Descripción: Corso di lingua e civiltà italiana per stranieri. Grammatica, letteratura, dialetti, burocrazia, stereotipi...
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Corso di lingua e civiltà italiana per stranieri Elementi caratterizzanti di questo corso 0 unità tematiche che fotografano le diverse sfaccettature dell’Italia contem1 poranea attraverso i cambiamenti in atto nella società e nella cultura. A ogni unità di lavoro in classe fa riferimento la corrispondente unità dell’eserciziario. gni unità è organizzata in percorsi di apprendimento, accompagnati da fineO stre su curiosità culturali, lessico e strategie di apprendimento.
Struttura del corso
ezioni ricorrenti sono “Il caffè letterario”, “La lingua di…”: percorsi di analisi S dei tratti peculiari di alcuni linguaggi specialistici e “Strumenti per…”: percorsi guidati per la rielaborazione e la produzione di generi testuali specifici. A fondo volume: una sezione di sintesi grammaticale e un glossario culturale.
I compiti comunicativi e quelli di analisi testuale e grammaticale mirano a potenziare l’appropriatezza della capacità discorsiva, con particolare focus su argomentazione e negoziazione.
Caratteristiche del corso
mpio spazio viene dato al lavoro lessicale su sinonimia, collocazioni, variazioni A di registro, espressioni idiomatiche, regole di formazione. I temi sono affrontati attraverso testi scritti, audio e video, con spunti legati ad arte, cinema, musica e letteratura.
Le Unità
L’Italia in controluce; Ritratti (di personaggi famosi e nell’arte); L’italiano in movimento; Economia e lavoro; Cibo per la mente (letteratura, arte, teatro); Fratelli d’Italia (unità d’Italia, nord e sud); Voce alle emozioni; La storia siamo noi; Italia-mondo (multiculturalismo); Anima e corpo. Il DVD-ROM contiene i test e le soluzioni di ogni unità, e gli spezzoni video del corso.
RISORSE + ONLINE
R. Bozzone Costa, M. Piantoni, E. Scaramelli, C. Ghezzi
nuovo contatto C1 Corso di lingua e civiltà italiana per stranieri
Nuovo Contatto C1
gni unità si sviluppa intorno a testi-input di vario genere e grado di formalità, O che costituiscono il fulcro di percorsi di comprensione, esplorazione e produzione della lingua.
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In copertina: Insieme. © Beau Lark/Corbis
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Questo volume, sprovvisto di talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIOCAMPIONE GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17 l.d.a.). Escluso da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n. 633, art. 2, 3° comma, lett. d.). Esente da documento di trasporto.
Il CD-ROM contiene tutti gli ascolti del volume.
www.loescher.it/studiareitaliano Il portale sempre aggiornato per suggerire idee e attività pronte da usare in classe
978-88-58-30310-8 VOLUME + DVD-ROM + CD-ROM 978-88-58-30311-5 GUIDA PER L’INSEGNANTE
VERSIONE ELETTRONICA – www.scuolabook.it 978-8857705873 VOLUME + CD-ROM 978-8857708201 GUIDA PER L’INSEGNANTE
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QUesto corso è costituito da:
30310 Bozzone, Piantoni, Scaramelli, Ghezzi NUOVO CONTATTO C1 + DVD-rom + CD-ROM
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Rosella Bozzone Costa, Monica Piantoni, Elena Scaramelli, Chiara Ghezzi
NUOVO CONTATTO C1 Corso di lingua e civiltà italiana per stranieri
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I diritti di elaborazione in qualsiasi forma o opera, di memorizzazione anche digitale su supporti di qualsiasi tipo (inclusi magnetici e ottici), di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), i diritti di noleggio, di prestito e di traduzione sono riservati per tutti i paesi. L’acquisto della presente copia dell’opera non implica il trasferimento dei suddetti diritti né li esaurisce. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail
[email protected] e sito web www.clearedi.org. L’editore, per quanto di propria spettanza, considera rare le opere fuori dal proprio catalogo editoriale. La fotocopia dei soli esemplari esistenti nelle biblioteche di tali opere è consentita, non essendo concorrenziale all’opera. Non possono considerarsi rare le opere di cui esiste, nel catalogo dell’editore, una successiva edizione, le opere presenti in cataloghi di altri editori o le opere antologiche. Nel contratto di cessione è esclusa, per biblioteche, istituti di istruzione, musei ed archivi, la facoltà di cui all’art. 71 - ter legge diritto d’autore. Maggiori informazioni sul nostro sito: http://www.loescher.it
Ristampe 6 5 4 3 2 1 N 2018 2017 2016 2015 2014 2013 ISBN 9788858303108 L'Editore ha cercato di reperire tutte le fonti ma alcune restano sconosciute. L'Editore porrà rimedio, in caso di segnalazione, alle involontarie omissioni o errori nei riferimenti. Nonostante la passione e la competenza delle persone coinvolte nella realizzazione di quest’opera, è possibile che in essa siano riscontrabili errori o imprecisioni. Ce ne scusiamo fin d’ora con i lettori e ringraziamo coloro che, contribuendo al miglioramento dell’opera stessa, vorranno segnalarceli al seguente indirizzo: Loescher Editore s.r.l. Via Vittorio Amedeo II, 18 10121 Torino Fax 011 5654200
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Contributi Le unità 1, 2, 5, 6, 7, 9, 10 della Sezione esercizi sono a cura di Daniela Rota. Coordinamento editoriale: Laura Cavaleri Redazione: Federica Gusmeroli, Marcella De Meglio (studio zebra) Progetto grafico e impaginazione: Eidos D. & C. - Torino Copertina: Visualgrafika - Torino Tavole di apertura: © Matteo Pericoli, 2012 Disegni: Doriano Strologo, 2012 Ricerca iconografica: Cristina Aimone Giggio, Eugenia Testa Richiesta diritti: Valentina Ratto, Eugenia Testa Stampa: Sograte Litografia s.r.l. - Zona Industriale Regnano - 06012 Città di Castello (PG)
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Indice
S testi
scritti
V sequenze
video
A brani
audio
Sezione esercizi
Unità 01 Italia in controluce
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Percorsi e temi
Generi testuali e abilità Lessico/testualità Grammatica • ripasso dei pronomi (diretti, a un linguista italiano • n omi in -ismo: patriottismo 1 Visti da dentro… e visti indiretti, ci, ne) e ad un sociologo francese: • p arole per parlare di dati da fuori • significati del pronome ci individuare diversi punti di vista statistici: più di un quarto • unità e identità nazionale verbi idiomatici con ci: cascarci verbi con doppio ausiliare: • Italia vista da uno straniero: è/hanno aumentato commentare dati e cifre punti critici e potenzialità A t rasmissione radiofonica: i ntrodurre il secondo termine di 2 L’Italia fotografata selezionare informazioni paragone: di, che, rispetto a dall’Istat V commento di uno spot: fare • Ambiente, società, matrimoni confronti con il proprio Paese e famiglie allargate S intervista
3 La psicologia degli
italiani tra stereotipi e scienza
• ragioni storiche, tipi, vizi e pregi delle regioni
4 La pubblicità
A intervista
a uno psichiatra: • derivazione (aggettivi comprendere la descrizione del nomi astratti) per descrivere carattere il carattere delle persone: • discutere: si può parlare del testardaggine, cordialità “carattere di un popolo”? V spot
• espressioni metaforiche: far venire i brividi parole della pubblicità: messaggio, slogan
plurale di nomi e aggettivi in -co e -go, -ca e -ga
• funzioni dei dimostrativi questo/quello • imperfetto narrativo
• pubblicità della Barilla in prospettiva storica • evoluzione della famiglia • campagne di comunicazione sociale
televisivi: analisi ricostruire cambiamenti sociali A intervista al presidente della Fondazione Pubblicità Progresso
• gioco d’azzardo: dati e rischi
S articolo:
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La bocca più di tutto mi piaceva di Nadia Fusini (descrizione di una famiglia matriarcale)
Esercizi supplementari
• presentare e commentare grafici e dati statistici: relazione orale sul tempo libero degli italiani ripasso delle preposizioni temporali, nomi invariabili: pubblicità, specie
S articolo:
S saggio e slogan: analizzare caratteristiche del linguaggio pubblicitario 5 La lingua della Pubblicità V servizio TG: mania del gioco • sinonimi nel testo: patologico • congiuntivo presente (ripasso) 6 La mania del gioco
• modi di dire con la parola capire un progetto gioco: far buon viso a cattivo al giornale: scrivere una gioco lettera d’opinione
S lettera
ripasso dei tempi del passato sintassi del congiuntivo: congiuntivo vs di + infinito
Unità 02 Ritratti
p. 34
Percorsi e temi
Generi testuali e abilità Lessico/testualità Grammatica • usi del condizionale di • a ggettivi ed espressioni per 1 Fisiognomica: un’applicazione per descrivere parti del volto c ondizionale di distanziamento volto e carattere smartphone • derivazione (nomi nelle notizie di cronaca • studio dei dati caratteriali S articolo: tracciare il profilo della nomi con doppio plurale: aggettivi) per descrivere di una persona attraverso cigli/ciglia propria personalità il carattere delle persone: l’aspetto fisico S articolo da blog remissivo, mascolino S biografia artistica di Modigliani: • sinonimi nel testo (aggettivi • posizione degli aggettivi 2 Amedeo Modigliani riordinare i paragrafi del testo di carattere): supponente, qualificativi • biografia del pittore e scultore • p arlare di un artista irruente aggettivi di colore • caratteristiche della sua arte A audioguida: comprendere la descrizione di un’opera d’arte 3 La lingua dell’ Arte A • espressioni metaforiche: con il • usi del passato remoto l a vita di un personaggio 4 Ritratto di un uomo senno di poi famoso: prendere appunti e passato remoto nelle biografie “non banale” scambiarsi informazioni passato remoto vs imperfetto • vita di Alex Zanardi A V intervista ad A. Zanardi vs trapassato prossimo • espressioni metaforiche: è una concordanza dell’indicativo: 5 Ritratto della provincia S articolo: esprimere opinioni palla al piede sulla vita di provincia anteriorità italiana S articolo: riordinare i fatti narrati • connettivi testuali misti ripasso preposizioni di luogo • provincialismo; il centro plurale dei nomi in -cia o -gia dell’Italia e del mondo: Foligno • scrivere un ritratto S presentazione
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Un amore di zitella di Andrea Vitali (fantasticherie di una zitella di provincia) S biografia
Esercizi supplementari
di Artemisia Gentileschi; scrivere una biografia o un’autobiografia uso degli articoli con i nomi geografici: il Tevere, la Roma imperiale
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Indice Unità 03 Italiano in movimento Percorsi e temi
1 Se guardiamo a fenomeni particolari della lingua…
• influenza dell’inglese • gergo giovanile e gestualità
p. 56
Generi testuali e abilità a un linguista sull’italiano contemporaneo: sintetizzare informazioni
A intervista
Lessico/testualità Grammatica • sinonimi nel testo: lessema, verbi, espressioni con di/a + stigma infinito o infinito semplice: • segnali discorsivi del parlato smettere di parlare, continuare formale: dicevo prima, a leggere, è difficile capire ebbene • ripasso dei pronomi relativi: che, • sinonimi e parole complesse: cui pellicola, prendere l’avvio derivazione: verbi aggettivi relativi con funzione possessiva in -ante/-ente, -ivo, -bile relativi doppi: chi, chiunque usi di proprio • parole complesse: in relazione a • forme impersonali tipiche del genere espositivo: si • connettivi concessivi: sebbene, impersonale, passivo, verbi pur, anche se impersonali derivazione con prefissi e suffissi colti: filo-, -logo, -fono
2 La lingua dei giovani
V film
• caratteristiche dello slang dei giovani, la comunicazione degli adolescenti
S recensione:
3 Il dialetto oggi
• film Benvenuti al Sud: riconoscere la gestualità S relazione sul dialetto oggi: esporre in sintesi informazioni A V canzone • discutere i pro e i contro sull'insegnamento del dialetto
4 5 Come cambia la lingua?
Un mese con Montalbano di Andrea Camilleri (indagine del commissario Montalbano)
• chi lo parla e dove • suo status sociale • nuovi contesti d’uso
Scialla!
comprendere trama e valutazione di un film
• sinonimi nel testo: congiunto, torpiloquio • verbo fare: farcela, fare caso
S articolo
• gli italiani e il congiuntivo • prestiti dall’inglese
commento: riconoscere metafore • scrivere un articolo
Esercizi supplementari
• scrivere una lettera formale (di scuse) espressioni formali formule tipiche delle lettere formali; stile formale nel testo regolativo
6 La lingua della Burocrazia
• congiuntivo: revisione 4 tempi, usi e sintassi verbi irregolari al congiuntivo
• avvisi pubblici e lettera formale: tratti caratteristici
Unità 04 Economia e lavoro Percorsi e temi
1 Mestieri e professioni • caratteristiche, difficoltà, formazione
2 Vivere precariamente
• contratti lavorativi e difficoltà dei precari
3 Cervelli in fuga
• cause e conseguenze del fenomeno
4 5 Schiavi delle tecnologie? • effetti dell’economia digitale • dipendenza dalla tecnologia • telelavoro
6 Come cambia
p. 80
Generi testuali e abilità a guida alpina e restauratore: prendere appunti • la pronuncia toscana
Lessico/testualità Grammatica • sfera semantica di mestieri • raddoppiamento fonosintattico e professioni: manualità, nella grafia: siccome, sennò impiego derivazione (nomi d’agente): decoratore, gelataio V film Circuito chiuso: fare ipotesi • metafore sulla situazione • frasi relative e modi verbali S articolo: selezionare economica: navigare in cattive concordanza all’indicativo: acque informazioni posteriorità S preghiera a san Precario: • la lingua del lavoro: assumere verbi che reggono il congiuntivo individuare caratteristiche e il futuro contratti di lavoro: a tempo tipiche del genere indeterminato aggettivi e pronomi indefiniti • scrivere un acrostico A racconto di vita di una aggettivi con diverso significato • ordini marcati: dislocazioni • futuro nel passato (condizionale lavoratrice emigrata a seconda della posizione passato) A V interviste
L’aumento di Dino Buzzati (racconto da Siamo spiacenti di sul tema del lavoro) confrontarsi sul ruolo • connettivi per argomentare • particella pronominale ne: usi della telematica espressioni idiomatiche con ne: pronomi combinati: me ne, S articolo di fondo: ricostruire lo farne di cotte e di crude ve li • concordanza: congiuntivo schema argomentativo presente vs passato • pro e contro del telelavoro S articolo:
• lingua dell’università: matricola, appello
preposizioni di, a, da
• organizzazione, esami e qualità negli atenei italiani
al direttore di AlmaLaurea • preparare una relazione sull’università nei propri Paesi
Esercizi supplementari
• scrivere e recitare uno sketch teatrale le parole dell’economia: imprenditore, tasso; modi di dire con i numeri
l’università
A intervista
7 La lingua dell' Economia
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S testo
accademico: dispensa sul tema dei distretti industriali
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Indice Unità 05 Cibo per la mente Percorsi e temi
1 Perché leggere, perché scrivere
• perché leggere • partecipare a un concorso letterario di poesia
p. 104
Generi testuali e abilità Lessico/testualità Grammatica • parole legate al genere dei testi • futuro (forma passiva) sulla lettura S incipit di un libro di Calvino: regolativi: previa, salvo, pena • participio presente: recante, partecipanti confrontarsi sui libri e sui parole per indicare i generi generi letterari preferiti letterari: fantascienza, giallo forma passiva vs attiva S regolamento di un concorso ripasso futuro (forma attiva e letterario: caratteristiche tipiche passiva)
A spot
2 3 L’arte contemporanea
Il poeta è un unicorno Le poesie di Alda Merini
4 La scienza a teatro
S quiz
• vita e opere di Lucio Fontana • visita a un museo di arte contemporanea
S biografia
di un artista: scambiarsi informazioni A discussione tra amici: capire i punti di vista
• parole legate all’atto del • concordanza: congiuntivo “tagliare”: fendente imperfetto vs trapassato • connettivo modale come se altri connettivi modali + indicativo/congiuntivo: come • segnali discorsivi del parlato • parole della storia della scienza: teorie geocentriche • sinonimi nel testo: affabulazione, registro interpretativo
culturale di uno scienziato A V backstage di Itis Galileo A intervista a Marco Paolini S testi dello spettacolo: recitare S recensione dello spettacolo S testo scientifico: il metodo scientifico sperimentale; S esperimento La lingua della S cienza 5 g rafici su Facebook in Italia: • • avverbi in -mente: significato e • forme di negazione 6 Stare “connessi” analizzare dati opposti posizione (immancabilmente, concordanza dei tempi • Facebook in Italia lievemente) dell’indicativo • vantaggi/svantaggi dell’uso di A intervista: capire pareri opposti S articoli di opinione: annotare indefiniti Internet e social network punti pro e contro • scrivere un saggio breve su argomenti pro e contro l’uso dei social network uso dell’articolo determinativo vs indeterminativo; usi e significati della preposizione su Esercizi supplementari • vita di Galileo Galilei • Marco Paolini e il teatro di narrazione • spettacolo teatrale
S biografia
Unità 06 Fratelli d’Italia Percorsi e temi
1 Unità d’Italia: ma il Sud ci ha guadagnato?
• inchiesta giornalistica sulla storia del Mezzogiorno
2 Il Risorgimento e l’unità d’Italia • principali eventi storici
p. 128
Generi testuali e abilità Lessico/testualità Grammatica di un libro: • sinonimi nel testo: trionfalismo, uso della punteggiatura: comprendere le tesi dell’autore saccheggio punto, virgola, punto e virgola, due punti
S recensione
storica: realizzare una • parole della storia: armistizio • participio passato: in funzione telecronaca con conduttori e connettivi avversativi e causali: di frase relativa e temporale inviati speciali dal momento che, comunque uso del passato remoto
S cronaca
S A coro del Va pensiero dal Nabucco di G. Verdi; S discorso di R. Muti 3 La lingua dell' Opera lirica 4 Tutta colpa di Garibaldi A V spettacolo teatrale Tutta colpa • nomi di personaggi di fantasia
• racconto in chiave comica dell’imbarco dei Mille
5 La “questione meridionale” • cause del divario socioeconomico tra Nord e Sud • fenomeno del brigantaggio
6 La “questione settentrionale” • chi è la Lega Nord • suoi cavalli di battaglia e proposte
di Garibaldi • scrivere una pagina di diario
e reali: Mastro Lindo, notai • aggettivi per descrivere un testo letterario: grottesco S dati socio-economici su Nord e • parole della storia: latifondisti, • frase scissa esplicita e implicita leva obbligatoria Sud nel 1860 uso di non è che + congiuntivo/ A trasmissione radiofonica: • aggettivi legati al tema indicativo “questione meridionale”: individuare tesi dell’esperto, malavitoso, incolto, cosiddetto prendere appunti e sintetizzare S manifesti
di propaganda: desumere gli obiettivi politici A intervista a una giornalista: comprendere le tesi esposte
• parole della Lega: secessionismo, federalismo • espressioni con a e da: sottratto a, separazione dal
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Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Esercizi supplementari
• scrivere un articolo di giornale sul tema della Lega Nord uso degli articoli con nomi propri di persona; nomi maschili in -a
• gerundio semplice e composto: usi e sintassi gerundio vs participio passato vs infinito
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Indice Unità 07 Voce alle emozioni Percorsi e temi
1 Sorpresa!
• sorpresa: origine biologica e relazione con il progresso
2 Tra bene e male • dilemmi morali
3 Conflitti tra genitori e figli
• errori dei genitori • litigio tra padre e figlio
4 5 La forza dell’amicizia
Generi testuali e abilità radiofonica S articolo scientifico: spiegare le informazioni principali • intervenire a una trasmissione • argomentare: siamo nati per essere altruisti o egoisti? S fare un test psicologico • fare ipotesi (gioco a squadre) A V intervista a dei genitori: selezionare informazioni A V film Genitori & figli: ricostruire le argomentazioni • inscenare un litigio A trasmissione
p. 150 Lessico/testualità • sinonimi e collocazioni: anomalia, risata fragorosa derivazione (nomi/aggettivi verbi): -izzare, -ificare • espressioni idiomatiche e collocazioni: legarsela al dito • connettivi condizionali • connettivi per controbattere • espressioni colloquiali • usi di metterci / mettersi • segnali discorsivi: no?, ecco • funzioni comunicative dell’interiezione oh!
Grammatica • pronomi combinati con si impersonale: le si cerca • verbi causativi: fare, lasciare e uso dei pronomi • periodo ipotetico del primo, secondo e terzo tipo: se dicesse la verità, lo perdonerei verbi pronominali: farcela, fregarsene, sentirsela
L’amica geniale di Elena Ferrante (ricordi di un intenso e complesso rapporto di amicizia)
• usi del passivo e ausiliari da radiogiornale (essere, venire, andare) sull’amicizia: comprendere S articolo di cronaca: rimettere in ordine cronologico i fatti S saggio sul bullismo: comprendere la strutturazione dei contenuti dei paragrafi 6 La lingua della Psicologia A notizie
• racconti di amicizia tra uomini e animali
Esercizi supplementari
• preparare una trasmissione televisiva sul tema del bullismo nomi femminili in -o; errori nell’uso della virgola; uso dell’articolo; usi della preposizione da
Unità 08 La storia siamo noi
p. 174
Percorsi e temi
Generi testuali e abilità Lessico/testualità Grammatica • periodo ipotetico misto su Venezia 1945 • sinonimi nel testo: baratro, liquefatto • loro valore e proposta di legge • realizzare un quiz S • derivazione (prefissi di a rticolo di commento: per accorparle esprimere accordo o disaccordo negazione): in-, a-, s-, dis-, de(destrutturazione) • scrivere “storia alternativa” V • p arole del “regime”: confino, • usi del congiuntivo: con frase film Amarcord 2 Fascismo e Resistenza negativa, indefiniti, connettivi esilio, fascio • ventennio di dittatura fascista A lezione sul fascismo: prendere finali, per esprimere un augurio • connettivi finali: perché, appunti • mito di Mussolini V affinché documentario sui partigiani • partigiani S lettera di un partigiano V nascita della Costituzione italiana; S articoli della Costituzione italiana La lingua del D iritto 3 V • secondarie implicite con a + • segnali discorsivi del parlato spot di campagne sociali 4 Pari opportunità A V infinito • p arole di senso figurato: sesso c olloquio di lavoro • campagne sociali contro le S forte, lustrare padelle a rticolo di commento: usi delle preposizioni per e tra discriminazioni • sinonimi di lavorare: sgobbare evidenziare gli elementi di imperativo di essere e avere per • donne lavoratrici e loro tempo ironia esortare e dare consigli aggettivi: solidaristico, • concordanza dei tempi del • scrivere un decalogo del buon 5 Il dovere di dare una qualificante congiuntivo in dipendenza dal cittadino mano V servizio civile condizionale • servizio civile in Italia S lettera al giornale e risposta: interrogative indirette con comprendere opinioni congiuntivo
1 Festività storiche
V documentario
6
L’Agnese va a morire di Renata Viganò (storie della Resistenza)
Esercizi supplementari
• prendere appunti e riassumere una lezione accademica aggettivi e pronomi indefiniti: tanto, troppo, parecchio, poco, tutto, altrettanto
Unità 09 Italia mondo Percorsi e temi
1 Quando partivamo noi • emigrazione italiana • odissea del viaggio • pregiudizi verso gli italiani
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p. 196 Generi testuali e abilità Nuovomondo V fare ipotesi su trama, finale e titolo del film Terraferma S articolo: trovare aspetti comuni tra l’emigrazione degli italiani e l’immigrazione di oggi V film
Lessico/testualità • sinonimi: abissale, rimesse • sfera semantica “imbarcazione”: ponte, carretta del mare • alterati con -accio: vitaccia alterati: -ino, -etto, -one
Grammatica • concordanza dei tempi del congiuntivo (riepilogo)
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Indice 2 Radici
• italiani razzisti? • tema della cittadinanza • documentario 18 Ius Soli
di Radici: capire • derivazione (nomi aggettivi • combinazione di un nome con più aggettivi novità e scopo del programma con -ale, -ile, -are, -oso, -ico) aggettivi con funzione di nomi: derivazione (nome gli irregolari aggettivi etnici): boliviano A ricetta di un piatto etnico • parole per preparare una ricetta • spiegare una ricetta complessa V trailer del documusical • giustapposti: cinema-teatro L’Orchestra di Piazza Vittorio nomi di strumenti musicali S recensione di un progetto composti: lo scolapasta V spot per l’integrazione • segnali discorsivi e connettivi: • posizione di anche S sondaggio sul razzismo appunto, tra l’altro, non so posizione di focalizzatori come A V notizie da TG: prendere anche: addirittura, proprio connettivi per argomentare appunti e scrivere un articolo
5
La mia casa è dove sono, cap. “Essere italiano per me” di Igiaba Scego (difficoltà a integrarsi)
S recensione
• immigrazione regolare in Italia oggi
3 Ricette e suoni dal mondo
• ricetta della moussaka • storia di un progetto multiculturale a Roma
4 Nuovi italiani
6 La lingua della Sociologia
S saggio
sulle seconde generazioni: associare una sintesi ai paragrafi
• scrivere una relazione sul fenomeno migratorio nei propri Paesi in epoche diverse ripasso delle preposizioni; uso della maiuscola
Esercizi supplementari
Unità 10 Corpo e anima Percorsi e temi
Generi testuali e abilità Lessico/testualità • parole delle competizioni di eventi sportivi A cronaca sportiva sportive: semifinale, battere • aggettivi per descrivere • riportare un’intervista S articolo: capire la descrizione di il paesaggio: impervi, serpeggianti strade e paesaggi
1 Siamo tutti sportivi
S descrizione
• Mondiali di calcio e Giro d’Italia • cronaca delle Olimpiadi 2012
2 3 Religioni all’italiana
p. 222 Grammatica • discorso indiretto • ripasso dei comparativi irregolari • congiuntivo in frasi relative con superlativo relativo: è il miglior goal che abbia mai visto
Questa storia di Alessandro Baricco (un incontro durante la Mille Miglia) • congiuntivo indipendente: che • parole polisemiche: volta vinca il migliore • lingua e religione: modi di dire (mandare al diavolo, come Dio congiuntivo indipendente: comanda) elativo, permissivo, dubitativo • infinito sostantivato • sinonimi: inestetismo, alienazione • derivazione (prefissi verbali): invecchiare, ridisegnare, abbellire • espressioni metaforiche con congiuntivo pragmatico ridere: ridere sotto i baffi (dislocazione di frase • aggettivi che indicano parti del oggettiva): che sorridere corpo: polmonare, sanguigno mettesse di buon umore lo • derivazione (nomi con suffisso sapevamo -ata): ragazzata, cretinata S intervista a un farmacologo; S testi su agopuntura e omeopatia
• grafici e dati sulla religiosità degli italiani: fare un confronto con il proprio Paese S intervista a un sociologo: inserire le domande • dati sulla chirurgia estetica 4 Il corpo trasformato V documentario Il corpo delle • ruolo dell’aspetto fisico donne: esprimere opinioni • chirurgia estetica: pro e contro S articoli: confronto tra idee • rapporto tra bellezza e • scrivere una lettera al giornale invecchiamento S articolo: conversare in gruppo 5 Terapie alternative: lo S articolo: riordinare i paragrafi yoga del sorriso • seduta di “risoterapia”: seguire • benessere e pratiche spirituali istruzioni e farsi una bella risata • terapie alternative e yoga della risata • religione in Italia • cattolici italiani e “atei devoti”
6 La lingua della Medicina Esercizi supplementari
• realizzare un’intervista e riportarla orale in un testo scritto • ripasso dell’uso degli articoli; indefiniti (riepilogo); prefissi d’intensità; connettivi eccettuativi
Appendice
p. 247
Sezione esercizi Sintesi grammaticale Glossario dei riferimenti culturali
Icone Attenzione
Task di gruppo
p. 2 p. 78 p. 155
Soluzioni della Sezione esercizi Indice analitico degli elementi grammaticali
* Rimando al Glossario dei riferimenti culturali
E 2, 3
Rimando alla Sezione esercizi
p. 166 p. 174
SG p.95
Rimando alla Sintesi grammaticale
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Italia in controluce
In gruppi. Osservate i dati riportati nei grafici: quali vi sorprendono di più? Provate poi a rispondere alle domande pensando al vostro Paese: quali somiglianze/differenze trovate con l’Italia?
Ritroviamo il Belpaese Che cosa pensa che gli stranieri apprezzino di più dell’Italia?
Quale considera la migliore qualità degli italiani? L’arte di arrangiarsi
11
Le bellezze naturali
3
La fantasia
Il clima
La passione
30
22
11
L’ospitalità
11
La capacità di farla franca
9
L’allegria
8
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La cultura
La cucina
(storia, monumenti, arte)
Che cosa la imbarazza di più dell’essere italiano? 5
La malsanità
La solidarietà
8
Il senso dell’onore
1
Qual è il peggior difetto degli italiani? 3
1
I treni in ritardo
La gelosia
4
Il razzismo
11
Il deficit pubblico
2
La superstizione
50
Lo scarso senso civico
40
La mafia
12
Il degrado del territorio
31 L’emergenza rifiuti
11
22
8 L’individualismo Il menefreghismo La poca voglia di lavorare
(I dati delle pp. 8 e 10 sono tratti da Il Belpaese, dossier del “Venerdì di Repubblica”, 29 febbraio 2008)
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1
In gruppi. Le Nuove lettere persiane1 (2010) sono una raccolta di racconti scritti da giornalisti stranieri che vivono in Italia, di cui vi proponiamo alcuni brani. I gruppi A leggono i testi seguenti, mentre i gruppi B leggono quelli in Appendice (p. 248). Provate a indovinare la nazionalità di chi ha espresso queste osservazioni e critiche e dite se le condividete. Che cosa vi colpisce nelle differenze tra il vostro modo di vivere e quello degli italiani?
Da
noi grasso è bello. È il corpo che parla, racconta del suo benessere e quindi della ricchezza, dello status sociale. Nessuno sembra preoccuparsi troppo del colesterolo e dei problemi cardiaci conseguenti. Morire d’infarto è comunque da ricchi, sempre meglio che morire di fame. In Italia ogni duecento metri ci sono supermercati, scintillanti di luci e di offerte vantaggiose. Ma qua tutti ti dicono che il grasso non è glamour.
2
C
osa ti posso raccontare che non sai? Pensandoci bene, a mancare da queste parti è lo spazio. Vie strette strette, soprattutto quelle più vecchie, che dovrebbero essere super autostrade per sistemare la grande marea di macchine (fiammanti, sembrano tutti ricconi e catorci non riusciamo a trovarne io e Gabriel). Case ammonticchiate in palazzi che contengono tante persone ammonticchiate in famiglie. [...] Ho visto sulla cartina geografica che l’Italia è piccola piccola, sta tre volte nel mio Paese, ho misurato con le dita, sarà giusto, se no a che servono le cartine? Per questo gli italiani sono gli uni addosso agli altri e sembra strano che invece di parlarsi piano, così vicini, urlino sempre; saranno anche un po’ tanto sordi come l’abuelito? (Adattato da Nuove lettere persiane, a cura di F. Spinelli, Ediesse, Roma, 2010)
3
Ricomponete dei nuovi gruppi formati da studenti del gruppo A e studenti del gruppo B. Condividete quello che avete letto. Scrivete un elenco degli aspetti che infastidiscono gli stranieri che hanno scritto i testi; poi integratelo con le vostre osservazioni. 1 il titolo è un omaggio alle Lettere persiane di Montesquieu, scrittore e filosofo francese che nel Settecento scrisse una feroce satira dei costumi dei francesi ed europei visti da due viaggiatori persiani
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Percorso
1
Visti da dentro… e visti da fuori 1a In gruppi. Osservate i dati statistici e mettete in comune le vostre conoscenze su questi temi. • caratteristiche della storia nazionale italiana • senso di unità e identità nazionale
• in che modo gli italiani esprimono il loro patriottismo* • quali fattori hanno influito negativamente sullo sviluppo dell’Italia
Che cos'è secondo lei l’unità nazionale? Dato medio
Nord
Centro
Sud e isole
Un bene irrinunciabile
52
45
62
55
La premessa del benessere economico
12
10
9
15
Una realtà storica che si può modificare
22
27
16
20
La giustificazione di un sistema basato sull’assistenzialismo
8
10
7
6
Non sa / non risponde
6
8
6
4
Con chi sostiene che la patria sia un valore attuale in cui identificarsi, lei è…
5
Del tutto in disaccordo
19
In disaccordo
Su che cosa si basa l’identità degli italiani?
14
37
La Chiesa cattolica
La Costituzione*
76 D’accordo (Di cui il 24 del tutto d’accordo e il 52 d’accordo)
25
24
La lingua italiana
L’idea di patria
1b In coppia. Leggete una delle due interviste e rispondete alle domande. Coppia A
1 Intervista al linguista Raffaele Simone (qui sotto)
Coppia B
2 Intervista al sociologo francese Marc Lazar Appendice (pp. 248-249)
L’inquieta identità dei figli di Manzoni La nostra sarà anche una repubblica fondata sul lavoro, ma a tenerla insieme, o appiccicata, ci pensa la gomma americana, visto che siamo fra i più accaniti consumatori al mondo di chewing gum. […] da un 5 sondaggio realizzato dalla Swg per “Il Venerdì”, risulta che solo il 52 per cento dei suoi cittadini considera l’unità nazionale un bene irrinunciabile. E a Nord la percentuale scende al 45, per non dire che oltre un quarto dei settentrionali la considera una realtà stori-
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ca modificabile. Ma a parlare di patria, elemento che 10 perturba per definizione, le cose si complicano: inattesi, 76 intervistati su cento la considerano un valore attuale in cui identificarsi. Quale patria? Tante piccole patrie, visto che la percentuale varia sensibilmente dal 15 Nord (66) al Centro (75) al Sud (82). Forse non ci siamo intesi sulla parola, urge un linguista. Raffaele Simone, direttore del dipartimento di Linguistica a RomaTre, è uno dei più influenti in
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Percorso Europa, si occupa anche di filosofia della cultura ed 20 è incline agli sconfinamenti […] «L’adesione al patriottismo sarà collegata al ceto e alla cultura» sospetta il professore: «Da noi, cala se cresce l’istruzione». In effetti, sono ben 24 i punti di differenza nell’attaccamento al sacro suolo fra gli anziani e i giovani, che 25 non saranno tutti fini intellettuali, ma più scolarizzati dei nonni sì. Altra sorpresa: solo il 25 per cento considera un elemento della nostra identità il fatto di parlare la stessa lingua. 30 «La storia linguistica italiana è una storia di separazione. Tende faticosamente verso l’unificazione e un livellamento non ancora raggiunto. Non c’è uno standard decente dell’italiano: laureati che parlano una mezza lingua, 35 giornalisti che ne scrivono di tutti i colori. Poi, la varietà dei nostri dialetti che incanta gli studiosi è un’enorme ricchezza, ma anche uno straordinario 40 elemento di divisione e debolezza. E, all’estero, l’italiano, per tradizione, non lo parla quasi nessuno: una parte degli svizzeri e qualche somalo. 45 Siamo un piccolo Paese, con una piccola lingua e una piccola storia. Non abbiamo eventi fatali che producano un mito di fondazione, come la presa 50 della Bastiglia o la Guerra di Secessione: ci abbiamo provato con il Risorgimento* e la Resistenza*, ma non reggono, non furono eventi di massa. Non abbiamo un valore for55 te come la grandezza nazionale o la laicità in Francia, non abbiamo glorie militari.» […] Ma a tenerci insieme, oltre al chewing gum, c’è la Nazionale di calcio. Per 40 intervistati su cento è l’entità che più ci fa sentire italiani. Seguono pizza, Ferrari, 60 spaghetti. Ma cosa cementa davvero l’identità di un popolo? «Preferirei poter dichiarare che il nostro orgoglio nazionale sono i master universitari o l’intelligenza. Mi accontento di dire che mi fa sentire abbastanza italia65 no la meravigliosa varietà della nostra cucina. Ma poi
1
tutta questa varietà non aiuta a unire. La Nazionale in effetti è il nostro principale movente. Non a caso negli ultimi vent’anni i politici […] si sono buttati sullo sport. Per tenere insieme un popolo ci vuole quello che, nel Discorso sopra lo stato presente dei 70 costumi italiani*, Leopardi, lamentandone già allora la mancanza, definiva la società stretta: un’associazione basata sul reciproco riconoscimento e sulla convinzione che il bene dell’altro, quindi comune, 75 giovi anche a me.» Infatti, nel sondaggio, scarso senso civico, menefreghismo e individualismo sono indicati, stavolta quasi all’unanimità, i peggiori difetti nazionali. Da cosa dipende l’incapacità di un sentire comune? «Le ragioni si trovano in un altro libro, I promessi sposi*, che di solito non vengono letti in questa chiave. Credo che all’epoca di Manzoni, come nel Seicento che il romanzo rappresenta, i tre fattori fondamentali dell’arretratezza civica italiana fossero già evidenti: la Chiesa, le dominazioni straniere, la mafia. Non quella storicamente siciliana, ma quella di origine nobile e feudale […]. Tutti insieme, questi tre fattori non si trovano in nessun altro Paese d’Europa. L’Italia, poi, non si è mai data l’opportunità illuministica di distinguere i poteri civici da quelli religiosi. È debolissima: il papa qui fa cose che non si permetterebbe in Irlanda o in Spagna.» […]
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Acquiescenti con il clero ma furenti con la politica: per oltre la metà degli intervistati, i responsabili della divisione sono i partiti. Si può leggere la mancanza di coesione come il conflitto con uno Stato che non 105 onora gli elementari diritti e bisogni dei cittadini? «Credo che in parte sia così. I nostri sindaci, per esempio, sembrano avere un approccio ultramondano, in senso cattolico, ai problemi quotidiani. Trasporti, spazzatura, servizi, insomma, il bene pubblico, non 110 sono davvero importanti. Quel che conta è altrove, più in alto.» […]
(Da Paola Zanuttini, Il Belpaese, dossier del “Venerdì di Repubblica”, 29 febbraio 2008)
1 Nell’apertura dell’articolo il giornalista cita dei dati sull’unità nazionale e sulla patria per mettere in evidenza una contraddizione. Quale? 2 Quali sono, secondo Simone, gli elementi storici che spiegano la “disunità” italiana? 3 Che cosa manca agli italiani per essere un popolo unito? 4 Quali sono i fattori di arretratezza civica, secondo Simone?
1c Formate nuove coppie e raccontatevi quali sono le osservazioni dei due intellettuali intervistati, Simone e Lazar, sui temi elencati nell’esercizio 1a.
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Percorso
1
1d In coppia. Mettendo in comune quello che ricordate, attribuite le affermazioni seguenti a Simone (S) o a Lazar (L). Poi controllate le vostre risposte riguardando i testi. 1
L a storia italiana non è caratterizzata da un mito fondatore o da grandi eventi nazionali come è accaduto in Francia, così ciò che fa sentire uniti gli italiani spesso è lo sport.
2
L ’Italia è stata caratterizzata da uno Stato debole e da una classe politica spesso eletta sulla base del voto di scambio (cioè del voto dato non per scelta politica ma per tornaconto e vantaggio personale).
3
P urtroppo all’estero l’immagine dell’Italia è ancora ingiustamente collegata alla corruzione e al pressappochismo, oppure ai marchi del lusso, ma credo che questa immagine vada superata e che il Paese debba sviluppare altre potenzialità come quella della ricerca.
4
L ’Italia non è ancora uno Stato completamente laico: la presenza della Chiesa ha storicamente influenzato lo sviluppo del Paese, anche perché non è mai esistita una chiara distinzione tra l’ambito civico e quello religioso.
5
S ono ottimista e credo che gli italiani in fondo abbiano il senso dell’identità nazionale, così come una maggiore capacità di adattamento ai cambiamenti, come nel caso della globalizzazione.
6
on sono molto ottimista, mi sembra che all’Italia manchi ancora il riconoscimento dell’importanza del N bene comune e del senso civico, sui quali si basano gli Stati moderni.
Entrare nel lessico
Nomi in -ismo 1e Trova nei due testi i nomi che esprimono alcune caratteristiche della società italiana e che corrispondono ai significati qui sotto. Prova a indicare da quali parole derivano.
1 sentimento di amore e fedeltà verso la propria patria patriottismo
(da:
)
2 mancanza di attenzione o indifferenza verso altre persone o verso i propri doveri ) (da: 3 atteggiamento o concezione filosofica che considera l’individuo prioritario rispetto alla società (da: ) 4 intenso movimento e operosità, capacità di trasformazione e rinnovamento ) (da: 5 tendenza a fare le cose con approssimazione e superficialità ) (da:
Il suffisso -ismo si usa per derivare un nome comune astratto che può indicare: un comportamento o un atteggiamento, una caratteristica o una condizione fisica, un movimento religioso, politico o artistico, un’attività sportiva o del tempo libero.
1f
In coppia. Derivate dalle parole seguenti dei nomi in -ismo e date una definizione del loro significato aiutandovi con le indicazioni nel riquadro qui sopra. Se necessario, utilizzate un dizionario.
eroico
eroismo: comportamento coraggioso e valoroso
1 sociale
6 alpino
2 egoista
7 alcolista
3 islamico
8 fanatico
4 muto
9 ottimista
5 collezione
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Percorso
1
Parlare di dati statistici e percentuali 1g Osserva in che modo vengono espresse le percentuali. Modifica le frasi che commentano le statistiche di p. 10 utilizzando un’espressione alternativa come negli esempi.
Solo il 52% dei suoi cittadini considera l’unità un bene irrinunciabile. Al Nord la percentuale scende addirittura al 45 e oltre un quarto dei settentrionali la considera una realtà storica modificabile.
Solo 52 cittadini su cento considerano l’unità…
[Per quanto riguarda la patria,] 76 intervistati su cento la considerano un valore attuale.
Il 76% degli intervistati la considera un valore attuale.
Più di un quarto / Più del 25% la considera…
1 Secondo un quarto dei cittadini italiani l’identità nazionale si basa sulla lingua.
2 Il 14% degli italiani afferma che l’identità nazionale è basata sulla Chiesa cattolica.
3 Oltre la metà degli italiani pensa che l’unità nazionale sia un bene irrinunciabile.
4 Per il 37% dei cittadini intervistati la Costituzione è alla base dell’identità nazionale.
5 Meno di un quarto degli intervistati pensa che l’identità nazionale sia fondata sull’idea di patria.
6 Solo il 5% degli italiani non considera assolutamente la patria un valore attuale.
Ora formula tu alcune frasi con queste espressioni utilizzando i grafici a p. 8.
Entrare nella grammatica
Pronomi 1h In coppia. Rileggete il testo a pp. 10-11, sottolineate i pronomi diretti, indiretti e le particelle pronominali ci e ne ed evidenziate ciò a cui si riferiscono. Poi rispondete alle domande.
1 A quale nome si riferisce il pronome la alla riga 12? 2 Che valore ha il ne nell’espressione idiomatica «ne scrivono di tutti i colori» (rr. 35-36)? Conosci altre espressioni dello stesso tipo? 3 A che cosa si riferisce il -ne alla riga 71? 4 Confronta la frase «All’estero l’italiano non lo parla quasi nessuno» (rr. 41-43) con la frase “All’estero quasi nessuno parla l’italiano”. Perché, secondo te, l’autore ha usato questa costruzione tipica del parlato? E1
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Percorso
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Significati di ci 1i
Analizza le frasi e per ciascuna indica il valore della particella ci scegliendo tra quelli elencati.
CI
a locativo (Lavoro a Roma, ma non ci ho mai abitato) b “esistenziale” con il verbo essere (c’è, ci sono) c pronome dimostrativo neutro (= a ciò, a questo) d pronome diretto 1a pers. plur. (= noi) e pronome indiretto 1a pers. plur. (= a noi) f pronome reciproco 1a pers. plur. (ci parliamo) g pronome riflessivo utilizzato con si impersonale (ci si alza) h verbi idiomatici (volerci, tenerci ecc.)
1 A tenerla insieme ( 2 Forse non (
) ci pensa la gomma americana.
) ci siamo intesi sulla parola.
3 Non abbiamo eventi fatali che producano un mito di fondazione: ( ) ci abbiamo provato con il Risorgimento e la Resistenza, ma non ( ) ci hanno lasciato valori forti e condivisi. 4 Ma a ( ) tenerci insieme, oltre al chewing gum, c’è la Nazionale di calcio. Per 40 intervistati su cento è l’entità che più ( ) ci fa sentire italiani. 5 Per tenere insieme un popolo ( 6 È come se non ( molti italiani.
1l
) ci vuole quello che Leopardi definiva la società stretta.
) ci si accorgesse che la prima sensibilità a essere colpita è proprio quella di
Correggi gli errori ed elimina le ripetizioni nelle frasi utilizzando la particella ci.
Molti si preoccupano del dissesto idrogeologico solo quando c’è un’alluvione, ma bisogna pensare a questo prima e si deve impegnarsi per far rispettare le regole. … bisogna pensarci prima e ci si deve impegnare per far rispettare le regole. 1 I disservizi nelle grandi città che più danno fastidio a noi sono i ritardi nei trasporti, perché gli autobus non sono mai in orario e non si può mai contare sugli autobus.
2 Molti italiani pensano che non si deve arrendersi: la corruzione può essere sconfitta con l’aiuto di tutti, ma bisogna credere a questo e diffondere la cultura della legalità.
3 Vorremmo coinvolgere di più i nostri concittadini nelle decisioni che riguardano la città: abbiamo provato a coinvolgerli organizzando delle assemblee di quartiere ma non hanno funzionato perché i cittadini non venivano mai a queste assemblee.
4 Abbiamo cercato di migliorare il rapporto con i politici locali, ma non siamo riusciti a fare questo perché non davano mai retta a noi.
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Percorso
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L’Italia fotografata dall’Istat 2a In coppia. State per ascoltare una trasmissione radiofonica in cui un giornalista presenta l’Annuario
dell’Istat*, l’Istituto nazionale di statistica, che fotografa ogni anno la situazione dell’Italia e dei principali fenomeni ambientali, demografici, sociali ed economici. Ecco una lista di temi trattati dall’Annuario: quali saranno, secondo voi, quelli più rilevanti? • l’aumento dei prezzi delle abitazioni • l’insicurezza creata dalla crisi economica • le modalità di risparmio e investimento delle famiglie • la crescita del lavoro femminile • i dati sull’occupazione giovanile • l’invivibilità delle città italiane • la crisi demografica e l’invecchiamento della popolazione • la crescita del web, soprattutto in campo culturale • l’aumento del commercio elettronico • la diminuzione dei matrimoni religiosi
2b mp3
T 1 Ascolta l’intervista e verifica le tue ipotesi. Quali sono, secondo il giornalista, i dati più significativi? Sottolineali nell’elenco dell’esercizio 2a. Quali altri aspetti vengono illustrati nel servizio radiofonico?
2c
mp3 T 2 Riascolta la seconda parte del servizio e completa le informazioni relative ai matrimoni.
1 Numero di matrimoni all’anno: anni Settanta 2 Matrimoni religiosi: in passato
; oggi meno di ; oggi
.
.
3 Perché i matrimoni religiosi sono diminuiti? 4 I matrimoni
sono diventati la
nelle
.
5 Come è cambiata la famiglia italiana? Quali sono le espressioni che vengono usate per descrivere le famiglie?
2d
Matrimoni In gruppi. Guardate il video in cui una sociologa commenta uno spot pubblicitario rivolto alla “famiglia allargata” e rispondete alle domande. Fate un confronto con la situazione nel vostro Paese riflettendo su matrimoni religiosi/civili, convivenze e famiglie allargate.
1 Quali sono state le reazioni a questo spot? La famiglia allargata è accettata da tutti nella società italiana? 2 Osserva le immagini dei matrimoni: che differenze ci sono? 3 Considerato che in Italia il divorzio viene concesso tre anni dopo la separazione ufficiale, vi pare possibile che il signore nello spot abbia avuto tre mogli? Perché, allora, tutte vengono chiamate con questo appellativo? E 2, 4, 5
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La psicologia degli italiani tra stereotipi e scienza
L’
Italia è un Paese di regioni, province, campanili, il Paese del “particolare”, dove le diversità locali si sono cristallizzate nel corso dei secoli, dando vita ad altrettanti luoghi comuni sul carattere degli abitanti. Una équipe di studiosi, guidata dallo psichiatra e criminologo Vincenzo Maria Mastronardi1, ha cercato di ricostruire, utilizzando gli strumenti della psicologia, della storia e della sociologia, tali diversità tipologiche per delineare i contorni dei caratteri psicologici propri delle regioni italiane, raccontando fascino e stereotipi dei vari “tipi” di italiani del Centro-Sud e del Centro-Nord.
3a Prima di ascoltare la presentazione dei due curiosi volumi, rispondi alle domande. Puoi raccogliere qualche
idea guardando alcune sequenze del film Benvenuti al Nord*. Ti consigliamo la parte sul primo giorno di Mattia a Milano (da 30‘ a 40‘).
1 Quali regioni italiane sono considerate del Nord, del Sud e del Centro? 2 Che cosa conosci delle differenze di caratteri e stili di vita tra il Nord e il Sud dell’Italia? Secondo te, che cosa determina le differenze di carattere e di abitudini?
3b mp3
T 3 Ascolta l’intervista al professor Mastronardi e associa a ogni regione alcune caratteristiche attribuite ai suoi abitanti. Puoi annotare accanto a ciascuna regione altre caratteristiche.
1
Sardegna
a chiusi, poco comunicativi
2
Liguria
b parsimoniosi, attaccati alla terra e al lavoro
3
Trentino Alto Adige
c scettici, ironici, spacconi, astuti
4
Piemonte
d riservati, testardi
5
Lombardia
e laboriosi, sempre di fretta, scontenti
6
Emilia Romagna
f tirchi
7
Campania
g furbi, allegri, superstiziosi
8
Lazio
h rigorosi, discreti, efficienti
9
Puglia
i positivi, allegri, cordiali
1 V. M. Mastronardi, Psicologia degli italiani del Centro-Nord. Tipi, vizi, pregi e difetti e Psicologia degli italiani del Centro-Sud. Tipi, vizi, pregi e difetti, Centro Scientifico Editore, 2007
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mp3 T 3 Riascolta e rispondi alle domande.
1 Quali sono le ragioni storiche che spiegano il carattere dei sardi? 2 Perché, secondo Mastronardi, i liguri sono diventati tirchi? 3 Quali sono i difetti dei lombardi e degli abitanti del Nord Italia? 4 Che cosa spiega il carattere dei pugliesi? 5 Quanto tempo ci è voluto per realizzare questo progetto? Su che cosa si sono basati Mastronardi e i suoi collaboratori? E6
Entrare nel lessico
Descrivere una persona 3d In coppia. Qui sotto trovate un elenco di aggettivi che si riferiscono alle caratteristiche citate dal professor Mastronardi nell’intervista. Individuate i nomi astratti derivati da questi aggettivi utilizzando uno dei suffissi indicati nel riquadro.
riservato / testardo / permaloso / diffidente / tirchio / simpatico / discreto efficiente / laborioso / scontento / allegro / cordiale / furbo / sfrontato / scettico aggettivi nomi astratti -eria, -zione, -ia, -ezza, -aggine, -ismo, -ità, -enza, -izia Verificate di conoscerne il significato e dividete gli aggettivi in due gruppi a seconda che queste caratteristiche siano per voi positive o negative. Se volete, aggiungete agli insiemi altri termini utili per descrivere il carattere di una persona.
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3e Indica quattro caratteristiche per descrivere: • i tuoi connazionali • gli abitanti della tua città/regione • il/la tuo/a migliore amico/a • la persona che più detesti • te stesso • … e come vorresti essere! In gruppi di nazionalità diverse confrontatevi sui nomi che avete scelto.
3f
In gruppi. Leggete questa discussione tratta da un blog. Che cosa ne pensate? Secondo voi, si può parlare del “carattere di un popolo” o i popoli sono fatti di tante persone diverse tra loro e quindi non si può generalizzare? Cercare di descrivere un popolo, una città, un Paese porta inevitabilmente a creare degli stereotipi e dei pregiudizi oppure può servire a capire meglio le persone? Confrontatevi sugli stereotipi che caratterizzano il vostro Paese e dite quali sono quelli in cui non vi riconoscete affatto.
Ieri ho sentito un’intervista alla radio dove un professore diceva che i romani c’hanno le “sette ossessioni capitali”, io sono di Roma ma non ho capito cosa sono… qualcuno lo sa? Diceva pure che siamo scettici e pieni di ironia, sarà... Sissi25
Life87
Sissi25
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Molti dicono che i romani, vivendo in un posto così influenzato dalla storia, (“Roma caput mundi” si dice in latino, no?) hanno sviluppato un rapporto di amore-odio con il potere, dello Stato ma anche della Chiesa, perché nei secoli hanno imparato a diffidare dei potenti o di chi professava un credo religioso solo per mantenere il potere politico. Quindi sono scettici, hanno paura delle fregature, della cosiddetta “sòla” (cioè la truffa, l’inganno), si fidano poco degli altri e si difendono con l’ironia… Sulle “ossessioni capitali” so che c’è uno studioso (credo si chiami Compagno) che aveva scritto un libro sui romani e diceva che i laziali, oltre alla sòla, hanno queste ossessioni: la rumorosità (cioè sono caciaroni), il calcio, la città di Milano (e il complesso di superiorità dei milanesi), il cellulare (cioè l’esibizionismo), la raccomandazione (cioè il nepotismo: “Conosco ergo sum”) e le tasse (che trovano sempre alte e che non vorrebbero mai pagare). Grazie della risposta, però… che pizza! Ma ci sono ancora tutti ’sti stereotipi sui romani? Non se ne può più, ci siamo sopportati per anni i cliché sul romanaccio e il “So dde Roma” dei film di Sordi e di Verdone… Basta!! Io non mi riconosco affatto in questa descrizione e nemmeno ci riconosco i miei amici, sono solo stupidi luoghi comuni, pregiudizi… Ma chi l’ha detto che non vogliamo pagare le tasse? Siamo tutti uguali e tutti diversi, come nel resto del mondo…
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La pubblicità 4a Henry Ford, celebre industriale americano e fondatore dell’omonima casa automobilistica, diceva che «La pubblicità è l’anima del commercio». Tu che cosa ne pensi? Leggi queste citazioni sul tema e confrontati con un compagno. Quale affermazione ti convince di più e perché?
La democrazia è in pericolo? Lo sapremo dopo la pubblicità. (Ellekappa)
Le promesse, le grandi promesse, sono l’anima della pubblicità. (Samuel Johnson)
La pubblicità è il commercio dell’anima. (Marcello Marchesi) Non m’importa di come parlino di me, basta che ne parlino. (George Micheal Cohan)
La pubblicità si può descrivere come la scienza di fermare l’intelligenza umana per il tempo necessario a spillarle quattrini. (Stephen Leacock)
Anche Dio crede nella pubblicità, infatti ha messo campane in ognuna delle sue chiese. (Sacha Guitry)
4b
La maggior parte della pubblicità non fa tanto appello alla ragione quanto all’emozione. (Erich Fromm)
Pubblicità 1 In gruppi. Ecco quattro spot televisivi della pasta Barilla* girati in diversi periodi che vanno dagli anni Ottanta fino al 2009. Guardateli e discutete.
• Che tipo di persone e situazioni rappresentano gli spot? • Qual è l’immagine del prodotto che vogliono trasmettere? È cambiata nel tempo? • Che cosa vi colpisce di più negli spot (le immagini, la musica, i personaggi ecc.)?
1985, diretto da Fellini
1987
1999
2009, con Mina
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4c Leggi il testo e inserisci al suo interno le descrizioni degli spot mancanti.
a
Il bambino porta a pranzo l’allenatore di basket americano senza avvertire la mamma. Il papà non è presente e gli sguardi d’intesa e ammiccamenti tra la mamma e l’allenatore danno alla storia un sapore di “questo è solo l’inizio”.
c
In un altro spot di quegli anni il padre partiva in aereo per lavoro e una volta in volo si ritrovava in tasca un pezzetto di pasta che i bambini gli avevano infilato di nascosto perché si ricordasse di loro.
b
Le moderne coppie spesso sono costrette per lavoro a vivere distanti, in città lontane. Lei a Roma e lui a Londra. Quello che li unisce è un pc e un piatto di farfalle, perché anche lontano ci si può sentire a casa, basta cuocere della pasta Barilla.
d
L’uomo intanto si è trasformato da dilettante “casalingo” che sfida la moglie tra i fornelli a cuoco esperto della Barilla e prepara il pesto con tanta passione perché sta pensando alle persone che ama. Il pesto pronto permetterà finalmente all’uomo di portare in tavola le “sue” bavette al pesto.
e
Una bimba cinese dall’aria un po’ sperduta e spaventata arriva all’aeroporto accompagnata da una hostess. Una coppia la sta aspettando per portarla con sé a casa dove la nonna e i nuovi fratelli l’accolgono con un fumante piatto di pasta.
Come cambia l’Italia:
Barilla fa lezioni di sociologia
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Lo slogan “Dove c’è Barilla c’è casa” è uno di quelli che abbiamo sentito tutti. E forse lo abbiamo criticato, sbeffeggiato, insieme agli spot, per il condensato di luoghi comuni e musiche che vogliono farci sognare. Ma forse è proprio per questo che le campagne pubblicitarie dell’azienda parmense hanno tanto successo; in ogni caso ci aiutano a ricostruire i cambiamenti intercorsi nella nostra società, soprattutto negli ultimi quarant’anni. A partire dagli anni ’70 e in particolar modo dagli anni ’80, gli spot della Barilla presentano una serie di episodi legati al senso della famiglia e ai buoni sentimenti. Tra i più famosi ricordiamo certamente quello della bambina con il K-way giallo che perdeva lo scuolabus per tornare a casa da scuola: lungo il tragitto trovava un gattino tutto bagnato e infreddolito e decideva di prenderlo con sé. (1) La famiglia rappresentata in questi spot è una famiglia moderna, lontana da quelle vecchie tavolate dove era riunita tutta la famiglia allargata: il nuovo “nido” familiare ospita solo un piccolo cucciolo, al massimo due (rigorosamente un maschio e una femmina, specchio dei genitori e prototipo della famiglia felice). Questa era del resto la realtà familiare presente all’interno della società: la donna emancipata era entrata a pieno regime nel mondo del lavoro e aveva meno tempo per la famiglia e per la gestione dei figli, benché rimanesse il fulcro della vita familiare (è lei che rientra prima per pranzo, è lui che parte per lavoro). Gli anni ’90 vedono una forte espansione del processo di globalizzazione, con una conseguente internazionalizzazione delle relazioni economiche e interpersonali. Barilla porta uno
stravolgimento del concetto di famiglia che da tradizionale diviene internazionale, e che vede l’aggiungersi di nuove figure “esterne”. Lo spot del 1992 è infatti all’insegna di una grande e importante tematica: l’adozione internazionale. (2) Nel 1993 Barilla affronta invece, seppur in maniera ancora allusiva, il tema del divorzio e per la prima volta si allontana dallo stereotipo di famiglia perfetta. (3) Se verso il 2000 la globalizzazione porta le persone a muoversi e ad andare lontano da casa, a inserirsi in nuove culture e realtà sociali, questo non significa per Barilla perdere le proprie origini e abitudini. (4) Nel 2005 è Laura Pausini, cantante italiana di fama mondiale, a diventare sponsor della pasta Barilla, con uno spot dedicato alle donne, alle loro aspirazioni, alla loro voglia di fare carriera, di emergere. (5) Ma anche nelle pubblicità che Barilla ha trasmesso negli ultimi anni, in particolare in quelle realizzate con Mina*, continua a esserci un eco del passato, soprattutto nel ruolo centrale della donna in cucina. La mamma, seppur impegnata nel lavoro, è attenta alla cura dei figli e della casa; è tornata a essere la regina dei fornelli, delle cene per gli amici e si rivolge a Barilla perché sa di utilizzare un prodotto di qualità. Chiudiamo con una piccola nota interculturale: Barilla è ben pubblicizzata anche all’estero, ma lo slogan “Dove c’è Barilla c’è casa” è diverso: negli Stati Uniti la Barilla è conosciuta come The choice of Italy [trad. “La scelta dell’Italia”], mentre in francese ne viene utilizzato uno simile, Les pâtes préférées des Italiens [trad. “La pasta preferita degli italiani”].
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(Adattato da http://adverspoof.wordpress.com/2010/01/11)
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4d Rileggi il testo e ricostruisci i cambiamenti avvenuti nella famiglia italiana dagli anni Settanta a oggi.
Perché, secondo te, gli slogan utilizzati in altri Paesi sono diversi dallo slogan italiano “Dove c’è Barilla c’è casa”? A che cosa “puntano” questi slogan?
4e In piccoli gruppi. Svolgete le attività 1 e 2. Poi confrontatevi sulle domande proposte. 1 Trovate nel testo le espressioni metaforiche riferite alla famiglia e ai ruoli famigliari.
mp3
2 T 4 Pubblicità 2 Rivedete o riascoltate il quarto spot e annotate quanto viene detto della famiglia.
Discussione: • Che cosa condividete delle affermazioni sulla famiglia? • Che ruolo ha la famiglia nel vostro Paese? • Come sono articolati i ruoli famigliari?
Entrare nella grammatica
Aggettivi e pronomi dimostrativi 4f
Trova nel testo tutti gli esempi di pronomi e aggettivi dimostrativi (questo/quello) e sottolinea le parti del testo a cui si riferiscono. 1 Quali sono aggettivi e quali pronomi? 2 In quali casi questo o quello potrebbero essere sostituiti da ciò? 3 Che funzione ha il dimostrativo in «quelle vecchie tavolate» (r. 17)? Da che cosa potrebbe essere sostituito?
4g Completa le frasi come nell’esempio. Ricorda che la desinenza dell’aggettivo quello cambia seguendo le regole d’uso dell’
!
Non hai mai sentito “Dove c’è Barilla c’è casa”? Ma dai, è uno di quegli slogan (slogan) che abbiamo sentito tutti! 1 ■ Hai letto Il barone rampante? ● Come no! dimenticare!
(libro) che non puoi
2 ■ Ti piace il cioccolato? ● Mmm, non mi faccia bene! 3 Non sai chi è Pavarotti?
(cosa) che mangerei sempre, peccato (artista) che conoscono tutti!
4 ■ Sei stato sul Ponte Vecchio? ● No, assolutamente vedere se potessi fare un viaggio in Italia. 5 ■ Hai mai mangiato il crescione? ● No, assaggiare quando verrò a Bologna! 6 Mi manca tantissimo Paolo,
(monumento) che vorrei (specialità) mi piacerebbe
(amico) che vorresti avere sempre con te. E7
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Imperfetto narrativo 4h Osserva i verbi usati nel testo a p. 20 e rispondi alle domande. Tra i più famosi ricordiamo certamente quello della bambina con il K-way giallo che perdeva lo scuolabus per tornare a casa da scuola: lungo il tragitto trovava un gattino tutto bagnato e infreddolito e decideva di prenderlo con sé. In un altro spot di quegli anni il padre partiva in aereo per lavoro e una volta in volo si ritrovava in tasca un pezzetto di pasta che i bambini gli avevano infilato di nascosto perché si ricordasse di loro.
1 Viene usato l’imperfetto a perché viene descritta una situazione al passato. b perché le azioni si ripetono più volte in modo abituale. c per rallentare il tempo della narrazione. 2 Quali tempi verbali potrebbero sostituire l’imperfetto? 3 Perché l’ultimo verbo è usato al trapassato prossimo?
L’imperfetto narrativo sostituisce un tempo perfettivo (passato prossimo o passato remoto) per drammatizzare la narrazione allungando la durata delle azioni che diventano quasi delle immagini davanti agli occhi del lettore/ascoltatore (effetto fotogramma). È usato soprattutto nelle cronache giornalistiche.
4i
Completa il resoconto dell’incidente con l’imperfetto e il trapassato prossimo. Da dove, secondo te, comincia l’“effetto fotogramma”? Quali verbi potrebbero essere sostituiti dal passato prossimo?
INCIDENTE STRADALE AD ACQUAMORTA, FERITO UN MOTOCICLISTA Incidente stradale ieri sera ad Acquamorta: un pescatore che (1) (rientrare) a casa in sella alla sua Vespa si è scontrato frontalmente con un autoveicolo che (2) (scendere) verso il porticciolo. Le cause sono ancora da accertare: il conducente della Vespa, che (3) (finire, appena) di lavorare, dopo essere uscito dal porto (4) (perdere) improvvisamente il controllo della moto e (5) (sbandare) urtando la fiancata dell’autoveicolo. Nell’urto (6) (cadere) a terra sanguinante, ma veniva immediatamente soccorso dai Carabinieri che lo (7) (trasportare) al vicino ospedale. Le condizioni del ferito fortunatamente non sono gravi. (Adattato da www.cronacaflegrea.it) E 9, 10a
4l
Stai per ascoltare un’intervista al presidente della Fondazione Pubblicità Progresso, la quale promuove campagne di comunicazione su temi di pubblico interesse. Quali tra queste campagne potrebbe avere realizzato questa organizzazione? Giustifica le tue risposte. Esiste questo tipo di pubblicità nel tuo Paese? Che campagne sono state fatte? • • • • • • • • • • •
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contro l’evasione fiscale per combattere l’Aids per un’alimentazione sana dei bambini per la tutela dei disabili a favore del cibo biologico per vietare l’uso dei motorini ai minorenni a favore degli anziani per promuovere il volontariato per la donazione di sangue per ottenere degli ospedali più efficienti per la tutela del patrimonio artistico
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4m mp3
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T 5 Ora ascolta l’intervista e segna quali delle campagne
elencate nell’esercizio precedente vengono menzionate. Aggiungi le altre campagne di cui si parla e scegli le risposte corrette. Altre campagne Pubblicità Progresso:
1 La Fondazione Pubblicità Progresso nasce a da un gruppo di creativi, registi e designer. b come associazione di volontariato. c per iniziativa dello Stato. 2 La campagna sull’acqua e il dissesto idrogeologico mostra a l’alluvione del Po nel 1977. b le alluvioni nel Sud Italia. c le recenti alluvioni di Genova. 3 La campagna sulla donazione degli organi a è particolarmente difficile perché è un tema di moda e deve coinvolgere molti media. b è complicata perché nessuno vuole pensare alla propria morte. c è stata la più difficile perché ha avuto un feedback negativo. 4 Per il successo di una campagna è importante a scioccare il pubblico con immagini forti che facciano riflettere. b non usare solo immagini forti ma anche stimolare l’ironia e l’azione. c far riflettere usando l’ironia ma con campagne oggettive, non solo emotive.
4n
mp3 T 5 Riascolta l’intervista e rispondi.
1 Perché la campagna sulle alluvioni «fa venire i brividi»?
2 Secondo Contri, come bisogna affrontare il tema della donazione di organi? Perché sarà una campagna «cross mediale» e che cosa sarà chiesto a Facebook?
3 Che cosa contribuisce al successo di una campagna di comunicazione sociale? Che cos’è la culture action?
Entrare nel lessico
Espressioni metaforiche 4o In coppia. Nell’intervista vengono usate alcune espressioni metaforiche. Provate a spiegarne il significato; se avete difficoltà aiutatevi con le spiegazioni nel riquadro. Provate poi a scrivere una frase come esempio di ciascuna espressione.
agire su un elemento per ottenere ciò che si desidera / essere memorabile, influenzare il proprio tempo aiutare / colpire emotivamente / provocare paura, angoscia 1 fare epoca 2 far venire i brividi 3 dare una mano 4 dare/essere un pugno nello stomaco 5 fare leva (su qualcosa)
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La lingua della
Pubblicità
5a In coppia. Prima di leggere, osservate gli slogan delle pubblicità qui a fianco: che caratteristiche linguistiche presentano?
5b Leggi il testo che descrive alcuni aspetti del linguaggio pubblicitario. Prova a capire a che tipo di prodotto si riferiscono gli slogan. Poi confrontati con un compagno.
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Per ottenere particolari effetti espressivi, il linguaggio pubblicitario ricorre spesso all’uso di esotismi che godono di un certo prestigio in quanto “fanno moderno” (No Martini, no party); talvolta riprende invece un modo di parlare colloquiale (Chi ha naso sceglie Dreher), oppure utilizza frasi fatte ed espressioni stereotipate (Falqui, basta la parola! ) o, ancora, gioca sulla polisemia della lingua (Peroni, la tua bionda naturale dal 1846). Rispetto alla lingua comune, il linguaggio pubblicitario utilizza ogni possibilità della lingua senza restrizioni e con grande creatività. Ad esempio ricorre frequentemente ai prefissi, in particolare agli elativi (super-, ultra-, extra-, arci-, iper-). Fondendo e riducendo la parte finale di una parola con l’iniziale della successiva, si ottengono quelle che Migliorini ha definito le “parole macedonia”, che uniscono in modo arbitrario pezzi di parole diverse: si pensi a digestimola (da “digestione” + “stimola”) o ultimoda (da “ultima” + “moda”); o ancora cotecotto (un cotechino precotto). La creazione dei neologismi si basa spesso sul meccanismo della composizione (ad esempio nell’unione di un verbo e un sostantivo come l’ammazzasete o il salvaroma); in altri casi vengono costruiti nuovi vocaboli per derivazione da modelli già presenti nella lingua italiana (amarevoli, cioccolatarsi, permanentata) oppure su giochi di parole (Vi voliamo bene, Alitalia). A volte il neologismo subisce una “transvalorizzazione semantica”, in quanto assume un nuovo significato e finisce per designare un certo prodotto: così Buondì non è più una forma di saluto ma una merenda e Bacio è un cioccolatino. Il linguaggio pubblicitario influenza la lingua comune anche con specifici fenomeni morfo-sintattici, come l’uso dell’aggettivo in funzione avverbiale (fissa
morbido, lava pulito) oppure le comparazioni senza secondo termine di paragone (Ariel lava più pulito; Hag ti tratta meglio). Per rendere più incisivo e memorabile lo slogan si ricorre abbondantemente alle figure retoriche, soprattutto a rime e assonanze (l’amarissimo / che fa benissimo; Il metano / ti dà una mano; O così / o Pomì; Più lo mandi giù / e più ti tira su); anche le allitterazioni (ripetizioni di suoni uguali o simili in una stessa parola o in una frase) possono risultare piacevoli, orecchiabili, facilmente memorizzabili e ripetibili (Fiesta ti tenta tre volte tanto). Molto diffuse sono anche l’onomatopea (Cin, cin… Cinzano) e la similitudine per paragonare i prodotti, o i loro effetti, a oggetti o funzioni ricchi di prestigio, di successo, di riconosciuta validità (Con Super Colgate il tuo alito è fresco come un fiore ; Nuovo? No, lavato con Perlana). Frequente è anche la metafora, figura retorica che consiste nel trasferire a un oggetto il nome o la qualità propria di un altro (Una schiarita nel raffreddore: Deltarinolo; Metti un tigre nel motore). Meno frequente della metafora e della similitudine è la metonimia (o antonomasia), ovvero il trasferimento di significati con la sostituzione di una parola a un’altra (Non si dice Sambuca… si dice Molinari, dove il nome della marca sostituisce quello del prodotto). Ma la figura retorica più frequentemente usata nel linguaggio pubblicitario è l’iperbole (l’amarissimo che fa benissimo; la cucina più amata dagli italiani), affiancata a volte dall’uso di ossimori, ad esempio con aggettivi (la merendina Fiesta è un piccolo grandolce). Il linguaggio pubblicitario utilizza, dunque, molti espedienti linguistici con estrema libertà morfologica, sintattica, stilistica ed è per questo stesso motivo un linguaggio innovativo.
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5c Rileggi il testo e controlla di avere capito il significato delle parole in grassetto. Riscrivi le diverse figure retoriche nel riquadro accanto alla loro definizione.
metonimia / metafora / similitudine / ossimoro / allitterazione / onomatopea / iperbole 1 ripetizione di una lettera, di una sillaba o più in generale di un suono all’inizio di parole successive (Sono solo sotto il sole) 2 parola che riproduce il suono associato a un oggetto a cui si vuole fare riferimento (fruscio, gracchiare)
paragone tra due termini (persone, oggetti, situazioni, sentimenti) (È caduto come un
3
sasso) sostituzione di un termine con un altro per creare un’immagine espressiva (Mi scoppia
4
la testa) 5 sostituzione di una parola con un’altra che abbia con la prima una certa relazione (il contenitore per il contenuto: bere un bicchiere) 6
esagerazione, per eccesso o per difetto, nella descrizione della realtà (Mi piace da morire)
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accostamento di due termini di senso contrario o comunque in forte antitesi tra loro (illustre sconosciuta)
5d Indica quale fenomeno linguistico o quale figura retorica, tra quelli evidenziati nel testo, sono presenti negli slogan seguenti.
Two gust is megl che one (gelati) Più lo mandi giù, più ti tira su! (caffè) Testanera. Colori brillanti e durevoli come diamanti (tintura per capelli) Svizzero? No, Novi (cioccolato) Rotoloni Regina: non finiscono mai!! (carta assorbente) Zucchetti Delfi. Anche l’acqua ha il suo abito da sera (articoli per la casa / rubinetteria) Pagine Gialle − Il giallo con tutte le soluzioni (elenco telefonico commerciale) Pic Indolor − La siringa niente male Le sardomobili non godono il sole. Splende chi Vespa (ciclomotori) (sardomobili: automobili = scatole di sardine) 10 Per le donne il calcio è di rigore (integratore alimentare con calcio) 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Prepariamo una campagna pubblicitaria
5e In gruppi. Utilizzando tutto quello che avete imparato finora sulla pubblicità, progettate: • che cosa che volete pubblicizzare: potete fare una campagna commerciale (per un motorino, una crema di
bellezza, un prodotto alimentare ecc.) oppure scegliere un aspetto problematico della società contemporanea e realizzare una campagna sociale (per esempio tutelare i minori dalla pubblicità sul gioco d’azzardo); • programmate i supporti per gli interventi pubblicitari (volantini, cartelloni, giornali, spot radio-televisivi, spot su Internet); • pensate a quali caratteristiche del prodotto o del tema volete far emergere; • individuate l’effetto che volete ottenere dal destinatario e le emozioni che volete suscitare (desiderio di sentirsi alla moda / di prendersi cura di sé, competitività, compassione ecc.); inventate uno slogan utilizzando uno o più dei dispositivi linguistici illustrati a p. 24, scegliendo eventualmente • anche delle immagini che lo accompagneranno. Presentate il vostro progetto alla classe: il lavoro più bello sarà premiato.
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La mania del gioco 6a Osserva le immagini e confrontati con un compagno. • • • •
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Quali tipi di gioco conosci? Quali ti piace fare o ti capita di fare? Nel tuo Paese ci sono gli stessi giochi? Quali sono più popolari?
Gioco d’azzardo Ti proponiamo un breve video sul tema del gioco d’azzardo* tratto da un servizio del TG. Guardalo e confrontati con la classe.
1 Che cosa presenta il servizio televisivo? 2 Che cos’è il “gioco compulsivo”?
6c Leggi il testo e rispondi alle domande.
I pericoli del gioco d’azzardo ve li spieghiamo... giocando «I numeri non li sopporto più. La matematica che mi perseguita…», cantava Jovanotti. E quanti di noi la cantano ancora oggi. Forse perché pensiamo che la matematica sia un insieme noioso di operazioni da imparare 5 a memoria, senza che se ne comprenda la ragione… Ma a trasformare la matematica in un gioco – ma anche in un utile strumento capace di renderci consapevoli e vigili nella vita di tutti i giorni – ci hanno pensato un fisico, Diego Rizzuto, e un 10 matematico, Paolo Canova, che hanno dato vita al progetto “Fate il nostro gioco”: «Si tratta di un progetto ideato per le scuole medie inferiori e superiori, le Asl*, i comuni e chiunque voglia ascoltarci. Proprio giocando, vogliamo far capire che alla base del gioco
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d’azzardo c’è la matematica e in particolare il calcolo 15 delle probabilità che ha a che vedere con il nostro quotidiano molto più di quanto si pensi.» Il primo passo qual è? «Per prima cosa, durante la nostra conferenza, sfatiamo il “mito” dei numeri ritardatari: al gioco del lotto, ad 20 esempio, quando un numero diventa centenario, cioè non esce da moltissimo tempo, in genere tutti puntano su quel numero. In realtà, facendo così, si ignora una cosa importante: ogni volta che si estrae un numero, la probabilità che esca quel numero è sempre la stessa. 25 Tutti dicono che è ovvio, ma se poi si vanno a guardare i dati, si vede che nel 2005, quando per 182 estrazioni il 53 su Venezia non uscì, il numero di persone che puntò
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su quel numero aumentò notevolmente.» 30 Secondo passo: come fate a far comprendere che la reale probabilità di vincita è bassissima? «Abbiamo inventato il gioco dei 10 eventi. Mettiamo a confronto 10 episodi considerati pressoché impossibili da tutti con la probabilità di vincita al Superenalotto. 35 Quando si vede che matematicamente è più probabile che un asteroide distrugga la terra o che una persona muoia in un incidente aereo prima di fare 6 al Superenalotto, si capisce che la possibilità di vincere è davvero bassa.» 40 Un altro gioco che usate? «Sempre per far capire come sia difficile vincere, abbiamo costruito un grosso metro cubo di coriandoli: per vincere – cioè fare 6 al Superenalotto – il concorrente deve prendere una moneta e fare 6 volte testa; poi si 45 deve immergere bendato nel cubo e prendere l’unico coriandolo rosso che c’è! La probabilità che ciò accada è uguale a quella di vincere al Superenalotto!» Terzo passo: qual è il margine di guadagno del banco? 50 «Il giocatore deve sapere che alla lunga perde sempre, che comunque fa il gioco del banco. C’è un solo gioco equo ed è la tombola organizzata da una zia onesta,
perché in quel caso il banco raccoglie i soldi e li ripartisce in premi. Ovviamente un banco che propone un gioco per fini di lucro tiene una percentuale per sé: si va dalla roulette che tiene una percentuale del 2,7% alla cinquina del lotto che ne tiene il 90%. Questo significa che se anche dovessi vincere una volta, alla lunga ciò che hai vinto lo lasci al banco.» Perché lo fate? «Ciò che vogliamo difendere è il gioco consapevole. Tu, quando bevi, sai che, se esageri, puoi ammazzarti e ammazzare. E lo sai anche perché c’è molta informazione a riguardo. E per il gioco d’azzardo? Non c’è nulla di tutto questo, anzi. Quanti sono i volti noti che si prestano per pubblicizzarlo? Inoltre nessuno sa che il gioco può diventare una malattia che “provoca” morti. E i danni li subisce anche lo Stato, perché il gioco sta creando un danno sociale enorme. Motivo per il quale ci sono molte Asl che stanno promuovendo il gioco sostenibile. Anche noi collaboriamo con le Asl: mentre noi parliamo dell’aspetto matematico, loro affrontano il tema sociale e psicologico.» Quanti giocatori patologici esistono oggi in Italia? «I giocatori si distinguono in giocatori sociali, non malati, e in giocatori malati. Questi ultimi sono 700mila, secondo una stima ottimistica. Ma bisogna sapere che ce ne sono moltissimi che sono a rischio, se considerate che nel 2009 gli italiani hanno speso in gioco d’azzardo 54,4 miliardi di euro (il 14,4% in più del 2008) e quasi 7 miliardi in più nel 2010. E secondo uno studio del Cnr* molti sono giovani e giovanissimi…»
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(Adattato da www.agoravox.it)
1 A chi si rivolge il progetto di Paolo Canova e Diego Rizzuto? 2 Qual è l’obiettivo del progetto? 3 Con quali giochi cercano di spiegare che la probabilità di vincere è quasi nulla? 4 Quanto guadagna il “banco”, cioè chi organizza i giochi? 5 Perché, secondo gli intervistati, il problema del gioco è molto grave?
Entrare nel lessico
Sinonimi 6d Trova nel testo i sinonimi che corrispondono alle seguenti parole o espressioni (date nella forma di base). (rr. 1-34)
(rr. 54-77)
1 vita di tutti i giorni
5 per guadagnare
2 dimostrare la falsità di qualcosa
6 persona famosa
3 evidente, chiaro
7 anomalo, malato
4 quasi
8 calcolo
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Modi di dire con gioco In italiano, come in molte altre lingue, con la parola “gioco” si creano molti modi dire basati sui significati di questo termine: attività fatte per divertimento o svago, facili, non reali, a volte basate sulla competizione.
6e Verifica di conoscere queste espressioni: prova a fare ipotesi sul loro significato; se non sei sicuro puoi utilizzare le espressioni nel riquadro.
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prendersi gioco di qualcuno stare al gioco essere in gioco essere un gioco da ragazzi
fare il gioco di qualcuno far buon viso a cattivo gioco mettersi in gioco fare il doppio gioco
burlarsi di qualcuno • accettare una finzione, una situazione, uno scherzo • essere coinvolti in qualcosa, arrischiare • essere molto facile • agire vantaggiosamente per qualcuno • accettare una cosa spiacevole • impegnarsi, rischiare • tradire fingendo con due parti avverse
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Utilizza le espressioni dell’esercizio 6e (coniugando adeguatamente i verbi se necessario) per completare le frasi seguenti. 1 La riforma dell’università è molto importante: 2 L’ingegnere che hanno arrestato ieri industria informatica.
il futuro del Paese. , lavorava come spia per una grande
3 I ladri sono entrati dalla finestra: la tapparella era alzata ed entrare
.
4 Diceva di essere single e che l’avrebbe sposato: in realtà era già sposata e
lui.
5 Mi hanno messo a lavorare in un ufficio che non mi piace affatto, ma devo non ho alternative.
,
6 Gianni se l’è presa per lo scherzo di ieri: non sa davvero
.
7 Per migliorare la situazione non basta discuterne: bisogna attivamente.
, partecipare
8 Stai attento: il tuo collega vuole metterti in cattiva luce con il capo perché è geloso, ma se tu lavori poco e male .
Entrare nella grammatica
Congiuntivo presente 6g In coppia. Trovate nel testo a pp. 26-27 almeno un esempio per ciascun uso del congiuntivo presente. Trascrivete nella tabella i verbi o le espressioni che richiedono il congiuntivo e provate ad aggiungerne altri della stessa categoria.
Con verbi d’opinione
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Con espressioni che indicano incertezza
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Con una frase comparativa
Con alcuni connettivi
Con un pronome indefinito
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6h Trasforma le frasi iniziando con l’espressione o il verbo tra parentesi. Fai tutte le modifiche necessarie.
1 Molti giochi sono proibiti ai minorenni, ma spesso non c’è un controllo rigoroso dell’età dei giocatori. (Nonostante)
2 Il gioco d’azzardo può essere praticato con consapevolezza e responsabilità. (Non sono convinto che)
3 Le macchine mangiasoldi non devono essere messe nei negozi e nei bar alla portata di tutti. (Ritengo che)
4 Ci sono molti drammi legati al gioco d’azzardo, lo Stato fa ben poco per risolvere il problema. (Sebbene)
5 La percentuale italiana di giocatori d’azzardo è in linea con le medie europee. (Mi sembra che)
6 Si perdono molti soldi prima di riuscire a vincere una sola volta. (È probabile che)
7 Molti anziani giocano perché non riescono ad arrivare alla fine del mese. (Credo che)
8 Chi vince almeno una volta, fa fatica a smettere di giocare. (Chiunque)
E 10b, 10c
Lettera al giornale 6i
Leggi la sintesi di un articolo sugli spot televisivi e la lettera al giornale sulla pubblicità per i giochi d’azzardo. Immagina di essere un lettore / una lettrice del giornale e scrivi una lettera per esprimere la tua opinione: puoi sostenere la lettera di Matilde oppure difendere il diritto di pubblicizzare il gioco.
tirato i r i a R t o o sp
L
a dei mo ampagn c la a s e osp zava il È stata s pubbliciz e h c to di un i Sta storiella nopoli d la n o c rsi gale” moziona gioco “le ece di e v in , o e c h c una eragazzo scita con u a im r ap appunper la su al primo a v a r a p manpre chinetta tanea, si c a m a n con u tamento e to cinqu giasoldi. nno scrit a h , a iz n il g a sensib La camp vrebbe o d « i, c r nta a inve e parlame iochi, m g i e d io isedurisch zare sul nosa e d n a d , a c quivo appare e cativa».
Caro Direttore, sono contenta che abbiano ritirato lo spot della Rai, era scandaloso! Credo si debba essere molto più severi sulla pubblicità del gioco d’azzardo: leggo sempre più spesso inserzioni che invitano le persone a buttare i soldi, in questo periodo in cui tutti stiamo tirando la cinghia, in cui si dice siano in calo i consumi di generi primari. Se i giocatori fossero ricchi perdigiorno non m’importerebbe, ma purtroppo sono molte le casalinghe, i pensionati, i giovani disoccupati che s’indebitano, si rovinano anche solo con le macchinette che ci sono nelle tabaccherie o nei bar. La pubblicità sul gioco d’azzardo mi sembra davvero immorale, soprattutto quando i giochi sono gestiti dallo Stato; io credo che andrebbe proibita… Matilde
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La bocca più di tutto mi piaceva di Nadia Fusini* 7a Mine vaganti Guardate il video tratto dal film Mine vaganti di Ferzan Özpetek. Nella prima sequenza la nonna parla con il nipote del pastificio che ha fondato quand’era giovane e che ora appartiene alla famiglia. La nonna ha capito che il nipote non ha il coraggio di dire che non vuole continuare l’attività e lo rimprovera. Che cosa gli dice? Qual è l’effetto di questa conversazione con la nonna? Che cosa esprimono le espressioni sul volto dei famigliari nella seconda sequenza? 7b In particolari momenti della nostra vita, alcune persone della famiglia possono essere
delle presenze forti e significative. C’è qualcuno, nella tua famiglia, che per te è stato particolarmente importante? Come lo/la descriveresti?
7c Leggi il testo e rispondi alle domande.
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Io stessa non l’ho conosciuta la nonna. Ma ne ho sempre sentito parlare, fin da quando ho memoria di parole che mi venissero rivolte. Però, si sa com’è coi ricordi, non si è mai sicuri. E soprattutto nella famiglia della mamma, perché nei racconti suoi e delle sorelle la realtà sembrava sfumare in un tempo mitico. Era come se le storie che raccontavano non fossero fatti veri, ma leggende, cose inventate che non erano vere, magari se l’erano soltanto sognate, o a loro piaceva immaginarsele così. Della loro mamma, cioè di mia nonna, ad esempio, dicevano che era stata una donna di leggendaria bellezza e avvenenza e bontà. Alle leggende contribuiva, credo, in gran parte il suo nome, Isola, che faceva pensare a una terra che si fosse staccata dal continente e galleggiasse libera da vincoli in mare aperto. Le figlie difatti la nonna le aveva tutte lasciate morendo da giovane, e quelle ancora adesso si tenevano strette, come dopo uno spavento uno stormo d’uccelli. Per la loro diversa natura e a seconda delle diverse occasioni che da adulte le riunivano, a me che le osservavo pareva che le sorelle componessero un continente frastagliato, con promontori e insenature e istmi, ma tutte regioni dello stesso mondo… Non si separavano che temporaneamente, e anche allora rimanevano ben tese e evidenti le lingue di terra che le stringevano intorno al corpo centrale del loro universo. Nel quale ospitavano, ma come stranieri, i loro mariti i quali, poverini, non sapevano che sposando una delle sorelle avrebbero in realtà iniziato un viaggio che li avrebbe sciolti dal luogo fisico in cui erano cresciuti, e volenti o nolenti trascinati alla scoperta di un nuovo mondo, che si sarebbe loro imposto come l’unico perché chi entrava nel mondo delle sette sorelle non ne sarebbe più uscito, tanto vasta e complessa era la sua geografia. Anche per il babbo fu così; anzi, per lui che non aveva famiglia, se non gli zii Rinaldo e Orlando e la zia Gilda, sopravvissuti e presenti – al contrario dei loro genitori e degli altri fratelli, che erano tutti fantasmi; per lui che era senza famiglia fu più facile che per gli altri mariti cadere nella rete delle sorelle. Al centro della quale stava la più grande in tutti i sensi, per statura e corporatura e per anni, la zia Clorinda. Lei era la montagna centrale, o meglio l’altopiano da cui digradavano monti e colline più basse, regioni verdeggianti e pendii gentili, boschi cupi e piane d’ombra. Margherita, la più giovane, somigliava a un fiume; come un torrente scorreva leggera, chiacchierina e veloce; Stefania invece
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era una grotta cupa d’ombra; Giovannina una roccia, dura, scontrosa, ma non minacciosa, né invalicabile, volendo la si poteva scalare… Io dal suo seno fui anche nutrita, e a volte ora che ero più grande guardandola pensavo che strano che da un corpo tanto magro, arido e ossuto esca del latte caldo, non ci potevo credere. Quanto a Marina, la mamma, era una valle appartata, a volte sorridente, a volte cupa, a seconda che il sole del cuore brillasse o andasse in eclisse. La nonna, ripeto, non l’ho mai conosciuta, ma c’era un ritratto di lei che stava appeso nella sala grande sopra il camino. Veramente il quadro non era un granché: l’aveva fatto un pittore di lì, forse un suo spasimante, e il quadro stesso sembrava spasimasse. Voglio dire che pareva grondasse un amore infelice per quella figura che stava eretta nel centro. Ma già dall’atteggiamento altero, imponente, spirava la fierezza solitaria e indipendente della nonna che il nome confermava. Isola, isola – perché era scomparsa? Avrei tanto voluto conoscerla, ispirarmi a lei, come aveva fatto la mamma, che s’era impregnata della sua splendida energia di donna isolata nella propria distanza. (Da N. Fusini, La bocca più di tutto mi piaceva, Donzelli, Roma, 1996)
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Qual è la metafora con la quale viene descritta la nonna materna? Perché? Come hanno reagito le figlie alla morte di Isola? Come vengono descritte le sorelle? E i loro mariti? Com’è la famiglia del padre della protagonista? Che cosa sorprende la protagonista, pensando alla zia Giovannina? 6 Chi ha dipinto il ritratto della nonna? 7 Che sensazioni hai provato leggendo la descrizione di questa famiglia? Pensi che ti sarebbe piaciuta una famiglia così unita e “matriarcale”?
7d Nelle metafore usate nel testo sono citati molti elementi del paesaggio.
Ritrova quelli corrispondenti alle definizioni riportate sotto. Se non riesci a trovarli, utilizza le parole nel riquadro in fondo alla pagina. 1 tratto di costa montuosa che si protende nel mare
2 rientranza della costa 3 striscia di terra tra due mari che congiunge due continenti 4 regione pianeggiante sopra i 300 metri di altitudine 5 terreno in pendenza 6 piccolo corso d’acqua di montagna
7e Oltre alla nonna, la protagonista del romanzo descrive cinque delle sette sorelle usando per ciascuna una metafora “geografica”. Sottolineale nel testo e trascrivi le parole-chiave delle descrizioni. 1 Clorinda: 2 Margherita: 3 Stefania: 4 Giovannina: 5 Marina:
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In piccoli gruppi. Scegliete due delle sorelle descritte nel romanzo e provate a immaginare il loro aspetto, il loro carattere, le loro storie di vita. Poi formate nuovi gruppi con studenti che abbiano descritto la stessa persona e confrontate le caratteristiche che le avete attribuito.
pendio / promontorio / torrente / istmo / insenatura / altopiano
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Presentare Scrivere e commentare un articolo dati di statistici giornale Dividetevi in due gruppi e preparate una relazione orale sul tema “Il tempo degli italiani”. Il gruppo A utilizzerà delle statistiche che riguardano la composizione della giornata e le principali attività culturali (grafici 1 e 2), mentre il gruppo B analizzerà i dati sul tempo libero e lo sport in Appendice (p. 249). Poi ciascuno presenterà alla classe i dati più importanti commentandoli.
Documenti di riferimento nell’Unità: 1 Intervista a Raffaele Simone: L'inquieta identità dei figli di Manzoni (pp. 10-11) 2 L’Italia fotografata dall’Istat (p. 15)
Preparazione 1 Osservate i dati statistici che avete a disposizione. Confrontatevi brevemente sul contenuto dei grafici e sui dati che più vi colpiscono.
2 Preparate una scaletta con i dati che volete illustrare.
Presentazione 3 Formulate le frasi che vi sembrano utili per presentare i dati al resto della classe. Utilizzate i suggerimenti indicati in “Parole per...”.
4 Alla luce delle vostre conoscenze dell’Italia e degli italiani, commentate alcuni dati, in particolare riguardo a questi argomenti:
• gruppo A: le differenze tra i ruoli di uomini e donne nell’organizzazione dei tempi della giornata, sia per gli
occupati sia per gli studenti; le attività culturali preferite dagli italiani; il peso della musica; • gruppo B: differenze nell’organizzazione del tempo libero tra occupati e studenti; differenze tra uomini
Gruppo A
e donne; la pratica sportiva in Italia (anche in relazione all’età e al genere).
Grafico 1. Composizione percentuale delle 24 ore di un giorno medio settimanale della popolazione
di 15 anni e più per condizione e sesso. Anno 2008-2009 100% 90% 80%
7,1
6,9
6,9
6,2
24,3
20,6
16,7
13,4
5,1
15,2
(= tempo per dormire, mangiare, lavarsi ecc.)
26,1
20,1
Istruzione – formazione
4,9
70% 60%
19,3
19,2
50%
Lavoro famigliare
30% 47,1
47,9
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44,8
Maschi
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Maschi
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Occupati
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