PC for Dummies - Dan Gookin

February 9, 2018 | Author: Cristiana Capelli | Category: Desktop Computer, Personal Computers, Computer Memory, Tablet Computer, Laptop
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di Dan Gookin

EDITORE ULRICO HOEPLI MILANO

Wiley, the Wiley Logo, For Dummies, the Dummies Man Logo, The Dummies Way and related trade dress are trademarks or registered trademarks of John Wiley& Sons, Inc. and/or its affiliates in the United States and/or other countries. Wiley, il logo Wiley, For Dummies, il logo Dummies Man, II metodo For Dummies e la relativa grafica sono marchi o marchi registrati di John Wiley& Sons, Inc. e/o dei suoi affiliati negli Stati Uniti e/o in altri paesi. Titolo originale: PCs For Dummies®, 13th Edition Copyright © 2016 by John Wiley & Sons, Inc., Hoboken, New Jersey All rights reserved, including the right of reproduction in whole or in part in any form. Per l’edizione italiana: Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2016 via Hoepli 5, 20121 Milano (Italy) tel. +39 02 864871 – fax +39 02 8052886 e-mail [email protected] www.hoepli.it Seguici su Twitter: @Hoepli_1870 Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e a norma delle convenzioni internazionali ISBN EBOOK 978-88-203-7597-3 Traduzione: Marina Tadiello Progetto editoriale: Maurizio Vedovati – Servizi editoriali ([email protected]) Copertina: Sara Taglialegne Realizzazione digitale: Promedia, Torino

L’autore Dan Gookin scrive di tecnologia da più di 25 anni. Combina l’amore per lo scrivere col fascino per i congegni tecnologici nel comporre libri che sono ricchi di informazioni, divertenti e mai noiosi. Con più di 130 titoli tradotti in oltre 30 lingue e 12 milioni di copie in circolazione, Dan ha le carte per provare che il suo metodo di produzione di manuali sui computer funziona davvero. Il suo titolo forse più famoso è l’originale DOS For Dummies, pubblicato nel 1991, che divenne il libro sui computer più venduto nel mondo. Per un certo periodo vendeva persino più copie alla settimana del bestseller numero uno del New York Times, anche se, non essendo un’opera di narrativa, non aveva diritto a entrare nell’elenco dei Best Seller del Times. Quel libro diede inizio a tutti i For Dummies, che rimangono a tutt’oggi un fenomeno editoriale. I titoli più famosi di Dan comprendono PCs For Dummies, Word For Dummies, Laptops For Dummies e Android Phones For Dummies. Dan, inoltre, gestisce il vasto e utile sito Web www.wambooli.com. Dan ha conseguito una laurea in comunicazioni e arti visive presso l’Università della California di San Diego. Vive negli Stati Uniti nord occidentali, dove si diverte coi videogiochi, mentre i figli si godono i dolci boschi dell’Idaho.

A colpo d’occhio Introduzione Parte 1: Ciao PC! Capitolo 1: Che cos’è questa roba, il PC? Capitolo 2: Il tour delle manopole, dei pulsanti e degli aggeggi attaccati al PC Capitolo 3: Predisposizione del PC Capitolo 4: Acceso e spento

Parte 2: Il computer agli occhi di un nerd Capitolo 5: Nel profondo dell’unità di sistema Capitolo 6: La memoria del PC Capitolo 7: Il sistema di archiviazione di massa Capitolo 8: Benvenuti nel caos dello schermo Capitolo 9: Inseriscilo! Capitolo 10: Espansione del sistema Capitolo 11: S come stampante Capitolo 12: Le capacità audio del PC

Parte 3: I fondamenti del computer Capitolo 13: Quel che serve di Windows, nozioni base Capitolo 14: I programmi sul vostro PC Capitolo 15: Divertirsi con file e cartelle Capitolo 16: La vita sul cloud Capitolo 17: Lo strano mondo delle reti

Parte 4: La tua vita digitale Capitolo 18: Un veloce ripasso di Internet Capitolo 19: Benvenute, altre cose Capitolo 20: Immagini digitali Capitolo 21: Spettacoli elettronici

Parte 5: Sicurezza e manutenzione Capitolo 22: Sicurezza del sistema

Capitolo 23: L’importantissima copia di sicurezza Capitolo 24: Lavori di manutenzione

Parte 6: Tutto in dieci punti Capitolo 25: I dieci comandamenti del PC Capitolo 26: Dieci cose da acquistare per il vostro PC Capitolo 27: Dieci consigli da un guru del PC Indice

Sommario Introduzione Che cosa c’è di nuovo in questa edizione? Da dove iniziare Convenzioni usate nel libro Presupposti per la lettura Icone usate nel libro Come proseguire

Parte 1: Ciao PC! Capitolo 1: Che cos’è questa roba, il PC? Domande a cui rispondere subito “Che cos’è un PC?” “Perché non usare solo un tablet o uno smartphone invece di un PC?” “Devo comprare un Dell?” “Ma il computer potrebbe esplodere?” Nozioni fondamentali sul computer da digerire a piccole dosi Che cosa fa il computer Hardware e software Compratevi un PC! Passaggio 1. Che cosa volete da un PC? Passaggio 2. Trovate il software Passaggio 3. Scegliete l’hardware adatto Passaggio 4. Trovate servizi e supporto Passaggio 5. Compratelo! Che cosa fare col vecchio computer Un’ultima cosa da ricordare Capitolo 2: Il tour delle manopole, dei pulsanti e degli aggeggi attaccati al PC Il quadro d’insieme In giro per l’unità di sistema

L’unità di sistema tipica non esiste Punti di interesse dell’unità di sistema, parte frontale Il retro dell’unità di sistema Il pannello I/O Suggerimenti, geroglifici e sfumature Capitolo 3: Predisposizione del PC Assemblare il computer Aprite le scatole Predisporre l’unità di sistema Cavi e connessioni Guida ai collegamenti Collegare tastiera e mouse Sistemare il monitor Collegarsi alla rete Aggiungere una stampante Collegare gli altoparlanti Ci vuole energia Allacciare tutto a una presa multipla I vantaggi di un UPS Come usare un gruppo UPS (commedia breve) Capitolo 4: Acceso e spento Accendete il PC Buongiorno Windows! Spegnete il computer Chiudere Windows Sospendere Windows Riavviare il PC Disconnettersi Altre opzioni di spegnimento Dovete lasciare il signor PC sempre acceso? “Voglio lasciare sempre acceso il mio computer”

“Voglio lasciare sempre spento il mio computer”

Parte 2: Il computer agli occhi di un nerd Capitolo 5: Nel profondo dell’unità di sistema Le viscere del computer Uno sguardo sotto il cofano Dare energia al Signor Computer Che cosa c’è sulla scheda madre Dove si trovano tutte le unità di memoria di massa Re processore Comprendere il ruolo del processore Nomi dei processori del PC Misurare la velocità del processore Scoprire il processore del vostro PC Il vostro computer è anche un orologio Esaminare data e ora Usare Internet per regolare l’orologio Capitolo 6: La memoria del PC Che cos’è la memoria del computer? Ottimi chip di memoria al cioccolato La memoria, un byte per volta Memoria: domande e risposte “Quanta memoria c’è nel mio PC in questo momento?” “Ho abbastanza memoria?” “Il mio PC ha abbastanza memoria?” “Posso verificare se il mio PC ha abbastanza memoria?” “Posso aggiungere memoria al mio PC?” “Ma il computer arriverà a consumare tutta la memoria?” “Che cos’è la memoria virtuale?” “Che cos’è la memoria video?” “Che cos’è la memoria video condivisa?” Capitolo 7: Il sistema di archiviazione di massa

Il sistema di archiviazione di massa del PC Esplorare il panorama delle memorie di massa Identificare il dispositivo di archiviazione principale Trovare i dispositivi di archiviazione di massa Inserire una scheda di memoria o una chiavetta USB Inserire un disco ottico Espellere i dispositivi Aggiungere altro spazio di archiviazione L’alfabeto dell’archiviazione di massa Lettere assegnate alle unità disco Esplorare icone e nomi di unità Controllare la capacità dei dispositivi Usare la memoria di massa Accedere alle unità rimovibili Capitolo 8: Benvenuti nel caos dello schermo Il sistema grafico del PC Attenzione allo schermo Scoprire l’adattatore video Fammi vedere che cos’hai Misurare uno schermo Collegare lo schermo al PC Leggere i messaggi dallo schermo Lavorare coi controlli dello schermo Windows controlla quel che vedete Impostare la risoluzione Aggiungere un secondo monitor Orientare lo schermo Capitolo 9: Inseriscilo! Ecco a voi la Signora Tastiera Collegare una tastiera Esaminare la tipica tastiera

Usare i tasti di modifica Tasti di modifica del comportamento della tastiera Un giro tra i tasti più utili Capire i tasti strani Capire i tasti per le operazioni Regolare la tastiera in Windows Dite “Ciao!” al mouse Collegare il mouse Le parti fondamentali del mouse Esplorare le specie di mouse Spostare il mouse Modificare le impostazioni del mouse Trovare più facilmente il puntatore Regolare il doppio clic Usare il mouse da mancini Input da schermo tattile Tecniche tattili fondamentali Inserire del testo su uno schermo tattile Capitolo 10: Espansione del sistema È una porta USB: la porta versatile Capire i cavi USB Connettere un dispositivo USB Lavorare con accessori alimentati da USB Togliere un dispositivo USB Usare gli hub per espandere l’universo USB Slot di espansione Come acquistare le schede di espansione Aggiungere una scheda di espansione Il Bluetooth Cercate Bluetooth

Controllare Bluetooth in Windows Accoppiare una periferica Bluetooth Esaminare i dispositivi accoppiati Disaccoppiare un dispositivo Bluetooth Capitolo 11: S come stampante La stampante, la carta, la fabbrica di documenti Esaminare il panorama delle stampanti Una visita alla tipica stampante Usare il pannello di controllo della stampante Bere inchiostro Mangiar carta Scegliere la carta giusta Dove la stampante incontra il PC Collegare la stampante Trovare le stampanti in Windows Impostare la stampante predefinita Lavorare con la stampante Stampare qualcosa Fermare una stampante impazzita Capitolo 12: Le capacità audio del PC Il PC rumoroso Impostare gli altoparlanti Usare le cuffie Scoprire le opzioni per il microfono Controllare il suono in Windows Configurare gli altoparlanti Configurare il microfono Abilitare il microfono Regolare il volume Windows fa bleep Esso ascolta

Registrare i vostri suoni Dettare al PC

Parte 3: I fondamenti del computer Capitolo 13: Quel che serve di Windows, nozioni base Che cos’è un sistema operativo? Windows e la sua gloriosa interfaccia Si parte dalla scrivania Lavorare con la barra delle applicazioni Accedere al menu Start L’area di notifica Accedere al Centro notifiche Impostazioni e controlli Usare l’app Impostazioni Il Pannello di controllo Capitolo 14: I programmi sul vostro PC La terminologia del software Esegui quel programma Trovare i programmi in Windows Lanciare un’app dalla Modalità tablet Trovare un programma conoscendone il nome Agganciare un programma Installare e disinstallare programmi Procurarsi software da Internet Installare un programma da un supporto esterno Disinstallare un programma Capitolo 15: Divertirsi con file e cartelle Ecco a voi il file! Che cos’è un file Creare un file Capire l’estensione nel nome file Cartella cartellina

Capire le sottocartelle e le cartelle principali Trovare un posto per le vostre cose Creare una nuova cartella Lavorare con le cartelle nelle finestre di dialogo Apri e Salva con nome Gestire i file perché non lo fanno da soli Selezionare i file Selezionare un solo file Selezionate dei file sparsi Selezionate una serie di file in sequenza Prendere al lazo un gruppo di file Selezionare tutti i file di una cartella Deselezionare file Manipolare i file Copiare un file da qui a lì Incollare un collegamento Spostare un file da qui a lì Copiare o spostare file col mouse Rinominare un file Rinominare una serie di file Eliminare file Eliminare un programma Trovare file persi, mancanti o defunti Capitolo 16: La vita sul cloud Il cloud L’archiviazione sul cloud Aggiungere un servizio di archiviazione sul cloud Copiare un file sullo spazio di archiviazione sul cloud Accedere al cloud da un altro dispositivo File multimediali online Tenere le foto sul cloud Accedere alle immagini sul cloud

Condividere un’immagine sul cloud Ascoltare la vostra musica sul cloud Capitolo 17: Lo strano mondo delle reti Perché le reti? Hardware di rete Rivedere la configurazione di rete Configurare un gateway La connessione di rete Connettersi a una rete cablata Connettersi a una rete senza fili Connettersi a una rete Wi-Fi nascosta Verificare il tipo di rete Reimpostare il tipo di rete Disconnettersi da una rete Dimenticare una connessione Wi-Fi In rete Accedere a una cartella in rete Mappare un’unità di rete Condividere una cartella Accesso ai contenuti multimediali condivisi Attivare la condivisione di contenuti multimediali sul vostro PC

Parte 4: La tua vita digitale Capitolo 18: Un veloce ripasso di Internet Che cos’è Internet? Accesso a Internet La grande ragnatela del World Wide Web Trovare un altro browser Web Trovare i comandi del browser Web Navigazione in incognito Suggerimenti per navigare Stampare pagine Web

Suggerimenti per le ricerche sul Web Recuperare roba da una pagina Web Salvare un’immagine da una pagina Web Copiare del testo da una pagina Web Condividere una pagina Web Messaggi di posta elettronica Capire le sigle della posta elettronica Trovare un programma di posta elettronica Capitolo 19: Benvenute, altre cose AutoPlay Gestire un nuovo accessorio Aprire manualmente AutoPlay Impostare le opzioni di AutoPlay Collegare qualcosa al PC Importare immagini Importare dei video Recuperare la musica da un CD Capitolo 20: Immagini digitali Risoluzione delle immagini Capire la risoluzione Impostare la risoluzione Suggerimenti per la videocamera digitale Lo scanner Che cos’è lo scanner Digitalizzare un’immagine File di immagini Archiviare le foto in Windows Visualizzare le foto in Windows Stampare le vostre foto digitali Cambiare formato file Capitolo 21: Spettacoli elettronici

Film sul PC Archiviare video in Windows Guardare i video Caricare un video su YouTube Condividere i vostri video Il vostro PC è una TV Procurarsi un sintonizzatore per la TV Guardare la TV su Internet La vostra TV è un PC Il vostro PC è uno stereo Ascoltare musica in streaming Usare Windows Media Player

Parte 5: Sicurezza e manutenzione Capitolo 22: Sicurezza del sistema Strumenti per combattere i cattivi Intervenire contro le orde barbariche Trovare il Centro operativo Configurare Windows Firewall Proteggere il PC con Windows Defender Fare attenzione alle notifiche UAC Impostazioni della privacy di sistema Impostare il salvaschermo Verificare le opzioni per la privacy in Windows 10 L’ultima versione Gli aggiornamenti: update e upgrade Aggiornare Windows Capitolo 23: L’importantissima copia di sicurezza Il file che avevate ieri Procurarsi un dispositivo di backup esterno Configurare la Cronologia file di Windows 10 Impostare il backup in Windows 7

Recuperare una versione precedente di un file Recuperare i file da un backup Scoprire le utilità di backup su Internet Archivi di cartelle compresse Comprimere i file Lavorare con una cartella compressa Installare un software da una cartella compressa Capitolo 24: Lavori di manutenzione Utilità per l’archiviazione Liberare spazio di archiviazione Verificare la presenza di errori Eseguire la deframmentazione Risolvere i problemi di rete Gestire la potenza del PC Impostare le opzioni di risparmio energia in Windows 10 Configurare un piano di risparmio energetico Aggiungere l’opzione per l’ibernazione La seconda vita di Windows 10

Parte 6: Tutto in dieci punti Capitolo 25: I dieci comandamenti del PC I. Non avrai paura del tuo PC II. Salverai il tuo lavoro III. Farai il backup dei tuoi file IV. Non aprirai né eliminerai cose sconosciute V. Non sarai uno sprovveduto VI. Userai software antivirus e lo terrai sempre aggiornato VII. Aggiornerai con saggezza VIII. Manterrai la giusta postura lavorando al computer IX. Manterrai aggiornato Windows X. Arresterai Windows come si deve Capitolo 26: Dieci cose da acquistare per il vostro PC

Tappetino per il mouse e cuscinetto poggiapolsi Unità di archiviazione esterna Materiali da pulizia Opzioni di espansione interne Multipresa e cavi USB Tastiera e mouse migliori Un gruppo di continuità (UPS) Cuffie con microfono Scanner Chiavette USB e schede di memoria Capitolo 27: Dieci consigli da un guru del PC Ricordate che il capo siete voi Attenzione a chi vi “aiuta” Prendetevi del tempo per imparare Create account separati Fate attenzione a quel che scaricate Organizzate i vostri file Non reinstallate Windows Non date retta alla propaganda Non stancatevi di imparare Ricordate di non prendere i computer troppo sul serio Indice analitico Informazioni sul Libro

Introduzione

S

aranno passati più di 30 anni da quando il primo PC IBM uscì dalla catena di montaggio, ma nemmeno dopo tutto questo tempo il mondo dei computer è diventato più facile da capire. Nonostante i progressi, la grafica, il divertimento e la possibilità di acquistare il computer nello stesso punto vendita dove fate la spesa, un PC rimane un prodotto di tecnologie che incutono timore e persino paura. Il che può senza dubbio farvi sentire stupidi. Compito di questo libro è convincervi che non lo siete. I computer fanno paura solo se pensate che siano spaventosi. Togliete loro l’involucro e troverete una bestiola timida e tremebonda che vuole solo aiutarvi. Questo libro vi accompagna nel viaggio che renderà quel compito facile e divertente. Oh, e non togliete l’involucro al computer. Non gli fa male, ma per voi è meglio entrare in contatto col cuore emotivo del vostro PC senza ricorrere a cesoie e saldatore.

Che cosa c’è di nuovo in questa edizione? Ehi! Vi ringrazio per continuare a leggere questa Introduzione. I più non lo fanno, dunque voi siete speciali! Voglio dire, perché dovreste leggere tutte queste stupidaggini quando, invece, potreste semplicemente aprire il libro a una pagina a caso, strofinarvi il mento e dire “Wow! Bello questo libro”. Chiunque vi guardasse sarebbe impressionato. Ma no, voi avete deciso di leggerlo proprio dall’inizio. Il meglio che possiate sperare è che chi vi guarda penserà che non riuscite a trovare il prezzo o che state cercando qualcuno di vostra conoscenza tra i nomi di chi ha collaborato al libro. Mi spiace. Oltre ad aggiornare molte parti per far riferimento al sistema operativo Windows 10, ho rinfrescato il testo con tutte le fantastiche tecnologie che sono nate dall’ultima edizione. In questa prendo in esame alcuni nuovi argomenti, tra cui: Aggiornamenti delle nuove funzionalità dei PC che sono divenuti standard, come l’USB 3.0, le schede di memoria e le unità a stato solido (SSD); L’archiviazione sul cloud e come usarla per sincronizzare i file tra più dispositivi; La condivisione sul cloud; Come connettere il vostro PC a un altro dispositivo, come uno smartphone, una fotocamera, un tablet; Aggiornamenti sulla sicurezza e sulle minacce che continuano a esistere su Internet; Uno stile più nuovo e vivace, pur senza esagerare. Come per gli anni passati, presento le informazioni del libro in tono ragionevole, riposante e gentile, in modo da placare anche il computerofobo più terrorizzato.

Da dove iniziare Questo libro è un manuale di riferimento. Potete iniziare a leggere dove volete. Usate l’indice o il sommario per vedere quel che vi interessa. Dopo averlo letto, potete chiudere il libro e andare a far quel che dovete; non c’è bisogno che leggiate altro. Beh, a meno che non vi piaccia proprio il mio stile colorito. Ciascuno dei 27 capitoli del libro tratta un aspetto specifico del computer: accenderlo, usare una stampante o un software, oppure far volare il computer dalla finestra senza rovinarvi la schiena. Ogni capitolo si divide in paragrafi distinti, che sono perle di saggezza sul tema principale del capitolo. Per esempio, potreste trovare i seguenti paragrafi: Riavviare il PC; Usare Internet per regolare l’orologio; Estrarre i supporti di memoria; Fermare una stampante impazzita; Ottenere software da Internet; Connettersi a una rete wireless; Accedere a immagini sul cloud. Niente di quel che c’è nel libro va imparato a memoria. Non c’è nulla di memorabile da dire sui computer. Ogni sezione è impostata in modo che possiate leggere velocemente le informazioni, digerire quel che avete letto, metter giù il libro e continuare a usare il computer. Se ci fosse la possibilità che si verifichino dei problemi tecnici, sarete avvertiti per tempo e potrete evitarli senza guai.

Convenzioni usate nel libro Le voci di menu, i collegamenti ipertestuali e gli altri controlli sullo schermo sono riportati con l’iniziale maiuscola. Pertanto, se l’opzione si chiama “Spegni il computer”, nel libro la vedrete riportata come Spegni il computer, senza virgolette, anche se sullo schermo risulta in un formato diverso. Quando dovete digitare qualcosa, lo trovate indicato come segue: Scrivete questo Dovrete digitare il testo Scrivete questo così come riportato. Vi dirò se e quando dovrete premere il tasto Invio. Vi dirò, inoltre, quando dovrete digitare un punto; il punto conclude tutte le frasi in italiano, ma non va sempre usato quando si inserisce del testo nel computer. I comandi del menu di Windows sono riportati come segue: Seleziona File Esci.

L’istruzione indica di aprire il menu File e di selezionare in esso il comando Esci. Le combinazioni di tasti che dovete premere sono indicate in questo modo: Ctrl+S Ciò significa che dovrete premere e tener premuto il tasto Ctrl (Controllo), digitare una S e poi lasciar andare il tasto Ctrl. Il funzionamento è lo stesso di quando sulla tastiera premete Maiusc+S per digitare la S maiuscola. Stessa azione, cambia solo il tasto modificatore.

Presupposti per la lettura Avete un PC, che è l’acronimo di Personal Computer e descrive tutti i computer dotati di sistema operativo Windows. Non avete un Macintosh e non siete un gerbillo superintelligente che vuole programmare Arduino in Fortran. Il libro è stato aggiornato per Windows 10 e tratta principalmente di questo sistema operativo. Faccio, tuttavia, riferimento anche a Windows 7, che è la versione più popolare di Windows nel momento in cui l’originale del libro, in inglese, è andato in stampa. Non parlo dell’atrocità orrenda che fu Windows 8 e non troverete nulla su Windows XP né su altri sistemi operativi primitivi. Quando si parla di Windows senza specificare un numero di edizione o versione, le informazioni valgono generalmente sia per Windows 10 sia per Windows 7.

Icone usate nel libro

Segnala la presenza di inutili dati tecnici, baggianate che ho inserito perché non riesco a trattenere il nerd che è in me. Potete saltare tranquillamente tutto quel che è contrassegnato da questa icona.

Indica un consiglio utile o un trucco da intenditori che rendono più interessante l’uso del computer. Per esempio, quando immergete il computer nell’azoto liquido, ricordatevi di indossare una maschera di protezione.

Indica qualcosa da ricordare, come per esempio di indossare i pantaloni.

Questa icona vi mette in guardia quando non dovete fare qualcosa, come per esempio quando cercate di usare un soffiatore di foglie per asciugarvi i capelli.

Come proseguire Il libro offre una pagina di supporto su Internet (in lingua inglese), che trovate su: www.dummies.com/extras/pcs

Il bugiardino del libro (in lingua inglese), che una volta veniva venduto insieme al libro, si trova su questa pagina Web: www.dummies.com/cheatsheet/pcs

I contenuti extra (in lingua inglese) si trovano su: www.dummies.com/extras/pcs

Il mio indirizzo email, casomai voleste mandarmi un messaggio, è: [email protected].

Sì, questo è il mio indirizzo di posta elettronica e io rispondo a tutti i messaggi. Riceverete una risposta tempestiva se mi scriverete un messaggio breve, specifico e circoscritto all’argomento di questo libro. Ci metto più tempo a leggere messaggi più lunghi, a volte qualche settimana, ma vi risponderò comunque. Ricordate, tuttavia, che non posso aiutarvi a risolvere i problemi del vostro PC, né ad aggiustarlo. Potete anche visitare il mio sito Web, che è pieno zeppo di informazioni di supporto, dati extra, giochi e cose divertenti: www.wambooli.com. Col libro in mano, siete ora pronti per andare a conquistare il vostro PC. Cominciate dal sommario o dall’indice. Trovate un argomento, passate alla pagina indicata e siete pronti a partire. Non abbiate paura di scrivere sul libro, riempire lo spazio vuoto, fare le orecchie alle pagine e qualunque altra cosa farebbe sbiancare un bibliotecario. Divertitevi!

Parte 1

Ciao PC!

In questa parte… Scoprite che cos’è un PC e che cosa può fare Esplorate le varie parti del computer Impostate e configurate il PC Imparate ad accendere e spegnere il computer

Visita www.dummies.com per scoprire interessanti contenuti extra, in lingua inglese.

Capitolo 1

Che cos’è questa roba, il PC? In questo capitolo Rispondiamo ad alcune domande comuni sul PC Comprendiamo alcuni concetti fondamentali Scopriamo hardware e software Compriamo un computer Ci rendiamo conto che il nostro PC è piuttosto stupido

V

orrei che i computer fossero malvagi. Sarebbe più facile capirli se lo fossero e manifestassero un desiderio maligno di farvi del male. Senza quel conforto negativo, si finisce col trattare il PC con sospetto costante. Non va bene. Invece di aver paura, allora, proviamo a capire. Magari il signor PC non è poi così cattivo come sembra.

Domande a cui rispondere subito Sicuramente, avete in mente un sacco di domande sui computer. Io stesso me ne faccio spesso e non dovete pensare che la vostra curiosità sia anormale. Credetemi: sono poche le persone sopra i 26 anni che si sentono immediatamente a proprio agio con un nuovo esemplare di tecnologia high tech.

“Che cos’è un PC?” Un PC è un computer: specificamente, è l’acronimo di personal computer. Storicamente, quest’oggetto si chiamava microcomputer. E questo perché, nei lontani anni Settanta, i computer erano macchinari enormi, grandi come stanze, che per funzionare avevano bisogno di legioni di scienziati occhialuti. Le persone comuni non potevano permettersi quei computer; perlomeno, non le persone che non erano eccentriche e non volevano stamparsi da sole la bolletta del telefono. Ai comuni mortali veniva venduta una versione minore, che l’associazione professionale di settore, la Computer Professionals Union, insisteva nel chiamare microcomputer. Micro vuol dire piccolissimo. Il termine micro piace agli scienziati dei computer perché non si può indossare un camice bianco ed essere presi sul serio quando si usano termini come “piccolissimo”. In realtà, il termine micro arriva da microprocessore, il componente principale del calcolatore che si trovava all’interno dei primi personal computer. Quando l’IBM presentò il suo primo microcomputer da ufficio nel lontano 1982, il nome

che scelsero fu IBM Personal Computer, o PC in breve. Tutti i personal computer di oggi discendono da quel primo modello e ne hanno pertanto ereditato la sigla PC. La Figura 1.1 illustra l’evoluzione della storia del PC per chi fosse curioso.

Figura 1.1: Storia del personal computer.

L’unico PC che non si chiama “PC” è il computer Macintosh di Apple. Gli utenti di Macintosh parlano dei loro computer come di “Mac”. Ciò si basa su un’antica rivalità tra IBM e Apple che non interessa più a nessuno. Eppure, molti utenti Mac si offendono quando chiamate PC i loro computer. Pertanto, sono d’accordo se volete prendere in giro quei frignoni chiamando così i loro giocattoli costosi.

Il termine PC si riferisce in modo generico a tutti i computer dotati di sistema operativo Windows. Anche se la vostra auto o la macchina da cucire o la macchina che fa beep-beep all’ospedale contengono componenti elettronici, quegli apparecchi non sono PC. Una curiosità: l’IBM smise di costruire PC all’inizio degli anni Duemila. Il successo del PC si fonda sul fatto che è costituito da parti prodotte in serie e facili da sostituire. È, inoltre, facile da configurare e potenziare, il che è la ragione principale della sua popolarità.

“Perché non usare solo un tablet o uno smartphone invece di un PC?” È vero, nel mondo digitale e ben connesso di oggi potreste cavarvela anche solo con un tablet o uno smartphone. Al diavolo i computer! Smartphone e tablet sono in grado di farvi inviare e ricevere posta elettronica, navigare sul Web, giocare e fare un sacco di altre cose interessanti. Hanno, tuttavia, diversi svantaggi rispetto ai PC: I dispositivi mobili sono pensati per il consumo di dati e non per la loro produzione. Se nella vita digitale vi sentite solo di passaggio, allora potete cavarvela con uno smartphone o un tablet e non aver mai bisogno di un PC. Se, però, avete bisogno di creare qualcosa, allora vi serve un computer. I PC dispongono di diverse periferiche di input: in particolare, la tastiera e il mouse.

Potete persino dotare il PC di uno schermo touch, se vi piace l’idea di toccarepicchiettare-strisciare. I dispositivi mobili non offrono l’espandibilità di un PC. Potete potenziare il PC, aggiungervi spazio di memorizzazione o memoria di sistema, sostituire lo schermo con uno migliore, collegare un mouse con 20.000 pulsanti e così via. In genere, un computer dura parecchi anni. I dispositivi mobili, invece, di solito si sostituiscono ogni paio d’anni.

Se avete cambiato idea in merito all’acquisto di un PC, tenete presente che non potete restituire questo libro dopo aver cominciato a leggere.

“Devo comprare un Dell?” Mi rivolgono questa domanda continuamente, anche se al posto di “Dell” si può usare qualunque altra marca. Leggete più avanti il paragrafo “Compratevi un PC!”.

“Ma il computer potrebbe esplodere?” Questa domanda è molto importante: saltate tutte le precedenti e leggetela per prima! Se siete appassionati di film e serie TV di fantascienza, avete ben presente il concetto del computer che esplode. Scintille, fumo, rottami che volano sembrano essere una funzione normale dei computer del futuro. Certo, potrebbero limitarsi a fare bip e visualizzare messaggi di errore quando muoiono; peccato che questo non sia emozionante da vedere. La risposta è no, il vostro computer non esploderà. Perlomeno, non spontaneamente. Se ci versate sopra una bibita o se viene colpito da un fulmine o si guasta inesplicabilmente l’alimentatore, al massimo vedrete una nuvoletta di fumo grigio, ma nessuna esplosione.

Nozioni fondamentali sul computer da digerire a piccole dosi Usate o state per acquistare uno dei prodotti tecnologici più avanzati che siano mai stati messi a disposizione degli umani. Perché non approfittarne per dedicare qualche minuto a non evitare un po’ del bel gergo tecnico che circonda questa tecnologia? Non agitatevi: sarò delicato.

Che cosa fa il computer I computer possono fare qualunque cosa e cercare di fare proprio di tutto. Sotto sotto, però, sono aggeggi piuttosto semplici. Il loro vantaggio è che hanno un sacco di potenzialità.

Il computer accetta input, lo elabora e genera output. Un po’ come funzionano i neonati, ma non voglio confondervi del tutto perciò vi rimando alla Figura 1.2, che illustra nella sua interezza questo concetto fondamentale.

Figura 1.2: Quel che il computer fa a livello elementare.

L’asserzione “input entra nel computer, viene elaborato e produce output” è la base di questi tre concetti primari sul computer: I/O Elaborazione Memoria I/O. I/O sta per input e output. I/O è praticamente la sola cosa che il computer fa: riceve input dalle periferiche, come la tastiera, il mouse, Internet. Genera output, che viene visualizzato sullo schermo o stampato o rispedito su Internet. Questo è I/O. Elaborazione. Quel che il computer fa tra input e output sono elaborazioni. Che sono quel che succede all’input per rendere sensato l’output. Altrimenti, il computer sarebbe solo un tubo e la scienza informatica sarebbe come la scienza degli idraulici. Le elaborazioni sono gestite internamente al computer da un aggeggio che si chiama processore. Passate al Capitolo 5 per maggiori informazioni. Memoria. L’ultima parte dell’equazione fondamentale del computer è lo spazio di memorizzazione, dove avvengono le elaborazioni. Due sono i tipi di memoria usati: quella temporanea e quella a lungo termine. Lo spazio di memorizzazione temporaneo è la memoria primaria del computer, o RAM. La memoria a lungo termine, o memoria secondaria, è fornita dal dispositivo di memorizzazione del computer. La memoria primaria del computer è illustrata nel Capitolo 6, quella a lungo termine nel Capitolo 7.

Hardware e software L’universo computer si divide in due parti. Una è l’hardware, l’altra è il software. L’hardware è la componente fisica del computer: tutto quel che vedete e toccate, e tutto quello che puzza di plastica bruciata. L’unità di sistema, lo schermo, la tastiera, il mouse: tutta la roba fisica è hardware. Il software è il cervello del computer, che gli dice che cosa deve fare.

Provate a pensare ad hardware e software come a un’orchestra sinfonica. L’hardware è rappresentato dai musicisti e dai loro strumenti. Il loro software è la musica. Come col computer, la musica (il software) fornisce istruzioni ai musicisti e ai loro strumenti (l’hardware). Senza software, l’hardware sarebbe solo un soprammobile. Non può far nulla perché non ha istruzioni e nessuno che gli dice che cosa fare. E, come un’orchestra sinfonica senza musica, sarebbe uno spreco di tempo molto costoso, soprattutto a livello sindacale. Per far funzionare il sistema del computer, bisogna che il software prenda il comando. In effetti, il software determina la personalità e le potenzialità del computer. Se potete buttarlo dalla finestra, è hardware. Se lo buttate dalla finestra e torna indietro, è un gatto. Il software comprende tutti i programmi che usate sul PC. La parte più importante del software è il sistema operativo, che è il programma principale che comanda tutto il resto. Nel Capitolo 13 parlo di Windows, che è il sistema operativo per PC meno amato eppure più comune. Nel Capitolo 14 descrivo altri programmi per computer, anch’essi considerati come software.

Compratevi un PC! Se ancora non avete un PC, potete correre a comprarvene uno. Il mio consiglio è comunque di non correre, anche se è quel che vi ho appena detto. Un computer è un dispositivo elettronico complesso. Comprarne uno non è come acquistare un trattorino tagliaerba o un tagliapeli del naso. Perché il vostro acquisto non vi deluda, seguite il mio sistema a cinque passaggi per comprare un PC. 1. Stabilite che cosa volete che il computer faccia. 2. Trovate il software che lo fa. 3. Trovate l’hardware più adatto per quel software. 4. Scoprite dove potete trovare servizi e supporto. 5. Comprate il computer! È davvero così semplice. Se seguite la procedura e state attenti, sarete molto più soddisfatti del vostro acquisto.

Passaggio 1. Che cosa volete da un PC? Che ci crediate o no, pochissimi sanno perché vogliono un computer. Se non siete uno dei

pochi, pensate bene a quel che state facendo. I computer non sono per tutti, specialmente quando esistono smartphone e tablet a prezzi molto più bassi. Se vi serve davvero un computer, pensate a quel che volete che faccia per voi. Volete fare solo un po’ di elaborazione testi, posta elettronica e interazione coi social? O volete una macchina per giocare con gli ultimi videogiochi? O magari vi serve un po’ di potenza grafica per creare illustrazioni o animazioni? Le possibilità del computer sono praticamente infinite, ma meglio metterete a fuoco quel che volete fare, maggiori probabilità avrete di acquistare il PC perfetto per i vostri bisogni.

Passaggio 2. Trovate il software Il software è quel che fa funzionare il computer: prima di discutere di marche o negozi di PC, dovete prendere in considerazione i programmi che prevedete di usare. Questo perché alcuni tipi di software, come i videogiochi, la produzione di video e la grafica, richiedono dell’hardware specifico. Farete un acquisto migliore se metterete a fuoco quale hardware vi serve prima di scegliere il computer. Una volta identificato il software che vi serve, potete avanzare al prossimo passaggio.

Passaggio 3. Scegliete l’hardware adatto Come si fa a trovare l’hardware più adatto al software che serve? Semplice: si leggono i requisiti del software. Li troverete elencati sul lato della scatola o sul sito Web del produttore. I requisiti spiegano esattamente il tipo di hardware necessario. Specificamente, indicano il tipo di processore più adatto, la quantità di memoria necessaria e quanto spazio di memorizzazione serve. Scoprirete anche se esistono altri requisiti, come una scheda video ad alte prestazioni o un’interfaccia speciale.

Per gli usi normali del computer, vi basterà probabilmente qualunque PC con Windows come sistema operativo. Se, però, intendete usare un software particolare, dovete accertarvi che il computer offra i componenti hardware necessari. Della questione hardware si parla più avanti nel libro. Non preoccupatevi di capire i requisiti del software se siete solo agli inizi. Usate l’indice del libro per capire la differenza tra i vari componenti hardware del PC.

Passaggio 4. Trovate servizi e supporto Molti penseranno che il Passaggio 4 abbia a che fare con le marche o con famosi negozi fisici che non sono ancora falliti. Ma no! Quel che conta molto di più è che troviate il servizio e il supporto tecnico che vi servono per il vostro nuovo acquisto, specialmente se siete proprio all’inizio e vi sentite male al pensiero di aprire l’imballaggio del computer.

Servizio significa una sola cosa: chi aggiusta il computer? Questa è la ragione principale per cui raccomando di comprare il PC da un piccolo negoziante locale. Stabilite un rapporto diretto con le persone che si occuperanno del vostro computer. Se, invece, decidete di non comprare da un negoziante locale, dovrete assolutamente scoprire chi aggiusterà il computer e dove lo faranno. Supporto significa ottenere aiuto per il computer. Alcuni hanno bisogno di un sacco di aiuto. Se siete tra costoro, comprate da un venditore che offre lezioni gratuite o un numero telefonico gratuito. Il supporto tecnico può rappresentare un costo aggiuntivo, ma vale tutto quel che costa se evita futuri mal di testa.

Passaggio 5. Compratelo! Il passaggio finale nel prendere un nuovo computer, o il vostro primo computer, è di comprarlo. Fatelo! L’esitazione che molti hanno sull’acquisto di un nuovo computer è che continuano a uscire nuovi modelli, migliori e più veloci. Questo è un dato di fatto! Invece di aspettare per sempre, dunque, alzatevi e andate a comprarlo! OK, va bene così.

Che cosa fare col vecchio computer Per l’amore del cielo, non buttate via il vecchio computer! Perché un PC si ricicla. Il primo passaggio nel riciclo è di recuperare la tastiera, il mouse e lo schermo e usarli col nuovo computer. In questo modo, potete risparmiare acquistando solo l’unità di sistema, o il componente fondamentale del PC. Il secondo passaggio è di portare il vecchio PC all’isola ecologica. Anche se le budella del computer non vi servono, hanno pur sempre un valore. Naturalmente, potete anche tenervi il vecchio PC ancora per un po’. In effetti, io tengo il mio a portata di mano per qualche settimana, per essere sicuro che quello nuovo abbia tutto quel che mi serve. Se così non fosse, posso accendere il vecchio per copiare dei file o annotarmi delle informazioni. I miei vecchi computer finiscono tutti su qualche scaffale del box, in quel che chiamo l’Ossario. Dopo qualche anno, mando il più vecchio al riciclo. Se il nuovo PC è già dotato di tastiera e mouse, conservate le parti del vecchio come ricambi. Potete sempre spostare il vecchio PC nella stanza dei bambini. Vi odieranno per questo e vorranno che gliene compriate uno nuovo. Non preoccupatevi: vi arrenderete quanto prima. Il vecchio PC si può regalare a qualche Onlus, ma prima chiamate per sapere se lo vogliono. A volte non vale la pena recuperare un vecchio computer (chiedete ai vostri figli!).

Un componente che conviene recuperare direttamente dal vecchio PC è il disco rigido. Se riuscite, toglietelo dall’unità di sistema. Se contiene informazioni delicate, fatelo distruggere. Rivolgetevi a un servizio che si occupa di distruzione di documenti e di dischi fissi, se vi preoccupa la sicurezza (vostra o della vostra campagna presidenziale).

Un’ultima cosa da ricordare

I computer non sono malvagi. Non sono dotati di intelligenza perfida. In effetti, basta conoscerli un pochino per rendersi conto che sono piuttosto stupidi. I robot, invece… ma quello sarà l’argomento di un altro libro.

Capitolo 2

Il tour delle manopole, dei pulsanti e degli aggeggi attaccati al PC In questo capitolo I componenti hardware fondamentali del PC Come riconoscere i diversi tipi di PC Che cosa c’è sull’unità di sistema Come trovare connettori, buchi e prese Come aiutarsi con simboli e colori

D

ovendo scegliere una sola parola per descrivere il design del tipico PC, quella parola sarebbe banale. Diciamocelo: il PC è una scatola. Non è areodinamico né elegante e non ha mai vinto premi. Nessuno può prendere per arte moderna quell’aggeggio che avete sulla scrivania. Gli umani del 2045 non appenderanno al muro dei poster di PC dei primi anni del Ventunesimo secolo. Triste ma vero. Nonostante il suo aspetto comune, è importante che identifichiamo alcune delle parti fondamentali di un sistema di computer e che impariamo lo scopo dei vari pulsanti, fori, angoli e nicchie che decorano la semplice scatola metallica chiamata PC.

Il quadro d’insieme La Figura 2.1 mostra un tipico sistema di computer per uso personale. Può non essere uguale a quello che avete voi, perché sto solo cercando di mettere un’etichetta sui vari pezzi e non di importunarvi.

Figura 2.1: Un tipico sistema di computer.

Questi sono i componenti più importanti del tipico sistema di computer: Unità di sistema. La scatola principale del computer e il suo componente essenziale è l’unità di sistema. Non la CPU, nonostante quel che sostengono un sacco di baggiani. L’unità di sistema contiene gli organi elettronici interni del computer e ospita diversi pulsanti, spie e fori ai quali potete collegare il resto del sistema. Monitor. Il monitor (o schermo) è il dispositivo dove il computer visualizza le informazioni, ossia il suo output. Sui computer all-in-one (in un solo pezzo), monitor e unità di sistema sono la stessa cosa. Salvo in quei casi, non pensate che il “computer” si trovi dentro il monitor. Il monitor si limita a visualizzare delle cose. Tastiera. La tastiera è la parte su cui scrivete ed è il modo principale per comunicare col computer. Mouse. Non è un roditore e nemmeno un portatore di peste. Il mouse del computer è un dispositivo molto utile che vi permette di lavorare con gli oggetti grafici visualizzati sul monitor. Altoparlanti. I PC emettono versi attraverso una coppia di altoparlanti stereo, che possono essere accessori esterni aggiunti da voi (come in Figura 2.1), oppure integrati nell’unità di sistema o nel monitor, oppure cuffie. Basta spendere di più per avere anche un subwoofer da tenere sotto la scrivania. Quello sì che farà tremare i vetri dei vicini! Disco rigido esterno. Forse non lo avete (ancora), ma il disco rigido esterno serve per fare il back up, ossia per creare una copia di sicurezza delle cose importanti che tenete sul computer. Stampante. La stampante è dove ottenete la stampa dell’output del computer, detta anche copia cartacea. Oltre a questi elementi fondamentali, potete avere anche altri aggeggi ammucchiati intorno al computer, come uno scanner, un secondo monitor, un modem ad alta velocità o qualche altro giochino… ops, dispositivo fondamentale. Una delle cose non illustrate in Figura 2.1 è l’ammasso di cavi che vegeta dietro tutti i computer. Che macello! I cavi servono a collegare i dispositivi alla presa a muro e tra di loro. Nessuno shampoo e nessun balsamo potranno mai sciogliere quegli intrichi di nodi. Prendetevi un po’ di tempo per identificare le parti fondamentali del vostro sistema di PC e relativi accessori. La stampante può essere collegata direttamente all’unità di sistema oppure essere disponibile attraverso una rete di computer. I capitoli della Parte 2 descrivono in maggior dettaglio i componenti del computer che ho presentato e illustrato brevemente in Figura 2.1. CPU sta per central processing unit (unità di elaborazione centrale). È un altro modo per fare riferimento al processore del computer. Vi rimando al Capitolo 5 per maggiori informazioni.

In giro per l’unità di sistema Il vanto di qualunque computer è l’unità di sistema, la scatola principale alla quale si attaccano tutti gli altri pezzi. Data la sua importanza e l’abbondanza di pulsanti e altri aggeggi interessanti, vi conviene leggere bene questo paragrafo per conoscere la tipica unità di sistema.

L’unità di sistema tipica non esiste Grazie a cospirazioni internazionali e al perfido senso dell’umorismo dell’industria dei computer, le unità di sistema dei PC non hanno tutte lo stesso aspetto. Per contribuire alla vostra confusione, i produttori si divertono a cambiare un po’ le carte in tavola col design dei PC. Se, dunque, tutte le unità di sistema offrono sostanzialmente gli stessi componenti e connettori, non ho nessun prototipo né modello di base da mostrarvi. Invece, vi rimando alla Figura 2.2, che illustra sei configurazioni piuttosto comuni. Desktop. Il desktop (o mini tower) è il tipo più comune. Si può appoggiare sopra la scrivania, di fianco al monitor (Figura 2.1). Si può anche nascondere sotto la scrivania. Desktop orizzontale. Questo tipo di unità di sistema si appoggia in orizzontale sopra la scrivania. Di solito, nella configurazione tradizionale, il monitor si appoggia sopra l’unità di sistema. Mini desktop. L’unità di sistema mini è proprio carina ed è più o meno delle dimensioni di un vocabolario, il che la rende ideale per le situazioni dove scarseggiano spazio e soldi. Lo svantaggio è che queste unità di sistema non hanno spazio per le opzioni di espansione che prevedono l’aggiunta di componenti interni. Desktop integrato (all-in-one). Un tipo di design molto popolare e alla moda combina unità di sistema e monitor in una singola unità. Vista di fronte, l’unità di sistema sembra un monitor, ma è più spessa. Sui lati si trova la miriade di connettori e altre prese da computer. Tablet due in uno. Questo PC portatile ultrasottile si compone di due pezzi: lo schermo e la tastiera. La tastiera si stacca e vi consente di usare lo schermo touch del tablet per l’input.

Figura 2.2: Esempi di configurazioni di unità di sistema.

Portatile. Il computer portatile tradizionale, o laptop, è un aggeggio leggero e comodo da trasportare, ideale per rallentare i controlli di sicurezza in aeroporto. I portatili funzionano esattamente come i loro fratelli desktop e troverete evidenziate nel libro eventuali eccezioni. Scegliere la configurazione più adatta dipende dalle vostre esigenze. Gli amanti della potenza amano l’espandibilità del desktop classico. Quelli con pochi soldi magari preferiscono un mini desktop. Chi si sposta spesso ama i portatili.

Per quanto piccolo sia il vostro computer, la quantità di disordine che avrete sulla scrivania si espanderà sempre fino a riempire tutto lo spazio disponibile. Il modello due in uno si chiama anche tablet PC (o notebook convertibile). Può avere una penna digitale per l’input, che è un’altra cosa comoda e costosissima da perdere. Troverete ulteriori informazioni sui laptop, sui convertibili e sui tablet PC nel mio libro Laptops For Dummies, 6ª edizione, che potete reperire nelle migliori librerie dove le migliori librerie esistono ancora. La Figura 2.2 non riporta la configurazione dell’unità di sistema detta desktop tower, una versione più alta del tipico desktop (mini tower) con più spazio per le opzioni di espansione interna. È un modello che non si vede comunemente in commercio per i privati, ma rimane tuttora in catalogo per alcuni produttori di computer. Della quantità di spazio che l’unità di sistema di un PC occupa si parla come di

impronta. Le unità di sistema più piccole sono PC a minima impronta.

Punti di interesse dell’unità di sistema, parte frontale Dopo molti anni, i produttori di PC hanno scoperto che è meglio che le parti destinate all’uso umano si trovino sul davanti dell’unità di sistema. Non sto scherzando: all’inizio quasi tutto quel che serviva per collegarsi a un vecchio PC si trovava sul retro, cosa per cui dovevate allontanare l’unità di sistema dal muro, piegarvi in due e sperare che tutto andasse bene. Potete considerarvi fortunati e usare la Figura 2.3 come riferimento per andare a caccia dei seguenti componenti: Unità ottica. Non preoccupatevi se al vostro PC manca uno di questi dispositivi di memoria, in quanto sono in via di sparizione. L’unità ottica consente di leggere i dischi ottici, i CD e i DVD. Il problema sta nella loro capacità: questi dischi non possono contenere tutti i dati che servono per un computer moderno. Espansione futura. In quasi tutte le unità di sistema ci sono degli spazi vuoti. Magari vi sembrano interessanti o utili, ma non lo sono! Si limitano, infatti, a coprire i buchi che servono per aggiungere nuovo hardware al PC. Fessure per le schede di memoria o slot. Queste fessure servono per leggere le schede di memoria usate per esempio dalle foto-videocamere digitali e dagli altri accessori elettronici portatili. Il vostro PC può avere solo uno slot per questo. Nella Figura 2.3 vedete una configurazione di lettori detta 19-in-1, molto comune, che accetta tutti i formati di scheda di memoria esistenti.

Figura 2.3: Le parti importanti sul davanti dell’unità di sistema.

Pulsante di accensione. Non più un semplice interruttore acceso/spento, il pulsante di

accensione fa molto di più di accendere o spegnere il computer. Passate al Capitolo 4 per maggiori informazioni. Luci. A differenza dei computer che si vedono nei film, l’unità di sistema del PC può non avere luci e lucette. Alcuni PC hanno una spia che si illumina quando il computer è acceso e la spia dell’unità rigida può lampeggiare quando si accede alla memoria di massa, ma questo è praticamente tutto. Griglia di ventilazione. La griglia di ventilazione non è meravigliosa, ma è necessaria in quanto mantiene la giusta temperatura nell’unità di sistema aiutando la circolazione dell’aria al suo interno. La bestia deve pur respirare. Pannello I/O. Da qualche parte sul davanti, il vostro PC avrà sicuramente un grappolo di connettori, magari coperti da uno sportello. Annidate in quello spazio troverete le prese per connettere joystick, microfoni, cuffie, chiavette USB e altri aggeggini più o meno utili che dovete collegare e scollegare. Se siete fortunati, potreste trovare che sul davanti della vostra unità di sistema vivono altre cose rare e divertenti. Si tratta probabilmente di accessori specifici di certe marche o modelli di computer. Considerateli pure come un bonus. Alcuni degli ultimi modelli di computer hanno adesivi che riportano il numero di codice segreto di Windows o proclamano assurdità tipo “Costruito per Windows Optimus Prime” o “Dentro questa scatola è in agguato il caos Intel”. Per informazioni più specifiche sui connettori annidati dietro uno sportello segreto, fate riferimento al paragrafo “Il pannello I/O”, più avanti in questo capitolo.

Non bloccate la griglia di ventilazione davanti al computer. Se non circola l’aria, il computer può soffocare (si surriscalda). I portatili e i desktop integrati hanno tutti i fori, gli interruttori e gli slot ai lati o sul retro del corpo macchina.

La spia del disco rigido può essere rossa, verde o gialla e lampeggia quando l’unità di memoria di massa è in uso. Questo lampeggiare non è un allarme e, pertanto, non dovete spaventarvi. Il PC sta solo facendo il suo lavoro!

Il retro dell’unità di sistema Proprio come per una ballerina esotica, il posteriore dell’unità di sistema è la sua parte più impegnata. Qui trovate i connettori per i vari dispositivi collegati al sistema: uno spazio

per collegare il monitor, la tastiera, il mouse, gli altoparlanti e praticamente qualunque altro aggeggio volete collegare al vostro computer. Usate la Figura 2.4 come guida per individuare le parti importanti dell’unità di sistema che si trovano sul retro. Tenete presente che alcune cose possono avere un aspetto diverso e alcune potrebbero mancare, in quanto non tutte le unità di sistema sono uguali.

Figura 2.4: Aggeggi importanti sul retro dell’unità di sistema.

Presa. L’unità di sistema richiede energia e qui va attaccata la presa del cavo di alimentazione, che dall’altra parte ha la spina che entra nella presa a muro. Ventilatore. L’aria viene aspirata qui. Oppure viene soffiata fuori. Non mi ricordo. Interruttore. Questo non è il pulsante di accensione, è un interruttore acceso/spento. Non usatelo per spegnere il PC! Il suo scopo è staccare l’alimentazione quando avete un problema e dovete riparare il computer. Tenetelo sempre in posizione On. Non tutti i PC hanno questo interruttore. Selettore di voltaggio. Usatelo per scegliere il voltaggio adatto per il vostro paese, stato o pianeta. Questo selettore fa parte del sistema di alimentazione. Slot di espansione. Avete a disposizione questi slot per aggiungere all’unità di sistema nuovi componenti hardware montati su schede di espansione. In queste posizioni si trovano eventuali connettori alle schede di espansione, come per esempio i connettori video su un adattatore grafico (Figura 2.4). Griglie di ventilazione. Altri aggeggi per respirare. Pannello I/O. A parte il cavo di alimentazione e tutto quel che è attaccato a una scheda di espansione, tutte le altre opzioni di espansione e i dispositivi plug-in per il vostro PC si trovano in un’area centrale, che chiamo pannello I/O. Nel prossimo paragrafo troverete maggiori dettagli in merito.

Il pannello I/O Vuoi per raggruppare tutti i connettori, vuoi per creare una zona piena zeppa di cavi, l’unità di sistema del vostro PC offre sul retro un pannello I/O. Qui è dove potete collegare diverse opzioni di espansione, oltre che allacciare i dispositivi normali che avevamo già visto in Figura 2.1. Usate la Figura 2.5 come guida. I componenti che trovate sul pannello I/O del vostro PC possono avere delle etichette descrittive o riportare i simboli che elenco in Tabella 2.1. Ricordate che la Figura 2.5 è soltanto una guida e nell’unità di sistema del vostro PC il pannello I/O potrebbe avere una diversa disposizione e comprendere più o meno componenti.

Figura 2.5: Cose che si trovano nel pannello I/O.

Ecco alcuni dei componenti che potete trovare nel pannello I/O: USB. Vi serve per collegare sofisticati dispositivi negli slot Universal Serial Bus (USB). Passate al Capitolo 10 per ulteriori informazioni sul formato USB. Video digitale. Il monitor del vostro PC può essere collegato a uno degli adattatori video del pannello I/O. Potreste avere un adattatore VGA tradizionale o video digitale o HDMI o tutti e tre. Nel Capitolo 8 trovate ulteriori informazioni sulle funzionalità video del computer. Rete. Potete inserire un connettore alla rete locale (LAN) o collegare al PC un modem a banda larga. La buona notizia è che dovrete collegare tutti questi dispositivi solo una volta. Dopodiché, il posteriore del vostro PC se ne sta faccia al muro per il resto della sua vita e non dovrete più preoccuparvene… a meno che non vogliate aggiungere qualcosa o non vi piaccia proprio guardargli il didietro.

Tabella 2.1 Sagome, connessioni, simboli e colori

Dei connettori per microfono e cuffie si trovano anche sul pannello I/O frontale, illustrato in precedenza in Figura 2.3. I PC più vecchi possono avere porte non descritte in Figura 2.5, come porte separate per mouse e tastiera, la porta IEEE e persino le antiquate porte COM, stampante e joystick. Le funzioni di queste porte sono state rimpiazzate da porte USB, che abbondano nei PC moderni.

Suggerimenti, geroglifici e sfumature Sebbene i connettori per i vari componenti siano diversi tra loro, i produttori di PC hanno accettato di seguire uno schema comune di colori e simboli per etichettare i vari fori, connettori e porte nella parte posteriore dell’unità di sistema. Li trovate riportati nella Tabella 2.1, alla quale farete riferimento in caso di bisogno.

Capitolo 3

Predisposizione del PC In questo capitolo Come assemblare il vostro PC Riconoscere i cavi Collegare i componenti all’unità di sistema Usare una presa multipla La vita con un UPS (gruppo di continuità)

P

otrei mentirvi e assicurarvi che predisporre per l’uso un PC è un gioco da bambini. Anche se forse da bambini vulcaniani. Eppure, non è difficile come mettere insieme le attrezzature da gioco in giardino o programmare un VCR anni ’80. Il procedimento richiede comunque un sacco di collegamenti di cavi e va effettuato correttamente se volete che il sistema funzioni.

Assemblare il computer Consideratevi fortunati se il vostro PC esce tutto intero dalla scatola, pronto per partire. Molti dei PC integrati funzionano così, o quasi. I portatili sono pronti per l’uso, anche se magari c’è bisogno di caricare la batteria. Per tutti gli altri casi, leggete questo paragrafo su come togliere il PC dalla scatola e prepararlo per l’uso.

Aprite le scatole

Il computer funziona meglio quando lo togliete dalla scatola. Se avete acquistato un sistema, aprite per prima la scatola dell’unità di sistema, che potrebbe contenere lo schema per il montaggio degli altri componenti. Verificate di avere tutti i componenti necessari per il vostro sistema. Esaminate attentamente gli imballi: alcuni produttori infilano pezzi importanti dentro scatole all’interno di altre scatole o incastrate nel polistirolo. Spuntate la bolla di consegna o la fattura per l’elenco delle varie parti. Se vi manca qualcosa, telefonate!

Archiviate insieme la distinta del contenuto, la garanzia, la fattura o lo scontrino fiscale e gli altri pezzi di carta importanti. Compilate il certificato di garanzia solo dopo aver assemblato il computer e aver verificato che funzioni correttamente. Se doveste restituirlo, il rivenditore preferisce che il certificato non sia compilato. Conservate tutte le scatole e gli imballi, che vi serviranno se doveste restituire il computer. Scatole e imballi originali sono, inoltre, il miglior modo per spostare il computer se doveste traslocare. Le imprese di traslochi possono rifiutarsi di assicurare un computer che non sia imballato nella scatola originale.

Predisporre l’unità di sistema L’unità di sistema è la scatola principale del computer, la sede di tutte le attività del PC e dovreste, pertanto, cominciare con essa. Mettetela nella posizione dove la vedevate nei vostri sogni. Se intendete metterla sotto la scrivania, mettetecela subito. Non appoggiate l’unità di sistema contro il muro, perché dovete collegare varie cose nelle prese sul retro. Potrete farlo solo quando avrete finito di collegare tutto, lasciando però abbastanza spazio da non schiacciare i cavi.

L’unità di sistema deve respirare. Non mettetela in uno spazio chiuso o dentro un mobile dove non circola aria. Evitate di posizionare l’unità di sistema vicino a una finestra, dove il sole può scaldarla. I computer non amano il troppo caldo né il troppo freddo e sono più felici quando possono lavorare a temperature tra i 4 e i 27 °C. Evitate anche i luoghi umidi, che possono rovinare il computer. Lettori che abitano in climi tropicali ci hanno riferito della muffa che cresceva dentro i loro PC, tanta era l’umidità! Se dovete usare un computer dove è molto umido, fatelo in una stanza con aria condizionata. Non mettete l’unità di sistema in un armadio, a meno che non sia ben ventilato. Aprite dei fori nelle pareti dell’armadio se serve più ventilazione. Un computer vicino a una finestra è un ghiotto boccone per i ladruncoli.

Cavi e connessioni Dopo aver sistemato l’unità di sistema, dovrete recuperare tutti gli altri dispositivi – le

periferiche – e collegarli all’unità di sistema. Dovrete anche collegare il sistema a una presa elettrica. Vi suggerisco di predisporre una periferica, collegarla all’unità di sistema e passare poi a quella successiva. Per esempio, mettete in posizione lo schermo e collegatelo all’unità di sistema. Sistemate la tastiera e collegatela all’unità di sistema. Fate riferimento al prossimo paragrafo per istruzioni specifiche su come collegare le singole parti. Alcune periferiche ricevono corrente direttamente dalla presa nel muro: vi consiglio di collegare i loro cavi di alimentazione per ultimi. Nel paragrafo “Ci vuole energia”, più avanti in questo capitolo, troverete consigli utili su come collegare PC e componenti a una presa di alimentazione.

Guida ai collegamenti Resistete alla tentazione di usare colla e nastro adesivo quando assemblate il computer. Collegare tra loro apparecchi elettronici di alta tecnologia richiede una certa astuzia, argomento su cui condivido volentieri la mia esperienza pluridecennale. Tutti i componenti principali di un sistema di computer si collegano direttamente all’unità di sistema, ragion per cui suggerisco di disimballarla e predisporla per prima. Se è la prima volta che assemblate un computer, aspettate a collegare l’unità di sistema alla presa di alimentazione. Potrete accenderla dopo aver collegato gli altri componenti. Collegate gli altri dispositivi all’unità di sistema prima di mettere le spine nella presa di corrente. Di solito, potete tranquillamente collegare un dispositivo all’unità di sistema mentre il computer è acceso. Esistono, tuttavia, delle eccezioni e per questo vi conviene leggere questo paragrafo con attenzione! Fate riferimento anche al Capitolo 10 per informazioni su come usare dispositivi USB, cosa che comprende praticamente tutte le periferiche conosciute nel reame dei PC. Quel capitolo parla anche di come usare il sistema Bluetooth per collegare al vostro computer delle periferiche senza cavi.

Imparate a riconoscere i cavi del computer

I cavi del computer si distinguono a seconda del foro, o porta, in cui entrano. Per esempio, i cavi USB vanno collegati a porte USB. I terminali dei cavi sono fatti in modo che non sia possibile collegarli a rovescio: il connettore per l’unità di sistema ha una certa forma, mentre quello per l’accessorio ne ha un’altra. Quando i connettori hanno la stessa forma, non importa da che parte li infilate. Tutti i cavi hanno connettori ben stabili. I cavi di rete hanno delle mollette che scattano quando sono inseriti correttamente; dovrete premere le mollette per estrarre il cavo. Alcuni connettori video hanno delle viti laterali per fissare saldamente il cavo al connettore. Alcuni cavi sono attaccati in modo permanente ai rispettivi dispositivi, come per esempio quelli di mouse e tastiera. Altri cavi sono separati e vanno collegati da entrambe le parti. Se vi servono, potete acquistare altri cavi in qualunque negozio di computer o forniture per ufficio. Vi suggerisco di misurare la distanza per la quale vi serve il cavo e raddoppiarla per essere sicuri di avere la lunghezza sufficiente. Per esempio, se ci sono 50 centimetri tra l’unità di sistema e la posizione dove volete installare la stampante, acquistate un cavo per stampante (USB) da un metro.

Collegare tastiera e mouse Mettete la tastiera proprio davanti a dove vi sedete quando usate il computer, tra voi e lo schermo. Il mouse deve stare a destra o a sinistra della tastiera a seconda che siate destri o mancini.

La tastiera va collegata a una porta USB. Il mouse va collegato a una porta USB. Una qualunque. Se la tastiera ha una sua porta USB, collegatevi il mouse. Alcuni PC offrono un misto di porte USB 3.0 e di tipi più vecchi. Le porte USB 3.0 sono di colore blu e vanno riservate ai dispositivi ad alta velocità, come i dischi rigidi esterni. Collegate tastiera e mouse alle porte USB più vecchie, che non sono blu.

Sistemare il monitor Mettete il monitor sopra la scrivania, a una certa distanza da dove vi sedete per lasciare posto alla tastiera. Per risultati ottimali, deve essere rivolto verso di voi. Il cavo dello schermo può essere fisso o separato. Se è separato, collegatelo allo schermo. Poi, collegate il cavo dello schermo alla presa dell’adattatore grafico dell’unità di sistema. Esistono diversi tipi di presa; vi consiglio di usare o quella digitale (bianca) o quella HDMI (nera). Scegliete il cavo che si adatta alla presa. Lo schermo ha poi bisogno di alimentazione. Passate al paragrafo “Ci vuole energia”, più avanti.

Se l’unità di sistema ha due gruppi di connettori, usate di preferenza quello che si trova su una scheda di espansione e non quello che si trova nel pannello I/O. Questo perché la presa della scheda di espansione indica un adattatore grafico ad alte prestazioni, che offre migliori funzionalità. Molti adattatori grafici ad alte prestazioni dispongono di due prese video digitale. Se il PC ha un solo schermo, potete usare indifferentemente l’una o l’altra. La seconda presa è per un secondo schermo. HDMI sta per High-Definition Multimedia Interface (interfaccia multimediale ad alta definizione). Fate riferimento al Capitolo 8 per maggiori informazioni su schermi e grafica dei PC.

Collegarsi alla rete Infilate il cavo di rete nel connettore di rete sul retro dell’unità di sistema. In questo modo potete collegare il PC a una rete, a un gateway, a un modem a banda larga o a qualche altro aggeggio di rete dal nome strano. Sempre che non abbiate una connessione Wi-Fi (senza cavi). Per maggiori informazioni, fate riferimento al Capitolo 17, nel quale si parla di reti di computer.

Aggiungere una stampante Potete aggiungere al sistema, in qualunque momento, una stampante. Cercate una posizione a portata di mano dall’unità di sistema, in modo da poter recuperare quel che stampate senza alzarvi.

La stampante va collegata direttamente al PC con un cavo USB. Prima di collegarla, dovrete eventualmente installare il software della stampante. Potete anche accedere a stampanti in rete, nel qual caso il collegamento alla rete vi connette anche alle stampanti. Finito! La stampante ha bisogno di alimentazione e va, pertanto, attaccata a una presa a muro. Vedete il paragrafo “Ci vuole energia”, più avanti in questo capitolo. Fate riferimento al Capitolo 11 per tutto quel che riguarda la stampante.

Collegare gli altoparlanti Il sistema audio del computer comprende input e output. Sia le cuffie, sia gli altoparlanti usano la presa Uscita linea (Line Out), cuffie (Headphone) o altoparlanti (Speakers). Alcuni altoparlanti richiedono alimentazione indipendente e vanno collegati alla presa a muro; vedete il paragrafo “Ci vuole energia”, più avanti in questo capitolo. Collegate il microfono alla presa Mic o Ingresso linea (Line In). Quando entrambe sono disponibili, usate Mic per il microfono perché Line In è predisposta per gli apparecchi sonori non amplificati. La Tabella 3.1 riporta i codici colore standard per eventuali altre connessioni audio che il vostro PC potrebbe richiedere. Trovate i colori sull’anello della presa dove collegate il dispositivo al PC.

Tabella 3.1 Codici colore per l’audio Tipo di presa Centro/subwoofer Ingresso linea (Line In) Microfono Altoparlanti/cuffie

Colore Marrone Grigio Rosa Verde acido

Surround sinistro/destro

Nero

Tutte le periferiche audio del computer utilizzano il connettore mini DIN, che sembra un piccolo punteruolo. Basta collegarlo alla presa del colore giusto. Controllate il davanti dell’unità di sistema per vedere se ci sono prese per collegare cuffie o microfono. Questa posizione è sempre più comoda del connettore sul retro. Alcuni PC sono dotati di hardware audio speciale, cosa che potete stabilire verificando

se sul retro dell’unità di sistema ci sono connettori audio su uno slot di espansione. Se il vostro PC ha questa configurazione, collegate gli altoparlanti alle prese di uscita della scheda audio e non in quelle standard che si trovano nel pannello I/O. Fate riferimento al Capitolo 12 per ulteriori informazioni sulle funzionalità audio del PC e per istruzioni sulla disposizione degli altoparlanti.

Ci vuole energia Le periferiche del computer hanno fame di energia. L’ultima cosa che vi rimane da fare, dopo aver collegato i componenti all’unità di sistema, è collegare le relative spine alla presa a muro.

Allacciare tutto a una presa multipla Avrete notato che il sistema di computer ha molte più periferiche da allacciare di quante siano le vostre prese a muro. Non c’è problema! È per questo che Thomas Edison ha inventato le prese multiple. L’idea è di infilare tutte le spine in una presa multipla e poi di collegare quest’ultima alla presa a muro, come vedete in Figura 3.1. Seguite passo passo queste istruzioni: 1. Verificate che tutti gli aggeggi dotati di interruttori siano spenti (in posizione Off). Non preoccupatevi se il dispositivo ha un pulsante d’accensione e non capite se sia acceso o spento. Se non è collegato alla corrente, è spento. 2. Verificate che la presa multipla sia spenta o staccata dalla presa a muro. 3. Infilate tutte le spine nella presa multipla. 4. Spostate gli interruttori degli aggeggi sulla posizione On. Per accendere il sistema, accendete o collegate la presa multipla. Ma non adesso! Le informazioni ufficiali per accendere e spegnere si trovano nel Capitolo 4. Fate riferimento a quel capitolo per ulteriori informazioni.

Scegliete di preferenza una presa multipla dotata di filtro antidisturbo. Meglio ancora, spendete di più e prendetene una con l’aria condizionata! È proprio un bel pensiero

per i vostri beni elettronici. La mia raccomandazione sono le multiprese Kensington SmartSockets. A differenza di quelli più economici, nel modello SmartSockets le prese sono disposte in modo da semplificare l’allacciamento di trasformatori di grandi dimensioni. Le prese multiple a sei posti sono ideali per i sistemi di computer. Se non vi bastano gli alloggiamenti di una multipresa, compratene una seconda e collegatela a una diversa presa a muro per gli altri dispositivi. Ma: • Non collegate una presa multipla a un’altra! È pericoloso dal punto di vista elettrico (potrebbe causare un sovraccarico). • Non collegate una stampante laser a una presa multipla. Le stampanti laser consumano troppa energia e vanno allacciate direttamente a una presa a muro (lo trovate scritto nelle istruzioni di assemblaggio della vostra stampante laser, se vi prendete la briga di leggerle).

Figura 3.1: Collegate gli aggeggi come in questo esempio.

Sovratensione, picchi e fulmini

L’energia elettrica che dalla presa a muro arriva al computer non è pura come la neve. A volta può essere corrotta da una delle schifezze elettriche che, ogni tanto, arrivano a casa vostra o in ufficio senza invito. Ecco i fatti: Disturbo o rumore di linea. Interferenze sulla linea elettrica, spesso causate da un motore elettrico allacciato allo stesso circuito. Per esempio, la radio emette un segnale statico quando usate il frullino: questo è rumore di linea. Sovratensione. Un aumento di potenza graduale. Picco. Un aumento improvviso di tensione. I picchi si verificano quando un fulmine cade nelle vicinanze. Calo. Il contrario del picco, ossia una diminuzione della potenza. Alcuni motori elettrici non funzionano e le lampadine sono meno luminose del solito. Interruzione di corrente. Mancanza di alimentazione sulla linea (blackout). Una multipresa con filtro anti-sovratensioni fa contenti i vostri apparecchi elettronici quando ci sono aumenti di potenza sulla linea. Se ha anche un filtro antidisturbo e un condizionatore di rete è ancora meglio. La protezione più costosa è quella contro i picchi di tensione, dove la multipresa mette a repentaglio la propria vita per sostenere l’attacco del picco e salvare i componenti del computer. Essendo particolarmente odiosi, i picchi arrivano non solo attraverso le linee elettriche, ma anche attraverso i cavi telefonici e della TV via cavo. Pertanto, se dalle vostre parti sono frequenti i temporali, usate una multipresa con filtri per la linea telefonica, per il cavo TV e magari anche per la rete.

I vantaggi di un UPS UPS sta per uninterruptible power supply; detto anche gruppo di continuità, è il modo migliore per collegare il vostro sistema di computer alla presa a muro. In sostanza, un gruppo di continuità è una multipresa con una batteria che tiene in funzione il computer in mancanza di corrente. La Figura 3.2 illustra come predisporre il sistema con un gruppo di continuità, ma non mostra il cavo USB che collega il gruppo UPS all’unità di sistema per segnalare al computer la mancanza di corrente. L’idea del gruppo di continuità non è di continuare a lavorare col computer finché manca la corrente. Al contrario, il sistema UPS serve per mantenere in funzione i componenti fondamentali del sistema, ossia l’unità di sistema e lo schermo, quel tanto che basta per permettervi di salvare il lavoro e spegnere il computer come si deve, in modo da non perdere dati per colpa di un’improvvisa mancanza di corrente.

Figura 3.2: Collegamenti con un gruppo di continuità.

Non tenete conto di quel che dice la scatola: un gruppo di continuità può garantirvi forse cinque minuti di energia per il computer. Più verosimilmente, avrete solo un paio di minuti. Alcuni sistemi UPS hanno delle prese non collegate alla batteria, cosa che vi permette di collegare tutte le periferiche al gruppo. Ricordatevi, tuttavia, di allacciare schermo e unità di sistema alle prese collegate alla batteria. Raccomando, inoltre, di infilare la spina di eventuali dischi rigidi esterni alle prese collegate alla batteria. Lasciate sempre acceso il gruppo UPS. Spegnetelo solo quando manca la corrente e il computer è stato spento correttamente. Oltre a fornire energia nelle emergenze, un gruppo di continuità offre maggiori protezioni elettriche per le vostre apparecchiature. Molti modelli offrono protezione contro sovratensione, picchi e cali di potenza, in modo che il PC funzioni senza problemi nonostante le schifezze che potreste ricevere dall’azienda elettrica. Vedete anche il Capitolo 24 per informazioni su come impostare il computer perché si spenga automaticamente quando va via la corrente.

Come usare un gruppo UPS (commedia breve)

Interno, cucina di lusso. Si ode un tuono in sottofondo. Le luci tremolano e si spengono. ROGER, sui 40, aria da nerd, rimane seduto al buio; il suo computer è ancora acceso. FELICIA arriva di corsa. Ha l’aria pretenziosa ma non insopportabile. FELICIA: È andata via la corrente! La brioche che ho messo nel fornetto è rovinata! Hai perso quello scarabocchio urgente che stavi creando in Paint? ROGER: No, cara, ci sto ancora lavorando. Vedi? Il nostro UPS ha tenuto accesi unità di sistema e schermo nonostante il blackout. FELICIA: Oh! Ecco da dove viene il bip-bip. ROGER: Sì, l’UPS fa bip-bip quando va via la corrente. Lo fa così non posso non accorgermi del buio pesto. FELICIA: Be’, sbrigati e stampa quello scarabocchio! ROGER: Non adesso, ciccina! La stampa può aspettare, ed è per quello che non avevo collegato la stampante all’UPS. È senza corrente proprio come il fornetto. FELICIA: E che cosa puoi fare adesso? Presto! La batteria dell’UPS non durerà per sempre! ROGER: Tranquilla, mia sposa. Salvo il lavoro sul dispositivo principale di memoria di massa, così (preme Ctrl+S sulla tastiera). Adesso posso spegnere il computer, confortato dalla consapevolezza che il mio scarabocchio urgente è salvo. Ecco. (Spegne il computer e lo schermo, stacca il gruppo UPS e il bip-bip si interrompe). Adesso possiamo affrontare serenamente il temporale. Due ore dopo, la corrente è tornata e FELICIA e ROGER sorseggiano un bicchiere di vino. FELICIA: Tesoro, hai dimostrato tutta la tua classe da Ivy League nel modo in cui hai usato quell’UPS. ROGER: Be’, grazie al cielo avevo letto quel libro di Dan Gookin, PC For Dummies. Credo che dovrò comprare altri suoi libri. FELICIA: Chi avrebbe immaginato che avremmo trovato tanta felicità grazie a un libro di computer? Si sbaciucchiano.

Capitolo 4

Acceso e spento In questo capitolo Accendere il PC Presentazione di Windows Spegnere il computer Attivare l’opzione di sospensione Valutare le diverse opzioni di spegnimento Tenere sempre acceso il PC

N

on ci sono dubbi: i computer del Male non si possono spegnere. Per provare quest’affermazione, mi rifaccio alla regola di Star Trek, Episodio 53: quando Scotty prova a spegnerlo, il malvagio computer M5 uccide il membro dell’equipaggio con la camicia rossa che cerca di togliere la spina. No, proprio non potete spegnere un computer malvagio. Il vostro PC non è malvagio. Se lo fosse, potreste usare la logica infallibile del Capitano Kirk per convincere il computer a suicidarsi. Mi spiace, tuttavia, dovervi dire che questo libro non contiene informazioni su come portare alla morte un computer col solo ragionamento. Questo perché il vostro PC ha un pulsante di accensione, che serve per accenderlo e spegnerlo.

Accendete il PC Accendete il PC in questo modo: 1. Accendete tutto tranne l’unità di sistema. Tutto comprende solo i componenti che intendete usare, soprattutto lo schermo. Se non usate lo scanner o la stampante, è inutile che li accendiate. 2. Accendete l’unità di sistema per ultima. Oppure, se avete tutto collegato a una multipresa, accendete semplicemente quest’ultima. Se unità di sistema e schermo sono collegati a un gruppo di continuità (che dovrebbe rimanere sempre acceso) e tutto il resto a una presa multipla, procedete così: 1. Accendete la multipresa, che mette in funzione tutti i dispositivi esterni del computer, o periferiche.

2. Premete il pulsante dello schermo per accenderlo. 3. Premete il pulsante di accensione dell’unità di sistema per accenderla. Se le cose funzionano, il vostro computer prenderà vita; sentirete il lamento del ventilatore e si accenderanno le luci sull’unità di sistema, la tastiera e su altri dispositivi. Lo scanner e la stampante potranno ronzare e azionare il servofreno. La vostra giornata al computer ha inizio.

Accendendo per ultima l’unità di sistema, lasciate tempo agli altri dispositivi di inizializzarsi e prepararsi al lavoro. In questo modo, l’unità di sistema li riconoscerà più velocemente. Non tutte le periferiche sono dotate di interruttori acceso/spento. Per esempio, alcuni dispositivi USB, come gli scanner e le memorie esterne, prendono corrente dalle rispettive porte. Dunque, non avete bisogno di accenderli e spegnerli. Alcuni dispositivi possono essere lasciati in stand-by. Per esempio, la stampante potrebbe avere una modalità di risparmio energetico che vi permette di tenerla sempre accesa. Spesso è meglio tenere accesi questi dispositivi piuttosto che accenderli e spegnerli diverse volte al giorno.

Il pulsante più grande sul davanti dello schermo serve ad accenderlo. Alcuni schermi hanno pulsanti di accensione che non sono veri e propri pulsanti ma punti sensibili che basta sfiorare. Il punto sensibile è spesso etichettato col simbolo universale dei pulsanti di accensione, riportato qui a margine.

Quando qualcosa non si accende, controllate che sia collegato alla corrente e verificate che tutti i cavi siano collegati correttamente a entrambe le estremità.

Non seguite queste alternative per accendere un PC I computer non si limitano ad accendersi. Hanno funzioni come l’avvio, l’avvio a freddo, lo spegnimento-e-accensione, l’avvio forzato, power on e power up, il

riavvio, il reset, l’avvio dolce o a caldo. Tutti questi termini possono sostituire “avvio”, ma evitate di usarli quando è in gioco la vostra reputazione.

Buongiorno Windows! Accendere il computer è questione di hardware, ma è il software che lo rende utile. Il software che è direttamente responsabile del funzionamento del computer si chiama sistema operativo. In genere, sui PC quel sistema operativo è Windows. Pertanto, dopo aver avviato l’hardware del computer, la prima cosa che dovrete affrontare è Windows. Il primo passo per usare Windows è identificarvi o, in altre parole, effettuare il login o il logon, a seconda della versione di Windows installata (e se state a est o a ovest del Mississippi). La procedura di identificazione fa parte della sicurezza del computer. È una cosa buona. In Windows, vi identificate scegliendo l’immagine corrispondente al vostro account o digitando il nome dell’account o un indirizzo email. Dopodiché, digitate la password. La Figura 4.1 mostra la schermata di login in Windows 10. Le versioni precedenti di Windows hanno un aspetto simile. Se sul vostro PC con Windows 10 sono installati più utenti e il vostro account non è quello riportato nel centro dello schermo (vedi Figura 4.1), selezionatelo dall’elenco nell’angolo in basso a sinistra. Per altre versioni di Windows, se non vedete riportato il vostro account, fate clic sul pulsante Cambia utente. Se tutto funziona, avete fatto il login! Il passo successivo è cominciare a usare il computer. Per fare il login, usate un nome account. Di solito, questo può essere il vostro nome vero, uno pseudonimo, il nome di qualche supereroe di computer o una roba stranissima, tipo Utente117. In Windows 10, Microsoft preferisce che usiate un indirizzo email per fare il login. In questo modo, il vostro computer sarà coordinato con gli altri computer con Windows 10 che possedete e utilizzate. La password serve per confermare che siete chi dite di essere quando accedete al computer. Nome account e password vengono impostati la prima volta che configurate Windows sul vostro computer. Può essere che ve ne siate dimenticati, ma l’avete fatto anche voi. Se usate Windows in una grande azienda, i vostri nome account e password saranno stati preimpostati per voi. Quando sbagliate a digitare la password, riprovate. Attenti al tasto MAIUSC della tastiera! Nella vostra password c’è differenza tra maiuscole e minuscole, in quanto il computer distingue le une dalle altre.

Figura 4.1: Da qui fate il login di Windows.

Spegnete il computer Non c’è niente di più soddisfacente dello spegnere il computer strappando il cavo dalla presa a muro. L’ho fatto anch’io diverse volte, sempre con un sorrisetto felice. Ma anche se funziona, non è questo il sistema migliore per spegnere un computer.

Figura 4.2: Dove si trova il comando Arresta il sistema in Windows 10.

Chiudere Windows Per chiudere il PC, seguite queste istruzioni: 1. Fate clic sul pulsante Windows per accedere al menu Start. 2. In Windows 10, fate clic su Arresta. La voce Arresta si trova nella parte sinistra del menu Start, verso il basso, come mostra la Figura 4.2. 3. Fate clic su Arresta il sistema. Il computer si spegne. Se avete aperti documenti e file non salvati, vi verrà chiesto se salvarli prima che il PC si spenga. Se dovesse succedere che un programma abbia un attacco catatonico, dovrete far clic sul pulsante Arresta il sistema per assistere Windows con l’eutanasia digitale e concludere la procedura.

Figura 4.3: Opzioni di arresto in Windows 7.

Sospendere Windows Meno drastico di spegnere il computer è sospenderlo. Quando è sospeso, Windows salva quel che state facendo e mantiene il computer in uno stato a basso consumo energetico. Il computer non è proprio spento e riparte velocemente, molto più in fretta di quando viene messo in ibernazione o spento completamente. Per sospendere il PC, seguite queste istruzioni: 1. Fate clic sul pulsante Start. Si apre il menu Start. 2. In Windows 10, fate clic su Arresta; in Windows 7, fate clic sul pulsante che apre il menu Arresta. Il menu Arresta di Windows 10 è illustrato in Figura 4.2. La Figura 4.3 mostra il pulsante del menu Arresta e le opzioni disponibili in Windows 7. 3. Fate clic sul comando Sospendi. Il computer si prepara per andare a letto. Alla fine, lo schermo si spegne e il ronzio del ventilatore si attenua. Il PC sonnecchia.

Per risvegliare il computer, potete muovere il mouse o premere un tasto sulla tastiera. Siate pazienti! A volte ci vuole qualche secondo prima che il PC si svegli. La modalità di arresto del sistema fa parte delle opzioni di gestione energetica del computer. Fate riferimento al Capitolo 24 per maggiori informazioni. Il PC non russa quando è in modalità Sospendi.

A proposito del pulsante segreto per accendere e spegnere il PC Oltre al pulsante di alimentazione, alcuni PC hanno un interruttore che accende e spegne l’apparecchio. Potete trovare questo pulsante sul retro dell’unità di sistema, di solito vicino all’uscita del cavo di alimentazione. In molti casi, l’interruttore ha un’etichetta con | e O, che indicano rispettivamente acceso e spento. Usate questo interruttore invece del pulsante di alimentazione solo in casi di emergenza disperata. Notate, inoltre, che l’interruttore on-off deve essere in posizione | perché possiate usare il pulsante di alimentazione per accendere il computer.

Riavviare il PC Dovrete riavviare il computer in due casi. Il primo è quando Windows suggerisce di riavviarlo dopo aver installato qualche nuovo software o dopo aver modificato un’impostazione di sistema. Il secondo caso è se dovesse succedere qualcosa di strano. Per qualche motivo, riavviare il sistema ripulisce la testa del computer come una bella soffiata di naso e tutto ritorna nella normalità. Il comando Riavvia il sistema si trova nel menu Arresta (Power) in Windows 10 e nel menu Arresta (Shutdown) in Windows 7. Fate riferimento rispettivamente alla Figura 4.2 e alla Figura 4.3. Selezionate quel comando per riavviare il PC. Windows può riavviare il sistema da solo, per esempio dopo un aggiornamento. Se siete fortunati, vedrete una finestra di avvertimento che vi permette di far clic su un pulsante per riavviare il computer. Fate riferimento al Capitolo 22 per informazioni sul servizio di aggiornamento Windows Update, che ha il potere di riavviare automaticamente Windows. A volte non c’è bisogno di riavviare il computer per risolvere un problema e basta fare il logout. Leggete il prossimo paragrafo.

Disconnettersi Un’altra possibilità per concludere la vostra giornata al computer è di disconnettervi. Questo ha davvero senso solo quando il PC ospita più account utente. Per esempio, uno per voi, uno per il vostro compagno/a, uno per ciascuno dei bambini, uno per il cane ecc. In quel caso, potete disconnettervi e permettere a qualcun altro di accedere al proprio account senza bisogno di riavviare il PC. Per disconnettervi da Windows 10, seguite queste istruzioni: 1. Fate clic sul pulsante Start. 2. Fate clic sul nome del vostro account, che trovate in alto a sinistra nel menu Start. Fate riferimento alla Figura 4.4 per trovare il posto giusto. Quando fate clic sul nome del vostro account, si apre un menu. 3. Selezionate il comando Disconnetti/Sign Out. Windows interrompe i programmi e vi chiede se volete salvare eventuali documenti aperti. Alla fine, tornate a vedere lo schermo principale di accesso al sistema. In Windows 7, selezionate il comando Disconnetti dal menu Arresta, la cui posizione è illustrata in Figura 4.3.

Disconnettersi da Windows non spegne il PC.

Figura 4.4: Le opzioni dell’account in Windows 10.

Altre opzioni di spegnimento Spegni. Arresta il sistema. Riavvia. Disconnetti. Penserete che avere quattro possibilità per concludere la vostra giornata al computer sia sufficiente. Ma no! Windows ne offre ancora qualcuna per cedere il timone. Blocca il computer. Quando scegliete il comando Blocca il computer, indicate a Windows di visualizzare lo schermo di login iniziale, simile a quello riportato in Figura 4.1. In questo modo, impedite agli altri di vedere quel che state facendo ed escludete chiunque non abbia un account sul vostro PC. Cambia utente. Quando cambiate utente, vi disconnettete temporaneamente da Windows in modo che un altro utente possa accedere al proprio account sullo stesso computer. Quest’opzione è più veloce che disconnettersi, perché non richiede che salviate documenti o chiudiate programmi. Quando rifate il login, le vostre cose vi aspettano proprio come le avete lasciate. Mettete il computer in ibernazione. Il modo più drammatico per risparmiare energia senza togliere corrente al PC è usare il comando di sospensione o ibernazione, che salva tutta la memoria del computer (tutto quel che il computer sta facendo) e quindi lo spegne. In questo modo il computer è proprio spento, non in sospensione. Quando lo riaccendete, le cose tornano com’erano. L’ibernazione, pertanto, non solo risparmia elettricità, ma offre un sistema più rapido per spegnere e riaccendere il computer.

I comandi per bloccare, cambiare utente o mettere il PC in ibernazione si trovano nei menu Arresta o Account utente, illustrati nelle Figure da 4.2 a 4.4 per le diverse versioni di Windows.

Bloccate il computer quando dovete allontanarvi per qualche tempo. Il sistema più rapido per bloccare il PC è premere insieme i tasti Win e L, dove Win è il tasto di Windows che trovate sulla tastiera e L il tasto della L. Il comando per mettere il computer in ibernazione deve essere attivato perché sia visibile nel menu Arresta. Vedere per questo il Capitolo 24.

Dovete lasciare il signor PC sempre acceso? Scrivo di computer dagli anni Venti del secolo scorso, ma questo problema non è ancora stato risolto: il computer, come il frigorifero e la lampada Lava, va lasciato acceso in continuazione? Consuma inutilmente elettricità? Sapremo mai la verità? Certo che no! Ma la gente ha delle opinioni in proposito. Vediamo i due estremi.

“Voglio lasciare sempre acceso il mio computer” Direi di sì, ma solo se usate il computer spesso, come per esempio se lavorate da casa. Se vi accorgete che accendete e spegnete il computer diverse volte al giorno, vi conviene lasciarlo acceso in continuazione. L’unica situazione in cui spengo tutti i miei computer è quando vado via per più di un fine settimana. Il mio metodo spreca elettricità? Forse sì, ma i computer hanno una modalità di risparmio energetico che limita di molto i consumi elettrici quando non sono in uso. Fate riferimento al Capitolo 24 per informazioni su come seguire un piano di risparmio energetico personalizzato per il vostro uso del PC. Va poi detto che ai computer piace stare accesi tutto il tempo. Il ronzare del ventilatore mantiene le interiora dell’unità di sistema a una temperatura costante, cosa che evita alcuni dei problemi connessi con lo spegnimento (raffreddamento) e la riaccensione (riscaldamento) del sistema. Tenere il PC sempre acceso non fa impennare la bolletta elettrica, come farebbero la vasca idromassaggio o il solenoide di Tesla dei ragazzi. Se usate il PC una sola volta al giorno, per esempio la sera per la posta elettronica, Internet e la chat, tenerlo spento per il resto della giornata va bene. E se davvero usate il computer così poco, forse vi conviene sostituirlo con un tablet.

Negli uffici, i computer rimangono in genere accesi tutto il tempo, anche se le aziende di una certa dimensione potrebbero risparmiare migliaia di euro l’anno solo spegnendo i computer di notte. Potrebbe essere un’idea. Se lasciate il computer acceso tutto il tempo, non copritelo con un copri computer. Lo fareste soffocare.

“Voglio lasciare sempre spento il mio computer” È una soluzione eccellente, che peraltro rende inutile quasi tutto questo libro.

Parte 2

Il computer agli occhi di un nerd

In questa parte… Esplorate i misteri dell’unità di sistema Scoprite la memoria di massa e la RAM Domate i drive dei dischi e i dispositivi di memorizzazione Esaminate i monitor e la grafica del PC Imparate tutto sulle periferiche di input Considerate le opzioni di espansione Addomesticate la stampante Controllate il sistema del suono del PC

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Capitolo 5

Nel profondo dell’unità di sistema In questo capitolo Studiare l’interno dell’unità di sistema Fornire alimentazione all’unità di sistema Esaminare la scheda madre Capire il processore Controllare il processore del vostro PC Impostare data e ora

N

on avete nessuna ragione per aprire l’unità di sistema del computer e guardarci dentro. Proprio come non vi avventurate sotto il cofano dell’auto né andate a esplorare l’interno della caldaia o le viscere di un gatto. Cercate dei professionisti meglio equipaggiati per affrontare questo tipo di lavoro e lasciatelo fare a loro. Eppure, potreste avere un vago ricordo di termini come scheda madre, processore, alimentazione, ecc. Potreste anche usare il computer per secoli e non afferrare mai il significato di questi termini né aver bisogno di farlo. Immagino, tuttavia, che dal vostro investimento per un PC vi aspettiate qualcosa di più di un accenno a questi aspetti. Pertanto, anche se non vi capitasse mai di avventurarvi al suo interno, non può non interessarvi quel che si trova nel profondo dell’unità di sistema.

Le viscere del computer La fantascienza televisiva degli anni Sessanta aveva un modo astuto di rivelare che un certo personaggio era in effetti un androide e non un essere umano: a un certo punto dell’episodio, il personaggio apriva uno sportello, di dimensioni considerevoli, che aveva sulla pancia. Il che rivelava un intrico di cavi e luci intermittenti. L’effetto visivo era sinistro e credibile, proprio perché vi aspettavate che le viscere di un robot fossero un impressionante groviglio di componenti elettronici che nessuno avrebbe potuto capire. Magari le viscere del computer fossero così!

Uno sguardo sotto il cofano Sepolto nel petto del PC si trova un labirinto di tecnologia misteriosa, da scatole metalliche di grandi dimensioni a componenti di elettronica pura minuti, appuntiti, pericolosi. Non c’è bisogno di togliere il coperchio dell’involucro per essere testimoni di tanta follia. Questo perché nella Figura 5.1 vi offro un’illustrazione, bella e senza pericoli, di quel che potreste vedere nell’unità di sistema del vostro PC.

Figura 5.1: Uno sguardo all’interno dell’unità di sistema.

Per mettere le cose nella giusta prospettiva, la Figura 5.1 illustra la vista laterale di una tipica unità di sistema di tipo mini tower. La parte anteriore del computer è a sinistra. Quel che non vedete in Figura 5.1 sono i chilometri di cavi che decorano lo spazio interno dell’unità di sistema come marmitte di spaghetti rovesciate. Manca anche uno strato sottile di polvere e magari qualche pelo di cane, gatto o altro animale domestico. Di tutte le cose meravigliose e terribili che si trovano nella pancia dell’unità di sistema, tre sono specialmente degne di nota: L’alimentatore; La scheda madre; L’involucro della memoria di massa. L’alimentatore fornisce l’energia elettrica essenziale per l’unità di sistema. La scheda madre è la scheda dove alloggia la circuiteria elettronica fondamentale per il computer. È molto importante, così come lo sono i suoi molti residenti, tra cui si trovano il processore, la memoria e robe del genere. Infine, l’involucro della memoria di massa è l’aggeggio che ospita i supporti di archiviazione interni, come i dischi rigidi, le unità a stato solido (SSD), un’unità ottica e magari anche un lettore di schede di memoria. L’involucro ha, inoltre, spazio per supporti di memoria aggiuntivi, le cosiddette espansioni future, di solito dietro dei pannelli rimovibili o sulla parte anteriore dell’unità di sistema. Anche se fosse il più sottile dei tablet sottili, il vostro PC contiene molti dei componenti illustrati in Figura 5.1, tra cui alimentatore, processore, unità di memoria di massa, memoria e connettori elettronici.

Dare energia al Signor Computer Di tutti i beni ospitati all’interno dell’unità di sistema, uno emerge come il meno intelligente: l’alimentatore. Anche se non è intelligente né veloce, l’alimentatore è un componente necessario, che si fa carico delle seguenti meraviglie per il Signor Computer: Prende elettricità dalla presa a muro e la converte da corrente AC primitiva, selvaggia e priva di carattere in corrente DC placida e contenuta; Fornisce elettricità alla scheda madre e a tutto quel che ci vive sopra; Porta alimentazione alle unità disco meccaniche interne; Fa funzionare i ventilatori per mantenere fresco l’interno dell’unità di sistema. L’alimentatore è, inoltre, progettato per assorbire il grosso di eventuali danni elettrici che il computer dovesse subire, come la caduta di un fulmine o sovraccarico di tensione. In quei casi, l’alimentatore è destinato a morire, sacrificandosi per il bene del vostro PC. Niente panico! Potete facilmente far sostituire l’alimentatore, per poi scoprire che il resto del computer funziona ancora perfettamente. Qualche altra curiosità sull’alimentatore:

Grazie al ventilatore, l’alimentatore è il componente del PC più rumoroso. La potenza degli alimentatori si esprime in watt. Più hardware contiene il vostro PC, in termini per esempio di quantità di unità disco meccaniche, memorie e schede di espansione, maggiore dovrà essere il numero di watt forniti dall’alimentatore. Il tipico PC ha un alimentatore da 150 o 200 watt, mentre i sistemi più potenti possono richiedere alimentatori da 750 watt o più. Un modo per proteggere alimentatore e computer da possibili incidenti di percorso, anche se dovesse cadere un fulmine, è di investire in uno scaricatore (un dispositivo elettrico per la protezione dalle sovratensioni) o in un gruppo di continuità. Fate riferimento al Capitolo 3 per altri particolari.

Che cosa c’è sulla scheda madre La scheda di circuiteria più grande all’interno dell’unità di sistema si chiama scheda madre. È un’espressione d’affetto. E no, in Germania non si chiama scheda padre. La scheda madre è dove vivono i componenti elettronici più importanti del computer. Essa ospita i seguenti componenti essenziali del PC, alcuni dei quali sono illustrati in Figura

5.1: Processore; Chipset; Memoria; Batteria; Slot di espansione; Connettori I/O; Noccioline elettroniche. Molti di questi componenti hanno un proprio paragrafo, più avanti in questo capitolo, al quale farete riferimento per maggiori informazioni. La memoria del computer è un argomento vasto ed è, pertanto, descritta da sola nel Capitolo 6. Di slot di espansione si parla, invece, nel Capitolo 10. I connettori I/O sulla scheda madre non sono altro che posizioni dove sono collegate varie opzioni interne, che comunicano così col resto del sistema. Per esempio, sulla scheda madre trovate un connettore I/O dove si agganciano i dispositivi di archiviazione interni e uno per l’alimentazione elettrica che arriva dall’alimentatore. Le noccioline elettroniche sono quei pezzi di tecnologia non meglio specificati che gli ingegneri montano sulla scheda madre per giustificare i propri stipendi.

Il chipset Invece di parlare dell’insalata mista di chip elettronici sulla scheda madre del PC come di “Insalata mista di chip elettronici sulla scheda madre del PC”, gli scienziati dei computer hanno ideato un termine descrittivo unico: tutti quei chip costituiscono il chipset (l’insieme di chip). Dal chipset dipende la personalità del vostro computer. Esso contiene le istruzioni per far funzionare l’hardware fondamentale: tastiera, mouse, interfaccia di rete, suono, video e qualunque altra cosa non mi venga in mente adesso. Esistono diversi tipi di chipset, a seconda delle funzionalità offerte dal computer. Per esempio, alcune schede madri possono contenere opzioni grafiche avanzate o reti wireless. Il chipset non è un componente che potete sostituire, ma viene a volte riportato nell’elenco dei componenti del computer. Un termine meno recente per la stessa cosa, e specialmente per il chip ROM principale di un PC, è BIOS, che sta per Basic Input/Output System. Esistono BIOS

distinti per la tastiera e per il mouse, per il sistema video, per la rete e così via. Tutti insieme, essi costituiscono il chipset.

Dove si trovano tutte le unità di memoria di massa Per tenere a portata di mano le unità di memoria rimovibili e impedire che le altre unità di memoria di massa ballino in giro per l’unità di sistema, le interiora del vostro PC contengono un involucro apposito. Che non è altro che una serie di alloggiamenti dove si collocano i vari componenti di archiviazione. Il dispositivo per la memoria di massa principale, che può essere un disco fisso o a stato solido, è inserito in uno degli alloggiamenti. Se il vostro PC dispone di un’unità ottica, essa occuperà un altro alloggiamento. Un altro sarà occupato da un lettore di schede di memoria. Alcuni alloggiamenti, detti slot, sono accessibili dal davanti dell’unità di sistema, altri si celano al suo interno. I supporti di memoria sono fissati all’involucro per mantenerli stabili. Due cavi partono da ciascun supporto: un cavo di alimentazione e un cavo dati. Il cavo di alimentazione arriva all’alimentatore, quello dati si collega alla scheda madre. L’involucro per la memoria di massa si chiama anche contenitore delle unità disco. Poiché non tutti i PC sono oggi dotati di unità disco, il termine “involucro per la memoria di massa” risulta più adatto. Fate riferimento al Capitolo 7 per altre informazioni sulle unità di memorizzazione di massa.

Re processore Parlare del processore del computer come del suo cervello è un errore che molti commettono. Perché non è vero. Il cervello del computer è il software, che controlla tutto l’hardware e, pertanto, controlla anche il processore. Il processore è il chip più importante del vostro PC. In pratica, tutto il resto di quel che si trova sulla scheda madre è lì a servizio del processore. Un altro termine per descrivere il processore è CPU, che sta per central processing unit (unità di elaborazione centrale). Alcuni sostengono che l’unità di sistema sia la CPU. Sono degli ignorantoni. I processori si scaldano moltissimo e richiedono pertanto un sistema di raffreddamento speciale. Se mai guardaste dentro l’unità di sistema del vostro PC, noterete che il processore indossa un piccolo ventilatore a mo’ di cappello. Il che mantiene il processore fresco ed elegante.

Comprendere il ruolo del processore

Sebbene sia molto importante, il compito del processore è piuttosto semplice. I suoi compiti principali sono tre: Primo, fa della matematica semplice: addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni. Secondo, e più importante di tutti: il processore recupera dati dalla memoria e ce li rimette. Infine, si occupa di input e output (I/O). L’elenco può non sembrare notevole, eppure la chiave del successo del processore, a differenza del tipico adolescente imbronciato, è che fa quel che deve molto velocemente. Potete pensare al processore come a una combinazione di calcolatrice e vigile urbano, solo che il traffico si muove alla velocità della luce su un’autostrada a 64 corsie.

Nomi dei processori del PC Un tempo, ai processori venivano assegnati numeri famosi, come 386 e 8088. Attualmente, si preferiscono invece nomi di processore, ma non nomi di persona come Giovanni o Maria, né di cani come Rover o Abednego. No, adesso ai processori si danno nomi di possibili eroi della fantascienza o di prodotti farmaceutici o del suono fatto da un piccolo di rinoceronte in difficoltà. A parte gli scherzi, il processore più importante che si trova nel tipico PC si chiama Intel Core. È noto generalmente come Core e ha diversi cognomi, come Core i7. In effetti, potete trovare tutta una serie di processori Core. Riportarne l’elenco completo non ha senso, in quanto escono in continuazione nuove versioni. Prima di Intel Core, il processore per PC più comune si chiamava Pentium. Alcuni si sbagliano e chiamano Pentium i processori Core, ma questa gaffe non comporta sanzioni sociali. Intel (l’azienda) ha messo a punto Intel Core (il processore). Esistono altri fabbricanti di processori che producono processori simili a Core con vari nomi insignificanti. A dire la verità, fuori dai tribunali esiste ben poca differenza tra processori Intel e processori non-Intel. Per quel che importa al software del vostro computer, il processore è sempre lo stesso, a prescindere da chi l’ha fatto.

Misurare la velocità del processore Al di là del nome, il criterio davvero importante per giudicare un processore è la sua velocità, che si misura in gigahertz (GHz), ossia miliardi di cicli al secondo. Più alto è quel valore, più veloce sarà il processore. Le velocità più comuni vanno dai 2.0 GHz (processori più lenti) ai 4.0 GHz (più veloci). Certo, i processori più veloci costano di più. Molto di più. Purtroppo, la velocità non è una misura realistica di quanto velocemente un processore può svolgere il proprio lavoro. Coi computer, la velocità è una misura relativa. Così,

sebbene un Core i7 da 3.4 GHz sia tecnicamente più lento di un Core i7 da 4.0 GHz, difficilmente noterete alcuna differenza tra i due.

Scoprire il processore del vostro PC Forse voi non sapete quale processore gira nel torace del vostro PC, ma Windows lo sa! La finestra Sistema riporta un inventario tecnico simile a quello riportato in Figura 5.2. Per aprire quella finestra, premete i tasti Win+Pausa sulla tastiera (ossia, il tasto di Windows e quello che riporta la scritta Pausa o Pausa/Interruzione).

Figura 5.2: La finestra Sistema.

In Figura 5.2, il PC con Windows 10 ha un processore Intel Core i7 da 3.4 GHz. Il sistema con Windows 7 usa una CPU Core 2 Quad a 2.40GHz. Tra le altre informazioni, nella finestra Sistema trovate la quantità totale di memoria (RAM) disponibile nel computer. I computer illustrati in Figura 5.2 hanno rispettivamente 8GB e 3GB di RAM. Tutti quei dati quadrano con quel che ho speso e il mio fornitore può, pertanto, stare tranquillo. Non tutte le finestre Sistema visualizzano informazioni tanto complete quanto quelle riportate in Figura 5.2. Quando non conosce la risposta, Windows potrebbe riportare delle indicazioni vaghe, come di tipo x86. Fate riferimento al Capitolo 6 per altre informazioni sulla memoria del computer. Windows è disponibile in versioni a 32 e a 64 bit. La versione a 64 bit è la migliore, ma alcuni software funzionano solo a 32 bit. La finestra Sistema (vedi Figura 5.2) riporta anche la versione di Windows installata. L’impostazione va scelta quando si installa Windows, anche se su alcuni computer di basso livello potrete selezionare solo la versione a 32 bit.

Il vostro computer è anche un orologio Tutti i PC dispongono di orologi interni. Non cercate un quadrante e non andate a curiosare nell’unità di sistema per sentire se fa tic-toc. Fidatevi di me: l’orologio c’è. Più precisamente, i circuiti dell’orologio esistono da qualche parte della scheda madre. La cosa strabiliante è che il PC tiene il tempo anche quando non è allacciato alla corrente. Questo perché la scheda madre dispone di una minuscola batteria (vedi Figura 5.1), che fa in modo che l’hardware del computer misuri continuamente data e ora. I computer, come gli umani, hanno bisogno di un orologio per rilevare il passare del tempo. I computer usano l’orologio per mettere in esecuzione programmi e servizi, per apporre data e ora su dati ed eventi, e più in generale per impedire che tutto accada contemporaneamente. Vi confido un segreto: i computer non sono molto affidabili come orologi. Il tipico PC rimane indietro di un paio di minuti al giorno. Perché? Non si sa. Per fortuna, l’orologio viene impostato automaticamente quando il computer è connesso a Internet. Leggete più avanti il paragrafo “Usare Internet per regolare l’orologio”. Il vantaggio è che l’orologio del computer sa tutto dell’ora legale: Windows sposta automaticamente l’orologio avanti o indietro, senza bisogno di ricordarsi se sia primavera o autunno. Qualunque sia la stagione, il computer lo sa e obbedisce.

Esaminare data e ora Windows legge l’orologio dell’hardware del PC e visualizza un orologio software. Potete leggere data e ora sulla schermata iniziale. Altrimenti, data e ora vengono visualizzate sulla scrivania nella zona delle notifiche, di solito nell’angolo in basso a destra dello schermo.

Per vedere un orologio e un calendario pop-up, fate clic sul riquadro con l’ora nella barra delle applicazioni.

A proposito di batteria Il vostro PC ha una batteria interna, che sta agganciata alla scheda madre. Lo scopo principale della batteria è permettere all’orologio interno di tenere il tempo anche

quando il computer è spento o senza corrente. Non è la stessa cosa della batteria di un computer portatile. La tipica batteria per PC dura sei anni o più. Vi accorgerete che non funziona più quando data e ora fanno le bizze, a meno che il vostro computer non abbia un messaggio che vi avverte che è necessario sostituire la batteria della scheda madre.

Usare Internet per regolare l’orologio

Un modo per addomesticare l’orologio selvaggio è di far sì che il computer si sincronizzi automaticamente con uno dei molti server data/ora sparsi nel mondo. Un server data/ora è un computer progettato per dare informazioni accurate sull’orario ai computer che vi accedono attraverso Internet. Il vostro PC dovrebbe essere già configurato per sincronizzare automaticamente l’orologio coi dati rilevati da Internet. Se volete controllare o reimpostare quell’opzione, seguite queste istruzioni in Windows 10: 1. Fate clic col pulsante destro del mouse sul riquadro con l’ora nell’area delle notifiche della barra delle applicazioni. 2. Selezionate il comando Modifica Data/ora dal menu pop-up. Si apre l’app Impostazioni con la sezione Data/ora pronta per intervenire. 3. Verificate che il controllo sotto l’intestazione Imposta Data/ora automaticamente sia in posizione Attivato. Fate clic sul controllo scorrevole se fosse in posizione Disattivato invece di Attivato. Nelle versioni più antiche di Windows, seguite queste istruzioni per verificare che l’orologio del PC sia impostato sull’ora rilevata da Internet: 1. Fate clic col pulsante destro sul riquadro con l’ora nell’area delle notifiche della barra delle applicazioni e selezionate il comando Impostazioni data e ora. Si apre la finestra di dialogo Data e ora. 2. Fate clic sulla scheda Ora Internet nella finestra di dialogo Data e ora. Se il testo che vedete dice che il computer è impostato per sincronizzarsi automaticamente con un server di riferimento, siete a posto. Andate al Passo 7. 3. Fate clic sul pulsante Cambia impostazioni. Si apre la finestra di dialogo con le impostazioni per Ora Internet. 4. Fate clic per selezionare la casella di controllo per l’opzione Sincronizza con un

server di riferimento orario Internet. 5. Fate clic sul pulsante Aggiorna per confermare che tutto funzioni. Se si verifica un problema, scegliete un diverso server dall’elenco a discesa Server e riprovate. 6. Fate clic su OK per chiudere la finestra di dialogo delle impostazioni per Ora Internet. 7. Fate clic su OK per chiudere la finestra di dialogo Data/ora. Quando non è impostata l’opzione Ora Internet, potete regolare l’orologio manualmente. Purtroppo la procedura è noiosa, proprio perché i PC sono dei pessimi orologi. In Windows 10, regolate l’orologio nell’app Impostazioni. Selezionate Data/ora e lingua, quindi fate clic sul pulsante Modifica per impostare data e ora correnti. In Windows 7, impostate data e ora dalla finestra di dialogo Data e ora, regolando i controlli sullo schermo per impostarli su data e ora correnti.

Quando è impostata l’ora Internet, Windows regola automaticamente l’orologio del PC tutte le volte che vi collegate a Internet. Non dovrete fare altro, mai più!

Capitolo 6

La memoria del PC In questo capitolo Capire la memoria Chip e DIMM Misurare la quantità di memoria Scoprire quanta memoria c’è nel vostro PC Aggiungere memoria al vostro computer Capire la memoria virtuale

M

emorie, come un PC pieno di RAM …

Con un sacco di memoria installata nell’unità di sistema, il vostro PC ha tutto l’agio per gestire una varietà di compiti con facilità e sveltezza. Quando al computer manca una quantità sufficiente di memoria, invece, le cose rallentano peggio di un pullman strapieno di laureati sudati e ubriachi che tornano da una bevuta a un ristorante coreano a prezzo fisso. Ma sto divagando. Quando si parla di memoria del PC, di più è meglio.

Che cos’è la memoria del computer? Se il vostro computer fosse uno sport, la memoria sarebbe il campo dove si tengono le gare. La memoria è dove si svolge l’azione. Il vostro computer ha bisogno di memoria perché il processore non ha spazio di archiviazione. A dire la verità, ne ha un po’, ma non molto. In sostanza, il processore funziona come un calcolatore antiquato ma senza il rotolo della carta. La memoria del computer ha la funzione del rotolo del calcolatore per consentire al processore di registrare informazioni e lavorare sui dati. Della memoria del computer si parla spesso come di spazio di memorizzazione temporaneo. Questo perché i chip di memoria hanno bisogno di corrente per conservare i dati. Pertanto, una volta che avete finito di creare qualcosa in memoria, dovete salvare quelle informazioni nello spazio di archiviazione a lungo termine del sistema di memoria di massa del PC. Ma lavorare sui dati, creare cose e dedicarsi ad attività computeristiche in generale sono operazioni che richiedono la memoria del computer. Tutti i computer hanno bisogno di memoria. La memoria è dove il processore salva e archivia il lavoro. Più memoria ha il vostro PC, meglio è. Con più memoria a disposizione, potete

lavorare su documenti di grandi dimensioni, operare con programmi di grafica senza aspettare secoli tra un’operazione e l’altra, giocare più velocemente, montare video e vantarvi coi vostri amici di quanta memoria ha il vostro PC. Il termine RAM è completamente sostituibile con la parola memoria. Sono la stessa cosa. RAM sta per random access memory (memoria ad accesso casuale), cosa che potrebbe esservi utile in qualche cruciverba. Per inciso, ai diversi tipi di memoria corrispondono più sigle di quelle che ho voglia di riportare qui.

Se togliete la corrente, potete dire addio a tutto quel che c’è in memoria. Non si distruggono i chip, ma, senza l’elettricità per conservarne il contenuto, i dati memorizzati nei chip vanno persi. La memoria del computer è veloce. Il processore può analizzare milioni di byte di memoria, tanto quanto tutti gli scritti di Shakespeare, in frazioni di secondo. Il che è molto meno di quel che vi ci è voluto per digerire l’Amleto in terza superiore. Il sistema di archiviazione (memoria) di massa del PC serve per la registrazione di dati a lungo termine. Consultate il Capitolo 7. La memoria è riutilizzabile. Dopo che avete creato qualcosa e l’avete salvato, il computer rimette a disposizione quella memoria, che può essere usata per qualcos’altro. Certo, Signor Intelligentone, alcuni tipi di memoria non hanno bisogno di elettricità per mantenere i dati. Il problema è che quei tipi di memoria non sono abbastanza veloci. Per la registrazione temporanea di dati nel vostro PC, conviene usare solo memoria RAM veloce, che richiede elettricità.

Ottimi chip di memoria al cioccolato Fisicamente, la memoria risiede nella scheda madre del PC, dove sta vicina al processore per consentire rapidità di accesso e pronta distribuzione. La memoria sta su una minuscola scheda di espansione, detta DIMM. Sulla scheda DIMM si trovano i chip di memoria veri e propri. DIMM sta per dual inline memory module (modulo di memoria in linea duale) e si legge “jaga-da-wawa.”

Ma no, scherzo. Si legge “dim.” In Figura 6.1 è illustrata una tipica scheda DIMM, anche se in realtà troverete chip su entrambi i lati. Ecco perché si chiama DIMM e non SIMM, ossia single inline memory module (modulo di memoria in linea singolo). Ciascun modulo DIMM contiene una data porzione di RAM, misurata in megabyte o gigabyte con una delle quantità magiche di memoria: 1, 2, 4, 8, 16, 32, 64, 128, 256 o 512. Fate riferimento al paragrafo “La memoria, un byte per volta”, più avanti in questo capitolo, per informazioni su megabyte e gigabyte. Un modulo DIMM è inserito in un alloggiamento sulla scheda madre, dove forma un banco di memoria. Pertanto, un PC con 2GB di RAM può avere installati quattro banchi DIMM da 512MB o due da 1GB.

Dettagli noiosi su RAM, ROM e memoria flash Quando si parla di RAM, o random access memory (memoria ad accesso casuale), si fa riferimento alla memoria da cui il processore può leggere e su cui può scrivere. Quando create qualcosa in memoria, questo qualcosa viene creato nella RAM. La RAM è la memoria, e viceversa. ROM sta per read-only memory (memoria di sola lettura): il processore può leggere dalla memoria ROM, ma non può scriverci né modificarla. La memoria ROM è permanente, come alcuni parlamentari. I chip di memoria ROM contengono istruzioni speciali o altri dati necessari per il computer, cose importanti che non cambiano mai. Per esempio, il chipset sulla scheda madre è di tipo ROM (Consultate il Capitolo 5). Il processore può accedere alle informazioni memorizzate su un chip ROM, ma, diversamente dalla memoria RAM, non può cambiarle. La memoria flash è un tipo di memoria speciale che funziona sia come RAM, sia come ROM. Si possono scrivere informazioni su una memoria flash come sulla RAM, ma come con la memoria ROM i dati non vengono cancellati quando si stacca la corrente. Purtroppo, la memoria flash non è veloce come la RAM e non potete sperare che sostituisca la solita memoria dei computer in tempi brevi. Queste sono comunque banalità. L’unica volta che avrete bisogno di saperlo è se vorrete aumentare la memoria del computer. Di questo argomento riparlerò più avanti in questo capitolo. Il tipo di chip di memoria più comune installato in un PC è il DRAM, che sta per dynamic random access memory (memoria dinamica ad accesso casuale).

Esistono altri tipi di chip di memoria, tutti con nomi simili a DRAM, come EDORAM o BATTERINGRAM o DODGERAM. Ci sono poi DDR3 e WRAM e RAMA LAMA DING DONG. Si tratta per lo più di nomi commerciali, studiati per far sembrare un tipo di memoria più splendido degli altri.

Figura 6.1: Un modulo DIMM.

La memoria, un byte per volta La memoria dei computer si misura in byte. Che cos’è, dunque, un byte? Un byte è un’unità di archiviazione molto piccola, come una scatolina. In quella scatolina sta un solo carattere. Per esempio, la parola cerume è di sei lettere (caratteri) e richiede pertanto sei byte di archivio. Che corrispondono a sei byte di memoria del computer, che al giorno d’oggi non è un granché, grazie all’inflazione. I singoli byte non sono molto utili. È solo quando ne avete molti che potete archiviare cose interessanti e meravigliose. Negli anni Settanta, avere qualche migliaio di byte di spazio di registrazione su un computer era davvero gran cosa! Il computer del modulo lunare Apollo aveva 2048 byte di memoria. I PC di oggi richiedono milioni di byte solo per far girare il sistema operativo. Il che non è un problema perché il tipico PC di oggi ha miliardi di byte disponibili. Poiché le parole milione e miliardo rappresentano valori troppo grandi per risultare comprensibili per la mente umana, e per tener viva l’atmosfera, gli informatici usano termini speciali per far riferimento a grandi quantità di spazio di memorizzazione nei computer. Il loro gergo è riportato in Tabella 6.1.

Tabella 6.1 Quantità di memoria

Sebbene si faccia più in fretta a dire “kilobyte” invece di “1024 byte”, è difficile visualizzare la quantità di dati corrispondente. Come termine di paragone, potete pensare a un kilobyte (KB) come a una pagina di un romanzo, che corrisponde a circa 1000 caratteri. Un megabyte (MB) di dati è quanto serve per registrare nel vostro computer un minuto di musica, una fotografia in media risoluzione o i contenuti testuali di un’intera enciclopedia. Il gigabyte (GB) è una quantità di spazio di registrazione molto grande: un miliardo di byte. In un gigabyte potete registrare circa 30 minuti di video di alta qualità. Il terabyte (TB) è un milione di milioni di byte, o abbastanza RAM da oscurare le lampadine quando accendete il PC. Non mi viene in mente nulla che, da solo, richieda un TB di memoria; certo che in quel terabyte possono convivere felicemente un sacco di cose da 1GB, ed è per questo che quel termine è necessario. Un trilobita è un artropodo estinto che abbondava negli oceani durante l’era paleozoica e non ha nulla a che fare con la memoria dei computer. Altre curiosità: Il termine giga è greco e significa gigante. Anche il termine tera è greco. Vuol dire mostro! Anche le unità di memoria di massa a lungo termine del vostro computer si misurano in byte; Consultate il Capitolo 7. Un PC con installata la versione a 32 bit di Windows 10 richiede almeno 1GB per funzionare bene. La versione a 64 bit di Windows 10 richiede 2GB di memoria. Si ritiene che avere almeno 4GB di RAM sia l’ideale. Il processore del PC può accedere a e manipolare trilioni e trilioni di byte di memoria. Nonostante questo, a causa di varie limitazioni di hardware e software, il vostro computer riesce ad accedere solo a una data quantità di RAM. Il valore esatto dipende dal modello della scheda madre e dalla versione di Windows.

I numeri sacri dell’informatica La memoria dei computer esiste solo in certe dimensioni. Vedete ripetersi sempre gli stessi numeri: 1, 2, 4, 8, 16, 32, 64, 128, 256, 512, 1024, 2048, 4096 ecc. Ciascuno di quei valori rappresenta una potenza di due, un concetto matematico piuttosto spaventoso che potete tranquillamente evitare anche vivendo una vita piena. Per riassumere velocemente: 20 = 1, 21 = 2, 22 = 4, 23 = 8 e così via fino a 210 = 1024 e oltre, finché non vi sanguina il naso. La ragione di questi valori è che i computer contano a gruppi di due, ripetendo sempre 1 e 0: il vecchio sistema di numerazione binaria dei tempi medievali. Pertanto, la memoria del computer, che è una roba binaria, si misura con le stesse potenze di due. I chip di RAM esistono in dimensioni fisse, come 512MB, 1GB, 2GB ecc. Notate che, a partire dal 1024, i valori seguono una convenzione prevedibile: 1024 byte corrispondono a 1K; 1024K a 1M e 1024M a 1G. Il che significa che in realtà solo i primi dieci numeri, da 1 a 512, sono i numeri magici. E adesso basta.

Memoria: domande e risposte Non importa dove mi trovi: in chiesa a dare il benvenuto ai fedeli, in macchina a far gestacci agli altri autisti o pronto a lasciare il programma di disintossicazione, la gente mi ferma e mi fa domande sulla memoria dei computer. Negli anni, ho raccolto le domande e ne ho distillato le risposte in questo paragrafo. Spero vi chiariscano tutti i pensieri ad accesso casuale che vi venissero sulla memoria dei computer.

“Quanta memoria c’è nel mio PC in questo momento?” Forse voi non sapete quanta RAM abita nella carcassa del vostro PC, ma il computer lo sa! Per scoprirlo, aprite la finestra Sistema: per farlo premete insieme i tasti Win e Pausa sulla tastiera. La quantità di memoria (RAM) è riportata appena sotto il tipo di processore che vive nel vostro PC. Visto che esaminare questo valore è praticamente tutto quel che potete fare nella finestra Sistema, potete chiuderla quando ne avete avuto abbastanza.

“Ho abbastanza memoria?” Se dovete continuare a ripetere questa domanda, la risposta è no.

“Il mio PC ha abbastanza memoria?” Un conto è sapere quanta memoria c’è nel vostro PC, un altro è sapere se quella quantità sia sufficiente. La quantità di memoria necessaria per il vostro PC dipende da due fattori. Il primo e il più importante sono le esigenze di memoria del software. Alcuni programmi, come quelli di editing video, ne richiedono moltissima. Controllate i requisiti hardware del programma per sapere quanta memoria è necessaria. Per esempio, perché il programma di montaggio video Adobe Premier Pro giri senza problemi ci vogliono almeno 2GB di RAM. Non avete abbastanza memoria? Potete aumentarla! Leggete poco più avanti il paragrafo “Posso aggiungere memoria al mio PC?”. Ecco un segno sicuro che il vostro PC ha bisogno di più memoria: rallenta fino all’esasperazione, specialmente durante operazioni che richiedono molta memoria come le elaborazioni grafiche o il passaggio da un programma aperto a un altro. Leggete il prossimo paragrafo.

“Posso verificare se il mio PC ha abbastanza memoria?” Il vostro computer è progettato per funzionare anche quando non avesse una quantità di memoria sufficiente. Per verificare se il vostro PC ha abbastanza memoria installata, fate in modo che sia molto occupato, aprendo e lavorando su diversi programmi contemporaneamente. Parlo di programmi di grandi dimensioni come Photoshop, Word o Excel. Intanto che i programmi sono in esecuzione, passate da uno all’altro premendo la combinazione di tasti Alt+Esc. Se riuscite a usare Alt+Esc per passare con facilità da un programma all’altro, con diversi programmi in esecuzione contemporanea, il vostro PC ha memoria sufficiente. Se, invece, quando premete Alt+Esc il sistema rallenta, la spia della memoria di massa lampeggia e ci vuole del tempo prima che venga visualizzata la finestra del programma successivo, al vostro PC farebbe bene avere più memoria. Chiudete i programmi che avete aperto.

“Posso aggiungere memoria al mio PC?” Certo che sì! La cosa migliore che potete fare per il vostro PC è aggiungere memoria. È come mettere dell’aglio in un’insalata. Bam! Più memoria dà subito una sferzata al sistema. Aggiungere memoria al vostro computer è facile come i mattoncini LEGO. Beh, se i LEGO costassero qualche centinaio di euro l’uno e avessero bisogno di energia elettrica, allora sarebbe facile come coi LEGO. La parte difficile è sapere quanta memoria comprare

e di che tipo. Per questa ragione, vi consiglio di chiedere a un rivenditore o a un esperto di computer che faccia il lavoro per voi. Se decidete, invece, di aggiungere la memoria da soli, vi raccomando di visitare Crucial, www.crucial.com. Questo sito usa un software apposito per determinare quale e quanta memoria vi serve. Potete poi acquistare le schede di memoria direttamente dal sito.

“Ma il computer arriverà a consumare tutta la memoria?” No. Diversamente dalla memoria di massa, che si riempie proprio come un armadio pieno di scarpe e cappelli, la memoria del vostro PC non arriverà mai a riempirsi. In passato, nel medioevo dei computer, si verificava spesso un errore di “memoria piena” (“memory full”). Ma quello non succede più, grazie a una soluzione che si chiama memoria virtuale.

“Che cos’è la memoria virtuale?” La memoria virtuale è un inganno. Fa credere al computer di avere molta più memoria di quella della RAM. Per far funzionare l’inganno, Windows trasferisce blocchi di memoria nello spazio di archiviazione di massa. Poiché gestisce sia la memoria sia lo spazio di archiviazione, Windows esegue il procedimento con grande efficienza, facendo passare blocchi di dati da un tipo di memoria all’altro. Et, voilà! Grazie alla memorizzazione virtuale, non vedrete mai un errore di memoria esaurita. La soluzione per evitare di usare memoria virtuale è di dare al vostro PC tutta la RAM che può accettare. Windows non avvisa mai di aver esaurito la memoria. No, semplicemente vi accorgerete che il disco fisso gira quasi in continuazione durante lo scambio di dati da e per lo spazio di archiviazione di massa. Ah, e le cose tendono a rallentare tragicamente. Non avete nessuna ragione per pasticciare con le impostazioni della memoria virtuale del vostro computer. Windows le gestisce per voi in maniera eccellente.

“Che cos’è la memoria video?” La memoria usata dal sistema video del vostro PC si chiama memoria video. In particolare, i chip di memoria vivono sulla scheda di espansione dell’adattatore video. Quei chip di memoria servono per l’output video del computer e vi aiutano a vedere miglior risoluzione, più colori, grafica tridimensionale, alieni più grandi e più brutti e le donnine che vostro marito scarica da Internet di notte, pur negando di averlo fatto.

Come per la memoria normale del computer, potete aumentare la memoria video se l’adattatore video del vostro PC ha spazio per farlo. Fate riferimento al Capitolo 8 per ulteriori informazioni sugli adattatori video.

“Che cos’è la memoria video condivisa?” Su alcuni computer, viene usata la memoria video condivisa per risparmiare soldi. In quei casi, il PC non ha una sua memoria video e deve prendere in prestito parte della memoria principale per visualizzare la grafica. Questa strategia funziona per i semplici computer per uso personale, ma non va bene per i videogiochi più avanzati né per i software di elaborazione grafica.

Capitolo 7

Il sistema di archiviazione di massa In questo capitolo Riconoscere i dispositivi di archiviazione Lavorare con dispositivi rimovibili Inserire ed estrarre le schede di memoria Alla scoperta dei dispositivi di archiviazione esterni Capire le lettere delle unità Identificare l’archiviazione in Windows Usare i dispositivi di archiviazione

I

l vostro PC usa un sistema di archiviazione di massa per conservare oggetti digitali a lungo termine. È l’equivalente dei vari sgabuzzini, cantine, garage, armadietti e scaffali dove conservate i vostri oggetti personali. La differenza sostanziale è che tutto quel che mettete nel sistema di archiviazione di massa su un computer vive nel mondo digitale.

Il sistema di archiviazione di massa del PC Il sistema di archiviazione di massa del PC, detto anche memoria di massa, è molto più interessante della memoria del computer. Ammettiamolo: la RAM è come un pezzo di pane secco. Il sistema di archiviazione di massa, invece, è come un’insalata savoiarda o uno spezzatino di manzo. È una cosa sola con molti componenti distinti, che fanno tutti la stessa cosa: registrano informazioni a lungo termine. Lo spazio di archiviazione di massa ospita il sistema operativo del computer, i programmi e tutte le cose che create e usate sul PC. È un sistema importante. Tutti i PC, così come tutti i computer e i dispositivi analoghi ai computer, comprendono qualche forma di memoria di massa. Potete fare riferimento al sistema di archiviazione di massa col nome di uno dei vari dispositivi di archiviazione. Tra questi, ci sono il disco rigido (o disco fisso), la chiave USB, la scheda di memoria e altri. Tutti questi dispositivi rientrano nella categoria dei dispositivi di memoria di massa. Dei dispositivi di archiviazione di massa si parla anche come di memoria. Sebbene si tratti di un tipo di memoria (quella a lungo termine), non è la stessa cosa della RAM, la memoria temporanea del PC descritta nel Capitolo 6. Come la memoria del computer, la memoria di massa si misura in byte. Nel Capitolo 6 trovate una spiegazione intelligente e interessante di come i byte misurano la capacità

di memorizzazione. Nei tempi passati, al sistema di archiviazione di massa del PC si faceva riferimento con un solo termine: unità disco. Poiché i PC di oggi non usano solo unità disco per la registrazione dei dati, i sistemi di memorizzazione in generale si chiamano dispositivi oppure supporti di archiviazione di massa, o più semplicemente memoria di massa.

Esplorare il panorama delle memorie di massa Il vostro computer ospita diverse forme di memoria di massa. Tutti quei dispositivi costituiscono il sistema di archiviazione di massa del PC. Tutti i dispositivi di archiviazione appartengono a una o all’altra di due ampie categorie: dispositivi fissi e dispositivi rimovibili. Dispositivi fissi. Questo tipo di dispositivo di archiviazione si trova all’interno dell’unità di sistema del PC. Non è “fisso” nel senso di com’era una volta il posto in banca, ma nel senso che non lo si può togliere. I due tipi di supporti fissi sono il disco rigido tradizionale e le unità più recenti a stato solido o SSD. Dispositivi rimovibili. Questa categoria comprende praticamente tutti i tipi di dispositivi di archiviazione: schede di memoria, chiavette USB, unità ottiche per CD e DVD, dischi rigidi esterni e persino le vecchie unità per floppy disk. Queste due categorie riflettono anche la posizione dei supporti. I dispositivi di archiviazione fissi si trovano sempre all’interno dell’unità di sistema, mentre quelli rimovibili sono esterni. L’unico dispositivo anomalo è l’unità ottica, che è interna, mentre i suoi supporti (i dischi) sono rimovibili.

Termini tecnici da ignorare per l’archiviazione di massa Quando si parla di archiviazione di massa, può capitare di risentire i termini obsoleti riportati di seguito. Non avete nessun buon motivo per conoscerli: Disco. Il disco è la parte dell’unità disco rigido che contiene i dati. È il supporto su cui vengono scritti bit e byte. Inoltre, si tratta proprio di un disco: un supporto rotondo con un buco in mezzo. Unità o drive. L’unità o drive è il meccanismo che legge il supporto. Nel caso di un’unità disco, l’unità fa girare il disco per leggere i dati in esso contenuti o per

registrarveli. Nel caso di una scheda di memoria, l’unità è l’aggeggio che accede ai dati registrati sul chip di memoria della scheda. Per esempio, una scheda di memoria richiede un lettore di schede (un’unità o drive per le schede). Una chiavetta USB contiene sia il supporto, sia il lettore. Interfaccia. Con interfaccia si intende l’insieme di hardware e software necessario per trasferire dati tra il dispositivo di archiviazione e il resto del computer. Lo standard corrente delle interfacce per dischi rigidi, unità ottiche e dischi SSD si chiama SATA, che sta per Serial Advanced Technology Attachment (collegamento seriale per tecnologia avanzata). Per l’archiviazione esterna, gli standard comprendono USB, IEEE ed eSATA. Il Capitolo 10 ne riporta tutte le meraviglia. Supporto. Il mezzo sul quale vengono registrati i dati: il disco nelle unità disco, il CD o il DVD nelle unità ottiche. Nelle schede di memoria, il supporto è la scheda stessa, anche se alcuni insistono a sostenere che è, invece, la memoria flash all’interno delle schede di memoria. Nerd! I dispositivi esterni usano, di solito, l’interfaccia USB. Consultate il Capitolo 10 per altre informazioni sui dispositivi USB. È possibile espandere il sistema di archiviazione del vostro PC aggiungendo altri dispositivi interni, come un secondo disco rigido o un’unità SSD. A seconda delle dimensioni della vostra unità di sistema, potrete aggiungere un solo o più dispositivi; o magari nessuno se avete un PC molto piccolo o un portatile. Il disco rigido si chiama anche unità disco fisso. Fate riferimento al box “Termini tecnici da ignorare per l’archiviazione di massa” in questo capitolo. Un’unità SSD è sostanzialmente una scheda di memoria ad alta capacità. Le unità SSD sono velocissime ma molto costose e, pertanto, meno comuni dei dischi rigidi tradizionali. Potete usare unità rimovibili, come dischi ottici, schede di memoria e chiavette USB, per diverse necessità. Tra le più comuni ci sono il trasferimento di file da un computer all’altro, o tra computer e accessori elettronici portatili, e il backup di dati importanti. Un tempo, le unità ottiche erano praticamente l’unico tipo di dispositivo di archiviazione rimovibile per PC. Poiché la capacità dei dischi ottici non è aumentata, il dispositivo di archiviazione di massa più comune sono diventate le schede di memoria. Se il vostro PC non ha un’unità ottica e ne volete assolutamente una, potete procurarvi un’unità ottica esterna con interfaccia USB.

Identificare il dispositivo di archiviazione principale Di tutti i dispositivi per archiviazione disponibili nel vostro PC, uno e uno solo è il principale, il capo, il Numero Uno. Di quello si parla come del dispositivo di archiviazione

principale del PC. Il PC utilizza il dispositivo di archiviazione principale per avviare il computer e caricare il sistema operativo. Lo stesso dispositivo ospita anche tutti gli altri programmi installati sul computer e il vostro spazio di archiviazione personale; per questo, è lì che i programmi preferiscono salvare tutto quel che create. Il dispositivo di archiviazione principale del vostro PC è un disco rigido o di tipo SSD. Il dispositivo di archiviazione principale è sempre un’unità fissa, montata all’interno dell’unità di sistema. Un disco di tipo SSD è come una scheda di memoria gigante, con una capacità tale da poter essere utilizzata come dispositivo di archiviazione di massa principale. Poiché sono completamente elettronici, i dischi SSD sono molto veloci. Il dispositivo di archiviazione principale del PC si chiama Disco C o unità C. Trovate una spiegazione nel paragrafo “Lettere assegnate alle unità disco” più avanti in questo capitolo. Il dispositivo di archiviazione principale si chiama anche disco di avvio. Il firmware del PC vi cerca il sistema operativo quando il computer si accende. Il sistema operativo si può caricare anche da un’altra fonte, come un disco ottico o una chiavetta USB. Se è disponibile una di queste fonti alternative, all’avvio del computer viene presentata una finestra di dialogo che chiede se intendete usare quell’unità come dispositivo di avvio.

Trovare i dispositivi di archiviazione di massa Dei due tipi di dispositivi di archiviazione di massa, ossia fissi e rimovibili, quelli rimovibili sono più facili da trovare e identificare. Dopo tutto, una chiavetta USB che sporge dall’unità di sistema come una mini tavola da surf è piuttosto ovvia. Le unità disco esterne sono ancora più evidenti, grazie alla loro moltitudine di cavi. Internamente, tuttavia, è più difficile identificare il dispositivo fisso. Il dispositivo di archiviazione principale può rivelarsi attraverso una spia sull’unità di sistema. La spia lampeggia quando si accede al dispositivo e non è più un accessorio comune, come era una volta. In effetti, un tempo la spia faceva parte del dispositivo fisico, la cui parte anteriore rimaneva esposta sull’unità di sistema del PC. Oggi, invece, è solo una spia. Un’unità ottica può essere montata all’interno dell’unità di sistema, ma i supporti relativi, i dischi, sono rimovibili. Pertanto, l’unità deve avere una parte estraibile per inserire e rimuovere i dischi.

La Figura 7.1 illustra un’interfaccia ottica tipica, che può essere direttamente visibile sulla parte anteriore dell’unità di sistema o nascosta dietro uno sportello.

Figura 7.1: Il viso sorridente di un’unità ottica.

I componenti principali di un’unità ottica sono il piatto, che scivola fuori per dare accesso all’alloggiamento del disco, e il pulsante di espulsione, che fa uscire il piatto. Alcune unità ottiche dispongono di una fessura invece di un piatto, nel qual caso l’unità sembra una fenditura misteriosa, priva delle decorazioni riportate in Figura 7.1. Se il PC dispone di un lettore di schede di memoria, la relativa unità sarà sul davanti dell’unità di sistema. La Figura 7.2 mostra il lettore standard detto 19 in 1, che contiene fessure e feritoie per tutti i tipi di schede di memoria.

Figura 7.2: L’unità per schede di memoria 19 in 1.

Alcuni PC dispongono di un solo alloggiamento per schede di memoria, di solito per quelle di tipo Secure Digital (SD). In tutti gli altri casi, qualunque altro tipo di supporto media entra in una delle fessure dell’interfaccia 19 in 1. I PC con più unità disco interne hanno una sola spia sull’unità di sistema. Ma sarà davvero una spia dell’unità disco? Secondo me è solo un segnale per quando il valore delle azioni del fabbricante dell’unità disco schizza alle stelle. Una caratteristica importante dell’unità ottica è il foro di emergenza per l’espulsione (vedi Figura 7.1). Se il disco rimane incastrato o il computer è spento, infilate nel foro una graffetta da disegno, aperta, per far uscire il piatto. Questa funzionalità spiega come mai i nerd tengono delle graffette aperte vicino ai loro computer, dal momento

che sicuramente non le usano per pulirsi le orecchie. Se il vostro PC non dispone di un lettore di schede di memoria integrato, potete acquistarne uno con interfaccia USB. Stranamente, il lettore costa meno della tipica scheda di memoria.

Inserire una scheda di memoria o una chiavetta USB Il termine rimovibile implica la possibilità di inserire e rimuovere supporti di archiviazione. Potete collegare una chiave USB, inserire una scheda di memoria o infilare un DVD. Quando avete finito, togliete il supporto.

Una volta inserito, il supporto rimovibile viene letto dal vostro sistema come qualunque altro tipo di memoria di massa. Gli viene assegnata una lettera e i file diventano immediatamente disponibili per l’uso. Leggete più avanti “Lettere assegnate alle unità disco” per informazioni sulla lettera assegnata all’unità rimovibile. Leggete anche il paragrafo “Accedere alle unità rimovibili” per quel che potete fare dopo aver aggiunto l’unità al sistema di archiviazione del PC. Le schede di memoria vanno inserite con il lato con l’etichetta verso l’alto, a meno che il lettore non sia inserito in senso verticale. A prescindere dall’orientamento dell’unità, la scheda entra in un solo senso. Per collegare al vostro PC una chiave USB, infilatela in una porta USB vuota. La chiave entra solo da una parte e, poiché ci sono buone probabilità che il vostro primo tentativo sia sbagliato, capovolgete la chiave e riprovate dall’altra parte. Il connettore USB di alcune chiavette è nascosto. Dovete togliere un coperchio o far scorrere un cursore per accedervi. Non forzate la scheda di memoria per infilarla nella fessura! Se non entra da una parte, provate un’altra fessura.

Inserire un disco ottico

Il disco ottico si inserisce con l’etichetta verso l’alto, a meno che l’unità non sia montata verticalmente come nei PC con desktop integrato (all-in-one). In quel caso, l’etichetta deve guardare verso di voi. Se l’unità ottica dispone di un piatto per il disco, premete il relativo pulsante di espulsione. Il piatto viene fuori. Appoggiate il disco sul piatto, con l’etichetta che guarda verso l’alto. Spingete delicatamente il piatto verso il computer. Il piatto scivola in maniera automatica fino al suo alloggiamento. Per le unità ottiche a fessura, spingete il disco nella fessura. Un folletto che sta nell’unità lo afferra e lo tira dentro. Quel che succede dopo che avete inserito il disco dipende dal suo contenuto. Potreste visualizzare una finestra di dialogo per installare un software, vedere un film, ascoltare o importare musica; qualche volta non compare nulla. In quel caso, per scoprire che cosa fare dovrete seguire le istruzioni fornite col disco ottico.

Espellere i dispositivi Non potete strappar via i dispositivi per toglierli dal computer. Anche se nulla vi impedisce di comportarvi male e fare proprio così, rischiate di rovinare i dati memorizzati sul supporto, senza parlare del minaccioso messaggio di avvertimento di Windows. Quello è il peggio. Per espellere correttamente e cortesemente i supporti, seguite queste istruzioni: 1. Controllate di aver finito col supporto di archiviazione. Chiudete eventuali file aperti sul supporto, il che può comportare la chiusura dei programmi usati per accedere a quei file. 2. Aprite una finestra di Esplora file (Esplora risorse in alcune versioni di Windows). Premete la scorciatoia di tastiera Win+E. Si apre la finestra Esplora file/risorse. 3. In Windows 10, selezionate Questo PC dall’elenco sul lato sinistro della finestra. La finestra di Esplora file riporta i dispositivi di archiviazione di massa del vostro PC, compresi i supporti rimovibili, in modo simile a quanto illustrato in Figura 7.3. 4. Fate clic per selezionare l’icona dell’unità rimovibile. Fate clic solo una volta: volete selezionare l’icona, non aprirla.

Non è sempre ovvio capire quale icona della finestra rappresenta una scheda di memoria o una chiave USB. A volte, potete identificare il supporto perché il nome sotto l’icona è più specifico di Disco rimovibile.

5. In Windows 10, fate clic sulla scheda Gestisci. Fate riferimento alla Figura 7.3 per trovare la scheda. 6. Fate clic sul pulsante Espelli. Le unità ottiche espellono automaticamente il disco. Altrimenti, vedrete una notifica che spiega che potete rimuovere il dispositivo. 7. Rimuovete il supporto.

Figura 7.3: Rimuovere un supporto di archiviazione.

Quando non lo state usando, conservate il supporto in luogo sicuro.

Resistete alla tentazione! Non limitatevi a strappar via una chiavetta USB o una scheda di memoria. Non premete il pulsante Espelli sul davanti dell’unità ottica. Se il supporto è in uso, riceverete un messaggio di errore brutto, imbarazzante e potenzialmente distruttivo per la vostra carriera.

Aggiungere altro spazio di archiviazione Potete aumentare lo spazio di archiviazione di massa del vostro PC aggiungendo altre unità e dispositivi, interni o esterni. Le soluzioni esterne sono più semplici: potete collegare un disco rigido USB esterno, un lettore di schede di memoria, un’unità ottica e così via. Collegate l’unità e lo spazio di archiviazione è disponibile. All’interno del PC, potete anche aggiungere un altro disco rigido o SSD, oppure un’unità

ottica, purché ci sia spazio. Potete effettuare voi stessi questa operazione, anche se il mio consiglio è di far fare il montaggio e l’installazione da un rivenditore o da un negozio di assistenza computer o da un adolescente abbastanza esperto. Molte unità disco esterne richiedono una fonte di alimentazione indipendente, il che significa che hanno due cavi: uno per l’attacco USB, uno per la corrente. Diversamente da quel che si vede al cinema, i computer veri hanno troppi cavi. Se il vostro PC è collegato a un gruppo di continuità, collegatevi il disco rigido esterno per essere certi che lo spazio di archiviazione sia disponibile anche durante un calo o una mancanza di corrente. Fate riferimento al Capitolo 3 per altre informazioni.

L’alfabeto dell’archiviazione di massa Per assicurare l’onestà dei vostri dispositivi di archiviazione di massa, il sistema operativo del PC richiede tre forme di identificazione: una lettera di unità, un’icona e un nome. Oltre a questi elementi, il sistema operativo mantiene informazioni sulla capacità del supporto e su quale percentuale di quella capacità viene usata avidamente. C’è poi l’identità da supereroe del supporto, che non viene rivelata in questo libro per questioni di sicurezza nazionale.

Lettere assegnate alle unità disco Di tutte le forme di identificazione dei dispositivi di archiviazione di massa, la lettera dell’unità è la più importante. Windows assegna a ciascun dispositivo una lettera di unità. Come potete immaginare, queste lettere vengono dall’alfabeto latino, che in maniera molto opportuna va dall’A alla Z. Immagino che le lettere delle unità vadano da A a Я in russo e probabilmente da Α a Ω in greco. Per accedere a un supporto, dovete conoscere la lettera dell’unità corrispondente. Con una logica che esiste solo in informatica, Windows assegna la lettera più importante al dispositivo di archiviazione principale del PC. Quella lettera è la C. Agli altri dispositivi di archiviazione vengono assegnate altre lettere in ordine alfabetico, dove lo spazio di archiviazione interno segue la C (unità D e via di seguito). Ai supporti esterni vengono assegnate lettere di unità quando vengono collegati i dispositivi, anche se al lettore di schede di memoria possono corrispondere lettere di unità preassegnate. In pratica, a parte l’unità C, quella del dispositivo di archiviazione principale, le lettere di unità usate dai dispositivi di memorizzazione del vostro PC possono essere qualunque cosa. E il fatto che l’unità ottica del vostro computer sia Unità D non significa che si chiamerà così su tutti i PC.

Per prendere visione di tutti i dispositivi di archiviazione disponibili nel vostro computer, seguite queste istruzioni: 1. Premete la scorciatoia di tastiera Win+E. Si apre una finestra Esplora risorse (in Windows 10, Esplora file). 2. In Windows 10, selezionate Questo PC dall’elenco sul lato sinistro della finestra. Vedrete una finestra, che può essere Questo PC (Windows 10) o Computer (nelle versioni di Windows precedenti, meno sofisticate). I dispositivi di archiviazione di massa sono riportati insieme alle lettere di unità assegnate a ciascuno di essi, come illustrato in Figura 7.4. Nella Figura 7.4, ai dispositivi di archiviazione del PC sono state assegnate le lettere di unità come segue: L’unità C è il disco rigido principale e si chiama Disco locale. L’unità D è un’unità ottica (senza supporto). L’unità E è un disco rigido esterno. L’unità F è una chiave USB. L’unità V è un disco di rete mappato.

Bizzarrie delle lettere di unità Windows usa, per i dispositivi di archiviazione, uno schema di assegnazione di lettere molto confuso, soprattutto perché è rimasto sepolto in una tradizione che risale al 1981 e al PC IBM originale. A quei tempi, i dispositivi di archiviazione di massa erano un lusso raro per un personal computer. Il PC IBM originale aveva una o due unità disco floppy, chiamate A e B. Il modello PC XT di IBM, uscito successivamente, disponeva di un colossale disco rigido da 10MB, al quale era assegnata la lettera C. Da allora, al primo o al principale dispositivo di archiviazione, su tutti i PC, viene assegnata la lettera C, con le lettere A e B riservate a eventuali unità disco floppy. Agli altri dispositivi di archiviazione interni viene assegnata la prima lettera dell’alfabeto dopo la C. Pertanto, una seconda unità disco rigido interna diverrà l’Unità D, una terza l’Unità E e così via. All’unità ottica interna è assegnata la lettera che segue quella dell’ultima unità disco rigido interna e a eventuali altre unità ottiche interne toccano la lettera o le lettere che seguono, sempre in ordine alfabetico. Dopo l’unità ottica, i lettori di schede di memoria interni ricevono le lettere

successive, una per ciascun lettore. Una volta assegnate lettere a tutti i dispositivi di archiviazione interni, Windows inizia a distribuire lettere ai dispositivi esterni, nell’ordine in cui li trova la prima volta che accendete il PC o man mano che vengono collegati i dispositivi. Ogni nuovo dispositivo riceve una lettera, in successione alfabetica. Ai dischi di rete si assegnano lettere di unità, che vengono mappate a questi dischi. Pertanto, potete scegliere qualunque lettera disponibile e mapparla a un disco di rete. L’assegnazione delle lettere sul vostro PC potrebbe essere diversa e mantenere solo il disco C come costante.

A parte il Disco C, le lettere assegnate da un PC possono essere diverse da quelle di un altro. Per sapere a quale unità sono assegnate le varie lettere, dovete esaminare la finestra Questo PC o Computer, come spiegato in questo paragrafo. L’unità V in Figura 7.4 si chiama disco di rete mappato. Essa esiste su un server di rete, o su un altro computer della rete locale. Vedere il Capitolo 17 per informazioni su come mappare i dischi di rete.

Figura 7.4: Diversi dispositivi di archiviazione di massa su un PC.

In Windows, l’unità ottica è rappresentata da una sola lettera e da un’icona. Analogamente, ciascuna delle fessure del lettore di schede di memoria è rappresentata da una lettera di unità. Questa lettera rimane sempre la stessa, anche quando cambiate il supporto che inserite nell’unità. Gira voce che la lettera C fu scelta per il dispositivo di archiviazione principale perché era la media dei voti di Bill Gates all’università. Ecco una curiosità: se collegate al vostro PC un’unità disco floppy USB, la lettera ad essa assegnata sarà la A. Leggete anche il box “Bizzarrie delle lettere di unità”. Il mio problema col sistema di assegnazione delle lettere in Windows è che divide l’archiviazione di massa per dispositivo. Sarebbe molto più comodo se tutto lo spazio di archiviazione di massa esistesse in una sola struttura, alla quale far riferimento da un punto di partenza centrale. Il fatto, poi, che lo schema di assegnazione delle lettere non sia costante da computer a computer complica ulteriormente il problema.

Esplorare icone e nomi di unità Per farvi divertire, oltre alle lettere, Windows usa icone e nomi per aiutarvi a identificare i dispositivi di archiviazione. Li trovate illustrati in Figura 7.4 e riportati per il vostro PC nella finestra Questo PC o nella finestra Computer. Le icone fanno parte di una collezione memorizzata all’interno di Windows e rappresentano, di solito, un’immagine del dispositivo di archiviazione, o di come Windows pensa esso sia fatto. Il dispositivo di archiviazione principale riporta un logo di Windows; nella Figura 7.4, si vede il logo di Windows 10 applicato al Disco C. I nomi dei dispositivi sono una barzelletta. Sono riportati vicino alle icone, come mostra la Figura 7.4. I nomi sono piuttosto noiosi, come Disco locale o Seagate Backup Plus Drive. Ma va bene lo stesso, perché non mi viene in mente nient’altro che abbia quei nomi, a parte quello del dispositivo di archiviazione principale, che pure può essere cambiato. Potete cambiare nome alle unità proprio come rinominate i file: fate clic sull’icona corrispondente e premete il tasto F2. Digitate il nuovo nome. Per esempio, cambiate il nome dell’Unità USB in “Questo non è dove tengo i file porno” o qualcosa di ancora più eccitante. Leggete il Capitolo 15 per informazioni ufficiali su come rinominare i file.

Dovete avere privilegi amministrativi per cambiar nome al dispositivo di archiviazione principale. Ciò potrebbe essere per ragioni di sicurezza, anche se non succede nulla di

catastrofico quando lo fate. Alcune versioni di Windows classificano i dispositivi di archiviazione come interni, esterni e di rete. Le rispettive categorie si vedono nella finestra Computer. Altrimenti, non avete nessun modo per riconoscere visivamente dove si trova fisicamente un dispositivo di archiviazione.

Vi consiglio caldamente di cambiar nome alle unità rimovibili per tenerle organizzate. Per esempio, potreste chiamare KINGSTON tutte le unità per chiavette USB (vedi Figura 7.4). Cambiar nome all’unità può aiutarvi a riconoscerne tipo e contenuto. L’icona dell’unità ottica cambia a seconda del tipo di supporto. Quando inserite un CD con della musica, l’icona diventa quella di un CD musicale. Windows usa anche un’icona per i film su DVD, mentre i programmi che installate da dischi ottici avranno le proprie icone, carine e non offensive.

Controllare la capacità dei dispositivi Un dato di importanza vitale sul vostro spazio di archiviazione è la capacità dei dispositivi. In particolare, dovete assicurarvi che lo spazio a disposizione su un dato supporto non sia troppo poco. Quando lo spazio disponibile è insufficiente, il PC comincia a rallentare e può rifiutarsi di installare nuovo software o salvare file. Come dar da mangiare piselli a un bambino di 3 anni, è una situazione da evitare. In Figura 7.4, vedete riportata per ciascun dispositivo la capacità di archiviazione. Una barra simile a un termometro indica graficamente quanto spazio è in uso e quanto rimane disponibile. Un modo migliore per verificare la capacità è di andare a vedere l’icona Proprietà del dispositivo, come nelle istruzioni seguenti: 1. Aprite una finestra di Esplora file/risorse. Premete la scorciatoia di tastiera Win+E. 2. In Windows 10, selezionate Questo PC dall’elenco sulla sinistra della finestra. 3. Fate clic col pulsante destro sull’icona di un dispositivo di archiviazione e selezionate Proprietà dal menu di scelta rapida. Si apre la finestra di dialogo Proprietà del dispositivo, simile a quanto illustrato in Figura 7.5. I dati riportati nella finestra di dialogo sono specifici per il dispositivo di archiviazione. Sono riportati il nome del dispositivo, il tipo di supporto di archiviazione, informazioni misteriose sul sistema di file, oltre allo spazio usato e a quello disponibile. Un grafico illustra visivamente la capacità, come si vede in Figura 7.5.

4. Chiudete la finestra di dialogo Proprietà quando avete finito di ammirare il panorama. Quando lo spazio usato si avvicina alla capacità massima del dispositivo, Windows visualizza un avvertimento. Dovrete, pertanto, liberare spazio sul dispositivo o cominciare a usarne un altro. Fate riferimento al Capitolo 24 per altre informazioni. Sebbene controllare la capacità sia buona cosa, dovete tener presente che le unità ottiche vengono sempre mostrate al massimo della loro capacità. A meno che non stiate creando (registrando) un vostro disco ottico, il supporto sembra sempre pieno. Questo non è un problema.

Figura 7.5: Verificare le informazioni sul dispositivo di archiviazione.

Usare la memoria di massa Tutto lo spazio di archiviazione sul computer è disponibile per essere usato da voi. Potete usare una finestra di Esplora risorse (o Esplora file) per gestire direttamente i file. Potete usare anche le finestre di dialogo Apri e Salva con nome per accedere ai diversi supporti quando recuperate e salvate file, rispettivamente. Tutte le volte che usate il comando Salva o Salva con nome inserite dati nella memoria di massa. Quei dati vengono trasferiti dalla memoria del computer (RAM) allo spazio di archiviazione a lungo termine. Quando usate il comando Apri, recuperate dati dall’archivio a lungo termine e lo copiate nella memoria del computer. Questo perché i dati possono essere esaminati, usati, modificati e creati solo nella memoria del computer.

Le finestre di dialogo Apri e Salva con nome sono descritte nel Capitolo 15.

Accedere alle unità rimovibili Il trucco per usare le unità di archiviazione esterne è inserire la scheda di memoria o la chiavetta USB, oppure collegare il dispositivo di memorizzazione. Una volta che il dispositivo è disponibile, potete cominciare a usarlo. Come fate a sapere che il dispositivo è disponibile? La sua icona viene visualizzata nella finestra Questo PC o Computer. Il trucco per smettere di usare le unità di archiviazione esterne è espellerle correttamente, come spiega il paragrafo “Espellere i dispositivi”, già riportato in precedenza in questo capitolo. Dopo aver inserito una scheda di memoria, una chiavetta USB o un disco ottico, può essere che notiate delle insolite attività in Windows. Potrebbe comparire una notifica (che spiega che si stanno installando i driver) o una finestra pop-up con un messaggio AutoPlay, oppure un prompt per installare un software, può partire della musica o possono succedere altre cose pazzesche ed emozionanti. Fate riferimento al Capitolo 19 per informazioni su AutoPlay. Un altro termine usato per l’aggiunta di dispositivi di archiviazione è montare. Per esempio, potete montare un disco rigido esterno. Solo i veri nerd usano questo termine.

Capitolo 8

Benvenuti nel caos dello schermo In questo capitolo Scoprire lo schermo Capire l’adattatore video Impostare lo schermo per il PC Regolare la risoluzione Aggiungere un secondo schermo Impostare l’orientamento dello schermo

C

ontrariamente a quanto Hollywood vorrebbe farvi credere, il testo non fa rumore quando appare sullo schermo di un computer. Il testo, inoltre, fa la sua comparsa piuttosto rapidamente e non una lettera per volta. Se davvero volete un computer rumoroso, dovete tornare ai giorni assordanti della telescrivente, che nei tempi antichi fungeva da aggeggio principale per input e output dei computer a vapore degli anni Sessanta. Oggi, le cose funzionano molto meglio e più silenziosamente.

Il sistema grafico del PC Il sistema grafico del vostro PC si compone di due parti. Quella più carina, che gli hacker non vedono quando se ne stanno chini sulla tastiera, è lo schermo. È quel che le persone normali stanno a guardare quando usano un computer. La seconda parte del sistema grafico del PC è il cervello dell’operazione. È l’adattatore video, che vive all’interno dell’unità di sistema. Il suo sistema di circuiti fa parte del chipset della scheda madre oppure, negli adattatori video più potenti, risiede su una scheda di espansione. La Figura 8.1 illustra il sistema grafico del PC e mostra sia lo schermo, sia l’adattatore video.

Figura 8.1: Lo schermo e l’adattatore video.

Un cavo video collega le due parti del sistema grafico del PC, come riportato in figura. Tanto per non lesinare sui cavi, lo schermo ha anche un cavo di alimentazione. Gli schermi tattili richiedono un ulteriore cavo, che si collega a una porta USB sull’unità di sistema. Quella connessione è necessaria per consentire al PC di interpretare le vostre ditate sullo schermo tattile. La Figura 8.1 non mostra il software che controlla l’hardware video. Questo software, che si chiama driver video o grafico, fa parte di Windows e indica all’adattatore video quali meraviglie grafiche può estrarre dal cilindro e visualizzare sullo schermo. Avete capito bene: lo schermo è la parte stupida. Non fa altro che visualizzare dati. Lo schermo è la periferica di output principale del PC. L’adattatore video è il cuore del sistema di visualizzazione del PC. Indica allo schermo che cosa visualizzare e dove, quanti colori usare e la risoluzione complessiva dell’immagine. L’adattatore video determina il potenziale grafico del vostro PC.

Schermo e adattatore video sono due cose distinte, anche nei PC tutto-in-uno. L’adattatore video si chiama anche scheda video. Il termine video integrato descrive un adattatore video che sta sulla scheda madre e non su una scheda di espansione separata. Potete avere più di uno schermo collegato al vostro PC. Leggete il paragrafo “Aggiungere un secondo monitor” più avanti in questo capitolo.

Monitor, schermo, area di visualizzazione: il gergo Dove viene visualizzato il testo? Sul monitor? O sullo schermo? Qual è l’area di visualizzazione? Purtroppo, si usano spesso, senza fare distinzione, termini che confondono le idee su quel che il computer fa vedere. Ecco un comodo glossario: Il monitor è la scatola. Lo schermo è la parte del monitor dove vengono visualizzate le informazioni. L’area di visualizzazione sono i dati che compaiono sullo schermo. Questi sono i significati dei termini, così come li intendo io. Altri scrittori, altri libri, altre pagine Web possono mescolarli e usarli per qualsiasi cosa. In questo libro mi sforzo comunque di usare questi termini in modo coerente.

Attenzione allo schermo Il tipo più comune di schermo per PC è lo schermo LCD, dove LCD sta per liquid crystal display (schermo a cristalli liquidi) e non è un allucinogeno. Gli schermi LCD sono piatti. Sono anche sottili e non usano molta energia, cosa che fa felice la gente barbuta e in sandali che sta a Seattle. Un tipo speciale di schermo LCD è quello tattile. Funziona come tutti gli altri schermi, ma ha in più la capacità di rilevare le posizioni dove toccate fisicamente lo schermo. Questo tipo di schermo è detto anche multitouch. Windows 10 sfrutta le potenzialità degli schermi tattili, anche se funziona altrettanto bene senza input di quel tipo. In realtà, l’input tattile si usa soprattutto sui tablet e sui portatili. Molti, spesso per questioni di economia, usano un televisore ad alta definizione (HDTV) come schermo del PC. In effetti, molte TV di grande formato offrono una presa per il computer, dove potete collegare il cavo video dell’unità di sistema. Chi ama i videogiochi ama i grandi schermi, sempre che non sia solo parola di Red Bull. Non dovete avere la stessa marca per computer e schermo. Potete combinarli liberamente. Potete persino tenere lo schermo del vostro vecchio PC per un’altra unità di sistema; perché no, se il monitor funziona? Prima dell’invasione degli schermi LCD, i computer usavano monitor CRT dalla faccia di vetro, grossi, bollenti, succhia-energia. CRT sta per cathode ray tube (tubo a raggi catodici).

Scoprire l’adattatore video La metà più intelligente e più importante del sistema grafico del PC è l’hardware che lo controlla, che si chiama adattatore video. Questo gruppo di circuiti fa funzionare lo schermo e controlla l’immagine che esso produce. Di tutti i componenti elettronici sull’adattatore video, due sono i più importanti: il GPU e la memoria grafica. GPU. Gli adattatori video hanno un proprio processore, che si aggiunge a quello principale del computer. Questo secondo processore, chiamato GPU da graphics processing unit (unità di elaborazione grafica), è specializzato in operazioni grafiche. Esso consente all’adattatore video di gestire tutta quella tremenda matematica grafica, il che significa che le immagini risulteranno più brillanti e vigorose di quel che sarebbero se a occuparsi della grafica fosse il processore principale del PC. Memoria grafica. Il sistema grafico del PC richiede della memoria speciale, separata dalla memoria principale del computer, che si chiama video RAM, o VRAM. Più alta è la memoria video, di più colori e miglior risoluzione ed effetti speciali più interessanti sarà capace l’adattatore video. Pensate a questi due componenti in termini generali. Ripetete a voce alta: “Il sistema video del mio PC ha un adattatore video, dove si trovano un’unità GPU e un sacco di memoria grafica”. Questo è tutto quel che avete bisogno di sapere. Perché, di tutto il gergo strano del mondo dei computer, gli adattatori video sono quelli che hanno i nomi, i numeri, i termini e le sigle più sconcertanti di tutti. Più memoria ha l’adattatore video, più alti sono la risoluzione che offre e il numero di colori che può visualizzare in quella definizione. Gli adattatori video possono avere da 0M (zero memoria) a diversi gigabyte di memoria. Grandi quantità di memoria sono necessarie solo quando le applicazioni la richiedono, cosa che avviene in particolare per videogiochi e software di elaborazione grafica. Alcuni adattatori video utilizzano la memoria principale e, pertanto, risultano avere 0MB di memoria video. Questa configurazione non è la migliore per giocare o lavorare con applicazioni grafiche. Ma non preoccupatevi! Potete sempre aggiungere o sostituire l’adattatore video del PC. Fate riferimento al Capitolo 10 per maggiori informazioni sugli slot di espansione, che sono dove l’adattatore video si collega alla scheda madre del PC. Fate riferimento al Capitolo 6 per maggiori informazioni sulla memoria del computer. Gli schermi tattili non usano l’adattatore video per interpretare il tocco delle dita. Il

cavo USB dello schermo trasmette quelle informazioni direttamente all’unità di sistema (vedi Figura 8.1). Molti adattatori video sono in grado di visualizzare grafica tridimensionale e dispongono di un motore fisico. Tenete presente che queste funzionalità valgono solo con software che le supporti.

Fammi vedere che cos’hai Nonostante tutta la sua gloriosa bontà grafica, lo schermo del vostro PC è solo una periferica. Certo, è una periferica importante ma, come la tastiera, la stampante e il teletrasportatore, è solo un altro congegno che controllate voi per fare quel che vi serve quando usate il computer.

Misurare uno schermo Poiché tutti i monitor per computer venduti in questo periodo sono di tipo LCD, le differenze tra uno e l’altro dipendono dalle dimensioni, dal rapporto d’aspetto e dalla disponibilità di uno schermo tattile. Lo schermo di un computer, come quello di una TV, si misura sulla diagonale. Questo dato può essere fuorviante, perché uno schermo da 24 pollici è largo meno di 24 pollici. Questa è trigonometria pratica, un concetto che avete ignorato alle superiori e, per fortuna, potete continuare a ignorare quando usate il computer. Un’altra caratteristica descrittiva di uno schermo è il suo rapporto d’aspetto, che è il rapporto tra la sua larghezza e la sua altezza. Di solito, i monitor per computer usavano lo standard Academy di 4:3, dove larghezza e altezza erano in rapporto di 4 a 3, rispettivamente. Gli schermi di oggi, invece, sono widescreen (a schermo largo) e hanno un rapporto d’aspetto di 16:9, con 16 unità di larghezza per 9 unità di altezza. La Figura 8.2 illustra come gli schermi si misurano in diagonale, mettendo a confronto i rapporti d’aspetto di uno schermo widescreen con un tradizionale monitor per computer.

Figura 8.2: Misurare lo schermo di un PC.

Gli schermi tattili si classificano in base al numero di posizioni che potete toccare

contemporaneamente senza far sballare il computer. Per esempio, uno schermo in grado di rilevare dieci posizioni di tocco si chiama schermo a 10 punti. Windows 10 richiede come minimo uno schermo tattile a 5 punti. Tra le altre funzionalità disponibili negli schermi per PC moderni ci sono gli altoparlanti stereo integrati e le webcam. In genere, questi dispositivi sono adeguati, ma esistono soluzioni migliori per altoparlanti e videocamere per PC.

Collegare lo schermo al PC Il vostro monitor può avere un solo cavo, ma probabilmente offre la possibilità di collegare diversi tipi di cavo. Se lo esaminate attentamente, vedrete sul retro del monitor diversi connettori. Anche il vostro PC può offrire diversi connettori per lo schermo. Ecco l’elenco: DVI. Il connettore DVI (interfaccia video digitale), il tipo più comune, è bianco, rettangolare ed è il modo migliore per collegare uno schermo LCD a un adattatore video. Mini-DV. Una versione più piccola dell’interfaccia DVI che si trova di solito sui portatili e sugli altri PC a minima impronta. HDMI. Questo connettore (interfaccia multimediale ad alta definizione) vi permette di usare come schermo un televisore digitale del tipo più sofisticato. È lo stesso connettore che si usa per collegare altri aggeggi, come i lettori Blu-ray e le console per videogiochi, alle TV a grande schermo. VGA. Il più vecchio dei connettori video, quello con interfaccia VGA (matrice videografica) usa un connettore a D con 15 fori. Di solito è di colore ciano o azzurro scuro. Per effettuare il collegamento, scegliete il tipo di cavo più adatto, infilate un’estremità nel monitor e l’altra nell’unità di sistema.

Potendo scegliere, usate una connessione DVI.

Leggere i messaggi dallo schermo Lo schermo del vostro computer è in grado di produrre messaggi propri, distinti da quelli del PC. Il messaggio più comune è di solito No Signal (mancanza di segnale) o Power Save Mode (modalità risparmio energetico). Questo messaggio viene visualizzato quando l’unità di sistema è spenta o l’adattatore video ha interrotto il funzionamento per risparmiare corrente. A volte compaiono altri messaggi dallo schermo. I più comuni sono i menu che compaiono quando usate i pulsanti per regolare la visualizzazione.

Lavorare coi controlli dello schermo Regolare lo schermo di un computer non è più il compito ingrato di una volta. Gli schermi LCD di oggi sono praticamente a posto appena li togliete dalla scatola. Se volete pasticciare con le impostazioni dello schermo, come la temperatura del colore o qualcos’altro, potete farlo. L’unico ostacolo è sapere come si usano i pulsanti segreti che fanno funzionare lo stupido menu dello schermo. Alcuni pulsanti sono ovvi, come il pulsante di accensione. Vicino a quel pulsante, o nascosti sul lato o nella parte inferiore del monitor, ce ne sono altri, che servono per manipolare il menu. Quale pulsante fa cosa? Nessuno lo sa. Se anche ci fossero delle etichette, cosa che non sempre succede, saranno semplici simboli o numeri. Non pensate che ci sia qualcosa di utile per voi. Di solito, un pulsante visualizza il menu dello schermo. Altri due servono per spostarsi, a sinistra e a destra o su e giù, per accedere alle varie voci. Un altro pulsante può servire per selezionare una voce di menu. Un altro ancora spaventa il gatto, che guarderà il soffitto con aria allarmante. La buona notizia è che non dovreste mai aver bisogno di manipolare quei pulsanti.

Il pulsante di accensione può essere un pulsante sensibile al tatto proprio sul davanti del monitor. Può essere decorato col simbolo universale di On/Off, riportato a margine. Sfiorate il pulsante per accendere lo schermo; sfioratelo di nuovo per spegnerlo. Alcuni menu dello schermo scompaiono da soli dopo qualche tempo. Altri richiedono che selezioniate un comando di uscita. Se il menu non va via, come il tipo che non vuole abbandonare la festa nemmeno dopo che vi siete messi in pigiama, spegnete lo schermo e riaccendetelo.

Windows controlla quel che vedete Il signore supremo del sistema grafico del vostro PC non è l’adattatore video, né tantomeno lo schermo. Alla guida di tutte le funzioni grafiche è il sistema operativo del PC, Windows. Per controllare il sistema grafico, dovete usare Windows. Alcuni adattatori video sono forniti di un software speciale che offre controlli grafici aggiuntivi, come per esempio il programma Pannello di controllo di NVIDIA. A questi programmi si accede dall’area delle notifiche; fate clic sulla minuscola icona dell’Adattatore grafico per aprire il programma. Il software specifico per controllare la visualizzazione si chiama anche driver video. Non è un simulatore di auto computerizzata.

Impostare la risoluzione Le dimensioni fisiche dello schermo non possono cambiare, ma potete controllare la quantità di quel che vedete regolandone la risoluzione. Che è il numero di punti, o pixel, visualizzati dallo schermo in orizzontale e in verticale. Per cambiare la risoluzione dello schermo in Windows 10, seguite queste istruzioni: 1. Fate clic col pulsante destro sulla scrivania e selezionate Impostazioni schermo dal menu pop-up. Si apre l’app Impostazioni con le informazioni sullo schermo. 2. Fate clic sul link Impostazioni schermo avanzate. 3. Usate il pulsante del menu Risoluzione per scegliere nuovi valori. Per esempio, scegliete 1024x768 per scoprire come chi usava un computer nel 1998 vedeva il mondo digitale. 4. Fate clic sul pulsante Applica per vedere un’anteprima della risoluzione che avete scelto per lo schermo del vostro PC. 5. Fate clic sul pulsante Mantieni modifiche per impostare la nuova risoluzione oppure sul pulsante Ripristina per tornare alla risoluzione corrente. In Windows 7, seguite queste istruzioni per impostare la risoluzione dello schermo: 1. Fate clic col pulsante destro sulla scrivania e selezionate Risoluzione schermo dal menu pop-up. 2. Fate clic sul pulsante accanto a Risoluzione. 3. Usate la barra di scorrimento per scegliere una risoluzione. 4. Fate clic sul pulsante Applica per provare la nuova risoluzione. 5. Fate clic su OK o su Mantieni le modifiche per confermare la nuova risoluzione. Una delle impostazioni per la risoluzione è contrassegnata dall’etichetta Raccomandata. Si tratta della risoluzione ottimale per l’hardware grafico del vostro PC. Non siete obbligati a sceglierla, ma funziona meglio di tutte le altre. Le risoluzioni più alte consentono di visualizzare più dati, ma gli oggetti sullo schermo sono più piccoli. Al contrario, le risoluzioni più basse consentono di visualizzare meno oggetti, che risultano però più grandi. I punti misurati dalla risoluzione dello schermo si chiamano pixel. Il termine pixel è la contrazione di picture element (elemento immagine). Alcuni videogiochi reimpostano la risoluzione dello schermo. Questa modifica non è

un problema e la risoluzione torna al valore normale quando uscite dal gioco.

Aggiungere un secondo monitor Se il vostro PC dispone di due porte video, il sistema può gestire due monitor. È come se il vostro corpo avesse due colli, nel qual caso potreste andare a comprarvi una seconda testa. Le vendite di cappelli andrebbero alle stelle! Il secondo monitor espande lo spazio a disposizione della scrivania e vi consente di lavorare di più. Oppure, se proprio lavorare non vi piace, di vedere più cose contemporaneamente. Collegare il secondo monitor è la stessa cosa che col primo: collegatelo all’adattatore grafico e alla presa di corrente. Windows dovrebbe riconoscere immediatamente il secondo schermo. A voi tocca configurare come verrà usato. Quasi sempre, il secondo schermo sarà un’estensione del primo. In Windows 10, il monitor viene riconosciuto immediatamente e la scrivania si estende, purché il secondo monitor stia a destra di quello principale. Per regolare la posizione, la risoluzione o altre impostazioni del secondo schermo in Windows 10, seguite queste istruzioni: 1. Fate clic col pulsante destro del mouse sulla scrivania. 2. Selezionate il comando Impostazioni schermo. Si apre l’app Impostazioni che mostra un’anteprima di entrambi gli spazi di visualizzazione, simile a quanto illustrato in Figura 8.3. 3. Se avete bisogno di estendere la scrivania alla seconda area di visualizzazione, selezionate l’opzione Estendi schermi dal menu Schermi multipli. L’opzione è illustrata in Figura 8.3. 4. Trascinate l’icona dell’anteprima per posizionare il secondo schermo. La posizione in cui collocate l’icona Anteprima del secondo schermo determina come avviene l’interazione col primo. 5. Dovendo impostare la risoluzione del secondo schermo, scorrete verso il basso l’elenco a destra della finestra Impostazioni (vedere Figura 8.3) e fate clic sul link Impostazioni avanzate. Fate riferimento al paragrafo precedente per informazioni su come impostare la risoluzione del secondo schermo. Fate clic sullo schermo prima di scegliere la risoluzione. 6. Fate clic sul pulsante Applica per provare la nuova risoluzione. 7. Per altre regolazioni, ripetete le istruzioni da 4 a 6. 8. Quando avete finito di configurare il secondo schermo, chiudete la finestra dell’app Impostazioni.

In Windows 10, il primo schermo riporta la barra delle applicazioni con notifiche, data e ora. Inoltre, il Centro notifiche si apre solo sul primo schermo. Entrambi gli schermi riportano il pulsante Start e le icone agganciate, oltre ai pulsanti che mostrano le finestre aperte.

Figura 8.3: Lavorare con due monitor.

In Windows 7, collegate il secondo schermo e seguite queste istruzioni per collegarlo: 1. Fate clic col pulsante destro del mouse sulla scrivania e selezionate Risoluzione schermo dal menu contestuale. 2. Fate clic sul pulsante accanto a Più schermi e selezionate l’opzione Estendi questi schermi. 3. Usate il mouse per regolare le icone dei due monitor in modo che siano allineate sullo schermo come nel mondo reale. 4. Fate clic su OK. In Windows 7, la barra delle applicazioni sta solo sullo schermo principale. A parte questo, potete usare i due schermi in Windows come se il vostro PC ne avesse solo uno grandissimo.

Il trucco dei due monitor funziona solo quando l’adattatore video ha due connettori per il monitor, per esempio due connettori DVI bianchi. Se l’adattatore ha una sola presa DVI e una HDMI, non è detto che funzioni per due schermi. Questo perché esistono in commercio dei cavi splitter DVI e potreste riuscire a usarne uno per il trucco dei due monitor. Alcune versioni di Windows non offrono supporto per due schermi. La memoria grafica è il fattore determinante per il successo o il fallimento di un solo PC con due monitor. Quando c’è un sacco di memoria grafica a disposizione, il trucco funziona bene. Quando la memoria grafica è insufficiente, le prestazioni video ne soffrono. In quel caso, diminuite la risoluzione dei due schermi per vedere se la situazione migliora.

Orientare lo schermo Nulla impone che lo schermo widescreen di un PC debba essere orientato come uno schermo cinematografico. Alcuni preferiscono l’orientamento verticale, o portrait in inglese, specialmente quando si lavora con fogli elettronici o altri documenti di tipo listato. Il primo passo per cambiare l’orientamento dello schermo è di ruotare il monitor. Alcuni consentono la rotazione libera, altri richiedono supporti speciali da tavolo o da muro. Dopo averlo girato in modo che poggi sul lato corto, dovete dare a Windows le istruzioni per reimpostare il modo in cui vi presenta l’area di visualizzazione. In Windows 10, seguite queste istruzioni per cambiare orientamento allo schermo: 1. Fate clic col pulsante destro del mouse sulla scrivania e selezionate Impostazioni schermo. 2. Se sono presenti più schermi, fate clic su quello a cui volete cambiare orientamento. 3. Selezionate Verticale dal menu Orientamento. Le altre opzioni sono Orizzontale, che è l’orientamento normale dello schermo, e due impostazioni Capovolto. Le impostazioni Capovolto si applicano a schermi riflessi su una superficie a specchio, cosa strana ma possibile. 4. Fate clic sul pulsante Applica per verificare la sistemazione. Potreste anche aver bisogno di regolare le posizioni dello schermo come nel paragrafo precedente, specialmente se uno è in orizzontale e l’altro in verticale. In Windows 7, seguite queste istruzioni per cambiare orientamento a uno o due schermi: 1. Fate clic col pulsante destro del mouse sulla scrivania. 2. Selezionate il comando Risoluzione schermo dal menu contestuale. 3. Fate clic per selezionare lo schermo che volete orientare in verticale.

4. Selezionate Verticale dal menu Orientamento. 5. Fate clic sul pulsante Applica per verificare le impostazioni. 6. Fate clic su OK.

Se volete impostare due schermi sull’orientamento verticale, dovrete applicare le modifiche a uno schermo per volta.

Capitolo 9

Inseriscilo! In questo capitolo Capire la tastiera Usare i tasti speciali Regolare la tastiera in Windows Lavorare col mouse in Windows Cambiare il comportamento del mouse Toccare lo schermo

C

ome tra yin e yang, ci deve essere equilibrio tra input e output nel computer. Hanno bisogno l’uno dell’altro. L’output riceve tutta l’attenzione, grazie agli effetti grafici e ai suoni stereofonici. L’input, tuttavia, non è meno importante. Il dispositivo di input di maggiore rilievo del PC è la tastiera, seguita dal mouse. Se il sistema dispone di uno schermo tattile, allora si ottiene l’equilibrio perfetto perché quella periferica offre sia input sia output.

Ecco a voi la Signora Tastiera Può essere poco vistosa e beccarsi un sacco di accidenti per via dei vostri errori di battitura, ma l’umile tastiera del computer viene da un passato violento. È il risultato di un matrimonio forzato tra la macchina da scrivere elettrica e la calcolatrice. La faida si è risolta e alla fine i contendenti si sono messi d’accordo su 12 tasti di funzione invece di 10. Che bella notizia! Basta massacri. E intorno al tavolo abbiamo sorrisi amichevoli, per non dire sdentati.

Collegare una tastiera Effettivamente è un oggetto molto versatile (avete mai provato a usarla come fermaporta?), ma normalmente la tastiera del PC si collega a una porta USB dell’unità di sistema. La tastiera si può attaccare e staccare in qualunque momento, anche se, quando manca, Windows protesta. Le tastiere wireless non hanno bisogno di porta USB. Il ricevitore di segnale può essere collegato a una porta USB, ma la tastiera è libera di andare dove vuole. Le tastiere dei vecchi PC andavano collegate a una porta specifica. Se il vostro PC è di questo tipo, non attaccate né staccate la tastiera mentre il computer è acceso, in

quanto ciò danneggia il sistema.

Esaminare la tipica tastiera La tastiera tipica non esiste. Ciascun fabbricante preferisce personalizzare un pochino le cose. Alcune tastiere hanno dei tasti aggiuntivi per musica o video o per navigare sul Web. Se la tipica tastiera da PC esistesse, sarebbe come l’esempio di Figura 9.1.

Figura 9.1: Dove si trovano le cose sulla tastiera.

Potete suddividere la tipica tastiera in quattro zone, come illustrato in Figura 9.1: Tasti funzione. Questi tasti si trovano vicino al margine superiore della tastiera. Sono contrassegnati da F1, F2, F3 e così via fino a F12. Si chiamano anche tasti F, dove F sta per funzione e non per qualche brutta parola. Tasti alfanumerici. Questi tasti comprendono lettere, numeri e segni di punteggiatura. Chi è abbastanza vecchio da ricordarsene, potrebbe chiamarli anche tasti da macchina da scrivere. Tasti di spostamento. Chiamati anche tasti freccia, si usano soprattutto durante l’inserimento di testo. Tastierino numerico. Praticamente copiato dalla calcolatrice, il tastierino numerico semplifica e velocizza l’inserimento di numeri. Queste quattro zone sono comuni a tutte le tastiere da PC. La tastiera che sta davanti allo schermo del vostro PC può avere più tasti con funzioni speciali. Di quelle varianti si parla altrove in questo capitolo. Il cursore è il segnale che lampeggia sullo schermo, che vi indica dove vengono visualizzati i caratteri che digitate. Il cursore lampeggiante verticale si chiama anche punto di inserimento. Il termine cursore viene da cursor, la parola latina per corridore. Il termine punto di

inserimento ha le sue radici in proctologia. Se siete davvero vecchi, e voglio dire proprio antichi, dovete tenere a mente che la tastiera del computer ha tasti per l’1 e per lo 0. Non usate la l minuscola al posto del numero 1 né la O maiuscola per il numero 0.

“Devo imparare a scrivere a macchina per usare il computer?” In breve: No, per usare il computer non c’è bisogno che sappiate scrivere a macchina senza guardare la tastiera. Un sacco di gente che usa il computer usa due dita per scrivere. In effetti, ben pochi programmatori sanno scrivere a macchina, ma c’è una storiella interessante a questo proposito. Una volta, in un’azienda di sviluppo di software si interruppe il lavoro per mandare i programmatori a scuola di dattilografia. Ci vollero due settimane intere, ma alla fine i programmatori riuscivano a finire il lavoro più in fretta e a trovare più tempo per dedicarsi all’attività fondamentale di esercitarsi nei video giochi. Un vantaggio in più nel possedere un computer è che potrete imparare a scrivere senza guardare la tastiera. Il software Mavis Beacon Teaches Typing fa proprio quello. Esistono altre soluzioni, ma mi piace troppo dire il nome Mavis Beacon.

Usare i tasti di modifica Sulla tastiera, ci sono quattro tasti classificati come tasti di controllo. Uno di essi è Maiusc. Gli altri tre sono Ctrl, Alt e Win. Il termine descrittivo più appropriato per questi tasti è tasti di modifica. Un tasto di modifica funziona in combinazione con altri tasti: tenete premuto un tasto di modifica e quindi premete un altro tasto della tastiera. Il risultato dipende dai tasti che premete e da come il programma che state usando reagisce alla combinazione. Usate così i tasti di modifica: 1. Premete e tenete premuto il tasto di modifica, per esempio il tasto Maiusc. 2. Premete il tasto da modificare, per esempio il tasto 8. Maiusc+8 produce il carattere desiderato.

3. Lasciate andare il tasto di modifica. Al Punto 1, potete sostituire a Maiusc qualunque altro tasto modificatore: Ctrl, Alt o Win. Per esempio, tenete premuto il tasto Alt e premete il tasto F4 quando trovate scritto Alt+F4. Il tasto Maiusc serve per produrre lettere maiuscole, segni di punteggiatura e altri simboli riportati sui tasti. Con esso potete generare i caratteri #*@!, che vengono buoni per imprecare nei fumetti. Ctrl si legge “controllo”. È il tasto di controllo. Alt è il tasto di alternanza.

Win è il tasto di Windows ed è adornato dal logo di Windows. In generale, premere i tasti Ctrl o Maiusc da soli non produce alcun effetto. Premendo il tasto Win si visualizza il menu Start. Premendo il tasto Alt da solo, si attivano in alcuni programmi le scorciatoie di tastiera.

Le scorciatoie di tastiera si indicano con lettere maiuscole. Anche se vedete Ctrl+S o Alt+S scritte con la S maiuscola, per esempio, non significa che dovete premere insieme Ctrl+Maiusc+S o Alt+Maiusc+S. La S viene scritta in maiuscolo solo perché Ctrl+s potrebbe sembrare un errore di stampa. Si possono usare più tasti di modifica insieme, come in Maiusc+Ctrl+F6 e Ctrl+Maiusc+Alt+C. Ricordate solo di premere e tener premuti prima i tasti modificatori e poi di premere l’altro tasto. Rilasciateli tutti contemporaneamente.

Alcuni manuali tecnici usano la notazione ^Y invece di Ctrl+Y. Il significato è lo stesso: tenete premuto il tasto Ctrl, premete Y e lasciate andare i tasti. Il simbolo ^ rappresenta tradizionalmente, nel gergo dei computer, il tasto Controllo.

Strane abbreviazioni di tastiera Dato che i coperchietti dei tasti hanno una dimensione limitata, è stato necessario condensare alcuni nomi per farceli stare. Ecco una guida ai tasti dai nomi più strani e ai rispettivi significati:

Il tasto che stampa il contenuto dello schermo o richiede il sistema viene abbreviato in Stamp/R Sist. Bloc Scorr è il tasto Blocco scorrimento. Pagina su (indietro) e Pagina giù (avanti) sono indicati con Pg↑ e Pg↓ o PgSu e PgGiù e si trovano di solito sul tastierino numerico. Inserisci e Cancella sono riportati come Ins e Canc sul tastierino numerico. R Sist significa Richiesta di sistema e non ha alcuno scopo.

Tasti di modifica del comportamento della tastiera Tre tasti cambiano il modo in cui si comportano alcune parti della tastiera del PC. Io li chiamo tasti Blocco. Eccoli: Bloc Maiusc. Questo tasto funziona come se si tenesse premuto il tasto Maiusc, ma ha effetto solo sui tasti con le lettere dell’alfabeto. Premetelo di nuovo e le lettere torneranno al loro stato normale di minuscole. Bloc Num. Questo tasto controlla il comportamento del tastierino numerico. Premetelo per attivare lo stato di blocco dei numeri. Premetelo di nuovo per disattivare il blocco e potrete usare il tastierino numerico per spostare il cursore. Bloc Scorr. Questo tasto non ha senso. A dire il vero, alcuni fogli elettronici lo usano per invertire la funzione dei tasti cursore (che spostano il foglio elettronico invece della cella selezionata), ma quello non conta. Quando è attivo un tasto di blocco, sulla tastiera si accende la spia corrispondente. La spia può essere sulla tastiera o sul tasto stesso. La spia serve a ricordarvi che è in funzione un tasto di blocco.

Bloc Maiusc ha effetto solo sulle lettere dalla A alla Z e su nessun altro tasto. Se scrivete Questo Messaggio Sembra Una Richiesta Di Riscatto e quel che vedete sullo schermo è qUESTO mESSAGGIO sEMBRA uNA rICHIESTA dI rISCATTO, avete attivato per sbaglio il tasto Bloc Maiusc. Premetelo una volta e riprovate. Se premete il tasto Maiusc mentre è attivo Bloc Maiusc, i tasti delle lettere tornano allo stato normale in quanto Maiusc annulla Bloc Maiusc.

Un giro tra i tasti più utili Tutti i tasti nascono uguali, ma alcuni di essi sono più uguali degli altri. Secondo me, i tasti più utili della tastiera sono i seguenti:

Sulle tastiere del PC più comuni, trovate due tasti Invio. Fanno la stessa cosa. Premete il tasto Invio per accettare input, chiudere un paragrafo in un programma di elaborazione testi, aprire un’icona evidenziata o far clic sul pulsante OK di una finestra di dialogo.

Il tasto di uscita è contrassegnato da Esc, che significa Escape (fuga). Premerlo non vi trasporta immediatamente in un lussureggiante paradiso tropicale completo di bibita rinfrescante. No, premere il tasto Esc è lo stesso che far clic su Annulla in una finestra di dialogo.

Non sforzatevi a cercarlo sulla tastiera: il tasto Help (aiuto) non esiste. Quando avete bisogno di aiuti in Windows, invece, colpite il tasto F1. F1 è uguale ad aiuto. Tenetelo a mente.

Il tasto Tab si usa in due modi sul computer, nessuno dei quali produce una bevanda dietetica a base di cola. Nei programmi di elaborazione testi, il tasto Tab serve per far rientrare i paragrafi o allineare del testo. Nelle finestre di dialogo, il tasto Tab sposta il focus della rappresentazione grafica da un’opzione all’altra. Ecco un paio di consigli da ricordare:

Quando riempite un modulo, usate il tasto Tab invece di Invio. Per esempio, premete il tasto Tab per passare da un campo Nome a un campo Cognome. Il tasto Tab può avere due frecce, una a sinistra e una a destra. Le frecce possono accompagnare la parola Tab o essere da sole. Le frecce sul tasto Tab vanno nei due sensi perché Maiusc+Tab è una combinazione di tasti valida. Per esempio, se premete Maiusc+Tab in una finestra di dialogo vi spostate all’indietro attraverso le opzioni. Le tastiere dei PC hanno un tasto Invio, mentre quelle dei Macintosh hanno un tasto . La differenza dipende dalla posizione presa dai rispettivi produttori durante il matrimonio forzato: Invio viene dalla calcolatrice, dalla macchina da scrivere elettrica.

Capire i tasti strani Si può dire che tutti i tasti sulla tastiera del computer siano strani. Voglio dire, quante volte usate i caratteri { e } quando scrivete? Oltre ai tasti per i caratteri strani, ci sono tasti davanti ai quali vi sentirete davvero perplessi. Ecco l’elenco:

Il tasto Inter condivide lo stesso coperchietto del tasto Pausa. Non viene più usato, il che è un bene perché avrebbe casomai dovuto essere Milan.

Alcuni giochi usano il tasto Pausa per sospendere l’azione temporaneamente, ma non è un comportamento sempre uguale.

La barra rovesciata (\) è inclinata verso sinistra. Non confondetela con la barra in avanti, che pende a destra ( / ). E l’altro simbolo sopra la barra rovesciata? Quella è la barra verticale, detta anche pipe in inglese.

Il tasto Stamp scatta un’istantanea della scrivania di Windows e ne salva l’immagine negli Appunti. Potete poi incollare quell’immagine in qualunque programma accetti un’immagine. Il tasto non ha nulla a che vedere con la stampante del computer (o perlomeno, non più).

Il tasto AltGr, dall’inglese Alt Graph, è presente sulle tastiere non americane per consentire agli umani che non parlano inglese di accedere ad alcuni caratteri speciali.

Alcune tastiere riportano il simbolo dell’euro, che può essere sul coperchietto del 4 (col simbolo del dollaro) o, più comunemente, su quello della E. Tra qualche anno, quel tasto sarà diventato un oggetto da collezione (soprattutto quello che condivide l’alloggiamento del 4).

Il tasto R Sist condivide l’alloggiamento col tasto Stamp (stampa schermo). Non fa nulla.

Quest’aggeggio è il tasto Menu. Sta tra i tasti Windows e Controllo a destra della barra spaziatrice. Premendolo, si apre il menu rapido per l’oggetto che risulta selezionato sullo schermo, proprio come far clic col pulsante destro del mouse su quel che è selezionato. Nessuno, negli annali della storia dei computer, ha mai usato questo tasto.

Sulla tastiera non esiste il tasto “Un”. Quando vi si chiede di “premere Un tasto”, fate come me e premete la barra spazio.

Capire i tasti per le operazioni

Per quanta attenzione ci mettiate, non troverete sulla tastiera del computer un tasto × né un tasto ÷. Questo perché sul computer non si fanno moltiplicazioni e divisioni. Sto scherzando. I computer si servono dei simboli di altri caratteri per svolgere le varie operazioni matematiche. Per aiutarvi a ricordare quei simboli, chi ha progettato le tastiere li ha raggruppati nel tastierino numerico, dove svolgerete il grosso delle operazioni matematiche. Ecco i simboli delle quattro operazioni: + è per l’addizione. – per la sottrazione. * per la moltiplicazione. / per la divisione.

Per la moltiplicazione, usate l’asterisco (*) e non la x minuscola.

Regolare la tastiera in Windows Se avete in mente di scrivere un sacco di dialoghi teatrali mozzafiato, potreste aver bisogno di scrivere spesso Aaaaaaaaaaaaaa. Per questo, premete e tenete premuto il tasto A. Dopo una pausa, il tasto ripete la lettera a getto, come una lancia dei pompieri. Potete

regolare sia la durata della pausa, sia la velocità di ripetizione dalla finestra di dialogo Proprietà della tastiera, illustrata in Figura 9.2.

Figura 9.2: Regolate qui la tastiera.

Per aprire la finestra di dialogo Proprietà della tastiera, seguite queste istruzioni: 1. Aprite la finestra del Pannello di controllo. In Windows 10, premete Win+X per aprire il menu supersegreto e selezionare il comando Pannello di controllo. In Windows 7, selezionate Pannello di controllo dal menu Start. 2. Dal menu Visualizza per, vicino all’angolo superiore destro della finestra, selezionate Icone grandi. Dovrete selezionare questo tipo di ordinamento nel Pannello di controllo, perché non è altrimenti disponibile un collegamento diretto alla finestra di dialogo Proprietà della tastiera. 3. Fate clic sull’icona della tastiera per aprire la finestra di dialogo Proprietà della tastiera. 4. Usate il mouse per spostare i cursori e impostare le frequenze. Mentre spostate i cursori, digitate nella casella riportata in Figura 9.2. Premete un tasto e verificate pausa e velocità di ripetizione. 5. Fate clic sul pulsante OK solo quando siete soddisfatti. 6. Quando avete finito, chiudete la finestra di Pannello di controllo.

Prima di chiudere la finestra, riportate su Categoria il criterio di ordinamento per il Pannello di controllo. E leggete il Capitolo 13 se volete maggiori informazioni sul Pannello di controllo.

Dite “Ciao!” al mouse In quanto dispositivo di input principale per il PC, la tastiera può fare praticamente tutto. Nel mondo illustrato che è Windows, tuttavia, vi serve un topo. E non un topo qualsiasi, ma uno da computer, ossia un mouse. I roditori veri hanno la tendenza a non star fermi.

Collegare il mouse Il mouse può avere un cavo o essere wireless. I mouse del primo tipo hanno un cavo USB, che infilerete con attenzione in una porta USB della tastiera. I mouse wireless usano la telepatia per comunicare con l’unità di sistema, anche se hanno di solito un aggeggio USB da connettere, che fornisce la ricezione senza fili. Il mouse sta di solito a destra della tastiera, con la coda diretta verso il computer. La parte piatta del mouse va in basso. Per far scorrere il mouse avete bisogno di spazio, di solito un’area di scrivania grande più o meno come questo libro. O delle dimensioni di un tappetino per mouse, il che spiega perché questi accessori sono tanto popolari. Potete anche posizionare il mouse sulla sinistra della tastiera se siete mancini. Leggete il paragrafo “Usare il mouse da mancini” più avanti in questo capitolo. I PC di vecchio tipo usavano una porta specifica dove collegare il mouse. Questa porta è simile a quella per la tastiera che si trovava sui PC più vecchi, ma non identica a quella. Come per la tastiera, se il vostro PC ha una porta specifica per il mouse dovete spegnerlo per collegarlo e rimuoverlo.

Le parti fondamentali del mouse La Figura 9.3 riporta un tipico mouse per computer e ne illustra le parti fondamentali e più importanti.

Figura 9.3: Un tipico mouse per computer.

Corpo del mouse. Il mouse ha più o meno le dimensioni di una saponetta. Appoggiate la mano sul suo corpo e usate le dita per manipolare i pulsanti. Pulsante sinistro (principale). Il pulsante sinistro, che si trova immediatamente sotto l’indice della vostra mano destra, è il pulsante principale. È il pulsante che usate di più. Rotellina. Il pulsante centrale, o rotellina, si può premere come i pulsanti destro e sinistro e si può far scorrere avanti e indietro. Alcune rotelle si possono anche spostare lateralmente. Pulsante destro. Il pulsante destro si usa per operazioni speciali, anche se in genere far clic col pulsante destro fa aprire un menu di scelta rapida. Pulsanti speciali. Alcuni mouse sono dotati di pulsanti speciali, che servono per la navigazione su Internet o ai quali si possono assegnare funzioni specifiche attraverso un software speciale (vedere “Modificare le impostazioni del mouse” più avanti in questo capitolo). Sulla pancia del mouse trovate il suo sistema di rilevazione degli spostamenti, che è una luce o un laser. La luce si riflette sulla scrivania per registrare i movimenti del mouse, ma non funziona sulle superfici riflettenti.

Esplorare le specie di mouse La varietà dei mouse sembra infinita. Esistono in stili e forme diversi, con più o meno pulsanti speciali e funzionalità uniche, progettate per far venire l’ossessione per le ultimissime tecnologie anche al più mite dei nerd. Una variante popolare di mouse è la cosiddetta pallina, o trackball in inglese, che è come un mouse a testa in giù. Invece di spostare il mouse, usate il pollice o l’indice per far rotolare la pallina in cima al mouse. Poiché l’aggeggio se ne sta fermo, non ha bisogno di tanto spazio e il suo cavo non si attorciglia mai. Questo tipo di mouse è il preferito degli

artisti grafici perché è in genere più preciso del mouse del tipo “sapone da appendere”. Un’altra mutazione del mouse apprezzata dai tipi più artistici è la penna digitale, che viene classificata come dispositivo di input e non come mouse. La penna digitale ha l’aspetto di una penna e scrive su una tavoletta speciale o direttamente sullo schermo. I tablet usano penne digitali come possibili dispositivi di input.

Spostare il mouse

Il mouse controlla un puntatore grafico sullo schermo, come quello riportato qui a margine. Se fate scorrere il mouse sulla vostra scrivania, il puntatore si muove in maniera corrispondente. Spostate il mouse a sinistra, e il puntatore si sposterà a sinistra; tracciate dei cerchi, e il mouse ripeterà quel movimento. Fate il solletico al mouse, e il puntatore riderà. Spostamenti e clic sono le azioni che il mouse svolge nel computer. Quelle azioni hanno dei nomi specifici. Eccone un elenco: Punta. Quando vi sentire dire di “puntare il mouse”, spostate il mouse sulla scrivania, il che fa spostare il puntatore sullo schermo finché punta su qualcosa di interessante (o meno). Clic. Un clic è il movimento di premere il pulsante principale (sinistro) del mouse: premete e rilasciate. Ciò produce il suono “clic”. Clic col pulsante destro. Quest’azione è uguale al clic, solo che la si fa col pulsante destro. Doppio clic. Un doppio clic sono due clic di seguito senza spostare il mouse. I due clic non devono essere velocissimi e potete regolare l’intervallo come spiego più avanti in questo capitolo, nel paragrafo “Regolare il doppio clic”. Trascina. L’operazione di trascinamento è un processo in più fasi. Puntate il mouse su quel che volete spostare, che sia un oggetto grafico o un’icona. Premete e tenete premuto il pulsante del mouse per riposizionare l’oggetto sullo schermo. Tenete premuto il pulsante del mouse fino a quando avete finito con lo spostamento. Rilasciate il pulsante del mouse per “depositare” quel che avete spostato. Trascina col pulsante destro. Stessa azione della precedente, ma questa volta si usa il pulsante destro del mouse. Ctrl+trascina. Quest’azione è lo stesso che trascinare, ma in più premete il tasto Ctrl sulla tastiera mentre spostate l’oggetto grafico. Maiusc+trascina. Come Ctrl+trascina, usando però il tasto Maiusc. Il modo migliore per imparare a usare un mouse è di giocare a un videogioco. Per anni, con Windows veniva fornito il gioco del solitario proprio perché la gente potesse far

pratica.

Il puntatore del mouse si chiama anche cursore del mouse. Uso il termine puntatore per non creare confusione tra il cursore o punto di inserimento del testo e il puntatore del mouse.

Modificare le impostazioni del mouse In Windows, usate la finestra di dialogo Proprietà del mouse per controllare, manipolare e scherzare col mouse. Per aprire la finestra, seguite queste istruzioni: 1. Aprite il Pannello di controllo. In Windows 10, premete Win+X e selezionate il Pannello di controllo dal menu supersegreto. In Windows 7, selezionate Pannello di controllo dal menu Start. 2. Selezionate Hardware e suoni. 3. Fate clic sul link Mouse, che si trova sotto l’intestazione Dispositivi e stampanti. Ecco che si apre la finestra di dialogo Proprietà del mouse. La finestra di dialogo Proprietà del mouse controlla aspetto e comportamento del mouse e può disporre di schede aggiuntive, con funzionalità specifiche per il vostro mouse. Nei prossimi paragrafi si presume abbiate aperta sullo schermo la finestra di dialogo Proprietà del mouse. Trovare più facilmente il puntatore Per trovare più facilmente un puntatore di mouse ribelle, usate la scheda Opzioni puntatore della finestra di dialogo Proprietà del mouse. Le opzioni per Visibilità, nella parte bassa della finestra, risultano utili soprattutto sui grandi schermi che contengono un sacco di oggetti. Altre voci degne di nota sono: Posiziona su. Selezionando quest’opzione, il puntatore del mouse passa direttamente al pulsante principale ogni volta che sullo schermo si apre una finestra di dialogo. Visualizza la traccia del puntatore. Quest’opzione fa apparire una cometa di puntatori che seguono il mouse man mano che lo spostate. Scrollare o spostare in cerchio il mouse genera una bella confusione visiva, che vi aiuta a trovarlo velocemente sullo schermo. Mostra posizione del puntatore quando si preme il tasto CTRL. Quest’opzione vi aiuta a trovare il puntatore premendo il tasto Ctrl della tastiera. Quando premete il tasto Ctrl, sullo schermo compare un cerchio come di segnali radar che mette in evidenza la sua posizione.

Un altro modo per rendere più visibile il puntatore è di sceglierne uno che si vede meglio: fate clic sulla scheda Puntatori nella finestra di dialogo Proprietà del mouse. Usate le opzioni qui riportate per sceglierne uno di aspetto diverso o più grande. Regolare il doppio clic Due sono i casi, se non riuscite a fare doppio clic: spostate un pochino il mouse tra un clic e l’altro, oppure la velocità del doppio clic è troppo alta per le dita umane. La velocità del doppio clic si imposta dalla finestra di dialogo Proprietà del mouse, nella parte Velocità doppio clic della scheda Pulsanti. Provate il vostro modo di fare doppio clic sulla piccola icona della cartella, a destra. Usate l’indicatore scorrevole Velocità verso Min o Max per regolare la velocità del doppio clic sulla vostra mano. Usare il mouse da mancini In Windows, potete regolare il mouse per uso da mancini dalla scheda Pulsanti. Mettete un segno di spunta vicino alla casella Inverti pulsante secondario e primario. In questo modo, il pulsante principale del mouse si trova sotto il vostro indice sinistro.

Questo libro e tutta la documentazione sui computer partono dal presupposto che il pulsante principale del mouse sia il suo pulsante sinistro. I clic col pulsante destro sono quelli fatti col pulsante destro del mouse. Se istruite Windows per usare il mouse da mancini, questi pulsanti saranno invertiti e il clic col pulsante destro sarà un clic col pulsante sinistro.

Esistono anche mouse per mancini, studiati per adattarsi meglio alle mani sinistre di tutti i mouse pieni di pregiudizi e orientati a destra.

Input da schermo tattile Non è un dispositivo di input necessario per un PC tradizionale di tipo desktop, ma per i portatili e soprattutto per i tablet, l’input da schermo tattile è comodo. Potete usare le dita o una penna digitale per manipolare gli oggetti sullo schermo. Potete persino far comparire sullo schermo una tastiera per inserire del testo, cosa molto utile quando il tablet non ha una tastiera fisica.

Tecniche tattili fondamentali Le seguenti azioni descrivono i modi più comuni per manipolare gli oggetti visualizzati su uno schermo tattile. Tocco. Il modo più semplice per manipolare lo schermo tattile è di toccarlo. Potete toccare un oggetto, un’icona, un controllo, una voce di menu, una cosa qualunque. L’operazione di tocco è simile al clic del mouse e può essere descritta anche come tap o pressione. Doppio tocco. Toccate due volte lo schermo nella stessa posizione. Il doppio tocco, o doppio tap, si usa per ingrandire un’immagine o una mappa, ma può anche rimpicciolirle. Proprio per la sua doppia natura, vi consiglio di usare al suo posto le azioni di avvicinare o allontanare le dita quando volete rimpicciolire o ingrandire. Pressione prolungata. Una pressione prolungata si verifica quando toccate una parte dello schermo e tenete appoggiato il dito. A seconda delle situazioni, può aprirsi un meno pop-up, oppure l’oggetto su cui premete viene “prelevato” e potrete spostarlo altrove. L’azione di pressione prolungata viene detta anche tocca e tieni premuto. In molti programmi e app, la pressione prolungata sostituisce il clic col pulsante destro del mouse. Scorrimento. Per far scorrere, appoggiate il dito in un punto e trascinatelo fino a un altro. Le azioni di scorrimento possono andare verso l’alto, il basso, a sinistra o a destra e spostano il contenuto dello schermo tattile in modo corrispondente al vostro dito. Il movimento può essere veloce o lento e può essere eseguito anche con più dita. Si chiama anche slittamento. Trascinamento. Mettendo insieme la pressione prolungata e lo scorrimento, prima tenete premuto su un oggetto e poi, tenendo appoggiato il dito, lo fate scorrere. La tecnica di trascinamento sposta gli oggetti sullo schermo. Avvicinare le dita. Ci vogliono due dita, che partono separate e si avvicinano. Questo movimento si usa per rimpicciolire o ridurre le dimensioni di un’immagine oppure per visualizzare un’area più grande in una mappa. Allontanare le dita. L’azione opposta all’avvicinare le dita è allontanarle. Partite con due dita affiancate e allargatele. Questo movimento si usa per ingrandire, aumentare le dimensioni di un’immagine o vedere una mappa più dettagliata. Rotazione. Alcune app vi consentono di ruotare un’immagine sullo schermo toccandola con due dita e facendole ruotare intorno a un punto centrale. Per capire il movimento, pensate di girare un lucchetto a combinazione o la manopola di una cassaforte.

Non potete interagire con gli schermi tattili se avete i guanti, a meno che non siano guanti speciali fatti apposta per gli schermi tattili, come quelli che indossa Batman.

Inserire del testo su uno schermo tattile

Quando dovete inserire del testo e non avete a disposizione una tastiera fisica, Windows visualizza una tastiera tattile. Usate la tastiera su un monitor tattile per digitare del testo lentamente e scomodamente. La Figura 9.4 illustra la tastiera tattile di Windows 10, che offre i tasti alfabetici più importanti. Per accedere ad altri tasti, toccate o fate clic sui tasti coi simboli speciali, come illustrato in figura.

Figura 9.4: Una tastiera tattile.

Per scrivere con la tastiera tattile, toccate un tasto. Viene prodotta la lettera corrispondente. Se non trovate il tasto che vi interessa, toccate il tasto &123 per esaminare i simboli disponibili. Potete toccare anche l’icona Cambia tastiera (vedi Figura 9.4) per selezionare una diversa disposizione dei tasti. Toccate il pulsante X per chiudere la tastiera tattile.

Capitolo 10

Espansione del sistema In questo capitolo Capire le porte Usare la porta USB Aggiungere e togliere accessori USB Aggiungere altre porte USB Installare schede di espansione Collegarsi a una periferica Bluetooth

E

spandersi è piuttosto facile per gli esseri umani. Io mi espando in continuazione! Certo, l’espansione che mi capita non aggiunge nuove opzioni né funzionalità al mio sistema, perlomeno non nuove funzionalità che mi facciano piacere. Con un PC, però, questa espansione è possibile e desiderabile. Avete davvero a disposizione molti modi vantaggiosi per espandere il vostro sistema di computer, nessuno dei quali implica bevande da adulti, pasticcini o pizza.

È una porta Il vostro PC è decorato con vari connettori. Questi connettori hanno vari nomi tecnici, anche se vengono spesso chiamati attacchi, fori, prese, jack e porte. Di quei termini, il migliore è porta. Una porta è più di un foro. Definisce la forma del foro e del suo connettore, il tipo di dispositivi che possono esservi collegati e tutte le varie tecnologie necessarie per controllare il dispositivo da connettere. È una cosa complicata. L’unità di sistema dispone di una serie di porte, dove potete collegare una varietà di dispositivi allo scopo di espandere il vostro sistema. Ufficialmente, una porta è una posizione del computer dove possono essere trasmessi o ricevuti dati, o entrambe le cose. In passato, i PC disponevano di porte specifiche per scopi specifici, tra cui una porta per la tastiera, una per il modem e una per la stampante. Queste porte sono state via via eliminate e sostituite da un tipo di porta più versatile, quella USB.

USB: la porta versatile La porta più popolare e più utile del vostro PC è la porta USB, dove la U sta per universale e significa che a questa porta si può connettere un intero universo di periferiche. Potrei anche inventarmi che la S sta per super-facile, ma credo che nessuno mi crederà. A questo punto tanto vale spiegare che USB sta per Universal Serial Bus, o bus (canale dati) seriale universale. Leggete le singole lettere: “u-esse-bi”. La varietà di dispositivi USB è una vera legione: stampanti, altoparlanti, cuffie, joystick, scanner, fotocamere digitali, videocamere digitali, webcam, dischi rigidi, dispositivi di memorizzazione esterni, tastiere, accessori di rete, dispositivi di puntamento, mini ventilatori, luci, lettini solari, macchine del tempo… e l’elenco continua. Ogni giorno ne compaiono di nuovi, state forse per lanciarne sul mercato uno nuovo anche voi? La caratteristica migliore degli accessori USB è che sono facili. Basta infilare il connettore. Spesso, questo è tutto quel che dovete fare!

Le porte USB, così come i dispositivi USB, sono contrassegnate dal simbolo USB, riportato a margine. Lo standard USB più popolare è il 2.0. Sono disponibili anche dispositivi USB 3.0, che sono molto più veloci. Se il vostro PC lo consente, fatevi un regalo e trovate qualche aggeggio USB 3.0 e qualche cavo USB. In caso contrario, potete collegare dispositivi USB 3.0 a porte di tipo meno recente, anche se non saranno altrettanto veloci.

Capire i cavi USB Alcuni dispositivi USB, come le chiavette, si collegano direttamente al computer. Negli altri casi ci vuole un cavo. Il nome del cavo (sorpresa!) è cavo USB. I cavi USB si giudicano in base alla loro lunghezza e al tipo dei connettori che hanno alle estremità. Quanto alla lunghezza, potete trovare cavi USB lunghi fino a 3 o 4 metri. Se li volete più lunghi dovrete chiedermi la lunghezza in piedi e non in metri. Scherzi a parte, il segnale può risultare compromesso al di là dei 5 metri. Un cavo USB standard ha due terminali diversi, ai quali si fa riferimento con A e B. Con l’evoluzione della tecnologia USB, sono usciti sul mercato diversi tipi di terminali. La Tabella 10.1 ne riporta l’elenco.

Tabella 10.1 Terminali dei cavi USB

In generale, l’estremità A del cavo entra nell’unità di sistema o in un hub (connettore multiplo) USB. Il terminale B, quello dalla forma strana, va nella periferica. I cavi di alcuni dispositivi, come le tastiere e i mouse, hanno solo terminali di tipo A, in quanto un’estremità sta nel dispositivo stesso. L’ultimo arrivato è il connettore USB Type C. Funziona infilato da qualunque parte e la connessione sarà pertanto perfetta la prima volta che provate.

Diversamente dalle versioni precedenti, che avevano una linguetta nera o grigia, i connettori e le porte USB 3.0 sono oggi contrassegnati da una linguetta blu.

Connettere un dispositivo USB Una ragione che spiega come mai la porta USB ha conquistato il mondo è che è intelligente. Le cose stupide non conquistano il mondo. Ecco perché non trovate il gelato al formaggio. Ma sto divagando. Per aggiungere un dispositivo USB al vostro computer, infilate il connettore nella porta. Non avete bisogno di spegnere il computer e quasi mai dovrete installare un software speciale. Quando inserite il cavo di un dispositivo USB, Windows lo riconosce immediatamente e lo configura per voi.

Ovviamente, conviene sempre leggere le istruzioni! Alcuni accessori USB richiedono

l’installazione di software prima di connettere il dispositivo. L’unico modo per saperlo è leggere le istruzioni di installazione o il manuale forniti col dispositivo USB. Quando collegate un dispositivo USB, potreste notare delle attività sullo schermo, come una finestra pop-up o un messaggio che vi avverte che è stato installato un driver. Il driver è il software che Windows utilizza per gestire l’interfaccia del dispositivo e viene installato automaticamente. Per i dispositivi di archiviazione USB, si apre una finestra AutoPlay. Fate riferimento al Capitolo 19 per informazioni su AutoPlay.

Lavorare con accessori alimentati da USB Un buon numero di accessori USB non richiedono cavi di alimentazione separati, ma usano la corrente fornita dalla porta USB, il che li rende apparecchiature alimentate da USB. Il problema è che questi dispositivi possono essere collegati solo a porte USB. Trovate porte USB in due apparecchiature. La prima è l’unità di sistema. La seconda è un hub, o attacco multiplo USB. Fate riferimento al paragrafo “Usare gli hub per espandere l’universo USB”. Un accessorio alimentato a USB, se inserito in una porta USB senza alimentazione, non funziona correttamente. Non preoccupatevi di spegnere una periferica alimentata a USB: non potete! Lasciate pure acceso il dispositivo finché è acceso il computer. Se proprio proprio volete staccare il dispositivo dalla corrente, basta staccare il cavo USB. I dispositivi USB che richiedono più corrente, come le stampanti e certi dispositivi di archiviazione esterni, hanno cavi di alimentazione propri.

Togliere un dispositivo USB Togliere un dispositivo USB è elementare: staccatelo dal computer. Fatto! Questo però a condizione che l’accessorio non sia un dispositivo di archiviazione esterno o una chiavetta USB. In quei casi, prima di toglierlo dovete (ufficialmente) smontarlo. Ecco come: 1. Premete Win+E per aprire una finestra di Esplora file/risorse. 2. In Windows 10, selezionate Questo PC nelle voci riportate a sinistra della finestra. Viene visualizzato un elenco di tutti i dispositivi di archiviazione del vostro PC, oltre, eventualmente, a delle posizioni di rete. 3. Fate clic col pulsante destro sull’icona del dispositivo di archiviazione esterno. 4. Selezionate il comando Espelli o Rimuovi in modo sicuro dal menu di scelta rapida.

Windows visualizza un messaggio, nell’area delle notifiche, che vi informa che il dispositivo può essere rimosso senza danni. 5. Scollegate il dispositivo di archiviazione esterno.

Se la voce Espelli o Rimuovi in modo sicuro non è disponibile, dovete provvedere diversamente: cercate l’icona Rimozione sicura USB, illustrata a margine, nell’area di notifica. Fate clic sull’icona per aprire l’elenco dei dispositivi collegati, simile a quanto riportato in Figura 10.1.

Figura 10.1: Rimuovere in modo sicuro un dispositivo di archiviazione esterno.

Selezionate dall’elenco il dispositivo che intendete smontare, come per esempio Backup + Desk riportato in Figura 10.1. Quando Windows segnala che potete togliere il dispositivo senza danni, staccate il suo cavo USB.

Usare gli hub per espandere l’universo USB Le porte USB sembra non siano mai abbastanza. Per fortuna, quando ve ne servono di più potete aggiungerle velocemente inserendo nel vostro PC un hub (un connettore USB a più porte). Un hub USB vi permette di espandere grandemente l’universo USB del vostro computer. Un hub di espansione tipico, come quello illustrato in Figura 10.2, si collega alla porta USB dell’unità di sistema. Aggiungendo un hub, aumentate il numero di accessori USB che potete collegare al computer.

Figura 10.2: Aggiungete più porte USB con un hub.

Se un hub non basta, compratene un altro! Potete anche collegare un hub all’altro, se volete. Purché i cavi escano ordinatamente dal PC e nessuno torni indietro, funzionerà tutto come si deve. Potete aggiungere un hub all’unità di sistema anche internamente, installando una scheda di espansione USB. A volte, non dovete acquistare separatamente un hub. Alcuni dispositivi fungono da hub essi stessi e offrono connettori per altri dispositivi USB. L’universo USB del vostro PC può accogliere fino a 127 dispositivi USB. È probabile che finiate lo spazio disponibile sulla scrivania prima di arrivare a quel limite. Un hub che va collegato anche alla presa di alimentazione a muro si dice hub alimentato. Questo tipo di hub è necessario per il funzionamento di alcuni tipi di dispositivi USB. Leggete il paragrafo riportato in precedenza: “Lavorare con accessori alimentati da USB”. L’unità di sistema è un USB alimentato. Un esempio di hub non alimentato è una tastiera con porte USB. Quelle porte servono per collegare dispositivi USB non alimentati, come i mouse. Il primo hub (il vostro PC) è l’hub principale o radice.

Altre porte, strane e rare Alcuni PC di fascia alta dispongono di altre porte, alcune delle quali sono veramente veloci e superlative, ma poco comuni. Due descrizioni che potete vedere sono IEEE

1394 ed eSATA. La porta IEEE 1394, che è anche il nome di uno standard tecnologico, si chiama più comunemente porta FireWire sui Macintosh. Funziona in modo simile alla porta USB, nel senso che i dispositivi IEEE possono essere collegati e scollegati in qualunque momento. Si trovano hub IEEE proprio come si trovano hub USB. Purtroppo, lo standard IEEE non ha preso altrettanto piede rispetto a quello USB. Un’altra porta rara che potreste vedere è eSATA. SATA è lo standard per connettere alla scheda madre del PC i dispositivi di memoria di massa all’interno dell’unità di sistema. eSATA è una versione esterna di quello standard e vi consente di collegare al vostro PC dispositivi di archiviazione eSATA.

Slot di espansione Il sistema per espandere il PC internamente è di aggiungere dei nuovi circuiti direttamente alla scheda madre. Che ci crediate o no, potete compiere questa operazione senza bisogno di brandire un saldatore. No, questo trucco funziona grazie agli slot di espansione della scheda madre in cui infilare delle schede di espansione.

Come acquistare le schede di espansione Una volta, installare schede di espansione nel PC era una necessità. Questo perché le schede madri dei PC più vecchi non offrivano un granché in termini di hardware o di memoria. Per aggiungere memoria o persino qualcosa di essenziale come una porta per la stampante, dovevate installare una scheda di espansione. Oggi, la varietà di schede di espansione è piuttosto limitata, soprattutto perché i PC dispongono già in partenza di hardware sufficiente. Esistono, tuttavia, opzioni disponibili per potenziare la grafica o il suono, o aggiungere altre porte USB, hardware per girare video e altri accessori di potenziamento interessanti, se non esoterici. Le schede di espansione si trovano nei negozi di computer e su Internet. A seconda di quel che dovete aggiungere, i prezzi possono essere modesti, anche se alcune schede video di alta fascia possono costare più di una rata di mutuo. Tutti i PC dispongono di un solo standard per le schede di espansione, che si chiama PCI Express, abbreviato in PCIe. Poiché questo è l’unico standard, non dovete faticare per trovare questo o quel tipo di scheda di espansione. Se è una scheda di espansione per PC, funzionerà anche nel vostro computer. Tuttavia: Non tutti i PC dispongono di slot (alloggiamenti per le schede di espansione) interni. La presenza e il numero di slot dipendono dalle dimensioni dell’unità di sistema e dal modello di scheda madre. I PC normali o mini tower ce li hanno. I PC tutto-in-uno, i tablet, i portatili e i mini desktop no. Sono molto tentato di divagare con la storia delle schede di espansione e snocciolare

tutti i nomi e gli standard, ma non lo farò. Oh, e PCI sta per Peripheral Component Interconnect (interconnessione per componenti periferici).

Aggiungere una scheda di espansione Comprare una scheda di espansione è facile. Installarla non è altrettanto facile. Vi consiglio caldamente di farlo fare dal tecnico del negozio o da un dodicenne competente e opportunamente assicurato. Per infilare una scheda di espansione nel cuore del vostro PC, seguite queste istruzioni generiche: 1. Spegnete il PC e staccate la spina. 2. Smontate la cassa del PC. Fermatevi qui se questo concetto vi congela in uno stato catatonico. 3. Trovate uno slot di espansione non occupato. Può essere necessario spostare o persino scollegare vari cavi o altri componenti interni per liberare l’accesso allo slot. 4. Infilate con decisione la nuova scheda di espansione nello slot disponibile. L’altra estremità della scheda di espansione esce dal retro del PC. 5. Spingete la scheda verso il basso. Rifate quel che avete disfatto nei Punti 2 e 3. Collegate il cavo di alimentazione. Accendete il computer. Pregate che funzioni. I lati posteriori delle schede di espansione sporgono dal retro dell’unità di sistema. In quasi tutti i casi, è da lì che avete accesso alle funzionalità della scheda. Le porte, le prese o quant’altro vengono aggiunti quando si installa la scheda.

Il Bluetooth Il termine Bluetooth indica uno standard per collegare periferiche e computer senza fili. Proprio come le reti di computer wireless richiedono impostazioni più complesse di quelle cablate, anche per collegare le periferiche Bluetooth ci vuole un po’ più di fatica.

Tra le periferiche Bluetooth ci sono stampanti, tastiere, altoparlanti, mouse, monitor,

robot maggiordomi e cellulari. Le periferiche senza fili usano batterie. In particolare, le tastiere e i mouse senza fili hanno bisogno di batterie per trasmettere e ricevere il segnale. Non tutte le periferiche senza fili usano lo standard Bluetooth. Tastiere e mouse usano quasi tutti un sistema radio proprietario, che non richiede la configurazione più complessa necessaria per Bluetooth. Forse il più grande vantaggio di Bluetooth è che vi consente di connettere una grande varietà di periferiche senza dover avere un adattatore wireless specifico per ciascuna di esse. Bluetooth comparve inizialmente come alternativa senza fili alla porta seriale del PC, o porta RS-232, che era comune negli anni Ottanta e Novanta.

Cercate Bluetooth Di solito, i PC non hanno un sistema radio Bluetooth integrato. Alcuni portatili ce l’hanno, ma altri computer no.

Per essere certi che il vostro PC abbia un sistema radio senza fili Bluetooth, cercate sulla barra delle applicazioni l’icona Bluetooth, simile a quella riportata a margine. Se la trovate, allora il vostro PC ha il Bluetooth. Se volete usare una periferica Bluetooth e il vostro PC non è dotato del sistema wireless necessario, potete facilmente aggiungerne uno: basta acquistare un adattatore Bluetooth USB. Quel minuscolo accessorio, che è abbastanza piccolo da passare inosservato la dogana se ve lo infilate nel naso, si collega direttamente a una porta USB. Windows installa automaticamente il software Bluetooth appena installate l’accessorio. Gli adattatori Bluetooth USB costano poco! Tuttavia, non avete bisogno di comprarne uno se non avete intenzione di usare delle periferiche Bluetooth. Le periferiche Bluetooth ne riportano di solito il logo. Per esempio, le stampanti Bluetooth riportano il logo Bluetooth, il che significa che potete configurare il vostro PC per connettervi alla stampante senza fili.

Controllare Bluetooth in Windows Quando Bluetooth è disponibile e configurato, ne vedere il logo come icona dell’area di notifica, sul lato destro della barra delle applicazioni. Fate clic sull’icona per esaminare il menu pop-up, riportato in Figura 10.3. Usate il menu per controllare dal vostro PC i dispositivi Bluetooth.

Figura 10.3: Controlli di Bluetooth in Windows.

Il menu pop-up che vedete sul vostro computer può essere leggermente diverso da quello riportato in Figura 10.3. Le voci di menu più importanti si trovano comunque in quella finestra, indipendentemente da quel che vedete.

Accoppiare una periferica Bluetooth Lo scopo di Bluetooth è permettere al vostro PC di connettersi a periferiche e altri dispositivi senza la zavorra dei cavi. Diversamente dal telecomando della TV, tuttavia, non potete semplicemente puntare e cliccare. Bisogna, invece, accoppiare i dispositivi. Le istruzioni che seguono sono specifiche per accoppiare un mouse Bluetooth, anche se si possono seguire in linea di massima per tutte le periferiche Bluetooth: 1. Controllate che la periferica Bluetooth sia rilevabile. Il dispositivo Bluetooth deve trasmettere la propria disponibilità. Se si tratta di un mouse, accendetelo ed eventualmente premete il pulsante speciale per Bluetooth. La documentazione del dispositivo riporta le istruzioni specifiche. 2. Sul vostro PC, fate clic sull’icona di Bluetooth nell’area di notifica e selezionate il comando Aggiungi dispositivo Bluetooth. Il nome del comando può essere anche Aggiungi dispositivo. Viene visualizzata una finestra che riporta i dispositivi Bluetooth disponibili. Se siete fortunati, quello che vi interessa è riportato in quell’elenco. 3. Selezionate il dispositivo dall’elenco. 4. In Windows 10, fate clic sul pulsante Accoppia. 5. Seguite le istruzioni sullo schermo o sul dispositivo Bluetooth. Il tempo passa e dovete essere veloci! Per un mouse Bluetooth, dovrebbe essere sufficiente far clic su uno dei pulsanti del mouse. Se si tratta di una tastiera, dovrete digitare un codice.

6. Seguite le altre istruzioni sullo schermo. Alla fine, il dispositivo è accoppiato e potete iniziare a usarlo. La bella notizia è che, una volta accoppiato un dispositivo, non avrete bisogno di accoppiarlo di nuovo in seguito. Ogni volta che il computer e il dispositivo saranno accesi, si ricollegheranno automaticamente.

Diversamente dal lungo braccio della legge, la connessione senza fili Bluetooth ha una portata limitata. Negli Stati Uniti, la portata è di circa 20 piedi. In Europa la distanza è molto meno, appena più di 6 metri. La scopo di accoppiare i dispositivi è quello di evitare che qualche altro dispositivo Bluetooth si impossessi della periferica. Ciò può accadere solo se annullate l’accoppiamento dei dispositivi, come descritto nel paragrafo “Disaccoppiare un dispositivo Bluetooth”, più avanti. I dispositivi Bluetooth rimangono rilevabili solo per poco tempo, di solito due minuti. Se la connessione non riesce entro il limite, dovete riprovare.

Esaminare i dispositivi accoppiati Per verificare lo stato dei dispositivi Bluetooth connessi, seguite queste istruzioni: 1. Fate clic sull’icona di Bluetooth nell’area di notifica della barra delle applicazioni. 2. Selezionate il comando Mostra dispositivi Bluetooth. Vedrete una finestra che riporta tutti i dispositivi Bluetooth accoppiati. Alcuni possono essere attivi, che significa che sono accesi e collegati. Altri possono essere riportati come inattivi, che significa che sono spenti, fuori portata o temporaneamente non disponibili. Non lasciatevi spaventare dai nomi strani di certe periferiche. Per quel che vi concerne, il dispositivo è un mouse Bluetooth. Non allarmatevi se Windows lo chiama M26A2.

Disaccoppiare un dispositivo Bluetooth Di solito, non c’è bisogno di disaccoppiare una periferica Bluetooth. Se volete smettere di usarla, basta che la spegniate. La connessione è interrotta quando il dispositivo è spento. Oh. Non vi basta? Ebbene, allora, l’unica volta che avete davvero bisogno di disaccoppiare un dispositivo Bluetooth è quando volete usarlo con un altro computer nella stessa posizione. In quel caso, seguite queste istruzioni: 1. Fate clic sull’icona di Bluetooth nell’area di notifica. 2. Selezionate il comando Mostra dispositivi Bluetooth.

3. Fate clic per selezionare il dispositivo accoppiato. 4. Fate clic sul pulsante Rimuovi dispositivo. 5. Confermate la vostra scelta facendo clic sul pulsante Sì. Il dispositivo non è più connesso al vostro PC. Dopo averlo disaccoppiato, potete accoppiare il dispositivo con un altro computer Bluetooth, oppure potete riaccoppiarlo col vostro PC. Gli accessori Bluetooth sono di poche pretese e facili costumi e non gli importa con chi sono accoppiati, purché siano accoppiati a qualcosa.

Capitolo 11

S come stampante In questo capitolo Capire le stampanti Trovare le caratteristiche della stampante Dare inchiostro alla stampante Scegliere la carta Installare una stampante Controllare la stampante Interrompere la stampa di un documento

Q

uesto capitolo vi viene offerto dalla lettera P. P come PC. Anche come periferica. Una delle periferiche preferite del PC è la stampante, che in inglese si chiama “printer”. E anche printer inizia con la P. Specialmente per produrre pezzi di carta, i PC preferiscono le stampanti. La stampante lo rende possibile.

La stampante, la carta, la fabbrica di documenti Le stampanti sono una periferica necessaria in tutti i sistemi di computer. Questo perché trascinarsi appresso il PC per mostrare lo schermo a tutti è un compito troppo pesante. No, molto meglio stampare la vostra produzione su carta per creare una copia cartacea dei vostri dati, documenti e disegnini.

Esaminare il panorama delle stampanti Esistono stampanti di tutte le forme e tutte le dimensioni, alcune solo col minimo indispensabile, altre con funzionalità a iosa. Se lasciate da parte quegli aspetti, trovate due soli tipi di stampante, a seconda di come l’inchiostro viene depositato sulla carta. I due tipi sono inkjet (a getto d’inchiostro) e laser. Getto d’inchiostro. Le stampanti a getto d’inchiostro creano le immagini spruzzando direttamente sulla carta delle minuscole gocce di inchiostro. L’effetto di quel getto dà nome alla categoria di stampanti. Sono il tipo più comune. Laser. Le stampanti laser si trovano soprattutto negli uffici, dove gestiscono abilmente grandi volumi di lavoro. Per creare l’immagine, questo tipo di stampante usa un raggio laser che in qualche modo riesce a fondere sulla carta la polvere del toner (l’inchiostro). Il risultato è una stampa nitida e veloce, ma più costosa rispetto alle normali stampanti a getto d’inchiostro.

Tutte le stampanti a getto d’inchiostro sono a colori. Le stampanti laser, invece, possono essere in bianco e nero o a colori. Le stampanti multifunzione combinano una stampante a getto d’inchiostro con un fax, uno scanner e una fotocopiatrice. Questo tipo di stampante è molto popolare nei piccoli uffici e tra chi lavora da casa perché sostituisce quattro macchine da ufficio. Potete stampare un’immagine o un documento a colori su una stampante monocromatica, solo che la stampa risulterà in bianco e nero. Bianco e nero, monocromatico, in scala di grigi: sono tutti la stessa cosa. Le stampanti a getto d’inchiostro non sono per nulla sporche. L’inchiostro è asciutto sulla carta nello stesso momento in cui il foglio esce dalla stampante. Le stampanti più costose offrono una stampa di miglior qualità, sono più veloci, hanno più opzioni di stampa, la capacità di stampare su fogli più grandi e altre qualità da supereroi. Le stampanti meno costose funzionano bene ma sono più lente. Comunque, il produttore si rifà sull’inchiostro di quel che ha incassato in meno sul prezzo iniziale.

Una visita alla tipica stampante Fermatevi un momento a esaminare la stampante del vostro PC per trovare alcuni componenti specifici. Usate la Figura 11.1 come guida. Pulsante di accensione. Come altri dispositivi elettronici, la stampante dispone di un pulsante di accensione, anche se alcune hanno un interruttore di tipo tradizionale. Premete il pulsante apposito per accendere la stampante o per spegnerla. Pannello di controllo. Il pannello di controllo è dove selezionate e impostate le opzioni per la stampante. Leggete il prossimo paragrafo per dettagli. Alimentatore carta. L’alimentatore è dove tenete la carta su cui la stampante stamperà. Per altre informazioni, leggete il paragrafo “Mangiar carta”, più avanti in questo capitolo. Alimentatore manuale o per buste. La stampante può avere una fessura, un vassoio speciale o un aggeggio da estrarre per passare alla stampante fogli o buste speciali. Poiché sulla vostra stampante può essere nascosto e non è illustrato in Figura 11.1, dovrete andare a cercarlo per capire se la vostra stampante ce l’ha. Sostituzione inchiostro o toner. Le stampanti non vanno avanti a stampare per sempre. A un certo punto, dovrete aggiungere altro inchiostro. Imparate ad aprire la stampante per scoprire dove va messo. Leggete più avanti il paragrafo “Bere inchiostro”. Porta/lettore di chiavette USB. Probabilmente nessuno usa questa funzionalità, ma, se volete, potete collegare una chiavetta USB o una scheda di memoria direttamente a certe stampanti. Usate il pannello di controllo della stampante per selezionare e stampare le immagini. Vassoio di uscita carta. La carta stampata esce e viene impilata nel vassoio di uscita.

Figura 11.1: Punti di interesse della stampante.

Usare il pannello di controllo della stampante Tutte le stampanti hanno un pannello di controllo da qualche parte. I modelli più sofisticati hanno degli schermi tattili che funzionano come un cellulare. Quelle meno sofisticate hanno solo un paio di pulsanti o di spie. La funzione primaria del pannello di controllo è impostare le opzioni, far uscire la carta, sbloccare gli inceppamenti della carta e annullare i lavori di stampa impazziti. Le stampanti più semplici offrono solo quelle funzionalità di base. Le stampanti multifunzione, invece, hanno tutta una serie di opzioni, compreso l’invio e la ricezione di fax, la copia di documenti, la scansione di immagini e, naturalmente, la stampa.

Più sofisticata è la stampante, più opzioni saranno disponibili dal pannello di controllo. Queste stampanti hanno in genere un pulsante Aiuto. L’aspetto più importante del menu Aiuto è l’opzione che stampa il manuale dell’utente. Se non lo fa nella sua interezza, stampa come minimo i comandi e i suggerimenti più importanti. Cercate quell’opzione sulla vostra stampante.

Bere inchiostro I cinesi inventarono l’inchiostro più di 3000 anni fa e ancora oggi è usata sostanzialmente la stessa cosa nelle stampanti. Il tipo di inchiostro e di contenitore dipendono dal tipo di stampante che usate. Le stampanti a getto d’inchiostro usano cartucce di inchiostro. Una per il nero e tre per i colori: ciano, magenta e giallo. Le stampanti a getto d’inchiostro specifiche per la stampa di fotografie possono avere altre due cartucce di colori: il ciano chiaro e il magenta chiaro. Le stampanti laser usano del toner, una sostanza polverosa anch’essa fornita in cartucce.

Tutte le stampanti laser usano inchiostro o toner neri, toner a colori e inchiostri colorati: ciano, magenta e giallo. Sostituire l’inchiostro nella vostra stampante varia da modello a modello. Le istruzioni si trovano di solito all’interno del coperchio o dello scompartimento dove stanno le cartucce di inchiostro o di toner. Consiglio generale: state attenti! Se rovesciate l’inchiostro, avete un bel problema. Le stampanti sbevazzano. I produttori se ne approfittano per vendere gli inchiostri a prezzi molto cari. È il solito vecchio concetto del “Regalagli il rasoio e vendigli le lame”. Alcuni produttori vendono cartucce con buste precompilate per la restituzione delle vecchie cartucce, in modo che vengano riciclate o eliminate come necessario. Per assistenza col riciclaggio delle vecchie cartucce, rivolgetevi anche al vostro fornitore abituale di articoli per ufficio.

Fate attenzione a non respirare la polvere delle cartucce laser, o morirete.

Prendete nota del tipo di cartuccia per la vostra stampante a getto d’inchiostro. Annotatevi il numero di modello in modo da poterlo ritrovare facilmente; per esempio, potete scriverlo su un’etichetta adesiva che applicherete sulla stampante, oppure annotarlo nel cellulare per poter acquistare il ricambio giusto. Seguite sempre con attenzione le istruzioni per la sostituzione delle cartucce. Le vecchie cartucce possono perdere e macchiare d’inchiostro quel che toccano. Indossate guanti di gomma o guanti usa e getta quando lo fate. Vi consiglio anche di tenere a portata di mano fazzoletti di carta o carta da cucina. Quando sulla stampante laser vedete per la prima volta il messaggio “Toner in esaurimento”, potete farla funzionare ancora per diverse pagine scuotendo delicatamente la cartuccia: toglietela dall’alloggiamento e agitatela avanti e indietro sui lati corti (non lateralmente) per ridistribuire la polvere del toner. Invece di acquistare nuove cartucce, acquistate i refill per gli inchiostri oppure cartucce toner riciclate. Trattate solo con aziende serie, in quanto non tutti i tipi di cartuccia possono essere riutilizzati senza rischi.

Non lasciate mai seccare le cartucce della stampante. Usare l’inchiostro fino all’ultima goccia vi può sembrare un risparmio, ma non fa bene alla stampante.

Mangiar carta Oltre a bere inchiostro, la stampante mangia carta. Per fortuna, la carta non è costosa come l’inchiostro e consumare un paio di risme non vi manda in rovina. L’unico problema è dove mettere la carta. Come nel dar da mangiare a un neonato, ci sono un’estremità giusta e una sbagliata. La carta va nel vassoio di alimentazione, che sta sul retro della stampante oppure sporge da sopra. Per alcune stampanti laser dovrete riempire di carta un caricatore simile a quello di una fotocopiatrice. Infilate saldamente il caricatore nell’alloggiamento dopo averlo riempito. Quando stampate su carta intestata o su moduli prestampati, dovete controllare che la carta sia orientata correttamente, a faccia in giù o a faccia in su, e dovete sapere da che parte è il margine superiore. Le stampanti hanno di solito un’icona per l’alimentazione della carta che indica come posizionarla. Ecco come si traducono i simboli in italiano:

La carta va appoggiata a faccia in giù col margine superiore in alto. La carta va appoggiata a faccia in giù col margine superiore in basso. La carta va appoggiata a faccia in su col margine superiore in alto. La carta va appoggiata a faccia in su col margine superiore in basso. Se la stampante non vi dice da che parte è il margine superiore, scrivete Margine superiore su un foglio di carta e stampateci sopra qualcosa. Disegnate poi l’icona giusta tra quelle riportate più sopra per aiutarvi a orientare le pagine che inserite manualmente.

Fate in modo di aver sempre abbastanza carta per la stampante. Comprarne troppa non è peccato.

Scegliere la carta giusta Il tipico foglio di carta proprio non esiste: la carta può avere diverse dimensioni, diversi pesi (spessori o grammature), colori, stili, grane e, immagino, sapori.

La carta migliore per uso generale nelle stampanti è la normale carta da fotocopie. Se volete risultati più professionali con la vostra stampante a getto d’inchiostro, la cosa migliore è acquistare carta apposita, che, tuttavia, costa di più. La carta per stampanti a getto d’inchiostro di qualità migliore (e prezzo superiore) è ideale per stampare a colori perché è fatta apposta per assorbire l’inchiostro. I prodotti più costosi sono le carte speciali, come la carta fotografica con finitura opaca o patinata, i lucidi e i trasferibili da applicare a caldo alle magliette. Controllate sempre che la carta che acquistate sia adatta al vostro tipo di stampante. Alcune stampanti possono stampare su carta di dimensioni più grandi del solito, come i formati protocollo o A3. In questi casi, fate attenzione a caricare correttamente la carta e indicate alla vostra applicazione le diverse dimensioni della carta su cui volete stampare. Leggete più avanti il paragrafo “Lavorare con la stampante” per altre informazioni. Evitate di usare carte troppo spesse, perché si inceppano. Non usate nella stampante carte cancellabili o carte fantasia ricoperte di polveri, in quanto la copertura superficiale di questi tipi di carta sporca i meccanismi.

Dove la stampante incontra il PC Come per tutte le altre periferiche del computer, la relazione tra PC e stampante attraversa una fase di corteggiamento e comprende una presentazione e qualche appuntamento prima del matrimonio vero e proprio. Sarete contenti di sapere che tutta l’operazione è molto più veloce e destinata al successo delle relazioni umane.

Collegare la stampante Le stampanti sono, in effetti, dei computer esse stesse, in quanto contengono un processore, una memoria, un sistema di rete e a volte della memoria di massa. Collegare stampante e computer è una cosa troppo banale per essere considerata un miracolo, eppure mi meraviglio sempre quando l’operazione ha successo. La stampante può collegarsi al computer direttamente oppure attraverso una rete. Anni fa, la connessione diretta era la più comune. Attualmente, è più comune la connessione in rete. Per collegare direttamente una stampante al vostro PC, usate un normale cavo USB, proprio come il cavo che non viene fornito insieme alla stampante. È giusto: le stampanti non sempre hanno in dotazione i cavi. La connessione in rete richiede di collegare la stampante a un cavo di rete, che va poi

collegato alla porta della rete. Molte stampanti offrono anche un collegamento di rete senza fili. In questo caso, usate il pannello di controllo della stampante per selezionare la rete Wi-Fi e digitarne la password. Una volta collegata la stampante, Windows installa istantaneamente il suo software. La stampante è ora disponibile e pronta per l’uso.

Leggete sempre le istruzioni di impostazione della stampante prima di collegarla. Alcune richiedono che venga installato un software speciale prima che possiate collegarle al PC. Potete collegare diverse stampanti a un solo computer. In effetti, i PC in rete hanno accesso a più di una stampante di rete. Potete lasciare sempre accesa la stampante, che passa automaticamente in modalità risparmio energetico quando non è in uso. Leggete il Capitolo 17 per maggiori informazioni sulle reti di PC.

Trovare le stampanti in Windows In Windows, trovate le stampanti disponibili per il vostro PC in un punto centrale. Windows 10 offre una sezione Dispositivi e stampanti nell’app Impostazioni, ma si ottiene una vista migliore nella finestra Dispositivi e stampanti, riportata in Figura 11.2. Per accedere alla finestra Dispositivi e stampanti, seguite queste istruzioni: 1. Aprite il Pannello di controllo. In Windows 10, premete la scorciatoia di tastiera Win+X e selezionate Pannello di controllo dal menu super-segreto. In Windows 7, selezionate Pannello di controllo dal menu Start.

Figura 11.2: Le stampanti nella finestra Dispositivi e stampanti.

2. Fate clic sul link Visualizza dispositivi e stampanti, che si trova sotto l’intestazione Hardware e suoni. Le icone riportate nella finestra Dispositivi e stampanti rappresentano i vari accessori connessi al vostro PC, tra cui lo schermo, la tastiera, l’archiviazione esterna e così via, come illustra la Figura 11.2. Qui trovate una categoria Stampanti, sotto la quale sono elencate tutte le stampanti disponibili, comprese quelle di rete. Una sola tra le stampanti dell’elenco è indicata come predefinita dal segno di spunta verde (vedi Figura 11.2). La stampante predefinita viene classificata come la principale del vostro computer. Una stampante predefinita è comoda, specialmente quando il vostro PC ne ha più di una e non volete perder tempo a scegliere ogni volta che stampate.

Impostare la stampante predefinita Quando impostate una stampante come predefinita, fate in modo che Windows la usi come la vostra preferita. In questo modo, quando volete fare una stampa veloce non dovete selezionare una stampante specifica. Seguite queste istruzioni per impostare una stampante predefinita: 1. Aprite la finestra Dispositivi e stampanti. Fate riferimento al paragrafo precedente per istruzioni specifiche. 2. Fate clic col pulsante destro sulla stampante che intendete usare più spesso. 3. Selezionate Imposta come stampante predefinita dal menu pop-up. Il segno di spunta verde sull’icona della stampante conferma che avete specificato la stampante predefinita. 4. Chiudete la finestra Dispositivi e stampanti.

Ripetendo questo procedimento, potete cambiare stampante predefinita quando volete. Per selezionarne una specifica per un particolare lavoro di stampa, potete usare la finestra di dialogo Stampa, come spiega il prossimo paragrafo.

Lavorare con la stampante Su un computer, l’atto conclusivo di creare qualcosa è stamparlo. L’inchiostro su carta fornisce l’originale cartaceo, l’evidenza fisica che davvero usate il computer per far qualcosa e non solo per andare su Facebook dozzine di volte al giorno. Un ufficio senza carta non è mai realizzato appieno. Sebbene non vengano più stampate grandi quantità di bozze, il che è un bene, le cose prima o poi vengono trasferite su carta. Non stampo il testo di un libro da più di 20 anni. Il testo di questo libro viene trasmesso elettronicamente al mio editore e rimane in quella forma finché non vengono prodotte le copie a stampa. Questo è un buon esempio di ufficio senza carta che funziona.

Stampare qualcosa Il trucco per stampare da qualunque programma in Windows è usare il comando Stampa per aprire la finestra di dialogo Stampa. Trovate il comando Stampa sul menu File, oppure potete usare la comoda (e facile da ricordare) scorciatoia di tastiera Ctrl+P. La tipica finestra di dialogo Stampa è riportata in Figura 11.3. In alcuni programmi, questa finestra viene sostituita da uno schermo Stampa, ma gli elementi rimangono gli stessi, così come sono illustrati in figura. Per stampare tutto il documento sulla stampante predefinita, basta fare clic sul pulsante Stampa. In effetti, per stampare velocemente vi basta premere Ctrl + P e poi Invio. Fatto. Se volete cambiare quel che va stampato o le impostazioni di stampa, ecco alcune operazioni comuni della finestra di dialogo: Stampa su una stampante specifica. Se volete usare una stampante diversa da quella predefinita, come quella bella stampante laser a colori che Edoardo nasconde nel suo ufficio, selezionatela dall’elenco delle stampanti. Stampare solo una data pagina o un dato intervallo di pagine. Per stampare solo da pagina 1 a pagina 5, selezionate Pagine nella parte Intervallo della finestra di dialogo Stampa (vedi Figura 11.3) e digitate 1-5 nella casella di testo. Per stampare le pagine 4 e 8, digitate 8,4. Oppure, per stampare solo il testo selezionato, scegliete Selezione. Stampare più copie. Impostate un valore diverso da 1 nel campo Numero di copie per stampare più copie del vostro lavoro. Se volete stampare più copie dello stesso lavoro una pagina per volta, come 7 copie di pagina 1 e poi 7 copie di pagina 2, deselezionate l’opzione Fascicola.

Per stampare il documento, fate clic sul pulsante Stampa dopo aver effettuato le vostre scelte. Oppure, potete far clic su Annulla o premere il tasto Esc per non stampare nulla.

Figura 11.3: La finestra di dialogo Stampa.

Usate il comando Stampa una sola volta. Quando la stampante vi sembra insopportabilmente lenta, aspettate ancora un po’ prima di pensare di aver sbagliato e ripetere il comando Stampa. Altrimenti, stamperete una copia del documento ogni volta che userete il comando. Alcune opzioni della stampante, come dimensioni e orientamento della carta, si impostano dalla finestra di dialogo Imposta pagina. Per aprirla, selezionate il comando Imposta pagina dal menu File. Potete anche provare col pulsante Preferenze della finestra di dialogo Stampa e, se siete fortunati, trovare qui le impostazioni per l’orientamento della pagina. Invece di sprecare carta, esaminate l’anteprima prima di stampare. Alcune finestre di dialogo Stampa offrono una finestra di anteprima. Altrimenti, cercate il comando Anteprima di stampa, che si trova di solito sotto il menu File.

Fermare una stampante impazzita Il sistema di gran lunga migliore e più veloce per interrompere una stampa è cercare un pulsante Annulla sul pannello di controllo della stampante. Premetelo e tutto si ferma. Se la stampa non si interrompe dopo aver premuto il pulsante Annulla, abbiate pazienza e aspettate. Le stampanti hanno una memoria RAM, proprio come i computer; pertanto, potrebbero avere in memoria un certo numero di pagine, che dovranno finire di stampare.

Un altro modo, più tecnico, per interrompere la stampa è aprire la finestra della stampante e annullare manualmente. Il problema con questa tecnica è che le stampanti sono troppo veloci: prima che abbiate trovato e aperto la finestra, il documento avrà finito di essere stampato. Se volete provare, seguite queste istruzioni:

1. Trovate l’icona di notifica della stampante sulla barra delle applicazioni. L’icona è simile a quella riportata a margine. 2. Fate clic col pulsante destro sull’icona di notifica della stampante. Si apre un menu. La voce più in basso è il nome della stampante. 3. Selezionate il nome della stampante dal menu contestuale. Si apre la finestra della stampante, che riporta i lavori in corso di stampa. 4. Selezionate la stampa o le stampe che volete annullare. 5. Selezionate Documento Annulla. 6. Se si apre un messaggio con una domanda, confermate che intendete annullare la stampa. 7. Chiudete la finestra della stampante. Se vedete che il documento o la stampa spariscono dalla finestra della stampante, allora è troppo tardi per annullare. Va bene lo stesso, perché significa che il documento è abbastanza breve e non avete sprecato troppa carta.

Per mettere in pausa un lavoro di stampa, seguite le istruzioni da 1 a 4 e selezionate Documento Sospendi al Punto 5. Per riprendere la stampa, selezionate Documento Riprendi.

Capitolo 12

Le capacità audio del PC In questo capitolo Capire l’hardware sonoro Configurare gli altoparlanti Impostare il suono in Windows Cambiare il volume Eseguire suoni per certi eventi Registrare materiali sonori Usare le funzionalità di dettatura di Windows

I

n origine, l’audio dei computer era un semplice campanellino. Ding! Quando uscirono i primi microcomputer negli anni Settanta, avevano dei piccoli altoparlanti dal suono metallico che emulavano il campanello. Beep. Il sistema audio del vostro computer si è evoluto molto al di là del beep primitivo. Nel chipset della scheda madre del PC è integrato un sistema di circuiti audio specializzati, che comprendono un intero sintetizzatore (musica sinfonica in sottofondo). Il computer può parlare, cantare e persino tintinnare come una campanella. Può anche ascoltare i vostri versi.

Il PC rumoroso Tutti i PC offrono hardware per la produzione di suono sulla scheda madre. Questo hardware può elaborare e riprodurre suoni registrati in modo digitale, riprodurre musica da supporti esterni (come i CD), produrre musica attraverso il sintetizzatore di bordo e registrare suoni. Sono un sacco di capacità, eppure sono tanto comuni sui PC che raramente i produttori le mettono in evidenza. Se siete appassionati di suoni, potete usare una scheda di espansione audio per aggiungere al vostro PC dell’hardware più sofisticato. Questo tipo di aggiornamento è necessario solo per gli audiofili estremi, gente che compone la propria musica o professionisti che usano il PC come il cuore di uno studio audio. Se il vostro PC non offre slot di espansione o avete un portatile con capacità audio limitate, potete aggiungere un dispositivo sonoro esterno con interfaccia USB, come il sistema Sound Blaster Audigy.

Impostare gli altoparlanti L’unità di sistema ha sempre offerto un altoparlante interno patetico. Oltre a quello, il

vostro PC può già disporre di una coppia di altoparlanti stereo (sinistro-destro). Il che va bene per i suoni più banali, ma il PC ha molte più capacità di così. Il gradino immediatamente superiore alla coppia di altoparlanti della dotazione standard è di aggiungere un subwoofer. Si tratta di una cassa acustica progettata per i suoni a bassa frequenza, che arricchisce i bassi musicali e aggiunge enfasi ai suoni dei videogiochi. Di solito, il subwoofer se ne sta sul pavimento sotto il vostro PC. Si collega direttamente al connettore jack degli altoparlanti del PC, mentre gli altoparlanti stereo vanno collegati al subwoofer. Il gradino più alto nella scala audio è il suono surround, simile al sistema sonoro dell’home cinema. In quella configurazione, intorno al computer si trovano diversi altoparlanti, a seconda di tipo e impostazione dell’hardware per il suono surround. La Figura 12.1 mostra tutte le posizioni possibili per gli altoparlanti in un sistema di suono surround. Sareste dei pazzi a tenere collegati tutti quegli altoparlanti in contemporanea, ma la cosa è possibile. La Tabella 12.1 riporta le opzioni per il suono surround.

Tabella 12.1 Opzioni per gli altoparlanti in un sistema surround Versione Surround 3.0 4.1 4.2 5.1 6.1 7.1

Altoparlanti usati Sinistro, destro, surround posteriore Sinistro, destro, surround laterale sinistro, surround laterale destro Sinistro, destro, surround laterale sinistro, surround laterale destro, subwoofer Sinistro, destro, centrale, surround laterale sinistro, surround laterale destro, subwoofer Sinistro, destro, centrale, laterale sinistro, laterale destro, surround posteriore, subwoofer Sinistro, destro, centrale, laterale sinistro, laterale destro, surround sinistro, surround destro, subwoofer

Figura 12.1: Eccesso di altoparlanti.

Gli altoparlanti sinistro e destro sono collocati a sinistra e a destra dello schermo, così come lo guardate. Alcuni monitor offrono altoparlanti integrati, che sono di solito pessimi.

Vi consiglio caldamente di prendere degli altoparlanti dotati di regolazione del volume, sulla cassa destra o sinistra, ancor meglio se hanno un pulsante Muto. Tenete presente che alcuni altoparlanti di fascia alta hanno i pulsanti per il volume e il muto su un comando, che può essere collegato con un cavo o telecomandato. La parte .x della specifica di un sistema surround si riferisce alla presenza del subwoofer: .0 vuol dire che manca il subwoofer, .1 indica che ce n’è uno, .2 che ce ne sono due. Se sul vostro PC avete una scheda di espansione audio, collegate gli altoparlanti alla parte posteriore di quella scheda.

Usare le cuffie Invece di far sobbalzare tutti quando lanciate l’artiglieria in un videogioco, prendete in considerazione la possibilità di usare le cuffie invece di un sistema audio esterno. Delle cuffie di buona qualità possono davvero emulare un ambiente sonoro molto migliore di quello offerto da altoparlanti stereo tradizionali. In effetti, alcune cuffie di alta qualità possono costare più di un sistema di suono surround per l’home cinema, ma valgono tutti i soldi che costano.

Oltre alle cuffie, potete acquistare un sistema con microfono integrato. Questa configurazione è ideale non solo per i videogiochi, ma anche per parlare via Internet, via Skype e per dettare al computer. Per usare le cuffie, collegatele al jack dell’altoparlante sul PC. Se il PC dispone di un jack per le cuffie, usatelo. Questa presa è di colore verde o lime. Per le cuffie con altoparlante integrato, collegate il connettore rosa del microfono al jack del microfono. Le cuffie di qualità migliore sono dotate di un regolatore di volume e a volte di un pulsante Muto sullo stesso cavo che le collega al PC. Le prese audio sul davanti dell’unità di sistema sono fatte apposta per le cuffie, con o senza microfono integrato. Cercate delle cuffie che risultino comode da indossare, con padiglioni grandi e ben imbottiti.

Scoprire le opzioni per il microfono Qualunque microfono, anche il più scadente, funziona sul PC. Se la qualità del suono è importante per voi e usate il PC come studio audio digitale, dovete spendere dei bei soldi per microfoni, mixer e roba simile. Ma se non è il vostro caso, qualunque microfono andrà bene. Il microfono si collega alla porta audio o alla presa per il microfono. Il codice colore per questi connettori è il rosa.

I microfoni di qualità migliore usano una connessione USB e non la presa di input del PC. Se intendete usare la voce su Internet o dettare al computer, prendete delle cuffie con

microfono integrato (vedere paragrafo precedente).

Controllare il suono in Windows Trattandosi di hardware, il sistema audio del computer dipende da chi comanda il PC, ossia dal sistema operativo. Windows esercita il suo controllo dittatoriale nella finestra di dialogo Suoni, magnificamente illustrata in Figura 12.2.

Figura 12.2: Il controllo del suono ha luogo qui.

Per accedere alla finestra di dialogo Suoni, seguite queste istruzioni: 1. Aprite il Pannello di controllo. In Windows 10, premete Win+X per visualizzare il menu super-segreto e selezionate Pannello di controllo. In Windows 7, selezionate Pannello di controllo dal menu Start. 2. Selezionate Hardware e suoni. 3. Fate clic sulla voce Audio. Si apre la finestra di dialogo Audio. Se pensate che il computer emetta un suono o dica “Ta-da!” per avvisarvi, rimarrete delusi. Nei paragrafi che seguono, in questo capitolo, si parla delle varie cose che potete fare con la finestra di dialogo Audio.

Configurare gli altoparlanti Per regolare gli altoparlanti del PC in Windows, seguite queste istruzioni: 1. Aprite la finestra di dialogo Audio.

Fate riferimento alle istruzioni fornite in precedenza. 2. Se necessario, fate clic sulla scheda Riproduzione della finestra di dialogo Audio. 3. Selezionate il dispositivo di riproduzione principale. La finestra di dialogo Suoni riporta tutti i dispositivi di output sonoro e non è detto che li userete tutti. Il dispositivo principale è contrassegnato da un segno di spunta verde, come illustrato in Figura 12.2. 4. Fate clic sul pulsante Configura. Se il pulsante Configura non è disponibile (è rappresentato come “spento”) non c’è nulla da configurare e avete finito. 5. Seguite le istruzioni del programma di installazione guidata Imposta altoparlanti per controllare che gli altoparlanti siano impostati correttamente e tutto funzioni come si deve. Nell’installazione guidata viene visualizzato un pulsante, sul quale cliccare per provare i suoni. Oppure, potete far clic su una delle piccole icone Altoparlanti per provarli uno per volta. Al termine dell’installazione guidata, potete chiudere la finestra di dialogo Suoni o passare alla configurazione del microfono.

Per impostare il dispositivo di riproduzione audio predefinito, fate clic per selezionarne uno e poi sul pulsante Predefinito nella finestra di dialogo Suoni.

Configurare il microfono Per impostare il microfono del vostro PC, seguite queste istruzioni: 1. Aprite la finestra di dialogo Audio. Fate riferimento al paragrafo “Controllare il suono in Windows”, riportato in precedenza, per informazioni su come trovare e aprire la finestra di dialogo Audio. 2. Fate clic sulla scheda Registrazione. 3. Selezionate il dispositivo di registrazione principale. Può essere l’unica voce in elenco; diversamente, cercate il dispositivo decorato con l’icona col segno di spunta verde. 4. Fate clic sul pulsante Configura. Si apre la finestra Riconoscimento vocale, che è una delle funzionalità delle opzioni di accessibilità in Windows. 5. Fate clic sul pulsante Imposta il microfono.

6. Seguite le istruzioni del programma di installazione guidata Imposta microfono per configurare correttamente il microfono del vostro PC.

Se non riuscite a far funzionare il microfono, controllate che sia collegato alla presa di input dedicata, che non sia spento e che il gatto non abbia sgranocchiato il cavo.

Abilitare il microfono In Windows 10, il microfono è soggetto a controlli non solo come dispositivo di input audio, ma anche come dispositivo di privacy. Per far funzionare il microfono, dovete abilitarlo per l’uso in app specifiche. Seguite queste istruzioni: 1. Aprite l’app Impostazioni. La scorciatoia di tastiera è Win+I. 2. Fate clic sul pulsante Privacy. 3. Selezionate Microfono dall’elenco sulla sinistra dello schermo. 4. Impostate su Attivato il selettore sotto la voce Consenti alle app di usare il microfono. 5. Verificate che le app elencate sul lato destro dello schermo siano abilitate per accedere al microfono del PC. Impostate i rispettivi selettori sulla posizione Attivato. Per i videogiochi o alcuni vecchi programmi Windows, può non essere necessario abilitare il microfono. Ma se usate un’app più recente, che vi avverte che il microfono non è abilitato, potete seguire le istruzioni sopra riportate per risolvere il problema.

Regolare il volume L’aggeggio per regolare il volume sulla barra delle applicazioni vi dà il massimo controllo su quanto alti o bassi debbano essere i suoni in Windows. Per diventare Maestri del Suono sul PC, fate clic una volta sull’icona del Controllo volume per aprire il cursore di regolazione, illustrato in Figura 12.3. Usate il mouse per spostare l’indice verso il volume desiderato, più alto o più basso, o per smorzarlo completamente, come illustra la figura.

Figura 12.3: Regolazione del volume.

Se fate clic sul regolatore di volume del controllo, farete suonare il beep di Windows, che vi indica il volume attuale. Prima di indossare la toga e l’elegante copricapo da Maestro del Suono, dovete sapere che le app possono ignorare le impostazioni del volume di Windows. In particolare, i videogiochi usano controlli di volume propri. Anche YouTube su Internet, così come altri media sul Web, dispongono di un proprio strumento di regolazione del volume. Se il suono in Windows è impostato su Muto, tuttavia, vengono spenti tutti i suoni.

Gli altoparlanti stereo del PC possono avere delle impostazioni di volume proprie. Potete usarle insieme al controllo di Windows, anche se vi consiglio di regolare per prima cosa quest’ultimo. Su alcune delle tastiere per PC più sofisticate si trovano tasti di regolazione del volume.

Windows fa bleep Il campanellino dei vecchi computer non veniva usato solo per divertimento. Era un’avvertimento, un allarme. Ding! voleva dire che dovevate fare attenzione. Il computer

era arrabbiato. Be’, forse non proprio arrabbiato, ma non dovevate ignorare il campanello. Il vostro PC continua a usare segnali sonori per avvertirvi di situazioni più o meno importanti. Anche qui, Windows dimostra di essere il capo nel selezionare e impostare gli avvertimenti sonori. Per vedere come sono impostati i suoni di avvertimento, seguite queste istruzioni: 1. Fate clic col pulsante destro sopra l’icona dell’altoparlante nell’area di notifica della barra delle applicazioni. 2. Selezionate il comando Audio dal menu contestuale. Si apre la finestra di dialogo Audio con la scheda Suoni. L’elenco scorrevole Eventi riporta diverse azioni e situazioni. L’icona con l’altoparlante vicino a un evento significa che a quell’evento è associato un suono. 3. Selezionate un evento per assegnarvi un suono. Per esempio, in Windows 10 selezionate Notifica, che è il suono che sentirete quando arriva una nuova notifica, appunto. 4. Fate clic sul pulsante Prova per sentire il suono corrente. Non tutti gli eventi hanno associato un suono; pertanto, il pulsante Prova non è attivo quando non ci sono suoni assegnati. 5. Selezionate un nuovo suono dal menu. Che bello! Vedo un sacco di suoni. 6. Fate clic sul pulsante Prova per sentire il suono che avete selezionato. 7. Fate clic sul pulsante OK quando avete finito di assegnare suoni. Potete assegnare a un evento uno qualunque dei suoni che trovate sul vostro PC. Per farlo, scegliete un evento (Punto 3) e fate clic sul pulsante Sfoglia. Usate la finestra di dialogo che si apre per cercare i file sonori.

Per togliere il suono da un evento, selezionate (Nessuno) dalla parte alta del menu per il pulsante Suoni. La miglior fonte di suoni è Internet, dove trovate intere librerie di campioni audio. Per trovarli, cercate file sonori WAV per Windows. Potete usare anche suoni registrati da voi e assegnarli a eventi specifici in Windows. Leggete il paragrafo “Registrare i vostri suoni”, più avanti in questo capitolo. Windows può anche parlare, attraverso uno strumento di accessibilità chiamato Narratore. Approfondirei anche, ma il Narratore diventa un po’ fastidioso dopo un po’, perché legge tutto quel che c’è sullo schermo, non solo i messaggi di

avvertimento.

Esso ascolta Non sperateci troppo. Il giorno in cui potrete parlare liberamente col computer è ancora molto di là da venire. In effetti, dubito che arriveremo a urlare comandi al PC, soprattutto perché l’interfaccia di Windows non è fatta per l’interazione vocale. Ma la cosa è possibile, anche se in modo primitivo. Per adesso, potete registrare i vostri suoni, compreso il suono della vostra voce.

Registrare i vostri suoni Windows offre un’app o programma di registrazione vocale. In Windows 10, è l’app Registratore vocale. Nelle versioni precedenti di Windows, l’app si chiama solo Registratore. Per aprire l’app Registratore vocale in Windows 10, seguite queste istruzioni: 1. Premete il tasto Win per aprire il menu Start. 2. Digitate “Voce” per trovare l’app Registratore vocale. Si apre un elenco di programmi che contengono la parola Voce. 3. Selezionate Registratore vocale. Si apre l’app Registratore vocale. Fate clic sull’icona del microfono per iniziare a registrare la vostra voce. Quando avete finito, fate clic sul pulsante Stop, come illustrato in Figura 12.4.

Figura 12.4: L’app Registratore vocale di Windows 10.

L’app Registratore vocale salva le vostre registrazioni audio nella cartella Documenti\Registrazioni sonore, che si trova nella vostra cartella Home sul PC. In Windows 7, potete usare il programma di registrazione suoni per registrare la vostra voce. Seguite queste istruzioni: 1. Premete la scorciatoia di tastiera Win+R per aprire la finestra di dialogo Esegui. 2. Digitate Registratore e premete il tasto Invio. Se tutto funziona, parte l’app Registratore. 3. Fate clic sul pulsante Registra. 4. Parlate: “Bla bla bla.” 5. Fate clic sul pulsante Sospendi quando avete finito. 6. Usate la finestra di dialogo Salva con nome per salvare la vostra registrazione. 7. Chiudete la finestra di Registratore. Potete usare Registratore vocale (Windows 10) o Registratore per catturare audio da qualunque accessorio collegato al vostro PC, come un giradischi o un VCR. Basta collegare l’accessorio al jack di entrata corrispondente sull’unità di sistema e seguire le istruzioni per registrare la vostra voce.

Dettare al PC La dettatura al PC non è perfetta, ma è migliorata moltissimo rispetto a quando dovevate passare giornate intere (fino a 20) per istruire il computer a riconoscere la vostra voce. Si

faceva una gran fatica e si finiva con la bocca secca a furia di parlare! Le cose sono adesso migliorate. Tuttavia, il riconoscimento vocale è disponibile solo per le lingue seguenti: inglese (Stati Uniti, Regno Unito, Canada, India e Australia), francese, tedesco, giapponese, mandarino (cinese semplificato e cinese tradizionale) e spagnolo. Per l’italiano, dunque,al momento della stampa di questo volume non è ancora disponibile, ma vi spieghiamo lo stesso come funziona, nel caso siate poliglotti e vogliate dilettarvi in questo esercizio. Per iniziare col riconoscimento vocale in Windows, vi serve un microfono o, meglio ancora, delle cuffie con microfono integrato. Passate poi al Pannello di controllo per impostare il microfono, seguendo queste istruzioni: 1. Aprite il Pannello di controllo. In Windows 10, premete la scorciatoia di tastiera Win+X e selezionate il comando Pannello di controllo dal menu pop-up super-segreto. In Windows 7, selezionate Pannello di controllo dal menu Start. 2. Fate clic sull’intestazione Accessibilità. 3. Fate clic sul link Avvia riconoscimento vocale. Si apre l’installazione guidata per l’impostazione del riconoscimento vocale. 4. Seguite le istruzioni sullo schermo. Il programma di installazione guidata vi aiuta a impostare un microfono; dovete effettuare delle scelte o confermare alcune opzioni e impostazioni. Potete semplicemente continuare a premere il tasto “Avanti”. Oppure, fate come me e lasciate perdere tutto quando siete stufi di prepararvi.

Quando è attivo il riconoscimento vocale, sulla scrivania è presente la finestra col microfono di Riconoscimento vocale, illustrata in Figura 12.5. Se non visualizzate la finestra, fate doppio clic sull’icona Riconoscimento vocale nell’area delle notifiche, riportata a margine. Facendo clic col pulsante destro sull’icona, si apre un comodo e utile menu pop-up con varie opzioni.

Figura 12.5: La finestra del microfono di Riconoscimento vocale.

Per attivare il riconoscimento vocale, dite “Listen” o fate clic sul pulsante col microfono nella finestra (vedi Figura 12.5). Per interrompere, dite “Stop listening”. Quando è attivo il riconoscimento vocale, potete lanciare molti comandi di Windows, come “Open, Save, Print, Close e Undo”.

Per provare il riconoscimento vocale, dettate un paragrafo di prova. Spero avrete più successo di me.

Parte 3

I fondamenti del computer

In questa parte… Trovate le posizioni più importanti in Windows Scoprite dove si trovano i programmi Gestite file e cartelle

Esplorate la memorizzazione sul cloud Gestite la rete

Scopri trucchi del mestiere e suggerimenti sulle scorciatoie per i file: www.dummies.com/extras/pcs.

Capitolo 13

Quel che serve di Windows, nozioni base In questo capitolo Comprendere i sistemi operativi Esaminare la scrivania Trovare la barra delle applicazioni Recuperare il menu Start Lavorare con le notifiche Aprire l’app Impostazioni Accedere al Pannello di controllo

L

’argomento centrale di questo libro è l’hardware, la parte del computer che pesa e fa rumore. Per farla funzionare, dovete interagire con il software. La parte di software più importante del computer è il sistema operativo. Sui PC, quel sistema operativo è Microsoft Windows. Vi capiterà spesso che Windows vada a toccare i vari componenti hardware del PC.

Che cos’è un sistema operativo? In quanto uccello più in alto sul totem del software per il PC, il sistema operativo ha diversi doveri: Controlla l’hardware del computer. L’hardware non fa nulla se il software non gli dice che cosa fare. Il sistema operativo è quel software. Gestisce tutti i programmi del computer. Il sistema operativo non è l’unico software del computer, ma è quello che ha la responsabilità di tutti gli altri. Organizza il sistema di archiviazione. Il sistema operativo si occupa della memoria del computer, sia di quella a lungo termine o memoria di massa, sia di quella a breve termine o memoria primaria. Nel sistema di archiviazione di massa, Windows ha il compito di organizzare e gestire tutti i file creati e memorizzati sul PC. Si interfaccia con voi. L’ultimo compito del sistema operativo è di interagire con voi, esseri umani. Non è detto che questo sia un dovere gradevole. Tutti questi compiti sono importanti. In questo libro, tuttavia, il punto centrale è il primo dell’elenco: il sistema operativo controlla l’hardware. Anche il sistema di archiviazione di massa gioca un ruolo fondamentale, come spiego nel Capitolo 7.

Il sistema operativo è il componente di software più importante del computer. È al comando. Il sistema operativo è fornito insieme al PC che acquistate. Anche se siete liberi di comprarne un altro, non lo farete. Sebbene per i PC siano disponibili altri sistemi operativi, Windows li ha sconfitti tutti in una battaglia sanguinosa piena di inganni, tradimenti e avvincenti drammi romantici che solo i nerd delle superiori potrebbero apprezzare.

Windows e la sua gloriosa interfaccia Uno dei compiti del sistema operativo è di interagire con voi, esseri umani. Windows lo fa presentandosi con un aspetto grafico. Voi usate l’hardware per far funzionare tutto: tastiera, mouse e schermo. Windows impiega diversi strumenti e metodi per farvi interagire e controllare l’hardware del vostro PC. È importante sapere dove si trovano e come si usano questi strumenti. Questo libro è stato aggiornato per Windows 10, ma parla anche di Windows 7. Windows 8 viene ignorato di proposito. Windows offre un’interfaccia grafica utente, detta anche GUI.

Si parte dalla scrivania Windows 10, per fortuna, riporta tutta l’azione del computer in una posizione centrale: la scrivania, illustrata in Figura 13.1. Se lo schermo fosse pieno di finestre o altri detriti, vi basterebbe premere la scorciatoia di tastiera Win + D per lanciarvi istantaneamente sulla scrivania.

Figura 13.1: La scrivania e tutti i suoi accessori.

In giro per la scrivania trovate un bell’assortimento di aggeggi interessanti, come mostra la Figura 13.1. In altri paragrafi di questo capitolo troverete tutti i particolari sugli articoli più utili. Regina di tutte le distrazioni, la scrivania è il luogo dove si aprono le finestre relative. Queste finestre contengono i programmi, i giochi e gli altri divertimenti disponibili sul vostro computer. Possono aprirsi in dimensioni più piccole della scrivania, ma si possono anche estendere fino a ricoprire tutto lo schermo. Le icone collocate direttamente sulla scrivania rappresentano programmi, file e cartelle. Fate doppio clic su un’icona per aprirla. I programmi si avviano. I file si aprono all’interno del programma che li ha creati o che serve per visualizzarne i dati. Fate doppio clic su una cartella per visualizzarne il contenuto. È possibile eseguire Windows 10 in modalità Tablet, dove la scrivania lascia il posto a una disposizione a tutto schermo per i programmi e le altre funzionalità di Windows. Il pulsante per la modalità Tablet si trova nel Centro notifiche, descritto altrove in questo capitolo. Lo sfondo della scrivania si chiama anche wallpaper. Può essere un’immagine a vostra scelta oppure una presentazione o anche uno sfondo in tinta unita, come si vede in Figura 13.1. Windows 7 offriva dei widget, che riportavano informazioni interessanti direttamente sulla scrivania. Con l’introduzione di Windows 10, quei widget sono stati spediti a una discarica nel deserto dell’Arizona e non se ne sa più nulla. La scrivania si chiama scrivania per motivi storici. Lo sfondo dello schermo dei primi

sistemi operativi con interfaccia grafica mostrava una scrivania vera e propria, con tanto di blocco di carta, orologio, colla, forbici e altre cose da scrivania.

Lavorare con la barra delle applicazioni In Windows, l’azione si svolge sulla scrivania ma comincia dalla barra delle applicazioni. La barra delle applicazioni si trova, molto comodamente, nella parte bassa dello schermo, come mostra la Figura 13.2. Ecco alcune delle cose divertenti da identificare sulla barra delle applicazioni:

Figura 13.2: La barra delle applicazioni in Windows.

Pulsante Start. Da qui avviate programmi e controllate Windows. Leggete il prossimo paragrafo. Cortana. Una funzionalità specifica di Windows 10, Cortana si può usare per cercare elementi e informazioni nel PC o su Internet, oppure per abbaiare comandi. Area dei pin. Usate le icone in questa parte della barra delle applicazioni per avviare rapidamente dei programmi o svolgere operazioni comuni in Windows. L’icona Visualizzazione attiva vi aiuta a gestire le finestre sulla scrivania. Pulsanti delle finestre. A ciascuna finestra o programma in esecuzione in Windows corrisponde un pulsante sulla barra delle applicazioni. Quelle “cose” si chiamano applicazioni o tasks, il che spiega perché la barra delle applicazioni si chiama barra delle applicazioni e non barra del timone. Queste icone vengono visualizzate insieme alle icone aggiunte alla barra delle applicazioni. Area di notifica. Questa parte della barra delle applicazioni mostra piccole icone che vi aiutano a gestire il computer o vi informano su quel che vi sta succedendo.

La barra delle applicazioni è tenuta ferma in posizione, nella parte inferiore della scrivania, da bulloni digitali fatti di bit fortissimi. Eppure, è possibile sbloccarla e spostarla su qualunque lato dello schermo. Non solo, ma la barra delle applicazioni può anche essere nascosta e diventare invisibile.

Figura 13.3: Il menu Start di Windows 10.

Accedere al menu Start

Sulla sinistra della barra delle applicazioni, trovate il pulsante Start; questo, però, se presumiamo che la barra delle applicazioni sia agganciata nel suo solito posto sul lato inferiore dello schermo. Come suggerisce il suo nome, il pulsante Start serve per avviare delle cose in Windows. Ma quali cose? Grane! Scherzi a parte, fate clic sul pulsante Start per aprire il menu Start, riportato in Figura 13.3. Da quel menu potete avviare praticamente qualunque programma o attività in Windows. Per vedere tutti i programmi installati sul vostro PC, fate clic sulla voce Tutte le app, come si vede in figura. Nelle versioni precedenti di Windows, questa voce di menu si chiama Tutti i programmi. Selezionate un programma per avviarlo dalla lista che vedete visualizzata. Alcuni programmi si trovano dentro le cartelle riportate nell’elenco di Tutte

le app: aprite la cartella e fate clic sull’icona per avviare il programma che vi interessa. Il menu Start ha un aspetto diverso in Windows 7 e nelle versioni precedenti. Le icone dei programmi sono riportate a sinistra, mentre le scorciatoie per le funzionalità più usate di Windows sono riportate sulla parte destra del menu Start. Un sistema veloce per aprire il menu Start è premere il tasto Windows sulla tastiera del computer. Premete il tasto Esc per richiudere il menu Start.

L’area di notifica Quelle minuscole icone all’estrema destra della barra delle applicazioni non sono lì ad aspettare l’autobus. No, fanno parte di una cosa che si chiama l’area di notifica. Quelle icone, insieme alla data e all’ora correnti, vi permettono di controllare diverse cose in Windows: tenere d’occhio i programmi aperti, regolare il volume e svolgere vari altri compiti. La Figura 13.4 illustra alcune delle icone più comuni. Per visualizzarle tutte, fate clic sul simbolo che sembra una freccia, come mostra la figura. Come quasi tutto in Windows, anche l’area di notifica può essere personalizzata. Potete fare in modo che in quell’area si vedano molte icone, poche o nessuna. Le icone possono anche andare e venire. Seguite queste istruzioni: 1. Fate clic col pulsante destro sul display di data e ora sulla barra delle applicazioni. 2. Selezionate il comando Proprietà dal menu contestuale. 3. In Windows 10, fate clic sul link Seleziona le icone da visualizzare sulla barra delle applicazioni. Nelle versioni precedenti di Windows, fate clic sul link Personalizza icone di notifica per decidere come mostrare o nascondere altre voci nell’area di notifica.

Figura 13.4: L’area di notifica.

Non lasciatevi turbare dalla natura sregolata dell’area di notifica. Io imposto i miei PC in modo che mostrino sempre tutte le icone, cosa che funziona a meraviglia su uno schermo panoramico. Potete vedere altre informazioni sui programmi speciali facendo clic col pulsante destro o sinistro, oppure facendo doppio clic, sulle icone. Poiché Windows non si comporta sempre nello stesso modo, provate tutte e tre le manovre: clic sinistro, clic col pulsante destro e poi doppio clic. Alcune icone mostrano dei fumetti a comparsa, che riportano messaggi sulle varie cose che succedono in Windows. Fate clic sulla X nel fumetto per far sparire il messaggio.

Accedere al Centro notifiche Il metodo di Windows 10 per comunicare dati importanti sul sistema è di far entrare una finestra di notifica dal lato destro dello schermo. Potete far clic sulla finestra di notifica o aprire il Centro notifiche per vedere tutte le notifiche di Windows 10. Premete la scorciatoia di tastiera Win+A per accedere al Centro notifiche, riportato in Figura 13.5. Nella parte superiore ci sono notifiche, aggiornamenti e avvisi. La parte bassa riporta le azioni rapide, sulle quali potete cliccare, o che potete toccare, per attivare e disattivare le funzionalità.

Figura 13.5: Il Centro notifiche di Windows 10.

Se il vostro PC, portatile o tablet dispone di uno schermo tattile, sfioratelo dall’esterno all’interno partendo dal lato destro dello schermo per aprire il Centro notifiche.

Potete aprire il Centro notifiche anche cliccando sull’icona relativa, riportata a margine.

Windows offre anche uno schermo di sicurezza chiamato Centro notifiche. Mentre vi si accede facilmente in Windows 7, è sepolto nel Pannello di controllo in Windows 8 e 10. Quel Centro notifiche offre il riepilogo delle impostazioni di sicurezza del PC. Fate riferimento al Capitolo 22.

Impostazioni e controlli

Per controllare le impostazioni hardware del PC, andrete a guardare una di due posizioni chiave in Windows. La prima, introdotta con Windows 8, è l’app Impostazioni. La seconda, comune a tutte le versioni di Windows ma nascosta in Windows 10, è il Pannello di controllo.

Usare l’app Impostazioni Evidentemente, i nostri signori supremi in Microsoft vogliono che usiamo l’app Impostazioni per controllare tutti gli aspetti di Windows. Questo metodo funziona piuttosto bene, anche se il Pannello di controllo rimane sempre una valida soluzione alternativa. Per attivare l’app Impostazioni, selezionate Impostazioni dal menu Start. La scorciatoia di tastiera è Win+I. Perché i? Non lo so.

Figura 13.6: L’app Impostazioni di Windows 10.

La finestra dell’app Impostazioni riporta nove categorie principali, come si vede in Figura 13.6. Sceglietene una e selezionate una sottocategoria più specifica tra le voci riportate sulla sinistra dello schermo. Le informazioni relative vengono visualizzate a destra, come mostra la figura. Dopo aver modificato o selezionato un’impostazione, chiudete l’app facendo clic sul pulsante X nell’angolo superiore destro della finestra.

Usate l’area Impostazioni rapide del Centro notifiche per modificare velocemente diverse impostazioni del PC, come per esempio le impostazioni di connessione per l’accesso a una rete Wi-Fi. Poiché è un’app (e non un programma), l’app Impostazioni risponde sia al mouse sia al tocco. Questo spiega perché è più grande e più facile da leggere dei programmi

tradizionali di Windows, che sono, invece, piccoli e intimidatori. L’app Impostazioni potrebbe condurvi al Pannello di controllo. Vedremo come nel prossimo paragrafo.

Il Pannello di controllo Per generazioni, il Pannello di controllo è stata la destinazione principe per regolare l’hardware del PC e modificare le impostazioni di Windows. Fino ad adesso. Windows 8 aveva già messo da parte il Pannello di controllo in favore dell’app Impostazioni, e Windows 10 continua con gioia quella tradizione. Il Pannello di controllo non è sparito, ma è stato invitato ad andarsene. Per aprire il Pannello di controllo in Windows 10, fate clic col pulsante destro sull’angolo in basso a sinistra dello schermo. Si apre quel che chiamo il menu supersegreto. Selezionate il comando Pannello di controllo da quel menu. Nelle versioni precedenti di Windows, per aprire il Pannello di controllo fate clic sul pulsante Start e poi sulla voce Pannello di controllo dal menu nella parte destra del menu Start. Il Pannello di controllo è illustrato in Figura 13.7. Selezionate una categoria o un link per cambiarne le impostazioni. A volte, dovrete fare clic un po’ di volte per arrivare alla cosa specifica che vi interessa. Per esempio, per vedere un elenco di dispositivi hardware disponibili sul vostro PC, aprite il Pannello di controllo. Sotto l’intestazione Hardware e suoni, fate clic sul link Visualizza dispositivi e stampanti. Chiudete la finestra del Pannello di controllo quando avete finito di pasticciare.

Figura 13.7: Il Pannello di controllo.

In origine, il Pannello di controllo riportava le categorie come icone su una lavagna.

Per tornare a quella modalità, fate clic sul menu Visualizza per e selezionate Icone grandi o Icone piccole dal menu. Molti veterani di Windows trovano questo sistema più veloce della vista per categorie, anche se in genere la documentazione fa riferimento a quest’ultima. A detta dei nerd, nelle prossime versioni di Windows il Pannello di controllo verrà sostituito definitivamente dall’app Impostazioni.

Capitolo 14

I programmi sul vostro PC In questo capitolo Capire il software Aggiungere software al vostro PC Avviare i programmi Aggiungere programmi alla barra delle applicazioni Installare software da Internet Installare software da supporti fisici Eliminare software

I

l PC è un magnifico esemplare di hardware, ma, senza il giusto software, il computer serve solo da decorazione e consuma elettricità. È ovvio che il software sia importante per il PC. Questo perché, oltre al sistema operativo, il software comprende i programmi che usate per fare del computer uno strumento utile e produttivo.

La terminologia del software Il termine software si riferisce in generale ai programmi per computer. Se è un programma, pertanto, è un software. E se qualcuno parla di software, parla in sostanza di uno o più programmi per computer. Il software esiste in molte forme ed è, dunque, un argomento molto vasto. Per esempio, i programmi registrati sui chip che stanno nel PC fanno in modo che il computer si accenda, controllano le varie periferiche e offrono le funzionalità fondamentali per l’hardware. Quello è tutto software, spesso definito come firmware. Il sistema operativo è software ed è il software più importante, perché controlla tutto il computer. Oltre al firmware e al sistema operativo, il software consiste di quei programmi che usate per lavorare, per essere attivi nei social media, per perder tempo ecc. A questo software si fa riferimento con tutta una serie di termini specifici: App. È l’abbreviazione di applicazione, sebbene il termine descriva tecnicamente i programmi software più piccoli e specifici che si trovano su smartphone o tablet. In Windows 10, le app sono pensate per essere belle da vedere sul PC, su un laptop, un tablet o un dispositivo mobile. Applicazione. Per tradizione, fa riferimento a software di produttività.

Un’applicazione è un programma per svolgere del lavoro o creare qualcosa. Per esempio, i programmi di elaborazione testi sono applicazioni software. Driver. È un tipo speciale di programma che controlla dell’hardware specifico. Per esempio, il sistema operativo deve far uso di un driver video per controllare l’hardware grafico del PC. Gioco. Software per divertirsi, naturalmente. Malware. Indica software malvagio, come i virus, i Trojan, lo spyware e gli altri programmi malevoli progettati per farvi venire l’angoscia. Nessuno installa coscientemente questo tipo di software. Programma. Termine generico per tutto il software. Che sia un’app, un gioco o un driver, è sempre un programma per computer. Utilità. Software progettato per aiutarvi a gestire il computer oppure per diagnosticare e risolvere problemi. Per esempio, potreste usare uno strumento di questo software per ottimizzare le prestazioni del sistema di archiviazione di massa del vostro computer. Qualunque sia il termine, è tutto software che trovate sul vostro PC.

Esegui quel programma La vostra giornata al computer è molto di più che fissare inebetiti lo schermo. Naturalmente, immagino che il vostro superiore vi osservi mentre usate il computer. Quando lavorate da soli o siete a casa, invece, potete tranquillamente fissare inebetiti lo schermo. Tuttavia, se volete concludere qualcosa, dovete darvi da fare con qualche programma.

Trovare i programmi in Windows Microsoft cerca di semplificare al massimo le cose per gli utenti di Windows. Invece di avere un solo modo noioso per avviare un programma, cosa che sarebbe facile e semplice, avete un sacco di opzioni. In tutti i casi, avviate un programma trovandone l’icona e facendovi clic sopra una o due volte. Ecco dove andare a cercare: Sulla scrivania. Localizzate sulla scrivania l’icona di un programma o un collegamento a un programma. Fate doppio clic per aprire l’icona ed eseguire il programma. Sulla barra delle applicazioni. I programmi agganciati alla barra delle applicazioni si aprono con un solo clic. Io tengo lì i miei preferiti. Nel menu Start. I programmi che aprite più spesso compaiono in cima al menu Start, sulla destra. Altri programmi sono agganciati come mattonelle a sinistra. Fate clic una volta sull’icona o sul riquadro del programma per eseguirlo.

Nel menu Tutte le app. Cliccate sulla voce Tutte le app del menu Start per aprire un elenco di tutte le app installate sul vostro PC. Cliccate su una voce per eseguire l’app. A volte, dovrete aprire una cartella per trovare l’app che vi interessa. La Figura 14.1 illustra il menu Tutte le app in Windows 10. I riquadri sono riportati nella parte destra del menu Start anche quando è aperto il menu Tutte le app. Premete il tasto Win per aprire il menu Start. Il menu Tutte le app si chiama Tutti i programmi o solo Programmi in alcune versioni di Windows. Alcuni programmi o app vanno in esecuzione automaticamente. Per esempio, un programma può avviarsi la prima volta che vi registrate in Windows. Sullo schermo possono comparire di tanto in tanto dei programmi che vengono eseguiti in background. Per esempio, il sistema di videogiochi online Steam è sempre in esecuzione, anche se non vedete la sua finestra sulla scrivania. Fare clic su una notifica nella barra delle applicazioni può lanciare un programma. I programmi appena installati risultano evidenziati sul menu Tutte le app. Vi risulta così più facile trovare quel che avete appena installato. Il menu Tutte le app non riporta tutti i programmi del vostro PC, ma sicuramente tutti i più utili. Anche se il computer ha migliaia di programmi, ne usate regolarmente solo una mezza dozzina.

Figura 14.1: L’elenco di Tutte le app.

Lanciare un’app dalla Modalità tablet Se avete attivato sul vostro PC la Modalità tablet, vedete le cose come le vedevano quelli che odiano Windows 8: al posto del menu Start c’è uno schermo pieno di riquadri. Tutti i programmi e tutte le app occupano tutto lo schermo in Modalità tablet. Per attivare Modalità tablet in Windows 10, seguite queste istruzioni: 1. Premete Win+A per aprire il Centro notifiche. 2. Fate clic sul riquadro Modalità tablet. La Modalità tablet è illustrata in Figura 14.2. Ufficialmente, quel che vedete, ossia i riquadri e le icone, si chiama Schermo start. Per lanciare un’app, fate clic su un riquadro, come mostra la figura.

Figura 14.2: Lo schermo Start della modalità tablet in Windows 10.

È ancora disponibile il menu Tutte le app: fate clic sul pulsante Tutte le app, illustrato in Figura 14.2. Funziona esattamente come descritto nel paragrafo precedente. Per uscire da Modalità tablet, ripetete le istruzioni fornite in questo paragrafo.

Trovare un programma conoscendone il nome

Se sapete come si chiama il programma che volete lanciare, il sistema più veloce e facile è premere il tasto Win per aprire il menu Start e cominciare a digitare il nome. Per esempio, per lanciare il programma Notepad, premete il tasto Win e digitate, sulla tastiera, note. È sufficiente digitare quello per far comparire Notepad nella parte alta del menu Start. Premete il tasto Invio per lanciare il programma.

Agganciare un programma Il modo migliore per avviare un programma è far clic sulla sua icona nella barra delle applicazioni. Il secondo modo migliore è fare doppio clic su un’icona sulla scrivania. Come terza scelta c’è la ricerca nel menu Start. Ma come fanno quei programmi a traslocare in posizioni così privilegiate in Windows? Sono agganciati. Per aggiungere un programma alla barra delle applicazioni o al menu Start, seguite queste istruzioni:

1. Fate clic sul pulsante Start o premete il tasto Win. Si apre il menu Start. 2. Fate clic su Tutte le app in Windows 10; altrimenti, su Tutti i programmi. 3. Fate clic col pulsante destro sul programma che volete aggiungere alla barra delle applicazioni, alla scrivania o al menu Start. 4. Scegliete dove volete aggiungere una copia (o un collegamento) del programma. Potete scegliere tra Aggiungi a Start e Aggiungi alla barra delle applicazioni. Se il programma è già presente, i comandi del Punto 4 riporteranno Rimuovi invece di Aggiungi. Quello è il comando che sceglierete per eliminare una voce da quella posizione specifica. Aggiungere un collegamento a un programma sulla scrivania è un po’ più complicato e sarebbe carino se Microsoft avesse aggiunto quella possibilità al menu del Punto 4, ma non è così. Selezionate, invece, il comando Apri percorso file. Si apre una finestra di Esplora risorse (o Esplora file) con evidenziato il file del programma. Fate clic col pulsante destro sull’icona e selezionate Invia a desktop (crea collegamento). I programmi agganciati al menu Start diventano riquadri e sono riportati sul lato destro del menu. I riquadri sono visualizzati anche sullo schermo Start quando il PC è in Modalità tablet. Non tutti i menu per le opzioni di collegamento ai programmi riportano il comando Apri percorso file. Per eliminare un’icona dalla scrivania, trascinatela nel Cestino. Aggancio alla barra delle applicazioni solo i programmi che uso più spesso, che sono solo tre o quattro. Se ce ne sono di più, la barra delle applicazioni diventa troppo affollata.

Installare e disinstallare programmi I programmi non si riproducono per magia nel vostro computer, come funghi mutanti in qualche incubo postapocalittico. Al contrario, dovete invitarli a entrare. Gli inviti si trasmettono direttamente, sia attraverso Internet sotto forma di download, sia con supporti fisici come le chiavi USB o i dischi ottici. Proprio come lo lasciate entrare, a un certo punto potete far uscire il software dal vostro computer. Questo procedimento si chiama disinstallazione e solo di rado richiede l’uso di esplosivi.

Procurarsi software da Internet Il modo più comune per installare software al giorno d’oggi è attraverso Internet. Potete visitare un sito Web dal quale scaricare un software o trovare istruzioni per il download dentro una confezione di software che avete acquistato in un negozio. In generale, le cose funzionano così: 1. Acquistate il software, se necessario. A volte potete scaricare una versione gratuita di prova, oppure potete scaricare la versione integrale e usarla con delle limitazioni finché non avete pagato e registrato il software. 2. Visitate la pagina Web che contiene il link per scaricare il programma. 3. Fate clic sul link o sull’immagine che avvia il download.

Fate molta attenzione a questo passaggio! Verificate che il programma che state per scaricare sia quello che vi interessa, senza accessori, aggiunte come add-on o barre degli strumenti e senza altri programmi. A volte, dovete deselezionare delle caselle sulla pagina di download per rifiutare queste offerte. Non abbiate fretta con le opzioni di installazione se non volete rischiare di trovarvi sul PC un software che non volevate e che può essere difficile da eliminare.

Se vi trovate a dover scegliere tra diversi tipi di file da scaricare, scegliete il link al file del programma, che di solito termina con l’estensione .exe. Evitate i file compressi, Zip o archivi, perché richiedono delle operazioni in più prima di poter installare ed eseguire il programma. 4. Fate attenzione agli avvertimenti sulla sicurezza. Alcuni browser vi avvertono quando cercate di far entrare un software nel computer. Dovete permetterlo esplicitamente, altrimenti nel vostro PC potrebbe entrare qualunque cosa.

Se ignorate l’avvertimento che vi ho dato al Punto 3, il browser e i programmi di sicurezza del computer non potranno catturare il “bonus” di software che scaricherete. Tecnicamente, e legalmente, avreste autorizzato l’installazione di quel

software extra. 5. State fermi e osservate il file che viene copiato da Internet sul vostro computer. Trallallà. Va detto che quello che avete scaricato è spesso un programma di installazione o di setup, che configurerà e installerà il software prima che possiate usarlo. 6. Chiudete l’opzione di esecuzione del programma. 7. Se vi viene presentato un avvertimento di sicurezza, fate clic sul pulsante Consenti. 8. Seguite le istruzioni sullo schermo per completare l’installazione. Le istruzioni sono specifiche per quel che volete installare. Dopo aver installato il programma, potete lanciarlo come fate con tutto l’altro software che avete installato sul computer. L’unica differenza è che il nuovo software sarà stato acquisito attraverso Internet, invece che installato da un disco ottico o da un altro supporto fisico. In Windows 10, il software installato da poco viene riportato in cima all’elenco di Tutte le app. Il software scaricato da Internet può essere gratuito, o una versione di prova, o una versione con pagamento unico, oppure un abbonamento.

Se il software richiede una chiave o un codice d’acquisto, scrivetevelo! Se l’informazione vi è arrivata per email, stampate il messaggio. Conservate il codice in un luogo facilmente accessibile. Abituatevi a procurarvi su Internet il software. Questo è il sistema che verrà usato in futuro per installare la maggioranza dei programmi. Anzi, dovrei dire da adesso. È il modo in cui il software si installa già.

Se cercate utilità per hacker oppure film, musica, libri gratis o altri materiali illegali, con molta probabilità finirete su siti illegali. Come risultato, potreste avere un virus o un altro tipo di infezione sul vostro PC invece del software che volevate.

Installare un programma da un supporto esterno Nel mondo fisico, il software si compra in negozio o arriva lucido e splendente con un tipo simpatico e sudato che guida un camioncino. In entrambi i casi, il vostro compito è di

togliere il software dalla scatola e metterlo nel PC in stato pienamente funzionale. Ecco come: 1. Aprite la scatola del software e trovate il supporto di installazione. Se trovate più di un disco ottico, prendete nota dell’ordine in cui vanno usati; i dischi saranno numerati e comincerete col primo. 2. Inserite il supporto di installazione nell’unità corrispondente del vostro PC. Se siete fortunati, il programma di installazione viene eseguito automaticamente dopo che avete inserito il supporto. Diversamente:

Figura 14.3: Installare del software da un disco ottico in Windows 10.

3. Se vedete un messaggio che vi chiede che cosa volete fare, selezionate l’opzione di installare il software. A volte ciò comporta due fasi, come illustra la Figura 14.3. Per prima cosa dovete accettare il nuovo supporto di installazione; indicate poi a Windows che cosa deve fare. 4. Se si apre una finestra di controllo del vostro account utente (avvertimento di sicurezza), fate clic sul pulsante Sì per confermare l’installazione. Risponderete di no alla richiesta solo se non state installando qualcosa. 5. Seguite le istruzioni sullo schermo. Seguite le istruzioni sullo schermo per installare, impostare e configurare il nuovo software.

Ci vuole del tempo per imparare a usare un nuovo software, compresi i videogiochi. È naturale sentirsi inizialmente frustrati. È normale: in fondo siete umani! Continuate a provare e prima o poi impararete. Naturalmente, comprare un buon libro su quel software è un’idea eccellente! In genere, sono pochi i negozi (se ce ne sono) che vi permettono di restituire il software dopo l’apertura della scatola. Vi raccomando di conservare la scatola. Usatela per conservare i supporti di installazione, il manuale e le altre cose fornite con la scatola. Se il software richiede un numero di registrazione o un codice di installazione, conservatelo nella scatola o in un altro posto comodo.

Disinstallare un programma Niente manda Windows più su tutte le furie di quando un software viene brutalmente e improvvisamente rimosso dal computer. Non usate le pinze e soprattutto non usate uno scollaperiostio. Seguite, invece, la procedura di disinstallazione corretta. In Windows 10, usate l’app Impostazioni per disinstallare un software. Seguite queste istruzioni: 1. Aprite l’app Impostazioni. Premete la scorciatoia di tastiera Win+I. 2. Fate clic sul pulsante Sistema. 3. Sulla sinistra dello schermo, selezionate App e funzionalità. La parte destra dello schermo si riempie con un elenco di tutte le app installate sul vostro PC. Può volerci del tempo perché l’elenco si completi. 4. Fate clic per selezionare il programma o l’app che volete eliminare. Sotto la voce che vi interessa sono visualizzati due pulsanti: Modifica e Disinstalla. 5. Fate clic sul pulsante Disinstalla. Si apre una finestra pop-up con un secondo pulsante Disinstalla. 6. Fate clic sul secondo pulsante Disinstalla per confermare l’eliminazione del programma o dell’app. 7. Se vi viene presentato un avvertimento di sicurezza, fate clic sul pulsante Sì per continuare. 8. Continuate a seguire le istruzioni sullo schermo. Alcuni tipi di software si eliminano istantaneamente, mentre altri vi propongono quiz su rimozione, opzioni di impostazione o altro e possono richiedere altri pulsanti da premere. In Windows 7 e nelle versioni precedenti di Windows, seguite queste istruzioni per

eliminare un software: 1. Aprite il Pannello di controllo. Le istruzioni per trovare il Pannello di controllo si trovano nel Capitolo 13. 2. Fate clic sul link Disinstalla un programma, che si trova sotto l’intestazione Programmi. Si apre la finestra Programmi e funzionalità, che riporta tutto il software installato sul vostro PC. 3. Selezionate il programma che volete disinstallare. 4. Fate clic sul pulsante Disinstalla o Cambia o Ripristina nella barra degli strumenti. 5. Se vi viene richiesta conferma dell’Account utente, digitate la password di un amministratore o fate clic sul pulsante Continua per procedere. 6. Continuate a leggere le istruzioni sullo schermo per disinstallare il programma. Le istruzioni di disinstallazione variano da programma a programma, ma alla fine il programma verrà rimosso.

Seguite queste istruzioni per disinstallare un software. Eliminare l’icona di un collegamento, infatti, non disinstalla il programma. Nemmeno eliminare il file di un programma lo disinstalla. No, dovete seguire alla lettera le istruzioni di questo paragrafo per eliminare correttamente, ufficialmente e per sempre un software.

Capitolo 15

Divertirsi con file e cartelle In questo capitolo Capire i file Salvare e dare nome ai file Organizzare i file in cartelle Trovare la vostra cartella Home Creare nuove cartelle Gestire i file Trovare e recuperare i file persi

E

cco un segreto: se capite che cos’è un file, la relazione col vostro computer sarà molto più produttiva. Se capite che cos’è una cartella (folder) siete già vicini a prendervi una laurea in relazioni tra umani e computer. Entrambe le categorie, file e cartelle, sono contenitori nei quali tenere robe digitali. Usate file e cartelle per tenere organizzato il vostro PC e rimanere sani di mente.

Ecco a voi il file! Tutti quei dati digitali memorizzati nel vostro computer non svolazzano in giro a casaccio, come granelli di polvere digitale in una tempesta di sabbia. Invece, quei dati sono mantenuti ordinatamente dentro dei vasetti digitali. Quei vasetti si chiamano file. Un file è un blocco di informazioni memorizzato in un computer. A differenza dei vasi che la zia Vanna usa per la marmellata di pere, il contenitore di un file non è di dimensioni fisse. Può essere grande o piccolo, a seconda dei dati che deve contenere. I programmi creano file. Quando salvate dei dati, come per esempio un documento in un programma di elaborazione testi, create un file. Il file è una cosa distinta dal programma che l’ha creato. I file nascono nella memoria del computer e vengono poi salvati nel sistema di memoria di massa. Fate riferimento al Capitolo 7.

Che cos’è un file Fin da quando fu approvato il Mann Act nel 1910, una legge federale degli Stati Uniti contro la tratta degli schiavi bianchi, tutti i file devono avere qualche forma di

identificazione: in particolare, un nome e un’icona. Nome. Tutti i file hanno un nome, detto nome file. Il nome si assegna al file quando lo si crea. È buona pratica che il nome descriva il contenuto del file o vi dia un’idea del suo scopo. Icona. Le icone sono immagini usate nel sistema operativo Windows per rappresentare visivamente i file e a volte anche il loro contenuto. La Figura 15.1 illustra diversi file riportandone nome e icona. Alcuni file, come i documenti Word, usano tutti la stessa icona. Altri, come gli esempi riportati in figura per Immagine e Fax, mostrano un’anteprima del documento o dell’immagine. Per i file di tipo sconosciuto o non riconosciuto viene visualizzata un’icona generica. Oltre al nome e all’icona, i file hanno altri particolari meno significativi, tra cui le dimensioni, la data e il tipo. Le dimensioni indicano la quantità di spazio di archiviazione necessaria per il contenuto del file, misurato in byte. La data viene assegnata quando si crea il file, ma anche quando viene aggiornato o modificato. Il tipo di file dipende dal suo contenuto e può essere, per esempio, testo semplice, grafica o audio. Infine, i file risiedono in una cartella specifica nel sistema di archiviazione di massa del PC. Leggete più avanti il paragrafo “Cartella cartellina” per altre informazioni.

Figura 15.1: File con icone e nomi.

Il tipo di file è collegato all’icona, che a sua volta dipende dal programma che ha creato il file o da quello che si usa per visualizzare o accedere al contenuto del file. Un file può essere di qualunque dimensione, da zero a miliardi di byte. Fate riferimento al Capitolo 6 per maggiori informazioni sui file. Per vedere tutti i particolari di un file, fate clic col pulsante destro e selezionate il comando Proprietà. Fate clic sul pulsante OK per chiudere la finestra di dialogo, se vi facesse girare troppo la testa.

Creare un file I file nascono nei programmi che usate, vengono concepiti nella memoria del computer e poi salvati nel sistema di archiviazione di massa del PC. Il comando responsabile per quest’ultima operazione si chiama Salva con nome.

Quando usate il comando Salva con nome, si apre la finestra di dialogo relativa, simile a quella illustrata in Figura 15.2. Usate quella finestra di dialogo per creare il nuovo file. Di tutti i guai in cui potete cacciarvi quando usate la finestra di dialogo Salva con nome, tre sono i principali: dare un nome al file, decidere la posizione o cartella del file e scegliere un tipo di file. Ecco come funziona ciascuna di queste operazioni: 1. Selezionate il comando Salva con nome per aprire la finestra di dialogo Salva con nome.

Il comando Salva con nome si trova nel menu File o, nelle app più recenti, nella scheda File. Anche la scorciatoia di tastiera Ctrl+S attiva il comando Salva con nome. Alcuni programmi offrono un pulsante Salva sulla barra degli strumenti, come quello riportato a margine. 2. Digitate il nome del file nella casella di testo Nome file. Leggete il box “Criteri per i nomi di file”, più avanti. 3. Controllate che il file venga creato nella cartella appropriata. Altrimenti, usate la parte della finestra di dialogo con le cartelle per selezionare o spostarvi in una diversa cartella. Fate riferimento al paragrafo “Lavorare con le cartelle nelle finestre di dialogo Apri e Salva con nome”, più avanti in questo capitolo. 4. Controllate che il menu per il tipo di file riporti il tipo corretto. In linea di massima, il tipo di file è corretto. Dovrete cambiarlo solo se doveste salvare il file in un formato specifico, cosa abbastanza rara. 5. Fate clic sul pulsante Salva per creare il file.

Una volta salvato il file, il suo nome viene riportato sulla barra del titolo, nella parte alta della finestra. Da quel momento in poi, per aggiornare il file usate sempre il comando Salva. Alcune app usano uno schermo Salva invece della finestra di dialogo tradizionale Salva con nome. La funzione dello schermo Salva è comunque la stessa, anche se l’aspetto è diverso. Si possono creare nuovi file anche copiando un file esistente. Fate riferimento a “Copiare un file da qui a lì”, più avanti in questo capitolo. Il comando Salva con nome può far scomparire un file esistente. Questo può accadere se salvate un nuovo file usando lo stesso nome di un file salvato in precedenza. Per

evitare questo inconveniente, scegliete un nome diverso per salvare il nuovo file.

Figura 15.2: La finestra di dialogo Salva con nome.

Criteri per i nomi di file Il criterio migliore per dare un nome ai file è di essere descrittivi e concisi. Potete usare lettere, numeri e spazi. Il nome del file può iniziare con una lettera o un numero, ma è meglio che non inizi con uno spazio, perché questo sarebbe decisamente strano. Windows fa i capricci quando usate uno (o più) dei seguenti caratteri nel nome di un file: * / : < > ? \ | “ I punti si possono usare, purché non siano all’inizio del nome o il nome non sia solo una serie di punti. Considerate, inoltre, che almeno un punto è sempre presente nel nome dei file per identificare l’estensione. La buona notizia è che, se sbagliate nel cercare di salvare o rinominare un file, Windows vi sbandiera un prepotente avvertimento che spiega il problema: per

esempio, un nome file troppo lungo o un duplicato o un carattere non ammesso.

Capire l’estensione nel nome file Una parte importante del nome file è l’estensione, che è un po’ come il cognome del file. In Windows, l’estensione identifica il programma che ha creato il file, ne determina il contenuto e imposta l’icona a esso associata. Tutte queste informazioni sono quel che si chiama il tipo del file. La stranezza dell’estensione del nome file è che potreste vederla o no. Nell’impostazione predefinita, Windows nasconde l’estensione. Se volete vederla, dovete istruire Windows perché la mostri. Per visualizzare le estensioni dei file in Windows 10, seguite queste istruzioni: 1. Premete Win+E per aprire una finestra di Esplora file. 2. Fate clic sulla scheda Visualizza. 3. Nel gruppo Mostra/Nascondi , fate clic per selezionare l’opzione Estensioni nomi file. Nelle versioni precedenti di Windows, seguite queste istruzioni per visualizzare le estensioni dei file: 1. Aprite il Pannello di controllo. 2. Fate clic sull’intestazione Aspetto e personalizzazione. 3. Sotto l’intestazione Opzioni cartella, fate clic sul link Mostra file e cartelle nascosti. Si apre la finestra di dialogo Opzioni cartella. 4. Togliete il segno di spunta per la voce Nascondi le estensioni per i tipi di file conosciuti. 5. Fate clic su OK per chiudere la finestra di dialogo Opzioni cartelle e chiudete la finestra del Pannello di controllo. Quando le estensioni sono visibili, le trovate in coda a tutti i nomi file. L’estensione viene aggiunta automaticamente ai file che create. Non dovete digitarla nella finestra di dialogo Salva con nome; il menu Tipo di Salva con nome imposta il tipo di file e aggiunge automaticamente l’estensione.

Quando decidete di visualizzare le estensioni dei nomi file, state attenti a non modificarle o eliminarle quando rinominate un file.

L’estensione dei nomi file inizia con un punto seguito da uno, due, tre o quattro caratteri. Per esempio, l’estensione .txt identifica i file di testo. Le pagine Web hanno estensione .htm o .html. I file grafici hanno svariate estensioni a seconda del tipo di immagine: per esempio, .gif, .jpg, .png e .tiff. Esistono miliardi di estensioni per i nomi file, troppe per poterle riportare qui. Se siete curiosi, consultate il sito Web www.filext.com per esaminare o cercare un’estensione di file.

Cartella cartellina Una cartella è un contenitore di file, progettato per tenerli organizzati. È stata preferita al contenitore che l’ha preceduta, l’elastico, che era troppo stretto per i file più grandi. Tutti i file risiedono in cartelle. Le cartelle mantengono in gruppo file simili, così come il filo spinato impedisce di scappare ai prigionieri, agli animali pericolosi e ai bimbi piccoli. Senza cartelle, lo spazio di archiviazione di massa del vostro PC conterrebbe decine di migliaia di file, tutti elencati uno dopo l’altro. Vi ci vorrebbero mesi per trovare quel che vi interessa. Per aprire una cartella, cliccatevi sopra due volte. La cartella si apre in una finestra che visualizza il suo contenuto. Il programma che vi fa vedere le finestre delle cartelle si chiama Esplora file in Window 10, Esplora risorse nelle versioni precedenti. Le cartelle si possono chiamare anche directory. Questo termine risale ai primi giorni dei computer e al sistema operativo Unix, che era quello usato da Giulio Cesare.

Capire le sottocartelle e le cartelle principali Le cartelle esistono in forma gerarchica, con cartelle che contengono altre cartelle, dette sottocartelle. La struttura gerarchica delle cartelle viene spesso rappresentata come una struttura ad albero perché una volta, tanto tempo fa, un programmatore uscì e vide proprio un albero. Tutti i dispositivi di archiviazione hanno una cartella iniziale, chiamata cartella radice. Tutte le altre cartelle del dispositivo di archiviazione sono sottocartelle della radice. Per esempio, il dispositivo di archiviazione principale del vostro PC contiene una cartella radice. La cartella di Windows è una sottocartella di quella radice. La cartella di Windows contiene i file del sistema operativo e altre sottocartelle.

Per i vostri file, potete usare delle sottocartelle per raccogliere ordinatamente le vostre cose. Per esempio, la Figura 15.3 mostra una cartella chiamata Vacanze, che ha una sottocartella chiamata Disneyland. Nella cartella Disneyland potete raccogliere i file associati con la vostra vacanza a Disneyland.

Figura 15.3: La relazione tra cartella e sottocartella.

Creare delle sottocartelle fa parte dell’organizzazione dei vostri file. Leggete più avanti il paragrafo “Creare una nuova cartella” per istruzioni. Non esistono limiti al numero di sottocartelle che potete creare. Una cartella può essere dentro una cartella che a sua volta è dentro una cartella e così via. Se assegnate a ognuna dei nomi significativi, tutto avrà senso. Provate a sorridere e immaginate che tutto abbia un senso. La posizione di una cartella nel sistema di archiviazione di massa si chiama anche percorso. Il percorso riporta tutte le cartelle che la precedono nella struttura gerarchica, fino alla cartella radice. In Windows, i nomi delle cartelle all’interno di un percorso sono separati da una barra rovesciata, . Quel carattere rappresenta anche la cartella radice.

Trovare un posto per le vostre cose Tutti gli account utente in Windows offrono una posizione specifica per le cose dei rispettivi intestatari, che chiamo la cartella Home. Ha lo stesso nome del vostro account utente, pertanto se fate il login come Lord Huckleberry, la vostra cartella Home si chiamerà Lord Huckleberry.

Per visualizzare la vostra cartella Home, premete Win+E per aprire una finestra di Esplora file e selezionate il nome del vostro account dal menu sulla barra degli indirizzi, come illustra la Figura 15.4.

Figura 15.4: La vostra cartella home.

Per abituarvi al concetto di organizzazione in file e cartelle, Windows dota la vostra cartella Home di una serie di cartelle predefinite, tra cui Contatti, Documenti e Download, riportate in Figura 15.4. Potete usare queste cartelle e aggiungere sottocartelle a seconda di quanto volete tenere organizzati i vostri file. Quasi tutti i programmi selezionano la vostra cartella Home o una delle sue sottocartelle quando usate la finestra di dialogo Salva con nome per salvare un file. Per esempio, in Figura 15.2 vedete la cartella Immagini, dove potete salvare immagini e fotografie. Nella cartella Home sono riportate anche le cartelle dello spazio di archiviazione sul cloud, comprese quelle su OneDrive, Dropbox, Google Drive e altri servizi cloud. Consultate il Capitolo 16 per informazioni sui servizi cloud. A volte, la documentazione si riferisce alla cartella Home col suo tremendo nome vero, cartella Account utente. Trovo che ciò crei troppa confusione con l’account utente, che è il nome che usate per fare il login in Windows. Internamente, la cartella Home si chiama cartella Profilo, un nome altrettanto sciocco.

Creare una nuova cartella

Le nuove cartelle nascono in diversi modi, nessuno dei quali richiede una cicogna. Forse il modo più comune di creare una nuova cartella è di usare una finestra di Esplora file (o Esplora risorse). Seguite queste istruzioni: 1. Premete Win+E per aprire una finestra di Esplora file/risorse. 2. Spostatevi nella cartella dove volete crearne una nuova. Per esempio, aprite la vostra cartella Home o la cartella Documenti. 3. In Windows 10, fate clic sulla scheda Home. 4. Fate clic sul pulsante Nuova cartella. Nella finestra compare l’icona di Nuova cartella, pronta per ricevere un nuovo nome. 5. Digitate il nome della cartella. Scegliete un nome breve e descrittivo; le stesse regole di denominazione che valgono per i file si applicano anche alle cartelle. Leggete il box riportato in precedenza, “Criteri per i nomi di file”. 6. Premete il tasto Invio per bloccare il nome. Un pulsante Nuova cartella si trova anche nella finestra di dialogo Salva con nome, descritta nel paragrafo riportato in precedenza, “Creare un file”.

Non leggete quel che si dice delle librerie Windows 7 introdusse il concetto di libreria, che è stato poi ridotto di importanza nelle ultime versioni di Windows. In sostanza, una libreria è una raccolta di cartelle ai cui file e cartelle si fa riferimento da un solo punto. Per esempio, potreste vedere le cartelle Documenti e Immagini nella finestra di Questo PC. Sembrano cartelle, ma quando le aprite, vi trovate file e sottocartelle collocate in diverse posizioni nel sistema di archiviazione del computer.

Lavorare con le cartelle nelle finestre di dialogo Apri e Salva con nome Sia la finestra di dialogo Apri, sia quella di Salva con nome offrono una minifinestra di Esplora file/risorse. Usate quella finestra per trovare un file da aprire o per scegliere la posizione dove creare un file.

Figura 15.5: Una tipica finestra di dialogo Apri.

La Figura 15.5 mostra una tipica finestra di dialogo Apri. Usate i controlli nella minifinestra di Esplora file/risorse per trovare file o cartelle da aprire. Fate clic sul pulsante Su per spostarvi indietro di un livello nella gerarchia delle cartelle. Fate doppio clic sull’icona di una cartella per aprirla. Simile alla finestra di dialogo Apri, quella di Sfoglia si usa per trovare un file. Il file non viene aperto direttamente, ma vi si fa riferimento per non importa quale nefandezza. Riducete il numero di file visualizzati nella finestra di dialogo Apri selezionando un tipo di file. Verranno visualizzati solo i file del tipo specificato. Alcuni dei programmi più recenti usano uno schermo Apri invece della finestra di dialogo tradizionale. La funzionalità è la stessa, ma l’aspetto è cambiato per tenervi svegli e pronti all’azione. Non tutti i programmi possono aprire tutti i tipi di file. I programmi funzionano al meglio coi file che hanno creato.

Gestire i file perché non lo fanno da soli

Gestire i file non è proprio come domare leoni, quindi potete metter via frusta e sgabello. Per lavorare con file e cartelle, dovete sapere due cose: come selezionare un file o una cartella e come usare i vari strumenti di gestione dei file disponibili in Windows. La gestione dei file è il modo in cui organizzate file e cartelle nel sistema di archiviazione di massa del computer. Se fosse un corso a Hogwarts, lo insegnerebbe il professor Piton. Il sistema operativo vi mette a disposizione gli strumenti necessari per gestire i file. Nello specifico, usate un programma che si chiama Esplora file/risorse. Se faceste sempre tutto giusto coi file e le cartelle, la gestione dei file non sarebbe necessaria. Ma no, avete sbagliato. Vedete? È tutta colpa vostra.

Selezionare i file I file (e le cartelle) devono essere selezionati prima che possiate combinare pasticci. Come in un pogrom, potete selezionare i file individualmente o in gruppo. Selezionare un solo file Per selezionare un solo file, fate clic una sola volta col mouse sulla sua icona. Clic. Un file selezionato risulta evidenziato nella finestra di Esplora file/risorse, come il file Reunion che si vede in Figura 15.6.

Figura 15.6: L’icona (file) sulla destra è selezionata.

Selezionate dei file sparsi Supponiamo che, in una cartella piena di file, dobbiate selezionare le quattro icone più brutte, simili a quelle riportate in Figura 15.7.

Figura 15.7: Alcuni file sparsi sono selezionati.

Ecco come fare: 1. Fate clic per selezionare il primo file.

2. Premete e tenete premuto il tasto Ctrl. 3. Fate clic per selezionare il secondo file. 4. Ripetete le istruzioni al Punto 3 per selezionare altri file. 5. Lasciate andare il tasto Ctrl quando avete finito. Siete ora pronti a manipolare i file selezionati come un solo gruppo di colpevoli.

Per deselezionare un file in un gruppo, ripetete Ctrl+clic. Selezionate una serie di file in sequenza Per selezionare una serie di file in sequenza, come quelli riportati in Figura 15.8, seguite queste istruzioni: 1. Allineate i file nella finestra. In Windows 10, fate clic sulla scheda Visualizza e selezionate Elenco o Dettagli nel gruppo Layout. Nelle versioni precedenti di Windows, selezionate Elenco o Dettagli dal pulsante del menu Visualizza sulla barra degli strumenti. 2. Fate clic per selezionare il primo file del gruppo. 3. Premete e tenete premuto il tasto Maiusc. 4. Fate clic per selezionare l’ultimo file del gruppo. 5. Lasciate andare il tasto Maiusc.

Figura 15.8: È selezionata una sequenza di file.

I file sono ora pronti per essere maltrattati. Beh, forse non “pronti”, ma poco ci manca. Prendere al lazo un gruppo di file Se volete trattare i vostri file come i parassiti bovini che sono, usate il mouse per catturarne un gruppo. La Figura 15.9 illustra come si fa. Per catturare i file, cominciate col puntare il mouse al di sopra e a sinistra del branco di

icone che volete legare. Tenendo premuto il pulsante del mouse, trascinate verso il basso e verso destra per creare un rettangolo che circonda (“cattura col lazo”) le icone dei file (vedi Figura 15.9). Rilasciate il pulsante del mouse e tutti i file che avete circondato col cappio sono selezionati in gruppo. Urlare “Yee-ha!” è considerato appropriato, nonché intimidatorio, nella circostanza.

Figura 15.9: Selezionate un gruppo di file col mouse.

Selezionare tutti i file di una cartella Per selezionare tutti i file di una cartella, premete la scorciatoia di tastiera Ctrl+A. Questo comando evidenzia tutti i file nella finestra, comprese eventuali cartelle e tutto il loro contenuto. La A in Ctrl+A probabilmente sta per All the guilty ones (tutti i colpevoli). Deselezionare file Per deselezionare un file, basta fare clic in un punto qualunque della finestra di Esplora file/risorse, purché non sia un’icona. Oppure, potete chiudere la finestra, nel qual caso Windows dimentica immediatamente eventuali elementi selezionati. Per rispondere alla vostra domanda: no, i file non si sentono sollevati quando sono deselezionati. Sono consapevoli che ci sarà sempre una prossima volta.

Manipolare i file Una volta selezionati, file e gruppi di file sono soggetti al vostro capriccio impietoso. Di tutte le scortesie che potete commettere, i metodi più comuni per manipolare i file sono copiarli, spostarli, rinominarli ed eliminarli. La ragione principale per manipolare i file è l’organizzazione. Potete copiare, spostare, rinominare ed eliminare i file da diverse cartelle per mantenere ordine nelle vostre cose digitali.

Tutti i comandi per la manipolazione di file valgono anche per le cartelle, ma con una precauzione speciale: quando ne copiate o ne spostate una, copiate e spostate tutti i file e le sottocartelle di quella cartella. E quando eliminate una cartella, rischiate di eliminare un sacco di roba. State attenti!

Se commettete un errore con qualche operazione sui file, potete immediatamente annullare la procedura premendo Ctrl+Z, la scorciatoia del comando Annulla le modifiche. Il termine chiave qui è immediatamente. Non aspettate. Copiare un file da qui a lì Copiare un file significa farne un duplicato. Per esempio, copiate la vostra grande presentazione dal dispositivo di archiviazione primario del PC a una chiavetta USB. L’operazione di copia funziona così: 1. In una finestra di Esplora file/risorse, selezionate i file o le cartelle che volete spostare o copiare. 2. Premete Ctrl+C. Ctrl+C è la scorciatoia di tastiera per il comando Copia. 3. Aprite la cartella dove volete le copie dei file. 4. Premete Ctrl+V per incollare i file. I duplicati dei file vengono visualizzati nella finestra. Copiare file produce duplicati; dopo aver copiato i file, avete sia l’originale, sia la copia che avete appena fatto. Incollare un collegamento Quando non avete bisogno di riempire di spazzatura e file duplicati il sistema di archiviazione del PC, potete creare dei collegamenti ai file: copiate un file come fareste normalmente (vedere il paragrafo precedente), ma, invece di incollarlo, fate clic col pulsante destro sulla finestra della cartella di destinazione e selezionate il comando Incolla collegamento. Viene creato un collegamento al file. Un collegamento a un file è una copia del file originale, ma senza tutto il suo peso. È semplicemente un cartello indicatore che dice “Il file vero si trova qui da qualche parte”. Quando aprite un collegamento, Windows è abbastanza intelligente da trovare l’originale e aprire quello.

Un collegamento a un file mostra una piccola freccia nell’angolo inferiore sinistro dell’icona, come si vede a margine. Ciò vi dà l’idea che il file è un collegamento e non una copia integrale. Spostare un file da qui a lì Per spostare un file, tagliatelo e incollatelo invece di copiarlo e incollarlo. Selezionate i file o le cartelle e premete Ctrl+X per tagliare. Aprite la cartella dove volete spostare i file e premete Ctrl+V per incollarceli, spostandoli dalla prima alla seconda cartella. Copiare o spostare file col mouse Se avete aperte le finestre di due cartelle, potete trascinare una o più icone da una finestra all’altra per copiare o spostare i file. Quando le due cartelle sono sullo stesso dispositivo di archiviazione, trascinare i file li sposta da una sede all’altra. Quando una delle cartelle è su un diverso dispositivo, trascinando i file li si copia. Potete forzare le operazioni di copia o spostamento: premete il tasto Ctrl mentre trascinate per assicurarvi che i file vengano copiati; premete il tasto Maiusc mentre trascinate per assicurarvi che i file vengano spostati. Rinominare un file Se nel creare un file non gli avete dato un nome adatto, potete tornare indietro e ribattezzarlo con un nome più appropriato. Seguite queste istruzioni: 1. Selezionate il file. 2. Premete il tasto F2, la scorciatoia di tastiera per il comando Rinomina. Tanto perché lo sappiate, la persona che ha assegnato questa funzione al tasto F2 è stata giustiziata in modo lento e crudele. 3. Digitate un nuovo nome o modificate il nome attuale. Lo scopo di rinominare un file è scegliere un nome descrittivo e intelligente. 4. Premete il tasto Invio per confermare il nuovo nome. L’unica volta che l’operazione non va a buon fine è quando non rispettate le regole di denominazione (spiegate nel box “Criteri per i nomi di file”, riportato in precedenza in questo capitolo), o quando tentate di usare il nome di un file già esistente nella stessa cartella.

Se dimenticate la scorciatoia di tastiera F2 (e non posso biasimarvi per questo), fate clic

col pulsante destro sull’icona e scegliete il comando Rinomina dal menu pop-up. Rinominare una serie di file

Windows vi permette di rinominare un gruppo di icone in una sola volta. Il procedimento è lo stesso che rinominarne una sola, con la differenza che al termine dell’operazione tutte le icone avranno lo stesso nome con un suffisso numerico. Per esempio, selezionate un gruppo di icone e premete il tasto F2. Se digitate Immagine come nome file per il gruppo, a tutti i file del gruppo viene dato nome Immagine (2), Immagine (3) e così via, fino all’ultimo file del gruppo; per esempio, Immagine (274.369). Eliminare file Quando è ora di andare a caccia di file da liquidare, pregustate pure la gioia di eliminarne un po’. Seguite queste istruzioni: 1. Selezionate il file o il gruppo di file. 2. Premete il tasto Canc della tastiera. 3. Se vi viene chiesta conferma, fate clic su Sì. Il file sparisce. I file che eliminate non vengono uccisi, ma banditi in un limbo digitale chiamato Cestino. Inoltre, se l’icona del Cestino è visibile sulla scrivania, potete trascinarvi direttamente le icone. I file che risiedono nel Cestino possono essere recuperati. Leggete il paragrafo più avanti, “Trovare file persi, mancanti o defunti”.

Non eliminate mai file o cartelle che non avete creato voi. Eliminare un programma In Windows i programmi non si eliminano, si disinstallano. Consultate il Capitolo 14.

Trovare file persi, mancanti o defunti I file si perdono tutti i giorni. Scivolano via e si nascondono in cartelle bizzarre, sconosciute, oppure li spedite nel Cestino. In ogni caso, potete ritrovare un file e farlo ritornare dall’aldilà. Per trovare un file perso, usare la casella di testo Cerca nella finestra di Esplora

file/risorse: si trova nell’angolo superiore destro della finestra, come mostra la Figura 15.5. Digitate nella casella il nome del file o del testo che vi si potrebbe trovare. Premete il tasto Invio e Windows inizierà un’affannosa ricerca dei file corrispondenti. Se per puro caso il comando Cerca trovasse un file, lo vedrete nella finestra Risultati ricerca. Potete aprire il file direttamente o spostarlo da quella finestra nella cartella dove volete che stia. Fate riferimento al paragrafo “Spostare un file da qui a lì”, in precedenza in questo capitolo. L’unico posto dove il comando Cerca non va a guardare è il purgatorio del Cestino. Per recuperare un file eliminato, seguite queste istruzioni: 1. Aprite il Cestino sulla scrivania. Se l’icona del Cestino non è visibile sulla scrivania, premete Win + E per aprire una finestra di Esplora file/risorse. Nella barra degli indirizzi, digitate Cestino. 2. Selezionate il file che volete recuperare. 3. In Windows 10, fate clic sulla scheda Strumenti cestino. 4. Sulla barra degli strumenti, fate clic sul pulsante Ripristina elementi selezionati. In alcune versioni di Windows, il pulsante si chiama Ripristina elemento. Il file viene ripristinato come per magia nella cartella dalla quale era stato tanto brutalmente bandito. Oh, a quel punto potete chiudere la finestra del Cestino. Nel cercare un file, cominciate la ricerca in una cartella principale, come per esempio la vostra cartella Home. La ricerca avanza progressivamente nelle cartelle in essa contenute. Leggete il paragrafo “Trovare un posto per le vostre cose”, riportato in precedenza in questo capitolo, per informazioni su come trovare la vostra cartella Home. Potete anche usare la funzionalità Cortana di Windows 10 per trovare file sul vostro computer.

Se avete appena eliminato un file, e intendo dire proprio ora, potete usare il comando Annulla le modifiche per recuperarlo: premete Ctrl+Z sulla tastiera. Ecco. È tornato. Di tanto in tanto, il Cestino fa repulisti del suo contenuto, proprio come fanno le modelle per rimanere magre, anche se non tanto spesso quanto loro. Se non trovate un file eliminato nel Cestino, potete provare a recuperarlo da un backup. Consultate il Capitolo 23.

Capitolo 16

La vita sul cloud In questo capitolo Capire il cloud Usare un servizio di archiviazione sul cloud Gestire i file sul cloud Procurarsi app per l’archiviazione sul cloud Lavorare con le foto archiviate sul cloud Condividere immagini attraverso il cloud Ascoltare musica sul cloud

G

razie a Internet, la vostra vita digitale si estende molto al di là del vostro PC. Oltre al Web e alla posta elettronica, potete usare Internet per archiviare le vostre cose: file, musica, video, contatti e altro. Quei dati sono disponibili ovunque abbiate accesso a Internet. Il termine, stravagante e insensato, per questo tipo di servizio è il cloud (la nuvola).

Il cloud L’idea dietro il cloud è semplice: volete che tutti i vostri file, contatti, appuntamenti, insomma la vostra vita digitale, siano accessibili ovunque voi siate. L’idea è di fare il login su qualunque computer coi dati del vostro account Windows e vedere sullo schermo la vostra scrivania. Potete, quindi, usare quel computer come se fosse il vostro stesso PC. In realtà, i servizi di cloud computing non vi mostrano la vostra scrivania. Windows 10 può riflettere alcune impostazioni comuni, ma capita sempre più spesso di poter accedere ai propri file e altri dati personali da qualunque computer collegato a Internet. Quello è il tipo di servizio fornito da chi offre il cloud computing. Per attivare i servizi sul cloud, vi bastano due cose: una connessione Internet a banda larga e l’accesso a un servizio cloud. La connessione a Internet può essere quella fornita dal vostro PC, ma anche da un portatile se siete per strada o persino da un dispositivo mobile, un telefono o un tablet. Molti sono i servizi cloud disponibili. In Windows 10, Microsoft offre spazio di archiviazione sul cloud con OneDrive e con altri servizi coordinati col vostro account Windows o Microsoft. Il vantaggio dell’archiviazione sul cloud è che non avete la scusa che quel che vi serve

è nel computer di casa. Potete recuperare i dati sul cloud da dovunque abbiate accesso a Internet. Non dovete usare l’archiviazione sul cloud per forza. Né è necessario che sappiate perché si scelse il termine cloud. È ovvio che non ha nulla a che vedere con l’umidità.

L’archiviazione sul cloud Il servizio cloud più comune è l’archiviazione di file. Un ramo del sistema di archiviazione di massa sul vostro PC viene duplicato su Internet, coi suoi file e cartelle, e rimane disponibile sul Web o da qualunque altra apparecchiatura connessa a Internet.

Aggiungere un servizio di archiviazione sul cloud Anche se il vostro PC non offre un abbonamento a un servizio di archiviazione sul cloud, potete sempre procurarvene uno. Sono disponibili diversi servizi, tutti con un minimo di spazio gratuito e che funzionano tutti in modo simile: 1. Installate sul vostro computer il software per l’archiviazione sul cloud. Questo è il programma che sincronizza i file che avete nel sistema di archiviazione di massa del PC con quelli disponibili su Internet. 2. Create un account. L’account offre accesso via Internet, non solo per coordinare i file, ma anche a un sito Web dove averli a disposizione online. 3. Iniziate a usare il servizio. Copiate i file nelle cartelle sul vostro PC, che vengono ritrasmesse su Internet e sincronizzate su tutti i dispositivi collegati al vostro account di archiviazione sul cloud. I tre servizi di archiviazione online più noti sono OneDrive di Microsoft, Google Drive di Google e Dropbox. La Tabella 16.1 riporta questi servizi coi rispettivi indirizzi Web. Visitate i siti per scaricare il software.

Tabella 16.1 Servizi di archiviazione online Servizio OneDrive Google Drive Dropbox

Sito Web onedrive.live.com drive.google.com www.dropbox.com/home

Per aggiungere l’archiviazione sul cloud al vostro PC, seguite la procedura generale descritta in questo paragrafo. Visitate i siti Web per installare il software e creare un account prima di iniziare a usare il servizio.

Uno svantaggio dell’archiviazione sul cloud è che ha capacità limitata. I limiti possono cambiare se siete disposti a pagare. Esistono altre opzioni di archiviazione sul cloud, oltre a quelle riportate in questo paragrafo. Alcune sono di libero accesso, altre sono solo a pagamento, come per esempio Creative Cloud di Adobe. Il servizio di archiviazione sul cloud di Microsoft si chiamava SkyDrive. Quando scoprirono che altri avevano registrato il nome SkyDrive, quelli di Microsoft lo cambiarono. Ho dei vecchi PC che hanno ancora cartelle SkyDrive, anche se, invece, sono collegati a OneDrive.

Copiare un file sullo spazio di archiviazione sul cloud Per archiviare i dati sul cloud, salvate file e create cartelle dentro la struttura ad albero dello spazio di archiviazione sul cloud nella memoria di massa del vostro PC. Le cartelle si trovano nella cartella Home del vostro account, che porta il nome del servizio cloud che usate. Per esempio: Dropbox Google Drive OneDrive Quando aprite quelle cartelle, ne trovate altre con nomi come Documenti, Immagini, Musica ecc. Per alcune trovate anche della documentazione su come usarle. Come esempio, ecco il procedimento per copiare un file dalla vostra cartella Documenti nella vostra cartella Home, alla cartella Documenti su OneDrive: 1. Premete Win + E per aprire una finestra di Esplora file/risorse. 2. Selezionate Documenti nella parte sinistra della finestra. Quel che vedete è in effetti una libreria e non la cartella del vostro account specifica per i documenti. Va bene così: i file disponibili sono gli stessi. 3. Fate clic per selezionare un file e premete Ctrl+X per spostarlo (tagliarlo). Di come lavorare coi file si parla nel Capitolo 15. 4. Dalla parte sinistra della finestra, selezionate OneDrive. OneDrive si apre nell’elenco Accesso rapido. In effetti, in quella lista potreste vedere anche Dropbox e Google Drive. 5. Fate doppio clic sulla cartella Documenti per aprirla. Tecnicamente, state ora guardando il contenuto della cartella OneDrive\ Documenti.

6. Premete Ctrl+V per incollare il file. Il file viene spostato dalla cartella Documenti alla cartella OneDrive\ Documenti. Se volete riportarlo dov’era, premete Ctrl+Z per annullare l’operazione. Una volta copiato, il file viene immediatamente sincronizzato con lo spazio di archiviazione sul cloud, su Internet. Dopo qualche momento sulle autostrade dell’informazione, quel file è disponibile sul Web e su tutti gli altri dispositivi che hanno accesso allo spazio di archiviazione sul cloud. Questo paragrafo spiega come copiare un file nello spazio sul cloud, ma potete anche copiare file dal cloud, spostare file, rinominarli, aggiungere cartelle e così via. Quando eliminate un file dallo spazio di archiviazione sul cloud, lo eliminate da tutti i dispositivi di archiviazione sul cloud.

Io trasferisco file tra il mio PC e il mio portatile copiandoli nello spazio di archiviazione sul cloud. Alle cartelle di Google Drive e di Dropbox si accede attraverso piccole icone nell’area di notifica della barra delle applicazioni. Potete usare le cartelle in cloud sul vostro PC anche quando non avete accesso a Internet. I file che aggiungete o modificate in quelle cartelle verrano sincronizzati non appena la connessione torna disponibile.

Windows usa la barra rovesciata, \, per separare i nomi delle cartelle nei percorsi. Il termine percorso descrive la gerarchia delle cartelle e riporta tutte quelle superiori di una data cartella o le cartelle superiori relative ad essa.

Accedere al cloud da un altro dispositivo Il modo più comune per accedere al vostro spazio di archiviazione sul cloud è attraverso un browser Web; andate sul sito che offre il servizio (vedere Tabella 16.1), fate il login e trovate i vostri file. OneDrive vi permette di vedere un’anteprima e di esaminare i vostri file online; potete modificare i documenti di Microsoft Office abbonandovi al servizio Office 365. Su altri dispositivi, dovete procurarvi l’app per l’archiviazione sul cloud. Per esempio, per

cellulari e tablet Android cercate in Google Play Store le app per Dropbox e OneDrive; Google Drive è precaricato in tutti i dispositivi Android (l’app si chiama Drive). Nella Figura 16.1, vedete la cartella Dropbox sul mio PC, di fianco alla stessa cartella vista su un tablet Android attraverso l’app Dropbox. File e cartelle sono identici, e sincronizzati, sui due dispositivi.

Figura 16.1: Dropbox su un PC e su un tablet.

Per un laptop o un altro PC, aggiungete il software per l’archiviazione sul cloud come avete fatto per il vostro primo PC. In Windows 10, la connessione a OneDrive avviene automaticamente e non dovete, pertanto, fare altro.

File multimediali online Oltre ad archiviare dei file, i vari servizi cloud offrono funzionalità specifiche per condividere diversi tipi di file. Questi servizi comprendono la condivisione di foto, musica e video. In alcuni casi, potete usare il servizio per ascoltare la vostra musica o guardare i vostri film da qualunque dispositivo connesso a Internet. Avete due modi di esporre le vostre foto, la vostra musica e i vostri video all’universo online: potete usare lo spazio sul cloud o abbonarvi a un servizio di condivisione di file multimediali.

Tenere le foto sul cloud Il modo più semplice e più diretto per condividere le vostre foto online è di usare la cartella Foto o Immagini del vostro spazio di archiviazione sul cloud. Tutti i servizi principali offrono questo tipo di cartella. Nella vostra cartella principale, la trovate come segue: Dropbox\Foto

Google Drive\Google Foto OneDrive\Immagini Per esempio, nella vostra cartella Home, usate la cartella OneDrive\ Immagini. Le immagini salvate o copiate in quella cartella, o in una delle sue sottocartelle, vengono sincronizzate col vostro spazio di archiviazione sul cloud in OneDrive. Windows crea una cartella Immagini all’interno della vostra cartella Home sul PC. Quella è la posizione predefinita dove vengono salvate foto e immagini. Potete copiare immagini dalla cartella Immagini a una cartella sul cloud per metterle online, ma:

Tenete presente che lo spazio a disposizione sul cloud è limitato, specialmente se non intendete pagare per il servizio. Le immagini possono occupare un sacco di spazio e dovete fare attenzione sia a evitare che vi addebitino il costo dello spazio extra, sia che le immagini siano eliminate in modo arbitrario. Il servizio Dropbox ha una seconda posizione per le immagini, che viene visualizzata quando attivate su un dispositivo mobile il servizio per caricare le foto. Quando questo è attivo, tutte le foto che scattate col telefono o la fotocamera digitale vengono salvate automaticamente nella cartella Dropbox\Caricamenti da fotocamera. Leggete il mio libro Android Phones For Dummies per maggiori informazioni su questo servizio.

Accedere alle immagini sul cloud Per guardare le vostre foto sul cloud, andate alla pagina Web dalla quale avete accesso ai vostri file; fate riferimento alla Tabella 16.1 per dettagli. Dopo aver fatto il login, aprite la cartella Foto o Immagini. Vedete visualizzate le vostre foto, come nell’esempio di Figura 16.2.

Figura 16.2: Le immagini del PC disponibili sul cloud.

Naturalmente, se l’altro dispositivo che usate (computer, tablet, telefonino) ha accesso a un’app per l’archiviazione sul cloud, potete usare quella, invece, del browser Web. Che cosa potete fare con le foto online? Intanto, potete guardarle. Quasi tutti i siti di servizi cloud mettono a disposizione uno strumento per visualizzare le foto, come il link a Foto in Dropbox, riportato in Figura 16.2.

Condividere un’immagine sul cloud Non dovete dire a tutti la vostra password quando volete mostrare agli amici le immagini che avete sul cloud. Potete, invece, condividerle. La tecnica per la condivisione di foto vale per tutti i servizi cloud più importanti: il file viene contrassegnato come condiviso e mandate per email, a chi volete, il link a quel file condiviso. Ecco come funzionano le cose per quasi tutti i servizi di archiviazione sul cloud: 1. Fate clic sull’immagine che volete condividere. Può essere anche un altro tipo di file, come un documento PDF, Word o altro. 2. Fate clic sul pulsante Condividi. 3. Digitate l’indirizzo email della persona o delle persone che volete ricevano un link a quel file. In Dropbox, avete l’opzione di copiare e incollare il link alla pagina Web del file invece di mandare direttamente l’email.

4. Fate clic sul pulsante Condividi, Fatto o Invia. Dopo pochi momenti su Internet, l’altra persona riceve messaggio e link.

Servizi di condivisione foto Lo spazio sul cloud è davvero il modo migliore per condividere file e foto. In passato, e anche oggi, la soluzione per condividere foto online era di iscriversi a un servizio specifico. Molti erano disponibili gratuitamente e rimangono disponibili a tutt’oggi. I servizi di condivisione di foto non sono altrettanto ben coordinati coi file sul vostro PC. Invece di sincronizzare, dovete scegliere quali file caricare sul (o inviare al) servizio di condivisione foto. Una volta caricati i file, usate un browser Web per organizzare le foto e condividerle coi vostri amici. Tra i servizi di condivisione foto più popolari ci sono Flickr, www.flickr.com; Image Shack, http://imageshack.us; e Photobucket, http://photobucket.com. In alcuni casi è possibile usare un servizio di hosting online con un servizio tradizionale di sviluppo e stampa foto; per esempio, WalMart offre un servizio online su photos.walmart.com. Quando il destinatario fa clic sul link, si apre il suo browser Web e può visualizzare la foto o accedere al file. Sui dispositivi mobili, il destinatario può ricevere la richiesta di scegliere se aprire il link nel browser Web o usare l’app per la condivisione sul cloud. È sempre meglio usare l’app sul cloud. I file condivisi descritti in questo paragrafo sono copie dei file originali. I destinatari non hanno accesso diretto ai file nel vostro spazio di archiviazione sul cloud.

Ascoltare la vostra musica sul cloud Come con le foto, i servizi di archiviazione sul cloud vi permettono di condividere i file musicali che avete sul PC. Ciascun servizio offre una sua cartella speciale per i file audio e la musica. Per esempio, nella cartella di OneDrive trovate una cartella Musica, dove trovate tutti i file musicali che avete aggiunto a OneDrive o che avete copiato dalla cartella Musica nella cartella Home del vostro PC.

Figura 16.3: Trovare la musica su OneDrive.

Quando andate su OneDrive via Web, potete aprire la cartella Musica e ascoltare le vostre musiche preferite. Fate clic su un file musicale o audio per ascoltarlo. Per esempio, la Figura 16.3 riporta la mia cartella Musica su OneDrive, che rispecchia quella che ho sul mio computer. Faccio clic su un file per ascoltare una certa canzone o aprire una cartella per cominciare ad ascoltare un album.

Come per le fotografie, fate attenzione alla quantità di musica che archiviate sul cloud. I file musicali consumano spazio e ne avete a disposizione solo un certo quantitativo.

La musica sul cloud Quasi tutta la musica online è archiviata sul cloud, e questa sembra essere la direzione in cui si muove l’industria. I servizi musicali come iTunes, di Apple, e Google Play Music conservano su Internet tutta la musica che acquistate e caricate. In questo modo, non occupa spazio sul vostro PC, ma avete bisogno di una connessione a Internet se volete ascoltarla. Leggete il Capitolo 21 per maggiori informazioni sulla musica e il PC.

Capitolo 17

Lo strano mondo delle reti In questo capitolo Capire le reti e il networking Verificare l’hardware di rete Scegliere una rete wireless Impostare il tipo di rete Aprire la finestra Rete Assegnare una lettera di unità a una cartella condivisa Lavorare con le cartelle condivise Condividere file multimediali

A

nche se è l’unico computer nella stanza, quando è connesso a Internet il PC fa parte di una rete. Per questo, il networking (termine che indica tutte le operazioni relative alla rete) è un aspetto fondamentale per chi possiede un computer, come avere una stampante o il mal di collo. Poiché la gestione della rete è un terreno vasto e inesplorato, sul quale può essere pericoloso muoversi, vi conviene prendere familiarità con gli aspetti essenziali prima di commettere qualche sciocchezza.

Perché le reti? Il networking ha a che fare con la condivisione. Per la precisione, un network (una rete) permette a più computer di condividere le rispettive risorse. Queste risorse comprendono dispositivi di archiviazione di massa, stampanti, lettori multimediali e modem. I modem (anche se dovrebbe bastarne solo uno, il mio editor crede negli universi paralleli) sono quel che serve per accedere a Internet. Come tutto quel che ha a che fare coi computer, le strutture di rete sono costituite da hardware e software. L’hardware è parte del vostro computer e di componenti di rete specifici, descritti altrove in questo capitolo. Il software è fornito da Windows. Esistono due tipi di reti: quelle con cavi, o cablate, e quelle senza cavi, o wireless. La differenza sta nel come ci si connette alla rete. Un modo di accedere a Internet senza usare una rete è di affidarsi al vecchio sistema telefonico e a un modem dialup. Questo tipo di connessione è ormai molto raro. È probabile che, se fa uso di una connessione dialup, il vostro PC sia già configurato e pronto per l’uso. In questo caso, non toccate nulla!

Gergo di rete evitabile Il mondo delle reti è il festival del gergo. Strani termini e parole curiose ne punteggiano il panorama come mucchi di fieno in un campo, alcuni dei quali in fiamme. 802. 11. Questo numero descrive lo standard per le reti wireless. È seguito da una o più lettere minuscole, che possono avere un significato per alcune persone, ma non per molti. CAT5. Il cavo di rete si chiama anche CAT5 o a volte CAT6. Non ha importanza che cosa rappresenti CAT. Ethernet. Questo termine si riferisce agli standard e ai protocolli usati per i collegamenti in rete. Gateway. Spesso erroneamente chiamato router, il gateway è l’interfaccia tra la vostra rete di computer (o LAN) e Internet. Il gateway gestisce il traffico di rete, ricevendo informazioni e trasmettendole dove sono destinate. Hub. Indica la posizione centrale dove si collega l’hardware di rete. LAN. È l’acronimo di local area network (rete di area locale), che è quel che create quando configurate uno o più computer perché condividano risorse. Modem. Questo dispositivo connette il grande e pericoloso Internet alla vostra rete di casa o dell’ufficio. Esistono modem di tipo dialup e broadband (banda larga). Di questi tempi praticamente tutti i modem sono tuttavia di tipo broadband, il che significa che sono tanto veloci da non aver bisogno di vocali: sono vlcssm! Il modem sta tra il gateway e Internet e, in alcuni casi, modem e gateway sono lo stesso accessorio. Router. Termine più comune, anche se tecnicamente non corretto, per un gateway. Wi-Fi. Questo termine descrive una rete senza fili. Dovrebbe essere l’abbreviazione di wireless fidelity (fedeltà senza fili), ma i fanatici del computer non sono tutti d’accordo.

Hardware di rete Il bello dell’hardware di rete è che, una volta impostato, non dovete più far nulla. Aggiungete il modem e il gateway, collegate i cavi che volete usare e la rete è pronta. Magari non funzionerà sempre, ma non dovrete praticamente mai ricollegare o riconfigurare l’hardware di rete. Oggi, quasi tutte le reti sono senza fili, il che significa che connettersi all’hardware di rete è un’operazione di software. Consultate più avanti il paragrafo “Connettersi a una rete senza fili”.

Il modo migliore per mettere a posto una rete che non funziona è spegnere modem e gateway, attendere qualche minuto e riaccenderli di nuovo: prima il modem, poi il gateway. Questa procedura sistema quasi tutti i capricci delle reti.

Rivedere la configurazione di rete L’impostazione tipica di una rete di computer prevede diversi componenti, alcuni dei quali hanno nomi strani. Ecco l’elenco: Computer, stampanti, telefoni, tablet; L’adattatore di rete o NIC; I cavi (o nessun cavo); Il gateway o router; Un modem a banda larga. Questi componenti sono illustrati nella Figura 17.1, che riporta la configurazione di una tipica rete di computer. Come vedete, è possibile e piuttosto normale che sulla stessa rete convivano dispositivi con e senza fili. I dispositivi di rete, ossia computer, stampanti e dispositivi mobili, dispongono ciascuno di un componente NIC, o scheda di rete (NIC sta per Network Interface Card). Quello è l’hardware che connette il dispositivo alla rete, con o senza fili. Per una rete cablata, i cavi connettono tutti i dispositivi a un componente centrale. Un terminale del cavo entra nella presa Ethernet del PC. L’altro terminale entra nel gateway. Se nel gateway non ci sono prese a sufficienza, si può aggiungere un interruttore o un attacco multipresa per aggiungere altre connessioni. Al centro della rete di computer c’è il gateway. È la posizione dove si collegano tutti i dispositivi di rete. I cavi connettono i dispositivi alla rete cablata; i folletti connettono quelli wireless. Il lavoro del gateway è di coordinare l’attività della rete locale e comunicare con una rete più vasta, Internet. Può anche offrire supporto di firewall, il che aiuta a impedire ai “cattivi” su Internet l’accesso ai computer della rete locale. L’ultimo pezzo del puzzle è il modem a banda larga, che fa da ponte per la connessione tra gateway e Internet.

Figura 17.1: Una tipica rete di computer.

Tutti i PC sul mercato dispongono di una scheda NIC collegabile a un cavo di rete. I portatili hanno schede NIC con e senza cavi. Potete aggiungere una scheda NIC senza fili a un PC collegandovi un adattatore Wi-Fi USB o installando una scheda di espansione Wi-Fi. Consultate il Capitolo 10. Per le schede NIC cablate, collegate il cavo di rete all’adattatore Ethernet sul retro del PC. Le schede NIC senza fili non hanno componenti visibili, anche se alcuni PC possono avere una o più antenne. I cavi di rete per computer esistono in diverse lunghezze e in tanti colori allegri. Non esiste un modo sbagliato per collegare un cavo di rete. Collegate una delle due estremità alla presa NIC del computer e l’altra nel gateway. Congratulazioni! I cavi di rete sono spesso ben mimetizzati, nascosti dietro i mobili o le tende, oppure murati o inseriti in canaline. La presenza di questi brutti cavi ha spinto i più a scegliere le reti Wi-Fi invece di quelle cablate. Tra i tipi di modem a banda larga più comuni ci sono quelli per le connessioni via cavo, DSL, via satellite e WiMAX. Il modem può essere fornito dal vostro gestore di

servizi Internet a titolo gratuito, in comodato d’uso, in affitto o in vendita. Il modem a banda larga va lasciato sempre acceso. Già che ci siete, lasciate sempre acceso anche il gateway. Queste apparecchiature sono progettate per funzionare senza sosta.

Configurare un gateway Nel realizzare la vostra rete, un’operazione è più importante di tutte le altre: la corretta configurazione del gateway, o router (potete chiamarlo così se volete, ma è un gateway). I due elementi che dovrete impostare sono la password dell’amministratore e la password Wi-Fi. Se dimenticate di impostarne una, correte il rischio che i vostri cari vicini di casa prendano possesso della vostra rete. Il che non è carino. Le istruzioni per configurare il gateway sono riportate su un foglietto di carta che probabilmente avete perso quando avete aperto la scatola. Ecco il procedimento: 1. Collegate il gateway alla corrente. 2. Collegate il gateway al modem. Il cavo del modem entra in una presa speciale, spesso etichettata WAN, che sta per wide area network (rete di comunicazione geografica). 3. Collegate al gateway le altre periferiche cablate. 4. Usate uno dei computer collegati per accedere alla pagina Web del gateway. Digitate l’indirizzo IP del gateway nella finestra del browser sul vostro PC. L’indirizzo dovrebbe essere riportato sul foglietto che avete perso e può essere una cosa come 192.168.0.1, o una simile serie di numeri (solo numeri, per ora niente lettere). 5. Fate il login al gateway. Usate il nome account predefinito, di solito admin, e la password predefinita, che di solito è admin o password o quel che è stampato sul foglietto. 6. Cambiate la password dell’amministratore del gateway. Questa è un’operazione importante. I cattivi conoscono la password di tutti i router, che è la prima cosa che provano. 7. Assegnate alla rete Wi-Fi un nome, configurate le opzioni di sicurezza e impostate una password per la rete Wi-Fi. La procedura varia, ma tutte e tre le operazioni sono importanti, soprattutto la password Wi-Fi. 8. Scrivetevi le password di amministrazione e quella della rete Wi-Fi. Scrivetele su un foglio di carta e infilatelo sotto il gateway per averlo sempre a portata di mano. Non scrivete niente che possa confondervi le idee in futuro: scrivete

solo le password e i rispettivi nomi utente e non aggiungete altro! 9. Continuate a seguire le istruzioni per configurare il gateway. Spesso, l’ultima operazione è riavviare il gateway, cosa che farete attraverso il software. Togliete la spina dalla corrente solo se dovete farlo per ragioni di manutenzione o ricerca dei problemi. La buona notizia è che, una volta configurato il gateway, avete finito. L’unica altra volta in cui dovrete tornarci sopra è per eventuali aggiornamenti o se avrete problemi con la rete. Non fate i furbi con la password per la rete Wi-Fi. Usatene una complicata e difficile da indovinare. Aggiugete ai preferiti il sito Web del gateway, salvandolo nel browser Web del vostro PC. Configurare le opzioni di protezione della rete Wi-Fi può comportare delle scelte difficili. Credetemi, sono pochi quelli che conoscono il significato di quelle sigle. Prevedete comunque delle opzioni di sicurezza e scegliete di preferenza quelle raccomandate.

Quando vi servono più connessioni cablate per il gateway, procuratevi uno switch. Si tratta di un connettore con più prese Ethernet, che vi permette di aggiungere altri computer, stampanti e accessori e vi aiuta a espandere una rete di computer cablata. Se il segnale wireless non arriva dappertutto a casa vostra o in ufficio, procuratevi un ripetitore Wi-Fi. Oppure, potete usare qualunque gateway. Consultate la pagina Web per la configurazione del gateway principale e modificate le impostazioni per aggiungere alla rete un secondo gateway Wi-Fi. Questo tipo di impostazione si chiama WDS, o sistema di distribuzione senza fili (in inglese, wireless distribution system).

La connessione di rete Una volta sistemato l’hardware, vi chiederete: “Ma come faccio a connettermi alla rete?”. Bella domanda, ma in realtà non siete voi a connettervi alla rete: lo fa il vostro computer. Questo non è mica Matrix.

Connettersi a una rete cablata Windows trova automaticamente le reti alle quali il PC è collegato fisicamente. Se accendete il computer e controllate che i cavi siano collegati, avete più o meno già pronta la configurazione di rete per una rete cablata.

Quando vi collegate per la prima volta, potreste visualizzare un avvertimento che vi chiede di confermare il tipo di rete. Selezionate l’opzione Privata o Casa per una rete domestica o un ufficio privato o qualunque altro luogo riteniate sicuro. Altrimenti, quando non siete sicuri, selezionate Pubblica. Leggete più avanti il paragrafo “Verificare il tipo di rete” per altre informazioni.

Connettersi a una rete senza fili Accedere a una rete senza fili, detta anche wireless o Wi-Fi, richiede più passaggi che connettersi a una rete cablata. Innanzitutto, dovete scegliere la rete Wi-Fi e digitare la password. La buona notizia è che Windows si ricorda delle connessioni Wi-Fi; pertanto, una volta fatto il collegamento iniziale, il PC si riconnette automaticamente a quella rete ogni volta che la trova. In Windows 10, seguite queste istruzioni per accedere a una rete Wi-Fi: 1. Aprite l’app Impostazioni. La scorciatoia di tastiera è Win+I. 2. Fate clic sul pulsante Rete e Internet. 3. Controllate che sul lato sinistro della finestra sia selezionato Wi-Fi. 4. Scegliete una rete wireless dall’elenco. Le reti sono riportate con nome e potenza del segnale. Quelle più in alto hanno la connessione migliore. 5. Fate clic per aggiungere un segno di spunta per l’opzione Connetti automaticamente. Questa opzione fa in modo che il portatile si riconnetta automaticamente alla rete scelta, quando essa è raggiungibile. 6. Fate clic sul pulsante Connetti. 7. Digitate la password di rete e fate clic sul pulsante Avanti. 8. Se la rete è di casa vostra o del vostro ufficio, fate clic sul pulsante Sì; altrimenti, fate clic su No. Fate clic su Sì per impostare il tipo di rete su Privato o Casa. Fate clic su No per le reti pubbliche, come quelle di un bar o dell’aeroporto. Leggete più avanti il paragrafo “Verificare il tipo di rete”. In Windows 7, seguite queste istruzioni per connettervi a una rete Wi-Fi: 1. Fate clic sull’icona della rete wireless, che si trova nell’area di notifica.

Quando fate clic sull’icona della rete wireless, viene visualizzato l’elenco delle reti disponibili, come illustra la Figura 17.2.

Figura 17.2: Reti wireless disponibili.

2. Selezionate una rete dall’elenco. L’elenco riporta il nome e la potenza del segnale della rete. 3. Fate clic per aggiungere un segno di spunta per l’opzione Connetti automaticamente se prevedete di usare ancora la stessa rete in futuro. 4. Fate clic sul pulsante Connetti. Windows prova a “fare amicizia” con la rete wireless. 5. Se compare un avvertimento che la rete non è protetta, fate clic sull’opzione Connetti ugualmente. Di solito, questo messaggio si apre per certe reti wireless di pubblico accesso, che non richiedono una password. Cliccate ugualmente sull’opzione Connetti per continuare. 6. Se vi viene richiesta, digitate la password di rete. Alcune reti Wi-Fi pubbliche richiedono un login, magari a pagamento, per completare la connessione. Se non siete sicuri, aprite la finestra di un browser e andate su una qualunque pagina Web. Se ci arrivate, la connessione è attiva. Altrimenti, seguite le istruzioni visualizzate sulla pagina Web che si apre per registrarvi e completare la connessione.

Connettersi a una rete Wi-Fi nascosta Alcune reti Wi-Fi non trasmettono pubblicamente il proprio nome, che è nascosto per ragioni di sicurezza: è ovvio che non si può accedere a una rete di cui non si conosce il nome. Se una di queste reti fosse raggiungibile, e ne conoscete il nome, seguite queste istruzioni per connettervi: 1. Aprite il Pannello di controllo. In Windows 10, premete la combinazione di tasti Win+X e selezionate Pannello di controllo dal menu super-segreto che si apre. 2. Sotto l’intestazione Rete e Internet, fate clic sul link Visualizza attività e stato della rete.

Si apre la finestra Centro connessioni di rete e condivisione. 3. Fate clic sul link Configura nuova connessione o rete. 4. Selezionate l’opzione Connetti manualmente a una rete wireless e fate clic sul pulsante Avanti. 5. Digitate il nome della rete nella casella Nome di rete. Fatevi dare il nome dalla persona responsabile della rete. Si chiama anche SSID. 6. Compilate i campi restanti coi dati che vi avrà fornito il responsabile della rete. Impostate le opzioni di sicurezza, la protezione crittografica ed eventuali altre richieste. 7. Controllate che sia attiva l’opzione Avvia questa connessione automaticamente. In questo modo risparmierete tempo perché non dovrete ripetere di nuovo questa procedura. 8. Fate clic sul pulsante Avanti. Windows va a cercare e si collega alla rete wireless senza nome. 9. Selezionate l’opzione Connetti a. A questo punto, la rete è stata aggiunta all’elenco delle reti Wi-Fi visibili, ma dovete ancora connettervi e digitare la password. Fate riferimento al paragrafo precedente.

Del nome di rete si parla anche come di SSID, che sta per Service Set IDentifier (numero identificativo del servizio).

Verificare il tipo di rete Una delle cose più importanti da fare la prima volta che vi collegate a una rete è impostarne il tipo. Questa è una procedura di sicurezza. Chiaramente, ci vuole più protezione quando vi connettete alla rete Wi-Fi del vostro meccanico che quando vi connettete a quella di casa vostra. In Windows 10, i due tipi di rete sono Pubblico e Privato. Le impostazioni per Pubblico offrono maggiore protezione, necessaria quando accedete a una rete pubblica. Le impostazioni per Privata sono la soluzione migliore per casa vostra o il vostro ufficio.

Figura 17.3: Ecco come scoprire il tipo di connessione di rete.

Per vedere qual è il tipo di rete corrente, seguite queste istruzioni: 1. Aprite il Pannello di controllo. In Windows 10, fate clic col pulsante destro sul pulsante Start e selezionate Pannello di controllo dal menu super-segreto che si apre. In Windows 7, selezionate Pannello di controllo dal menu Start. 2. Sotto l’intestazione Rete e Internet, fate clic sul link Visualizza attività e stato della rete. La rete alla quale siete connessi è visualizzata nella finestra del Centro connessioni di rete e condivisione, riportata in Figura 17.3. Il tipo di rete corrente è riportato sotto il nome della rete: per esempio, in figura è Rete privata. 3. Chiudete la finestra del Pannello di controllo quando avete finito. Oppure, se dovete reimpostare il tipo di rete in Windows 7, leggete il prossimo paragrafo. In Windows 7, i tipi di rete sono Casa, Ufficio e Pubblica. Il tipo Casa di Windows 7 è lo stesso del tipo Privato di Windows 10. I tipi Ufficio e Pubblica di Windows 7 sono gli stessi di Pubblica in Windows 10.

Reimpostare il tipo di rete Se per caso sbagliate e scegliete Pubblica come tipo di rete per il vostro accesso da casa, o Privata (Casa) per McDonald’s, dovrete reimpostare il tipo di rete. In Windows 10, per cambiare il tipo di rete per una connessione wireless dovete per prima cosa disconnettervi dalla rete corrente e dimenticare quella connessione. Quando vi riconnetterete alla rete, potrete scegliere un diverso tipo. Vedete più avanti i paragrafi “Disconnettersi da una rete” e “Dimenticare una connessione Wi-Fi”.

Per modificare il tipo di una rete cablata in Windows 10, seguite queste istruzioni: 1. Premete Win+I per aprire l’app Impostazioni. 2. Fate clic sul pulsante Rete e Internet. 3. Sul lato sinistro della finestra, selezionate Ethernet. 4. Sul lato destro della finestra, fate clic sul riquadro contrassegnato da Connessione area locale. Il riquadro potrebbe avere un altro titolo, ma è quello più in alto sul lato destro della finestra. 5. Per una rete privata, spostate sulla posizione Attivato l’interruttore scorrevole; per una rete pubblica, controllate che sia in posizione Disattivato. Poiché questa impostazione controlla l’accesso al vostro PC dalla rete, averla attiva va bene per una rete privata o casalinga; per le reti pubbliche è meglio che sia disattivata. In Windows 7, seguite le istruzioni del paragrafo precedente per aprire la finestra del Centro connessioni di rete e condivisione. Fate clic sul link del tipo di rete (Rete di casa o Rete privata). Selezionate un diverso tipo di rete dalla finestra di Imposta posizione di rete.

Scegliete sempre Pubblica come tipo di rete quando usate il vostro PC o portatile in un luogo pubblico. Questa opzione è la più sicura.

Disconnettersi da una rete Non c’è bisogno di disconnettersi da una rete cablata. Basta che lasciate il cavo collegato tutto il tempo e il Signor PC sarà contento. Potete disconnettervi manualmente da una rete wireless spegnendo il PC o semplicemente spostandovi fuori portata. Altrimenti, seguite queste istruzioni per disconnettervi da una rete in Windows 10: 1. Aprite l’app Impostazioni e fate clic sul pulsante Rete e Internet. 2. Fate clic sulla rete wireless alla quale siete connessi. La parola Connesso viene visualizzata sotto il nome della rete. 3. Fate clic sul pulsante Disconnetti. La connessione Wi-Fi si interrompe. Per disconnettervi manualmente da una rete wireless in Windows 7, fate clic sull’icona della rete nell’area di notifica e scegliete la rete wireless dalla finestra pop-up. Fate clic sul pulsante Disconnetti.

La rete wireless si riconnette automaticamente se avete configurato le impostazioni così come ho suggerito in questo capitolo. Se vi spostate fuori dalla portata della rete e poi vi riavvicinate, o se riavviate il computer, la rete si riconnette automaticamente.

Dimenticare una connessione Wi-Fi Windows tiene in memoria le reti Wi-Fi alle quali il vostro computer ha avuto accesso. Ciò significa che potete riconnettervi a tutte istantaneamente, a meno che non diate a Windows istruzioni per dimenticarsi di una rete. Per dimenticare una connessione di rete Wi-Fi o semplicemente verificare l’elenco delle reti salvate, seguite queste istruzioni in Windows 10: 1. Aprite l’app Impostazioni. La scorciatoia di tastiera è Win+I. 2. Fate clic sul pulsante Rete e Internet. 3. Sul lato destro della finestra, fate clic sul link Gestisci le impostazioni Wi-Fi. 4. Fate scorrere l’elenco per trovare l’intestazione Gestisci le reti conosciute. A questo punto, dovreste vedere l’elenco delle reti Wi-Fi conosciute. Se volete eliminarne una, come quella del motel di Bellinzona dove sapete che non tornerete mai più, procedete come segue: 5. Fate clic sul nome della rete da dimenticare. 6. Fate clic sul pulsante Dimentica. Windows elimina le informazioni sulla rete, compresa la password che aveva salvato. Naturalmente, potete sempre riconnettervi a qualunque rete. Dovrete digitare di nuovo la password e impostare il tipo di rete, come spiegato altrove in questo capitolo.

In rete Il networking comporta la condivisione delle risorse. Per visualizzare le risorse condivise in rete, aprite la finestra Rete: 1. Premete Win+E per aprire una finestra di Esplora file/risorse. 2. Tra le voci sul lato sinistro della finestra, fate clic su Rete. Vedete ora le risorse di rete condivise, simili a quelle riportate in Figura 17.4. La finestra Rete organizza per categoria le risorse di rete disponibili. Nella Figura 17.4 trovate icone per computer, dispositivi per la condivisione di contenuti multimediali,

dispositivi di archiviazione, stampanti di rete e persino uno scanner. L’accesso alle risorse di rete, come quelle riportate in Figura 17.4, avviene soprattutto sulle reti di tipo privato (o Casa). Per maggiori informazioni, fate riferimento al paragrafo “Verificare il tipo di rete” riportato in precedenza. L’accesso alle stampanti disponibili in rete avviene automaticamente. Fate riferimento al Capitolo 11 per informazioni sulla stampa. Quando il vostro computer è connesso a una rete pubblica, non vedrete altrettante risorse nella finestra Rete. Questo perché Windows rinforza automaticamente la sicurezza di rete e limita l’accesso a quelle di questo tipo.

Figura 17.4: La finestra Rete.

Accedere a una cartella in rete Potete accedere a una cartella in rete, anche su un altro computer o dispositivo, proprio come fareste con le cartelle del sistema di archiviazione di massa del vostro PC. La differenza è che dovete aprire la cartella dalla finestra Rete e identificarvi con l’altro sistema per poterla usare. Seguite queste istruzioni: 1. Aprite la finestra Rete. Fate riferimento alle istruzioni del paragrafo precedente. 2. Aprite un’icona di computer per vedere quali cartelle condivide. Se il computer non riporta cartelle condivise, provate con un altro computer oppure parlate col suo proprietario e ordinategli di comprare una copia del mio libro per imparare come condividere una cartella, come spiego più avanti nel paragrafo “Condividere una cartella”.

3. Fate doppio clic su una cartella per accedere al suo contenuto. Le cartelle protette, come dovrebbero essere tutte, richiedono un account utente e una password. 4. Fate il login per la cartella condivisa e digitate nome utente e password. 5. Sfogliate i file nella cartella condivisa. A questo punto, usate la cartella come fate con quelle sul vostro PC.

Un modo migliore per condividere file è usare l’archiviazione sul cloud, descritta nel Capitolo 16. È possibile condividere un’intera cartella con un’altra persona, nel qual caso avrete entrambi accesso ai file in essa contenuti. I servizi di archiviazione sul cloud funzionano tanto sulle reti locali quanto su Internet.

Mappare un’unità di rete Se vi trovate spesso ad accedere a una cartella condivisa in rete, forse vi conviene assegnarle una lettera di unità nel sistema di archiviazione di massa del vostro PC. Seguite queste istruzioni: 1. Premete Win+E per aprire una finestra di Esplora file/risorse. 2. In Windows 10, selezionate Questo PC nella parte sinistra della finestra. Questo passo non è necessario in Windows 7, dove già compare la finestra Il mio computer. Come quella di Questo PC, la finestra riporta il sistema di archiviazione locale e le posizioni di rete. 3. In Windows 10, fate clic sulla scheda Computer. 4. Fate clic sul pulsante Connetti unità di rete. Si apre la finestra di dialogo Connetti unità di rete. 5. Selezionate una lettera di unità. Scegliete una delle lettere disponibili. Vi suggerisco di scegliere una delle ultime, in modo che l’unità di rete mappata non interferisca con eventuali unità rimovibili che doveste aggiungere al vostro PC. Per esempio, io assegno la lettera V al mio server di file di rete. 6. Fate clic sul pulsante Sfoglia. Si apre una mini-finestra relativa alla rete, che riporta i dispositivi di archiviazione in essa disponibili. Queste sono le posizioni contrassegnate come cartelle condivise, come illustrato nel paragrafo precedente. 7. Selezionate un computer o un server di rete e quindi una cartella condivisa.

8. Digitate nome utente e password per accedere alla risorsa di rete. Dovete avere un account sull’altro computer, o conoscerne il nome utente e password, per mappare una cartella condivisa. 9. Assicuratevi che sia selezionata l’opzione Riconnetti all’accesso. 10. Fate clic sul pulsante Fine. Nella finestra si aggiunge una nuova unità con la lettera che le avete assegnato al Punto 5. Aprendo l’icona corrispondente, viene visualizzato il contenuto della cartella condivisa.

Condividere una cartella Se volete che altre persone sulla vostra rete abbiano accesso al sistema di archiviazione di massa del vostro PC, dovete sapere che questo non è possibile. Ma è possibile, invece, dar loro accesso a una cartella sul vostro computer. Per questo, dovrete condividere la cartella. In questo modo, la cartella, con tutto il suo contenuto di file e sottocartelle, diventa disponibile per tutti gli altri computer della rete. Ecco come condividere una cartella: 1. Fate clic col pulsante destro sulla cartella che volete condividere. Dovete essere nella cartella principale per condividere una delle sue sottocartelle. Fate riferimento al Capitolo 15 per informazioni sul funzionamento di cartelle e sottocartelle. 2. Selezionate Proprietà dal menu pop-up della cartella. Si apre la finestra di dialogo Proprietà della cartella. 3. Fate clic sulla scheda Condivisione. 4. Fate clic sul pulsante Condivisione avanzata. 5. Fate clic per mettere un segno di spunta di fianco all’opzione che dice Condividi la cartella. Potete scegliere un nome per la condivisione, che aiuta a identificare meglio la cartella sulla rete.

Se volete che qualcun altro abbia tutti i privilegi d’accesso per aggiungere ed eliminare file, fate clic sul pulsante Autorizzazioni e spuntate la voce Controllo completo nella colonna Consenti. 6. Fate clic su OK. La cartella è ora condivisa. 7. Fate clic sul pulsante Chiudi per chiudere la finestra di dialogo Proprietà della cartella.

L’accesso alla cartella è ora aperto anche ad altri PC sulla stessa rete, come spiegato nel paragrafo precedente. Per annullare la condivisione di una cartella, ripetete il procedimento descritto in questo paragrafo, eliminando però il segno di spunta al Punto 5.

Gli altri possono accedere alla cartella condivisa solo se conoscono il nome utente e la password per il vostro computer. Potete anche aggiungere un account separato sul vostro PC, che può essere usato per accedere alla cartella condivisa.

Non condividete tutto un dispositivo di archiviazione, come per esempio l’unità C. Non condividete nemmeno la vostra cartella Home. Questi sono rischi per la sicurezza. Condividete solo delle cartelle specifiche, per esempio la cartella di un progetto.

Accesso ai contenuti multimediali condivisi Alcuni PC, così come alcuni dispositivi di rete specifici, offrono file multimediali da condividere in rete. Potete, per esempio, accedere a fotografie, video o musica su un altro computer in rete. Questo concetto si chiama condivisione di contenuti multimediali. Se in rete ci sono PC o altre periferiche che hanno attivato la condivisione di contenuti multimediali, potete usare un lettore multimediale per accedervi. Il modo più ovvio per farlo è di aprire una delle voci riportate sotto Dispositivi multimediali nella finestra Rete. Seguite le istruzioni sullo schermo per stabilire che cosa fare, come scegliere un’app per accedere alle immagini, alla musica o ai video.

Attivare la condivisione di contenuti multimediali sul vostro PC Nessun computer offre liberamente i propri contenuti multimediali. Dovete istruire Windows affinché li metta a disposizione del vostro PC come risorse, aperte e condivise con la rete. Seguite queste istruzioni: 1. Aprite il Pannello di controllo. In Windows 10, premete Win+X. In Windows 7, premete il tasto Win. Selezionate Pannello di controllo dal menu. 2. Sotto l’intestazione Rete e Internet, fate clic su Visualizza attività e stato della rete. Si apre la finestra del Centro connessioni di rete e condivisione.

3. Dal lato sinistro della finestra del Centro connessioni di rete e condivisione, fate clic su Modifica impostazioni di condivisione avanzate. 4. Fate scorrere l’elenco per trovare la voce Flussi multimediali. Potreste aver bisogno di far clic su uno dei pulsanti con le frecce in giù per espandere parte delle impostazioni di condivisione e trovarla. 5. Fate clic sul link Scegli opzioni flussi multimediali. Si apre la finestra Opzioni flussi multimediali. 6. Fate clic sul pulsante Attiva flussi multimediali. Se non vedete quel pulsante, vuol dire che la condivisione di contenuti multimediali è già configurata e siete già a posto. Altrimenti: Lo schermo che si apre riporta i computer in rete e varie opzioni di condivisioni. Potete verificare le diverse opzioni, ma le cose dovrebbero già essere impostate per condividere immagini, video e musica sul vostro PC con gli altri dispositivi in rete. 7. Fate clic sul pulsante OK e chiudete tutte le finestre che avete aperto. Avete finito. Il vostro PC adesso è impostato per condividere i suoi contenuti multimediali con gli altri dispositivi in rete. È l’equivalente digitale di un’inserzione su Subito.it che dice “Venite a casa mia a prendervi le mie foto, i miei album e video”, ma molto meno caotico.

Parte 4

La tua vita digitale

In questa parte… Scoprite i miei trucchi per il Web e la posta elettronica Aggiungete immagini, musica e video al vostro PC Lavorate con le foto digitali Divertitevi con la musica, la TV e i video

Esplora le possibilità di collegarti ai social network: www.dummies.com/extras/pcs.

Capitolo 18

Un veloce ripasso di Internet In questo capitolo Capire Internet Ottenere accesso a Internet Usare altri browser Web Aprire le finestre segrete dei browser Cercare sul Web Salvare un’immagine da una pagina Web Scoprire le alternative per la posta elettronica

I

nternet è onnipresente. Anche se non avete memorizzato tutti i campi bit nell’intestazione di un pacchetto, probabilmente avete sentito parlare del Web, avete spedito e ricevuto posta elettronica e persino pucciato un allucione digitale nelle affascinanti acque dei social network. Fantastico! Partirò dal presupposto che vi serva solo un veloce ripasso del grande argomento che è Internet.

Che cos’è Internet? Internet è fatto di tutti i computer collegati a Internet. Sembra una strana definizione, soprattutto perché sono in molti a pensare che Internet sia un solo computer o solo un programma. Non lo è. Tutte le volte che il vostro computer è su Internet, fa parte di Internet. I computer su Internet trasmettono informazioni, ricevono informazioni e, cosa più importante di tutte, le archiviano. Questo è Internet in poche parole. Nessuno possiede Internet, così come nessuno possiede gli oceani. L’azienda che pagate per accedere a Internet si limita a fornirvi proprio questo: l’accesso; non i contenuti di Internet.

Accesso a Internet Internet arriva da un buco nel muro. Oppure, ne recuperate il segnale senza fili dall’etere. In entrambi i casi, la connessione è fornita da qualche altra entità. Quell’entità si chiama Internet service provider (fornitore di servizi Internet), o ISP. In cambio del servizio per Internet, spendete dei soldi, ma non per forza: in diversi luoghi pubblici e in parecchi negozi si ha accesso gratuito a Internet. Il vostro ufficio o qualche

altra grande organizzazione può fornirvelo. Quasi sempre, però, per usufruirne dovete abbonarvi a un servizio. Il vostro ISP può essere il vostro gestore telefonico, un servizio via cavo, un gestore di reti wireless o via satellite; tutti si fanno concorrenza per offrirvi accesso a Internet a banda larga. Di questi tempi, l’accesso a Internet è quasi esclusivamente del tipo a banda larga. Ciò significa che il segnale è attivo in continuazione e non avete bisogno di registrarvi ogni volta. È sempre disponibile! Prima dell’accesso a banda larga, si usavano modem dialup per accedere. Quei tempi sono passati. Oggi, circa il 98 per cento degli utenti di Internet ha una connessione a banda larga.

Per provare la connessione a Internet, lanciate il browser Web. Se si apre una pagina Web, siete su Internet. Altrimenti, chiamate il supporto tecnico del vostro ISP.

La S di ISP è l’abbreviazione di service, servizio. Pagate un canone e l’ISP vi fornisce accesso a Internet e relativo servizio. Servizio significa supporto tecnico: qualcuno che potete chiamare al telefono per aiuto, lezioni, software, insomma quel che vi serve.

La grande ragnatela del World Wide Web Sì, probabilmente sapete (già) come usare bene un browser Web. Lo sanno quasi tutti. Ma scommetto che le informazioni di questo paragrafo possono lo stesso interessare a molti.

Trovare un altro browser Web Sicuramente non siete obbligati a usare il browser Web fornito con Windows. Potete usare quello che volete. Potete persino usarlo per procurarvene uno nuovo. Ecco tre delle tante opzioni: Chrome: www.google.com/chrome Firefox: www.mozilla.org/firefox Opera: www.opera.com Esistono diversi browser Web. Il concetto è che non siete obbligati a usarne nessuno in particolare.

Per trovare e installare un altro browser rispetto a quello predefinito, seguite queste istruzioni generali: 1. Visitate il sito di uno dei browser citati in questo paragrafo. 2. Fate clic per scaricare il browser. Il link sarà contrassegnato dal pulsante Scarica o Scarica ora. 3. Al termine dell’operazione, aprite la cartella Download nella vostra cartella Home. I file scaricati vengono salvati automaticamente nella cartella Download. 4. Fate doppio clic per aprire il file scaricato. 5. Fate clic sul pulsante Sì o su OK per confermare che volete lanciare il programma. 6. Continuate a seguire le istruzioni del programma di installazione e configurazione. Quando l’installazione è completa, il nuovo browser Web è pronto per l’uso sul vostro PC. Quando installate il nuovo browser, vi viene chiesto se volete renderlo predefinito. Fate clic su Sì. Così, tutti i link sulle pagine Web e tutte le richieste Web lanceranno quel browser e non un altro.

In Windows 10, il browser si chiama Edge, ma tutti lo chiamano Internet Explorer, che è il browser Web tradizionale di Windows.

Trovare i comandi del browser Web Nel soddisfare il loro desiderio di confondere completamente l’utente (che siete voi), gli sviluppatori di software realizzano programmi, o app, che celano quelle che una volta erano funzionalità accessibili. Sono spariti i menu. Al loro posto ci sono pulsanti e immagini e robe strane. In Figura 18.1, vedete una selezione dei browser Web più comuni: Chrome, Edge e Firefox. La figura illustra dove trovare i comandi nascosti dei browser Web. Di solito, si trovano vicino all’angolo superiore destro della finestra, come mostra la figura.

Figura 18.1: Trovare i comandi del browser Web.

Un altro trucco è premere il tasto F10. Se siete fortunati, vedrete comparire una barra dei menu tradizionale, che potete usare col mouse e coi vari comandi ai quali vi eravate abituati.

Navigazione in incognito Quando vagate navigando nel World Wide Web, c’è chi cerca di seguire i vostri passi. Ciò avviene con cose come i cookie e altri dati, che le pagine Web ricordano per prender nota di che cosa guardate, quali annunci pubblicitari cliccate o i dati del vostro account per quel che avete salvato nel carrello di un negozio online. Tutti quegli inseguimenti sono normali e benevoli. Quando non volete essere seguiti, aprite una scheda segreta nel browser Web. I vari browser chiamano queste schede segrete in modi diversi, ma il risultato finale è sempre lo stesso: quando navigate in incognito, nessuno segue i vostri movimenti o salva dei cookie. In Edge e Internet Explorer, navigare in incognito si chiama Navigazione in incognito. Premete Ctrl+Shift+P per aprire una nuova finestra per navigare in incognito. In Chrome, si chiama Incognito. La scorciatoia di tastiera è Ctrl+Shift+N. Firefox usa il termine finestra Privata. Per aprirne una, premete Ctrl+Shift+P. Con questi browser, la prima finestra segreta mostra un riepilogo di come il browser si comporta in questa modalità e offre consigli e suggerimenti su come usarla. Per terminare le vostre avventure in incognito, chiudete la finestra o la scheda segreta.

Usare una scheda segreta non serve solo a nascondere la pornografia. Io preparo gli acquisti online in una finestra segreta, in modo da non essere bombardato di pubblicità per gli articoli che ho visitato.

Suggerimenti per navigare Ecco la mia collezione di suggerimenti per navigare, messi a punto e perfezionati negli ultimi due secoli: Usate il controllo Zoom per rendere più leggibili le pagine Web con testo molto piccolo. Nella parte bassa della finestra trovate un controllo grafico. Le scorciatoie di tastiera per il comando Zoom sono di solito Ctrl+ + e Ctrl+ - (i segni più e meno sulla tastiera). Se una pagina Web fa fatica a caricare, riprovate! La rete può essere intasata; quando succede, di solito compare un messaggio di errore. Per ricaricare la pagina, premete Ctr+R sulla tastiera. Ricaricare una pagina è spesso il modo migliore per risolvere il problema di quando manca qualche immagine. Se la pagina Web che cercate non si trova, può essere che abbiate sbagliato a digitare l’indirizzo. Riprovate.

Molti link sono testuali, ma parecchi sono grafici. L’unico modo per sapere se una parola o un’immagine sono link è di appoggiarvi il puntatore del mouse. Se il puntatore diventa una manina con l’indice puntato, come nell’illustrazione a margine, sapete che è un link cliccabile. Se cambiate idea dopo aver fatto clic su un link, fate clic sul pulsante Stop, che si trova sulla barra degli indirizzi ed è contrassegnato da una X. Internet smetterà di mandarvi dati. Premete Ctrl+D per aggiungere la pagina che state guardando ai segnalibri o ai preferiti. Non siate timidi! Meglio aggiungerla ora e cancellarla più tardi che rimpiangere di non averlo fatto.

Stampare pagine Web Non è mai un problema con gli altri programmi, ma stampare una pagina Web può essere un tormento. Il problema è che le pagine Web sono impostate per lo schermo dei computer e non per un pezzo di carta. Pertanto, generare una copia cartacea può essere difficile, a meno che la pagina non sia stata pensata proprio come documento.

Ecco i miei suggerimenti per stampare bene una pagina Web: Il comando per stampare è Ctrl+P per tutti i browser Web. Potreste anche trovare un pulsante Stampa sulla barra degli strumenti o nascosto in un menu. Premete Ctrl+P per aprire la finestra di dialogo o la schermata Stampa, che contengono le impostazioni per la stampante. Cambiate l’orientamento della pagina da verticale a orizzontale. Questa impostazione si trova nella finestra di dialogo Stampa. Usate il comando Ridimensiona nella finestra di dialogo Stampa per adattare le dimensioni della pagina Web a quelle della carta. Provate a salvare la pagina Web premendo la scorciatoia di tastiera Ctrl+S. Una volta salvato, potrete aprire il file della pagina in Microsoft Word o Excel o qualunque programma per realizzare pagine Web, e modificarla o stamparla da lì.

Suggerimenti per le ricerche sul Web Il Web è pieno di informazioni, alcune delle quali sono accurate. Il problema è trovare le informazioni che vi servono. Ecco i miei suggerimenti per cercare pagine Web: Il mio motore di ricerca principale è Google, www.google.com, ma mi sento di raccomandare anche il motore di ricerca di Microsoft, Bing, www.bing.com. I motori di ricerca ignorano congiunzioni, articoli, verbi copulativi. Termini come è, a, il, per, sono e simili non vengono considerati nella ricerca. Pertanto: Cercate solo per parole chiave. Per esempio, per cercare La Costituzione della Repubblica Italiana, di solito è sufficiente digitare costituzione italiana. L’ordine delle parole conta. Se volete trovare il nome dell’insetto rosso con sei zampe, provate qualche combinazione diversa: insetto rosso sei zampe o sei zampe insetto rosso. Ogni variazione dà risultati diversi. Quando certe parole devono trovarsi insieme, racchiudetele tra virgolette: per esempio, montaggio “sedia elettrica”. La ricerca delle parole tra virgolette trova solo le pagine Web che riportano insieme sedia elettrica nell’ordine dato.

Recuperare roba da una pagina Web Testo e immagini che trovate su una pagina Web si possono copiare e salvare sul vostro PC. In realtà, quel che vedete sullo schermo è già nel vostro computer: il testo, le immagini e le altre cose che visualizzate sono trasmesse da Internet e memorizzate temporaneamente mentre guardate quella pagina Web. Magari volete conservare quelle informazioni.

Salvare un’immagine da una pagina Web

Per salvare un’immagine da una pagina Web sul vostro PC, fate clic col pulsante destro e selezionate Salva immagine con nome dal menu pop-up. Il comando può avere una diversa descrizione a seconda del browser Web che usate. Il concetto è di usare la finestra di dialogo che si apre per trovare un posto per l’immagine sul vostro disco rigido.

Quasi tutte le immagini sul Web sono protette da copyright. Anche se potete salvarne una copia sul vostro disco rigido, non siete liberi di duplicare, vendere né distribuire l’immagine su 20.000 T-shirt a un concerto rock senza l’autorizzazione di chi detiene il diritto di copyright. Per impostare l’immagine come sfondo della scrivania di Windows, selezionate Imposta come sfondo dal menu pop-up dopo aver fatto clic col pulsante destro sull’immagine, se quel comando è disponibile.

Copiare del testo da una pagina Web Potete copiare del testo da una pagina Web e salvarlo per necessità future o incollarlo in un altro documento o in un messaggio di posta elettronica. Ecco come: 1. Trascinate il mouse per selezionare il testo che volete copiare. 2. Premete Ctrl+C per copiare il testo. 3. Lanciate il programma che intendete usare, come un elaboratore di testi o la posta elettronica. 4. Incollate il testo in un documento o in un messaggio di posta elettronica. Premete Ctrl+V sulla tastiera o selezionate Modifica Incolla dal menu. 5. Stampate. Salvate. Quel che volete. Usate i comandi adatti per salvare o stampare o modificare il testo. Se non riuscite a incollare il testo, dovete scegliere un programma che vi permetta di farlo.

Condividere una pagina Web Quando una pagina Web vi piace tanto che dovete assolutamente condividerla con tutti quelli che conoscete, seguite il mio consiglio, amichevole ma imperioso: condividete solo l’indirizzo. Non c’è bisogno di copiare e incollare tutta la pagina in un messaggio di posta elettronica o su Facebook. Seguite queste istruzioni: 1. Fate clic col mouse nella barra degli indirizzi del browser. 2. Selezionate tutto il testo. Proprio tutto.

In alcuni browser, la scorciatoia di tastiera per selezionare istantaneamente l’indirizzo della pagina Web corrente è Ctrl+L. A volte si può usare anche il tasto F4. 3. Premete Ctrl+C per copiare il testo. 4. Passate al programma che state usando per incollare l’indirizzo copiato. Per esempio, passate al vostro programma di posta elettronica o a Facebook in un’altra scheda o finestra del browser. 5. Premete Ctrl+V per incollare l’indirizzo della pagina Web. Alcuni browser offrono un pulsante Condividi. Fate clic su quel pulsante per aprire un elenco di posti dove condividere l’indirizzo della pagina Web. Questo trucchetto non funziona necessariamente in tutti i browser, perché in alcuni il comando “Condividi” potrebbe dare risultati diversi.

Messaggi di posta elettronica Alcuni dei ragazzi che per primi mandarono messaggi di posta elettronica non avevano mai visto una lettera. Oggi, ben pochi dei ragazzi che mandano messaggini si sono presi la briga di usare la posta elettronica. Mentre un tempo la posta elettronica era la ragione principale per usare Internet, oggi è considerata fuori moda. Ma siccome presumo che abbiate figli o nipoti, la posta elettronica può ancora interessarvi.

Capire le sigle della posta elettronica Non tutta la posta elettronica è uguale. Per convincervi di questo, i nerd usano sigle diverse per descrivere alcune delle forme più popolari di posta elettronica: POP o POP3. Questo è il tipo tradizionale di posta elettronica, quello offerto dagli ISP (fornitori di servizi Internet). POP sta per Post Office Protocol e non ha nulla a che vedere col servizio postale pubblico. IMAP. Questo è il tipo più comune di posta elettronica, di solito gestito attraverso il Web. Noto anche come Webmail, IMAP sta per Internet Message Access Protocol. SMTP. Questo servizio viene usato in combinazione col servizio POP ed è fornito da un ISP. POP riceve la posta elettronica, mentre SMTP la invia. La sigla sta per Simple Mail Transfer Protocol. Sono contento che non abbiate letto l’elenco, perché vi basta sapere che POP (o POP3) è il servizio offerto dagli ISP per la posta elettronica tradizionale, mentre IMAP è l’opzione da scegliere per la Webmail. Configurare IMAP nel software per la posta elettronica è più facile, perché servono solo un nome account e una password. La configurazione POP, invece, richiede più variabili e può essere inutilmente complicata. La tendenza attuale è che anche gli ISP offrono una qualche forma di Webmail.

Trovare un programma di posta elettronica Un tempo, il programma di posta elettronica era la chiave di volta del software per Internet del vostro PC. Se nei tempi passati, prima dell’Impero, usavate AOL, il vostro programma di posta elettronica e il vostro browser Web erano la stessa cosa. Oggi, non è necessario usare un programma specifico per la posta elettronica; quasi tutti usano semplicemente il browser per visitare la pagina per la Webmail e leggere la propria corrispondenza. Se siete dolorosamente legati al passato, potete comunque usare un programma di posta elettronica. Effettivamente, in questo modo potete raccogliere tutti i vostri messaggi in un’unica posizione centrale. Ecco perché io uso un programma apposta. In Windows 10, l’app per la posta elettronica si chiama Mail ed è fornita insieme al sistema operativo. Windows 7 non offriva un programma di posta elettronica. Le versioni precedenti di Windows usavano programmi come Windows Mail e Outlook Express. Microsoft Office comprende il programma Outlook, che può essere usato per la posta elettronica. Tenete presente che Outlook funziona meglio su reti gestite da Exchange Server. Altri programmi di posta elettronica sono disponibili su Internet, come Mozilla Thunderbird. Per via della popolarità della Webmail, questi programmi di posta elettronica non sono più diffusi come una volta. Quando avviate un programma di posta elettronica, vi viene chiesto di aggiungere i vostri account. Inserite le informazioni necessarie per le vostre varie personalità. Una volta configurato, il programma di posta elettronica raccoglie tutti i messaggi in una casella centrale. Io ho l’abitudine di tenerlo aperto tutto il tempo, per poter leggere i messaggi man mano che arrivano. Ma non ditelo a nessuno, perché a volte mi ci vuole qualche giorno per scrivere e inviare le risposte.

Capitolo 19

Benvenute, altre cose In questo capitolo Aggiungere accessori Configurare le impostazioni di AutoPlay Recuperare immagini da una fotocamera digitale Copiare i video nel vostro PC Importare musica da un CD

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rima o poi, aggiungerete qualche accessorio al vostro PC. Potete collegarvi, infatti, in tanti modi diversi, un vasto assortimento di cose divertenti e favolose, dalle videocamere ai tablet, ai CD musicali. Il PC è felice di accoglierle. Naturalmente, anche voi, volenti o nolenti, svolgerete un ruolo in quella conversazione.

AutoPlay Il vostro PC non sta lì a far niente quando arrivano nuovi accessori. Il PC reagisce istantaneamente e installa il software necessario per accedervi. Se il dispositivo contiene file multimediali, Windows vi chiede che cosa volete fare. Quella richiesta si chiama AutoPlay.

Gestire un nuovo accessorio Quando collegate un accessorio al vostro PC, si mettono in moto diverse cose. Se il computer riconosce il dispositivo o il suo tipo, hanno luogo delle azioni predeterminate. Per esempio, se inserite un CD musicale la musica dovrebbe partire automaticamente. Per i dispositivi che il computer non riconosce, invece, Windows cerca una soluzione. Prima di tutto, Windows installa un software speciale per controllare il dispositivo. Questo software appartiene alla categoria dei driver dei dispositivi, o semplicemente driver. Al termine dell’installazione, potete cominciare a usarlo, come può essere con una fotocamera digitale o un telefono cellulare. Per i dispostivi di archiviazione e altri tipi di supporto, comparirà un avvertimento simile a quello riportato in Figura 19.1. Fate clic o toccate l’avvertimento per aprire un elenco di opzioni AutoPlay come quello in figura.

Figura 19.1: Come gestire un accessorio esterno.

In alcune versioni di Windows, l’elenco AutoPlay viene visualizzato automaticamente, senza bisogno di fare clic su una notifica. Usate l’elenco di AutoPlay per dare al PC istruzioni su come gestire il nuovo dispositivo. Le opzioni disponiibili sono riportate in un elenco, oppure potete scegliere di non fare nulla e chiudere AutoPlay o selezionare l’opzione Nessuna azione. Ecco un esempio di come potete gestire un nuovo dispositivo: 1. Collegate il dispositivo al vostro PC. Collegate una fotocamera digitale, un telefono, un tablet, una chiavetta USB o qualche altra cosa attraverso una delle porte USB. Oppure, inserite un disco ottico. 2. Fate clic sulla notifica per aprire l’elenco di AutoPlay. 3. Scegliete un comando, come Apri cartella per visualizzare file. Per i dispositivi di archiviazione esterna, potete di solito aprire una finestra di Esplora file/risorse per gestire i file. Per una scheda di memoria di una fotocamera digitale, potete scegliere l’opzione di importare le foto. 4. Completate l’azione che avete scelto al Punto 3. Alcune opzioni, come importare foto o video, richiedono qualche operazione in più. Esempi più specifici di come gestire altri dispositivi sono descritti altrove in questo capitolo. Le scelte di AutoPlay sono visualizzate come elenco in Windows 10 (e in Windows 8). Nelle versioni precedenti di Windows, AutoPlay si apre in una finestra di dialogo. Windows può aver bisogno di accedere a Internet per trovare dei driver. Se vedete una richiesta di autorizzazione di questo tipo, fate clic sul pulsante Sì oppure OK per continuare.

Aprire manualmente AutoPlay Se non vedete l’elenco o la finestra di dialogo di AutoPlay, o se scompaiono prima che abbiate potuto effettuare una scelta, potete visualizzarli di nuovo. Seguite queste istruzioni: 1. Premete Win+E per aprire una finestra di Esplora file/risorse. 2. In Windows 10, selezionate Questo PC dall’elenco delle posizioni sul lato sinistro della finestra. Nelle versioni precedenti di Windows, quando premete Win+E si apre la finestra Computer, che è quel che vi serve. 3. Fate clic col pulsante destro sull’icona dell’unità che rappresenta il supporto che avete inserito. 4. Selezionate Apri AutoPlay dal menu pop-up. Si aprono l’elenco o la finestra di dialogo AutoPlay, dove potete selezionare un’opzione.

Le altre voci del menu pop-up possono essere scorciatoie per alcune delle voci riportate nell’elenco di AutoPlay. Per esempio, Apri, per visualizzare una finestra di Esplora file/risorse ed esaminare i file; Installa o Esegui programma; Importa immagini e video, e così via. Scegliete la voce che vi interessa.

Impostare le opzioni di AutoPlay AutoPlay può chiedervelo oppure no. O magari siete stufi delle domande e volete solo collegare un aggeggio e occuparvene dopo. In questi casi, dovete andare a rivedere le impostazioni di AutoPlay. In Windows 10, seguite queste istruzioni per regolare le impostazioni di AutoPlay. 1. Aprite l’app Impostazioni. Premete la scorciatoia di tastiera Win+I. 2. Fate clic sul pulsante Dispositivi. 3. Sul lato sinistro della finestra, scegliete AutoPlay. Sul lato destro della finestra vedete le tre categorie per i dispositivi rimovibili, illustrate in Figura 19.2.

Figura 19.2: Le impostazioni di AutoPlay in Windows 10.

In Windows 10, potete disattivare AutoPlay facendo clic sul pulsante e impostandolo sulla posizione Disattivato (vedi Figura 19.2). Altrimenti, impostate le vostre scelte per le tre categorie; selezionate una voce dal menu in base a come volete che il PC si comporti automaticamente quando inserite quel tipo di supporto multimediale. In Windows 7, seguite queste istruzioni per configurare le opzioni di AutoPlay: 1. Aprite il Pannello di controllo. Selezionate Pannello di controllo dal menu Start. 2. Fate clic sull’intestazione Hardware e suoni. 3. Fate clic sull’intestazione AutoPlay. Vedete un elenco di diverse, anzi troppe, opzioni per le varie cose che possono essere inserite nel vostro PC. Tre opzioni di AutoPlay sono degne di nota e valgono per tutte le condizioni di AutoPlay: Scegliete un’azione predefinita. Quest’impostazione viene visualizzata quando non è (già) stata scelta un’opzione. Windows ve lo chiede ogni volta che inserite il supporto multimediale. Nessuna azione. Quest’opzione avvisa Windows di non fare sforzi quando inserite il supporto multimediale. Chiedimi ogni volta. Quest’impostazione indica a Windows di visualizzare sempre un elenco o una finestra di dialogo di AutoPlay. Selezionate una di quelle opzioni per dare a Windows istruzioni su come reagire quando inserite determinati supporti multimediali. Un’altra opzione che avete nella finestra delle impostazioni per AutoPlay è tornare a

un’impostazione precedente del tipo “Fai così tutte le volte”. Per esempio, se quando inserite un CD parte sempre la musica, modificate quell’impostazione scegliendo Nessuna azione o Chiedimi ogni volta.

Collegare qualcosa al PC In generale, quando inserite dei supporti multimediali nel vostro PC, Windows apre AutoPlay. Nello specifico, dovete sapere che cosa fare con quel tipo di supporto multimediale. Ciò significa qualcosa di più che spostare file di qua e di là. In effetti, per alcuni tipi specifici Windows vuol fare molto di più che lasciarvi incantati davanti alla finestra di una cartella.

Importare immagini Le foto che scattate con la fotocamera digitale o col telefono sono memorizzate in un dispositivo di archiviazione di massa esattamente nello stesso modo confuso di come sono memorizzati i dati sul vostro computer. Per spostare quelle immagini dalla fotocamera al computer, seguite queste istruzioni: 1. Collegate la fotocamera o il telefono al computer. Potete usare il cavo USB per questo, il che è il sistema più comune. Se la fotocamera ha una scheda rimovibile, potete inserirla nell’unità corrispondente del computer. 2. Dall’elenco di AutoPlay, selezionate l’opzione Importa foto e video, che si può chiamare anche Importa immagini e video. Le immagini memorizzate nella fotocamera o nel telefono vengono importate. 3. Digitate un nome per l’album o del testo che vi aiuti a identificare le immagini. Quel nome diventa il nome dell’album nell’app Foto o di una sottocartella nella cartella Immagini che si trova nella cartella Home del vostro account. L’app o il programma che usate per guardare le foto cambia a seconda della versione di Windows. In Windows 10 avete l’app Foto. Alcune versioni precedenti di Windows usano il programma Raccolta foto.

L’elenco di AutoPlay può offrire anche altre opzioni di importazione di immagini, specifiche di qualche programma di gestione immagini che abbiate installato sul vostro PC. Se usate un programma di questo tipo, selezionatelo al Punto 2. Il nome che assegnate alle foto importate è molto importante! È quello che vi permette di ritrovare quelle immagini in futuro. Alcune versioni di Windows vi chiedono di digitare dei tag per le immagini importate.

I tag sono parole o brevi frasi che vi aiutano a recuperare ciò che salvate. Per esempio, compleanno, Disneyland, estate, dente rotto ecc. Fate riferimento al paragrafo “AutoPlay”, riportato in precedenza in questo capitolo, per informazioni su come lavorare con l’elenco o con la finestra di dialogo di AutoPlay. Leggete il paragrafo già riportato, “Aprire manualmente AutoPlay”, per sapere che cosa fare quando l’elenco di AutoPlay non si apre automaticamente. Dopo aver importato le immagini, potete eliminare gli originali dalla fotocamera digitale. Cancellate o riformattate la scheda di memoria dal pannello di controllo della fotocamera. In questo modo, avrete un sacco di spazio per una nuova serie di foto.

Importare dei video I video arrivano al vostro PC da una videocamera digitale. Possono arrivarci dal vivo, se avete una webcam, o potete importare le immagini direttamente dalla scheda di memoria di una videocamera digitale. Webcam. La videocamera digitale più semplice che potete avere per il vostro PC è quella “da scrivania”, detta anche webcam. Molti monitor ne hanno già una montata al centro del bordo superiore dello schermo. Altrimenti, potete procurarvi una webcam USB, che si aggancia alla parte alta del monitor con una pinza. Videocamera. Per girare dei film più tradizionali, userete più probabilmente una videocamera digitale. Questo tipo di dispositivo registra i video su supporti di archiviazione interni o rimovibili, di solito sotto forma di schede di memoria. Per trasferire il video dalla videocamera al PC, potete collegare direttamente l’apparecchio o infilare la sua scheda di memoria nella presa apposita dell’unità di sistema. In generale, il procedimento per importare video funziona in modo simile all’importazione di foto, descritta nel paragrafo precedente. Dopo aver importato i video, li vedrete visualizzati nella finestra di una cartella. Potete quindi pasticciarci come volete: per esempio, potete realizzare film, mandarli come allegati di posta elettronica o caricarli su Internet. No, non potete salvare o importare dei video da DVD. Quei film sono protetti da copyright ed è vietato masterizzarli. Di solito, le webcam si usano per chattare sul Web. Tuttavia, il software fornito con la videocamera permette anche di salvare brani di video nel sistema di archiviazione di massa del PC. Non è Hollywood, ma funziona. I file video sono enormi! Non solo sono il tipo di file più complesso, ma si ingoiano anche un sacco di spazio su disco.

Recuperare la musica da un CD L’ultima tendenza è quella di archiviare la musica in formato digitale su Internet. Sebbene sia ancora possibile, non si comprano CD per trasferirli nel PC. Se avete un CD, potete comunque copiarne i brani dall’unità ottica allo spazio di archiviazione a lungo termine dentro il vostro computer. Per farlo, seguite queste istruzioni: 1. Inserite un CD musicale nell’unità ottica del PC. Windows Media Player inizia automaticamente a riprodurre il CD. Altrimenti, aprite il programma Windows Media Player. 2. Fate clic sul pulsante Pausa se, per il momento, non volete ascoltare il CD. Il pulsante Pausa si trova in basso, al centro della finestra.

3. Se necessario, fate clic sul pulsante Passa alla libreria per aprire la vista Libreria di Windows Media Player. La vista Libreria è illustrata in Figura 19.3. 4. Fate clic sul pulsante Copia CD sulla barra degli strumenti. Windows Media Player inizia a copiare tutti i brani, registrandoli nel computer. Nella finestra vedete l’avanzamento aggiornato man mano. 5. Premete la scorciatoia di tastiera Ctrl+J per espellere il disco. Ripetete i Punti da 1 a 5 per copiare altri CD.

Figura 19.3: Windows Media Player.

Una volta copiate, le canzoni del CD sono disponibili dalla libreria di Windows Media

Player, pronte per essere ascoltate quando ne avete voglia.

Capitolo 20

Immagini digitali In questo capitolo Regolare la risoluzione delle immagini Usare una videocamera digitale Impostare uno scanner Creare immagini con uno scanner Lavorare con le immagini in Windows Stampare immagini Convertire il formato file delle immagini

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rendere un’immagine digitale richiede di sapere qualcosa di più del fatto che i byte esadecimali 63 68 65 65 73 65 rappresentano la parola cheese. Vi serve una videocamera digitale per scattare fotografie, oppure potete usare uno scanner per convertire le vostre foto su carta (o diapositive) in immagini digitali. Lo scopo finale è importare nel computer quelle immagini. Potrete poi godervele, mandarle agli amici o stamparle su carta. Fate riferimento al Capitolo 16 per informazioni su come condividere le foto digitali. Il Capitolo 19 spiega come recuperare le immagini da una videocamera digitale, un telefono o un tablet.

Risoluzione delle immagini Quando lavorate con immagini digitali, salta fuori lo spinoso argomento della risoluzione. Che non ha nulla a che fare con la risoluzione di un problema. Non dovete conoscere il libro del generale Robert sui processi decisionali di gruppo (Pocket Manual of Rules of Order for Deliberative Assemblies, o in breve Robert’s Rules of Order) per non sbagliare con la risoluzione delle immagini. E non ha nulla a che vedere con la scomposizione in chimica. Eppure, la risoluzione è un aspetto importante per scattare e lavorare con le immagini digitali.

Capire la risoluzione La risoluzione delle immagini definisce due cose distinte e ugualmente complicate. Al livello più basso, la risoluzione misura il numero di punti di un’immagine, in verticale e in orizzontale, anche se può essere prima in un senso e poi nell’altro. Vedete? Si fa confusione.

Quei punti si chiamano pixel, un termine che è venuto fuori quando i termini inglesi picture ed element hanno avuto uno scontro frontale: picture element = pictelem = pixel. Il numero di pixel di un’immagine ne determina il grado di dettaglio, la definizione. Un’immagine con bassa risoluzione, per esempio 320 per 255 pixel, può essere chiara sullo schermo di un computer ma diventare bruttissima quando viene ingrandita alle dimensioni di una foto (20x25 cm). È ovvio che più sono i pixel, migliore sarà l’immagine; ma i pixel crescono velocemente. Un’immagine di grandi dimensioni e alta definizione è bellissima, ma occupa megabyte di spazio. Il che va bene per le immagini che volete modificare o stampare, ma l’alta risoluzione è eccessiva se volete solo condividerle su Facebook o caricarle in un album fotografico online. Il secondo fattore che entra in gioco nella risoluzione sono i dots per inch (punti per pollice) o dpi. Questa misura va in una sola direzione: trovate pertanto valori come 600 dpi, che può essere quel che può produrre la stampante. Gli schermi mostrano di solito immagini a 100 dpi. Il valore di dpi sta in relazione alla risoluzione delle immagini, nel senso che un’immagine di una data risoluzione può apparire enorme o piccolissima a seconda della densità di punti per pollice. Per esempio, un’immagine di 2400x1800 pixel stampata a 600 dpi sarà larga circa dieci centimetri, mentre verrà visualizzata a circa sessanta centimetri di larghezza su uno schermo a 100 dpi. La risoluzione determina il grado di dettaglio delle immagini. Maggiore è la risoluzione, più sono le informazioni disponibili nell’immagine e più grande sarà il file. Le risoluzioni più alte sono ideali per lavorare con le foto e per stampare a grandi dimensioni, come 8x10 pollici (20x25 cm). Le risoluzioni più basse sono ideali per condividere le immagini su Internet, dato che gli schermi dei computer hanno comunque risoluzioni più basse. Un altro aspetto delle immagini digitali è il numero di colori disponibili. Le prime videocamere digitali riuscivano a catturarne solo una manciata. Quelle di oggi leggono milioni di colori; pertanto, la densità dei colori non è più un limite, specialmente per i fotografi digitali dilettanti.

Impostare la risoluzione La risoluzione di un’immagine va impostata quando la si crea. Quando usate la videocamera digitale, dovete prima impostare la risoluzione e poi scattare. Lo stesso vale quando usate il telefono o il tablet.

Mentre potete sempre ridurre la risoluzione di un’immagine, non potete aumentarla. Non si possono aggiungere pixel dove non ne esistevano. Il miglior software di elaborazione immagini riesce ad aumentare la risoluzione solo producendo un’immagine più sfocata. Impostate la risoluzione pensando al dispositivo di output. Se questo è Internet, vanno benissimo le risoluzioni più basse. Scegliete un’alta risoluzione solo quando volete stampare l’immagine o rielaborarla in un secondo tempo. Quando vado in vacanza, per le foto imposto una risoluzione media. Così ho abbastanza definizione per poterle stampare, ma non occupano troppo spazio di archiviazione.

Suggerimenti per la videocamera digitale Ecco alcuni suggerimenti per la videocamera digitale, alcuni dei quali erano già stati inventati nel XIX secolo. Non sto scherzando! Usare una pellicola è uguale a usare una videocamera digitale, manca solo lo sviluppo. Impostate la risoluzione prima di scattare. Vedere il paragrafo precedente. Tenete la videocamera in posizione orizzontale, ossia sul lato largo, e non in posizione verticale. Usate l’orientamento verticale solo per fotografare soggetti alti, come i grattacieli o dei primi piani di dinosauri, ma orientate la videocamera orizzontalmente per tutto il resto. Tenete ferma la videocamera. Il tempo di scatto è molto breve, ma se usate una mano sola, potreste trovarvi con un’immagine sfocata. Usate il cavalletto, se ce l’avete. Il flash delle videocamere digitali ha tre impostazioni: On, Off e Auto. On significa che il flash scatta sempre; Off che non scatta mai; quando è in posizione Auto, il flash si accende solo quando c’è poca luce. Impostate il flash su On per fotografare un oggetto scuro in primo piano davanti a uno sfondo chiaro, come la piccola Petunia, con in braccio un gattino nero, in piedi davanti a una fabbrica di munizioni che esplode. Quasi tutte le videocamere digitali dispongono di autofocus; pertanto, mettono a fuoco automaticamente il soggetto. La messa a fuoco manuale può prevalere su quest’impostazione. Se la macchina è impostata su autofocus e volete fotografare attraverso una finestra, il soggetto a fuoco è la finestra e non quel che c’è al di là di essa.

Lo scanner Foto, diapositive e dagherrotipi preistorici non sono banditi dal regno digitale. Potete usare un aggeggio chiamato scanner per prendere quelle immagini piatte e trasformarle in immagini digitali, memorizzate direttamente nel vostro PC.

Che cos’è lo scanner Lo scanner funziona come una fotocopiatrice e una videocamera digitale messe insieme. Posizionateci degli oggetti piatti, come una fotografia, proprio come in una fotocopiatrice. Premete un pulsante o eseguite un programma, e l’immagine viene scansita e trasferita nel computer, pronta per essere modificata, salvata o stampata. La Figura 20.1 illustra un tipico scanner indipendente. Anche la vostra stampante, se è di un modello tutto-in-uno, dispone di uno scanner. In quel caso, avrà più l’aspetto di una stampante o di una fotocopiatrice che della bella illustrazione di Figura 20.1. In genere, gli scanner sono sottili (come il modello in figura), dispongono di un’interfaccia USB e di comodi pulsanti funzione che vi permettono di scansionare, copiare, spedire per fax o leggere immediatamente del testo da qualunque cosa appoggiate sul vetro. Lo scanner deve essere dotato di un adattatore per trasparenze, se vi serve per scansionare diapositive e negativi. I pulsanti sullo scanner sono molto comodi. Per esempio, io uso sempre il pulsante Copia per fare copie veloci. L’unico aspetto che non mi convince è che spesso le icone che li accompagnano confondono le idee. Se volete, potete usare un pennarello indelebile per scrivere le rispettive funzioni in italiano.

Digitalizzare un’immagine Gli scanner sono dotati di software speciale che vi aiuta a effettuare la scansione delle immagini e a trasferirla nel PC. Possono, inoltre, disporre di qualche forma primitiva di software per la manipolazione di immagini. Vi suggerisco di usare il software fornito con lo scanner, è spesso la cosa migliore.

Figura 20.1: Un tipico scanner.

Se non avete un software specifico per il vostro scanner, potete usare Windows per fare una scansione. Seguite queste istruzioni: 1. Se necessario, accendete lo scanner. Alcuni scanner USB rimangono accesi in continuazione e non hanno pertanto un pulsante di accensione. 2. Aprite il Pannello di controllo. In Windows 10, premete Win+X e selezionate Pannello di controllo dal menu. Altrimenti, selezionate Pannello di controllo dal menu Start. 3. Sotto l’intestazione Hardware e suoni, fate clic sul link Visualizza dispositivi e stampanti. Si apre un elenco dell’hardware collegato al vostro computer. Uno dei componenti riportati in quell’elenco deve essere lo scanner. Se non lo vedete, controllate che sia collegato e acceso. 4. Aprite l’icona dello scanner nella finestra di Dispositivi e stampanti. Fate doppio clic sull’icona dello scanner per aprirla. Se vedete una finestra Nuova digitalizzazione, simile a quella in Figura 20.2, passate al Punto 6. Altrimenti: 5. Fate clic sul link Scansione di foto o documenti. Si apre una finestra Nuova digitalizzazione, simile a quella riportata in Figura 20.2. 6. Posizionate quel che volete scansionare sul vetro dello scanner, proprio come se steste usando una fotocopiatrice. 7. Fate clic sul pulsante Anteprima. Lo scanner si scalda e vi mostra un’anteprima delle immagini, come illustra la Figura 20.2.

Figura 20.2: Far diventare digitale un’immagine vera.

8. Regolate il rettangolo di scansione in modo da racchiudere solo la parte dell’immagine che volete digitalizzare. Trascinate gli angoli del rettangolo col mouse per ridimensionarlo. Solo la parte che sta dentro il rettangolo viene passata allo scanner e archiviata come immagine nel computer. 9. Fate clic sul pulsante Digitalizza. Lo scanner legge l’immagine e la converte in dati digitali da archiviare sul vostro PC. 10. Digitate un tag (o una breve descrizione) per l’immagine. Il tag è una descrizione generale di tutte le immagini. Usate poche parole significative, come per esempio Vacanze estate 2015, Meteorite caduto. 11. Fate clic sul pulsante Importa. L’immagine viene salvata nel sistema di archiviazione del PC e visualizzata nella finestra di una cartella. 12. Chiudete la finestra della cartella. 13. Ripetete le istruzioni dal Punto 6 al Punto 12 per scansionare altre immagini. Quando avrete preso dimestichezza con le operazioni di scansione, potrete aggiungere altre operazioni. Per esempio, potrete impostare la risoluzione delle immagini, le opzioni di luminosità e contrasto e persino scegliere un’altra origine per le scansioni, per esempio l’adattatore per le trasparenze.

Quando avete tante immagini da scansionare, come tutta una vita di diapositive delle vacanze, prendete in considerazione la possibilità di mandarle a un servizio specializzato. È vero, quest’opzione non costa poco, ma pensate a quanto vale il vostro tempo e a quanta poca voglia avete di digitalizzare le vostre foto. Trovate informazioni sui tipi di file grafici e sulla risoluzione delle immagini altrove in questo capitolo. Prendete familiarità con l’argomento per ottenere le migliori scansioni possibili.

Scanner che leggono documenti Una delle funzionalità del software per gli scanner è il riconoscimento ottico dei caratteri (OCR, per Optical Character Recognition), che permette l’elaborazione del testo partendo da un’immagine e trasformandola da bit grafici in testo modificabile. La procedura per il riconoscimento dei caratteri funziona proprio come la scansione di un’immagine: posizionate il documento nello scanner e quindi lanciate il software OCR per iniziare la scansione. Il software “legge” il documento e salva i dati come file di testo. Potete quindi modificare il file, stamparlo ecc. Il software OCR non è perfetto, ma è sempre meglio di dover riscrivere tutto da zero.

File di immagini Alla fine del viaggio dalla videocamera digitale o dallo scanner al computer, ogni fotografia diventa un file nel sistema di archiviazione di massa del vostro PC. Per l’esattezza, diventa un file immagine. Windows vi permette di svolgere parecchie operazioni coi file di immagini e dovreste avere un minimo di familiarità con alcuni concetti a essi legati se volete ottenere il meglio dal vostro PC come centro del vostro universo di fotografie digitali. Per lavorare al meglio coi file di immagini, vi serve un programma di elaborazione foto. La vostra versione di Windows potrebbe già averne uno, come per esempio Windows Photo Gallery. In Windows 10, potete scaricare l’app gratuita Photo Editor dallo Store. Photoshop è il re di tutti i programmi di elaborazione foto. Ha un cugino povero chiamato Photoshop Elements. Per i fotografi digitali che vogliono far sul serio, prendete in considerazione Adobe Lightroom, che funziona come una camera oscura digitale per produrre un sacco di effetti speciali sulle foto.

Consultate il Capitolo 15 per altre informazioni sull’interessante argomento dei file.

Archiviare le foto in Windows Windows organizza le vostre foto nella cartella Immagini. Tutte le immagini che importate o passate allo scanner con Windows finiscono in quella posizione. Per aprire la cartella Immagini, premete la scorciatoia di tastiera Win+E per aprire la finestra di Esplora file/risorse. Dall’elenco di categorie sulla sinistra della finestra, scegliete Immagini. La cartella Immagini è simile a quella riportata in Figura 20.3, sebbene quella mostri un album specifico. Le cartelle rappresentano gli album. Le icone rappresentano immagini. In Windows 10, trovate anche la scheda Gestione strumenti immagini, che offre comandi per ruotare le immagini, avviare una presentazione e usare altri comodi strumenti, nessuno però per modificare le foto. Leggete il prossimo paragrafo per scoprire quel che potete fare con le immagini nella cartella Immagini o in qualunque altra cartella che le contenga, pulite o sporche che siano.

Visualizzare le foto in Windows In Windows, le foto si visualizzano automaticamente semplicemente impostando le giuste dimensioni per l’icona. Le dimensioni dell’icona si impostano dalla finestra della cartella. In Windows 10, fate clic sulla scheda Visualizza. Usate le opzioni del gruppo Layout per scegliere come visualizzare le icone. Le impostazioni Icone grandi e Icone molto grandi sono ideali per avere l’anteprima delle immagini. In Windows 7, usate il menu Visualizzazioni per scegliere Icone grandi o Icone molto grandi.

Potete vedere un’anteprima delle immagini anche semplicemente aprendone le icone. Se non avete installato un software specifico per l’elaborazione delle foto, Windows visualizza l’immagine in un programma o app di anteprima immagini. Potete premere la freccia destra o quella sinistra, sulla tastiera, per sfogliare le immagini.

Figura 20.3: Immagini archiviate nella cartella Immagini.

Stampare le vostre foto digitali Non vi serve un programma di elaborazione foto sofisticato per stampare le immagini digitali sul vostro PC. Il programma Esplora file (o Esplora risorse, a seconda della versione di Windows) gestisce abilmente il compito. Per stampare una serie di immagini, seguite queste istruzioni: 1. Premete Win+E Per aprire una finestra di Esplora file/risorse. 2. Fate clic sulla voce Immagini sulla sinistra della finestra. 3. Navigate fino alla cartella che contiene le immagini che volete stampare. 4. Selezionate una o più immagini. Poiché le immagini selezionate vengono stampate una dopo l’altra, dovrete ripetere queste istruzioni solo se vorrete stampare immagini da cartelle diverse. Fate riferimento al Capitolo 15 per le regole per selezionare le immagini. 5. In Windows 10, fate clic sulla scheda Condividi. 6. Fate clic sul pulsante Stampa. Si apre la finestra di dialogo Stampa, simile a quella riportata in Figura 20.4.

Figura 20.4: Stampare foto in Windows.

7. Scegliete una stampante e impostate dimensioni, qualità e tipo di carta. Queste impostazioni possono essere già selezionate, ma se volete stampare su carta fotografica speciale, selezionatela dal pulsante di menu Tipo carta. 8. Scegliete un’opzione per il layout di pagina dall’elenco scorrevole. Potete stampare più di una foto per pagina, come per le immagini riportate in Figura 20.4. Ogni volta che scegliete un’opzione, si aggiorna l’anteprima sullo schermo. 9. Controllate che la stampante abbia carta a sufficienza, del tipo che avete scelto, e che sia pronta per stampare. Fate riferimento al Capitolo 11 per informazioni sulla stampante. 10. Fate clic sul pulsante Stampa. Le immagini escono su carta alla velocità che la stampante può tenere.

Vi invito caldamente a procurarvi della carta fotografica speciale per stampare le vostre memorie. Questa carta assorbe l’inchiostro molto meglio di quella di uso comune. Di solito, ha anche un trattamento superficiale più sofisticato, che può essere lucido o satinato. Non preoccupatevi di dover comprare carta di dimensioni specifiche. Windows stampa più immagini sul foglio di dimensioni normali. Usate le forbici o un taglierino per ritagliare le foto a misura.

Formati file per le immagini Così come esistono diversi gusti di gelato per deliziarvi il palato, esistono diversi tipi di file per le immagini per farvi sentire frustrati. Non dovete, comunque, preoccuparvene più di tanto: il vostro computer è in grado di aprire, visualizzare e persino modificare praticamente tutti i formati file. Il problema si pone quando avete a che fare con qualcuno che non è altrettanto flessibile in campo grafico. In quel caso, è indispensabile avere un minimo di conoscenze sui formati file disponibili. Il formato di un file si riconosce dalla sua estensione, che è l’ultima parte del nome file. L’estensione dei file non viene visualizzata in Windows, a meno che non andiate a modificare le impostazioni per renderla visibile. Consultate il Capitolo 15. Ecco i formati file per immagini più popolari: JPG. Pronunciato “gei peg” questo formato è usato in videocamere digitali, telefoni, tablet e ovunque su Internet. JPG si scrive anche JPEG. PNG. Pronunciato “ping”, questo formato è anch’esso molto comune e usato in videocamere digitali, telefoni e tablet. TIFF. Questo formato è adatto per avere delle immagini molto dettagliate, come le foto che volete modificare o ingrandire, oppure che volete inserire in documenti. Non è adatto per la posta elettronica e Internet perché, a differenza dei formati JPG e PNG, i file in formato TIFF sono molto grandi. TIFF si scrive anche TIF. BMP. Il formato Windows Bitmap è usato soprattutto in Windows e specificamente nel programma Paint. I file BMP sono troppo grandi per la posta elettronica e Internet. Inoltre, non sono adatti per archiviare foto digitali. CRW. Il formato Camera Raw, o CRW, è usato da certe videocamere digitali di alta fascia per immagini non compresse, non modificate, scattate ad alta risoluzione. È quello preferito dai fotografi professionisti e da chi vuole immagini che siano più pure e naturali possibile. A meno che non vi serva per lavoro, potete fare a meno di questo formato. GIF. Pronunciato “gif”, questo formato semplice, più vecchio degli altri, serve per archiviare immagini a colori molto semplici. Era e rimane molto popolare su Internet perché i file sono di piccole dimensioni, ma non contengono abbastanza informazioni per renderli degni delle illustrazioni digitali moderne. Esistono moltissimi altri formati per i file grafici, compresi quelli specifici dei vari programmi di elaborazione foto. Il mio consiglio è di conservare e salvare le vostre immagini digitali in formato JPG o PNG.

Cambiare formato file Occasionalmente, potreste aver bisogno di convertire un’immagine da un tipo di file a un

altro. Per esempio, potreste aver sbagliato e salvato delle scansioni in formato .tiff. Sebbene il formato abbia un suo scopo e le immagini .tiff non siano affatto di cattiva qualità, i file saranno decisamente troppo grandi perché li possiate inviare come allegati di posta elettronica. Vi conviene, invece, convertire il formato da .tiff a .png. Ecco come faccio io: 1. Aprite la finestra della cartella che contiene l’icona del file che volete convertire. 2. Fate clic col pulsante destro sull’icona. 3. Selezionate Apri con Paint dal menu delle scorciatoie. L’immagine si apre nel programma Paint. Se non si apre, dovrete usare un altro programma di elaborazione immagini per compiere le operazioni descritte dal Punto 4 al Punto 7. 4. Fate clic sulla scheda File. 5. Selezionate Salva con nome e quindi selezionate il nuovo formato dal sottomenu. Per esempio, selezionate Salva con nome Immagine PNG per salvare l’immagine in formato file PNG. Selezionando l’opzione Altri formati andate semplicemente avanti e si apre la finestra di dialogo Salva con nome. Scegliete un formato dall’elenco a tendina Salva come. 6. Se necessario, spostatevi nella finestra di dialogo Salva con nome per trovare una cartella dove salvare l’immagine; eventualmente, assegnate all’immagine un nuovo nome. 7. Fate clic sul pulsante Salva per salvare l’immagine nel nuovo formato. 8. Chiudete la finestra del programma Paint. Invece di Paint, potete sempre usare un programma di grafica più sofisticato, come Photoshop, per effettuare la conversione. Esistono anche programmi e app specifici per la conversione di immagini.

Capitolo 21

Spettacoli elettronici In questo capitolo Lavorare coi video digitali Condividere un video su YouTube Guardare la TV su Internet Far arrivare Internet alla vostra TV Ascoltare musica sul computer Usare Windows Media Player

O

h PC, fammi divertire! Non avete bisogno di abbaiare quell’ordine, perché il PC, nonostante tutto il suo disdegno per gli umani, è perfettamente in grado di offrirvi passatempi elettronici. Sa cantare. Sa ballare. Sa incantarvi e mettervi in trance. O forse non proprio in trance, ma avete molti modi per costringere il PC a farvi guardare video, TV e film, così come ascoltare musica.

Film sul PC Se siete abbastanza vecchi, vi ricorderete dei filmetti amatoriali. La famiglia si raccoglieva in una stanza. Il proiettore ticchettava e un film muto, sfocato, a colori, tremolava per tre minuti su un lenzuolo appeso alla parete. Molti produttori di Hollywood devono le loro carriere professionali a quel semplice concetto. Oggi, i film amatoriali si girano con una videocamera digitale, un cellulare o un tablet. Si registrano i suoni, le immagini sono chiare e il film può essere lungo quanto volete, o perlomeno per quanto riuscite a star seduti al buio a guardare le avventure della famiglia in vacanza, in avanti e all’indietro.

Formati di file video I video sono archiviati sul vostro computer sotto forma di file, proprio come tutto il resto. Come con gli altri contenuti multimediali (immagini e suoni), l’universo del computer ospita una grande varietà di formati per i file video, a seconda del tipo di accessorio usato per registrarli, del programma usato per montarli, del tipo di

compressione usata e altri noiosi particolari. In generale, i tipi di file video più comuni nel mondo dei computer sono i seguenti: MOV. I file MOV, usati dal lettore QuickTime di Apple, registrano dati video e audio. Il formato MOV è piuttosto popolare su Internet, ma dovrete procurarvi una copia gratuita di QuickTime per vedere o sentire file MOV sul vostro PC: www.apple.com/quicktime. MPEG. Il formato MPEG (Motion Pictures Experts Group) è un formato di compressione generico per video e audio. WMV. Il formato WMV (Windows Media Video) è il formato video più comune in Windows ed è abbastanza comune anche su Internet. Esistono altri formati, ma questi sono i più comuni. Fate riferimento anche al Capitolo 15 per informazioni sulle estensioni dei nomi file, che in Windows vi permettono di identificarne il tipo.

Archiviare video in Windows Nel sistema di archiviazione di massa del PC esiste una cartella per i video. La trovate nella cartella Home del vostro account e si chiama Video o, in alcune versioni di Windows, I miei video. Quella è la posizione dove vengono salvati automaticamente i video che aggiungete al vostro computer. Ecco come potete visualizzare il contenuto di quella cartella: 1. Premete Win+E per aprire una finestra di Esplora file. 2. Nell’elenco di cartelle sulla sinistra della finestra, selezionate Video. La cartella riporta i file video disponibili nel sistema di archiviazione del vostro computer. I file sono rappresentati da icone e possono esserci molti altri nelle sottocartelle della cartella principale Video. Windows può avere qualche video di esempio. Se non è così, non preoccupatevi: potete facilmente creare i video da soli. Il sistema più comune è importare un video da una videocamera digitale. Consultate il Capitolo 19.

Guardare i video Per guardare un video, fate doppio clic sulla sua icona. Parte il programma in grado di mostrarvi il video, con tanto di controlli sullo schermo. In Windows 10, per aprire il video si avvia l’app Film e TV. In Windows 8, siete fregati. Windows 8 non ha un lettore di video. Questa è una delle

centinaia di ragioni che lo hanno fatto odiare. Nelle versioni più vecchie di Windows, si apre Windows Media Player, che esegue il video. Qualunque versione di Windows abbiate, se avete installato un lettore di video diverso e l’avete impostato come programma predefinito per aprire questo tipo di file, sarà quello ad avviarsi.

Potete guardare un video anche inserendo un DVD con un film nell’unità ottica del vostro PC. Si avvia un programma che esegue il DVD sullo schermo del computer, proprio come se steste guardandolo in TV. Esistono anche altri programmi per guardare video, compreso quello molto diffuso di Apple, QuickTime. Andate su http://quicktime.apple.com.

A proposito di codec Quando avete a che fare con contenuti multimediali su un computer, come i file audio e video, vi capita spesso di vedere la parola codec. Il termine è la contrazione di due parole: compressore e decompressore. Il codec interagisce con le informazioni compresse registrate nei file multimediali perché possiate divertirvi e istruirvi. Moltissimi sono i codec usati per codificare e decodificare i dati multimediali. Il problema è che il vostro PC non contiene tutti i codec necessari per tutti i tipi di file multimediali. Ecco perché, quando cominciate a guardare un video, potrebbe comparire un messaggio che avvisa che il codec non è disponibile o che dovete visitare una certa pagina Web per scaricarlo. E qui cominciano i guai. Il miglior consiglio che vi posso dare è di essere prudenti nell’installare codec. Capita spesso di trovarsi con programmi dannosi, fatti passare per il codec necessario per vedere un certo file multimediale: di solito, video pornografici. Installare falsi codec può nuocere al vostro PC. Non dico che tutti i codec siano malvagi. Molti sono utili e necessari per vedere certi file multimediali. Ma accertatevi che provengano da fonti di fiducia, come siti di marche note o direttamente da Microsoft.

Caricare un video su YouTube

Potete invitare il mondo nella vostra tana e farli sedere tutti, con tanto di piedi puzzolenti, e guardare i vostri filmetti sullo schermo del computer. Oppure, e questa è una scelta migliore, potete condividere quel video su YouTube. Così, il mondo può inquinare il Web con la puzza dei piedi di tutti e voi potete continuare a usare il vostro computer senza essere disturbati. Per caricare un video su YouTube, seguite queste istruzioni: 1. Visitate www.youtube.com. 2. Registratevi col vostro account Google. Fate clic sul pulsante o sul link Accedi. Se il link non c’è, verificate se vi siete già identificati. Se non avete un account Google, potete crearne uno: fate clic su Accedi e quindi su Crea un account. 3. Fate clic sul pulsante Carica. Si apre lo schermo per caricare il video. 4. Decidete se il video è pubblico o privato e selezionate l’opzione corrispondente. Per il momento, vi consiglio di scegliere Privato. Potete cambiare l’impostazione in un secondo tempo. 5. Fate clic sullo schermo per aprire una finestra di dialogo dove trovare i video. Oppure, potete aprire la finestra di una cartella e trascinare l’icona di un video nella parte adatta della pagina Web. 6. Regolate le impostazioni del video. Intanto che il video viene caricato, potete continuare ad aggiungere informazioni (nome del video, descrizione, tag) e cambiare l’impostazione da Pubblico a Privato o viceversa. 7. Fate clic sul pulsante Salva modifiche. Alcuni video possono richiedere più tempo, ma per quelli brevi finirete in fretta. I video sono ora disponibili nel vostro canale. Per visualizzarlo, andate alla pagina principale di YouTube e selezionate Il mio canale dal pannello di navigazione sul lato sinistro della finestra. Solo voi potete vedere i video privati. I link ai video privati non possono essere condivisi con nessuno. I video pubblici possono essere visualizzati da chiunque usi YouTube. I video Non in elenco possono essere visti da tutti coloro a cui mandate un invito. Per reimpostare un video da Privato a Pubblico, trovatelo nel vostro canale YouTube e fate clic sul video per avviarlo. Fate clic sull’icona con la matita (Modifica) e cambiate l’impostazione. Google invia un messaggio di posta elettronica quando è completata l’elaborazione e il

video è pronto per essere guardato e condiviso.

Condividere i vostri video È facile condividere i vostri video con gli altri attraverso YouTube. Vi basta mandare agli amici il link alla pagina Web corrispondente. Poiché il link è formato solo di testo, non ci vuole un’eternità per spedire e ricevere il messaggio e nessuno deve preoccuparsi di allegati che possono contenere malware. Il procedimento è il seguente: 1. Andate sul vostro account su YouTube, www.youtube.com/my_videos. Se necessario, effettuate il login. La pagina Web visualizza un elenco di tutti i video che avete caricato. 2. Fate clic col pulsante destro sul link del titolo del video che volete condividere. 3. Selezionate il comando Copia collegamento dal menu pop-up. Il nome del comando può essere anche Copia indirizzo del link o Copia posizione del link. 4. Aprite un nuovo messaggio di posta elettronica per il vostro amico. 5. Premete Ctrl+V per incollare nel messaggio il link al video su YouTube. I video su YouTube hanno tutti URL simili, come per esempio: www.youtube.com/watch?v=-QIQhoahbQ8.

Fatto! Per vedere il vostro video su Internet, basterà fare clic sul link.

Quando guardate un video su YouTube, la pagina Web vi mostra delle opzioni di condivisione. Per esempio, potete fare clic sul pulsante di Facebook per condividere velocemente un video su Facebook. L’opzione Incorpora si usa per inserire il video in un blog o in un’altra pagina Web.

Il vostro PC è una TV Grazie alla rete Internet ad alta velocità, guardare la TV sul vostro computer non è più un problema. In passato, per fare una cosa del genere avevate bisogno di un accessorio hardware, un sintonizzatore, inserito nel computer. Quella soluzione è ancora possibile, ma di questi tempi è più comune usare Internet per seguire i vostri programmi preferiti.

Procurarsi un sintonizzatore per la TV Se avevate in mente di usare il vostro PC come un VCR, o videoregistratore digitale, potete accantonare con gioia quell’idea. I computer sono in grado di fare da televisione già

da un bel po’. La procedura richiede l’acquisto di un sintonizzatore hardware; userete, poi, un software per DVR (registrazione video digitale) per guardare e registrare i vostri programmi televisivi preferiti. Esistono due tipi di sintonizzatori TV: interni ed esterni. Le schede interne sono più sofisticate ma richiedono che siate disposti ad aprire il computer per installarle. Un’alternativa più semplice sono i sintonizzatori USB, che sporgono dal retro del vostro PC come spaghetti scotti. In entrambi i casi, dovete collegare il sintonizzatore a un cavo antenna, proprio come fareste con un televisore. Come software DVR, potete usare il programma Windows Media Player per guardare e registrare (programmi) TV. In Windows 10, potete usare anche l’app Film e TV per guardare la TV attraverso un sintonizzatore USB. Usare il sintonizzatore TV col vostro PC pesa sui costi dell’abbonamento via cavo o satellite quanto costerebbe l’aggiunta di una seconda TV. Il software DVR fornito col sintonizzatore potrebbe permettervi di registrare i vostri programmi preferiti su DVD. L’opzione di conservare i video su supporti esterni è preferibile a quella di tenerli a lungo termine sul vostro computer. Questo perché: Le registrazioni televisive usano un sacco di spazio. Più registrate, più spesso dovreste esaminare la vostra raccolta di video (usando il software DVR) ed eliminare i programmi più vecchi. Altrimenti, lo spazio per l’archiviazione sul vostro PC si consumerà più in fretta di quanto un politico esaurisca le scuse.

Guardare la TV su Internet Le trasmissioni televisive stanno entrando nel loro ultimo decennio di vita. In effetti, i miei figli usano il loro abbonamento alla TV via cavo solo per l’accesso a Internet. Prima o poi lo farò anch’io. Questo perché sono sempre più numerosi coloro che si affidano a Internet per distribuire spettacoli video. Ecco tre fonti che vi propongo di considerare per svagarvi con la TV sul vostro PC: YouTube; Netflix; Hulu. Esistono altre opzioni, ma queste tre sono posti eccellenti per iniziare. YouTube è probabilmente il più grande archivio di video sul pianeta. L’idea è quella del “mi trasmetto” e su YouTube, pertanto, trovate moltissimi contenuti amatoriali e fatti in casa. Alcuni sono eccellenti e divertenti. Ma, come dice la legge di Sturgeon, il 90% è spazzatura. Visitate YouTube su www.youtube.com.

Netflix è il principale servizio online di distribuzione di contenuti. Offre moltissimi spettacoli televisivi, film, documentari, film stranieri e altri contenuti realizzati da professionisti. Dovete abbonarvi, attualmente a meno di 8 euro al mese, e potrete guardare tutto quello che volete. Abbonatevi a Netflix su http://signup.netflix.com. Hulu è un bell’esempio di un sito Web utile, con un nome che non c’entra nulla con quel che offre, ma è per il momento disponibile solo negli USA. In questo caso, l’offerta consiste in programmi TV e film vecchiotti, tutti che si possono guardare gratis. Certo, ci sono le pubblicità, ma è lo stesso anche con la TV tradizionale, e l’argomento di questo paragrafo è come guardare la TV sul vostro PC. Potete visitare Hulu su www.hulu.com.

La vostra TV è un PC Questo paragrafo non ha nulla a che vedere coi computer. A meno che non pensiate che la massa di dispositivi digitali moderni siano in effetti computer. Aggeggi come la vostra macchina, le console dei videogiochi, i lettori di musica portatili e Optimus Prime hanno tutti dentro di sé dei computer completi. Uno degli ultimi arrivati è il televisore ad alta definizione, o HDTV: in sostanza, una HDTV pronta per Internet. Questo tipo di televisore è praticamente un PC, alleggerito del fardello di Microsoft Windows. Oltre a ricevere segnali TV ad alta definizione, un apparrecchio HDTV pronto per Internet offre, di solito, accesso a Internet e un pacchetto completo di software. Il software può comprendere Netflix, Hulu Plus, YouTube, un browser Web, Skype (per parlare online), Facebook, Twitter e altri programmi o servizi di contenuti digitali per Internet. Come gli altri accessori di rete, un apparecchio HDTV sempre connesso si allaccia alla rete dei computer, via cavo o senza cavo. Scopo della connessione è accedere a Internet per fornirvi tutti quei meravigliosi contenuti scaricabili. In più, l’apparecchio può fungere anche da stazione multimediale per farvi vedere immagini e video, o ascoltare musica, archiviati sugli altri computer e dispositivi di rete. Sarà geloso il PC? No. I computer sono sempre molto più flessibili dei dispositivi progettati per uno scopo specifico, come gli apparecchi HDTV. In effetti, è ben poco quel che potete fare con un apparecchio HTDV che non possiate già fare sul vostro PC, come ho spiegato altrove in questo Capitolo. Se non avete ovunque un sistema di rete cablato al quale collegare il dispositivo HDTV, dovrete usare una rete wireless. Consultate il Capitolo 17. Se il vostro apparecchio HDTV non offre una connessione a Internet o un pacchetto di applicazioni software, potete acquistare per la TV su Internet un accessorio set-top box (un apparecchio elettronico televisivo non portatile) che offra le stesse funzionalità. Per questo, Apple offre Apple TV. Google offre un accessorio chiamato Nexus Player. E Amazon offre il Fire TV Stick. Il problema più grosso con gli accessori HDTV per Internet è l’interfaccia utente: un

telecomando, non importa se ha più di 60 pulsanti, non può sostituire il mouse o la tastiera di un computer.

Il vostro PC è uno stereo Chi lo chiama ancora stereo? In passato, in casa avevate una radio. Poi, la radio si unì al giradischi per costituire un sistema stereo. Sui modelli più sofisticati si trovava un lettore a 8 piste. Erano pezzi d’arredo! Oggi, il vostro PC è la fonte dei vostri passatempi musicali. Confesso però che, in quella categoria, i dispositivi mobili, come telefono e tablet, stanno facendo tramontare velocemente il computer.

Ascoltare musica in streaming La strategia di oggi per la musica digitale è quella di non copiare i CD per poi trasferire la musica sul computer. Invece, comprate musica online e quella musica rimane online. Per ascoltarla, andate su un sito Web e la fate partire. La musica online si trova, tra gli altri, su: Amazon Prime Music: www.amazon.com/PrimeMusic Apple Music: www.apple.com/music Google Play Music: play.google.com/music Esistono molte altre fonti, ma scommetto che avete già un account con almeno uno dei servizi dell’elenco qui sopra. Ma se non l’avete e siete melomani, be’, date un’occhiata, potreste trovare questi store piuttosto interessanti. Oltre alla musica che si acquista, esistono stazioni radio via Internet. Qui, non possedete la musica ma potete ascoltarla, e pagando di più potete ascoltarla senza interruzioni commerciali. Anche se non potete procurarvi un software specifico per ascoltare musica via radio su Internet, potete aprire il vostro browser Web preferito e collegarvi a pagine Web che abbondano di canzoni e suoni da tutto il mondo. Ecco un piccolo elenco di siti dove potrete trovare cose interessanti da ascoltare: iHeart Radio: www.iheart.com Pandora Internet Radio: www.pandora.com Slacker Personal Radio: www.slacker.com Tune-In Radio: tunein.com Sono disponibili anche altri servizi, compresi siti Web specializzati in generi musicali

diversi, tra cui il jazz e la musica classica. Windows 10 comprende l’app musicale Groove, che potete usare anche per acquistare e ascoltare musica in streaming. Un grande vantaggio nell’archiviare la musica online è che i file audio non occupano spazio sul vostro computer. Un altro vantaggio è che la vostra musica è disponibile ovunque e su qualunque dispositivo che abbia accesso a Internet. Alcune fonti di musica online offrono anche servizi a pagamento. Per una cifra fissa, potete ascoltare tutti i brani musicali della raccolta online, e non dovrete, pertanto, più acquistare singoli pezzi o album. Di trasferire un CD, nel senso di copiare musica da quel tipo di supporto per metterla nel sistema di archiviazione di massa del vostro PC, si parla nel Capitolo 19.

Usare Windows Media Player La capitale musicale d’Europa è Vienna. La capitale musicale di un computer con Windows è il programma che si chiama Windows Media Player. Questo programma viene fornito anche in Windows 10, sebbene Microsoft preferisca che vi abboniate al suo servizio online per la musica. Per copiare i CD e ascoltarli, comunque, Windows Media Player rimane la migliore soluzione. Seguite queste istruzioni per avviare Windows Media Player: 1. Fate clic sul pulsante Start. 2. Fate clic sul pulsante Tutte le app o Tutti i programmi. 3. Nell’elenco, fate clic su Windows Media Player. Dovete far scorrere l’elenco per trovarlo. Se trasferite dei CD, come descritto nel Capitolo 19, la finestra di Windows Media Player vi mostrerà la vostra collezione. Scegliete la categoria Musica sul lato sinistro della finestra per esplorare il vostro jukebox digitale. Fate clic su una canzone per selezionarla. Fate clic sul pulsantone Play nella parte bassa dello schermo per ascoltarla. Windows Media Player può avviarsi automaticamente quando inserite un CD musicale nel vostro PC. Esistono anche altri programmi per ascoltare musica, tra cui iTunes di Apple. Questi programmi non sono più popolari come una volta, soprattutto perché il valore delle aziende di computer, al giorno d’oggi, sta negli abbonamenti ai servizi online e non nel farvi ascoltare la musica che avete già acquistato.

Parte 5

Sicurezza e manutenzione

In questa parte… Rinforzate il vostro PC con misure di sicurezza Create un backup della vostra vita digitale Eseguite la manutenzione e risolvete i problemi del computer

Fate spazio eliminando file di grandi dimensioni: www.dummies.com/extras/pcs.

Capitolo 22

Sicurezza del sistema In questo capitolo Capire i rischi che minacciano il computer Scoprire il Centro operativo Usare un firewall Bloccare il malware Che cosa fare con le notifiche UAC (Controllo account utente) Rendere privato il PC Tenere aggiornato il software

V

orrei non fosse così, ma per essere un buon utente di PC, di questi tempi, dovete prendervi la responsabilità della sicurezza di sistema. Ci sono programmi malvagi che vagano per l’etere in cerca di apparecchiature elettroniche innocenti da infettare. Peggio ancora, ci sono utenti sprovveduti che invitano software dannoso all’interno dei propri computer, nonostante le proteste digitali del sistema. Le conseguenze sono pene infinite, lamenti a denti stretti e disperazione eterna. Potete evitare quella situazione infernale seguendo qualche semplice regola per mantenere sicuro il vostro PC.

Strumenti per combattere i cattivi I cattivi del computer hanno un sacco di nomi ricchi e coloriti, proprio come tutti i cattivi dei fumetti. Conoscerne i nomi è importante solo quando conoscete anche i nomi dei supereroi che possono aiutarvi ad annientare i piani dei cattivi. Windows ha molti di questi supereroi: Windows Firewall. Un firewall aiuta a chiudere le falle dove si possono infiltrare cose dannose, via Internet, che vogliono ottenere accesso al vostro PC. Tappatele o morite! Windows Defender. Il programma Windows Defender cerca ed elimina tutta una serie di cattivi, specialmente programmi e spyware che partono automaticamente all’avvio del PC. Notifiche UAC (Controllo account utente). Quando Windows sospetta che qualcosa potrebbe andar storto, compare sullo schermo un messaggio imperioso. Fate attenzione! Potrebbe esserci un pericolo in vista. Impostazioni della privacy. Windows 10 offre la possibilità di controllare l’accesso alle parti hardware più delicate del PC, come il microfono e la webcam. Aggiornamenti di Windows. Mantenere aggiornato il software del vostro PC è molto importante, perché ai cattivi piacciono i bersagli fissi.

Backup. Per proteggere i vostri dati, vi consiglio di fare dei backup. Questa procedura crea una copia di sicurezza di tutti i file sul vostro PC, in modo che se succede un guaio, non importa se per cause naturali o malvagie, potrete recuperare la vostra roba. Di quasi tutti questi strumenti si parla in questo capitolo. Il backup è un argomento più vasto e viene trattato da solo nel Capitolo 23.

Potete evitare gran parte dei programmi pericolosi usando il buon senso. In effetti, gli esempi di malware che hanno più successo sono quelli propagati come conseguenza della natura umana. Questa è l’ingegneria umana su cui contano i cattivi, ossia il fatto che vi lasciate ingannare a fare cose che altrimenti non fareste, come aprire un allegato di posta elettronica sospetto o far clic su un link di una pagina Web perché vi hanno fatto credere che non ci siano pericoli.

Una raccolta di supercattivi del PC Come spesso succede col gergo dei computer, i termini che descrivono il software malvagio — o malware — hanno nomi o molto tecnici, o molto stupidi. Nessuno dei due tipi aiuta: il nome tecnico ci confonde le idee, e il nome stupido ha senso solo per chi capirebbe comunque quello tecnico. Ecco una guida pratica: Phishing. Si pronuncia “fiscing” (come pescare, in inglese) e si applica alle pagine Web e ai messaggi email che vi fanno credere di essere qualcosa di diverso, come per esempio la pagina Web della vostra banca. L’idea è di pescare informazioni, o farvi abboccare per cedere dati come numeri di conto e password. La pagina o il messaggio di posta elettronica vi inducono a fornirli perché sembrano legittimi. Ma non lo sono. Hijacking. Volete visitare una pagina Web ma venite condotti su un’altra. Oppure, scoprite che la pagina d’inizio quando lanciate il browser Web non è quella che vi aspettavate. Magari la pagina di Google dove fate le ricerche è diventata qualcos’altro ed è piena di pubblicità. Questo trucco si chiama hijacking (dirottamento). Spyware. Una categoria piuttosto vasta, quella dello spyware descrive programmi che controllano, o spiano, quel che fate su Internet. Il motivo è la pubblicità: sapendo dove andate e che cosa fate, i dati raccolti sul vostro comportamento possono essere venduti agli inserzionisti pubblicitari, che possono, così, mandarvi pubblicità mirate. Trojan. Un programma viene definito Trojan (da Trojan Horse, cavallo di Troia) quando dichiara di fare una cosa ma ne fa un’altra. Per esempio, un caso comune di Trojan è un salvaschermo speciale, che protegge lo schermo ma usa il vostro

PC collegato a Internet per ritrasmettere immagini pornografiche. Virus. Un virus è un programma malvagio che risiede nel vostro PC a vostra insaputa. Il programma può partire in qualunque momento e prendere possesso del computer per reindirizzare il traffico Internet, trasmettere tonnellate di messaggi di spam, o fare un sacco di altre cose orribili e dannose. Worm. Un worm (verme) è semplicemente un virus che si riproduce da solo e trasmette copie di se stesso, per esempio a tutti quelli che avete nella rubrica degli indirizzi di posta elettronica.

Intervenire contro le orde barbariche Nei tempi antichi, quando i cattivi attaccavano, arrivavano a cavallo nel villaggio e prendevano tutto quel che volevano. A un certo punto, agli abitanti del villaggio venne in mente di costruire delle mura. Per secoli e secoli le mura erano una caratteristica comune a tutte le città. Sul vostro PC, le mura hanno diversi nomi.

Trovare il Centro operativo Il quartier generale per le questioni di sicurezza in Windows si trova in una posizione detta Centro operativo. Purtroppo, Windows 10 chiama “Centro operativo” il suo centro notifiche e il nome, pertanto, può generare confusione. Windows 10 mantiene comunque un Centro operativo tradizionale e specifico per la sicurezza denominato Sicurezza e Manutenzione, come illustra la Figura 22.1. La finestra relativa offre un riepilogo dello stato di protezione corrente del vostro PC. Le voci con priorità più alta sono contrassegnate da una bandierina rossa, mentre la bandierina di quelle con priorità inferiore è arancione. Alcune aree possono essere nascoste, il che significa che non ci sono aspetti da risolvere: fate clic sul simbolo della freccia per visualizzare quelle aree, come illustra la Figura 22.1. Per aprire la finestra Sicurezza e Manutenzione, seguite queste istruzioni: 1. Aprite il Pannello di controllo. In Windows 10, fate clic col pulsante destro nell’angolo in basso a sinistra dello schermo e selezionate Pannello di controllo dal menu pop-up supersegreto. In Windows 7, selezionate Pannello di controllo dal menu Start. 2. Sotto l’intestazione Sistema e sicurezza, fate clic sul link Controlla lo stato del computer e risolvi i problemi. Si apre la finestra Sicurezza e Manutenzione. In linea generale, potete seguire i suggerimenti della finestra. Fate clic su un pulsante per attivare una funzionalità o applicare le protezioni necessarie.

In Windows 7, potete esaminare rapidamente lo stato di protezione del vostro PC facendo clic, nella barra delle applicazioni, sull’icona di notifica del Centro operativo, riportata a margine. In Windows 10, premete la scorciatoia di tastiera Win+A per aprire il Centro notifiche. Questa finestra scorrevole non è la stessa di quella illustrata in Figura 22.1.

Figura 22.1: La finestra Sicurezza e Manutenzione

Configurare Windows Firewall Nell’edilizia, un firewall (parafiamma) rallenta l’avanzamento di un incendio. Si costruisce con materiali speciali a lenta combustione e la sua efficacia si stima in ore. Per esempio, un parafiamma da tre ore impiega tre ore prima di bruciare completamente, il che può impedire che una costruzione bruci del tutto prima che arrivino i pompieri. Su un computer con una connessione a Internet, il firewall serve per limitare l’accesso via Internet, soprattutto per impedire a ospiti indesiderati di entrare nel, o uscire dal, computer. Il firewall è efficace nel tappare le falle rimaste aperte fin da quando Internet venne originariamente progettato. Windows offre un firewall integrato, che per puro caso si chiama Windows Firewall. Vi si accede dal Pannello di controllo. Seguite queste istruzioni: 1. Aprite il Pannello di controllo. Fate riferimento al Punto 1 nel paragrafo precedente per istruzioni dettagliate su come trovare il Pannello di controllo. 2. Fate clic sull’intestazione Sistema e sicurezza. Fate clic sull’intestazione Windows Firewall.

3. Si apre la finestra di Windows Firewall, illustrata in Figura 22.2.

Figura 22.2: La finestra di Windows Firewall.

Per quel che vi riguarda, Windows Firewall ha solo due impostazioni: attivato e disattivato. Per modificare l’impostazione, fate clic sul link Attiva o disattiva Windows Firewall sul lato sinistro della finestra (fate riferimento alla Figura 22.2). Una volta attivato, e dovrebbe esserlo, Windows Firewall si mette al lavoro. Quando rileva un tentativo di accesso indesiderato, una finestra pop-up vi avverte dell’intrusione, come nell’esempio di Figura 22.3. A quel punto, potete permettere l’accesso facendo clic sul pulsante Consenti accesso. Se, invece, volete bloccare il programma, fate clic su Annulla. In Figura 22.3, il programma Skype vuole avere accesso a Internet. Poiché sono stato io ad avviare quel programma, la richiesta è legittima e posso far clic sul pulsante Consenti accesso. Se, d’altro canto, non riconoscessi il nome del programma o se quell’avvertimento si aprisse senza avere un programma specifico in esecuzione, farei clic sul pulsante Annulla e il firewall sventerebbe il tentativo di accesso del programma.

Proteggere il PC con Windows Defender Windows Defender è il nome collettivo di una serie di strumenti usati per proteggere il vostro PC da programmi di spyware intrusivi e fastidiosi, che partono automaticamente all’avvio del computer, e persino dai virus. Ecco perché defender (difensore) è un buon nome. Il programma Windows Defender viene eseguito automaticamente. Siete informati di eventuali problemi attraverso la finestra del Centro operativo o da una notifica sulla barra delle applicazioni. Per visitare specificamente la finestra del programma Windows Defender, seguite queste istruzioni: 1. Premete il tasto Windows per aprire il menu Start.

2. Digitate Defender. Mentre digitate, viene visualizzato un elenco di programmi con nomi simili. Prima di arrivare alla seconda D di Defender, la prima voce dell’elenco dovrebbe già indicarvi il programma Windows Defender. 3. Fate clic sulla voce Windows Defender nel menu Start. Come quasi tutti i programmi antivirus e antispyware, Windows Defender offre due modalità di protezione. La prima è un’analisi passiva: quando aprite dei file o scaricate materiali da Internet, Windows Defender cerca eventuali segnali di pericolo. Se trova un file sporco, vi avverte e potete decidere di schiacciare il file come un insetto.

Figura 22.3: Windows Firewall in azione.

La seconda modalità di Windows Defender è un’analisi attiva. Nel programma Windows Defender, scegliete un’opzione di analisi: Veloce, Completa o Personalizzata. Fate clic sul pulsante Avvia analisi per indicare al programma di esaminare tutti i file del vostro PC alla ricerca di quel che non va. Quando viene rilevato un file sospetto, avete la possibilità di eliminarlo e metterlo in quarantena. Vi consiglio la quarantena. I file messi in quarantena vengono rimossi dal sistema di file del vostro PC e archiviati al sicuro, in una posizione dove non possono nuocere. Continuate a usare il PC per un po’ di tempo per esser certi che tutto funzioni. Potrete poi tornare a Windows Defender e distruggere i file in quarantena. Altrimenti, potrete recuperarli, perché a volte si verificano dei falsi positivi, come con tutto il software antivirus. Windows Defender deve essere aggiornato spesso per stare al passo col mondo del malware per PC, che è sempre in espansione. Leggete più avanti il paragrafo “L’ultima versione”. Potete aggiungere altro software di sicurezza, più aggressivo, oltre a Windows Defender.

Windows Defender non riesce a rimuovere tutte le infezioni. Anzi, se per sbaglio lasciate entrare del malware nel vostro PC, non potrete eliminarlo. Questo può succedere quando scaricate un programma e vi dimenticate di deselezionare la casella dei “programmi extra”. Per eliminare questo software ci vuole un servizio di assistenza professionale. Rivolgetevi al rivenditore di computer o al servizio di assistenza più vicino a voi.

Fare attenzione alle notifiche UAC Nel suo impegno a fare di Windows un sistema operativo più sicuro, Microsoft offre a voi umani una cosa che si chiama UAC, o Controllo account utente. Questa funzionalità vi mostra finestre di avvertimento e messaggi pop-up tutte le volte che provate a modificare qualcosa in Windows, come le opzioni o le impostazioni del computer, o quando volete scaricare un software da Internet. Un esempio di notifica UAC è riportato in Figura 22.4.

Figura 22.4: Un esempio tipico di notifica UAC.

Potete aspettarvi una notifica UAC ogni volta che di fianco a un link o a un pulsante vedete il simbolo dello scudo UAC, riportato a margine. Il simbolo segnala che verrà visualizzata una notifica UAC. Se sapete che cosa state facendo, fate clic sul pulsante Continua o, se necessario, digitate la password dell’amministratore e fate poi clic sul pulsante OK. Se vedete una notifica UAC quando non ve l’aspettate, annullate l’azione che state compiendo: fate clic sul pulsante No o Annulla. Per esempio, se siete su Internet e compare una notifica UAC che vi avverte dell’installazione di nuovo software o che sta per cambiare la vostra home page, fate clic su Annulla.

Impostazioni della privacy di sistema Forse la domanda sulla privacy più comune che mi rivolgono è come assegnare password a dei file. La risposta tanto attesa, che delude tutti, è che non si può. Potete, però, assegnare una password al vostro account utente in Windows, cosa che vi consiglio

caldamente di fare. Oltre alla password per il vostro account, fareste bene a tenere chiuse a chiave le cose quando usate il computer. È bene, inoltre, controllare che il vostro PC, non importa quanto sia caritatevole, capisca il vostro desiderio di privacy.

Impostare il salvaschermo Un salvaschermo o screen saver è un’immagine o un’animazione che compare sullo schermo dopo un certo periodo di inattività. Dopo che il computer è rimasto fermo, tutto solo e abbandonato, per 30 minuti o quel che volete, sul monitor si vedono una bella immagine o un’animazione. Sembra uno scherzo, ma fare in modo che Windows blocchi il computer quando parte il salvaschermo può giocare un ruolo importante nella protezione del vostro PC. Per impostare un salvaschermo e verificare che sia attivo il blocco, seguite queste istruzioni: 1. Aprite il Pannello di controllo. In Windows 10, premete Win+X per aprire il menu supersegreto e scegliete Pannello di controllo. In Windows 7, selezionate Pannello di controllo dal menu Start. 2. Fate clic sull’intestazione Aspetto e personalizzazione. 3. Sotto Personalizzazione, fate clic sul link Cambia screen saver. Si apre la finestra di dialogo Impostazioni screen saver. 4. Selezionate uno screen saver dal menu del pulsante. 5. Impostate il valore per il periodo di inattività. Il salvaschermo che scegliete (cfr Punto 4) si impadronisce dello schermo quando non toccate la tastiera e non muovete il mouse per il tempo dato come intervallo. 6. Mettete un segno di spunta di fianco all’opzione Al ripristino torna alla schermata di accesso. Questa è l’impostazione di sicurezza che vi serve. 7. Fate clic sul pulsante OK. Quando scatta il salvaschermo, che significa che siete lontani dal computer o magari state facendovi un pisolino, bisogna conoscere la password del vostro account per ottenere l’accesso: muovete il mouse o premete un tasto per interrompere il salvaschermo. Digitate la password del vostro account per sbloccare il PC.

Evitate di scaricare salvaschermo da Internet. Sebbene alcuni siano legittimi, la

maggior parte sono pubblicità invasive o programmi impossibili da disinstallare o eliminare. Se scaricate questo tipo di salvaschermo, dovete tenervelo che vi piaccia o no. Fate attenzione! Potreste non vedere mai un salvaschermo, soprattutto se usate le impostazioni per il risparmio energetico del PC per mettere in riposo il monitor. Consultate il Capitolo 24 per altre informazioni. I salvaschermo hanno una storia seria alle spalle. Quando si usavano i vecchi schermi CRT (di vetro), le immagini potevano bruciare il fosforo dello schermo, rovinandolo. Il salvaschermo si avviava proprio per salvare lo schermo dai pericoli delle bruciature del fosforo. Oggi, rimane una forma di divertimento, ma è anche una forma di protezione.

Verificare le opzioni per la privacy in Windows 10 L’app Impostazioni di Windows 10 offre una lunga lista di impostazioni per la privacy. Esse permettono di controllare quali programmi o app hanno accesso a determinate funzionalità del PC e come i dati personali sono condivisi tra app. Per visualizzare le impostazioni della privacy, seguite queste istruzioni: 1. Premete Win+I per aprire l’app Impostazioni. 2. Fate clic sul grande e ben evidente pulsante Privacy. Nell’app Impostazioni, le categorie sono riportate sul lato sinistro della finestra, mentre le singole impostazioni sono sulla destra. Per Privacy, la categoria in alto è Generale; essa riporta sulla destra diverse impostazioni, tutte come opzioni scorrevoli. Se vi sta a cuore la vostra privacy, vi consiglio di disattivare tutte le impostazioni delle varie categorie di Privacy: selezionatene una per volta e spostate in posizione Disattivato tutti gli interruttori che trovate su Attivato. Per alcune impostazioni potrebbe comparire un avviso quando un programma o un’app tenta di accedere a una funzionalità che avete impostato come privata. Per esempio, nel Capitolo 12 ho parlato di alcune app di Windows che usano il microfono. Possono farlo solo se per l’hardware corrispondente avete attivato l’accesso nelle opzioni di privacy.

L’ultima versione Nell’industria dei computer, si dice sempre che il software non è mai finito. In effetti, se non fosse per le decisioni dall’alto, i programmatori non smetterebbero mai di creare codice. Anche quando finiscono, devono sistemare i cosiddetti bachi e accontentare gli utenti che chiedono di aggiungere nuove funzionalità. Il risultato è l’aggiornamento del

software, che può essere un update (aggiornamento minimo) o un più drastico aggiornamento completo o upgrade.

Gli aggiornamenti: update e upgrade Quando si parla di aggiornamento, si usano i termini update e upgrade, che creano una certa confusione e mi fanno sospettare che li abbia inventati Microsoft. Tuttavia, questi termini non sono intercambiabili. Un update è una modifica graduale o un piccolo miglioramento del software. Si può chiamare anche patch (toppa). Un update può sistemare un baco o un problema, oppure mettere a punto alcune funzionalità. Di solito, gli update sono gratuiti. Gli upgrade sono revisioni complete del programma. Ogni upgrade rappresenta una nuova edizione del software, con un nuovo numero di versione. Per esempio, l’ultima versione di Microsoft Office è un upgrade e non un update. Gli aggiornamenti completi costano soldi, anche se quello di Windows 10 venne offerto gratuitamente agli utenti di Windows 7 e Windows 8. Il mio consiglio è di tenere sempre aggiornato il software e applicare tutti gli update. Se il produttore vi offre una toppa o la risoluzione di un problema, installate l’update come vi suggeriscono. Per converso, gli aggiornamenti completi sono necessari solo quando avete assolutamente bisogno delle nuove funzionalità o quando riguardano problemi di sicurezza. Gli update sono distribuiti dal produttore. A volte, è il programma stesso che ve lo segnala, oppure, se avete registrato il prodotto, potete ricevere un messaggio di posta elettronica. Gli aggiornamenti del software (sia update, sia upgrade) si scaricano da Internet e si installano come qualunque altro software. Se vedete una notifica UAC che vi chiede di accettare un aggiornamento completo (upgrade), fate clic sul pulsante OK o Sì. Dovrete comunque iniziare in qualche modo il processo di upgrade. Per esempio, non vi venga in mente che un aggiornamento possa arrivare per posta elettronica, come allegato. Ecco un’altra cosa da tener presente: se state ancora usando Scarabocchio 4.2 e tutti gli altri usano Scarabocchio 6.1, potreste incontrare delle difficoltà quando scambiate documenti. Dopo un certo periodo di tempo, le versioni più recenti dei programmi diventano incompatibili coi loro modelli più vecchi. In questi casi, dovrete fare un aggiornamento completo. Potreste scoprire che l’aggiornamento di un software è incompatibile con le versioni precedenti di Windows. In questi casi, dovete aggiornare completamente Windows per usare il nuovo programma. All’interno dello stesso ufficio, tutti dovrebbero usare la stessa versione di software. Non che tutti debbano usare l’ultimissima versione, purché sia la stessa di tutti gli altri.

Aggiornare Windows Vi raccomando caldamente di mantenere sempre aggiornato il sistema operativo del vostro PC. Questo richiede delle comunicazioni regolari tra il vostro PC e la nave ammiraglia, Microsoft. Non dovete preoccuparvi: i controlli avvengono automaticamente. Quando sono necessari, gli aggiornamenti e le toppe vengono installati automaticamente sul vostro computer. Non dovete far nulla, salvo controllare che il servizio Windows Update sia attivo e in funzione. Per controllare lo stato di Windows Update in Windows 10, seguite queste istruzioni: 1. Aprite l’app Impostazioni. Premete Win+I. 2. Fate clic sul pulsante Aggiornamento e sicurezza. 3. Controllate, tra le voci riportate sul lato sinistro della finestra, che Windows Update sia selezionato. Se ci sono aggiornamenti in attesa, li vedrete riportati sul lato destro dello schermo. Fate clic sul pulsante Installa per applicare gli aggiornamenti. Oppure, continuate con le istruzioni seguenti per controllare lo stato di Windows Update: 4. Fate clic sul link Opzioni avanzate. Lo schermo delle Opzioni avanzate è dove scegliete come installare gli aggiornamenti. 5. Se non vi secca che Windows riavvii il vostro PC per installare un aggiornamento, selezionate Automatico dal menu; altrimenti, selezionate Notifica per programmare il riavvio. Io preferisco la seconda opzione, che mi permette di controllare il processo. In Windows 7, seguite queste istruzioni per configurare o controllare lo stato di Windows Update: 1. Aprite il Pannello di controllo. 2. Fate clic sull’intestazione Sistema e sicurezza. 3. Sotto l’intestazione Windows Update, fate clic sul link Attiva o disattiva aggiornamenti automatici. Si apre la finestra Modifica impostazioni. 4. Sotto l’intestazione Aggiornamenti importanti, seleziona dal pulsante del menu Scarica aggiornamenti ma lasciami scegliere se installarli. L’altra impostazione possibile è Installa aggiornamenti automaticamente. Tuttavia, se scegliete quell’opzione Windows potrebbe riavviare il PC dopo aver scaricato un aggiornamento. A seconda di come avete deciso che Windows si mantenga aggiornato, potreste

visualizzare una richiesta per installare un aggiornamento, o gli aggiornamenti avranno luogo automaticamente. In tal caso, riavviate il PC per installare gli aggiornamenti. Potreste anche scoprire che il vostro computer si riavvia automaticamente, specialmente se lo lasciate acceso di notte. In ogni caso, mantenere aggiornato Windows è molto importante.

Capitolo 23

L’importantissima copia di sicurezza In questo capitolo Recuperare i file modificati Creare una copia di backup Capire le cartelle compresse Estrarre file da una cartella compressa Installare un software da un file

È

triste, ma mi capita di sentire gente che si addolora per aver perso tutte le foto delle vacanze quando il computer si è bloccato. Sembrano accettare questo destino come una parte inevitabile del possedere un computer. Lo trovo frustrante, perché i materiali digitali possono durare per un sacco di tempo, a condizione che ne abbiate una copia di sicurezza. L’unica ragione che vi fa perdere tutto, documenti, foto, video, musica, qualunque altro file, è che non avete fatto un backup.

Il file che avevate ieri Se si è perso un file, potete ritrovarlo. Quando un file è stato cancellato, potete recuperarlo dal Cestino. Ma quando un file è stato modificato o sovrascritto con nuove informazioni, per recuperarlo ci vuole un po’ di magia. Quella magia è fornita da un programma di backup. Fate riferimento al Capitolo 15 per informazioni su come trovare i file persi o recuperarli dal purgatorio elettronico che è il Cestino di Windows. Quando state per sovrascrivere un file, venite avvertiti. Ma se state lavorando sul file e salvate una nuova versione, non potete recuperare quella precedente a meno di non usare uno strumento che si chiama Versioni precedenti. Questo strumento fa parte del programma di backup di Windows. In Windows 10, il programma di backup si chiama Cronologia file. In Windows 7, il programma di backup si chiama Backup.

Procurarsi un dispositivo di backup esterno Prima ancora di pensare a come potete usare lo strumento vitale che è il backup di file, il vostro PC deve avere un qualche tipo di supporto di archiviazione esterno. Non può essere una chiavetta USB, perché ha capacità troppo bassa. Non servono nemmeno dei dischi ottici. Windows preferisce un disco fisso esterno, un’unità SSD o l’accesso a dello spazio

di archiviazione in rete. Se il vostro PC non ha un dispositivo di archiviazione esterno, andate subito a comprarne uno. I dischi fissi esterni sono relativamente poco costosi e offrono un sacco di spazio. Verificate sempre che l’unità destinata al backup offra almeno tanto spazio di archiviazione quanto la memoria di massa principale del PC. Se potete permettervi un disco fisso esterno più capiente, compratelo! Collegate il dispositivo di archiviazione esterno al vostro PC come descritto nel Capitolo 10. Potete quindi passare a configurare il programma di backup del PC, come descritto altrove in questo capitolo. Per il backup del PC potete usare anche dello spazio di archiviazione in rete, come un disco fisso di rete. Per prima cosa verificate di aver accesso al dispositivo di rete dal vostro computer. Potete anche mappare l’unità di rete a una lettera del sistema di archiviazione del vostro PC, come descritto nel Capitolo 17. In questo modo, potrete completare senza problemi la configurazione del programma di backup.

Configurare la Cronologia file di Windows 10 La funzionalità della Cronologia file in Windows 10 serve a due scopi. Primo, funge da programma di backup per il PC e salva copie d’archivio di tutti i vostri file e cartelle preferiti. Secondo, vi permette di recuperare una versione precedente di file che avete sovrascritto o altrimenti compromesso. Seguite queste istruzioni per accertarvi che Cronologia file sia attiva in Windows 10: 1. Premete Win+I per aprire l’app Impostazioni. 2. Fate clic sul pulsante Aggiornamento e sicurezza. 3. Nella parte sinistra della finestra, selezionate Backup. 4. Controllate che l’interruttore scorrevole Crea backup automatico dei miei file sia impostato sulla posizione Attivato. Se la voce è già attiva, avete finito. Altrimenti, continuate col Punto 5: 5. Fate clic sul pulsante Aggiungi un’unità. Windows va a cercare le unità esterne ed eventuali unità di rete. Alla fine, viene visualizzato l’elenco delle posizioni possibili per il backup. Se questo non succede, significa che o il vostro PC non ha un dispositivo di archiviazione esterno, o la capacità del dispositivo non è sufficiente per supportare la funzionalità di Cronologia file. 6. Selezionate un’unità dall’elenco. Per esempio, l’unità esterna da 3 TB che avete appena comprato all’ipermercato con 20 euro di sconto. Quando avete scelto una posizione, la funzionalità Cronologia file è attiva e pronta per l’uso.

Impostare il backup in Windows 7 Il programma di backup di Windows 7 si chiama Windows Backup, che è tanto logico da chiedersi come mai Microsoft non abbia scelto, invece, un nome come Trottolino amoroso tu-tu ta-ta-ta. Lasciando perdere il nome, controllate che il programma sia attivo e configurato in modo da salvare in backup i vostri file vitali. Seguite queste istruzioni: 1. Aprite il Pannello di controllo. Premete il tasto Win per aprire il menu Start e scegliete Pannello di controllo da quel menu. 2. Sotto l’intestazione Sistema e sicurezza, fate clic sul link Backup e ripristino. Se è stato configurato Windows Backup, nella finestra di Backup e ripristino vedete il supporto di backup, l’orario di escuzione programmato e i risultati dell’ultimo backup. Altrimenti, dovete configurarlo. Continuate col Punto 3. 3. Fate clic sul link Configura backup. 4. Scegliete un dispositivo di archiviazione dall’elenco riportato. Se usate un’unità di rete, fate clic sul pulsante Salva in rete e scegliete la posizione di rete. 5. Fate clic sul pulsante Avanti. Windows vi chiede di selezionare i file per il backup. 6. Lasciate selezionata la voce Lascia che Windows scelga e fate clic sul pulsante Avanti. 7. Fate clic sul pulsante Salva impostazioni ed esegui backup. Windows comincia subito a fare il backup dei vostri file sull’unità di destinazione. Certo, dovete aspettare un po’ di tempo perché il primo backup sia completo, ma siete liberi di fare altre cose col PC intanto che il backup va avanti.

Recuperare una versione precedente di un file Potete compromettere un file copiandone uno diverso nella stessa posizione o usando il nome di un file esistente nel salvarne uno nuovo. In entrambi i casi, venite avvertiti della possibile perdita di dati. Quando aggiornate un file, come quando modificate l’elenco delle persone che vi devono dei soldi, la vecchia versione viene sovrascritta. Per recuperare il file originario, in questi casi, usate una funzionalità che si chiama Versioni precedenti. Lo strumento Versioni precedenti funziona solo quando avete attivato e configurato un programma di backup in Windows, sia esso Cronologia file in Windows 10 o Windows Backup per Windows 7. In tal caso, seguite queste istruzioni per recuperare una versione precedente di un file compromesso:

1. Aprite la cartella che contiene il file rovinato. Dovete localizzare l’icona del file. 2. Fate clic col pulsante destro sul file che volete recuperare. Se il file è stato cancellato, potete recuperarlo dal Cestino, come spiegato nel Capitolo 15. Se non è nel Cestino, dovete eseguire il programma di backup per recuperarne una copia d’archivio. Leggete più avanti il paragrafo “Recuperare i file da un backup”. 3. Selezionate Recupera versioni precedenti. Si apre la finestra di dialogo Proprietà del file, ma ahimè, Windows non ha ancora capito che volete il comando Versioni precedenti. Pertanto: 4. Fate clic sulla scheda Versioni precedenti nella finestra di dialogo Proprietà del file. Windows può metterci un po’ di tempo per trovare le varie versioni precedenti. Alla fine, vedrete un elenco simile a quanto riportato in Figura 23.1. 5. Fate clic per evidenziare la versione del file che intendete recuperare. Può essere la versione precedente o una antica. 6. Fate clic sul pulsante Ripristina. Potrebbe aprirsi una finestra di dialogo con un avvertimento speciale che vi informa che la versione precedente recuperata sostituisce la versione che avete attualmente. Se siete disposti a correre quel rischio, fate clic sulla voce per sostituire il file originario.

Se volete conservare sia la versione storica, sia quella corrente, fate clic sulla freccia in giù di fianco al pulsante Ripristina e selezionate il comando Ripristina. Selezionate una cartella per la versione precedente recuperata.

Figura 23.1: Esaminare le versioni precedenti.

Recuperare i file da un backup Diversamente dal recupero della versione precedente di un file, l’operazione di ripristino del programma di backup è una faccenda molto più vasta. Per esempio, potete ripristinare tutti i file su una nuova unità quando il vecchio disco finisce fritto dopo un esperimento folle col forno a microonde. Oppure, potete ripristinare una serie di file distrutti dal vostro brillante nipotino geniodel-computer. Oppure, potete ripristinare un file che la funzionalità per le versioni precedenti non riesce a recuperare. Per avviare l’operazione di ripristino, seguite queste istruzioni: 1. Premete la scorciatoia di tastiera Win+R. Si apre la finestra di dialogo Esegui. 2. Digitate filehistory nella casella di testo e fate clic su OK. Esistono altri modi per aprire la finestra di Cronologia file, ma questo è il sistema più veloce. Alla fine, si apre la finestra Cronologia file, simile a quella riportata in Figura 23.2.

Figura 23.2: Recuperate da qui i file.

3. Sfogliate le cartelle per trovare il file che volete recuperare. Potete fare clic sul pulsante illustrato in Figura 23.2, per far passare le versioni precedenti dello stesso file. 4. Fate clic per selezionare il file e quindi sul pulsante Ripristina. La versione storica del file sta per essere copiata nella stessa cartella dell’originale, ma prima che il file sia ripristinato: 5. Selezionate l’opzione Ripristina file nella destinazione. Il file storico sostituisce la versione corrente. Potete selezionare più di un file e persino cartelle. Fintanto che è attiva la funzionalità Cronologia file, in teoria non dovreste mai perdere nemmeno un file.

La funzionalità Cronologia file funziona solo quando è stata attivata. Fate riferimento ai paragrafi precedenti di questo Capitolo su come impostare il programma di backup per il vostro PC.

Scoprire le utilità di backup su Internet Un altro modo per effettuare il backup dei vostri file è usare un servizio specifico su Internet. Il servizio copia regolarmente i file dallo spazio di archiviazione di massa del vostro PC a una qualche posizione in rete. Oltre a essere automatico, il vantaggio del tenere copie su Internet è che se piomba una meteora in fiamme su casa vostra o sul vostro

ufficio, i vostri file sopravvivono. È vero che la meteora potrebbe colpire la sede dell’azienda che fa il backup su Internet; ma penso che probabilmente abbia più di una sede dove conservare i vostri dati. Ecco qualche servizio di backup su Internet da valutare: Backblaze: www.backblaze.com Carbonite: www.carbonite.com MozyHome: www.mozy.com Questi servizi addebitano di solito un canone mensile, anche se qualcuno offre abbonamenti annuali scontati. Dovrete prevedere di pagare di più per fare il backup di più di un computer o quando superate un certo limite di spazio. Avete poi bisogno di accesso a Internet, che può rappresentare un canone aggiuntivo. Canoni, canoni, canoni.

Archivi di cartelle compresse Lasciate che sia franco: tutti abbiamo uno strumento di tortura medievale preferito. Ho ragione o no? Ci sono la ruota e la vergine di Norimberga, senza contare tutto quel che si può fare col piombo fuso. Per i file, la forma di tortura preferita è la compressione. È possibile prendere tanti file e strizzarne fuori il succo, compattandoli in una singola unità. Quell’unità, o archivio, può quindi essere spedita velocemente via Internet o archiviata a lungo termine senza occupare tutto lo spazio dei rispettivi file a grandezza naturale. La compressione è possibile per i file proprio per la loro natura digitale. Grazie alla matematica e ad altre scienze, si può comprimere un file riducendo le sue dimensioni originarie a un’unità compatta. Si può poi, quasi per magia, decomprimerlo e riportarlo alla sua forma originaria senza perdere dati, integrità o autostima. Questa è la bellezza dell’archivio di file. Che ai file piaccia o no essere compressi, la creazione di archivi è un altro modo per conservare dati per un futuro. Oppure, potete essere tradizionalisti e trasmettere l’archivio come allegato di email o lanciarlo da qualche parte su Internet. Gli archivi si chiamano ufficialmente cartelle compresse in Windows. Si chiamano anche file Zip.

I file Zip, o archivi di file compressi, hanno una propria icona caratteristica, riportata a margine. Vedete la cerniera? Carina. Come una cartella tradizionale, una cartella compressa contiene file e cartelle. In realtà, non è una cartella vera e propria: è solo un tipo di file speciale. È un archivio! Le cartelle compresse si chiamano file Zip sia perché Windows usa l’algoritmo di

compressione Zip, sia perché l’estensione del nome file è zip. Zip non è un acronimo; chi l’ha inventato ha scelto il nome perché, in inglese, zippy significa veloce.

Comprimere i file Diciamo che avete un mucchio di file indisciplinati. Volete impacchettarli tutti in una scheda di memoria e mandarli all’accademia militare. Allora selezionate i file e, guarda un po’, sulla scheda di memoria non ci stanno. Che fare? La cultura del consumo impone che acquistiate una scheda di memoria più capace. Questo libro, invece, suggerisce che comprimiate e archiviate i file in una cartella Zip. Ecco come funziona il procedimento: 1. Selezionate i file che volete comprimere. Potete comprimere un gruppo di file o singoli file di grandi dimensioni. 2. Fate clic col pulsante destro sul gruppo di file. 3. Selezionate il comando Invia a Cartella compressa. Viene creata una nuova cartella compressa. Il suo nome, che è predefinito e stupido, è selezionato. 4. Digitate un nuovo nome per la cartella compressa. Sceglietelo breve, gentile e descrittivo. La nuova cartella compressa contiene un archivio, o un duplicato, dei file selezionati al Punto 1. Potete ora copiare la cartella compressa, trasmetterla per posta elettronica o archiviarla su un’unità esterna. I file restano compressi in quell’unico archivio finché non li estraete. Di come estrarre i file si parla nel prossimo paragrafo. Potete anche creare una cartella compressa vuota: fate clic col pulsante destro su una parte vuota della finestra di una cartella o sulla scrivania e scegliete Nuovo Cartella compressa. Rinominate l’icona e siete pronti.

Dopo aver creato una cartella compressa, potete aggiungervi dei file semplicemente trascinandoli sopra l’icona. Quest’azione copia i file nella cartella compressa, non li sposta. I file archiviati in una cartella compressa occupano meno spazio dei file originali. Questa era l’idea che stava dietro alle cartelle compresse ai vecchi tempi delle telecomunicazioni tra computer: infatti, ci vuole meno tempo a trasmettere un file

piccolo, dettaglio molto importante sulle connessioni lente via modem. Alcuni tipi di file si comprimono bene, come i file di testo. Altri tipi non si comprimono per nulla. Alcuni tipi di file audio e video non si comprimono, perché sono già compressi. Potete archiviarli ugualmente in una cartella compressa, anche se non risparmierete spazio nella memoria di massa.

Lavorare con una cartella compressa Per vedere quali file si nascondono in una cartella compressa, apritela. A prima vista, sembra che abbiate aperto una delle solite vecchie cartelle, ma non è così. Quel che vedete è un archivio di file compressi, simile a quello riportato in Figura 23.3. Quando guardate i file imprigionati in una cartella compressa, ci sono solo tre cose che potete fare: Guardare. Potete vedere quali file e cartelle stanno dentro l’archivio. Aprite le cartelle interne per esaminarne il contenuto. Potete persino aprire le cartelle compresse all’interno di cartelle compresse. Se quel concetto vi strabilia, guardate il film del 2010 Inception. Guardate un’anteprima dei file. Fate doppio clic su una delle icone nella finestra della cartella compressa per dare un’occhiata. Alcuni file si aprono in programmi che vi lasciano guardare il contenuto, ma non potete cambiare il file se prima non lo estraete. Estraete uno o più file. Per estrarre uno o più file, trascinateli fuori dall’archivio.

Figura 23.3: Dentro una cartella compressa.

Di solito, si estraggono tutti i file di una cartella compressa. Per farlo, seguite queste istruzioni: 1. Aprite la cartella compressa. 2. In Windows 10, fate clic sulla scheda Estrai di Strumenti cartelle compresse.

3. Fate clic sul pulsante Estrai tutto o Estrai tutti i file. Si apre la finestra Estrai cartelle compresse. 4. Fate clic sul pulsante Estrai. Windows crea una cartella con lo stesso nome di quella compressa ed estrae (copia) tutti i file dalla vecchia alla nuova. Quindi, si apre sullo schermo quella nuova cartella. 5. Chiudete la finestra della cartella compressa.

Estrarre i file da una cartella compressa non elimina i file dall’archivio. I file rimangono lì finché non li eliminate uno per uno o non eliminate semplicemente tutta la cartella. Per rimuovere individualmente i file da una cartella compressa, fate clic col pulsante destro sulla sua icona e selezionate il comando Elimina. Fate clic sul pulsante Sì per confermare.

Installare un software da una cartella compressa Anche se nel Capitolo 14 mi sono espresso a sfavore, occasionalmente da Internet potrebbe arrivare sul vostro computer un nuovo software sotto forma di una cartella compressa (Zip). Commettere questo peccato non è una rovina, ma richiede che compiate alcune operazioni in più per installare il software. In particolare, dopo aver estratto tutti i file dalla cartella compressa, come spiegato nel paragrafo precedente, dovete trovare il programma Installa o Setup nella nuova cartella così creata. Eseguite il programma. Seguite le istruzioni sullo schermo per continuare a installare il software.

Quando nella finestra non compare il pulsante Installa o Setup, provate semplicemente ad aprire la cartella nella finestra, oppure la cartella bin: bin significa (file) binari, o programmi.

Capitolo 24

Lavori di manutenzione In questo capitolo Aumentare la capacità di archiviazione Eseguire utilità per lo spazio di archiviazione Sistemare la rete Capire la gestione energetica Scegliere un piano di gestione dell’energia Reinizializzare Windows 10

N

on se ne parla nei depliant e non è un argomento da proporre alle feste, ma i PC richiedono una certa manutenzione. Dopo tutto, sono computer. Anche se potreste assumere qualcuno (bello, affascinante e con un camice bianco), di solito è meglio che facciate voi stessi i lavoretti di manutenzione. Non c’è niente di difficile e, sorpresa sorpresa, il più delle volte ci pensa il PC stesso a farlo per voi.

Utilità per l’archiviazione Quella delle utilità e degli strumenti è una categoria di software ben definita e piuttosto vasta. Comprende strumenti per backup, aggiornamenti di Windows, utilità di rete e altre funzioni descritte altrove in questo libro. Le utilità forse più interessanti e popolari sono quelle per gestire i dispositivi di archiviazione di massa, quelle che una volta si chiamavano “utilità disco”. Questi programmi sono ancora in uso, anche se Windows fa già un sacco di manutenzione per conto suo, cosa che ne rende l’utilizzo regolare facoltativo a tutti gli effetti.

Liberare spazio di archiviazione Mi auguro che abbiate acquistato un capiente dispositivo di archiviazione primario per il vostro PC. Fare i tirchi in questo campo può giocare a vostro svantaggio, perché il dispositivo può riempirsi di file più in fretta della sala per le gare di cosplay alla fiera del fumetto.

Figura 24.1: Esaminare le statistiche d’uso dello spazio di archiviazione.

Per accedere alle statistiche e magari liberare un po’ di spazio, seguite queste istruzioni: 1. Premete Win+E, la scorciatoia di tastiera per aprire una finestra di Esplora file/risorse. 2. In Windows 10, selezionate Questo PC dall’elenco di voci sul lato sinistro della finestra. 3. Fate clic col pulsante destro su un dispositivo di archiviazione, come il disco fisso principale, C. 4. Selezionate Proprietà. Si apre la finestra di dialogo Proprietà del dispositivo di archiviazione, dove vedete un diagramma, simile a quello riportato in Figura 24.1, che illustra graficamente l’uso del disco fisso. La quantità di spazio a disposizione è illustrata graficamente nella finestra di dialogo Proprietà del dispositivo di archiviazione. Il grafico, nella finestra principale di Questo PC o Computer, può persino diventare rosso quando avete aspettato troppo a lungo e dovete prendere provvedimenti. 5. Fate clic sul pulsante Pulizia disco. Si apre la finestra Pulizia disco, che riporta le voci che potete eliminare dallo spazio di archiviazione del dispositivo e indica approssimativamente la quantità di spazio che guadagnereste. 6. Esaminate l’elenco di file da eliminare, aggiungendo segni di spunta alle varie

categorie. Praticamente tutto quel che è riportato in elenco può essere eliminato. 7. Fate clic sul pulsante OK per liberare spazio. L’operazione può richiedere un po’ di tempo. Siate pazienti. Prima del Punto 7 potete far clic sul pulsante Pulizia file di sistema per far pulizia nelle cartelle che non sono specifiche degli account utente sul dispositivo di archiviazione. Questo passo può aggiungere qualche megabyte di spazio libero, ma non fateci troppo conto. Altri modi per aumentare lo spazio di archiviazione comprendono i seguenti: Eliminate tutti i programmi che non usate. Fate riferimento al Capitolo 14 per informazioni su come disinstallare i programmi. Eliminate i programmi che non usate o che non avete usato da un bel po’ di tempo. Svuotate la cartella Download. Io conservo tutto quel che scarico, ma quei file possono essere archiviati su dispositivi esterni per liberare spazio sul dispositivo di archiviazione principale. Andate a cercare i file di grandissime dimensioni. Le istruzioni per svolgere questo tipo di ricerca si trovano nei materiali extra del libro, disponibili online. Detto in due parole: usate il comando Cerca di Windows per trovare tutti i file più grandi di 200 MB. Esaminate l’elenco e buttate via i giganti che non vi servono più. Copiate sul cloud i vostri file musicali, i video e le foto. Potrete accedere a questi contenuti multimediali attraverso Internet, ma i file non occuperanno più spazio sul vostro PC. Se non riuscite a liberare abbastanza spazio, dovrete procurarvi un dispositivo di archiviazione principale più capiente. Rivolgetevi a uno specialista per farvi clonare il dispositivo di archiviazione primario corrente su un dispositivo di capacità superiore. La parola chiave qui è clonare, operazione che crea una copia esatta e non vi fa perdere nulla né vi constringe a reinstallare alcun software.

Una soluzione che viene a volte proposta è comprimere l’unità. Questa opzione è illustrata in Figura 24.1. Anche se può funzionare come soluzione temporanea, questa scelta comporta complicazioni a lungo termine che di fatto non risolvono il problema di fondo.

Verificare la presenza di errori Windows svolge già delle operazioni di controllo degli errori nello spazio di archiviazione del vostro PC, specialmente nel dispositivo di archiviazione di massa principale o Unità C. Questi controlli vengono eseguiti automaticamente. In effetti, potrebbe succedere quando

avviate il sistema. Questo è normale: Windows potrebbe aver rilevato un problema e sta lavorando per risolverlo. Per eseguire manualmente una verifica dei supporti di archiviazione, seguite queste istruzioni: 1. Aprite la finestra di Questo PC o Computer. Premete Win+E per avviare il programma Esplora file/risorse; in Windows 10, selezionate Questo PC dalle voci riportate sul lato sinistro della finestra. 2. Fate clic col pulsante destro sul dispositivo di archiviazione che volete controllare. Può essere un dispositivo di archiviazione qualunque, da una chiavetta USB a un dispositivo di archiviazione principale. 3. Selezionate Proprietà. 4. Nella finestra di dialogo Proprietà del dispositivo, fate clic sulla scheda Strumenti. Vedrete due strumenti disponibili: quello tradizionale per il controllo dei file, che una volta si chiamava Controlla disco, e il deframmentatore, entrambi illustrati in Figura 24.2. 5. Fate clic sul pulsante Controlla. Se il dispositivo di archiviazione non deve essere verificato, si apre una notifica che vi ricorda anche che Windows controlla automaticamente i dispositivi di archiviazione. 6. Fate clic sul pulsante Analizza unità. Aspettate che Windows controlli il dispositivo.

Figura 24.2: Utilità per l’archivio.

7. Esaminate i risultati. 8. Chiudete la finestra quando avete finito. Se ci sono errori, vi verrà chiesto di correggerli, anche se in effetti Windows li risolve automaticamente quasi tutti.

In passato, gli utenti di PC eseguivano l’utilità per il controllo del disco, o chkdsk (abbreviazione di checkdisk), ogni volta che sospettavano ci fosse qualcosa che non andava col disco fisso del computer. Era una specie di stregoneria, in quanto si pensava che eseguire il programma sistemasse come per magia tutti i problemi del disco fisso, e, perfino più in generale, del PC. Adesso non è più così.

Eseguire la deframmentazione L’utilità di deframmentazione è geniale. Messa a punto alla fine degli anni Ottanta, corregge un problema di archiviazione che può rallentare drasticamente l’accesso ai file. Mi ricordo che, dopo aver eseguito una delle prime utilità di deframmentazione sul mio PC, ero rimasto incantato dalla velocità che il sistema aveva guadagnato. Oggi, non solo Windows offre già utilità per deframmentare il disco e ottimizzare lo spazio su disco, ma il vostro PC le esegue regolarmente per fare in modo che i dispositivi di archiviazione siano sempre in perfetta efficienza. Non avete bisogno di deframmentare nulla! Ma se siete curiosi, o se volete provare l’utilità in ricordo dei bei tempi andati,

seguite queste istruzioni: 1. Premete Win+E per aprire una finestra di Esplora file/risorse. 2. In Windows 10, selezionate Questo PC dalla parte sinistra della finestra. Vedete ora un elenco di dispositivi di archiviazione per il vostro computer. 3. Fate clic col pulsante destro sul dispositivo di archiviazione che volete ottimizzare. Non fate clic su un’unità SSD né su una chiavetta USB né su una scheda di memoria. Si possono ottimizzare con la deframmentazione solo i dischi fissi. 4. Selezionate Proprietà. 5. Nella finestra di dialogo Proprietà del dispositivo, fate clic sulla scheda Strumenti. Fate riferimento alla Figura 24.2. 6. In Windows 10, fate clic sul pulsante Ottimizza; in Windows 7, fate clic sul pulsante Deframmenta disco. Si apre la finestra Ottimizza unità, illustrata in Figura 24.3. In Windows 7, la finestra si chiama Deframmentazione disco. 7. Controllate lo stato di frammentazione corrente dei dispositivi di archiviazione disponibili. Il più delle volte, vedrete un livello di frammentazione dello zero per cento su tutte le unità. Per alcune unità, come le unità a stato solido, le chiavette USB e le schede di memoria, l’ottimizzazione non è disponibile. 8. Se proprio volete continuare, selezionate un’unità dall’elenco. 9. Fate clic sul pulsante Analizza in Windows 10; in Windows 7, fate clic su Analizza disco. Può essere che Windows vi mostri la statistica aggiornata sullo stato di frammentazione corrente del supporto. O magari no. In passato, non si ottimizzavano i dischi che erano frammentati per meno del 5%. 10. Fate clic sul pulsante Ottimizza o Deframmenta disco per deframmentare l’unità. Il processo richiede del tempo e alla fine viene generato un rapporto. 11. Chiudete la finestra Ottimizza unità o Deframmenta disco quando avete finito. Anche in questo caso il processo viene svolto automaticamente da Windows. Dovreste, pertanto, procedere e ottimizzare l’unità solo se vedete un valore davvero fuori norma, ossia superiore al 5%, dopo il Punto 9. Altrimenti, state solo perdendo tempo.

Che non vi venga mai in mente di deframmentare un’unità SSD, una chiavetta USB o una scheda di memoria. Il processo di deframmentazione rovina questi supporti di archiviazione e costituirebbe, dunque, un vero problema. L’utilità di ottimizzazione di Windows è in grado di riconoscere questo tipo di dispositivi di archiviazione e, pertanto, non interviene di suo. Non costringetela a farlo! Defrag è l’abbreviazione di defragmentation (deframmentazione). L’operazione prende i file che sono stati divisi in blocchi e li reincolla insieme, ottimizzandone l’accesso. Spezzare i file serve per sfruttare il supporto di archiviazione in modo da aumentare al massimo il numero di file che vi si possono registrare.

Figura 24.3: La finestra di Ottimizza unità.

Risolvere i problemi di rete Internet è una parte talmente fondamentale nell’usare un PC che davvero perdete funzionalità quando la rete non è disponibile. Come spesso succede coi problemi informatici, non esistono soluzioni immediate. Dovrete, invece, analizzare il problema in modo logico. Rispondete a queste domande nell’ordine dato: 1. Il modem funziona?

Guardate il modem. Lampeggiano le luci? Sono tutte accese? Se non lo sono, telefonate al vostro fornitore di accesso a Internet e controllate che non ci siano problemi con la rete nella vostra zona. Alcuni possono persino testare il vostro modem per capire se il problema è loro o se dipende dalla rete locale. 2. Avete accesso a Internet? Provate a visitare un sito Web, specialmente uno famoso come Google o Amazon. A volte può essere che non funzioni un singolo sito Web. Anche la posta elettronica può smettere di funzionare temporaneamente. Internet stesso può bloccarsi. In questi casi, potete solo aspettare. 3. Vedete tutti i PC che dovrebbero esserci nella finestra Rete? Aprite una finestra con la rete, come spiegato nel Capitolo 17. Riuscite a visualizzare gli altri dispositivi dalle opzioni di navigazione? Se la risposta è no, controllate i collegamenti, i cavi e le impostazioni wireless. Riavviare il PC potrebbe aiutare a ripristinare i collegamenti. 4. Avete riavviato il gateway (router)? Staccate la spina del gateway. Aspettate qualche minuto. Riattaccate la spina. Riavviare il gateway può “rinfrescargli le idee” e rimettere in funzione la rete. 5. Avete riavviato tutta la rete? L’ultimo passo è riavviare tutta la rete. Spegnete tutto: modem, gateway, hub o connettori e tutti gli altri dispositivi di rete, compresi computer, tablet, telefoni e stampanti. Cominciate col modem. Accendetelo. Aspettate qualche minuto. Accendete il gateway. Aspettate. Accendete eventuali connettori o hub. Aspettate ancora. Accendete i dispositivi di rete. Questo modo di procedere è noioso, ma può risolvere tutti i problemi.

Quando le cose vanno storte, la ragione principale, di solito, sono i cambiamenti. Se avete aggiunto alla rete nuovi dispositivi, o avete aggiornato un software o sostituito dell’hardware, la spiegazione del perché la rete non funziona potrebbe essere lì.

Gestire la potenza del PC Il vostro computer ha sete di potere. Non è lo stesso tipo di potere dei megalomani o dei gestori di ristoranti fast-food. No, il PC vuole potenza dal muro. Elettricità, carburante. Come signore supremo del vostro computer, siete voi a controllare quanta energia il PC consuma, gestendo la sua sete in modo che il sistema funzioni ma la bolletta della luce non cresca a dismisura.

Gestione del risparmio energetico è il termine generico che descrive la capacità di computer e altre apparecchiature elettroniche, come i televisori e le camere di disintegrazione, di ottimizzare i propri consumi energetici. L’hardware per la gestione del risparmio energetico è quel che consente al computer di andare in sospensione, in ibernazione e spegnersi da solo.

Impostare le opzioni di risparmio energia in Windows 10 Una delle molte cose che Windows 10 ha migliorato rispetto ai suoi antenati è la gestione energetica. Seguite queste istruzioni: 1. Premete Win+I per aprire l’app Impostazioni. 2. Fate clic sul pulsante Sistema. 3. Dall’elenco sulla sinistra dello schermo, scegliete Alimentazione e sospensione. Le impostazioni per la gestione del risparmio energia sono riportate sulla parte destra dello schermo. 4. Scegliete un intervallo per lo spegnimento automatico dello schermo. Questo valore determina quando il PC toglie corrente al monitor. A quel punto, lo schermo entra in modalità risparmio energetico. Se avete un portatile o il vostro PC è collegato a un gruppo di continuità a batteria, nel menu è riportata una voce per la batteria. La seconda o unica voce è l’intervallo che avete specificato. Per spegnere lo schermo, io imposto un intervallo di 1 minuto quando l’energia viene dalle batterie e di 30 minuti per l’alimentazione da rete. 5. Scegliete un intervallo per il PC. Questo valore determina quando il computer stesso entra in sospensione. Se il vostro PC è collegato a un gruppo di continuità o avete un portatile, il menu riporta la voce A batteria; diversamente, avete solo l’opzione Alimentazione da rete elettrica. Come con l’intervallo per lo schermo (o il monitor), io solitamente imposto un intervallo di 1 minuto quando l’energia viene dalle batterie e di 30 minuti per l’alimentazione da rete. Il cronometro dell’intervallo comincia a contare quando smettete di usare il PC. Se non toccate il mouse né premete i tasti della tastiera per il periodo di tempo stabilito, lo schermo o il computer entrano in modalità risparmio energetico. Quando è in modalità risparmio energetico, il PC risparmia elettricità. Per svegliare il sistema, premete un tasto sulla tastiera o muovete il mouse. Consultate il Capitolo 4 per informazioni sui gruppi di continuità. Se il PC è connesso a un gruppo di continuità, sia con una presa elettrica, sia con una presa USB, nell’app

Impostazioni visualizzerete le opzioni per la batteria.

Configurare un piano di risparmio energetico Per Windows 7, come per Windows 10, potete impostare un piano di risparmio energetico personalizzato. Seguite queste istruzioni: 1. Aprite il Pannello di controllo. 2. Fate clic sull’intestazione Hardware e suoni. 3. Fate clic sull’intestazione Opzioni risparmio energia. Si apre la finestra Opzioni risparmio energia, riportata in Figura 24.4. La finestra Opzioni risparmio energia offre diversi piani per gestire il risparmio energetico nel vostro PC, come vedete in Figura 24.4. Potete vederne altri ancora facendo clic sul pulsante con la freccia rivolta verso il basso, come illustrato in figura. Tutti i piani riducono le pretese dei due maggiori consumatori di energia tra i componenti hardware del computer: il monitor e l’unità di sistema. In particolare, controllano quando ridurre la luminosità o spegnere lo schermo e quando mettere in sospensione il computer stesso. La chiave per invocare il risparmio energetico è l’intervallo. Il computer prende nota della vostra attività; quando non c’è stato input per il periodo di tempo dato, Windows spegne lo schermo o mette in sospensione il computer. Così facendo, risparmia energia.

Figura 24.4: La finestra Opzioni risparmio energia.

Per scegliere un piano, selezionate il pulsante d’opzione corrispondente. Chiudete la finestra Opzioni risparmio energia e siete a posto. Potete anche personalizzare i piani proposti o crearne uno nuovo facendo clic sul collegamento Crea una combinazione per il risparmio energia sul lato sinistro della finestra (fate riferimento alla Figura 24.4). Seguite le istruzioni sullo schermo. Ricordatevi di assegnare un nome significativo al vostro piano, come Piano di Luciano, che è perfetto

se vi chiamate proprio Luciano.

Aggiungere l’opzione per l’ibernazione Windows non mette mai l’opzione di mettere in ibernazione il vostro PC in un posto ovvio. Per questo, il mio consiglio è di assegnare il comando Ibernazione a una posizione sul menu Alimentazione. Ecco come farlo in Windows 10: 1. Premete Win+X e scegliete Pannello di controllo dal menu supersegreto. Si apre il Pannello di controllo. 2. Selezionate Hardware e suoni. 3. Sotto l’intestazione Opzioni risparmio energia, selezionate il link Cambia il comportamento dei pulsanti alimentazione. 4. Fate clic sul link Modifica impostazioni attualmente non disponibili. 5. Mettete un segno di spunta nella casella di fianco a Ibernazione. Quest’opzione si trova nella parte bassa della finestra; fate scorrere per trovarla. 6. Fate clic sul pulsante Salva cambiamenti. 7. Chiudete la finestra del Pannello di controllo. Dopodiché, il comando Ibernazione è riportato nel menu Alimentazione sul menu Start.

La seconda vita di Windows 10 La vita non sempre offre seconde opportunità, ma Windows sì. In particolare, Windows 10. Se avete gravi problemi col vostro PC, oppure se volete venderlo o darlo via, potete reimpostare Windows in modo da eliminare tutti i vostri dati personali, disinstallare tutti i programmi e reinizializzare tutto il sistema a quando Windows venne installato o aggiornato per la prima volta. Ovviamente, reinizializzare Windows è una decisione drastica, da non prendere solo per sistemare dei piccoli malanni. Se avete deciso e siete pronti, seguite queste istruzioni in Windows 10: 1. Premete la scorciatoia di tastiera Win+I per aprire l’app Impostazioni. 2. Fate clic sul pulsante Aggiornamento e sicurezza. 3. Dall’elenco di voci sulla sinistra dello schermo, scegliete Ripristino. 4. Sul lato destro dello schermo, fate clic sul pulsante Per iniziare. 5. Scegliete se volete mantenere i vostri file o eliminare tutto. Se scegliete Mantieni i miei file, solo Windows ritorna al suo stato originario. Se,

invece, scegliete Rimuovi tutto, viene reinizializzato tutto il PC. Dopo aver effettuato la vostra scelta, Windows esamina alcune cose e vi presenta un riepilogo dell’operazione e un messaggio di conferma. 6. Confermate di voler continuare. Non potete annullare l’operazione una volta che l’avete avviata.

7. Continuate. Sedetevi e aspettate. Al termine dell’operazione, il vostro PC si riavvia e Windows 10 si ripresenta con un sorriso smagliante, facendovi le stesse domande che vi aveva fatto quando avete avviato per la prima volta il nuovo PC o aggiornato il vecchio con Windows 10. Sì, adesso siete un perfetto sconosciuto. Potete ora continuare a riconfigurare Windows, oppure spegnere il PC, visto che è pronto per essere venduto, rottamato, scambiato o semplicemente abbandonato in un campo da qualche parte.

Parte 6

Tutto in dieci punti

In questa parte… Obbedite ai dieci comandamenti del PC Trovate dieci accessori utili per il vostro PC Prendete in considerazione i suggerimenti di un guru del computer

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Capitolo 25

I dieci comandamenti del PC In questo capitolo Non abbiate paura del vostro computer Salvate sempre il vostro lavoro Fate il backup Non aprite né eliminate file sconosciuti Non diventate preda dei predatori online Usate programmi antivirus e aggiornate il software Scegliete saggiamente quando aggiornare completamente il software Usate il PC in posizione corretta Tenete aggiornato Windows Interrompete sempre correttamente Windows

C

redetemi: è successo anche a me. Sono sopravvissuto agli aspetti peggiori dell’usare un computer e sono ancora qui che ne scrivo. Permettetemi di condividere le mie esperienze e di trasmettervi un pezzetto di saggezza digitale. Non sarò sceso dal Monte Sinai e di sicuro non assomiglio a Charlton Heston, ma questi sono i miei Dieci Comandamenti del PC.

I. Non avrai paura del tuo PC Il computer non ce l’ha con voi. Non esploderà improvvisamente. Non cela oscuri propositi. A dire la verità, è piuttosto stupido.

La conoscenza è la chiave per superare la paura.

II. Salverai il tuo lavoro Ogni volta che create qualcosa di straordinariamente originale, usate immediatamente il comando Salva! In effetti, dovete usare il comando Salva anche quando create qualcosa di stupido che non vorreste nemmeno salvare. Credetemi, il dispositivo di archiviazione principale del PC ha un sacco di spazio per le vostre cose.

Non potete prevedere quando il computer se ne andrà a guardare un campionato automobilistico o a far due chiacchiere col router wireless dall’altra parte della strada, mentre voi sperate di finire gli ultimi paragrafi di una relazione. Salvate il vostro lavoro quanto più spesso possibile. Date un Salva quando lasciate il computer. Salvate quando rispondete al telefono. Salvate! Salvate! Salvate!

III. Farai il backup dei tuoi file Non c’è niente di meglio di una copia di scorta delle vostre cose. Il computer può eseguire un programma di backup automatico per farla, o potete fare voi i duplicati. In ogni caso, quella copia di scorta potrebbe un domani salvarvi la vita. Fate riferimento al Capitolo 23 per informazioni sul backup.

IV. Non aprirai né eliminerai cose sconosciute Ecco la regola in italiano moderno: eliminate solo file e cartelle che avete creato voi.

A differenza dell’hardware e delle sue etichette scritte in rosso che proclamano “Non aprire”, i file sconosciuti non sbandierano avvertimenti. Dovrebbero, però! Windows è pieno di file strani e sconosciuti. Non toccateli. Non eliminateli. Non spostateli. Non rinominateli. Soprattutto, non apriteli per vedere che cosa sono. A volte, aprire un’icona sconosciuta può causare grossi guai.

V. Non sarai uno sprovveduto I cattivi riescono a distribuire via Internet il loro software dannoso perché la gente abbassa la guardia. Non cadete nelle trappole che vi tenderanno. Ecco un elenco delle cose più importanti da non fare: Non rispondete ai messaggi di posta elettronica non desiderati (spam). Se lo fate, ne riceverete ancora di più. Un trucco molto comune degli spammer è quello di inserire del testo che dice “Rispondi a questo messaggio se non vuoi riceverne più in futuro”. Non fatelo! Rispondere allo spam fa sapere agli spammer che il vostro indirizzo di posta elettronica è attivo e finirete col ricevere ancora più messaggi indesiderati. Non rispondete mai, ma proprio mai, ai messaggi di spam! Non aprite allegati di posta elettronica che non conoscete o non state aspettando. Davvero, non vi perdete niente. È proprio così che funzionano le truffe: il messaggio vi fa credere che sia importante aprire l’allegato. Non lo è. Non aprite mai allegati che sembrano file di programma. Questi allegati hanno nomi

file con estensioni .exe, .com o .vbs. Consultate il Capitolo 15 per altre informazioni sulle estensioni dei file e come visualizzarle in Windows.

VI. Userai software antivirus e lo terrai sempre aggiornato Vi consiglio caldamente di usare software antivirus sul vostro PC. Mantenetelo sempre aggiornato. Windows offre il programma Windows Defender, che va già bene. Procurarsi software di altri produttori, come Norton, McAfee o Kaspersky è anche meglio. Consultate il Capitolo 22 per altri consigli sulla protezione del computer.

VII. Aggiornerai con saggezza Nuovo hardware e nuovo software escono in continuazione. In genere, tutte le cose nuove sono migliori e più veloci. Per qualcuno è anche molto importante essere Il Primo del Giro ad avere un nuovo accessorio hardware o l’ultimissima versione del software. Non è obbligatorio che siate voi a farlo. Acquistare una nuova versione, ossia una versione completa o upgrade, del software è necessario solo quando vi servono davvero le nuove funzionalità disponibili, quando dovete averla per ragioni di compatibilità coi colleghi o quando la nuova versione risolve i vostri problemi e bachi (bug). Acquistate hardware compatibile col vostro PC. Specialmente se avete un computer non più nuovissimo, assicuratevi che il nuovo hardware funzioni col vostro sistema.

VIII. Manterrai la giusta postura lavorando al computer Usare un computer può essere doloroso. Letteralmente. Dovete stare sempre seduti correttamente e osservare la giusta postura quando lavorate al PC. In questo modo, evitate problemi con la schiena e il rischio di disturbi degli arti superiori (RSI, dall’inglese Repetetive Strain Injury). Anche se i vostri polsi sono flessibili come la spina dorsale di un politico, dovreste prendere in considerazione una tastiera ergonomica. Questo tipo di tastiera ha una struttura curva, progettata in modo da contenere lo sforzo di pigiare i tasti per lunghi o brevi periodi. I cuscinetti per i polsi alzano i vostri polsi per farvi scrivere nella posizione giusta, coi palmi sopra la tastiera e non più in basso della barra spaziatrice. Sedetevi davanti al computer coi gomiti allo stesso livello dei polsi. Il vostro capo non deve piegarsi verso il basso o verso l’alto quando guardate lo schermo. Dovrete guardare dritto davanti a voi, anche se questo aiuta più il vostro collo dei vostri polsi.

Se volete essere davvero all’ultimo grido, non sedetevi per usare il computer. Io non mi siedo! Questo perché uso un tavolo alto, dove posso stare in piedi intanto che lavoro. Se ve la sentite, questo modo di lavorare è fantastico per la schiena e il torso. Se, invece, siete indecisi, prendete un tavolo alto ma col piano regolabile, in modo che possiate sedervi di tanto in tanto.

IX. Manterrai aggiornato Windows Microsoft mantiene sempre aggiornato Windows. Gli aggiornamenti risolvono problemi e vulnerabilità che i cattivi sfrutterebbero. Nel mio libro (quello che state leggendo adesso) sostengo che sia una cosa buona, ma funziona solo quando usate regolarmente il servizio di Windows Update. Consultate il Capitolo 22.

X. Arresterai Windows come si deve Quando avete finito con Windows, chiudetelo. Scegliete il comando Interrompi il sistema dal menu Start. Il PC si spegne automaticamente. Fate riferimento al Capitolo 4 per istruzioni dettagliate.

Capitolo 26

Dieci cose da acquistare per il vostro PC In questo capitolo Tappetino per mouse e poggiapolsi Unità di archiviazione esterna per i backup Cose per tener pulito il PC Memoria volatile e spazio di archiviazione Opzioni di espansione USB Tastiera e mouse professionali Gruppo di continuità Cuffie con microfono Scanner Supporti di memoria rimovibili

S

ono sicuro che non avete tanta voglia di andare a spendere altri soldi dopo aver comprato un computer nuovo. Del resto, chi non gode a prendersi nuovi giochini, o meglio dovrei dire periferiche vitali, per casa o per l’ufficio? Nessun sistema di computer è veramente completo quando lo togliete dalla scatola; potete, pertanto, considerare qualcuno o tutti quegli oggetti come dotazioni extra che potete procurarvi, adesso o in futuro, per il vostro amico elettronico, il PC.

Tappetino per il mouse e cuscinetto poggiapolsi I vecchi mouse meccanici avevano bisogno di un tappetino per funzionare. Ci voleva una superficie irregolare per non trasformare in tortura ogni spostamento del mouse. I tappetini esistono ancora, ma coi mouse ottici di oggi non sono più considerati necessari. Questo, almeno, finché non occupate tutto lo spazio disponibile sul vostro tavolo di lavoro, o quando la superficie è troppo lucida e il mouse ottico non riesce più a registrare gli spostamenti. In questi casi, prendetevi un tappetino. Se non altro, occupa quel minimo di spazio sul tavolo da evitare che il mouse debba fare a pugni con le scartoffie e il resto della robaccia che sta sulla scrivania. Già che ci siete, procuratevi un cuscinetto poggiapolsi per la tastiera, che vi faccia tenere i polsi in posizione comoda mentre scrivete. Questo accessorio può alleviare alcuni dei disturbi dovuti ai movimenti ripetitivi che sono comuni tra chi usa molto la tastiera. I cuscinetti per i polsi esistono in tanti bei colori e alcuni saranno perfettamente in tinta con le tende e con la tappezzeria.

Unità di archiviazione esterna Se amate i vostri dati digitali — documenti, foto, musica, video ecc. — dovrete eseguire regolarmente un programma di backup per conservarne copie di scorta. Le istruzioni relative si trovano nel Capitolo 23. Per far funzionare l’operazione, dovete procurarvi un’unità di archiviazione di massa esterna, ossia un disco fisso o un’unità SSD. Le unità disco fisso esterne costano intorno agli 80 euro l’una. Stranamente, mantengono lo stesso prezzo da anni. Quel che è cambiato è la loro capacità. Qualche anno fa, per quella cifra potevate prendere un disco fisso esterno da 500GB. Oggi, la capacità è un multiplo di quel valore, il che è fantastico. Per farci stare i backup, procuratevi un dispositivo di archiviazione esterno che abbia almeno la capacità del dispositivo di archiviazione principale del vostro PC. Se avete un disco principale da 1 TB, prendete un disco fisso esterno da 1 TB. Se potete permettervelo, prendetene uno ancora più grande!

Materiali da pulizia Riesco a sopportare senza grossa fatica una casa sporca; non tanto quanto i miei figli o la mia mamma, ma se non altro so a quale livello di sporco devo cominciare a pulire. Il PC non fa eccezione nel giro delle pulizie. Ecco qualche accessorio da considerare: Aspirapolvere da tastiera. Questo aggeggino è l’ideale per aspirare le porcherie che si annidano tra i tasti. E di certo ce ne sono. Specialmente se mangiate intanto che lavorate al computer, troverete briciole di cibo, polvere, pezzettini d’unghia, peli e tutte le cose che, dopo averle viste, vi faranno scappare la voglia di mangiare mentre lavorate al computer. Un piccolo aspirapolvere da tastiera è l’ideale per eliminare quel tipo di sporco. Copritastiera. Vi ho disgustato spiegandovi perché potreste prendervi un aspirapolvere da tastiera? Se sì, vi conviene procurarvi anche una pellicola copritastiera, che si adatti perfettamente, la copra del tutto e impedisca che lo sporco si infili tra i tasti. Specialmente se avete bimbi che usano il PC, procuratevela. Panno in microfibra. Il modo migliore per pulire lo schermo del computer è usare un panno in microfibra. Potreste averne ricevuto uno in dotazione insieme allo schermo. Altrimenti, compratene uno in un qualunque negozio di articoli per ufficio. Liquido di pulizia per lo schermo. Quando gli schizzi di muco si seccano, usate un liquido specifico per pulirli. Controllate che il liquido sia adatto allo schermo del vostro PC: ci vogliono formule speciali per i monitor a cristalli liquidi e soprattutto per gli schermi tattili. Non usate soluzioni abrasive né solventi chimici, come alcol o ammoniaca, che possono danneggiare gli schermi.

Opzioni di espansione interne

Non vorreste pensarci appena dopo aver comprato un nuovo PC, ma avete abbastanza spazio di archiviazione? Soprattutto per la memoria volatile e quella di massa, avete capacità sufficiente? Una nuova scheda di espansione memoria e un nuovo disco fisso non sono accessori che acquisterete subito dopo il nuovo PC. Prendeteli in considerazione come regali di anniversario. Tutti i PC funzionano meglio quando hanno installata più memoria. Il limite massimo su alcuni computer è una cosa come 32GB di RAM, che sembra adesso una quantità ridicola, ma chissà tra un paio d’anni! Comunque, aumentare la memoria volatile del vostro sistema da 4GB a 8GB può migliorarne le prestazioni. Il dispositivo di archiviazione principale del PC può riempirsi più velocemente di quanto abbiate previsto. La prima volta è perché avete conservato troppa spazzatura sul disco fisso: giochi, cose che vi hanno dato, vecchi file e vecchi programmi che non usate più. Potete liberare dello spazio, come spiega il Capitolo 24, ma prima o poi potreste aver bisogno di un dispositivo di archiviazione più spazioso. Aumentare la memoria e sostituire il disco fisso sono operazioni da affidare a specialisti del computer. A volte, aumentare la memoria comporta l’acquisto di nuovi chip per sostituire quelli in dotazione al PC. Può sembrare illogico, ma così funziona la memoria. Se possibile, chiedete allo specialista di clonare il vostro vecchio disco fisso sul nuovo disco più grande. Così, non dovrete reinstallare nulla. Prima di portare il vostro PC al servizio di manutenzione, controllate sempre di avere una copia di backup recente a portata di mano.

Multipresa e cavi USB Sui PC sembra ci siano già un sacco di porte USB, sul davanti e sul retro dell’unità di sistema. Per quanto difficile sia da immaginare, quelle porte potrebbero non bastare. La soluzione è di prendere un connettore multiplo (hub) USB. Collegate il connettore multiplo a una porta USB sul PC. Vi suggerisco di prendere un hub USB con cavo di alimentazione, in modo da poterlo usare coi dispositivi USB che hanno bisogno di essere collegati alla corrente. In questo caso, infilate la spina dell’hub nella presa a muro. Insieme al connettore, potreste aver bisogno di qualche cavo USB. Questi sono accessori che potete più facilmente raccogliere in giro che acquistare. Io tengo il cavo USB del mio telefono infilato in un hub che sta proprio sotto il monitor del mio PC. Così, posso

rapidamente collegarci il telefono per ricaricarlo o per scambiare file.

Tastiera e mouse migliori Quando comprate un PC, il produttore non vi costringe a pagare per una tastiera o un mouse della miglior qualità possibile. Di solito, i dispositivi di input sono di qualità piuttosto bassa, a meno che non ne richiediate specificamente di migliori quando configurate il computer. Altrimenti, in un secondo momento, potete prendervi una tastiera e un mouse di migliore qualità. Esistono moltissimi tipi di tastiera, con opzioni che vanno dalla connessione wireless al design ergonomico, alle funzioni multimediali (play/pause, regolatori di volume ecc.) ai tasti speciali per i videogiochi. Dal momento che sono uno scrittore, sono disposto a spendere un sacco di soldi per una tastiera meccanica, che funziona meglio di qualunque altra per digitare senza guardare i tasti. Esistono anche molti tipi di mouse, compresi quelli wireless. Alcuni offrono una grande abbondanza di pulsanti. Mio figlio usa un mouse per i videogiochi che ne ha uno di accelerazione e delle opzioni per aumentarne o diminuirne il peso. Esistono mouse a pallina (trackball) per gli artisti di grafica computerizzata. E se siete un patito del portatile, potete prendervi una trackpad per il PC e usarlo al posto del mouse.

Un gruppo di continuità (UPS) Il gruppo di continuità (UPS) è un accessorio essenziale dei computer nelle zone dove la rete elettrica è meno affidabile. Collegate l’unità di sistema al gruppo di continuità e collegateci il monitor. Se il gruppo UPS ha altre prese alimentate dalla batteria, infilateci anche la spina del modem. Nel Capitolo 4 trovate informazioni su come usare il gruppo di continuità e le multiprese. Usare un gruppo UPS non influisce sulle prestazioni del vostro PC. Al computer non importa sapere se è collegato alla presa nel muro o a un gruppo di continuità. Fate riferimento al Capitolo 24 per informazioni su come configurare le opzioni di risparmio energetico sul vostro PC quando avete un gruppo UPS.

Cuffie con microfono Le cuffie con microfono sono una coppia di auricolari con l’aggiunta di un microfono. Può sembrare inutile, finché non cominciate a pensare a quante occasioni avete per usare questo accessorio col PC. Innanzitutto, sono fantastiche per i videogiochi. Non solo sentite meglio i suoni, ma nel gioco online potete parlare col resto della vostra squadra per coordinare le tattiche di gioco o semplicemente per insultarli.

Le cuffie con microfono funzionano bene anche per comunicare online attraverso strumenti come Skype o Google Hangouts. E se volete provare lo strumento di dettatura di Windows, questo accessorio è la soluzione preferita per l’input vocale.

Scanner Uno scanner è in sostanza una fotocamera digitale fatta apposta per fotografare oggetti piatti come documenti, foto e persino pellicole. Io uso lo scanner spessissimo perché in ufficio non ho un fax. Posso pertanto ricevere un documento, stamparlo, firmarlo, passarlo allo scanner e rispedirlo. Questo, perlomeno, con quelli che non sanno ancora come firmare un PDF in maniera digitale. La buona notizia è che le stampanti tutto-in-uno hanno uno scanner. I modelli migliori offrono anche vassoi di alimentazione automatica, che vi permettono di effettuare lo scan di pigne di documenti senza doverli passare una pagina per volta. Il software fornito con lo scanner vi aiuta a ritagliare le immagini, salvare i documenti con un certo tipo grafico, creare dei PDF o trasformare il testo in un documento modificabile.

Chiavette USB e schede di memoria Il dischetto floppy è morto da un sacco di tempo. Il campo vicino alla sua tomba è pronto per accogliere il disco ottico, o forse il becchino ha anche già finito di ricoprirlo con l’ultima palata di terra. Come forma principale di supporti per l’archiviazione rimovibili, rimangono le chiavette USB e le schede di memoria. Le chiavette USB sono ovunque. Se non ne avete, andate a comprarvene qualcuna. Per risparmiare, prendetele in confezioni multiple, da 2 a 5. Prendete quel che vi potete permettere in termini di capacità, anche se non serve che siano super-capienti se le usate solo per trasferire file tra computer o per archiviare dei documenti. Le schede di memoria hanno lo stesso scopo delle chiavette USB, con la differenza che si possono usare anche nelle fotocamere e videocamere digitali, negli smartphone e nei tablet. Proprio perché sono così flessibili, ricordatevi di acquistare schede di memoria che siano compatibili coi vostri accessori portatili: così sono, per esempio, le schede SD e MicroSD. Le chiavette USB non devono essere noiose. Ho visto chiavette USB a forma di chiave! Alcune hanno forme davvero estrose e divertenti, ma dovete pagare di più per quelle. Molti tengono una chiavetta USB nel portachiavi per avere sempre a portata di mano un supporto di archiviazione. Un’alternativa al trasferire file con una chiavetta è usare il cloud per condividerli. Consultate il Capitolo 16.

Se il vostro PC non ha un lettore di schede di memoria, potete prenderne uno esterno. Potete acquistare un lettore universale che accetti tutti i formati di scheda di memoria, oppure uno specifico per il tipo di scheda che usate voi.

Le schede di memoria sono piuttosto piccole e hanno dimensioni simili a un piccolo cracker o a un francobollo. Poiché sono molto facili da perdere, vi raccomando di conservarle nella loro custodia di plastica quando non le state usando.

Capitolo 27

Dieci consigli da un guru del PC In questo capitolo Ricordate che il capo siete voi Attenzione a chi vi “aiuta” Prendetevi del tempo per imparare Create account separati Fate attenzione a quel che scaricate Organizzate i vostri file Non reinstallate Windows Non date retta alla propaganda Continuate a studiare i computer Non prendete i computer troppo sul serio

N

on mi considero un esperto di computer, né un genio, né un guru, anche se molti hanno usato l’uno o l’altro di quei terribili termini nel parlare di me. Sono solo uno che capisce come funzionano i computer. O, meglio ancora, capisco come pensano quelli che si occupano di computer e posso tradurlo in termini comprensibili per voi. Con questa premessa, ecco alcuni consigli e suggerimenti perché voi e il vostro PC possiate andare d’accordo.

Ricordate che il capo siete voi Voi avete comprato il computer. Voi fate pulizia dopo che avete fatto pasticci. Voi premete il Tasto Qualunque (che è il tasto Invio). Voi controllate il computer. Punto. Pensate che il computer è come un bambino molto piccolo. Dovete trattarlo nello stesso modo, con rispetto e attenzione. Non pensate che il computer vi faccia fare quel che vuole, così come non dovete pensare che il bebè vi comandi a bacchetta quando vuole mangiare alle tre del mattino. Sono entrambi creature indifese, soggette a tutti i vostri capricci. Siate gentili ma rimanete in comando.

Attenzione a chi vi “aiuta” Non c’è niente di meglio del farsi aiutare col computer quando ne avete bisogno. I fanatici dei computer sono felici di aiutare i principianti. A volte lo fanno gratuitamente, anche se

non dovete rovinare un buon rapporto d’amicizia diventando insistenti.

Quando non trovate nessuno che vi aiuti, usate i servizi per i quali avete pagato: il fabbricante del computer, il rivenditore, il produttore del software e il fornitore di servizi Internet. Soprattutto, tenete bene in mente che non tutti quelli che cercano di aiutarvi sanno davvero quel che fanno. Il mio consiglio è di evitare amici e (soprattutto) parenti che si offrono di “sistemare” il vostro PC quando non gliel’avete chiesto. Potrebbero causare gravi danni. Trattate il vostro PC come il vostro portafoglio. Non lo date a chiunque, giusto? Per quanto vogliate bene al vostro nipotino, non lasciatelo avvicinare al computer. Non lasciate che i nipotini o i parenti che vengono da lontano “giochino” su Internet quando vengono a trovarvi. Mi ringrazierete per questo.

Prendetevi del tempo per imparare Per tutto ci vuole tempo. Nessuno si siede davanti a un computer e sa istantaneamente tutto, specialmente quando c’è un nuovo software. Vero, il capo può avervi dato solo un giorno per imparare un nuovo programma. Ma questo non è realistico e nemmeno onesto (e potete mostrar loro questa frase se volete)! Ci vuole circa una settimana per prendere un po’ di confidenza con qualunque tipo di software. Ci vuole di più per capire come funziona davvero, anche se leggete un buon libro sull’argomento. Davvero, credo che nessuno sappia davvero tutto di un prodotto di software serio. Non ponetevi obiettivi al di sopra delle vostre possibilità.

Create account separati Se due persone usano lo stesso computer, impostate due account separati. Così, ciascuno può mantenere le proprie cose senza confusioni. Il punto non è la segretezza. Avere un account per ciascuna delle persone che usano il computer è meglio che condividere un solo account (e far pasticci). Lo stesso vale per la posta elettronica: procuratevi indirizzi distinti, uno per voi e uno per ciascuna delle persone che usano il computer. In questo modo riceverete solo la vostra posta e non perderete mai un’email perché qualcun altro l’ha letta o buttata via.

Configurare un secondo account su un PC con Windows 10 richiede qualche passaggio difficile, il più complicato dei quali è che il secondo titolare deve avere un suo indirizzo di posta elettronica. Anche i bambini. È una cosa odiosa. Windows 10 usa l’app Impostazioni per aggiungere account. Fate clic sul pulsante Account e scegliete Famiglia e altri utenti dalla parte sinistra dello schermo. Fate clic su uno dei pulsanti sulla destra dello schermo e preparatevi a rimanere frustrati. In Windows 7, usate il Pannello di controllo per aggiungere un altro account. Sotto l’intestazione Account utente e sicurezza famigliare, scegliete Aggiungi o elimina account utenti.

Fate attenzione a quel che scaricate Anche dopo anni di esperienza, cado vittima del non seguire i miei stessi consigli: a volte vi viene una tale smania di scaricare un programma da Internet che non state a leggere tutto. Lasciate selezionata o non selezionate una casella, e il risultato è che sul vostro computer viene installato un software che non volevate. La bella notizia è che, se siete veloci, potete disinstallarlo subito. Se non ve ne accorgete, il software rimane nel vostro PC e non potranno più eliminarlo nemmeno le utilità contro lo spyware. Questo perché siete stati voi a invitare quel software a entrare. La soluzione è di andare più piano! Fate attenzione quando scaricate o installate un software. Leggete tutte le pagine e le finestre. Cercate opzioni e offerte speciali. Installate solo quel che vi serve e non eventuali accessori (barre degli strumenti, motori di ricerca, assistenti per gli acquisti) né odiosi programmi che non vi servono.

Organizzate i vostri file Microsoft, come tutti gli altri produttori di software, si è data un sacco da fare per creare un ambiente che vi faccia credere che usare un PC sia facile e divertente. Ma non è così. Anche se lavorare coi computer oggi non è difficile come ai tempi del sistema operativo MS-DOS e dei suoi strumenti in modalità testo, alcuni aspetti dell’informatica rimangono complessi. Il numero uno di questi è l’organizzazione dei file. Potete vivere tutta una vita digitale senza sentire mai il bisogno di organizzare i vostri file. Il risultato è come vivere in una casa senza armadi, senza dispense, senza cassetti: tutto è ovunque. Ad alcuni piace quella configurazione, ma è molto meglio mantenere le cose organizzate. Assegnate dei nomi sensati ai file quando li salvate per la prima volta. Siate brevi e descrittivi. Non c’è nulla di sbagliato nel chiamare un file uccidimi o cancellami. Ma fa presagire dei brividi quando, in un futuro, dovrete andare alla caccia di file che non vi servono

più. Organizzate file simili in cartelle. Assegnate alle cartelle dei nomi che ne descrivano il contenuto. Usate sottocartelle per organizzare meglio i file. Leggete il Capitolo 15 per altre informazioni su come lavorare con file e cartelle.

Non reinstallate Windows Uno dei miti che girano sui siti di supporto tecnico sostiene che la soluzione a tutti i vostri problemi è di reinstallare Windows. Alcuni specialisti arrivano a dire che è normale farlo almeno una volta l’anno. Sono fandonie. Non avrete mai bisogno di reinstallare Windows. Tutti i problemi hanno una soluzione. Il punto è che gli addetti all’assistenza tecnica devono rispettare il volere dei propri capi, che vogliono dedicarvi meno tempo possibile. Pertanto, ricorrono a una soluzione drastica invece di cercare di scoprire dove sta il vero problema. Se insistete, però, vi diranno che cosa non funziona e come potete sistemare le cose. Non importa da quanti anni uso un computer, non ho mai reinstallato Windows né ho mai avuto bisogno di riformattare il dispositivo di archiviazione primario del mio PC. Non è nemmeno una buona idea “rinfrescare i bit” sul disco fisso o altre stupidaggini vi propongano. Semplicemente, non c’è mai bisogno di reinstallare Windows. Punto.

Non date retta alla propaganda L’industria dei computer trasuda propaganda. Riviste e portali Web sbandierano questa o quella soluzione, decantano le nuove tendenze e preannunciano standard che minacciano di rendere obsoleto tutto quel che possedete. Ignorate tutto! Il mio metro di giudizio sulla propaganda è verificare se la cosa propagandata è un componente standard dei nuovi PC. Controllo le pubblicità. Se la cosa è prevista, ne scrivo. Altrimenti, è un mito e potrebbe non succedere mai. Non lasciatevi incantare!

Non stancatevi di imparare Non avete nessuna buona ragione per smettere di scoprire nuove cose sul vostro PC. Se vi piacciono i libri (e si direbbe di sì), potete prendervi un altro libro su un argomento che vi interessa del mondo dei computer. Le librerie, sia fisiche sia su Internet, offrono tantissimi titoli su praticamente tutti gli aspetti dei computer. Potete leggere anche riviste e periodici di informatica. Per esempio, potreste aver voglia di imparare a programmare. Non sto scherzando! Se vi divertite con puzzle e indovinelli, anche programmare potrebbe andarvi a genio. O magari vi interessa scoprire come ottenere il meglio da un programma di grafica computerizzata.

Di questi tempi, quando i più cercano di rosicchiare conoscenza dalle informazioni mediocri (ma gratuite) che trovano su Internet, perché non trovare il tempo per darvi una reale educazione informatica?

Ricordate di non prendere i computer troppo sul serio Adesso datevi una calmata! I computer non fanno parte della vita. Non sono altro che prodotti a base di depositi minerali e derivati del petrolio. Chiudete gli occhi e inspirate profondamente. Immaginate di essere sdraiati sulla sabbia soffice di una spiaggia del Pacifico meridionale. Avete appena pranzato con un’insalata esotica e adesso chiudete gli occhi mentre il suono delle dolci onde vi culla in un ben meritato pisolino pomeridiano. Poi, qualcuno vi massaggia i piedi mentre sorseggiate champagne e le bollicine frizzano sulla punta della lingua. Suona una musica rilassante, mentre tutti quelli che hanno sparlato di voi per tutta la vostra vita vi lanciano biglietti da 100 euro. Adesso aprite lentamente gli occhi. È solo uno stupido computer. Davvero. Non prendetelo troppo sul serio.

Indice analitico • Simboli e numeri • 32 bit 64 bit 802.11 + (addizione) \ (barra rovesciata) / (divisione) * (moltiplicazione) ^ simbolo - (sottrazione)

• A • abbreviazioni tastiera abilitare microfono modalità Tablet accedere a cartelle di rete Centro notifiche cloud da un altro dispositivo immagini archiviate sul cloud menu Start Pannello di controllo supporti rimovibili accesso a contenuti multimediali Internet accessori raccomandati

accoppiare dispositivi account, creare adattatore video adattatori video addizione (+) aggiornare windows aggiungere memoria schede di espansione secondo schermo servizi di archiviazione sul cloud spazio di archiviazione stampante alimentatore unità di sistema alimentatore manuale o per buste AltGr altoparlanti collegare configurare subwoofer Alt, tasto Amazon Prime Music (sito Web) Android Phones For Dummies anteprima immagini antivirus, software app Registratore vocale

Apple Music app, trovare programmi da archiviare cartelle compresse foto in Windows archiviazione cloud liberare spazio archiviazione di massa dispositivi percorso, posizione archivi di cartelle compresse arresta il sistema ascoltare musica sul cloud assegnare suoni a eventi assistenza tecnica attacchi, porte attivare app Impostazioni microfono modalità Tablet riconoscimento vocale audio attivare il microfono configurare altoparlanti configurare il microfono dettatura impostare gli altoparlanti in generale microfono

registrare suoni regolare il volume usare le cuffie AutoPlay aprire manualmente collegare dispositivi disattivare in generale opzioni autore (Dan Gookin) V

• B • Backblaze (sito Web) backup in generale recuperare file backup esterno dispositivo banda larga barra delle applicazioni area di notifica pulsante Start barra delle applicazioni (cortana) barra rovesciata (\) batteria BIOS (Basic Input/Output System) bloccare il PC Bloc Maiusc Bloc Num Bloc Scorr Bluetooth accoppiare periferiche

annullare accoppiamento cercare controllare in Windows esaminare le periferiche accoppiate in generale bmp formati file browser Web Edge Firefox in generale navigazione in incognito bugiardino (del libro) byte memoria

• C • calo di corrente cambiare formato file formato file immagii Carbonite (sito Web) caricare video YouTube carta per stampanti cartella condividere creare Dropbox Google Drive Home immagini

OneDrive percorso, posizione cartella Home cartella immagini cartelle sottocartelle cartelle compresse archivi cartelle, file in generale Casse, cuffie cavi USB cavo di rete CAT5 CD, copiare musica Centro notifiche accedere a cestino cheatsheet (sito Web) chiavette USB chipset Chrome (sito Web) Cloud accedere alle immagini accedere da un altro dispositivo archiviazione ascoltare musica condividere file multimediali foto codec

collegare altoparlanti dispositivi USB monitor mouse stampante tastiera collegarsi rete rete cablata comandi browser Web comando Apri Comprimere i file condividere cartella condividere file multimediali condivisione di contenuti multimediali attivare configurare altoparlanti cronologia file gateway microfono piano di risparmio energetico risparmio energia Windows Firewall configurazione di rete NIC connettersi rete cablata connettore attacchi, porte

casse, cuffie DVI HDMI hub (connettore multiplo) Mini-DV rete USB VGA contenuti extra contenuti multimediali accesso a controllare bluetooth in Windows capacità dispositivi di archiviazione errori segnali sonori tipo di rete convenzioni copia cartacea copiare cloud file cortana (barra delle applicazioni) CPU (unità di elaborazione centrale) creare cartella creare, account cronologia file configurare CRT, tubo a raggi catodici Crucial (sito Web)

crw formati file Ctrl (tasto di controllo) Ctrl+trascina (mouse) cuffie usare cuffie con microfono cursore punto di inserimento cuscinetto poggiapolsi

• D • data, visualizzare deframmentazione Dell deselezionare file desktop dettare al computer dettare al PC digitalizzare immagine DIMM (modulo di memoria in linea duale) disaccoppiare dispositivi disattivare AutoPlay disco disco C disco di avvio disco fisso esterno disconnettersi da una rete

disco ottico inserire disinstallare un programma display, schermo dispositivi accedere al cloud da un altro dispositivo accoppiati archiviazione di massa collegare di backup esterno disaccoppiare disco fisso esterno espellere USB dispositivi e stampanti, finestra disturbi degli arti superiori (RSI) disturbo o rumore di linea divisione (/) doppio clic (mouse) doppio tocco (schermo tattile) dots per inch (punti per pollice) dpi DRAM (memoria dinamica ad accesso casuale) driver driver video o grafico drive, unità Dropbox, cartella Dropbox (sito web) Dummies (sito Web) DVI (interfaccia video digitale)

• E •

Edge email, posta elettronica errori verificare eSATA (porta) espansione del sistema aggiungere una scheda di espansione bluetooth connettere un dispositivo USB in generale slot di espansione togliere un dispositivo USB usare gli hub USB espansione interne espellere dispositivi supporti rimovibili estensione nome file esterno disco fisso dispositivo di backup estrarre file da cartelle compresse Ethernet

• F • file comprimere copiare copiare sullo spazio di archiviazione sul cloud

creare un file deselezionare eliminare estensione nome file estrarre da cartelle compresse formati gestire immagini digitali in generale manipolare organizzare Rinominare ripristinare selezionare spostare trovare file, cartelle in generale file multimediali online accedere alle immagini sul cloud ascoltare la vostra musica sul cloud condividere un’immagine sul cloud in generale musica sul cloud film finestra rete Firefox (sito Web) firewall firmware Flickr (sito Web) formato file

bmp cambiare crw gif immagini jpg png tiff fornitori di servizi Internet (ISP) fotocamera digitale foto digitali stampare foto in Windows archiviare visualizzare fulmini

• G • gateway configurare GB (gigabyte) gestire file risparmio energetico getto d’inchiostro, a GHz (gigahertz) gif formati file gigabyte (GB) gigahertz (GHz) giochi Google Drive, cartella

Google Drive (sito Web) Google Play Music (sito Web) Google Play Store Gookin, Dan (autore) V GPU (unità di elaborazione grafica) griglie di ventilazione gruppo di continuità (UPS)

• H • hardware di rete impostazioni in generale scegliere HDMI (interfaccia multimediale ad alta definizione) HDTV (televisore ad alta definizione) hijacking Home cartella hub hub (connettore multiplo) Hulu (sito Web)

• I • ibernazione, modalità icona definizione legenda unità IEEE (porta) iHeart Radio (sito Web) Image Shack (sito Web)

IMAP (Internet Message Access Protocol) immagini accedere sul cloud anteprima archiviare in Windows cartella condividere sul cloud conservare sul cloud digitali digitalizzare file importare risoluzione salvare scanner visualizzare in Windows importare foto impostare altoparlanti risoluzione salvaschermo impostazioni hardware impostazioni della privacy impostazioni privacy di sistema inchiostro inserire chiavetta USB disco ottico scheda di memoria

installare programma da un supporto esterno software da Internet software da una cartella compressa integrata, unità di sistema Intel Core interfaccia interfaccia multimediale ad alta definizione (HDMI) interfaccia video digitale (DVI) Internet accesso a browser Web guardare la tv impostare l’orologio con in generale installare programmi da navigare pagina Web posta elettronica scaricare programmi utilità per il backup Internet Explorer Edge Internet Message Access Protocol (IMAP) Interruttore Interruzione di corrente involucro della memoria di massa unità di sistema I/O ISP (fornitori di servizi Internet)

• J • jack (porta)

JPG

• K • KB (kilobyte) kilobyte (KB)

• L • LAN laptop Laptops For Dummies laser, stampante LCD (schermo a cristalli liquidi) liberare spazio di archiviazione librerie luci

• M • Mac Macintosh Mac Maiusc (tasto) malware mancini, mouse per manutenzione configurare un piano di risparmio energetico deframmentare in generale liberare spazio di archiviazione opzione per ibernazione reinizializzare Windows risolvere i problemi di rete risparmio energia in Windows 10

utilità per l’archiviazione verificare errori mappare dischi di rete materiali da pulizia matrice videografica (VGA) Mavis Beacon Teaches Typing MB (megabyte) megabyte memoria byte DIMM (modulo di memoria in linea duale) RAM ROM video memoria ad accesso casuale (RAM) memoria dinamica ad accesso casuale (DRAM) memoria flash memoria grafica memoria video memoria volatile menu Start menu tasto messaggi email, posta elettronica mettere in pausa una stampante microfono abilitare configurare mini desktop Mini-DV

mini tower, desktop misurare schermo velocità del processore modalità Tablet eseguire in Windows 10 Modem modifica comportamento tastiera formato file immagini impostazioni del mouse modificare volume modificatore, tasti modulo di memoria in linea duale (DIMM) monitor collegare mouse clic col pulsante destro collegare componenti corpo doppio clic in generale modifica impostazioni pallina, trackball parti fondamentali proprietà del pulsante destro pulsante sinistro (principale) pulsanti speciali

puntare rotellina spostare tappetino per tipi di trascinare uso da mancini mouse (Ctrl+trascina) MOV MozyHome (sito Web) MPEG multitouch, schermo tattile musica ascoltare sul cloud copiare copiare da CD streaming

• N • narratore navigare navigazione in incognito Netflix (sito Web) Network Interface Card (NIC) NIC (Network Interface Card) nome file notifiche UAC (Controllo account utente NVIDIA, programma Pannello di controllo

• O • OCR (riconoscimento ottico dei caratteri)

OneDrive, cartella OneDrive (sito Web) Opera (sito Web) operazioni matematiche tastierino numerico opzione espansione interna ibernazione organizzare file orientare lo schermo orologio data e ora impostare da Internet

• P • pagina su, pagina giù pallina, trackball Pandora Internet Radio (sito Web) pannello I/O pannello di controllo accedere a NVIDIA, programma stampante PC accendere alimentazione bloccare che cosa fa collegare gli altoparlanti collegare lo schermo collegare tastiera e mouse come TV

componenti comprare Dell disconnettere account guardare film hardware IBM in generale lasciare sempre acceso opzioni di spegnimento pulsante di accensione riavviare riciclare sistema grafico sistema operativo software spegnere PC come stereo PC come TV penna digitale periferiche, Bluetooth personal computer, PC phishing Photobucket (sito Web) picco di tensione pixel png formati file POP o POP3 (Post Office Protocol) porte bluetooth

eSATA IEEE in generale jack SATA (Serial advanced tecnology attachment) slot di espansione USB posta elettronica, email IMAP POP o POP3 SMTP trovare programma Post Office Protocol (POP o POP3) postura predefinita stampante presa multipla pressione prolungata (schermo tattile) processore in generale misurare velocità nomi ruolo velocità programmi agganciare disintallare eseguire in generale installare nome

posta elettronica terminologia trovare Windows programmi in Windows propaganda proteggere PC Windows Defender pulizia PC aspirapolvere da tastiera copritastiera liquido di pulizia per lo schermo panno in microfibra pulsante destro (mouse) pulsante di accensione pulsante sinistro (principale), mouse pulsante Start pulsanti speciali (mouse) puntare (mouse) punti per pollice (dots per inch) punto di inserimento

• Q • Quick time, Apple

• R • RAM (memoria ad accesso casuale) rapporto d’aspetto read-only memory (ROM) registrare suoni registratore vocale

regolare comportamento della tastiera impostazioni del mouse segnali sonori tastiera in Windows volume reinizializzare Windows reinstallare Windows rete cavo di collegarsi disconnettersi finestra hardware problemi segreta, navigazione in incognito rete cablata collegarsi connettersi rete, connettore rete senza fili (wireless) collegarsi connettersi reti di computer accedere a una cartella accesso ai contenuti multimediali condivisi ardware condividere una cartella configurare un gateway configurazione

connessione dimenticare una connessione Wi-Fi disconnettersi gergo di rete in generale mappare un’unità di rete reimpostare il tipo di rete verificare tipo di rete riciclare PC riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) riconoscimento vocale rinomina file rinomina, comando tasto F2 rinominare unità ripristinare file risoluzione dpi immagini Impostare risparmio energetico configurare gestire presa multipla UPS ROM (read-only memory) rotellina (mouse) router

RSI (disturbi degli arti superiori) R Sist, tasto rumore o disturbo di linea ruotare schermo

• S • salva con nome, finestra di dialogo salvaschermo SATA (Serial advanced tecnology attachment) scanner scanner indipendente scaricare programmi da Internet scatole aprire scheda di espansione acquistare aggiungere scheda madre unità di sistema scheda video schede di memoria acquistare inserire MicroSD SD schermo a 10 punti adattatore video aggiungere secondo collegare al PC impostare la risoluzione

in generale leggere i messaggi misurare orientare ruotare sistema grafico schermo a 10 punti schermo a cristalli liquidi (LCD) schermo, display schermo tattile doppio tocco in generale inserire del testo pressione prolungata tecniche tocco scorciatoie di tastiera scrivania sfondo, wallpaper scrivere su uno schermo tattile SD (Secure Digital) Secure Digital (SD) segnali sonori selettore di voltaggio selezionare file Service Set IDentifier (SSID) sfondo, wallpaper sicurezza del sistema aggiornamenti aggiornare Windows

configurare Windows Firewall impostare il salvaschermo Impostazioni privacy di sistema in generale proteggere il PC strumenti trovare il Centro operativo Simboli e numeri \ 115 bit 64 bit 802.11 + (addizione) / (divisione) * (moltiplicazione) ^ (simbolo) - (sottrazione) Simple Mail Transfer Protocol (SMTP) sintonizzatore TV sistema grafico adattatore video in generale schermo sistema operativo impostazioni e controlli in generale interfaccia pannello di controllo siti Web amazon Prime Music apple Music

apple quicktime backblaze bing carbonite chrome contenuti extra crucial drive google dropbox dummies filext firefox flickr google google play music hulu iheart imageshack mozy netflix onedrive opera pandora photos.walmart tunein wambooli youtube Slacker Personal Radio (sito Web) slot di espansione, vedi schede di espansione smartphone SMTP (Simple Mail Transfer Protocol)

software Mavis Beacon Teaches Typing riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) sottocartelle sottrazione (-) sovratensione spazio di archiviazione di massa, memoria accedere alle unità rimovibili aggiungere altro spazio controllare la capacità dei dispositivi espellere i dispositivi identificare il dispositivo principale in generale inserire schede di memoria inserire un disco ottico trovare i dispositivi usare spostare file mouse Spyware SSID (Service Set IDentifier) stampante aggiungere alimentatore carta alimentatore manuale o per buste carta per collegare componenti copia cartacea getto d’inchiostro, a

impostare la stampante predefinita inchiostro in generale laser mettere in pausa pannello di controllo porta/lettore di chiavette USB. pulsante di accensione sostituzione inchiostro o toner tipi di toner trovare in Windows vassoio di uscita carta stampante predefinita impostare stampare foto digitali in generale pagine Web stereo dal PC streaming musica subwoofer suono configurare gli altoparlanti configurare il microfono controllare cuffie dettare al PC impostare gli altoparlanti

microfono registrare regolare il volume supporti rimovibili espellere supporto

• T • Tablet due in uno modalità Tab, tasto tag tasti alfanumerici tastiera abbreviazioni aspirapolvere da collegare copritastiera cuscinetto poggiapolsi finestra di dialogo in generale modifica comportamento dei tasti operazioni matematiche pagina su, pagina giù scorciatoie di tastiera tastierino numerico tasti funzione tasti utili tasto Esc tasto F1 tasto F2

tasto F10 tasto Pausa tasto Tab tipica tastiera Windows regolare tastierino numerico tasti funzione tasti speciali tasto R Sist tasto Canc eliminare file tasto di controllo (Ctrl) tasto Esc tasto F1 tasto F2 tasto F10 tasto Invio tasto Maiusc tasto Menu tasto Pausa tasto Tab tasto Win TB (terabyte) televisore ad alta definizione (HDTV) terabyte tiff formati file tocco toner

trackball, pallina trascinare mouse trojan tubo a raggi catodici (CRT) Tune-In Radio (sito Web) tv come PC guardare da Internet

• U • UAC notifiche unità C unità D unità di archiviazione esterna unità di elaborazione centrale (CPU) unità di elaborazione grafica (GPU) unità disco C unità di sistema alimentatore desktop desktop integrato (all-in-one) desktop orizzontale involucro della memoria di massa mini desktop pannello I/O parte frontale portatile predisporre retro scheda madre

tablet due in uno unità, drive unità E unità F unità ottiche unità V Universal Serial Bus (USB) UPS (gruppo di continuità) usare cuffie USB cavi connettere espellere hub (connettore multiplo) inserire USB, connettore utilità backup utilità per l’archiviazione

• V • velocità del processore ventilatore verificare errori tipo di rete VGA (matrice videografica) video archiviare in Windows caricare su YouTube condividere

importare videocamera videocamera girare film videocamera digitale video integrato virus visualizzare data e ora foto in Windows

• W • wallpaper, sfondo walmart (sito Web) watt Web browser webcam Wi-Fi Windows aggiornare archiviare le foto archiviare video arresta il sistema barra delle applicazioni controllare Bluetoot controllare suono firewall guardare i video impostazioni e controlli in generale interfaccia

NVIDIA, programma pannello di controllo programmi reinizializzare Windows reinstallare stampanti visualizzare le foto Windows 7 aggiornamenti aggiornare aggiungere secondo monitor condivisione di contenuti multimediali configurare opzioni di AutoPlay connettersi a una rete wireless creare account separati disinstallare programmi impostare il backup impostare risoluzione schermo orientare lo schermo registrare i suoni visualizzare le foto widget Windows 10 abilitare microfono accedere a Centro Notifiche accesso a internet aggiornamenti archiviare le foto arrestare il sistema ascoltare musica AutoPlay avviare un programma

centro operativo configurare cronologia file connettersi a una rete wireless controllare suono creare account creare cartella deframmentazione dettare disconnettersi disinstallare un programma Edge guardare video immagini importare immagini impostare salvaschermo impostazioni e controlli impostazioni privacy inserire testo schermo tattile interfaccia mappare un’unità di rete modalità Tablet pannello di controllo posta elettronica processore registratore riavviare risparmio energetico scanner seconda vita stampante stampare le foto

togliere USB verificare tipo di rete visualizzare le foto Windows Defender Windows Firewall Windows Media Player Windows Photo Gallery, programma Windows Update Win, tasto wireless (rete senza fili) collegarsi connettersi WMV World Wide Web Worm

• Y • YouTube Condividere video YouTube (sito Web)

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Tutto quel che volevate sapere sul PC ma non sapevate a chi chiedere! Ecco il manuale di riferimento sul PC più venduto nel pianeta, completamente aggiornato a Windows 10 e scritto per la gente comune! Che si tratti del vostro primo computer o dell’ultimo aggiornamento, Dan Gookin è il super-esperto di tecnologia più adatto per mostrarvi come usarlo (e al meglio). Imparate a scegliere il vostro PC ideale, a muovervi agevolmente sotto Windows 10, aggiungere una stampante, collegarvi a Internet, usare i social media, proteggere i vostri file… e a farlo divertendovi. • Acquista un PC con fiducia - impara che cosa devi avere, come scegliere hardware e software e che tipo di supporto ti serve • Che cosa c’è all’interno - informazioni sulla scheda madre, la memoria primaria e lo spazio di memorizzazione (memoria di massa), su come impostare la risoluzione del monitor, espandere il sistema e usare Bluetooth • Finestra su Windows - scopri Windows 10 e impara a usare la barra degli strumenti, le impostazioni, il pannello di controllo; trova, installa ed esegui programmi; gestisci file e cartelle • Il mondo digitale - collegati a Internet, esplora il mondo dei browser e dei programmi di posta elettronica, gestisci le foto, ascolta musica e guarda film • Attenzione ai pericoli - imposta il firewall di Windows, salva in backup i tuoi dati e viaggia sicuro su Internet

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