Modelli Di Democrazia Held
January 31, 2017 | Author: Francesco Petrone | Category: N/A
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MODELLI DI DEMOCRAZIA CAPITOLO 1 LA DEMOCRAZIA CLASSICA ATENE Nel 5 secolo a.c. Atene divenne la più importante città stato, dall 800 al 500 a.c. si formarono nel mondo greco modelli di civilizzazione urbana, con piccole comunità strettamente legate tra loro .Inizialmente controllate da sovrani locali ma più ta rdi dominate da clan e gerarchie tribali. La continuità politica fu interrotta dal la comparsa dei tiranni che rappresentavano gli interessi della proprietà terriera , i traffici e il commercio. Il clan e l ordinamento tribale furono sostituiti da regimi tirannici la cui stabilità era continuamente minacciata a causa delle mutev oli alleanze. L aumento della popolazione, la pressione delle classi privilegiate divenne maggiore ne derivò un periodo di grandi lotte sociali. Si rafforzò l autonomia delle comunità dei piccoli proprietari.Vi furono importanti cambiamenti nell organi zzazione militare e gli agricoltori e i contadini acquistarono una posizione str ategica per la difesa della comunità., questo cambiamento condizionò la struttura po litica delle città stato.Fu la creazione di una economia schiavista che consentì la improvvisa fioritura della civiltà greca urbana.Linee di demarcazione furono tracc iate tra gli insiders (i cittadini) e gli outsiders (gli schiavi).Questa identità fu rafforzata dallo sviluppo della alfabetizzazione che rese più facile anche all am ministrazione il controllo della popolazione e delle risorse materiali.Furono in trodotte innovazioni nelle costituzioni delle città-stato che trasformarono i codi ci legali scritti e orali .Il primo sistema democratico è sorto a Chio alla metà del sesto secolo . Anche se Atene è il culmine di questo sviluppo la cultura politica si diffuse in tutta la civiltà greca e tutti i cittadini liberi acquisirono così il diritto di suffragio.Nelle prime democrazie il loro sviluppo è il risultato di un processo continuo, un particolare tipo di democrazia è il risultato di una cittad inanza economicamente e militarmente indipendente, nel contesto di comunità piccol e.I cambiamenti ebbero luogo in comunità di poche migliaia di persone molto vicine o in un centro urbano o nella campagna circostante, la comunicazione era resa f acile le notizie circolavano velocemente.Questi fattori, la dimensione la comple ssità e grado di eterogeneità politica sono molto importanti per la teoria democrati ca.In Atene il demos era interamente composto da uomini adulti di discendenza ri gorosamente ateniese. 1GLI SCOPI E GLI IDEALI POLITICI La democrazia in Atene è stata fondamentale per il pensiero politico moderno. I su oi ideali politici, uguaglianza , libertà, rispetto della legge e la giustizia han no forgiato il pensiero politico occidentale.Vi furono le critiche dei grandi pe nsatori Tucidide, Platone, Aristotele. Le loro opere contengono le valutazioni d ei limiti della teoria e della pratica democratica.Gli ideali e gli scopi della democrazia ateniese sono nella famosa orazione funebre di Pericle. L orazione comp osta da TUCIDIDE una trentina dopo che fu pronunciata esalta la forza politica e l importanza di Atene.Pericle descrive una comunità è in cui tutti i cittadini potreb bero e in realtà dovrebbero partecipare alla creazione e al ,mantenimento di una v ita comune.Il demos deteneva il potere sovrano cioè la suprema autorità di esercitar e le funzioni legislativa e giudiziaria .Il concetto ateniese di cittadinanza si realizza con la partecipazione diretta agli affari di stato.La democrazia ateni ese era caratterizzata da un adesione al principio della virtù civica Gli individui potevano realizzarsi e vivere onorevolmente solo come cittadini della polis, il cittadino aveva diritti e obblighi . Contrariamente alla posizione liberale ric hiedeva l impegno dei cittadini infatti questa città stato esaltava l idea di una citt adinanza attiva , impegnata in un processo di autogoverno Tutti i cittadini si i ncontravano per discutere decidere ed emanare le leggi. Il principio era la form a di una partecipazione diretta , Pericle le aveva chiamate discussioni libere , garantite dalla isegoria cioè l eguale diritto di parlare nell assemblea sovrana .L ant ica polis democratica permetteva agli uomini di esprimere e trasformare la propr ia interpretazione del bene attraverso l interazione politica.La legge dello stato era la legge dei cittadini . Pericle afferma che la sua città è una viva scuola per la Grecia dove vi è una forma di vita nel quale ogni cittadino educato è agile nell e sercizio degli impegni più diversi con elegante disinvoltura.L indipendenza lo statu s l educazione l arte la religione la partecipazione alla vita comune della città per
realizzare le capacità essenzialiUna delle più importanti descrizioni della democraz ia antica si trova nella Politica di Aristotele con una definizione dettagliata del principio democratico, i principi etici sono le caratteristiche essenziali d elle democrazie greche.Per Aristotele la libertà è l uguaglianza sono indissolubilment e legate. 2 criteri della libertà 1 governare ed essere governato a turno 2 vivere ciascuno come vuole.L uguaglianza è la stessa opportunità per tutti di partecipare al l attività di governo perchè 1 la partecipazione è retribuita, 2 i cittadini hanno ugual e potere di voto 3 la possibilità di aderire alle cariche pubbliche sono uguali. L u guaglianza è il fondamento pratico della libertà e anche la base morale della libertà. La libertà di un cittadino non deve interferire ingiustamente con quella di un alt ro e pone alcuni limiti alla libertà di scegliere la propria condotta di vita.Per Aristotele la democrazia classica implica la libertà e quest ultima l uguaglianza per cui gli esseri umani sono animali politici che possono trovare piena realizzazi one soltanto della polis. 2CARATTERISTICHE ISTITUZIONALI Per Marx e Engels è considerata una fonte di ispirazione la Comune di Parigi del 1 9871 ha molte caratteristiche in comune con la democrazia ateniese.La cittadinan za formava il corpo sovrano fondamentale di Atene: L ASSEMBLEA che si riuniva 40 v olte l anno ed aveva un quorum di 6000 cittadini, l assemblea decideva e deliberava in merito a tutti i temi , la finanza , la tassazione e gli affari esteri. Anche se l unanimità era sempre ricercata l assemblea ammetteva che per questioni particola rmente difficili si facesse ricorso ad una votazione formale secondo la regola d ella maggioranza. Il voto è un modo per rendere esplicite le differenze di giudizi o e un meccanismo procedurale per legittimare una soluzione dei problemi urgenti , ma l ideale rimaneva il consenso.Un consiglio di 500 membri proponeva e organizz ava le pubbliche decisioni aiutato da una commissione di 150 membri con a capo u n presidente le funzioni esecutive erano svolte dai magistrati. 3L ESCLUSIVITA DELLA DEMOCRAZIA ANTICA Le innovazioni si basarono sulla esclusività. La polis classica era caratterizzata dall unità dalla solidarietà dalla partecipazione e da una cittadinanza molto limitat a.La cultura era una cultura di maschi adulti, gli uomini sopra i 20 anni erano eleggibili cittadini attivi, le donne non avevano diritti politici e i loro diri tti erano molto limitati.Vi era un gran numero di residenti in Atene che non ave vano diritto di partecipare alle deliberazioni, questi includevano gli immigrati le cui famiglie erano stabilite in Atene da molte generazioni. La categoria più n umerosa delle persone emarginate era la popolazione degli schiavi.Le concezioni classiche dell uguaglianza politica non erano nell idea di un uguale potere per tutt i gli adulti: l uguaglianza politica era una forma di uguaglianza per chi aveva un o status ugualeLa democrazia fu legata a quella che si potrebbe chiamare la tira nnia dei cittadini.La politica di Atene si fondava quindi su una base che era as sai poco democratica. E necessario prendere in considerazione sia le importanti c onquiste che i rigorosi limiti della democrazia ateniese.Alcune caratteristiche del nuovo ordinamento democratico è possibile scorgere difficoltà create dalla forma politica innovativa, difficoltà che contribuirono alla decadenza dopo il 5° e il 4° s ecolo a.c. Gli scritti di SENOFONTE danno descrizioni sulle qualità negative e più e videnti della democrazia antica. In alcuni brani si illustrano le caratteristich e istituzionali descrivendo una serie di episodi e dibattiti che ebbero luogo ne l 406 a.c. Mette in evidenza la responsabilità politica instaurata in Atene sia al cune cause delle sue difficoltà. Un brano si riferisce ad una importante vittoria navale nella quale morirono molti marinai della flotta ateniese.Il racconto di S enofonte mette in risalto la responsabilità dei funzionari e dei cittadini davanti all assemblea, la ricca partecipazione per le abilità oratorie, i conflitti tra gru ppi rivali, le reti di comunicazione l emergenza di fazioni ostili che desideravan o provvedimenti rapidi, la vulnerabilità dell assemblea, la base instabile di certe decisioni popolari , il rischio di instabilità politica. In epoca posteriore furon o instaurati controlli costituzionali a salvaguardia delle decisioni affrettate. Con questi cambiamenti si cercava di bilanciare la sovranità popolare con la stru ttura costituzionale. La politica di Atene era intensa e competitiva quelli che dominavano l assemblea e il consiglio avevano una elevata condizione per nascita o rango costituivano una élite che proveniva da famiglie ricche e potenti che perse
guivano i loro interessi. Il potere non era strutturato da un solido sistema gov ernativo le lotte politiche assumevano una forma personale e si concludevano con l eliminazione degli avversari.La stabilità politica di Atene deve essere ricercata non solo nei meccanismi interni di funzionamento del sistema politico ma soprat utto nella sua storia di stato conquistatore vittorioso. Il successo militare po rtò benefici materiali finchè durarono queste vittorie. 4I CRITICI Gli eguali diritti dei cittadini a partecipare all assemblea e ad essere ascoltati davanti ad essa e ricoprire le cariche pubbliche fu motivo di sgomento per i più famosi critici di Atene, tra cui Platone. Bisogna soffermarsi sull accusa di PLATO NE rivolge alla democrazia nella Repubblica perchè contiene critiche che ancora og gi sono rivolte.Platone giunse alla convinzione che il controllo politico dovess e essere affidato ad una minoranza, secondo l analisi di 4 tipi di costituzione: l o ligarchia, la timocrazia, la democrazia e la tirannide.Pur criticando alcuni asp etti le 4 costituzioni di Platone sono sarcastiche nei confronti della democrazi a che definisce una forma di società distribuente una certa uguaglianza che assicu ra che ognuno si farà in essa un proprio modo di vita così come piace questo impegno verso l uguaglianza politica e la libertà è segno distintivo della democrazia e la ba se delle sue più deplorevoli caratteristiche.La democrazia ha una serie di difetti , possono essere illustrati con le 2 metafore che Platone usa nella Repubblica il capitano della nave e la bestia cresciuta grande e gagliarda.Il vero pilota i ndica la minoranza che ha diritto di governare legittimamente perchè il popolo (l eq uipaggio) conduce i suoi affari con impulso il sentimento e il pregiudizio. Il p opolo non ha nè esperienza nè la conoscenza necessaria alla vera arte della navigazi one cioè al giudizio politico.In una democrazia non può esserci nessuna leadership v era,i capi dipendono dal favore popolare per sostenere la propria popolarità e le proprie posizioni.La democrazia emargina il saggio, le rivendicazioni della libe rtà e dell uguaglianza politica sono incompatibili con il mantenimento dell autorità del l ordine e della stabilità.La coesione sociale è minacciata la vita politica è lacerat a da dispute di fazioni ne segue un conflitto intenso poichè ogni fazione preme pe r i suoi vantaggi piuttosto che quelli dello stato nel suo complesso.I continui intrighi e l instabilità politica, tutti quelli che partecipano pretendono di rappre sentare gli interessi della comunità mentre in realtà essi rappresentano solo se ste ssi mossi da una brama egoistica del potere. Quelli che hanno risorse derivate d alla ricchezza inevitabilmente entreranno in conflitto, e tra ricchi e poveri diventerà particolarmente grave, la democrazia probabilmente si disgrega. Quando l a democrazia è pervasa dal dissenso si può arrivare a credere che i difensori del po polo siano in grado di offrire chiarezza di idee e la promessa di domare tutta l o pposizione quindi diventa alettante appoggiare il tiranno, ma una volta impadron itisi del potere dello stato i tiranni obbediranno solo a sè stessi .La tirannia n on può essere una stabile soluzione ai problemi della democrazia.La posizione di Platone è che i problemi del mondo nn possono essere risolti se non sono i filosof i a governare , soltanto essi se sono adeguatamente formati e preparati hanno la facoltà di armonizzare tutti gli elementi della vita umana.Il compito del filosof o diventa indagare sulla divisione naturale del lavoro per 1) incoraggiare le pa rticolari virtù proprie di ciascuna specie di lavoro 2) assicurare che i singoli e seguano le funzioni a loro appropriate.Gli individui e gli stati sono complessi organici nei quali quando il tutto è sano le persone possono realmente esercitare le loro funzioni.La libertà che lo stato assicura non è orientata tanto all individuo in sè ma alla sua capacità di adempiere il suo ruolo nell universo.Egli difende l idea d i una unità armonica tra il pubblico e il privato , lo stato assicura al cittadino la base per mettere in pratica la sua vocazione.Le idee di Platone nella repubb lica sono state modificate nelle opere successive sopratutto nel politico e nell e leggi. Egli ammette in uno stato reale cioè non ideale il governo non può essere m antenuto senza una qualche forma di consenso e di partecipazione popolare.Viene introdotta la teoria dello stato misto in cui sono combinati elementi della mona rchia della democrazia che anticipa le idee sviluppate più tardi da Aristotele e dai democratici del Rinascimento. Platone concepì un sistema di votazione proporzi onale che si ritroverà in Mill.Il modello classico di democrazia e le critiche ad esso rivolte hanno avuto un influenza sul moderno pensiero politico occidentale il
primo come fonte di ispirazione per molti pensatori democratici e il secondo co me ammonimento sui pericoli della politica democraticaCon Rousseau, Marx ed Enge ls molti aspetti verranno riesaminati. La critica di Platone ha avuto un influenza particolarmente profonda in tempi relativamente recenti.Fino all inizio del 18° sec olo quasi nessun autore pensava che la democrazia fosse un modo desiderabile di organizzare la vita politica.Lo stato ateniese si fondava su un sistema produtti vo che dipendeva in larga misura dagli schiavi, questa struttura economica era v ulnerabile ai tumulti e ai conflitti.La natura democratica aumentava questa vuln erabilità perchè l assenza di un centro burocratico aggravava le difficoltà di gestione dell economia.L aumento dei costi della guerra dalla sofisticazione degli armamenti e dall impiego dei mercenari rese Atene più debole al controllo.Gli stati autoritari avevano questa difficoltà e così Atene e altre città stato greche finirono per perder e il proprio status di indipendenza e furono incorporate in un impero.Alcune del le caratteristiche delle città stato ateniese sono comuni alla Roma repubblicana, entrambe avevano elementi di partecipazione popolare un controllo burocratico ce ntralizzato scarso , un profondo senso del dovere pubblico .Se Atene fu una repu bblica democratica gli studiosi affermano che Roma al confronto era un sistema e ssenzialmente oligarchico.La storia militare di Roma ci aiuta a spiegare come po tè sostenere gli impegni e favorire la partecipazione popolare da una parte e far si che il controllo popolare restasse in pratica molto limitato.
CAPITOLO 2 LA REPUBBLICA Nella Grecia antica era cittadino chi partecipava alle cariche deliberative e gi udiziarie, cittadinanza significava partecipazione agli affari pubblici. E import ante perchè in primo luogo i Greci antichi difficilmente avrebbero considerato co me tali i cittadini delle democrazie moderne , le limitate opportunità di partecip azione sarebbero state considerate antidemocratiche.In secondo luogo la concezio ne greca della cittadinanza aveva risonanza solo in poche comunità.Le democrazie a ntiche sono dei regimi atipici , l idea dei cittadini attivi ha avuto pochi sosten itori 1DECLINO E RINASCITA DELL HOMO POLITICUS L eclisse dell ideale del cittadino attivo è evidente che l homo credens della fede cris tiana costituisce l antitesi dell homo politicus, il cittadino la cui caratteristica consiste nella funzione di deliberazione attiva.L ascesa del cristianesimo ha ban dito dalla vita dei governanti le preoccupazioni e gli interessi mondani e trasf erisce la fonte dell autorità e della saggezza del cittadino ai rappresentanti di un altro mondo.La visione del mondo cristiana trasformò il fondamento dell azione poli tica , essa non si fondava sulla polis ma su una struttura e uno schema di rifer imento teologico.La concezione ellenica dell uomo è tale perchè educato fu sostituita dalla preoccupazione sul modo in cui gli esseri umani potevano vivere in comunio ne con Dio.In netto contrasto con la concezione greca considerato la polis come incarnazione del bene politico , la visione cristiana del mondo sosteneva che il bene consiste nella sottomissione alla volontà di Dio. Il modo in cui la volontà di Dio doveva essere interpretata ha tormentato l Europa fino alla Riforma che distr usse la concezione dell esistenza di un unica verità religiosa.Il cristianesimo fu imp osto a numerose comunità molto difficilmente avrebbe potuto divenire religione mon diale se non fosse stato depositario di valori che in una certa misura si impone vano al ruolo degli affari umani.L ideale di uguaglianza fu conservato nel cristia nesimo inserito in un contesto differente. L affermazione cristiana l eguaglianza de gli uomini davanti a Dio, era il fondamento sul quale i valori di uguaglianza p otevano essere conservati a vantaggio della società.La massa della popolazione viv eva a livello di sussistenza, in queste condizioni la concezione religiosa dell eg uaglianza fu un mezzo per mantenere in vita questo ideale.Il cristianesimo usato per giustificare tipi diversi di istituzioni compresa la schiavitù e la servitù del la gleba.La città di Dio di SANT. AGOSTINO è la dichiarazione più autorevole della sup eriorità del potere ecclesiastico . L insistenza di Agostino sulla storia della Chie sa come marcia e progresso di Dio nel mondo e il vero cristiano non dovrebbe mai concentrarsi sui problemi di questa vita terrena. ebbe influenza nell Europa medi evale.L illuminazione di Dio poteva guidare il vero credente alla felicità eterna ch e è promessa del futuro.Il Medioevo non ha prodotto un ampia riflessione della comun ità politica.L opera di SAN TOMMASO D ACQUINO costituisce un importante fattore per sp iegare la sua relativa stagnazione.La distinzione fu riesaminata da S. Tommaso c he tentò di integrare negli insegnamenti del cristianesimo il pensiero di Aristoti le.La monarchia costituiva la migliore forma di governo ad essa non doveva esser e attribuita un autorità illimitata.secondo >S Tommaso il governo era legittimo solo nella misura in cui si conformava alla legge di natura cioè quella parte della le gge eterna svelata alla ragione umana.Lo stato non aveva alcuna autorità nell interp retazione della dottrina religiosa, la Chiesa poteva ergersi a giudice dei sovra ni.La ribellione contro un sovrano era giustificata se la legge naturale veniva ripetutamente violata , perciò l idea di un governo costituzionale limitato fu antic ipata dal S Tommaso e il suo interesse ultimo era lo sviluppo della comunità crist iana.Non c era alcuna alternativa teorica alle posizioni Teocratiche del Sacro Rom ano Impero.La cristianità doveva caratterizzare tale società , Dio come l autorità che p otesse risolvere ogni conflitto Durante la sfida alla cristianità occidentale nacq
ue l idea di uno stato moderno che preparò il terreno per lo sviluppo generalizzato di una forma di regolazione politicaNell Europa medievale l economia era dominata da ll agricoltura L ottenimento di una proprietà costituiva la base per creare un certo p otere politico.Contro il sostegno della cristianità una rete di monarchie aveva pr omosso la crescita di nuovi centri nelle città e nei paesi.Città e federazioni urban e dal commercio e artigianato piuttosto elevate accumulavano capitale.Formavano strutture sociali con sistemi di governo indipendenti con la redazione di costit uzioni scritte, tra le più conosciute vi sono le città stato-italiane, Firenze Venez ia e Siena. 2LA RISCOPERTA DEL REPPUBLICCANESIMO L idea della repubblica mostro interesse alla fine del 11 secolo, alcune comunità de ll Italia settentrionale istituirono consoli o amministratori con il compito di ri solvere le questioni legali a dispetto del controllo legale da parte del papa e da parte dell impero.Verso la fine del 12° secolo il sistema consolare fu rimpiazzat o da una forma di governo a capo vi era un potestà che aveva poteri in campo esecu tivo e in materia giudiziaria.Tali consigli furono presenti a Padova, Milano , S iena e Pisa. facendo delle vere e proprie città stato o città repubblica.La cittadin anza era costituita da maschi capo famiglia con proprietà soggette a tassazione na ti o residenti in modo continuativo nella comunità.Confrontando la democrazia clas sica ateniese le città repubblica italiane non sono così innovative.Ma rapportate al l ambiente storico e alla struttura delle autorità dell Europa feudale la trasformazio ne è evidente.Secondo SKINNER Il governo doveva essere visto come una forma di sig noria data da Dio.Così come in Atene la cittadinanza era composto da un gruppo es clusivo di uomini e i potestà in molti casi furono selezionati tra la nobiltàQuesto sfociava in instabilità poichè i gruppi di cittadini esclusi si mobilitavano in un c onflitto politico esasperato.Famosa è la descrizione tra i Montecchi e i Capuleti nel Romeo e Giulietta di Shakspeare.Queste repubbliche furono la promessa per il disordine e la debolezza per imporre il ritorno di un forte governo monarchico. Venezia fu la sola città repubblica a sopravvivere con una forma di autogoverno fi no al tardo 18° secolo.La seconda riserva è legata all uso della parola democrazia fin o alla ricomparsa della Politica di Aristotele implicò una connotazione peggiorati va e si legò ad una volgarizzazione della politica: il governo che combatte la pov ertà viene visto che non persegue l interesse pubblico.La repubblica rinascimentale è nota come forme aristocratiche o nobili di governo e non come vere democrazie. Le città repubbliche assomigliavano poco ai moderni sistemi democratici.Il contrib uto della città repubblica alla teoria e alla prassi democratica è stato considerevo le dal punto di vista delle innovazioni istituzionali e per il predominio di mon archie cristiane e per gli estesi trattati e i testi che riguardavano e regolav ano i nuovi sistemi politici.La città repubblica nel pensiero politico post-classi co, portarono in auge l autodeterminazione e la sovranità che fu fondamentale per la Riforma.Il cuore della repubblica rinascimentale era il principio per cui la li bertà di una comunità politica si basava sulle responsabilità e nessun altra forma di autorità.L autogoverno è alla base della libertà con il diritto dei cittadini di parteci pare al governo delle cose pubbliche.La libertà dei cittadini è nel perseguimento di finalità della cittadinanza.Il più alto ideale politico è la libertà civica, la comunità deve detenere la sua totale sovranità assegnando ai propri governanti uno status n on più elevato di quello di rappresentanti eletti , i governanti devono garantire il rispetto delle leggi , non sono governanti ma amministratori della giustizia. Molte città repubblica collegarono i nuovi ideali alla Grecia antica e a Roma ma fu in particolare la repubblica romana che li ispirò.L antica democrazia greca era i ncline all instabilità, Roma configurava un modello di governo che legava insieme la libertà con la gloria e il potere militare. Roma offriva una concezione politica di partecipazione e conquista e poteva sconfiggere solo un re che poteva garanti re legge e sicurezza.Per i repubblicani la libertà significava libertà dal potere ar bitrario dei tiranni.Virtù significava patriottismo e spirito pubblicoI sostenitor i della repubblica trovarono sostegno nei classici lavori di Cicerone , Sallusti o e Livio e in particolare nella celebrazione dell antica repubblica romana.Sallus tio legò lo sviluppo di Roma con il raggiungimento della libertà e la virtù civica pre vale se i cittadini sono più capaci di raggiungere la gloria.Livio nella sua stori a di Roma riteneva l espansione del potere repubblicano che poteva essere legato a
l rispetto dell autorità religiosa e secolare.Ma oltre alla virtù dei suoi cittadini l a grandezza di Roma fu anche collegata da alcuni autori all equilibrio tra le isti tuzioni.La tradizione repubblicana rinascimentale non fu tuttavia unitaria.2 ten denze di reppublicanesimo possono essere definite. repubblica civico umanistica e repubblica civica dette REPUBBLICA DI SVILUPPO e REPUBBLICA PROTETTIVA.I teori ci dello sviluppo sottolineano l intrinseco valore della partecipazione politica p er lo sviluppo dei cittadini intesi come esseri umani, mentre i i teorici del pr otettivismo evidenziano l importanza strumentale della protezione dei fini e degli obiettivi della cittadinanza.La repubblica di sviluppo si costruisce sulla cl assica eredità democratica e sulle ematiche dei filosofi della polis greca.La part ecipazione politica è necessaria. La repubblica protettiva si ispira alla Roma rep ubblicana , con la natura altamente fragile della virtù civica e la sua vulnerabil ità alla corruzione, con l importanza del coinvolgimento civico nel processo decisio nale.La repubblica di sviluppo è innovativa nel lavoro di MARSILIO DA PADOVA ma fu solo con l opera di >Rousseau che acquistò la sua definizione più elaborata.Nella ste ssa epoca la Wollstonecraft contribuì con importanti osservazioni critiche La repu bblica protettiva con Macchiavelli fu elaborata in modo più complesso più tardi con personaggi come Montesquieu e Madison. 3REPUBBLICA GOVERNO ELETIVO E SOVRANITA POPOLARE Il pensiero repubblicano del rinascimento lo troviamo negli scritti di Marsilio da Padova nel suo deferdor pacis dove si trovano le più importanti formulazioni d el significato di governo elettivo e sovranità popolare.Marsilio sosteneva che le leggi dovevano essere scritte da tutto il popolo o dalla sua parte più significati va attraverso l articolazione della sua volontà all interno di una assemblea generale . L insegnamento delle leggi divine e l amministrazione del culto costituirebbero i limiti del potere del clero.Marsilio di pone in antagonismo con i poteri tradizi onali della chiesa e con le concezioni prevalenti della monarchia.Essere vicini a Marsilio vuol dire essere sovversivi come successivamente furono etichettati i marxisti.Marsilio fu condannato per eresia da papa Giovanni XXII e costretto a fuggire a Norimberga.3 importanti temi sul pensiero di Marsilio.1 l importanza del le comunità civiche come prodotti della ragione , ogni parte della comunità può fornir e il contributo per il perseguimento di tale fine mentre il governo assicura que sto processo.Il governo ha una funzione regolativa può portare tutti i cittadini a vivere bene, il governo opera per il beneficio comune e non per l interesse priva to Marsilio distingueva le forme di governo temperate e quelle ammalate a second o che agissero o meno per il bene comune.2 il lavoro del governo è infinito a caus a della eterna lotta negli affari umaniI conflitti tra la gente sono inevitabili un esercizio effettivo dell autorità coercitiva è essenziale per la pace. Le autorità r ivali sono l erosione della legge . Una autorità coercitiva unitaria è la condizione p er la sopravvivenza delle associazioni civili.3 l opus magnum, quello per cui il l egislatore , la fonte di autorità politica legittima nella comunità è l popolo. La vol ontà del popolo è la chiave essenziale della propria interpretazione dei fini L autori tà e la forza sono utilizzate quando sono nel pieno diritto che è dato dal consenso dei cittadini.Per Marsilio la volontà del popolo è una garanzia di governo per il be neficio comune. Le leggi fatte da molti sono migliori perchè quando gli individui confrontano pubblicamente i propri punti di vista sono costretti a modificarli e renderli compatibili. La comune utilità della legge è meglio valutata dalla totalità dei cittadini perchè nessuno può nuocere coscientemente a sè stesso.La comunità sarà pacif ica perchè le leggi fatte con il consenso dei cittadini sono percepite come un obb ligo dagli stessi. L intera cittadinanza può candidarsi alle cariche e godere dell opp ortunità alla vita pubblica.I governanti sono necessari per ottenere questo livell o di giustizia ma sono in carica come delegati , gli eletti non possono essere i legislatori in senso assoluto ma relativamente ad un periodo particolare .Gli u fficiali esecutivi e giudiziari detengono la propria carica e possono essere rim ossi se non perseguissero il bene comune.Marsilio con la democrazia classica ate niese e con il concetto aristotelico di politica concepiva come cittadino colui che partecipa alla comunità civile sia nel governo che nella funzione deliberativa o giudiziaria del sistema..I figli maschi dei cittadini sono cittadini in poten zialità mancandogli il requisito dell età.La cittadinanza si estende agli uomini con p roprietà tassabili , nati o residenti per un lungo periodo nella città.Il concetto d
i cittadinanza implica un concetto di partecipazione politica adattabile a comun ità in scala ridotta, pochi teorici pensarono all espansione di tale forma di govern o su larghi territori, materia invece importante per i grandi pensatori come Mon tesquieuLa repubblica del rinascimento dava scontato che il governo fosse una fo rma di autogoverno che rafforzava gli interessi della comunità locale , capaci di sviluppare la rete di relazioni pubblicheL autorità tipica delle forme di governo pr ecedenti è pure presente nella dottrina della sovranità di Marsilio perchè trasmette u n assolutismo dove ogni valore può essere portato sotto l autorità della volontà popolar e.Le città repubblica e i loro protagonisti hanno fiducia nel giudizio degli uomin i di onore civico e nella pratica dell antico autogoverno era una forma di democra zia diretta. 4DALLA VITA CIVICA ALLA GLORIA CIVICA Quando Marsilio scrisse il defensor pacis le istituzioni erano in declino a Pado va e stavano per essere rimpiazzate dal governo ereditario Le dispute avevano ca ratterizzato il sistema cittadino padovano .Pochi colsero la questione meglio di MACCHIAVELLI che legò il caso della forma di governo elettivo e della politica pa rtecipativa alle prospettive di benessere sociale e gloria civica. Fu capace di offrire un interpretazione della tradizione repubblicana , quella della repubblica protettiva che ripone nel coinvolgimento civico le condizioni di indipendenza e autogoverno.Il primo teorico dello stato moderno Macchiavelli cercò di spiegare i l giusto equilibrio tra poteri dello stato e poteri del cittadino.2 lavori impor tanti il Principe e i Discorsi. Lo studio della storia classica rivela che le 3 forme maggiori di governo , monarchia, aristocrazia e democrazia sono altamente instabili e creano un ciclo di degenerazione e corruzione.Dopo un periodo inizia le di positivo sviluppo tutte le forme ideali di governo attraversano una fase d i decadimento: la monarchia tende a trasformarsi in tirannia , l aristocrazia in o ligarchia, e la democrazia sfocia nell anarchia.Egli faceva riferimento ad Atene c ome esempio di democrazia degenerata a causa della sua incapacità a proteggersi da ll insolenza dei grandi e dalla licenza dell universale.Il mondo politico era in con tinuo mutamento.Egli non credeva in un principio d organizzazione predeterminato.N on c è alcun disegno naturale o divino per ordinare la vita politica era proprio la politica che aveva il fine di creare l ordine nel mondo.Evidenziò 2 congegni istituz ionali: 1 l imposizione della legge , 2 l incoraggiamento del culto religioso.il pri mo per obbligare il popolo a porre l interesse sopra quelli individuali. L instabili tà di ogni singola forma costituzionale suggerisce di combinare monarchia, aristoc razia e democrazia per promuovere una cultura nella quale discenda la virtù.Il mig lior esempio di governo è Roma per la sua durevole gloria in cui si istituì un gover no misto con il sistema di consoli e tribuni del popolo.Un governo misto più capac e di bilanciare gli interessi di gruppi sociali contrapposti .Se i ricchi e i po veri sono inseriti nel processo di governo saranno costretti a cercare una forma di reciproco accomodamento, come guardiani delle rispettive posizioni il risult ato è un corpo di leggi che ogni parte finirà per accettare.In conclusione: la base della libertà poteva essere non un regime di autogoverno ma era proprio il conflit to e il disaccordo che potevano promuovere e difendere i propri interessi.Le com unità non erano mai state in grado di accrescere il proprio dominio eccetto quando avevano saputo godere della propria libertà. Se una comunità gode di libertà può prospe rare a lungo. Portò ad esempio l Atene classica e Roma che furono libere e raggiunse ro una luminosa grandezza.Per conservare la libertà si ha una costituzione mista m a occorre una vigilanza incessante è essenziale per contenere il pericolo, una pol itica espansionista è il prerequisito necessario per preservare la libertà l applicazi one della forza è necessaria per il mantenimento della libertà.Il macchiavellismo ci oè la ragione di stato e il perseguimento del potere la priorità sopra gli interessi individuali e sulla moralità privata .Anticipava il dilemma del liberalismo soste nendo che la conservazione della società era un compito prioritario che era necess ario perseguire con qualsiasi mezzo.Preferiva la libertà alla tirannia ma riteneva che quest ultima era necessaria per sostenere la prima.Il suo giudizio oscillava tra una forma libera di autogoverno di un leader potente e capace di creare e di fendere la legge .Tentò di riconciliare 2 orientamenti distinguendo tra la politic a di tipo necessaria per l instaurazione di uno stato o liberarlo dalla corruzione e di tipo politica indispensabile per il mantenimento di uno stato.Il libero go
verno era difficile se non impossibile da mantenere, era necessaria la presenza di un despote. Un buono stato era uno stato sicuro e stabile.Voleva che il proce sso di governo includesse gli artigiani e i piccoli commercianti , i cittadini e rano uomini impiantati nella nazione con discendenza locale. 5LA REPUBBLICA E LA VOLONTA GENERALE La partecipazione per i membri della poli fu ridefinito da ROUSEAU che si trovò a metà tra le concezioni classiche e quelle moderne di democrazia. Sperò di difendere l idea della politica assembleare dove il popolo poteva incontrarsi e dove ogni ci ttadino poteva facilmente conoscere gli altri., sapeva che era un modello di dem ocrazia adatto ai piccoli stati.Il contributo di Rousseau influenza le idee dell a rivoluzione francese e lo sviluppo del modello alternativo alla democrazia lib erale la tradizione marxista.Rousseau è stato il Macchiavelli del 18° secolo chiamo repubblicanesimo il sistema politico che pone l accento sull importanza delle obblig azioni e dei doveri verso la sfera pubblica.Rousseau considerava il lavoro del p ensatore toscano come un compromesso tra le varie strutture di potere delle repu bbliche rinascimentali.Nel contratto sociale del 1762 esplorava le modalità con le quali gli esseri umani soddisfacevano il loro stato di natura precedente allo sviluppo dei governi civili.Gli esseri umani erano uguali e vivevano vite isolat e erano stati condotti ad abbandonare il loro stato originale per sviluppare ist ituzioni nuove a causa di ostacoli che rendevano difficile la conservazione.Gli esseri umani sarebbero scomparsi se non avessero cambiato la loro modalità di esis tenza. Capirono lo sviluppo della loro natura con la realizzazione delle loro ca pacità di ragione e la piena esperienza della libertà conseguita con il contratto so ciale un sistema di cooperazione un organo che facesse applicare le leggi.Nasce il contratto cioè l autogoverno, l associazione pubblica è oggi conosciuta come repubbli ca o corpo politico. La questione fondamentale è come formare tale associazione. E gli vedeva idealmente gli individui coinvolti nella creazione diretta delle legg i una cittadinanza attiva e partecipe, tutti i cittadini dovranno incontrarsi pe r decidere ciò che è migliore per la comunità e produrre le leggi appropriate.I govern ati dovranno essere governanti. Formare un nuovo tipo di società. Una società nella quale le cose pubbliche sono integrate con le cose ordinarie dei cittadini.Egli si scagliò contro la post macchiavelliana distinzione tra stato e società civile , g overno e popolo.Secondo lui la sovranità origina nel popolo e là deve restare.Quello di cittadino è il ruolo più elevato a cui un individuo può aspirare. L esercizio del po tere da parte dei cittadini è l unico modo legittimo per conoscere la libertà.Esistono diverse opinioni sul bene comune e accettava la clausola della regola della mag gioranza, ma il popolo è sovrano solo nella misura in cui partecipa attivamente al la formazione della volontà generale.E importante distinguere tra volontà generale e volontà di tutti è la differenza tra la somma dei giudizi sul bene comune e il mero aggregato di fantasie personali e desideri individuali.I cittadini sono obbligat i solo verso la legge che essi stesi si sono prescritti avendo in mente il bene generale . Si tratta di un obbligo scelto liberamente ed accettato dall universo d ei cittadini tenendo presente il benessere comune. Fu importante la distinzione tra indipendenza e libertà.Chiunque sia padroni di altri non è egli stesso libero e anche regnare significa obbedire.Libertà e uguaglianza sono connesse, il contratto sociale stabilisce tra i cittadini una tale uguaglianza che essi devono godere degli stessi diritti.Gli stessi diritti intesi non solo come diritti politici eg uali, egli considerava sacro il diritto di proprietà ma intendeva come diritto di proprietà limitato alla quantità di beni proporzionata al bisogno di sicurezza mater iale e indipendenza.Solo condizioni economiche paritarie possono evitare di sfoc iare in conflitti.Ma non è difensore dell uguaglianza assoluta, ma che la potenza no n si traduca mai in violenza e non si eserciti in virtù del grado e delle leggi.Eg li era favorevole ad un sistema politico dove le funzioni legislativa e esecutiv a fossero nettamente distinte la prima appartenga al popolo e la seconda al gove rno o ad un principe . Il popolo forma l assemblea legislativa e fonda l autorità sull o stato il governo esegue le leggi del popolo. Il popolo ha bisogno di un govern o che coordini le riunioni pubbliche che serva come mezzo di comunicazione . Il governo è il risultato di un accordo tra cittadini ed è legittimo solo finchè soddisfa la volontà generale. Se si comporta diversamente può essere revocato o cambiato per chè i suoi funzionari vengono scelti direttamente attraverso elezioni o per sorteg
gio.Nell idea del governo repubblicano la connessione tra principio di legittimità d el governo e quello di autogoverno dell interesse collettivo sfidò sopratutto quelli dell ancien regime ma anche quelli dei successivi stati liberal democratici.Le id ee di Rousseau non costituiscono un sistema completamente coerente si rese conto di alcuni problemi delle società moderne territorialmente estese e densamente pop olate ma non li analizzò a fondo. Egli era scettico verso la visione illuminista , gli esseri umani avevano perduto le energie politiche ed economiche e le forme di competizione e di comportamento avevano generato la civilizzazione, la corruz ione e l ingiustizia sociale avevano tipicamente seguito il progresso. Nella sua v isione la comunità politica democratica potrebbe rafforzarsi se fosse capace di su perare tali ineguaglianze prospettiva però improbabile.In primo luogo egli non inc lude le donne del popolo e così i poveri . Egli esclude le donne perchè la loro capa cità di formulare giudizi validi è disturbata dalle smodate passioni hanno bisogno d ella protezione e della guida del maschio di fronte alla sfida della politica . I poveri sembrano emarginati perchè l appartenenza alla cittadinanza è condizionata da l possesso di una piccola proprietà e del fatto di non dipendere da altri.Il model lo di democrazia di Rousseau ha implicazioni tiranniche infatti essendo la maggi oranza onnipotente rispetto ai desideri degli individui la sovranità del popolo po trebbe distruggere la sovranità degli individui.L interesse principale era rivolto a lla democrazia futura in una comunità non industriale ,la sua visione della democr azia era affascinante e stimolante ma non si accompagnava ad un analisi politica i n un mondo che doveva affrontare rapidi mutamenti, la rivoluzione industriale co minciava a minare la tradizionale vita comunitaria.Molti considerarono il pensie ro di Rousseau come utopistico o irrilevante per le condizioni moderne. Ma quest o non è stato il giudizio di tutti i teorici democratici. 6IL PUBBLICO E IL PRIVATO La storia del pensiero repubblicano è segnata dall emarginazione del mondo femminile , si elevò una figura contro questa corrente maschilista quella della WOLLSTONECRA FT . Il lavoro della Wollstonecraft non costruì un modello nuovo di comunità autogov ernata ma diede un contributo centrale all analisi per una democrazia possibile.Da lla rivoluzione francese al radicalismo i Inghilterra ella ammirò le idee di Rouss eau.Non è stata quasi mai considerata tra i principali teorici della democrazia de llo sviluppo. Accettava l idea che la libertà e l uguaglianza fossero strettamente con nesse, sosteneva che dal rispetto eccessivo per la proprietà e i proprietari deri va la maggior parte dei mali e dei vizi di questo mondo. L esistenza di una cittad inanza attiva dipende tanto dalla libertà dalla povertà quanto dall assenza della tras missione ereditaria della ricchezza che sono nelle classi che governano un senso di autorità.Mentre la povertà brutalizza la mente il vivere della ricchezza prodott a da altri incoraggia l arroganza e l abitudine alla pigrizia. Era necessario creare una maggiore uguaglianza nella società .Non poteva accettare che includeva gli int eressi delle donne e dei bambini in quelli dell individuo cioè il cittadino maschio .Criticò qualsiasi supposta identità di interessi tra gli uomini le donne e i bambin i, alle donne sopratutto che negava il ruolo nella vita pubblica.. La questione dell emancipazione politica delle donne non era stata adeguatamente analizzata . I rapporti tra uomini e donne erano fondati su presupposti del tutto ingiustifica te su istituzioni ingiuste.Questo dato di cose era da considerarsi sovversivo ri spetto ai tentativi dell umanità di perfezionare la sua natura e di raggiungere la f elicità.Se il mondo moderno vuole liberarsi della tirannia non si deve contestare solo il diritto divino del re ma anche il diritto divino dei mariti.I diritti de lle donne fu considerata per molti un opera scandalosa.la Wollstonecraft sosteneva che le donne erano creature così pietose e ciò era dovuto al modo in cui esse veniv ano educate, non erano in questione le capacità naturali ma l inadeguatezza della lo ro educazione e delle loro condizioni di vita. Isolata nella routine domestica e limitata dalla mancanza di opportunità la capacità della donna di diventare cittadi no a pieno titolo veniva costantemente minacciata e indebolita. Le donne imparav ano l ideale femminile che esse erano costrette a rappresentare, a loro veniva ins egnato ad essere delicate avere buone maniere e non interessarsi agli affari te rreniIl rango che le donne avevano nella vita impediva loro di adempiere i dove ri del cittadino e di conseguenza le degradava.Riesaminò i rapporti politici alla luce di alcune verità elementari, la superiorità degli esseri umani rispetto alle cr
eature brute consiste nella loro capacità di ragione, nella capacità di accumulare la conoscenza con l esperienza e di condurre una vita virtuosa.Gli esseri umani so no capaci di comprendere il mondo e migliorare la loro natura.Sia gli uomini che le donne sono nati con una capacità di ragione donata loro da Dio, le donne devon o essere validamente ed efficacemente presenti nella vita pubblica e in quella p rivata adempiere ai loro doveri verso se stesse in quanto creature razionali.Ell a indirizzò le sue critiche a tutti coloro il cui potere derivava da una proprità er editaria, critico in modo particolare 3 gruppi: la nobiltà, la Chiesa e l esercito.S oltanto quando non ci sarà più nessuna coercizione prestabilita nella società i sessi occuperanno i posti che loro spettano.Perchè uomini e donne godano della libertà occ orre che abbiano la possibilità e siano nella condizione di perseguire quei fini che hanno scelto di adempiere con i propri doveri sociali, politici e religiosiE ssa evidenzia le connessioni profonde tra la sfera pubblica e quella privata oss ia la possibilità della cittadinanza e della partecipazione al governo .La sua tes i è che non può aver luogo alcun mutamento politico positivo se la sfera dei rapport i privati non viene trasformata e non ci può essere una soddisfacente trasformazio ne del privato senza mutamenti delle istituzioni di governo. I doveri privati no n vengono mai compiuti nella maniera giusta se l intelletto non fa crescere il cuo re e che la virtù pubblica non può essere adeguatamente sviluppata se non cessa la t irannide dell uomo perchè la virtù pubblica è solo un aggregato di quella privata.L emanci pazione della donna è quindi una condizione fondamentale della libertà in un ordinam ento razionale e morale.Tra i cambiamenti concreti vi era l istituzione a livello nazionale di nuove opportunità di lavoro per le donne e la partecipazione diretta alle deliberazioni del governo .Una volta che le donne avessero i mezzi finanzia ri necessari per mantenersi da sole e per contribuire al benessere altrui le don ne avrebbero almeno la possibilità reale di diventare membri paritari del sistema politico.Sorge il dubbio che ella volesse soltanto rivendicare i diritti delle d onne della classe media.Uno dei pochi autori che affrontò il problema fu J.S. Mill che cercò di integrare la questione dei rapporti tra i sessi in una nuova version e di idee liberali democratiche. Anch egli non analizzò nel modo dovuto le implicazi oni per la democrazia , sarà soltanto l avvento del femminismo contemporaneo che la rilevanza e le implicazioni di molte idee della Wollstonecraft inizieranno ad es sere apprezzate adeguatamente. 7IL REPUBBLICANESIMO La rinascita di attenzione per gli aspetti dell autogoverno nell Italia del Rinascim ento ha avuto influenze in Gran Bretagna, America e Francia.Il problema di come costruire la vita civica e sostenere la vita pubblica fu il nodo di molti pensat ori e molti politici.In Gran Bretagna il pensiero repubblicano continuò ad esercit are una certa influenza anche se mescolava correnti di pensiero dominate da conc etti religiosi e monarchici. La relazione tra re e sudditi fu la preoccupazione principale .In America i concetti repubblicani rimasero centrali ma si spostò alte rando il significato originale dell ideale del cittadino attivo. Nel dibattito int orno alla nascita della Costituzione degli Stati Uniti alcuni padri fondatori ri pudiarono il repubblicanesimo antico e rinascimentale cercando di sviluppare un nuovo ordine repubblicano adatto ad un paese molto esteso, con una popolazione n umerosa e una rete commerciale complessa.Nella Francia rivoluzionaria le idee re pubblicane tornarono importantissime e divennero parte integrante della sfida al vecchio ordine monarchico tali ideali furono trasformati dopo la fase rivoluzio naria e dalla rivolta popolare.Con il tempo il significato fondamentale della li bertà è cambiato rispetto alla vecchia tradizione repubblicana, la libertà ha evocato un senso di libertà personale e privata.
CAPITOLO 3 LO SVILUPPO DELLA DEMOCRAZIA LIBERALE: A FAVORE E CONTRO LO STATO I cambiamenti storici contribuirono lo sviluppo di pensiero liberale e liberal-d emocratico e furono estremamente complicati.Dal 15° al 18° secolo 2 differenti forme di regime politico erano dominanti in Europa: le monarchie assolute , tra le qu ali la Francia, Prussia, Austria Spagna, e Russia e le monarchie costituzionali o repubbliche come l Inghilterra e l Olanda.L assolutismo segnò la nascita di una forma di stato basata su l assorbimento delle unità politiche più piccole e deboli dentro un a forte struttura politica, una rafforzata capacità di governare sopra un area terri toriale unificata e una estensione della gestione fiscale, un sistema di leggi e di ordine pubblico rafforzato, infine il consolidamento di un dominio da parte di un singolo capo di stato. I cambiamenti determinarono un aumento sostanziale dell autorità pubblica centrale.Una delle più notevoli affermazioni fu attribuita a Lu igi XV che rivendicava la totale autorità su tutte le materie della legge. La legi ttimazione del re era basata sul diritto divino. La monarchia assoluta era il pi cco di un sistema di regole centralizzate:_il potere sovrano o sovranità>Pr svilup parsi il nuovo apparato amministrativo implicò la nascita di burocrazie ed esercit i permanenti. Se la monarchia francse del 17° secolo rappresenta il migliore esemp io di corte assolutista, la Prussia costituisce il prototipo dl governo del re.N on fu semplice concentrare il potere all apice dell organizzazione statuale nonostan te il potenziamento del centro burocratico. Con la crescita dei poteri amministr ativi non fu più possibile per lo stato gestire i propri affari solo con l uso della
coercizione di conseguenza una maggiore reciprocità fu stabilita tra governanti e governati.L assolutismo creò dentro se stesso un monumento alla crescita du nuove f orme e di nuovi limiti di potere dove il costituzionalismo e la partecipazione n el processo di governo da parte di gruppi detentori del potere.Le fonti più immedi ate da parte dello stato moderno furono l assolutismo e il sistema interstatale .I l più importante tra gli avvenimenti fu la Riforma protestante.Non fu solo una sfi da all autorità e alla giurisdizione del papa in tutta Europa, sollevò questioni che r iguardavano l obbedienza e gli obblighi politici.Le lotte accanite tra le diverse fazioni religiose nella seconda metà del 16° secolo culminarono con la guerra dei 30 anni in Germania e mostrarono che la religione stava diventando una forza disgr egante.Divenne evidente che i poteri dello stato dovevano essere separati dagli impegni dei sovrani derivanti dalla loro adesione ad una particolare fede religi osa.Nel cuore stesso delle dottrine di LUTERO e CALVINO vi era una nuova concezi one della persona intesa come individuo. L individuo era di fronte a Dio direttame nte responsabile dell interpretazione e dell esecuzione della volontà di Dio.Tale svil uppo culturale si unì al cambiamento politico generata dalla lotta tra le religion i e tra religioni e potere secolare. Questa spinta acquistò forza in seguito alla scoperta del mondo al di fuori dell Europa.La relazione tra l Europa e il nuovo modo e la natura dei diritti è un importante oggetto di dibattito.Nel pensiero politic o occidentale l idea di stato è legata ad una nozione di ordine legale e costituzion ale impersonale capace di amministrare e controllare un dato territorio.Nel mond o antico non era una importante riflessione fino al tardo 16° secolo. Non fu eleme nto del pensiero medioevale. L idea di una struttura circoscritta distinta da gove rnati e governanti e con una giurisdizione suprema su di un territorio se i dov eri erano strettamente legati alla tradizione religiosa e ai poteri monarchici e al sistema feudale dei diritti di proprietà.Fra le tradizioni del pensiero politi co la tradizione repubblicana e quella liberale della quale HOBBES e LOCKE furon o i più importanti esponentiL opera di HOBBES segna un punto di transizione tra la richiesta di assolutismo e la battaglia del liberalismo contro la tirannia, LOCK E al contrario mostra segnali di tradizione costituzionalista liberale che verrà i l filo conduttore nella ricostruzione della politica europea e americana del 18° s ecolo.Per liberalismo si intende il tentativo di sostenere i valori della libertà di scelta di pensiero e tolleranza contro la tirannia il sistema assolutiste l int olleranza religiosa.L obiettivo e di liberare il sistema politico dal controllo re ligioso e la società civile dalle interferenze politiche.Il liberalismo venne asso ciato con la teoria per la quale gli individui dovrebbero essere liberi di perse guire le proprie preferenze in materia economica, religiosa e politica.Le divers e varianti del liberalismo sono tutte legate ad alcune richieste comuni: lo sta to costituzionale, la proprietà privata, economia di mercato competitiva e meccani smi centrali per il coordinamento degli interessi individuali.Nelle prime dottri ne liberali venivano concepiti come liberi e uguali nei loro diritti naturali, diritti inalienabili trasmessi ad ogni essere umano alla nascita tali individui erano solo i maschi .Il problema centrale era riconciliare il concetto di stato con una nuova visione dei diritti. E stato affrontato il dilemma di un bilanciame nto tra facoltà e diritto, potere e legge, diritti e doveri. Mentre lo stato può ave re il monopolio del potere coercitivo in modo che il mercato e la vita familiare possono prosperare. 1POTERE E SOVRANITA Il Leviatano di HOBBES ha descritto gli esseri umani come profondamente interess ati solo a se stessi costantemente alla ricerca di un piacere sempre più intenso e di una posizione di forza possa garantire la realizzazione delle proprie mete. Voleva dimostrare che il perseguimento del proprio interesse non dovrebbe portar e ad un conflitto e ad uno stato di guerra . Egli si servì di uno esperimento ment ale. Hobbes immagina una situazione in cui gli individui vivono in uno stato di natur a godendo dei propri diritti naturali e utilizzando tutti i mezzi per proteggere le proprie vite realizzare ciò che desiderano, il risultato è una lotta continua p er la sopravvivenza. Gli individui scoprono che la vita è solitaria misera sgradevole brutale breve per evitare i danni e il rischio di una morte prematura e necessario osservare alcu
ne leggi o norme naturali. Tali leggi sono compendiate in una sentenza intelligibile anche alla mente più tar da non fare agli altri quello che non vorreste fosse fatto a te. E necessario un accordo tra gli uomini al fine di garantire la regolamentazione d ella loro vita ma sembra una meta irraggiungibile. E essenziale un patto tra gli individui un contratto sociale. Esso consiste nella cessione da parte degli individui del proprio diritto di autogoverno ad una sin gola autorità a condizione che ognuno faccia altrettanto. Ne risulta un unico rapp orto di autorità la relazione tra sovrano e sudditi. I soggetti alla sovranità avrebbero l obbligo e il dovere di obbedire al sovrano poi chè la carica di sovrano è il prodotto stesso del loro accordo. La sovranità deve essere indivisa e quindi assoluta istituita dall autorità conferital e dal popolo. Il diritto al comando del sovrano e il dovere di obbedienza dei ci ttadini sono il risultato del consenso. E il popolo a governare tramite il sovrano . Il sovrano è il suo rappresentante. Attraverso il sovrano una pluralità di voci e interessi può divenire una sola volon tà. Hobbes si situa all inizio delle moderne correnti ha la necessità di istituire sia l a libertà dell individuo sia un potere dello stato che sia sufficiente a garantire l o rdine sociale e politico. Non chiedeva ai suoi concittadini di stipulare un cont ratto ma di riconoscere la ragionevole natura degli obblighi che derivavano da u n contratto che si presumeva già stipulato. La sua concezione rovesciava l equilibri o dell individualità e il potere dello stato in favore dell individuo. Il potere sovra no dello stato moderno fu istituito ancora una volta da maschi ricchi proprietar i e con elevato status sociale. Hobbe non riuscì nè ad elaborare nè i principi nè le ist ituzioni che erano necessarie per delimitare l azione dello stato. 2LA CITTADINANZA E LO STATO COSTITUZIONALE La famosa obiezione di LOCKE a Hobbes è che se solo se essi sono governati da un s ovrano gli individui possono convivere in pace, anticipava la democrazia protett iva.Locke approvò la rivoluzione del 1688 in Inghilterra che imponeva alcuni limit i costituzionali all autorità della corona . Egli rifiutava l idea di un grande stato che dominasse tutte le sfere della vita Per lui l istituzione del governo può e deve essere intesa come strumento per la difesa della vita della libertà e della propr ietà dei suoi cittadini cioè la raison d etre del governo e la protezione dei diritti degli individui in quanto prestabiliti dal volere di Dio e custoditi dalla legge .Locke come Hobbes riteneva che il mondo politico seguiva ad una esistenza prece dente dove gli individui avevano diritti naturali.Gli individui sono legati dal dovere verso Dio e sono governati soltanto dalla legge di natura che specifica i principi morali di base, le persone non si devono togliere la vita devono cerca re di proteggersi e non devono violare la libertà altrui.Gli uomini sono liberi ed eguali perchè la ragione li rende capaci di razionalità. Gli individui hanno il dir itto di disporre del ,proprio lavoro e di avere proprietà il diritto di proprietà è un diritto alla vita libertà e averiL adesione alla legge naturale garantisce che lo s tato di natura non sia uno stato di guerra, anche se esistono degli inconvenient i.Quando il compito di far valere la legge naturale viene lasciato ad ogni singo lo individuo ci sono troppi giudici e quando le persone sono poco organizzate so no più vulnerabili alle aggressioni . Il principale inconveniente è una inadeguata r egolamentazione della proprietà. Il diritto di proprietà è primario rispetto alla soci età e allo stato e la difficoltà della sua regolamentazione è il principale motivo che costringe uomini liberi a costituire una società e uno stato. Il rimedio agli inc onvenienti dello stato di natura è un accordo o contratto per creare in primo luog o una società indipendente e in secondo un governo una società politica.La formazion e dello stato non implica il trasferimento dei diritti di tutti i soggetti allo stato , vengono trasferiti il diritto di fare le leggi come pure quello di impor re ma l intero processo avviene a condizione che lo stato sia fedele al suo compit o fondamentale la salvaguardia della libertà della vita e dei beni.Il potere sovra no cioè la sovranità resta in mano al popolo. Il corpo legislativo emana kle leggi i n qualità di agente mandatario del popolo in conformità alla legge di natura e il po tere esecutivo fa osservare il sistema legale.Affinchè la società sia integra e real izzi i suoi fini è necessario uno stato costituzionale in cui il potere politico s
ia legalmente riconosciuto e diviso. Credeva nella desiderabilità di una monarchia costituzionale che detenesse il potere esecutivo e di una assemblea parlamentar e che avesse il diritto di promulgare le leggi.La legittimità del governo e l eserci zio delle sue funzioni si fondano entrambe sul consenso degli individui. Il cons enso è un concetto fondamentale e complesso. potrebbe indicare che solo un accordo privato fra gli individui, che sia continuamente attivo sarebbe sufficiente a g arantire il dovere di obbedienza cioè l autorità e la legittimità del governo.L attività pol itica è uno strumento che fornisce il contesto e le condizioni necessarie alla lib ertà in modo che i fini individuali possano essere soddisfatti nella società civile. La creazione di una comunità politica cioè la cittadinanza conferisce all individuo si a responsabilità che diritti, doveri e poteri , costrizioni e libertà.Molti aspetti delle idee di Locke gettarono le basi dello sviluppo del liberalismo e l influenza sul mondo reale è stata considerevole .Esprime la maggior parte delle idee in for ma poco elaborata e certamente non prevede molte componenti essenziali del gover no democratico quali per esempio la competizione.Il potere politico era fondato sulla fiducia da parte del popolo ma non riuscì a specificare da chi fosse costitu ito il popolo e in quali condizioni avrebbe dovuto concedere tale fiducia. 3LA SEPARAZIONE DEI POTERI Il filosofo francese MONTESQUIEU comprende meglio le innovazioni istituzionali n ecessarie per realizzare un governo rappresentativo riformato.Era un sostenitore di quelle concezioni di libertà tolleranza e moderazione che considerava tipicame nti inglesi come nella stessa costituzione inglese specchio della libertà. Cominciò a riflettere sulla possibilità di un regime rappresentativo che fosse ispirato all a libertà e capace di ridurre al minimo la corruzione e gli inaccettabili monopoli del privilegio.Egli ha analizzato molteplici condizioni della libertà ma tra essi la più importante è quella che riguarda i modi in cui le costituzioni possono porre limiti inviolabili all azione dello stato.Sostenne l idea di un governo costituzion ale meccanismo fondamentale per garantire i diritti dell individuo , credeva in un a legge naturale e immutabile e allo sviluppo di un sistema di legge positiva co struita per regolamentare la vita pubblica e privata.I sui scritti ,preannuncian o l idea di uno stato costituzionale che avesse il compito di mantenere la legge e l ordine all interno e di proteggere la propria popolazione, non usò il termine stato costituzionale , ma i suoi concetti miravano a depersonalizzare la struttura de l potere dello stato per renderlo meno vulnerabile agli abusi dei singoli e dei gruppi. ammirava molto la polis classica e l ideale della cittadinanza attiva la d edizione alla vita della comunità politica e il profondo senso del dovere del mond o antico sosteneva le condizioni generali che avevano condotto a fiorire delle c ittà stato erano scomparse per sempre.La nascita di stati con vasti territori e la diffusione del ibero scambio e dell economia di mercato avevano creato una irreve rsibile tendenza all eterogenità sociale e politica.La forma di governo che riteneva più idonea nelle tipiche condizioni della vita moderna era un sistema statale che prendesse a modello la monarchia costituzionale inglese.Cercava negli strumenti istituzionali un modo per considerare gli interessi dei differenti gruppi nella vita pubblica senza sacrificare la libertà dell intera comunità.Macchiavelli e Locke avevano già compreso l importanza di uno stato misto e di una divisione dei poteri p er difendere la libertà, lui fece di questo concetto il cardine dei propri insegna menti . Lo stato deve organizzare la rappresentanza degli interessi dei diversi gruppi di potere cioè deve essere un regime misto che tenga in equilibrio la posiz ione della monarchia e il popolo e dell aristocrazia. senza tale la legge sarà sempr e deviata verso interessi particolari i governi cadranno e l ordine politico sarà vu lnerabile. L aristocrazia era essenziale per una effettiva conservazione dell equili brio tra la monarchia e il popolo entrambi tendenti al dispotismo se fossero sta ti lasciati alle proprie inclinazioni . Ma la libertà dell individuo e un governo mo derato dipendevano sopratutto da particolari garanzie contro l oppressione.Distins e il potere esecutivo il legislativo e il giudiziario e fu convinto che non sare bbe potuta esistere libertà degna di tale nome la dove la stessa persona esercitas se questi 3 poteri . Nello Spirito delle leggi sosteneva che nel mondo moderno l a libertà poteva fondarsi solamente sull accurata istituzionalizzazione della separa zione dei poteri.Stabilì saldamente un idea che avrebbe orientato tutti i tentativi intesi a limitare l autorità molto centralizzata ed ad assicurare il governo virtuos
o. Il potere esecutivo dovrebbe essere nelle mani di un monarca perchè questa branca del governo è meglio amministrata da uno che da molti.L esecutivo di conseguenza dov rebbe avere il potere di porre il veto ad una legislazione inaccettabile,la legg e deve limitare anche i poteri del monarca. Il potere legislativo deve avere il diritto di obbligare l esecutivo a rispondere degli atti illeciti di limitare l amb ito d azione conservando il controllo sulla base fiscale dello stato e se necessar io sciogliere l esercito. Dalla costituzione inglese attinse la divisine del poter e legislativo in 2 camere una costituita dai nobili che era ereditaria l altra dai rappresentanti del popolo cioè da persone periodicamente elette che curavano gli interessi dell elettorato. I nobili avrebbero conservato il diritto di respingere la legislazione e il popolo avrebbe avuto il potere di iniziativa giuridica. Il giudiziario deve essere separato dagli altri la sua indipendenza era fondamental e .Pensava che la divisione dei poteri poteva fornire un ostacolo fondamentale a lla ricchezza immoderata e che una repubblica confederale rendeva possibili quel le libertà associate con l autogoverno garantendo la resistenza ai rischi di corruzi one interna che ai nemici esterni.La sua tesi consiste che in un mondo di indivi dui che sono ambiziosi e pongono i loro interessi particolari al di sopra di tut ti gli altri è necessario creare istituzioni che possano trasformare tale ambizion e in una capacità di governare.Aveva scoperto un meccanismo politico pratico e val ido per il mondo moderno , opportunamente diviso tra una sfera pubblica e da una sfera privata costituita dall economia dalla vita familiare dalle donne e dai bam bini.La libertà prospera perchè il potere è distribuito ed organizzato in modo tale ch e chiunque voglia abusarne trovi limiti legali. Cercò di spiegare la diversità delle strutture politiche in base alle condizioni geografiche.La libertà è il diritto di fare tutto ciò che le leggi permettono. 4 I PROBLEMI DELLE FAZIONI Nel federalista MADISON TRADUSSE ALCUNE DELLE IDEE DI Hobbes, Montesquieu e Lock e. D accordo con locke sulla necessità di proteggere la libertà individuale tramite l is tituzione di un potere pubblico legalmente limitato. Al pari di Montesquieu sul principio della separazione dei poteri, criticava profondamente e rifiutava tota lmente la democrazia classica.Criticò aspramente le repubbliche e il loro spirito, Le democrazie pure sono sempre state intolleranti , ingiuste e instabili. La più comune e costante fonte di antagonismo e faziosità è sempre stata la varia e inegual e distribuzione delle ricchezze. A differenza di Marx ed Engels e Lenin che in seguito cercarono di risolvere i problemi politici posti dalla lotta di classe s uggerendo la rimozione della proprietà privata egli sosteneva che questo ambizioso proposito era irrealistico.Una fazione è un gruppo di cittadini che sono una magg ioranza o una minoranza uniti e spinti da un medesimo comune impulso di passione o interesse in contrasto con i diritti degli altri cittadini o con interessi pe rmanenti o complessi della comunità.Egli auspicava u n potente stato americano com e difesa dalla tirannia e mezzo per controllare la violenza uno stato doveva fon darsi sui principi repubblicani con un governo che affrontasse regolarmente il g iudizio di tutti i cittadini . Egli considerava la cittadinanza una categoria un iversale che 8includeva tutti gli adulti indipendentemente dal sesso dalla razza e dalla proprietà. Considerava legittima una maggiore estensione del diritto di v oto, improbabile però il voto alle donne e ai lavoratori non proprietari.Credeva i n una forma di governo popolare con una struttura federale e una separazione dei poteri non solo avrebbe attenuato le conseguenze peggiori ma avrebbe coinvolto i cittadini nel processo politico.Le difficoltà politiche possono essere superate con le elezioni . La tirannia della maggioranza può essere prevenuta con particola ri meccanismi costituzionali tra i quali un sistema di rappresentanza politica e un ampio corpo elettorale.Un sistema rappresentativo non è una condizione suffici ente per difendere i cittadini da solo non è capace di impedire che una potente fa zione sia dedita allo sfruttamento.Una grande repubblica comprende una popolazio ne numerosa condizione essenziale per un governo non oppressivo. I rappresentant i devono raggiungere un certo numero, l elettorato in una grande repubblica può sceg liere tra un numero maggiore di persone. Gli interessi di carattere generale ven gono delegati al potere legislativo centrale mentre quelli di carattere locale e particolare rimangono di competenza delle assemblee legislative dei vari stati.
I rispettivi poteri legali dell esecutivo del legislativo e del giudiziario sono separati sia a livello nazionale che locale la libertà può essere maggiormente prote tta.L oggetto centrale della teoria non è più la giusta posizione del cittadino attivo nella vita della comunità politica ma è legittimo il perseguimento da parte degli individui dei loro interessi e il governo è inteso sopratutto come strumento per u na migliore realizzazione di questi interessi. Il timore di Madison per le fazio ni da una parte sollevano importanti questioni riguardo i principi alle procedur e del governo popolare e alla necessità di difenderli da azioni impulsive e irrazi onali; dall altra il ,limitarsi ad esaminare questi problemi trascurando tutti gli altri con un ingiustificato desiderio conservatore di trovare il modo di proteg gere sopratutto i possidenti. Credeva in un diritto naturale alla proprietà privat a , era favorevole ad un governo popolare purchè non ci fosse il rischio che la ma ggioranza potesse cogliere gli strumenti della politica statale contro i privile gi di una minoranza 5 RESPONSABILITA E MERCATI L orientamento di BENTHAM e MILL era laico. consideravano il concetto come il diri tto di natura e il contratto sociale come finzioni filosofiche che non riuscivan o a spiegare la reale base degli interessi Il fondamento poteva essere svelato c omprendendo gli elementi primari dell effettivo comportamento umano. La motivazion e dominante degli esseri umani è quella di soddisfare i loro desideri, render mini ma la sofferenza. Dal momento che chi governa agirà allo steso modo dei governati il governo se si vuole evitare il suo abuso deve essere responsabile verso un e lettorato che sia chiamato frequentemente a decidere se i suoi obiettivi sono so ddisfatti. L espressione più chiara della teoria protettiva della democrazia implica va un apparato politico che avrebbe garantito la responsabilità dei governanti ver so i governati. Solo il governo democratico è uno strumento soddisfacente per assi curare che le decisioni siano prese in base all interesse pubblico. E necessario un governo democratico per proteggere i cittadini dall uso dispotico del potere poli tico. Il voto, il voto segreto , la competizione tra i candidati la separazione dei poteri e la libertà di stampa di parola di associazione pubblica permettono di difendere gli interessi di tutta la comunità.Gli utilitaristi difesero la necessi tà di un nuovo sistema di potere amministrativo per la disciplina delle persone. I l sistema carcerario fu una delle innovazioni caratteristiche di questa epoca. L a promulgazione e l applicazione delle leggi la formazione delle politiche , e le istituzioni erano legittime finchè si fondavano sul principio di utilità. All interno di questa struttura generale il governo dovrebbe perseguire 4 scopi: fornire asi stenza, produrre abbondanza, favorire uguaglianza, garantire sicurezza.L utilitari smo e la sua sintesi nella dottrina economica del lassaiz faire di SMITH rappres entò una concezione molto radicale L utilitarismo contribuì alla nascita di una nuova concezione della natura e del ruolo della politica perchè difese l intervento dello stato volto a favorire la massimizzazione del bene pubblico, sostenne un proget to che prevedeva la libertà di istruzione un salario minimo e sussidi sanitari. L ut ilitarismo ha avuto una grande influenza sulla formazione della politica del wel fare state. Molto in comune con la tradizione liberale continuarono ad indicare ambiti riservati ai maschi e sopratutto ai proprietari. Trovarono alcuni motivi per escludere le donne e ampi settori delle classi lavoratrici . Queste idee son o state definite il primo modello di democrazia per una moderna società industrial eNella tradizione liberale della democrazia protettiva il politico equivale al m ondo del governo , la politica è una sfera separata e distinta dalla società dall econ omia dalla cultura e dalla vita familiare. Nella tradizione liberale la politic a significa attività e istituzioni. Il concetto di libertà da una autorità politica on nipotente orientò l opposizione contro i vecchi regimi statali europei a partire dal la fine del 16° secolo ma la concezione liberale è legata ad una scelta tra alternat ive. Un elemento fondamentale deriva dall effettiva capacità di perseguire scelte e azioni diverse . Alcuni problemi sono stati trattati da JOHN STURART MILL figlio di Mill , L idea liberale di uguaglianza politica è una condizione necessaria per l a libertà Grazie alle grandi lotte violentemente espresse della classe operaia e d elle femministe del 19° secolo e nel 20° secolo in alcuni paesi si raggiunse il suff ragio veramente universale 6 LA LIBERTA E LO SVILUPPO DELLA DEMOCRAZIA
Se Betham e mill erano democratici riluttanti J.S. MILL era il vero fautore dell a democrazia, interessato all estensione della libertà individuale in tutte le sfere della attività umana. Sosteneva la partecipazione alla vita politica di vitale im portanza per creare una reale interesse per le attività di governo, considerava la politica democratica un meccanismo fondamentale dell auto sviluppo morale , ha tr acciato in larga misura il corso del moderno pensiero democratico liberale , car atterizzato da una maggiore libertà individuale , da un governo più responsabile, da una amministrazione pubblica efficiente. La libertà degli individui emerge con la massima chiarezza nel famoso saggio On liberty difende un principio che stabili sca la natura e i limiti del potere che la società può legittimamente esercitare sul l individuo.L interferenza sociale e politica sulla libertà individuale può essere giust ificata solo quando danneggia altri . L unico scopo dell interferenza nella libertà do vrebbe essere la protezione di sè. Questo principio conduce alla difesa di molte l ibertà che sono fondamentali per un governo liberale democratico. La ragione propr ia della libertà umana comprende la libertà di pensiero di sentimento di opinione e di espressine pubblica e in secondo luogo la ,libertà di gusti e di occupazioni. I consueti comportamenti dei governanti e dei cittadini erano di solito in contra sto con quelli auspicati dalla sua dottrina e quindi se non si riusciva ad erige re una solida barriera di convinzione morale non ci si poteva aspettare che dell e violazioni della libertà dei cittadini. 7 I PERICOLI DEL POTERE DISPOTICO E DI UNO STATO TROPPO ESTESO La posizione di MILL risalta in 2 temi: 1la natura del potere dispotico che egli riteneva inaccettabile , 2 il rischio di sempre più gravi violazioni della libertà dei cittadini si è sviluppato troppo rapidamente per controllare i complessi probl emi nazionali e internazionali.Nelle Considerations on representative government criticò lo stato assolutista e l uso dispotico del potere politico. Qualsiasi siste ma politico che privi gli individui della possibilità di avere voce nel proprio de stino mina le fondamenta stessa della dignità. La partecipazione attiva alla deter minazione delle condizioni della propria esistenza è il meccanismo fondamentale pe r coltivare la ragione e lo sviluppo morale. La giustizia sociale sarebbe violat a perchè le persone sono i migliori difensori dei loro diritti e interessi, miglio ri di quanto potrà essere un rappresentante non eletto. La partecipazione alla vit a sociale e pubblica impedisce la passività accresce il benessere in proporzione a lla quantità e alla varietà di energie personali che vengono impiegate per promuover lo. DAL GOVERNO POPOLARE ALLA MINACCIA DELLA BUROCRAZIA Il teorico TOCQUEVILLE nella sua opera La democrazia in America sosteneva che l es tensione progressiva del suffragio a tutta la popolazione adulta e il diffonders i della democrazia in generale avevano generato un processo di livellamento dell e condizioni sociali generali di tutti gli individui.Uno dei vari fenomeni che s tudiò a fondo è quello della presenza crescente del governo nella stessa vita quotid iana. Nel corso della rivoluzione democratica lo stato era diventato il centro d i ogni conflitto. Il suo punto di vista sulla crescita del potere del governo: 1 il moderno apparato del governo cresce in continuo.2 il governo cresce più le per sone sono attive e ambizione, 3 più numerose sono le persone più centralizzato è il co ntrollo, 4 la libertà è in pericolo quanto più è efficiente e scientifica la macchina am ministrativa, 5 se il potere dell amministrazione si estende i cittadini diventere bbero sempre più male informati. 6 nessuna iniziativa verrebbe intrapresa a meno c he non sia compatibile con gli interessi della burocrazia, 7 la schiavitù nei conf ronti della burocrazia statale sarebbe più completa e si estenderebbe anche ai mem bri stessi della burocrazia. 8 IL GOVERNO RAPPRESENTATIVO MILL auspicava una democrazia vigorosa per far fronte ai pericoli di uno stato c he intervenisse troppo eccessivamente troppo sviluppato. sembra opporre democraz ia e burocrazia. L antica idea greca della polis non poteva essere sostenuta nella società moderna. Nella situazione moderna il sistema politico migliore deve compr endere un sistema democratico rappresentativo in cui la popolazione esercita per mezzo dei deputati periodicamente eletti il supremo controllo del potere. Un si stema rappresentativo che include la libertà di parola, di stampa, di riunione, ha particolari vantaggi : fornisce il meccanismo per mezzo del quale i poteri cent
rali possono essere sorvegliati, non esiste un alternativa alla democrazia rappres entativa. Sosteneva il suffragio universale ma consigliava un complesso sistema di votazioni plurime che faceva si che le masse , le classi lavoratrici, non ave ssero la possibilità di assoggettare l ordinamento politico alla semplice ignoranza. L istituzione di un sistema di votazione plurimo in cui tutti gli adulti dovrebbe ro avere il voto ma i più saggi e con talento dovrebbero avere a disposizione più vo ti degli ignoranti. Considerò lo stato occupazionale come criterio valido per l allo cazione dei voti e adattò il suo concetto di democrazia in conformità ad esso. Il co ntrollo e l efficienza aumentano se le persone non cercano di fare qualsiasi cosa. L attività di governo richiede personale qualificato. Il parlamento dovrebbe nomina re le persone per le posizioni esecutive. L azione dello stato dovrebbe avere un a mbito ristretto e dovrebbe essere concretamente limitata per garantire la massim a libertà possibile a ogni cittadino Nel Saggio sulla libertà afferma che la dottrin a del lassaiz faire poggia su fondamenti concreti con il principio della libertà. Giunge alla conclusione che è opportuno ridurre al minimo possibile il potere coer citivo e la sua funzione di regolamentazione. 9 LA SUBORDINAZIONE DELLE DONNE MILL rompe nettamente con gli assunti maschilisti della tradizione liberale quan do considera le donne adulti maturi che hanno diritto ad essere individui liberi ed eguali. Le donne sono situate in una posizione del tutto marginale rispetto al mondo politico e pubblico. Non ha tracciato un quadro della divisione del mon do nei 2 generi in base alla dicotomia politico/non politico. Nell opera la Servitù delle donne che fino a epoca recente era stata ignorata criticò le concezioni sull a natura delle donne che si basava sostanzialmente sui ruoli domestici, le relaz ioni affettive la dedizione alla casa alla vita familiare. La subordinazione del le donne agli uomini è il solo vestigio di un vecchio mondo intellettuale e morale . Nonostante non ci assicurino che è stata raggiunta l eguaglianza dei diritti persi ste ancora uno stato primitivo di schiavitù. L idea che gli uomini fossero i natural i padroni delle donne in genere non era stata messa in dubbio. La subordinazione delle donne è un eccezione del tutto ingiustificata ai principi della libertà individ uale, dell uguaglianza . La servitù delle donne fu una difesa dell estensione del diri tto di voto ma non fu solo questo nè una mera estensione dei concetti che Mill ave va sviluppato nel Saggio sulla libertà e nelle Considerazioni sul governo rapprese ntativo. La divisione sessuale del lavoro ha condotto ad uno sviluppo parziale e unilaterale della personalità degli uomini e delle donne. Le donne hanno subito u na compressione inclini al sacrificio di sè. Gli uomini egoisti aggressivi vanito si e adoratori della propria volontà. Si è indebolita la capacità di entrambi i sessi di rispettare il merito e la saggezza.. L ineguaglianza tra i sessi ha privato la società di un gran numero di talenti. Le ingiustizie contro le donne hanno reso più misera la condizione umana. L emancipazione del genere umano era inconcepibile sen za l emancipazione delle donne. Un fatto notevole è che un uomo della sua posizione abbia sostenuto questa tesi. Le nuove politiche che auspicava erano limitate: in cludevano l estensione del diritto di voto alle donne, una riforma del diritto mat rimoniale che mirasse ad una posizione indipendentemente delle donne. E necessari o che le donne abbiano i propri diritti perchè possano esplorare le proprie capaci tà e i propri bisogni. Trascura la divisione del lavoro familiare , senza una cond ivisione dei lavori domestici la possibilità delle donne di scegliere e perseguire attivamente i propri progetti è notevolmente minacciata. Non è possibile analizzare adeguatamente le condizioni di libertà umana e della partecipazione democratica s enza affrontare l argomento degli obblighi che gli uomini devono accettare riguard o all allevamento dei figli. 10 DIVERSE CONCEZIONI DEI FINI DEL GOVERNO Il governo rappresentativo è essenziale per la protezione e per lo sviluppo sia de lla libertà sia della ragione. Un sistema democrazia rappresentativa rende il gove rno responsabile di fronte alla cittadinanza e forma cittadini più saggi capaci di ricercare l interesse pubblico. Cercò di legare alcuni argomenti a favore della dem ocrazia con altri argomenti intesi a proteggere il mondo politico moderno dalla democrazia. Definire la concezione di MILL come una forma di elitismo educativo mira a giustificare la posizione privilegiata di coloro che possiedono il sapere la competenza tecnica. 1)Il ruolo politico viene assegnato alle classi intellet
tuali secondo il sistema di allocazione del voto dove detengono un notevole pote re elettorale 2)l economia basata sul, libero mercato e la minima interferenza del lo stato anticipano quelle dei successivi neo liberali Il sistema giuridico dovr ebbe garantire la massima libertà ai cittadini, 3) lo stato liberale dovrebbe esse re neutrale nei confronti dei diversi e opposti fini e stili di vita. Un ruolo a ttivo nella salvaguardia dei diritti delle persone tramite la promozione di legg i volte a proteggere gruppi come le minoranze etniche e a migliorare la condizio ne delle donne 11 CONCLUSIONI Dall antichità classica al 17° secolo la democrazia è stata largamente associata con la riunione assembleare dei cittadini e con i luoghi pubblici. Alla fine del 18° seco lo essa cominciò ad essere pensata in termini di diritto della cittadinanza a part ecipare alla determinazione della volontà collettiva tramite la mediazione di rapp resentanti eletti. La teoria della democrazia liberale cambiò i termini, i limiti pratici furono praticamente eliminati. La democrazia rappresentativa poteva ora essere celebrata con una forma di governo anche in territori estesi. La democraz ia rappresentativa fu la grande scoperta dei tempi moderni MILL e la soluzione a tutte le difficoltà. La teoria e la prassi del governo popolare ruppe la tradizio nale associazione con i piccoli stati e divenne il credo del nuovo mondo degli s tati nazione. Le reali condizioni del suffragio universale veniva lasciato in mo lte nazioni con violente battaglie della classe lavoratrice e delle attiviste fe mministe nel 19° secolo e nel 20° secolo. L ottenimento di tale diritto doveva rimaner e fragile come in Germania Italia e Spagna e fu di fatto negato a molti gruppi s ociali per es. gli afro americani negli USA. L idea di un diritto di cittadinanza da applicare egualmente a tutti gli adulti fu lentamente stabilito. Il raggiungi mento reale della cittadinanza per tutti gli adulti, maschi e femmine cha la dem ocrazia liberale assunse la sua indistinguibile forma contemporanea un insieme d i regole e istituzioni che permettono la più ampia partecipazione della maggioranz a. Un governo eletto, elezioni libere e corrette un suffragio che è esteso a tutti i cittadini senza distinzioni, la libertà di coscienza di informazioni e di espressi one su tutte le questioni pubbliche, il diritto degli adulti di opporsi al propr io governo e di candidarsi a cariche pubbliche il diritto di formazione associaz ioni indipendenti.
CAPITOLO 4 LA DEMOCRAZIA DIRETTA E LA FINE DELLA POLITICA MARX e ENGELS criticavano l idea di uno stato liberalee di una economia fondata su l libero mercato. Nel capitalismo industriale lo stato non potrebbe mai essere n eutrale nè l economia libera. Nacquero in Germania ma operarono in Inghilterra, e ra ppresentano il punto di rottura radicale con i termini di riferimento del pensie ro liberale e liberal democratico. 1 LE CLASSI E LA LOTTA DI CLASSE Gli esseri umani come individui in competizione , gli interessi individuali, la protezione della vita della libertà e della proprietà lo stato in un contesto legale favorisca il perseguimento delle iniziative private nella società civile. Anche M arx e Engels non negavano le diverse capacità delle persone e un interesse per la libertà di scelta. L uomo non è un essere astratto che sta accucciato in un angolo al di fuori del mondo. L uomo è il mondo umano, lo stato, la società. Gli individui esis tono solo nell interazione con gli altri e in rapporto con gli altri è un prodotto s
ociale e storico. La chiave della comprensione dei rapporti tra le persone è la st ruttura di classe. Le classi sono un prodotto della storia e in futuro scomparir anno. Le divisioni di classe creano un surplus , coloro che riescono a conquista re il controllo dei mezzi di produzione costituiscono la classe dominante sia in senso economico che politico. I rapporti di classe sono rapporti di sfruttame nto , le divisioni di classe sono conflittuale e danno luogo ad una intensa lott a di classe. Marx non ha scritto nulla sui possibili legami tra lo sfruttamento di classe e lo sfruttamento delle donne. Engels tentò di analizzare questo argomen to e collegare il dominio sessuale alla nascita della proprietà privata, la propri età privata dei mezzi di produzione che a sua volta era considerata la condizione di sviluppo dello stato. Le più antiche forme di società erano matriarcali le donne erano più potenti degli uomini ma questo rapporto si invertì con l avvento della propr ietà privata, non spiega come è avvenuto questo processo., pero addiviene che lo sfr uttamento sessuale è una conseguenza dello sfruttamento di classe. Engels disse ch e con il superamento del capitalismo la divisione della società in classi scompari rà come lo sfruttamento sessuale. Lo sfruttamento del capitalismo prepara il terre no per la sconfitta dello sfruttamento sessuale, per le donne con una partecipaz ione paritaria alla forza lavoro. La partecipazione alle attività produttive reali zza l uguaglianza 2 LA STORIA COME EVOLUZIONE E LO SVILUPPO DEL CAPITALISMO Come gli uomini fanno la propria storia, spiegare questi processi significa stab ilire le condizioni delle diverse forme di associazione tra gli uomini e la poss ibilità della politica di ogni epoca. Marx afferma che le interconnessioni possono essere scoperte mediante l analisi del modo di produzione che designa la struttur a essenziale di una società i rapporti sociali di produzione. Secondo Marx e Enge ls le moderne società occidentali sono capitaliste perchè sono caratterizzate dall est razione del plus prodotto sottoforma di plusvalore cioè il valore in eccesso che g li operai creano nel processo produttivo che supera di molto i loro salari e di cui si appropriano coloro che hanno la proprietà del capitale. La divisione tra i proprietari del capitale e coloro che possono vendere solo la,loro forza lavoro definita la base fondamentale dello sfruttamento e dei conflitti dell epoca. I cap italisti possiedono le fabbriche e la tecnologia mentre i lavoratori salariati n on hanno proprietà. Hanno elaborato una concezione della storia basata sull idea di stadi di sviluppo successivi. Ogni stadio è diverso per il modo di produzione e il cambiamento è determinato per la base economica in particolare dall interazione del le forze di produzione in continuo sviluppo e la lotta tra le classi per la dist ribuzione della ricchezza sociale. Lo sviluppo storico è una caratteristica del ma rxismo ortodosso e implica l idea che la società umana ha 5 stadi: il modo di produ zione della comunità primitiva, il modo di produzione antico, il modo di produzion e feudale, il modo di produzione capitalistico, infine quello post capitalistico .. Marx riteneva che il modo di produzione capitalistico fosse l ultimo stadio pri ncipale a cui sarebbe seguito un ordinamento politico ed economico profondamente nuovo nel quale si sarebbero gradualmente realizzati gli ideali di libertà uguagl ianza: il comunismo. Gi elementi di questa analisi sono: la società contemporanea dominata dal modo di produzione capitalistico è una società basata sulla proprietà pri vata dei mezzi di produzione e sullo scambio tra capitale e lavoro. I prodotti s ono fabbricati per realizzare un plus valore o profitto . Il capitalismo non è un ordinamento sociale armonioso ha contraddizioni sia nella sfera della produzione che il quella della ideologia. Le fondamenta del capitalismo sono progressivame nte minate dall interno, l economia è soggetta a cicli economici politici che consisto no in periodo di boom seguiti da periodi di caduta. Nel periodo di crisi le fabb riche piccolo e tendono ad essere splulse dal mercato dalle imprese più grandi. Il libero mercato delle imprese viene sostituito da una produzione di massa di ben i di tipo oligopolistico e monopolistico cioè una crescente centralizzazione. La l otta di classe si intensifica nel lungo periodo. L azione collettiva che gli indiv idui possono creare le condizioni di una vita soddisfacente. I lavoratori si acc orgono che potranno essere liberi dopo aver abolito i rapporti di produzione cap italistici. >La lotta collettiva per realizzare la libertà e la felicità fa parte de lla vita quotidiana dei lavoratori. Se si vuole istituire il libero sviluppo deg li individui ci deve essere un equa distribuzione delle risorse e l uguaglianza all in
terno della comunità. Lo sviluppo del movimento operario è il mezzo per realizzare l a rivoluzione. Marx riteneva potesse verificarsi come pacifica transazione. Il c omunismo come dottrina politica ha diverse fonti indipendentemente dalla tradiz ione degli scritti dei socialisti utopisti come Saint Simon Fourier e Owen. Emer ge la lotta quotidiana dei lavoratori per conquistare una maggiore dignità e il co ntrollo della propria vita. Una economia capitalista implica la cooperazione e l a reciproca dipendenza, il comunismo è l estensione logica di questo principio 3 DUE TEORIE DELLO STATO Marx credeva che un governo democratico fosse impraticabile in una società capital istica. Era necessario trasformare la base stessa della società se si vuole creare la possibilità di una politica democratica. E fondamentale che l idea che lo stato p uò rappresentare la comunità nel suo insieme in contrasto con gli scopi e gli intere ssi privati secondo Marx e Engels questa pretesa è illusoria. Lo stato difende il pubblico come se le classi non esistessero. Lo stato può agire in modo neutrale m a genererà conseguenze che sono di parte cioè appoggerà i privilegi delle classi propr ietarie. Difendendo la proprietà privata dei mezzi di produzione . Nelle società cap italistiche ha un ruolo fondamentale la riproduzione dello sfruttamento del lavo ro salariato da parte del capitale, La nozione liberale di stato minimo in realtà è connessa verso determinati tipi di intervento volti a controllare il comportamen to di chi si oppone alle ineguaglianze del così detto libero mercato. in pratica u no stato inevitabilmente forte e coercitivo. La proprietà privata è in contraddizion e con gli ideali di un ordinamento politico in cui i cittadini siano liberi e ug uali. Un passo avanti di grande importanza è stato ridotto dalle diseguaglianze di classe e dalle conseguenti limitazioni alle scelte politiche. . La presenza lib erale fa una netta distinzione tra il privato e il pubblico tra il mondo della s ocietà civile e quello politico . La fonte principale del potere contemporaneo la proprietà privata e dei mezzi di produzione è apparentemente depoliticizzata , l econo mia è una sfera di attività non politica , ma lo stato difende la proprietà privata de i mezzi di produzione u potere pubblico che agisce con il pubblico. Ci sono 2 co ncezioni dell analisi marxiana del rapporto tra classi e stato. 1 lo stato in gene rale e le istituzioni burocratiche, possono assumere diverse forme e possono cos tituire fonte di potere egli detiene un certo potere che è indipendentemente dalla classe dominante le sue forme istituzionali e le sue dinamiche operative sono r elativamente autonome. 2 lo stato e la burocrazia sono strumenti di classe che s orgono per coordinare una società. L opera di HEGEL è fondamentale nella filosofia idealista tedesca, lo stato poteva r isolvere i gravi conflitti, era diventato nel corso del tempo il centro della le gge e della cultura e dell identità nazionale. Considerava la società civile come una sfera di azioni private in cui il perseguimento dell interesse personale era del t utto legittimo. Sottolineava che non si può apprendere in pieno il significato del libero mercato. Accettava che il perseguimento della ricchezza materiale costit uisse la base centrale per la realizzazione dei bisogni umani. La società civile è u na associazione di interessi particolari che si fonda tanto sulla competizione t ra i bisogni quanto sul sistema legale. Garantisce la sicurezza della persona e della società, è la base che dà al cittadino la possibilità di realizzare la propria lib ertà insieme agli altri.Con Marx non riuscì a mettere in discussine l immagine che di sè dava lo stato e in particolare la burocrazia. La burocrazia è la coscienza dello stato in netto contrasto con Marx e J.S.Mill definisce la burocrazia il corpo de i funzionari dello stato. Il 18 Brumaio è un analisi lucida della presa del potere d a parte di Napoleone Bonaparte Marx sottolinea che l apparato statale è sia un corpo parassitario della società civile sia una fonte autonoma di azione politica, perc iò nell analisi del regine di Napoleone descrive lo stato come un immenso insieme di istituzioni cha ha la capacità di dar forma alla società civile e persino diminuire la capacità della borghesia di controllare lo stato. riconosceva una certa auton omia alla società.L esecutivo in particolari circostanze ha la capacità di prendere in iziative. Vi erano dei limiti fondamentali che Bonaparte poteva prendere senza g ettare la società in una grave crisi. Lo stato non può sfuggire alla sua dipendenza dalla società e da coloro che hanno la proprietà il controllo dei mezzi di produzio ne. Marx criticò a fondo chi affermava che la distribuzione della proprietà era una questione estranea alla costituzione del potere politico.. I suoi saggi e i suoi
scritti polemici come Il Manifesto del Partito Comunista ha insistito sulla dir etta dipendenza dello stato dal potere economico. Vi sono 2 concezioni dell analis i marxiana del rapporto tra le classi e lo stato: nella prima lo stato ha un cer to grado di potere indipendentemente dalla forza delle classi, nella seconda lo stato è inteso come sovrastruttura al servizio degli interessi della classe domina nte.Nell insieme degli scritti lo stato ha un importanza fondamentale per la funzion e di controllo delle società divise in classi. Una classe economica dominante può es ercitare il proprio dominio senza governare direttamente. 4 LA FINE DELLA POLITICA Marx ha scritto che non è lo stato alla base dell ordine sociale ma è l ordine sociale che sta alla base dello stato. Non negava che la libertà fosse desiderabile. Ricon osce che la lotta del liberalismo contro la tirannia e la lotta dei democratici liberali per l uguaglianza politica un passo avanti verso l emancipazione. riteneva che la libertà era impossibile se continuava ad esistere lo sfruttamento dell uomo . La libertà non può essere realizzata se significa libertà del capitale,dalle esigenze dell investimento privato significa soccombere alle conseguenze delle decisioni economiche di una minoranza di proprietari. Una riduzione della libertà alla conco rrenza capitalistica è al di fuori del suo controllo. La massa è estraniata dal prod otto del proprio lavoro. I prodotti del lavoro sono appropriati privatamente e v engono venduti sul mercato dal datore di lavoro,l operaio ha un controllo minimo, gli individui sono divisi a causa della concorrenza.La teoria di Marx si discost a da gran parte del pensiero liberale secondo cui l uomo è razionale, non è il singolo essere umano ad essere attivo ma l integrazione creativa della collettività, la nat ura umana e sopratutto sociale.Gli esseri umani non sono sopratutto spinti da is tinti non si adattano passivamente, devono dominare attivamente il proprio ambie nte. Le dottrine politiche liberali limitano effettivamente la libertà. Tutti colo ro che partecipano devono contribuire in egual misura per il futuro.Con la distr uzione della classe borghese non esisterà più nemmeno il bisogno di un potere politi co organizzato. Gli elementi essenziali: 1 poichè lo stato si sviluppa sulle fonda menta dei rapporti sociali ed economici 2 lo stato difende ed esprime la struttu ra dei rapporti di produzione 3 lo stato coordina la società 4 i rapporti di class e determinano le dimensioni del potere 5 le classi saranno infine superate ogni potere politico verrà privato del suo fondamento.Faceva dipendere la fine della po litica non solo dal trionfo politico di una classe operaia socialista ma dall abol izione della scarsità di materiale convinto che il grado di libertà fosse direttamen te legato alla scarsità . La rapida espansione delle forze di produzione ebbero lu ogo con il capitalismo, fondato sullo sfruttamento , lo sviluppo economico ha cr isi cicliche , la creazione continua di condizioni di sofferenza e la degradazio ne per la massa dei cittadini contribuiva all avvento della libertà ma allo stesso t empo ne impediva la realizzazione. La lotta per la fine della politica consistev a in 2 stadi del comunismo chiamati socialismo e comunismo. erano fasi di emanci pazione politica. Gli obiettivi dell era post rivoluzionaria è quello di stabilire u n autorità statale illimitata in modo che i vincoli imposti dalla proprietà privata po ssano essere superati. Lo stato nelle mani delle classi lavoratrici deve trasfor mare i rapporti economici difendere la rivoluzione dai residui dell ordine borghes e . Ma l estensione dell autorità deve andare di pari passo con l istituzione di una res ponsabilità illimitata dello stato sovrano nei confronti del popolo sovrano. Lo st ato socialista deve avere il diritto supremo di promulgare e amministrare la leg ge su un dato territorio a differenza di uno stato liberale deve essere completa mente responsabile nei confronti dei suoi cittadini in tutte le sue attività. Lo stato socialista deve diventare uno stato minimo senza il ricorso della coerciz ione. La fase di transizione detta, dittatura rivoluzionaria del proletariato è i stituita durante la rivoluzione e sarà spazzata con l avvento del comunismo..Intende va il controllo democratico della società e dello stato da parte di coloro che non hanno nè la proprietà nè il controllo dei mezzi di produzione. Si riferiva all abolizio ne dello stato e alla dittatura del proletariato aveva in mente il modello della comune di Parigi.La rivolta durò abbastanza da permettere una serie di innovazion i istituzionali e una nuova forma di governo: la Comune.La macchina dello stato liberale sarebbe stata sostituita dalla comune . Tutti gli organi del governo re sponsabili la volontà generale del popolo prevale. Questo ordinamento è noto come st
ruttura piramidale e tutti i rappresentanti sono revocabilie organizzati in una piramide.I parlamenti creano inacettabili barriere un voto dato una volta ogni tanto è insufficiente per assicurare che le opinioni del popolo sia adeguatamente rappresentate . Un sistema di delegazione diretta permette di superare questa di fficoltà, tutti gli apparati dello stato devono far parte di un unico insieme di i stituzioni direttamente revocabili.. In questo mondo di abbondanza materiale e d i autoregolamentazione lo stato sarebbe spazzato via del tutto . Governi poteri legislativi e giudiziari non sarebbero più necessari . Nel comunismo tutti i resid ui di classe saranno scomparsi e con esso anche il fondamento di ogni conflitto. I bisogni materiali della gente verranno soddisfatti e non esisterà più la proprietà privata cesserà d esistere la raison d etre delle forze della legge e dell ordine. Sarà n ecessario un certo coordinamento dei compiti sia nella vita della comunità, che ne l lavoro in generale si provvederà a ciò senza dover istituire uno strato privilegia to di funzionari 5 DIVERSE INTERPRETAZIONI DEL MARXISMO Il marxismo del 20° secolo si divide in 3 principali tendenze libertaria, pluralis ta e ortodossa. MILL concepiva il futuro post capitalista come una associazione di tutti i lavoratori in cui la libertà e uguaglianza coesistessero 1) una regolam entazione democratica 2) la fine della politica 3) l uso pianificato delle risorse 4) una produzione efficiente 5) un maggior tempo libero. Marx non era un anarch ico egli ipotizzava un lungo periodo di transizione verso il comunismo in cui ve nivano utilizzate tutte le risorse dello stato sia pure trasformato. Se la lotta non è organizzata democraticamente sul modello della Comune allora sarà soggetta a modelli decisionali che possono essere sfruttati da parte di nuove forme di pote re dispotico. era un sostenitore della trasformazione democratica dello stato. L a lotta per il socialismo e il comunismo si deve attuare, attraverso la formazio ne di un movimento di massa indipendente dallo stato borghese che combatta tutte le forme di potere . I marxisti libertari affermano che non si possono fare all eanze o compromessi con lo stato. I marxisti pluralisti ritenevano che il social ismo e il comunismo avrebbero avuto luogo in modi diversi nei differenti paesi. è importante usare queste istituzioni contro gli interessi del capitale. Nei paesi in cui la tradizione liberal democratica è saldamente costituita la transizione a l socialismo deve utilizzare le risorse di questa tradizione per scalzare il con trollo dello stato e per usare lo stato al fine di ristrutturare la società. Mentr e i marxisti libertari sono contro lo stato e contro il partito i marxisti plura listi sostengono il partito della classe operaia e devono raggiungere una posizi one forte e legittima all interno dello stato. I marxisti pluralisti ribadiscono l i dea di ridurre al minimo il potere non coercitivo non deve essere interpretata i n relazione ai problemi di classe. E inconcepibile che le persone abbiano punti d i vista identici, perciò la costituzione di un sistema politico socialista sarà vera mente una strada molto lunga. se si vuole creare lo spazio per idee e programmi alternativi è necessario avere la possibilità di destituire chiunque dalla carica ch e ricopre. I marxisti ortodossi sottolineano che il moderno stato rappresentativ o è una particolare forza repressiva in base agli interessi della classe economica dominante. Lo stato democratico liberale può creare l illusione che la società sia o rganizzata democraticamente perchè la democrazia liberale garantisce lo sfruttamen to del lavoro salariato da parte del capitale. E necessario conquistare la sua st ruttura coercitiva e distruggerlo. I marxisti ortodossi da LENIN a MAO sostenner o che per la transizione al socialismo e al comunismo è indispensabile un organizzaz ione di quadri rivoluzionari diretta da un leader di professione Tutte le differ enze di interesse sono riconducibili agli interessi di classe e l interesse della classe operaia è l interesse progressivo della società durante e dopo la rivoluzione è e ssenziale la presenza di un partito rivoluzionario. Il partito è lo strumento che può creare la struttura del socialismo e del comunismo ancora presente in alcune p osizioni marxista contemporanee.Il pensiero di Marx ha costituito una delle più profonde sfide alla moderna concezione liberale e democratica e finalmente senz a stato. L eredità di Marx è ambigua , riducendo il potere politico al potere economic o e di classe tendeva a rendere marginali e escludere la dibattito pubblico quei problemi che non possono essere ridotti a problemi di classe.Ciò che è in gioco è il significato stesso della politica, la posizione marxista pluralista solleva ques
tioni in cui se non tutte, le differenze d interesse possono essere ridotte a quel le tra le classi è essenziale creare lo spazio istituzionale per discutere le stra tegie e i programmi politici alternativi. La politica comporta la discussione e la negoziazione sulla formazione delle politiche pubbliche che non possono aver luogo secondo criteri obiettivi e del tutto imparziali. Si aggiunga a questo che le differenze d interesse spesso fondano le differenze di fede politica è essenzial e che esistano una serie di procedure istituzionali e meccanismi atti a regolare i dibattiti e i processi decisionali sulle questioni pubbliche . Era favorevole all elezione come metodo per scegliere chi avrebbe rappresentato le opinioni e gl i interessi locali. La difficoltà non si può considerare autentica senza nessuna sig nificativa differenza di opinione politica. Un opinione di un individuo ha dirit to di sostenere come membro di un sistema politico uguale a tutti gli altri. La concezione marxiana di fatto delegittima la politica all interno della cittadinanz a . C è il pericolo che dopo la rivoluzione possa esistere una sola autentica forma di politica poichè non esiste più alcun motivo giustificato per un disaccordo di fon do. L estinzione delle classi significa la fine di ogni disputa legittima. Se il d iscorso pubblico non ha la sua sfera istituzionale verrà lasciato un potere quali illimitato alla struttura della comune. In questa situazione nulla può garantire c he le azioni di coloro che sono stati eletti verranno esaminate con cura. Marx h a sottovalutato l importanza della tradizione liberale e democratica liberale di t rovare il modo migliore per trovare la libertà critica e d azione cioè la scelta di fr onte al potere statale centralizzato. Le sue preoccupazioni non sono state piena mente capite dai democratici repubblicani classici nè dai liberali, nè dai marxisti. Non ci ha fornito una teoria politica adeguata del socialismo e del comunismo , tendeva ad assumere che il nuovo apparato politico sarebbe stato accessibile a tutti completamente trasparente e aperto ai cambiamenti futuri. La storia stessa del marxismo contraddistinta da profondi conflitti sul modo di definire i giust i scopi politici e sul modo di sviluppare una strategia politica in condizioni s toriche che spesso erano alquanto diverse da quelle considerate da Marx.
CAPITOLO 5 L ELITISMO COMPETITIVO E LA CONCEZIONE TECNOCRATICA Una concezione ottimistica della storia umana informava il pensiero di MILL MARX e molti altri liberali radicali del 19° secolo. Guidati dalla scienza gli esseri umani potevano creare una vita che permettesse il più alto e armonioso sviluppo de lle loro capacità . Molti studiosi che analizzarono le prospettive della democrazi
a alla fine del 19° secolo e all inizio del 20° avevano una visione del futuro più inqui etante , verso le conseguenze imprevedibili che ogni azione politica comportava. Nella concezione della vita politica WEBER e SHUMPETER scarse erano le possibil ità di partecipazione democratica dove erano soggette alla continua minaccia di un a continua erosione da parte di potenti forze sociali. Entrambi ritenevano che v ivere in una società moderna implicasse un prezzo molto alto , tendono a dare una definizione molto ristretta del concetto di democrazia che è considerata un mezzo per scegliere coloro che prendono le decisioni. La nozione condivide alcune aspe tti della teoria della democrazia protettiva ma è stata elaborata in modo diverso. Nel pensiero di WEBER si trova la più profonda espressione del modello di elitism o competitivo. La maggior parte della sua opera si riferisce alle condizioni di possibilità della democrazia. WEBER è stato definito un liberale disperato Egli teme va per le condizioni della libertà individuale in cui molti sviluppi sociali stav ano minacciando l essenza di una cultura politica liberale: la libertà di scelta Arr ivò a credere che le dottrine del liberalismo non potevano più essere sostenute nell e poca moderna , Profondamente impegnati verso gli ideali dell individualità temeva pe r la loro sopravvivenza in un epoca di organizzazioni sempre più grandi . Era partic olarmente preoccupato per il destino dei valori liberali nella sua nativa German ia. Ala pari di Marx tendeva ad argomentare il procedimento inverso: dalle anali si descrittivo esplicative dei fenomeni reali alle valutazioni di fattibilità dell e varie opzioni politiche in competizione.Riteneva che gli studi di fattibilità n on potevano specificare ciò che le persone dovrebbero fare. E evidente che le quest ioni di fatto e le questioni di valore sono intrecciate in modo complesso . Ness una scienza può rispondere alla domanda di come si deve regolare la vita, lui ha t radotto le necessità storiche in virtù teoriche positiveI Trasformò profondamente la t eoria democratica Cercò di ridefinire il dilemma liberale e trovare un equilibrio tra la forza e il diritto . Riteneva che i problemi posti dal perseguimento di questo obiettivo erano inevitabili nella vita moderna . Le riflessioni di WEBER comportano revisioni destinate ad avere un grande sviluppo della teoria politica e sociale nel mondo anglo americano ed una delle più efficaci sfide al marxismo. Affronta il problema delle condizioni sociali e politiche nelle quali devono sop ravvivere i valori liberali e marxisti. . 1 CLASSI POTERE E CONFLITTO WEBER accettò gran parte dell analisi di Marx sulla natura del capitalismo anche se respinse il tentativo di sostenere che ciò implicasse l approvazione delle idee marx iane. Se il capitalismo era un sistema socio economico problematico, il socialis mo ancor meno raccomandabile. Sottolineava che intense lotte di classe erano avv enute nella storia e che la relazione tra capitale e lavoro era un fattore impor tante per spiegare le caratteristiche del capitalismo industriale. Riteneva che la classe è una caratteristica oggettiva delle relazioni economiche e che la nasci ta del capitalismo moderno aveva creato una massa di lavoratori salariati privi di proprietà che per vivere dovevano vendere la loro forza lavoro . WEBER non acce ttava la teoria del plusvalore ma era vicino all economia marginalista non interpr etava il concetto di classe mediante la teoria dello sfruttamento. Le classi son o aggregati di individui che condividono le chance di vita nei mercati del lavor o. Non riteneva probabile la rivoluzione proletaria ed elaborò una concezione dei conflitti nelle società capitalistiche. Le classi sono un aspetto della distribuzi one e della lotta per il potere. I ceti un concetto importante i partiti politi ci e gli stati nazione altri elementi. Considerava il capitalismo industriale u n fenomeno tipicamente occidentale. La caratteristica più importante consiste nell a razionalizzazione della produzione capitalistica. Che è in realtà un fenomeno che coinvolge tutte le più importanti istituzioni della società capitalistica. La razion alizzazione del mondo moderno ha profonde conseguenze come l erosione della credib ilità dei sistemi di credenze che cercano di fornire un interpretazione certa del si gnificato della vita. Le credenze religiose sono sostituite da una visione del m ondo più mutevole.Il mondo è sempre più intellitualizzato e le persone sono liberate d al fardello delle illusioni , la razionalizzazione significa anche una perdita c he si chiama disincantamento. In un mondo sempre più dominato dalla ragine tecnica non vi sono più visioni del mondo che possono descrivere un accordo collettivo. E responsabilità di ogni individuo giudicare quali siano i valori più appropriati da s
ostenere. Il destino di un epoca che ha mangiato il frutto dell albero della conosce nza. La posizione di WEBER rappresenta l apoteosi dell individualismo che costituisc e un allontanamento profondo dalla tradizione liberale classica. Il sistema poli tico liberale può essere difeso solo su basi procedurali che pongano l accento sulla sua importanza come meccanismo per promuovere la competizione dei valori e la l ibertà di scelta. La razionalizzazione era accompagnata dalla diffusione della bur ocrazia. Marx e Engels scrivevano sulla burocrazia avevano in mente la pubblica ammin. .WEBER applicò questo concetto a tutte le forme su vasta scala, lo stato m a anche le imprese industriali i sindacati i partiti politici le università gli os pedali. La burocrazia è essenzialmente non democratica perchè i burocrati non sono r esponsabili verso la massa. WEBER è convinto che il dominio burocratico è molto più pe rsuasivo , che non c è modo di trascenderlo se non quello di limitare la diffusione della burocrazia . E impesabile superare lo stato. Una società socialista avrebbe l a conseguenza opposta da quella prevista dai teorici Il dominio è una struttura di subordinazione , non riteneva evitale il dominio oppressivo della democrazia la politica doveva trovare strategie per contenere e limitare il suo sviluppo. 2 BUROCRAZIA PARLAMENTI E STATI NAZIONE L idea che lo stato costituisca un parassita della società è condivisa da Marx comunqu e l amministrazione centralizzata è probabilmente inevitabile. Weber non riteneva ch e la democrazia diretta fosse impossibile in tutte le circostanze. La democrazia diretta richiede una relativa uguaglianza e una minima differenziazione economi ca e sociale. La dimensione e la complessità delle società moderne fa si che la demo crazia diretta sia inadeguata come modello generale di regolazione e controllo p olitico. In una società eterogenea avrebbe condotto ad una amministrazione ineffic ace alla instabilità politica avrebbe reso ancor più probabile il dominio oppressivo della minoranza. E fuorviante confondere i problemi relativi alla natura dell ammi nistrazione con i problemi che riguardano il controllo dell apparato statale. Marx engel lenin secondo Weber avevano fatto esattamente questo quando avevano ident ificato la questione della natura di classe dello stato con l affermare che l ammini strazione burocratica centralizzata è una caratteristica necessaria dell organizzazi one politica e sociale. Il progetto di Lenin di distruggere lo stato è l esempio più c hiaro dell incapacità di distinguere questi 2 temi. Ha elaborato una delle più importa nti definizioni dello stato moderno mette in risalto 2 elementi specifici , la componente territoriale, e la violenza. Lo stato moderno ha la capacità di monopol izzare l uso legittimo della violenza entro un dato territorio è uno stato nazione s chierato contro altri stati nazione. Consiste in un rapporto di dominazione di a lcuni uomini su altri uomini. Lo stato mantiene l ubbidienza o l ordine all interno di un dato territorio, nelle singole società capitalistiche comporta la difesa dell or dinamento della proprietà. Un terzo termine è la legittimità. lo stato si fonda su un monopolio della coercizione fisica che è legittimato. Nel mondo moderno le persone non obbediscono alle pretese di autorità del potere meramente fondato sull abitudin e e sulla tradizione e il fascino personale dei singoli leader. C è invece obbedien za generale in forza della legalità nella validità della norma di legge . La legitti mità dello stato moderno è fondata sull autorità legale Le attività dello stato moderno so no quindi limitate dal governo della legge un complesso processo di costrizione. Il governo della legge implica che gli agenti dello stato devono esercitare le loro funzioni in modo conforme ai principi di una corretta procedura amministra tiva, dall altro le persone dovrebbero rispettare l autorità dello stato in virtù del ma ntenimento di questi principi. Gli apparati amministrativi sono le istituzioni p iù importanti dello stato: una vasta rete di organizzazioni diretta da funzionari regolarmente designati. Lo stato moderno non è un prodotto del capitalismo, ma al o contrario lo ha preceduto e ne ha promosso lo sviluppo. Il capitalismo ha dato impulso all espansione dell amministrazione razionale sia nella vita pubblica che i n quella privata. nel mondo contemporaneo le amministrazioni pubbliche e private diventano sempre più burocratizzate. Si sviluppano le seguenti strutture: una ger archia degli uffici secondo una piramide di autorità, regole procedurali imperson ali e scritte, precisi limiti di costrizione ai funzionari, nomina dei funzionar i in base al loro addestramento e alle loro qualifiche. WEBER generalizzò l idea mar xiana dell espropriazione dell operaio dal controllo dei mezzi di produzione , la co llegò alla diffusione generale della burocrazia nel mondo moderno. L espropriazione
dell operaio è una caratteristica di tutte le organizzazioni burocratiche . L alienazi one dell operaio deve essere considerata una caratteristica di tutte le organizzaz ioni burocratiche un processo irreversibile. L alienazione dell operaio dovrebbe ess ere considerata un elemento della centralizzazione dell amministrazione. Il proces so decisionale burocratico è rigido e inflessibile non prende in considerazione le circostanze particolari . La burocrazia costituisce una gabbia d acciaio dove l a maggioranza della popolazione è destinata a vivere gran parte della propria vit a. Il prezzo che deve essere pagato per i benefici derivanti dal vivere in un m ondo economicamente e tecnicamente sviluppato. Il cittadino moderno non può in al cun mondo creare un amministrazione non burocratica. Quando la vita economica e po litica si fa più complessa l amministrazione burocratica diventa più critica. WEBER co llegava l indispensabilità della burocrazia ai problemi di coordinamento creato dai sistemi economici e dall estensione della cittadinanza alla massa della popolazio ne. L efficacia e la stabilità organizzativa che solo la burocrazia può garantire nel lungo periodo erano necessarie all espansione del commercio . La cittadinanza di m assa aveva determinato una crescita quantitativa e qualitativa delle domande all o stato. Coloro che avevano acquisito il diritto di suffragio chiedevano non sol o un maggiore intervento dello stato in ambiti quali l istruzione e la sanità ma anc he un uniformità di trattamento delle persone che avevano bisogni simili. Le cresc enti domande allo stato non riguardavano solo l ambito nazionale ma anche internaz ionale. Il dominio dei funzionari non è inevitabile i burocrati acquisiscono un po tere considerevole grazie al loro sapere specialistico all informazione e all access o delle questioni segrete. Questo potere può divenire dominante. In assenza di con trolli l organizzazione pubblica sarebbe caduta preda di funzionari troppo zelanti o di potenti interessi privati il cui supremo interesse certamente non sarebbe stato quello nazionale. La soluzione del problema della burocratizzazione è la cap acità di innovare i singoli uomini. La posizione politica di Weber nella sua criti ca al socialismo. Ritiene che l abolizione del capitalismo privato vuol dire che l a direzione delle imprese statalizzate diventerebbe burocratica. Il mercato gen era cambiamento e mobilità sociale è vera e propria fonte del dinamismo capitalistic o.Il progresso era stimolato dallo sviluppo capitalistico costituiva il migliore ostacolo all usurpazione del potere dello stato da parte dei funzionari., lo stat o burocratico dominerebbe da solo. 3 LA DEMOCRAZIA ELITISTICO - COMPETITIVA Nel difendere un economia diretta secondo i principi capitalistici insieme ad un g overno parlamentare e a un sistema di partiti in competizione Weber si trovava s u un terreno familiare a molti liberali. Considerava vitale il governo parlament are , 1) il parlamento mantiene nel governo un certo tipo di aperture, infatti è u n contesto dove si dibatte la politica pubblica, 2) la struttura della discussio ne ha un elevato standard di eloquenza fanno del parlamento un importante banco di prova per gli aspiranti leader che devono essere capaci di mobilitare l opinion e e produrre un programma politico , 3) il parlamento costituisce uno spazio di negoziazione. Il parlamento è un meccanismo essenziale per preservare la competizi one dei valori. L idea del parlamento è in larga misura una falsa rappresentazione. L estensione del suffragio e lo sviluppo della politica di partito avevano indebol ito la concezione liberale classica . Il suffragio di massa modifica radicalment e la dinamica della scena politica collocando il partito al centro della vita po litica. Con la diffusione del suffragio divenne necessario creare un enorme appa rato di associazioni politiche che si dedicarono all organizzazione della rapprese ntanza. L estensione del suffragio significa la diffusione di associazioni politic he che organizzano l elettorato i cui interessi sono frammentati e divisi. Organiz zandosi esse divennero dipendenti da coloro che lavorano in maniera continuativa nei nuovi apparati politici. Di conseguenza i partiti si trasformano in mezzi p er lottare . Lo sviluppo di partiti in competizione cambia la natura politica pa rlamentare. Sui rappresentanti eletti vengono esercitate pressioni affinchè sosten gano la linea del partito. I moderni partiti politici consolidano l importanza del la leadership.Nel saggio la politica come professione egli parla dell emotività dell e masse . L elettorato non era capace di distinguere le differenti politiche solo di fare qualche tipo di scelta tra i possibili leader. Rappresenta la democrazia come un banco di prova per i potenziali leader. La democrazia è come la piazza de
l mercato un meccanismo istituzionale per eliminare i più deboli e per stabilire c hi sono i più competenti nella lotta competitiva per i voti. Definì la moderna democ razia rappresentativa una democrazia con leadership plebliscitaria. Quello che e ra in gioco in quelle elezioni era la popolarità la credibilità di particolari grupp i di leader La tensione tra la forza e il diritto fu risolta in favore della for za e del potere. Il processo democratico era importante solo perchè instaurava una forma di dittatura eletta. Sapeva perfettamente che era finita un età eroica dell ind ividuo liberale che aveva promesso di liberare le energie e le capacità individual i. Nelle condizioni contemporanee non rimaneva che sopportare i costi di questi processi. Non era più possibile garantire a tutti gli individui la stessa libertà d az ione e d iniziativa. Egli non trascurava l importanza della presenza di un elettorat o capace di estromettere i leader incompetenti , era l unico ruolo che egli immagi nava poer gli elettori. Bisognava trovare un equilibrio tra l autorità politica e la responsabilità senza cedere troppo potere al demos. . Weber appartiene alla tradi zione liberale classica che aveva cercato di difendere e limitare i diritti poli tici dei cittadini Egli elaborò un nuovo modello di democrazia molto restrittivo q uesto modello è limitato perchè considera la democrazia poco più di un mezzo per istit uire leader politici esperti. L opera di Weber rappresenta una sfida alle idee del la tradizione liberale e a coloro che credono nella possibilità di creare società ch e si autogovernano senza la burocrazia. 4 LA DEMOCRAZIA LIBERALE AL BIVIO Weber temeva per la vita politica più intrappolata da un sistema amministrativo bu rocratico. Egli difese il potere controbilanciante del capitale privato, il sist ema dei partiti e una forte leadership politica per evitare il dominio dei funzi onari di stato. Tutto ciò rileva i limiti del pensiero politico. Le massicce disug uaglianze di potere politico e di potere di classe è minimizzata a causa della pri orità che accorda alla politica di potere cioè alla lotta per i potere dei diversi g ruppi. Sembra che soltanto le persone che raggiungono il vertice abbiano l opportu nità di prosperare e vivere come individui liberi ed eguali.. Lo sviluppo della de mocrazia determina un aumento del potere di coloro che si trovano a livelli più al ti dell amministrazione . Nei moderni sistemi burocratici le persone che sono in p osizioni formalmente subordinate hanno molte occasioni favorevoli per acquisire il controllo sui loro compiti organizzativi. Non ha analizzato adeguatamente i p rocessi organizzativi interni e l importanza delle loro applicazioni in altre sfe re politiche. Da un lato sono poche le persone che sono al tempo stesso capaci e interessate alla politica e dall altro solo una leadership competente assieme ad un amministrazione burocratica e al sistema parlamentare può gestire la complessità d ella politica moderna. Questa concezione presenta molte difficoltà.. Sembra incoer ente e in realtà dogmatico considerare l elettorato capace di scegliere i leader e n ello stesso ignorare le implicazioni di questa capacità, la separazione degli indi vidui dalla priorità dei mezzi di amministrazione comporta un circolo vizioso di n on partecipazione e partecipazione limitata alla vita politica. Gli affari di go verno e di politica nazionale non sono cose che molti pretendono di capire, i più vicini ai centri di potere e di privilegio sono gli unici a mostrare interesse a lla vita politica. Le persone che esprimono una mancanza di interesse sentono ch e essa non tocca direttamente la loro vita. La partecipazione è tanto più estesa qua nto riguarda temi che influenzano direttamente la vita della gente e quanto più pe rsone da esso influenzate possono nutrire fiducia che il loro contributo a tale processo conterà realmente.. Respinse troppo affrettatamente i modelli alternativ i di democrazia e fu troppo incline ad accettare la competizione tra gruppi riva li di leader come l unico in cui la volontà umana e la lotta dei valori potevano con servare un loro ruolo nella storia. Non ci ha fornito una descrizione adeguata d ei tipi e delle forme possibili sia a livello locale che centrale. Il suo tentat ivo di analizzare i processi interni delle organizzazioni pubbliche è uno dei cont ributi più importanti alla comprensione delle attività di governo e della democrazia . La sua opera è un contrappeso all enfasi marxista e in particolare leninista sul n esso intimo delle attività di stato le forme di organizzazione e i rapporti di cla sse. Gli scritti di Weber hanno avuto una influenza enorme sulla sociologia e su lla scienza politica nel mondo angloamericano. Hanno stimolato feconde elaborazi oni come la teoria della democrazia di SCHUMPETER e la teoria democratica empiri
sta o pluralismo. 5 LE ULTIME VESTIGIA DELLA DEMOCRAZIA SCHUMPETER austriaco di nascita in seguito cittadino americano cerco di sviluppa re il modello di democrazia realistico fondato sul piano empirico. Cerco di elim inare dalla riflessione sulla natura della vita pubblica elementi eccessivamente speculativi, Egli intendeva spiegare il funzionamento delle democrazie , voleva costruire una teoria molto più fedele alla vita reale rispetto ai modelli esisten ti. Il suo lavoro fu dedicato al riesame delle concezioni della democrazia comun emente accettate. La sua opera >Capitalismo, socialismo democrazia ebbe una stra ordinaria influenza sullo sviluppo della teoria democratica dopo la seconda guer ra mondiale. La teoria della democrazia parte in un ampio programma di ricerca v olto ad esaminare la graduale sostituzione in Occidente del capitalismo da parte del socialismo. . La sua analisi estremamente critica dei modelli di democrazia più partecipativi rintracciati nell opera di pensatori quali Rousseau e Marx ricord a le opinioni di molti commentatori che ritenevano che una partecipazione eccess iva avrebbe potuto determinare la mobilitazione del demos con conseguenze molto pericolose, le principali esperienze storiche erano la rivoluzione bolscevica e le adunate di massa avevano preannunciato l avvento del nazismo in Germania. Defin isce la democrazia un metodo politico per giungere a decisioni politiche attrib uendo a individui determinati il potere di decidere su tutti i problemi un poter e che deriva dall aver ottenuto il voto del popolo. La vita democratica è la lotta t ra leader politici rivali appartenenti a partiti diversi per ottenere il mandato di governare. La democrazia non è affatto una forma di vita che promette l uguaglia nza Il destino del cittadino è quello di avere il diritto di scegliere e autorizza re periodicamente i governi ad agire nel suo interesse. La democrazia potrebbe servire ad una varietà di fini ad esempio la giustizia sociale. L essenza della dem ocrazia consiste nella facoltà dei cittadini di sostituire un governo e protegger si dal rischio che i decisori politici si trasformino in una forza inamovibile. Se i governi possono essere cambiati e se l elettorato può scegliere tra diversi par titi la minaccia della tirannia può essere evitata. La democrazia è un meccanismo pe r registrare i desideri generali delle persone comuni mentre la politica pubblic a è lasciata a pochi che hanno esperienza e competenza per realizzarla. Non è frivol o pretendere che la democrazia posa diventare una comunità che autogoverni guidata solamente dal bene comune un insieme di interessi avrà la preferenza sugli altri. . Riteneva utile e pericolosamente ambigua la nozione di sovranità popolare. Il mo ndo moderno può essere governato se lo stato sovrano è demarcato rispetto al popolo sovrano e se il ruolo fosse molto, limitato. Egli aveva una scarsa stima delle c apacità politiche e intellettuali del cittadino medio. . Descrisse l elettorato sott o l influenza dello psicologo Le Bon come generalmente debole , incline a forti i mpulsi emozionali intelletualmente incapace. La maggior parte delle questioni i nterne e internazionali sono così lontane dalla vita della maggioranza dei cittadi ni comuni che essi difficilmente hanno un senso della realtà , al contrario di qua nto succede nel mondo degli affari dove la gente quotidianamente valuta i risch i e i pericoli dei differenti corsi d azione , il mondo politico è così distante che è d ifficile che si formi una analoga attitudine. Il cittadino medio ragiona e anali zza in modo infantile ne derivano 2 inquietanti conseguenze: il contributo del cittadino medio sulle questioni politiche è governato da pregiudizi e impulsi irra zionali, la volontà popolare diviene molto vulnerabile all0influenza di gruppi int eressati a sfruttare la situazione. Nella sua concezione la democrazia può sopport are un coinvolgimento politico minimo cioè può essere considerato sufficiente a legi ttimare il diritto di governare delle elite politiche in competizione 6 DEMOCRAZIA CAPITALISMO SOCIALISMO Sottolineava l incessante movimento e la natura dinamica del capitalismo industria le che la produzione e distribuzione dei beni era dominata da imprese più grandi. Credeva che lo sviluppo industriale avrebbe alla fine distrutto le basi della so cietà capitalistica. Al capitalismo sarebbe succeduto un nuovo ordine economico ci oè il socialismo. Fu socialista suo malgrado, Il socialismo come risultato delle t endenze sociali. Una soluzione al problema tecnico di massimizzare il prodotto n azionale nel contesto di un sistema economico dominato da grandi imprese. Non co ndivideva il ruolo cruciale che Marx aveva attribuito alle classi sociali e al
conflitto di classe. Egli riteneva che l intero problema della teoria delle class i fosse irto di pregiudizi e che la retorica della rivoluzione fosse del tutto f uorviante. La caratteristica essenziale del socialismo era la pianificazione del le risorse, in cui il controllo del sistema di produzione era esercitato da una autorità centrale. Interpretato in questo modo il socialismo non era necessariamen te incompatibile con la democrazia .La democrazia significa elezioni generali, p artiti, parlamenti, gabinetti e primi ministri, un metodo per istituire una lea dership legittima , lo strumento più appropriato e conveniente per la trattazione dei problemi politici sia in un ordinamento capitalista sia in un ordinamento so cialista. Il capitalismo è la forza propulsiva del processo di razionalizzazione. Era in disaccordo con Weber quando sosteneva non che il capitalismo e la democra zia assieme non costituivano affatto un limite significativo all espansione del pr ocesso di razionalizzazione ma addirittura che il capitalismo stesso sarebbe sta to eroso progressivamente dal costante progredire dei processi tecnici.. Il capi talismo industriale orientato ai mercati viene lentamente sostituito da un proce sso economico organizzato e pianificato. La burocrazia non costituisce una minac cia nè per il socialismo nè per la democrazia ma al contrario è l inevitabile complement o di entrambi i sistemi politici. L organizzazione socialista dell economia avrà succe sso solo se si utilizza i servizi di una burocrazia esperta dotata di prestigio e di una buona tradizione La burocratizzazione è la base della direzione moderna e del governo democratico indipendentemente dal fatto che l economia sia capitalis ta o socialista. Per comprendere la sua concezione del contesto della democrazia moderna bisogna sottolineare questi aspetti: in primo luogo l erosione delle forz e del mercato a causa della continua crescita della dimensione delle imprese e d ei mezzi di produzione, in secondo luogo una crescente tendenza alla razionalizz azione e alla burocratizzazione della funzione direttiva in terzo luogo la cresc ente necesità di pianificazione della risorse nella vita economica e in quarto luo go l importanza sia della burocrazia che della democrazia per la regolazione delle condizioni di funzionamento di una economia centralizzata. 7 DEMOCRAZIA MODERNA IN OPPOSIZIONE ALLA DEMOCRAZIA CLASSICA La difesa di SHUMPETER di una democrazia direttiva o elitismo competitivo si fon da sul suo esplicito rifiuto della dottrina classica della democrazia. Inizia la sua critica attaccando l idea di un bene comune che sarebbe facile da definire ed accessibile ad ogni persona normale con mezzi di ragionamento e discussione. Qu esta nozione è fuorviante e pericolosa, perchè le persone non solo hanno desideri di versi ma anche valori diversi. Nelle moderne società vi sono interpretazioni diver se del bene comune. Sulle questioni di principio e sui grandi temi politici esis tono divergenze. Si assume l esistenza di un bene comune che è frutto della razional ità si arriva a non ammettere nessun dissenso definendolo irrazionale. Quando gli oppositori irrazionali possono essere legittimamente messi ai margini o ignorati , la nozione di bene comune è un elemento inaccettabile della teoria democratica. Sostiene che le decisioni di agenzie non democratiche possono dimostrarsi più acc ette dal popolo rispetto le decisioni democratiche. La prova cruciale di un gove rno per il popolo deve essere fornita da risultati che la grande maggioranza rit enga in definitiva soddisfacenti un governo di popolo nel senso della dottrina c lassica della democrazia sarebbe spesso incapace di fornirla. Critica direttamen te la natura stessa del concetto di volontà popolare, è un costrutto sociale che si fonda assai poco sulla razionalità a su una capacità di giudizio autonomo. La capaci tà degli esperti pubblicitari di creare il bisogno di nuovi prodotti e di riaccend ere l interesse per quelli vecchi prova la vulnerabilità e la manipolabilità dei desid eri e delle scelte individuali. I consumatori sono soggetti all influenza degli es perti pubblicitari usando l efficacia del meccanismo della ripetizione o appelland osi direttamente al subconscio possono avere un influenza molto profonda. La lonta nanza dal mondo delle questioni nazionali e internazionali da vita alla maggior parte della persone di una posizione molto debole per formulare giudizi sulle i deologie . La sensibilità generale degli individui alla pressione dei gruppi di in teresse impediscono qualsiasi pensiero politico autonomo. . Nel mondo politico n on ci troviamo di fronte ad una volontà popolare genuina ma al contrario ad una vo lontà in larga misura artefatta. La volontè generale è il prodotto non la forza propul siva del processo politico. Trae la conclusione al fine di evitare rischi e peri
coli più gravi della politica contemporanea che gli amanti della democrazia devono liberare la loro fede dagli assunti e dalle tesi ingannevoli della dottrina cla ssica della democrazia . Devono bandire le idee che il popolo abbia opinioni def inite e razionali su tutte le questioni politiche, l elettorato può dare seguito a t ali opinioni agendo direttamente sui rappresentanti. Il compito del popolo eè quel lo di produrre il governo cioè un meccanismo per scegliere gli uomini che sono cap aci di prendere decisioni. L elitismo competitivo è il modello di democrazia più conve niente praticabile e appropriato.I partiti politici sono ulteriore limitazione d ella scelta che l elettore può compiere. I partiti hanno la funzione di macchine è sta to necessario costruirle perchè i cittadini comuni non sono capaci di coordinare l e loro attività politiche.Gli elettori devono rispettare la divisione del lavoro f ra sè e gli uomini politici che eleggono. Gli elettori dovrebbero astenersi dall ist ruire i loro rappresentanti su quello che dovrebbero fare ma anche da qualsiasi tentativo di influenzare il loro giudizio. Gli unici mexxi di partecipazione pol itica che i cittadini hanno a disposizione sono la discussione e il voto occasio nale. Qualsiasi forma di democrazia corre il rischio di essere un fertile terren o per l inefficienza amministrativa. La democrazia può ostacolare una buona amminist razione a causa della lotta incessante per assicurarsi un vantaggio politico e d ell adattamento della politica pubblica agli interessi di lungo periodo degli uomi ni politici.Bisogna comprendere le condizioni per il funzionamento della democra zia 1) la statura degli uomini politici, 2) la concorrenza dei leader rivali dev e riguardare questioni limitate.3) è necessaria una burocrazia esperta 4) indispen sabile un ampio accordo non una confusione dei ruoli o un eccessiva critica al gov erno 5) una cultura capace di incoraggiare la tolleranza per le differenti opini oni. La democrazia può cessare di funzionare quando gli interessi e le ideologie s ono difese così risolutamente che le persone non sono disposte a scendere a patti. Vuole dimostrare che la democrazia e la libertà sono compatibili sia con una organ izzazione socialista dell economia sia con una capitalista. Questa concezione libe rale e fondamentalmente borghese e rifiutata dai socialisti che considerano i ra pporti di potere dell economia come una parte centrale. La democrazia e il sociali smo possono essere compatibili solo se la democrazia è intesa come elitismo compet itivo e se sono soddisfatte le 5 condizioni del suo funzionamento.Non è possibile una democrazia socialista che funzioni adeguatamente nel lungo periodo le idee d ella dottrina classica della democrazia non posso essere mai realizzate 8 UNA CONCEZIONE TECNOCRATICA SCHUMPETER afferma l esistenza di una teoria classica della democrazia che sarebbe infondata dall altro questa teoria può essere sostituita da un modello diverso cioè l e litismo competitivo queste affermazioni sono dubbie In primo luogo non esiste un a teoria classica della democrazia ma al contrario modelli classici in seocndo h a sostituito un modello non realistico con uno alternativo ben fondato su un pia no empirico che è in grado di spiegare gli elementi essenziali della democrazia mo derna. Come Weber non ha indagato le molteplici e diverse forme di democrazia e di organizzazione politica. Non ha preso in considerazione il modo del modello c oncorrenziale potrebbero essere combinati con schemi più partecipativi. Supponeva a torto che la mera evidenza empirica sulla natura delle democrazie fosse una ba se sufficiente per rifiutare gli ideali dei modelli classici cioè uguaglianza poli tica e opportunità di partecipazione.Riconosceva che gli individui possono essere attivi nella sfera del consumo e nella vita privata ma arrivò quasi a negare l esist enza di tale capacità nella sfera politica.. La sua propensione ad esagerare il gr ado in cui la volontà popolare è artefatta numerose sono le prove che testimoniano l i mpatto notevole esercitato dai media e il loro potere non dovrebbe essere sottov alutato. Il fatto di votare implica una credenza secondo il sistema politico so no approvate cioè legittimate Questa concezione di legittimità presenta una debolezz a, non distingue tra differenti motivi8 per cui si approva o si accondiscende in quanto 1) non c è alcuna possibilità di scelta in proposito 2) non pensiamo mai alle circostanze politiche esistenti, 3) non possiamo disturbarci (apatia) 4) anche s e una situazione non piace non possiamo immaginare uno stato di cose diverso 5) sìamo insoddisfatti dello stato di cose e ci conformiamo 6) concludiamo come indiv idui ciò che è giusto e ciò che dobbiamo fare 7) ciò che in circostanze ideali avremmo a cconsentito a fare.. Un sistema democratico concorrenziali permette a coloro che
hanno posizioni politiche potenti di manipolare e distorcere la volontà politica dei cittadini. Il potere e la legittimità si intrecciano in modi molto più complessi di quanto l analisi permetta di evidenziare. La libertà di parola e di discussione sono le condizioni di questa partecipazione, molte persone non possono candidars i ad una carica politica non perchè esse non godano della libertà di discussione ma perchè di fatto non hanno le risorse necessarie. Ha esaminato i circoli viziosi de lla non partecipazione e ha ammesso che se non vi sono opportunità di iniziativa p olitica le persone diventano apatiche. Una partecipazione efficace dipende sia d alla volontà politica sia dall effettiva capacità Il suo modello di democrazia è un sist ema concorrenziale un critico ha notato che p definibile oligopolistico. Nel sis tema democratico gli unici veri partecipanti sono i membri delle elite politiche nei partiti e negli apparati pubblici. Il ruolo di cittadino nn solo è limitato m a spesso considerato disturbo indesiderato del funzionamento del processo decisi onale pubblico.
CAPITOLO 6 PLURALISMO CAPITALISMO CORPORATIVO E STATO Nella teoria di Schumpeter non c è alcuna mediazione tra singolo cittadino e leaders hip eletta. Il cittadino è visto come vulnerabile in un mondo di conflitto competi tivo tra elite. Non vi è attenzione ai gruppi intermedi come le associazioni o i c orpi religiosi quindi la teoria è parziale e incompleta. >Uns scuola di analisti p olitici , teorici democratici o pluralisti ha tentato di rimediare a questa care nza esaminando la dinamica della politica di gruppo. Hanno sostenuto che la poli tica democratica moderna è molto competitiva e i risultati politici di tutti i pa rtiti sono più soddisfacenti. I pluralisti hanno conquistato una posiSchumpeter se condo il quale ciò che distingue le democrazie dalle non democrazie è il metodo con il quale i leader politici vengono scelti. Hanno confermato come empiricamente e satte le affermazioni che l elettorato è più apatico e meno informato di quanto i teor
ici hanno ammesso i singoli cittadini hanno poca o nessuna influenza diretta sul processo politico. Essi utilizzano idee weberiane per criticare quelle dottrine sostenevano la centralità nella vita politica di gruppi di elite immutabili. Se l o pera di Schumpeter e Weber è la fonte più vicina al pluralismo i riferimenti intelle ttuali erano posti da 2 correnti di pensiero: l eredità madisoniana nella teoria dem ocratica americana e le concezioni utilitaristiche seocndo le quali la soddisfa zione degli interessi comporta attività competitive. MADISON fornì un fondamento raz ionale al sistema politico americano. I pluralisti si sono preoccupati del probl ema delle fazioni , che sono la naturale controparte della libera associazione i n un mondo dove la maggior parte dei beni desiderati sono scarsi e dove un compl esso sistema industriale frammenta gli interessi sociali. Uno scopo fondamentale del governo è quello di proteggere la libertà dlle fazioni di perseguire i propri i nteressi politici impedendo ad ogni fazione di indebolire la libertà delle altre. I pluralisti hanno sostenuto che le fazioni non sono affatto una grave minaccia alle associazioni democratiche ma sono una fonte strutturale di stabilità, l espress ione principale della democrazia. Tendevano a dare per scontata la concezione do ve analogalmente alla scienza economica la scienza politica si occupa di insiemi di individui che cercano di massimizzare i loro interessi comuni. >Nel mondo co mpetitivo moderno la vita politica non può avicinarsi agli ideali della democrazia ateniese alle repubbliche rinascimentali o quel genere di democrazia auspicato da Rousseau o da Marx. Dovrebbe essere analizzato con un metodo descrittivo che prenda in esame l effettivo funzionamento di quegli stati nazione che sono chiama te democratiche dagli studiosi sociali. Hanno definito la loro formulazione dell a teoria democratica come una teoria democratica empirica una analisi esplicativ o descrittiva della realtà della politica democratica. 1 POLITICA DI GRUPPO GOVERNI E POTERE Numerose teorie pluralistiche quella considerata la versione classica è di TRUMAN e DAHL Il pluralismo è stato sviluppato da alcuni esponenti ed è stata formulata una variante che spesso è chiamata neo pluralismo o pluralismo critico. L essenza della posizione classica pluralista deriva dalla sua ricerca sulla distribuzione del potere nelle democrazie occidentali. Il potere inteso come la capacità di raggiung ere i propri scopi in presenza di una opposizione. I pluralisti hanno insistito sul fatto che le risorse possono essere estremamente diverse i mezzi finanziari sono solo un tipo, . Sono molte le disuguaglianze nella società non tutti i grupp i hanno eguale accesso a tutti i tipi di risorse. Ogni gruppo ha dei vantaggi c he possono essere utilizzati nel processo democratico. Nella concezione pluralis ta il potere non è organizzato gerarchicamente è parte integrante di un continuo pro cesso di contrattazione. Questi gruppi di interesse si possono strutturare attor no a particolari spaccature economiche e culturali quali la classe sociale la r eligione o la razza. Ma a lungo termine le forze sociali tendono a mutare la lor o composizione a modificare i loro interessi a cambiare le loro posizioni. Quind i le decisioni politiche a livello nazionale e locale riflette una marcia maesto sa del pubblico. Gli esiti politici sono il risultato del attività del governo del t entativo di mediazione tra le domande dei gruppi in competizione, in questo proc esso il sistema politico o stato diventa quasi indistinguibile dal flusso e rifl usso della contrattazione. Le decisioni governative democratiche comportano un c ompromesso continuo tra le domande dei gruppi piccoli e il tentativo di pacifica rle attraverso concessioni. Non cè nel modello pluralista classico un centro unico di potere decisionale dal momento che il potere è diffuso in tutta la società nasco no molteplici centri di potere in competizione in cui si prendono le decisioni e si formulano le politiche. TRUMAN sostiene che la democrazia può raggiungere una stabilità relativa perchè esiste un complesso mutevole di relazioni. La direzione co mplessiva della politica pubblica è la risultante di una serie di pressioni non co ordinate sul governo dirette da ogni parte da forze in competizione senza che ne ssuna di essa abbia una eccessiva influenza. Di conseguenza è dalla lotta degli in teressi che nasce la politica all interno del modello democratico dagli sforzi di particolari uomini politici. Questo non significa che le elezioni e gli uomini d ei partiti non abbiano alcuna importanza fondamentale per assicurare che i rappr esentanti politici siano sensibili alle preferenze dei cittadini. Ma le elezioni e i partiti da soli non possono assicurare l equilibrio, l esistenza di gruppi atti
vi è dimensione cruciale per sostenere il processo democratico fa sì che i cittadini possano conseguire le loro mete. I cittadini non sono nè attivi nè molto sensibili alla politica Degli studi negli Stati Uniti avevano dimostrato che i cittadini s ono ostili alla politica questi risultati non furono considerati come prova cont raria alla natura pluralista , infatti i pluralisti classici avevano sostenuto c he solo dal punto di vista degli ideali astratti della democrazia classica che q ueste scoperte potevano essere giudicate spiacevoli. La decisione delle persone di partecipare ai processi e alle istituzioni politiche spettava solo a loro. Un certo grado di inattività e apatia avrebbe potuto essere funzionale per la stabil e continuità del sistema politico. La partecipazione diffusa poteva condurre ad un maggior conflitto sociale e un eccessivo disordine e fanatismo come gli esempi della Germania nazista e l Italia fascista e dell Unione Sovietica stalinista. La ma ncanza di coinvolgimento politico si deve basare sulla fiducia di coloro che go vernano. Uno scienziato politico ha sostenuto che l apatia politica può riflettere l a buona salute di una democrazia. I teorici empirici ritenevano la democrazia pl uralista era una grande conquista indipendentemente dalla partecipazione dei cit tadini. E stato DAHL ha cercato di chiarire l esatta natura delle democrazie plural iste, ha insistito sull importanza di separare le 2 seguenti affermazioni 1) sei i sistemi elettorali competitivi sono caratterizzati dalla presenza di molteplici gruppi coinvolti in diverse questioni i diritti democratici saranno protetti e le grandi disuguaglianze saranno evitate. , Il potere effettivamente disgregat o e non cumulativo è diviso e scambiato da numerosi gruppi della società WHO GOVERNS ? rivelò molteplici coalizioni che cercavano di influenzare la politica pubblica. Secondo DAHL la teoria democratica si occupa dei processi per mezzo dei quali i cittadini comuni esercitano il controllo relativamente alto sui loro dirigenti l a nalisi empirica mostra il controllo che può essere realmente esercitato se l ambito di azione dei politici è limitato da 2 meccanismi fondamentali: elezioni regolari e competizione politica fra i partiti gruppi e individui. Mentre le elezioni e la competizione politica non creano il governo delle maggioranze esse accrescono molto il numero la varietà e la dimensione delle minoranze . Madison Tocqueville e Mill si erano preoccupati che la promessa di democrazia poteva essere infrant a proprio dal popolo che agiva di concerto contro le minoranze. Secondo DAHL que sta preoccupazione è stata sempre infondata una maggioranza tirannica è improbabile perchè le elezioni esprimono le preferenze dei vari gruppi . I sostenitori della d emocrazia non devono temere una fazione troppo forte , al contrario la poliarchi a una situazione di aperta contesa per il sostegno elettorale assicura la compet izione tra gli interessi di gruppo e la salvaguardia della democrazia. La democr azia può essere definita governo delle minoranze il valore del processo democratic o consiste nel governo di molteplici opposizioni di minoranza che l istituzione de lla sovranità della maggioranza. La democrazia un insieme di meccanismi istituzion ali che creano una ricca struttura di politiche dei gruppi di interesse attrave rso la competizione volta a selezionare i leader il governo di molteplici minor anze. Anche se le maggioranze raramente o mai governano nel senso che determinan o la struttura entro la quale le politiche sono formulate ed amministrate. La po litica democratica opera entro il confine che si fonda sui valori dei membri de lla società politicamente attivi di cui gli elettori sono il corpo fondamentale . Se i politici perdono questo consenso non riusciranno a ricoprire la carica pol itica nuovamente. La loro influenza è adeguatamente compresa soltanto se la mettia mo in relazione con la cultura politica. I prerequisiti sociali sono gli ostacol i più profondi a tutte le forme di governo oppressivo. Quanto è più grande l estensione del consenso tanto più sicura è la democrazia. Se una società riesce a proteggersi da lla tirannia i motivi sono in fattori non costituzionali. Le norme costituzional i sono fondamentali nel determinare i vantaggio e gli svantaggi che i gruppi di un sistema politico deve affrontare. Ma l importanza delle norme costituzionali è po ca cosa. Vi sono tendenze oligarchiche , le strutture burocratiche possono crist allizzarsi e i leader possono diventare elite poco ricettive nei vari settori pu bblici che in quelli privati. La politica pubblica deviata a favore di particola ri gruppi. Il processo di formazione è influenzato da alcuni fattori tra i quali u n intensa competizione politica, le strategie elettorali, la scarsità delle risorse, le competenze limitate. Il processo decisionale democratico è inevitabilmente inc
oerente. La concezione pluralista classica non esplora a fondo. questi temi. 2 POLITICA CONSENSO E DISTRIBUZIONE POTERE L analisi della politica dei pluralisti è stato un correttivo importante sulla polit ica delle elite. Hanno messo in evidenza i numerosi modi in cui modelli particol ari di interazione sono incorporati nell organizzazione e nelle politiche dello st ato moderno. I vincoli elettorali e le politiche dei gruppi di interesse fanno sì che la facoltà dei leader politici sarà quasi sempre compromessa salvo in tempo di guerra e in altre situazioni di emergenza. L enfasi pluralista non risolve una dif ficoltà di pensiero democratico. I pluralisti non hanno confrontato nè esaminato i p rincipi di giustificazione le caratteristiche e le condizioni generali dei model li democratici alternativi e concorrenti. Gli scritti degli autori pluralisti p iù importanti tendevano a passare da una analisi esplicativa della democrazia a un a nuova teoria normativa. Il loro realismo implicava una concezione della democr azia che riproduceva concrete caratteristiche dei sistemi politici occidentali. Le questioni sulle giuste estensioni sulla partecipazione dei cittadini sono acc antonate. Gli ideali e i metodi della democrazia diventano gli ideali e i metodi dei sistemi democratici esistenti. Il loro grado di realismo si allontana dalla pratica democratica o in conflitto con essa possono essere respinti. Idee e ind icazioni riguardo ai modi in cui la vita pubblica democratica potrebbe essere ar ricchita. Questo viene illustrato attraverso le ricerche che hanno indagato sul grado di disinformazione e di apatia dei cittadini riguardo la politica. I plur alisti classici considerano questi risultati come una prova di quanta poca parte cipazione politica sia necessaria per il buon funzionamento della democrazia. Qu estione di vedere se e in quale misura il pluralismo è soddisfacente come descriz ione della realtà. Uno dei più famosi studi the civic culture di ALMOND E VERBA in iziò ad esplorare questo problema attraverso un indagine comparativa sugli atteggi amenti politici su un campione di differenti nazioni Secondo ALMOND E VERBA se un regime politico vuole sopravvivere a lungo deve essere accettato dai cittadi ni come la forma di governo in se giusta La democrazia a loro giudizi è verament e accettata in questo senso da elite e non elite Essi sono arrivati a questa c onclusione considerando come indice idoneo a misurare l accettazione il fatto ch e gli individui manifestino o meno l orgoglio per il loro paese. In primo luogo s olo una minoranza di coloro che risposero in Gran Bretagna in secondo luogo la misura della legittimità utilizzata da almond e Verba era molto semplice , essa no n distingueva i differenti possibili significati d orgoglio e la loro reazione mo lto ambigua con la legittimità Si può esprimere orgoglio o adesione alla democrazia senza che ciò implichi che oggi essa funzioni bene Almond e Verba sembra aver mal e interpretato i loro stessi dati The civic cultur rivela non solo che il grado di impegno verso valori comuni in una democrazia come la Gran bretagna è abbastanz a basso gli appartenenti alla classe operaia esprimono opinioni che riflettono i l più estremo sentimento di sfiducia e di alienazione Non riescono a spiegare le s istematiche differenze di orientamento politico tra le diverse classi sociali e tra uomini e donne e i loro stessi dati evidenzia. Il consenso di valore non esi sta in misura significativa in Gran Bretagna e negli Stati Uniti è confermato da u na indagine su una grande varietà di materiali empirici basati su ricerche condott e alla fine degli anni 50 e all inizio degli anni 60 L indagine scoprì che le persone di classe media tendono ad avere un consenso sui valori e opinioni più uniformi e coerenti rispetto alla classe operaia. Nella misura in cui gli appartenenti alla classe operaia hanno valori comuni essi sono tendenzialmente ostili al sistema piuttosto che favorevoli ad esso C è più dissenso tra le classi di quanto vi sia cons enso . Inoltre se si esamina l efficacia politica cioè il giudizi della gente sulla propria capacità di influenzare il governo scopriamo differenze di rilievo tra le diverse classi sociali: la classe media manifesta una fiducia di gran lunga magg iore di quella della classe operaia. Le ricerche hanno mostrato che tra gli appa rtenenti alla classe operaia esiste una considerevole distanza e sfiducia verso le istituzioni politiche dominanti. Qualsiasi affermazione dell esistenza di una diffusa adesione ad un comune sistema di valori deve essere considerata con estr emo scetticismo. Negli anni 60 e all0 inizio degli anni 70 vi è stata un escalation di tensioni e conflitti negli Stati uniti e nell europa occidentale è difficile da c omprendere nella struttura pluralistica. Il periodo 1968/69 rappresenta una sor
ta di spartiacque Il movimento contro la guerra del Vietnam , il movimento stude ntesco e altri gruppi della nuova sinistra cominciarono a scuotere la pace polit ica. Le richieste di pace, l estensione dei diritti democratici ai lavoratori dell i ndustria e alle comunità locali, la liberazione delle donne e la lotta contro il r azzismo furono proprio alcune delle questioni che dettero luogo a scene di prote sta mai viste a Londra a Washington e che portano la Francia sull orlo della rivol uzione nel 1968. I nuovi movimenti sembrano definirsi contro tutto ciò era difeso dal sistema politico tradizionale. essi definirono il sistema rigido autoritario e privo di morale. La debolezza di fondo della concezione pluralista è una delle più importanti ragioni che spiega l incapacità del pluralismo classico. La critica di BACHARACH e BARATZ è di considerevole importanza perchè sposta l attenzione sul modo in cui il potere è esercitato non solo quando le cose accadono Comunque il potere non può essere concepito in termini di ciò che gli individui fanno . Lukes ha osse rvato in una importante analisi del concetto di potere che se il potere è definit o come la capacità degli individui di realizzare la propria volontà vengono trascura te le forze collettive e i meccanismi sociali. Nella concezione pluralista class ica vi sono altre difficoltà che derivano da una inadeguata comprensione della nat ura e della distribuzione del potere L esistenza di molti centri di potere non gar antisce che il governo li ascolterà tutti , che non comunicherà solo con i leader, c he non sarà influenzato solo da coloro che detengono le posizioni più potenti che f arà qualcosa in merito alle questioni in discussione. Moloti pensatori pluralisti sono stati così ansiosi di celebrare le conquiste della democrazia occidentale de l dopoguerra che essi non sono riusciti a rendersi conto delle numerose obiezio ni che potevano essere indirizzate alle loro teorie. Il pluralismo classico in q uesti ultimi anni si è effettivamente dissolto in una serie di scuole e tendenze c oncorrenti. 3 LA DEMOCRAZIA IL CAPITALISMO CORPORATIVO E LO STATO Nel libri the preface to economic democracy DAHL sostiene che le principali mina cce alla libertà nel mondo contemporaneo non sono avvenute in connessione con le d omande di uguaglianza. Certamente vi possono essere tensioni tra l eguaglianza e l a libertà ma l eguaglianza in genere non è nemica della libertà. Infatti la sfida più radi cale alla libertà deriva dalla disuguaglianza Il moderno sistema di proprietà e con trollo delle imprese è profondamente implicato nella creazione di molteplici e div erse forme di disuguaglianza che minacciano la libertà politica. In netto contrast o con le idee espresse DAHL concludeva riconoscendo la validità delle teorie sullo stato di Marx che il moderno capitalismo corporativo tende a produrre disuguag lianza nelle risorse economiche e sociali così grandi da causare gravi violazioni dell uguaglianza politica e quindi del processo democratico. Per rimanere al pote re in un sistema elettorale democratico liberale i governi devono agire in modo da garantire al settore privato profitti e prosperità. la teoria democratica si t rova di fronte ad una sfida molto importante una sfida più grande di quella che T ocqueville e Mill hanno immaginato e molto più complessa di quella che i teorici pluralisti hanno concepito. Per i rappresentanti politici è difficile se non impo ssibile realizzare i desideri di un elettorato che intendesse ridurre gli effet ti negativi del capitalismo. La democrazia è inserita in un sistema socio economic o che garantisce una posizione privilegiata agli interessi dell impresa. Un impegn o verso la democrazia può essere sostenuto solo se si riconosce che l autogoverno no n può essere veramente realizzato se non si riduce in misura assai consistente il potere delle grandi imprese Questo implica il diritto all autogoverno sia riconos ciuto superiore al diritto alla proprietà produttiva Per soddisfare le promesse di libertà politica è necessario instaurare un sistema diffuso di forme cooperative . Sarebbe erroneo sostenere che le istituzioni democratiche sono controllate dir ettamente dai vari gruppi di interesse economico. I rappresentanti politici e i funzionari dello stato possono costituire un potente gruppo di interesse che si preoccupa di rafforzare lo stato I politici democratici sono impegnati non solta nto a soddisfare le domande dei gruppi nella società civile ma anche a perseguire strategie politiche. che pongano all ordine del giorno certe questioni a spese di altre. a mobilitare o indebolire particolari settori della comunità, a pacificare tramite concessioni o ignorare domande particolari a costruire o minimizzare i temi elettorali. Nel contesto di questi processi i neopluralisti hanno riconosc
iuto le complesse conseguenze e i pericoli dello sviluppo di interessi e strutt ure burocratiche. I neopluralisti sono stati poco propensi ad assumere l esistenza di stabili e inalterabili modelli di esiti e relazioni politiche e hanno sottol ineato il bisogno i esaminare le specifiche costellazioni di interesse i contest i istituzionali le risorse le tattiche. Essi hanno corsevato alcune idee essenzi ali del pluralismo classico tra cui la spiegazione del modo in cui la democrazia liberale genera molteplici gruppi di pressione essi affermano che la democrazia liberale è un ostacolo fondamentale allo sviluppo di uno stato monolitico e non r icettivo. i partiti politici in competizione, una sfera elettorale aperta e grup pi di pressione attivi e attenti possono assicurare un grado di responsabilità pol itica che nessun altro modello di potere statale può eguagliare. 4ACCUMULAZIONE LEGITTIMAZIONE E SFERA RISTRETA DEL POLITICO 2 importanti orientamenti negli studi politici recenti hanno esteso la critica d el pluralismo : gli sviluppi neo marxisti nella teoria dello stato e il riconos cimento da parte degli scienziati dell importanza delle tendenze corporative. Tra il 1960 e il 1980si è verificata tra gli scrittori marxisti una grande rinascita d i nteresse della democrazia e del potere dello stato. . E solo a partire dal 1960 c he la relazione tra stato e società è stata ampiamente riesaminata dagli studiosi m arxisti. I primi lavori hanno criticato a fondo la teoria democratica empirica. MILIBAND ha dato un importante contributo al pensiero neo-marxista con la pubbli cazione Lo stato nella società capitalistica a partire dal riconoscimento della ce ntralità dello stato ha cercato di rivalutare la relazione tra classe e stato. Mar x aveva esaminato a fondo il modello pluralista classico , contro gli autori che consideravano lo stato un arbitro neutrale. egli sosteneva 1) che nelle società o ccidentali vi è una classe di governo cha ha la proprietà e il controllo dei mezzi d i produzione 2) essa ha legami stretti con potenti istituzioni 3) che ha una ra ppresentanza sproporzionata a tutti i livelli . La provenienza sociale degli alt i funzionari, i loro interessi particolari le loro tendenze ideologiche fa sì che la maggior parte delle istituzioni costituiscono uno strumento estremamente imp ortante della conservazione e difesa della struttura di potere. La classe capita lista è molto coesa ed esercita una costrizione sui governi occidentali e sulle i stituzioni facendo in modo che rimangano uno strumento per il dominio della soci età. Per essere,politicamente efficace lo stato deve riuscire a separarsi continua mente dalle fazioni della classe. Mise ancher in evidenza che in circostanze ecc ezionali lo stato può acquisire un alto grado d indipendenza dagli interessi di clas se nelle crisi nazionali. Miliband avanza alcune tesi sopratutto sulla centralità politica di coloro che hanno proprietà e il controllo dei mezzi di produzione. Ma il suo continuo porre l accento sulla classe come la truttura chiave che determin a la politica democratica e l azione dello stato distingue la posizione dai succes sivi contributi di pensatori coma Dahl. POULANTZAS ha sviluppato alcuni argoment i che mettono in evidenza più nettamente il divario esistente. Egli ha respinto l ap proccio soggettivistico di Miliband cioè il tentativo di esplorare i rapporti tra le classi e lo stato attraverso un analisi dei rapporti interpersonali. Afferma c he la partecipazione diretta dei membri della classe capitalistica nell apparato dello stato non è l aspetto importante della questione. Molto più importanti sono le c omponenti strutturali a lungo termine della produzione capitalistica. Lo stato è l e lemento unificante del capitalismo , lo stato deve operare per assicurare 1) l org anizzazione politica delle classi dominanti 2) la disorganizzazione politica de lle classi lavoratrici 3) la riorganizzazione politica delle classi appartenent i ai modi di produzione non dominanti. Poichè le classi dominanti sono soggette a dei processi di frammentazione devono essere protetti da un autorità politica centr alizzata. Lo stato può sostenere questa funzione solo se è relativamente autonomo. S tabilire quale sia l autonomia di uno stato è una questione complessa Lo stato non è u n entità monolitica è un arena di conflitto e divisioni. Il grado di autonomia dipende d ai rapporti tra le classi e le fazioni e il potere è la capacità di realizzare gli i nteressi di classe. Le istituzioni delo stato sono centri di potere mentre le cl assi detengono il potere. Lo stato ha un autonomia relativa nei rapporti di potere della lotta di classe. Lo stato non registra semplicemente la realtà sociologica ma prende parte alla sua costruzione. La sua formulazione presenta delle incoere nze laddove ammette una certa autonomia dello stato allo stesso tempo sostiene
che tutto il potere è potere di classe Egli ha sottovalutato la capacità dello stato di reagire agli sviluppi economici Aver considerato lo stato unicamente da una prospettiva negativa. ha determinato una peculiare minimizzazione della capacità d elle classi lavoratrici. OFFE ha criticato i termini di riferimento di MILIBAND e POULANTZAS lo stato non è semplicemente uno stato capitalistico nè uno stato nè una società capitalistica la caratteristica più significativa è il modo in cui è irretito n elle contraddizioni del capitalismo 4 sono le caratteristiche: 1) la proprietà pri vata è il fondamento principale dell iniziativa economica la proprietà non conferisce affatto un potere politico diretto2) il capitale prodotto è la base materiale da cui dipendono le finanze dello stato derivano dai modi di tassazione 3) lo sta to dipende da una fonte di reddito che non organizza direttamente le industrie n azionalizzate 4) negli stati democratici liberali il potere politico deve esser e conquistato ottenendo il sostegno della massa elettorale. Questo sistema polit ico contribuisce a mascherare il fatto che le entrate dello stato derivano dall a ricchezza accumulata privatamente. Lo stato capitalistico si trova in una posi zione strutturalmente contraddittoria . Da una parte lo stato deve sostenere il processo di accumulazione del capitale. dall altra deve fare in modo che si contin ui a considerarlo un arbitro imparziale degli interessi di classe. Lo stato dipe nde dal flusso delle risorse da un organizzazione della produzione e dei profitti. E a proprio vantaggio che lo stato è interessato a sostenere il processo di accumu lazione. La natura del potere politico è in 2 modi: dalle regole formali del gover no e dal contenuto materiale del processo di accumulazione. I governi hanno biso gno di vittorie elettorali e di risorse finanziarie per implementare le politich e essi sono obbligati ad intervenire sempre di più nella gestione dei problemi eco nomici. Ma la crescente pressione a intervenire è in contraddizione con l interesse dei capitalisti per la libertà di investimento e genera una resistenza agli sforzi dello stato volti a controllare i processi produttivi.Lo stato moderno si trova di fronte a imperativi contradditori deve sostenere il processo di accumulazion e senza indebolire nè l accumulazione privata è la fiducia nel mercato Lo stato deve i ntervenire ma allo stesso tempo mascherare le sue preoccupazioni per la salute d el capitale OFFE definisce lo stato secondo le seguenti caratteristiche: la sua esclusione dal processo di accumulazione, la sua funzione necessaria, la sua dip endenza dall accumulazione, la sua funzione di occultamento e negazione. Le posizi oni di LINDBLOM, DAHL e OFFE convergono su alcuni problemi la dipendenza dei sis temi politici democratici occidentali dalle risorse prodotte, il grado in cui gl i stati sostengono l agenda cooperativa e la misura in cui il funzionamento della democrazia è limitato o distorto della proprietà privata OFFE attribuisce un ruolo c entrale allo stato e sottolinea l importanza della classe in misura maggiore di qu anto sia Lindblom che Dahl accetterebbero, tutti d accordo sul fatto che i maneger statali possono avere una certa indipendenza.Il massimo rilievo è dato dallo stat o come meccanismo reattivo . Egli sosteneva che la sua definizione di stato mode rno fosse valida in quanto è difficile immaginare un qualsiasi stato che svolge s imultaneamente con successo tutte le funzioni. OFFE analizza la natura dell ammini strazione statale la sua capacità di amministrare con efficacia, i problemi di amm inistrazione sono particolarmente gravi perchè molte politiche intraprese non sono complementari alle attività di mercato. Lo stato favorisce quei gruppi il cui sos tegno sono cruciali per la continuità dell ordine esistente. I rappresentanti interv engono attraverso un processo di negoziazione extraparlamentare. La sua idea che i problemi politici fondamentali sono risolti nelle democrazie capitalistiche solo sopprimendoli oppure spostandoli in altre aree. OFFE supera alcuni limiti della concezione negativa dello stato di Milibad e Poulatantzas chiarisce il mod o in cui lo stato è spinto e trascinato da molteplici e diverse forze che giovan o non solo al capitale ma anche ad alcuni settori meglio organizzati della class e operaia. Riconosce esplicitamente che la lotta sociale e inscritta nella natur a stessa dello stato e negli esiti della politica. La parzialità e la dipendenza dello stato democratico possono essere sia compensate che mascherate da successi vi tentativi del governo di manovrare all interno di queste contrastanti pressioni . La sua tendenza a spiegare lo sviluppo lo porta a minimizzare l intelligenza str ategica che il governo e le agenzie dello stato possono spesso avere. Un ulterio re carenza è l aver trascurato le differenti forme di ordinamenti istituzionali che
costituiscono le democrazie in diversi paesi. 5LA FORMA MUTEVOLE DELLE ISTITUZIONI RAPPRESENTATIVE Un gruppo di analisti politici studiando la nascita del corporativismo si è soffer mato sui: cambiamenti dell economia del 20° secolo con un potere economico sempre più concentrato che spesso ha permesso al capitale privato di avere il predominio n elle lotte contro i lavoratori. Di fronte ad una forza lavoro conflittuale il ca pitale ha la possibilità di spostare i propri centri d investimento creando una mag giore scarsità di posti di lavoro e indebolendo la capacità dei lavoratori di impor re le proprie domande. In risposta al potere del capitale come risultato della grande complessità dell economia moderna anche il movimento dei lavoratori è diventat o più concentrato più burocratizzato più professionalizzato. Non sono più validi tutti quei modelli di teoria democratica che sostengono che i diversi interessi sono perseguiti da un numero non specificato di categorie eterogenee, volontarie, com petitive, non gerarchicamente ordinate e autodeterminate. Nel contesto di aspett ative e domande crescenti nei due decenni seguenti alla seconda guerra mondiale la capacità del capitale,e del lavoro di impedire la crescita economica e la st abilità politica ha posto allo stato problemi di controllo A differenza dei marxis ti i teorici corporativisti mettono sopratutto in rilievo il potere centralizza to dei gruppi di interesse organizzati e i tentativi dello stato di superare i p roblemi con una strategia creativa di integrazione politica. Gli accordi corpora tivisti in genere si riferiscono a relazioni tripartite tra le organizzazioni dei datori di lavoro dei lavoratori e lo stato. Le capacità direttive dello stato sono aumentate permettendo di costruire una cornice nella quale si pongono le q uestioni economiche e politiche. La politica della negoziazione è stata gradualmen te sistematizzata secondo criteri più rigidi a porte chiuse e lontano dall opinione pubblica. Poche organizzazioni chiave partecipano alla risoluzione delle questio ni Gli accordi corporativisti sono strategie politiche per assicurarsi il soste gno dei sindacati dominanti delle associazioni degli uomini d affari e dei loro r ispettivi membri. Le tradizionali istituzioni politiche sono progressivamente de stituite La posizione del parlamento è stata erosa per quanto riguarda le leggi il parlamento svolge una funzione di mera ratifica La rappresentanza parlamentare non è più il modo principale in cui gli interessi sono espressi il lavoro più importa nte è svolto da rappresentanti funzionali delegati delle grandi imprese dei sinda cati e del settore dello stato. I processi politici extraparlamentari sono dive ntati la sfera fondamentale dove vengono prese le decisioni , la partecipazione allo sviluppo della politica da parte della rappresentanza territoriale per no n parlare dei cittadini comuni sono diminuite in modo inverosimile.La partecipaz ione politica diventa la riserva di elite organizzate. C è stato un indebolimento de lla sovranità del popolo spiegato dallo schema di riferimento dei pensatori corpor ativisti. L idea che in passato sia esistita una sfera di discussione e iniziativa parlamentare una sfera che oggi è diventata molto ridotta dovrebbe essere conside rata con cautela. E certo che i parlamenti hanno sempre operato all interno di una gamma notevole di costrizioni e quest ultime siano cambiate nel corso degli anni. La teoria corporativista ha messo in luce alcuni importanti cambiamenti delle at tività di governo del dopoguerra a parte la politica macroeconomica sono stati ogg etto di accordi tripartiti . Nella misura in cui si sono sviluppati accordi essi sono rimasti fragili richiedono una serie di condizioni rare per l integrazione della forza lavoro: 1) un atteggiamento nel movimento operaio favorevole alla g estione cooperativa 2) rilevanti istituzioni dello stato nelle gestioni triparti te 33) l istituzionalizzazione del potere sindacale 4) una centralizzazione che le decisioni delle confederazioni sindacali siano vincolanti 5) un adeguata influe nza di un elite nei sindacati che assicuri il consenso della base . Le prospetti ve di sviluppo erano più brillanti durante il periodo di espansione economica dagl i anni 50 al 70 Le crescenti risorse che il management e i lavoratori assieme a gli amministratori pubblici potevano conseguire maggiori spazi di manovra per so ddisfare nell immediato o nel futuro i loro interessi Al contrario le gravi diffic oltà economiche della metà degli anni 70 misero in luce la limitata base comune tra lavoro e capitale. Se si ammette non sorprende che l interesse principale della teoria democratica successiva si sia spostato verso la crisi della democrazia I tentativi di costruire accordi cooperativi ha contribuito alla nascita di alcu
ne pressioni. Il favoritivismo verso determinati gruppi potenti erode il sostegn o elettorale parlamentare che può essere necessario per la sopravivenza dei govern i. Così i nuovi accordi possono avere conseguenze impreviste incoraggiando la for mazione di movimenti di opposizione basati su coloro che sono esclusi dai proces si decisionali politici. Gli accordi corporativi avrebbero dovuto assicurare un modo di coinvolgimento nel processo decisionale di tutti i punti di vista rileva ntiLa teoria democratica è in continuo mutamento Le opere più valide del marxismo re cente Hanno cominciato a rivalutare le istituzioni liberali hanno confermato che le attività dello stato deve essere compresa in relazione alle dinamiche dei proc essi elettorali. Vi sono interessanti punti di convergenza dei neo pluralisti e dei neo marxisti. I primi affermano la duratura importanza della democrazia rapp resentativa essi riconoscono che la vita democratica è danneggiata dal potere econ omico privato. Alcuni marxisti hanno rivalutato l insistenza democratico liberale sull importanza dei diritti e delle libertà individuali come dei gruppi e delle agen zie che organizzano le loro attività. I migliori modelli di democrazia contemporan ei condividono alcuni limiti perchè si concentrano sui rapporti stato economia. Il marxismo, il pluralismo e gli altri approcci non marxisti finora sembrano esser e come premessa di una concezione secondo la quale il politico coincide con la s fera pubblica dello stato e con i rapporti economici che sono il vero capo dell a ttività politica e della ricerca.
CAPITOLO 7 DALLA STABILITA DEL DOPOGUERRA ALLA CRISI: LA POLARIZZAZIONE DEGLI IDEALI POLITIC I I quindici anni successivi alla seconda guerra mondiale sono stati un periodo di consenso la lunga guerra sembrava aver generato grandi promesse e speranze di u na nuova era caratterizzata da cambiamenti progressivi nel rapporto tra stato e società. In Gran Bretagna era stata incoronata Elisabetta II rafforzò la sensazion e che nel dopoguerra esistesse un consenso sociale La monarchia rappresentava la tradizione e la stabilità il parlamento la responsabilità e la riforma. Negli USA l a fedeltà patriottica sembrava pienamente instaurataLa guerra fredda contribuì a rel egare tutta la cosiddetta politica rispettabile nell area democratica di centro. I
confini della nuova politica erano costituiti dall impegno verso la riforma econo mica e sociale dal rispetto incondizionato per lo stato costituzionale e il gov erno rappresentativo e dal desiderio di incoraggiare l azione degli individui a pe rseguire i propri interessi difendendo le politiche orientate all interesse pubbli co Alla base vi era la convinzione che lo stato era il mezzo più adatto per promu overe sia il bene collettivo che individuale. Proteggendo i cittadini anche i più vulnerabili i governi avrebbero potuto creare maggiori opportunità per tutti. Ques ta concezione democratica sociale ha origine da alcune idee e e principi della democrazia dello sviluppo. Essa si è espressa con chiarezza nella politica e belle politiche dello stato interventista in espansione nel dopoguerra La rapida cres cita economica di quel periodo permisero di finanziare un benessere sociale ma con la crisi dell economia a metà degli anni 70 il welfare state ha perso la sua cr edibilità ed è stato attaccato sia da sinistra che da destra per essere tropoo cost oso. La coalizione di interessi cominciò a sgretolarsi. Parallelamente la coalizio ne che sostenevano il welfare state apparì più debole. Schierandosi a favore dei di ritti individuali un azione dello stato più giuidata intesa a costruire una maggiore equità , i fautori della crescita spianarono la strada a un programma esteso , il guaio è che molti di essi hanno detto poco sulle forme di azione auspicabili e co sì alcuni hanno incoraggiato e sostenuto il paternalismo la burocrazia la gerarch ia tramite le politiche dello stato. Le conseguenze sono state notevoli . La nat ura del consenso e la crisi della democrazia alla fine degli anni 60 hanno mess o in risalto 2 nuovi modelli di democrazia la democrazia legale e la democrazia partecipativa. Molte idee della nuova destra e sinistra non sono nuove ma sono s tate sviluppate molto prima. hanno contribuito a dare una nuova forza a vecchie idee alla preminenza dei movimenti di sinistra alla fine degli anni 60 e inizio 70 si è verificata una rinascita della teoria politica della democrazia 1UN ORDINE DEMOCRATICO LEGITTIMO O UN REGIME REPRESSIVO Gli analisti politici sono stati impressionati dalla relativa armonia politica e sociale che seguì la seconda guerra mondiale . Gli scienziati politici e i sociol ogi americani alla fine degli anni 50 e all inizio degli anni 60hanno tentato di spiegare questo stato di cose. Un gruppo di importanti studiosi avanzò la tesi del la fine dell ideologia. una tesi in sintonia con le opinioni espresse in quegli an ni dai media e i principali partiti politici e molte organizzazioni operaie. Un altro gruppo espresse invece un opinione diversa. Coma la fine dell ideologia LIPSET il declino dell appoggio degli intellettuali dei sindacati dei lavoratori e dei partiti politici di sinistra a quella che chiamava l ondeggiante bandiera rossa cioè il progetto socialista che si ispirava direttamente al marxismo leninismo. I fattori generali erano la fine del fascino dell ideologia marxista leninista all a luce di un sistema politico dell Europa orientale che ne dava testimonianza d all altra la soluzione dei problemi delle società capitalistiche occidentali egli ha sostenuto che nelle democrazie occidentali i temi ideologici che dividono la destra dalla sinistra si sono ridotti un pò più e un pò meno di proprietà statale e di pianificazione economica. Tutto questo rispecchia che i problemi politici fonda mentali della rivoluzione industriale sono stati risolti i lavoratori hanno ragg iunto la cittadianza politica i conservatori hanno accettato il welfare state le sinistra democratica ha riconosciuto che l aumento del potere statale porta più per icoli alla libertà che le soluzioni ai problemi economici. Il futuro delle democra zie occidentali sarà caratterizzato da una progressiva stabilità delle idee politic he delle classi economiche e da una continua diminuizione del conflitto I teori ci danno un interpretazione che è stata respinta da MARCUSE a cui si deve la famosa tesi della società a una dimensione MARCUSE iniziava la sua analisi indicando ch e molteplici erano le forze che contribuivano a favorire il potere di controllo dell economia moderna. Faceva notare lo straordinario sviluppo dei mezzi di produ zione i crescenti cambiamenti nella scienza e nella tecnologia. . Metteva in ev idenza la crescente regolamentazione della libera concorrenza che era una conseg uenza dell intervento dello stato, portava all espansione della burocrazia pubblica , mostrava le priorità nazionali ridefinite a causa degli eventi internazionali da lla minaccia creata dalla guerra fredda cosiddetta minaccia del comunismo ad una incombente catastrofe nucleare. Una conseguenza cruciale e la spolicizzazione cioè l eliminazione delle questioni politiche a causa dell ossessione per la tecnica l
a produttività e l efficienza. La ricerca della produzione per il profitto come uni co fine per le aziende il sostegno incontestato dello stato per raggiungere que sto obiettivo. fa si che l agenda politica sia molto limitata per gli affari pubbl ici La spolicizzazione è la diffusione dell interesse per l efficienza di mezzi raffo rzato dal fatto che le tradizioni culturali delle classi subordinate e delle mi noranze etniche sono travolte dai mass media che producono una cultura confezion ata e sono in larga misura orientati dagli interessi dell industria pubblicitaria che è spinta ad aumentare il consumo La conseguenza è una falsa coscienza la gente n on prende coscienza e non sa quali sono i reali interessi. MARCUSE analizza anch e le tendenze contrarie sopratutto nell?Uomo a una dimensione in cui il modo del culto per il comunismo crea modi di comportamento Se per molti autori l ordinamen to politico è basato su un consenso per MARCUSE è sostenuto da forze ideologiche e c oercitive L idea del governo del popolo rimane un sogno, I teorici della fine dell i deologia mettono l accento su 1) sull alto grado di integrazione dei gruppi nella so cietà, ) sul rafforzamento del sistema politico e sociale, I risultati delle ricerc he indicano che dal 1945 le legittimità della politica democratica non né stata att ribuita ne ad un sistema di valori condivisine ad un sistema di dominio ideologi co. La situazione era di gran lunga più complessa L esistenza di un armonia politica e di una stabile prosperità nel dopoguerra è stata in gran parte smentita dai moltepl ici sviluppi economici politici e strutturali negli anni 60 e 70. Quando fu cont estata la prosperità delle economie occidentali fu messa in dubbia anche l illusion e della massa della gente. Le accresciute difficoltà economiche, l abbandono del qua dro economico internazionale di Bretton Woods la riduzione della spesa i crescen ti problemi a far fronte ai costi degli interventi del welfare state i segni sem pre più evidenti di disillusione dei partiti politici tutti questi furono segno ch e indicavano che vi erano profonde difficoltà. Anche se lo stato era diventato est remamente complesso era meno capace di imporre una direzione sicura di quanto Ma rcuse avesse sostenuto meno legittimo di quanto in fautori della fine dell ideolog ia avessero pensato. Alla fine degli anni 60 pochi negavano che il dissenso era diffuso la certezza e la fiducia stavano scomparendo il consenso condizionale de lla classe operaia aveva dato l avvio ad una disillusione progressiva. E al confli tto. Né la teoria della fine dell ideologia né quella della società a una dimensione po ssono spiegare la relazione tra stato e società, l instabilità dell economia, l escalation delle tensioni e dei conflitti che emersero nel dopoguerra. Se queste tendenze non culminarono con un attacco rivoluzionario allo stato furono sicuramente un t est all ordinamento politico. Dopo gli anni 60 fu indubitabile l esistenza di una cr isi dello stato che andava aggravandosi. 2STATO SOVRACCARICO E CRISI DI LEGITTIMAZIONE Bisogna distinguere tra una crisi parziale (con limitata instabilità) e un a cris i che conduce alla trasformazione della società. La prima ha fenomeni quali il cic lo politico economico e implica fasi di boom economico a recessioni dell attività so no state una caratteristica cronica delle moderne economie capitalistiche. La se conda si riferisce all indebolimento del nucleo di organizzazione di una società, ci oè la distruzione delle relazioni societarie che determinano i limiti di cambiamen to delle attività politiche. Detta anche crisi di trasformazione potenziale che at tacca il cuore stesso dell ordinamento politico e sociale. In netto contrasto con gli analisti politici degli anni 50 e primi anni 60 che parlavano di integrazio ne e consenso stabilità politica i pensatori della fina degli anni 60 e 70 sono s tati colpiti proprio da questi aspetti opposti. L opera successiva di scienziati r ivela preoccupazioni relative ad un collasso del consenso una crisi della democr azia e una decadenza politica economica. Gli studiosi del primo gruppo sono cons iderati come i teorici del governo sovraccarico mentre il secondo gruppo parte d a premesse marxiste ed elabora la teoria della crisi della legittimazione. Gli a utori che trattano le tesi del governo sovraccarico sono Brittan, Huntingon, Nor dhaus, king, Rose e Peters. La teoria della crisi di legittimazione è stata svilup pata Habermas e Offe . Le 2 affermazioni si concentrano sulla possibilità di una c risi di trasformazione potenziale. Mentre i teorici del sovraccarico considerano questa possibilità come un pericolo per lo stato , i teorici della crisi di legit timazione pensano che questa crisi comporti sia dilemmi politici sia un cambiame nto radicale. I teorici del sovraccarico sono stati influenti negli ambienti dei
partiti politici. 2.1 IL GOVERNO SOVRACCARICO 1a) Un punto di partenza pluralista : i teorici dello stato sovraccarico spesso definiscono le relazioni di potere in termini di frammentazioni, il potere è divis o e scambiato da gruppi che rappresentano interessi diversi. Quindi gli esiti po litici sono il risultato di numerosi processi. 1b) La società di mercato nel dopog uerra generano una crescente opulenza di massa e la prosperità generale degli anni post bellici con il boom dei beni di consumo, l edilizia abitativa, la diffusione della TV, dello spettacolo e del tempo libero. 2) Di conseguenza aumentano le a spettative di vita legate al maggior reddito e le opportunità di scolarizzazione. 3) le aspirazioni sono rafforzate da un declino della deferenza, cioè rispetto per le autorità e lo status. Il declino è il risultato dell aumento del benessere della l ibertà di accesso all assistenza e alla sanità, e all istruzione che minano l iniziativa p rivata. E delle ideologie egualitarie che promettono molto di più di quello che può essere conseguito. 4) I gruppi esercitano forti pressioni sui politici per costr ingerli a soddisfare i loro interessi per esempio salari più alti e protezione de i posti di lavoro, bassi tassi di interesse e bassi prezzi 5) Assicurarsi il m assimo dei voti politici promettendo più di quello che si può dare o promettendo di soddisfare gruppi di domande contradditorie impossibili da esaudire in una spira le di promesse 6) Le aspirazioni rafforzate i partiti politici mezzi alternativi . 7) nel governo tutti i partiti spesso perseguono strategie di pacificazione tr amite concessioni per il timore di perdere voti dall elettorato. 8) queste strateg ie conducono alla nascita di agenzie statali sempre più numerose e di dimensioni t ali da essere sempre meno governabili. Si sviluppano burocrazie anonime che non riescono a conseguire i fini. 9) lo stato è meno capace di fornire una salda direz ione perché si trova di fronte ad una spirale di costi crescenti , la spesa pubbli ca diventa eccessiva e l inflazione è un problema. 10) quando lo stato si espande di strugge il regno dell iniziativa individuale lo spazio dell iniziativa privata. 11) si mette in moto un circolo vizioso cher può essere spezzato solo da una leadershi p ferma decisa e meno ricettiva nei confronti delle pressioni. 2.2 LA CRISI DI LEGITTIMAZIONE DELLO STATO I teorici del sovraccarico sostengono che la forma e il funzionamento delle isti tuzioni democratiche sono attualmente disfunzionali per una regolamentazione eff iciente delle questioni economiche e sociali, una tesi ampiamente condivisa dall a nuova destra. I teorici della crisi di legittimazione al contrario ritengono c he soltanto mettendo a fuoco i rapporti di classe e le costrizioni imposte dal c apitale sulla politica può essere stabilita una base adeguata per comprendere le t endenze attuali della crisi. I principali elementi: 1a) un punto di partenza mar xista : anche se i diversi partiti politici lottano per ricoprire le cariche pol itiche il loro potere è molto limitato lo stato dipende dalle risorse che sono ge nerate e dall accumulazioni privata del capitale. Lo stato deve prendere decisioni compatibili a lungo termine con gli interessi imprenditoriali e deve apparire u na forza neutrale tra tutti gli interessi. 1b) l economia è organizzata attraverso l a ppropriazione privata di risorse che sono invece prodotte socialmente . La produ zione è organizzata al fine di massimizzare il profitto. 2) l economia è instabile la crescita economica interrotta da crisi . Gli effetti dei cambiamenti interni e l impatto di fattori esterni devono essere sempre controllati. 3) se l ordine econom ico e politico deve essere mantenuto è necessario l intervento dello stato I princip ali interessi dello stato diventano il sostegno dell economia capitalistica e il controllo degli antagonismi di classe. 4) per evitare crisi economiche e sociali i governi si assumono la responsabilità dei settori dell economia 5) per adempiere ai loro ruoli i governo devono espandere le loro strutture amministrative 6) lo stato deve finanziarsi attraverso la tassazione e i prestiti che contrae sul m ercato del capitale ma non può farlo in un modo che interferisca nel processo di a ccumulazione del capitale e metta in pericolo la crescita economica. 7) lo stato non può sviluppare adeguata strategie politiche ne consegue un modello di continu o cambiamento e di interruzione nella politica di governo Habeman e Ogffe parlan o di una crisi di razionalità . Lo stato controllato da un partito orientato a des tra non può ridurre drasticamente i suoi costi e la spesa perché teme che il potere dei sindacati causi un disordine. Lo stato controllato da un partito orientato
a sinistra non può perseguire politiche socialiste perché la fiducia del mondo degli affari verrebbe meno e l economia indebolita. 8) il crescente intervento dello stato mette in risalto problemi di scelta9) se queste domande non possono essere soddisfatte lo stato si può trovare di fronte ad una crisi di legittimazione 10) in questa situazione può emergere uno statto forte uno stato che ponga l ordine ch e reprima il dissenso e neutralizzi le crisi Gli stati autoritari hanno distrut to la maggior parte delle forme di opposizione nell europa c entrale 11) se accad e uno dei 2 scenari si può mettere in moto un circolo vizioso 12) la trasformazion e profonda del sistema non può essere esclusa è improbabile che derivi da un singol o evento da un rovesciamento insurrezionale del potere statale è più probabile che risulti da un processo dalla progressiva emergenza di istituzioni per esempio a genzie dello stato che si trasformano in proprietà statale 3 LE TEORIE DELLA CRISI Le 2 teorie sembrano condividere un orientamento comune in primo luogo il poter e governativo consiste nella capacità di agire entro le istituzione e di usare e i ndirizzare le risorse al raggiungimento dei fini i meccanismi istituzionali limi tano la sfera delle loro attività, in secondo luogo il potere dello stato democrat ico dipende dall accettazione della sua autorità, o della sua legittimità in terzo luo go il potere dello stato si sta erodendo continuamente. Lo stato liberale democr atico è sempre più vacillante . In quarto luogo la capacità dello stato di agire con d ecisione è stata minata perché la sua autorità sta sempre più diminuendo. Per i teorici del sovraccarico la relazione tra il governo e i gruppi sociali può essere spiegat a dal fatto che le domande sono eccessive legate all aumento delle aspettative e a l declino della deferenza. I teorici della crisi di legittimazione pongono l accen to sul fatto che l accresciuto intervento dello stato indebolisce valori dall altro politicizza questione sempre più numerose e rende possibile che siano oggetto di d ibattito e conflitto politico. Anche OFFE e HABERMAS sottolineano più esplicitamen te la questione della legittimazione sia i teorici del sovraccarico che quelli d ella legittimazione affermano che il potere dello stato si sta indebolendo di fr onte a crescenti domande dai primi queste domande sono considerate eccessive dai secondi considerate il risultato praticamente inevitabile delle contraddizioni. Ma a giudizio di entrambi il potere dello stato e la stabilità politica sono prof ondamente modificati. Vi sono 3 fondamentali obiezioni al filo comune che unisce la teoria del sovraccarico e la teoria della crisi di legittimazione. , in prim o luogo non c è nessuna prova empirica per sostenere che la crisi della legittimità e dell autorità dello stato si sta progressivamente aggravando. In secondo luogo non è a ffatto scontato che il potere dello stato si stia effettivamente indebolendo. En trambi i teorici considerano lo stato moderno una scatola vuota attraverso la qu ale passano le cose. Questa concezione sottovaluta la capacità e le risorse dello stato che derivano da apparati burocratici Infine se è vero che particolari govern i possono essere vulnerabili quando i cittadini non conferiscono legittimità lo st ato in se non è più incline al collasso .Secondo alcuni analisti politici e sociali il fatto stesso che i cittadini si conformino alle norme o alle leggi significa che il sistema politico o le istituzioni politiche sono accettate. , però non tien e conto delle diverse ragioni possibili per conformarsi ad una regola vale a dir e si può parlare propriamente di legittimità quando la gente osserva le regole e le leggi perché pensa che siano giuste e degne di rispetto. Un ordinamento politico è legittimo quando è normativamente sanzionato dalla sua popolazione . Se il fine no n è conseguito la situazione originale non sarà più gradita e con molta probabilità lo s arà ancor meno di prima. Questa critica è condivisa da alcuni studi secondo i quali le classi medie e superiori hanno un atteggiamento favorevole alle istituzioni politiche esistenti questo atteggiamento non si estende ai livelli più bassi. Diss esto e frustrazione sono comuni ad alcuni gruppi della classe operaia e sono acc ompagnati da consenso strumentale . Il grado in cui lo stato il parlamento e la politica sono considerati legittimi è assai correlato alla classe sociale di appar tenenza. E una prova pertinente dell esistenza della crisi crescente. Non sono molt e le prove a sostegno di queste tesi In primo luogo è dubbio che negli anni del d opoguerra la legittimazione sia stata attribuita ampiamente come si è spesso pens ato . In secondo luogo anche se il dissenso e il conflitto sono diffusi non è affa tto evidente che sia aumentato il potenziale di una protesta massiccia che chied
e una partecipazione alle decisioni politiche e si faccia portatrice di sviluppi di una critica più ampia e articolata nei confronti dell ordine politico e economic o. In terzo luogo il diffuso scetticismo che uomini e donne mostrano verso le fo rme tradizionali della politica non si sono trasformati in una chiara domanda c è in vece una evidente assenza di immagini di alternative possibili. Le ineguaglianze i privilegi e gli svantaggi sono spesso visti come il risultato delle azioni in dividuali e della sfortuna piuttosto che le conseguenze di pressioni politiche e d economiche. Un forte senso di fatalismo legate alla cultura individualista inc oraggia l opinione per cui esistono poche alternative alla situazione attuale Le i dentità individuali sono formate attraverso il cambiamento dei modelli di consumo e degli stili di vita , le aspirazioni sono spesso concentrate su particolari be ni dedicando scarsa attenzioni alle questioni politiche. Non è che la fine dell ideo logia abbia invertito il suo cammino o che un mondo o una dimensione sia crollat o o che l autorità dello stato sia improvvisamente in declino oggi il cinismo lo sce tticismo e il distacco di molte persone non riescono ad essere compensati da agi sufficienti con la promessa di benefici futuri poiché l economia e i governi si imb attono in problemi sempre più gravi. La sfiducia è tradotta in azioni diverse . La p ossibilità di posizioni antagoniste sono presenti nei germi di diversi movimenti p olitici . Che possa esserci antagonismo e conflitto non sorprende se si pensano alle difficoltà dei sistemi economici nazionali e internazionali e alle tension i che riguardano il futuro delle relazioni nel mondo del lavoro dell ambiente dell e armi nucleari delle aree urbane abitate da poveri . Quelle che si possono chi amare strategie di spostamento sono cruciali cioè strategie che dislocano gli effe tti negativi dei problemi economici e politici dei gruppi vulnerabili . Ma ques to non significa sostenere che i politici o gli amministratori necessariamente d esiderino o intendano spostare le conseguenze più negative dei problemi economici su alcuni gruppi meno potenti e indifesi della società. Secondo l arte del possibile i governi eletti cercheranno di assicurare la continuità dell ordine esistente non avranno altra scelta che quella di pacificare tramite concessioni quei gruppi ch e sono più potenti . Governi diversi hanno usato strategie che implicavano sia la partecipazione sia la diseguale dislocazione degli effetti della crisi economic a La capacità politica dei governi e degli stati di sostenere queste strategie no n dovrebbe essere sottovalutata. Molti gruppi più indifesi hanno subito le consegu enze più gravi della crisi che ha colpito il sistema politico britannico a partire dalla fine degli anni 70. Essi includono i giovani, i non bianchi le famiglie c on 1 solo genitore i disabili e i malati gli effetti del deterioramento dei serv izi ha prodotto disoccupati e poveri soprattutto nelle regioni delle popolazioni più sfavorite. Alcuni gruppi sono scesi in piazza e hanno intrapreso forme di riv olta Le grandi proteste dal 1981 al 1985 sono stati sintomo dei sentimenti di d isperaione e frustrazione Numerose sono le fonti di scissione che oppongono i g ruppi l uno con l altro e minano la possibilità di una opposizione unita contro gli or dinamenti politici e economici oggi sembra che la politica democratica contempor anea diventerà uno scenario ancor più instabile e soggetto a cambiamenti. Il modell o di HABERMAS e OFFE suggerisce che è necessario un punto di partenza molto divers o evidenzia l importanza delle classi sociali per la dinamica e instabilità della vi ta politica. Essi sottovalutano la natura contingente frammentata e senza direzi one di gran parte della protesta contemporanea Vi sono molte lotte incentrate su un singolo problema , potenti movimenti sociali che hanno obiettivi politici mo lto chiari. Uno scetticismo diffuso verso la politica democratica convenzionale ma anche molta perplessità sulle alternative alle istituzioni esistenti , perples sità che non può essere considerata come il prodotto di atteggiamenti da guerra fred da che screditano certe idee socialiste . C è incertezza non solo sul tipo di istitu zioni che potrebbero essere create ma anche sulle direzioni politiche che dovreb bero essere prese. Vi sono possibilità che sviluppino posizioni antagoniste contro lo stato e che emergano altri specie di movimenti politici per esempio i movime nti della Nuova Destra. L ansia generata da un cambiamento può alimentare un bisogno di restaurazione della tradizione e dell autorità dello stato . Questo è il fondament o del fascino suscitato dai nuovi conservatori o Nuova Destra 4 LEGGE LIBERTA E DEMOCRAZIA La Nuova destra sostiene l idea che la vita politica come la vita economica è una qu
estione di libertà er iniziativa individuale , una società fondata sul libero mercat o è il suo obiettivo principale. Il programma politico della nuova destra compren de l estensione del mercato ad ambiti di vita sempre più n numerosi la creazione di uno stato che non abbia un coinvolgimento eccessivo sia nell economia che nell eroga zione delle opportunità la riduzione del potere di alcuni gruppi di imporre i lor o scopi e fini e la costruzione di un governo forte che faccia rispettare la leg ge e l ordine. Alla fine degli anni 70 e 80 i governi Thatcher e Reagan hanno dife so il ritrarsi dello stato per motivi simili alla nuova destra. E alcuni teorici del governo del sovraccarico. Sottolineano che la libertà individuale si è ridotta a causa del proliferare delle agenzie burocratiche statali che cercavano di far fronte alle domande di coloro che errano coinvolti nella politica dei gruppi. Ad erivano alla dottrina liberale classica secondo cui il bene collettivo può essere realizzato solo da individui privati che perseguono i propri fini particolari c on la minima interferenza . La Nuova destra si è preoccupata di difendere la causa del liberalismo contro la democrazia limitando l uso democratico del potere dello stato. Per comprendere meglio il pensiero l opera di 2 autori NOZICK e HAYEK è la f igura più autorevole. Entrambi si sono preoccupati di dare un nuovo vigore al libe ralismo in un età in cui il welfare state è sempre più intrusivo in Occidente e da uno s tato tipo nel 1984 nell Est finchè non fu smantellato negli anni 90 Secondo loro lo stato contemporaneo è un grande leviatano che minaccia le fondamenta della libertà e quindi deve essere radicalmente ridimensionato. In Anarchia stato e utopia NO ZICK espone una serie di argomenti che costituiscono un interessante riformulazi one delle idee liberali da Locke a Mill Dove non c è alcuna entità politica diversa da gli individui , sostiene che non può essere giustificato nessun principio generale che specifichi particolari priorità o modelli di distribuzione validi . La sola organizzazione legittima delle risorse umane e materiali è quella negoziata di v olta in volta dalle libere attività degli individui. Sostiene che i soli diritti d ei quali possiamo legittimamente parlare sono i diritti inalienabili degli indi vidui che sono indipendenti dalla società e includono il diritto di ognuno di pers eguire i propri fini a condizione che essi non interferiscano con i diritti degl i altri. La proprietà e la piena appropriazione dei frutti del proprio lavoro son o giustificate da ciò che è acquisito a buon diritto è il risultato di transazioni ape rte e volontarie tra individui maturi e intelligenti . NOZICK presenta una serie di argomenti a favore di quello che chiama stato minimo o struttura per utopia cioè quella forma di potere politico meno intrusiva . Crede che gli individui sian o straordinariamente diversi non c è una comunità ideale per tutti esistono numerose c oncezioni dell utopia NOZICK dice che bisogna abbandonare l idea che l utopia rapprese nti una sola concezione del migliore ordinamento sociale e politico. Si deve con siderare utopia una società o nazione in cui possono essere tentati esperimenti ut opici. L utopia è una struttura per utopie , un luogo in cui la gente è libera di asso ciarsi volontariamente per perseguire e tentare di attuare la propria visione di una vita bella in una comunità ideale ma in cui nessuno può imporre agli altri la p ropria visione utopistica L utopia è la struttura per la libertà e la sperimentazione è lo stato minimo La struttura è libertaria è laissez faire Gli individui possono giud icare lo stato interferisce nelle loro vite quanto è meglio per loro . Lo stato mi nimo è incompatibile con la pianificazione in dettaglio e con la redistribuzione attiva delle risorse che obbliga qualcuno ad aiutare gli altri. Entro la struttu ra dell utopia questo compito equivale a rafforzare il funzionamento della struttu ra stessa a decidere i conflitti fra comunità a proteggere il diritto del singolo in nome della difesa nazionale e delle difese internazionali. La natura tra le r elazioni tra libertà individuale democrazia e stato rimane oscura negli scritti di NOZICK , HAYEK affronta il tema . Anche se difende in linea di principio la dem ocrazia rappresentativa scorge pericoli fondamentali nella dinamica delle democr azie di massa contemporanee. La tendenza al dominio arbitrario e la sostituzione dei rappresentanti li ha sottolineati con particolare forza utilizzati per gius tificare il suo appello in favore della restaurazione di un ordinamento liberale che chiamerà democrazia legale. La volontà della maggioranza determina non solo co s è la legge ma cos è un a buona legge. Questo conduce alla falsa convinzione che fino a quando il potere sia conferito con la procedura democratica esso non possa esse re arbitrario La democrazia non è affatto infallibile o sicura Insiste che spesso
vi è stata molto maggiore libertà spirituale e culturale sotto un regime autocratic o che in alcune democrazie ed che sotto il governo di una maggioranza molto omo genea il regime democratico possa essere oppressivo quanto la peggiore dittatura . Il potere politico arbitrario consiste nel tentativo di pianificare e regolame ntare la società a dimostrazione i problemi delle nuove società di welfare . In nome dello scopo comune e del bene sociale gli agenti del popolo cercano di dare una forma al mondo sociale attraverso la gestione economica statale a la redistribu zione delle risorse. Sostiene che qualunque sia l intenzione di tali sforzi il ris ultato è un governo coercitivo perché la conoscenza è limitata e possiamo sapere solo molto poco dei bisogni e dei desideri delle persone. qualsiasi tentativo di rego lamentare la vita e l attività degli individui oppressivo un attacco alla loro liber tà. Questo non significa sostenere l inesistenza di fini sociali ma limitare la conc ezione di questi fini. . L accordo tra i cittadini è probabile solo se vengono speci ficati i mezzi che sono capaci di servire ad una grande quantità di scopi Egli in generale considera questi mezzi come sinonimi di organizzazioni non intrusive che forniscono una struttura stabile . Gli individui possono determinare i prop ri desideri le organizzazioni in linea di principio facilitare i processi per me zzo dei quali gli individui perseguono i propri obiettivi. Il liberalismo è una do ttrina su cosa la legge dovrebbe essere mentre la democrazia è una dottrina sul mo do di stabilire cosa sarà la legge. Vi sono norme generali che limitano le azioni delle maggioranze l individuo non deve temere il potere coercitivo. Dice chiaramen te che la democrazia significa il volere illimitato della maggioranza egli non è d emocratico. Il potere politico coercitivo può essere contenuto se il governo della legge è rispettato .Si fonda sulla distinzione fondamentale tra legge e legislazi one . I cittadini possono godere della libertà solo se il potere dello stato è limit ato dalla legge. Dove finisce la legge comincia la tirannia. Il governo della le gge assicura le condizioni in cui gli individui possono decidere come usare le p roprie energie e le risorse quindi il vincolo fondamentale al potere coercitivo. La democrazia non è un fine in se è piuttosto un mezzo uno strumento utile che cont ribuisce a salvaguardare il fine supremo : la libertà. E necessario imporre i vinco li come i teorici della democrazia protettiva avevano sostenuto. I legislatori n on dovrebbero intromettersi nel governo della legge perché conduce in genere ad u na diminuzione della libertà. La democrazia legale definisce i contorni di una soc ietà di libero mercato ed dello stato minimo HAYEK non definisce questo ordinament o come laissez faire perchè ogni stato interviene in qualche misura nella struttur azioneLa questione è il perché e il per come gli stati intervengono a condizionare gli affari economici e sociali per essere compatibile con il governo della legge l intervento deve limitarsi a fornire le norme che possono perseguire molteplici fini. Un governo può intervenire per far rispettare le norme generali Un ordinamen to libero, liberale e democratico è incompatibile con la promulgazione delle leggi che specifichino il modo in cui la gente dovrebbe usare i mezzi a sua disposizi one I governi diventano cercitivi se interferiscono con il potere delle personeV i è un solo meccanismo sensibile per determinare la scelta collettiva vale a dire il libero mercato. Il libero mercato non funziona sempre perfettamente i suoi b enefici superano di gran lunga gli svantaggi. Ed è il fondamento di una democrazia veramente liberale. Nella sfera d azione di uno stato ultreliberale la politica c ioè l azione dello stato dovrebbe essere tenuta al minimo, Un governo burocratico op pressivo è il risultato inevitabile se non si segue questa prescrizione. Le cause dell espansione del moderno governo burocratico sono molto piàù complicate di quanto m ostri l analisi di HAYEK. Il pensiero di Hayek è assai debole corrisponde sempre men o al moderno sistema capitalistico corporativo. La società moderna assomiglia ad u n mondo in cui produttori e consumatori si incontrano su una base paritaria , ir rimediabilmente non realistica, le grandi asimmetrie di potere e di risorse non solo sono sistematicamente riprodotte dall economia di mercato ma sono anche soste nute dagli stessi governi democratici. La conseguente parzialità dell agenda politic a è ammessa da quasi tutte le scuole della teoria democratica contemporanea tran ne la Nuova Destra . Il liberalismo in genere e la Nuova Destra in particolare h a un immagine dei mercati come meccanismi di coordinamento che son o privi di pote re. Ma trascura che il potere economico altera e deforma la democrazia. La realtà del cosiddetto libero mercato è oggi contrassegnata da complessi modelli di formaz
ione di mercato e dalle grandi imprese multinazionali e dalla logica degli istit uti bancari. In un mondo come questo non si può sostenere la semplice concezione c he i mercati sono liberi meccanismi di scelta collettiva. La strategia della Nuo va destra è intesa a ridurre lo stato ha avuto un notevole appoggio politico. In p arte dovuto al suo successo nel mobilitare la sfiducia e l insoddisfazione da lung o tempo presenti nei confronti di molte istituzione del welfare state. Vi è una ch iara insoddisfazione tra i gruppi a più basso reddito e tra le donne per il tratta mento ricevuto tra le istituzioni del welfare state. La Nuova Destra è riuscita a sfruttare politicamente questo capitale di scontentezza sostenendo che essa è un e sito naturale delle democrazie di massa e in particolare delle politiche sociali ste Sono molte le ragioni per cui è probabile che fallisca la strategia della Nuov a destra di ridurre lo stato e ridisegnare i confini tra stato e società civile.Se si lascia al mercato la soluzione ai problemi fondamentali si perdono completam ente di vista le radici profonde delle difficoltà economiche e politiche. In Gran Bretagna i principi antidemocratici dai governi della Thatcher sono stati subito smentiti dalla creazione di uno stato forte sempre più centralizzato per sostener e e difendere il funzionamento del libero mercato con i suoi effetti discrimina nti sulle chance di vita dei differenti gruppi sociali. La natura della contradd izione tra principi e realtà può essere ulteriormente chiarita prendendo in consider azione l appello della nuova destra alla libertà. Questo appello senza dubbio potent e è basato su una concezione della libertà molto limitata e controversa. La distinzi one tra legge e legislazione per Hayek diventa molto discutibile. Serve a rimuov ere certi problemi critici dalla politica trattandoli come se fossero una materi a propria dell azione politica. Questo tentativo di eliminare una serie di questio ni dalla riflessione democratica avesse successo restringerebbe la sfera del dib attito e del controllo democratico Inoltre in un mondo in cui grandi disuguaglia nze tra culture classi generi e regioni è difficile comprendere come la libertà poss a essere realizzata se non prendiamo in considerazione una gamma di condizioni m olto più ampia di quella che Hayek permette di esaminare. E proprio su questo aspe tto che i marxisti e le femministe hanno rivolto le loro critiche. Essere liberi non significa solo essere uguali davanti alla legge ciò che è importante avere le c apacità che rendono possibile perseguire corsi differente d azione. 5 PARTECIPAZIONE LIBERTA DEMOCRAZIA Pensatori come Hayek e Nozick hanno dato un contributo rilevante alla discussion e sulla forma e sui limiti appropriati dell azione dello stato. E anche grazie al loro contributo che la relazione tra stato società civile e popolazioni soggette è t ornata ad essere un tema politico dominante . Ma la nuova destra non è la sola tra dizione che pretende di aver ereditato il vocabolario della libertà. A partire dal la fine degli anni 60 anche la nuova sinistra ha avanzato la stessa pretesa. Nel la nuova sinistra come nella nuova destra convivono numerose tendenze del pensie ro politico in essa confluiscono idee che ispirano Rousseau agli anarchici e a q uelle posizioni che abbiamo chiamato marxiste pluralistiche e libertarie. Molti teorici hanno contribuito a riformulare la concezione della democrazia e della l ibertà orientate a sinistra. 3 autori hanno contribuito al ripensamento dei termin i della democrazia PATEMAN, MCPHERSON, POULANTZAS. Anche se la posizione di ques ti 3 studiosi non è identica esi condividono i punti di partenza e alcune posizion i di fondo. Rappresentano un nuovo modello di democrazia che si chiamerà democrazi a partecipativa. Il termine è usato per indicare molteplici e diversi modelli demo cratici da quelli dell Atene classica a certe concezioni marxiste. La democrazia p artecipativa è il principale contromodello della sinistra rispetto alla democrazia legale della destra. Il modello della nuova sinistra non si è sviluppato principa lmente come contrattacco della nuova destra Anche se la presenza della nuova des tra ha recentemente inasprito le idee della nuova sinistra questa nasce dalle a gitazioni politiche degli anni 60 dai dibattiti interni della sinistra all insoddi sfazione per l eredità della teoria politica liberale e marxista. L opinione che gli i ndividui nelle democrazie liberali sono liberi e uguali è contestata dagli esponen ti della Nuova Sinistra. PATEMAN scrive che l individuo libero e uguale è una person a molto più rara di quanto la teoria liberale suggerisca. L esistenza formale di cer ti diritti pur non essendo senza importanza ha poco valore se essi non possono essere veramente goduti. Da Hobbes a Hayek i liberali non hanno esaminato quest
i problemi. Se i liberali avessero considerato seriamente tale indagine avrebber o scoperto che moltissimi individui non hanno veramente la possibilità di partecip are attivamente alla vita politica e civile perché a loro manca un complesso mix d i risorse e opportunità. La presenza di disuguaglianze di classe sesso e razza ren de poco legittime le affermazioni che gli individui sono liberi ed uguali. Secon do PATEMAN la stessa concezione liberale di una chiara separazione tra società civ ile e stato si dimostra inadeguata. Lo stato è inevitabilmente imprigionato nella difesa delle disuguaglianze della vita quotidiana . Questo rimette in discussion e tutte le questioni che concernono la natura del potere pubblico , il rapporto tra pubblico e privato. Se lo stato non è né separato né imparziale , rispetto alla s ocietà allora è evidente che i cittadini non saranno trattati come liberi e uguali . S il pubblico e il privato sono interconnessi allora le elezioni saranno sempre insufficienti. I pensatori della nuova sinistra in genere concordano sul fatto che la teoria ortodossa marxista presenta difficoltà fondamentali . Essi hanno cer cato di elaborare una concezione che superi la rigida posizione tra marxismo e l iberalismo. Lo sviluppo dello stalinismo e di uno stato repressivo in Russia non è dovuto ad un economia arretrata ma si può far risalire a carenze di pensiero e del la pratica di Marx e Lenin. Lenin fraintese la natura della democrazia rappresen tativa quando la definì semplicemente borghese. Alla base vi è una sfiducia sbagliat a nell idea che nella società vi sono centri di potere tra loro in competizione. L int ero rapporto tra pensiero socialista e istituzioni democratiche deve essere ripe nsato non solo alla luce della realtà del socialismo nell Europa orientale ma anche alla luce del fallimento morale della concezione socialdemocratica della riforma . Lo stato è cresciuto in dimensione e potere smentendo così la concezione che la po litica democratica sociale può aver avuto in passato a questo proposito. Le istitu zioni della democrazia diretta non possono sostituire lo stato perché come WEBER a veva presagito lasciano un vuoto di coordinamento che è facilmente riempito dalla democrazia POULANTZAS pone l accento su 2 serie di cambiamenti secondo forme poli tiche che chiama pluralismo socialista. Lo stato deve essere democratizzato rend endo più trasparente e responsabili il parlamento mentre nuove forme di lotta a li vello locale devono assicurare che la società come lo stato sia democratizzata cioè soggetta a procedure che assicurano la responsabilità . Tuttavia non dice come que sti processi si collegano ma sottolinea che non ci sono facili ricette. La posiz ione di MAACPHERSON è compatibile con quella di Poulantzas pone l accento sul concet to di democrazia partecipativa. Alcune sue ispirazioni teoriche derivano da una nuova valutazione di alcuni aspetti della tradizione democratica liberale Sosten endo che la libertà e lo sviluppo dell individuo possono essere pienamente raggiunti solo con il coinvolgimento diretto e continuo dei cittadini nella regolamentazi one della società e dello stato. MCPHERSON da alle idee di Mill una svolta più radic ale. Chiede se nelle società complesse e densamente popolate è possibile estendere i l dominio della democrazia in modo che essa non si limiti ad un periodico coinvo lgimento nelle elezioni ma significhi la partecipazione al processo decisionale in tutte le sfere della vita. E difficile se non impossibile immaginare un sistem a politico in cui tutti i cittadini possono essere coinvolti in discussioni ogni volta che nasce una questione pubblica. E favorevole ad una trasformazione basat a su un sistema che riesca a combinare la competizione tra i partiti e l organizza zione della democrazia diretta. Il sistema di partito dovrebbe essere riorganizz ato secondo i principi meno gerargici facendo in modo che gli amministratori pol itici e i manager siano più responsabili verso i membri delle organizzazioni che rappresentano. Se i partiti fossero democratizzatie operassero dentro una strutt ura parlamentare o congressuale avremmo creato un fondamento solido per la democ razia partecipativa. Solo un sistema politico realizzerebbe effettivamente il fo ndamentale valore liberale democratico. PATEMAN ha sostenuto che la democrazia p artecipativa promuove lo sviluppo umano, accresce un sentimento di efficacia pol itica, riduce il sentimento di estraniazione dai centri di potere , stimola l inte resse per i problemi collettivi, contribuisce alla formazione della cittadinanza attiva, è capace di avere un interesse più vivo per gli affari governativi. . Se la gente sa che esistono opportunità di partecipare efficacemente al processo decis ionale è probabile che consideri importante la partecipazione e inoltre che sosten ga che le decisioni collettive dovrebbero essere vincolanti. Se invece le person
e sono marginate e scarsamente rappresentate crederanno che solo raramente le l oro opinioni , sarebbero considerate seriamente . E probabile che trovino poche r agioni per partecipare . Finchè i diritti si applicano solo alla sfera di governo la democrazia non solo significherà semplicemente un occasionale voto periodico ma avrà anche una scarsa importanza per quanto riguarda la determinazione della qual ità delle vita. Se si vuole realizzare l autodeterminazione i diritti democratici de vono essere estesi dallo stato all impresa economica e alle altre istituzioni cent rali della società. Pateman non pensa che le istituzioni della democrazia diretta possano essere estese a tutte le sfere politiche, sociali ed economiche nel mome nto in cui le istituzioni della democrazia rappresentativa sono messe da parte. Non ritiene possibile creare un uguaglianza e una libertà completa nel governo . La democrazia nel mondo del lavoro dovrà sempre lottare con i complessi problemi che riguardano la disponibilità di differenti tipi di competenze e di lavoro. I tipi di problemi che la democrazia industriale deve affrontare possono essere risolti se tutte le istituzioni sociali più importanti adottano meccanismi democratici . Entro le singole istituzioni vi saranno sempre problemi di allocazione delle ris orse conflitti di interessi e conciliare l esigenze della democrazia con altri fin i per es. l efficienza e la leadership. . Non è sicuro che il cittadino medio sarà sem pre interessato a tutte le decisioni prese a livello nazionale come lo sarebbe r ispetto a quelle prese ad un livello a lui più vicino.. Molte delle istituzioni pr incipali della democrazia liberale , i partiti in competizione , i rappresentant i politici, le elezioni periodiche saranno elementi inevitabili di una società par tecipativa. La partecipazione diretta promuove più realisticamente i principi dell a democrazia partecipativa. Le concessioni agli elitisti competitivi non devono essere fraintese, 1 solo se l individuo ha realmente la possibilità di partecipare a i processi decisionali a livello locale realizzare un controllo reale nel corso della vita quotidiana. 2 la possibilità di un ampia partecipazione in ambiti come il lavoro modificherebbe profondamente il contesto della politica nazionale. 3 le connessioni tra il pubblico e il privato sarebbero comprese molto meglio tutte le strutture di una società partecipativa sia a livello nazionale che locale dovre bbero essere aperte e fluide in modo che la gente possa sperimentare nuove forme politiche ed imparare da esse. Non abbiamo sufficienti informazioni per afferm are che un determinato modello istituzionale è più valido degli altri. La società part ecipativa deve essere una società sperimentale capace di tentare sperimentazioni i nnovative rese possibili da una riforma radicale delle rigide strutture finora i mposte. La teoria contemporanea della democrazia ha perso di vista proprio quest o ideale. Tuttavia è ancora possibile costruire una teoria democratica moderna ch e conservi nel proprio nucleo l idea di partecipazione . La democrazia legale dell a nuova destra non rappresenta un futuro plausibile e che i governi che si batto no per essa stanno incorrendo in gravi difficoltà. Essa non prende in considerazio ne una serie di problemi distributivi se invece bisogna trattare se gli individu i devono essere liberi e uguali e se la democrazia deve essere qualcosa che forn isce alla gente uguali opportunità di determinare la struttura della propria vita. Molti di questi problemi sono stati analizzati direttamente dai pensatori della nuova sinistra . E quindi importante chiedersi se il loro modello è convincente e sostenibile. Mcpherson e Pateman hanno cercato di combinare e rielaborare le int uizioni sia della tradizione liberale sia di quella marxista. Anche se i loro sf orzi sono stati preziosi perché hanno permesso al dibattito politico di abbandonar e le secche di una sterile contrapposizione tra liberalismo e marxismo questi er rori dicono molto poco su aspetti fondamentali: il modo in cui l economia deve ess ere organizzata , e collegata all apparato politico, le modalità di controllo dell amb ito e del potere delle organizzazioni amministrative , come collegare la sfera lavorative alle famiglie e le attività di cura dei figli. . Inoltre le loro argome ntazioni non prendono in considerazione il modo in cui il loro modello potrebbe essere realizzato. Domande importanti sulla democrazia partecipativa è necessario fare proprio perché essa è una versione della teoria democratica che si batte n on s olo per istituire un insieme di procedure ma anche per costruire una diversa for ma di vita. I teorici della partecipazione cercano di evidenziare le implicazion i che i principi democratici hanno sulla struttura organizzativa della società. E dello stato. Essi possono essere criticati perché hanno cercato di risolvere prema
turamente le relazioni molto complesse tra la libertà individuale , i problemi dis tributivi, e i processi democratici. Questi teorici sostengono con coraggio la d esiderabilità del processo decisionale collettivo e pongono la democrazia al di so pra di tutte le altre considerazioni. Ed è proprio questo aspetto che i pensatori della nuova destra avanzano il loro argomento critico. La nuova destra riconosce la possibilità di gravi tensioni tra la libertà individuale , il processo decisiona le collettivo, e le istituzioni e i processi della democrazia. Ma la nuova sini stra al contrario non trattando in modo sistematico tali questioni ha messo da p arte troppo affrettatamente i problemi Nel fare della democrazia a tutti i livel li l obiettivo sociale primario da realizzare, i pensatori della nuova sinistra ha nno fatto affidamento sulla ragione democratica. Che garantirebbe risultati poli tici giusti e positivi. La Nuova Destra ha ottenuto un credito politico così gran de perché ha riconosciuto esplicitamente che i risultati della politica democrati ca sono incerti. Mettendo in evidenza che la democrazia può condurre alla burocraz ia , alle lungaggini burocratiche , alla sorveglianza, e alla eccessiva violazio ne delle scelte individuali. La Nuova destra ha portato ad un contributo se il m odello di una società più partecipativa deve essere adeguatamente difeso. E possibile se da questa considerazione la tradizione liberale si veda riconosciuto il meri to maggiore di quello sinora concesso dai pensatori di sinistra.
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