"Storia Moderna " di Ago Renata e Vittorio Vidotto
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Riassunto del libro di Storia Moderna...
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Storia Moderna 1 Popolazione, economia e società 1.1Crescita della Popolazione, crescita delle città, crescita della domanda di beni La storia Moderna s’intende l’epoca nella quale si assisti ad una varietà di cambiamenti demografici, come l’aumento della popolazione, il quale per gli storici è uno degli elementi fondamentali che influenzarono la società moderna: A) Dal 1450 al 1600 la popolazione europea riprese ad aumentare, passando da circa 59 a circa 89 milioni di abitanti, grazie alle travolgenti immigrazioni dalle campagne ai centri urbani. (Sviluppo di metropoli come Napoli, Costantinopoli e Parigi, che superarono la cifra di 200 mila abitanti) Nonostante la crescita dei centri urbani l’Europa rimaneva comunque un paese rurale: la popolazione delle campagne costituiva il 90 % degli abitanti totali. Solo nei Paesi Bassi e nell’Italia Settentrionale la popolazione urbana raggiungeva il 40, 45 %. Le cause che favorirono l’aumento demografico sono per gli storici dovute a diversi motivi: - Epidemie attenuate e tasso di mortalità diminuto - Le condizioni di ripresa economica incoraggiarono le famiglie ad un abbassamento di età dei matrimoni (molti figli) - Aumento della vita media
B) L’ ampliamento della popolazione portò ad un aumento della domanda di beni Con la rapida crescita urbana tra l’inizio e la fine del secolo (500) a Venezia aumentarono gli abitanti del 45%, Londra 150%, Amsterdam 560 %. Tutto ciò comportò l’incremento della domanda dei generi alimentari , che influenzò la produzione e lo scambio, fino ad arrivare ad un aumento dei prezzi (prezzo del grano a Parigi quadruplicò)
1.2 Le campagne La struttura agraria più diffusa in Europa fu ancora la Signoria Insieme di terre appartenenti al “signore” che dava a disposizione ai contadini, i quali per averne in usufrutto erano costretti a retribuire qualcosa: lavoro gratuito (corvees); cedere pare del raccolto; pagamento di un canone. Le condizioni sociali dei contadini erano variabili, ma la maggior parte di loro viveva nella miseria. - La possibilità di estendere ed intensificare il loro raccolto era rischioso, in più il prelievo fiscale che esercitavano i Signori a danno dei contadini era così pesante da non lasciare loro nessuna riserva per effettuare nuovi investimenti, capaci di aumentare la produttività della terra. - Le dinamiche di mercato rendevano le cose ancora più difficili, difatti nelle annate buone i contadini producevano molto ma vendevano a prezzi bassi, mentre nelle annate difficili, benché le vendite erano vantaggiose, la produzione scarsa bastava malapena a sfamarli. Fondamentalmente l’obiettivo primario dei contadini era l’autosufficienza; infatti cercavano di soddisfare le proprie esigenze , coltivando tutto ciò di cui avevano bisogno (cereali, fibre tessili)
La produttività della terra in epoca moderna rimase comunque relativamente modesta: ogni chicco di grano ne produceva solo 4 o 5 poiché l’attrezzatura rimase ancora poco sviluppata.
1.3 il sistema manifatturiero Con l’aumento della popolazione nelle città si ebbe anche uno sviluppo della produzione manifatturiera, attraverso l’associazioni di mestiere “Corporazioni”: unioni di artigiani che avevano il compito di svolgere attività e regolamentare il lavoro - salvaguardia della omogeneità, - ostacolare la ricchezza in poche mani - stabilivano il numero massimo dei lavoratori in bottega - decidevano la paga Le attività più fiorenti nei centri urbani dell ‘500 erano il settore tessile (di cui detenevano il primato industriale Milano, Bergamo e Firenze) che impiegava un gran numero di persone nella lavorazione della lana. Nella lavorazione della seta si ebbe un impiego della manodopera femminile. Ma nel corso del XVI Sec. Si sviluppò anche la lavorazione della carta: dopo l’invenzione della stampa a caratteri mobili comportò una trasformazione del libro, il quale da oggetto di lusso diventò un manufatto riproducibile e alla portata di un largo numero di consumatori. Con le fluttuazioni di mercato la domanda era molto elastica molti artigiani deboli quando vedevano salire il prezzo del grano, il valore dei loro prodotti diminuiva a dismisura e li costringeva a trasformarsi in lavoratori dipendenti da qualche bottega più grande. Purtroppo la fluttuazione del mercato portò alla perdita del carattere egualitario che le corporazioni cercavano di mantenere Creazione di una divisione di artigiani: gli imprenditori più ricchi impiegarono gente dei sobborghi e le donne (liberi dalle giurisdizioni delle corporazioni) nella lavorazione di manodopera meno costosa.
1.4 Commercio e Finanza L’economia europea, oltre alla produzione agricola e manifatturiera , era basata anche sul commercio: la circolazione delle merci era per maggior parte affidata a mercanti itineranti. Solitamente il mercato si trovava al centro delle città. Era il luogo in cui avvenivano gli sambi più importanti Tali attività si svolgevano anche nelle botteghe dove il cliente acquistava direttamente il prodotto dal creatore. Sebbene la presenza del venditore sedentario e di quello ambulante potesse generare concorrenza, nella maggior parte dei casi erano soci o addirittura parenti. Riuscivano a coprire una vasta rete commerciale fino a raggiungere anche le campagne più lontane. (Europa orientale, penisola scandinava) Molte di queste caratteristiche si trovava il “grande commercio internazionale” Esso regolava i mercati che vendevano gli oggetti preziosi, tessuti e denaro. Tale organizzazione riusciva a mettere in contatto mercanti della Germania Meridionale con l’italia Settentrionale . La possibilità di avere contatti così lontani consentì la creazione di nuovi strumenti finanziari
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Lettera di cambio che consentiva di pagare in una città e riscuotere i soldi da un'altra .
Lo sviluppo e l’espansione di questi nuovi gruppi mercantili nel seconda metà del ‘500 permise alle compagnie più potenti di ottenere privilegi, come quello di commerciare in esclusiva un certo prodotto I ricchi mercanti trafficavano denaro attraverso operazioni Finanziarie Spesso capitava che i sovrani, non riuscendo a raggiungere la quantità di denaro attraverso l’imposte fiscali, chiedessero prestiti alle compagnie concedendo in cambio dei privilegi (esclusiva su un prodotto) o il diritto di sfruttare le loro miniere, incamerare tasse. I mercanti più importanti del ‘500 sono i germani “Fugger”, banchieri di Carlo V. Coloro che svolgevano operazioni finanziare dopo il 1550 fu la finanza Genovese. Tra le più importanti unione di società mercantili della storia moderna fu la “Compagnia delle indie Orientali” nata nel 1602 in Olanda da un’unione di gruppi mercantili tesi a smerciare o scambiare prodotti (Legname, vino e grano) per lunghe tratte di mare.
1.5 Crisi economiche, Pauperismo e nuove politiche sociali Nel XV sec. esistevano 2 tipi di povertà: • Poveri Congiunturali: che dipendevano da una congiuntura sfavorevole come i contadini liberi che s’imbattevano in annate cattive, o come i malati di peste. • Poveri Strutturali: inabili a procurarsi il cibo e dovevano fare la carità (vedove, orfani e invalidi) In epoca Medievale, la Chiesa nei confronti dei poveri cerco sempre di fornirgli assistenza e concedeva alle fasce disgraziate il diritto di Mendicare. Ma l’atteggiamento dei cristiani nei confronti dei poveri cominciò ad irrigidirsi quando nel secolo XV sec. il numero di mendicanti cominciò ad aumentare. Le cause sono dovute alle terribili crisi economiche del 1520/1530, che comportarono • espulsioni dei contadini dalle terre • Militari disoccupati. La reazione dei governi cittadini furono molteplici: - A Lione e Venezia riuscirono a risolvere il problema dei mendicanti con il loro inserimento nei lavori pubblici (costruzione di mura). - In altre città si utilizzarono metodi molto più radicali rinchiudendo i poveri in luoghi di reclusione.
1.6 La fine dell’espansione economica e il declino della popolazione La fine del XVI sec. Avvenne una crisi economica che segnò un abbassamento demografico. Nei decenni precedenti al 1590 si ebbe una trasformazione delle terre (produzioni intensive come quelle dell’olio). Sfruttamento delle terre che hanno danneggiato la fertilità (crescente domanda dei cereali). Sovrapproduzione e crollo dei prezzi. Innalzamento del costo degli alimenti di prima necessità spinse molte famiglie a sposarsi più tardi.
2 Viaggi Oceanici e scoperte Geografiche 2.1 I primi viaggi oceanici Verso la fine il XV sec. L’Europa interruppe le tradizionali vie di comunicazione per il commercio Dopo le conquiste degli Ottomani con la caduta di Costantinopoli nel 1453 e il controllo sul Mar Rosso, le potenze europee, in particolare gli Spagnoli e i Portoghesi cercarono vie alternative per raggiungere le Indie. Prima della scoperta dell’America di Colombo, l’Europa eseguì una lunga serie di esplorazioni e scoperte La prima potenza fu il Portogallo cercò vie marittime verso l’oriente, sostenuto dal principe Enrico il navigatore, che fondò nel 1400 una importante scuola di navigatori. - I portoghesi nel giro di 30 anni conquistarono una parte del Marocco, il Golfo di Guinea e verso la fine del ‘400 riuscirono a circumnavigare tutto il continente africano fino a raggiungere l’India meridionale. I loro successi sono dovuti soprattutto alle nuove tecniche come il timone a ruota e la caravella Sostenuti sia dalla corona sia da privati italiani, soprattutto i mercanti genovesi , costretti a spostare i loro commerci con l’avanzata dei turchi. I nuovi territori portarono nuova ricchezza al Portogallo, - Trasse materiale prezioso come l’oro. - Dall’Africa esportò nuove merci come il pepe e l’avorio, ma soprattutto schiavi. Le conquiste del Portogallo risvegliarono gli interessi della vicina Spagna (unificata dal matrimonio tra Ferdinando Castiglia e Isabella d’Aragona) Resasi ricca attraverso l’esportazione di vino, lana e agrumi, decise di lanciarsi nelle conquiste dell’oltremare - Prima occupazione fu l’arcipelago delle Canarie Nell’Aprile del 1492 fu accolta dalla corona spagnola la proposta di spedizione di Colombo per raggiungere le Indie, facendo rotta verso occidente piuttosto che doppiando il capo di buona speranza (Africa), poiché egli credeva che la terra avesse una forma sferica e non piatta.
2.2 La scoperta dell’America La spedizione di Colombo era composta da 3 caravelle (Nina, Pinta e Santamaria) ed ebbe inizio il 13 agosto nel 1492 sulla costa Atlantica della Spagna. Il viaggio fu molto più lungo del previsto, tanto che Colombo giunse a terra ferma nel 12 Ottobre 1492. Egli non trovò il Giappone o la Cina come pensava ma era in un isola delle Bahamas, che pochi giorni dopo lasciò per esplorare altre terre come Cuba e Santo Domingo. Colombo tornato in Spagna con un ricco assortimento di oro, regalato dagli indigeni, suscitò entusiasmo nel paese spingendo la corona ad investire sulla nuova rotta, che portò alla scoperta da parte di Amerigo Vespucci che le terre nelle quali approdò il viaggiatore genovese non erano propaggini dell’Asia ma terre di un nuovo continente, chiamato America. Il nuovo continente stimolò le due potenze viaggiatrici ad esplorare il nuovo mondo e a conoscere nuove culture. - La grande spedizione di Ferdinando Magellano che volle circumnavigare l’America Meridionale lo portò a conoscere l’Oceano Pacifico e nuove popolazioni mai viste prima. La scoperta del nuovo continente comportò una concorrenza estremamente rischiosa tra Portogallo e Spagna, che ebbe di essere placata attraverso la stipulazione del trattato di “Tordesillas”, che divise l’oceano atlantico attraverso una linea longitudinale che passava dalle
isole di Capo Verde e dichiarava la proprietà di tutte le nuove terre a est erano del Portogallo mentre quelle a Ovest erano della Spagna.
2.3 Viaggi in Oriente Benché il nuovo mondo(America) suscitava un grande interesse e curiosità nel ‘500 le ricchezze dell’India erano molto più attraenti e la maggior parte delle navi Lusitane erano dirette verso l’oceano Indiano. Il Portogallo volle in tutti i modi impossessarsi del monopolio commerciale indiano di spezie e controllare di conseguenza l’esportazione in Europa. I Portoghesi s’insediarono a Macao, Ceylon, riuscendo a diventare agenti commerciali esteri per l’impero cinese, tra l’occidente e il Giappone. L’interesse per l’oriente fu dovuto soprattutto al commercio di spezie (zenzero, pepe nero e noce moscata) perché erano molto più redditizie e la possibilità di avere un monopolio reale comportò un notevole aumento economico del paese. La penetrazione Portoghese non fu pacifica per niente, anzi la maggior parte delle volte le spedizioni fecero uso della forza con massacri. Tuttavia la grande potenza portoghese non riuscì mai a conquistare il Mar Rosso, in cui transitava la maggior parte del commercio orientale e occidentale.
2.4 La conquista dell’america Le spedizioni nel territorio americano furono accompagnate da diverse classi sociali (primi conquistadores) - Cavalieri che non avevano un titolo nobiliare - Artigiani in cerca di fortuna - Donne Nonostante le ultime spedizioni di Colombo si dimostrarono fallimentari continuarono i viaggi di conquista. Dopo il 1509 - Cuba, Giamaica, Portorico furono le prime terre di conquista nelle quali la Spagna trovò tonnellate d’oro che gli permisero di non avere più i rifornimenti dal Portogallo. - Dopo 25 anni le spedizioni cominciarono a farsi più complesse, soprattutto quando il viaggiatore Cortes s’imbatté nello Yucatan, dove si trovò una civiltà molto resistente e ricca.
2.5 Gli Aztechi La civiltà con la quale Cortes era venuto a contatto erano gli Aztechi - Popolazione di 100 milioni di abitanti, concentrata nel Messico Centrale - Potente civiltà con una forte organizzazione militare che nel corso dei secoli si era espansa notevolmente. - Il loro dominio consisteva nell’estrarre risorse dalle popolazioni assoggettate. - La capitale ( Tenohitlan) era un enorme centro urbano dotato di fontane e attraversato da canali molto simili alla città di Venezia. - La civiltà aveva una struttura gerarchica molto rigida: Imperatore, sacerdoti, militari, mercanti, artigiani, contadini e schiavi. Gli spagnoli furono colpiti dalla ricchezza dell’impianto urbano (edifici, strutture delle strade) che la civiltà possedeva, senza neppure conoscere la ruota e il ferro. Cortes fu accolto pacificamente e gli fu facile prendere il potere. Nel giro di pochi mesi la Spagna occupò l’impero azteco.
2.6 I maya e gli Incas Altra civiltà importante fu quella dei Maya, situata nell’America centrale. Era una civiltà complessa, composta da molti sacerdoti e nobili, i quali avevano il monopolio sulle terre dei contadini - Complesso sistema di scrittura - Conoscenza molto sviluppata dell’Astronomia La loro resistenza alle forze Spagnole fu tenace, infatti ci vollero 20 anni per Mejo (spagna) per portare a termine la conquista. Altra civiltà importante fu quella degli Incas Struttura gerarchica molto rigida . Impero aveva il controllo politico fondato sulla continuità territoriale: venivano inseriti governatori locali su tutto il territorio. Ogni popolo aveva il suo sovrano. Gli Incas erano abili ingegneri in grado di costruire ponti e gallerie. Davano grande importanza alla divinazione . Non conoscevano la scrittura. La struttura gerarchica fu la sua fine, perché agli spagnoli (Pizarro) bastò catturare l’inca della famiglia reale per assoggettare l’intera popolazione (1532).
2.7 Gli strumenti della conquista Le ragioni della sconfitta dell civiltà americane furono dovute alla superiorità di equipaggiamento militare degli Spagnoli - Erano dotati di cannoni, armi da fuoco e cavalli - Accoglienza pacifica da parte degli Incas - Gli Spagnoli approfittavano delle cristi interne - Le civiltà non conoscevano le lingue dei suoi vicini per cui ignoravano cosa capitava a loro. - Ci furono anche le malattie dovute alla mancanza degli indiani di difesa immunitaria agli agenti patogeni portati dagli europei
2.8 La nuova organizzazione dei territori I territori colonizzati furono riordinati secondo il modello urbano casigliano. Carlo V nel 1523 stabilì l’organizzazione del territorio inserendo il modello feudale della signoria europea. Introdusse la struttura territoriale della parrocchia, mettendo a capo autorità civili e religiose secondo il modello europeo.
2.9 Il problema dell’altro Per gli europei gli indiani erano come oggetti d’ammirare non per le loro capacità ma per la loro inferiore diversità. Per molti purtroppo non furono nemmeno degli oggetti di scherno ma solo delle povere vittime alle quali era giusto infierire la più estrema crudeltà Le motivazioni principali che spinsero il popolo europeo a scagliarsi contro queste nuove civiltà furono la bramosia di ricchezza e il desiderio di convertirli a tutti i costi alla fede cristiana.
2.10 Le conseguenze delle scoperte Altre cause della conquista sono dovute all’enorme quantità di oro che i territori possedevano - Ricchissimi giacimenti d’oro e d’argento furono ritrovati in Perù e in Messico dove i nativi vennero messi a lavorare. Produzione dell’oro passò da 14 milioni a 980 milioni di maraneas. Aumento della ricchezza della Corona spagnola che comportò l’aumento del valore della moneta, coniata con dei metalli più preziosi.
3 La Riforma 3.1 I Problemi della Chiesa il 500 fu un epoca nuova nella quale si avvertiva un’esigenza profonda sulla riforma della Chiesa che riportasse il cristianesimo allo stato iniziale (umili origini) Tali richieste nacquero per una serie di cause: - Un Processo di degenerazione portò il clero ad un eccessivo sfarzo ed a un coinvolgimento sempre più radicato con la politica come la nominazione delle cariche ecclesiastiche che diventò sempre di più un motivo strategico per il controllo del territorio che per motivi spirituali. - Assenteismo del clero che si esprimeva con il coinvolgimento del papato negli affari mondani. - Nomina delle cariche ecclesiastiche in cambio di soldi (spesso venivano nominati nobili che non avevano nessun interesse nell’occuparsi di problemi religoriosi) Otre all’assenteismo del clero il motivo per il quale la Chiesa era pesantemente criticata era la vendita dell’indulgenze: La remissione di ogni peccato attraverso un versamento di soldi da parte dei fedeli, che ebbe modo di svilupparsi nel 1517 con il Papa Leone X, il quale per colmare la forte esigenza finanziaria, lanciò una campagna “Indulgenza Plenaria”, che consisteva nella remissione totale delle pene del purgatorio in cambio di un versamento in denaro. La raccolta veniva affidata a bravi predicatori in grado di persuadere le persone, per la maggior parte ignorante, attraverso slogan pubblicitari. Da considerare che in quel periodo il versamento in denaro per estirpare i peccati era un fatto del tutto normale dato che la concezione cristiana riteneva l’uomo aveva un credito con Dio. Tale pratica era aspramente criticata da molti intellettuali e pensatori come il famoso Erasmo da Rotterdam.
3.2 Le tendenze riformatrici del primo ‘500 Nel ’500 i mali della chiesa erano criticati dalle stesse persone che operavano all’interno di essa , le quali volevano riformare l’organizzazione ecclesiastica. Molte critiche furono rivolte alla sbagliate interpretazioni filologiche sulla bibbia e sulla mediazione del sacerdote tra il fedele e le sacre scritture.
3.3 Martin Lutero Colui che dette una spallata forte al sistema ecclesiastico fu Martin Lutero Un teologo tedesco della Germania centrale che insegnava all’università tedesca di Wittenberg, influenzato dalle teorie di Sant’Agostino sulla salvezza divina concessa gratuitamente senza nessun versamento di denaro. Egli era convinto che le opere e i doni non potevano salvare l’uomo. Ma la salvezza la si raggiungeva attraverso la fede nella parola di Dio, poiché l’uomo sarebbe gia predestinato alla sua sorte. Sicuro della sua teoria, Lutero cercò di esprimere pubblicamente le sue idee e nel 1517 affisse sulle porte della cattedrale di Wittenberg le 95 tesi sulla dottrina dell’indulgenze, all’interno delle quali emergevano forti denunce nei confronti della Chiesa Romana sulla capacità del papa di togliere le pene inflitte da Dio.
3.4 La diffusione del luteranesimo Le 95 tesi, stampate sui fogli volanti ebbero molto successo dalla popolazione dei lettori, i quali capirono che il contenuto dei suoi scritti erano critici sulla struttura della Chiesa Cattolica, scatenando una immediata indignazione dalla Curia Romana, che lo scomunicò. Ma il successo e la novità di queste opere offrirono a Lutero accoglienza e protezione da parte di cavalieri, nobili, contadini e letterati. Tuttavia Lutero ebbe modo di continuare a scrivere e sviluppare le proprie idee • “Alla Nobiltà cristiana della nazione tedesca” affermava la riforma della chiesa e la divisione dei poteri • “Cattività babilonese della chiesa” diceva che i sacramenti dovevano essere solo 2 il Battesimo e l’eucaristia (Comunione) • “La libertà del cristiano” affermava che l’uomo interiormente è libero L’interesse suscitato dai protettori spostarono il problema religioso in un problema politico, che ebbe i suoi risultati quando con l’elezione di Carlo V d’Asburgo nel 1521 la dieta di Worms ( convocazione dei 7 principi elettorali e territoriali) trattò anche la questione luterana (che doveva confermare la scomunica) e grazie alla presenza del principe Federico Savio di Sassonia decise di concedere un salvacondotto al teologo, permettendogli di salvarsi se avesse rinnegato i suoi scritti davanti alla presenza dell’imperatore e della Dieta. A differenza di quello si aspettava l’assemblea, Lutero non rinnegò nessuna delle sue idee, e questo provocò l’immediata scomunica e l’allontanamento dalle terre cristiane, ma la protezione di Federico di Sassonia lo salvò e gli permise di tradurre la bibbia in tedesco. Purtroppo le Parole del teologo scatenarono due rivolte politiche che si espressero con il tumulto dei cavalieri contro i feudatari (subito repressa) e la guerra dei contadini.
3.5 La guerra dei contadini L’espansione del mercato e l’aumento dei prezzi agricoli costrinse i signori ad infrangere i patti con i contadini • Aumento delle tasse • Restrizione della libertà personale • Aumento delle prestazioni di lavoro gratuito • Soppressione di alcuni diritti alla comunità (diritto alla pesca, al pascolo)
Ciò fece scoppiare una rivolta nel 1524 nella Germania Sud Ovest Nel giro di poco tempo la rivolta si diffuse in tutto il paese ed ebbe modo di essere influente grazie ad un manifesto redatto dagli agricoltori stessi i quali facevano 2 Rivendicazioni • Diritto di scegliere il parroco predicasse il vangelo • Pagare le decime che servissero solo al sostentamento del parroco. Molte di queste rivolte furono guidate da MUNTZER, ex allievo di Lutero, il quale mise in discussione l’ordine sociale e predicava l’ascesa dei poveri. Le reazioni di Lutero di fronte a queste rivolte furono molto dure e intolleranti perché lui predicava la libertà interiore (Spirituale) e non la libertà sociale; egli non mise mai in dubbio l’ordine sociale ma soltanto le dottrine cattoliche. La rivolta dei contadini non raggiunse l’esito sperato. Nel giro di qualche mese il subbuglio scatenato dai ribelli fu placato attraverso la repressione.
3.6 La riforma delle città L’esigenza di una riforma della chiesa fu avvertita anche a Zurigo dal teologo Zwingli, il quale credeva ad un cristianesimo depurato dalla superstizione, riti e miracoli. Quando diventò parroco alla cattedrale di Zurigo applicò una riforma locale che si basava sull’abolizione del culto dei santi e la contestazione del celibato e della transustanziazione. Questo radicale cambiamento gli costò una convocazione con il consiglio della città, richiesta dal vescovo di Costanza, all’interno della quale il parroco Zwingli presentò con i suoi “67 articoli di fede” una lettura filologica delle sacre scritture e dimostrò che la messa era una commemorazione dell’ultima cena ma non il vero atto di sacrificio. (Consustanziazione). L’esito di questa convocazione fu a vantaggio del riformatore, al quale gli fu concessa l’applicazione della dottrina sulla sua Chiesa. Secondo la dottrina di Zwingli la messa era solo un simbolo senza nessuna commistione tra sfera spirituale e corporea. Con Lutero era unito per la pratica del battesimo in età adulta (anabattisti) Le riforme non si limitarono alla sfera religiosa ma coinvolsero anche istituzioni politico-sociali • Cassa per l’assistenza dei poveri • Scuola che si occupa di studi biblici L’indipendenza politica di cui godevano diverse città-stato (Norimberga, Strasburgo) svilupparono correnti di pensiero che prendevano spunto dagli scritti di Lutero ma che si evolvevano in direzioni diverse.
3.7 Riforma religiosa e poteri politici La riforma ricoprì anche caratteri politici Il successo della riforma va dovuto soprattutto agli interessi economici e politici che molti sovrani avevano sui territori ecclesiastici e la scelta di molte chiese locali di staccarsi dal controllo di Roma avrebbe permesso alle autorità laiche di mantenere un maggiore potere. •
Difatti Federico Savio di Sassonia protesse Lutero non solo perché condivideva le sue idee ma perché in questo modo riusciva ad avere più autonomia dalla Chiesa Romana
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Le autorità cittadine appoggiarono Zwingli per avere una maggiore egemonia sui predicatori e sulla chiesa locale. Questo portò ad una distruzione della struttura gerarchica della Curia Romana. Il successo delle dottrine Luterane scatenò una spaccatura tra i vari principati tedeschi e, di conseguenza, si formarono una serie di Diete che garantissero una soluzione e l’ordine di fronte a questo assetto politico-giuridico. •
1526 “Dieta di Spira” nella quale ogni sovrano era libero di accettare l’’editto di Worms e bandire il protestantesimo. • 1530 “La Dieta di Augusta” nella quale partecipò personalmente Carlo V come rappresentante del cattolicesimo contro Melantone (allievo di Lutero) rappresentante dei luterani, il quale presentò un documento (Confessio Augustana) in cui si ribadiva la giustificazione per sola fede, il matrimonio dei preti e la natura della messa. Purtroppo le Diete e i colloqui di religione con i quali Carlo V cerco di attenuare gli scontri tra le due dottrine cristiane furono inutili. Di fatti i Principi delle corrispettive religioni si allearono a delle leghe: Protestanti (Lega di Smalcalda) Cattolici (Lega di Baviera) E scatenarono una guerra che si concluse soltanto nel 1555 con la stipulazione della “Pace di Augusta” nella quale fu concessa ai principi territoriali la scelta della propria chiesa e che i sudditi erano tenuti ad accettare. I beni espropriati dovevano essere restituiti alla chiesa cattolica per coloro che passarono al luteranesimo dopo il 1552.
3.8 Giovanni Calvino Anche in altri territori si ebbero delle riforme cristiane, ispirate dalla dottrina Luterana, tra le più importanti ci fu quella promossa da Giovanni Calvino. Egli fu un filosofo di solida formazione umanista e di vastissima Cultura. Gia nel 1534-36 diventò famoso per le sue idee di riformatore: egli riuscì a creare a Ginevra una comunità di circa 13 mila fedeli nel 1541. Nel suo libro più famoso (Institutio Christianae Religion) sono racchiusi i principi fondamentali del protestantesimo: La dottrina Calvinista prese spunto da quella Luterana e di Zwingli per poi distaccarsene • Condivideva con Lutero il principio di giustificazione per sola fede • Considerava la messa e sacramenti come puro segno interiore • Contrario alle indulgenze e convinto che l’uomo era predestinato e non poteva fare nulla sulla terra per raggiungere la salvezza. Calvino intraprese un intensa opera di riforma della comunità cristiana, creando una chiesa che seguisse le sue regole i suoi principi, le sue forme, composta da ministri che guidassero il fedele alla santificazione • Dottori Uomini in grado d’interpretare le scritture • Diaconi uomini che si prendessero cura dei poveri • Anziani che avevano il compito di vigilare sulle leggi morali e civili A capo della comunità fu istituito il Concistorio, un organo formato da anziani e dottori, i quali avevano il compito di vigilare sulla condotta delle magistrature cittadine.
In realtà le nuove istituzioni non avevano solo il controllo di sorvegliare le attività religiose e amministrare la giustizia, ma presero anche il potere su tutte le attività disciplinari e comportamentali di un individuo. Calvino diventò un punto di riferimento per molti riformatori evangelici che si diffusero a dismisura nell’Europa settentrionale e furono drammaticamente perseguitati. Da tener conto infine che nonostante il calvinismo abbia cambiato il mondo del cristianesimo, le dottrine cristiane rimanevano indiscutibili. Il profilo dottrinario di Calvino era totalmente intransigente 1555 condannò a morte un medico spagnolo che mise in dubbio la “trinità” di Dio
3.9 Diffusione del Calvinismo Dottrina di Calvino si diffuse in Francia, Olanda, Polonia, Scozia, Ungheria e Inghilterra. Cause •
Secondo Max Weber il calvinismo si diffuse perché era congeniale allo sviluppo del capitalismo Ciò lo dimostra per la sua diffusione nelle zone più sviluppate olanda Ma tale teoria non risulta veritiera perché risulta impossibile trovare un nesso tra status sociale e convinzione religiosa poiché l’Olanda aveva un’economia dinamica mentre l’Ungheria e la Scozia no •
Altri studi particolari spiegano che nelle piccole città francesi la riforma ebbe un notevole effetto per la sua impronta egualitaria. Di fatti le pratiche religiose come la lettura diretta della bibbia venivano svolte da tutti gli strati sociali, sia operai (tipografi) sia nobili, senza il bisogno di un mediatore come il sacerdote.
3.10 La riforma in Inghilterra Avvennero riforme anche in Inghilterra Nate da un fatto personale di Enrico VIII, il quale dopo un matrimonio con Caterina D’Aragona (zia di Carlo V) che portò alla nascita di un erede femmina, chiese al Papa di concedergli il divorzio, ma il santo padre per non causare problemi con l’imperatore rifiutò. Tra il 1532 e il 1534 il Re Enrico, rivolgendosi al parlamento approvò una serie di atti che ruppero il legame tra la Chiesa Inglese con quella romana . • Abolizione delle rendite ecclesiastiche • Divieto del Papa di nominare Cariche Nel 1535 “Atto di Supremazia” Il Re Enrico si proclamò Capo Supremo della Chiesa Inglese. La rottura dei rapporti con Roma non comportò al cambiamento delle dottrine cristiane; le chiese non mutarono ne aspetto ne riti della messa. Fino a quando visse Enrico VIII fu impossibile per i protestanti penetrare nell’istituzione ecclesiastica Inglese, e neppure quando salì al trono Maria Tudor, che al contrario del padre, cercò di ristabilire i rapporti con la Chiesa Cattolica e perseguitò le comunità protestanti con estrema crudeltà, tanto da essere soprannominata “la sanguinara”.
4 Guerre d’Italia e formazione degli Stati Territoriali 4.1 Il principio dinastico e la sua difesa: le guerre d’Italia Dopo la scomparsa di Lorenzo de’ Medici e il Papa Innocenzo VIII, l’Italia visse una profonda instabilità politica La Pace di Lodi del 1454 prevedeva un periodo sereno e tranquillo per il paese ma inaugurò una fase di congiure e ambizioni politiche. • 1492 Il Capo della Chiesa Alessandro VI ebbe la pretesa di costituire uno stato per il figlio Cesare • La Repubblica di Venezia aveva ambizioni espansionistiche • Pretese Dinastiche da parte degli Stati stranieri (Angioini Francesi) (Aragonesi Spagnoli) che miravano ai paesi italiani per motivi strategici La situazione precipitò quando Ludovico il Moro scaccio il Galeazzo Sforza e s’impossessò del Ducato di Milano, e sollecitò il Re Carlo VIII (Angioino) d’impossessarsi del Regno di Napoli, (in passato proprietà degli Angioini) I sovrani stranieri rivendicavano il loro principio ereditario sulle terre, considerando il potere come un bene patrimoniale e di conseguenza una proprietà da tutelare. 1494 La spedizione dell’esercito francese incontrò così pochi ostacoli da spaventare gli Stati Italiani che crearono una controffensiva da far ritornare indietro il Re Francese e tenersi solo il Ducato di Milano. Nel frattempo a Firenze la corte Medicea fu deposta e s’instauro una Repubblica guidata da Savonarola . Tuttavia le mire e le potenze dei sovrani stranieri non cessarono perché il territorio italiano era popolato dai migliori artisti del mondo e il controllo politico aumentava il prestigio del sovrano. Con l’ascesa del nuovo Re Luigi XII, la Francia proseguì la sua politica d’espansione alleandosi con la Spagna per la spartizione del regno di Napoli, ma il trattato non resse e la Spagna occupò l’intero Regno di Napoli senza concedere niente ai francesi. Nel frattempo tra i piccoli Stati Italiani scoppiarono guerre di conquista Attraverso intrighi il Papa mise al potere il figlio alle Marche e alla Signoria della Romagna, ma la fragilità del regnò che suscitò interesse alla Repubblica Veneziana, che tentò di occupare la Romagna. Purtroppo il tentativo di conquista falli perché il papa insieme ad una lega di stati sconfisse l’esercito veneziano. La Repubblica di Savonarola nel 1498 crollò e nel 1512 fu restaurata la Signoria dei Medici. 1521 Le tensioni sul suolo italiano cessarono temporaneamente con la “Pace di Noyon” promossa dal Papa Leone X, il quale cercò una politica di distensione.
4.2 Carlo V e l’idea imperiale Dopo la pace di Noyon i protagonisti cambiarono Luigi XII (Francia) e Ferdinando D’Aragona (Spagna) morirono e furono succeduti da Francesco I de Valois e da Carlo I D’Asburgo. Carlo V ereditò territori vastissimi (Domini aragonesi, domini di Castiglia (anche le Americhe) e anche quelle di suo padre Filippo D’asburgo (Paesi Bassi).
Ma soprattutto Carlo V diventò Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico considerato che la Carica d’imperatore avveniva non per via dinastica ma per via elettiva, Carlo riuscì a salire al potere grazie alla corruzione, pagando gli elettori con i soldi dei Banchieri Fugger. Esattamente la nomina d’imperatore avveniva tramite il collegio dei 7 Principi territoriali (Re di Boemia, Brandeburgo, Palatinato, Sassonia, Vescovi di Colonia, Mangonza e Treviri) appartenenti all’impero. Secondo gli storici l’idea imperiale di Carlo era quella di mantenere l’unità religiosa e guidare la Cristianità, ma così non avvenne poiché nel 1519, anno in cui fu eletto imperatore, la riforma luterana cominciava gia a generare proseliti in tutta Europa.
4.3 Le istituzioni Statali all’inizio del 500 La composizione degli stati era varia e diversificata Nel 500 un paese come la Germania era diviso in tanti stati, CittàStato indipendenti gli uni da gli altri, governati da un’autorità laica o da un Signore Ecclesiastico e sottomessi solo all’autorità dell’imperatore. Egli serviva per garantire l’unità. A garantire l’ordine e l’unità, insieme all’imperatore c’era anche la Dieta Imperiale Assemblea composta dai Principi Territoriali e dai rappresentanti delle città Spesso i rapporti tra imperatore e Dieta erano sempre molto tesi perché sia l’uno che l’altro volevano accrescere le proprie competenze che spesso si manifestavano attraverso il controllo delle cariche pubbliche • Accrescevano l’entrare di denaro • Influenza sulla società (Peso notevole: carlo V dovette riunire la Dieta 19 volte) Per fortuna le ridottissime forme burocratiche che creavano uno stretto rapporto d’interdipendenza facevano sì che il sovrano non potesse Governare senza l’aiuto dei signori Feudali (che erano anche tra i principali fornitori di eserciti). Anche negli altri regni il Sovrano era Affrancato da assemblee composte dagli ordini del regno Come i regni iberici , nei quali c’erano assemblee rappresentative (Le cortes) formate da Nobili, Clero e rappresentanti Cittadini. In Francia c’era una struttura simile a quella spagnola e tedesca: Il Re era affiancato dagli Stati Generali, che però non avevano un peso notevole poiché vantavano di una tradizione autonoma molto inferiore. La Francia in più era anche un territorio molto compatto, nel quale il Re poteva spostarsi senza lasciare vicari o qualcuno che lo sostituisse.
4.4 La rivalità tra Francia e Spagna Con l’elezione di Carlo V e la conseguente unione dei territori iberici con quelli tedeschi, il re scese in Italia e riconquistò il Ducato di Milano scacciando i francesi nel 1522. Tornato in patria il re Francesco convinse i vari stati italiani a preoccuparsi dell’enorme potere di Carlo V e ad unirsi alla Lega cognac (Firenze, Venezia, Papa)
Ma il sacco di roma del 1527, dove un esercito di sbandati cristiani si esasperò per il mancato pagamento del soldo e invasero la capitale del cattolicesimo distruggendosi tra di loro. Questo fu un fatto assai importante che dimostrò la crisi religiosa del cattolicesimo; mentre l’impero ottomano si stava diffondendo verso il mediterraneo, un imperatore cattolico lasciò che soldati cristiani distruggessero la capitale del Cattolicesimo. 1530 Poco dopo che l’esercito si ritirò, il papa giunse ad un compromesso con Carlo V “Pace di Camprai” • Riconoscere i diritti dell’imperatore in cambio della restituzione dei domini e la restaurazione della signoria Medicea. • Milano rimaneva in mano all’imperatore. Purtroppo l’Italia non raggiunse ancora un periodo di pace. Con la morte di Francesco I, Enrico II nel 1552 spostò il conflitto in Germania (Dove ebbe l’appoggio dei principi luterani) . Quando però anche questo conflitto si concluse con la “Pacificazione di Augusta” nel 1555 il re riportò le ostilità in italia, ma la potenza dell’esercito spagnolo costrinsero la francia alla ritirata con “la pace Cateau-Cambresis” (1559) che regolò gli equilibri politici per mezzo secolo Ma non fu Carlo V a siglare l’accordo Nel 1556 Egli abdicò e cedette il suo trono al fratello Ferdinando (Paesi Bassi) e al figlio Filippo II (Spagna) Indirettamente gli stati italiani entrarono nell’orbita spagnola.
4.5 Guerre e Poteri Monarchici L’impero di Filippo II, nonostante fosse più piccolo del padre, continuava a presentare problemi di coesione e c’era rischio di dispersione, S’instaurarono dei consigli, istituti, organi collegiali, compito d’istruire tutte le pratiche del territorio. • Consiglio di Stato • Consiglio delle Finanze Furono attuate leggi e pratiche per mantenere l’unità religiosa • Espulsione degli ebrei • Rafforzamento dell’inquisizione Il regno di Francia presentava meno elementi di dispersione, ma non era uniforme. Per aumentare l’entrare in denaro, la corona vendeva le cariche pubbliche.
5 la controriforma 5.1 Convocazione del Concilio di Trento Gia prima di Lutero in Europa e in italia si chiedeva un cambiamento dei costumi della chiesa, perfino Carlo V, dopo la diffusione del protestantesimo, propose ai vescovi cattolici un incontro con i luterani, capace di porre fine alla divisione religiosa. Con la presenza di Clemente VII, a capo della chiesa, questi tentativi di riforma e d’incontro non furono considerati perché c’era il rischio di perdere il primato del Papa.
Paolo III (1534-1549) si dimostrò più disponibile e accettò la richiesta dell’imperatore di convocare un concilio per discutere dei problemi interni del cristianesimo e trovare delle soluzioni moralizzatrici. Come sede del concilio fu scelta la città di Trento, appartenente all’imperatore e allo stesso tempo situata sul suolo italiano. Purtroppo solo nel 1545 i lavori iniziarono perché il papa dovette far fronte al partito cattolico più intransigente, che causò notevoli difficoltà. In più ci furono delle interruzioni (Papa Paolo IV ostile al cambiamento) che rallentarono i lavori del concilio, i quali ebbero la sua conclusione soltanto nel 1563. La presenza dei Luterani ebbe una vita molto breve; a parte una iniziale partecipazione, i protestanti si rifiutarono di collaborare ai lavori, poiché la posizione dei cattolici era intransigente nei confronti delle critiche disciplinari dei luterani. Il concilio di Trento, oltre a ribadire le proprie posizioni dottrinarie chiuse totalmente la discussione sui sacramenti , sulla predestinazione e sull’egemonia del papa. Vennero fissati dei Decreti dogmatici con i quali si ribadii • • • •
I sacramenti sono 7 sacrificio della messa (transustanziazione) tradizione ecclesiastica delle sacre scritture obbligo del celibato da parte dei preti.
Decreti disciplinari Affrontarono gli abusi del potere ecclesiastico e per annientarli applicarono una gerarchia più rigida sui vescovi e parroci. • • •
Un vescovo doveva risiedere nella sua diocesi. Un’adeguata preparazione per i parroci, si costituirono i seminari Controllo dei fedeli veniva effettuato attraverso i sacramenti.
Per facilitare l’insegnamento della dottrina cristiana fu elaborato un catechismo nel quale si presentavano in maniera più semplice tutti gli articoli di fede.
5.2 l’apparato repressivo: censura e inquisizione La risposta cattolica alla riforma fu più rigida che aperta. 1559 venne pubblicato il primo indice di libri proibiti, tra i quali c’era la stessa bibbia tradotta. Le risposte alla riforma non si limitarono solo al Concilio di treno ma avvennero anche tempo prima 1542 il papa aveva creato un tribunale provvisorio che estirpasse qualsiasi forma di dissenso dottrinale (santa inquisizione) ebbe un enorme potere tanto da condizionare le scelte del concilio. Tale tribunale esisteva gia in epoca medievale e poteva contare su una cultura giuridico-teologica sedimentata e su un personale specializzato. L’attività di persecuzione fu sempre più intensa, soprattutto nei confronti degli ebrei. Comunque va considerato che il dissenso religioso veniva in ogni caso combattuto da tutti, dappertutto sia dai cattolici che dai protestanti.
La cultura del tempo condivideva l’idea che non ci poteva essere una separazione tra corpo politico e religioso.
5.3 La chiesa militante Il concilio di trento non tenne minimamente conto delle nuove popolazioni e dei problemi sorti dopo l’allargamento dei confini del mondo cristiano. Il compito di conquistare attraverso un attività pedagogica e predilezione all’istruzione alla chiesa queste aree fu assunto dagli ordini religiosi vecchi e nuovi (Francescani, domenicani) che si fecero carico di evangelizzare i territori nuovi • Gli ordini religiosi cercarono di ristabilire un intenso rigorismo • Anni 20 e 30 si crearono nuovi ordini: cappuccini e teatini. Ritorno alla regola comportò ad un rispetto rigoroso della clausura anche per le suore. Furono irrigiditi i monasteri femminili, nei quali fu imposta una severa disciplina monastica La Chiesa si preoccupò anche dell’istruzione. 1540 creazione della Compagnia di gesù. Gesuiti si specializzarono in 2 settori Istruzioni dell’elites e missioni di evangelizzazione. Istituirono collegi di alto livello dove giovani, oltre ad essere istruiti venivano guidati ad imparare metodi di comportamento : metodi didattici inediti teatro, musica e danza. I gesuiti colpivano il piano emotivo e attraevano il pubblico (immagini più oratoria) riuscendo a farsi accogliere da popolazioni oltremare Saverio e ricci si fecero accettare presso le corti dell’india cina e giappone I gesuiti capirono le potenzialità dell’arte come mezzo propagandistico e promossero una tipologia architettonica particolare e riconoscibile(facciata maestra e navata rett.) Anche se la chiesa li tenne sotto stretta sorveglianza.
5.4 irrigidimento dell’ortodossia: la creazione di ghetti ebraici L’irrigidimento dottrinario e la difesa all’ortodossia religiosa investì anche la filosofia del diritto e la scienza, che furono sottoposti alla censura • Arrestato era anche chi si trovava a mettere in dubbio l’aristotelismo ufficiale • Persecuzione degli ebrei Creazione dei primi ghetti ebraici • 1555: Venezia aveva imposto una forma di resistenza coatta all’interno di un quartiere riservato solo a loro (ghetto) • Questi provvedimenti furono presi anche da roma Gli ebrei non vennero espulsi dallo stato pontificio, ma limitati in uno spazio ristretto, senza contatti con i cristiani. Tentativi di proselitismo: prediche per indurli a convertisi.
5.5 la riforma del cristianesimo popolare Dal cristianesimo comunitario, legato al rispetto per il prossimo si passò al quello dell’obbedienza incondizionata.
5.6 la caccia alle streghe
Comunque anche nei paesi protestanti l’ortodossia fu difesa con estrema intransigenza analogie: • persecuzione degli ebrei, • estirpazione dei culti popolari Ma soprattutto in Germania si sviluppò il culto della stregoneria:forte componente sessofobica poiché erano donne ad essere accusate di occultismo e di paganesimo.
6 il rinascimento maturo: le arti, le lettere, le scienze 6.1 le corti italiane del rinascimento Lo splendore dell’italia è legato alle tanti corti principesche attive nella vita culturale e artistica. A Roma, Firenze, Urbino e Napoli c’erano corti composte da nobili e dame che adoravano avere attorno artisti, intellettuali di grande carisma poiché erano lo strumento per legittimare il loro potere, che dava a loro prestigio. L’Italia del 500 era un paese estremamente prosperoso e ricco grazie a determinati fattori: • Accumulazione delle ricchezze dovute a fiorenti attività mercantili • Scoperta dell’antico e dell’autorità dei classici. Iniziata da Petrarca nel XIV sec e sviluppatasi nel tempo, ricoprendo anche gli aspetti più banali della vita quotidiana. Molti umanisti e classici andavano a scovare nelle biblioteche di tutta Europa, opere antiche, che attraverso lo studio venivano rivalutate e proposte. Rinnovata conoscenza del greco permise di conoscere meglio le opere di Platone , e l’invenzione della stampa permise di produrre centinaia di copie e facilitarne la diffusione.
6.2 lo sviluppo della vita urbana e le arti del discorso La crescita di funzioni pubbliche e la conseguente richiesta di personale preparato a svolgere compiti professionali, comportò ad un numero maggiore di letterati ad un affluenza di persone che studiavano nell’Universià. Si sviluppò lo studio e la costruzione del discorso, che diventò una disciplina, la quale con l’invenzione della stampa diventò un manuale a disposizione per un pubblico sempre più vasto. Con il ritrovamento di testi antichi come quelli di Cicerone e Quintiliano nacque l’arte della retorica, che divenne uno strumento per persuadere e sviluppare l’intelletto umano. Ciò portò l’industria topografica a stampare manuali, dizionari che s’interessassero di cultura.
6.3 le arti figurative la riscoperta dell’antico non riguardò soltanto i testi ma la si ebbe anche in pittura mitologia degli antichi come la “nascita di venere” di botticelli riscoperta di alcuni resti archeologici rivoluzionò l’architettura e l’intero campo delle arti figurative nuova forma di collezionismo, rivisitazione dell’antico Si costituì una nuova estetica, influenzata notevolmente dall’antichità classica dei greci. esibizione di statue antiche diventò una moda Anche negli aspetti più banali della vita quotidiana s’insinuò un andamento artistico.
6.4 la diffusione di nuovi modelli di consumo La penetrazione della nuova estetica quotidiana cambiò radicalmente l’intero aspetto delle cose Città nuove, modelli di abitazione, edifici, si diffusero nuove suppellettili Mercanti portavano oggetti pregiati e rari da terre lontane Continua ricerca dell’innovazione e del cambiamento (moda) che trasformò l’economia e la cultura europea Importazioni dall’oriente stimolarono l’imitazione da parte delle manifatture europee. Diffusione dell’uso di posate e delle stoviglie individuali (cambiamento delle maniere a tavola e di conseguenza la diffusione di nuove abitudini di socievolezza) Mercato di oggetti prettamente decorativi Gusto per l’esotico collezione di piante e oggetti preziosi Prestigio culturale per chi possedeva oggetti e libri.
6.5 mecenatismo come forma di governo La cultura italiana del 500 fu segnata soprattutto dalla diffusione del mecenatismo artisti venivano normalmente assunti alle dipendenze del signore, il quale commissionava tramite il committente l’opera d’arte. In quel periodo gli artisti non erano autonomi ma lavoravano su commissione e realizzavano opere in base alle richieste di coloro che finanziavano il lavoro. La presenza di un grande artista era una delle principali fonti di prestigio. La costruzione di grandi cattedrali e magnifici affreschi aumentavano il valore culturale della città e delle famiglie, se si trattava di nobili. La sfrenata ricerca del bello e del nuovo comportò anche ad un abbellimento dell’impianto urbano a beneficio del pubblico. le capitali dell’arte italiana del 500 erano roma, Firenze e Venezia. La ricchezza culturale dell’Italia ebbe un suo sviluppo con la costruzione di scuole, accademie e centri specializzati, capaci di formare l’artista e renderlo padrone degli strumenti di lavoro. (anche per tenerlo sotto controllo)
6.6 filosofia naturale e le scienze L’invenzione della stampa, la diffusione dei testi greci portò nuovi sconvolgimenti anche nel campo della scienza e della filosofia Archimede, euclide furono letti con interesse ed entusiasmo. Il loro impatto sulla cultura del tempo generò nuove intuizioni: Copernico, il moto circolare della terra intorno al sole. Un altro aspetto importante coltivato dagli antichi, e portato avanti dagli umanisti fu “la pluralità delle dottrine”. Non c’era un sapere unico, ma una serie di realtà che dovevano essere confrontate. Dopo la scoperta del nuovo mondo Scoperte geografiche. Il nuovo mondo offriva nuovi spazi e nuovi interrogativi Teoria eliocentrica. Il cosmo non era un organismo chiuso.
6.7 la morale e la politica Nonostante l’umanista pico della mirandola (metà fine 400) sostenne che dio offrì all’uomo il mondo e gli lasciò la libertà di gestire gli eventi. Nel 500 lo spirito di fiducia nei confronti dell’uomo non fu così forte. Si sviluppò un pensiero un po dubbioso, a causa delle continue guerre in cui l’italia era spesso coinvolta (pace di lodi fallita) Da ottimismo a disincanto Nel corso del 500 personaggi come macchiavelli maturarono la convinzione che fosse necessario elaborare un etica dei comportamenti: crisi dell’idea morale unica, pensieri di sfiducia e nuove concezioni di potere.
7 Vittorie e sconfitte delle monarchie europee 7.1 le guerre di religione in Francia e l’evoluzione ella teoria politica Dopo il 1545 il calvinismo si diffuse anche in Francia, provocando un grande contrasto tra cattolici e protestanti i re che si succedevano attuavano metodi di persecuzione sempre più feroci sugli ugonotti, fino a quando con l’ascesa al trono di Caterina de Medici non si tentò di scendere ad un compromesso. Il motivo che spinsero la regina al compromesso fu dovuto al tentativo di non generare conflitti che indebolissero la corona poiché si crearono rivalità tra lignaggi feudali (Francesco guisa, duca di lorena cattolico) (re borbone di navarra favorevole alla riforma) Il compromesso che ne uscì fu quello di concedere libertà di culto ai protestanti fuori dalle mura della grandi città. Purtroppo l’accordo stipulato tra le due religioni provoco l’indignazione dei cattolici ma soprattutto del Duca di lorena, massacrando un gruppo di protestanti. Dal quel momento ebbe inizio LA GUERRA CIVILE. 1562 • Guerra più politica che religiosa: cattolici appoggiati da Filippo II (Spagna) e protestanti appoggiati da Elisabetta II d’inghilterra. Tra gli eventi più importanti della guerra religiosa fu la notte di san Bartolomeo del 1572 Sterminio degli ugonotti da parte del popolo francese cattolico, che si ripeté in tutto il paese. La situazione si aggravò con l’ascesa di Enrico III.. quando degenerò in guerra di tutti contro tutti. Dopo l’assassinio del re salì al trono il borbone Enrico IV protestante, che per non essere invaso dalle truppe spagnole cattoliche, si convertì al cattolicesimo e nel 1598 giunse alla pace di vornins, con gli spagnoli. 1598 Il conflitto si concluse con l’Emanazione dell’editto di Nantes: concessioni alle libertà di culto degli ugonotti. Furono esclusi dalla corte parigina. Francia divisa in varie città di diversa religione (Cattolica e Protestante.)
7.2 l’offensiva delle monarchie e la difesa dell’autogoverno: Filippo II e i paesi bassi. Anche la Spagna visse dei momenti di profonda crisi e dovette fronteggiare contro alcune province rivoltose ( Paesi Bassi). Filippo II a differenza del padre volle creare un punto di riferimento per l’impero spagnolo e decise di far diventare Madrid la capitale: all’interno di essa instaurò un Consiglio di Stato, composto da dai vertici del regno(Fazioni, famiglie nobiliari, rappresentanti delle città stato) nel quale si discuteva soprattutto di politica. Con la diffusione delle dottrine riformanti anche nelle 17 Province dei Paesi Bassi,il Re cercò d’intromettersi negli affari locali violando il principio di autogoverno (nomina dei governatori e amministrava la giustizia) e condurre una politica antiprotestante. il cattolico Filippo per far soccombere lo sviluppo delle dottrine calviniste rafforzò la struttura della chiesa, divisione di 15 nuove sedi episcopali (diritto di scegliere l’arcivescovo) provocando alla popolazione locale la paura di perdere la propria autonomia. Filippo armò un esercito affidandolo al duca d’alba che istituì un tribunale contro gli eretici, ma i capi della rivolta protestante (Guglielmo D’Orange) scapparono in Germania trovando rifugio da Elisabetta I e gli ugonotti, con i quali riuscirono a organizzare una forte resistenza. Nonostante l’esercito Spagnolo fosse il più forte d’Europa, l’enormi spese di denaro per la guerra che non portarono nessun risultato, costrinsero il re a dichiarare bancarotta 1575 L’esercito spagnolo cercò di sostenersi saccheggiando città più importanti di tutte (ANVERSA) capitale finanziaria d’europa. 1576 gli stati generali dei paesi bassi decisero di schierarsi contro Filippo II (Pacificazione di Gand) Filippo II fu convinto dal consiglio di Stato “le colombe” i tolleranti di cambiare politica. Le province del nord, come l’Olanda, riuscirono a diventare indipendenti nel 1581 (Guglielmo D’Orange) Solo un secolo dopo le rep dei paesi bassi (1648) furono riconosciute indipendenti dalla spagna.
7.3 Inghilterra Elisabettiana Divisione religiosa anche in Inghilterra, dopo Enrico VIII, successe Maria Tudor, figlia di Caterina D’aragona. Fino al 1558 caratterizzato dal ritorno della corona di Fede Cattolica. Persecuzione dei protestanti. 1558: quando salì al trono Elisabetta I ci fu un rovesciamento di situazione fece ritornare i protestanti dall’esilio e cercò in tutti i modi di seguire una linea di filo protestante inserì protestanti nella camera dei comuni. Capì però che non poteva governare un paese con 2 tipi di cristianesimi diversi tra loro Ciò la portò a trovare una situazione meno tesa possibile • Emanò “l’atto si supremazia” (suprema reggente della chiesa d’Inghilterra) • “Atto d’uniformità” compromesso tra le posizioni calviniste e la tradizione liturgica Tra i protestanti e i cattolici più radicali si presentarono molti dissidi ma la perspicacia della regina trovò il modo di far accettare questa nuova condizione senza persecuzioni, Tramite un sistema clientelare, che favoriva i conformisti ed escludeva i non conformisti dalle cariche pubbliche e dai privilegi di cui godevano gli uomini sotto la corona. Altre complicazioni religiose riemersero nel 1568 quando in Scozia salì al trono la cattolica Maria Stuart
la quale trovatasi in un popolo per la maggior parte protestante si rifugiò in Inghilterra, diventando un punto di riferimento per i feudatari cattolici, i quali in nome di Maria Stuart, tentarono una sollevazione contro la regina, ma fallì. La Regina di Scozia fu condannata a morte nel 1587. Complicazioni religiose e politiche sul piano internazionale con la Spagna • Durante la guerra d’indipendenza delle province unite la Regina dette appoggio dei Paesi Bassi contro il Re Filippo II. • La regina si spinse verso la fondazione di nuove colonie inglesi in America a danno della Spagna Conseguenze: Filippo II non tardò a reagire Nel 1588 costruì una flotta di 130 navi (Invincibile Armata) e la diresse direttamente contro l’Inghilterra. Ma il tentativo di conquista fallì Per la politica interna Elisabetta fu molto abile • Mantenne la pace su tutti i territori sottomessi dal dominio inglese • Con la guerra contro la Spagna favorì la nascita dell’esercito moderno, non più basato sulla leva feudale ma sull’arruolamento diretto. • Quando si accentuarono i fenomeni di pauperismo la regina promosse una legge “Poor Law” che vietava la mendicità Durante il suo Regno l’Inghilterra subì delle trasformazioni economiche • Aumento della popolazione europea e la crescita della domanda dei beni (cristi delle manifatture italiane) stimolarono l’industria locale produzione in proprio di tessuti meno pregiati e più economici. • Sviluppo industriale accompagnato dallo sviluppo di nuove organizzazioni commerciali La corona concedeva dei privilegi in cambio di una concessione dei profitti Compagnie più importanti MOSCOVA (Russia), compagnia del levante (Impero ottomano)
7.4 Espansionismo ottomano 1453 gli ottomani conquistarono Costantinopoli ed estesero i loro domini nel mar mediterraneo (siria, egitto) riuscendo a controllare il mar rosso. Insieme all’esercito turco si aggiungeva la pirateria mussulmana (conquista di alegeri e Tunisi) i due porti africani diventarono i porti dei pirati, dai quali i pirati partivano per effettuare razzie sui territori cristiani, che spesso venivano fatti prigionieri e resi schiavi. La novità era costituita dalla compattezza dei nemici: l’espansione ottomana sembrava inarrestabile, raggiunse i balcani fino a minacciare Vienna. Nacque il conflitto tra gli Asburgo e gli Ottomani La tensione tra spagnoli e ottomani precipitò in conseguenza della conquista turca ci Cipro (1570) di dominio veneziano. Conseguenza: incoraggiò le potenze europee ad allearsi attraverso la lega santa, che si rifaceva allo spirito delle crociate. La flotta era composta da navi veneziane, spagnole e del pontefice, che riuscirono a sconfiggere la flotta turca. Battaglia di Lepanto 1571. In realtà fu solo una delle tante vittorie in battaglia propagandate dagli spagnoli. I turchi non si arrestarono e nel 1669 conquistarono creta. Solo nel 1699 con la pace di Carlowitz l’impero asburgico pose fine alla guerra.
7.5 Italia Spagnola
Nonostante la storiografia risorgimentale dipinse il periodo spagnolo in italia come un epoca di decadenza in realtà non fu del tutto così Dopo le guerre, l’Italia visse un lungo periodo di pace La popolazione riprese a crescere, anche se fu colpita dalle carestie e pestilenze fino al 1620 Crescita demografica nelle campagne comportò sviluppo dell’agricoltura: • introduzione delle colture intensive (vino, vite gelsi e agrumi) produzione che venne esportata in tutta Europa. • La pianura padana fu bonificata e attraverso un efficiente sistema di canalizzazione delle acque consentì il passaggio forme molto più efficaci di agricoltura: prati irrigati migliore allevamento. Aumento della produzione manifatturiera fino al 1570 e sviluppo di altre industrie. • Il settore tessile Italiano per fronteggiare la produzione a basso costo dei paesi del nord in concorrenza con quello inglese e olandese. puntò sulla produzione di beni di lusso. Manodopera qualificata, tessuti pregiati. • Lombardia importanti industrie siderurgiche• Venezia sviluppò la fabbricazione del vetro e della carta. Dappertutto ci furono nuovi investimenti di capitale • 1550 i mercati genovesi facevano credito alla corona spagnola (anticipazioni finanziarie) ottenendo in cambio grossi guadagni. • Vantaggi delle elites locali : entrate nell’esercito, governatori di province e città Purtroppo ci fu un egemonia culturale • influenze determinanti nel campo letterario e nella moda, usi e costumi. L’alleanza di Filippo con il papato si tradusse nella repressione feroce di qualsiasi forma di dissenso.
7.6 la rivolta antispagnola a Napoli. Con il dominio Spagnolo il principio di autogoverno fu generalmente rispettato. • La nobiltà locale aveva il controllo sulle magistrature, sulle organizzazioni cittadine. I nobili d’italia erano inoltre inseriti nel consiglio d’Italia dove prendevano decisioni sulla monarchia, e in Italia le fazioni operavano in un clima piuttosto tranquillo, Fu la guerra dei 30 anni a mettere in crisi gli equilibri Con la politica di Olivaries (emersa dopo le ingenti spese di guerra) che sosteneva alla sospensione privilegi alle elites locali a favore di equa distribuzione delle risorse e di una pressione fiscale sui territori occupati. A Napoli l’introduzione della gabella sulla frutta (violazione degli antichi privilegi privati) scatenò una rivolta popolare nel 1647, guidata dal giovane pescivendolo (Masaniello) I suoi attacchi non erano rivolti agli spagnoli ma mirarono anche persone coinvolte alla riscossione dell’imposte: fu così che da parte del “popolo civile” il ceto medio prese la decisione di eliminare Masaniello. Ma la sua morte portò una divisione del “popolo civile” che una parte chiedeva addirittura la proclamazione della Repubblica Rivolta anche da pare dei contadini contro i baroni: purtroppo le divisioni interne finirono per indebolire l’insurrezione, che si concluse con la vittoria della spagna e il ritorno all’obbedienza.
8 La guerra dei trent’anni
8.1 la guerra dei 30 anni E’ l’ultima guerra di religione fra protestanti e cattolici. Assume un andamento Europeo La pacificazione di Augusta del 1555 aveva posto fine ai conflitti religiosi ma soltanto in maniera temporanea. Il clima di pace durò solo una ventina di anni. Nel 1575 le cose cominciarono a cambiare Dopo il concilio di Trento e l’attivismo della compagnia di Gesù si avviò un aspro irrigidimento delle dottrine sul fronte cattolico. Anche per il calvinismo presero linee sempre più intransigenti (in più stavano ottenendo sempre più consensi tra i principi tedeschi). L’irrigidimento dottrinario comportò tensioni politiche che indussero le due rispettive religioni a formare leghe militari 1608 • Unione Evangelica per i protestanti; • Lega Cattolica per i Cattolici. Maggiore intolleranza nei confronti di altre religioni e forme di pensiero. Il periodo che precedette la guerra dei trent’anni fu il momento più intenso nella caccia alle streghe. Dopo vari sovrani che cercarono di scendere a compromessi per raggiungere la pace (Massimiliano II e Rodolfo II) le cose cambiarono con l’ascesa al trono del regno di Boemia di Ferdinando D’Asburgo, candidato per la successione imperiale. Quest’ultimo fu un intransigente cattolico: fece arrestare nobili e rase al suolo le chiese protestanti nella Boemia. Le persecuzioni generò una protesta contro la tedeschizzazione e cattolicizzazione di Boemia e Ungheria da parte di Ferdinando. FASE BOEMA Scoppia nel 1618 con la celebre “defenestrazione di Praga”, in cui i rappresentanti dell’imperatore vengono buttati dalla finestra per protesta contro Ferdinando il cattolico, il quale un anno dopo diventò imperatore.A favore dell’imperatore si schiera il duca Massimiliano di Baviera. La guerra acquista una dimensione europea e dura fino al 1648 perché la questione della Boemia era solo una parte di un problema ben più grande. La prima fase termina nel 1630 con la “battaglia della montagna bianca” in cui Massimiliano, aiutato dall’esercito spagnolo (cattolico), seda i rivoltosi. Reazione estera: conflitto preoccupò gli stati vicini (Rep delle province unite e l’inghilterra). FASE DELLA DANIMARCA Interviene in re di Danimarca, Cristiano IV, preoccupato dei successi di Ferdinando, ma viene ripetutamente sconfitto dal famoso generale Wallenstein che è il secondo grande protagonista della guerra assieme a Massimiliano. Alla fine, nel 1629, Cristiano IV è costretto a firmare la Pace di Lubecca, che chiude la seconda fase. Tuttavia, l’imperatore Ferdinando non si accontenta della vittoria e ne vuole approfittare per restaurare in Europa l’autorità dell’imperatore e il cattolicesimo. Questo suscita un allarme di tutte le potenze europee e lo scoppio della terza fase. FASE SVEDESE. L’imperatore tenta di imporre la sua autorità e il cattolicesimo e suscita l’allarme dell’Europa con due provvedimenti: 1) L’Editto di Restituzione che restituisce alla Chiesa Cattolica tutti i beni confiscati in precedenza. Questo editto scontenta sia protestanti che cattolici, che lo ritengono inopportuno 2) Per premiare Massimiliano della sua fedeltà, gli conferisce la carica di Principe Elettore, atto illegale, perché era una carica ereditaria di sette famiglie fin dalla Bolla d’Oro del 1356. In conclusione preoccupava l’Europa anche un terzo aspetto, cioè il potere personale del generale Wallenstein. E’ un personaggio spietato che l’imperatore aveva nominato principe per ricompensarlo dei suoi sevizi, ma aspirava a diventare re. A questo punto interviene il grande sovrano di Svezia, Gustavo Adolfo, uno degli esempi più famosi di monarchia assoluta del ‘600.
Ottiene numerose vittorie grazie ad un esercito reso efficiente da alcune innovazioni: 1) Artiglieria leggera, cannoni più maneggevoli. 2) Cavalleria addestrata per le cariche con la sciabola e fucilieri con moschetto leggero e tiro di precisione. 3) Creazione di un esercito professionale stabile e non mercenario, cosa più importante Tuttavia, per un caso fortuito, cioè la morte in battaglia dello stesso Gustavo, l’imperatore riesce a ottenere la vittoria sulla Svezia, e la fase si conclude con la Pace di Praga del 1635. La Svezia rimane debole, in quanto al posto di Gustavo subentra la figlia Cristina di nove anni, che diventerà una grande protettrice di filosofi, poeti e letterati. Fu oltretutto una protettrice dell’Arcadia e presso la sua corte morì Cartesio. FASE FRANCESE Il cardinale Richelieu decide di intervenire contro l’impero. E’ un paradosso, perché si tratta di un cattolico che interviene contro un altro cattolico a favore dei protestanti. Ciò significa che le ragioni politiche prevalgono su quelle religiose. Richelieu interviene anche contro la Spagna, già in crisi, che verrà ancor di più abbattuta a causa dello sforzo militare eccessivo che deve sostenere. Aumentano, inoltre, le spinte indipendentistiche delle province spagnole, in particolare della Catalogna e del Portogallo, che diventa indipendente nel 1640 (era stato inglobato da Filippo II). La battaglia conclusiva di questa fase avviene nel 1643, a Rocroi: la Francia vince contro la Germania. A questo punto abbiamo la Pace di Westfalia nel 1648, che viene firmata dal successore Ferdinando III. Ha delle conseguenze fondamentali per la storia successiva: 1.Il definitivo crollo del progetto politico e religioso dell’imperatore di estendere la sua egemonia cattolica su tutti i cristiani d’Europa. 2. Fine delle guerre di religione con la sconfitta del progetto di sottometter ei protestanti. Il paradosso è che la guerra è stata inutile, perchè si ritorna al principio della Pace di Augusta, del 1555: cuius regio, eius religio. 3. Dissoluzione del potere imperiale e divisione della Germania in una miriade di staterelli. Gli Asburgo governano solo su Austria, Boemia e Ungheria. Dovremo aspettare il 1871 quando il grande statista Bismarck riunificherà la Germani formando il cosiddetto Secondo Reich, per distinguerlo dal Primo, cioè il Sacro Romano Impero, e dal Terzo, quello costituito da Hitler. 4. Le conseguenze della Pace di Westfalia sono durature. La Francia acquista un potere che manterrà fino al 1871 quando verrà sconfitta da Bismarck. N.B.: La guerra non è finita con Westfalia, ma prosegue tra Spagna e Francia sino al 1659 con la Pace dei Pirenei. 5. Conseguenza economica. La devastazione dell’Europa, il danno alle finanze degli Stati in guerra, la diffusione delle epidemie, favorita dal movimento degli eserciti e dalle fughe delle popolazioni dalle campagne alle città, dove l’assembramento favorisce il diffondersi delle infezioni, anche con la comparsa di nuove malattie, come la sifilide. Tutto questo pone la Guerra dei Trent’Anni fra le cause della crisi del ’600, ma aggrava i sintomi di una crisi già iniziata precedentemente.
8.2 La Spagna di Olivares La guerra dei 30 anni trasformò anche le altre potenze: Spagna e la Francia In Spagna • Gli alti costi della politica imperiale nel corso della Guerra dei Trent’anni costrinsero Filippo a dichiarare di nuovo bancarotta e ad imporre nuove tasse. Anche dopo la morte di Filippo II e la successione al trono di Filippo III avvennero cambiamenti importanti, dovuti soprattutto alle crisi finanziare e politiche. • 1598 il nuovo re introdusse una figura nuova (primo ministro) un favorito del sovrano che gestiva le questioni di governo (Posizione di potere superiore a tutte altre cariche).
Purtroppo questo primo tentativo di risaldare l’economia fallì. • Il duca di lemma promosse amici e parenti lasciando il paese alla completa immobilità. Anzi, l’inflazione raddoppiò, esaurimento delle miniere e difficoltà di trovare manodopera. L’opposizione delle fazioni interne fecero cadere il duca di lemma. Filippo IV (1621-1665) scelse come primo ministro il Conte di Olivares Riformatore deciso di dare alla Spagna un nuovo aspetto attraverso una politica estera aggressiva. • Restaurazione dell’egemonia Spagnola sull’Europa (intervento in guerra a fianco della coalizione cattolica) Le sue ordinanze avrebbero dovuto ridurre gli sprechi e ristabilire l’ordine economico ma i risultati furono più nulli che altro: • La corona impose nuove tasse sequestrando anche le rendite del debito pubblico. • Cercò di condizionare a favore della corona i governi autonomi della catalogna e del Portogallo. Il suo tentativo di peraquazione fiscale (uguale distribuzione dell’imposte) e di un’uniformazione giuridica furono fallimentari e suscitarono dissenso. I suoi grandiosi progetti fallirono a causa delle resistenze interne delle province che avevano goduto di un certa autonomia. 1640 Le tensioni politiche dovute alle nuove riforme provocarono rivolte in Catalogna e Portogallo, che si proclamarono indipendenti, seguite poi nel 1647 dalle province italiane. • Solo il Portogallo riuscì a rimanere indipendente, mentre le altre province fallirono il loro progetto separatista.
8.3 La Francia di Richelieu e la rivolta dei privilegiati Intorno al 1600 Enrico IV cercò di risollevare le condizioni del paese: stremato da 40 anni di guerre civili. • Ridusse la taglia sull’imposta fondiaria, che soprattutto il terzo stato era costretto a pagare. • Introdusse la paulette (tassa ereditaria gli uffici pubblici) Creazione della nobiltà di toga. Una riforma che aveva come obiettivo la promozione sociale. Dopo la morte di Enrico IV (1610) e l’ascesa al trono di Luigi XIII ci fu un cambiamento. Anche egli si rivolse alla figura del ministro, il cardinale de Rechelieu. • Avviarono un processo di consolidamento dell’apparato burocratico dello stato attraverso la vendita delle cariche pubbliche e rafforzamento del potere della corona. L’imposizione di nuove tasse, dovute alla partecipazione diretta nella guerra dei 30 anni (vino, sale) scatenò nel 1635-37 una guerra contadina, duramente repressa. Anche quando morì il re Luigi XIII e ascese al trono Luigi XIV (5 anni), il nuovo ministro Mazzarino si trovò ad affrontare una nuova guerra civile. La pace di westfalia portò sì alla vittoria la Francia ma l’inasprimento fiscale che Mazzarino sottopose il popolo francese provocò la rivolta della fronda
Le rivoluzioni Inglesi 9.1 Inghilterra dopo la morte di Elisabetta Elisabetta I morì nel 1603 senza eredi diretti, lasciando il trono inglese a Giacomo I Stuart, Re di Scozia (1603-1625) il quale unificò le due corone.
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Il Re, essendo estraneo all’Inghilterra, per estendere il proprio consenso tra i sudditi e i nobili concesse titoli onorifici Le Conseguenze furono molto negative perché più che trovare consensi alienò le simpatie della nobiltà dell’antico lignaggio, suscitando gelosie e risentimenti. • Le innumerevoli spese di corte incisero sulle finanze pubbliche e sul mantenimento dell’esercito • Capitarono casi di forte clientelismo per quelli che compravano le cariche, i quali, come il Duca di Buckingam, entravano a far pare della sua corte. Giacomo era protestante ed era convinto della struttura episcopale dell’inghilterra, che però lo metteva in conflitto con i puritani e gli scozzesi, che condannavano la liturgia e le gerarchie anglicane simili a quelle di Roma.
9.3 Carlo I e il parlamento Il malcontento si acuì con l’ascesa di Carlo I Stuart • 1625 salì al trono il figlio Carlo, sposato con una principessa cattolica, simpatizzante di forme più moderate di anglicanesimo, ciò suscitò agli occhi corte sospetti di criptocattolicesimo Il contrasto più forte si manifestò nel 1628 tra Carlo I e i puritani della Camera dei Comuni: • Il re si vide presentare una petizione di diritto che condannava gli arresti illegali di alcuni parlamentari, che si rifiutarono di pagare un prestito. Egli accettò la petizione ma non migliorò i suoi rapporti con il parlamento (non lo convocò per 11 anni) tuttavia continuava ad attorniarsi di persone sospette di cattolicesimo e di armaniesimo. Chiesa d’inghilterra sempre più vicina a quella cattolica (cerimonie liturgiche, disposizione degli altari. Decisione di non convocare il parlamento (meno entrare statali) lo costrinse a cercare fondi in varie maniere. • Ripristino dell’antiche tasse cadute in disuso • Vendita di licenze che permettevano di esercitare attività in condizioni di monopolio. • Nel 1634 il re mise in atto “Ship Money” la tassa per la riscossione di denaro da destinare alla flotta da guerra Ma il continuo aumento ed inserimento di tasse contribuì ad accrescere il malcontento di molti proprietari terrieri ma soprattutto crebbe una grande ostilità alla camera dei comuni. Scozia sfiduciata dal re perché non partecipava ai benefici commerciali che l’Inghilterra stava ottenendo. La goccia che fece traboccare l’acqua dal vaso fu l’obbligo da parte del re di uniformare la dottrina anglicana anche in Scozia. • La scozia si rivoltò e minacciò la secessione. Carlo I di fronte a tali minacce convocò dopo 11 anni la camera dei comuni, in modo tale da ricevere finanziamenti straordinari. 1640 parlamento corto perché dopo 3 settimane si risciolse per colpa del re perché non volle scendere a patti. 1660 la scozia varcò i confini e travolse il suolo inglese minacciando d’invadere il paese se non venissero ritirate le misure religiose. Di conseguenza il re fu costretto a riconvocare il parlamento (Lungo parlamento), all’interno del quale si era aggregato un forte fronte di opposizione contro la politica del sovrano. • Intanto la situazione commerciale era al tracollo e il malcontento popolare si aggravò manifestando contro il re.
Con le forti simpatie popolari il parlamento di agire contro l’invasione scozzese, chiedendo delle rivendicazioni • Abolizione della Ship Money • Convocazione ogni 3 anni della camera • Scelta del parlamento dei ministri regi Ad aggravare ancora di più la situazione fu lo scoppio in Irlanda, che fece crescere i timori di un complotto papista. Un tentativo di colpo di stato da parte di Carlo I, che entrò in parlamento per arrestare i 5 membri più ostili alla sua politica fallì.. ma provocò lo scoppio della guerra civile.
9.3 La guerra civile I parlamentari alleatisi con gli scozzesi inflissero una disastrosa sconfitta al Re nel 1645 nella battaglia Naseby, dove ebbe un ruolo fondamentale Oliver Cromwell. Il fronte dei vincitori era comunque attraversato da divisioni religiose politiche e religiose. • Gli indipendenti favorevoli alla tolleranza religiosa (minoranza del parlamento) forti oppositori al Re • Presbiteriani maggioranza del parlamento, favorevoli all’ortodossia religiosa, propensi al negoziare con il re. • Livellatori acquisirono simpatie tra gli ufficiali. Costoro erano piccoli proprietari, il ceto medio, il cui programma politico prevedeva la tolleranza religiosa, diritto di voto esteso a tutti i maschi e democratizzazione dell’intera organizzazione sociale. Tuttavia La sconfitta del re non lo fermò dalla fuga. Egli cercò di accordarsi con gli scozzesi. Scoppio della seconda fase della guerra civile(divisioni tra ribelli non finirono) Quando il re fu di nuovo sconfitto le truppe irruppero nella camera dei comuni e arrestarono 40 del presbiterio che volevano fare delle trattative con il re • Camera ridotta a 50 membri. • Il parlamento si dichiarò supremo potere della nazione. Processo al re e lo condannò a morte nel 1649. • Abolizione della camera dei lord • proclamazione del commonwealth (repubblica)
9.4 Protettorato di Cromwell Cromwell Dopo aver stabilito l’ordine in Inghilterra (pace con la scozia) e aver represso la rivolta irlandese cercò di dedicare le sue energie contro l’olanda. • 1651 Emanò un atto di navigazione che vietava l’approdo nei porti inglesi di navi non inglesi e merci di altre provenienze: Fu un netto attacco all’olanda, poiché specializzata nel ruolo d’intermediario commerciale dei paesi del baltico. • Alleanza con la Francia per la conquista di colonie spagnole. Gli anni di politica estera trasformarono l’Inghilterra repubblicana in una potenza marittima di primo ordine 1653 cromwell “Lord protettore della repubblica” sul fronte interno comunque la situazione rimase instabile (rivendicazioni tra repubblicani e realisti) Cromwell impose una dittatura militare, che però dopo la sua morte risultò instabile e fu rovesciata. Nel 1660, con l’approvazione del parlamento, fu restaurata la dinastia degli Stuart con l’ascesa di Carlo II
9.5 Le interpretazioni della Rivoluzione Inglese
9.6 La restaurazione Stuart la “Gloriosa Rivoluzione” Il re Carlo II Stuart ritornò ad essere l’unica incarnazione legittima del potere politico e la costituzione si limitava a regolare le sue responsabilità e a svolgere le proprie funzioni per non correre il rischio che l’abuso del potere del re diventasse agli occhi della popolazione una forma di tirrania. Comunque a parte la legittimazione che il re acquistò nel paese, egli cercò tuttavia di mostrarsi tollerante in materia di religione, cercando di diffondere la libertà di coscienza. Però il parlamento timoroso di ritrovarsi di nuovo delle correnti cattoliche di mezzo attuò una serie di leggi che vietassero l’entrata di tutti i non anglicani nelle cariche pubbliche. •
La chiesa anglicana fu ristabilita come principale baluardo dell’ordine sociale della pace sociale.
Il timore per i parlamentari di cripto cattolicesimo si acuì nel 1672, quando l’inghilterra si unì alla Francia di Luigi XIV contro l’Olanda. (Francia cattolica) Conseguenze I parlamentari riuscirono ad emanare il test act : • per le cariche pubbliche rivestire il ruolo di difensori della chiesa Anglicana. Il clima di sospetti e congiure divise il parlamento in 2 sulla successione al trono del re perché il fratello Giacomo era cattolico ed candidato alla successione. 1) Whigs oppositori alla successione 2) Tories Favorevoli. 1685 attraverso delle manipolazioni dell’elezioni giacomo salì al trono e con una serie di provvedimenti annullò il test act e concesse libertà di culto a tutti i non conformisti “Dichiarazione d’indulgenza”. Gli oppositori del parlamento (Wighs) chiesero aiuto a Guglielmo D’Orange (marito della figlia di giacomo) d’intervenire al più presto. Guglielmo D’Orange sbarcò in Inghilterra prendendo la corona d’inghilterra. 1689-1702 si attuò una gloriosa rivoluzione con l’ascesa al potere d’inghilterra di Guglielmo il quale accettò un atto promosso dai parlamentari, nel quale si concedeva libertà di parola e si limitava i poteri del Re.
10 il disagio dell’abbondanza: Olanda del 600 10.1 La repubblica delle Province Unite. Dal 1581 le province Settentrionali dei Paesi Bassi si dichiararono indipendenti dalla sovranità di Filippo II di Spagna.
Il nuovo stato ebbe un’organizzazione poco strutturata e le regioni mantennero le tradizioni di autogoverno che c’erano gia in precedenza. Il potere veniva esercitato direttamente dagli Stati Generali: le 7 Province ribelli (Olanda, Zelanda, Frisia etc..) che facevano da portavoce ai governi locali. Tuttavia l’Olanda esercitava una certa egemonia politica e culturale Molti funzionari olandesi svolgevano importanti mansioni di governo a livello centrale e potevano dare ordini alle 7 province. Primi anni della Repubblica furono caratterizzati da scontri e rivalità All’interno delle 7 province si creò un divisione di pensiero religioso Pacifisti convivenza tra religioni diverse e separazione del potere secolare con quello laico. Bellicisti: desiderosi di avere rigide regole dottrinarie e unione del potere secolare con quello temporale. Anni segnati da scontri tra 2 principali cariche di stato • StadHouser(partito militare) favorevoli al proseguimento della guerra contro la Spagna per liberare i paesi bassi meridionali come Maurizio D’Orange (Guglielmo) • Granpensionario(partito degli stati) che avrebbero voluto una politica di pacifismo, difatti nel 1609 portò una tregua della durata di 12 anni. Tale rivalità si riversò anche sul piano religioso che portò il paese ad un’ulteriore spaccatura •
Granpensionario seguivano le idee arminiane, che sostenevo la capacità dell’uomo di redimersi col tempo attraverso i propri sforzi. • Stadhouser erano gomaristi, sicuri che l’uomo era gia predestinato. Dopo i lunghi scontri, che portarono all’epurazione degli arminiani quando il partito bellicista vinse nel 1621 e rientrò in guerra contro la Spagna. Il conflitto si concluse solo nel 1648.
10.2 lo sviluppo delle compagnie commerciali I paesi bassi diventarono una potenza commerciale marittima, grazie a loro inserimento nell’orbita spagnola. • Prodotti coloniali da Lisbona, Siviglia e commercio sul mar mediterraneo. Nel 1602 Per non creare troppa concorrenza che era un fattore di disturbo, 10 presidenti delle compagnie commerciali olandesi si fusero nella “compagnia unificata dell’indie orientali” dando vita alla prima compagnia per azioni. Fu così potente che in oriente gli stati generali gli conferirono il monopolio nel commercio dell’oceano indiano, Compagnia era uno Stato nello stato • terre orientali acquisite non dallo stato ma dalle compagnie. • Disponevano una propria flotta • Dovevano concedere però una percentuale dei profitti allo stato.
10.3 la crescita del settore finanziario : borsa e banca. Espansione incoraggiata da adeguate situazioni finanziarie • Compagnie di mercanti ebrei ad anversa (nel medioevo) furono cacciati dopo la conquista della spagna, e Amsterdam li accolse, e nella capitale olandese svilupparono una buona conoscenza di pratiche commerciali e una rete di relazioni internazionali. • Grazie anche all’immigrazione di protestanti.
Fondazione della borsa nel 1613 • scambio di azioni, libertà dell’operazioni, sicura circolazione dei capitali e sviluppo di una società mercantile avanzata. Conoscenze tecniche de reti di relazioni degli immigrati favorirono l’economia di Amsterdam Per regolare il funzionamento dell’attività finanziarie si costituì la prima banca pubblica nel 1609, dove si poteva depositare e prelevare liberamente i soldi. Modello esportato dalle città tedesche.
10.4 la crescita della ricchezza e i nuovi consumi Crescita anche dell’attività industriali • tessile, cantieri navali davano contributo alla ricchezza del paese. Evoluzione dell’agricoltura Crescita dei centri urbani, nuove richieste destinate al mercato (pollame, burro, latte) Crescita dell’istruzione sviluppo delle scuole: • ogni villaggio aveva una sua scuola con un maestro Centro dell’industria tipografica • nella quale si poteva pubblicare anche le opere che nel resto d’europa erano censurate. Clima cosmopolita: metà 600 tolleranza religiosa diffusione di idee nuove. • Anche le donne potevano aver una forma di riscatto sociale attraverso l’erudizione Anna Maria Van Schurman entrò in corrispondenza con i grandi intellettuali dell’epoca. L’olanda del 600 straordinaria civiltà materiale • Amsterdam fu la prima città in europa ad avere un piano regolatore. Regole sulla costruzione di nuovi quartieri. Ordine e pulizia. • I cittadini olandesi si preoccuparono molto dell’igiene.
10.5 la pittura olandese del 600 Olanda completa fioritura artistica oltre a rembrandt altri innumerevoli pittori, incisori contribuirono a fare dell’arte figurativa un bene di consumo di massa. • Si sviluppò un nuovo genere di pittura di paesaggi, nature morte e ritratti d’ambiente. Strumento di autocelebrazione a livello pubblico • Sviluppo del mercato dell’arte.
10.6 principio di tolleranza
11 sviluppo delle Scienze 11.1 un epoca di crisi il 500 fu un periodo di crisi intellettuale condivisa da un gran gruppo di filosofi, letterati e scienziati, i quali cercarono di trovare nuove chiavi per interpretare il mondo e il rapporto tra uomo e dio. Un desiderio di abbracciare nuove idee. Ritorno al cristianesimo degli apostoli, nuova filosofia che sostituisse l’aristotelismo.
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Predicata con grande originalità da giordano bruno, il quale riprendendo la teoria Copernicana (eliocentrica) aggiunse che l’universo era infinito e non bisognava fermarsi di fronte all’apparenze. Per non rinunciare alle sue idee fu condannato al rogo e morì bruciato vivo. • Anche Galileo galilei (1564-1642) era convinto che la scienza moderna avrebbe stravolto gli antichi pregiudizi della tradizione.
11.2 la rivoluzione scientifica I Calcoli di copernico suscitarono un vivo interesse a filosofi e Scienziati, che molti dei quali sperimentarono le sue teorie, riuscendo a trovare conferme. • Le teorie di copernico misero in discussione la filosofia aristotelica • Il valore dell’esperienza dei sensi (il sole ruotava intorno alla terra) • Terra pesante e al centro dell’universo • Mise in dubbio la diversità tra terra e corpi celesti (esseri perfetti con leggi fisiche diverse rispetto a quelle della terra) Teoria copernicana difficile da conciliare con la tradizione, ma i suoi calcoli si dimostrarono esatti e dalle sue teorie emersero nuove scoperte. • Keplero nel 1600 scopri che i pianeti orbitano in maniera ellittica. • Galilei dimostrò l’imperfezione dei corpi celesti (macchie solari)
11.3 la scienza sperimentale Galilei adottò un metodo d’indagine diverso dal passato, attraverso strumenti nuovi che a quell’epoca erano ancora in fase sperimentale. • Per studiare i movimenti degli astri e la composizione dei corpi celesti utilizzò il cannocchiale, costruito per la prima volta in olanda e lo puntò verso il cielo. • Attraverso questo strumento scoprì e montuosità della luna, le macchie solari, i satelliti di giove. Ma la scoperta più clamorosa che dette conferma alle teorie copernicane, fu la rivoluzione eliocentrica. Insieme a lui un altro scienziato portò grandi cambiamenti al pensiero scientifico (Francesco Bacone) il quale attraverso la catalogazione dei fenomeni (confronto tra un fenomeno normale e anormale) si veniva a conoscenza La passione per l’osservazione scientifica portò alla formazione di nuove accademie, dove filosofi, studiosi e appassionati si riunivano per condurre esperimenti, scrivere e catalogare i fenomeni. • Tra le più famose di quell’epoca fu l’accademia Lincea, fondata a roma nel 1603. Tali accademie però erano limitate e severamente controllate. Chi vi operava all’interno doveva stare attento a non imbattersi nella censura. Molti di questi scienziati si allontanarono dalle università perché erano basate più su discorsi retorici che sull’analisi scientifica dei fatti.
11.4 La metafora della macchina
Gia nel rinascimento la matematica acquistò una dignità senza precedenti, ma nel 1600 ebbe uno sviluppo ed un approfondimento maggiore, anche grazie alla diffusione dei testi di euclide. La matematica era la disciplina capace di studiare i fenomeni naturali e nel XVII sec le macchine, gli strumenti costruiti dall’uomo erano per la maggior parte derivati da conoscenze della natura. Sviluppo del meccanicismo Cartesio le macchine corrispondono alla filosofia degli animali (esseri viventi). • Muscoli e nervi funzionavano secondo i meccanismi di azione e reazione delle macchine. Grazie a queste convinzioni si diffuse il modello cartesiano Accettare per vera una cosa dopo averla attentamente analizzata in ogni minima parte.
11.5 i progressi della medicina Cartesio esercitò influenza a molti scienziati che abbracciarono il nuovo metodo scientifico, soprattutto i fisiologi e i medici.
11.6 il problema della censura Da considerare comunque che l’abbandono della fisica aristotelica non fu immediato ma fu lento perché il prestigio degli antichi era ancora molto grande e molti intellettuali continuavano a difenderlo. Ma soprattutto c’era il problema della Censura • La chiesa cattolica e protestante irrigidirono le proprie dottrine ed ogni allontanamento dalla tradizione diventava sempre più difficile. Inizialmente la chiesa tollerò le osservazioni scientifiche che si limitavano a fare semplici calcoli senza avanzare nessuna teoria generale. Ma dopo aver estirpato l’eresia generale (caccia alle streghe) nel paese, la chiesa puntò anche su discipline che non avevano un collegamento stretto con la religione. (Conformismo culturale). • Galileo dovette rinnegare le proprie tesi • Altri abbandonarono il proprio paese • Altri dedicavano opere a grandi personaggi (sovrani) per mettersi a riparo da eventuali censure. Allo stesso tempo sovrani e addirittura papi favorirono la creazione di accademie artistiche e scientifiche. (il gusto per il nuovo, l’inaudito) Diffusione del mecenatismo anche per la scienza, uno strumento di governo col quale i sovrani facevano a gara per strapparsi il personaggio più importante. (Vantaggi pratici, sviluppo delle tecniche).
11.7 Il perfezionamento del metodo matematico Le nuove scoperte scientifiche dovevano essere condivise e lo studio delle filosofie naturali aveva bisogno di un metodo che garantisse l’assoluta attendibilità degli esperimenti. • Newton dette una direzione al metodo scientifico pubblicando i “principi matematici” di filosofia naturale: 1687, con il quale riduceva i fenomeni fisici in dati misurabili e tale studio del movimento e delle sue forze doveva essere analizzato con metodi matematici.
12 L’Europa nell’età di Luigi XIV 12.1 L’Assolutismo di Luigi XIV La Francia di Luigi XIV (1661-1715) non fu un periodo di benessere (Francia colpita da molte carestie) ne di pace (si scontrò con quasi tutte le potenze di europa) ma di GLORIA (gesta militari e rafforzamento della monarchia.) Luigi XIV prese a tutti gli effetti il potere nel 1661 dopo la morte di Mazzarino, consigliere della regina madre Anna D’Austria. (Dopo la morte di Luigi XIII il figlio salì al trono a 5 anni e non potè prendere il potere perché era piccolo). Luigi riuscì a consolidare l’egemonia continentale della Francia su gli altri territori • Lingua francese ufficiale sia scritta che parlata. • Accentramento politico: finì l’epoca dei grandi ministri che guidarono la monarchia per 40 anni. Il re accentrò sulle sue mani tutte le questioni di Stato. • Le decisioni di governo vennero affidate al Consiglio supremo, composto da 3 ministri (esteri, guerra e finanze che fu anche il più importante perché estendeva la propria giurisdizione a tutti gli aspetti delle politica interna. • Mentre l’accentramento amministrativo si realizzò attraverso gli Intendenti (origine borghese) • Amministrazione centralizzata dello Stato: i governatori delle province videro ridotta la loro potenza e diminuita la loro carica a 3 anni. • Anche i parlamentari erano limitati a consultare e consigliare qualche iniziativa legislativa proposta dal Re. • 1682 Costituzione di una nuova Reggia: Versailes, distante da Parigi Obbligo imposto all’aristocrazia di risiedere nella nuova corte sancì un nuovo tipo di potere, asservimento nei confronti del Re. Generazione dell’etichetta rappresentazione simbolica della nuova gerarchia di potere. • Ulteriore distanza del re dall’aristocrazia: il re diventò primo tra pari. L’esercizio del potere fu accompagnato da accurate ricerche che potessero accrescere il prestigio del regno. • Scelta del nome Re Sole • Potenziamento dell’accademie scientifiche, artistiche e letterarie. Mecenatismo strumento di governo. Cultura ufficiale celebrativa (i dissidenti e i contrari furono repressi, ogni scritto o opera che non era conforme veniva censurata).
12.2 La persecuzione delle minoranze religiose Per una esigenza d’uniformità, il nuovo Regno francese perseguitò tutte le minoranze religiose, in particolare GLI UGONOTTI E I GIANSENISTI. • Quest’ultimi furono un movimento di dissidenza cattolica rigoroso e severo (italia, germania, paesi bassi) che riprendeva le posizioni di Sant’Agostino. Intransigenti per ogni forma di compromesso, vendita d’indulgenze e contrari a qualsiasi modifica della morale a seconda dei casi.
Avevano il loro principale centro presso i monasteri di Port-Royal, che faceva continuamente proseliti, soprattutto tra nobili di toga. Il centro diventò una sorta di radicale alternativa al sistema di corte e alle pratiche religiose ufficiali. • Accentuazione dello Stato al potere ecclesiastico e autonomia da Roma (gallicanesimo) Rievocando la vecchia popolazione francese che si oppose al dominio romano. La persecuzione degli ugonotti avvenne perché il re voleva riportare il paese all’unità perché il re desiderava apparire agli occhi del mondo cattolico come il campione della cristianità. • Compensi in denaro per la conversione degli ugonotti • 1685 revoca dell’editto di Nantes del 1598 espulsione dei pastori protestanti: lasciarono il paese per rifugiarsi in svizzera, Germania, Inghilterra • Erano uomini di cultura, artigiani (ugonotti) portarono all’estero le loro abilità soprattutto le tecniche nel campo tessile : berlino sviluppo dell’attività manifatturiere. Conseguenza la Francia perse in termini di capitali e risorse umane. Ma fu un trionfo del potere monarchico, che riuscì a non far scoppiare guerre civili. • La sola reazione armata dovuta alla revoca dell’editto di Nantes si espresse più tardi nerl 1702 per motivi fiscali e la repressione degli ugonotti.
12.3 mecenatismo e politica estera francese Lo stato intervenne su molti settori dell’economia, soprattutto sulle attività mercantili, ispirata da colbert, che dette via al “mercantilismo” controllo sul mercato internazionale. • Economia praticata in molti stati (favorevole all’esportazione ma penalizzava l’importazioni) Creazione di compagnie commerciali e colonie in africa e in india. • Netto contrasto con l’Olanda, che non riuscì a superare. • Non riuscì ad esportare la produzione manifatturiera. Ma la moda del lusso e del costume influenzò tutta europa. Rafforzamento dell’esercito (amministrazione centralizzata) • 200.000 soldati al servizio permanente. • Offri la possibilità di arruolarsi anche agli uomini di origine borghese. • Dotò i soldati di divise e strumenti nuovi (fucili con baionette). Grande opera del marchese Vauban, ingegnere e stratega militare, costruì un sistema di piazzeforti e difesa del paese. Questo potenziamento fu posto al servizio di una politica espansionistica per sottrarre territori alla spagna e all’impero germanico (nord orientali) Luigi XIV nel 1667 diede inizio ad operazioni militari (guerra di devoluzione) Prima di sposare il sovrano francese, Maria Teresa, figlia di Filippo IV di Spagna, aveva rinunciato ai suoi diritti sui domini spagnoli in cambio della concessione di una ricca dote, che però non fu mai pagata. Come risarcimento, Luigi XIV pretese la Franca Contea e i Paesi Bassi spagnoli, basando la richiesta su una legge ereditaria del ducato di Brabante, che prevedeva il trasferimento ('devoluzione') di proprietà ai figli nati dal primo matrimonio. L'erede legittima dei territori richiesti dalla Francia sarebbe stata quindi Maria Teresa, e non il fratellastro, il futuro Carlo II di Spagna. Nel 1667 le armate francesi invasero i territori spagnoli dei Paesi Bassi e, agli inizi del 1668, la Franca Contea. La Spagna non oppose resistenza, ma le Province Unite (la federazione di stati indipendenti dei Paesi Bassi), alleatesi con Inghilterra e Svezia, costrinsero Luigi XIV a firmare la pace di Aquisgrana (2 maggio 1668), in base alla quale la Franca Contea e alcune città olandesi
furono restituite alla Spagna, e solo una piccola parte dei Paesi Bassi spagnoli fu riconosciuta alla Francia. Impegnativa e più importante fu la guerra contro le Province unite. 1672/1678 Olanda uscita vittoriosa contro l’Inghilterra “atto di navigazione” grazie all’energia del Gran pensionarlo l’olanda “Witt”. Che destituirono dalla carica Orange. Prima fase Francia alleata con l’Inghilterra gli olandesi furono messi in difficoltà ma successivamente riuscirono gli olandesi a vincere. Cause risveglio patriottico antifrancese e ritorno al potere degli Orange (Guglielmo II) che oltre a coalizzare un gruppo di stati antifrancese coinvolsero a Spagna e l’Inghilterra. Guerra si concluse nel 1878 “pace di nirega” vittoria su entrambi fronti a danno della Spagna. Olanda: paesi intatti e abolizione della tariffa protezionistica di colbert Francia : francia contea dei paesi bassi spagnoli. Ulteriori annessioni francesi Guerre di dominazione spagnola “alsazia e lorenza” 1681 la città imperiale Strasburgo tuttavia con l’ascesa al trono d’Inghilterra di Guglielmo D’Orange la Francia si trovò nuovi avversari.
12.4 la guerra di successione Spagnola e il nuovo assetto italiano. Guerra della lega d’augusta: alleanza tra le varie potenze per arginare le continue minacce francesi. Un conflitto ancor più vasto scoppiò per la successione spagnola. L’accettazione della corona di spagna da parte di Filippo d’angiò, nipote di Luigi XIV (che con una clausola doveva mantenere la separazione dei due regni.) Scatenò una guerra che oppose francia, olanda, spagna e impero asburgico. Durò per ben tredici anni (il re cominciò gia ad occupare i territori spagnoli come la lombardia e pesi bassi.) • Così l'imperatore Leopoldo I, l'Inghilterra e le Province unite si coalizzarono (Grande alleanza dell'Aia) e nel maggio 1702 dichiararono guerra a Francia e Spagna, appoggiate dalla Baviera e, solo in un primo momento, dal Portogallo e dal duca di Savoia La guerra di successione spagnola non ebbe grossi risultati fino al 1711 • Dopo alcuni successi iniziali, le truppe francesi subirono pesanti disfatte e Luigi XIV cercò di intavolare trattative di pace; ma le condizioni troppo pesanti imposte dagli avversari lo indussero a continuare la guerra. • Tuttavia, dopo che in Inghilterra ebbero preso il potere i tories, contrari alla guerra, quando al trono imperiale, nel 1711, salì l'arciduca Carlo, pretendente al trono spagnolo, il ben più grave pericolo dell'unione della corona imperiale a quella di Spagna capovolse le motivazioni dei contendenti inducendoli alla pace di Utrecht (11 aprile 1713). • Solamente l'imperatore continuò la guerra ma, sconfitto dai francesi, trattò la pace di Rastatt (1714). Si vide riconosciuta la corona spagnola a Filippo V a patto che le 2 dinastie rimangano separate. L’assetto dei domini spagnoli cambiò totalmente. L’Italia cambiò totalmente: Asburgo ottennero Lombardia e Mantova, il regno di Napoli. Costituzione dello stato sabaudo: i savoia dopo secoli di sudditanza francese acquistarono dei territori (piccola potenza italiana) acquisizione della Sicilia.
12.5 formazione della Prussia e il problema del baltico.
In Germania abbiamo l’ascesa della Prussia (evento simile al regno sabaudo) il cui nucleo originario era costituito dalla marca del Brandeburgo alla famiglia sveva. • Nel 1415 e nel 1618 era entrata a far parte dei domini dell’elettore di brandeburgo. Famiglia hohenzollern ma la frammentarietà territoriale e la distanza la rendevano separata , tanto che rimaneva un feudo del regno di Polonia e i regolamenti istituzioni compromettevano la sua uniformità L’arrivo di Guglielmo il grande elettore (1640.88) si arrivò ad una uniformazione. • Formazione di un esercito permanente • Opera di organizzazione dello stato assoluto. • Sconfisse i privilegi della nobiltà locale attraverso un efficace sistema fiscale • Riuscì a creare una burocrazia capace di piegare la nobiltà e i servizi dello stato Gli hohenziollern erano calvinisti e accolsero tramite federico Guglielmo gli ugonotti, profughi, i quali attraverso le loro attività manifatturiere trasformarono berlino capitale. Il grande elettore s’inserì nel conflitto tra svevi Danimarca e polonia per la supremazia sul baltico. Ottenendo la fine della dipendenza feudale della Russia dalla Polonia. 1700 il figlio federico II diventerà re di prussica ed ebbe un esercito rafforzato. Con la guerra del nord la Svezia acquisì il controllo sul baltico e dei commerci che da lì si dirigevano in Europa. Alla fine del secolo si affermò il potere assoluto del sovrano ma la II guerra del nord (Danimarca Polonia e Russia) segnò il ridimensionamento della sua potenza, cedendo alla russia il mare interno.
12.6 La Russia di Pietro il grande Paese monarchico con a capo lo zar (sale al trono per via dinastica) Nella metà del 1600 con il regno di Alessio si attuarono codici ce irrigidirono il paese. Codice del 1649: divisione della società in 3 ceti fondamentali • 1 nobiltà uomini di servizio • uomini del borgo • uomini di distretto i servi videro peggiorare le loro condizioni, che divennero sempre più simili agli schiavi. Il codice pose anche delle regole vincolanti (mercanti dovevano esercitare la loro attività in un preciso territorio). Gia negli anni 50 si manifestarono malcontenti da parte dei contadini e dei mercanti ma non furono una vera e propria minaccia. Quando si ribellarono nel 600 e 700 i cosacchi guidata da “Stenza Razin” con il disegno liberare il popolo dalla servitù e dai soprusi ma le rivolte furono represse da altri cosacchi. Scisma anche nella chiesa cattolica tra vecchi credenti e i fedeli alla chiesa ufficiale. Dalla fine del 600 con il regno di Pietro il grande, influenzato dal contatto con l’occidente la russia diventò un governo assoluto e autocratico, con l’obiettivo di combattere con i paesi più progrediti. Cambiamento della cultura, della moda.. ricerca del nuovo. • Rinnovamento anche sul piano militare (dopo la perdita di migliaia di soldati nella guerra del nord I • Reclutamento militare di tutti i ceti. Cercò di costituire un esercito con un’organizzazione nazionale e non territoriale. Grande organizzazione ed addestramento 1709 (II GUERRA DEL NORD) riuscì a battere la Svezia obiettivo principale espansione del baltico. Fondazione nel 1703 di Pietroburgo (estremità del golfo di filandia).
• Lo stato potenziò l’economia attraverso il mercantilismo. • Promosse il rinnovamento dell’educazione. • Promosse scuole militari e di navigazione, dette una preparazione matematica e scientifica. Non riuscì ad organizzare la sua successione.
13 Europa e il mondo L’egemonia europea e la sua importanza nel mondo è dovuta ad una serie di fattori • Sistema economico fondato sull’industria • Autonomia e capacità d’iniziativa • Liberi comuni, liberi mercanti e artigiani • Tutela dei diritti di proprietà—risparmio e investimenti. • Mercato libero—banche e compagnie commerciali • Sviluppo tecnologico: diversità e superiorità Gli imperi asiatici erano troppo chiusi e ostili.
13.2 La crisi dell’impero ottomano e l’Europa. La decadenza dell’impero fu molto lenta e complessa, ma è possibile dare una data 1566 Fu il periodo in cui il sultano cominciò ad allontanarsi dall’esercizio del potere, affidando i maggiori compiti di governo al Gran visir (tipo ministro) Ma non avevano carisma ne prestigio morale. Ciò portò ad una maggiore difficoltà da parte del governo di controllare le province, soprattutto quelle da poco acquisite. Indebolimento centrale dovuto anche a crisi amministrative. Per quanto riguarda le attività economiche l’impero continuò a mostrare una certa vitalità Nella seconda metà del 600 furono tentate alcune riforme e vi fu una ripresa dell’espansionismo che portò ad un periodo di guerre destinato a protrarsi fino a fine ‘700. Aprendo più fronti in un unico momento : Venezia, Polonia e Austria). E le sconfitte che subì in Europa determinarono la crisi del sistema militare. Un’organizzazione istituzionale tentata all’inizio del 700 cercò di aprirsi di fronte alla cultura occidentale. Riforma esercito e marina. Ma tale tendenza provocò una violenta rivolta da parte dei Giannizzeri(Associazione di mercanti che svolgevano anche il ruolo di polizia) che vedevano messi in pericolo i loro privilegi.
13.3 L’india Moghul Tra il XV e il XVII sec India, Cina e Giappone subirono importanti trasformazioni politiche. Nel 1526 gli afgani invasero l’India dando vita all’impero Moghul, con una struttura sociale di tipo feudale. Convivenza fra cultura islamica e quella indù fu molto difficile. Disgregazione dell’impero e formazione di stati regionali Indù in continua ostilità tra loro. 13.4 La cina dei qing Nel XIV si affermò in Cina la dinastia nazionale Ming. A metà del 600 l’ultima invasione di nomadi provenienti dalla Manciuria dette inizio al periodo della dinastia Qing. Dopo un periodo repressivo anche i mancasi furono assorbiti dalla cultura e dalla civiltà cinese soprattutto sulle forme di governo.
Sviluppo demografico Prosperità nelle campagne Mancanza di una formazione di un ceto mercantile ostacolata dalle regole del confucianesimo Cina paese autosufficiente e commercio era più usato per l’esportazione. 13.6 Gli Europei in Asia Fino al XIV il vero dominio coloniale erano le filippine da parte degli spagnoli. La presenza dell’europa in oriente era solo per motivi commerciali Nel corso del XVII-XVIII l’oceano indiano si vide contendere l’egemonia commerciale. Prima i portoghesi, poi gli olandesi e infine gli inglesi (contro la Francia). La compagnia unificata delle Indie orientali a metà 600 soppiantò il potere commerciale ai portoghesi, controllando per mezzo secolo il traffico delle spezie. (Arcipelago indonesiano) In luoghi come l’Indonesia gli agenti della compagnia olandese agivano come rappresentanti dello stato Olandese e potevano armare un esercito, stipulare contratti. Spesso ricorrevano alla violenza per scoraggiare rivali europei. Solo verso la fine del XVII sec la compagnia inglese (compagnia delle indie) di fronte all’instabilità dell’impero Moghul cercò di difendere i propri profitti e interessi con le armi. S’intromise nella politica interna dell’India per conquistare l’ascesa commerciale della Francia. Nel 1665 riuscì ad occupare Bombay. Gli inglesi importavano dall’oriente tè, caffè ma soprattutto tessuti (sete e cotoni). Nel corso del XVIII sec la compagnia inglese diventò più potente di quella olandese e dovette fronteggiare contro la compagnia francese. Vinse l’Inghilterra: lo scontro tra le due potenze durò più di 20 anni Guerra di successione austriaca Guerra dei 7 anni. Il dominio dell’india si è trasformato da controllo commerciale a possedimento coloniale. 13.7 L’America spagnola e portoghese Primi a giungere in america furono gli spagnoli e anche i primi a consolidare il proprio impero coloniale. Essi conquistarono territori come il Messico, Perù, California, nei quali c’erano ampie risorse minerarie. Le colonie spagnole erano comandate dal Viceré, insieme a dei tribunali superiori, dotati di compiti amministrativi. (audiencias). Tutti i funzionari provenivano dalla madre patria, ai quali era vietato mescolarsi con i creoli (spagnoli nati in america) in modo da non creare collusioni d’interessi con gli spagnoli nati in america. Per il Portogallo fu tarda l’organizzazione amministrativa del suo paese. Il modello era simile a quello spagnolo anche perché fra il 1580 e il 1640 le 2 monarchie si unirono. A seguito del calo di traffici del Portogallo con l’oriente fu data molta più importanza al brasile, che a differenza della Spagna, concesse molta più autonomia e fu meno rigido il monopolio commerciale della madre patria Il brasile diventò sempre più dinamico e ricco. Vittoria contro gli olandesi (1630-1654) che avevano varcato i territori oltre la linea di tordesillas Alla fine del XVIII il brasile si espanse ricoprendo anche i territori spagnoli. I portoghese misero in atto un sistema produttivo basato sulle piantagioni di canapa e zucchero. 13.8
Lo stato cristiano dei gesuiti
Vicenda unica e non più ripetuta fu la costituzione degli stati missionari Retta e gestita Di gesuiti tra il 1610 e il 1628 nella regione del Paraguay. Si costituirono delle comunità (riduzioni) nelle quali vivevano gli indios (i nativi). Fondate sul principio dell’eguaglianza sociale e della comunità dei beni, nel tentativo di creare un luogo in cui i principi del vangelo fossero seguiti. Grandioso esperimento culturale e sociale: non solo convertire ma insegnare lavori agricoli. I gesuiti vollero tener ogni contatto con la civiltà europea, ciò suscitò ostilità dei coloni europei che vedevano ostacolati i propri metodi d’impiego della manodopera. Quando nel 1750 la spagna cedette al Portogallo i territori del Paraguay, gli indios opposero resistenza (sostenuti dai gesuiti. Riduzioni distrutte. E compagnia di gesù soppressa in Portogallo e Spagna. 13.10 Olandesi, Francesi e Inglesi in America. Alle colonie Spagnole era permesso commerciare solo con la madre patria. Ma questo sistema economico chiuso fu attaccato continuamente dalla pirateria e dal contrabbando soprattutto da inglesi, francesi e olandesi, che avevano il loro centro nelle Antille. Questi paesi cercavano di aggirare il monopolio commerciale spagnolo. Nello stesso tempo gli inglesi unificarono i loro possedimenti dell’america del nord, mentre la Francia fondò le sue prime importanti basi in canada. Dopo la guerra Franco-inglese, che riproduceva in America lo scontro in atto in Europa per la successione spagnolal, la francia perse alcuni territori, conservandosi per la luisiana.
14 Guerre ed egemonia nell’Europa del 700 14.1 sistema internazionale e rapporti di forza Tra 1700 e 1763 conflitto su scala mondiale tra Francia ed Inghilterra per il predominio commerciale, che nel corso del secolo la lotta si trasformò in una guerra sui possessi territoriali in america e in india. Sconfitta francese si affermò l’egemonia inglese. • Portogallo: importava prodotti manifatturieri ed esportava il vino in Inghilterra • Spagna: concesse lo stretto di Gibilterra (posizione) controllo del mar mediterraneo e atlantico. La guerra del 1714 con la Francia iniziò con motivazioni diverse: • a differenza delle precedenti guerre (dei 30 anni e di successione) che erano tutte per motivi dinastici, quelle che esplosero nel 700 scoppiarono per motivi geopolitici e per una ricerca delle varie potenze consolidate di espandersi la situazione geopolitica era caratterizzata da un arco di aree forti (nord ovest francia, spagna, Inghilterra, province unite, paesi scandinavi e la nascente russia) e a est sud are deboli (penisola italiana e bassopiano tedesco polacco) in mezzo alle 2 aree deboli c’era l’austria (nucleo più potente dell’impero), governata dagli asburgo, che non riusciva ad esercitare il proprio controllo per la lontananza e diversa cultura e per difficoltà a tenere aperti 3 fronti (italia, mare del nord e balcani)
14.2 guerre e spartizioni Gia dopo la guerra di successione spagnola si manifestarono conflitti e le lotte per l’acquisizione di nuovi territori la Spagna insoddisfatta degli assetti europei cercò d’invadere la Sicilia sabauda ma l’intervento delle potenze europee bloccarono il tentativo d’invasione, cambiando nuovamente l’assetto politico dell’italia (sardegna sabauda e Sicilia austriaca) 1733 nuova contesa internazionale legata al problema della successione della Polonia che scatenò una guerra durata fino al 1738 tra francesi ed austriaci che si contendevano il dominio attraverso l’elezione dei propri parenti. L’intervento anche russo. Pace stipulata nel 1738 a Vienna cambiò radicalmente l’assetto territoriale della Francia e dell’Italia. • Ducato di lorena passato alla Francia. • Ducato di toscana al duca di Lorena (marito maria teresa d’austria) borbone ricevette il regno di Napoli e la Sicilia: l’austria ottenne il ducato di parma: savoia ingrandivano con novara e tortora i propri domini. Guerra di successione austriaca che si concluse con la pace di acquisgrana nel 1748. • Cessione della Slesia alla Prussia. • L’austria ottenne il riconoscimento definitivo della prammatica sanzione. • In Italia l’unico periodo di pace. Nel 1756 1763 guerra dei 7 anni: Austria per riprendere la Slesia e Francia contro la Prussia. Conflitto ebbe dimensioni mondiali e sancì l’egemonia inglese e fece emergere lo stato della prussia come grande potenza. • Con le successive spartizioni tra prussia e Austria segnarono la scomparsa della Polonia come paese autonomo.
14.3 Inghilterra Dopo la gloriosa rivoluzione con Guglielmo d’Orange l’Inghilterra ebbe uno slancio culturale ed economico. Tra il 1714 al 1760 la politica parlamentare fu dominata dai Whigs interessati al commercio e agli investimenti mercantili. (divergenze fra i due partiti differenti tradizioni politiche) Whigs sostenitori della monarchia costituzionale (gloriosa rivoluzione) e di un governo libero dai controlli del sovrano. • Camera dei comuni composta anche da una percentuale di scozzesi. • Circoscrizioni elettorali variavano per dimensione e non per numero di abitanti, per cui una contea molto grande assicuravano più seggi. • Diritto di voto concesso ai proprietari terrieri. La camera dei comuni era composta da aristocratici, quasi tutti imparentati. Molti parlamentari accedevano al mondo politico attraverso sistemi clientelari e favoritismi (corruzione). Fine 600 anche l’Inghilterra, come l’Olanda, si dotò degli strumenti necessari per lo sviluppo dell’attività finanziarie. • 1694 fondò una banca pubblica (ruolo fondamentale per lo sviluppo economico) funzioni di tesoriere per lo stato • ricchezza raccolta privata dei risparmiatori la struttura e i modi di funzionamento del governo non furono ancora molto chiari nel 700 in più il re non sapeva l’inglese ma il francese (Giorgio I)
•
Si formò tramite il leader dei Whigs il governo di gabinetto: riunione tra i ministri senza la presenza del re. Passaggio da monarchia parlamentare a costituzionale Anni di walpole 1720-1740 pace e prosperità (politica fiscale moderata) • Cercò comunque di non rinunciare alle posizioni di predominio in campo commerciale • Tenne fuori l’Inghilterra dalla guerra di successione polacca Negli anni 30 una serie di pressioni per una politica più attiva sul fronte internazionale fecero dimettere Walpole. Con l’ascesa di Pitt (dei whigs) si affermò una politica internazionale più decisa verso lo sviluppo commerciale, sconfiggendo la Francia. • 1759 dominio imperiale: colonie in india Canada e Antille altro fattore di ricchezza e di straordinaria crescita culturale fu la diffusione della stampa quotidiana e periodica: distribuita in tutte le province. • Tiratura di 9 milioni di copie. Moltiplicazione degli strumenti d’informazione e sviluppo di nuovi luoghi d’incontro: • caffè, club dove i cittadini informati si scambiavano notizie e discutevano dei problemi del giorno. • Formazione del mercato librario e liberazione degli scrittori dalle grinfie del mecenatismo. Salito al potere il re Giorgio nel 1760 riuscì ad imporre i proprio uomini al gruppo dei Whigs e sostenne una pace moderata con la Francia.
14.4 la Francia Dopo la morte di Luigi XIV la Francia affrontò una serie d’insuccessi in politica estera gli obiettivi di prendere l’egemonia oltremare fallirono. Fu un periodo d’incertezza Con la morte di Luigi XIV e il controllo temporaneo del trono da parte del duca di Orleans (Luigi XV aveva 5 anni) la monarchia assoluta andò in crisi. Episodio significativo fu la riforma monetaria e fiscale promossa da Law. • Sostituzione della moneta metallica a quella cartacea: garantita dall’azioni della compagnia delle indie. • Abolizione dell’imposte dirette e indirette. Law: obiettivo era annullare il gravoso deficit del bilancio statale Aumentare la ricchezza del paese con una rapida circolazione di denaro Fu un totale fallimento dovuti a Problemi economici e di debito Le decisioni della monarchia apparivano bloccate e prive d’iniziativa (il re non si curava del popolo e pensava alle amanti) e l’impossibilità di aumentare il suo assolutismo sul parlamento o viceversa pareva impossibile.
14. 5 Esercito prussiano e le forme di guerra Prussia: protagonista delle guerre continentali 1740 1763 Strumento importante fu l’esercito: • Federico II introdusse la leva obbligatoria e formò un esercito preparato e disciplinato su tutti gli aspetti della vita quotidiana con una durissima educazione. • Ampliò l’organizzazione burocratico amministrativa (uno stato nell’esercito) • Gran studio di strategie, grandi professionisti.
Ritardarono anche le due coltivazioni originarie dell’america (patata e mais). Patata solo nel 700 cominciarono a coltivarla perché credevano che in passato portasse la lebbra. Furono le carestie del secolo ad imporla (Irlanda polonia e Inghilterra)
15 La società di ANCIEN REGIME 15.1 demografia e strutture familiari Con Ancien Regime s’intende quel sistema politico prima della rivoluzione in francia del 1789 Definizione coniata dai rivoluzionari francesi gia dal 1790 Sinonimo di società tradizionale, preindustriale, anteriore a tutti quei fenomeni che portarono al cambiamento della società. Nel corso de 700 l’antico regime subì moltissime trasformazioni Sviluppo demografico ininterrotto: incremento del 66 % dal 700 a fine 700 e non fu solo europeo ma addirittura mondiale. • America settentrionale 1000 % intensa immigrazione della popolazione inglese. Incremento non fu dovuto solo all’immigrazioni ma anche all’incremento della natalità, accompagnata da una riduzione della mortalità • Fine di pestilenze e carestie Ma nel passato era tradizione che il matrimonio avvenisse dopo aver trovato il lavoro (matrimoni tardivi) • Assistiamo ad un abbassamento dell’età matrimoniale Incremento della natalità in Inghilterra (miglioramento dell’agricoltura e facile occupazione) 1740 Interruzione del rapporto d’indipendenza tra popolazione e risorse. Cause miglioramento delle condizioni di vita, dovuto allo sviluppo economico , miglioramento delle condizioni alimentari. Aumento demografico nelle città anziché nelle campagne: urbanizzazione in europa e sviluppo delle città. • Londra e Parigi erano multifunzionali: funzioni politiche, economiche ed univano le altre città manifatturiere, artigianali e finanziare. Un altro aspetto che contraddistingue l’antico regime con il mondo post industriale fu anche la composizione familiare. Prima: famiglia estesa (nonni, zii, figli) un sistema fondato sulla trasmissione della proprietà ad un unico erede. Post industriale: famiglia nucleare, composta da genitori e figli, trasmissione della proprietà egualitaria ai fratelli.
15.2 contraccezione e sistemi culturali
Aumento della popolazione non fu dovuto solo alla carenza delle carestie e delle pestilenze, ma anche ad uno sviluppo culturale. Visioni del mondo nuove portarono alla riflessione di nuove forme di pensiero. Gia in francia verso la fine del 700 si comincia a fare il controllo attento sulle nascite Per non parlare del lungo periodo di cristianizzazione che intraprese l’europa dell’800, gia gli aristocratici cominciarono a diminuire la natalità. Nuovo atteggiamento nei confronti della donna: preservare attenzione dall’eccessivo numero di gravidanze diffuse. Rapporti diversi con l’infanzia. Tutela della proprietà, rischiava di essere troppo frammentata (divisione ereditaria) Controllo razionale dei rapporti sessuali. Processo di cristianizzazione, dovuto al rifiuto, al controllo della vita privata da parte dell’istituzioni religiose.
15.3 il mondo rurale, feudalità e rivolte contadine. L’Antico Regime reggeva su una società fondamentalmente agricola. Agricoltura: principale attività economica, dove lavorava la maggior parte della popolazione, dalla quale la nobiltà e la borghesia traeva una grande ricchezza. Europa del 700 la proprietà terriera era ancora di tipo signorile. Era sottoposta ad una serie di vincoli feudali: • il contadino non era realmente proprietario del campo. Anche quando poteva andarsene e voleva vendere la terra alcune percentuali di guadagno dovevano essere cedute al signore. Sui contadini c’era un controllo feudale molto rigido: il regime feudale aveva rinnovato alcuni elementi del mondo medievale ma pesava comunque sulla vita sociale ed economica dei contadini. • In più i contadini erano tenuti ad obblighi di lavoro gratuito (corvees) in occasione della semina Contadini erano tenuti a rispettare il monopolio feudale sulla trasformazione degli alimenti. • Il controllo feudale si manifestava anche all’amministrazione della giustizia sul mondo contadino. • In più le terre dei signori nelle quali i contadini lavoravano normalmente erano tartassate da prelievi e una volta l’anno dovevano pagare delle tasse. 20% del reddito dei contadini prelevato. • Taglia sulla proprietà. • Gabella sul sale (conservazione degli alimenti). • Pagare la decima, inizialmente al parroco e poi alla chiesa (parte del raccolto). In Francia Nell’antico regime i contadini servi era per la maggior parte cessati di esistere (il feudatario assunse più un ruolo di proprietario terriero). Il servaggio rimase in europa orientale I contadini erano ancora ridotti allo stato servile. • Coltivavano gratuitamente le terre ai proprietari, e il contadini doveva chiedere il permesso anche per sposarsi. Durò fino al 1848 (russia 1861). Portò alcune rivolte contadine 1775 in Boemia sollevazione contadina. Anni 60 rivolta dei cosacchi che difesero i contadini ma nel giro di 10 anni furono repressi.
15.4 La nuova agricoltura: (enclosures)
Nuove terre e nuovi prodotti. Nonostante la società preindustriale era una realtà statica, nel corso del 700 si manifestarono comunque grandi innovazioni e cambiamenti: Inghilterra • Cambiamento delle strutture agrarie: recinzione dei campi aperti e delle terre comuni e introduzione di nuove tecniche di cultura. Prima le campagne inglesi non erano recintate. Sono le terre comuni erano destinate ai contadini del villaggio, i quali prendevano decisioni comuni e non individuali. “enclosures” significò la recinzione delle terre comuni (privatizzazione) e più chiara definizione della proprietà privata. • Libera iniziativa individuale e razionalizzazione delle colture. • Diminuzione dei piccoli proprietari terrieri. Altro fattore importante fu il superamento della rotazione triennale • I contadini facevano riposare la terra ogni 3 anni per far reintegrare i Sali minerali nel terreno. Questo sistema fu superato con piante a foraggio (triofoglio e rame) in modo da rendere produttivo il terreno per 7 anni di fila. Tali innovazioni si diffusero in Francia e in Italia. Ma la dominante frammentazione fondiaria e l’antiche consuetudini ostacolarono le nuove innovazioni
15.5 industria rurale e manifattura Campagne furono anche la sede di un importante produzione industriale eseguita dai contadini nelle proprie case, duranti le stagioni morte. Industria rurale domestica: dedita prevalentemente alle operazioni tessili (filatura e tessitura). Sviluppo dell’industria rurale grazie al mercante imprenditore e non più le corporazioni che erano troppo severe per il rinnovamento produttivo. Inoltre le corporazioni difendevano i monopoli, gli antichi privilegi e i costi alti di produzione. Fine 500 calo della produzione e della domanda in italia. Figura dell’imprenditore fu essenziale, il quale forniva la materia prima ai contadini(manodopera a basso costo) ritirava il prodotto finito e lo vendeva. Ebbe diffusione in Europa con tradizioni artigianali consolidate (Inghilterra lana, fiandre per il lino). L’industria domestica fu una possibilità di lavoro nuovo per i contadini (vita non precaria). Lavoro a domicilio caratterizzò la fase preindustriale. Pur essendo svolto in casa, assumeva caratteristiche dell’attività industriale. Operaio lavorava con attrezzatura e materiale ma non era suo e lo smercio non veniva ai singoli ma diffuso su larga scala.
15.6 società per ceti e forme di governo Concetto essenziale per definire la gerarchia sociale dell’antico regime era il concetto di ceto: fissità delle stratificazioni sociali e una netta disuguaglianza giuridica. Appartenenza di un ordine dalla nascita fino alla morte. Privilegi per diversi ceti (nobili e clero).
Diversità dei diritti civili. La divisione dei ceti trovava la sua identificazione ufficiale nelle assemblee per ordini che esercitavano un’azione di resistenza nei confronti della centralizzazione del potere assoluto.
16 Illuminismo e Riforme 16.1 Illuminismo Nel 700 ci fu una grande novità culturale che dominò per l’intero secolo la vita intellettuale dell’europa; a partire dagli anni 30 si sviluppò una corrente di pensiero fondata sull’esaltazione della ragione “Illuminismo”. Le cui origini sono rintracciabili dalla filosofia inglese ma che ebbe maggior diffusione in Francia. Caratteristiche • Esaltazione della ragione: come unico mezzo col quale sia possbile verificare la realtà e assicurare la felicità e il benessere. • Critica all’istituzioni politiche e religiose (principio di autorità e tradizioni). • Fiducia nel progresso: riflessione sulla storia come lungo percorso verso la liberazione dalla tutela del sacro. • Movimento laico profondamente contro la chiesa e l’istituzioni religiose • Rifiuto di dogmi tennero conto anche dell’esistenza di dio (deismo). Con lo sviluppo con questa nuova corrente di pensiero emerse l’intellettuale moderno che aveva un ruolo chiave sulla società. Votato alla divulgazione delle sue idee al pubblico che doveva svolgere la funzione di educare la popolazione ignorante e liberarla dalle superstizioni. Sviluppo di nuovi centri culturali, caffè salotti e moltiplicazione dei periodici. Da ricordare che l’illuminismo ebbe anche interessi per le componenti affettive ed emotive, che per gli intellettuali è solo uno strumento di comprensione dell’agire umano.
16.2 cultura e politica nel 700 francese La suddetta corrente di pensiero ebbe un notevole sviluppo in Francia perché era il paese più popolato e ricco del continente. Influenza poltica e culturale su tutta Europa. • Nel 600 le arti della parola (teatro letteratura) ebbero un notevole sviluppo. La politica di Luigi XIV (espulsione degli ugonotti, libertini, aristocratici contro l’assolutismo) aveva contribuito a generare un ampia cultura di opposizione. Che ebbe modo, attraverso relazioni clandestine e appoggi esterni a far emergere alcuni intellettuali abili nell’analizzare la società e proporre risoluzioni. • Montesquieu: famoso per aver scritto “lo spirito delle leggi” e per aver fatto una lunga riflessione sul potere monarchico, arrivando alla conclusione che i poteri dovrebbero essere separati. I parlamenti sono l’antidoto alle degenerazioni dei despoti. (costituzionalismo liberale). • Voltaire: poeta, scrittore, storico saggista fu divulgatore della filosofia Inglese (Locke) e della scienza di Newton) e del deismo, difensore della tolleranza. Realizzzazione culturale più significativa fu “L’enciclopedia”.
Un opera collettiva (censurata e più volte rimaneggiata) fu un vero e proprio partito filosofico nel quale erano racchiuse tutte le scienze, le arti e i mestieri. Enciclopedia ebbe un discreto successo prima presso i ceti più abbienti e successivamente verso un pubblico più numeroso. Le linee direttrici facevano capo alla filosofia di Bacone, Cartesio, Locke e Newton… e contribuì alla diffusione delle idee illuministe. Lo sforzo di divulgazione era anche dovuto alla lotta contro l’oscurantismo e i pregiudizi della cultura tradizionale. • Rosseau: fu un altro intellettuale che merita considerazione: criticava la società corrotta e tartassata da una estrema decadenza. In più egli era contrario alla proprietà privata. • Tali posizioni lo misero in contrasto con gli altri enciclopedisti. • Egli elaborò anche un nuovo progetto politico con la sua opera “il contratto sociale”. Attraverso il quale l’individuò si muove secondo una volontà generale della comunità e persegue solo il bene e l’utilità pubblica. • Tale pensiero doveva però realizzarsi in una società democratica.
16.3 egemonia politica, la storia e le altre scienze Nascita di una nuova scienza: economia politica, disciplina che studiava i sistemi di produzione, con il fine di costruire un modello economico capace di svilupparsi (Adam Smith). Fisiocrazia: nuova disciplina che studiava la produttività della terra e disse che la struttura economica era retta soprattutto dall’agricoltura. • Contadini producono il prodotto netto, mentre i mercanti sono solo produttori sterili, distributori di ricchezza. Tali considerazioni favorirono lo sviluppo di un vero e proprio sistema Capitalistico, attraverso una serie di riforme. • Abolizione dei dazi doganali. • Libertà di commercio. • Soppressione dei privilegi e monopoli. Primi fondamenti del liberismo: smith approdò alla convinzione del libero scambio, libero mercato, fossero essenziali per lo sviluppo economico. Pensiero illuminista fecondò molti campi d’indagine: si gettarono basi dell’antropologia culturale e dell’etnologia. • Ampliamento degli orizzonti extraeuropei e rinnovamento delle discipline (visione laica). Grandi progressi si ebbero infine nel campo delle scienze naturali (con lavoisier nacque la chimica moderna).
16.4 cosmopolitismo e diffusione dell’illuminismo Anche gli altri paesi europei parteciparono al movimento illuminista (Portogallo, polonia, italia) fiorirono gazzette, periodici, ispirati al programma dei lumi. Alcuni paesi videro proprio realizzarsi una rinascita culturale. Nonostante l’egemonia francese sulla cultura illuminista, che prendeva iniziative e tutti facevano e riferivano. Il pensiero dei lumi non aveva confini nazionali. • Germania ebbe molta influenza l’illuminismo sulla lotta contro l’autoritarismo della chiesa luterana tra gli illuminari più importanti fu il filosofo Immanuel Kant, il quale interpretò l’illuminismo come il coraggio di usare il proprio intelletto senza influenza di altri.
In italia si era gia avuto un rinnovamento culturale precedente all’illuminismo come muratori, vico e giannone che criticavano la società a loro contemporanea. • Particolarmente efficiente fu a Napoli con genovesi e galiani • A Milano attorno alla rivista “il caffè” si raccolsero cesare beccarla famoso per il suo libro “dei delitti e delle pene”, nel quale criticò la tortura e la pena di morte. Uno dei maggiori centri propulsivi che diffusero tali idee fu la massoneria, setta segreta nata in Inghilterra intorno al 1720/30.
16.5 Assolutismo Illuminato Il movimento illuminista oltre che a essere una corrente di pensiero culturale elaborò anche un disegno politico riformatore che cercò d’incontrarsi con gli stati dei sovrani. Lo stato del 700 nonostante si fondasse sui ceti, era continuamente avvolto dai conflitti interni (Monarchia e Aristocratici), In Francia fu gia evidente nel 600 on l guerre della fronda. I problemi che affliggevano le monarchie assolute (Francia) erano soprattutto l’amministrazione finanziaria e fiscale: fatta di privilegi per i nobili e il clero. Nel 700 ci fu un rafforzamento dello stato e ridefinizione dei privilegi (maggiore razionalità fiscale). Periodo comunemente denominato assolutismo Illuminato Un periodo nel quale i sovrani avevano come collaboratori intellettuali e burocrati illuministi, i quali fornivano un discreto sostegno ideologico e propagandistico. Primo intervento decisivo furono messi in discussione i poteri giuridici della chiesa e furono ridotti i poteri giudiziari del clero per reati, di cui dovrebbero occuparsi lo stato. Gli illuministi criticavano la mondanità della chiesa, la quale possedeva delle terre e dei beni inutilizzabili. Intervento dall’alto contro le tradizionali giurisdizioni che difendevano la chiesa. • Fatto più importante fu la cacciata dei gesuiti da molti paesi europei perché stavano diventando molto potenti da tutelare i loro privilegi e ritirare ogni tipo di riforma. • Con la dilagante polemica antigesuita il papa nel 1773 soppresse la compagnia di gesù. Cambiamento anche nel settore amministrativo Definire le competenze dei singoli organismi di settore organizzato (creazione dei dipartimenti e ministeri). • Proprio per risanare le finanze e regolare il sistema fiscale in Austria fu avviata un impresa della redazione di un catasto (imposizione fiscale più certa). • Abolizione delle forme feudali più oppressive (servitù personali). Queste riforme ebbero dei limiti come le strutture di privilegio nobiliare contro le quali le monarchie illuminate non potevano mettere in discussione poiché avrebbero tolto le loro basi di legittimazione.
16.6 le riforme nell’impero asburgico L’azione riformatrice si mosse soprattutto in Austria e Prussia. Rafforzamento dello stato. Austria Maria teresa riorganizzò l’apparato statale centralizzando le funzioni amministrative. Divise i poteri finanziari da quelli giudiziari. Amministrazione accentrata in 6 dipartimenti. Con la creazione di un consiglio di stato e la formazione di un ministro degli esteri e un cancelliere. • Apparato statale caratterizzato dalla correttezza formale.
La centralizzazione delle funzioni amministrative contribuì a fare Vienna una capitale vivace e cosmopolita. • Grazie all’introduzione del catasto tassò anche le terre dei nobili. • Prese provvedimenti a favore dell’istruzione • Abolizione dell’inquisizione. La censura passò nelle mani dello stato Con la successione di Giuseppe II nel 1780 l’Austria accentuò in altri campi la politica di centralizzazione del potere. • Unificò nelle mani dello stato il potere di tutti i conventi del clero. • Abolì le discriminazioni religiose • Riforma sulla legislazione penale • Abolizione della tortura e riduzione dei reati punibili con la morte • Libertà di stampa • Matrimonio civile • Abolizione delle servitù personali (contadini liberi) Ma l’abolizione dell’autonomie degli statuti tradizionali ai territori sotto il regno austriaco, suscitarono delle ribellioni, che costrinsero il successore Leopoldo II ad adottare una politica più moderata.
16.7 il dispotismo illuminato in Prussia e Russia Il regno di Federico II Hohenzollern fu caratterizzato tra principi illuminati e politica di potenza. • Aprì accademie per le scienze agli illuministi, frequentò filosofi come voltaire. • Ma nel 1740 conquistò la Slesia senza dichiarare guerra. Riforme giudiziarie: • codice civile, codice penale. Formazione di una magistratura preparata. • Istruzione elementare obbligatoria. Furono introdotti nella vita civile uno spirito umanitario e di tolleranza. • Attenuazione delle discriminazioni sugli ebrei. Ma comunque i pilastri dello stato prussiano rimasero l’esercito e la burocrazia. • Esercito assorbiva 80 % delle finanze e si creò una aristocrazia militare devota al sovrano.
17 alle origini della rivoluzione industriale 17.1 rivoluzione industriale (tra 1700 e 1800) Tra la fine del 700 e gli inizi del 700 si avviarono dei cambiamenti profondi nelle forme di produzione in Inghilterra che prendono il nome di “rivoluzione industriale” Anche se il termine rivoluzione non indica un cambiamento repentino, veloce e istantaneo ma piuttosto irreversibile e radicale Insieme al profondo e inarrestabile aumento demografico in Europa si sviluppò un economia del tutto nuova: ci fu il passaggio da un economia agricolo artigianale ad un sistema di fabbrica che si affermò nei secoli successivi. Le conseguenze furono tante fino a trasformare le società, sistemi politici e comportamenti individuali
Diffusione del sistema di fabbrica: creazione di una classe sociale (operaio) ceto medio portò trasformazioni radicali sull’intero continente europeo. Con la R I si uscì da una situazione di penuria, di povertà e la creazione (diffusione) di ricchezze materiali per tutti, beni di consumo, comportò la società a vivere in un sistema che aveva fiducia nel progresso. I motivi per il quali la RI si verificò in Inghilterra sono molti • Era un paese nel 600 simile alle altre monarchie, prevalentemente agricolo (80 % della produzione). • La presenza di attività industriali nel settore tessile era per la maggior parte su scala domestica e la quota del prodotto era destinata all’autoconsumo. Commercio di mercato locale.
17.2 i fattori di mutamento Sviluppo del commercio su scala mondiale, soprattutto su oltremare (meno rischioso) spinsero il governo inglese ad appoggiare la libera iniziativa degli imprenditori a danno delle compagnie privilegiate. • Controllo del mercato mondiale fornì l’approvvigionamento del cotone grezzo che comportò un ampia vendita di prodotti. Cambiamento delle strutture agricole. • Possesso delle terre si concentrò nelle mani di pochi imprenditori e l’introduzione di nuove tecniche di produzione (enclosures e rotazione) riduzione dei prodotti di autoconsumo e diffondersi di un lavoro salariato, stimolò il processo d’industrializzazione. • Miglioramento delle vie di comunicazione. • Maggiori disponibilità alimentari per la popolazione e minore bisogno di prodotti d’autosufficienza • Formazione del mercato interno Ciò portò ad aumento demografico (dal 1740 6 milioni a 14 nel 1830) • Aumento della natalità e maggiore disponibilità alimentare • Aumento demografico rese disponibile una manodopera sempre più numerosa a basso costo sempre più dipendente dal mercato. La RI fu favorita da un sistema politico e un clima culturale aperto e favorevole alla novità, ma anche dalle continue domande dei consumatori di nuovi prodotti. • Cominciarono a diffondersi negozi, tabaccherie. Crescita della popolazione media maggiore domanda. Tale novità segnò la rottura con il passato.
17.3 Il progresso tecnologico Alla RI si collegò l’introduzione di nuove tecnologie capaci di cambiare completamente il sistema di produzione, I settori interessati erano quelli sulle macchine utensili e generazione di nuove forze motrici. Rapporto tra invenzione e produzione si applicò nel settore tessile • Invenzioni della navetta volante (Migliore rendimento del telaio) Filatoio idraulico passaggio alla completa meccanizzazione della filatura. La fase successiva fu l’innovazione tecnologica del vapore come forza motrice.
17.4 industria del cotone La prima industria che godette dei mutamenti tecnologici e di sistemi organizzativi fu quella del cotone. (nuovo sistema di produzione). • La cui produzione aumentò a dismisura da 25 milioni di libbre nel 1760 a 366 milioni nel 1830. Grazie anche ad altri fattori favorirono il processo IL cotone non aveva in passato metodi di fabbricazione consolidati dalla tradizione • Costi limitati delle tecnologie, non chiedevano grandi investimenti, Permetteva grossi guadagni di capitali • Manodopera a basso costo (non richiesta specializzazione) • Introduzione delle donne e bambini a basso costo permetteva di vendere prodotti a prezzi competitivi ed estendere la domanda.
17.5 industria del ferro La meccanizzazione favorì l’industria siderurgica che riuscì a far fronte grazie alle nuove tecnologie.
17.6 la fabbrica e trasformazioni della società Il nuovo sistema di produzione trasformò anche l’organizzazione del lavoro Con l’invenzione delle macchine a vapore il lavoro a domicilio degli artigiani cominciò a scomparire, trasformando l’artigiano in operaio: il quale lavorava non con la famiglia ma da solo, sotto le dipendenze di un altro. • Le condizioni di lavoro erano diverse e durissime. Trasformazione dei centri urbani, affollati da persone e cambiamento architettonico a seconda delle richieste. • La trasformazione dell’artigiano a proletario fu lenta • Ci furono resistenze da parte dei lavoratori domiciliari La prima reazione al sistema di fabbrica fu opera di lavoranti a domicilio nel settore tessile Luddismo.
18 La nascita degli Stati Uniti 18.1 il significato di un rivoluzione Guerra d’indipendenza 1775/1783: scontro tra le 13 colonie della nord america e la madre patria inglese , che portò la formazione degli Stati Uniti. Fu il primo esempio di lotta di liberazione vinta da un paese extraeuropeo, contro la potenza di un vecchio continente. • Segnò la nascita delle rivoluzioni borghesi (industriali) e democratiche (francese). Per capire il complesso della società americana è opportuno parlare delle origini.
18.2 le 13 colonie
La colonizzazione inglese iniziò verso il 1600 con le stremanti lotte contro gli indiani che opposero una strenua resistenza. La colonizzazione inglese si svolse in tempi lenti fino a metà 700 grazie soprattutto a diverse azioni Iniziative delle compagnie commerciali verso l’immigrazione. Immigrazione di minoranze politiche e religiose. 1) La prima colonia dell’inghilterra fu la “virginia” (popolata dopo la fuga dei realisti dal regime di cromwell nel 1624). 2) Il massachusetts tra il 1620-1640 gruppi puritani migrarono perseguitati dalla corona della chiesa anglicana. 3) Molto diversa l’origine delle colonie del sud (Maryland Carolina) emigrarono nel 1640 molti ugonotti. A metà del 700 i possedimenti inglesi comprendevano 13 colonie tutte sulla fascia costiera atlantica. Le colonie formatesi con tempi e persone diverse differivano profondamente tra di loro. L’economia delle colonie del nord si fondava essenzialmente sulla coltivazione di cereali. • Era organizzata in piccole medie imprese familiari raccolte attorno a villaggi rurali, come le tradizioni puritane. Nei centri urbani l’economia era caratterizzata da un attività commerciale cantieristica. Nel sud prevalevano le piantagioni di tabacco e riso, reggendosi sul lavoro degli schiavi neri. Le 4 colonie del centro erano eterogenee (estreme varietà etniche) e presentavano un quadro di squilibri sociali molto evidenti. • In alcuni c’erano le piantagioni di tabacco mentre in altre (New York) dominavano i grandi latifondi. L’economia delle colonie era interamente integrata con quella inglese ed era fortemente sottoposta alle sue dipendenze in base agli atti di navigazione e alle teorie mercantilistiche. La quasi totalità delle produzione coloniale (tabacco, riso, legname, pesce e olio) era destinata a mercati britannici per l’esportazione. Diversamente da quello che si potesse pensare, le colone da un punto di vista politico godevano di una certa autonomia. Colonie controllate da governatori, affiancati dai consigli nelle quali si aggiungevano “assemblee cittadine” Forme ampie di autogoverno si realizzarono anche nelle comunità locali (Grandi autonomie). Composte da emigrati pronti a sperimentare nuovi tipi di convivenza civile e religiosa. In questo nuovo sistema si sviluppò l’etica del pluralismo, tolleranza e la difesa dell’autonomie locali. Anche se tali valori erano limitati all’universo bianco e cristiano.
18.3 Il contrasto con la madre patria Fino agli anni 60 del XVIII sec. I contrasti con l’Inghilterra furono sempre attenuati Troppo forti i vincoli e troppo deboli i legami reciproci fra le 13 colonie per creare una identità americana all’improvviso. • In più il sostegno militare dell’Inghilterra garantiva una buona difesa contro la Francia e la Spagna. Anche con la guerra dei 7 anni vide i coloni impegnati contri i francesi. Ma la successiva vittoria dell’Inghilterra comportò diversi cambiamenti: pace di Parigi 1763. a gran Bretagna si trovò padrona di un vasto impero nord americano proteggere ancora di più le 13 colonie rafforzò la presenza militare a spesa delle colonie stesse. • 1763 il re inglese Giorgio III proclamò il divieto di andare aldilà degli appalchi.
• 1764 sugar act (dazio sull’importazioni di zucchero dai carabi francesi) • 1765 tassa di bollo sulle pubblicazioni. Queste misure colpirono gli interessi di tutte le colonie, poiché era ormai consolidata la traduzione della politica autonoma. Le proteste dei coloni erano rivolte al controllo politico della madre patria. • Essi affermavano il principio che ogni tassa aggiunta non poteva essere imposta dal parlamento inglese oltremare. Le proteste furono forti (anche boicottaggio). Ma l’evento più scatenante che ruppe i rapporti fu il monopolio della vendita del te, assegnata alla compagnia delle indie 1773. • Ciò danneggiò gravemente i commerci locali americani. Le reazioni furono aggressive, tanto che si manifestarono azioni di boicottaggio violento Quelle azioni di protesta vertevano verso un orientamento sempre più politico e di rivendicazione d’indipendenza. Le ritorsioni inglesi si sempre più violente (accerchiamento militare) e nel 1774 la ribellione divenne aperta, che si espresse attraverso il “congresso continentale” nel quale decisero di formare un esercito comune. (capo Washington) e nel’anno successivo la dichiarazione d’indipendenza.
18.4 la guerra e intervento europeo L’inizio della guerra fu molto favorevole ai coloni • Piccolo esercito poco preparato Truppe divise nel loro interno (lealisti, indipendenti e moderati) Forte inflazione economica dovuta all’interruzione dei traffici con la G B. Ma le colonie ebbero sostegni • Solidarietà europea (illuministi videro l’america come un campo di sperimentazione). Decisivo fu l’auto delle potenze europee come l’Olanda, Francia e Spagna. Le quali fornirono ingenti prestiti e si sostituirono nel ruolo di partner commerciali. Ma in più la Spagna e la Francia intervennero nella guerra, cambiando completamente le sorti della guerra. • 1781 resa di York Town 1783 le trattative di pace si conclusero con il trattato di “Versailes” nel quale la Gran Bretagna riconosceva l’indipendenza delle 13 colonie.
18.5 La costituzione degli Usa A guerra conclusa si presentarono subito problemi a causa dell’assenza di un forte potere centrale, che portò a creare tensioni tra stato e stato sulla spartizione dei territori. Nel 1787 si giunse alla convocazione di una convenzione costituzionale che dette vita ad una architettura costituzionale del tutto nuova. Si dette vita ad uno stato federale ed a un sistema politico di tipo presidenziale basato sulla divisione e l’equilibrio dei poteri. • Il presidente della rep capo dell’esecutivo e indipendente dal legislativo (camera dei rappresentanti e del senato.) Potere giudiziario: sottocontrollo dalla corte suprema. • La costituzione non fu approvata subito perché per essere operante doveva avere il consenso di ciascun stato. LA Costituzione fu approvata.
1789 prime elezioni legislative e Gorge Washington venne eletto presidente.
19 La rivoluzione Francese 19.1 Crisi e mobilitazione politica. RF trasformò il sistema di potere e i metodi della politica non solo il Francia ma anche in tutta Europa. Origini possono essere rintracciabili dopo la morte di Luigi XIV nel 1715, quando la monarchia assoluta cominciò ad indebolirsi. Nonostante la Francia stesse diventando il paese in cui emergevano pensieri nuovi promossi dalle elite intellettuali moderne, la politica era soffocata da forme di governo tradizionali. La monarchia fu tartassata da una miriade di problemi Tra i più importanti fu l’incapacità di risolvere la crisi finanziaria • Indebitamento statale alle stelle. Nel corso del 700 i tentativi di tassare anche i ceti privilegiati venivano continuamente respinti dai nobili. Il re Lugi XVI di fronte al malcontento della popolazione e all’opposizione dei parlamentari che bocciavano ogni sua iniziativa fu costretto a convocare gli stati generali: per risolvere la questione fiscale del 1789 Composta da 3 Ceti più importanti • Nobiltà: aristocratici che nell’ultimo decennio fu protagonista di un certo dinamismo politico. Si occupavano di amministrare la cosa pubblica. • Terzo stato: composto dalla borghesia (98 % della popolazione) artigiani, imprenditori, avvocati, banchieri. Che ebbe modo nel corso del 700 di mobilitarsi e acquistare una notevole importanza politica. Amareggiata per il sistema di votazione per le assemblee (voto per ordine e non per teste) che escludeva la libera esclusione dell’individuo: lasciando sempre e comunque prevalere la scelta su gli ordini privilegiati a danno del 3° stato. • Rivendicava uguaglianza giuridica e abolizione dei privilegi.
19.2 1789 rovesciamento dell “ANCIEN REGIME”. Il bisogno di convocare gli Stati Generali fu un bisogno necessario perché la francia stava vivendo un tracollo economico grave • Raccolto pessimo e aumento del pane ridusse la capacità d’acquisto e diminuì il numero degli occupanti. Provocò tensioni e tumulti generali. L’elezioni favorirono il terzo stato, diventando la maggioranza numerica dei deputati, ma il problema della votazione per ordine ostacolava il loro peso sulle scelte. Per riconoscere la loro importanza il terzo stato si autoproclamò “Assemblea nazionale” che il re fu costretto ad accettare (fine della rappresentanza per ceti). • 9 luglio nascita dell’assemblea costituente.
Da quel momento cominciò un processo rivoluzionario il cui inizio ha come simbolo l’assalto alla bastiglia del 14 lugli 1789, promossa da milizie borghesi del terzo stato e da gruppi contadini. 14 luglio 1789 è considerato l’inizio della rivoluzione Francese il popolo parigino si ribellò contro il vecchio potere costituto, a seguito di questo avvenimento l’assemblea nazionale costituente contribuì a portare altri cambiamenti. • Il re fu costretto a riconoscere la nuova municipalità • Sollevazione delle campagne, con un preciso obiettivo comune antifeudale Assemblea il 4 agosto decise l’abolizione del regime feudale • Approvazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (espressione dell’idee illuministe) • Conservare i diritti naturali dell’uomo (stampa, opinione e resistenza all’oppressione.) Il re dovette sanzionare i decreti e dopo l’invasione del palazzo Versailles il 5 ottobre si trasferì a Parigi. • 1790 requisizione dei beni ecclesiastici. • Tutte le proprietà divennero beni nazionali. La vendita dei nuovi beni permise di risollevare l’economia francese e diminuire il debito pubblico • Vennero riconosciuti i diritti civili ai protestanti e agli ebrei.
19.3 la monarchia costituzionale 1790 1791 Un anno dopo la presa della bastiglia si celebrò a Parigi l’anniversario della rivoluzione la rivoluzione contribuì allo sviluppo di congregazioni dei club (embrionali partiti) e della propaganda politica attraverso quotidiani e periodici. Il club più importante fu quello dei giacobini (ex convento domenicano di san giacomo) organizzato secondo una rigida disciplina, intento ad esercitare il controllo serrato sull’attività politica e l’istruzione. • Fra i membri di maggiore spicco emerse Maximilier Robespierre. La Rf con la libertà di stampa favorì il proliferare di numerosissimi periodici Ma gia nel ‘90 emersero differenze politiche anche per diritti • Contadini attivi e cittadini passivi. In questo periodo i rivoluzionari dovettero fronteggiare contro le ostilità del re (dentro il partito di Maria Antonietta) e all’opposizione dell’istituzione ecclesiastica di giurare fedeltà alla nazione. Il regime politico che si stava definendo era un regime liberale fondato sulla separazione dei poteri. Parlamento con una camera composta da ministri Costituzione del 91 stabilì un accordo tra il potere esecutivo e quello legislativo (sovrano e assemblea). Ma la fuga del re dimostrò il forte disaccordo con l’assemblea ed andò all’estero per guidare una restaurazione armata. Ma il re fu ritrovato e riportato a Parigi.
19.4 la svolta del 1792 Sciolta l’assemblea costituente e creazione del nuovo parlamento 1791. ma nessuna forza era in grado di imporre la propria egemonia: moderati, giacobini e costituzionali.
Nel 1792 la Francia dichiarò guerra all’Austria (insieme alla Prussia che stava organizzando una controrivoluzione) con l’intento di diffondere lo spirito rivoluzionario. Di fronte alle prime difficoltà militari, chiamata del popolo alle armi, il popolo parigino, soprattutto i sanculotti insorse nelle città per la sospensione del potere del re che determinò automaticamente l’arresto di Luigi XVI da parte dell’assemblea legislativa che fu sciolta e dette via a libere elezioni.
19.5 La repubblica e la guerra rivoluzionaria 1792-1793 L’avanzata dei prussiani verso la capitale spinse la nuova assemblea (convenzione nazionale) nel 1792 a prendere provvedimenti su tutti i nobili e preti sospetti rinchiusi nelle carceri, accusati dia aver fatto propaganda controrivoluzionaria: tale provvedimento comportò massacri di settembre, sanculotti più radicali entrarono nelle prigioni e massacrarono migliaia di prigionieri sospetti. Importantissimo evento fu la vittoria contro l’esercito prussiano. • 1792 primo esercito popolare che batte un esercito potente. Da questo momento la rivoluzione diventò anche una guerra per la difesa della patria. Il giorno successivo venne dichiarata decaduta la monarchia dalla nuova assemblea eletta a suffragio universale. Nascita della repubblica • Creazione del parlamento con 2 partiti contrapposti ideologicamente (creazione del termine destra sinistra) (girondini pianura e monagnardi palude) che eseguirono un processo al re e lo condannarono a morte nel 1793 con la decapitazione. Da quel momento la Francia rivoluzionaria accentuò l’ostilità delle potenze europee La sconfitta degli austriaci spinse il governo francese a promuovere una politica volta a portare fratellanza e rivendicare la libertà ai popoli oppressi. • La rivoluzione diventò una guerra di propaganda In breve la francia si trovò in guerra con tutti gli stati europei Conquista del Belgio. Minacciò gli interessi inglesi e olandesi (guerra contro la Spagna, Inghilterra e gli stati italiani) Nel frattempo nella Vandea un gruppo di contadini, istigati da preti e nobili si ribellarono provocando degli scontri interni. (Malessere economico). Costrizioni della pianura (partito di centro) ad allearsi con i più radicali e prendere le decisioni più estreme. La convenzione per attenuare le crescenti sommosse, causate dal malcontento della popolazione parigina, lanciò un calmiere, che stabilisse il prezzo massimo sui generi alimentari (pane). In questo clima di estrema tensione, il nuovo gruppo unito per non perdere il popolo parigino provvide a creare nuove organi di persecuzione • Tribunale rivoluzionario contro sospetti • Confiscati i beni de nobili emigrati Istituì il comitato di salute pubblica 1783 e nel giro di qualche mese Parigi fu totalmente presa in mano dai Montagnardi, i quali sconfissero i Girondini, attraverso la minaccia armata della guardia nazionale.
19.6 la dittatura giacobina e il terrore I sanculotti aprirono la strada ai giacobini, il gruppo più radicale guidato persona carismatica Robespierre, simbolo per eccellenza dei sanculotti.
I Girondini furono arrestati isolati, lasciando al governo francese due alleanze composte da due minoranze Sanculotti e giacobini (Teorie democratiche di Rosseau.) e aspiravano ad una società di piccoli produttori e proprietari dei mezzi di produzione. Giustificarono la loro presa di potere ponendosi come espressione del popolo, inaugurando la democrazia totalitaria. Il periodo giacobino è comunemente chiamato periodo del terrore: nel quale ci fu una vera e propria eliminazione fisica degli avversari più sospetti. Fu emanata una nuova costituzione e una nuova dichiarazione dei diritti dell’uomo • (suffriagio universale maschile-diritto al lavoro e all’assistenza) ma non entrò mai in vigore. • Il governo rivoluzionario allargò il comitato di salute pubblica con a capo Robespierre. Da quel momento la convenzione diventò una dittatura repressiva. • Repressione delle rivolte federaliste e degli scontri nella vandea • Fu riorganizzato l’esercito, con l’applicazione del decreto sulla “leva di massa”. I giacobini adottarono una serie di misure che furono a favore degli strati sociali più poveri e a sfavore dei vecchi status. • Calmiere sui cereali e sui prezzi dei salari (controllo rigido sull’economia) • Repressione politica sanguinaria • Esponenti politici religiosi furono giustiziati senza pietà Furono promosse opere di scristianizzazione • Celebrazione di feste laiche e modifica del calendario • Distruzione dei simboli religiosi e persecuzione dei preti. • Culto della dea ragione Tale rivoluzione ebbe proprio la presunzione di rovesciare il passato e d’invertire i ruoli. Comportò anche miglioramenti della società e dei rapporti interpersonali • Coccarda tricolore • Introduzione del sistema metrico decimale (misure di controllo della proprietà privata) Ma dal marzo 1794 il comitato cominciò ad eliminare anche fazioni più scomode all’interno delle forze rivoluzionarie. • Giustiziate le forze più moderate Eliminazione spietata delle forze di sinistra e di destra impaurì e divise il comitato in due, nel quale si crebbe una forte corrente contro la forza Robespierre, al quale attraverso una congiura fu sottoposto un processo e giustiziato.
19.7 continuità rivoluzionaria e tentativi di stabilizzazione: 1794.1797 La fine di Robespierre segnò una nuova fase della rivoluzione Il termidorio smantellò la struttura dei giacobini e fece reintegrare le fazioni più moderate (girondini) La politica del terrore fu totalmente scartata e il potere dell’esecutivo attenuato. Al terrore giacobino si sostituì un organizzazione (gioventù dorata) altoborghese e nobile, protetta dai moderati che perseguivano i giacobini e sanculotti. • Fu cancellato il calmiere e furono stabiliti trattati di pace con la Russia e l’Olanda. • Ascesa dei ceti più ricchi composti da nobili e potenti borghesi.
La convenzione promosse una nuova costituzione nella quale si accentuò il carattere censitario del sistema elettorale. • Potere esecutivo fu affidato al direttorio composto da 5 ministri • Nuova costituzione arricchita da doveri e morali da seguire. • Costituzione antidemocratica che tutelava la proprietà. • S’introdusse la separazione tra stato e chiesa. Ma la debolezza del regime, continuamente minacciato da sommosse monarchice (13 vemmiano) costrinsero il direttorio a cercare consensi tra la destra filomonarchica e la sinistra giacobina. Furono represse tutte le insurrezioni antiborghesi come quella di babeuf. Ma il direttorio per soccombere i problemi interni e mantenere l’espansione all’estero fece attuare alla maggioranza un colpo di stato grazie all’appoggio dell’esercito.
19.8 la rivoluzione francese e l’Europa La guerra, l’uccisione del re e il terrore ridussero notevolmente in Europa i sostenitori della rivoluzione Secondo l’inglese burke, membro dei whigs, che criticò pensante la RF, disse che fu un fallimento perché cancellò qualsiasi opinione e tradizione del passato (astrattezza antistorica) mentre la rivoluzione inglese si svolse seguendo una continuità storica. In europa la RF portò ad un ulteriore persecuzione ad ogni forma di dissenso, ma favorì la nascita di gruppi d’opposizione. In italia nacquero i nacquero i club giacobini ma furono totalmente repressi.
19.9 Bonaparte e la campagna d’Italia : 1796-1797 Il direttorio( prima colpo di stato) continuò la sua politica d’espansione Che aveva come obiettivo oltre alla liberazione dei popoli e alla diffusione degli ideali di fratellanza e uguaglianza. Mirava allo sfruttamento delle risorse dei paesi sottomessi. Quest’ambizione aveva come direzione la sconfitta dell’Austria e l’occupazione dei suoi territori. In quel periodo, durante la campagna d’Italia, emerse il personaggio Napoleone Bonaparte, al quale fu affidato il comando per la conquista del Piemonte e della Lombardia. Fu un giovane e brillante ufficiale, ottimo stratega che gli permise di conquistare i territori italiani diventando il protagonista assoluto della rivoluzione all’estero. I suoi successi costrinsero l’Austria alla pace (trattato di campoformio) la Francia ottenne la Lombardia e l’Emilia Romagna, mentre gli austriaci furono ricompensati dell’Istria, Dalmazia e veneto. Tali conquiste servivano per il mantenimento dell’esercito e il risanamento delle finanze francesi.
19.10 repubbliche giacobine in Italia Lo sfruttamento di territori italiani si legò anche al progetto di creazione di repubbliche sorelle giacobine. Re cispadana (Emilia Romagna) repubbliche ligure. • Nel 1798 anche Roma diventò una repubblica. Furono chiamate repubbliche giacobine dagli avversari ma erano per la maggior parte moderate e seguivano la costituzione del 95.
• addirittura alcune rep non rispettarono la separazione tra stato e chiesa. • Organi legislativi e di governo erano sotto controllo francese. L’estraneità dei ceti popolari al dominio francese determinò frequenti episodi di rivolta.
19.11 la spedizione in Egitto e il colpo di stato (1798 1799) La fama di Napoleone si estese in tutto il mondo e i membri del comitato per tenerlo lontano dal paese, per paura di colpo di stato lo spinse a colpire gli interessi degli inglesi, organizzando una spedizione in Egitto, ma che fu fallimentare dopo la distruzione delle flotte francesi dagli inglesi. Fallimenti militari aprirono una crisi politica, nella quale un nuovo gruppo di giacobini cercavano di ostacolare il direttorio. La cristi politica si risolse attraverso un colpo di stato nel 1799, guidato da napoleone, il quale costrinse i deputati con le armi a varare una riforma costituzionale, che concedesse il potere esecutivo a 3 consoli , tra i quali c’era anche Bonaparte.
19.12 Modello politico e tradizione rivoluzionaria Con l’ascesa al potere di Napoleone, il dinamismo politico si stabilizzò Ma l’evento rivoluzionario cambiò radicalmente l’organizzazione del potere e le basi giuridiche. Inizio della storia Contemporanea.
20 Napoleone e l’Europa 20.1 il consolato: stabilità interna e pacificazione internazionale Ascesa di Napoleone fu sancita dalla nuova costituzione approvata nel 1799 attraverso un plebiscito. La nuova costituzione attribuiva il potere esecutivo al primo console: 1° Napoleone mentre agli altri 2 fu concesso una parte del legislativo. S’instaurò un governo dittatoriale a tutti gli effetti, ruotava intorno alla figura di Napoleone. La nuova costituzione coinvolse del personale politico rivoluzionario e il recupero di molte figure appartenenti all’antico regime. • Attuò una riforma amministrativa, inserimento dei prefetti, rappresentanti di governo che avevano il compito di amministrare, applicare le direttive del console. • Fu sviluppata l’istruzione pubblica: creazione dei licei (cultura generale) e monopolio statale dell’istruzione universitaria. Stato investì i suoi compiti anche nell’assistenza sociale e sanitaria. • Attraverso il nuovo sistema burocratico si crearono raccolte di dati statistici. Sconfitte le forme ostacolatici interno, lo stato napoleonico cercò di raggiungere la pace. • 1801 (Austria) concessione alla Francia della riva sinistra del Reno e si riconobbe la costituzione della Repubblica Cisalpina. • 1802 (Inghilterra).La Francia restituiva all’impero ottomano l’Egitto. E l’Inghilterra riconosceva i possedimenti francesi ad eccezione di Malta. Ma per mantenere il consolidamento del regime Napoleone volle recuperare i rapporti con la chiesa cattolica(concordato del luglio 1801). • E il papa giurò fedeltà alla repubblica francese.
Dopo l’esito favorevole con il papa, Bonaparte propose un nuovo plebiscito per diventare console a vita l’aumento dei consensi lo portò alla vittoria. Grande innovazione del regime fu la promulgazione del codice civile, il cui obiettivo fu quello di salvaguardare e dare certezza giuridica alle conquiste e alle libertà civili. • Nella Famiglia viene mantenuto il divorzio. • Abolizione dei privilegi ai primogeniti.
20.2 L’impero e le guerre napoleoniche Nonostante la pace stipulata con l’Austria l’impero napoleonico continuò ad espandersi ed a occupare territori italiani • Occupazione tra 1801-1802 della Lombardia, Toscana, Ducato di Parma • Rep Cisalpina diventò Rep Italiana. Nel campo coloniale i francesi riuscirono mantenere il dominio sull’Antille (dalla quale traeva zucchero e caffè) ma persero il potere su Santo Domingo. Il dinamismo internazionale dovuto al protezionismo antinglese, al cambio della moneta franco e alla decisione di non restituire Malta rinnovò la tensione con l’Inghilterra. Il rafforzamento del potere al primo console gli permise di avere un controllo maggiore sulla stampa e su tutti gli aspetti della vita culturale. • Allontanati molti intellettuali come Benjamin Constant e Madame de Stael. • Controllo e repressione su coloro che volevano ristabilire il potere monarchico. Nel 1804 cancellò ogni ipotesi di restaurazione borbonica e si fece nominare imperatore dei francesi Famoso l’episodio nella cattedrale di Notre Dame, nella quale Napoleone prese la corona al papa e se la pose da solo in testa. Nel giro di 5 anni la geografia politica dell’Europa mutò profondamente. Importante fu quella del dicembre 1805 contro gli Austro Russi. Napoleone soppressione del Sacro romano Impero. • In Germania, Polonia, istituì una serie di città satellite. • In Italia fu instaurato il Regno d’Italia. • Spagna sottomessa al dominio francese In tutti i paesi del continente francese fu imposto il blocco continentale e cioè il divieto di mantenere relazioni commerciali con l’Inghilterra Periodo 1810-1812 fu il momento in cui l’impero era al massimo delle sue dimensioni. Per legittimare il proprio dominio Napoleone sposò la figlia dell’imperatore d’Austria Maria Luisa, nipote di Maria Antonietta.
20.2 Trasformazione e contrasti nell’Europa napoleonica. L’impero napoleonico fu sostenuto soprattutto grazie all’oramai consolidata struttura di esercito di cittadini ideologicamente motivato. Tutti gli eserciti di sudditi furono sconfitti dai soldati francesi , spinti dall’entusiasmo rivoluzionario. Da quando fu stabilità la leva di massa nel ’93-’94 chiunque poteva diventare soldato portò ad rafforzamento dell’esercito, ad aumento di uomini sul fronte e ad una buona capacità di funzionamento. Tra il 1800-1814 in Francia si formarono più di 2 milioni di soldati.
L’esercito rappresentò anche la principale via d’ascesa sociale, contribuendo fortemente alla formazione della nobiltà napoleonica. Negli stati conquistati o annessi, dove fu esteso il sistema amministrativo e giuridico francese (gli obblighi feudali furono tutti soppressi), il consenso al nuovo regime fu sempre modesto. Soprattutto in Italia e in Germania, nelle quali la diffusione delle nuove istituzioni civili portò inevitabilmente a rifiutare all’accettazione passiva dell’egemonia francese. Cominciarono a nascere aspirazioni d’indipendenza nazionale. L’economia degli stati soggetti all’egemonia napoleonica fu sottoposta alle esigenze della Francia e danneggiata dal blocco continentale; ciò contribuì ad accrescere l’ostilità antifrancese. In Spagna e nella Sicilia (occupata dagli Inglesi) furono approvate nel 1812 Costituzioni moderate che sarebbero state assunte a modello del movimento liberale dell’età della Restaurazione
20.4 La Campagna di Russia e il crollo dell’impero. Gli anni 1809-1812 che furono per l’impero pacifici non portarono in realtà ad un vero e proprio consolidamento. Gli impedimenti furono molti: • Ostilità Inglese • Conflitto con il papa • Ribellione Spagnola e opposizione delle forze nazionali. A ciò si aggiunse lo sganciamento russo dall’alleanza con la Francia, che Napoleone tentò di fronteggiare con l’invasione della Russia. Ma l’avanza francese di fronte ad un nemico non disposto a trattare e ad un ambiente pesantemente scomodo costrinsero l’esercito francese alla ritirata. Nel frattempo si creò una nuova colazione tra Inghilterra, Russia, Prussia e Austria che sconfisse i Francesi a Lipsia; dopo l’occupazione di Parigi il Re dovette abdicare (aprile 1814). Napoleone ricevette il possesso dell’isola d’Elba. Al trono di Francia salì Luigi XIII mentre il Congresso di nVienna iniziava la ridefinizione della carta d’Europa. Nel Marzo 1815 Napoleone, tornato in Francia, riassunse il potere facendo leva sul malcontento serpeggiante tra gli Stati popolari e l’esercito. Sconfitto a Waterlòò, venne deportato a Sant’Elena.
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