Manuale di storia dell'arte vol. IV - Il rinascimento nell'Europa settentrionale e l'arte dei sec. XVII e XVIII
April 28, 2017 | Author: Belva64 | Category: N/A
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2° edizione italiana a cura di Corrado Ricci, con 492 illustrazioni e 13 tavole colorate...
Description
Aot.SPRINGER Corrado RICCI
E
IL
DI
RISORGIMENTO
NELL'EWOPA SETTENTRIONALE ELARTENElSECOLIXVIIEXVni
ISTlTVro rrALIANO D'ARTI ì
GRAFICHE
EDITORE " BERGAMO
Prese ut ed to the
LIBRARY
o/r/ie
UNIVERSITY OF TORONTO from the estate of
GIORGIO BANDINI
MANUALE
DI
STORIA DELL'ARTE
ANTONIO STRINGER
MANUALE STORIA DELL ARTE DI
IV.
IL
RINASCIMENTO NELL'EUROPA SETTENTRIONALE E L'ARTE DEI SECOLI XVII E XVIII RIVEDUTA ED AMPLIATA DA
2.^
PAOLO SCHUBRING
EDIZIONE ITALIANA A CURA
DI
CORRADO
RICCI
con 492 illustrazioni e 13 tavole colorate
BERGAMO
-
ISTITUTO ITALIANO D'ART! GRAFICHE
-
EDITORE
TUTTI
I
DIRITTI RISERVATI
Officine dell'Istituto Italiano d'Arti Grafiche
-
Bergamo
-
1928
AVVERTENZA
Paolo Schiibring, preludendo
da
lui
decima edizione tedesca
alla
ampiamente rinnovato, ha voluto, a
ragione, rendere
d'Antonio Springer, quale autore del più vasto dell'Arte
ciie
mai stato
sia
infinite edizioni,
gusti,
sempre,
Ma come
in
—
come
è
si
metodi Il
modo una liana,
man mano
presente
linea,
volume,
relativa
una al
degli
dice
si
—
vitalità
memoria di Storia
questo, attraverso
di
studi,
il
dei valori,
variare dei
metodi
hanno portato
e
dei
e
portano
straniera.
al
è,
cosi
in
Germania
sua
edizione,
dirsi
condotta
dottor Angelo Bongioanni,
non
ho
voluto togliere
aumentata
la
ad
è
in il
me
e
assai
diffusi
oggi.
in
esso
parte ita-
Settecento, corrispondendo così a un interesse
vecchi
Schubring ha fatto altrettanto per Così la nostra edizione
dal Io
Invece ho largamente
sola parola. e
Manuale,
provvede, tantoché può ben
stata più e meglio, in ogni
all'arte
assai
e
dalla coltura archeologica ed artistica.
nuovo tradotto
di
Seicento
a una ammirazione,
è
richiesti
speciale consacrato sola
oggi
continuamente provveduto
che nessun'opera del genere ai
la
lavoro d'aggiornamento deirincomparabile
Italia,
alla
comprensivo Manuale
opere, varietà e novità.
in simili al
celebrare
procedere
l'incessante
revisione
la
e
questo volume
varie lingue.
in
Sicuramente,
scritto,
e
di
omaggio
Del resto, anche
e lo
barocco straniero.
per ora,
la
più ampia; perchè, mentre ha la parte
straniera integralmente riprodotta, presenta quella italiana grandemente accresciuta.
CORRADO
RICCI.
.
—
.
INDICE DELLE MATERIE
— IL RINASCIMENTO NEL SETTENTRIONE NEL SECOLO XV.
I.
37
La regione Renana
4.
maestri dell'Alsazia; Gaspare Isenmann
1
Martino Schongauer, 38.
e
39 La Svevia Hans Schuchlin, Federico Herlin, 49 Bartolomeo Zeitblom, 41. 40
5.
Introduzione A.
1
—
medioevo,
1
di esso
Hans Pleidenwurff
Ruggero van der Weyden e la sua scuola 10 La scuola di Maestro di Flémalle, 15 Oand: Giusto di Gand ed Ugo van der Alberto Ouwater, Qeertgen tot Goes, 16 Hans Memling, Sint Jans e Dirk Bouts, 19 La Miniatura, 20 Gerardo David, 22 L'Arazzerla. 25. 23
—
Il
—
—
La Scoltura
La Scoltura Tedesca
nel secolo
XV
48 51
Svevia
1.
La scuola Ulma, 51
di Rottweil, e
—
Maestro
—
i
suoi discepoli in
Hartmann
Hans
e
Hans Schuchlin e Giorgio Multscher. 52 La scoltura in Augusta, 54 Syriin, 53 La scoltura nella provincia del Neckar, 54.
—
25
—
— 55
Franconia
2.
Michele Wohigemut, Veit Stoss, Adamo Tilman Riemenschneider, 61. Kraft, 57 63 3. Baviera ed Austria
—
Bruxelles, 25.
—
Michele Wohigemut,
L'arte dell'intaglio nelle regioni alpine, 49.
GioL'arte dell'intaglio in legno, 25 vanni Borman e la maggior bottega di
B.
e
46.
2.
— —
—
45
Norimberga
8.
che
fratelli.
2.
43
Tirolo
Il
al-
Michele Pacher, 43.
4
— La parte
spetta a ciascuno dei
2.
7.
3.
van Eyck L'altare di Gand, 5 fratelli
1
1
—
11 grande maestri di Salisburgo, 42 luminatore Bertoldo Furtmayr, 43.
3
Fiorente civiltà dei Paesi Bassi verso la fine del
42
La Baviera
6.
La Pittura
1.
—
PAESI BASSI.
I
FRANCIA.
64 La regione Renana Hans W'vdvz e Nicolò di Hagenau, 65 Hans Backolten. 66. 68 5. Westfalia e Germania Settentrionale 69 6. Germania Centrale
4.
1.
La Pittura 1.
2.
3.
2.
La scuola La scuola La scuola Giovanni
di di
26 Tours
e
Giovanni Fouquet
Amiens
27
della Francia Meridionale I-'ronient,
26
.
.
.
27
27.
28
La Scoltura
II.
progressi della scoltura francese verso 1 Michele Cola metà del secolo XV, 28
.
— IL RINASCIMENTO FUORI TALIA NEL SECOLO XVI.
—
A.
-
D'I-
FRANCIA.
lombe, 28. C.
1.
—
GERMANIA.
La Pittura
30
Caratteri della pittura tedesca del secolo e cause del suo lento progredire, 30.
XV 1.
Inizi del
31
—
Hans Multscher, 34. 2. La scuola pittorica
Corrado Witz, 32
Coionia 3. La scuola della Westfalia di
—
Lo
2.
Francesco I
35
36
stile
castelli
Enrico
I
e gli albori de!
Rinascimento 74
monumentali, 75. il pieno Rinascimento
II e
...
Pietro Lescot e Giovanni Goujon, 78 Filiberto de l'Orme, 79. 4.
Go'73
misto
1
3.
70 il
70.
tico,
31
realismo
Luca Moser,
L'Architettura trionfo del Rinascimento sopra Il
1.
Enrico IV
e
il
tardo Rinascimento
_78 •
80
INDICE DELLE MATERIE
La Scoltura
2.
decora-
la plastica
—
La Pittura
3.
—
91
Giovanni
e
—
mento, 92
—
inizi
pieno Rinascimento, 95
Il
il vecchio 194 quadri della sua prima maniera, 195 Il secondo periodo e il più attivo della sua operosità artistica, 197 Luca Cranach il
—
—
giovine, 199.
La Scoltura
dello
scultori sepolcri, 97. Gli
I
XVI
nel secolo
96
.
.
GERMANIA.
tre
I
periodi in
97
—
I
II
di
castelli
castello di Heidelberg, 107
—
—
Palazzi comunali e privati
—
115 Maravi-
3.
italiana,
124
—
124
La sopravvivenza
del
Brueghel
126
—
li
3.
—
2.
Scoltura in legno
3.
Fine del
141 Holbein
166
—
il
—
Alberto
—
— Lungo, 218 —
il
—
IL
RINASCIMENTO
INGHILTERRA 226
Tudor
226
1.
Lo
2.
L'Età degli Stuart
stile
IN
stile
classico
229 in
Inghilterra:
Inigo
Jones, 229. 3.
—
171
.
223
L'Architettura
150
Scuola del Durer,
Vecchio, e Piero
—
Caratteristiche personali ed artistiche del Durer, 151 Le pitture e le incisioni in legno del Durer, 155 Le sue incisioni in rame, 161 Il suo viaggio nei Paesi Bassi,
— —
I
Lo
Alberto Durer
.
219.
1.
vecchio, 142. 2.
.
romanisti
E.
141
i
Leida
—
—
139
Augusta e suoi pittori Hans Burgkmair ed Hans
di
—
—
135
e in pietra
Rinascimento
Luca
Le relazioni artistiche tra i Paesi Bassi e l'Italia, 223 Jan Gossaert e la sua evoluzione artistica, 224 Barend van Orley, I seguaci dei romanisti nei Paesi Bassi 224 e in Germania, 225.
I
La Pittura 1.
2.
sepolcro di S. Sebaldo a Norimberga, 128 monumento dell'Imperatore Massimicontinuatori del-
Il
liano ad Innsbruck, 130 l'opera del Vischer, 131.
il
paesisti,
I
1.^ Pietro Vischer e la fusione in bronzo nel secolo XVI 126
e
pittori dei Paesi Bassi meridionali: Pietro
I
La Scoltura
207
Quintino Massys
—
120.
L'architettura in legno
Le chiese. gotico, 124. 2.
dell'arte
—
209 Le innovazioni del Massys, 210 I suoi ritratti, 211 Le incisioni in rame di Luca di Leida, 212 Jacopo di Amsterdam e il suo discepolo Jan Scorei, 214 Jan Joest e il n Maestro della morte di .Maria", 216 1.
—
l'imitazione
203
La Pittura
3.
glioso sviluppo artistico nella Germania settentrionale, 118 Le influenze straniere e
—
—
castello
Stoccarda, 109 I castelli di Baviera, di e di Sassonia, 110.
La casa norimberghese, 116
—
L'arte paesana e l'influenza italiana, 203 cartocci e Cornelio V'riendt, 204 1 Il tipo costruttivo olandese: la casa dei Macellai di Haarlem, 207.
Franconia 2.
Engelberto II tabernacolo di Lèau
L'Architettura
2.
105 Il
Conte
del
Nassau, 201 Il presso Tirlemont di Cornelio X'riendt, 203 Il camino nel palazzo di Giustizia a Bruges, 203.
L'ele-
tedesca,
200
ritrattò.
201
di
del RinaConfronto tra quella tedesca, 99
—
l'architettura italiana e Le costruzioni in pietra, 102 mento decorativo nell'architettura 103.
Il
PAESI BASSI.
I
monumento
Il
dell'architettura
Germania, 97
— 1.
e
— romanisti —
La Scoltura
1.
L'Architettura scimento
Fiamminghi D.
—
C.
1.
6.
—
plateresco, 96
stile
e l'al-
I
L'Escoriai, 96.
2.
—
Grùnewald
Luca Cranach
5.
Rinasci-
del
187
idee del
le
—
92
stile platcrcsco e gli
e
tare di Isenheim, 188 Altre sue pitture, 191 Martino Schaffner e Cristoforo Amberger, 192.
SPAGNA.
L'Architettura
Lo
Le forme
e
—
—
Mattia Grùnewald
4.
Giovanni Cousin, Francesco Clouet, 91.
italiana
B. 1.
—
91
L'influenza
—
174
Hans Holbein il giovine 176 Le storie della Passione e le JVladonne dell'Holbein, 178 Le Danze macabre, 179 Le sue peregrinazioni, 182 Altri artisti minori della Svizzera, 185.
—
e
Baldung,
3.
di transizione in Ligier Richier, 85 La decorazione plastica: P. Bontemps, G. Pilon e G. Goujon, 86.
Lorena
—
172 Hans Enrico Aldegrever, 176.
Altdorfer,
81
monumenti funerari e tiva, 81 La scoltura I
Fine del Rinascimento
Wren
civile,
Scoltura e Pittura
232
tura religiosa e 2.
230
sue opere d'architet231.
Cristoforo
e le
INDICE DELLE MATERIE
—
III.
BAROCCO E
IL
Dal Rinascimento
-
A
IL
ROCOCÒ'.
Barocco.... 232
al
ITALIA.
1.
Il
2.
Il
Barocco romano Barocco come nuovo
Lo schema
234 236
stile
preferito per la chiesa, 237
—
La decorazione 238 4. Gli architetti romani 239 Carlo Maderna, Lorenzo Bernini, Francesco Borromino, 24(1 Altri architetti romani, 3.
resto d'Italia
247
—
—
—
—
—
Costruzioni varie
7.
Ville e giardini
La scoltura
2.
Le scuole
La
321 in legno dipinto
321
323
1.
Movimento
2.
Il
3.
Velasquez
di
328
1
3.
1.
Regole Il
3.
Contemporanei
—
Pregi pittorici del Goya, 342 tratti e le acqueforti, 344.
263
limiti della scoltura
Bernini
del
1.
276
Carracci
II Caravaggio e Salvator Rosa 284. La nuova scuola romana 288 Andrea Sacchi, il Sassoferrato e Carlo Maratti, 288 Il Baciccia, 290 G. B. Piranesi, 291 Gian Paolo Pannini, 291
4.
— —
—
Genova
e
293
IVlilano
—
Cristofano Allori, 293 Cigoli, Francesco Furini
e
6.
I
..
Classicismo (Luigi XVI)
358
361 361
La transizione Accademici.
Gli
355
359
giardini
La Scoltura .
.
La Scuola
di
Versailles
Il
Coyzevox
361.
—
Francesco Girardon, 362 -suoi pregevoli busti, 363
e
i
—
1
fratelli
Coustou, 364.
364
3. Pietro Puget
299
La scoltura
4.
365
Rococò'
del
(Adam,
Giuseppe Ribera, detto lo Spagnoletto, 300 Francesco Luca Giordano, 302 Solimena, 304 Il Battistello, Bernardo Cavallino, Mattia Preti, Giuseppe Bonito,
Lemoine, Caffieri), Rococò: E. Bou1 grandi maestri del 366 Stefano G. B. Pigalle, 367 chardon, 366 Maurizio Falconet, 369.
Sebastiano Conca
5.
—
7.
—
—
ecc., 305.
305
Venezia
3.
SPAGNA. 318
Barocco
318
Il
La I.
L'Architettura 1.
Il
—
—
369
Classicismo
Pajou e la nuova generazione Luigi Clodion e Giodegli scultori, 369 vann'Antonio Houdon, 370.
1
—
—
Agostino
— — B.
ritrattisti
I
Rosalba'Carriera, G. B. Piazzetta e Pietro vedutisti, Canaletto, Guardi, Longhi, 307 Bellotto, 309 O. B. Tiepolo, 310.
I.
Il
2.
Ludovico Cardi
Napoli
—
—
Pienezza del Rococò' (Luigi XV).
Carlo Dolci, 295
—
345 e Luigi
5.
2.
Francesco Zuccarelli, 298 11 Cerano e il Morazzone, 298 Bernardo Strozzi e Benedetto Castiglione, 298 ecc.
6.
ri-
345
Lo stile Luigi XIII La transizione al barocco
4.
1
da
—
—
Batoni, 292.
Firenze,
5.
suoi
FRANCIA.
—
—
— Roma —
Pompeo
1
Le Vau, Pietro Lemuet e Francesco Mansart, 346. 347 2. Lo stile Luigi XIV La L'Accademia di architettura, 347 Industrie artiReggia di Versailles, 348 Mobili, 351. stiche, 350 3. Inizi del Rococò' (o Reggenza) .... 352
2.
3.
—
340
—
L'Architettura
1.
266 269
Bernini
277 La scuola Carraccesca 280 Guido Reni, 280 La folla de' suoi scolari, 280 Il Domenichino, 282. I
—
335
263
La Pittura 1.
—
276
2.
e
324 325
transizione
Greco
Murino Goya
5.
261
La Scoltura
321
Pittura
C.
2.
319 320 320
La Scoltura 1.
4.
257. 6.
Classicismo italiano
piatto
i
barocco a Napoli, 247 a Palermo, 249 a Venezia, 253 a Torino, 252 a Genova e a Bologna, 255 nella Toscana, Il
Churriguerrismo
Il
lui,
245. Il
Il
4.
stile
primi lavori di L'educazione artistica e 328 -^ suoi ritratti, 329 I quadri di Gli scolari del Vesoggetto classico, 331 Alonso lasquez: Francesco Zurbaran, 333 Cano, 334.
—
5.
3.
3.
palazzi, 238.
I
Lo
2.
234
L'Architettura
1.
XI
2.
—
370
Pittura
La pittura francese
L'italianismo e nero esenti, 370
i
nei secoli
pittori che se
—
Giacomo
XVII-XVIII 370 ne mantenCallot,
370.
.
INDICE DELLE MATERIE
XII Nicola Poussin
2.
e
il
paesaggio eroico
.
371
.
I
spare Diighet, 372. Claudio Lorenese
372
4.
Watfeau
Il
pastellista Maurizio
Il
Wattean, 385
386
La Tour
—
—
D.
La Scuola di Leida 444 Giovanni Steen, l'allegro tavernaio di Leida, 444 Gerardo Don, 445 Frans Mieris,
e gli sco-
—
La Scoltura
8.
di
P.
1.
La
P. «
Rubens
e
l'arte »
fiamminga
—
Ruysch
e
Abramo
gi in Italia, I
Gherardo dalle Notti, 392 Laer detto il Bamboccio, 393.
Rubens Sua educazione
2.
394
Rubens, 405. Contemporanei e collaboratori
ritratti del
3.
de!
Ru-
bens 4.
406 407
Antonio van Dyck
Perfezionamento della sua educazione ar408 Sua dimora in Inghilterra, 409 I ritratti del Van Dyck, 409. tistica in Italia,
—
5. 6.
E.
393
— Suoi viag395 — Sue opere principali, 398 — artistica,
—
Adriano Brouver Davide Teniers, il giovine
410
1
1.
Scuole principali di Olanda ad Haarlem, a Leida, ad Utrecht ed altrove, 412 I pittori del primo periodo: il ritratto, 414 I pittori del secondo periodo: stretta connessione fra l'Arte e la vita popolare, 415 I pittori del terzo periodo: il soggettivismo prevalente, 416.
—
— —
Frans Hals
2. I
ritratti singoli e
419 i
ritratti
in
g.'uppo di
Frans Hals, 420. 3. I
—
—
456
GERMANIA. 457 457
Caratteri
458 459 4. Le forme 460 5. Austria 463 La schiera degli architetti italiani, 463 G. Bernardo Fischer von Erlach e Luca v. Il barocco di Praga e Hildebrand, 464 Regioni artistiche
3.
Gli artisti
—
—
i
Dientzenhofer, 465.
465
Baviera
—
L'architettura a monaco, 453 catori, 466.
Carattere generale e periodi della pittura olandese 412
Rembrandt Harmensz van Rijn primi lavori del Rembrandt, 421
7.
II prevalere dello 468.
8.
420
La
Oli stuc-
Provincie meridionali-occidentali.... 466
Francesco Beer
Franconia
e
e
—
Pietro Thunib, 467 francese nei castelli,
stile
regione mediterranea
.
.
468
— —
barocco italiano a Wurzburg, 469 Giovanni Baldassarre Neumann e il palazzo del principe Vescovo di Wurzburg, 469 Massimiliano v. Welsch e G. B. Thomann, 11
471. 9.
—
Gabriele
.Mignon, 456.
2.
411
e gli Olandesi.
e
L'Architettura
1.
6.
Rembrandt
449
— Scolari
Pittura d'architetture
10.
e l'imitazione dell'.Arte
italiana all'estero:
— Pietro Van
de
— —
I
—
391
..
La Scuola di Amsterdam Bartolomeo van der Helst, 449 Rembrandt, 450 Nicola Maes
—
391
Schilderbent
e Pietro
Pittori di marine e di animali 453 Guglielmo van de Velde, 453 Il paesaggio animato e Alberto Cuyp, 453 Paolo Potter, 453 paesisti: Aart van der Meer e Meindert Hobbema, 454 pittori della I «natura morta», 455 Pietro Claesz, Guglielmo Kalf, Jan Davidsz de Heem, Rachele
—
La Pittura
Vermccr
9.
390
XVII, 390 Arturo Quellinus il vecchio e il suo scolaro Rambaldo Verhulst, 390 Enrico Verbruggen e Lorenzo Delvaux, 391. 3.
]an
Metsu, 451.
folla di scultori Belgi del secolo
—
447
Deift
di
Hoogh, 448.
388
—
La
La Scuola
Karel Fahritius,
Lo stile sfarzoso e il prevalere di forme più pure in seguito alla conoscenza del Palladio, 388 Giacomo van Campen, Pietro Post e Filippo Vingboon, 389. 2.
—
447.
PAESI BASSI.
L'Architettura
1.
—
6.
7. I
—
I
pittura di stoffe, 441.
382
— Francesco
— — I
Boucher, Fragonard, Chardin, Qretize, 387.
lari del
—
—
— —
—
pittura rococò
e la
Note biografiche
La Scuola di Haarlem 434 La pittura C(]ntadinesca e Adriano van Ostade, 435 paesisti, 437 Jacopo Ruysdael, 437 Giovanni van der Meer, 438 Altri pittori della Scuola di Haarlem, 439 Gerardo ter Borch (Terburg) e la
—
—
—
5.
Il « Liber Veritatis » del Lorenese, 374 L'impressione di quiete ideale e beata de' suoi paesaggi, 374 C. Lebrun e gli incisori delle sue pitture, 376 I ritrattisti del tempo di Luigi XIV, 3S0 Eustachio Lesenr, 380.
—
—
315 Gli « Staalmeester », 427 quadri di soggetto biblico, 428 ritratti di Rembrandt, 431 Le sue acqueforti, 433. del pittore,
—
3.
Ronda notturna», 423
«
Le figurazioni dell'antichità e della mitologia e le allegorie del Poussin, 372 Ga-
Germania Il
del
471
Nord-ovest
trionfo del barocco in Vestfalia e Gio-
vanni Corrado Schlaun, 471
—
I
Dury, 472.
.
INDICE DELLE MATERIE 472
Sassonia
10.
—
Dresda al tempo di Augusto il Forte, 472 Lo K Zvvinger » di Dresda di Daniele Poppel-
—
inann, 472 tetti, 473.
Giorgio Biihr ed
altri
Andrea scultore,
Scliluter architetto,
—
474
Gli
altri
decoratore e
architetti
degli
Hohenzollern, 475. Parchi
12.
e
XIII
La Pittura
— —
2.
Pietro Roos, 483.
frescanti barocchi
483 Pietro Slrudl, Michelangelo Unterberger e Paolo Troger, 484 - - Martino Knoller, 485 1
~
Gli scenografi in Baviera, 485.
giardini
47,"i
3.
Stile
codino e classicismo
Daniele
La Scoltura
2. 1
477 478
Sassonia
Scultori italiani che lavorarono a Dresda, Le arti minori alla corte di Dresda: e Melchiorre Dinglinger; le porcellane e Gioachino Kandler, 478.
478
—
l'oreficeria
2.
Andrea Schluter La sua statua equestre
480 del
Grande Elet-
tore a Berlino, 480. 3.
Wtirzburg
Jacopo van der .Auvera Wagner, 480. 4.
e
480 Giovanni Pietro
480 grande scultore viennese Raffaele Don-
Austria 11
ne r, 481.
481
La pittura tedesca dopo la morte del Cranach, 481 Giovanni Lys e Adamo i:islKimer, 482 Gioacchino Sandrart e 1.
l-ilippo
474
Prussia
11.
archi-
3.
Chodowiecky
485
Antonio
Oraff, — L'indirizzo Antonio Raffaello Mengs, 487 — Angelica Kauffmann, 488. — INGHILTERRA.
48t)
classico:
F.
e
INDICE DELLE
1.
Jan
vai)
L'uomo
Eyck:
del
TAVOLE FUORI TESTO
garofano.
Museo Imperatore
Berlino,
Federico li.
Pag.
Hans Memling: Madonna Bruges, Ospedale
di
e
''21
Giovanni
S.
III.
Corrado Witz:
IV.
Alberto Diirer: Autoritratto. Monaco, Galleria
V. Hans Holhein
Maria .Maddalena
S.
il
e S.
La fontana
Giovine:
Caterina. Strasburgo, .
.
.
Museo .
»
>
177
G. B. Tiepolo: .Madonna coi Santi
Lorenzo
e
Antonio. Strasburgo,
Museo VII. Vili.
»
...»
Velasquez: L'infante Margherita. .Madrid, .Museo B.
E.
.Murillo:
Madrid,
Gesù
e S.
Giovanni detti
«
i
Bambini
della conchiglia
Prado
X. Rubens: Argo
e
Frans Hals: La
Ermete. Dresda, Galleria Reale
Madre
col
Bambino.
Federico Xll. XIII.
Czernin
di
Cassel, Galleria
Deift:
11
pittore
335
»
384
...»
studio.
402
Museo Imperatore
....... nello
329
»
i>
Rembrandt: Saskia. Jan Ver Meer
Berlino,
315
».
IX. Antonio Watteau: Trattenimento all'aperto. Dresda, Galleria Reale
XI.
32 155
Lisbona, Castello
della vita.
Reale \'l.
10
Martino van Nieuwenliove.
Ritratto di
Vienna,
420 425
Galleria »
449
fc^^W^S?'^^^^^^^^ A, ^(1^ & .
.:
,S-
Fig.
Fregio del soffitto del castello dì Jever
I.
RinnSCIMEriTO HEL SETTEMTRIOME
IL
NEL SECOLO
XV.
INTRODUZIONE.
QUANDO
la
parola "Rinascimento»
l'età
di
Francesco
ma quando secolo
XV,
si
L'uomo non meno si
In
sente
del
di
sia
afferma
si
la felice e
avvenuta; né
di quello del passato.
Ma
la
applica
di sollevare
e finisce
per
complesso, appropriata:
in
e
precisamente
al
eccezioni e fare restrizioni.
XV
col
Settentrione,
del
all'arte
tempo più antico
vuole estesa a un
dovere
Settentrione nel secolo
questo consiste
come
si
si
d'Alberto Dùrer appare,
quello dell'Europa meridionale.
dilegua, mentre
gare
la il
e
I
si Il
presenta profondamente trasformato
mondo
della fantasia a
prevalere senza
che non
radicale trasformazione,
indugeremo a discutere
sfera della sua attività
si è
se
poco a poco
contrasto l'osservazione, è
qui
il
l'uomo nuovo
luogo di spiesia più felice
allargata; egli sta saldo e fidente
donde con animo lieto contempla lontani orizzonti. La potenza Germania e nei Paesi Bassi e l'estensione del suo commercio sono fatti che basta accennare. Un paese che gode di una grande prosperità non può non compiacersi dei prodotti elaborati dai vari mestieri che si vengono nobilitando, e sul suolo della patria,
della borghesia in
paesi quegli scambi
intensificare con
gli
pria produzione.
Quando l'uomo non
è
che valgono
intellettuale, il
alla
discussione filosofica,
misticismo dispiega davanti
mondo contemplativo; ma visibile,
tosto
il
alle
ad accrescere
preoccupato dal pensiero
dalle angustie quotidiane, sente in sé l'attitudine a
restie,
volta
altri
al
di
forme superiori
perfezionamento estetico.
la
guerre
proo ca-
di vita
Ancora una
menti, quasi magnifico arazzo istoriato,
genio germanico
si
il
volge risolutamente alla realtà
ansioso di osservarla da presso, per conquistare nuovi valori, superiori a quelli
che ha già raggiunto.
Per le arti figurative dobbiamo prender le mosse dalla pittura dei fratelli van Eyck, schiettamente realistica nella osservazione e rappresentazione della natura, la quale dalla sua patria si propaga in Francia e in Germania, e domina tutto il se-
MANUALE
2
colo
XV. La
STORIA DELL ARTE
DI
pittura mistica ed irreale del pieno medio evo era ormai superata, ed
una evoluzione
era cominciata
nale
»,
che
rimanente, rispetto
il
primo luogo
In
nesimo, grazie
mondo
redità del
un elemento decisivo,
ornati.
dell'Alta
—
Italia
italiano.
veramente una
fuori d'Italia
di
Italiani;
i
la
la
di
Tommaso
non appare
chiamando a sé Modena ma
—
da-
XV
fu tenuta in
dipinta
pala Portinari
della
romanica, e
e
essa
pittura fiamminga del secolo
meriti insigni
l'uma-
L'imperatore Carlo
vita ad un'arte aulica, e
é
rinascita. L'e-
sopraffatta dalla scola-
fu
pochi eruditi. Nell'arte
Altichiero
sol-
giustizia.
quel ritorno all'antico che
Italia é
Ma
Rinascimento settentrio-
"
da Ugo
Ooes furono apprezzati degnamente dagli artisti fiorentini, e le tavole Ruggero Van der Veyden, sia a Firenze che a Venezia e a Ferrara, furono ricer-
van di
dagli
di
dar
di
scuola
la
non ebbe continuatori. Al contrario grande onore
di
contatti con l'Italia sono insignificanti.
1
IV a Praga ed a Karlstein tentò artisti
manca
rifiorire delle arti in
non sopravvisse che per opera
e
più che negli
termine
antico, che appare ancor viva nell'arte bizantina
nello stesso gotico è stica,
il
il
medio evo, non risponde né a verità né a
al
nei paesi settentrionali
quale
al
Quattrocento
artistica, parallela al
tanto questo parallelismo può far accettare
der
cate
come
rono
le arti
cose preziosissime. Di proprio
i
popoli settentrionali
nel secolo
impulso esterno, né aiuto delle
industriali, senza alcun
arti
XV
crea-
sorelle.
In secondo luogo, nel cosidetto primo Rinascimento settentrionale, non abbiamo una corrispondente trasformazione dell'architettura e della scultura. 11 gotico tardo nuovi fini architettonici si manifestano con l'aptratta in nuova forma lo spazio, ed parire del coro a sala (chiesa di Gnuind, 1350). Ma questa modificazione non é da paragonare alla trasformazione operata dal Brunelleschi e da Leon Battista Alberti. i
Cosi pure
non
trario
la
può
dirsi
semplificata,
che nelle ultime costruzioni gotiche
ma
questo pregio non
interne.
struzioni
scoltura
e
Ma
in
un suo stile, leggiadro ed indipendente, ma nuova che vediamo specialmente in Toscana. Al con-
scoltura gotica tardiva ha
scoltura veramente
è la
In
conclusione,
la
è
la
distribuzione dello spazio
pittura appartiene già
disconosce ciò che produsse
che ad essa manchi
la
libera concezione della natura. Si é
carattere specifico dell'arte
non sarebbe che
il
nuova
di
meglio,
in
personalità
la
co-
ma
la
dell'arte
me-
forza del pregiudizio,
anche esagerato affermando mentre l'arte medioevale
sia l'individualismo,
prodotto del lavoro manuale collettivo, senza impronta personale.
Ora, basta dare uno sguardo alla grande scoltura del secolo
che
bensi di
Rinascimento,
al
rimangono gotiche e medioevali. questa conclusione sembra implicita una ingiusta condanna si
il
é
folla
l'architettura
dioevale della quale
che
da una
inteso, e viene distrutto
si
afferma
in
XllI, per riconoscere
grado eminente anche nei maestri francesi
e tedeschi.
Fatta ragione dei tempi, dove trovare personalità artistiche più vigorose dei maestri di Chartres, di Parigi, di Strasburgo, di Bamberga e di Naumburgo? Logicamente, se ci
atteniamo a questo
criterio,
molto indietro, come da qualcuno
Rinascimento settentrionale dovrebbe riportarsi
il
si
é fatto, fino al
1
150.
Avremmo
cosi un'arte
cristiana» per sé stante, che sarebbe completa se non vi mancasse
troppo
la
pittura,
«
neo-
caduta
in basso.
Infatti è fuori discussione che soltanto verso
mezzi di espressione suoi propri, affatto ignoti dell'arte
al
moderna. Questa conquista puramente
condizioni del tempo, con
le
il
1420
la
pittura risorge, e trova
passato, che sono artistica
idee generali dominanti, né con
il
non ha le
vero fondamento a che fare con
le
relazioni universali del
11.
RINASCIMENTO NEL SETTENTRIONE NEL SECOLO XV
non
coinniercic), se
in
quanto
la
3
novità fu accolta lietamente e promossa dalla parte
più colta e più sensibile della società contemporanea. Nel Settentrione la mentalità dei pittori
e
la
materia
dell'arte
unicamente ad esprimere di
Maria,
la
Passione,
guire audacemente,
il
nella
rimangono medioevali
loro
culto dei Santi. Nell'estendere
ora a passi
risveglio del
come
l'ultima e
fiore dell'età
A.
— 1.
Nei Paesi Bassi verso
— Gand,
chiesastiche,
11
e
nuove
finalità,
tardo gotico tedesco
la fine del
più perfetta fioritura del
o, se
questi
vogliamo,
tempo
egual
ra-
antico, o
nuova.
I
PAESI BASSI. LA PITTURA.
medio evo
Bruges, 'Ypres, Anversa, Bruxelles
ciale ed industriale,
rivolte
loro conquiste, nel perse-
senso artistico germanico, produsse un miracolo, che con
può considerarsi come il primo ed intatto gione
città
le
nuove idee
ora a sbalzi,
maestri non incontrarono alcun impedimento. il
e
miglior forma la divozione del tempo, l'adorazione
fioriva
una elevata
— grazie
civiltà.
alla loro attività
prosperavano ed avevano continui rapporti con
SS
le
città anseatiche
?T^f^ -#«*ne
MANUALE
12
torni di Toiirnai
Rogier vari der
Ruggieri vissuto
dal 1399
Weyden
gende popolari della vita
ma come
del passato,
e
1435 pittore della città
di
Bruxelles, rivela
di
drammatica che non Giovanni van Eyck,
anche nella scelta
differenzia radicalmente
Maestro
o de la Pasture, detto dagli italiani
1464, e da!
al
un'indole molto più appassionata si
STORIA DELL ARTE
DI
Maria
dei soggetti. Egli
leg-
non come materia
della Passione, che intende
e
dal quale
compiace delle
si
cose viventi e visibili. Nelle sacre rappresentazioni, o misteri, il
Natale
e la
Pasqua
dramma-
venivano
tizzati e rivestiti di
ogni
sorta di acces-
leggendari e spettacolosi. Certi sori
qua-
particolari dei
fiamminghi, sa-
dri
patetici e per-
tirici,
derivano
fino atroci,
da questa fonte; pittori
potevano
i
es-
ser certi dell'appro-
vazione del pubbliritraendo fedel-
co,
mente lescenedrammatiche, quali le
vedevano
rappre-
sentate dai loro con-
Ciò
cittadini.
bene
Maestro
intendeva
Ruggieri. Egli ha sempre una visione chiara ed esatta del
quadro
fatto, del
vente; ritrae
mini
rigidi
vi-
uo-
gli
e severi
donne magre e snelle del suo tempo. e le
Della bellezza esteFig.
16,
Vnn der We\'den.
Luca
S.
riore e sensuale
gli
importano
importava
di
più
studio
(lo
l'espressione del
vennero dopo valeva assai meno
spirituale
umano,
corpo
del
e
le
non
dà gran pensiero;
si
vestimenta. Ciò che agli Italiani
l'anatomia)
panneggiamento,
per del
lui
e
per
significato e
quelli
che
dell'espres-
sione delle pieghe, delle spezzature, delle ondulazioni, senza dare troppa importanza alle
membra
dalla
ed
gioia;
malvagità,
al
lo
alle
movenze che
contrario,
la
vi
erano sotto. Ben
tristezza,
il
scherno, sono rappresentati in tutte
spressione delle passioni è accentuata,
di
rado
i
visi
sono
dolore, la pietà, l'amore offeso,
come
sulla
le
rischiarati l'odio,
la
gradazioni, a maraviglia. L'e-
scena, dal
movimento, da tremiti
KINASCIMENTO NhL SETTENTK IONE NEL SECOLO XV
11.
da deliqui, da mani lunghe e scarne che
delle ginocchia,
torcono,
si
13 indicano, toc-
cano, afferrano. Le magre figure, coi loro vestiti sovrabbondanti, sono poste in un ambiente per lo più composto di due soli piani. Dal primo piano, dove si svolge la scena,
vista
la
prolunga senza transizione
si
un compendio
e navi,
del
do animato, veduto come
un cannocchiale. Negli per
attiene
si
ma
altri
paesaggio, con
\
..
Rug-
più
lo
ai
Eyck,
rimane più
nel chiaroscuro
Anche
di
interni,
modelli di Giovanni van
freddo.
una lontananza
^.
con
di chiese o di sale, .Maestro
gieri
in
mare mon-
castelli, fiumi,
monti, città,
come
motivi,
scolture dipinte, di cui diede
le
qualche saggio, dimostrano che
van Eyck.
fu studioso del
Le più antiche opere che
conoscono
si
questo artista
di
sono due graziosi vede,
do-
altarini
Berlino, dove già
mestici a
si
ancora incerte,
in linee
la
materia che
trattò in seguito,
l'altarino
Miraflores con
di
Battesimo
col
quali a
Gesù
di
Dipinse poi
zo.
la
San Giovanni,
Pietà, e quello di
mez-
nel
grandi quadri,
Deposizione (1438), già
la
Lovanio ed ora nell'Escorial
15), dove il corpo di Cristo, ottimamente ^modellato, e la
(fig.
disposizione
delle
figure
altre
dolenti in semicircoloproducono
un
commovente,
effetto
volte imitato, ed
il
Universale
Giudizio
più
trittico del
nell'ospe-
dale di Beaune presso Digione (1445).
Tutto diffuso
muto
lore
d'un do-
raccolto è
e
il
tra-
sporto del Cristo deposto, che si
ammira
renze.
negli
L'Italia,
Uffizi
Ruggieri venne
come
per
del
il
dusse cisiva;
giubileo in
lui
e
Fi-
pellegrino
1450,
pro-
un'impressione de-
l'arte
grandezza
a
dove Maestro
sua ne acquistò calma. In una sua
pig
n. Maestro
di
Flémalle. S. Gìov. Battista coi canonico Wcrl.
.MANUALE
]4
Madonna, dipinta per Cosimo medicea
miglia
viaggio di
in
Monaco
ora
Italia (i"ig.
a
[11
STOKIA DELI. AKTE
dei Medici, coi Ss.
Francoforte,
si
fanno testimonianza anche
14):
nel
primo
si
vedono
la
al
i
16),
Damiano
di
è
patroni della fa-
Frate Angelico,
e
del
Middelhiirg (Berlino) quello
di
Middelburg,
suo
col
l'Oriente
e
ripetuto
motivo
il
e
fondatore l'Occidente
della rovina.
Cu
personaggi sono sfarzosamente vestiti alla fiorentina.
niera del fig.
e
rovinata,
Presepio; nel secondo
di Uarid.
ed
l'altare
cittcà
Pietro Bladelin inginocchiato in una capanna
che rendono omaggio
Cosma
sente l'influenza di
Ma
van Eyck, come appare dal S. Luca che ritrae uno dei primi quadri di cavalletto, dove le grandi
uscire dallo spazio troppo stretto, e nel ciclo dei Sette
poi la
ritornò
alla
ma-
Madonna (Monaco,
figure
sembrano voler
Sacramenti (Anversa), com-
posto di soggetti biblici, collocati in una vasta chiesa gotica. Delle quattro pitture murali nel Palazzo Comunale di Bruxelles, con esempi di severa giustizia, riman-
gono soltanto lo stile
e
le
gli
arazzi ricavati
idee abbiano
da
esse (Berna).
tanto potuto,
e sui
Non
c'è forse altro
contemporanei
e
artista di cui
sui posteri.
Ingegno
RINASCIMliNTO NEL SETTliNTK lON K NEL SECOLO XV
IL
sommamente comprensivo, in
qualche particolare
la
15
sua originalità non fu efjuagliata da nessuno, sebbene superato.
sia stato
Emulo di Maestro Ruggieri fu geniale Maestro di Flémallf. (probabilmente Roberto Campin stabilitosi a Tournai verso 1406 e morto nel 1444). Anche il
il
questo artista ritrae molto da Giovanni van Eyck, ad esempio la diligenza nei dipingere gli ambienti, con vista della finestra, la scoltura colorata, graziosi ritratti i
di donatori,
ma
nella materia e nelle
con un po' più
gieri,
di
calma
e di
forme
e del tutto
leggiadria.
e la grandiosità dei drappeggiamenti. L'altare
Fig.
tra denominato, telli (la
Giusto
IS.
di GaiKi.
Fede
è perito; dell'altare di
(la
È rinomato
di
col
donatore
questo maestro una stico,
con
trovasi .Maria,
bella
S. Pietro, S.
una
17) e nell'altra S.
(fig.
Agostino
Crocifissione,
eccellente per
Madonna
il
e
opera
colore, a
il
mani tempo egli
bellezza delle
Flémalle rimangono a Francoforte,
gli
una Crocifissione
sportelli dell'altare
Barbara seduta.
gli
spor-
il
Bam-
Maria che allatta
e
Colonia (1438), graziosi quadretti d'interno; nell'uno
tista,
la
dal quale un
Mcjntefelti-
bino) e nella stessa città uno sportello che faceva parte di
Madrid
per
De Merode,
Veronica con uno squisito sudario trasparente,
ladrone). Si conservano anche a
somigliante a Maestro Rug-
si
Si
vede
(il
cattivo
del
canonico Werl
S.
Giovanni Bat-
avvicina molto
al
fare di
modo alquanto fantaun fondo di paesaggio. A Berlino
di Aix, librata in aria in
donatore sopra
ispirata e piena
di
vita,
a
Digione una Natività, con
Londra una Morte un
di
interessante pae-
MANUALE
16
STORIA DELL ARTE
DI
saggio invernale. Di ritratti ricordiamo
per
il
la
testa poderosa
Berlino,
di
che
ritiene
si
ritratto del banchiere fiorentino Nicolò Strozzi, di cui esiste pure a Berlino
un
busto, opera di Mino da Fiesole.
La scuola
di
Gand comincia con Giusto
bino dal duca Federico da Montefeltro, come
insieme a Pietio Berruguete
famosi» per
lo
ora nel Museo
e
a Melozzo
2U.
V'an
19) e
e nel
fiamminghi.
ci
presenta
fondo della sala
si
Apostoli in piedi od
gli
vede entrare
la
1468
al
Si sa
Giovanni van Eyck,
che lavorava a
Re Magi, da
Gand
è
il
nel 1465.
1474,
circa otto anni passato dalla
il
1465 ed 11*75
Spagna a Berlino; I
Il
tema, già trattato
in
e
suo
gli
antichi
egli
dipinse
in esso ap-
tipi e le figure, la
forma sfarzosa
col
dell'arte italiana.
più indipendente tra
Tra
ginocchio,
atteggiamenti, l'am-
gli
scena hanno una severa grandezza, che non esclude
oggetti e dei vegetali.
in
duca Federico
il
teste,
paiono molti caratteri comuni con Giovanni van Eyck. zione e
e là dal
»
due grandi angeli, rivelano l'influenza
U GO VAN DER GoES, dopo l'Altare dei
quale fu chiamato ad Ur-
il
dipinse ritratti ideali di «uomini
Forlì,
con un ambasciatore persiano. Le
biente, nel quale volano
artisti
Gand,
dcr Gues. Adulazione dei Pasturi.
1466, in questa grande tavola Giusto
con movenze vivaci, (fig.
da
di
pittore ad olio
studiodelduca; fece ancheuna stupenda Comunione degli Apostoli(fig. 18) di Urbino. All'opposto della Cena di Dirk Bouts a Lovanio, dipinta nel
I-ig.
seguito
«
la
composi-
bellezza dei vari
gioconda da Giovanni
RINASCIMENTO NEL SETTENTRIONE NEL SECOLO XV
IL
van Eyck nell'Altare
Mancano
naturale.
come
anunirato
è
capolavoro
il
Gand,
l'Altare di
presentata
senza
riserva
della
pittura
La scena
vivo,
al
Ugo, l'Altare Portinari (Natività) degli
Tonmiaso
Portinari, e che dagli
di-
dell'architet-
Intorno
romanica.
è
rap-
è
molta
c'è
e
particolari
nei
che
tura,
di
più vasta opera
la
questa scuola.
ligenza
i
capolavoro
È indubbiamente, dopo
fiamminga.
di
nel
20) che egli dipinse per commissione di
(fig.
Italiani
Monaco, qui acquista una maestà monumentale, quasi sopranritratti dei donatori e dei che forse contenevano
sportelli,
come
loro Santi patroni, Uffizi
di
gli
17
al
Bambino, che giace nudo a terra, si aggruppano .Maria, in ampia veste azzurra,
Angeli
gli
mente, Giuseppe si
di
vede
vestiti sfarzosa-
prima volta
la
qui
animali;
gli
e
la
grande testa
bove, divenuta poi frequente nella
Sopravvengono
fiamminga.
pittura
dal fondo
destra
a
rozze vesti,
cui
di
pastori
tre
facce
le
in
aduste
sembrano fedelmente ritratte dal vero. Questo gruppo compatto si estende, per cosi dire, negli sportelli, dove sono dipinti
donatori
i
notevole
tra
patrona
delle
prossima
diede occasione parte in piedi
campeggiano
invocata
partorienti,
al
appunto
che
il
quadro. Le figure, parte
e
Portinari,
del
parto,
al
Margherita,
S.
giovine moglie
dalla
loro Santi; è
coi
questi
in
ginocchio,
un paesaggio con alti Nel fondo si vedono Re Magi.
alberi.
in
i
Questa
pittura
acquistò
ai
maestri
fiamminghi grande riputazione presso i
Fiorentini.
quasi
derla,
Botticelli
rono
e
La gente veniva a vepellegrinaggio;
in
di studiarla, e
landaio
il
Domenico GhirLa terza
anche d'imitarla.
grande tavola, lino,
e
Leonardo non isdegna-
deve
Natività
la
stata
essere
po' più tardi, circa
il
colori;
Profeti,
le
teste dei
di
Ber-
dipinta
1482; qui
li-.
21.
.Maest
ilelia
Perla di Urabaiite
un
vediamo un progresso
nella cortina
davanti
nello stile e nell'accordo
all'altare,'
appaiono già
da quella prodigiosa vita interna, che trionfa nell'ultima opera insigne
Morte
di .Maria a
Bruges. Poco dopo
il
.Maestro, impazzito,
moriva
in
di
un
dei
animate Ugo,
la
convento
MANUALE
DI
STOKIA DELL ARTE (1482).\
Opera minore
Peccato originale
col
e
Vienna,
dittico di
è'il
Pietà.
la
—
Il nuovo stile comincia ad Olanda Haarlem con Alberto Ouwater (14301460). La sua città nativa fu devastata ed
incendiata dalla guerra, è
gran ventura che
lino
di
rimanga a Ber-
almeno un'opera autentica,
risuscitato.
senza
Il
Lazzaro
il
miracolo avviene alla pre-
parecchie
di
perciò
1576;
nel
lui
persone,
bella
di
fi-
come per una messa soQui manca l'impeto di Maestro Rugla scena avviene nel coro di una
gura, adunate lenne. gieri;
chiesa romanica,
luogo destinato alla se-
poltura di personaggi ragguardevoli.
A sini-
un gruppo dignitoso di donne e gentiluomini, a destra un gruppo, più animato, stra
di
ebrei; nel centro
il
sepolcro aperto,
col
risuscitato che ne esce; dietro la grata in
fondo
coro
al
miniscenze
la
Le
folla dei curiosi.
Giovanni
di
van Eyck
e
re-
di
Maestro Ruggieri non escludono l'originalità.
Uno
morì a ventotto anni, circa
di S. Giovanni),
le
la
Pietà da
una parte
e dal-
Giuliano l'Apostata che fa bruciare
ossa del Battista; in queste tavole è mi-
l'aggruppamento
rabile
figure
delle
paesaggio. Nella Pietà l'accordo tra di
un
Giovanni,
S.
Vienna uno sportello segato a
a
mezzo, con l'altra
1460. Di
il
suo altare, già nella chiesa di
rimane
Geert-
dei discepoli dell'Ouwater,
GEN totSint jANS(Gerardo
paese, dove
due ladroni piano,
è
si
vede
il
e le solenni
cosa
figure del
Giovanni
schietta ispirazione germanica;
di
forme robuste,
in
mezzo ad una valle a boschi amore della libera natura
nel
è in atto di
stesso
preferì c'è di
è
primo
Citiamo ancora il deserto, di Berlino, opera
perfetta.
di
Lazzaro
nel
fondo
seppellimento dei
S.
scena
il
risuscitato
del
il
Santo,
meditazione e prati.
Lo
vede
nel
si
Louvre, dove
la
posta all'aperto, mentre l'Ouwater
A
Praga
Gerardo una adorazione dei
Magi,
collocarla in
una
chiesa.
pittura schietta e giovanile, che già fa preFig. 22.
Memling. Sportello
di
Danzica.
sentire l'altezza a cui giunsero
gli
Olandesi
I^INASCI.NIENTO NEI.
II.
Un
nel secolo XVII.
altro scolaro delFOiiwater,
giovane passò nel Brabante, dove potò ancora Ruggieri, delia
W
SETTENTRIONE NEL SECOLO
Dirk BouTs(1410circa imparare
19 -1475), ancor
direttamente da Mao.^tro
divenne pittore
e
città
Lovanio.
di
Ma
mutar paese non gli giovò. Egli non ha l'ispirazione ie-
il
^^^^^^EB^
^^^^^^B^^^^^^l
ratica di Maestro Ruggieri, almeno dove avrebbe potuto
manifestare grandezza
e
so-
lennità. Nelle pitture del Pa-
lazzo
Comunale
dove
in
leggenda
la
Lovanio,
di
due quadri
esposta
è
Conte
pio
del
Ottone, abbiamo uno dei tanti
esempi die
si
di quelle
comunali
sale nali.
tribu-
nei
e
vivace contrasto
In
rappresentavano la
giustizie
»
solevano dipingere nelle
pena, l'errore
la verità
e
con uno
rivelata,
si
delitto e
il
ed un
stile
ritmo che hanno dell'epico, ed offrono quasi il
rovescio
Per
medaglia.
più questi
Io
diritto ed
il
della
efficaci
a-
neddoti non sono tratti dalla
Sacra
Scrittura,
in
abba-
già
stanza conosciuta
e
chiusa
stabilite, ma Romanorum
forme ormai
dalle
"
Gesta
Tuttavia
Cena
di
lo
.
stesso Bouts nella
Lovanio (1468) seppe
rappresentare situazione
scena
e
la
drammatica
in
la
forma nuova. L'ambiente
l
più significativo che non nelle
opere anteriori;
la
luce, più
forte e più diffusa, fa risplen-
dere ogni cosa.
L'opera
compIetat:i
è
dagli sportelli, dipinti con fre-
schezza
e
squisito
accordo
di colori,
con storie bibliche
analoghe
al
soggetto principale:
Elia,
che aggiungono una nota piacevole: di ritrarre dal
vi
la si
.Manna,
Melchisedech,
la
vede anche, nel levar del
Pasqua ebraica,
sole,
un tentativo
vero im fenomeno naturale. La composizione del soggetto principale
MANUALE
20 è
un
capolavoro
altro
ampio
con
1464,
sceniche
regole
alle
poeta francese Jean Michel. Oltre
il
possiede
getto atroce il
conforme
tutto
in
dettò
(al
corpo nudo
e
paesaggio
solenne
giacente è tra
d'uomo
le
semplice ed austero che
Bouts
fiannningo
e di
accostano due
sportelli
il
per
la
paesaggio,
e
di
S.
Erasmo,
budella),
i
Il
È
Londra (che anonimi,
in cui
ma
(fig.
dignità;
e
ca-
il
come auto-
a torto è indicato
fiamminghi,
ritratti
artisti
del
sog-
Il
del 1462
espressione
di forte
vede una mescolanza
si
dei
di
denomi-
cosi
^
Battista
forse
con riserbo
trattato
è
Maestro della Perla di Brasante» è Pinacoteca di Monaco (nel mezzo l'Adorazione
olandese.
nato da un trittico della sugli
l'Altare
le
Bruges
severa composizione delle figure.
e
della Galleria di
ritratto), più
quali
chiesa di S. Pietro a
la
cose migliori della scuola olandese.
le
spirituale. Al
si
Cena,
Bouts,
rappresentazioni,
sacre
delle
alla
Dirk
di e
Santo furono estratte
ratteristico ritratto
e
STORIA DEI.L'ARTE
DI
Re Magi,
notevole per l'originalità del
21) e S. Cristoforo)
vigorosa armonia delle figure. Sono dello stesso autore
trittico
il
Salvatore a Bruges, col ritratto del donatore ed una
di S. Ippolito nella chiesa di S.
tavoletta della collezione A.
Thiem
L'altro artista, in grazia di
due quadri della Galleria
Simone Fariseo). è denominato il « Maestro dell'Assunta »; si credeva che fosse il figlio di Dirk Bouts, Alberto. Sono di sua mano una Cena a Bruxelles, che ricorda fortemente l'Altare di Dirk Bouts a Lovanio, ed a Berlino un S. Agostino col donatore e vari quadretti già della collezione Kaufmann. Molti caratteri di questo Maestro si ritrovano più tardi in Quintino Massys, nativo, come è noto, dì Lovanio; così egli ci rappresenta un avviamento all'arte del secolo XVI. È valente figurista, ma forse meglio sentiva paesaggio e a Berlino (Gesù Cristo in casa di
Bruxelles,
di
il
l'intima vita della natura. Nel suo S. Cristoforo (Monaco) tutina, coi primi raggi del sole che vincono
splendere
luna
le
onde. Nel suo Cristo catturato vi
sopra
Hans Memling.
—
Tra
i
Magonza
e
m.
troviamo ammogliato a
principale
il
Forse
nel 1494).
preferite,
tonalità
e
morbida
contrasto tra
bel è
bello
luce della
la
motivo
il
fanno
e
delle
nubi
di
Hans Memling tre
case, ed
Ruggieri,
perfino qualche singola figura; e piacevole, e
e perfino dal
tivi del
è
di putti e di
meglio conservata che
ma
la
amico
delle
materia,
il
le
1430
migliori
composi-
tutto ciò egli traduce
andava
gli
a genio, si
in
una
anche dai van Eyck, dal
compiacque anche
ghirlande all'italiana. La sua opera
non quella
Bruges, già emporio universale,
verso
dipinge con scioltezza, eleganza e ricchezza di colore.
suo scolaro David; negli ultimi anni
Rinascimento,
(n.
scolaro di Maestro Ruggieri nel 1459; poi
Maestro
a
Egli prese qualche cosa, secondo che
Bouts,
egli fu
padrone
Bruges,
famiglie. Artisticamente deve tutto
e
un
mat-
luce
la
scogli
molti tedeschi che passarono nei Paesi Bassi per im-
pittura, e vi riuscirono,
la
presso
zioni
è
Manna
della
gli
gli scogli.
parar
lo
Caduta
e quella delle fiaccole; nella
notevole
avvivano
tenebre,
le
è
di
qualsiasi
in seguito
suo
è
di
mo-
vastissima,
contemporaneo. La
città di
all'insabbiamento del suo canale rimase
mondo; il che giovò alla conservazione dei dipinti di Memling. hanno dello scolaresco, e sono poveri di vita. Ciò si vede nelChatsworth, del 1468, dove già appare il tema prediletto del Maestro, la
tagliata fuori del 1
suoi primi lavori
l'Altare di
Madonna
circondata da Angeli, Santi
e donatori.
Esso
è ripetuto in molteplici varianti,
una corona di leggiadre Sante, sullo sfondo di un parco (Louvre), nell'Altare di S. Giovanni a Bruges, dove l'ambiente è una chiesa, a Vienna, a Firenze, a Wòrlitz, dove un Angelo scherzoso porge una mela al Bambino, nello
Sposalizio
di
S.
Caterina,
in
KINASCIMENTO
II.
oppure suona
il
liuto
sola e seduta sopra
(Londra):
SKTTliNTK IONE NEL SECOLO XV
NliL
in
una panca, od
minori proporzioni,
Osservando
figura (Vienna, Galleria Liechtenstein, Berlino). di colore di questi dipinti,
si
ci
u^'ll
Bambino (Arca
in piedi col
presenta
liainio
(tiiì
Fig. 24. Meniling.
lirica;
anche
le
buone regole
nelle scene
lino, l'azione è
Madonna
od a mezza
l'etiuilihrio e la bellezza
riconosce che essi hanno per fondamento quella tradi-
l'importanza che avevani> per
organico, secondo
la
di S. Orsola)
zione pittorica che ormai nelle Fiandre aveva un secolo di vita (Tav.
non
21
maestri primitivi,
i
Arca
di
della pittura.
S.
in
Tutto
modo da
li).
1
particolari
l'insieme è più
Orsola.
è
dominato da una intonazione
movimentate, come l'Annunziata
graziosamente mitigata,
ma
del principe Radziwill a Ber-
far quasi
presentire
la
pittura di
genere degli Olandesi del secolo XVII. 11
sieme
.Vlemling fece un grande progresso in un trittico, destinato all'Italia, che incol resto del prezioso carico fu
sportato nella chiesa
di
S.
Maria
di
depredato questa
in
città.
mare da
corsari di Danzica, e tra-
Sulle facce esterne degli sportelli
MANUALE
22 sono
ritratti
sale,
ad imitazione
i
donatori,
DI
STdKIA DELL'aKTE
piedi dei loro Santi; l'interno contiene
ai
il Giudizio UniverMaestro Ruggieri a Beaune. Nei mezzo domina Gesù
di quello di
Cristo sopra un arcobaleno, con Maria e S. Giovanni intercessori, e
Apostoli in
gli
una vasta pianura, la Risurrezione dei Morti, con un gigantesco Arcangelo Michele che pesa le anime sulla bilancia e le separa. nudi sono un po' rigidi ed impacciati, ma arditamente studiati da ogni parte, ed in forte movimento, che diviene addirittura tumultuoso nello sportello di destra, dove dannati atto di perorare;
basso, in
in
I
i
sono travolti nell'Inferno; da
nessun altro dipinto
In
22).
L'Adamo
Eva
ed
varie sue Pietà
Dal 1479 di
Bruges
tre
per
II),
cademia)
cadavere
(fig.
di Cristo è
un periodo
in poi fu
grandi altari,
la
23),
grande lavoro per
ritratto
il
fabbriche
di
Gand. L'idea
della
quale
si
svolgono
prova anche nell'Arca viaggio della Santa a
ma
In
Nieuwenhove
di
quest'ultimo quadro,
paesaggio, egli
insieme tutti
collega
in
singole scene. Della sua vena
le
Roma, ed di
il
suo martirio con
magnificenza
S.
11000 Vergini
le
leggiadria,
e di
epica
Memling diede
il
Giovanni, dove figurò (fig.
abbondano
Carpaccio dipingeva
il
e l'altro artista
diversità tra
il
attennero
si
alla
il
Legaenda aurea, ed ed
pittore italiano
medesimo soggetto,
il
tedesco
è
in
motivi di
di
tempo
più vaste proporzioni; l'uno
molto istruttivo l'osservare distribuzione
nella
il
Le sette
24).
paesaggio, vedute di città e graziosi episodi di geniale invenzione. Nello stesso a Venezia
chiese
Maria (ora nell'Ac-
sette Allegrezze di
e di
le
dov'è un
trittico
Martino
giovine
del
le
Orsola (1483) dell'Ospedale di
di S.
una meraviglia
storie sono
Maestro; dipinse per
forma diversa da quella dell'Altare nuova Gerusalemme dà un carattere mistico alla veduta della
episodi della sacra rappresentazione,
città, nella
il
Sette Dolori, oggi a Torino.
i
del lezioso, e nelle
Giovanni (1484) un
S.
votivo
Giacomo (1484)
chiesa di S.
con un ingegnoso panorama
di
di
saggio di pittura del nudo.
tal
Vienna hanno
duro ed angoloso.
per l'Ospedale di
e
per contrapposto
e
Memling diede un
il
degli sportelli del suo trittico di
il
famoso presepio (Tav.
gli
accolti
gli eletti,
Pietro e da Angeli, per una scalea di diaspro salgono alla porta del Paradiso
S.
(fig.
quello di sinistra, di carattere idillico,
in
la
materia e
della
nell'uso del colore.
L'affollamento delle figure dipinse nel 1491 per
la
Crocifissione e la Resurrezione.
ma
gnano,
anche
le
è
ancora più denso
e
vivace nel trittico che
chiesa di S. Maria a Lubecca, con Gesù che porta
La dignità
solennità della composizione
e la
a scapito del senso dello spazio. In questo ultimo periodo
sue più belle Madonne,
e tre sportelli
il
Memling
il
la croce, la ci
guada-
Memling dipinse
da organo, con Gesù Cristo ed Angeli che di Gand, per una chiesa di Najera
suonano, molto somiglianti a quelli dell'Altare (Spagna), oggi ad Anversa. in quelli degli ultimi
I
tempi
sempre
suoi ritratti sono c'è
grande bellezza
raccolse l'eredità de' suoi grandi predecessori e l'abbia aumentata. 5.
David,
Gerardo David. di
polo di Gerardo
1483
lo
— L'ultimo
dei
troviamo
drammatico, stro. Nella
nel Palazzo
di
Haarlem, del quale ereditò
a Bruges, ossia nel
egli stilizzò, in
la illeggiadri,
vecchi
Oudewater nell'Olanda meridionale dominio
ma un
e
po' superficiali;
ma non
si
maestri fiamminghi
(f 1523). Si crede
del
forma grandiosa
graziosi,
di colore nei fondi di paesaggio.
perfezionò
il
che
può fu
Egli
dire che
Gerardo
sia stato disce-
senso del paesaggio. Nel
Memling. D'indole calma ed alieno dal
e solenne, le figure
ed
i
gruppi del Mae-
sua prima grande opera, Cambise che punisce l'ingiusto giudice Sisanne,
Comunale
di
Bruges (1488-98), tutte
le
movenze ed
espressioni sono at-
11.
HINASCIMlìNTO NliL SETTliNTK IONE NEL SECOLO XV
tenuate. Egli imitò spesso
il
Mernlinij, ancht' variando
i
temi. Ciò
23 vede nel suo
si
Sposalizio di S. Caterina (1500) a Londra (altro a Monaco, con bella veduta di
Madonna
dino), nella
Nozze
di
Cana
delle grandi
dipinta nel 1509 perle Carmelitane (ora a Rouen,
di
dame
del suo
Sigmaringen, detta
calma
i:;iar-
nelle
del Louvre, in tutti questi quadri egli ritrae la vita facile e sfarzosa
tempo. Egli
riesce eccellente nel colore, splendido
cato, e bene equilibrato. Sotto questo rapporto
alla
fig. 25), e
"Il
della natura,
il
suo capolavoro
quadro azzurro». Come sapesse associare
ma
deli-
è l'.'Xnnunciazione
l'ispirazione
appare dal ritratto del canonico Salviati con
devota
tre Santi, del
1501 (Londra). Nel Battesimo di Cristo di Bruges (1508), egli raggiunge, nel paesaggio
con figure,
la
piena maturità dello
La nobile
stile.
stilizzazione delle sue opere più
tarde (Crocifissione a Berlino, Pietà a Londra, Adorazione dei Re .Magi a Bruxelles),
Fig. 25. David.
appartiene del tutto
una la
secolo
al
A
quenti nelle gallerie.
luce posta dentro
lui si
.Madonna
XVI. Le pitture che hanno
della sua
maniera sono
fre-
ascrive l'invenzione dei soggetti notturni, illuminati da
suo nome una Natività (a Vienna), dove Bambino, con effetto veramente magico, e le luci Giuseppe con una candela, da due visitatori che si affacciano
quadro,
il
e
va sotto
il
luce principale è irradiata dal
minori sono date da
S.
con lanterne alla porta, 6.
MiNi.Mb'K.A.
accresce
il
—
patrimonio
e
dai fuochi accesi dai pastori per
la
notte.
Nella provincia artistica fiammingo-borgognona dell'arte, volgendosi
la
anche a soggetti profani, che
miniatura la
pittura
non trattava ancora. Nella scoltura gotica primitiva troviamo già, ad ornamento delle cattedrali, il motivo de|le stagioni e dei mesi, e le corrispondenti occupazioni agricole. effetti
Lo
stesso motivo, con
atmosferici,
taglie, assedi,
è
una conoscenza
già
avanzata del paesaggio
ripreso dalla miniatura. Nelle cronache miniate
e degli
vediamo bat-
tornei, eserciti in marcia, supplizi; nei romanzi, feste, banchetti, av-
venture d'amore.
MANUALE
24 La materia romana
nismo
è effetto
mentare,
in
e
greca
è
STORIA HELL'aRTE
[)i
travestita nelle fogge cavalleresche; tale anacro-
non tanto d'ingenua ignoranza, quanto del desiderio
modo da
far sentire
i
fatti
come
ravigliosa ricchezza di minuti ornamenti, viticci,
Fig. 26.
Pagina
e
spiegare e com-
ed
animali,
una ma-
è
dipinti
con
Gr
nelle dediche
vediamo
ritratti
e
gruppi
personaggi contemporanei. La Cronaca della conquista di Gerusalemme, del 1440
(Vienna), di
fiori, frutti
del Breviario
diligenza quasi scientifica. Nei frontispizi di
di
cose del presente. Sui margini
la
Cronaca dello Hainaut
Roussillon (Vienna),
la
Cronaca
del del
1446, (Bruxelles), Froissard, di
il
Romanzo
Davide Aubert,
di
Gerardo
a Breslavia
KI
11.
(1469), segnano
Benino e
NASCI MENTO NEI. SETTENTRIONE NEL SECOLO XV
vari stadi di
i
Gand. Sono opere
di
26) al quale
si
—
Alessandro
il
figlio
Paolo Bening,
e forse
storia sono specialmente interessanti
la
(i'arigi)
Breviario Grimani della Marciana di Venezia
il
anche
fogli del
i
fedele della vita rustica del tempo.
come specchio
Arazzeria.
7.
Gand. Per
di
di
Boezio fiammingo, del 1492
il
crede che abbiano collaborato
Gerardo Hokenuout calendario,
è
culmina nella scuola
clic
questa scuola
quel celebratissimo capolavoro che
(fig.
le
una ascensione, di
25
Nell'Europa settentrionale
pitture murali, in uso in Italia. Secondo
le
arazzi supplivano in gran parte
gli
stagioni
e le feste
dell'anno
le
chiese ador-
navano le loro pareti di arazzi corrispondenti. Ne possedevano anche principi, che più celebri maestri, Giovanni van Eyck, li portavano seco da un castello all'altro. Ugo van der Goes, il Memling ed altri disegnavano cartoni, e vi trovavano occasione di far del grande e del monumentale, perchè la tecnica dell'arazzerla obbliga ad vasti spazi vuoti che devono essere invece riempiti di figure e di ornaevitare i
I
i
i
menti. S'intende da ciò di ornati
divenne
perchè
il
dell'affollarsi
policromi che occupano la
Temerario che fu preda oggi è a Berna, e
gli
di
secolo
monumentali sono
il
e
Nuova York,
Bruxelles suoi pro-
i
di
Carlo
il
Morat (1476), ed musei di a Madrid. Anche
V
incomparabili arazzi di Carlo
varietà
la
XV
grande arazzo
guerra degli Svizzeri nella battaglia
Bruxelles, Londra, Vienna,
di
i
posseggono
etc.
di
questi tesori.
LA SCOLTURA.
2.
La scoltura fiamminga, perla quale, munali,
Nel
spazio.
sede principale di questa industria artistica, che diffondeva
dotti in tutta l'Europa. Le opere più
Parigi,
quadro,
delle figure del
minimo
ogni
nella decorazione delle chiuse e dei palazzi co-
e nei sepolcri di prìncipi e privati cittadini,
non mancava
il
lavoro, rimase tutta-
puramente ornamentali, di preferenza nelle tribune delle chiese, dette dai francesi jubés. Opere stupende di questo genere si ammirano a Lovanio ed a Lierre; ma la stupenda tribuna di Dixmude fu via molto indietro alla pittura. Essa
distrutta dalla recente guerra.
produsse
gran copia bellissimi
in
Danimarca
e nella
Germania
si
esaurì in opere
L'arte dell'intaglio in legno, associata alla pittura,
che trovarono compratori nella Svezia, nella
altari,
settentrionale, e che, sia nella struttura, sia nella parte
figurativa, sono affatto diversi dagli altari tedeschi. Il
fondo
gieri, dal
di regola è costituito,
come
nei quadri del
Sacramento
di
Maestro Rug-
coro di una chiesa gotica, con baldacchini ed archi sospesi di squisitissima
fattura.
La
di tutto
tondo, intagliate, anche a gruppi di due odi
a posto.
Sono
storia
le
occupa
la
parte inferiore, e non
Bruxelles ed Anversa erano
stria artistica,
in bassorilievo,
tre, in
un
ma
a figurine
solo pezzo e poi
messe
scene animate di Maestro Ruggieri trasportate nella scoltura, con
stessa vivacità di espressione, di passione e di e dal colore.
è
le
ed appunto a Bruxelles nel
la
movimento, accresciuta dalla doratura
principali officine di quest'arte, od indu-
Museo
delle Arti industriali esìstono al-
cuni capolavori del genere; quali l'Altare della Sacra Famiglia, proveniente da An-
derghem, quello della Passione, e
di
quello di S. Giorgio, da Lovanio,
della
maggiore
officina
del suo
cui fu
committente
eseguito nel
tempo
a
l'italiano
Claudio
1495 da Giovanni
Bruxelles.
Anche qui ritroviamo
figurette di .Maestro Ruggieri, la disposizione in semicerchio,
le
da
Villa
Borman, capo le
svelte
fogge del tempo,
le
MANUALE
26 cuffie e
turbanti. Al contrario,
i
della Passione a Giistrow, del
somma
in
1522,
misto, e certi fondi di paesaggio,
luppò con
DI
ciie
STORIA DELL'ARTE
una delle ultime opere del Borman, l'Altare vediamo già le forme più morbide dello stile suo
figlio
Pasquale Borman
(fino al 1539) svi-
valentia, fino agli estremi limiti della scoltura.
La Cattedrale
di
Strengnas (Svezia) possiede alcune opere più antiche, del 1490, nelle quali le figure sono di metallo, ad intaglio netto, con tipi graziosi e delicati, che ricordano Dirck Bouts. B. 1.
All'arte francese fu di grave
—
FRANCIA.
La pittura.
nocumento
La Francia perdette quella supremazia occidentale per tutto
il
periodo gotico,
la
guerra dei Cento Anni con l'Inghilterra.
che aveva esercitato nell'Europa
artistica
rimase in disparte, tanto che anche
e
pro-
al
gresso della pittura non partecipò che
ed
tardi
in
molto scarsa misura.
Il
contributo della Francia alla produzione pittorica del
XV
secolo
duce a pochi maestri
ri-
si
qualche va-
di
lore, dei quali anche le opere che ci rimangono sono relativamente poche.
almeno
.Ma questa pittura ha
da
far parte
di
meno che
sé
stessa,
merito
il
molto
e,
quella di altre
provincie
artistiche, rivela l'influenza del
mag-
gior maestro di quel secolo, Ruggiero
van der Weyden. È anche da riconoscerle un realismo tutto suo proprio ed originale,
lenti
associato alla ele-
E
ganza francese.
tore.
questa scuola, Giovanni
di
Essendo stato
nascimento strando
Chantilly tichità
libro
il
in
Italia dal
Dopo
italiano.
giudaiche
quaranta
Giuseppe
di
fogli,
Flavio
(1469 circa, Monaco), lavoro insigne per degli
atteggiamenti
pinti su
tavola
Stefano
e
donna, con
le
S.
il
il
1447,
al
e
delle
movenze,
principale è
ritratto
fattezze di
di
il
—
Il
si
appropriò le
sue
Stefano
alcune forme
più
celebri
del Ri-
opere,
Chevalier (1452)
di
illu-
cui
a
Grandes Clironiques de France, le An(Parigi), le Donne illustri del Boccaccio la
e
cosidetto
Sorel,
Tours.
di
le
dignità della parte narrativa,
la genialità
dittico di
Stefano Chevalier
Agnese
La scuola
(1415-80) fu principalmente minia-
suo ritorno produsse
il
preghiere del suo mecenate
di
conservano
si
1443
Fouquet
ma
cuore della
il
Francia.
Fouquet. Tabella votiva.
1.
maestro
territorio
al
confine fiammingo-borgognone,
di
a quello che era allora Fig. 27.
va-
artisti più
gli
non appartengono
(fig.
dell'invenzione.
Melun,
di
cui
la
De'
nobiltà suoi di-
una metà, con
Maman-
27) è a Berlino e l'altra, la
ad Anversa. Sono figure
di
grande
stile,
RINASCIMENTO NEL SETTENTRIONE NEL SECOLO
IL
canti di rilievo plastico, a
mezza
ma
figura (Carlo VII,
.\\
ricche di preziosità materiale. Citiamo ancora alcuni ritratti cancelliere Joiivenel des Ursins
il
al
giovane a Vienna nella Galleria Liechtenstein, del 1451) ed
smalto monocromo (Louvre), tecnica che
anche nella cornice (perduta) del dittico
egli
imparò
ritr.itto di
ed applicò
in Italia dal Filarete,
Melun. Poco dopo
di
Louvre, un
un suo autoritrattj a la
sua morte, nel 1483,
Loches, che nella composizione ha indubbiamente
usci dalla sua scuola l'Altare di
forma attenuata, senza passionalità, né vivacità di colore. Furono scolari del Fouquet Giovanni Bourdichon, che miniò il libro di preghiere di Anna di Bretagna ed il cosidetto «Maestro di Moulins» o "Pittore de: Bor-
ma
del fiammingo,
boni
».
ed
mezzo
in
Anna
Suranna quei
capolavoro
11
Vergine
in
Francia
di
un
principi in
una tavola
(fig.
una dama
altro
trittico della cattedrale e
i
di
Moulins, con
donatori Pietro
ritratti dei
di
la
Borbone
figlia
la
aveva già
ritratto
trittico di
cui
re-
Louvre, dov'è pure
al
Maddalen.i
28) con S. Maria
una Maddalena
(forse
Altri dipinti
bone).
vicino sta
cui
L'artista
(1498).
un
è
due santi
angeli,
gli
stano due frammenti
e
quest'ultimo
di
tra
questo
di
Boi-
di
nobile
vi-
e
goroso artista, a torto confuso con Jean Per-
REAL, pittore tizia a
di
Carlo
Lione fino
al
col cardinale Rollin
Vili (di cui
sono
1529),
(1480 circa,
ha no-
si
Natività
la
Autun),
donna
fra gli angeli,
ancora a Parigi
e
Bruxelles,
a
ed
S.
Ma-
Vittore con un canonico, a Glasgow; una
altri
a Londra.
2. La SCUOLA DI Amiens, di cui è capo Simone Marmion, detto " prìncipe degli il
alluininatori
costa
»,
più di quella
di
fiamminghi. Dal 1449
ai
Amiens,
sino
poi
al
1458
al
a
Tours
ac-
si
'54 operò aJ Lille
e
final-
mente fino alla morte 0489), a Valenciennes, dove furono eseguite le miniature di una cronaca
di S.
Dionigi (Pietrogrado)
conservano due parti dell'Abbazia
di St.
due tavole, con
8.
Bertino, pitture semplici
una architettura
gotica.
ed
i
chiostri che
si
vedono
in
Marmion un'ancona con
la
ma
una
A
Berlino^'si
storia diS.
la coloritura.
Vincenzo
graziose, incordieci
delle
intiera biografia.
queste tavole, dimostrano
che nella scoltura medioevale aveva gran parte al
monaci.
La progressione
rivela la pratica dell'alluminatore, che in essa espone di chiesa
storie di
i
una cassa che conteneva un prezioso reli quiario d'argento Omer, fatta di commissione dell'abate Guglielmo Fillastre nel
collegate da
e
Mae^ti..diM .uim,. LaMadd.-miadan,
di
1449, con dieci storie della vita'di niciate
e
fì,..2s.
A
storie
portali
ancora una volta
Napoli
donata ne
Ferreri.
!
è
attribuita
1460 dalla
regina Isabella alla chiesa di S. Pietro Martire. 3.
re
La scuola della Francia meridionale, che
Renato
di
Provenza, munifico mecenate, sebbene
si
di
raccolse essa
intorno al
prode
rimangano pochissime
sembra che sia stata molto operosa. Del maggiore tra suoi maestri, Giovanni Froment, non rimangono che due trittici. Lazzaro risuscitato (1461) agli Uffizi, lavoro
opere,
i
MANUALE
Io
duro
e perfino L;rottesco, e nella
Cattedrale di Aix
che appare ad un vecchio pastore,
vanna
di
STORIA DELL ARTE
DI
Lavai (1475). Le forme sono più pure,
Roveto ardente (1475) con Maria re Renato e la sua consorte Gio-
il
e negli sportelh
il
colori più chiari e più caldi che nelle
i
opere sopra citate. Che insieme col Froment lavorassero le
opere andarono perdute,
mirabile per
la
è
dimostrato da una Pietà
struttura dei gruppi, per
altri valorosi artisti, di
paesaggio, per
il
cui
ignoto autore a Montpellier
di
luce e per l'intensità e
la
severità del sentimento.
2.
Verso fino a
la
metà
del secolo
XV
la
La SCOLTURA. scoltura francese, senza aiuti stranieri, progredì
produrre alcune opere nelle quali
retto del vero.
maniera appare superata dallo studio
la
di-
Nel Sepolcro di Agnese Sorel (f 1449) nella Cattedrale di Loches la statua giacente con agnelli ai piedi è cosa graziosa e piena di naturalezza,
giadre sono
e
eleganti colonne, che adornano castello
Chateaudun
di
temporanea che
potrebbe
dell'Abbazia
di
ToLirs,
11
cesco
li
di
Nantes
di
1502
1507, per
al
è
cadavere
figlia.
grande maestro
il
Nantes, del quale ab-
di
(figg.
1512.
nel
Bretagna, nella Cat-
29
eretto
e 30)
dal
ordine della regina
Anna
Giovanni
Per-
disegno
11
in
col su-
sepolcro dei duchi Fran-
il
Margherita
e
tedrale
loro
temperato
Nicodemo,
notizie fino alla sua morte,
suo capolavoro
Depo-
la
Finalmente troviamo a
Michele Colombe, biamo
e
il
anche
1491,
quale
alla
e vigoroso,
Giuseppe
sarcofago.
nel
con-
una scuola
Solesmes (1496) opera
depongono
atto solenne,
dario nel
cappella del
opere citate,
alle
sentimento.
dal
leg-
Esiste,
Loira,
della
dirsi
un realismo schietto
di
la
(1464).
alla scuola pittorica,
appartiene, oltre sizione
non meno
statue di santi e di sante, sopra
le
è
di
real; l'architettura del sarcofago appartiene già al Rinascimento,
quattro
le
schiettamente
stile
ripudiando
ma
statue giacenti e
le
sono
Virtù agli angoli
la
nazionale,
tradizione
naturalezza, eleganza di
di
vigore di
e
sentimento. Ugualmente pregevole Giorgio del
castello
(fig.
31).
ci Fi?. 20. A'iichele Colombe. la d'angolo del sepJcro di Francesco
Di
bassorilievo,
SeCOlO
Gaillon
di altri
occuperemo v\M AVI. .
II.
in
nel
ora
ed
prodotti capitolo
è
nella
già
di
non
possiede
gotica,
forma,
quello
pur
che
al
un San cappella
Louvre
questa scuola
che tratterà del
Fig. 30. .Mitlicic Ccikiiiibe. Scpolciu
Fig. 31. Michele
Colombe.
eli
Francesi:"
S. Giorgio.
II.
M
MANUALE
DI
C.
—
La pittura tedesca ne intende
XV
del secolo
lo spirito, se la si
GERMANIA. La pittura.
1.
se
STOKIA DELL ARTE
ha
diversi da quella dei Paesi Bassi;
fini
paragona con
fiamminga. Questa
la
è
più artistica, più progredita e ricca di molti altri pregi; la pittura tedesca è più
semplice, più primitiva
ma
quanto all'anima,
e
senza complicazioni; non
invece
dirige tanto agli
si
non
senza dubbio
occhi,
una forza impulsiva, una imme-
nelle sue manifestazioni c'è
diatezza violenta, quasi esplosiva, di espressione. Tali pregi suppliscono al difetto di cultura; la freschezza, la giocondità, la schiettezza, la sanità, la sincerità del e
razionale
vanno
La media
carattere di grandezza. Paesi Bassi,
mente
ma
paragone
al
iri
un'arte più cosciente
manca oin
nel
campo
modo
dell'arte
di quelli di altre nazioni.
Ma
essi
Anche
manifestarsi.
di
uomini
In
in
quel
da stare degna-
geniali, tali
non furono abbastanza
elevare la media della produzione artistica nel loro paese. Del che sono varie
città
certo
della produzione artistica è inferiore a quella dei
alcune forti personalità trovano
Germania può vantare
secolo la
sentimento sono virtù che
parte perdute. All'arte tedesca, in ogni caso, non
in
forti le
da
cause.
primo luogo, mancava un vero centro. La nazione tedesca non ebbe mai una regione dove concorressero le forze politiche, intellettuali ed artistiche, fon-
dendosi tra loro ed affinandosi, per trasmettere da una generazione all'altra un pa-
trimonio accresciuto,
poca traccia
di ulteriori progressi.
e la possibilità
provviso, ingegni solitari, ed anche di sé, ed ogni
vere scuole,
generazione
si
ma
Sorgono qua
e
scompaiono,
presto
trova a dover affrontare
novo
^.v
là,
d'im-
lasciando gli
stessi
problemi della precedente.
aggiunga che
Si
l'arte del secolo
XV
è
alimentata quasi unicamente dalla bor-
da
ghesia. Di favore dei prìncipi, di grandi opere d'arte
loro promosse,
non
c'è
quasi
alcun esempio. La pittura vegeta nel modesto ed angusto ambiente delle città, e non le
domanda molto;
si
i
più arditi tra
i
pittori
vissero ed operarono
sempre come
borghesucci. L'arte non trae materia che dalla religione, anzi può dirsi che soltanto per mezzo dell'arte Chiesa. Noi dicatori, storie
i
il
quali soprattutto
si
proponessero
di
persuadere
da loro figurate erano cose vere; a questo
della rappresentazione, che faceva toccar con
meno
gli
artisti
che
il
mondo
popolo acquista intima conoscenza del
vediamo oggi chiaramente, che questi antichi
mano
il
popolo che
alla la
turbata da imperfezioni, incertezze
Da molte
e
le
realismo
fenomeno, dallo studio
umana. Troviamo
da grande maestro, espressioni
ma
il
scoperta né delle leggi
diligente dello spazio, della luce, della prospettiva e della figura
patetici o faceti, audacie di disegno,
persone e
prevalenza ad ogni costo
del fine istruttivo distoglie l'artista dalla libera visione del
momenti
le
soggetto, e soddisfaceva non
ma non conduceva mature forme di bellezza. E
talora qualche particolare stupendo,
figurativo della
erano come pre-
giovava sommamente
fine
loro pubblico,
superiori dell'arte né di più
il
pittori
di sentimento,
l'impressione che se ne riceve è
disuguaglianze
comprende che qui si tratta di un mestiere, nel quale la pittura aveva una parte secondaria. In Germania gli altari erano opere di scultura; ai pittori non rimanevano che gli sportelli. E da notizie scritte e da contratti è dimostrato che certi particolari non erano di libera scelta, ma voluti dal committente, e che più della cose
si
RINASCIMENTO
IL
NEI.
novità dell'invenzione importava
prevalevano
sugli artisti. Si
SETTENTRIONE NEL SECOLO nuova
la
31
tecnica, e nelle corporazioni
dava pure grande importanza
eleva, fino a raggiungere l'altezza dell'arte.
si
W
1
alle cornici, e
romantici rimisero
gii
qui
onore
in
il
artigiani
mestiere
gli
antichi
maestri tedeschi, a motivo della loro mite e sincera religiosità e dell'intimità del sentimento. opere,
Ma
come
è forse più si
giusto e nello stesso
tempo più onorevole giudicare le loro di una mirabile aspirazione verso
giudicano oggi, quali testimonianze
una inventiva fresca ed originale, di cui la immediata meglio appare ad un occhio non educato, che non allo sguardo è avvezzo alle squisitezze dell'arte. 14;ìn sort^'ono tre S\'cvi, Inizi del realismo. Circa c|iiali pare che
l'espressione pittorica, quali prodotti di
bellezza chi
di
I.
—
dell'arte del
dagli altri, e
il
i
van Eyck non avessero notizia che per sentito dire. Indipendenti ciascuno assomigliano pienamente in quanto rappresentano un distacco radicale
si
modo
deciso dal misticismo degli antichi maestri di Colonia, e ciascuno tenta a suo
di fare entrare la realtà nella pittura: questi tre
Witz
e Hans Multscher. Luca Moser di Weilderstadt
sportello dell'Altare della
1431, nei quali
si
ci
maestri sono Luca Moser, Corrado
lasciò notizia di sé in alcuni versi scritti su
Maddalena a Tiefenbronn presso Pforzheim, dipinto
lagna che
sua nessuno voglia
dell'arte
ture non occupano che l'esterno degli sportelli, con
suo fratello Lazzaro:
prodo a Marsiglia la
nave,
le
il
convito
in
casa di Simone
storie di
(fig. 32),
il
saperne.
Le
Maria Maddalena
nel pite di
viaggio per mare, l'ap-
Ogni cosa è ritratta con naturalezza: compagni di viaggio sonnecchianti sotto un palazzo. Anche la prospettiva obliqua della chiesa, la mensa
e l'ultima
comunione
onde leggermente increspate,
tettuccio all'entrata del
le
più
uno
di lei. i
MANUALE
32 imbandita,
tessuti rivelano
i
un
STORIA DELL'ARTE
DI
occliio vigile e perspicace; le ricche vestinienta, spe-
cialmente nella predella delle dieci Vergini, hanno molta vivacità. In tutto
una volontà affatto nuova
di raccogliere in unità le varie parti
colore è chiaro e vigoroso; c'è
Corrado Witz
una
è
il
senso della luce,
figura che ha del
trasferi col
il
Concilio (1431-1443) ebbe un rapido
a Ginevra, dove
monumentale. Nato a Costanza nel 1400, lo troviamo a Basilea, città che durante
ma
breve incremento; dal 1444
lavorò
in poi
crede sia morto nel 1447. Forse da suo padre, che lavorò a Nantes
si
(1402) e alla Corte di Borgogna (1424), o dalla
Flémalle a Basilea,
conoscenza personale
Witz acquistò qualche cognizione
il
Fiamminghi; tuttavia
dei
Il
ancora incerto ed esitante.
padre Hans a Rottweil; nel 1434
si
di
ma
vede
si
della composizione.
egli
manifesta
la
metodi
dei
Maestro
del
e delle finalità
sua indipendenza fino dalle sue opere più
antiche, che sono una Crocifissione (Berlino), collocata con molto senso dello spazio
un bellissimo paesaggio
in
poli),
che rappresentò
in
Lago
del
modo
tedrale di Basilea, fedelmente ritratta. e S.
Caterina (Tav.
spiega uno
sedute
Ili),
stile
grandioso
È
bellissimo
nel chiostro
tramonto (Strasburgo); qui
nell'ora del
Costanza, ed una Sacra Conversazione (Na-
di
affatto borghese, senza nulla di mistico, in
e solenne.
È
il
visitatore
al
sia nell'ambiente
squisita l'antitesi tra
La fuga delle colonne quadro, dove si vede la piazza
fondo del
pittore. Circa
1440
il
Witz dipinse
il
disperso (Basilea, Norimberga
e
bramo
leggianti,
in in
sommo
sportelli di
Regina
secondo l'interpretazione del tempo,
vedono adempiute.
si
e la
In
queste ed altre opere
mezzo
il
Basilea,
di
guida l'occhio del
della Cattedrale con la casa del
un grande
altare, oggi distrutto
profezie che nel
le le
Cat-
donna amante
tipo della
e degli archi
figure sono
— A— simbo-
Testamento
Saba, Assuero ed Ester
di
alla
Maria Maddalena
che nelle figure, di-
Berlino), con figure dell'Antico
e
Salomone
Melchisedech,
e
gli
di S.
romanico della Cattedrale
Witz,
quello della vergine prudente.
e
quadro
il
Nuovo Testamento
monumentali
e
plastiche
Vediamo un sacerdote ammantato di bianco, col coltello sacrificale mano, posto davanti ad un muro e illuminato di fianco, in modo che la figura acquista
vivezza
grado.
e rilievo dalla
sua propria ombra,
che porgono dell'acqua
dei
da una luce che
rifrange sulle armature. Citiamo ancora un S. Cristoforo, con
si
Re Magi), armati
e tre guerrieri
Re Davide (simbolo
di ferro
da capo a piedi
bel paesaggio lacustre, e scogli e foreste d'abeti che di meravigliosa
evidenza
colari materiali, la
è la
muratura,
Visitazione, sulla gli stipiti
«
si
i
Re Magi ed carcere.
dal vero che
J V4Km
h
Fig.
lOS.
Casa
I
(lei
Cismomi
Macellai di Hildeslieim (particolare).
^'"
:
MANUALE
122 chitetto
Hans Voigt. Non
fu portata per
nave
Questo
rialzo è
dar nella strada, colo XVill
e
venne
si
in
dovuto
la
la
Danzica sono costruite sopra una un piano rialzato di parecchi
di
strada, da
sotterraneo, usato
al
metà
come
il
sedervi a bere
come
le
logge italiane. Nel se-
caffè.
109. Chiesa dei Gesuiti a Colonia.
XVI
del secolo
il
in
cantina; esso dà agio di guar-
presta anche a ricevimenti e feste,
uso
Fig.
Verso
Le case private
precedute, verso
e
un muricciuolodi pietrao da una cancellata, con alcune panche
gradini, chiuso da giro.
STORIA DELL ARTE
maraviglia che una leggenda racconti che questa facciata
è
dall'Italia.
pianta molto profonda,
DI
si
attenua
di
nuovo
dissidio tra
il
le
forme decora-
tive e la sostanza della costruzione. Gli elementi, sia ornamentali che costruttivi, derivati dall'Italia
assumono una forma più
solida e meglio adatta alla vigorosa deco-
razione tedesca. Sparisce quell'ingenua maniera che
si
vede nelle fabbriche più antiche
decorate con elementi discordanti, donde pure risultava struttura sistematica degli
architetti,
né
si
perfeziona.
ostilità e
stranieri chiamati a dirigere
deschi
si
forzata
un
effetto
pittoresco, e la
ora non c'è più dissidio nella coltura personale
obbedienza degli
lavori. Nello stesso
tempo
artefici del
la
paese verso
si
Un esempio
di
questa maniera più severa
ha nella facciata del Palazzo Comunale
di
e
gli
coltura degli architetti te-
estende; essi vengono in Italia ad istruirsi, specialmente studiando
del Palladio. di unità,
i
E
le
opere
informata ad un concetto
Norimberga, costruita dal 1616
RINASCIMENTO FUORI
IL
al
1620 da Jacopo Wolff,
agli angoli, le
È
morto
ITALIA NEL SECOLO XVI
(nì2(l), priiscij;uita
poderose comici che separano
e curvilinei alternati
sole poderose,
e, lui
I)
sopra
danno
le
i
da suo
fratello
piani orizzontali,
finestre del piano nobile, e
interessante anche l'architettura del cortile, co' suoi
«
Hans. Le bozze
timpani triangolari
i
cornicione sorretto da men-
il
ma
un aspetto un po' pesante,
alla facciata
123
semplice
ordini romani
e chiaro.
)>.
tempo (1616-1620) Elia Holl, del quale ci rimane l'autobiof^alazzo Comunale di Augusta. Quest'ultimo edifizio e il appare forse alquanto povero; ma l'interno, ad opera di Mattia Kager e
Circa io stesso grafia,
eresse
all'esterno
l'Arsenale
annnira specialmente
di altri artisti, è magnifico;
si
«sala d'oro «(fig. 107).
due
la
ste;
e
il
i
lati
i
il
minori hanno due
lati
maggiori sono ornati da nicchie con statue,
soffitto e a
scomparti
Tutta
dijiinti.
la sala è
il
salone del secondo piano, detto file di
grandi finestre sovrappo-
cornicione
adorna
è
sorretto da mensole
a profusione di dorature e
di pitture.
L'opera di essere
di questi
aggiunto
il
due
architetti,
Franke, autore
più importante in quanto essi sono
Non
Griinewald. all'arte.
Non
è a tacere
lavoro
sia
favoriscono
primi artisti insigni, dopo
i
lotte
le
soltanto, in ossequio alle
tari d'intaglio (nella il
che
Jacopo Wolff ed Elia Holl, ai quali meriterebbe della chiesa di S. Maria a Wolfenbiittel, è tanto
Cattedrale di
Ulma
religiose in
nuove dottrine, furono
che per
fiorire
abbisognano
trent'anniè probabile che l'arte; infatti,
la
prima metà
nonostante
i
di
ma venne
a risorgere.
conflitti
a
mancare non
di idee
di equilibrio e di
Senza
la
Guerra dei
XVll sarebbe stata un periodo splen-
furori della guerra,
attività maravigliosa, specialmente nella
I
un suolo fecondo,
accenna
del secolo
e del
distrutti gli antichi al-
all'architettura, che alla pittura ed alla scoltura.
le arti,
tempi del Dùrer
undici in una mattina!),
quiete. Soltanto verso la fine del secolo l'arte
dido per
i
Germania causarono gravi danni
si
continuò a fabbricare con
Germania meridionale.
MANUALE
11'4
L'architettura
3.
mento
legno
in
STORIA DELL'ARTE
DI
un capitolo speciale
è
attraente dei Rinasci-
e
tedesco. Per sé stesso l'organismo costruttivo della casa di legno è indifferente
quanto
maestri del gotico, con grande abilità, erano riusciti
allo stile. Ala gli ultimi
a ricavarne degli elementi decorativi, applicando la loro inventiva agli oggetti, di
uso generale,
sostegni, alle testate dei travi, ai riquadri, alle predelle,
ai
ai
montanti
cimase. Cosi l'arte del Rinascimento non aveva gran lavoro da fare; bastava
alle
e
che sostituisse
sue forme decorative a quelle del gotico. Più felicemente che altrove
le
e
trasformazione avvenne nelle città dell'Harz, Goslar, Celle (Casa Thielebeul, 1522) Braunscliweig (Casa Denimer, 1536), dove un geniale maestro ricoperse tutta
la
fabbrica di fregi
la
fregi marginali di
ma
nialità,
Di^irer nel libro di
più temperata,
desheim, del 1522
contentava
di
(fig.
Ma
le
riempiono si
parapetti delle finestre per
lo
legno.
al
Si
estende
si
modestamente, l'applicazione
foggiano a modiglione,
si
di ornati nastriformi.
adornano
fregi, dagli stili angolari
i
dei macellai a Hil-
degli architetti, più
estremità delle travi
e si
soglie, dagli stili e dalle saette
mensole con
maggior parte
la
dare una forma architettonica
dà una forma carenata
una gioconda fantasia che ricorda
di
preghiere di Massimiliano. La stessa ge-
vede nella casa della corporazione
si
108).
forme proprie della pietra; si
dando prova
di figure,
e
Alberto
di rosoni,
I
ricavano colonnine od erme.
più sono costituiti da
una
riquadri
ai
triangoli formati dalle
davanzali prendono
i
si
di
A
la
forma
di
Hildesheim
i
sola tavola massiccia con figure
costruttori sono cosi desiderosi di farsi onore, da creare facciate che sono
intagliate.
I
capolavori
di
ingegnosità (casa Kaland ad AIsfeld, 1505; casa Northeim ad Einbeck,
161C; casa Kromschròder ad Osnabruck, 1579; magazzino del sale a Francoforte sul
Meno,
membrature non sono inferiori Anche a Strasburgo si vedono case di legno con
1600), e per chiarezza e ricchezza di motivi e di
alle più belle costruzioni di pietra.
Hammerzell),
(casa
belle facciate
pittoreschi
e
conservò tuttavia un'altra maniera
gusto
di
cortili,
classico.
essenziale alla solidità dei legamenti, delle travature, delle saette, dei ripieni a
croce di S. Andrea,
a
qualche ornamento
Neckar
il
e
il
ai
il
tutto eseguito a perfetta regola d'arte, e
veroni
ricche,
architetture, vivaci, gioconde e leggere, e
alcuna imitazione della facciata
palazzi
i
—
Già abbiamo detto che
le
come prodotto
Tedeschi sono cose preziose, quanto
Firenze, Genova, Venezia e Vicenza per
di
Le chiese.
rombo
più applicava
Le città lungo il Reno, il Meno, malgrado le ingiurie del tempo, di siffatte con un saldo organismo costruttivo, senza
originale del senso architettonico nazionale, per i
al
pietra propria dei popoli latini;
di
si
abbaini.
agli
e
Weser sono ancora
Ma
costruzione più pratica, che dava importanza
di
lotte
Italiani.
gli
religione fecero cessare l'ar-
di
E quando da ambo le parti si senti il bisogno di nuovi edifizi, si maniun gravissimo dissidio di stile; non già, come si potrebbe credere, tra le chiese
chitettura sacra. festò
contendenti,
nascimento,
ma ma
tra la
le classi sociali:
principi e la nobiltà preferivano lo stile del Ri-
i
coscienza popolare rimaneva fedele
La SOPRAVVIVENZA DEL GOTICO.
—
È fondato
manizzarsi dell'arte tedesca sia opera della Controriforma
È
vero
il
contrario. Giulio Echterdi.MespeIbrunn,
tedeschissimo di più fizi
di
forme
e
il
pregiudizio che
il
ro-
principalmente dei Gesuiti.
Vescovo principe di Wùrzburg(f 1617), promosse la costruzione
d'indole, e di rara dottrina, nella sua diocesi
che cento chiese,
in cui
gotico.
al
sull'errore
appena
si
e solidità.
in
uno
stile
che da
lui
prese
il
sente l'influenza italiana, tuttora
E
la
Compagnia
di
Gesù
nome
{stile
giuliano); sono edi-
lodati per ampiezza, ricchezza
nella sua Provincia
Renana, non soltanto
ITALIA NEL SECOLO XVI
RINASCIMENTO PLOKI
IL
125
in un gran numero di ciiiese nuove o ampliate mantenne lo stile scotico, fino XVII molto inoltrato, ma gli propose nuovi problemi. Gesuiti si dedicavano
al
dicazione per
popolo; a questo fine molto giovavano
il
le
tribune. Le
secolo
alla pre-
1
vediamo
nelle
chiese gesuitiche di Molsheim, 1614-17, di Aquisgrana, 1618-28, di Coblenza, 1617-26,
1618-29
di Colonia,
(fig. 109),
dove sono collocate
tra
pilastri di sostegno, per lo più
i
rotondi; senza ingombrare, esse riempiono ed avvivano lo spazio, mentre
producono un
sala dell'ultimo stile gotico
blema architettonico
fu rimessa
in
effetto di vuoto.
onore
chiese a
le
Questa soluzione
di
un pro-
perfezionata nel nostro secolo. Del resto
e
iU*^t^.^^
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1
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n e
1
^
M
Fig. 111. Castello di
in
queste chiese non
garbo e con
Anche
c'è
bell'effetto
gli
Frederilisborg presso Copenaghen.
una meticolosa purezza
Evangelici continuarono ad adoperare
che in campagna,
ma
con povertà
di
Paolo FRANKE(m.
dell'architetto «
di legno, dietro
un senso i
di
pilastri,
contrafforti, nei culmini
1615),
ampiezza,
non
è
di
adatta
sono frammisti con
gotico per
La
le
chiese, sia
sul principio del
in città
secolo
XVIi
chiesa di Santa Maria a Wolfenbiittel
costruita dal
1604
quiete e di maestà alla predicazione.
E
»,
al
1623,
è
una chiesa
ma avendo
le
tribune
nelle singole forme, nei
appare una mescolanza molto stentata. La chiesa municipale
di
Biickeburg (1608-15) nel complesso
la
facciata a frontone,
il
il
forme. Soltanto
sorsero due chiese di una certa grandiosità.
a sala, che dà
di stile; al gotico
motivi ornamentali del Rinascimento.
è
una imitazione;
le
colonne corinzie,
tutto nello stile del Rinascimento, non
mancano
di
i
rinforzi
magnifi-
MANUALE
126 cenza.
Ma
come
qui
altrove
STORIA DELL'aFacrificio di
Abramo.
Nell'autunno del 1526 l'Holbein
amico
in
casa di
egli ritrasse
che
il
tutta
la
si
Silografia di H.
recò in
trfjpgt die
170. La murte e Adamo. Silografia di H. Holbein
Inghilterra,
gic
il
dove fu accolto come ci
(Basilea). Dopo due anni ritornò a Basilea, e riprese Comune. Nel frattempo lo spirito pubblico si era mutato, e nella
coltura nazionale
Regno; rimane
del
famiglia dell'ospite in un grande quadro, di cui non
Come
173).
.
Holhe
quello stesso che fu poi Cancelliere
fortemente sull'opera dell'Holbein.
Erasmo
(fig.
erdof
primo abbozzo
del Palazzo del fluì
Tommaso Moore,
si
Dio Termine;
del
incorniciato da un ricchissimo fregio architettonico con figure
Fig. 169. La morte e il mereiaio. Silografia di H. Holbein il
ina
restìa,
scene commoventi e nei caratteri energici. Tra
le
i
lavori ciò in-
idee della
RINASCIMENTO FUORI U ITALIA
IL
NIÌL
SECOLO XVI
183
Riforma prevalevano su quelle deijili umanisti, cosi nelle pitture murali ai soggetti da Valerio Massimo l'Holbein sostituì soggetti biblici: il re Roboamo che an-
tratti
nunzia
al
lenza,
e
suo popolo
da Samuele pitture non
regno della vio-
il
Anche
174).
(fig.
respinto
Saul
disubbidiente
il
queste
di
restano che studi e bozzetti.
ci
Le agitazioni della sua patria ghilterra indussero lasciare per
la
l'Holbein
la
e
speranza di trovare miglior fortuna
in In-
1532 a
nel
seconda volta Basilea, Soltanto
sieme con
la
vi ritornò
per breve tempo.
famiglia.
nel
in-
1538
A Londra
fu
accolto da tutti con grandi onori. Gli In-
tempo non avevano arte nacome nel secolo XVll chiama-
quel
glesi in
zionale, e
rono
XVI
Inghilterra il Van Dyck, cosi nel compiacquero della venuta dell'Hol-
in si
bein, riputato
suo tempo. a Londra
sommo
il
tedeschi
commisero
gli
a guazzo
ricchezza
della
e
residenti
adornar
di
di pit-
corporazione. Egli
ture la sede della loro
dipinse
ritrattisti del
dei
mercanti
1
sopra
tele
della
povertà
«
il
Trionfo vaste
»,
composizioni allegoriche purtroppo total-
mente scomparse del
bozzetto
il
Trionfo della ricchezza
«
Louvre. Più tardi
del
servizio del
re
seguente. Se
secolo
nel
ne ha qualche copia;
il
»
originale
è nel
Museo
Maestro entrò a
Enrico Vili,
e
non
si
occupò
quasi più che di ritratti. In pitture murali, in
miniature,
in
disegni a matita legger-
mente acquarellati (Windsor) ad
e
in
quadri
olio ritrasse la famiglia reale, vari perso-
naggi cospicui della nobiltà borghesia inglese
Londra. Tra
i
e della
che
175), della
suoi migliori ritratti citiamo
quello del signor di
francese
(fig.
tedesca residente a
Morette (gentiluomo
viveva a Corte insieme con
a Dresda (fig. 176), quello del mercante JòreyGyze (fig. 177) a Berlino, a
l'Holbein)
Francoforte
il
ritratto di
Simone George
di
Cornovaglia, all'Aja quello del regio falconiere sidetti
Roberto Cheseman, a Londra due ambasciatori (fig. 178),
i
cocioè
Lord Giovanni di Dinteville e il vescovo Giorgio di Selve, a Windsor il ritratto duca di Norfolk. In minor numero sono ritratti femminili; in quello della re-
del
i
MANUALE
184
DI
STORIA DELL ARTE
giovane principessa gina Giovanna Seynuiur a Vienna (fig. 179) ed in quello della vedova Cristina di Danimarca (Londra), sebbene quest'ultima non concedesse al
pittore che poche ore di posa,
Fìg. 173. Eiasnio di
schili
sono
dell'istante,
pieni al
forse di grazia,
di
che
ma
in
vita,
e
molto
vi
l'Holhein raggiunse
Rotterdam. Silografia
sono
colti
contribuiscono
compenso sono molto
sono superiori a quelli che
il
a le
di
l'eccellenza.
H. Holbein
i
ritratti
Anche
Maestro dipinse a Basilea; non
e
si
il
movimento
femminili difettano
nel colore vi
ma-
giovine.
l'espressione
volo
mani;
espressivi.
il
ritratti
I
i
ritratti inglesi
vedono più
le
ombre
RINASCIMENTO FUORI U ITALIA NEL SECOLO XVI
IL
grigie,
e
nizza.
A
colori locali
i
sono dominati da una tonalità generale che
185
li
fonde ed armo-
servizio del re l'Hoibein fece inoltre molti disegni per orefici
armaiuoli,
e
casse da orologi, tazze, lame ed impugnature di spade; in questi lavori ornamentali
con piena sicurezza
egli applicò,
e
senza cadere nella servile imitazione,
motivi orna-
i
mentali del Rinascimento. L'Hoibein morì di peste a Londra nell'ottobre del 1543.
Che relazione
esiste tra l'Hoibein
ma quanto
e
tempo? La fantasia
tra gli artisti del suo
il
Dùrer,
ad attitudini propriamente pittoriche
Appunto per questo prevalere moderni. Egli stabilisce
i
lieta
in
lui
(Ir
semplice allegria.
L'intonazione tragica
al tragico.
E
la
manifesta nei suoi lavori
è
dall'antichità classica e nei soggetti moderni.
tolte
ha profonde
contrasto
si
vede
la
passione,
sua severità non tarda ad innalzarsi fino di
soggetto sacro
soggetto profano, nelle storie tratte dalla Bibbia come nelle
in quelli di
zioni
Il
appare superata.
Hans Hnlhe
Perfino nelle danze villerecce, che disegnò per l'incisione in legno, noi. la schietta e
superiore.
compreso dai
predispose ad un concetto severo e triste della vita.
lo
Fig. 174. Saimicitr rffpin.uc S.iullc. Sdii:
ma
gli è
quadro.
e dell'unità del
umanistica
comprensiva,
e
delle attitudini pittoriche egli è meglio
cànoni dell'equilibrio
giovinezza
quale posto spetta all'Holbein
molto più vasta
.Maestro di Basilea
il
tra l'arte gotica, nella sua ultima forma, e l'arte
La sua non
e
del Diirer è
come
composi-
L'unità di concetto, che
nell'anima dell'Holbein, avvalorata da rigorose massime arti-
radici
stiche, è pregio singolare delle opere di lui, vere pietre miliari nella storia dell'arte
settentrionale. Perciò
comprendiamo perchè l'Hoibein abbia acquistato sì gran fama e sentimenti comuni a tutta scolari; tuttavia suo fratello Ambrogio, a giudicare dai ritratti
anche fuori della sua piccola patria. Egli esprimeva idee
Non
l'Europa.
lasciò
e dalle incisioni in
legno che di
lui
ci
rimangono, non
gli
fu di
molto
inferiore.
Basilea ebbe un altro artista di grande e varia operosità, che molto lavorò spe-
cialmente per
dapprima notizie.
svizzeri,
gli
intagliatori:
all'oreficeria,
Orso GRAF(n. verso
e fino
al
1533
fiori
in
il
Venuto da Soletta, attese come si rileva da frequenti
1485).
Basilea,
Ritrasse in disegni vivacissimi la vita dei lanzichenecchi e dei confederati e
scene burlesche talora eccessive. Altri disegni sono tratti dai suoi sen-
timenti personali,
Berna
è
la
e
dai casi della sua vita avventurosa.
città nativa di
un altro
artista svizzero,
Nicolò .Manuel
o
Deutsch
MANUALE
186
STORIA I)ELL ARTE
DI
(1484?- 1530), popolare per le sue varie avventure, per la parte die ebbe nella Riforma e per le sue poesie, più che non per la sua opera artistica, che tuttavia è considerevole. Fece cartoni per vetrate (ad es. per
murali, tra
le
quali
il
salone comunale di Berna), pitture
una grande danza macabra per
Berna (oggi esistente soltanto
in copia),
quadri
il
convento dei Domenicani
religiosi e ritratti:
di
disegnò scene della
ÌK^ ^vi-
d
vita dei lanzichenecchi
e
Tommaso Vaux,
uriiaiiienti
per
Rivenditore
di
dare migliori prove di sé nell'adornare
A
le
Hans Holbein
poco a poco
l'arte svizzera
si
dusse maraviglie, prima nelle chiese
Dappriina
i
pittori
giovine.
Wind^
arti industriah; co' suoi disegni satirici
straniò dalla vita popolare, trovando occasione i
le
case dei ricchi bor-
tempo
nella Svizzera pro-
palazzi pubblici e
ghesi; basti ricordare la pittura sul vetro, che per lungo
singoli,
il
indulgenze) collaborò alla Riforma.
(il
di
di
:;^
e nei palazzi
comunali,
facevano vetrate per grandi finestre; poi
si
ciascuno dei quali era per sé stesso un'opera d'arte,
poi nelle case private.
contentarono e
di vetri
finirono nel genere
IL
KINASCIMKNTO
1
decorativo, del quale sono esempio limiti 4.
la
L'ORI
i
D ITALIA NEL SECOLO XVI
inditi stt'iiinii dipinti sul vetro.
più
Dentro questi
pittura sul vetro produsse ancora opere notevoli.
—
Mattia Grì^'newald. Nella storia artistica di questo fin dopo il 1529) è la figura principale e enigmatica. Diligenti ricerche non hanno dato che poche
newald (dal 1483 circa la
187
secolo Mattia Grùnello stesso
tempo
notizie sicure. Vi è
Lo troviamo ad Magonza. A Magonza, dal 1514 in poi, lavorò Alberto. Un suo altare, molto celebrato, nella Cattedrale di .V\ai,'onza
incertezza sul luogo della sua nascita e sulla sua educazione artistica.
Aschaffenburg, a Francoforte per
il
cardiiKik-
e
fu portato via dagli Svedesi nel
a
1632,
tava. Dei suoi lavori giovanili poco circa, la
(1509,
«
Piccola Crocifissione»
Francoforte);
e ci
peri nel Baltico, con la
rimane:
1505, Basilea);
"
i
nave che
Gesù schernito
"
lo
traspor-
(Monaco, 1503
già citati sportelli dell'altare Heller
tutto l'altare di S. Antonio, già appartenente
convento
al
di
Isenheim (1509-1511, Colmar); parti di un altare della Madonna, già ad Aschaffen-
burg (1519, Stuppach e Friburgo); una Crocifissione (1522, Karlsruhe); una Pietà ad Aschaffenburg, e le tavole dell'altare di S. Maurizio, provenienti da Halle, a Monaco. In
queste opere vediamo l'artista in continuo progresso verso uno stile personale;
dal tardo gotico, del quale egli
gradatamente,
egli
compendia stupendamente
ciò
che esso ha di meglio,
perviene ad una solennità statuaria. La sua indole
e le
sue finalità
MANUALE hanno
analogia,
più
DI
STORIA DELL ARTE
die con qualsiasi altro artista, con
suo contemporaneo ed operante nello stesso territorio.
unicamente spazio,
la pittura;
e
nella
nell'intonazione e nell'illuminazione,
sublime,
e
non rifuggono
Per conoscere a fondo di Isenheiiii. All'esterno
^^?»CR
Tfs^;-
le
scoltura del
il
Backoffen,
Grùnewald ha
di
mira
padronanza del corpo umano, nella distribuzione dello
l'espressione delle passioni, manifesta il
la
Ma
una
nello
squisito senso del colore e nel-
versatilità e
una maestria che raggiungono
dalle estreme conseguenze.
forme
e le idee del Gri^inewald
bisogna studiare l'altare
sarebbe da aspettarsi un tema secondario, a mo'
di preludio,
IL
KINASCIMRNTO FUORI D ITALIA NEL SECOLO XVI un piedestallo,
giaiiiento di statue sopra
appare una visione luminosa più
tanto
narrazione
gradito
impeto che ricorda
in
quanto succedono
da sacro
con
alla
tragica
crescente letizia.
italiana; l'Angelo, di bellezza
l'arte
severa; Maria, l'umile ancella di Dio,
e
terrore.
178.
I
La scena
due ambas
di
si
svolge
la
prima volta
la cassa,
si
visione del
Golgota.
Nell'Annunciazione
sovrumana,
c'è
La un
una espres-
di
arrovescia indietro, sopraf-
una cappelletta illuminata dalla luce
in
Londra, Galleria Nazionale.
Hanr. Hnlbeii
dorata del vespero, che sembra indugiarvisi.
non
di niaravia;lJoso effetto pit-
gioconda: tre storie della Vita di Maria, di effetto
e
procede rapidamente,
sione solenne fatta
un ambiente
in
prodotto dalla delicatezza del chiaroscuro. Aprendo
torico,
189
In
tutta l'arte tedesca del secolo
XVI
una pittura d'interno paragonabile a questa. La tavola di mezzo ci presenta la Natività (fig. 180), in forma affatto nuova. Invece del presepe vediamo un giardino, dove sono stati trasportati necessari arredi, la culla, la tinozza per il bagno, ed altri vi è
i
vasi; la
Madre
appassionato;
felice si delizia della vista del
Bambino, che
tiene in braccio con
amore
tutta in giro l'aria vibra di suoni e di canti. In lontananza splende
un monte ghiacciato, e dalle nubi sovrastanti erompe una schiera Dio manda verso le campagne di Betlemme. Di contro al gruppo
di
Angeli, che
di
Maria
Bambino, a un tempietto
Angeli, e in
angolo
la
sinistra
un
Angelo suona
di bizzarro stile gotico,
figura
luminosa
il
violoncello, e dietro, nella
dentro
di S. Caterina,
il
quale sta un coro di
e del
penombra, sorga
un
sposa di Gesù. Subito dietro .Maria, un rosario
MANUALE
190 e
i
simboli delia verginità: più
DI
STOKIA DELL ARTE monti, rosseggiano
in là, alle falde dei
nniri dell'abba-
i
Lo sportello a destra non contiene un soggetto mariologico in senso proprio, ma il trionfo dopo lo strazio del Golgota, la Risurrezione. Anche qui è notte, ma brillano le stelle, ed un cerchio luminoso circonda il corpo del Rizia dei Premonstratesi di Isenheim.
sorto, di cui
il
manto, splendente come
la
coda
di
getti tradizionali, ripetuti
poetica.
Aprendo anche
di S. Antonio, le
contenente
primizie del loro gregge;
esistenti
prima che
Hagenau (prima genda
il
la ai
si
A
il
quadro che
Girolamo
destra
del Santo, che ritiratosi in
e
e S. il
sua visita
al
a sinistra
un eremo
vecchio anacoreta
pesante
sul
guardiani: sog-
esponeva per
in
S.
i
il
mezzo
la festa
contadini offrono
Agostino: opere
suo lavoro; l'autore
d'intaglio, è
Nicolò
già di
Grijnewald dipinse l'antica legai
tazioni della bellezza femminile, nella notte è turbato e poi la
si
figura del Santo in trono, al quale Iati S.
i
qui rinnovati da una potente fantasia
vede
Grijnewald cominciasse
del 1509).
da stordire
così
Hans Holbc
ma
mille volte,
le
questi sportelli,
una cometa, ricade
di
coperchio del sepolcro, spezzato fragorosamente,
boschi per sottrarsi alle ten-
da
orribili visioni diaboliche,
Paolo nella Tebaide. In mezzo
ai
Vosgi,
IL
RINASCIMENTO FUORI O ITALIA NEL SECOLO XVI
191
bianche rocce splendono nel sole mattutino, S. Antonio ha costruito la sua ma una schiera di Diavoli glieriia abbattuta, ed ora vediamo il povero
di cui le
capannuccia;
Santo, all'estremo delle sue forze, malmenato, percosso, morso da spaventevoli mopo' di requie, stri, che nel sogno febbrile gli si accalcano intorno. Per trovare un il
il mare un boschetto
Santo passa
presso
e
va
di
in
Cirenaica da S. Paolo. L'incontro avviene in una caverna,
palme.
11
decrepito anacoreta, presso
il
quale sta sdraiata
una cerva, se ne vive in perfetta quiete, sereno e senza desideri, alimentato da Dio mediante un corvo, ed altro non aspetta che la morte. Questo asceta che ha raggiunto la pace assoluta, viene in aiuto di Antonio. La tempesta delle passioni, da
Fig.
cui è agitato
1
il
cuore del pellegrino venuto dal Settentrione,
è
placata dal nobile
Guido Guersi, committente dell'altare; gli abeti che spuntano dietro la sua testa sono un accenno alla sua patria. La Madonna di Stuppach (dipinta nel 1519 per una chiesa di Aschaffenburg), è sorella di quella di Isenheini, ma anche più gioconda e luminosa, e di una nobiltà
vegliardo. La figura di S. Antonio è
il
ritratto dell'abate
quasi leonardesca. Gli sportelli (uno dei quali è a Friburgo) narrano neve, di cui secondo
Roma.
la
tradizione è
questa narrazione
In
il
da improvvisatore. La Galleria che porta
tema
del
heim;
le
la
monumento
Maestro di
si
la basilica di S.
vale di uno
miracolo della
il
Maria Maggiore a
stile affatto
nuovo, con foga
Karisruhe possiede una doppia tavola, con Gesù
croce e Gesù crocifisso (1522), proveniente da Tauberbischofsheim.
Golgota qui è trattato
in
figure sono tre sole, Gesù,
maniera più monumentale che Maria
e
Giovanni,
L'ultimo altare dipinto dal Grùnewald, per quanto
si
e sa,
paesaggio
il
è
Il
nell'altare di Isen-
quello
è più severo.
della chiesa di
MANUALE
192
[)l
STORIA DELL ARTE
Maurizio ad Halle; vi si vede S. Maurizio ciie sulla soglia di un alto iiortico dà benvenuto a S. Erasmo; quest'ultimo è il ritratto del cardinale Alberto di Brandeburgo, committente dell'opera. Qui il Griinewald ci offre uno spettacolo festoso
S. il
e
magnifico, per la delizia
degli occhi.
accorgiamo che l'appassionato artista, verso il tramonto della sua vita irreCi
quieta, aveva trovato riposo al servizio di
un potente principe
si
compiaceva
abbiamo più
notizie
non
Hans
sebbene
muore
Di scolari
lui.
caso di parlare,
il
Baldung
Dùrer, nel
il
1529 non
il
qualche cosa da
rivato
il
di è
splendori
gli
Dopo
del culto cattolico.
del Griinewald
della Chiesa, e
ritrarre
di
abbia Nel
lui.
de-
1528
1529, o poco dopo,
Griinewald; l'Holbein se ne va in In-
ghilterra;
desca
aurea della pittura
l'età
te-
è finita.
Della scuola di Ulma, che procede
indipendente, tante è
principale rappresen-
il
Martino Schaffner (1480-1540 Nelle opere giovanili
circa).
angoloso,
ma
a poco a poco
duro ed
è si
viene per-
fezionando, sia nel trattare con giusta
umano che
corpo
libertà
il
mento
del soggetto.
non
tuttavia
dri
fanno
ci
l'anima dell'artista;
svolgi-
nello
suoi grandi
1
essi
ci
qua-
conoscere
danno una
impressione tutta esteriore di ampiezza, di
magnificenza
di vesti, di
fughe pitto-
resche di archi, sostenuti da colonne di
marmo con
la
L'altare
rossiccio.
cattedrale di
Ulma
Hutz
(1516-21,
Sacra Famiglia,
fig.
nella
181)
fa conoscere
ci
questo artista nella piena maturità del suo telli
stile.
hanno
Si
di lui quattro spor-
con scene della Vita
di Maria, ap-
partenenti a un altare di Wettenhausen, ora a
Monaco
senso dello dei
colori, e
calma serer, lo
Schaffner
talora
Augusta, partiti
Amberger. Ma
di
si i
avvicina
al
(1524), nei quali
spazio, la garbata
una
e dignità.
si
espressione
ritratti (Eitel
nella Cattedrale
di
il
di
Bes-
Ulma, 1516)
Diirer.
due Holbein, ebbe ancora un pittore
questo artista
bella
Nei
piace
armonia
di merito,
Cristoforo
sa pochissimo. Accolto nella corporazione dei pit-
HINASCIMENTO FUONI
IL
1530, mori nel
tori nel
1561.
II
ITALIA NEL SECOLO XVI
Dipinse molte facciate, opere oggi scomparse;
chiesa sono di valore molto disuguale;
quadri
di
sità, la
sicurezza del disegno
Schwarz con
la
193
e la
ma
larghezza del colorito;
nei ritratti si
citano tra
i
suoi
loda la lumino-
si i
migliori
Matteo
moglie, di proprietà privata in Inghilterra, Afra Rehni ao Augusta,
a Berlino Sebastiano AUinster
(fig.
182),
ed ottimo tra tutti
ritratto di Carlo
il
V;
le
fattezze del sovrano, di una bellezza un po' malaticcia, sono rese con rara delicatezza
Fig.
€ leggerezza
di
cui l'indole fu
colorito
Ritratto
182.
tocco.
Seba
Vediamo
qui per
la
prima volta
la
figura di un personaggio, di
contraddizione coi doveri della nascita
in
morbido
di
e
dell'altissimo ufficio.
e
Colonia, dove l'arte locale era in decadenza, ebbe tuttavia
Bartolo Bruyn (1493-1557). Nei appare anche tardi
si
ritratti (fig.
nei quadri di chiesa del suo
in
il
valente ritrattista
183) egli è tedesco schietto, e tale
tempo
migliore;
ma
accostò alla maniera fiamminga. Del resto a Colonia
rono ancora tenute di merito singolare.
Il
bene intonato ha del veneziano.
onore per lungo tempo, sebbene non
in le
ci
questo genere più arti figurative fu-
vi fiorisse
alcun artista
13
MANUALE
194 5.
natura
STORIA DELL AKTE
DI
Luca Cranach (1472-1559)
più
d'ogni altro artista parve destinato dalla
ad essere uno dei prìncipi della pittura tedesca. Facilità
e dalia sorte
operosità infaticabile
{pidor celeninms
di
mano,
designa giustamente l'iscrizione sul suo
lo
sepolcro), rara perizia tecnica e freschezza di colore, lunga vita
e
un'alta e sicura
mancarono
ai
più dei suoi con-
posizione sociale presto acquistata, sono fortune che
temporanei. d'arte,
Ma
trasferitosi presto nella
mancandogli
i
Germania
e difettando anche di coscienza non valsero a salvarlo dal manierismo.
artistica e di autocritica, le sue preziose doti Si
aggiunga che
il
tempo,
il
quale
settentrionale, in regione povera
concorrenza,
la
e
confron'ì:i
rapì tanti insigni capolavori, nella sterminata
ci
)klu
ili
Brauv
produzione del Cranach non operò una selezione, che forse sarebbe stata benetìca. Dai tempi della Riforma hno ad oggi venerazione quasi superstiziosa, conservate come sé stesso.
tesori. Ciò
e
un
Gran galantuomo, po'
sincero,
i
suoi pensieri e
le
un
il
artista
sue immaginazioni,
mercato, regolandosi secondo
i
uscite dalla sua officina furono
nell'artista
il
popolo vedeva rispecchiato
un po' borghesuccio, affatto alieno dalla latimeditativo, ma all'occasione anche amante del
grossamente sensuale,
dei Tedeschi. Inoltre egli era
il
popolo tedesco ebbe per questo Maestro una
minime cose
avvenne perchè
nità; religioso, per natura sereno e
fasto e
il
le
Cranach è sempre stato il pittore prediletto molto avveduto, che non metteva sulla tela
ma
bisogni,
le le
idee del suo pubblico, e
commissioni
e
le
produceva per
richieste.
IL
Nato
RINASCIMENTO FUORI d'HALIA NEL SECOLOjXVI.
a Cronacti nella
Francoiiia,
195
probabile che abbia molto viaggiato, per
è
Germania meridionale, scegliendo dappertutto ciò che intimo della natura, più gli piaceva, e appropriandosi felicemente quel nuovo senso pittori avevano imparato ad esprimere in quello che da Ratisbona fino a Passau che fu detto «stile danubiano». Circa il 1502 lo troviamo a Vienna e a Monaco;
desiderio d'imparare,
nella
i
nel 1505
si
trasferi a
Fis.
e fu
Wittenberg
1«4. S.
Anna,
la
servizio dei principe elettore Federico
al
AUicli.nna e
il
Barnlinin, di
Saggio,
Lue
per mezzo secolo l'arbitro del mercato artistico della Germania settentrionale.
Nella sua otticina lavorarono molti artisti, ed anche
Luca (m. 1586); ma'egli si impose una personalità sua propria.
e
a tutti, di
i
modo
buona
e
e
rare bellezze. Alla
piena di passione, succede
di colori; fu per e
Crocifissione
molto
apprezzata
tempo a
anche
in
nel
Roma,
Italia;
oggi
figli
1515,
al
Schleissheim, del
di
1504
il
Riposo
nel
Palazzo
a
Berlino.
è
due
suoi
Hans (m.
1537)
che nessuno di questi acquistò
Nei quadri della prima maniera del Cranach, fino varietà
nota
il
s'avvertono molta 1503, d'intonazione
in Egitto,
Sciarra,
La
e
foresta,
che è una festa perciò
è
opera
ambiente predi-
MANUALE
196 letto delle
STORIA DELL ARTE
DI
leggende popolari tedesche,
rappresentata con profonda comprensione un paesaggio schiettamente germanico, con
è
della natura, e con freschezza poetica; è neri abeti dal tronco
muscoso, betulle chiare
prospettive lontane. Sono motivi che
il
della Sacra Famiglia e degli angioletti
che anche negli
lesca,
altri
dipinti del
e
rupi frastagliate, castelli e
leggere,
Cranach ripeterà è
una trovata
Luca Cranatli.
bellezza di colore e giocondità d'invenzione, sono la S.
oggi
a
Francoforte.
Ma
(fig.
nella
184)
e
un
di
S.
l'idillio
Altri
gioielli,
per
Karl;.
Anna con
trittico, eseguito
Decapitazione
Anche
leggiadramente fanciul-
Cranach non ha l'uguale.
di
Putto, parimenti a Berlino
all'infinito.
cosi
per
la
Madonna
Federico
Caterina (1506,
il
e
if
Saggio,
Dresda)
le
movenze
non hanno espressione, e manca l'elemento drammatico. Davanti al quadro il Cranach si trova impacciato, e diffettandogli il senso dello spazio e della prospettiva in profondità, colloca le figure qua e là, come vien viene. Perfino in soggetti di pochi personaggi egli non sa trarsi d'imbarazzo, onde le figure sembrano stare a disagio, come le tre donne sorridenti dell'u altare dei Prìncipi» a Wòrlitz (1510), dipinto che ha del veneziano, ziato. Ai suoi quadri
il
e
piace per
il
colorito vigoroso e aggra-
Cranach aggiunge spesso mezze figure vestite
alla
foggia
RINASCIMENTO FUORI
IL
del tempo,
come
ritratti dei
i
miglior prova è
egli fa
esempio
la
nudo femminile,
bel
Cattedrale
Nella
di
Venere
Breslavia
di di
figura,
calma
e
forme maestose ed armoniche.
la
hanno grandi pregi pittorici. Il principe elettore dell'altare Hans Scheurl a Norimberga (1509), e ritratti, pii'i grandi i
il
Pio
niera,
e
della moglie, a
coscienziosa,
Dresda (1513), sono eccellente soltanto
queste opere aggiungiamo
le
ficato e ricchezza di fantasia,
incisioni in
di
ornamenti
e in
legno, spesso
possiamo dire che
il
è
il
Wòrlitz,
del
migliori esemplari
i
negli
rame
non
volte
più
presenta un
ci
suo forte;
il
ritratto
vero, di Enrico
Monaco
Ritratti di famiglia, di Cristoforo Scliwarz.
ma
ripetè
penetrazione psicolo-
gica,
Fig. 186.
citiamo ad
ritratto
tuttavia quelli dei suoi primi anni, se anche vi scarseggia
di
tenia in cui
egli
(1509), 11
11
solenne;
che
(1509),
Pietroburgo
197
questo altare.
sui^li sportelli di
.Madonna a mezza
la
.Madonna della
con qualche variante.
donatori
ITALIA NEL SECOLO XVI
I)
Cranach
nel
e
della
nelle
sua
vesti.
maSe a
pregevoli per signi-
primo periodo della
sua operosità artistica già aveva dato un saggio quasi completo di ciò che sapeva fare.
secondo periodo (1515-37)
Il Maestro si arricuna tavolozza chiara e argentea, con toni smaglianti, di un più giusto senso dello spazio e del movimento, e talora anche delle proporzioni umane; ma nella sostanza non c'è progresso; Il
chisce di nuovi pregi esterni, di
al
contrario, egli
s'
più attivo
il
maggior copia
e
il
più fecondo.
di soggetti, di
impoverisce. Dell'umanità pare che
figure dozzinali; per gli larga, profeti dalla
è
uomini ha
barba lunga
i
egli
non conosca
se
non
le
suoi tipi costanti: lanzichenecchi dalla barba
e dal viso scarno,
facce lisce di pingui canonici, e
MANUALE
198
qualche ceffo patibolare; per
un
talora
tutte
le
donne
stampo tedesco, buone massaie, come la moglie di Lutero; in che per il Cranach sono gli elementi della bellezza
femminile: occhi a mandorla, nasi
questo periodo sono altari
testoline di fanciulle del solito
po' pallide, o visi placidi di
ripetono sempre quelli
si
STORIA DELL'aRTE
DI
con figure isolate
Brandeburgo,
ad
ora
dita contorte. Le sue opere migliori in
affilati,
Caterina (1520), a Worlitz
Sposalizio di S.
lo
Pest;
a
e
gli
grandezza naturale, eseguiti per il cardinale Alberto di Aschaffenburg, Baiiiberga, Monaco e Naumburgo; ritratti di
i
con fondo di paesaggio, come quello del cardinale
Magonza
di
in figura
di
Gi-
S.
rolamo (1525, Berlino); ritratti di Lutero, Melantone e di vari principi tedeschi parteggianti per la Riforma; tutte opere che uscivano in gran copia, per soddisfare i
dalla sua operosa officina.
alle richieste,
d'Europa, per essese stato
ritrattista
il
Cranacli ha importanza anche nella storia
1!
Lutero
di
tenberg; da principio egli lavorò genialmente, in
legno, eseguite nel
anche
1520 o poco dopo,
questo, causa l'abbondanza
in
mestiere, e
Al gusto un po' volgare dei prìncipi minili.
soggetti biblici o mitologici
In
mettono
ganti, che
con
in
mostra tutte
cappelli, gioielli;
veli,
le
scena,
la
e
il
Marte
e
uomo
Venere, Apollo
e
Giudizio di Paride
(fig.
alla
Wit-
tardò
ma
ci
ricader
a
nel
i
nudi fem-
presenta donne leggiadre ed elesi
ingegnano
paesaggio tedesco
Adamo
e
le
di farle risaltare
figure
maschili
ed Eva, Sansone
curioso quadro
il
,
Pietro Brueghel, fece lungo sog-
paese nei suoi quadri, popolati di molte figure. Egli ritrasse
sua patria
223
i
somma
la
dipingere
di
paesaggi
gli
sfondi
fluviali della
nitidezza,, la
gradazione
ancora imperfetta dei piani mediani, e degli sfondi, sentono sempre della tradizione .Maggiore
cale.
(1564-162(3).
Il
produsse
effetto
fu
Bril
soggiorno
il
d'Italia
Paolo Bril
in
discepolo di suo fratello Matteo,
e
con
lui
di
lo-
Anversa
venne giovine^a
Roma, dove
più tardi conobbe Annibale Carracci. Egli dipinse a fresco molti paesi
popolati
figurette,
di
in
chiese
e
tempo stilizzò sempre più fiancheggiandolo come di due quinte, l'andar del
egli il
è
2.
e
dare
al
Romanisti.
—
Il
del secolo
Roma
XVI
si
non pochi
quadri,
disegnando
e
il
con
quali
suolo a linee ondulate; in che
211). Dei paesisti
(fig.
quadro una struttura organica,
e
fiamminghi fu
sotto questo
ri-
Italiani.
soggiorno in Italia non
Le
nei
paesaggio, secondo la maniera italiana, cioè
attenne agli insegnamenti degli
si I
di
vita di questo o di quell'artista.
a
il
quasi un precursore di Claudio Lorenese
primo che cercasse
spetto
palazzi,
un episodio accidentale
è
relazioni tra l'Italia e
i
Paesi
Bassi nel
nella
corso
fanno più frequenti ed intense; un soggiorno più o meno lungo
diviene per
i
pittori
un elemento necessario
Fig. 213. Miracolo Jdi
un Re
di
e
normale dell'educazione
Francia, di Barend van Orley.
arti-
MANUALE
224 stica.
paesisti
I
invece
loro;
conservano
gi' italiani imparano da dapprima imitano Miche-
indipendenza; anzi talora
la loro
s'italianizzano totalmente;
pittori di figura
i
STORIA DELL'ARTE
DI
langelo e Raffaello; più tardi, nell'ultimo trentennio del secolo, ziani (Tintoretto), e portano in patria lo stile
grandi
nelle
mitologiche
pitture
religiose,
e
italiano,
che
volgono
si
prevale
ai
vene-
incontrastato
ed avvia l'arto sulla falsa strada del
manierismo. Ciò posto non
da maravigliarsi che perhno
è
certi
che erano venuti in
pittori
fama attenendosi alla tradizione paesana, fossero attratti dai nuovi ideali. Uno di questi è Jan Gossaert o Mabuse, di Maubeuge (1470-1541). Nelle sue opere dei primi tempi egli è uno schietto seguace della tradizione, né più né meno di Gerardo di Jacopo di Amsterdam. Nella Adorazione dei Re Magi (Howard-Castle) David come potrebbero anche essere nella la figure sono ordinate senza alcuno studio, non
realtà;
ci
nascimento
si
vede affatto quella preoccupazione dello
italiano. Soprattutto egli prediligeva
prima maniera,
della sua
comune consenso
è per
somma trono
in tutto
conforme
trittico del
il
diligenza, in cui la tavola di
intorno
e
a
sei
lei
di
Praga, con
di
Rinascimento;
ma
Luca che
S.
nelle
vestimenta
capolavoro
11
fiamminga,
suonano
cantano;
e
Negli
tardivo.
ritrae la
Madonna
212) rappresenta la
(fig.
quadri, quali la Vocazione di S. Matteo (Windsor), e
Duomo
che è propria del Ri-
stile
bruno caldo.
Palermo, dipinto quasi a smalto con
di
gotico
stile
colorito
alla tradizione della scuola
Museo mezzo
angioletti che
da un motivo architettonico
il
la
Madonna,
tutto
il
accessori
in
incorniciato di
altri
suoi
pala dell'aitar maggiore del
vedono
si
e nelle teste maschili é
i
motivi del
il
tipo tradi-
già
conservato
zionale. Al contrario nei quadri della sua seconda maniera, e specialmente nei soggetti mitologici, l'espressione attenuata, lo studio accurato del
venze non necessarie, rigido;
di
e
come
quadri,
certi suoi
freddo
colori
i
ma
Nettuno
il
é
lisci
un non
Anfitrite di Berlino, c'è
e
da credere che
lezza del colore e della composizione della forma,
nudo, benché con mo-
verdazzurrini, sono tutti elementi italiani. In
e
di
proposito
pensando
e;li
so
abbia rinunciato
di
mediante l'astrattezza
di raggiungere,
maggiore solennità. Lo stesso giudizio vale per
che
alla bel-
nudi troppo
certi suoi
come l'Adamo ed Eva di Berlino. La stessa trasformazione avvenne in Bareni) van Orley (n. dopo il 1490, m. circa il 1542). Come il Mabuse, l'Orley studiò
levigati,
in
Italia,
e
specialmente a
Roma
1518 fu assunto
nella scuola di Raffaello; nel
in
servizio a Bruxelles da Margherita d'Austria, governatrice dei Paesi Bassi.
La chiesa parrocchiale
Gùstrow
di
guito nella sua prima maniera; di
Jan Borman,
figure di Santi e
la
intagliatore
di
Meklemburgo ha
Bruxelles;
leggendari.
soggetti
nel
Un
sugli
altro
nella
Re
Pazienza
di
di
Francia
(fig.
lui
Il
nome
dipinse
il
di
Bruxelles), c'è
è collegato
anche
al
un eccesso
fiorire
belle
soggetto è un mira-
213). In alcune opere della sua età media,
Giobbe (Galleria
suo
trittico ese-
anche questo nella
dipinto,
movimento; soltanto nei suoi ultimi lavori, ad es. nel Giudizio chiesa di S. Giacomo di Anversa, egli raggiunse quella calma che stro provetto.
un
l'Orley
sportelli
suo
tradizionale maniera fiamminga, è nella Pinacoteca di Torino; colo di un
di
parte di mezzo contiene storie della Passione, opera
ad esempio
di espressione
e di
Universale
della
è propria del
mae-
dell'industria dei tappeti di
Bruxelles, per la quale fece molti disegni.
La
società dei Romanisti
aveva ferventi seguaci
Paesi Bassi. Dalla scuola dello Scorei deriva
in tutte le
maggiori città dei
Martin van Heemskerck
di
Haarlem
RINASCIMENTO
IL
(1498-1574),
della topografia di
225
quasi fanatico, della antichità e di Michelangelo.
entusiasta,
libro di disegni, nel
NEL SECOLO XVI
D ITALIA
IL'ORI
Gabinetto delle stampe
Roma
e
per
Un suo
Berlino, è preziosissimo per lo studio
di
la statistica dei
monumenti romani.
Visse ad
Haar-
Hendkik Goltzius (1558-1616), operoso ed abilissimo incisore in rame. Malines ebbe Michele van Coxyen o Coxie (1499-1592), zelante imitatore dei caratdotto Lamberto Lombard (1505teri esterni dello stile raffaellesco. A Liegi visse lem anche
il
1566),
il
quale nell'Ultima Cena volle, per così dire, tradurre nello
Fig. 214. Autoritratto di
il
modello leonardesco.
circa,
imitatore
operò Frans de Vriendt o Frans Floris (1517
a secondare
il
Martino de Vos
(1531-1603),
l'arte.
altri,
ma
Frans Pourbus
maggior forza
in
A
questi
Bruges, che era
Vecchio (1545-1581),
il
dove, sebbene vi prevalesse nei quali era
quale lavorò assi-
nomi
in
onore dopo
se ne potrebbero
l'enumerazione poco o nulla gioverebbe alla storia del-
Dalla scuola di Pietro Pourbus
tista, uscì
il
gusto del tempo con pitture sacre, ritornate
vittoria degli Spagnoli, e con quadri mitologici.
aggiungere molti
come insegnante ed
grandi maestri romani, specialmente di Michelan-
dei
Altro pittore di Anversa è
duamente la
come
fiammingo
Uffizi.
1570) nato da una fiorente famiglia di artisti, rinomato
ammirato gelo.
Ad Anversa
Antonio Mor. Firenze,
stile
la
maniera
di
disegno
del Floris, e
di
il
egli stesso
quale
seppe
colore. Più
si
farsi
un valente
stabilì poi
onore
ritrat-
ad Anversa,
coi suoi ritratti,
ancora del Pourbus fu giù-
MANUALE
226
STORIA DELL'aRTE
DI
Mor (Moro) di Utrecht, scolaro dello Scorei, accolto nel Luca ad Anversa, e morto nel 1577. Egli è per più rispetti Rubens. Fu tenuto in grande considerazione dalle Corti, e si com-
stamente lodato Antonio 1547 nella gilda di il
precursore del
piacque
splendidamente. Fece parecchi viaggi, e ne trasse grande giova-
di vivere
mento. Non
S.
dubbio che
c'è
egli
hanno una impronta personale. una
fattezze ad
emancipa
e
forte unità di espressione
ritrattisti italiani;
mano
del
Mor
si
i
suoi ritratti
solenne; egli sa far concorrere 214). Per merito del
(fig.
dagli impacci dello stile primitivo, ed è innalzato
persona. Ritratti di
ma
netto, talora alquanto secco,
è
trovano
in
tutte
le
Mor
co-
il
singole
le
ritratto
il
ad una sfera supe-
l'elemento spirituale non è più soltanto espresso dal volto,
riore; la
i
suo disegno
bene intonato, calmo, spesso acceso
lorito
si
abbia studiato 11
ma anima
tutta
maggiori gallerie d'Eu-
ropa.
E.
—
RINASCIMENTO
IL
1.
1.
Lo STILE TuDOR.
molte innovazioni
—
IN
INGHILTERRA.
ARCHITETTURA.
Nell'età dei
Tudor (1485-1603) avvennero
in Inghilterra
grande momento. Enrico Vili proseguì energicamente
di
lidamento dello Stato
e
cremento economico
e
l'affrancamento della Chiesa. Sua il
dominio universale
dei
figlia
il
appaiono evidenti dall'Italia,
ma il
più belli tra
i
le
circa), e
nazioni consanguinee, cioè dalia
L'ultima forma del gotico inglese chiese tenne
mantiene tenace;
non molto tardi (1560
se
dalle
si
(lo
l'in-
mari.
L'architettura di questo periodo ha un carattere schiettamente paesano; dizione gotica, propria dell'isola,
conso-
Elisabetta iniziò
forme
del
la tra-
Rinascimento non
non provengono direttamente Germania e dai Paesi Bassi.
perpendicolare) nella costruzione delle
stile
campo, quasi senza contrasto,
fin
molto avanti nel secolo XVll,
e
i
saloni (Hall), con soffitti a travature di legno di perfetto lavoro, sono
XVI. Del resto l'evoluzione dell'architettura riguarda quasi concetto inglese, la casa di camil pagna; quel che importa non sono l'aspetto esterno e lo sfoggio di forme stilistiche, del principio del secolo
unicamente
ma
i
la casa, e
più precisamente, secondo
pregi interni, cioè l'uso pratico e la comodità. Sotto questo riguardo l'età
sabettiana è l'età dell'oro;
moderna arte europea tempo del palladianismo e
della
i
costruttori raggiunsero tale perfezione, che
della casa,
i
eli-
creatori
e Norman Shaw, passato il non seppero indicare miglior modello di
Guglielmo Morris
del classicismo,
questo.
normanno, d'aspetto fiero ma avvenne più presto, più felicemente e in forma più spontanea che non in Francia. II castello inglese era un quadrato con un cortile in mezzo; il nucleo era costituito dal salone; aperto il cortile da un lato si ottiene una pianta in forma di |"~|, dove tutti vani ricevono aria e luce; spesso si introduce un'altra variante, prolungando le due ali verso il giardino, donde
La trasformazione
povero d'arte,
in
una
dell'antico castello fortificato
libera casa campestre,
i
risulta
una disposizione in forma di H. Con l'ingentilirsi dei modi, la nobiltà smise numeroso accompagnamento e dei grandi banchetti alla patriarcale; cosi
l'uso del
venne meno
la
ragion d'essere del salone,
di proporzioni e usato
come anticamera
come nucleo
della casa; tuttavia, ridotto
o vestibolo, esso rimase fino ai giorni nostri.
RINASCIMENTO FUORI D ITALIA NEL SECOLO XVI
IL
Invece
camere d'abitazione,
le
di servizio, di
ricevimento
227
conversazione,
e di
ven-
si
nero sempre meglio differenziando, fino a raggiungere quella perfezione che è propria della casa inglese di la
cosidetta
ben
certe
radunare
(forse
artistico
è
valli,
ci
un
altro locale di parata,
primitiva destinazione non sono
uso
di
generale,
essa servì per
La casa deve adattarsi all'ambiente
famiglia.
della
varietà di vedute da ogni parte,
offrire
Hall nel Derbyshire, che è per
gli
inglesi ciò
che
presenta appunto un compendio dell'evoluzione
un perfetto esempio
e
sostituì
si
e la
francese); diventata
Tedeschi,
i
dello stile inglese,
Al salone
cui l'origine
Haddon
boschi e prati.
Wartburg per
la
stile.
di
un ornamento; deve
naturale, ed esserne
sopra
»,
origine
di
tesoro
il
buono
galleria lunga
«
armonia
di
tra l'arte e la natura circo-
stante.
I1V
iììr'
:.|
Ti
Fig. 215.
Venendo ora
\
^
^j
Holland-House a Middlesex.
dobbiamo premettere che gli edifizi costruiti da egli chiamò in Inghilterra, ad imitatazione di Francesco (Pietro Torrigiano, Giovanni da Maiano e Benedetto da Rovezzano), per acclimatarvi le forme italiane, non rimangono che alcuni sepolcri (di Enrico VII e del cardinale Wolsey nella Abbazia di Westminster), qualche ornamento Enrico Vili sono
particolari,
ai
che degli artisti che
periti, e I
architettonico e qualche terracotta.
Hampton
Wolsey, stro, e
che fu
la
ma
esempio
di
folk, circa
della
«
stimolò
creazione del grande cardinale
la
re
il
ha un aspetto decoroso
misto
è
Charter House a
e,
ereditò
dal
suo
mini-
infelice
».
per
Ma
Elisabetta, facendo ogni
nobiltà a fabbricare.
1
il
il
e
suo tempo, principesco. Altro
Londra, costruita dal duca
1540, per sua abitazione in città.
Regina vergine la
rimane
gotico misto, con sobrie linee perpendicolari, sporgenze
stile
l'interno stile
il
Ma
(1515-1520), che
reggia inglese fino alla fine degli Stuart. In questo edifizio regna an-
cora all'esterno uno torricelle;
Court
periodo più fecondo
anno un viaggio
più ricchi presero a gareggiare nel
nel
di
Nor-
è quello
suo regno,
numero
e nella
MANUALE
228 grandezza delle case
STORIA DELL ARTE
DI
campagna. Alcuni
di
edifizi,
come
quelli del ministro Burgliley
Le costruzioni piccole e media grandezza si contano a migliaia. 11 principale architetto fu Iohn Thorpe, quale lasciò una raccolta di 280 disegni completi. La parte artistica era affidata
(Burgliley
e
Holdenby,
circa
il
1580), sono vastissimi.
blocco ad artigiani tedeschi o fiamminghi,
i
ad
esempio
scrittori d'arte inglesi
dell'età
dei
quelle
a
usate
da]
Vredeman
i
Perciò
fortunati possessori ne sono soddisfattissimi, e
ammirano
intenditori d'arte forestieri
finestre,
i
«
Caos le
de
i
loro
odierni
gli
stilistico
espressioni
gli artisti e gli
Walloton-House.
la
leggiadria, la spontaneità e la solidità di
questa architettura. Anche l'esterno ha tutti
molte
forme
alle
Vries.
parlano di queste cose con insipiente disprezzo.
Fig. 216.
le
de
Tudor, depravazione barbarica, pazzie tedesche» sono
usuali. Al contrario,
il
in
quali eseguivano soffitti a stucco, rive-
stimenti, camini, scale, porte, torricelle, culmini, attenendosi paesi,
di
i
pregi di
una costruzione pratica,
corpi avanzati caratteristici dello stile inglese,
i
e
fumaiuoli, l'ag-
gruppamento delle singole parti concorrono alla bellezza dell'effetto pittoresco. Non mancano esempi di facciate pompose, come Songleat, del 1565, a tre piani all'italiana, attribuito a Giovanni da Padova, Hatfield House, del 1611 (del Thorpe), dove nella facciata verso
il
giardino vediamo riprodotto
Holland-House a Middlesex che secondo
gli
inglesi,
a
(fig.
motivo
Rinascimento tedesco, sebbene è
il
di
215) del
e
il
portale a tre piani di Anet,
principalmente Walloton House
suo ricco rivestimento,
è
un
tedesco non abbia nulla. Altra causa
materiale adoperato. Nelle contee occidentali prevale
il
(fig.
216),
esemplare del di
mattone, con
varietà liste
di
pietra squadrata; nel centro dell'Inghilterra (Cheshire, Staffordshire, Worcestershire)
IL
qualche contea meridionale (Siissex
in
e
legno, con intenti più pratici e con
e Siirrey)
predomina la costruzione in in Germania, ma eseguita dei ripieni, e non senza effetto
meno ornamenti che
a perfezione, con stretto collegamento dei sostegni e pittoresco, prodotto dall'alternarsi di bianco e nero.
In
—
mutamento
chitettura essi promossero un totale
Fig. 217. Whitehall
Jones (1573-1651), ancora
(Londra)
I'
oggi idolo degli Inglesi,
«
Architettura
»
Il
gli
l'Inghilterra
Stuart, con la
inglese.
Anche
loro
nell'ar-
artista fu Inigo
loro
di Inigo Jones.
i
Shakespeare dell'architettura. Fece due viaggi
venne riportandone seco
idee.
di
periodo
quel
possedette un vero tesoro di arte schiettamente paesana. È noto in quale disordine 2. L'ETÀ DEGLI Stuart. politica fastosa, bigotta e capricciosa, ridussero la monarchia
lo
229
RINASCIMENTO FUORI d'iTALIA NEL SECOLO XVI
quali lo in
Italia,
del Palladio; del
chiamano e
il
Napoleone
seconda volta
la
grande Vicentino
ci
egli fu
Giacomo fu nominato nuovo palazzo al posto di quello detto « Whitehall distrutto da un incendio; di questo edifizio non condusse a termine che una piccola parte, la sala dei banchetti (1619-21, fig. 217). Benché l'interno sia un solo vano, senza divisioni, la facciata è a due piani, freddamente e servilmente
studiosissimo ed entusiasta. Ritornato in patria nel 1614, da
I
architetto di Corte, ed ebbe l'incarico di costruire un )>,
copiata da modelli palladiani. Carlo
Jones del
gli
I
nel
1639 pensò
di
continuare
disegnò un piano gigantesco; se eseguito, sarebbe stato
mondo,
ma
anche
cialmente lodate
quadrata con due
la
il
il
l'edifizio,
e
il
più gran palazzo
più tedioso. Delle fabbriche condotte a termine, sono spe-
«Villa della Regina» a Greenwich (1617-35), che è una
cortiletti interni; vi
si
ammira
la
«sala a dado» e
la loggia
massa aperta
sopra l'ingresso; poi Wilton House a Salesburg (1640), dove ritroviamo una «sala
230 a dado
MANUALE e
»
un'altra
geniale e parecchie
a doppio
ville,
dado
DI
STORIA DELL'ARTE
Ashburnam House, con uno
«;
quali Wilton
House
(1640-48),
Raynham
scalone veramente
Hall (1630), Stoke
Park (1634), Coleshill (1650) ed altre, che in parte furono compiute dal suo discepolo loHN Webb. Non si può negare al Jones la grandezza dei concetti, la rinuncia ad ogni abbellimento superfluo, e la purezza scolastica, fedele agli esemplari pal-
Con queste innovazioni
ladiani.
egli
acquistò
il
favore della parte più colta
nazione, che del resto è intimamente conservatrice.
sua non
produzione o creazione,
c'è
imitazione meticolosa sue
ville;
sono
ad
es.,
sacrificati
ma
3.
pur vero che
in
di
una
tutta l'opera
soltanto traduzione ed imitazione, e spesso
un grande maestro. Ciò si vede soprattutto nelle Stoke-Park tutti pregi interni della casa elisabettiana
in quella di
i
ad una grandiosa facciata.
Fine del Rinascimento. al
è
e letterale di
Fig. 218. S. Stefano, di Cristoforo
superiore
Ma
—
Cristoforo
Wren. Londra.
Wren
(1632-1723)
è artista
molto
Jones, ed ammirabile per prodigiosa fecondità e versatilità. Secondo la
cronologia continentale egli apparterrebbe all'età del barocco; zione artistica dell'Inghilterra fa
si
che
egli
ma
la
tardiva evolu-
rappresenti l'ultima espressione del Rina-
scimento, in una forma libera,
autonoma e anglicizzata; il che appare principalmente nella purezza dei particolari. All'architettura egli si applicò tardi; fu dapprima un matematico. Conobbe direttamente l'arte francese; non è accertato che sia stato in Italia. Una immane catastrofe, l'incendio di Londra nel 1666, fu la prima causa della sua attività come architetto; nessun artista ebbe mai una così vasta e molteplice somma di lavoro, quanta ne richiese la ricostruzione di una capitale. Per prima cosa
dovette
provvedere a rifabbricare cinquantaquattro chiese,
e
in
tale opera,
IL
RINASCIMENTO FUORI
NEL SECOLO XVI
D'ITAI.IA
231
pur dovendo sempre attenersi ad un unico tipo, quello della chiesa protestante, destinata alla predicazione, rivelò dello spazio e della luce, le
inani
le
una
forme
inesauribile fantasia, variando la distribuzione
dei sostegni, delle tribune e dei soffitti. Nelle sue
forme italiane divennero pieghevoli,
combinazioni. Tra
le
agili,
più l'originale e fantasiosa cupola di S. Stefano lirica.
Non minore
di
nuove
e
impensate
218), di
(fig.
una
squisita ispirazione
ricchezza d'inventiva dimostrò nei campanili, terminati ora alla
maniera gotica, ora con forme del Rinascimento,
ma
Fig. 219. S. Paolo, di Cristoforo
Ma
feconde
e
sue opere è celebre l'interno della chiesa di S. Bride, ed anche
modo sempre nuovo ed
in
ingegnoso.
Wren. Londra.
San Paolo (1675-1710, San Pietro di Roma, come chiesa a cupola, dal prolungamento del coro e della navata maggiore acquistò la forma di croce latina e un senso di spazio più chiuso e raccolto che non avvenga nelle altre fig.
capolavoro a cui deve
il
Ideata
219)).
chiese fatte sul modello di
due
la
sua gloria
dapprima, a somiglianza
San
Pietro.
È
è la chiesa di
di
lodevole l'effetto delle facciate laterali a
piani, della facciata principale fiancheggiata
tutto della cupola, che
Fra
le
Ospedale
si
erge maestosa a dominare
opere di architettura civile sono celebri
di
marina) con uno stupendo colonnato,
da due il
mare
il
la
ricchi campanili, e sopradi case della
immensa
città.
palazzo di Greenwich (dal 1684
nuova
ala di
Hampton
Court,
MANUALE
232
bridge, e in
cosidetto
il
«
Monumento
prossimità del Ponte
ritana, propria dell'indole
Biblioteca
Trinity College
del
ma
non viene meno;
avvia verso
si
Cam-
di
altri edifizi,
suoi collaboratori o scolari. L'antica modestia pu-
inglese,
gusto architettonico
il
la
colonna commemorativa del grande incendio,
>,
Londra. Sarebbero ancora da ricordare molti
di
Wren da
costruiti su disegni dei
Wren
STORIA DELl'ARTE
Trinity College di Oxford,
cortile dei
il
DI
la
corrente
per opera del Jones e del classica, e così l'Inghilterra
al movimento e al variar della moda del resto di Europa. Della pittura e della scoltura nel secolo XVI gli Scoltura e pittura. caso di parlare. In una età che noi chiamiamo stessi Inglesi pensano che non sia Rinascimento inglese, la pittura e la scoltura mancano affatto. Nella pittura la gran
partecipa
—
4.
il
il
luce dell'Holbein eclissa
poveri tentativi inglesi. Nella scoltura, tanto
i
decorazione
la
architettonica, sempre di maniera, che la maggior parte dei sepolcri di alabastro
ebbero di
il
moda, sono opera Olandesi. Il primo scultore
loro periodo di
Tedeschi
di
o d'Italiani,
i
quali
chiamati da Enrico
Vili,
inglese di qualche valore è
Nicola Stone
(1586-1647), collaboratore del Jones, ed autore di parecchi pregevoli portali in Oxford,
Londra. Come lo Stone col Jones, così Gabriele Gibber Wren, per il quale curò la parte ornamentale degli edifizi, con forme vigorose, che hanno già del barocco. È pure da ricordare Francesco Biro (1667-1731), che esegui la decorazione esterna di San Paolo. Anche Grinling GiBBONS fu principalmente un decoratore, ma ebbe fama anche da qualche statua; citiamo quella di Carlo lì nell'ospedale di Chelsea e quella di Giacomo II in S. lames Park, che a giudizio degli Inglesi è «uno dei più bei bronzi d'Europa». Ma e di vari sepolcri nelle chiese di
(1630-1700)
collega col
si
è preferibile
di scoltura è
della statua equestre di Carlo
piedistallo
il
bronzo,
la statua, di
è
opera
molto scarsa,
Si
tere
può
di
che
dire
potenza
il
somma
e
anche questo poco deriva da modelli
BAROCCO ED
IL
Rinascimento compie
il
vede,
si
la
delle opere
stranieri.
ROCOCÒ' suo ciclo nel barocco. Quel carat-
Michelangelo aveva impresso nelle
che
sublimità,
e
Charing Cross (1633);
in
Uberto Le Sueur. Come
IL
III.
I
di
tre
arti,
non ammetteva attenuazioni; di necessità gli artisti dovevano seguire la via aperta contemporanei che assistettero a questa trada lui fino alle estreme conseguenze. sformazione, non la giudicarono un fenomeno di decadenza, ma piuttosto un moto ascendente verso la perfezione. La vigoria e la forza d'espressione del nuovo stile entusiasmava; il Bernini e il Murillo parevano artisti superiori al Bramante ed li I
a
Raffaello.
pressione), fu riferito
Il
vocabolo
«
barocco
all'architettura
carico, imbarbarito.
non paresse degno
del
le
jiuoi-^
che vale gravità, peso,
secolo precedente, col significato
In seguito, il
e
fino
ai
famigerato barocco,
poteva spettare che a certe degenerazioni di studiare lo stile
evidenza
greco
(forse dal
»,
usato primamente dagli scrittori d'arte della fine del secolo XVIII, di
nostri tempi,
non
ma
osserva tale condanna non
e
se
bene
si
ci
fu obbrobrio di cui
aberrazioni di esso. Noi
barocco come specchio sincero del suo tempo,
alte finalità e
i
valori
osservarlo nella sua patria, cioè a
non
e
contorto, sovrac-
perituri.
ci
proponiamo
di
metterne
in
Per intenderlo, bisogna innanzi tutto
Roma dove nacque
e si
città quel carattere architettonico che tuttora conserva, e
ed eleganti soluzioni dei problemi che esso
e
si
sviluppò,
imprimendo
dove vediamo
propose, e possiamo
le
alla
più pure
seguirne passo
BAROCCO
IL
E IL KOCOCO'
233
passo l'evoluzione. Anche a Genova, a Bologna, a Venezia, a Torino, a Napoli c"è di
che farsi un concetto della sua grandezza e della sua potenza universale. Al con-
trario, di là
Alpi esso degenera. Neppure
dalle
barocco francese può
il
dirsi
figlio
legittimo del romano.
la
mondo cattolico è il suolo da cui germina il barocco. La Chiesa, alla quale Il Riforma aveva fatto sentire l'imminente pericolo dell'eccessiva cura degli interessi
mondani, ritornò riconquistare
sua funzione spirituale,
alla
e
afforzò sia per difendersi che per
si
terreno perduto, fondando nuovi ordini religiosi, canonizzando nuovi
il
Santi, creando nuovi mezzi di propaganda. Potè cosi salvare
Germania
parte della
dal
veleno dell'eresia
«
»,
i
popoli latini
una
e
ed affermarsi dappertutto più forte, più
imperiosa, più consciamente operosa che non in passato. L'arte, che fino allora era stata
uno
mezzi
dei tanti suoi
di
dominio, diviene sempre più un poderoso strumento per
glorificare la fede cattolica ed attrarre
trionfa
il
nuovo
ideale
ad essa
l'affermazione
esteriore
di
un
sistema
come
penetrò anche nei paesi protestanti. Cosi uno
l'Europa occidentale
La grandezza L'architettura è strade,
le
città,
e
divenne un vero
e l'unità dell'arte, a cui
sovrana tra
la il
le
stile
il
in cui esso
Per questa via
Roma
nato a
stile
come
europeo,
aspirava
arti;
paesaggio; adopera
scena
la
politico.
tempo monarca
nello stesso
Anche per
illimitato.
assoluto l'arte, fin nei minimi particolari, diviene festa,
Ma
moltitudini.
le
dell'assolutismo
politico
mani-
si
il
barocco
conquistò tutta
era stato
gotico.
il
Rinascimento, divengono un fatto.
il
concepisce piani giganteschi, trasforma
forme
e
proporzioni che anche
nel
suscitano l'idea della maestà e della grandezza, od almeno ne danno l'illusione. soltanto ricorre a mezzi plastici
e
pittorici,
ma
si
le
piccolo
Non
vale delle arti sorelle fino a can-
cellare ogni limite, per accrescere l'effetto esterno, la sensazione interna della vastità',
per elevare l'intonazione. Questa unità della volontà artistica produsse opere che,
meno
considerate nel loro complesso, sono perfette non l'intima associazione e la
mutua compenetrazione
delle cattedrali gotiche.
delle tre arti
E
ebbero una tale po-
si vide e non si vedrà forse mai più. La campo della pittura con le non soltanto movenze drammatiche, coi giuochi di luce, ma anche quello dell'architettura, con la linea costruttiva, l'inquadratura e lo sfondo. E la pittura in tutte le sue forme è
tenza creativa, quanto allo scoltura trascende
i
stile,
quale non
suoi limiti e invade
il
sàtura essa pure di barocco. Nei quadri di soggetto religioso, storico o mitologico, nel
paesaggio eroico, perfino nei soggetti popolari
ovunque
la
stessa
tendenza ad esaltare
la
a farne qualche cosa di straordinario e singolare,
l'aggruppamento
delle figure, le
e di
schietta
la
mediante
Rubens
nature morte, vediamo
nelle
movenze, l'illuminazione,
del colore. Tale è lo stile del Velasquez, del e
e
materia che
i
natura fornisce,
costruzione del quadro,
la
giuochi di luce,
Rembrandt,
lo
sfoggio
più originali
i
potenti pittori di questa età. Il
barocco
è l'arte
smagliante, non
meno
della Corte, della Chiesa, della nobiltà: arte solenne, ricca che prodiga.
Dove mancano
paesi della borghesia, nella libera Svizzera, in Olanda, esso
pomposa,
condizioni adatte, nei
le si
attenua
e
vien meno.
tempo è al servizio di un principe, ama gli onori e la fama, intimamente dominato da una operosità gioconda, facile, cosciente di sé. Grazie ad una L'artista di questo
solida e
coltura, talora
veramente
scientifica, egli è
padrone
di tutti
possiede un tesoro di forme, acquisite ed ereditate, cosicché
il
i
lavoro
mezzi dell'arte gli riesce
quasi
un giuoco. Anche volendo di proposito negare all'arte barocca ogni altro merito, non si può non ammirarne l'attività, la misura, la grandezza e la perizia tecnica.
MANUALE
234
STORIA DELL ARTE
DI
A. ITALIA. 1.
1.
Il
in terreno
barocco romano. suo proprio, con
remote, che
si
i
al
tempo.
due Fontana già
11
si
soluzione più elegante.
Urbano
—
Soltanto a
si
Roma
barocco sorge
il
piena coscienza dei suoi
potrebbero già riconoscere
creazioni di Michelangelo
conforme
la
L'Architettura.
sviluppa
Vignola,
il
il
in
fini;
esso è
e
si
sviluppa
prodotto
il
come
di radici
Raffaello e nel Sangallo. Dalle sovrane
barocco primitivo,
Maderna, Giacomo
dello
stile
austero
e
pesante,
Porta, Martino Longhi,
proponevano problemi, a cui nel secolo seguente si diede una Il mecenatismo intelligente dei papi Paolo V Borghese (1605-21),
Clemente XI Altieri non meno efficace dell'opera dei grandi maestri, Vignola,- Maderna, Borromino, Rainaldi. La trasformazione edilizia di Roma, cominciata da Sisto V, fu proseguita per modo che la città stessa appare un monumento del barocco, almeno Vili Barberini (1623-44), Alessandro VII Chigi (1655-57),
(1670-76) fu
in
certe piazze e strade principali;
portici, le fontane, le scalee,
i
e
all'effetto
concorrono
giardini, gli obelischi.
Fig. 220. Facciata dì S. Susanna, di Carlo
Maderna. Ron
le
chiese,
i
palazzi,
i
Fig. 221.
Andrea Pozzo. Volta
di S. Ignazio.
Roma.
MANUALE
236
DI
STORIA DELL ARTE
ì^
^
è sostituito
da un altro
tipo.
Non
si
erano ancora
veduti, prima del barocco, quei giovanetti e quelle fanciulle dalle forme gracili e legpienotte, quelle
giadre,
donne grandi
forza, quei vecchi grinzosi dalle n'era,
carnose, quegli uomini ostentanti la loro
lasciava a desiderare quanto alla forma del collo, delle anche o delle
membra; non presentava scoli
e
lunghe barbe ondeggianti, o se qualche esempio ce
tesi,
di
altre
quella naturalezza di carni, di adipe molle o sodo, di
rughe della pelle incartapccorita.
barocca dà vita e sentimento,
le
fa
E
a queste nuove figure
sorridere ed esprimere
l'ardente divozione, l'angoscia, la tristezza,
il
patimento,
la
gioia,
la collera.
la
la
mu-
scoltura
maraviglia,
Anche
il
brutto
MANUALE
266 rivendica
suoi diritti. Per accrescere l'espressione,
i
A
vimento.
manifestare
contorsioni del corpo,
quando
intensificati
deliquio mortale.
scompaiono. gonfia e
le
scoltura
figure
si
muovono
verso
Il
movimento
una
agita. Invece di
le
panno,
il
estende
si
volumi
usano grandi
Si
tela,
la
combinazioni
marmo. detti
e
piedi,
i
le
la seta,
ratti
«
marmi
di
broccato,
merletti.
i
i
bei volti
»
vuole riconoscere nella
si
marmo,
Il
ombre;
od
o per intiero
cerca l'effetto anche
si
bronzo con pietre di varie tinte o
di vari colori, o del
Sono frequenti
nei gruppi statuari.
Proserpina, delle Sabine,
(di
»
belle linee,
«
caccia dentro un vento che
si
stoffa indeterminata,
il
drammatica culmina
L'intensità
Le
alle vesti.
di stoffe, e vi
col
cosi-
i
soggetto non nuovo. Le fontane e
ecc.),
grotte accolgono un lieto popolo di statue: divinità fluviali e marine, tritoni, ninfe,
le
putti,
Rinascimento aveva comprende che fosse una prova d'ingegno molto apprezzata trovata in questo campo: la sanità, il pensiero, la pazzia, la vergogna,
nuova
ogni
draghi. Personificazioni d'ogni sorta già
delfini,
grifi,
creato a sazietà.
azione drammatica di due figure:
scopre
rono tra sui
loro,
sepolcri,
o
si
in
luogo
la
Trasfigurazione,
contornato da una turba
di
da nuvole
di Angeli, o
a pallone.
estende
si
posto per
la
si
muove
a ragione
studio della natura, onde
troppi imitatori; in questo
zione è
il
calma
e
superficiale.
il
raccoglimento; all'arte
che
una
i
già nel-
cornice. Contro
senonchè
gli
avere troppo presto
di
un maestro diviene maniera
in
passione non rimane più
problemi sono proposti, è
la
è
del pittoresco
come
profondità,
di vita e di
barocca
vedono
sola in grande,
La ricerca
rimprovero
il
si
più a lungo.
e
lo stile di
mare tumultuante
Tuttavia
Tempo
soggetto principale
nulla a ridire,
c'è
avrebbero dovuto elaborarle più seriamente
Alla scoltura barocca
in
il
primo piano sopravanzi
il
queste libertà, ampliazioni, nuove invenzioni non
lo
ricorreva ad una
defunto. Sugli altari, molto
un martirio; spesso
o
opere del Ghiberti, sebbene spesso
immeschinito
il
diverse piccole azioni se ne colloca
appare principalmente nel bassorilievo, che
artisti
si
trastullano coi loro attributi. Le stesse conversazioni
ad
l'Assunta,
simbolo
fuga da un Angelo. Santi ed Angeli discor-
in
tra le Virtù ivi effigiate, o tra queste e
opportunamente, es.
il
Religione che trionfa dell'Eresia,
la
messa
Verità, la Discordia
la
il
Si
ricchezza del mare, ecc. Per rendere più intelligibile
la
le
mani
le
od affermano, giurano, predi-
l'alto,
a tratti, è oscurato o lucidato, per ottenere bagliori ed in
mo-
figure sono presentate in
le
concorrono
interna
teste arrovesciate, la guardatura; questi mezzi sono ancora
le
le
commozione
la
s'inginocchiano, vengono meno, sono prese dallo spasimo, cadono in estasi od
cano, in
STORIA UELL'ARTE
DI
ma
da riconoscere
il
spesso
la
solu-
merito di aver
mosso arditamente un gran passo, per uscire dal campo angusto delle regole e dei una sfera di vita più libera, dove il sentimento artistico non procede dal-
precetti in
l'insegnamento scolastico, 2.
Bernini.
Il
—
ma
dalla sensazione immediata.
Discepolo
di
suo padre, Pietro Bernini,
al
quale
Roma
ed
devono molte belle fontane, tra l'altre « la Barcaccia » di Piazza di Spagna, Lorenzo Bernini (n. 1598) cominciò a quindici anni la sua carriera artistica con busti degni di un artista maturo, e non depose lo scalpello che dopo quasi sessant'anni
altre città
d'intenso lavoro (1680).
Poche rosità fu la in tutta
vite d'artisti furono così produttive
fama che ebbe
Europa.
dalla sua officina:
A Roma nelle
di
come
ad ogni passo
chiese,
nei
c'è
palazzi,
la
sua, e
non inferiore
all'ope-
predominò a lungo qualche cosa di suo, od almeno uscito nelle raccolte d'arte, sulle piazze. Con
principe della scoltura;
il
suo
stile
liAROCCO K
IL
ima turba
commissioni
di scolari e
lavoro favolose
di
tanto sul colonnato di S. Pietro!) non 11
genio del Bernini, in potenza
Ricordiamo
in
primo luogo
ed Anchise (in
di
grazia
(1619-25), opere tutte in
movenze.
F,
e
cui
il
Urbano
Vili
gli
mente
Maestro afferma Borghese
valse l'assegnazione
estatica, di S. e nella
Bibiana (1626),
stessa chiesa
cardinale Scipione Borghese:
il
Ratto
d'esecuzione
riodo della maturità del Bernini. Tra
(1635)
il
non meno ammirabili sono
quello del suo patrono cardinal
il
(centosessantadiie statue sol-
manifesta nelle sue opere giovanili.
si
(fig.
(fig.
la i
253),
Roma,
il
magnifico
S.
Davide con
la
fionda
Pietro.
sua audacia innovatrice nel nudo busti geniali e pieni di vita,
254).
Poi
soggetti religiosi
i
il
1'
grandi lavori, sacri
di
Enea
Proserpina, Apollo e Dafne, vero
di
Bernini. Sepolcro d'Urbano Vili.
Fig. 255.
nelle
in atto, già
gruppi eseguiti per
i
267
maraviglia che spesso cadesse nel mestiere.
è
collaborazione col padre),
miracolo di slancio,
e
e
KOCOCO'
IL
alta e
come
protezione di papa
profani.
ricordiamo
la
È questo
il
pe-
statua, soave-
sepolcro della Contessa Matilde in S. Pietro S.
Longino (1638). Fece anche vari busti per
MANUALE
268 il
di
papa
sua famiglia (Barberini),
e la
marmo
bronzo,
e
due
nedicente;
S.
Pietro
con
putti
in
Virtù
STORIA DELL ARTE
DI
compi l'opera
e
(fig.
ai
255):
lati
del
col sepolcro
sommo
al
sarcofago
di
pontefice
il
quale
dal
Urbano seduto
Vili,
emerge
scheletro che regge un cartello con l'epigrafe; opera solenne, di possente unità
un impeto
di
linee
uno e
di
insuperabile.
Fig. 256.
Nello stesso
be-
e
tempo
Bernini. Santa Teresa.
Ro
S.
Maria delia Vitto
Bernini veniva creando un nuovo tipo di fontana ad ab-
il
forma
classica nella fontana
bellimento della città; dopo vari tentativi, raggiunse
la
del Tritone in Piazza Barberini (1640), ed in quella,
molto più grande, dei Quattro
Fiumi
in
Piazza
Navona
(1647-52,
fig.
223),
vasta
cascatene. In questo secondo e glorioso periodo
l'anima del Bernini. La definita
guidò
la
una
«
Danae
fantasia
e
S.
si
composizione
manifesta
in
di rocce, grotte e
tutto
il
suo ardore
Teresa (1646) trafitta dal dardo dell'Amor celeste
(fig.
256),
cristiana», è l'esempio tipico di quella esaltazione passionale, che la
mano
del
Maestro anche
nelle scolture
di
altre
cappelle ed
II.
L'estremo sforzo
altari.
BAROCCO
KOCOCO
E IL
audacia illimitata
di
splendore
di
e
269
pittoresco
la
è
Cat-
tedra di S. Pietro (1656-65). Quattro Padri della Chiesa, con mossa impetuosa, solle-
vano
prezioso scrigno contenente la Cattedra.
il
In
intorno ad una finestra
alto,
dorata, una gloria, o meglio un tumulto di Angeli, svolazzanti
Anche
raggi.
nei
busti di
più raffinatezza che
non
mincia all'incirca dopo forze.
sepolcro
Il
Francesco nel
il
d'Este, d'Alessandro
1
primo periodo.
ritorno del
Luigi
e fasci di
XIV,
c'è
della vecchiezza, che co-
Bernini da Parigi, già
Alessandro VII (1672-78), con
di
opere
Nelle
nuvole
tra
VII, di
si
la figura del
vede
il
declinare delle
pontefice in ginocchio,
uno scheletro che solleva una pesante cortina di diaspro, né per di Urbano Vili, sebbene le due Virtù in primo piano siano molte belle. E non é un capolavoro neppure la statua equestre di Costantino (1670) nel vestibolo di S. Pietro, trasformazione di un modello di una statua equestre di Luigi XiV. In mezzo ai disegni e bozzetti di lavori quattro Virtù
e
invenzione né per costruzione può stare a pari con quello
colossali, di la
Ponte
quali
i
centosessantadue Santi del colonnato
Angelo,
S.
il
di
S.
statua giacente della Beata Ludovica Albertoni. L'ultima
zetto del nini,
«
Sangue
sebbene
nello stile
da
i
di Cristo
».
Nel
di
quanto
che ha più importanza non
sala, ciò
i
dieci Angeli
si
sua
opera
può desiderare
é la
che è
nobilissima fu
complesso della produzione artistica
suoi lavori giovanili siano
concetto generale
Pietro,
Maestro seppe ancora creare quell'opera
di
il
del
Ber-
più perfetto
singola opera statuaria,
spazio, di prospettiva, di vastità, di altezza.
boz-
Dopo
il
ma
il
Bernini
comprende che un modesto dipinto, non può più produrre alcun effetto. L'immane tabernacolo di bronzo a colonne spirali (già messe da Raffaello nel Tempio di Salomone in un suo arazzo) rimane come simbolo e compendio del barocco romano; la gigantesca mole inganna l'occhio dello spettatore che voglia rendersi conto la
pittura non trovò più posto in S. Pietro. Si
in
quell'immenso spazio, tra quei marmi
colossali,
delle dimensioni. Il
gli
Bernini lasciò un'impronta imperitura nell'aspetto di
sfondi spettacolosi,
le
fontane,
gli
Roma;
le
prospettive,
obelischi, ogni cosa collocata al posto più op-
portuno, costituiscono un esemplare di superba edilizia urbana. 3.
venne
—
Dei molti scolari del Bernini nessuno Contemporanei del Bernini. gran fama. Non vi si deve però includere Stefano Maderno (1571-1636),
in
MANUALE
270 perchè
la
cadavere
sua statua giacente di
rinvenuto
lei,
MocHi (m.
cesco
Piacenza, a
Roma non
venze eccessive. a
bilitosi
II
Roma
ha che
la
(fig.
grossa
e
statua colossale di
l
suoi
Bernini
nel
del
in S. Pietro, di
a
mo-
statue
purezza
e
Leone
il
S.
Pietro.
è
altare
nudi
e
proporzioni.
Ma
sepolcro del papa Leone
Burckhardt,
XL Roma,
Alessandro Algardi di Bologna (1598come architetto pontificio, ed autore della giardino e delle fontane della Villa Doria Pam-
di di
putti
suoi
coi
1644
della Cacciata di Attila in S. Pietro (1650),
giudizio
Veronica
Fran-
Farnesi
1643), di Bruxelles, sta-
busti,
diedero occasione
S.
dei
ed angioletti, dalla testa
al
maestria tecnica
anteriore.
fama
1620, acquistò
decorazione architettonica del phili.
opera
è
fiammingo Francesco Duquesnoy (m.
nel
rotonda. Maggiore artista
succeduto
posa,
grandiose statue equestri
delle
Fig. 258. Algardi. Miiruniicnto a
64)
257) plasmata sotto l'emozione del
medesima
quella
autore
1646),
Cecilia
di S.
in
STORIA DELL ARTE
DI
l'
che del resto in
di
fanciulli
sono
nella gara col
XI
(fig.
258)
e
ammirabili
Bernini, il
alla
per
quale
vasto bassorilievo
Algardi rimase inferiore. Quest'ultimo, a
massima
è
avverso
al
barocco,
non
MANUALE
272 è
che un quadro della scuola dei Carracci tradotto
che qui
richiedeva
si
una larghezza
settentrionale può parere teatrale, S. Pietro.
I
(fig.
Ma
i
259),
Ferrata 261)
vari
(fig. e,
260),
tacendo
monumenti
che all'occhio
lui
furono, oltre
ricordati,
i
nezia,
talora
nuovo
stile
Maria Culoinba Muti. Ruma,
un artista vastità
di
tutti attratti
Giuseppe MazRaggi, Ercole
.Ma
S.
Giuseppe Peroni, Giuseppe Rusconi, Bernardino Cametti d'altri, Pietro Bracci (1700-73), autore di stucchi pieni di vita, in
S.
Pietro, tra
i
quali
il
ebbe
più notevole
facile trionfo in tutta Italia, e
Bologna e Genova. Notevoli a Venezia occupano un'intiera parete, e a Genova
gli artisti
di
solenne
Roma, furono
a
d'Inghilterra Maria Clementina (1735), e delle statue della il
nella
Bolgi, Giov. Antonio Mari, Antonio
epMicr.. di
(fig.
marmo. Bisogna considerare
che è a suo posto
tempo studiavano
migliori seguaci di
Andrea
in
composizione,
di
ma
molti francesi, che in quel
dal Bernini.
zuoli
di
STORIA DELL ARTE
DI
più operosi furono
i
è
quello
Fontana
di
della regina
Trevi
(fig.
233).
specialmente a Firenze, Ve-
grandi monumenti sepolcrali, che le
Bernardo Schiaffino
cappelle popolate di statue. Qui e
lo
scultore
in
legno
Mara-
MANUALE
274
OLIANO, che usava colorire maestria
ai
le
sue statue. Filippo Parodi applicò invece
portoni dei palazzi
Tesoro del Santo a Padova. Sansevero (1750
4. UecoraziiiTif iiinr.ih del Cuviilés. (174U circa).
4.
porte e di finestre,
generale non faceva che imitare
e architetti
li;.
del
ili
motivi anche nella decorazione esterna.
Pannello dipinto, del Watteau. (171.'; circa).
—
Nel trionfare dello stile Pienezza del rococò' (Luigi XIV), 1735-1770. la severità architettonica, sebbene non senza incertezze, era peneanche nell'interno delle abitazioni. Era necessaria una lunga elaborazione,
Rinascimento
trata
prima che
gli
cennio tra
il
artisti osassero escluderla del tutto.
1725
e
il
perato che riquadri
Watteau
(m. 1721,
1735. Già
il
cornici, collegati
e fig.
356)
e altri
il
passo decisivo fu fatto nel de-
con specchi, dipinti e tappezzerie. Antonio
pittori dipinsero pareti a pannelli
incorniciati, e riempiti di grottesche, cineserie
sonnier (1675-1750),
Il
de Cotte nei suoi ultimi lavori non aveva ado-
e
altri capricci.
leggiadramente
Giusto Aurelio
Me is-
quale a Torino aveva attinto qualche cosa dalle audacie del
MANUALE
356 Guarirli,
almeno
STORIA DELL ARTE
nei suoi disegni e libri di modelli,
Egli aperse lietamente vi sostituì la
DI
il
campo
alla
varietà e l'irregolarità
natura non
(fig.
357).
Anche
più dalla linea retta, giovandosi delle conchiglie. In si
vedono
le
interromperle
conchiglie trasformarsi e farle
e
scomparire affatto,
si
spinse alle estreme conseguenze.
stilizzata, abolì l'uggiosa
nelle cornici egli
simmetria
discosta
e
sempre
una sua interessantissima raccolta
ampliarsi, chiudere e
si
le
linee delle cornici, poi
mescolarsi con frastagli, fiamme, frammenti
^^T^^^
Fig.
di roccia,
Fiori,
357. Disegno
di
G. A. Meissonnier. Incisione di P. Aveline.
costituendo un sistema decorativo adattabile ad ogni esigenza o fantasia.
ghirlande di frutti, uccelli, maschere, emblemi, motivi naturali d'ogni sorta
sono combinati a capriccio,
ma sempre
con garbo.
Nelle opere eseguite dal Meissonnier, ad esempio nella casa Bréthous a Parigi, di cui fu
anche architetto,
audaci linee curve, per
la
la
fantasia è
meno
sbrigliata.
Un
suo disegno, tutto ad
facciata di S. Sulpizio, fu respinto e biasimato.
Ma
alle
sue
invenzioni fu attinto largamente dai suoi discepoli. Aggiunge bellezza a queste de-
IL
corazioni il
la
parte die
Boiiclier e II
vi
BAROCCO
E
ROCOCÒ
IL
ebbero alcuni dei più delicati
357 coloristi
di
quei tempo, quali
Vanloo.
il
Germano Bof-
ijrande maestro del rococò, tiiimto alla sua piena maturità, è
FRAND (1667-1754), severo
ma
trattatista,
in
pratica non troppo scrupoloso; nell'ar-
chitettura esterna ottenne effetti armonici, e nelle decorazioni interne fece cose molto graziose.
A
Parigi
sue opere migliori sono
le
egli
lavorò principalmente a Nancy,
sue
la
Cattedrale,
il
Palazzo ducale
358.
Non
è
il
caso
Il
enumerare
di
è
più di
moda
il
In
la
i
palazzi
Montniorency
e
ma
Soubise;
architetto del duca di Lorena; sono opere
vasta Piazza Stanislao.
la
e
Grande Gabinettii
qualche osservazione generale. privata non
come
>
di Ala
turba degli
primo luogo
artisti
minori.
Faremo piuttosto
da notare che nella architettura
è
magnifico apparato. Sazia di piaceri mondani, ed an-
noiata dei rigori dell'etichetta, l'aristocrazia cercava ristoro nella natura, nelle piccole ville appartate, di cui
l'aspirazione del
1762
al
.Maria Si
tempo,
i
cosi
1764, dal Gabriel.
nomi: Ermitage,
come
Ma
ciò
non bastava
Mon
repos, ecc.,
al
sentimentalismo
Antonietta diede l'esempio del ritorno alla vera natura,
esaltava la semplicità rusticana,
nobili
Solitude,
piccolo Trianon costruito per la
il
dame
seggiavano
si il
il
una fattoria o
di quel
latteria,
al
vita campestre. ;
le
laccio con nastri di seta, e sor-
rusticità
di
dal
tempo;
viver felice nelle capanne e nei molini
trastullavano con agnellini tenuti caffè in
alla
esprimono
Pompadour,
artificiale,
col
tetto di
paglia muscosa.
Quest'ultima forma del rococò, asimmetrica
e
capricciosa ebbe breve durata;
MANUALE
358 già intorno al 1730
STORIA DELL ARTE
DI
appaiono primi segni di una tendenza opposta. Alla giocondità doveva corrispondere lo stato d'animo degli abitatori; il che non sempre Vivere sul filo di una spada fu in ogni tempo privilegio di pochi. Questo i
delle pareti
era facile.
periodo fu breve, seggera, stile
ma
ma
fu sua gloria
saper vivere con arte. Esso
il
splendida, che non teme
gotico e del Rinascimento.
il
Non
confronto con
è l'espressione di
ma
fermazione della coscienza individuale, quella gente,
non curante
del
359.
È un mondo scomparso, da
ma
vivere,
chi lo
Il
bagno
un ideale
religioso,
piacevole e fugace,
5.
Il
il
né
l'af-
geniale ca-
edifizi greci di
credeva
in
senso proprio, non
di
puro
avere scoperto si
la
gli
di \'ersailles
Parigi diede Il
il
la
stessi,
modo in
Al culto della natura succede subito cui
si
di
coml'elle-
era acquistata più esatta conoscenza
genio dei Francesi,
ed insieme
la
i
quali
Il
barocco,
appunto perciò
cre-
via per allontanarsene. Fino dal
la facciata di S. Sulpizio,
Non
e
diede un saggio di puro
minori lodi consegui nel 1737
Giacomo Ger-
facciata semplice e severa ddl'Hótel-Dieu di Lione; venuto a
disegno della chiesa
problema
al
errori,
che fu lodatissimo.
mano Soufflot con
sé
vera arte ispirata alla schietta natura.
Servandoni fiorentino con
stile classico,
—
stile, di
confaceva
dettero di averne scoperto
1781.
Parco
sottrae ad una nostalgia verso quel
si
classicismo (Luigi XVI).
si
il
di Apollo, nel
che richiedeva dagli uomini un costante dominio di
nismo. Negli
al
fioritura pas-
molti vituperato e raramente giudicato secondo giu-
ha studiato non
penso dava loro tanta giocondità.
1733
una
Non si può non invidiare l'imperturbabile serenità non travagliata dagli angosciosi problemi dell'universo e della vita, domani, pronta ad una splendida fine come ad una valorosa difesa.
F-^ig,
stizia;
l'ora
è
grandi epoche storiche dello
l'arguta conversazione.
priccio, di
le
di creare
di S.
Genoveffa (oggi Pantheon), costruita dal 1764
un collegamento
tra la nudità dei
muri perimetrali
e la
IL
BAROCCO
parte superiore riccamente ornata, problema chitetto moderno, da
sopra
la
lui
non
fu
ROCOCÒ
E IL
clie
359
affaticherebbe
neppure tentato. La cupola
si
la
un ar-
fantasia di
aderge senza transizione
fabbrica sottostante. Cosi l'edifizio non produce effetto notevole se non di
facciata e visto da lontano. L'interno, con la bella
ha una eleganza
solennità
e
che
manca
armonia
dei sostegni e delle volte
molte chiese a cupola
a
di stile barocco. L'ultimo passo per dare ad una chiesa cattolica l'aspetto di un tempio greco fu fatto
da Pietro Cont.ant d'Ivry Napoleone è
I
nel 1764, con la chiesa della
Maddalena, distrutta sotto
ancora più greco. Altro documento del gusto del tempo
e rifatta in istile
Piazza della Concordia, disegnata nel 1754 per ordine di
la
como Angelo Gabriel, con grandi
Luigi
XV
da Gia-
palazzi a colonnati simili a quelli del Louvre.
La piazza, destinata a contornare un monumento a Luigi XV, in seguito subì molte 11 Gabriel fu molto operoso; costruì a Versailles per la Pompadour il Piccolo Trianon e il teatro, rifece il castello di Compiègne e vari altri palazzi
variazioni.
Fig. 3G0. L'aranciera di Versailles
—
Prima ancora che fosse fuor di moda il rococò di cui .ritroveremo le ulin Germania la società irrequieta già era presa d'entusiasmo per la pura bellezza greca. Vennero in uso le colonne, gli architravi, fregi, le nicchie con statue, soffitti a cassettoni e tutto il simbolismo ellenico. Trionfava la linea retta; colori predominanti il bianco e l'oro, coi quali contrastavano lavori reali.
—
time manifestazioni
i
i
i
di lacca cinesi. Quest'ultimo stile, adattato alle
Luigi infatti
XVI; sarebbe forse meglio denominato da Maria Antonietta (fig. 358). Esso è uno stile femminile, che diremmo casto: cornici rettilinee e listelli, contenenti
l'ornato greco, poco esteso e poco rilevato. gli
appartamenti
I
più squisiti esemplari dello stile sono
dell'infelice regina a Versailles.
una semplicità sempre più austera. Dopo la caduta stile rigorosamente dorico, che fu denominato dal per naturale conseguenza si pervenne alla fredda magnificenza dello
tempo
Col
si
pervenne a
Monarchia prevalse uno
della
Direttorio, stile
camere più interne, prende nome da
e
Impero. 6.
I
GIARDINI.
—
Come
nella costruzione della reggia di Versailles, cosi nei giar-
dini che la circondano appare la vastità delle idee e la forte volontà di Luigi
XIV.
Le condizioni naturali erano quanto mai sfavorevoli: una pianura, parte sabbiosa parte paludosa, affatto priva di ciò che costituisce
la
e
bellezza dei giardini italiani.
MANUALE
360 cioè
le
ondulazioni del terreno,
(1613-1700), che a
ad inventare uno al
le
stile affatto
soffre
si
scrisse
un
il
STORIA DELL ARTE
acque correnti,
aveva dato
caldo e
ampie vedute. Andrea Le Nótre
può
si
definire l'asservimento della natura
di larghi viali rettilinei
nell'infinito, fiancheggiati
da
che partendo dal palazzo
alte pareti di bossi e di faggi; l'estate
esalazioni delle acque stagnanti.
le
Ma
visitatore.
le
disegno della Villa Ludovisi, fu costretto
il
nuovo, che
disegno architettonico: una rete
sembrano perdersi vi
Roma
DI
»
Si
ammira,
questa Versailles non esiste più; nel 1774
strage di alberi, sostituiti nel 1776 da nuove piantagioni; da quel
meno tormentata, ha grandi linee, i
soli
le
acque
riacquistato e
le
suo sorriso
».
si
trent'anni,
lavorò
rono distrutte. Per aumentare
la
e
si fugge» una grande
poi
fece
tempo «la natura,
Dell'antico rimangono soltanto le
statue delle fontane. Oltre alle aiuole
elementi avvivatori: vastissimi bacini, laghetti, canali,
digalità statuaria. Vi
dei
il
si
mutando
e
fiorite,
una
sono questi
incredibile pro-
rimutando; opere insigni fu-
e
pressione delle acque,
si
spesero milioni. Cinquanta
più valenti scultori attesero a popolare Versailles di figure mitologiche e sim-
boliche, di
marmo
e
di bronzo.
Nella topografia di Versailles troviamo
terrazza, quella del praticello, dei tane,
il
fiori,
il
viale del
bacino dei cigni, delle sirene, dei draghi,
re,
di
dei fanciulli,
la
delle
grande tre fon-
Latona, delle piramidi, dello
specchio, della corona, di Cerere, di Flora, di Bacco, di Saturno, di Encelado,
il
carro
BAROCCO
IL
e
bagno
il
Apollo
di
zero, l'aranciera (fig. 360)
potrebbe continuare. tardi il
con
va
Si
tempio d'Amore
361),
(fig.
vano un po' dappertutto. fino
gondola
in
tempo
al
parco
Il
e
del Goethe, e cedette
il
campo
all'inselvatichimento,
litudine, al silenzio,
barocco
e
al
fu
»
l'enumerazione
e
Trianon, dove più
dei
delizia
la
giardini
ai
Trianon producono un effetto più solenne che non
del
colonnato, al
melanconico
l'architettura,
molti artisti francesi, dopo
la
studio dell'antico, di Michelangelo
sticato
dell'eleganza,
gallico
artista dotato
da natura
ossequente
ed
degli splendori
ricordo
ha per carattere costante
fondazione dell'Accademia
singolare originalità ritornò da
di
i
—
La transizione.
prediin
Francia (1648)
di
Nondimeno, più d'un alquanto addome-
del secolo
meglio nella scoltura
di
appare un ragionevole
busti-ritratto, nei quali
La prima metà
la
soggiorno
Roma
Quel che c'è
gusto dominante.
al
Il
Bernini, non valsero a spegnere in essi
e del
naturalismo, eredità preziosa di quattro generazioni di 1.
e
tempi, dovuto alla so-
chiarezza e della agilità.
della
comune consenso, sono
francese, per
tro-
si
gran signori
LA SCOLTURA.
La scoltura francese, come
l'istinto
latteria,
Oggi Versailles
inglesi.
ai loro bei
lezione per la via del giusto mezzo, e l'avversione ad ogni eccesso.
e lo
la
del rococò.
e
2.
Italia di
laghetto sviz-
il
molini. Imitazioni di Versailles
i
francese
alla
cupola d'acqua,
la
re,
casa campestre della regina,
la
capanne
le
il
grande canale fino
sul
gusto sentimentale fece sorgere
il
giardino del
il
scala dai cento gradini,
la
361
teatro delie acque,
il
d'Amore,
labirinto, l'isola
il
ROCOCÒ'
IL
359), la grotta di Tcti,
(fig.
montagna d'acqua,
la
E
artisti.
XVil
è
ancora dominata dal-
l'esempio dell'eleganza, non senza artifizio, di Gian Bologna e del suo scolaro Pietro
Francheville, autore
della statua equestre di Enrico IV, eretta nel 1601 sul
Nuovo. Seguirono
stessa
(m. 1658) e
la
via
i
Giacomo Sarrazin (m.
primo sono da ricordare
1660); del
bronzo, che facevano parte del sepolcro di Luigi XIH, cioè e
il
Delfino (poi Luigi
freddo
di
solito
di
Storia naturale,
lari
del Guillain,
cismo
di
di S.
(ni.
per
alle
secondo,
Museo Due sco-
nel
Thou
e
Louvre), e Michele fu operosissimo nella a
Val-de-Gràce,
e
a
Parigi
nella
piacevole vena narrativa. Migliori cose fecero quegli artisti che
ricordo
il
al
a Vaux-le-Vicomte,
Dionigi, architettura del Blondel; in questi lavori egli dimostra facilità
al
ritratto,
Guglielmo
ritratto
più occupano
anche
Dupré
del il
personaggio
è
nelle piccole
(m.
1647)
appare
il
e
Giovanni
Warin
di
;
Liegi
contrasto caratteristico dell'arte
preciso e parlante, mentre
rovescio della medaglia, sono deboli
—
si
dimensioni della medaglia
e
poco
le
allegorie,
che
originali.
—
Gli Accade.mici La scuola di Versailles. Sotto Luigi XIV la scolanche più che in passato, si raggruppa intorno alla Corte, all'Accademia, e
2.
tura,
del
Michele Anguier, seguirono un classidi grandi monumenti sepolcrali, fece
e
1672). Perfino in questi piccoli lavori
lo
tre statue di
Regina Anna
statua in ginocchio del cardinale Bérulle a Parigi.
architettonica,
esecuzione
francese:
la
putti che scherzano con capre,
i
normanni Francesco
dedicarono unicamente
meritano
Re,
lodevoli per vigorosa naturalezza;
sono lodevoli
nei ritratti (Sepolcro de
decorazione
di
i
e la
il
maniera; tuttavia Francesco, autore
buona prova Porta
XIV) opere
e tronfio,
Ponte
due fondatori dell'Accademia, Simone Guillain
officine
di
Versailles.
La mente animatrice
è
sempre quella
del
Lebrun;
egli
MANUALE
362 assegnava Tuttavia
e ne dava anche disegni. Che in questo collegio di più che non potesse sorgere un maestro del barocco, è cosa che si capisce. media del merito individuale è abbastanza elevata; l'insufficienza e la
lavori,
i
cinquanta
STORIA DELL ARTE
DI
i
artisti la
meschinità, meglio che non avvenisse in Germania, non erano rare a così grandi opere.
Gli edifizi e
paragone con
al
romano
più
loro,
nell'arte francese.
giardini di Versailles,
non hanno
teriale che per pregio artistico,
che stia
i
e
in
nello stesso
Non mai
la
i
monumenti
destinati a glorificare
Fig. 362. Ninfe al bagno. Parte di
di Francia,
busti
quel
nei
principalmente palazzi.
di Luigi
Di questi
il
XIV,
i
quel tempo, in tutta Europa, nulla
mitologia,
specialmente
e
come
ilievo di Francesco Girardon.
sulle
Vendòme,
Richelieu alla
Ninfe,
tritoni
con Ninfe del vero è
al il
Francia. Si aggiun-
collezione.
ai piedi la
più versatile; a
statua equestre di bronzo di Luigi
Scienza piangente;
la
La moda
Roma
XIV
non rimane che un modellino al Louvre; il mausoleo Sorbona (1694), con la statua del gran cardinale morente e
di
Re
Versailles.
vestire di
di cui
della Religione,
di
pubbliche piazze, mausolei nelle chiese,
Louvre possiede un'ottima
il
la
in
c'è
mitologia
la
grandi personaggi: statue equestri
tempo si compiaceva di associare le grandi parrucche al Francesco Girardon (1628-1715) fu tra questi artisti
assegnati molti grandi lavori:
a collabo-
per ricchezza ma-
tempo rappresentano quel che
dell'acque, fu studiata a fondo e fatta materia d'arte
gano
ammesse
sia
lui
sulla
del tra
di
imperiale.
furono Piazza
cardinal le
braccia
grotta d'Apollo a Versailles, con
e cavalli; la fontana della piramide, e un bassorilievo in piombo, bagno (fig. 362). Più fecondo e vigoroso, più audace e più studioso suo emulo Antonio Coyzevox (1640-1720). suoi putti nella Galleria I
BAROCCO
IL
degli specchi a Versailles
sono
Louvre,
al
la
sono leggiadrissimi
Ninfa con
la
conchiglia,
la
voia in abito di Diana: audaci
superba
E IL
e briosi
e
il
ROCOCÒ jiieiii
363
di vita, e
non meno
opere
Pastore col flauto,
Duchessa
la
la e
Sa-
suoi cavalli alati nel giardino delle Tuileries;
i
statua di bronzo di Luigi XIV, in piedi, nell'Hotel Carnavalet,
mente bella anche molti
belle
di
e
ugual-
statua dello stesso in ginocchio nella chiesa di Notre-Danie. Egli fece pregevolissimi
busti nei quali
capigliatura per ammorbidire delfpittore Mignard
e
la
del gran
3fi3.
Luigi
II
si
giovò abilmente del volume della
durezza delle fattezze.
Condé
(il
(fig.
gran Condc)
menti sepolcrali del cardinal .Mazarino, (Louvre); del Colbert nella chiesa di
Ma
di S.
1
busti più belli sono quelli
363). .Meno felicemente
monu-
Parigi, Louvre.
iIl-
marmo
riusci^nei
bianco
e nero,
con
Eustachio; del marchese
tre
di
Virtù sedute
Vaubrun
nella
Gahanno una bellezza spirituale che non teme confronto, se non con quelle del Tubi. 11 romano G. B. Tubi, belgi Gerardo van Opstal, Cornelio Clève e Martino Desjardins (fig. 364) coi francesi Giovanni Raoux, Stefano Lehongre, Claudio Perrault, cappella del castello di Serrant.
ronna
e
la
Dordogna)
nel
le
sue statue giacenti di divinità fluviali
grande bacino settentrionale
(la
di Versailles
i
Baldassarre i
maestri
che
e
Gaspare Marsy
e
Tommaso Regnaudin sono
lavorarono all'abbellimento dei giardini
Roberto Le Lorrain
(m.
1740),
il
quale sopra
la
di
i
Versailles.
principali
tra
Aggiungiamo
porta della scuderia dell'Hotel
MANUALE
364
DI
STORIA DELL'ARTE
cavalli del Sole che bevono, e i in un brioso bassorilievo Coustou: Nicola (m. 1733) autore delle statue del Rodano e della Saona,
Rohaii a Parigi figurò fratelli
i
che da Versailles furono trasportate nel giardino delle Tuileries, 1748) di cui sono famosi
i
domatori
Fig. 364. Colbert.
Busto
tempo a Marly, e oggi Pietro Puget (1622-1694).
rocche, un 3.
mente
disciplinati è
il
comune
in
marmo
del
opere grandiose
e
ma
agli imitatori.
Desjardins. Parigi, Louvre
a Parigi sulla Piazza della Concordia
—
Estraneo a questa accolta
grazie alla sua libera «
Guglielmo (m.
e
schiettamente ba-
provenzale Pietro Puget. Indole vigorosa
seguì l'esempio del Bernini, dalla sorte
di cavalli,
Il
marmo trema
e
di e.
(fig.
365).
artisti aulica-
appassionata,
originale fantasia
davanti a me);, diceva
si
salvò
egli stesso.
HARdCCO
IL
365
ROCOCÒ
IL
producono un
l'osaijerazione, le sue opere
Nonostante
naturalezza, che non
E
eli maggior Nato presso nel 1641 venne
effetto più forte, e
più parte delle scolture italiane del suo tempo.
la
Puget lavorò dapprima alla decorazione delle galee reali; applicò anche alla pittura; rimane di lui una cinquantina di quadri. Artista di prodigiosa operosità, lavorò principalmente a Genova, a Tolone e a Marsiglia. Fece pure una Concezione per Tivoli. A Tolone scolpi gli Atlanti dell' « Hotel Marsiglia,
a
il
Roma, ed
ivi si
facchini del che sostengono il grande balcone di facciata. Egli studiò seppe rappresentare efficacemente lo sforzo e quasi il gemito di un corpo poderoso sotto un grave peso. Questi Atlanti piacquero tanto che nel secolo XVllI furono imitati anche in lontani paesi (Vienna e Praga). A Genova in S. Maria di Carignano c'è del Puget il S. Sebastiano morente; il marmo è tinto leggermente di
de Ville porto,
i
«,
e
rosso, con
come
navi.
galeoni
I
accrescere
l'intento di
lavorare
Richiamato
naturalezza.
la
in
patria,
riprese a
architetto e decoratore di
Grand Monarque
"
e
"
Royal Louis « da lui decorati furono colati a fondo dalle artiglierie inglesi;
«
rimangono
bozzetti.
i
piani per
suoi
I
l'abbellimento di .Marsiglia Tnon furono
Louvre una sala
eseguiti. Al
gallico, la
scolture
sue
alle
è
dedicata
marmoree:
l'Ercole
Milone Crotoniate, che avendo
mano
trattenuta da un tronco spac-
cato di quercia è assalito da un leone,
senza possibilità il
Perseo
difesa
di
Andromeda;
e
(fig.
derivano da Michelangelo tichi.
1
gene,
al
366) ed
opere
queste
an-
dagli
e
bassorilievi di Alessandro e Dio-
Louvre
(fig.
367) e della Peste di
Milano, a Marsiglia, sono quadri traspor-
Fig. 365.
come quelli dell'Algardi. La scoltura del rococò'. Nella
Domatore
glielmo Coustou. Parigi.
di cavalli
tati in pietra, 4. si
—
manifesta così libero
nella tradizione accademica.
Tuttavia anche qui
drisce, e specialmente in certi ritratti alla naturalezza, al sorgere del
di provincia
che non
Canova si
i
Parnaso
materia del
si
di
esagerazione
fecero molti busti di
Nel vestibolo della il
è
«
i
grandi
la
appare una
Francesi tengono
Rivoluzione. Scarseggiano
scoltura
il
genio del secolo galante non
potente comejnella pittura; esso incontrava un ostacolo
e
re,
il
il
dire,
a poco
s'
che dalla morte dello Schliiter fino
purtroppo
monumenti
illeggia-
perfezione tecnica, congiunta
primato anche nella scoltura. Per
di cui
Comédie-Frangaise»,
forma a poco
tale
sepolcrali;
i
le
città
più furono distrutti dalla
abbondano invece ritratti. di busti, vediamo tutto i
una raccolta
in
Francia. Si preferiva per siffatti busti la terracotta, che meglio di altra
presta alla geniale impressione del
bronzo o del legno
tempo
«biscuit». In questo libera invenzione, al
di bosso,
"
Salon
gli »,
si
usava
artisti
la
le
statuette, in luogo
cominciarono a mandare statue
primo esempio
donde ebbe origine la moderna Col tempo la perizia tecnica,
momento. Per
porcellana, nella varietà francese detta di
marmo,
di regolare esposizione artistica
di
annuale,
critica d'arte. il
mestiere,
si
era venuto perfezionando a tal segno,
MANUALE
366 che
la
produzione riusciva oltreniodo
Nancy, tista
DI
il
facile,
(ni.
provvidero
largamente ad
1755), Filippo (1774), e
Fig. 36fi.
tanto come
ritrattisti.
A
della anticliità classica,
taglia
un giuoco.
si
adornare chiese
Gian Giacomo (m.
1
Lemoine
fratelli (ni.
e palazzi.
1792),
1
Adam
di
1778), ritrattre
Caftieri,
meritano lode
sol-
Milone Crotoniate, del Piiget. Parigi, Louvre.
maggiore altezza ascesero
Houdon. Edmondo Bouchardon, intimo amico
chardon, Pigalle, Clodion
si
quasi
belga Sebastiano Slodz, Giovanni Battista
insigne,
Giacomo
STORIA DELL'ARTE
i
quattro grandi maestri Bou-
e
come lui ammiratore una leggiadra statua di Cupido, che Ercole. Poi esegui la celebre Fontana di Grenelle a del conte di Caylus e
fece conoscere con
un arco dalla clava
di
IL
Parigi, elle a dir vero è
costituito
dalla
non
Città di
regime
il
Parigi,
paragone con quella dalla
Senna
e
la
statua di Luigi
XV
di Trevi.
dalla
Stagioni, rappresentate da floridi putti in bassorilievo
Boucliardon,
367
liAROCCt) E IL ROCOL'n
.Marna;
(fig.
Il
gruppo
ai
lati
le
di
mezzo
Quattro
368). Del capolavoro del
sopra un cavallo elegante
e
vigoroso, non rimane
che un modello di bronzo.
Fig. 367. Alessandro e Diogene, del Puget. Parigi, Louvre.
Giovanni Battista Pigalle (1714-1785) cominciò con un Mercurio che si allaccia che rimane ancora il suo capolavoro; fece poi alcune graziose cosette (il Fanciullo con un uccellino in gabbia), qualche Madonna di molto sentimento e vari busti pieni di vita; in ultimo tentò problemi ari
sandali, opera di correttezza classica,
tistici di
gran momento.
Il
suo sepolcro del Maresciallo d'Harcourt in Notre-Dame,
vediamo ancora una volta inconsolabile, è opera ben calcolata e nel quale
il
di
defunto in atto
grande
effetto.
di
congedarsi dalla vedova
La statua nuda del vecchio
MANUALE
368
L'Estate.
Rilii
l-t
DI
STORIA DELL ARTE
HniKh.-lT.I.^
Voltaire nell'Istituto di Francia, nonostante Il
è
monumento uno
la
bizzarria, merita la
del Maresciallo di Sassonia nella chiesa di S.
dei capolavori del secolo.
L'eroe
si
fama
Tommaso
avvia tranquillamente
al
di cui
gode.
a Strasburgo
sepolcro, aperto
uno scheletro velato, e vigilato da Ercole; la Francia gesto fatale della Morte. La scena è intensamente drammatica,
dalla Morte, simboleggiata in
tenta di ritardare e le giova
anche
la
il
solennità delle parti decorative. Per
Fig. 369, Riliev
la
novità del concetto, l'opera
bronzo del Clodlon. Parigi, Loliv
IL
migliore del
Pigalle era
Reims. Raffigurare un è idea affatto
La natura
Schilderbent», sollazzevole brigata di artisti fiamminghi e
aveva un soprannome da taverna
tedeschi, nella quale ciascuno
facevano per ispasso, duro per parecchie generazioni, fino
al
e
le
adunanze
si
decadere dell'arte nei
Paesi Bassi.
Alcuni pittori settentrionali seguirono decisamente questi
è
Gherardo Honthorst
DELLE Notti. Nei mediante una luce fortemente
le
suoi
di
gli
esempi
Utrecht (1590-1656), detto dagli
quadri, ad imitazione del Caravaggio,
per
artificiale,
figure lasciando
Fig- 395.
il
1
lo
più di candele, che cade
resto nell'ombra
giiiocatori di bocce, di
(fig.
egli
van Laer. Dresda.
ottiene l'effetto
dall' alto
394). Altri artisti
Uno di Gherardo
italiani.
Italiani
e
illumina
s'innamorarono
IIAKiilCo
Il,
iKMi
1-:
ROCOCÒ
IL
tanto dell'arto quanto delia natura italiana:
minghi,
il
paesaggio d'Italia
La pittura VAN Laer detto zione.
di
il
di soggetti (fig.
e
393
molti transalpini, francesi
jier
vita popolare furono fonte
la
inesauribile
e
fiam-
d'ispira-
paese è principalmente opera di Francesi; un olandese, Pietro
Bamboccio (m.
1642) fu in Italia
popolari (bambocciate), alquanto ruvida
il
ma
maestro tipico
di
una pittura
pregevole per forza
di
colore
395).
Fig. 396.
2.
Rubens.
—
Rubens
lie
L'artista che
isabella Brant.
Monaco
seppe gloriosamente associare
al
vigor nativo
Pietro Paolo Rubens. Suo padre, scabino di Anversa, per sottrarsi alle persecuzioni degli Spagnuoli contro coloro che come lui propendevano alle dottrine protestanti, nel della propria indole
1568 di
si
fiamminga
rifugiò a Colonia.
Guglielmo d'Orange,
gli
Una
l'eredità di Michelangelo e del Tintoretto, fu
sua
attirò
illecita
addosso
relazione con
l'ira
Anna
di
della famiglia offesa.
Sassonia, moglie
Fu imprigionato
nella fortezza di Dillenburg (Nassau), e poi per intercessione della moglie
Maria Py-
MANUALE
394
pelinx inaiukito a canfine a F^ietro
Siei,'eii.
DI
Ivi
STORIA DELL ARTE nel
1577
la
valorosa donna diede alla luce
Paolo Rubens. Vi fu chi dubitò dell'esattezza
di
questa notizia, per riven-
dicare a Colonia o ad Anversa l'onore di essere patria del Maestro;
menti addotti
in
proposito sono molto deboli.
ritornò a Colonia, e
dopo
la
Fig. 397.
morte
del padre,
La Deposizione,
È
ma
vero però che nel 1578
avvenuta
del Rubens. Anversa,
dei governanti spagnuoli, abiuro la religione protestante,
nel
la
gli
argo-
famiglia
1587, rientrò in grazia
Duomo.
nel
e
1588
si
stabilì
nuo-
vamente ad Anversa. Benché nato in Germania (l'anno della morte di Tiziano) Rubens è uno schietto fiammingo. Egli ebbe una educazione superiore alla media dei pittori settentrionali; nell'arte suo primo maestro fu Tobia Verhaegt, paesista apprezzato anche in Italia. Altri suoi maestri furono Adamo van Noort (1562-1641), artista di cui non si conosce alcun quadro autentico, ma soltanto alcune incisioni tratte dai suoi quadri, dove appare un vigoroso senso della forma, ed Otto van Veen (1558-1629), uomo il
il
dotato
di
grande cultura letteraria piuttosto che
di
attitudini artistiche.
BAROCCO
IL
somma importanza
Di
nella
E
ROCOCÒ
IL
vita artistica
395
Rnbcns
ilei
è
via^j^io
il
cominciato nel 16U0. Appena giimtovi fu assunto a servizio del duca
in
Vincenzo Gonzaga, prototipo dei principi mecenati. Quest'uomo singolare tava ugualmente
di
cavalli,
musica, dell'alchimia
della
cani, di
di e
commedianti
dell'astrologia;
e di
Italia,
Mantova
di
si
dilet-
quadri; era appassionato
faceva venire dalla Spagna
Madonne
miracolose e ritratti di belle donne. La sua reggia era un esempio di tesori d'arte,
ma
egli,
del
Gonzaga,
smanioso il
non
di viaggiare,
Rubens
ambasciata che portava
nel
regali.
Fig. 398.
lungo
in
Roma,
e
«
Italia,
oltre che a
La passeggiata,
ad un amico.
ritornato in patria che nel
del
Mantova,
egli
si
trattenne a
Rubens. Monaco.
gli
Infatti egli vi
le
piacque
la
magni-
delizie dell'Italia»,
rimase parecchi anni, non essendo
1608, e l'Italia produsse grandi effetti nel suo tempera-
artistico.
Pochi antichi
tolse
In
Nella mia giovinezza ho goduto largamente
così egli stesso scriveva
gli
faceva che brevi soggiorni. Entrato a servizio
passò parecchi mesi a Genova, dove molto
ficenza dei palazzi.
mento
vi
1603 intraprese un lungo viaggio nella Spagna, con una
artisti
impararono tanto
maestri,
ne copiò
le
in Italia
quanto
anche qualche motivo. Nel suo Battesimo
toni di
battaglie di .Michelangelo;
arazzi,
con soggetto
di
deriva dal Mantegna;
la
storia
il
Rubens. Conobbe ed apprezzò
opere o almeno ne trasse degli schizzi,
i
cartoni di
di
Gesù riconosciamo
Raffaello
gli
il
da loro
suggerirono motivi per
romana (Decio Mure); Gesù
Battaglia delle Amazzoni,
e
figure dei car-
ritratto di
sulla
paglia (Anversa)
donna nuda (Vienna)
MANUALE
396 e
la
Festa
di
DI
STORIA DELL ARTE
Venere sono cose tizianesche; il S. Oerolanio di Anversa proviene Si vede in lui anche qualche cosa di Giulio Romano, dei quale
da Agostino Carracci. a
Mantova ebbe
sott'occhio
le
pitture; qualcosa
Fig. 399, Ta-
Genova Nondimeno egli
lavori a
di, tutto ciò che
diante
lo
e
è la
S.
del
Barocci,
Ildefonso del Rubens.
di
cui vide
ottimi
Monac
a Roma, e, su tutto, l'opulenza pittorica di Paolo Veronese. immune dall'eclettismo. È evidente che volle rendersi ragione
pittura aveva prodotto prima di
studio di molte
opere,
nell'essenza
lui,
creatrice
e
penetrare a fondo, me-
dell'arte.
L'arte
italiana
IL
Maiitfcina
dal
assoluta
non
visione stile,
e
il
Caravaije;io
al
insuperabile.
si
drammatico,
fonda
l'espressione
deiranticliità.
lui
F-'er
regnano
nella
timenti,
tutta
loro la
quanto
Rinascimento
il
397
HdCOCll scuola,
parve iin'nttinia
View more...
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