Manuale illustrato per l’impianto l’impianto elettrico V edizione
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Indice
PRESENTAZIONE GUIDA ALLA LETTURA
1 2
3.3 INFILAGGIO E COLLEGAMENTI
3.3.1 3.3.2 3.3.3 3.3.4 3.3.5 3.3.6 3.3.7 3.3.8
Controllo prima della finitura dell’appartamento 58 Preparazione al cablaggio 59 Circuito luce, prese 10A 60/61 Circuito elettrodomestici 16A 62/63 Circuito chiamata campanelli 64/65 Circuito climatizzazione 66/67 Circuito illuminazione di emergenza 68/69 Collegamento tra cassette di derivazione e centralino 70/71 3.3.9 Tipologie di centralino consigliate 72/73
1. INTRODUZIONE
1.1 Attrezzi per l’installazione 1.2 Regole antinfortunistiche 1.3 Simboli elettrici
4/5 6/7 8/9
2. NOZIONI DI BASE DELL’IMPIANTO DA INCASSO
2.1 Muratura e installazione 2.2 Punto luce interrotto 2.3 Punto luce deviato 2.4 Punto luce invertito 2.5 Punto luce a relè 2.6 Chiamata campanelli 2.7 Illuminazione scale
10/11 12/13 14/15 16/17 18/19 20/21 22/23
3.4 ESPANSIONE IMPIANTO
3.4.1 Apparecchi per comando e controllo a radiofrequenza 3.4.2 Impianto antifurto a radiofrequenza 4. IMPIANTO PARTI COMUNI
4.1 Teorie dei montanti 4.2 Impianto di terra
3. IMPIANTO DA INCASSO PER APP APPARTAMENTO ARTAMENTO 3.1 INTRODUZIONE
3.1.0 Consigli utili di installazione 3.1.1 Appartamento tipo 3.1.2 Impianto elettrico in abitazione tipo 3.1.3 Zone bagno/docce 3.1.4 Esempi quote installazione 3.1.5 Provvedimenti per l’abbattimento barriere architettoniche
78/79 80/81
5. IMPIANTO ESTERNO
24/25 26/27 28/29 30/31 32
5.1 Installazione in garage/cantine 5.2 Installazione nel terziario e industriale
82/83 84/85
6. DISTRIBUZIONE ENERGIA
6.1 Terziario/Industriale 6.2 Cantiere
33
86/87 88/89
7. INFORMAZIONI TECNICHE GENERALI
3.2 INCASSO DELLE TUBAZIONI
7.1 Riferimenti normativi 7.2 Glossario termini tecnici 7.3 Sicurezza elettrica
E DELLE SCATOLE
3.2.1 Centralino e cassette di derivazione 3.2.2 Comandi punti luce 3.2.3 Prese luce 10A 3.2.4 Prese per elettrodomestici 16A 3.2.5 Chiamata campanelli 3.2.6 Prese TV/SAT 3.2.7 Prese telefoniche 3.2.8 Gestione climatizzazione 3.2.9 Illuminazione di emergenza 3.2.10 Rilevamento fughe gas 3.2.11 Diffusione sonora e predisposizione home theatre 3.2.12 Collegamenti equipotenziali
74/75 76/77
34/35 36/37 38/39 40/41 42/43 44/45 46/47 48/49 50/51 52/53 54/55 56/57
3
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90/91 92/93 94/95
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
3 IMPIANTO DA INCASSO PER APPARTAMENTO
3.1 Introduzione 3.1.0 Consigli utili di installazione RIEMPIRE LE PLACCHE PER MIGLIORARE L’ESTETICA E LA FUNZIONALITÀ DELL’IMPIANTO Al fine di ottenere il massimo rendimento dalla FLESSIBILITÀ offerta dal SISTEMA CHORUS, che grazie alla molteplicità di prodotti e alla completezza di gamma rende possibili possibi li una infinità di soluzioni, ti consigliamo di RIEMPIRE LE PLACCHE INSTALLATE evitando di lasciare spazi non utilizzati e, allo stesso tempo, dando valore aggiunto all’impianto. Questa accortezza ti permetterà di offrire al tuo cliente soluzioni ottimali per una gestione funzionale della casa. L’utilizzo di questo accorgimento porterà ad alcuni vantaggi evidenti nell’utilizzo dell’impianto elettrico da parte dell’utente finale: - Miglioramento dell’estetica, perché il riempimento della placca rende il punto elettrico più equilibrato ed allineato; - Maggiore fruibilità, in quanto non ci sono più i copriforo che rendono incerta la scelta del comando; - Maggiore razionalizzazione, poiché agevola lo sfruttamento di tutti gli spazi a disposizione.
2 POSTI
Presa bivalente
Presa doppia
La presa a doppio standard permette di collegare qualsiasi spina presente sul mercato italiano. Un punto di prelievo comodo e immediato.
Con la presa doppia il cablaggio è semplificato. Due prese a disposizione che si installano come una sola.
Presa comunicazione
Cronotermostato.
In un solo punto di prelievo si raccolgono le connessioni di segnale più diffuse, come TV-SAT e telefono. Tutti i collegamenti in un punto.
Il controllo del clima con un diplay ampio e luminoso.
24
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3 POSTI
2 comandi. L’abbinamento di un tasto principale con uno secondario garantisce la facile individuazione del giusto comando. 4 comandi. Grazie al mezzo modulo è possibile controllare più di tre comandi da un solo punto.
1 comando. Con l’elegante tasto a 3 moduli ogni attivazione è immediata.
Presa con interruttore automatico. La protezione per i grandi elettrodomestici, anche in versione con differenziale.
Presa italiana e presa doppio standard. Due prese per tutti i tipi di spina. Presa tripla a standard italiano. Tre prese in un unico frutto, veloce da collegare.
4 POSTI
Due comandi. Due tasti grandi di facile attivazione.
Due prese italiane e presa doppio standard. Tre prese pronte per ogni tipo di spina.
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO DA INCASSO PER APPARTAMENTO 3
3.1 Introduzione
3.1.1 Appartamento tipo
CALDAIA AUTONOMA AUT ONOMA
BAGNO
CUCINA 2ª CAMERA
CORRIDOIO INGRESSO
CAMERA MATRIMONIALE
SOGGIORNO
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO- NORMATIVI TIVI
L’impianto incassato sotto intonaco richiede un’attenta progettazione della consistenza e della ubicazione dei punti luce e dei punti presa perché, a opere murarie terminate, è modificabile solo con oneri di costo e di disservizio molte volte proibitivi. Quando gli investimenti iniziali non consentono di realizzare in prima installazione i servizi offerti dalla domotica, è vivamente raccomandabile almeno la predisposizione delle tubazioni e delle scatole. Per questa ragione il fascicolo propone allestimenti di tubazioni e scatole esuberanti per consistenza e dimensionamento se riferite a ordinari impianti di tipo economico. L’installazione si divide in due distinte fasi: posa tubi e scatole a edificio finito al rustico, infilaggio e collegamenti a pavimento e pareti finite.
Principali norme e guide di riferimento
È disponibile per i problemi di consistenza e di ubicazione la Guida CEI 64-53 che riporta proposte suddivise in tre tipologie: impianto economico, impianto comfort e impianto lusso. Tale consistenza è riportata in questo fascicolo per i casi più importanti, impor tanti, come alternativa alla dotazione tipica, riferita a impianti di ottimo livello.
IL SISTEMA CHORUS Nel civile, come nel terziario, il Sistema Chorus offre soluzioni globali d’impianto e risponde ai crescenti bisogni nel campo della sicurezza e del comfort e alle esigenze sempre più evolute dell’abitazione moderna. Design, estetica e cura dei dettagli sono perfettamente integrati con gli aspetti funzionali ed ergonomici degli apparecchi. La gamma completa e la componibilità del sistema permettono una grande flessibilità
nella realizzazione degli impianti, a partire da soluzioni base fino a soluzioni evolute, realizzabili e ampliabili anche in fasi successive alla prima installazione. L’ampio programma di placche consente una perfetta sintonia con gli elementi d’arredo sia in abitazioni nuove sia nelle ristrutturazioni, grazie anche a colori e forme giovanili che si affiancano alla linea classica. Con una minima spesa è possibile
predisporre l’impianto domestico per futuri ampliamenti. È sufficiente prevedere, all’atto della realizzazione dell’impianto base, canalizzazioni e scatole supplementari, nonché placche a più posti che consentiranno di accogliere apparecchi elettronici complementari e sistemi evoluti, che permettano di creare soluzioni integrate per la “casa intelligente”.
One
Lux
Art
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO DA INCASSO PER APPARTAMENTO 3
3.1 Introduzione
3.1.2 Impianto elettrico in abitazione tipo
Abitazione 3
2
4
5
e t n a t n o m a n n o l o C
6 7
Scantinato
8
9
Locale contatori 10 11
26 28
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO- NORMATIVI TIVI
L’impianto tipico d’appartamento ha origine nel locale contatori (1) e, attraverso la colonna montante, raggiunge l’abitazione dove nel centralino (2) è protetto dagli interruttori automatici (3) e si dirama, nelle cassette di derivazione principali (4), nei circuiti luce (5) e nei circuiti per elettrodomestici (6); l’impianto di terra, che fa capo con il conduttore PE a tutte le masse, attraverso il montante (7), è collegato al collettore di terra (8); al collettore sono collegate le masse estranee (9), i ferri d’armatura del calcestruzzo (10) e il dispersore (11). Tutte queste parti verranno considerate in questo manuale nelle due fasi di posa dei tubi e delle scatole e di infilaggio e collegamento dei conduttori.
Principali norme e guide di riferimento
Id
1
2
3
4
CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori CEI 64-50 Guida per l’integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e ausiliari nell’edilizia nell’ediliz ia residenzial residenziale. e. Criteri generali. CEI 64-53 Guida per l’integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e ausiliari nell’edilizia nell’ediliz ia residenzial residenziale. e. Criteri particolari per edifici a uso residenziale
1) Differenziale generale con riarmo 2) Luce e prese 10A 3) Prese 16A 4) Cucina 16A 5) Caldaia 16A
5
230V
SERIE RESTART DISPOSITIVI DI RIARMO AUTOMATICO SERVIZIO E COMFORT In caso di intervento intempestivo, cioè non dovuto a guasto ma ad una perturbazione elettrica esterna e temporanea (come ad esempio i fulmini), il differenziale è soggetto a scatti intempestivi, disalimentando carichi importanti come frigoriferi e impianti di allarme. Per risolvere definitivamente il problema è necessario installare un interruttore differenziale con riarmo automatico, Restart di GEWISS. Restart
Restart con Autotest
SICUREZZA SEMPRE RES TA TART RT aumenta aumenta la continuità di servizio dell’impianto perchè in caso di scatto intempestivo ripristina l’alimentazione Sicurezza 2 zeta riarmando l’interruttore associato. Per garantire la massima sicurezza, prima del riarmo, ReStart esegue un accurato controllo dello stato di salute dell’impianto e solo se l’esito è positivo avviene il riarmo. RESTART CON AUTOTEST Siccome il test mensile necessario per garantire la massima affidabilità della protezione differenziale per le persone è causa di inconvenienti dovuti al temporaneo black-out che l’operazione comporta (ad esempio la perdita della programmazione di sveglie, videoregistratori ecc.) è consigliata l’installazione di ReStart con Autotest. Il prodotto, oltre alle funzioni di riarmo automatico con controllo preventivo dell’impianto proprie di tutta la serie Restart, esegue automaticamente un test della protezione differenziale periodicamente senza disalimentare mai l’impianto, garantendo la massima sicurezza delle persone e eliminando il disagio del temporaneo black-out.
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO DA INCASSO PER APP 3 APPART ARTAMENTO AMENTO
3.1 Introduzione 3.1.3 Zone bagno/docce INDIVIDUAZIONE ZONE
INSTALLAZIONI VIETA VIETATE TE
ZONA 0
ZONA 1
prese/ interruttori*
conduttore a vista
m c 5 2 2
m c 5 2 2
lavatrice e apparecchi di app. utilizzatori illuminazione
scatole di derivazione *Sono ammessi interruttori di circuiti SELV con tensione fino a 12V in c.a. o 30V in c.c. con sorgente di sicurezza fuori dalle zone 0, 1 e 2.
ZONA 2
prese/ interruttori*
conduttore a vista
m c 5 2 2
m c 5 2 2
60 cm
lavatrice e apparecchi di app. utilizzatori illuminazione**
60 cm
scatole di derivazione **Sono ammessi apparecchi di illuminazione di classe I o II, con interruttore differenziale con Idn400 m2
DM 8-3-85
Ospedali e simili con più di 25 posti letto
DM 18-9-02
Scuole con oltre 100 persone presenti
DM 26-8-92 DM 8-3-85
LAMPADA ANTI BLACK-OUT ESTRAIBILE Lampada a LED ad alta efficienza, da inserire inserire in una qualsiasi presa standard italiano, tedesco o francese, adatta all’illuminazione ausiliaria nel caso di mancanza della tensione di rete, si può facilmentee estrarre ed usare come una normale lampada portatile facilment ricaricabile. ricaricabi le. Selezionando la funzione “night” può essere utilizzata come luce notturna di cortesia, in questa modalità la lampada si spegne automaticamente automaticamente dopo circa 30 minuti. Il tempo impiegato ad effettuare la ricarica completa è di circa 36 ore. Led di segnalazione: - verde: indica la presenza della rete - rosso: indica l’inibizione della funzione anti black-out
DATI DA TI TECNICI TECNIC I Tensi T ensione one di di aliment alimentazion azione: e: 230V ac Batteria:
Ni-Mh 3,6V 80mAh
Auutonomia minima: A
2 ore
Teempo di ricarica: T
36 ore
Laampada: L
LED ad alta efficienza
Potenza assorbita in stand-by
2 VA
Riferimenti normativi: EN 60065; EN 61000-6-3; EN 61000-6-1
GW 12 661
La lampada mediante un selettore, posto sul frontale può funzionare in diverse modalità: - emergenza: si accende automaticamente quando viene a mancare la tensione di rete - inibizione: lampada sempre spenta - night: la lampada rimane accesa per circa 30 minuti alimentata alimentata a batteria dopodiché si spegne e si ricarica automaticamente
49 51
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO DA INCASSO PER APPARTAMENTO 3
3.2 Incasso delle tubazioni e delle scatole 3.2.10 Rilevamento fughe di gas Rivelatore gas metano Rivelatore monossido di carbonio Rivelatore GPL Ripetitore con segnalatori ottici e acustici Sirene Aspirato Aspi ratore re Centralina con relè Combinatore telefonico Elettrovalvola gas
1. Individuazione Individuazione dei tubi e delle scatole da incasso per impianto completo gas metano e monossido di carbonio 15 - 30 cm
15 - 30 cm
Min. 1,5 m - Max 4 m
Max 1,5 m
150 cm
150 cm
30 - 40 cm
2. Predisposizione dei tubi e delle scatole per impianto di rivelazione gas metano e monossido di carbonio in cucina
3. Predisposizione dei tubi e delle scatole per impianto di rivelazione gas GPL e monossido di carbonio in cucina
15 - 30 cm Min. 1,5 m
MIn. 1,5 m - Max 4 m
60 cm 150 cm 150 cm 30 - 40 cm
4. Predisposizione dei tubi e delle scatole per impianto di rivelazione gas metano e monossido di carbonio in bagno
5. Predisposizione Predisposizione dei tubi e delle scatole per impianto di rivelazione monossido di carbonio in locali con caminetto o stufa
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO-NORMATIVI TIVI
I sensori di fughe di gas garantiscono una buona affidabilità se sono rispettate le seguenti regole di installazione: • devono essere posizionati come indicato nelle figure a lato; • va evitata la posa in spazi chiusi nei quali la diffusione del gas risulterebbe ritardata; • è vietata la posa sopra il lavello, ove esiste pericolo di spruzzi d’acqua, d’ac qua, e vicino a porte, finestre o aspiratori, ove la ventilazione potrebbe provocare un abbassamento della concentrazione del gas; • non installare vicino a fornelli o bruciatori ove in occasione delle accensioni si hanno momentanee dispersioni di gas; • tenere una congrua distanza da zone esposte ai vapori o ai fumi di cottura che sporcherebbero il sensore accorciandone la durata e aumentando il rischio di interventi intempestivi. Si devono sempre seguire scrupolosamente le istruzioni del costruttore indicate nella documentazione di accompagnamento.
Principali norme Principali e guide di riferimento
D.M. 26/04/95. Divieto di vendita di gas detector per usi domestici non rispondenti alle caratteristiche essenziali di sicurezza CEI 216-4 Apparecchi elettrici per la rivelazione di gas combustibili in ambienti domestici. Guida alla scelta, uso e manutenzione CEI 216-8 Rilevatori da incasso di gas conbustibile per ambienti domestici. Metodi di prova e prescrizioni di prestazioni.
SERIE CHORUS - RIVELATORI DI PRESENZA GAS METANO (CH4) E GPL DATI DA TI TECNICI TECNIC I
Rivelatori di gas con sensore semiconduttore al biossido di stagno, logica ed autodiagnosi a microprocessore con compensazione termica che garantisce un’elevata precisione di intervento. Segnalazione Segnal azione luminosa di pre-allarme e acustico/lum acustico/luminosa inosa di allarme. Relé di uscita con contatti di tipo ermetico er metico per il comando di elettrovalvola intercettazione gas.
Tensio T ensione ne di di aliment alimentazion azione: e:
12 V ac/dc ac/dc
Potenza assorbita:
2VA
Soglia di allarme:
12% LIE (limite inferiore di esplosività)
Livello so sonoro di di allarm rmee:
85 dB dB a 1 m
Temperatu Temper atura ra di funzionamento:
+5 ÷ +90% senza condensa
Umid Um idit itàà rel relat ativ ivaa amm ammes essa sa::
+30 ÷ +9 +30 +90% 0% se senz nzaa condensa
Contatto di uscita in scambio:
1NA/NC, 10A AC1 5A (AC15) - 250V ac
Fissaggio:
ad incasso su Chorus
Dimensioni:
2 moduli Chorus
Durrata del Du dell’ l’aapare reccch chio io::
5 an anni da quando vi vien enee alimentato
Riferimenti normativi: CEI 216-8 L-N Alimentazione 12V ac/dc 1 - Comune 2 - Contatto NC 3 - Contatto NA 4 - Contatto NA
Griglia di rilevazione
Segnalazioni luminose
L N
1 2 3 4
Pulsante di test GW 10 711 - GW 12 711 - GW 14 711 GPL GW 10 712 - GW 12 712 - GW 14 712 GAS METANO
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO DA INCASSO PER APPARTAMENTO 3
3.2 Incasso delle tubazioni e delle scatole 3.2.11 Diffusione sonora e predisposizione home theatre Alimentato Alime ntatore re Preamplificatore Modulo locale Relè Diffusore Micr of Microfono Micr of ono ono cerca persone Microfono ssorveglianza orv rvee anza
Televisore Televi sore o schermo
Predisposizione tubi
Lettori DVD, VCR, Deco Decoder der amplificatori computer, ecc.
1. Individuazione Individuazione tubi e scatole da incasso per impianto diffusione sonora
2. Individuazione Individuazione tubi e scatole da incasso per impianto home theatre Diffusore
Preamplificatore Diffusore
Microfono sorveglianza
Microfono cerca persone 70 cm
150 cm
4. Predisposizione dei tubi e delle scatole nella camera dei bambini con microfono di sorveglianza
3. Predisposizione dei tubi e delle scatole in cucina
L’alimentatore solitamente è installato nel centralino al quale si raccordano i tubi dell’impianto di diffusione sonora
Per la predisposizione home theatre si deve presceglieree la posizione dello schermo e presceglier l’ubicazione degli spettatori; le casse stereo devono essere viste dagli spettatori sotto un angolo più vicino possibile a 180°
5. Sistemazione dell’alimentatore
6. Predisposizione per home theatre
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO-NORMATIVI TIVI
Gli impianti di diffusione sonora e di home theatre, con la disponibilità di componenti da incasso, si stanno diffondendo anche nelle abitazioni. Tali impianti, di pertinenza di tecnici elettronici specializzati, coinvolgono anche l’elettricista che deve predisporre tubi e scatole. La rete di tubi si diparte in genere dalla centrale di alimentazione amplificazione, più o meno ingombrante (per piccoli impianti è contenibile anche nel centralino), e si sviluppa parallelamente alle dorsali di energia fino a raggiungere i punti di ubicazione dei diffusori. Tale tubazione deve essere costituita in dorsale da non meno di 2 tubi diametro 25 e raggiungere i punti di diffusione con un tubo non inferiore a 16 mm. Trattandosi di circuiti a bassissima tensione SELV si richiede una separazione totale. Lo schema dei collegamenti si diparte a stella dalla centrale e raggiunge i punti di diffusione con cavetti twistati; i punti microfonici in genere sono preamplificati sicché è raro l’impiego di cavetti schermati.
Principali norme Principali e guide di riferimento
CEI 64-53 Guida per l’integrazio l’integrazione ne nell’edificioo degli impianti nell’edifici elettrici e ausiliari
I componenti fondamentali degli impianti di diffusione sonora Sorgenti sonore Lettore-registratore
Amplificatore e funzioni complementari
Diffusori
Alimentatore Filodiffusione
Radio
Preamplificatore
Consistenza consigliata per l’impianto di diffusione sonora
Equalizzatore
Impianto tipo Lusso
Unità di potenza Microfono
o s s e r g n i
o i o d i r r o c
o i l g i t s o p i r
o n r o i g g o s
a n i c u c
GW 12 452 Per circuiti ausiliari 2P - 6A - 24V (SELV) polarizzata
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a i r e d n a v a l
■
-
■
-
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-
-
-
-
Diffusori
3
-
-
4
2
2
4
-
1
Il sistema di diffusione sonora centralizzato di GEWISS permette la realizzazione d’impianti con diverso livello di complessità, permettendo la diffusione di programmi musicali nei vari locali dell’abitazione. Il sistema comprende un sintonizzatore FM, con 9 canali memorizzabili, un preamplificatore collegabile a due sorgenti audio locali con funzione di adattamento del segnale prelevato, selettori locali con possibilità di selezionare uno dei 9 canali FM memorizzati o la sorgente audio interna, diffusori sonori due o una via. È possibile utilizzare un modulo interfono che collegato al selettore locale permette di trasmettere un messaggio vocale attraverso l’impianto con priorità rispetto ai programmi musicali. Si consiglia la canalizzazione separata dei conduttori del sistema di diff usione sonora rispetto ai cavi di energia. La realizzazione di impianto home theatre può essere ottenuta utilizzando delle prese speciali per la trasmissione dei segnali.
GW 10 454 Per altoparlante Circuiti fonici
o n g a b
Centrale
DIFFUSIONE SONORA
GW 10 452 Per circuiti ausiliari 2P - 6A - 24V (SELV) polarizzata
e e l a r i e n o m a r m a c e i r e r m t l a a t c m a
GW 12 454 Per altoparlante Circuiti fonici
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO DA INCASSO PER APPARTAMENTO 3
3.2 Incasso delle tubazioni e delle scatole 3.2.12 Collegamenti equipotenziali
1. Esempio di collegamento equipotenziale equipotenziale nei locali bagno e cucina
3. Schema di principio dei collegamen collegamenti ti equipotenziali nelle cucine (non obbligatori)
2. Schema di principio dei collegamenti equipotenziali nei bagni (obbligatori)
PE
È sufficiente collegare al più vicino morsetto di terra i tubi dell’acqua e del riscaldamento nel loro punto di ingresso nel locale
4. Realizzazione pratica dei collegamenti equipotenziali nei bagni
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO-NORMATIVI TIVI
I collegamenti equipotenziali supplementari, designati con la sigla EQS, collegano tra loro localmente due o più masse estranee oppure una massa estranea al morsetto del PE locale o anche una massa di un utilizzatore a una massa estranea posta nelle immediate vicinanze. Si chiamano supplementari perché ripetono un collegamento già effettuato al collettore principale di terra per aumentarne la sicurezza. Tali doppioni rispondono all’esigenza di assicurare il collegamento a terra anche in caso di interruzione del contatto elettrico equipotenziale principale nei luoghi particolarmente partico larmente pericolosi. Per esempio, la tubazione dell’acqua, già collegata al collettore di terra in equipotenzialità principale (EQP), potrebbe presentare difetti di discontinuità elettrica nei punti di giunzione per interposizione di una guarnizione in materiale isolante (stoppa, teflon o anello di gomma); questo rischio non è tollerato nei locali particolarmente pericolosi quali bagni, docce, piscine, luoghi conduttori ristretti e stalle. Fino a qualche decennio fa, la norma raccomandava in questi casi di effettuare ponticelli fra tutte le giunzioni aleatorie delle masse estranee discontinue; con i collegamenti equipotenziali supplementari si sostituisce questo laborioso e sovente inattuabile collegamento con i collegamenti equipotenziali supplementari molto più semplici e sicuri. I collegamenti EQS si possono realizzare sia con conduttori isolati (che devono essere di colore giallo verde) sia con corde nude in rame o in ferro zincato contraddistinte da collari giallo verdi o con il simbolo di terra. Si possono usare anche masse estranee che presentino sufficiente continuità. La sezione per i conduttori di rame non deve essere inferiore ai seguenti valori: • quando collega tra loro loro due masse non deve essere inferiore al minore dei due PE (caso pertinente a protezioni mediante locali isolanti o mediante conduttore equipotenziale isolato da terra, non utilizzabili negli edifici di uso residenziale); • quando collega una massa a una massa estranea non deve essere inferiore a metà del PE che collega la massa (caso pertinente ai luoghi conduttori ristretti che possono, talvolta, essere presenti nelle centrali termiche e idriche condominiali); • quando collega due masse estranee non riferibili ad alcun PE deve avere le dimensioni minime prescritte e cioè 2,5 mm2 se protetto meccanicamente (per esempio in un tubo a vista o incassato), 4 mm2 se non protetto meccanicamente (per esempio conduttore a vista). Nelle abitazioni sono previsti EQS solo nei locali da bagno e doccia; si realizzano generalmente con conduttori unipolari isolati, aventi sezione di 2,5 mm 2, posati in tubi sotto intonaco. In deroga alla regola generale secondo la quale tutte le giunzioni elettriche, sia dei conduttori attivi sia di quelli di protezione, devono essere accessibili, la norma CEI 64-8, al commento dell’articolo 701.413, ammette l’inaccessibilità dei collegamenti equipotenziali supplementari alle tubazioni dei bagni incassate sotto intonaco. La connessione al morsetto locale collegato al PE deve comunque essere agibile e sezionabile per poter effettuare la verifica dell’efficienza della connessione murata. I collari di connessione a tubazioni metalliche devono, in ogni caso, avere adeguata resistenza alla corrosione.
Principali norme Principali e guide di riferimento
CEI 64-8 Capitolo 54 Messa a terra e conduttori di protezione CEI 64-12 Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO DA INCASSO PER APPARTAMENTO 3
3.3 Infi Infilag laggio gio e coll collegam egament entii 3.3.1 Controlli prima della finitura dell’appartamento
?
LLaa fase di posa dei tubi e delle scatole deve terminare prima che inizino le opere murarie di finitura dell’appartamento dell’appartam ento consistente nella chiusura delle scanalature, intonacatura dei muri, finitura con malta fine o gesso. Per evitare costose e gravose riparazioni, prima di abbandonare il cantiere si devono compiere le seguenti operazioni...
1. Verificare Verificare se tutte le scatole sono state montante, se tutti i tubi sono stati posati e se tutti i conduttori equipotenziali inseriti nella muratura sono stati collegati
...scatole e tubi siano saldamente fissati con malta alle pareti e al pavimento e non siano schiacciati o fessurati
2. In collaborazione con il murator muratoree controllare che...
é consigliabile proteggere le tubazioni utilizzando tappi (es. codice DX 52 120) che evitano l’occlusione dei tubi durante le opere murarie di finitura
3. Muratura delle scanalature
4. Tagliare i tubi a filo delle scatole e delle cassette
56 58
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3.3 Infi Infilag laggio gio e coll collegam egament entii 3.3.2 Preparazione al cablaggio
2. Approvvigionare il cantiere con cavi, morsetti, apparecchi e placche per poter finire il lavoro in unica fase
1. Ritorno in cantiere a muri e pavimenti finiti. Controllo generale dello stato delle scatole e delle cassette e computo del materiale da approvvigionare
nero
blu chiaro
marrone
grigio
rosso
bianco
arancione
violaa viol
300/300 Circuiti a bassissima tensione
giallo
rosa
300/500 Circuiti monofase 230V 300/500 Circuiti
giallo verde
turchese
450/750 Circuiti 230/400V (consigliatoo anche per monofase) (consigliat
verdee verd
Tensio Te nsione ne
2
1, 5 mm Circuiti luce fino a 10A 2
2,5 mm Circuiti prese per elettrodomestici elettrodomestici fino a 16A 2
utilizzatori fino a 20A 4 mm Grossi utilizzatori Tensio Te nsione ne nomina nominale le Uo /U
3. Scelta della sezione e della tensione nominale dei cavi
4. I colori disponibili per i cavi unipolari senza guaina
Nero Marrone
Volantii a cappuc Volant cappuccio cio Uso universale per cassette di derivazione ordinarie
Consigliati per le fasi C
Grigio Giallo verde Obbligatorio ed esclusivo per la terra di protezione Blu chiaro Obbligatorio per il neutro Bianco Consigliati per i ritorni C
Componibili su profilato unificato Per quadri e cassette di derivazione principali
Arancion Aran cionee
5. La scelta dei colori
6. La scelta dei morsetti
57 59
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO DA INCASSO PER APPARTAMENTO 3
3.3 Infi Infilag laggio gio e coll collegam egament entii 3.3.3 Circuito luce, prese 10A
1. Circuito elettrico da realizzare per centri luce
2. Circuito elettrico da realizzare per prese luce
Cucina
3. Operazione di infilaggio direttamente dalle matasse scatolate
4. Collegamento prese luce (10A)
5. Esempio di infilaggio cavi e collegamento apparecchi per la realizzazione circuito luci nel corridoio
58 60
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO-NORMATIVI TIVI
I circuiti luce e prese luce da 10A devono essere cablati con conduttori aventi sezione minima di 1,5 mm2 per consentire la corretta e agevole connessione ai morsetti delle prese, degli apparecchi di comando e dei lampadari. I morsetti sono infatti caratterizzati dalla capacità di connessione espressa dalla sezione massima collegabile. La pratica di tagliare alcuni fili elementari dei conduttori flessibili che, per eccesso di sezione, non entrano nel morsetto è da evitare perché può provocare il surriscaldamento della giunzione favorendo l’allentamento. I circuiti prese sono ordinariamente realizzati con la tecnica “entra-esci” (repiquage) che deve avvalersi di morsetti doppi o con foro ovalizzato; in ogni caso tale tecnica deve essere autorizzata dal costruttore per evitare contatti precari. Lo stesso criterio va adottato per i ponticelli o le derivazioni sui morsetti degli apparecchi.
CEI 64-8 Capitolo 52 Scelta e installazione delle condutture CEI 23-50 Prese a spina per usi domestici e similari CEI 23-9 Apparecchi di comando per usi domestici e similari CEI 20 Norme sui cavi per energia. Tabelle CEI UNEL 35024/1 Portate in corrente in regime permanente
Principali norme Principali e guide di riferimento
I MORSETTII prodotti della Serie CHORUS. permettono una estrema semplicità nei collegamenti, utilizzando morsetti di tipo doppio, piastrina serracavo, viti imperdibili e collarini di CAPACITÀ DI SERRAGGIO DEI MORSETTI A VITE Conduttori fle flessibili
Conduttori ririgidi
Minimo
Massimo
Minimo
Massimo
0,75 mm2
2 x 4 mm2
0,5 mm2
2 x 2,5 mm2
ESEMPI DI ILLUMINAZIONE FUNZIONALE E DI LOCALIZZAZIONE
PER INDICARE LO STATO DI FUNZIONAMENTO DI UTILIZZATORI NON IN VISTA DAL PUNTO DI COMANDO
PER LOCALIZZARE AL BUIO IL TASTO DI COMANDO
La spia è posta in parallelo all’utilizzatore ed è accesa quando l’interruttore è ON. La spia segue l’andamento ON/OFF dell’utilizzatore.
La spia risulta accesa quando l’interruttore è OFF. OFF. Con l’interruttore in posizione di ON l’utilizzatore è alimentato e la spia è spenta.
Le due spie e l’utilizzatore sono poste in parallelo, perciò si accendono e si spengono insieme all’utilizzatore
59 61
Le due spie si accendono quando l’utilizzatore non è alimentato e si spengono quando questo è in stato di ON.
Nota: schemi non adatti per il comando di lampade compatte a risparmio energetico e/o relè.
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO DA INCASSO PER APPARTAMENTO 3
3.3 Infi Infilag laggio gio e coll collegam egament entii 3.3.4 Circuito elettrodomestici 16A
1. Circuito elettrico da realizzare
2. Operazione di infilaggio direttamente dalle matasse scatolate
3. Collegamento Collegamento delle prese 16A
4. Con prese a morsetti doppi è possibile realizzare il cablaggio entra-esci
5. Collegamento Collegamento degli interruttori bipolari e delle prese per elettrodomestici da cucina
62 60
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO-NORMATIVI TIVI
La portata massima del conduttore da 2,5 mm isolato in PVC con fattore di riduzione 0,8, pertinente a 2 circuiti raggruppati è pari a 16A. Perciò occorre suddividere il carico prese in tanti circuiti con corrente di impiego non superiore a 16A. Si tenga presente a tal proposito che per potenze impegnate di 3 kW anche una sola dorsale ramificata da 2,5 mm2 risulta correttamente protetta dal limitatore di potenza posto sulla tavoletta portacontatori. Per poter usufruire degli apparecchi di controllo automatico del carico è necessario suddividere gli elettrodomestici almeno su due circuiti secondo il criterio indicato in figura. 2
Le prese standardizzate dalla Norma CEI 23-50 con corrente nominale da 16A Tipo P17 16A 250V
Tipo P17/11 16A 250V
Tipo P30 16A 250V
Presa bipolare con terra
Presa bipolare con terra bipasso
Presa bipolare con terra
10-13,5
26
5,5
26
19
39
10-13,5
5,5
Principali norme Principali e guide di riferimento
CEI 64-8 Capitolo 52 Scelta e installazionee delle condutture installazion CEI 23-50 Prese a spina per usi domestici e similari CEI 64-53 Guida per l’integrazione l’integrazi one nell’edifici nell’edificioo degli impianti elettrici CEI 20 Tabelle CEI UNEL 35024/1 35024 /1 Portate in corrente in regime permanente
10,5-16,5
19
33,5
SERIE CHORUS - PRESE A SPINA
PRESE A SPINA BIVALENTI Prevedere comode ed elegant elegantii prese bivalenti standard italiano/ tedesco in tutti i locali per usare gli elettrodomestici senza i soliti adattatori.
PRESE A SPINA A CABLAGGIO VELOCE Presa doppia bivalente con 3 soli morsetti per alimentare il blocco di prese multiple, senza l’impiego di cavallotti. • Riduzione dei tempi di cablaggio. • Sicurezza dei collegamenti e della continuità della terra. • Minor ingombro complessivo nella scatola da incasso.
GW 12 204 - GW 12 203
GW 10 208 GW 10 204 - GW 10 463
PROTEZIONE PRESE Installare prese con un magnetotermico di protezione per alimentare gli elettrodomestici fissi di alto consumo in totale sicurezza.
63 61
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO DA INCASSO PER APPARTAMENTO 3
3.3 Infi Infilag laggio gio e coll collegam egament entii 3.3.5 Circuito chiamata campanelli
225 cm
Ronzatore
Suoneria
1. Circuito elettrico da realizzare
2. Schema di chiamata
h = 225 cm
4. Infilaggio cavi e collegamento pulsante del bagno per chiamata ampanello interno
3. Operazione di infilaggio direttamente dalle matasse scatolate
Ingresso Scatola centralino
Cassetta di derivazione
5. Infilaggio cavi dal centralino alla cassetta di derivazione e alla scatola del pulsante per chiamata campanello campanello esterno
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO-NORMATIVI TIVI
I circuiti di chiamata in un appartamento possono essere due: quello fuori porta e quello di soccorso dal bagno e dalle camere da letto che devono distinguersi per la diversa tonalità del suono. Non esiste nessun obbligo normativo di alimentare questi circuiti a bassissima tensione di sicurezza ma tale provvedimento può rivelarsi opportuno in due situazioni abbastanza ricorrenti: 1. quando il bagno prevede una vasca per idromassaggio con comandi SELV in zona 1 ai quali si vuole abbinare la chiamata di soccorso; 2. quando nella stessa tubazione del campanello di ingresso si vogliono installare i circuiti del citofono o del videocitofono che solitamente hanno alimentatori a 8V in corrente continua per i circuiti fonici e a 12V in corrente alternata per il comando apriporta con alimentazione SELV. In questo caso conviene prevedere una tubazione protettiva totalmente separata da quella che ospita i circuiti di potenza (vedere pagina 41) Il complesso suonerie - ronzatori - trasformatore SELV può trovare una conveniente ubicazione nel centralino.
Principali norme Principali e guide di riferimento
CEI 64-8 Capitolo 41 per la protezione SELV e Capitolo 52 per la scelta e l’installazion l’installazionee delle condutture
Installazione nel centralino del gruppo suoneria - ronzatore alimentato a bassissima tensione di sicurezza 230V
Id
1
1) 2) 3) 4) 5) 6)
24V 2
3
4
5
Differenziale Differenz iale general generalee con riarmo Lucee pres Luc presee 10A 10A Pres Pr esee 16 16A A Cuci Cu cina na 16 16A A Cald Ca ldai aiaa 16A 16A Suoneria, ronzatore con trasformator trasformatoree
6
SERIE CHORUS - IMPIANTO DI CHIAMATA “ALLARME BAGNO” In accordo con il D.M. 236/89 236/89 (G.U. 23/giugno/1989, 23/giugno/1989, n°145) n°145) nei servizi ser vizi igienici in cui è obbligatorio prevedere provvedimenti per l’abbattimento delle barriere architettoniche architettoniche devono essere garantiti spazi adeguati adeguati per le manovre di una sedia a ruote e di un campanello di emergenza posto in prossimità della tazza e della vasca. In questi questi casi è opportuno prevedere l’installazione di un relè di chiamata collegato collegato con i pulsanti predisposti. predisposti. Il relè di chiamata consente di mantenere in allarme la suoneria e la spia fino al reset della chiamata stessa.
RELÈ DI CHIAMAT CHIAMATA A Riferimenti normativi EN 60669-1; EN 60669-2-2
A l i m e n t a z i o n e 12V ac/dc
Pulsante di reset 0 12 AL
GW 10 726 GW 12 726 GW 14 726
Pulsante di chiamata (a tirante)
R NCNO
DATI DA TI TECNICI TE CNICI Tensione Tensio ne di alimentazione
12V ac/dc
Cont Co ntat atto to di us usci cita ta
1NA/ 1N A/NC NC 12 12VV dc dc
Schema di collegamento
63 65
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO DA INCASSO PER APPARTAMENTO 3
3.3 Infi Infilag laggio gio e coll collegam egament entii 3.3.6 Circuito climatizzazione Cucina
1. Circuito elettrico da realizzare
2. Infilaggio cavi dal locale caldaia al termostato
Ingresso
3. Collegamento Collegamento del termostato ambiente con locale caldaia esterno all’appartamento
2,5 mm
4. Collegamento Collegamento del termostato ambiente posizionato in ingresso alla caldaia autonoma posta in cucina
1) illuminazione 2) prese 3) pompa di circolazione 1 4) pompa di circolazione 2 5) bruciatore 6) aspiratore 7) centralina di termoregolaz termoregolazione ione A) contat contattore tore pomp pompaa 1 B) contattore pompa 2 C) contattore bruciatore D) contattore aspiratore E) circuiti di comando
2
2,5 mm2
2,5 mm2
2,5 mm2
2,5 mm2
2,5 mm2
1,5 mm2
1 mm2
230V
5. Esempio di schema per distribuzione elettrica di una piccola centrale centrale termica per villa
64 66
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO-NORMATIVI TIVI
Gli impianti di riscaldamento delle abitazioni possono essere di 4 tipi: 1. centralizzati senza alcuna possibilità di regolazione dal singolo appartamento; 2. centralizzati con pompe o valvole di appartamento nel locale caldaia; 3. autonomi con caldaia di potenzialità superiore a 35 kW che richiede un locale caldaia; 4. autonomi con caldaia di potenzialità non superiore a 35 kW. Le caldaie con potenzialità superiore a 35kW, in base al D.M. 12 aprile ’96, devono essere installate in apposito locale compartimentato contro il rischio di incendio e debitamente aerato contro il rischio di esplosione. L’impianto elettrico, sia di potenza sia di comando, deve essere realizzato con condutture non propaganti l’incendio; soddisfano tale requisito le condutture incassate sotto intonaco; i cavi a vista o posati in sistemi non chiusi con grado di protezione inferiore a IP4X devono essere conformi alle prescrizioni del capitolo 751 della norma CEI 64-8. Inoltre i motori delle pompe di circolazione devono essere singolarmente protetti contro il sovraccarico, ed è vietato l’uso del PEN (vedere la figura). Nel caso 4, se l’impianto termotecnico è realizzato conformemente alle vigenti leggi e norme UNI CIG, non è necessario alcun provvedimento particolare per la realizzazione dell’impianto elettrico di alimentazione e termoregolazione.
Principali norme Principali e guide di riferimento
D.M. 12 aprile ’96 Impianti termici a gas DPR 218 del 1998 Requisiti essenziali di sicurezza per gli impianti a gas di uso domestico Norme UNI CIG 7129 Progettazione, installazione e manutenzione manutenzio ne degli impianti a gas di rete di uso domestico Norma CEI 64-8/7 Capitolo 751. Luoghi a maggior rischio in caso di incendio
SERIE CHORUS - CRONOTERMOSTATO DA PARETE Per una gestione intelligente e confortevole del clima è possibile installare il cronotermostato della Serie CHORUS che consente di controllare in modo automatico, su base settimanale, la temperatura temperat ura e le temporizzazioni all’interno dell’ambien dell’ambiente te d’installazione, in combinazione con gli impianti di riscaldamento o di condizionamento. È possibile collegare un combinatore telefonico, mediante il quale si effettua il comando remoto del cronotermostato. GW 10 701 - GW 14 701
DATI DA TI TECNICI TECNIC I Alimentazi Alime ntazione one
Autonomia Auto nomia batterie
Contatto in uscita
Temperatura di esercizio
Range di visualizzazione visualizza zione temp. rilevata
A batteria batteria (3X1,5V alcaline tipo AAA)
Minimo 1 anno
5A(AC1)/2A(AC15) 250V 5A(AC1)/2A(AC15) Con contatto in scambio privo di potenziale
-5° ÷ 45° C
0 si sino + 45°C
Range di regol regolazione azione temperatura
Dimensioni
Grado di pr protezione
Sezione cavi combinatore telefonico
Accuratezza Accuratez za di misura
+ 2° ÷ +7° C (antigelo) + 5° ÷ +40° C (comfort)
130X92X23 IP20 (mm)
Max. 0,5 mm2 ± 0,5° a 20° C
Pulsante “UP”
Pulsante “MODE” per selezionare la modalità di funzionament funzionamentoo
Pulsante “DOWN” Sportello di protezione dei pulsanti di programmazione
Display a cristalli liquidi LCD positivo
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO DA INCASSO PER APPARTAMENTO 3
3.3 Infi Infilag laggio gio e coll collegam egament entii 3.3.7 Circuito illuminazione di emergenza a) Circuito comune con quello luce
b) Circuito separato da quello luce
Interruttore generale
Interruttore divisionale luce
Interruttore divisionale luce di emergenza
2. Realizzando un circuito separato per la sola illuminazione di emergenza è più agevole verificarne l’efficienza
1. Circuito elettrico da realizzare
Cucina
Ingresso
3 Nel caso di circuito separato bisogna infilare una specifica linea
4. Collegamento della lampada di emergenza tra fase e neutro
5. Collegamento delle lampade di emergenza installate nelle scatole da incasso e di quella installata nel centralino
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO-NORMATIVI TIVI
L’illuminazione di emergenza negli appartamenti è realizzata quasi esclusivamente con piccoli apparecchi autonomi componibili in scatole da incasso. Questi apparecchi sono alimentabili direttamente dal circuito luce e prese da 10A. Tuttavia è consigliabile prevedere un’alimentazione separata, avente origine nel centralino e sezionata da uno specifico interruttore in modo che risulti agevole, interrompendo tale circuito, provare l’efficienza di tutti gli apparecchi installati. Con tale sistema autonomo di alimentazione, al quale si riferiscono le figure della pagina accanto, è possibile, inoltre, escludere il funzionamento delle lampade di emergenza durante i lavori di manutenzione lasciando in tensione il circuito di emergenza; se si vuole usufruire di quest’ultima funzione si devono prevedere scatole autonome o, perlomeno, munite di separatore, altrimenti si configurerebbe la situazione di lavoro in prossimità di parti in tensione (rivedere la pagina 6).
Principali norme e guide di riferimento
CEI 64-8 Capitoli 35 e 56 Impianti elettrici utilizzatori CEI 64-53 Guida per l’integrazione l’integrazi one nell’edifici nell’edificioo degli impianti elettrici utilizzatori
VITA PRESU VITA PRESUNT NTA A DEGL DEGLII AC ACCUM CUMULA ULATO TORI RI SIG SIGILL ILLAT ATII USATI NEGLI APPARECCHI APPARECCHI DI EMERGENZA (ANNI) Tipo di accumulatore
Temp T empera eratur tura a ambie ambiente nte 20°C
30°C
40°C
50°C
Al niche nichel-cad l-cadmio mio
6-7
5-6
4,5-5 4,55
3,3-4,5 3,34,5
Al piomb piombo o
4,5-6 4,56
2,5-4 2,54
1,5-2,5 1,52,5
0,6-1,5 0,61,5
SERIE CHORUS - LAMP LAMPADA ADA AUTONOMA DI EMERGENZA Lampada autonoma di emergenza NP per scatole da incasso 4 posti. Fornita senza placca frontale e telaio
DATI TECNICI Tensio Te nsione ne di alim alimentaz entazione: ione: 230V ac
GW 10 666 - GW 12 666 - GW 14 666
IP 40 -
Batteria:
Ni-Mh 3,6V 1100mAh
Autonomia Auton omia mini minima: ma:
1 ora ora
Temp T empo o di di rica ricaric rica: a:
36 ore
Lampada:
LED ad alta efficienza
Potenza assorbita in stand-by:
2 VA
-
CARATTERISTICHE INSTALLA I NSTALLATIVE TIVE Può essere utilizzata in ambienti domestici e del terziario per illuminazione sussidiaria in caso di black-out.
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO DA INCASSO PER APPARTAMENTO 3
3.3 Infi Infilag laggio gio e coll collegam egament entii 3.3.8 Collegamento tra cassette di derivazione e centralino
Centralino
1 x 4 + 5 , 1 x 5 + 5 , 5 x 3 + 4 x 3
Cassetta 2
3 x 2,5 + 5 x 1,5
Cassetta 1
2. Schema di cablaggio. Per i cablaggi complessi è necessario contare i fili e indicarne numero e sezione con uno schema
1. Collegamento fra cassette di derivazione e centralino
Nell’esempio di figura il tecnico sta realizzando i collegamentii dei collegament cavi di colore blu, marrone e giallo/ verdee relati verd relativi vi ai ai circuiti prese 16A
3. Operazione di infilaggio dalla scatola al centralino
LUCE
4. Operazione iniziale per effettuare il collegamento della cassetta di derivazione
TERRA
CAMPANELLO
PRESE 16A
5. Esempio di cablaggio ultimato all’interno della cassetta di derivazione principale effettuato con morsetti componibili su guida unificata
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO-NORMATIVI TIVI
Preliminarmente bisogna effettuare il cablaggio interno del centralino consistente nel cavallottare i morsetti di entrata degli interruttori divisionali e collegare alimentatori e altri apparecchi; questi morsetti vanno serrati a fondo verificando che nessun cavallotto risulti sovraccaricato (vedere la figura). Suddividere le linee dorsali in più tubi per evitare un eccessivo raggruppamento che comporterebbe notevoli riduzioni di portata (vedere la tabella). Le dorsali in uscita dal centralino devono fare capo a una o più scatole di derivazio derivazione ne principali ubicate in modo da ridurre al minimo possibile la lunghezza dei circuiti terminali. È obbligatorio separare dai circuiti di potenza quelli a bassissima tensione (SELV, telefono, TV, eventuali cavi LAN). Tuttavia, per semplificare la ricerca dei guasti è consigliabile separare il più possibile i circuiti nelle scatole utilizzando i separatori.
Principali norme e guide di riferimento
Riduzione di portata dei cavi unipolari isolati in PVC raggruppati in uno stesso tubo
CEI 64-8 Capitoli 41, 43, 46, 52 Impianti elettrici utilizzatori CEI 20 Norme sui cavi per energia Tabelle CEI UNEL 35024/1 Portate in corrente in regime permanente CEI 20-40 Guida per l’uso dei cavi a bassa tensione
Precauzioni nel cablaggio di grandi centralini 6kW
Sezione mm2
22A
1 ,5
2,5
4
6
10
1
14
18,5
25
32
43
2
11,2
14,8
20
25,6
34,4
3
9,8
12,9
17,5
22,4
30,1
4
9,1
12
16,2
20,8
27,9
5
8,4
11,1
15
19,2
25,8
6
8
10,5
14,2
18,2
24,5
7
7,5
10
13,5
17,2
23,2
32A
14A
8A 2A
Il cavallotto di parallelo non può avere la stessa sezione dei cavi in uscita dall’interruttor dall’interruttore e divisionale
10A 8A 6A 6A 2A
SERIE 48 - CASSETTE DI DERIVAZIONE Nelle cassette di derivazione della Serie 48PT, si può scegliere di impiegare le morsettiere volanti o scomponibili della Serie 44MS.
Nelle cassette Serie 48PTC si possono installare, grazie ai relativi supporti in dotazione, le morsettiere 44ME, ideali per realizzare i collegamenti equipotenziali della terra (PE).
Le versioni con morsetti mor setti passanti posti agli estremi consentono di collegare il conduttore principale di terra senza interromperlo.
69 71 67
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO DA INCASSO PER APPARTAMENTO 3
3.3 Infi Infilag laggio gio e coll collegam egament entii 3.3.9 Tipologie di centralino consigliate Impianto ad incasso per appartamento piccolo 1
2
4
Id
1
2
3
4 3
Piccolo appartamento 2-3 locali + servizi - Fino a 60-70 m2 Impegno di potenza 3 kW Riscaldamento autonomo Impianto di tipo economico
1) Protezione differenziale generale con funzione di richiusura 2) Luce e prese 10A 3) Prese 16A 4) Suoneria e ronzatore 0) Protezione del montante nel locale contatori
0
Impianto ad incasso per appartamento medio
Appartamento medio 4-5 locali + servizi - Oltre 70 m 2 Impegno di potenza 3 kW Riscaldamento autonomo Impianto di tipo comfort Impianto da incasso per appartamento grande 1
2 3 4 5
Id
1
6
Villa a 2 piani Molti locali + doppi-trip doppi-tripli li servizi Oltre 120 m2 Impegno di potenza 6-10 kW Riscaldamento autonomo con locale caldaia Impianto di tipo lusso
0
2
3
4
7
8
9
5
10
1) Protezione differenziale con funzione di richiusura e test automatico 2) Prese 16A, piano terra 3) Prese 16A, primo piano 4) Cucina 5) Carichi non prioritari 6) Luce piano terra
70 72 66
6
7 8 9 10
7) Luce primo piano 8) Zona notte 9) Biocomfort 10) Suoneria - ronzatore 0) Protezione del montante nel locale contatori
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO-NORMATIVI TIVI
Il centralino di appartamento contiene in genere gli interruttori destinati al sezionamento e alla protezione dei circuiti nonché altri apparecchi modulari quali alimentatori, temporizzatori, strumenti di controllo del carico, ecc. Rispetto alla normativa europea applicabile alla generalità dei quadri sono ammesse in Italia particolari deroghe purché siano rispettate le condizioni sintetizzate in figura. La suddivisione dei circuiti è dettata sia dalle esigenze di proteggere i circuiti ramificati a sezione costante (1,5 mm2 per luce e prese da 10A e 2,5 mm2 per prese da 16A) sia dalle necessità funzionali (per esempio suddividere i carichi privilegiati da quelli facoltativi). Le dimensioni vanno scelte in funzione della capienza in numero di moduli e della capacità di dissipare la potenza generata dagli interruttori magnetotermici e dagli alimentatori contenuti. I centralini devono riportare una targhetta compilata da chi ha eseguito l’assiemaggio, il cablaggio e le relative prove.
Principali norme e guide di riferimento
CEI 23-51 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzionee per uso distribuzion domestico e similare CEI 17-70 Guida all’applicazione all’applica zione delle norme dei quadri di bassa tensione. Capitolo 6
GEWISS ACTIVO MASSIMO CONTROLLO, IN TOTALE SICUREZZA 1
5
3
1 RESTART CON AUTOTEST
Interruttore differenziale con test settimanale automatico. Dispositivo di riarmo automatico per il ripristino della corrente in totale sicurezza previa verifica dell’efficienza dell’impianto. 2 ACTIVO
Il centralino elettronico attivo per il controllo e la gestione dell’impianto, che che scollega gli apparecchi non prioritari in caso di sovraccarico. Il display segnala il consumo energetico, aiutandoti a sapere in ogni momento qual è il consumo del tuo impianto. 3 BIOCOMFORT
2
Un biointerruttore che evita la creazione di campi elettromagnetici indesiderati. 4 LAMPADA ANTI BLACK-OUT
Lampada estraibile con batterie incorporate per illuminazione in caso di interruzione dell’energia elettrica. 5 INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI COMPATTI
Gli esclusivi apparecchi modulari compatti con due poli protetti in un solo modulo. 6 SEGNALAZIONE
Apparecchio combinato suoneria suoneria e ronzatore con trasformatore integrato integrato in soli due moduli. moduli.
6
4
BIOCOMFORT – DISGIUNTORE DI RETE
DATI TECNICI
STOP AI CAMPI ELETTROMAGNETICI Quando tutti i gli apparecchi elettrici sono spenti, BIOCOMFORT toglie la tensione all’impianto e la ripristina automaticamente quando necessario. Sonni tranquilli: Biocomfort preserva la zona notte dall’inquinamento elettromagnetico.
71 73 67
Tensione Tensio ne nomin nominale ale Un (V)
230 a.c. ± 10%
Corrente nominale d’impiego Ie (A)
16
Potenze massime lampade (W)
Lampade a incandescenza: 1600 Lampade fluorescenti: 1000 Lampade con reattore elettronico: 700
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO DA INCASSO PER APPARTAMENTO 3
3.4 Espansione impianto 3.4.1 Apparecchi per comando e controllo a radiofrequenza
Ricevitore Ricevitore
1.Aggiu iun nta co com mand ndii lu luce in lo local alii a finit itu ura pre preg gia iata ta
2. Co Com mand ndo o lu luce co con n se senso sore re di pr prese sen nza a radi dio ofre req quenza
Cronotermostato
Cronotermostato
3. Comando di tapparelle o tendaggi
4. Controllo di condizionatore con cronotermostato a radiofrequenza
Cronotermostato Cronotermostato
Attuatoree Attuator telefonico
6. Attivazione via telefono mediante attuatore telefonico
5. Controllo della caldaia di riscaldamento con cronotermostato a radiofrequenza
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO-NORMATIVI TIVI
I collegamenti radio in ambito abitativo (WPAN) riguardano un’operatività semplice con potenza limitata a qualche centinaio di mW. Comprendono sempre almeno un trasmettitore (comando) e un ricevitore (attuatore). I trasmettitori possono essere alimentati dalla rete (apparecchi componibili da incasso), o da pile (comandi autonomi a parete o portatili). Per l’azionamento di utilizzatori di potenza (luce, elettrodomestici, apparecchi di climatizzazione o sistemi di allarme) la trasmissione dei comandi è del tipo impulsivo e garantisce le funzioni fondamentali (interruttore, pulsante, commutatore). I sistemi più completi, mediante i quali si possono realizzare servizi domotici, comprendono anche le funzioni di marcia-arresto, inversione di marcia, termostato, cronotermostato, sensore di presenza, ecc.
Principali norme e guide di riferimento
D.P.R. 5/10/2 5 /10/2001 001 n. n . 447 Regolamento in materia di licenze e autorizzazioni per i servizi di telecomunicazioni a uso privato CEI 210-64 e 210-65 Caratteristichee di compatibilità Caratteristich elettromagnetica elettromagne tica tipiche degli ambienti residenziali CEI 100-119 Apparati multimediali senza fili. Guida all’installazione all’installa zione e all’utilizzo in ambito domestico
COMANDI A RADIOFREQUENZA Il nuovo sistema comando e controllo C HORUS è composto da dispositivi di comunicazione a radiofrequenza che, integrati con l’impianto elettrico tradizionale, consentono di ampliare le funzionalità senza ricorrere a opere murarie con una portata fino a 100 m in campo libero. La gamma di prodotti, disponibile nelle versioni Bianco, Nero e verniciato Titanio, consente una totale integrazione funzionale ed estetica con le placche ONE e LUX. L’aggiunta di un punto di comando, il controllo della temperatura e la regolazione della luce di una lampada con telecomando, sono tra le più comuni esigenze in impianti sia residenziali sia del terziario, alle quali risponde l’innovativo sistema GEWISS. È inoltre possibile progettare soluzioni esclusive di comfort, attraverso la realizzazione di scenari (configurazione di luci e tapparelle in funzione di ogni momento della giornata) che contribuiscono a fornire un valore aggiunto all’impianto elettrico.
Pulsantiere per comandi a radiofrequenza da 1 a 4 canali, complete di placca ONE e LUX.
Cronotermostato elettronico estate/inverno a radiofrequenza.
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I moduli di uscita a radiofrequenza sono alimentati con tensione di rete 230V~. Disponibili sia per carichi generici sia per comando motori.
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO DA INCASSO PER APPARTAMENTO 3
3.4 Espansione impianto 3.4.2 Sistema antifurto a radiofrequenza Villa
Appartame Appa rtamento nto cond condomin ominiale iale
Rilevatore a infrarossi
Sirena autoalimentata
IR IIR
Centralina
IR IR
C
C ct
ct
Inseritore Contatto Con tatto porta e finestre
IR
Combinatore Combi telefonico
IR
1
N
M
IR
Rivelatore perimetrale
1. Negli appartamenti la protezione finestre è necessaria fino a 4 m da piani accessibili dall’esterno
2
IR
S
Contatti magnetici Rivelatore volumetrico
Contatti inerziali
3. Protezione volumetrica con sensori a raggi infrarossi
2. Protezione perimetrale di porte e finestre
Sirena Sensori perimetrali
Sensori perimetrali
Sensori volumetrici volumetri ci
Centralina 4. La protezione perimetrale della recinzione si attua con varie tecnologie per esempio a raggi infrarossi attivi
Chiave elettronica e telecomando
5. Schema dell’impianto antintrusione a radiofrequenza
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO-NORMATIVI TIVI
Gli impianti antintrusione conformi alle norme vigenti si classificano in 3 livelli di affidabilità valutati secondo parametri di calcolo basati su punteggi convenzionali di insuperabilità. I tre livelli sono designati rispettivamente con i numeri 1, 2, 3 per ciascuno dei quali sono richieste prestazioni minime. Per le comuni abitazioni è ritenuto sufficiente il livello 1 che comporta protezioni perimetrali (contatti sulle porte e sulle finestre e sensori antieffrazione con coefficienti di insuperabilità 1) e protezioni volumetriche con coefficiente di insuperabilità almeno 0,5 realizzate con sensori a raggi infrarossi o a microonde (valgono i criteri sintetizzati in tabella). I sensori volumetrici devono essere opportunamente posizionati sia per non lasciare zone di intrusione scoperte sia per evitare interventi intempestivi.
Principali norme e guide di riferimento
Norma CEI 79-2 Impianti antintrusione,, antifurto antintrusione e antiaggressione. Norme particolari per le apparecchiature Norma CEI 79-16 Requisiti per apparecchiature e sistemi di allarme antintrusione che utilizzano collegamenti a radiofrequenza
COEFFICIENTI DI INSUPERABILITÀ PER LE BARRIERE DELLE UNITÀ ABITATIVE ABITA TIVE NON ISO ISOLA LATE TE (APP (APPART ARTAME AMENTI NTI IN COND CONDOMI OMINIO NIO))
Barriera
Situazione
Coefficiente di insuperabilità 1 0,5 0
Accessi all’un Accessi all’unità ità abitativa
Garantito il controllo di tutti gli accessi (porte e finestre fino a 4 m di altezza)
■
■
Mancanza anche di un solo controllo
Superfici dei serramenti
Garantito il controllo contro l’effrazione di tutti i vetri e serramenti
■
■
Mancanza anche di un solo controllo
Volumi intern Volumi internii Garantita la copertura totale dei volumi interni all’unità abitativa Garantita la protezione a trappola
■
Non garantita alcuna delle suddette protezioni
CHORUS RF - SISTEMA ANTIFURTO A RADIOFREQUENZA Il sistema antifurto radio CHORUS RF, con funzioni di security e safety, è la soluzione ottimale per ogni contesto installativo, grazie al design ricercato di tutti i componenti. La sicurezza e l’affidabilità di funzionamento, anche in impianti complessi, sono garantite dalla trasmissione radio a doppia frequenza: una frequenza è riservata alla comunicazione fra i sensori e la centrale, l’altra alla comunicazione con la sirena. L’installazione dei componenti del sistema antifurto radio “senza fili” è particolarmente semplice, infatti l’impianto è realizzabile in poche ore e non è necessario rompere i muri.
0 7 4 0 2 W G
2 7 4 0 2 W G
Il telecomando (GW20472) gestisce completamente l’impianto: inserimento, disattivazione totale, inserimenti parziali e funzione antipanico.
1 7 4 0 2 W G
Rilevatore volumetrico di presenza (GW20477) a raggi infrarossi orientabile, 15 m di portata, apertura 81°.
Il cuore del sistema è la centrale, disponibile in due differenti modelli e in grado di gestire 16 sensori (GW20470) o 32 (GW20471). La centralina a 32 sensori è completa di combinatore telefonico. Sulla centrale è presente un misuratore d’intensità del segnale radio (RF), per la verifica dell’efficienza di trasmissione trasmis sione d’ogni singolo dispositivo verso la centrale.
7 7 4 0 2 W G
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO PARTI COMUNI 4
4.1 Teorie dei montanti
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO-NORMATIVI TIVI
I singoli montanti di energia fanno parte dell’impianto utilizzatore d’appartamento anche se sono ubicati in parti condominiali. Ogni montante deve essere costituito da un singolo cavo multipolare con guaina oppure da cavi unipolari (fasi e neutro) contenuti in un tubo distinto per ogni utenza. Può essere comune il conduttore PE purché le singole derivazioni d’appartamento siano realizzate con morsetti di tipo passante che non comportino il taglio del conduttore montante. Possono essere comuni le scatole rompitratta ma mai quelle che contengono giunzioni o derivazioni attuate su fase e neutro dei singoli appartamenti. La sezione del PE comune deve essere almeno uguale a quella del montante di fase più grande. I montanti TV devono avere lo schermo collegato al collettore principale di terra.
Principali norme e guide di riferimento
Dimensionamento dei montanti monofase secondo l’appendice H della Guida CEI 64-53 (stralcio) 64-53 (stralcio) Potenza Poten za contrattuale (kW) Esubero tollerato (kW) Corrente nominale utenza (A) 2
Sezione cavo montante (mm ) Portata cavo con fattore di riduzione 0,7 Caduta di tensione % sul montante Lunghezza Lunghezz a massima (m)
3
6
10
3,3
6,6
11
16
32
53
6
10
16
28
39
53
2
2
2
34
35
36
Norma CEI 64-8 /5 Capitolo 52, commento all’articolo 520-1 Guida CEI 64-50 Guida per l’integrazione l’integrazi one nell’edificio di impianti utilizzatori e ausiliari. Criteri generali Guida CEI 64-53 Guida per l’integrazione l’integrazi one nell’edificio di impianti utilizzatori e ausiliari. Criteri particolari. Appendice H. Esempio di dimensionamen dimensionamento to dei montanti
SERIE 48CM - CASSETTE PER MONT MONTANTI ANTI I montanti sono le parti più elettrificate di uno stabile. Come tali sono percorsi da un’elevata quantità di cavi; per questo Gewiss ha studiato una gamma di cassette specifiche, le 48CM, caratterizzate caratterizzate da ampi sfondabili che consentono di impiegare tubi con diametro 63 mm e grazie a un’elevata profondità della cassa, 121 mm, è possibile alloggiare comodamente i cavi e le relative morsettiere che distribuiscono energia e segnali alle varie utenze.
Inoltre, grazie alle viti piombabili, le cassette 48CM si possono installare nelle parti comuni delle palazzine.
L’elevata specializzazione del prodotto consente di disporre di forchette di accoppiamento per realizzare sistemi in batteria.
Vi è inoltre inoltre una comple completa ta serie serie di etich etichette ette autoadesive per identificazione circuiti.
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO PARTI COMUNI 4
4.2 Impianto di terra EQS
Collegamenti equipotenzial equipotenzialii supplementarii (vedere pag 55) supplementar
EQS
EQP
Collegamenti equipotenzial equipotenzialii principali (vedere pag 55) PE Conduttore di protezione C Collettore di terra
PE
CT Conduttore di terra DA Dispersore intenzionale
C
DN Dispersore di fatto
EQP DN
CT
CT
DA
1. Denominazione dei componenti dell’impianto di terra di protezione di un edificio
1) To Tondino ma massiccio di diametro es est. 2) Tubo diametro est. spessore 3) Profilo a croce larghezza spessore 4) Profilo a T altezza
1
rame 15 mm mm 30 mm 3 mm 50 mm 5 mm 50 mm
acciaio 20 mm mm 40 mm 2 mm 50 mm 5 mm 50 mm
2
3
> 5 L = 7,25 m
4
2. Dimensioni minime dei picchetti
3. Esempio di posizionamento dei dispersori di terra
Pozzetto
Grasso di vaselina vaselina
4. Esempio di collegamento fra picchetti
5. Tipi di morsetti per giunzioni interrate
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO-NORMATIVI TIVI
L’impianto di terra di protezione deve essere unico per l’intero edificio e far capo a uno o più collettori di terra che rendano possibile il sezionamento delle varie parti per le prove e le misure. Tutte le masse devono essere collegate al conduttore di protezione, obbligatoriamente di colore giallo verde. Al collettore principale di terra, oltre al PE, devono far capo i conduttori equipotenziali principali (EQP) che collegano: - i tubi dei servizi comuni di edificio (acqua, gas, riscaldamento centralizzato); - le eventuali parti strutturali metalliche (canalizzazioni di ventilazione del condizionamento d’aria centralizzato e similari); - ove possibile i ferri d’armatura delle strutture in cemento armato. Il conduttore di terra (CT) collega il dispersore al collettore principale di terra. Per il dimensionamento dei collegamenti equipotenziali supplementari si veda la pagina 55. Il dispersore può essere realizzato mediante elementi interrati verticalmente (picchetti) oppure orizzontalmente (corde). Il dispersore a picchetti sfrutta gli strati profondi del suolo ed è perciò adatto a terreni con elevata resistività superficiale (terreni di riporto o ghiaiosi); il dispersore a corda sfrutta gli strati superficiali del suolo ed è perciò adatto a terreni con bassa resistività superficiale (strati di humus o argilla). La disposizione più conveniente è quella a corda disposta ad anello perimetrale attorno all’edificio con collegamenti ai ferri d’armatura delle fondamenta e rinforzo con picchetti. Il dimensionamento del dispersore si effettua in sede di progetto con calcoli piuttosto complessi e aleatori. Per i dispersori a picchetti ci si può avvalere del metodo indicato in tabella, basato su picchetti distanziati almeno 4÷5 L, dove L è la lunghezza utile (cioè della parte interrata). Prima di porre in esercizio l’impianto occorre verificare, mediante misura con lo specifico strumento a sonde, che la resistenza del dispersore non sia inferiore a quella di progetto.
Principali norme e guide di riferimento
CEI 64-8 Capitoli 41 e 54 Protezione contro i contatti indiretti mediante interruzione della alimentazione CEI 64-12 Guida per l’esecuzionee dell’impian l’esecuzion dell’impianto to di terra negli edifici a uso residenziale
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO ESTERNO 5
5.1 Installazione in garage/cantine
1. Prima di iniziare consultare il Manuale Pratico Gewiss
2. Tracciare sulla parete il percorso del tubo con l’uso del battispago
3. Fissare cassette e clips
70cm
4. Piegare il tubo inserendo una molla a spirale che consente di ottenere la curvatura a 90°
7. Esempio di calata dei tubi dalla canalina (o passerella) alle prese interbloccate
5. Posare i tubi
8. Esempio di collegamento da canalina (o passerella) agli apparecchi di illuminazione
6. Esempio di calata dei tubi dalla canalina (o passerella) alle cassette di derivazione
9. Esempio di installazione esterna finita
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO-NORMATIVI TIVI
I box e i garage condominiali con capienza superiore a 9 macchine e corsia di accesso non a cielo aperto sono soggetti al D.M. 1° febbraio ’86 e al certificato di prevenzione incendi. La variante CEI 31-35V1 del 2002 stabilisce che, se sono rispettate le condizioni imposte dal suddetto D.M., non sono da considerare, ai fini della scelta del materiale elettrico, luoghi con pericolo di incendio. Occorre che i componenti installati a vista siano sottratti al pericolo d’urto mediante posa a non meno di 1,15 m dal piano di movimentazione dell’autoveicolo. I cavi installati a vista devono rispettare le condizioni di posa indicate in tabella. Se le cantine o i seminterrati sono molto umidi (pericolo di stillicidio da condensa) si devono impiegare componenti con grado di protezione non inferiore a IP22 e cavi con isolamento idoneo ai luoghi umidi.
Principali norme e guide di riferimento
Dimensioni di posa dei cavi rigidi
CEI 64-8/ 5 Capitolo 52 con particolare riferimento alle tabelle 52A, 52B e 52C CEI 23-39 Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche CEI 23-80 Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche. Parte 1: Prescrizioni generali CEI 20-40 Guida per l’uso dei cavi a bassa tensione
SERIE 44CE
La gamma più completa di cassette di derivazione a parete, anche con coperchi a vite ad ¼ di giro. • Marchio IMQ e RINA • 3 differenti tipologie di materiali m ateriali autoestinguenti di cui 2 Halogen Free • 11 taglie in 2 versioni: pareti lisce o con passacavi • 6 tipologie di coperchi: c operchi: a pressione/a vite, ciechi/trasparenti, alti/bassi • 3 gradi di protezione: IP44, IP55, IP56
SERIE 44 CE A ¼ DI GIRO Riduzione dei tempi di installazione installazio ne grazie alle viti a 1/4 di giro. Chiusura garantita dal blocco in posizione “chiuso”.
27 COMBI Sistema di contenitori modulari da parete per la serie SYSTEM. • Contenitori protetti IP40 fino a 16 posti e stagni IP55 fino a 12 posti • Versioni IP40 integrabili con minicanali e canali RAL 9010 • Ampio spazio utile interno per il cablaggio • Possibilità di suddivisione interna dei vani con appositi separatori funzionali
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 IMPIANTO ESTERNO 5
5.2 Installazione nel terziario e industriale
1. Esempio di impianto a parete per un magazzino
2. Esempio di impianto a parete “misto” (parte tubazione e parte canalizzazione) per un corridoio
3. Es Esem empi pio o di di imp impia iant nto o sot sotto to pa pavi vime ment nto o con con tu tubi bi ri rigi gidi di pe perr uffi uffici cio o
4. Es Esem empi pio o di di impi impian anto to in co cont ntro roso soffi ffitt tto o con con tu tubi bi ri rigi gidi di pe perr uffi uffici cio o
5. Esempio di impianto a parete per un punto vendita
6. Esempio di impianto industriale utilizzando passerelle a filo
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO-NORMATIVI TIVI
Nel settore terziario le condutture a incasso sono sovente sostituite da tipologie meno vincolate alle opere murarie. Non esistono specifiche norme di installazione che trattino distintamente le diverse tipologie; si devono solo ricordare le seguenti particolarità: • la posa di cavi, di tubi e di canali in vista richiede adeguati mezzi di fissaggio per evitare cadute o danneggiamenti; • non sono ammesse condutture in cavi senza guaina posati in cunicoli o in intercapedini sottopavimento o in controsoffitto; • tutte le giunzioni devono essere accessibili; • le condutture devono essere scelte e messe in opera in modo che nessun danno possa essere causato dall’ingresso d’acqua; • si deve tener conto nella determinazione della portata delle condizioni di raggruppamento e di raffreddamento dei conduttori, in particolare per la posa in tubi e canali chiusi.
Principali norme e guide di riferimento
CEI 64-8/5 Capitolo 52 con particolare riferimento alle tabelle 52A, 52B e 52C CEI 23-39 Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche CEI 23-80 Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche. Parte 1: Prescrizioni generali CEI 23-58 Sistemi di canali e condotti per installazioni elettriche
GEWISS PER IL TERZIARIO E L’INDUSTRIALE I sistemi di canali portacavi e portapparecchi FB e NF della Serie NP44/50 sono in grado di coprire tutte le esigenze installative nei settori terziario e industriale. La gamma dimensionale (4 misure per i canali FB e 5 per i canali NF) garantisce la soluzione ideale per ogni necessità d’impianto, dal piccolo utilizzatore alla dorsale di distribuzione.
Gewiss offre tre tipologie di tubi rigidi, per soddisfare ogni tipo di esigenza: tubi medi RK15 per installazioni ordinarie, tubi tubi pesanti RKB per installazioni gravose, tubi pesanti halogen free RKHF per installazioni gravose e in ambienti pubblici. L’ampia gamma di raccordi, nelle versioni IP40 e IP65, rende i sistemi di tubi rigidi perfettamente integrabili con tubi flessibili, cassette da parete e centralini.
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 DISTRIBUZIONE ENERGIA 6
6.1 Terziario/industriale
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L’OFFERT ’OFFERTA A PER LA DISTRIBUZIONE ENERGIA
Un’offerta ampia ed articolata di prese interbloccate certificate secondo la normativa internazionale IEC60309-1-2. Principali norme Laddove sono richieste dimensioni estremamente ridotte e gli spazi di installazione e guide di riferimento sono esigui, trovano facile collocazione le prese serie Combibloc 16-32A. IP55 con fusibili
IP56 per impieghi gravosi IP66 per impieghi gravosi
24V con trasformatore
un sistema a IP55 per impieghi gravosi IP44 con fusibili
360°
IP44 senza fusibili
IP44-66 IP55 Combibloc
16-125A
IP44 Combibloc
Altre serie consentono consentono di avere prese interbloccate interbloccate in orizzontale orizzontale e verticale, per ambienti classici e per applicazioni applicazioni gravose. gravose. Per queste ultime la famiglia 66 IB rappresenta un ottimo esempio di come è possibile coniugare il design e le massime funzionalità attualmente disponibili sul mercato. Ogni presa è alloggiabile in quadretti dedicati per fissaggio a parete, da incasso e mobile. Da anni Gewiss è leader in questo settore e puntualmente propone innovazioni innovazioni atte ad agevolare i propri clienti. Le prese, inserite in quadretti cablati da Gewiss,offrono un’elevata molteplicità di combinazioni certificate secondo la normativa EN60439-3 adatta alle esigenze del terziario e grande distribuzione. Inoltre viene data la possibilità di cablare e certificare quadri non presenti a catalogo, tramite il software GwAesse e i Manuali didattici.
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 DISTRIBUZIONE ENERGIA 6
6.2 Cantiere
1. L’energia elettrica nei cantieri di costruzione deve essere distribuita esclusivamente con appositi quadri denominati ASC e certificati dal costruttore
2. Esempio di un allacciamento di cantiere grande. Nella figura sono evidenziati il gruppo di misura con limitatore e l’interruttore generale
3. Esempio di giunzione nel cavo aereo di un cantiere
4. Il nodo di terra è costituito da una barra di rame a cui fanno capo i conduttori di terra, i conduttori di protezione e i conduttori equipotenziali
1 Quadro di distribuzione finale fisso 2 Cavi stesi direttamente sul terreno 3 Protezione per passaggio pedonale 4 Protezione per passaggio veicoli 5 Quadro di distribuzio distribuzione ne finale mobile 6 Cavo aereo
5. Consistenza tipica dell’impianto di cantiere
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RIFERIMENTI TECNICO-NORMA TECNICO-NORMATIVI TIVI
Nei cantieri l’allacciamento degli utilizzatori si può realizzare con cavi di tipo flessibile, direttamente stesi sul terreno, con adeguate caratteristiche di tenuta all’acqua e guaina di tipo pesante (vedere gli esempi in tabella). La distribuzione elettrica deve fare capo a specifici quadri di tipo ASC, costruiti conformemente alla norma CEI 60439-4, prodotti da costruttori specializzati che hanno l’obbligo di sottoporli totalmente a prove di tipo. In tali quadri si deve poter attuare il sezionamento, la protezione dei conduttori contro le sovracorrenti e la protezione contro la scossa mediante interruttori differenziali da 30 mA. Le prese a spina sono ammesse solo se: • inserite sul quadro ASC; • incorporate in avvolgicavo; • di tipo mobile conformi alla norma CEI 23-12.
Principali norme e guide di riferimento
CEI 64-8/7 Capitolo 704 CEI 64-17 Guida alla esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri CEI 17-13/4 Quadri di cantiere ASC
Schema di un quadro di prese a spine
TIPI DI DI CAVI CAVI AMME AMMESSI SSI PER LA DISTRIBUZIONE NEI CANTIERI Flessibile
H07 RN-F; FROR 450/750V; N1VV-K; FG7OR 0,7/1kV e similari
Rigido*
H07V-R; RG7OR e similari
* Ammesso solo per il primo tratto a monte del primo quadro (distribuzione principale)
SERIE 68 ASC - SISTEMA QUADRI PER CANTIERE ASC Quadri con funzione di alimentazion alimentazionee in entrata e distribuzione principale serie 46QP fino a 250A Quadri di entrata e misura serie 40 CDK fino a 125A Quadri di distribuzione principale 68 Q-box fino a 100A Quadri di distribuzione secondaria 68 Q-din, 66 Combibloc e 68 Q-mc 16t fino a 63A
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 INFORMAZIONI TECNICHE GENERALI 7
7.1 Riferimenti normativi Gli impianti elettrici, secondo le leggi vigenti in Italia, devono essere realizzati a regola d’arte, cioè secondo i più aggiornati concetti di sicurezza e di affidabilità riportati nelle norme tecniche. Ne consegue che, pur non avendo valenza giuridica equivalente alle leggi, la normativa tecnica costituisce, in pratica, un riferimento irrinunciabile. Si deve precisare che, secondo il diritto costituzionale italiano, le norme di qualsiasi tipo, se non quando recepite da specifici Decreti, non possono avere forza di legge e perciò, contrariamente a quanto avviene in altri Paesi, le norme CEI non possono essere imposte, e non può essere sanzionata la loro violazione. Tuttavia conviene applicarle altrimenti la dimostrazione della rispondenza degli impianti e dei componenti alla regola dell’arte, voluta dalla legge 46-90, rimane a carico dell’installatore: essendo il concetto di regola d’arte aleatorio, il rischio di vedersi accusati di violazione della legge 46-90 sarebbe notevolissimo e, in caso di contenzioso, la probabilità di vincere la causa molto bassa. Attualmente le norme elettriche sono armonizzate a livello internazionale, europeo e nazionale rispettivamente da IEC, CENELEC e CEI.
CEI
❆ IEC
Fondato nel 1906, è l’ente che redige e pubblica le norme elettrotecniche internazionali che servono come base a oltre 100 Paesi membri di tutto il mondo. Le pubblicazioni IEC, nella maggior parte dei casi, confluiscono nelle norme europee armonizzate senza sostanziali modifiche.
CEI 0-2 • Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici CEI 0-3 • Legge 46/90 Guida alla compilazione della dichiarazione di conformità CEI 0-10 • Guida alla manutenzione degli impianti elettrici È disponibile gratuitamente sul sito Internet www www.cei .ceiuni.i uni.itt il catalogo
❆ CENELEC
generale delle norme CEI, acquistabili presso i punti vendita indicati nel catalogo stesso.
(Comitato Elettrotecnico Italiano)
È stato fondato nel 1907 dall’AEI (Associazione Elettrotecnica Italiana) con lo scopo principale di standardizzare i componenti elettrici. Riconosciuto dallo Stato italiano come ente normatore del settore elettrotecnico (tramite un’apposita convenzione con il CNR), con il DPR 11/7/1967 il CEI assume personalità giuridica. Con la legge dell’1/3/68 n. 186, è stata riconosciuta alle norme CEI la presunzione di adeguatezza alla “regola d’arte” dei materiali, delle apparecchiature, degli impianti, a tutti gli effetti giuridici; tale riconoscimento è ribadito dalla legge 46-90. È l’unico organismo italiano rappresentante l’Italia in sede internazionale nei comitati CENELEC. Le norme CEI principali riguardanti gli impianti trattati in questo manuale sono ricordate, caso per caso, nelle specifiche pagine, unitamente alle Guide che rappresentano un validissimo documento interpretativo, redatto in chiave applicativa. Non sono invece oggetto di questo manuale la progettazione, le verifiche iniziali e la manutenzione che costituiscono argomenti importantissimi ai fini della sicurezza elettrica; per queste operazioni si rimanda alla consultazione delle seguenti Guide CEI:
(International Electrotechnical Commission)
(Comité Européenne de Normalisation Electrotechnique) Electrotechnique)
Ha il compito di adattare alle condizioni europee le pubblicazioni internazionali IEC con il fine di unificare le norme elettriche in ambito comunitario. E’ costituito dai comitati elettrotecnici nazionali di Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Polonia, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria. Sono inoltre membri affiliati i Comitati nazionali di Albania, Bosnia e Herzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Romania, Turchia, Ucraina in attesa di entrare a pieno titolo nel Comitato con l’estendersi della UE. Le deliberazioni CENELEC devono essere adottate obbligatoriamente dalle normative nazionali, con la sola eccezione di qualche norma sperimentale nazionale, debitamente autorizzata.
Principali leggi riguardanti gli impianti elettrici utilizzatori D.P.R. n. 547 del 27/4/1955
“Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro” Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 12/7/1955 n. 158. Questa legge, tuttora non completamente abrogata, ha valore storico perché è la più p iù vecchia e conosciuta; alcune prescrizioni, pur superate, sono talmente radicate nella tradizione impiantistica italiana che sovente sono scambiate per norme ancora in vigore. Legge n. 186 dell’1/3/1968
“Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature e impianti elettrici ed elettronici” Gazzetta Ufficiale 23/3/1968 n. 77. È importantissima perché stabilisce l’obbligo di esecuzione degli impianti e costruzione dei componenti a regola d’arte e perché riconosce alle norme CEI la presunzione di espressione di regola d’arte.
Legge n. 791 del 18/10/1977
“Attuazione della direttiva del Consiglio delle Comunità Europee (n. 72/23/CEE) relativa alle
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garanzie di sicurezza che deve d eve possedere il materiale elettrico destinato a essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione” Gazzetta Gazzetta Ufficiale 2/11/1977 n. 298. Stabilisce il principio della libera circolazione in ambito comunitario dei componenti elettrici che rispondono ai requisiti di sicurezza.
D.M. del 16/11/1983
La marcatura CE
“Elenco delle attività soggette, nel campo dei rischi di incendi rilevanti, rilev anti, all’esame degli ispettori regionali o interregionali del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. 29/7/1982 n. 577” Gazzetta Ufficiale 12/12/1983 n. 339. In pratica stabilisce in quali luoghi esiste rischio di incendio o di esplosione per il quale si richiedono particolari par ticolari precauzioni per gli impianti elettrici.
Le Direttive Europee (es. 2006/95 - LVD, 2004/108 - EMC) prevedono che, per poter essere messo in commercio, il materiale elettrico deve essere munito della marcatura CE. Questa marcatura attesta in ogni caso che i requisiti minimi di sicurezza sono soddisfatti e non esclude altri marchi o altre certificazioni riferite a condizioni più severe o più precise. Essa va apposta dal fabbricante o dal suo mandatario sul materiale oppure sull’imballaggio, sulle avvertenze d’uso o sul certificato di garanzia. La marcatura CE è basata fondamentalmente sulla sulla dichiarazione di conformità del costruttore che si impegna sia a garantire le condizioni di sicurezza del prototipo sia il loro mantenimento nel tempo attraverso una procedura di controllo della produzione. Non è sottoposta a controlli preventivi da parte di enti verificato verificatoriri ma è apposta direttamente dal fabbricante che se ne assume la responsabilità tà mediante un dettagliato rapporto. Il simbolo CE, la cui grafica è dettagliatamente prestabilita (vedere la figura), non può essere contraffatto senza violare la Direttiva comunitaria suddetta: sono vietati anche simboli somiglianti che possono trarre in inganno.
Legge n. 46 del 5/3/1990
“Norme per la sicurezza degli impianti” È la legge fondamentale che attribuisce all’installatore la responsabilità della sicurezza degli impianti elettrici e obbliga al rilascio della dichiarazione di conformità. Si completa con il D.P.R. n. 447 del 6/12/1991 “Regolamento “Regolamento d’attuazione della legge 46/1990 e il D.M. del 20/2/1992 “Modello di dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola d’arte”. La dichiarazione di conformità
La legge 46/90 impone all’art. all’art . 9 l’obbligo della dichiarazione di conformità a firma fir ma del titolare dell’impresa installatrice. Questo documento è necessario per ottenere i certificati di abitabilità e di agibilità ed eventualmente la certificazione di prevenzione incendi. La dichiarazione, da compilarsi su modello ministeriale unificato, non è valida se non è corredata cor redata degli allegati obbligatori, necessari per definire in modo univoco gli oggetti cer tificati. Deve essere consegnata al committente e, in copia, al Comune incaricato di effettuare le verifiche a campione. Non basta dichiarare di aver eseguito l’impianto a regola d’art e ma bisogna aggiungere di aver installato componenti a regola d’arte. Di ciò l’elettricista può farsi garante se sceglie componenti debitamente marchiati e certificati dal costruttore.
Marchi e contrassegni di conformità
La conformità di un prodotto a specifiche norme è ordinariamente attestata dalla apposizione di uno o più marchi gestiti da istituti di diritto pubblico o privato che stabiliscono specifiche modalità d’uso. Alcuni marchi sono sottoposti a un regime simile a quello della marcatura CE trattata al titolo precedente, cioè sono esenti da verifiche preventive preven tive sul prototipo affidate a istituti specializzati: specializzati: è il caso di molti marchi internazionali. Questi Questi contrassegni non sono altro che un modo sintetico per consentire al costruttore di dichiarare la conformità del prodotto a una determinata norma. nor ma. Molto più comprovanti sono quei marchi il cui uso è condizionato all’esito positivo positivo di verifiche effettuate da uno specifico ente sia sul prototipo iniziale sia su campionature successive successive prelevate in fabbrica o sul mercato. Rientra in questo caso il Marchio Italiano di Qualità che garantisce nel tempo la rispondenza alle norme CEI dei prodotti per i quali esiste una specifica norma. Per i prodotti innovativi, per i quali non esiste ancora una specifica norma (anche solo su una particolarità), si può ottenere un marchio di sorveglian sor veglianza, za, dopo una indagine con esito positivo comprovante la rispondenza ai requisiti generali di sicurezza.
O E L L R IA L E E M O D I S T S N M I N
T O G E T i s o ) t o P R O p r e e v s e ( s
e m a n t o S c h p i a a o m a t o i o d i m z iz e a l i z r e n o l a o n e i o a a i p e s t a a l la z n n i d i
o n e g i e a z i o o e R e l a ip o l o i t p ia l i i n o e r i a c m a t e i e d
o i t o im e n a o n e r i m f e a z i o r R i f a a i h c c i i t a d c e d e n i d i o o e i c o p r e t ic a t m e n t o r t e c e n o s c i m i i t t i o s ic q u i s r i c e e d e i r
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
2 INFORMAZIONI TECNICHE GENERALI 7
7.2 Glossario dei termini tecnici più ricorrenti ricor renti a) Generici riguardanti gli impianti
Ambiente Ambien te a magg maggior ior risc rischio hio in caso di incendio Ambienti che in caso di incendio presentano situazioni di rischio maggiori di quelle che presentano gli ambienti ordinari per i maggiori danni alle persone e/o alle cose. (Definizione tratta dai vigenti Decreti riguardanti la prevenzione incendi)
Arresto Arre sto di emer emerge genza nza Comando inteso ad arrestare i movimenti pericolosi o altre cause di pericolo conseguenti al funzionamento di un utilizzatore, di un apparecchio o di una parte di impianto.
Circuito elettrico Parte di un impianto alimentato da uno stesso punto e protetto contro le sovracorrenti da uno stesso dispositivo di protezione.
Circuito di distribuzione Circuito destinato a distribuire l’energia nell’ambiente, facente capo a centri di distribuzione (per esempio a quadri di distribuzione).
Circuito terminale Circuito direttamente collegato agli apparecch apparecchii utilizzatori o alle prese a spina.
Collegamento Collegame nto equipotenziale Collegamento elettrico destinato a mettere Collegamento le masse e le masse estranee al medesimo potenziale.
Collettore (o nodo) principale di terra Elemento destinato al collegamento al dispersore dei conduttori di protezione, dei i conduttori equipotenziali equipoten ziali e di terra.
Conduttore di protezione (PE) Conduttore necessario per alcune misure di protezione contro contatti indiretti che collega fra loro alcune delle seguenti parti: masse; masse estranee; collettore principale di terra; dispersore.
Conduttore di terra Conduttore di protezione che collega il collettore (o nodo) principale di terra al dispersore o i dispersori tra loro.
Conduttore equipotenziale Conduttore di protezione destinato a realizzare Conduttore i collegamenti equipotenziali.
Conduttore PEN Conduttore che svolge contemporaneamente le funzioni di conduttore di protezione e di conduttore di neutro. Nota - Il simbolo PEN è la combinazione del simbolo PE (conduttore di protezione) e del simbolo N (conduttore di neutro).
Contatto diretto Contatto di persone con parti attive.
Contatto indiretto Contatto di persone con una massa in tensione conseguente a guasto.
Dispersore
Cavo rigido (o semi-rigido)
Conduttore in contatto elettrico con il terreno, ter reno, o conduttore annegato annegato nel calcestruzzo a contatto con il terreno attraverso un’ampia superficie (per esempio le fondamenta di un edificio).
Cavo costituito da conduttore unico o da corda con fili elementari grossi, destinato ai collegamenti fissi.
Impianto elettrico utilizzatore Fanno parte dell’impianto elettrico utilizzatore tutti i compone componenti nti elettrici non alimentati tramite prese a spina e anche gli apparecchi utilizzatori fissi alimentati tramite prese a spina destinate unicamente alla loro alimentazione.
Impianto di terra Sistema limitato localmente costituito di dispersori o di parti metalliche in contatto con il terreno ter reno di efficacia pari ai dispersori (per esempio fondazioni di sostegni, armature, guaine metalliche di cavi), di conduttori di terra e di conduttori equipotenziali.
Interruzione per manutenzione elettrica Interruzione dell’alimentazione dell’alimentazione al fine di preven prevenire ire pericoli elettrici durante lavori di manutenzione.
Massa Parte conduttrice di un componente elettrico che può essere toccata e che non è in tensione in condizioni ordinarie, ma che può andare in tensione in seguito a guasto. Nota - Una parte conduttrice che può andare in tensione solo perché è in contatto con una massa non è da considerare una massa.
Massa estranea Parte conduttrice non facente parte dell’impia dell’impianto nto elettrico in grado di introdurre un potenziale (generalmente (generalm ente il potenziale di terra).
Messa a terra di protezione
Cavo non propagante la fiamma Cavo rispondente alla prova CEI 20-35, le cui parti combustibili non bruciano spontaneamente (autoestinguenza).
Cavo non propagante l’incendio Cavo rispondente alla prova CEI 20-22, le cui parti combustibili non bruciano spontaneamente anche per raggruppamenti fino ai limiti specificati dalla suddetta norma.
Canale Involucro chiuso da coperchio che assicura la protezione meccanica meccanica e che permette la messa in opera e la rimozione dei cavi con mezzi diversi dal tiro. Può comprendere accessori per il montaggio di altri eventuali componenti.
Passerella Supporto di cavi con base continua, eventualmente perforata o a rete, di tipo aperto o comunque chiuso in modo tale da non potersi classificare come un canale (dal quale differisce sostanzialmente perché non ammette la posa di cavi senza guaina).
Tubo T ubo pro protet tettiv tivo o Involucro chiuso, di sezione circolare o non circolare, destinato alla messa in opera o alla sostituzione di cavi per infilaggio
c) Definizioni riguardanti gli apparecchi Appare App arecchi cchio o mecc meccani anico co di di mano manovr vra a
Messa a terra di una parte conduttrice, non non destinata a essere attiva, con lo scopo di proteggere le persone dallo shock elettrico.
Apparecchio di manovra destinato a chiudere o aprire uno o più circuiti elettrici mediante contatti separabili.
Parte attiva
Apparecchi Appare cchio o di man manovr ovra a a semiconduttore
Parte conduttrice in tensione nel servizio ordinario, compreso il conduttore di neutro, escluso, per convenzione, il conduttore PEN.
Sezionamento Sconnessione di un impianto, di una parte dell’impianto o di un componente elettrico, ottenuta mediante apertura di sezionatori o mediante distanziamento, rispetto a tutti i conduttori non collegati a terra.
b) Definizioni riguardanti le condutture Anima Ani ma (di (di un un cavo) cavo) Parte elementare di un cavo costituito da un conduttore con relativo isolante funzionale.
Cavo flessibile Cavo costituito da conduttori elementari intrecciati tra loro in modo che risulti facile la piegatura nei collegamenti mobili; è in uso anche la classificazione “flessibilissimo” riferita a cavi destinati a essere piegati continuamente durante l’esercizio.
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Apparecchio di manovra atto a stabilire e/o interrompere la corrente elettrica in un circuito elettrico mediante la conducibilità controllata di semiconduttori (diodi, transistor, triac, ecc.).
Avviat Avv iatore ore Associazione di tutti i dispositivi di manovra necessari per avviare e fermare un motore, in combinazione con un’adatta protezione contro il sovraccarico (per esempio un relè termico).
Contattore elettromagnetico Contattore nel quale la forza per la chiusura dei contatti principali normalmente aperti o per l’apertura dei contatti normalmente chiusi è fornita da un elettromagnete.
Pulsante Ausiliario di comando destinato a essere azionato dalla forza esercitata solitamente da un dito o dal palmo della mano, e il cui ritorno allo stato iniziale è assicurato da energia accumulata (molla).
Relè (elettrico) Dispositivo Dispositi vo destinato a produrre predeterminati
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cambiamenti in uno o più circuiti dì uscita elettrici, quando si verificano certe condizioni nei circuiti elettrici di ingresso che comandano il dispositivo.
Temporiz Tempo rizzat zatore ore Apparecchio provvisto di un dispositivo a tempo ritardato che serve a mantenerlo mantenerlo chiuso per un certo tempo (tempo di ritardo) ritardo) e che è comandato manualmente e/o a distanza distanza per mezzo di impulsi.
d) Dispositivi di protezione contro il cortocircuito (DPCC) Interruttore automatico limitatore di corrente Interruttore automatico con un tempo dì interruzione sufficientemente breve per impedire che la corrente di cortocircuito raggiunga il valore di picco che altrimenti raggiungerebbe. Interruttore differenziale Dispositivo meccanico progettato per stabilire, portare e interrompere le correnti in condizioni di servizio ordinario e per aprire automaticamente il circuito, quando la corrente che si disperde nel ter reno o in altri elementi raggiunge un valore predeterminato in condizioni specificate. Interruttore Dispositivo meccanico di manovra, in grado di stabilire, portare e interrompere correnti in condizioni ordinarie del circuito che possono includere specificate condizioni dì sovraccarico e anche di portare, per un tempo brevissimo specificato, correnti anormali come quelle che si verificano nel caso di cortocircuito.
Fusibile Dispositivo che mediante la fusione di uno o più dei suoi componenti, specificatamente progettati e tarati per tale scopo, apre il circuito nel quale è inserito interrompendo la corrente. Sezionatore Dispositivo meccanico di manovra che, in posizione di aperto, risponde ai requisiti specificati per la funzione di sezionamento.
e) Grandezze elettriche Corrente di dispersione verso terra Corrente che, in assenza di guasto, fluisce verso terra o verso le masse. Corrente differenziale Somma algebrica dei valori istantanei delle correnti che percorrono tutti i conduttori attivi di un circuito in un punto dell’impianto termicamente equivalente. Corrente di sovraccarico (di un circuito) Sovracorrente Sovraco rrente che si verifica in un circuito elettricamente sano. Corrente di cortocircuito (franco) Sovracorrente che si verifica in seguito a un guasto di impedenza trascurabile fra due punti fra i quali esiste tensione in condizioni ordinarie
di esercizio. Corrente di terra Corrente che fluisce verso terra tramite l’impedenza di terra. Corrente di breve durata ammissibile Corrente che un circuito o un apparecchio di manovra in posizione di chiuso può portare durante uno specificato specificato breve periodo di tempo in prescritte condizioni di uso e di comportamento comportamento.. Correnti nominali di impiego o potenze nominali di impiego Corrente dichiarata dal costruttore che tiene conto della tensione nominale di impiego, della frequenza nominale, del servizio nominale, della categoria di utilizzazione. Nel caso di apparecchi per la manovra diretta di singoli motori l’indicazione della corrente nominale di impiego può essere sostituita o completata dall’indicazione della massima potenza nominale. Corrente pulsante unidirezionale Corrente a forma d’onda pulsante che assume, periodicamente, il valore 0 o un valore non superiore a 6mA. Corrente differenziale dì intervento di un interruttore differenziale Valore di corrente differenziale che provoca il funzionamento funziona mento dell’interruttore differenziale in condizioni specificate. Corrente d’intervento istantaneo di un interruttore automatico Minimo valore di corrente che provoca l’apertura automatica dell’interruttore senza ritardo intenzionale.
Integrale di Joule (energia specifica) Integrale del quadrato della corrente esteso a un dato intervallo di tempo. Portata (in regime permanente di una conduttura) Massimo valore della corrente che può fluire in una conduttura, in regime permanente, senza che la temperatura dei conduttori superi un valore specificato. Sovracorrente Ogni corrente che supera il valore nominale. Per le condutture, il valore nominale è la portata in regime. Resistività del terreno Resistenza elettrica specifica del terreno. Resistenza di terra Resistenza tra il dispersore e un punto del terreno a potenziale nullo. Potere di interruzione in cortocircuito Potere di interruzione per il quale le condizioni prestabilite prevedono un cortocircuito ai terminali del dispositivo di manovra. Sovratensione transitoria Le sovratensioni transitorie con durata dell’ordine dei ms. Sovratensioni di origine atmosferica
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Sovratensione transitoria in un dato punto di un sistema dovuta a una scarica atmosferica. Tensi T ensione one nomi nominal nale e Tensi T ensione one per cui cui un un impian impianto to o una sua parte è progettato. Per i sistemi trifase è in generale la tensione fra le fasi. Qualora la tensione nominale verso terra sia superiore alla tensione nominale fra le fasi si considera la tensione nominale verso terra. La tensione effettiva può variare rispetto alla nominale entro le abituali tolleranze (±10%). Tensi T ensione one di conta contatto tto Tensi T ensione one che si stabi stabilisc liscee fra parti simultaneamente accessibili, in caso di guasto dell’isolamento. Tensi T ensione one tota totale le di di terra terra Tensi T ensione one che si stabi stabilisc lisce, e, a seguit seguitoo di un cedimento dell’isolamento, fra masse e un punto sufficientemente sufficientemen te lontano dal terreno. ensione di tenuta a impulso T ensione Il più alto valore di picco di una tensione a impulso, di prescritta forma e polarità, che non causa scarica-disruptiva in condizioni di prova specificate. Tensi T ensione one nomi nominal nale e di impi impieg ego o Tensi T ensione one asse assegnat gnataa dal dal costru costruttore ttore per la qual qualee l’apparecchio è progettato e alla quale gli altri valori caratteristici corrispondono. A uno stesso apparecchio possono corrispondere più tensioni di impiego ciascuna riferita a specifiche condizioni. Tensi T ensione one nomi nominal nale e di isol isolamen amento to La tensione nominale di isolamento di un apparecchio è il valore di tensione al quale sono riferite la tensione delle prove dielettriche e le distanze di isolamento. In nessun caso il massimo valore di tensione nominale di impiego può essere superiore al valore della tensione nominale di isolamento.
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7.3 Sicurezza elettrica La sicurezza elettrica degli impianti si realizza fondamentalmente proteggendo le persone contro la scossa e le condutture contro le sovracorrenti. Inoltre si devono scegliere involucri di protezione contro le sollecitazioni ambientali di adeguato grado.
7.3.1 Protezione contro la scossa Tutti i compo Tutti component nentii elettric elettricii devon devonoo essere essere scel sceltiti e ins installa tallatiti in in modo modo da da risult risultare are protetti contro la scossa. La scossa può essere generata dal contatto di una parte del corpo umano con una parte attiva in tensione (contatto diretto) oppure con una parte metallica accidentalmente in tensione, chiamata massa (contatto indiretto).
Protezione mediante bassissima tensione di sicurezza (SELV) Il sistema SELV si realizza alimentando il circuito da proteggere a non più di 50V mediante speciali trasformatori di sicurezza che si differenziano da quelli ordinari per i provvedimenti costruttivi che impediscono il contatto con la tensione di rete anche in caso di guasto. L’impianto SELV deve essere totalmente separato dai circuiti a 230/400V e nessuna parte metallica deve essere collegata intenzionalmente a terra. Quando i circuiti SELV fanno capo a una cassetta di derivazione o a un apparecchio che contiene anche circuiti a 230/400V bisogna attuare provvedimenti di separazione molto accurati
Protezione contro i contatti diretti
Tutte le parti Tutte par ti attive di qualsiasi componente elettrico accessibile (esclusa solo la bassissima tensione di sicurezza fino a 25V) devono essere protette contro i contatti diretti; tale protezione, negli edifici a destinazione residenziale, deve essere totale. La protezione totale si realizza mediante involucri con grado di protezione tale da rendere le parti attive inaccessibili alle dita. La protezione totale si può ottenere anche isolando completamente tutte le parti attive; l’isolamento deve realizzare un rivestimento compatto, impossibile da rimuovere senza provocare la distruzione del componente. Gli interruttori differenziali con corrente nominale differenziale non superiore a 30mA e con tempi di intervento normalizzati sono in grado di intervenire prima che la corrente di elettrocuzione provochi nel muscolo cardiaco danni irreparabili; sono perciò idonei a proteggere le persone anche dagli effetti letali dei contatti diretti; diret ti; tale protezione è detta “addizionale” perché non può essere sostitutiva della protezione totale sopra descritta.
Protezione mediante interruzione del guasto e messa a terra
Questo sistema si basa sulla generazione di correnti in caso di un guasto a massa, di tale intensità da provocare l’intervento di un dispositivo automatico. Perché un guasto a massa si traduca in una corrente è necessario che in un punto il circuito attivo sia connesso a terra e che tutte le masse siano connesse a terra. In questo fascicolo si considerano solo i sistemi TT; nei sistemi TT è necessario realizzare un impianto di terra dell’utente di cui si è già detto a pagina 78-79. La condizione di protezione contro i contatti indiretti nei sistemi TT si può teoricamente camente realiz realizzare zare media mediante nte l’impi l’impiego ego di dispositivi spositivi di massim massimaa corrente a tempo inverso (interruttori automatici o fusibili) scelti in modo tale da soddisfare la relazione:
Protezione contro i contatti indiretti I pericoli tipici dei contatti indiretti sono illustrati in figura. La protezione contro questi pericoli si può realizzare in diversi modi che, negli edifici residenziali, si riducono sostanzialmente a 3: 1. isolamento doppio o rinforzato, tipico dei componenti di Classe 2; 2. bassissima tensione di sicurezza tipica dei sistemi SELV e PELV; PELV; 3. interr interruzione uzione del guasto mediante dispositivi automatici coordinati con l’impianto di terra.
R A ≤
50 Ia
dove: RA è la resistenza del dispersore, Ia è la corrente di intervento in 5 s dell’interruttore magnetotermico o del fusibile (A), 50 è il numero che esprime la tensione totale di terra massima ritenuta non pericolosa per 5 s. Tale T ale cond condizio izione ne è diffi difficile cile da reali realizzare zzare perch perchéé occorrer occorrerebbe ebbero ro resiste resistenze nze del dispersore molto basse sicché solitamente si impiegano interruttori differenziali; infatti nella formula Ia diventa la corrente nominal nominalee differenziale: per esempio, per Idn = 0,3A, RA = 50/Idn = 50/0,3 = 166,6 Ω, facile da ottenere anche con poco terreno disponib disponibile ile per realizzare il dispersore. L’interruttore differenziale è il protagonista indiscusso nella protezione contro la scossa. Presenta, purtroppo, l’inconveniente degli interventi intempestivi, dannosi soprattutto quando la casa è disabitata (fuori uso del frigorifero e del congelatore, reset delle memorie degli apparecchi elettronici, ecc.); a questo inconveniente la domotica sta dando le prime risposte.
Protezione mediante doppio isolamento
Questa protezione consiste nella separazione totale mediante un adeguato isolamento delle parti attive da quelle metalliche accessibili in modo da rendere estremamente improbabile il contatto. I componenti a doppio isolamento si distinguono dal simbolo del doppio quadrato riportato sull’involucro esterno in una parte immediatamente visibile. È vietato collegare al conduttore di protezione (terra) qualsiasi parte conduttrice, sia accessibile sia inaccessibile; se esistono parti conduttrici conduttr ici suscettibili di entrare in contatto accidentale con parti attive in caso di guasto (masse) devono essere rese inaccessibili dal doppio isolamento ma mai collegate a terra.
Principio funzionamento dell’interruttore differenziale 2
1
8
I1
I2
5
6
7
3
1) e 2) Morsetti di ingresso 3) Toroide 4) Avvolgimento del toroide 5) Magnete permanente 6) Bobina del magnete permanente 7) Molla di sgancio 8) Leva di riarmo 9) Pulsante di prova 10) Resistenza del circuito di prova 11) e 12) Morsetti di uscita
Quando la corrente di andata I2 è 4 9
12
10 11
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I
IS
maggiore della corrente di ritorno I1 significa che nel circuito a valle esiste una corrente di dispersione I2–I1. Questa corrente magnetizza il toroide 3 che induce nell’avvolgimento 4 una corrente IS. Questa corrente smagnetizza il magnete permanente 5 che rilascia la molla di sgancio 7 precedentemente riarmata mediante la leva 8. Per provare il funzionamento il pulsante 9 crea artificiosamente una corrente di squilibrio attraverso la resistenza 10.
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7.3.2 Protezione contro le sovracorrenti Le sovracorrenti si dividono in due distinte tipologie caratterizzate da differenti modalità di protezione: il sovraccarico e il cortocircuito. Si definisce “sovraccarico” ogni corrente che supera il valore di portata della conduttura e che si verifica in un circuito elettricamente sano: è caratterizzato da sovracorrenti non molto superiori ai valori di progetto (in genere fino a 4-5 volte la corrente di ordinario impiego IB). La condizione di protezione di una conduttura avente corrente di impiego I B e portata IZ è indicata dalla norma CEI 64-8/4 dalle seguenti relazioni:
La seconda condizione va applicata quando il dispositivo di protezione ha corrente convenzionale di funzionamento superiore a 1,45 I z come nel caso dei fusibili. Si definisce “cortocircuito” una sovracorrente che si verifica in seguito a un guasto di impedenza trascurabile tra due punti fra i quali esiste tensione. In questo fascicolo si considerano gli ordinari cortocircuiti che si verificano negli impianti alimentati dalla rete pubblica, caratterizzati da sovracorrenti di valore molto superiore alle correnti di impiego (almeno 5-10 volte maggiori). Il cortocircuito comporta un riscaldamento talmente rapido che se i dispositivi di protezione non intervengono in tempi brevissimi (tempi di prearco dell’ordine di 1 ms) il conduttore fonde. La tabella riporta i valori dell’energ dell’energia ia specifica sopportabile dai tipi più comuni di cavi senza danneggiarsi.
1) IB ≤ IN ≤ IZ 2) If ≤ 1,45 Iz
La prima relazione esprime la condizione che la corrente nominale I n del dispositivo di protezione sia compresa tra la corrente di impiego I B e la portata del conduttore IZ; la seconda relazione fa riferimento alla corrente di funzionamento If che rappresenta il sovraccarico capace di far intervenire il dispositivo entro il tempo convenzionale (1h fino a 63A, 2 ore oltre 63A, ecc.). Per gli interruttori automatici automatici rispondenti alle vigenti vigenti norme If non supera mai il valore 1,45 In e perciò basta soddisfare la prima relazione per soddisfare anche la seconda (vedere la figura).
Valori Va lori mas massimi simi ammi ammissib ssibili ili in k(A k(A2s) dell’integrale di Joule in rame Cavi in rame Cavi in rame Sezione Cavi Isolamento Isolamento Isolamento in in mm2 in PVC in gomma polietilene reticolato 1 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35
18,2 41 113 291 656 1822 4665 11390 22325
20,4 46 127,8 327,1 735,1 2044,9 5234,9 12780 25050
Le condizioni di idoneità alla protezione contro il cortocircuito di un dispositivo a sovracorrente sono 2: 1. il potere di interr interruzione uzione dell’apparecchio di protezione (chiamato anche corrente nominale di cortocircuito) non deve essere inferiore alla corrente presunta di cortocir cortocircuito cuito nel punto di installazione; 2. la sollecitazione termica specifica di cortocircuito, ricavabile da un diagramma fornito dal costruttore dell’apparecchio di protezione, non deve essere superiore a quella pertinente al cavo da proteggere (vedere la tabella). Negli ambienti per usi domestici e similari attualmente si utilizzano interruttori automatici modulari affiancabili su profilato unificato.
13,2 29,7 82,6 211,6 476,1 1322,5 3385,6 8265,6 16200,6
7.3.3 I gradi IP Il grado di chiusura di un involucro destinato a contenere elementi elettrici è definito dalla norma CEI 70-1 in relazione a due fattori che considerano rispettivamente la protezione contro l’ingresso di corpi solidi e la protezione contro la penetrazione di acqua. Tale grado è designato da una sigla il cui prefisso IP è seguito da 2 cifre: la prima, da 0 a 6, designa la tenuta ai corpi solidi mentre la seconda, da 0 a 8, indica l’impermeabilità all’acqua. Per le installazioni all’interno di edifici destinati all’uso residenziale interessano i gradi di protezione IP 20 (minimo indispensabile pertinente alle prese), IP 30 (ordinario per gli apparecchi di comando) e IP 40 (ottimale e necessario per apparecchi installati su superfici orizzontali a portata di mano).
1 2
4
5
6
Condizione di prova dei gradi IP pertinenti agli impianti in edifici di uso residenziale IP20
3
8
IP30
7
10N 3N dito di prova 12mm
9
filo 2,5mm
IP40
Durante l’operazione manuale di chiusura si carica la molla 5 e si aggancia la leva 6; in caso di sovraccarico si inflette il bimetallo 8 svincolando la leva e provocando lo sgancio automatico; in caso di cortocircuito il percussore dello sganciatore elettromagnetico 7 percuote la leva di aggancio 6 che si svincola dal dente 4 provocando lo scatto. Nei tipi limitatori il dente di aggancio è sostituito da 2 leve a ginocchiera che richiedono una energia di svincolo sensibilmente minore.
1N filo
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MANUALE ILLUSTRATO PER L’IMPIANTO ELETTRICO
AVVERTENZE IMPORTANTI Il presente Manuale realizzato esclusivamente esclusivamente per facilitare l’installazione di alcuni prodotti GEWISS (in base alla vigente normativa italiana e comunitaria) è riservato ad usi professionali da parte di tecnici abilitati (installatori e/o progettisti). Il Manuale, inoltre, contiene semplici indicazioni di base che non sostituiscono le conoscenze tecniche necessarie per realizzare l’impianto a regola d’arte. GEWISS non si assume pertanto alcuna responsabilità per l’uso del Manuale da parte di soggetti che non abbiano le caratteristiche professionali sopra indicate né per gli eventuali errori tecnico/installativi nella realizzazione degli impianti. Oltre a quanto precisato alle pagine 88-89, i prodotti presenti in questo Manuale salvo ulteriori prescrizioni sono conformi alla legge n. 186 dell’1.03.1968, legge n. 791 del 18.10.1967 (recepimento direttiva 73/23/CEE), Dlgs 626 del 25.11.1996 (recepimento direttiva 93/68/CEE) e direttiva 2004/108/CE. Essi sono costruiti a regola d’arte in materia di sicurezza e, se installati correttamente da personale esperto in conformità alla loro destinazione e sottoposti, ove necessario, a manutenzione in modo non difettoso, salvaguardano la sicurezza delle persone, degli animali domestici e dei beni.
MODIFICHE DEI PRODOTTI GEWISS, nell’ambito della normativa e dei principi sopra richiamati, si riserva il diritto di apportare (in ogni momento e senza obbligo di preavviso) tutte le modifiche che, a proprio insindacabile giudizio, ritenesse opportune per migliorare la funzionalità e le prestazioni dei prodotti, nonché per rispondere a proprie esigenze tecnologiche e produttive. Le indicazioni di misure e disegni dei prodotti e dei componenti sono riportate a titolo informativo e non hanno alcun carattere vincolante essendo possibile la loro modifica senza alcun preavviso.
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[email protected] www.tecnichenuove.com ISBN 978-88-481-7237-0 Tuttii i diri Tutt diritti tti son sono o riserv riservati. ati. Nes Nessun suna a parte parte del libr libro o può può esser esseree ripro riprodot dotta ta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il permesso scritto dell’editore. All right rightss reserved. reserved. No part of this this book book shall shall be reproduc reproduced, ed, store stored d in a retrieval system, or transmitted, by any means, electronic, mechanical photocopy photo copying, ing, record recording ing or or otherwi otherwise se without without writ written ten permis permission sion from the publisher.
Revisione tecnica di Riccardo Bellocchio Progetto grafico e copertina di Franco Beretta Illustrazioni di Yoshiko Kubota e Daniele Gianni Stampa: Rotolito Lombarda, Pioltello (MI) Finito di stampare nel mese di gennaio 2008 Printed in Italy
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La nuova edizione del Manuale illustrato per offre e un pratic pr atico o ed effi ef ficace l’impianto elettrico offr strumento di lavoro per la realizzazione di un impianto elettrico in ambito residenzia residenziale. le. L’opera si rivolge agli studenti degli istituti professionali, agli apprendisti e agli aspiranti progettisti. Questo fascicolo mostra con illustrazion illustrazionii e schemi tutte le fasi di realizzazione di un impianto elettrico in un’abitazione tipo: dalle prime operazioni di tracciatura dell’impianto alla posa di tubi tu bi e scato s catole, le, fino all’in al l’infi filagg laggio io dei de i conduttori e relativo cablaggio. Nelle pagine a sinistra il testo presenta, attraverso tavole illustrate, tutte le informazioni pratiche di ralizzazione; nelle pagine di destra vengono proposti gli aspetti tecnico-normativi aggioornati e le informazioni aggiuntive inerenti alla scelta dei prodotti.
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