Ridere Per Guarire 1
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L’Ospedalizzazione può essere un’esperienza molto difficile per il bambino: egli subisce il distacco della sua casa, della famiglia, degli amici, dai suoi ritmi e tempi quotidiani e questo può determinare la rottura di relazioni interpersonali. E’ sottoposto a varie cure mediche, il suo movimento può essere limitato e quindi gli sono permesse meno cose e soprattutto poche scelte. Dare al bambino la possibilità di svolgere attività di gioco non è solo riconoscergli un diritto, ma salvaguardarlo dagli effetti negativi di un’esperienza che potrebbe danneggiare la sua personalità. Non interrompendo il suo processo di crescita, il bambino potrà affrontare la realtà in modo più naturale, potrà ricordarla e integrarla nella sua propria esperienza evolutiva.
I
l ricovero, per un un’esperienza semplice sutura, Il compito che ci prefiggiamo, in nostri incontri, è di creare per il un momento in cui possa attimo staccarsi da sono i ritmi scanditi
bambino, è sempre traumatica, sia si tratti di una sia si parli di una lunga ospedalizzazione. questi quello bambino per un quelli che
dall’Ospedale, e immergersi, anche se per pochi minuti, in un mondo fatto di sogni, gioco e fantasia. Per fare questo, però, non possiamo improvvisarci, ma dobbiamo avere presenti alcune semplici norme da rispettare per un corretto approccio con il bambino e con la struttura che lo circonda. Dobbiamo inoltre acquisire una certa manualità e capacità che ci permetta di approciarci al bambino in modo nuovo e costruttivo. In questi nostri incontri non impareremo certamente tutte queste caratteristiche, ma acquisiremo una capacità di base che ci permetterà di iniziare una relazione con il bambino in modo sicuramente nuovo e utile per entrambi. Sarà poi continuando ad esercitarci e continuare il nostro cammino che acquisiremo con il tempo una capacità sia psicologica sia manuale sempre più elevata, che ci permetterà di fronteggiare qualsiasi situazione in modo costruttivo e sicuramente COMICO.
La figura del clown è sempre stata presente nella storia dell’uomo, assumendo ora l’aspetto di un comico, di un mimo o di un grande acrobata…. Ma è solo dal periodo del Rinascimento che si ha una gran fioritura di quest’arte, fino a raggiungere nel 700 il periodo di massimo splendore. Fondamentalmente si possono distinguere 3 figure dei tipi di clown: - il Bianco, clown serio e intelligente, dotato molte volte di capacità acrobatiche, riconoscibile dal suo vestito e trucco che è ovviamente…. Bianco - l’ Augusto, clown pasticcione, bambino, irriverente all’autorità e capace sempre di combinare danni al Bianco - il Tramp, clown sporco di fuliggine con abiti rattoppati, che rappresenta i barboni che vivono sui treni merci nell’America dei primi 900 ( vedi Charlot.. ) E noi…? Chi sono questi clown di corsia? Dare una risposta non è possibile, anche perché ognuno di noi è diverso, e può rappresentare uno dei clown sopra riportati o una figura totalmente nuova. Per essere clown di corsia non occorre, ma soprattutto
NON SI DEVE COPIARE una figura esistente, ma solo prenderne spunto per cercare IL PROPRIO PERSONAGGIO. Chiunque può diventare clown, basta essere persone curiose, di carattere positivo, non necessariamente estroverse, ma la capacità fondamentale è quella di superarsi, ossia riuscire a vincere le proprie paure e inibizioni per liberare quell’aspetto fanciullesco, giocoso e bambino che rappresenta il clown in noi. Il passo più difficile è proprio questo, quello di lasciarci andare e di portarci all’altezza dei bambini, pensare come loro e ridere come loro, unendo insieme le capacità interiori ed esteriori che ci sono affini, per esempio, così ci capiamo meglio, una Clown può diventare la “mamma buffa” che ogni bambino ha sempre sognato di avere, che per di più e anche capace di sorprenderlo con dei giochi stranissimi con carte, corde etc…., presentandosi vestita in una colorata vestaglia, delle enormi ciabatte, con in mano uno spolverino delle pulizie, parlando magari con forte accento, oppure un clown si può presentare vestito in modo semplice e raccontare storie che incantano i bambini, magari costruendo i personaggi con dei palloncini per rendere le storie più “ convincenti….”. Cosa rappresentano questi 2 esempi? Il primo, come ho già detto è la mamma, ma creata a misura per lui, una mamma che pensa, ride e scherza come lui, ma lo sa anche stupire…. Il secondo personaggio è il “ nonno “, quello che racconta storie, altra figura ben nota ai bambini. Ma questi sono solo esempi….. qualsiasi figura noi ci sentiamo va benissimo… il nonno, la mamma, il clown Augusto, il mimo, un giocoliere, un prestigiatore e perché no? Un pompiere, un addetto alle pulizie o, come mi sento io di ruolo, un “medico “ molto particolare….. Il primo passo, quindi, è quello di cercare il proprio personaggio, non occorre sentirsi subito infermiere, pagliaccio, nonno, folle, ci può volere più tempo per trovare la figura a noi più consona, l’importante è provare, sperimentarsi. Si può provare chiusi nella propria stanza davanti allo specchio ( DIFFICILISSIMO da fare ) o, molto più semplicemente, direttamente sul campo, a contatto con i bambini. Il secondo modo è per me il più semplice, il più immediato ed è quello che ci permette di provarci subito, davanti a un pubblico che a suo modo ci giudicherà… Bene, abbiamo trovato il nostro personaggio…. E ora? DIAMO vita al nostro personaggio; cerchiamo un abbigliamento che lo rappresenti, carico di colori (non importa seguire delle belle abbinate, più contrastano e più sono divertenti ) e di contrapposizioni ( camicie corte o lunghissime, cappelli buffi, parrucche, pantaloni enormi, scarpe assurde…… Cappello Oggetti curiosi
Divisa Scarpe
Questo sopra è un esempio di un classico clown di corsia, completo di tutto… Un abbigliamento “ particolare “ un personaggio, il trucco adatto alla situazione e una serie di oggetti curiosi… i Prop, di cui parleremo oltre. Ma Esistono altri tipi di personaggi, ed ecco quindi una breve carrellata….
Il primo personaggio qui presente è il clown prestigiatore, la gioia di tutti i bambini dai 5 anni in su, per le magie che a loro piacciono tanto, che si può esibire come un grande mago serio oppure un gran pasticcione, l’importante è FAR RIDERE!!!!!
Ecco Super Clown, quello che sarà il salvatore dei bambini, il loro eroe che li proteggerà a modo tutto suo dai Medici e dagli Infermieri, magari a torte in faccia…. Un personaggio a grosso rischio!
Non poteva certo mancare il giocoliere di turno, capace di far “ giocolare” 12 flebo 10 siringhe e 5 clisteri contemporaneamente, e riesce pure a rompere il tutto in soli 3 secondi, un personaggio di grosse qualità, ma soprattutto costi, visto il materiale.
E perchè non calarsi nel ruolo del paziente? Ovviamente non un paziente normale, ma una figura tutta particolare…..lascio a voi il compito d’immaginarvi le gags possibili con questa figura, sicuramente interessante..
Personaggi da cui sicuramente prendere spunti e idee per far ridere e sorridere… Impariamo ad accostare a questi personaggi gli oggetti migliori per far sorridere, i famosi Prop sopra citati; cosa sono questi Prop? Sono oggetti di uso comune o oggetti particolari, che il clown, grazie alle sue capacità, usa per far ridere…. Gli esempi? Gallina finta, pesce finto, martellone di gommapiuma, forbici giganti e termometro gigante, cacca finta di varie forme e colori ( non ODORI però..) che sono il massimo del divertimento per i bambini dai 4 ai 7 anni e così via… Ma sono prop anche oggetti di uso comune, come spolverini, palette e scopini, telefonini etc. etc…. è il modo in cui vengono usati che fanno ridere….
Il TELEFONINO Mentre il clown si sta destreggiando in fantastici giochi, squilla il suo cellulare.. con un po’ d’imbarazzo risponde e inizia un dialogo amoroso “ Mi ami? Ma quanto mi ami? E mi pensi? Ma quanto mi pensi? “ E continua così per un minuto, concludendo “ SI SI SI è qui.. ora lo dico…uf..” Chiude il telefono e rivolgendosi al primo papà che vede dice “ Era tua moglie, ha detto se quando vai a casa puoi comprare 2 litri di latte che siete rimasti senza……..
Altri tipi di Prop, utili per evitare le situazioni come la foto accanto sono: Spazzolini da denti giganti, spazzolino da W.C. ( su questo oggetto le battute si sprecano…. “ecco il mio nuovo spazzolino da denti” “ ottimo per le ascelle..”), sturalavandini, ma anche oggetti d’ Ospedale… io mi diverto a portare una padella in equilibrio sulla mano e quando arrivo dal bambino la faccio cadere esclamando.. “ Accidenti, è PIENA!!!!!”. Spassosissimo è anche lo spolverino per le polveri, con cui si puliscono bambini, mamme stanche, infermiere etc etc, con particolare cura sotto le ascelle, ma evitando il viso. IL GUANTO CHIRURGICO Da un’ idea di David Ginn scritta e rielaborata dal Dott. Bronco Occorrente: un guanto in lattice, un po’ di mimo, un po’ di faccia tosta.. Adatta a un pubblico dai 10 anni in su.. “ Bene bambini, tutti hanno visto i clown fare forme con i palloncini…. Io che sono un maestro in quest’arte e ho visto centinaia, anzi migliaia anzi…. Ho visto ben 3 clown fare le forme con i palloncini, posso dire che ci sono 2 tipi di artisti… quelli che fanno girare e girare e girare e poi ancora girare velocemente i palloncini per fare un bel…… NIENTE e quelli che ti fanno uno
splendido cagnolino in sole 3 ore 13 minuti e 27 secondi….. Io, dopo anni di applicazione, sono riunito a unire la teoria alla pratica, ossia: TEORIA: quando sai tutto, ma non funziona niente PRATICA: quando non sai niente, ma ti funziona tutto.. Io, unendo questi 2 concetti…. Sono riuscito A NON FAR FUNZIONARE NIENTE, e non capisco perché…. E quindi (estrarre il guanto da una tasca) nel tempo che un qualsiasi clown vi fa un animale… IO NE FARO’ 4!!! (Gonfiare il guanto e metterlo in testa) La GALLINA (imitarne il verso, poi mettere il guanto sotto gli occhi con le dita verso il basso e girare la testa a scatti verso destra e sinistra) Il TACCHINO ( tenere il guanto in una mano, dita verso il basso e con l’altra mano mungere le dita ) la MUCCA ( far sgonfiare il guanto, e agitarlo mentre lo si riporta in tasca ) e la MEDUSA!! N.B. Scappare velocemente……. Note: può sembrare non molto ridicola, sta alle capacità mimiche del clown riuscire a far sembrare vivi i 4 animali…..
Abbiamo stato nostra attrezzatura.. e ora?
il personaggio, lo emotivo giusto, la
APPROCCIO AL BAMBINO E ALLA STRUTTURA Quando ci si appresta per la prima volta a “ buttarsi “ in una corsia come clown, anche se si è carichi d’entusiasmo è utile rispettare alcune norme: innanzi tutto informare la Caposala della propria presenza, chiedere “cortesemente” il permesso di intrattenere i bambini, o gli adulti a secondo del reparto in cui si lavora, spiegando brevemente l’utilità del lavoro che stiamo portando - Ridere aiuta il sistema immunitario a rispondere meglio alle malattie - Ridere aiuta l’organismo a dimenticare che si è in un “luogo di sofferenza e dolore”
- Ridere aiuta le infermiere e infermieri………………… come? Le ore di lavoro passano prima - Ridere aiuta la Caposala, che di solito è sempre tesa….. Se ciò non bastasse, ma solo in casi d’emergenza ( personalmente non ne ho mai avuto bisogno ): - Mentire spudoratamente dicendo che con il reparto a fianco ha funzionato a meraviglia e il PRIMARIO era contentissimo di ciò. - Preparare foto e carte ( ovviamente false… ) mentre si lavora come clown in Ospedali americani ( fa sempre scena ) oppure mentre si è ospiti al Maurizio Costanzo Show, o altro… (foto 2) - Vedere foto N.1 Solitamente non occorre arrivare a tanto… un bel sorriso e un discorso semplice e chiaro è utile ad aprirci tutte le porte, soprattutto in questo periodo in cui la televisione ci sta dando una grossa mano. Successivamente è utile informarsi presso le infermiere se ci sono particolari norme da rispettare…. ( utilizzo di mascherina, stanze in cui non si può entrare, etc. ) ed attenersi scrupolosamente alle norme, è meglio non rovinare tutto già dalla prima volta. Ed infine, non entrare nei reparti con materiale sporco, puzzolente o lercio, a meno che non si stia progettando uno scherzo. Le prime volte, specialmente in reparti intensivi, è utile entrare in “ punta di piedi “ ossia senza essere troppo vistosi o rumorosi, fintanto che non si acquisisce una certa sicurezza, e successivamente si può arrivare “ in pompa magna “. Nei reparti non intensivi ( per esempio Traumatologia, Dermatologia, Otorino…) si può arrivare già carichi e rumorosi, con musica, rumori, luci etc.., essendo luoghi in cui la degenza è ridotta e lo stress e la paura del bambino più contenuta.
O MI FAI ENTRARE O TI SPACCO LA FACCIA!!!! CAPITO??? ALTRIMENTI ############
Va bene va benissimo!!
Foto n. 1
In questo pessimo fotomontaggio possiamo vedere lo spirito di Patch Adams che ispira il Dott. Bronco durante il suo lavoro……
CHE LA RISATA…… SIA CON TE!!!!
Foto 2 IL BAMBINO E I SUOI SPAZI VITALI Quando ci avviciniamo al bambino per la prima volta, dobbiamo tenere presente alcune cose molto importanti: - l’ età del bambino - lo stato psicofisico - i suoi spazi vitali ( vedi foto ) Spazio n.1 Il bambino ( corpo )
Spazio n. 2 il letto
Spazio n. 3 L’ambiente
Iniziamo a parlare degli spazi del bambino, che rende le cose un po’ più semplici: Quando entriamo nella stanza per la prima volta, la distanza dal bambino è di circa 2 o 3 metri ed è data dall’ambiente. Qui il bambino ci osserva e si da una prima valutazione di noi, in base alla sua età, a ciò che sta passando e a come si sente. Nel caso di un paziente da 0 a 2 anni questa fase è molto importante. Il secondo spazio è il letto, il luogo “ privato “ del bambino, il SUO spazio, e per accedere a questo spazio abbiamo bisogno del suo permesso, non importa se orale o espresso con il corpo, l’importante e renderci conto che stiamo entrando nel suo spazio vitale. Infine lo spazio più importante: il suo corpo. Attenzione a quando ci si avvicina troppo, potrebbe spaventarsi, ed attenzione anche a toccare il bambino, potrebbe non volere. In linea di massima io mi avvalgo di queste regole: Bambino da 0 a 2 anni: resto nello spazio ambiente producendo qualcosa di colorato per il bambino ( un palloncino per esempio ) e lo regalo a lui o alla mamma. In questo modo il bambino capisce che non c’è pericolo e inizia ad essere incuriosito da questa strana figura…. Il permesso di avvicinarsi non occorre, non ha ancora il concetto del suo territorio… attenzione a toccarlo, potrebbe non gradire… iniziare con delle piccole e veloci carezze e vedere come reagisce… e non stupitevi o intristitevi se la maggior parte delle volte che vi vedono si mettono a piangere, è normalissimo. Bambino da 2 a 6 anni: Iniziare come il bambino piccolo va benissimo, ma il bello di quest’età e che già t’identificano, e molte volte sono le mamme stesse a invitarti “ Guarda il clown!!!” Qui occorre già il permesso per stare con lui/lei al letto, quella è la sua zona, il suo spazio, rispettiamolo. Vanno benissimo con questi bambini i palloncini o giochi di prestigio in cui le cose spariscono, riappaiono, si moltiplicano……
Bambino oltre i 6 anni: Non occorre stare nella zona ambiente, si può gia avvicinarsi a lui/lei, scambiare qualche battuta, qualche giochino e con il corpo il bimbo/a già ti sta invitando nel suo spazio per vedere di più…. Un piccolo appunto per i bambini oltre i 10 anni, che quando vi vedono spalancano la mascella tanto da far entrare un panino….. Questi bambini VI STANNO ASPETTANDO!!!! Entrate subito nel loro spazio, sbizzarritevi in giochi e scenette, lanciatevi…. Non aspettano altro!!!!!
L’uso delle forme con i palloncini è sicuramente un buon metodo, sia per conquistarsi il bambino, sia per lasciare un buon ricordo di noi. In questo breve capitolo ci occuperemo principalmente delle forme base… per chi ha questa passione di “ palloncinare “ consiglio vivamente: - Palloncini nuove sculture Ed. Troll ideale per chi inizia - Fantastici palloncini Ed. Troll con alcuni modelli veramente fantastici e grandi quanto il bambino…buono per principianti ma ottimo per chi ha già un po’ di esperienza.. - Divertirsi con i palloncini Ed. Troll un testo che consiglio per le sculture a chi ha già esperienza, ma per la sua ricchezza di idee e ottimo per tutti… un “must” per chi ama quest’arte anche perché è stato il primo testo del genere pubblicato in Italia. - Sculture e magie con i palloncini Ed. Florence Art buono per chi inizia con alcune parti su come costruire uno spettacolo molto interessanti Come palloncini consiglio vivamente il modello 260Q della Qualatex. Forse costano un po’ di più rispetto ad altri, ma la qualità è sicuramente superiore, e fare brutte figure di palloncini che continuano a scoppiare è molto raro che accada con questa marca. Idee e ideuzze con i palloncini: - Creare spade può essere un buon pretesto per iniziare delle autentiche lotte senza rischio di farsi male
- Gonfiare un palloncino completamente senza fare il nodo. Darlo al bambino, e al momento che lo riceve lasciare andare il palloncino. Se è gonfiato diritto schizzerà via a razzo, se è gonfiato ad arco schizzerà ruotando come un autentico U.F.O. - Quando scoppia un palloncino commentare con “ Pace all’anima suo” oppure prendere il pezzo rotto e movendolo darlo al bambino “ Guarda, ti ho fatto un LOMBRICO” - Abbellire i palloncini disegnando occhi e baffi - Se crei un cagnolino, prendi un altro pallone e gonfialo completamente, per creare il guinzaglio. Quando lo vedranno i bambini ne vorranno tutti uno. - Gonfia un palloncino dall’estremità sbagliata… quando ti dicono di girarlo, fai un giro di 360° e ricomincia….. - Strofinando i palloncini su alcuni indumenti, poi loro “magicamente” resteranno attaccati Battute pronto uso.. - Cosa succede se scoppia? Tu non prendi nessun palloncino - Ci vuole molto a imparare? No, dopo 10 anni di esercizio…. - Ci vuole molto a imparare? No, riuscirebbe anche un bambino di 2 anni, dopo 5 anni di esercizio - Sono palloncini magici? No, le mie mani sono magiche - Come fai a gonfiarli? Cambio polmoni ogni 5 giorni - Si possono far volare i palloncini che gonfi? No… ho l’alito pesante - Cosa facevi prima di lavoro? Gonfiavo gomme da un benzinaio……. Rimando alla fine della dispensa una pagina con i diagrammi per creare alcune forme base con i palloncini……
La magia è sicuramente una delle arti più affascinanti e curiose che da sempre hanno stupito le platee. Ci sono i primi segni della magia già all’epoca egiziana, con giochi di scambio di testa tra oche e altre amenità del genere. Questa nobile arte è sopravissuta nella storia, anche nei periodi più oscuri quando veniva considerata alla stregua della stregoneria,
e oggi si presenta in forme nuove e altamente tecnologiche, con repertori magici che lasciano incantati e affascinati gli spettatori. Per un clown la magia è un ottimo supporto, quindi andremo ad analizzare le basi di questa nobile arte. Prima di tutto, la cosa migliore per eseguire un gioco di prestigio è la presentazione. Un gioco stupendo, ma senza un’adeguata presentazione perde tutto il suo fascino, mentre un gioco, magari che richieda un’abilità minima, ma presentato in maniera ottimale, riscuote un notevole successo. Lavorando coi bambini questo discorso risulta ancora più importante, perchè i bambini amano sentire raccontare storie, se poi sono farcite di magia, ancora meglio. Non preoccupatevi quindi a perdere le ore a cercare una storia adatta per presentare il gioco.... e quando ne siete convinti provatela e riprovatela.... uno dei miei giochi preferiti ha richiesto quasi un anno di prove e riprove per trovare la storia adatta e, pur essendo un gioco relativamente semplice, la simpatia e la scorrevolezza della storia che racconto durante l’esecuzione, lo rende uno dei miei cavalli di battaglia. Dedicate quindi tanto tempo alla presentazione, eseguendola pure davanti allo specchio e parlando a un pubblico immaginario.... LA PRESENTAZIONE E’ PIU’ IMPORTANTE DELLA TECNICA!!!!!!!!!!!!!! Per aiutarvi in questo lavoro sono utilissimi i libri di storie o seguire i cartoni animati, per presentare giochi che seguano i gusti e le tendenze dei ragazzi.... Un’ altra cosa molto importante da imparare prima di eseguire un gioco di prestigio è la MIS-DIRECTION, ossia la capacita di far concentrare l’ attenzione del nostro pubblico dove noi vogliamo. Questo avviene rispettando alcune semplici regole di psicologia: Il pubblico guarderà dove noi guardiamo, quindi mai guardarsi le mani mentre eseguiamo la parte più delicata del gioco, il trucco, ma guardare il pubblico negli occhi, e il pubblico guarderà nei nostri occhi, rendendo più difficile cogliere i segreti. Un’ altra metodica utilizzata è quella di curvare leggermente il corpo per coprire la mano o la parte che sta eseguendo il trucco ( per esempio dare il fianco sinistro mentre la mano destra prende qualcosa dalla tasca etc. ) oppure usare oggetti per nasconderne altri ( prendere la bacchetta magica dalla tasca e segretamente anche una moneta o un fazzoletto...) ma molte volte basta semplicemente parlare o raccontare storie affascinanti che il pubblico sarà coinvolto dalla storia e non baderà ai nostri “innocui” movimenti. Sperimentate anche queste metodiche davanti allo specchio per vedere che effetto si prova. Nella magia esistono varie categorie di giochi a secondo del loro tipo, dove si fanno, gli effetti che producono etc... in questa sede tratteremo semplicemente 2 categorie di giochi: Giochi “Pronto uso” e giochi “ Fai da te”. La prima categoria comprende una serie di giochi che sono semplicemente da comprare, provare, costruire una storia ed eseguire Quasi tutti sono di grande effetto e abbastanza semplici da usare, ma se non vengono presentati adeguatamente perdono tutto il loro effetto. Molte volte allegati ai giochi si trovano le presentazioni da effettuare... se siete pigri vanno bene, ma è meglio
inventarsi una presentazione personale che possa adattarsi al pubblico che abbiamo davanti ( storie per bambini, storie per adulti...... ) Per chi lavora con i bambini il mio consiglio di giochi che non richiedono una grossa spesa è il seguente: - libro magico da colorare..un libro ora tutto bianco, poi con una storia in bianco e nero e poi la stessa storia a colori, semplicissimo da usare, le cui possibilità di storia, adattamenti e cambiamenti sono pressochè infinite, si può arrivare a costruire uno sketch che dura diversi minuti - gioco dei conigli di spugna che si moltiplicano... un gioco che richiede un minimo di manipolazione e partendo da un semplice coniglio, si arriva a produrne quattro nelle mani del bambino, fino ad arrivare all’apparizione del coniglio gigante - giochi con palline di spugna, ne esistono un’infinità; richiedono un minimo di esercizio, ma hanno la bellezza di stare in tasca e di essere ripetibili più volte senza preparazioni difficoltose. - La ghigliottina in miniatura, uno strumento da tenere in tasca, sempre pronto per l’uso Ghigliottina per bambini Una presentazione adattata dal Dott. Bronco Materiale: un grissino e una ghigliottina da dito “ Bene bambini, adesso mi occorrono due volontari tra di voi, di cui uno sia veramente coraggioso, che non abbia paura di niente...” Quando arrivano i 2 volontari estrarre la ghigliottina e tagliare più volte il grissino, mostrando la pericolosità dell’attrezzo. Rivolgendosi poi a quello meno coraggioso, fargli mettere le mani a coppa dicendo “ Ora mi serve che tu raccolga al volo il dito del tuo coraggiosissimo amico, mi raccomando, non farlo cadere, perché mi hanno detto di non sporcare per terra” Poi rivolgendosi all’altro bambino “ a te invece, cosa posso dire..... BUONA FORTUNA!!!! E non preoccuparti troppo, tanto siamo già in Ospedale....” Si può continuare a scherzare tra i due bambini, su come si possa poi riattaccare il dito, facendo cambiare mano e creando un pò di suspance.... a voi le idee.. e al TRE la ghigliottina e guardando con stupore il dito ancora attaccato... chiudere come più piace... per esempio, guardare il bambino stupito ed esclamare” Dai che per oggi ti è andata bene” oppure “ Ma sei un grande mago che scioglie il metallo” e così via....
Se proprio vogliamo esagerare, preparare una scatoletta con un buco sotto e sul coperchio la scritta “C’eravamo tanto amati” oppure “E’ stato bellissimo”. Al momento di iniziare il gioco, prendere la scatolina, infilare un dito nel buco ( magari mettere un po’ di cotone nella scatola….) e mostrare la scatola con un po’ di “apprensione”…..e iniziare a raccontare” Ora vi voglio presentare un gioco bellissimo, a me tanto caro…. Anche perché mi ha lasciato il segno…” aprire la scatola mostrando il dito ( che sembra tagliato via..)…” ma adesso ho imparato a fare
il gioco… e soprattutto ho imparato a usare il dito altrui….( eh eh eh eh )… concludere muovendo il dito su e giù. La scatolina si può anche usare come oggetto a se stante ( anche io mi sono fatto male al dito….GUARDA ) e se siete veramente CLOWNNN….. presentatevi al pronto soccorso pediatrico, e fatevi “visitare” il dito prima di iniziare la vostra opera. Nel gioco del libro da colorare, invece, si possono coinvolgere tutti i bambini presenti, facendoli concentrare per far apparire la storia, per farla colorare, ed infine far tornare il libro tutto bianco, “regalando” magicamente la storia a loro..... questo è un’effetto splendido, non rovinatelo con una brutta presentazione, altrimenti Dott. Bronco vi opera alla prostata senza anestesia............ Negli effetti “ fai da te “ presenterò un gioco di manipolazione, alcuni effetti con le corde e altri con le carte.. L’ INCREDIBILE SCAMBIO Occorrente: 2 chiavi uguali 2 monete da 50 lire 1 gettone telefonico Preparazione: Prendere 2 chiavi uguali tra di loro con la parte rotonda della stessa grandezza della moneta da 50 lire e incollare le 50 lire su una chiave. Incollare poi il gettone con le altre 50 lire. ( Foto 1 ) Esecuzione: Nella mano la chiave truccata, in tasca la chiave normale e la moneta-gettone. Presentare la moneta-chiave nella mano come mostrato nella foto raccontando una storiella tipo questa ( oppure variare la storia a proprio piacere, sull’Euro, l’importanza dei soldi etc. ): “ Quando ero piccolo mia mamma mi diede questa moneta e mi disse di tenerla sempre stretta nella mano “ Portare la chiave-moneta nell’altra mano e chiudere come mostrato nella foto “ E di tenere la mano come una cassaforte “ Togliere la chiave normale dalla tasca e girarla sul lato della mano, come per chiudere una cassaforte immaginaria.( Foto 4 ) Ora tutti pensano che nella mano c’è una moneta, in realtà c’è la chiave-moneta, che, nel chiudere la mano, si è girata e la parte con le 50 lire attaccate viene coperta. “ Col passare del tempo, ero curioso di vedere cosa era rimasto nella mano..” E guardando il pubblico chiedere “ Cosa è rimasto? “ Tutti diranno una moneta. Aprire la mano e mostrare la chiave, senza essere troppo veloci, il trucco non è visibile se non a breve distanza.... e continuare “ Non mi avete seguito bene” Mettere la chiave-moneta in tasca e prendere la moneta-gettone dalla parte delle 50 lire. Metterle nella mano, con estrema delicatezza,sulle falangi, ed esclamare” Seguitemi bene questa volta” Chiudere la mano in modo che la moneta si capovolga e si trovi dalla parte del gettone, guardare il pubblico e chiedere “ cosa ho nella mano?”
Qualsiasi sia la risposta, aprire la mano, mostrare il gettone dicendo “ un gettone telefonico, per chiamare la polizia, mi sa che qui mi vogliono FREGARE!!!!” Quest’effetto vi farà passare per grandi manipolatori.... ABUSATENE PURE. La storia è stata ideata dal Dott. Bronco... il gioco non so proprio a chi darne la paternità.....
LA CORDA INDIANA Un vecchissimo gioco di prestigio riadattato dal Dott. Bronco Occorrente: Una corda dalla lunghezza di circa 1.5 metri Un pezzo di corda da 15 cm circa Preparazione: preparare la corda come illustrato nella foto, in modo da trovarsi con la corda grande unita a cerchi, e il pezzo di corda annodato come mostrato, l’effetto e di una corda unica con i capi annodati tra di loro.. “ tanto tempo fa, in una terra lontana, viveva un contadino che fu colpito dalla sfortuna... i suoi campi iniziarono a non produrre più cibo e gli animali iniziarono a morire.. disperato si rivolse a uno stregone, che gli regalò una corda magica ( estrarre la corda dalla tasca e mostrarla come una corsa unica con le estremità annodate....) ammonendolo con queste parole “ Questa è una corda magica, portala sempre al collo senza mai sciogliere le estremità...” Il contadino si mise la corda al collo ( mettersi la corda al collo ) e la sua vita si trasformò lentamente..... I campi iniziarono a dare tantissimi frutti, il bestiame divenne sempre più numeroso...ma questo suscitò l’invidia del suo vicino che una notte tagliò la corda ( Tagliare la corda con una forbice dalla parte opposta del finto nodo, più o meno dove e stata incollata...) La mattina il contadino si svegliò, e come vide la corda tagliata, corse disperato dallo stregone... “ Stregone, aiutami, mi hanno tagliato la corda...” Lo stregone guardò la corda e disse “ Non preoccuparti” E annodo tra di loro le 2 estremità tagliate. “ Ma ora, con 2 nodi non è più magica “ Si lamentò il contadino... “ Ma questo non è un problema”. Prendere la corda dalla parte del finto nodo, e, soffiandovi sopra, tirare la corda, facendo cadere il nodo. “ Eccoti la corda nuova...” Un consiglio.. come corda consiglio la corda dei prestigiatori, oppure una corda molto morbida senza anima.
Ora due giochi con la corda conosciutissimi dai nostri nonni e poi caduti in disuso, e qui rivisti uno in chiave comica, l’altro in storia con morale, con un aggancio tra un gioco e l’altro in modo da creare una piccola “ Routine “ La corda tagliata e il gioco delle tre corde Occorrente: Una corda di 2 metri circa, facendo un segno con il pennarello a circa 20 cm dall’estremità. Una corda di 1 metro, una di 60 cm e una di 20 cm La misura delle ultime tre può essere cambiata in base alla conformità della propria mano. La paternità di questi giochi è impossibile da dare, le storie sono idee del Dott. Bronco Esecuzione: Prendere la corda lunga mettendola in mano come nella foto ( foto 1 ) “ Ora eseguirò per voi il fantastico gioco delle tre corde, ma per fare questo devo tagliare la corda in tre pezzi...” Annodare le estremità ( Vedi foto 2)da entrambi i lati, e tagliare con una forbice al segno fatto con il pennarello “ ecco proprio in questo modo, cosi abbiamo tre pezzi..” Lasciare un estremità della corda in modo da ottenere la corda come nella foto ( i 2 nodi sono finti, si tratta di un pezzo unico e 2 piccoli pezzi annodati lungo la corda ) Esclamare “ ma non li volevo annodati in questo modo... ora, grazie alla mia magia faro sparire i nodi “ Avvolgere la corda su una mano facendo scorrere i nodi lungo la corda, ed alla fine ci si ritrova con la corda avvolta su una mano, e i due pezzi di corda nell’altra mano...” Ecco, i nodi sono magicamente passati...” regalarli ai bambini più vicini...” ed ecco i tre pezzi di corda!!” svolgere la corda dalla mano, e , guardandola un pò allibiti esclamare “ Non riesco più a controllare la magia..... la corda si è RICOMPOSTA.. ora come faccio a fare il gioco delle 3 corde.?????” Guardare il pubblico per un attimo un pò perplessi e poi “ Per fortuna che me ne porto sempre uno di scorta....” Gettare la corda lunga al pubblico, estrarre le 3 corde dalla tasca e iniziare il mitico GIOCO DELLE TRE CORDE!!!! )
I trucchi con le carte sono sicuramente gli effetti più studiati nel mondo della magia. Mi limiterò a illustrare alcuni giochi di facile portata, ricordando che i giochi di carte vanno bene per un pubblico “ adulto “ diciamo dai sei anni in su. Per questi giochi vanno bene tutti i mazzi, da quelli da scala 40 a quelli da briscola. Non smetterò mai di ricordare di dare TANTA enfasi nella presentazione, che è la parte più importante. LA GRANDE ADUNATA Occorrente: Le figure di un mazzo di carte ( K,Q,J) più gli assi. Preparazione: Disporre a cerchio i 4 re, poi le 4 regine sopra i re, i quattro fanti sopra le regine, ed infine i 4 assi. Raccogliere i 4 mazzetti ottenuti, senza mescolarli tra di loro, ma solo tagliandoli, da sopra a sotto o viceversa. Distribuire il mazzo sul tavolo in 4 mazzetti, distribuendo le carte in senso orario. Automaticamente si otterranno i 4 mazzetti composti da 4 Re, 4 Regine, 4 Fanti e 4 Assi. Mentre si fanno tutte queste manovre raccontare la seguente storia: “ Tanto tempo fa in una terra lontana vivevano 4 Re ( distribuire i 4 re su tavolo ). Ogni Re era affiancato da una Regina ( abbinare ad ogni Re la propria Regina ), ed era difeso da un cavaliere ( affiancare ora i 4 Fanti ), ed ogni regina era aiutata da un Paggetto ( distribuire i 4 assi ). In questo modo si ottengono 4 mazzetti composti da Re, Regina, Fante, Asse. Raccogliere i 4 mazzetti e unirli SENZA MESCOLARLI TRA DI LORO, raccontando “ Un giorno decisero tutti quanti d’incontrarsi in terra neutrale per decidere il futuro dei loro regni, ma erano molto indecisi sul da farsi “ Tagliare più volte il mazzo, farlo anche tagliare al pubblico, l’importante e non fare mescolare le carte tra di loro. “ Ma non riuscirono a venirne a capo... così invocarono il grande saggio...” DISTRIBUIRE LE CARTE A FACCIA COPERTA SUL TAVOLO, FORMANDO 4 MAZZETTI DISTRIBUENDO LE CARTE in senso orario e raccontare:” il saggio consigliò ai 4 re di riunirsi insieme, le 4 Regine di aspettare i loro Re, i 4 Cavalieri di unirsi e difendere i territori, e i 4 Paggetti tenevano pulito tutto..” Alla fine del racconto bisogna aver finito di distribuire le carte, ottenendo 4 mazzetti a faccia coperta. “ Ma come facciamo a ottenere tutto ciò, visto il miscuglio
dato alle carte? E’ semplice, con uno schiocco magico....” Schioccare le dita su mazzo e girare i 4 mazzetti, mostrando le accoppiate di Re, Regine, Fanti e Assi. FORZARE AND FORZARE!! La forzatura è una tecnica importantissima nei giochi di carte. Si tratta di una metodica che permette di conoscere la carta scelta dallo spettatore in modo “ misterioso “. I metodi per fare ciò sono centinaia, alcuni molto semplici, altri veramente complicati. Ne illustrerò qui uno, veramente semplice ma di grande impatto. Si usa un normale mazzo di carte , non truccato, che si fa mescolare a uno spettatore. Fatto ciò, si fa scegliere liberamente una carta dal mazzo allo spettatore, si fa mettere in cima al mazzo e si taglia il mazzo più volte per disperdere la carta. Basta una rapida occhiata al mazzo per trovare la carta scelta dallo spettatore..... Come? La metodica è semplicissima... quando si prende il mazzo dallo spettatore, dopo che è stato mescolato, si “adocchia” l’ultima carta del mazzo ( per esempio il 3 di cuori ).. si fa scegliere liberamente una carta allo spettatore, si fa mettere in cima al mazzo, di modo che il tre di cuori precedentemente adocchiato si va a porre sopra la carta dello spettatore. A questo punto si può tagliare il mazzo quante volte si vuole.. per trovare la carta dello spettatore basta cercare il 3 di cuori... la sua carta è quella subito prima della carte adocchiata.... semplice e MAGICO!!!!
Per concludere 2 parole sui massaggi, una tecnica vecchia quanto l’uomo…. Massaggiare un bambino è una tecnica per renderselo amico, per farlo rilassare, sentire meglio. Consiglio a chi piace quest’arte di procurarsi un libro o una videocassetta, perchè le tecniche sono abbastanza semplici da imparare. Per chi inizia consiglio solo di lasciare andare la proprie mani e ascoltare quello che il corpo della persona ci trasmette, sapremo bene che pressione applicare, quali zone massaggiare di più, quali zone sono più sensibili. Lasciarsi andare e ascoltare è il modo più semplice per massaggiare, viene stabilita una sorta di empatia tra chi massaggia e chi viene massaggiato, e se ci poniamo nella giusta ottica, tutto diventa veramente semplice ed intuitivo…
Di solito inizio il massaggio partendo dai piedi, massaggiando la pianta, le dita dei piedi, il dorso, salgo lungo i polpacci e le gambe, poi dedico particolare attenzione alla schiena, con ampi massaggi sulle spalle e lungo la colonna verticale. In alcuni casi è utile anche massaggiare dolcemente la testa, usando la punta delle dita, e il viso ( Tempie, contorno degli occhi, zona intorno alle labbra
Seguono ora alcune foto, a scopo semplicemente illustrativo…. La schiena va curata parecchio, essendo una zona vasta e molto sensibile. Massaggiare con i palmi lungo tutta la schiena, usare i pollici lungo la colonna vertebrale e le 4 dita per le spalle..
Alcune delle zone del viso da massaggiare, usare solo la punta delle dita e compiere dei piccoli movimenti rotatori….
Bidì Bodò Badà Occorrente: le corde per il gioco delle 3 corde Il gioco è quello delle tre corde… la storia è stata scritta dal Dott. Bronco, ossia come raccontare una bella storia a bambini dai 3 ai 5 anni con un po’ di magia… “ Questa è la storia del piccolo Bidì ( mostrare la corda piccola ), del saggio Badà ( mostrare la corda media ) e del grande Bodò ( mostrare la corda lunga ) Un giorno il piccolo bidì piangeva triste e sconsolato ( simulare la scena ) e ando dal grande bodò. “ Perché piangi?” Chiese bodò “ Perché sono piccolo e tutti mi rendono in giro.. voglio diventare grande…Ma bodò disse “ Non avere fretta di crescere, goditi tutto il tuo periodo…. Ma bidì continuava a piangere e bodò disse “ Andiamo dal saggio badà, forse lui ci può aiutare.” Andarono da badà, che ascoltò attentamente, e disse “ ma sei sicuro? “ “ SI SISISISSSSSIIIIII “ Esclamò eccitatissimi bidì e badà compi il miracolo, rendendo tutti grandi uguali ( mostrare le 3 corde uguali ) Ma poco tempo dopo, bidì si accorse di essere cresciuto in fretta, e gli mancavano i giochi e la fantasia dei bambini, e, rendendosi conto del suo errore, si rivolse a badà… e badà, che sapeva già tutto, disse “ Hai capito che essere piccoli è bello, e c’è
sempre magia in questo…. E a tutto si può rimediare…. Mostrare le 3 corde che sono tornate una piccola, una media, una grande….. APPLAUSO IL PISTOLERO Da un idea tratta da” Divertirsi diventando clown “ resa più magica by Dott. Bronco e Dott.ssa Bubbles… Occorrenti - Alcune fette biscottate - Una pistola a salve - Uno specchio - Un mazzo svengali ( facendo il buco all’ultima carta del mazzo ) - Cento lire intere e cento lire con il buco - Un po’ di musica western.. Bl = Dott.ssa bubbles Br = Dott. Bronco Br entra vestito da cow boys, e inchinandosi “dolorosamente “ sul ginocchio annuncia “ Ladies and gentelman “ ( pronunciare come scritto ) “ DOTT.ssa Bubbles, la più grande pistolera del mondo” Entra bl con una pistola e un pacchetto fette biscottate in mano. Prende br, gli da in mano una fetta e si allontana…si gira e prende la mira verso la fetta che br ha in mano… Br si accorge di ciò e inizia a tremare spaventato, e alza la fetta in alto sulle mani… Bl spara e “ magicamente “ la fetta si frantuma…. ( br la rompe con le dita.. ) Resosi un po’ più fiducioso, br prende altre fette, mentre bl si esibisce sparando nei modi più strani.. ( a testa in giù, con uno specchio…. ) Poi br esclama “ Sempre più difficile… “ e mostra una moneta da cento lire alla platea… nell’atto di lanciarla, la sostituisce con cento lire bucate che già teneva in mano, e lancia in aria quelle con il buco… (mentre bl spara alla moneta, br ne approfitta e si mette in tasca le 100 lire intere ) br raccoglie le 100 lire bucate e le mostra al pubblico…. Applauso. Ora br prende un mazzo svengali, con la penultima carta ( quelle che si ripetono ) bucata, e, senza farla vedere ovviamente, forza una delle altre carte del mazzo svengali con uno dei 100 metodi di forzatura dello svengali ( per maggiori delucidazioni, consiglio di comprare un mazzo svengali e leggere le istruzioni.. tutto diventa più semplice ), mostra la carta al pubblico, la
rimette nel mazzo e taglia il mazzo più parti… Mostra il mazzo a bl che spara un colpo… suspance… br mostra il mazzo di dorso, scorre le carte, sempre di dorso… ne trova una con il BUCO e con estrema lentezza la gira.. ovviamente è la carta scelta!!! Grande Applauso e inchino! LA MIA FIRMA Uno dei giochi a me più cari, anche perché è stato uno dei primi che ho fatto… Occorrente: Una busta Mille lire con scritto a lato “ LA MIA FIRMA “ Un accendino e un portacenere Un libro di magia Una tenaglia Una formula magica Tanta faccia tosta… Br “ Bene, ora eseguiremo un gioco estremamente difficile.. mi occorre una banconota da 100.000….. ok lo facciamo più semplice… una banconota da 50.000…. ho capito taccagnoni, una banconota da 1000….” Quando lo sfortunato spettatore porta la banconota, prenderla, piegarla con movimenti magici delle mani e un' aria mistica, e metterla sotto la gamba del tavolino… e guardando lo spettatore dire.. “ traballava… “… Riprendere la banconota, aprirla esclamando “ Ecco un’ autentica banconota, senza doppi fondi o sportelli segreti “ e mostrando la banconota continuare “ Pensi che anche la mia valletta fa giochi di prestigio con i soldi… stamattina mi ha detto “Bronco, prestami 100.000, ma dammene solo 50.000, così tu devi 50.000 a me e io devo 50.000 a te e siamo pari…” Dopo aver ricevuto la risata, continuare “ Bene, ora mi firmi questa banconota per renderla unica..” Dare fuoco alla banconota, scottarsi le dita, così arriva bl pronta a curare, che dopo aver visto il dito, torna con una grossa tenaglia…. “ E’ passato, grazie… e ora, come l’ Araba Fenice…RICERIAMO DALLE SORGERI…. Ehmmmm RISORGIAMO DALLE CENERI!!!” prendere la cenere dal portacenere, metterla nella mano dello spettatore e dire “ E ora, grazie alla potentissima formula magica di Tiricreoioidindini, la sua banconota tornerà miracolosamente intera.. “ Consegnare allo spettatore un foglio con su scritto vari scioglilingua precisando “ L’unico problema di questa formula… e che va recitata con la lingua attaccata al palato” Consegnare la formula allo spettatore per fargliela recitare…. ( attenti agli sputazzi inevitabili… ) Finito di recitare la formula, far aprire la mano allo spettatore e mostrarla ancora piena di cenere… con aria assorta, avvicinarsi al tavolo e prendere un libro di magia, facendo finta di consultarlo per cercare la soluzione, bofonchiando anche frasi sconnesse…..A questo punto entra in scena bl, che si toglie una busta dalla scarpa, l’annusa un po’ disgustata, e la consegna a br, che legge ad alta voce sul lato del destinatario “ AL GRANDE;
UNICO E IRRIPETIBILE DOTT: BRONCO” bl “ Devono aver sbagliato…” Br, incurante dell’offesa, apre la busta ed estrae la banconota da mille lire con scritto a lato “ LA MIA FIRMA “ la mostra allo spettatore chiedendo di leggere cosa c’è scritto “ La mia firma “ dirà ovviamente lo spettatore… br allora incalza “ La sua firma ??? Ma è un miracolo!!!! “””” Applausi P.S. La banconota si può tranquillamente regalare allo spettatore, che il più delle volte la conserva gelosamente nel portafoglio…. LA VISITA La visita è il primo scketch Ospedaliero che io abbia mai visto… e ne rivendico tutta la paternità…… Provatelo con coraggio.. è troppo bello P.S. Adatto per bambini dai 10 anni in su e ricoverati in Ospedale per patologie abbastanza “ Leggere “ Occorrente: Li scoprirete leggendo quanto segue Br entra nella stanza con aria solenne, si avvicina a un bambino ed inizia “ Ecco un caso di meteorismo acuminato irradiante attraverso il colon con distensione ileale sovra-sotto diaframmatici…. Comunemente detta squaraus…” Guardando il bambino “ Ora assumendo una posa prona lievemente antitrendelemburg estrapolami i tuoi quadranti per un' auscultazione…” Il bambino guarda br con aria perplessa e br continua “ Bambino… FAMMI VEDERE LA PANCIA…” Il bambino si scopre e br tocca la pancia.. “ All’auscultazione dermo-contattiva falangea si denota area espansa di consistenza dura da corpo estraneo in situ..” così dicendo, con una manipolazione base, br estrae una moneta dalla pancia del bambino… “ Ma che ti danno da mangiare? “ Guardando la mamma “ Signora, se il bambino ha carenze di ferro, non è questo il modo migliore per darlo….” Poi, rivolgendosi al bambino “ Issati in posizione arcuata con angolazione tale da permettere il normale passaggio di un corpo…” il bambino guarda br confuso, allora br “ Solleva la pancia, NO!!!??” Quando il bambino solleva la pancia, br posiziona sotto il popò del bambino una cacca ( FINTA ) e dice “ Alvo evacuatorio perfettamente funzionante…” Bl prende paletta e scopettino e pulisce, ma, “ inavvertitamente “ la fa cadere addosso al bambino….
Br continua “ Ora con atteggiamento intraflettorio curvilineo tale da estroflettere le cavità polmonari attraverso cui.. “ br e bambino si guardano “ ok, piega la pancia che ti ascolto la schiena..” Usando un fonendoscopio palloncino o un tubo della doccia br inizia “ dimmi 33…. Per 2…. Diviso 5… elevato al cubo…..mmmmmhhhh” Guardando bl “ dobbiamo operare!!!, prendiamo la temperatura dermo reattiva” Bl porge un termometro grandissimo e br, guardando il bambino,” Ok, per questa volta puoi metterlo sotto l’ascella… procediamo a anestesia loco regionale tramite percussione ripetuta “bl prende un martello gigante di gomma e inizia a colpire in testa br Br “ Non io… lui!!!” Bl “perché lui? Mi è simpatico..” Br “ procediamo, laccio emostatico e attrezzatura” Bl passa un palloncino e prepara una grossa tenaglia Br prende il palloncino e tirandolo si “ ferisce” “ HAIIIHHH” Bl, mostrando la grossa tenaglia “ Ti curo io, ti curo io” Br si allontana “ sto meglio, grazie Bl lo insegue “ ti curo io… “ E correndo escono dalla stanza APPLAUSO!!!! RALLENTY Un simpaticissimo gioco…. Occorrente: Un finto pollice 2 foulard uguali Un po’ di mimo Br “ Bene, ora eseguirò il primo esperimento di trasmigrazione corporea aerea… questo gioco si esegue con il foulard magico di Bizzibù, del paese di Katmandù, che sposò putmundù, fece un figlio rumundù e un giorno non ci vide più e..” Bl colpisce br alla testa per farlo smettere “ Scusate, mi
ero lasciato prendere la mano ( nel dire ciò tenersi la mano nella mano ), dicevo, prendiamo il fazzoletto magico di bi….. ( bl lo fulmina con lo sguardo ) e lo mettiamo dolcemente nell’altra mano, spingendolo a fondo” Usando il finto pollice far sparire il fazzoletto “Ora, Grazie alla magia, il fazzoletto trasmigra….” Bl estrae dalla tasca un duplicato del fazzoletto scomparso.. ( Applauso ) Br continua” Ora, per la prima volta nella storia della magia, rifaremo il gioco al rallenti, cosi voi capirete, e potrete anche voi stupire tutti con il fazzoletto magico di bi….ehm..( Toccandosi la testa ) iniziamo..” Parte una musica di sottofondo molto dolce, tutti i movimenti sono fatti molto lentamente.. br inizia a mettere il foulard nella mano, e poi inizia a far segno a bl di correre li a prenderlo.. bl inizia a correre ( tutto sempre al rallenty ), ma improvvisamente si ferma a soffiarsi il naso… br scocciato le fa segno di muoversi…. Bl riparte, ma si ferma a togliersi un sasso dalla scarpa ( con un po’ di manipolazione si può prendere un sasso abbastanza grosso e rumoroso.. ), poi riparte, finalmente arriva al foulard…. Br prende il foulard, e cerca di infilarlo nella scollatura di bl, rimediandosi un bel ceffone…..BL nel tornare al suo posto si ferma per rispondere al cellulare.. finalmente si rimette in posizione.. la musica cessa, il rallenty si ferma e br, guardando il pubblico “ Come avrete capito….. BASTA ESSERE MOLTO VELOCI!!!!” Un ringraziamento a Giuliano, con cui ho ideato questo gioco più di 10 anni fa…. LA BACCHETTA DEL TEMPO Una storia semplice, diretta.. colorata
Occorrente: Una bacchetta magica a molla Un po’ di capacità recitative.. Il mago entra in scena con una bacchetta magica in mano. La picchia tre volte sul tavolo, tenendola al centro, per mostrarne la solidità e per richiamare l’ attenzione, poi, la punta verso il pubblico, passandolo da lato a lato, e inizia a raccontare “ Questa non è una bacchetta magica qualsiasi… questa bacchetta ha viaggiato nel tempo.. a visto lo scorrere delle cose e ha visto l’evolversi delle civiltà…. Erano i tempi del lontano Egitto, quando si edificavano le piramidi ( piegare la bacchetta a triangolo ) che questa bacchetta fu costruita… Allora si adoravano i serpenti, e proprio da un serpente sacro essa nacque ( Muovere la bacchetta come un serpente…). Rallegrò i Faraoni per molto tempo con giochi e meraviglie, ma un giorno, improvvisamente, volò via ( far volare la bacchetta in aria ) e approdò su un isola, dove si trovò coinvolta in una guerra tra tribù ( La bacchetta diventa una lancia da scagliare…).. fu usata come lancia… e scagliata contro il re delle tribù… dritta nel petto, ma inorridita di tanta violenza… si retrasse senza recar danno ( Allungare la bacchetta avvicinandola al petto e quando lo sta per toccare, mollare l’estremità.. la molla farà automaticamente retrarre la bacchetta… ) e trasformandosi in un pesce ( far assumere la forma di pesce ) fuggì e si avventurò nell’oceano ( muovere la mano con la bacchetta a forma di pesce su e giù, simulando il movimento delle onde… ), dove conobbe altri pesci e creature meravigliose ( Far ondeggiare la mano da un estremità all’ altra come per fare il serpente, ma tenere la bacchetta dritta.. ) che si muovevano sinuose nell’acqua…Fino ad arrivare su una nave, dove un marinaio la usò per gridare “ Terra, Terra “ ( usare la bacchetta come un cannocchiale ) Erano tempi di grandi cambiamenti e la bacchetta volò sul mondo ( farla volare con movimento rotatorio… ) e vide le canzoni di libertà dei popoli oppressi ( far diventare la bacchetta una chitarra e un flauto ) vide i missili librarsi nello spazio ( Far alzare la bacchetta tenendola dritta come un missile) e vide i cellulari riempire il mondo ( appoggiare un’estremità alla bocca e l’altra farle fare da antenna.. ) e ogni sorta di tecnologia… e così, volando ( farla volare ) e venuta da me ( Picchiare l’estremità della bacchetta forte al tavolo ) perché vuole tornare a stupirvi come migliaia di anni fa, vuole stupire te, e te , e te ( indicarli con la bacchetta ) vuole stupire tutti voi ( indicare tutto il pubblico ) ancora una volta La FORZATURA!!!!!!! Un gioco semplice e di grande effetto… Occorrente Una mazzo di carte preordinato, ossia, guardando una carta, si può conoscere subito la precedente e la successiva… il modo più facile e mettere le carte in ordine (1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,J,Q,K prima tutti di cuori, poi di quadri,poi di fiori e infine di picche…) così se per esempio in fondo al mazzo ho un 3 di cuori, so che in cima c’è
un 4 di cuori, poi un 5 etc. etc… questo mazzo, così predisposto, si può tagliare quante volte si vuole, lasciando inalterato l’ordine delle carte.. l’importante è non mescolarlo… altri modi per preordinarlo è mettere le carte dispari, poi le pari, o alternarle cambiando il seme, oppure ancora, si possono aumentare le carte di 3 in 3 ( 1,4,7,10,K,3,6,9 etc. ) cambiando ogni volta il seme ( cuori, poi quadri, poi fiori, poi picche ) e si ottiene la combinazione 1 di cuori, 4 di quadri, 7 di fiori, 10 di picche, re di cuori, 3 di cuori, 6 di quadri, 9 di fiori etc, etc.. per conoscere la carta successiva, quindi, basta aggiungere 3 alla carta conosciuta e cambiare di un seme ( nell’ordine cuori, quadri, fiori o picche… ). Il vantaggio di questa combinazione è che si possono tranquillamente mostrare le carte, nessuno capirà che sono preordinate. Ma cosa ci faccio con un mazzo così? È molto semplice… se faccio scegliere a caso una carta allo spettatore, e quando lui la pesca io taglio il mazzo all’altezza della carta pescata, guardando la carta in fondo conosco subito la carta scelta dallo spettatore.., oppure, se lascio andare il braccio lungo il corpo, posso mostrare l’ultima carta del mazzo alla valletta, che così è lei che conosce la carta dello spettatore, e può indovinarla, trovandosi anche a qualche metro di distanza….. come succede in questo sketch.. Bl entra in scena senza guardare nessuno, si siede e inizia a leggere un giornale… Br entra in scena esclamando “ Ladies and gentelman, ora eseguirò delle incredibili manipolazioni, fatte unicamente con le mani, SENZA MAI STACCARE LE DITA!!” Attenzione, con un occhio guardate la mia mano destra, con l’altro occhio guardate la mano sinistra e infine mettete anche un occhio sulle carte….” Ci si avvicina a una persona e guardandola dritta negli occhi si dice “ Bene “ci si gira velocemente verso il vicino “ scelga un a carta che le piace “ Si sventaglia il mazzo al vicino… Fare scegliere una carta e dividere il mazzo proprio dove viene scelta la carta…..ora, guardando l’ultima carta del mazzo si può conoscere quella dello spettatore, quindi, lasciare andare il braccio lungo il corpo, girando il mazzo verso la valletta che legge “ distrattamente il giornale “ ma che in realtà guarda la carta del mazzo. Mentre si fa ciò, continuare con lo spettatore “Ora, utilizzando le mie facoltà opnotecnicomagicotruccomanipolatorie, in soli 2 o 3 giorni indovinerò la carta… ( se si tratta di una bella donna continuare con “ intanto, per stabilire un miglio contatto, è meglio se in questi 2 o 3 giorni usciamo insieme, ci conosciamo meglio… ) Nel frattempo bl, che ormai conosce già la carta, interviene “ SCUUUUSA maghetto…..ma il xxxxxx ( nome della carta scelta ) che ha scelto il simpatico spettatore è proprio brutta… non puoi fargliela cambiare?”
Br guarda a scatti il pubblico, lo spettatore e bl e dice “ Ma.. ma … ma a scelto proprio xxxxx ?” Alla conferma, seguita da applauso, br incalza”Cosa applaudite, che svegliate chi dorme … e tu “ rivolgendosi a bl “ non hai di meglio da fare che leggere e…” bl interrompe br con un gesto e dice “ senti questa notizia: Maghetto esegue gioco della sparizione e scompare per sempre… pubblico e valletta ringraziano…. La sparizione non è il tuo prossimo numero?” Br, mugugnando, si avvicina ad un'altra persona, porge il mazzo e “ Prego, scelga una carta, senza farla vedere a nessuno, soprattutto A QUELLA LA” Ma velocemente bl indovina la carta… per altre 2 o 3 volte br cerca di fare scegliere una carta, ma bl la indovina subito, finchè br si gira verso bl, estrae una pistola e spara….. frusciare di giornali…. Bl si rialza, si toglie una pallottola ( finta ) dalla bocca ed esclama…” mmm SEI……. Un imbroglione” INCHINO!!!!! IL FRULLINO… ( un classico della magia ) Occorrente: - un mazzo di carte - una carta gigante - un trasmettitore di onde cerebrali ( frullino, ammazzamosche etc etc. ) BR “ E ora signore e signori è il momento del nostro prossimo miracolo….” Si chiama una persona dal pubblico , s’invita sul palco e, mostrando un mazzo di carte, si eseguono alcune fioriture di base e alcuni finti miscugli…” Le piacciono i giochi di prestigio ?” alla risposta “ Le piacerebbe imparare?” “So che non dovrei, ma siete un pubblico così simpatico che vi voglio insegnare la tecnica basilare che noi prestigiatori usiamo per addestrare le dita…. “ Iniziare così la storia “ La mattina il mago si sveglia ( stiracchiarsi e invitare il volontario a fare altrettanto ) e si guarda allo specchio ( fare alcune smorfie davanti a uno specchio immaginario invitando sempre il volontario a ripetere il tutto ) ed esegue quello che noi maghi chiamiamo the final mosse ( pr. Ve final moss ). Portare il dito indice dx alla lingua, umettarlo, e picchiettare le punte delle 5 dita della mano sx, e riumettarlo ad ogni giro. “ Questo è l’esercizio fondamentale per rinforzare le dita, ma non basta, quindi mentre facciamo l’esercizio dobbiamo anche parlare… (invitare il volontario A RIPETERE IL TUTTO E INIZIARE UNA CONVERSAZIONE veramente
stucchevole… come ti chiami, che lavoro fai, sei sposato… ( se dice di essere spostato da più di 10 anni replicare con “Danno di meno per un omicidio di 1° grado “ ) e alla fatidica domanda “QUANTI ANNI HA?” Replicare con un bel sonoro “ALLA SUA ETA’ FA ANCORA QUESTE COSE?” Raccolta la risata del pubblico, passare al gioco, forzando in modo rapido la carta di cui si ha il duplicato gigante. Invitare il volontario a nascondere bene la carta senza mostrarla a nessuno, perché ora, incredibilmente, sarà il pubblico A INDOVINARE LA CARTA. Per questa magia ovviamente serve il famoso trasmettitore del pensiero ( un frullino per le uova va benissimo… bisogna farlo mettere davanti alla fronte, far concentrare a occhi chiusi la persona, facendo girare la manovella per trasmettere meglio le onde, e mentre il nostro fortunatissimo volontario e in questa posizione BL provvede a passare con la carta gigante da far vedere al pubblico… Quando la persona sente di aver trasmesso abbastanza onde cerebrali… la valletta sparisce, e si domanda al pubblico la carta… BOATO di risposta e sommo stupore sulla faccia del povero volontario…!!!! A CACCIA DI TROLL Occorrente: una spada fatta con palloncini uno scudo con i palloncini un cappello di Alì Bongo Da un idea di David Ginn, modificata da Michelotto e rubat…. Emh riadattata da Bronco. Un gioco adattissimo ad un pubblico di bambini. Invitarne uno dal pubblico, e, costruendo una spada con i palloncini seduta stante nominarlo “GRAN CAVALIERE CACCIATORE DI TROLL” Iniziare con lui una fantastica passeggiate nella foresta incantata e, dopo non aver trovato neanche un troll, esclamare “ ma certo… IL CAPPELLO MAGICO!!” Estrarre il cappello e metterlo sulla testa del bambino… a questo punto, bastano due rapidi “ GUARDA A DX, NO A SX” che il cappello e già in terra “ MMMMh questo cappello è un po’ piccolo per te.. allarghiamolo” Procedere e rimetterlo sulla testa del bambino Gridare nuovamente “ Un troll a dx, no, no, a sx” Che il cappello… ricade… allargarlo ancora fino ad arrivare alla facciona. Mettere il cappello con la faccia dalla parte opposta del pubblico e dire “ vedi dei troll cavaliere? “ Poi domandarlo ai bambini, mentre si gira il cappello, di modo che il viso da troll si va a trovare davanti al pubblico “ E voi vedete il troll” “SSSSIIIIIII!!!!”””” togliere il cappello, chiuderlo ed esclamare… “ Non è la tua giornata cavaliere… in compenso hai vinto la spada e lo scudo…. APPLAUSI
IL COMMERCIANTE LADRO Occorrente - il set palle da biliardo da manipolazione ( 3 palle più un guscio ) - una busta di carta Non so di chi è l’idea di questo gioco, ma sicuramente è un modo diverso di usare le palle da biliardo al posto della “solita” manipolazione “Un giorno, quando ormai ero già un apprendista mago, sono andato da Levante, il commerciante lestofante, e poi capirete perché, a comprare delle palle magiche. Levante, il lestofante, ha preso le palle, e mettendole una a una nel sacchetto, ogni volta la tirava fuori, approfittando della mia “Distrazione” Prendere un sacchetto di carta, mostrarlo vuoto, inserire una pallina, e, “ furtivamente” ma facendola vedere in mano, tirarla fuori. Fare così per tre volte, e la terza volta, la pallina tirarla proprio fuori con una spinta. “A questo punto, pensando di avermi gabbato, e di rifilarmi un sacchetto vuoto, Levante il lestofante mi diede il sacchetto… ovviamente vuoto, ma io, grazie alla magia, aprii il sacchetto estraendo le tre palline, una a una che Levante pensava di avermi imbrogliato… e mettendogliele in mano…… le lascia LI. Esecuzione: la storia sembra incasinata, ma l’esecuzione e facilissima. Le prime due volte si usa la pallina con la conchiglia, si lascia la pallina nel sacchetto e si tira fuori la conchiglia, alla terza, invece si tira fuori la pallina e si lascia dentro la conchiglia. Poi, quando le palline si tirano fuori per mostrare che si sono materializzate, si parte dalla conchiglia e poi le altre due.
LAVORO DA SISTEMARE ( UNO SPETTACOLO ALL’INTERNO DELL’OSPEDALE Foulard in mutande ( un foulard che cerca di attraversare il povero volontario… ma durante il tentativo al centro del foulard appare un paio di… indovina?) Foularino in mutande ( Un piccolo foulard nero diventa uno slip nelle mani del malcapitato volontario… Per adulti ) La gallina dalla scatola con messaggio del coniglio ( invece del coniglio appare una gallina, con messaggio di protesta… ) Libro da colorare ( classico gioco.. un libro bianco, poi disegnato, poi colorato..) Corda attraverso il bambino ( 2 corde attraversano “ misteriosamente “ il corpo di un bambino… poveretto… ) Sacchetto da giocoliere da piccolo a grande con lancio a 2 mani ( giocolare con le palline, ma senza palline… )
Mano di gloria ( Una carta scelta viene ritrovata da una mano tagliate, che però continua a muoversi… ) Palline dalla bocca ( dalla bocca del mago continuano a uscire palline… ) L’ipnosi della gallina ( come ipnotizzare un volontario, farlo diventare gallina e fargli fare l’uovo… ) Il ventaglio colorato ( un ventaglio cambia colore, sembra che il mago prenda in giro i bambini ma poi… ) Il CD ( il mago cerca di rompere il CD con una sassata che….. ) La giacca ( un mago tutto legato s’infila la giacca di un volontario..) Nuovi prop ( il foulard indiavolato, la carta che ruota intorno al corpo, la qyadratura del cerchio, il sacco gigante per scambio mago valletta, la valletta legata e attraversata dalla corda…) La storia d’amore ( vaso con tulipani di palloncini, acqua e coriandoli, rosa che si piega, bouquet ad apparizione ) JUGGLING!!!!!! Una mattina in Ospedale Piccola routine di juggling ideata da Dr. Bronco ( La voce è in stile tedesco di Germania… e allora ero il Dott. Max-illo…) Si parte con 1 pallina “ Alla mattina ecco pofero doctoren cha arrifa in Ospedalen dopo notten passata a studiaren ( tirare fuori un topolino dalla tasca e mostrarlo.. ) “Ed ecco subito infermiera che insegue povero Doctoren per i corridoi dellOspedalen ( cascata con 2 palle ) Ma Doctoren molto feloce e riesce a scapparen.. FERMARSI, guardare il pubblico “ e infermiera chiama subito i rinforzen ( iniziare cascata con 3 palle ) ed inizia lunga corsa attraverso l’Ospedalen… dalla Chirurgia alla Traumatologia fino alle macchinette del caffè (fermarsi e guardare il pubblico) dove Doctoren cerca di corrompere infermeiren con cioccolata calden….ma il tentativo è inutile, e dopo una disperata corsa di infermiera attraverso il corridoio ( passaggio della palla dietro la schiena ) si trova ormai totalmente circondato ( passare da cascata allo yo yo con tre palle… due dritte in alto e poi una, poi 2 e così via) “E’ ora di iniziare il giro visita, un po’ di qua ( yo-yo sulla mano dx ) e un po’ di la ( yo-yo sulla mano sx) e poi ancora di qua, e poi ancora di la ( fare lo yoyo alternando le mani ) e VIAAA attraverso tutte le stanze ( fare 3 o 4 volte il cerchio ), con primario che urla, ( iniziare una cascata normale) dottori che urlano, infermiere che urlano, ausiliare che urlano, PAZIENTI che urlano, TUTTI che urlano ( iniziare cascata invertita ) e si AGITANO ( passare a cascata normale )… e cosa fa POVERO DOCTOREN???…. QUESTO!!! ( FERMARSI e fare un razzo, raccogliere e inchinarsi ) “Perchè se lavoro arriva… tu corri più VELOCE!!!!!)
Ora un vecchio brano risalente a 5 anni fa, utile per chi lavora in coppia o per chi usa dei pupazzi, o ancora per chi si destreggia in ventriloquismo….. sono solo delle basi, a voi il compito di svilupparle ulteriormente: 13.59 04/04/96 - Questa e' la prima prova quindi la tengo come ricordo per quando sarò ricco e famoso. -- Entrata con pupazzo protagonista -entro presentandomi e presentando il pupazzo, ma questo s'incaz.. arrabbia perchè vuole essere lui il protagonista esempio I = io cioè me ossia Max P = pupazzo o Ughetto - 1 entrata I : Signori e signore buonasera. Quuesta sera ho l'onore di present... P : Il grande issimo super Ughetto, il più dei più e il.. i : Ma lasciami finire di presentere …… p : Zitto pupazzo, sono io che comanda i : ma no, cosa dici, non confonderti p : tu hai sempre pagato le tasse? i : si ma cosa cent.. p : hai sempre pagato il bollo dell'auto? i : si ma.. p : hai sempre pagato le bollette, le multe, l'ilor, l'iciap, lo smau, il ciap cip e ciop? i : si ma.. p : allora non c'è dubbio, sei tu il pupazzo - 2 Entrata i : carissimo pubblico buonasera, ho il grande onore di p : presentare il top dei tap super ughetto ( il p. si presenta con un mantello da super-man indosso) i : ma come ti sei conciato p : sono super ughetto il salvatore dell'universo i : ma non ti sembra di esagerare ? p : ve be, il salvatore dei comici.. i : ma cosa stai dicendo... p : bhe, se i comici sono come te mi sembra proprio il caso d'iniziare i : ma perchè sei conciato così? p : sono un super eroe !!!!! (piccolo canto da supereroe)
i : e che grandi azioni hai fatto? p : l'altro giorno ho salvato una ragazza da una violenza i : davvero!! come hai fatto ? p : è bastato controllarmi i : ma conosci anche altri supereroi? p : si certo, facciomo sempre delle riuniono, ma non è un granchè, non si conclude mai niente i : perchè? p : ma, l'uomo invisibile e come se non ci fosse, l'uomo di fuoco non viene più.. i : perchè? p : l'ultima volta ha dato in escandescenza e ci sono volute 2 settimane per spegnere l'incendio.L'unico felice di queste inutili riunioni è l'uomo ragno i : come mai? p : prima cosa perchè quando c'è un problema lui è bravissimo ad arrampicarsi sui vetri, e poi alla fine ci si ritrova sempre con un pugno di mosche, così lui almeno ha il pranzo assicurato i : ma hai fatto qualche altra super-azione? p : certo, stamattina ho aiutato una vecchiettina ad attraversare la strada. ci ho messo 40 minuti, ma ce l'ho fatta. i : come mai così tanto? p : bhe, perchè lei non voleva attraversare la strada 15.32 07/04/96 i : ah! ma, chissa quante ragazze ti cadranna ai piedi p : tantissime i : eh, lo immaginavo p : ma non è difficile, basta saper fare uno bello sgambetto i : ma tu l'hai una ragazza fissa? p : l'ho avuta.........(guarda in basso sconsolato parla a voce bassa) i : e....cosa..è successo? p : un giorno le parlavo al telefono dolcemente (estrarre un telefono piccolino ed avvicinarlo a p. , che con voce dolce:) cara, per te attraverserai mari impetuosi e vette innevate e lei mi disse - oooHHH!!!! amore corri subito da me.... i : e tu cos'hai detto? p : non puoi aspettare che smetta di piovere???? i : bel supereroe che sei p : ma, tu che parli tanto, ce l'hai la ragazza? i : certo, anzi, stasera è il suo compleanno, cosa posso regalarle p : ma tu gli piaci i : tantissimo p : bhe, se gli piaci tu, allora qualsiasi cosa può andare bene -- -- novità -- -(ughetto si presenta con la testa fasciata)
i : ma, ughetto,cosa ti è successo p : non tocchiamo note dolenti i : dai raccontami p : ho fatto un incidente in moto i : ma tu non puoi guidare la moto, non hai ne le mani ne i piedi p : e adesso neanche i denti i : ti han portato in ospedale? p : si i : e come ti sei trovato? p : guarda, le infermiere si possono distinguere in due tipi. le sante e le san i : ma non è la stessa cosa? p : no, no, no.. le sante sono bravissime e buonissime i : e le san? p : sono le san bernardo, che abbaiano e urlano tutto il giorno!!!!! i : e a te quale è toccata? p : ( a bassa voce ):la san bernardo, ma pensa che prima di andare via le ho fatto un regalo i : cosa? p : un bell'osso i : e i medici? p : BRAVISSIMI i : bravissimi a operare? p : no, no, bravissimi a sparire i : ma li avrai visti? p : si una volta i : e cosa ti hanno detto? p : te lo dico settimana prossima i : perche? p : sto ancora cercando le parole sul dizionario A voi il compito di sviluppare ulteriormente questo lavoro…. E magari farmi anche sapere…..Bronco Sempre in tema di sviluppo di idee, ora un altro piccolo pezzo risalente alle origini. Materiale occorrente, uno spruzzino della doccia modificato affinché possa anche spruzzare acqua ( un suggerimento…. pompetta e tubo…). Anche in questo pezzo il Dott. Bronco calzava le vesti di Doct. Max-illo: Andare verso il bambino con passo deciso, visitarlo accuratamente ( occhi, polso, pancia.. )” Ya bambinen, tu sembraren palliduccien, trasparenten, NON essere di vetren, ya?Io non federe bene con questi occhialen, ( prendere occhiali giganti dalla tasca e
indossarli ) Ora andare un po’ meglien.. Fa sentire tuo cuoricenen ( prendere il piede del bambino..) mmmmhhh forse io fatto piccola confusionen ( prendere il polso ) ya, tum, ya, tum, ya, tum tum, ya, tic, tac, tic tac, tic tac, tic tac, tic tac…opss, io sbagliaten, questo tic tac mio orologen ( se si vuole esagerare si può usare l’orologio metro… per la costruzione rimando alla fine..). Ora fa sentiren tuo pancinen, io profare ad apriren con piccolo taglio di 30 o 40 cm… oooooHHH, tu sentirti già meglio, yyaaa, non più necessarien taglietten… Ora io profare a sentire te meglien ( estrarre il fonendo doccia, provare a sentire, riprovare, e visto che non si sente niente, girarlo verso il proprio viso e…. inevitabile spruzzo ) “Nain, nain, ora non esserci più rispecten, io chiamare primarien, no, anzi directoren, anzi presidenten, anzi…… ( guardare verso il cielo e guardare il bambino con un sorrisetto misterioso) prendere il cellulare e digitare 15 numeri “questo è prefissen..” poi digitare 2 numeri “ Questo è numero” “SUPREMEM, io molto arrabbiaten, non più rispecten, io tornare a mio paese a fare lavoro di prima….” Prendere una gallina dalla tasca, salutare il bambino ed uscire…. Magari di corsa…… Costruzione dell’orologio tempo: L’orologio tempo è un piccolo prop, rapido, simpatico e versatile…per la costruzione occorre: un metro da falegnami per le misure ( quelli con dentro la molla per intenderci, che si estrae il metro per le misure, e quando si lascia la molla lo fa rientrare..) Un cinturino d’orologio Un finto quadrante d’orologio Il lavoro consiste di trasformare il metro da falegname in un orologio, attaccando il cinturino e mettendo un finto quadrante di orologio ( volendo si può anche disegnare) A questo punto metterlo al polso come un orologio vero… “Scusa che ore sono? “ “ Mancano 50 cm all’una “ Mentre si parla, ovviamente tirare il metro……
IL CLOWN SCIAMANO L’arte senza nome e senza forma, affinchè il cerchio non s’interrompa mai. Cosa affianca l’arte dello sciamano con l’arte del clown? Forse poco, o magari molto. Essere clown è esprimere stati interiori verso gli altri, è esprimere un mondo interiore che non esiste e farlo vedere agli altri, facendoli ridere e sorridere. Essere sciamano è….. LA STESSA COSA. Ecco perché è utile prendere ciò che uno sciamano insegna per portarlo nel mondo del clown, magari con alcuni piccoli accorgimenti. - Il mondo è come tu pensi che sia: Se liberiamo il nostro pensiero da preconcetti e pregiudizi, ci accorgiamo che la verità intorno a noi la possiamo costruire “ su misura” per il nostro modo di pensare. Quale ottica migliore per un clown portare il suo pubblico nel suo mondo? Non bisogna avere limiti. Gli unici limiti che noi ci creiamo sono quelli imposti dalla nostra mente, e nient’altro. Se noi crediamo nel nostro mondo anche il pubblico ci crederà. Ma come? L’energia va dove fluisce l’attenzione… Mantenendo intensa l’attenzione sul nostro mondo, tutta l’energia scorre LI’ e il pubblico non potrà far altro che lasciarsi AFFASCINARE da tutto ciò. Ma l’attenzione non basta…. Bisogna avere la GIOIA interiore per poter rendere
al meglio.. bisogna accendere la luce dentro di noi, la nostra bellezza, i nostri ritmi, il pubblico deve SEGUIRE noi, non viceversa…, e per questo bisogna sedurlo, affascinarlo, coinvolgerlo, prenderlo, stupirlo, amarlo, ….., ma solo si può fare quando tutto nasce da DENTRO. Ma dove troviamo tutta questa energia? Dentro di noi, noi siamo la proiezione del cosmo, dentro di noi ci sono mari, monti, stelle danzanti, fiumi, cieli stellati ed altro ancora…. E’ dai nostri risultati che misuriamo il nostro potere… Vedere, concentrarsi, essere presenti, amare, liberare potere e tessere il nostro sogno.. E’ questo che distingue un artista dall’ ARTISTA… Questi principi si adattano a tutti, e distinguono uomo da uomo… E’ realizzando noi stessi che possiamo essere al meglio. Niente pregiudizi, niente preconcetti, ma solo libertà d’espressione. Il nostro potere è grande quanto l’Universo, basta lasciarlo esprimere al meglio. Quando si esprime la propria Arte non bisogna cedere mai niente al timore… ma bisogna lasciare fluire le idee, con naturalità, permettere all’energia interiore di liberarsi. Se si è titubanti, l’espressione di se finisce; Quindi, lasciare scorrere liberamente idee, concetti, pensieri, L’UNICO LIMITE E’ LA NOSTRA MENTE, e nient’altro. La libertà d’espressione nasce dalla libertà di pensiero, l’arte deve essere espressione, non vincoli di idee. Se ci vergogniamo del pubblico è perché ci vergogniamo di noi stessi, la paura del pubblico è la nostra paura… Se vogliamo esprimerci liberamente, non dobbiamo preoccuparci troppo di ciò che ci circonda, possiamo lavorare fissando la nostra mente esclusivamente su ciò che stiamo facendo… L’arte nasce dalla comicità, e se abbiamo paura…. E meglio lasciar perdere fino a che non acquistiamo fiducia in noi stessi. SUPERIAMO noi stessi, ci stupiremo e ci piaceremo di più…. Non limitiamo il nostro spettacolo al provato e riprovato.. impariamo a improvvisare, se sbagliamo… RIPROVIAMO…
Non limitiamo le nostre idee a noi stessi… rubiamo e regaliamo idee, così ci creeremo un grande bagaglio…. C’è chi si lascerà affascinare dal nostro mondo e chi resterà totalmente indifferente… non tutti ci amano allo stesso modo, ma noi esprimiamoci sempre al meglio di noi.. è questa la via. Ma perché fare tutto questo? Per sorridere di se stessi. E far sorridere gli altri… Sorridere è guarire dentro. Quando sorridiamo dentro stiamo bene, nessuno lo può negare…, perché andare contro la nostra vera natura? Per essere dei perenni insoddisfatti? Scegliete voi. Paura del giudizio della gente? Non lo fa ogni giorno? Per l’abito, la parlata, le idee, le non idee e tutto il resto… i giudizi nascono, crescono e soprattutto muoiono mutano e cambiano… noi restiamo, il nostro essere resta… perché influenzarlo? Anche la diffidenza è un brutto male, schiaccia la curiosità. Sopravvìveremo ? Si se saremo noi stessi, altrimenti ci potremo adattare, farci guidare, a noi la scelta. Essere il proprio sogno, questa è la via. Un artista costruisce la propria idea di libertà attraverso l’espressione, la ricerca, il divertimento, l’immagine di se, la via del guerriero, l’arte dell’agguato, la capacità d’immedesimarsi in più personaggi, vivendo appieno ognuno di essi. Così si rompono gli schemi di comportamento, le nostre abitudini. In questo modo cade l’identità dell’io, dell’ego, e nasce una natura nuova, diversa… attraverso la nostra destrutturazione possiamo ricostruirci, attraverso l’abbattimento dei nostri schemi abitudinari possiamo ricrescere. Quando non c’è più “ego” ed “io” che cosa resta? La nostra natura, limpida e semplice. Come è difficile molte volte improvvisare per noi stessi, cerchiamo sempre una motivazione per fare le cose, quasi mai le facciamo semplicemente per il “gusto di fare”
Novità da scrivere…..
L’approccio al bambino in Ambulanza… Avvicinarsi ad un bambino è sempre difficile, soprattutto quando questo è spaventato, impaurito o confuso. Escludendo bambini vittime di incidenti o a rischio della vita, in cui occorre agire in tempi brevi e con professionalità, cercheremo in queste pagine di trattare alcune modalità di approccio in bambini coscienti e collaboranti, che richiedono l’intervento da parte di operatori, ma che in quel momento non sono a rischio della vita ( bambini con febbre alta, crisi asmatiche, ipotonie da ndd, post convulsioni o crisi epilettiche in fase di risoluzione…. ) I punti fondamentali da tenere presente sono: - il bambino è spaventato, confuso, ansioso - il bambino ha paura delle attrezzature che abbiamo con noi ( apparecchio della pressione, saturimetro, maschera O2..) - il bambino non si lascia avvicinare - il bambino ha paura del sangue, dell’ambulanza e dell’ Ospedale - il bambino non si lascia medicare Il momento fondamentale è quindi il primo acchito… la fase in cui il bambino ci guarda e ci giudica, decide se collaborare o ignorarci o mettersi a urlare… dovremmo quindi porre particolare attenzione a questa fase che decide tutta la continuità del nostro rapporto con il bambino.. E’ quindi anche qui importante rispettare lo spazio del bambino ( vedi nota all’inizio della dispensa ), sia che si trovi a casa sia che sia in mezzo alla strada. Se non ci sentiamo particolarmente clown, ma vorremmo costruire un bel rapporto con il bambino, ecco alcune cose da tenere presente: - nell’avvicinarsi al bambino, abbassarsi alla sua altezza ( o alzarsi alla sua bassezza eh eh eh ) in modo da creare un primo dialogo di occhi che sia alla stessa altezza - Presentarsi con un bel sorriso e un bel “CIAOO!!!!, sono qui per aiutarti. Mi chiamo xxxxxx e ora cercherò di farti stare meglio - “posso avvicinarmi a te per aiutarti? “ ( nel dire ciò iniziare anche ad avvicinarsi al bambino, tenendosi sempre alla sua altezza… alzarsi all’improvviso potrebbe spaventarlo.) - Continuare il dialogo con il bambino ( non raccontare MAI bugie del tipo “non ti faccio niente” se sappiamo che non è vero ) chiedendo cosa gli è successo. In questo momento interverrà anche la mamma o chiunque abbia chiamato o chi è con il bambino in quel momento. Ascoltare anche la sua versione ( che è sicuramente importante ) ma mantenere sempre l’attenzione su bambino ( stiamo costruendo un dialogo di aiuto insieme..) A questo punto possiamo iniziare a spiegare in modo semplice al bambino quello che dobbiamo fare, magari sotto forma di storia, spiegando bene quello che faremo
“ Ecco il bracciale magico, che gonfiandosi come un palloncino sul tuo braccino mi dirà se il tuo cuore sta benino” e possiamo provare la pressione. “ Ecco la luce magica di E.T. che telefona casa… proviamo a metterla sul tuo dito, che provi tu a fare E.T.” ( ovviamente la luce e quella di un saturimetro ) Ovviamente i miracoli non li fa nessuno, e non esiste formula magica che ci aiuti a far ridere subito i bambini, soprattutto in questi momenti. Con il prelievo non c’è miracolo che tenga…. Va bene la storia della zanzarina che punge… ma preparatevi lo stesso al pianto ( a meno che il bambino non sia veramente bravo, ma questo lo vedete subito dall’inizio), ma anche qui ribadisco il discorso di prima… NON DITE BALLE al bambino, altrimenti rovinate tutto il lavoro iniziato, ed anche il successivo per le persone che dovranno aiutare il bambino Se invece il naso rosso fa parte della vostra vita, e vi sentite particolarmente carichi…. Allora potreste iniziare degli approcci nuovi al bambino:
IL CLOWN DAL GIACCONE ARANCIONE Tenendo sempre ben in mente le note all’inizio della dispensa ( sentirsi clown, atteggiamenti, prop etc. etc. ) come può un volontario dell’ambulanza sentirsi clown? Sicuramente non possiamo truccarci il viso, ma le numerose tasche della giacca possono essere molto utili, e se proprio vogliamo esagerare, la nostra mimica facciale e corporea può aiutarci ( non è l’abito che fa ridere, ma il corpo e lo spirito). Qui non analizzeremo le tecniche di mimo, ( vista anche la difficoltà ) ma ci limiteremo a vedere quali sono gli strumenti più utili e facilmente trasportabili. Qualche palloncino in tasca può essere un ottimo diversivo per rompere il ghiaccio… benissimo anche i guanti a cui rimandi all’inizio della dispensa per il numero con il guanto chirurgico, saltando tutta la parte iniziale e passando direttamente agli animali ( gallina, tacchino, mucca…. ) quale bambino non si metterebbe a ridere a vedere un omone grande e grosso che gonfia un guanto e imitando una gallina gli si avvicina? Il primo passo è fatto, abbiamo acquistato la sua simpatia, FORSE COLLABORERA’ ( EEEEEEE VVVAAAIIIII……….!!!!!), ma attenzione, se è troppo piccolo potrebbe spaventarsi ed ottenere l’effetto contrario…..solo l’esperienza ci può insegnare… Se poi abbiamo quei bellissimi palloncini da modellare, allora è ancora più facile, senza metterci troppo in gioco possiamo fare un cagnolino, un topino o quello che vogliamo in poco tempo…. E quest’animaletto sarà il nostro tramite per avvicinarci al bambino. Ricordiamoci… il bambino quando ci vede e ci identifica abbinandoci alla siringa, all’Ospedale, a tutto ciò che fa male; se noi riusciremo a rompere questo
schema, allora potremo condurre il bambino a un rapporto di collaborazione, e, perché no, di fiducia. Cos’altro possiamo tenere nelle nostre tasche, che alla fine impareremo ad apprezzare sempre di più: Un mazzo di carte, se si prevede un trasporto tranquillo e piuttosto lungo, con cui potremo sbizzarrirci in qualche gioco rapido e visivo Qualche monetina, ottima per avvicinarci al bambino, facendola “apparire” e “sparire” dal suo corpo, dalla parte che gli fa male ( vedere note sulla manipolazione”) Qualche giochetto di prestigio, del tipo “rapido” e “visivo” che a volte si trovano nei negozi di giocattoli a poco prezzo E perché no……….. UN NASO ROSSO PRONTO USO!!! NOTE DI MAX - lavorare con gli adulti - Per i più esperti: clown e piccoli interventi Tutti i bambini insieme o nelle stanze? Sparo o non sparo? Bambini che giocano o bambini che guardano? E come? E PIOVVERO CLOWN A CATINELLE………………………….
Proveremo ora a fare una breve analisi dei tipi di bambino suddivisi in base alla patologia… ( ci può essere sempre utile…) IL BAMBINO TRAUMATOLOGICO Il reparto di traumatologia pediatrica si può considerare abbastanza “leggero” Si tratta solitamente di fratture, politraumi da incidenti stradali, e, in alcune cliniche, possiamo trovare anche casi di “osteogenesi imperfetta”
Questi bambini sono abbastanza avvicinabili, facilmente vanno nella fascia di età tra i 6 e i 15 anni, oppure piccolini con patologie delle anche. L’approccio va quindi fatto in modo semplice, diretto, carico di umorismo e di colori, Ci si può avvicinare anche in modo rumoroso, e si può tranquillamente coinvolgere il personale sanitario, che in questi reparti è ben disposto a collaborare. Un discorso a parte meritano i pazienti portatori di osteogenesi imperfette, persone che passano molta parte della loro vita in Ospedale a causa di una malformazione congenita. Con questi ragazzi e ragazze si può tranquillamente istaurare un rapporto anche di dialogo, essendo abituati a stare in Ospedale e ad allacciare relazioni con il personale Sanitario. La vostra visita e giochi gli farà sicuramente piacere, ma anche la vostra amicizia. Trattateli bene, insomma…. Li incontrerete più volte sul vostro cammino. IL BAMBINO CHIRURGICO Il reparto di chirurgia pediatrica e quasi sovrapponibile alla traumatologia, con alcune regole importanti… attenti ad entrare nelle stanze di pazienti appena operati, potreste non essere graditi… e non offrite caramelle, molti bambini sono a digiuno ( questa è una regola che vale per tutti i reparti, la miglior cosa è non portarsele mai) Nell’approciarsi al bambino attenzione a quando lo toccate, potrebbe essere una zona che è stata operata, e non sempre è visibile come un gesso della traumatologia. IL BAMBINO PEDIATRICO Il settore pediatrico è dove siete maggiormente apprezzati, visto sempre il gran numero di bambini, la svariatezza delle patologie, il continuo muoversi di gente ( visitatori, degenti, personale sanitario ), e un momento di stacco è sempre utile.. Alcune semplici regole; in questo settore le malattie sono di tutti i tipi, a volte anche infettive, utile sempre informarsi prima per evitare improvvise diarree ( EH EH EH!!) Con l’apertura delle frontiere spesso ci troveremo bambini di più nazionalità, non puntate su dialoghi complicati o battute su giochi di parole ( il perché e ovvio ) ma tenete sempre pronti palloncini o effetti visivi ( trucchi, bolle di sapone…. ) Riducete al minimo i contatti se non siete sicuri della patologia ( la dissenteria è sempre in agguato in questi reparti…… e un clown che corre in bagno è divertentissimo, MA SOLO PER CHI GUARDA) IL BAMBINO NEUROLOGICO Iniziamo ora con reparti che non sono più leggerissimi, ma che meritano un po’ più di attenzione. La neuropsichiatria infantile merita la nostra attenzione nell’entrata, che deve essere in “ punta di piedi “. Suoni troppo forti, rumori improvvisi potrebbero scatenare crisi convulsive in particolari soggetti Altri saranno molto incuriositi dal nostro materiale,
e inizieranno a toccare tutto… evitiamo quindi di portare cose che si possono rompere o danneggiare con facilità.Ricordiamoci che sono bambini che hanno un rapporto “diverso” con la realtà, ma sono sempre bambini, trattiamoli come tali, senza paura e con un pizzico di follia ( non di incoscienza ). In questi reparti non trascuriamo anche i genitori, che anche loro hanno bisogno di sorridere un po’…. Dedichiamo anche a loro qualche minuto, ce ne saranno riconoscienti. IL BAMBINO ONCOLOGICO Ed eccoci forse a quello più impegantivo… la gravità della malattia, l’invasività delle cure, la modificazione che la malattia porta al corpo ( perdita di capelli, gonfiore etc. etc. ) rende questo bambino il più “ difficile “ ma anche il più bisognoso delle nostre attenzioni. Molta attenzione bisogna porre alle norme igenico-sanitarie ( cuffia, mascherina, lavarsi bene le mani, materiale pulito ) già prima di entrare, ed ancora di più quando si è davanti al bambino. Spesso non vogliono vedere nessuno, sono stanchi, non vogliono far niente, insistiamo ma non troppo, a volte si accontenteno solo di vederci passare. Le modificazioni che la malattia ha attuato sul corpo li porta spesso a non volere contatti di tipo fisico con nessuno, stiamone attenti. E’ giusto parlare anche dell’empatia…. Lavorare con questi bambini è un lavoro che va fatto lentemente e con tranquillità… stabiliamo un rapporto di “empatia” in cui c’è uno scambio di emozioni, ma non superiamo mai la soglia di affezionarci, se non siamo poi pronti all’idea che questi bambini possono morire da un momento all’altro. Se non ci sentiamo pronti a ciò manteniamo il nostro “rapporto” a livello di giochi e scherzi, senza addentrarci in cose più profonde…..richiedono una grande preparazione da parte nostra. LA RIANIMAZIONE PEDIATRICA Fino a pochi anni fa era impensabile accedere a questi tipi di reparti… oggi, con l’”apertura” delle rianimazioni, quando si è ormai ben conosciuti nelle struttura, possiamo anche accedere a questi posti. Anche qui valgono le norme igenico-sanitarie dette prima, ma in particolar modo dobbiamo informarci se la nostra opera può essere utile o meno ( pazienti svegli o in stato di coma ). Sul tipo di approccio non ho niente da aggiungere a quanto già esposto prima, prepariamoci noi invece a vedere delle realtà che si vedono solo in televisione… i bambini in Rianimazione sono attaccati a più macchinari, e hanno diversi “tubi” che attraversano il corpo… se non ci sentiamo pronti lasciamo pure stare, siamo essere umani, non superuomini. Se ci sentiamo pronti a questo “shock” allora la nostra opera sarà sicuramente utile, perché il bambino si trova in un reparto tra i più “disumanizzanti” e un momento di svago e di allegria può solo portare giovamento
PRONTO SOCCORSO PEDIATRICO Ecco un posto a cui nessuno pensa, ma sicuramente è importante da “visitare” Spesso ci sono tanti bambini spaventati che aspettano il loro turno, e l’apparizione di un clown rompe quest’attesa, rende i bambini meno spaventati e quindi anche più collabornati nei momenti sucessivi. Lavorare nella corsia di attesa di un pronto soccorso è una bellissima esperienza,, i bambini sono stupiti, e vedono l’Ospedale con occhi nuovi, rendendo così più semplice il lavoro successivo degli operatori sanitari. Essendo poi i bambini tutti insieme ci dà anche la possibilità di esibirci in piccoli spettacoli, che oltre che divertire i bambini, sono anche gratificanti per noi e per la nostra crescita personale. Possiamo tranquillamente spaziare, giocare e divertirci con loro…. Non dimenticatelo nei vostri giri. Concludo questa breve carrellata con alcune altre semplice nozioni. Nei reparti “leggeri” si possono riunire i bambini in un’unica stanza ed esibirci in uno spettacolino ( ricordandoci anche di visitare quelli che non possono lasciare la stanza per vari motivi ) o, in alcune strutture ci sono ancora stanzoni di 5 o 6 posti letto… dei piccoli spettacoli sono sempre graditi. I reparti più impegnativi, invece, richiedono una visita personalizzata, sono pazienti “ particolari” e anche il nostro approccio lo deve essere. Alcuni di noi prediligono giochi ed effetti visivi, in cui il bambino e uno stupito osservatore, altri preferiscono giocare con il bambino coinvolgendolo. Entrambi i tipi di rapporto sono ottimi, ma ricordiamoci, nel secondo caso, di eventuali limiti psicomotori del bambino….. evitiamo di fare figuracce quando non siamo sicuri!!!!!!!!
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