Progetto di Ponti - Progetto
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========= ATTENZIONE!!! Il progetto NON è stato eseguito con la NORMATIVA del 2008!!! =========...
Description
Università degli Studi di Trieste Facoltà di Ingegneria CDLS in Ingegneria delle Infrastrutture e dei Sistemi di Trasporto
Corso di Costruzione di Ponti Prof. Noè
Progetto di un PONTE A TRAVATA IN STRUTTURA MISTA ACCIAIO - CALCESTRUZZO ARMATO
Riccardo Gatti Matricola n. 88600013 a.a. 2008/2009
Riccardo Gatti
N. Matricola 88600013
Elenco elaborati ELABORATO 1 ELABORATO 2 ELABORATO 3 ELABORATO 4
Elenco elaborati Relazione tecnica Pianta d’impalcato Sezioni e particolari
Riccardo Gatti
N. Matricola 88600013
Indice 1. 2. 3. 4. 5.
RELAZIONE GENERALE DESCRIZIONE DEI MATERIALI PROGETTO E VERIFICA DELLA SOLETTA D’IMPALCATO 3.1 Analisi dei carichi 3.1.1 Carichi permanenti 3.1.2 Carichi variabili 3.1.3 Diffusione dei carichi locali 3.2 Determinazione delle azioni di calcolo 3.2.1 Azioni di calcolo per la verifica agli Stati Limite Ultimi (SLU) 3.2.2 Azioni di calcolo per la verifica agli Stati Limite di Esercizio (SLE) 3.3 Determinazione delle caratteristiche della sollecitazione 3.3.1 Schemi statici delle combinazioni di carico 3.3.2 Caratteristiche della sollecitazione per la verifica agli SLU 3.3.3 Caratteristiche della sollecitazione per la verifica agli SLE 3.4 Progetto e verifica della soletta agli SLU 3.4.1 Progetto e verifica dell’armatura longitudinale a flessione retta 3.4.2 Progetto e verifica dell’armatura longitudinale a taglio 3.4.3 Progetto e verifica dell’armatura aggiuntiva 3.5 Verifica della soletta agli SLE 3.5.1 Verifica dello Stato Limite di Fessurazione 3.5.2 Verifica dello Stato Limite delle Tensioni d’Esercizio PROGETTO E VERIFICA DELLE TRAVI D’IMPALCATO 4.1 Modellazione della struttura 4.2 Analisi dei carichi 4.1.1 Carichi permanenti 4.1.2 Carichi variabili 4.3 Determinazione delle azioni di calcolo 4.3.1 Metodo di Courbon 4.3.2 Metodo di Engesser 4.3.3 Riassunto comparativo dei metodi applicati 4.4 Calcolo delle travi principali 4.4.1 Fasi costruttive 4.4.2 Fase 1 ‐ Travi in acciaio ‐ SLU 4.4.3 Fase 2 ‐ Trave composta (t = 0) ‐ SLU 4.4.4 Fase 2 ‐ Trave composta (t = 0) ‐ SLE 4.4.5 Fase 3 ‐ Trave composta (t = ∞) ‐ SLU 4.4.6 Fase 3 ‐ Trave composta (t = ∞) ‐ SLE VERIFICA DEI TRAVERSI DI IRRIGIDIMENTO DELL’IMPALCATO A GRATICCIO 5.1 Determinazione delle reazioni 5.2 Determinazione delle caratteristiche della sollecitazione 5.3 Verifica della aste 5.4 Collegamenti bullonati
Pagina 1 2 3 3 3 3 5 6 6 7 8 9 12 13 15 15 25 27 28 28 29 32 32 33 33 33 34 34 36 43 44 44 45 46 53 54 57 59 59 60 61 62 i
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1. RELAZIONE GENERALE Il progetto di seguito illustrato è finalizzato al calcolo di progetto e verifica delle strutture portanti di un ponte a travata in struttura mista acciaio – calcestruzzo armato. Il ponte è di prima categoria, presenta un’unica campata di luce 28 m (interasse appoggi) ed una larghezza complessiva di 11 m ottenuta dall’affiancamento di due zone carrabili di 4 m ciascuna e due marciapiedi di 1,5 m rialzati di 20 cm rispetto al piano stradale e protetti da sicurvia. L’impalcato è costituito da 4 travi principali in acciaio che corro parallelamente all’asse del ponte e poggiano sulle spalle, da 5 traversi reticolari in acciaio, 2 in corrispondenza delle sezioni di appoggio e 3 intermedi, solidali alle travi ma non direttamente collaboranti con la soletta. Quest’ultima, gettata su lastre Predalles, è resa collaborante con le travi per mezzo di appositi connettori “shear studs” (pioli Nelson). In questo modo si ottiene la continuità delle deformazioni tra travi e soletta, a vantaggio di una resistenza molto maggiore della struttura collaborante rispetto alla somma delle resistenze dei due elementi non collaboranti tra di loro. Nella procedura di costruzione del ponte le travi in acciaio si ritengono non puntellate. Il progetto e la verifica delle strutture portanti del ponte si svolgono sulla base della seguente bibliografia: ‐ Appunti del corso di Costruzione di Ponti A.A. 2008/2009, prof. Salvatore Noè, Università degli Studi di Trieste – Facoltà di Ingegneria; ‐ Dispense del corso di Costruzione di Ponti A.A. 2007/2008, dott. ing. Lorenzo Macorini, Università degli Studi di Trieste – Facoltà di Ingegneria; ‐ “Progettazione e costruzione di ponti con cenni di patologia e diagnostica delle opere esistenti”, IV edizione, M.P. Petrangeli, Zanichelli. ‐ “Tecnica delle costruzioni” – Parte 2, III edizione, E.F. Radogna, Zanichelli Le verifiche strutturali sono state condotte sia agli Stati Limite Ultime sia agli Stati Limite di Esercizio. In particolare, il lavoro di progetto e verifica delle strutture è conforme alle prescrizioni di cui: ‐ Legge 5 novembre 1971, n. 1086 ‐ “Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso e a struttura metallica”; ‐ Decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti 14 gennaio 2008 ‐ “Norme Tecniche sulle Costruzioni” (NTC2008); ‐ Norme UNI EN 1993‐1‐1, Eurocodice 3: ”Progettazione delle strutture in acciaio”; ‐ Norme UNI EN 1994‐1‐1, Eurocodice 4:”Progettazione delle strutture composte acciaio‐calcestruzzo”; ‐ CNR 10011/97 ‐ Costruzioni di acciaio. Istruzioni per il calcolo, l'esecuzione, il collaudo e la manutenzione; ‐ CNR 10030/87 ‐ Anime irrigidite di travi a parete piena; ‐ CNR 10016/2000 ‐ Strutture composte di acciaio e calcestruzzo. Istruzioni per l'impiego nelle costruzioni. I calcoli per la risoluzione analitica delle strutture sono eseguiti con calcolatore mediante i programmi: ‐ SAP2000 Advanced v.12.0.0 prodotto e distribuito da “Computers and Structures, Inc. ‐ 1995 University Ave. Berkeley, CA 94704”; ‐ Fogli di calcolo allestiti con “Microsoft Office Excel 2007” parte di “Microsoft Office Enterprise 2007” prodotto e distribuito da “Microsoft Corporation” e “Microsoft Italia S.p.A.”. Pagina 1 di 64
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2. DESCRIZIONE DEI MATERIALI CALCESTRUZZO Resistenza caratteristica cubica Resistenza caratteristica cilindrica Coefficiente parziale o di sicurezza Coefficiente riduttivo per le resistenze di lunga durata Resistenza di calcolo a compressione Valore medio di resistenza a trazione semplice Resistenza caratteristica a trazione Resistenza di calcolo a trazione Coefficiente di riduzione per aderenza Tensione di aderenza Peso specifico di calcestruzzo armato Modulo di elasticità longitudinale Deformazione ultima a rottura Deformazione per ritiro ACCIAIO PER CALCESTRUZZO ARMATO Barre ad aderenza migliorata Peso specifico Tensione caratteristica di snervamento Coefficiente parziale o di sicurezza Tensione di snervamento di calcolo Modulo di elasticità longitudinale Deformazione di snervamento Deformazione ultima a rottura ACCIAIO DA CARPENTERIA Acciaio Peso specifico Tensione caratteristica di snervamento Coefficiente parziale o di sicurezza Tensione di snervamento di calcolo Modulo di elasticità longitudinale PIOLI Resistenza ultima a trazione del piolo Coefficiente parziale di sicurezza del connettore a taglio BULLONI Classe vite Classe dado Resistenza caratteristica Resistenza di progetto a taglio Pagina 2 di 64
Rck fck = 0.83∙Rck γc αcc fcd = αcc∙fck / γc fctm = 0.27∙(Rck)2/3 fctk = 0.7∙fctm fctd = fctk / γc η fbd = 2.25∙η∙fctd ρ Ec = 5700∙(Rck)1/2 εcu εrit
35,00 29,05 1,50 0,85 16,46 2,89 2,02 1,35 1,00 3,03 25,00 33,72 3,50 3,00
N/mm2 N/mm2 N/mm2 N/mm2 N/mm2 N/mm2 N/mm2 kN/m3 N/mm2 ‰ ‰
FeB44K ρ fyk γs fsd = fyd = fyk / γs Es εss = fsd / Es εsu
78,50 435,00 1,15 378,26 208,00 1,82 10,00
kN/m3 N/mm2 N/mm2 N/mm2 ‰ ‰
Fe510 ρ fsyk γs fyd = fsyk / γs Es
78,50 355,00 1,00 355,00 208,00
kN/m3 N/mm2 N/mm2 N/mm2
ft γv
450,00 N/mm2 1,25
8,8 8 fyb ftb
649,00 800,00
N/mm2 N/mm2
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3. PROGETTO E VERIFICA DELLA SOLETTA D’IMPALCATO 3.1 – ANALISI DEI CARICHI 3.1.1 – CARICHI PERMANENTI Spessore soletta Peso specifico
Peso proprio della soletta in c.a. 30,00 cm 25,00 kN/m3
g1
7,50
kN/m2
g2,c
2,80
kN/m2
g2,m
7,50
kN/m2
Carico portato sulle carreggiate Spessore binder sottofondo 8,00 cm Spessore manto bituminoso minimo 2,00 cm Spessore manto bituminoso massimo 6,00 cm Spessore massimo pavimentazione 14,00 cm Peso specifico 20,00 kN/m3 Carico portato sui marciapiedi Altezza marciapiede in c.a. 30,00 cm Peso specifico 25,00 kN/m3
3.1.2 – CARICHI VARIABILI CARICHI DA TRAFFICO Schemi di carico Le azioni variabili del traffico, comprensive degli effetti dinamici, sono definite da schemi di carico: ‐ Schema di carico 1: è costituito da carichi concentrati su due assi in tandem, applicati su impronte di pneumatico di forma quadrata e lato 0,40 m, e da carichi uniformemente distribuiti come mostrato in figura. Questo schema è da assumere a riferimento sia per le verifiche globali, sia per le verifiche locali, considerando un solo carico tandem per corsia, disposto in asse alla corsia stessa. Il carico tandem, se presente, va considerato per intero.
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‐ Schema di carico 2: è costituito da un singolo asse applicato su specifiche impronte di pneumatico di forma rettangolare, di larghezza 0,60 m e altezza 0,35 m. Questo schema va considerato autonomamente con asse longitudinale nella posizione più gravosa ed è da assumere a riferimento solo per verifiche locali. Qualora sia più gravoso, si considererà il peso di una singola ruota di 200kN. ‐ Schema di carico 3: è costituito da un carico isolato da 150kN con impronta quadrata di lato 0,40 m. Si utilizza per verifiche locali su marciapiedi non protetti da sicurvia (Non considerato). ‐ Schema di Carico 4: è costituito da un carico isolato da 10kN con impronta quadrata di lato 0,10 m. Si utilizza per verifiche locali su marciapiedi protetti da sicurvia e sulle passerelle pedonali. ‐ Schema di carico 5: costituito dalla folla compatta, agente con intensità nominale, comprensiva degli effetti dinamici, di 5kN/m2. Il valore di combinazione è invece di 2,5kN/m2. Il carico da folla deve essere applicato su tutte le zone significative della superficie d’influenza, inclusa l’area dello spartitraffico centrale, ove rilevante.
La disposizione dei carichi e il numero delle colonne sulla carreggiata saranno, volta per volta, quelli che determinano le condizioni più sfavorevoli di sollecitazione per la struttura o sezione considerata. Per i ponti di 1a categoria si considerano, compatibilmente con le larghezze definite in precedenza, le seguenti intensità dei carichi: Carico asse Qik qik Posizione [kN] [kN/m2] Corsia numero 1 300 9,00 Corsia numero 2 200 2,50 Corsia numero 3 100 2,50 Altre corsie ‐ 2,50 Tabella 1 ‐ Intensità dei carichi Qik e qik per le diverse corsie
Nella determinazione delle combinazioni di carico s’indica come carico q1 la disposizione dei carichi mobili che, caso per caso, risulta più gravosa ai fini delle verifiche. Pagina 4 di 64
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DIFFUSIONE DEI CARICHI LOCALI 3.1.3 – D La solettta collaborante in c.a. è è pensata co ontinua su 4 4 appoggi co on marciapieedi a sbalzo, le campatee presentaano luci di calcolo di 2,6 60 m e 2,70 m (Fig.2). Ill rapporto trra luce longiitudinale e trasversale è è superiorre a 2 e conseente di considerare il com mportamentto statico della soletta a trave e non piastra.
Figurra 1 ‐ Sezione trrasversale
dale si consid derano riparrtite verticalmente secondo la teoriaa di Winklerr Le azioni agenti sul manto strad con diffu usione a 45°° sino al pian no medio della soletta e,, da questo, con diffusio one orizzontaale ancora aa 45° come meglio illustrato negli sschemi alleggati. Per diffu usione verticaale del carico o si ottiene: Ss Spessorre soletta 30 cm Sp
10 cm
Improntta massima ccarichi conceentrati b
40 cm
Spessorre pavimentaazione Improntta su piano m medio solettaa
b' = b + 2Sp + Ss
90 cm
Figurra 2 ‐ Diffusione e verticale
Per diffu usione orizzo ontale si conssidera una faascia collaborante di soleetta di largheezza 3,20 m ((distanza traa i due asssi del carico cconcentrato dello schem ma di carico 1 1).
Figuraa 3 ‐ Diffusione orizzontale
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3.2 ‐ DETERMINAZIONE DELLE AZIONI DI CALCOLO 3.2.1 ‐ AZIONI DI CALCOLO PER LA VERIFICA AGLI STATI LIMITE ULTIMI (SLU) Le azioni di calcolo per la verifica agli Stati Limite Ultimi sono ottenute dalle azioni caratteristiche secondo la relazione: · · · · · · · · . .. G1 carichi permanenti G2 carichi permanenti non strutturali P forza di precompressione Qk1 azione variabile di base di ogni combinazione Qki azioni variabili che agiscono contemporaneamente a quella dominante Ai fini della determinazione dei valori caratteristici delle azioni dovute al traffico, si dovranno considerare, generalmente, le combinazioni riportate in tabella 2: Carichi su Carichi sulla carreggiata marciapiedi e piste ciclabili Carichi verticali Carichi orizzontali Carichi verticali Modello principale Carico Gruppo (Schemi di carico Frenatura q3 Forza centrifuga q4 uniformemente di azioni 1, 2, 3, 4, 6) distribuito Schema di carico 5 con valore 1 Valore caratteristico ‐ ‐ di combinazione 2,5 kN/m2 2a Valore frequente Valore caratteristico ‐ ‐ 2b Valore frequente ‐ Valore caratteristico ‐ Tabella 2 ‐ Valori caratteristici delle azioni dovute al traffico
La tabella 3 fornisce i valori dei coefficienti parziali delle azioni da assumere nell’analisi per la determinazione degli effetti delle azioni nelle verifiche agli SLU, il significato dei simboli è il seguente: γG1 coefficiente parziale del peso proprio della struttura; γG2 coefficiente parziale dei pesi propri degli elementi non strutturali; γQ coefficiente parziale delle azioni variabili da traffico; γQi coefficiente parziale delle azioni variabili; coefficiente parziale della precompressione si assume pari a 1. γP Coefficiente Valore favorevoli 1,00 Carichi permanenti γG1 sfavorevoli 1,35 favorevoli 0,00 Carichi permanenti non strutturali γG2 sfavorevoli 1,50 favorevoli 0,00 Carichi variabili da traffico γQ sfavorevoli 1,35 favorevoli 0,00 Carichi variabili γQi sfavorevoli 1,50 Tabella 3 ‐ Coefficienti parziali di sicurezza per le combinazioni di carico agli SLU Pagina 6 di 64
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Nel caso in cui i carichi permanenti non strutturali (ad es. carichi permanenti portati) siano compiutamente definiti si potranno adottare gli stessi coefficienti validi per le azioni permanenti. I valori dei coefficienti ψ0 sono riportati nella tabella 4: Azioni Gruppo di azioni (tabella 3) Coefficiente ψ0 di combinazione Schema 1 (carichi tandem) 0,75 Schemi 1, 5 e 6 (carichi distribuiti) 0,40 Schemi 3 e 4 (carichi concentrati) 0,40 Azioni da traffico Schema 2 0,00 (tabella 3) 2 0,00 3 0,00 5 0,00 Tabella 4 ‐ Coefficienti ψ0 per le azioni variabili per ponti stradali
3.2.1 ‐ AZIONI DI CALCOLO PER LA VERIFICA AGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO (SLE) Le azioni di calcolo per la verifica agli Stati Limite Ultimi, sono ottenute dalle azioni caratteristiche secondo le relazioni: ∑ Combinazioni di carico rare · ∑ · · Combinazioni di carico frequenti ∑ Combinazioni di carico quasi permanenti · Coefficiente ψ1 Coefficiente ψ2 Azioni Gruppo di azioni (tabella 3) di combinazione di combinazione Schema 1 (carichi tandem) 0,75 0,00 Schemi 1, 5 e 6 (carichi distribuiti) 0,40 0,00 Schemi 3 e 4 (carichi concentrati) 0,40 0,00 Azioni da traffico Schema 2 0,75 0,00 (tabella 3) 2 0,00 0,00 3 0,00 0,00 5 0,00 0,00 Tabella 5 ‐ Coefficienti ψ1 e ψ2 per le azioni variabili per ponti stradali
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3.3 ‐ DETERMINAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DELLA SOLLECITAZIONE Sia per le verifiche agli SLU che agli SLE, i diagrammi del momento flettente e del taglio (sforzo normale e torsione sono nulli) sono ottenuti dall’inviluppo dei diagrammi concernenti le singole combinazioni di carico rappresentate, a maggior chiarezza, negli schemi statici riportati in seguito. Le combinazioni di carico considerate nel calcolo delle caratteristiche della sollecitazione agli SLE sono le stesse di quelle considerate agli SLU ma con l’opportuna modifica dei coefficienti di carico. Le sollecitazioni sono state determinate con calcolo elastico‐lineare senza ridistribuzioni con l’impiego del software SAP2000 seguendo lo schema in figura. Figura 4 ‐ Schema di calcolo SAP
Nel calcolo delle caratteristiche della sollecitazione non è stato eseguito lo spuntamento dei momenti negativi in corrispondenza delle sezioni d’appoggio perché si ritiene non garantito il presupposto di rigidezza. Pagina 8 di 64
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3.3.1 ‐ SCHEMI STATICI DELLE COMBINAZIONI DI CARICO
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3.3.2 ‐ CARATTERISTICHE DELLA SOLLECITAZIONE PER LA VERIFICA AGLI SLU L’elemento strutturale in esame dev’essere armato a taglio: per la verifica dell’armatura longitudinale a taglio si trasla il diagramma del momento flettente di una distanza: 0,9 · · 1 cotg 0,189 dove d altezza utile della sezione α inclinazione dell’armatura a taglio rispetto l’asse longitudinale della trave (α=90°). Di seguito si riportano i diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione a momento flettente e taglio, ottenute dalla risoluzione della struttura sottoposta alle azioni di calcolo agli SLU: Inviluppo taglio Progressiva (m) 300000 200000
Taglio (Nm)
100000 0 0,00
2,00
4,00
6,00
8,00
10,00
‐100000 ‐200000 ‐300000 Inviluppo V positivo
Inviluppo V negativo
Inviluppo momento flettente Progressiva (m)
‐200000,0
Momento flettente (Nm)
‐150000,0 ‐100000,0 ‐50000,0
0
2
4
6
8
10
0,0 50000,0 100000,0 150000,0 Inviluppo Mf positivo
Inviluppo Mf negativo
Trasl Mf negativo
Trasl Mf positivo
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3.3.3 ‐ CARATTERISTICHE DELLA SOLLECITAZIONE PER LA VERIFICA AGLI SLE Di seguito si riportano le reazioni vincolari e le caratteristiche della sollecitazione a momento flettente e taglio, ottenute dalla risoluzione della struttura sottoposta alle azioni di calcolo agli SLE, distinti nelle tre combinazioni previste dalla normativa: Momento flettente ‐ combinazioni rare Progressiva (m) ‐120000,00 ‐100000,00 Momento flettente (Nm)
‐80000,00 ‐60000,00 ‐40000,00 ‐20000,00 0
2
4
6
8
10
0,00 20000,00 40000,00 60000,00 80000,00 Inviluppo Mf positivo
Inviluppo Mf negativo
Momento flettente ‐ combinazioni frequenti Progressiva (m) ‐100000,00
Momento flettente (Nm)
‐80000,00 ‐60000,00 ‐40000,00 ‐20000,00
0
2
4
6
8
10
0,00 20000,00 40000,00 60000,00 Inviluppo Mf positivo
Inviluppo Mf negativo
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Momento flettente ‐ combinazioni quasi permanenti Progressiva (m) ‐20000,00
Momento flettente (Nm)
‐15000,00 ‐10000,00 ‐5000,00 0
2
4
6
8
10
0,00 5000,00 10000,00 Inviluppo Mf positivo
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3.4 ‐ PROGETTO E VERIFICA DELLA SOLETTA AGLI SLU 3.4.1 ‐ PROGETTO DELL’ARMATURA LONGITUDINALE A FLESSIONE RETTA La soletta è modellata con un elemento lineare a trave. Dati di progetto e predimensionamento delle armature in acciaio sezione rettangolare a doppia armatura con As=As’ b = 100 cm dimensioni della sezione in c.a. h = 30 cm copriferro superiore e inferiore = 4 cm armatura a taglio barre grecate Φ10mm come da progetto seguente armatura a trazione e compressione barre in acciaio Φ22mm come da progetto seguente Si considerano le seguenti sezioni notevoli: Progr. Momento Taglio Sezione [m] [Nm] [N] A 1,50 ‐42356 ‐220984 B 4,20 ‐139267 254365 Appoggi C 6,80 ‐139267 ‐254365 D 9,50 ‐42356 220984 AB 3,20 91007 223322 Campate BC 5,20 81929 ‐212595 CD 7,80 91007 ‐223322 Nelle pagine seguenti si riportano i dimensionamenti e le verifiche di resistenza per tutte le sezioni, eseguiti con il foglio elettronico Excel. Il predimensionamento delle quantità di acciaio si esegue con la formula semplificativa valida nell’ipotesi di sezione rettangolare a semplice armatura: ⁄ 0,9 · · Le verifiche sono condotte secondo il metodo degli stati limite ultimi a rottura, secondo quanto stabilito dalla normativa italiana (NTC2008). Le formule di riferimento sono le seguenti: 0,15%
· 0,8 · ·
·
·
· 0,4 ·
· ·
·
· 1 · 0,85 ·
0 0,4 ·
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Sezione A h b d d' fcd fsd
300 1000 260 40 0,0165 0,3783
Msdu
‐42356 kNmm
As,sopra,min As,sotto,min As,sopra As,sotto percentuale Ferro max teso compresso
mm mm mm mm N/m2 N/m2
4
22
Dimensionamento Ф Asingolo n As,sopra 12 113 0 mm2 14 154 0 mm2 16 201 0 mm2 18 254 0 mm2 20 314 0 mm2 22 380 4 1520 mm2 24 452 0 mm2 26 531 0 mm2
4
22
1520 mm2
2
479 mm 0 mm2 1520 mm2 1520 mm2 1,01% n
Ф
Verifiche Ipotesi Campo 2 acciaio teso snervato acciaio compresso elastico deformazione acciaio teso (εs) 0,01 deformazione cls (εc) incognita modulo resistenza cls (Ec) 33,7217 kN/mm2 modulo resistenza acciaio (Es) 208,0000 kN/mm2 limite campo (h) 0,259 1 Percentuale di armatura tesa sull'intera sezione As/(b*h) 0,51% Verifica: VERO >=0,0015 2 Parametri adimensionali 27,0333 per l'ipotesi sull'acciaio teso α 3,3951 per l'ipotesi sull'acciaio compresso α' 0,58% percentuale geometrica armatura tesa ρ 0,58% percentuale geometrica armatura compressa ρ' εs 0,0100 deformazione acciaio teso ε's 0,0002 deformazione acciaio compresso εc 0,0021 deformazione calcestruzzo δ' 0,1538 3 Verifica dell'ipotesi sul η 0,173 0
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