Quello Che Non Sapete Sui Tipi Psicologici - Versione 0.9alpha

July 7, 2020 | Author: Anonymous | Category: Carl Jung, Pensato, Psicologia e scienze cognitive, Sensazione, Conoscenza
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Da quasi un anno a questa parte ho iniziato a conoscere e approfondire sempre piú la teoria dei Tipi Psicologici per come è stata ampliata da Myers e Briggs (sistema MBTI) in seguito alla formulazione di Jung. Questo modello, che suddivide le persone in sedici tipologie differenti è molto piú in voga in Paesi come gli USA – in cui può capitare che il datore di lavoro si informi sul tuo tipo psicologico! – che in Italia, dove è praticamente sconosciuto. Con l’esperienza sono riuscito a capire il tipo cui appartengono moltissime persone, e ho diffuso le informazioni alla mia cerchia di amici e conoscenti: molti di loro si sono appassionati e hanno proposto il test anche a loro amici, e cosí via. Mi sono però accorto che le informazioni in italiano sono vaghe e frammentarie, e dato che in molti mi hanno chiesto di raccogliere ciò che è rilevante in un libro, ecco che mi accingo a scriverlo. Questo testo non ha la pretesa di essere pubblicato, né di vendere in qualche modo. Sarà probabilmente diffuso ai miei conoscenti, magari in pdf sul mio blog, chissà. Non ho competenze in psicologia e quindi non aspettatevi di trovare la risposta ad ogni cosa. Sono semplicemente un profano che parla ad altri piú o meno profani di lui di una teoria che nella psicoanalisi non viene neppure tenuta in gran considerazione. Le motivazioni di questa scarsa diffusione sono le piú varie, e tenterò di dare anche un quadro della situazione in questo libro. Per quanto riguarda me e i miei conoscenti, il modello è sembrato molto consistente e valido, permettendoci di scoprire moltissimi lati di noi stessi e degli altri che ignoravamo, di migliorarci, di rapportarci piú significativamente, di esplorarci in profondo laddove senza queste conoscenze saremmo rimasti molto piú in superficie nella conoscenza degli altri. Permette inoltre di individuare in poco tempo molte caratteristiche di persone con cui abbiamo a che fare, se riusciamo a individuare il loro tipo – e con un po’ di pratica è possibile farlo, il libro darà anche consigli sulle tecniche. Ci sarà ovviamente una spiegazione sintetica e semplice della teoria, accompagnata da metafore ed esempi per poter capire meglio le funzioni e il rapporto tra di loro. Ci saranno i profili dei sedici tipi, con le caratteristiche nei minimi dettagli, la descrizione delle problematiche, degli interessi tipici, le persone famose appartenenti allo stesso tipo. Ci saranno alcuni fatti interessanti che emergono dalle ricerche, o dalla mia esperienza personale. Tutto sarà orientato alla massima semplicità e all’applicazione diretta, veloce di ciò che leggerete, per poter valutare da voi se può esservi d’aiuto nella vita quotidiana oppure se non vi interessa e avete intenzione di cestinare – virtualmente o fisicamente, chissà – questo libercolo. Alex Grisafi

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Sommario Un po’ di teoria e storia .......................................................................................................................... 3 Piú in dettaglio..................................................................................................................................... 10 Risposte alle domande piú comuni ....................................................................................................... 13 Le funzioni ........................................................................................................................................... 16 Le funzioni percettive ...................................................................................................................................16 Le funzioni giudicanti................................................................................................................................22 Come rapportarsi ai vari tipi ................................................................................................................. 29 Come capisco a quale tipo psicologico appartengo? .............................................................................. 30 INTP .................................................................................................................................................... 33 INFJ ..................................................................................................................................................... 44 INTJ ..................................................................................................................................................... 50 INFP..................................................................................................................................................... 58

Digitare il titolo del capitolo (livello 1) .................................................................................................... 4 Digitare il titolo del capitolo (livello 2) ........................................................................................................... 5 Digitare il titolo del capitolo (livello 3) ............................................................................................................... 6

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Un po’ di teoria e di storia Il modello MBTI che viene esposto in questo libro è una prosecuzione del lavoro di Jung durato venti lunghi anni e che ha portato alla formulazione degli otto Tipi psicologici dell’omonimo libro (1921). Jung si mosse dalla osservazione che ogni teoria psicologica seguita dagli psicoanalisti di allora (seguaci di Freud, di Adler, …) fosse unilaterale e desse per presupposto che le persone sentissero e pensassero alla stessa maniera, che poi era quella dello psicanalista. In tutte le altre scienze, è legittimo applicare una ipotesi ad un argomento impersonale. Nella psicologia si ha a che fare invece con le relazioni vive di due individui, nessuno dei quali può essere spersonalizzato; possono mettersi d’accordo per affrontare una certa questione nel modo piú oggettivo possibile, ma nel momento in cui iniziano a discutere le loro personalità sono interamente impegnate nel confronto. Si può trarre qualche considerazione generale su questo fatto? Jung lo fece: consapevole che nessuna teoria psicologica riesca ad abbracciare tutta la complessità della psiche umana, sapeva anche che la semplice descrizione di casi singoli e separati senza cercare di scorgere gli elementi comuni e le differenze non avrebbe portato alcun beneficio. Scelse come prima distinzione relativamente semplice di considerare le personalità “estroverse” e quelle “introverse”; i termini sono stati coniati e introdotti da lui, ed è il concetto di Tipi psicologici che ha avuto la maggiore risonanza nella società. Per capire in che senso le teorie psicologiche precedenti erano, a detta di Jung, unilaterali, si pensi che Freud, un estroverso, giudicò le persone introverse come “morbosamente interessate a se stesse”, senza considerare l’importanza che possono rivestire l’introspezione e la conoscenza di sé. Se nella terapia l’analista e il paziente sono uno estroverso e l’altro introverso, i loro diversi e contraddittori atteggiamenti possono contrastarsi reciprocamente, soprattutto se ognuno è inconsapevole del suo tipo di personalità o se è convinto di essere dalla parte esclusiva della ragione. Questo vale anche nelle relazioni di tutti i giorni, ed è qui che credo stia l’utilità di questo libro. Jung non si fermò a distinguere tra le persone introverse e quelle estroverse; cercò altre peculiarità fondamentali studiando per venti anni non solo i suoi pazienti, ma anche le grandi personalità della storia, della filosofia, della psicologia, della poesia, dell’arte. Lo colpí profondamente il fatto, riscontrabile da ognuno di voi pensando alle persone che conosce e a sé stesso, che un numero sorprendentemente elevato di individui non facciano uso della mente se possono farne a meno e che un numero equivalente di essi usino la mente in modo sorprendentemente stupido. Io fui altresí sorpreso dal fatto che molte persone intelligenti e aperte vivessero, almeno nella misura in cui era possibile rilevarlo, come se non avessero mai appreso l’uso dei loro organi sensoriali: non vedevano le cose piú evidenti, non udivano le parole che risuonavano loro negli orecchi, non percepivano ciò che toccavano o gustavano. Alcuni di loro vivevano senza essere consapevoli della condizione del loro corpo.

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C’erano poi altri che davano l’impressione di vivere in una curiosissima condizione di coscienza, come se lo stato in cui si trovavano attualmente dovesse essere definitivo, senza alcuna possibilità di cambiamento, o come se il mondo e la psiche fossero statici e immutabili per sempre. Essi sembravano privi di ogni immaginazione e sensibili, in maniera totale ed esclusiva, alla percezione dei loro sensi. Nel loro mondo non esistevano fattori casuali o possibilità e nel loro “oggi” non era presupposto alcun effettivo “domani”. Per essi il futuro era una semplice ripetizione del passato. Carl Gustav Jung, L’uomo e i suoi simboli Le dominanti Venne formulando una teoria che si serviva del concetto di “dominante” sviluppato dal fisiologo Aleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942), da Johannes Reinke e da Richard Avenarius. Quest’ultimo cerca di spiegarsi la costante tendenza alla deproblematizzazione delle persone; il bisogno di acquietamento, soddisfazione e liberazione che proviamo quando ci troviamo di fronte ad un fattore nuovo che rende problematico il nostro solito modo di vedere e agire. In queste situazioni c’è uno sforzo di soppressione dell’inquietudine, che può avvenire in vari modi: cercando di ricondurre l’ignoto ad un qualcosa di noto e analogo; sfruttando l’assuefazione per fare in modo che ciò che all’inizio sembrava diverso o divergente divenga familiare e quindi accettato senza disagio; orientando altrove l’interesse e condannando alla marginalità tutto ciò che è fonte di dubbio e contraddizione, in modo da smorzare l’inquietudine. Le dominanti sono gli orientamenti che elevano punti di vista e concetti abituali a livello di capisaldi della conoscenza, in cui troviamo familiarità e siamo a nostro agio. Sono la risposta allo smarrimento, dei valori noti, sicuri e veri che eliminano l’inquietudine data da ciò che è diverso e contradditorio. Uchtomskij dà una definizione di dominante a livello fisiologico che, se traslata a livello psichico, è in linea con il pensiero Junghiano: il centro nervoso dominante per il fisiologo russo possiede una elevata eccitabilità, e la capacità di mantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale non c’è piú. La dominante si serve dell’eccitazione degli altri centri nervosi per se stessa e per inibire gli altri centri, garantendosi la coordinazione degli sforzi in un’unica direzione e l’eliminazione degli elementi di disturbo. A livello psichico, ogni persona ha la capacità di dirigere l’attenzione su determinati oggetti sentendosi a suo agio e potendo proseguire con una determinata attività, riflessione, stato emotivo per lunghissimo tempo; c’è però un pericolo, rilevato da Uchtomskij, ovvero che ciascuno di noi può constatare, attraverso l’introspezione, che quando essa [la dominante] è presente, si accentua in modo rilevante la capacità di cogliere e osservare determinati aspetti della realtà e, nel contempo, cresce l’insensibilità per altre caratteristiche dell’ambiente. In questo senso la dominante può essere considerata non solo il presupposto fisiologico del comportamento, ma anche il presupposto fisiologico dell’osservazione.

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Le funzioni E qui Jung si inserisce con il suo lavoro notando che veramente le persone in base alle loro dominanti hanno modi completamente diversi di percepire e considerare la realtà, in cui alcuni aspetti sono evidenti a certe persone e totalmente estranei ad altri nonostante siano messi nella stessa situazione. Le ricerche empiriche di Jung lo portano a generalizzare le dominanti possibili in quattro funzioni: la sensazione, il pensiero, il sentimento e l’intuizione. Il loro ruolo sarà descritto nel dettaglio in capitoli successivi; nel frattempo per coglierne velocemente gli aspetti essenziali, si dirà che la sensazione ci dice che qualcosa c’è, esiste, è reale (indipendentemente da cosa sia); il pensiero ci dice che cosa è una cosa (ragiona in termini di vero/falso, efficiente/inefficiente), il sentimento ci dice che valore ha questa cosa (ragiona in termini di giusto/sbagliato, mi piace/non mi piace), mentre l’intuizione è una percezione collegata con l’inconscio piú delle altre e ci suggerisce la provenienza e il fine di qualcosa, come sia collegata al resto. La sensazione e l’intuizione sono funzioni percettive, perché riguardano l’accogliere informazioni, il percepirle; il pensiero e il sentimento sono funzioni giudicanti perché comportano un giudizio (di significato o di valore). Ognuna di queste esiste nella sua versione introversa e in quella estroversa, cosí che esistono in totale otto funzioni (sentimento introverso, intuizione estroversa eccetera) e ogni persona ne ha una come dominante. L’utilità dei tipi psicologici: la conoscenza degli altri… Va da sé che queste “funzioni” sono concetti relativi e non dogmatici che, a detta di Jung e di chi scrive, si rivelano dei criteri molto validi. Sono utili per spiegare il comportamento delle persone, o per comprendere i nostri pregiudizi personali. Sono come dei “contenitori” astratti che di per sé non significano niente ma che aiutano ad accogliere l’individualità unica e irripetibile degli altri piú facilmente che non considerando soltanto il proprio modo di vedere e pensare. Se vogliamo comprendere ciò che realmente ci comunica un’altra persona, dobbiamo sacrificare le nostre predilezioni e sopprimere i nostri pregiudizi soggettivi: ciò è difficile e scomodo, implica un grande sforzo, ma è necessario. Purtroppo nel momento in cui interpretiamo le parole, i pensieri, le emozioni, le azioni altrui e ci imbattiamo in una lacuna di informazioni abbiamo la tendenza a colmarla proiettando ciò che noi penseremmo e noi sentiremmo, supponendo che sia uguale a ciò che pensa o sente quella persona. La consapevolezza data dai tipi psicologici può quindi essere d’aiuto ad evitare di confermare continuamente le nostre proiezioni e le nostre teorie negli altri, ma imparando a valutarli come genuinamente differenti da noi. Questa tendenza alla proiezione vale, per traslazione, anche con la teoria dei tipi psicologici: la loro utilità risiede nell’ampliare la nostra conoscenza e le nostre relazioni con le persone, non a ridurla. Fino a che il tipo ci serve a capire meglio che cosa vuole trasmettere qualcuno, svolge un ruolo positivo; nel momento in cui abbiamo già capito che cosa la persona sta pensando/provando, cercare di inquadrarla e ridurla ad un tipo sacrificando le differenze individuali è inutile e controproducente.

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Per quanto le descrizioni dei tipi siano cosí dettagliate, le persone che appartengono allo stesso tipo sono estremamente diverse le une dalle altre: e ciononostante il tipo riesce a mettere a fuoco alcune caratteristiche fondamentali e generali che ci permettono di valutarle meglio. Ad alcuni, dotati di grande empatia, lo strumento dei tipi psicologici per capire gli altri potrà essere superfluo; per altri invece può essere di grande aiuto. … e la conoscenza di se stessi. Ma c’è un altro motivo ancora, fondamentale, per cui i tipi psicologici sono molto utili, anche per le persone empatiche: la conoscenza di se stessi. È un discorso già accennato prima con le dominanti, riguardo il fatto che nel momento in cui abbiamo un atteggiamento dominante stiamo sacrificando qualcos’altro. Se c'è qualcosa nel bambino che desideriamo cambiare, dovremmo prima esaminarlo bene e vedere se non è qualcosa che faremmo meglio a cambiare in noi. Carl Gustav Jung Ebbene, la questione è molto piú tragica di come è stata presentata prima. Sempre Uchtomskij approfondisce: Per il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinata direzione e che il lavoro del mio apparato di riflessi è polarizzato in un determinato senso, in me risultano schiacciati e trasformati i riflessi rispetto a molti fenomeni in corso, cui avrei reagito in tutt’altro modo in altre circostanze piú equilibrate. […] In ogni istante della nostra attività enormi settori di realtà viva e irripetibile ci passano accanto inosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto perché le nostre dominanti erano concentrate altrove. In questo senso esse si frappongono tra noi e la realtà. Il colorito generale che assumono per noi il mondo e le persone è determinato in grandissima misura da come sono le nostre dominanti e da come siamo noi stessi. Uno scienziato che lavora tranquillamente nel suo laboratorio ed è dotato di grande stabilità e pacatezza, che è pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento, tenderà a descrivere il mondo come un flusso quieto ed armonico e, ancor meglio, come un cristallo nella sua stabilità infinita, e considererà, presumibilmente, gli uomini un elemento di disturbo, la cui presenza compromette questa quiete cosí ardentemente desiderata. L’uomo d’affari, d’altro canto, vedrà nel mondo e nella storia soltanto un ambiente appositamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanziarie […]. La dominante è spesso unilaterale, e lo è in misura tanto maggiore, quanto piú essa viene espressa. […] Un poeta rinchiuso in se stesso, uno scienziato o un pensatore che antepongano alla realtà il proprio mondo interiore, un soggetto incline a prestare attenzione solo a se stesso e a isolarsi sin dall’inizio dall’ambiente circostante, incapace di stabilire il minimo contatto con esso, saranno individui in qualche modo predeterminati e predestinati nella loro attività e creatività. Nelle biografie di persone con queste caratteristiche ci sono esempi ricorrenti di ripetizione ossessiva di un medesimo modus operandi, di uno stesso copione, a volte molto

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complesso, che essi recitano sempre allo stesso modo, in maniera tormentosa anche per loro stessi al solo fine di esaltare e di far trionfare la tendenza autistica di fondo che li caratterizza, nonostante che all’esterno l’ambiente storico in cui sono immersi sia inesauribile nella sua sovrabbondanza a proporre continue novità. In loro agisce in modo monocorde una dominante stazionaria, che funge da nido, attorno a cui si concentrano tutta la restante attività, il comportamento nel suo complesso e la creatività nella sua interezza. Allo stesso modo uno scienziato dalla mentalità scolastica, che non è capace in alcun modo di liberarsi dalle teorie che gli sono state a suo tempo inculcate, cercherà di applicare ovunque, a proposito e a sproposito, il suo punto di vista preferito e di far rientrare in esso, deformandoli, i fatti vivi nel loro significato concreto. Informazioni inedite e persone nuove non gli dicono mai nulla di nuovo. Egli è stordito e accecato dalla propria teoria. Con quale frequenza, tra i ricercatori di professione, ci si imbatte in caratteri di questo genere: povertà e unilateralità di pensiero, natura statica e fissa di esso! Addentriamoci un attimo nella teoria di Jung per capire cosa significa questo. Nel momento in cui una persona ha una determinata funzione dominante, poniamo il pensiero introverso, la sua visione unilaterale gli fa negare una ben precisa gamma di aspetti della realtà: l’opposto, il sentimento estroverso. L’opposto della sensazione è l’intuizione; l’opposto del sentimento è il pensiero; l’opposto dell’introversione è l’estroversione. Chi ha come dominante la sensazione estroversa starà reprimendo in lui la intuizione introversa. Reprimere non significa che queste istanze scompaiano e senza danni; tutt’altro. Ogni persona ha tutte e quattro le funzioni: la sensazione, l’intuizione, il pensiero ed il sentimento. Due di queste saranno introverse (una delle percettive e una delle giudicanti) e le altre due saranno invece nella versione estroversa. E soprattutto, ogni persona avrà un ordine di preferenza di utilizzo di queste funzioni. Alcuni avranno al primo posto il pensiero (funzione dominante), seguito dalla sensazione (funzione secondaria), poi dall’intuizione (funzione terziaria) e infine dal sentimento (funzione repressa). Altri ancora avranno prima l’intuizione (funzione dominante), poi il sentimento (funzione secondaria), poi il pensiero (funzione terziaria) e infine la sensazione (funzione repressa). Entrambi gli esempi potrebbero essere estroversi oppure introversi, a seconda dell’orientamento della funzione primaria. Tutte le funzioni hanno eguale importanza nel bilancio della psiche, ma la nostra parte cosciente, l’Io, tenderebbe a identificarsi con la sua dominante e pretendere che questa esprima la totalità della sua persona, nonché il modo giusto e vero di considerare la realtà. Possiamo immaginare le quattro funzioni come due personaggi immaginari nella nostra testa; ciascuno di questi ha due volti, di cui uno sulla nuca (come Raptor e Voldemort in Harry Potter e la Pietra filosofale, per intenderci). Uno di questi personaggi ha il volto Pensiero e il volto Sentimento; l’altro ha il volto Sensazione e il volto Intuizione. Le due funzioni percettive si escludono a vicenda: in un dato momento si può utilizzare la Sensazione oppure l’Intuizione. Allo stesso modo, anche il Pensiero e il Sentimento si oppongono reciprocamente (vedremo successivamente il motivo).

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Come avete notato negli esempi che ho fatto prima, la prima persona aveva come funzione dominante il Pensiero e come repressa il Sentimento; mentre la seconda aveva l’Intuizione dominante e la Sensazione repressa: dominante e repressa sono sempre entrambe percettive o entrambe giudicanti, poiché si oppongono; e sono una introversa e una estroversa, poiché si oppongono. Tornando alla metafora dei personaggi dai due volti, possiamo immaginare che la mente tenga sempre sotto controllo costante uno dei due personaggi, poniamo quello col Sentimento e il Pensiero. La persona ha come funzione dominante, poniamo, il Sentimento: e cosí controllerà costantemente il personaggio dal volto Sentimento. Nel frattempo l’altro personaggio, con il volto Intuizione e quello Sensazione (le funzioni secondaria e terziaria) è sufficientemente libero di agire utilizzando entrambe le sue parti. Ma dato che controlliamo costantemente il volto Sentimento, questa figura non potrà quasi mai utilizzare la funzione repressa, il Pensiero. Essa scivolerà nell’inconscio e sarà causa di una gran quantità di problematiche nella vita dell’individuo (che andremo ad elencare nei dettagli per ciascun tipo). Il percorso di individuazione Stiamo per completare questo discorso introduttivo alla teoria dei tipi psicologici. Abbiamo imparato che esistono quattro funzioni fondamentali: la sensazione e l’intuizione; il pensiero e il sentimento; che ogni individuo le possiede tutte e quattro ma ce n’è una dominante, due mediamente sviluppate e una repressa, l’opposta della dominante. Abbiamo imparato che l’Io non è il centro dell’intera psiche ma soltanto della nostra parte cosciente, che la dominante ci dà una falsa, illusoria percezione di completezza di noi stessi ma che in realtà ci preclude la vera pienezza. Qui si inserisce quella che per Jung è la missione fondamentale della vita dell’uomo: il processo di individuazione. Tutti tendiamo ad identificarci con la nostra funzione dominante nelle prime fasi della vita; ciò è evidente nell’adolescenza, potete ricordarlo pensando a voi stessi e alle persone che avete conosciuto. Farò alcuni esempi: io (e molti altri che conosco) con il pensiero introverso dominante, soprattutto all’inizio dell’adolescenza svalutavo i sentimenti. Ritenevo che fossero solamente il prodotto di reazioni chimiche nel cervello e che dovessero essere soppressi nel momento in cui si cerca di capire la verità, che era per me la cosa piú importante. Passavo molto tempo a studiare come smontare la fede cristiana delle altre persone per dirgli che credevano in stupidaggini, totalmente incurante del valore emotivo che può avere la fede nella vita delle persone: l’ho sempre guardata dal punto di vista di qualcosa che può essere vero oppure falso, senza considerare l’impatto che ha nella vita. Anche la difficoltà ad esternare le emozioni o ad essere coinvolto da qualcosa fa parte del pensiero introverso dominante, che reprime il sentimento estroverso. Altri con la sensazione estroversa dominante passano l’adolescenza in preda agli stimoli fisici esterni, godendosi alcool, sesso, magari anche droghe; e chiunque non condivida questi loro appetiti e sia piú timido o riflessivo è uno “sfigato” che merita di essere preso in giro. Non si fermano mai un attimo a pensare o a cercare di vivere anche aspetti della vita, tanto sono coinvolti dal momento presente.

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Chi ha l’intuizione introversa dominante (opposta alla sensazione estroversa) al contrario criticherà questi comportamenti materialisti ritenendoli estremamente superficiali e cercherà di vivere da un punto di vista distaccato, quasi superiore rispetto alla caotica realtà. Questa negazione della fisicità porta però a difficoltà a riuscire ad inserirsi nel mondo e a vivere le opportunità che si presentano, poiché si è persi nella propria pianificazione. Chi ha il sentimento introverso dominante può sentire di essere l’unico o uno dei pochi ad avere dei sani princípi morali in un mondo preda della tecnica, l’efficienza, la standardizzazione, l’appiattimento delle persone; e ciò dissimula il profondo disagio che si ha nei confronti di un mondo in cui non ci si sente adatti. Questi sono solamente esempi, ciascuno poi potrà esprimere il conflitto tra la propria funzione dominante e la repressa nei modi piú svariati a seconda delle circostanze culturali, familiari, personali. Ciò che è comune a tutti è che le quattro funzioni si sviluppano nel corso della vita: all’inizio la potenza della dominante che vuole identificarsi con la totalità e la completezza è quasi senza limiti, e la propria funzione repressa viene brutalmente negata in sé stessi e spesso denigrata negli altri. Ogni persona crescendo deve capire che in lui ci sono anche altre esigenze, che ciò che non riesce a comprendere con il suo atteggiamento consueto non è sbagliato o folle, che anche se ogni volta che tenta gli provoca un grandissimo disagio e si sente inadeguato dovrà impegnarsi e cercare di sviluppare ogni parte di lui, anche quelle che appaiono contraddittorie tra loro, se vuole essere un individuo piú completo e rispettoso di sé e degli altri: deve insomma individuarsi, diventare ciò che è in potenza in lui, senza cedere alle pressioni esclusive dell’Io e della dominante; senza cedere alle pressioni sociali diventando una maschera, un personaggio; senza cedere alle pressioni della funzione repressa, che tanto piú viene violentemente negata e tanto piú c’è il rischio di una nevrosi o una psicosi.

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Piú in dettaglio È stata presentata in sintesi quella che è la teoria e la visione che sta alla base dei tipi psicologici per Jung e per l’MBTI. Prima di scoprire quale sia il vostro tipo e quello delle persone con cui avete a che fare, però, è necessario approfondire ancora un po’. Innanzitutto, dato quanto detto prima sulle quattro funzioni e la polarità introversa/estroversa, i tipi possibili sono sedici. Ognuno di questi ha pensiero, sentimento, intuizione e sensazione in un certo ordine di preferenza e con una certa polarità tra introverso ed estroverso. Ognuno dei tipi viene descritto in questo libro seguendo questo schema:  Soprannome: Qualche parola che riassuma brevemente l’essenza di uno specifico tipo psicologico. Le tipologie descritte su internet usano spesso gli stessi soprannomi per gli stessi tipi, con qualche variante; in questo libro vengono riportate tutte quelle trovate e ritenute significative.  Motto stereotipato: Una frase che simboleggia come si possono esprimere i desideri di grandezza di un certo tipo psicologico, basandosi su ciò che rende piú sicuri di sé o interessati. È puramente goliardico!  Funzioni: L’ordine di preferenza delle funzioni utilizzate, dalla dominante alla repressa.  Personaggi famosi reali: Una serie di personaggi storici – da attori a scienziati a politici a militari a chi piú ne ha piú ne metta – che appartengono al tipo psicologico descritto. Ovviamente capire il tipo di una persona è difficile, tanto piú se morta, quindi non si può mai essere sicuri al 100% del tipo di ognuno.  Personaggi famosi di fiction: Una serie di personaggi di film, serie televisive, cartoni animati che appartengono al tipo psicologico descritto. Essendo personaggi inventati e non persone reali spesso l’MBTI non si può applicare efficacemente, ma con un certo margine di errore ci si riesce!  Hobbies tipici: Gli hobbies che tendono ad essere maggiormente preferiti da un certo tipo psicologico.  Lavori tipici: Le occupazioni che tendono ad essere svolte da un certo tipo psicologico.  Disturbi psicologici piú probabili: I disturbi a cui piú facilmente si va incontro appartenendo ad un certo tipo. Facendo introspezione è possibile notare che anche se si è sani c’è sempre o quasi sempre una forma lieve dei disturbi indicati in noi.  Curiosità: Una serie di informazioni sul tipo che derivano dalle ricerche e dagli studi svolti.  Diffusione nella popolazione: Quanto un certo tipo è diffuso nella popolazione generale, nei maschi e nelle femmine.  Monologo: Un breve monologo in cui si immagina una persona appartenente al tipo che parla esponendo la sua visione della vita; è molto facile riconoscersi in essa. Alcuni hanno obiettato che condividono anche i monologhi di alcuni tra gli altri tipi; ciò può sicuramente essere vero, ma qui non si tratta di cosa si condivide in astratto o di riassumere tutto ciò che siamo in un monologo: rappresenta ciò che piú di ogni altra cosa abbiamo a cuore e siamo. Altri hanno obiettato di non riconoscersi totalmente nel monologo: e qui c’è da fare

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un’altra considerazione che, dal momento che coinvolge anche altri aspetti, verrà fatta tra poco per esteso. Descrizione: Questo è il cuore, il fulcro di tutto il libro. È la descrizione di come è il tipo psicologico, come si rapporta al mondo, quali sono i suoi modi di agire e percepire. Fasi della vita: È descritto in breve uno sviluppo “tipico” nel corso degli anni. Loop: Il loop avviene quando, per un motivo o per l’altro, la funzione secondaria viene bloccata e la terziaria viene ad assumere il suo posto. In questo caso abbiamo un tipo “patologico” in cui le due funzioni piú importanti sono entrambe estroverse o entrambe introverse, portando a gravi squilibri nella personalità. In poche righe viene descritto, non esaustivamente, come può esprimersi il loop. Relazioni: Come il tipo tende a comportarsi nelle relazioni di amicizia o amorose.

Evitare i fraintendimenti Quando si fa la descrizione di un tipo e il suo monologo nei minimi particolari, non si intende che ogni persona che appartiene al tipo debba rispecchiarsi al 100% in esso dall’inizio alla fine della sua vita. Lo scopo dell’MBTI è aiutarci a capire noi stessi e gli altri e migliorarci, non certo fossilizzarci e rinchiuderci in un paio di frasi. Per questo ovviamente si tiene conto della crescita personale che si ha durante la vita e che ci porta a cambiare moltissimo, a eliminare alcuni difetti, ad imparare da altre persone attraverso l’imitazione, e cosí via. Tutto questo sta all’individualità di ciascuno: dalla famiglia alle esperienze personali alle persone incontrate alla volontà e la forza e la conoscenza di cui disponiamo per cambiare; e un “tipo” non può e non potrà mai tenere conto di questi fattori. Per questo, molti leggendo dicono di ritrovarsi nella descrizione soltanto in parte ma che non hanno un certo difetto o una certa tendenza a fare qualcosa: questo non deve far pensare che non si appartenga a quel tipo psicologico oppure che tutta la teoria è falsa e inutile. Parlando con parecchi di questi e andando un po’ a fondo con l’introspezione, si può notare come le parti della descrizione in cui non ci si rispecchia attualmente facevano parte della personalità in passato e sono state corrette, abbandonate, migliorate per i piú svariati motivi: eppure questa tendenza di fondo c’era, ed è questo l’importante. Come già scritto nella teoria, ogni individuo deve fare i conti con la propria funzione repressa e ha un atteggiamento dominante, e sta a ciascuno risolvere questo conflitto, crescere, oppure rimanere schiavi della funzione dominante o cadere in preda della funzione repressa e via dicendo. Questo può avvenire in infiniti modi e dare luogo a personalità uniche e irripetibili, diverse le une dalle altre; il tipo psicologico è quindi un aiuto che ci permette di mettere a fuoco moltissimi aspetti di una persona, per chiederci di volta in volta come esprime un qualcosa, come gestisce un certo conflitto tra le funzioni, che rapporto ha con la funzione repressa e quella dominante, eccetera. Nella prima fase della vita e per coloro che sono piú convinti che la loro funzione dominante esprima unilateralmente la realtà, è molto piú facile rispecchiarsi nella descrizione del tipo psicologico: questi si riducono ad essere quasi delle maschere, dei personaggi piú che degli individui, dal momento che sono convinti di essere già “cresciuti” e completi cosí.

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Per altri la descrizione rispecchia moltissimo la personalità, spesso descriverà aspetti che si sono superati per crescere ma che si riconosce comunque propri, spesso descriverà difetti non ancora superati e potrà darci uno spunto per lavorarci, e via dicendo. Alcuni dicono di riconoscersi in un certo tipo ma che si ritrovano anche in alcune parti delle descrizioni di altri; si spingono a dire anche «a volte mi comporto come se fossi di quest’altro tipo». Queste considerazioni partono, di nuovo, dal presupposto che la descrizione di un tipo sia tutto quello che c’è da dire di una persona e che si comporterà sempre cosí. Falso! Ci si può benissimo comportare in modi diversi a seconda di ciò che richiedono le circostanze, e si possono imparare ed assumere atteggiamenti delle persone che ci circondano modificando molto il nostro modo di essere. Ancora una volta, il tipo descrive una tendenza di fondo, come fosse uno scheletro dove noi andiamo a costruire tutta la muscolatura come piú ci piace: avere lo scheletro di un Homo sapiens o di una balena ci spingerà necessariamente verso qualcosa di diverso, ma abbiamo comunque un grandissimo spazio di libertà. Importantissimo è non cadere nella tentazione di ricondurre tutto quanto al tipo psicologico. Capita a molti, me compreso, che dopo aver compreso i meccanismi dei singoli tipi e le funzioni si tendano a dire cose come «questo è tipico da INTJ», «sta usando la sensazione introversa», e cosí via. Qualche giorno fa un amico ha detto che io non cancellerei mai le foto in cui vengo male su Facebook perché «un INTP non bada a queste cose»; e invece lo faccio! Un altro diceva che ci rimane male se i suoi sforzi non vengono apprezzati, e ciò è tipico del sentimento estroverso, in questo caso represso; ho risposto è che tipico degli esseri umani. La teoria deve aiutarci ad ampliare le nostre conoscenze sulle persone, non ridurle! Nel momento in cui a partire da una descrizione del “tipo” cogliamo una caratteristica della persona che ci sarebbe sfuggita, va bene. Nel momento in cui a partire da una descrizione del “tipo” cerchiamo di correggere dei nostri difetti anche allontanandoci dal tipo a cui apparteniamo, va bene. Quando a partire da comportamenti delle persone riusciamo a scorgere le funzioni in gioco o il tipo a cui appartiene e grazie a questo comprendiamo le motivazioni che lo spingono all’atteggiamento, va bene. Però, quando a partire da comportamenti delle persone che abbiamo già notato ci impegniamo a condurli a funzioni o a tipi, che vantaggio pratico ne abbiamo? La soddisfazione per lo stare incasellando e sistemando tutto, l’illusione di stare capendo qualcosa: ma cosa stiamo capendo in piú rispetto a prima? Assolutamente nulla. Aggiungerei come ultima cosa, che le varie descrizioni dei tipi psicologici non ci dicono mai per quale motivo, quali siano le cause per cui qualcuno ha un certo atteggiamento o appartiene ad un certo tipo. Risponde al «cosa», non al «perché»; non ad un «perché» vasto, almeno. Si spiegano i perché di certi atteggiamenti rimanendo all’interno della descrizione del tipo: gli INFJ tendono alla depressione perché sentono di aver perso la creatività o di essere soli e non compresi, ad esempio. Ma non ci spiega «perché» sia cosí, e quando si vorrà andare ad un livello piú profondo di comprensione di noi e degli altri, occorrerà accantonare la teoria dei tipi, che ci ha aiutato a focalizzarci su molti atteggiamenti, per capirne le ragioni.

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Risposte alle domande piú comuni Ma queste “funzioni” esistono davvero? No, dentro di noi non esiste in alcun modo qualcosa che possiamo identificare come l’essenza della funzione. Sono semplicemente delle astrazioni che ci permettono di trarre considerazioni utili sulle persone. È un dato di fatto che chi si comporta in un certo modo, ponendo ciò che abbiamo definito Pensiero introverso (Ti) come funzione primaria, percepirà una sorta di distacco dai suoi sentimenti e una difficoltà a viverli spontaneamente. Dando certe definizioni e applicandole, ne derivano delle conseguenze estremamente significative, ragion per cui è utile parlare in termini di funzioni cognitive. Ed esisterebbero solamente sedici tipologie di persone? A me sembra che siamo tutti diversi! Ti sembra che siamo tutti diversi poiché lo siamo. La teoria MBTI non vuole in alcun modo ridurre le differenze tra le persone ad una sigla; la sigla ci dà semplicemente delle indicazioni sul modo di approcciarsi al mondo, modo dovuto al fatto che se traiamo soddisfacimento da certe funzioni in un certo ordine e non altre tenderemo ad agire nella vita seguendo certe strade anziché altre, purché ci vengano offerte. Persone con lo stesso tipo appaiono anche molto differenti tra loro, eppure se si va a fondo si scoprirà che tutto ciò che è vero relativamente al tipo psicologico per una delle due è vero anche per l’altra – e potrete imparare a capire il tipo, con l’esperienza! È possibile utilizzare le funzioni che ci mancano? Ad esempio, se ho la Sensazione introversa (Si) non posso proprio mai usare la Sensazione estroversa (Se)? Qui ci sono varie considerazioni da fare a piú livelli (dalle funzioni ombra al fatto che due funzioni insieme possono simularne un’altra), ma non ci interessano. Basterà sapere che, come già detto, le “funzioni” non esistono, sono astrazioni. Quello che vogliono dire è che è soddisfacente per la psiche agire in un certo modo e tenderà a farlo. È ovvio che ci si potrà comportare in un modo definito dalla Sensazione estroversa, se forzati dalle circostanze: ma non è ciò che fa l’individuo di norma e non è ciò che per anni ha fondato la sua vita psichica. Ricordate che utilizzando le funzioni continuamente nella vita queste si fissano nel comportamento. Quindi non è possibile cambiare tipo? Eppure nel test ottengo risultati sempre diversi! No, non è possibile cambiare tipo. Le funzioni si fissano praticamente nell’infanzia, e con esse molto probabilmente il loro ordine. Sembra brutto e soffocante, ma di fatto è cosí. Se nel test si hanno risultati spesso diversi o se non ci si ritrova con il proprio tipo psicologico, ciò non è dovuto all’inefficienza di esso o ad una falla nella teoria, ma semplicemente ad una scarsa consapevolezza di sé, o all’aver mentito intenzionalmente, o all’aver fatto il test con svogliatezza. Prova a ripeterlo parlandone con qualcuno che ti conosce bene! E ora torniamo alla teoria e a definire effettivamente queste funzioni cui ho accennato nelle faq senza darne spiegazione.

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Tra i sedici tipi, otto sono introversi ed otto estroversi; otto sensoriali e otto intuitivi; otto sentimentali e otto pensatori. Ma c’è ancora una differenza da capire: il tipo percettivo ed il tipo giudicante. Prendiamo ad esempio due persone immaginarie: hanno entrambe come funzione primaria il Sentimento, come secondaria la Sensazione, come terziaria l’Intuizione e come repressa il Pensiero. Una di esse è però estroversa, l’altra introversa. Cosa cambia? Cambia tutto. Dal momento che l’introversione o estroversione è data dalla funzione dominante, deduciamo che la prima persona abbia il Sentimento estroverso (Fe) e la seconda il Sentimento introverso (Fi). La funzione secondaria ha un orientamento opposto al primo: quindi la prima persona ha la Sensazione introversa (Si) e la seconda ha la Sensazione estroversa (Se). La terza funzione ha orientamento opposto alla seconda, e la quarta alla prima e alla terza. Per semplificare, ecco uno schema: Funzioni Prima persona: estroversa Seconda persona: introversa Dominante Sentimento estroverso (Fe) Sentimento introverso (Fi) Secondaria Sensazione introversa (Si) Sensazione estroversa (Se) Terziaria Intuizione estroversa (Ne) Intuizione introversa (Ni) Repressa Pensiero introverso (Ti) Pensiero estroverso (Te) Ogni funzione è orientata in modo opposto (dentro o fuori di sé), pur avendo lo stesso ordine. Impareremo che la prima persona appartiene al tipo ESFJ e la seconda al tipo ISFP. Ma andiamo con calma e cerchiamo di costruire la sigla di quattro lettere che definisce il tipo di queste due persone. Le regole sono le seguenti:  La seconda lettera definisce la funzione percettiva piú utilizzata (S o N).  La terza lettera definisce la funzione giudicante piú utilizzata (T o F).  La prima lettera definisce se la persona è introversa o estroversa (I o E), il che è dovuto alla funzione dominante.  La quarta lettera definisce se ad essere estroversa è la funzione percettiva oppure quella giudicante (P o J). Mi rendo conto che quasi nessuno avrà capito qualcosa, quindi provo a spiegare in modo piú chiaro avvalendomi degli esempi. La prima persona ha come prima lettera una E, poiché è estroversa (mentre la seconda persona ha la I). La seconda lettera è la S per entrambi, poiché la loro funzione percettiva piú utilizzata è la Sensazione (al secondo posto per tutti e due). La terza lettera è indubbiamente F, il Sentimento, essendo la funzione primaria. La prima persona però proietta all’esterno i giudizi col Sentimento estroverso; è quindi detta giudicante. La seconda persona invece proietta all’esterno le percezioni con la Sensazione estroversa; è quindi un tipo percettivo. Di conseguenza oltre ad un tipo ESFJ esiste anche un tipo ESFP. Sapreste indicare l’ordine delle funzioni?

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Ecco come si fa: tramite le due lettere centrali sappiamo che le funzioni primaria e secondaria sono la sensazione (S) e il sentimento (F), come nell’ESFJ. Però non sappiamo quale sia primaria e quale secondaria. Dalla quarta lettera, la P, apprendiamo che ad essere proiettata all’esterno è la funzione percettiva, la seconda lettera, la Sensazione estroversa. E grazie alla prima lettera, una E, sappiamo che la funzione primaria è quella estroversa: proprio la sensazione, insomma! Mentre il Sentimento, introverso – la secondaria ha orientamento opposto alla primaria – è secondario. La funzione terziaria è l’opposta del Sentimento introverso, ovvero il Pensiero estroverso. E la repressa è l’opposta della Sensazione estroversa, ovvero l’Intuizione introversa. Funzione ESFJ ESFP Dominante Sentimento estroverso Sensazione estroversa Secondaria Sensazione introversa Sentimento introverso Terziaria Intuizione estroversa Pensiero estroverso Repressa Pensiero introverso Intuizione introversa Col tempo imparerete a padroneggiare con maestria questo sistema effettivamente macchinoso e a ricavare al volo le funzioni a partire dalla sigla o la sigla a partire dalle funzioni. Ma come? La funzione secondaria deve avere orientamento (introverso o estroverso) opposto alla dominante? Una persona non può averne due introverse o due estroverse di sèguito? Può, ma è una forma patologica che nel linguaggio MBTI è definita loop. Succede quando la funzione terziaria diventa piú “potente” della secondaria, per cosí dire, e la scavalca. Cosí una persona che abbia il Pensiero estroverso e l’Intuizione estroversa sopra ogni cosa non è ENTx, bensí ESTJ con il loop. Piú avanti verranno chiarite le dinamiche per ogni singolo tipo. E perché non può avere due funzioni giudicanti orientate in modo estroverso, come Te e Fe, oppure due percettive introverse, come Ni e Si? Perché entrano in contraddizione tra di loro: non si può organizzare l’ambiente esterno ponendo come obiettivo l’armonia sociale (Fe) e contemporaneamente l’efficienza pratica (Te); non si può organizzare un sistema di credenze basandosi su ciò che è vero (Ti) o su ciò che è morale (Fi), poiché la verità non ha riguardo per la morale né la morale per la verità; non si possono considerare gli input esterni per come sono in sé stessi (Se) e dandogli valore in base a come si collegano a ciò che è altro da loro (Ne); e non si possono catalogare le informazioni interne in base all’esperienza passata e solida (Si) e al continuo cambiare punto di vista scollegandosi dal resto (Ni). Nel prossimo capitolo saranno descritte queste funzioni tanto nominate ma rimaste sconosciute fino ad adesso.

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Le funzioni Le funzioni sono, come già detto, otto. Quattro introverse e quattro estroverse, quattro percettive e quattro giudicanti; ognuna ha la sua opposta e ognuna si esprime in modi differenti. Dopo che le avrete comprese e avrete cercato di capire come agiscono in voi e nelle persone che conoscete, imparerete a notarle molto spesso nelle azioni, nelle parole, nei pensieri di tutti.

Le funzioni percettive Anche qui mi avvalgo di una metafora per aiutare una comprensione iniziale delle funzioni: nella fattispecie, delle quattro percettive: le Intuizioni estroversa e introversa, le Sensazioni estroversa e introversa. Immaginiamo di avere una serie di luci spente disseminate per una stanza; le luci rappresentano la conoscenza, i fattori, gli stimoli che possono essere percepiti (quando accesi). La Sensazione estroversa è la funzione basata sugli stimoli diretti, immediati. Possiamo pensare che nel momento in cui una di queste luci si accende chi ha Se dominante o secondaria sappia come fiondarsi velocemente vicino alla luce e usufruirne. Fuori di metafora, la Sensazione estroversa sa come sfruttare al meglio qualsiasi opportunità velocemente, in modo pratico. Un mio amico riporta una conversazione con un ESTP: avendogli proposto di immaginare una situazione utopica, l’ESTP rispose: «È reale?» «No» «C’è possibilità che si realizzi?» «No» «Allora non mi interessa». Chi ha Se dominante (ESTP ed ESFP) tipicamente riesce nei concerti di spiaggia a salire sul palco e cantare; coinvolge gli altri in attività come il ballo, il canto, lo sport, la cucina; ama gli animali, i bei paesaggi, i colori e le sensazioni vivide, il movimento, il rischio, il brivido. E tenderà a non pianificare molto: tornando nella metafora possiamo immaginare che finché questa luce rimarrà accesa questo tipo continuerà a starci, come un insetto attratto dal fuoco. Berlusconi è ESTP, quindi con Se dominante. Per chi fosse informato sulla sua entrata in politica e sulle successive continue leggi ad personam che hanno modificato l’intera giustizia italiana per rimandare i processi di mese in mese fino alla prescrizione, appare chiaro come abbia agito ogni volta seguendo le possibilità del momento e senza una attenta pianificazione del futuro – e ciononostante a cavarsela sempre! Notate inoltre come Berlusconi ami gli scherzi, abbia lavorato come musicista in crociera da giovane e sia sempre cosí vitale e socievole. Chi ha la Sensazione estroversa, in particolare dominante o secondaria, è molto presente nel mondo fisico, e si vede. Si muove in modo coordinato, nota i dettagli. Tempo fa avevo identificato un compagno di classe come ESFP e mi chiedevo come mai la Se si esprimesse soltanto con l’amore per i panini e perché non sembrasse particolarmente coordinato. In gita poi l’abbiamo visto prendere il microfono in mano al ristorante e cantare davanti a tutti, e in un pub ha ballato in modo estremamente sciolto con delle perfette sconosciute. Molti di coloro che hanno la Sensazione estroversa dominante parlano, raccontano, narrano episodi spesso arricchendoli di dettagli, di colore, con gesti ed enfasi. Chi ha la Sensazione estroversa parlerà spesso di volersi godere ogni attimo della vita, unico ed irripetibile. Un ISFP scrive:

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È questo, quello che voglio: il sole che brucia sulla pelle, il vento che attraversa le ossa. Vivere a pieno la giovinezza, non sprecare nemmeno un momento; morire senza rimpianti e privo di rimorsi. È questo, quello che voglio: l’erba che spunta dalla terra bagnata. Saper cogliere tutto da questo periodo, invecchiare e voler tornare giovane; non essere mai soddisfatto, desiderare sempre di più. È questo, quello che voglio: energia infinita che scorre. Divertirmi, senza pensare al domani; litigare ridere scherzare, dimenticare. È questo, quello che voglio: respirare la vita. Superare le perdite; correre senza fermarmi, ignorando la meta. È questo, quello che voglio: lasciarmi trasportare dal tempo. Ingannare il dolore; concludere la mia vita su un letto di gloria. La Sensazione introversa non si basa sugli stimoli immediati, bensí sul “passato”, per cosí dire. Torniamo alla metafora delle luci. Chi ha Si si impegnerà con gran dedizione ad accendere una luce, dopodiché passerà ad una vicina e la accenderà. Poi, potrà farlo con una terza, e cosí via. Questo tipo sa che potrà sempre tornare indietro e troverà le luci ancora accese, potrà fare affidamento su di esse. Il percorso acceso sarà come un collegamento in serie, per chi ha delle basi minime di circuiti elettrici. Se una delle luci precedenti venisse a mancare, anche tutte quelle successive si spegnerebbero. I Si apprezzano la stabilità, sono molto attenti ai minimi dettagli e pratici: sanno come fare le cose e preferiscono concentrarsi su una cosa alla volta per acquisirne esperienza piuttosto che fare tanto e male. Un mio insegnante ISTJ (quindi con Si dominante) ripete spesso che «Siamo nani sulle spalle di giganti», intendendo che la conoscenza di cui disponiamo attualmente è frutto di millenni di pensiero ed esperienze di chi ci ha preceduto e di cui possiamo disporre. Punta spesso inoltre sul ripensare costantemente a ciò che ci è successo in passato per poterlo valutare con occhi nuovi e trarne il meglio. Una mia insegnante ISFJ insiste sui regolamenti e i dettagli in modo quasi ossessivo, facendo attenzione che tutto sia come da manuale. Mio padre, ISTJ, mi ha consigliato un libro intitolato Vivere per raccontarla insistendo sul fatto che la propria vita viene vissuta allo scopo di poterne fare tesoro, e si stupisce spesso di come io possa dimenticarmi le cose «facilmente» (almeno rispetto a lui). Un mio conoscente ISTJ conosce a menadito le storie e i dettagli di tutti i Final Fantasy. Il difetto di Si, quando dominante, può essere

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il non riuscire ad uscire dagli schemi e dalla propria esperienza per accettare qualcosa che ci è estraneo. Spesso i Si sono stereotipati come persone attaccate alla tradizione e all’autorità, ma non è necessariamente vero: sono attaccati a degli schemi ben precisi che costituiscono la loro esperienza. Potrebbe essere qualcosa di tradizionalista, ma anche di anarchico e libertino (a parole): quello che conta è l’approccio. Sono dei collezionisti, amano conservare oggetti che rimandano la loro memoria a eventi passati. L’Intuizione estroversa si caratterizza per non essere tanto interessata ai fatti in sé quanto alle possibilità che questi offrono. Nella metafora delle luci, chi ha Ne potrebbe collegare tante luci l’una all’altra in modo particolare per poi accenderle tutte insieme creando effetti e colori particolari. Dopodiché può staccare i fili e ricollegarli in modo diverso con altre luci per ottenere altri effetti ancora differenti. Le luci, le informazioni insomma non si accendono da sole, ma hanno valore in quanto collegate ad altre. Chi ha Ne ama le novità, e adora unire cose che apparentemente non sono correlate in modo brillante. Ama scoprire e inventare. È la funzione del brainstorming, per cui si prendono tante cose e si mettono insieme; permette di improvvisare, di essere intraprendenti, di sentirsi senza limiti. Un ENFP scrive come motto su Facebook: «You have no limits, just do it!» (Non hai limiti, fallo e basta!). In Death Note, nel primo episodio, Kira chiede allo Shinigami Ryuk, un ENTP, per quale motivo egli abbia gettato nel mondo degli umani un quaderno in grado di uccidere le persone di cui viene scritto il nome, dandogli cosí tanto potere. Ryuk risponde: «Pensi che ti abbia scelto perché sei particolarmente intelligente? Non è cosí: l’ho fatto perché mi stavo annoiando.» Come potete vedere, Ne ha sempre bisogno di novità e di provare a mettere insieme cose diverse (quaderno della morte + umani) per vederne le conseguenze. C’è una metafora carina che sarà ripresa successivamente nel descrivere gli NT, in cui l’ENTP con la sua Ne dominante per giocare a scacchi vorrebbe poter reinventare le regole ad ogni mossa per poter fare una bella partita. Sono molto apprezzati anche i giochi di parole: memorabile quando dissi «Susanna è tra i miei amici su Facebook» e un amico INTP mi rispose: «Susanna è tre maniaci su Facebook?!?». Essendo anche io INTP (Ne secondaria) ridemmo semplicemente immaginando questa Susanna con tre profili falsi per adescare minorenni. Un compagno di classe ENTP fa spesso scherzi di questo tipo, e una volta ha detto: «Se volessi prendere un cane, dovrebbe essere un dobermann oppure due levrieri»; era divertente il fatto in sé che avesse detto «un cane» e invece si trattasse di due levrieri, perché «uno è da barboni». Oscar Wilde, ENTP, fa enunciare spesso ai suoi personaggi aforismi che, se analizzati, non significano nulla. Ne Il razzo illustre un personaggio chiede ad un altro che diavolo abbia mai detto, e questi risponde: «Mi piace sentirmi parlare. È una delle cose che mi divertono di più. Spesso sostengo lunghe conversazioni con me stesso e sono così intelligente che a volte non capisco nemmeno una parola di quello che dico.»

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Il difetto principale di Ne, specie se dominante, è che la persona tenderà a sperimentare continuamente, ad avere anche idee efficaci ma dopo poco si stuferà e passerà ad altro, senza mai ottenere ciò che potrebbe. Ultima, l’Intuizione introversa è la funzione piú rara e piú strana. Ce l’ha come dominante solamente il 2-3% circa della popolazione. La metafora delle luci forse si presta poco a Ni, ma proverò comunque: immagino che chi la usi tenti di modificare l’angolo di osservazione e ad accendere e spegnere alternativamente le luci per capire quale sia la migliore quantità e qualità e sistemazione della luce possibile. Questa funzione è opposta alla Sensazione estroversa. Come potete notare dalle descrizioni precedenti, Ne e Si si oppongono perché una si basa sulle novità e sui collegamenti e l’altra sul passato, il sicuro, solido. L’opposizione della Sensazione estroversa, che vive sul momento e prende le cose per come sono adattandosi facilmente, è una funzione che fa credere che le cose non siano come sembrano. Dietro le apparenze può esserci qualsiasi cosa, e tutto deve essere guardato da tutti i punti di vista possibili prima di essere accettato. Immaginiamo un labirinto: l’Intuizione estroversa tenderà a provare tutte le strade per capire quali non funzionano e poi arrivare all’uscita. Chi ha Ni invece non ha intenzione di entrare in un labirinto e di fare strade sbagliate: potrebbe prendere un elicottero e guardare dall’alto, cambiare punto di vista e vedere quindi tutte le strade e sapere anche qual è quella giusta. Il difetto, specie se Ni è dominante e Se è repressa, è che la persona poi rimanga a contemplare il labirinto dall’alto e ritenga ancora non abbastanza sicuro l’entrarci. Fuor di metafora, i Ni vogliono la perfezione e spesso si precludono di vivere sul momento poiché qualcosa potrebbe non essere come hanno pianificato. I Ni hanno spesso la capacità di arrivare là dove altri non arrivano; i mistici, i santi, i profeti sono spesso stati con la Ni dominante. Riescono a conciliare ciò che appare contradditorio ma che non lo è ad un livello superiore. Sembrano avere la capacità di predire il futuro, poiché gran parte del loro tempo è passato considerando tutte le possibili implicazioni di ogni cosa. Si fidano ciecamente delle loro visioni. Un amico INTJ ha scritto sul suo astuccio: «Change your perspective: where there’s a will, there’s a way» (Cambia la tua prospettiva: dove c’è la volontà, c’è una via). Molti, soprattutto INFJ, sentono che i singoli eventi di questo mondo non abbiano valore in sé stessi ma nascondano un profondo significato universale. Platone con il mondo delle idee, Hegel con lo Spirito, Schopenhauer con la Volontà, Jung con gli Archetipi erano tutti INFJ. La canzone L’osservatore, l’osservatore ₁ dei Uochi Toki dà un buon esempio di cosa è la Ni (come in genere tutta la loro produzione). Eccone alcune frasi: Mi sveglio, percepisco lo spazio intorno a me, come la mia stanza da letto, pavimento tavolo finestra tetto. È una visione rassicurante. Io sono una persona pedante: per quante volte guardi la stessa immagine, questa non passa inosservata. È un’abitudine consolidata: osservo la realtà che tu dai per scontata come Monet con la Cattedrale di Rouen in diversi momenti della giornata. Mi sveglio, esco di casa. Noto particolari nuovi anche se faccio sempre la stessa strada. È un’abilità innata: si chiama “percezione”, e alle altre persone non credo sia stata donata. La verità è che avrei bisogno di essere immortale al solo scopo di osservarvi.

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Mi sveglio, e sono l’unico a vedere la realtà con tutta questa limpidezza, senza relativismo – quindi mi sbaglio, perché sono il solo a pensare che la realtà sia una sola, e ciò che tende a differenziare la visione è l’immaginario proprio delle singole persone. Mi sveglio, ricordo ogni mia proiezione su quello che potreste pensare. Ormai gli alberi e le case non hanno più niente a che fare col vivere immersi nel reale. Cerco di mantenere separate le due sfere, anzi!, la figura sfera del reale e il frattale a spirale dell’immaginario che possiedo e che una volta aperto dai vostri inutili quesiti si sovrappone di prepotenza ai miei discorsi più sensati. Comincio a vedere cose che non esistono. Sto vivendo un’esperienza intracorporea, oppure sto solo immaginando di viverla? Che differenza fa? Ti sarà sempre più difficile separare il piano immaginario da quello pratico. Quindi fai in modo che si permeino, che si permutino, che collassino Nascoste nelle frange invisibili del caso, in un presente che non può essere toccato. Chi ha Ni si trova a suo agio tra le sue visioni e non sente il bisogno impellente di spiegarle o raccontarle, poiché potrebbero non essere comprese, oppure si rovinerebbero se entrassero a far parte dell’imperfetto mondo reale. Per questo possono parlare in codice o con enigmi inafferrabili, senza poi spiegarli. Molti dei Ni che conosco tendono anche, quando raccontano qualcosa, a omettere dettagli quasi senza rendersene conto, dicendo cose come: «E poi tizio mi ha detto blabla, e io ho risposto blabla» senza che questo «blabla» venga spiegato. A volte chiedendo di essere piú esaustivi ho ricevuto come risposta che non avevano voglia di stare a spiegare tutto, perché tanto nella loro testa c’era. Al contrario Ne sente il bisogno di raccontare e spiegare, un bisogno quasi irresistibile: chi ha Ne non sopporta di tenere nascosto qualcosa, e se parla per enigmi è solo per la loro bellezza e successivamente spiega di che si tratta per poter condividere la genialità di certi collegamenti con gli altri e trarne miglioramenti. Io, INTP, fatico a tenere segreti, e spesso quando mi viene un’idea e voglio scriverla ma sono in giro continuo a tornarci con la mente perché ho bisogno di tornare a casa e scrivere, raccontare. Una conoscente ENFP racconta sul pullman i fatti suoi con voce squillante, cambiando argomento ogni due secondi e coinvolgendo altre persone con facilità. Con questa veloce disamina delle quattro funzioni percettive ora dovreste averne un’idea di base sufficientemente dettagliata da cercare di capire quali vi appartengono. Ci sono due possibilità: che una funzione sia dominante e l’altra repressa, e dunque è estremamente semplice capire quale delle quattro sia vostra; oppure che ne abbiate due al secondo e terzo posto, e quindi non le sentirete cosí fortemente come nel primo caso. Inoltre non essendo represse, sarete in grado di utilizzarle entrambe nonostante opposte, pur preferendone leggermente una. Se avete Se dominante, potreste essere ESFP o ESTP. Se avete Si dominante, potreste essere ISFJ o ISTJ. Se avete Ne dominante, potreste essere ENFP o ENTP.

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Se avete Ni dominante, potreste essere INFJ o INTJ.

Se avete Se secondaria, potreste essere ISFP o ISTP. Se avete Si secondaria, potreste essere ESFJ o ESTJ. Se avete Ne secondaria, potreste essere INFP o INTP. Se avete Ni secondaria, potreste essere ENFJ o ENTJ. Se avete come dominante una funzione percettiva introversa (ISxJ, INxJ) siete nel gruppo degli Strateghi: Queste persone hanno una visione del mondo molto forte, una percezione personale e soggettiva su come il mondo funziona e come dovrebbe funzionare. È come avere un’agenda interiore che serve per le informazioni interne. La funzione Si fornisce una visione del mondo basata sulla storia e la memoria di come le cose sono state nel passato della persona, e il suo scopo è di rendere il presente consono a questa immagine passata. La funzione Ni fornisce una visione del mondo basata sugli schemi e le leggi di come le cose avverranno in futuro, e il suo scopo è di far sí che il presente si conformi a questo modello futuro. Quando avviene un evento nel tempo presente, queste persone devono controllare nella loro visione del mondo per capire cosa stia succedendo e come procederà. Queste persone si concentrano sulla pianificazione nel loro io interiore, per raggiungere la perfezione. Se avete come dominante una funzione percettiva estroversa (ESxP, ENxP) siete nel gruppo degli Esploratori: Queste persone si adattano facilmente e usano la funzione dominante per prendere le informazioni cosí come arrivano. Cavalcano l'onda dei dati che arrivano, anziché cercare di dirigerli. La funzione Se utilizza informazioni oggettive date dai cinque sensi. Ne prende informazioni basate su collegamenti, schemi, possibilità, tendenze che compaiono in tempo reale. Quando succede qualcosa nel presente, Ne vede quali potrebbero esserne gli sviluppi. La funzione secondaria determina come queste informazioni vengono poi processate e utilizzate.

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Le funzioni giudicanti Dopo aver raccolto le informazioni con le funzioni percettive, l’individuo deve processarle, lavorarle e rifinirle in modo da ottenerne un risultato: e questo avviene con le funzioni giudicanti del Pensiero e del Sentimento. Il Sentimento introverso considera ciò che è importante e di valore. Fa da filtro alle informazioni prendendo ciò che è morale, giusto, voluto, in cui è positivo credere. È un continuo soppesamento delle situazioni della vita, in cui si sente se hanno un’essenza pacifica, armonica oppure conflittuale. Permette di conoscere quando le persone mentono o se sono fondamentalmente buone; è come avere un senso interno dell'essenza di una persona o un'idea notando ogni singola sfumatura emotiva. Un INFP spiega come avviene questo processo: I miei valori e sentimenti sono come una costruzione, una struttura di affetti che dà forma alla mia visione del mondo. Interiormente amo alcune cose, ho una repulsione per altre. I miei valori formano dei blocchi di diversa importanza, in base alla forza con cui li sento; e scopro sempre di piú sulla struttura man mano che cresco, capendo cosa dovrei cambiare per migliorarla. I Fi hanno un altissimo senso morale personale e sono molto sensibili a incoerenze nel loro ambiente tra ciò che viene detto e ciò che viene fatto. Promesse non mantenute su qualcosa a cui danno valore li mettono in allarme e potrebbero seriamente arrabbiarsi. I Fi sono tipicamente gentili, sensibili al dolore altrui e senza tregua nel cercare di trovare felicità, equilibrio e pienezza in loro stessi per essere adeguati ad aiutare gli altri. Sono profondamente empatici, spesso mentalmente aperti, introspettivi, flessibili e comprensivi. Hanno capacità di ascolto, sono interessati e ispiratori: ispirano gli altri ad essere se stessi. Si focalizzano sul positivo che c'è negli altri, talvolta sottovalutando i difetti. Sono intensi e appassionati, convinti che ogni persona sia unica e irripetibile e che le norme sociali andrebbero seguite solo se non ostacolano l'espressione e lo sviluppo individuale. Le scelte morali non derivano da leggi o obbligazioni sociali, ma dall'esperienza soggettiva di esseri umani. Vogliono affermare sia la loro che l'individualità altrui. Un uso maturo di Fi dà la capacità di comprendere a fondo i bisogni altrui; un uso immaturo li rende convinti di essere unici e speciali, gli unici ancora sensibili in un mondo sempre piú degradato e che nessuno può capire la loro profonda interiorità. Tendono al comportamento passivo-aggressivo (distaccarsi da ciò che può portare a conflitti) e al vittimismo. Ecco un esempio di discorso fatto da un conoscente ISFP: Nel mio privato comunque leggo un sacco, approfondisco, creo, scopro… il problema è che se io chiedo al professore di biologia qualcosa su come potrebbe una pianta comunicare mentre stiamo parlando di come funzionano i pollini mi dice «quello non lo so», «domanda inutile, non ci interessa». Ti faccio presente che questa è una metafora che va oltre la scuola. In quel periodo tutto diventa "fuori dal programma" e non c'è proprio nessuno del "mondo di fuori" che sia disposto a risponderti.

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Poi l'università, ottimissimo ambiente in cui nel XX secolo gli esempi che ti fanno sono tutti rivolti a "quando un cliente" o "quando devo completare questo sistema" a prescindere dalle facoltà (ho ascoltato diversi professori). Pensa che quando sono andato ad ascoltare un professore in una delle sue prime lezioni di scienze naturali ho sentito il "perché si studia scienze" e dalla sua bocca sono uscite solo cose come «perché la tecnologia possa progredire in funzione della società» o «perché la scienza è alla base della vita quotidiana». Mi viene da pensare che Charles Darwin avrebbe detto forse «perché i fringuelli sono interessanti» o che Eisenberg avrebbe detto «perché è divertente vedere quanto sia difficile essere umani». Ci insegnano solo cose che danno un guadagno... e non solo a scuola: i genitori ci tolgono i giocattoli da bambini perché così "possiamo crescere" e dedicarci, essendo diventati macchine complete, a cose "più utili" che non sarebbe una cosa stupida... se non implicasse sacrificare noi stessi. E poi cresci e fai valere i tuoi diritti... perché un uomo deve vivere i diritti ed "essere se stesso" fingendo di avere uno straccio di libertà... e poi l'amore... che è "siamo una coppia", "siamo insieme" e non più cose vere come un'avventura fianco a fianco, provare a fare il pane assieme, nuotare, scriversi lettere ecc... e poi si attende la morte, perché le creature umane non possono fare altro che aspettarla, che avere un lavoro e poi, soddisfatti, andare in pensione. Un altro ISFP scrive: Quello che cerco, negli occhi della gente, non è la semplicità. Voglio qualcuno che sia pazzo, esplosivo, che non si fermi davanti alla prima difficoltà. Non voglio la perfezione: chiedo solo il massimo da ogni persona. Non mi sembra di esagerare. Cosa siamo realmente? Quello che ci piace o quello che vogliono gli altri? Quello che provo ad essere è il vero io: me ne frego dei limiti, dei giudizi e delle opinioni altrui. Essere giusto, per me stesso. Stare bene con me e non con la folla. Vesto per piacermi, non per piacere. Mi atteggio per essere, non per sembrare. Sicuramente in questa società è fondamentale come appariamo, ma non deve essere più importante di quello che siamo realmente. Il Pensiero introverso cerca di chiarire le definizioni per avere una maggiore precisione. Spesso sanno trovare la parola giusta per esprimere un'idea concisamente, dritta al punto. Usare Ti è come avere un senso interno delle qualità essenziali di qualsiasi cosa, notando le distinzioni che la rendono qualcosa anziché qualcos'altro e dandole un nome. Ti cerca i princípi su cui le cose si basano e poi fa valutazioni in accordo con questi princípi controllando che la realtà sia in accordo con essi. Ti vuole estrarre dall'apparente caos del mondo le verità universali che forniscono la struttura logica su cui fondare la conoscenza. I Ti sono spesso oggettivi, impersonali, molto coinvolti nella risoluzione di problemi. Rigorosi nei pensieri e nell'analisi, si approcciano alle persone e agli eventi come osservatori distaccati, col

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desiderio di arrivare alla verità piú precisa possibile. I Ti non prendono le critiche costruttive e i disaccordi sul personale: permettono di raggiungere una maggiore conoscenza. Ti analizza e categorizza: è un processo interiore di ragionamento pieno di categorie, sottocategorie, sotto-princípi di princípi generali, ecc. Spesso prendono idee o cose da parte, e le analizzano in astratto per capire come funzionano "in sé". L'analisi consiste nel cercare contraddizioni, e soluzioni che risolvono il problema con il minor sforzo e il minor danno possibile. Sono curiosi e capaci di spiegare problemi politici, economici e tecnologici: si divertono molto a spiegare tutti i fattori. Cartesio e Kant erano INTP, con Ti dominante. Cartesio si ritirò dal mondo per poter pensare da solo e fondare la conoscenza su qualcosa di assolutamente certo, poiché solo in quel modo la conoscenza poteva essere valida (Cogito ergo sum). Kant si interrogò addirittura sul valore della conoscenza umana e i limiti che questa ha, facendo una critica della ragione stessa, sempre usando la ragione. Molti INTP tendono al determinismo e al riduzionismo (considerando ogni evento in termini di cause ed effetti a livello atomico), all’ateismo fondato su una ben precisa critica ai fondamenti logici della fede. Un grande difetto di Ti, quando dominante, è che si tende a considerare valido solo ciò che può essere giustificato logicamente e a svalutare i sentimenti, le convenzioni sociali, e a sentirsi a disagio a mostrare entusiasmo. Sia io che altri conoscenti INTP e ISTP abbiamo avuto fasi della vita in cui abbiamo sentito la necessità di smontare razionalmente ciò che ritenevamo inconsistente per far capire agli altri “la verità”. I seguenti aforismi sono quelli che ho da anni scritti nelle citazioni preferite su Facebook: dopo aver scoperto di avere il Pensiero introverso dominante mi sono reso conto del motivo. «Il problema della democrazia è che il voto degli stupidi vale quanto quello degli altri.» «L'intelligenza è forse l'unica ricchezza ad essere stata distribuita equamente, infatti nessuno si lamenta di averne meno degli altri» ~ Anonimo ~ «Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana. Ma sull'universo ho ancora qualche dubbio.» ~ Albert Einstein ~ «Meglio tacere e far credere di essere stupidi piuttosto che aprir bocca e togliere ogni dubbio.» ~ Oscar Wilde ~ «Se un milione di persone crede ad una cosa stupida, la cosa non smette di essere stupida.» ~ Anatole France ~ «Ogni volta che la gente è d’accordo con me, provo la sensazione di avere torto.» ~ Oscar Wilde ~ «Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente.» ~ Oscar Wilde ~

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«Chi riesce a dire con venti parole ciò che può essere detto in dieci, è capace pure di tutte le altre cattiverie.» ~ Giosuè Carducci ~ «Le grandi masse sono più propense a cadere vittime di una grande bugia piuttosto che di una piccola.» ~ Adolf Hitler ~ «La religione é un narcotico con cui l'uomo controlla la sua angoscia, ma ottunde la sua mente» ~ Sigmund Freud ~ Il Sentimento estroverso si connette con gli altri. Dà un desiderio di unione (o di non-unione) con gli altri ed è accompagnato da evidenti espressioni di calore o dispiacere. Trova un terreno di accordo con l'interlocutore. Le forme corrette per ogni situazione, non importa quanto sia carica di tensione. I Fe tipicamente irradiano bontà ed entusiasmo. Sono ottimisti in generale sul potenziale umano e la vita: vogliono concentrarsi sull'armonia. Fe considera gli altri e il gruppo, e cerca di conciliare i suoi bisogni con i valori e i sentimenti del gruppo. È accomodante con gli altri e decide se qualcosa è appropriato o accettabile per gli altri. Le aspettative sociali sono tenute in gran considerazione: ridere quando gli altri ridono, essere corretto, gentile, amichevole, tentare di far sí che anche gli altri si comportino cosí. Se devono dire qualcosa di spiacevole, tentano di inserirlo in un contesto di positività generale. Valori come la famiglia, gli amici, i compagni sono simboli dell'alleanza tra le persone, organizzati secondo gradi di importanza. I Fe si adattano a ciò che le categorie piú importanti ritengono di valore. Sanno cosa le persone sanno fare bene, cosa li fa divertire, i loro bisogni e li realizzano anche mettendo in contatto tra loro le persone. Sono leali e si aspettano lealtà. Esprimono supporto, gratitudine, incoraggiamento. In negativo, Fe può portare a riporre troppa importanza in ciò che il gruppo ritiene giusto e quindi al conformismo e ad accettare le aspettative sociali anche a scapito della propria personalità. Un amico ESFJ cita su Facebook una poesia di Brecht: Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare. Martin Niemöller. Emerge il grande valore dato alla lealtà e alla cooperazione tra le persone, e ai danni che ne derivano se questa lealtà viene a mancare. Un ENFJ scrive invece citando Renato Zero:

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«Ma che uomo sei se non riprendi un barattolo di vernice insieme a me e ricominciamo a dipingere questo mondo grigio» Fe e Ti si sopprimono a vicenda: per essere devoti ai sentimenti e alle esigenze altrui bisogna ignorare la propria logica personale. Il Pensiero estroverso ama le sfide, specie quelle che portano a miglioramenti tangibili nella produttività, nell'efficienza o nel profitto. Sono diretti, trovano il percorso piú veloce per arrivare da ciò che è a ciò che deve essere. Usare la loro competenza, la logica e il senso dell'ordine li soddisfa. Trovano la competizione stimolante e divertente. Sono molto schietti e onesti su quasi tutto ciò che non gli piace, lo dicono apertamente, quasi senza tatto, e si aspettano che anche gli altri lo facciano. Vanno dritti al punto. Calcolano, pianificano, quantificano, amano prendere decisioni, controllare le cose, valutare l'efficienza e le decisioni: sono a loro agio in posizioni di leadership e accettano facilmente le responsabilità. Sono sistematici, organizzati, sanno strutturare l'ambiente e le idee con tabelle, grafici e tutto ciò che serve. Eccellono nell'implementare le idee, nell'orchestrare, trovare risorse, coordinare. Sono rigorosi, e il loro rigore ha la precedenza sui bisogni personali propri e altrui. Te è interessato alle conseguenze delle azioni, controllando che tutto funzioni come deve. Riporta la gente ai fatti e alla realtà: i Te sentono che alcuni principi di ordine e stabilità sono oggettivamente veri. La verità spesso non è tanto verità scientifica quanto utilità pratica. Talvolta possono sembrare dispotici e insensibili. Un conoscente ENTJ ha scritto una tesina d’esame su Il controllo delle menti tramite la propaganda politica. Un motto apprezzato da lui e da un mio professore ISTJ è l’hegeliano «Ciò che è reale è razionale, ciò che è razionale è reale». Sono inclini a svalutare l’idealismo, le utopie che poco hanno a che fare con la realtà. «Il fine giustifica i mezzi» è un motto in stile Te. Un mio ex-compagno di classe ESTJ faceva polemica con l’insegnante di inglese ogni poco tempo sostenendo che l’inglese fosse inutile, tanto piú studiandone la letteratura. Un insegnante ISTJ insiste che la filosofia stessa sia importante in quanto è concretamente utile per la nostra vita: chiedendogli delucidazioni su questioni teoriche, ha detto che se non fanno differenza sul piano pratico, sul piano etico/morale non è importante occuparsene. Una citazione di un ENTJ è: «L’istruzione è l’arte di rendere l’uomo etico.» Un conoscente ESTJ scrive su Facebook come citazioni: «L'Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di imprenditore. Qui ho appreso la passione per la libertà. Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica perché non voglio vivere in un Paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo a un passato politicamente ed economicamente fallimentare.»

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«I tre più gravi errori: - perdere tempo; - preoccuparsi per gli altri; - discutere col prossimo.» Te e Fi si sopprimono vicendevolmente: i valori individuali devono essere ignorati se si deve obbedire al protocollo standard e all'organizzazione pratica. Se avete Fi dominante, potreste essere ISFP o INFP. Se avete Ti dominante, potreste essere ISTP o INTP. Se avete Fe dominante, potreste essere ESFJ o ENFJ. Se avete Te dominante, potreste essere ESTJ o ENTJ. Se avete Fi secondaria, potreste essere ESFP o ENFP. Se avete Ti secondaria, potreste essere ESTP o ENTP. Se avete Fe secondaria, potreste essere ISFJ o INFJ. Se avete Te secondaria, potreste essere ISTJ o INTJ. Se avete come dominante una funzione giudicante introversa (IxxP), appartenete al gruppo degli Individualisti: Queste persone hanno come una bussola interna, e le informazioni sono processate con valori o logica personali. La bussola reagisce alle informazioni con un processo di "risonanza". Ragionano facendo attenzione se la psiche gli dice che sono d'accordo o meno con una certa informazione. Reagiscono e si interfacciano alle informazioni in tempo reale. Ti andrà in risonanza allineando le informazioni alla sua forte logica, e le rigetterà se non superano il vaglio. Fi andrà in risonanza allineando le informazioni ai suoi valori personali, e le rifiuterà se non concordano. Sia Ti che Fi hanno una reazione schifata e disgustata quando entrano in contatto con informazioni con cui sono in disaccordo, e sapranno esattamente perché non concordano e in che punti. Queste persone sono molto riflessive e traggono la maggior parte della loro energia modellando la loro logica o i loro valori interni. Si sentono in sintonia con gli altri individualisti che hanno una "bussola" sintonizzata come la loro. Si trovano a loro agio a modellare il proprio sistema di credenze, ma la funzione repressa, la giudicante estroversa, è quella che serve per modificare, dirigere le bussole altrui, per cosí dire. Per questo non riescono ad essere autoritari (cosa che li mette estremamente a disagio) e tendono ad avere un’ideale di società per cui ognuno lascia agli altri la libertà di essere ciò che vuole senza attriti e conflitti. Il conflitto, l’aggressione sono fonte di grande stress e dispendio energetico. Gli individualisti eccellono quando bisogna preservare la pace e l’armonia esterna, si adattano facilmente. Nel conflitto invece si trovano a disagio, tendono ad evitarlo e trovare modi per distrarsi piuttosto che affrontare le proprie paure.

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Se avete come dominante una funzione giudicante estroversa (ExxJ), appartenete al gruppo dei Promotori: Queste persone sanno come inserirsi in strutture e organismi oggettivi ed esterni. Si focalizzano sulle dinamiche. Fe si focalizza sulle dinamiche sociali, su come ciascuno si sente, su come far sentire gli altri in un altro modo. Te si focalizza sulle dinamiche pratiche, su come funziona un sistema e come si può dirigere la gente a operarvi. Queste persone sanno articolare molto bene i loro pensieri e i loro sentimenti, strutturandoli in un linguaggio comune. Articolare pensieri e sentimenti è il modo per chiarirli a sé stessi: iniziano dando le loro prospettive agli altri, e poi quando ricevono un feedback controllano dentro di sé per capire come mai hanno ricevuto la reazione che hanno ricevuto. Solo quando hanno capito esprimono un altro pensiero o sentimento.

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Come rapportarsi ai vari tipi Chiaramente ogni persona ha esigenze uniche e individuali che sta alla vostra empatia e intelligenza comprendere e rispettare. Esistono però delle regole di base che è molto utile utilizzare quando state cercando di trasmettere delle informazioni ad una persona e conoscete il suo tipo, per ottenere un risultato migliore. Per farla breve, le quattro modalità sono suddivise in base al fatto che vi stiate rivolgendo ad un SF, un NT, un ST o un NF. Eccole elencate: Come rapportarsi agli SF (Gli Artisti)  Ascoltateli attentamente, dando loro il vostro tempo e la vostra dedizione  Siate caldi, amichevoli e caritatevoli  Date loro informazioni sui fatti ma usando un tocco personale: ad esempio potreste di tanto in tanto ricordare loro ciò che gli avete già detto  Cercate armonia nell’interazione, trovate punti di accordo  Fornite informazioni pratiche ed esempi  Parlate di casi simili successi ad altre persone  Spiegate ogni opzione chiaramente lasciando il tempo per decidere Come rapportarsi agli NT (I Razionali)  Rispettate la loro intelligenza e il bisogno di capire a fondo  Mostrate di essere competenti e che vi tenete aggiornati su ciò che state dicendo  Non aspettatevi una relazione interpersonale: questa eventualmente nascerà dopo che vi sarete mostrati competenti  Rispondete alle domande in modo onesto e aperto, senza nascondere nulla  Mostra varie opzioni coinvolgendoli nelle decisioni  Ascolta le loro idee e chiedi prima di dare suggerimenti Come rapportarsi agli ST (I Pratici)  Date fatti concisi, con scalette per punti come questa  Siate diretti, onesti e realistici  Siate competenti e fate molta attenzione a tutti i dettagli  Presentate informazioni in modo logico, senza tanti fronzoli  Aspettatevi molte domande tecniche  Abbiate specifici dati su varie opzioni e presentateli tutti Come rapportarsi agli NF (Gli Idealisti)  Trattateli con rispetto, coinvolgeteli nelle decisioni e valutate la loro prospettiva  Siate onesti, gentili e sinceri  Ascoltate e apprezzate le loro preoccupazioni  Fornite una visione di insieme della soluzione, senza perdersi in troppi dettagli  Cercate di conoscerli come persone  Siate pronti a discutere alternative  Siate coerenti: le vostre parole devono concordare con ciò che siete e fate

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Come capisco a quale tipo psicologico appartengo? Dopo tutte queste informazioni preliminari starete chiaramente scalpitando pensando: «Ok, ma io di che tipo sono? Come faccio a saperlo?» Su internet potete trovare moltissimi test, digitando Test MBTI e simili. Uno buono in italiano si può trovare all’indirizzo http://www.cognitivequiz.com/quiz_it.html Il problema è che i test sono comunque poco affidabili e non riescono a trovare sempre il tipo con accuratezza. Propongo dunque un metodo basato su ciò che avete appreso fino ad ora. Avete letto le descrizioni delle otto funzioni: le percettive, Sensazione e Intuizione, e le giudicanti, Pensiero e Sentimento (introverse ed estroverse). Di queste otto, voi ne avete quattro. Due introverse e due estroverse, di cui rispettivamente una percettiva e una giudicante. Ad esempio potreste avere la Sensazione introversa, il Sentimento estroverso, il Pensiero introverso e l’Intuizione estroversa. Sono però in rapporto molto diverso con voi: una di esse è la funzione primaria o dominante: quella con cui vi sentite piú a vostro agio e che usate costantemente, ragion per cui sarà molto facile riconoscerla e sentirla vostra. Iniziate da questa per definire il vostro tipo, con le regole che avete imparato precedentemente. Se la prima è l’Intuizione estroversa, allora siete ENxP. Se è il Sentimento introverso, siete IxFP, e cosí via. Questo vi porta a cercare la vostra funzione secondaria: una volta trovata questa, avete trovato il tipo cui appartenete. Seguite il seguente schema: Se la funzione dominante è… … la secondaria può essere: Percettiva estroversa: Se o Ne Giudicante introversa: Fi o Ti Percettiva introversa: Si o Ni Giudicante estroversa: Te o Fe Giudicante introversa: Fi o Ti Percettiva estroversa: Se o Ne Percettiva introversa: Si o Ni Giudicante estroversa: Te o Fe La funzione secondaria è sentita abbastanza, anche se meno della dominante. Nella rara eventualità in cui abbiate un loop, la secondaria è stata sostituita dalla terziaria, ma questo sarà oggetto di discussione in un altro capitolo. La funzione terziaria inizia a svilupparsi generalmente nella tarda adolescenza (ma varia enormemente da individuo a individuo) e quindi potreste faticare a riconoscerla vostra: ho letto che tendenzialmente si ha con essa un rapporto in stile eterno bambino, come se vi si fantasticasse e la si usasse in modo infantile. Ad esempio, io ho come terziaria la Sensazione introversa, e effettivamente spesso mi ritrovo a simulare malinconia o conservare oggetti pur sapendo che questo comportamento non mi si addice (infatti non riguardo mai gli oggetti conservati). La funzione repressa è invece l’opposta della principale: Ti si oppone a Fe, Te si oppone a Fi, Ni si oppone a Se, Ne si oppone a Si.

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È molto difficile che la riconosciate come vostra, e anzi percepirete leggendola che simili comportamenti vi metterebbero estremamente a disagio: d’altronde si chiama repressa per un motivo. Nella vita, se vorrete crescere, e credo che l’utilità dei Tipi psicologici stia soprattutto qui, dovrete/dovremo imparare a fare i conti con la funzione repressa e conciliarla con la dominante, bilanciandole, sapendole maneggiare entrambe e capendo che saremo incompleti fino a quando non ci riusciremo. È un percorso lunghissimo e difficilissimo, pieno di stress e disagio, frustrazione e l’idea che non ce la si farà mai, ma ci si può riuscire. Nella descrizione di ogni tipo vi saranno dei consigli specifici su come fare, tenendo presente che non sono dei trucchi magici ma che richiedono una grande pazienza, impegno e volontà. Alcune informazioni generali su ciò che risulta alle persone in quanto ai tipi: scomponendo la sigla nelle sue parti singole: I/E, S/N, T/F, P/J e guardando quanto queste sono diffuse nella popolazione, notiamo che gli introversi sono all’incirca tanti quanti gli estroversi. I pensatori sono tanti quanti i sentimentali, i percettivi tanti quanti i giudicanti. L’unica differenza statistica significativa, e molto, è che le persone intuitive sono circa il 25% contro il 75% di persone sensoriali. Un altro fatto è che intro ed estroversione, sensorialità e intuizione, percettività e giudiziosità sono egualmente diffuse tra i maschi e le femmine; l’unica differenza, molto piú sottile di prima, è che i maschi tendono ad essere pensatori e le femmine sentimentali. Se guardiamo i singoli tipi le percentuali sono molto diverse, invece: dal 16% di ESFJ nella popolazione femminile allo 0,5% di INFJ in quella maschile. I dati specifici saranno espressi nelle schede relative ad ogni tipo psicologico.

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Ricerche comparate In questo capitolo trovate i risultati di alcuni studi su caratteristiche delle persone e correlazioni con il loro tipo psicologico. La prima (Christopher F. J. Ross, Leslie J. Francis and Charlotte L. Craig, Dogmatism, Religion, and Psychological Type, Pastoral Psychology Volume 53, Number 5) riguarda il livello di dogmatismo: è stato misurato il livello di dogmatismo di 300 persone suddividendole nel tipo cui appartengono per poi fare una media del dogmatismo. I risultati sono i seguenti (dal tipo piú dogmatico al meno dogmatico). Tipo Dogm. Tipo Dogm. Tipo Dogm. Tipo Dogm. ISTJ 77.55 ENTJ 73.67 ISTP 69.33 INFJ 63.94 ESFJ 76.06 ESTP 72.58 ENFJ 68.17 ENTP 63.38 ESTJ 75.08 ISFJ 71.60 INFP 67.82 INTP 59.75 ESFP 74.55 ENFP 69.66 ISFP 66.65 INTJ 56.33 È stata rilevata una correlazione tra il dogmatismo e le personalità sensoriali (con l’eccezione in positivo di ISFP e ISTP e in negativo di ENTJ e ENFP), e una correlazione tra dogmatismo ed estroversione (con l’eccezione in negativo di ISTJ e in positivo di ENTP). C’è anche una leggera correlazione tra dogmatismo e atteggiamento giudicante, mentre non c’è correlazione significativa tra dogmatismo e sentimento o pensiero.

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INTP Soprannome I pensatori, gli architetti, i costruttori di sistemi di idee. Motto stereotipato «Sono brillante e dovreste inchinarvi al mio genio.» Funzioni    

Dominante: Pensiero introverso (Ti) Secondaria: Intuizione estroversa (Ne) Terziaria: Sensazione introversa (Si) Repressa: Sentimento estroverso (Fe)

Personaggi famosi reali Albert Einstein

Charles Darwin

Immanuel Kant

Leonardo da Vinci

Albert Einstein, Charles Darwin, Abraham Lincoln, Immanuel Kant, Adam Smith, Milton Friedman, James Madison, John Locke, Cartesio, Max Weber, Leonardo da Vinci, Friedrich A. Hayek, Parmenide, Talete, Franz Kafka, Marie Curie, Judith Rich Harris, Hannah Arendt, Martha Nussbaum, Thomas Schelling, Elinor Ostrom, N. Gregory Mankiw, Steven Levitt, Edward Gibbon, Woody Allen, Jimmy Wales, Richard Dawkins, Hilary Putnam, Jürgen Habermas, Gary Kasparov, Ben Stein, Nagarjuna, Tommaso D’Aquino, Alan Greenspan, Albert Speer, Asia Carrera, xkcd, Alan Sokal, David Keirsey, Flemming Rose, Steve Hagen, Eric Berne, Steven E. Landsburg Personaggi famosi di fiction L (Death Note)

Prof. Frink

Brian Griffin

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Spiderman

Data (Star Trek)

Hobbies tipici Lettura, arte ed eventi culturali, scacchi, Go ed altri giochi di strategia, scrittura, studio, computer, viaggi non organizzati, meditazione. Lavori tipici Scienziati, fotografi, pianificatori strategici, matematici, professori universitari, programmatori di computer, analisti di sistemi, scrittori di saggistica, ingegneri, avvocati, giudici, ricercatori. Disturbi psicologici piú probabili Schizoide, Schizotipico, Passivo-aggressivo. Curiosità          

Nei test di personalità i tratti emergenti sono: schietto, ingegnoso, complicato, indipendente, ribelle. Piú incline della media a studiare lingue straniere. Piú incline a commettere abuso di alcool e sostanze stupefacenti. Il meno capace insieme agli ISTP di gestire situazioni conflittuali o di stress. Uno tra i tipi meno inclini a credere ad un potere spirituale superiore. Il piú incline insieme agli INFP ad essere insoddisfatto dalla carriera lavorativa. A scuola tende ad avere voti piú bassi di quelli che ci si aspetterebbe dai test attitudinali. I valori personali includono l'autonomia, la libertà e l'indipendenza. Sovrarappresentati tra gli studenti MBA. Trovati comunemente in occupazioni scientifiche e tecniche.

Diffusione nella popolazione 2,5% della popolazione (4% uomini, 1% donne). Monologo Be’, più di ogni altra cosa voglio che tutto abbia un senso. Spesso mi sento come se le persone che mi circondano prendessero decisioni basate su criteri totalmente irrazionali, è difficile capire come sia possibile che gli manchino il basilare senso della logica e il ragionamento. Mi piace lavorare con i sistemi, specialmente teorici, di idee, che rappresentano concetti interessanti – più sono complessi e intercorrelati, meglio è. C’è qualcosa di esteticamente affascinante nel costruire e definire dei sistemi; nel creare una simmetria che dà un senso di completezza, sistematicità; ciò mi appaga molto. È molto importante per me che tutto sia giusto e coerente – se sento che non è così, spiegherò in dettaglio dove il ragionamento è sbagliato. Mi sforzo molto per massimizzare la chiarezza e la precisione concettuale quando parlo con gli altri, e mi aspetto che facciano lo stesso. Se non posso stabilire una definizione chiara di un’idea, come posso collegarla in modo significativo a qualsiasi altra cosa?

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Descrizione L’INTP cerca di scoprire la verità e costruirsi la visione del mondo partendo dalle fondamenta. Sono riluttanti a basare i loro giudizi sulle opinioni altrui, inclusi i cosiddetti «esperti». Per qualche ragione, gli INTP vedono sé stessi come i piú affidabili arbitri della verità. Questo può portare gli altri a vederli come arroganti o elitari, e possono avere l’impressione che l’INTP li veda come meno intelligenti, o meno in grado di determinare cosa sia la verità. Come agli altri intuitivi, agli INTP interessano gli schemi. Sono risoluti nel trovare temi che unificano vari argomenti, verità metafisiche che spieghino l’essenza delle cose. La vita quotidiana sembra di minore importanza rispetto ai grandi misteri della vita. Gli INTP sentono che se solo potessero trovare gli schemi universali allora tutto potrebbe essere spiegato e controllato. Uno degli obiettivi piú importanti per l’INTP è comprendere il grande disegno dell’universo. Nel loro viaggio intellettuale, sentono di dover sviluppare un certo grado di conoscenza dell’insieme prima di poter essere competenti in una delle parti specifiche. Per questo scopo, gli INTP si interessano spesso di temi come la fisica, la filosofia, la religione, la matematica, la psicologia, la teoria dell’evoluzione, giusto per nominarne alcuni. L’INTP appare originale, strambo, brillante e avvincente. Hanno un certo charme e affabilità, specie quando discutono di argomenti che li interessano: diventano conversatori stimolanti, le loro menti attive possono collegare gli argomenti ad altri, portando a considerare varie sfaccettature. Se sono disinteressati, invece, cercheranno velocemente un modo di ridirigere la conversazione. Nonostante l’apparenza genuina e cordiale, gli INTP sono piú interessati nel discutere le idee che nell’imparare i dettagli comuni sulle vite delle persone. Amano scoprire quali sono le motivazioni, gli interessi, le propensioni degli altri. Alcuni possono considerarsi degli psicoanalisti, che aiutano gli altri sempre piú in profondo ad esplorare le proprie motivazioni e tendenze psicologiche. Questo permette all’INTP di soddisfare la propria curiosità e di sviluppare una teoria sulla natura umana, con il beneficio di aiutare gli altri mentre lo fa. L’INTP può essere ansioso e consapevole di esserlo. È comune che abbia dei tratti nervosi, che mostri di non essere a suo agio in alcune situazioni. Spesso evita il contatto visivo, poiché uno sguardo particolarmente pressante può renderlo incapace di continuare la comunicazione. Gli INTP hanno difficoltà ad esprimere a parole il contenuto delle loro menti estremamente complesse. Sapere che qualcuno li sta guardando peggiora le cose. A pochi è concesso conoscere a parole il vero e intero contenuto del mondo interiore dell’INTP. La maggior parte delle persone dovrà accontentarsi di dare un’occhiata al suo lavoro, come leggendo qualcosa che l’INTP ha scritto. Questo spiega perché molti INTP sono interessati alla scrittura, che dà loro un modo di esprimersi piú pienamente e con precisione. Quando viene usata in modo costruttivo la funzione Ti agisce in modo sintetico. Fa connessioni, controlla le possibilità, guarda prospettive alternative: ha un approccio “trial-and-error” in cui si danno per vere certe premesse e si analizza se sono coerenti o se portano a contraddizioni. Costruisce cosí schemi e teorie per unificare e spiegare i fatti che incontra. Una metafora che può chiarire cosa si intende con questo procedimento è quella di un labirinto: l’INTP che si trovasse dentro questo ipotetico labirinto, partendo da un punto noto (Ti) e cercando un’uscita soddisfacente (Fe) in ogni momento vedrebbe davanti a sé la possibilità di proseguire dritto, o andare a destra, o a sinistra; senza sapere quale sia la strada giusta, o se vi siano punti morti. Cosí, la Ne gli fa provare tutte le strade una alla volta in modo da poter essere sicuri di ciò che non funziona e andare ad esclusione per trovare ciò che funziona di sicuro (e senza tornare su strade già percorse, grazie alla Si). Al contrario, gli INTJ e gli INFJ con la Ni non entrano nel labirinto tentando le strade che non funzionano, ma si innalzano per guardare il labirinto dall’alto e vedere

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esattamente tutte le strade e trovare quella che funziona; il problema con loro è che spesso rimangono nella contemplazione di questa visione globale e non «entrano» effettivamente nel labirinto, visto come troppo caotico dall’interno. Un’altra metafora interessante è quella di una partita a scacchi. Se la partita rappresenta la vita, i quattro tipi «razionali» (INTP, INTJ, ENTP, ENTJ) hanno quattro approcci differenti ad essa:  Gli INTJ sono i giocatori di scacchi per eccellenza. Osservano la mossa dell’avversario e calcolano quale sia la risposta strategicamente migliore in quel momento, per rispondervi.  Gli INTP non sono buoni giocatori. Mano a mano che vanno avanti nella partita e vedono le mosse fatte da loro e dall’avversario, si accorgono che avrebbero fatto molto meglio a fare un’altra mossa in passato, e quindi vorrebbero ricominciare la partita da capo con la nuova conoscenza. Il punto è che ricominciando anche l’avversario adeguerà le sue mosse, rendendo vano il proposito dell’INTP che dovrà ricominciare all’infinito.  Gli ENTP vorrebbero cambiare le regole degli scacchi a seconda delle circostanze del momento per fare mosse particolarmente azzeccate.  Gli ENTJ non solo muovono i loro pezzi, ma fanno in modo di muovere anche quelli dell’avversario. Io, INTP, ho iniziato e re-iniziato videogiochi in continuazione scoprendo certe strade che non andavano bene per farli proseguire come desideravo. Inoltre ho constatato come sia io che molti conoscenti INTP abbiamo passato molto tempo, quando coinvolti da qualche gioco di carte o di strategia, a giocare da soli simulando un avversario debole che non intaccava le nostre mosse per vedere dove eravamo in grado di arrivare. E ancora, con il videogioco dei Pokémon, mentre la maggioranza delle persone addestrava solo un Pokémon fino a raggiungere alti livelli ignorando gli altri, molti di noi INTP hanno sentito il bisogno di allenare tutta la squadra allo stesso modo. Prima tutti al livello 15, poi tutti al livello 16, poi 17, e via dicendo. Qualsiasi «malus» nei videogiochi è fastidioso e discordante. Preferiamo un personaggio con caratteristiche ben equilibrate piuttosto che uno che sia eccellente in qualcosa ma che abbia un punteggio negativo, anche inutile. Quando viene usata in modo distruttivo Ti riesce a trovare velocemente incoerenze e fallacie in una teoria o un argomento. L’INTP eccelle quando bisogna immaginare un’eccezione in cui la spiegazione proposta cade. L’INTP è particolarmente orgoglioso di essere in grado di mostrare l’inconsistenza di molte delle idee e teorie comunemente accettate. Lo scetticismo è il cuore dell’uso distruttivo della Ti: può mettere in discussione qualunque cosa, e deve passare il vaglio della logica e della coerenza per essere accettato. Gli INTP criticano in particolar modo le strutture sociali e le istituzioni. Fanno critiche radicali dello status quo; molti si avvicinano a posizioni libertarie o anarchiche. L’approccio di alcuni INTP può sembrare esclusivamente distruttivo, e alcuni hanno la reputazione di avvocati del diavolo che smontano ogni credenza senza aggiungere nulla di positivo. La verità è che l’INTP sente di dover sapere come dimostrare la falsità di ogni altra posizione prima di poter dimostrare che l’alternativa è vera. La funzione usata per ottenere informazioni dal mondo esterno è Ne. Cerca schemi nascosti, possibilità, potenzialità. Controlla costantemente per trovare collegamenti tra vari fatti ed esperienze. Aiuta l’INTP a formulare e modificare le proprie idee; viene usata per la lettura, la ricerca, la conversazione, l’intrattenimento con l’arte. Molti INTP, come gli ENTP, quando ascoltano le parole degli altri o vedono ciò che succede attorno a loro pensano spontaneamente e costantemente al fatto che se gli altri avessero pronunciato un’altra parola, o frase, il tutto sarebbe stato piú divertente o intrigante. Questo può a volte andare anche in profondità e richiedere una spiegazione. Ad esempio, mi è capitato di dire ad un conoscente, anch’egli INTP, «Susanna è tra i miei amici su Facebook», e sentirmi rispondere «Susanna è tre

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maniaci su Facebook?!?», passando i minuti seguenti a ridere e immaginare questa Susanna con tre profili finti su Facebook per adescare ragazzine. Gli INTP hanno un rapporto di amore/odio con la propria Ne. Li aiuta a rimanere mentalmente aperti, a vedere piú in grande e valutare opinioni diverse. Li aiuta anche ad amare il senso dell’avventura, dell’inatteso. Al contempo può essere frustrante perché ogni volta che l’INTP pensa di aver trovato la verità Ne mostra che ci sono altre possibilità o altre informazioni che potrebbero ribaltare le carte in tavola. Questo processo può andare avanti virtualmente all’infinito. Tipicamente non tradizionali, gli INTP ragionano in modo non convenzionale piuttosto che seguire la massa. Non hanno pietà nell’analizzare idee e credenze, e hanno poco rispetto per il sacro. Spesso sono destabilizzati da chi ha credenze che non hanno senso logico. Possono sembrare assenti e distanti dagli altri, perché spendono molto tempo dentro di loro. Odiano lavorare su cose di routine. Non amano controllare le persone. Sono tolleranti e flessibili, almeno finché le loro ferme credenze non siano violate o messe in discussione, nel qual caso possono diventare molto rigidi. Se non trovano un posto che supporti l’uso delle loro abilità migliori, possono diventare negativi e cinici. Se non hanno sviluppato sufficientemente la sensazione, possono diventare inconsapevoli dell’ambiente intorno a loro e diventare disorganizzati. Tendono ad essere timidi quando conoscono nuove persone. D’altro canto, sono molto sicuri di sé e di compagnia con persone che conoscono bene, o anche con nuove persone se discutono di teorie e concetti che comprendono bene. L’INTP si annoia velocemente con le cose che ha analizzato abbastanza da comprendere. Una volta capite, una volta che non hanno piú nulla da offrire, la soddisfazione diminuisce e l’INTP cambia interesse. Per questo molti degli interessi maggiori dell’INTP riguardano cose che non può comprendere a pieno, poiché molto complesse o esotiche, o ancora mistiche, che sfuggono all’analisi. Questa è la vera ragione per cui l’INTP è portato alla complessità: le cose semplici sono comprese troppo in fretta e non mantengono a lungo il loro fascino. Si sentono distaccati, ascoltano le informazioni tentando di capirle come se non ne facessero realmente parte. Il distacco termina quando qualcuno dice qualcosa di illogico. In tal caso l’INTP sente istantaneamente di dover fare chiarezza sulla questione. Questa è la sua Missione. Qui l’INTP rischia di sembrare iper-critico, pedante o arrogante. In realtà, l’arroganza è rara negli INTP, non desiderano dominare gli altri ma semplicemente osservare, analizzare e chiarire. Una volta che il punto è stato chiarito l’INTP può ritirarsi nuovamente a pensare. Quando l’INTP sceglie un’area di interesse, è importante raggiungere un livello minimo di competenza in modo da evitare gli errori basilari. Ma spesso la competenza piena richiede troppo sforzo, ed è comune per l’INTP decidere di fermarsi e cambiare interesse, pensando che se e quando vorrà potrà riprendere ad impegnarsi sul precedente e diventare piú competente. Ci sono molte cose che non lo interessano e in cui quindi non ha competenza, e alcune sono molto comuni e spesso la gente si aspetta che tutti le conoscano: non è cosí per l’INTP, che spesso bolla tali interessi come “irrilevanti”. Gli INTP si sentono molto indipendenti e vogliono poter prendere autonomamente ogni decisione. Opporranno resistenza a qualsiasi costrizione. Amano intraprendere discussioni con contrasti tra posizioni diverse: spesso ragionano in tempo reale proponendo argomenti e vedendo come l’interlocutore tenta di smontarli per vedere se possono reggere o meno.

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L’INTP ama lo humour e riesce a farlo su qualunque cosa. L’umorismo INTP è però bizzarro, grottesco e poco compreso dagli altri. Spesso è umorismo nero e senza tatto. Se sentite qualcuno ridacchiare da solo mentre pensa, senza ovvie ragioni, è molto probabilmente un INTP. Gli INTP tendono ad imitare lo stato emotivo degli altri: saranno attivi e scherzosi con persone scherzose, seri con persone serie. L’obiettivo è raggiungere abbastanza dati con l’intuizione per analizzare e capire la persona, inquadrandola. Sentono che imitando ed essendo accondiscendenti spingeranno l’altro a continuare ad esprimere sé stesso e cosí potranno capirlo meglio. Una volta inquadrato, se non gli piace lo lasceranno perdere, viceversa potranno mostrare sé stessi. L’amicizia si sviluppa in modo rapido, quasi istantaneamente, quando un INTP incontra un altro INTP. La comunicazione è estremamente intensa, lasciando chi assiste alla scena a bocca aperta. Tutte le convenzioni sociali spariscono, non hanno neanche bisogno di chiedersi «come va?», ma inizieranno a discutere di concetti e interessi che assorbono la loro mente, fino a scollegarsi dal resto del mondo. C’è un curioso dualismo nella vita dell’INTP: da una parte sente di voler controllare e organizzare la sua vita (Ti), dall’altra si sente uno spirito libero, infantile col suo entusiasmo (Ne). Hanno spesso un grande bisogno di tenere il loro mondo esterno il piú scarno e semplice possibile (incluse le relazioni sociali) in modo da avere piú tempo per poter pensare e teorizzare. Preferiscono che il mondo scorra. Gli INTP sono spesso totalmente inconsapevoli dei dettagli che li circondano nel mondo esterno, finché qualcuno non glieli fa presente. Quando entrano in una nuova stanza o camminano per una nuova via, sembrano come ciechi alla maggior parte dei dettagli che le altre persone noterebbero subito. Se vive da solo, la sua stanza è tipicamente spartana e orientata all’utilità, poco arredata. Ci saranno aggeggi elettronici in abbondanza. Spesso collezionano oggetti o riviste per una tendenza alla malinconia e alla nostalgia. Queste collezioni potrebbero essere prese anche molto seriamente. Il problema è che non le sanno apprezzare qui ed ora: gli oggetti sono immagazzinati in modo che in un giorno lontano nel futuro potranno essere ricordati o riguardati, ma questo punto non arriva mai. Non arriva mai perché l’INTP è cosí mentalmente attivo che sviluppa continuamente nuovi interessi, e continua ad accumulare oggetti relativi ad essi, e cosí non ha il tempo di riguardare le vecchie collezioni. Un’area in cui gli INTP sono spesso molto interessati, dove la Si ha una forte influenza, è la musica. Sono affascinati dalla musica e hanno gusti spesso profondi e ampi. Sono affascinati da atmosfere per un senso personale di nostalgia: spesso da musica malinconica, introspettiva; musica psichedelica. Amano anche riascoltare la musica che apprezzavano da giovani. E soprattutto amano la musica strutturata in modo complesso. Classica, jazz, progressive, sono generi comuni per gli INTP. Quei brani che non sono comprensibili dopo un singolo ascolto, che danno ottimo materiale per l’analisi, affascinano l’INTP a non finire. Non apprezzano la musica comune, commerciale poiché noiosa e poco ispirata. Spesso ascoltano volentieri musica dissonante. L’INTP teme le sue emozioni poiché non possono essere controllate. Fatica a mostrarle o a capirle in sé stesso. Ascolta musica che combacia con il suo stato emotivo del momento anziché tentare di cambiarlo. «Perché dovrei avere a che fare con queste persone che credono in qualcosa che non ha alcun senso logico? Non è colpa mia se sono troppo stupidi da capire che le loro idee sono ridicole!». Specialmente in gioventú, questo è un pensiero ricorrente nell’INTP. Ha difficoltà ad avere a che fare con gli altri quando questi non sembrano prendere decisioni razionali. L’INTP si convince che le emozioni sono per natura un modo di ragionare non valido, e pensare che lui, che ragiona senza lasciarsi intaccare da esse, raggiunge conclusioni oggettivamente superiori. Cosí si rifiutano di guardare ai loro bisogni emotivi e non si rendono conto che il loro metodo di ragionamento non

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rappresenta la verità assoluta. Continueranno a citare i fatti e l’evidenza scientifica basandosi sul loro soggettivo senso della verità, usando gli assiomi di Ti e non rendendosi conto della circolarità delle loro affermazioni. Quando incontrano altri INTP che la pensano allo stesso modo, sono molto gratificati dal fatto perché qualcun altro soddisfa sia il desiderio conscio della Ti di essere «nella verità» sia il desiderio inconscio della Fe di condividere il loro essere con qualcun altro. Ironicamente, il fatto di avere il sentimento estroverso inconscio, conduce l’INTP a sentirsi sí indipendente e anticonformista (Ti), ma per questo a volersi circondare di altre persone indipendenti e anticonformisti che la pensano tale e quale a lui. Nonostante non siano caldi ed espressivi, si preoccupano dei sentimenti degli altri e tentano di evitare di ferire od offendere. Possono essere provocatori o controversi, ma quasi mai a spese degli altri. In molte situazioni l’INTP è accondiscendente verso le persone e riluttante ad esprimere ciò che realmente pensa; può sembrare debole o codardo per questo. Paradossalmente ha spesso idee sovversive o controverse, molto lontane dal senso comune e dal gruppo sociale a cui appartiene Si prodiga per assicurare un livello base di armonia nelle circostanze immediate, ma se Fe non è molto sviluppato è lento ad aiutare positivamente e concretamente gli altri. Gli INTP non capiscono o valutano le decisioni prese su basi soggettive o sentimenti. Per questo spesso non sono sulla stessa lunghezza d’onda dei sentimenti altrui, e non sono ben equipaggiati a venire incontro alle esigenze emotive degli altri. Avendo il sentimento in posizione inferiore, l’INTP può facilmente distaccarsi dalle emozioni come se non esistessero. Può tornare a comportarsi come sempre dopo esperienze che altri definiscono tragiche o traumatiche. Gli INTP non sono però robot senza emozioni. Le loro emozioni hanno un carattere di tutto o niente. Gli INTP possono pensare oppure provare emozioni, e faticano a trovare un equilibrio tra le due cose. Molti INTP possono provare emozioni anche forti guardando un film, leggendo un libro o ascoltando musica. Il loro sentimento è ingenuo e infantile, il che li rende bersaglio facile di infatuazioni a prima vista. Deve stare attento alle manipolazioni di altri, in particolare FJ. Per sviluppare Fe gli INTP devono trovare una vocazione che sentono essere piena di significato e compatibile con le loro abilità, e che possa aiutare gli altri. Spesso non succede che dopo i 40 anni. Fasi della vita Fase 1 (adolescenza-20 anni) Usa la funzione dominante, Ti, per concentrarsi su uno o due scopi. Potrebbe essere l’informatica, i videogiochi, un business su internet, ottenere buoni voti, o altro. Sono pensatori logici, partono da alcune premesse e assumono che siano vere finché non cadono sotto la scure dell’analisi logica. (Al contrario, gli INJ non partono con qualcosa di vero ma dall’assunto che niente è provato). La pressione sociale e le aspettative altrui spingono spesso l’INTP a prendere decisioni sulle relazioni e sulla carriera prima che siano pronti. Sono lenti a sviluppare un’identità e una visione del mondo stabile, e quindi inclini a scegliere carriere e relazioni di cui si pentono successivamente. Fase 2 (20 anni – 30 anni) Quando scoprono con l’esperienza o lo studio che molte cose non si possono stabilire solo con la ragione e la logica, gli INTP passano alla fase 2. Iniziano a sviluppare Ne, e il mondo sembra un posto completamente nuovo. Anziché uno o due obiettivi cercano di comprendere il mondo nella sua totalità. Sentono di non potersi focalizzare solo su un albero finché non hanno prima una migliore comprensione della foresta. Diventano molto scettici.

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Spesso si cimentano nello smontare visioni del mondo che giudicano false, usando Ti per trovare buchi logici, inconsistenze nelle teorie altrui. Il problema è che l’INTP si concentra nello scoprire in cosa non crede ma ha difficoltà a capire in cosa crede. Sembra l’inverso della Fase 1, in cui accettava qualcosa finché non era provata come falsa. Nella fase 2, l’INTP sente di dover considerare tutte le opzioni possibili e smontarle prima di poter dire che qualcosa è vero. Molti si avvicinano al relativismo. Può volerci molto tempo prima che l’INTP riesca a capire cosa crede su sé stesso e sul mondo. Fase 3 (30 anni, 40 e oltre) Inizia a incorporare la terza e la quarta funzione. Questa è una sorta di crisi di mezza età. Con la Si l’INTP richiama e integra esperienze passate, conclusioni, la saggezza acquisita. Dà un senso di identità e stabilità, di equilibrio, si smette di cercare ogni strada possibile prima di trovare quella vera. Lo sviluppo di Fe gli dà invece forza, dedizione e uno scopo. L’INTP passa da interessi meramente intellettuali a considerare anche problemi morali. Si concentrano su come utilizzare la loro intelligenza per il bene collettivo. Diventano piú aperti e onesti nelle loro relazioni. Imparano a superare le proprie paure e ad essere sé stessi interamente. Loop: quando l’Intuizione non funziona a dovere L’influenza di Si può portarlo ad evitare le nuove esperienze e bloccare I nuovi possibili approcci e cambiamenti nel suo metodo. «Ho già provato, ma tanto non serve a niente» può diventare un mantra molto negativo che fa sí che l’INTP aggiri la non confortante esperienza di gettarsi nell’ignoto con informazioni incomplete, e lo conduce a costruire le sue convinzioni personali e soggettive in modo molto piú chiuso e dogmatico. Può cadere nel cinismo e prendersela con il mondo stupido, illogico e ingiusto verso di lui. Possono convincersi che le uniche persone con cui è sicuro intrattenersi sono alcune tra le poche che già conoscono; si sentono soli e non apprezzati, credono di essere gli unici realmente integri o gli unici a cui interessa capire come stanno le cose. Devono imparare ad apprezzare gli effetti osservabili delle loro idee in modo da connettere le proprie prospettive al mondo esterno e agli altri per comunicare in modo significativo ed essere piú aperti. Bloccare questo processo li porta alla regressione. Amore e relazioni Comunicazione e relazioni interpersonali INFP e INTP eccellono quando c’è da preservare la pace nell’ambiente esterno. Sanno adattarsi ed essere gentili con gli altri, ma spesso faticano a sviluppare un’effettiva, intima comunicazione. Il motivo è che la funzione giudicante estroversa è quella inferiore: la meno usata, la piú infantile, la meno sviluppata. È la funzione che consente di esprimerci verbalmente con convinzioni e giudizi, che ci dà un senso di controllo interpersonale e sicurezza. Gli IP si sentono impotenti quando bisogna influenzare il comportamento altrui: sembra innaturale dirigere gli altri, o esprimersi in modo sicuro e coerente. Evitano il conflitto diretto dove possibile, perché ciò richiede il confronto con le proprie paure e insicurezza: per gli IP, la paura del conflitto con gli altri e la paura di sé stessi è spesso la stessa cosa. Anziché confrontarsi autenticamente con gli altri e guardare onestamente dentro sé stessi, tendono a distrarsi con televisione, internet, videogiochi o cose simili. Si esprimono piú facilmente con le azioni che con le parole e tendono al comportamento passivoaggressivo. Quando c’è un problema col partner, per esempio, anziché affrontarlo esplicitamente

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potrebbero rimanere in ufficio piú del normale e non tornare a casa. Questo è un modo di dire «Sono stufo del tuo controllarmi, voglio farti sapere che non puoi farlo, che sono piú forte di quello che pensi». L’INTP in amore e nelle relazioni Anche se a volte sembra distante o centrato su sé stesso, l’INTP attrae spesso potenziali partner tramite Ne e Fe. Queste funzioni lo rendono brillante, sincero, con una forte personalità combinata ad una innocenza fanciullesca che gli altri trovano gradevole. Sono gentili e accorti, vogliono che ciascuno si senta incluso e trattato con rispetto. Ci mettono molto a parlare male di qualcuno, e sono in grado di dimenticare e perdonare ciò che altri troverebbero offensivo. Queste qualità combinate con intelligenza e ambizione possono essere molto appetibili. A causa di Fe gli INTP generalmente amano stare con la gente. Questo è in conflitto con la Ti dominante che desidera autonomia e indipendenza. Spesso gli INTP sono inclini a svalutare l’importanza degli altri nelle loro vite. Possono essere cosí presi dai loro progetti e interessi personali che falliscono nello sviluppare amicizie e relazioni intime. Allo stesso tempo, Fe continua a dirgli in sottofondo di essere coinvolti dalle persone. Questo si manifesta con sentimenti di vuoto e solitudine, e con la sensazione alla fine della giornata che il loro lavoro sia insipido e privo di significato se non hanno nessuno con cui condividerlo. Inconsciamente gli INTP hanno un certo bisogno che qualcuno abbia bisogno di loro. Questo può motivarli a mettere da parte il loro lavoro e cimentarsi in una relazione. Purtroppo Fe porta alcuni problemi agli INTP. Essendo la funzione inferiore, le emozioni dell’INTP si esprimono in un modo che potrebbe essere definito “tutto o niente”. Possono essere pieni di amore o tristezza un minuto, e sembrare meccanici e piatti il successivo. Inoltre si infatuano ingenuamente e rischiano molto la manipolazione da parte degli altri, di coloro che riescono a bypassare il canale della logica e andare direttamente alla Fe inconscia dell’INTP. È importante che l’INTP scelga il partner soppesando bene la situazione e senza lasciarsi trascinare dalla Fe inconscia; ci sono inoltre alcune tendenze narcisiste nell’INTP di cui deve tenere conto e stare attento quando è in una relazione. Sono inclini a svalutare gli altri, inclusi i partner. L’INTP potrebbe sentire che non c’è nulla che il partner possa offrirgli che non si possa trovare in un libro o in sé stessi. Per far fronte a questo problema l’INTP deve trovare ragioni logiche sull’importanza e il valore che hanno gli altri nella sua vita; devono essere consapevoli esplicitamente di ciò che il partner può offrirgli e del sentimento di vuoto e insoddisfazione che accompagna lo svalutare o il cambiare il partner. A causa del desiderio di novità e di lasciare spazio alle possibilità della Ne, l’INTP dovrebbe assicurarsi di avere esplorato abbastanza opzioni prima di concentrarsi su un partner molto importante. Non c’è niente di peggio di una relazione in cui ci si chiede costantemente se un’altra persona non sarebbe stata migliore. Se non si fa cosí, l’INTP potrebbe svalutare il suo partner al punto da indulgere alla Ne tramite il tradimento. Tratti desiderati in un partner Gli INTP si vedono come autonomi e autosufficienti e spesso cercano tratti simili nel partner. Gli INTP sanno di avere bisogno del loro spazio e si sentirebbero soffocati con qualcuno insistente, possessivo. Si ribellerebbero istintivamente. Allo stesso tempo la Fe inferiore può condurli verso partner bisognosi e in qualche modo “feriti”. Essendo intuitivi tendono a scegliere partner “particolari”. Tendenzialmente intelligenti, creativi e interessati alla crescita personale. Faticano a stare con un partner che non ha apertura mentale e non è interessato ad ambiti intellettuali o psicospirituali. Gli INTP desiderano in particolare partner che hanno conoscenze e interessi nella loro stessa area, portandoli ad una sorta di co-esplorazione della verità. Amano

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parlare dei loro interessi con un partner che possa rispondere e coinvolgerli. Per questo gli INTP sono tipicamente meglio con altri partner intuitivi. Inoltre è importante anche lo stile di vita. L’INTP è piuttosto flessibile e non è interessato a fare molti soldi: preferirebbero limitare l’orario di lavoro per poter avere tempo per i loro interessi, ed è meglio un partner che possa accettare uno stile di vita semplice. Crescita e sviluppo delle relazioni Dato che una relazione coinvolge regolarmente la funzione inferiore dell’INTP, può essere la piú grande sfida della sua vita. Spesso l’INTP manca delle capacità di trovare e mantenere vere amicizie intime, e per questo il partner è spesso anche il migliore amico, confidente, fonte di supporto, ponte per una prospettiva di vita piú ampia. Una buona relazione può anche dare il giusto ritmo alla vita dell’INTP, bilanciando le abitudini di sonno e lavoro. C’è il rischio che l’INTP tratti il partner come un oggetto: quando è in modalità Ti, i sentimenti possono passare nell’inconscio. Perdono facilmente il contatto con i loro sentimenti e la passione, con il senso di essere “innamorati”. Potrebbero sopraggiungere pensieri di essere autosufficienti e di non avere bisogno di una relazione. L’INTP è anche incline a strutturare lavoro e relazione. Potrebbe formulare una serie di regole su quanto tempo dedicare all’uno e all’altra, e il lavoro è spesso la priorità. Questo impedisce una crescita matura di Fe, nonché della relazione. Come già detto l’INTP deve avere motivi logici per aver scelto un determinato partner. Per evitare di svalutarlo dovrebbe usare Ne, e rimanere aperto a nuovi significati, opportunità e sviluppi nel contesto della relazione. I problemi di comunicazione sono molto comuni nelle relazioni con gli INTP. Fe cerca l’armonia esterna e l’INTP può avere difficoltà ad esprimere i suoi giudizi per paura di ferire i sentimenti del partner. Come gli altri IP, l’INTP tende ad evitare il conflitto, soprattutto nelle relazioni amorose. Sono inclini a confondere l’armonia di una relazione con la sua sanità. Sviluppare una vera intimità può essere doloroso e difficile, richiedendo confronto con le paure proprie e del partner, insicurezze, e problemi del sé. Quando una coppia lavora su questi problemi, i momenti di disarmonia sono inevitabili. Se l’INTP non riesce a dar voce a ciò che non va bene nella relazione può cominciare a costruire inconsciamente un muro tra sé e il partner, anche se esternamente sembra che tutto vada come al solito. Anziché esprimersi direttamente passano a comportamenti passivi-aggressivi. Come tutti i percettivi sono inclini alla co-dipendenza, e potrebbe mancare loro il coraggio e la forza di terminare una relazione non sana. Porre fine ad una relazione richiede una certa misura di giudizio estroverso. Per sviluppare una migliore comunicazione nelle relazioni, l’INTP deve diventare piú consapevole di quando ha paura di dire qualcosa. Analizzare le relazioni passate per vedere dove non hanno funzionato può essere d’aiuto per questo scopo. Gli INTP che sviluppano e integrano Fe trovano il coraggio di esprimere sé stessi e le proprie convinzioni. Diventano meno co-dipendenti e passivi-aggressivi, spingendosi ad essere vulnerabili e trasparenti nelle relazioni. Nel farlo realizzano che essere davvero sé stessi, far coincidere il mondo esteriore con quello interiore può essere profondamente ricompensato. Dà un senso di scopo, di direzione: capiscono che la vita non riguarda solo il trovare la verità (Ti) ma anche il vivere secondo certi valori (Fe).

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Pensieri per i partner degli INTP Pur essendo percettivi, la funzione dominante dell’INTP è giudicante. Cosí i partner non dovrebbero spaventarsi dall’apparente bizzarria dell’INTP. L’INTP vuole davvero avere il controllo della sua vita. Piú di ogni altra cosa, l’INTP lotta per avere abbastanza libertà e tempo per sé stesso anche nel contesto della relazione. Mentre è ovviamente vero che i partner non devono accontentare ogni desiderio dell’INTP, è vero che l’INTP è un partner migliore quando ha l’adeguata libertà. Ha bisogno di piú libertà degli altri tipi, il che porta inevitabilmente ad accuse di egoismo da coloro che non lo comprendono. Quando i partner provano a controllare troppo l’INTP, egli diventa passivo-aggressivo e insofferente nei confronti della relazione. Paradossalmente, dall’altro lato, se all’INTP è data la libertà di amare nei suoi termini, risponderà con attenzione, interesse, rispetto e dedizione. Piú eviti di controllarli e farli sentire in colpa per essere “egoisti”, e piú ti ameranno e si dedicheranno a te. Se invece il partner non si rende conto di questo e l’INTP diventa insofferente c’è il rischio che il partner non sia consapevole di tutta la situazione e del fatto che l’INTP si sta allontanando interiormente. Per questo è importante una politica di completa apertura e onestà nella relazione. I partner sentimentali, in particolare FJ, possono avere difficoltà con la scarsa espressività emozionale dell’INTP. Questo è vero in particolare in situazioni cariche di emozioni in cui le parole e le espressioni dell’INTP appaiono meccaniche e prive di vitalità. Questo è destabilizzante, ma comprensibile se si considera che Fe negli INTP è in posizione inferiore. L’INTP a volte ha difficoltà a uscire dalla modalità T e passare a F. Inoltre si trova piú a suo agio ad esprimere l’amore con i gesti che con le parole. Gli INTP sono poco interessati all’aspetto estetico e materiale. Se avete intenzione di avere una vita ricca e agiata, non fidanzatevi con loro. L’ultimo punto da analizzare è quello dei figli. La maggior parte degli INTP non è adatta a trattare con i bambini, sono seri e concentrati sui propri interessi. La maggior parte degli INTP, specie i maschi, che hanno bambini lo fanno per accontentare il partner e non per una reale e sentita voglia. Quando ha dei figli l’INTP è già proiettato nel futuro, quando questi saranno in grado di sostenere conversazioni piú “adulte”. Come genitori sono pazienti, temperati e disciplinati. Sono piú permissivi che autoritari, attenti a non compromettere la libertà, l’unicità e l’espressività del figlio. In altre parole, trattano i figli come vorrebbero essere trattati. Non sono naturali compagni di giochi ma per un tempo limitato riescono ad esserlo molto bene. Dopo un po’ di tempo sentono di stare sottraendo troppo ai loro interessi. Il partner dell’INTP potrebbe non comprendere questo e tentare di far sentire in colpa l’INTP convincendolo a fare di piú, il che può portare a problemi nella relazione. Tutto ciò che è stato detto in questo profilo potrebbe essere sconfortante per chi è fidanzato con un INTP. Il pensiero di poter essere svalutato potrebbe provocare paura e ansia. Ma la verità è che i problemi dell’INTP con la propria funzione inferiore non sono peggiori ai problemi di ogni altro tipi psicologico con la propria funzione inferiore. La differenza è che i problemi degli INTP hanno implicazioni dirette nelle relazioni, essendo sul sentimento, mentre i problemi degli altri tipi sono piú personali: se hanno un impatto sulla relazione questo è indiretto. Gli INTP hanno le potenzialità per essere dei grandi partner. Il loro amore per la crescita, le nuove sfide, l’apprendimento può aiutarli ad avere successo nelle loro relazioni e integrare Fe. La questione chiave è che l’INTP deve avere il coraggio di sfidare le sue paure e passare molto tempo ad esplorare lo strano e non familiare territorio della sua funzione inferiore.

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INFJ Soprannome I protettori, i mentori, i visionari idealisti e mistici. Motto stereotipato «Ho le migliori intenzioni.» Funzioni    

Dominante: Intuizione introversa (Ni) Secondaria: Sentimento estroverso (Fe) Terziaria: Pensiero introverso (Ti) Repressa: Sensazione estroversa (Se)

Personaggi famosi reali Carl Gustav Jung

Platone

Adolf Hitler

Arthur Schopenhauer

Platone, Jung, Niels Bohr, Noam Chomsky, Gandhi (indecisi tra INFP e INFJ), Nietzsche (indecisi tra INTJ e INFJ con loop), Thomas Jefferson, Calvin Coolidge, Ron Paul, Fyodor Dostoevsky, Simone de Beauvoir, Ludwig Wittgenstein, Sam Harris, Agatha Christie, Florence Nightingale, Lars von Trier, Mystery, Plotino, Marco Aurelio, Epitteto, Dante Alighieri, Spinoza, Schopenhauer, Alexander Solzhenitsyn, Leon Trotsky, Adolf Hitler, Ayatollah Khomeini, Osama bin Laden, Robert Mugabe, Leonard Cohen, Marilyn Manson, Taylor Swift, George Harrison, Cate Blanchett, Michelle Pfeiffer, Edward Norton, Nicole Kidman, Rooney Mara, Josh Radnor, Lance Reddick, Jiddu Krishnamurti, Kofi Annan Personaggi famosi di fiction Gandalf (LOTR)

Albus Silente

Amelie Poulain

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Lisa Simpson

Cenerentola

Hobbies tipici Scrittura, arte, eventi culturali, lettura, socializzazione in piccoli ambienti intimi, suonare e ascoltare musica. Lavori tipici Libraio, curatore, traduttore, editore, designer grafico, psicologo, counselor, assistente sociale, logopedista, fisioterapeuta, educatore alla salute, ingegnere biomedico. Disturbi psicologici piú probabili Dipendente, Depresso, Narcisista. Curiosità       

Nei test di personalità i tratti emergenti sono: sincero, empatico, modesto, sottomesso, accomodante, riservato e paziente. Il tipo piú raro. Tra i piú inclini a frequentare l'università. Tra i piú inclini a rivolgersi ad un terapista per stress. Il tipo piú insoddisfatto dal matrimonio. I valori personali includono spiritualità, crescita e carità. Trovato comunemente in carriere religiose, di insegnamento, nelle arti e nel counseling.

Diffusione nella popolazione 1% della popolazione (1.5% donne, 0.5% uomini). Monologo Mi piacciono i sogni, i sogni sulla vita: mi piace osservarli, viverli tutti, guardarli da varie prospettive. Il vero mondo è dentro la mia testa. L’immaginazione è il ponte verso il mondo – se puoi immaginare qualcosa, allora esiste. La difficoltà sta nel tenere a bada il mio mondo interiore abbastanza da vivere nell’altro, quello “reale”. Voglio dire, se ci pensi, non abbiamo prove che io, o tu, o chiunque altro esista veramente. Esiste qualcosa di realmente “vero” nel senso definitivo del termine? Oppure ciò che consideriamo la “Verità” non è che uno dei tanti modi di vedere, vivere le cose, senza una validità superiore a qualsiasi altra cosa? Cerco di non prendere nessuna definizione di “vero” troppo seriamente, perché perderei l’abilità di considerare anche il resto. Descrizione Gli INFJ sono sia creativi che responsabili, sia artistici che logici, sia spirituali che scientifici, sia intuitivi che analitici. Gli INFJ crescono sentendosi “diversi” dai loro pari, estraniati. Si sentono incompresi anche dalle persone piú grandi, che ignorano facilmente la loro introspezione e le loro osservazioni. In circostanze negative, l’INFJ può sentirsi molto isolato e rifiutato.

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Crescono con piú saggezza della media dei loro coetanei. Alcuni si sentono anche piú saggi dei loro insegnanti o genitori. Possono assumere il ruolo di consiglieri per i loro amici e fratelli, o anche per i membri adulti della loro famiglia, ad un’età straordinariamente giovane. Gli INFJ hanno fiducia nei loro giudizi e nelle loro “visioni”. Spesso hanno sogni o delle intuizioni che possono sembrare quasi premonitrici. Agli altri dopo un iniziale scetticismo possono sembrare profetici o con qualità psichiche, o quantomeno molto percettivi. A causa dei grandi poteri dell’intuizione, molti INFJ si sentono alieni rispetto al mondo. Alcuni descrivono la loro impressione come un continuo deja vu, poiché la Ni vede costantemente il futuro prima che avvenga. Altri hanno la sensazione di dissociazione dal loro corpo, come se si muovesse indipendentemente nello spazio mentre loro osservano. Non è raro interrogarsi sulla sanità mentale delle persone INFJ. Gli INFJ vedono due persone in ciascuno. Notano la persona pubblica, ciò che appare esteriormente, che tutti vedono. Ma non si fermano qui. Le funzioni Se e Fe riescono ad assimilare tutti i sottili indizi non verbali che sono poi sintetizzati e interpretati dalla Ni. Questo fornisce una quantità di informazioni sul mondo interiore delle persone che è completamente ignoto agli altri tipi. A causa di questo, raramente gli INFJ si lasciano ingannare dalle menzogne. Vedono facilmente oltre le apparenze e comprendono le profonde motivazioni e intenzioni della gente, compresi eventuali problemi e disturbi dell’altro. Spesso, riescono a capire le altre persone meglio di quanto queste si auto-comprendano! Gli INFJ sono riluttanti a credere alle opinioni condivise dalla maggioranza. Sono spesso gli ultimi a leggere un bestseller, sentendo che se gli altri pensano che sia un bel libro, allora probabilmente non lo è. Cadono piú facilmente di altri tipi nelle teorie del complotto (insieme agli INT). Un errore comune quando si pensa agli INFJ è che essendo sentimentali non siano interessati ad ambiti intellettuali. Niente di piú falso. Anzi, molte delle persone piú interessate alla cultura e all’intelletto sono INFJ. Rivaleggiano con gli INT nel loro livello di apertura mentale e fame di sapere. Anzi, sotto alcuni aspetti, riescono persino a superare gli INT per l’interesse sia nella scienza che nella letteratura, nella prosa e nella poesia, nella narrativa e in ciò che non lo è. Nonostante siano profondamente teoretici, sono meno impressionati dalle teorie costruite come un semplice assemblaggio di fatti o dati. Piú che orientati ai fatti, sono orientati alle connessioni e al conciliare gli opposti con la loro intuizione. Sentono che tutto è in qualche modo collegato a tutto il resto, formando una vasta rete di interconnessioni. Piú di ogni altro tipo, gli INFJ sentono che molto del loro lavoro intellettuale è stato fatto da loro e per loro. Non sentono il bisogno di consultare fonti esterne quando si tratta di capire la verità. Non si affidano ad un metodo preesistente come farebbero altri tipi. Il mondo interiore degli INFJ ricorda il mondo esteriore degli ENFP. È colorato, gioioso, allegro, pieno. Pensano ad immagini. La natura visiva della loro mente è dovuta alla loro creatività, ingenuità, e abilità di generare metafore. Quando altri tipi ragionano con parole o concetti, gli INFJ comprendono “vedendo”. La loro Ni è un ponte tra il conscio e l’inconscio. E mentre il subconscio è pieno di immagini primitive, abbozzate, gli INFJ riescono a nuotare in un mare di sogni e immagini vivide. Ad esempio, una INFJ dice di risolvere problemi matematici immaginando i numeri in una sorta di rapporto interpersonale tra di loro. Sono puristi e classicisti. Molti amano collezionare antiquariato, artefatti storici, libri antichi, arte rara, qualsiasi cosa soddisfi il loro gusto di ciò che sentono come puro o classico. Si sentono spesso affascinati da un preciso periodo storico, o un preciso genere di musica, o una piccolissima selezione di attori, scrittori. Preferiscono un classico che un nuovo bestseller. Nonostante quanto detto fino ad ora, gli INFJ non sono particolarmente seriosi, puntigliosi, altezzosi. Amano passare del tempo con gli altri, ascoltare musica e guardare film. Ma piú di ogni altra cosa, amano fare una conversazione ricca di significato.

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Molti INFJ hanno problemi con la depressione, che può essere collegata a vari fattori. Ad esempio si deprimono quando sentono che la loro ispirazione creativa li ha abbandonati. Oppure perché si sentono soli e non compresi. Oppure perché non sono soddisfatti dalla carriera o dalle relazioni. Possono sognare di avere una bellissima casa adornata con bellissimi manufatti ma avere un lavoro sottopagato. Quando hanno bisogno di “pensare” a qualcosa, questo pensare è in gran parte inconscio, e ad un certo punto la risposta sembra provenire dal nulla. Si preoccupano dei bisogni degli altri e di mantenere l’armonia nell’ambiente esterno. Si preoccupano molto di questioni umanitarie, sociali o morali, con particolare riguardo alla famiglia e gli amici piú intimi. Spesso sacrificano i propri bisogni per il bene altrui. Empatizzano molto con gli altri ricreando in se stesso lo stato emotivo altrui. Hanno piú difficoltà a comprendere le proprie emozioni, poiché il sentimento è proiettato all’esterno. Hanno quindi spesso bisogno del supporto altrui quando sono emotivamente turbati. Spesso non comprendono completamente che cosa gli dice l’intuizione finché non hanno l’opportunità di metterlo a parole. Potrebbero avere un’impressione, una sensazione viscerale, ma il contenuto dell’intuizione rimane nebuloso finché non è espresso tramite Fe. In vasti gruppi può apparire come molto caldo e assicurarsi dell’armonia. Molti INFJ hanno un gran senso dell’umorismo e possono essere molto divertenti. Sono grandi intrattenitori e narratori per il loro pensare ad immagini. Quando sono con gli amici intimi invece sono piú diretti con le loro emozioni. Si sentono anime in pena, lunatici, pessimisti, scontenti o senza riposo. Possono essere molto intensi nella loro comunicazione. Spesso gli INFJ indulgono nel sentirsi vittime, perché la vita è ingiusta, tutto finisce male, ecc. Alcuni non riescono a mentire, poiché l’espressione autentica è il loro modo naturale di operare. Esprimersi tramite Fe è critico per la loro salute psicologica e fisica. Anche se non serve ad una soluzione immediata, si sentono meglio dopo aver espresso i loro sentimenti, tramite parole o lacrime. È molto importante per i compagni o amici degli INFJ riconoscerlo. Gli INFJ spesso non si aspettano che gli altri risolvano i loro problemi, ma semplicemente che offrano supporto, empatia, rassicurazione. Senza questo, gli INFJ si sentono isolati e depressi, fuggendo nel loro mondo interiore e fantastico. Un problema tipico è il conflitto tra ciò che pensano e l’armonia esterna. Ad esempio a scuola potrebbero ritenere falso o stupido ciò che dice l’insegnante o un compagno ma vogliono comunque mantenere una situazione armonica. Il pensiero introverso, Ti, raffina i giudizi e aggiunge un elemento di scetticismo e logica che non appariva in gioventù. Gli INFJ cresciuti in famiglie religiose che interpretavano la loro saggezza in termini di fede potrebbero vederla in termini psicologici, per esempio. L’aspetto negativo di Ti è che conduce spesso a dubitare di sé stessi. Potrebbe distruggere molte delle convinzioni generate dall’intuizione. D’altronde, la crescita personale non è mai facile, per nessun tipo psicologico. Gli INFJ sono i piú perfezionisti tra i tipi psicologici. Per trasformare in azione un ideale della Ni, però, l’INFJ deve tradurlo utilizzando la sensazione estroversa, la sua funzione inferiore. Sfortunatamente, gli INFJ sentono che le loro visioni idealiste difficilmente possono funzionare nella rocciosa, fissa realtà. È difficile per gli INFJ accettare che questi ideali cosí forti e importanti non possono realizzarsi, e non si accontentano di niente di meno di quello che sentono essere giusto. Ciò che per altri può essere un parziale successo, per gli INFJ è un totale fallimento. Per riconciliare gli ideali con l’accettare un risultato non esattamente perfetto, gli INFJ hanno due possibilità. La prima è di essere dei “produttori” di ideali senza essere coinvolti direttamente nella loro realizzazione. Questo soddisfa la Ni, ma non il desiderio del cambiamento esteriore. Chi lavorerà nell’educazione, la ricerca, l’amministrazione, la scrittura o l’arte, si abituerà a generare idee senza pensare immediatamente all’implementazione.

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La seconda opzione è di lavorare attivamente nell’attuare i propri ideali provando ad accettare qualcosa di meno della perfezione. Questa opzione può soddisfare il desiderio della Se di un risultato tangibile ma è incredibilmente frustrante per l’idealismo della Ni. Inoltre ci sono altre questioni. Quand’è che un risultato è “abbastanza buono”? Gli INFJ sono molto duri con sé stessi. Se non possono essere l’ideale che vogliono, allora perché aspettarselo dagli altri? E se i loro ideali non si realizzeranno mai, perché preoccuparsene? Se non mantengono la speranza nei loro ideali, gli INFJ possono sentire di non avere ragione di vivere. Per questo è molto importante per loro agire perfettamente. L’alto grado di perfezionismo che si auto impongono combinato con una scarsa consapevolezza del proprio fisico rende gli INFJ spesso suscettibili di disturbi psicosomatici (spesso allo stomaco). Hanno un rapporto di amore odio con le cose materiali. Amano essere circondati da ambienti bellissimi, affascinati da ciò che è elegante. Amano viaggiare, o l’opera o le sinfonie, o un piatto ricercato. Allo stesso tempo hanno un continuo bisogno di svalutare l’importanza delle “cose” nelle loro vite. Si sentono in dovere di badare a ciò che è piú “alto”. Criticano gli altri per il materialismo. Il loro bisogno di essere anticonvenzionali può portarli a rifiutare il matrimonio e la famiglia poiché sono istituzioni socialmente costruite per le persone meno riflessive. Nei momenti di estrema debolezza possono essere catturati dall’inconscio e dalla sensazione estroversa. In questo caso possono cadere nella droga, l’alcol, il sesso, vacanze stravaganti, shopping compulsivo per soddisfare questa brama inconscia. Uno dei maggiori problemi degli INFJ è che devono imparare ad apprezzare il momento presente per come arriva. Anziché continuare a interrogarsi e pianificare il futuro, devono capire come aspettare quello che succederà. Tramite un cambio di prospettiva impareranno ad apprezzare i piaceri semplici dell’esistenza che avevano ignorato e disprezzato in precedenza. Agli inizi questa strada apparirà insipida, priva di significato. Si chiedono se cosí tutti i grandi sogni e piani saranno vani e se dovranno vivere un’esistenza ordinaria. Gli INFJ possono spendere interi anni per imparare a vivere sul momento prima di riuscire a farlo in modo maturo. Fasi della vita Fase 1 (adolescenza - 20 anni) Danno velocemente giudizi e traggono conclusioni sul mondo. Sembrano particolarmente inflessibili. Fase 2 (dai 20 anni in poi) Iniziano ad incorporare anche la terza e la quarta funzione, il che gli dà una maggiore apertura mentale. I giudizi della Fe vengono temperati e rifiniti dalla logica Ti. Poi imparano a prendere la vita per come arriva, attenuando il loro bisogno di pianificare e controllare il futuro. Andando avanti con l’età appaiono piú aperti, flessibili e rilassati. Loop: quando il Sentimento non funziona a dovere Senza un forte Fe, l’INFJ può trovare se stesso sempre piú isolato e sentirsi amareggiato, duro e carico di risentimento verso il mondo esterno per l’incapacità altrui di comprendere e apprezzare i suoi talenti. Sarà estremamente e dolorosamente consapevole dei suoi difetti e dei suoi pregi, inclusa l’incapacità di comunicare le proprie idee in modo efficace agli altri per facilitare la comprensione reciproca e

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l’approvazione di cui ha bisogno. Si sente senza direzione e senza scopo, pieno di immense visioni e obiettivi ideali ma incapace di convincere chiunque dei suoi meriti. L’altra faccia della medaglia di Fe è che dipende dal giudizio degli altri a cui ci si sente emozionalmente connessi. Il senso dei principi personali arriva dunque da Ti (pensiero introverso): quando tutto il resto fallisce e non si può ricavare una conclusione significativa con Ni/Fe, l’INFJ tornerà dentro se stesso e ascolterà ciò che la sua coscienza gli dice essere intrinsecamente coerente, giusto, razionale. Questa scelta fornisce un senso di conclusione definita e completa all’INFJ. Si ritorna agli assiomi base di ciò che sappiamo per certo: Penso, dunque sono. Quando la morale attorno a noi è diventata troppo contorta o compromessa per essere degna di fiducia, Ti lavora per fornire una logica personale che può essere applicata indipendentemente dai contesti. Ci dà qualcosa che possiamo sapere “di sicuro” perché sembra intrinsecamente corretto e coerente di per sé. Quando l’INFJ viene sommerso da troppe possibili interpretazioni di un problema, o non riesce a trovare nelle persone attorno a lui una guida valida, passa a Ti per decidere cosa è in ultima istanza ragionevole e importante per lui. Da questo deriva convinzioni personali e trova un modo di fare giudizi privati, senza sentire che sta negando l’opinione vitale della sua comunità e bloccandosi ad una interpretazione limitata. Il loop in cui Ti prende il sopravvento su Fe è brutalmente antisociale e rende totalmente incapaci su come relazionarsi al resto dell’umanità. Diventa una “voragine molto profonda in cui è facile perdersi e da cui non si torna piú indietro“. Ci sono conseguenze anche peggiori: l’INFJ potrebbe mostrare pochi segni esteriori di emozioni ed essere visto come disinteressato, antipatico, egoista e pretenzioso. Ti suggerisce processi logici per trattare con i problemi, ma non c’è una fonte di dati oggettivi per fermare la Ni dal fare centinaia di assunzioni diverse e mandare in cortocircuito la fiducia in tutto il proprio processo cognitivo.

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INTJ Soprannome Gli scienziati, i sistemisti, le menti superiori che operano dietro le quinte. Motto stereotipato «Sono onnisciente.» Funzioni    

Dominante: Intuizione introversa (Ni) Secondaria: Pensiero estroverso (Te) Terziaria: Sentimento introverso (Fi) Repressa: Sensazione estroversa (Se)

Personaggi famosi reali Stephen Hawking

Mark Zuckerberg

Karl Marx

Vladimir Lenin

Isaac Newton, Stephen Hawking, Eraclito, Nietzsche (indecisi tra INTJ e INFJ), Karl Marx, Ayn Rand, Hegel, Thomas Hobbes, Mencken, Christopher Hitchens, Ann Coulter, Isaac Asimov, Philip Dick, Thomas Malthus, John Maynard Keynes, Paul Krugman, Joseph Stiglitz, Jane Austen, Abigail Adams, Augusto, Mark Zuckerberg, Stanley Kubrick, James Cameron, Arnold Schwarzenegger, Martin Heidegger, Jean-Paul Sartre, Richard Rorty, Vladimir Lenin, Joseph Goebbels, Anders Breivik, Ted Kaczynski, Jodie Foster, Julia Stiles, Elyse Sewell, Theodore Dalrymple, Susan Sontag, Samuel Beckett, Friedrich Schiller, Angela Merkel, Julia Gillard, Samantha Power, Carly Fiorina, Gudo Nishijima, Anders Fogh Rasmussen, Lars Seier Christensen, Lone Frank, Alcibiade, Giovenale, Tertulliano, Paracelso, Pat Condell

Personaggi famosi di fiction Piton (Harry Potter)

Mr. Burns

Light (Death Note)

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Dottor House

Stewie Griffin

Hobbies tipici Lettura, eventi culturali, giochi di strategia e di logica, studio, arte, computer, videogiochi, sport indipendenti come nuoto, viaggi disorganizzati, maratone. Lavori tipici Programmatore di computer, amministratore di database, sviluppatore di software, analista di sistemi, ingegnere ambientale, ingegnere civile, scienziato, astronomo, ricercatore farmaceutico, giudice, architetto, pianificatore finanziario, analista. Disturbi psicologici piú probabili Narcisismo, Ossessivo-Compulsivo. Curiosità          

Nei test di personalità i tratti che emergono sono: riservato, industrioso, logico, cauto, riflessivo, sicuro di sé, metodico. Tra i meno inclini a soffrire di problemi cardiaci e attacchi di cuore. Tra i tipi con il piú alto reddito. Il tipo con il piú alto QI. I valori personali includono il successo. Tra tutti i tipi, quello che meno afferma di valorizzare la famiglia, la sicurezza economica, le relazioni, l'amicizia, la carità. Sovrarappresentati tra le donne imprenditrici. Sovrarappresentati tra gli studenti MBA. Trovati comunemente in campi scientifici, tecnici, informatici, legali. Il tipo piú raro tra le donne.

Diffusione nella popolazione 1.5% della popolazione (2.5% uomini, 0.5% donne). Monologo Sento come se la maggior parte delle persone saltasse troppi passaggi. Sono come fossilizzati in schemi e idee che non mi sembrano né necessari né utili per sviluppare una reale comprensione. Certamente l’abilità di immaginare nuove interpretazioni e prospettive per capire è la cosa piú importante per me, nonostante sia spesso difficile convincere gli altri ad abbandonare i loro preconcetti abbastanza da anche solo notare i salti concettuali che mi portano a ragionamenti di un livello superiore. Mi piace risolvere problemi tornando indietro e sistemando i «mattoni» su cui tutta la questione è costruita: se non lo fai, per forza di cose non ti accorgerai di qualcosa che potrebbe cambiare tutto. Quando realmente comprendi qualcosa in questo modo, la risposta ti si mostrerà cosí chiaramente e con forza che il problema praticamente si sarà

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risolto da solo. Se non è ancora successo, allora stai dimenticando qualcosa o guardando alla questione nel modo sbagliato. Descrizione Come gli altri Introversi Intuitivi, gli INTJ sono interessati a guardare la globalità delle cose e andare oltre alle apparenze e le superficialità. Danno poco credito nelle opinioni degli altri o degli «esperti», preferendo guardare dentro di sé per trovare le risposte. Sentono di possedere gli strumenti e l’introspezione necessaria per determinare la verità indipendentemente dagli altri. Quando consultano il mondo esterno per le informazioni, buona parte delle volte è per il gusto di confermare le proprie convinzioni. A causa di questa forza della mente, volontà e introspezione, gli INTJ sono i teorici piú produttivi tra tutti i tipi psicologici. Gli INTJ spesso si mostrano come austeri e impassibili, mostrando una scarsa espressività emozionale. Combinato con l’aria da eruditi che spesso presentano, possono essere visti come intellettuali snob o elitari. Al di là della possibile arroganza, il fatto che siano molto intelligenti è spesso fondato. Non solo gli INTJ hanno in media il QI piú alto tra tutti i tipi, ma sono generalmente ben informati, mostrando una vasta cultura e una memoria notevole (su ciò che interessa loro). Gli INTJ maneggiano la logica e il linguaggio come spade. Sono in grado di mostrare un lessico e una precisione impressionanti nel parlare. È difficile scoraggiarli dall’esprimere direttamente e fermamente i loro punti di vista. Possono sembrare addirittura dogmatici o chiusi di mente per quanto sono decisi. Gli INTJ, grazie alla loro memoria per i dettagli e alle forti abilità oratorie, possono essere buoni narratori. Come gli INFJ amano imbastire storie, metafore, ed esempi dalla cultura popolare per illustrare i concetti astratti. Questa è una differenza dalla contro parte INTP che, pur se brillante, generalmente non è brava a raccontare storie o barzellette. Gli INTJ amano pensare alle idee, le prospettive, le teorie, le visioni, le storie, i simboli, le metafore. Quando hanno bisogno di «pensare», questo pensare significa qualcosa di molto diverso da ciò che è per gli altri tipi. Buona parte del pensiero avviene al di fuori della consapevolezza. Per questo l’Intuizione introversa Ni sembra quasi essere magica. È comune che si pensi che gli INTJ (ma ancora di piú gli INFJ) abbiano delle qualità psichiche o profetiche. In realtà, la Ni può essere compresa razionalmente. La funzione inferiore, inconscia, la Sensazione estroversa (Se) raccoglie molti dati sensoriali dal mondo esterno, incluse sottigliezze che altri tipi psicologici tendono a non notare. La Ni quindi li elabora inconsciamente per dar loro un senso, come assemblando pezzi di un puzzle. Una volta terminato, Ni genera un’impressione che sembra uscita dal nulla. Pensano quasi piú ad immagini che a parole. Le intuizioni si manifestano spesso in forma simbolica, con immagini, sogni. Sentono spesso di poter capire gli sviluppi di determinate azioni e quindi vedere il futuro, o quantomeno vedere un possibile futuro. Questo è un impulso molto grande che li stimola a vedere le loro idee realizzate. Gli INTJ vivono nel mondo delle idee e della pianificazione strategica. Tra le cose che valutano di più ci sono la competenza, l’intelligenza e la conoscenza. Sono perfezionisti, con una capacità apparentemente infinita di migliorare qualsiasi cosa catturi il loro interesse. Quello che li previene dal rimanere impantanati in questa rincorsa alla perfezione è il pragmatismo così caratteristico del loro temperamento: applicano costantemente (a volte con spietatezza) il criterio “A cosa serve?”, dai loro sforzi di ricerca alle convenzioni sociali prevalenti. Questo causa una indipendenza di pensiero assolutamente inusuale, liberando le persone con questo temperamento dai vincoli di qualsiasi autorità, convenzione o opinione fine a se stessa. Ogni autorità, sia essa basata sulla posizione, sui titoli, sul grado, sulle pubblicazioni, non ha alcuna forza che non

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sia quella delle idee che rappresenta. Slogan, dottrine, dogmi non hanno alcuna presa sugli INTJ. Se un idea o posizione gli appare condivisibile sarà adottata, altrimenti no e non importa chi la ha presentata o l’appoggia. Come per gli INTP, l’autorità in se non ha alcun valore per gli INTJ. Questo non significa che ignorino le regole, infatti gli INTJ tendono a rispettarle quando le ritengono utili, ma potrebbero non condividerle. Il paradosso viene risolto dalla loro particolare visione del mondo, dominata dal pragmatismo. Pur essendo aperti a tutte le nuove idee (gli INTJ cercano avidamente nuove idee, nuovi punti di vista, nuove opinioni su ogni cosa), diversamente dagli INTP (architetti), gli INTJ non inseguono le idee più che possono, cercando di sviscerarle e di comprenderle in pieno, ma cercano di arrivare ad una conclusione. L’interesse primario di un INTJ non è la piena comprensione di un concetto ma la sua applicazione pratica. Gli INTJ sono conosciuti come i “Sistemisti” fra i vari temperamenti, forse perché posseggono l’inusuale combinazione di immaginazione ed affidabilità unite a questo desiderio di concludere. Sul lavoro abbracciano gli obiettivi dell’istituzione molto seriamente e si sforzano continuamente per raggiungerli. Questo li rende collaboratori impegnati e leali, e leali al sistema piuttosto che alle persone che lo compongono. Così se le persone vanno e vengono, gli INTJ non hanno grandi difficoltà, diversamente dagli NF, che legano la loro lealtà più alle persone che al sistema. Gli INTJ, solitamente, tendono a mettere in luce gli aspetti positivi ed evitare i commenti inutilmente negativi: sono interessati all’evoluzione del sistema, non a dolersi degli errori passati. Gli INTJ possono essere molto severi con se stessi e con gli altri durante un progetto. Chiunque batta la fiacca, inclusi i superiori, perderà il loro rispetto, e ne sarà quasi sempre informato; talvolta alcuni INTJ hanno anche mostrato di prendere decisioni critiche senza consultare i superiori o i colleghi. D’altra parte, tendono ad essere scrupolosi e imparziali nel riconoscere i contributi individuali che hanno concorso in un progetto, e hanno il dono di afferrare opportunità che la maggioranza delle persone non riescono neppure a riconoscere; hanno però spesso bisogno di stimoli esterni quando incominciano nuovi progetti o relazioni per decidere che vale la pena di impegnarvisi. Gli INTJ sono leader naturali, sebbene di solito preferiscano rimanere dietro le quinte finché non ritengano realmente necessario assumere la guida. Quando ricoprono questo ruolo sono tipicamente molto efficaci, perché hanno la capacità di vedere obiettivamente la realtà delle situazioni e sono sufficientemente duttili per cambiare le cose che non funzionano bene. L’interesse maggiore degli INTJ verso il mondo esterno è il prendere decisioni, esprimere giudizi e mettere ogni cosa incontrino sul loro cammino in forma chiara, comprensibile e razionale. Quando a queste qualità non si unisce l’abilità di esprimere le proprie intuizioni, gli INTJ tenderanno ad essere bruschi e concisi con le persone ed anche ad isolarsi; comunque si troveranno spesso a essere fraintesi. E in questi casi tenderanno ad incolpare le “limitazioni” delle controparti piuttosto che la loro incapacità di espressione. Per questo motivo finiranno per dare la falsa impressione di essere arroganti ed elitari, anche perché con gli estranei gli INTJ si contraddistinguono per il loro comportamento estremamente controllato, non prendendo mai l’iniziativa per primi e mantenendo una grande distanza. Talvolta questa maschera inespressiva può venire sollevata durante una conversazione ispirata e un emozionalità inattesa può emergere: i loro occhi brilleranno di una luce viva e la loro passione crescerà al progredire della discussione, ma anche in questo caso un INTJ cercherà di mantenere il suo autocontrollo. Le relazioni interpersonali, in particolare quelle romantiche, possono essere il tallone d’Achille degli INTJ. Sebbene siano capaci di un comportamento profondamente altruista verso gli altri (di solito pochi e ben selezionati) e siano pronti a spendere una grande quantità di tempo ed energie in una relazione, la conoscenza e sicurezza di se che li rende così abili in altre aree può improvvisamente abbandonarli o trarli in inganno nelle relazioni interpersonali. Questo accade in parte perché gli INTJ non afferrano prontamente i rituali sociali; ad esempio tendono ad avere poca pazienza e una scarsa comprensione per cose come le chiacchiere da salotto o le civetterie (che

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per molti altri temperamenti sono metà del divertimento in una relazione). Per complicare le cose, gli INTJ sono spesso persone estremamente riservate, e possono essere così impassibili da renderli facilmente incompresi e mal giudicati. E come se non bastasse, dietro questa facciata fredda e riservata sono solitamente (e nascostamente) ipersensibili ai segnali di rifiuto che potrebbero provenire dagli altri, in particolar modo da coloro a cui tengono di più. Forse il problema maggiore è che gli INTJ vogliono veramente che le persone siano razionali. Questo qualche volta finisce per portare a una strana ingenuità, simile a quella di molte persone di tipo F, solo che invece di aspettarsi un inesauribile affetto ed empatia da una relazione romantica, gli INTJ si aspetteranno un inesauribile ragionevolezza e franchezza. Molte persone reagiscono a questa difficoltà di comprendere gli INTJ cercando di evitarli, per la loro riservatezza e la malintesa freddezza. In verità, anche se gli INTJ non dimostrano facilmente i loro sentimenti (talvolta neppure alle persone che sentono più vicine) e non lodano gli altri quanto meriterebbero, questo non significa che non provino affetto o stima, solo che non si sentono a loro agio nel mostrare questi sentimenti pubblicamente. Ad aggravare le cose, spesso le loro espressioni e comportamenti non riflettono quello che realmente provano. Altre persone hanno la falsa impressione che siano rigidi e vogliano fare tutto a modo loro. Niente di più falso: gli INTJ si impegnano a trovare sempre, in modo razionale ed obiettivo, la migliore strategia per implementare le proprie idee e sono quindi estremamente aperti nell’ascoltare modi alternativi di fare le cose e nell’abbracciarli se li giudicano più efficaci o efficienti. Il pensiero estroverso (Te) è logico, analitico, sistematico. Prende il mondo percepito e lo spezzetta in parti. Quindi dà un nome ad ogni parte, ne descrive le funzioni, determina le relazioni tra le parti. Comprende razionalmente il mondo, in modo che sia strutturabile, che si possano fare previsioni e che si possa controllare. Mentre la Ni è tutto fuorché sistematica, una volta che un’intuizione è arrivata alla coscienza, Te la prende e la lavora per darle una forma razionale, come se si decomprimesse un file del computer. Questo processo può essere lungo e complicato; ma per far sí che gli altri abbiano fiducia nelle idee e le capiscano, l’INTJ deve necessariamente tradurle. Questo processo è l’esatto opposto dell’INTP, che inizia da una base logica e tenta di esprimerla tramite l’intuizione. Nel dare forma alle intuizioni, l’INTJ è sistematico e metodico, addirittura perfezionista. Procedono con attenzione e lentamente, sempre controllando per prevedere potenziali ostacoli e contingenze. Lavorano per incorporare fatti, dati e altre considerazioni oggettive. Al contrario degli FJ, gli INTJ non si occupano del preservare l’armonia sociale. Te è impersonale, concentrato su oggetti e sistemi e non sui sentimenti soggettivi. Attraverso le lenti impersonali e oggettivizzanti di Te, il mondo diventa una gigante macchina, un sistema di parti intercorrelati che funzionano in base a leggi di causa ed effetto. Un approccio basato su Te enfatizza la quantificazione, incluso l’utilizzo di obiettivi oggettivi e misurabili e di standard. Mai vago o ambiguo, utilizza definizioni chiare, piani, procedure. Dice chiaramente come arrivare da un punto A ad un punto B, con quali passaggi, direzioni. A causa del fatto che il pensiero è estroverso, l’INTJ aspira anche all’ordine esterno e all’organizzazione. Questo si osserva piú facilmente negli ETJ, comunque, che sono piú portati per organizzare l’ambiente esterno. Gli INTJ sono generalmente meno interessati all’ordine e all’organizzazione che alla contemplazione e al lavorare sui loro obiettivi. Infine, è importante ricordare che negli INTJ Te non è la funzione dominante, ma la secondaria. Non solo hanno l’abilità di isolare o analizzare parti specifiche, ma al contempo possono mantenere una chiara visione del sistema nel suo insieme, comprese strutture gerarchiche e inter-relazioni tra le parti. Questa propensione a vedere sia l’insieme che le parti rende l’INTJ un grande stratega, analista di sistemi e pianificatore. Sono la quintessenza dei «costruttori di sistemi».

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Una metafora interessante per comprenderlo è quella di una partita a scacchi. Se la partita rappresenta la vita, i quattro tipi «razionali» (INTP, INTJ, ENTP, ENTJ) hanno quattro approcci differenti ad essa:  Gli INTJ sono i giocatori di scacchi per eccellenza. Osservano la mossa dell’avversario e calcolano quale sia la risposta strategicamente migliore in quel momento, per rispondervi.  Gli INTP non sono buoni giocatori. Mano a mano che vanno avanti nella partita e vedono le mosse fatte da loro e dall’avversario, si accorgono che avrebbero fatto molto meglio a fare un’altra mossa in passato, e quindi vorrebbero ricominciare la partita da capo con la nuova conoscenza. Il punto è che ricominciando anche l’avversario adeguerà le sue mosse, rendendo vano il proposito dell’INTP che dovrà ricominciare all’infinito.  Gli ENTP vorrebbero cambiare le regole degli scacchi a seconda delle circostanze del momento per fare mosse particolarmente azzeccate.  Gli ENTJ non solo muovono i loro pezzi, ma fanno in modo di muovere anche quelli dell’avversario. Il sentimento introverso (Fi) è la funzione terziaria dell’INTJ. Si occupa di sviluppare una visione personalizzata del mondo, indipendente dalle convenzioni sociali. Un INFP con Fi primaria dice: «I miei valori interiori e sentimenti sono come una costruzione, una struttura che dà forma alla mia visione del mondo. Questo coinvolge un amore interiore per alcune cose, una repulsione interiore per altre. I miei valori e sentimenti formano dei «tasselli» di varia importanza, in base a quanto fortemente mi sento riguardo ad essi. Scopro costantemente di piú sulla struttura man mano che cresco, e sento come dovrei cambiare per migliorarmi. Ad esempio, non devo razionalmente sviluppare un rispetto per la dignità umana; semplicemente mi trovo in situazioni in cui le persone non la rispettano, e mi arrabbio – e cosí scopro che odio i soprusi.» Essendo orientato all’interno, è difficile per gli altri accedere alle emozioni dell’INTJ. Questo anche perché il sentimento viene dopo il pensiero. Quindi, a ragione o a torto, gli INTJ sono spesso percepiti come impersonali e insensibili. Nello sviluppo di Fi, l’INTJ inizia a fare piú attenzione ai suoi sentimenti e valori personali, considerando anche quelli altrui. Imparano a riconoscere e apprezzare le preoccupazioni soggettive, e che la verità non risiede solo a livello di universali (Ni) ma anche nell’esperienza sentita individualmente (Fi). Alcuni INTJ hanno qualità umane e interpersonali, e sono interessati non solo a idee e principi astratti, ma anche agli individui. Sviluppando il sentimento l’INTJ si interessa nella scoperta di sé. Nietzsche, spesso considerato INTJ, era profondamente interessato all’introspezione e all’auto-realizzazione. Questo è esemplificato dal suo famoso aforisma: «Diventa ciò che sei». È comune per gli INTJ essere tutti orientati alla carriera fin da giovani. Man mano che si sviluppano, diventano piú atti a chiedersi se il loro lavoro è quello che davvero vogliono fare e se è coerente con i loro valori. Potrebbero addirittura passare da un lavoro ben pagato verso qualcosa non-profit, dando maggiore priorità ai valori soggettivi. Fi contribuisce anche al desiderio dell’INTJ di agire come agente di cambiamento morale. Grazie alla combinazione Ni-Te-Fi gli INTJ sono tra i piú prodigiosi riformatori. Ni e Fi lavorano insieme per formulare una grande visione, e Te specifica un piano per la sua implementazione. Questo può portarli in molti campi, dalla politica al business all’educazione, e cosí via. La combinazione degli ideali Ni-Fi inoltre, insieme al pallino dell’INTJ per il perfezionismo, può condurre anche ad un forte rigore morale. Portato per un senso del dovere, dell’obbligazione, della responsabilità, gli INTJ spesso si danno alti standard morali. Sono ammirati per il loro coraggio morale, la perseveranza, la devozione e la lealtà.

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Quando sono stressati o se Fi non è ben sviluppato, gli INTJ tendono a prendere le cose sul personale. Possono sembrare eccessivamente sensibili, pronti a reagire eccessivamente e difendersi. Quando l’INTJ sviluppa e incorpora Fi sta meno sulla difensiva e prende meno le cose sul personale. Gli INTJ lottano per riconciliare la Ni con la loro funzione inferiore, inconscia, la Sensazione estroversa (Se). Possono essere totalmente ciechi al grado dell’impatto che ha la Se sulle loro decisioni e sul loro comportamento. Senza consapevolezza l’INTJ continuerà a sentirsi incompleto e incline a decisioni poco sagge nella vita, nella carriera, nelle relazioni. Consideriamo cinque diversi modi in cui la tensione tra Ni e Se si manifesta negli INTJ. 1. Mente vs Corpo Gli INTJ tendono a svalutare l’importanza del corpo. Spesso si sentono distaccati e disconnessi dalla loro fisicità. Se l’ambiente glielo permette, l’INTJ può entrare in uno stato simile a quello di trance in cui rimane totalmente inconsapevole del suo corpo. Finché esso non si ribella, l’INTJ può continuare a funzionare per ore. Per esempio, il fondatore di Facebook, Zuckerberg, INTJ, disse di essere stato per venti ore consecutive di fronte al computer. A causa del distacco dalla fisicità, gli INTJ potrebbero avere incubi riguardo inaspettati declini della loro salute. Alcuni sognano spesso che i loro denti cadano, altri riportano la paura che potrebbe svilupparsi una malattia e che sarebbero inconsapevoli dei sintomi fino al momento in cui ormai sarebbe troppo tardi. Alcuni INTJ dimenticano di mangiare regolarmente e appaiono denutrici, mentre altri mangiano in sovrabbondanza per scarsa attenzione a quanto spesso o quanto stanno mangiando. A causa di questo alcuni INTJ sviluppano delle diete e degli esercizi quasi ossessivi. 2. Metafisico vs Fisico Nonostante sia il piú astratto tra i tipi, molti INTJ hanno una curiosa attrazione per i beni materiali, fisici, estetici (Se). Potrebbero guidare auto veloci, volare su aeroplani, o scegliere case lussuose. Sono piú intrigati dal cibo, l’arte e l’architettura degli INTP, in cui la sensazione è proiettata dentro di sé. Sotto la morsa della funzione inferiore, anche il piú responsabile degli INTJ può improvvisamente cadere nella droga, l’alcol ,il sesso, la pornografia, in vacanze stravaganti o shopping compulsivo per soddisfare questa brama inconscia. In questi momenti ricordano l’approccio ESP «mangia, bevi e sii felice». La differenza è che l’INTJ tende a sentirsi piú fuori controllo quando succede. Questo comportamento non è caratteristico di come si vedono. Per proteggersi da questi estremi della funzione inferiore, potrebbero imporsi regole restrittive in modo da preservare il benessere fisico, mentale e/o materiale. 3. Ideale vs Reale; Riflessione vs azione Come gli INFJ, gli INTJ sono visionari e pianificatori. Trovano le loro visioni intuitive estremamente belle e complesse, rendendo difficile per loro accettare una realizzazione incompleta che non raggiunge la perfezione. Per realizzare gli ideali, devono trovare un modo di trasformarli in una realtà tangibile (Se). Sfortunatamente, dato che la vita è lenta a conformarsi agli ideali, gli INTJ imparano velocemente che le loro visioni faticano a realizzarsi. Questo porta a due possibilità principali. La prima è di agire come produttori di ideali senza preoccuparsi della loro attuazione. Questo soddisfa la Ni, ma non l’inconscia Se. Questa potrebbe essere la ragione per cui INTJ è il tipo piú comune tra gli accademici, poiché l’accademia permette di sviluppare le teorie indipendentemente dall’applicazione. Anche la scrittura e altri scopi artistici forniscono all’INTH questa opportunità. La seconda opzione è di lavorare attivamente per implementare le proprie idee imparando ad accettare la non perfezione. Questa opzione frustra la Ni ma va bene per la Se. Inoltre introduce una serie di problemi: come si decide qual è un livello accettabile? 4. Universale vs Individuale

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L’Intuizione è piú concentrata con il disegno complessivo e le relazioni tra le parti che le parti stesse; favorisce la foresta piú che gli alberi, l’universale piú che i particolari. Di tutti i tipi, gli INTJ sono i piú atti a svalutare l’esperienza personale come una prova valida di qualcosa (argomento piú comune per gli SFP). Non si fidano degli aneddoti e gli argomenti fatti in nome del «senso comune». Sono le leggi universali, ideali, e le teorie, che possono essere accettate come verità. Un INTJ fisioterapista sostenne che non sia il livello di esperienza del terapista (Si) a fare la differenza tra un esperto e un novizio, ma il livello di conoscenza teorica (N). Inoltre ritenne che non abbia modo di sapere, se non con qualche studio formale, se la sua cura funzioni. Non si fida del responso del paziente, poiché soggettivo. Addirittura con i pazienti che hanno un dolore cronico, tende a svalutare il dolore di una singola parte (S) sostenendo che il problema sia dovuto alle interazioni tra varie parti, inclusa la mente (N). 5. Carriere investigative vs Business Tra tutti i tipi IN, gli INTJ sono i piú propensi ad entrare nel mondo degli affari, magari col ruolo di manager, o nell’investigazione. Queste carriere sono tendenzialmente preferite dai tipi S. Si può spiegare con il desiderio inconscio della Se di viaggiare, guadagnare molto per avere una bella casa, e via dicendo. C’è un rapporto di amore-odio con il mondo materiale. Conciliare Ni e Se Uno dei maggiori problemi degli INTJ è che devono imparare ad apprezzare il momento presente per come arriva. Anziché continuare a interrogarsi e pianificare il futuro, devono capire come aspettare quello che succederà. Tramite un cambio di prospettiva impareranno ad apprezzare i piaceri semplici dell’esistenza che avevano ignorato e disprezzato in precedenza. Agli inizi questa strada apparirà insipida, priva di significato. Si chiedono se cosí tutti i grandi sogni e piani saranno vani e se dovranno vivere un’esistenza ordinaria. Gli INTJ possono spendere interi anni per imparare a vivere sul momento prima di riuscire a farlo in modo maturo. Fasi della vita Fase 1 (Adolescenza – 20 anni) Nella prima parte della vita dominano le prime due funzioni; l’INTJ formula giudizi velocemente per trarre conclusioni anche forti sul mondo. È particolarmente inflessibile, e questo può facilmente portare alla chiusura mentale su molti fronti. Sono generalmente piú veloci dei percettivi nel trovare un’area, un interesse, una carriera, una specializzazione che li interessi. Fase 2 (Da 20 anni in poi) In questa fase l’INTJ differenzia e incorpora le altre funzioni, il che conduce ad una maggiore apertura. I giudizi della Te vengono ammorbiditi con i valori personali (Fi). Poi imparano come prendere la vita per come arriva, temperando il bisogno costante di pianificare e controllare il futuro.

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INFP Soprannome Gli idealisti, i curatori, i paladini. Motto stereotipato «Sono il piú sensibile e coscienzioso.» Funzioni    

Dominante: Sentimento introverso (Fi) Secondaria: Intuizione estroversa (Ne) Terziaria: Sensazione introversa (Si) Repressa: Pensiero estroverso (Te)

Personaggi famosi reali Gandhi

Jim Morrison

George Orwell

J.K. Rowling

John Lennon

Gandhi (dubbio tra INFP e INFJ), Albert Camus, Rousseau, Kierkegaard, Agostino, Virginia Woolf, George Orwell, David Lynch, Tim Burton, Antoine de Saint-Exupéry, A. A. Milne, Bill Watterson, J.K. Rowling, Thomas S. Kuhn, Jared Diamond, Francis Fukuyama, Bjoern Lomborg, John Kerry, Hans Christian Andersen, William Blake, John Milton, Andy Warhol, Frank Lloyd Wright, J.D. Salinger, C.S. Lewis, Omero, William Shakespeare, Edgar Allan Poe, John Lennon, Kurt Cobain, Johnny Depp, Heath Ledger, Jarvis Cocker, Thom Yorke, Björk, Fiona Apple, David Simon, Tori Amos, Morrissey, Robert Pattinson, James Joyce, Vladimir Nabokov, Vincent van Gogh Personaggi famosi di fiction Lupin (Harry Potter)

Frodo (LOTR)

Ariel

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E.T.

Hobbies tipici Poesia, scrittura creativa, musica, fotografia, teatro, arte visiva. Lavori tipici Artista, Designer grafico, scrittore, traduttore, stilista, psicologo, specialista nelle pubbliche relazioni, risorse umane, libraio, scienze sociali, educatore religioso, counseling, salute pubblica. Disturbi psicologici piú probabili Ansioso, Narcisista, Ipomaniaco, Passivo-Aggressivo. Curiosità        

Nei test di personalità, i tratti che emergono sono: artistico, riflessivo, spontaneo, sensibile, flessibile, riconoscente. Tra i tipi meno a rischio di attacco cardiaco e dolori cronici. Il secondo tipo piú insoddisfatto dal matrimonio. Tra i tipi con piú alta frequenza di tentati suicidi all'università. Migliori della media a imparare lingue straniere. Tra i tipi piú insoddisfatti dal lavoro. I valori personali includono l'autonomia e la creatività. Sovrarappresentati in occupazioni artistiche, di letteratura e counseling.

Diffusione nella popolazione 4% della popolazione (6% donne, 2% uomini). Monologo So come ti senti – mi sono sentito allo stesso modo quando è accaduto a me, e fa davvero male. Dovresti avere la possibilità di esprimere i tuoi sentimenti anche se gli altri non sempre pensano che sia appropriato – finché questi sono reali, puri, vengono dal cuore. Non dovresti mai andare contro ciò che ti dice la tua morale, anche se va contro la moralità comunemente accettata di tutti i tuoi familiari e amici e chiunque rispetti. Non voglio sapere cosa dovresti sentire – io voglio sapere cosa tu provi davvero. Descrizione Gli INFP sono idealisti, umanitari, creativi, fantasiosi, eccentrici e individualisti. Hanno un forte senso morale e inclinazione umanitaria. Spesso si sentono individui speciali, dotati di una serie di abilità uniche che sperano di utilizzare per fare la differenza nel mondo. Molti sentono, comunque, di non conoscersi abbastanza bene e di dover ancora cercare il loro posto nel mondo. Sentono che aumentare la loro conoscenza di sé gli permetterà di agire con piú sicurezza e dedizione.

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Gli INFP possono esprimere le loro abilità in vari campi – religiosi, artistici, sociali, accademici, o altro. Possono essere interessati ad organizzazioni di cura, psicoterapia, volontariato e altri servizi umani. Altri con una tendenza artistica o accademica piú spiccata possono optare per l’esplorazione e l’espressione dei loro valori e ideali nell’arte, le scienze sociali o umane. Alcuni INFP enfatizzano quanto siano diversi e speciali dagli altri. Ciò si fonda generalmente su una particolare combinazione di sentimenti di rifiuto e di unicità. Ciò è in qualche modo ironico, dal momento che sono tra coloro che piú si battono per l’uguaglianza di tutti gli esseri umani. Seguono entrambe le cose: da un lato sono affascinati dalla comunanza con l’umanità, dall’altra desiderano il riconoscimento del loro status di individui non convenzionali e unici. Gli INFP desiderano aiutare ed essere vicini agli altri, ma senza perdere di vista la loro individualità. Nell’esprimere questa unicità, alcuni INFP assumono una apparenza eccentrica. Possono sperimentare tatuaggi, colori e tagli di capelli particolari, piercing e quant’altro. Altri potrebbero optare per un aspetto trasandato. Le donne INFP potrebbero tralasciare ciò che è visto come un “in piú” non necessario, come il trucco e altre pratiche stereo tipicamente femminili. Molti possono ricordare, sconfinando nel fantasy, dei druidi, amanti della natura, creature della terra, sia nell’apparenza che nello stile di vita. Spesso gli INFP desiderano uno stile di vite Bohemienne, arrangiandosi con arredamenti di seconda mano e via dicendo. Vogliono evitare il lusso in nome dei loro ideali. La mente di un INFP può muoversi a ritmo frenetico. Possono essere senza riposo, ansiosi, lunatici e affetti da insonnia. E mentre si lamentano di non avere tregua, in realtà spesso non si sentono a loro agio quando la loro interiorità è troppo calma. Molti INFP dipendono e si aspettano un alto livello di intensità emotiva. Buono o meno che sia, sentono di non vivere pienamente se non con grandi emozioni. Possono cercare, anche se spesso in modo inconscio, esperienze che producono o intensificano sentimenti di passione o ispirazione. Alcuni potrebbero cercare droga, relazioni, romanzi, poesia, musica, film – qualsiasi cosa raggiunga il livello di intensità emotiva ricercato. Quando ispirato emotivamente, l’INFP può scomparire per ore dal mondo, immergendosi nella pittura, nella stesura di poesie, nella composizione musicale, e cosí via. Gli INFP si sentono meglio quando possono seguire le loro passioni senza essere soffocati dal tempo, dagli impegni. A causa della struttura della società moderna, purtroppo, ciò non è facile, e può essere frustrante per gli INFP. Dal momento che il Sentimento INFP è introverso, visto dall’esterno potrebbe non sembrare neppure un sentimentale. Esprimono i loro giudizi tramite il Pensiero estroverso, e talvolta possono sembrare freddi. Quando invece sono toccati da qualcosa nel profondo la loro emotività è evidente. Possono essere di cattivo umore senza neppure darne le ragioni. Quando è in modalità Ne, l’INFP sa essere incredibilmente brillante e chiacchierone. Se ispirato, può essere scambiato per un estroverso. Se sei fortunato, potresti vedere un INFP che improvvisa una canzone e suona la chitarra in pigiama. Questo esprime il loro lato innocente e infantile, che condividono con gli INTP. Sono orientati verso le persone, il corpo, le emozioni, il mondo naturale, la comunicazione non verbale. Sanno percepire il tessuto emotivo e sotterraneo della comunicazione, notando le discrepanze tra ciò che le persone dicono a voce e ciò che intendono realmente. Gli INFP leggono le persone velocemente e si adattano modificando il tono, il linguaggio corporeo e verbale in risposta. Tramite questa lettura istintiva degli altri, gli INFP hanno una sensazione di quanto gli individui siano autentici e degni di fiducia e quanto invece possano essere falsi e costruiti, cosa che non sopportano. Fino a che i loro fermi valori sono rispettati, gli INFP hanno una grandissima capacità di adattarsi ed essere in comunione con gli altri. Questo è conforme alla natura della loro interiorità, che si chiede continuamente cosa gli piaccia e cosa non gli piaccia. Quando i loro valori sono calpestati, però, gli INFP sono veloci e fermi ad esprimere il loro fermo giudizio, mostrando un lato che raramente espongono.

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L’INFP può essere un buon facilitatore di comunicazione. Non sono degli appariscenti intrattenitori e narratori, ma hanno un interesse genuino nel conoscere e comprendere le persone ad un livello profondo e personale. Per questo fanno istintivamente domande che portano gli altri a scendere sotto la superficie, a considerare aspetti che altrimenti non avrebbero visto. Un INFP che conosco, ad esempio, anziché chiedere “Come stai?” chiede “Sei felice?”. Grazie a questo interesse, gli altri spesso tendono ad aprire la loro intimità all’INFP. A causa dell’avere a che fare cosí spesso con i grandi problemi emotivi degli altri, magari anche sconosciuti, gli INFP possono avere un aria tragica o malinconica. Molti INFP danno grande valore alla religione o alla spiritualità. Alcuni possono sentirsi a loro agio con le comunità religiose convenzionali (purché queste non siano intolleranti), mentre altri guardano oltre la tradizione, cercando il divino nei loro termini e nel loro modo unico. Tra tutti i tipi, gli INFP sono tra i piú interessati ad ottenere un equilibrio della mente, il corpo, lo spirito e le emozioni. Per questo scopo possono seguire un gran numero di corsi di auto-aiuto, palestre e cosí via. Queste pratiche sono spesso scelte anche per la carriera. Alcuni trovano la loro via nella medicina alternativa, il Reiki, altri scelgono la psicologia, l’infermieristica, l’ecologia. Sono portati per la creazione artistica – poesia, musica, danza, recitazione, scrittura creativa, anche l’architettura. L’espressione creativa è la linfa vitale degli INFP artistici. Non solo dà un senso di assorbimento, ma anche l’opportunità di scoprirsi ed esprimersi. Per molti INFP, l’estetica nelle loro creazioni è meno importante dell’espressione autentica del loro mondo interiore (cosa difficile a parole). Sentimento introverso (Fi) Questa funzione riguarda lo sviluppo di una visione del mondo personale, indipendente dalle convenzioni sociali, che serve da base per l’INFP per comprendersi e prendere decisioni. I miei valori e sentimenti sono come una costruzione, una struttura di affetti che dà forma alla mia visione del mondo. Interiormente amo alcune cose, ho una repulsione per altre. I miei valori formano dei blocchi di diversa importanza, in base alla forza con cui li sento; e scopro sempre di piú sulla struttura man mano che cresco, capendo cosa dovrei cambiare per migliorarla. Mentre l’essenza di questa visione del mondo è ferma e salda, ci sono altre caratteristiche piú flessibili e aperte a modifiche. Come per le verità fondamentali in generale, ho notato che arrivo a decisioni anche riguardo cose particolari tramite Fi (Mi piace, non mi piace, la valorizzo, etc) abbastanza velocemente, ma mi impegno per tenere questo giudizio in standby per un po’ (cosa che non facevo anni fa). Poi “lancio delle freccette-Ne” per vedere se queste convinzioni reggono o meno. Solo tramite questo test possono trovare ciò in cui credo e accettare le decisioni interiori come verità fondamentali. Molto raramente dopo di questo le ho cambiate. Confrontato con il Sentimento estroverso, Fi è piú individualizzato. Gli ExFJ sono portati per l’armonia collettiva; il loro sentimento tende a farli sentire piú vicini a gruppi, comunità. I giudizi dell’INFP invece si formano indipendentemente dai sentimenti collettivi. L’INFP può sentirli come inautentici, convenzionali. Quello che gli INFP a volte non capiscono è che i Fe non sono falsi in queste espressioni collettive, ma in accordo con se stessi. Comunque, i figli INFP possono trovare difficile, confondente, problematico quando un genitore xxFJ insiste nel fare una “faccia felice”. Alcuni INFP possono prendere talmente sul serio questa faccenda dal reprimere emozioni positive per raggiungere uno strano ideale di sentimenti reali e autentici, assumendo il ruolo di vittima o martire. Finché l’INFP sente che il tatto di Fe (“mostrati felice e in accordo con gli altri”) non aiuta se deforma o oscura la verità e l’autenticità, sono disposti a dire le cose come stanno (Te) ed esprimersi tramite azioni, o

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non dicendo proprio nulla. Per questo la creatività è molto importante per parecchi INFP, permettendogli di sublimare le emozioni evitando di imbottigliarle. Dal momento che sia il contenuto che la modalità di comunicazione di Fi non è convenzionale, gli INFP spesso non sono compresi, soprattutto dai Fe. I Fe possono essere in conflitto con la mancanza di calore degli INFP e vederli come troppo pessimisti o negativi. I Fe tipicamente cercano segni fisici dell’espressione emotiva, che sono largamente assenti quando gli INFP si esprimono tramite Te. Per questo la comunicazione può non essere agevole, con l’INFP che si chiede se Fe sia sincero e Fe che si chiede se l’INFP stia almeno provando qualcosa. Intuizione estroversa (Ne) La funzione secondaria dell’INFP è percettiva estroversa. Può funzionare sia percettivamente che nell’espressione. L’espressione verbale funziona a mo’ di brainstorming. Quando parlano, gli xNxP non sempre hanno un punto ben preciso, ma possono muoversi agevolmente da un’idea ad un’altra. Anche le idee che sembrano interiormente convincenti possono suonare incoerenti una volta tirate fuori con Ne. Nel suo ruolo percettivo, Ne raccoglie informazioni: non le prende per come si manifestano direttamente come farebbe la Sensazione estroversa. Va oltre i dati dei sensi, guardando processi nascosti, possibilità, potenziale. Controlla costantemente le relazioni tra fatti ed esperienze. Ciò porta ad un interesse per la lettura, la ricerca, la conversazione. Amano anche porre domande che forniscono introspezione e conoscenza degli altri. Il fatto di essere estroversa rende Ne divergente, estensiva, piú aperta della cugina introversa Ni. Gli INFP usano Ne per fiutare possibilità intriganti: si divertono ad assumere il ruolo del vagabondo o dell’esploratore. Raramente sanno in anticipo esattamente dove arriveranno, il che rende Ne cosí esilarante. Dà un senso di anticipazione cieca, di aspettativa, senza sapere che cosa si manifesterà nel percorso. Per esempio, Ne potrebbe portare un INFP a camminare in una città sconosciuta, dando un senso di avventura, incertezza, aspettative. Potrebbe immaginare un incontro con un futuro partner in un bar o in una libreria dell’usato. Gli INFP artisti o scrittori potrebbero avere un simile senso di aspettativa nel processo creativo, senza sapere esattamente cosa uscirà dal loro lavoro. Ne ha anche un certo gusto mistico, coinvolgendo una apertura o curiosità riguardo Dio o cosa l’universo nasconde. Ne fornisce apertura mentale: fa vedere all’INFP la verità in entrambi i lati di un problema senza dare conclusioni premature. Gli INFP sono i piú inclini a divenire vegetariani, andare in una comune o vivere in camper. Il lato negativo di Ne è che a volte è frustrante che quando sembra di essere arrivati ad una conclusione o decisione, Ne mostra altre possibilità e fa tornare a dubitare. Sensazione introversa (Si) Si riguarda l’ uso delle informazioni del passato per agire nel presente. I Si crescono attaccati ai modi abituali di fare le cose, portando a conservare e proteggere le convenzioni. Essendo in posizione terziaria nell’INFP, Si non riesce a dare questo attaccamento al passato come negli xSxJ. Quello che fa è dare un piccolo bisogno di piaceri fisici o comfort materiale: gli INFP sono minimalisti al massimo, poco preoccupati dei dettagli dell’ambiente fisico circostante. Gli INFP possono usare Si per richiamare fatti ed esperienze passate come bilanciamento e controllo della loro Ne che si espanderebbe all’infinito. Aiuta a non ripetere gli stessi errori due volte e a ricordare le intenzioni originarie.

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Aiuta, raggiunto un certo livello di maturità, a sviluppare effettivamente delle abitudini. Andando avanti nel tempo e auto-osservandosi l’INFP può notare quali comportamenti hanno funzionato meglio anziché continuare ad esplorare tutte le possibilità. Un’altra funzione di Si è di percepire le sensazioni corporee interiori; piú di ogni altra funzione psicologica, fornisce il senso dell’”esserci” al di là degli stimoli esterni. Si è coinvolta durante attività come yoga, Tai-Chi o la meditazione. Pensiero estroverso (Te) La funzione inferiore è interessata all’ordine, il controllo, la routine, la predicibilità delle situazioni. Quando influenzato da questa funzione inconscia, l’INFP può diventare rigido e dogmatico; questo accade quando i suoi valori sono violati: in questi casi l’INFP bypassa l’aperta Ne e passa direttamente a Te, che esprime i giudizi soggettivi di Fi in questo modo. Possiamo esaminare meglio il difficile rapporto degli INFP con la loro funzione repressa esaminando la loro attitudine verso i tipi xSTJ, in cui è sviluppata. Gli INFP sono in conflitto con loro piú che con ogni altro tipo: gli sembrano eccessivamente rigidi, autoritari, chiusi. Eppure, anche se è difficile ad ammettersi, queste tendenze esistono in qualche modo anche nell’INFP stesso; e piú le nega, piú sarà in conflitto con queste persone. Mentre disapprova certe caratteristiche dei Te, l’INFP li apprezza per altri motivi. Ammira l’abilità di esprimersi e stare in piedi da soli, di porsi obiettivi e raggiungerli, di essere sicuri e leader competenti. Per questo è comune per gli INFP entrare in stretta confidenza con gli ExTJ, sentendo inconsciamente che la loro forza può compensare i deficit personali dell’INFP. Ciò può portare a relazioni di amore-odio. La polarità Fi/Te riguarda una tensione tra la soggettività personale e l’oggettività collettiva. A livello conscio l’INFP tende a enfatizzare i valori unici e individuali; ciò può portarli a rifiutare sistemi come le scienze politiche, negando l’idea che i sistemi “Te” possano effettivamente funzionare e controllare un insieme di individui unici. Nonostante questa tendenza conscia, inconsciamente l’INFP è attratto dai fatti e dai modi standardizzati di fare le cose (Te). Possono essere consciamente opposti a teorie universali e regole collettive ma inconsciamente pi autoritari, sentendo che ognuno dovrebbe sottomettersi ad un sistema comune di princípi. Nel percorso di crescita l’INFP deve imparare anche ad abbandonare il comportamento passivo-aggressivo. Questo comportamento consiste in una tendenza ad evitare il conflitto e la scarsa capacità di mostrarsi esteriormente decisi sulle proprie posizioni. L’INFP si sente estremamente capace di muoversi e controllare il suo mondo interiore, ma si sente incapace di portare questi giudizi nel mondo esterno e di convincere gli altri delle proprie convinzioni. Fasi della vita

Fase 1 (adolescenza – 20 anni) Ben presto nella vita, gli INFP tendono ad essere molto, magari ingenuamente, idealisti e veloci a giudicare (anche se tenendo molte delle opinioni dentro di sé). In questa fase, devono ancora farsi un’idea complessiva della realtà. Fi conferisce un forte senso di giusto e sbagliato, ma la loro sensibilità morale deve essere ancora illuminata dagli sviluppi successivi. Sfortunatamente, gli INFP che devono ancora superare questa fase non sono immuni dalle pressioni esterne riguardo la carriera e la scelta di relazioni. Come gli INTP potrebbero ingenuamente imbarcarsi in lavori o relazioni che in seguito rifiuteranno.

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Fase 2 (20 – 30 anni) Questa fase è caratterizzata dalla sperimentazione e l’esplorazione. L’INFP inizia ad esperire maggiormente il mondo, e ad aprire (Ne) alcuni dei loro giudizi. Realizzano che alcuni erano prematuri, troppo rigidi, troppo in bianco e nero, artefatti della loro infanzia. Si imbarcano cosí in un viaggio di scoperta della loro verità, il che implica una maggiore conoscenza di sé e del ruolo nel mondo. Imparano che il mondo è lento ad adottare e conformarsi ai loro valori e le loro convinzioni. Se questo accade ripetutamente, l’INFP può scoraggiarsi e sentirsi senza alcun potere. L’idealismo può portarli al cinismo, la speranza alla rassegnazione, l’ottimismo al pessimismo. Per superare questa frustrazione possono usare l’Intuizione estroversa per generare nuove idee e possibilità. Possono esaminare le loro relazioni, carriere, la situazione presente e immaginare se l’erba potrebbe essere piú verde altrove. Alcuni potrebbero tornare all’università e seguire una nuova facoltà. Molti INFP passano una gran parte del loro tempo da adulti tornando a scuola nella speranza di identificare il loro percorso ideale. Gli INFP disillusi possono diventare anche depressi, mostrare scarsa motivazione al lavoro e non interessarsi a nulla. Possono reagire a questo dolore con attività inebetenti come guardare la televisione per evitare il confronto con la realtà. Altri possono dedicarsi a una routine esageratamente ripetitiva. Altri ancora incanalano le loro energie e l’idealismo nei figli, che possono educare ai loro valori. Fase 3 (30 in poi) L’INFP sviluppa una maggiore forza, coraggio, sicurezza. Comprendono come funziona il mondo, cercano la forza e la volontà interiore per andare avanti nella ricerca della verità, la giustizia e la crescita personale. Questo richiede decisioni difficili sul lavoro e le relazioni; potrebbero anche doverle terminare. Il fatto che la funzione giudicante estroversa, che associamo alla forza di sé, è quella repressa, può far sí che l’autenticità radicale sia difficile da ottenere. Come tutti gli IxxP, gli INFP hanno grande difficoltà a stare in piedi da soli e comunicare direttamente le loro decisioni. Molti possono andare avanti con comportamenti accondiscendenti o passivo-aggressivi. Nonostante queste sfide, l’INFP può scoprire la forza e il coraggio di superare le paure e i cattivi comportamenti associati alla funzione repressa. Può imparare ad usare Te in modo sano, essendo sicuro nell’agire secondo i propri obiettivi. Paradossalmente, piú l’INFP diventa forte e bilancia Fi e Te, piú impara a lasciar correre. Impara a perdonare piú facilmente, non prende piú le cose sul personale e si difende reagendo. Impara a dire la verità con decisione riconoscendo che non può controllare ciò che pensano gli altri. Comunicazione e relazioni interpersonali INFP e INTP eccellono quando c’è da preservare la pace nell’ambiente esterno. Sanno adattarsi ed essere gentili con gli altri, ma spesso faticano a sviluppare un’effettiva, intima comunicazione. Il motivo è che la funzione giudicante estroversa è quella inferiore: la meno usata, la piú infantile, la meno sviluppata. È la funzione che consente di esprimerci verbalmente con convinzioni e giudizi, che ci dà un senso di controllo interpersonale e sicurezza. Gli IP si sentono impotenti quando bisogna influenzare il comportamento altrui: sembra innaturale dirigere gli altri, o esprimersi in modo sicuro e coerente. Evitano il conflitto diretto dove possibile, perché ciò richiede il confronto con le proprie paure e insicurezza: per gli IP, la paura del conflitto con gli altri e la paura di sé stessi è spesso la stessa cosa. Anziché confrontarsi autenticamente con gli altri e guardare onestamente dentro sé stessi, tendono a distrarsi con televisione, internet, videogiochi o cose simili.

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Si esprimono piú facilmente con le azioni che con le parole e tendono al comportamento passivoaggressivo. Quando c’è un problema col partner, per esempio, anziché affrontarlo esplicitamente potrebbero rimanere in ufficio piú del normale e non tornare a casa. Questo è un modo di dire «Sono stufo del tuo controllarmi, voglio farti sapere che non puoi farlo, che sono piú forte di quello che pensi».

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