Pavimentazioni Cls
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PAVIMENTAZIONE IN CALCESTRUZZO Progetto, costruzione e prescrizioni di capitolato Ing. Andrea Graziani scarica il pdf
Di seguito si riporta la presentazione "Pavimentazioni in calcestruzzo" dell'Ing. Andrea Graziani, in cui vengono illustrati alcuni concetti fondamentali relativi al calcolo delle pavimentazioni industriali. Per chi volesse approfondire ulteriormente l'argomento consigliamo il "Codice della buona pratica" redatto dalla CONPAVIPER (Associazione di Categoria Imprese Pavimenti e Rivestimenti Industriali) e la normativa di riferimento UNI 11146:2005 La presentazione si articola in tre fasi: Progetto, Costruzione e Prescrizioni di capitolato. In questa prima parte l'autore introduce l'argomento "pavimentazioni in calcestruzzo" dandone una definizione "strutturale" e definendo i campi di impiego. INTRODUZIONE Una pavimentazione in calcestruzzo è costituita essenzialmente da una LASTRA DI CONGLOMERATO CEMENTIZIO poggiante su una FONDAZIONE DI MATERIALE GRANULARE che trasferisce il carico al terreno in sito (SOTTOFONDO).
Grazie all'elevata rigidezza della lastra di calcestruzzo i carichi veicolari sono distribuiti su un'area di sottofondo più estesa rispetto alle pavimentazioni in conglomerato bituminoso Pavimentazione in calcestruzzo (RIGIDA)
Pavimentazione congl. bituminoso (FLESSIBILE)
CAMPI DI IMPIEGO 1. PAVIMENTAZIONI STRADALI Autostrade e strade a grande traffico (PCP), ma anche viabilità secondaria, parcheggi, marciapiedi 2. PAVIMENTAZIONI AEROPORTUALI In alcuni casi come i piazzali di sosta (aprons) e le testate delle piste di volo le pavimentazioni rigide sono prescritte da alcune normative
3. PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI Per parcheggi, marciapiedi, pavimentazioni di magazzini o edifici industriali o per l'industria pesante Le pavimentazioni in calcestruzzo possono essere realizzate con lastre in c.a. o non armate o possono essere ad armatura continua. TIPOLOGIE COSTRUTTIVE Pavimentazioni a lastre non armate con giunti (Jointed Plain Concrete Pavement -JPCP)
Le pavimentazioni in calcestruzzo a lastre non armate sono costituite da un insieme di lastre, prive di armatura strutturale, tra cui la compartecipazione è realizzata attraverso un sistema di giunti longitudinali e trasversali. I giunti consentono di controllare le deformazioni del calcestruzzo limitando le sollecitazioni di origine meccanica termica ed igrometrica. Pavimentazioni a lastre armate con giunti (Jointed Reinforced Concrete Pavement -JRCP)
L’inserimento dell’armatura consente una piccola riduzione dello spessore e l’aumento della spaziatura dei giunti. Compito dell’armatura è anche quello di contenere l’apertura delle fessure da ritiro che comunque si formano. Pavimentazioni ad armatura continua (Continously Reinforced Concrete Pavement) -CRCP
Le pavimentazioni in calcestruzzo ad armatura continua sono costituite da una lastra continua di calcestruzzo, provvista di un’armatura, anch’essa senza soluzione di continuità, cui è affidato il compito di guidare la formazione di un sistema di fessure uniformemente distribuite, ravvicinate e di piccola ampiezza. I metodi di calcolo usualmente proposti per il dimensionamento delle pavimentazioni si basano sul comportamento elastico di una piastra su appoggio alla Winkler. DIMENSIONAMENTO MODELLO DI WESTERGAARD (1929)
Piastra, omogenea, isotropa, linearmente elastica, di dimensioni finite Mezzo che fornisce, in ciascun punto, una reazione verticale proporzionale alla deflessione della piastra La soluzione di Westergaard considera il carico trasmesso da una ruota singola distribuito uniformemente su un’area circolare (r = a) posizionata:
Al centro della piastra Sul bordo della piastra
Su un piastra
angolo
della
Carico posizionato al centro della lastra:
h: spessore della lastra P: carico verticale applicato b: raggio di impronta “fittizio” ?: coeff. di Poisson del Calcestruzzo (0.15)
E' chiaramente necessario tenere in considerazione anche l'influenza di eventuali carichi vicini a quello P considerato. Fondazione e sottofondo - Portanza
p=k*d
[k] = MPa/m La FONDAZIONE deve trasmettere al suolo, attenuandoli, le sollecitazioni indotte dai carichi applicati sulla pavimentazione. Deve essere costruita con materiali selezionati, posti in opera in spessori e con modalità tali da fornire una portanza uniforme. Il valore di k dipende: • dalla portanza del sottofondo (terreno in sito) • caratteristiche del materiale di fondazione • spessore fondazione In fase di PROGETTO k può essere • stimato • misurato (campo prova) In fase di COSTRUZIONE k deve essere • misurato (CONTROLLO) PROVA DI CARICO SU PIASTRA Stima del Modulo di Reazione (k) Classificazione del terreno di SOTTOFONDO: P200 = 50% WL = 35% IP = 10%
Umidità del terreno di SOTTOFONDO: W = 22%
Misura del Modulo di Reazione (k) Prova di carico su piastra (CNR BU n. 146/92)
Per la prova si utilizza una piastra circolare D = 760mm. Il carico viene trasmesso attraverso un martinetto idraulico utilizzando come contrasto un camion o un qualsiasi altro mezzo di cantiere di peso adeguato. Per evitare flessioni della piastra si interpongono tra questa ed il martinetto altre tre piastre D=600, 450 e 300mm. Gli abbassamenti sono misurati con 3 comparatori disposti a 120° sorretti da un telaio i cui punti di appoggio siano sufficientemente distanti dalla piastra.
Il valore della capacità portante (k) contribuisce alla determinazione dello spessore della
lastra. E' ESSENZIALE CHE LA CAPACITA' PORTANTE SIA UNIFORME E QUINDI CHE VENGA EFFETTUATO IL CONTROLLO DELLA POSA IN OPERA. Fondazione e sottofondo Protezione dell'azione dell'acqua e del gelo
Il fenomeno del pompaggio (pumping)
La presentazione prosegue con la descrizione delle proprietà fondamentali del calcestruzzo e le prescrizioni di normativa. Caratteristiche della Lastra in Calcestruzzo
Aggregati per Calcestruzzo (UNI 8520) (oggi sostituita dalla UNI EN 12620) • individua una serie di caratteristiche che definiscono la QUALITÀ DEGLI AGGREGATI per conglomerati cementizi • descrive e le PROCEDURE SPERIMENTALI per la misura di parametri rappresentativi di tali caratteristiche • individua LIMITI QUANTITATIVI per questi parametri consentendo la classificazione e l'utilizzo di tali materiali Fondamentali per la durabilità del calcestruzzo sono: Individuazione di materiali nocivi (esame petrografico, UNI 8520/4) Contenuto di solfati e cloruri solubili (UNI 8520/11 e 8520/12)
Contenuto di sostanze organiche (UNI 8520/14) Equivalente in sabbia e del valore di blu (UNI 8520/15) Resistenza all'urto ed all'abrasione (Prova Los Angeles, UNI 8520/19) Sensibilità al gelo e disgelo (UNI 8520/20) Potenziale reattività degli aggregati in presenza di alcali (UNI 8520/22 )
Fondamentali per lo studio della composizione sono: Analisi granulometrica e determinazione della DIMENSIONE MASSIMA nominale degli aggregati (UNI 8520/5) La conoscenza dell'esatta curva granulometrica di ciascuna pezzatura di aggregati consente la loro combinazione per formare la curva ottimale per il calcestruzzo Massa volumica e dell'ASSORBIMENTO (UNI 8520/13 UNI 8520/16)
La conoscenza dell'assorbimento e dell'umidità degli inerti consente di dosare correttamente l'acqua d'impasto nelle miscele. Calcestruzzo Strutturale (Linee Guida) Il calcestruzzo va di regola specificato dal progettista come “miscela progettata” con riferimento alle proprietà richieste:
CLASSE DI RESISTENZA Il calcestruzzo è classificato in base alla sua resistenza a compressione (UNI 6132) Campioni cubici (L= 150 mm): Rck Campioni cilindrici (h/d = 2.0): fck Calcestruzzo ordinario C16/20 -C20/25 -C25/30 -C30/37 C35/45 -C40/50 -C45/55 CLASSE DI CONSISTENZA
La LAVORABILITÀ, indice delle proprietà e del comportamento del calcestruzzo nell'intervallo di tempo tra la produzione e la posa in opera, viene comunemente valutata attraverso la misura della CONSISTENZA Misura dell’abbassamento al cono -SLUMP Test (UNI 9418)
CALCESTRUZZO - Resistenza a trazione
A questo punto l'autore introduce il concetto dei giunti e degli errori che si possono commettere in fase esecutiva. LASTRE IN CALCESTRUZZO - Giunti
di contrazione: guidano la formazione delle fessure dovute al ritiro igrometrico e alla contrazione termica del conglomerato cementizio (è la tipologia di giunto più comune) di dilatazione: permette la dilatazione della lastra senza che si producano danni alla lastra stessa o alle strutture adiacenti di costruzione: tra 2 parti della pavimentazione costruite in periodi differenti GIUNTI - Compartecipazione tra lastre E sempre necessario assicurare il TRASFERIMENTO DEGLI SFORZI attraverso il giunto. La COMPARTECIPAZIONE delle lastre avviene attraverso 2 meccanismi: INCASTRO TRA GLI AGGREGATI (ingranamento) Efficienza ottimale per lastre h < 20 cm IMPORTANTI: QUALITÀ, FORMA E DIMENSIONE AGGREGATI APERTURA RIDOTTA (LUNGH. LASTRE RIDOTTA) SUPPORTO DEL SOTTOFONDO
ARMATURA (Barre di trasferimento/compartecipazione) BARRE LISCE DI GRANDE DIAMETRO A METÀ ALTEZZA L = 380 -500 mm i = 300 mm BARRE DI LEGATURE AD A.M. NEI GIUNTI LONGITUDINALI
L’EFFICIENZA DEL GIUNTO È FONDAMENTALE DURABILITÀ DELLA PAVIMENTAZIONE
PER
LA
GIUNTI TRASVERSALI DI CONTRAZIONE Controllano il quadro fessurativo della pavimentazione prodotto dalle sollecitazioni di trazione e flessione derivanti da: • idratazione della pasta cementizia • ambiente (variazioni di temperatura ed umidità) • traffico
Distanza tra giunti:
Verifica della distanza tra giunti - calcolo dell'apertura del giunto
ΔL = L C 6.38 10-4
Si può scegliere il miglior prodotto per la SIGILLATURA DEL GIUNTO
GIUNTI DI DILATAZIONE Data la notevole ampiezza (18-20mm) necessitano sempre di una barra di compartecipazione N.B. Se troppo frequenti possono compromettere il trasferimento del carico nei giunti di contrazione GIUNTI DI ISOLAMENTO Permettono il movimento relativo pavimentazione e strutture adiacenti (NON SOTTOVALUTARE)
tra
GIUNTI LONGITUDINALI
Devono garantire la compartecipazione tra le 2 strisciate longitudinali A differenza dei giunti trasversali non devono trasferire carichi veicolari Vengono normalmente impiegate barre di legatura ad a.m. Possono femmina
ERRORI DI ESECUZIONE DEI GIUNTI Mancata esecuzione dei giunti di isolamento
avere
una
conformazione
maschio-
Profondità di taglio insufficiente
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