Nella Bibbia Vi Sono Contraddizioni?
May 14, 2023 | Author: Anonymous | Category: N/A
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NELLA BIBBIA VI SONO CONTRADDIZIONI?
In tutta la storia dell‟umanità dagli inizi fino ai giorni d‟oggi vi sono stati sempre uomini che in un modo o nell‟altro hanno schernito la parola di Dio. I modi in cui le Sacre Scrittur e sono state calpestate e insultate sono stati i più svariati. Chi l‟ha rinnegata come parola ispirata di Jahveh, chi l‟ha accusata di essere priva di ogni potenza, ma solo ricolma di parole vuote. Addirittura vi sono stati e ci sono tutt‟ora individui i q uali la considerano addirittura antiquata, sorpassata e non più
adatta ai giorni nostri. Però una delle accuse tanto classiche quanto inconsistenti inconsistenti è questa: “LA BIBBIA SI CONTRADDICE” CONTRADDICE”
Arrivando poi addirittura a ci citare tare fino ad un una a miriade iinterminabile nterminabile di versetti i quali secondo tali critici si contraddirebbero provando provando la loro tesi blasfema. In questo studio ne riporterò molti anche se non ho la pretesa di averli esaminati e fatti esaminare tutti. Incominciamo Incominciamo ad esaminare il problema partendo dalle Scritture ebraiche e aramai aramaiche, che, più comuneme comunemente nte dette Vecchio Testamento. Partirò prima con la presunta contraddizione, contraddizione, poi vi sarà una Risposta, la quale la confuterà chiarendo, almeno lo spero, ogni possibile dubbio a riguardo.
Che età aveva Terach quando è morto? 205 anni. Genesi 11:32. “Il tempo che Tera visse fu duecentocinque anni; poi Tera morì in Caran”.
145 anni (70+75): Genesi 11:26 “Tera visse settant'anni e generò Abramo, Naor e Aran”. “Allora egli lasciò il paese dei Caldei, e andò ad abitare in Carran; e di là, dopo che suo padre morì, Dio lo fece venire in questo paese, che ora voi abitate”. Atti 7:4 “Abramo partì, come il SIGNORE gli aveva detto, e Lot andò con lui. Abramo aveva settantacinque anni quando partì da Caran”. Genesi 12:4. Risposta: L‟errore dei critici è qui facile da dimostrare. Essi vedendo che Abraamo viene menzionato menzionato per
primo pensano che sia stato il primogenito di Tera, partendo da questo malinteso essi iniziano dai settant‟anni di Terah e ad essi ne aggiungono aggiungono altri settantacinque settantacinque strumentalizzano passi come Atti
7,4; Genesi 12,4. ma ciò è falso. Infatti la genealogia di Abraamo presente in Genesi 11:26; viene fatta tenendo conto dell'importanza dell'importa nza del personaggio e non dell'ordine cronologico cronologico di nascita... Un episodio per comprendere meglio la cosa lo possiamo trarre dal libro biblico di I Cronache 1:28; leggiamolo: “I figli di Abraamo furono: Isacco e Ismaele”.
In questo passo nel quale vengono menzionati i due figli di Abraamo, notiamo il nome di Isacco viene evidenziato per primo, eppure Ismaele è il primogenito di Abraamo, ci fa comprender comprendere e come
in tal caso la genealogia del primo p atriarca d‟Israele viene fatta in base all‟ordine di importanza e non all‟ordine di nascita, lo stesso vale per Genesi 11:26. Tenendo conto quindi di tali fatti che ci aiutano indubbiamente a intendere nel modo giusto il verso di Genesi, capitolo undici citato poco prima, possiamo concludere che Tera generò Abramo a 130 anni, visto che quando morì aveva 205 anni, mentre Abramo ne aveva 75 (130+75=205).
Dio mantiene le promesse? Si. Genesi 17:8 “A te e alla tua discendenza dopo di te darò il paese dove abiti come straniero: tutto il paese di Canaan, in possesso perenne; e sarò loro Dio»”. No. Atti 7:5 “In esso però non gli diede diede in proprietà proprietà neppure un palmo di terra, terra, ma gli promise promise di darla in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui, quando egli non aveva ancora nessun figlio”.
Si. Ebrei 11:8-9 “Per fede Abraamo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli doveva ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava. Per fede soggiornò nella terra promessa come in terra straniera, abitando in tende, come Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa,” No. Ebrei 11:13 “Tutti costoro sono morti nella fede, senza ricevere le cose promesse, ma le hanno vedute e salutate da lontano, confessando di essere forestieri e pellegri pellegrini ni sulla terra”. Risposta: Iniziamo a confutare quest‟altra “contraddizione” degli oppositori della Bibbia incominciando ad
esaminare il passo di Genesi 17:8. Genesi 17:8 “Darò a te e alla tua discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il paese di Canaan in possesso perenne; sarò il vostro Dio»”.
Atti 7:5; e Ebrei 11:3; 11:3; non contrad contraddicono dicono affatto i d due ue passi che li pr precedono. ecedono. Il vers verso o di Atti comunque afferma che Dio avrebbe dato ad Abramo la terra promessa, anche se in futuro, mentre in Ebrei si parla di un altro tipo di eredità la quale non riguarda certamente la Palestina. Oltretutto è interessante notare quanto segue: Abraamo avrebbe avrebbe avuto qu quel el paese di cui parla Jahveh in Genesi 17:8; perchè la sua discend discendenza enza sarebbe appunto stata la "proprietaria di quel paese" quindi si può dire che questo era il luogo dato ad Abraamo anche se lui era solo"straniero" in esso.
Quanti erano i parenti di Giuseppe? G iuseppe? Settanta. Genesi 46:26-27 “Le persone che vennero con Giacobbe in Egitto, discendenti da lui, senza contare le mogli dei figli di Giacobbe, erano in tutto sessantasei. I figli di Giuseppe, natigli in Egitto, erano due. Il totale delle persone della famiglia di Giacobbe che vennero in Egitto, era di settanta”. Esodo 1:5 “Tutte le persone discendenti discendenti da Giacobbe erano settanta. Giuseppe era già in Egitto”.
Settantacinque. Atti 7:14 “Poi Giuseppe Giuseppe mandò a chiamare chiamare suo padre Giacobbe e tutta la sua parentela, composta di settantacinque persone”. Risposta:
«Ci sono varie possibili spiegazioni. spiegazioni. Una è che Atti 7:14 si basi sulla versione greca dei Settanta, e un‟altra è che Stefano abbia incluso le mogli di nove n ove figli di Gia cobbe. Vediamo prima ciò che disse Stefano, secondo quanto riportato in Atti 7:14: “Giuseppe mandò a chiamare suo padre Giacobbe e tutta la sua parentela, composta di settantacinque persone”. Con
questo in mente, possiamo esaminare ciò che dice il racconto di Genesi circa il trasferimento della famiglia di Giacobbe in Egitto. Genesi 46:8 inizia dicendo: “Questi sono i nomi dei figli d'Israele che vennero in Egitto: Giacobbe e i suoi figli. Il primogenito di Giacobbe: Ruben”.
Segue quindi un elenco dei discendenti di Giacobbe, inclusi alcuni suoi pronipoti. La lista termina con queste parole: “Le persone che vennero con Giacobbe in Egitto, discendenti da lui, senza
contare le mogli dei figli di Giacobbe, erano in tutto sessantasei. sessantasei. I ffigli igli di Giuseppe, natigli in Egitto, erano due. Il totale delle persone della famiglia di Giacobbe che vennero in Egitto, era di settanta”. — Genesi 46:26, 27. L‟elenco dei 66 discendenti di Giacobbe è stato compreso in vari modi. Alcuni studiosi includono Er
ed Onan, figli di Giuda, come pure i suoi nipoti Chesron e Camul. (Genesi 46:12) Altri non contano Er ed Onan, perché già deceduti al tempo del trasferimento in Egitto. (Genesi 38:6-10) Alcuni studiosi biblici contano Dina, che a quanto pare non si sposò mai, o forse Eliab, nipote di Ruben, menzionato in Numeri 26:8. Ai 66 discendenti si possono aggiungere Giacobbe e anche Giuseppe e i suoi due figli (questi ultimi tre non presero parte al trasferimento in Egitto). Si arriva così al totale di 70. Senz‟altro il discepolo Stefano sapeva che il testo ebraico dice che i familiari f amiliari di Giacobbe
trasferitisi in Egitto erano 66. Perché allora allora Atti 7:14 attribuisce a Stefano St efano la cifra di 75? Alcuni commentatori commentatori biblici a affermano ffermano che Ste Stefano fano si basò forse sul modo in cui Genesi 46:2 46:27 7è reso nella versione greca dei Settanta. Questa versione dà la cifra più alta perché al versetto 20 aggiunge cinque nomi (tre figli di Manasse ed Efraim e due nipoti), che non sono menzionati nel testo ebraico. Oppure, se Stefano stesso aveva in mente la cifra ebraica di 66, quando Luca scrisse il libro di Atti in greco può aver messo la cifra della Settanta, in quanto questa era la versione greca comunemente usata allora. Ma sia che Stefano abbia effettivamen effettivamente te parlato di 75 anime o che questo numero sia stato preso dalla versione greca di Genesi 46:27, esso si può armonizzare con la cifra ebraica di 66 aggiungendo aggiungend o le mogli dei ffigli igli di Giacobbe, che, come dice specificamen specificamente te Genesi 46:26, erano state omesse. Perché contare solo nove mogli? Dei dodici figli, la moglie di Giuseppe non sarebbe stata inclusa e, all‟epoca e, a ll‟epoca in essendo eraera stata chiamata lì da Giuseppe. 7:13-15) Inoltr delquanto, trasferimento la egiziana, moglie di non Giuda morta. (Genesi 38:12) Quindi(Atti resterebbero al massimo 10 mogli. Può darsi che fosse morta anche la moglie ebrea di Simeone, dal momento che il suo ultimo figlio, Saul, è chiamato “figlio di una Cananea”. (Genesi 46:10) Oppure la cifra di nove potrebbe
essere esatta se Beniamino, il figlio più giovane, non era ancora sposato all‟epoca in cui la famiglia
prese a risiedere in Egitto. In questo caso i figli di Beniamino menzionati in Genesi 46:21 sarebbero nati dopo il trasferimento, pur essendo inclusi nell‟elenco a motivo del ruolo che avrebbero poi avuto nella tribù e nella nazione. (Confronta Ebrei 7:9, 10). Perciò, se si sommano le mogli di nove figli di Giacobbe al totale parziale di 66 anime menzionato nel testo ebraico di Genesi 46:26, si arriva a 75, come dice la Settanta e come si legge in Atti 7:14.
Dove fu seppellito Giacobbe? Macpela: Genesi 50:13 “lo trasportarono nel paese di Canaan e lo seppelli seppellirono rono nella grotta del campo di
Macpela, che Abraamo aveva comprato, con il campo, da Efron l'Ittita, come sepolcro di sua proprietà, di fronte a Mamre”. Sichem: Atti 7:15-16 “Giacobbe discese in Egitto, dove morirono lui e i nostri padri; poi furono trasportati a Sichem,ine Sichem”. deposti nel Emmor sepolcro che Abraamo aveva comprato con una somma di denaro dai figli di Risposta:
Semplice, Macpela era un campo presente nella città di Sichem. Quando gli israeliti, i discendenti di Giacobbe, giunsero nella Terra Promessa dopo essere stati per oltre due secoli in Egitto, seppellirono seppellirono le ossa di Giuseppe “a Sichem, nella parte del campo che Giacobbe aveva comprato dai figli di Chemor”. (Giosuè 24:32) Tuttavia, nella sua difesa di fronte agli ebrei, Stefano disse che Giuseppe era stato sepolto “nel sepolcro che Abraamo aveva comprato . . . figli f igli di Emmor (Chemor) (Chemor) in Sichem”. Atti 7:16; (parole (parole fra parentesi mie). Forse la dichiarazione dichiarazion e di Stefano er a ellittica. Colmando l‟ellissi, l‟ellissi, le parole dell‟apostolo dell‟apostolo potrebbe essere lette in tal modo: “Giacobbe scese in Egitto, e decedette; e così i nostri antenati, e furono trasferiti a Sichem e posti nella tomba che Abraamo aveva comprato a prezzo con denaro d‟ argento [e in quella comprata] dai figli di Emmor, a Sichem”. (At 7:15, 16) Inoltre è possibile che, essendo Giacobbe nipote di Abraamo, l‟acquisto possa essere stato attribuito ad Abraamo, il capo
patriarcale. Questo sarebbe un uso del nome di un antenato al posto di quello dei discendenti, come in seguito fu fatto con il nome di Israele (Giacobbe) e di altri. — Confronta. Osea 11:1, 3, 12; Matteo 2:15-18.
Quante persone morirono? Ventiquattromila: Numeri 25:9 “Di quel flagello morirono ventiquattromila persone”
Ventitremila:
1Corinzi 10:8 “Non fornichiamo come taluni di loro fornicarono e ne caddero, in un giorno solo, ventitremila”. Risposta:
Forse il numero degli uccisi poteva essere compres compreso o fra i 23.000 e i 24.000, così che entrambe le cifre potrebbero essere accettabili, i due scrittori usarono solo due approssimazi approssimazioni oni diverse. Inoltre il libro di Numeri indica in modo specifico che “tutti i capi del popolo” coinvolti in questo
peccato non furono uccisi dal flagello ma dai giudici e poi appesi. (Numeri 25:4, 5) È possibile che questi “capi” colpevoli fossero 1.000 o circa 1000, q uesti, sommati ai 23.000 menzionati da Paolo,
darebbero un totale di 24.000. Quindi, anche se le vittime dirette del flagello divino erano 23.000, si può dire che tutti e 24.000 ne furono colpiti in quanto morirono tutti per decreto di Dio, in conseguenza del Suo avverso giudizio (Deuteronomio (Deuteronomi o 4:3).
Dove morì Aaronne? Sul monte Or. Numeri 33:38 “E il sacerdote Aaronne salì sul monte Or per ordine del SIGNORE e lì morì,
quarant'anni dopo dopo l'uscita dei figli d'Israele dal paese d'Egitto, il quinto mese, il primo giorno del mese”. A Mosera. Deuteronomio 10:6 “I figli d'Israele d' Israele partirono da Beerot -Benè-Iaacan per Mosera. Là Aaronne morì e fu sepolto; ed Eleazar, suo figlio, divenne sacerdote al suo posto”. Risposta:
Qui la contraddizione è solo apparente, infatti Mosera era semplicemente la località ai piedi del monte Or ai confini di Edom. Numeri menziona il monte Or come luogo di sepoltura di Aaronne mentre Deuteronomio Mosera. Ebbene il monte Or era situato nei pressi di Mosera ed è per questo che probabilmente in Numeri si menziona Mosera. Abbiamo però motivo di credere che Aaronne fu sepolto sulla vetta del monte Or come menzionato in Numeri 20:22-28, che come detto si trovava nei pressi di Mosera. Vedi anche Deuteronomio 32:50.
Uno dei comandamenti: comandamenti: Dio ordina di non uccidere: Esodo 20:13 “Non uccidere”.
Alcune delle tante stragi ordi ordinate nate da Dio Dio:: Esodo 32:27 “Ed egli disse loro: «Così dice il SIGNORE, il Dio d'Israele: "Ognuno di voi si metta la spada al fianco; percorrete l'accampamento l'accampamento da una porta all'altra di esso, e ciascuno uccida il fratello, ciascuno l'amico, ciascuno il vicino! »” Giosuè 6:21 “Votarono allo sterminio tutto ciò che era nella città, passando a fil f il di spada uomini, donne, bambini, vecchi, buoi, pecore e asini”. Giudici 21:10 “Allora la comunità mandò là dodicimila uomini fra i più valorosi, e diede loro
quest'ordine: «Andate, «Andate, e passate a fil di spada gli abitanti di Iabes in Galaad, con le donne e i bambini”. Risposta
Prima di tutto è interessa interessante nte notare quanto segue: La parola erbaica tradotta in italiano con “non uccidere” è “lo´ tirtsàch”, la cui traduzione letterale è “non assassinare”. Oltretutto è interessante notare come in Esodo 20:13 non è usato il verbo ebraico taharògh, “devi uccidere”, come invece viene util izzato in Esodo 2:14. Arrivati a questo punto si potrebbe porre tale domanda: Che differenza passa da “assassin “assassinare” are” e “uccidere”? Con “assassinare”, Iddio vuole semplicemente dire che egli condanna l‟omicidio indiscriminato
della umana. Dioun è giudice unicamente può3.decidere quando e come togliere la vita acreatura un essere umanoSolo e non qualsiasie uomo, Esodolui20:1 20:13.
Quando fu costruito il tempio? 480 dopo l‟uscita dall‟Egitto 1Re 6:1 “Il quattrocentottantesimo anno dopo l'uscita dei figli d'Israele dal paese d'Egitto, nel
quarto anno del suo regno sopra Israele, nel mese di Ziv, che è il secondo mese, Salomone cominciò a costruire la casa per il SIGNORE”. 574 anni dopo l‟uscita dall‟Egitto (40+450+40+40+4) Atti 13:16-22 “Allora Paolo si alzò e, fatto cenno con la mano, disse: «Israeliti, e voi che temete Dio, ascoltate. Il Dio di d i questo popolo d'Israele scelse i nostri padri, fece grande il popolo durante la sua dimora nel paese di Egitto, e con braccio potente lo trasse fuori. E per circa quarant'an quarant'anni ni sopportò la loro condotta nel deserto. Poi, dopo aver distrutto sette nazioni nel paese di Canaan, distribuì loro come eredità il paese di quelle. Dopo queste cose, per circa quattrocentocinquant'anni,, diede loro dei giudici fino al profeta Samuele. In seguito chiesero un re; quattrocentocinquant'anni e Dio diede loro Saul, figlio di Chis, della tribù di Beniamino, per un periodo di quarant'anni. Poi lo rimosse, e suscitò loro come re Davide, al quale rese questa testimonianza: "Io ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore, che eseguirà ogni mio volere”. 1Cronache 29:26-27 “Davide, figlio d'Isai, regnò su tutto Israele. Il tempo che regnò sopra Israele fu quarant'anni; a Ebron regnò sette anni; e a Gerusalemme, trentatrè”.
Risposta:
Il problema qui è determinare da quando Paolo comincia la sua cronologia ed a che periodo egli si riferisca con l'espressone "circa quattrocentocinquant'anni". Se noti nel suo discorso il verso17 non comincia parlando dell'Esodo da piuttosto da quando da quando Dio “scelse i nostri antenati”, cioè dall‟effettiva nascita di Isa cco, il seme della promessa. In effetti effett i la nascita di Isacco aveva risolto in
modo definitivo la questione di chi Dio avrebbe riconosciuto come seme, questione fino ad allora incerta per il fatto che Sara era sterile. E' da questa data e non dall'Esodo che Paolo descrive gli atti di Dio (verso 20).a favore della sua nazione eletta "finché diede loro dei giudici fino al profeta Samuele”
Quindi il periodo di 450 anni [oppure 40 + 450 anni] non si riferisce al periodo che va dall'uscita dall'Egitto al primo re d'Israele ma piuttosto si devono considerare i 40 anni nel deserto parte di periodo complessivo di circa 450 anni che va dalla nascita di Isacco fino ad includere il periodo trascorso in Egitto (per in totale di circa 450 anni). Tale data corrispond corrisponde e a 46 anni dopo l‟Esodo. Se noti questa data è completa in armonia con il resto della cronologia biblica infatti quei 46 anni che avanzano corrispondono corrispondono esattamente ai 40 anni ttrascorsi rascorsi nel deserto (v. 18) ed ai 6 anni trascorsi nella conquista del Paese di Canaan proprio come dicono il resto delle scritture (Deuteronomio (Deuteronomi o 2:7; Numeri 9:1; 13:1, 2, 6; G Giosuè iosuè 14:6, 7, 10. Inoltre mi pare che solo dalla cronologia di Paolo in Atti non è possibile poi risalire alla data di costruzione del tempio, infatti Paolo parla di circa 450 dalla nascita di Isacco fino a quando Dio diede dei giudici quanto tempo delle intercorre dalla ioni fine nella dei 450 anni finodi Paolo il tuo all'intronizzazione all'intronizzazi onema di non Saul.dice Nella presumere contraddiz contraddizioni cronologia amico mormone a mio parere fa tre errori: 1. Fa partire la cronologia di Paolo dall'Esodo, mentre incomincia "da quando Dio scelse i nostri antenati”. 2. Considera i 40 anni ed i 450 come due periodi differenti da sommare mentre i 450 anni circa sono il periodo complessiva che va "da quando da quando Dio “scelse i nostri antenati” (che è sicuramente antecedente antecedente l'Esodo) fino a "quando diede loro dei Giudici". 3. Include nei 450 il periodo dei giudici ma Paolo dice chiaramente che "Dopo questo" (cioè dopo gli avvenimenti che accaddero nei 450 anni) diede loro dei Giudici, pertanto il periodo dei giudici è escluso dalla sua cronologia. Questo ultimo punto di solito è il più controverso infatti i critici della Bibbia, per dimostrare che la Bibbia si contraddice ed è inaffidabile da un punto di vista cronologico e storico insistono nel dire che quei 450 anni circa comprendevano anche il periodo dei giudici (andrebbero dunque dalla fine dei 40 anni nel deserto fino f ino all'intronizzazione all'intronizzazione di Saul) contraddicendo il resto della cronologi cronologia a biblica. A questo riguardo riguardo è interessa interessante nte osservar osservare e che "E dopo queste cose" è lla a lezione test testuale uale più antica ed affidabile [P74, aleph, A, B, C, Vg] ed esclude che i 450 anni possano includere il periodo dei giudici. Infatti l'obiezione che il periodo dei 450 anni comprenda anche i giudici è molto diffusa nei paesi anglosassoni(credo che il tuo amico abbia copiato l'obiezione da qualche sito americano) e si basa sul fatto che la Versione King James segue altri codici (di base il Textus Receptus) che anticipano l'espressione greca "kai meta tauta" modificandone il senso in "E dopo, per circa quattrocentocinquant'anni, diede". Come vedi una traduzione più accurata permette di capire più a fondo il senso del versetto.
Chi consultò Saul?
Saul consultò il Signore. 1Samuele 28:6 “Saul consultò il SIGNORE, ma il SIGNORE non gli rispose né tramite sogni, né mediante l'urim, né per mezzo dei profeti”.
Saul non consultò il Signore. 1Cronache 10:13-14 “Così morì Saul, a causa dell'infedeltà che egli aveva commessa contro il SIGNORE per non aver osservato la parola del SIGNORE, e anche perché aveva interrogato e consultato quelli che evocano gli spiriti, mentre non aveva consultato il SIGNORE. E il SIGNORE lo fece morire, e trasferì il regno a Davide, figlio d'Isai”. Risposta:
Qui l'apparente contraddizione contraddizione può essere spiegabi spiegabile le inquadrando il racconto nel suo complesso... In 1 Samuele 15,24-30; Saul riceve dal profeta Samuele un messaggio riguarda riguardante nte il suo rigetto quale re d'Israele da parte di Jahveh. In quella stessa circostanza, Saul pur manifestando pentimento, non è sinceram sinceramente ente pentito perchè si preoccupa d'essere on orato davanti al popolo. Una cosa del genere accadde nell'episodio in oggetto che può chiarificare l'arcano. E' vero che Saul consulta Jahveh, ma è un atto insincero, formale, oltre che egoistico, visto che era cosciente d'essere stato mentre rigettatoeffettivamente da Dio stessoaccade, e di nonmentre goderel'altro, del suo favore.una Così"cronaca" il racconto Samuele descrive l'atto essendo deidifatti dei re, registra come è stato consider considerato ato storicamente il re Saul. In pratica, quella consultazione che Saul Gli rivolse, dal punto di vista di Jahveh è come se non fosse mai avvenuta perchè, di fatto, Egli avendolo rigettato definitivamente nemmeno gli rispose. Poiché non si può pensare ad una sordità divina, il racconto di 1 Cronache pone l'accen l'accento to ssu u come passò alla storia il re Saul...
Quanti erano i figli di Iesse?
8 (7+Davide) 1Samuele 16:10-11 “Isai fece passare così sette dei suoi figli davanti a Samuele; ma Samuele disse a Isai: «Il SIGNORE non si è scelto questi». Poi Samuele disse a Isai: «Sono questi tutti i tuoi figli?» Isai rispose: «Resta ancora il più giovane, ma è al pascolo con le pecore». Samuele disse a Isai: «Mandalo a cercare, perché non ci metteremo a mangiare prima che sia arrivato qua»”. Solo 7: 1Cronache 2:13-15 “Isai generò Eliab, suo primogenito, Abinadab il secondo, Simea il terzo, Netaneel il quarto, Raddai il quinto, Osem il sesto, Davide il settimo”. Risposta:
In 1 Samuele vengono me menzionati nzionati Tutti i figli di Iesse. I cronache invece fu scritto da Esdra dopo il ritorno dall' esilio Babilonese. Babilonese. Esdra era interessat interessato oa ricostruire la genealogia degli Israeliti per poter ridistribuire i vari incarichi sacerdotali e le terre ai legittimi discende discendenti. nti. E' evidente quindi che non menziona un figlio di Iesse poichè questi probabilmente probabilmente morì prima di
lasciare una discendenza discendenza e quindi per i fini che si proponeva Esdra era inutile menzionarlo.
Furono allontanate le alture?
Si: 2Cr onache onache 14:2 “Tolse via gli altari degli dèi stranieri, e gli alti luoghi; spezzò spezzò le statue, abbatté gli idoli di Astarte”. No: 1Re 15:14 “Tuttavia gli alti luoghi non furono f urono eliminati, sebb sebbene ene il cuore d'Asa fosse interamente interamente per il SIGNORE, durante tutta la sua vita” Risposta: E' significativo però che sempre il libro di 2° Cronache 15:17 dica successivamente: “Tuttavia gli
alti luoghi non furono eliminati da Israele; sebbene il cuore di Asa fosse integro durante l'intera sua vita”. Asa, succeduto sfare ul trono Abiia,adorazione. sservì ervì con fedeltà fedel tà 15:11Jahveh13) e deci decise se di liberar liberare e il regno da ttutto utto ciò che aveva a chesul con ad la falsa (1Re “Eliminò da tutte le città di Giuda gli alti luoghi e le colonne solari”. (2Cr 14:4) Tuttavia 1 Re 15:14 e 2 C ronache 15:17 fanno supporr supporre e che gli alti luoghi non siano stati eliminati. Potrebbe darsi che Asa, pur eliminando gli alti luoghi destinati all‟adorazione all‟adorazione di falsi f alsi dèi, abbia lasciato stare quelli presso i quali si adorava Jahveh.
Oppure, forse gli alti luoghi riapparvero vers verso o la fine del suo regno e li dovette distruggere il suo successore, Giosafat. Ma neanche durante il regno di Giosafat gli alti luoghi scomparvero del tutto. (1Re 22:42, 43; 2Cronache 17:5, 17:5, 6; 20:31 20:31--33) L‟adorazione di Giuda presso gli alti luoghi era così radicata che le riforme di Asa e di Giosafat non riuscirono a eliminarli in modo definitivo" definitivo"..
Chi spinse Davide al censimento?
Satana: 1Cronache 21:1 “Satana si mosse contro Israele, e incitò Davide a fare il censimento d'Israele”.
Dio: 2Samuele 24:1 “Il SIGNORE si accese d i nuovo d'ira contro Israele, e incitò Davide contro il popolo, dicendo: «Va' e fa' il censimento censimento d'Israele e di Giuda»”. Risposta:
come si nota c'è scritto "uno" letteralmente "egli" . Facendo una ricerca ho trovato questo materiale Chi spinse Davide a fare un censimento degli israeliti? Ildubbio problema potrebbe essere risoltodi con una traduzione più corretta, quale aiuterebbe senza si a chiarire la cosa, il verso 2Samuele 24:1; potrebbe esserelareso così: “L‟ira di Jahveh accese di nuovo contro Israele, quando uno incitò Davide [o, “quando Davide fu incitato”] contro di loro, dicendo: „Va, fa il conto di Israele e di Giuda‟”. Ma non fu Jahveh a indurre il re Davide a
peccare, perché 1 Cronache 21:1 dice: “Satana [o, “uno che fa resistenza”] si l evava contro Israele e incitava Davide a contare Israele”. Dio disapprovò gli israeliti e quindi lasciò che Satana il
Diavolo li facesse peccare in questo modo. Per questa ragione 2 Samuele 24:1 sembra indicare che fu Dio stesso a farlo. Fatto interessante , la traduzione di Joseph B. Rotherham dice: “L‟ira di Yahweh divampò contro Israele, così che egli permise che Davide fosse spinto contro di loro, dicendo: Va, conta Israele e Giuda”, (corsivo mio). Circa 2 Samuele 24:1-2 in effetti in ebraico il radicale privo del suffisso pronomin pronominale ale si può tradurre sia con "egli" oppure che conaltra "uno" che potrebbe quindi essere essere che riferito a Satana (lett. uno che fa quando opposizione) spiegazione potrebbe spesso nel linguaggio biblico Dio "permette" che avvenga qualcosa si dice che lo fa lui stesso . Dio disapprovò gli israeliti e quindi lasciò che Satana il Diavolo li facesse peccare in questo modo.
Quanti peccati ha commesso Davide?
Davide ha peccato nel fare il censimento. 2Samuele 24:10 “Dopo che Davide ebbe fatto il censimento del popolo, provò un rimorso al cuore,
e disse al SIGNORE: «Ho gravemente peccato in quel che ho fatto; ma ora, o SIGNORE, perdona l'iniquità del tuo servo, perché ho agito con grande g rande stoltezza»”. Davide NON ha peccato mai, eccetto il caso di Uria. 1Re 15:5 “perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, e non si era
scostato in nulla dai suoi comandam comandamenti enti per tutto il tempo della sua vvita, ita, salvo nel fatto di Uria, l'Ittita”. Risposta: Questa presunta contraddizione contraddizione non ha alcun senso. Al contrario in “1Re” si riporta l'unico peccato
di cui Davide non si pentì subito, ci volle l'intervento di Natan... al contrario per il censimento "il cuore gli batteva" subito e quindi per Jahveh è come se non avesse peccato... il suo perdono cancella il peccato. Quindi Davide non aveva mai peccato se non nel caso odioso di Uria in cui dovette avere una seria riprensione per continuare ad essere approvato.
Quanti erano?
Quattrocentosettantamila. 1Cronache 21:5 “Ioab fornì a Davide la cifra del censimento del popolo: c'erano in tutto Israele un
milione e centomila uomini abili alle armi; e in Giuda quattrocentosettantamil quattrocentosettantamila a uomini abili alle armi”. Cinquecentomila. 2Samuele fornìlealarmi; re la ecifra del censimento del popolo; uomini forti,24:9 atti “Ioab a portare in Giuda, cinquecentomila”. cinquecentomi la”. c'erano in Israele ottocentomila Risposta:
In 2 Samuele 24:9 si parla di 800.000 israeliti e 500.000 uomini di Giuda, mentre in 1 Cronache 21:5 i combattenti di Israele sono 1.100.000 e quelli di Giuda 470.000. Le forze regolari al servizio del re consistevano in 288.000 soldati, divisi in 12 gruppi di 24.000 uomini ciascuno; ogni gruppo prestava servizio un mese all‟anno. all‟anno. C‟erano poi altri a ltri 12.000 uomini al servizio dei 12 principi tribali,
per un totale di 300.000 effettivi. A quanto pare la la cifra di 1.10 1.100.000 0.000 uomini m menzionata enzionata in 1 Cronache 21:5 include questi 300.000 uomini già 27:1-22) arruolati,Per mentre 2 Samuele nonsembra li include.(Numeri 1:16;24:9 Deuteronomio Cronache quanto riguarda 24:9 Giuda, che 2 Samuele includa una1:15; forza1di 30.000 uomini dislocati come osservatori osservatori lungo il confine con i filistei, non inclusi invece nella cifra fornita da 1 Cronache 21:5. (2 Samuele 6:1) Se teniamo presente che 2 Samuele e 1 Cronache furono scritti da due uomini con mentalità e scopi diversi, possiamo facilmente conciliare conciliare le cifre.
Quanto è costato il campo? 600 sicli d‟oro:
1Cronache 21:24-25 “Ma il re Davide disse a Ornan: «No, io comprerò da te queste cose per il loro intero prezzo; poiché io non offrirò al SIGNORE ciò che è tuo, né offrirò un olocausto che non mi
costi nulla». E Davide diede a Ornan come prezzo del luogo il peso di seicento sicli d'oro”. 50 sicli d‟argento:
2Samuele 24:24 “Ma il re rispose ad Arauna: «No, io comprerò da te queste cose per il loro prezzo
e non offrirò off rirò al SIGNORE, al mio Dio, olocausti che non mi costino nulla». Davide comprò l'aia e i buoi per cinquanta sicli d'argento”. Risposta:
Arauna a quanto quanto pare voleva offrir offrire e gratuitament gratuitamente e il terreno, insi insieme eme al bestiam bestiame e e agli attrezzi di legno per il sacrificio, ma Davide insisté per pagarne il prezzo. In 2 Samuele 24:24 viene indicato che Davide acquistò l‟aia e il bestiame per 50 sicli d‟argento mentre in 1 Cronac he 21:25 viene detto che Davide pagò 600 sicli d‟oro per il terreno. Lo scrittore di 2 Samuele considera solo l‟acquisto del posto per l‟altare e del materiale per il
sacrificio fatto allora, e quindi il prezzo menziona menzionato to riguarderebbe solo queste cose. Invece lo scrittore di 1 Cronache consi considera dera la cosa in relazi relazione one al tempio costruito più tardi sul posto e menziona l‟acquisto in rapporto a quella costruzione. (1Cronache 22:1 -6; 2Cr 3:1) Poiché l‟intera area del tempio era molto grande, sembra che la somm a di 600 sicli d‟oro si riferisca all‟acquisto di questa vasta area e non solo del pezzetto necessario per l‟altare costruito inizialmente da Davide,
in effetti per l'acquisto di un'aia 600 sicli d'oro (ovvero quasi un chilo e mezzo di oro!) sembra esagerata! E' evidente che Esdra non aveva intenzione di fare una semplice "ricopiatura" "ricopiatura" dei fatti già narrati in Samuele e disponibili agli Israeliti ma piuttosto aggiunge dei particolari oppure considera i fatti da un diverso punto di vista.
Quanto erano alte le colonne?
diciotto cubiti d'altezza 1Re 7:15 “Fece le due colonne di bronzo. La prima aveva diciotto cubiti d'altezza, e una corda di dodici cubiti misurava la circonferenza della seconda”.
trentacinque cubiti d'altezza 2Cronache 3:15 “Fece pure davanti alla casa due colonne di trentacinque cubiti d'altezz a; e il capitello, in cima a ciascuna, era di cinque cubiti”. Risposta:
Le colonne sono state fuse inizialmente in un unica colata di circa 35 cubiti e poi divise in due tronconi, in modo da avere due colonne di circa 18 cubiti di altezza.
Quando misura la circonferenza? 1Re 7:23 “Poi fece il «Mare» di metallo fuso, che aveva dieci cubiti da un orlo all'altro; era di forma
perfettamente rotonda, aveva cinque cinque cubiti d'altezza, e una corda di trenta cubiti ne misurava la circonferenza”.
Ma la circonferenza non doveva essere di 31,4 cubiti? (C=P*D
3,14*10 31,4) Risposta: I 30 cubiti della circonferenza sono evidentemente una cifra approssimativa: infatti per l‟esattezza
sarebbero 31,4. un‟interessante osservazione: “Fino all‟epoca di Archimede [III A questo proposito è stata fatta un‟interessante secolo a.E.V.], la circonferenza circonferenza veniva sempre misurata in linea retta in base al raggio; ed era naturale che Hiram dicesse che il mare misurava all‟incirca all‟incirca trenta cubiti, mis urandolo, secondo la consuetudine, in base al consuetudine, a l raggio, o semidiametro, di cinque cubiti, che applicato sei volte tutt‟attorno al perimetro, o „orlo‟, avrebbe dato i trenta cubiti dichiarati. Nel brano non c‟era evidentement evidentemente e altra
intenzione se non quella di indicare le dimensioni del Mare, nel linguaggio usuale che chiunque avrebbe capito, misurando la circonferenza nel modo in cui tutti gli esperti artigiani, come Hiram, in quel tempo misuravano il cerchio. Egli, naturalmente, doveva sapere benissimo benissimo che m mentre entre il perimetro dell‟esagono dell‟esagono inscritto avente per lato il raggio era di trenta cubiti, l‟effettiva circonferenza sarebbe stata un po‟ maggiore”. (Rennie, citato in C. Wordsworth, W ordsworth, Notes on the King James
Version, Londra, 1887) Sembra dunque che la proporzione di tre a uno (cioè che la circonfere circonferenza nza è tre volte il diametro) fosse il modo abituale di stabilire la misura, beninteso solo approssimativa. approssimativa.
I peccati dei padri li scontano anche i figli?
I peccati del padre li scontano anche i figli. Isaia 14:21 “Preparate il massacro dei suoi figli, a causa della iniquità dei loro padri! Che non si rialzino più a conquistare la terra, a riempire riempire il mondo di città!” Esodo “Non ti prostrare davanti a lorosui e figli non fino li servire, perché io,quarta il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio 20:5 geloso; punisco l'iniquità dei padri a lla terza alla e alla generazione di quelli che mi odiano”. Deuteronomio 23:2 “Il bastardo non entrerà nell'assemble nell'assemblea a del SIGNORE; nessuno dei suoi discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nell'assemblea del SIGNORE”.
2Samuele 12:13-14 “Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il SIGNORE». Natan rispose a Davide: «Il SIGNORE S IGNORE ha perdonato il tuo peccato; tu non morrai. Tuttavia, siccome facendo così tu hai dato ai nemici del SIGNORE ampia occasione di bestemmiare, il figlio che ti è nato dovrà morire». Natan tornò a casa sua”. I peccati del padre NON li scontano anche i figli Deuteronomio 24:16 “Non si metteranno a morte i padri per colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato”. Risposta:
La presunta incongruenza sarebbe solo tra Esodo 20:5 e Deuteronomio 24:16. La spiegazione qui è abbastanza armonica perchè mentre Esodo 20:5 descrive gli effetti della disubbidi d isubbidienza enza come nazione e per questo potevano risentirne le successive generazioni non individualmente ma collettivamente, Deuteronomio evidenzia invece che sono i singoli a pagare per i loro errori individuali. Il resto non è contraddittorio perchè: 1) Isaia 14:21 -> profezia adempiu adempiutasi tasi con lo stroncamen stroncamento to definitivo della dinastia babilones babilonese; e; 2) Deuteronomio 23:2 -> era una legge preventiva con lo scopo di proteggere i diritti di successione dei figli legittimi e della loro progenie. Scoraggiava inoltre la prostituzione e impediva il declino della disposizione familiare. 3) 2 Samuele 12:13-14 -> figlio che non sarebbe mai potuto nascere non solo perchè illegittimo, ma anche per il fatto che se fosse stata applicata la legge di messa a morte per adulterio, sarebbe perita la madre insieme al bambino che portava in grembo.
Chi fu il successore di Giosia?
Ioacaz: 2Cronache 36:1 “Allora il popolo del paese prese Ioacaz, figlio di Giosia, e lo fece re a Gerusalemme, al posto di suo padre”.
Sallum:
Geremia 22:11 “Infatti così parla il SIGNORE, riguardo a Sallum, figlio di Giosia, re di Giuda, che regnava al posto di Giosia suo padre, e che è uscito da questo luogo: «Egli non vi ritornerà più”. Risposta:
Il successore fu senza dubbio Ioacaz come confermato confe rmato anche in 2 Re 23:31. Sembra che Esdra e Geremia, secondo certi manoscritti, lo chiamano Sallum da ciò che questo fosse il suo nome prima di salire al trono
Quanti anni di carestia?
7 anni: 2Samuele 24:13 “Gad andò dunque da Davide, gli riferì questo e disse: «Vuoi sette anni di carestia
nel tuo paese, oppure tre mesi di d i fuga davanti ai tuoi nemici ne mici che t'inseguono, oppure tre giorni di peste nel tuo paese? Ora rifletti e vedi che cosa devo rispondere rispondere a colui che mi ha mandato»”. 3 anni 1Cronache 21:11-12 “Gad andò dunque da Davide, e gli disse: «Così dice il SIGNORE: "Scegli quello che vuoi: o tre anni di carestia, o tre mesi durante i quali i tuoi avversari facciano scempio di te e ti raggiunga la spada dei tuoi nemici, oppure tre giorni di spada del SIGNORE, ossia di peste nel paese, durante i quali l'angelo del SIGNORE porterà la distruzione in tutto t utto il territorio d'Israele". Ora, vedi che cosa io debba rispondere a colui che mi ha mandato»”. Risposta: Anche in questo questo caso c‟è una differenza fra il libro di Samuele Samuele e quello quello di Cronache. Cronache. Mentre in 2
Samuele 24:13 si parla di sette anni di carestia, in 1 Cronache 21:12 si parla di tre. (La Settanta greca ha “tre” anche in Samuele). Una spiegazione molto plausibile è che i sette anni menzionati in 2 Samuele sarebbero stati, in parte, un‟estensione dei tre anni di carestia che ci furono f urono a motivo del peccato di Saul e della sua casa contro i gabaoniti. (2Samuele 21:1, 2) L‟anno i n corso (la registrazi registrazione one richiese 9 mesi e 20
giorni [2Samuele 24:8] sarebbe stato il quarto anno, e con i tre anni successivi si sarebbe giunti a sette.
E’ giusto sacrificare esseri umani?
Sacrifici umani si: Levitico 27:28-29 “Nondimeno, “Nondimeno, tutto ciò che uno avrà consacrato al SIGNORE per voto d'interdetto, fra le cose che gli apparteng appartengono, ono, si tratti di una persona, di un animale o di un pezzo di terra del suo patrimonio, non potrà essere né venduto, né riscattato; ogni interdetto è cosa interamente consacrata al SIGNORE. Nessuna persona consacrata per voto di interdetto potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte”. 2Samuele 21:8-9 “ma il re prese i due figli che Rispa, figlia di Aia, aveva partoriti a Saul, Armoni e Mefiboset, e i cinque figli f igli che Merab, figlia di Saul, aveva partoriti ad Adriel di Meola, figlio di Barzillai, e li consegnò ai Gabaoniti, che li impiccarono sul monte, davanti al SIGNORE. Tutti e
sette perirono assieme; furono messi a morte nei primi giorni della mietitura, quando si iniziava a mietere l'orzo”. Sacrifici umani no Deuteronomio 12:30-31 “guàrdati bene dal cadere nel laccio seguendo il loro esempio, dopo che saranno state distrutte davanti a te, e dall'informarti sui loro dèi, dicendo: «Come servivano i loro dèi queste nazioni? Anch'io voglio fare lo stesso». Non farai così riguardo al SIGNORE tuo Dio, poiché praticavano verso i loro idèi tutto abominevole SIGNORE detesta;esse davano perfino alle fiamme loro f igliciò figli e leche loroè figlie, in onoreper deiilloro dèi”. e che egli Risposta:
Nessun sacrificio umano era richiesto alla nazione d'Israele, ma solo animale. Su questo non ci piove. Le scritture di Levitico 27 e 2Samuele 21 menzionano cose diverse che un'accurata traduzione dall'ebraico rende meglio il senso. Traducendo "dovrà essere messa a morte", e “furono messi a morte” si afferra meglio che non si
trattava di sacrifici veri e propri, ma l'esecuzione giudiziaria di cose su ricadeva un decreto distruttivo. In merito a questo termine ebraico cherem, bisogna dire quanto quanto segue: "Trattando con la nazione d‟Israele, Jahveh Dio decretò che certe cose, persone o anche città intere fossero poste
sotto un bando b ando sacro (o interdizione interdizione,, interdetto), vietandon vietandone e così qualsiasi impiego comune o profano. Koehler e Baumgartner definiscono chèrem “cosa o persona votata (alla distruzione o a un uso sacro e quindi preclusa all‟uso all‟uso profano)”, e come forma f orma causativa del verbo char àm, àm, nel ”. senso di “bandire (segregare tramite bando . . . dalla società e dalla vita, votare alla distruzione)”. distruzione)
(Lexicon in Veteris Testamenti Libros, Leida, 1958, p. 334) Per gli israeliti, queste cose votate diventavano quindi “tabù”. La corrispondente corrispondente p arola araba ha tuttora un significato simile. Il territorio sacro della Mecca e di Medina è ritenuto haram dagli arabi di religione religione musulmana, e l‟harim di uno sceicco è stato a lungo considerato zona vietata per tutti ffuorché uorché per il proprietario dell‟harem o per i suoi eunuchi."
A parte il discorso discorso terminologi terminologico, co, forse l'e l'equivoco quivoco potreb potrebbe be nascere d dall'espressio all'espressione ne "è qualcos qualcosa a di santissimo a Jahveh". Ma se ricordiamo che "santo" indica qualcosa di appartato per un'opera, quella persona veniva "appartata" "appartata" per Jahveh nel senso che doveva essere messa a morte, in quanto era votata alla distruzione. Il secondo brano non è assolutamente in contraddizione perchè non sta parlando di sacrifici umani da rendere a Jahveh, ma di una sorta di riscatto causato da Saul nel tentato t entato sterminio dei gabaoniti, gravissima azione che infrangeva il giurame giuramento nto fatto da Israele nei confronti dei gabaoniti (Giosuè 9:15). Ecco la ragione per cui furono consegnati solo i figli di Saul (escluso Mefiboset, causa un altro giuramen g iuramento) to) per tale colpa del sangue. Furono poi i gabaoniti a "impiccarli", modalità che rende abbastanza evidente che non si trattasse di un sacrificio per Dio (il sacrificio richiedeva il versamento del sangue non lo strangolamento...
Come morì Saul?
Ucciso da un amalechita. 2Samuele 1:6-10 “Il giovane che gli raccontava queste cose, disse: « Mi trovavo per caso sul monte Ghilboa e vidi Saul che si appoggiava sulla sua lancia e i carri e i cavalieri stavano per raggiungerlo. Egli si voltò indietro, mi vide e mi chiamò. Io risposi: "Eccomi". Egli mi chiese: "Chi sei?" Gli risposi: "Sono un Amalechita". Egli mi disse: "Avvicìnati a me e finiscimi, perché sono presouna da volta vertigine, anche sono ancora Io Poi dunque avvicinai e loegli uccisi, perché sapevo che, caduto, nonseavrebbe potutovivo". vivere. presimi il diadema diad ema che aveva in capo, il braccialetto che aveva al braccio, e li ho portati qui al mio signore»”.
Suicida: 1Samuele 31:4 “Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la spada e trafiggimi, affinché questi
incirconcisi non vengano a trafiggermi e a farmi oltraggio». Ma lo scudiero non volle farlo, perché aveva paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra”. Risposta: Anche in questo que sto caso nonl'amalechita c‟è alcuna contraddizione, contra ddizione, mentì o meglio meglio vederla vederlacercando sembra una un forzatura... Saul morì suicida mentre evidentemente a Davide, diasfruttare la il re
situazione per ingraziarsi il favore del nuovo re, che egli sapeva essere nemico di Saul.
Dove fu sepolto Saul? 2Samuele 21:14 “Le ossa di Saul e di Gionatan suo figlio furono sepolte nel paese di Beniamino, a
Sela, nella tomba di Chis, padre di Saul; fu fatto tutto t utto quello che il re aveva ordinato. Dopo questo, Dio fu placato verso il paese”. 1Cronache 10:12 “e tutti gli uomini valorosi si alzarono alzarono,, presero i cadaveri di Saul e dei suoi ffigli, igli, e
li portarono a Iabes; seppellirono le loro ossa sotto la tamerice di Iabes, e digiunarono per sette giorni”. Risposta:
Le ossa di Saul furono f urono prima sepolte, grazie all'intervento valoroso di alcuni uomini di IabesGalaad, nello stesso paese di Iabes. In seguito, a distanza nel tempo, Davide fece rientrare le ossa nel luogo di sepoltura familiare di Saul. Non c'è contraddizio contraddizione ne perchè in 1° Samuele 31:11-13 si fa riferimento all'episodio di 1° Cronache 10:12. Dopo che Saul e i suoi tre figli furono uccisi dai filistei, questi ultimi esposero i loro corpi nella piazza di Bet-San. Gli uomini di Iabes-Galaad però intenzionati a recuperare le spoglie, a loro rischio e pericolo invasero il territorio nemico, successivamente a missione riuscita, li portarono a Iabes-Galaad, dando a Saul e ai suoi figli, degna sepoltura, infine digiunarono digiunarono per sette giorni. 1Samuele 31:8-13; 1Cronache 10:8-12. 10:8 -12. In seguito poi Davide fece trasferire t rasferire le ossa di Saul e di Gionatan da Iabes-Galaad al luogo di sepoltura della famiglia di Saul in territorio beniaminita, dove vennero risotterrate. — 2Samuele 21:12-14."
Dio può essere visto?
Si: Esodo 33:23 “poi ritirerò la mano e mi vedrai da dietro; ma il mio volto non si può vedere»” Esodo 33:11 “Or il SIGNORE parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla col proprio
amico; poi Mosè tornava all'accampamento; all'accampamento; ma Giosuè, figlio di d i Nun, suo giovane aiutante, non si allontanava dalla tenda”. Esodo 24:10 “e videro il Dio d'Israele. Sotto i suoi piedi vi era come un pavimento lavorato in trasparente zaffiro, e simile, per limpidezza, al cielo stesso”.
No: Giovanni 1:18 “Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere”. Esodo 33:20 “Disse ancora: «Tu non puoi vedere il mio volto, perché l'uomo non può vedermi e vivere»”. 1Timoteo 6:16 né “il solo possaiede l'immortalità che abita una luce inaccessibile; che nessun uomo ha visto p uò che può vedere; lui siano onore eepotenza eterna. Amen”. Risposta:
Naturalmente la risposta alla domanda è no! La ragione è espressa in Esodo 33:20 confermato da Giovanni 1:18 documentando che nessuno ha mai “visto” Dio. (1 Timoteo 6:16 sarebbe da escludere perché si sta parlando di Gesù e non n on del Padre.) Esodo 33:11 e Esodo 33:23 potrebbero essere spiegabili alla luce di Galati 3:19 dove è scritto che la legge “fu trasmessa mediante angeli per mano di un mediatore”, oppure dal fatto che gli uomini di Dio ebbero una “visione” del Figlio, o l‟angelo di Jahveh. Senza comunque mai vedere il Padre.
Infine il linguaggio usato in Esodo 24:10 dimostra che si trattava t rattava di una semplice visione simile a quelle viste da Ezechiele e dall‟apostolo Giovanni.
Il Signore conosce il cuore di tutti?
Si. Atti 1:24 “Poi in preghiera preghiera dissero: dissero: «Tu, Signore, che che conosci i cuori di tutti, indicaci qual quale e di questi due hai scelto”.
No, infatti a bisogno di metterli alla prova per assicurarsi che gli obbediscano. Genesi 22:12 “E l'angelo: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male! Ora so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, f iglio, l'unico tuo»”. Deuteronomio 8:2 “Ricòrdati “Ricòrdati di tutto il cammino che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha fatto fare in questi
quarant'anni nel deserto per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandamenti”. Risposta: Il racconto di Atti At ti mostra che dopo quella preghiera i discepoli “gettarono le sorti” per poter determinare il discepolo che doveva sostitutuire Giuda. Perciò, quell‟espressione è usata dai
discepoli nel senso che riconoscono in Jahveh colui che esamina i cuori e conosce le motivazioni più intime. Però ama mettere le sue creature alla prova affinché palesino i loro sentimenti e reali intenzioni, come nel caso di Abramo col tentato sacri sacrificio ficio di Isacco o di Israele nel deserto.
Dio cambia?
Dio non cambia mai:
Giacomo 1:17 “ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c'è variazione variazione né ombra di mutamento”. Malachia 3:6 “«Poiché io, il SIGNORE, non cambio; pe rciò voi, o figli f igli di Giacobbe, non siete ancora consumati”. Numeri 23:19 “Dio non è un uomo, da dover mentire, né un figlio d'uomo, da doversi pentire. Quando ha detto una cosa non la farà? O quando ha parlato non manterrà la parola?”
Dio cambia: Genesi 6:6 “Il SIGNORE si pentì d'aver fatto l'uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo”. Giona 3:10 “Dio vide ciò che facevano, vide che si convertivano dalla loro malvagità, e si pentì del male che aveva minacciato di far loro; e non lo fece”.
1Samuele 2:30 “Perciò, così dice il SIGNORE, il Dio d'Israele: "Io avevo dichiarato che la tua casa e la casa di tuo padre sarebbero state al mio servizio per sempre"; ma ora il SIGNORE dice: "Lungi da me tale cosa! Poiché io onoro quelli che mi onorano, e quelli che mi disprezzano saranno disprezzati”. 2Re 20:1 “In quel tempo Ezechia si ammalò di una malattia che doveva condurlo alla morte. Il
profeta Isaia, figliotudimorirai; Amots,non andò da lui, e gli disse: «Così parla il SIGNORE: Dà i tuoi ordini alla tua casa; perché guarirai»”. 2Re 20:4-5 “Isaia non era ancora giunto al centro della città, quando la parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini: «Torna indietro, e di' a Ezechia, principe del mio popolo: "Così parla il SIGNORE, Dio di Davide tuo padre: Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io ti guarisco; fra tre giorni salirai alla casa del SIGNORE”. Risposta:
Dio è immutabile, non contraddice mai la sua personalità e le sue giuste norme, ma agisce sempre in armonia con esse. Quelle scritture, citate per obiettare questa verità di fondo, costituiscono la stupenda testimonianza che Jahveh è un Dio dinamico, misericordioso e che impiega le sue facoltà in modo da interagire con gli uomini. Questo stupendo rapporto con gli essere umani è ciò che fa innamorar innamorare e di Jahveh. Coloro che pongono queste contraddizioni sinceramente non hanno compreso molto del nostro Creatore. Per quanto riguarda poi il passo di Genesi 6:6: lasciamo che il fratello f ratello A.W.Pink ci dia la risposta, tratta dalla sua opera: “La sovranità di Dio”: Ancora, però, qualcuno qualcuno cavilla cavilla ed afferma: Se ttutto utto ciò che acca accade de sulla terra è l'l'adempime adempimento nto del beneplacito beneplacit o dell'Onnipotente, se Dio ha prestabilito - prima della fondazione fondazione del mondo - tutto ciò che avviene nella storia umana, allora perché leggiamo in Genesi 6:6 "Il SIGNORE si pentì d'aver fatto l'uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo"? Non è forse vero che questo testo lascia intendere come gli antidiluviani antidiluviani avessero seguito un modo d'agire che il loro Fatt Fattore ore non aveva stabilito per loro, e, proprio perché essi avevano "corrotto" la loro via sulla terra, il Signore si pentì di aver portato all'esistenza creature simili? Prima di trarre queste conclusioni, però, notiamo che cosa implicano queste deduzioni. deduzioni. Se le parole: "Si pentì d'aver fatto l'uomo sulla terra" sono considerate in senso assoluto, allora si negherebbe l'onniscienza di Dio, perché, se questo fosse stato il caso, il comportamento dell'uom dell'uomo o sarebbe stato imprevedibile da Dio nel giorno in cui Eg li lo creò. Deve essere, quindi, evidente, ad ogni anima rispettosa, che quelle parole intendano dire qualcosa di diverso. Di fatto le parole: "Il Signore si pentì" è il modo che Dio usa per adattarsi alla nostra intelligenza intelligenza finita, e nel dire questo, non stiamo cercando di sfuggire alla difficoltà o di
tagliare un nodo, ma proponiamo un'interpr un'interpretazione etazione che è, come cercheremo di dimostrare, in perfetto accordo con la tendenza generale delle Scritture. La Parola di Dio si rivolge a creature umane, e quindi si esprime come si esprimono gli esseri umani. Proprio perché noi non possiamo elevarci al livello di Dio, Egli, per grazia, scende al nostro e conversa con noi con il nostro modo di parlare... 2 Re 20:1,4-5 non rappresenta in sè una contraddizione in quanto Isaia sta dicendo a Ezechia che le parole di Jahveh riguardano gli ordini da dare alla sua casa visto che ha una malattia mortale. Riscontrare significa aver pronunci pronunciato un giudizio o dato una Difatti, la nto preghiera di questo Ezechianon fu ascoltata da Jahveh edato esaudita miracolosam miracolosamente enteprofezia. con un prolungame prolungamento di 15 anni di vita.
Dio vuole sacrifici?
Dio non vuole sacrifici. Geremia 7:22 “Poiché io non parlai ai vostri padri e non diedi loro alcun comandamento, quando li feci uscire dal paese d'Egitto, circa olocausti o locausti e sacrifici”. Geremia 6:20 “Che m'importa dell'incenso che vien e da Seba, della canna odorosa che viene dal paese lontano? I vostri olocausti non mi sono graditi, i vostri sacrifici non mi piacciono»”.
Dio comanda sacrifici: Esodo 29:36 “Ogni giorno offrirai un toro come sacrificio di espiazione, per fare l'espiazione; purificherai l'altare mediante questa tua espiazione, e lo ungerai per consacrarlo”. Risposta:
Geremia 7:22 non sta indicando che Israele non avesse avuto comando di fare olocausti o sacrifici, ma sta facendo riflettere sul concetto di ubbidienza facendo riferimento all'avv all'avvenimento enimento storico che accadde, come dice il versetto "quand "quando o li ffeci eci uscire dal paese d'Egitto". Il racconto di Esodo 15:22-26 riporta cosa avvenne quando uscirono uscirono dall'Egitto. Perciò Geremia 7:22 non è una contraddiz contraddizione ione di quanto previsto dalle leggi sacrificali contenute contenute nella Torah non quando furono fatti uscire dall'Egitto, ma qualche mese dopo... Su Geremia 6:20 "I vostri olocausti non mi sono graditi, i vostri sacrifici non mi piacciono»" mi pare evidente che la lezione di Jahveh è che quantunque si facciano formalmente formalmente sacrifici a Lui, non serve a nulla se non c'è l'ubbidienza al resto delle sue norme morali...
Dio mente?
Dio non mente mai: Ebrei 6:18 “affinché mediante due cose immu tabili, nelle quali è impossibile che Dio abbia mentito,
troviamo una potente consolazione noi, che abbiamo cercato il nostro rifugio nell'afferrar nell'afferrare e saldamente la speranza che ci era messa davanti”.
Dio mette la menzogna sulla bocca dei profeti.
1Re 22:23 “E ora ecco, il SIGNORE ha messo uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi profeti; ma il SIGNORE ha pronunziato del male contro di te»”. Romani 3:7 “Ma se per la mia menzogna la verità di Dio sovrabbonda a sua gloria, perché sono ancora giudicato come peccatore?” Filippesi 1:18 “Che importa? Comunque sia, con ipocrisia o con sincerità, Cristo è annunziato; di questo mi rallegro, e mi rallegrerò ancora”. Risposta.
Queste scritture trascurano il contesto in cui sono inserite. Nei versetti precedenti I° Re 22:23, si menziona che Micaia, un profeta di Jahveh, rivelò ad Acab d'aver visto una visione in cui Jahveh stesso permetteva ad una creatura spirituale di diventare “uno spirito ingannevole” nella bocca dei 400 profeti di Acab. Perciò, quest o re fu avvertito che il successo dell'impresa dell'impresa dei suoi profeti era ffalso, also, la realtà sarebbe stata diversa. Egli non credette al profeta di Jahveh e preferì lasciarsi ingannare dalle menzogne e pagò questo con la vita... Romani, invece, è completamente fuori argomento perchè Paolo sta parlando di sè come una menzogna alludendo al Salmo 62:9. Lo stesso dicasi di Filippesi in quanto, il contesto dei versetti precedenti (da 15 a 17) rivela il senso delle parole di Paolo: "Alcuni, è vero, predicano Cristo anche per invidia e spirito di contesa, ma altri con buoniquelli sentimenti. Questi lo fanno stato posto per lapensando difesa del vangelo; invece predicano Cristoper conamore, spirito sapendo di rivalità,che consono intenzioni non pure, di aggiungere dolore alle mie catene." (CEI) Paolo perciò sostiene che è vero che gli oppositori predicano il Cristo con sentimenti cattivi, ma non ha importanza perchè il risultato della loro opposizione è che si attira lo stesso l'attenzione verso Cristo, rendendogli ulteriore testimonianza...
Dio vieta l’incesto?
Dio vieta l'incesto: Deuteronomio 27:22 “«Maledetto chi si corica con la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre!» - E tutto il popolo dirà: «Amen»”. Levitico 20:17 “Se uno prende la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre, e vede la
nudità di lei e lei vede la nudità di lui, è un'infamia; tutti e due saranno tolti via sotto gli occhi dei figli del loro popolo; quel tale ha scoperto la nudità della propria sorella; porterà la pena della sua iniquità”. Dio benedice la moglie di Abramo che è anche a nche la sorella: Genesi 20:11-12 “Abraamo rispose: «L'ho fatto, perché dicevo tra me: "Certo, in qu esto luogo non c'è timor di Dio e mi uccideranno a causa di mia moglie". Inoltre, è veramente mia sorella, figlia di mio padre, ma non figlia di mia madre, ed è diventata mia moglie”. Genesi 17:16 “Io la benedirò e da lei ti darò anche un figlio; la bened irò e diventerà nazioni; re di popoli usciranno da lei»”. Risposta.
I riferimenti della Legge Mosaica citati sono chiari: Dio vieta l'incesto. Perchè allora concesse a
personaggi come Abraaamo, nel caso riportato, di poter sposare la propria sorellastra? "Perché il matrimonio tra fratello e sorella non era fuori luogo al principio della storia umana? Dio creò Adamo ed Eva perfetti e si propose che tutto il genere umano discendess discendesse e da loro. (Gen. 1:28; 3:20) Era ovvio che, specialmente nelle primissime generazioni, ci sarebb sarebbero ero stati matrimoni fra parenti stretti. Anche dopo la comparsa del peccato, nelle prime generazioni il pericolo che i bambini ereditassero grosse deformità era relativamente trascurabile, perché la razza umana era molto più vicina alla perfezione di cui avevano goduto Adamo ed Eva. Ne è una prova la longevità delle persone quei tempi. ni (Vedi Genesi Qu 5:3esto 5:3-8; -8; 25:7). circaggere 2.500laanni dopo il peccato Adamo, Dio proibì prdi oibì i matrimo matrimoni incestuosi. Questo servì Ma a prote proteggere prog progenie enie ed elevò ladi moralità sessuale dei servitori di Jahveh al di sopra di quella dei popoli circonvicini che praticavano ogni sorta di attività depravate. — Vedi Levitico 18:2-18." 18:2 -18."
Chi è il padre di Giuseppe? Eli: Luca 3:23 “Gesù, quando cominciò a insegnare, aveva circa trent'anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, di Eli”.
Giacobbe: Matteo 1:16 “Giacobbe generò Giuseppe, il marito di Maria, dalla quale nacque Gesù, ch e è chiamato Cristo”. Risposta.
Qui l'arcano sta nel senso del termine 'figlio'. Il sostantivo ebraico ben e quello greco huiòs, che significano entrambi “figlio”, sono spesso usati in senso più ampio e non semplicemente per designare un immediato discen dente di sesso maschile. maschile. “Figlio” può significare figlio adottivo
(Esodo 2:10; Giovanni 1:45), discendente, per esempio nipote o pronipote (Esodo 1:7; 2Cr 35:14; Geremia 35:16; Matteo 12:23) o genero. — Confronta, 1Cronache 3:17 con Luca 3:27. In Luca 3:23, “Giuseppe, figlio di Eli”, è evidentemente evidentemente inteso come genero, in quanto Eli era il suocero di Giuseppe (in questa frase il termine huiòs, “figlio”, non compare nel testo greco, ma è
sottinteso). A integrazione integrazione di quanto in indicato dicato da Cal Caleb, eb, c'è da di dire re che Matteo e Luca tracci tracciano ano le gene genealogie alogie da due punti diversi, ecco perchè il particolare sembra contraddittorio. Considerando che Luca considera la discendenza di Cristo dal punto di vista naturale, cioè seguendo gli ascendenti di Maria, Matteo si sofferma sulla discend discendenza enza legale e seguendo gli ascendenti di Giuseppe. Tieni presente anche che se ci fossero state discrepanze del genere sarebbero stata rilevate dagli oppositori giudei, molto fiscali sulle registrazioni genealogiche, e avrebbero additato tali ta li lacune. Il fatto che non vi furono reazioni simili dimostra quanto fosse normale, anche se si trattava della discendenza discendenz a per parte materna, partire dal fatto che era sempre figlio di Giuseppe...
Quando Gesù chiama i primi discepoli?
Dopo l'arresto di Giovanni Battista:
Marco 1:14-17 “Dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù si recò in Galilea, predicando il vangelo di Dio e dicendo: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo». Mentre passava lungo il mare di Galilea, egli vide Simone e Andrea, fratello di Simone, che gettavano la rete in mare, perché erano pescatori. Gesù disse loro: «Seguitemi, e io farò di voi dei pescatori di uomini»”. Quando Giovanni battista è ancora libero: 37 “Il su giorno seguente, Giovanni era«Ecco di nuovo là condidue dei Isuoi e Giovannilo 1:35fissando sguardo Gesù, che passava, disse: l'Agnello Dio!» suoidiscepoli; due discepoli, avendolo udito parlare, seguirono Gesù”. Risposta:
Gesù chiamò una prima volta alcuni discepoli, tra cui Andrea che era discepolo di Giovanni, ma essi non seguirono immediatamente Gesù nel suo ministero ma tornarono al loro mestiere di pescatori. A distanza di almeno sei mesi (tra ( tra sei mesi ed un anno), e dopo l'arresto di G Giovanni iovanni il Battezzatore, Andrea, Simone, Giacomo e Giovanni furono chiamati da Gesù a seguirlo e ad essere suoi discepoli. La contraddizione nasceva nasceva dal fatto che non si teneva conto del duplice incontro a distanza di tempo.
Cosa fecero le donne?
Le donne non dissero niente a nessuno perché avevano paura: Marco 16:8 “Esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro, sepolcro, perché erano prese da tremito t remito e da stupore; e non dissero nulla a nessuno, perché avevano paura”.
Le donne annunziarono la notizia: Matteo 28:8-9 “E quelle se ne andarono in fretta dal sepolcro con spavento e grande gioia e corsero ad annunziarlo ai suoi discepoli. Quand'ecco, Gesù si fece loro incontro, dicendo: «Vi saluto!» Ed esse, avvicinatesi, gli strinsero i piedi e l'adorarono”. l'adorarono”. Luca 24:9 “Tornate dal sepolcro, annunziarono tutte queste cose agli undici e a tutti gli altri”. Risposta: Anche qui, francamente, francamente, nessuna c‟è c‟è nessuna contraddizione perché Marco 16:8 è simile a Matteo
il quale aggiunge semplicemente il particolare che andarono ad annunziare ai discepoli la risurrezione di Cristo, come l‟angelo aveva comandato al versetto 7 di Marco 16: “Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: „Egli va davanti a voi in Galilea; là lo vedrete, come vi disse”. Tutti e tre
i racconti concordano che prima degli apostoli, queste donne non dissero "nulla a nessuno" della notizia. Inoltre, se fosse attendibile, subito dopo il versetto 8, 8 , la conclusi conclusione one breve riporterebbe queste parole in Marco: “Ma tutte le cose che erano state loro comandate le narrarono brevemente a quelli che erano intorno a Pietro. Inoltre, dopo queste cose, Gesù stesso mandò per mezzo d‟essi, dall‟oriente all‟occidente, la santa e incorruttibile proclamazione della salvezza eterna.”
Che fece lo scudiero?
Lo scudiero morì con Saul: 1Samuele 31:4 “Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la spada e trafiggimi, affinché questi
incirconcisi non vengano a trafiggermi e a farmi oltraggio». Ma lo scudiero non volle farlo, perché aveva paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra”. 1Cronache 10:4-5 “Saul disse al suo scudiero: «Sfodera «Sfodera la spada e trafiggimi, affinché questi incirconcisi non vengano a trafiggermi e a farmi oltraggio». Ma losopra. scudiero volle di farlo, perché ebbe gran paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò Lo non scudiero Saul, vedendolo morto, si gettò anch'egli sulla propria spada e morì”. Lo scudiero ritorna da Davide: 2Samuele 1:13-14 “Poi Davide chiese al giovane che gli aveva raccontato quelle cose: «Di dove sei?» Quegli rispose: «Sono figlio di uno straniero, di un Amalechita». Davide gli disse: «Come mai non hai temuto di stendere la mano per uccidere l'unto del SIGNORE?»”. Risposta:
Il giovane di 2 Samuele 1:13,14 non era lo scudiero di Saul, ma un amalechita menzogner menzognero o che pensava di ottenere furbescamente favore presso Davide raccontandogli della morte di Saul. Che non fosse lo scudiero pers personale onale del re Saul è evidente dalla ricostruzion ricostruzione e dei fatt fattii come riportato dai versetti 5 fino a 10: «Davide disse quindi al giova ne che gli riferiva: “Come sai tu che Saul e Gionatan, suo figlio, sono morti?” A ciò il giovane che gli riferiva disse: “Mi trovavo per caso [se [ se
fosse stato il suo scudiero, poteva trovarsi "per caso"?] sul monte Ghilboa e vidi Saul che si appoggiava sulla sua lancia e i carri e i cavalieri stavano per raggiungerlo. Egli si voltò indietro, mi vide e mi chiamò. Io risposi: "Eccomi". Egli mi chiese: "Chi sei?" [Se ffosse osse stato il suo scudiero come faceva a non riconoscerlo?] Gli risposi: "Sono un Amalechita". Egli mi disse: "Avvicìnati a me e ffiniscimi iniscimi,, perché sono preso da vertigine, anche se sono ancora vivo". Io dunque mi avvicinai e lo uccisi, perché sapevo che, una volta caduto, non avrebbe potuto vivere. Poi presi il diadema che egli aveva in capo, il braccialetto che aveva al braccio, e li ho portati qui al mio signore» signore»..
Quanti animali c’erano nell’arca?
7 paia Genesi 7:2-3 “Di ogni specie di animali puri prendine sette paia, maschio e femmina; e degli animali impuri un paio, maschio e femmina. Anche degli uccelli del cielo prendine sette paia, maschio e femmina, per conservarne in vita la razza sulla faccia di tutta la terra”. 2 paia Genesi 6:19 “Di tutto ciò che vive, di ogni essere vivente, fanne entrare nell' arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te; e siano maschio e femmina” Risposta:
Non vedo la contraddizi contraddizione. one. Genesi 6:19 menzion menziona a la direttiva generale emanata da Dio riguardante la sopravvivenza sopravvivenza di un paio di ogni specie. Tale direttiva viene successivam successivamente ente
dettagliata e Dio dispone per la sola categoria degli animali “puri” la precisazione di prenderne 7, mentre per gli animali “impuri” permaneva l‟indicazione di un solo paio. Vogliamo chiamarla
clausola integrativ integrativa? a?
Abraamo, Isacco e Giacobbe conoscevano il nome di Dio?
Abramo, Isacco e Giacobbe Giacobbe non conoscevan conoscevano o il nome di Dio: Esodo 6:3 “Io apparvi ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe, come il Dio onnipotente; ma non fui conosciuto da loro con il mio nome di SIGNORE”.
Abramo, Isacco e Giacobbe Giacobbe conos conoscevano cevano il nom nome e di Dio: Genesi 22:14 “Abraamo chiamò quel luogo «Iavè -Irè». Per questo si dice oggi: «Al monte del SIGNORE sarà provveduto»”. Risposta:
Questa, perchè è un'antica obiezione sul nome Jahveh. Evidentemente chi ha posto l'obiezione disconosce il significato del nome divino perchè è chiaro che esistesse e fosse conosciuto g ià in tempi molto remoti (Eva lo menziona, menziona, come riportato in Genesi 4:1, quando partorisce Caino) Caino).. Il nome Jahveh deriva dal verbo hawàh, “divenire”, e in effetti significa anche “Colui che fa divenire”. Perciò, Jahveh si rivela in Esodo 6:3 come Colui che diviene il Realizzatore dei Suoi
propositi portandoli immancabilmente a compime compimento... nto...
Da chi è stato acquistato il campo di Sichem?
Da Abraamo: Atti 7:16 “poi furono furono trasportati a Sichem, e deposti nel sepolcro che Abraamo aveva comprato con una somma di denaro dai figli f igli di Emmor in Sichem”. Vedi anche Genesi 23,20
Da Giacobbe: Giosuè 24:32 “E le ossa di Giuseppe, che i figli d'Israele avevano portate dall'Egitto, essi le
seppellirono a Sichem, nella parte del campo che Giacobbe aveva comprato dai figli di Chemor, padre di Sichem, per cento pezzi di denaro; e i figli f igli di Giuseppe le avevano ricevute come eredità”.
Vedi anche Genesi 33,19. Risposta: E‟ possibile che, essendo Giacobbe nipote di Abraamo, l‟acquisto possa essere stato attribuito ad
Abraamo, il capo capo patriarcale patriarcale.. Questo sarebb sarebbe e un uso del n nome ome di un anten antenato ato al posto di qu quello ello dei discendenti, come in seguito fu fatto con il nome di Israele (Giacobbe) e di altri. — Confronta Osea 11:1, 3, 12; Matteo 2:15-18.”
Di chi è la profezia dei trenta pezzi d’argento?
In Matteo 27:9 leggiamo che la profezia intorno ai trenta pezzi d‟argento è di Geremia, mentre la
troviamo di fatto in Zaccaria 11:13. Risposta:
Su questo punto ci sono alcune differenze. In Matteo, mentre tre manoscritti hanno "Geremia", la Versione Siriaca Filosseniana Filosseniana Eracleense ha “Zaccaria” nel testo. La Peshitta Pe shitta di Lamsa omette il nome e dice: “Quindiprezzo si adempì ciòstato che era stato procon ferito dald‟Israele, profeta, cioè: Presiper i trenta pezzi d‟argento, il costoso ch‟era contrattato i figli e li diedi il campo del vasaio, come il Signore mi aveva comandato”. Il Nuovo Testamento Siriaco di James Murdock,
traduzione inglese della Versione Versione Pescitta, dice la stessa cosa omettendo il nome del profeta... Anche questa spiegazione spiegazione è altrettanto vvalida. alida. “L‟adempimento della profezia di cui parla Matteo si basa su “ciò che era stato dichiarato dal profeta Geremia”. Geremia era a volte elencato per primo tra i “profeti posteriori”, e questo gruppo
di profezie includeva non solo gli scritti di Geremia ma anche quelli di Zaccaria. (Confronta Luca 24:44).
Quanti carri, cavalieri e uomini?
Alcuni testi contengono contengono dei n numeri umeri che è di difficile fficile leggere con precisio precisione ne o armonizz armonizzare are con i passi che trattano gli stessi fatti. Davide prese a Hadadezer, secondo 2Samuele 8:4, . Secondo 1Cronache 18:4, queste cifre divengono: . Risposta:
Le varianti al riguardo in 2 Samuele 8:4 e in 1 Cronache 18:4 possono essere dovute a un errore di copiatura. Nella Settanta greca entrambi i brani indicano che furono catturati 1.000 carri e 7.000 cavalieri, e quindi quella di 1 Cronache 18:4 è proba probabilmente bilmente la lezione originale. Si noti però che quelli comunemente ritenuti degli errori di copiatura nella descrizione del conflitto fra Davide e Adadezer potrebber potrebbero o semplicemente riflettere altri aspetti della guerra o modi diversi di fare il conteggio."
Il re uccise ai Siri, secondo 2Samuele 10:18, . In 1cronache19:18 è questione invece di, .aveva, ci dice 1Re 4:26,
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