Manuale di storia dell'arte vol. IV - Il rinascimento nell'Europa settentrionale e l'arte dei sec. XVII e XVIII

April 28, 2017 | Author: Belva64 | Category: N/A
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2° edizione italiana a cura di Corrado Ricci, con 492 illustrazioni e 13 tavole colorate...

Description

Aot.SPRINGER Corrado RICCI

E

IL

DI

RISORGIMENTO

NELL'EWOPA SETTENTRIONALE ELARTENElSECOLIXVIIEXVni

ISTlTVro rrALIANO D'ARTI ì

GRAFICHE

EDITORE " BERGAMO

Prese ut ed to the

LIBRARY

o/r/ie

UNIVERSITY OF TORONTO from the estate of

GIORGIO BANDINI

MANUALE

DI

STORIA DELL'ARTE

ANTONIO STRINGER

MANUALE STORIA DELL ARTE DI

IV.

IL

RINASCIMENTO NELL'EUROPA SETTENTRIONALE E L'ARTE DEI SECOLI XVII E XVIII RIVEDUTA ED AMPLIATA DA

2.^

PAOLO SCHUBRING

EDIZIONE ITALIANA A CURA

DI

CORRADO

RICCI

con 492 illustrazioni e 13 tavole colorate

BERGAMO

-

ISTITUTO ITALIANO D'ART! GRAFICHE

-

EDITORE

TUTTI

I

DIRITTI RISERVATI

Officine dell'Istituto Italiano d'Arti Grafiche

-

Bergamo

-

1928

AVVERTENZA

Paolo Schiibring, preludendo

da

lui

decima edizione tedesca

alla

ampiamente rinnovato, ha voluto, a

ragione, rendere

d'Antonio Springer, quale autore del più vasto dell'Arte

ciie

mai stato

sia

infinite edizioni,

gusti,

sempre,

Ma come

in



come

è

si

metodi Il

modo una liana,

man mano

presente

linea,

volume,

relativa

una al

degli

dice

si



vitalità

memoria di Storia

questo, attraverso

di

studi,

il

dei valori,

variare dei

metodi

hanno portato

e

dei

e

portano

straniera.

al

è,

cosi

in

Germania

sua

edizione,

dirsi

condotta

dottor Angelo Bongioanni,

non

ho

voluto togliere

aumentata

la

ad

è

in il

me

e

assai

diffusi

oggi.

in

esso

parte ita-

Settecento, corrispondendo così a un interesse

vecchi

Schubring ha fatto altrettanto per Così la nostra edizione

dal Io

Invece ho largamente

sola parola. e

Manuale,

provvede, tantoché può ben

stata più e meglio, in ogni

all'arte

assai

e

dalla coltura archeologica ed artistica.

nuovo tradotto

di

Seicento

a una ammirazione,

è

richiesti

speciale consacrato sola

oggi

continuamente provveduto

che nessun'opera del genere ai

la

lavoro d'aggiornamento deirincomparabile

Italia,

alla

comprensivo Manuale

opere, varietà e novità.

in simili al

celebrare

procedere

l'incessante

revisione

la

e

questo volume

varie lingue.

in

Sicuramente,

scritto,

e

di

omaggio

Del resto, anche

e lo

barocco straniero.

per ora,

la

più ampia; perchè, mentre ha la parte

straniera integralmente riprodotta, presenta quella italiana grandemente accresciuta.

CORRADO

RICCI.

.



.

INDICE DELLE MATERIE

— IL RINASCIMENTO NEL SETTENTRIONE NEL SECOLO XV.

I.

37

La regione Renana

4.

maestri dell'Alsazia; Gaspare Isenmann

1

Martino Schongauer, 38.

e

39 La Svevia Hans Schuchlin, Federico Herlin, 49 Bartolomeo Zeitblom, 41. 40

5.

Introduzione A.

1



medioevo,

1

di esso

Hans Pleidenwurff

Ruggero van der Weyden e la sua scuola 10 La scuola di Maestro di Flémalle, 15 Oand: Giusto di Gand ed Ugo van der Alberto Ouwater, Qeertgen tot Goes, 16 Hans Memling, Sint Jans e Dirk Bouts, 19 La Miniatura, 20 Gerardo David, 22 L'Arazzerla. 25. 23



Il





La Scoltura

La Scoltura Tedesca

nel secolo

XV

48 51

Svevia

1.

La scuola Ulma, 51

di Rottweil, e



Maestro



i

suoi discepoli in

Hartmann

Hans

e

Hans Schuchlin e Giorgio Multscher. 52 La scoltura in Augusta, 54 Syriin, 53 La scoltura nella provincia del Neckar, 54.



25



— 55

Franconia

2.

Michele Wohigemut, Veit Stoss, Adamo Tilman Riemenschneider, 61. Kraft, 57 63 3. Baviera ed Austria



Bruxelles, 25.



Michele Wohigemut,

L'arte dell'intaglio nelle regioni alpine, 49.

GioL'arte dell'intaglio in legno, 25 vanni Borman e la maggior bottega di

B.

e

46.

2.

— —



45

Norimberga

8.

che

fratelli.

2.

43

Tirolo

Il

al-

Michele Pacher, 43.

4

— La parte

spetta a ciascuno dei

2.

7.

3.

van Eyck L'altare di Gand, 5 fratelli

1

1



11 grande maestri di Salisburgo, 42 luminatore Bertoldo Furtmayr, 43.

3

Fiorente civiltà dei Paesi Bassi verso la fine del

42

La Baviera

6.

La Pittura

1.



PAESI BASSI.

I

FRANCIA.

64 La regione Renana Hans W'vdvz e Nicolò di Hagenau, 65 Hans Backolten. 66. 68 5. Westfalia e Germania Settentrionale 69 6. Germania Centrale

4.

1.

La Pittura 1.

2.

3.

2.

La scuola La scuola La scuola Giovanni

di di

26 Tours

e

Giovanni Fouquet

Amiens

27

della Francia Meridionale I-'ronient,

26

.

.

.

27

27.

28

La Scoltura

II.

progressi della scoltura francese verso 1 Michele Cola metà del secolo XV, 28

.

— IL RINASCIMENTO FUORI TALIA NEL SECOLO XVI.



A.

-

D'I-

FRANCIA.

lombe, 28. C.

1.



GERMANIA.

La Pittura

30

Caratteri della pittura tedesca del secolo e cause del suo lento progredire, 30.

XV 1.

Inizi del

31



Hans Multscher, 34. 2. La scuola pittorica

Corrado Witz, 32

Coionia 3. La scuola della Westfalia di



Lo

2.

Francesco I

35

36

stile

castelli

Enrico

I

e gli albori de!

Rinascimento 74

monumentali, 75. il pieno Rinascimento

II e

...

Pietro Lescot e Giovanni Goujon, 78 Filiberto de l'Orme, 79. 4.

Go'73

misto

1

3.

70 il

70.

tico,

31

realismo

Luca Moser,

L'Architettura trionfo del Rinascimento sopra Il

1.

Enrico IV

e

il

tardo Rinascimento

_78 •

80

INDICE DELLE MATERIE

La Scoltura

2.

decora-

la plastica



La Pittura

3.



91

Giovanni

e



mento, 92



inizi

pieno Rinascimento, 95

Il

il vecchio 194 quadri della sua prima maniera, 195 Il secondo periodo e il più attivo della sua operosità artistica, 197 Luca Cranach il





giovine, 199.

La Scoltura

dello

scultori sepolcri, 97. Gli

I

XVI

nel secolo

96

.

.

GERMANIA.

tre

I

periodi in

97



I

II

di

castelli

castello di Heidelberg, 107





Palazzi comunali e privati



115 Maravi-

3.

italiana,

124



124

La sopravvivenza

del

Brueghel

126



li

3.



2.

Scoltura in legno

3.

Fine del

141 Holbein

166



il



Alberto



— Lungo, 218 —

il



IL

RINASCIMENTO

INGHILTERRA 226

Tudor

226

1.

Lo

2.

L'Età degli Stuart

stile

IN

stile

classico

229 in

Inghilterra:

Inigo

Jones, 229. 3.



171

.

223

L'Architettura

150

Scuola del Durer,

Vecchio, e Piero



Caratteristiche personali ed artistiche del Durer, 151 Le pitture e le incisioni in legno del Durer, 155 Le sue incisioni in rame, 161 Il suo viaggio nei Paesi Bassi,

— —

I

Lo

Alberto Durer

.

219.

1.

vecchio, 142. 2.

.

romanisti

E.

141

i

Leida





139

Augusta e suoi pittori Hans Burgkmair ed Hans

di





135

e in pietra

Rinascimento

Luca

Le relazioni artistiche tra i Paesi Bassi e l'Italia, 223 Jan Gossaert e la sua evoluzione artistica, 224 Barend van Orley, I seguaci dei romanisti nei Paesi Bassi 224 e in Germania, 225.

I

La Pittura 1.

2.

sepolcro di S. Sebaldo a Norimberga, 128 monumento dell'Imperatore Massimicontinuatori del-

Il

liano ad Innsbruck, 130 l'opera del Vischer, 131.

il

paesisti,

I

1.^ Pietro Vischer e la fusione in bronzo nel secolo XVI 126

e

pittori dei Paesi Bassi meridionali: Pietro

I

La Scoltura

207

Quintino Massys



120.

L'architettura in legno

Le chiese. gotico, 124. 2.

dell'arte



209 Le innovazioni del Massys, 210 I suoi ritratti, 211 Le incisioni in rame di Luca di Leida, 212 Jacopo di Amsterdam e il suo discepolo Jan Scorei, 214 Jan Joest e il n Maestro della morte di .Maria", 216 1.



l'imitazione

203

La Pittura

3.

glioso sviluppo artistico nella Germania settentrionale, 118 Le influenze straniere e





castello

Stoccarda, 109 I castelli di Baviera, di e di Sassonia, 110.

La casa norimberghese, 116



L'arte paesana e l'influenza italiana, 203 cartocci e Cornelio V'riendt, 204 1 Il tipo costruttivo olandese: la casa dei Macellai di Haarlem, 207.

Franconia 2.

Engelberto II tabernacolo di Lèau

L'Architettura

2.

105 Il

Conte

del

Nassau, 201 Il presso Tirlemont di Cornelio X'riendt, 203 Il camino nel palazzo di Giustizia a Bruges, 203.

L'ele-

tedesca,

200

ritrattò.

201

di

del RinaConfronto tra quella tedesca, 99



l'architettura italiana e Le costruzioni in pietra, 102 mento decorativo nell'architettura 103.

Il

PAESI BASSI.

I

monumento

Il

dell'architettura

Germania, 97

— 1.

e

— romanisti —

La Scoltura

1.

L'Architettura scimento

Fiamminghi D.



C.

1.

6.



plateresco, 96

stile

e l'al-

I

L'Escoriai, 96.

2.



Grùnewald

Luca Cranach

5.

Rinasci-

del

187

idee del

le



92

stile platcrcsco e gli

e

tare di Isenheim, 188 Altre sue pitture, 191 Martino Schaffner e Cristoforo Amberger, 192.

SPAGNA.

L'Architettura

Lo

Le forme

e





Mattia Grùnewald

4.

Giovanni Cousin, Francesco Clouet, 91.

italiana

B. 1.



91

L'influenza



174

Hans Holbein il giovine 176 Le storie della Passione e le JVladonne dell'Holbein, 178 Le Danze macabre, 179 Le sue peregrinazioni, 182 Altri artisti minori della Svizzera, 185.



e

Baldung,

3.

di transizione in Ligier Richier, 85 La decorazione plastica: P. Bontemps, G. Pilon e G. Goujon, 86.

Lorena



172 Hans Enrico Aldegrever, 176.

Altdorfer,

81

monumenti funerari e tiva, 81 La scoltura I

Fine del Rinascimento

Wren

civile,

Scoltura e Pittura

232

tura religiosa e 2.

230

sue opere d'architet231.

Cristoforo

e le

INDICE DELLE MATERIE



III.

BAROCCO E

IL

Dal Rinascimento

-

A

IL

ROCOCÒ'.

Barocco.... 232

al

ITALIA.

1.

Il

2.

Il

Barocco romano Barocco come nuovo

Lo schema

234 236

stile

preferito per la chiesa, 237



La decorazione 238 4. Gli architetti romani 239 Carlo Maderna, Lorenzo Bernini, Francesco Borromino, 24(1 Altri architetti romani, 3.

resto d'Italia

247











Costruzioni varie

7.

Ville e giardini

La scoltura

2.

Le scuole

La

321 in legno dipinto

321

323

1.

Movimento

2.

Il

3.

Velasquez

di

328

1

3.

1.

Regole Il

3.

Contemporanei



Pregi pittorici del Goya, 342 tratti e le acqueforti, 344.

263

limiti della scoltura

Bernini

del

1.

276

Carracci

II Caravaggio e Salvator Rosa 284. La nuova scuola romana 288 Andrea Sacchi, il Sassoferrato e Carlo Maratti, 288 Il Baciccia, 290 G. B. Piranesi, 291 Gian Paolo Pannini, 291

4.

— —



Genova

e

293

IVlilano



Cristofano Allori, 293 Cigoli, Francesco Furini

e

6.

I

..

Classicismo (Luigi XVI)

358

361 361

La transizione Accademici.

Gli

355

359

giardini

La Scoltura .

.

La Scuola

di

Versailles

Il

Coyzevox

361.



Francesco Girardon, 362 -suoi pregevoli busti, 363

e

i



1

fratelli

Coustou, 364.

364

3. Pietro Puget

299

La scoltura

4.

365

Rococò'

del

(Adam,

Giuseppe Ribera, detto lo Spagnoletto, 300 Francesco Luca Giordano, 302 Solimena, 304 Il Battistello, Bernardo Cavallino, Mattia Preti, Giuseppe Bonito,

Lemoine, Caffieri), Rococò: E. Bou1 grandi maestri del 366 Stefano G. B. Pigalle, 367 chardon, 366 Maurizio Falconet, 369.

Sebastiano Conca

5.



7.





ecc., 305.

305

Venezia

3.

SPAGNA. 318

Barocco

318

Il

La I.

L'Architettura 1.

Il





369

Classicismo

Pajou e la nuova generazione Luigi Clodion e Giodegli scultori, 369 vann'Antonio Houdon, 370.

1





Agostino

— — B.

ritrattisti

I

Rosalba'Carriera, G. B. Piazzetta e Pietro vedutisti, Canaletto, Guardi, Longhi, 307 Bellotto, 309 O. B. Tiepolo, 310.

I.

Il

2.

Ludovico Cardi

Napoli





Pienezza del Rococò' (Luigi XV).

Carlo Dolci, 295



345 e Luigi

5.

2.

Francesco Zuccarelli, 298 11 Cerano e il Morazzone, 298 Bernardo Strozzi e Benedetto Castiglione, 298 ecc.

6.

ri-

345

Lo stile Luigi XIII La transizione al barocco

4.

1

da





Batoni, 292.

Firenze,

5.

suoi

FRANCIA.





— Roma —

Pompeo

1

Le Vau, Pietro Lemuet e Francesco Mansart, 346. 347 2. Lo stile Luigi XIV La L'Accademia di architettura, 347 Industrie artiReggia di Versailles, 348 Mobili, 351. stiche, 350 3. Inizi del Rococò' (o Reggenza) .... 352

2.

3.



340



L'Architettura

1.

266 269

Bernini

277 La scuola Carraccesca 280 Guido Reni, 280 La folla de' suoi scolari, 280 Il Domenichino, 282. I



335

263

La Pittura 1.



276

2.

e

324 325

transizione

Greco

Murino Goya

5.

261

La Scoltura

321

Pittura

C.

2.

319 320 320

La Scoltura 1.

4.

257. 6.

Classicismo italiano

piatto

i

barocco a Napoli, 247 a Palermo, 249 a Venezia, 253 a Torino, 252 a Genova e a Bologna, 255 nella Toscana, Il

Churriguerrismo

Il

lui,

245. Il

Il

4.

stile

primi lavori di L'educazione artistica e 328 -^ suoi ritratti, 329 I quadri di Gli scolari del Vesoggetto classico, 331 Alonso lasquez: Francesco Zurbaran, 333 Cano, 334.



5.

3.

3.

palazzi, 238.

I

Lo

2.

234

L'Architettura

1.

XI

2.



370

Pittura

La pittura francese

L'italianismo e nero esenti, 370

i

nei secoli

pittori che se



Giacomo

XVII-XVIII 370 ne mantenCallot,

370.

.

INDICE DELLE MATERIE

XII Nicola Poussin

2.

e

il

paesaggio eroico

.

371

.

I

spare Diighet, 372. Claudio Lorenese

372

4.

Watfeau

Il

pastellista Maurizio

Il

Wattean, 385

386

La Tour





D.

La Scuola di Leida 444 Giovanni Steen, l'allegro tavernaio di Leida, 444 Gerardo Don, 445 Frans Mieris,

e gli sco-



La Scoltura

8.

di

P.

1.

La

P. «

Rubens

e

l'arte »

fiamminga



Ruysch

e

Abramo

gi in Italia, I

Gherardo dalle Notti, 392 Laer detto il Bamboccio, 393.

Rubens Sua educazione

2.

394

Rubens, 405. Contemporanei e collaboratori

ritratti del

3.

de!

Ru-

bens 4.

406 407

Antonio van Dyck

Perfezionamento della sua educazione ar408 Sua dimora in Inghilterra, 409 I ritratti del Van Dyck, 409. tistica in Italia,



5. 6.

E.

393

— Suoi viag395 — Sue opere principali, 398 — artistica,



Adriano Brouver Davide Teniers, il giovine

410

1

1.

Scuole principali di Olanda ad Haarlem, a Leida, ad Utrecht ed altrove, 412 I pittori del primo periodo: il ritratto, 414 I pittori del secondo periodo: stretta connessione fra l'Arte e la vita popolare, 415 I pittori del terzo periodo: il soggettivismo prevalente, 416.



— —

Frans Hals

2. I

ritratti singoli e

419 i

ritratti

in

g.'uppo di

Frans Hals, 420. 3. I





456

GERMANIA. 457 457

Caratteri

458 459 4. Le forme 460 5. Austria 463 La schiera degli architetti italiani, 463 G. Bernardo Fischer von Erlach e Luca v. Il barocco di Praga e Hildebrand, 464 Regioni artistiche

3.

Gli artisti





i

Dientzenhofer, 465.

465

Baviera



L'architettura a monaco, 453 catori, 466.

Carattere generale e periodi della pittura olandese 412

Rembrandt Harmensz van Rijn primi lavori del Rembrandt, 421

7.

II prevalere dello 468.

8.

420

La

Oli stuc-

Provincie meridionali-occidentali.... 466

Francesco Beer

Franconia

e

e



Pietro Thunib, 467 francese nei castelli,

stile

regione mediterranea

.

.

468

— —

barocco italiano a Wurzburg, 469 Giovanni Baldassarre Neumann e il palazzo del principe Vescovo di Wurzburg, 469 Massimiliano v. Welsch e G. B. Thomann, 11

471. 9.



Gabriele

.Mignon, 456.

2.

411

e gli Olandesi.

e

L'Architettura

1.

6.

Rembrandt

449

— Scolari

Pittura d'architetture

10.

e l'imitazione dell'.Arte

italiana all'estero:

— Pietro Van

de

— —

I



391

..

La Scuola di Amsterdam Bartolomeo van der Helst, 449 Rembrandt, 450 Nicola Maes



391

Schilderbent

e Pietro

Pittori di marine e di animali 453 Guglielmo van de Velde, 453 Il paesaggio animato e Alberto Cuyp, 453 Paolo Potter, 453 paesisti: Aart van der Meer e Meindert Hobbema, 454 pittori della I «natura morta», 455 Pietro Claesz, Guglielmo Kalf, Jan Davidsz de Heem, Rachele



La Pittura

Vermccr

9.

390

XVII, 390 Arturo Quellinus il vecchio e il suo scolaro Rambaldo Verhulst, 390 Enrico Verbruggen e Lorenzo Delvaux, 391. 3.

]an

Metsu, 451.

folla di scultori Belgi del secolo



447

Deift

di

Hoogh, 448.

388



La

La Scuola

Karel Fahritius,

Lo stile sfarzoso e il prevalere di forme più pure in seguito alla conoscenza del Palladio, 388 Giacomo van Campen, Pietro Post e Filippo Vingboon, 389. 2.



447.

PAESI BASSI.

L'Architettura

1.



6.

7. I



I

pittura di stoffe, 441.

382

— Francesco

— — I

Boucher, Fragonard, Chardin, Qretize, 387.

lari del





— —



pittura rococò

e la

Note biografiche

La Scuola di Haarlem 434 La pittura C(]ntadinesca e Adriano van Ostade, 435 paesisti, 437 Jacopo Ruysdael, 437 Giovanni van der Meer, 438 Altri pittori della Scuola di Haarlem, 439 Gerardo ter Borch (Terburg) e la







5.

Il « Liber Veritatis » del Lorenese, 374 L'impressione di quiete ideale e beata de' suoi paesaggi, 374 C. Lebrun e gli incisori delle sue pitture, 376 I ritrattisti del tempo di Luigi XIV, 3S0 Eustachio Lesenr, 380.





315 Gli « Staalmeester », 427 quadri di soggetto biblico, 428 ritratti di Rembrandt, 431 Le sue acqueforti, 433. del pittore,



3.

Ronda notturna», 423

«

Le figurazioni dell'antichità e della mitologia e le allegorie del Poussin, 372 Ga-

Germania Il

del

471

Nord-ovest

trionfo del barocco in Vestfalia e Gio-

vanni Corrado Schlaun, 471



I

Dury, 472.

.

INDICE DELLE MATERIE 472

Sassonia

10.



Dresda al tempo di Augusto il Forte, 472 Lo K Zvvinger » di Dresda di Daniele Poppel-



inann, 472 tetti, 473.

Giorgio Biihr ed

altri

Andrea scultore,

Scliluter architetto,



474

Gli

altri

decoratore e

architetti

degli

Hohenzollern, 475. Parchi

12.

e

XIII

La Pittura

— —

2.

Pietro Roos, 483.

frescanti barocchi

483 Pietro Slrudl, Michelangelo Unterberger e Paolo Troger, 484 - - Martino Knoller, 485 1

~

Gli scenografi in Baviera, 485.

giardini

47,"i

3.

Stile

codino e classicismo

Daniele

La Scoltura

2. 1

477 478

Sassonia

Scultori italiani che lavorarono a Dresda, Le arti minori alla corte di Dresda: e Melchiorre Dinglinger; le porcellane e Gioachino Kandler, 478.

478



l'oreficeria

2.

Andrea Schluter La sua statua equestre

480 del

Grande Elet-

tore a Berlino, 480. 3.

Wtirzburg

Jacopo van der .Auvera Wagner, 480. 4.

e

480 Giovanni Pietro

480 grande scultore viennese Raffaele Don-

Austria 11

ne r, 481.

481

La pittura tedesca dopo la morte del Cranach, 481 Giovanni Lys e Adamo i:islKimer, 482 Gioacchino Sandrart e 1.

l-ilippo

474

Prussia

11.

archi-

3.

Chodowiecky

485

Antonio

Oraff, — L'indirizzo Antonio Raffaello Mengs, 487 — Angelica Kauffmann, 488. — INGHILTERRA.

48t)

classico:

F.

e

INDICE DELLE

1.

Jan

vai)

L'uomo

Eyck:

del

TAVOLE FUORI TESTO

garofano.

Museo Imperatore

Berlino,

Federico li.

Pag.

Hans Memling: Madonna Bruges, Ospedale

di

e

''21

Giovanni

S.

III.

Corrado Witz:

IV.

Alberto Diirer: Autoritratto. Monaco, Galleria

V. Hans Holhein

Maria .Maddalena

S.

il

e S.

La fontana

Giovine:

Caterina. Strasburgo, .

.

.

Museo .

»

>

177

G. B. Tiepolo: .Madonna coi Santi

Lorenzo

e

Antonio. Strasburgo,

Museo VII. Vili.

»

...»

Velasquez: L'infante Margherita. .Madrid, .Museo B.

E.

.Murillo:

Madrid,

Gesù

e S.

Giovanni detti

«

i

Bambini

della conchiglia

Prado

X. Rubens: Argo

e

Frans Hals: La

Ermete. Dresda, Galleria Reale

Madre

col

Bambino.

Federico Xll. XIII.

Czernin

di

Cassel, Galleria

Deift:

11

pittore

335

»

384

...»

studio.

402

Museo Imperatore

....... nello

329

»

i>

Rembrandt: Saskia. Jan Ver Meer

Berlino,

315

».

IX. Antonio Watteau: Trattenimento all'aperto. Dresda, Galleria Reale

XI.

32 155

Lisbona, Castello

della vita.

Reale \'l.

10

Martino van Nieuwenliove.

Ritratto di

Vienna,

420 425

Galleria »

449

fc^^W^S?'^^^^^^^^ A, ^(1^ & .

.:

,S-

Fig.

Fregio del soffitto del castello dì Jever

I.

RinnSCIMEriTO HEL SETTEMTRIOME

IL

NEL SECOLO

XV.

INTRODUZIONE.

QUANDO

la

parola "Rinascimento»

l'età

di

Francesco

ma quando secolo

XV,

si

L'uomo non meno si

In

sente

del

di

sia

afferma

si

la felice e

avvenuta; né

di quello del passato.

Ma

la

applica

di sollevare

e finisce

per

complesso, appropriata:

in

e

precisamente

al

eccezioni e fare restrizioni.

XV

col

Settentrione,

del

all'arte

tempo più antico

vuole estesa a un

dovere

Settentrione nel secolo

questo consiste

come

si

si

d'Alberto Dùrer appare,

quello dell'Europa meridionale.

dilegua, mentre

gare

la il

e

I

si Il

presenta profondamente trasformato

mondo

della fantasia a

prevalere senza

che non

radicale trasformazione,

indugeremo a discutere

sfera della sua attività

si è

se

poco a poco

contrasto l'osservazione, è

qui

il

l'uomo nuovo

luogo di spiesia più felice

allargata; egli sta saldo e fidente

donde con animo lieto contempla lontani orizzonti. La potenza Germania e nei Paesi Bassi e l'estensione del suo commercio sono fatti che basta accennare. Un paese che gode di una grande prosperità non può non compiacersi dei prodotti elaborati dai vari mestieri che si vengono nobilitando, e sul suolo della patria,

della borghesia in

paesi quegli scambi

intensificare con

gli

pria produzione.

Quando l'uomo non

è

che valgono

intellettuale, il

alla

discussione filosofica,

misticismo dispiega davanti

mondo contemplativo; ma visibile,

tosto

il

alle

ad accrescere

preoccupato dal pensiero

dalle angustie quotidiane, sente in sé l'attitudine a

restie,

volta

altri

al

di

forme superiori

perfezionamento estetico.

la

guerre

proo ca-

di vita

Ancora una

menti, quasi magnifico arazzo istoriato,

genio germanico

si

il

volge risolutamente alla realtà

ansioso di osservarla da presso, per conquistare nuovi valori, superiori a quelli

che ha già raggiunto.

Per le arti figurative dobbiamo prender le mosse dalla pittura dei fratelli van Eyck, schiettamente realistica nella osservazione e rappresentazione della natura, la quale dalla sua patria si propaga in Francia e in Germania, e domina tutto il se-

MANUALE

2

colo

XV. La

STORIA DELL ARTE

DI

pittura mistica ed irreale del pieno medio evo era ormai superata, ed

una evoluzione

era cominciata

nale

»,

che

rimanente, rispetto

il

primo luogo

In

nesimo, grazie

mondo

redità del

un elemento decisivo,

ornati.

dell'Alta



Italia

italiano.

veramente una

fuori d'Italia

di

Italiani;

i

la

la

di

Tommaso

non appare

chiamando a sé Modena ma



da-

XV

fu tenuta in

dipinta

pala Portinari

della

romanica, e

e

essa

pittura fiamminga del secolo

meriti insigni

l'uma-

L'imperatore Carlo

vita ad un'arte aulica, e

é

rinascita. L'e-

sopraffatta dalla scola-

fu

pochi eruditi. Nell'arte

Altichiero

sol-

giustizia.

quel ritorno all'antico che

Italia é

Ma

Rinascimento settentrio-

"

da Ugo

Ooes furono apprezzati degnamente dagli artisti fiorentini, e le tavole Ruggero Van der Veyden, sia a Firenze che a Venezia e a Ferrara, furono ricer-

van di

dagli

di

dar

di

scuola

la

non ebbe continuatori. Al contrario grande onore

di

contatti con l'Italia sono insignificanti.

1

IV a Praga ed a Karlstein tentò artisti

manca

rifiorire delle arti in

non sopravvisse che per opera

e

più che negli

termine

antico, che appare ancor viva nell'arte bizantina

nello stesso gotico è stica,

il

il

medio evo, non risponde né a verità né a

al

nei paesi settentrionali

quale

al

Quattrocento

artistica, parallela al

tanto questo parallelismo può far accettare

der

cate

come

rono

le arti

cose preziosissime. Di proprio

i

popoli settentrionali

nel secolo

impulso esterno, né aiuto delle

industriali, senza alcun

arti

XV

crea-

sorelle.

In secondo luogo, nel cosidetto primo Rinascimento settentrionale, non abbiamo una corrispondente trasformazione dell'architettura e della scultura. 11 gotico tardo nuovi fini architettonici si manifestano con l'aptratta in nuova forma lo spazio, ed parire del coro a sala (chiesa di Gnuind, 1350). Ma questa modificazione non é da paragonare alla trasformazione operata dal Brunelleschi e da Leon Battista Alberti. i

Cosi pure

non

trario

la

può

dirsi

semplificata,

che nelle ultime costruzioni gotiche

ma

questo pregio non

interne.

struzioni

scoltura

e

Ma

in

un suo stile, leggiadro ed indipendente, ma nuova che vediamo specialmente in Toscana. Al con-

scoltura gotica tardiva ha

scoltura veramente

è la

In

conclusione,

la

è

la

distribuzione dello spazio

pittura appartiene già

disconosce ciò che produsse

che ad essa manchi

la

libera concezione della natura. Si é

carattere specifico dell'arte

non sarebbe che

il

nuova

di

meglio,

in

personalità

la

co-

ma

la

dell'arte

me-

forza del pregiudizio,

anche esagerato affermando mentre l'arte medioevale

sia l'individualismo,

prodotto del lavoro manuale collettivo, senza impronta personale.

Ora, basta dare uno sguardo alla grande scoltura del secolo

che

bensi di

Rinascimento,

al

rimangono gotiche e medioevali. questa conclusione sembra implicita una ingiusta condanna si

il

é

folla

l'architettura

dioevale della quale

che

da una

inteso, e viene distrutto

si

afferma

in

XllI, per riconoscere

grado eminente anche nei maestri francesi

e tedeschi.

Fatta ragione dei tempi, dove trovare personalità artistiche più vigorose dei maestri di Chartres, di Parigi, di Strasburgo, di Bamberga e di Naumburgo? Logicamente, se ci

atteniamo a questo

criterio,

molto indietro, come da qualcuno

Rinascimento settentrionale dovrebbe riportarsi

il

si

é fatto, fino al

1

150.

Avremmo

cosi un'arte

cristiana» per sé stante, che sarebbe completa se non vi mancasse

troppo

la

pittura,

«

neo-

caduta

in basso.

Infatti è fuori discussione che soltanto verso

mezzi di espressione suoi propri, affatto ignoti dell'arte

al

moderna. Questa conquista puramente

condizioni del tempo, con

le

il

1420

la

pittura risorge, e trova

passato, che sono artistica

idee generali dominanti, né con

il

non ha le

vero fondamento a che fare con

le

relazioni universali del

11.

RINASCIMENTO NEL SETTENTRIONE NEL SECOLO XV

non

coinniercic), se

in

quanto

la

3

novità fu accolta lietamente e promossa dalla parte

più colta e più sensibile della società contemporanea. Nel Settentrione la mentalità dei pittori

e

la

materia

dell'arte

unicamente ad esprimere di

Maria,

la

Passione,

guire audacemente,

il

nella

rimangono medioevali

loro

culto dei Santi. Nell'estendere

ora a passi

risveglio del

come

l'ultima e

fiore dell'età

A.

— 1.

Nei Paesi Bassi verso

— Gand,

chiesastiche,

11

e

nuove

finalità,

tardo gotico tedesco

la fine del

più perfetta fioritura del

o, se

questi

vogliamo,

tempo

egual

ra-

antico, o

nuova.

I

PAESI BASSI. LA PITTURA.

medio evo

Bruges, 'Ypres, Anversa, Bruxelles

ciale ed industriale,

rivolte

loro conquiste, nel perse-

senso artistico germanico, produsse un miracolo, che con

può considerarsi come il primo ed intatto gione

città

le

nuove idee

ora a sbalzi,

maestri non incontrarono alcun impedimento. il

e

miglior forma la divozione del tempo, l'adorazione

fioriva

una elevata

— grazie

civiltà.

alla loro attività

prosperavano ed avevano continui rapporti con

SS

le

città anseatiche

?T^f^ -#«*ne

MANUALE

12

torni di Toiirnai

Rogier vari der

Ruggieri vissuto

dal 1399

Weyden

gende popolari della vita

ma come

del passato,

e

1435 pittore della città

di

Bruxelles, rivela

di

drammatica che non Giovanni van Eyck,

anche nella scelta

differenzia radicalmente

Maestro

o de la Pasture, detto dagli italiani

1464, e da!

al

un'indole molto più appassionata si

STORIA DELL ARTE

DI

Maria

dei soggetti. Egli

leg-

non come materia

della Passione, che intende

e

dal quale

compiace delle

si

cose viventi e visibili. Nelle sacre rappresentazioni, o misteri, il

Natale

e la

Pasqua

dramma-

venivano

tizzati e rivestiti di

ogni

sorta di acces-

leggendari e spettacolosi. Certi sori

qua-

particolari dei

fiamminghi, sa-

dri

patetici e per-

tirici,

derivano

fino atroci,

da questa fonte; pittori

potevano

i

es-

ser certi dell'appro-

vazione del pubbliritraendo fedel-

co,

mente lescenedrammatiche, quali le

vedevano

rappre-

sentate dai loro con-

Ciò

cittadini.

bene

Maestro

intendeva

Ruggieri. Egli ha sempre una visione chiara ed esatta del

quadro

fatto, del

vente; ritrae

mini

rigidi

vi-

uo-

gli

e severi

donne magre e snelle del suo tempo. e le

Della bellezza esteFig.

16,

Vnn der We\'den.

Luca

S.

riore e sensuale

gli

importano

importava

di

più

studio

(lo

l'espressione del

vennero dopo valeva assai meno

spirituale

umano,

corpo

del

e

le

non

dà gran pensiero;

si

vestimenta. Ciò che agli Italiani

l'anatomia)

panneggiamento,

per del

lui

e

per

significato e

quelli

che

dell'espres-

sione delle pieghe, delle spezzature, delle ondulazioni, senza dare troppa importanza alle

membra

dalla

ed

gioia;

malvagità,

al

lo

alle

movenze che

contrario,

la

vi

erano sotto. Ben

tristezza,

il

scherno, sono rappresentati in tutte

spressione delle passioni è accentuata,

di

rado

i

visi

sono

dolore, la pietà, l'amore offeso,

come

sulla

le

rischiarati l'odio,

la

gradazioni, a maraviglia. L'e-

scena, dal

movimento, da tremiti

KINASCIMENTO NhL SETTENTK IONE NEL SECOLO XV

11.

da deliqui, da mani lunghe e scarne che

delle ginocchia,

torcono,

si

13 indicano, toc-

cano, afferrano. Le magre figure, coi loro vestiti sovrabbondanti, sono poste in un ambiente per lo più composto di due soli piani. Dal primo piano, dove si svolge la scena,

vista

la

prolunga senza transizione

si

un compendio

e navi,

del

do animato, veduto come

un cannocchiale. Negli per

attiene

si

ma

altri

paesaggio, con

\

..

Rug-

più

lo

ai

Eyck,

rimane più

nel chiaroscuro

Anche

di

interni,

modelli di Giovanni van

freddo.

una lontananza

^.

con

di chiese o di sale, .Maestro

gieri

in

mare mon-

castelli, fiumi,

monti, città,

come

motivi,

scolture dipinte, di cui diede

le

qualche saggio, dimostrano che

van Eyck.

fu studioso del

Le più antiche opere che

conoscono

si

questo artista

di

sono due graziosi vede,

do-

altarini

Berlino, dove già

mestici a

si

ancora incerte,

in linee

la

materia che

trattò in seguito,

l'altarino

Miraflores con

di

Battesimo

col

quali a

Gesù

di

Dipinse poi

zo.

la

San Giovanni,

Pietà, e quello di

mez-

nel

grandi quadri,

Deposizione (1438), già

la

Lovanio ed ora nell'Escorial

15), dove il corpo di Cristo, ottimamente ^modellato, e la

(fig.

disposizione

delle

figure

altre

dolenti in semicircoloproducono

un

commovente,

effetto

volte imitato, ed

il

Universale

Giudizio

più

trittico del

nell'ospe-

dale di Beaune presso Digione (1445).

Tutto diffuso

muto

lore

d'un do-

raccolto è

e

il

tra-

sporto del Cristo deposto, che si

ammira

renze.

negli

L'Italia,

Uffizi

Ruggieri venne

come

per

del

il

dusse cisiva;

giubileo in

lui

e

Fi-

pellegrino

1450,

pro-

un'impressione de-

l'arte

grandezza

a

dove Maestro

sua ne acquistò calma. In una sua

pig

n. Maestro

di

Flémalle. S. Gìov. Battista coi canonico Wcrl.

.MANUALE

]4

Madonna, dipinta per Cosimo medicea

miglia

viaggio di

in

Monaco

ora

Italia (i"ig.

a

[11

STOKIA DELI. AKTE

dei Medici, coi Ss.

Francoforte,

si

fanno testimonianza anche

14):

nel

primo

si

vedono

la

al

i

16),

Damiano

di

è

patroni della fa-

Frate Angelico,

e

del

Middelhiirg (Berlino) quello

di

Middelburg,

suo

col

l'Oriente

e

ripetuto

motivo

il

e

fondatore l'Occidente

della rovina.

Cu

personaggi sono sfarzosamente vestiti alla fiorentina.

niera del fig.

e

rovinata,

Presepio; nel secondo

di Uarid.

ed

l'altare

cittcà

Pietro Bladelin inginocchiato in una capanna

che rendono omaggio

Cosma

sente l'influenza di

Ma

van Eyck, come appare dal S. Luca che ritrae uno dei primi quadri di cavalletto, dove le grandi

uscire dallo spazio troppo stretto, e nel ciclo dei Sette

poi la

ritornò

alla

ma-

Madonna (Monaco,

figure

sembrano voler

Sacramenti (Anversa), com-

posto di soggetti biblici, collocati in una vasta chiesa gotica. Delle quattro pitture murali nel Palazzo Comunale di Bruxelles, con esempi di severa giustizia, riman-

gono soltanto lo stile

e

le

gli

arazzi ricavati

idee abbiano

da

esse (Berna).

tanto potuto,

e sui

Non

c'è forse altro

contemporanei

e

artista di cui

sui posteri.

Ingegno

RINASCIMliNTO NEL SETTliNTK lON K NEL SECOLO XV

IL

sommamente comprensivo, in

qualche particolare

la

15

sua originalità non fu efjuagliata da nessuno, sebbene superato.

sia stato

Emulo di Maestro Ruggieri fu geniale Maestro di Flémallf. (probabilmente Roberto Campin stabilitosi a Tournai verso 1406 e morto nel 1444). Anche il

il

questo artista ritrae molto da Giovanni van Eyck, ad esempio la diligenza nei dipingere gli ambienti, con vista della finestra, la scoltura colorata, graziosi ritratti i

di donatori,

ma

nella materia e nelle

con un po' più

gieri,

di

calma

e di

forme

e del tutto

leggiadria.

e la grandiosità dei drappeggiamenti. L'altare

Fig.

tra denominato, telli (la

Giusto

IS.

di GaiKi.

Fede

è perito; dell'altare di

(la

È rinomato

di

col

donatore

questo maestro una stico,

con

trovasi .Maria,

bella

S. Pietro, S.

una

17) e nell'altra S.

(fig.

Agostino

Crocifissione,

eccellente per

Madonna

il

e

opera

colore, a

il

mani tempo egli

bellezza delle

Flémalle rimangono a Francoforte,

gli

una Crocifissione

sportelli dell'altare

Barbara seduta.

gli

spor-

il

Bam-

Maria che allatta

e

Colonia (1438), graziosi quadretti d'interno; nell'uno

tista,

la

dal quale un

Mcjntefelti-

bino) e nella stessa città uno sportello che faceva parte di

Madrid

per

De Merode,

Veronica con uno squisito sudario trasparente,

ladrone). Si conservano anche a

somigliante a Maestro Rug-

si

Si

vede

(il

cattivo

del

canonico Werl

S.

Giovanni Bat-

avvicina molto

al

fare di

modo alquanto fantaun fondo di paesaggio. A Berlino

di Aix, librata in aria in

donatore sopra

ispirata e piena

di

vita,

a

Digione una Natività, con

Londra una Morte un

di

interessante pae-

MANUALE

16

STORIA DELL ARTE

DI

saggio invernale. Di ritratti ricordiamo

per

il

la

testa poderosa

Berlino,

di

che

ritiene

si

ritratto del banchiere fiorentino Nicolò Strozzi, di cui esiste pure a Berlino

un

busto, opera di Mino da Fiesole.

La scuola

di

Gand comincia con Giusto

bino dal duca Federico da Montefeltro, come

insieme a Pietio Berruguete

famosi» per

lo

ora nel Museo

e

a Melozzo

2U.

V'an

19) e

e nel

fiamminghi.

ci

presenta

fondo della sala

si

Apostoli in piedi od

gli

vede entrare

la

1468

al

Si sa

Giovanni van Eyck,

che lavorava a

Re Magi, da

Gand

è

il

nel 1465.

1474,

circa otto anni passato dalla

il

1465 ed 11*75

Spagna a Berlino; I

Il

tema, già trattato

in

e

suo

gli

antichi

egli

dipinse

in esso ap-

tipi e le figure, la

forma sfarzosa

col

dell'arte italiana.

più indipendente tra

Tra

ginocchio,

atteggiamenti, l'am-

gli

scena hanno una severa grandezza, che non esclude

oggetti e dei vegetali.

in

duca Federico

il

teste,

paiono molti caratteri comuni con Giovanni van Eyck. zione e

e là dal

»

due grandi angeli, rivelano l'influenza

U GO VAN DER GoES, dopo l'Altare dei

quale fu chiamato ad Ur-

il

dipinse ritratti ideali di «uomini

Forlì,

con un ambasciatore persiano. Le

biente, nel quale volano

artisti

Gand,

dcr Gues. Adulazione dei Pasturi.

1466, in questa grande tavola Giusto

con movenze vivaci, (fig.

da

di

pittore ad olio

studiodelduca; fece ancheuna stupenda Comunione degli Apostoli(fig. 18) di Urbino. All'opposto della Cena di Dirk Bouts a Lovanio, dipinta nel

I-ig.

seguito

«

la

composi-

bellezza dei vari

gioconda da Giovanni

RINASCIMENTO NEL SETTENTRIONE NEL SECOLO XV

IL

van Eyck nell'Altare

Mancano

naturale.

come

anunirato

è

capolavoro

il

Gand,

l'Altare di

presentata

senza

riserva

della

pittura

La scena

vivo,

al

Ugo, l'Altare Portinari (Natività) degli

Tonmiaso

Portinari, e che dagli

di-

dell'architet-

Intorno

romanica.

è

rap-

è

molta

c'è

e

particolari

nei

che

tura,

di

più vasta opera

la

questa scuola.

ligenza

i

capolavoro

È indubbiamente, dopo

fiamminga.

di

nel

20) che egli dipinse per commissione di

(fig.

Italiani

Monaco, qui acquista una maestà monumentale, quasi sopranritratti dei donatori e dei che forse contenevano

sportelli,

come

loro Santi patroni, Uffizi

di

gli

17

al

Bambino, che giace nudo a terra, si aggruppano .Maria, in ampia veste azzurra,

Angeli

gli

mente, Giuseppe si

di

vede

vestiti sfarzosa-

prima volta

la

qui

animali;

gli

e

la

grande testa

bove, divenuta poi frequente nella

Sopravvengono

fiamminga.

pittura

dal fondo

destra

a

rozze vesti,

cui

di

pastori

tre

facce

le

in

aduste

sembrano fedelmente ritratte dal vero. Questo gruppo compatto si estende, per cosi dire, negli sportelli, dove sono dipinti

donatori

i

notevole

tra

patrona

delle

prossima

diede occasione parte in piedi

campeggiano

invocata

partorienti,

al

appunto

che

il

quadro. Le figure, parte

e

Portinari,

del

parto,

al

Margherita,

S.

giovine moglie

dalla

loro Santi; è

coi

questi

in

ginocchio,

un paesaggio con alti Nel fondo si vedono Re Magi.

alberi.

in

i

Questa

pittura

acquistò

ai

maestri

fiamminghi grande riputazione presso i

Fiorentini.

quasi

derla,

Botticelli

rono

e

La gente veniva a vepellegrinaggio;

in

di studiarla, e

landaio

il

Domenico GhirLa terza

anche d'imitarla.

grande tavola, lino,

e

Leonardo non isdegna-

deve

Natività

la

stata

essere

po' più tardi, circa

il

colori;

Profeti,

le

teste dei

di

Ber-

dipinta

1482; qui

li-.

21.

.Maest

ilelia

Perla di Urabaiite

un

vediamo un progresso

nella cortina

davanti

nello stile e nell'accordo

all'altare,'

appaiono già

da quella prodigiosa vita interna, che trionfa nell'ultima opera insigne

Morte

di .Maria a

Bruges. Poco dopo

il

.Maestro, impazzito,

moriva

in

di

un

dei

animate Ugo,

la

convento

MANUALE

DI

STOKIA DELL ARTE (1482).\

Opera minore

Peccato originale

col

e

Vienna,

dittico di

è'il

Pietà.

la



Il nuovo stile comincia ad Olanda Haarlem con Alberto Ouwater (14301460). La sua città nativa fu devastata ed

incendiata dalla guerra, è

gran ventura che

lino

di

rimanga a Ber-

almeno un'opera autentica,

risuscitato.

senza

Il

Lazzaro

il

miracolo avviene alla pre-

parecchie

di

perciò

1576;

nel

lui

persone,

bella

di

fi-

come per una messa soQui manca l'impeto di Maestro Rugla scena avviene nel coro di una

gura, adunate lenne. gieri;

chiesa romanica,

luogo destinato alla se-

poltura di personaggi ragguardevoli.

A sini-

un gruppo dignitoso di donne e gentiluomini, a destra un gruppo, più animato, stra

di

ebrei; nel centro

il

sepolcro aperto,

col

risuscitato che ne esce; dietro la grata in

fondo

coro

al

miniscenze

la

Le

folla dei curiosi.

Giovanni

di

van Eyck

e

re-

di

Maestro Ruggieri non escludono l'originalità.

Uno

morì a ventotto anni, circa

di S. Giovanni),

le

la

Pietà da

una parte

e dal-

Giuliano l'Apostata che fa bruciare

ossa del Battista; in queste tavole è mi-

l'aggruppamento

rabile

figure

delle

paesaggio. Nella Pietà l'accordo tra di

un

Giovanni,

S.

Vienna uno sportello segato a

a

mezzo, con l'altra

1460. Di

il

suo altare, già nella chiesa di

rimane

Geert-

dei discepoli dell'Ouwater,

GEN totSint jANS(Gerardo

paese, dove

due ladroni piano,

è

si

vede

il

e le solenni

cosa

figure del

Giovanni

schietta ispirazione germanica;

di

forme robuste,

in

mezzo ad una valle a boschi amore della libera natura

nel

è in atto di

stesso

preferì c'è di

è

primo

Citiamo ancora il deserto, di Berlino, opera

perfetta.

di

Lazzaro

nel

fondo

seppellimento dei

S.

scena

il

risuscitato

del

il

Santo,

meditazione e prati.

Lo

vede

nel

si

Louvre, dove

la

posta all'aperto, mentre l'Ouwater

A

Praga

Gerardo una adorazione dei

Magi,

collocarla in

una

chiesa.

pittura schietta e giovanile, che già fa preFig. 22.

Memling. Sportello

di

Danzica.

sentire l'altezza a cui giunsero

gli

Olandesi

I^INASCI.NIENTO NEI.

II.

Un

nel secolo XVII.

altro scolaro delFOiiwater,

giovane passò nel Brabante, dove potò ancora Ruggieri, delia

W

SETTENTRIONE NEL SECOLO

Dirk BouTs(1410circa imparare

19 -1475), ancor

direttamente da Mao.^tro

divenne pittore

e

città

Lovanio.

di

Ma

mutar paese non gli giovò. Egli non ha l'ispirazione ie-

il

^^^^^^EB^

^^^^^^B^^^^^^l

ratica di Maestro Ruggieri, almeno dove avrebbe potuto

manifestare grandezza

e

so-

lennità. Nelle pitture del Pa-

lazzo

Comunale

dove

in

leggenda

la

Lovanio,

di

due quadri

esposta

è

Conte

pio

del

Ottone, abbiamo uno dei tanti

esempi die

si

di quelle

comunali

sale nali.

tribu-

nei

e

vivace contrasto

In

rappresentavano la

giustizie

»

solevano dipingere nelle

pena, l'errore

la verità

e

con uno

rivelata,

si

delitto e

il

ed un

stile

ritmo che hanno dell'epico, ed offrono quasi il

rovescio

Per

medaglia.

più questi

Io

diritto ed

il

della

efficaci

a-

neddoti non sono tratti dalla

Sacra

Scrittura,

in

abba-

già

stanza conosciuta

e

chiusa

stabilite, ma Romanorum

forme ormai

dalle

"

Gesta

Tuttavia

Cena

di

lo

.

stesso Bouts nella

Lovanio (1468) seppe

rappresentare situazione

scena

e

la

drammatica

in

la

forma nuova. L'ambiente

l

più significativo che non nelle

opere anteriori;

la

luce, più

forte e più diffusa, fa risplen-

dere ogni cosa.

L'opera

compIetat:i

è

dagli sportelli, dipinti con fre-

schezza

e

squisito

accordo

di colori,

con storie bibliche

analoghe

al

soggetto principale:

Elia,

che aggiungono una nota piacevole: di ritrarre dal

vi

la si

.Manna,

Melchisedech,

la

vede anche, nel levar del

Pasqua ebraica,

sole,

un tentativo

vero im fenomeno naturale. La composizione del soggetto principale

MANUALE

20 è

un

capolavoro

altro

ampio

con

1464,

sceniche

regole

alle

poeta francese Jean Michel. Oltre

il

possiede

getto atroce il

conforme

tutto

in

dettò

(al

corpo nudo

e

paesaggio

solenne

giacente è tra

d'uomo

le

semplice ed austero che

Bouts

fiannningo

e di

accostano due

sportelli

il

per

la

paesaggio,

e

di

S.

Erasmo,

budella),

i

Il

È

Londra (che anonimi,

in cui

ma

(fig.

dignità;

e

ca-

il

come auto-

a torto è indicato

fiamminghi,

ritratti

artisti

del

sog-

Il

del 1462

espressione

di forte

vede una mescolanza

si

dei

di

denomi-

cosi

^

Battista

forse

con riserbo

trattato

è

Maestro della Perla di Brasante» è Pinacoteca di Monaco (nel mezzo l'Adorazione

olandese.

nato da un trittico della sugli

l'Altare

le

Bruges

severa composizione delle figure.

e

della Galleria di

ritratto), più

quali

chiesa di S. Pietro a

la

cose migliori della scuola olandese.

le

spirituale. Al

si

Cena,

Bouts,

rappresentazioni,

sacre

delle

alla

Dirk

di e

Santo furono estratte

ratteristico ritratto

e

STORIA DEI.L'ARTE

DI

Re Magi,

notevole per l'originalità del

21) e S. Cristoforo)

vigorosa armonia delle figure. Sono dello stesso autore

trittico

il

Salvatore a Bruges, col ritratto del donatore ed una

di S. Ippolito nella chiesa di S.

tavoletta della collezione A.

Thiem

L'altro artista, in grazia di

due quadri della Galleria

Simone Fariseo). è denominato il « Maestro dell'Assunta »; si credeva che fosse il figlio di Dirk Bouts, Alberto. Sono di sua mano una Cena a Bruxelles, che ricorda fortemente l'Altare di Dirk Bouts a Lovanio, ed a Berlino un S. Agostino col donatore e vari quadretti già della collezione Kaufmann. Molti caratteri di questo Maestro si ritrovano più tardi in Quintino Massys, nativo, come è noto, dì Lovanio; così egli ci rappresenta un avviamento all'arte del secolo XVI. È valente figurista, ma forse meglio sentiva paesaggio e a Berlino (Gesù Cristo in casa di

Bruxelles,

di

il

l'intima vita della natura. Nel suo S. Cristoforo (Monaco) tutina, coi primi raggi del sole che vincono

splendere

luna

le

onde. Nel suo Cristo catturato vi

sopra

Hans Memling.



Tra

i

Magonza

e

m.

troviamo ammogliato a

principale

il

Forse

nel 1494).

preferite,

tonalità

e

morbida

contrasto tra

bel è

bello

luce della

la

motivo

il

fanno

e

delle

nubi

di

Hans Memling tre

case, ed

Ruggieri,

perfino qualche singola figura; e piacevole, e

e perfino dal

tivi del

è

di putti e di

meglio conservata che

ma

la

amico

delle

materia,

il

le

1430

migliori

composi-

tutto ciò egli traduce

andava

gli

a genio, si

in

una

anche dai van Eyck, dal

compiacque anche

ghirlande all'italiana. La sua opera

non quella

Bruges, già emporio universale,

verso

dipinge con scioltezza, eleganza e ricchezza di colore.

suo scolaro David; negli ultimi anni

Rinascimento,

(n.

scolaro di Maestro Ruggieri nel 1459; poi

Maestro

a

Egli prese qualche cosa, secondo che

Bouts,

egli fu

padrone

Bruges,

famiglie. Artisticamente deve tutto

e

un

mat-

luce

la

scogli

molti tedeschi che passarono nei Paesi Bassi per im-

pittura, e vi riuscirono,

la

presso

zioni

è

Manna

della

gli

gli scogli.

parar

lo

Caduta

e quella delle fiaccole; nella

notevole

avvivano

tenebre,

le

è

di

qualsiasi

in seguito

suo

è

di

mo-

vastissima,

contemporaneo. La

città di

all'insabbiamento del suo canale rimase

mondo; il che giovò alla conservazione dei dipinti di Memling. hanno dello scolaresco, e sono poveri di vita. Ciò si vede nelChatsworth, del 1468, dove già appare il tema prediletto del Maestro, la

tagliata fuori del 1

suoi primi lavori

l'Altare di

Madonna

circondata da Angeli, Santi

e donatori.

Esso

è ripetuto in molteplici varianti,

una corona di leggiadre Sante, sullo sfondo di un parco (Louvre), nell'Altare di S. Giovanni a Bruges, dove l'ambiente è una chiesa, a Vienna, a Firenze, a Wòrlitz, dove un Angelo scherzoso porge una mela al Bambino, nello

Sposalizio

di

S.

Caterina,

in

KINASCIMENTO

II.

oppure suona

il

liuto

sola e seduta sopra

(Londra):

SKTTliNTK IONE NEL SECOLO XV

NliL

in

una panca, od

minori proporzioni,

Osservando

figura (Vienna, Galleria Liechtenstein, Berlino). di colore di questi dipinti,

si

ci

u^'ll

Bambino (Arca

in piedi col

presenta

liainio

(tiiì

Fig. 24. Meniling.

lirica;

anche

le

buone regole

nelle scene

lino, l'azione è

Madonna

od a mezza

l'etiuilihrio e la bellezza

riconosce che essi hanno per fondamento quella tradi-

l'importanza che avevani> per

organico, secondo

la

di S. Orsola)

zione pittorica che ormai nelle Fiandre aveva un secolo di vita (Tav.

non

21

maestri primitivi,

i

Arca

di

della pittura.

S.

in

Tutto

modo da

li).

1

particolari

l'insieme è più

Orsola.

è

dominato da una intonazione

movimentate, come l'Annunziata

graziosamente mitigata,

ma

del principe Radziwill a Ber-

far quasi

presentire

la

pittura di

genere degli Olandesi del secolo XVII. 11

sieme

.Vlemling fece un grande progresso in un trittico, destinato all'Italia, che incol resto del prezioso carico fu

sportato nella chiesa

di

S.

Maria

di

depredato questa

in

città.

mare da

corsari di Danzica, e tra-

Sulle facce esterne degli sportelli

MANUALE

22 sono

ritratti

sale,

ad imitazione

i

donatori,

DI

STdKIA DELL'aKTE

piedi dei loro Santi; l'interno contiene

ai

il Giudizio UniverMaestro Ruggieri a Beaune. Nei mezzo domina Gesù

di quello di

Cristo sopra un arcobaleno, con Maria e S. Giovanni intercessori, e

Apostoli in

gli

una vasta pianura, la Risurrezione dei Morti, con un gigantesco Arcangelo Michele che pesa le anime sulla bilancia e le separa. nudi sono un po' rigidi ed impacciati, ma arditamente studiati da ogni parte, ed in forte movimento, che diviene addirittura tumultuoso nello sportello di destra, dove dannati atto di perorare;

basso, in

in

I

i

sono travolti nell'Inferno; da

nessun altro dipinto

In

22).

L'Adamo

Eva

ed

varie sue Pietà

Dal 1479 di

Bruges

tre

per

II),

cademia)

cadavere

(fig.

di Cristo è

un periodo

in poi fu

grandi altari,

la

23),

grande lavoro per

ritratto

il

fabbriche

di

Gand. L'idea

della

quale

si

svolgono

prova anche nell'Arca viaggio della Santa a

ma

In

Nieuwenhove

di

quest'ultimo quadro,

paesaggio, egli

insieme tutti

collega

in

singole scene. Della sua vena

le

Roma, ed di

il

suo martirio con

magnificenza

S.

11000 Vergini

le

leggiadria,

e di

epica

Memling diede

il

Giovanni, dove figurò (fig.

abbondano

Carpaccio dipingeva

il

e l'altro artista

diversità tra

il

attennero

si

alla

il

Legaenda aurea, ed ed

pittore italiano

medesimo soggetto,

il

tedesco

è

in

motivi di

di

tempo

più vaste proporzioni; l'uno

molto istruttivo l'osservare distribuzione

nella

il

Le sette

24).

paesaggio, vedute di città e graziosi episodi di geniale invenzione. Nello stesso a Venezia

chiese

Maria (ora nell'Ac-

sette Allegrezze di

e di

le

dov'è un

trittico

Martino

giovine

del

le

Orsola (1483) dell'Ospedale di

di S.

una meraviglia

storie sono

Maestro; dipinse per

forma diversa da quella dell'Altare nuova Gerusalemme dà un carattere mistico alla veduta della

episodi della sacra rappresentazione,

città, nella

il

Sette Dolori, oggi a Torino.

i

del lezioso, e nelle

Giovanni (1484) un

S.

votivo

Giacomo (1484)

chiesa di S.

con un ingegnoso panorama

di

di

saggio di pittura del nudo.

tal

Vienna hanno

duro ed angoloso.

per l'Ospedale di

e

per contrapposto

e

Memling diede un

il

degli sportelli del suo trittico di

il

famoso presepio (Tav.

gli

accolti

gli eletti,

Pietro e da Angeli, per una scalea di diaspro salgono alla porta del Paradiso

S.

(fig.

quello di sinistra, di carattere idillico,

in

la

materia e

della

nell'uso del colore.

L'affollamento delle figure dipinse nel 1491 per

la

Crocifissione e la Resurrezione.

ma

gnano,

anche

le

è

ancora più denso

e

vivace nel trittico che

chiesa di S. Maria a Lubecca, con Gesù che porta

La dignità

solennità della composizione

e la

a scapito del senso dello spazio. In questo ultimo periodo

sue più belle Madonne,

e tre sportelli

il

Memling

il

la croce, la ci

guada-

Memling dipinse

da organo, con Gesù Cristo ed Angeli che di Gand, per una chiesa di Najera

suonano, molto somiglianti a quelli dell'Altare (Spagna), oggi ad Anversa. in quelli degli ultimi

I

tempi

sempre

suoi ritratti sono c'è

grande bellezza

raccolse l'eredità de' suoi grandi predecessori e l'abbia aumentata. 5.

David,

Gerardo David. di

polo di Gerardo

1483

lo

— L'ultimo

dei

troviamo

drammatico, stro. Nella

nel Palazzo

di

Haarlem, del quale ereditò

a Bruges, ossia nel

egli stilizzò, in

la illeggiadri,

vecchi

Oudewater nell'Olanda meridionale dominio

ma un

e

po' superficiali;

ma non

si

maestri fiamminghi

(f 1523). Si crede

del

forma grandiosa

graziosi,

di colore nei fondi di paesaggio.

perfezionò

il

che

può fu

Egli

dire che

Gerardo

sia stato disce-

senso del paesaggio. Nel

Memling. D'indole calma ed alieno dal

e solenne, le figure

ed

i

gruppi del Mae-

sua prima grande opera, Cambise che punisce l'ingiusto giudice Sisanne,

Comunale

di

Bruges (1488-98), tutte

le

movenze ed

espressioni sono at-

11.

HINASCIMlìNTO NliL SETTliNTK IONE NEL SECOLO XV

tenuate. Egli imitò spesso

il

Mernlinij, ancht' variando

i

temi. Ciò

23 vede nel suo

si

Sposalizio di S. Caterina (1500) a Londra (altro a Monaco, con bella veduta di

Madonna

dino), nella

Nozze

di

Cana

delle grandi

dipinta nel 1509 perle Carmelitane (ora a Rouen,

di

dame

del suo

Sigmaringen, detta

calma

i:;iar-

nelle

del Louvre, in tutti questi quadri egli ritrae la vita facile e sfarzosa

tempo. Egli

riesce eccellente nel colore, splendido

cato, e bene equilibrato. Sotto questo rapporto

alla

fig. 25), e

"Il

della natura,

il

suo capolavoro

quadro azzurro». Come sapesse associare

ma

deli-

è l'.'Xnnunciazione

l'ispirazione

appare dal ritratto del canonico Salviati con

devota

tre Santi, del

1501 (Londra). Nel Battesimo di Cristo di Bruges (1508), egli raggiunge, nel paesaggio

con figure,

la

piena maturità dello

La nobile

stile.

stilizzazione delle sue opere più

tarde (Crocifissione a Berlino, Pietà a Londra, Adorazione dei Re .Magi a Bruxelles),

Fig. 25. David.

appartiene del tutto

una la

secolo

al

A

quenti nelle gallerie.

luce posta dentro

lui si

.Madonna

XVI. Le pitture che hanno

della sua

maniera sono

fre-

ascrive l'invenzione dei soggetti notturni, illuminati da

suo nome una Natività (a Vienna), dove Bambino, con effetto veramente magico, e le luci Giuseppe con una candela, da due visitatori che si affacciano

quadro,

il

e

va sotto

il

luce principale è irradiata dal

minori sono date da

S.

con lanterne alla porta, 6.

MiNi.Mb'K.A.

accresce

il



patrimonio

e

dai fuochi accesi dai pastori per

la

notte.

Nella provincia artistica fiammingo-borgognona dell'arte, volgendosi

la

anche a soggetti profani, che

miniatura la

pittura

non trattava ancora. Nella scoltura gotica primitiva troviamo già, ad ornamento delle cattedrali, il motivo de|le stagioni e dei mesi, e le corrispondenti occupazioni agricole. effetti

Lo

stesso motivo, con

atmosferici,

taglie, assedi,

è

una conoscenza

già

avanzata del paesaggio

ripreso dalla miniatura. Nelle cronache miniate

e degli

vediamo bat-

tornei, eserciti in marcia, supplizi; nei romanzi, feste, banchetti, av-

venture d'amore.

MANUALE

24 La materia romana

nismo

è effetto

mentare,

in

e

greca

è

STORIA HELL'aRTE

[)i

travestita nelle fogge cavalleresche; tale anacro-

non tanto d'ingenua ignoranza, quanto del desiderio

modo da

far sentire

i

fatti

come

ravigliosa ricchezza di minuti ornamenti, viticci,

Fig. 26.

Pagina

e

spiegare e com-

ed

animali,

una ma-

è

dipinti

con

Gr

nelle dediche

vediamo

ritratti

e

gruppi

personaggi contemporanei. La Cronaca della conquista di Gerusalemme, del 1440

(Vienna), di

fiori, frutti

del Breviario

diligenza quasi scientifica. Nei frontispizi di

di

cose del presente. Sui margini

la

Cronaca dello Hainaut

Roussillon (Vienna),

la

Cronaca

del del

1446, (Bruxelles), Froissard, di

il

Romanzo

Davide Aubert,

di

Gerardo

a Breslavia

KI

11.

(1469), segnano

Benino e

NASCI MENTO NEI. SETTENTRIONE NEL SECOLO XV

vari stadi di

i

Gand. Sono opere

di

26) al quale

si



Alessandro

il

figlio

Paolo Bening,

e forse

storia sono specialmente interessanti

la

(i'arigi)

Breviario Grimani della Marciana di Venezia

il

anche

fogli del

i

fedele della vita rustica del tempo.

come specchio

Arazzeria.

7.

Gand. Per

di

di

Boezio fiammingo, del 1492

il

crede che abbiano collaborato

Gerardo Hokenuout calendario,

è

culmina nella scuola

clic

questa scuola

quel celebratissimo capolavoro che

(fig.

le

una ascensione, di

25

Nell'Europa settentrionale

pitture murali, in uso in Italia. Secondo

le

arazzi supplivano in gran parte

gli

stagioni

e le feste

dell'anno

le

chiese ador-

navano le loro pareti di arazzi corrispondenti. Ne possedevano anche principi, che più celebri maestri, Giovanni van Eyck, li portavano seco da un castello all'altro. Ugo van der Goes, il Memling ed altri disegnavano cartoni, e vi trovavano occasione di far del grande e del monumentale, perchè la tecnica dell'arazzerla obbliga ad vasti spazi vuoti che devono essere invece riempiti di figure e di ornaevitare i

I

i

i

menti. S'intende da ciò di ornati

divenne

perchè

il

dell'affollarsi

policromi che occupano la

Temerario che fu preda oggi è a Berna, e

gli

di

secolo

monumentali sono

il

e

Nuova York,

Bruxelles suoi pro-

i

di

Carlo

il

Morat (1476), ed musei di a Madrid. Anche

V

incomparabili arazzi di Carlo

varietà

la

XV

grande arazzo

guerra degli Svizzeri nella battaglia

Bruxelles, Londra, Vienna,

di

i

posseggono

etc.

di

questi tesori.

LA SCOLTURA.

2.

La scoltura fiamminga, perla quale, munali,

Nel

spazio.

sede principale di questa industria artistica, che diffondeva

dotti in tutta l'Europa. Le opere più

Parigi,

quadro,

delle figure del

minimo

ogni

nella decorazione delle chiuse e dei palazzi co-

e nei sepolcri di prìncipi e privati cittadini,

non mancava

il

lavoro, rimase tutta-

puramente ornamentali, di preferenza nelle tribune delle chiese, dette dai francesi jubés. Opere stupende di questo genere si ammirano a Lovanio ed a Lierre; ma la stupenda tribuna di Dixmude fu via molto indietro alla pittura. Essa

distrutta dalla recente guerra.

produsse

gran copia bellissimi

in

Danimarca

e nella

Germania

si

esaurì in opere

L'arte dell'intaglio in legno, associata alla pittura,

che trovarono compratori nella Svezia, nella

altari,

settentrionale, e che, sia nella struttura, sia nella parte

figurativa, sono affatto diversi dagli altari tedeschi. Il

fondo

gieri, dal

di regola è costituito,

come

nei quadri del

Sacramento

di

Maestro Rug-

coro di una chiesa gotica, con baldacchini ed archi sospesi di squisitissima

fattura.

La

di tutto

tondo, intagliate, anche a gruppi di due odi

a posto.

Sono

storia

le

occupa

la

parte inferiore, e non

Bruxelles ed Anversa erano

stria artistica,

in bassorilievo,

tre, in

un

ma

a figurine

solo pezzo e poi

messe

scene animate di Maestro Ruggieri trasportate nella scoltura, con

stessa vivacità di espressione, di passione e di e dal colore.

è

le

ed appunto a Bruxelles nel

la

movimento, accresciuta dalla doratura

principali officine di quest'arte, od indu-

Museo

delle Arti industriali esìstono al-

cuni capolavori del genere; quali l'Altare della Sacra Famiglia, proveniente da An-

derghem, quello della Passione, e

di

quello di S. Giorgio, da Lovanio,

della

maggiore

officina

del suo

cui fu

committente

eseguito nel

tempo

a

l'italiano

Claudio

1495 da Giovanni

Bruxelles.

Anche qui ritroviamo

figurette di .Maestro Ruggieri, la disposizione in semicerchio,

le

da

Villa

Borman, capo le

svelte

fogge del tempo,

le

MANUALE

26 cuffie e

turbanti. Al contrario,

i

della Passione a Giistrow, del

somma

in

1522,

misto, e certi fondi di paesaggio,

luppò con

DI

ciie

STORIA DELL'ARTE

una delle ultime opere del Borman, l'Altare vediamo già le forme più morbide dello stile suo

figlio

Pasquale Borman

(fino al 1539) svi-

valentia, fino agli estremi limiti della scoltura.

La Cattedrale

di

Strengnas (Svezia) possiede alcune opere più antiche, del 1490, nelle quali le figure sono di metallo, ad intaglio netto, con tipi graziosi e delicati, che ricordano Dirck Bouts. B. 1.

All'arte francese fu di grave



FRANCIA.

La pittura.

nocumento

La Francia perdette quella supremazia occidentale per tutto

il

periodo gotico,

la

guerra dei Cento Anni con l'Inghilterra.

che aveva esercitato nell'Europa

artistica

rimase in disparte, tanto che anche

e

pro-

al

gresso della pittura non partecipò che

ed

tardi

in

molto scarsa misura.

Il

contributo della Francia alla produzione pittorica del

XV

secolo

duce a pochi maestri

ri-

si

qualche va-

di

lore, dei quali anche le opere che ci rimangono sono relativamente poche.

almeno

.Ma questa pittura ha

da

far parte

di

meno che



stessa,

merito

il

molto

e,

quella di altre

provincie

artistiche, rivela l'influenza del

mag-

gior maestro di quel secolo, Ruggiero

van der Weyden. È anche da riconoscerle un realismo tutto suo proprio ed originale,

lenti

associato alla ele-

E

ganza francese.

tore.

questa scuola, Giovanni

di

Essendo stato

nascimento strando

Chantilly tichità

libro

il

in

Italia dal

Dopo

italiano.

giudaiche

quaranta

Giuseppe

di

fogli,

Flavio

(1469 circa, Monaco), lavoro insigne per degli

atteggiamenti

pinti su

tavola

Stefano

e

donna, con

le

S.

il

il

1447,

al

e

delle

movenze,

principale è

ritratto

fattezze di

di

il



Il

si

appropriò le

sue

Stefano

alcune forme

più

celebri

del Ri-

opere,

Chevalier (1452)

di

illu-

cui

a

Grandes Clironiques de France, le An(Parigi), le Donne illustri del Boccaccio la

e

cosidetto

Sorel,

Tours.

di

le

dignità della parte narrativa,

la genialità

dittico di

Stefano Chevalier

Agnese

La scuola

(1415-80) fu principalmente minia-

suo ritorno produsse

il

preghiere del suo mecenate

di

conservano

si

1443

Fouquet

ma

cuore della

il

Francia.

Fouquet. Tabella votiva.

1.

maestro

territorio

al

confine fiammingo-borgognone,

di

a quello che era allora Fig. 27.

va-

artisti più

gli

non appartengono

(fig.

dell'invenzione.

Melun,

di

cui

la

De'

nobiltà suoi di-

una metà, con

Maman-

27) è a Berlino e l'altra, la

ad Anversa. Sono figure

di

grande

stile,

RINASCIMENTO NEL SETTENTRIONE NEL SECOLO

IL

canti di rilievo plastico, a

mezza

ma

figura (Carlo VII,

.\\

ricche di preziosità materiale. Citiamo ancora alcuni ritratti cancelliere Joiivenel des Ursins

il

al

giovane a Vienna nella Galleria Liechtenstein, del 1451) ed

smalto monocromo (Louvre), tecnica che

anche nella cornice (perduta) del dittico

egli

imparò

ritr.itto di

ed applicò

in Italia dal Filarete,

Melun. Poco dopo

di

Louvre, un

un suo autoritrattj a la

sua morte, nel 1483,

Loches, che nella composizione ha indubbiamente

usci dalla sua scuola l'Altare di

forma attenuata, senza passionalità, né vivacità di colore. Furono scolari del Fouquet Giovanni Bourdichon, che miniò il libro di preghiere di Anna di Bretagna ed il cosidetto «Maestro di Moulins» o "Pittore de: Bor-

ma

del fiammingo,

boni

».

ed

mezzo

in

Anna

Suranna quei

capolavoro

11

Vergine

in

Francia

di

un

principi in

una tavola

(fig.

una dama

altro

trittico della cattedrale e

i

di

Moulins, con

donatori Pietro

ritratti dei

di

la

Borbone

figlia

la

aveva già

ritratto

trittico di

cui

re-

Louvre, dov'è pure

al

Maddalen.i

28) con S. Maria

una Maddalena

(forse

Altri dipinti

bone).

vicino sta

cui

L'artista

(1498).

un

è

due santi

angeli,

gli

stano due frammenti

e

quest'ultimo

di

tra

questo

di

Boi-

di

nobile

vi-

e

goroso artista, a torto confuso con Jean Per-

REAL, pittore tizia a

di

Carlo

Lione fino

al

col cardinale Rollin

Vili (di cui

sono

1529),

(1480 circa,

ha no-

si

Natività

la

Autun),

donna

fra gli angeli,

ancora a Parigi

e

Bruxelles,

a

ed

S.

Ma-

Vittore con un canonico, a Glasgow; una

altri

a Londra.

2. La SCUOLA DI Amiens, di cui è capo Simone Marmion, detto " prìncipe degli il

alluininatori

costa

»,

più di quella

di

fiamminghi. Dal 1449

ai

Amiens,

sino

poi

al

1458

al

a

Tours

ac-

si

'54 operò aJ Lille

e

final-

mente fino alla morte 0489), a Valenciennes, dove furono eseguite le miniature di una cronaca

di S.

Dionigi (Pietrogrado)

conservano due parti dell'Abbazia

di St.

due tavole, con

8.

Bertino, pitture semplici

una architettura

gotica.

ed

i

chiostri che

si

vedono

in

Marmion un'ancona con

la

ma

una

A

Berlino^'si

storia diS.

la coloritura.

Vincenzo

graziose, incordieci

delle

intiera biografia.

queste tavole, dimostrano

che nella scoltura medioevale aveva gran parte al

monaci.

La progressione

rivela la pratica dell'alluminatore, che in essa espone di chiesa

storie di

i

una cassa che conteneva un prezioso reli quiario d'argento Omer, fatta di commissione dell'abate Guglielmo Fillastre nel

collegate da

e

Mae^ti..diM .uim,. LaMadd.-miadan,

di

1449, con dieci storie della vita'di niciate

e

fì,..2s.

A

storie

portali

ancora una volta

Napoli

donata ne

Ferreri.

!

è

attribuita

1460 dalla

regina Isabella alla chiesa di S. Pietro Martire. 3.

re

La scuola della Francia meridionale, che

Renato

di

Provenza, munifico mecenate, sebbene

si

di

raccolse essa

intorno al

prode

rimangano pochissime

sembra che sia stata molto operosa. Del maggiore tra suoi maestri, Giovanni Froment, non rimangono che due trittici. Lazzaro risuscitato (1461) agli Uffizi, lavoro

opere,

i

MANUALE

Io

duro

e perfino L;rottesco, e nella

Cattedrale di Aix

che appare ad un vecchio pastore,

vanna

di

STORIA DELL ARTE

DI

Lavai (1475). Le forme sono più pure,

Roveto ardente (1475) con Maria re Renato e la sua consorte Gio-

il

e negli sportelh

il

colori più chiari e più caldi che nelle

i

opere sopra citate. Che insieme col Froment lavorassero le

opere andarono perdute,

mirabile per

la

è

dimostrato da una Pietà

struttura dei gruppi, per

altri valorosi artisti, di

paesaggio, per

il

cui

ignoto autore a Montpellier

di

luce e per l'intensità e

la

severità del sentimento.

2.

Verso fino a

la

metà

del secolo

XV

la

La SCOLTURA. scoltura francese, senza aiuti stranieri, progredì

produrre alcune opere nelle quali

retto del vero.

maniera appare superata dallo studio

la

di-

Nel Sepolcro di Agnese Sorel (f 1449) nella Cattedrale di Loches la statua giacente con agnelli ai piedi è cosa graziosa e piena di naturalezza,

giadre sono

e

eleganti colonne, che adornano castello

Chateaudun

di

temporanea che

potrebbe

dell'Abbazia

di

ToLirs,

11

cesco

li

di

Nantes

di

1502

1507, per

al

è

cadavere

figlia.

grande maestro

il

Nantes, del quale ab-

di

(figg.

1512.

nel

Bretagna, nella Cat-

29

eretto

e 30)

dal

ordine della regina

Anna

Giovanni

Per-

disegno

11

in

col su-

sepolcro dei duchi Fran-

il

Margherita

e

tedrale

loro

temperato

Nicodemo,

notizie fino alla sua morte,

suo capolavoro

Depo-

la

Finalmente troviamo a

Michele Colombe, biamo

e

il

anche

1491,

quale

alla

e vigoroso,

Giuseppe

sarcofago.

nel

con-

una scuola

Solesmes (1496) opera

depongono

atto solenne,

dario nel

cappella del

opere citate,

alle

sentimento.

dal

leg-

Esiste,

Loira,

della

dirsi

un realismo schietto

di

la

(1464).

alla scuola pittorica,

appartiene, oltre sizione

non meno

statue di santi e di sante, sopra

le

è

di

real; l'architettura del sarcofago appartiene già al Rinascimento,

quattro

le

schiettamente

stile

ripudiando

ma

statue giacenti e

le

sono

Virtù agli angoli

la

nazionale,

tradizione

naturalezza, eleganza di

di

vigore di

e

sentimento. Ugualmente pregevole Giorgio del

castello

(fig.

31).

ci Fi?. 20. A'iichele Colombe. la d'angolo del sepJcro di Francesco

Di

bassorilievo,

SeCOlO

Gaillon

di altri

occuperemo v\M AVI. .

II.

in

nel

ora

ed

prodotti capitolo

è

nella

già

di

non

possiede

gotica,

forma,

quello

pur

che

al

un San cappella

Louvre

questa scuola

che tratterà del

Fig. 30. .Mitlicic Ccikiiiibe. Scpolciu

Fig. 31. Michele

Colombe.

eli

Francesi:"

S. Giorgio.

II.

M

MANUALE

DI

C.



La pittura tedesca ne intende

XV

del secolo

lo spirito, se la si

GERMANIA. La pittura.

1.

se

STOKIA DELL ARTE

ha

diversi da quella dei Paesi Bassi;

fini

paragona con

fiamminga. Questa

la

è

più artistica, più progredita e ricca di molti altri pregi; la pittura tedesca è più

semplice, più primitiva

ma

quanto all'anima,

e

senza complicazioni; non

invece

dirige tanto agli

si

non

senza dubbio

occhi,

una forza impulsiva, una imme-

nelle sue manifestazioni c'è

diatezza violenta, quasi esplosiva, di espressione. Tali pregi suppliscono al difetto di cultura; la freschezza, la giocondità, la schiettezza, la sanità, la sincerità del e

razionale

vanno

La media

carattere di grandezza. Paesi Bassi,

mente

ma

paragone

al

iri

un'arte più cosciente

manca oin

nel

campo

modo

dell'arte

di quelli di altre nazioni.

Ma

essi

Anche

manifestarsi.

di

uomini

In

in

quel

da stare degna-

geniali, tali

non furono abbastanza

elevare la media della produzione artistica nel loro paese. Del che sono varie

città

certo

della produzione artistica è inferiore a quella dei

alcune forti personalità trovano

Germania può vantare

secolo la

sentimento sono virtù che

parte perdute. All'arte tedesca, in ogni caso, non

in

forti le

da

cause.

primo luogo, mancava un vero centro. La nazione tedesca non ebbe mai una regione dove concorressero le forze politiche, intellettuali ed artistiche, fon-

dendosi tra loro ed affinandosi, per trasmettere da una generazione all'altra un pa-

trimonio accresciuto,

poca traccia

di ulteriori progressi.

e la possibilità

provviso, ingegni solitari, ed anche di sé, ed ogni

vere scuole,

generazione

si

ma

Sorgono qua

e

scompaiono,

presto

trova a dover affrontare

novo

^.v

là,

d'im-

lasciando gli

stessi

problemi della precedente.

aggiunga che

Si

l'arte del secolo

XV

è

alimentata quasi unicamente dalla bor-

da

ghesia. Di favore dei prìncipi, di grandi opere d'arte

loro promosse,

non

c'è

quasi

alcun esempio. La pittura vegeta nel modesto ed angusto ambiente delle città, e non le

domanda molto;

si

i

più arditi tra

i

pittori

vissero ed operarono

sempre come

borghesucci. L'arte non trae materia che dalla religione, anzi può dirsi che soltanto per mezzo dell'arte Chiesa. Noi dicatori, storie

i

il

quali soprattutto

si

proponessero

di

persuadere

da loro figurate erano cose vere; a questo

della rappresentazione, che faceva toccar con

meno

gli

artisti

che

il

mondo

popolo acquista intima conoscenza del

vediamo oggi chiaramente, che questi antichi

mano

il

popolo che

alla la

turbata da imperfezioni, incertezze

Da molte

e

le

realismo

fenomeno, dallo studio

umana. Troviamo

da grande maestro, espressioni

ma

il

scoperta né delle leggi

diligente dello spazio, della luce, della prospettiva e della figura

patetici o faceti, audacie di disegno,

persone e

prevalenza ad ogni costo

del fine istruttivo distoglie l'artista dalla libera visione del

momenti

le

soggetto, e soddisfaceva non

ma non conduceva mature forme di bellezza. E

talora qualche particolare stupendo,

figurativo della

erano come pre-

giovava sommamente

fine

loro pubblico,

superiori dell'arte né di più

il

pittori

di sentimento,

l'impressione che se ne riceve è

disuguaglianze

comprende che qui si tratta di un mestiere, nel quale la pittura aveva una parte secondaria. In Germania gli altari erano opere di scultura; ai pittori non rimanevano che gli sportelli. E da notizie scritte e da contratti è dimostrato che certi particolari non erano di libera scelta, ma voluti dal committente, e che più della cose

si

RINASCIMENTO

IL

NEI.

novità dell'invenzione importava

prevalevano

sugli artisti. Si

SETTENTRIONE NEL SECOLO nuova

la

31

tecnica, e nelle corporazioni

dava pure grande importanza

eleva, fino a raggiungere l'altezza dell'arte.

si

W

1

alle cornici, e

romantici rimisero

gii

qui

onore

in

il

artigiani

mestiere

gli

antichi

maestri tedeschi, a motivo della loro mite e sincera religiosità e dell'intimità del sentimento. opere,

Ma

come

è forse più si

giusto e nello stesso

tempo più onorevole giudicare le loro di una mirabile aspirazione verso

giudicano oggi, quali testimonianze

una inventiva fresca ed originale, di cui la immediata meglio appare ad un occhio non educato, che non allo sguardo è avvezzo alle squisitezze dell'arte. 14;ìn sort^'ono tre S\'cvi, Inizi del realismo. Circa c|iiali pare che

l'espressione pittorica, quali prodotti di

bellezza chi

di

I.



dell'arte del

dagli altri, e

il

i

van Eyck non avessero notizia che per sentito dire. Indipendenti ciascuno assomigliano pienamente in quanto rappresentano un distacco radicale

si

modo

deciso dal misticismo degli antichi maestri di Colonia, e ciascuno tenta a suo

di fare entrare la realtà nella pittura: questi tre

Witz

e Hans Multscher. Luca Moser di Weilderstadt

sportello dell'Altare della

1431, nei quali

si

ci

maestri sono Luca Moser, Corrado

lasciò notizia di sé in alcuni versi scritti su

Maddalena a Tiefenbronn presso Pforzheim, dipinto

lagna che

sua nessuno voglia

dell'arte

ture non occupano che l'esterno degli sportelli, con

suo fratello Lazzaro:

prodo a Marsiglia la

nave,

le

il

convito

in

casa di Simone

storie di

(fig. 32),

il

saperne.

Le

Maria Maddalena

nel pite di

viaggio per mare, l'ap-

Ogni cosa è ritratta con naturalezza: compagni di viaggio sonnecchianti sotto un palazzo. Anche la prospettiva obliqua della chiesa, la mensa

e l'ultima

comunione

onde leggermente increspate,

tettuccio all'entrata del

le

più

uno

di lei. i

MANUALE

32 imbandita,

tessuti rivelano

i

un

STORIA DELL'ARTE

DI

occliio vigile e perspicace; le ricche vestinienta, spe-

cialmente nella predella delle dieci Vergini, hanno molta vivacità. In tutto

una volontà affatto nuova

di raccogliere in unità le varie parti

colore è chiaro e vigoroso; c'è

Corrado Witz

una

è

il

senso della luce,

figura che ha del

trasferi col

il

Concilio (1431-1443) ebbe un rapido

a Ginevra, dove

monumentale. Nato a Costanza nel 1400, lo troviamo a Basilea, città che durante

ma

breve incremento; dal 1444

lavorò

in poi

crede sia morto nel 1447. Forse da suo padre, che lavorò a Nantes

si

(1402) e alla Corte di Borgogna (1424), o dalla

Flémalle a Basilea,

conoscenza personale

Witz acquistò qualche cognizione

il

Fiamminghi; tuttavia

dei

Il

ancora incerto ed esitante.

padre Hans a Rottweil; nel 1434

si

di

ma

vede

si

della composizione.

egli

manifesta

la

metodi

dei

Maestro

del

e delle finalità

sua indipendenza fino dalle sue opere più

antiche, che sono una Crocifissione (Berlino), collocata con molto senso dello spazio

un bellissimo paesaggio

in

poli),

che rappresentò

in

Lago

del

modo

tedrale di Basilea, fedelmente ritratta. e S.

Caterina (Tav.

spiega uno

sedute

Ili),

stile

grandioso

È

bellissimo

nel chiostro

tramonto (Strasburgo); qui

nell'ora del

Costanza, ed una Sacra Conversazione (Na-

di

affatto borghese, senza nulla di mistico, in

e solenne.

È

il

visitatore

al

sia nell'ambiente

squisita l'antitesi tra

La fuga delle colonne quadro, dove si vede la piazza

fondo del

pittore. Circa

1440

il

Witz dipinse

il

disperso (Basilea, Norimberga

e

bramo

leggianti,

in in

sommo

sportelli di

Regina

secondo l'interpretazione del tempo,

vedono adempiute.

si

e la

In

queste ed altre opere

mezzo

il

Basilea,

di

guida l'occhio del

della Cattedrale con la casa del

un grande

altare, oggi distrutto

profezie che nel

le le

Cat-

donna amante

tipo della

e degli archi

figure sono

— A— simbo-

Testamento

Saba, Assuero ed Ester

di

alla

Maria Maddalena

che nelle figure, di-

Berlino), con figure dell'Antico

e

Salomone

Melchisedech,

e

gli

di S.

romanico della Cattedrale

Witz,

quello della vergine prudente.

e

quadro

il

Nuovo Testamento

monumentali

e

plastiche

Vediamo un sacerdote ammantato di bianco, col coltello sacrificale mano, posto davanti ad un muro e illuminato di fianco, in modo che la figura acquista

vivezza

grado.

e rilievo dalla

sua propria ombra,

che porgono dell'acqua

dei

da una luce che

rifrange sulle armature. Citiamo ancora un S. Cristoforo, con

si

Re Magi), armati

e tre guerrieri

Re Davide (simbolo

di ferro

da capo a piedi

bel paesaggio lacustre, e scogli e foreste d'abeti che di meravigliosa

evidenza

colari materiali, la

è la

muratura,

Visitazione, sulla gli stipiti

«

si

i

Re Magi ed carcere.

dal vero che

J V4Km

h

Fig.

lOS.

Casa

I

(lei

Cismomi

Macellai di Hildeslieim (particolare).

^'"

:

MANUALE

122 chitetto

Hans Voigt. Non

fu portata per

nave

Questo

rialzo è

dar nella strada, colo XVill

e

venne

si

in

dovuto

la

la

Danzica sono costruite sopra una un piano rialzato di parecchi

di

strada, da

sotterraneo, usato

al

metà

come

il

sedervi a bere

come

le

logge italiane. Nel se-

caffè.

109. Chiesa dei Gesuiti a Colonia.

XVI

del secolo

il

in

cantina; esso dà agio di guar-

presta anche a ricevimenti e feste,

uso

Fig.

Verso

Le case private

precedute, verso

e

un muricciuolodi pietrao da una cancellata, con alcune panche

gradini, chiuso da giro.

STORIA DELL ARTE

maraviglia che una leggenda racconti che questa facciata

è

dall'Italia.

pianta molto profonda,

DI

si

attenua

di

nuovo

dissidio tra

il

le

forme decora-

tive e la sostanza della costruzione. Gli elementi, sia ornamentali che costruttivi, derivati dall'Italia

assumono una forma più

solida e meglio adatta alla vigorosa deco-

razione tedesca. Sparisce quell'ingenua maniera che

si

vede nelle fabbriche più antiche

decorate con elementi discordanti, donde pure risultava struttura sistematica degli

architetti,



si

perfeziona.

ostilità e

stranieri chiamati a dirigere

deschi

si

forzata

un

effetto

pittoresco, e la

ora non c'è più dissidio nella coltura personale

obbedienza degli

lavori. Nello stesso

tempo

artefici del

la

paese verso

si

Un esempio

di

questa maniera più severa

ha nella facciata del Palazzo Comunale

di

e

gli

coltura degli architetti te-

estende; essi vengono in Italia ad istruirsi, specialmente studiando

del Palladio. di unità,

i

E

le

opere

informata ad un concetto

Norimberga, costruita dal 1616

RINASCIMENTO FUORI

IL

al

1620 da Jacopo Wolff,

agli angoli, le

È

morto

ITALIA NEL SECOLO XVI

(nì2(l), priiscij;uita

poderose comici che separano

e curvilinei alternati

sole poderose,

e, lui

I)

sopra

danno

le

i

da suo

fratello

piani orizzontali,

finestre del piano nobile, e

interessante anche l'architettura del cortile, co' suoi

«

Hans. Le bozze

timpani triangolari

i

cornicione sorretto da men-

il

ma

un aspetto un po' pesante,

alla facciata

123

semplice

ordini romani

e chiaro.

)>.

tempo (1616-1620) Elia Holl, del quale ci rimane l'autobiof^alazzo Comunale di Augusta. Quest'ultimo edifizio e il appare forse alquanto povero; ma l'interno, ad opera di Mattia Kager e

Circa io stesso grafia,

eresse

all'esterno

l'Arsenale

annnira specialmente

di altri artisti, è magnifico;

si

«sala d'oro «(fig. 107).

due

la

ste;

e

il

i

lati

i

il

minori hanno due

lati

maggiori sono ornati da nicchie con statue,

soffitto e a

scomparti

Tutta

dijiinti.

la sala è

il

salone del secondo piano, detto file di

grandi finestre sovrappo-

cornicione

adorna

è

sorretto da mensole

a profusione di dorature e

di pitture.

L'opera di essere

di questi

aggiunto

il

due

architetti,

Franke, autore

più importante in quanto essi sono

Non

Griinewald. all'arte.

Non

è a tacere

lavoro

sia

favoriscono

primi artisti insigni, dopo

i

lotte

le

soltanto, in ossequio alle

tari d'intaglio (nella il

che

Jacopo Wolff ed Elia Holl, ai quali meriterebbe della chiesa di S. Maria a Wolfenbiittel, è tanto

Cattedrale di

Ulma

religiose in

nuove dottrine, furono

che per

fiorire

abbisognano

trent'anniè probabile che l'arte; infatti,

la

prima metà

nonostante

i

di

ma venne

a risorgere.

conflitti

a

mancare non

di idee

di equilibrio e di

Senza

la

Guerra dei

XVll sarebbe stata un periodo splen-

furori della guerra,

attività maravigliosa, specialmente nella

I

un suolo fecondo,

accenna

del secolo

e del

distrutti gli antichi al-

all'architettura, che alla pittura ed alla scoltura.

le arti,

tempi del Dùrer

undici in una mattina!),

quiete. Soltanto verso la fine del secolo l'arte

dido per

i

Germania causarono gravi danni

si

continuò a fabbricare con

Germania meridionale.

MANUALE

11'4

L'architettura

3.

mento

legno

in

STORIA DELL'ARTE

DI

un capitolo speciale

è

attraente dei Rinasci-

e

tedesco. Per sé stesso l'organismo costruttivo della casa di legno è indifferente

quanto

maestri del gotico, con grande abilità, erano riusciti

allo stile. Ala gli ultimi

a ricavarne degli elementi decorativi, applicando la loro inventiva agli oggetti, di

uso generale,

sostegni, alle testate dei travi, ai riquadri, alle predelle,

ai

ai

montanti

cimase. Cosi l'arte del Rinascimento non aveva gran lavoro da fare; bastava

alle

e

che sostituisse

sue forme decorative a quelle del gotico. Più felicemente che altrove

le

e

trasformazione avvenne nelle città dell'Harz, Goslar, Celle (Casa Thielebeul, 1522) Braunscliweig (Casa Denimer, 1536), dove un geniale maestro ricoperse tutta

la

fabbrica di fregi

la

fregi marginali di

ma

nialità,

Di^irer nel libro di

più temperata,

desheim, del 1522

contentava

di

(fig.

Ma

le

riempiono si

parapetti delle finestre per

lo

legno.

al

Si

estende

si

modestamente, l'applicazione

foggiano a modiglione,

si

di ornati nastriformi.

adornano

fregi, dagli stili angolari

i

dei macellai a Hil-

degli architetti, più

estremità delle travi

e si

soglie, dagli stili e dalle saette

mensole con

maggior parte

la

dare una forma architettonica

dà una forma carenata

una gioconda fantasia che ricorda

di

preghiere di Massimiliano. La stessa ge-

vede nella casa della corporazione

si

108).

forme proprie della pietra; si

dando prova

di figure,

e

Alberto

di rosoni,

I

ricavano colonnine od erme.

più sono costituiti da

una

riquadri

ai

triangoli formati dalle

davanzali prendono

i

si

di

A

la

forma

di

Hildesheim

i

sola tavola massiccia con figure

costruttori sono cosi desiderosi di farsi onore, da creare facciate che sono

intagliate.

I

capolavori

di

ingegnosità (casa Kaland ad AIsfeld, 1505; casa Northeim ad Einbeck,

161C; casa Kromschròder ad Osnabruck, 1579; magazzino del sale a Francoforte sul

Meno,

membrature non sono inferiori Anche a Strasburgo si vedono case di legno con

1600), e per chiarezza e ricchezza di motivi e di

alle più belle costruzioni di pietra.

Hammerzell),

(casa

belle facciate

pittoreschi

e

conservò tuttavia un'altra maniera

gusto

di

cortili,

classico.

essenziale alla solidità dei legamenti, delle travature, delle saette, dei ripieni a

croce di S. Andrea,

a

qualche ornamento

Neckar

il

e

il

ai

il

tutto eseguito a perfetta regola d'arte, e

veroni

ricche,

architetture, vivaci, gioconde e leggere, e

alcuna imitazione della facciata

palazzi

i



Già abbiamo detto che

le

come prodotto

Tedeschi sono cose preziose, quanto

Firenze, Genova, Venezia e Vicenza per

di

Le chiese.

rombo

più applicava

Le città lungo il Reno, il Meno, malgrado le ingiurie del tempo, di siffatte con un saldo organismo costruttivo, senza

originale del senso architettonico nazionale, per i

al

pietra propria dei popoli latini;

di

si

abbaini.

agli

e

Weser sono ancora

Ma

costruzione più pratica, che dava importanza

di

lotte

Italiani.

gli

religione fecero cessare l'ar-

di

E quando da ambo le parti si senti il bisogno di nuovi edifizi, si maniun gravissimo dissidio di stile; non già, come si potrebbe credere, tra le chiese

chitettura sacra. festò

contendenti,

nascimento,

ma ma

tra la

le classi sociali:

principi e la nobiltà preferivano lo stile del Ri-

i

coscienza popolare rimaneva fedele

La SOPRAVVIVENZA DEL GOTICO.



È fondato

manizzarsi dell'arte tedesca sia opera della Controriforma

È

vero

il

contrario. Giulio Echterdi.MespeIbrunn,

tedeschissimo di più fizi

di

forme

e

il

pregiudizio che

il

ro-

principalmente dei Gesuiti.

Vescovo principe di Wùrzburg(f 1617), promosse la costruzione

d'indole, e di rara dottrina, nella sua diocesi

che cento chiese,

in cui

gotico.

al

sull'errore

appena

si

e solidità.

in

uno

stile

che da

lui

prese

il

sente l'influenza italiana, tuttora

E

la

Compagnia

di

Gesù

nome

{stile

giuliano); sono edi-

lodati per ampiezza, ricchezza

nella sua Provincia

Renana, non soltanto

ITALIA NEL SECOLO XVI

RINASCIMENTO PLOKI

IL

125

in un gran numero di ciiiese nuove o ampliate mantenne lo stile scotico, fino XVII molto inoltrato, ma gli propose nuovi problemi. Gesuiti si dedicavano

al

dicazione per

popolo; a questo fine molto giovavano

il

le

tribune. Le

secolo

alla pre-

1

vediamo

nelle

chiese gesuitiche di Molsheim, 1614-17, di Aquisgrana, 1618-28, di Coblenza, 1617-26,

1618-29

di Colonia,

(fig. 109),

dove sono collocate

tra

pilastri di sostegno, per lo più

i

rotondi; senza ingombrare, esse riempiono ed avvivano lo spazio, mentre

producono un

sala dell'ultimo stile gotico

blema architettonico

fu rimessa

in

effetto di vuoto.

onore

chiese a

le

Questa soluzione

di

un pro-

perfezionata nel nostro secolo. Del resto

e

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1

^

M

Fig. 111. Castello di

in

queste chiese non

garbo e con

Anche

c'è

bell'effetto

gli

Frederilisborg presso Copenaghen.

una meticolosa purezza

Evangelici continuarono ad adoperare

che in campagna,

ma

con povertà

di

Paolo FRANKE(m.

dell'architetto «

di legno, dietro

un senso i

di

pilastri,

contrafforti, nei culmini

1615),

ampiezza,

non

è

di

adatta

sono frammisti con

gotico per

La

le

chiese, sia

sul principio del

in città

secolo

XVIi

chiesa di Santa Maria a Wolfenbiittel

costruita dal

1604

quiete e di maestà alla predicazione.

E

»,

al

1623,

è

una chiesa

ma avendo

le

tribune

nelle singole forme, nei

appare una mescolanza molto stentata. La chiesa municipale

di

Biickeburg (1608-15) nel complesso

la

facciata a frontone,

il

il

forme. Soltanto

sorsero due chiese di una certa grandiosità.

a sala, che dà

di stile; al gotico

motivi ornamentali del Rinascimento.

è

una imitazione;

le

colonne corinzie,

tutto nello stile del Rinascimento, non

mancano

di

i

rinforzi

magnifi-

MANUALE

126 cenza.

Ma

come

qui

altrove

STORIA DELL'aFacrificio di

Abramo.

Nell'autunno del 1526 l'Holbein

amico

in

casa di

egli ritrasse

che

il

tutta

la

si

Silografia di H.

recò in

trfjpgt die

170. La murte e Adamo. Silografia di H. Holbein

Inghilterra,

gic

il

dove fu accolto come ci

(Basilea). Dopo due anni ritornò a Basilea, e riprese Comune. Nel frattempo lo spirito pubblico si era mutato, e nella

coltura nazionale

Regno; rimane

del

famiglia dell'ospite in un grande quadro, di cui non

Come

173).

.

Holhe

quello stesso che fu poi Cancelliere

fortemente sull'opera dell'Holbein.

Erasmo

(fig.

erdof

primo abbozzo

del Palazzo del fluì

Tommaso Moore,

si

Dio Termine;

del

incorniciato da un ricchissimo fregio architettonico con figure

Fig. 169. La morte e il mereiaio. Silografia di H. Holbein il

ina

restìa,

scene commoventi e nei caratteri energici. Tra

le

i

lavori ciò in-

idee della

RINASCIMENTO FUORI U ITALIA

IL

NIÌL

SECOLO XVI

183

Riforma prevalevano su quelle deijili umanisti, cosi nelle pitture murali ai soggetti da Valerio Massimo l'Holbein sostituì soggetti biblici: il re Roboamo che an-

tratti

nunzia

al

lenza,

e

suo popolo

da Samuele pitture non

regno della vio-

il

Anche

174).

(fig.

respinto

Saul

disubbidiente

il

queste

di

restano che studi e bozzetti.

ci

Le agitazioni della sua patria ghilterra indussero lasciare per

la

l'Holbein

la

e

speranza di trovare miglior fortuna

in In-

1532 a

nel

seconda volta Basilea, Soltanto

sieme con

la

vi ritornò

per breve tempo.

famiglia.

nel

in-

1538

A Londra

fu

accolto da tutti con grandi onori. Gli In-

tempo non avevano arte nacome nel secolo XVll chiama-

quel

glesi in

zionale, e

rono

XVI

Inghilterra il Van Dyck, cosi nel compiacquero della venuta dell'Hol-

in si

bein, riputato

suo tempo. a Londra

sommo

il

tedeschi

commisero

gli

a guazzo

ricchezza

della

e

residenti

adornar

di

di pit-

corporazione. Egli

ture la sede della loro

dipinse

ritrattisti del

dei

mercanti

1

sopra

tele

della

povertà

«

il

Trionfo vaste

»,

composizioni allegoriche purtroppo total-

mente scomparse del

bozzetto

il

Trionfo della ricchezza

«

Louvre. Più tardi

del

servizio del

re

seguente. Se

secolo

nel

ne ha qualche copia;

il

»

originale

è nel

Museo

Maestro entrò a

Enrico Vili,

e

non

si

occupò

quasi più che di ritratti. In pitture murali, in

miniature,

in

disegni a matita legger-

mente acquarellati (Windsor) ad

e

in

quadri

olio ritrasse la famiglia reale, vari perso-

naggi cospicui della nobiltà borghesia inglese

Londra. Tra

i

e della

che

175), della

suoi migliori ritratti citiamo

quello del signor di

francese

(fig.

tedesca residente a

Morette (gentiluomo

viveva a Corte insieme con

a Dresda (fig. 176), quello del mercante JòreyGyze (fig. 177) a Berlino, a

l'Holbein)

Francoforte

il

ritratto di

Simone George

di

Cornovaglia, all'Aja quello del regio falconiere sidetti

Roberto Cheseman, a Londra due ambasciatori (fig. 178),

i

cocioè

Lord Giovanni di Dinteville e il vescovo Giorgio di Selve, a Windsor il ritratto duca di Norfolk. In minor numero sono ritratti femminili; in quello della re-

del

i

MANUALE

184

DI

STORIA DELL ARTE

giovane principessa gina Giovanna Seynuiur a Vienna (fig. 179) ed in quello della vedova Cristina di Danimarca (Londra), sebbene quest'ultima non concedesse al

pittore che poche ore di posa,

Fìg. 173. Eiasnio di

schili

sono

dell'istante,

pieni al

forse di grazia,

di

che

ma

in

vita,

e

molto

vi

l'Holhein raggiunse

Rotterdam. Silografia

sono

colti

contribuiscono

compenso sono molto

sono superiori a quelli che

il

a le

di

l'eccellenza.

H. Holbein

i

ritratti

Anche

Maestro dipinse a Basilea; non

e

si

il

movimento

femminili difettano

nel colore vi

ma-

giovine.

l'espressione

volo

mani;

espressivi.

il

ritratti

I

i

ritratti inglesi

vedono più

le

ombre

RINASCIMENTO FUORI U ITALIA NEL SECOLO XVI

IL

grigie,

e

nizza.

A

colori locali

i

sono dominati da una tonalità generale che

185

li

fonde ed armo-

servizio del re l'Hoibein fece inoltre molti disegni per orefici

armaiuoli,

e

casse da orologi, tazze, lame ed impugnature di spade; in questi lavori ornamentali

con piena sicurezza

egli applicò,

e

senza cadere nella servile imitazione,

motivi orna-

i

mentali del Rinascimento. L'Hoibein morì di peste a Londra nell'ottobre del 1543.

Che relazione

esiste tra l'Hoibein

ma quanto

e

tempo? La fantasia

tra gli artisti del suo

il

Dùrer,

ad attitudini propriamente pittoriche

Appunto per questo prevalere moderni. Egli stabilisce

i

lieta

in

lui

(Ir

semplice allegria.

L'intonazione tragica

al tragico.

E

la

manifesta nei suoi lavori

è

dall'antichità classica e nei soggetti moderni.

tolte

ha profonde

contrasto

si

vede

la

passione,

sua severità non tarda ad innalzarsi fino di

soggetto sacro

soggetto profano, nelle storie tratte dalla Bibbia come nelle

in quelli di

zioni

Il

appare superata.

Hans Hnlhe

Perfino nelle danze villerecce, che disegnò per l'incisione in legno, noi. la schietta e

superiore.

compreso dai

predispose ad un concetto severo e triste della vita.

lo

Fig. 174. Saimicitr rffpin.uc S.iullc. Sdii:

ma

gli è

quadro.

e dell'unità del

umanistica

comprensiva,

e

delle attitudini pittoriche egli è meglio

cànoni dell'equilibrio

giovinezza

quale posto spetta all'Holbein

molto più vasta

.Maestro di Basilea

il

tra l'arte gotica, nella sua ultima forma, e l'arte

La sua non

e

del Diirer è

come

composi-

L'unità di concetto, che

nell'anima dell'Holbein, avvalorata da rigorose massime arti-

radici

stiche, è pregio singolare delle opere di lui, vere pietre miliari nella storia dell'arte

settentrionale. Perciò

comprendiamo perchè l'Hoibein abbia acquistato sì gran fama e sentimenti comuni a tutta scolari; tuttavia suo fratello Ambrogio, a giudicare dai ritratti

anche fuori della sua piccola patria. Egli esprimeva idee

Non

l'Europa.

lasciò

e dalle incisioni in

legno che di

lui

ci

rimangono, non

gli

fu di

molto

inferiore.

Basilea ebbe un altro artista di grande e varia operosità, che molto lavorò spe-

cialmente per

dapprima notizie.

svizzeri,

gli

intagliatori:

all'oreficeria,

Orso GRAF(n. verso

e fino

al

1533

fiori

in

il

Venuto da Soletta, attese come si rileva da frequenti

1485).

Basilea,

Ritrasse in disegni vivacissimi la vita dei lanzichenecchi e dei confederati e

scene burlesche talora eccessive. Altri disegni sono tratti dai suoi sen-

timenti personali,

Berna

è

la

e

dai casi della sua vita avventurosa.

città nativa di

un altro

artista svizzero,

Nicolò .Manuel

o

Deutsch

MANUALE

186

STORIA I)ELL ARTE

DI

(1484?- 1530), popolare per le sue varie avventure, per la parte die ebbe nella Riforma e per le sue poesie, più che non per la sua opera artistica, che tuttavia è considerevole. Fece cartoni per vetrate (ad es. per

murali, tra

le

quali

il

salone comunale di Berna), pitture

una grande danza macabra per

Berna (oggi esistente soltanto

in copia),

quadri

il

convento dei Domenicani

religiosi e ritratti:

di

disegnò scene della

ÌK^ ^vi-

d

vita dei lanzichenecchi

e

Tommaso Vaux,

uriiaiiienti

per

Rivenditore

di

dare migliori prove di sé nell'adornare

A

le

Hans Holbein

poco a poco

l'arte svizzera

si

dusse maraviglie, prima nelle chiese

Dappriina

i

pittori

giovine.

Wind^

arti industriah; co' suoi disegni satirici

straniò dalla vita popolare, trovando occasione i

le

case dei ricchi bor-

tempo

nella Svizzera pro-

palazzi pubblici e

ghesi; basti ricordare la pittura sul vetro, che per lungo

singoli,

il

indulgenze) collaborò alla Riforma.

(il

di

di

:;^

e nei palazzi

comunali,

facevano vetrate per grandi finestre; poi

si

ciascuno dei quali era per sé stesso un'opera d'arte,

poi nelle case private.

contentarono e

di vetri

finirono nel genere

IL

KINASCIMKNTO

1

decorativo, del quale sono esempio limiti 4.

la

L'ORI

i

D ITALIA NEL SECOLO XVI

inditi stt'iiinii dipinti sul vetro.

più

Dentro questi

pittura sul vetro produsse ancora opere notevoli.



Mattia Grì^'newald. Nella storia artistica di questo fin dopo il 1529) è la figura principale e enigmatica. Diligenti ricerche non hanno dato che poche

newald (dal 1483 circa la

187

secolo Mattia Grùnello stesso

tempo

notizie sicure. Vi è

Lo troviamo ad Magonza. A Magonza, dal 1514 in poi, lavorò Alberto. Un suo altare, molto celebrato, nella Cattedrale di .V\ai,'onza

incertezza sul luogo della sua nascita e sulla sua educazione artistica.

Aschaffenburg, a Francoforte per

il

cardiiKik-

e

fu portato via dagli Svedesi nel

a

1632,

tava. Dei suoi lavori giovanili poco circa, la

(1509,

«

Piccola Crocifissione»

Francoforte);

e ci

peri nel Baltico, con la

rimane:

1505, Basilea);

"

i

nave che

Gesù schernito

"

lo

traspor-

(Monaco, 1503

già citati sportelli dell'altare Heller

tutto l'altare di S. Antonio, già appartenente

convento

al

di

Isenheim (1509-1511, Colmar); parti di un altare della Madonna, già ad Aschaffen-

burg (1519, Stuppach e Friburgo); una Crocifissione (1522, Karlsruhe); una Pietà ad Aschaffenburg, e le tavole dell'altare di S. Maurizio, provenienti da Halle, a Monaco. In

queste opere vediamo l'artista in continuo progresso verso uno stile personale;

dal tardo gotico, del quale egli

gradatamente,

egli

compendia stupendamente

ciò

che esso ha di meglio,

perviene ad una solennità statuaria. La sua indole

e le

sue finalità

MANUALE hanno

analogia,

più

DI

STORIA DELL ARTE

die con qualsiasi altro artista, con

suo contemporaneo ed operante nello stesso territorio.

unicamente spazio,

la pittura;

e

nella

nell'intonazione e nell'illuminazione,

sublime,

e

non rifuggono

Per conoscere a fondo di Isenheiiii. All'esterno

^^?»CR

Tfs^;-

le

scoltura del

il

Backoffen,

Grùnewald ha

di

mira

padronanza del corpo umano, nella distribuzione dello

l'espressione delle passioni, manifesta il

la

Ma

una

nello

squisito senso del colore e nel-

versatilità e

una maestria che raggiungono

dalle estreme conseguenze.

forme

e le idee del Gri^inewald

bisogna studiare l'altare

sarebbe da aspettarsi un tema secondario, a mo'

di preludio,

IL

KINASCIMRNTO FUORI D ITALIA NEL SECOLO XVI un piedestallo,

giaiiiento di statue sopra

appare una visione luminosa più

tanto

narrazione

gradito

impeto che ricorda

in

quanto succedono

da sacro

con

alla

tragica

crescente letizia.

italiana; l'Angelo, di bellezza

l'arte

severa; Maria, l'umile ancella di Dio,

e

terrore.

178.

I

La scena

due ambas

di

si

svolge

la

prima volta

la cassa,

si

visione del

Golgota.

Nell'Annunciazione

sovrumana,

c'è

La un

una espres-

di

arrovescia indietro, sopraf-

una cappelletta illuminata dalla luce

in

Londra, Galleria Nazionale.

Hanr. Hnlbeii

dorata del vespero, che sembra indugiarvisi.

non

di niaravia;lJoso effetto pit-

gioconda: tre storie della Vita di Maria, di effetto

e

procede rapidamente,

sione solenne fatta

un ambiente

in

prodotto dalla delicatezza del chiaroscuro. Aprendo

torico,

189

In

tutta l'arte tedesca del secolo

XVI

una pittura d'interno paragonabile a questa. La tavola di mezzo ci presenta la Natività (fig. 180), in forma affatto nuova. Invece del presepe vediamo un giardino, dove sono stati trasportati necessari arredi, la culla, la tinozza per il bagno, ed altri vi è

i

vasi; la

Madre

appassionato;

felice si delizia della vista del

Bambino, che

tiene in braccio con

amore

tutta in giro l'aria vibra di suoni e di canti. In lontananza splende

un monte ghiacciato, e dalle nubi sovrastanti erompe una schiera Dio manda verso le campagne di Betlemme. Di contro al gruppo

di

Angeli, che

di

Maria

Bambino, a un tempietto

Angeli, e in

angolo

la

sinistra

un

Angelo suona

di bizzarro stile gotico,

figura

luminosa

il

violoncello, e dietro, nella

dentro

di S. Caterina,

il

quale sta un coro di

e del

penombra, sorga

un

sposa di Gesù. Subito dietro .Maria, un rosario

MANUALE

190 e

i

simboli delia verginità: più

DI

STOKIA DELL ARTE monti, rosseggiano

in là, alle falde dei

nniri dell'abba-

i

Lo sportello a destra non contiene un soggetto mariologico in senso proprio, ma il trionfo dopo lo strazio del Golgota, la Risurrezione. Anche qui è notte, ma brillano le stelle, ed un cerchio luminoso circonda il corpo del Rizia dei Premonstratesi di Isenheim.

sorto, di cui

il

manto, splendente come

la

coda

di

getti tradizionali, ripetuti

poetica.

Aprendo anche

di S. Antonio, le

contenente

primizie del loro gregge;

esistenti

prima che

Hagenau (prima genda

il

la ai

si

A

il

quadro che

Girolamo

destra

del Santo, che ritiratosi in

e

e S. il

sua visita

al

a sinistra

un eremo

vecchio anacoreta

pesante

sul

guardiani: sog-

esponeva per

in

S.

i

il

mezzo

la festa

contadini offrono

Agostino: opere

suo lavoro; l'autore

d'intaglio, è

Nicolò

già di

Grijnewald dipinse l'antica legai

tazioni della bellezza femminile, nella notte è turbato e poi la

si

figura del Santo in trono, al quale Iati S.

i

qui rinnovati da una potente fantasia

vede

Grijnewald cominciasse

del 1509).

da stordire

così

Hans Holbc

ma

mille volte,

le

questi sportelli,

una cometa, ricade

di

coperchio del sepolcro, spezzato fragorosamente,

boschi per sottrarsi alle ten-

da

orribili visioni diaboliche,

Paolo nella Tebaide. In mezzo

ai

Vosgi,

IL

RINASCIMENTO FUORI O ITALIA NEL SECOLO XVI

191

bianche rocce splendono nel sole mattutino, S. Antonio ha costruito la sua ma una schiera di Diavoli glieriia abbattuta, ed ora vediamo il povero

di cui le

capannuccia;

Santo, all'estremo delle sue forze, malmenato, percosso, morso da spaventevoli mopo' di requie, stri, che nel sogno febbrile gli si accalcano intorno. Per trovare un il

il mare un boschetto

Santo passa

presso

e

va

di

in

Cirenaica da S. Paolo. L'incontro avviene in una caverna,

palme.

11

decrepito anacoreta, presso

il

quale sta sdraiata

una cerva, se ne vive in perfetta quiete, sereno e senza desideri, alimentato da Dio mediante un corvo, ed altro non aspetta che la morte. Questo asceta che ha raggiunto la pace assoluta, viene in aiuto di Antonio. La tempesta delle passioni, da

Fig.

cui è agitato

1

il

cuore del pellegrino venuto dal Settentrione,

è

placata dal nobile

Guido Guersi, committente dell'altare; gli abeti che spuntano dietro la sua testa sono un accenno alla sua patria. La Madonna di Stuppach (dipinta nel 1519 per una chiesa di Aschaffenburg), è sorella di quella di Isenheini, ma anche più gioconda e luminosa, e di una nobiltà

vegliardo. La figura di S. Antonio è

il

ritratto dell'abate

quasi leonardesca. Gli sportelli (uno dei quali è a Friburgo) narrano neve, di cui secondo

Roma.

la

tradizione è

questa narrazione

In

il

da improvvisatore. La Galleria che porta

tema

del

heim;

le

la

monumento

Maestro di

si

la basilica di S.

vale di uno

miracolo della

il

Maria Maggiore a

stile affatto

nuovo, con foga

Karisruhe possiede una doppia tavola, con Gesù

croce e Gesù crocifisso (1522), proveniente da Tauberbischofsheim.

Golgota qui è trattato

in

figure sono tre sole, Gesù,

maniera più monumentale che Maria

e

Giovanni,

L'ultimo altare dipinto dal Grùnewald, per quanto

si

e sa,

paesaggio

il

è

Il

nell'altare di Isen-

quello

è più severo.

della chiesa di

MANUALE

192

[)l

STORIA DELL ARTE

Maurizio ad Halle; vi si vede S. Maurizio ciie sulla soglia di un alto iiortico dà benvenuto a S. Erasmo; quest'ultimo è il ritratto del cardinale Alberto di Brandeburgo, committente dell'opera. Qui il Griinewald ci offre uno spettacolo festoso

S. il

e

magnifico, per la delizia

degli occhi.

accorgiamo che l'appassionato artista, verso il tramonto della sua vita irreCi

quieta, aveva trovato riposo al servizio di

un potente principe

si

compiaceva

abbiamo più

notizie

non

Hans

sebbene

muore

Di scolari

lui.

caso di parlare,

il

Baldung

Dùrer, nel

il

1529 non

il

qualche cosa da

rivato

il

di è

splendori

gli

Dopo

del culto cattolico.

del Griinewald

della Chiesa, e

ritrarre

di

abbia Nel

lui.

de-

1528

1529, o poco dopo,

Griinewald; l'Holbein se ne va in In-

ghilterra;

desca

aurea della pittura

l'età

te-

è finita.

Della scuola di Ulma, che procede

indipendente, tante è

principale rappresen-

il

Martino Schaffner (1480-1540 Nelle opere giovanili

circa).

angoloso,

ma

a poco a poco

duro ed

è si

viene per-

fezionando, sia nel trattare con giusta

umano che

corpo

libertà

il

mento

del soggetto.

non

tuttavia

dri

fanno

ci

l'anima dell'artista;

svolgi-

nello

suoi grandi

1

essi

ci

qua-

conoscere

danno una

impressione tutta esteriore di ampiezza, di

magnificenza

di vesti, di

fughe pitto-

resche di archi, sostenuti da colonne di

marmo con

la

L'altare

rossiccio.

cattedrale di

Ulma

Hutz

(1516-21,

Sacra Famiglia,

fig.

nella

181)

fa conoscere

ci

questo artista nella piena maturità del suo telli

stile.

hanno

Si

di lui quattro spor-

con scene della Vita

di Maria, ap-

partenenti a un altare di Wettenhausen, ora a

Monaco

senso dello dei

colori, e

calma serer, lo

Schaffner

talora

Augusta, partiti

Amberger. Ma

di

si i

avvicina

al

(1524), nei quali

spazio, la garbata

una

e dignità.

si

espressione

ritratti (Eitel

nella Cattedrale

di

il

di

Bes-

Ulma, 1516)

Diirer.

due Holbein, ebbe ancora un pittore

questo artista

bella

Nei

piace

armonia

di merito,

Cristoforo

sa pochissimo. Accolto nella corporazione dei pit-

HINASCIMENTO FUONI

IL

1530, mori nel

tori nel

1561.

II

ITALIA NEL SECOLO XVI

Dipinse molte facciate, opere oggi scomparse;

chiesa sono di valore molto disuguale;

quadri

di

sità, la

sicurezza del disegno

Schwarz con

la

193

e la

ma

larghezza del colorito;

nei ritratti si

citano tra

i

suoi

loda la lumino-

si i

migliori

Matteo

moglie, di proprietà privata in Inghilterra, Afra Rehni ao Augusta,

a Berlino Sebastiano AUinster

(fig.

182),

ed ottimo tra tutti

ritratto di Carlo

il

V;

le

fattezze del sovrano, di una bellezza un po' malaticcia, sono rese con rara delicatezza

Fig.

€ leggerezza

di

cui l'indole fu

colorito

Ritratto

182.

tocco.

Seba

Vediamo

qui per

la

prima volta

la

figura di un personaggio, di

contraddizione coi doveri della nascita

in

morbido

di

e

dell'altissimo ufficio.

e

Colonia, dove l'arte locale era in decadenza, ebbe tuttavia

Bartolo Bruyn (1493-1557). Nei appare anche tardi

si

ritratti (fig.

nei quadri di chiesa del suo

in

il

valente ritrattista

183) egli è tedesco schietto, e tale

tempo

migliore;

ma

accostò alla maniera fiamminga. Del resto a Colonia

rono ancora tenute di merito singolare.

Il

bene intonato ha del veneziano.

onore per lungo tempo, sebbene non

in le

ci

questo genere più arti figurative fu-

vi fiorisse

alcun artista

13

MANUALE

194 5.

natura

STORIA DELL AKTE

DI

Luca Cranach (1472-1559)

più

d'ogni altro artista parve destinato dalla

ad essere uno dei prìncipi della pittura tedesca. Facilità

e dalia sorte

operosità infaticabile

{pidor celeninms

di

mano,

designa giustamente l'iscrizione sul suo

lo

sepolcro), rara perizia tecnica e freschezza di colore, lunga vita

e

un'alta e sicura

mancarono

ai

più dei suoi con-

posizione sociale presto acquistata, sono fortune che

temporanei. d'arte,

Ma

trasferitosi presto nella

mancandogli

i

Germania

e difettando anche di coscienza non valsero a salvarlo dal manierismo.

artistica e di autocritica, le sue preziose doti Si

aggiunga che

il

tempo,

il

quale

settentrionale, in regione povera

concorrenza,

la

e

confron'ì:i

rapì tanti insigni capolavori, nella sterminata

ci

)klu

ili

Brauv

produzione del Cranach non operò una selezione, che forse sarebbe stata benetìca. Dai tempi della Riforma hno ad oggi venerazione quasi superstiziosa, conservate come sé stesso.

tesori. Ciò

e

un

Gran galantuomo, po'

sincero,

i

suoi pensieri e

le

un

il

artista

sue immaginazioni,

mercato, regolandosi secondo

i

uscite dalla sua officina furono

nell'artista

il

popolo vedeva rispecchiato

un po' borghesuccio, affatto alieno dalla latimeditativo, ma all'occasione anche amante del

grossamente sensuale,

dei Tedeschi. Inoltre egli era

il

popolo tedesco ebbe per questo Maestro una

minime cose

avvenne perchè

nità; religioso, per natura sereno e

fasto e

il

le

Cranach è sempre stato il pittore prediletto molto avveduto, che non metteva sulla tela

ma

bisogni,

le le

idee del suo pubblico, e

commissioni

e

le

produceva per

richieste.

IL

Nato

RINASCIMENTO FUORI d'HALIA NEL SECOLOjXVI.

a Cronacti nella

Francoiiia,

195

probabile che abbia molto viaggiato, per

è

Germania meridionale, scegliendo dappertutto ciò che intimo della natura, più gli piaceva, e appropriandosi felicemente quel nuovo senso pittori avevano imparato ad esprimere in quello che da Ratisbona fino a Passau che fu detto «stile danubiano». Circa il 1502 lo troviamo a Vienna e a Monaco;

desiderio d'imparare,

nella

i

nel 1505

si

trasferi a

Fis.

e fu

Wittenberg

1«4. S.

Anna,

la

servizio dei principe elettore Federico

al

AUicli.nna e

il

Barnlinin, di

Saggio,

Lue

per mezzo secolo l'arbitro del mercato artistico della Germania settentrionale.

Nella sua otticina lavorarono molti artisti, ed anche

Luca (m. 1586); ma'egli si impose una personalità sua propria.

e

a tutti, di

i

modo

buona

e

e

rare bellezze. Alla

piena di passione, succede

di colori; fu per e

Crocifissione

molto

apprezzata

tempo a

anche

in

nel

Roma,

Italia;

oggi

figli

1515,

al

Schleissheim, del

di

1504

il

Riposo

nel

Palazzo

a

Berlino.

è

due

suoi

Hans (m.

1537)

che nessuno di questi acquistò

Nei quadri della prima maniera del Cranach, fino varietà

nota

il

s'avvertono molta 1503, d'intonazione

in Egitto,

Sciarra,

La

e

foresta,

che è una festa perciò

è

opera

ambiente predi-

MANUALE

196 letto delle

STORIA DELL ARTE

DI

leggende popolari tedesche,

rappresentata con profonda comprensione un paesaggio schiettamente germanico, con

è

della natura, e con freschezza poetica; è neri abeti dal tronco

muscoso, betulle chiare

prospettive lontane. Sono motivi che

il

della Sacra Famiglia e degli angioletti

che anche negli

lesca,

altri

dipinti del

e

rupi frastagliate, castelli e

leggere,

Cranach ripeterà è

una trovata

Luca Cranatli.

bellezza di colore e giocondità d'invenzione, sono la S.

oggi

a

Francoforte.

Ma

(fig.

nella

184)

e

un

di

S.

l'idillio

Altri

gioielli,

per

Karl;.

Anna con

trittico, eseguito

Decapitazione

Anche

leggiadramente fanciul-

Cranach non ha l'uguale.

di

Putto, parimenti a Berlino

all'infinito.

cosi

per

la

Madonna

Federico

Caterina (1506,

il

e

if

Saggio,

Dresda)

le

movenze

non hanno espressione, e manca l'elemento drammatico. Davanti al quadro il Cranach si trova impacciato, e diffettandogli il senso dello spazio e della prospettiva in profondità, colloca le figure qua e là, come vien viene. Perfino in soggetti di pochi personaggi egli non sa trarsi d'imbarazzo, onde le figure sembrano stare a disagio, come le tre donne sorridenti dell'u altare dei Prìncipi» a Wòrlitz (1510), dipinto che ha del veneziano, ziato. Ai suoi quadri

il

e

piace per

il

colorito vigoroso e aggra-

Cranach aggiunge spesso mezze figure vestite

alla

foggia

RINASCIMENTO FUORI

IL

del tempo,

come

ritratti dei

i

miglior prova è

egli fa

esempio

la

nudo femminile,

bel

Cattedrale

Nella

di

Venere

Breslavia

di di

figura,

calma

e

forme maestose ed armoniche.

la

hanno grandi pregi pittorici. Il principe elettore dell'altare Hans Scheurl a Norimberga (1509), e ritratti, pii'i grandi i

il

Pio

niera,

e

della moglie, a

coscienziosa,

Dresda (1513), sono eccellente soltanto

queste opere aggiungiamo

le

ficato e ricchezza di fantasia,

incisioni in

di

ornamenti

e in

legno, spesso

possiamo dire che

il

è

il

Wòrlitz,

del

migliori esemplari

i

negli

rame

non

volte

più

presenta un

ci

suo forte;

il

ritratto

vero, di Enrico

Monaco

Ritratti di famiglia, di Cristoforo Scliwarz.

ma

ripetè

penetrazione psicolo-

gica,

Fig. 186.

citiamo ad

ritratto

tuttavia quelli dei suoi primi anni, se anche vi scarseggia

di

tenia in cui

egli

(1509), 11

11

solenne;

che

(1509),

Pietroburgo

197

questo altare.

sui^li sportelli di

.Madonna a mezza

la

.Madonna della

con qualche variante.

donatori

ITALIA NEL SECOLO XVI

I)

Cranach

nel

e

della

nelle

sua

vesti.

maSe a

pregevoli per signi-

primo periodo della

sua operosità artistica già aveva dato un saggio quasi completo di ciò che sapeva fare.

secondo periodo (1515-37)

Il Maestro si arricuna tavolozza chiara e argentea, con toni smaglianti, di un più giusto senso dello spazio e del movimento, e talora anche delle proporzioni umane; ma nella sostanza non c'è progresso; Il

chisce di nuovi pregi esterni, di

al

contrario, egli

s'

più attivo

il

maggior copia

e

il

più fecondo.

di soggetti, di

impoverisce. Dell'umanità pare che

figure dozzinali; per gli larga, profeti dalla

è

uomini ha

barba lunga

i

egli

non conosca

se

non

le

suoi tipi costanti: lanzichenecchi dalla barba

e dal viso scarno,

facce lisce di pingui canonici, e

MANUALE

198

qualche ceffo patibolare; per

un

talora

tutte

le

donne

stampo tedesco, buone massaie, come la moglie di Lutero; in che per il Cranach sono gli elementi della bellezza

femminile: occhi a mandorla, nasi

questo periodo sono altari

testoline di fanciulle del solito

po' pallide, o visi placidi di

ripetono sempre quelli

si

STORIA DELL'aRTE

DI

con figure isolate

Brandeburgo,

ad

ora

dita contorte. Le sue opere migliori in

affilati,

Caterina (1520), a Worlitz

Sposalizio di S.

lo

Pest;

a

e

gli

grandezza naturale, eseguiti per il cardinale Alberto di Aschaffenburg, Baiiiberga, Monaco e Naumburgo; ritratti di

i

con fondo di paesaggio, come quello del cardinale

Magonza

di

in figura

di

Gi-

S.

rolamo (1525, Berlino); ritratti di Lutero, Melantone e di vari principi tedeschi parteggianti per la Riforma; tutte opere che uscivano in gran copia, per soddisfare i

dalla sua operosa officina.

alle richieste,

d'Europa, per essese stato

ritrattista

il

Cranacli ha importanza anche nella storia

1!

Lutero

di

tenberg; da principio egli lavorò genialmente, in

legno, eseguite nel

anche

1520 o poco dopo,

questo, causa l'abbondanza

in

mestiere, e

Al gusto un po' volgare dei prìncipi minili.

soggetti biblici o mitologici

In

mettono

ganti, che

con

in

mostra tutte

cappelli, gioielli;

veli,

le

scena,

la

e

il

Marte

e

uomo

Venere, Apollo

e

Giudizio di Paride

(fig.

alla

Wit-

tardò

ma

ci

ricader

a

nel

i

nudi fem-

presenta donne leggiadre ed elesi

ingegnano

paesaggio tedesco

Adamo

e

le

di farle risaltare

figure

maschili

ed Eva, Sansone

curioso quadro

il

,

Pietro Brueghel, fece lungo sog-

paese nei suoi quadri, popolati di molte figure. Egli ritrasse

sua patria

223

i

somma

la

dipingere

di

paesaggi

gli

sfondi

fluviali della

nitidezza,, la

gradazione

ancora imperfetta dei piani mediani, e degli sfondi, sentono sempre della tradizione .Maggiore

cale.

(1564-162(3).

Il

produsse

effetto

fu

Bril

soggiorno

il

d'Italia

Paolo Bril

in

discepolo di suo fratello Matteo,

e

con

lui

di

lo-

Anversa

venne giovine^a

Roma, dove

più tardi conobbe Annibale Carracci. Egli dipinse a fresco molti paesi

popolati

figurette,

di

in

chiese

e

tempo stilizzò sempre più fiancheggiandolo come di due quinte, l'andar del

egli il

è

2.

e

dare

al

Romanisti.



Il

del secolo

Roma

XVI

si

non pochi

quadri,

disegnando

e

il

con

quali

suolo a linee ondulate; in che

211). Dei paesisti

(fig.

quadro una struttura organica,

e

fiamminghi fu

sotto questo

ri-

Italiani.

soggiorno in Italia non

Le

nei

paesaggio, secondo la maniera italiana, cioè

attenne agli insegnamenti degli

si I

di

vita di questo o di quell'artista.

a

il

quasi un precursore di Claudio Lorenese

primo che cercasse

spetto

palazzi,

un episodio accidentale

è

relazioni tra l'Italia e

i

Paesi

Bassi nel

nella

corso

fanno più frequenti ed intense; un soggiorno più o meno lungo

diviene per

i

pittori

un elemento necessario

Fig. 213. Miracolo Jdi

un Re

di

e

normale dell'educazione

Francia, di Barend van Orley.

arti-

MANUALE

224 stica.

paesisti

I

invece

loro;

conservano

gi' italiani imparano da dapprima imitano Miche-

indipendenza; anzi talora

la loro

s'italianizzano totalmente;

pittori di figura

i

STORIA DELL'ARTE

DI

langelo e Raffaello; più tardi, nell'ultimo trentennio del secolo, ziani (Tintoretto), e portano in patria lo stile

grandi

nelle

mitologiche

pitture

religiose,

e

italiano,

che

volgono

si

prevale

ai

vene-

incontrastato

ed avvia l'arto sulla falsa strada del

manierismo. Ciò posto non

da maravigliarsi che perhno

è

certi

che erano venuti in

pittori

fama attenendosi alla tradizione paesana, fossero attratti dai nuovi ideali. Uno di questi è Jan Gossaert o Mabuse, di Maubeuge (1470-1541). Nelle sue opere dei primi tempi egli è uno schietto seguace della tradizione, né più né meno di Gerardo di Jacopo di Amsterdam. Nella Adorazione dei Re Magi (Howard-Castle) David come potrebbero anche essere nella la figure sono ordinate senza alcuno studio, non

realtà;

ci

nascimento

si

vede affatto quella preoccupazione dello

italiano. Soprattutto egli prediligeva

prima maniera,

della sua

comune consenso

è per

somma trono

in tutto

conforme

trittico del

il

diligenza, in cui la tavola di

intorno

e

a

sei

lei

di

Praga, con

di

Rinascimento;

ma

Luca che

S.

nelle

vestimenta

capolavoro

11

fiamminga,

suonano

cantano;

e

Negli

tardivo.

ritrae la

Madonna

212) rappresenta la

(fig.

quadri, quali la Vocazione di S. Matteo (Windsor), e

Duomo

che è propria del Ri-

stile

bruno caldo.

Palermo, dipinto quasi a smalto con

di

gotico

stile

colorito

alla tradizione della scuola

Museo mezzo

angioletti che

da un motivo architettonico

il

la

Madonna,

tutto

il

accessori

in

incorniciato di

altri

suoi

pala dell'aitar maggiore del

vedono

si

e nelle teste maschili é

i

motivi del

il

tipo tradi-

già

conservato

zionale. Al contrario nei quadri della sua seconda maniera, e specialmente nei soggetti mitologici, l'espressione attenuata, lo studio accurato del

venze non necessarie, rigido;

di

e

come

quadri,

certi suoi

freddo

colori

i

ma

Nettuno

il

é

lisci

un non

Anfitrite di Berlino, c'è

e

da credere che

lezza del colore e della composizione della forma,

nudo, benché con mo-

verdazzurrini, sono tutti elementi italiani. In

e

di

proposito

pensando

e;li

so

abbia rinunciato

di

mediante l'astrattezza

di raggiungere,

maggiore solennità. Lo stesso giudizio vale per

che

alla bel-

nudi troppo

certi suoi

come l'Adamo ed Eva di Berlino. La stessa trasformazione avvenne in Bareni) van Orley (n. dopo il 1490, m. circa il 1542). Come il Mabuse, l'Orley studiò

levigati,

in

Italia,

e

specialmente a

Roma

1518 fu assunto

nella scuola di Raffaello; nel

in

servizio a Bruxelles da Margherita d'Austria, governatrice dei Paesi Bassi.

La chiesa parrocchiale

Gùstrow

di

guito nella sua prima maniera; di

Jan Borman,

figure di Santi e

la

intagliatore

di

Meklemburgo ha

Bruxelles;

leggendari.

soggetti

nel

Un

sugli

altro

nella

Re

Pazienza

di

di

Francia

(fig.

lui

Il

nome

dipinse

il

di

Bruxelles), c'è

è collegato

anche

al

un eccesso

fiorire

belle

soggetto è un mira-

213). In alcune opere della sua età media,

Giobbe (Galleria

suo

trittico ese-

anche questo nella

dipinto,

movimento; soltanto nei suoi ultimi lavori, ad es. nel Giudizio chiesa di S. Giacomo di Anversa, egli raggiunse quella calma che stro provetto.

un

l'Orley

sportelli

suo

tradizionale maniera fiamminga, è nella Pinacoteca di Torino; colo di un

di

parte di mezzo contiene storie della Passione, opera

ad esempio

di espressione

e di

Universale

della

è propria del

mae-

dell'industria dei tappeti di

Bruxelles, per la quale fece molti disegni.

La

società dei Romanisti

aveva ferventi seguaci

Paesi Bassi. Dalla scuola dello Scorei deriva

in tutte le

maggiori città dei

Martin van Heemskerck

di

Haarlem

RINASCIMENTO

IL

(1498-1574),

della topografia di

225

quasi fanatico, della antichità e di Michelangelo.

entusiasta,

libro di disegni, nel

NEL SECOLO XVI

D ITALIA

IL'ORI

Gabinetto delle stampe

Roma

e

per

Un suo

Berlino, è preziosissimo per lo studio

di

la statistica dei

monumenti romani.

Visse ad

Haar-

Hendkik Goltzius (1558-1616), operoso ed abilissimo incisore in rame. Malines ebbe Michele van Coxyen o Coxie (1499-1592), zelante imitatore dei caratdotto Lamberto Lombard (1505teri esterni dello stile raffaellesco. A Liegi visse lem anche

il

1566),

il

quale nell'Ultima Cena volle, per così dire, tradurre nello

Fig. 214. Autoritratto di

il

modello leonardesco.

circa,

imitatore

operò Frans de Vriendt o Frans Floris (1517

a secondare

il

Martino de Vos

(1531-1603),

l'arte.

altri,

ma

Frans Pourbus

maggior forza

in

A

questi

Bruges, che era

Vecchio (1545-1581),

il

dove, sebbene vi prevalesse nei quali era

quale lavorò assi-

nomi

in

onore dopo

se ne potrebbero

l'enumerazione poco o nulla gioverebbe alla storia del-

Dalla scuola di Pietro Pourbus

tista, uscì

il

gusto del tempo con pitture sacre, ritornate

vittoria degli Spagnoli, e con quadri mitologici.

aggiungere molti

come insegnante ed

grandi maestri romani, specialmente di Michelan-

dei

Altro pittore di Anversa è

duamente la

come

fiammingo

Uffizi.

1570) nato da una fiorente famiglia di artisti, rinomato

ammirato gelo.

Ad Anversa

Antonio Mor. Firenze,

stile

la

maniera

di

disegno

del Floris, e

di

il

egli stesso

quale

seppe

colore. Più

si

farsi

un valente

stabilì poi

onore

ritrat-

ad Anversa,

coi suoi ritratti,

ancora del Pourbus fu giù-

MANUALE

226

STORIA DELL'aRTE

DI

Mor (Moro) di Utrecht, scolaro dello Scorei, accolto nel Luca ad Anversa, e morto nel 1577. Egli è per più rispetti Rubens. Fu tenuto in grande considerazione dalle Corti, e si com-

stamente lodato Antonio 1547 nella gilda di il

precursore del

piacque

splendidamente. Fece parecchi viaggi, e ne trasse grande giova-

di vivere

mento. Non

S.

dubbio che

c'è

egli

hanno una impronta personale. una

fattezze ad

emancipa

e

forte unità di espressione

ritrattisti italiani;

mano

del

Mor

si

i

suoi ritratti

solenne; egli sa far concorrere 214). Per merito del

(fig.

dagli impacci dello stile primitivo, ed è innalzato

persona. Ritratti di

ma

netto, talora alquanto secco,

è

trovano

in

tutte

le

Mor

co-

il

singole

le

ritratto

il

ad una sfera supe-

l'elemento spirituale non è più soltanto espresso dal volto,

riore; la

i

suo disegno

bene intonato, calmo, spesso acceso

lorito

si

abbia studiato 11

ma anima

tutta

maggiori gallerie d'Eu-

ropa.

E.



RINASCIMENTO

IL

1.

1.

Lo STILE TuDOR.

molte innovazioni



IN

INGHILTERRA.

ARCHITETTURA.

Nell'età dei

Tudor (1485-1603) avvennero

in Inghilterra

grande momento. Enrico Vili proseguì energicamente

di

lidamento dello Stato

e

cremento economico

e

l'affrancamento della Chiesa. Sua il

dominio universale

dei

figlia

il

appaiono evidenti dall'Italia,

ma il

più belli tra

i

le

circa), e

nazioni consanguinee, cioè dalia

L'ultima forma del gotico inglese chiese tenne

mantiene tenace;

non molto tardi (1560

se

dalle

si

(lo

l'in-

mari.

L'architettura di questo periodo ha un carattere schiettamente paesano; dizione gotica, propria dell'isola,

conso-

Elisabetta iniziò

forme

del

la tra-

Rinascimento non

non provengono direttamente Germania e dai Paesi Bassi.

perpendicolare) nella costruzione delle

stile

campo, quasi senza contrasto,

fin

molto avanti nel secolo XVll,

e

i

saloni (Hall), con soffitti a travature di legno di perfetto lavoro, sono

XVI. Del resto l'evoluzione dell'architettura riguarda quasi concetto inglese, la casa di camil pagna; quel che importa non sono l'aspetto esterno e lo sfoggio di forme stilistiche, del principio del secolo

unicamente

ma

i

la casa, e

più precisamente, secondo

pregi interni, cioè l'uso pratico e la comodità. Sotto questo riguardo l'età

sabettiana è l'età dell'oro;

moderna arte europea tempo del palladianismo e

della

i

costruttori raggiunsero tale perfezione, che

della casa,

i

eli-

creatori

e Norman Shaw, passato il non seppero indicare miglior modello di

Guglielmo Morris

del classicismo,

questo.

normanno, d'aspetto fiero ma avvenne più presto, più felicemente e in forma più spontanea che non in Francia. II castello inglese era un quadrato con un cortile in mezzo; il nucleo era costituito dal salone; aperto il cortile da un lato si ottiene una pianta in forma di |"~|, dove tutti vani ricevono aria e luce; spesso si introduce un'altra variante, prolungando le due ali verso il giardino, donde

La trasformazione

povero d'arte,

in

una

dell'antico castello fortificato

libera casa campestre,

i

risulta

una disposizione in forma di H. Con l'ingentilirsi dei modi, la nobiltà smise numeroso accompagnamento e dei grandi banchetti alla patriarcale; cosi

l'uso del

venne meno

la

ragion d'essere del salone,

di proporzioni e usato

come anticamera

come nucleo

della casa; tuttavia, ridotto

o vestibolo, esso rimase fino ai giorni nostri.

RINASCIMENTO FUORI D ITALIA NEL SECOLO XVI

IL

Invece

camere d'abitazione,

le

di servizio, di

ricevimento

227

conversazione,

e di

ven-

si

nero sempre meglio differenziando, fino a raggiungere quella perfezione che è propria della casa inglese di la

cosidetta

ben

certe

radunare

(forse

artistico

è

valli,

ci

un

altro locale di parata,

primitiva destinazione non sono

uso

di

generale,

essa servì per

La casa deve adattarsi all'ambiente

famiglia.

della

varietà di vedute da ogni parte,

offrire

Hall nel Derbyshire, che è per

gli

inglesi ciò

che

presenta appunto un compendio dell'evoluzione

un perfetto esempio

e

sostituì

si

e la

francese); diventata

Tedeschi,

i

dello stile inglese,

Al salone

cui l'origine

Haddon

boschi e prati.

Wartburg per

la

stile.

di

un ornamento; deve

naturale, ed esserne

sopra

»,

origine

di

tesoro

il

buono

galleria lunga

«

armonia

di

tra l'arte e la natura circo-

stante.

I1V

iììr'

:.|

Ti

Fig. 215.

Venendo ora

\

^

^j

Holland-House a Middlesex.

dobbiamo premettere che gli edifizi costruiti da egli chiamò in Inghilterra, ad imitatazione di Francesco (Pietro Torrigiano, Giovanni da Maiano e Benedetto da Rovezzano), per acclimatarvi le forme italiane, non rimangono che alcuni sepolcri (di Enrico VII e del cardinale Wolsey nella Abbazia di Westminster), qualche ornamento Enrico Vili sono

particolari,

ai

che degli artisti che

periti, e I

architettonico e qualche terracotta.

Hampton

Wolsey, stro, e

che fu

la

ma

esempio

di

folk, circa

della

«

stimolò

creazione del grande cardinale

la

re

il

ha un aspetto decoroso

misto

è

Charter House a

e,

ereditò

dal

suo

mini-

infelice

».

per

Ma

Elisabetta, facendo ogni

nobiltà a fabbricare.

1

il

il

e

suo tempo, principesco. Altro

Londra, costruita dal duca

1540, per sua abitazione in città.

Regina vergine la

rimane

gotico misto, con sobrie linee perpendicolari, sporgenze

stile

l'interno stile

il

Ma

(1515-1520), che

reggia inglese fino alla fine degli Stuart. In questo edifizio regna an-

cora all'esterno uno torricelle;

Court

periodo più fecondo

anno un viaggio

più ricchi presero a gareggiare nel

nel

di

Nor-

è quello

suo regno,

numero

e nella

MANUALE

228 grandezza delle case

STORIA DELL ARTE

DI

campagna. Alcuni

di

edifizi,

come

quelli del ministro Burgliley

Le costruzioni piccole e media grandezza si contano a migliaia. 11 principale architetto fu Iohn Thorpe, quale lasciò una raccolta di 280 disegni completi. La parte artistica era affidata

(Burgliley

e

Holdenby,

circa

il

1580), sono vastissimi.

blocco ad artigiani tedeschi o fiamminghi,

i

ad

esempio

scrittori d'arte inglesi

dell'età

dei

quelle

a

usate

da]

Vredeman

i

Perciò

fortunati possessori ne sono soddisfattissimi, e

ammirano

intenditori d'arte forestieri

finestre,

i

«

Caos le

de

i

loro

odierni

gli

stilistico

espressioni

gli artisti e gli

Walloton-House.

la

leggiadria, la spontaneità e la solidità di

questa architettura. Anche l'esterno ha tutti

molte

forme

alle

Vries.

parlano di queste cose con insipiente disprezzo.

Fig. 216.

le

de

Tudor, depravazione barbarica, pazzie tedesche» sono

usuali. Al contrario,

il

in

quali eseguivano soffitti a stucco, rive-

stimenti, camini, scale, porte, torricelle, culmini, attenendosi paesi,

di

i

pregi di

una costruzione pratica,

corpi avanzati caratteristici dello stile inglese,

i

e

fumaiuoli, l'ag-

gruppamento delle singole parti concorrono alla bellezza dell'effetto pittoresco. Non mancano esempi di facciate pompose, come Songleat, del 1565, a tre piani all'italiana, attribuito a Giovanni da Padova, Hatfield House, del 1611 (del Thorpe), dove nella facciata verso

il

giardino vediamo riprodotto

Holland-House a Middlesex che secondo

gli

inglesi,

a

(fig.

motivo

Rinascimento tedesco, sebbene è

il

di

215) del

e

il

portale a tre piani di Anet,

principalmente Walloton House

suo ricco rivestimento,

è

un

tedesco non abbia nulla. Altra causa

materiale adoperato. Nelle contee occidentali prevale

il

(fig.

216),

esemplare del di

mattone, con

varietà liste

di

pietra squadrata; nel centro dell'Inghilterra (Cheshire, Staffordshire, Worcestershire)

IL

qualche contea meridionale (Siissex

in

e

legno, con intenti più pratici e con

e Siirrey)

predomina la costruzione in in Germania, ma eseguita dei ripieni, e non senza effetto

meno ornamenti che

a perfezione, con stretto collegamento dei sostegni e pittoresco, prodotto dall'alternarsi di bianco e nero.

In



mutamento

chitettura essi promossero un totale

Fig. 217. Whitehall

Jones (1573-1651), ancora

(Londra)

I'

oggi idolo degli Inglesi,

«

Architettura

»

Il

gli

l'Inghilterra

Stuart, con la

inglese.

Anche

loro

nell'ar-

artista fu Inigo

loro

di Inigo Jones.

i

Shakespeare dell'architettura. Fece due viaggi

venne riportandone seco

idee.

di

periodo

quel

possedette un vero tesoro di arte schiettamente paesana. È noto in quale disordine 2. L'ETÀ DEGLI Stuart. politica fastosa, bigotta e capricciosa, ridussero la monarchia

lo

229

RINASCIMENTO FUORI d'iTALIA NEL SECOLO XVI

quali lo in

Italia,

del Palladio; del

chiamano e

il

Napoleone

seconda volta

la

grande Vicentino

ci

egli fu

Giacomo fu nominato nuovo palazzo al posto di quello detto « Whitehall distrutto da un incendio; di questo edifizio non condusse a termine che una piccola parte, la sala dei banchetti (1619-21, fig. 217). Benché l'interno sia un solo vano, senza divisioni, la facciata è a due piani, freddamente e servilmente

studiosissimo ed entusiasta. Ritornato in patria nel 1614, da

I

architetto di Corte, ed ebbe l'incarico di costruire un )>,

copiata da modelli palladiani. Carlo

Jones del

gli

I

nel

1639 pensò

di

continuare

disegnò un piano gigantesco; se eseguito, sarebbe stato

mondo,

ma

anche

cialmente lodate

quadrata con due

la

il

il

l'edifizio,

e

il

più gran palazzo

più tedioso. Delle fabbriche condotte a termine, sono spe-

«Villa della Regina» a Greenwich (1617-35), che è una

cortiletti interni; vi

si

ammira

la

«sala a dado» e

la loggia

massa aperta

sopra l'ingresso; poi Wilton House a Salesburg (1640), dove ritroviamo una «sala

230 a dado

MANUALE e

»

un'altra

geniale e parecchie



a doppio

ville,

dado

DI

STORIA DELL'ARTE

Ashburnam House, con uno

«;

quali Wilton

House

(1640-48),

Raynham

scalone veramente

Hall (1630), Stoke

Park (1634), Coleshill (1650) ed altre, che in parte furono compiute dal suo discepolo loHN Webb. Non si può negare al Jones la grandezza dei concetti, la rinuncia ad ogni abbellimento superfluo, e la purezza scolastica, fedele agli esemplari pal-

Con queste innovazioni

ladiani.

egli

acquistò

il

favore della parte più colta

nazione, che del resto è intimamente conservatrice.

sua non

produzione o creazione,

c'è

imitazione meticolosa sue

ville;

sono

ad

es.,

sacrificati

ma

3.

pur vero che

in

di

una

tutta l'opera

soltanto traduzione ed imitazione, e spesso

un grande maestro. Ciò si vede soprattutto nelle Stoke-Park tutti pregi interni della casa elisabettiana

in quella di

i

ad una grandiosa facciata.

Fine del Rinascimento. al

è

e letterale di

Fig. 218. S. Stefano, di Cristoforo

superiore

Ma



Cristoforo

Wren. Londra.

Wren

(1632-1723)

è artista

molto

Jones, ed ammirabile per prodigiosa fecondità e versatilità. Secondo la

cronologia continentale egli apparterrebbe all'età del barocco; zione artistica dell'Inghilterra fa

si

che

egli

ma

la

tardiva evolu-

rappresenti l'ultima espressione del Rina-

scimento, in una forma libera,

autonoma e anglicizzata; il che appare principalmente nella purezza dei particolari. All'architettura egli si applicò tardi; fu dapprima un matematico. Conobbe direttamente l'arte francese; non è accertato che sia stato in Italia. Una immane catastrofe, l'incendio di Londra nel 1666, fu la prima causa della sua attività come architetto; nessun artista ebbe mai una così vasta e molteplice somma di lavoro, quanta ne richiese la ricostruzione di una capitale. Per prima cosa

dovette

provvedere a rifabbricare cinquantaquattro chiese,

e

in

tale opera,

IL

RINASCIMENTO FUORI

NEL SECOLO XVI

D'ITAI.IA

231

pur dovendo sempre attenersi ad un unico tipo, quello della chiesa protestante, destinata alla predicazione, rivelò dello spazio e della luce, le

inani

le

una

forme

inesauribile fantasia, variando la distribuzione

dei sostegni, delle tribune e dei soffitti. Nelle sue

forme italiane divennero pieghevoli,

combinazioni. Tra

le

agili,

più l'originale e fantasiosa cupola di S. Stefano lirica.

Non minore

di

nuove

e

impensate

218), di

(fig.

una

squisita ispirazione

ricchezza d'inventiva dimostrò nei campanili, terminati ora alla

maniera gotica, ora con forme del Rinascimento,

ma

Fig. 219. S. Paolo, di Cristoforo

Ma

feconde

e

sue opere è celebre l'interno della chiesa di S. Bride, ed anche

modo sempre nuovo ed

in

ingegnoso.

Wren. Londra.

San Paolo (1675-1710, San Pietro di Roma, come chiesa a cupola, dal prolungamento del coro e della navata maggiore acquistò la forma di croce latina e un senso di spazio più chiuso e raccolto che non avvenga nelle altre fig.

capolavoro a cui deve

il

Ideata

219)).

chiese fatte sul modello di

due

la

sua gloria

dapprima, a somiglianza

San

Pietro.

È

è la chiesa di

di

lodevole l'effetto delle facciate laterali a

piani, della facciata principale fiancheggiata

tutto della cupola, che

Fra

le

Ospedale

si

erge maestosa a dominare

opere di architettura civile sono celebri

di

marina) con uno stupendo colonnato,

da due il

mare

il

la

ricchi campanili, e sopradi case della

immensa

città.

palazzo di Greenwich (dal 1684

nuova

ala di

Hampton

Court,

MANUALE

232

bridge, e in

cosidetto

il

«

Monumento

prossimità del Ponte

ritana, propria dell'indole

Biblioteca

Trinity College

del

ma

non viene meno;

avvia verso

si

Cam-

di

altri edifizi,

suoi collaboratori o scolari. L'antica modestia pu-

inglese,

gusto architettonico

il

la

colonna commemorativa del grande incendio,

>,

Londra. Sarebbero ancora da ricordare molti

di

Wren da

costruiti su disegni dei

Wren

STORIA DELl'ARTE

Trinity College di Oxford,

cortile dei

il

DI

la

corrente

per opera del Jones e del classica, e così l'Inghilterra

al movimento e al variar della moda del resto di Europa. Della pittura e della scoltura nel secolo XVI gli Scoltura e pittura. caso di parlare. In una età che noi chiamiamo stessi Inglesi pensano che non sia Rinascimento inglese, la pittura e la scoltura mancano affatto. Nella pittura la gran

partecipa



4.

il

il

luce dell'Holbein eclissa

poveri tentativi inglesi. Nella scoltura, tanto

i

decorazione

la

architettonica, sempre di maniera, che la maggior parte dei sepolcri di alabastro

ebbero di

il

moda, sono opera Olandesi. Il primo scultore

loro periodo di

Tedeschi

di

o d'Italiani,

i

quali

chiamati da Enrico

Vili,

inglese di qualche valore è

Nicola Stone

(1586-1647), collaboratore del Jones, ed autore di parecchi pregevoli portali in Oxford,

Londra. Come lo Stone col Jones, così Gabriele Gibber Wren, per il quale curò la parte ornamentale degli edifizi, con forme vigorose, che hanno già del barocco. È pure da ricordare Francesco Biro (1667-1731), che esegui la decorazione esterna di San Paolo. Anche Grinling GiBBONS fu principalmente un decoratore, ma ebbe fama anche da qualche statua; citiamo quella di Carlo lì nell'ospedale di Chelsea e quella di Giacomo II in S. lames Park, che a giudizio degli Inglesi è «uno dei più bei bronzi d'Europa». Ma e di vari sepolcri nelle chiese di

(1630-1700)

collega col

si

è preferibile

di scoltura è

della statua equestre di Carlo

piedistallo

il

bronzo,

la statua, di

è

opera

molto scarsa,

Si

tere

può

di

che

dire

potenza

il

somma

e

anche questo poco deriva da modelli

BAROCCO ED

IL

Rinascimento compie

il

vede,

si

la

delle opere

stranieri.

ROCOCÒ' suo ciclo nel barocco. Quel carat-

Michelangelo aveva impresso nelle

che

sublimità,

e

Charing Cross (1633);

in

Uberto Le Sueur. Come

IL

III.

I

di

tre

arti,

non ammetteva attenuazioni; di necessità gli artisti dovevano seguire la via aperta contemporanei che assistettero a questa trada lui fino alle estreme conseguenze. sformazione, non la giudicarono un fenomeno di decadenza, ma piuttosto un moto ascendente verso la perfezione. La vigoria e la forza d'espressione del nuovo stile entusiasmava; il Bernini e il Murillo parevano artisti superiori al Bramante ed li I

a

Raffaello.

pressione), fu riferito

Il

vocabolo

«

barocco

all'architettura

carico, imbarbarito.

non paresse degno

del

le

jiuoi-^

che vale gravità, peso,

secolo precedente, col significato

In seguito, il

e

fino

ai

famigerato barocco,

poteva spettare che a certe degenerazioni di studiare lo stile

evidenza

greco

(forse dal

»,

usato primamente dagli scrittori d'arte della fine del secolo XVIII, di

nostri tempi,

non

ma

osserva tale condanna non

e

se

bene

si

ci

fu obbrobrio di cui

aberrazioni di esso. Noi

barocco come specchio sincero del suo tempo,

alte finalità e

i

valori

osservarlo nella sua patria, cioè a

non

e

contorto, sovrac-

perituri.

ci

proponiamo

di

metterne

in

Per intenderlo, bisogna innanzi tutto

Roma dove nacque

e si

città quel carattere architettonico che tuttora conserva, e

ed eleganti soluzioni dei problemi che esso

e

si

sviluppò,

imprimendo

dove vediamo

propose, e possiamo

le

alla

più pure

seguirne passo

BAROCCO

IL

E IL KOCOCO'

233

passo l'evoluzione. Anche a Genova, a Bologna, a Venezia, a Torino, a Napoli c"è di

che farsi un concetto della sua grandezza e della sua potenza universale. Al con-

trario, di là

Alpi esso degenera. Neppure

dalle

barocco francese può

il

dirsi

figlio

legittimo del romano.

la

mondo cattolico è il suolo da cui germina il barocco. La Chiesa, alla quale Il Riforma aveva fatto sentire l'imminente pericolo dell'eccessiva cura degli interessi

mondani, ritornò riconquistare

sua funzione spirituale,

alla

e

afforzò sia per difendersi che per

si

terreno perduto, fondando nuovi ordini religiosi, canonizzando nuovi

il

Santi, creando nuovi mezzi di propaganda. Potè cosi salvare

Germania

parte della

dal

veleno dell'eresia

«

»,

i

popoli latini

una

e

ed affermarsi dappertutto più forte, più

imperiosa, più consciamente operosa che non in passato. L'arte, che fino allora era stata

uno

mezzi

dei tanti suoi

di

dominio, diviene sempre più un poderoso strumento per

glorificare la fede cattolica ed attrarre

trionfa

il

nuovo

ideale

ad essa

l'affermazione

esteriore

di

un

sistema

come

penetrò anche nei paesi protestanti. Cosi uno

l'Europa occidentale

La grandezza L'architettura è strade,

le

città,

e

divenne un vero

e l'unità dell'arte, a cui

sovrana tra

la il

le

stile

il

in cui esso

Per questa via

Roma

nato a

stile

come

europeo,

aspirava

arti;

paesaggio; adopera

scena

la

politico.

tempo monarca

nello stesso

Anche per

illimitato.

assoluto l'arte, fin nei minimi particolari, diviene festa,

Ma

moltitudini.

le

dell'assolutismo

politico

mani-

si

il

barocco

conquistò tutta

era stato

gotico.

il

Rinascimento, divengono un fatto.

il

concepisce piani giganteschi, trasforma

forme

e

proporzioni che anche

nel

suscitano l'idea della maestà e della grandezza, od almeno ne danno l'illusione. soltanto ricorre a mezzi plastici

e

pittorici,

ma

si

le

piccolo

Non

vale delle arti sorelle fino a can-

cellare ogni limite, per accrescere l'effetto esterno, la sensazione interna della vastità',

per elevare l'intonazione. Questa unità della volontà artistica produsse opere che,

meno

considerate nel loro complesso, sono perfette non l'intima associazione e la

mutua compenetrazione

delle cattedrali gotiche.

delle tre arti

E

ebbero una tale po-

si vide e non si vedrà forse mai più. La campo della pittura con le non soltanto movenze drammatiche, coi giuochi di luce, ma anche quello dell'architettura, con la linea costruttiva, l'inquadratura e lo sfondo. E la pittura in tutte le sue forme è

tenza creativa, quanto allo scoltura trascende

i

stile,

quale non

suoi limiti e invade

il

sàtura essa pure di barocco. Nei quadri di soggetto religioso, storico o mitologico, nel

paesaggio eroico, perfino nei soggetti popolari

ovunque

la

stessa

tendenza ad esaltare

la

a farne qualche cosa di straordinario e singolare,

l'aggruppamento

delle figure, le

e di

schietta

la

mediante

Rubens

nature morte, vediamo

nelle

movenze, l'illuminazione,

del colore. Tale è lo stile del Velasquez, del e

e

materia che

i

natura fornisce,

costruzione del quadro,

la

giuochi di luce,

Rembrandt,

lo

sfoggio

più originali

i

potenti pittori di questa età. Il

barocco

è l'arte

smagliante, non

meno

della Corte, della Chiesa, della nobiltà: arte solenne, ricca che prodiga.

Dove mancano

paesi della borghesia, nella libera Svizzera, in Olanda, esso

pomposa,

condizioni adatte, nei

le si

attenua

e

vien meno.

tempo è al servizio di un principe, ama gli onori e la fama, intimamente dominato da una operosità gioconda, facile, cosciente di sé. Grazie ad una L'artista di questo

solida e

coltura, talora

veramente

scientifica, egli è

padrone

di tutti

possiede un tesoro di forme, acquisite ed ereditate, cosicché

il

i

lavoro

mezzi dell'arte gli riesce

quasi

un giuoco. Anche volendo di proposito negare all'arte barocca ogni altro merito, non si può non ammirarne l'attività, la misura, la grandezza e la perizia tecnica.

MANUALE

234

STORIA DELL ARTE

DI

A. ITALIA. 1.

1.

Il

in terreno

barocco romano. suo proprio, con

remote, che

si

i

al

tempo.

due Fontana già

11

si

soluzione più elegante.

Urbano



Soltanto a

si

Roma

barocco sorge

il

piena coscienza dei suoi

potrebbero già riconoscere

creazioni di Michelangelo

conforme

la

L'Architettura.

sviluppa

Vignola,

il

il

in

fini;

esso è

e

si

sviluppa

prodotto

il

come

di radici

Raffaello e nel Sangallo. Dalle sovrane

barocco primitivo,

Maderna, Giacomo

dello

stile

austero

e

pesante,

Porta, Martino Longhi,

proponevano problemi, a cui nel secolo seguente si diede una Il mecenatismo intelligente dei papi Paolo V Borghese (1605-21),

Clemente XI Altieri non meno efficace dell'opera dei grandi maestri, Vignola,- Maderna, Borromino, Rainaldi. La trasformazione edilizia di Roma, cominciata da Sisto V, fu proseguita per modo che la città stessa appare un monumento del barocco, almeno Vili Barberini (1623-44), Alessandro VII Chigi (1655-57),

(1670-76) fu

in

certe piazze e strade principali;

portici, le fontane, le scalee,

i

e

all'effetto

concorrono

giardini, gli obelischi.

Fig. 220. Facciata dì S. Susanna, di Carlo

Maderna. Ron

le

chiese,

i

palazzi,

i

Fig. 221.

Andrea Pozzo. Volta

di S. Ignazio.

Roma.

MANUALE

236

DI

STORIA DELL ARTE

ì^

^

è sostituito

da un altro

tipo.

Non

si

erano ancora

veduti, prima del barocco, quei giovanetti e quelle fanciulle dalle forme gracili e legpienotte, quelle

giadre,

donne grandi

forza, quei vecchi grinzosi dalle n'era,

carnose, quegli uomini ostentanti la loro

lasciava a desiderare quanto alla forma del collo, delle anche o delle

membra; non presentava scoli

e

lunghe barbe ondeggianti, o se qualche esempio ce

tesi,

di

altre

quella naturalezza di carni, di adipe molle o sodo, di

rughe della pelle incartapccorita.

barocca dà vita e sentimento,

le

fa

E

a queste nuove figure

sorridere ed esprimere

l'ardente divozione, l'angoscia, la tristezza,

il

patimento,

la

gioia,

la collera.

la

la

mu-

scoltura

maraviglia,

Anche

il

brutto

MANUALE

266 rivendica

suoi diritti. Per accrescere l'espressione,

i

A

vimento.

manifestare

contorsioni del corpo,

quando

intensificati

deliquio mortale.

scompaiono. gonfia e

le

scoltura

figure

si

muovono

verso

Il

movimento

una

agita. Invece di

le

panno,

il

estende

si

volumi

usano grandi

Si

tela,

la

combinazioni

marmo. detti

e

piedi,

i

le

la seta,

ratti

«

marmi

di

broccato,

merletti.

i

i

bei volti

»

vuole riconoscere nella

si

marmo,

Il

ombre;

od

o per intiero

cerca l'effetto anche

si

bronzo con pietre di varie tinte o

di vari colori, o del

Sono frequenti

nei gruppi statuari.

Proserpina, delle Sabine,

(di

»

belle linee,

«

caccia dentro un vento che

si

stoffa indeterminata,

il

drammatica culmina

L'intensità

Le

alle vesti.

di stoffe, e vi

col

cosi-

i

soggetto non nuovo. Le fontane e

ecc.),

grotte accolgono un lieto popolo di statue: divinità fluviali e marine, tritoni, ninfe,

le

putti,

Rinascimento aveva comprende che fosse una prova d'ingegno molto apprezzata trovata in questo campo: la sanità, il pensiero, la pazzia, la vergogna,

nuova

ogni

draghi. Personificazioni d'ogni sorta già

delfini,

grifi,

creato a sazietà.

azione drammatica di due figure:

scopre

rono tra sui

loro,

sepolcri,

o

si

in

luogo

la

Trasfigurazione,

contornato da una turba

di

da nuvole

di Angeli, o

a pallone.

estende

si

posto per

la

si

muove

a ragione

studio della natura, onde

troppi imitatori; in questo

zione è

il

calma

e

superficiale.

il

raccoglimento; all'arte

che

una

i

già nel-

cornice. Contro

senonchè

gli

avere troppo presto

di

un maestro diviene maniera

in

passione non rimane più

problemi sono proposti, è

la

è

del pittoresco

come

profondità,

di vita e di

barocca

vedono

sola in grande,

La ricerca

rimprovero

il

si

più a lungo.

e

lo stile di

mare tumultuante

Tuttavia

Tempo

soggetto principale

nulla a ridire,

c'è

avrebbero dovuto elaborarle più seriamente

Alla scoltura barocca

in

il

primo piano sopravanzi

il

queste libertà, ampliazioni, nuove invenzioni non

lo

ricorreva ad una

defunto. Sugli altari, molto

un martirio; spesso

o

opere del Ghiberti, sebbene spesso

immeschinito

il

diverse piccole azioni se ne colloca

appare principalmente nel bassorilievo, che

artisti

si

trastullano coi loro attributi. Le stesse conversazioni

ad

l'Assunta,

simbolo

fuga da un Angelo. Santi ed Angeli discor-

in

tra le Virtù ivi effigiate, o tra queste e

opportunamente, es.

il

Religione che trionfa dell'Eresia,

la

messa

Verità, la Discordia

la

il

Si

ricchezza del mare, ecc. Per rendere più intelligibile

la

le

mani

le

od affermano, giurano, predi-

l'alto,

a tratti, è oscurato o lucidato, per ottenere bagliori ed in

mo-

figure sono presentate in

le

concorrono

interna

teste arrovesciate, la guardatura; questi mezzi sono ancora

le

le

commozione

la

s'inginocchiano, vengono meno, sono prese dallo spasimo, cadono in estasi od

cano, in

STORIA UELL'ARTE

DI

ma

da riconoscere

il

spesso

la

solu-

merito di aver

mosso arditamente un gran passo, per uscire dal campo angusto delle regole e dei una sfera di vita più libera, dove il sentimento artistico non procede dal-

precetti in

l'insegnamento scolastico, 2.

Bernini.

Il



ma

dalla sensazione immediata.

Discepolo

di

suo padre, Pietro Bernini,

al

quale

Roma

ed

devono molte belle fontane, tra l'altre « la Barcaccia » di Piazza di Spagna, Lorenzo Bernini (n. 1598) cominciò a quindici anni la sua carriera artistica con busti degni di un artista maturo, e non depose lo scalpello che dopo quasi sessant'anni

altre città

d'intenso lavoro (1680).

Poche rosità fu la in tutta

vite d'artisti furono così produttive

fama che ebbe

Europa.

dalla sua officina:

A Roma nelle

di

come

ad ogni passo

chiese,

nei

c'è

palazzi,

la

sua, e

non inferiore

all'ope-

predominò a lungo qualche cosa di suo, od almeno uscito nelle raccolte d'arte, sulle piazze. Con

principe della scoltura;

il

suo

stile

liAROCCO K

IL

ima turba

commissioni

di scolari e

lavoro favolose

di

tanto sul colonnato di S. Pietro!) non 11

genio del Bernini, in potenza

Ricordiamo

in

primo luogo

ed Anchise (in

di

grazia

(1619-25), opere tutte in

movenze.

F,

e

cui

il

Urbano

Vili

gli

mente

Maestro afferma Borghese

valse l'assegnazione

estatica, di S. e nella

Bibiana (1626),

stessa chiesa

cardinale Scipione Borghese:

il

Ratto

d'esecuzione

riodo della maturità del Bernini. Tra

(1635)

il

non meno ammirabili sono

quello del suo patrono cardinal

il

(centosessantadiie statue sol-

manifesta nelle sue opere giovanili.

si

(fig.

(fig.

la i

253),

Roma,

il

magnifico

S.

Davide con

la

fionda

Pietro.

sua audacia innovatrice nel nudo busti geniali e pieni di vita,

254).

Poi

soggetti religiosi

i

il

1'

grandi lavori, sacri

di

Enea

Proserpina, Apollo e Dafne, vero

di

Bernini. Sepolcro d'Urbano Vili.

Fig. 255.

nelle

in atto, già

gruppi eseguiti per

i

267

maraviglia che spesso cadesse nel mestiere.

è

collaborazione col padre),

miracolo di slancio,

e

e

KOCOCO'

IL

alta e

come

protezione di papa

profani.

ricordiamo

la

È questo

il

pe-

statua, soave-

sepolcro della Contessa Matilde in S. Pietro S.

Longino (1638). Fece anche vari busti per

MANUALE

268 il

di

papa

sua famiglia (Barberini),

e la

marmo

bronzo,

e

due

nedicente;

S.

Pietro

con

putti

in

Virtù

STORIA DELL ARTE

DI

compi l'opera

e

(fig.

ai

255):

lati

del

col sepolcro

sommo

al

sarcofago

di

pontefice

il

quale

dal

Urbano seduto

Vili,

emerge

scheletro che regge un cartello con l'epigrafe; opera solenne, di possente unità

un impeto

di

linee

uno e

di

insuperabile.

Fig. 256.

Nello stesso

be-

e

tempo

Bernini. Santa Teresa.

Ro

S.

Maria delia Vitto

Bernini veniva creando un nuovo tipo di fontana ad ab-

il

forma

classica nella fontana

bellimento della città; dopo vari tentativi, raggiunse

la

del Tritone in Piazza Barberini (1640), ed in quella,

molto più grande, dei Quattro

Fiumi

in

Piazza

Navona

(1647-52,

fig.

223),

vasta

cascatene. In questo secondo e glorioso periodo

l'anima del Bernini. La definita

guidò

la

una

«

Danae

fantasia

e

S.

si

composizione

manifesta

in

di rocce, grotte e

tutto

il

suo ardore

Teresa (1646) trafitta dal dardo dell'Amor celeste

(fig.

256),

cristiana», è l'esempio tipico di quella esaltazione passionale, che la

mano

del

Maestro anche

nelle scolture

di

altre

cappelle ed

II.

L'estremo sforzo

altari.

BAROCCO

KOCOCO

E IL

audacia illimitata

di

splendore

di

e

269

pittoresco

la

è

Cat-

tedra di S. Pietro (1656-65). Quattro Padri della Chiesa, con mossa impetuosa, solle-

vano

prezioso scrigno contenente la Cattedra.

il

In

intorno ad una finestra

alto,

dorata, una gloria, o meglio un tumulto di Angeli, svolazzanti

Anche

raggi.

nei

busti di

più raffinatezza che

non

mincia all'incirca dopo forze.

sepolcro

Il

Francesco nel

il

d'Este, d'Alessandro

1

primo periodo.

ritorno del

Luigi

e fasci di

XIV,

c'è

della vecchiezza, che co-

Bernini da Parigi, già

Alessandro VII (1672-78), con

di

opere

Nelle

nuvole

tra

VII, di

si

la figura del

vede

il

declinare delle

pontefice in ginocchio,

uno scheletro che solleva una pesante cortina di diaspro, né per di Urbano Vili, sebbene le due Virtù in primo piano siano molte belle. E non é un capolavoro neppure la statua equestre di Costantino (1670) nel vestibolo di S. Pietro, trasformazione di un modello di una statua equestre di Luigi XiV. In mezzo ai disegni e bozzetti di lavori quattro Virtù

e

invenzione né per costruzione può stare a pari con quello

colossali, di la

Ponte

quali

i

centosessantadue Santi del colonnato

Angelo,

S.

il

di

S.

statua giacente della Beata Ludovica Albertoni. L'ultima

zetto del nini,

«

Sangue

sebbene

nello stile

da

i

di Cristo

».

Nel

di

quanto

che ha più importanza non

sala, ciò

i

dieci Angeli

si

sua

opera

può desiderare

é la

che è

nobilissima fu

complesso della produzione artistica

suoi lavori giovanili siano

concetto generale

Pietro,

Maestro seppe ancora creare quell'opera

di

il

del

Ber-

più perfetto

singola opera statuaria,

spazio, di prospettiva, di vastità, di altezza.

boz-

Dopo

il

ma

il

Bernini

comprende che un modesto dipinto, non può più produrre alcun effetto. L'immane tabernacolo di bronzo a colonne spirali (già messe da Raffaello nel Tempio di Salomone in un suo arazzo) rimane come simbolo e compendio del barocco romano; la gigantesca mole inganna l'occhio dello spettatore che voglia rendersi conto la

pittura non trovò più posto in S. Pietro. Si

in

quell'immenso spazio, tra quei marmi

colossali,

delle dimensioni. Il

gli

Bernini lasciò un'impronta imperitura nell'aspetto di

sfondi spettacolosi,

le

fontane,

gli

Roma;

le

prospettive,

obelischi, ogni cosa collocata al posto più op-

portuno, costituiscono un esemplare di superba edilizia urbana. 3.

venne



Dei molti scolari del Bernini nessuno Contemporanei del Bernini. gran fama. Non vi si deve però includere Stefano Maderno (1571-1636),

in

MANUALE

270 perchè

la

cadavere

sua statua giacente di

rinvenuto

lei,

MocHi (m.

cesco

Piacenza, a

Roma non

venze eccessive. a

bilitosi

II

Roma

ha che

la

(fig.

grossa

e

statua colossale di

l

suoi

Bernini

nel

del

in S. Pietro, di

a

mo-

statue

purezza

e

Leone

il

S.

Pietro.

è

altare

nudi

e

proporzioni.

Ma

sepolcro del papa Leone

Burckhardt,

XL Roma,

Alessandro Algardi di Bologna (1598come architetto pontificio, ed autore della giardino e delle fontane della Villa Doria Pam-

di di

putti

suoi

coi

1644

della Cacciata di Attila in S. Pietro (1650),

giudizio

Veronica

Fran-

Farnesi

1643), di Bruxelles, sta-

busti,

diedero occasione

S.

dei

ed angioletti, dalla testa

al

maestria tecnica

anteriore.

fama

1620, acquistò

decorazione architettonica del phili.

opera

è

fiammingo Francesco Duquesnoy (m.

nel

rotonda. Maggiore artista

succeduto

posa,

grandiose statue equestri

delle

Fig. 258. Algardi. Miiruniicnto a

64)

257) plasmata sotto l'emozione del

medesima

quella

autore

1646),

Cecilia

di S.

in

STORIA DELL ARTE

DI

l'

che del resto in

di

fanciulli

sono

nella gara col

XI

(fig.

258)

e

ammirabili

Bernini, il

alla

per

quale

vasto bassorilievo

Algardi rimase inferiore. Quest'ultimo, a

massima

è

avverso

al

barocco,

non

MANUALE

272 è

che un quadro della scuola dei Carracci tradotto

che qui

richiedeva

si

una larghezza

settentrionale può parere teatrale, S. Pietro.

I

(fig.

Ma

i

259),

Ferrata 261)

vari

(fig. e,

260),

tacendo

monumenti

che all'occhio

lui

furono, oltre

ricordati,

i

nezia,

talora

nuovo

stile

Maria Culoinba Muti. Ruma,

un artista vastità

di

tutti attratti

Giuseppe MazRaggi, Ercole

.Ma

S.

Giuseppe Peroni, Giuseppe Rusconi, Bernardino Cametti d'altri, Pietro Bracci (1700-73), autore di stucchi pieni di vita, in

S.

Pietro, tra

i

quali

il

ebbe

più notevole

facile trionfo in tutta Italia, e

Bologna e Genova. Notevoli a Venezia occupano un'intiera parete, e a Genova

gli artisti

di

solenne

Roma, furono

a

d'Inghilterra Maria Clementina (1735), e delle statue della il

nella

Bolgi, Giov. Antonio Mari, Antonio

epMicr.. di

(fig.

marmo. Bisogna considerare

che è a suo posto

tempo studiavano

migliori seguaci di

Andrea

in

composizione,

di

ma

molti francesi, che in quel

dal Bernini.

zuoli

di

STORIA DELL ARTE

DI

più operosi furono

i

è

quello

Fontana

di

della regina

Trevi

(fig.

233).

specialmente a Firenze, Ve-

grandi monumenti sepolcrali, che le

Bernardo Schiaffino

cappelle popolate di statue. Qui e

lo

scultore

in

legno

Mara-

MANUALE

274

OLIANO, che usava colorire maestria

ai

le

sue statue. Filippo Parodi applicò invece

portoni dei palazzi

Tesoro del Santo a Padova. Sansevero (1750

4. UecoraziiiTif iiinr.ih del Cuviilés. (174U circa).

4.

porte e di finestre,

generale non faceva che imitare

e architetti

li;.

del

ili

motivi anche nella decorazione esterna.

Pannello dipinto, del Watteau. (171.'; circa).



Nel trionfare dello stile Pienezza del rococò' (Luigi XIV), 1735-1770. la severità architettonica, sebbene non senza incertezze, era peneanche nell'interno delle abitazioni. Era necessaria una lunga elaborazione,

Rinascimento

trata

prima che

gli

cennio tra

il

artisti osassero escluderla del tutto.

1725

e

il

perato che riquadri

Watteau

(m. 1721,

1735. Già

il

cornici, collegati

e fig.

356)

e altri

il

passo decisivo fu fatto nel de-

con specchi, dipinti e tappezzerie. Antonio

pittori dipinsero pareti a pannelli

incorniciati, e riempiti di grottesche, cineserie

sonnier (1675-1750),

Il

de Cotte nei suoi ultimi lavori non aveva ado-

e

altri capricci.

leggiadramente

Giusto Aurelio

Me is-

quale a Torino aveva attinto qualche cosa dalle audacie del

MANUALE

356 Guarirli,

almeno

STORIA DELL ARTE

nei suoi disegni e libri di modelli,

Egli aperse lietamente vi sostituì la

DI

il

campo

alla

varietà e l'irregolarità

natura non

(fig.

357).

Anche

più dalla linea retta, giovandosi delle conchiglie. In si

vedono

le

interromperle

conchiglie trasformarsi e farle

e

scomparire affatto,

si

spinse alle estreme conseguenze.

stilizzata, abolì l'uggiosa

nelle cornici egli

simmetria

discosta

e

sempre

una sua interessantissima raccolta

ampliarsi, chiudere e

si

le

linee delle cornici, poi

mescolarsi con frastagli, fiamme, frammenti

^^T^^^

Fig.

di roccia,

Fiori,

357. Disegno

di

G. A. Meissonnier. Incisione di P. Aveline.

costituendo un sistema decorativo adattabile ad ogni esigenza o fantasia.

ghirlande di frutti, uccelli, maschere, emblemi, motivi naturali d'ogni sorta

sono combinati a capriccio,

ma sempre

con garbo.

Nelle opere eseguite dal Meissonnier, ad esempio nella casa Bréthous a Parigi, di cui fu

anche architetto,

audaci linee curve, per

la

la

fantasia è

meno

sbrigliata.

Un

suo disegno, tutto ad

facciata di S. Sulpizio, fu respinto e biasimato.

Ma

alle

sue

invenzioni fu attinto largamente dai suoi discepoli. Aggiunge bellezza a queste de-

IL

corazioni il

la

parte die

Boiiclier e II

vi

BAROCCO

E

ROCOCÒ

IL

ebbero alcuni dei più delicati

357 coloristi

di

quei tempo, quali

Vanloo.

il

Germano Bof-

ijrande maestro del rococò, tiiimto alla sua piena maturità, è

FRAND (1667-1754), severo

ma

trattatista,

in

pratica non troppo scrupoloso; nell'ar-

chitettura esterna ottenne effetti armonici, e nelle decorazioni interne fece cose molto graziose.

A

Parigi

sue opere migliori sono

le

egli

lavorò principalmente a Nancy,

sue

la

Cattedrale,

il

Palazzo ducale

358.

Non

è

il

caso

Il

enumerare

di

è

più di

moda

il

In

la

i

palazzi

Montniorency

e

ma

Soubise;

architetto del duca di Lorena; sono opere

vasta Piazza Stanislao.

la

e

Grande Gabinettii

qualche osservazione generale. privata non

come

>

di Ala

turba degli

primo luogo

artisti

minori.

Faremo piuttosto

da notare che nella architettura

è

magnifico apparato. Sazia di piaceri mondani, ed an-

noiata dei rigori dell'etichetta, l'aristocrazia cercava ristoro nella natura, nelle piccole ville appartate, di cui

l'aspirazione del

1762

al

.Maria Si

tempo,

i

cosi

1764, dal Gabriel.

nomi: Ermitage,

come

Ma

ciò

non bastava

Mon

repos, ecc.,

al

sentimentalismo

Antonietta diede l'esempio del ritorno alla vera natura,

esaltava la semplicità rusticana,

nobili

Solitude,

piccolo Trianon costruito per la

il

dame

seggiavano

si il

il

una fattoria o

di quel

latteria,

al

vita campestre. ;

le

laccio con nastri di seta, e sor-

rusticità

di

dal

tempo;

viver felice nelle capanne e nei molini

trastullavano con agnellini tenuti caffè in

alla

esprimono

Pompadour,

artificiale,

col

tetto di

paglia muscosa.

Quest'ultima forma del rococò, asimmetrica

e

capricciosa ebbe breve durata;

MANUALE

358 già intorno al 1730

STORIA DELL ARTE

DI

appaiono primi segni di una tendenza opposta. Alla giocondità doveva corrispondere lo stato d'animo degli abitatori; il che non sempre Vivere sul filo di una spada fu in ogni tempo privilegio di pochi. Questo i

delle pareti

era facile.

periodo fu breve, seggera, stile

ma

ma

fu sua gloria

saper vivere con arte. Esso

il

splendida, che non teme

gotico e del Rinascimento.

il

Non

confronto con

è l'espressione di

ma

fermazione della coscienza individuale, quella gente,

non curante

del

359.

È un mondo scomparso, da

ma

vivere,

chi lo

Il

bagno

un ideale

religioso,

piacevole e fugace,

5.

Il

il



l'af-

geniale ca-

edifizi greci di

credeva

in

senso proprio, non

di

puro

avere scoperto si

la

gli

di \'ersailles

Parigi diede Il

il

la

stessi,

modo in

Al culto della natura succede subito cui

si

di

coml'elle-

era acquistata più esatta conoscenza

genio dei Francesi,

ed insieme

la

i

quali

Il

barocco,

appunto perciò

cre-

via per allontanarsene. Fino dal

la facciata di S. Sulpizio,

Non

e

diede un saggio di puro

minori lodi consegui nel 1737

Giacomo Ger-

facciata semplice e severa ddl'Hótel-Dieu di Lione; venuto a

disegno della chiesa

problema

al

errori,

che fu lodatissimo.

mano Soufflot con



vera arte ispirata alla schietta natura.

Servandoni fiorentino con

stile classico,



stile, di

confaceva

dettero di averne scoperto

1781.

Parco

sottrae ad una nostalgia verso quel

si

classicismo (Luigi XVI).

si

il

di Apollo, nel

che richiedeva dagli uomini un costante dominio di

nismo. Negli

al

fioritura pas-

molti vituperato e raramente giudicato secondo giu-

ha studiato non

penso dava loro tanta giocondità.

1733

una

Non si può non invidiare l'imperturbabile serenità non travagliata dagli angosciosi problemi dell'universo e della vita, domani, pronta ad una splendida fine come ad una valorosa difesa.

F-^ig,

stizia;

l'ora

è

grandi epoche storiche dello

l'arguta conversazione.

priccio, di

le

di creare

di S.

Genoveffa (oggi Pantheon), costruita dal 1764

un collegamento

tra la nudità dei

muri perimetrali

e la

IL

BAROCCO

parte superiore riccamente ornata, problema chitetto moderno, da

sopra

la

lui

non

fu

ROCOCÒ

E IL

clie

359

affaticherebbe

neppure tentato. La cupola

si

la

un ar-

fantasia di

aderge senza transizione

fabbrica sottostante. Cosi l'edifizio non produce effetto notevole se non di

facciata e visto da lontano. L'interno, con la bella

ha una eleganza

solennità

e

che

manca

armonia

dei sostegni e delle volte

molte chiese a cupola

a

di stile barocco. L'ultimo passo per dare ad una chiesa cattolica l'aspetto di un tempio greco fu fatto

da Pietro Cont.ant d'Ivry Napoleone è

I

nel 1764, con la chiesa della

Maddalena, distrutta sotto

ancora più greco. Altro documento del gusto del tempo

e rifatta in istile

Piazza della Concordia, disegnata nel 1754 per ordine di

la

como Angelo Gabriel, con grandi

Luigi

XV

da Gia-

palazzi a colonnati simili a quelli del Louvre.

La piazza, destinata a contornare un monumento a Luigi XV, in seguito subì molte 11 Gabriel fu molto operoso; costruì a Versailles per la Pompadour il Piccolo Trianon e il teatro, rifece il castello di Compiègne e vari altri palazzi

variazioni.

Fig. 3G0. L'aranciera di Versailles



Prima ancora che fosse fuor di moda il rococò di cui .ritroveremo le ulin Germania la società irrequieta già era presa d'entusiasmo per la pura bellezza greca. Vennero in uso le colonne, gli architravi, fregi, le nicchie con statue, soffitti a cassettoni e tutto il simbolismo ellenico. Trionfava la linea retta; colori predominanti il bianco e l'oro, coi quali contrastavano lavori reali.



time manifestazioni

i

i

i

di lacca cinesi. Quest'ultimo stile, adattato alle

Luigi infatti

XVI; sarebbe forse meglio denominato da Maria Antonietta (fig. 358). Esso è uno stile femminile, che diremmo casto: cornici rettilinee e listelli, contenenti

l'ornato greco, poco esteso e poco rilevato. gli

appartamenti

I

più squisiti esemplari dello stile sono

dell'infelice regina a Versailles.

una semplicità sempre più austera. Dopo la caduta stile rigorosamente dorico, che fu denominato dal per naturale conseguenza si pervenne alla fredda magnificenza dello

tempo

Col

si

pervenne a

Monarchia prevalse uno

della

Direttorio, stile

camere più interne, prende nome da

e

Impero. 6.

I

GIARDINI.



Come

nella costruzione della reggia di Versailles, cosi nei giar-

dini che la circondano appare la vastità delle idee e la forte volontà di Luigi

XIV.

Le condizioni naturali erano quanto mai sfavorevoli: una pianura, parte sabbiosa parte paludosa, affatto priva di ciò che costituisce

la

e

bellezza dei giardini italiani.

MANUALE

360 cioè

le

ondulazioni del terreno,

(1613-1700), che a

ad inventare uno al

le

stile affatto

soffre

si

scrisse

un

il

STORIA DELL ARTE

acque correnti,

aveva dato

caldo e

ampie vedute. Andrea Le Nótre

può

si

definire l'asservimento della natura

di larghi viali rettilinei

nell'infinito, fiancheggiati

da

che partendo dal palazzo

alte pareti di bossi e di faggi; l'estate

esalazioni delle acque stagnanti.

le

Ma

visitatore.

le

disegno della Villa Ludovisi, fu costretto

il

nuovo, che

disegno architettonico: una rete

sembrano perdersi vi

Roma

DI

»

Si

ammira,

questa Versailles non esiste più; nel 1774

strage di alberi, sostituiti nel 1776 da nuove piantagioni; da quel

meno tormentata, ha grandi linee, i

soli

le

acque

riacquistato e

le

suo sorriso

».

si

trent'anni,

lavorò

rono distrutte. Per aumentare

la

e

si fugge» una grande

poi

fece

tempo «la natura,

Dell'antico rimangono soltanto le

statue delle fontane. Oltre alle aiuole

elementi avvivatori: vastissimi bacini, laghetti, canali,

digalità statuaria. Vi

dei

il

si

mutando

e

fiorite,

una

sono questi

incredibile pro-

rimutando; opere insigni fu-

e

pressione delle acque,

si

spesero milioni. Cinquanta

più valenti scultori attesero a popolare Versailles di figure mitologiche e sim-

boliche, di

marmo

e

di bronzo.

Nella topografia di Versailles troviamo

terrazza, quella del praticello, dei tane,

il

fiori,

il

viale del

bacino dei cigni, delle sirene, dei draghi,

re,

di

dei fanciulli,

la

delle

grande tre fon-

Latona, delle piramidi, dello

specchio, della corona, di Cerere, di Flora, di Bacco, di Saturno, di Encelado,

il

carro

BAROCCO

IL

e

bagno

il

Apollo

di

zero, l'aranciera (fig. 360)

potrebbe continuare. tardi il

con

va

Si

tempio d'Amore

361),

(fig.

vano un po' dappertutto. fino

gondola

in

tempo

al

parco

Il

e

del Goethe, e cedette

il

campo

all'inselvatichimento,

litudine, al silenzio,

barocco

e

al

fu

»

l'enumerazione

e

Trianon, dove più

dei

delizia

la

giardini

ai

Trianon producono un effetto più solenne che non

del

colonnato, al

melanconico

l'architettura,

molti artisti francesi, dopo

la

studio dell'antico, di Michelangelo

sticato

dell'eleganza,

gallico

artista dotato

da natura

ossequente

ed

degli splendori

ricordo

ha per carattere costante

fondazione dell'Accademia

singolare originalità ritornò da

di

i



La transizione.

prediin

Francia (1648)

di

Nondimeno, più d'un alquanto addome-

del secolo

meglio nella scoltura

di

appare un ragionevole

busti-ritratto, nei quali

La prima metà

la

soggiorno

Roma

Quel che c'è

gusto dominante.

al

Il

Bernini, non valsero a spegnere in essi

e del

naturalismo, eredità preziosa di quattro generazioni di 1.

e

tempi, dovuto alla so-

chiarezza e della agilità.

della

comune consenso, sono

francese, per

tro-

si

gran signori

LA SCOLTURA.

La scoltura francese, come

l'istinto

latteria,

Oggi Versailles

inglesi.

ai loro bei

lezione per la via del giusto mezzo, e l'avversione ad ogni eccesso.

e lo

la

del rococò.

e

2.

Italia di

laghetto sviz-

il

molini. Imitazioni di Versailles

i

francese

alla

cupola d'acqua,

la

re,

casa campestre della regina,

la

capanne

le

il

grande canale fino

sul

gusto sentimentale fece sorgere

il

giardino del

il

scala dai cento gradini,

la

361

teatro delie acque,

il

d'Amore,

labirinto, l'isola

il

ROCOCÒ'

IL

359), la grotta di Tcti,

(fig.

montagna d'acqua,

la

E

artisti.

XVil

è

ancora dominata dal-

l'esempio dell'eleganza, non senza artifizio, di Gian Bologna e del suo scolaro Pietro

Francheville, autore

della statua equestre di Enrico IV, eretta nel 1601 sul

Nuovo. Seguirono

stessa

(m. 1658) e

la

via

i

Giacomo Sarrazin (m.

primo sono da ricordare

1660); del

bronzo, che facevano parte del sepolcro di Luigi XIH, cioè e

il

Delfino (poi Luigi

freddo

di

solito

di

Storia naturale,

lari

del Guillain,

cismo

di

di S.

(ni.

per

alle

secondo,

Museo Due sco-

nel

Thou

e

Louvre), e Michele fu operosissimo nella a

Val-de-Gràce,

e

a

Parigi

nella

piacevole vena narrativa. Migliori cose fecero quegli artisti che

ricordo

il

al

a Vaux-le-Vicomte,

Dionigi, architettura del Blondel; in questi lavori egli dimostra facilità

al

ritratto,

Guglielmo

ritratto

più occupano

anche

Dupré

del il

personaggio

è

nelle piccole

(m.

1647)

appare

il

e

Giovanni

Warin

di

;

Liegi

contrasto caratteristico dell'arte

preciso e parlante, mentre

rovescio della medaglia, sono deboli



si

dimensioni della medaglia

e

poco

le

allegorie,

che

originali.



Gli Accade.mici La scuola di Versailles. Sotto Luigi XIV la scolanche più che in passato, si raggruppa intorno alla Corte, all'Accademia, e

2.

tura,

del

Michele Anguier, seguirono un classidi grandi monumenti sepolcrali, fece

e

1672). Perfino in questi piccoli lavori

lo

tre statue di

Regina Anna

statua in ginocchio del cardinale Bérulle a Parigi.

architettonica,

esecuzione

francese:

la

putti che scherzano con capre,

i

normanni Francesco

dedicarono unicamente

meritano

Re,

lodevoli per vigorosa naturalezza;

sono lodevoli

nei ritratti (Sepolcro de

decorazione

di

i

e la

il

maniera; tuttavia Francesco, autore

buona prova Porta

XIV) opere

e tronfio,

Ponte

due fondatori dell'Accademia, Simone Guillain

officine

di

Versailles.

La mente animatrice

è

sempre quella

del

Lebrun;

egli

MANUALE

362 assegnava Tuttavia

e ne dava anche disegni. Che in questo collegio di più che non potesse sorgere un maestro del barocco, è cosa che si capisce. media del merito individuale è abbastanza elevata; l'insufficienza e la

lavori,

i

cinquanta

STORIA DELL ARTE

DI

i

artisti la

meschinità, meglio che non avvenisse in Germania, non erano rare a così grandi opere.

Gli edifizi e

paragone con

al

romano

più

loro,

nell'arte francese.

giardini di Versailles,

non hanno

teriale che per pregio artistico,

che stia

i

e

in

nello stesso

Non mai

la

i

monumenti

destinati a glorificare

Fig. 362. Ninfe al bagno. Parte di

di Francia,

busti

quel

nei

principalmente palazzi.

di Luigi

Di questi

il

XIV,

i

quel tempo, in tutta Europa, nulla

mitologia,

specialmente

e

come

ilievo di Francesco Girardon.

sulle

Vendòme,

Richelieu alla

Ninfe,

tritoni

con Ninfe del vero è

al il

Francia. Si aggiun-

collezione.

ai piedi la

più versatile; a

statua equestre di bronzo di Luigi

Scienza piangente;

la

La moda

Roma

XIV

non rimane che un modellino al Louvre; il mausoleo Sorbona (1694), con la statua del gran cardinale morente e

di

Re

Versailles.

vestire di

di cui

della Religione,

di

pubbliche piazze, mausolei nelle chiese,

Louvre possiede un'ottima

il

la

in

c'è

mitologia

la

grandi personaggi: statue equestri

tempo si compiaceva di associare le grandi parrucche al Francesco Girardon (1628-1715) fu tra questi artisti

assegnati molti grandi lavori:

a collabo-

per ricchezza ma-

tempo rappresentano quel che

dell'acque, fu studiata a fondo e fatta materia d'arte

gano

ammesse

sia

lui

sulla

del tra

di

imperiale.

furono Piazza

cardinal le

braccia

grotta d'Apollo a Versailles, con

e cavalli; la fontana della piramide, e un bassorilievo in piombo, bagno (fig. 362). Più fecondo e vigoroso, più audace e più studioso suo emulo Antonio Coyzevox (1640-1720). suoi putti nella Galleria I

BAROCCO

IL

degli specchi a Versailles

sono

Louvre,

al

la

sono leggiadrissimi

Ninfa con

la

conchiglia,

la

voia in abito di Diana: audaci

superba

E IL

e briosi

e

il

ROCOCÒ jiieiii

363

di vita, e

non meno

opere

Pastore col flauto,

Duchessa

la

la e

Sa-

suoi cavalli alati nel giardino delle Tuileries;

i

statua di bronzo di Luigi XIV, in piedi, nell'Hotel Carnavalet,

mente bella anche molti

belle

di

e

ugual-

statua dello stesso in ginocchio nella chiesa di Notre-Danie. Egli fece pregevolissimi

busti nei quali

capigliatura per ammorbidire delfpittore Mignard

e

la

del gran

3fi3.

Luigi

II

si

giovò abilmente del volume della

durezza delle fattezze.

Condé

(il

(fig.

gran Condc)

menti sepolcrali del cardinal .Mazarino, (Louvre); del Colbert nella chiesa di

Ma

di S.

1

busti più belli sono quelli

363). .Meno felicemente

monu-

Parigi, Louvre.

iIl-

marmo

riusci^nei

bianco

e nero,

con

Eustachio; del marchese

tre

di

Virtù sedute

Vaubrun

nella

Gahanno una bellezza spirituale che non teme confronto, se non con quelle del Tubi. 11 romano G. B. Tubi, belgi Gerardo van Opstal, Cornelio Clève e Martino Desjardins (fig. 364) coi francesi Giovanni Raoux, Stefano Lehongre, Claudio Perrault, cappella del castello di Serrant.

ronna

e

la

Dordogna)

nel

le

sue statue giacenti di divinità fluviali

grande bacino settentrionale

(la

di Versailles

i

Baldassarre i

maestri

che

e

Gaspare Marsy

e

Tommaso Regnaudin sono

lavorarono all'abbellimento dei giardini

Roberto Le Lorrain

(m.

1740),

il

quale sopra

la

di

i

Versailles.

principali

tra

Aggiungiamo

porta della scuderia dell'Hotel

MANUALE

364

DI

STORIA DELL'ARTE

cavalli del Sole che bevono, e i in un brioso bassorilievo Coustou: Nicola (m. 1733) autore delle statue del Rodano e della Saona,

Rohaii a Parigi figurò fratelli

i

che da Versailles furono trasportate nel giardino delle Tuileries, 1748) di cui sono famosi

i

domatori

Fig. 364. Colbert.

Busto

tempo a Marly, e oggi Pietro Puget (1622-1694).

rocche, un 3.

mente

disciplinati è

il

comune

in

marmo

del

opere grandiose

e

ma

agli imitatori.

Desjardins. Parigi, Louvre

a Parigi sulla Piazza della Concordia



Estraneo a questa accolta

grazie alla sua libera «

Guglielmo (m.

e

schiettamente ba-

provenzale Pietro Puget. Indole vigorosa

seguì l'esempio del Bernini, dalla sorte

di cavalli,

Il

marmo trema

e

di e.

(fig.

365).

artisti aulica-

appassionata,

originale fantasia

davanti a me);, diceva

si

salvò

egli stesso.

HARdCCO

IL

365

ROCOCÒ

IL

producono un

l'osaijerazione, le sue opere

Nonostante

naturalezza, che non

E

eli maggior Nato presso nel 1641 venne

effetto più forte, e

più parte delle scolture italiane del suo tempo.

la

Puget lavorò dapprima alla decorazione delle galee reali; applicò anche alla pittura; rimane di lui una cinquantina di quadri. Artista di prodigiosa operosità, lavorò principalmente a Genova, a Tolone e a Marsiglia. Fece pure una Concezione per Tivoli. A Tolone scolpi gli Atlanti dell' « Hotel Marsiglia,

a

il

Roma, ed

ivi si

facchini del che sostengono il grande balcone di facciata. Egli studiò seppe rappresentare efficacemente lo sforzo e quasi il gemito di un corpo poderoso sotto un grave peso. Questi Atlanti piacquero tanto che nel secolo XVllI furono imitati anche in lontani paesi (Vienna e Praga). A Genova in S. Maria di Carignano c'è del Puget il S. Sebastiano morente; il marmo è tinto leggermente di

de Ville porto,

i

«,

e

rosso, con

come

navi.

galeoni

I

accrescere

l'intento di

lavorare

Richiamato

naturalezza.

la

in

patria,

riprese a

architetto e decoratore di

Grand Monarque

"

e

"

Royal Louis « da lui decorati furono colati a fondo dalle artiglierie inglesi;

«

rimangono

bozzetti.

i

piani per

suoi

I

l'abbellimento di .Marsiglia Tnon furono

Louvre una sala

eseguiti. Al

gallico, la

scolture

sue

alle

è

dedicata

marmoree:

l'Ercole

Milone Crotoniate, che avendo

mano

trattenuta da un tronco spac-

cato di quercia è assalito da un leone,

senza possibilità il

Perseo

difesa

di

Andromeda;

e

(fig.

derivano da Michelangelo tichi.

1

gene,

al

366) ed

opere

queste

an-

dagli

e

bassorilievi di Alessandro e Dio-

Louvre

(fig.

367) e della Peste di

Milano, a Marsiglia, sono quadri traspor-

Fig. 365.

come quelli dell'Algardi. La scoltura del rococò'. Nella

Domatore

glielmo Coustou. Parigi.

di cavalli

tati in pietra, 4. si



manifesta così libero

nella tradizione accademica.

Tuttavia anche qui

drisce, e specialmente in certi ritratti alla naturalezza, al sorgere del

di provincia

che non

Canova si

i

Parnaso

materia del

si

di

esagerazione

fecero molti busti di

Nel vestibolo della il

è

«

i

grandi

la

appare una

Francesi tengono

Rivoluzione. Scarseggiano

scoltura

il

genio del secolo galante non

potente comejnella pittura; esso incontrava un ostacolo

e

re,

il

il

dire,

a poco

s'

che dalla morte dello Schliiter fino

purtroppo

monumenti

illeggia-

perfezione tecnica, congiunta

primato anche nella scoltura. Per

di cui

Comédie-Frangaise»,

forma a poco

tale

sepolcrali;

i

le

città

più furono distrutti dalla

abbondano invece ritratti. di busti, vediamo tutto i

una raccolta

in

Francia. Si preferiva per siffatti busti la terracotta, che meglio di altra

presta alla geniale impressione del

bronzo o del legno

tempo

«biscuit». In questo libera invenzione, al

di bosso,

"

Salon

gli »,

si

usava

artisti

la

le

statuette, in luogo

cominciarono a mandare statue

primo esempio

donde ebbe origine la moderna Col tempo la perizia tecnica,

momento. Per

porcellana, nella varietà francese detta di

marmo,

di regolare esposizione artistica

di

annuale,

critica d'arte. il

mestiere,

si

era venuto perfezionando a tal segno,

MANUALE

366 che

la

produzione riusciva oltreniodo

Nancy, tista

DI

il

facile,

(ni.

provvidero

largamente ad

1755), Filippo (1774), e

Fig. 36fi.

tanto come

ritrattisti.

A

della anticliità classica,

taglia

un giuoco.

si

adornare chiese

Gian Giacomo (m.

1

Lemoine

fratelli (ni.

e palazzi.

1792),

1

Adam

di

1778), ritrattre

Caftieri,

meritano lode

sol-

Milone Crotoniate, del Piiget. Parigi, Louvre.

maggiore altezza ascesero

Houdon. Edmondo Bouchardon, intimo amico

chardon, Pigalle, Clodion

si

quasi

belga Sebastiano Slodz, Giovanni Battista

insigne,

Giacomo

STORIA DELL'ARTE

i

quattro grandi maestri Bou-

e

come lui ammiratore una leggiadra statua di Cupido, che Ercole. Poi esegui la celebre Fontana di Grenelle a del conte di Caylus e

fece conoscere con

un arco dalla clava

di

IL

Parigi, elle a dir vero è

costituito

dalla

non

Città di

regime

il

Parigi,

paragone con quella dalla

Senna

e

la

statua di Luigi

XV

di Trevi.

dalla

Stagioni, rappresentate da floridi putti in bassorilievo

Boucliardon,

367

liAROCCt) E IL ROCOL'n

.Marna;

(fig.

Il

gruppo

ai

lati

le

di

mezzo

Quattro

368). Del capolavoro del

sopra un cavallo elegante

e

vigoroso, non rimane

che un modello di bronzo.

Fig. 367. Alessandro e Diogene, del Puget. Parigi, Louvre.

Giovanni Battista Pigalle (1714-1785) cominciò con un Mercurio che si allaccia che rimane ancora il suo capolavoro; fece poi alcune graziose cosette (il Fanciullo con un uccellino in gabbia), qualche Madonna di molto sentimento e vari busti pieni di vita; in ultimo tentò problemi ari

sandali, opera di correttezza classica,

tistici di

gran momento.

Il

suo sepolcro del Maresciallo d'Harcourt in Notre-Dame,

vediamo ancora una volta inconsolabile, è opera ben calcolata e nel quale

il

di

defunto in atto

grande

effetto.

di

congedarsi dalla vedova

La statua nuda del vecchio

MANUALE

368

L'Estate.

Rilii

l-t

DI

STORIA DELL ARTE

HniKh.-lT.I.^

Voltaire nell'Istituto di Francia, nonostante Il

è

monumento uno

la

bizzarria, merita la

del Maresciallo di Sassonia nella chiesa di S.

dei capolavori del secolo.

L'eroe

si

fama

Tommaso

avvia tranquillamente

al

di cui

gode.

a Strasburgo

sepolcro, aperto

uno scheletro velato, e vigilato da Ercole; la Francia gesto fatale della Morte. La scena è intensamente drammatica,

dalla Morte, simboleggiata in

tenta di ritardare e le giova

anche

la

il

solennità delle parti decorative. Per

Fig. 369, Riliev

la

novità del concetto, l'opera

bronzo del Clodlon. Parigi, Loliv

IL

migliore del

Pigalle era

Reims. Raffigurare un è idea affatto

La natura

Schilderbent», sollazzevole brigata di artisti fiamminghi e

aveva un soprannome da taverna

tedeschi, nella quale ciascuno

facevano per ispasso, duro per parecchie generazioni, fino

al

e

le

adunanze

si

decadere dell'arte nei

Paesi Bassi.

Alcuni pittori settentrionali seguirono decisamente questi

è

Gherardo Honthorst

DELLE Notti. Nei mediante una luce fortemente

le

suoi

di

gli

esempi

Utrecht (1590-1656), detto dagli

quadri, ad imitazione del Caravaggio,

per

artificiale,

figure lasciando

Fig- 395.

il

1

lo

più di candele, che cade

resto nell'ombra

giiiocatori di bocce, di

(fig.

egli

van Laer. Dresda.

ottiene l'effetto

dall' alto

394). Altri artisti

Uno di Gherardo

italiani.

Italiani

e

illumina

s'innamorarono

IIAKiilCo

Il,

iKMi

1-:

ROCOCÒ

IL

tanto dell'arto quanto delia natura italiana:

minghi,

il

paesaggio d'Italia

La pittura VAN Laer detto zione.

di

il

di soggetti (fig.

e

393

molti transalpini, francesi

jier

vita popolare furono fonte

la

inesauribile

e

fiam-

d'ispira-

paese è principalmente opera di Francesi; un olandese, Pietro

Bamboccio (m.

1642) fu in Italia

popolari (bambocciate), alquanto ruvida

il

ma

maestro tipico

di

una pittura

pregevole per forza

di

colore

395).

Fig. 396.

2.

Rubens.



Rubens

lie

L'artista che

isabella Brant.

Monaco

seppe gloriosamente associare

al

vigor nativo

Pietro Paolo Rubens. Suo padre, scabino di Anversa, per sottrarsi alle persecuzioni degli Spagnuoli contro coloro che come lui propendevano alle dottrine protestanti, nel della propria indole

1568 di

si

fiamminga

rifugiò a Colonia.

Guglielmo d'Orange,

gli

Una

l'eredità di Michelangelo e del Tintoretto, fu

sua

attirò

illecita

addosso

relazione con

l'ira

Anna

di

della famiglia offesa.

Sassonia, moglie

Fu imprigionato

nella fortezza di Dillenburg (Nassau), e poi per intercessione della moglie

Maria Py-

MANUALE

394

pelinx inaiukito a canfine a F^ietro

Siei,'eii.

DI

Ivi

STORIA DELL ARTE nel

1577

la

valorosa donna diede alla luce

Paolo Rubens. Vi fu chi dubitò dell'esattezza

di

questa notizia, per riven-

dicare a Colonia o ad Anversa l'onore di essere patria del Maestro;

menti addotti

in

proposito sono molto deboli.

ritornò a Colonia, e

dopo

la

Fig. 397.

morte

del padre,

La Deposizione,

È

ma

vero però che nel 1578

avvenuta

del Rubens. Anversa,

dei governanti spagnuoli, abiuro la religione protestante,

nel

la

gli

argo-

famiglia

1587, rientrò in grazia

Duomo.

nel

e

1588

si

stabilì

nuo-

vamente ad Anversa. Benché nato in Germania (l'anno della morte di Tiziano) Rubens è uno schietto fiammingo. Egli ebbe una educazione superiore alla media dei pittori settentrionali; nell'arte suo primo maestro fu Tobia Verhaegt, paesista apprezzato anche in Italia. Altri suoi maestri furono Adamo van Noort (1562-1641), artista di cui non si conosce alcun quadro autentico, ma soltanto alcune incisioni tratte dai suoi quadri, dove appare un vigoroso senso della forma, ed Otto van Veen (1558-1629), uomo il

il

dotato

di

grande cultura letteraria piuttosto che

di

attitudini artistiche.

BAROCCO

IL

somma importanza

Di

nella

E

ROCOCÒ

IL

vita artistica

395

Rnbcns

ilei

è

via^j^io

il

cominciato nel 16U0. Appena giimtovi fu assunto a servizio del duca

in

Vincenzo Gonzaga, prototipo dei principi mecenati. Quest'uomo singolare tava ugualmente

di

cavalli,

musica, dell'alchimia

della

cani, di

di e

commedianti

dell'astrologia;

e di

Italia,

Mantova

di

si

dilet-

quadri; era appassionato

faceva venire dalla Spagna

Madonne

miracolose e ritratti di belle donne. La sua reggia era un esempio di tesori d'arte,

ma

egli,

del

Gonzaga,

smanioso il

non

di viaggiare,

Rubens

ambasciata che portava

nel

regali.

Fig. 398.

lungo

in

Roma,

e

«

Italia,

oltre che a

La passeggiata,

ad un amico.

ritornato in patria che nel

del

Mantova,

egli

si

trattenne a

Rubens. Monaco.

gli

Infatti egli vi

le

piacque

la

magni-

delizie dell'Italia»,

rimase parecchi anni, non essendo

1608, e l'Italia produsse grandi effetti nel suo tempera-

artistico.

Pochi antichi

tolse

In

Nella mia giovinezza ho goduto largamente

così egli stesso scriveva

gli

faceva che brevi soggiorni. Entrato a servizio

passò parecchi mesi a Genova, dove molto

ficenza dei palazzi.

mento

vi

1603 intraprese un lungo viaggio nella Spagna, con una

artisti

impararono tanto

maestri,

ne copiò

le

in Italia

quanto

anche qualche motivo. Nel suo Battesimo

toni di

battaglie di .Michelangelo;

arazzi,

con soggetto

di

deriva dal Mantegna;

la

storia

il

Rubens. Conobbe ed apprezzò

opere o almeno ne trasse degli schizzi,

i

cartoni di

di

Gesù riconosciamo

Raffaello

gli

il

da loro

suggerirono motivi per

romana (Decio Mure); Gesù

Battaglia delle Amazzoni,

e

figure dei car-

ritratto di

sulla

paglia (Anversa)

donna nuda (Vienna)

MANUALE

396 e

la

Festa

di

DI

STORIA DELL ARTE

Venere sono cose tizianesche; il S. Oerolanio di Anversa proviene Si vede in lui anche qualche cosa di Giulio Romano, dei quale

da Agostino Carracci. a

Mantova ebbe

sott'occhio

le

pitture; qualcosa

Fig. 399, Ta-

Genova Nondimeno egli

lavori a

di, tutto ciò che

diante

lo

e

è la

S.

del

Barocci,

Ildefonso del Rubens.

di

cui vide

ottimi

Monac

a Roma, e, su tutto, l'opulenza pittorica di Paolo Veronese. immune dall'eclettismo. È evidente che volle rendersi ragione

pittura aveva prodotto prima di

studio di molte

opere,

nell'essenza

lui,

creatrice

e

penetrare a fondo, me-

dell'arte.

L'arte

italiana

IL

Maiitfcina

dal

assoluta

non

visione stile,

e

il

Caravaije;io

al

insuperabile.

si

drammatico,

fonda

l'espressione

deiranticliità.

lui

F-'er

regnano

nella

timenti,

tutta

loro la

quanto

Rinascimento

il

397

HdCOCll scuola,

parve iin'nttinia

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