MOGOL - Il Mio Amico Lucio Battisti

March 13, 2023 | Author: Anonymous | Category: N/A
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M •

*

Claudio Sabelli Fioretti

Giorgio Lauro

intervistano

Mogol

Il mio amico

Lucio Battisti

A l iberti editore

 

Claudio Claud io Sabelli Fioretti & G iorgio Lauro intervistano

Mogol

Il m i o am i co LLucio ucio Batt B attii st stii

Aliberti editore

 

Con il contributo di

E P

1  Q R k r

« .. , k k i z e m e f i o e ,4 3 OMUNE DI REGGIO EMILI

Tutti i diritti riservati 2008 A liberti liberti editore

Promozione e distribuzione

RCS

Libri

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Tel, 06 36712863 Sede operativa: via Meuccio Ruini, 74 42100 R eggio Emilia Tel. 0522 272494 - Fax 0522 272250 - Ufficio Ufficio Stampa 329 4293200 Alibedi sul web:

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Il mio am ico Lucio Battisti

 

NON CHIAMATEMI PAROLIERE

CLAUDIO SABELLI FIORETI1

autore della della m usi usica ca si chiama autore della della e GIORGIO LAURO: Perché l'l'autore

m usi usica ca e l'autore del delle le parole si chiam a p aro liliere? ere?

L'autore èdella musica perdiladequ Siaealificaz si icazion chiama l'autor l'autore dei testi paroliere un tenta te ntativo tivo dequalif ione. e.compositore. E mancanza mancanzaChiamare di rispetto. Noi Noei non n on

MOGOL:

possiamo opporre che un richiamo civile, che rimane inascoltato. Chi usa il termine `paroliere" è insensibile e anche un po ' ignorante. Tutte le volte che legge te "paroliere" pensate che è una parola scritta da una persona ignorant ignorantee o, peggio, volontariamente irrispettosa. No n sei un po' esagerato?

Esagerato? No. Sarebbe come definire i giornalisti scribacchini. Co me vuoi essere essere chiam chiam ato?

Autore. Nel m ondo della musica autore è colui che scrive i testi. Ma nessuno chiamava compositore Battisti.

 

Perché lui era compositore e cantante e arrangiatore. E com e andre andrebb bbee chiamato uno così?

M usicista. Un term ine che comprend e tutto, molto nobile. A te non piace nem m eno la parola can tautore.

I cantautori io li chiamo artisti. Ch e rapporto c'è tra test testoo e musica?

Io dico agli allievi: «Cercate il testo che c'è scritto scritto nella musica». L a musica, se è bella, dice cose che sfuggono a l compositore. Tocca all'autore dei testi trovarle. trovarle. Serve ndosi della sua vita. L a u t o r e d e l lel e p a r o l e s a r e b b e u n m a i e u t a c h e c e r c a d e n t r o lal a m u s i ca c a l e p a r o l e c h e q u e l l a m u s i c a c o n t iei e n e ?

L'autore delle parole riceve una spinta forte sull'onda di una colonna sonora che gli fa rivivere dei passi della sua vita.

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IL GIORNO DOPO LA CANZONE ERA NATA

Tu scrivi le le paro le can ticchiando le sopra la musica... Spesso lloo fai in ma cch ina...

l'ho scritta al cinema cinema m entre vedevo u n film, Una canzone, M o l e c o l e , musica di Lav ezzi, l'ho al buio. Facevo una fatica enorme perché dovevo ricordarmi a mem oria la musica. Ch e film film era?

Il film film ov viamente non l'ho visto. Il cinema cinema era il Mignon di M ilano. E in ma cchina? cchi na?

Molte ne scrivo guidando.

Emozioni l'hai scritta guidando... scritt a metà al parti D osso, mia casa di campagn M olteno.a L'altra L'altr a metà sulla istradaL'ho per Gscritta enova, dalle di laOvada, guidando la miaa agiardinett giardinetta 500 con a bordo miei figlii e m ia moglie. Ripetevo m usica e parole a m ente, finché figl finché non l'imparai l'imparai a m emoria. Altre?

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detto m ai. La Una canzone che poi cantò Celentano mi commosse, Le paro le che non ti ho detto musica era di Gianni B ella. IIll testo parlava del fatto che morivo e spiegavo a una donna,

la mia comp agna di allora, che cosa mi sarei asp ettato da lei. L'avevo scritta col cuore e mi misi a piangere. Da solo, in macchina, al volante. È l'unica volta che mi è capitata una cosa del genere. Anche E pe nso a te...

L'ho scritta nei diciannove minuti di autostrada tra Milano e Corno. Eravamo su una macchina piccolissima. piccolissima. Uno gu idava. Lucio stava accanto al guidatore e io dietro. Lucio canticchiava cantic chiava davanti e io trovavo le parole pa role dietro. riscriveva sem pre L ucio.. ucio.... Le parole poi le riscriveva

Alle fine le ricopiava in bella. Lui era un precisino. Preferiva riscriverle con la sua calligrafia, ligrafi a, magari perché la m ia non sempre era leggibile. Avete mai fatto qualche errore?

bellissime. Lucio abbassò la voce nel m issagNell'album Anima latina c'erano canzoni bellissime. gio, per cui si faceva fatica a capire le parole delle canzoni. Purtroppo vendette molto meno, nonostante fosse uno dei dischi più belli. E n on ha i chi chiest estoo a L ucio ucio perché l'aveva fatto?

Certo che glielo chiesi. Mi rispose: «Così cercheranno di capir capiree le parole prestando più attenzione». Sembrerebbe una una sciocch ezza.

Era una chiara volontà di spingere tutti a cercare di capire che cosa diceva il testo.

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M a se abbassi il volume volume n on c apisci proprio niente. niente.

Io infatti non ero d'accordo, gli dissi che non era un'idea felice. E lui non lo fece più. Si persero due terzi delle delle vendite, peccato. Era un album straordinario. C'era Anonimo, la sto-

ria della mia infanzia, il cane che mi aveva messo un dente nella palpebra e mio padre che pensava che mi avesse avess e mangiato l'occhio, e la ragazza di ventitré anni che era rimasta sola e c'erano gli americani che andavano e venivano, lei era giovane e io la vedevo rossa in viso e che stendeva i panni e ricordo ricordo le gambe nude . Ero un bamb ino. Ha i mai scritto scritto una m usi usica, ca, m agari solo per gioco...

Mai. H o scritt scrittoo un pezzettino di musica. Ma mi vergogno. Non dirò mai quale, né il titolo né l'autore. Se la canto, ridete tutti. Perch é, è brutta?

Sì, è molto brutta. Ma che cosa cosa è?

È un pezzetti pezzettino no di una cosa musicale molto famosa. .1.1 sigla dell'E dell'E urov isi ision on e, quell quellaa di C aro sell sello, o, quella del Tgi ?

È m olto famosa m a è la parte meno bella di una canzone splendida, che tutti tutti però conoscono. È un'aggiuntina che ho fatto. una canzone com unque? unque?

È un pezzo p ezzo mu musicale. sicale. Se l'avesse fatto quello che ha fatto la canzone, l'l'avrebbe avrebbe scritto meglio. Quel p ezzett ezzettino ino li muore con me. N on lo saprà mai nessuno. Sono tre-quattro battute, si ripetono, una cosa piccola. Sarebbe im morale dirlo.

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Ha i firmato firmato anch e ilil te testo sto di una una c anzo ne senza paro le. le.

Ba ttisti ttisti aveva scritto una canzone che non mi piaceva, erano divagazioni elettroniche. Io non volli scrivere le parole. Mi disse: «Dimmi almeno il titolo». Risposi: «È da bruciatitolo della canzone, solo musica. E lui volle lo stesso re. Chiamala i l f u o c o » . Divenne il titolo

darm i i diritti diritti perché gli avev o dato il titolo. Io la firmai per fargli piacere. Non è l'u l'unica nica canzone co n sola m usica. usica.

Io insistevo perché lui facesse canzoni di sola musica. Qualche volta lo faceva. Io gli sceglievo i titoli, perché lui aveva questa voglia di stare sempre insieme artisticamente. Io facevo dei titoli lunghissimi per accontentarlo. C'era tra di noi un sentimento nobile. Viene da pensare ch e Ba tti ttisti sti scrivess scrivessee la m usica usica mo lto influenzato influenzato da te.

Dopo ogni album ci tr trovavam ovavam o per commentare che cos' cos'era era succes successo so e come impostare un nuovo d iscorso. Quella era la fase in cui iioo com mentavo e influenzavo influenzavo forse un po' le sue scelte m usicali, usicali, ma sinceramente non ne sono sicuro. Co me scrivevate scrivevate le canzoni?

Lucio veniva co n le musiche. Io ci mettevo sopra le parole. Il giorno dopo la canzone era nata. Lucio è l'unico l'unico autore con cui ho lavorato che il giorno dopo che io gli avevo consegnato le parole si presentava senza foglietti. E cantava a m emoria. Lui tornava a casa e il mattino dopo m e la cantava tutta. L'assorbiva L'assorbiva in una notte. Una vo lta mi disse: «Q uando c'è una nuova canzone, io la canto e me la incido quattro volte. Poi la risento nei quattro modi in cui l'ho cantata. Quella che mi stanca di meno, la scelgo». È vero ch e llee canzoni app ena com poste le le ffaceva aceva te ascoltare ascoltare per primo a un am ico giardiniere giardiniere??

Un caro am ico, Pier Luigi Ratti, un architetto giardiniere. giardiniere. Ha un'impresa g rande: vivai, giardini,i, fa anche addobb i floreali. giardin floreali. Fa i più importanti matrimoni nel mondo. U na volta

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ha lavorato per il presidente degli Stati Uniti. Spesso andavamo a cena da lui e da sua moglie Elena, e gli facevamo ascoltare la canzone appena scritta. Pier Luigi è molto dolce, Elena è di polso. Le ho dedicato una canzone in cui lui è obbligato a far tutto quello che lei gli dice. Una canzone ironica. Qua/tua altro ascoltava ascoltava le canzo ni appena com poste?

Gli amm alati del dell'l'Ist Istitut itutoo dei T umori. And avam o là, io e Lucio, io presentavo e lui

cantava tutto l'album ancora prima di inciderlo. Stare vicino a chi soffre è una cosa fantastica. È consolante. Fa bene.

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QUANDO LUCIO DIVENTAVA NERVOSO

D icono c he nell nellee tue canzoni ci siano m olti personag personag gi di Poggio B ustone, ustone, il paese ddii Lucio.

Non direi. Lucio mi aveva sempre detto di aver imparato a suonare la chitarra dallo scemo del paese. Era un povero ragazzo che gli aveva insegnato i primi accordi. Io non so nient'altro di Poggio Bustone. Lucio parlava poco di se stesso. Non ti sembrav sembrav a un po' strano ch e Battisti Battisti cantasse i tuoi tuoi am ori?

No, perché lui si identificava identificava in me. E ra una vera e propria simbiosi. Lui cantava i miei amori amo ri come li avrei cantati io. Qu ando io avev o finito il testo lui voleva sapere sap ere tutto, lo vedeva in modo totale, lo cantava come se lo avesse vissuto. Ho letto letto che B attis attistiti diceva: «D i venti canz oni ne teni teniam am o buona una »...

È una bugia assoluta. Di tutte le canzoni di Lucio io ne ho scartata una sola, che mi sembrava debolina. Tutte le musiche che lui mi ha presentato, e io ho scritto, sono state pubblicate. A eccezione di li paradiso paradiso no n è qui. Q uindi è imp ossibile ch e esistano esistano degli inediti... inediti...

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Che io sappia non ce ne sono. Alberto Radius dice dice ch e nel ''68 68 B attist attistii gli con fess fessòò di avere « degli inedi inedititi che am m azz erebbe erebbero ro tutti».

Non lo so, non ho m ai avuto notizi notiziaa di questo. E com unque non sareb bero canzoni scrittee da m e. scritt Lucio era geloso di te? te? Non l'ha mai dimostrato, però secondo me sì. Ti posso dire un particolare. Lucio

diventava nervoso, nervoso, e anche un po' duro, con chi, mentre io stavo parlando con lui, si intrometteva. Specialmente con i cacciatori di autografi. G ira voc e che avesse paura di essere essere derubato derubato della della sua m usi usica ca e girasse sem sem pre co n un borsello borsello go nfio di na stri e scarti di registrazioni P ossibi ossibile? le?

Non l'ho mai visto con questo borsello. Ha nno scritto che Il nostro caro angelo si tifiris tifirisce ce a llllaa n ascita di un figlio. Il nostro nostro ca ro angelo è il meglio di noi. È l'ideale che qualche volta noi perdiamo, la purezza.

M agari una metafora...

M a quale metafora. Il nostro caro a ngelo si ciba di radici e dorme nei cespugli.., è l'ideale che noi perdiamo, la purezza. Alcuni hanno scritto tantissime stupidaggini su Battisti, su me, sulle nostre canzoni. Fa pa rte del m ito Le voci di diventano ventano realtà.

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Ho capito, ragazzi, ma c'è un limite alle balle. Sono usciti molti li libri bri su di voi.

Con tante ball balle. e. La m aggior parte degli epis episodi odi non è vera. Forse la colpa non è tanto degli scrittori scrittori ma di chi inventa e racc onta. Ved ia m o n e a ltre: ltre: Mi ritorni d i r e t t o r e a r t i s t icic o d e l l a R i c o r d i .

in mente

è l a s to to r i a d i u n amo r e ad u l t e r iinn o d i S an d r o C o l o mb i n i

È una fo llia. Se ci fosse Lucio B attisti attisti si squasserebbe dalle risate. L'amo re adulterino. Che stronzata Raccontatemene altre perché sono diver divertenti tenti.. Ma quindi

Mi ritorni in in m ente

a c h i s i r ifi f e r i s c e ?

A nessun o, è una storia che ho inven tato, l'ho l'ho scrit scritta ta con l'im l'im m aginazion e.., non è riferit riferitaa a nessuno. È una canzone un po ' dr dram am m atica. Recentem ente Paolo Liguori, una

persona sim patica, sulla sulla costa am alfitana, alfitana, a un a grande festa di calciatori, calciatori, sul palco disse: «Un sorriso, sorriso, e ho vist vistoo la m ia fine sul tuo viso». Com e fosse una cita citazione zione di straordinaria poesia. Mi fece piacere, m e l'er l'eroo quasi dim enticata quella frase.

Fiori rosa, fiori di pesco

era una tua storia c on u na raga z z ina... ina...

Altra balla terrif terrificante. icante. t la stor storia ia di uno ch e esce d i casa per and are dalla sua donna, che non vede da un an no, arriva, questa gli apre tutta tutta imbarazzata, lui lui le tocca le m ani che sono fredde, e lui pensa che sia per amore, invece poi arriva uno, che si presenta. Era in cam era da letto con lei e quindi... 29 settembre

è la storia storia di un tradime nto... e 29 sett settem em bre era la data del c om pleanno di tua tua m o g l ie i e l a p r i m a m o g l ie ie .

È la storia di un uomo che aveva vissuto un tradimento, anche questa inventata, non

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c'è riferimento a una persona. Che fosse la data di compleanno di mia moglie me ne sono accorto dopo. Ho avuto sem pre il rimpiant rimpiantoo di non averle dedicato questa canzone. Mi sarebbe piaciuto andare a casa e dire: «Ecco, questo è per il giorno del tuo compleanno». comp leanno». 1/29 settembre settembre è del tutto casuale?

Del tutto casuale. Ha nno detto che gli accordi sono gli stess stessii di Michelle d e i B e a t lel e s .

Non po sso dirlo. Non sono un mu sicist sicista, a, non ho una cultura musicale che mi può far dire se sono gli stessi o sono diversi. Ma è la prima volta in vita mia che sento un'accusa del genere. Lucio ascoltava ascoltava e amava am ava la musica bella del mondo, e lo faceva con entusiasmo, analizzando però profondam ente tutto. Non era il titipo po che andava andav a copiando a destra e sinistra. Titti, la la ba m bina dell dellaa Canzone del sole, era la stessa di Pensieri e parole?

No. In P ensi ensieri eri e paro le era m ia moglie. Tini è la stessa del Salame. È una canzone tratta dall'album Anima latina.

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NEL CUORE DI OGNI RAGAZZO C'È C'È UNA CA NZONE NOSTRA

Pa rlaci delSalame.

È una u na canzone che dura, trii sembra, trenta secondi, comincia comincia così: «A lzati in punta di piedi » Sono d ue bamb ini che che imm aginano di fare l'amore, l'amore, ma ovviamente non ci riescono, non sentono niente e allora presi dalla fame, aprono il frigorifero e urlano: «Urca, «U rca, il salame».

No n è un'a llusi llusione? one?

No, no, il salame è come dire la pastasciutta, la torta, il cibo È una canzone purissima. ttisti risultere risulterebbe bbe Una donna per amico. I l d i s c o più venduto di tutta la ca rriera di M osol-Ba ttisti

Non te lo so dire. Può essere. dei succes successi si Lennon-M cC artng? I s u c c e s s i M o g o l - B a t ttii sstt i ssoo n o più o m eno dei

In Italia sono stati fenomeni quantitativamente simili. E anche in Europa, ma solo tra gli artisti.

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Quan do entri in un a utogrill utogrill e senti senti una tua canz one, che im press pressione ione tifa? tifa?

Come ricevere una carezza. Mi sento gratificato. Mi fa piacere, perché negarlo? Fa parte delle soddisfazioni umane che la tua opera piaccia. Io sono arrivato in posti dove cori di bambini cantavano le m ie canzoni. Un'emozione. Però la gente ricor da il canta nte, riconosce lui, non l'l'autore autore dei testi testi..

La gente riconosce anche me. Sapete perché? Non solo per le canzoni che ho scritto ma perché gioco anche nella nazionale cantanti. C he cosa ti di dice ce la gente per strada? Ti ch iedono iedono l'autografo?

La parola più ricorrente è «grazie». Mi dicono: «La posso ringraziare?» Il rapporto che la gente ha con me è un rapporto molto affettuoso, non da fan. E poi mi dicono anche: «Sei grande». Non c'è niente più gratificante dell'affetto della gente. Tu ha i colpito basso: gl glii affe affetti, tti, l'amo re, i sentimenti, llee emoz ioni. Trova m i un un giova ne che no n abbia corteggiato una ragaz za usando una tua tua canzo ne...

Sì, è vero, una qualche mia canzone è entrata nella vita di molti ragazzi italiani.

Qua ndo ti di dicon con o ch e se seii un geni genioo co m e reagisci reagisci??

Ho avuto un destino benevolo, anzi, molto di più. Ma non sono un genio, sono un canale, una parab ola, un'antenna.

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IO SAPEVO DEI CAMPI DI GRANO

Perch é sei venuto a vivere qui in Um bria? P erché h ai costruito questa questa università dell dellaa m usi usica, ca, il Cet?

Un g iorno mi sono sveg liato liato e m i è venuto in mente che stavo vivendo in una cit città, tà, che non ne avevo alcuna voglia e che nessuno m i obbligava a starci. Milano si stava deteriorando. Forse valeva la pena che io cam biassi vita. Mi resi conto che mi sarebbe piaciuto vivere in un luogo a meno , vicino vicino alle foreste. E poi volevo far qualcosa per trasmettere la mia professione p rofessione ai giovani. Tu eri un metropolitano?

Avevo sempre abitato a Milano, ma non avevo mai perso il contatto con la natura.

Abitavo nell'ultima strada della città che era la prima strada della campagna. Tu sapevi dei cam pi di grano...

Abitavo in via Clericetti, cento cento metri prima del ponte di Lambrate. L ambrate. Davanti a me c'erano i prati, i campi di grano e poi la ferrovia, il ruscello ruscello dove andav andavoo a sguazzare. A vevo costruito con i sassi una piscina di due metri per due. Q uesto contatto con la natura l'ho vissuto da semp re. Poi sono sfoll sfollato ato a Carug o. Il mio papà, non avendo trovato casa, aveva affi affittat ttatoo un sotto terr terrazza azza che av eva chiuso con quattro mu ri. Uno stanzone. Dormivamo e mangiavamo tutti li.

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La guerra...

C'erano i bombardamenti. Mio papà mi portava a pescare i gamberi d'acqua dolce nel ruscello. Li mangiavamo anche crudi. Po i iill ritorno a M ililano ano ...

Alla fine sono andato ad abitare a Milano San Felice ma il weekend andavo in Brianza, a Molteno. La n atura...

Que lla Brianza dove andav o io ormai era circondata dagli stabilimenti. stabilimenti. Insomma , volevo una vita più naturale. Poi pensai di trasmettere la mia professione ai giovani. C he ti era preso? Un a m issi issione? one?

M i sono accorto che era in atto un fenomeno terri terribile. bile. La cultura popolare stava diventando cultura di marketing. Stava scomparendo lo spazio per i creativi puri. Programmazione, tutto studiato, niente più espressione libera, di gente libera che canta. Oggi se nascesse un nuov o B attist attistii sono convinto che avrebbe poche chance. No n si potrebbe pensare che il mark eti eting ng lo facessi iincon ncon sapevolm ente tu tu??

Io non l'ho mai fatto. Io scrivevo la m ia vita, bella e brutta che fosse. Il novanta per cento di quello che ho scritto era legato alla alla mia vita o a que lla di qualcuno che avevo

conosciuto. Io non sono assolut conosciuto. assolutamente amente capace di program mare u na canzone. Non seguo un iter, un mod o di fare. Segu o la vita, i sentimenti, gli amici, le delusioni. Fotografando la vita, la fotografia rimane spesso viva. Si potrebbe pe nsare ch e tu avessi dentro di te un sesto senso per il m arketing, spontane o. Sapevi sem pre che co sa piaceva...

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Fortunatamente questo non è m ai successo. Magari è successo che una parte della tecnica che tu assorbi ti fa preferire un certo tipo di parola a un altro. Ma sempre partendo da una u na grande autenticit autenticità. à. Se cerchi l'l'effetto effetto non è arte. L'effetto è un su surrogato rrogato dell'arte. V ive del clamore. L'art L'artee è respiro. Naturalezz Naturalezza. a. Semplicità. L'art L'artee è piacere. Non è sforzo cerebrale. Tutte le volte che uno ce la mette tutta, nell'arte, ottiene risultati scarsi. Pa rli rliam am o del Cet.

Sono partito per fare la mia casa e la scuola. V olevo creare una didattica per la creatività: compositori, autori, musica da film. Ave vamo fatto praticamente un'università. M a non potevamo sostenere tutti questi corsi e abbiamo scelto quelli più ambiti dagli studenti, i corsi per compositore, autore e interprete. I risultati che abbiamo ottenuto sono straordinari. Il C et

è praticam ente un cam pus... pus...

In questo mom ento abbiamo cinquantasei camere do ppie, centodieci centodieci persone, però stiamo preparando altre ventidue camere, per cui arriveremo a quasi duecento persone. Una c o s a g r a n d i o s a .

Quando spiegavo quello che mi sarebbe piaciuto fare avevo tutti contro. Ho avuto tuttiamici... contro anche contro ho detto chematto volev volevoo» venire a vivereuna qqui. ui.cittadella La compagna, i figli,ai gli tutti a quando dirmi: «M a tu sei H o costruito in in mezzo boschi... Mio papà q uando venne qui q ui vide tutte le gru, i macchinari, i camion, camion, le case in costruzione e si spaventò. Mi disse: «Giulio, portami a casa » Io gli dissi: «Papà, perché?» «Perché ho paura » Ebb i paura anche io. Fu la prima prima vo lta che che ebbi paura. Io sono un

fegatoso. M a ebbi pau paura. ra. Nella mia natura c'è questa ebbrezza un po po'' foll follee di allargare le dimensioni della vita. Ma non perdo mai di vista il burrone. Una vo lta ti sei lam entato ch e qui non è m ai venuto un ministro della della C ultura. ultura.

Ho invitato invitato anche il ministro ministro B ondi. Spero che venga. È giusto che prendano atto di questa realtà. 25

 

HO ANCHE FIRMATO CANZONI CHE NON HO

scRrno

M olte tue canoni han no un riferi riferimm ento alla tu tuaa vita.

Nella C ano ne del sole c'è molta della mia infanzia. La protagonista era una bam bina che non ho più rivisto per tanto tanto tempo. M i ha telef telefonato onato qualche mese fa. Ab itava nella casa accanto accanto alla mia. Nella canzone imm aginavo di rincontrarla grande. E ho scritto scrit to una canzone ispirat ispirataa alla paura di qu ello che poteva av er vissuto, così diverso dalla nostra innocenza. Ho imma ginato di farle una colpa di tutte le storie storie che ave va vissuto. La gelosia come paura di una certa vita che non hai vissuto. Il dialogo tra persone che non si sono m ai viste. viste. E il mare nero, m are nero...

Q uello è proprio l'inquiname l'inquiname nto. Io l'ho l'ho sem pre sofferto, non come discorso politi politi-co, ma come problema personale. Se tu vedi le mie canzoni, c' c'èè sempre q uesto problema, anche quando non era nemm eno di moda l'ecologia. L'ho sempre visto come un'aggressione terribile, un attentato alla natura. Fa parte della mia v ita, della sofferenza della

mia vita. Il mare inquinato è una ferita che mi fa male, ma le veramente. No n credo che sia una cosa solo mia. M a io la scrivo. Altri se la tengono dentro senza scriverla. Torniam o al Cet

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Stiamo creando anche sale convegni per trecento persone. Stiamo crescendo. Anche perché il Cet adesso deve po rtare avanti il reparto medicina, reparto molto importante perché puntiamo puntiam o alla qualità della vita. C'è una relazione tra gli esseri viventi, che siano piante, animali, animali, uomini. C'è una meccanica che governa il creato. Vedi V edi quella pianta di gardenie? No n faceva più fiori. Abbiamo chiamato un grandissimo esp erto, e lui ccii ha detto: «Ma le parlate?» M ia moglie Daniela mi ha guardato: «Ma q uesto qui è matto». «Provi a parlarle, la consideri». E noi abbiamo cominciato a parlarle. «Ciao bella», «Come «Com e va?» Sette giorni dopo era tutta un fiore. Morale?

Le leggi che non conosciamo siamo portati a non considerarle. considerarle. App arteniamo al mondo noto ed escludiamo l'ignoto. Chi crede solo alla scienza nota compie un atto di ottusità clamorosa. Pa rlam i ddell ellaa tua vita.

Mio papà era impiegato alla Ricordi, faceva il copista, e mia mamma era casalinga. Mio papà integrava il suo stipendio facendo il pianista. Ma alla Ricordi poi diventò molto importante creando una divisione M usica leggera. T u o p a d r e s c r i vev e v a a n c h e c a n z o n i .

No, è un equivoco. Vecchi cchioo scarpone. Ha scritto Ve V e c c h i o s c a r p o n e l'ha scritta scritta Pinchi, un professore di educazione fisica, un uom o tutto

d'un pezzo, legato al partito fascista. Era una brava persona, luminosa, molto energica, di quelli che preparavano preparava no i balilla

E p erché la fifirm rm ò tuo padre?

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gli editori usavano firmarei diritti. delle canzoni nomi fittizi di chi fatto meAllora della Siae, per poter acquisire Anche iocon hoi firmato un paio di aveva canzoni chel'esanon avevo mai m ai scritto. scritto. Il compenso per quelle que lle che scrivevo era cinquemila lire a canzone. Anche tuo pa dre usava usava uno pseudonimo: pseudonimo: C alibi alibi..

Usava questo que sto nome per p er conto della ditta, e i soldi andavano all allaa ditta. Tu fac evi all'inizio all'inizio le versioni italiane di canz oni stran iere. Sì

m a invece di tradurle a volte vo lte le riscrivevo. riscrivevo. I miei m iei erano testi originali almeno al cin-

(vaA (Remem Wh iter iter ber Shade Pa le le),), M a ch e colpa abbiamo noi quanta cento. Tipo (Cheg15 .per Go ing Hom e) e), , È la Senza pioggia pioggialuce che (A be r The Of Rain).

U na lacrima lacrima sul viso? C 'è dibattito dibattito su quale sia sia la tua can zone p iù venduta. venduta. Al di là? Una

La canzone italiana italiana di m aggior successo in assoluto da qu ando è stata creata è L'emozione non ha vo ce, mia e di Gianni Bella, cantata da Celentano. È in testa per incassi di diritti da allora. Una canzone magica che la gente ama moltissimo. Al di là a v e v a v e n d u t o u n m i llii o n e d i c o p i e .

Di più. Fece il primo posto in ventisette nazioni. Stiamo parlando di cifre grandi.

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LA MUSICA PROPRIO NON M I INTERESSA INTERESSA

Tu quanto guadagni?

Sono sicuro che non ci credi, ma io non ho mai aperto le buste dei rendiconti della Siae. Ha i vinto. Non ci credo. credo.

V a bene, guardo l'as l'assegno. segno. M a per mentalità mentalità rifiuto l'l'aspetto aspetto burocrati burocratico. co. Adesso me lo segue un po' Daniela, mia moglie. P a r l iai a m o d e l l a s s e g n o .

È una cifra comunque inferiore a quella di un giocatore di pallone. A quale giocatore di pallone?

A un giocatore di media portata. No n sei un Ron ald°.

No. Nemm eno un un D el Piero?

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Tieni presente che comunque sono uno d egli autori più pagati. Mi avev ano detto che il record era di M orricone per la musica e m io per i testi. Q uindi sei il p iù pag ato. I giorn ali hann o scritto che ricevi di diritt dirittii d'autore d'autore un m ilione ilione di eu euro ro

all'anno.

I guadagni di un autore, non il mio, sono modesti. Molto modesti. Tu scrivi degli degli eevergreen. vergreen. Ogni anno g uadagni anch e per canzo ni che hai scritt scrittoo quara nt'anni fa.

È vero, ma la som ma finale è quella li, la metà di que lla di un medio allenatore di serie

A.

C he ne fa i di tutti questi soldi?

Hai v isto il Cet, se ne sono andati e se ne v anno tutti lì. lì. Noi viviamo sicuramente e tranquillamente bene, ringraziamo il Signore di avere questa possibilità, ma ti assicuro che qui nessuno fa follie. Perché i nostri soldi sono tutti util utilizzati izzati per costruire costruire e pagare stipendi e mutui. Non bisogna dimenticare che il Cet ha chiuso in pareggio per la prima volta nel 2007 anche grazie al fatto che ha iniziato iniziato a interessarsene mia mo glie Daniela. Tra le can zoni firma te Mo gol-Ba ttisti ttisti quali sono sono le più d i f f u s e ?

Io faccio una valutazione sulla base di quelle che ascolto in giro. Ieri sono andato a una festa di paese, qu i in Um bria fanno le tavernette, c'è una bella tradizi tradizione, one, i paesi diventano come una fam iglia e fanno da mangiare per tutti gli ospiti. Anche novecento pasti, e i ragazzi servono a tavo la, le mamm e in cucina. C'era la balera con due o tre cantanti, due sax e una fisarmonica, e li eseguono le canzoni che la gente ama. E ascolti ancora libero, ro, P ensieri e paro le, I giardini di m arz o, Abbronzantissima. Poi senti tanto B attisti: attisti: // mio ca nto libe La c anz one del sole, M i ri ritorni torni in mente. Però m i è capitato di ascoltare ascoltare Se stasera sono qui, che ho scritto con Tenco. U no p ensa che le canzo ni di Tenco fosse fossero ro scritte tut tutte te da

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Mi chiese anche di riscrivere le parole di Ciao am ore ci ciao. ao. Io non lo feci. La sentii. Non mi ma soprattutto gli dissi: «Guarda, io un testo migliore questo non riescoentusiasmava a fartelo. Le parole che hai scritto tu sono le migliori possibili». Poidilitigammo. Si arra bbiò per il rifiuto? rifiuto?

No. litigamm litigamm o perché aveva deciso di andare a Sanremo. Lui non era da Sanremo, ma ormai aveva questo pallino. pallino. Diceva: «C elentano vende i dischi che che non vendo io». Andò a San rem o e si uuccise. ccise. Se ti avesse dato retta...

Andai al suo funerale, in un paesino dell'Appennino. C'erano tre persone. Ha i m ai suonato? suonato?

No. N on suono niente. U n figl figlio io di m usi usicist cistaa ch e non suona n eanche la ch itarra? itarra?

M io padre voleva che imparassi a suonare il pianoforte. IlIl fratel fratello lo di Donida, che era un grandissimo pianista, veniva a farmi lezione. Io mi annoiavo a morte. Avevo capito che se gli davo un bicchiere di cognac per affrontare la lezi lezione one lui se lo bev eva. Q uando arrivava si trovava il bicchiere bicchiere già pronto. La sonnolenza poneva fine alle lezioni. E alla rottura di scatole. Perc hé era una rottura di sscato cato le? le?

Non a vevo alcun int interesse. eresse. Ancora oggi la mu sica non mi interessa. C he cosa ti iinteress nteressava ava ?

Le donne. M i piacevano le donne. Ero affascinato dalla bellezza ffemm emm inil inile. e. E poi m i piaceva scrivere. Scrivevo sul giornale scolastico, «Il Caffè», dell'istituto Pietro Verri, a M ilano. E scrivevo novelle. Novelle molto ingenue.

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PENSAVO A UN MONDO SU PATTINI A ROTELLE

Pa ss ssione ione per la scrittura... scrittura... m a in quinta elementare eri andato m alissi alissimm o in italiano italiano .

C'era l'esame di stato. Allora era mo lto importante perché decideva il destino di un ragazzo. In pratica pratica la commission comm issionee d'esame decideva se il ragazzo poteva andare avanti a studiare o se aveva finito. Dissero che ero andato fuori tema. Il tema tema qual era?

Era "Come si svilupperà il mondo futuro nelle città?" scritto? E tu che cosa ha i scritto?

Scrissi che il futuro del mo mondo ndo sareb bero stati i pattini a rrotelle. otelle. Costavano poco e consentivano una velocità magg iore. Scrissi anc anche he che erano pericolosi se si andava a fare la spesa perché le uova rischiavano di cadere e di rompersi. Ti bocciarono.

Non capirono che già g ià da allora ero un pragmatico che cercava di risolvere i problemi della circolazione. Se tutti, invece di prendere la macchina, fossero andati sui pattini a

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rotelle oggi le città sarebbero molto m igliori, no? N iente inquinam ento.., ffisici isici sani. sani..... Sarebbero fallite fallite le co mp agnie p etrolifere etrolifere..

Furono spietati e mi b occiarono. Dovetti fare le comm erciali erciali.. Poi andai in una scuola privata, feci l'integrazione l'integrazione e passai pass ai a ragioneria. Bo cciato in itali italiano ano , un pa roliere. roliere.....

Un autore dei testi... B occ iato in itali italiano ano , un autore dei tes testi. ti.....

Anche Jovanotti fu bocciato in italiano. Le tue aspirazioni quali erano ?

Erano molto modeste. Volevo cercare di sopravvivere dignitosamente. Lo consideravo già una conquista straordinaria. Avevo paura del futuro. Non mi ritenevo all'altezza degli altri. altri. Il mondo com petiti petitivo vo m i spaventava. U n lavoro, una casetta, riusci riuscire re a tirare avanti. Mi sarebbe bastato. Quan do ha i de decis cisoo ch e potevi vive vivere re scri scrivendo vendo can zoni?

Guadagnavo quarantaduemila lire al mese. Avevo diciannove anni. Era uno stipendino minimo. C on le canzoni miglioravo le m ie condizioni del sessant sessantaa per cento.

L a prim prim a ca nzone tua. Briciole di baci. La cantò M ina. Poi scrissi scrissi Prendi una m atita. atita.

C 'è qualche can zon e di cui ssei ei penti pentito? to? C he dis discono cono sci?

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Non disconosco niente. Ho scritto anche Stessa .spiagg .spiagg ia stesso stesso m are e non me ne vergogno. La cantano ancora. Poi, devo dire la verità, la media è soddisfacente. In tutto quante ne ha i scritte? scritte?

Non lo so, non fa testo la quantità. Qu ando qualcuno viene d a me, mi porta dieci canzoni e mi dice: «A casa ne ho settecento», penso subito: «N on vale niente». No n ci credo che non lo sai sai..

Ho smesso di contarle contarle a m illeottocent illeottocento. o. Allora diciam o qua nte sono le canz oni di quali qualità, tà, quelle ch e llaa gente ricorda .

Centocinquanta circa. D el elle le quali di Mo gol-B attis attisti? ti?

Quaranta, Qu aranta, cinquanta. Ha i mai av uto la la tentazione di cantare?

Mai. Ma una volta feci uno scherzo a Battisti. Fra noi c'era una grandissima stima reciproca, una stima esagerata. Io pensavo che lui fosse un musicista straordinario, lui pensava che ioconsiderazione fossi un grandedelpoeta. così,le"il "icanzoni. l poeta".Av Maeva lui una aveva una grande mio mLui odom idichiamava interpretare Aveva taleanche preparazione che capiva cos'era il feeling. Diceva: « Calante crescente non me ne frega niente». «L'importante» diceva «è che ti arrivi l'emozione». Quando io, scrivendo le parole, canticchiavo sottovoce, lui stava ad ascoltare a scoltare con attenzione. Un giorno gli dissi: «Lucio, ho deciso che questa volta lo incido anche io questo album». Lui mi guardò perplesso e tutto serio serio mi rispose: «Va bene, ma sei mesi dopo». Scoppiai a ridere. Mi aveva creduto. Mi fece piacere perché era l'unico l'unico al mondo che po teva avere una considerazione di me così grande.

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C om unque tu canti...

Adesso sono diventato abbastanza bravo. Ormai Orm ai ho fatto così tanta didatti didattica ca che sono

persino Ho diventato A itrasmettere. ragazzi del Anche Cet a volte un testo nuovo. affinat affinatoointonato. il modo di con lacanto voceper chefarm iascoltare ritr ritrovo, ovo, una voce gracchiante, riesco a comunicare. Q ual è la canz one per la quale la gente ti ricorderà? ricorderà?

Non c'è una sola canzone. Se io lascerò una tracci tracciaa sarà per p iù canzoni. Tra trent trent'anni 'anni i ragazzini cosa canteranno?

Non lo so. Può darsi che non cantino niente di appartenente ai miei tempi. Io sono spaventato da una sola cosa: la perdita di sensibilità nei confronti della qualità musicale. Non è più recuperabile.

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LA PRIMA VOLTA CHE VIDI LUCIO

Quando tu hai incontrato Ba tti ttisti sti per per la prim a v olta gli hai detto detto ch e le ssue ue cose erano m odeste. odeste.

E lui mi disse: «Hai ragione». Quanti anni aveva?

Venti. Forse meno. T u e r i g i à m o l ttoo f a m o s o .

Ero già da quattro qu attro anni al primo posto com e autore, votato da tutti quelli del mestiere. Q uando v i siete siete conosciuti avev ate tutti e due due il foulard... foulard...

Quando andavo in giro con la mia splendida Balilla Coppa d'Oro mi mettevo un folliatino. Dopo non ricordo. Ricordo che avevo ave vo un giubb etto azzurro di pelle. Ero una specie di piccolo vive ur. Era il mio mom ento magico. Che poi si trasformò in un periodo triste. P e r c h é t r iiss t e ?

Perché non mi piaceva quella vita. Non rispettava le promesse. Entri dentro quel

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mondo che sembra di favo la, poi ti accorgi che non lo è. Non ha la sostanza. La sostanza profonda la ritrovi in altre cose. Ritorniamo all' all'incontro. incontro.

Gli dissi: «A scoltami. Tu verso l'una di ogni giorno passa da qui, metti la testa dentro l'ufficio. Se vedi che non ho niente da fare, ti fermi e proviamo a scrivere una canzone. Attenzione. Non una canzone di successo. Un esperimento. Non dob biamo seguire nessuna regola. Scriviamo per pe r noi. Facciamo una prova. Q uello che salta fuori, salta fuori». E lui veniva con grande um iltà. «Posso?» «V ieni avant avanti,i, vieni avant avanti». i». Così scrivemmo la prima canzone. D olce di giorno. giorno. Così, in ufficio?

Certo Lui si era seduto sull sullaa poltrona. Io Io di fianc fianco. o. E abbiamo scritto. Tornò la settimana dopo e scrivemmo P er una lilira. ra. La terza settimana scrivemmo 29 set settembre. tembre. E fu subito subito trionfo.

Era una sinergia miracolosa. Lui aveva un'eccezionale un'eccezionale capacità di valutazione della musica internazionale, un'attenzione, uno spirito analitico molto profondo, una capacità critica straordinaria. straordinari a. E avev a anche la capacità di tradurre le mie idee. Se io gli dicevo qualcosa, lui di questa cosa prendeva p rendeva il nocciol noccioloo d'oro. Lui sapev a che in quello che gli dicevo c'era un nocciolo. E lo trovava. Era la sua su a capacità di capire. Lui era verticale, io ero trasversale. Tu eri un casinista.

Sì, ero una ruspa. Uno che partiva con un discorso e andava fino in fondo. Io gli dicevo: «Se fai un buco arrivi al centro della terra». Entusiasmo e coraggio io, riflessione e analisi lui. Q uand'è che hai capito che stava te ffacendo acendo il gioco gro sso?

Lavorando a 2 9 s e t t e m b r e . E poi con l i v e n t o . I l v e n t o è una canzone di un lacerante terribile.

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SGRANAV A GLI OCCHI E D ICEVA: «ME COJONI»

A cinque anni Lucio serviva serviva m ess essa. a. E poi voleva farsi pret prete. e. Ne avete mai pa rlato?

No. Lui non si confidava mai. Né discorsi politici, né discorsi religiosi. Era monotematico. Parlava di m usica soltanto. E di congeg congegni ni tecnici tecnici.. U na v olta diss disse: e: «Da questa questa m ania religiosa religiosa sono pa ssato ssato all'opposto. Adess Adessoo no n vado ma i in chiesa». chiesa». È

nuova per m e. E, la prima volta che la sento.

C om e è possibil possibile? e?

Noi non ci frequentavamo. N on parlavamo di cose intime. U na v olta in chiesa i l prete gli ddied iedee uno sberlone e da quel gi giorn orn o B attisti dis disse: se: «B asta c on la ch iesa». C 'è scritto scritto in un libro.

Io non ci credo ai libri biografici. Que lli di Battisti, per esempio, sono pieni di bugie. È vero che a Pogg io Buffone tu tutti tti si chi chiam am avano Battis Battistiti??

Credo sia vero. Ci sono molti Battisti. Sono andato due volte a Poggio Bustone. È qui vicino, sulla strada per Rieti. Gli hanno fatto un monumento.

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M a non è se sepolto polto lì.

No, è sepolto a Mo lteno. D ove a vevate ca sa tutti e due due... ... confinanti...

Lui era venuto a trovarmi e io gli dissi di comprare com prare un terreno accanto al mio. E lo fece. D ue persone che sono state così tanto insi insieme... eme...

Lucio aveva un u n senso dell'ironia dell'ironia molto forte. Quando trovava uno u no che gli raccontava qualcosa che lo annoiava, lui faceva finta di essere molto interessato. Sgranava gli occhi e diceva: «M e cojoni...» cojoni...» Prendeva in giro anch e te?

No. Su di me non scherzava m ai. Era molto rispett rispettoso. oso. D i che cosa parlavate?

Di canzoni, di campag na... Ti raccon tava le sue avv enture?

Eravam o molto pudichi. Lui per conto suo, io per conto mio. Non lo frequentavo continuamente. Lo vedevo una decina di giorni l'anno quando veniva da me con le musiche. Scrivevo un testo ogni mattina. Il padre non voleva ch e llui ui facesse m usica. usica. Te l'ha racco ntato?

No, era molto chiuso Lucio. Mi raccontava del suo paese. Un paese povero. U n paese di montagna, senza grandi risorse, con una forte tradizione al risparmio...

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Tutti scon scon sigliav sigliav ano a B attisti di can tare.

Io no. Io feci il contrario. Minacciai le dimissioni alla Ricordi R icordi se non lo facevano facevan o cantare. Insistetti molto anche su di lui. Lucio non ci teneva. All Allaa Ra i non lo volevano.

Anche alla Rai lo avevano scartato. Non poteva essere trasmesso alla radio, all'inizio. Alla R ai per cantare bisognava superare una specie di esame e l'avevano b occiato. Quando andai alla alla R icordi per farlo cantare, cantare, loro mi dissero: «Tanto non lo trasmettono alla radio. Ha fatto il provino e lo hanno bocciato». Effettivamente Effett ivamente aveva una voce strana.

Per me era e ra affascinante. Nel '69 '69 andò a Sanremo .

Non ricordo. Ca ntò per primo, e stonò.

Può darsi. C he rapp orti hai con il figl figlio io di Lucio?

Non lo conosco. L'ho visto solo una volta v olta quando era piccolo piccolo. piccolo. So che era un bambino delizioso. d elizioso. È strano che tu non con osca suo figlio. figlio.

L'ho perso di vista perché ha vissuto la m aggior parte del tempo in Inghilt Inghilterra. erra. Io penso che sia più madrelingua inglese che italiana.

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No n ha i llaa curiosità di con oscerlo?

Io non sono invadente. M io figli figlioo Francesco invece andò a trovare Lucio al D osso di

Coroldo, nella sua casa in campagna, in Brianza. Un giorno mi disse: «V oglio andare a trovare Lucio B attisti». attisti». Io gli dissi: dissi: «Sei libero di andare d ove vu oi». Lui si presentò a casa sua:molto «Sono il fi figlio glioinvitò di M ogol, voglio conoscerti, conoscert i, sono un tuo alla ammstazi irator iratore». e».a Lucio lo trattò bene. Lo a colazione e poi lo riac riaccompagnò compagnò stazione one M ilano. Ch e cosa ti ha ra ccon tato tuo fifigli glio? o?

Che Lucio era stato gentile, che gli aveva dato dei suggerimenti, che l'aveva accompagnato alla stazione. Perché ti colpi colpisce sce iill fatto che lo abbia acco mp agna to alla stazione? Semp lilice ce educazione.

M a Lu cio era casalingo, era pigro. pigro. M i stupì che lo avesse accompagnato alla stazione. È strano che tu invece no n sia interes interessato sato a cono scere iill fifigli glioo di Lucio.

È sem pre stato via. È strano che anc he lui non voglia conoscere te.

Io non ho mai avuto modo di invitarlo... Neanch e tuo figl figlio io era stato invitato da L ucio.

M io figlio figlio è un intraprendente, intraprendente, è uno molto attivo, uno sportivo. sportivo. Era in prima squadra con la Ternana a sedici anni e mezzo. Poi ha giocato nel M antova.

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SI VIAGGIARE EVITANDO LE BUCHE PIÙ DURE DU RE

Amm ettiamo ettiamo che si siano ano duem duem ililaa le canzoni che ha i scritt scritto. o. U na ca nzone a setti settimm ana...

C'erano d ei periodi in cui scrivevo venti canzoni all'anno all'anno e altri in cui ne scrivevo magari cento. Posso anche scriverne trenta trenta in un mese. A desso scrivo molto meno. S to scrivendo per mio figlio Francesco, per Gianni Bella e per gli Audio2. Perch é l'altro tuo figl figlio, io, Al Alfredo, fredo, pseu pseudonimo donimo C heope, scrive le parole per la P ausini e non per i/ frat e /l/ l o F r a n c e s c o ?

Non è vero. Hanno scritto qualcosa insieme. Tu no n v olevi che si ddedi edicassero cassero alla can zon e... e...

H o fatto la guerra a tutti i miei fi figli gli perché volevo risparmiare loro delusioni. A Francesco dicevo: «Lascia perdere perde re la musica. Sei così bravo a giocare a pallone». Poi ho dovuto am mettere la loro capacità professionale e ho cercato di aiutarli. Ba ttisti ttisti accettava i tuoi te testi sti ssenza enza dis discutere. cutere. Cocc iante no.

Co cciant cciantee m i ha solo contestato inizi inizialmente almente un testo, quello che poi ha vinto a

Sanremo, Se stiam stiam o insie insiemm e.

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M ina non volle cantare Ancora tu e Il mio canto libero. Il mio ca nto lib libero ero l'avrebbe cantata se le av essi cambiato il testo. Io non glielo camb iai. Ancora tu proprio non le piaceva.

Il mio canto libero e Ancora tu le ca ntò lo stesso Ba ttisti e diventaro no dei successi. Ne h ai più

riparlato con lei? lei?

No. Io rispetto i suoi gusti. gusti. Poi M ina mi ha fatto il più grande omaggio. H a cantato una canzone che si chiama Mogol-Battisti, ma ti rendi conto? Succede quan do si entra nel m ito. «Sotto q uesto ciel cieloo solo tu resi resisti, sti, sei com e una can zo ne di M og olBattisti». Ti copiano, ti derubano derubano . Una donna p er am ico...

... un cane per am ico, un'auto per amico, tutto per amico. N on mi pag ano i diritt dirittii di niente. linguag gio della gente non puoi ch iede iedere re i di diritti. ritti. M a la fiction Una donna per amico Raientri di Se Un onel ? linguag

Che dev o fare? E la m oto? «Sì viaggiare evitando le buche più dure...» dure...» per pub blicizblicizzare le Yamaha? Fa cesti iinca nca zzar e le fe femm m inis iniste. te.....

Le femministe si sono autocondannate. I discorsi esagerati portano alla mancanza di credibilità. La mancan za di credibilità è un cancro. Uno è libero di andare av anti nei dogmi, ma poi lo paga. Le femm iniste iniste sono mo lto suscettibil suscettibili.i.

Non capivano. Come tutte le persone un po' esaltate. Leggevano male i testi delle can-

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e gli attribuivano significati che non avevano. Qu ando dicevo «m otocicletta 10 1 - I P è tua se dici sì» non è che offrivo offrivo una m otocicletta per convincere una a far l'am ore con m e.

20fli

P e r ò s e m b r e r e b b e c o s ì.ì . . . Ma no. Stavo raccontando la storia di uno che è così ingenuo da fare questa offerta

d'amore.

Appunto.

Se non sono riusci riuscito to a espri esprim m ere iinn questa canzone l'l'anima anima di un u om o sem plice plice,, all alloora ho fallito io. Ma io credo che sia chiara la ca nzone. È una canzone nella quale c'è un

uomo che mi fa pena. Non è uno stupratore. È come se fosse un bimbo, uno che non

ha ca pito il valore delle cose.

Anche perché ki m otociclett otociclettaa 10 H P è p r a t ici c a m e n t e u n v e i p i n o .

È uno dei miei errori clamorosi, io non sapevo il valore di un HP. L altro errore era quello dei capelli verde rame. Volevo dire rosso rame. Me ne sono accorto dopo dieci

anni. Non volevo parlare di una pu nk. Però 18 jìm ministe... ministe...

Shakespeare ha scritto l'Amleto ma nessuno l ha accusato di essere un assassino. Non si può scambiare l'autore con il protagonista. In Non è F rancesca rancesca il protagonista protagonista è u no che non vuole sapere la verità verità nemm eno m orto. È uno che cerca di negare a tutti i costi una

verità evidente. Io non sono fatto così. Non è che tutti i miei personaggi siano sempre

me. Alcune canzoni sono autobiografiche, altre sono solo il frutto di un pensiero.

Se qualcuno n on ti cap isce, un po' sbaglia lui, lui, un po' non sei stato stato c hiaro tu. Questo m i sem bra un ricci ricciolo olo orientale orientale.. È la voglia di po lit liticiz icizzare zare tutto. Ma io credo di essere essere stato sempre a bbastanza chiaro.

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LUCI O ER A CASALI NGO, CALM O, TR ANQUI LLO

Le tue canzoni autobiograf autobiografiche: iche: Balla Linda. Linda era una ballerina ballerina americana. Una tua fifidanzata? danzata?

Un flirt durato una sera. Qua nti flflirt irt,, quante fidanz ate?

Non te lo so dire. Hai can tato tantissime tantissime don ne...

Di rapporti squisitamente sessuali ne ho avuti pochissimi. Io ho sempre considerato le donne come esseri umani, non come bambole. bam bole. Ho bisogno ddii dialogare, di conoscere. conoscere. M a che dici.. dici..,, eri un playbg   ... Non ero un playboy. Ero uno che av eva una grande considerazione per il fascino fascino femminile. Tu e Lucia vi siete mai invagh iti della della stessa ragazz a?

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No. M a una volta incont incontrammo rammo una ragazza in un alber albergo. go. Non vi dico chi è perché la conoscete sicurame nte. Era molto be lla, affascinante. M i invitò nella sua stanza. Io non ci andai perché la consideravo troppo giovane. Lucio mi disse: «Be', andrò io a salutarla». Andò lui però non so che cosa sia successo. Probabilmente ci parlò un po'. Era disperatamente sola. Lucio non era un play

Sicuram ente lo ero più io di lui. Lucio era casalingo, calmo, tranquillo, amante della tradizione. Io ero il terremoto.

No n c'è m ai la pa rola "luna" n ei tuoi tuoi testi, testi, parli sempre di sole.

La luna non m 'ispira. 'ispira. IIoo sono un uomo solare. Di notte dormo. H ai m ai usato le tue tue canzon i a fini ddii corteggiamento?

Corteggiamento? Io sono molto distante dalla mia opera. Mio padre qualche volta usava miocanzone, nome. «Sono Mogol, mimprenotate il traghetto?» io mi vergognavo. Ho scritto iluna Proibito, per mia oglie e non gliel'ho gliel'ho m aiMa detto. Il mio mondo artistico e la mia vita sono proprio separati. Molti miei amici potrebbero non sapere che scrivo canzoni. D a guanto tempo ti chi chiam am i M ogol anche all all'anagraf 'anagrafe? e?

Dal 30 novembre 2006. Da quel giorno si chiamano Mogol anche i miei figli e anche i m iei nipotini. Co me a ndò con la scel scelta ta del dello lo pseu pseudonimo? donimo?

Ne avevo mandati trenta alla Siae. Nessuno andava bene. Ne mandai altri cento e scelsero M ogol. Ma a me non piaceva. Quando m i arrivò la lett lettera era con la notizia notizia che aveva-

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no scelto Mogol rimasi terrorizzato. Ebbi un brivido freddo lungo la schiena e dissi:

«Che sfiga, mi chiamano con un nome cinese». Ma poi pensai: «Ma tanto chi vuoi che arrivii m ai a sap ere che sono Mo gol». Avevo arriv Avevo scritto perf perfino ino Zippo. Vuoi m ettere ettere Mo gol-Battisti gol-Battisti con Z Opo-B attisti. attisti.....

benissim m o tutto. Si, mi è andata bene. Ma qu ando hai successo suo na benissi Tu hai canta to una volta... Non ricordo, dove? Da Ce/en/ano. Ce/en/ano.

È vero. Mi fece cantare senza orchestra in apertura di trasmissione. Cantai D o rmi

a m o r e . Una canzone a mio parere emozionante. Di un uomo che pensa alla morte.

È v ero che vai a dorm ire all allee nove?

Non pro prio. Direi alle dieci e mezza . dice che siccome va i a dorm ire presto presto no n ha i visto visto tuo figli figlioo a S anrem o in diret diretta. ta. L a leggenda dice

È passato alle dodici e quaranta, di giorno feriale, ma come puoi pensare che io alle

dodici e quaranta regga dopo tutta l'attività fisica che faccio? Avrei dovuto prendere

duecento caffè. Non è menefreghismo.

Fa cciam o l'ipotesi l'ipotesi che tuo figlio figlio vada a Sanr emo l'anno pro ssi ssimo mo , vada in finale e ssii pensi che vincerà. Li prendi i duecento duecento caffè opp ure te ne vai a dorm ire ire??

Lo registro. Il sonno è sempre giustificato. È una cosa naturale. Solo in un caso non è giustificato: se c'è c'è un'em ergenza, se bisogna salvare qualcu no.

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CI SIAMO SIAMO LASCIATI QUIETAMENTE, SENZA TRAGEDIE

Avete mai litigato litigato tu e Lucio?

L itigi no. Ci sono stati dei silenzi. Periodi Periodi di silenzio.

Musi? No. Non eravam o tipi da tener teneree il muso . Anche dopo che ci siamo lasciati, quando lo incontravo, veniva veniva magari a m angiare da me, parlavamo . Vi siete siete lasciati lasciati proprio co me una c opp ia.

Quietamente, senza tragedie. Però fino al giorno pr ima fac evate canzo ni. E po i ilil giorno dopo, niente più. C he cosa è success successo? o? P roblemi ro blemi di diritti, si disse. Soldi.

Problem i di principio. Volevo che fosse chiaro che la p roprietà delle delle canzoni era degli autori, a m età. M a era così. Sei ventiqua ttresimi ttresimi a te, sei sei ventiquattresimi a lui e dodici alla casa editrice.

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Su qu ei dodici si aprì la questione. Nella società ed itoriale llui ui aveva il quaranta per cento, io il dieci e la Bmg il cinquanta. E quindi lui pren deva di più e ttuu di meno .

Proprio così. Poi la società si dissolse e bisognava farne un'altra. Io gli feci sapere che bisognava fare cinquanta e cinquanta. Era giusto che la divisione fosse equa. Ne avete parlato?

Non c'è stato questo dialogo. Non ci sono state liti, parole, discussioni. Niente. Anche perché io e lui eravam o in questo m olto simili simili.. Due princi principi pi indiani. Orgog liliosi, osi, perma losi.

Principi Princi pi indiani. indiani. Quando cominciammo, lo convinsi di una cosa: se non consideriamo

le nostre canzoni come delle cose importanti, non le considererà importanti nessuno. Una v olta lui venne da m e e m i disse: «Sai Giulio, mi hanno offerto offerto un miliardo per fare una colonna sonora». Io gli dissi: «Chi sono i registi?» E lui mi disse dei nomi quasi sconosciuti. E io dissi: «T u fa' come vuo i, ma se fossi in te non lo farei». E lui disse: «Ho già detto di no». Lu cio Ba ttis ttistiti non si vendeva per i soldi. Non l'ha mai fatto. Però era tirchio...

Era parsimonioso. Era legato a un m odo d'essere. Al ristorante ristorante chi pagav a?

- Io sono abituato a pagare sem pre. Regali da da Luc io?

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Una volta mi ha regalato un fucile da caccia. Ma quasi lo costrinsi a regalarmelo. Sei un cacciatore?

Ho smesso. Tanti anni fa.

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NON ERA TIRCHIO, ERA PARSIMONIOSO

Sulla tirchieria tirchi eria di Lucio c è una leggenda. Quando c erano le cene si alzava sempre un po prima da tavola, faceva gli gl i auguri a uno e se ne andava... andav a...

Non ci ho mai fatto caso. Insomma tirchio o non tirchio?

Parsimonioso. Non dimenticare che lui veniva da un paese in cui quando trovano un

chiodo da paese cavallodistorto lo portano a casa raddrizzano.si Lucio apparteneva allaa casa cultura di un m ontagna. Quando io l'ho l'eholo conosciuto preparava la pastina pastina da solo. Era un ragazzo che faceva fatica a campare. Viveva Vivev a in un appartamento piccolo, in periferia. periferia. Ha lottato lottato per sopravvivere, può darsi che q uesto abbia influito. influito. M a io non mi son mai posto il problema di chi paga. Q uando si andava al ristorante ristorante con tutti tutti questi ragazzi, il più ricco ero io, il più famoso ero io e q uindi era giusto che pagassi io. Il denaro per te te.. ....

No n ho mai attribuito grande importanza ai soldi. Cred o di essere uno d ei pochi al mondo che non sa quanti debiti o crediti ha. Che cosa hai fatto con i soldi che hai guadagnato

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Tranne un appartamentino che ho a M ilano e che adesso ho ceduto ai miei figli, tutto tutto quello che ho guadagnato l'ho speso per il C et. diventato ricco. Tanto ricco. C he cosa facevate quando sstavatavaBa ttisti ttisti all'ini all'inizio zio era p overo. M a poi è diventato te assieme?

La frequentazione era molto piccola, molto breve. Lui veniva e mangiava a casa m ia. Qualche Qu alche volta a ccasa asa di mia madre. Ma ave avevamo vamo m ondi diversi, abit abitudini udini diverse, cult cultuure diverse. Non eravam o amici nel senso di amiconi, quelli che si vedono sempre. Vo levo solo dire: dire: anch e lui lui era diventato diventato r icco.

Se lo è m eritato. P m ai venuto qui al Cet?

Io lo avevo invitato, ma lui non è mai venuto. Pare che sia stato a Toscolano. Que l paese lassù. D a li, guardando in giù, si vede il Cet. C'è qua lcosa che non aveva ris risolto, olto, al allora. lora.

Io l'ho l'ho saputo dopo M e lo dissero dissero quell quellii del paese. P e r c h é lloo f e c e , s e c o n d o t e ?

Non so. Forse ha avuto dei pudori. Non posso ipotizzare nulla, se non il fatto che lui è venuto a Toscolano e da lassù ha guardato il Cet. Ti è dispiaciuto dispiaciuto quan do l'hai saputo?

Av rei prefer preferito ito che fosse sceso. Mi sarebb e piaciuto se fosse venuto qui a d irmi: «Fammi vedere il Cet».

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STANNO UCCIDENDO UNA SUA CANZONE

C hi ha soffirto di più ra vo i ddue ue per llaa separa zione?

Io sono sicuro che il dispiacere più grande è stato il suo. P e r c h é n e s e i s ici c u r o ?

Per lui la musica era tutto, per me no. Nella mia vita la musica conta solo il dieci per cento. E nella nella sua?

Il novanta per cento. M olti musicisti sono tutti tarant tarantolati olati dalla musica. Io gioco a pallone, vado a cavallo, vado in barca. E mi dimentico della musica. Mi occupo di med icina. M i cerco avventure, tutto tutto quello che mi viene da vivere lo vivo. D opo aver fatt fattoo il viaggio a cavallo con Lucio gli ho subito proposto un'alt un'altra ra avventura. Discendere il Po a nuoto fino a Chioggia. E L uci ucia? a?

Disse di no. D isse: «M i viene l'artr l'artrite,» ite,» Io ci sono rimasto m alissimo. L'avrei fatt fattoo con gioia e determinazione. E tu puoi giurare che sarei arrivato al ma re.

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C on l'epatite l'epatite virale.

No, allora non c' c'era era qu esto pericolo. Avevi altri prog etti etti??

Avevo pensato di fare il giro d'Italia in canotto. Ma Lucio non ne fu entusiasta. Io volevo vivere così. L'ultimo album fu Una giornata uggiosa. Fu a nch e l'l'ult L'ultimo ultima ima volta c he B attisti attisti ffinì inì ai prim i posti delle del le classi classifiche. fiche. D opo la vostra separazione, quan do le paro le ddii Battisti le sscriveva criveva P anella, non c i è più riuscito.

Sono disposto a parlare solo di una delle ragioni per cui la musica di Battisti è così cambiata. Allora: alla base di questo cambiamento c'è stato un cambiamento tecnico. Con m e lui scri scriveva veva la m usica e poi io le parol parole. e. Dopo di me lui cominciò a scrivere la musica sui testi. Erano testi "nonsense" e lui adeguava la musica alle parole. Non do giudizi di merito. Dico solo che la meccanica era diversa. E che per lui era m olto più difficile. Se nasce pr ima la m usica usica , l'emo l'emo zione è quella del m usici usicista sta e ll'autore 'autore cerca di trov are le parole giuste. Se nasce prim a il tes testo to l'emo zione è del dell'autore l'autore e il m usi usicista cista deve adeguar si. si.....

Non è proprio così. La traduzione dell'emozione musicale è dovuta all'autore, non la può tradurre il musicista. La musica bella viene interpretata col testo dall'autore. La vita

non è que lla del musicista, ma q uella dell' dell'autore, autore, e così il feeli feeling. ng. La m usica si esprime liberamente. Quando si parte dal testo, e non dimenticare che nel caso di Pancia era un testo parzialmente "nonsense", diventa una sfida impari. Un insieme di parole guidate da un fil filoo logico che è solo nella testa di chi le scrive, e che magari non è poi tanto così logico, è difficile difficile tradurlo in musica. Battisti aveva dav anti un problema g randissimo. U n salto iperstraordinario.

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C 'è una ca nzone di M ogol-Ba ttisti ttisti che gira in Internet ma no n è stata depositata e non è in vendi vendita. ta.

Il par adiso non è q ui. È tra le più belle canzoni che abbiamo scritto, ancora adesso la

gente si em oziona, però io no n ho il diritto di farl farlaa sentire. Non è stata dep ositata e gli eredi si rifiutano rifiutano di farlo. M a tutti la stanno scaricando da Internet.

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NESSUN RAPPORTO CON LA MOGLIE

S c r i v e n d o Una giornata uggiosa sapevi che era l'ultima volta?

Non lo immaginavo neanche. Ti credo perch é debbo crederti. Però è incredibile. incredibile. No n vi siete siete ma i posti iill problema che vi stava te separando?

Ti racconto una storia: quando c'è sstato tato questo allontanamento, dopo ci siamo visti un paio d i volte. Una volta eravam o in giardino e si av vici vicinò nò la m oglie, Grazia, cche he ci abbracciòò tutti e due e disse: «M a perché avete litigat abbracci litigato?» o?» Io le risposi: «M a io non ho m ai litigato». E Lucio anche disse: «Nem meno io ho ma i liti litigato gato con lui». Tutto questo non ha senso.

Io ne facevo un problema non di soldi ma di principio. Una volta Grazia mi disse: «M a

io pensavo che tu avresti ceduto. Considerando che tu fai una canzone in un'ora » Io le ho risposto: «Il tempo e i soldi non c'entrano, è un problema di equità». Il m otivo del litigi litigio... o...

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statofilt nessun litiinterposta gio. Ci fu persona la sospensione tacita delequità lavoroneidodiritti vuta aledit fatto che io Non avev c'è o fatto filtrare rare perlitigio. che desideravo editoriali. oriali. Resta il fatt Resta fattoo ch e le sue prime ca nzoni, dopo M ogol, le ffirmò irmò G razia, la m oglie oglie,, con lo p seudonimo seudonimo di Velezia.

Le firmò lei. M a ho sem pre avuto il sospetto che l'l'avesse avesse aiutata lui. Comunque...

State ipotizzando che la stratega della situazione sia lei. Lo escludi?

Non lo escludo. È sicuramente possibile, ma non credo che il motivo siano i testi.

Piuttosto una questione economica. Le donne spesso intervengono nella vita di una

coppia ma per questioni patrimoniali.

Stai dicendo ch e a Luc io non interessava per niente la storia della della divis divisione ione dei soldi?

Non gliene fregava fregava assolutamente ni niente ente Non era assolutamente un avido, Lucio. Parsimonioso sì, avido mai. E l'episodio del burro?

Chi v e l'ha raccont raccontato? ato? Affari nostri.

C'era una testimone, Fiamm etta, llaa mia com pagna di allora, un'anima candida, gioiosa, gli occhi celesti, carina, simpatica. simpatica. Lei era presente, te la devi far raccontare da lei.

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Pro vaci tu.

Grazia stava insegnando a Fiammetta come fare una torta. Quando vide che stavamo familiarizzando familiari zzando e che tra Lucio e m e si stava rom pendo il ghiaccio, disse: «Lucio, vai a casa a prendere il burro». Io non me ne resi conto ma Fiamm etta, più più accorta, mi disse: «G uarda che l'ha spedito giù pe rché si è accort accortaa che stavate pa rlando fra di voi». G razia era preocc upata ch e potest potestee tornare ins insie iemm e?

Non te lo so dire. Le conclusioni le tir tiròò Fiam metta. Io stavo solo parlando con Lucio e c'era un po' di entusiasmo. No n c'era più qu ella freddezza m isurata che era scesa fra di noi. Tu no n ha i nessun nessun rappo rto co /figli /figlioo di B attisti attisti,, e questo questo si può capire. M a c he tu non abbia nes-

sun rapporto con la m ogli ogliee è singolare.

Io non ho rapporti con la moglie di Battisti, e non voglio averli. Mi fermo qui. Ti fermi qui?

Se andate a Poggio Bustone vi raccontano le loro verità. Io non ho voglia di parlare. Delle persone io dico bene, oppure taccio. È un mio costume. In questo caso taccio.

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LUCIO ERA UN PATATONE

C hi sono g li eredi di Lucio?

La moglie e il figlio. Poi c'è il padre che ha novant'anni. La sorellina Alba, con la quale avevo un rapporto molto bello, è morta. Se quel giorno del burro burro G raz ia ti avesse detto: «G iulio, iulio, basta con gli equivoci, fifa fifa m età e metà e si ricom incia da capo », tu che avresti fatto?

Avrei ricominciato a scrivere con lui molto volentieri. E credo che anche lui sarebbe stato molto felice di farlo. Io penso che la separazione gli sia costata tanto. In term ini affittivi affittivi o pro fes fessionali? sionali?

In tutti i sensi. sensi. M a più in termini professionali. Lucio non era attaccato ai soldi. Ed era simile a me: pe r ragioni di princi principio pio si faceva tritare. A me è dispiaciuto sm ettere di scrivere per lui. Ma posso pos so aver pensato tre volte all'anno a questo dispiacere. E lu luii quante volte ci avrà pensato?

Di più. M i verrebbe da dire spesso, ma non lo so. Posso solo dire che lui ha vissuto

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questo nostro lavoro insieme insieme con grandissima grandissima gioia ed entusiasmo. entusiasmo. Era il mio m io fan nume-

ro uno.diLame.considerazione che lui aveva di me era esagerata, più più di quella che io stesso avevo E di sé che cosa pe nsava?

Aveva coscienza del suo valore. D iceva: «Nessuno «Nessuno può ca ntare le mie canoni m eglio eglio di m e».

Aveva ragione. C è m a i s ttaa t o u n m o m e n t o i n c u i h a i d e t ttoo : « C b i ssss e n r e g a d e i p r i n c iipp i . V o g l iioo t o r n a r e a s c r iivv e r e c o n l u ii»» .

No. D i s ssee r o c h e v i e r a v a t e s e p a r a t i p e r u n a l iitt e d i c o n f iinn e . A v e v a t e llee v o s t r e d u e c a s e u n a a c c a n t o a l l a l ttrr a .

Una specie di lite di confine c'è st stata, ata, ma no n è stata la ragione d ella separazione. Anche perché è avvenuta dopo. C h e * s p e c i e d i lili tet e ?

Non ve la voglio raccontare perché ne esce una cosa allucinante. Ritengo però che lui non fosse responsabile di quanto accaduto. M a non ne voglio parlare pubblicamente. C he lui fosse influenato influenato dalla m oglie orm ai è chiar o.

Passiamo ad altro. Sai una cosa? Resta dif diffificile cile pensare ch e vi si siate ate separati per una quest questione ione di princzpio e senza dirvi niente.

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Lucio era un patatone. Dolce e serafico. No n ti ha m ai chies chiesto: to: «H ai sentit sentitoo il mio ulti ultimm o disco?»

Non abbiamo mai parlato dell dellaa sua produzione. A M atti attiaa F eltri eltri hai de detto: tto: «L'ul «L'ultitimm a v olta che l'ho vist vistoo un ann o fa c i siamo siamo guardati e ssiamo iamo scoppiati a ride ridere. re. Ci si siam am o ac corti che orm ai non sapevam o più perché avevam o smesso di lavorare lavorare insieme».

No, non è vero. Av evam o sempre presente che cosa era successo.

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IL DOPO MOGOL-BATTISTI: PASQUALE PANELLA

Quan to è durato l'interregno l'interregno tra M ogol-B attisti attisti e Pa nella-B nella-B attisti? attisti?

Direi quasi un anno e m ezzo. I testi testi di Pane/la a te non dicono n iente? iente?

È u n modo d i scrivere scrivere diverso. Io non sono mai stato un appassionato del "nonsense". Ritengo che sia una forma d'ar d'arte te lecita ma io voglio avvicinarmi sempre di più alla semplicità, alla non compiacenza. Io vado verso il popolare semplice, l'efficacia della parola. Insomm a la poesia ermetica... ermetica...

L'ermetismo è com e il teatro sperimentale, non mi piace. M i piace l'aderenza alla alla vita. M i piacciono i pezzi di vita vera. Come può interessarmi la vita inventata? Nessuna Nessu na c anzo ne di Panella-B Panella-B attisti attisti ti è p iaciuta? iaciuta?

Ho sentito sentito D on G iovanni e poi ne ho sentite un altro paio, ma non riuscivo a seguire la storia. Quindi ho sentito la parte parte della melodia e b asta. Non ho avuto m odo di esam inarle profondamente. Tieni anche presente che io non sono molto attratto dalla musica.

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D ichiarazione sorprendente.

Io sposo la mu sica, facci faccioo l'amore con la musica in quel m omento in cui scrivo le parole. Ma non è che se vai nel mio studio trovi dei dischi. Trov Trovii solamente i dischi che sto facendo. Non ascolti m usi usica? ca?

No. Io ascolto la radio, se c'è una bella canzone m i piace, però sono m olto diffi difficil cilee nei gusti. Bo nco mp agn i disse disse di aver incontrato Ba ttisti ttisti due due anni prima del della la mo rte e che Lucio gli ddiss isse: e: «C'è poco da fare, quei pe pezzi zzi lì non m i vengono più». più».

Boncompagni è una p ersona che stimo, è degno di fede. Mi meraviglia quello che ha detto Lucio, ma io gli credo. Però attenzione. Lucio parlava sempre in modo mo do ironico. Era la sua maniera per liberarsi di dom ande alle quali non voleva risponde re. Semp re Bon com pag ni, allu alludendo dendo a Pa squale Pa ne//a, in una trasmissi trasmissione one tel televis evisiva, iva, pensando a quante belle belle canzo ni Ba ttis ttistiti avrebbe potuto ancor a scrivere con M ogo l, diss disse: e: «Dio li fa e poi li acco ppa» . Pa ne/la ne/la rispose ssuu «Repubblica»: «Repubblica»: «Si tratta di una battuta da porco ».

Che v i devo dire? C erto non era una cosa che gli poteva far piacere. D e Greoti ha dett detto: o: «Don Giovanni è una pietra m iliare, iliare, dd'ora 'ora in p oi dovremm o tutti fare i conti c o n u n n u o v o m o d o d i s c r iivv e r e l a m u s i c a » . D on G iovanni credo che sia stata la più bella canzone che L ucio ha scritto dopo la sepa-

razione. Non nascondo che su quella musica avrei scritto volentieri un pezzo. C i hai provato?

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No, non l'ho fatto. Una cosa del genere non la farei nemmeno per gioco. ridimm ensiona ridi usica usirecainleggera degli ulrende timi dieci M ichele sull'«U sull'«U nità»: anni, la sua Serra invenzione m elodica el odica «Don è enormGiovanni e, la frase musicale ffini inisce scela semp semmp un m odo sorpultimi rendente, nte, lasciando ti sospeso sospeso n el vuoto in una v ertigine, la scelta dei testi è gen iale, m olto m eglio di M og ol. Contento?

Più che contento, rispettoso. rispettoso. Io sono un u omo demo crati cratico. co. Bisogna rispettare le opinioni. Serra ha scritto scritto qu esto, e questo è que llo che pensa lui. No n è quel quello lo che pensi tu.

Ognuno ha la sua opinione. Ma io sono content contentoo perché la magg ior part partee delle persone non la pensa come lui. Ma non è che lo critico per questo. Lasciam oci andare a un atto di coraggiosa sinceri sincerità. tà. M egli eglioo M ogol-Ba tti ttisti sti opp ure Panell Panella-B a-B atti attisti sti??

Le m ie opinioni ssono ono opinioni personal personalii e le posso anche esprimere m a non pretendere che gli altri le accettino. D 'accordo, m a quali ssono ono q ues ueste te opini opinioni? oni?

Non m i metto a critic criticare are le canzoni di un collega. Ognuno fa quello che può. D ico solo che gli autori si vedono nel tem po. Io mi fido del giudizio popo lare perché è quello che seleziona. Per adesso direi che le cose mi vanno bene. M a un raffronto_ raffronto_

Non si può fare. Sono due periodi completamente diversi. È cambiato tutto. Non c'è mai stato nessuno che ha visto una sorta di identità fra fra i due periodi. Non sono p aragonabili. Poi riguardo al successo o alla popolarità è un'altra cosa. Ci sono dei dati di fatto sui quali si possono fare d elle valutazioni.

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LA CANZONE DELL' DELL'ARCOBALENO ARCOBALENO

Quellaa v olta ch e Lucio ti dettò una ca nzon e dall Quell dall'aldi 'aldilà... là...

È uun n mod o "giornalistico" "giornalis di riassumere. d irei volgari, ccosì osì di un episodio pro-è voca disagio naturale.tico" V iviamo in tempi Non piuttosto dove q uelloche chemi conta provocare, scandalizzare. Quello che è successo è successo veramente, v eramente, anche convissuto da molte persone. Più di dieci coincidenze guidate da un filo logico fanno pensare a una volontà che non ci appartiene e che che ci spaventa, ma che non possiamo rimuo vere se non dopo molto tempo. Si parla di fenom fenom eni paranorm ali, o qualcosa de/genere de/genere..

No n li ho ma i viss vissuti uti da solo. C'era sempre qu alcuno. È una storia che puoi sempre ricostruire ricost ruire parlando con le persone presenti. Non può averla inventata M ogol. Io l'ho l'ho arginata insuccesso tutti i modi. Per un anno no n ho m ai fiatato, fiatato, per un anno ho sempre negato che fossein qualcosa. Bella e M ogol, cantata da C elentano, elentano, sarebbe sarebbe una can zone detSostanzialmente L'arcobaleno, di Bella tata da B attisti attisti,, dall'ald dall'aldililà. à.

All'inizio All'in izio io negavo tutto. Anche quando m i chiedevano se L'arcobaleno era dedicata a

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B attisti, attisti, io negavo perché sem mai era il contrario. Poi venne da m e un g iornalista iornalista del Tg2, che era anche mio amico, e mi disse: «È vero o non è vero? Mi devi dire la verità». Gli risposi: «Se ti racconto la verità, sembro un b ugiardo per tutti». Ma po i decisi che la verità era la cosa migliore. E la verità? verità?

Avev a telefonato alla alla m ia segretaria segretaria una signora che sosteneva di essere in contatto

con Lucio Lu cio Battis Battisti ti e che che Luc L ucio io le aveva aveva detto detto che voleva voleva dettarmi dettarmi una canzon canzone, e, L'arcobaleno, appunto. Io rifiutai qualsiasi contatto con lei. Mi sembrava un brutto scherzo. L'episodio è raccontato bene nel libro L'arcobaleno di Gianfranco Salvatore

edito da G iunti. Leggiamolo:

Una pittrice italiana residente in Spagna, m edium per passione, contatta il Cet, la scuo la

diretta da G iuli diretta iulioo a Toscolano, e parla du e volte con Da niel niela, a, la sua segre segretaria; taria; llaa seconda volta le chiede di registrare registrare la telef telefonata onata e di farla sentire a Mo gol. Dice di aver avuto u na prim a visione di Lucio B attisti ilil 18 se settem ttem bre, nel bagno di casa sua . Ha visto un grande arcobaleno partire partire dallo specchio e inarcarsi ffino ino a un m obile bi bianco, anco, ha udito m entalmente la voce di B attisti che le ddice ice di volere una ca nzone intit intitolata olata a quello che lei sta vedendo: una ca nzone sem plice, basata su due note. Risente poi la voce per strada che la invita ad entrare in una certa libreria libreria (si chiam ava Azzurro ), avvicinarsi a una certa parete, prendere il primo libro da u n certo sca ffale ffale:: il libr libroo s'intitola Oltre l'Arcobaleno. Giulio, scettico per vocazione, si rifiuta rifiuta di asco ltare la cassetta. Non ne parla a nessu no, anzi se ne dimentica. Il direttore direttore di «Firma », mensile del Dinners Club, pubblica u n articolo in cui dice di aver sognato, una no tte di ssettembre, ettembre, Battisti com 'era a vent'anni, vent'anni, e con un enorm e arcobaleno alle spalle, che gli parlava. Alcune delle sue parole coincidon o con discorsi norm alm ente attribuitii a M ogol: un anelito all' attribuit all'am am ore universale, un invito a sfuggire i falsi idoli. Qua lche etnologo fa notare che, nel pensiero simbo lico, l'l'arco arco baleno rappresenta il ponte fra i vivi e i mo rti.

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Lo scettico com incia a vacillare, m a resiste. Poi un giorno si trova a c asa di Celentano, e gli racco nta i due m essaggi . Si rivolge a Claudia Mori e le dice: «Scriverò quella canzone solo se il destino destino vorrà che io trovi llaa m elodia veram ente adatta, la sua melodia». Gianni Bella, che era presente, gli dà una ca ssetta con il provino di una c anzone, anco ra priva di testo.

La elodia, iincantata ncantata e trem olante, osci oscilla lla su gruppi di du e note. Giuli Giulioo sente che la ca nquella zonem era Guidando, Mogol ascolta la cassetta, e come ai vecchi tempi ne detta il testo, in tempo

reale, a Roberta che sta in m acchina c on lui. Un qu arto d'ora, senza interr interruzione, uzione, dall'inidall'inizio alla fine. Solo un verso, quello che esprime la speranza che l'arcobaleno «ti riesca a toccare», lo lascia

perplesso. Nel momento stesso in cui concepisce la frase Giulio si domanda fra sé e sé:

«Ma cosa scrivo? Come può l'arcobaleno

toccare?»

Una settimana dopo, tornando in Umbria da Roma assieme a Roberta, sull'autostrada

com incia a ca dere una pioggerel pioggerellina. lina.

È un tardo p om eriggi eriggioomolto di prim avera, ver verso so lealsei, al ttram ram onto. poi Dal subito lato destro delladastr strada ada s'alza un arcobaleno, nitido, parallelo loro percorso; un altro sinistra. Sembra quasi che li sco rtino. Che bel bello, lo, si dicono. Piano piano l'arcobaleno di destra com incia a scivolare sull'asfalto sull'asfalto e va a sedersi sul sulla la m acchina, come una fascia di colori spruzzata spruzzata sopra il cofano. La fascia colorata si ferma li, com e in attesa, per un paio di chilom etri. L'effetto L'effetto è ipnotico. L o scettico crolla. Celentano non se la sentiva di affr affrontare ontare la canzone. Poi una notte, ver verso so le tre, si alza e va a registrarla registrarla nel suo studio dom estico, una sola volta, non di più, perché llaa voce gli si spezzava. Nel disco si sente.

Mi viene la pelle d'oca ancora a pensarci. Suggestioni...

Troppe.

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Hai m ai parlato parlato con la medium? medium?

Io no. Ha parlato con la mia segretaria. Ha detto che ha avuto questo incontro con Lucio B attisti. attisti. Nel bagno. E Lucio le dice che io dovevo s crivere L'arcobaleno, perché è il ponte tra i morti e i vivi. In fondo la m edium edium , alla alla q uale non a vevi prest prestato ato a ttttenzione, enzione, fu fu la prim a a pa rlarti di L'arcobaleno.

Lei non m i aveva m ai ispir ispirato ato fiduci fiducia. a. M a è come se avesse scatenato la scintill scintillaa e messo in m oto delle cose che, indipendentemente da lei, erano più credibili di llei. ei. D ove hai scri scritto tto llaa canz one?

In macchina, da Milano a L odi. In pochi minuti. minuti. Io dettavo le parole e la mia compagna le scriveva. Ripeto: suggestioni...

Suggestioni collettive, collettive, in quanto le abb iamo v issute in molte persone. E allora c om e ti spieghi il tutto?

No n è razionalmente spiega bile. C'è una certa logica nel ttesto esto della canzone. Si dice tutto e non si dice niente: un equilibrio che, se dovessi imputare alla mia creatività, direi una bugia. Pa role che non riconosci com e tue. tue.

B ravo. Hai capito. Parole che non mi sembrano mie. Vediam o le parole:

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Io son partito poi così d'improvviso Che non ho av uto il tempo di salutare L'istante è breve, ancora più breve Se c'è una luce che trafigge il tuo cuore. L'arcobaleno è il mio messaggio d'amore Può darsi un giorno ti riesca a toccare Con i colori si può pu ò cancellare Il più avvilente e desolante d esolante squallore. Son diventato, sai, tramonto di sera E parlo come le foglie d'aprile E vibro dentro ad ogni voce sincera E con gli uccelli vivo il canto sottile E il mio discorso più bello e più denso Esprime con il silenzio il suo senso.

Io quante cose non avevo capito capito Che sono chiare come stelle cadenti E devo dirti che è un piacere infinito Portare queste mie valigie pesanti. Mi manchi tanto amico caro, davvero E tante cose son rimaste da dire Ascolta sempre e solo musica vera E cerca sempre, se puoi, di capire.

Era Lucio che pa rl rlava... ava... Entriamo in un mondo per cui non ci possono essere affermazioni assolute. M a tu sei sei un un pragm atico.

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Io non credo alla parapsicologia. Non sono uno che si fa leggere le carte. Su que-

sto tipo di approccio sono stato estremamente cauto. All'inizio ho fatto resistenza. Però p oi ho trovato una giustificazione giustificazione a prestare attenzione a questi fatti fatti.. La mo rte è tranciante. tranciante. Forse c'è una p ossibil ossibilità ità di comunicazione che però lascia sem pre m olti dubbi com unque sia espressa e nonostante possa coinvolgere mo lte persone. Alla fine meglio non pensarci e vivere questo spazio vitale serenamente. Lo scoprirem o solo èmorendo.

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MANDAI UNA LETTERA A LUCIO MORENTE

Quando Lucio era all'ospedale prima di morire tu hai cercato di vederlo?

e

Ho cercato di contattare Lucio, scrivendo scrivendo una lettera che ho affidato a un dottore, che conosceva un'infermiera che lavorava in quell'ospedale. • C h e c o s a a v e v i s c r iti t tot o n e l llaa l e t tet e r a ?

Av evo scritto: scritto: «Caro L ucio, spero spero che la stampa esageri, comunqu e questo è il mio numero, se h ai bisogno, io ci sono». Non seppi più niente, forse era già in coma, forse qualcuno ha stracciato la lettera. Mi piacerebbe incontrare quell'infermiera. Parlare un po' con lei. Scoprire che fine ha fatto la mia lettera. Ma non conosco il suo nome.

L a tua opinione? Lucio non ha mai letto il mio messaggio. Perch é non sei andato all'ospedale? all'ospedale?

Ave vo una grande v oglia di vederlo ma sapevo che non m i avrebbero fatto entrare. M e l'avrebbero proi proibito. bito. Ne sono cert certo. o. Qu alcuno mi disse anche che non facevano entrare nessuno...

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No n era facile proibirtelo. proibirtelo.

R ipeto: credo proprio che non mi sarebbe stato consentito. Avrei voluto vedere la scena .

Io no. All Allaa fine tu hai scritto scritto la canz one, com e ti aveva ch iesto iesto la medium, com e la medium soste sosteneva neva ch e ti av esse esse ch ies iesto to Ba ttisti... ttisti...

Se non fossi stato convinto da numerosi fatti che non hanno spiegazione, alla presenza di altre persone, non avrei mai scritto questa canzone. Che m otivo avrei avuto di inventarmi una storia storia che molti non avrebbero creduto fosse vera, un anno dopo che la canzone aveva avuto un clamoroso successo? successo? Sapevo che questa storia sarebbe servit servitaa a persone magari interessate a insinuare ogni sorta di sospetto. Per fortuna fortuna non ho paura di nessuno e mi basta b asta sapere che sono sincero. Quando uscì la canzo ne, llaa gente sapeva che era Lucio B attisti attisti che parlava co n te?

Non credo che lo capirono molti. La canzone commosse molte persone. Tu pensi veram ente che sia stato stato lui a scriverla?

Non p osso esserne certo, ma se evidentem ente l'ho pensato è perché sono accadute cose inspiegab ili cche he hanno coinvo coinvolto lto più persone, tanto che mi sono convinto che la richiesta richi esta pervenutami ppotesse otesse esprimere un desiderio autentico. autentico. Quindi potr ebbero ebbero essere state state pro prio sue par ole...

Potrebbe essere anche così. Io non po sso negarlo. Io cerco di esser il più aderente possibile alla mia sincerità. La mia m ia dignità vive sulla profo profonda nda sincerità. E quindi ti dico

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anche delle cose ch e non sono certe. Così ti dico che l'ipotesi che ho fatto è questa. Potrebbe essere un fatto creativo come gli altri recepito attraverso una parabola molto sensibile. Come se la m ia parabola di ricezi ricezione one fosse diventata in quella occasione molto più sensibile del normale. Ti è c apitato altre volte?

M ai. Ma una volta, dalle parti di B ologna, sull'autostrada, sull'autostrada, iinn una giornat giornataa m olto burrascosa, insieme insieme alla mia com pagna Fiamm etta, ho visto fra le nuvole un disco volante di propo rzioni enormi alzarsi lentamente e poi in un decimo d i secondo attraversare tutto il cielo a una velocità impressionante. Fiammetta mi fece giurare che non l'avrei detto a nessuno perché ci avrebbero preso per m atti atti.. C om 'era iill dis disco co vo lante?

Era enorme. Una cosa grigia, convessa, color titanio, immensa, si è alzato con estrema lentezza dalla terra. Pensavo che fosse qu alcosa di simile a un aereo m a poi ho visto la velocità e ho cambiato camb iato idea. Non c'era niente di paragonabile. A l t r i c o n t a t tit i c o n f e n o m e n i s c o n o s c i u t i e i n s p i e g a b i llii ?

Un'altra cosa mi è successa ma l'l'ho ho rimo ssa. Incredibile, Incredibile, non la trovo più nella mia mente, non m i ricordo più cos'era. IlIl disco volante lo ricordo perché c'era Fiamme tta. M a l'altr l'altraa non me la ricordo, ero solo. Tipo un sogno?

Non m e lo ricordo più, ma era una cosa incredibil incredibile. e.

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QUANDO GLI DISSI DI NON FARE PIÙ CONCERTI

Perc hé Lucio Ba ttisti ttisti smise di esi esibirsi birsi in pubblico? pubblico?

Fui io a convincerlo. conv incerlo. Erano period i in cui nei teatri il clima non era ottim o, contestavano di tutto. Quelli dell'Au dell'Au tonomia ave vano perfino fatto piangere Francesco De Gregori, che era un uom o di sinistra. La situazione era assurda. Uno si alzava e gridava una al cantante. a guardare. In Erano due i divi: quello chepreso avevae dettoparolaccia la parolaccia e quelloGlichealtri erastavano sul palcoscenico. Inghilterra l'avrebbero buttato fuori dal teatro subito. In Italia anarchia, caos, grida, insulti. Avevi paura ch e succedess succedessee a Lucio quello che era successo successo a D e Grego ri?

Asso lutamente sì. Quando ho visto v isto contestare De Gregori, che era dichiaratamente di sinistra, sinist ra, ho pensato a quello che p oteva succedere a Lucio che non si era professato né di destra né di sinistra e per questo era ritenuto qualunquista. T u t tit i d iicc e v a n o c h e e r a v a t e d i d e s ttrr a .

No i pensavam o a un discorso artistic artisticoo indipendente dai do gmi po lit litici ici,, ideologici e partitici.

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Insom ma , gli gli hai consigl consigliato iato prudenza.

Era rischioso e inutile, anche se lui come artista aveva un carisma straordinario. Essere neutrali significava essere qualunquisti. Quando a ndava in televis televisione ione tu lo accom pagna vi?

Spesso. E lo seguivo dalla regia. Facevo un po' la supervisione, cercando di tutelano. Lui diceva ch e la televisi televisione one era peggio dell'olio dell'olio di ricino, ricino, era una to rtura.

Sicuramente era un mondo che non gli apparteneva. Non dimenticare che Lucio subì delle vere agg ressioni e delle contestazioni, gli dicevano che lui non era un cantante perché non aveva u na bella voce. Lucio riteneva queste affermazioni del tutto stupide e ignoranti.. Dire una cosa del genere dopo D ylan vuol dire che mancava assolutamente ignoranti una preparazione d a parte dei critic critici.i. M a in stud studio io era a disagi disagio? o?

No, assolutamente assolutame nte no. Se guardi le riprese vedi che lui si muove con sicurezza, è a suo agio. Se ha detto d etto quelle frasi è perché era insofferente a qualsiasi tipo di invadenza: negli studi appena arrivi cominciano a spo starti di qua e di là come fo ssi un pacco. Lui era paziente ma oltre certi limiti era veramente una tortura...

Era un buon lavoratore? Quando io ero fuso, lui era ancora li che andava avanti. Per le cose che gli interessavano era instancabil instancabile. e. Io avevo dei tempi abba stanza brevi, io io lavoro con grandissima grandissima intensità ma mi stanco subito. Ho una capacità di concentrazione molto forte. Scrivo al

cinema, mentre guido una m acchina piena di bambini, ma dopo u n po' sono esaurito. Lucio invece...

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Lucio era un diesel fantastico. Andava a vanti a lavorare per ore e ore. I n s o m m a : n o n h a l a s c iiaa t o i c o n c e r t i p e r c h é e r a t iimm i d o . ....

Ma scherzi scherziamo? amo? U na volta arrivò sul palco vestito con un lenzuolo, con un buco per la testa, allargava allargava le braccia e cantava. Non aveva pau ra di niente. Re ggeva il suo ruolo in un m odo straordinario. Ti ho detto già: si incazzava solo quand o qualcuno si int introrometteva nella sua vita, interrompendolo in quello che stava facendo. E reagiva in modo improvv iso e a volte duro. Di natura era pacioso. Una vo lta, a Lond ra, lo abbandonai nell'androne nell' androne di un palazzo. E lo dimenticai li. Tornai dopo qualche ora tem endo una sfuriata e lo trovai a tavo la con i portieri. Tutto felice.

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AMAVA LE DONNE MA NON COME LE AMAVO IO

Ti accorgevi quando Lucio sisi innam orava ?

Lucio era incredibilmente discreto. Non lasciava trapelare niente dalla sua vita. Era un uomo assolutamente as solutamente chiuso. Su discorsi culturali, di vita, di musica era apertissimo. Ma della sua intimità non lasciava trapelare nulla. U n orso... conosciuto io, era molto più socievoA m a v a la sua privacy. Da giovane, quando l'ho conosciuto

le. Andando avanti si è dilatata la frattura fra il suo mondo e il mondo esterno. In pratica fuggiva. Cercava di vivere la sua vita senza essere pressato, stimolato, invaso. Quando qualcuno lo riconosceva riconosceva e gli diceva: «Ma lei è Lucio Battisti », lui rispondeva: «M agari » C è g e n t e c h e q u a n d o s i ini n n a m o r a n o n r i e s c e a n a s c o n d e r lol o .

Non lui. C o m e s i c o m p o r ttaa v a c o n l e d o n n e ?

Com e con gli uomini. Nessuna differenza. Non aveva un ap approccio proccio diverso, non cam-

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biava. Il centro del mio m ondo, da giov ane, era la grazia femminile. Per lui non era così. Non si può d ire che fosse insensibile. Am ava le donne, certamente, ma la bellezza femminile per lui aveva un ruolo m olto meno importante che per me. Se a tav ola c'era una bell bellaa rag aua, chi ci prov ava el elii tu tu..

Ero io. Chi rimaneva affascinato ero io. Lui era analitico, una macchina per scoprire come funzionav ano le cose. Era uno che gu ardava tutto con la lente di ingrandimento ingrandimento

esenso un po' Capiva Era tutto. Di unavo,canzone nonsuglicosa sfuggiva niente.nelInmondo. questo midihadiffidenza. arricchi arricchito to molto. innovati innovativo, informato succedeva Io ero uno tutto istinto. istinto. Tutto quell quelloo che facevo Io trovavo dentro di me. N on leggevo i testi degli altri. altri. Agivo del mio sapere, delle mie em ozioni. Lui guardava tutto, ascoltava tutto. Era musicalmente molto colto. Ti ha ins insegnato egnato qualcosa?

M i ha insegnato tant tanto. o. Mi ha passato uunn po' della sua capacità di valutaz valutazione ione dei gruppi nuovi, del modo di cantare. Capiva ogni evoluzione della musica pop. H ai inciso più tu sul sulla la sua m usica o lui sul sulle le tue paro le?

Lui non ha mai inciso sulle parole. C'era un rispetto dei ruoli totale. Io gli ho mosso solo una critica: quella volta che abbassò il livello della voce in Anima latina. P o s s i b iill e c h e n o n v i d ici c e s t e n u l l a d e l llaa v o r o r e c i p r o c o ?

Prima di incominciare il nuovo disco ci incontravamo, noi due soli, non era amm esso nessuno, e valutavamo il discorso che avevam o fatto, analiz analizzavamo zavamo il risultato, risultato, individuavamo la strada da seguire. Lucio voleva conoscere il mio punto di vista. Io gli davo il mio parere, che mi sem brava considerasse molto. M i riferivo riferivo sempre a sue canzoni recent recentii che mi piacevano di altre.particolarmente. Cercavo di indirizzarlo verso un genere che lui aveva già affrontato e che mipiùpiaceva

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E i d iiss c o g r a f i c i q u a l c h e v o l t a tet e n t a v a n o d i d i r v i q u e l lloo c h e d o v e v a t e f a r e ?

M ai. Li avremmo fatti a pezzi. Io per primo. M a lui mi avrebbe seguito con il martello. Il nostro era un rigore assoluto. Potevano parlare solo dopo l'i l'incisione ncisione del disco. Una volta il direttore direttore arti artistic sticoo della N umero U no ci portò la prima copia del 4 5 giri con affacciò iò alla porta e sventolanP e n s i e r i e p a r o l e . Io e Lucio eravam o nel mio ufficio, lui si affacc do il disco ci disse: «R agazzi, ve l'ho detto, questa è la fine di Battisti-Mogol». Io guardai Lucio. Era bianco, aveva sulla bocca un sorriso da spaventato. Io gli dissi: «Lucio, non paura. Se cadiamo, cadiamo piedi». un E lui: ai ragione». La canzone otto mesiavere al primo posto delle classifiche. classi fiche. in Eravamo duo«Harmato. Potevamo fare la fu guerra à m ondo per difendere la nostra coerenza. Andavi ai suoi con certi?

Di concerti ne avrà fatti al massimo dieci. Io andai una volta in Toscana. Mi ricordo un grande prato in Toscana, ci saranno state seimila persone.

P o c a g e n t e t u tttt o ssoo m m a t o .

Era un campo sportivo... Stiam o pa rlando della della leggenda della della musica italiana...

Erano gli inizi. E poi era un paesino.

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SUA MOGLIE, GRAZIA

Nel 1982, dopo tanto tempo di isolamento mediatico, Lucio fece un'apparizione in una televisione s v i zzz z e r a . S i d i c e p e r u n a s c o m m e s s a p e r s a c o n d e g l i a m i c i i n g l e s i.i .

Non ne so niente. Vidi quella trasmissione, una cosa molto cheap, rusti rustica. ca. Lui aveva un fazzoletto...

Era uno a cui piaceva piaceva scom mettere? mettere?

Direi proprio di no. Era molto attento a tutto quello che faceva. Ponderava tutto. Mi sembra molto strano che abbia scommesso. Non lo posso negare ma era una cosa che non faceva parte del suo m odo di agire. Lucio raccontava barzellette?

Che io ricordi no. Lui con me era sem pre mo lto concentrato. concentrato. E il discorso era sempre di un buon livello. I giornali parlarono di un finto finto m atrimo nio segreto segreto di Lucio e di G razia in Sv izzera.

Non ne so niente.

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E di que quelllloo vero, a M ilano? ilano?

Non ne so niente. Non ti ha invitato al ssuo uo m atrimonio?

No. Non è p ossibil ossibile. e.

È possibile po ssibile e assolutamente lecit lecito. o. Onestamente quando posso evitare un m matrimonio.. atrimonio.... Sai almeno c he si era era sposato?

Io non sapevo neanche che si era spo sato. Neanche dopo?

Non ne abbiamo abb iamo mai parlato.

M a no n è possibi possibile le..

Eravamo molto riservati. Qualche volta scherzavamo. Come quella volta che si era sparsa la voce che Lucio Battisti e Mogol erano amanti. am anti. Due omosessuali. Scherzavate?

Eravamo al D osso e passeggiavam o. Io gli dissi che qualcuno ci credeva amanti. Lui mi passò il braccio sulla spalla e disse ridendo: «Perché, ti arrabbi?» Era sempre molto

Ironico.

Qua ndo si fidanzò, fidanzò, ti prese presentò ntò G razia? 94

 

Sì.

Ti aveva presentato presentato a ltre ffid idanza anza te?

No. Quindi hai capito che era importan te.

M e la presentò dopo tanto tempo che stava con lei. Comunq Comunque, ue, conoscendolo, è stato un atto ufficiale. ufficiale. Ha detto: «Q uesta è Grazia». Frequentavi Freque ntavi anche G razia?

No . I rapporti rapporti li avevo con Lucio. Grazia l'ho incontrata incontrata poche volte. Lavorav amo quasi sempre da soli. E dopo la se separazione? parazione?

Le nostre case a Molteno confinavano. Qualche volta ci fermavamo in giardino a parlare. Una volta mi chiamò perché volevano parlarmi, lui e la moglie. Io Io andai a M olteno ma a casa non li trovai. RRisalii isalii in macchina, pioveva, e li trovai davanti al cancello di uscita, Lucio da una p arte e Grazia dall'altra, con l'ombrello. Allora scesi e dissi: «M a che cosa fate qua?» Ero sconcertato perché erano soli, li, nella nella sera. E Lucio disse: «V olevamo parlarti». E io ebbi un moto d'amicizia, di affetto. affetto. Dissi: «Ma perché

non andiamo tutti a casa, ci beviamo u n tè, e risolviamo risolviamo i nostri problem i?» E lui m i disse: «Il tè va bene, ma le cose rimangono come sono». Salutai G razia. Lucio le disse: «Hai visto?» Lei si voltò verso di me e gridò: «Poeta!» Come se m'avesse detto: «Stronzo » Grazia era nata a L imbi imbiate ate e llavorav avorav a p er Cele Celentano... ntano...

Sì, era impiegata al clan.

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La prima volta che l'hai vista vista ch e impressione impressione ti ha fatto?

Carina. Simpatica?

Non ho elementi per v alutarn alutarnee la simpatia. E ra la prima fifidanata danata di Lucio ch e vede vedevi? vi?

Lui era riserva to e io non ero curioso. Io non so no mai interessa to ai fatti degli altri. Abbiam o di Lucio B attist Abbiam attistii un'i un'imm m agine sorride sorridente. nte. Sorriso m alinconico, però sorriso. Tu invece l'avrai v isto isto a nche triste.. triste....

Io l'ho visto anche molto serio. Ma anche molto ironico.

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NON ERAVAMO FASCISTI

Perché di dicevano cevano che eravate di destra? destra?

A cau sa di una fotografia che fu messa sulla copertina di un album album . C'erano molte braccia levate in alto. Il saluto saluto fasc ista?

M a quale saluto fascista. fascista. Era un'invoc un'invocazione azione a due mani. E p oi l'immagine l'immagine d i Lucio

con il solito braccio a lzato... Un vizio.

Era stato colto nel m omento in cui da va il via all'orchestra durante la registrazione di Io penso a te. Poi c'era un altro fatto, molto più im portante: non parlavam o di p olit olitica. ica. Non dicevamo di essere comu nisti. nisti. Dicevamo di non fare pa rte di schieramenti. schieramenti. E poi non dimenticarti che Lucio era molto individualista. E con il tempo lo è diventato mo molto lto di più. Tu qualche dichiaraz ione di voto l'hai l'hai fatta.

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Una volta mi ha intervistato Aldo Cazzullo. Mi ha chiesto: «Allora Mogol ma per chi potresti votare?» Io gli ho detto: «T utto l'ar l'arco co demo democratic cratico». o». E lui ha insistito: «Ma qu qual al è l'arco l'arco democratico?» E io: «L o sai benissimo, M argherita, An, Pd, eccetera». Nel sottotitolo totit olo uscì: «V oterò M argherit argherita». a». Ti sei arra bbiato?

Certo. Gli ho telefonato per protestare. «M a che cosa avete messo nel sottotitolo?» E lui: «Ringraziami. Volevano metterlo nel titol titolo». o». D icci ins insom om ma per chi hai votato e per chi voti.

Una v olta ho votato per il Pci, Pci, ma perché c'era una mia am ica che si present presentava ava alle amm inistrative. inistrative. Altre volte ho v otato Psi, Pri o Pli. Per il rresto esto direi che non sono andato a votare. No n sei di destra destra e non sei di sinistra. sinistra. Po sizione singolar singolar e.

Il nostro repertorio lo conoscono tutti. Dimm i tu se ci sono nelle nostre nos tre canzoni delle prove che io o Lucio eravamo fascisti. È una cosa che sem brava facesse comod o a tutti. Anche tu, come vedi, stai insistendo, quasi a voler sostenere una tesi che non ha nulla a che fare con la verità. Però Però a via Gradoli, nel covo delle Br, che non erano certamente dei fascisti, trovarono tutte le nostre canzoni. E mi hanno perfino detto che in un com unicato delle Br hanno citato le nostre parole,
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