo infinito del ki. Molte persone in Occidente si chiedono se il ki e i meridiani esistano realmente. Il ki sembra così lontano dalla vita “reale” che viene percepito come qualcosa di soprannaturale o accessibile solo a persone con abilità speciali. Anche in Giappone ci sono state discussioni 12 Introduzione

sull’esistenza del ki. In realtà il ki è ovunque ed è accessibile ad ognuno di noi. Ma come l’aria che respiriamo, è troppo vicino a noi per rendercene conto. Non è stato possibile nemmeno per me notare il ki fino a quando non ho aperto il mio cuore. Dopo di che ho sperimentato un mondo completamente differente da quello che precedentemente conoscevo nella vita di tutti giorni. Ho iniziato ad esplorare il mondo infinito del ki. Secondo l’ipotesi di Gaia, la terra e la vita (tutta la vita, non solo quella umana) formano una singola unità, interconnessa, che si auto regola. Il collante è ciò che noi chiamiamo ki in giapponese. Il movimento costante ed universale del ki tocca e unifica tutta l’esistenza organica. In altre parole, al livello più profondo dell’esistenza, il cuore, la mente, il corpo e la materia sono un tutt’uno. Questo è un principio centrale nella filosofia e medicina Orientale, ed ora la teoria dei quanti e i progressi nel sistema di misura scientifico hanno cominciato a confermarlo. Siamo entrati in un’era dove la coscienza umana ha spostato la sua attenzione e si sta allontanando dal materialismo orientandosi verso la spiritualità. Il punto di svolta è stato il 1985. Ho sperimentato il cambiamento letteralmente sulla mia pelle, mentre praticavo e insegnavo shiatsu in tutto il mondo. Il cuore degli studenti ai quali stavo insegnando ha incominciato ad aprirsi permettendo loro di riconoscere empaticamente lo tsubo (punti di trattamento dei meridiani). In Giappone, Israele, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Australia ed Europa, gli studenti iniziarono a rispondere al mondo del ki e dei meridiani. Il ki e i meridiani appartengono al mondo del subconscio, ed è proprio a questo livello che ha avuto luogo il cambiamento iniziale. In seguito sono arrivati i cambiamenti nel cuore e nella coscienza delle persone. Con il nuovo millennio, i cuori e le coscienze si

Introduzione 13

sono aperti ancora di più, riducendo la nostra dipendenza dall’esistenza materiale come base primaria per le relazioni umane. In futuro, cambierà anche l’approccio della società verso l’economia, l’industria e la cultura. L’osservazione dell’ambiente ci porta a comprendere che molte delle attuali abitudini devono essere cambiate. Un cambiamento similare migliorerà l’assistenza sanitaria ed i trattamenti medici. La medicina si focalizzerà sulla medicina olistica dei meridiani, basata sull’apertura del cuore. La medicina moderna occidentale che si basa su interventi chirurgici, farmaci potenti e tecnologia avanzata, può essere drasticamente efficace. Le tecnologie emergenti, come la genomica e la proteomica, offrono la possibilità di trattamenti efficaci per la maggior parte delle malattie in ristrette e specifiche circostanze. La medicina altamente tecnologica, tuttavia, ha fallito nel risolvere il più grande dei problemi che le si trova davanti: la crescente piaga della fine del ventesimo secolo delle patologie croniche e debilitanti. Queste malattie non minacciano direttamente la vita, ma distruggono la qualità della vita e causano una grande sofferenza. Io credo che il Tao Shiatsu, la medicina del ki, stia rispondendo e si stia adattando a questi cambiamenti della malattia. Si può già assistere alla nascita della sua cultura spirituale. Credo che l’alba del cuore umano sia all’orizzonte. Questo libro è un tentativo per spiegare che cos’è il mondo del ki, come agisce e che aspetto del cuore permette di visualizzare il ki e l’accesso a questo mondo. Molto è stato scritto riguardo al ki, ma solitamente da un’angolazione occulta e sulla base di analisi fatte sui classici dell’antica medicina orientale. Questo libro è la storia della mia esperienza personale e clinica con il ki avuta durante l’ultimo quarto di secolo. Ryokyu Endo 14 Introduzione

PRIMA PARTE: IL MONDO DEL KI

CAPITOLO 1

UN APPROCCIO NUOVO AL TRATTAMENTO SHIATSU

ALLA SCOPERTA DELLO SHIATSU DA UN PUNTO DI VISTA DELLA MEDICINA

Una comprensione olistica della naturale interconnessione tra tutto ciò che è vivente è alla base della filosofia del Taoismo e del Tao Shiatsu. Proprio come una goccia di pioggia diventa ruscello per poi scorrere nel fiume e finalmente diventare oceano, così un nuovo modo di approcciare gli tsubo ed il trattamento shiatsu ha avuto inizio proprio con una semplice idea. Questa, allora, è la storia del viaggio incominciato da quella semplice idea. L’obbiettivo dei miei primi studi di shiatsu nel 1976 presso la scuola giapponese di shiatsu (Japan Shiatsu School) era quello di passare l’esame nazionale per poter ottenere la licenza per praticare. Molti diplomati del mio corso condividevano i miei dubbi e cioè se il titolo di studio avesse qualche valore. La nostra formazione consisteva in nulla di più che imparare il trattamento per rilassare e far sentir meglio le persone. Ancora oggi questa è l’opinione che hanno molte persone sull’obbiettivo dello shiatsu. Le tecniche che ci avevano insegnato si focalizzavano unicamente sul corpo fisico. Gli tsubo, o punti del trattamento, erano visti semplicemente come aree dove applicare una pressione. Se si riusciva ad effettuare una pressione su un numero sufficiente di punti, alcuni potevano colpire il bersaglio giusto. Questo ap16

proccio veniva applicato per tutti i sintomi. La mia prima esperienza con lo shiatsu è avvenuta mentre suonavo la chitarra in una band di rhythm and blues. Mi ero ritirato dalla scuola superiore per la seconda volta, come il personaggio Holden in Catcher in the Rye* e stavo suonando con un gruppo nei night club di Tokyo. Il bassista occasionalmente mi faceva un trattamento di shiatsu che aveva imparato da un libro. Ero stupito dall’incredibile beneficio che ne traevo. Quest’esperienza ha avuto lo stesso impatto di quando ho formato la mia prima band alle superiori e iniziato la pratica intensiva dell’aikido. Il libro al quale faceva riferimento il bassista era Do it yourself: Three Minute Shiatsu di Tokujiro Namikoshi. Nel libro l’autore descrive come avesse trattato con successo Marylin Monroe per un problema allo stomaco durante una sua visita a Tokyo, curato i dolori d’artrite della madre, e fondato la Japan Shiatsu School (scuola giapponese di shiatsu) dove io stesso ho iniziato i miei primi studi. Quando lessi il libro di Namikoshi mi sono chiesto se un mondo come quello potesse esistere. Andai alla ricerca di altri libri sull’argomento, ma scopersi presto che ce n’erano pochi. Ho studiato quelli che ho trovato, traendo ispirazione per fare trattamenti di shiatsu alla gente ed iscrivermi alla scuola di Namikoshi. Dopo aver completato gli studi e ottenuto il diploma per praticare, non ci sono stati cambiamenti significanti nella mia vita. Un grande cambiamento è avvenuto quando nel 1980 ho frequentato la scuola Zen Shiatsu del Maestro Shizuto Masunaga. Il Maestro Masunaga insegnava la terapia Zen Shiatsu, da egli stesso scoperta nel Centro Iokai di Tokyo. Con il ritorno alle origini della medicina orientale, egli aveva ripristinato la prima forma sistematica di diagnosi per lo shiatsu. Questo comportava una definizione accurata di quali meridiani trattare per fornire il maggior beneficio ai sintomi del paziente. Egli riuscì ad ottenere tutto questo con la palpazione dei punti di diagnosi dei meridiani che aveva identificato e mappato in hara (regione addominale) grazie alla sua capacità di visualizzare lo scorrimento dei meridiani. Il

Il Maestro Masunaga e autori

* Lett.“Il guardiano nel campo di segale”. L’edizione italiana dell’opera è: J.D. Salinger, Il giovane Holden, collana Supercoralli, traduzione di Adriana Motti, Einaudi, 1961).

Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu 17

Maestro Masunaga aveva inoltre creato un metodo di trattamento molto differente dalla tecnica ortodossa che avevo appreso. Invece di trattare solo con il pollice e le dita, venivano utilizzati anche gli avambracci e le ginocchia, con l’intero corpo dell’operatore che si muoveva nella direzione della pressione. Il suo approccio olistico utilizzava una pressione di supporto abbinata al peso corporeo dell’operatore inclinato verso il paziente per ottenere una pressione terapeutica. Lo Zen Shiatsu era completamente differente dalle altre tecniche nelle quali veniva applicata una pressione con la forza dei muscoli. Sia l’approccio filosofico che l’insegnamento teorico del Maestro Masunaga sui meridiani ci stupirono non poco. I seminari, le lezioni e le dimostrazioni cliniche dell’efficacia medica del suo trattamento mi colpirono molto. Veniva rivelata la profondità della medicina Orientale. Purtroppo, tutto questo avvenne, non molto tempo prima della morte del Maestro Masunaga. Mentre studiavo con lui non avrei mai immaginato che quello sarebbe stato il suo ultimo corso. Tutti quelli che furono testimoni del suo insegnamento ne furono profondamente colpiti. La crescita nel mondo dello Zen Shiatsu è l’eredità di quanto lui aveva compiuto. Questa esperienza mi spinse a una ricerca più approfondita sui meridiani. Ero posseduto da una curiosità quasi infantile e di una ritrovata attenzione e concentrazione. Avevo la sensazione di essere “catapultato” in un viaggio di ricerca dello shiatsu dal punto di vista medico, a fini terapeutici, il nocciolo della medicina Orientale. Alla luce di quest’esperienza il mio apprendistato precedente sullo shiatsu per ottenere il certificato nazionale sembrava come non mai una semplice tecnica per il rilassamento ed il piacere. Ciò su cui lavoravo era una continua ricerca clinica per accrescere l’efficacia del trattamento. Sviluppare questo metodo di shiatsu di tipo terapeutico significava proseguire senza prefissarsi una meta precisa. Ad ogni modo poco dopo mi accorsi che la strada era arrivata ad un punto morto.

18 Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu

LO SHIATSU NELLA SUA FORMA IDEALE

La ragione di questo fu l’impossibilità di una diagnosi reale. Con diagnosi non intendo il significato occidentale di dare un nome alla malattia o alla condizione del paziente, ma il senso orientale di definire i meridiani che necessitano un trattamento al fine di stimolare una risposta di guarigione nel paziente, così che il sistema energetico dei meridiani venga normalizzato. Non molto tempo dopo aver iniziato a frequentare i corsi del Maestro Masunaga iniziai a mettere in pratica ciò che stavo imparando. Questo significava innanzitutto trattare tutto il corpo con una sequenza base di shiatsu, seguita da un trattamento per far scorrere l’energia, o il flusso di ki, nel meridiano che sembrava essere carente di energia in relazione agli altri meridiani: questo meridiano venne chiamato meridiano kyo. Comunque, non ero mai sicuro che il meridiano selezionato - la diagnosi - fosse in realtà corretto. Da ciò che ho potuto osservare durante il mio insegnamento in giro per il mondo, questa sensazione è tipica per la maggior parte delle persone che praticano lo Zen Shiatsu. Sarebbero dovuti trascorrere altri tre anni prima di riuscire a vedere o visualizzare il meridiano kyo, ma questo sviluppo mi ha permesso di alleviare i sintomi di un numero maggiore di pazienti. Discuterò di questo approccio più dettagliatamente nel Terzo Capitolo. Lo shiatsu è veramente un dono meraviglioso per l’umanità e il fulcro della terapia manuale centrale nella medicina Orientale. Il flusso del ki è l’essenza vera di questo fulcro. Come è possibile visualizzare il flusso del ki allo stesso modo del maestro Masunaga? Ho insegnato su questo tema per molto tempo mentre effettuavo ricerche e durante le lezioni di shiatsu in Giappone e in tutto il mondo. Lo Zen Shiatsu non è particolarmente conosciuto in Giappone, con grande sorpresa degli operatori occidentali, la maggior parte dei quali utilizza il metodo del Maestro Masunaga. All’inizio in Occidente, il metodo classico o stile Namikoshi (che io stesso ho stu-

Kyokuchi - lato del pollice del punto del gomito

Gokoku il punto situato tra il pollice e l’indice sul dorso della mano.

Tsubo come viene chiamato e numerato su punti fissi

Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu 19

Esercitare una pressione sullo tsubo come se fosse un punto fisso

diato all’inizio) era il più diffuso come lo è in Giappone oggi. Tutto questo è cambiato gradualmente in concomitanza con il fatto che molti studenti occidentali, avendo studiato al Centro Iokai di Masunaga, tornati ai loro paesi hanno diffuso lo Zen Shiatsu. Qual è la situazione attuale dello Zen Shiatsu in Occidente? Un’impressione, che ho avuto dagli studenti occidentali che frequentano i miei seminari e workshop, è che le scuole e le federazioni di shiatsu in Occidente accettano facilmente e spesso insegnano che se ci sono dieci operatori si potrebbero avere dieci differenti diagnosi. Tutto questo può essere sinceramente accettabile? Se questa situazione viene ampiamente accettata, potrebbe sembrare che l’unico cambiamento significante nella pratica dello shiatsu è l’utilizzo degli avambracci e delle ginocchia in aggiunta alle mani e ai pollici. In realtà tutto ciò è distante dall’ideale di Zen Shiatsu così come concepito da Masunaga. Esiste un altro modo per risolvere questo dilemma? La parola tsubo, o punto del trattamento, in Giappone è ben conosciuta, ma coloro i quali hanno una conoscenza genuina del termine sono verosimilmente degli specialisti e utilizzerebbero il termine equivalente dell’agopuntura keiketsu. Mentre sono molti i libri che hanno avuto come argomento questi punti, essi tendono ad affrontare l’argomento con la prospettiva che la pressione di un certo punto localizzato in una determinata area fissa abbia un effetto su una condizione corrispondente. Ad esempio, un libro indicherà un punto localizzato sulla mano in un area tra il pollice ed il dito indice e sottolineerà che esercitando una pressione in quel punto si allevierà la stitichezza. Anche le persone che non sono operatori hanno familiarità con questo genere d’informazione. Questo concetto di tsubo è preso dall’agopuntura. È un approccio da ricettario medico: il trattamento per dei sintomi specifici è associato a punti specifici. Sono sempre stato poco sicuro nei confronti di questo metodo, metà credendoci e metà dubitandone. Mentre eseguivo dei trattamenti in questo modo, accadeva

20 Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu

frequentemente che, premendo uno tsubo localizzato in un punto fisso, non si aveva alcuna risposta e non si dava alcun beneficio al paziente. Un giorno decisi di ignorare questo metodo e cercai di immaginare invece dove il paziente volesse essere toccato. Questo mi portò a trovare una depressione fisica con al centro qualcosa che percepivo come la punta di un chicco di riso. Per capire meglio di che natura fosse tutto ciò, feci delle domande al paziente durante la pressione sulla “punta del chicco di riso”. La risposta comune era che quello era il punto dove veramente si desiderava ricevere la pressione. Mentre continuavo ad effettuare il trattamento immaginavo come il paziente potesse sentirsi e adattavo la pressione istante per istante. Facevo il trattamento in accordo con la risposta del ricevente fino alla scomparsa della punta del chicco di riso. La maggior parte delle persone che ricevevano questo tipo di trattamento lo definivano confortevole. Qualche volta la punta del chicco di riso rimandava un’eco. Questa sensazione era come una corrente elettrica che si dirigeva verso il sintomo o l’area dove veniva avvertito il dolore. Dopo che l’eco si faceva meno intensa o finiva il suo viaggio verso la locazione del sintomo, il dolore scompariva. Questo mi sembrò essere il vero significato di tsubo. Ho praticato e documentato questo nuovo metodo di praticare lo shiatsu attraverso i miei trattamenti e ho visto un miglioramento sorprendente dei sintomi dei pazienti. Sembrava quindi che ci fosse un valore reale lavorare in questo modo. Sia il terapeuta che il paziente potevano davvero sentire qualcosa. In alcuni casi la localizzazione dello tsubo era similare ai keiketsu (punti di trattamento dell’agopuntura) ma in molti casi era differente. La localizzazione, la forza dell’effetto e l’eco nel corpo del paziente (la profondità dello tsubo) erano differenti da persona a persona e da trattamento a trattamento. Questo è esattamente come dovrebbe essere se gli tsubo sono effettivamente un riflesso della forza vitale individuale. La vita è movimento costante: Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu 21

gli tsubo sono manifestazioni di vita. Il cambiamento del corso della vita è costantemente rivelato dallo tsubo.L’immaginazione empatica deve sempre guidare la connessione allo tsubo e i terapeuti devono continuamente sforzarsi ad immaginare come si potrebbe sentire il paziente nel suo subconscio. Questo implica confermare se la pressione è confortevole o meno, se c’è una qualche forma di eco e continuare a controllare questi punti durante il trattamento. Nel suo libro Il Metodo di guarigione con i Meridiani e gli Tsubo il maestro Masunaga scrive “Lo tsubo è più di un semplice punto, più di un’area precisa”. Questo sembra un indizio su ciò che Sensei Masunaga intendeva per tsubo. Non ho potuto trovare quasi nient’altro di scritto che riflettesse quest’approccio allo tsubo. Ciò che ho scoperto, quasi per coincidenza, è che gli tsubo non sono in aree fisse. Desideravo vedere dove mi avrebbe portato questa scoperta. Seguire questo metodo di trattamento aveva come risultato un’efficacia più significativa nei trattamenti stessi. Dopo aver avuto a che fare con diagnosi poco affidabili, questo mi sembrava essere l’approccio più efficiente ed efficace. Per tre anni la mia ricerca è continuata in questa direzione: localizzare e trattare la punta del chicco di riso con un’immaginazione empatica. Il che comportava semplicemente immaginare dove il ricevente volesse la pressione e, mentre si effettuava la pressione, immaginare in ogni momento cosa provasse. Mentre lavoravo con questo metodo, andai un’estate come assistente nella clinica di un mio vecchio compagno di classe del Centro Iokai di Masunaga. E lì avvenne il grande cambiamento nella mia consapevolezza. Successe improvvisamente, senza preavviso, mentre stavo trattando uno tsubo nell’hara (addome) di un paziente, dove esisteva un problema di un organo interno. Appena ebbi gettato uno sguardo all’hara “vidi” il meridiano kyo, il meridiano che aveva più bisogno di ricevere il ki. Inizialmente lo visualizzai in modo confuso, ma poco a poco divenne più chiaro. Basandomi su questa immagine, diedi il trattamento al meridiano kyo lungo le braccia e le gambe. 22 Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu

Il paziente mi comunicò che il dolore ed i sintomi erano scomparsi. Ciò che stavo osservando era la stessa situazione della quale eravamo stati testimoni con il trattamento del Maestro Masunaga. In quel momento veniva confermata la verità degli insegnamenti del Maestro Masunaga sulla medicina dei meridiani. Ai tempi dei miei studi con lui non ero stato in grado di sbarazzarmi del dubbio sull’esistenza dei meridiani. Anche le persone che invitarono il Maestro Masunaga ad insegnare negli Stati Uniti mi chiedevano: “È vero ciò che sostiene il Maestro Masunaga sui meridiani? Esistono realmente?” Gli esseri umani hanno la tendenza a pensare solo a quello che possono capire ed è facile per le persone accantonare le cose che sono difficili da capire. I meridiani esistono davvero. Li ho potuti vedere solo quando qualcosa dentro di me è cambiato in profondità ed ha aperto la finestra del mio cuore.

Kokoro e shin sono termini giapponesi che, a seconda del contesto, possono essere resi in italiano con la combinazione delle parole cuore, mente, spirito, sentimento ed emozione. La parola “cuore” di per sé non coglie completamente l’essenza di kokoro o shin, così quando viene qui utilizzata esprime il concetto di cuore-mente con l’aspetto di spirito. Questo è il fondamento strutturale del corpo fisico ed è proiettato attraverso l’intenzionalità del pensiero e del sentimento sotto forma di ki.

Quando ho seguito solo la diagnosi del meridiano kyo, cioè applicando lo shiatsu sul meridiano con la maggiore carenza di ki , ho trovato un incremento sorprendente nell’efficacia dei miei trattamenti. E come beneficio aggiuntivo, il trattamento è diventato molto più rilassante in quanto ero libero dall’incertezza su quale meridiano trattare. Inoltre inspiegabilmente, ogni notte per una settimana dopo questa rivelazione, continuavano ad echeggiare ripetutamente nella mia mente le Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu 23

parole e le frasi del maestro Masunaga. Era come se andasse un audio o video registratore. Quando avevo ascoltato queste parole durante le lezioni avevo potuto solo di assimilarle intellettualmente. Dopo ciò che era successo però ero in grado di capire le parole in tutta la loro profondità e nel loro reale significato. Ogni notte mi ripetevo: “Oh, questo è ciò che intendeva”. Mi sono reso conto allora dell’incredibile differenza tra la comprensione intellettuale e quella del “sentire”.

CHIUNQUE È IN GRADO DI VISUALIZZARE IL KI E I MERIDIANI

Come ho descritto in precedenza, quando osservai l’hara del paziente, l’alterazione del ki si manifestava così chiaramente come un bicchiere d’acqua posato su un tavolo. E questo mi induceva a pensare se tutto fosse veramente reale? Ma non potevo dubitare dei risultati. Era chiaro: guarda i meridiani – la fonte di vita- e leggine il ki; e poi il dolore e i sintomi possono essere facilmente e completamente curati con il trattamento shiatsu. Se il ki del paziente risponde a quello del terapeuta, allora è questo ciò che accade. Ero molto stupito di fronte all’efficacia. Ciò che facevo appariva in qualche modo molto misterioso: sperimentare la reale diagnosi sho dei meridiani. La diagnosi sho è fondamentale in tutti i rami della medicina orientale e determina l’eccesso (jissho) e la mancanza (kyosho) dell’energia ki nei meridiani. Questo permette al terapeuta di determinare quale stimolazione del flusso del ki lungo i meridiani è richiesta per cambiare la vita del paziente in uno stato di benessere olistico. La consapevolezza successiva è che non è necessario avere dei poteri soprannaturali per fare tutto questo. Il meccanismo della guarigione orientale descritto dal Maestro Masunaga avviene quando il ki del paziente risponde al ki del terapeuta. Quando questo succede senza che si stia capendo il perché, potrebbe 24 Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu

sembrare un miracolo. Credo che per molti anni il mio cuore si sia diretto verso un profondo cambiamento nella comprensione del subconscio. L’universo del ki è direttamente connesso alla sfera del subconscio, piuttosto che al livello superficiale della coscienza. È necessario del tempo per ogni cambiamento, passare dalla percezione del subconscio al livello della coscienza. Negli ultimi 25 anni di insegnamento e ricerca ho trascorso molto tempo ad insegnare a persone di culture differenti sia in Giappone che all’estero. Richiede molto più tempo, più sforzi ed energia avere la consapevolezza di cosa stessi facendo a livello di subconscio, per poi trasmetterlo alle persone in altre lingue. In Giappone esiste un modo di dire: “Non c’è una seconda generazione nell’epoca di un grande maestro”. E questo avviene non perché il maestro non desideri insegnare tutto ciò che sa, ma piuttosto perché la vita del maestro solitamente finisce prima che lui sia in grado di insegnare il metodo in modo efficace. Essere in grado di spiegare ad altre persone cosa stai facendo a livello inconscio non è un compito facile. Da un certo punto di vista sono stato fortunato ad insegnare al di fuori del mio paese e ad utilizzare una lingua differente che mi agevolasse nel riorganizzare più velocemente l’insegnamento e facilitasse la traduzione superando le differenze linguistiche. Durante questo periodo di ricerca e progettazione di un sistema d’insegnamento, ha avuto luogo

L’autore dimostra il trattamento clinico del Tao Shiatsu durante una conferenza internazionale Shiatsu a Berlino (sinistra) e sta indicando la posizione corretta del meridiano della vescica a Pauline Sasaki al seminario di Tao Shiatsu nella convention AOBTA (destra) Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu 25

un cambiamento sorprendente che chiamo “l’età del tempo”. L’espressione umana del ki si è evoluta a partire dalla metà degli anni ‘80. Questo si è rivelato un periodo adatto all’utilizzo dell’accresciuta efficacia del Tao Shiatsu. Quando si raggiunge questo punto di svolta, si assisterà ad ulteriori cambiamenti fisici nel mondo. Per esempio ad oggi l’automobile è il più importante mezzo di trasporto individuale. Nel prossimo futuro le persone guarderanno con orrore alle auto che vanno a carburante fossile. Con i loro veicoli ad idrogeno o solari si chiederanno: “Che genere di persone possono aver utilizzato mezzi di trasporto il cui carburante inquinava la stessa aria che respiravano! Come lo hanno potuto fare? Com’erano ancora primitivi!” Ad ogni modo il mondo del ki muta prima del mondo fisico. L’alterazione del ki negli esseri umani è cresciuta in maniera sensazionale prima che fosse raggiunto il punto di svolta. Sono stato in grado di percepire e sperimentare tutto questo durante il mio insegnamento in molti paesi differenti. Il Tao Shiatsu offre un trattamento precedentemente sconosciuto ed un sistema di insegnamento che è in grado di guarire le distorsioni nel sistema dei meridiani create dai cambiamenti del ki di quest’epoca. I miei tentativi di trovare soluzioni di trattamento per le sfide presentate dai cambiamenti nel sistema dei meridiani è stato enormemente supportato, come ho detto in precedenza, dall’insegnamento in paesi e culture diverse. Si è creata una sincronizzazione che mi ha condotto sempre più in profondità nel mondo del ki. Un esempio è la scoperta dei super vasi utilizzati nel trattamento del Tao Shiatsu, di cui non c’è menzione nei classici. Essi saranno spiegati dettagliatamente nel Terzo Capitolo. Essenzialmente, i super vasi sono meridiani che esistono ad una profondità di sette metri oltre il corpo fisico. Questo è ovviamente completamente al di fuori dal senso comune e suona paradossale. Ma è proprio grazie a questa profondità che possono essere percepiti sulla superficie del corpo, avendo quasi un’esistenza fisica che può essere toccata e sentita da chiunque. I fenomeni nel mondo del ki, in verità, sono parte della 26 Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu

realtà come ciò che è percepito nella vita di tutti i giorni ad un livello fisico e conscio. Quando il mio cuore si è aperto, permettendomi di vedere il ki, mi è stata data la possibilità di sperimentare i fenomeni che esistono oltre il senso comune. Mi dovevo continuamente chiedere se era frutto di una mia personale percezione oppure no e cercare delle conferme. La responsabilità che avverto nell’insegnare lo shiatsu mi porta a non poter insegnare intenzionalmente qualcosa di cui non sono sicuro. Ho quindi sempre verificato l’efficacia del metodo, in primo luogo attraverso la mia pratica clinica e successivamente con gli altri operatori del Tao Shiatsu. A questo punto, quando mi sono reso conto che i super vasi potevano essere riconosciuti simultaneamente sulla superficie del corpo mediante la consapevolezza ordinaria, e ad un livello più profondo del corpo del ki, o corpo energetico, che circonda la forma fisica, ho anche compreso la profondità di ciò che definisco il “mondo del cuore”. È questo “mondo del cuore” il fondamento e la fonte di tutta l’esistenza. Questo “stato del cuore “ crea, progetta e cambia la nostra esistenza ad un livello conscio, proprio come il Tao, lo spirito dell’universo, è la fonte e la base di tutto ciò che esiste. Questo ha reso chiaro il sistema del Tao Shiatsu. Ogni cosa si sincronizza appena le persone comprendono il mondo del ki oltre la percezione comune. Mi ha fatto venire in mente l’idea Junghiana della coscienza collettiva. La filosofia orientale medica insegna che corpo/mente è una sola cosa. Il cuore interiore e il mondo esteriore sono come uno specchio l’uno per l’altro che rispecchia sempre l’un l’altro. Le rivelazioni del mondo del ki, come i super vasi, mi hanno permesso di vedere e sperimentare veramente la realtà. Mi hanno inoltre aperto gli occhi sull’illusorietà del senso comune e sulla consapevolezza di una realtà più ampia, che non può essere limitata da ciò che è riconosciuto dalla scienza naturale. Il mondo del ki non può essere compreso dalla prospettiva razionale della scienza, eppure proprio la mia ricerca ha mostrato che consiste in otto differenti profondità che saranno Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu 27

spiegate in dettaglio nel Terzo Capitolo. La coscienza umana sta andando incontro ad un cambiamento sensazionale. Tutti i livelli e gli aspetti della vita, inclusa la medicina, ne sono toccati, dal momento che tutta la vita esiste come un tutto interconnesso. L’approccio comune alla medicina orientale derivato dai classici è sopravvissuto alla sua utilità. Per quanto riguarda gli tsubo, il rispetto e la fiducia che avevo nei confronti di come sono intesi comunemente, si affievolirono fino al punto in cui dovetti accettare che essi non avevano più alcun significato per la pratica clinica dello shiatsu. Nei corsi di shiatsu ho iniziato ad insegnare questa nuova forma di terapia degli tsubo. Con il mio insegnamento mi aspettavo che le persone fossero in grado di effettuare un trattamento efficace, così rimasi sorpreso e in qualche modo deluso dal fatto che quasi nessuno capiva ciò di cui stavo parlando. Solo poche persone riuscivano a sentire lo tsubo, o la punta del chicco di riso, e presto compresi anche il perché. Cercavano di sentire la punta di riso, che rivelava la presenza dello tsubo utilizzando il loro senso fisico del tatto, ma questo non è possibile: lo si può sperimentare solo con il senso primordiale. In giapponese il kanji per “tatto” è shoku. È costituito da vari elementi, uno dei quali indica l’antenna di un insetto, il sensore utilizzato per giudicare cosa all’esterno è pericoloso e cosa non lo è. La nostra pelle espleta la stessa funzione in collegamento con il cervello. Questo senso selettivo ci permette di riconoscere gli oggetti che esistono all’esterno. Invece la percezione della punta del chicco di riso è sperimentata da una parte differente del cervello. È un senso di empatia che ci consente di identificare il dolore di qualcuno e ci induce ad aiutarlo. Il senso del tatto e il senso primordiale hanno un tipo di rapporto di reciprocità, un po’ come il sistema nervoso autonomo (simpatico e parasimpatico), quando l’uno diventa forte, l’altro si indebolisce. Il senso selettivo del tatto diventa spesso più forte quando una persona è maggiormente occupata negli aspetti pratici della vita di tutti i giorni. Quando questo avviene, il sen28 Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu

so primordiale di empatia diminuisce, non permettendo alla persona di sentire la sofferenza di un altro. Quando il senso primordiale di una persona accresce, lei o lui sono più aperti e reattivi alle sensazioni di vita degli altri.

LO TSUBO È UNA SPADA A DOPPIO TAGLIO

Perché il trattamento possa essere efficace, gli tsubo devono essere percepiti con un’immaginazione empatica. Se le persone tentano di toccare e premere gli tsubo come una sostanza fisica, questo potrebbe provocare danni al ki del paziente. Sebbene sia questo che insegno di continuo, molti studenti durante il corso persistono ancora con l’approccio fisico. Ho provato in molti modi di insegnare questo metodo tsubo cosicché

Un antico diagramma dei meridiani

Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu 29

chiunque potesse comprenderlo. Per un periodo ho addirittura smesso di insegnarlo. La mia convinzione è che il maestro Masunaga non l’abbia mai insegnato perché non sarebbe stato capito a quel tempo. Con il passare del tempo però è avvenuto un cambiamento ed è successo qualcosa di realmente interessante. Le persone comuni hanno cominciato a parlare di ki e di meridiani e ad accettarli come un dato di fatto. Durante i seminari in tutto il mondo le persone hanno cominciato a sentire la punta del chicco di riso fin dal primo giorno. La maggior parte della medicina orientale ha iniziato ad essere accettata da un punto di vista razionale. Per qualche tempo ho voluto mettere questo in relazione alla discussione precedente sugli tsubo. I punti dell’agopuntura stabiliti da tremila anni, rappresentati da nomi e numeri in mappe molto conosciute, sono una delle non verità della medicina Orientale. Questa è una affermazione molto forte, quindi per cortesia permettetemi di spiegarmi ulteriormente. Con questo sistema, ogni tsubo è assegnato al trattamento di una particolare malattia o condizione. Invece la reale natura della diagnosi e del trattamento nella medicina Orientale non è necessariamente quella di assegnare un nome alla malattia o alla condizione: cercare di farlo è invece una caratteristica della diagnosi nella medicina Occidentale. Classificare le differenze nei sintomi non è tuttavia un metodo universale o assoluto. La medicina Orientale parte da una prospettiva completamente differente. Al fine di comprendere le differenze più chiaramente è di aiuto uno sguardo alle idee e ai concetti che sono alla base della medicina Occidentale.

AGIRE SULL’ANOMALIA - L’IDEOLOGIA DELLA MEDICINA OCCIDENTALE

Lo scopo dichiarato della medicina Orientale è di capire lo squilibrio del ki determinando in quali me30 Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu

ridiani c’è un corrispondente eccesso o carenza di ki: questa viene definita la diagnosi sho. Seguendo questo approccio, il terapeuta è in grado di fornire l’appropriata stimolazione del ki del paziente per aiutarlo a ritornare ad una condizione olistica, che viene descritta come un “ritorno alla natura”. La medicina occidentale cerca, nel suo approccio, di trattare la parte che è ritenuta malata o anormale; quindi lo scopo della diagnosi è di trovare il punto o la parte dove c’è qualcosa che non va. Le opzioni di cura si focalizzano o sull’intervento chirurgico, per rimuovere o guarire la parte malata o mal funzionante, o farmacologicamente per sostenere qualsiasi carenza o eccesso, somministrando spesso composti chimici sintetici. I concetti della medicina occidentale credo ci abbiano fatto il lavaggio del cervello a tal punto che quando sentiamo la parola medicina o cura medica automaticamente pensiamo al trattamento applicato sulla parte considerata malata. La medicina orientale osserva il corpo da una prospettiva differente non semplicemente fisica con una corrispondente frattura tra mente e corpo. Da questo punto di vista la malattia è vista in modo molto dissimile. La medicina orientale non cerca la parte dolorante come la causa della malattia. Formula la diagnosi attraverso la comprensione del ki del paziente, l’unicità che esiste in ogni parte del corpo. “Dove è l’anomalia?” Non è la domanda che ci si pone durante una diagnosi orientale. Al suo posto l’interrogativo è “Quale stimolo è necessario per provocare una risposta di guarigione?” Ciò significa che la diagnosi consiste nel formulare domande che possano guidare la terapia stessa. La stessa diagnosi è parte del trattamento. Il medico nella medicina occidentale fa la diagnosi osservando il corpo come fosse un fenomeno fisico, da un punto di vista che si suppone oggettivo. Questo rispecchia i requisiti che formano la metodologia della sperimentazione scientifica. La medicina orientale non può assumere la stessa posizione.

Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu 31

OSSERVARE L’ALTERAZIONE DEL KI

Inserimento dell’ago per agopuntura

Accettare e poi sperimentare che il ki può essere visualizzato solamente attraverso l’unione dell’oggetto con il soggetto è un prerequisito per comprendere la diagnosi nella medicina orientale. Può avvenire solamente con un rapporto di unione tra il terapeuta ed il paziente. Nel Tao Shiatsu questa è definita unificazione del ki. Anche oggi, gli esperimenti effettuati nel campo della fisica quantistica rivelano che è impossibile separare l’osservatore da ciò che viene osservato. Questa scoperta è in disaccordo con l’osservazione “oggettiva” dei fenomeni, alla base della sperimentazione e della ricerca scientifica. Questi ritrovati hanno la potenzialità di corrodere i pilastri che supportano la scienza naturale ed hanno forti implicazioni per la medicina occidentale. La diagnosi è essa stessa parte del trattamento nella medicina orientale. Al contrario, nella medicina occidentale la diagnosi deve aver luogo prima che la cura cominci. Un medico che si è formato all’occidentale di fronte ad un paziente che non ha sintomi o disfunzioni particolari spesso non è in grado di offrire una cura. Il medico di fronte ad un problema si chiede come agire. Qualche volta anche con una diagnosi non vi sono cure possibili. Questo non accade quasi mai con la medicina orientale. Nella fitoterapia, ad esempio, la diagnosi rivela il nome delle erbe che porteranno ad una risposta di auto guarigione del paziente. Comprendere il ki del paziente in modo empatico è il mezzo con il quale si può determinare la combinazione di erbe più precisa ed il dosaggio appropriato per la persona in particolare. La diagnosi, nel trattamento shiatsu, può individuare il kyo nell’intestino crasso, ma questo non significa che ci sia qualcosa che non vada in questo meridiano. Dalla diagnosi ci si deve aspettare che il trattamento di questo meridiano stimoli cuore-mente-corpo in uno stato di interezza. La diagnosi determina anche con quale forza debba essere effettuato il trattamento e quando adattarsi al cam-

32 Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu

biamento di scorrimento del ki nel meridiano. La medicina orientale sostiene che la malattia o il disturbo sono un riflesso della perturbazione del ki e dell’alterazione dei meridiani. Individuare gli tsubo che sono in grado di eliminare la perturbazione del ki e alleviare la sofferenza è lo scopo reale dello shiatsu e dell’agopuntura. Se, invece di un trattamento che deriva dall’osservazione dell’alterazione del ki e dalla relativa risposta, i punti sono trattati con l’ago o con la pressione secondo una valutazione sintomatica, la situazione peggiora. Il trattamento in questo caso segue un metodo meccanico, quasi matematico. Questo, però, non può essere definito medicina orientale.

LE LOCALIZZAZIONI PIU’ FREQUENTI DOVE APPAIONO GLI TSUBO

Gli tsubo non esistono come punti con una localizzazione fissa. Questa affermazione potrebbe essere in disaccordo con ciò che viene espresso nei testi classici e con il modo con cui viene oggi praticata l’agopuntura. Ad ogni modo, se ci si orienta agli tsubo considerandoli punti fissi, lo shiatsu in particolar modo non può essere conforme alla filosofia e allo spirito della medicina orientale. Persino gli agopuntori che conosco e che utilizzano lo shiatsu sono disponibili ad ammettere che è gravemente limitante e sbagliato trattare nello shiatsu gli tsubo alla stessa maniera dei punti dell’agopuntura. Gli tsubo nei classici sono stati registrati come punti fissi e tutto ciò è stato accettato come una dottrina. Diamo uno sguardo ai motivi. Nei classici, la maggior parte delle discussioni verteva sui “punti proibiti” insieme agli avvertimenti sulla possibilità di inserirvi gli aghi. Essi affermano che così facendo sarebbe sopraggiunta la morte della persona entro un certo numero di giorni, a seconda del punto e della durata dell’applicazione. Se un agopuntore non fosse stato adeguatamente formato e non avesse avuto una esperienza sufficiente, ci saCapitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu 33

LA MAPPA DEI 24 MERIDIANI DEL TAO SHIATSU

Meridiani Yang

A. Polmoni; B. Vaso concezione; C. Cuore; D. Reni; E. Costrittore Cuore; F. Fegato; G. Milza; H. Intestino Crasso; I. Stomaco; J. Intestino Tenue; K. Vescica; L. Triplice Riscaldatore; M. Cistifellea; N. Vaso governatore

Meridiani Yin

34 Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu

rebbe stato un rischio reale a causa di un’applicazione sbagliata di un ago. Affinché questo non accadesse si fissò il posizionamento degli tsubo. Era ovviamente necessario che i punti fossero efficaci a livello terapeutico e quindi i punti prescelti erano quelli dove c’era maggior probabilità che comparissero gli tsubo. Queste localizzazioni furono senza dubbio influenzate dalle condizioni mediche prevalenti dell’epoca. L’alterazione del ki si manifesta in modo differente in ogni periodo storico. Durante la mia stessa esperienza clinica, ad esempio, dal 1989 in poi quasi il 50 per cento di tutte le diagnosi indicavano che il meridiano kyo era il vaso concezione. Il vaso concezione ed il vaso governatore sono degli ulteriori canali in aggiunta ai 12 meridiani utilizzati nei trattamenti. Questo era un dato di fatto, indipendentemente dalla parte del mondo in cui io stessi effettuando il trattamento. In Giappone, come in molti paesi, si è assistito ad una corrispondenza tra l’aumento del vaso concezione come kyo e un generale indebolimento del sistema immunitario. Attorno al 1999 si ha un passaggio dal vaso concezione kyo all’intestino crasso e al vaso governatore kyo secondo le condizioni dell’età, e delle condizioni collegate dei meridiani. È mia convinzione che gli tsubo classici furono fissati in Cina considerando la maggiore probabilità d’individuazione. Ora, sempre in Cina, sono utilizzati tanti altri tsubo rispetto a quelli riconosciuti dai classici. Questo mi porta a menzionare la mappa dei meridiani. Ho avuto il privilegio di fare esperienza con i meridiani e questo mi ha portato a ritenere che la mappa dei meridiani classici è inaccurata e contiene molti errori. La visione classica è di dodici meridiani, sei scorrono nelle braccia e sei nelle gambe. In realtà ci sono ventiquattro meridiani (dodici meridiani più i loro dodici sub meridiani) ognuno dei quali scorre sia nelle braccia che nelle gambe. Inoltre le mappe utilizzate in agopuntura mostrano meridiani che cambiano direzione con angoli acuti innaturali, spesso avanti e indietro. In realtà, nessun meridiano scorre in questa modo. Così come mi

La mappa degli tsubo nell’agopuntura

Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu 35

ha confermato la mia esperienza clinica e anche l’osservazione di altri fenomeni naturali, i meridiani scorrono con curve molto naturali. Molti aspetti della rete dei meridiani, necessari per un trattamento profondamente efficace, mancano oggi nei classici. Viene mostrato solo un meridiano aggiuntivo che scorre ad anello o orizzontalmente, un meridiano chiamato in giapponese taimyaku. In realtà il corso di ogni meridiano ha numerose linee circolari e due linee a spirale che non sono descritte o raffigurate nei classici. Nei classici il vaso concezione e il vaso governatore sono rappresentati rispettivamente da una linea centrale, con il vaso concezione che scorre sulla parte anteriore del busto mentre il governatore scorre sulla parte posteriore. Nel Tao Shiatsu entrambi questi meridiani fluiscono sia nelle braccia che nelle gambe e sono ampiamente utilizzati nella pratica clinica. I meridiani classici da soli, così come rappresentati nelle mappe, non sono più sufficienti alle necessità della nostra epoca. Includere questa nuova conoscenza dei meridiani è assolutamente necessario per rispondere ai bisogni dei pazienti. Tutto ciò non è differente

Meridiani ad anello e a spirale

36 Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu

dalla situazione in essere al tempo in cui i classici furono scritti. All’epoca si trattava della piena espressione della conoscenza disponibile per il trattamento soddisfacente dei meridiani e dei bisogni della popolazione, come erano conosciuti allora. Della mappa dei meridiani non si ha una raffigurazione nei classici, ma solamente la descrizione delle localizzazioni dei punti. Le mappe dei meridiani dell’agopuntura, utilizzata oggigiorno, indicano linee che sono state tracciate semplicemente per collegare un punto all’altro. Questo spiega alcuni angoli insoliti. È anche possibile che, quando vennero scritti i classici, le persone avessero già perso la capacità di visualizzare veramente i meridiani attraverso una condizione del cuore che deriva dal senso primordiale. Questo è il motivo per cui i punti degli tsubo sono stati raffigurati come sono. Inoltre, nell’antica Cina, la vera conoscenza era tramandata oralmente e non attraverso i libri. Il tener segreta una conoscenza importante era un’usanza comune. È scritto nei classici “Tu non puoi insegnare i tesori del cielo (i metodi della medicina Orientale) a chiunque”. Da questo possiamo dedurre che ciò che è stato scritto rappresentava soltanto gli aspetti più superficiali. Ho intuito tutto questo mentre leggevo i testi classici. Naturalmente sono curioso dell’opinione che si sono fatte le persone che praticano l’agopuntura su questa mia visione. Kohei Kurahara è un mio amico giapponese che insegna agopuntura all’università di Boston ed insegna inoltre occasionalmente nella Scuola Shiatsu di Boston dove anch’io ho tenuto dei seminari. Secondo Kurahara gli agopuntori che cercano realmente di fare un trattamento dei meridiani, arrivano gradualmente a capire che tsubo e meridiani non esistono con localizzazioni fisse. Attualmente non vi sono principi riconosciuti su questo nuovo approccio degli tsubo. Ciò che sembra ostacolare una più profonda comprensione è il presupposto che i classici siano assolutamente corretti e non mutabili, unitamente alle energie impiegate per provare ad interpretarli.

Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu 37

CAPITOLO 2

LA RIVOLUZIONE DEGLI TSUBO NELLA MEDICINA DEI MERIDIANI

È giunto il momento di andare oltre i precedenti concetti sugli tsubo e lasciare indietro tutti i dubbi concernenti la loro esistenza e l’efficacia del loro trattamento. Non avrei mai pensato che un giorno avrei scritto sugli tsubo nella medicina Orientale. Nel mio primo libro - Tao Shiatsu: Medicina della vita per il XXI secolo * - ho affrontato questo argomento, ma non con sufficiente sicurezza perché venisse compreso ed è per questo motivo che mi sono ritrovato a scrivere ad un livello di subconscio maggiore. L’umanità sta entrando in una nuova era e allo stesso modo il mondo della medicina Orientale. Il punto focale ora può essere su come chiunque possa localizzare e trattare gli tsubo. Con questo intendo dire che chiunque può sperimentare, sia come colui che da che come ricevente del trattamento tsubo, la vera efficacia medica che è in linea con i principi della medicina orientale. Per fare questo è necessaria una mente aperta, avere come motivazione che il cuore desideri profondamente aiutare gli altri e la fiducia di seguire esattamente i passaggi così come vengono proposti. Non è indispensabile essere un medico professionista. La medicina moderna stessa si è altamente specializzata. Si suddivide in campi separati, dove regimi di cure uniformi sono applicati ai pazienti su basi scientifiche e con diagnosi oggettive della malattia. Le terapie farma* Edizione italiana: Ryokyu Endo, Tao Shiatsu Terapia del XXI Secolo – I principi taoisti nella pratica dello Shiatsu, Edizioni Mediterranee, 1997. 38

cologiche sono all’avanguardia in questo approccio alla cura. A pazienti a cui sono state diagnosticate le “stesse” condizioni vengono dati composti chimici standardizzati, abitualmente di sintesi. Solo la frequenza e la concentrazione del dosaggio varia tra gli individui. Una volta ho letto che l’esito migliore per i pazienti sarebbe quello di scaricare tutte le pillole nell’oceano, sebbene sarebbe un risultato disastroso per tutta la vita marina del pianeta. Al contrario, la medicina orientale potrebbe applicare approcci molto differenti nel curare i pazienti, sebbene esternamente mostrino sintomi simili. Sembra che la direzione della medicina occidentale moderna sia per lo più sotto il controllo delle aziende farmaceutiche. Sempre di più impongono ai dottori le cure disponibili da utilizzare per i loro pazienti. Sembra che chi perde in questa situazione siano i pazienti le cui scelte sono drasticamente limitate. La medicina occidentale ha sviluppato la maggior parte delle sue notevoli competenze nelle cure d’emergenza e negli interventi chirurgici sui campi di battaglia. La sua efficacia nelle situazioni estreme che richiedono trattamenti intensivi d’emergenza è ben comprovata. Ciò che le manca sono i mezzi per affrontare la piaga delle condizioni croniche, che sono aumentate costantemente nell’ultima parte del ventesimo secolo e nel nuovo millennio. Se i professionisti della medicina occidentale si rendessero conto dei propri punti di forza, potrebbero accettare la partecipazione di altri sistemi complementari come la medicina orientale e terapie come lo shiatsu per affrontare le aree dove non è bene attrezzata. Questo potrebbe portare ad un sistema veramente integrato di cura, dove i terapeuti sono in grado di praticare trattamenti di ki e tsubo per i loro pazienti. Altrettanto importante, poi, è che le persone comuni avrebbero i mezzi per offrire trattamenti attraverso lo shiatsu per supportarsi reciprocamente in salute e benessere. Tutto questo assume un valore autentico per ciascuno, in particolare per le famiglie, perché può anche rafforzare le relazioni reciproche. Questo è veramente qualcosa di auspicabile e degno di impegno: un Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani 39

mondo dove possiamo vedere che la medicina ha il suo punto focale di nuovo nelle mani delle persone, con la capacità di curare che non sia esclusiva delle aziende e dei professionisti, ma anche della gente comune.

COME INDIVIDUARE GLI TSUBO

È importante incominciare a far pratica per poter trasformare la situazione descritta una vera realtà. Se non vi sentite ancora pronti per iniziare, momentaneamente tralasciate questa sessione di pratica. Ad ogni modo credo che susciterà il vostro interesse. Provate a rilassarvi e non sentitevi responsabili di “dover fare” qualcosa, siccome questo provocherebbe tensione ed un senso di pesantezza. L’attitudine migliore per eseguire questa pratica è la curiosità infantile, un atteggiamento giocoso ed il senso dell’umorismo. Non siate troppo seri. Cercate un amico o un partner volenteroso e chiedetegli di far pratica con loro prendendo a prestito le loro braccia. Essi saranno i “riceventi” e voi – le persone che applicate il metodo- gli “operatori”. Un’area buona dove cominciare a lavorare è la parte esterna dell’avambraccio sotto il gomito.

Trovare lo tsubo sulla parte esterna dell’avambraccio sotto il gomito

TROVARE GLI TSUBO IN UNA DETERMINATA AREA 1. Osservate l’area del braccio e immaginate dove il ricevente voglia essere toccato o ricevere una pressione. 2. Toccate il punto che avete immaginato con il dito medio. Non dovete premere con forza, ma con la profondità sufficiente per raggiungere un punto tra la pelle ed il muscolo. Continuate ad immaginare come si possa sentire il ricevente in ogni momento della pressione (questo è l’aspetto più importante!) e fate scorrere il dito leggermente avanti e indietro. Se siete in grado di continuare a immaginare come

40 Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani

si sente, istante per istante, il ricevente (ricordate sempre che questo è l’obbiettivo principale di ciò che state facendo), diventerete consapevoli della sensazione di toccare la punta di un granello di riso o il nodo in uno spago. La dimensione può variare da 1 a 3 mm, sebbene qualche volta potrebbe essere più grande. Chiedete al ricevente se anche lui riesce a percepire questa punta di riso, perché abitualmente è più facile che la senta il ricevente piuttosto che l’operatore. La sensazione non è superficiale. Un po’ di profondità di pressione è necessaria affinché il ricevente possa percepire la punta di riso. Continuate a controllare e a chiedere conferma al ricevente fino a quando non trovate la profondità giusta. Il ricevente può sentire un senso di pienezza o dolore, ma non deve mai sentirsi a disagio. Se non vi è chiaro, tornate al primo passo e osservate nuovamente. Il primo passo è completato quando si sente la punta di riso e si ha la conferma da parte del ricevente.

Dovete riuscire ad immaginare dove il ricevente voglia maggiormente la pressione, piuttosto che dove voi sentiate che voglia essere toccato. Deve essere il ricevente a dirlo. L’area o il punto immaginati esistono innanzitutto come soggetto (nella vostra immaginazione) e allo stesso tempo come oggetto (il punto dove il ricevente vuole la pressione). Tutto ciò a dimostrazione di un principio fondamentale del ki: la sincronizzazione tra soggetto ed oggetto. Nell’immaginare il punto dove il ricevente vuole ricevere la pressione, uno dei tanti tsubo in quell’area risponderà. Ci possono essere un’infinità di tsubo in un’area. Se più persone selezionassero una localizzazione specifica sullo stesso ricevente immaginando il punto che necessita maggiormente di pressione, tsubo diversi sarebbero scelti da ognuno. Questo deriva dal fatto che c’è una differente capacità, o “profondità”, nell’immaginazione empatica di ogni individuo nell’identificarsi e nel prendersi cura della vita del ricevente. Ogni tsubo ha una localizzazione differente nel Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani 41

corpo fisico ed una profondità differente nel corpo del ki. Come migliorerà la profondità e la forza della vostra immaginazione empatica, altrettanto migliorerà la vostra capacità di connettervi ad uno tsubo più profondo. Se voi prendete uno tsubo ad una certa profondità e lo trattate, altri tsubo ad una minore profondità nelle vicinanze verranno trattati simultaneamente. Sfortunatamente non ho modo di rispondere, se la vostra reazione a questa esperienza è “Come può accadere questo?” Riuscite ad accettare semplicemente la provvidenza della natura al lavoro?

SENTIRE L’ECO DEGLI TSUBO

L’eco è una sensazione di pienezza, intorpidimento, o come una corrente elettrica che fa scorrere il dolore percepita dal ricevente quando sugli tsubo, o punta di riso, viene applicata una pressione. L’eco segnala il rilascio del ki stagnante o bloccato, la cui natura è diventata negativa e mal funzionante. Questo ki stagnante è chiamato jaki. È il contrario del seiki, l’energia che sostiene la vita, la cui corretta circolazione è alla base di una buona salute. L’obbiettivo del trattamento degli tsubo nel Tao Shiatsu è di rilasciare il jaki dal corpo o di trasformarlo in seiki. L’argomento sul jaki verrà maggiormente approfondito nel Terzo Capitolo. Tre tipologie di eco 1. AGLI ARTI E ALLA TESTA: La tipologia più comune di eco scaturisce dalla zona dello tsubo verso le estremità, cioè mani, piedi o testa. Se si riceve shiatsu a uno tsubo sul collo, ad esempio, si può creare un eco nel braccio o nella mano, dal momento che il jaki viene rilasciato attraverso i punti terminali. 2. AL TRONCO: Qualche volta l’eco viene percepita dal tronco verso il punto di pressione. Ad esempio quando una pressione avviene su uno tsubo nel braccio, l’eco viene sentita nel petto, ciò significa che il jaki 42 Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani

presente nel petto sta uscendo. Mentre il trattamento prosegue, l’eco probabilmente cambia e si muove verso le estremità ed il ricevente la percepirà nel braccio o nella mano. 3. NEL PROFONDO: Si ha un’eco profonda all’interno dello tsubo (verso la parte centrale del corpo) quando il jaki è localizzato a grande profondità. Ci potrebbe essere una sensazione di eco che raggiunge altre parti del corpo, ma la sensazione più forte è in profondità all’interno. Con il trattamento si vedrà l’eco cambiare nel modello descritto prima in 1 o 2. Questo indica che il jaki in profondità nel corpo sta iniziando ad emergere in superficie, da dove potrà essere rilasciato dalle estremità. Nei casi in cui il jaki fosse troppo profondo, potrebbe darsi che non ci sia nessuna eco, ma solo una sensazione superficiale in risposta alla pressione. In questo caso lo tsubo è chiuso. Bisogna allora scegliere un altro tsubo nell’area trattata. Se non si riescono a trovare tsubo nell’area circostante, bisogna scegliere un’altra area. Un altro motivo per la mancanza di risposta potrebbe essere che l’operatore non stia toccando correttamente la punta di riso, o stia applicando una pressione fisica senza un’immaginazione empatica. Localizzate lo tsubo con il dito medio e poi premete con il pollice per non più di 2-3 secondi. Chiedete al ricevente se sente l’eco e dove lo sente. A questo punto avete completato il livello preparatorio: localizzare lo tsubo, percepire la punta di riso e ricevere conferma dell’esistenza d un’eco. Prima che voi possiate veramente effettuare un trattamento premendo lo tsubo, dovrete comprendere chiaramente come applicare la pressione.

Toccate lo tsubo con il dito medio

COME EFFETTUARE UNA PRESSIONE SULLO TSUBO

Le parole “come effettuare una pressione sullo tsubo” Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani 43

vi fanno pensare ad una tecnica fisica, alla forma della mano o al grado di pressione da applicare? Il mondo del ki è la sincronizzazione come unità del mondo interiore del cuore ed il mondo materiale esteriore. Affinché il trattamento dello tsubo risulti efficace, deve essere effettuata una pressione in conformità a questo principio. Il Tao Shiatsu non riguarda la forma della mano. È lo sviluppo del cuore Tao, il cuore della natura. È questo ciò che rende efficace il trattamento shiatsu. Ed il solo modo per capirlo è sperimentare direttamente la differenza di risposta creata dal cambiamento nello stato del cuore nella pratica seguente. Localizzate uno tsubo nella stessa area sul braccio. Esercitate una pressione nei modi descritti nei punti 1 e 2 sottostanti e ogni volta chiedete al ricevente il tipo di sensazione creata sia nel cuore che nel corpo. 1. Toccate lo tsubo (la sensazione della punta di riso) ed immaginate che è solo una parte del corpo. Applicate una pressione continua per 2 – 3 secondi soltanto. Ora chiedete al ricevente la sua sensazione. 2. Toccate lo tsubo mentre continuate ad imma g i nare che l’intero corpo del ricevente è racchiuso in questo punto. Mentre avviene la pressione continuate ad approfondire quest’immagine. Provate a non suscitare la sensazione dello tsubo come se fosse solo una parte del corpo. Continuare per 2-3 secondi e poi chiedete al ricevente la sua sensazione.

Lo tsubo include tutto il corpo

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Ora chiedete al vostro partner qual’è la differen- za che ha sentito tra le due modalità. L’esperienza di pressione nella fase 1 solitamente non è confortevole. Nella fase 2, se l’immagine è mantenuta, un profondo senso di comfort può essere percepita in tutto il corpo. Come ho detto in precedenza, gli tsubo sono come una spada a doppio taglio. Sono la porta d’accesso che rende possibile un trattamento efficace dei meridiani. Ma sono anche la parte più vulnerabile di una persona. Il corpo del ki può essere leso se la pressione sullo tsubo avviene senza che il terapeuta riesca ad immaginare che esso include l’intero corpo. Il filosofo austriaco Rudolf Steiner (1861-1925) fa riferimento alle linee energetiche che scorrono nel corpo etereo, o corpo del ki come è conosciuto nel Tao Shiatsu. Il corpo del ki circonda il corpo fisico in tutte le direzioni, fino ad una distanza di due metri. Il danno causato da una semplice pressione fisica sullo tsubo non è spesso avvertito dal ricevente in quel momento. C’è spesso solo una sensazione di fastidio e sembra quasi che un sintomo scompaia con questo tipo di shiatsu. Ma l’effetto è solo temporaneo siccome il sintomo va in profondità all’interno del corpo del ki e può riemergere con maggiore intensità. Prima di procedere nel trattamento degli tsubo è necessario spiegare ulteriormente il sistema dei meridiani e la relazione reciproca tra tsubo, jaki e i meridiani kyo.

Profondità reale del meridiano

Confine del corpo del ki

I MERIDIANI E LE FUNZIONI DEL KI CHE ESSI FACILITANO

Tradizionalmente, i dodici meridiani ed i due meridiani aggiuntivi, conosciuti come Vaso Concezione e Vaso Governatore, sono stati immaginati dalla medicina orientale come costituenti del sistema energetico umano. Le persone spesso interpretano male i meridiani, come fossero collegati a particolari organi anatomici, per i loro nomi corrispondenti come polmone o intestino Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani 45

Il movimento sol-gel delle amebe

Movimentazione in avanti

Fine del movimento

crasso. Ma non è così. I meridiani non sono elementi fisici del corpo. L’utilizzo in Giappone dei nomi equivalenti di organi interni data dal periodo Meiji (1868-1912), quando venne introdotta l’anatomia occidentale ed i nomi dei meridiani vennero equiparati agli organi interni, per tradurre questi termini nuovi e poco familiari. Le forme di vita monocellulari non richiedono la separazione delle loro funzioni vitali. Le amebe non necessitano di funzioni corporee multiple, e quindi non necessitano di un sistema di meridiani complesso. I loro spostamenti per mezzo di movimenti sol-gel mostrano la più olistica azione di kyo e jitsu. Da uno stato di fluidificazione (kyo) l’ameba si tende attraverso la gelatinizzazione (jiitsu) causando una temporanea prominenza. Questa viene utilizzata come punto d’appoggio per il movimento e la propulsione viene generata quando la forma si rilassa e ritorna ancora ad uno stato fluido. Il maestro Masunaga descriveva il modello kyo-jitsu dell’ameba come rilevatore del meccanismo base della funzione dei meridiani. Nel caso di organismi pluricellulari la segmentazione genera più cellule. Lo strato permeabile tra le pareti delle cellule crea un continuo interscambio. Quando un organismo diviene più complesso necessita di più cellule per suddividere il lavoro. Negli esseri umani questo crea la necessità di meridiani multipli. Un orientamento olistico verso la vita richiede che il cuore ed il corpo lavorino insieme per portare avanti tutte le attività. I dodici meridiani si raggruppano in 6 coppie che facilitano le seguenti funzioni vitali: I meridiani del Polmone e dell’Intestino Crasso assorbono il ki che c’è all’esterno, lo scambiano ed eliminano le tossine. I meridiani dello Stomaco e della Milza assorbono e digeriscono il cibo per rilasciarne il ki. I meridiani del Cuore e dell’Intestino Tenue integrano e convertono il ki che viene rilasciato durante la digestione. I meridiani del Rene e della Vescica mantengo-

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no la vitalità e purificano il ki assorbito. I meridiani del Costrittore del Cuore e del Triplice Riscaldatore fanno circolare il ki nel corpo e ne proteggono i confini. I meridiani del Fegato e della Cistifellea accumulano e distribuiscono il ki per l’attività pratica. I meridiani del Vaso Concezione e Vaso Governatore sono meridiani aggiuntivi utilizzati nel trattamento. Giocano un ruolo di bypass quando sussiste una circolazione povera dei 12 meridiani. Nota: Con il termine ki qui ci si riferisce sia al ki etereo, come ad esempio l’aria, sia al ki della terra sotto forma di cibo e acqua. I classici descrivono dodici meridiani più due extra. Nessuno dei meridiani viene mostrato come se scorresse lungo tutto il corpo. Sei meridiani - Polmone e Intestino Crasso, Cuore e Intestino Tenue, Costrittore del Cuore e Triplice Riscaldatore - non vengono mostrati sulle gambe. I sei meridiani rimanenti – Stomaco, Milza, Rene, Vescica, Fegato e Cistifellea - non vengono mostrati sulle braccia. Il maestro Masunaga fu il primo che seriamente mise in questione l’adeguatezza di questa visione per fornire un trattamento efficace nei tempi moderni. Come si può dedurre dal fenomeno recente della nuova agopuntura cinese con la continua comparsa di nuovi tsubo, la riposta è chiaramente no. Come spiegava il maestro Masunaga nelle mappe classiche dei meridiani, dei dodici meridiani ne venivano indicati solo sei nelle braccia e altri sei nelle gambe, proprio perché, quando vennero redatte, la formazione di massa nell’agopuntura era ben progredita. Quindi il sistema dei meridiani venne semplificato per sicurezza e convenienza. Il maestro Masunaga si rese conto dell’esistenza dei dodici meridiani lungo tutto il corpo, scoprendo che ognuno di essi scorreva sia attraverso le braccia che le gambe.

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corso a spirale corso ad anello corso a spirale

corso ad anello

corso a spirale

corso principale del meridiano

Gli tsubo possono essere ubicati su qualsiasi o su tutti i corsi del meridiano kyo.

Il Tao Shiatsu identifica ventiquattro meridiani che scorrono attraverso tutto il corpo. La mia pratica clinica ha portato all’identificazione di un sub-meridiano appartenente ad ognuno dei dodici meridiani del maestro Masunaga. In aggiunta, ad ognuno dei dodici meridiani principali (come vengono descritti dal Tao Shiatsu), vi sono canali ad anello e a spirale. Questa è una raffigurazione del corso dei meridiani umani che sembra rappresentare più da vicino la natura olistica del corpo. Il processo per scoprire il mondo dei meridiani è stato molto lungo. A volte è stato un viaggio arduo per andare oltre le pareti del dogma che circondano i classici. Tutto questo mi ha portato a capire che gli tsubo sono l’espressione fondamentale della vita. Esistono solo sui meridiani kyo, quelli con mancanza di energia. Per sua natura, che è il vuoto, l’impulso fondamentale del kyo è di essere colmato dal ki. E tutto questo avviene quando è in grado di unificarsi con il ki universale, come accade durante il trattamento shiatsu. In ogni momento del trattamento vi è solo un meridiano che può esistere come meridiano specifico kyo. Quando riusciamo a riconoscere totalmente che i meridiani principali ed extra scorrono in ramificazioni con i sub, ad anello e a spirale, noi riusciamo a vedere le possibili molteplici localizzazioni degli tsubo sul meridiano kyo.

COMPRENDERE LE CAUSE DEI MERIDIANI KYO E JITSU

jitsu kyo

La relazione tra kyo e jitsu

Il kyo viene spesso definito nei libri di medicina orientale come il meridiano che, rispetto a tutti gli altri meridiani, ha una carenza o dispersione di ki. Jitsu, dall’altro lato, viene descritto come il meridiano nel quale c’è un eccesso o concentrazione di ki. Questa descrizione non è comunque pienamente soddisfacente, poiché non spiega cosa provoca lo squilibrio del ki nei meridiani. In realtà bisogna proporsi una conoscenza più approfondita del kyo e della sua relazione con il jaki – ki stagnante o bloccato. La parola giapponese kyo deriva

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dal termine cinese koku, che significa vuoto: vuoto , ma mai nel senso di assenza di vita , poiché questo è la fonte della vita stessa. I grandi filosofi taoisti Lao Tsu (sesto secolo a.C.) e Sun Tzu (500 circa a.C.) descrivono il cuore dell’universo come il “mondo del vuoto” che desidera essere colmato. Il Tao, il Grande Vuoto, la Natura Infinita o qualsiasi sia il nome con cui lo chiamiamo è connesso al meridiano kyo. Gli tsubo esistono soltanto sul meridiano kyo, così trattandoli si libera il jaki. Gli tsubo sono i punti d’accesso per connettersi al jaki: con la pressione sugli tsubo si crea un’eco attraverso cui si libera il jaki. Tutte le malattie sono create dal jaki. Esso crea l’alterazione del meridiano ed il modello risultante kyo e jitsu che fa emergere i sintomi avversi. Ad esempio se c’è dolore al collo ci saranno degli tsubo in quell’area: applicando una pressione su di essi si avrà un’eco, che potrebbe essere in profondità all’interno, o giù nelle braccia e poi nelle punta delle dita. Localizzando e trattando gli tsubo nella zona del dolore fino a che l’eco cambia o diminuisce, allevierà i sintomi. Non esiste una teoria standardizzata sul jaki nella medicina orientale. Il kanji per ja in jaki deriva dal carattere originale cinese che rappresenta qualcosa che non va bene. Nei termini del sistema energetico umano, il jaki, sotto forma di ki stagnante o bloccato, disturba ed impedisce la circolazione nel meridiano. Squilibrio e disarmonia sono espressi tramite i sintomi dello schema dei meridiani kyojitsu. Dal punto di vista del trattamento dei meridiani, il meridiano kyo è il canale del ki che più fortemente cerca di scaricare jaki. C’è una legge naturale in funzione nel nostro corpo che tenta di neutralizzare o espellere qualsiasi cosa di negativo o dannoso vi entri. Considerate cosa accade quando si mangia qualcosa di contaminato da batteri malsani: il sistema digestivo cerca di espellerli attraverso il vomito o la diarrea. Questo meccanismo funziona non solo fisiologicamente. A tutti i livelli di vita, dal cuore, al ki e ai meridiani, l’impulso è quello di Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani 49

espellere il jaki. Questa legge naturale di rilascio entra in azione quando il meridiano kyo stimola il meridiano jitsu ad un’attività che porterà al compimento di tutto questo. Tutti i sintomi della mente e del corpo – dolore, ferite, stress, tensione, ansia e desiderio – esprimono il tentativo di espellere jaki. Cercano tutti un’espressione attraverso un’attività che porta al rilascio. Usando i termini che esprimono un aspetto della massima rilevanza nella filosofia orientale, yin e yang, i sintomi sono la manifestazione dell’impulso yang che emerge. Yin e yang sono le due proprietà di tutti i fenomeni, reciprocamente in contraddizione eppure interdipendenti, e condividono una relazione simultanea di causa ed effetto. La medicina occidentale tende a focalizzarsi sui sintomi - l’espressione esteriore dell’aspetto più profondo yin – intesi come il problema che deve essere risolto o eliminato. La vera origine dei sintomi di ogni persona, tuttavia, è il tentativo della forza vitale dell’individuo di espellere il jaki e così avere la garanzia di non essere eccessivamente oppressi o sopraffatti da esso.

ACCEDERE AL MERIDIANO KYO Come ogni individuo ha un cuore, così è anche per l’universo. Questo viene qualche volta descritto come essenza della Grande Natura. La percezione della distanza e dello spazio è creata dalla nostra coscienza. Nel mondo del ki non c’è distanza. Ciò che esiste è lo stato d’infinita estensione o espansione. Questa non è semplicemente filosofia: l’astronomia ha rivelato che l’universo è in uno stato di espansione costante. Tutto ciò può essere sperimentato attraverso l’applicazione di una pressione sul meridiano kyo. Il ricevente sente nel subconscio che tutto il corpo è rilassato: non c’è distanza o limite; solo la sensazione di una estensione infinita, che fornisce un profondo senso di sollievo. Lo si può sperimentare solo attraverso il meridiano kyo. Attraverso la pressione ed il raggiungimento del fondo del meridiano kyo, il jaki viene rilasciato nella Grande Natura e il seiki è 50 Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani

in grado di colmare la carenza. Il “fondo” è la profondità dove il ricevente sente questa risposta. È la profondità percepita a livello di subconscio dal ricevente nel suo cuore attraverso la profondità dell’immaginazione empatica del donatore, in sincronia con la profondità raggiunta nel corpo ki e con la profondità della pressione nel corpo fisico. Per permettere al ricevente di sperimentare il rilassamento, deve essere individuata la linea kyo - la linea attraverso la quale si accede al meridiano kyo. In passato la localizzazione degli tsubo avveniva con il metodo dell’utilizzo di un’immagine (dove il ricevente voleva maggiormente ricevere la pressione) . Attualmente per localizzare la linea del kyo viene utilizzato un metodo differente che si focalizza sul dire ad alta voce la parola “kyo”.

LOCALIZZARE LA LINEA DEL KYO 1. Ritornate sull’area dell’avambraccio del ricevente. Svuotate la vostra mente da ogni pensiero o dubbio e dite ad alta voce la parola “kyo”. Mentre mantenete l’immagine della parola, fate scivolare verso di voi il vostro dito medio attraverso l’avambraccio. Cercate di resistere alla sensazione di “cercare di trovare “ la linea kyo. 2. Il vostro dito si fermerà naturalmente. 3. La linea del kyo è la linea attraverso la quale si può accedere al meridiano kyo. Immaginate come si senta il ricevente in ogni momento a livello di subconscio ed esercitate una pressione su questa linea con il dito medio fino a un certo livello di profondità. Chiedete al ricevente come si sente. 4. Se la linea e la profondità sono giusti, il ricevente sentirà la risposta di rilassamento. Se non risulta chiaro, ripetere i passi 1-3.

Dimostrare questo metodo di lavoro solitamente suscita moltissime domande, specialmente durante i Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani 51

seminari ed i workshop in Occidente. Essendomi ormai abituato a queste reazioni, cercherò di spiegare cosa succede. Il ki risponde sia all’immagine che alla parola, così se il movimento del dito è sincronizzato con la parola si fermerà naturalmente. Comunque solo perché il dito si è fermato in una zona corrispondente ad una linea della mappa dei meridiani, non significa necessariamente che sia il meridiano kyo. Il ricevente potrebbe ad esempio avere l’Intestino Crasso kyo, ma il dito non si ferma nel punto indicato come Intestino Crasso sulla mappa dei meridiani. Eppure il ricevente sente tutto il corpo rilassato quando viene esercitata la pressione su quella linea. Naturalmente questo crea molta confusione negli studenti che stanno osservando, specialmente la prima volta. Alla base di questa confusione c’è un’interpretazione errata sull’esistenza dei meridiani. La concezione comune è che i meridiani esistano sopra o vicino la superficie del corpo fisico. I classici descrivono i meridiani che scorrono negli spazi intramuscolari. Ad ogni modo la mappa dei meridiani è una rappresentazione semplicemente bidimensionale. Raffigura le posizioni dove si può accedere più facilmente ai meridiani. Questo accade perché i meridiani “emergono” in superficie quando il corpo si muove in una determinata posizione, o gli arti vengono allungati in una direzione particolare. Con il corpo in una posizione differente, il meridiano esisterà più in profondità nel corpo del ki, fino ad una profondità di due metri. I meridiani esistono ben oltre i limiti del corpo fisico. Il corpo fisico può essere considerata l’ombra del corpo del ki. Le zone che toccate sul corpo fisico (come vengono mostrate sulla mappa) sono solo localizzazioni, che combinate con la migliore angolazione o direzione della pressione saranno più chiaramente connesse ai meridiani del corpo del ki. Nella mappa dei meridiani sono mostrate le posizioni del corpo e le zone in superficie dove si accede ai meridiani con una pressione perpendicolare. Cambiando, anche leggermente, la posizione del corpo del ricevente, cambieranno le zone di accesso e le angolazioni per quel meridiano. Quest’area d’accesso in superficie sul 52

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corpo fisico può spostarsi entro un intervallo che può arrivare fino a cinque centimetri. Se la mappa dei meridiani non viene chiaramente compresa come rappresentazione delle linee d’accesso con il corpo in quella posizione precisa, allora ci sarà sempre questa confusione. Quindi dite soltanto la parola “kyo” e fate scorrere il vostro dito fino a quando non si ferma naturalmente. Il meridiano kyo potrà essere individuato se mettete tutto il vostro impegno nell’accrescere un’immaginazione empatica verso il ricevente. Questo è possibile senza una conoscenza antecedente dei meridiani e senza la necessità di consultare la mappa dei meridiani. Alcuni, specialmente coloro che hanno una precedente conoscenza dei meridiani, si chiederanno “Come questo è possibile? Qual è il significato di tutto questo?” Perfino prima di provare a sperimentarlo direttamente, si è dubbiosi e scettici. È l’ego cosciente che pone resistenza. Non è facile per l’ego accettare che il subconscio “sappia” dove accedere al kyo, su quale angolo fare pressione e qual è la migliore profondità. Il mondo del ki è il mondo del subconscio. L’ego cosciente induce “a provare a cercare” o a “ dubitare di ciò che si è trovato”, il che reprime la saggezza del subconscio. Il punto di partenza di questo metodo per riconoscere e trattare i meridiani è l’accettazione della rinuncia alla dipendenza dall’ego e alla sua subordinazione alle conoscenze e informazioni a livello conscio. Come l’ego cosciente dell’operatore si fa da parte, il ki del ricevente ed il suo subconscio appariranno più chiaramente. L’ego può soltanto essere di disturbo ed impedire ciò che viene richiesto per attivare a livello olistico il subconscio. Sebbene l’ego cosciente sia una parte essenziale della vita di tutti i giorni, non può aiutarvi in alcun modo nella pratica dello shiatsu. Rinunciare alla dipendenza dall’ego a livello conscio permetterà al mondo ki di rivelare se stesso. Questo è ovviamente molto difficile da accettare per il nostro ego.

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LOCALIZZARE GLI TSUBO DEL MERIDIANO KYO È POSSIBILE SOLAMENTE CON UN’IMMAGINAZIONE EMPATICA.

Meridiano del Polmone - Linea principale e sub sulla mano

La comprensione chiara della vera natura degli tsubo e del meridiano kyo apre la porta alla fase successiva. Il ki del ricevente risponde in ogni momento allo stato del cuore e all’attitudine mentale dell’operatore. Questo è stato dimostrato nella pratica iniziale quando l’operatore localizzava gli tsubo immaginando dove il ricevente volesse ricevere maggiormente la pressione, il che incoraggiava il ki a reagire e l’area dello tsubo a rivelarsi. La ragione per la quale lo tsubo che veniva “preso” con un’immaginazione empatica non aveva una corrispondenza con la posizione sulla mappa dei meridiani del meridiano diagnosticato, mi divenne chiara solo dopo molti anni di ricerca. Come ho fatto notare precedentemente, i classici descrivono dodici meridiani principali, sei dei quali scorrono lungo le braccia e sei nelle gambe. La ricerca del maestro Masunaga ci ha rivelato che i dodici meridiani scorrono lungo tutti gli arti. Il Tao Shiatsu ha identificato l’esistenza di altri dodici sub-meridiani. Ogni sub-meridiano corrisponde ad uno dei dodici meridiani principali e come essi scorre in tutti gli arti, quindi ci sono ventiquattro meridiani in tutto il corpo. In aggiunta vi sono ramificazioni di ciascun meridiano in canali ad anello e a spirale. Con ciascun meridiano che scorre lungo tutto il corpo, le localizzazioni degli tsubo sul meridiano kyo vanno ben oltre le aree rivelate nella mappa classica dei meridiani. Questo significa che localizzare realmente e connettersi con gli tsubo del meridiano kyo può essere fatto solamente attraverso un’immaginazione empatica. La parte include il tutto Come anticipato in questo capitolo, ho descritto come effettuare una pressione sullo tsubo mantenendone un’immagine che include tutto il corpo. Tutto questo

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concorda completamente con il principio fondamentale della filosofia orientale – il tutto esiste in ciascuna ed in ogni parte. È una conoscenza che ha conformato tutte le strutture culturali e sociali dell’Oriente, medicina inclusa. Solo sperimentando ripetutamente e direttamente questo a livello del cuore, è possibile la comprensione di ciò che razionalmente non potrà mai esser capito. Che il tutto sia in ciascuna ed in ogni parte è uno dei fondamenti del pensiero Orientale. Nella terapia e nella formazione shiatsu, il metodo shiatsu , insieme con le parole e le immagini che lo esprimono, deve essere unificato con questa filosofia. Il fondo dello tsubo Il trattamento tsubo ha efficacia soltanto perché ogni tsubo include tutto il corpo ed è quindi in grado di influire su di esso. Ogni tsubo ha una differente profondità nel corpo del ki e per praticare efficacemente lo shiatsu dovete raggiungere il fondo di questa profondità nel corpo del ki. Gli tsubo esistono solo sul meridiano kyo e il ricevente sente tutto il corpo rilassarsi quando viene applicata una pressione su di essi con un’immaginazione empatica. Questo fa sì che si raggiunga il fondo dello tsubo con il rilascio del jaki. Se lo shiatsu non raggiunge la parte più profonda, il ki non può avere un effetto sull’intero corpo, sebbene il ricevente possa ancora sperimentare il rilassamento. Pertanto è vitale per la profondità dello shiatsu raggiungere il fondo degli tsubo. Il ricevente nel subconscio percepisce il fondo dello tsubo come il punto di massima profondità di tutto il corpo, che include il corpo del ki. La sensazione è di assoluta soddisfazione e di un qualcosa di completamente appropriato. Nuovamente bisogna puntualizzare che la profondità dello tsubo non può semplicemente venire intesa come una profondità fisica nel corpo: è contemporaneamente la profondità visualizzata nel cuore, la profondità immaginata nel corpo del ki e la profondità fisica del pollice. La profondità del cuore è simultaneamente quella dell’operatore e del ricevenCapitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani 55

te, poiché lavorando con un’immaginazione empatica profonda si crea un’unità di cuore. La mente cosciente del donatore non sarà mai in grado di determinare questa profondità. Per il principiante questo non è qualcosa che può essere giudicato razionalmente, ma è possibile sviluppare la capacità di sentire la profondità sviluppando un’immaginazione empatica.

IL KI MUTA IN OGNI ISTANTE * Edizione italiana - Fritjof Capra, Il Tao della fisica, Adelphi, 1989

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Nel mondo nel quale viviamo esiste un fluire del ki in continuo cambiamento. Ricerche nella fisica dei quanti lo hanno confermato e le conclusioni presentate in scritti come quello di Fritjof Capra “Il Tao della fisica”* supportano ciò che ha espresso la filosofia orientale per migliaia di anni. La completa realizzazione della formula di Einstein, cioè che l’energia e la materia sono entità completamente intercambiabili, deve ancora manifestarsi pienamente nell’approccio di tutti i giorni dell’umanità alla vita. Questo è specialmente vero in Occidente, dove c’è una forte tendenza a percepire le cose in termini fissi e concreti, con una focalizzazione preminente sul mondo materiale. Perciò le parole “il fondo dello tsubo” evocano comunemente nelle persone l’immagine di una particolare profondità fisica. Così come la vita cambia in ogni istante, così cambia anche la profondità dello tsubo. Quando sullo tsubo viene applicata una pressione immaginando di includere tutto il corpo, il ricevente percepisce una sensazione molto confortevole . Dopo pochi secondi, tuttavia, questo può cambiare ed inizia allora la percezione di fastidio. Avviene che, dopo che la profondità empatica dello shiatsu del terapeuta raggiunge il fondo dello tsubo, il ki del ricevente risponde diffondendosi ovunque nel corpo del ki. Poi cerca di uscire ritornando al ki universale della natura. Fa tutto questo spingendo in direzione contraria alla pressione dell’operatore. Segnala che il fondo dello tsubo sta risalendo e la profondità è diminuita. Si prova allora una sensazio-

Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani

Il ricevente può avvertire un cambiamento nella sensazione nel punto in cui il ki inizia a salire in superficie

ne delicata. Se l’operatore non sente questa risposta e continua ad applicare la pressione impedisce il rilascio del ki. Non può andare da nessun’altra parte se non ritornare all’interno dove potrebbe causare danni al corpo del ki, come si evidenzia dal disagio percepito dal ricevente. Solitamente il ricevente può sentire il cambiamento di sensazione quando il ki inizia a venire in su verso la superficie. Spesso questa sensazione è descritta come “sensazione che basta”. Si verifica quando il ki raggiunge i confini del corpo ki e il suo impulso naturale a questo punto è risalire verso la superficie per essere rilasciato. Specialmente all’inizio nella pratica tsubo è essenziale che voi chiediate sempre al ricevente di indicare quando questo punto è raggiunto. Cercate sempre di adattarvi ogni istante alla risposta del ki del ricevente: questo è il principio fondamentale del trattamento tsubo.

COMPRENDERE IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA TSUBO

“Immaginate come si sente il ricevente in ogni momento”. È facile a parole, proprio come la descrizione del principio di localizzazione degli tsubo: “Immaginate dove il ricevente desidera maggiormente ricevere la pressione”. In realtà dovete dimenticarvi di voi stessi per essere in grado di visualizzare il cuore del ricevente Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani 57

e connettervi con il suo ki, con la sua sensazione vitale. Come ormai dovreste sapere, questo non è un compito facile per il vostro ego. Immaginare come si possa sentire il ricevente non è da limitare alla pratica shiatsu: è il fondamento ed il nocciolo del cuore umano. Esprimerlo oltre il dojo (luogo di studio) ed il caso clinico è il reale significato di “far pratica”. Donare la vostra vita per fare il meglio per gli altri deve essere il vostro obbiettivo principale, mentre essere in grado di individuare e trattare gli tsubo ne è semplicemente il risultato. La chiave per un’immaginazione empatica è prendersi cura degli altri senza distrarsi o perdere la concentrazione. Quando questo stato del cuore viene unificato al metodo shiatsu o piuttosto quando diviene essa stessa il metodo shiatsu, il ki sarà in grado di rispondere naturalmente ed uscire in superficie, liberarsi nel ki della natura e rilasciare il jaki. Ovviamente l’ego cosciente lotterà e resisterà contro questa perdita di attenzione interiore nei sui confronti. Anzitutto è difficile sincronizzare il metodo shiatsu e l’immaginazione empatica, avete così bisogno di chiedere conferma al ricevente mentre praticate. Una pratica shiatsu fatta con impegno renderà più profondo il benessere del ricevente. È facile rispondere che l’insegnamento “Immaginate continuamente, in ogni istante, come si sente il ricevente” sia semplicemente una questione di parole. Alcune persone a volte non sono d’accordo e sostengono che se il vostro cuore è il soggetto della vostra immaginazione potrebbe sembrare in contraddizione col vedere lo stato del ki di un’altra persona. In realtà sperimentare direttamente tutto questo con l’immaginazione empatica rende possibile rendervi conto che i due si unificano diventando uno. Questo è il modo per sperimentare il cuore universale che rivela il ki. I cambiamenti che avvengono di momento in momento nel movimento del ki divengono chiari quando il senso dell’io si riduce. Potrebbe sembrare che questo richieda molta pratica, ma comprendere che è l’unico modo per rilasciare il ki con il trattamento degli tsubo è già un buon 58

Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani

inizio. Praticate senza arrendervi all’ego cosciente. La vostra immaginazione inizierà ad andare in profondità fino ad un punto, dove c’è una completa unione con il ki del ricevente e, i cuori dell’operatore e del ricevente si rifletteranno l’un l’altro come specchi.

IL METODO TSUBO Ritornate all’esterno dell’avambraccio sull’altro braccio, come viene indicato nella prima foto della pagina seguente: 1. Localizzate lo tsubo con l’immaginazione empatica e verificate la punta del chicco di riso con il dito medio. 2. Esercitate una pressione con il pollice. Chiedete e confermate se c’è un’eco. 3. Approfondite l’immaginazione empatica e lasciate che la pressione del pollice continui fino a quando il ricevente vi dice che lo shiatsu sta raggiungendo il fondo dello tsubo. 4. Dopo uno o due secondi il fondo dello tsubo comincia a spingere in direzione contraria rispetto alla pressione. Provate a percepire questa sensazione, ma solo attraverso l’intensificazione dell’immaginazione empatica. Chiedete sempre al ricevente di comunicarvi quando percepisce che è sufficiente. 5. Adattate il vostro shiatsu alla risposta del ki, sincronizzando immaginazione ed movimento man mano che risalite verso la superficie. Localizzate un altro tsubo con l’immaginazione empatica e ripetete i punti dall’1 al 5.

Dopo aver trattato in un’area un certo numero di tsubo, la forza dell’eco diminuirà in rapporto alla fuoriuscita del jaki. Spostatevi nell’area successiva. Praticare sugli arti limita gli effetti di un trattamento non corretto, quindi all’inizio praticate solamente sulle braccia e sulle gambe. Solamente quando tutti i passi del metodo sono staCapitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani 59

ti chiaramente sperimentati e confermati dal ricevente dovreste spostarvi ad un’altra area del corpo. Praticate sull’area esterna della parte inferiore della gamba, sotto il ginocchio, come viene mostrato nella seconda foto sotto, poi fate pratica con le altre zone illustrate.

ESPRIMERE IL CUORE DELLO SHIATSU

Lo shiatsu è una delle terapie migliori per la vita. Ha un ruolo centrale in tutte le pratiche della medicina orientale. La reazione alla pressione è una manifestazione fondamentale di vita e può essere testimoniata a tutti i livelli dell’esistenza. Si può notare, ad esempio, come l’energia viene scambiata tra le cellule attraverso il meccanismo di pressione omeostatica, permettendo così alle cellule di scambiarsi reciprocamente i loro con-

Aree di pratica dello tsubo Sopra: avambraccio, parte inferiore della gamba, collo. Sotto: spalle, vita, addome 60 Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani

tenuti o come la pressione atmosferica crea i venti che diffondono semi e polline per sostenere la crescita e la riproduzione di piante e alberi. Lo shiatsu è pressione che cambia di momento in momento, un adattamento flessibile al cuore e al ki. Quando un vero maestro di agopuntura pratica, la localizzazione e la profondità dell’inserimento di ogni ago dovrebbe essere determinata dall’osservazione di come risponde tutto il corpo. In modo similare, i medici della medicina cinese che curano con le erbe determinano la diagnosi ed il corrispondente dosaggio adattandosi al ki del paziente. La mano umana quando si mette al servizio del cuore è adatta perfettamente al trattamento medico. Per questa ragione lo shiatsu e le altre terapie manuali costituiscono il cuore della medicina orientale. Gli strumenti e le sostanze possono solo essere guidati e amministrati adattandosi, attraverso il cuore, ai cambiamenti del ki che avvengono in ogni istante. La medicina orientale spesso si riferisce filosoficamente al saggio come alla “persona ideale”, ma non nello stesso senso dei santi in termini occidentali. Una tale persona potrebbe sembrare appartenere ad un’altra dimensione, estranea alla vita di tutti i giorni. Invece è l’unità di cuore e azione del saggio il vero messaggio che la loro vita ci offre. Per il pensiero occidentale la materia è separata dalla coscienza, mentre ci accorgiamo che i nostri corpi sono la piena espressione dei nostri cuori. Allo stesso modo le nostre società e le nostre comunità sono l’espressione collettiva di tutti quelli che ci vivono. Si assiste ad una grande preoccupazione nel mondo attuale verso le influenze esterne che portano ad un benessere, come esercizi, diete e integratori per la salute; ciò che in realtà è veramente necessario per un ottima salute è l’attitudine del cuore. Vivere e agire attraverso il cuore per il benessere degli altri è fondamentale per avere un corpo sano. La medicina deve sempre indirizzarsi a questo e riflettere l’immagine dell’essere umano ideale. Il cuore dei santi e dei saggi non è un ideale irraggiungibile, è l’adattamento flessibile del ki ai mutamenti costanti della vita. Questo dovrebbe essere l’obbiettivo di Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani 61

uno stile di vita sana. Nel trattamento shiatsu l’obbiettivo è l’adattamento flessibile al ki del paziente assistendolo mentre si adatta a sua volta ai cambiamenti costanti della natura. Ogni tsubo include tutto il corpo. L’interezza della natura è presente in ciascuno ed in ogni singolo corpo e cuore umano. Ecco i segreti dell’unità del mondo ki.

62 Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani

CAPITOLO 3 LA PROFONDITA’ DEL MONDO DEL KI

LE OTTO FASI PER ARRIVARE ALL’ALTERAZIONE INTERIORIZZATA DEL KI

PRIMA FASE VISUALIZZARE E LOCALIZZARE GLI TSUBO

Gli tsubo sono l’inizio del viaggio nel mondo del ki. Per aprire la porta d’accesso, il primo passo da fare nello shiatsu degli tsubo è “immaginare il punto dove il ricevente vuole maggiormente la pressione”. Generalmente nella prima fase le persone non sono in grado di vedere il ki. Il capitolo precedente mostra come questo comincia ad essere possibile. Per lo studente che desidera andare oltre questa porta d’accesso sono necessarie due cose. Lo tsubo deve essere trovato con empatia ed immaginazione e la sensazione vitale del ricevente deve continuamente essere percepita in ogni momento attraverso lo tsubo. Questo processo porta alla localizzazione e indica alla fine anche la dimensione e la profondità del fondo dello tsubo. Con lo sviluppo dell’immaginazione empatica dell’operatore, si percepisce come il fondo dello tsubo risale e poi si sospinge contro il pollice. Infine lo tsubo scompare quando viene colmato con il ki. I dubbi concernenti l’esistenza degli tsubo scompaiono 63

con questa esperienza, così come scompare il concetto di tsubo come nome e punti fissi numerati. Lo shiatsu non ha bisogno di essere legato a questa interpretazione degli tsubo visti come punti dell’agopuntura derivante dai classici. Sperimentate la vera natura degli tsubo come ho descritto nel precedente capitolo e fate un passo verso la prima fase del mondo del ki. A questo punto il soggetto (l’immaginazione dell’operatore) e l’oggetto (gli tsubo del ricevente) non costituiscono ancora completamente un’unità. La localizzazione degli tsubo sembra esistere oggettivamente, cioè al di fuori dell’operatore. Comunque solo sincronizzando l’oggetto come soggetto dell’immaginazione lo tsubo di fatto esiste per l’operatore. Il grado di separazione che rimane tra soggetto e oggetto è ciò che rende non chiaro lo tsubo e la sua massima profondità nel corpo del ki. In questa fase preparatoria il cuore dello studente è messo in stand by. È cruciale, nell’approcciarsi a tutto questo, resistere alla ricerca di “risultati” come “provare a trovare lo tsubo”. Invece mettete tutti i vostri sforzi nella ricerca di ciò che crea la separazione. Cercate di capire chiaramente come la “percezione dell’io”, che emerge costantemente, inibisca l’immaginazione empatica della sensazione vitale del ricevente. Questo potrà scomparire solamente con uno sforzo continuo verso un cuore libero dall’ego. Seguite questo procedimento ogni volta che state localizzando lo tsubo e adattando lo shiatsu alla risposta del ki.

SECONDA FASE VISUALIZZARE LA DIFFUSIONE DEL KI

Nella prima fase una pratica costante sugli tsubo porta gradualmente alla capacità di visualizzare il ki. Vedere la diffusione del ki è il soggetto della seconda fase.

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Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki

I tre punti seguenti possono riassumere finora lo shiatsu degli tsubo: 1. Immaginate che lo tsubo includa tutto il corpo e mantenete quest’immagine mentre applicate la pressione. 2. Raggiungete il fondo dello tsubo attraverso un’empatia profonda verso la percezione vitale del ricevente. 3. Adattate il vostro shiatsu al costante cambiamento del ki del ricevente, che include la profondità dello tsubo, approfondendo continuamente l’immaginazione empatica. Spazio e tempo sono dimensioni inseparabili nel Metodo Tsubo. L’aspetto spaziale è lo tsubo che ingloba tutto il corpo del ricevente, mentre l’adattamento al ki del ricevente fatto istante dopo istante è l’aspetto temporale. Che tipo d’immagine vi suscitano le parole “lo tsubo include tutto il corpo?” Si tratta di un’immagine in cui il corpo è una forma immutabile e fissa? In realtà vi è un costante cambiamento nei nostri corpi, molto di più simile ad un liquido che ad un solido. Quando viene raggiunto il fondo dello tsubo, esso cerca di risalire in superficie. Cambia in ogni istante proprio come tutto il corpo che include. Come una fotografia cattura un istante, così il corpo che consciamente riconosciamo nella vita di tutti i giorni è solo una parte del tutto. Il tutto è sempre flessibile, in continuo cambiamento ed impossibile da riconoscere attraverso la coscienza. Il nostro controllo cosciente della vita è limitato rispetto a quello dell subconscio, un po’ come la punta visibile di un iceberg rappresenta solo una piccola parte dell’intera massa. La vita equivale al ki: entrambi esistono in una corrente in continuo cambiamento. Il mondo cosciente è parte del tutto ma non è il tutto. Per poter agire sul corpo nella sua interezza è necessario che ne riconosciate costantemente il continuo mutamento, allora diventa più facile raggiungere lo tsubo ed immaginare che comprenda tutto il corpo.

Quando si raggiunge il fondo dello tsubo, esso prova a risalire in superficie

Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki 65

Principi per il trattamento degli tsubo Nella pratica e nel trattamento provate sempre a: 1. Immaginare come si sente il ricevente. 2. Chiedere sulla profondità e il tempo della pressione 3. Adattarvi in modo flessibile alla risposta del ki così da rilasciare la pressione e farlo risalire in superficie prima che il ricevente dica “basta”. Sperimentare le fasi del trattamento tsubo Sostenendo un’immaginazione empatica si possono riconoscere le seguenti fasi: 1. La punta del chicco di riso (tsubo) 2. La massima profondità dello tsubo 3. La risposta di adattamento (il ki del ricevente che ha una spinta contraria verso il pollice dell’operatore). Lo shiatsu degli tsubo è efficace e confortevole per il ricevente quando si seguono questi principi e questi passaggi. Mettendo in pratica il metodo costantemente si permette all’immagine e all’azione di cominciare ad entrare nell suconscio. Da questo momento, la sincronizzazione di immagine e metodo diventa una risposta più naturale, che richiede sempre meno controllo consapevole. Quando questo accade cambierà ciò che visualizzerete. Il ki del ricevente comincerà ad apparire, rispondendo alla continua pressione applicata con un’immaginazione empatica. Nel momento in cui questo processo penetra nel subconscio, lo shiatsu dell’operatore ed il ki del ricevente diventano uno, rendendo possibile la visualizzazione della risposta del ki alla pressione. Il fenomeno della diffusione del ki può essere sperimentato chiaramente nel dare shiatsu all’hara - l’addome. Tutti i meridiani passano attraverso quest’area e hanno zone diagnostiche specifiche identificate dal maestro Masunaga. Applicando una pressione a quattro dita su queste zone diagnostiche con l’immaginazione empatica, si ha la propagazione del ki con tipologie di risposta differente per ciascun meridia66 Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki

no. Il meridiano kyo può essere identificato per la sua tipologia di risposta unica, per mezzo della quale il ki si diffonde in tutto il corpo. L’estensione con la quale si diffonde il ki negli altri meridiani è limitata in confronto al meridiano kyo e non raggiunge tutto il corpo. Quando l’operatore effettua una pressione sul meridiano kyo esistente nel basso addome, tutto il corpo lo percepisce e lo sperimenta chiaramente. I sintomi jitsu (eccesso di ki) scompariranno, mentre i sintomi del kyo (mancanza di ki) diminuiranno ma non scompariranno completamente. Nel caso il meridiano kyo dovesse essere nella parte superiore dell’addome, la situazione è leggermente differente. La pressione sul meridiano kyo in questo caso crea la sensazione del “ritrovamento del pezzo mancante in un puzzle”. Queste reazioni sono le percezioni a livello del subconscio del ricevente e non quelle sensoriali dell’operatore. Solo attraverso un’immaginazione empatica profonda dell’operatore il subconscio del ricevente può recepire distintamente queste risposte.

Pressione a 4 dita sul meridiano hara

Risvegliare il senso primordiale Coloro che vivono a stretto contatto con la natura e la terra, come ad esempio i Boscimani e altri popoli indigeni, possiedono ancora un senso primordiale molto sviluppato. Le tossine prodotte dalla vita moderna non hanno intaccato i loro spiriti e quindi sono in grado di prevedere che tempo farà il giorno seguente, di comunicare con gli spiriti e di vedere le vite passate. Ci si riferisce comunemente a tutto questo definendolo senso Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki 67

dell’intuito che è posseduto da chiunque. Gli sciamani hanno questo senso particolarmente sviluppato. Queste abilità antiche si sono particolarmente indebolite nella maggior parte delle persone che vivono nell’epoca moderna, e specialmente negli abitanti delle città. Consideriamo un esempio semplice di senso primordiale comune a molte persone. A volte capita che quando si pensa spontaneamente a qualcuno, poco dopo il telefono suona e proprio quella persona ti sta chiamando. Spesso tutto questo viene spiegato con il termine di “coincidenza” o “probabilità”, sebbene la percezione che si sperimenta è che “ forse non era solo una coincidenza” ma in realtà il senso primordiale. Quando questa capacità si risveglia completamente in alcune persone, spesso si manifesta in apparenti abilità soprannaturali, di sovente considerate per errore, da loro e da quelli che le circondano, come una forma di illuminazione spirituale. Questo fenomeno è di continuo testimoniato dall’aumento di persone che promuovono se stessi come guru della New Age. Ad ogni modo questo non ha nessuna relazione con lo stato di illuminazione al quale fanno riferimento tradizioni spirituali come il buddhismo. È semplicemente il risveglio del senso primordiale. Quindi, tenendo a mente questo avvertimento, ritorniamo allo shiatsu degli tsubo. Sentire la risposta di tutto il corpo e non solo di una parte fa avanzare la nostra diagnosi. Il fondamento della diagnosi è quello di determinare se il ki abbia o no una diffusione in risposta alla pressione. Ciò apre la strada alla sperimentazione della risposta da parte di tutto il corpo, derivante dalla pressione del meridiano kyo. Tutto ciò che all’inizio potrebbe risultare poco chiaro, ma pian piano comincia ad emergere. Gli antichi cinesi si riferivano alla risposta del ki del ricevente con il termine mei , tradotto anche con “luce” con il significato di “saggezza”. La medicina orientale stessa era percepita come “la luce”. Senza quest’illuminazione e saggezza, la conoscenza dei meridiani era considerata superficiale e la terapia doveva basarsi sul senso del tatto. Nella medicina orientale la cura medica deve andare oltre questo senso fisico. Tra68 Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki

dizionalmente tutti i medici orientali venivano addestrati attraverso la terapia manuale per vedere il ki e meridiani. Quando si riusciva a visualizzare la risposta del ki e la sua diffusione, allora era possibile la diagnosi. Poteva quindi venire applicata la forma di trattamento più appropriato , fosse esso con le mani (terapia manuale), gli aghi (l’agopuntura) o la fitoterapia. Nello shiatsu questo significa che l’operatore può percepire chiaramente la risposta del ki quando applica la pressione sullo tsubo o sul meridiano. Non c’è necessità allora di riferirsi alla mappa per connettersi ai meridiani. Questo solleva dalla tensione che c’è nel provare a trovare l’esatta area indicata dalla mappa dei meridiani. Invece la scelta della localizzazione e della profondità si basa sull’avvenuta risposta o no del ki. Una pratica ripetuta con immaginazione empatica, continuando ad immaginare che lo tsubo include tutto il corpo, porta all’apertura del subconscio e del mondo del ki.

TERZA FASE BOSHIN - LA DIAGNOSI DELLA “OSSERVAZIONE”

Boshin è il termine utilizzato nella medicina orientale per la diagnosi effettuata solo con l’osservazione. Questo livello avanzato di diagnosi determina la situazione dei meridiani, senza effettuare un contatto fisico con il corpo del ricevente. La diagnosi facciale viene descritta nei classici come un esempio di boshin. Si afferma per esempio che la comparsa di biancore o di pallore sulla pelle del viso indica una condizione correlata con i meridiani dell’Intestino Crasso o del Polmone. Se preso alla lettera tutto questo implicherebbe però che tutte le persone con questo tono della pelle dovrebbero avere la stessa diagnosi; si raccomanda quindi attenzione nel come va compreso il boshin. Quando vidi per la prima volta il Maestro Masunaga diagnosticare semplicemente guardando, mi meCapitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki 69

ravigliai e mi chiesi come fosse possibile una cosa del genere. Sembrava come fosse opera di Dio e mi sentii molto disorientato nell’esserne testimone. Tempo dopo quando persi per un breve periodo la capacità di diagnosticare in quel modo, ho compreso quanto fosse difficile farlo. Il boshin si sviluppa dal processo che comincia con il riconoscere gli tsubo e i meridiani e successivamente dall’abilità di adattarsi allo spirito del ricevente e dalla visione della diffusione del ki. Il processo del boshin aveva luogo quasi interamente nel mio subconscio e ciò implicava un’incapacità a trovare le parole per spiegare esattamente cosa stesse accadendo. Ciò che mi permise di esprimerlo un po’ alla volta furono i workshop regolari che cominciai a tenere in Occidente. Alle domande infinite che mi venivano poste dagli studenti, testimoni di questa forma di diagnosi, era necessario rispondere in inglese, che non è la mia lingua nativa. Questo mi ha offerto l’opportunità unica di effettuare un’analisi più accurata per tentare di trovare un modo per descrivere il processo del subconscio. Nello shiatsu la diagnosi sho – che determina la stimolazione del ki necessaria a riportare la forza vitale del ricevente ad una condizione olistica - viene effettuata attraverso la diagnosi dell’hara che rivela il meridiano kyo nell’addome. Ad ogni istante solo uno dei meridiani scorre nell’hara in una stato di totale unione con la Grande Natura. Osservando l’hara sono in grado di visualizzare quale meridiano mostra uno stato di “vuoto” ed una propagazione infinita di ki. Questa è la base per effettuare una diagnosi accurata. Come ho spiegato in precedenza, il meridiano kyo non è vuoto nel senso che non contiene nulla, ma vuoto per la potenziale capacità di includere tutto. Quando si raggiunge il livello del boshin non cambia soltanto il modo in cui si osserva il corpo del ricevente, ma si ribalta anche ciò che si vede. Solitamente vediamo il corpo fisico avvicinarsi, come soggetto materiale in primo piano. Lo spazio circostante è percepito come sfondo. Guardando la medesima situazione attraverso il boshin, lo sfondo (o Natura) che 70 Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki

supporta il tutto diviene il soggetto. Il corpo del ricevente viene riconosciuto come parte del tutto, esistente al suo interno. Mentre non esistono confini tra il corpo e la Natura nella sua interezza, invece da una prospettiva cosciente di tutti i giorni li vediamo separati. Inizialmente il grado della vostra immaginazione nel determinare dove maggiormente il ricevente voglia ricevere la pressione, si limita ad un’area specifica, come ad esempio l’avambraccio. Una volta raggiunto il livello del boshin, l’immaginazione è più allargata ed è in grado di includere tutto il corpo. Ciò che ha luogo è un’espansione dello spirito dell’operatore, che si riflette in un salto nella capacità d’immaginazione. Come esseri umani noi dipendiamo dai nostri occhi fisici per vedere, così quando noi guardiamo il corpo del ricevente siamo solo in grado di vedere una parte in ogni momento del dare. Se noi guardiamo l’hara ad esempio non possiamo vedere fisicamente la parte posteriore del ricevente. È impossibile vedere il tutto solo con gli occhi materiali e i sensi fisici. Se, tuttavia, l’immaginazione è profondamente concentrata, allora tutto il corpo può essere “visto” da tutte le angolazioni. Se l’operatore pratica guardando costantemente con gli occhi, mentre simultaneamente immagina il tutto, l’ambito dell’immaginazione si espande rendendo possibile di “vedere” oltre il livello materiale. Proprio come la Natura, il ki del ricevente è costantemente in cambiamento. La flessibilità dello spirito dell’operatore permette al corpo del ricevente di essere visto da tutte le angolazioni, rivelando il cambiamento costante nell’interezza del ricevente. Dal momento che il ki segue l’immagine, inizierà a reagire e a diffondersi senza una pressione fisica delle dita. L’immagine dell’operatore nell’esercitare una pressione sul meridiano, deve essere molto forte e sincronizzata. Con questo meccanismo è possibile vedere il diffondersi del ki di ciascun meridiano e diagnosticare solo con l’immaginazione. Questo processo non può essere eseguito e nemmeno capito a livello conscio. Cercare di immaginarlo con la vostra parte sensoriale potrebbe dare l’idea che Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki 71

richieda molto tempo, dal momento che l’operatore immagina di premere su ognuno dei meridiani. Invece quando il tutto viene guidato dal cuore, la dimensione del tempo si trasforma completamente. Ho scoperto che è possibile riconoscere diciotto intervalli distinti, che avvengono in ogni secondo, come se il tempo rallentasse. Così si può individuare in un singolo secondo il modello di risposta di tutti i meridiani e identificare il meridiano kyo. In realtà, però, nella pratica clinica sono necessari alcuni secondi per aver conferma ed assicurarsi che non vi siano errori. Spiegare tutto questo è stato possibile solamente analizzando il mio subconscio. Il mondo del cuore e del subconscio non appare improvvisamente in un giorno. Piuttosto si sviluppa grazie ad un’investigazione costante, su dove voglia maggiormente la pressione il ricevente, localizzando gli tsubo e poi immaginando in ogni istante qual è la percezione della pressione. È possibile una diagnosi sho dei meridiani dell’hara solamente quando il corpo ki dell’operatore e del ricevente si uniscono e diventano uno. L’operatore è allora in grado, in modo semplice, di seguire la forza vitale del ricevente come essa stessa si esprime liberamente.

QUARTA FASE DIAGNOSTICARE LA RIGIDITA’ DEL MERIDIANO KYO

Il sentiero che mi ha condotto alla rivelazione della rigidità del meridiano kyo, l’ho trovato in anni di verifica della mia esperienza clinica, grazie ai libri e agli insegnamenti donatimi dal Maestro Masunaga. Solo così sono riuscito ad avere una conferma delle mie esperienze. Quando iniziai a praticare lo shiatsu, non ero in grado di formulare una diagnosi accurata applicando la pressione sui meridiani hara e nemmeno di “vedere “ il meridiano kyo. Fino al 1983 questo non rappresentò un problema significativo. Quasi tutti i pazienti che ricevevano il trattamento esibivano sintomi jitsu, che si mostravano 72

Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki

nel corpo sotto forma di dolore o rigidità causati dall’eccesiva concentrazione di ki. Applicando la pressione sul meridiano lungo gli arti, dove sentivo esservi il kyo, ero in grado di raggiungere il fondo dello tsubo e di dissipare la concentrazione di ki, alleggerendo dolore o rigidità in modo relativamente semplice. Tutto questo dando una sequenza prestabilita di shiatsu su tutto il corpo, conosciuta come Forma Base, che precedeva il trattamento dello tsubo. Questa combinazione si rivelò efficace nel trattamento della maggior parte dei pazienti. Le cose cominciarono a cambiare dal 1985 quando durante quella che io definisco “l’ora del tempo”, si ebbe un mutamento che portò ad una situazione dove più del 90 % dei pazienti mostrava sintomi di tipo kyo piuttosto che jitsu. Non era più sufficiente effettuare semplicemente una diagnosi o una pressione sul meridiano kyo degli arti. Inizialmente ero insicuro e perplesso sul da farsi. Ad ogni modo continuando il processo di diagnosi del meridiano associato ed il trattamento degli tsubo attorno all’area dei sintomi, l’efficacia dei miei trattamenti aumentò di nuovo e io iniziai a capire cosa stava succedendo. In profondità, all’interno dello tsubo del meridiano kyo, incominciai a vedere una “rigidità” che esisteva ad un livello precedentemente sconosciuto. L’unione e l’unicità del mondo ki è dimostrata ad ogni fase: sperimentando gli tsubo e vedendo il diffondersi del ki; la comparsa del kyo attraverso il boshin e ora la rigidità del kyo che diventa visibile. L’assoluta unione del soggetto e dell’oggetto va oltre ogni confronto e conflitto. In questa condizione la situazione dei meridiani è chiara come qualsiasi oggetto visto nella vita di tutti i giorni. Studiare il sistema di diagnosi dei meridiani del Maestro Masunaga ha fortemente reso più profondo il mio rispetto per lui e per la sua devozione allo shiatsu. La segnaletica che mi ha fornito ha diretto il mio viaggio e mi hanno enormemente aiutato nella conferma delle mie scoperte. Alla fine però, man mano che le mie esperienze andavano oltre ciò che veniva discusso nei suoi libri, non vi era nulla di tramandato dal passato dal quale potevo attingere per avere delle conferme. StaCapitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki 73

vo procedendo allora da solo, eppure sentivo che non avevo altre opzioni se non quella di continuare.

Rilasciare l’Alterazione dell’Energia Creata dal jaki QUINTA FASE ALLA SCOPERTA DEI MERIDIANI DI TUTTO IL CORPO

La scoperta della rigidità kyo è una delle eredità del maestro Masunaga e fu proprio questo stato più profondo del ki che divenne il centro focale della mia pratica e della mia ricerca clinica. La pratica shiatsu dei meridiani si è rivelata di grande efficacia nel trattamento dei dolori e dei sintomi dei miei pazienti, basata com’è sui dodici meridiani di Masunaga con scorrimento in tutto il corpo e sui due meridiani extra. Successivamente è cominciato ad emergere uno schema inspiegabile. Alcuni pazienti sentivano dolore e mostravano rigidità kyo - soprattutto nella parte bassa del dorso e sul collo. Ciò non corrispondeva a dove questa rigidità avrebbe dovuto essere secondo la mia diagnosi sho del meridiano kyo nell’hara. Questi casi furono i primi segnali che la gamma del flusso dei meridiani indicata dalla ricerca del maestro Masunaga non era più sufficiente per spiegare e trattare i sintomi di cui ero testimone nella mia pratica clinica. Lo stesso maestro Masunaga non avrebbe avuto dubbi davanti ad una situazione simile nella sua pratica clinica, essendo stato indotto ad espandere i dodici meridiani classici dell’agopuntura. Per quanto mi riguarda sentii l’esigenza di risolvere questo puzzle poiché i sintomi dei pazienti incominciarono a presentare un cambiamento radicale nella metà degli anni ottanta. Trattai per la prima volta un caso estremamente raro dove i sintomi si manifestavano non attraverso lo jitsu ma attraverso il meridiano kyo. Generalmente i sintomi ed il dolore si manifestavano attraverso il meridiano jitsu (eccesso di ki). Questo significava che il trattamento veniva effettuato sul meridia74 Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki

no kyo (mancanza di ki) , ma abitualmente sulla parte opposta rispetto a dove veniva percepito il dolore. La spiegazione razionale voleva che il meridiano kyo esisteva “dietro” il sintomo; così l’eccesso del ki veniva tirato dove mancava, alleviando il sintomo jitsu. Ora il meridiano kyo si poneva in primo piano. Stava avvenendo un cambiamento nel sistema dei meridiani ed energetico degli esseri umani. Il kyo si era ritirato in profondità nel corpo del ki, facendo emergere sintomi sullo stesso meridiano kyo. Invece di passare dall’area principale del dolore e trattare il meridiano kyo dall’altra parte, seguii la diagnosi sho ma trattando la rigidità kyo sul corso del meridiano kyo che scorreva “orizzontalmente” (vedere l’illustrazione in basso a sinistra della pagina seguente). Il mio paziente rimase stupito nel constatare che il dolore veniva alleviato, sebbene non fosse sorpreso quanto me che mi chiedevo cosa significasse questo modo completamente differente di praticare lo shiatsu dei meridiani. Capii subito come mai con il precedente approccio al trattamento, un crescente numero di sintomi dei miei pazienti non fossero stati alleviati. Fu questo il punto del trattamento tsubo dove sperimentai la rigidità kyo descritta dal Maestro Masunaga. Vedere e trattare ciò che esisteva in profondità dentro il meridiano kyo alleviò il dolore e i sintomi dei miei pazienti. Tuttavia, rimaneva ancora un mistero: io trovavo rigidità kyo in zone che non corrispondevano alla zona dove avrebbero dovuto fluire il meridiano kyo diagnosticato, persino nella mappa estesa dello Zen Shiatsu. Ad esempio una mia paziente lamentava un dolore al collo. La diagnosi sho del suo hara mostrava il kyo dell’intestino crasso, che convenzionalmente mi avrebbe indotto a guardare sulla parte anteriore del collo dove scorre il meridiano dell’intestino crasso. Naturalmente pensai che il sintomo dovesse esistere in quella parte. Con mia sorpresa, però, la rigidità del kyo si presentava nella parte posteriore del collo. Fui in grado di trattare la rigidità del kyo, ma ero confuso e non riuscivo a spiegare questa situazione. Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki 75

La metà degli anni ottanta diede inizio alla “età del kyo”. Utilizzo questo termine per descrivere l’aggravamento generale della condizione kyo. I sintomi si intensificarono e la loro comparsa si spostò dal jitsu al meridiano kyo. La risposta del ki divenne sempre meno profonda in molti pazienti, diventando una sfida più ardua per la pratica clinica. In un numero crescente di casi, trattare e raggiungere la parte più fonda del meridiano kyo, diagnosticato correttamente negli arti, non alleviava più i sintomi del paziente. A causa di questo aggravamento dello stato del kyo, il meridiano kyo era andato così all’interno da raggiungere una profondità dove in realtà risultava “chiuso” ad ogni trattamento. Effettuare un trattamento shiatsu al meridiano in queste condizioni era inutile. Ora la riflessione da fare era “Come è possibile dare un trattamento efficace nell’era del kyo?” Riuscii a trovare una risposta chiara solo concentrandomi sul cuore e provando a vedere il livello più profondo del ki. Ciò che scoprii fu che, persino quando il meridiano kyo diveniva profondamente interiorizzato e chiuso, esisteva ancora un meridiano nel quale il ki reagiva. Esisteva dall’altra parte dell’arto, del collo, o del torso, in una corrispondenza simmetrica al meridiano chiuso. Non aspettandomi mai di scoprire qualcosa di così importante, io semplicemente ho continuato a cercare la rigidità kyo del sintomo verificando a quale meridiano appartenesse. Controllando tutti i corsi dei meridiani, attraverso la mia pratica clinica, ho avuto conferma dell’esistenza di ciò che ora noi chiamiamo i sub-meridiani , ognuno dei quali condivide una relazione simmetrica con ciò che il Tao Shiatsu definisce i meridiani principali. Veniva quindi stabilita l’esistenza dei ventiquattro meridiani lungo tutto il corpo. La scoperta dei sub-meridiani chiarì inoltre lo schema del kyo sempre più profondo. I sintomi emergono e appaiono anzitutto sul meridiano principale kyo. Se poi vanno più in profondità, compariranno nel submeridiano. Questo risolveva il mistero precedente del perché i sintomi erano comparsi sulla parte posteriore 76 Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki

del collo nel caso del meridiano kyo dell’Intestino Crasso piuttosto che nella parte anteriore. Il sub-meridiano dell’Intestino Crasso esiste sulla parte posteriore del collo, dove era localizzata la rigidità kyo del paziente.

Linea ad anello kyo sul collo – Meridiano dell’intestino crasso sul collo Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki 77

Antico diagramma del meridiano dell’Intestino Crasso

Meridiano dell’Intestino Crasso che scorre lungo tutto il corpo Mappa Zen Shiatsu

Meridiano principale e sub-meridiano dell’Intestino Crasso che scorre lungo tutto il corpo- Mappa Tao Shiatsu 78 Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki

Andare oltre i confini del senso comune per una maggiore efficacia del trattamento Sono dovuti trascorrere tre anni di ricerca e di pratica clinica degli tsubo prima che io fossi in grado di vedere il diffondersi del ki e di formulare la diagnosi sho. Ulteriori tre anni sono trascorsi prima che io potessi visualizzare la rigidità kyo con il boshin. Il boshin ha risolto il problema posto dal crescente numero di pazienti per i quali era impossibile una diagnosi sho, essenziale per dare un trattamento Zen Shiatsu. Questo caratterizzò il periodo attorno al 1985, quando percepii che stava avvenendo un cambiamento epocale. Sono trascorsi altri sei anni, prima che fossi in grado di identificare tutti e dodici i sub-meridiani che, insieme ai dodici meridiani principali, costituiscono i ventiquattro meridiani per la pratica clinica del Tao Shiatsu. Potrebbe, forse, apparire sufficiente la mia esperienza delle profondità del mondo ki per la vita di una persona? Invece era ancora in attesa per me qualcosa di veramente scioccante. Stavo scoprendo che andando in profondità nel mondo del ki, la diagnosi non era più necessaria.

Linee del Vaso Concezione e del Vaso Governatore come sono indicate dai testi classici.

Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki 79

Una breve storia che avevo sentito da un collega fu la chiave per aprire un mistero ancora più grande. Mi disse che in varie occasioni il maestro Masunaga aveva sperimentato una diagnosi sho che aveva rivelato il Vaso Concezione o il Vaso Governatore come meridiano kyo. Questi meridiani sono descritti come meridiani extra e non sono mai stati indicati come possibilità per diagnosi in quanto meridiani kyo. L’ascolto della storia suscitò immediatamente la mia curiosità verso un approfondimento dell’esperienza del mio maestro. Quando poi mi capitò un paziente per il quale era difficile o impossibile individuare il meridiano kyo, decisi di trattare il Vaso Concezione. Con mio grande stupore e gioia il sintomo fu alleviato; il mio cuore era colmo di gratitudine per la grande fortuna di aver avuto un insegnate che era un vero maestro. Tuttavia, il Vaso Concezione veniva mostrato nella mappa con uno scorrimento centrale sulla parte anteriore del busto, il che significava che il trattamento dell’hara era l’unico possibile. In quel periodo molti pazienti avevano i meridiani addominali chiusi, cosa che rendeva il loro ki insensibile allo shiatsu. In questi casi, perciò, dovevo qualche volta dire ai pazienti che non avrebbero ricevuto il trattamento fino a quando il loro meridiano kyo non fosse cambiato. Mi resi conto che era necessario di nuovo un cambiamento rilevante nel mio modo di pensare, così come quando avevo scoperto i sub-meridiani. Dovevo svincolarmi dai testi classici che mostravano il Vaso Concezione solamente come una linea centrale nella parte anteriore del busto. Nella pratica clinica stavo trattando persone che mostravano rigidità kyo del Vaso Concezione sia nella parte posteriore del busto che sul collo. Sfidare la conoscenza dei classici con queste scoperte cliniche mi faceva girare la testa. Per chi era cresciuto in una cultura con una profonda riverenza per i vecchi maestri e la saggezza dei testi classici, tutto questo poteva rappresentare un problema. Allo stesso tempo devo ammetter che era anche molto eccitante. Tralasciando ciò che era diventato “senso comune” e “saggezza convenzionale”, scoprii attraverso una continua 80 Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki

ricerca che sia il Vaso Concezione che il Vaso Governatore scorrevano anche negli arti. In aggiunta, scorrevano sulle parti opposte del dorso, del collo e degli arti come sub-meridiani. Le scoperte sui meridiani del Maestro Masunaga venivano estese - il mistero della rigidità kyo trovava finalmente una spiegazione. Facendo trattamenti con queste nuove conoscenze vidi immediatamente aumentare l’efficacia del trattamento rispetto a come accadeva in precedenza. Il periodo fu contrassegnato da coincidenze fortuite; infatti quasi il cinquanta per cento di tutti i miei pazienti mostravano un Vaso Concezione kyo dal 1989. Questo era in armonia con una “tendenza” osservabile nel meridiano kyo che sembrava cambiare in risposta alle condizioni che lo circondavano. L’esistenza dei meridiani circolari e a spirale. Come io continuavo a trattare i sintomi dei pazienti attraverso la rigidità kyo che esisteva nel profondo all’interno del meridiano kyo, emerse un’ulteriore fonte di confusione ormai ero meno sorpreso quando la rigidità kyo cominciava ad apparire su linee diverse dai meridiani che scorrevano verticalmente. Ora appariva frequentemente su linee orizzontali. I classici menzionavano solo un tipo di meridiano che scorreva nella parte del fianco. Esso è chiamato taimyaku in giapponese e fa parte dei meridiani extra. Tuttavia, io stavo trovando rigidità kyo attraverso il corpo su meridiani ad anello con scorrimento orizzontale. La rigidità kyo del meridiano circolare o ad anello non esisteva necessariamente su tutta la linea. Spesso solo una parte del meridiano ad anello mostrava rigidità kyo. Avendo scoperto un submeridiano per ogni meridiano principale, fui indotto a pensare che fosse anche il caso del meridiano ad anello. Andando sempre più in profondità nel livello del ki, scoprii che ogni meridiano principale mostrava una serie di meridiani circolari lungo tutto il corpo. Questo mi indusse a una maggiore comprensione dello schema dei sintomi kyo. Se un sintomo continuava ad andare più Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki 81

Vaso Concezione – Mappa Tao Shiatsu che mostra linee principali e sub

Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki

Vaso Governatore - Mappa Tao Shiatsu che mostra linee principali e sub

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in profondità sarebbe andato dal meridiano principale al sub-meridiano e successivamente a quello ad anello. Il processo di guarigione viaggiava nella direzione opposta. Trattare il sintomo kyo nel meridiano ad anello permetteva un cambiamento nel sub-meridiano. Da qui ritornava al meridiano principale da dove il sintomo poteva essere completamente rilasciato. L’epoca era cambiata ed ora virtualmente tutti i sintomi erano basati sul kyo piuttosto che jitsu. Con il kyo divenuto sempre di più interiorizzato in profondità sembrava perfettamente possibile la presenza di meridiani più profondi. È anche probabile che essi siano sempre esistiti ma che solo ora venivano a nostra conoscenza per necessità. I sub-meridiani, quelli ad anello e le estensioni dei meridiani extra - il Vaso Concezione e il Vaso Governatore - si erano tutti definitivamente rivelati. Da questo momento iniziai ad accettare la comparsa di flussi di meridiani anche se sembravano completamente fuori dal senso comune, non preoccupandomi mai che fossero al di fuori di quanto dettavano i classici. Mi ricordai dei continui interrogativi a cui fu sottoposto il Maestro Masunaga negli anni che seguirono la pubblicazione della sua mappa che mostrava i dodici meridiani che scorrevano in tutto il corpo. Agopuntori e operatori della medicina orientale lo avevano definito “pazzo” solo per avere preso in considerazione cose simili. Adesso avrei potuto vedere le mie stesse scoperte ricoperte di ridicolo. Ciò che stavo proponendo poteva sembrare un’eresia ancora più grande nel contesto dei meridiani classici dell’agopuntura, dove venivano indicate solo sei linee negli arti, eppure si stavano presentando forme di meridiani più profonde. Non molto tempo dopo stavo sperimentando una grande difficoltà nell’individuare la rigidità kyo di un sintomo profondo di un paziente. Quando focalizzai il mio cuore per vedere il ki del paziente e la rigidità kyo, cominciò ad apparire una linea diagonale. Nel praticare lo shiatsu seguendo questa linea riuscii ad alleviare la rigidità kyo ed emerse il canale di un meridiano a spirale. Avevo sempre avuto la sensazione dell’esistenza di un canale a spirale da Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki 83

quando sono stato in grado di fare boshin. Era rimasto comunque un sentimento a livello di subconscio, mai chiarito, forse perché il suo utilizzo nel trattamento non era necessario a quel tempo. La ricerca, che ho continuato, ha rivelato che ogni meridiano principale ha due canali o flussi a spirale. Hanno inizio alla punta del capo e terminano sulla punta del dito medio e nelle piante dei piedi. Come risultato, divennero chiare le fasi del processo di guarigione. Il livello più profondo del sintomo kyo apparirà proprio nel meridiano a spirale. Il trattamento in questo caso dovrebbe iniziare dal meridiano a spirale muovendosi verso il meridiano ad anello, poi al sub-meridiano ed infine al meridiano principale. Il sintomo si trasforma da kyo a jitsu e viene guarito. È importante notare che questo è il processo teorico: nella pratica clinica le persone hanno differenti processi di guarigione e manifestano variazioni alla teoria. È necessario essere consapevoli di questo processo e sincronizzarlo con la pratica clinica per vedere la profondità del mondo ki, permettendo a tutti i canali dei meridiani di essere individuati chiaramente. All’inizio può sembrare opprimente. Tuttavia, lo studio del Tao Shiatsu ed il trattamento clinico richiedono di andare oltre il piano del senso comune e le limitazioni della mente cosciente.

SESTA FASE VEDERE IL CORPO DEL KI

Il corpo del ki

Nonostante il grande beneficio e efficacia del trattamento shiatsu, sentivo ancora una personale resistenza a queste scoperte. Ciò che mi ha persuaso a presentare quanto avevo scoperto è stata comunque la crescente efficacia del trattamento. La motivazione per la quale insegno shiatsu è semplice: spero sia possibile per le persone studiare e praticare un metodo efficace che possa alleviare i dolori della gente. Questo fu il lavoro delll’intera vita del maestro Masunaga. Nel continua-

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re a praticare e ricercare il trattamento dei meridiani a questo scopo, ho visto alla fine la reale profondità del ki dei meridiani che va oltre il corpo fisico: questo è ciò che il Tao Shiatsu chiama il “meridiano del ki”. Infatti il kanji (carattere) giapponese per il Tao Shiatsu ha il significato di “shiatsu del meridiano del ki”. Ho sempre sentito, a livello di subconscio, che c’era qualcosa di più profondo nel ki e nei meridiani. È stato questo, insieme al lavoro del Maestro Masunaga, che ha ispirato il mio viaggio. Come in precedenza, questo senso profondo ora emergeva nella mia coscienza con una chiarezza maggiore rispetto a quando avevo visto per la prima volta il meridiano nella sua interezza. Ero in grado di visualizzare i meridiani del ki ad una profondità di circa due metri oltre il corpo fisico, mentre il meridiano kyo era profondo cinque metri nel corpo del ki. Di conseguenza capii che i meridiani che noi sentiamo nel corpo non sono in realtà “meridiani”. Sono semplicemente la connessione al corpo del ki – la dimensione nella quale i meridiani esistono realmente. La rigidità kyo del meridiano che noi percepiamo nel nostro corpo fisico è la proiezione del meridiano ki. Due cose mi preoccupano quando discuto del corpo del ki. Una è che qualche persona possa capire ed interpretare male le parole “corpo del ki”. Altri suppongono di capirle senza un’esperienza diretta di quanto viene descritto o le interpretano con connotazioni New Age. In secondo luogo, siccome di questi meridiani non si parla nei classici, alcuni li vedono come derivati dall’occulto. Tutto ciò che posso dirvi è che le mie scoperte cliniche non sono ne manifestazioni New Age ne dell’occulto. Chiunque può sperimentare direttamente l’esistenza del meridiano ki. Nei workshop aiuto frequentemente gli studenti a dare shiatsu che permette al ricevente di percepire il meridiano ad una profondità di due metri. Quando il ki si percepisce a questa profondità un senso profondo di benessere ed una sensazione di qualcosa “che va bene” vengono sperimentati dal ricevente. Molti affermano che si tratta di una sensazione mai provata con lo shiatsu prima di quel momento. Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki 85

Naturalmente mi sono chiesto se altre persone fossero a conoscenza del corpo del ki o avessero scritto al riguardo. Durante questo periodo mi imbattei per caso negli scritti di Rudolph Steiner. Steiner fa riferimento al corpo etereo, nel quale l’energia fluisce in linee. Egli inoltre aggiunge che blocchi in queste linee energetiche formano la base delle malattie. Oltre a ciò ho potuto leggere dell’esistenza del corpo del ki descritta nella Cabala del giudaismo, secondo cui si estende ad una distanza di quattro ammut (circa 2,24 metri) dal corpo fisico. Gli antichi erano chiaramente consapevoli del corpo del ki.

SETTIMA FASE L’ESISTENZA DEI SUPER VASI

I canali dei meridiani – verticali, circolari e a spirale – esistenti nel corpo ki.

Immaginate di trovare un ecosistema differente nelle profondità dell’oceano, qualcosa che appartiene veramente ad un’altra dimensione. Questa è stata la mia esperienza quando ho scavato più in profondità nel corpo ki. Lì ho individuato i Super Vasi, ad una profondità di sette metri. Ho avvertito uno strano senso di solitudine nel vedere qualcosa che, per quanto ne sapessi, nessun altro aveva visto o forse nemmeno compreso, inclusi i miei colleghi di shiatsu. Li ho chiamati Super Vasi per la loro grande importanza nel trattamento shiatsu e per la loro natura paradossale. Sono una contraddizione, perché esistono ad una estrema profondità ma, allo stesso tempo, appaiono anche alla periferia del corpo fisico dove possono essere riconosciuti e confermati con il tatto. Uno tsubo è di norma una depressione fisica, mentre gli tsubo sul Super Vaso sono in rilievo. Esistono dodici Super Vasi in totale, suddivisi in quattro grossi, due medi, e sei sottili. Possono essere percepiti come sporgenti, con vari spessori uno rispetto all’altro. Il jaki è energia negativa – sono le tossine del ki create da tutta la vita. I Super Vasi proteggono il corpo del ki e i meridiani dal jaki. Essi inoltre proteggono l’ope-

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ratore, il quale potrebbe ricevere jaki durante il trattamento. Lo scopo del trattamento Tao Shiatsu è l’unificazione energetica del Super Vaso con il meridiano kyo nel corpo del ki. A questa profondità l’unificazione trasforma il jaki in seiki (forma vitale che supporta il ki) ed in qualche caso fa fuoriuscire il jaki dal corpo. Mentre il trattamento dei meridiani dello Zen Shiatsu si basava sulla pressione del meridiano kyo con empatia per rilasciare il jaki, non aveva un meccanismo per la sua conversione in seiki. Il Tao Shiatsu è efficace nel trasformare il jaki in seiki usando i Super Vasi nel trattamento. Per qualche tempo mi ero anche preoccupato sui potenziali effetti negativi sui terapeuti che effettuavano lo shiatsu. Lavorando con i Super Vasi si riduce in modo significativo la quantità di jaki che il praticante riceve durante il trattamento. Come risultato, il trattamento è meno stancante per i praticanti e promuove anche il loro benessere. Inoltre sarà meno probabile che gli operatori, in particolar modo coloro che sono agli inizi, danneggino accidentalmente il meridiano kyo esercitando una pressione diretta su di esso. Avevo lavorato a livello di subconscio con i Super Vasi prima di diventare consapevole della loro esistenza. Nel Tao Shiatsu - Terapia del XXI Secolo descrivevo il lavoro immaginando una bolla del ki, così da non applicare una pressione solamente sul corpo fisico. Qui si può sorvolare su come sia arrivato ad un riconoscimento cosciente dei Super Vasi. Osservando il lavoro del Maestro Masunaga e studiando i video dei suoi trattamenti si rivela che anche lui, ad un livello di subconscio, trattava i super vasi. L’efficacia del trattamento aumentò enormemente quando ad una comprensione del subconscio dei Super Vasi si aggiunse la consapevolezza della coscienza. La fatica che avevo sperimentato nel passato nell’effettuare il trattamento si era ridotta in modo significativo. Ero stupito dal paradosso che presentavano i super vasi: esistevano ad una grande profondità e apparivano sulla superficie del corpo dove chiunque poteva averne esperienza. Il Tao Shiatsu ed il Metodo Ki sono nati in concomitanza con questa scoperta. Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki 87

I Super Vasi. _____ Super Vasi spessi __.__ Super Vasi medi ------- Super Vasi sottili

Ci sono varie interpretazioni del jaki. I classici si riferiscono al suo accumulo come jitsu – ki bloccato. Tutti i corpi creano jaki e questo causa l’alterazione kyo-jitsu della forma del meridiano. Da questo derivano tutti i sintomi della mente e del corpo in quanto i nostri corpi cercano di scaricare il jaki. La medicina occidentale tende a controllare o attaccare questi sintomi focalizzando la terapia direttamente con i farmaci, interventi chirurgici o radiazioni. Tradizionalmente la medicina orientale ha cercato di bilanciare l’eccessiva alterazione di kyo e jitsu scaricando il jaki. Quando l’operatore vede in profondità nel proprio cuore, viene rivelato sia il ki che il jaki, del ricevente, rendendo possibile orientare il trattamento verso il cambiamento del jaki in seiki. Insegnare i Super Vasi è una sfida molto intensa. Nei workshop, in particolare in Occidente, i partecipanti spesso cercano un confronto con me poiché hanno difficoltà nell’”interpretazione” dei Super Vasi. Può essere molto 88 Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki

impegnativo per gli studenti, i praticanti, o gli insegnanti dello shiatsu classico accettare ciò che gli viene insegnato. Delle persone mi hanno detto: “Se non riesco ad afferrare tutto questo in un modo che suoni sensato, allora non lo posso mettere in pratica”. Se però noi dovessimo pensare ai computer che utilizziamo, quanti possono realmente spiegare cosa succede all’interno dei circuiti e del software? Comprendere il sistema non è ciò che lo rende produttivo o vantaggioso. Per i Super Vasi è la stessa cosa. Non c’è ragione di capirli logicamente per poterci lavorare. Se gli studenti riescono a credere puramente alla loro esistenza e averne poi un’esperienza diretta, ne seguiranno studio efficace, pratica e trattamento.

OTTAVA FASE IL JAKI E LA SUA ESSENZA

Prima che lo stato del mio cuore andasse in profondità al secondo livello, ho avuto soltanto percezione dei Super Vasi (non riconosciuti a livello consciente). Con il jaki è stato molto differente. Ho avuto tutta attorno a me una chiara sensazione della sua presenza. Abitualmente il ki - o karma, come potrebbe essere descritto il jaki dal buddismo - si accumula per la natura di causa ed effetto della vita. Un credo fondamentale del buddismo è che per nascere un essere umano deve ereditare il karma di tutta l’umanità. Questa energia si propaga dalle vite precedenti ed include il karma ancestrale. Siccome quest’aspetto non è direttamente necessario per dare un trattamento shiatsu, non l’ho mai esaminato più di tanto. Il jaki è energia che scaturisce dalla fonte dell’esistenza. Cercando di rilasciare quest’energia si crea l’alterazione kyo-jitsu nei meridiani. Un’indagine ancora più profonda del mio cuore nel mondo del ki mi ha mostrato dove fosse il jaki nel corpo e in che modo influisse sui meridiani. Il modo per localizzare e trattare il jaki avviene attraverso punti speciali chiamati Tsubo Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki 89

Specifici dei Super Vasi (SST – Supervessel Specific Tsubo). Quando vengono trattati gli SST, i pazienti percepiscono un’eco più forte e un maggior rilascio di dolore e di rigidità kyo. Per lo studio e la pratica Tao Shiatsu, sono stati identificati diciotto aree del corpo che contengono questa speciale forma di tsubo, trattate nel Capitolo sesto. Iniziare a trattare il jaki utilizzando gli SST mi ha fatto capire che la diagnosi del meridiano kyo non era più necessaria al fine di un trattamento efficace. Mi sono interrogato se questa scoperta che mi ha portato faccia a faccia con la realtà del jaki rappresentasse la fine del viaggio. Poteva essere questa la vera condizione finale del mondo del ki? Se il corpo del ki si estendeva due metri al di fuori del corpo fisico, mentre i Super Vasi sono ad un tale livello di profondità che possono essere percepiti sulla superficie del corpo, quale era la profondità del jaki? Esisteva anch’esso ad un livello molto profondo, ma era anche presente all’interno del corpo fisico. Se il livello più profondo del mondo del ki era il jaki, allora l’essenza del ki è il karma. Arrivare alla conclusione che il jaki è il principio di tutta l’esistenza appariva molto triste, e fortunatamente questo non era il caso. Ciò che emerse alla fine era più profondo del mondo del ki stesso: l’esistenza di ciò che io, come buddista, riconosco come natura del Buddha. Questa energia universale, spirituale infinita, che pervade ogni cosa, è l’essenza del jaki. Mentre il jaki viene sperimentato nel corpo come deleterio e non funzionale alla salute di tutti i giorni, internamente il livello più profondo del mondo del ki va oltre la negatività e la positività. Investigando solamente l’interno del mondo del ki, avevo posto una limitazione all’osservazione dell’essenza del jaki. In realtà va oltre il mondo del ki. Lo sviluppo del Tao Shiatsu è stato guidato dalla mia formazione spirituale, attraverso la pratica di meditazione buddista del canto del nembutsu: secondo me fu questa che mi rivelò l’essenza del jaki. Lo stato finale del mondo del ki è la natura- Buddha – o cuore di Cristo, che ne è il concetto equivalente in una tradizione religiosa alternativa, come il Cristianesimo. 90 Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki

Leggere nel cuore dell’altro

Durante il periodo in cui iniziai lo studio dello shiatsu intrapresi anche la pratica buddhista. Mentre facevo ricerche sul mondo del ki attraverso lo shiatsu, continuavo a far pratica nella tradizione Jodo (Terra pura) del buddismo. Nel 1991, dopo il completamento della mia formazione regolare, divenni prete Jodo. Grazie a questa formazione intravidi la profondità e la natura infinita dello stato d’illuminazione, come pure lo stato del cuore che aveva bisogno per percepirlo. Il risveglio del senso primordiale fa emergere una grande tentazione. Visualizzare il ki e formulare una diagnosi sho possono essere facilmente scambiati per uno stato di illuminazione, proprio come è facile cadere nella trappola di credere che sia coinvolto un certo grado di abilità propria. Mi sento molto fortunato che tutto questo non mi sia accaduto durante le esperienze e le scoperte appena citate. Il Buddhismo descrive le capacità di vedere il ki, di leggere l’aura, di sperimentare vite passate o di predire il futuro, come aspetti di una Condizione Divina - ma questo non corrisponde a uno stato d’illuminazione. Rimane legato al mondo del samsara – il ciclo del karma ancora governato dalla legge di causa ed effetto. Interpretare in modo errato come illuminazione ciò che potrebbe essere percepito come poteri “soprannaturali” provoca un grave danno e aumenta le sofferenze. Persino i sutra, che contengono gli scritti centrali del Buddhismo, avvertono che le persone sono ancora legate dal karma e dal samsara quando si risveglia il senso primordiale. Il fenomeno dei guru sorge quando un insegnante utilizza la dimostrazione di poteri speciali o miracoli per convincere gli altri delle sue “capacità uniche”. Le persone sono spinte a seguire il maestro per scoprire queste capacità. Tuttavia lo stato illuminato di Buddità è un livello che va oltre lo stato divino: è dove il desiderio è superato e la mente liberata da ogni attaccamento. È il senso primordiale che viene risvegliato nel terzo stadio del boshin, quando possono essere percepiti Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki 91

momento per momento i cambiamenti che avvengono nel cuore di un’altra persona. Durante l’insegnamento ed il trattamento, io sono in grado di vedere lo stato del cuore del paziente e dello studente e lo schema del ki che cambia. Dal mio subconscio allora emergono i suggerimenti necessari per aiutare e guidare le persone nello studio e nella guarigione. Essere in grado di indicare alle persone cosa c’è nel loro subconscio le aiuta anche a vederlo da se stesse. L’immaginazione empatica dello studente nei confronti del suo insegnante (e degli altri studenti) si fa più profonda come risultato e permette una trasmissione più diretta degli insegnamenti. Nel trattamento shiatsu il ricevente, attraverso un’unione più profonda del ki con l’operatore, è in grado di rendersi conto più chiaramente della fonte del suo dolore o della sua malattia. Oltre alla forma fisica, la tecnica e la conoscenza consapevole, c’è la forma del cuore. È così che il ki e lo spirito della tradizione si trasmettono in un continuo fluire di generazione in generazione. L’insegnamento e la formazione del Tao Shiatsu si basano su questa trasmissione del ki da insegnante a studente: visualizzare il ki dello studente permette all’insegnante di aiutarlo a ricevere la tradizione, che a sua volta aveva ricevuto dal suo stesso insegnante. La capacità di apprezzare e ricevere pienamente gli insegnamenti cresce in questo modo, portando ad una maggiore efficacia del Metodo Ki. Sebbene questo possa suonare come un processo ideale, non lo è sempre. Le persone nei seminari e nei corsi spesso hanno degli ego molto forti e fanno valere se stessi e le loro opinioni in modo vigoroso. Che sia fatto consciamente o inconsciamente questo crea molta negatività ed è molto stancante. Io non sono certamente un illuminato. È solo attraverso l’insegnamento o il trattamento che sono in grado di vedere il ki. Nella vita di tutti giorni sono vulnerabile come una persona che si perde nelle città nuove quando viaggia. Qualche volta, quando sono all’estero mi auguro di potermi permettere una protezione speciale per quando mi perdo o vengo truffato da qualche tassista. Sfortunatamente questo non 92 Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki

accade. Così vivo nella speranza che un giorno questo modo di vedere si estenderà alla vita di tutti i giorni. Il mondo del ki e la sua profondità si rivelano attraverso l’unità del soggetto e dell’oggetto, di colui che dà e di colui che riceve. Vedere e sentire ciò che tu non vedi e non senti nella vita di tutti i giorni è il risultato dell’andare in profondità in questo mondo. Risvegliare questo senso primordiale è il punto d’inizio per vedere il ki. Questo conduce verso lo stato universale della natura di Buddha.

Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki 93

CAPITOLO 4 IL CUORE DEL TAO

I CINQUE ELEMENTI DEL TAO SHIATSU

Il cuore del sesshin come fu insegnato dal Maestro Masunaga e da altri maestri del passato è il fondamento del Tao Shiatsu. Lo studio e la pratica del Tao Shiatsu consiste di Cinque Elementi, ognuno dei quali con un metodo e dei principi da seguire. Questi Cinque Elementi sono: 1) Esercizi Ki Doin, 2) Trattamento tsubo e SST, 3) Riconoscimento dei Super Vasi e trattamento con il Metodo Ki, 4) Trattamento con il meridiano kyo e, 5) Forme Base. Questi Cinque Elementi verranno discussi nei capitoli seguenti. Benché tutti i Metodi Ki abbiano passi pratici a cui aderire, se questi venissero utilizzati come manuali di istruzioni non funzionerebbero. L’efficacia del Tao Shiatsu dipende dall’operatore che deve ricevere e sviluppare il cuore del Tao. Le qualità universali del cuore sono la fede, l’ambizione spirituale, la gratitudine, il pentimento, la generosità, la devozione e l’umiltà. La guarigione non avviene con la competenza tecnica e questa comprensione è la chiave per uno studio e una pratica di successo. Tutte le discipline della tradizione Orientale - dalla cerimonia del tè alla meditazione, alle arti marziali - condividono uno scopo comune: lo sviluppo spirituale dell’operatore attraverso la pratica ripetuta ed il miglioramento dello stile e della tecnica al fine di poter essere di beneficio per lo sviluppo spirituale degli altri. La pratica di queste arti rinforza e rende più profondo il cuore Tao che

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noi tutti abbiamo e permette l’unificazione del cuore e del corpo. Quando questo avviene, diventa possibile raggiungere lo scopo del trattamento del Tao Shiatsu e cioè unificare il cuore e il corpo del paziente. Se l’obbiettivo nello studiare shiatsu dovesse essere solo quello di acquisire una tecnica ed una conoscenza, non risulterebbe mai totalmente efficace, non importa il tempo o la fatica impiegati. Lo sviluppo del cuore Tao è ciò che permette il riconoscimento dei meridiani ed un trattamento efficace. Gli insegnamenti Tao Shiatsu riguardano principalmente la trasmissione dello spirito sesshin e del cuore del Tao, piuttosto che la mera tecnica. In tutta onestà, coltivare questo cuore richiede tempo, perseveranza, determinazione e devozione.

IL CUORE DEL SESSHIN

Sesshin è l’aspetto più cruciale della diagnosi Orientale e si distingue dalle altre tipologie di diagnosi; tuttavia, persino gli operatori della medicina Orientale spesso non ne comprendono la sua vera essenza. Quando il Maestro Masunaga ripensò lo sviluppo dello shiatsu come terapia, sentì la necessità di puntualizzare che il sesshin, specialmente nei termini della pratica comune dell’agopuntura, era arrivato a significare poco più di diagnosi del “tocco”. Qui “tocco” ha lo stesso significato di esame fisico effettuato dalla medicina Occidentale. In realtà questo concetto è molto distante dal reale significato di sessihin. Sebbene ci possano essere dei paralleli ad un livello superficiale, l’approccio è completamente differente. Per comprendere questa differenza è importante guardare ai kanji usati per scrivere shokushin, il termine giapponese per la diagnosi medica Occidentale fatta con l’utilizzo del tatto. Uno degli elementi che costituisce la rappresentazione del primo ideogramma è un’antenna d’insetto, come abbiamo già menzionato precedentemente. L’obbiettivo è di identificare le minacce esterne, in parallelo con il ruolo del senso del

I kanji del termine sesshin

切診

Capitolo 4: Il Cuore del Tao

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tatto nella diagnosi della medicina Occidentale che è la ricerca di qualsiasi anormalità distinguibile. Come per il shokushin, per ottenere uno stato sesshin è necessario un contatto diretto con il corpo del paziente, spesso applicando una pressione con le mani e le dita, come nello shiatsu. Qui comunque finiscono le somiglianze: sesshin si ottiene con una condizione del cuore completamente differente. Si cerca di capire la condizione dei meridiani empaticamente, percependo i sentimenti delle altre persone come se fossero i propri. Il senso fisico del tatto si basa su sull’ego cosciente e quindi il sesshin non potrà mai essere raggiunto attraverso di esso. Nella medicina Occidentale il giudizio di ciò che è normale o anormale nella condizione del paziente viene effettuato in una condizione di separazione tra il medico ed il paziente. Per l’osservatore la vera natura di una verifica oggettiva deve essere indipendente da ciò che viene osservato. Per il sesshin si richiede un approccio fondamentalmente differente: è necessario essere uno stesso cuore ed una stessa mente con il ricevente, così da immaginare empaticamente cosa egli stia provando, e volere realmente comprendere in profondità e condividere la vita dell’altra persona. Risvegliare il senso primordiale è assolutamente essenziale per l’operatore, per vedere chiaramente lo stato del meridiano del ricevente. Il significato originale di sesshin in giapponese è “tagliare”. Un componente dei kanji che indicano il termine rappresenta un coltello. Nel contesto della diagnosi questo rappresenta il desiderio di condividere la vita di un’altra persona così profondamente da “tagliare fino al centro del cuore di qualcuno”. Un cuore privo di ego crea un livello di empatia tale da raggiungere una profondità nella quale i corpi del ki diventano uno solo. Sebbene ci sia un contatto fisico, scompare qualsiasi tipo di confine tra l’operatore ed il ricevente. E la cosa più decisiva è che l’operatore non riconosce consciamente quanto sia profonda la loro empatia. Non c’è alcun senso di capacità propria quando il fondo dello tsubo e del meridiano vengono rivelate. 96

Capitolo 4: Il Cuore del Tao

I CINQUEMILA ANNI DEL FLUSSO DELLA MEDICINA ORIENTALE

Il cuore del Tao può essere sviluppato solo attraverso uno studio e una pratica significativi che conducano alla realizzazione diretta che questo cuore dimora in profondità dentro ogni essere umano. Bisogna sperimentare il vero sentimento del cuore Tao. Lo shiatsu moderno ha ricevuto dal Maestro Masunaga il dono dello spirito e del cuore della diagnosi sesshin. Chiunque riceva veramente questo cuore e questo spirito non penserà ad esso come ad un frutto delle proprie capacità. Se c’è anche un minima traccia di dubbio al riguardo, è chiaro che non è lo spirito trasmesso attraverso il maestro. Risvegliare questo cuore interiormente apre le porte ad un flusso senza fine. I maestri che hanno ricevuto questo flusso, trasmettono a loro volta la loro esperienza ai loro studenti. La trasmissione può avvenire senza che lo studente incontri direttamente il maestro, com’è evidente nei sutra del Buddismo Mahayana, che quasi sempre cominciano con le parole “Così che ho sentito dal Buddha”. Queste parole sono contenute anche nei sutra registrati molte centinaia di anni dopo la morte del Buddha e che, ovviamente, non sono le attuali parole pronunciate dal Gautama Buddha. Gli scrittori dei sutra esprimono la consapevolezza che la saggezza dell’illuminazione contenuta in essi è stata ricevuta dal cuore del Buddha. Quando ricevetti la capacità di formulare la diagnosi sho, sperimentai il sentimento reale del cuore del Maestro Masunaga sebbene egli fosse già morto a quel tempo. Il contatto diretto con l’insegnante non è un prerequisito assoluto. La trasmissione potrebbe avvenire attraverso le parole e le immagini di un libro che esprime gli insegnamenti del maestro. Esiste una relazione tra maestro e studente quando c’è un apprezzamento ed un’assoluta realizzazione dei mezzi attraverso i quali si riceve il cuore del Tao. Che uno studente sia o non sia in grado di eseguire una diagnosi sho, l’efficacia del trattamento con il Tao Shiatsu diventa possibile con Capitolo 4: Il Cuore del Tao

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una fiducia sincera ed incondizionata nel Tao e con una devozione al metodo. Per oltre vent’anni ho cercato di lavorare in questa modo, trattando i pazienti ad uno ad uno, portando avanti nello stesso tempo la ricerca e l’insegnamento. A volte c’erano solo pochissimi studenti nei miei corsi, ma ho continuato comunque ad indagare sul metodo e ad adattarlo per trovarne la trasmissione più chiara. Naturalmente non tutti gli studenti hanno continuato con lo studio. Molti lo hanno lasciato o hanno perso l’interesse. Solo alcuni dei miei primi studenti sono diventati terapeuti ed insegnanti. Ora, tuttavia, che il Tao Shiatsu si sta diffondendo nel mondo, il cuore del Tao e lo spirito vero della medicina Orientale vengono ricevuti da più studenti per guarire e trasmetterli agli altri.

RICEVERE IL KI DEL TAO DIRETTAMENTE NEL PROPRIO CUORE

Istruttori certificati insegnano Tao Shiatsu nei centri dislocati in varie parti del mondo. Tutti i corsi seguono principi e metodi comuni, permettendo agli studenti di studiare ovunque e ricevere gli stessi insegnamenti. L’unico ostacolo reale allo studio è, allora, se lo studente è determinato a confrontarsi con il proprio cuore e a seguire la via del Tao. Ad esempio, alcuni studenti scoprono di essere in grado di localizzare gli tsubo o i Super Vasi e di effettuare il trattamento appena cominciano a frequentare i corsi. Appena tornati a casa e praticando sugli amici e parenti, tuttavia, scoprono, con perplessità e qualche volta in modo frustrante, che non sono in grado di ripetere questa esperienza. Come mai il ricevente in classe poteva percepire gli tsubo ed il ki raggiungendo il fondo, ma ora la stessa cosa risulta difficile o impossibile da ottenere? Ognuno si trova di fronte a questo dilemma e deve prendere in considerazione cosa stia capitando. Dentro tutto ciò c’è la chiave per essere uno studente. Di consuetudine il senso comune ti direbbe che 98 Capitolo 4: Il Cuore del Tao

il metodo può funzionare se frequenti i corsi , se studi e continui a praticare. Se questo non accade la risposta comune è dare la colpa al metodo, o farti sentire che “tu” non sei abbastanza bravo per attuarlo. Entrambe le interpretazioni non spiegano ciò che sta veramente accadendo. Gli studenti ricevono il ki direttamente nel loro subconscio attraverso l’insegnante, che a sua volta l’ha ricevuto dal proprio insegnante. Questo è il ki del Tao. Gli insegnanti Tao Shiatsu cercano di trasmettere il ki del Tao in modo che entri nel subconscio di ognuno nella classe, e gli studenti siano così in grado di applicare il metodo per questa ragione. Lo spirito ed il cuore Tao sono presenti. Questo è il flusso ininterrotto del ki che scorre attraverso cinquemila anni di pratica medica orientale trasmessa da maestro a studente lungo le diverse epoche. Fino a quando il cuore rimane aperto, la trasmissione del ki rende capaci gli studenti di applicare questo metodo. I metodi introdotti in questo libro potrebbero apparire come espressioni da manuale, ma è un vero errore utilizzarli in questa modo. Un trattamento efficace sui meridiani è reso possibile seguendo i vari passaggi del metodo in classe, non ha nulla a che fare con l’abilità individuale dello studente. Durante la lezione c’è un insegnante ed il ki del Tao è presente. I metodi del Tao Shiatsu esistono e lavorano solamente con il ki ed il cuore del Tao. Se praticate solo con le parole, forme e tecniche, il Tao Shiatsu non avviene. Il ki non raggiungerà il fondo del meridiano kyo del ricevente. Questo è ciò che distingue il Tao Shiatsu dalle forme precedente di shiatsu terapeutico a livello fisico e spiega la ragione per cui il metodo Tao Shiatsu che verrà spiegato nei capitoli successivi viene definito il Metodo Ki. Insegnare il Tao Shiatsu deriva dall’avere completa padronanza del modo di ricevere il ki dal Tao così che anche gli altri lo possano a loro volta ricevere.

Capitolo 4: Il Cuore del Tao

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IL POTERE DELL’IMMAGINAZIONE È LA VIA PER RICEVERE IL METODO DEL KI

Immagina lo stato del ki e del cuore dell’insegnante, non solo la forma fisica

100 Capitolo 4: Il Cuore del Tao

La vostra immaginazione può essere il metodo base che vi permette di ricevere il ki del Tao, attraverso le immagini di questo libro. Per ottenere tutto ciò dovete studiare le fotografie che illustrano il metodo non solo con gli occhi e la consapevolezza: oltre a guardare le forme fisiche di ogni illustrazione, provate ad immaginare il ki e l’attitudine del cuore del maestro in ogni momento. Questo permette al ki che proviene dal Tao di entrare nel vostro subconscio. Quale funzione del ki crea il meccanismo che rende possibile questo processo? Innanzitutto considerate il modo in cui le persone in Giappone cominciano per consuetudine a studiare le arti. Tradizionalmente, il ki della formazione è una componente necessaria per tutte le forme di arte, siano esse calligrafia, poesia, pittura, cerimonia del tè o arti marziali. All’inizio l’insegnante o il maestro non trasmettono quasi nessuna istruzione formale allo studente. Lo studente vive nella casa del maestro o nella scuola e procede con le attività quotidiane osservando come lavora il maestro. Semplicemente trascorrendo il proprio tempo vicino al maestro, partecipando e osservando attentamente la forma e i dettagli delle sue azioni, lo studente riceveva il ki attraverso parole ed immagini direttamente nel proprio subconscio. Quando le immagini cominciavano ad emergere in superficie si esprimevano nel ki e nelle azioni dello studente, che alla fine era in grado di operare nella stessa maniera del maestro. A un livello più mondano, questo processo è illustrato dal comportamento che tengono i frequentatori di cinema dopo aver visto un film. Ad esempio, spesso in Giappone a seguito della proiezione di un film sul tema dello yakuza (mafia), si può notare il movimento dondolante delle spalle e la posizione esagerata della mascella di alcuni uomini che escono dal cinema. Pensate ad un film che vi ha veramente colpito o scosso e sono sicuro che una volta o l’altra ognuno avrà provato una sen-

sazione simile. Il ki del personaggio “entra” nel vostro subconscio e vi ritrovate a cercare di mimarne il linguaggio o i movimenti. Nel mio caso personale devo ammettere che uno dei miei film preferiti è “Oltre il giardino” con Peter Sellers. La prima volta che è uscito, l’ho visto cinque volte in un giorno! Una settimana dopo stavo ancora copiando il modo buffo di parlare del personaggio e mi ritrovo a farlo qualche volta ancora adesso! Mentre da un lato questo esempio può sembrare insignificante, dall’altro dimostra chiaramente che il ki può essere ricevuto attraverso un’immagine. Un ulteriore esempio di questo meccanismo è l’immagine per la formazione nel Buddismo Mahayana. Continuare ad immaginare la figura del Buddha durante la meditazione porta al risveglio dello spirito universale della natura del Buddha e alla sua espansione nel cuore. Provate ad allenarvi con questo metodo di formazione mediante le immagini utilizzando le foto nel libro. Osservate ogni figura attivando il subconscio, provando ad immaginare il ki e lo stato del cuore dell’insegnante. Praticando il metodo in questo modo si permetterà al ki dell’insegnante di penetrare nel vostro cuore. Immaginando questo in modo costante mentre vi esercitate, il vostro subconscio ne resterà influenzato. Sono fondamentali due aspetti da tenere in mente: 1. L’influenza del ki è sempre maggiore di quanto noi pensiamo, dunque evitate di essere troppo veloci nel sottovalutare gli effetti di questa pratica. 2. Il ki segue sempre l’immagine. Perciò provate a configurare l’immagine il più chiaramente e profondamente possibile. Il Tao Shiatsu ha tre livelli di formazione per il terapeuta. I metodi e le immagini di questo libro per la maggior parte si riferiscono al livello d’ingresso al Tao Shiatsu. Comunque anche questo livello può includere il livello avanzato. Tutto dipende dall’attitudine dello studente. Solo ricevendo il ki del Tao si può raggiungere la padro-

Antichi diagrammi di doin

Capitolo 4: Il Cuore del Tao 101

nanza del Tao Shiatsu. Senza questa consapevolezza, c’è solo la dipendenza dall’abilità individuale e dalla capacità personale, che crea una situazione in cui in un momento lo studente ha l’abilità di fare qualcosa e il momento successivo essa scompare.

PRIMO ELEMENTO

Il Doin del Ki – Aumentare il Potere ed il Potenziale del Ki Il doin del ki è il primo dei cinque elementi del Tao Shiatsu studiato a livello d’ingresso. Le sue origini e quelle dello shiatsu si fondano sull’antico sistema del Doin Ankyo. In Cina tradizionalmente i medici specialisti della cura energetica (doin), che risiedevano sulle montagne dove sviluppavano queste competenze, scendevano nelle città e facevano i trattamenti medici (ankyo). Il doin era composto da tre vaste discipline: forme di esercizi del ki similari allo yoga e al qigong, arti marziali e pratica della meditazione. Ankyo consisteva nella pratica di anma (massaggio) e kyo-sei (manipolazione fisica). La forma originale dello shiatsu era il metodo della pressione manuale sviluppatosi dall’anma e incorporando la pratica kyosei. Con il tempo la pratica Doin Ankyo nella sua forma originale è quasi completamente scomparsa. Recentemente, comunque, un numero crescente di scuole di medicina Orientale in Cina hanno reintrodotto il qigong ed il doin come parti obbligatorie nei loro curricula. Questo mostra la via per una rinascita di queste pratiche come una parte centrale della medicina Orientale. Rafforzare il proprio ki è la via per sviluppare la capacità di assistere gli altri nel potenziamento del loro ki. Ovviamente, questa è una ragione significativa per il valore del doin nella pratica shiatsu. Inoltre la grande importanza del Ki Doin nel Tao Shiatsu è data dal fatto che rappresenta un modo diretto per gli studenti di studiare i principi del Metodo Ki dello shiatsu. I principi del 102 Capitolo 4: Il Cuore del Tao

Ki Doin formano la base del Metodo Ki supportandolo e rinforzandolo. I pazienti che ricevono il trattamento sono a loro volta in grado di praticare il Ki Doin per aiutarsi nel loro recupero e guarigione. Nel Ki Doin vi sono quattro aspetti principali: Renki, Aiki, Yoga dei Meridiani e meditazione con la Respirazione del Ki. Renki ha sette esercizi individuali di movimento del ki ed è eseguito a due velocità differenti: la pratica yin è molto lenta, come il Tai Chi, e la pratica yang è molto più veloce. Aiki, che ha sette forme, si basa sulle arti marziali e si esegue con un partner. Lo Yoga dei Meridiani è una serie di stretching energetici per i meridiani con un compagno che aiuta. La Respirazione del Ki è una pratica meditativa.

I PRINCIPI DEL RENKI Esistono principi che hanno un’importanza rilevante e che governano lo scambio del ki umano e la via per la sua purificazione e il suo arricchimento.

PRIMO PRINCIPIO DEL KI SINCRONIZZAZIONE La sincronizzazione implica il mantenimento dell’unione del movimento esterno del corpo con l’immagine interna. A livello pratico, questo richiede che il terapeuta effettui il movimento fisico delle braccia e della parte bassa del corpo alla stessa velocità. Concentrando la mente sull’immagine di ogni principio, unendolo con la sensazione fisica, si sviluppa l’unione del cuore e del corpo. Fate pratica con la Palla del Ki e il principio di sincronizzazione. Fisicamente, le mani si spostano in avanti ruotando attorno al dito medio con la stessa velocità con cui il piede in avanti si abbassa sul pavimento. Poi a ritroso.

Capitolo 4: Il Cuore del Tao 103

PRATICA RENKI: LA PALLA DEL KI

1

1. In piedi con il vostro piede sinistro in avanti e la punta del piede alzata. Immaginate di sorreggere una palla del ki

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3

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5

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2. Incominciate a muovere la palla in avanti. Le mani ruotano attorno alle dita centrali con movimenti sincronizzati e con la punta dei piedi che si abbassa verso il pavimento

3. Continuate a spingere la palla in avanti e parallelamente al suolo. Le braccia sono tese e non si muovono in avanti, contemporaneamente la punta del piede sinistro tocca il suolo

4,5,6. Continuate a tenere la palla mentre invertite i movimenti per tornare alla posizione d’inizio

Hakkiho: sperimentare la forza del ki Hakkiho è una tecnica per testare e sperimentare la forza del ki che viene incanalata quando il terapeuta lavora con i principi del ki. Cercate un compagno volenteroso e incominciamo con gli esercizi della Palla Ki e il principi di sincronizzazione. 104 Capitolo 4: Il Cuore del Tao

Hakkiho con la Palla del Ki 1. L’operatore rimane in piedi dietro al ricevente in maniera rilassata. Immaginatevi di essere un albero. Fate cadere il vostro punto di consapevolezza (il centro del ki) mentre mantenete il busto diritto. 2. Posizionate le vostre mani sulla schiena del vostro compagno (il ricevente) 3. Inizialmente spingete usando la forza fisica e osservate la distanza a cui si sposta il compagno 4. Ora sincronizzate il movimento delle vostre braccia con la parte inferiore del corpo, mentre immaginate la forza che scorre dalla parte inferiore del corpo (invece che dalle vostre braccia) per muovere il ricevente. Se si esegue in modo corretto, il ricevente si sposta più lontano e sente maggior benessere quando il principio del ki viene utilizzato per il movimento. È molto importante che facciate attenzione che il ricevente non ponga delle barriere. Invece di porre resistenza agli sforzi di colui che dà, il ricevente deve provare a seguire e adattarsi al ki dell’operatore. Resistere è dannoso per il benessere di colui che dà e di colui che riceve. Tutti i principi possono essere praticati con l’hakkiho. La forza crescente del ki può essere sperimentata ogni volta che un nuovo principio si aggiunge durante la pratica. Tutti i sette esercizi Renki hanno forme di hakkiho. Appena viene introdotto ciascuno dei principi seguenti, fate pratica in relazione ad esso con la Palla del Ki. Aggiungete il nuovo principio ai principi precedenti così che l’effetto venga accresciuto con la pratica.

Capitolo 4: Il Cuore del Tao 105

PRATICA RENKI: HAKKIHO CON LA PALLA DEL KI

106 Capitolo 4: Il Cuore del Tao

PRATICA RENKI: L’OTTO INFINITO ∞

1. In posizione eretta, con i vostri piedi divaricati alla larghezza delle spalle, punta del piede destro alzata. Sollevate il vostro braccio destro mentre il sinistro rimane abbassato.

2. Muovete le braccia verso il basso a sinistra, i palmi rivolti l’uno verso l’altro, creando l’8 simbolo dell’infinito di fronte a voi, con il braccio sinistro che conduce ed il piede sinistro che si alza.

3. Il braccio sinistro ed il piede sinistro sono ora sollevati. Invertire il movimento completando l’8 simbolo dell’infinito ritornando alla posizione iniziale. (Vedere le immagini del movimento per l’8 infinito dei piedi)

PRATICA RENKI: IL GIRASOLE 1

1. Posizione eretta aprire i piedi alla larghezza delle spalle. Piegate le ginocchia e fate cadere il vostro centro di gravità. La punta del piede destro è sollevata con il braccio sinistro incrociato davanti al corpo ed il braccio destro dietro la schiena.

2

2. e 3. Girate attorno alla vostra linea centrale con il movimento del seika tanden, facendo seguire le braccia

3

4

4. La punta del piede destro si abbassa e comincia ad alzarsi la punta del piede sinistro (Osservate nelle foto il movimento dei piedi del girasole)

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5. Il braccio destro è ora incrociato davanti al corpo e la punta del piede sinistro è sollevata. Invertite il movimento tornando alla posizione d’inizio.

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GIRASOLE E MOVIMENTO DEI PIEDI DELL’OTTO INFINITO

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PRATICA RENKI: LA CASCATA

1

2

1. Fate un passo avanti con il vostro piede sinistro e girate i piedi leggermente all’esterno. Sollevate il vostro tallone dal pavimento così da stirare la parte anteriore della gamba. Portate le vostre mani con i polsi incrociati sopra le testa.

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3

2, 3 e 4. Le mani tornano scendendo incrociate di fronte al petto sincronizzate con il tallone che scende verso il pavimento.

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108 Capitolo 4: Il Cuore del Tao

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4

5, 6 e 7. Quando le mani raggiungono il fondo del movimento, il vostro tallone (piede destro) tocca il pavimento. La gamba anteriore è ora piegata. La gamba posteriore rimane sempre stesa.

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8, 9 e 10. Le mani ora si sollevano con la stessa velocità con cui si alza il tallone. Ritornate nella posizione iniziale.

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SECONDO PRINCIPIO DEL KI CONTROLLARE IL MOVIMENTO DEL TANDEN

I tanden sono i centri principali dell’energia, dove il corpo crea interiormente l’energia vitale che preserva la salute. Il kanji che rappresenta il tanden può venir tradotto come “ campo/fattoria della medicina”. Il seika – o basso – tanden è localizzato proprio sotto l’ombelico, all’interno del tronco di fronte alla spina dorsale. Il tanden superiore è localizzato all’interno della fronte e ci si riferisce spesso ad esso come al terzo occhio. Il tanden centrale è conosciuto come danchu ed è localizzato all’interno del centro del petto tra i capezzoli. In aggiunta a questi tre tanden principali, il Tao Shiatsu ha anche identificato il tanden del fondo. Questo punto esiste proprio in fondo al corpo del ki, all’incirca a due metri sotto il punto più basso del corpo fisico. Negli esercizi Renki ci si focalizza sul movimento del seika tanden. Controllarne il movimento è di importanza cruciale per la preparazione nel ki. Nella pratica del tai chi, ad esempio, l’obbiettivo è di muovere il tanden parallelamente al pavimento, ma nel Renki vengono praticate quattro direzioni del movimento tanden: 1. Parallelo al pavimento per la Palla del Ki ed il Pugno a Spirale. 2. Perpendicolare al pavimento per la Cascata. 3. Con rotazione sulla stessa area per il Girasole, Rotazione Dinamica ed il Taglio Incrociato. 4. Con ritorno allo schema dell’Otto Infinito.

Tanden superiore

Tanden centrale

Tanden inferiore

Seika tanden

Tanden del fondo

NOTA: Il Pugno a Spirale, la Rotazione Dinamica ed il Taglio Incrociato non sono illustrati. Visitate il sito www. taoshiatsu.com per vedere questi esercizi. Ora fate pratica con hakkiho per la Palla del Ki e attraverso l’immagine e l’azione muovete il tanden seika parallelamente al pavimento.

Capitolo 4: Il Cuore del Tao 109

TERZO PRINCIPIO DEL KI UTILIZZO DEL MERIDIANO DEL RENE PER RAFFORZARE IL KI

Antico diagramma del meridiano del Rene

Il meridiano del Rene: mappa del Tao Shiatsu

Reni

Seika tandem

Diagramma hara dell’area del meridiano del rene e seika tanden 110 Capitolo 4: Il Cuore del Tao

Potrebbe apparire strano enfatizzare solamente uno dei dodici meridiani dandogli un proprio principio. In realtà ne L’Imperatore Giallo, il più famoso testo classico della medicina orientale, è scritto che il ki universale della natura entra inizialmente nel sistema dei meridiani proprio attraverso il meridiano del rene. Inoltre l’energia del rene governa lo sviluppo ed il processo di invecchiamento. Il Ki del Rene si indebolisce nel diventare vecchi e scompare quando moriamo. È collegato al funzionamento del sistema ormonale, i capelli, le ossa, i denti, la vista, la vitalità sessuale e la fertilità. La filosofia Taoista e la pratica di promuovere la longevità mette in evidenza che esercitando il tanden si rallenta il processo di invecchiamento. Ci sono numerosi esempi di terapeuti taoisti in Taiwan che ottantenni dimostrano la metà dei loro anni. Per riuscire in questa prodezza è necessario controllare e ridurre lo stress, perché è molto nocivo per l’energia del Rene. Così lo sono anche il caffè e lo zucchero bianco considerati tossici per una sana energia del Rene. I grafici seguenti mostrano il percorso del meridiano del Rene come viene raffigurato nelle mappe dei meridiani classiche e del Tao. Notate che la mappa classica dei meridiani mostra il meridiano del Rene che scorre solo nelle gambe, mentre in quella del Tao Shiatsu scorre anche nelle braccia. Questo si evince dalla scoperta del Maestro Masunaga, dove si individuano i dodici canali dei meridiani con scorrimento lungo tutto il corpo. Tutto questo mi è stato successivamente confermato, quando ho compreso che la forma tradizionale del kyudo (arte giapponese del tiro con l’arco) utilizzava anche la linea del Rene nel braccio. I tiratori con l’arco non hanno mai descritto formalmente il collegamento alla linea del Rene nel braccio, ma ve lo associano attraverso un elevato senso di perfezionamento che possiedono come artisti marziali.

La mappa Tao Shiatsu dell’hara mostra il punto centrale di diagnosi per ogni meridiano. Osservandola attentamente si evidenzia come il punto del meridiano del Rene sia localizzato sulla stessa area del seika tanden. Nel principio precedente è stato mostrato come il seika tanden sia il centro di tutto il movimento del corpo. Questo principio è reso possibile dal fatto che il meridiano esiste come un aspetto del mondo del ki, dove la distanza non esiste. La vera forza del ki si sviluppa immaginando la linea del rene lungo il braccio sincronizzata con la linea del rene lungo la gamba e con il seika tanden come centro del movimento. Per eseguire questo principio all’inizio del movimento, concentratevi sulla linea del Rene lungo il braccio, e poi dal punto di svolta spostate la consapevolezza sulla linea del Rene lungo la gamba. Lo stesso principio vale nel Metodo Ki per lo shiatsu, quando viene portato il Super Vaso nel fondo del kyo. Praticate questo cambio di consapevolezza dalla linea del Rene del braccio alla linea del Rene della gamba con la Palla del Ki.

QUARTO PRINCIPIO AUMENTARE LA VELOCITA’

Il Ki non è una sostanza fisica ed esiste solo in uno stato di movimento costante, espresso dall’equazione famosa di Albert Einstein E=mc2. L’esistenza stessa è tale solo grazie al ki. Le scoperte nella fisica dei quanti confermano ciò che è stato ritenuto valido per molto tempo dalla filosofia orientale. Ogni cosa nell’universo è in uno stato di continuo movimento: nulla rimane fermo. Se il ki esiste solo in uno stato di movimento, allora deve esserci una velocità in cui si muove di più. Invece di soffermarsi su questo punto come se si trattasse di una misurazione puramente matematica, in termini di distanza per secondo, è meglio chiedersi: qual’è la forma di velocità che maggiormente amplia il ki? Ciò che viene chiamato la velocità del pendolo è la velocità più Capitolo 4: Il Cuore del Tao 111

naturale ed è comune a tutta l’esistenza. È la velocità creata dalla forza di gravità, scoperta dal fisico Bloom, e che aumenta naturalmente ad un ritmo di trentadue piedi al secondo sulla terra. Ad ogni modo, nella pratica degli esercizi Renki non sono necessari numeri esatti. Solamente immaginate la velocità che aumenta similarmente alla velocità del pendolo. Nella vita di tutti i giorni si può avere testimonianza dell’incremento naturale della velocità, quando ad esempio gli oggetti vengono lasciati cadere con la forza di gravità. Oppure nell’ampio movimento di una scopa, quando viene effettuato inconsciamente l’atto dello spazzare e il colpo della scopa aumenta naturalmente la velocità. Si possono vedere preti shintoisti in Giappone che effettuano i rituali di purificazione pulendo il ki dei luoghi e degli oggetti. Lo fanno per mezzo di una serie di striscioline di carta attaccati a bastoncini che fanno ondeggiare avanti ed indietro con velocità crescente. Nel Renki il punto di svolta dal braccio alla gamba del principio del Rene è il punto dove la velocità comincia ad aumentare. Nel Metodo Ki, dal punto di contatto con la superficie al raggiungimento del fondo dello tsubo, il tempo è di soli pochi secondi e la distanza fisica di spostamento del pollice è di solo mezzo o al massimo un centimetro; tuttavia la linea del Rene del braccio si sposta su quella del Rene della gamba con velocità crescente. Può essere notato con chiarezza che i principi del Renki (doin) sono connessi profondamente al Metodo ki (ankyo), con lo stesso movimento in ambedue i casi. Ciò crea l’untà con lo yin (Renki) e lo yang (Metodo Ki). • Fate pratica aumentando la velocità dal punto di svolta con la Palla Ki • Fate pratica con gli altri tre esercizi Renki indicati insieme a tutti e quattro i principi ki. Per la pratica giornaliera Renki, si devono effettuare sei giri del movimento per ogni principio in quegli esercizi dove non vi è necessità di cambiare lato, come il Gi112 Capitolo 4: Il Cuore del Tao

rasole e l’Otto Infinito. Invece si devono eseguire tre giri del movimento per gli altri esercizi dove tutti i principi si praticano prima sul lato destro e successivamente su quello sinistro, come per la Palla del Ki e la Cascata.

Capitolo 4: Il Cuore del Tao 113

CAPITOLO 5

I FONDAMENTALI DEL TRATTAMENTO

SECONDO ELEMENTO Il Metodo Tsubo

Il trattamento dello tsubo è il secondo dei Cinque Elementi studiati nel livello d’ingresso del Tao Shiatsu. Unificazione di cuore, immagine e azione è la base di tutta la formazione. Per dare un trattamento efficace non è sufficiente studiare le mappe dei meridiani ed imparare le posizioni degli tsubo da trattare. Questo tipo di percezione e pratica è comune, ma il vero trattamento dei meridiani attraverso gli tsubo è un processo completamente differente che richiede lo sviluppo dello stato del cuore per vedere realmente i meridiani.

IL METODO TSUBO PER UN TRATTAMENTO EFFICACE DEL MERIDIANO

La preparazione Tao Shiatsu rende possibile, anche a livello di principiante, di effettuare un trattamento dei meridiani senza alcuna conoscenza precedente di nomi, funzioni, o squilibri dei meridiani. Solo un cuore è necessario per trovare gli tsubo: il cuore che può profondamente immaginare dove il ricevente desideri maggiormente ricevere la pressione. Semplicemente, un cuore è necessario per premere lo tsubo: il cuore 114

che può continuamente immaginare come si sente il ricevente in ogni momento. L’obbiettivo dello studio è di eliminare qualsiasi interruzzione tra le tre dimensioni della vita umana: l’attitudine del cuore, l’immaginazione e l’azione fisica. Essenzialmente, comunque, il cuore costituisce la base e determina la profondità di guarigione del ricevente. Per molte persone è un’esperienza nuova immaginare profondamente come si possa sentire qualcun altro in ogni istante mentre si mantiene con lui un contatto fisico. Nel Tao Shiatsu è chiamata immaginazione empatica. Si indebolisce se non sperimentata regolarmente, o quando le persone non sono in grado o non vogliono sentire il dolore degli altri per egoismo. Per mettere in pratica l’immaginazione empatica dovete cercare di guardare chiaramente nel vostro cuore e vederlo in ogni momento, provando ad immaginare contemporaneamente i sentimenti del ricevente a livello di subconscio. Lo shiatsu è molto di più che una mera applicazione fisica di una pressione su dei punti del corpo. L’immaginazione empatica è ciò a cui rispondono i meridiani, e che rende possibile il trattamento dei meridiani con lo shiatsu efficace.

COME TROVARE GLI TSUBO DEL KI

Gli tsubo sono i punti d’accesso allo shiatsu dei meridiani e possono essere trovati da chiunque attraverso un’immaginazione empatica. Dai feedback ricevuti da alcune persone, dopo il primo libro di Tao Shiatsu pubblicato nel 1995, rivelava che molte persone non riuscivano a trovare gli tsubo che venivano descritti. Nella maggior parte dei casi, fu chiaro che gli tsubo venivano ancora approcciati come qualcosa da localizzare nel corpo fisico. Data l’enfasi della società posta sull’esistenza fisica del corpo materiale, tutto questo è abbastanza comprensibile. Prima di iniziare la pratica è necessario rendersi Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento 115

conto chiaramente che ogni tsubo include l’interezza dei corpi fisici e del ki. La profondità reale dello tsubo è lo tsubo del ki: esiste simultaneamente sul confine esterno del corpo del ki del ricevente e nella profondità di armonizzazione del subconscio sia di colui che effettua il trattamento che di chi lo riceve. Utilizzare il dito medio piuttosto che l’indice o il pollice permette al ki dell’operatore di raggiungere chiaramente la vera profondità dello tsubo.

LOCALIZZARE LO TSUBO DEL KI

1. Osservate l’area indicata sull’avambraccio. 2. Immaginate l’area dove il ricevente voglia maggiormente ricevere la pressione. 3. Utilizzate il dito medio per toccare e confermare lo tsubo del ki. Se con questo esercizio avete avuto delle difficoltà cercate di capire il perché. Dubbi o incapacità nella comprensione degli tsubo del ki naturalmente rendono impossibile sperimentarli. Se le persone non hanno la volontà di guardarsi nel cuore – di vedere quali intenzioni, sentimenti o motivazioni esso esprime – il mondo del ki rimarrà chiuso. Se c’è una benché minima idea che lo tsubo possa essere trovato con la propria abilità, l’esercizio risulterà similmente difficoltoso. Come ho descritto in precedenza gli studenti spesso sperimentano gli tsubo del ki chiaramente durante i corsi e i seminari, ma trovano poi difficile fare lo stesso al di fuori delle lezioni. Il cuore che permette di riconoscere gli tsubo non può essere creato, non importa quanto voi ci proviate. Deriva dal Tao e si riceve solo con la trasmissione da insegnante a studente. Mentre è chiaramente impossibile che tutti quelli che leggeranno questo libro potranno per il momento frequentare i corsi con un insegnante, tutti hanno la possibilità di studiare nel modo che ho descritto. Com’è sta116 Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento

to sottolineato precedentemente il processo è accessibile a chiunque, attraverso le immagini contenute nelle foto, che possono permettervi di ricevere il cuore per localizzare e sentire gli tsubo. Come prima cosa tuttavia dovete capire quanto siamo influenzati dall’illusione che il corpo sia materia e che la nostra coscienza determini la realtà in cui viviamo. Il potere dell’ego, e la nostra esagerata dipendenza nei suoi confronti, ci porta alla percezione che tutte le azioni dipendano dall’abilità individuale. Quando l’ego è il centro dell’esistenza umana si ha come conseguenza la separazione dal cuore. Questo comporta la separazione dell’io dagli altri.

I PASSI NEL TRATTAMENTO TSUBO

Nelle illustrazioni si vede l’istruttore mostrare i passi da farsi per localizzare gli tsubo. Osservate ogni foto e provate ad immaginare il cuore e l’azione con cui lavora l’insegnante. Poi procedete e mettete in pratica i passi nello stesso modo.

LOCALIZZARE GLI DELL’INSEGNANTE

TSUBO

ATTRAVERSO

L’IMMAGINE

1. Immaginate l’area dove il ricevente desidera maggiormente ricevere la pressione 2. Toccate con il dito medio; continuate ad immaginare come si senta il ricevente. Il livello della pressione – nel senso fisico - dovrebbe raggiungere un punto tra la profondità della pelle e del muscolo. Lasciate che sia l’immaginazione empatica a determinare questa profondità. 3. Muovete il dito leggermente indietro, in avanti e lateralmente, immaginando nel mentre come si senta il ricevente. Chiedete al ricevente se percepisce la risposta dello tsubo e provate a sentire la punta del chicco di riso. Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento 117

È importante che ricordiate che lo tsubo appartiene al meridiano – il sentiero del ki. Non è materia fisica. Lo tsubo non risponde mai se è approcciato o premuto solo come se fosse una dimensione fisica. Un misto di dubbio e convinzione è l’atteggiamento che frequentemente hanno le persone quando vedono o sperimentano la natura reale dello tsubo e come esso si riveli al cuore dell’operatore attraverso un’immaginazione empatica. Quando gli si pone una domanda al riguardo, la risposta è un esitante “mah” piuttosto che un definitivo “sì”. Anche dopo una sperimentazione diretta della differenza chiara tra pressione fisica ed immaginazione empatica, il cuore delle persone non cambia immediatamente. Alcune persone rimangono inizialmente impressionate da ciò che stanno sperimentando, ma ritornano rapidamente all’abitudine di effettuare una pressione fisica. Altre dubitano e si chiedono se l’esperienza è reale o no, anche se il ricevente assicura che è stato completamente differente quando la localizzazione ed il trattamento sono portati avanti con un’immaginazione empatica. Gli tsubo sono stati descritti come “un nodo in un pezzo di spago” o “ la punta di un chicco di riso”. Accettate solamente il modo con cui lo percepite, ed evitate di interpretarlo o razionalizzarlo, come ad esempio decidere che ciò che sentite debba essere un muscolo. E poi astenetevi dal pensiero diametralmente opposto secondo cui deve essere qualcosa di molto speciale e mistico. Solamente fatelo “non ci pensate troppo”. TRATTARE LO TSUBO CON IL METODO TSUBO 1. Localizzate e toccate gli tsubo con il dito medio. Date conferma dell’apertura dello tsubo. Uno tsubo aperto produrrà un’eco quando è premuto. Se il ricevente non percepisce alcuna eco, allora lo tsubo non può essere trattato. Essere in grado di immaginare l’intero corpo del ricevente attraverso lo tsubo indica anche che lo tsubo è 118 Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento

aperto ed è possibile un trattamento efficace. Quando si riesce ad immaginare solo una parte del corpo, allora lo tsubo è chiuso. 2. Trovate l’angolazione migliore del gomito per permettere al ki di attraversarlo. Toccate lo tsubo con il pollice e sostenete il corpo del ricevente con l’altra mano. Continuate a toccare lo tsubo, rilassate la parte superiore del corpo e muovetela verso il ricevente in modo che i vostri gomiti si pieghino. Cercate l’angolazione migliore del gomito muovendovi lentamente indietro rispetto al ricevente con un’immaginazione empatica fino a che il corpo si ferma naturalmente. Questo è l’angolo migliore per permettere al ki di raggiungere il fondo dello tsubo. 3. Localizzate lo tsubo che esiste all’interno dello tsubo. Sollevate il pollice dallo tsubo brevemente, senza paura di perdere il punto. Localizzate lo tsubo di nuovo immaginando dove il ricevente voglia maggiormente ricevere la pressione all’interno dello tsubo che stavate toccando. Toccate questo tsubo, che esiste all’interno del primo tsubo, con il vostro pollice. La sensazione dello tsubo dovrebbe essere ora più chiara per il ricevente. 4. Permettete al ki di raggiungere il fondo dello tsubo. Continuate ad immaginare come il ricevente si senta in ogni momento e premete stendendo i vostri gomiti per permettere al ki di raggiungere il fondo dello tsubo. 5. Adattatevi per scaricare il jaki quando percepite la sensazione del ki che preme contro il vostro pollice.

Passo 2 (i): Trovate la migliore angolazione - toccate lo tsubo con il pollice e permettete ai gomiti di piegarsi naturalmente muovendovi verso il ricevente.

Passo 2 (ii): Trovate la migliore angolazione – continuate a toccare lo tsubo con il pollice. Muovetevi, con immaginazione empatica, indietro rispetto al ricevente fino a fermarvi naturalmente. Avete trovato l’angolazione migliore.

Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento 119

TERZO ELEMENTO Il Metodo Ki per i Super Vasi e i Meridiani I CINQUE ASPETTI DEL RICONOSCIMENTO DEI MERIDIANI

1. Conoscenza di base

Passo 3: Tsubo possono esistere all’interno di uno tsubo

Passo 5: Adattarsi alla risposta del ki

I taoisti in Cina e gli antichi nel mondo si connettevano ai meridiani attraverso il loro senso primordiale. Senza mappe o libri che li guidassero, scoprirono ciò che costituì il sistema dei meridiani e che può essere definito conoscenza base. Questo per la maggior parte delle persone costituisce il primo passo nel riconoscimento dei meridiani. Qualcuno è in grado di andare oltre la conoscenza base, come il Maestro Masunaga che scoprì l’esistenza dei dodici meridiani distribuiti lungo tutto il corpo. La conoscenza base dello Zen Shiatsu fu una parte importante del suo grande contributo al sistema dei meridiani. I meridiani del corpo del ki del Tao Shiatsu furono scoperti in modo similare. I ventiquattro meridiani (inclusi i sub-meridiani ), i meridiani ad anello, o circolari, ed a spirale e i Super Vasi furono rivelati attraverso la ricerca clinica e aggiunti alla conoscenza base del sistema dei meridiani. Vedere i canali dei meridiani che non si erano forse mai visti e descritti prima comporta certe sfide, anche se è poco in confronto al contributo dei maestri del passato. Apportare alla metropolitana qualche fermata è relativamente facile se confrontato con il lavoro di coloro che hanno costruito l’intera linea pezzo per pezzo. Il lavoro dei maestri del passato ha reso più facile per tutti noi accedere a questo flusso. La conoscenza base dei Super Vasi è illustrata nella mappa, dove si mostra come si può accedere ad ogni Super Vaso ed il loro ambito. Hanno una profondità che arriva fino a sette metri nel corpo del ki, appartengono ad un’altra dimensione del mondo del ki e sono abbastanza diversi dai dodici meridiani principali e dai sub-meridiani. Proprio per la profondità dei meridiani del ki, mostrano una natura paradossale poiché possono anche essere percepiti sulla superficie del corpo. Poiché

120 Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento

l’operatore è in grado di percepirli con il tocco, il riconoscimento del Super Vasi viene studiato al livello d’ingresso. I dodici Super Vasi che attraversano il corpo ne includono quattro che si percepiscono come più spessi, due che hanno una misura intermedia e sei che sono sottili uno in relazione con l’altro. Utilizziamo per far pratica il Super Vaso spesso principale. Scorre leggermente sulla parte esterna rispetto al centro dell’avambraccio dal lato yang (che guarda verso l’esterno), quando il braccio è nella posizione mostrata a pagina 102. Bisogna ricordare che la linea d’accesso del meridiano si sposta fino a cinque centimetri quando il braccio si muove in tutto il suo ambito di movimento. Osservate la mappa per l’apprendimento base – la posizione del corpo del ricevente e la localizzazione di accesso – per il Super Vaso spesso principale sul braccio. 2. Sesshin

Il Super Vaso spesso del braccio

Sesshin è lo stato del cuore che desidera e prega per il meglio per gli altri. È questo cuore che attrae con più forza il ki, proprio perché porta sollievo dalle troppe preoccupazioni nei confronti del nostro benessere e interesse. La separazione dagli altri o un continuo conflitto con le altre persone causa nel ki pesantezza e irrigidimento. Invece questa preoccupazione dovrebbe essere indirizzata al benessere degli altri sia attraverso il potere dell’immaginazione che mediante le nostre azioni. Sesshin è un termine che deriva dal linguaggio del Buddhismo Giapponese e descrive il cuore attraverso il quale viene generato il ki più positivo. Le leggi universali della natura governano il mondo del ki. Quando il ki è dato e condiviso con altri senza calcoli, la pace ed il rilassamento che viene prodotto ritornano a colui che dà. Invece ci sarà tensione nella pratica dello shiatsu quando l’intento è quello di ottenere qualcosa o di manipolare il ki degli altri per il proprio beneficio. Questa tensione può essere percepita fisicamente nei muscoli

Cambiando la posizione del corpo, cambia l’ubicazione del Super Vaso

Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento 121

della parte superiore del corpo dell’operatore. Sesshin accresce il potere curativo dello shiatsu: il miglior risultato per il ricevente si ha quando il cuore dell’operatore prega per il meglio del paziente senza aspettative di benefici o ricompense. Questo poi ritorna come il miglior risultato anche per l’operatore. Per arrivare a questi risultati, bisogna evitare di prendersi troppo sul serio e mantenere un certo humour. Vivere ed esprimere il sesshin è il solo modo per superare il conflitto della separazione che l’ego crea tra se stessi e gli altri. I meridiani esistono solo in una condizione di unione tra l’operatore ed il ricevente. Questa non è ne pura filosofia ne semplicemente un ideale orientale: è la natura del mondo del ki. Per migliaia di anni è stato sostenuto che questo non può essere compreso razionalmente. Il focus della medicina orientale e della terapia shiatsu è il cuore: è il modo di sentire il cuore del paziente come se fosse quello dello stesso operatore. Per vedere i Super Vasi, esprimete il cuore di sesshin verso il ricevente, il che crea unificazione del ki - lo stato di unione dell’io e degli altri. 3. Inen Inen significa focalizzare il cuore e la mente sul meridiano, iniziando un dialogo con il canale del ki del Super Vaso. Il Super Vaso, che risponde al sesshin e all’inen, si riflette nel cuore dell’operatore. Cercate di accostarvi al meridiano come se avesse una “personalità”, come se reagisse all’attenzione dell’empatia. La pressione fisica di per sé chiude la dimensione del ki e può diventare un’abitudine difficile da togliere. Dirigete l’inen verso il Super Vaso spesso principale dell’avambraccio e svuotate la mente. 4. Immaginazione empatica L’immaginazione empatica è il mondo originario del ki del Tao Shiatsu e ha due aspetti: primo, immaginate dove il paziente voglia ricevere maggiormente 122 Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento

la pressione e secondo immaginate come il ricevente si senta in ogni momento. Con il percorso dall’operatore al ricevente ora attivato dall’inen, dovete svuotare completamente il vostro cuore e la vostra mente, anche dall’inen. Immaginate dove il ricevente maggiormente voglia ricevere la pressione, con un’accettazione olistica e incondizionata della loro vita: questo dà al ki del ricevente completa libertà di espressione. Un’immaginazione veramente empatica esiste solo quando il ricevente percepisce questo stato. Il meridiano è aperto e si riflette nel cuore dell’operatore. I passi sopraindicati dall’uno al tre ci portano al punto in cui la localizzazione del meridiano è pressoché chiara. Ora è necessario lasciar andare i precedenti passi e affidarli al lavoro del subconscio. Lasciate perdere tutto ciò che permette ai Super Vasi di diventare completamente chiari. Immaginate dove il ricevente voglia ricevere la pressione. 5. Naikan Naikan significa guardare dentro il vostro cuore con una consapevolezza continua. Questo è essenziale ora che i meridiani si riflettono nel cuore dell’operatore. Solo guardando chiaramente il vostro cuore in ogni istante si può vedere il Super Vaso. Esso esiste oltre i conflitti o la separazione dell’operatore e del ricevente. Il canale del meridiano che appare nel vostro cuore è, senza alcun senso di esso, “il meridiano dell’altra persona”. C’è solo lo stato d’unità dell’oggetto con il soggetto. La visione del riflesso del meridiano nel vostro cuore si accompagna alla percezione della vita del ricevente come fosse la vostra. Con il naikan vedete il Super Vaso riflettersi nel vostro cuore.

Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento 123

LOCALIZZARE I MERIDIANI

Uno studio sincero e una pratica fedele (nel diventare uno studente) cominciano quando si comprende con il proprio cuore (e non solo con la propria testa) che questa formazione segue le leggi della natura – la Via. Può sorprendere ascoltare che è abitualmente, la prima volta in cui le persone tentano di riconoscere il meridiano che ne trovano chiaramente la localizzazione. Questo accade perché nella fase iniziale le persone si rendono conto pienamente di non conoscere nulla e questo rende più facile seguire semplicemente il metodo. Esiste poco spazio per l’ego per provare a contare sulle proprie abilità e la maggior parte delle persone trova il punto giusto immediatamente. Poi cominciano i pensieri: “Come è potuto accadere? Dov’è il meridiano? È proprio qui?” E subito la localizzazione del meridiano non è più così chiara. Seguendo i cinque aspetti si arriva al riconoscimento dei meridiani. La capacità individuale o la dipendenza dalla conoscenza, come è scritta nei classici dai maestri del passato, non possono riconoscere i meridiani per voi. In realtà è vero l’opposto; si sprecheranno tempo ed energia. I maestri del passato individuavano i meridiani attraverso questa attitudine del cuore, questo stesso cuore. Prendetevi il tempo all’inizio della pratica per il riconoscimento di meridiani per avere chiaro a livello conscio ogni aspetto. Questo processo potrebbe richiedere qualche secondo per ogni aspetto. Comunque, come per imparare ad andare in bicicletta, con il tempo diventerà un processo più naturale e a livello di subconscio. Tutti e cinque gli aspetti vanno sempre più in profondità nel subconscio man mano che si continua la pratica per riconoscere i meridiani ed essi durante il trattamento shiatsu cominciano a circolare. Nella mia esperienza questa circolazione avviene tre volte al secondo. Il subconscio viene profondamente impegnato e lavora anche se all’esterno sembra che venga dato 124 Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento

solo uno sguardo sul meridiano. Una pratica frequente, tenendo ben chiara ogni fase, è il punto fondamentale per imparare a riconoscere i meridiani. I cinque aspetti sono alla base di una formazione del cuore per tutti i Metodi del Ki del Tao Shiatsu. Seguendo con fedeltà questi cinque aspetti, chiunque può acquisire la capacità di localizzare i meridiani con precisione. Ricordate che la mappa dei meridiani è solo il punto d’inizio – la conoscenza di base per il primo passo. Anche una leggera differenza nella posizione del corpo, rispetto a quella indicata nella mappa, cambierà la superficie di localizzazione del punto d’accesso del meridiano. Tutti e cinque gli aspetti devono essere seguiti per trovare l’esatta localizzazione e profondità.

LOCALIZZAZIONE DEI SUPER VASI

1. Seguite i cinque aspetti per il riconoscimento dei meridiani 2. Effettuate il tocco con il dito medio 3. Date conferma della localizzazione con l’inen e l’immaginazione empatica, muovendo il dito medio indietro e avanti. Se tutto è chiaro, il meridiano risponde ed il ricevente sente chiaramente l’operatore toccare il Super Vaso. Notare: anche se l’accesso fisico localizzato è corretto, il Super Vaso risponderà soltanto al cuore sesshin. Provate, poi, lo stesso procedimento sul Super Vaso spesso della parte superiore del braccio. Se la localizzazione del meridiano è chiara, continuate a praticare con le altre aree indicate.

Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento 125

RICONOSCIMENTO DEL SUPER VASO - PRATICA SULLE LOCALIZZAZIONI

Super Vaso medio del collo e del viso

Super Vaso medio della spalla e del dorso

Super Vaso medio del fianco

Super Vaso spesso sub della schiena

Super Vaso spesso sub della parte superiore della gamba

Super Vaso spesso sub della parte inferiore della gamba

IL METODO KI PER IL LIVELLO D’INGRESSO

Il Metodo Ki conduce insieme i Super Vasi e il fondo del meridiano kyo nel corpo del ki. Unificando e diventando un tutt’uno, il jaki viene trasformato in energia vitale positiva del seiki. Il Metodo Ki ha tre livelli. La spiegazione che segue è il metodo per il livello d’ingresso.

IL METODO DEL KI PER IL TRATTAMENTO DEI SUPER VASI

1. Localizzate il Super Vaso spesso sull’avambraccio. Immaginate dove il paziente desideri maggiormente ricevere la pressione. Confermate lo tsubo del Super Vaso con il dito medio. Toccate lo tsubo con il pollice. 126 Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento

2. Cercate l’angolazione migliore per il vostro gomito 3. Sollevate il pollice una volta e poi nuovamente localizzate lo tsubo con l’immaginazione empatica. 4. Effettuate una pressione dello tsubo, con un’immaginazione empatica profonda, stendendo il gomito. Lasciate che lo tsubo del Super Vaso raggiunga il fondo del kyo. 5. Dopo pochi secondi il Super Vaso si allenterà e comincerà a scomparire la punta del chicco di riso. Rilassate il vostro gomito e permettete al vostro pollice di ritornare in superficie. Con la pratica è possibile non prendere in considerazione i passi 2 e 3. Praticate, invece, più in profondità, immaginando il cuore e la posizione espressi dall’insegnante nelle foto.

IL METODO DEL KI: LIVELLO 1

1-2 Cercate la miglior angolazione

3 Sollevate il pollice e localizzate nuovamente lo tsubo

4 Effettuate una pressione dello tsubo con l’immaginazione empatica per raggiungere il fondo

5 Adattate e permette al vostro pollice di salire in superficie

Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento 127

QUARTO ELEMENTO Trattamento del Meridiano Kyo COME FARE PRATICA CON IL TRATTAMENTO DEL MERIDIANO KYO 1. Osservate tutto il corpo ed immaginate l’area dove il ricevente desidera maggiormente avere la pressione. 2. Focalizzatevi su un’area di circa quindici centimetri di diametro. 3. Immaginate la linea in quell’area dove il ricevente desidera maggiormente la pressione. La linea può essere verticale, orizzontale o diagonale. 4. Permettete al vostro subconscio di focalizzarsi sul punto della linea dove il ricevente vuole maggiormente la pressione. Ora fate il trattamento usando il Metodo del Ki (vedere sotto). • Lungo la linea sono posizionati solitamente due o tre punti per il trattamento. • Quando non si trovano altri punti che rispondo- no, il trattamento su questa linea è terminato. 5. Ora immaginate nuovamente dove il ricevente voglia ricevere la pressione e lasciate al vostro subconscio localizzare un’altra linea in quell’area. Prima guardate a tutto il corpo, poi focalizzatevi sulla linea. Successivamente sullo tsubo. • Continuate a trattare un certo numero di linee in quell’area. Quando non potete localizzare al- tre linee che necessitano la pressione, il tratta- mento su quell’area è terminato. • Scegliete un’altra area come nel passo 1 e ripe- tete tutti i passi.

Prima osservate tutto il corpo

Poi focalizzatevi sulla linea

128 Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento

Poi sullo tsubo

IL METODO DEL KI PER IL TRATTAMENTO DEL MERIDIANO KYO 1. a) Toccate lo tsubo della linea kyo con il vostro dito medio dandovi supporto con l’altra mano. Applicate una pressione con l’immaginazione empatica per confermare che lo tsubo è aperto. b) Ora toccate lo tsubo con il pollice e, con un’immaginazione empatica crescente e naikan, fate scivolare il pollice indietro verso il Super Vaso. c) Si fermerà naturalmente sul Super Vaso, 2-3 millimetri dietro lo tsubo. Anche se vi sono numerosi Super Vasi, con l’immaginazione empatica il vostro pollice si fermerà sul più appropriato. 2. Cercate la migliore angolazione del gomito (vedere pagina 106). 3. Sollevate il pollice e localizzate ancora una volta il Super Vaso con immaginazione empatica. Toccate nuovamente con il pollice. 4. Applicate una pressione sul Super Vaso con una più profonda immaginazione empatica stendendo il gomito. Lasciate che il Super Vaso raggiunga il fondo del kyo. 5. Dopo alcuni secondi il Super Vaso si allenterà e lo tsubo comincerà a scomparire. Rilassate il vostro gomito e permettete al vostro pollice di alzarsi in superficie, naturalmente.

kyo

Passo 1 a)

Passo 1 b)

Passo 1 c)

Passo 4

Passo 5

Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento 129

CAPITOLO 6

TRATTARE IL KI INTERIORIZZATO

SECONDO ELEMENTO PARTE SECONDA Super Vaso Tsubo Specifico (SST)

DAL RIMEDIO POPOLARE ALLA TERAPIA MEDICA

Fino a quando il maestro Masunaga non sviluppò il metodo di diagnosi kyo e jitsu dei meridiani nell’hara, lo shiatsu non aveva avuto un definito sistema di diagnosi dei meridiani. Nel suo libro Zen Shiatsu, Masunaga affermò che un definito sistema di diagnosi è ciò che distingue una terapia riconosciuta medica da un rimedio popolare. Il suo metodo diede alla luce un sistema medico terapeutico nuovo, centrato sul ki e sui meridiani. Esso utilizzava unicamente l’arte giapponese dell’ampuku, la pratica di effettuare una palpazione sui meridiani dell’area addominale o hara. L’hara ha mantenuto a lungo un profondo significato in Giappone, come punto focale cruciale di consapevolezza sia nella pratica culturale che medica. Questo sistema suscitò molte difficoltà sia sul piano della pratica che dell’insegnamento. Come poteva la diagnosi sho essere insegnata come un “metodo” quando coinvolgeva lo sviluppo dello stato del cuore del sesshin? Come avrebbero potuto le persone confermare la precisione della diagnosi kyo-jitsu quando in definitiva non si basavano sulla conoscenza o sulla 130 Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato

Braccio 3 Braccio 2

Collo 3

Braccio 1 Collo 2 Collo 4 Collo 1

Parte superiore della schiena 1 Parte superiore della schiena 4 Parte superiore della schiena 2 Parte superiore della schiena 3

Petto 1

Vita 1 Fianco 2

Fianco 1

SST - Mappa Tao Shiatsu ___________ Super Vasi spessi ___ _ ___ Super Vasi medi _ _ _ _ _ _ _ Super Vasi sottili

Gamba 1

Gamba 2

Gamba 3

tecnica esterna? Purtroppo il Maestro Masunaga morì prima di creare un sistema universale per l’insegnamento del suo metodo. Questo spiega la varietà di forme differenti di diagnosi al giorno d’oggi nello Zen Shiatsu. In parole semplici, non si tratta di qualcosa che tutti possono fare. La funzione dei Super Vasi e dei SST (Super Vessel Specific Tsubo) nello sviluppo storico del trattamento shiatsu avvenne come aiuto per superare due grandi sfide. La prima riguardava le modalità di trasmissione della diagnosi sho agli altri quando non esisteva alcun metodo d’insegnamento. La seconda era stabilire come mai il trattamento non riuscisse più ad essere così semplice ed efficace come nel passato, perfino con una corretta diagnosi sho. Queste sfide, superficialmente, sembravano non essere collegate. Poi emerse, invece, che trovando la strada per insegnare la diagnosi si arrivò anche a una soluzione del problema di continuare a praticare uno shiatsu efficace. Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato 131

TRATTAMENTO MEDICO EFFICACE SENZA LA DIAGNOSI SHO

Fino al 1985 era risultata molto efficace la diagnosi hara - determinando i meridiani kyo e jitsu dell’addome - e successivamente praticare lo shiatsu al meridiano corrispondente kyo negli arti. Questo rappresentò, tuttavia, il punto di svolta nel cambio energetico dei meridiani e nella interiorizzazione sempre più profonda del kyo che avevano luogo in concomitanza con i più ampi cambiamenti dell’epoca. La scoperta dei Super Vasi e dei SST fu il risultato del trattamento del kyo interiorizzato e condusse alla creazione del Tao Shiatsu. La ricerca clinica rivelò ventiquattro meridiani del corpo del ki e i Super Vasi, in aggiunta alla natura più profonda del jaki e all’SST come mezzo per trattarlo. Il cambiamento del campo energetico nel corpo umano richiedeva un mutamento nell’approccio al trattamento. Precedentemente, lo shiatsu implicava una maggiore consapevolezza dei meridiani. Tuttavia, il kyo interiorizzato in realtà richiedeva una connessione profonda con il subconscio per entrare in contatto con loro e trattarli. La scoperta dei Super Vasi creò il Metodo del Ki, il quale unifica i Super Vasi con il fondo del meridiano kyo per curare l’alterazione interiore. Con i Super Vasi può venir trattato l’SST, il quale è connesso direttamente al jaki. Questo è la fonte del meridiano kyo ed esiste come il livello più profondo del corpo ki. Lo shiatsu entra così in una nuova era con il potenziale di maggiore efficacia nel trattamento dei sintomi kyo e una soluzione al dilemma sulla necessità di un’accurata diagnosi sho per effettuare il trattamento. Scaricare e trasformare il jaki attraverso un metodo efficace e sicuro ha apportato benefici reali sia al terapeuta che al ricevente. Il Tao Shiatsu, con il sistema dei meridiani altamente evoluto e il suo efficace metodo di trattamento, si può imparare senza la padronanza della diagnosi sho. Il suo sistema d’insegnamento prevede dei mezzi per sviluppare la capacità di vedere i 132 Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato

meridiani. Questo è il sistema di formazione del ki e del cuore (ki shin do). I suoi principi e pratiche sviluppano il cuore del sesshin, promuovendo un amore più profondo, comprensione e accettazione degli altri. In questo senso il suo valore è universale, non unicamente per i pazienti e gli operatori dello shiatsu, ma per tutti gli esseri viventi. Nella mia pratica clinica attuale non è più necessario utilizzare la diagnosi sho per fare un trattamento efficace. Qualche volta, tuttavia, potrebbe essere di beneficio descrivere al paziente lo stato del suo cuore e del suo corpo attraverso l’interpretazione offerta dalla diagnosi sho. Il processo di guarigione di alcuni pazienti migliora quando capiscono più in profondità la condizione del loro cuore e del loro corpo. Ad esempio, la diagnosi sho potrebbe rivelare che il meridiano della cistifellea è kyo o potrebbe avere carenza di ki. In questo caso potrebbe rivelarsi importante chiedere al paziente se la digestione è difficoltosa, siccome la Cistifellea kyo induce una difficoltà nel digerire i grassi. Un’altra possibilità potrebbe essere che il paziente abbia la tendenza ad ingerire dolciumi frequentemente, dal momento che il meridiano della Cistifellea pulisce gli effetti tossici dello zucchero bianco rilasciandoli attraverso la Cistifellea kyo. Mettere in evidenza ciò che sta dietro la condizione del paziente aiuta a guadagnarne la fiducia, permettendo un trattamento più profondo, ma non è essenziale per il successo del trattamento stesso. Gli studenti che frequentano i corsi e workshops spesso incrementano la loro fiducia se sono testimoni di dimostrazioni cliniche che rivelano il canale del meridiano kyo quando faccio la diagnosi sho. La fiducia viene ulteriormente rafforzata dall’opportunità di essere testimoni del miglioramento spettacolare nei sintomi che si ha anche praticando un piccolo trattamento dei meridiani su un partecipante. Come trarre sollievo dal dilemma della diagnosi Nel corso delle mie lezioni in giro per il mondo, ho potuto essere testimone dell’ampio campo d’interpretazioni della diagnosi sho praticata dal Maestro MasuCapitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato 133

naga. Esistono vari tipi d’approccio e mi sono reso conto che molti insegnanti di Zen Shiatsu, in qualche modo, “azzardavano un’ipotesi” quando cercavano di formulare una diagnosi. Certamente rispetto a ciò che in realtà fu l’insegnamento del maestro Masunaga, sembra che si arranchi nel buio. In definitiva, persistendo con un approccio simile alla diagnosi sho, si impedisce l’apertura del cuore del praticante al meridiano kyo. C’è una saggezza fondamentale che sta alla base di tutta l’esistenza: quando il subconscio non viene represso, esso riconosce ciò che è vero o falso. Questa saggezza del subconscio viene tradita quando vi sono sentimenti di dubbio o incertezza sulla diagnosi sho intrapresa, specialmente quando questi persistono nel tempo. L’unione della mente cosciente e del subconscio apre il cuore alla visualizzazione del ki. Qualsiasi azione che causa separazione limiterà lo sviluppo di questo stato del cuore. La struttura del Tao Shiatsu permette a chiunque voglia sviluppare il proprio cuore di offrire uno shiatsu di tipo medico veramente efficace. Il ki viene così purificato e si trova un aiuto rispetto al dilemma che ha creato la diagnosi sho. E’ necessario sperare che la diagnosi kyo e jitsu è molto di più che un semplice azzardare un’ipotesi. Guarire la malattia alla fonte - Trattare il jaki attraverso gli SST Gli SST sono degli tsubo speciali che permettono al trattamento del Tao Shiatsu di essere efficace senza la diagnosi sho. Questi tsubo esistono sui Super Vasi, da qui il loro nome, con diciotto localizzazioni in tutto il corpo. Lavorare con gli SST attraverso il Metodo Ki è un processo con cui lo studente passa da un approccio abituale e più cosciente ad una pratica sempre più a livello di subconscio. È il lavoro del subconscio l’aspetto più vitale di questo tirocinio.

134 Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato

IL METODO DEL KI PER IL TRATTAMENTO DEI DICIOTTO SST

Individuate e trattate gli SST con il Metodo Tsubo. 1. Localizzate l’area dove vi sono gli SST. Trovate il punto migliore nell’area immaginando dove voglia maggiormente ricevere la pressione il ricevente. Trattate con il Metodo Tsubo (vedere pagine 99 e 100). 2. Cercate di nuovo il punto migliore nell’area e fate un trattamento. Ripetere. Gli SST spesso non possono essere individuati direttamente con il primo punto immaginato, per questo motivo ripetete e trattate dai tre ai cinque punti, uno ad uno. Gli SST cominceranno allora ad avere un’eco molto forte. Trovare e trattare gli SST con il riconoscimento dei Super Vasi 1. Tutti gli SST sono localizzati nei punti dove si intersecano i Super Vasi. Ad esempio l’SST del braccio #2 è sul Super Vaso principale spesso dell’avambraccio, trovato in precedenza nel riconoscimento del meridiano. In questa localizzazione c’è il punto d’incrocio del Super Vaso principale spesso e del Super Vaso circolare; individuate perciò i Super Vasi seguendo i cinque aspetti. • Come prima cosa localizzate il Super Vaso spesso. • Successivamente provate a visualizzare il Super Vaso ad anello. • Poi localizzate il punto di intersecazione dove c’è l’SST. 2. L’SST è nel punto d’intersecazione. Comunque, non potete localizzare l’SST partendo solo da questo presupposto. Il punto d’intersecazione è circa un millimetro di diametro: in quel millimetro provate ad immaginare il punto dove il ricevente maggiormente voglia la pressione. L’empatia espressa attraverso il sesshin dal terapeuta provoca nello tsubo una risposta, e rende possibile scoprire l’SST. Gli SST possono Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato 135

essere percepiti come una punta di riso più larga rispetto a quella degli tsubo regolari. 3. Dopo aver localizzato gli SST procedete al trattamento seguendo i passi del Metodo Tsubo.

LE DICIOTTO UBICAZIONI DEGLI SST

Collo (I) a

Collo (I) b

136 Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato

SST #1 (collo 1). Alla base del collo, con il ricevente supino e con la testa rivolta dalla parte opposta all’area trattata. La mano ho (da supporto) è posizionata sulle spalle o sulla parte superiore del braccio, e la direzione sha (proiezione) del pollice è verso l’interno, verso la trachea (la via del respiro). Il Jaki è rilasciato dal petto e dalla gola. Solitamente l’eco va verso la parte superiore del braccio e poi nell’avambraccio e verso la punta delle dita. SST # 2 (collo 2). Nella zona superiore anteriore del collo, con il ricevente sdraiato sul fianco o supino (come sopra). L’operatore si inginocchia a lato del ricevente con una o entrambe le ginocchia appoggiate sul pavimento. La mano ho dell’operatore è posizionata sulla testa o sulle spalle e la direzione sha del pollice è verso il centro interno della testa. L’articolazione del pollice può essere flessa se necessario. L’eco va verso le orecchie e dentro gli occhi. In aggiunta alle punte delle dita e dei piedi, le cavità del cranio sono le altre zone da dove viene rilasciato il jaki. Questo SST può essere efficace nei casi dove l’SST #3 sul collo è chiuso per una profonda interiorizzazione del jaki.

SST # 3 (collo 3). Nella parte superiore dietro al collo, con il ricevente sdraiato sul fianco. L’operatore s’inginocchia dal lato del ricevente con una o entrambe le ginocchia appoggiate a terra. La mano ho è posizionata sulla spalla e la direzione sha del pollice è verso il centro interno della testa. L’eco si muove spesso verso gli occhi, le orecchie, la bocca e qualche volta la punta della testa. Il jaki viene generalmente liberato dalla testa.

SST # 4 (collo 4). Sul collo tra l’SST # 1 e # 2 sul Super Vaso a spirale (diagonale), con il ricevente sdraiato sul fianco. La mano ho dell’operatore è posizionata sulla testa e la direzione sha del pollice è verso l’interno del tronco attorno al tanden danchu medio, localizzato tra i capezzoli nel centro del petto.

SST # 5 (parte superiore della schiena 1). Alla base del collo o sulla parte superiore della spalla, con il ricevente sdraiato sul fianco. La mano ho dell’operatore è posizionata sulla spalla o sulla testa e la direzione sha del pollice è verso l’interno dell’hara (addome). Se l’eco è verso la scapola significa che la localizzazione ed il metodo applicato sono corretti. Qualche volta l’eco è alla testa, ma questo indica che la profondità del metodo è stata un po’ superficiale o che la localizzazione non era esattamente sull’SST. Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato 137

SST # 6 (parte superiore della schiena 2). Sulla parte superiore della schiena, leggermente distante dalla spina dorsale, con il ricevente sul fianco. Utilizzate entrambe le mani nella posizione farfalla, dove un pollice agisce come ho a l’altro lavora sull’SSt come sha. La direzione sha del pollice è all’interno della scapola. L’eco è verso l’esterno della spalla e in basso dentro il braccio.

SST #7 (parte superiore della schiena 3). Sopra la parte superiore del braccio, sull’esterno della spalla, con il ricevente sdraiato sul fianco. L’operatore è di fronte al ricevente. Utilizzate entrambe le mani a farfalla. La direzione sha del pollice è verso il centro della scapola. L’eco passa attraverso l’intero braccio. Il jaki è liberato sia dalle spalle che dalla schiena. Questo SST è specialmente efficace per trattare la rigidità delle spalle. È importante non dimenticare di lavorare sul braccio dopo questo SST, per evitare una forte Risposta Menken dopo il trattamento. Nota bene. La Risposta Menken si può manifestare dopo la terapia, quando l’espulsione delle tossine sotto forma di jaki porta a far emergere le emozioni e i disturbi che erano stati soppressi in precedenza. Possono verificarsi sintomi come fatica, sonnolenza, diarrea, mal di testa o dolore crescente. Applicare un trattamento adeguato agli arti diminuisce la gra138 Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato

vità della Risposta Menken.

SST #8 (parte superiore della schiena 4). Sulla schiena vicino all’SST #6, ma leggermente più in alto, con il ricevente seduto. La mano ho è posizionata sulla spalla e la direzione sha del pollice verso il centro del petto.

SST #9 (braccio 1). All’interno della parte superiore del braccio, approssimativamente a due quinti di distanza dal gomito all’ascella, con il ricevente sdraiato supino. La mano ho è posizionata sulla parte inferiore del braccio e la direzione sha del pollice è all’interno del braccio e leggermente verso il gomito. L’eco viaggia in basso lungo il braccio e nella mano, con il jaki che fuoriesce attraverso le dita. Dopo aver effettuato il trattamento su tutto il corpo, il jaki potrebbe uscire dall’interno profondo verso la superficie e rimanere bloccato nella parte superiore della schiena. Questo SST è molto utile nel risolvere questa situazione ed è perciò molto utilizzato alla fine del trattamento. SST # 10 (braccio 2). All’esterno dell’avambraccio, con il ricevente in posizione supina. La mano ho è posizionata sulla mano del ricevente e la direzione sha del pollice è all’interno del braccio. L’eco viene percepita nella mano e nelle punte delle dita. Potrebbe comportare qualche volta l’espulsione del jaki dal meridiano a spirale. Il dito o le Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato 139

dita coinvolti non sono sempre gli stessi. Il Jaki viene rilasciato dal torso, dove potrebbe essersi accumulato durante il trattamento, o nella parte superiore del braccio creando qualche volta intorpidimento o una sensazione di tedio. Può anche esserci dolore al braccio nei giorni successivi il trattamento. Nel trattare questo SSt è importante proteggersi dal rafforzamento del jaki che porta ad una manifestazione crescente della Risposta Menken.

SST #11 (braccio 3). Sul dorso della mano, nello spazio tra le ossa del mignolo e dell’anulare, con il ricevente supino. La mano ho è posizionata sul polso e la direzione sha del pollice è verso l’interno della linea centrale della mano. L’eco si percepisce solitamente nelle punte delle dita, ma potrebbe essere anche percepita nel braccio quando il jaki, bloccato nella parte superiore del braccio, viene rilasciato attraverso le dita.

SST # 12 (petto 1). Al centro del petto, lungo la linea dal capezzolo alla clavicola, con il ricevente posizionato supino ed il collo girato dalla parte opposta al lato che riceve il trattamento. La mano ho è posizionata sulla parte superiore del braccio e la direzione sha del pollice è all’interno del centro del petto. L’eco fuoriesce dalla parte superiore del braccio liberan140 Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato

do il jaki dal petto. Potrebbe essere rilasciata anche tensione dal viso permettendo al respiro di diventare sempre più profondo e più rilassato.

SST #13 (vita 1) Sulla parte inferiore della schiena, tra le costole ed il fianco, con il ricevente sdraiato di lato. L’operatore si inginocchia accanto al ricevente con il ginocchio esterno sollevato. La mano ho è posizionata sulla parte inferiore della schiena e la direzione sha del pollice è verso la spina dorsale. Quando questo SST viene localizzato appropriatamente il ricevente ne ha la percezione tra il muscolo e la spina dorsale. Questo SST esiste ad un livello molto profondo e rilascia il jaki dall’addome. L’eco va verso il fianco e la parte inferiore della gamba.

SST # 14 (fianco 1) Alla base della cavità dell’osso iliaco, con il ricevente sul fianco. L’operatore di fronte all’addome del ricevente utilizzando la posizione a farfalla delle mani. La mano più vicino alla vita è la mano ho e la direzione sha del pollice è verso il centro del basso ventre. Il jaki viene rilasciato da tutta la parte inferiore della schiena. Normalmente l’eco è prima nella gamba superiore e poi verso la gamba inferiore e le dita dei piedi. Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato 141

SST # 15 (gamba 1). Nell’area incavata, sulla parte alta della gamba dove si trova l’osso pelvico, con il ricevente in posizione supina. Il ginocchio della gamba trattata è sollevato e s’incrocia con l’altra gamba. La mano ho supporta il ginocchio e la direzione sha è verso il basso addome. La mano ho muove la gamba indietro verso il ricevente, in sincronizzazione con l’applicazione della pressione dal pollice sha. L’eco è solitamente forte nella gamba. Quando il jaki è profondamente interiorizzato, dalla parte inferiore della schiena, passa davanti nel fianco e nel bacino. Questo significa che l’SST # 14 verrà chiuso, mentre questo SST diviene attivo.

SST # 16(gamba 2). Dietro la parte superiore della gamba, un po’ esternamente rispetto alla linea centrale e a circa ad un terzo della distanza tra il ginocchio e la linea della natica, con il ricevente prono. L’operatore utilizza la posizione delle mani a farfalla con un pollice come ho e la direzione sha dell’altro pollice verso il centro della gamba piegata leggermente ad angolo verso la parte inferiore della schiena. L’eco si muove lungo la gamba verso il piede e il jaki viene rilasciato dal torso.

SST # 17 (gamba 2). Sull’esterno e al centro della parte inferiore della gamba con il ginocchio della gamba trattata piegato esteriormente e il ricevente sdraiato sul fianco. Questo porta l’SST nella posizione mag142 Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato

giormente trattabile, che potrebbe quasi sembrare essere sull’osso. L’eco è nella parte superiore della gamba o all’esterno del piede, e qualche volta in entrambe e nello stesso momento. Il jaki, che è intrappolato nella parte superiore della gamba, è in grado di cominciare a muoversi verso le dita dei piedi.

SST #18 (gamba 3). Sopra il piede, tra il quarto ed il quinto dito, il ricevente supino con la gamba trattata flessa e con la pianta del piede appoggiata al suolo. La mano ho è posizionata sulle dita dei piedi e la direzione sha del pollice è verso l’interno del piede. L’eco è verso e dentro le dita dei piedi. Quando il jaki si muove verso le estremità, qualche volta rimane intrappolato nelle articolazioni e non viene fatto uscire completamente. Con questo SST il jaki, fermo attorno alla caviglia o che è rimasto nella gamba dal trattamento, può essere rilasciato.

Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato 143

CAPITOLO 7

SHIATSU CON IL MERIDIANO KI IN TUTTO IL CORPO

QUINTO ELEMENTO Forma Base

LA FORMA BASE SUPPORTA LA CARENZA DI KYO DEL KI

Le lezioni ed i seminari di Tao Shiatsu comportano lo studio dei suoi Cinque Elementi. In ognuno dei tre livelli che comprende la formazione del praticante di Tao Shiatsu, ogni elemento si studia a turno seguendo un ordine specifico, o circolazione. I Capitoli Quattro, Cinque e Sei hanno offerto una spiegazione dei primi quattro elementi - Ki Doin, tsubo e trattamento SST, riconoscimento dei Super Vasi con il trattamento del Metodo Ki e trattamento del meridiano kyo. L’ultimo elemento da studiare è il trattamento con la Forma Base, che sarà spiegato in questo capitolo. Ci sono tre Forme Base, in ognuna di esse il trattamento dato al ricevente segue una sequenza specifica: le aree trattate del corpo, l’ordine nel quale vengono trattate ed i Super Vasi utilizzati, tutto è predeterminato. Nelle Forme Base I e II vengono utilizzate quattro posizioni, con il ricevente sdraiato sul fianco, prono, supino e seduto. Queste sono conosciute come le Forme Base. Il tempo richiesto per dare tutte le forme consecutivamente va da quaranta ai sessanta minuti, in base all’esperienza del praticante. Nel terzo livello si insegna una Forma Base avanzata, con un unico 144 Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo

approccio di supporto all’hara. Il ricevente è sul fianco con un ginocchio del terapeuta posizionato sotto il fianco del paziente e l’altro ginocchio sotto l’ascella per sostenere il corpo. Questa forma dura quindici o venti minuti. Potrebbe sembrare ragionevole studiare la Forma Base all’inizio del corso, ma nel Tao Shiatsu s’insegna per ultima. Questo perché quasi tutti gli elementi di studio precedenti sono coinvolti: il Metodo Tsubo, il riconoscimento dei Super Vasi, il trattamento del meridiano kyo. Questo rende il Metodo Ki per la Forma Base l’elemento di maggior sfida da dominare. La pratica clinica del Tao Shiatsu è centrata sulla Forma Base e sul trattamento del meridiano kyo. Tutti i trattamenti medici orientali si basano sui principi di hoho ki (metodo di supporto al ki) e shaho ki (metodo di proiezione del ki). Nello shiatsu, l’hoho ki – il metodo di supporto - è tradizionalmente impiegato per riempire il ki che è diventato carente, mentre lo shaho ki – il metodo di proiezione- cambia e trasferisce il ki in eccesso. Per il trattamento Tao Shiatsu l’obbiettivo dell’hoho ki è di cambiare il jaki in seiki, permettendo al ki di venire colmato e rivitalizzato. E’ il trattamento con la Forma Base che ottiene questo risultato. Lo shaho ki allevia il jaki espellendo le tossine ki dal corpo: questo è ottenuto mediante il trattamento del meridiano kyo. Nei casi nei quali il paziente prova un dolore acuto, il trattamento del meridiano kyo viene applicato prima di tutto per alleviare i sintomi e quindi è seguito dal trattamento della Forma Base. Nel caso di dolore cronico, o per un trattamento generale, il trattamento della Forma Base è applicata per prima, seguita dal trattamento del meridiano kyo.

IL METODO KI PER LE FORME BASE

Ogni sequenza di Forma Base determina quali Super Vasi debbano essere usati ed il numero di tsubo Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo

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su ogni Super Vaso da trattare. Il trattamento della Forma Base ha il suo proprio Metodo Ki che è caratterizzato dall’azione dell’operatore di “prendere in mano la situazione” del corpo del ricevente. In termini pratici questo comporta muovere la pelle ed il muscolo con un movimento in avanti ed indietro con un’angolazione di 45 gradi. A questo movimento corrisponde un cambiamento nel corpo del ki per rilasciare e canalizzare il ki. Questo metodo contrasta con la pressione diretta verso il basso applicata perpendicolarmente sulla superficie del corpo, tradizionalmente utilizzata nello shiatsu. La direzione del ki per compensare quanto non fa la pelle è raffigurata in tutte le fotografie seguenti per la pratica della posizione sul fianco della Forma Base II. Tutte le Forme Base del Tao Shiatsu utilizzano il seguente Metodo Ki. Come mettere in pratica il Metodo Ki per il trattamento della Forma Base.

Il fondo del kyo Premere con un’angolazione di circa 45°

Punto sha tubox Il punto sha (concentrazione del ki) collega allo tsubo

1. Localizzare i Super vasi e gli tsubo Verificate e confermate i Super Vasi da utilizzare e quanti tsubo sui Super Vasi devono essere trattati. Pronunciate queste parole “ punto sha ai Super Vasi”. Poi fate scorrere il punto sha della parte del corpo (pollice, gomito o ginocchio) utilizzata per il trattamento fino a quando si ferma naturalmente. • Il ki e i meridiani rispondono sia alle parole che alle immagini; ciò significa che il punto sha si fermerà naturalmente sul Super Vaso. Se provate a cercare il Super Vaso a livello conscio, questo non succederà. Abbiate fiducia nel metodo e lasciate fare al Tao: con questo cuore il metodo funziona ed il punto sha si fermerà naturalmente. • Il punto sha è il luogo dove il ki si concentra maggiormente. Non è un punto fisico ma un’espressione del ki. Ricordate che questo metodo di shiatsu non riguarda la semplice pressione fisica effettuata con una particolare

146 Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo





parte del corpo. • Dopo aver localizzato il Super Vaso, ripetete di nuovo “ punto sha al Super Vaso”. Fate scorrere il punto sha lungo il Super Vaso. Vale lo stesso principio e il punto sha si fermerà naturalmente sullo tsubo da trattare. • Nel Primo Livello è importante specialmente avere fiducia nel metodo, dal momento che questo svilupperà il cuore necessario per affidare “il lavoro” al Tao.

2. Trovare la migliore angolazione del gomito Nella sezione del Metodo Tsubo è già stato spiegato come trovare il miglior angolo del gomito per il punto sha del pollice o della mano. Quando il punto sha è il gomito (sull’ulna dell’avambraccio), ci sono tre movimenti per trovare il miglior angolo: di lato, inclinandosi verso l’alto e verso il basso e ruotando attorno al dito medio (foto sotto). Quando il punto sha è il ginocchio (sulla tibia, appena sotto il ginocchio), c’è solo il movimento di inclinazione verso l’alto ed il basso per trovare la miglior angolazione. Quando viene raggiunto un certo livello di immaginazione empatica, la miglior angolazione verrà individuata a livello di subconscio.

Inclinazione in alto ed in basso

Di traverso

Ruotando attorno al dito medio

3. Localizzare nuovamente lo tsubo Uscite una volta dallo tsubo e poi localizzatelo nuovamente immaginando dove il ricevente voglia Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo

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maggiormente ricevere la pressione. Tutto ciò viene spiegato in dettaglio nella sezione del Metodo Tsubo. In questo modo troverete la migliore connessione del punto sha allo tsubo dei Super Vasi. 4. Raggiungere il fondo dello tsubo con l’immaginazione empatica • Quando utilizzate il punto sha del pollice, effettuate una pressione sullo tsubo del Super Vaso con l’immaginazione empatica, stendendo i vostri gomiti muovete la pelle del ricevente. • Quando utilizzate il punto sha del gomito: sollevate la mano così che il punto sha si muova verso il basso per raggiungere la profondità. Quando utilizzate il punto sha del ginocchio: sollevate il fianco per raggiungere la profondità. 5.Adattamento Continuate ad accrescere l’immaginazione empatica nel fondo per 1-2 secondi. Poi rilassate il vostro gomito e lasciate risalire il pollice alla superficie, in sincronia con la vostra immaginazione. • Quando utilizzate il punto sha del gomito: abbassate la mano. •Quando utilizzate il punto sha del ginocchio: abbassate il fianco. COME FAR PRATICA CON IL TRATTAMENTO DELLA FORMA BASE UTILIZZANDO L’IMMAGINE DEL MAESTRO 1. Guardate ciascuna foto e poi copiate il movimento. 2. Non seguite soltanto la forma e la posizione fisica mostrate in ogni foto, ma immaginate anche profondamente la forma e l’espressione del cuore con le quali l’insegnante sta dando lo shiatsu. 3. Lo tsubo del Super Vaso raggiungerà il fondo dello tsubo attraverso il ki ed il cuore ricevuti dall’insegnante. 148 Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo

Pressione col palmo

Pressione con parte della mano escluse le dita

Pressione a presa

Pressione con i pollici

Pressione con il gomito (ulna)

Pressione con quattro dita

Pressione con il ginocchio

Pressione con il dito medio

Tecniche per lo shiatsu nella Forma Base Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo

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Forma Base nella Posizione sul Fianco Tutti i Super Vasi per la Forma Base sono indicati sulla mappa nel modo seguente: Spesso= Medio = – • – • – • – • – Sottile= ......................... • Posizionate il ricevente come mostrato nella foto e assumete la posizione indicata per l’operatore. • La posizione della mano Sha (di proiezione) e la direzione del ki sono indicate come una linea continua con la freccia che mostra la direzione per muovere la pelle • La posizione della mano ho (di supporto) e la direzione del ki sono indicate come una linea tratteggiata con la freccia che indica la direzione per muovere la pelle • Incominciate con il/la ricevente sdraiato/a sul suo lato destro e la testa appoggiata su un cuscino. L’operatore si posiziona dietro il ricevente, di fronte alle gambe. Mettetevi in ginocchio con i metatarsi appoggiati a terra e le dita sollevate.

1. La pressione a presa sulla coscia sinistra Ho: tenete il piede con la vostra mano sinistra. La direzione per muovere la pelle è verso le dita dei piedi. Super Vasi: principale Spesso localizzato all’interno della gamba. Sha: Posizionate la mano destra sulla parte superiore della gamba con il punto sha del pollice sul Super Vaso. Muovete la pelle verso il ginocchio su tre punti.

2. Pressione del pollice sul polpaccio Ho: posizionate entrambe le mani in modo omogeneo sulla gamba inferiore. La direzione per muivere la pelle è verso di voi ruotando le vostre mani all’indietro. Super Vasi: principale Spesso (localizzato all’interno della gamba). Sha: posizionate il punto sha del vostro pollice destro sul Super Vaso e muovete la pelle verso di voi in tre punti.

150 Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo

3. Pressione a presa sull’esterno del piede Ho: Posizionate la vostra mano destra sulla parte inferiore della gamba sopra la caviglia. La direzione per muovere la pelle è verso il ginocchio. Super Vaso: principale Sottile (localizzato nel centro del piede). Sha: Prendete il piede con la vostra mano sinistra così il punto sha del pollice è sul Super Vaso. Muovete la pelle in direzione delle dita su tre punti. Incominciate da sopra le dita dei piedi e andate verso la caviglia.

4. Pressione del ginocchio sull’interno della coscia Ho: posizionate la vostra mano sinistra in fondo al piede destro del ricevente e la vostra mano destra sulla natica. Muovete la pelle con la mano destra verso la schiena e simultaneamente verso le dita del piede con la mano sinistra. Super Vaso: Medio (localizzato nella parte centrale della gamba). Sha: posizionate il punto sha del vostro ginocchio destro sul Super Vaso della parte superiore della gamba. Muovete la pelle verso l’altra gamba del ricevente su tre punti.

5. Pressione del ginocchio sulla parte inferiore della gamba Ho. Tenete l’estremità del piede del ricevente con la mano sinistra. La direzione del movimento della pelle è verso le dita del piede. Posizionate il vostro ginocchio destro sulla parte superiore della gamba vicino alla natica. La direzione del muovere la pelle è verso la natica. Super Vaso: Medio, localizzato nella parte centrale della gamba. Sha: il punto sha del vostro pollice destro è posizionato sul Super Vaso della parte inferiore della gamba. Muovete la pelle su tre punti verso l’altra gamba. Il ginocchio sinistro è vicino al pollice e lo supporta, ma non esercita pressione. . Muovetevi in basso verso il piede.

6. Pressione del ginocchio sul fondo nella parte posteriore della gamba Ho: posizionate la mano destra sulla parte inferiore della gamba sopra la caviglia. La direzione nel muovere la pelle è verso il ginocchio. La mano sinistra è sul pavimento. Super Vaso: secondario Sottile posto nel centro del piede. Sha: il punto sha del vostro ginocchio sinistro è posizionato sul Super Vaso. Muovete la pelle nella direzione delle dita dei piedi su tre punti. Cominciate dal tallone e muovetevi verso le dita. . Ginocchio parallelo al ricevente con il vostro ginocchio destro sollevato. Fate toccare leggermente la schiena del ricevente con la vostra gamba sinistra.

7. Pressione del palmo dietro la testa Ho: posizionate il palmo sinistro sull’area della tempia del ricevente. La direzione del muovere la pelle è all’esterno verso il viso con un movimento a spirale. Super Vaso: principale Sottile. Sha: il punto sha della vostra mano destra è posizionato sul Super Vaso. Muovete la pelle con una direzione verso l’esterno su tre punti, con un movimento a spirale.

8. Pressione del palmo a lato del viso Ho: posizionate il vostro palmo destro dietro la testa del ricevente. Muovete la pelle verso l’esterno, con un movimento a spirale. Super Vaso: Medio Sha: il punto sha della parte inferiore della vostra mano sinistra è posizionato sul Super Vaso. Il movimento della pelle è verso l’esterno su tre punti con un movimento a spirale. . Spostatevi leggermente in basso per lavorare sul collo.

9. Pressione a presa al collo Ho: posizionate la vostra mano sinistra sopra la spalla del ricevente. La direzione del movimento della pelle è dietro e leggermente verso di voi. Super Vaso: secondario Sottile (dentro il collo), medio (centro), principale sottile (all’esterno del collo). Sha: posizionate il punto sha del vostro pollice destro sul primo Super Vaso. Muovete la pelle su tre punti, su ognuno dei tre Super Vasi, ruotando la mano allontanandola da voi. . Abbassate il vostro ginocchio destro e sedetevi sui talloni con le dita sollevate.

Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo

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10. Pressione dell’ulna sul collo Ho: posizionate la vostra mano destra sulla scapola destra della spalla del ricevente. La direzione nel movimento della pelle è verso il basso. Super Vaso: Medio (centro). Sha: posizionate il punto sha sull’ulna dell’avambraccio sul Super Vaso. Muovete la pelle all’esterno su tre punti. Spostatevi di fronte alla testa del ricevente. Sedetevi sui talloni con le dita dei piedi sollevate.

12. B Pressione del pollice sulla parte inferiore della schiena Ho: posizionate tutta la mano sinistra attorno alla vita accanto alla spina dorsale del ricevente. La direzione del muovere la pelle è lontano da voi. Super Vaso: Spesso sub (appena fuori dal lato sinistro della spina dorsale). Sha: posizionate il punto sha del pollice destro sul Super Vaso accanto alla spina dorsale, con le dita in basso posizionate dalla parte opposta. Muovete la pelle su tre punti lontano da voi. . Spostatevi di fronte alle spalle del ricevente. Sedetevi sui talloni con le dita sollevate.

11. Pressione dell’ulna sopra le spalle Ho: posizionate la vostra mano sinistra sulla schiena del ricevente. La direzione in cui muoverete la pelle è verso i piedi. Super Vaso: Sottile(che scorre sopra le spalle). sha: posizionate il punto sha sull’ulna dell’avambraccio, sul Super Vaso. Muovete la pelle verso i piedi su tre punti. Spostatevi di fronte alla parte superiore della schiena del ricevente. Sedetevi sui talloni con le dita dei piedi sollevate.

12.C Pressione del pollice sulla parte interna della scapola Ho: posizionate le vostre mani sulla schiena del ricevente nella posizione a farfalla. Muovete la pelle tirando indietro le dita verso di voi mentre esercitate una pressione coi pollici in avanti. Super Vaso: Principale Spesso (leggermente all’interno della linea della scapola). Sha: il punto sha del pollice destro muove la pelle su tre punti sul Super Vaso, lontano dall’operatore. . Appoggiatevi sul metatarso dei vostri piedi, sollevate entrambe le ginocchia e fatele riposare leggermente sulla vita e sulla natica del ricevente. Mantenete il peso sui piedi e cercate di non appoggiarvi sul ricevente.

152 Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo

12 .A Pressione del pollice sulla parte superiore della schiena. Ho: posizionate le vostre mani sulla schiena del ricevente nella posizione a farfalla. Muovete la pelle tirando indietro le dita verso di voi mentre premete i pollici in avanti. Super Vaso: Spesso sub (leggermente all’esterno del lato sinistro della spina dorsale). Sha: il punto sha del pollice destro muove la pelle su tre punti sul Super Vaso, lontano dall’operatore. Spostatevi in basso, sulla parte inferiore della schiena, e sedetevi sui talloni paralleli al ricevente. Sollevate il vostro ginocchio destro (esterno) e lasciate che la vostra gamba sinistra (dita sollevate) tocchi leggermente la schiena del ricevente.

13. Pressione dell’ulna sul braccio Ho: posizionate il braccio sinistro del ricevente sulle vostre ginocchia e tenete il polso con la mano sinistra. La direzione del movimento della pelle è verso la mano del ricevente. Super Vaso: Sub Sottile (attorno al centro del braccio). Sha: posizionate il punto sha (sull’ulna) dell’avambraccio sul Super Vaso. Muovete la pelle verso la mano su tre punti della parte superiore del braccio e tre punti dell’avambraccio.

14 A. Pressione a presa sul braccio Ho: piegate il braccio del ricevente, posizionate il dorso della mano sul fianco e tenete il polso con la vostra mano sinistra. La direzione del movimento della pelle è dietro, verso di voi, ruotando la vostra mano. Super Vaso: Medio. Sha: prendete la parte superiore del braccio e posizionate il punto sha del pollice destro sul Super Vaso. Muovete la pelle verso di voi su tre punti ruotando la vostra mano verso l’interno.

16. Pressione dell’ulna nella parte interna superiore del braccio Ho: tenete il braccio del ricevente sopra o sotto il gomito. La direzione nel muovere la pelle è verso la mano del ricevente. Super Vaso: Medio. Sha: il braccio sinistro dell’operatore è perpendicolare al braccio del ricevente. Posizionate il punto sha dell’ulna sul primo punto (nella cavità appena sotto l’osso della spalla) e muovete la pelle verso il gomito;.poi su tre punti sul Super Vaso della parte superiore del braccio. . Giratevi di fronte al ricevente con i fianchi sollevati.

14 B. Pressione a presa sul braccio Ho: tenete la vostra mano destra sull’ultimo punto della parte superiore del braccio che ora diventa ho. La direzione del movimento della pelle è verso di voi ruotando la vostra mano. Super Vaso: Medio. Sha: prendete la parte inferiore del braccio sotto il gomito e posizionate il punto sha del vostro pollice sinistro sul Super Vaso. Muovete la pelle verso di voi su tre punti ruotando la vostra mano verso l’interno. . Ora giratevi, tenendo ancora il braccio del ricevente sopra il gomito con la vostra mano sinistra e sedetevi sui talloni (dita sollevate) parallelamente al ricevente. Toccate leggermente la schiena del ricevente con la vostra gamba sinistra.

15. Ruotate il braccio e la spalla Ho: posizionate la vostra mano destra sulla spalla e utilizzatela come perno del movimento. Sha: con il vostro braccio sinistro a coppa sulla parte superiore del braccio, sopra il gomito, muovete la pelle all’esterno verso il gomito e ruotate il braccio in senso orario tre volte. Alla terza rotazione portate il braccio in basso e posizionatelo sulla testa.

17 A Estensioni del braccio Posizionate il vostro braccio destro sopra il gomito e quello sinistro sul fianco. Appoggiando il peso del corpo muovete la pelle verso l’esterno con entrambe le mani simultaneamente.

17 B Estensioni del braccio Prendete il polso sinistro del ricevente e mantenetelo, con le dita intrecciate, verso il vostro corpo. Poi appoggiando la parte superiore del corpo all’indietro, muovete la pelle sul braccio. Una sola volta. Riposizionate il braccio delicatamente. . Giratevi e posizionatevi paralleli al ricevente. Sedetevi sul vostro tallone sinistro (dita abbassate) e sollevate il ginocchio destro. Toccate leggermente la schiena del ricevente con la vostra gamba sinistra.

Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo

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18 Pressione dell’ulna sulla schiena Ho: il palmo destro è posizionato vicino al punto sha dell’ulna e si muove con essa. La direzione del muovere la pelle è verso il fianco. Super Vaso:medio. Sha: il punto sha dell’ulna sinistra dell’operatore è posizionato sul Super Vaso. Muovete la pelle verso la vita su tre punti, iniziando dalla parte inferiore della scapola. Continuate su tre punti dalla vita alle natiche. . Giratevi di fronte alla schiena del ricevente.

21 Pressione del ginocchio sulla coscia Ho: posizionate la mano destra sul fianco del paziente. La vostra mano sinistra è posizionata sulla gamba sinistra del ricevente sotto il ginocchio. La direzione del muovere la pelle è verso il piede. Super Vaso: principale Spesso. Sha: il punto sha del ginocchio sinistro dell’operatore è posizionato sul Super Vaso e muovete la pelle su tre punti verso il basso. . Spostatevi verso il basso di fronte al polpaccio.

19 A Pressione del gomito/ulna sulla schiena Ho: la mano sinistra è posizionata sulla vita. La direzione in cui muoverete la pelle è lontano da voi. Super Vaso: Sub Spesso. Sha: posizionate il punto sha dell’ulna sinistra sul Super Vaso . Muovete la pelle lontano da voi su tre punti, spostandovi dalla scapola al centro della schiena. 19 B Pressione del gomito/ulna sulla schiena Ho e sha: come sopra. Super Vaso: principale Spesso (appena dentro l’angolo interno della scapola). . Spostatevi ulteriormente sotto i fianchi del ricevente.

22 Pressione del pollice sul polpaccio Ho: posizionate entrambe le mani insieme con i pollici sulla parte anteriore della gamba e con le dita applicate una pressione di supporto sulla parte posteriore. La direzione del muovere la pelle è dietro verso l’altra gamba. Super Vaso : principale Spesso. Sha:posizionate il punto sha del pollice destro dell’operatore sul Super Vaso e muovete la pelle su tre punti, in basso verso il pavimento.

154 Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo

20 Pressione del gomito sulla parte inferiore della schiena Ho: posizionate l’ulna sinistra sul fianco. Intrecciate le mani con le dita all’interno e con le punte del dito indice che si toccano. Incrociate il pollice sinistro sopra l’estremità del destro. La direzione in cui muoverete la pelle è distante da voi. Super Vaso: sub Spesso. Sha: posizionate il punto sha dell’ulna destra sul Super Vaso e muovete la pelle lontano da voi. Trattate quattro o cinque punti, dalla parte inferiore della schiena e continuate sulla parte superiore del sacro, utilizzando gradualmente entrambi i gomiti insieme. . Inginocchiatevi all’esterno della gamba destra del ricevente o tra le due gambe, in base alle dimensioni dell’operatore e del ricevente. Posizionate la vostra gamba sinistra perpendicolare alla parte superiore della gamba sinistra del ricevente.

23 Ripetete il passo 3 sul piede Poi ripetete i passaggi 4, 5 e 6 sull’interno della gamba.

24 Allungamento vertebrale Posizionatevi perpendicolari al paziente con i vostri fianchi sollevati. Posizionate la mano destra sull’area sinistra della spalla (verso l’ascella) e muovete la pelle per spostare la spalla in direzione del pavimento. Posizionate la mano sinistra sopra il ginocchio del paziente e muovete la pelle simultaneamente nella direzione opposta alla mano destra.

25 Allungamento laterale Con la vostra mano sinistra sollevate la gamba sinistra del ricevente. Posizionate il vostro ginocchio sinistro contro la parte superiore della coscia vicino alla natica. Ora posizionate la vostra mano destra sulla scapola destra del ricevente. La direzione del movimento della pelle è verso la testa. Tirate la gamba destra muovendo la pelle verso le dita del piede, utilizzando il ginocchio come perno. • Sedetevi sui talloni (con le dita sollevate) a lato del ricevente.

26 Completamento – Portate il ki in basso e spazzolate Ho: posizionate la vostra mano sinistra sulla parte inferiore della schiena del paziente. Sha: effettuate una pressione con il palmo della mano destra su tre punti, sulla parte sinistra della spina dorsale. Muovete la pelle verso i piedi simultaneamente, con entrambe le mani, e portate in basso il ki. • Posizionate la mano destra in un area sopra o vicino alla scapola. Muovete la pelle verso il basso e rilasciate, spostando la mano (spazzolatura) con velocità crescente in basso sulla schiena, sul fianco e fuori. Fatelo due volte. Ripetete i passaggi 1-26 sul lato opposto.

COME SVILUPPARE UN PROGRAMMA DI STUDIO DEI CINQUE ELEMENTI

Studiare con un insegnante di Tao Shiatsu è ovviamente l’opportunità migliore per avere completa padronanza di questi metodi e poterli applicare nel trattamento. Tuttavia, quando ciò non è possibile le seguenti linee guida vi consentiranno di seguire un percorso di studi del Tao Shiatsu, specialmente utilizzando l’immagine del maestro come è stato scritto in precedenza. La formazione sul Metodo Tsubo e sul Metodo Ki devono essere completati prima di effettuare un trattamento. Seguite questo programma: 1. Praticate il Renki ( p.87) e la Meditazione con Respirazione del Ki (p.135). Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo

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2. Fate pratica sulla localizzazione ed il trattamento degli tsubo e SST, sia con il Metodo Tsubo che con il Metodo Ki. (vedi p.134). 3. Imparate e mettete in pratica le posizioni del trattamento delle Forme Base I e II. In questo libro viene mostrata solo la posizione sul fianco della Forma Base II. Per foto e spiegazioni della posizione prona e supina e della posizione da seduti fate riferimento al libro Tao Shiatsu: Terapia per il XXI secolo. 4. Per effettuare il trattamento, applicate il trattamento con la Forma Base nella posizione sul fianco e poi seguite il trattamento dei meridiani. NOTA: La pratica clinica e l’insegnamento del metodo Tao Shiatsu possono essere condotti solo dalle persone che sono state certificate dalla Società Internazionale Tao Shiatsu.

TRATTARE GLI TSUBO CON IL METODO TSUBO

1. Localizzate la punta del chicco di riso e continuate a sentire in ogni momento come lo tsubo va verso il fondo, raggiunge il fondo, e il ki comincia ad esercitare una pressione contraria contro il vostro pollice. 2. Continuate in ogni momento ad immaginare empaticamente la sensazione vitale del ricevente. 3. Adattatevi al ki del ricevente e rilassate i gomiti quando il fondo dello tsubo comincia ad emergere. Lavorate con questi passi e successivamente praticate con il Metodo Ki.

IL TRATTAMENTO DEGLI TSUBO CON IL METODO KI

1. Localizzate lo tsubo con un’immaginazione empatica e date conferma con il vostro dito medio. 2. Toccate lo tsubo con il pollice e, con immaginazio156 Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo

ne empatica crescente e naikan (focalizzando la mente ed il cuore verso il Super Vaso), fate scivolare il pollice indietro verso il Super Vaso. 3. Il vostro pollice si fermerà naturalmente al Super Vaso, a circa 2-3 mm dietro dallo tsubo. Sebbene esistano più Super Vasi nella stessa area, l’immaginazione empatica vi permetterà di selezionare il più appropriato per lo tsubo. Seguite il Metodo Ki per lasciare che lo tsubo del Super Vaso raggiunga il fondo del kyo stendendo i vostri gomiti.

Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo

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CAPITOLO 8

MEDITAZIONE CON RESPIRAZIONE DEL KI

La meditazione del respiro fa parte del Ki Doin. L’importanza della sua pratica, tuttavia, va ben oltre la formazione shiatsu. L’ho perciò inserita nel capitolo finale che si focalizza su come tutti possiamo prenderci la responsabilità per la salute e la cura di noi stessi e degli altri su una scala più vasta.

REAGIRE AD UN’ECCESSIVA INTERIORIZZAZIONE DEL KI

La vita moderna è piena di solitudine, insicurezza, ansia e preoccupazione. I paesi sviluppati in particolare esibiscono uno stile di vita che è sempre più individualista e assorbito dall’io. Quando le vite delle persone sono vissute con un obbiettivo così rivolto verso se stesse, il ki diviene in modo crescente interiorizzato. Le persone delle nazioni sviluppate che visitano i paesi in via di “sviluppo” rimangono spesso sorpresi dalla leggerezza e da un espressione del ki e dello stile di vita rivolto all’esterno. Questo evidenzia come sia eccessivamente interiorizzato l’attuale ambiente delle relazioni umane. Avere abbastanza soldi per provvedere alle necessità della vita significa che le persone sono sempre

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più delle entità indipendenti. Non hanno più bisogno dell’aiuto degli altri. Questa situazione porta all’isolamento che a sua volta crea insicurezza. La necessità di aiutare ed essere aiutati crea uno scambio sano di ki tra le persone. Noi possiamo vivere senza l’aiuto degli altri ma, senza che ce ne accorgiamo, molto viene perduto quando questo accade.

IL KI DI GUARIGIONE RITORNA A CHI LO DONA

Praticare gi esercizi Renki per soli quindici minuti tutti i giorni cambierà la forza del ki e la vostra sensibilità. L’unità del cuore e del corpo diventerà più profonda e il ki verrà purificato aumentando il potenziale di guarigione. Il cuore Tao è il cuore universale della natura: è questo cuore che crea il ki con il più grande potere di guarigione per il trattamento Tao Shiatsu. Il cuore Tao cresce ed aumenta attraverso la fiducia nel Tao – lo Spirito Universale - esprimendo gratitudine per tutto ciò che è dato e ricevuto. Desiderare di dare ciò che si ha di meglio agli altri sviluppa la dedizione di esprimere questo cuore in azioni pratiche. In definitiva il cuore Tao porta a rendersi conto che niente è un prodotto di abilità propria, che il Tao è la forza che supporta tutta la vita. Vedere tutto questo semplicemente come una stato idealizzato, ottenibile solo dai saggi o da persone speciali, è perdere l’opportunità di coltivare e sviluppare il proprio cuore. Naturalmente ciò richiede sforzo, ma crea il potenziale per la massima profondità del ki di guarigione. È un errore pensare che questo sia di beneficio unicamente per chi pratica lo shiatsu. Sforzarsi di fare qualcosa per gli altri è il modo per tutti gli esseri umani di vivere delle vite più ricche: l’alternativa è trascorrere il nostro tempo a calcolare come garantirci la nostra sicurezza individuale. Ciò che viene dato senza condizioni ritornerà a chi l’ha donato. Questo è un principio universale del ki.

Capitolo 8: Meditazione con Respirazione del Ki 159

MEDITAZIONE CON RESPIRAZIONE DEL KI

Come praticante buddista del ramo della Terra Pura giapponese, per molti anni la mia pratica regolare è consistita nella forma del chanting Buddista chiamato Nem-butsu, con cui si invoca il nome di Amida Buddha. L’obbiettivo è di purificare il ki di se stessi e quello degli altri. Comunque, non è necessariamente appropriato raccomandare questa pratica a persone che non sono cresciute con questa tradizione spirituale. Come alternativa, allora, io consiglierei la meditazione con Respirazione del Ki , che può essere praticata a prescindere che voi stiate seguendo o meno una pratica spirituale. Può aiutare chiunque a sviluppare una maggiore compassione e a portare la guarigione, perché si basa sul desiderio e la speranza per il meglio per gli altri. Questa pratica è entrata nella mia vita un giorno, quando mi resi conto che, allorché il punto focale della consapevolezza (il centro del ki) era localizzato nel tanden di fondo (due metri sotto il corpo fisico), il ki più forte veniva incanalato fuori attraverso le mani. Spesso nelle pratiche meditative noi scopriamo che la concentrazione è diretta su aree del corpo fisico come l’addome o le narici. È da questa osservazione che nacque il Metodo della Respirazione Ki. Praticare la meditazione con la respirazione del ki Vi invito a provare questo esperimento. Con qualcuno che conoscete (preferibilmente qualcuno che pensate possa aver piacere nel provare un’esperienza nuova ed interessante) sedetevi in modo che la sua schiena sia rivolta verso di voi. • Posizionate le vostre mani sulla sua schiena. • Cercate di svuotare la mente e non pensate a niente. • Abbassate il vostro punto di consapevolezza fino al tanden di fondo – basta immaginare un punto approssimativamente due metri sotto di voi - e respirate 160 Capitolo 8: Meditazione con Respirazione del Ki

partendo da là. Il ricevente percepirà una forte sensazione del ki che viene incanalato quando espirate.

LA RESPIRAZIONE DEL KI IN CINQUE PASSAGGI Corpo del ki

Applicate i principi seguenti e provate a praticare per tre minuti. Chiedete al ricevente le sensazioni . 1. Lasciate andare in basso al vostro centro del ki al tanden del fondo. 2. Inspirate ed espirate lentamente dal tanden di fondo. 3. Inspirate ed espirate mentre visualizzate un simbolo spirituale – un immagine, foto, o simbolo - che vi colleghi in modo profondo allo spirito universale. Visualizzate il simbolo spirituale che si espande per colmare completamente il corpo fisico ed il corpo del ki. 4. Pregate per la salute, felicità e crescita spirituale degli altri espandendo il simbolo in modo che vengano inclusi il mondo intero e tutte le persone. Continuate a provare ad espandere infinitamente il simbolo spirituale così che l’intero universo e tutti gli esseri vengano inclusi. 5. Per continuare ad espandere e rafforzare l’immagine del simbolo spirituale e così approfondire il potere della preghiera, dovete vedere il vostro cuore attraverso lo stato di naikan, o con una continua consapevolezza.

1. Ki al tanden di fondo

Respirare dal tanden di fondo

3. Immaginate il simbolo spirituale al tanden di fondo ed espandete l’immagine quando respirate.

Il significato del simbolo spirituale, della preghiera e del naikan Il ki della guarigione scaturisce dalla fonte di tutta l’esistenza. Non è mai personale. Questo è il motivo per cui si utilizza l’immaginazione profonda del simbolo spirituale: attraverso di esso ci connettiamo con la fonte dell’universo, ciò che gli antichi greci chiamavano Tohen o l’ Uno. L’essenza vera dell’universo non va ricerCapitolo 8: Meditazione con Respirazione del Ki 161

Taoismo

Induismo

Giudaismo

Buddismo

Cristianesimo

Islam

Animismo

Shinto

Simboli delle tradizioni spirituali tradizionali

cata nella teoria dei quanti, ma nel Cuore dell’Assoluto. Lao Tsu, il Buddha, Mosè, Gesù, Maometto - tutti i maestri spirituali, santi e saggi – erano profondamente uniti alla sorgente dell’esistenza universale. Immaginando la loro immagine o il simbolo associato alle tradizioni che fondarono (come la croce, il fiore di loto o il simbolo yinyang), si riceve il ki dalla fonte universale. Sin dagli inizi del Buddismo Mahayana, le sue pratiche si sono basate sulla visualizzazione dell’immagine del Buddha. Tuttavia, qualche setta mistica Buddista utilizza anche caratteri scritti. Le sette esoteriche Buddiste del Giappone, ad esempio, hanno come oggetto di immagine la prima lettera dell’alfabeto Sanscrito. Quindi dovrebbe essere oggetto di immaginazione il simbolo tradizionale più appropriato e in grado di connettervi nella maniera più profonda allo spirito universale, qualunque esso sia, il carattere cinese Tao, il carattere ebraico per Dio o la lettera sanscrita Om. È essenziale la preghiera per “ la salute e la felicità di tutti gli esseri”. Se l’espirazione, nel metodo della respirazione, è fatta con il cuore, viene inviato un ki positivo agli altri. Quando qualcuno è ammalato, anche se una distanza vi separa, attraverso questa pratica gli può essere inviato un ki positivo di guarigione. Questa è la preghiera. Se la persona che non sta bene è presente, gli offrirete questa preghiera direttamente. Posizionate le vostre mani dove viene percepito il dolore e utilizzate la Respirazione del Ki. San Paolo disse nella Bibbia: “E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla.” (1 lettera ai Corinzi 13:2) Questo si applica a qualsiasi pratica spirituale. Sarebbe vuota se non ci fosse un cuore rivolto a donare il meglio agli altri. L’esistenza di ognuno di noi contiene simultaneamente l’interezza dell’universo in ogni istante. Potete applicare questo metodo su di voi se avete sintomi di dolore o ferite: posizionate la vostra mano sull’area da trattare ed eseguite la Respirazione del Ki. La guarigione del ki si estende agli altri e, a sua volta, ritorna a voi. La lezione per ognuno di noi è che essere avari o

162 Capitolo 8: Meditazione con Respirazione del Ki

gretti spiritualmente, con le nostre azioni fisiche e mentali, è la vera origine dell’infelicità nelle nostre vite. Come principio finale è richiesto il naikan, o consapevolezza istante per istante. Questa è sempre necessaria per la preghiera e la meditazione. La pratica Buddista Mahayana (e il Tao Shiatsu) potrebbero essere definiti semplicemente come “l’azione dell’immagine e il naikan”. Focalizzandovi sul vostro cuore, vedendo chiaramente l’immagine ed esprimendo la preghiera, diventa possibile continuare ad aumentare la forza dell’immagine del simbolo spirituale e a rendere più profondo il potere della preghiera.

RETE GLOBALE DI UNIFICAZIONE DEL KI

La Società Internazionale Tao Shiatsu ha creato una rete Globale di Unificazione del Ki. Il suo scopo è di circondare la terra con il ki di guarigione dello Spirito Universale. Questa rete spera di portare il migliore ki nella vita di tutti gli esseri viventi, attraverso la pratica della Respirazione del Ki. I membri di questa società nel mondo cercano di dedicare almeno tre minuti al giorno a questo scopo. Immaginate per un momento come possa essere migliore il mondo se un numero crescente di persone si prendesse la responsabilità di aiutare a portare felicità nelle vite degli altri. Come sarebbe più preziosa la vostra vita grazie al contributo a tale fine!

Capitolo 8: Meditazione con Respirazione del Ki 163

Mandala del Buddismo della Terra Pura del bonzo Bennei Yamazaki

164 Capitolo 8: Meditazione con Respirazione del Ki

EPILOGO LE FONTI DEL TAO SHIATSU

COSA HA RESO POSSIBILE IL TAO SHIASTU?

Per un lungo periodo, non era chiaro in me su che cosa mi ha reso possibile di fondare il sistema del Ki e del Cuore del Tao Shiatsu. L’unica cosa chiara era che non si trattava del frutto delle mie capacità. Spero che i miei lettori occidentali capiscano che sto dicendo questo non per il mio atteggiamento orientale di umiltà. Come ho scritto in precedenza, quando ho iniziato con la pratica Tsubo, per un lungo periodo ho pensato che questa pratica aprisse il mio cuore per visualizzare i meridiani e formulare la diagnosi sho. Ma la pratica Tsubo era realmente la fonte del sistema del Ki & Cuore del Tao Shiatsu? Se essa fosse stata veramente la fonte, allora tutti coloro che praticano il metodo Tsubo del Tao Shiatsu sarebbero in grado di effettuare la diagnosi. Sfortunatamente, non era questo il caso. Allo stesso tempo, comunque, il metodo Ki del Tao Shiatsu ha reso possibile ai praticanti di essere in grado di effettuare un trattamento efficace del meridiano kyo senza la diagnosi. Questo era ovviamente meglio che non eseguire alcun trattamento efficace e recava sollievo ai praticanti che si illudevano di diagnosticare i meridiani. 165

ENTRAMBI FACEVAMO PRATICA SULLO TSUBO

La ragione per la quale io ritenni essere in grado di diagnosticare i meridiani attraverso la pratica intensiva dello Tsubo fu perché sapevo che il Maestro Masunaga aveva percorso il mio stesso cammino. Il Maestro Masunaga scrisse nel libro I Meridiani e lo Shiatsu (in giapponese Keiraku to Shiatsu pubblicato da Ido no Nihonsha, 1983): “Ho effettuato una ricerca sul sistema dei ‘canali che rispondono al Ki’. Quando pensavo di aver aperto un paio di canali diversi lungo tutto il corpo, scoprii che nella medicina cinese esistevano sistemi di meridiani molto simili a quelli che io avevo scoperto. Ne rimasi sorpreso e scioccato. Interessante considerare che nelle mappe dei meridiani tradizionali, ho scoperto molte parti che erano abbastanza innaturali come ‘correnti della vita’.” Ciò che intendeva il Maestro Masunaga per “sorpreso e scioccato” era il fatto che aveva trascorso molti anni nella ricerca delle ‘correnti delle linee di energia’, mentre in realtà erano già stati scoperti nell’antica Cina.

Canale di risposta del ki

Cosa intendeva dire il Maestro Masunaga con il ‘canale di risposta del Ki’? È l’eco della corrente quando si lavora sugli Tsubo. Quando compresi di cosa si trattava, mi resi conto che inconsciamente seguivo le sue tracce, sebbene io non avessi ricevuto da lui alcun insegnamento sugli Tsubo. È inoltre interessante notare che sia il Sensei Masunaga che io non facevamo ricerche sui meridiani in quanto tali. Entrambi ‘ricercavamo i canali di risposta del ki’, l’eco degli tsubo. Dopo tre anni di questa ricerca, fui in grado di accedere nel mondo della diagnosi dei meridiani. 166

Chiaramente, il maestro Masunaga non aveva conoscenze dei meridiani all’inizio. Potrebbe sembrare strano per la nuova generazione di praticanti shiatsu; comunque, all’inizio la terapia shiatsu, lo shiatsu non aveva una relazione chiara con la medicina cinese. A quel tempo i praticanti facevano ricerche sulla terapia manuale maggiormente su basi teoriche Occidentali. (Questo è il motivo per il quale lo Shiatsu Namikoshi non utilizza il sistema dei meridiani). Qualche terapeuta shiatsu utilizzava i punti dell’agopuntura nel trattamento, ma abitualmente non si concentrava sui meridiani in sé. Il Maestro Masunaga fu il primo a istituire il sistema di diagnosi dei meridiani nel campo della terapia shiatsu. Nella mia condizione di studente del Maestro Masunaga conoscevo le mappe dei meridiani perché frequentavo i suoi corsi, ma a quell’epoca non riuscivo a sentire l’esistenza dei meridiani; praticavo soltanto gli tsubo. Dovevo ignorare completamente ciò che veniva rappresentato sulle mappe dei meridiani, mentre stavo facendo ricerche sul Metodo Tsubo. In questa maniera, sia il Maestro Masunaga che io non dipendevamo da nessun tipo di conoscenza proveniente dalle mappe dei meridiani esistenti. E quando il mio cuore si aprì per vedere il mondo dei meridiani, fui in grado di provare non solo che i meridiani esistevano veramente, ma anche di mostrare la loro efficacia, proprio come aveva fatto il Maestro Masunaga.

I MERIDIANI ESISTONO NEL MONDO DELLA NON DUALITÀ

Per molto tempo fui convinto che la pratica tsubo era una pratica che accomunava il Maestro Masunaga e me. La pratica Tsubo mi aveva aiutato ad aprirmi al mondo dei meridiani. Tuttavia ultimamente ho incominciato ad avere dei dubbi su tutto ciò. Ora mi rendo conto che i meridiani esistono nel mondo della non dualità - dell’unicità del soggetto e dell’oggetto. I meridiani non esistono oggettivamente 167

e non possono essere riconosciuti come entità fisiche materiali nella vita di tutti i giorni. È solo mediante uno stato del cuore, quando si entra nel mondo della non dualità, che la diagnosi dei meridiani è possibile. Le parole “mondo della non dualità” potrebbero essere viste come un modo per ricamare sulla filosofia Orientale. Ma questa è la realtà dei meridiani, che esiste non come soggetto e neanche come oggetto. I meridiani esistono come unità di entrambi. Eppure, da un punto di vista della nostra consapevolezza di tutti i giorni, è impossibile descrivere qualcosa come unicità dell’oggetto e soggetto. Nella vita di tutti i giorni, qualsiasi cosa identifichiamo è solitamente o oggetto o soggetto. COSA MI HA CONDOTTO AL MONDO DELLA NON DUALITÀ? Quindi, cosa mi ha permesso di entrare nel mondo della non dualità? Non è stato lo shiatsu in se stesso. È avvenuto attraverso la pratica Buddista (Nembutsu) che ho potuto accedere al mondo della non dualità. Se avessi trascorso la mia vita soltanto nella coscienza di tutti giorni, non credo sarei stato in grado di trovare sollievo nella comparazione quotidiana del soggetto e oggetto. Non importa quanto fosse stato il mio impegno nel mettere il cuore nello shiatsu, il lato conscio sarebbe stato ancora intrappolato dalla separazione e dalla comparazione, impedito di riconoscere il mondo tra soggetto e oggetto. Se avessi soltanto praticato lo shiatsu e non mi fossi risvegliato nel mondo del non dualismo, mi sarebbe stato difficile immaginare il mondo dell’unione del soggetto con l’oggetto. C’è qualcuno che veramente pensa sia possibile accedere al mondo della non dualità, il mondo dell’unione di soggetto e oggetto, semplicemente applicando una pressione sul corpo del paziente con i pollici e le mani? Non credo proprio. Il fatto è che i meridiani esistono soltanto nel mondo dell’unione di soggetto e oggetto. Perciò devo ammettere che sono stato in grado di coltivare il sistema 168

del Ki e del Cuore del Tao Shiatsu perché ho praticato il Nembutsu (pratica del Buddismo Mahayana). Fino a non molto tempo fa, come ho già riferito in precedenza, credevo fosse stata la pratica Tsubo a condurmi ad un’apertura al mondo della diagnosi dei meridiani, ma non era così. Sperimentando il mondo della non dualità attraverso la pratica del Nembutsu-Samadhi raggiunsi uno stato dove ero in grado di effettuare una diagnosi dei meridiani. E questo è la spiegazione alla mia frase “diagnosticare i meridiani non dipende dalle mie capacità personali”.

A COSA SOMIGLIA IL MONDO DELLE NON DUALITÀ?

Se qualcuno mi chiedesse “dove si trova il mondo della non dualità?”, gli direi “ È sul confine tra soggetto e oggetto”. Nella consapevolezza quotidiana, quando sentiamo le parole “confine tra soggetto e oggetto”, immaginiamo qualcosa di molto sottile e poco chiaro. Ma, in realtà, è enorme ed infinito, colmo di ricchezza e pace. È inoltre senza limiti con differenti livelli di profondità. Ed è qui che si trovano i meridiani. Potrebbe suonare un po’ strano sentire che è infinito con differenti stadi di profondità in un mondo non dualistico. Ma questa è la realtà del Ki e del mondo spirituale. Il punto dove si trovano i meridiani è ad un livello poco profondo della non dualità, se paragonato alla natura del Buddha o alla Terra Pura. Tuttavia, è completamente differente dalla nostra coscienza di tutti i giorni. Con l’attitudine del cuore di tutti i giorni noi riconosciamo le cose solo come oggetti. E nel mio caso, solo la pratica Buddista mi ha portato allo stato di non dualità.

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PRINCIPALE PRATICA COMUNE

Ricercare l’eco dello Tsubo non è stata la causa che mi ha portato a vedere e diagnosticare i meridiani. Qual è stata, allora, la pratica comune tra il Maestro Masunaga e me stesso? Cosa ha permesso al Maestro Masunaga di entrare nel mondo dei meridiani e stabilire il suo sistema di diagnosi? Non è una cosa molto conosciuta tra i praticanti e gli studenti Occidentali di shiatsu, ma il Maestro Masunaga era anche un praticante Buddista. Un giorno durante una lezione nel centro Iokai ci insegnò il canto del Sutra del Cuore mentre si stava trattando l’hara. Anche nel libro 100 storie di trattamenti (Chiryo Hyakuwa, pubblicato da Nigen Igaku Sha nel 1981) egli scrisse che, quando visitava i pazienti a casa, percepiva la presenza di “spiriti non salvati” e cantava il Sutra del Cuore per loro. Mi ricordo inoltre che, in un’altra classe, disse “Lavorare come praticante shiatsu è lavorare come bonzo. Perché i bonzi Buddisti si tagliano i capelli? Per portare il karma di altre persone.” Un giorno il Maestro Masunaga ci spiegò perfino durante una lezione perché aveva intitolato il suo libro Zen Shiatsu (Japan Publication Inc., 1977).“Come la pratica Buddista porta colui che pratica nel mondo della non-separazione (unicità di soggetto e loggetto), anche i praticanti shiatsu devono entrare nel mondo della nonseparazione, questo è il motivo per cui ho intitolato il libro Zen Shiatsu” .Da queste parole del Maestro Masunaga, possiamo capire che fu un serio praticante Buddista con il canto del Sutra del Cuore. E vorrei dire che ciò permise al Maestro Masunaga di stabilire il sistema di diagnosi dei meridiani – il suo stato non duale del cuore ottenuto attraverso la pratica Buddista. Potrei dire che questa era e continua ad essere la pratica comune tra noi.

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ORIGINE DEL TAO SHIATSU Come il Maestro Masunaga ci insegnò a recitare il Sutra del Cuore durante il trattamento dell’hara, noi insegnanti del Tao Shiatsu raccomandiamo agli studenti la pratica del Nembutsu e del Sutra del Cuore. Esortiamo gli studenti ad aprirsi al cuore della non-dualità, dove si trovano pace infinita e saggezza. Con la pratica del Nembutsu-Samadhi Chanting scopriamo che è possibile accedere al mondo della non-dualità attraverso l’unificazione con Amida Buddha (il Buddha universale, un nome diverso per Dio o Spirito Universale). Inoltre, entrando nel mondo della non-dualità, si potrà trasferire agli altri il grande amore dello Spirito Universale. Questo si estende naturalmente al trattamento shiatsu, dove i pazienti ricevono l’unificazione con lo Spirito Universale, la fonte più potente di guarigione. Riepilogando, quello che posso dire dopo trent’anni di esperienza nella pratica del Nembutsu e di trattamento shiatsu è che questa combinazione può apportare la guarigione più profonda al paziente. Attraverso il Nembutsu-Samadhi ci possiamo connettere con Amida Buddha, lo Spirito dell’Universo (e la coscienza Amala/ la nona coscienza che è il livello più profondo del nostro cuore- la natura del Buddha) da dove scaturisce l’autentico potere curativo. Questa è la vera origine del Tao Shiatsu che mi ha portato a stabilire il sistema curativo del Ki e del Cuore per il 21° secolo.

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Gli esseri umani nell’era moderna sono sempre più connessi in una rete globale di computer che circonda e collega tutta la terra. Eppure, ironicamente, le alterazioni e gli stress della vita urbana hanno tagliato fuori le persone dall’esperienza diretta della terra intesa come un’entità singola vivente. La cura del Tao Shiatsu è per tutti coloro che soffrono e che desiderano essere guariti. È per ognuno di noi. Lyall Watson

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