MetodoCantoModerno, by Nino De Rose
May 5, 2017 | Author: leonerosso | Category: N/A
Short Description
Descripción: a modern method to singing jazz...
Description
Nino De Rose
METODO D l CANTO MODERN0 Tecniche e still vocali del jazz blues rock POP fusion
In copertina Chris Calloway Fotografia e grafica di copertina di Vim Charnla Casa Ricordi, Milano O Copyright 1991 by CASA RICORDI - BMG RlCORDl S.p.A. Tutti i diritti riservati - All rights reserved Printed in Italy 135400 ISBN 88-7592-089-3
PRIMA PARTE
INTRODUZIONE Cantare jazz, ovvero moderno, significa poter usare la voce in un mod0 timbrico e coloristico spesso lontano dalla concezione e dal repertorio (lirico e cameristico) classici. Si pub giustamente affermare che anche Elvis Presley e un cantante jazz, cosi come lo sono Mick Jagger o Frank Sinatra: Presley e Jagger sono essenzialmente cantanti blues, mentre Sinatra e un perfetto esempio di cantante swing. La verita e che tutta la musica popolare di oggi nasce dal blues classico e dallo swing (si legga in proposito il capitol0 L'identita del cantante moderno). Questo libro per0 non prende in esame solo il canto blues e swing, anche se questi sono gli stili di canto moderno piu popolari. Largo spazio e stato dato allo "scat" e al "vocalese", che sono aspetti poco conosciuti del jazz vocale, anche se oggi personalita come Al Jarreau o gruppi vocali come i Manhattan Transfer ne hanno fatto la base del loro successo. II libro e diviso in tre parti: una parte tecnica, una seconda storico-critica e una terza finale che comprende un glossario, una bibliografia di vario genere e altre informazioni. I cantanti hanno sempre avuto un rapport0 difficile con i musicisti che, in genere, pensano che I'uso della voce sia un mod0 facile di guadagnarsi immeritatamente un pubblico; e questo - in linea di massima - pub essere vero, se si tiene presente che spesso il cantante non ha lo stesso livello di preparazione musicale dei suoi compagni di lavoro. Questo libro ha lo scopo di proporre un bagaglio necessario al cantante, la cui preparazione va completata con testi di armonia e fraseggio jazz. Agli strumentisti, forse,va ricordato che non c'e nulla di piu educativo del canto; senza di esso, si da ragione a quella cantante che disse:((Glistrumentisti imparano a leggere le note e a muovere le mani sullo strumento e pensano che la musica sia questo,,. Si vuole con cib dire che spesso gli strumentisti dimenticano di perseguire una cifra espressiva, ovvero di realizzare un fatto poetico, e fanno semplice mostra di abilita fisica. La critica e severa, ma molti solisti, anche famosi, la meritano. Concludendo, desidero ribadire che la voce e lo strumento musicale che tutti possono usare, magari solo per combattere la noia mentre si sbrigano le faccende domestiche. Questa caratteristica, che potrebbe sembrare disprezzabile, manifesta invece la superiorita della voce su qualsiasi strumento inventato dall'uomo e che come tale - e destinato a decadere; mentre la voce sara sempre sulla scena, come e da qualche millennio a questa parte.
LA TECNICA VOC ALE
Usare la voce con intenzioni puramente musicali necessita di una perfetta consapevolezza del sostegno del fiato, della respirazione, dell'emissione e della risonanza. Questa consapevolezza puo darla solo una serie di lezioni regolari, ricevute da un insegnante preparato. Un libro pub descrivere un metodo di insegnamento, ma solo un insegnante puo impostare la voce, attraverso un regolare rapport0 con I'allievo. Detto questo, si possono sintetizzare i punti chiave: 1. L' appoggio e sostegno e dato dalla tensione dei muscoli addominali. In altre parole, i muscoli che sostengono la voce sono quelli messi in tensione dalla respirazione diaframmatica e intercostale. a ad dome agisce sul diaframma e sui muscoli vicini sia se viene ritratto sia se viene espanso. Solitamente, e preferita I'espansione dell'addome perche la tensione dei muscoli che si ottiene e piu solida.
2. Nell'emissione del fiato vanno focalizzati due momenti: I'apertura del palato - che viene solitamente insegnata ricordando all'allievo il movimento della mascella nello sbadiglio - e lo spingere il fiato verso I'alto, cosi da aggiungere all'ovvia risonanza della bocca anche quella delle cavita nasali ("messa in maschera"). Ovviamente, bisogna evitare di irrigidire la mascella, altrimenti la sonorita nasale prevale su quella della bocca, che viene soffocata da questo irrigidimento. Quest' ultimo aspetto e solitamente difficile e viene anche descritto con I'espressione "girare il fiato", intendendo parlare di quella sorta di scatto che si impone alle pareti facciali per indirizzare il fiato nelle cavita nasali. Risultato di una buona impostazione sono I'uguaglianza timbrica nei diversi registri, la morbidezza dell'emissione, una piu sicura intonazione e una maggiore potenza vocale. Nel jazz si accetta anche una vocalita completamente istintiva, ma questa, di solito, si accompagna ad altre doti come un orecchio eccellente o una sicura presa sul pubblico (capacita scenica), o a doti strettamente jazzistiche come lo swing e I'improvvisazione. I problemi nel canto sorgono quando non ci si vuole limitare a quella zona centrale-bassa della voce - che corrisponde grosso mod0 al registro che usiamo parlando - dove la coordinazione muscolare e I'emissione risultano facili, ma si vuole una maggiore intensita sonora e una maggiore estensione. Istintivamente, molti tentano di risolvere i due problemi con un'emissione "spinta" (ovvero di forza, che comunemente viene chiamata "di gola"): fenomeno molto comune nel mondo della canzone rock, cui il mondo della vocalita colta contrappone I'emissione in "maschera", che mantiene I'uguaglianza e la salute della voce. L'insegnamento consiste pertanto nel raggiungere I'uguaglianza della voce in tutta la sua estensione, curando particolarmente quell'area di entrata nel registro acuto che viene chiamata "passaggio". In quest'area, comunemente, la voce si schiarisce e tende a diventare stridula o puerile, se I'allievo anticipa la sonorita di testa; con un paziente lavoro si potra ottenere la sonorita, il colore e I'ampiezza delle note precedenti. In altre parole, cio che succede e che I'allievo supplisce con uno sforzo clavicolare alla mancanza di un sapiente appoggio alla fascia dei muscoli addominali e inoltre non controlla la fase finale dell'emissione del fiato, che si sperde un po' ovunque invece di essere incanalato nelle cavita nasali.
Elenchiamo ora qualche altro punto necessario: 1. Studio del solfeggio e possibilmente del pianoforte, per studiare le strutture e aiutarsi nei vocalizzi. 2. Studio della lingua ingleselamericana. 3. Un consiglio per chi vuole cantare professionalmente: t i si armi di tempo e pazienza. II cantante jazz, come quello lirico, ha sempre passato i trent'anni perche il bagaglio tecnico oggi necessario e tanto e la sicurezza, cosi come la maturita dell'interpretazione, si raggiungono solo con I'esperienza. 4. Tutti dovrebbero cantare. II canto professionale sara sempre di pochi, ma cantare e una ricchezza alla portata di tutti, che non viene sfruttata. Cantare e estremamente liberatorio. Un bambino fa funzionare perfettamente I'organo vocale, e questo deve farci riflettere: significa che le nostre inibizioni di adulti hanno un considerevole peso nelle nostre limitazioni di cantanti. Soprattutto la difficolta a rilassare la gola e a lasciar andare libero il fiato ha spesso una connotazione psicologica. 5. Non tutte le voci sono belle, ma tutte possono essere interessanti e (dopo aver studiato) ben usate. 6. La risonanza e molto importante: si pensi al paragone fra un pianoforte a coda e uno verticale. II primo ha il vantaggio di una cassa armonica piu grande e aperta, mentre nel secondo non solo la cassa e piu piccola, ma e posta contro la tastiera e la meccanica. 7. Usare il registratore e importante perche, come del resto il buon maestro, ci fa da specchio. Bisogna diffidare, almeno inizialmente, di cib che avvertiamo col nostro orecchio, perche pub risultare inesatto soprattutto nella pronuncia, nella dizione e nell'intonazione. Solitamente, cib che a noi sembra enfatico e per I'ascoltatore appena chiaro. 8. "Stonare" significa due cose diverse: un primo caso, a cui e difficile porre rimedio, si verifica quando il soggetto non e musicale e non collega cervello e corde vocali. Si tratta di casi rari, come rari sono gli artisti che nascono con il "prodotto finito". Nel secondo caso, che pub capitare anche a orecchie educatissime, si usa male lo "strumento" e quindi il suono risulta, solitamente, calante. Oppure, se e una questione di nervosismo, crescente. 9. L'attacco, ovvero I'inizio delle frasi, va curato cosi come la chiusura dell'ultima nota. In entrambi si verificano spesso distrazione e superficialita pericolose. Bisogna curare il decimo di secondo prima dell'inizio del suono con assoluta concentrazione, e allo stesso mod0 va tenuta I'ultima nota. 10. Si faccia attenzione alle critiche: non vanno prese nel senso definitivo con cui di solito sono pronunciate, ma devono essere vagliate, perche possono essere d'aiuto per individuare la direzione in cui lavorare. Ricordate contemporaneamente due cose: che tutti saranno pronti a dirvi che non siete capaci; e che ognuno di noi ascolta la sua voce interna e non quella esterna. Un buon insegnante e ovviamente d'obbligo. 11. I classici affermano che le regole sono: bocca aperta (ma non troppo), lingua concava, palato alto, suono scuro tendente alla U, respirazione morbida, sensazione di sbadiglio. Nel jazz le regole sono piu soggettive, ma conoscere questi punti e importante. 12. Non si dimentichino I'analisi e il significato del testo della canzone e lo studio della pronuncia jazzistica. 13. Fondamentalmente si deve essere tutti coscienti che la voce non dipende solo dall'individuo, inteso come volonta ludica e capacita fisica, ma coinvolge anche vari aspetti psicologici e di condizioni sociali. 14. Bisogna rifiutare, come ormai in ogni didattica, lo studio empirico o per imitazione del maestro, in favore dello studio con solide basi scientifiche e culturali. 15. Non si pub diventare un buon cantante modern0 senza una solida cultura jazzistica. 16. Pub sembrare strano, ma ancora si deve lottare per far capire che la conoscenza base di qualsiasi tecnica vocale o strumentale e una somma mai definita di fonti disparate.
17. La voce e al tempo stesso il piu facile e il piu difficile degli strumenti. II piu facile perche ognuno di noi ha una voce e in qualche mod0 la usa; il piu difficile perche non si pub visualizzare il process0 e perche ci vuole molta esperienza per saper ascoltare in mod0 critico la propria voce. 18. Nell'Ottocento si diceva che chi ben respira ben canta. 19. Non si devono dimenticare tre punti: a) I'attacco e la chiusura del suono; b) lo studio e la formazione ed estrinsecazione delle vocali e delle consonanti; c) il regolare studio dell'esatta intonazione degli intervalli. 20. Concludiamo con Antonio Juvarra (Ilcanto e le sue tecniche, Ricordi, Milano 1987, p. 86):
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