Miglioramento Sismico Degli Edifici in Muratura - E. Zamperini

March 1, 2023 | Author: Anonymous | Category: N/A
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CORSO DI RESTAURO ARCHITETTONICO A.A. 2010-2011

Iledifici comportamento sismico degli in muratura tradizionale Aspetti teorici e metodologici della vuldall’individuazione vulner nerabi abilità lità ag aglili int interv ervent entii di miglioramento Emanuele Zamperini Corso di Restauro architettonico – A.A. 2010-2011

Ing. Emanuele Zamperini

 

Scienza delle costruzioni moderna e strutture in muratura tradizionale

Dalla fine degli anni ’70 –anche a seguito della valutazione degli esiti degli interventi seguiti ai terremoti del Friuli (1976) e dell’Irpinia dell’Irpinia (198 (1980)– 0)– alcun alcunii ricerca ricercatori tori (1 (1)) eviden evidenziano ziano come gli strumenti della moderna scienza e tecnica delle costruzioni –ideati per i materiali e le tecniche costruttive dellll’e de ’erra iind nduustri strial alee– ri risu sultltin inoo inadatti allo studio delle costruzioni in muratura tradizionali. tradizionali. Emerge la nnecessit Emerge ecessitàà di pe pensare nsare nuovi model modellili di an analisi alisi ddel el costr co strui uito to ch chee nnee rrififle lettttan anoo iill pi piùù po poss ssib ibile ile il re real alee comportamento. Sulla linea delle ricerche inaugurate da Jacques Heyman alla fine degli anni ’60, prendendo le mosse dalla moderna teo teoria ria del della la plast plasticit icitàà e del del calco calcolo lo a rottura si rielaborano criticamente i metodi di verifica di stabil sta bilità ità de della lla scienza delle costruzioni pre-moderna pre-moderna..

Inadeguatezza del modello elastico-lineare

Teoria della plasti pla sticit citàà e del calcolo a rottura Metodi di verifica pre-moderni

(1) In particol particolare are Edoardo Edoardo Benvenuto, Benvenuto, Salvatore Salvatore Di Pasqu Pasquale, ale, Antonino Antonino Giuffré, Giuffré, Vincen Vincenzo zo Petrini e i gruppi di ricerca del GNDT GNDT – Gruppo Nazionale di Difesa dai dai Terremoti. Corso di Restauro architettonico – A.A. 2010-2011

Ing. Emanuele Zamperini

 

La normativa italiana (dal D.M. Min. LL. PP.strutturale in poi) prevede due24-1-1986 livelli didelintervento sul costruito in zona sismica: Un insieme di opere necessarie per rendere l’edificio atto a resistere ad azioni di progetto equivalenti a quelle previste per le nuove costruzioni. costruzioni. Interventi di adeguamento sono obbligatori solo in occasione di variazioni sostanziali dell’organismo edilizio, edilizio, inerenti sia agli aspetti strutturali sia alle destinazioni d’uso. Un insieme di opere atte a conseguire un maggior grado di sicurezza nei confronti delle azioni sismiche senza peraltro modificare sostanzialmente dell’edificio.. dell’edificio

il

comportamento

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Adeguamento

Miglioramento

globale Ing. Emanuele Zamperini

 

Adeguamento «…per mutare il comportamento [al fine di ricondurlo a «…per quello delle nuove costruzioni] sono in genere necessari, che interventi ad alta componente invasiva distruttiva distruttiva, comprometterebbero la natura storica ee l’autentici l’aute nticità tà del bene che invec invecee si vuole cons conserva ervare. re. Ma, soprat soprattutt tutto, o, in que quest’ul st’ultimo timo de decenni cennioo è matu maturata rata la consapevolezza che, inserendo presidi rivolti a mutare radicalmente il comportamento (ad es. strutture intelaiate in murature continue, pannelli in c.a. ibrido, affiancati, ecc.)prevedibile si determina eun comportamento difficilmente potenzialmenteibrido più, sfavorevole di quello che si vuole evitare»

Non si ha conservazione

Livelli di sicurezza incerti e difficilmente determinabili

(FRANCESCO DOGLIONI, 2000) Corso di Restauro architettonico – A.A. 2010-2011

Ing. Emanuele Zamperini

 

Adeguamento

Inoltre… «…se l’architett l’architettura ura è costit costituita uita da una da data ta strutt struttura, ura, da ess essaa inseparabile, cui si associa un dato comportamento, un mutamento globale del comportamento richiede un radicale cambiamento della struttura, e quindi mina il rapporto struttura-architettura.. Sotto il profilo concettuale la struttura è struttura-architettura il modo di essere dell’architettura, e non accettiamo che ne venga separata»

Stravolge il rapporto tra forma e struttura

(FRANCESCO DOGLIONI, 2000) «Il concetto di limitare i lavori di rinforzo al minimo necessario porta ad utilizzare gli “schemi “schemi di risorsa risorsa”” formatisi nneella statica dell’edificio senza alterarli; trattasi di stati di equilibrio con cui la fabb fabbrica rica si è spo sponta ntanea neamen mente te dife difesa sa,, ma che durano dur ano da sseco ecolili pper er il con contra trasto sto e la sol solida idarie rietà tà dell dellee strutture murarie; il turbarli e l’avviare un diverso sistema di azionii porta talvolta azion talvolta alla alla necessità necessità di rifare rifare tutto» tutto» (GUSTAVO GIOVANNONI) Corso di Restauro architettonico – A.A. 2010-2011

Turba gli stati di equilibrio naturalmente assunti dall’edificio

Ing. Emanuele Zamperini

 

MIGLIORAMENTO SISMICO «La st «La stra rada da da pper erco corr rrer eree è pres presto to in indi dica cata ta:: biso bisogn gnaa innanzitutto conoscere “cosa “cosa”” conservare, e da tale sicurezza» conoscenza far scaturire il “come “come”” conservare con sicurezza» (ANTONINO GIUFFRÉ, 1993) «L’obiettivo di rendere compatibili l’aumento della sicurezza con la conservazione dei monumenti ha come riferimento concettuale miglioramento» miglioramento»e

pratico

la

categoria

normativa

SICUREZZA + CONSERVAZIONE

del

(FRANCESCO DOGLIONI, 2000)

Miglioramento sismico

Funzione di riparazione del danno presente Funzione preventiv preventivaa

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RISCHIO SISMICO Il ris iscchio è «la prob probab abili ilità tà ch chee certe certe cons conseg egue uenz nzee sociali, economiche, culturali delle azioni che entro un certo tempo di riferimento potranno colpire un patrimonio edilizio soglie»» raggiungano o superino certe soglie (ALFREDO CORSANEGO, 1990)

R = P x V x S (o E) PERICOLOSITÀ (delle azioni)

SENSITIVITÀ (o ESPOSIZIONE) (del fruitore)

VULNERABILITÀ (delle costruzioni) Corso di Restauro architettonico – A.A. 2010-2011

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PERI PERICO COLO LOSI SITÀ TÀ SI SISM SMIC ICA A La perico icolosità è caratteristica propria delle azioni. azioni. La P. sismica può può esser esseree defin definita ita com comee la prob probabilità abilità che ent entro ro un tempo dato le azioni sismiche superino valori stabiliti. Ogni area territoria territoriale le presen presenta ta una diffe different rentee pericolo pericolosità sità che può essere studiata sulla base dei cataloghi dei terremoti storici e di analisi geologiche e sismologiche. sismologiche. A partire dai dati così otte ottenuti nuti si po possono ssono valut valutare are il periodo di ritorno e la violenza del “terremoto di progetto”.

Violenza del terremoto

Accelerazione del terreno

MAGNITUDO

Danni causati

INTENSITÀ

Caratterizza le azioni Periodo di ritorno Violenza

Scala Richter

Scala Mercalli

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VU VULN LNER ERAB ABIL ILITÀ ITÀ SI SISM SMICA ICA La vu vullnerabili ilità è una caratteristica propria delle costruzioni (o dell’insieme costruzione + terreno), può essere definita comee la pro com probab babilit ilitàà che a det determ ermina inate te azi azioni oni sism sismiche iche

Caratterizza le costruzioni

corrispondano determinati livelli e tipi di danno. Gli studi sulle chiese danneggiate dal terremoto del Friuli del 1976 (1) hanno portato ad individuare –a partire dal danno rilevat rile vatoo sug suglili ed edific ificii stu studia diati– ti– du duee cla classi ssi ddii vulnerabilità vulnerabilità:: v. tipica e v. specifica specifica..

Vulnerabilità tipica e specifica

(1) FRANCESCO DOGLIONI, ALBERTO MORETTI, VINCENZO PETRINI, Le chiese e il terremoto, LINT, Trieste, 1994.

TIPICA

Relativa alla configurazione planivolumetrica della fabbrica

SPECIFICA

Relativa a fattori di debolezza locale

Vulnerabilità

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SEN ENS SIT ITIIVI VITÀ TÀ (o ESPOSIZIONE) SISMICA La se sennsiti itività ità è una caratteristica propria del fruitore fruitore,, ovvero delle persone che, in senso lato usufruiscono della costruzione. La S. può essere definita come la probabilità

Caratterizza il fruitore

che a determinati livelli dio economiche. danno corrispondano certe conseguenze sociali, culturali La S. rappresenta un parametro utilizzato per quantificare sinteticamente il numero ed il valore dei beni che possono essere colpiti dal sisma: riguarda quindi le possibili perdite sociali (ferimenti, morti, ma anche disagi alla popolazione), economiche. culturali o economiche. Nel deserto

La SE SENS NSIT ITIV IVIT ITÀ À è nu null llaa

In città

La SENSITIVITÀ è mo molt lto o elev elevat ataa

Quantifica le possibili perdite sociali, culturali o economiche

Ad esempio

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MIGLIORAMENTO SISMICO Fine del migliora miglioramento mento si sismico smico deg deglili edifici è quel quello lo di ridur ridurre re il rischio sismico. Il miglioramento può essere raggiunto agendo age ndo sull sullaa vulnera vulnerabil bilità ità del dell’e l’edif dificio icio o sulla sulla peri pericolo colosità sità delle azioni (ad es. riducendo le masse). Riduzione delle masse e rinforzo di una volta con l’inserimento di frenelli.

(da FRANCESCO GURRIERI, Manuale per la riabilitazione e ricostru rico struzio zione ne postsi postsismic smicaa degli degli edif edific ici,i, DEI DEI – Tipog Tipogra rafifiaa del del Genio Civile, Roma, 1999)

NB: In alternativa il rischio può essere ridotto attraverso il cambio di desti destinazi nazione onel’inserimento d’uso (che (che nella può ridurre ridur re siadi laisolatori pericolos pericolosità ità sia la sensitivi sens itività) tà)–ao attraverso struttura elastomerici (agendo seconda secon da dei punti di vista– vista– sulla per pericol icolosità osità delle azioni azioni o sulla vulnerabil vulnerabilità). ità). Corso di Restauro architettonico – A.A. 2010-2011

Ing. Emanuele Zamperini

 

MIGLIORAMENTO SISMICO Una similitudine tradizionale vede il restauratore come un medico al capezzale dell’edificio malato a causa –ad esempio– dei dissesti statici statici,, ma per quel che riguarda i terr te rrem emot otii in inte terv rven eniriree qu quan ando do iill da dann nnoo ssii è già già sv svililup uppa pato to (ovvero a sisma avvenuto) può significare intervenire troppo tardi.

Dissesti statici: Si agisce a POSTERIORI

Danni sismici:

Illamiglioramento sismicounsi approccio deve quindidifferente: porre in relazione con fabbrica seguendo quello della medicina preventiva. preventiva. Intervenire prima che il danno si sia presentato presenta però diffic dif ficolt oltàà og ogge gettttive ive:: do dove vend ndoo in inte terv rven eniriree su uunn dissesto ancora solo potenziale, potenziale, spesso non si può avere l’aiuto che viene dall’interpretazione del quadro fessurativo. È qu quin indi di iimp mpor orta tant nteela aave vere re sstr trum umen entiti dipe perstudio r prevedere comportamento che struttura oggetto potrebbeil avere in caso di sisma sisma.. Corso di Restauro architettonico – A.A. 2010-2011

Si deve agire a PRIORI

Prevedendo il comportamento in caso di sisma Ing. Emanuele Zamperini

 

IL DANNO SISMICO GIUFFRÉ individua due differenti tipi di danno sismico alle a lle strutture murarie: 1 MODO: La muratura si danneggia per l’innescarsi di fenomeni ribaltamento a causa di azioni agenti ortogonalmente al suo piano medio. In presenza di tessiture tessi ture murari murariee di buona buona qualità qualità il collasso collasso dipende dipende,, più che dalla dalla resistenz resistenzaa della muratura, quasi unicamente da questioni di equilibrio, fortemente dipendenti dal collegamento con pareti trasversali e dalla presenza di elementi spingenti (coperture o volte) o di trattenimento (catene, travi ben collegate, cordoli). Questo meccanismo può portare a collassi imprevisti e rovinosi. rovinosi.

DANNO DI 1°MODO :

2 MODO: La muratura si danneggia lesionandosi a causa di sforzi taglianti generati da azioni agenti parallelamente al suo piano p iano medio. Questo meccanismo non porta in genere a collassi rovinosi perché una muratura di buona fattura presenta elevata “duttilità equivalente”, ovvero può subire spostamenti anche di notevole entità dopo l’apertura di fessure.

DANNO DI 2°MODO : Rottura a taglio nel

°

°

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Ribaltamento fuori del piano.

piano. Danno di 1 modo (A e B) e di 2 modo (C). °

°

(da ANTONINO GIUFFRÉ, Sicurezza e conservazione dei centri storici. Il caso Ortigia, Laterza, Bari, 1993) Ing. Emanuele Zamperini

 

MECCANISMI DI 1°MODO °

I meccanismi di 1 modo corrispondono a valori di accelerazione del terreno in genere molto bassi, comunque minori a quelli richiesti per attivare meccanismi del 2 modo. È quindi necessario necessario prim primaa di ttutto utto evitare meccanismi di 1 modo e poi controllare che l’eventuale °

°

°

attivazione di meccanismi di 2 modo non porti al collasso. I valori dell’accelerazione che conducono ai meccanismi di 1 modo possono essere calcolati abbastanza semplicemente. Per un muro isolato si ha: °

Evitare meccanismi di 1°modo Tenere sotto controllo i meccanismi di 2°modo

F = m x as P = m xg F/P = as /g  /g = k  da normativa F = m x as = m x k x g

VERIFICA A RIBALTAMENTO F x h/2 < P x b/2  F/P = k < b/h  b/ b/hh è de dett ttoo moltiplicatore di collasso Corso di Restauro architettonico – A.A. 2010-2011

Ing. Emanuele Zamperini

 

VULNERABIL RABILITÀ ITÀ TIPI TIPICA CA FORME DI VULNE DELLE CHIESE L’elaborazione di abachi di forme di vulner vul nerabil abilità ità tip tipica ica per determinate classi di edifici è finalizzata a cogliere e mettere in evidenza i tratti comuni esistenti tra i diversi danni realmente verificatisi sugli edifici; si forma for mano no così così delle delle schematizzazioni atte ad individuare i tratti fondamentali del problema ed a semplificarne lo studio. Abaco dei meccanismi di collasso delle chiese (da FRANCESCO DOGLIONI, Codice di pratica (linee guida) per la progettazione…, Bol. Uff. della Regione Marche, Ancona, 2000) Corso di Restauro architettonico – A.A. 2010-2011

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FORME DI VULNE VULNERABIL RABILITÀ ITÀ TIPI TIPICA CA DELLE CHIESE

Rotazione fuo Rotazione fuoriri dal piano (m (meccani eccanismo smo di 1° modo) a seguito di formazione di cerniere cilindriche con assi obliqui. Corso di Restauro architettonico – A.A. 2010-2011

Ing. Emanuele Zamperini

 

FORME DI VULNE VULNERABIL RABILITÀ ITÀ TIPI TIPICA CA DEGLI EDIFICI IN AGGREGATO

Abaco dei meccanismi di collasso degli edifici (da FRANCESCO DOGLIONI, Codice di pratica (linee guida) per la progettazione…, Bol. Uff. della Regione Marche, Ancona, 2000) Corso di Restauro architettonico – A.A. 2010-2011

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FORME DI VULNE VULNERABIL RABILITÀ ITÀ TIPI TIPICA CA DEGLI EDIFICI IN AGGREGATO

Ribaltamentoo fuori pia Ribaltament piano no (mecca (meccanismo nismo di 1°modo) ver so l’esterno in presenza di vincolo in sommità. Corso di Restauro architettonico – A.A. 2010-2011

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FORME DI VULNE VULNERABIL RABILITÀ ITÀ TIPI TIPICA CA DEGLI EDIFICI IN AGGREGATO

Espulsione dell’angolata libera con formazione di effetto arco per il trattenimento in corrispondenza c orrispondenza dei solai.

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FORME ME DI VULNE VULNERAB RABILI ILITÀ TÀ SPE SPECIF CIFICA ICA FOR Lo studio delle forme di vulnerabilità vulnerabilità specifica tende tende ad individuare individuare quei fatto fattoriri che costituiscono condizioni di debolezza (locale o diffusa) della compagine muraria e che possono quindi favorire l’attivazione di un meccanismo tipico particolar parti colaree (tra quelli quelli già individuat individuati)i) o causarne di differenti differenti.. Lo studio della fabbrica dovrà essere mirato alla conoscenza degli degli aspetti strutturali, strutturali, costruttivi costruttivi e di degrado proprio dei materiali. La letteratura individua sei classi classi di forme di vulnerabilit vulnerabilitàà speci specifich fichee (1) relative a fattori collegabili a:

Le forme di vulnerabilità tipica derivano da condizioni di debolezza locale o diffusa.

1. Mo Moda dalilità tà co cost stru rutt ttiv ivee iniz inizia ialili;; 2. Proc Process essii di di tras trasfor formaz mazion ionee edil edilizi izia; a; 3. Carenza Carenza di connes connessioni sioni struttur strutturali ali e difetti degli eleme elementi nti di di presidio esistenti; 4. Degr Degrado ado str struttu uttural ralee e debi debito to manut manutenti entivo; vo; 5. Dis Dissest sestii pregress pregressii non suffic sufficien ientem temente ente ripar riparati; ati; 6. Interven Interventiti struttur strutturali ali recen recentiti eseguit eseguitii con con tecniche tecniche modern moderne. e. (1) Cfr. FRANCESCO FRANCESCO DOGLIONI, Codice Codice di pratica (linee guida) per per la progettazione…, progettazione…, Bol. Uff. della Regione Marche, Ancona, 2000. Corso di Restauro architettonico – A.A. 2010-2011

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VULNERABIL RABILITÀ ITÀ SPEC SPECIFICA IFICA FORME DI VULNE 1. LEGATE LEGATE ALLE MODALIT MODALITÀ À COSTR COSTRUTTIVE UTTIVE INIZI INIZIALI ALI 1.1. Scarsa coesione muraria (assenza di diatoni; scarsa qualità del legante; paramento esterno e stipiti o architravi di porte e finestre in pietra squadrata non connessi al resto della muratura); 1.2. Elementi che riducono la sezione muraria (canne fumarie, pluviali o impianti interni alla muratura; nicchie; scale interne a murature di elevato spessore); 1.3. Soluzioni strutturali inadeguate (coperture o orizzontamenti spingenti; timpani o guglie svettanti; elementi strutturali snelli o con sezione inadeguata; travi che scaricano il loro peso su una sola parte di un muro a doppio paramento mal connesso);

Espulsione del paramento esterno per mancanza di coesione con quello interno.

1.4. Particolari distribuzioni delle aperture nelle murature (aperture troppo vicine a spigoli o tra loro; aperture non allineate).

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Ing. Emanuele Zamperini

 

FORME DI VULNE VULNERABIL RABILITÀ ITÀ SPEC SPECIFICA IFICA 2. LEGATE A PROCESSI DI TRASFORMAZIONE EDILIZIA 2.1. Connessione scarsa o assente tra strutture preesistenti e strutture aggiunte (corpi murari aggiunti a fianco di altri con connessioni inadeguate o assenti; sopraelevazioni non adeguatamente connesse); 2.2. Sottrazione di elementi e/o parti murarie (apertura di finestre; eliminazione di murature portanti con inserimento di archi o travi di scarico); 2.3. Soluzioni strutturali inadeguate (tramezzi o pilastri poggianti direttamente su volte o solai lignei); 2.4. Tamponamenti di aperture (tamponamenti di porte o finestre con pannelli murari non adeguatamente connessi ai margini delle aperture).

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FORME DI VULNE VULNERABIL RABILITÀ ITÀ SPEC SPECIFICA IFICA 3.ELEGATE CARENZA DI CONNESSIONI STRUTTURALI DIFETTIADEGLI ELEMENTI DI PRESIDIO ESISTENTI 3.1. Connessione scarsa o assente tra muri (connessione inadeguata tra muri disposti a T o a L); 3.2. Connessione scarsa o assente tra muro e copertura (appoggio delle travi limitato o concentrato; assenza elementi che garantiscano garantiscano la continuità continuità del lembo lembo superiore superiore del muro); 3.3. Connessione scarsa o assente tra muro e solaio (appoggio delle travi limitato; mancanza di vicolo allo sfilamento); 3.4. Inadeguato contenimento delle spinte (tiranti inadeguati per sezione, per dimensione o forma del capochiave, o per rottura; contrafforti inadeguati per posizione, forma, dimensione, problemi in fondazione o scarso collegamento con la parete presidiata).

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Mancanza di connessione tra i muri: possibili schemi planimetrici.

Ing. Emanuele Zamperini

 

FORME DI VULNE VULNERABIL RABILITÀ ITÀ SPEC SPECIFICA IFICA 4. LEGATE A DEGRADO STRUTTURALE E DEBITO MANUTENTIVO 4.1. Degrado dell’intonaco e dei giunti (disgregazione, distacco o mancanza di malta); dell’intonaco; disgregazione o mancanza dei giunti 4.2. Degrado degli elementi lapidei della muratura (il degrado proprio degli elementi –erosione, fessurazione per gelo-disgel gelodisgelo, o, esfoliazi esfoliazione, one,lapidei disgregazione…– disgregaz ione…– tende a sommar sommarsi si ai danni statici creando un circolo vizioso); (dovuto adanni presenza d’acqua, 4.3. Degrado di biologica elementi o lignei aggressione microbiologica, da incendio non riparati); 4.4. Degrado elementio metallici (tiranti soggetti a fenomeni avanzati didegli ossidazione corrosione).

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LE FASI DEL PROGETTO DI MIGLIORAMENTO 1.

Conoscenza dell’oggetto di studio.

2.

danno: Progetto di danno: a. Esame del quadro fessurativo; b.

Esame delle forme forme di vulnerabil vulnerabilità ità speci specifiche; fiche;

c.

Individuazione dei possibili meccanismi di collasso conne co nness ssii aallllee for forme me di vu vuln lner erab abililititàà tipi tipica ca e llor oroo adattamento al caso di studio;

d. 3.

Calc Calcol oloo del del molt moltip iplilicat cator oree di co collllas asso so rela relatitivo vo a ccia iasc scun unoo dei meccanismi individuati. Individuazione degli interventi atti a modificare i meccanismi di collasso colla sso previsti previsti o a rendere più elevat elevatii i moltiplicator moltiplicatorii. Ciascuna soluzi sol uzione one tecn tecnica ica adottata adottata dov dovrà rà rispon rispondere dere ad una car carenz enzaa individuata nel progetto di danno, evitando quindi interventi generici e aprioristici. aprioristici.

Ing. Emanuele Zamperini

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (1) Nelle istruzioni del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali del 29 ottobredel 1996, redatta dal Comitato per la prevenzione patrimonio culturale dal nazionale rischio sismico recante le Norme tecniche per la redazione di progetti di restauro relativi a beni architettonici di valore storico-

Norme tecniche per la redazione di progetti di restauro relativi a beni architettonici di valore storico

artistico artist ico in in zona zona sis sismic micaa si afferma che: «Le Operazioni tecniche di intervento sono di regola rivolte a singole parti del bene architettonico, architettonico, nel quadro della

artistico sismica in zona

indispensabile visione di insieme che ne estenda il beneficio all’intero manufatto edilizio».

Interventi mirati a singole parti della fabbrica, ma con l’intento di migliorarne complessivamente il comportamento

Le norme tecniche indicano per i differenti elementi strutturali che compongono la fabbrica gli interventi preferibili, quelli accettabili in mancanza di soluzioni alternative di equivalente sicurezza e quelli da evitare.

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (2) FONDAZIONI: Premesso che: dissesti;; 1. Si deve intervenire solo in presenza di dissesti 2. Si de deve ve in inte terv rven enire ire so solo lo do dopo po un ririlie lievo vo sis siste tema matitico co de delle lle fondazioni esistenti; uniformità ità nel nelle le condizi condizioni oni 3. Si deve mirare alla massim massimaa uniform di appoggio. appoggio. Gli interventi che dovranno essere preferiti sono quelli si ampliamento della base fondale mediante sottomurazione sottomurazione.. Interventi con micropali o altri interventi di consolidamento dei terreni potranno essere effettuati «solo ove non esistano valide alternative alternative»» e previa approf approfondit onditaa document documentazio azione. ne.

Ampliamento della base fondale con sottomurazione

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (3) FONDAZIONI: L’appoggio dell’edificio sul dei terreno essere garantito anche durante l’esecuzione lavori:deve si deve procedere per cantieri e sottocantieri, puntellando man mano i muri soprastanti. Particolare attenzione deve essere rivolta alla sottomurazio sottom urazione ne delle con connessio nessioni ni tra muri (a croce eedd a T).

«L’allargamento delle fondazioni non è efficace quando i cedimenti sono provocati da strati compressibili profondi, in quanto profondi, tale allargamento non modifica significativamente lpressioni ’intensità oltreduna elle certa profondità». (G. CROCI, 2001) (immagini tratte da: SISTO MASTRODICASA, Dissesti statici delle strutture edilizie, Hoepli, Milano, 1993)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (4) FONDAZIONI: Importante rispet-

In presenza di cedimenti localizzati la realizzazione di micropali potrebbe essere limitata alle zone interessate dal fenomeno, ma «questa soluzione può essere rischiosa, in quanto viene alterata la distribuzione delle rigidezze del complesso te terr rren enoo-st stru rutt ttur uraa [[…] …];; vvii è il rischio che nel tempo si

tare, anche nella realizzazione di micropali, il principio della ricerca

sviluppino nuovi cedimenti, seppur distribuiti diversamente». (G. CROCI, 2001)

GIORGIO Conse Conservazio rvazione neCROCI, e restaur restauroo strut struttu tura rale le dei dei beni beni architettonici, UTET, Torino, 2001)

della formitmassima à di disunitribuzione degli sforzi sul terreno: in presenza di cedimenti questi risulterebbero uniformi) (immagine tratta da:

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (5) SETTI MURARI: «L’intervento devezialmente mirare far recuperare parete una resistenza nza sostan sostanzialme nteaunifo uniforme rme e una una alla continuità continuit à nella resiste rigidezza,, anche realizzando gli opportuni ammorsamenti rigidezza qualora mancanti».

Cuci-scuci Ristilatura profonda dei giunti

INTERVENTI SUGGERITI: - Riparazione di lesioni (p.e. con la tecnica del cuci-scuci); - Eliminazione Eliminazione,, ove necessario, di cavità (canne fumarie…); - Miglioramento delle caratteristiche di murature scadenti (ristilatura (ristila tura profo profonda nda dei giunt giuntii di malta malta,, creazion creazionee di diatoni).

Inserimento di porzioni passanti di muratura in mattoni in breccia

INTERVENTI SCONSIGLIATI: - Inie Iniezio zioni ni di misc miscele ele leg legant antii (effe (effettu ttuab abili ili solo ddopo opo av avere ere verificato verific ato la compa compatibilit tibilitàà e la “iniet “iniettabil tabilità” ità” della murat muratura); ura); - Cucit Cucitur uree arm armat ate; e; - Inserimento Inserimento di elem elementi enti in conglomerat conglomeratoo cementi cementizio zio armat armato. o.

(da Giuffré) Inserimento di diaton dia tonii in bre brecci cciaa (da Giuffré)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (6) SETTI MURARI: Il comportamento delle rresiste murature adtura azioni sismiche non è gove governato rnato dalla esistenza nzasoggette de della lla mura muratura st stessa essa so solo lo se la parete soggetta ad azioni ortogonali al proprio piano medio può essere assimilata ad un corpo rigido rigido.. Questa Que stasimili ip ipote otesi si opus è val valida ida pe perr mura muratur e ben aappa pparec recchia chiate, te, delleture costruzioni romane. ovvero all’ all’opus quadratum Nell’opus quatratum ad un corso di conci di sposti di fascia ortostrati)) se ne (ortostrati alterna un altro di conci disposti di punta (diatoni (diatoni). ). La monoliticit monoliticitàà della pparete arete conse consente nte il rrealizza ealizzarsi rsi de dell’effe ll’effetto tto arco (o cupola) nello spessore.

(immagini tratta da: ANTONINO GIUFFRÉ, Letture Let ture sul sulla la meccan meccanica ica…, …, cit. e GIORGIO CROCI, Conservazio Conse rvazione ne e restaur restauroo strutturale…, cit.)

La muratura deve essere assimilabile ad un corpo rigido.

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (7) SETTI MURARI Muri a doppioconparamento (eventualmente “sacco” diatoni,, muri con interno) senza diatoni giunti di malta erosi in profondità opietra fortemente e muriun in grezza disgregati o ciottoli hanno comportamento molto peggiore: nel 1 caso la parete si °

comporta due muri affiancati come (moltiplicatore si dimezza); nel 2 si riduce il braccio del momento

(immagini tratte da: ANTONINO GIUFFRÉ, Lett Lettur uree sull sullaa mecc meccan anic icaa delle delle muratur muraturee sto storic riche he,, Kappa, Roma, 1991 e da FRANCESCO

stabilizzante; nel terzo si stabilizzante; sviluppano entrambi i fenomeni negativi.

GUERRIERI, GUERR IERI, Manuale Manu ale per la riabilitazione…, Regione dell’Umbria, DEI, Roma, 1999.)

°

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (8) Ammorsamento trasversale mediante la costruzione in breccia didi muratura mattoni: s< 40 cm, da posizionare ove conviene nelle zone di minore qualit qua litàà (Gi (Giuff uffré) ré) (immagine tratta da: ANTONINO GIUFFRÉ, Sicur Sicurezza ezza e conserva con servazione zione dei dei cent centri ri storic storici.i. Il caso caso di Ortigia, Laterza, Bari, 1993)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (9) Introduzione di diaton dia tonii art artifi ificia cialili in breccia, ad interasse pari a 3 volte lo spessore del muro, armati con 4 ø8 e staffa ø5 a spir spiral alee (Giuffré)

(immagine tratta da: ANTONINO GIUFFRÉ, Sicur Sicurezza ezza e conserva con servazione zione dei dei cent centri ri storic storici.i. Il caso caso di Ortigia, Laterza, Bari, 1993)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (10) Introduzione di chiavi armate in perforazione da 15 cm di diametro, ad interasseadnon superiore 1 m, armati con 5 ø8 e staffa sta ffa ø5 a spira spirale le (Giuffré)

(immagine tratta da: ANTONINO GIUFFRÉ, Sicur Sicurezza ezza e conserva con servazione zione dei dei cent centri ri storic storici.i. Il caso caso di Ortigia, Laterza, Bari, 1993)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (11) PILASTRI E COLONNE: INTERVENTI SUGGERITI: - Cerchiature e tassellature (al fine di aumentare la resistenza a compressione); - Eliminazione delle spinte (al fine di avere compressione uniforme). INTERVENTI SCONSIGLIATI: - In Inse seri rim men ento to di aani nime me meta etallllic iche he;; - Precompressione; - Perforazioni armate; - Og Ogni ni iint nter erve vent ntoo vo voltltoo a ccon onfe feririre re rres esist isten enza za a ta tagl glio io e flessione.

(immagine tratta da: SISTO MASTRODICASA, Dissesti statici delle strutture edilizie, Hoepli, Milano, 1993)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (10) ARCHI E VOLTE: INTERVENTI SUGGERITI: - Riparazione delle lesioni lesioni;; - Inse serrim imeento ddii catene alle reni. Qualora non fosse possibile inserirle inserir le all allee ren reni i sarà nece necessario ssario fare verific verifiche he spe specifiche cifiche dell’efficacia dell’inserimento in posizioni differenti per il contenimento delle spinte; - Pro Provved vvedime iment ntii atti a rid ridurr urree le ma masse sse e a vin vincola colare re le dcoerenti eformazalleggeriti. ion ioni es estt.radoss ssaali co com me frenelli o rinfianchi alleggeriti INTERVENTI SCONSIGLIATI: - Pla Placcag ccaggio gio est estrad radoss ossale ale (ca (cappe ppe in ca calce lcestru struzzo zzo aarma rmato) to)..

Riparazione delle lesioni Catene Frenelli e rinfianchi alleggeriti

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (11) ARCHI E VOLTE: L’utilizzo di frenelli (m (mur uricc iccii es estr trad ados ossa sali) li) in m mur urat atur uraa ddii mattoni pieni consente di ridurre le masse e quindi le sollecitazioni sismiche e di vincolare la deformazione delle volta. In corrispondenza di alcuni dei frenelli possono essere tiranti.. collocati dei tiranti Gli spazi vuoti al di sopra della volta possono essere inoltre sfruttati per l’inserimento degli impianti.

Riduzione delle masse e delle azioni sismiche Controllo delledel deformazioni profilo della volta

(immagine tratta da: FRANCESCO GURRIERI, Manuale per la riabilitazione ricostruzione postsismica posts ismicaedegli degl i edifici, edifici, DEI – Tipografia Tipografia del Genio Genio Civile, Roma, 1999)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (12) ARCHI E VOLTE: La disposizione di tiranti incrociati previene la deformazione della scatola muraria e quindi le sollecitazioni sulla volta.

(immagine tratta da: FRANCESCO GURRIERI, Manuale per la riabilitazione ricostruzione postsismica posts ismicaedegli degl i edifici, edifici, DEI – Tipografia Tipografia del Genio Genio Civile, Roma, 1999)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (13) SOLAI: -INTERVENTI IrrigidimentoSUGGERITI: nel piano (dei tavolati in legno con un secondo tavolato sovrapposto ortogonalmente al primo; dei solai con travetti in legno e pianelle o con putrelle e voltine o -

tavelloni con caldana alleggerita); di travi e solette; Collegamento ai muri armata perimetrali Incatenamenti e collegamenti perimetrali puntuali; Eventuale incremento della sezione resistente di travi in legno in zona compressa.

INTERVENTI SCONSIGLIATI: - Co Cord rdol olii in br brec ecci cia; a; - So Sola laii lat later eroc ocem emen entitizi zi..

Irrigidimento nel piano Incatenamenti e Incatenamenti collegamenti ai muri perimetrali Incremento della resistenza delle travi

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (14) SOLAI: Le azioni causate dal terremoto generano setti murari sollecitazioni di taglio e flessione; gli nei elementi che maggiormente possono fornire resistenza a queste sollecitazioni sono le pareti dirette parallelamente all’azione

Per distribuire meglio le azioni orizzontali dovute al sisma

del sisma.le azioni sismiche interessano tutti gli elementi in Siccome maniera proporzionale alla loro massa, è necessario trasferire le forze orizzontali agenti sull’edificio ai setti orientati parallelamente alla direzione del sisma. In presenza di azioni orizzontali il ruolo dei solai diventa quindi non solo quello di trasmettere alle strutture murarie i carichi verticali, ma anche quello di distribuire le azioni orizzontali.. orizzontali Per ottenere questo risultato è necessario che i solai abbiano una significativa rigidezza nel loro piano. piano.

È nec necess essari ario o che che i solai abbiano una significativa rigidezza nel loro piano.

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (15) SOLAI con travetti e tavolato ligneo:

(immagine tratta da: ANTONINO GIUFFRÉ, Sicurezza Sicur ezza e conserva conservazione zione dei dei cent centri ri storic storici.i. Il caso caso di Ortigia, Laterza, Bari, 1993)

Icollegamento travetti forniscono in una direzione, nell’altra è necessario disporre dei tiranti in piatto metallico inchiodati al tavolato. Per evitare che il tavolato abbia deformazioni nel piano si angolari dispongono delle biette a cavallo delle giunzioni delle tavole che ad vengono inchiodate ogni travetto.

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (16) SOLAI con travetti e tavolato ligneo:

(immagine tratta da: FRANCO LANER, Tecnologia del recupero delle strutture lignee, Flap Edizioni, Mestre, 2005)

Ilè tavolato esistente reso reso ssol olid idal alee al alle le travi sottostanti e si sovrappone un secondo tavolato opportunamente inchiodato al primo. primo. Ciascun tavolato ha una differente rigiChiodi in numero eccessivo ed allineati: scorretta. soluzione scorretta. Tavole connesse con 2 o 3 chiodi ogni travetto, chiodi non allineati: soluzione CORRETTA CORRETTA..

dezza due direzioni nelle (parallela ed ortogonale ai giunti) a causa del comportamento totro tot ropo po de dell leg legno no.. or-

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (17) SOLAI con travetti e tavolato ligneo: Si sovrappone un graticcio ligneo inferiori formatocon da giuntatialatavolato mezzo esistente legno e connessi ai travetti travetti cavicchi (pioli) anch’essi in legno.

(immagine tratta da: FRANCO LANER, Tecnologia del recupero delle strutture lignee, Flap Edizioni, Mestre, 2005)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (18) SOLAI con travetti e tavolato ligneo: Si sovrappone al con tavolato una soletta in calcestruzzo resa collaborante l’usoesistente di connettori. La soletta deve essere collegata anche alle murature perimetrali.

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (19) SOLAI con travetti e tavolato ligneo:

(immagine GIUFFRÉ, tratta da: ANTONINO Sicurezza Sicur ezza e conserva conservazione zione dei dei cent centri ri storic storici.i. Il caso caso di Ortigia, Laterza, Bari, 1993)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (20) SOLAI con pianelle in laterizio: Si sovrap sovrappone pone al ppian ianell ellato ato esi esisten te una soletta in calcestruzzo resa collaborante con l’uso di stente connettori. La soletta deve essere collegata anche alle murature perimetrali.

«per non indebolire la muratura il cordolo in c.a. è stato ricavato nello spessore del solaio stesso e per il medesimo motivo si sono preferiti gli staff staffon onii triv trivel ella latiti alle alle […] cod codee di ron rondin dine» e» (immagine tratta da: ARIO CECCOTTI, MAURIZIO FOLLESA, MARCO PIO LAURIOLA,

Le struttu stru reca. in. Criter leg legno no zona zona sismi sitture smica Crit erii in e regolee per la progett regol progettazion azionee ed il restauro, restauro, CLUT, Torino, 2005)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (21) SOLAI con travi lignee: Una particolar parti esibi forma vulnerabi vullame nerabilità dei teste solai solai con ordit uredalle lign lignee ee legata allacolare pos possi bililità tà didi sfila sfi mento ntolitàdelle delleorditure travi loroè sedi. Per ridurre ridurre la vul vulnerabi nerabilità lità e collegare collegare pareti tra loro loro paralle parallele le è necessario realizzare l’ancoraggio l’ancoraggio nelle murature di tutte le travi principali e di alcuni dei travetti.

(immagine GIUFFRÉ, tratta da: ANTONINO Sicurezza Sicur ezza e conserva conservazione zione dei dei cent centri ri storic storici.i. Il caso caso di Ortigia, Laterza, Bari, 1993)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (22) SOLAI con putrelle e voltine: Ivoltine solai con putrelle hanno unae elevata vulnerabilità sismica: in presenza di spostamenti dei muri paralleli alle putrelle le voltine possono facilmente collassare;; è quindi collassare necessario creare collegamenti trasversali tra i muri d’ambito.. d’ambito

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (23) Intervento sconsigliato sconsigliato:: Solai lateroc laterocemen ementizi tizi con cordoli cordoli in breccia. breccia. a) La realizzazione della breccia per l’inserimento del cordolo muta il regime statico della muratura causando la migrazione degli sforzi verso il paramento esterno; b) IlInnuovo solaio grava esclusivamente paramento c) presenza di azioni sismiche ilsulnuovo solaiointerno; spinge sul paramento esterno causandone l’espulsione. l’espulsione. tratta da: A. (immagine BORRI, A DE MARIA, Alcune considerazioni in materia di analisi e di interventi sugli edifici in muratura in zona sismica ,

in Atti dell’XI Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Genova 25-29 gennaio 2004)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (24) TETTI: SUGGERITI: -INTERVENTI Contenimento delle spinte spinte;; - Controventamento della falda falda;; - Connessione degli elementi lignei tra loro ed alle murature portanti (connto elementi metallici); - Raff Rafforzame orzamento de dell pun punto to ddii cont contatto atto tra m muro uro e te tetto tto co conn cordoli-tirante in legno o acciaio  –Giuffré propone anche cordolili mura cordo murariri arm armati– ati– al fin finee di ripa ripartire rtire aadegua deguatame tamente nte il carico del tetto sulle superiore murature del e dimuro. garantire una resistenza a trazione alla parte INTERVENTI SCONSIGLIATI: - So Sosti stitu tuzi zion onii gen gener eral alizz izzat ate; e; - Te Tett ttii iinn ca calc lces estr truz uzzo zo arma armato to,, late latero roce ceme ment ntiz izii o altr altree soluzioni a massa e rigidezza eccessiva; - Cordoli in c.a c.a.

Contenimento delle spinte Controventamento di falda Collegamenti Cordoli-tirante legno, acciaio oin muratura armata (da Giuffré)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (25) TETTI: Contenimento delle spinte e controventamento. controventamento.

(immagine GIUFFRÉ, tratta da: ANTONINO Sicurezza Sicur ezza e conserva conservazione zione dei dei cent centri ri storic storici.i. Il caso caso di Ortigia, Laterza, Bari, 1993)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (26) TETTI: Un profilato ad L (o a C) può essere inserito lungo il perimetro dell’ambiente e collegato alla muratura con perforazioni inclinate armate con barre filettate. Questo profilo costituisce un appoggio per le teste dei travetti e la base per l’ancoraggio dei cavetti di controventamento.

(immagine tratta da: MASSIMO MARIANI, Consolidamento delle strutture lignee con l’acciaio, DEI Tipografia del genio civile, Roma, 2004)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (27) TETTI: Collegamento travetti alla travedei di colmo con staffe metalliche e chiodi. chiodi. La realizzazione di queste connessioni previene fenomeni di scivolamento dei travetti dall’appoggio sulla trave di colmo.

(immagini tratte da: ANTONINO GIUFFRÉ, Sicurezza Sicur ezza e conserva conservazione zione dei dei cent centri ri storic storici.i. Il caso caso di Ortigia, Laterza, Bari, 1993)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (28) TETTI:

La realizzazione di cordoli sommitali in muratura armata consente: (a) di fornire una certa resistenza a trazione al superiore del lembo muro; (b) di realizzare un migliore collegamento della struttura del tetto con il muro; (c) di ripartire meglio il carico del tetto sul muro. (immagini tratte da: ANTONINO GIUFFRÉ, Sicurezza Sicur ezza e conserva conservazione zione dei dei cent centri ri storic storici.i. Il caso caso di Ortigia, Laterza, Bari, 1993)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (29) TETTI:

La realizzazione di cordoli sommitali in costituiti da elementi forati in laterizio alternati a nastri di FRP (polimeri fibrorinforzati) ha il vantaggio della rido ridott ttaa inva invasi sivi vità tà ed elevata leggerezza. (immagini da: ANTONIOtratte BORRI, ANDREA GIANNANTONI, ANDREA GRAZINI, Cordoli  di som sommità mità real realiz izz zat atii con con “la “later teriz izio io lam lamell ellare are”” in FR FRP  P ,

in Att Attii dell’X dell’XII Congre Congresso sso Nazionale Nazio nale “L’ingegn “L’ingegneria eria Sismicaa in Italia Sismic Italia”, ”, Genova Genova 25-29 gennaio gennaio 2004) 2004)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (30) TETTI: Cordolo sommitale reticolare in acciaio e doppio tavolato con listello ed isolante interposti.

(immagine tratta da: FRANCESCO DOGLIONI, Codi Codice ce di pr prat atic icaa (l (lin inee ee guida) per la progettazione degl deglii inte interve rvent ntii di riparazione, miglioramento sism sismic icoo e resta restaur uroo dei dei beni beni architetton archit ettonici ici dannegg danneggiati iati dal dal te terre rremo moto to umbr umbroomarchigiano marchig iano del 1997, 1997, Boll. Boll. Uff. della della Region Regionee Marche Marche,, Ancona, 2000)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (31) INCATENAMENTI METALLICI: «La pratica tradizionale di inserire catene e tiranti in metallo va considerata, in via generale, come la risposta di maggior efficacia in funzione antisismica rispetto all’impatto causato sul manufatto, per cui si richiede che essa vada adottata sistematicamente». sistematicamente ». Si suggerisce di utilizzare barre tonde lisce in acciaio a capi pich chia iave ve es este tern rnii adatti a distribuire bassa resistenza con ca sufficientemente le sollecitazioni. I tiranti saranno posti ad ogni piano in corrispondenza dei muri portanti trasversali e collocati ai due lati dei muri stessi. stessi. Qualora fosse necessario collocare un tirante all’interno del muro (foran (forandolo dolo in ddirezio irezione ne longit longitudina udinale) le) sarà inser inserito ito in guaina e non inietta iniettato, to, pe perr rend rendere ere “re “reversib versibile” ile” l’inte l’intervent rvento, o, consentire l’eventuale ripresa di tesatura ed evitare l’insorgenza di sollecitazioni indesiderate.

Capich iavee es ester terni ni Capichiav e sufficientement sufficientementee grandi Ad ogni piano due tiranti in corrispondenzaa di corrispondenz ciascun muro portante trasversale

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (32) INCATENAMENTI METALLICI: A – Tirant Tirantee doppio ai ai lati del del muro trasversa trasversale: le: capoc capochiave hiave es esterno terno prefabbricato in c.a., capochiave interno con profilo a C. B – Tirante Tirante sdoppiato sdoppiato per ancorar ancorarsi si agli spigoli spigoli opposti opposti del vano. C – Tirante Tirante in perforaz perforazione ione senza capochiave capochiave posteriore posteriore iiniettato niettato con malta cementizia (sconsigliato).

(immagini tratte da: ANTONINO GIUFFRÉ, Sicurezza Sicur ezza e conserva conservazione zione dei dei cent centri ri storic storici.i. Il caso caso di Ortigia, Laterza, Bari, 1993)

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IL PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO (33) INCATENAMENTI METALLICI: Ancoraggio al Ancoraggio all’i l’interno nterno de dell vano: in colleg collegamento amento è ottenuto con con una tavola lignea composta dotata di teste in lamiera ancorate nella muratura.

(immagini tratte da: ANTONINO GIUFFRÉ, Sicurezza Sicur ezza e conserva conservazione zione dei dei cent centri ri storic storici.i. Il caso caso di Ortigia, Laterza, Bari, 1993)

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BIBLIOGRAFIA ALESSANDRO BARATTA, ILEANA CORBI, Materiali compositi per il ripristino di pannelli murari, in Atti dell’XI Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Genova 25-29 gennaio 2004. EDOARDO BENVENUTO, La statica delle costruzioni in muratura nel suo sviluppo storico , in Aa. Vv. Metodologie di intervento nei centri storici, Grafill, Palermo, 1997. ANTONIO BORRI, A DE MARIA, Alcune considerazioni in materia di analisi e di interventi sugli edifici in muratura in zona sismica , in Atti dell’XI Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Genova 25-29 gennaio 2004. ANTONIO BORRI, MARCO CORRADI, EMANUELA SPERANZINI, ANDREA VIGNOLI, Sull Sulla a capaci capacità tà di ripa ripartiz rtizione ione dei solai tradizionali prima e dopo gli interventi , in Atti dell’XI Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Genova 25-29 gennaio 2004. ANTONIO BORRI, MARCO CORRADI, ANDREA VIGNOLI, Nuove sperimentazioni per la valutazione della resistenza a taglio delle murature prima e dopo rinforzo , in Atti dell’XI Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Genova 25-29 gennaio 2004. ANTONIO BORRI, ANDREA GIANNANTONI, Esempi di utilizzo dei materiali compositi per il miglioramento degli edifici in muratura , in Atti dell’XI Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Genova 25-29 gennaio 2004. ANTONIO BORRI, ANDREA GIANNANTONI, ANDREA GRAZINI, Cordoli di somm sommità ità realizzati con “la “laterizio terizio lamellare”  in FRP , in Atti dell’XI Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Genova 25-29 gennaio 2004. Criteri ,einmetodologie per il dimensionamento degli interventi con in FRP nel ANTONIO BORRI, ANDREA GRAZINI, miglioramento sismico degli edifici in muratura  Atti dell’XI Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica Italia”,

Genova 25-29 gennaio 2004.

Corso Corso di di Restauro Rest Restauro auro architet arc architettonic hitettonico tonicoo –– A.A. A.A. 2010-201 201 2010-2011 0-20111 – Ing. Emanuele Emanuele Zamperin Zamperinii Ing. Emanuele Zamperini  

BIBLIOGRAFIA ARIO CECCOTTI, MAURIZIO FOLLESA, MARCO PIO LAURIOLA, Le strutture in legno in zona sismica. Criteri e regole per la progettazione ed il restauro, CLUT, Torino, 2005. ALFREDO CORSANEGO, Meccanica delle struttu strutture re e vulnerabilità delle c costruzioni ostruzioni esistenti , in AMEDEO BELLINI (a cura di), Tecniche della conservazione, Franco Angeli, Milano, 1990. GIORGIO CROCI, Conservazione e restauro strutturale dei beni architettonici, UTET, Torino, 2001. FILIPPO CUCCO, MARIA SALERNO, TEOTISTA PANZECA, SILVIO TERRAVECCHIA, Strutture in muratura. Le catene nel consolidamento, Grafill, Palermo, 2003. ADRIANO DE SORTIS, GIACOMO DI PASQUALE, UTILIO NASINI, Terremoto in Umbria e marche del 1997. 1997. Criteri di calcolo per la progettazione degli interventi, Editrice Sallustiana, Roma, 1998. SALVATORE DI PASQUALE, L’arte del costruire. Tra con conoscenza oscenza e scienza, scienza, Marsilio, Venezia, Venezia, 2003. FRANCESCO DOGLIONI, GIULIO MIRABELLA ROBERTI, Valutazione speditiva de della lla vulne vulnerabilità rabilità sismica d dii mura murature ture in pietra: un caso di studio , in Atti dell’XI Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Genova 25-29 gennaio 2004. FRANCESCO DOGLIONI, ALBERTO MORETTI, VINCENZO PETRINI, Le chies chiesee e il terremoto, LINT, Trieste, 1994. 1994. FRANCESCO DOGLIONI, Codice di pratica (linee guida) per la progettazione degli interventi di riparazione, miglioramento sismico Marche, e restauro dei beni architettonici danneggiati dal terremoto umbro-marchigiano del 1997, Bollettino ufficiale della Regione Ancona, 2000. FRANCESCO FAVERO, FRANCESCA SIMONELLI, ANGELO PIANIZZOLA, Un impalcato rigido: il solaio s olaio legno-legno , in “ENCO Journal”, anno X, numero 29, 2005.

Corso Corso di di Restauro Rest Restauro auro architet arc architettonic hitettonico tonicoo –– A.A. A.A. 2010-201 201 2010-2011 0-20111 – Ing. Emanuele Emanuele Zamperin Zamperinii Ing. Emanuele Zamperini  

BIBLIOGRAFIA FRANCESO GIOVANETTI (a cura di), Manuale del recupero Città di Castello, DEI DEI Tipografia del genio civile, Roma, Roma, 2000. ANTONINO GIUFFRÉ, Letture sulla meccanica delle murature storiche, Kappa, Roma, 1991. ANTONINO GIUFFRÉ, Sicurezza e conservazione dei centri storici. Il caso di Ortigia, Or tigia, Laterza, Bari, 1993. ANTONINO GIUFFRÉ, Codice di pratica per la sicurezza e conservazione del centro storico di Palermo, Laterza, Bari, 1999. FRANCESCO GUERRIERI FRANCESCO GUERRIERI (a cura di), Manuale Manuale per la riabilitazio riabilitazione ne e la ricostruzion ricostruzionee postismica postismica degli degli edifici. Regione Regione dell’Umbria, DEI Tipografia del genio civile, Roma, 1999. JACQUES HEYMAN, Il saggio di Coulomb sulla statica. Un contributo alla storia dell’ingegneria civile, Hevelius, Benevento, 1999. FRANCO LANER, Tecnologia del recupero delle strutture lignee, Flap Edizioni, Mestre, 2005. MASSIMO MARIANI, Consolidamento delle strutture lignee con l’acciaio, DEI Tipografia del genio civile, Roma, 2004. RENATO SANTE OLIVITO, Statica e stabilità stabilità delle costruzioni murarie, Pitagora Editrice, Bologna, Bologna, 2003. 2003. GENNARO TAMPONE, Il restauro delle strutture di legno, Hoepli, Milano, 1996.

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