MOSSERI. Mangiate Secondo Le Leggi Della Natura

February 3, 2017 | Author: xanto5 | Category: N/A
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´ ALBERT I. MOSSERI

MANGIATE SECONDO LE LEGGI DELLA NATURA

AFFIDATE LA VOSTRA SALUTE ALLA NATURA

Parte I I PIACERI DELLA FAME

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Capitolo 1 I PIACERI DELLA FAME 1.1 Le cause principali Non affronteremo tutte le cause della malattia – compito impossibile per vastit`a – ma unicamente le principali, quelle che ci coinvolgono tutti, e cio`e: 1. La maggioranza della gente mangia senza avere veramente fame, ma solo perch`e e` l’ora di mangiare. I bambini che, al pari degli animali, hanno istinti pi`u naturali degli adulti, mangiano per lo pi`u soltanto quando hanno fame. Alludiamo ai piaceri della fame quando si mangia e non quando la si prolunga! 2. La maggioranza della gente mangia cibi non specifici per la specie umana, ossia alimenti non destinati dalla Natura all’uomo (carni, cereali). Ci`o spiega perch`e la maggioranza della gente non appena sveglia al mattino mangia o beve qualcosa. Al risveglio non si pu`o avere veramente fame. La bocca e` sovente impastata, cattiva, secca, amara, la mente non chiara. Allora ci si sente indotti a far cessare tutti questi sintomi di eliminazione con una bevanda calda contenente veleni: caff`e, th`e, cioccolata, tisane. Per taluni e` la sigaretta o la doccia fredda ad interrompere l’eliminazione notturna (catabolismo). Poi si mangia senza fame sovraccaricando l’organismo nel momento in cui le forze vive sono concentrate nel portare a termine l’eliminazione della notte. In soggetti denutriti (malgrado la loro abbondante alimentazione) la fame potrebbe manifestarsi una o due ore dopo il risveglio. Ma per i pi`u la vera fame non si rivela che parecchie ore dopo il risveglio. 2

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Ogni qualvolta tratto questo argomento nel corso delle mie conversazioni quotidiane con i digiunatori mi si ribatte che di buon mattino si avverte la fame. A questo punto chiedo di distinguere tra falsa fame e vera fame.

1.2 La fame autentica ˆ ≪La fame autentica – scrive Shelton – e` una richiesta fisiologica di nutrimento. A Sopraggiunge quando il corpo necessita di essere nutrito. E` la ‘voce della natura’ che ci informa di questo bisogno. La vera fame ci obbliga alla ricerca del cibo e ˆ ≫. non si soddisfa che mangiandoA Queste ultime parole racchiudono la chiave del problema. La falsa fame scompare in poco tempo, ricompare ancora, poi di nuovo sparisce. Al contrario la vera fame persiste. Di conseguenza, per poterla distinguere, sar`a sufficiente attendere un’ora o poco pi`u. In questo modo non sussisteranno dubbi. Secondo Shelton, la vera fame assomiglia alla sete nel senso che la si avverte in bocca, in gola, non altrove. Riteniamo tuttavia che in taluni soggetti essa incominci nello stomaco con una sensazione di vuoto mentre in altri pu`o apparire come una sensazione diffusa in tutto l’addome. Quando la fame e` troppo acuta per carenza di nutrimento il soggetto si sente ‘partire’ e non gli riesce pi`u di lavorare n`e fare alcunch`e prima di essere nutrito. La denutrizione e` allora profonda in questi casi e non deve essere ignorata. La vera fame non si accompagna a sintomi allarmanti come la maggior parte delle persone si immagina. Si tratta di una sensazione molto gradevole e tale da procurare una profonda soddisfazione fisica, e psicologica al tempo stesso. ˆ ≪L’appetito e` una contraffazione della fame. Non e` l’espressione di un bisoA gno, ma un’abitudine o voglia immaginaria. L’appetito e` una creatura dell’abitudine e della routine e pu`o essere suscitato da differenti circostanze quali l’ora del pranzo, la vista, il gusto e l’odore dei cibi, perfino l’idea di mangiare pu`o provoˆ ≫. Ma care l’appetito. Anche i condimenti e le salse posso nodestare l’appetitoA non e` vera fame. L’appetito e` falsa fame.

1.3 La bulimia I grandi mangiatori che si ingozzano per il solo piacere sono capaci di divorare considerevoli quantit`a di cibo non per fame, ma per voglia mentale. In ogni caso ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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non riescono mai a soddisfare il loro piacere. Il vero piacere si soddisfa quando si ha veramente fame. E` il soddisfacimento di un’autentica domanda. I grandi mangiatori non pervengono mai al vero piacere del cibo ed e` la ragione per la quale lo ricercano nell’ingozzamento e nella saziet`a. Ma n´e l’ingozzamento n`e la saziet`a procurano un reale appagamento. Shelton paragona l’appetito alla voglia di nicotina, alcool, th`e, caff`e, ecc. ˆ ≪Nessuno pu`o mai avere fame di queste sostanze avvelenantiA ˆ ≫ egli scrive. A ˆ A≪Infatti esse non servono ad alcun bisogno fisiologico e, di conseguenza, sono sempre nocive. Nessuna richiesta fisiologica per queste sostanze pu`o determinarsi ˆ ≫. casualmenteA ˆ ≪Capita talvolta – continua Shelton – che l’appetito si accompagni con varie A sensazioni di malessere e perfino di dolore, sensazioni di debolezza, di esaurimento nervoso, di rodimenti dello stomaco, gorgoglii intestinali, nausee, emicranie ed ˆ ≫. Tra le sensazioni di falsa fame Shelton cita inoltre altre sensazioni morboseA quella di sentirsi ‘partire’, che noi preferiamo considerare piuttosto come un sintomo acuto di denutrizione ed autentica fame. In compenso la debolezza non e` un sintomo di fame, ma di avvelenamento il quale reclama non la tazza di caff`e, la sigaretta o cibo, secondo l’opinione corrente della maggioranza della gente, ma il riposo a letto. Taluni mi ribattono che non sempre nel corso di una normale giornata quando ci si sente stanchi si ha il tempo per sdraiarsi e che una sigaretta o una tazza di caff`e hanno l’effetto di ‘svegliare’ e permettono di proseguire l’attivit`a. Invariantemente rispondo che ci`o avviene a scapito della vostra salute e che prima o poi ne subirete le conseguenze. Ci sar`a sempre un conto da pagare. Torniamo alla sensazione di ‘sentirsi partire’. Non bisogna prenderla alla leggera. In quel momento e` necessario mangiare: e` il corpo che reclama di essere nutrito. Dopo alcune settimane questo tipo di fame scompare ed e` sostituito, non appena le riserve sono ricuperate, da una fame meno urgente. ˆ ≪I sintomi morbosi della falsa fame – prosegue Shelton – sono identici a A ˆ ≫. Certo i sintomi quelli che provano i drogati privati della loro droga abitualeA dell’assuefazione sono di solito pi`u forti, ma l’assuefazione alimentare, l’esaltazione alimentare e la ghiottoneria producono i loro propri sintomi, a torto scambiati per fame. Temporaneamente questi sintomi vengono calmati dal cibo allo stesso modo del caff`e che in via provvisoria calma il mal di testa provocato dalla precedente tazza di caff`e. E` questa la ragione per la quale ci si immagina di aver bisogno di mangiare. Gli ulcerosi ed i malati di stomaco mangiano sovente per calmare i loro dolori ed affondano sempre pi`u in un circolo vizioso senza fine. Eppure questi sintomi cessano sol che ci si astenga dal mangiare per qualche tempo e si attenda la vera fame. Questa vera fame non si accompagna ad alcun ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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sintomo. Non si avverte n`e mal di testa n`e alcun malessere. Le idee sono chiare, la mente lucida, si e` ottimisti, felici, tranquilli, sereni. La vera fame non viene necessariamente all’ora di pranzo come nel caso della falsa fame. Essa pu`o presentarsi spontaneamente in ogni istante della giornata, ma non in piena notte. Di notte infatti i muscoli sono rilassati ed anche lo stomaco che e` un muscolo si rilassa. Durante il riposo notturno non e` pronto per impastare il cibo.

1.4 I condimenti La vera fame non pu`o essere causata dall’idea, dall’odore e neppure dal gusto di un cibo. La vera fame non e` stimolata dai condimenti, dalle salse e dal sale. Queste sostanze sono dei veleni. La saliva riversata sul sale non contiene succhi digestivi, bens`ı acqua per diluire il veleno e renderlo meno corrosivo. Quando si prova la vera fame ci si soddisfa con un cibo semplice, scondito, non preparato, allo stato naturale. La fame e` la migliore delle salse. Ma nella falsa fame l’appetito e la voglia diventano difficili ed esigenti. Si rifiutano gli alimenti semplici. Si desiderano preparazioni sofisticate, cibi salati, zuccherati o profumati . . . Si dice che la fame vien mangiando, ma e` l’appetito o la voglia che vengono mangiando e non la vera fame. Quando si ha veramente fame si mangerebbero i sassi! Quando si ha veramente fame ci si soddisfa con poco. Con la falsa fame e l’appetito invece ci si soddisfa nella saziet`a ‘pa tologica’ oppure nell’appagamento della ‘stimolazione’ desiderata. L’appetito e la falsa fame possono essere eccitati dalla variet`a. Come quando si e` sazi di un cibo e` possibile eccitare l’appetito mangiandone uno di qualit`a diversa. Ecco perch`e la variet`a induce alla ghiottoneria e val meglio limitarsi ad una sola quali t`a di cibo per pasto. ˆ ≪Quanta gente e` ancora affamata al momento del dessert? – chiede Shelton – E A ˆ ≫. tuttavia sono in pochi a rifiutarloA Secondo il Dr. Claunch e` possibile distinguere tra fame ed appetito nel seˆ ≪E` vera fame quando avete fame e vi sentite a vostro agio, viguente modo: A ˆ ≫. ceversa e` falsa fame quando avete la cosiddetta ‘fame’ e vi sentite a disagioA Tuttavia faremo eccezione a questa regola per la persona che si sente ‘partire’. Infatti, all’inizio del cambiamento di regime, la digestione e` molto debole, le cellule piangono miseria e la fame e` molto frequente ed irresistibile. Ci si sente ‘partire’ ed in quel momento bisogna affrettarsi a mangiare. Ma poi con il miglioramento del potere digestivo, le riserve sono pi`u sostanziose, la fame si fa meno frequente ed e` piacevole sopportarla. Con il vecchio regime di cibi cotti e denaturati non si digerisce che il 20%, il resto all’indomani passa nelle feci. Al contrario, con il nuovo regime di alimenti vivi si digerisce il 90%, le feci sono ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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poco abbondanti, modellate ed inodori. Questo e` il motivo per cui, nell’attesa che aumenti il potere di digestione, il passaggio da una tappa all’altra provoca un’insistente richiesta di cibo. Ecco perch`e e` sempre conveniente incominciare con un digiuno di PREPARAZIONE al cambiamento di regime. In questo caso la fame e` un sintomo di denutrizione che occorre subito soddisfare. ˆ ≪Quando una persona malata salta un pasto abituale si indebolisce prima di A avere fame. Ma quando a saltarlo e` una persona in buona salute essa ha fame ˆ ≫. prima di indebolirsiA Questa conclusione del Dr. Claunch ignora i fatti che abbiamo passato in rassegna. Infatti riteniamo che qualora ci si senta ‘partire’ sia assolutamente necessario mangiare e non digiunare, grassi o magri che si sia. Sono sovente i piu` corpulenti ad avere minori riserve essenziali necessarie all’eliminazione. Occorre, beninteso, distinguere tra la sensazione di debolezza e quella di ‘sentirsi partire’. Nella sensazione di debolezza ci si sente deboli, incapaci di concentrazione, di compiere uno sforzo muscolare. Tale debolezza e` causata dalla tossiemia, il fegato ostruito si accaparra tutto il sangue e l’energia. Allora i muscoli e il cervello dispongono di scarsa energia. In quell’istante occorre astenersi dal mangiare e le forze torneranno rapidamente insieme all’intera lucidit`a mentale. Viceversa, quando ci si sente partire si avverte un vuoto all’interno, una fame diffusa che parte dallo stomaco e sale verso la gola e la bocca. In quell’istante occorre mangiare. ˆ ≪Se si segue la regola di mangiare soltanto quando si ha fame, le persone A che credono di aver fame, ma che sono stanche, deboli ed a disagio, dovrebbero digiunare fino al ritorno del proprio benessere e delle proprie forze. In questo senso il digiuno diventerebbe una delle pratiche pi`u ricorrenti nella vita finch`e non si fosse imparato a vivere e mangiare senza bisogno di digiunare”. Siamo perfettamente d’accordo con Shelton. Nella vita quotidiana non sempre si riesce a dominare le circostanze. Allorch`e ci si sente senza forza, indeboliti, indolenti, incapaci di concentrazione, con idee pessimiste e poco chiare, il morale basso e privo di slancio per ritrovare il buonumore, l’ottimismo, la mente chiara e lucida, le forze muscolari disponibili, baster`a attendere la vera fame. ˆ ≪Fino a quando la quantit`a, la qualit`a e la frequenza dei pasti saranno regoA lati dall’etichetta, dalle regole della buona educazione, dalla consuetudine e dalle teorie ufficiali della provetta e del laboratorio si avr`a sovente bisogno di digiunare. E finch`e le sensazioni di malessere saranno scambiate per vera fame, le infelici vittime dell’alimentazione sbagliata e della vita squilibrata non saranno in grado di riconoscere l’invito all’astinenza. Pochissime persone infatti sanno interpretare il linguaggio dei loro sensi. Tutti sono indotti dalla “scienza ufficiale” ad igno¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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rare la “voce della natura” ed a “mangiare grande quantit`a di cibi nutrienti” per ˆ ≫. conservare le forzeA Mi si chiede sovente quanti pasti consumare ogni giorno. Rispondo invariantemente che ci`o dipende dalla fame e che non esiste un numero sacrosanto. La fame e` un principio sacro nella nostra vita che bisogna rispettare in ogni circostanza. L’errore piu` comune e grave e` di riempire il proprio stomaco perch`e e` l’ora di pranzo per prescrizione medica, passatempo sociale o per compiacere ospiti e commensali. Mangiare in assenza di una domanda naturale significa non trarre profitto da ci`o che si mangia. Esattamente come colui che pratica la respirazione artificiale senza necessit`a o come colui che beve senza sete. ˆ ≪Questo modo di mangiare trasforma il corpo in una fabbrica di concimiA ˆ ≫. A

1.5 La domanda naturale La vera fame rappresenta la domanda naturale di mangiare e segnala che il cibo sar`a effettivamente elaborato dal corpo. Infatti gli organi della digestione in quel momento sono pronti a ricevere il cibo e digerirlo. La fame indica che le cellule sono disposte a ricevere il cibo ed assimilarlo. Quando si mangia in questa situazione si pu`o essere certi che il corpo verr`a nutrito e non avvelenato dai cibi consumati. Secondo l’opinione medica e popolare la fame e` una sensazione dolorosa e ˆ ≪ho sofferto la fameA ˆ ≫, si sente penosa. Si parla della sofferenza da fame: A dire. La fame invece e` una manifestazione del normale funzionamento del corpo e tutte le normali funzioni del corpo procurano piacere. L’urinare, l’evacuare, il guardare, il dormire, ecc., sono tutte funzioni gradevoli. Nel suo libro Bodily Changes in Pain, Hunger, Pear and Rage (I cambiamenti organici nel dolore, la fame, la paura e la rabbia) il Dr. Walter Cannon scrive quanto segue: ˆ ≪La sensazione della fame e` difficile da descrivere con precisione, ma tutti, A a partire dall’infanzia, hanno provato questo sordo dolore che rode l’epigastrio ed esercita un’imperiosa sorveglianza sull’individuo. Come ha rilevato Sternberg, la fame pu`o diventare a tal punto persistente da costringere l’individuo a riempirsi di cibi tanto sgradevoli da non eccitare non soltanto l’appetito, ma addirittura nausea. Allora si inghiotte tutto ci`o che capita a tiro. I piaceri dell’appetito non appartengono a questo individuo dal momento che vuole la quantit`a anzicch`e la ˆ ≫. qualit`a, e la pretende subitoA

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ˆ ≪Si pu`o descrivere la fame come un fulcro dal quale si irradiano vari raggi A secondari. Solitamente un sordo dolore nell’epigastrio costituisce la prima richiesta di nutrimento. Quando poi non dovesse essere soddisfatta, la sensazione potrebbe evolvere in rodimenti sgradevoli meno localizzati nel loro progressivo intensificarsi. Queste sono le principali caratteristiche della fame. A questi sordi dolori si pu`o aggiungere un senso di spossatezza, di stordimento, svenimento, violento mal di testa, irritabilit`a ed agitazione tale da rendere il prosieguo dell’attivit`a nelle faccende quotidiane sempre pi`u problematico. Questi condizionamenti differiscono da individuo ad individuo: c’`e chi soffre di mal di testa, chi di svenimenti, ecc. Tutto ci`o sta ad indicare come non costituiscano il fattore essenziale quanto piuttosto delle manifestazioni secondarie non costanti. La sensazione stessa di vuoto, menzionata come elemento costante di questa esperienza, pi`u che un dato distinto della coscienza appare come una conseguenza e perci`o pu`o essere tranquillamente espunta dalle nostre considerazioni. A costituire la caratteristica costante, il fatto centrale da esaminare in dettaglio rimane dunque la sensazione ˆ ≫. sorda ed insistenteA Da questa descrizione del Dr. Cannon risultano piuttosto i sintomi della falsa fame quali sono avvertiti da parte delle persone malnutrite o da coloro che praticano abusi quotidiani. Tutti i sintomi morbosi descritti dal Dr. Cannon sono specifici della falsa fame: spossatezza, mal di testa, svenimento, sgradevoli rodimenti, ecc.

1.6 Una sensazione piacevole Al contrario, la fame autentica e` sempre piacevole e gradevole per insistente che sia. Un vuoto allo stomaco accompagnato da contrazioni ritmiche, una sensazione di rilassamento che dallo stomaco sale verso la gola attraverso l’esofago: tutti questi sintomi sono gradevoli e piacevoli. Nei casi di denutrizione e mancanza di riserve, il soggetto pu`o avvertire una fame diffusa, un’incapacit`a al lavoro ed alla concentrazione, si sente ‘partire’. Ma queste sensazioni scompaiono rapidamente in poche settimane man mano si ricostituiscono le riserve. Allora la fame diventa meno frequente. Con la fame il soggetto diventa vivace, la sua mente pronta e lucida, di umore ottimista e sereno. Vede tutto rosa. ‘ Tutti i sintomi morbosi descritti nella falsa fame somigliano sorprendentemente ai sintomi del fumatore e del consumatore di caff`e e th`e analogamente a quelli del drogato quando cessa di drogarsi. Questi sintomi sono quelli della falsa fame, sono sintomi di eliminazione. La falsa fame e` un sintomo di eliminazione dei residui del pasto precedente. Tali sintomi di disintossicazione sono ben conosciuti dai drogati, dai fumatori e bevitori di caff`e e th`e. Tuttavia i mangiatori li ignorano.

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E` evidente che se un drogato o un fumatore in totale disintossicazione riprende il suo veleno, gli sgradevoli sintomi della disintossicazione cessano subito. ˆ ≪Per comprendere la fame – scrive Shelton con un procedimento logico anA titetico –, prima di cercare di capire che cosa sia, consideriamo ci`o che non n e` . Il mal di testa non e` fame, il dolore addominale non e` fame, i rodimenti di stomaco non sono fame, non e` fame n`e la spossatezza n`e la vertigine n`e l’irritabilit`a n`e ˆ ≫ (la la debolezza n`e lo svenimento n`e la sensazione di vuoto n`e l’agitazioneA sensazione di vuoto, a parer nostro, potrebbe essere fame). Pensate alla sete. Si tratta forse di un dolore, di una vertigine, di uno svenimento? Niente affatto. La sete e` avvertita in bocca e in gola, si prova un desiderio cosciente di bere acqua. Non si scambia mai il mal di testa con la sete dal momento che si conosce molto bene la sete. Lo stesso pu`o dirsi per la fame autentica. Si avverte un desiderio autentico di mangiare, ci si sente a proprio agio, senza sofferenze n`e malesseri. La saliva scorre abbondante in bocca e sovente si desidera un alimento particolare.

1.7 Gli alimenti semplici A parer nostro, qualunque alimento semplice e` in grado di soddisfare la vera fame. Shelton ritiene che la vera fame sia una sensazione localizzata, ma non nello stomaco. Noi pensiamo che essa incominci nello stomaco per poi salire nell’esofago e in gola che, anzich`e restare contratti come nella falsa fame, si dilatano. Taluni digiunatori avvertono dei dolori allo stomaco. Non e` la fame. Ad avvertirli sono i dispeptici, i nervosi, gli ansiosi, gli ulcerosi, coloro che soffrono di gastrite, ecc. Sono da attribuirsi a contrazioni spasmodiche dello stomaco e degli intestini originati da disturbi psichici o emotivi del sistema simpatico addominale che controlla questa regione del corpo. La teoria ufficiale si basa sulle ‘contrazioni stomacali da fame’, teoria patrocinata dai ricercatori americani Cannon e Carlson. Ma Shelton la rifiuta in questi ˆ ≪Di frequente nel campo della scienza e` capitato che conclusioni aftermini: A frettate desunte da dati incompleti siano state accettate. Con il risultato di aver generato una serie di errori e confusioni che si sono a lungo prolungate fino a quando si e` dimostrato il loro contrario. Non neghiamo l’esistenza di queste contrazioni, ma contestiamo il significato che si vuole loro attribuire. Nessuno dubita che Carlson abbia effettuato digiuni di corta durata ed abbia anche studiato qualche caso, ma ci`o non costituisce affatto una documentazione sufficiente e non ˆ ≫. autorizza a trarre le conclusioni cui e` pervenutoA ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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ˆ ≪Secondo me – prosegue Shelton – i soli in grado di riconoscere i sintomi A della fame autentica sono coloro che hanno guidato e studiato parecchi digiuni di lunga durata e non coloro che ne hanno studiato alcuni brevi, catalogato risposte a questionari di uomini e donne che probabilmente non avevano mai digiunato o avevano avuto esperienze infantili con sonde in condizioni psicologiche avverse (sonde introdotte nello stomaco). I sintomi della fame autentica possono essere ˆ ≫. osservati dopo un digiuno prolungato, raramente dopo un digiuno cortoA A parer nostro, la fame autentica pu`o essere provata dopo un digiuno corto e perfino ritardando semplicemente un pasto. Ma ci`o dipende dallo stato di salute del soggetto, dalle circostanze, ecc. Se un corpo non ha urgente bisogno di eliminazione, la fame si scatena poco tempo dopo aver saltato il pasto. Ma se si persevera nel digiunare allora le energie disponibili si indirizzano verso l’eliminazione. Del resto, in caso di stanchezza e preoccupazione, la fame scompare. La fame non pu`o manifestarsi che in condizioni favorevoli di digestione e rilassamento psichico e mentale totali. Per il senso comune, la fame rappresenta una privazione, una sofferenza, un dolore, quasi una tortura. Sovente si parla di ‘sofferenza da fame’. Si tratta di un mito. La vera fame non si accompagna ad alcuna sofferenza, ad alcun dolore. Come tutte le funzioni normali dell’organismo, la vera fame e` piacevole. Perch`e dunque parlare di sofferenze? Indubbiamente sofferenze e dolori esistono e sono effettivamente avvertiti dagli individui. Ma queste sofferenze sono esclusivamente sintomi di eliminazione e disintossicazione allo scopo di far scomparire i postumi irritanti dei precedenti pasti malsani. Chi smette di fumare e bere caff`e prova le medesime sofferenze e gli stessi dolori di disintossicazione. Questi dolori non hanno nulla a che vedere con 1a fame n`e con il bisogno di fumare o bere caff`e. Ho avuto sotto sorveglianza migliaia di digiunatori. Prima del digiuno tutti si immaginano di dover attraversare periodi di sofferenze a causa della fame. Ma fin dai primi giorni di digiuno si stupiscono di non soffrire la fame e non avere la minima voglia di mangiare. Certo, se la fame fosse presente per l’intero periodo di digiuno pochissimi sarebbero stati in grado di digiunare. Ma fin dai primi giorni la fame scompare e per lungo tempo. I digiunatori non avvertono affatto quelle cosiddette ‘sofferenze da fame’ che tutti sono soliti immaginarsi. Percepiscono piuttosto nausea e ripulsa per qualsiasi cibo. Ripetendoci, diciamo che le sofferenze talvolta accusate non sono quelle della fame, ma della disintossicazione. Quando la fame arriva, non esiste alcuna sofferenza. ˆ ≪aver Nel suo libro Perfect Health (La salute perfetta), Haskell afferma di A domandato a parecchie migliaia di persone, medici compresi, di descrivere la sensazione della fame naturale: svenimento, sensazione di vuoto nello stomaco, un buco, rodimenti, ecc. Ebbene, queste sensazioni sono quelle dell’appetito e non ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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ˆ ≫. della fame e derivano da un cattivo modo di alimentazioneA Secondo Carrington, le persone scambiano per fame talune sensazioni che non ˆ ≪le voglie morbose causate hanno nulla a che vedere con la vera fame. In effetti, A da uno stato anormale del corpo, stimolazione, congestione, irritazione, ecc. non sono i sintomi della vera fame. La vera fame non si manifesta mai nello stomaco, ˆ ≫. A ma sempre, analogamente alla sete, nelle ghiandole della gola e della boccaA parer nostro, la fame inizia nello stomaco, in seguito sale nell’esofago e nella gola che si dilatano. Secondo Fletcher, per distinguere la vera fame dalla falsa si osservi come nella vera fame “l’acqua coli in bocca”. Secondo noi, per distinguerle basterebbe attendere da mezz’ora ad un’ora: la vera fame persiste mentre la falsa scompare con tutti i suoi sintomi morbosi ed ingannatori. Secondo il Dr. Dodds, la sensazione del ‘partir`r’, in taluni casi, non si riferisce ad una carenza di cibo bens`ı alla mancanza dell’abituale stimolante. Ci`o non corrisponde affatto alla nostra opinione. Questa sensazione infatti non va ignorata n`e presa alla leggera. Il soggetto soffre di denutrizione grave poich`e digerisce appena il 10% di ci`o che mangia. A rischio di morire, questa situazione non deve essere protratta. Occorre opportunamente nutrire il soggetto con piccole quantit`a in condizioni di riposo favorevoli sia prima che dopo il pasto ed in totale assenza di turbamenti psicologici, emotivi, ecc. Coloro i quali per essersi lasciati sfuggire un pasto si sentono ‘partire’ devono essere obbligatoriamente nutriti. Ci sono capitati parecchi casi che, per aver volontariamente ignorato questa sensazione di fame ed essersi ostinati a non mangiare, sono caduti in uno stato di bulimia incontrollabile e sono morti di denutrizione. Quando si ha fame, quando ci si sente ‘partire’, bisogna nutrirsi, ma un pasto abbondante non sarebbe digerito, passerebbe nelle feci e la denutrizione si aggraverebbe a tal punto da determinare la morte per inanizione. In queste condizioni occorrono 5-7 pasti modesti al giorno sotto il controllo di un sorvegliante energico che impedisca al soggetto sia di ingozzarsi che mangiare a saziet`a. Mentre la maggioranza degli igienisti professionisti nelle manifestazioni della fame attribuisce il ruolo attivo principale alle ghiandole della gola ed a quelle della bocca, Shelton lo attribuisce ai nervi. Quanto a noi, ci riconosciamo perfettamente in Shelton in quanto sono proprio i nervi a trasmettere questa sensazione di vuoto e dilatazione che sale verso l’esofago e la gola. Questa e` la ragione per la quale il corpo sottoposto a fatica, preoccupazioni, apprensioni, emozioni negative, collera, odio, ecc., anche se gli necessita del cibo, non lo richiede e non manifesta i sintomi della fame. I nervi si incaricheranno di mantenere gola ed esofago contratti. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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Capitolo 2 CONSIGLI PRATICI PER I PRINCIPIANTI Quando si desidera mantenere o ristabilire la salute, occorre rifiutare tutto ci`o che non e` naturale, che non sia cio`e come la Natura lo presenta, a cominciare dai prodotti dell’industria alimentare o farmaceutica. Tuttavia tutto ci`o che e` naturale non necessariamente e` buono per l’organismo umano dal momento che l’uomo non e` l’unico animale sulla terra. E` necessario che il naturale sia in un rapporto normale con l’essere umano. Cos`ı, ad esempio, tra le migliaia di piante naturali che si trovano sulla terra, le commestibili sono appena qualche decina. Le rimanenti sono tutte velenose. In compenso, la belladonna, che per noi e` velenosa, si addice perfettamente ai conigli. Al pari della foglia del th`e e del cioccolato, il tabacco e` naturale, ma il suo gusto amaro ce ne segnala la velenosit`a. L’argilla e` naturale, ma sotto il profilo alimentare non assolve alla condizione essenziale che e` di essere gradevole al gusto. Quanto poi alla qualit`a di rimedio naturale abbiamo spiegato in Jeuner pour revivre (Digiunare per rivivere) che i rimedi non esistono. Il solo rimedio e` la soppressione della causa. Il potere di guarigione e` prerogativa unica del vivente. Orbene, l’argilla non e` vivente. Chi cerca la salute dovrebbe anzitutto eliminare tutti i seguenti veleni:

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2.1 I farmaci La Natura non produce farmaci. Tutto ci`o che si presume i farmaci siano in grado di fare, la Natura lo fa meglio, se le si obbedisce. I farmaci corrodono l’organismo, prostrano gli organi vitali, avvelenano i tessuti e mascherano i sintomi. Se uno avesse due malattie, con i farmaci ne piglierebbe una terza. Anche l’aspirina ed i lassativi devono essere abbandonati. A che serve combattere i sintomi? Occorre combattere le cause. I prodotti chimici non sono fatti per essere introdotti nel corpo. Il corpo li espelle con grandi spese. Ma dal momento che le cause non sono state soppresse, i medesimi fastidi si ripresenteranno nello stesso o in altro punto del corpo. (Pi`u avanti si esamineranno due eccezioni che necessitano di particolari farmaci: 1. alcune malattie parassitarie, 2. casi di distruzione o ablazione di organi endocrini).

2.2 Le operazioni In genere, salvo rare eccezioni dovute ad incidenti stradali e, in taluni casi, assolutamente infrequenti come la cataratta, gli ascessi interni, le occlusioni, ecc. e` necessario rifiutare le operazioni. Nell’evenienza consultare un igienista anzicch`e un medico. Generalmente le operazioni non sopprimono le cause delle malattie. Rifiutate l’operazione per l’ernia, le fistole, le emorroidi, la ulcere, i tumori, il cancro, i calcoli, l’appendicite, la sinusite, tonsille gonfie, cancrena, reni, cuore, polipi, gangli, papillomi, vescica, intestini, stomaco, glaucoma, tiroide, o vaie, artrosi, ecc.

2.3 L’alcool e il tabacco L’alcool deriva da alimenti naturali, quali le uve, senonch`e queste uve sono fermentate per dare un prodotto che non ha nulla dell’alimento n`e della bevanda. Anche la foglia di tabacco e` naturale, ma se mangiassimo una insalata di foglie di tabacco saremmo tosto avvelenati. Mi direte che il tabacco lo si fuma. Senonch`e i polmoni sono predisposti a ricevere aria pura e non fumo di tabacco e di fabbrica.

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Penso non sia necessario raccomandare la soppressione di questi due veleni dal momento che tutti concordano su questa evidenza. Allo stesso titolo diciamo semplicemente che sono nocivi la birra e il vino. Infatti favoriscono la fermentazione di tutto il bolo alimentare che transita nell’organismo senza profitto. Le feci diventano nauseabonde anzicch`e essere inodori e ben modellate. Come smettere di fumare senza troppa difficolt`a? Sono stati lanciati tanti metodi pi`u o meno efficaci. Ma l’unico metodo garantito consiste in un corto digiuno. Infatti, nel giro di soli tre giorni la voglia di fumare passa. Il corpo elimina tutti i veleni, nicotina compresa. In bocca il gusto diventa amaro e cattivo. Occorre bere acqua a volont`a. Il metodo e` radicale. In caso di mal di testa e` necessario bere maggiormente ed aspettare che passi. Quando i veleni vengono scaricati nel sangue, prima di essere eliminati tramite l’urina, provocano dei mal di testa. L’urina diventa molto scura in quanto contiene tutti i veleni eliminati. Questo metodo del digiuno per smettere di fumare non necessita che un minimo di volont`a.

2.4 Caff`e e th`e Allo stato naturale, il caff`e e il th`e sono amari. Ebbene, tutto ci`o che e` amaro o insipido contiene del veleno. Vero e` che tutti gli alimenti contengono dei veleni, ma le quantit`a sono talmente esigue da essere irrilevanti. Ad esempio, la lattuga contiene del laudano in quantit`a tanto insignificanti da non poter ledere la salute. Al contrario, una sola goccia di laudano e` sufficiente ad uccidere. Il fatto che un prodotto sia naturale non deve indurre ad assunerlo ad occhi chiusi. Queste bevande contengono dei veleni che aggrediscono i nervi ed i reni, poi lo stomaco, il sangue, ecc. Sono stimolanti, il che significa che arrestano l’eliminazione naturale dell’organismo e quindi provocano un’euforia artificiosa. Il corpo si mobilit`a per espellerli. Qualsiasi stimolazione sembra dar forza, ma in realt`a logora le energie. I nervi finiscono per essere scossi e ci`o provoca insonnia, affaticamento nervoso, snervamento, instabilit`a nervosa di fronte alle contrariet`a, vulnerabilit`a dell’intero sistema nervoso che presiede meno bene alle altre funzioni organiche. Quando si prende a frustate un cavallo affaticato non bisogna credere che questi colpi di frusta gli abbiano ridato forza. L’energia infatti si manifesta

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nel suo consumo, mai nella sua accumulazione. D’altronde il caff`e non contiene soltanto la caffeina, ma almeno una trentina di veleni. I reni, incaricati di eliminare tutti questi veleni finiscono col tempo per logorarsi. Ora, quando i reni degenerano non e` possibile alcuna rigenerazione. I casi di nefrite sono molto gravi e finiscono con l’uccidere l’ammalato. Ho conosciuto un seguace del digiuno e della vita sana che non aveva mai smesso con il caff`e. Ne beveva una o due tazze al giorno. All’et`a di 65 anni il suo ventre incominci`o a gonfiarsi sempre piu` perch`e i reni non riuscivano a filtrare tutta l’urina che si accumulava nel ventre. I chirurghi lo sottoposero ad una, due paracentesi. Ci`o nonostante fin`ı con l’avvelenarsi e mor`ı poco dopo. Senza caff`e, con i reni sani, avrebbe potuto vivere ancora vent’anni. Il piacere che si trae dal caff`e non merita tutte le sofferenze infernali che provoca ai reni e soprattutto ai nervi. Coloro che al mattino per svegliarsi prendono il caff`e potranno farne a meno quando non avranno pi`u lo stomaco carico di cibi artificiali. Con una cattiva alimentazione artificiale, l’eliminazione notturna si protrae parte del mattino. La si arresta con il caff`e, ma col tempo i veleni si accumulano pericolosamente. Per smettere il caff`e si pu`o consumare del decaffeinato o meglio ancora un succedaneo a base di cereali tostati. Questo prodotto ha un sapore pressoch`e analogo a quello del caff`e senza contenerne i veleni. Nei negozi dietetici esiste anche del th`e detheinato.

2.5 Il cioccolato Allo stato naturale il cacao e` amaro, cio`e contiene dei veleni. Tutto ci`o che e` amaro e` velenoso per l’uomo. Il sapore ci avverte di tutto ci`o che e` buono e no. Questo veleno e` neutralizzato dal fegato che finisce coll’alterarsi. Lo zucchero e` utilizzato per mascherare l’amaro di questo veleno. Non si tratta dunque di alimento allo stato naturale. Esiste del cioccolato bianco a base di latte in polvere e quasi privo di cacao, non altrettanto nocivo del cioccolato nero.

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2.6 Aceto, mostarda, pepe, sale L’aceto, come l’alcool, e` il prodotto della fermentazione, cio`e della putrefazione di alimenti del tutto naturali. Non e` una ragione sufficiente per prenderne. Non contiene pi`u alcun nutrimento. L’olio di mostarda, il pepe ed il sale sono dei veleni ancorch`e completamente naturali. Il fulmine di Dio e` anch’esso naturale, ma e` consigliabile evitarlo! Tutti questi ingredienti sono troppo forti ed affaticano lo stomaco. Il corpo li rigetta con il bolo che non viene digerito. Le feci, anzicch`e essere modellate, diventano molli. Il bolo alimentare transita troppo velocemente per essere assimilato. Anzich`e di piccole quantit`a, diventa voluminoso. Sono consentiti gli aromi dolci: cerfoglio, timo, erba cipollina, lauro, cumino, basilico, prezzemolo, ecc.

2.7 La cottura La cottura non e` naturale dal momento che la Natura non ha creato n`e fornelli n`e cucine. Nessun animale cuoce i propri alimenti. Tuttavia, poich`e il ritorno ad una alimentazione interamente cruda presenta per noi civilizzati una grande difficolt`a, in questo ambito, siamo obbligati a fare alcune concessioni. La cottura deve essere fatta sempre con acqua, mai con olio o burro. Cotti, tutti i corpi grassi diventano veleni. Infatti durante la cottura vengono disintegrati e degradati liberando pericolosi acidi grassi. Inoltre rivestono cos`ı bene gli alimenti da impedire che vengano attaccati dai succhi digestivi. Ecco spiegata l’indigestione provocata dalle fritture. Le fritture sono molto nocive per il fegato. Sui cibi cotti o sull’insalata e` consentito invece l’aggiunta di olio o burro a freddo. Preferibilmente olio extravergine. Dal momento che la cottura distrugge la maggior parte delle vitamine occorre cuocere il meno possibile. I legumi devono essere sodi e non flaccidi. Per 1 kg. di legumi basteranno 10 minuti con un bicchier d’acqua. L’acqua di cottura pu`o essere bevuta ad inizio pasto. Se il fuoco e` debole saranno necessari 15 minuti di cottura.

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2.8 Le pentole Le pentole a pressione non sono valide perch`e distruggono le vitamine. L’alluminio pare sia nocivo a causa dei sali di allume che deposita sulle pareti. Si utilizzeranno pentole in ghisa non smaltata, in terracotta o altro che non liberi alcun prodotto chimico. Le pentole in vetro speciale probabilmente sono valide. Attenzione allo smalto perch`e si scaglia e libera nocivi sali di piombo utilizzati per incollarlo. Si metta a fuoco pieno. Si utilizzi un contaminuti in vendita presso gli orologiai. Si metta acqua fredda sui legumi. Si conter`a a partire dal momento in cui si accende il fuoco. Le casseruole di cottura a vapore non sono valide perch´e richiedono troppo tempo, inoltre l’acqua dei legumi ricade in quella di cottura che ne viene colorata e persa. Si dispongano i legumi pi`u duri sul fondo della casseruola. Tagliare le patate grandi in due o tre fette. Non tagliare le patate piccole n`e i legumi minuti. Tagliare a fette il cavolfiore, il cavolo, il sedano-rapa. E` inutile tagliare a piccoli pezzi, sminuzzare, fatta eccezione per le rare minestre.

2.9 Le leguminose Le leguminose allo stato naturale e crudo non possono essere mangiate. Vero e` che si tratta di prodotti naturali, ma la Natura li ha destinati alla propagazione e non al consumo. Sono delle semenze. Questi alimenti comprendono i fagioli bianchi, i piselli secchi, le lenticchie, i ceci, le fave secche, la soia. Sono alimenti impossibili a digerire che provocano gas e gonfiore di ventre. Bisogna eliminarli totalmente. Non sono alimenti che possono essere mangiati crudi e richiedono troppa cottura. Contengono troppo proteine e troppi farinacei. L’apparato digerente umano non e` assolutamente in grado di digerire una simile combinazione. Le proteine infatti devono essere elaborate in un ambiente stomacale acido mentre i farinacei richiedono un ambiente intestinale alcalino. I farinacei attendono dunque nello stomaco la fine della digestione stomacale e di conseguenza fermentano. Secondo Shelton, la digestione simultanea non sembra essere possibile. Ad ogni modo in questi alimenti gli elementi proteici e farinacei sono strettamente legati perch´e lo stomaco possa rapidamente separarli. In caso contrario i farinacei passerebbero

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nell’intestino lasciando i protidi nello stomaco. Oppure, nell’attesa che i protidi vengano elaborati, lo stomaco incisterebbe i farinacei in una sacca gastrica.

2.10 Il bianco d’uovo Il bianco d’uovo contiene troppa albumina. Occorre evitarlo sotto qualsiasi forma. E` molto nocivo. Accettabile invece il giallo crudo, bazzotto o cotto.

2.11 I formaggi La Natura non produce formaggi. I formaggi sono il prodotto della fermentazione del latte. Orbene chi dice fermentazione dice putrefazione e degradazione. I formaggi fermentati sono gli alimenti piu` avvelenanti che possiamo conoscere. La pi`u piccola dose provoca un effetto catastrofico sull’organismo. Consiste nel permettere la fermentazione dell’intero bolo alimentare che, all’indomani, senza digestione passa nelle feci. Il corpo non trarr`a alcun beneficio dagli alimenti. Evitare perci`o come veleno il camembert, il roquefort, il brie, i caprini1 , il gorgonzola e tutti i formaggi invecchiati, anche se cotti. In compenso, tra i formaggi cotti, si possono consumare i piu` dolci e meno salati quali il groviera, l’olandese, il pirenei, lo stracchino, il formaggio di montagna. Il formaggio fuso e` valido, tuttavia esso contiene disgraziatamente dei conservanti chimici. Il formaggio bianco senza zucchero e` eccellente. Preferibile allo yogurt a causa dell’acido lattico. Si pu`o lasciare cagliare il latte crudo o pastorizzato sul termosifone, quindi scolarlo avvalendosi di un tessuto posto in un colino. Al limite gli si pu`o aggiungere dell’uva secca al posto dello zucchero che e` nocivo. I formaggi crudi da consumare sono: mozzarella, casatella, robiola, pecorino fresco, asiago, taleggio, fontina o simile, 1

solo quelli francesi perch`e i caprini freschi che troviamo in Italia non sono fermentati

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2.12 Lo zucchero Dal momento che proviene dall’industria, bianco o scuro, lo zucchero non e` un alimento naturale. Al giorno d’oggi si mette zucchero dappertutto: caff`e, biscotti, torte, tisane, melone, fragole, ecc. Lo zucchero artificiale e` un alimento pericoloso perch`e agisce come uno stimolante e non come un alimento. Ora chi dice stimolante dice depressione. Si veda la legge di Lindlahr sulla Dualit`a degli Effetti. Lo zucchero entra rapidamente nel sangue in quanto, per cos`ı dire, purificato, decolorato, quasi che allo stato naturale sia sporco o impuro. Cos’`e dunque successo? Gli sono stati tolti i preziosi sali minerali e le vitamine e lo si e` sbiancato chimicamente. Spogliato dei suoi elementi vitali, lo zucchero penetra molto rapidamente nel sangue e lo altera. La reazione che ne deriva e` una depressione. Al contrario lo zucchero contenuto negli alimenti naturali e` carico di sali minerali e vitamine che gli impediscono di entrare rapidamente nel sangue. Vi entra goccia a goccia e nutre a lungo il corpo senza provocare alcuno shock e conseguente depressione. Lo zucchero pu`o provocare febbre ed influenza, sensazione di freddo, mal di testa, mente fiacca in quanto fortemente acidificante. Il Dr. Carton lo definiva alimento omicida. I naturopati preferiscono lo zucchero rosso perch`e meno adulterato. Tuttavia questo zucchero non e` simile a quello prodotto dalla Natura. La Natura non produce zollette di zucchero, n`e rosso n`e bianco. Il principale difetto dello zucchero sta nel fatto di essere una sostanza concentrata. L’essere umano non pu`o vivere senza zucchero naturale quale si trova in forma diluita nella frutta e nei legumi, ossia nei cibi acquosi. Nessuna sostanza concentrata si addice all’essere umano. Essa causa souilibrio nella composizione del sangue. E` questo l’argomento principale a sfavore dello zucchero. Altri argomenti meno importanti vengono talvolta avanzati dagli autori igienisti o naturopatici: • Lo zucchero inibisce la digestione di tutti i cibi in cui e` associato. Per una trattazione dettagliata si veda il mio libro La nourriture ideale et les combinaisons simlifi´ees. • Lo zucchero provoca carie dentarie perch`e il corpo trae il calcio dai denti per neutralizzare l’acidit`a dei sottoprodotti della digestione. In seguito, i ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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sali di calcio cos`ı formati costituiscono il presupposto di tutte le malattie reumatiche in cui questi sali si depositano sulle articolazioni, ecc.

2.13 La carne La carne e` naturale per i cani e le tigri. Non per noi. Quando si ha fame nessuno si sogna di sgranocchiare la coscia di una mucca. Coloro che amano la carne possono riservarla al solo fine settimana. Ma coloro cui non piace dovrebbero sopprimerla del tutto. Mai cuocerla con burro o olio. Unicamente alla griglia. L’essere umano non e` fatto per mangiare carne.

2.14 Funghi e ostriche I funghi e le ostriche sono naturali, ma poco attraenti senza forti condimenti. Sono cibi molto nocivi. Ogni anno capita di leggere sui giornali casi frequenti di avvelenamento a seguito del loro consumo. Contengono proteine indigeste che avvelenano il sangue. La putrefazione delle proteine e` ben pi`u grave della fermentazione dei farinacei. La prima produce veleni virulenti mentre le seconda produce alcool ed acido acetico.

2.15 Pane e pasta Questi cibi a base di cereali sono destinati dalla Natura ai granivori, cio`e agli uccelli e alle galline. Non agli esseri umani. La loro difficile digestione lascia delle scorie acidificanti che a lungo andare producono la prima serie di malattie: • raffreddore • sinusite • asma • gastrite • bronchite ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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• polmonite • infezione • pus • ascessi • cancro • febbri • malattie della pelle (eczema, psoriasi, foruncoli, ecc.) La prima serie rappresenta le malattie catarrali, la seconda le malattie infettive. La soppressione dei cereali, tra cui il pane, porta una volta per sempre all’eliminazione dei raffreddori. La soppressione dei cibi proteici concentrati (oltre il 2% di proteine) fa evitare tutte le malattie infettive.

2.16 La frutta Si pu`o mangiare la frutta mescolata a formaggio bianco o cotto o con avocado. • Mele • Pere • Uva • Pesche • Albicocche • Fichi • Arance, pompelmi • Mango • Fragole ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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• Lamponi • Melone, cocomero • Ananas Evitare prugne, mirabelle, prugnoli perch`e contengono degli acidi che il fegato non riesce a neutralizzare. Infatti, a riprova della loro indigeribilit`a, le prugne secche sono leggermente lassative. Non bisogna mai mescolare frutta con farinacei, quali patate e pane. Quanto alle banane, ne proibiamo il consumo perch`e contengono un veleno che colpisce i reni e la vescica. Ad attestarne l’indigeribilit`a, esse provocano gonfiamento di ventre e feci voluminose. In Africa gli indigeni le mangiano cotte. I grandi primati (gorilla, orangutan, scimpanz`e), al contrario delle cento varie t`a di altre scimmie esistenti, non ne mangiano. Orbene, l’uomo e` un grande primate che assomiglia a quelli sopra citati. Quando i gorilla devastano una piantagione di banane non ne mangiano che i verdi germogli. E` stata consigliata agli obesi la cura delle banane. Il di magrimento dimostra che queste banane non sono digeribili. Gli studenti sanno che, grattando il dorso della buccia di banana, e` possibile preparare una sostanza che, seccata, fumano come una droga. Il Dr. Valnet consiglia di pelare le banane due volte. Noi preferiamo farle seccare sul termosifone dopo averle pelate e tagliate in due nel senso della lunghezza. Si possono anche cuocere a fuoco lento per la durata di 15 minuti in un cucchiaio da minestra d’acqua. In questo modo sono pi`u dolci che in poltiglia. Le banane al forno sono eccellenti con l’aggiunta di panna fresca sterilizzata.

2.17 Datteri Si possono prendere 5-10 datteri un quarto d’ora dopo il pasto. Con l’abusarne, si otterranno gonfiamenti di ventre e gas sgradevoli. Allo stesso modo, a fine pranzo, e` possibile consumare 5-10 fichi o albicocche secche o uva secca. Non prugne per la ragione che abbiamo detto. A condizione di non aver consumato formaggi cotti si pu`o terminare qualunque pasto con un dessert del genere. Infatti, essi non si combinano con ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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lo zucchero che necessita di una digestione intestinale mentre le proteine (formaggi) richiedono un ambiente stomacale acido. La mescolanza dei due provoca difficolt`a nella digestione e feci dal cattivo odore.

2.18 Verdure crude Bisogna mangiare un’intera insalatiera di foglie verdi ogni giorno: lattuga, scarola, indivia riccia, cicoria, radicchio, ecc. (200-500 gr., secondo l’individuo, l’et`a, il potere digestivo, l’attivit`a). Si consumeranno inoltre carote, finocchio, sedano, sedano-rapa, rape, peperoni rossi o verdi, cetrioli, fave verdi con baccello, ecc. Il tutto crudo o grattugiato. Chi non ha denti utilizzer`a una centrifuga per il succo, badando di ricuperare la polpa aggiungendola al succo. Saranno evitati i cibi forti: rafano, cipolla, aglio.

2.19 I condimenti Nessun animale condisce i propri cibi naturali. Sebbene i condimenti siano prodotti naturali, essi non possiedono il sapore gradevole quando li si mangia da soli. Sono troppo forti. In questa sede, siamo disposti ad una concessione, peraltro non grave, riguardo ai condimenti dolci: cerfoglio, cipollina, prezzemolo, ecc. Si potr`a utilizzare olio d’oliva, groviera grattugiata, olive nere, yogurt o maionese. La maionese sar`a fatta con olio, giallo d’uovo, limone, olive tagliate, un pizzico di cipolla. Niente sale n`e mostarda, n´e aceto. Sui datteri si pu`o aggiungere della crema fresca sterilizzata.

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2.20 Verdure Tutte le verdure che non si possono mangiare crude saranno cotte: zucchini cavolo bianco, verde o rosso cavolfiore sedano rapa peperoni carciofi fagioli

fave verdi con baccello melanzane rape rutabaga cipolle, aglio patate topinambur

Sono da evitarsi gli spinaci per il troppo acido ossalico. Lo stesso dicasi per il rabarbaro e l’acetosella a causa della loro acidit`a. I piselli verdi e teneri sono validi. Non i secchi. Per uno studio approfondito si vedano i miei libri sul cibo La sant´e par la nourriture e La nourriture id´eale et les combinaisons simplifi´ees.

2.21 Gli altri fattori La buona dieta non rappresenta il solo fattore di salute, quantunque sia il pi`u importante. Le preoccupazioni, la tristezza, le contrariet`a, la paura, l’angoscia, l’odio, il risentimento, la gelosia, l’inquietudine, la fretta, la precipitazione possono intaccare e distruggere la salute. Anche lo strapazzo, la mancanza di sonno, le serate tirate in lungo, le sovraeccitazioni troppo frequenti, gli abusi sessuali possono frenare tutti i progressi verso la salute. Occorrono dalle 8 alle 10 ore di sonno al giorno, secondo gli individui. Quando possibile, la siesta e` eccellente. Per godere di una buona salute lo sport e` un fattore illusorio. A torto ci si immagina che lo sforzo fisico aiuti l’eliminazione. Avviene il contrario. Infatti durante lo sforzo fisico le energie si indirizzano verso i muscoli e si rallenta l’eliminazione essendole venuto a mancare l’influsso nervoso necessario al suo oompimento. Per funzionare gli organi di eliminazione e le cellule, allo stesso modo dei muscoli, hanno bisogno di energia nervosa. Ora il corpo non possiede uno stock inesauribile di energie. Il suo dispendio non pu`o avvenire contemporaneamente in tutte le direzioni. Questa ragione spiega perch`e non e` possibile concentrarsi mentalmente duran-

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te una corsa a piedi n`e lavorare quando lo stomaco e` pieno. Il lavoro di digestione richiede un’energia uguale a quella di due ore di improba fatica. Ci`o spiega la morte dei nuotatori che entrano in acqua a stomaco pieno. La loro digestione si blocca perch`e il sangue viene deviato verso i muscoli e, per resistere al freddo, verso la pelle. Lo sfinimento e` fatale.

2.22 I cibi naturali Bisogna mangiare i cibi allo stato naturale quali ci vengono offerti dalla Natura. Mai in conserva n`e in composta. Crudi, se possibile. I cibi artificiali o industriale sono inaccettabili.

2.23 La contrariet`a Quando si hanno delle contrariet`a, delle gravi preoccupazioni, un grande dispiacere, quando si e` costretti ad essere precipitosi, a correre, in preda ad una qualche ossessione, ebbene bisogna saltare il pasto perch`e lo stomaco, in questi difficili periodi della vita, non e` in grado di digerire alcunch`e. Le ghiandole digestive sono paralizzate e non secernono pi`u nulla. Tutto ci`o che si mangia durante questi periodi non verr`a utilizzato dal corpo, anzi, al contrario, non sar`a digerito ed avvelener`a l’organismo. Infatti tutto ci`o che non viene digerito fermenta o imputridisce. A volte, per ritrovare la tranquillit`a di spirito e la ponderazione sar`a necessario digiunare per 24 ore. Le peggiori difficolt`a della vita sono attenuate quando lo stomaco e` vuoto. Ritorna la calma, la pace si installa, lo scoraggiamento scompare, rinasce l’entusiasmo, la speranza ricomincia. Fate questa esperienza e ne sarete convinti. Allora tutte le miserie appariranno meno gravi di quanto erano sembrate all’inizio. Per finire, qualora ci si trovi obbligati a guidare l’automobile per molte ore, giover`a non mangiare n`e prima n`e durante il viaggio. Basteranno di tanto in tanto una o due mele. Un pranzo abbondante devia le energie verso lo stomaco per la digestione e ci`o priver`a il sistema nervoso ed i riflessi dell’energia necessaria ad evitare incidenti.

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2.24 Classificazione dei cibi Le proteine (cibi azotati o protidi): La carne, i pesci, il pollame. Le leguminose: ceci, lenticchie, fave secche, fagioli, piselli secchi. Le uova Le noci diverse: noci, mandorle, arachidi, noccioline, pistacchi, semi, ecc. I latticini: formaggi, latte. I funghi. Il pane completo e il riso completo Le proteine contengono dal 10 al 15% di materie azotate. La frutta non ne contiene che lo 0.5% e l’insalata l’1%. I farinacei: pane e cereali (riso, avena, eco.). Patate, topinambur, rutabaga. I corpi grassi: Olio, burro, grassi, avocado. Orario dei pasti: si mangi quando si ha fame. Gli orari non sono indispensabili. Quantit`a dei pasti: gli obesi, i vecchi ed i malati gravi si accontenteranno di 1-2 kg. al giorno. Gli altri mangeranno 3 kg. al giorno. Per gli addetti ai lavori pesanti occorreranno 4 kg. La quantit`a dei pasti pu`o variare da 2 a 6 piccoli pasti al giorno. I piccoli pasti sono preferibili ai grandi che richiedono una siesta. Gli animali carnivori mangiano grandi pasti e sovente, come nel caso del leone, aspettano 2-3 giorni prima di ricominciare. Il cane si accontenta di un solo pasto al giorno. Le scimmie invece sgranocchiano per quasi tutto il giorno. Cos`ı pure gli uccelli. Gli orari di lavoro sembrano ostacolare il rispetto delle regole della nostra natura, tuttavia ci si pu`o arrangiare con l’addentare una mela o mangiando qualche dattero in ufficio mentre gli altri fumano o prendono il caff`e.

2.25 Il sonno Il sonno e` un fattore di salute molto importante. Nulla e` pi`u distruttivo per la salute della mancanza di sonno o lo strapazzo. Soprattutto i magri devono dormire o ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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straiarsi perlomeno 9 ore al giorno. Altrimenti, quale che sia il regime, non possono aspettarsi un aumento di peso. Una signora spagnola pesa 44 kg. pur mangiando ogni giorno 3 kg. di cibo igienista, cio`e prevalentemente frutta e verdura. Malgrado le consigliassi di mantenere in via provvisoria 50 gr. di riso bianco cotto al giorno non riusc`ı ad aumentare che di 2, massimo 3 kg. E tuttavia non soffre di alcuna malattia e la sua digestione e` buona. Non aveva neanche abusato di farmaci, ci`o che avrebbe potuto spiegare la mancanza di assimilazione. Mi fu dunque impossibile trovare la causa della sua magrezza. Tanti casi analoghi mi si erano presentati nel corso degli anni senza che riuscissi a trovare la causa. Bisogna essere un Maigret o uno Sherlock Holmes per giungere a snidare la causa nascosta. Bisogna interrogare il soggetto in lungo e in largo senza nulla trascurare delle sue abitudini di vita. Per farla breve, questo problema si risolse il giorno in cui questa signora venne a trascorrere da noi, in due riprese, una settimana. Senza cambiamento di regime, ma con molto sonno e riposo ella acquist`o allegramente 2 kg. per volta. Pare che gli Spagnoli non vadano a dormire prima di mezzanotte. E` certo molto piacevole, ma non per la salute. La notte e` fatta per dormire, anche per gli Spagnoli. Non si possono violare impunemente le leggi della Natura. La fatica del mattino non pu`o essere abolita che sopprimendone la causa. Non esistono rimedi per naturali che siano. La soppressione della causa e` la ragion sufficiente. Perci`o, niente caff`e niente th`e niente di tutto ci`o.

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Capitolo 3 EVOLUZIONE DELLA MALATTIA 3.1 Le principali cause della malattia 1. Gli alimenti non specifici alla specie umana (pane, cereali, carni, ostriche, ecc.). 2. I veleni (farmaci, droghe, alcool, caff`e, th`e, tabacco, cioccolato, prodotti chimici, condimenti forti, ecc.). 3. I formaggi fermentati (gorgonzola, caprini). 4. Il surmenage fisico o mentale. 5. Le tensioni nervose causate da forti emozioni quali la paura, l’ansia, il risentimento, la segretezza, l’odio, la gelosia, la collera, ecc.). 6. La fretta e la precipitazione. 7. Le carenze affettive. 8. Gli abusi sessuali causati soprattutto dagli alimenti azotati (afrodisiaci). 9. Gli eccessi di sole, di vento, di bagni, di freddo, di caldo, di sensazioni. 10. La carenza di riposo e di sonno.

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Capitolo 4 IL REGIME IDEALE PRIMITIVO Conforme alle leggi della Natura GIORNO: Attendere una fame acuta, quindi calmarla con qualche frutto, a pi`u riprese. Facoltativo: dessert, insalata, mezzo avocado. SERA: Scegliere tra uno dei seguenti tre pasti: 1. Patate (200-800 gr.). Groviera grattugiata. Contorno d’insalata verde. Dessert. 2. Verdure cotte in variet`a (300-1200 gr.) Un’ora dopo dessert. 3. Insalata verde, crudit`a varie, condimento. Dessert. Dessert: Datteri, fichi, albicocche secche, banane cotte. Condimenti: Olio extravergine, burro a freddo, limone, olive nere, maionese senza mostarda n`e aceto, un pizzico di cipolla, crema liquida sterilizzata. Cottura delle banane: Fare bollire un mezzo bicchere d’acqua. Immergervi da 1 a 4 grosse banane arcimature. Abbassare la fiamma al minimo. Cuocere 10 minuti. La schiuma sale.

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4.1 LA MEZZA COTTURA Utilizzare una casseruola in ghisa nera non smaltata o altro. Lavare i legumi senza pelarli. Tagliare a fette. Versare all’incirca un bicchere d’acqua. Fiamma alta da 7 a 10 minuti secondo le quantit`a. Una cottura prolungata distrugge le vitamine. (Per maggiori dettagli sui cibi si vedano gli altri miei libri).

4.2 I CONDIMENTI Condimenti tollerati: Olio extravergine, limone, olive nere, maionese (olio, giallo d’uovo, limone e cipolla, senza aceto n`e mostarda n`e sale). Groviera grattugiata, aromi dolci. Condimenti proibiti: Aceto, mostarda, sale, pepe, aromi forti, rafano, salse. LE PERSONE TROPPO MAGRE manterranno in via provvisoria 50 gr. di riso bianco cotto al giorno. GLI OBESI seguiranno preferibilmente il regime ideale primitivo articolato in 5-6 minipasti al giorno. ` dei pasti per giorno: 1 kg. per gli obesi. 2-4 kg. per gli altri. QUANTITA

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Parte II LE LEGGI DELLA NATURA VIVENTE

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Capitolo 5 PRINCIPIO FONDAMENTALE ASSIOMI ˆ ≪Penso, dunque a. Siamo consapevoli della nostra esistenza. Secondo Cartesio, A ˆ ≫. sonoA b. Tutto ci`o che i nostri sensi percepiscono esiste, senza escludere ci`o che non possiamo percepire. c. Riconosciamo il tipo di forza dalla qualit`a del lavoro compiuto. Sempre in natura si produce lavoro.

ENUNCIATO Conosciamo tre principali divisioni dell’esistenza: – chimica, fisica, vitale. La chimica e´ governata da forze e leggi chimiche. La fisica da forze e leggi fisiche. La vitale da forze e leggi vitali. Queste tre divisioni sono legate tra loro secondo un ordine particolare.

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ESEMPI 1. L’esplosione della dinamite e` governata principalmente dalle leggi della chimica, indipendentemente dalle leggi della fisica o da quelle di Mendel sull’ereditariet`a. 2. La ‘mela di Newton’ e` governata principalmente dalla legge di gravit`a indipendentemente dalle leggi di Lavoisier sulla chimica o da quelle della vita. 3. La riproduzione e` governata principalmente dalle leggi della vita, indipendentemente da quelle della chimica e della fisica. Allo stesso modo tutte le azioni (malattie) che il corpo manifesta quando si prendono dei prodotti chimici (farmaci), tutte queste azioni (diarrea, vomiti, torpore, rilassatezza, sonnolenza, anestesia, diminuzione della temperatura, ecc.) sono governate dalle leggi vitali e non da quelle della chimica.

RAGIONAMENTO PER ASSURDO Se le leggi della chimica non esistessero, come spiegare la ruggine del ferro e l’aumento di peso? Non si dir`a che il ferro si riproduce. Se le leggi della fisica non esistessero, un oggetto potrebbe cadere in qualsiasi direzione. Se le leggi della vita non esistessero, saremo capaci di fabbricare vitamine o ormoni naturali, uova capaci di procreare pulcini. Non bisogna spiegare le azioni del corpo con le leggi della chimica quando si introducono nell’organismo dei prodotti chimici (farmaci).

IL PRINCIPIO NEWTONIANO DI INERZIA ˆ ≪Ogni corpo mantiene uno stato di riposo o moto rettilineo uniforme finch`e A ˆ≫ una forza esterna non lo obbliga a modificare il suo statoA .

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Tale principio significa che un corpo allo stato di quiete non pu`o porsi in moto da s´e medesimo ed inversamente che un corpo in moto non pu`o fermarsi da s´e medesimo. A questo enunciato occorre dare due spiegazioni: 1. Il termine ‘corpo’ avrebbe dovuto essere sostituito dal termine ‘oggetto’. Infatti non sarebbe possibile applicare questo principio agli esseri viventi. L’uomo pu`o camminare, superare ostacoli, andare in fretta, adagio oppure fermarsi. Non dipende da alcuna forza esterna per muoversi. Cammina a suo piacimento. Al contrario, un oggetto inanimato che cade o prosegue la sua corsa attorno ad un astro non pu`o deviare dalla sua traiettoria. 2. Il termine ‘rettilineo’ dovrebbe essere sostituito dal termine ‘uniforme’ perch`e gli astronomi hanno dimostrato che il percorso pi`u breve tra due punti non e` necessariamente la linea retta. La Luna ruota attorno alla Terra con una traiettoria non rettilinea. Entrambe, la Luna e la Terra, sono inerti. E` da notare infine che il termine ‘inerte’ non significa ‘immobile’ perch`e in natura nulla e` immobile. Occorre tener ben presente questa fondamentale osservazione.

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Capitolo 6 DEFINIZIONI LA VITA La vita e` lo stato di ci`o che e` vivente. Esistono almeno quattro condizioni: 1. Il vivente deve potersi riprodurre (gli animali, le piante). 2. Deve potersi muovere a suo piacimento. 3. Il vivente deve potersi cicatrizzare in caso di ferita. 4. Deve potersi ristabilire in caso di malattia. Quindi una pietra non e` vivente perch´e non si riproduce e non pu`o cicatrizzarsi in caso di rottura.

` (forza vitale) LA VITALITA La vitalit`a e` la somma di tutte le energie fisiche e chimiche che operano congiuntamente nelle funzioni del corpo vivente.

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L’ENERGIA NERVOSA L’energia nervosa e` generata apparentemente nel cervello, nel midollo spinale e nei plessi e, tramite i nervi, trasmessa agli organi del corpo. Rappresenta l’energia del controllo organico.

LA FORZA BIOTICA La forza biotica e` la forza primaria della vita.

SCOLIO La parte preponderante dell’organismo non e` vivente. Infatti non e` vivente quanto segue: • i depositi di grasso nel corpo. • i depositi di glicogeno nel fegato. • la bile, l’urina, il chilo, il latte, le unghia, i capelli, l’epidermide. • la linfa, il plasma sanguigno, ecc. Soltanto le unit`a istologiche di un organismo, parti delle os sa, dei denti, ecc. sono viventi.

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Capitolo 7 LEGGE N◦ 1 LEGGE ORTOBIONOMICA 1

ENUNCIATO Ogni cellula del corpo continua ad adempiere durante l’intero suo ciclo vitale le funzioni per le quali e` stata creata a condizione che il suo ambiente si mantenga favorevole.

SVILUPPO Infatti le cellule nervose non svolgono la stessa funzione delle cellule del fegato, di quelle dei reni, dell’intestino tenue, del crasso, dell’epidermide, dei muscoli, ecc. La funzione di ciascun genere di cellula e` iscritta dalla Natura in modo indelebile nei suoi geni e nei suoi cromosomi. 1

La Bionomia e` la scienza che tratta del corretto adattamento dell’organismo al proprio ambiente. Il termine “ortobionomico” e` stato inventato dal Dr. Shelton nel 1934 ad indicare il corretto adattamento all’ambiente esterno. L’adattamento “malbionomico” invece e` un adattamento alle influenze nocive che si conclude con una degenerazione quale l’indurimento dei tessuti, la cancerizzazione, l’infiammazione, ecc. DELLA CELLULA

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SCOLII 1. L’ambiente esterno: La vita dipende dai seguenti fattori esterni che costituiscono l’ambiente favorevole al suo funzionamento, sviluppo e riproduzione: • Cibo specifico. • Acqua. • Ossigeno. • Temperatura appropriata. • Assenza di qualsiasi avvelenamento. • Assenza di qualsiasi incidente. • Fattori psicologici: la fede, l’ottimismo, ecc. • Sole. • Numerosi fattori sconosciuti. L’organismo si adatta correttamente a questi fattori. L’ambiente interno Presso gli animali superiori ed inferiori questo ambiente interno e` costituito dal sangue e dalla linfa. Nell’organismo animale le cellule sono immerse in un ambiente la cui funzione e` quella di fornire le sostanze nutritive e l’ossigeno e liberarle dai loro rifiuti, biossido di carbonio compreso. Per l’organismo animale complesso la vita dipende dai seguenti fattori: a. La nutrizione: La nutrizione include la digestione, l’assorbimento e l’assimilazione degli alimenti, dell’acqua e dell’ossigeno. La nutrizione comprende l’insieme dei processi che mantengono una condizione cellulare normale, implica inoltre la crescita e la riparazione. b. Il drenaggio: Il drenaggio e` il processo per cui i rifiuti e le materie tossiche sono trasportate fuori dalle cellule e dai tessuti tramite il sangue e la linfa verso gli organi escretori, denominati anche emuntori, al fine di eliminarli. L’eliminazione e` fatta dalle cellule. Gli emuntori (reni, polmoni) si limitano ad eliminare quanto e` gi`a stato eliminato dalle cellule. Di per s`e gli emuntori non eliminano alcunch`e. Inoltre il drenaggio comprende i processi di disintossicazione che neutralizzano le tossine nel fegato, i processi di escrezione tramite gli emuntori e le azioni di spurgo. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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c. L’innervazione: L’innervazione e` la distribuzione costante e regolare dell’e nergia nervosa agli organi e ai tessuti del corpo.

SCOLII SUPPLEMENTARI 1. La nutrizione e il drenaggio sono pi`u importanti dell’innervazione dal momento che un organo, in mancanza di questi primi due fattori, muore seduta stante. Al contrario, se l’energia nervosa manca ad un organo esso perde in sensibilit`a e movimento e talvolta di atrofizza, ma non sempre muore. In questo campo sono stati compiuti esperimenti di laboratorio. 2. La nutrizione e il drenaggio sono essenziali alle strutture nervose per nutrirle e mantenerle in una condizione di buon funzionamento. 3. Il corpo umano e` ben munito di organi specializzati le cui funzioni sono di fornire continuamente alle cellule nutrimento, acqua, ossigeno e liberarle dai rifiuti e dai veleni che si formano al loro interno (endogeni) o che si introducono dall’esterno (esogeni). In questo modo gli organi creano l’ambiente nel quale vivono le cellule. Inoltre il corpo e` capace di regolare la sua temperatura al livello desiderato e, secondo le circostanze, variabile. Cos`ı quando ha bisogno di alzare la temperatura per bruciare pi`u presto i rifiuti provoca una febbre La febbre, anche se molto elevata, non e` mai pericolosa perch`e il corpo la regola con precisione. Quando ` automaticamente l’abbassa. Non occorre inquietarsene. Al non gli serve piu, contrario, quando si ostacola il corpo nel suo funzionamento e si vuole abbassare la febbre con medicine sorge il rischio dello sfinimento. La febbre esige riposo, digiungi, acqua, ecc.

LA VITA ETERNA Il Dr. Alexis Carrel e` riuscito a mantenere in vita per lungo tempo dei tessuti viventi nutrendoli e liberandoli regolamente dei loro rifiuti. In laboratorio si pu`o eseguire il seguente esperimento. Prendere dei frammenti di tessuti di origine animale che verranno puliti, lavati e quotidianamente liberati

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dei loro rifiuti e delle loro tossine, quindi collocarli in un ambiente nutritivo fresco ed in condizioni di luce a calore appropriati. Questi frammenti possono vivere indefinitamente. Crescono, si riproducono e le cellule vecchie si rigenerano. Non sembrano affatto invecchiare nel senso di un indebolimento della vitalit`a. In tal modo si suppone che l’ameba possieda una vita eterna e non muoia mai, salvo incidente, avvelenamento o inanizione. La si suppone capace di moltiplicarsi di continuo. Quanto a noi; non potendo vivere erternamente, ci accontenteremo per il momento di vivere 900 anni come il nostro antenato Matusalemme.

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Capitolo 8 LEGGE N◦ 2 LEGGE DEL MINIMO ENUNCIATO La salute di un essere vivente e` funzione dei fattori necessari di cui e` provvisto.

SVILUPPO I fattori necessari alla salute sono: • Il cibo specifico per la specie. • Il riposo. • L’equilibrio nervoso, le emozioni positive. • L’ereditariet`a, eco. Supponiamo che una persona abbia soddisfatto tutte queste funzioni tranne una, la sua salute non sar`a perfetta che nella misura in cui questo unico fattore sar`a soddisfatto, cio`e proporzionalmente al vantaggio che procura.

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ESEMPI Consideriamo una persona che si nutre correttamente, che gode di un equilibrio emotivo favorevole, che vive in modo equilibrato, ma si sovraccarica di attivit`a. La sua salute sar`a proporzionale allo scarso riposo che si procura. Un’altra persona mangia correttamente, fa dell’esercizio, non manca d’aria pura n`e di sole n`e di riposo, ma subisce tensioni mentali durante il lavoro o in casa. In questo caso la salute sar`a proporzionale alla sua tranquillit`a e al suo rilassamneto mentale.

SCOLII 1. Tutti i fattori di salute sopra citati sono legati tra loro. La carenza di uno solo lede tutti gli altri ed impedisce la loro utilizzazione. Pertanto la mancanza di sonno altera la digestione, blocca lo sviluppo muscolare, rovina i nervi, ecc. Una alimentazione azotata sovreccita i nervi, provoca tensione nervosa e muscolare ed impedisce il sonno e la distensione. Le forti emozioni quali la paura, l’odio, la gelosia, una grande gioia causano indigestione, provocano insonnia e rovinano l’intera salute. 2. E` dunque vano voler migliorare la propria salute limitandosi ad un solo fattore quale il cibo, l’esercizio o il rilassamento. E` indispensabile l’insieme dei fattori di salute.

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Capitolo 9 LEGGE N◦ 3 LEGGE DI WALTER SULL’ISTINTO DI CONSERVAZIONE POSTULATO L’istinto di conservazione e` un impulso vitale attivato da una forza altrettanto vitale che non e` n´e chimica n´e fisica.

ENUNCIATO Ogni cellula vivente di un corpo organizzato e` dotata di un istinto di conservazione mantenuto da una forza inerente all’organismo cui viene dato genericamente il nome di ‘forza vitale’ o ‘vita’ ed il cui successo di lavoro e` direttamente proporzionale alla grandezza di questa forza ed inversamente alla sua attivit`a.

SVILUPPO La forza biotica tende sempre a preservare e mantenere l’organismo nello stato il pi`u perfetto possibile. 43

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La reazione di ogni essere vivente nei confronti di qualsiasi condizione o circostanza avversa e` sempre stata calcolata per salvaguardare la propria integrit`a. Cos`ı sempre, ad esempio, quando ci si ferisce, il corpo compie ogni sforzo per cicatrizzarsi. Il ristabilimento e` continuo. Non si interrompe mai. Quando il corpo e` debilitato a seguito di qualcosa di nocivo, esso compie ogni genere di sforzi per ristabilirsi. Gli sforzi del corpo vanno sempre nella buona direzione. Questi vigorosi ed universali sforzi sono inerenti: 1. All’unit`a di esistenza organica la pi`u microscopica. 2. Alle cellule associate in una comunit`a. 3. Alle cellule organizzate che formano organi distinti. 4. Agli organismi interi.

Eccezione L’istinto di conservazione della razza e` una rara eccezione all’istinto di conservazione dell’io. In tal caso, l’individuo si sacrifica per proteggere la prole o il clan. Una madre salver`a i suoi piccoli a costo di gettarsi nell’acqua o nel fuoco.

IL SUCCESSO O L’INSUCCESSO DELL’ISTINTO DI CONSERVAZIONE E` evidente che il risultato del lavoro della forza vitale dipende proporzionalmente dalla sua grandezza. Pi`u forti si e` meglio si sopravvive. Viceversa il risultato del lavoro della forza vitale e` inversamente proporzionale alla sua attivit`a. Pi`u ci si stanca. meno si sopravvive. L’attivit`a e` perci`o un consumo che esaurisce mentre la passivit`a recupera e preserva le forze. Il grande processo di recupero e di salute e` rappresentato dall’inattivit`a dal sonno e non dall’eccitazione n`e dalla stimolazione n`e dalla forza spesa. L’accrescimento dell’attivit`a vitale va di pari passo con la diminuzione della forza vitale e non con il suo aumento. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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Questa ragione spiega perch`e una respirazione rapida, un polso accelerato, dei nervi sensibili, un cervello attivo e sovreccitato, l’agitazione generalizzata del sistema sono esempi di indebolimento e non di rafforzamento. L’atleta sano ha un polso lento, respirazione lenta, nervi d’acciaio calmissimi, nessuna inutile agitazione. Spende poco e ricupera presto. Ne deriva che le cure agli ammalati devono essere simili al sonno nel senso che essi devono ridurre l’attivit`a ed aumentare la forza anzicch`e accrescere l’attivit`a e diminuire le forze con il dispendio come praticato in medicina. Ogni stimolazione deve essere esclusa. ˆ ≪L’inattivit`a del sonno ricupera la forza vitale mentre l’attivit`a e la fatiA ˆ ≫ (Dr. Walter). Il Dr. Robert Walter aveva scoperto questa ca l’esaurisconoA importante legge verso la met`a del secolo scorso e l’aveva formulata in termini approssimativi.

RAGIONAMENTO PER ASSURDO Se la forza vitale fosse fabbricata dagli alimenti, dall’aria, dall’acqua oppure dagli esercizi o dagli stimolanti, se la forza vitale fosse il prodotto dell’attivit`a ne conseguirebbe l’ assurda conclusione che l’aumento dell’attivit`a e` il mezzo migliore per aumentare questa forza mentre l’inattivit`a del sonno non sarebbe che una perdita di tempo. Dal che si desume il motivo per cui la pratica medica di stimolare le funzioni riducendo l’efficacia del sistema nervoso esaurisce le forze vitali.

ESEMPI DELL’ISTINTO DI CONSERVAZIONE Facolt`a di protezione: Stando all’esperimento del Dr. Lloyd Arnold dell’Universit`a dell’Illinois (193335), allorch`e si dispongono migliaia di batteri di generi differenti sulla pelle sana di un individuo per la durata di 10 minuti il 98% di questi batteri vengono annientati. Batteri pericolosi come quelli della febbre tifoide, della dissenteria, ecc., scompaiono altrettanto rapidamente che i pi`u benigni. D’altronde uno stomaco sano distrugge rapidamente tutti i batteri, tutti i microbi e tutte le amebe che si trovano negli alimenti. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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Quando la luce e` troppo forte, l’iride si chiude automaticamente e non lascia filtrare che poca luce. Se un oggetto e` proiettato verso l’occhio, le palpebre si chiudono da sole. Quando si inghiotte del sale o un veleno corrosivo il corpo trattiene l’acqua per diluirlo e, cos`ı facendo, proteggere i tessuti. Quando le tossine minacciano l’organismo, questo reagisce con la febbre allo scopo di bruciarle. Possono darsi mille esempi ricavati dalla fisiologia.

Facolt`a di adattamento: L’istinto di conservazione appare evidente durante il digiuno. Qui dapprima vanno persi i tessuti non vitali quali il grasso, le tossine, le scorie, il pus, i tumori che vengono digeriti, ossidati. Questo processo e` regolato in modo preciso. Infatti gli organi e le parti vitali del corpo non vengono digeriti che da ultimo. Il corpo non sacrifica che le parti inutili. Lo stesso vale per il girino mentre si trasforma in rana. Quando viveva nell’acqua, la coda gli serviva per nuotare. Ma sulla terra non gli serve pi`u. Digiuna. La coda e` digerita e scompare completaaente. Avviene l’autolisi della coda. In Physiology di Yeo si possono ricavare le seguenti cifre relative alle perdite subite dall’organismo in seguito a privazione di cibo conclusosi con la morte: grasso 97%, milza 63%, fegato 56%, muscoli 30%, sangue 17%, centri nervosi 0%. Si noter`a che il grasso inutile e` digerito per primo mentre i centri nervosi che sono di fondamentale importanza permangono intatti. Avvincenti esempi della facolt`a di adattamento si riscontrano nella malattia cronica. Infatti per conservare le proprie forze il corpo sfinito dagli sforzi ripetuti (malattia acuta) finisce per instaurare una resistenza passiva con le malattie croniche.

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Capitolo 10 LEGGE N◦ 4 LEGGE DELLA DISTRIBUZIONE VITALE ENUNCIATO Le forze del corpo, qualunque sia la loro grandezza, sono di stribuite ai vari organi e tessuti proporzionalmente alla loro importanza e ai loro bisogni.

SPIEGAZIONE La somma complessiva delle forze dell’organismo pu`o essere considerata come un serbatoio di forze capaci di affrontare qualsiasi richiesta, in qualsiasi direzione. Lo stesso vale per la somma complessiva delle riserve nutritive del corpo (tessuti e fluidi compresi) che possono essere considerate come un serbatoio alimentare in grado di soddisfare ogni richiesta, ovunque, secondo necessit`a. Nella distribuzione delle forze e risorse nutritive ogni parte del corpo che le richiede riceve il suo fabbisogno in ragione del contenuto del serbatoio. Ma, quando la riserva e` piccola, la distribuzione viene ripartita in modo da soddisfare principalmente la domanda delle strutture pi`u vitali rispetto a quella, delle altre meno importanti.

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In caso di indisponibilit`a o altra circostanza imprevista, le forze si ritraggono da alcuni organi per concentrarsi in altri, nell’interesse dell’intero organismo. Questo lavoro della Natura non pu`o essere imitato n´e dall’uomo n´e dalla medicina.

ESEMPI 1. Quando il corpo ha bisogno di calcio e la dieta ne e` carente, esso lo sottrae ai denti che si cariano, ed anche dalle ossa. 2. Quando gli intestini contengono troppi rifiuti in putrefazione, le forze dell’organismo entro certi limiti si ritraggono dagli altri organi per concentrarsi negli intestini ed aiutarli ad espellere i rifiuti tramite una diarrea. Motivo per cui durante la diarrea e soprattutto la dissenteria si avverte una certa stanchezza. 3. La prostrazione che si accompagna alla febbre vuol dire riduzione delle forze muscolari e loro concentrazione negli organi la cui funzione e` quella di elevare la temperatura corporea nell’interesse ultimo del paziente. 4. Durante la digestione, le forze si concentrano nell’addome e si ritraggono dai muscoli. Questo spiega perch`e in quel momento si avverte una certa stanchezza. 5. Quando si digiuna, se la tossiemia e` profonda, le forze si ritraggono dai muscoli, dallo stomaco per concentrarsi nell’eliminazione. Di qui la fatica apparente e l’inappetenza.

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Capitolo 11 LEGGE N◦ 5 LEGGE DI GRAHAM SUL FINE COSTITUZIONALE APPLICATO ALLA NUTRIZIONE E ALLA ` SESSUALITA EUNCIATO L’essere vivente non pu`o fare del godimento di alcuno dei suoi sensi una sorgente di piacere al di l`a della realizzazione del fine costituzionale per il quale sono stati creati senza compromettere gli interessi della sua natura.

SVILUPPO Nutrimento: Il nutrimento ci procura un piacere che non e` n´e fine n´e oggetto: e` un puro fatto incidentale. Perci`o se per diletto si d`a libero sfogo all’appetito senza tener conto dei bisogni nutritivi dell’ organismo si finisce per approdare ad un triplice disastro organico:

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• Perdita della fame. • Perdita della salute. • Perdita, da ultimo, della vita. I veri bisogni del corpo si manifestano con la fame. IL FRENO NATURALE: Con la legge n◦ 28, “Legge della Limitazione”, vedremo come, in caso di abusi nutritivi, il corpo ponga un freno. Perci`o la fame scompare, il gusto scompare e il piacere scompare.

Sessualit`a: Il piacere che accompagna l’atto sessuale non e` un fine: e` una pura coincidenza. La ricerca della felicit`a mediante una sessualit`a sfrenata conduce alla tristezza, alla malinconia, alla malattia. L’atto sessuale e` il piano naturale che ha per scopo il petuarsi della razza. Non sarebbe lecito attribuire alla sessualit`a uno scopo diverso dalla procreazione. IL FRENO NATURALE Nella legge n◦ 28, “Legge della Limitazione”, vedremo come il corpo ponga un freno naturale in caso di abusi sessuali. E` la ragione per cui il piacere si attenua nel tempo. Il liquido genitale (sperma) si diluisce via via fino a pervenire alla sterilit`a. Talvolta e` l’impotenza a frenare le perdite vitali. IL MARGINE DI DI SICUREZZA Questo margine dipende dall’ereditariet`a e varia da individuo ad individuo. D’altra parte la sublimazione sessuale non sembra possibile. Donde la nostra tolleranza in limiti minimi.

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Capitolo 12 LEGGE N◦ 6 LEGGE GENERALE DELLO SVILUPPO ENUNCIATO Lo sviluppo di ogni parte del corpo e` direttamente proporzionale alle correnti vitali (nervose e nutritive) che, mediante l’esercizio della propria funzione, sono dirette su questa parte.

SCOLIO L’enunciato di questa legge spiega chiaramente l’assoluta necessit`a per lo sviluppo del corpo di influssi nervosi favorevoli, di una alimentazione sana, di riposo ed infine dell’esercizio della propria funzione, a ciascun organo la propria funzione. NOTA : Pertanto, ogni organo ha una funzione sua propria che lo contrattistingue dagli altri.

ESEMPI 1. La funzione dello stomaco e` digestiva. Non e` con il digiuno che si svilupper`a questa funzione, ma con il mangiare. 51

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2. La funzione dei reni e` di filtrare il sangue. Non e` muscolare. L’esercizio muscolare non deve dunque rivolgersi ad organi diversi la cui funzione non e` muscolare. L’esercizio muscolare degli organi e` perci`o un errore. 3. I massaggi non possono essere assimilati ad alcuna funzione. Donde la loro limitata utilit`a. 4. Se si rimane a letto per uno o due anni i muscoli si atrofizzano. 5. Se si vive nella totale oscurit`a per un anno la vista si atrofizza. Un brutto enunciato: In maniera troppo sbrigativa si e` detto che LA FUNZIONE CREA L’ORGANO. La parola ‘crea’ avrebbe dovuto essere cambiata.

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Capitolo 13 LEGGE N◦ 7 LEGGE SPECIALE DELLO SVILUPPO MUSCOLARE ENUNCIATO L’esercizio intensivo produce un grande sviluppo, l’esercizio moderato uno sviluppo moderato, limitati esercizi uno sviluppo debole, assenza di esercizi l’atrofia.

SCOLIO . Questa legge e` il corollario della legge precedente. 1. L’esercizio intensivo ha un limite variabile secondo gli individui, la loro ereditariet`a, il loro potere di assimilazione degli elementi nutritivi (la logistica nutritiva), il riposo necessario, l’et`a, lo stato generale della salute, ecc. 2. Non si pu`o superare questo limite senza conseguenze nefaste.

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Capitolo 14 LEGGE N◦ 7-BIS LEGGE DELL’ATROFIA ENUNCIATO Ogni organo o funzione in regime assistenziale finisce per atrofizzarsi.

ESEMPI 1. Quando si assume regolarmente dell’insulina il pancreas finisce per non secernerne pi`u. E` il caso dei diabetici da oltre due anni. 2. Quando per camminare ci si appoggia alle stampelle i muscoli delle membra inferiori si indeboliscono. 3. Quando si porta un braccio al collo i suoi mescoli finiscono per deperire. 4. Quando per aiutare la digestione si assumono farmaci contenenti pepsina le secrezioni dello stomaoo diminuiscono. 5. Quando si assume cortisone le capsule surrenali finiscono per non secernere pi`u nulla ed in capo a due anni si atrofizzano. 6. Quando durante le infezioni si aiuta troppo sovente il corpo ad uccidere microbi e virus servendosi di antibiotici, le difese naturali del corpo (globuli bianchi) finiscono per crollare: e` il caso dell’AIDS.

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7. Le trasfusioni sanguigne indeboliscono i gangli che produoono il sangue e di conseguenza rallentano la produzione sanguigna. 8. Nella sua flora intestinale il corpo fabbrica i protidi di cui necessita per la sintesi degli aminoacidi. Quando si mangiano alimenti azotati concentrati (carne, noci diverse, formaggi, leguminose) la flora intestinale cessa di compiere questa sintesi azotata. 9. Quando si utilizzano dentifrici (contengono antisettici) sempre meno saliva secerne l’antisettico naturale.

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Capitolo 15 LEGGE N◦ 8 LEGGE DELL’ECONOMIA SPECIALE ENUNCIATO In condizioni favorevoli l’organismo vivente accumula ogni eccesso del fondo vitale eccedente i consumi in corso al fine di costituire un fondo di riserve che potr`a in seguito tornare utile quando il bisogno si render`a manifesto.

SVILUPPO Ritmo e periodicit`a sono eccellenti attributi della vita. Esempio: l’alternanza di attivit`a e riposo. Durante il riposo e il sonno, il corpo immagazzina forze. Poi, durante l’attivit`a, le spende. In generale il corpo immagazzina pi`u di quanto spende. L’intelligenza somatica del corpo e` lungimirante. Prevede delle riserve in caso di urgenza.

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ESEMPI 1. La Natura immagazzina nel fegato del bambino considerevoli quantit`a di ferro per i suoi bisogni pluriennali. Infatti, nel periodo dell’allattamento che pu`o protrarsi per la durata di un biennio, il bambino non assume che latte. Ora il latte e` sprovvisto di ferro. E` risaputo che il fegato di vitello contiene molto ferro al contrario del fegato della mucca. 2. Il corpo immagazzina un po’ dappertutto sostanze nutritive, vitamine, ormoni, enzimi, sali minerali nel fegato, reni, ossa, ecc. In caso di penuria alimentare, o di digiuno volontario, il corpo dispone di sufficienti riserve per sopravvivere settimane e perfino mesi. 3. Abbondanti riserve nutritive sono preziose nel corso della vecchiaia se deve prolungarsi fino a 120 anni ed oltre. Coloro che durante la giovent`u le hanno sperperate, ad esempio con farmaci, in seguito se ne troveranno privi. 4. Tutti gli organi del corpo possiedono un grande margine di funzionalit`a. In questo senso il fegato pu`o funzionare anche se distrutto nei suoi due terzi, come avviene nelle cirrosi. All’organismo basta il terzo. E` possibile vivere con un solo rene. NOTA: Il punto di questa legge sta nelle riserve ‘essenziali’, non nelle scorie n´e nel grasso n´e nei veleni con la loro acqua di ritenzione. ` infatti possibile pesare 85 kg. e non possedere che minuscole riserva E insufficienti in caso di bisogno (digiuno lungo, ecc.) Come regola generale coloro che quotidianamente assumono farmaci non possiedono che pochissime riserve essenziali. Non sono in grado di sopravvivere ad un digiuno di 10-12 giorni. I farmaci assunti ogni giorno esauriscono rapidamente tutte le riserve essenziali dell’organismo il quale cerca di eliminare questi farmaci con grande dispendio di energie.

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Capitolo 16 LEGGE N◦ 8-BIS ´ LEGGE DI MOSSERI SULL’INSUFFICIENZA DELLE RISERVE PER UNA ELIMINAZIONE CELLULARE PROFONDA ENUNCIATO L’eliminazione costante dell’organismo prosegue in modo con tinuo di giorno e soprattutto di notte senza tuttavia riuscire a rivelare i numerosi veleni chimici, i vaccini, gli effetti in so speso e dall’esito ritardato che ininterrottamente si accumulano stante l’insufficienza delle riserve essenziali dell’organismo a compiere questo lavoro di eliminazione cellulare profonda durante il digiuno.

LE RISERVE Il fegato immagazzina glicogeno che si trasforma in zucchero secondo i bisogni. Queste riserve possono durare 3 giorni soltanto nei soggetti magri e 3 mesi in quelli obesi.

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D’altronde, alcune riserve dette ‘essenziali’, quali le vitamine, i minerali e gli ˜ non vengono immagazzinate che in quantit`a limitate. Cos`ı si spiega perenzimA, ch`e la vitamina B12 pu`o essere immagazzinata nel corpo in caso di eccedenza per la durata di 3-5 anni, la vitamina A da 1-2 anni, l’acido folico per parecchi mesi, le vitamine C, B2 e B6 per parecchie settimane mentre la vitamina B1 soltanto pochi giorni. Le durate massime si riferiscono a persone in perfetta salute, le minime a persone malate. Ne consegue che chi digiuna da 30 a 40 giorni avr`a sicuramente delle carenze. Siccome l’eliminazione richiede delle vitamine, il corpo mantiene quelle che gli rimangono per il suo solo funzionamento, cio`e per sopravvivere. L’eliminazione si rallenta ed a questo punto il digiuno diventa inutile. Occorre notare che lo stock di vitamine immagazzinate non e` uguale in tutti gli individui. Una persona pu`o possedere vitamine B1 per 10 giorni mentre un’altra, debole, non ne possiede che per 3. La stessa vitamina C, che pu`o essere immagazzinata per parecchie settimane, in quel momento non avr`a il valore di una vitamina fresca. Sar`a consumata vecchia e di scarso valore. Durante il digiuno, i sintomi che rivelano l’esaurimento delle riserve essenziali sono i seguenti: 1. Il peso ristagna e per 34 giorni non diminuisce 2. Il cattivo gusto in bocca scompare o diminuisce. La lingua bianca si scarica. 3. Il digiunatore non dorme piu` durante la notte a causa della carenza della vitamina B6 che per l’appunto e` la vitamina dei nervi. A questo stadio del digiuno e` necessario rilanciare l’eliminazione fornendo al corpo le vitamine essenziali di cui e` carente. Cos`ı facendo si passer`a al regime di eliminazione e ci si meraviglier`a di vedere come essa si intensifichi con i seguenti sorprendenti risultati: in capo a 17 giorni (7 giorni per i corpulenti) la lingua si colora, a seconda del colore dei vecchi farmaci ‘incrostati’ che vengono eliminati (nero per i tranquillanti, giallo per lo zolfo, ecc.), sull’intera superficie o a strisce: nera, marrone, gialla, mostarda, verde.

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FASI DI ELIMINAZIONE 1. Fase superficiale. Leggera di giorni, pi`u forte di notte. Questa fase interessa il sangue, la linfa. La lingua e` leggermente carica di muco bianco. 2. Fase mediana in cui la lingua si carica fortemente di muco bianco. Questa fase si raggiunge con l’economia energetica (riposo a letto e digiuno). Il terreno e` reso sgombro in vista di una eliminazione pi`u profonda). 3. Fase cellulare profonda. E` possibile ottenere questa fase proseguendo l’economia energetica (riposo e digiuno) ed apportando sostanze vitali essenziali che, in questo stadio, vengono a mancare. Nel corso di questa intensa eliminazione la lingua si colora secondo quanto sopra indicato. Se si procurano al corpo che incominciano a mancargli, in capo a 7-25 giorni, secondo i casi, esso riserva le scarse riser ve residue alla sopravvivenza e non all’eliminazione. Ci`o spiega perch`e il peso ristagna ed il cattivo gusto della bocca diminuisce o scompare. Questa fase pu`o essere evitata fornendo al corpo un minimo vitaminico con un men`u atto a rilanciare l’eliminazione. Altrimenti si compie l’ultima fase dell’inanizione e, con 1’esaurimento di ogni riserva, della morte. Cos`ı, quando le riserve vitaminiche sono esaurite da un digiuno pi`u o meno lungo, il regime di eliminazione diventa prevalente rispetto al digiuno. All’opposto, quando si superano le soglie minime del regime di eliminazione, si deviano troppe energie verso la digestione e l’eliminazione e` ritardata. Il regime di eliminazione consiste nel prendere, secondo la statura, 300500 gr. di frutta + 300-500 gr. di crudit`a e verdure al giorno. L’intensa eliminazione cellulare, scatenata da un regime di eliminazione postdigiuno, consente di eliminare i vaccini ed i veleni chimici assorbiti fin dall’infanzia. La scoperta nel 1986 di questa modalit`a pratica nel campo della salute e` la pi`u prodigiosa dopo quella del digiuno all’alba dell’umanit`a. Essa consentir`a un maggior ottimismo riguardo ai mediocri pronostici ottenuti nei casi difficili ed abbrevier`a la durata del ristabilimento limitando o sopprimendo il bisogno di parecchi digiuni consecutivi. Ricorrendo ad una sonda televisiva, i ricercatori potranno osservare l’uguale colore sull’intera lunghezza del tubo digerente (10 m. circa). Da notare infine che i digiuni prolungati non hanno mai potuto produrre un’eliminazione profonda ed una lingua colorata. D’altronde se un regime di eliminazione, non preceduto da digiuno, di per s`e pu`o produrre una lingua colorata, ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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a ‘tutt’oggi l’esperimento non e` stato provato ed indubbiamente dovr`a avere una durata di parecchi mesi. Il Dr. Lovewisdom che l’aveva tentato una volta per una durata di 6 mesi e un’altra di 7 ha per`o dimenticato di osservare la propria lingua!

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Capitolo 17 LEGGE N 9 LEGGE DELLA COMPENSAZIONE FISIOLOGICA ENUNCIATO Gli organi non esistono di per s`e, ma appartengono ad un insieme fisiologico la cui efficacia dipende dai fattori sintetici di simbiosi: cooperazione, subordinazione e compensazione.

SVILUPPO Il corpo e` un’unit`a organica, le cui parti si completano integralmente dal punto di vista strutturale e funzionale. Tutto ci`o che colpisce un organo colpisce necessariamente l’organismo intero grazie ad un particolare meccanismo di reciprocit`a. Cos`ı la perdita o l’alterazione di un organo e` compensata dall’accrescimento del volume e dell’attivit`a degli altri organi.

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ESEMPI 1. La distruzione di alcune cellule dei reni e` compensata dalla formazione di nuove cellule. 2. Quando un rene viene amputato chirurgicamente l’altro rene si ipertrofizza per adempiere ad un doppio lavoro. Ci`o spiega il cosiddetto successo dell’ablazione di un rene. 3. La perdita di un occhio comporta il miglioramento della vista dell’altro. 4. La perdita dei due occhi induce al miglioramento degli altri sensi. 5. L’eliminazione vicariante e` un modo di compensazione fisiologica. Esempio: quando i reni sono sovraccarichi, la pelle si incarica di sostituirli con una eliminazione effettuata in forma di brufoli, foruncoli, eczemi, psoriasi. 6. Quando un organo e` distrutto o amputato (pancreas, ghiandola tiroidea, ecc.), a rischio della vita, occorre rifornire il corpo della secrezione carente (insulina, estratto di tiroide, ecc.)

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Capitolo 18 LEGGE N◦ 10 LEGGE DELL’ADATTAMENTO MALBIOTICO 0 TOLLERANZA PATOLOGICA POSTULATO La tolleranza si applica unicamente ai processi patologici, non ai processi fisiologici.

ENUNCIATO Il comportamento dell’organismo vitale verso lo stimolo esterno e` un comportamento istintivo motivato dall’istinto di conservazione e si adatta a tutte le influenze che non pu`o distruggere, controllare o evitare.

SVILUPPO Quando dei prodotti chimici penetrano nel corpo, esso lotta violentemente per liberarsene.

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Poi si stanca e preferisce economizzare le proprie forze vitali rinviando la lotta al momento in cui sar`a pi`u forte. La sua lotta diventa passiva. Ci`o spiega perch`e a lungo andare le medicine non hanno piu` effetto, o meglio perch`e alla lunga il corpo non reagisce piu` violentemente contro di esse. Lo stesso vale per il tabacco. All’inizio il corpo reagisce con violenza, poi subentra la tolleranza. Il fumatore incallito assorbe una dose di nicotina che ucciderebbe un principiante. Questa tolleranza e` un mezzo naturale di conservazione in quanto il fumatore incallito se dovesse usare la sua energia per espellere tutta la nicotina assorbita d’un sol colpo si troverebbe fatalmente stremato.

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Capitolo 19 LEGGE N◦ 11 LEGGE SUI MEZZI DELL’ADATTAMENTO MALBIOTICO O TOLLERANZA PATOLOGICA ENUNCIATO L’adattamento ad ogni influenza nociva e` un adattamento malsano che sempre si compie nel corpo mediante cambiamenti tali da allontanarlo dall’ideale e condurlo alla degenerazione.

SVILUPPO Col tempo il corpo ha la capacit`a di adeguarsi alle condizioni antinaturali o antivitali. Tuttavia, ogni ‘violazione’ alle Leggi della Natura comporta una punizione che e` la differenza tra ci`o che l’uomo e` e ci`o che dovrebbe essere. Questo adeguamento e` un adattamento patologico.

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ESEMPI 1. Quando si beve regolarmente del th´e, 1o stomaco finisce per indurirsi come cuoio allo scopo di proteggersi ed impedire il pi`u possibile l’assorbimento del tannino. 2. Quando si cammina a piedi nudi per evitare la continua irritazione alla pianta dei piedi il corpo provvede con delle callosit`a.

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Capitolo 20 LEGGE N◦ 12 LEGGE DI TRALL ` DEI PROCESSI SULL’UNITA DELLA SALUTE E DELLA MALATTIA ENUNCIATO L’organiamo utilizza i medesimi materiali ed i medesimi processi sia nello stato di salute (sviluppi fisiologici) che in quello di malattia.1

SVILUPPO Per riparare una casa malandata il muratore utilizza i medesimi materiali, i medesimi strumenti ed i medesimi metodi che sono serviti a oostruirla. Nessuno, ad esempio, si sogna di riparare una casa in legno come una villetta di montagna utilizzando mattoni e malta. I processi di riparazione sono dunque i medesimi di quelli di costruzione 1

Questa legge e` stata scoperta dal Dr. R.T. Trall, e non da Louis Kuhne, naturopata, che su di essa parecchi anni dopo ha ba sato il suo libro.

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In medicina si va contro il buon senso. Si sostituiscono gli alimenti con farmaci, il riposo con stimolazione, la pulizia con antisettici e la sterilizzazione, le vitamine naturali con vitamine sintetiche, i raggi del sole con raggi elettrici di ogni tipo. Si respinge l’acqua pura per somministrare caff´e, th´e o acque minerali a volte nauseanti. Nessuno crede che una casa possa essere riparata istantaneamente, eppure si pretendono sempre guarigioni immediate. E` risaputo che la lenta crescita della quercia produce un organismo vegetale pi`u solido dei funghi o dell’insalata belga, la cui crescita e` rapida. E tuttavia si pensa che una guarigione rapida possa essere forzata e produrr`a perfino solide strutture!

ESEMPI 1. Per la salute il corpo ha bisogno di calcio, ferro, ecc. biologici e viventi quali si trovano nei cibi naturali e crudi. Lo a tesso vale nella malattia. Ciononostante il ruolo dell’Igienista e` di DOSARE i cibi secondo il ridotto, o addirittura per un certo tempo nullo, potere digestivo del malato. In quel momento subentra la necessit`a del digiuno. 2. Nella salute il corpo ha bisogno di riposo, di esercizi, ecc. Lo stesso vale nella malattia. Tuttavia, il ruolo dell’Igienista e` di DOSARE questi fattori secondo i bisogni del malato, cio`e riposo o sospensione momentanea degli esercizi. 3. Nella salute come nella malattia i processi e le funzioni sono i medesimi tranne che nella malattia dove, secondo il bisogno, sono enfatizzati o ridotti. Cos`ı nella malattia: • la respirazione diventa tosse. • una temperatura normale diventa febbre. • un’evacuazione intestinale diventa diarrea o stitichezza. • una tensione normale diventa ipertensione o ipotensione. • il sonno normale diventa insonnia, ecc.

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Capitolo 21 LEGGE N◦ 13 LEGGE DI TRALL SULLE RELAZIONI VITALI ENUNCIATO Ogni qualvolta nell’organismo vivente si compie un’azione che risulti da un’influenza esterna, l’azione deve essere attribuita alla cosa vivente che ha un potere di azione e non alla cosa inanimata la cui caratteristica principale e` l’inerzia. 1

TERMINOLOGIA 1. Il termina AZIONE verr`a utilizzato unicamente in rapporto agli esseri viventi. 2. Il termine UNIONE chimica verr`a utilizzato per la chimica in sostituzione del termine REAZIONE chimica che e` erroneo. 3. Il termine MOVIMENTO verr`a riservato alla sfera fisica. 1

La scoperta di questa legge, che e` ritenuta la pi`u importante della scienza igienista, e` dovuta al Dr. Russel Thacker Trall M.D 1891 USA

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DIMOSTRAZIONE Sappiamo che quando due fatti sono uniti da una correlazione di causa ed effetto (Spinoza): a. la relazione e` invariabile, ossia l’effetto esiste finch`e esiste la causa. b. La scomparsa della causa fa scomparire l’effetto. c. L’effetto varia proporzionalmente alla causa. Ora, poich`e: a. l’azione vitale esiste invariabilmente finch`e l’organismo e` in vita. b. L’azione scompare con la morte. c. L’effetto e` proporzionale al potenziale vitale. . . . ne deriva che l’azione e` dovuta all’organismo vivente e non alla sostanza inerte.

SCOLII 1. In medicina, in fisiologia e in biologia si attribuisce l’azione a sostanze inerti, ad oggetti inanimati, poi si dice che il corpo reagisce. E` il pi`u grande errore immaginabile. Si dice, ad esempio, che la purga ‘agisce’ sugli intestini che ‘reagiscono’ di conseguenza. In questo modo si suppone che gli oggetti inanimati possano avere un’azione vitale. Ora la verit`a e` che il solo capace di azione vitale e` l’organismo vivente. La purgazione non e` la ‘reazione’ degli intestini alla purga, bens`ı la loro azione per liberarsene. La pelle non ‘reagisce’ a contatto dell’acqua fredda poich`e l’acqua fredda non produce un’azione. E` la pelle che agisce contraendosi. I farmaci non agiscono sull’organismo umano, e` l’organismo umano che agisce su di loro allo scopo di espellerli in quanto veleni inutilizzabili. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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2. Si dice “un riflesso nervoso” come si direbbe una reazione nervosa. L’idea trasmessa da questo termine e` erronea. Infatti i nervi non reagiscono, essi agiscono a contatto di uno stimolo esterno inerte. 3. La digestione e` un’unione chimica che non si compie nell’organismo propriamente detto. L’intero canale alimentare si trova all’esterno del corpo. Immaginate un dattero dal quale venga tolto il nocciolo.

ESPERIMENTI 1. E` possibile osservare un’ameba sotto microscopio. Essa si muove in direzione di una particella di cibo, emette pseudopodi, crea una sacca, ingloba la particella e la digerisce. La particella alimentare non si muove verso l’ameba. Da parte sua l’ameba si allontana dai veleni. I veleni non si allontanano da lei. 2. Nell’Ospedale Navale di Leningrado e` stato effettuato un esperimento su due gruppi di gatti. Uno solo fu anestetizzato. Ai due gruppi di gatti vennero somministrati dosi mortali di cianuro di potassio. Risultato: i gatti non anestetizzati morirono all’istante. 3. Si effettu`o un altro esperimento consimile. Due gruppi di cavie vennero introdotti in un frigorifero. Soltanto il primo gruppo fu anestetizzato. Qualche tempo dopo furono fatti uscire. Il gruppo di cavie non anestetizzate era morto. Quello anestetizzato si riscald`o e sopravvisse. L’azione vitale del corpo per resistere al cianuro o al freddo conduce alla morte per sfinimento. Ma se questa azione vitale e` troppo debole l’animale non la consuma e sopravvive. Se il cianuro o il freddo avessero agito avrebbero dovuto uccidere allo stesso modo entrambi i gruppi. Ci`o che non e` avvenuto. 4. Gli alcoolisti non si avvelenano facilmente al contrario degli astemi che, avvelenati, muoiono seduta stante.

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5. Quando si gode di una buona salute ed un corpo sano ci si comporta verso i veleni con una violenza maggiore di quanto non avviene in uno stato di intossicazione. I bambini e le persone sane dotate di maggiore vitalit`a reagiscono con febbri acute mentre ne sono incapaci i vecchi ed i debilitati.

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Capitolo 22 COROLLARIO ALLA LEGGE N◦ 13 LEGGE DELLA FORZA E DELLA QUALITA’ ‘

POSTULATO I processi dell’organismo vivente sono diretti da una forza vitale e non da una forza meccanica o chimica.

ENUNCIATO La forza utilizzata e consumata in tutta l’azione vitale e` una forza vitale, una forza interna e non esterna.

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DIMOSTRAZIONE Dato che e` proprio l’organismo stesso ad agire ne consegue che e` proprio la forza intrinseca all’organismo ad essere consumata durante questa azione.

ESPERIMENTO Quando si somministra una purga o altro farmaco ad un morto, esso non reagisce perch`e non ha pi`u forza vitale. Senza forza vitale, nessuna azione.

SCOLII 1. La forza di funzionamento (lavoro) e` sempre la stessa sia nella salute che nella malattia. La forza della malattia, la forza della febbre e` la forza della salute. I risultati non differiscono che in base alle differenti condizioni. 2. La causa della malattia e` anche la causa della salute.

ESEMPI La forza di vomitare e` una forza vitale. La forza della diarrea e` una forza vitale. La forza della febbre e dell’influenza sono forze vitali dell’organismo vivente.

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Capitolo 23 LEGGE N◦ 14 LEGGE DI LINDLAHR ` DEGLI SULLA DUALITA EFFETTI POSTULATO Tutto ci`o ohe viene introdotto nel corpo o entra con esso in contatto, o e` utilizzato ˜ o e` espulso secondo che sia profAttevole o nocivo, cibo o veleno.1

ENUNCIATO Tutto ci`o che viene introdotto nel corpo o entra con esso in contatto occasiona col tempo un’azione doppia e contraria: la seconda azione, reattiva, e` opposta alla prima, attiva.

DIMOSTRAZIONE La stimolazione e` un consumo di energia che diminuisce le forze. 1

La scoperta di questa importante legge e` dovuta al Dr. Henry Lindlahr, M.D., medico e naturopata americano. La presente formulazione e` del Dr. H. Shelton.

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Dato che il riposo consente al corpo di accumulare energia, quest’ultima aumenta. Ne deriva che ad ogni effetto primario ne segue uno secondario che gli e` contrario ed opposto.

ESEMPI 1. La purgazione ha per risultato ultimo la stitichezza. 2. I tossici ‘fortificano’, ma in seguito indeboliscono. 3. I tranquillanti ‘calmano’, ma poi accentuano la nervosit`a. 4. L’alcool ‘stimola’ per poi deprimere. A tutta prima sembra riscaldare, ma poi raffredda.

SCOLIO Questa legge spiega l’ASSUEFAZIONE o, come suol dirsi, LA FORZA DI ABITUDINE.

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Capitolo 24 COROLLARIO ALLA LEGGE N◦ 14 ENUNCIATO Il grado di ogni stimolazione determina il grado della conseguente depressione.

SCOLII 1. Tutto ci`o che momentaneamente fortifica, a lungo andare in debolisce. 2. Se l’intensit`a della stimolazione e` grande o il potenziale vitale e` basso allora il periodo di stimolazione e` talmente breve in rapporto al consumo straordinario di energia nervosa da prodursi all’istante una depressione.

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Capitolo 25 LEGGE N◦ 15 LEGGE DELL’ALTERNANZA ENUNCIATO E` proprio della natura degli organismi vitali alternare sempre il riposo all’attivit`a.

ESEMPI 1. Le ovaie hanno un particolare ritmo di attivit`a e riposo. 2. I bambini per un certo periodo crescono molto, poi quasi niente in un secondo tempo. 3. Tutti gli organi hanno un particolare ritmo di attivit`a e riposo: cervello, stomaco, occhi, ghiandole, muscoli, ecc. 4. Durante il digiuno l’eliminazione non procede in modo uguale ed uniforme. Talvolta e` forte, talaltra debole. Come regola generale e` forte nel corso della notte ed a volte si protrae nel mattino. 5. Nella vita abituale, l’eliminazione e` pi`u forte di notte. Capita che prosegua durante il mattino. Ci`o spiega perch`e al risveglio la mente e` fiacca e si cerca di arrestare questa eliminazione incompiuta con caff`e, tabacco, una doccia fredda.

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Capitolo 26 PRINCIPIO DI WALTER SULL’EVIDENZIAZIONE DELL’ENERGIA ENUNCIATO In qualunque circostanza e quale che sia la sua natura, la vitalit`a o energia e` da noi invariabilmente evidenziata e percepita come energia consumata, mai come accumulazione.

ESEMPI 1. Possiamo farci un’idea della forza di un atleta durante il sonno analogamente a quanto e` possibile conoscere della forza esplosiva del gris`u prima che esploda. 2. Si percepisce l’energia di una batteria allorch`e produce lavoro, non allo stato di riposo. 3. Ogni stimolante produce dispendio di energia ed e` pertanto da condannarsi. Esempi: i ricostituenti chimici, l’acqua fredda, l’acqua calda, l’elettricit`a, le forti emozioni, il caff`e, i tonici, ecc.

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SCOLII L’uso continuato di stimolanti porta al seguente risultato: 1. Il periodo di eccitazione diminuisce via via. 2. La depressione che ne consegue aumenta sempre piu` e diventa sempre meno tollerabile.

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Capitolo 27 LEGGE N◦ 16 LEGGE DELLA STIMOLAZIONE DEFINIZIONI Conosciamo tre variet`a di stimolanti: 1. I rinvigorenti: Sono le sostanze, le forze ed i fattori che forniscono al corpo i materiali di ricambio e lo abilitano ad una accresciuta attivit`a. Esempi: il cibo, la luce solare, l’aria, il sonno, ecc. 2. I tonici: Sono le influenze favorevoli che inducono all’azione consentendo di mobilitare, organizzare e dirigere le forze del corpo. Esempi: il caldo temperato, la frescura, 1e buone cause, la gioia, l’entusiasmo, l’ambizione, la perseveranza, la volont`a, l’emulazione, l’incoraggiamento, il desiderio, la curiosit`a, il rendare servizio, lottare per i propri figli, aiutare il prossimo, ecc. 3. Gli irritanti Sono le sostanze, le forze e le influenze che provocano una azione difensiva dell’organismo ed alla lunga lo esauriscono. Esempi: un caldo eccessivo, un freddo intenso, l’elettricit`a, i veleni, la violenza, la sovreccitazione fisica o mentale, tutti gli stimolanti energici sia alimentari (alimenti azotati, zuccheri industriali, ecc.) che farmaceutici o altro (caff`e, ecc.). Queste tre variet`a possono essere suddivise in: a. Gli stimolanti compensati, meglio conosciuti come rinvigorenti e tonici. 82

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b. Gli stimolanti non compensati che comprendono soprattutto gli irritanti e gli stimolanti veri e propri.

ENUNCIATO Ogniqualvolta un agente, un’influenza tossica o irritante agisce sull’organismo vivente si occasiona una resistenza vitale ed un’eccitazione rese evidenti da un’azione accresciuta e perturbata la quale riduce sempre le forze proporzionalmente al grado di accelerazione di questa azione. L’accrescimento dell’azione e` causato dal consumo straordinario delle forze vitali e non dal processo. Ne deriva dunque che le riserve di forza sono diminuite.

SCOLII 1. I rinvigorenti ed i tonici producono naturalmente una certa distruzione in larga parte compensata sia dai loro apporti che dalla riparazione indotta. In tal senso essi danno pi`u di quanto non sottraggano e compensano le perdite. 2. Gli irritanti o veri stimolanti non danno nulla e sottraggono molto. Non compensano le perdite provocate. 3. Laddove gli stimolanti sembrano fare il pi`u gran bene, essi fanno il pi`u gran male. La loro nocivit`a e` infatti proporzionale all’energia che fanno consumare. 4. La stimolazione non compensata e` eccitazione dell’irritazione. Non e` rinvigorimento della nutrizione. 5. Secondo la Legge sulla Dualit`a degli Effetti, ogni irritazione produce un effetto secondario di depressione ove la funzione si indebolisce. Infatti l’organo stimolato e` sovraccaricato ed affaticato, invoca riposo per rifarsi forte e ricuperare energie e sostanza. E` precisamente in questo periodo di debolezza, di inattivit`a e prostrazione che l’organismo si ristabilisce. Al contrario del periodo di eccetazione, di attivit`a, di esaltazione funzionale che lo precede in cui l’organismo si estenuava.

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DEFINIZIONE Cibo e veleno: in natura, per l’organismo umano tutto e` cibo o veleno. Infatti, tutto ci`o che e` incapace di utilizzare deve essere rigettato. E` cibo ci`o che e` suscettibile di essere trasformato nel corpo vivente in tessuto o in fluidi.

SCOLII La Natura ci permette di dintinguere un veleno stimolante da una sostanza nutritiva nel modo seguente: 1. Il sapore di tutti i veleni, la prima volta, e` amaro, repulsivo o insipido. Generalmente il grado di repulsione e` proporzionale alla virulenza del veleno. In seguito se, malgrado tutto, si persevera, l’abitudine ad un veleno si installa a scapito di energiche, bench`e decrescenti, proteste dell’istinto organico. Esempi di veleni: morfina, hascisc, cioccolato, cacao, th´e, caff´e, aloool, birra, vino, tabacco, ecc. cui vanno aggiunti rafano, crescione, funghi velenosi e non, ecc. Notiamo che i veleni, per mascherare il sapore, sono sovente mescolati a zucchero come nel cioccolato, il caff`e, alcuni lassativi ricoperti con cioccolato. 2. L’uso continuato di un veleno ne trasforma la ripugnanza in voglia specifica. E` la ‘assuefazione’ o ‘tolleranza’ susseguente la sospensione delle proteste organiche. A forza di resistere a questi veleni, il corpo e` sfinito e si organizza con una resistenza passiva meno costosa. Segue il passaggio della malattia acuta alla malattia cronica con i cambiamenti anormali che accompagnano ogni ‘adattamento’, ‘assuefazione’, ‘tolleranza’. 3. La forza della voglia antinaturale di un veleno e` proporzionale sia alla sua virulenza che alla ripugnanza provata la prima volta in cui lo si e` ingerito. 4. L’eccitazione piu` o meno gradevole indotta dal soddisfacimento di questa voglia e` sempre seguita da una reazione di depressione. Non e` questo il caso degli alimenti.

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I vizi tendono a progredire ed aggravarsi. L’uso di un veleno provoca infatti una depressione che induce al ritorno verso lo stimolante. Ora, la prostrazione dell’organismo spinge il drogato a cercare la stimolazione in due modi: a. Aumentado la dose o la sua concentrazione. Si incomincia cos`ı con una sola tazza di caff`e leggero e si finisce con parecchie tazze di caff`e nero. Si incomincia con una sola sigaretta al giorno e si finisce per fumarne due pacchetti. Si incomincia a bere vino o birra moderatamente e si finisce per vuotare la bottiglia alla prima contrariet`a, al primo dispiacere, alla prima delusione. b. Cambiando droga. Si incomincia con un certo tranquillante e poi ogni tanto lo si cambia. La follia: Quando, alla fin fine, il corpo e` talmente sfinito da non ‘reagire’ piu` ad alcun veleno, ci si trova in un bel pasticcio. E` la degenerazione, se non l’inizio della follia e delle altre malattie mentali.

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Capitolo 28 LEGGE N◦ 17 LEGGE DEL RIPOSO DEL DR. SHELTON DEFINIZIONE Il riposo comprende: 1. Il riposo mentale che consiste nell’evitare ogni causa di disturbo o snervamento, rumore, chiacchiere prolungate, pausa, ansiet`a, preoccupazione, ecc. 2. Il riposo fisico che consiste nel rimanere a letto. 3. Il riposo fisiologico che consiste nel riposare lo stomaco, gli intestini, il fegato, il cuore, ecc. astenendosi totalmente dal cibo dal momento che con la digestione si affaticano. Per un certo tempo si vive sulle proprie riserve.

ENUNCIATO Ogni volta che in un organismo animale l’azione ha consumato l’energia e la sostanza di riserva e` necessario un riposo per ri cuperare le forze e colmare il deficit di sostanza.

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SCOLII 1. Il riposo e` necessariamente triplice: fisico, fisiologico e mentale. 2. La persona ammalata o stanca deve necessariamente attraversare un periodo di debolezza prima di fortificarsi. 3. I periodi di riposo sono proporzionali alla stanchezza. 4. In tutta la natura lavoro e riposo sono sempre alternati. Entrambi sono indispensabili. 5. Il lavoro compiuto dal fegato, dai polmoni, dai reni, dal cuore, dallo stomaco, dalle ghiandole, ecc. dipende principalmente dalla quantit`a e dalla concentrazione del cibo. 6. Il lavoro compiuto da tutti questi organi dipende, in secondo luogo, dallo sforzo muscolare, dai dispendi sessuali, dalle snervamento causato dalle preoccupazioni, dal dispiacere, dalla segretezza, dall’odio, dalla gelosia, dal rancore, dal risentimento, dalla collera, dalla persecuzione, dallo scoraggiamento, ecc. 7. La temporanea astensione da ogni cibo frutta agli organi vitali un apprezzabile riposo e permette un piu` agevole riposo fisico. Cos`ı si rimane a letto piu` facilmente quando si digiuna. E` quasi impossibile restare a letto a lungo quando si mangia se non per costrizione. 8. Contrariamente al riposo che accumula le forze, la doccia fredda le stimola ed esaurisce.

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Capitolo 29 LEGGE N◦ 18 LA CAUSA PRIMARIA DELLA MALATTIA ENUNCIATO La forza vitale scatena la malattia.

SPIEGAZIONE La malattia e´ una eliminazione (biogonia) che richiede una forza vitale posseduta da tutti gli esseri viventi. In un morto non pu`o prodursi alcuna malattia.

CONCLUSIONE E` dunque proprio la forza vitale la causa primaria della malattia in un essere vivente.

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Capitolo 30 LEGGE N◦ 19 LA SNERVAZIONE ASSIOMA 1. Ogni azione disperde energia. 2. L’energia e` ricuperata durante i periodi di rilassamento e riposo.

DEFINIZIONE DELLA SNERVAZIONE La snervazione rappresenta la diminuzione dell’energia nervosa causata da tutti i consumi normali o anormali quando superano le riserve.

POSTULATO Il termine VITA e` sinonimo di FORZA VITALE e di ENERGIA NERVOSA o MOVIMENTO ARMONICO secondo la definizione del filosofo Herbert Spencer.

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ENUNCIATO Ogni funzione, ogni processo vitale e soprattutto ogni azione o abitudine malsa˜ na determinano un dispendio di energia nervosa che conduce alla snervazAone quando questo dispendio supera la quantit`a di energia nervosa di riserva.

SCOLII ˜ Le cause della snervazAone: 1. Tutte le funzioni dell’organismo umano, siano esse volontarie o involontarie, determinano un dispendio di energia nervosa. Esempi: la respirazione, la digestione, la crescita, la circolazione, l’eliminazione cellulare, la filtrazione e il rigetto dei veleni tramite i reni, la neutralizzazione dei veleni tramite il fegato, ecc. 2. Le azioni e le abitudini malsane determinano un grande di spendio di energia nervosa che esaurisce rapidamente le riserve se non abbondano. Esempi: GLI ALIMENTI NON SPECIFICI ALLA SPECIE UMANA (pane, cereali, carne, noci diverse, latte per gli adulti, leguminose). Questi alimenti sono molte difficili da digerire ed ‘incrostano’ enormemente in quanto non destinati alla nostra specie. 3. L’abitudine ai veleni: caff´e, alcool, th´e, cioccolato, tabacco, bevande ghiacciate, farmaci di ogni genere. 4. Il surmenage fisico o mentale, l’assenza di rilassamento e riposo. 5. Gli eccessi sensuali: rumore, abuso di televisione, di sensualit`a, di sessualit`a, le cattive letture, la fretta, una grande gioia, un grande amore, il vento. 6. Le cause mentali ed emozionali: la paura, l’apprensione, la preoccupazione, l’odio, la malizia, la voglia, la gelosia, l’egoismo, gli intrighi, la dissimulazione, la segretezza, la menzogna, la disonest`a, il furto, la cupidigia, la crudelt`a, la diffamazione, la collera, il rancore, l’insoddisfazione prolungata, la rivalit`a, le perdite di denaro, le delusioni, le accuse ingiuste, le persecuzioni politiche, religiose, mediche, i processi, la speranza delusa, le dispute familiari, le angherie, i tormenti, i giochi d’azzardo e talvolta i timori traumatizzanti (inferno eterno, angosce religiose, rimorsi). ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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Tutte queste cause sono meno gravi di un’alimentazione malsana perch`e, contrariamente ai cibi cattivi che ritornano tutti i giorni dell’anno, per la maggior parte sono passeggere. 7. Gli ascessi e il pus non drenati. 8. I trattamenti: massaggi, idroterapia; elettricit`a, ecc. 9. Il freddo, il caldo, l’umidit`a, l’eccesso di sole, ecc. 10. La miseria, la promiscuit`a, l’incompatibilit`a di umore tra congiunti, tra vicini, tra compagni di lavoro o con il padrone.

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Capitolo 31 LEGGE N◦ 20 L’INDEBOLIMENTO FUNZIONALE ENUNCIATO La snervazione, sinonimo di esaurimento delle enrgie nervose, conduce all’indebolimento delle funzioni vitali dell’organismo riducendo le secrezioni, l’eliminazione, la digestione, l’assorbimento, l’assimilazione, l’escrezione tramite gli emuntori, la peristalsi intestinale e tutte le funzioni organiche.

SVILUPPO Il sistema nervoso presiede a tutte le funzioni organiche. La snervazione, diminuendo l’energia, indebolisce tutte le funzioni organiche quali la digestione, la funzione intestinale, renale, respiratoria, muscolare, mentale, sensoriale, ecc. Senza forza nervosa ogni funzione e´ impossibile. Quando la forza nervosa dimunuisce la funzione si indebolisce.

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SCOLIO Calorimetria alimentare: Si pretende che i cibi assorbiti si trasformino automaticamente in un certo numero di calorie determinate secondo la categoria del cibo. Si sono perfino costruite erronee tabelle. Infatti l’indebolimento dell’efficacia funzionale degli organi digestivi e altri pu`o indurre ad una digestione parziale o addirittura ad una indigestione.

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Capitolo 32 LEGGE N◦ 20 BIS DISTRIBUZIONE DELLE ENERGIE ENUNCIATO Quando le energie del corpo sono concentrate in una parte vengono ritirate dare altre.

ESEMPI 1. Quando il corpo provoca una febbre le energie sono ritirate da ogni parte e si avverte stanchezza. 2. Lo stesso vale per una crisi di fegato o altro. Si avverte una debolezza e un’incapacit`a di concentrazione mentale.

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Capitolo 33 LEGGE N◦ 21 LEGGE DI TILDEN SULLA TOSSIEMIA DEFINIZIONE DELLA TOSSIEMIA La tossiemia e` la presenza nel sangue, nella linfa, nei fluidi del corpo, negli organi, nei tessuti e nelle cellule di una qualunque sostanza incompatibile con la salute. La tossiemia e` una COSTANTE endogena nel sangue, cio`e un prodotto naturale del corpo. Diventa tossica quando il suo accumulo supera il livello di tolleranza.

ENUNCIATO La diminuzione dell’eliminazione e delle secrezioni produce la tossiemia, causa fondamentale di tutte le malattie (biogonie) e di tutti gli stati patologici.

SVILUPPO I nostri milioni di cellule eliminano costantemente rifiuti tossici nel sangue. L’arresto di questa eliminazione significa la morte istantanea. Ma una semplice di-

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minuzione di questa eliminazione alza il livello dei rifiuti che diventano troppo tossici ed intollerabili.

SCOLII Si pu`o suddividere la tossiemia in diverse categorie: 1. La tossiemia naturale dei rifiuti cellulari, tossiemia endogena. 2. La tossiemia intestinale (autointossicazione) derivante dalla decomposizione dei cibi non digeriti. E` una tossiemia esogena. 3. La tossiemia organica. Esempio: il pus, gli ascessi non drenati. Occorre drenare e lavare frequentemente le ferite. 4. La tossiemia chimica (esogena) da farmaci, vaccini, sieri, prodotti chimici, coloranti, insetticidi, ecc. 5. Queste ultime quattro tossiemie inducono a loro volta una tossiemia cellulare endogena. Senza questa tossiemia cellulare naturale e` poco probabile che le altre tossiemie possano di per s`e causare la malattia.

SCOLII SUPPLEMENTARI 1. L’ereditariet`a: a. In quanto eliminazione, nessun genere di malattia (biogonia) pu`o essere ereditaria. b. Al contrario, e` possibile ereditare una predisposizione, una diatesi, degli organi piccoli, un torace stretto o largo, ecc. c. In caso di tossiemia ci si ammala della malattia per la quale siamo predisposti e non di un’altra. Cos`ı se i nostri genitori sono tubercolotici, all’occorrenza ci ammaleremo di tubercolosi. d. Senza un’elevata tossiemia non subiremo mai alcuna malattia, quale che sia la nostra ereditariet`a. 2. I microbi non causano la malattia. Aiutano ad eliminarla trasformando i rifiuti. Lo stesso vale per le amebe. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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3. Infezione significa tossiemia derivata da cibi azotati: pus, febbre, infiammazione, cancro. 4. Il contagio non esiste perch`e la tossiemia non pu`o essere trasmessa da una persona all’altra. Eccezione: taluni parassiti (scabbia, ecc.). 5. Le epidemie sono causate dalle condizioni malsane che colpiscono tutti gli abitanti di una regione: panico durante le guerre, umidit`a eccessiva, freddo o caldo eccessivi, orgie di Natale, ecc. 6. I parassiti. Esempi: scabbia, filarie, bilharzia, verme solitario, ecc. Questi parassiti sono talvolta mortali. Occorre ucciderli servendosi di pomate a base di zolfo o raggi ultravio letto o altro modo. I semi di zucca cacciano il verme solitario. Ignoro quale prodotto chimico possa uccidere o cacciare i parassiti della bilharzia senza nuocere all’ammalato. 7. L’immunit`a non esiste. E` un mito. A meno di indebolire la resistenza ed uccidere l’individuo, le medesime cause produrranno sempre i medesimi effetti.

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Capitolo 34 LEGGE N◦ 22 LEGGE DI SHELTON SUGLI STATI EMOTIVI ENUNCIATO Le preoccupazioni, la paura, gli shock nervosi, il dispiacere, ecc. raramente, per non dire mai, producono la malattia in un individuo veramente sano perch`e e` capace di liberarsi di questi stati emotivi prima che abbiano avuto il tempo di generare turbe serie.

SVILUPPO Tutti hanno avuto durante nella vita momenti di collera, eccitazione mentale, preoccupazioni ed ansiet`a. Ma nessuno e` mai caduto ammalato. L’uomo sano infatti si libera rapidamente di queste emozioni PRIMA che abbiamo avuto il tempo di danneggiarlo. I lavori del Dr. P.E. Morhardt di Parigi (1928) confermano la teoria del Dr. Shelton. Questi lavori hanno provato che gli shock emotivi quali le emozioni provocate dalla perdita di una persona cara, di una fortuna, di una situazione, ecc. generano malattie PERCHE` il corpo si trova in uno stato tossiemico al momento dell’emozione.

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Disturbi gravi possono essere generati in individui la cui salute e` gi`a in cattivo stato.

ESEMPIO Il diabete e` un esempio stupefacente. Lo squilibrio nutritivo conduce ad una condizione del sistema nervoso tale da non poter sopportare uno shock o una tensione. Infatti le emozioni violente possono causare il diabete in persone tossiemiche. Lo shock derivante da una ferita o da una operazione pu`o fare insorgere dello zucchero nelle urine. Lo stesso vale per la paura, la preoccupazione, la collera, ecc. Evidentemente questo diabete e` passeggero dato che le emozioni violente sono passeggere. Non si tratta del vero diabete causato dall’insulina ed altri farmaci che provocano l’atrofia del pancreas. Un’alimentazione non specifica alla nostra specie produce effetti nefasti sul sistema nervoso, cervello e nervi, reso suscettibile al minimo shock.

CONCLUSIONE 1. Gli stati emotivi sono sempre cause secondarie della malattia. La causa principale e` sempre una COSTANTE, cio`e la tossiemia causata da una alimentazione non specifica alla nostra specie. 2. Per curare le malattie mentali occorre sempre correggere alla base lo stato fondamentale, vale a dire eliminare anzitutto la tossiemia. Nella maggioranza dei casi ci`o e` sufficiente a ristabilire nel contempo corpo e mente. Un’alimentazione specifica ne consolider`a i risultati. 3. Curare lo stato mentale secondo i procedimenti psicanalitici e` dunque un tentativo votato all’insuccesso. 4. Gli errori peggiori sembrano essere i tranquillanti ed i cibi azotati non specifici alla nostra specie: carne, noci diverse, cereali completi, leguminose.

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Capitolo 35 LEGGE N◦ 23 ` VITALE LEGGE DELL’ATTIVITA ANORMALE ENUNCIATO La malattia e` un’azione vitale anormale del corpo (biogonia).

DIMOSTRAZIONE Dal momento che ogni azione compiuta nell’organismo e` dovuta a quest’ultimo (Legge di Trall), e poich`e la malattia non concerne che i corpi viventi, ne consegue che la malattia e` l’azione vitale del corpo.

SVILUPPO Risulta evidente che questa azione e` anormale. In questa legge si tratta delle malattie e non degli stati patologici quali la paralisi, la cataratta, ecc. Questi stati non comportano azione alcuna.

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Capitolo 36 LEGGE N◦ 24 ENUNCIATO La malattia (biogonia) e` un’eliminazione “vicariante”.

SVILUPPO 1. Scopo della malattia e` l’eliminazione della tossiemia che ‘incrosta’ il corpo. Prova ne sia l’aumento della eliminazione durante la malattia: urine pi`u cariche, alito fetido, febbre, foruncoli, diarrea, vomito, sudore fetido, ecc. 2. Poich`e la normale funzione degli organi sovraccarichi di tossine durante la malattia e` di espellerli, altri organi vengono ‘requisiti’ allo scopo di sostituirli ed aiutarli. Questo e` il senso del termine “vicariante”.

ESEMPI 1. La pelle aiuta sovente i reni ad eliminare provocando foruncoli, macchie rosse, pustole, ecc. 2. I polmoni aiutano sovente con la tosse ad espellere i catarri che le mucose nasali non riescono ad espellere tramite il naso. 3. La febbre aiuta sovente l’intero corpo quando e` ‘incrostato’ e gli emuntori non sono sufficienti a purificarlo. 101

Capitolo 37 LEGGE N◦ 25 LEGGE DELL’ELIMINAZIONE SELETTIVA ENUNCIATO Tutte le sostanze nocive in qualunque maniera introdotte all’interno della sfera vitale vengono combattute, neutralizzate ed eliminate nei modi e per le vie che producono nel corpo la minore usura.

SVILUPPO Quando si prende un farmaco (veleno) il corpo sceglie il modo e il percorso pi`u economici per espellerlo. Cos`ı per certi farmaci che vengono eliminati tramite gli intestini (purghe), per altri tramite i reni (diuretici), per altri tramite la pelle (diaforetici) ed altri ancora tramite lo stomaco (emetici), ecc. Prima di venire eliminati certi farmaci sfibrano il sistema nervoso (tranquillanti, sonniferi, calmanti).

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Capitolo 38 LEGGE N◦ 26 LEGGE DI THONSON ENUNCIATO L’organo ammalato (biogonia) e` l’organo piu` forte nella malattia acuta. Diventa il piu` debole nella malattia cronica.

SPIEGAZIONE Quando il corpo diventa troppo tossiemico e gli emuntori sovraccarichi non ce la fanno ad assolvere il proprio compito normale, l’intelligenza somatica dell’organismo sceglie l’organo pi`u forte per sostituirli. Qui si tratta di malattia acuta e non cronica. E` evidente che nella malattia cronica tocchi all’organo pi`u debole.

SCOLII 1. L’organo pi`u forte o pi`u debole non e` il medesimo per tutte le persone, dipende dall’ereditariet`a. Ci`o spiega la diversit`a ed il numero di malattie e di sintomi.

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2. Solitamente la medicina si accanisce contro l’organo ammalato piu` forte ad impedirgli di compiere il proprio lavoro di eliminazione. In tal modo si esaurisce ed indebolisce. Un altro organo, il secondo in ordine di forza, lo sostituisce e prosegue “il lavoro di eliminazione interrotto”. Questo secondo organo differisce dal primo sia come struttura che funzione. Produce altri sintomi e malattie. Ecco in che modo la medicina “guarisce una malattia provocandone un’altra”. 3. Come si pu`o verificare, il corpo compie una sola formidabile malattia. Non ne fa due insieme. Cos`ı coloro che si ammalano di tubercolosi non si ammalano di cancro. Coloro che si ammalano di una malattia mentale raramente sono cardiaci.

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Capitolo 39 LEGGE N◦ 27 ENUNCIATO La malattia e` una resistenza vitale alla tossiemia.

SVILUPPO Nel limite delle proprie forze il nostro organismo elimina tutto ci`o di cui non ha bisogno o gli e` nocivo. La malattia e` l’azione del corpo per eliminare le sostanze tossiche.

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Capitolo 40 LEGGE N◦ 28 LEGGE DELLA LIMITAZIONE ENUNCIATO Quando il dispendio delle forze vitali, ovunque si produca, raggiunge il limite di un imminente fatale esaurimento, la Natura pone un freno a questo inutile dispendio e l’organismo si ribella al continuo impiego dell’abituale stimolante o alla cattiva abitudine.

ESEMPI 1. Si sa che gli sperperi sessuali esauriscono il sangue e che ogni goccia di sperma equivale a 40 gocce di sangue. Quando si abusa della sessualit`a, la Natura pone un freno ad evitare le perdite vitali diluendo lo sperma. L’uomo finisce per diventare sterile ed anche impotente. L’uso di tranquillanti esaurisce a tal punto i nervi che la Natura pone un freno agli altri dispendi nervosi come nella sfera sessuale dove l’uomo diventa impotente. 2. Sovente si e` osservato nei malati mentali una repulsione verso i farmaci. Le infermiere li forzano perch`e li prendano. Ad un certo momento, quando il drogato viene a trovarsi sull’orlo della rovina, nell’imminenza di una catastrofe, la voglia di tabacco, alcool, oppio, farmaco abituale scompare ed il malato finisce per averne orrore. 106

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3. Durante la febbre, il corpo non supera mai il limite pericoloso a condizione di non contrariare la Natura con farmaci, freddo, stanchezza.

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Capitolo 41 LEGGE N◦ 29 LEGGE DI JENNINGS SULL’ORTOPATIA ENUNCIATO Il fine della malattia (biogonia) e` di ristabilire l’ organismo. 1

SVILUPPO Ne deriva che, essendo la malattia una eliminazione, il fine della malattia e` la disintossicazione del corpo per purificarlo e ristabilire l’integrit`a delle sue funzioni.

SCOLIO La malattia non e` un mezzo radicale dato che, tornato al livello di tolleranza tossiemica, l’organismo interrompe la sua azione, cio`e cessa di essere ammalato. Tuttavia permane ancora assai tossiemico. 1

Dal greco Orth´os = ‘diritto’ e Pathos = ‘affetto’. L’espressione ‘Ortopatia’ – inventata dal Dr. Isaac Jennings (USA) – significa che la malattia e` un’azione utile, corretta, benefica. Fu il primo a dimostrare questa verit`a.

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ESEMPI 1. Il vomito ristabilisce il corpo e lo libera di quanto indesiderabile. 2. La diarrea pulisce gli intestini. 3. I foruncoli purificano il sangue. 4. Lo svenimento conferisce al corpo una posizione orizzontale necessaria ad una migliore circolazione sanguigna in caso di necessit`a. 5. Il diabete e` un’affezione in cui lo zucchero inutilizzato viene eliminato nel sangue e nelle urine. SCOLIO: La malattia non e` un mezzo radicale per purificare da cima a fondo l’organismo. Infatti, quando il livello di tolleranza tossiemica e` ritrovato, il corpo cessa la sua azione, cio`e cessa di essere ‘ammalato’.

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Capitolo 42 LEGGE N◦ 30 LA MALATTIA ACUTA ENUNCIATO La malattia Prende la forma acuta quando il potenziale vitale e` elevato.

DIMOSTRAZIONE Dal momento che la potenza della malattia e` proporzionale al potenziale vitale, una persona vigorosa, se ne ha bisogno, avr`a una malattia acuta. Pi`u questa persona e` vigorosa pi`u forte sar`a la malattia.

ESEMPI I bambini, solitamente provvisti di vitalit`a, quando si ammalano, manifestano sintomi molto violenti. Viceversa, i vecchi le cui capacit`a sono limitate ad una febbre ridotta e a malattie croniche.

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SCOLIO Quanto pi`u la malattia e` acuta tanto piu` rapido il ristabilimento.

COROLLARI 1. Quando si e` morti o prossimi alla morte il potenziale vitale e` nullo o troppo debole. La malattia diventa nulla o quasi. 2. E` proprio della vita generare la malattia in caso di necessit`a. 3. La prognosi e` piu` favorevole in presenza di sintomi acuti piuttosto che deboli.

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Capitolo 43 LEGGE N◦ 31 LA MALATTIA CRONICA ENUNCIATO La malattia (biogonia1 ) prende la forma cronica quando il potenziale vitale e` debole.

SPIEGAZIONE Dal momento che la potenza della malattia e` proporzionale al potenziale vitale consegue che la malattia prende forma cronica soltanto quando questo potenziale e` basso.

CLASSIFICAZIONE DELLE MALATTIE 1. La malattia acuta (biogonia dinamica o attiva): Questa forma acuta si manifesta con violenti sintomi di eliminazione. Si produce con l’enfasi o l’iperattivit`a di talune funzioni allo scopo di disintossicare il corpo. 1

Il termine “biogonia” e` stato coniato dal Dr. Shelton nel 1939. Dal greco Bios = ‘vita’, Agon = ‘lotta’, significa dunque lotta per la vita. Il termine ‘biogonia’ non si applica che alle malattie acute o croniche e non agli stati patologici dove i tessuti vengono distrutti.

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Esempi: la febbre, il polso rapido, il dolore, le infiammazioni, la respirazione rapida, la tosse, la diarrea, i vomiti, l’eliminazione di calcoli accompagnati da violenti dolori, ecc 2. La malattia cronica (biogonia adinamica o passiva): Questa forma cronica si manifesta con sintomi deboli che economizzano l’energia. Si produce con una diminuzione di talune funzioni. L’energia in tal modo economizzata potr`a pertanto essere utilizzata, in seguito, nel lavoro di eliminazione. Esempi: l’inappetenza, l’assenza di secrezioni, stitichezza, stanchezza, mente fiacca, dolori deboli, ecc. 3. Gli stati patologici: Non sono sintomi di eliminazione, ma sintomi di degenerazione ed alterazione dei tessuti e dei fluidi. Sono distruzioni dovute a veleni, tossine, rifiuti, bruciature, parassiti, ecc. Esempi: la paralisi, la cirrosi epatica, la vera tubercolosi, il vero cancro, ecc. Questi stati sono irriversibili.

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Capitolo 44 LEGGE N◦ 32 EVOLUZIONE DELLA MALATTIA ENUNCIATO Quando la tossiemia non viene eliminata la malattia evolve dallo stato acuto allo stato cronico ed infine allo stato patologico irriversibile.

ESEMPI 1. I sintomi acuti dell’artrite e del reumatismo si evolvono in artrosi, infine le ossa si saldano, deformano e deteriorano. 2. Il raffreddore si evolve in sinusite, bronchite, polmonite, dilatazione dei bronchi, tubercolosi. 3. Ripetute crisi epatiche evolvono e degenerano in cirrosi irreversibile. 4. Una semplice depressione nervosa ed una leggera insonnia, all’inizio passeggere, evolvono in gravi malattie nervose o in turbe mentali. 5. Un tumore benigno evolve in tumore maligno, sebbene richieda molto tempo.

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LA DIAGNOSI Quando un malato si presenta con la diagnosi medica di una malattia grave occorre sempre fare delle ricerche sulle malattie ed i sintomi meno gravi che necessariamente devono aver preceduto, nel corso di molti anni, questa grave malattia. Se il passato non rivela nulla di particolare si pu`o affermare che lo stato dell’individuo non e` cos`ı grave come si pretende. La diagnosi e` dunque erronea ed allarmista. Tutte le malattie gravi hanno avuto i loro antecedenti benigni come i mal di testa, inappetenza, ripetuti raffreddori, numerose influenze, ecc.

SCOLII 1. Le differenti affezioni che si possono avere non sono in dipendenti l’una dall’altra, ma partecipano ad un processo globale dello stato patologico. 2. L’Unit`a e la Continuit`a dei processi patologici fondati sulla tossiemia: ecco delle ipotesi logiche rispetto all’assurdit`a della medicina secondo la quale una malattia pu`o causarne un’altra. Esempio: un’influenza non pu`o causare una bronchite e neppure una polmonite. Tutte queste affezioni hanno una causa comune che e` la tossiemia. Esse evolvono dal semplice al complesso secondo il livello tossiemico. Non esistono sintomi isolati ed indipendenti l’uno dall’altro. Hanno tutti la medesima causa. E` dunque assurdo dare un nome distinto ad ogni tappa della malattia come vuole la medicina.

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Capitolo 45 COROLLARIO ALLA LEGGE N◦ 32 LE TAPPE DEL RISTABILIMENTO ENUNCIATO Dal momento che, nell’aggravarsi, la malattia deve passare dallo stato acuto allo stato cronico ne deriva che l’individuo in via di ristabilimento deve passare dallo stato cronico allo stato acuto, cio`e dal cammino inverso.

SPIEGAZIONE Con la soppressione delle abitudini avvelenanti ed il riposo fisiologico il corpo economizza molta energia, ci`o che gli consente di compiere un’azione di eliminazione (malattia acuta) pi`u energica.

ESEMPIO Quando un malato cronico digiuna, ha talvolta violente crisi di eliminazione sotto forma di febbre, mal di testa, diarrea, vomiti, palpitazioni, polso rapido, dolori 116

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reumatici violenti, crisi epatiche, convulsioni, ecc. Queste crisi violente rappresentano un miglioramento in rapporto ai sintomi cronici moderati. Il reumatismo cronico in via di scomparsa si manifesta sovente con violente crisi di dolori reumatici. La medicina ha capito il ruolo benefico della febbre. Ciononostante tenta di provocarla artificialmente. Allo stesso modo con cui ha tentato di provocare una eliminazione di pus tramite ascessi di derivazione.

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Capitolo 46 LEGGE N◦ 33 LEGGE DEL POTERE RICUPERATORE ENUNCIATO Il potere ricuperatore e` inerente alla materia vivente.

SVILUPPO I processi vitali sembrano essere animati da una intelligenza somatica che li guida verso un fine determinato per il pi`u grande benessere dell’essere vivente. Lo stesso adeguamento dei mezzi disponibili verso un fine gioioso si riscontra – ci`o che e` degno di nota – nelle condizioni anormali che possono accadere nel corso della vita. Allora il corpo, per correggere una situazione difficile, si ammala. Gli organi improvvisano sempre dei mezzi adeguati a fronteggiare ogni nuova situazione.

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ESEMPI 1. In caso di ferita, il corpo, per riparare i tessuti distrutti, si adatta a questa nuova situazione con una serie di misure immediate o differite. Ad evitare effusione di sangue forma un grumo, per indirizzare verso la sede della ferita sangue in abbondanza provoca un’infiammazione, invia sostanze nutritive allo scopo di riparare le lacerazioni, elimina rifiuti, fabbrica un tessuto cicatriziale provvisorio a protezione della ferita, ecc. 2. Quando una scheggia penetra nella pelle, il corpo la avvolge in una ciste, le riversa fluidi, poi con questi fluidi e del pus la elimina. 3. I tessuti viventi animali e vegetali possiedono la capacit`a di ‘reintegrazione’ conseguente alla loro disintegrazione. In tal modo si realizzano i processi di riparazione a seguito della eterna usura dei tessuti viventi. 4. L’organismo vivente ha il potere di riprodurre immediatamente una parte perduta. Questo potere e` pi`u grande nei gradini bassi della scala evolutiva. Esempio: tagliate la coda ad una lucertola e gliene rispunta un’altra. 5. L’organismo vivente ha il potere innato di rigettare ed eliminare ogni rifiuto ed ogni sostanza inutile o nociva. Per liberarsi delle tossine l’organismo utilizza sovente mezzi speciali quali la formazione di ascessi. 6. L’organismo vivente ha la facolt`a di ordinare e sistemare le sue funzioni ed i suoi processi in modo da consentirgli di resistere alle influenze patogene con il minimo di usura quando sono troppe diffuse. Questa ragione spiega perch`e le prime sigarette fumate provocano una violenta reazione del corpo. Ma se tali reazioni dovessero prolungarsi ci si troverebbe presto sfiniti. Perci`o, in un momento successivo, il corpo resiste passivamente nei limiti del proprio tornaconto. 7. Il corpo isola nelle cisti pus e altre materie nocive allo scopo di renderle inoffensive. 8. L’energia non pu`o essere consumata contemporaneamente con la stessa intensit`a in tutte le direzioni. Perci`o la stanchezza conserva le forze. E` una misura di saggezza del corpo. 9. La Natura favorisce sempre gli organi pi`u vitali quali gli occhi, i nervi. Durante il digiuno il corpo perde il grasso mentre i nervi restano intatti.

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NOTA : Nessun farmaco, nessuna tisana, nessuna radiazione, nessuna sostanza possiede un potere guaritore. Questo potere e` insito nella natura vivente. Non e` trasferibile da una persona all’altra.

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Capitolo 47 LEGGE N◦ 34 LE CONDIZIONI DEL RISTABILIMENTO ENUNCIATO Il ristabilimento e` possibile alle seguenti quattro condizioni: 1. Soppressione del motivo. 2. Apporto di elementi e condizioni necessari alla salute. 3. Ricupero delle forze vitali. 4. Dare il tempo necessario ai processi riparatori.

SCOLII 1. La soppressione del motivo comporta la correzione di ogni abitudine nociva, di ogni cibo non specifico alla specie umana, di ogni influenza malsana e l’astensione da ogni veleno. 2. Gli elementi e le condizioni necessarie alla salute sono i cibi specifici alla specie umana, la serenit`a mentale, un clima sopportabile, ecc.

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3. Il ricupero della forza vitale si compie con il riposo fisico, mentale, sensoriale e fisiologico (digiuno). 4. Il tempo necessario pu`o variare secondo il caso da qualche ora a qualche giorno a qualche mese.

CONCLUSIONE Nel combattere i sintomi, la medicina aggrava il caso, crea complicazioni e ricadute, trasforma il caso acuto in caso cronico, distrugge i tessuti in modo irreversibile, reprime i veleni aggiungendovene di nuovi in forma di prodotti chimici. I metodi utilizzati dalla medicina sovente uccidono il malato.

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Indice COPERTINA

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I I PIACERI DELLA FAME

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2

I PIACERI DELLA FAME 1.1 Le cause principali . . . 1.2 La fame autentica . . . . 1.3 La bulimia . . . . . . . . 1.4 I condimenti . . . . . . . 1.5 La domanda naturale . . 1.6 Una sensazione piacevole 1.7 Gli alimenti semplici . .

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CONSIGLI PRATICI PER I PRINCIPIANTI 2.1 I farmaci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2 Le operazioni . . . . . . . . . . . . . . . . 2.3 L’alcool e il tabacco . . . . . . . . . . . . . 2.4 Caff`e e th`e . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.5 Il cioccolato . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.6 Aceto, mostarda, pepe, sale . . . . . . . . . 2.7 La cottura . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.8 Le pentole . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.9 Le leguminose . . . . . . . . . . . . . . . . 2.10 Il bianco d’uovo . . . . . . . . . . . . . . . 2.11 I formaggi . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.12 Lo zucchero . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.13 La carne . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.14 Funghi e ostriche . . . . . . . . . . . . . . 2.15 Pane e pasta . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.16 La frutta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.17 Datteri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123

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2.18 2.19 2.20 2.21 2.22 2.23 2.24 2.25

Verdure crude . . . . . I condimenti . . . . . . Verdure . . . . . . . . Gli altri fattori . . . . . I cibi naturali . . . . . La contrariet`a . . . . . Classificazione dei cibi Il sonno . . . . . . . .

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3

EVOLUZIONE DELLA MALATTIA 3.1 Le principali cause della malattia . . . . . . . . . . . . . . . . . .

28 28

4

IL REGIME IDEALE PRIMITIVO Conforme alle leggi della Natura 4.1 LA MEZZA COTTURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.2 I CONDIMENTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

29 30 30

II LE LEGGI DELLA NATURA VIVENTE

31

5

PRINCIPIO FONDAMENTALE

32

6

DEFINIZIONI

35

7

LEGGE N◦ 1 LEGGE ORTOBIONOMICA

37

LEGGE N◦ 2 LEGGE DEL MINIMO

41

LEGGE N◦ 3 LEGGE DI WALTER SULL’ISTINTO DI CONSERVAZIONE

43

8

9

10 LEGGE N◦ 4 LEGGE DELLA DISTRIBUZIONE VITALE

47

11 LEGGE N◦ 5 LEGGE DI GRAHAM SUL FINE COSTITUZIONALE APPLICA` TO ALLA NUTRIZIONE E ALLA SESSUALITA 49

12 LEGGE N◦ 6 LEGGE GENERALE DELLO SVILUPPO

51

13 LEGGE N◦ 7 LEGGE SPECIALE DELLO SVILUPPO MUSCOLARE

53

14 LEGGE N◦ 7-BIS LEGGE DELL’ATROFIA

54

15 LEGGE N◦ 8 LEGGE DELL’ECONOMIA SPECIALE

56

16 LEGGE N◦ 8-BIS ´ LEGGE DI MOSSERI SULL’INSUFFICIENZA DELLE RISERVE 58 PER UNA ELIMINAZIONE CELLULARE PROFONDA 17 LEGGE N 9 LEGGE DELLA COMPENSAZIONE FISIOLOGICA

62

18 LEGGE N◦ 10 LEGGE DELL’ADATTAMENTO MALBIOTICO 0 TOLLERANZA PATOLOGICA 64 19 LEGGE N◦ 11 LEGGE SUI MEZZI DELL’ADATTAMENTO MALBIOTICO O TOL66 LERANZA PATOLOGICA 20 LEGGE N◦ 12 LEGGE DI TRALL ` DEI PROCESSI DELLA SALUTE E DELLA MALATSULL’UNITA TIA 68 21 LEGGE N◦ 13 LEGGE DI TRALL SULLE RELAZIONI VITALI

70

22 COROLLARIO ALLA LEGGE N◦ 13 LEGGE DELLA FORZA E DELLA QUALITA’

74

23 LEGGE N◦ 14 LEGGE DI LINDLAHR ` DEGLI EFFETTI SULLA DUALITA

76

24 COROLLARIO ALLA LEGGE N◦ 14

78

25 LEGGE N◦ 15 LEGGE DELL’ALTERNANZA

79

26 PRINCIPIO DI WALTER SULL’EVIDENZIAZIONE DELL’ENERGIA

80

27 LEGGE N◦ 16 LEGGE DELLA STIMOLAZIONE

82

28 LEGGE N◦ 17 LEGGE DEL RIPOSO DEL DR. SHELTON

86

29 LEGGE N◦ 18 LA CAUSA PRIMARIA DELLA MALATTIA

88

30 LEGGE N◦ 19 LA SNERVAZIONE

89

31 LEGGE N◦ 20 L’INDEBOLIMENTO FUNZIONALE

92

32 LEGGE N◦ 20 BIS DISTRIBUZIONE DELLE ENERGIE

94

33 LEGGE N◦ 21 LEGGE DI TILDEN SULLA TOSSIEMIA

95

34 LEGGE N◦ 22 LEGGE DI SHELTON SUGLI STATI EMOTIVI

98

35 LEGGE N◦ 23 ` VITALE ANORMALE LEGGE DELL’ATTIVITA

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36 LEGGE N◦ 24

101

37 LEGGE N◦ 25 LEGGE DELL’ELIMINAZIONE SELETTIVA

102

38 LEGGE N◦ 26 LEGGE DI THONSON

103

39 LEGGE N◦ 27

105

40 LEGGE N◦ 28 LEGGE DELLA LIMITAZIONE

106

41 LEGGE N◦ 29 LEGGE DI JENNINGS SULL’ORTOPATIA

108

42 LEGGE N◦ 30 LA MALATTIA ACUTA

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43 LEGGE N◦ 31 LA MALATTIA CRONICA

112

44 LEGGE N◦ 32 EVOLUZIONE DELLA MALATTIA

114

45 COROLLARIO ALLA LEGGE N◦ 32 LE TAPPE DEL RISTABILIMENTO

116

46 LEGGE N◦ 33 LEGGE DEL POTERE RICUPERATORE

118

47 LEGGE N◦ 34 LE CONDIZIONI DEL RISTABILIMENTO

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