Mentalista - Controllo Mentale
January 11, 2017 | Author: Luigi Luongo | Category: N/A
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R. BLACKMASS Presenta
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INTRODUZIONE
In quel meraviglioso libro di Eddie Fields che è The Artful Dodges Of Eddie Fields si trova un’affermazione di John North Hilliard che recita: “ I più grandi effetti che siano mai stati eseguiti non sono eseguiti affatto. Il pubblico semplicemente pensa di vederli”.
Quasi tutti gli effetti che troverete in questo libro rientrano in questa affermazione. Il trucco in realtà comincia prima dell’esecuzione, e ciò vi permette di abbandonarvi totalmente a quello che è considerato l’elemento centrale di un effetto di mentalismo: la presentazione. E la presentazione riveste un ruolo particolare in questi effetti, che sono tutti centrati sul tema del controllo o del condizionamento mentale, un tema che affascina da sempre persone di ogni rango e di ogni livello culturale.
Ho scritto “Cinque Effetti di Mentalismo Puro”. Con questo intendo (IO intendo, badiamo bene) un mentalismo che può essere eseguito dovunque, in ogni circostanza, senza l’ausilio di gimmick o espedienti particolari, senza nessuna cosa da portarsi appresso, ma facendo semplicemente affidamento su quello che ci circonda e, soprattutto, sulla propria persona.
Tutti gli effetti sono rielaborazioni personali di idee tratte dal repertorio di grandi mentalisti quali Banachek, Anneman, Hoy, Fields, Maven e altri ancora. Tutti hanno contribuito, in parte o in tutto, alla realizzazione di quello che state per leggere. Non mi dilungo quindi oltre, e spero che resterete soddisfatti.
Buona lettura!
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UNO SU QUATTRO
L’idea è nata dopo aver letto un effetto di Banachek1. L’effetto descritto sul libro è in breve il seguente: dopo aver scritto su un pezzo di carta o su un biglietto da visita le lettere A, B, C e D, il mentalista chiede allo spettatore di fare un cerchio intorno a una di queste lettere. Ciò fatto il mentalista capovolge il foglietto di carta mostrando che aveva anzitempo scritto la lettera che lo spettatore avrebbe selezionato.
1)
Il principio è quello in base al quale si tende
sempre a scegliere un elemento che non sia posto alle estremità. In questo caso le lettere A e D verrebbero evitate, mentre la preferenza cadrebbe su B o C. 2)
Se lo spettatore non dovesse scegliere una di
queste due ultime lettere, allora il mentalista chiede di cerchiare altre due lettere (primo out) e quella lasciata senza cerchio potrebbe corrispondere alla predizione sul retro. ……………………………………………
3)
Se anche questa opportunità non si realizza, il
mentalista ricorre al secondo out: afferma che lo spettatore ha avuto una scelta completamente libera, senza forzature, e che adesso passerà all’esperimento vero e proprio. Finge quindi di scrivere qualcosa dietro al bigliettino (poiché la predizione è già scritta) e offre allo spettatore di ripetere il test, cancellando le scelte precedenti. A questo punto procede come sopra, sfruttando le due possibilità che gli si offrono.
1
“ABCD Test” in Psychological Subtleties
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4)
Se anche questa seconda opportunità dovesse fallire, niente paura. Dal momento che lo
spettatore non sa in che consiste l’effetto, il mentalista “rimedia” (terzo out) una valutazione psicologica del soggetto basandosi sulla lettera che il soggetto stesso non ha cerchiato. Dopotutto si tratta di un test!
L’effetto è bello perché non consiste nella solita scelta magica. Si tratta di una scelta totalmente libera e, ovviamente, il finale è molto più forte. Solo non mi piaceva l’idea di scrivere un’unica lettera (ad esempio la B) dietro il bigliettino: se lo spettatore cerchia la B, allora è un miracolo; ma se non lo fa, lasciando la B come unica lettera non cerchiata, la rivelazione finale perde di efficacia, in quanto si potrebbe facilmente dedurre l’ambiguità usata. La lettera B da sola non dice niente. Inoltre, se l’esperimento fallisce, l’espediente di ricorrere alla descrizione di un profilo psicologico non va più bene poiché lo spettatore ha visto che qualcosa è stata scritta dietro al biglietto, e quindi sarà curioso di sapere di che si tratta.
Ho pensato pertanto di rimediare a questi (secondo me) “punti deboli” introducendo qualche altro principio, proprio allo scopo di rendere più di “impatto” la rivelazione finale.
Il primo è quello abbastanza conosciuto della negazione che viene occultata: nel caso lo spettatore cerchia immediatamente la lettera B, allora basta girare il foglio avendo cura di coprire con il pollice (o con l’indice) la scritta Non; nel caso lascia la lettera B come unica lettera non cerchiata, allora basta chiedere allo spettatore stesso di girare il biglietto e di leggere la predizione (poiché solo adesso si parlerà di Predizione o, se preferite, di Controllo Mentale).
Questo espediente mi permette di mostrare effettivamente qualcosa che avevo previsto, senza dare adito ad alcun dubbio. Questo fino a quando la scelta, in un modo o nell’altro, va a finire sulla lettera B. Se ciò non dovesse accadere, allora ricorro a questo stratagemma:
Dal momento in cui prendo il biglietto per fingere di scrivere qualcosa (punto 3, secondo out), affermo chiaramente che sto «prendendo un appunto». Procedo quindi con la seconda opportunità 4
che mi viene offerta e, se anche questa fallisce, riprendo il biglietto e ci scrivo veramente qualcosa: modifico la parola «cerchierai» in «cerchiata» (punto 4, terzo out) e aggiungo qualche lettera come nella figura sotto. Lo spettatore non guarderà con sospetto questa azione, dal momento che è già stato condizionato dalla mia volontà di prendere qualche appunto, e non sa comunque in che cosa consiste il test di cui ho parlato all’inizio.
Procedo quindi, sfruttando le tecniche di cold reading, a fare il profilo psicologico dello spettatore facendogli vedere, in maniera del tutto casuale, gli appunti presi dietro al biglietto, e usandoli come presupposto per la lettura.
Note:
Nella prima parte del gioco, se lo spettatore cerchia una lettera che io non ho predetto, gli chiedo di cerchiarne un’altra, poi un’altra e poi ancora un’altra, una per volta. Se rimane senza cerchio una lettera che non corrisponde alla mia predizione, allora gli faccio cerchiare anche quella. Questo per esigenze di “completezza”; infatti se uso il primo out, e si dovesse ripetere la medesima situazione, cioè di lasciare come unica lettera non cerchiata proprio quella predetta, lo spettatore potrebbe intuire, dopo la rivelazione, l’espediente utilizzato. Facendogli invece cerchiare tutte e quattro le lettere all’inizio, la cosa non verrà notata, perché sembrerà solo un “giro di prova”.
Banachek afferma che se si chiede allo spettatore di cerchiare delle lettere, una alla volta, spostandosi con il corpo (o indicando con le mani mentre si parla) nella direzione che corrisponde alla posizione della lettera, o delle lettere che si vogliono far cerchiare, con molta probabilità lo spettatore farà quello che gli si suggerisce a livello non verbale. Pertanto il seguente è un ottimo effetto per esercitarsi nella tecnica di condizionare a livello inconscio la volontà dello spettatore, e per imparare un po’ di più dalle sue reazioni.
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QUINTUPLA DIMENSIONE (rinnovato)
L’effetto che segue è personalissimo e non l’ho mai visto fare da nessuno. Il principio su cui si basa non è nuovo, ma è astutamente camuffato in maniera da depistare anche i più scaltri. L’idea mi è venuta leggendo un effetto da un vecchio libro di giochi di prestigio, un effetto che – quando l’ho eseguito – ha trovato piacevoli consensi ma anche numerose critiche: a detta degli spettatori appare troppo matematico. E difatti l’effetto si basa proprio su un principio matematico. L’effetto è quello di disporre cinque oggetti sul tavolo, invitare lo spettatore a sceglierne mentalmente uno e, mentre l’esecutore è girato di spalle, farlo scambiare di posizione (l’oggetto) diverse volte. Attraverso un particolare processo di esclusione, rimane sul tavolo solo un oggetto che si rivela essere quello scelto.
Un conto è la descrizione dell’effetto, un altro l’esecuzione: ci sono delle forzature molto “esplicite” che, per certi aspetti, ne diminuiscono l’efficacia. Tuttavia si presenta molto bene, può essere eseguito ovunque e, una volta tanto, si utilizzano strumenti che non sono le carte. Per cui ho deciso di renderlo più miracoloso variandone leggermente il procedimento e adottando un altro principio.
Presentazione ed esecuzione:
Il mentalista introduce il discorso della psicometria, cioè la branca della parapsicologia che afferma come un oggetto si carichi delle vibrazioni della persona che lo porta indosso, vibrazioni che possono poi essere percepite e riconosciute dal sensitivo. Chiama quindi una persona ad assisterlo e prende in prestito dal pubblico cinque oggetti (che poniamo essere un accendino, un anello, un fermacravatta, una moneta e una penna). Ammucchia i cinque oggetti sul tavolo, si gira assicurandosi di non poter vedere, e chiede allo spettatore di pensarne uno:
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“Ti chiedo di pensare ad uno di questi oggetti. Prendilo e tienilo stretto tra le mani. Non posso assolutamente sapere quale oggetto hai scelto poiché sono girato di spalle e sono lontano sia da te che dal tavolo. Adesso voglio che pensi intensamente a quell’oggetto, in modo da trasferire parte della tua energia in esso. Immagina la sua forma, il suo colore… immagina l’uso che ne potresti fare, o i tuoi ricordi personali legati a quell’oggetto. Cerca di visualizzare attentamente le immagini, cerca di percepire le emozioni che possono essere legate al ricordo dell’oggetto, anche se sono ricordi passati e vecchi di anni. Adesso riponi il tuo oggetto sul tavolo e mescolalo insieme agli altri di modo che io non possa ricostruire la loro posizione originaria. Fatto?”
Il mentalista si gira verso lo spettatore e sistema gli oggetti sul tavolo in fila, uno di fianco all’altro. Comincia quindi a passare la mano sopra di essi, senza toccarli:
“Sto passando la mano sopra questi oggetti, cercando di percepire l’energia che uno di essi ha accumulato. Ti prego di concentrarti intensamente. Sento che si tratta di un oggetto che non tutti portano in giro, perché non tutti hanno le tue necessità… può essere utile in molti contesti, ma nel tuo in particolare è indispensabile, perché senza di esso non potresti accendere i tuoi preziosi sigari… sì, tu hai scelto l’accendino!”
Lo spettatore conferma e voi prendete i meritati applausi.
Si tratta di un effetto sicuramente interessante. Il trucco in realtà è molto semplice, e consiste effettivamente nel percepire l’energia che lo spettatore ha lasciato sull’oggetto. In questo caso parliamo di energia termica! Non dovrete fare altro che cercare di lasciare l’oggetto nelle mani dello spettatore per quanto più tempo è possibile, di modo che l’oggetto stesso si ‘riscaldi’. Con la scusa quindi – non detta – di sistemare gli oggetti in fila, sarà estremamente facile “sentire” quello più caldo rispetto agli altri. Il resto, come avrete capito, è pura presentazione.
Punti importanti.
Ritengo sia un effetto molto forte che, se ben presentato, può diventare un reputation maker. Tuttavia è necessario sottolineare alcuni punti allo scopo di capire perché funziona.
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Innanzitutto gli oggetti sono AMMUCCHIATI sul tavolo e NON disposti in ordine. Questo perché, successivamente, dovete avere l’opportunità di “sentirli” mettendoli in fila. La successiva azione di passare la mano sopra di essi vi fornisce la scusa per farlo, e non sarà guardata con sospetto. Il fatto di mettere in fila gli oggetti non deve essere in alcun modo giustificato: si giustifica da sé. Se infatti cercaste di dire qualcosa in questo momento, lo spettatore sarebbe portato a porvi attenzione, il che rappresenterebbe un’interruzione del principio di uniformità. Inoltre potete star tranquilli che lo spettatore, dopo aver mescolato gli oggetti, li lascerà disordinati sul tavolo, perché così li ha visti all’inizio dell’esperimento.
Prima di rivelare l’oggetto pensato fate passare un certo tempo, di modo che anche lo spettatore più acuto non possa ricostruire le vostre azioni. Posso garantire che, se rispettate i tempi giusti, lo spettatore non ricorderà affatto che avete toccato gli oggetti. Questa è una sottigliezza per noi maghi: ho notato che agli occhi di un profano non fa differenza che voi li tocchiate, anche in maniera più o meno appariscente.
Un ultimo accorgimento: fatevi dare oggetti che siano buoni conduttori. Anelli, monete e ferma cravatte sono i migliori, ma anche gli accendini e le penne vanno bene, seppure di plastica. Evitate carte, sigarette o altri articoli che non trattengono il calore.
In bocca al lupo!
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LETTURA MUSCOLARE
Ecco un effetto micidiale che lascerà sbalordito il vostro pubblico. Non so di chi sia la versione originale, probabilmente è molto più vecchia di quanto si pensi. Quella che segue è la mia, snellita un po’ qua e un po’ là, per ottenere un effetto più diretto. In realtà mi sono semplicemente limitato a togliere qualche domanda – secondo me – “di troppo”.
Effetto:
Scegliete due spettatori, che chiameremo A e B e spiegate che: “Ci sono tendenzialmente due tipi di persone a questo mondo: quelli che dicono sempre la verità e quelli che mentono sempre”. Rivolgendovi poi ai due spettatori continuate: “Voglio che ognuno di voi decida, mentalmente, quale tipo di persona vuole essere, cioè se vuole essere chi dice sempre la verità o chi mente sempre”.
Appena gli spettatori vi hanno comunicato di aver deciso il proprio ruolo, fatevi prestare un anello e mettetelo davanti ai due spettatori dicendo: “Mentre sarò voltato desidero che uno di voi prenda l’anello e se lo metta in tasca, nascondendolo completamente dalla mia vista”. Consegnate l’anello e giratevi di spalle, ritornando con gli spettatori solo quando questi vi hanno confermato di aver nascosto l’anello.
“Uno di voi ha un anello in tasca, e ognuno ha deciso quale ruolo recitare in questa piccola dimostrazione di lettura muscolare; però, affinché l’esperimento funzioni, è necessario che ognuno di voi conosca esattamente quale ruolo L’ALTRO ha deciso di recitare. Mi volterò nuovamente e ognuno di voi comunicherà all’altro se ha deciso di essere sincero o bugiardo”.
Lasciate che gli spettatori si scambino le informazioni e ritornate verso di loro. “Bene, ricapitolando: uno di voi ha l’anello in tasca, ed io non ho alcun modo di sapere di chi si tratta. Inoltre, tutti e due avete liberamente deciso di recitare un ruolo e, anche in questo caso, non ho modo di sapere alcunché. Ci sono numerose scelte che potreste aver effettuato. Lei, signora, potrebbe aver scelto di dire la verità e lei, signore, di mentire. O viceversa. Oppure entrambi 9
potreste aver deciso di dire la verità, o di mentire. Non c’è modo per me di sapere chi mi sta dicendo la verità e chi no: solo il vostro corpo, i vostri occhi e la vostra intonazione di voce mi potranno aiutare”.
Giratevi ora verso la prima persona, guardatela attentamente e dite: “Signora, si ricordi: se ha deciso di dire la verità sia onesta, se ha deciso di mentire dica una bugia e risponda: state per caso recitando tutti e due lo stesso ruolo?”. Ascoltate la risposta e poi rivolgetevi al secondo spettatore: “Ha preso lei l’anello?”. Ascoltate la risposta quindi affermate: “Bene, so chi di voi due ha l’anello. Vedete, il signore ha mosso leggermente il suo dito quando gli ho fatto la domanda, e questo l’ha tradito, perché mi stava mentendo. Inoltre la signora mi ha indicato inconsciamente con gli occhi chi aveva l’anello. Signore, posso avere l’anello che ha nascosto su di sé?”. Il signore vi ridà l’anello e voi prendete i vostri applausi.
Esecuzione:
L’effetto è straordinario e si può eseguire in ogni occasione. Ma come si arriva alla soluzione? Leggete attentamente.
Seguendo la presentazione, vi trovate al punto in cui uno degli spettatori ha in tasca l’anello, tutti e due hanno scelto se essere sinceri o bugiardi e, SOPRATTUTTO, ognuno sa esattamente l’altro che cosa ha deciso di essere.
Pertanto la domanda cruciale è la prima: “State per caso recitando tutti e due lo stesso ruolo?”. Se il primo spettatore risponde SI, vuol dire che l’altro dice la verità, se invece dice NO, vuol dire che l’altro dice le bugie. Vediamo meglio come funziona:
Guardate l’illustrazione della pagina seguente. Poniamo che A abbia l’anello (l’asterisco rappresenta chi ha l’anello) e che dica una bugia (), mentre B dice la verità (☺): alla prima domanda rivolta ad A “State per caso recitando tutti e due lo stesso ruolo?”, A dovrà mentire rispondendo SI, il che ci dice che B è sincero e che quindi, quando alla seconda domanda “Ha preso lei l’anello?” risponderà NO, sapremo che non ha l’anello.
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Nel secondo caso abbiamo che entrambi decidono di mentire: anche in questo caso alla prima domanda A sarà costretto a rispondere NO, il che ci dice che B è un bugiardo e che il suo SI alla seconda domanda significa che non ha l’anello. Nel terzo caso A decide di essere sincero, B bugiardo: A risponderà NO alla prima domanda (in quanto sincero), il che ci dice che B è bugiardo, e che quindi alla domanda se ha l’anello risponderà SI.
*A
B☺
Nell’ultimo caso, entrambi gli spettatori decidono di essere sinceri:
SI
NO
così A risponderà SI alla prima domanda, il che significa che B è
*A
B
NO
SI
*A☺
B
se A o B, le soluzioni possibili sono sempre le stesse. Basta sostituire
NO
SI
nella tabella A con B per constatare ciò. Una volta conosciuta la
*A☺
B☺
SI
NO
sincero e che alla domanda “Hai tu l’anello?” risponderà NO, confermando che l’anello ce l’ha A.
Come si può facilmente intuire, è indifferente chi possieda l’anello,
risposta alla prima domanda l’effetto è praticamente finito.
“Ha lei l’anello?” lo si può chiedere anche al primo spettatore; in questo caso però state attenti a ricordare la sua risposta, che acquisterà significato quando il secondo spettatore avrà risposto alla domanda “state interpretando lo stesso ruolo?”.
NOTE
Presentate l’effetto come una dimostrazione di lettura muscolare. Ha un impatto tremendo. Ovviamente una volta conosciuto chi ha l’anello potete giocare ancora un po’, facendo altre domande, tanto per sviare qualche genio di sistemi binari, o tanto per allungare il brodo. Insomma, sappiateci fare, perché è una bomba!
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DOPPIA PREDIZIONE
Uno dei più stupefacenti trucchi del mentalismo è una carta predetta. Siccome non poteva mancare un effetto con le carte, eccovene uno in cui due carte sono correttamente predette.
Anche questo è un effetto che può essere presentato come dimostrazione di controllo mentale. Uno spettatore nasconde un mazzo di carte precedentemente mescolato dietro le spalle o sotto il tavolo, rovescia una carta faccia in alto in un punto qualsiasi del mazzo e riporta il mazzo in piena vista. Sventaglia il mazzo ed estrae le due carte che si trovano ai lati della carta da lui rovesciata. Queste corrispondono a una predizione consegnata precedentemente nelle mani di uno spettatore.
Preparazione: rovesciate la seconda e la quarta carta dalla faccia del mazzo. Adesso scrivete su un pezzo di carta il nome della terza e della quinta carta dalla faccia del mazzo stesso. Queste sono le vostre due predizioni (nella foto il 3 di Picche e l’8 di Quadri). Consegnate il foglietto a uno spettatore e mettete il mazzo nell’astuccio.
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Metodo: 1) Lasciando cadere la conversazione sulle tecniche di controllo mentale, proponetevi di tentare un esperimento di questa natura. Spiegate che avete già fatto una predizione. Mostrate il foglietto piegato e datelo a qualcuno.
2) Tirate fuori il mazzo di carte e mescolatelo, mantenendo la posizione delle ultime carte. Consegnate il mazzo faccia in basso a uno spettatore e ditegli di metterlo dietro la schiena o sotto il tavolo.
3) Con il mazzo così nascosto istruitelo a rimuovere l’ultima carta e a posizionarla in qualunque punto del mazzo (giustificate l’azione dicendo che farete una prova per verificare che lo spettatore riesca a compiere queste azioni con il mazzo nascosto). Poi ditegli di prendere un’altra carta sempre dal fondo, rovesciarla faccia in alto e inserirla in un altro punto del mazzo. Adesso ditegli di tagliare il mazzo un paio di volte. Riprendete le carte e ricapitolate quanto è stato fatto: “Hai girato una carta all’interno del mazzo e l’hai inserita in un punto qualsiasi. Non è vero?” Lui risponderà di sì.
4) Stendete (o fate stendere) le carte in un nastro faccia in basso sul tavolo e fate notare la carta rovesciata. Rimuovetela dal nastro insieme alle altre due carte che le sono poste a fianco.
5) Rivolgetevi allo spettatore che tiene la predizione e dite: “Vorresti gentilmente leggere la mia previsione?” Non appena l’avrà letta, chiedetegli di girare le due carte faccia in basso. Queste risulteranno corrette!
L’effetto può essere eseguito all’impronta, con un mazzo preso in prestito. Se volete aggiungere un tocco di “micromagia” a questo effetto mentale, fate in modo che la terza e la quinta carta abbiano i dorsi di colore differente. Nel nostro caso lo spettatore inserirà la sua carta proprio in mezzo alle uniche due carte rosse. In questo caso non c’è neppure bisogno della predizione scritta, poiché l’effetto si spiega da solo. Volendo con un doppio taglio potete portare l’ultima carta in cima dopo il miscuglio (punto 2). In questo modo eliminerete la parte “di prova”. Solo state attenti che lo spettatore non giri il mazzo accorgendosi della carta rovesciata sul fondo.
Non lasciatevi ingannare dalla semplicità dell’esecuzione. Ricordate che in un’esibizione di questo tipo (mentalistica) gli effetti più efficaci e più diretti sono quelli più semplici. Il pubblico non deve sospettare alcuna manipolazione. Solo così lo metterete completamente fuori strada. Presentatelo bene – magari come una dimostrazione di controllo mentale – e guardate la reazione! 13
SUPER BOOK TEST
L’effetto seguente è una rielaborazione di un’idea di David Hoy2, e ritengo sia uno dei book test più efficaci mai concepiti. Può essere eseguito dovunque, con chiunque e, soprattutto, con libri presi in prestito.
L’effetto è quello classico del book test: lo spettatore sceglie la pagina di un libro, legge una parola mentre siete girati di spalle e, dopo qualche attimo di concentrazione, gliela rivelate.
Esecuzione:
1) Prendete due libri, scegliete una pagina (poniamo pag.126) e memorizzate la prima parola della prima riga sulla pagina 126 di ambo i libri. Cercate di trovare una pagina la cui parola del primo rigo sia una parola intera e di senso compiuto (questo deve valere per entrambi i libri). Chiedete quindi allo spettatore di scegliere uno dei due libri. Non c’è nessuna forzatura: chiedetegli di scegliere il libro che terrà per sé e quello che darà a voi.
2)
Cominciate quindi a scorrere le pagine del VOSTRO libro chiedendo allo spettatore di dirvi
stop quando vuole. Cercate di fare in modo che lo stop sopraggiunga in prossimità della pagina 126. Quando sentite stop fermatevi, chiedete allo spettatore se vuole che voi scorriate altre pagine o se proprio vuole fermarsi in quel punto. Qualunque sia la risposta andate a guardare il numero della pagina e, qualunque esso sia, leggete ad alta voce “pagina 126”. Questo è il semplice ma geniale trucco. Tecnicamente si chiama miscalling, ed è assolutamente insospettabile se fatto con naturalezza e senza indugi, tanto più che lo spettatore non sa ancora cosa state per fare.
3)
Giratevi quindi di spalle, chiedete allo spettatore di andare a pagina 126 del SUO libro e di
leggere DENTRO DI SÉ la prima parola del primo rigo (la parola che già conoscete).
2
“Bold Book Test” in The Bold And Subtle Miracles of Dr Faust
14
4)
Mentre siete girati di spalle e lo spettatore è impegnato nella ricerca, andate effettivamente a
pagina 126 del vostro libro e, nel rivoltarvi di nuovo verso lo spettatore dopo che ha fatto tutto, posate il libro faccia in basso su un tavolo aperto proprio a pagina 126.
A questo punto potete sbizzarrirvi nel divinare il pensiero dello spettatore.
Punti importanti:
Al punto 3 non dimenticate di precisare allo spettatore di leggere la parola dentro di sé. Infatti, poiché lo spettatore non sa cosa sta per accadere, si corre il rischio che questo pronunci la parola ad alta voce, nel qual caso l’effetto andrebbe a farsi benedire!
Il punto 4 non è fondamentale, tuttavia è utile nell’improbabile caso lo spettatore avesse voglia di controllare la vostra pagina. Il suo controllo dissiperebbe ogni eventuale dubbio.
Di solito eseguo questo effetto con libri che non sono miei. Quando vado a casa di un amico, o sono invitato a cena o a una festa presso casa d’altri, non manco mai di dare un’occhiata alla libreria, prendo qualche libro e lo sfoglio casualmente. Sono queste le occasioni in cui preparare l’effetto e in cui l’effetto stesso ha maggiore efficacia. Semplicemente, aprite un paio di libri alla stessa pagina e memorizzate le rispettive parole. Se non riuscite a trovare due parole intere memorizzate l’ultima parola dell’ultimo rigo della pagina precedente, oppure la prima parola di senso compiuto nel primo rigo e, nel corso dell’effetto dite chiaramente allo spettatore come deve comportarsi. Mi raccomando, non eseguite MAI l’effetto subito dopo aver sbirciato i libri; lasciate passare del tempo, facendo magari altre cose, dopodiché affermate che vi servono due libri e prendeteli direttamente dalla libreria. Nessuno ricorderà che li avevate guardati prima. Vi garantisco che l’effetto rimarrà nella mente degli spettatori per parecchio tempo.
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INDICE……………………….pag. 16
INTRODUZIONE…………………………………………………………………………… pag. 2
UNO SU QUATTRO…………………………………………………………………………pag. 3
QUINTUPLA DIMENSIONE………………………………………………………………...pag. 6
LETTURA MUSCOLARE……………………………………………………………………pag. 9
DOPPIA PREDIZIONE……………………………………………………………………….pag. 12
SUPER BOOK TEST…………………………………………………………………………pag. 14
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