Pintacuda Acustica

March 16, 2023 | Author: Anonymous | Category: N/A
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28/12/2010

origini della music musicaa

Storia della Musica

Musicologia sistematica

Musicologia applicata

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Storia della Musica

Musicologia sistematica

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Musicologia applicata

L’ETNOMUSICOLOGIA

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L'etnomusicologia è una branca della musicologia e dell'antropologia che studia studia llee tradizioni musicali orali di tutti i popoli, quindi sia la l a musica popo popolare lare che co colta. lta. Nacque verso la fine dell’800, in Germania, col nome di musicologia comparata comparata (i primi cultori di etnomusicologia furono Béla Bartók, Constantin Constantin Brailoiu. In Italia si ricor ricordano dano Die Diego go Carpitella Carpite lla e Alberto Fav Favara). ara). Ve Venne nne detta musicologia comparat comparata, a, in quanto uno dei suoi fi fini ni è il confronto delle delle musiche dei popoli extraeurop extraeuropei ei tra loro con quelle dei popoli occidentali.

L'etnomusicologia ha svolto svolto un ruolo essenziale essenziale nel chiarire alcuni problemi precedentemente precede ntemente posti, ma non risolti, dalla musicologia storica quali: 1. il problema delle origini della musica, col quale quasi ogni storico del ‘700 e ‘800 si era cimentato. Qui l'etnomusicologia l' etnomusicologia ha mostrato mostrato in primo luogo come sia ardito presumere che un fenomeno complesso co mplesso quale la musica (portatrice di significati e valori che variano potuto una sola, unica radice; in secondo luogo,da hacultura messoaincultura) dubbioabbia alcune ipotesiavere che avevano avuto credito credito fino ad allora, per esempio che il ritmo abbia preceduto storicamente la melodia; 2. altro problema è quello della questione delle origini della polifonia: l'etnomusicologia ha appurato che essa essa non è creazione esclusiva del medioevo europeo, ma si è sviluppata anche altrove, indipendentemente da ogni processo di occidentalizzazione. Inoltre l’etnomusicologia l’etnomusicologia ha chiarito che la concezione del fatto musicale inteso come c ome fenomeno fenomeno prevalentemente prevalentemente estetico estetico è prerogativa prerogat iva solo europea; altrove esso costituisce c ostituisce una pratica funzionale a varie occasioni di socialità. Audio: polifonia amazzonica

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Le teorie etnomusicologiche

MONOGENETISMO MONOGENE TISMO DIFFUSIONISMO DIFFU SIONISMO - EV EVOLU OLUZIONISMO ZIONISMO

Teorie monoge monogenetiche netiche (una sola TEORIA a spiegazione di fenomeni complessi) Teoria diffusi diffusionist onista a ed evoluzionista evoluzionista (fine Ottocento Ottocento – primo Novecento) comprende a) la dottrina delle “aree culturali”, secondo la quale Più un manufatto è diffuso in una determinata area, e più è arcaico. arcaico .

b) l’evoluzionismo l’evoluzionismo (dalle teorie di Charles Darwin che postulavano, fra l’l’altro, altro, il principio che c he l’intera umanità avrebbe ripercorso le medesime fasi evolutive, dal primitivo al moderno, e che tali fasi si potevano osservare presso le popolazioni attualmente viventi) viventi) è una branca del diffusionismo. Si tratta di una teoria teoria monogenetica: ovvero ovvero dà un’unica spiegazione a fenomeni fenomeni anche molto complessi. Fra i diffusion diffusionisti isti citiamo: citiamo: a) Curt Sachs (Berli (Berlino, no, 29 giugno 1881 - New York, York, 5 febbraio febbraio 1959) b) Walter Walter Wiora Wiora (30 dicembre dicembre 1906 Kattow Kattowitz itz–– 8 ffebbr ebbraio aio 1997 a TTutzin utzing) g) c) Mariusc Schneider (1903 in Alsazia Alsazia –1982 in Baviera) Baviera)

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Curtt Sachs Cur Sachs Secondo Sachs la musica è cominciata cominc iata col canto e la più antica forma di canto conservata conserv ata è quella dei Pigmei formata da due note soltanto. L’evoluzione L’evoluzione successiva successiva arriva quando le note diventano 3, poi po i 4 e così via, secondo il principio che dalla melodia più semplice si arriv arrivaa poi alla più complessa. Le melodie primitive, sempre secondo Sachs, possono essere classificate in: Logogeniche (nate dalla parola e prive prive di carica emotiva) Patogeniche (originate dalle emozioni, come la gioia o la rabbia) Melogeniche (originate dalla melodia e che si collocano in mezzo, fra fra le logogeniche e le patogeniche) patogeniche)

Curt Sachs applicò d diffusionismo iffusionismo ed evol evoluzionismo uzionismo anche all’esame all’ esame degli strument strumentii musical musicali.i. Dato che i sonagli avevano una diffusione geografica molto ampia, ne dedusse che dovevano essere i più antichi . In generale generale gl glii idiof idiofoni oni a suono indeterminat indeterminato o sono, secondo Sachs, gli strumenti strumenti più antichi, me mentre ntre gli idiofoni a suono determinato, dete rminato, gli aerofo aerofoni, ni, i membrano membranofoni, foni, i cordofoni sono più moderni perché meno diffusi.

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Mariuss Schn Mariu Schneide eiderr

Da buon evoluzionista sosteneva che la monodia fosse più antica della eterofonia eterofonia (stessa melodia intonat intonataa con piccole varianti) e che la polifonia si fosse sviluppata dopo la monodia e l’eterofonia. Successivamente, gli studi effettuati «sul campo» hanno dimostrato dimostrat o cche he ciò non è vero e che esistono aree geografiche, come l’Amazzo l’Amazzonia, nia, nelle quali monodia e polifonia si sono sviluppate contemporaneamente.

ALTRE TEORIE ALTRE TEO RIE MONOGEN MONO GENETICHE ETICHE – EVOLUZIONISTICHE EVOL UZIONISTICHE - DIFFUSIONISTE

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Altre teorie monogenetiche Herbert Spencer Spencer autore dell dell'Origine 'Origine e funzione della musica (1857 (1857)) riprenden riprendendo do il pensiero di Rousseau e die Herder affermò che la musica deriva dal variazioni linguaggiodei parlato. Le variazioni di intensità di altezza sono gli effetti fisiologici delle sentimenti; sentime nti; il canto ha avuto origine dal parlare su toni di voce acuti. Charles Darwin in L'origine dell’uomo e la selezione in relazione al sesso (187 (1871) 1) colle collegò gò le ricerche sull'origine della musica con le sue tesi sull'evoluzione e sulla selezione naturale delle specie viventi. Il canto dell'uomo è imitazione del grido degli animali soprattutto degli uccelli in particolare nella stagione degli amori. Anche per l'uomo la musica era in origine il risultato dei processi di seduzione fra i due sessi. primitiva, a, 1893) affermò che nell'origine della musica Richard Wallaschek (La musica primitiv riveste una grande importanza il ritmo. r itmo.

Lo seguì in questa direzione direzione Karl Bucher in Lavoro e ritmo (1896 (1896)) il quale sostenne che l'origine dei fatti musicali e nel ritmo che accompagna i movimenti delle attività collettive di lavoro presso le comunità tribali.

Fausto Torrefr Torrefranca, anca, autor autoree dell dellee Origini della Musica (1907), sostenne sos tenne che i suoni vocali sono il risultato di "gesti sonori" prodotti dall’organo di fonazione. La ripetizione di gridi, di note, dl inte intervalli, rvalli, è il primo pass passo o in direzione del della la musica. Carl Stumpf poté avvalersi, avvalersi, nei propri studi (Le origini della musica, 1911) di fonogrammi registrati presso popoli primitivi. La musica nacque dalla necessità di produrre dei "segnali con la voce”. voce”. Dai segnali ebbe ebbero ro origine suoni di diversa altezza emessi simultaneamente o successivamente e quindi si definirono intervalli determinati e trasponibili.

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Anche lo studio dei diversi stili di canto venne costretto entro un sistema rigido. Gli studiosi viennesi, ad esempio, indicarono diversi stili musicali sulla base dello sviluppo delle civiltà, le quali si sarebbero sviluppate secondo un modello simile ad una piramide rovesciata:

A questa classificazione ne corrisponde una musicale: tra i cacciatori l’esecuzione è disseminata da molte grida; tra gli agricoltori prevale un arioso, regolato e tornito; le culture pastorali occupano una posizione intermedia. intermedia.

Le teorie evoluzionistiche evoluzionistiche hanno più globalmente influenzato l’organizzazione l’organizzazione degli studi storico-musicali: ad esempio Walter Wiora ha proposto l’ultima e più esplicita teoria evoluzionistica nella sua periodizz p eriodizzazione azione della storia musicale. Secondo Wiora la storia della musica può essere essere classificata come segue: segue: a) Fase primitiva (Paleolitico 2.5 milioni di anni fa, Neolitico (8° millennio a.C., Età Età del Ferro IX– III secolo a.C.) b) Grandi civiltà c iviltà dell’antichità dell’antichità classica e dell’Oriente dell’Oriente (egiziani, greci, assiri-babilonesi, assiri-babilone si, indiani, cinesi ecc.) c) Storia della musica occidentale d) la musica della cultura industriale globale

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IL PARTICOLARISMO CULTURALE ANTIEVOLUZIONISTA

A partire dalle ricerche dell’ dell’antropologo antropologo Fr Franz anz Boas (Minden, 9 luglio 1858 – New YYork, ork, 21 dicembre 1942 1942)) si è fatta strad stradaa l’idea del particolarismo culturale antievoluzionista, in seguito ripresa da altri studiosi. Gli studi particolaristici particolaristici, ovvero l’idea l ’idea che lo sviluppo della musica debba essere osservato nello specifico all’interno di ogni civiltà c iviltà (popolazione, villaggio, nucleo ecc) indipend indipendente entemente mente da si sistemi stemi d’indagine di natura più generale , rappresenta l’ultima frontiera della etnomusicologia. Questa impostazione ha ricevuto enormi contributi dall’archeologia.

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LO STUDIO ST UDIO DELL’ET DELL’ETNOMUSICOLOGIA NOMUSICOLOGIA E GLI INFLUSSI DA QUEST QU ESTA A ESERCITATI ESERCITATI SULLA MUSICA DEL ‘900

Dalla musica primitiva ai giorni nostri Jocul Barba Barbatesc tesc 0.35 Tradit radition ional al Duo No. No. 32, Dance of Mara Maramaros maros 0.42 Bart Bartok ok

Bo Bossob ssobee 2.01 Aka Pygmi Pygmies es Clapping Music 3.28 (Aimard) Steve Reich Boba Bobang ngii 2.3 2.39 9 Aka Pygmi Pygmies es Etu Etude de No.4, Fanfare Fanfaress 3.32 (Aima (Aimard) rd) Lige Ligeti ti Zoboko(tamburi a fessura, fessura, pigmei) pigmei) Etude No.17, À Bout de Souffle 2.26 (A (Aimard) imard) Liget Ligetii

Stravinsky – Sagra della Stravinsky della Prim Primavera avera–– Danzadel Danza dell’El l’Elett ettaa (da 43:18)

 Apri cartella

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Strumenti musicali

Uno studio approfondito degli strumenti dei popoli primitivi fu compiuto dal musicologo ted tedesco esco Curt Sachs Egli classificò class ificò gli strumenti basandosi sui caratteri morfologici (idiofoni, membranofoni, membranofoni, aerofoni, cordofoni)e cordofoni) e ne illustrò la distribuzione geo geografica grafica e culturale. I più diffusi diffuscon i (eoggetti quindi secondo l’opinione l’opinione digli Sachs, Sachs , più antichi), anche perché si pos possono sono idiofoni: costruire di uso comune, sono dalla percussione del corpo umano o di sue s ue parti si pass passaa alla percussione del terreno con i piedi. Altri idiofoni primitivi sono: tronchi d’albero distesi sul terreno, o aperti, o scavati nel senso della lunghezza (tamburi a fessura, di solito con funzioni rituali r ituali). ). La percussione è effettuat effettuataa con i piedi, piedi, o con le mani, o con mazze o batt battagli. agli. Idiofoni di legn legno o si possono poss ono anche sfregare tra di loro o raschiare. Invece si agitano i vari tipi di sonagli ottenuti riempiendo di sassolini o di semi frutti essiccati (zucche) o dal guscio duro (noci di cocco), pelli di animali, vasi, o infilando pezzi di metallo in contenitori di legno, d'argilla e più tardi di metallo. I tipi più complessi di idiofoni sono gli xilofoni di varie fogge, i litofoni, litofoni, i gong.

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  ,, basati su Meno varitese primitivi d'animali tesono se sui membranofoni un vaso o sulla cavità costituita da pelli una zucca o noce di cocco e percossi con le mani. A stadi più evoluti appartengono i tamburi in cui una o due pelli sono tese su un recipiente di argilla o su un telaio di legno di forme diverse. diverse. I tamburi sono di solito percossi (con le mani, con bastoni), ma possono anche essere sfregati.

Tra gl glii aerofoni lo strume s trumento nto più semplice è il bastone sibilante, una tavola di legno fissata ad una corda, che volteggiando in aria produce sibili di varie altezz altezze, e, secondo la velocità. I tipi più antichi di flauti sono ric ricavati avati d daa ossa di animali, svuotate e fornite di alcuni a lcuni fori later laterali. ali. Più tardi venne vennero ro i flauti di legno con imboccatura a tacca (come nel flauto dolce) e i flauti fl auti d'argilla. Frequenti Freque nti sono anche i fflauti lauti a più canne (siringa)

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Gli strumenti meno diffusi nelle culture primitive sono i cordofoni. Tra le forme più arcaiche sono da ccitare itare l'arco, una corda tesa fra un’estremità di un bastone elastico e un pezzo di corteccia su una buca o tenuta con undiestremità in bocca; essa vienestesa pizzicata o percossa; e il salterio canna, costruito con una (o più) sottile striscia di sc scorza orza staccata da una canna dl bambù. Con questi principi (un telaio fisso fiss o e corde elastiche elastiche tese su di esso e attraverso esso) furono costruiti i cordofoni più perfezionati, perfe zionati, classi classificabili ficabili per lo più nei tipi delle cetre e delle arpe.

raschiatore

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sonagli di conchiglie

Audio Audi o tamburo tamburo (tabl (tabla) a) – xil xilofono ofono

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il rombo

rombo piccolo



rombo grande

flauto di osso

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co corn rno o di co conchi chigl gliia

Audio

flauto di pan



Aud Audio

Tromba di scorz a d’albero

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Arco musicale

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Fonografo Edison

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Musica e mitologia

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La bocca aperta nelle statue s tatue e nei calendari aztechi

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La bocca aperta nelle statue s tatue e nei calendari aztechi

La bocca aperta nelle statue s tatue e nei calendari aztechi

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Animali simbolici e suoni originari Il dio indiano Prajapati Prajap ati con la sua voce creò il cielo, le acque e la terra; alcune popolazioni indiane d'America ritenevano che il loro dio avesse creato il mondo popolazioni cantando tre volte. In molte culture orientali (India, (I ndia, per ees.) s.) grande impo importanza rtanza hanno gli animali, le cui grida avrebbero mantenuto intatte le caratteristiche della voce creatrice. In seguito (intorno al 1000) alcuni teorici dell’antichità hanno tentato di interpretare le voci degli animali in un’ottica musicale. Lo schema seguente è tratto dal trattato indiano Sangita-Ratnakara (XII-XIII secolo ca.) ma lo si ritrova tal quale anche nell’ampio Musurgia Universal Universalis is di Attanasius Attanasius Kirchn Kirchner er del XVII secolo secolo  fa Gal lo Le one

do

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A q ui l a El e fante

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Toro ssaacrif

Toro

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Leone vinto Rana Rana, Bue

San Cugat

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Musica di cultura alta nell’antichità il Medio Oriente: Mesopotamia, Egitto, Anatolia, Siria Grecia e Roma

Mesopotamia

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Fra le culture mesopotamiche mesopotamiche ricordiamo i Sumeri (dal IV millennio millennio fino al 2250 aC), la prima dotata di alfabeto. Questa cultura dà molto spazio agli strumenti musicali:  – già prim primaa del 3000 aC compare un’arpa arcuata. Una simile simile arpa da 11 fino a 15 corde si trovano raffigurate ne nelle lle tom tombe be regali di UR ((2450 2450 aC), insiemee a grandi lilire insiem re (di oltre mezzo metro metro d’al d’altezza) tezza) e oboi d’argen d’argento, to, oboi semplici e doppi, oltre ad arpe angolari. Le arpe potevano essere orizzontali orizzontali o verticali a seconda di come vvenivano enivano suonate. suonate.  – troviamo inoltre inoltre:: grandi tamburi, nacche nacchere re o castagnette, castagnette, tamburelli. Molti dei testi sumerici sopravvissuti si datano al periodo Antico Babilonese (1900– 1600 aC). Fra questi si ricordan ricordano: o:  – Testo d’esame A che contiene un questionario sulla musica da sottoporre agli studenti studenti in una delle scuole per sscribi; cribi;  – Testo delle Accordature destinato ai suonatori di lira. Vi si insegnano i 7 differenti modi d’accordare la lira e si dimostra come queste queste accordature siano inserite all’interno d’un sistema simmetrico.

L’arpa arcuat arcuataa in Mesopotamia da una tavoletta anteriore al 30 3000 00 aC

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La lira delle tombe di UR (1450 aC)

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Troviamo Tro viamo inoltre diverse fonti iconografiche. icono grafiche. Fra queste, queste, alcuni rilievi del del 668– 627 aC (regno di Assurbanipal). Assurbanipal). Ritraggono Ritraggono il re che beve sdraiato nel suo giardino, sventolato sventolato dagli schiavi, la testa decapitata di un nemico appesa a un albero, mentre la musica viene offert offertaa da un’orchestra un’orchestra di quattro arpisti, un suonatore di tamburo, un liutista e un oboista. Un altro rilievo mostra l’orchestra l’orchestra della corte di Elam (formata probabilmente da schiavi visto visto che i musicisti di questa orchestra suonano marciando in catene). Ci sono 11 strumentisti: strumentisti: 7 arpe vertical verticali,i, un’arpa orizzontale,, due suonano l’oboe doppio, un tamburo. Ci sono poi sei adulti e orizzontale nove bambini che cantano. Una delle donne si comprime com prime o picchietta la gola mentre canta, probabilmente per produrre l’effetto di tremolo o un trillo di glottide.

Egitto Se le orchestre or chestre appaiono appaiono solo ssaltuariame altuariamente nte in Mesopotam Mesopotamia ia prima del 1000 1 000 aC, in Egitto esse erano comuni già nell’Antico nell’Antico Regno (prima del 218 2181 1 aC). Erano spesso rappresentate in dipinti tombali o in scene di banchetto. Gli strumentisti sono generalmente maschi, e mostrati per lo più in ginocchio, mentre le donne danzano e battono le mani a tempo. Lo strumento più spesso spess o raffigurato è l’arpaarcuata. l’arpa arcuata. A volte sscorgiamo corgiamo un’intera un’intera fila di arpisti che suonano all’unisono. Accanto Accanto agli ar arpisti pisti troviamo suonatori di fiati: flauti traversi, clarinetti singoli o doppi. Appaiono inoltre inoltre nacchere e s istri. Una curiosa caratteristica di queste scene musicali è che di fronte agli strumentisti, inginocchiati a loro volta, ci sono uomini che eseguono una varietà di gesti stilizzati con le braccia e le mani. Questi “chironomisti” sembrano dirigere la musica, o mimarla con una sorta di linguaggio da sordomuti s ordomuti..

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Nel Regno Medio (2133 (2133–– 1786 aC) le donne musiciste divennero divenne ro più frequenti. Ci sono ancora i chironomisti anche se più la raramente rispetto a prima. Ve Verso rso fine di questo periodo appare la lira.

Nel Nuovo Regno (dopo il 1786 17 86 aC) la lira si afferma anche in forme diverse. Appaiono anche: l’arpa angolare, il liuto, li uto, l’oboe l’oboe doppio, il tamburello. Scompaiono i chi chironomisti. ronomisti.

Tomba di Nakht, 1450 1 450 aC

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Estremo Oriente Ne fanno parte Cina, Corea e Giappone, tutti paesi che posseggono patrimon patrimonii cult culturali urali molto antichi. In tutti i paesi dell’Estremo Oriente il concetto di musica è più ampio rispetto a quello occidentale. Il termine yue non indica soltanto la musica intesa intesa come i suoni organizzati creati dall’uomo dall’uomo ma anche la danza, i costumi, alcune forme teatrali nonché i testi verbali utilizzati per il canto. Nella sua più ampia accezione la musica non era semplicemente qualcosa da ascoltare per ricavarne piacere. Nel pensiero di Confucio essa aveva anche una rilevante rilevante finalità didattica, poiché quella buona e morigerata avrebbe potuto avere un effetto positivo sulla morale e sulla condotta degli ascoltatori. Se quindi i governanti si fossero accertati che nelle cerimonie civili venisse proposta soltanto buona musica, ciò avrebbe avuto un effett effetto o positivo sulla s ulla plebe. plebe. Proprio in virtù dell’importanza dell’importanza che la musica ricopriva nell nellaa cultura cinese, cinese, questo popolo ha creato un proprio sistema sis tema di notazione musicale già prima del 200 aC.

La musica cinese e le sue relazioni col mondo

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I cinesi hanno classificato gli strumenti musicali sulla base del materiale di cui sono fatti. Essi hanno individuato 8 differenti “materiali sonori”: all allo ) 2. p1.ietm rae(tlitofoni  3. seta 4. bambù 5. zucca 6. terra 7. pelle 8. legno Le campane di bronzo appartenevano ad esempio alla categoria del metallo, gli strumenti a corda a quella della seta e la maggior parte dei flauti alla categoria dei bambù Gli strumenti per la cui costruzione s’impie s’impiegava gava più di un materiale sonoro venivano assegnati a una delle categorie fondamentali, sicché una cetra lunga con corde di seta e cassa cas sa di risonanza in legno, suonata con un plettro pure di legno, veniva compresa nella categoria della seta.

Audi Audio o – organ organo o a bocca

Strumenti della cultura cinese

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Gli indiani

Nessuno dei popoli extraeuropei può vantare una storia musicale cosi estesa nel tempo t empo e varia nella teoria e nella pratica quanto gli indiani. La musica ebbe sempre una grande importanza nella loro cultura. I Veda contengono numerosi canti dello stadio più antico. Le varie dinastie, indigene o straniere, stranier e, conferiro conferirono no sempre un posto di ril rilievo ievo alla musica; nelle cerimonie religiose religi ose e in q quelle uelle di corte nei trattenimenti privati, nella letteratura letteratura e nei trattati.

Assai complesso è il sistema musicale indiano, che risale al II secolo a.C. e si basa sopra un numero grandissimo di scale. Base comune a tutte le scale è l'ottava, suddivisa, suddivisa, come nel sistema occidentale, in sette tra toni e semitoni Ma l’organizzazione di questa scala era molto complessa, in quanto ognuno degli intervalli era suddiviso in due, in tre o quattro srutis o elementi: in tutto 22 srutis come si vede dal seguente schema ricostruito dal Sachs:

Questa articolazione consentiva un numero notevolmente alto di scale modali, differenti fra loro per la posizione dei toni e dei semitoni e per le note di riferimento (le nostre tonica, sottodominante, dominante ecc.). Tali modi avevano il nome di ragas, che significa signif ica colore, stato d'animo; ogni raga stabiliva un modello di melodia. Il numero di ragas e molto alto; i teorici ne elencano diverse migliaia.

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Gli indiani usarono numerosi strumenti, che i testi raggruppavano in quattro categorie: gli idiofoni (specialmente i cimbali); i tamburi, molto antichi tra cui il tabla, coppia di tamburi: di ottone e semisferico semisferico quello suonato con la mano sinistra, di legno e cilindrico c ilindrico quello per la mano destra; gli strumenti a fiato (varii tipi di flauti di bambù; oboi) e, più importanti di tutti, i cordofoni (var Tra questi questi ultimi ebbe grande importanza la vina, strumento attribuito alla dea della sapienza Sarasvati. È costituita da un bastone cavo di bambù, sorretto sorre tto alle due estremità estremità da zucche, su cui sono collocate 7 corde parallele sostenute da cavalletti; esse esse sono pizzicate mediante un plettro. Uno strumento moderno a corde pizzicate e la sitar , affine affine alla vina e fornit fornitaa di corde di risonanza. Lo strumento ad arco più importante e il sarangi , di forma tozza e quadrata, munito di 4 corde, oltre a numerose altre che vibrano per simpatia.

Strumenti della cultura indiana

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