Storia Delle Forme e Dei Repertori Musicali
August 16, 2022 | Author: Anonymous | Category: N/A
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STORIA DELLE FORME E DEI REPERTORI MUSICALI STRUMENTI A FIATO 2017/2018 OBOE L’oboe è uno strumento ad ancia doppia e canna conica. Le ance sono unite assieme all’interno di un condotto circolare, possono rimanere libere nella cavità orale (che funge da camera d’aria) o essere tenuta tra le labbra. Lo strumento è tagliato in Do ma ha una chiave aggiuntiva che permette di allargare la sua estensione fino al Sib. L’ancia viene costruita dallo strumentista secondo la misura della sua bocca con un tipo di canna di nome ARUNDO DONEX. L’estensione dell’oboe copre circa 3 ottave e il suo timbro t imbro è individuato per ogni parte del registro. Nel registro grave il suono è ben individuato con un suono pieno (Moldava), il registro medio è quello più sfruttato, dove lo strumento esprime le sue qualità espressive, come l’eloquio solenne, la speranza, speranza, e l’allegria. L’effetto dello staccato è molto particolare. Il registro acuto invece è caratterizzato da un timbro acuto, stridente e petulante. La famiglia dell’oboe conta diversi strumenti che sono: sono: 1. Oboe d’amore: tagliato una terza sotto l’oboe normale (LA), lungo 70 cm circa con un padiglione a forma di pera, con un suono pastoso e nasale. Utilizzato molto da Telemann, da Bach e da Strauss. 2. Oboe contralto: è tagliato una quinta sotto l’oboe normale (FA), derivato dalla bombarda contralto, impiegato nella musica militare. Lo stesso strumento era considerato come tenore in Inghilterra, utilizzato nel Diocleziano di Purcell. In Francia e Germania c’erano degli oboi contralti con padiglioni d’amore ed aveva diversi nomi, tra cui TAILLE, e fu usato molto da Bach. 3. Corno inglese: intonazione più bassa, canna incurvata e ricoperta di pelle. Tagliato una quarta sopra il suono reale dell’oboe dell’oboe (FA). Fu utilizzato nel periodo romantico nelle melodie patetiche e pastorali, ma Strauss seppe valorizzarlo dedicando dei 4.
5. 6. 7.
passi solistici. Oggi il corno inglese appare stabile in orchestra. Oboe baritono: compare in Inghilterra ed è tagliato un’ottava sotto l’oboe normale. normale. Perfezionato da Heckel e usato molto da Strauss, lungo 114 cm e con un suono molto grottesco Oboe basso: tagliato in FA, un’ottava sotto il corno inglese quindi un basso praticamente Oboe contrabbasso: Tagliato 2 ottave sotto l’ oboe normale. normale. Oboe da caccia: è tagliato una quinta sotto l’oboe normale, ma fu sostituito dal corno inglese.
Storia dell’oboe
Origini: modelli più antichi risalgono alle sepolture di Istruiz. Lo strumento era suonato in coppia ma l’ancia non si sa se al quel tempo era doppia. In Egitto, dalla III dinastica compaiono oboi a canne divergenti costruiti in canna e poi in metallo.
Era noto in Grecia come Aulos, in Israele come Halil e in Etruria come Tibia, considerata come la forma più evoluta dell’aulos. In epoca etrusca l’ oboe era usato per le cerimonie sacrifici. Medioevo: Non si è ancora in grado di stabilire se l’ oboe avesse l’ ancia doppia. Nello sviluppo dell’ oboe ha importanza lo ZAMR arabo, arabo , che ha ancia doppia,7 fori anteriori e uno posteriore, canna conica e padiglione. Strumenti con queste caratteristiche compaiono in tutta Europa con nomi diversi. Il cialamello era uno strumento come lo ZAMR solo che aveva l’ancia appoggiata alla pirouette ed era usato in banda e in trio con tromba e bombarda, che era uno strumenti di 280 cm ad ancia doppia, che in futuro sarà sostituita dal fagotto, e timpani. Il cialamello si conserva come strumento popolare. Il settecento: composizioni di Handel, Bach e Telemann. Vivaldi lo utilizza come solista e come strumento d’orchestra. d’orchestra. Il classicismo: strumento che non subisce variazioni fino a Mozart, verso l’ottocento fu aumentato di chiavi. L’ottocento: oboe con 10 chiavi, e dopo il 1823 il sistema Boehm fu adattato all’oboe. Romanticismo: Diminuisce la sua importanza solistica, ma rimane in orchestra.
TROMBA La tromba è uno strumento con bocchino, canneggio ccilindrico ilindrico e termina con un’ampia campana. Il suono è determinato dalla pressione delle labbra dell’esecutore sul bocchino. Sul canneggio è istallato un anello che permette di tenere saldamente lo strumento. La tromba è dotata di pistoni, che sono azionato a velocità istantanea e hanno il compito di aprire e chiudere delle derivazioni che modificano la lunghezza del condotto e quindi l’altezza dei suoni (armonici). La valvole sono indipendenti l’una dall’altra e dall’altra e sono combinabili, garantendo un abbassamento totale di 3 toni. Si possono fare 7 posizioni che permettono di eseguire tutta la scala cromatica. Molto importanti sono: Concerto di Haydn e l’adagio di Michael Haydn. La tromba t romba fu usata molto nei poemi sinf onici onici di Listz e Wagner. fece costruire delledelle trombe drittecomprende: per l’Aida e Strauss impiego una tromba bassa perVerdi il Macbeth. La famiglia trombe 1. Tromba a chiavi: tromba che aveva fori e chiavi ma poco usata perché considerata inutile perché non produceva nuovi suoni armonici. 2. Tromba bassa: furono costruite un Basstrompeten in Fa e Mib, una
tenortrompetenbass in Sol. Furono costruite trombe in Do, Sib e La e su richiesta di Wagner anche trombe in Re e Mib per la Tetralogia. Strumento che non fu apprezzato. 3. Tromba da fanfara: tromba dritta usata come strumento da segnali nella cavalleria prussiana e mantenuta dall’esercito italiano (bersaglieri) per lo stesso scopo. l’esecuzione 4. Tromba da tiro: tromba a cui era possibile allungare la canna durante l’esecuzione per ottenere l’abbassamento dell’impianto tonale. Si tonale. Si aveva un abbassamento di massimo un tono e mezzo che se applicato ad ogni armonico, dal 4° si poteva avere un’estensione di una decima. Era usata per accompagnare danze assieme
con cialamello e bombarda. In Germania trovò utilizzo nel rinascimento e nelle figure degli Stadtpfeifer per la Turnmusik. In Inghilterra era in uso la Flat Trumpet, che era una specie di tromba da tiro usata per la marcia funebre di Purcell e in ambiti militari. Storia della Tromba Tromba
Origini: era presente nel mondo romano, ossia la tuba che era dritta, il litus che aveva il padiglione piegato e la buccina che era a forma di S. Medioevo: non è ancora diffusa ma è famoso il complesso di 6 trombe di Ghent. Rinascimento: il primo costruttore di trombe è Montini. In questo periodo ci sono la Felttrumpet, Clareta e Thurner ma la più usata fu la prima, fino al XVIII secolo. Il seicento: vengono scritti i primi trattati didattici per tromba, tra cui si ricorda “tutta l’arte della trombetta” in cui sono presenti 27 ricercari e 27 toccate per tromba. La tromba inizia ad essere impiegata in formazioni strumentali, si diffonde nel nord Italia e la scuola per tromba per eccellenza è Bologna. Le trombe sono in Re. A Venezia la tromba è usata nella musica sacra. In Germania la tromba è usata dal musicista di corte e dalla guardia della torre. In Francia la tromba è usata in ambito militare e in Inghilterra Purcell scrive infiniti lavori per tromba.
Il settecento: si amplia fino a raggiungere il 18° armonico, e poi con Bach il 24°. Il centro europeo della produzione è Norimberga. Il classicismo: si fece sempre più viva l’idea di estendere la gamma cromatica della tromba, e per raggiungere questo si fanno tentativi di modifiche delle canne, installazione di sordine e applicazioni di chiavi. Ottocento: divenne uno strumento maneggevole e vengono installati dei pistoni e dei cilindri. Novecento: tromba in ambito della musica jazz e composizioni di Stavinskij e Hindemith. Si ricordano Louis Armstrong, Miles Davis e Dizzie Gillespie.
TROMBONE Il trombone è una tromba di grandi dimensioni con un ampio padiglione finale. La sua caratteristica è la presenza della coulisse, che permette di modificare la lunghezza del condotto e combinando le diverse posizioni di quest’ultima e i suoni armonici, si può realizzare l’intera scala cromatica e anche i glissandi. Lo strumento è in Sib ma la scrittura non è trasposta. Esistono diversi brani per trombone come: Concerto di Wagenseil, Concertino di David, concerto per trombone di Rimskij-Korsakov. Esistono anche dei passi solistici orchestrali come la Gazza ladra di Rossini, Fontane di Roma di Respighi e prima sinfonia di Brahms. Storia del trombone
Medioevo: è considerata una tromba da tiro più grande, ma poi prenderà la
distanze dalla tromba. Rinascimento: rafforza le parti vocali nella musica sacra;
Il seicento: rafforza le parti vocali nella musica sacra ed è impiegato in orchestra per le scene infernali e nei melodrammi. In questo periodo ci sono 5 tipi di tromboni che sono: soprano (mai usato), contralto (sostituisce il soprano), tenore in sib, basso in fa e contrabbasso in sib. Poi esistono altri 3 tipi: il trombone una terza sotto, una seconda sotto e una terza sotto il trombone basso. Il trombone era impiegato nella Turnmusik. Il settecento: impiegato da Bach come rafforzo del basso continuo, e di fusione con archi, oboe e voce. Il classicismo: Utilizzato in orchestra per creare atmosfere severe. Ottocento: il suo utilizzo si sposta nell’ambito militare (Italia, Francia, Germania) e mantiene la coulisse. Ad esso vengono aggiunti dei pistone per farlo diventare più maneggevole. Viene aggiunto un pistone per cambiare l’intonazione in Fa e una coulisse a 4 canne per ridurre le dimensioni e altri strumenti di Sax che non furono mai usati. Venne costruito un trombone a pistone per la Mlada e tromboni a tracolla per andare a cavallo. Romanticismo: trio di tromboni Alto, Tenore e Basso nelle orchestre di Schubert e Schumann. Tardo Ottocento: inizia a prendere piede il trombone tenore e l’impiego del basso
e contrabbasso modifica il trio A,T,B portandolo ad un quartetto. Novecento: viene impiegato nelle big band americane, soprattutto come strumento improvvisatore nelle band di Glenn Miller.
CONTROFAGOTTO TO FAGOTTO e CONTROFAGOT FAGOTTO: Il fagotto è uno strumento ad ancia doppia e canna conica. Opera nei registri di tenore e basso. L’esecutore agisce con la mano sinistra mano sinistra sui fori e chiavi della parte superiore e con la destra sullo stivale. Il fagotto moderno è diviso in 5 parti che vanno a formare un tubo di 254 cm ripiegato su stesso. Il suono è dato dal legno e dall’ancia. Si estende per 3 ottave e mezzo e nel periodo nel periodo barocco era molto usato. Vi sono 39 concerti di Vivaldi per fagotto e anche altri passi composti da
Mozart, Hummel, Danzi, Weber e Saint-Saens. Il fagotto deriva dalla dulciana. Il fagotto barocco e classico convivono fino all’ottocento, ossia finchè finchè Heckel non lo modifica facendo in modo che esistessero due sistemi diversi per il fagotto: tedesco (usato ancora oggi) e francese (solo all’opera di Parigi). Parigi). Il sistema tedesco a un suono più omogeneo nei vari registri, mentre quello francese ha una qualità maggiore nel registro acuto. L’ancia è inserita in un cannello a S e il materiale con cui è costruita è l’Arundo Donex o Saliva. Saliva. È utilizzano in orchestre sinfoniche e liriche come parte del basso, trova impiego nella musica da camera, nel concerto solistico, e nel quintetto di fiati. Si combina facilmente con gli altri strumenti senza sopraffare le voci. Nel registro basso il suono è pieno, nel registro medio può esprimere un suono che va dal lamentoso al comico grazie anche all’effetto di staccato. Nel ‘900 è stato utilizzato util izzato molto nelle zone acute. acute. CONTROFAGOTTO: strumento ad ancia doppia e canna conica e rappresenta lo strumento più basso della famiglia dei fagotti. f agotti. Deriva dal fagotto ed è uno strumento traspositore di ottava verso il basso arrivando fino al La. Fu usato nel finale della
nona sinfonia di Beethoven per ottenere l’effetto “alla turca”, nell’apprendista stregone, nella Creazione di Haydn e nel Fidelio di Strauss.
Storia del fagotto
Rinascimento: nel 1521 venne costruito uno strumento a 2 tubi a U che aveva ance metalliche e tubo cilindrico. La sua origina era dovuta al fatto che si doveva rendere la bombarda più facile da usare. Fu inventata un’imboccatura ad S. In questo periodo c’è il fagotto (due canne diverse) e la dolciana (un blocco unico). Vennero inventati anche il QUINTFAGOTT, QUARTFAGOTT, CHORISTFAGOTT, FAGOTT PICCOLO, DISKANTFAGOTT. Quello che ebbe più successo fu il Choristfagott che rafforzava il basso. Il seicento: fagotto usato nella musica da camera e in sonate, assume un ruolo importante nell’orchestra teatrale. Era provvisto di 8 fori e 2 chiavi e poi aggiunta una chiave per il Sib. Il fagotto viene messo in combinazione con gli oboi fino all’età classica. Il settecento: il fagotto crebbe nella sua estensione e come agilità nei passaggi cromatici grazie anche all’aggiunta di 4 chiavi. È impiegato per sostenere l’oboe, e come sostegno del basso continuo nelle parti obbligate di Bach. Classicismo: figurano concerti di Vivaldi, Mozart, Hummel e Danzi. L’ottocento: per migliorare intonazione e passaggi cromatici si aggiunsero delle chiavi e si aumentò il diametro di alcuni fori. Si arriva ad avere un fagotto a 7 chiavi. Si delineano le due tendenze: Heckel (tedesco) e Buffet (francese). Romanticismo: Largo utilizzo da parte di Weber come nell’andante e rondò, e concerto. Novecento: il fagotto Buffet rimane di qualità superiore nel registro acuto. Compositori come Rimskij-Korsakov, Prokofiev, Hindemith diedero al fagotto l’opportunità di esprimersi al meglio nella musica da camera e nel quintetto di fiati.
FLAUTO Il flauto è un tubo lungo circa 67 cm, di cui 60 solo di colonna sonora. Il tubo è provvisto di 16 fori laterali di cui per ciascuno è presenta la sua relativa chiave e cuscinetto. Le chiavi sono collegate da un complesso sistema meccanico che permette l’esecuzione di tutta la scala e tonalità. La chiave del sol può essere in linea o fuori linea e le chiavi possono essere forate forate o no, e questo dipende dall’esigenza di ogni flautista. Il flauto è diviso in 3 parti: testata, corpo e piede/trombino. Il flauto è costruito il ALPACCA, che è una lega di nichel, rame e zinco. Gli strumenti professionali possono essere costruiti in argento e in oro dando caratteristiche caratteristiche di suono molto diverse. Fu intro introdotto dotto da Lully in orche orchestra stra nel 1677 e verso il 1750 a Dresda ne compaiono due in orchestra. Fu molto usato nelle composizioni di Bach, Handel e Telemann. Federico II di Prussia era un ottimo flautista. Il flauto, ha sempre avuto problemi di intonazione, quindi se era possibile usarlo il meno possibile era meglio. Da ricordare ci sono i concerti k 313-314 e i quartetti con flauto. Mozart lo considera sempre stonato, ma ne utilizzerà anche lui, e così fecero anche
Haydn e Beethoven. Dall’ottocento l’orchestra conta due flauti e/o ottavino. Gli affini del flauto sono tagliati diversi dal DO. Vengono progettati flauti d’amore (LA), l’ottavino che suona un’ottava sopra, il flauto contralto in sol s ol e flauto basso in Do. Di questi affini rimane il flauto basso e l’ottavino che fu usato molto nelle fanfare militari da parata. parata. Storia del flauto
Origini: erano conosciuti Rinascimento: flauti drittifinadall’antichità. becco e flauti traversi, ma usato solo quello dritto perché il becco permetteva di fare un suono più squillante. I flauti erano costruiti con legno di bosso. Compaiono il flauto soprano in la, il tenore in re e il basso. Quello tenore sarà preso d’esempio per per lo sviluppo del flauto stesso. Il seicento: il flauto ha 6 fori e non può fare tutte le note, è tagliato in re e non può fare in scioltezza tutte le tonalità. Si venne a creare il traversiere grazie ad uno strumenti più cilindrico e si iniziano ad usare anche altri materiali per la costruzione. Il settecento: escono i primi metodi per lo studio del flauto, furono scritte delle suite, danze, gighe, sarabande e concerti, si diffuse molto in Francia e iill Germania. Pre-Classicismo: Nel 1760 il flauto è ancora incompleta e si continua a lavorare per portarlo ad essere uno strumento decente, e si allungò il tubo di 5 cm per
aumentare l’estensione fino al Do. Classicismo: Haydn dedica dei lavori contenuti, Mozart disprezza lo strumento e Beethoven scrive delle serenate e trii varianti. Romanticismo: poco sfruttato. Tardo Ottocento: diventa stabile in orchestra e iniziano i concorsi di composizione per flauto. Novecento: lavori di Hindemith, Poulenc, Schonberg e Messiean.
CORNO È uno strumento facente parte al gruppo degli aerofoni. È formato da un canneggio conico che inizia con un bocchino e termina con un ampio padiglione a campana e ha 3 cilindri. Il suono viene prodotto grazie alla vibrazione delle labbra sul bocchino. L’estensione copre 4 ottave e mezza e viene utilizzato come strumento sia armonico che solistico perché lega molto bene i suoni. Il corno moderno è in fa f a e su questa taglia furono aggiunti 3 pistoni, poi sostituiti da cilindri. Ormai è normale accoppiare uno strumento in fa e uno in sib (corno doppio). I due strumenti sono in un corpo unico e grazie ad un cilindro azionabile con il pollice, lo strumento passa dal suono grave del fa a quello acuto del sib. Si usa inoltre tenere la mano destra dentro il padiglione per modificare intonazione e suono. Esistono anche corni tripli formati da corno in fa, corno in sib e un altro corno in fa. Fino al ‘600 il corno è utilizzato come strumento da caccia, mentre poi vengono scritti molti passi da autori come Rossini, Cavalli, e Lully. Nel settecento è usato come strumento d’armonia d’armoni a e fu in generale molto usato anche da Vivaldi, Mozart, Bach e Beethoven. Il cornista del ‘700 però era costretto a portarsi delle ritorte, che erano delle porzioni di tubo che venivano installate durante l’esecuzione in base alla tonalità in cui il corno corno doveva suonare. Nell’ottocento i cornisti erano dei musicisti molto bravi perché suonavano solo modificando
le labbra sull’imboccatura tanto che ancora oggi, passi orchestrali scritti per il corno di quell’epoca, i cornisti moderni non sono in grado di eseguirli eseguirli senza i pistoni o cilindri. Storia del corno
Il seicento: corni molto semplici senza pistoni e cilindri, usati durante la caccia ed emetteva solo suoni armonici.
Il settecento: utilizzato nel primo Branderburghese in cui Bach utilizza il corno naturale. Classicismo: usati per scene di caccia, emetteva ancora solo i suoni armonici. Viene dotato di ritorte e figurano 4 concerti di Mozart, uno di Haydn e una sonata di Beethoven. Ottocento: vengono aggiunti i primi pistoni ai corni in fa per aprire porzioni di tubo e ci fu anche un brevetto per un corno omnitonico. Romanticismo: concertino di Weber, Trio per violino, corno e pianoforte di Brahms. Tardo Ottocento: costruzione del corno doppio per aumento dell’estensione nel 1897 e poi furono inventati anche i corni tripli. Novecento: lavori di Dukas, Poulenc, Glazunov e serenata di Britten.
SAXOFONO Strumento ad ancia semplice con il bocchino del clarinetto, corpo metallico di forma conica-parabolica. Fu ideato da Adolphe Sax nel 1840 allo scopo di essere inserito nelle bande militari dell’epoca. Tutti i sax hanno una forma che richiama la pipa, tranne il soprano che è dritto come il clarinetto. Nei modelli primitivi, il sax era costruito in rame mentre oggi si predilige l’ottone nichelato o dorato. Lo strumento ha un numero di chiavi che varia da 18 a 24. Il sassofono appartiene alla famiglia degli strumenti traspositori. La famiglia dei sax comprende: 1. Sopranino: suono acuto e penetrante usato nelle fanfare e Bolero (Ravel). 2. Soprano: dritto e svolge la funzione di guida nel quartetto di sax. 3. Contralto: è lo strumento che interviene di più come solista, usato in banda, orchestra sinfonica e jazz. 4. Tenore: ha un timbro caldo e intenso. 5. Baritono: dotato di un possente volume che sostiene il grave nel quartetto di sax. 6. Basso: più basso di un’ottava rispetto al tenore. 7. Contrabbasso: dimensioni enormi e richiedono un enorme sforzo polmonare. Storia del saxofono
Tardo ottocento: fu presentato nel 1841 da Sax stesso. Nel 1842 il suo strumento fu apprezzato da compositori come Berlioz, Spontini, Meyerbeer. Nel 1845 fu impiegato per la prima volta nelle fanfare militari francesi. Il suo impiego, nonostante l’apprezzamento, era limitato. limita to. Seguirono inoltre dei perfezionamenti da parte di artigiani come Selmer e Buffet. Nonostante tutto, il sax è impiegato anche
in musica sinfonica come nell’Arlesienne di Bizet e nella Sinfonia domestica di Strauss. Dal periodo che va dal 1845 alla prima guerra mondiale, il sax è impiegato maggiormente per la musica militare. Novecento: dopo la prima guerra mondiale, il sax prende piede nella musica da ballo unendosi alla sezione degli ottoni assumendo un ruolo di grande importanza. Un ruolo molto importante lo troverà nella musica jazz grazie anche a Duke Ellington.
BANDE MUSICALI Storia, Organici, Autori Origini: La banda ha le sue lontane origini nelle fanfare militari del mondo tardo antico come nell’epoca dei romani. Gli strumenti romani derivavano da gli strumenti etruschi e greci, infatti c’erano strumenti di forma dritta per la fanteria e quelli curvi per la cavalleria. Nel periodo imperiale romano fiorirono delle scuole per la disciplina per le cerimonie pubbliche, manifestazioni e feste. Medioevo: con il fiorire delle prime corti e della civiltà cittadina, si avvia lo sviluppo dell’arte bandistica composta da strumentisti di strumenti a fiato. Per fiato. Per esempio, nella corte dei conti di Chester erano già in funzione una formazione strumentale di trombettisti, e le loro prestazioni erano stipendiate. La prima corporazione bandistica fu fondata nel 1268 a Vienna ed era la confraternita di San Nicola. La “fanfara”, in questo periodo era ben nota durante i tornei cavallereschi ed aveva il compito di annunciare l’ingresso dei cavalieri, proclamare il vincitore e premiare il valore dei combattenti, ed era formata da ottoni (trombe) e percussioni. In genere il complesso musicale era ridotto ma si poteva suonare brevi pezzi e ritornelli. Inoltre le bande erano utile nelle battute di caccia per segnalare qualche selvaggina. Questa fanfara verrà poi promossa a dignità di BANDA di cui le loro principali esecuzioni erano svolte nelle piazze per il popolo. Rinascimento: sul modello dei trombettieri di Ghent, si formano le prime bande
stipendiate. italiane creanosvizzeri la combinazione pifferi, trombe, cialamelli la e percussioni. Città Nel 1515 i militari al servizio tra di Francesco I introducono combinazione militare di flauto a becco e tamburo a tracolla, poi esportata in Inghilterra e in tutta Europa fino alla fine dell’ottocento. A Francesco I si deve la più importante istituzione musicale che era la Grande ècurie con musicisti di grande spessore. Seicento e settecento: tutti i corpi militari più importanti avevano una piccola fanfara che aveva il compito di accompagnare le parate e cerimonie. Molte di queste furono promosse a banda, piccola o media. Prima della rivoluzione francese i modelli di musica militare in Europa erano due: 1. Banda di oboi : codificata da Lully, e aveva un organico di circa 44 elementi nelle grandi occasioni (flauti, oboi, clarinetti, trombe, tromboni e fagotti) ma
che poteva essere ridotti a 4 strumentisti, ossia 2 oboi e 2 fagotti. Questo modello fu istituito nei reggimenti inglesi, prussiani, austriaci e italiani.
2.
Banda turca:
composta da strumenti a fiato più grancassa, tamburo, triangolo e piatti che la distingueva dalla banda di oboi. Celebre è l’ouverture del Ratto del serraglio di Mozart per questo tipo di organico.
In questo periodo fiorisce la Tafelmusik, che non è altro che suonare insieme con gli spartiti appoggiati ad un tavolo ed era una pratica come nelle camere e salotti dei palazzi reali. Per questo tipo di musica è notevole la produzione sterminata di composizioni di Telemann. Tr a il 1780 e il 1840 fiorisce anche l’Harmoniemusik, che ricalca le abitudini della talfemusik, ma solo che l’organico era composto esclusivamente da strumenti a ffiato. iato. Un primo esempio di composizione per organico in stile banda è la “Royal Fireworks Music”” scritta da G. F. Handel. Lavori per banda furono composti anche da Haydn e Music Mozart, di cui ricordiamo la serenata dalla Gran Partita in cui Mozart fa un largo uso del clarinetto, e l’ouverture per fiati f iati di Mendelssohn. Mendelssohn. La rivoluzione francese: A Parigi c’è bisogno di creare delle grandi esecuzioni nelle strade e piazze così l’organico della banda della Guardia Nazionale aumenta di un bel numero di musicisti. L’organico della Guardia Nazionale comprende 45 elementi ed è ben nota la sezione dei clarinetti (12 o 16 esecutori), mentre gli altri strumenti ricalcano quelli delle bande attuali. Per le grandi occasioni la banda
poteva raggiungere i 105 elementi mentre nelle occasioni normali si raggiungevano i 16 elementi circa. L’ottocento : la banda va incontro ad un ulteriore sviluppo, sia sui repertori che sull’organico anche perché questo è un secolo in cui gli strumenti vengono perfezionati e hanno delle prestazioni migliori dei modelli precedenti. La disponibilità di nuovi modelli porta ad una rivoluzione delle bande militari in tutta Europa, con l’ingresso degli strumenti inventati da Sax che sono i sax e flicorni. In Italia la banda fa il suo ingresso nel campo lirico come testimoniano alcuni lavori di Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi. Novecento: Il complesso di fiati cercò di dare vita a un repertorio proprio per esprimere tutte le sue qualità. Tra i brani che figurano nel repertorio bandistico sono la Suite di Holst, El camino Real di Reed, suite francese di Milhaud. L’organico bandistico nazionale assume la sua fisionomia definitiva nel 1911, suddiviso in 3 parti: piccola (32 esecutori), media (48 esecutori), grande (80 esecutori). Attualmente l’organico più usato è quello angloamericano, ossia una ripartizione legni-ottoni secondo la proporzione 60-40 % e un ulteriore 10 % per le percussioni.
La banda è un complesso di strumenti a fiato destinato a esecuzioni all’aperto. L’organico è molto vario e può raggiungere anche i 170-180 elementi. Esistono vari tipi di bande musicali: Banda da parata: caratterizzato da strumenti aerofoni e percussioni che sono trasportabili durante la marcia. Fanfara: formazioni bandistiche da parata composte esclusivamente da ottoni. Banda di ottoni: solo ottoni.
Banda sinfonica: formata da strumenti che possono essere usati nelle parate più strumenti che non possono essere trasportati in marcia come timpani, pianoforte e batteria. Orchestra jazz: formazione strumentali che interpreta brani jazz. L’organico più famoso è quello delle big band americane, composte da pianoforte, chitarra, contrabbasso, trombe, tromboni, tube, saxofoni, clarinetti e batteria. Letteratura bandistica: la banda ha goduto dei favori dei più illustri compositori italiani come Verdi, Ponchielli e Mascagni. La banda ha avuto un ruolo importante anche anc he nell’opera soprattutto dall’ottocento.
SERPENTONE Strumento a bocchino con canneggio forato a forma di serpentina. Fa parte della famiglia del cornetto, e svolge le funzione del contrabbasso. La curvatura a serpente permetteva all’esecutore di stare stare seduto, tenerlo tra le ginocchia e raggiungere i 6 fori con facilità. Questo strumento compare in partiture di Rossini, Wagner e Verdi.
HELICON Appartiene alla famiglia degli ottoni. È collocato collocato nel registro grave ed è app appoggiato oggiato sulle spalle e popolare nella fanfare militari a cavallo. Questo strumento sarà poi sostituito dal sousafono, che è ancora in uso oggi.
TUBA Strumento affine al corno e collocato nel registro grave dove raggiunge i suoni più bassi che il corno non può raggiungere. Ha un tubo conico, bocchino, ampio padiglione e solitamente ha 3-4 pistoni. È utilizzata in repertorio solistico e in formazioni di ottoni. È uno strumento regolare in orchestra. Si ricordano tube presenti nella sinfonia fantastica, Zarathustra e compare nel concerto di Hindemith.
FLICORNO Ha il bocchino simile a quello della tromba, tubo conico e ampia campana. Il suono è compreso tra tromba, trombone e corno. Il tenore si chiama genis, il baritono si chiama bombardino e il basso si chiama eufonio. L’eufonio è quello ancora in uso ora in banda, tagliato in sib e ha anche lui 3-4 3 -4 pistoni. Ha un suono molto più rotondo e metallico rispetto al trombone.
IL SUONO ORCHESTRALE DA MONTEVERDI A RAVEL Nella Grecia antica, la parola orchestra indica lo spazio destinato all’atto del ballo. Le compagini strumentali del Rinascimento
Nel corso del 1500 sono famosi gli ensemble di violini, simili agli ensemble di strumenti a fiato, ma visti con un po’ più di curiosità. Per la commedia “la pellegrina” fu impiegata
un’enorme quantità di str umenti umenti musicali. Nei complessi strumentali formati da violini, l’apporto prevalente è quello dei fiati, perché i violini sono usati per effetti principalmente coloristici e solistici come nell’Orfeo di Monteverdi Monteverdi e nei salmi della Selva Morale e spirituale.. L’ensemble di violini viene esportato in Francia perché in Italia fu presto spirituale dimenticato. Il primo passo verso l’orchestra moderna si ha durante la rappresentazione di uno spettacolo a Parigi nel 1581. L’orchestra italiana tra fine ‘600 e primo ‘700
In Italia Italia verso la fine del ‘600, quando l’opera passa sotto il modello impresario, l’organico si riduce allo standard più economico di sole due parti acute, destinate al violino e di un basso numerato. Questa tessitura è quella della Sonata a 3 e rimase in organico in Italia fino alla fine del secolo. Nel ‘700 iniziano ad essere scritti i concertini e concerti grossi e il modello orchestralo venne inteso come la massa degli archi a quattro parti, con il basso raddoppiato dal violone all’ottava inferiore mentre strumenti come clavicembalo e chitarroni potevano fare il basso continuo. In Francia: Lully
Verso la metà del seicento l’orchestra francese, era formata da 24 violini, quindi formata da soli strumenti ad arco. Solo nel 1673 Lully decide di importare nell’orchestra nell’o rchestra di violini, gli strumenti a fiato della Grand Ecurie e si aggiunsero flauti traversi, oboi, clarinetti, fagotti, trombe e timpani. Il modello dell’orchestra francese si diffuse nella Germania del nord, impiegata da Bach nelle suite e da Haendel nei sui concerti come nella W Water ater Music. A nord delle alpi erano già diffusi i fiati obbligati nelle parti concertanti, che mettevano in risalto la linea vocale e di pari passo anche l’orchestra italiana verso la fine del ‘600, fu costretta ad aggiungere gli strumenti a fiati nell’ensemble di violini. violini. Il settecento
In questo periodo le orchestre sono formate da archi (violini, viole, violoncelli e violone, che poi diventerà contrabbasso) e fiati (flauti, clarinetti, oboi, fagotti, trombe, tromboni, corni e timpani). Nelle composizioni Bach e Handelcantate sono glie strumenti a fiatoSimili che conservano il carattere concertistico didelle tradizionali opere teatrali. combinazioni di archi e fiati sono presenti nelle composizioni dei figli di Bach, ma quando inizia l’epoca delle sinfonie, l’organico orchestrale è formato fo rmato principalmente da archi. Le sinfonie che si basano su un organico più bandistico (1740-60), sono dette sinfonie concertanti. Nel decennio dopo il 1750, la massa degli archi fu ampliata con 2 corni e 2 legni. Sempre in questo decennio gli strumenti a fiato che entrano a fare parte del complesso di archi comprendono l’uso dei flauti. Mozart introdusse i clarinetti in orchestra e scrisse dei capolavori come il concerto in la maggiore per orchestra e clarinetto k 622, il trio kv 498 e il quintetto kv 581. Tra fine settecento e inizio ottocento
In questo periodo, il trombone comincia ad essere impiegato in orchestra. Beethoven amplia l’organico nella quinta aggiungendo ottavino e controfagotto. Gli strumenti a percussione vengono impiegati con una combinazione fissa nella banda militare o nelle
bande turche. Esistono già dei passi concertanti affidati ai fiati, e i fiati vengono sempre impiegati come portatori di materiale melodiche e tematiche. Haydn fa uso dei fiati come strumenti concertanti e anche Mozart trova comodo scrivere per fiati, come si nota nella serenata Gran Partita. Il suono orchestrale di Beethoven è una via di mezzo tra quello di Haydn e Mozart e amplia i corni, da 2 passano a 4 e aggiunge i tromboni e ottavino. Un altro compositore che contribuì al suono orchestrale fu Mehul, che fece un grande utilizzo del violoncello. Weber fa un largo utilizzo dei legni a scopo tematico e coloristico e utilizza di norma 4 corni e 3 tromboni per la sezione degli ottoni. Schubert invece fa un uso massiccio dei corni, i quali oltre che usati come strumento armonico, è portatore di materiale tematico. Schumann e Mendelssohn non aggiungono nulla rispetto a prima e così faranno altri compositori. L’ottocento
La variazione si ha con Rossini, Spontini e Meyerbeer. Le loro orchestre erano molto numerose, con una grande sezione di archi e fiati e percussioni. Il cambiamenti più significativi si hanno con Berlioz creando delle orchestre gigantesche. Gli strumenti vanno incontro ad ulteriori perfezionamenti e l’orchestra l’orches tra andrà a completarsi verso il 1850 circa con famiglia di legni, archi, percussioni e arpe. Alcuni compositori usarono anche il sax come strumento solista. Più in avanti il numero degli strumenti, soprattutto con Wagner aumentò tanto che si venne a creare la cosiddetta buca del teatro per contenere tutta l’orchestra, e fu progettata da Wagner. Wagner. L’orchestra del tardo ottocento
Il modello orchestrale del 1850 sarà destinato a durare fino a metà del novecento. caratterizzata dal fatto che gli archi raddoppiano i fiati e viceversa nel registro centrale, i fiati sono usati come strumenti armonici anche se ci sono alcuni passi solistici. Brahms utilizza un’orchestrazione nella quale il suono orchestrale non emerge in primo piano, Wagner espande il gruppo dei fiati mettendo in vista il loro carattere individuale tramite passi solistici, mentre Listz ha
1. S cuola te tedes des ca:
una strumentazione come Wagner solo che cerca un suono più puro. l’uso delle cornette permette lo lo svolgimento delle parti melodiche degli ottoni, ai legni sono assegnate parti solistiche e melodiche. Questo è il tipo di suono che si ritrova in Bizet, Saint-Saens Saint -Saens e Chabrier. L a s c uola italiana: italiana: L’orchestrazione italiana da molta importanza ai colori puri. p uri. Verdi proviene da una sensibilità bandistica ma elabora un timbro fatto di suono puro per gli archi, suono luminoso per gli ottoni e contrasti fra le varie sezioni dell’orchestra. Puccini affida i momenti culminanti agli archi.
2. L a s c uola F ranc es e:
3.
Dvorak usa l’orchestra in modo simile alla scuola francese, Franck si avvicina molto alla scuola tedesca, Cajkovski si avvicina molto allo stile classico mentre Rimskij-Korsakov sfrutta effetti coloristici. L’approccio di Bruckner, fa si che il suono orchestrale assomigli ad un suono paragonabile ai registri degli organi tedeschi di fine ottocento.
L’orchestrazione di Strauss è legata alla scuola tedesca, soprattutto nelle sue opere giovanili. La musica orchestrale è concepita in termini contrappuntistici, e si ha anche una combinazione con la musica cameristica. Mahler usa la grande orchestra e tutte le sue combinazioni strumentali sono rivelatrici della sua esperienza di direttore d’orchestra. d’orchestra. Il primo novecento
Il suono orchestrale di Debussy e Ravel è un ampliamento della tradizione francese di fine ottocento, ma la loro musica si muove sulla pratica della scuola russa, influenzata prima dalla scuola francese. Entrambi assegnano per ogni sezione di strumenti dei passi melodici, creando appunto un mescolamento di colori strumentali. Sia in Debussy che in Ravel, il suono orchestrale fondamentale non è più quello degli archi, infatti il nucleo appartiene ai fiati. Questo tipo di suono verrà ripreso anche da altri compositori del ‘900. Stravinski j j invece utilizza l’orchestra di Rimskij Rimskij-Korsakov, -Korsakov, Debussy e Ravel. Il suono orchestrale è la combinazione della scuola francese e russa, con grande considerazione per le melodie che esprimono i fiati. Per compositori operativi tra il 1920-1940 il suono rimaneequello classica aie dellai prima era romantica. Compositori francesi, americani russi dell’epoca danno importanza fiati, mente quelli tedeschi danno ancora grande importanza agli archi. In alcuni lavori di Ravel, Milhaud, Copland e Stravinskij si notano delle sonorità jazz che imperversavano in quegli anni. Da quel quel momento il suono suono orchestrale si stabilizz stabilizza a perché il repertorio è principalmente pr incipalmente quello di fine settecento e dell’ottocento. dell’ottocento. Un’orchestra moderna è formata da 40-100 40 -100 strumentisti e comprende strumenti a corda (archi), strumenti a fiato, ottoni e percussioni più eventuali strumenti a tastiera (pianoforte, xilofono, glockiespiel). Il direttore d’orchestra
Il primo direttore fu Carl Stamitz che diresse l’orchestra di Mannheim. Prima di allora c’era una doppia direzione, ossia quella del clavicembalista che faceva da basso continuo e quella del primo violino che dirigeva la parte strumentale. Con l’aumentare degli strumenti ci fu l’esigenza di mettere a capo dell’orchestra una figura unica che controllava l’intera partitura, coordinando gli esecutori e dando loro delle indicazioni verbali, uditive e gestuali. Tra i primi grandi direttori troviamo Weber, Spohr, Mayerbeer, Mahler, Mendelssohn e Berlioz. Il diapason
Il più comune è il diapason in La che oscilla ad una frequenza di 440 Hz ed è la frequenza di accordatura usata in Italia, che sostituisce quello stabilito nel 1939 a Parigi, che era di 435 Hz.
Nel periodo barocco si avevano 4 tipi di diapason: quello per gli ottoni, per il coro, per la camera e per l’opera teatrale. teatrale. L’altezza assoluta del La è di 440 Hz stabilita dalla conferenza internazionale di Londra. Molti ensemble di musica barocca utilizzano un diapason di 415 Hz. L’altezza del diapason è variata notevolmente durante notevolmente durante i secoli e le varie epoche musicali. Prima della normalizzazione del diapason nel 1939, i valori del La erano del tutto imprevedibili (si andava dai 506 Hz di massima fino ai 373 Hz di minimo).
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