Manuale di storia dell'arte vol. I - Arte antica

April 28, 2017 | Author: Belva64 | Category: N/A
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Di Antonio Springer 3.a Edizione italiana a cura di Corrado Ricci di nuovo tradotto ed ampliato sulla 12° edizione t...

Description

mmmmm,

EDITORE "

BEROAMO»

mm

MANUALE

DI

STORIA DELL'ARTE

Presented

LIBRARY

to the

ofthe

UNIVERSITY OF TORONTO from the estate of

GIORGIO BANDINI

Tav.

tRWKIt

Ul l'RASilitLL-.,

OLIMPI

\.

1.

ANTONIO SPRINGER

MANUALE DI

STORin 3.a

Edizione

DELL

italiana

a

cura

di

ARTE

CORRADO

RICCI

VOLUME PRIMO

Di

NUOVO TRADOTTO ED AMPLIATO SULLA DA

Con

12.'

EDIZIONE TEDESCA DI

PAOLO WOLTERS

ALESSANDRO DELLA SETA

1104 Illustrazioni, 9

lavole colorale e 8 tavole in fototipia.

BERGAMO ISTITUTO ITALIANO

D"

ARTI GRAFICHE

-

EDITORE

TUTTI

1

DIRITTI RISERVATI

d'Arti Officine' dell' Istituto uSlìSio

G^^fidir^=^Bergamo, 1927.

AVVERTENZA ALLA PRLWA EDIZIONE ITALIANA

Ecco, finalmente, l'edizione italiana del cosi diffuso

in

Germania

Austria, da

in

e

volume non si faccia la ristampa. Questo primo (che comprende l'esame classica,

dello Springer^^ cosi

apprezzato e qualche suo

di

delle antiche arti orientali e dell'arte, cosi detta,

moderna

ossia greca e greco-romana), sino a che la storia dell'arte medioevale e

non diverrà generale materia d'Italia, sarà anche fra di noi sici

Manuale

non passare anno senza che

d' il

insegnamento

volume più

tutte

in

le

università

necessario, perchè

si

e

tutti

in

licei

i

collega agli studi clas-

e archeologici già impartiti nelle nostre scuole.

Ora per mostrare come questo Manuale bontà,

e,

in

altre parole,

nato

sia

che Adolfo Michaelis premise alla quinta edizione: blico è tolto dal libro dì testo con

della

storia

dell'arte

e

sia

pervenuto

sua

all'odierna

all'odierna sua misura od equilibrio, tradurremo qui la notizia

cui

{Kii'isthìstorisclie

"11

Marmale che presentiamo

A. Springer accompagnava Bilderbogen)

tavole

le

1879 messe

nel

al

pub-

illustrative

insieme

senza

un

piano troppo rigoroso. Al libro fu poi assegnato uno scopo diverso quando nel 1895, dopo

morte dell'autore, facendosene una quarta edizione, apparve come Manuale della StoIl testo doveva allora mirare ad una coordinata rappresentazione storica e questa doveva venir completata con illustrazioni scelte e adatte allo scopo. È di buon la

ria dell'Arte.

animo che mi sono messo a lavorare intorno alla presente quinta edizione (1898) col permesso del prof. Jaro Springer, per -apportarvi quei cambiamenti di cui appariva chiara antica non formava parte degli studi speciali d'Antonio la necessità. L'arte classica libro, con tutto il rispetto dovuto Springer. Perciò mi parve doveroso fare in modo che ai principi e al metodo d'esposizione dell'autore, si mantenesse al corrente dei rapidi progressi fatti in questo ramo degli studi e mi sentivo tanto più incitato a questo, in quanto mio onorato amico, nelle edizioni precedenti, aveva sempre e prontamente accolto che ogni mio consiglio, quand'era del caso, e con la sua dedica mi aveva in certo modo invitato ad aver cura almeno di quella parte del suo lavoro. Stimo quindi come un dovere di pietà, come un'eredità d'affetto, adoprarmi a mantenere giovine e fresca un'opera che darà ai lettori, nel medesimo tempo, diletto e istruzione. E poiché il rapido smercio dellettori l'edizione precedente e gli incoraggiamenti- che ebbi, mi hanno persuaso che erano entrati nel mio convincimento, cosi mi sono inoltrato anche di più su quella strada il

il

i

e

ho cercato d'introdurre

Springer, sull'architettura

in

ogni parte migliorie, soprattutto nel capitolo, prediletto allo

greca

che ho tutto

poi alle antiche figurazioni egiziane

lega ed amico l'egittologo prof. Spiegelberg. ellenistica e

della



romana non potevano trovar posto

rappresentazione

esser l'arte classica del

generale

V

e

afforzato

mi sono giovato

della

IV secolo

Tutti in

delle

i

scoperte.

Quanto mio

col-

minuti particolari intorno all'arte

un'opera che non

storia dell'arte. Perchè, la

ultime

delle notizie fornitemi dal

come

è

la prima parte non v'ha dubbio

che

più alta espressione dello spirito

greco, cosi è

certo

base

rispetto all'arcliitettur;! e alla scultura, l'arte

cliu.

tutto

di

Alessandro Magno, sotto e

per

stabilirsi

lo

romaniche

legame con

come è

rinnovata influenza orientale,

la

e

per

Rinascenza:

Per

la

tutte

stessa ragione

le

trascurò l'arte cosi

si

sempre

romane,

serbarono un

detta

preistorica

suo contenuto artistico

il

per parlare d'opere

d'arte

perchè quello deve rimanere pur

illustrazioni,

le

parte principale, sorretta e non

la

dell'arte

le arti



stretta fusione del testo con

la

forme

infine che

arti

la

con

poche eccezioni, minimo e nel gran corso della storia universale dell'arte Fu argomento di cura speciale, in questo rinnovamento del-

pochissima influenza.

l'opera,

le

linguaggio artistico che in seguito parlarono

il

e quelle della

l'arte classica.

l'arte sorta

svilupparsi delle nazioni

lo

quella che presenta un interesse più storico che artistico

anzi, salvo

di

iudirettaiiieuto

solo

è

monarchie, quella che fece diventare universali

delle

greca e iniziò, per cosi dire, bizantine

urreca

svolgimento artistico ulteriore fino all'epoca moderna. È

lo

da queste. Dirò con Goethe, che

sopraffatta

con utile altrui

bisogna

proprio,

e

parlare in

presenza,

loro

danno un'idea del soggetto ". La nostra edizione italiana segue senz'altro la tedesca, ma non senza aggiungere, a guisa di brevi appendici, alcune notizie che abbiamo ritenute utili pei giovani italiani. monumenti delle arti esaminate, che si trovano sparsi in Italia, E le notizie riguardano perchè se l'interesse o l'amore o la curiosità d'una qualsiasi d'esse arti dovesse sorgere nell'anima loro sappiano, senza uscire, se è possibile, dal loro paese, dove ammirarne saggi. Cosi abbiamo parlato un po' delle principali antichità egiziane e greche che si vedono nel nostro paese, dei vari monumenti romani sparsi per le singole province, dalle Alpi a Siracusa, non trascurando pure un cenno intorno alle altre antichità asiatiche che non avrebbero più trovato posto negli altri volumi del Manuale. perocché solo allora

parole riescono efficaci, precise e

le

i

i

Adolfo Michaelis chiude tedesco che

ha

sua

la

petere un simile elogio per

Istituto

l'

un

con

prefazione

generosamente ornato

cosi

all'ardimento

elogio

l'opera.

d' incisioni

A

Italiano d'Arti Grafiche di

trenta originali, spingendo

circa settecento, e

superando

il

numero complessivo (comprese quanti

così

manuali

altri

nelle le

storia

di

ri-

Bergaino, che ha voluto

anche maggiore ricchezza d'illustrazioni, consentendoci d'inserirne altre

dell'editore

noi sia consentito di

nostre appendici

tavole

a

colori)

a

dell'arte sono stati

finora pubblicati.

Ma La si

ammirazione per tanta dovizia

la sola

serietà del testo c'interessava di più, e

veramente. Non

trovi

ticce,

messe insieme,

sintetica di chi,

sunto sicuro Roma,

e

aprile

nel

è



e

si

vede bene

riproduzioni,

di

e

a

che

parso

è



nel

non

ci

sarebbe bastata

Manuale

Springer

dello

un Manuale fatto con notizie raccogli-

procedere del lavoro, da un

conoscendo ampiamente

misurato

ci

fondo

semplice

la

ma

compilatore,

l'opera

darne

materia che tratta, sa

un

!

CORRADO

igo^.

RlCCI.

AVVERTENZA ALLA SECONDA EDIZIONE. di

Corrado Ricci ha voluto che curassi

è stata

condotta sulla ottava tedesca (1907)

La benevola fiducia del

1

volume. Essa

questa e

si

nuova edizione

presenta quindi dif-

numero di illustrazioni (comprese le novecento cinquanta). Il cortese interessamento Adolfo Michaelis, che mi ha comunicato un numero rilevante di aggiunte e di corre-

ferente per mole, per distribuzione del testo e per

tavole a colori superano ora di

zioni

e

che ha riletto

in

il

numero

bozze tutta

la

di

traduzione, ha fatto

anche segnare un progresso ulteriore rispetto

modo la

turbare

a

quello

si

tedesco.

che questo volume possa

Non volendo

organico innalzato cosi sapientemente dal Michaelis mia opera a quella di fedele traduttore ed ho aggiunto solo illustrazioni

vazioni



Roma,

l'edificio

dove erano aprile

richieste

da nuove scoperte

e

nuove

ho e

in

alcun

limitato

brevi osser-

teorie.

iqm.

Alessandro Della Seta.

AVVERTENZA ALLA TERZA EDIZIONE

Questa terza

edizione

Paolo Wolters ha zioni

l'edificio

leghi

nel

W.

F.

V.

già

per

Bissing.

Con

parte

la

cortesia di cui

per aggiunte o modificazioni

quando

o

Certo

non mi sfugge

troppi!

Ma

era

che

modificare

capitoli

i

il

compito

traduttore. .Ad osservi che

1104, le

le

pagine

cui

di

13 a

mi ha

edizione

nomi

e

tedesca.

di osserva-

per

parte

la

col-

orientale

ha voluto anche comunicarmi

egli

per

antico

testo

si

sono

arte d' Italia

l'

altre e con

anche

nel

richieste

se

a

impegno

dell'opera solo

era

si

confronti questa

con

da

661,

salite

lungo

e

549

non

di

stato

fosse

ciò

carattere

il

e

Roma

a

trattata

l'autore,

questo non poteva

obbligato l'edizione le

d'Italia.

sua originalità.

consenziente e

nuove

da

resulta

riconoscimento della

scarso

doverosa una parola

secondato

quando erano

solo

maggior luce qualche monumento

in

profondamente

17, è

Schuchhardt,

introdotte

questo libro

alle

modo, quando

ogni

tavole da

cure con Roma,

le

chi

di

ho

mettere

relativi,

avrebbe significato turbare essere

le

;

in

brevemente rispetto

di dati, di

da Adolfo Michaelis ed ha avuto

Carlo

rendo grazie

gli

dodicesima

dalla

minuzia

e

tedesca. Nella fittissima trama quindi poco luogo vi era

necessario

teorie

tratta

costruito

preistorica

edizione

all'

stata

è

precisione

sapientemente

così

lavoro

correzioni

ulteriori

italiana

rafforzato con



ad

essere

fedele

precedente

illustrazioni

da

e

di lode all'Istituto d'Arti Grafiche facile

si

939

lavoro.

febbraio i^-'j.

A. D. S.

a

per

.

.

SOMMARIO Le Origini dell'Arte

Età

I.

paleolitica, 11.

A.



Età

L'

ORIENTE

— Periodo — Medio Impero,

Periodo arcaico, 13

tinitico, 13

Antico Impero, 17



Nuovo Impero, 35

A

-

(56



—B

-

Tombe



Babie Akkad, 58 Architettura, Assiria, 69



Colonne, 72

— Asia

stile,

77





Arti figurate, 74

— Sopravvivenze

81

— Arte

monumenti

83 ittita,

83



Asia Mi-

nore (Frigia, Licia, Paflagonia), 87

— Tombe



rupestri

e

PO.



Stile



165

ionico,

L'interno dei templi,

174.

medio evo greco

Il

Persia

Vili

al

Sistemi

di

(dall'

Influenze

— —

179



177

struzione,

178

175



176

orientali,

Costruzioni

co-

predoriche,

Inizi dell'architettura dorica

-

Grecia,

L'architettura dorica in Occidente e

dell'architettura 184 — — Lo sviluppo rative, 192 — La pittura su terracotta dell'arcaismo primitivo, 193 — Rilievo caico primitivo, 200 — Sviluppo della statua, 206 — Fusione bronzo, 211 — Toreutica,

Oriente,

Inizi

188

ionica,

delle

arti

figu-

ar-

in



.

.

VI.

98



Palazzi,





Il

Arte ionica, 219



periodo

II

delle

guerre persiane

237



rio

Scultura ionica in turo, 243



marmo

113

sione

bronzo nel

Arte del periodo

— tura, 130 — Ceramica, 134 — Tombe, 134 — Arte micenea primitiva, 135 — Arte micenea media, 136 — Mura, 136 — Palazzi, 137 — Tombe, 142 — Scultura, 144 — Ceramica, 145 — Arte micenea tarda, 145 — — Palazzi — Pittura,



Architettura, 238

L'arte egea

medio minoico, 116

— Arte dorica, 217 — — Arte attica, 228.

213

(510-460)

Troia

Arti figurate, 125

213

periodo pisistrateo

101.

GRECIA

Periodo primitivo, 114

1.

92

.

Cipro, 96

B.



157.

VI secolo)

VII.

II.

171

Policromia,

Architettura,

Tombe, 99

I.



— —

159

glittica e conio, 21

Fenicia e Cipro

Fenicia, 92



151

tempio

sistema dell'architettura ellenica 159

dorico,

172

....

Origini del

La decorazione greca,

Stile corinzio,

in

Minore

di

licie,



154

Il

Stile

— Egit-



geometrico, 151



IV.

Raccolte

57

Sumer

Periodo antichissimo, 83

IV.

Transizione all'arte ellenica

greco,

libio-etio-



Mesopotamia Babilonia:

Sviluppo dello

V.

— —

149.

57.

lonia,

70

30

V.



III.

Periodo

Periodo saitico, 54

antichità egiziane in Italia, 56

tologi

II.



III.

13





Sguardo retrospettivo,

Egitto

pico, 53

Rapporti con l'Egitto, 147 la Mesopotamia, 148

Rapporti con

Stile



di



Età

neolitica, 5



146

Glittica,



1

del bronzo,

cretesi,

127



118

Scul-

1

in

Pittura attica, 240

Scultura attica, 248

frontoni di Egina, 251

nell'Attica,

guerre



256

persiane,

Magna Grecia

e



Peloponneso,

— Fusione

in

La 249



Sicilia.

fu-



bronzo

La generazione dopo

257



ma-

dell'arcaismo

Olimpia,

259

Pitagora,

267

le

— — —

— Mirone, 272 Statue conservate, 276 — Polignoto scuola pittorica elladica, 277 — Arte induAtene. Kalamis,

270

e

striale, 282.

la

INOrCE

283

L'età di Pericle (460-431)

Vili.

niil.LE

— Olimpia, 301 — Partenone, 288 — Fidia Altre costruzioni 303 — Cerchia Fidia, 307 — Altri 314 — Pittura attica, 317 — Policleto, 318. IX. — periodo della guerra del Pelo322 ponneso (431-403) Architettura, 322 — Scultura attica, 326 — Scultura peloponnesia, 329 — Scultura nica, 329 — Influssi nell'Attica, 333 —



283

Fidia,

L'Acropoli di Atene, 286

MAH

RIE

sca,

483

in

Il

III.

di

atticiic,



io-

ionici



Pittura asiatica, 334

338

(403-338)

sicionia, 341





Scultura

Pittura sicionia, 342



tura attica, 344

— —



Pit-

Architettura e scultura



346 Edifici dell'Asia Skopas, 353 Minore, 357 Prassitele, Il Mausoleo, 359 362 Arte Gruppo dei Niobidi, 370 L'Occidente, 374. attica, 372 attica,





Il

periodo

Alessandro

di

Architettura, 378 Lisippo, 387

mento alla





Gli

500



403



— Casa portico, 411 — Pittura, 421 — Decorazione mosaico, 425 — Scultura, 427 — Arte aulica, 434 — Egitto, 440 — 450 — Battriana India, 453 — Pergamo, 454 — Rodi, 462. Architettura, 404

Mercato

e città,

e

415

e

Siria,

guerra

annibalica



Pompei

I.



II

ITALIA

Italia

superiore, 470



e

nel



Etruria e Lazio



Ultimo

Cr.

— 516

Roma, 517

edilizio di

Province,

— Co520 —

— Scultura, 525 — Glittica toreutica, 531 — Pittura, 532. 535 V. — Da Tiberio a Traiano (14-117) Claudii (14-68), 536 — Flavii (60-96), 546 — Traiano (98-117), 552. e

..

I

I

Da Adriano ad Alessandro

VI.

Adriano

(1

564 569

192),

235),



17-138), 559

— Severo — Sarcofagi, e

Severo

559 Oli Antonini (138-

sua famiglia (193-

la

574.

L'arte nelle Province

Le province 577





settentrionali,

gna, 584





La



577

Siria,

592



583

577 Gallia,

Norico,

Rezia,

Britannia,

Africa,

Asia Minore, 589



— 585 —

Germania, 582

Pannonia, 583



Spa-

Grecia, 587



— Egitto, 597.

599 Probo (235-282), 599 Da Diocleziano a Costantino (284-330), 602 Costantinopoli, 609 La sopravvivenza

Vili.

fine dell'arte antica a

meridionale,

Monumenti





— Mo— Monumenti

d'arte greca in Italia, 614

numenti d'arte etrusca, 621 d'arte romana, 623.

Architettura, 477



dell'arte antica, 610.

473. II.

503

d. Cr.)

470 Italia

— —



periodo primitivo nel nord

sud dell'Italia

ellenistica,

periodo augusteo (30 a.

Il

Da Massimino



498

(338-201),

Tombe, 523

e

C.

495

(510-338),

struzioni in Italia e nelle

Pittura attica, 400.

periodo ellenistico (281-30)

Campania

della

all'assoggetta-

periodo repubblicano (80-30), 506.

VII. li

sino

re

(117-235)

— —



dei

Dalla guerra annibalica sino a Siila (200-80),

Dia-

e dei

378 La pittura ionica, 382 di scolari Lìsippo, 393

Scultori attici, 396







dochi (336-281)

XII.



495

cacciata

Rinnovamento

L'ultimo periodo della libertà greca

romana

Dall'assoggettamento della Campania sino

IV.

Architettura peloponnesia, 338

XI.

Dalla

ceramica

Pittura

Sicilia, 337.

Plastica e

periodo della Repubblica

II

14



X.



336

attica,

Arti minori, 487

(510-30)

indirizzi,

Il



scultura etrusca, 491.

476 Pittura parietale etru-

Indice generale

631

COLLOCAZIONE DELLE TAVOLE FUORI TESTO

I.

II.

— Ermete Prassitele. Olimpia — Arte industriale egiziana. A. Tessuto del -

Cairo



III.

-

sioni



IV-A.

B.

Frammento

al

tempio



al

V.



d'argilla dipinto.

-

Amenophis

II

(XV

secolo).

Università, Strasburgo ....

Haghia Triada presso

di

'di

Pesto.

Haghia Triada presso Festo.

-

a

Metaponto (Debacq);

(1) e

Partenza per

spirali; 2.

Policromia dell'architettura.

E.Stefani)

di

Museo, Candia

-

-

-

del palazzo più recente di

Tirinto

Da

donne

la

caccia; 3.

Dal tempio B

1.

in

"un corteo

di

Selinunte (Koldewey);

2.

in

Vili.

-

-

di

-

-

-

-

-

— —

XIV.

'.

Mosaico

di

— XVI. —

-

Dalla Casa del Fauno

Il

-

Pompei.

-

Calata morente.

Parte

di

una parete

-

.<

secondo



Ritratto femminile dal Fajuni.

»

129

s.

»

141

s.

174

»

208

»

235

»

267

»

296

»

316

»

395

proveniente da

Museo Capitolino, Roma

del

s.

Museo, Napoli 400, 426, 504

Museo, Costantinopoli

stile » dalla

dro centrale: Allevamento del piccolo Dioniso.

XVII.

in

Dalla caccia alla pantera nel sarcofago detto di Alessandro

Sidone (Fianco).

XV.

Alessandro.

129

-

in

Roma XIII.

»

161,

-

di

in

68

Da

Dal Partenone (Fenger)

3.

di

in

»

Offerte

— Statua marmo un giovane. Dall'Attica. Monaco — Statua marmo una fanciulla. Dall'Acropoli. Atene bronzo un Auriga vincitore. Delfi IX. — Statua Atene.... X. — Poseidon, Apollo, Artemide. Dal fregio orientale del Partenone. XI. — Niobide dai giardini Sallustiani. Museo delle Terme, Roma XII. — F.inciulla sacrificante. Statua marmo da Porto d'Anzio. Museo delle Terme, VII.

53

Museo, Candia -^Sa-

defunto. (Dagli acquarelli originali di E. Stefani)

Ornamento

pag.

Rilievo in mattoni smaltati dalla strada delle proces-

-

Pitture parietali del palazzojpiù antico



di

agli dèi. (Dagli acquarelli originali

Sarcofago dipinto

(2, 3). 1.

VI.

tempo

Marduk

di

Sarcofago dipinto

crificio e libazioni

IV-B.

un vaso

di

leone di Babilonia.

Il

Frontispizio

-

di

-

«

-

Casa della Farnesina

Museo

delle

Università, Strasburgo

». -

»

402

»

455

Nel qua-

Terme, Roma.. 424, 510, 511 t

599

Vis. «. Chcllé.-Ti.

-

Achewléfii.

b.

-

1.

e.

Slniineiiti dell'elfi ixilediitica. Berlinci.

Moustérien.

-

il.

Aiiriijnacien.

-

Solutréen.

i-.

-

/.

MagchilOnieil.

LE orìgini DELL'ARTE

E

ricerche della nostra età

tempo per

nel

hanno permesso

ci

Le straordinarie rappresentazioni occidentale, da principio

sono rivelate di

si

anche

fatto

come opere

nelle grotte

di animali

considerate quasi per originali

e

potevano

dell'

con

più

lo

come

vetustissime,

Non

babilonese ed egiziana.

di tutta la civiltà

sempre più su

di risalire

stabilire l'origine dell'antica civiltà e l'origine dell'arte.

Europa

disdegno,

precorritrici

essere trascurate già

quando apparivano come un enigmatico e solitario prodotto di opera umana, quanto più dovranno essere ora tenute in considerazione dopo che si è cominciato a vedere che

ricollegano con ogni sorta di rapporti

si

ai

prodotti della civiltà e dell'arte dei

periodi seguenti.



Età paleolitica. lo

sviluppo sicuramente

di periodi,

i

quali

si

L'antichissima età della pietra,

determinato delle

forme

dei

Chelléen, PAcheuléen,

memente,

sorgere e

il

il

il

la

sua punta,

stata

:

l'

chelle'en essa è

nell'acheuléen

essa

arma conserva su una

distaccata

faccia, essa è

nucleo di

dal

è

più

faccia

selce

ed

è

lati,

la

lavorata

finemente

Sprenger: Manitatt'



I.

I

una le

serie

forme

tre primi periodi,

certo

modo

mano

dell'

uomo,

rozzamente ed orlata,

di

accuratamente

quella del moustérien è soprattutto dalla

i).

in

moustérien

nel

superficie

anche più piccola e più aguzza. Mentre

arma da percossa, veniva impugnata

divide, per

si

unifor-

perfezionarsi della grossa ascia a forma di mandorla, che

rotondeggiante ed è fatta tagliente anche sui tecnica

(fig.

Moustérien, presentano, ancora

è di solito in selce. Nel periodo

tuata

paleolitico,

sogliono denominare dalle località francesi nelle quali

corrispondenti furono per prime o più largamente trovate lo

il

suoi strumenti, in

la

arma da

si

lavorata

è accen-

forma più

di

semplifica

frattura con

l'ascia del

seconda

è

la

solo

la

quale è sull' altra

periodo chelléen era

taglio:

mentre

era immanicata

e

la

prima

destinata I

I.r.

ORIGINI

OEI.l,

Alni-

Wmr

***^->

ETÀ

PAI.liOI.n ICA

osservazione della forma e del mo-

vimento

con una grande

e

di tecnica.

Già

cien appartiene

abilità

periodo aurigna-

al

la

Danubio,

sul

2) e

tìg.

gure femminili

Ve-

così detta

Krems

nere di \\'illendorf (presso

varie

le

piatto

a

fi-

rilievo

del riparo sotto roccia di Laussel

(Dordogne,

fig.

Esse rappre-

3).

sentano nell'uno e nell'altro caso

donne nude, mostruose

delle

sviluppo delle

nello

1

pitture, particolarmente nelle grotte di

Eyzies (Dordogne), graffito

e

di

e poscia tutto

il

figure isolate dritte o sdraiate,

(fìg.

I

4,

medesimi 5,

cervi e di renne.

mali

di Thainjjen.

e di

Font de Gaume, presso

Costanya.

Combareiles

mammut,

in

dei

talvolta

soggetti,

trattati a

figura

i

figure

inoltre figure di pesci,

e

della

mandre con

in

dito,

bisonti,

grandi proporzioni (lungh. m.

o delicatamente

La scarsezza

dei cavalli,

si

-

umana, l'abbondanza

pesche con

ma uno

mentre renne

talvolta

scaglionate,

trovano sottilmente su corna di

delle figure di ani-

la

moltiplicazione figurata degli animali da cui esse traevano cibo e vesti.

apprendiamo

in

ordine

quale

si

distribuiscano

periodi dallo chelle'en al magdalenien durante l'avvicendarsi del clima freddo e nell'età

diluviale.

Nello

chelléen.

nell'acheule'en e fin giù nel

animali del clima caldo, l'elefante e

tarsi del clima in freddo il

in

una

1'

l' ipotesi che non un raffinato senso estetico guidasse queste scopo magico, protettivo, quello di assicurarsi abbondanti cacce

Dalla fauna associata noi

gli

les

schizzo

delle

1.20),

su ossa e

bassorilievo

lo

hanno suggerito

genti all'arte, e

6)

Renna

contorno eseguito con una linea nera larga un

sono così rappresentati spesso

graffiti

ù.

Altamira nella Spagna settentrionale, presentano

l'interno è riempito di cinabro. Dei

dietro l'altra.

Ili.

Le

grasse.

parti

renne,

il

bisonte,

il

il

cavallo.

t-ramica incisa

i

Verso

la

il

loro posto

fine del

il

sei

moustérien dominano

rinoceronte (rhinoceros Merckii). Col

umido prendono

1

caldo

mammut

mu-

dal lungo pelame,

periodo moustérien e nel periodo

Fig. 8.

Ceramica

iberica. El

Argar

LE ORIGINI

\)EìA.

ARTE

magdalc'nien, col trasformarsi del clima

freddo secco, predominano

in

artici.

Adunque

riodo

moustérien

i

metà

fino alla

del pe-

troviamo

ci

una

in

interglaciale calda, poscia

l'ase

roditori

muta

si

clima e con leggiera oscillazione

il

mane

ri-

fine

del periodo

della

fauna verso

freddo sino alla

magdalenien.

Col mutamento

primo ritrovamento

dal

presso Dusseldorf

Spy

1856)

che

e

Krapina (Croaziai

(Belgio),

comparsa

e

miesco, con

la

sua

enorme dentatura, Europa

in

che precede quella dell'uomo Durante

il

limitata

sinora alle

appare

periodo

un'altra

razza Grimaldi. cien cioè del

moustérien di

si

la

i

gene-

una razza

di

quanto

grotte dei Balzi Rossi, di

tipo negroide, la Dolmen (camera funeraria denudata

IO.

già nel periodo aurigna-

trova

del tumulo) in Zelanda.

terminare

il

per

sparsa

Europa una

tutta

cosiddetta razza

la

nega che

Cro-Magnon. La scienza antropologica

di

potuto svilupparsi da quella di

razza abbia

questa

umana completa-

razza

con cranio allungato, dentatura delicata

struttura, grande e slanciata,

mento sporgente,

e

Dordogne [Francia meridio-

periodo moustérien. Essa con

al

di età neolitica.

immediatamente dopo

mente diversa

con

e la

moustérien, per

razza

Ma

Neander-

in

suo mento scim-

suoi femori curveggianti costituisce rale apparizione

ac-

anche altrove presso

appresso

in

e piirticolarmente nella

nale) appartiene alla fine del periodo acheuléen e

sua fronte sfuggente, col

si

compagna un mutamento della razza umana. La razza detta di Neandertal

funeraria presso Roeskilde

tal

moustérien

del periodo

fine

la

Neandertal cosi rapidamente con deve adunque ammettere che

mutazioni cosi razza

la

grandi.

Neandertal,

di

verso

riodo glaciale sia stata respinta

razza ne abbia preso nuta non

quelle

ma

e la

donde quest'ultima

nuova razza

questa

di

arte

l'

posto,

zone

sia ve-

ancora cosa chiara. Notevole è che soltanto con

ò

r apparire

mondo

il

altre

Si

quale

nuovo penuova

ricollega alla fauna di clima caldo, al sorgere del

si

la

:

prime

appunto

delicata

meravigliose

figure

apparsa nel

sia

aurignacien appartengono

periodo

al

a

piccola sta-

rilievo e in

^

tuaria di cui

Le opinioni

^,,^**L,^

^'^^ \

f\

j

^^>^

I

^"^ 7

abbiamo

parlato.

dei geologi

quanto abbiano durato Vi

diluviale.

è

le

disgelo, v'è chi lo calcola hig. n. Tende. Disegni da cavernc dcir età neolitica (a. Aitamira. b.c. Font de oaume).

sidercvolmentc ,

,

,

glaciale che



elcvauo

. i

SI



il

a 40.000 anni. le

cifre

j

vuole Sia durato

sul

interglaciali

glaciali e

calcola a -yioo anni

chi

assai

differiscono

fasi

periodo

E

problema dell' età

dell'

per l'ultimo periodo •

100.000

ultmio

ancora più con-

anni.

t L

i

u

interi

archeologia

ETÀ

Fig. 12.

preferirà

Tomba

a cupola con

ad ogni modo

cifre più

le

appaiono

di

molti

in

Età neolitica. in



aiiada. (M.

Gónicz-Moreno).

periodi della più antica età

i

assai semplici e la civiltà e l'arte della

come uno

in generazioni

stadio iniziale dell'età neolitica. di

uomini non

biano con

il

L'età neolitica,

la

settentrionale con

ceramica a fasce e

la

ceramica non ha ancora

ceramica delle

palafitte

potrà decidere

si

mioliaia di anni in tale organica successione.

recente età della

più

pietra,

modo

FÀiropa tre grandi gruppi di civiltà che vengono contraddistinti nel

dalla loro ceramica:

cui

di

modeste perchè

forme lati

Chi è avvezzato a calcolare sviluppi ad introdurre diecine

G

so, presso Aiitequcra,

una successione

paleolitica offrono

più recente già

PAI.EOI.iriCA

il

ceramica

la

ma

terremare

(fig.

7,

nel cui

8\ In

tutti

e

piano

il

danu-

meridionale

anteriore

tre

e

più chiaro

incisioni,

gruppo dell'Europa occidentale

un nome unitario

e delle

profonde

a

comprende

la

sta la

questi territori

r aspetto naturale della ciotola emisferica tratta dalla zucca, sembra aver costituito la

forma primordiale.

Ma

nel settentrione essa era stata sostituita

dal cestello intrecciato che apportava

diamo

di vasi

in

con



linee più

argilla dallo strato più antico, cioè

dalle

completamente

Ciò che noi posse-

rigide.

tombe megalitiche

(fig.

9 e

IO, imita nella forma e nell'ornamento l'intrecciatura i^^^i! *"'.•

'

.'é'j '(j^»i

Fig. 13. Menliìr nella Bretagna.

di

vimini

(fig.

7 a). Nella valle del

Danubio invece

più antica ceramica fa ancora riconoscere

precedente della ciotola

Fig. 14.

Veduta

di

zucca

ricostruita di

il

la

modello

con ornamento va-

Stonelienge (Da Brownc).

6

lacci

(fig.

I)ì:i.i,

arie

o con motivi

fiato di spirali di

ORIGINI

.!:

Neirocci-

b).

7

mezzogiorno finalmente [Inghilterra, Francia, Italia, Spagnai la ciotola dente

nel

e

a zucca è stata convertita in

un

intreccio di corregge e di

vimini

con

strette

forme (fig.

centinate

A

8).

portato

ha

che

ciò



e

questa cer-

chia occidentale di civiltà ap-

anche

partiene

gione del

ramica

tutta la re-

Reno dove

la

ce-

ha special-

relativa

mente assunto quell'aspetto che

si

me

di

conosce «

sotto

Micheisberg

stile di

Queste

Fig. 15.

tre cerchie di

litico.

Pianta.

1

:

600.

da iMicheisberg presso Bruchsal.

»,

durante

civiltà

il

hanno subito la reciproca hanno cooperato alla creazione della

loro sviluppo

influenza e poscia, ciascuna per la sua parte, civiltà

Gigantia

«

no-

il

greca. La civiltà dell'Europa occidentale si è sviluppata sul terreno del paleoLe forme con le quali essa ha servito alla morte e alla vita, cioè la casa

rotonda e

il

sepolcro prominente trovano già



loro precedenti

i

:

sulle

pareti delle

caverne sono spesso rappresentate delle tende con un sostegno mediano che possono essere state sohanto delle costruzioni circolari e

nei Balzi

fortemente

sono spesso

Rossi

origine di canne, poscia in pietra,

Essa

in

origine

domina

luppo e particolarmente case e delle (fig.

1

21

tombe

attraverso

in

le

tombe

circolari dei

strade

ai

"

quali

i

si

i

cadaveri nella Dordogne

La capanna meridionale.

può seguire

avevano

e raggiunge si

hanno

nel

all'intorno delle deposizioni

quali spesso

grandiose

Orcomeno

micenee. In occidente

cromlechs

mezzo o sulTorlo sepolcrali e

e

circolare,

in

Il

suo

svi-

nella costruzione delle

un continuo progresso tecnico esteso nel tempo dalla Spagna la Sardegna, Malta, Creta fino in Grecia dove essa appare

a cupola . Coll.ma di bronzo. Periodo più recente dcll'ct.ì del

mettere qualche cosa

hr

di si-

mile anche già per quegli bitanti di caverne.

essi seppelliscono

i

loro morti con tutti

gli

a-

ornamenti e

corredo degli strumenti di lavoro, cioè con una determinata credenza nell' al non sarebbe in nessun modo da escludere anche una fede nella divinità. Le altre due cerchie di civiltà dell'età neolitica, la settentrionale e la danubiana,

con di

Siccome

il

là,

hanno certamente subito qualche influenza dalla civiltà dell'Europa occidentale e meridionale come mostrano le imitazioni di coppe a fasce sulla costa del mar del Nord e le forme della ceramica nelle palafitte della Germania meridionale, ma nel comple.sso mantengono il loro proprio .stile e carattere. La casa nella Germania settentrionale e le

la

meridionale

sin dalle origini rettangolare

e

quali dispongono di lungo

sua

costruzione.

Schussenried vestibolo

la

(flg.

Nella

legname per palafitta

casa ha anche già

19)

e

completamente

spondente ad un megaron con al

suo posto

del cosidetto l'età

del

Una

si «

presenta

la

lancia

il

di

suo

corri-

focolare

casa germanica

fortilizio dei

Romani

bronzo presso Potsdam

i'

del-

(fig.

21).

vasta dilìusione ha soprattutto

ceramica a fasce danubiana si

il

(fig.

come una "rande onda

la

7 b). Essa di

civiltà

come

si

comprende da



in

regioni

ORIGINI

Li:

attraverso

(lermania

la

Ancor

sino nel Belgio. là

trasforma

Balcani al

essa

bronzo

(fig.

si

stile

dipendente

verso

riempie

pittura e

in

meridionale

Russia

nella

discendendo

e

Danubio

il

soltanto

regioni dei

le

la

quale,

minoica. Pur

dalla e

Reno

il

V oriente,

una corrente

di

appartiene ancora completamente alT età neolitica

prima

alla

tut-

età del

22).

giunto in luoghi diversi

come

lungo

distende

si

vorrebbe pensarla

Questa ceramica dipinta dall'altra

Braunschweig

nel

tino

essa

Carpazi sino

suo sorgere,

tavia

più

sua ornamentazione a graffito

la

dei

e

centrale

AKTE

DELI.

l'Italia

sul basso

delle regioni

meridionale e

Danubio

balcaniche ha,

Mediterraneo vale

il

la

la

Sicilia.

Ma

con

i

particolari, rag-

una parte

Tessaglia

la

e

non predomina in nessun modo con spirali, assai più si fa valere lo

qui

decorazione a fasce

della cerchia settentrionale

forme

in

da

a dire

motivi a treccia e

a nodi. Infatti dalla

cer-

medio Elba attraverso la Boemia, la Moravia e la Slavonia, si è mossa alla sua volta una corrente la quale ha fatto giungere la sua inlìuenza nella parte orientale della regione balcanica. Delle particolari forme di vasi e di ornamenti si possono seguire dalla Marca attraverso la Tessaglia fino nelle tombe a fossa micenee (fig. 23, 24) altre compaiono prima nella palude di chia settentrionale,

partendo dal

:

Lubiana e poi

mancano ancora perchè

gradini intermedi

in Tessaglia. I

l'Albania non sono sufficientemente conosciute.

mente

fare la congettura che

zione, da

una

presso Valona,

Questa

parte

dall' altra

civiltà

dei suoi tratti

verso

Noi possiamo

appunto da queste regioni

l'Italia

meridionale

parte verso

la

si

compiuta

sia

attraverso

la

casa a

e

la

ramifica-

dell'Adriatica

stretta

la

Tessaglia.

come uno

danubiana, sotto l'influenza del nord, ha portato con se

principali

Serbia

la

soltanto provvisoria-

megaron,

la

come

quale,

stanza

con

focolare,

ricoperta al disopra e pro\ veduta per Io più di vestibolo, sta in netto contrasto con la

casa della civiltà meridionale,

cui vani si

i

dispongono intorno ad

un^cortile^aperto.

Là dove

essa ap-

pare, presso BeIgrado,'^a Troia, in

Tessaglia, a |Tirinto, a Micene,

può essere ;'sicuri di trovarsi nanzi ad una forte influenza l'Europa centrale e

e

tombe

delle

del-

settentrionale.

L' antico strato delle capanne colari

si

di-

cir-

a cadavere

rannicchiato viene ora coperto da

un nuovo strato con case a megaron e inumazione a steso. Talvolta col

nuovo.

Il

si

cadavere

di-

mescola l'antico

recinto circolare delle

tombe reali in Micene è ancora una disposizione simile al cromlech dell' Europa occidentale, ma non contiene più cadaveri rannicchiati.

La nuova vaso della civiltà di Latène, proveniente da Mitzhausen, Baviera.

,,

tata

alla

spesso

ci^'iltà ,

precedente,

si

è adat-

. ,

COSI

ne ha

ETÀ NEOLITICA anche

tratto

I

come da lungo tempo

costruzione delle acropoli con pietre colossali,

la

1

era in uso nel Mediterraneo.

Come glie

ed

per

le

in

è già stato ricordato l'Italia ha ricevuto T inlluenza settentrionale nelle

da principio attraverso

Sicilia,

la

padana dove

è distesa nella pianura

si

remare

e poscia

vimenti

di

civiltà

come

te.-

abbiano da interpretare e denominare questi mo-

si

serviamo

è sicuro che

tutta

Tutto

è preindo-europea.

cerchia del-

la

ciò

che noi con-

della sua civiltà in avanzi linguistici più antichi e più recenti sta

stimoniarlo:

basco, Petrusco,

il

cretese,

il

tengono da occidente verso oriente carattere indo-europeo

Iberi,

gli

greca

della lingua

nomi

popoli

di

alle

Al più può essere concesso

ginaria germanica;

considerata

come

la

cerchia

originaria

celtica

Omero

apprezzate ancor presso Gli indo-europei,

i

troppo

cerchia

la

arrischiato

settentrionale

come

ori-

qualche diritto ad essere neolitica

fioritura della civiltà

può con qualche sicurezza designare come

si

quale appartiene Orfeo e della quale sono

civiltà tracia, alla

Lelegi.

i

loro rapporto

il

l'emigrazione dall'Europa

ancora

a fasce ha

meravigliosa

la

;

è

Cari,

i

dire

che hanno principalmente contribuito a

ceramica

nei paesi dei Carpazi e dei Balcani

Ma

a te-

li

questa cerchia appar-

Pelasgi,

i

con

spiega

considerare

di

della

A

e latina, vale a

si

cerchie di civiltà

Tittito.

Liguri,

i

documentata.

archeologicamente

che è

lemnio,

il

particolarmente col germanico, col celtico, centrale,

Ma

dal punto di vista etnico.

l'Europa occidentale e del Mediterraneo

grande

è trasformata nella civiltà delle

si

deve immaginare che attraversando l'Appennino abbia percorso

si

Questione spinosa è

ciò.

Pu-

poscia è scesa giù

penisola se ritroviamo una terramara allo Scoglio del tonno presso Taranto.

tutta la

unire

ma

Alpi, ad occidente dalla Svizzera e ad oriente dalla Carniola, la civiltà delle pa-

latìtte,

Il

penisola balcanica,

la

particolarmente

spade e preziose coppe d'oro.

quali finora

si

solevano considerare solo come un puro con-

cetto linguistico, acquistano così per opera della ricerca archeologica aspetto, storia e patria.

Perfino l'indagine filologica,

a poco generalmente rinunciato sanscrito è risultato affini.

Anche

dal

non più

punto

la

a

madre

si

muove da

neppure

Come

la

nessun

si

sorella più antica delle lingue

conduce

filo

nell'età neolitica

già nel territorio del Mediterraneo l'antica

occidente verso oriente, così

dalla lingua pregreca nella greca dall'

e

vista archeologico

di

da quella regione verso l'Europa. corrente

quale aveva costruito questa patria, ha a poco provenire dall'Asia centrale, dopo che il

la

farli

trasformazione dalla

la

civiltà e

per opera di confluenze

compie senza dubbio

Europa centrale e settentrionale, e a giudicare dal loro forte influsso debbono non soltanto importazioni di civiltà ma perfino emigrazioni di popoli.

essere state

La mescolanza

nel

Mediterraneo

si

è

compiuta solo a poco a poco. La

indo-europeo vince

suo popolo

il

completamente con

la

dominatore.

Ma

civiltà

mi-

è

qualcuno che considera

Certo per altro

l'elemento indo-europeo

cenea ha ancora un forte sostrato mediterraneo.

vi

nuova ondata che proviene

dal nord-ovest e che

si

estrin-

seca nella civiltà del Dipvlon.

Età del bronzo. neir età neolitica nella

si

preparazione



degli

lare nel corso dell'età del

tentrionale

(tìg.

Ma

frattanto proprio la civiltà del settentrione, che già

contraddistingueva per strumenti,

bronzo

«

la

sviluppa

finezza della tecnica,

come ad esempio

sempre

suo

più

quale

l'ornamentazione tecnica

2^) rivela ancora chiaramente

».

Come

l'origine della fibula

stile la

partico-

fibula set-

da un ago con

ORIGINI

I.E

un

che esce dalla sua testata e avvolge

filo

d'ornamento come zione nel metallo di

tessuto o di

un vero e proprio

delle

com.incia già

stile

lo

piatto

greca

civiltà

alla

ceramiche sono sorte

tessile e dell'intreccio.

ci

civiltà di

Dipylon. Le sue

del

riempie

e

settentrione

molto

è

si

periodo mi-

il

presenta a nord

si

Hallstatt,

forme

posto da quelle dell'età del bronzo;

sul

umane sono come

mezzogiorno

Nel

Troia

in

del

oggetti

altri

del metallo, in dipendenza dalla

stile

Alpi (Germania meridionale e Austria) nella

risponde per età

ed

Esso

della martellatura.

anche

così

materiale deperibile, cioè di fasce

in

di cordelle.

sopracucitura

La sua fusione con

noico.

punta,

26-27) sono semplicemente tradu-

(fig.

o decorative

di parti protettive

più rapidamente sviluppato

tecnica

sua

la

collane, piastre di cintura

cuoio con

ARTI-

ini-l.

le

quale cor-

la

ornamentazioni

ed

figure animalesche

nello stile del Dipylon uscite dalla rigida intelaiatura dell'arte

Ma

nella tecnica del

metallo

trova qualche eco ornamen-

si

miceneo, particolarmente nel lavoro a borchie, e l'elemento figurato si riconnerte all'arte ionica, susseguente alla micenea, come fanno riconoscere gl'interessanti

tale del

fregi

nelle

bronzo

situle in

Hallstatt

si

è

rapporti

attivi

largamente verso

forme

con

sviluppati

dapprima importati

stati

diffuso assai

Spagna, e in verità

d'Austria.

e

sono

si

ed ornamenti sono

Molti vasi di

Bologna

di

Hallstatt

Nella civiltà di

unitarie e

cosi

la

settentrione.

col

Lo

poscia imitati.

e

Francia

e di là

stile

passato in

è

nuove per quelle contrade, che

in

questa espansione possiamo riconoscere più che una corrente di civiltà l'occupazione celtica di queste

ad allora iberiche. Anche l'indagine filologica ammette come relativamente tarda, mentre l'antica ipotesi che la GaUia origine dei Celti non trova in nessun luogo un appoggio, giacché essa terre fino

ora questa conquista fosse

il

paese di

era soltanto una conclusione derivata dal dato di fatto che l'età della

civiltà di

Latène

è stata

!a

Gallia più

tardi nel-

territorio principale dei Celti.

il

La civiltà di Latène è la figlia della civiltà di Hallstatt, e indica, particolarmente nell'elemento figurato, rapporti di derivazione dalla civiltà del Mediterraneo. Un vaso in argilla di Matzhausen (Alto Palatinato) nel museo di Berlino porta inciso » vasi rodioti » (fig. 28]. Ma tali apparizioni sono un fregio di animali che ricorda sempre soltanto degli innesti, il tronco anche nella civiltà di Latène profonda le i

sue radici

completamente

nello trato indigeno e poscia

suo

il

aspetto

si

modifica

nelle varie regioni.

Un

simile tronco di civiltà con innesto

ridionale in territorio scitico.

razione a figure di animali.

greco

Esso ha come sua

Con

ancora

tratti

si

è sviluppato nella

caratteristica

relativamente

Russia me-

una particolare deconaturalistici

questa

presenta nel grande pesce del tesoro d'oro di Vettersfeld, appartenente circa a.

Cr.

mento

;

nell'età di

seguente essa

antichi

ornamenti

si

sempre

stilizza

come

più, tanto che

si

510

al

appare solo avvi\a-

Così qualche

cosa

già nel periodo di Latène ha emigrato dalla

Rus-

lineari

sia

la

spirale

(fig.

meridionale lungo

mani,

i

il

29).

R

Danubio.

quali erano qui giunti dal

mar

cosi

i

Ger-

hanno

Baltico,

appreso a conoscere questa mescolanza scitico-romana, se ne

sono impadroniti

e poscia

grazioni

attraverso tutta

1'

fino nella Fig. 20. Intaglio in osso di arte scitica. Berlino.

emi-

nelle loro

Europa l'hanno

diffusa

Francia e nella Spagna, anzi l'hanno con-

Servata nella Scandinavia fino in età romanica.

Fig. 30. Vasi in argilla del periodo arcaico della civiltà egiziana.

A.

OR ENTE

L'

-

1

EG

I.

Periodo arcaico verso Nilo sono

nella valle del



4500).

il

I

T

O

selce

di

quali tornano

i

rorlo delle terrazze de! deserto che digradano verso

o negli

nel santuario del Sole in

tro\'ati

in

abbondanza

Abusir appartenente

l'abilità

degli Egiziani nella preparazione dei coltelli

mine

i

e

prodotti di questa età

Europa. Delle giunto pochissimo lavoro sono

pongono accanto

si

anche

stati

con gambe unite. Delle

completa figura

volta

ai

primi

i

umane

(fig.

offrono su ambedue tutte le

arti

più

la

Noi distinguiamo argilla

senza

la ruota.

si

con

sviluppa invece

civiltà

il

sono

suo

Periodo

uomo dell'

essi delle

ha agEgitto

verde assumono tal-

rosse

arte

di

o

rossa,

o dipinte

in

(fig.

quali giungono sino al periodo tinitico,

le

svilupparsi e

ceramica

anni

(I-II

Assuan

:

rozze figure

animali, più raramente con

di

rappresentazioni ad altorilievo, per

incise

tinitico

"

cul-

più

la

rosso-nera

lo

più di animali.

Tra

è la ceramica.

o

nera, che

alle

bianco, da una ceramica a fondo

30).

Tutti

vasi in

Negade

vasi

i

tempo vengono

lavorare

varia

pietra.

dalla

sono

lavorati

usati solo raramente,

Questo periodo

di

grandissima necropoli

periodo trovata a Negade.

r alto Egitto da

ticinque

raggiunge

si

tinitico

dell'

lati

rapida a

viene di solito denominato di

di tale

periodo

"

mano

la

migliori di esse,

figure

1'

del

tavol-ette per belletto in pietra

metalli in questo

I

del periodo primitivo.

dinastia (3200)

prodotti figurati

Le

una

volte presenta figure

colore

i

sul-

presso Tebe)

es.

animale, talvolta sono ornati ad incisione o a piattorilievo

di

31).

luce o

alla

migliori ritrovati nelle regioni

accompagnano ad

si

con figure animalesche e terminano in alto con teste teste

V

selce

di

nelle quali

selci naturali

rappresentano degli animali. Ben presto d'argilla

tombe alla

Al principio

degli strumenti di selce.

settentrionali di

fiume (ad

il

più profondi delle località abitate o nelle

strati

Anche

umana

più antichi prodotti dell'attività

I

degli strumenti

1^

a

necropoli e

dinastia,

prima del 4000

Memphis sono templi

clic

ci

a.

C.

state scoperte

hanno

fatto

.



In tutto

da circa

conoscere

i

ven-

prece-

Fig. 31. pak-tta p!

coÌl

Peiric.

A.

'4

iiil.iCci.

l'orii NTi;

-

di

et:ile

Pittill-

itgitto

i.

:

una tomba

Hieiakonpoli:

di

denti dell'arte del periodo delle piramidi. Al volgere della

di

una tomba

(fig.

dinastia appartiene

I

come anche

parte dei ritrovamenti di Kom-el-achmariHierakonpolis),

una

le pitture parietali

32) eseguite in bianco, nero e rosso: esse rappresentano delle grandi la vita sulla terra, uomini ed animali, in un linguaggio

barche nilotiche e all'intorno

primitivo. Vi

per quanto assai

figurato chiaro tistica

trova

si

medesima concezione

la

uno sviluppo

che nei vasi del periodo arcaico, ed

sino all'età imperiale romana. All'inizio del periodo tinitico

fondamentali

zione il

figura principale per

della

sono rappresentate

profilo,

di

contorno della

mammella,

volto di profilo

(fig.

64)

colare trionfa sopra

i

loro

eseguiti in

portato

doni

modo

un

la

sono

ricerca della

fini

rilievi

con

i

per

votivi /palette

principi

i

prospetto,

di

maggiore quali

ma

così

chiarezza

fig.

gambe

aggiunta del

1'

anche è l'occhio nel possibile tali

di questa

33-34, clave

del tutto simile a quelli dei periodi posteriori

progresso solo nei particolari. Questa

cominciò

Teste e

con

conduce a

principi

i

belletto,

allora

spaziale.

torace è anch'esso di profilo spalle

le

problema

il

verità dell'immagine generale e

la

quei

nel disegno. Cosi

ornare

;

il

delle proporzioni maggiori,

risolvere

di

fissati

ar-

qua

occhi di un bambino, quel!' ingenua esalta-

gli

mezzo

primo, ancora inesperto tentativo

sono

si

di

quella peculiare maniera del disegno

sorse

allora

:

guardare con

sembra

che

egiziano

egiziana

dell' arte

porta

ininterrotto

sono hanno ap-

parata)

quali

convenzionalità

parti-

epoca facevano di

i

nel

compromessi

del

disegno

e

con

del rilievo egiziano, questo uso esclusivo delle vedute di profilo e di prospetto,

assoluta rinuncia agli scorci, questa distribuzione delle figure scaglionate nel piano,

senz'alcuna riduzione di proporzioni per

forma rarsi,

reale del piano disegnativo.

mentre

l'arte

prospettiva, è quel

greca se ne

fenomeno

da cui

affrancò

prospettiva, l'arte

con

di tutte le arti

dell' obliquità,

spetto e per

l'arte,

è costretta a limitarsi

ridurre

lo

scorcio,

primitive,

questa

non ha col

tutte

le

alle

parti del

sole

obbedienza saputo

mai

chiaroscuro,

alla

libe-

con

la

come anche delle arti dei generico di paralleil nome

comprendiamo sotto non sapendo dare al piano disegnativo

popoli incolti e dei bambini, che lismo, inquantochè

cioè

egiziana

vedute parallele

il

valore illustrativo

di

profilo e di pro-

corpo a questa rappresentazione parallela è

TiNirico

i>tKiono

Fi?. 33, 34. Palette

tratta

a

spezzare

animalesco,

naturale

coordinazione

la

nel periodo tinitico

rimarrà

che afferra

membra

delle

si

fissano per

le

forme

nemico vinto per

i

quel

stabilisce

capelli (fig.

esempio

33]

ma

:

un caduto che

battaglia nella quale 34).

umano ed E come

si

artisti

di

soggetti

Faraone trionfante di

questo

periodo

costretti dal vincolo della tra-

dizione, essi cercano ed esperimentano. Ciò è mostrato ad

(fig.

corpo

patrimonio

tipo del

il

gli

meno

disegnano con maggiore libertà e vivezza, sono del corpo di

nel

canoni di tutta l'ulteriore arte egiziana,

i

si

uso, anche più tardi, quale ad

in il

ti iWiis

-

distribuzione naturale degli oggetti e degli esseri nello spazio.

la

cosi ora già nelle rappresentazioni ufficiali elle

Cairo

helletto. Ardesia. 33

d.i

esempio

dalla parte inferiore

è eccellentemente eseguita nella rappresentazione di

vuole che un leone, fortemente stilizzato, rappresenti

anche

Osservazione naturale e stilizzazione

altrove

il

una

Faraone

appaiono contempora-

neamente tanto in rilievi quanto in figure di tutto tondo, cosi l' arte della medesima età può produrre ad esempio un leone di argilla fortemente stilizzato (fig. 36) e un cane di avorio di viva naturalezza (fig. 35). E in egual modo di fronte a delle teste di una libera concezione leggermente idealizzatrice si

ha

il

avorio

meraviglioso riproduce

un vecchio re tutto

(fig.

tondo fu

di

realismo

col

37).

Per

lo

una

quale

posizione curva

ed

sviluppo

della

e

stanchi

di

statuaria

di

particolare importanza la scultura in avorio

questo materiale che era facile a lavorarsi

via resistente

statuetta di

tratti

i

abbiamo or ora presentato due

della quale noi in

la

che era di un

colore

belle

ma

attraente si

opere

era tutta-

gli

scultori

arrischiarono a se-

parare

corpo

arti

gli e^"

d;

poterono

ri

produrre ogni finezza:

aggiunga una

si

larga applicazione di "

.

Fig. 35.

Cine

in

avorio. Oxford.

,

.

.



particolari inClSI.

r

La

FiS'

3fi.

Leone

in terracotta.

Hierakonpolis.

antichissima appare assai

statuaria in metallo che nell'età

maggior

frequenza

hanno

raramente

(con

rame)

molti elementi l'ereditiera di quest'arte

è in

mentre

intaglio in avorio,

l'

vasi in del-

coroplastica, fatta astra-

la

non

zione dai primi principi,

si

nessuna parte impor-

ha

tante neir arte egiziana.

da Koptos mostrano

nienti

anche

tinitico appartiene

Al periodo

delle divinità egiziane:

lipi

le

la

la

creazione dei

Min

statue del dio

prove-

figura in quell'aspetto colon-

niforme con gambe serrate, completamente imprigionate dèi a testa

tipici

1

durante

prima

IV

la

parire queste

mane

animale

di

dinastia,

questa

di

età.

trovano già

si

ma debbono

costituiti

sviluppati

essersi

Per quanto singolari possano ap-

umane

figure

con

animale,

di

testa

ri-

ammirevole con quanta naturalezza ed

sempre

organicità sia

apparente

mummia.

che più tardi fu tradotto come

nel materiale,

compiuta l'unione

stata

delle

due nature. periodo

Dell' architettura del

reali

fortificati

molti

luoghi

minore Fii;.

37.

Re

della

1

tombe

innalzate

riodo primitivo il

(fig.

è la

38)

tomba

monumento

Il

del re

4000) che è stata scoperta

in

Ehe

a

palazzi

o

maggiore lo

sviluppo

in legno, sia quello

più importante di questo pe-

(Alenes:),

Negade.

con

possiamo seguire

costruzione del tetto piatto

sia della

sono giunti

tracciato di

santuari completamente distrutti, in

delle

arte e nelle quali

della volta.

toni,

di

il

dinasti;

Ahydos.

nastia (verso

e

tinitico

Abido

noi solo scarsi avanzi: in

E un

un principe edificio

della

isolato in

di-

I

mat-

lungo 54 m. e largo 27 m. Alla tomba vera e propria appartiene una salda cinque camcrj le quali erano destinate al cadavere del re e alla

costruzione a suppellettile

che iu d.-posta

vano centrale per pita furono

il

murate

con

lui.

Manca ancora

qui una stanza per

ca.iavere è alquanto più profondo. tutte

le

rivestimento architettonico

porte la

;

l'

intera

cui parete

Dopo che

costruzione

esterna

Tomba

reale di

Negade

(Borcliardt). a. Pianta

il

tomba

fu circondata da

sporgente e

rientrante

r;

Fig. 3S.

la

-

li.

Profilo.

culto fu

;

il

riem-

un saldo

(fig.

38-b),

l'RRIODO

variamente si

riNlTlCO

scompartita,

rastremava leggermente

verso così di

cerimo-

finte

niali »,

presso

est

a

e

risulta

serie ininterrotta

porte

"

Ne

r alto.

una

sud

quali ad

le

furono

e-

nomi tombe più

rette delle stele coi

morti

dei

(le

grandi ne avevano in generale due), in la

modo

culto.

di

nicchia

ghiera a

Da questa per

aperta

pre-

Fìg. 39.

come

lo

fanno riconoscere chiaramente

morti nella costruzione superiore

deposto

Mastabe

(Perrot-Chipiez).

sviluppa a poco

si

poco,

^^

come ,^^^^i

ne veniva designata luogo

che

corrispondente

nicchia

tombe conservate,

le

mastaba,

della

mentre

metà

cadavere viene profondato sotterra e dalla

il

unito con

la

costruzione superiore per mezzo

di

lo

una

il

tempio dei

spazio nel

della

I

più tardi per

scala,

quale era viene

dinastia

mezzo

di

uno o più pozzi.

Antico Impero '

Abusir, Sakkara),

costruzioni funerarie privati,

dinastia, verso

si

dei nobili privati,

e tetto piatto. Sotto la il

;-;50o).

e

Le necropoli

ci

è stata

mastaba

il

quale per lo più

in

contemporaneamente

all'

Gise,

Memphis

piramidi e in tombe di

(fìg.

39),

«

mastaba

»

Le

nobili

(banco).

si

mattoni o in pietra, con muri esterni obliqui

cadavere veniva calato si

di

sono sviluppate da quella indicata dalla tomba di Ehe. Esse formano in

un pozzo profondo dai

elevava fino all'altezza del tetto della mastaba.

Sul lato orientale una finta porta disposta in

tomba



centri principali dell'attività artistica.

mastabe

le

una costruzione rettangolare, bassa, 30 metri,

i

dividono in tombe dei re o

costruzione a magazzino che

3 ai

il

un nome arabo vengono chiamate

quali con

le

Le tombe

:'IlI-\'

Medum, Dasciur sono

una

oltretomba che

nicchia s'

indicava

immaginava

l'

ingresso

collocato

alla

nell' occi-

~p^

Fig. 40.

Tomba

Springer

Fig. 42. di'lla

VI

din.

Dende

Spaccato e pianta.

(Petrie). :

Marniate



I.

Fig. 41. Passaggio a volta in una a mattoni. IRekakna.

tomba

HI dm. (Oarstang).

Tombe con scalc^obliverticali pressc'Abydos (Cirstang).

que e pozzi

i8

^

I.

orii;nii;

:

i.

Eoirro

ANTICO IMPERO

•9

Fig. 40. Pi

famiglia avevano a

le

pie persone della

A

questa stanza del culto era annessa

«

serdab

morto,

colte le statue del

conda

dell' estensione

erano

annesse

per

a

e

della

dedicato o

camera

realmente o

appartata

(con

figuratamente.

nome

arabico

racse-

tomba,

anche

altre

culto

funerario,

le

erano

accessibili

soltanto in

il

parte

erano

nella quale

»),

lui

una

stanze quali in

ricorrenze particolari ed ai sacerdoti del culto sepolcrale.

tombe

tetto delle

Il

nastia

spesso

è

già

della

di-

I

provveduto

di

una volta pianeggiante con sporgenza dei blocchi.

Noi possiamo seguire

perfezionamento di fu

tale tecnica

ci

il

e

da principio assai primitiva; nelle

tombe

della

corridoi

ducono (fìg.

III

a volta giù

dinastia

fanno quasi

numentale e anche

in

tipo della

si

un

con-

mo-

etletto

imitano

ben

tosto

pietra, particolarmente nel

tomba

rupestre del

Impero, dove l'arco

«rnvam scavato

brevi

camera funeraria VI dinastia queste

nella

40-42), nella

volte

dei

o delle scale

in

Medio

ogni caso è

accni piatto niattr» Hnlla aaiia assai

rr^rric roccia

r,n na-

^ig. 47. Sfinge e piramidi di Cliephren (destra) e di Mykerinos (sinistra): a sinistra sui davanti il tempio a valle. (Manette).

i.'oriknte:

Recentemente sono

turale.

anche

vere

delle

volte

quanto

per

state riconosciute,

proprie

e

Egitto

i.

:

casi del tutto

in

isolati,

Impero.

dell'Antico

alle

ma-

Negade

e di

Già intorno

j

stabe reali di

Abydos sono disposte in un ordine regolare, ciascuna

semplice

colla sua

più modeste

stele, le tosse

delle donne, dei cortigiani,

perfino

mentre una son-

cani,

dei

ha

principe

il

tuosa pietra funeraria col

suo

nome

la prote-

sotto

zione del falco di Horus (fig.

43). Così

aggrup-

si

pano neir Antico Impero le mastabe dei nobili e le 48.

Le

Spaccato della piramide di Cheops. Qise.

più antiche,

dubbio sopra

piramide a

mastaba è

la

Per

il

gradini.

sorgere di essa

maginare

che

il

sia

in-

nalzato,

zione

mentre

protettiva

« la

lasciano alcun

fase dello sviluppo seguente

nocciolo

stato straordinariamente

della

:

Medum, non

deve im-

si

mastaba

struttivo

piramidi dei Faraoni.

piramidi a gradini di Sakkara e di

sorgere della forma delle piramidi

il

a quella della

le

la

costru- -s

manteneva

dimensioni basse. Questo da-

;-

rebbe una tomba a due graGettando all' intorno dini. altri ripari costruttivi di

pro-

porzioni sempre minori

(fig.

44) ne scaturisce

la

alle. (Borchardt).

vera e propria piramide

conservato

il

gradini quale

a

del re Tosorthros iZoser; III dinastia) presso

Sakkara

(fig.

abbiamo

che per la prima volta passa quadrata nella piramide a gradini

piano oblungo della mastaba

(Soris)

Medum

presso

tomba

nella

questa ha persino

45):

(fig.

alla

forma

di

Snofru quale è

la

46),

così straordinariamente istruttiva per

struzione

dei

ripari periferici

Oltre a questa piramide a è

cipe

della

IV

dinastia verso

Dasciur

costruito presso

(Borchardt).

Abu Gorab.

co-

la

quale

primo

prin-

3500) si è una seconda pirail

cosiddetta piramide rossa, per opera j' j n r * ;i ,,„„rt ^ .^.~^.^,.: , della quale egli e divenuto il vero e proprio

mide,

Fig. 50. Santuario solare di Lathures in

(il

la

[Borchardt].

gradini,

Soris

rimasta incompleta.

»

la

i

^

...

ANTICO IMI'ERO

La piramide

creatore del tipo della piramide regolare.

con un angolo

d' inclinazione

alquanto prima,

ma non

divengono

piramidi

piatto

più

cose

modo

Sopra

seguente.

si

poi

in

le

trovano sempre presso

la

quali

le

confermano

molte

in

costruzione veniva condotta nel

la

camera funeraria ordinata secondo

una mastaba con ingresso

tipo di

nr-^s--.

nuove ricerche,

le

relazione di Erodoto,

la

regali

collocarsi

x

'

piramidi del Medio Impero vedi sotto pag. 34.

le

Secondo .

come tombe

più frequenti, e

è

IV dina^ua

è ancora sicuramente databile. Dalla

residenza della dinastia. Sopra

la

ottusa, posta al sud di questa,

sua parte superiore,

nella

nord,

al

innalzava

si

struzione a

con ai

gradini orientati

lati

i

il

co-

la

punti cardinali.

Da

principio essa veniva

cominciata

ma

pro-

in

modeste,

porzioni

poscia raggiun-

geva per tutto il tempo

viveva

in cui

come con di

il

re,

l'aggiunta un' altezza

anelli,

sempre maggiore. Tuttavia non raramente veniva anche

primo

cambiato

il

progetto:

ne

risul-

neir interno

tavano

restaurazioni

delle

aggiunte ed

e

delle

il

mantello

esterno

am-

doveva essere (piramidi

pliato

^^^^ Fig. 53.

Colonna

palma.

Fig,

1.

C

«

.

,

.

Colonna a ninfea e

capitello a bocciolo.

Abusir.

.

loto

Abusir.

F'g-

con

Colonna a

52.

papiro con capitello Medio Inp.

a bocciolo.

moriva ne a

allora dall'alto verso di

Mencheres

della

nelle

il

basso rivestita

parti

di

Mykerinos)

(fig.

la

sibile

La

(fig.

48).

blocchi quadrangolari di calcare (nella piramide

più conosciuta è quella di Cheops,

il

distribuzione di spazi vuoti sopra

allo scarico della pressione, tale

forma

Cheops, Chephren e Mencheres

di

47), tutte presso Gise, costituiscono l'orgoglio della

dano interamente a

la'^COStrUZlo

gradini veniva

inferiori di granito rosso) e veniva data all'opera la

piramide aguzza. Le tre piramidi più famose,

3300). Di esse

di

Sakkara e di Menrherpsl Ouando vudiiuu il re ^JICICS;.

IV

dinastia (dal

cui interno è facilmente acces-

la

camera

del re doveva servire

per quanto le particolarità della disposizione non corrispon-

scopo.

La

perfetta connessione e levigazione dei blocchi di

pietra all'interno mostra a quale altezza già fosse giunta

principio del III millennio

ziani

al

sulla

sua semplice grandiosità,

si

a.

la

capacità tecnica degli Egi-

C. La forma delle piramidi,

ripete in tutte

le

il

cui effetto riposa

misure dalla gigantesca piramide

di

Cheops che raggiunge quasi che cosi frequentemente

tabili

Per queste perto

la

alle

il

prima volta loro

più

ai

140 metri fino

l'altezza di si

tombe

ritrovano nelle

nostri tempi

l'

tempio funerario con

gli edifici

Nuovo Impero.

Abusir

sud

al

Gise è stato sco-

di

annessi appartenente alla piramide

[V

verso

dinastia,

mide. Dal

pvlon

porta,

a

pira-

detta

Greci

dai

conduceva ad un lungo pas-

",

che stabiliva

coperto

piramide

della

Simili

tempio una co-

del

cortile

struzione

saggio

Neuserre

di

3300}.

il

appartenevano ad ogni

impianti

«

da

sulle piramidi è stata estesa

indagine

dirette vicinanze. Cosi in

piramidi nane traspor-

alle

egiziane del

unione

l'

tempio

suo

e del

col

Era questa una edicola collocata su uno zoccolo e era tempio

a valle

».

posta sul confine dalle alluvioni

terreno

del

invaso

del Nilo: essa stabiliva

grande

così l'accesso al santuario dalla

Egualmente

il

cosi

detto tempio dello Sfinge in Gise

l'fig.

via fluviale (fig. 49).

si

47)

come

presenta

piramide

della

tempio' a valle

il

Esso

Chephren.

di

una pesante costruzione

è

in pietra: ol-

ad alcune camere annesse e corri-

tre

doi

collegamento ne

di

da

nute

costituiscono

essenziale due

parte

la

semplici

r anteriore

stanze

pilastri

soste-

granito,

in

trasversalmente

disposta

rispetto air altra.

Del tutto particolari sono

Re

solare

del dio

Faraoni della

nalzati dai

verosimilmente secondo

tempio del

grande Il

punto centrale

di

che

di

il

sole

un

il

aperto

cielo

V

si

svolgeva

un vestibolo nel quale

un passaggio aperto con stanze avevano

luogo

le

cerimonie.

stanze di culto erano riccamente ornate

di

rilievi

monie

in

vestibolo ficali

di

onore del dio del sole e tutto ciò che si

trovavano ad oriente

alabastro

magine

del dio del sole,

si

egli

quali

modello del Eliopoli.

in tale

santuario obelisco innalzava

una

sopra

il

il

file

di

Vi

in

so50).

recingeva

pareti e quelle

creato

le

Egitto.

delle

ceri-

Nel

grandi bacini sacri-

sangue delle vittime per mezzo di

quale appare qui isolato

ritrova già dalla

che

(fig.

rappresentavano

aveva

e a settentrione delle

nei quali veniva condotto

canaletti nel pavimento. L'obelisco,

i

di culto,

Le sue

in-

dinastia,

struzione a forma di mastaba Tutt' intorno

templi

stati

Re era costituito da un come feticcio del dio si

sotto

Gisc. Diorite. C.ii

i

che sono

dinastia (dopo

come grandiosa imil

3000) appaiato

al-

ANTICO IMIM-RO 1'

ingresso dulie

Lo

del Sole.

si

tombe

Medio Impero, dinanzi alla porta del tempio usualmente in granito rosso con cu-

poscia, dal

e

innalza solo

come

23

monolite,

spide dorata. Il

sostegno usuale del tetto dei templi di questo periodo, dei quali molti erano

innalzati ancora con

mattoni di argilla

smussato

quale può essere anche A'ano

:

qui

di

si

sono poscia sviluppati

Fig. 55.

Il

cotti

al

angoli

agli

.sole,

è

per

fare

pilastri

i

il

pilastro

quadrangolare,

il

maggior luce nel Medio Impero. Re-

entrare

poligonali

del

principe Raliotep e la principessa Nofret, da Meduin. Calcare. Cairo.

centemente abbiamo appreso a conoscere anche in edifici della ^' dinastia (verso il 3300) un pilastro liscio cilindrico, simile ad una pertica piantata nel suolo. Ad esso risalgono loto

(lìg.

le

51),

tre la

forme

di colonne, già conosciute nelT

colonna a papiro

(fig.

queste su una base bassa e circolare tale

al

;

disopra

di

si

e la

eleva

il

a loto ed a papiro

da|un

fascio di boccioli

tenuti insieme per

sono e

di

mezzo

costituiti fiori

di

;

il

di

Antico Impero,

colonna a palma

(fig.

la

colonna a

53).

In tutte

tronco, coronato dal capitello vege-

questo una lastra (abaco) forma

pitelli

steli

52)

il

passaggio all'architrave.

I

ca-

regola appunto nel periodo più antico

tronco della colonna

consta

di

un

fascio di

legami, cioè a seconda del tipo del capitello o

steli

ORIENIE:

FGITTO

I.

rotondi

di loto

o

del

rientrante

triangolari di pa-

steli

Nella colonna

piro.

papiro

a

base

volto al disopra della radicali della pianta

(cfr.

dalle foglie

pergolati

e

baldacchini

di

chiaramente come

qui

colonne

le

nelle frequenti rappresentazioni

fasci

di

Par-

8h).

fig.

ticolarmente snelle appaiono a

piede

il

appare inoltre av-

fusto

vede

si

;

colonne

le

in

pietra siano nate da tali steli di piante,

insieme

legati

ad una pertica

intorno

centrale in legno. Neil' arte

chiaramente ricordati,

Noi

li

tarda

due

e

V

il

sopra

già

naturalistico.

ambedue

ritroviamo età

distinguono

si

indirizzi

stilizzato

lo

più

figurata i

nella

fiino

uno accanto

altro

all'

medesima tomba, sulle pareti del medesimo tempio. Quello ha aspetto nella

solenne e sublime, questo appare pieno naturalezza.

vita e di

di

parlare di

un' arte

popolare

ma

mina

diverso aspetto

Fi-. 55. Alentliesiipliis, lit;liiri

Da Hiirakunpoli;

il

è

il

Non

aulica e

di

può

si

un' arte

contenuto che deterrappre-

della

sentazione. Alle volte certamente lo naturalistico s'insinua nel terreno proprio delle rappresentazioni

appare nella riproduzione

classicistico

Lo

mali e simili.

stile

figura di re,

kerinos e

le

riconoscere

senso

il

m. 2,30

medesime

le

elevata T arte dalie

attraverso le

figure

Chesechem

(II

fanno

55),

cromia rialza sono per della

il

il

pari con le

come

fascino

la

lo più rosso-bruni, le

loro

attività

raggi del sole. Noi egiziane,

e

fatta

che

si

la

(fig.

delle figure in

dobbiamo immaginarci

astrazione da quelle

di

età

M3-

La

gli

:

e

37)

Le

Medum

coppia di

donne chiare

rado un'altra

gruppi di

sia

si

del 3800'.

svolgeva nella casa

aninella

arcaico

statue dei principi. vita

di I

stile

solo pochi centimetri fanno

alte

periodo

prima

di

stile

padronanza

Abydos

di

dinastia,

migliori delle statue di privati, (fig.

del

argilla

in

come

monumentale.

quale altezza

fino a

lo

maniera insuperabile

in

che rivela,

54),

effetto

Cheops che sono

figura di re in avorio

la

statuette di

l'

qualità, la stessa piena

mostrano

Esse

(fig.

per

Egiziani

degli

statuette in avorio di

sul materiale.

scene della vita giornaliera, di figure

di

accademico idealizzante appare

celebre statua di Chephren, alta

classiche e

poli-

uomini

conseguenza riparo dei

al

tutte

le

tarda,

statue

perfino

quelle lavorate in preziosi materiali, interamente o in parte

Le

dipinte. ^ ,

,

statue di

legno ^

si

rivestivano

con ,

una

fine ,

Stoffa di lino che alla sua volta era spalmata di un sottile

.

Fig. 57.

Scimmia

Porcellana.

Da

,

col suo

piccmo.

Hierakonpolls.

ANTICO IMPERO Strato di gesso in

modo

pareggiate tutte

ineguaglianze della

le

ciie

superfìcie del materiale e

i

venivano

piani ac-

maggiore rotondità. pone soprattutto gran

una

quistavano L' Egiziano

nella vivace espressione

valore

degli

occhi, di cui egli intarsia bulbo ed

iri-

de in materiale diverso ed aggiunge

non

rado

di

trovamenti

le ciglia in

hanno

konpolis)

bronzo già per

in

(verso

dinastia

rivelato un'alta per-

degli Egiziani

fezione tecnica nel lavoro

bronzo.|Dei]ri-

Kom-el-achmar (Hiera-

in

più grande ed

anche

presentanti con grande viv^ezza

Phiops

I

VI

la

3000J. Una; statua una più piccola rap-

il

(Pepi) e suo tìglio

re

il

Mcnthe-

suphis sono costituite da placche

bronzo martellate dello spessore circa

1-5

mm.,

ad un nucleo testa e forse

di

inchiodate

legno

anche

i

(fig.

piedi

in

di

intorno 56)."

sono

Scriba. Calcare.

Da Sakkar

La fusi.

Il

Mosso per mezzo il

materiale

meraviglia

Fig. 59. Sacerdote orante. Qilcare. Cairo.

di

è in

analisi haistabilito

bronzo,

nessun

cosa

modo

che

che

non

data

Fig. 60. Servo con cassette. Calcare. Cairo.

la

26

A.

61.

Fabbricante

probabile

di birra.

-

I.

ORiENir:

Cale

Fig. 62.

esistenza dello stagno nei

della tecnica fa

Secondo

le

roi ito

i.

:

Sindaco del villaggio

Il

.

Legno. Sakkara. Cairo.

monti della costa del mar Rosso. La sicurezza

indurne una lunga esperienza anteriore. leggi del parallelismo

che appaiono libere

e

naturali,

come

sono composte la

madre ed

il

ed aggruppate anche ligure

bambino,

la

scimmia ed

il

suo

('prima tinitico di periodo 57 del 3500), giacché le vedute con le quali le figure sono costruite sono sempre quelle pa-

piccolo

(fig.

senza alcuna

rallele di profilo e di prospetto,

sfuggenza

l'artista

zione

ma

sua opera

coordinazione

violenza

al

cose, che

reale

Sakkara.

d' arte

ha

scorci.

E

vedute

di

abbiamo

evitato

parallele,

riscontrato

le

medesi-

la

con

esseri e delle

nel

disegno,

ha nella statuaria. ^la mentre nel disegno

la

difficoltà

e

il

di

bisogno

nanzi allo Da

gli

aspetto degli

delineare di

salvo

il

il

volto di

rappresentare

azione hanno fatto

stitja in legno.

del-

nell'esame delia natura e nella crea-

della

vedute oblique cioè

si

con incontro netto

vedute ad angolo retto, ciò che prova che

le

^

ma

di piani

si

che

esse

le

prospetto figure

passino

in

di-

spettatore senza volgersi ad esso,

caso che

di

qucsto rapporto

Voglia

ANTICO IMPERO

un segno

vedersi

zione Ilio,

prospetto nel volto di prò-

nella statuaria invece è stato conservato, sia

nella figura

isolata

sia

nel

gruppo, questo rap-

porto

tra l'opera e lo spettatore

veduta

di

nel

rappresenta-

nella persistente

occhio di

dell'

27

prospetto

gruppo

anche

mento

sia

corpo. Del

resto

una

posizione

tale

statue

il

porta se re o privato, nel

lietamente

si

preghiere che

Questa

gli

frontalità

caratteristiche

incontro

fa

vengono è

come

la

frontale

natura

ligure

non

morto,

momento ai

in

sacrifici

:

le

im-

cui egli e

alle

offerte dai superstiti.

evidente anche

in

quella dello Scriba

che siede a terra con

della

richiedevano

delle

il

movi-

tale

posizione del

scopo

suo

dovevano presentare

che

alla

generale

in

ed

così

piccolo,

torce la testa di prospetto

male coordinato

rappresentazione

E

suo

col

nonostante

spettatore

lo

facendo della

veduta principale.

scimmietta

della

quest' ultimo

\erso

la

gambe

posizioni (fìg. 38;,

Fig. 64. Servo

Tu

gazzella.

<

incrociate e tiene sulle ginocchia

rotolo di pa-

il

piro di cui regge un' estremità

con

mentre con

sinistra

la

destra muo\'e lo

come

in

una

serie di altre sta-

tue e statuette,

ginocchiato

il

(fig.

Chnumhotep,

sacerdote in-

nano

il

59),

ragazzo

il

col

sacco sulle spalle, quello con

borsa e

cassetta

una quantità

di

colte nella vita,

a ragione

morto,

del

figure,

so

il

61) ed

figure

simili

sono ricono-

dei a

«

servi

sono

"

dire queste

che dalla VI dinastia

3000)

il

la

(fìg.

si

vale

60),

(lig.

fabbricante di birra

sciuti

la

In esso.

stilo.

unite

dovevano

(ver-

anche

esercitare

in

gruppi,

le

loro funzioni nell'oltretomba

a di

morto per mezzo una forza magica. Molte di

favore del

esse sono mediocri prodotti industriali,

sopra

Fig. 50. Oche. Pittura di una toinb.i. Meiiu

ma

alcune,

nominate,

come

quelle

appartengono

alle

migliori creazioni degli ar-

tisti

dell'Antico Impero e mo-

28

A.

l'oriente

-

EGITTO

I.

:

Strano

la

medesima

che ammiriamo nel 62) e

(fig.

in

«

forza

di

caratteristica

Sindaco del villaggio

"

sua moglie, nel sacerdote nudo,

in una testa di Sakkara (fig. 63), che si debbono attribuire alla V dinastia (prima del 3000), cioè al maggior fiorej dell' arte

dell'Antico Impero. Questi lavori, che sono nel

tipici

miglior

senso della parola, cer-

tamente non costituiscono

condo la

il

nostro

dei ritratti

intendimento

rappresentazione

di tutte

le particolarità

aspetto nella testa e nel corpo, ancor

dell'

meno

essi cercano di fissare la vita

intima

Tut-

spirituale della persona rappresentata.

tavia risale fino all'Antico

ìSB^Mo^^^sm^ i^5aÉi^i^'y*^tf2iStò'"

i

W

\'imento assai promettente avrebbe potuto dare un nuovo slancio all' arte che si andava invecchiando, se dal suc-

cessore di Torso di una statuetta femEi-Amarna. Quarzo. Londra.

107. le.

Amenophis

III,

Amenophis IV (Chu-en-Aten,

Echuaton, IS75-I357) "00 fossc ^,^^^

rivoluzione

arti.stica.

Stato

innalzato ad una

L'ardito innovatore che sostituì

48 r adorazione esclusiva del disco

che trapiantava na, indulgeva

neir arte tratti

oriente:

L

solare

belli

Le immagini

(la

del

città

la

verità

«

EGITTO

culto del dio del

al

sua residenza da Tebe,

ad un largo verismo

ufficiale.

non

che non

la

I,

»

da

di lui

sole e degli altri dèi e

Amon,

nell'odierna

esaltata, che egli

riproducono senza

re stesso

El-Amar-

introduceva

idealizzazione

i

magra ma panciuta (fig. lo'^). Sembra senza influenza sulle riforme'del figlio la madre del re, la regina di bassa condizione. Una testina di legno trovata in El-Amarna

del suo viso e la sua figura

sia stata

Teje. un' egiziana

'fig.

104)

secondo una

è

congettura un suo ritratto

ed di

è un ritratto reale donna attempata di

un pregevole realismo che si tiene lontano da qual-

Non

esagerazione.

siasi

meno eccellente è smo nella piccola una principessa rende

con

nerale

servò

reali-

testa di

quale

la

sorprendente

espressione infantile

il

la

semplicità 105). In ge-

(fig.

nuova arte con-

la

patrimonio tradi-

il

zionale delle forme (soltanto che

tore

Dio,

il

"

l'omnicrea-

rappresentato

era

",

come corpo naturale, come disco solare

mani), le

i

raggi

cui

terminavano

stilizzati

ma

il

in

carattere del-

rappresentazioni

ufficiali

mutò tuttavia forteinvece di essere mente rappresentato come prima come un nume inaccessibile, ora il re appare come si

:

ìig.

ins. A\odello dall'officina di Tuthii

uomo sua famiglia

al

banchetto

quadretti di genere. Del

ecc.,

tutto

cosicché

le

nuova

ad esempio

coppia reale in un rilievo dipinto la

tradizione a favore della

«

(fig.

verità

è

106). »

si

scene

antiche

nella cerchia

solenni

della

divengono spesso

la posizione movimentata della Certamente anche a questa reazione contro

accompagnò qualche esagerazione, ma

tut-

nuovo realismo ha creato pur molto di buono; mani e piedi, ad esempio, sono trattati più naturalmente ed un torso femminile di El-Amarna è appunto un tavia

il

capolavoro unico nell'arte egiziana

(fig.

uthmosis

Gli scavi

107).

El-Amarna ci hanno permesso artistica di quel tempo e realmente non tra •di un uomo il quale si era messo con tutto I

in

di i

gettare

prodotti lo

nell'officina

dello

scultore

uno sguardo sopra V attività di un artista mediocre ma

spirito nel

nuovo

indirizzo.

I

suoi

NUOVO IMPERO natura

dalla

studi

mezzo

conservati

dei quali egli

per

calchi,

in

divenne capace

di

49

met-

ter giù le scene piene di vita della corte reale,

sono di una freschezza fino ad allora inau(fig. io8. Ad ogni modo non si sono

dita

studi

trovati

immediatamente

genere

di tal

re e d'altra parte

del

figura

dalla

tratti

le

si

presentano come

interamente non toccate dal

nuovo indirizzo

tombe

-tatue private nelle

In tutta

d'arte.

arte antica fino al Rinasci-

1'

medioevali

mento (con poche eccezioni \i

è nulla

possa essere posto

che

queste maschere-ritratti

:

tanto

non

a lato di

più

significa-

'^'''"'pimIia''|wri'ù'tX'rirEi-''Àm!inu

che questa me-

livo è per la civiltà dell'Egitto

maggior parte dei contemporanei non abbia presentito l'enorme progresso che poteva apportare questo studio della natura. Anche tra le pitture parietali delle camere di un cortigiano di Amenophis IV ravigliosa fioritura sia rimasta senza frutto, che la

si

non indegni

trovano quadri 109

figura

reale in

mente

il

quale

mezzo

alle

delle maschere,

apparteneva ad sue

figliole.

La riproduzione

delle

le

pavimenti simili e sui Subito dopo

la

Harmais,

tradizioni,

il

morte

soffitti

di

primo

forme del corpo, particolar-

Amenophis III ritorno a Tebe ed

dipinti del palazzo di

Amenophis

s'iniziò

XIX

dinastia

re della

nella

coppia

la

scene di animali sui pavimicnti in gesso del palazzo di El-Amarna

sono e sui

;

frammento riprodotto

il

merita ogni lode. Di straordinaria vivezza

delle labbra, del ventre e dei piedi

Amon

così

un quadro maggiore rappresentante

il

(i350-i3i5\ tornava

senza che tuttavia andassero perdute tutte

le

nophis. Nello stile del vestito, nelle teste, anche in alcuni

rilievi

al

no)

ni).

culto di

antiche

alle

tempo

conquiste del

(fig.

(fig.

Ame-

di

noi possiamo rin-

metà della XVIII dinastia fino a Ramesses II Ramesses III (iigS-nóy); ma l'ingenua originalità

tracciare gli effetti dell'arte della seconda

1292-1225;

fig.

98) financo a

andò perduta per sempre,

e

la

vera vita

si

spense nell'arte.

Ma

ciò che questa per-

dette

intima

in

essenza

guadagnò tuttavia tecnica.

lità

gressi

si

rivelano

tutto

in

Tebe,

richiamo

fece di

fioritura,

montato, gizia

ed

in

in abi-

Questi

al

prosopra-

dove

si

periodo

da poco

dell' arte

tra-

neoe-

di Amenophis III, Memphis, dove pro-

babilmente ancora eserci-

tavano influenza

le

splen-

dide creazioni dell'Antico

Impero. pio .

110.

Dal paviii

Manuale



I.

nto del palazzo in El-Aniarna. (Pctrie).

in

di

I

rilievi

nel tem-

Sethos 1(1313-1292)

Abydos

segnano

un

1

orii:nte



:

i.

Egitto

punto culminante di capacità tecnica e mostrano una trattazione straordinaria-

mente delicata

e fine

(fig.

Parti-

112).

colarmente amate sono ora delle grandi scene di battaglia, non più aggruppate così

perspicuamente come nei

ma

più

an-

maggior vivezza ed espressione nell'effetto d'insieme. Sopra tichi rilievi,

ogni altra cosa nastia,

*St

\

,^'^

J

-:

^,ll Fig. 111. Dal

soffitto di

Habu

dine

mento sopra

si

di-

meso-

valgono del paesaggio per

indicazione dello spazio e giungono così

tiva,

poco ad un'apparente prospet-

senza

proporzioni

tuttavia delle

scena di caccia

di

XIX

modelli

di

la

riduzione delle

figure,

la

Ramesses

quale nella III in

Me-

che

re

erge

si

corpi dei barbari

i

i-

raggiunto un cul-

ha

pur

mine

che

stato

anche

è scelto il

troppo è

termine

il

dello sviluppo.

quale

potamici,

a poco a

W

artisti della

ordina-

nel!'

prigionieri (egualmente vi)

J^

gli

forse ispirati da

gruppi espres-

dei

del

sivi

e

una sala nel palazzo Tebe. (Tytus).

/

di

Per

lo più

momento

il

Faraone

nel

aspetto

in

gigantesco sul suo carro

da guerra insegue

mico

fuga

in

ne-

il

(fig.

1

3),

ma

gli

dei

Ramessidi sanno an-

del periodo

artisti

che rappresentare

una

di

battaglia

corso

il

con

l'ac-

centuazione dei singoli episodì.

Nel grande quadro

della battaglia di Kadesc,

con

la

quale

il

Sethos, Ramesses

1225)

arrestò

marcia degli

chiaro

ma il

(

1

di

292-

l'ulteriore è reso

Ittiti,

accanto

lotta

figlio II

all'ulti-

decisiva

anche

principio della battaglia

con

tutte

le

sue partico-

I

presenta l'immagine della dea della verità (Me). Rilievo del suo tempio in Abydos.

NUOVO

IIJ.

i^.

I

IMl'Ei;0

DjIIj

(interrogatorio delle spie, sorpresa del

iarità

campo

egiziano;. Gli artisti di

Ramesses

arrischiano anche nella rappresentazione di una battaglia navale.

III

(1198-1167)

La

statuaria libera del periodo dei

si

Ramessidi ebbe

realtà

in

molto a

soffrire dalla

non manca tuttavia completamente di opere straordinarie, nelle quali sopravvivono le buone tradizioni della XVIII dinastia. Divengono ora più frequenti anche gruppi, che noi conosciamo solo sporadicamente dai periodi più antichi, quale ad esempio quello di Ramesses VI (verso il 140) in cui egli esagerazione delle proporzioni

;

i

1

dal ^suo leone di 'guerra afferra per

accompagnato 1

Amato

14).

motivo

il

terra

a

accoccolata

della figura

La

pittura

disegno

per

toni,

1'

armonico

zioni

cerimoniali, talvolta

una

effetto

più

lo

(fig.

risalgono

finezza- del

la

115);

(fig.

Le

coloristico.

ricoperte

ordinate in più

sola linea

i

pareti

di

rappresenta-

file

sovrapposte,

sono

soffitti

multicolori o di motivi

con buon gusto di stuoie

ornati spirali-

formi e vegetali artisticamente intrecciati. Alle pitture

sono

rietali

nivano

affini

deposti

le

pitture dei libri funerari,

insieme

servissero quasi

al

appartengono

le

servivano

dell'arte

per

l'

elegante

Nuovo Impero

(fig.

scopo decorativo, e che

della loro esecuzione e

pa-

quali ve-

l'altra vita.

del

figure scolpite in legno

a

i

cadavere nella tomba affinchè

come passaporto per

Ai più attraenti prodotti parte

cui origini

giustapposizione, senza trapassi,

la

tombe sono per

talvolta su

per

distingue anche ora

si

nonostante

e,

delle

gli

le

Medio Impero.

fino al

dei

è

un Libio prigioniero

capelli

i

116),

per

snellezza

la

che

in

finezza

loro

delle

proporzioni esercitano un grande fascino, per quanto tuttavia

neirinespressività dei tratti del viso tradiscano l'intima

povertà

di

una

tecnica esclusivamente



un campo vige ancora periodi

precedenti,

nella

1» 1

j-

indirizzo

virtuosa. Solo 1-

^*

realistico

rappresentazione

j

ITI

^

dell arte

delle

in J



dei

differenti

Pie;. 114.

Ramesses VI, accompa-

gnato dai suo leone

'Te™ £0'

di battaglia,

'K'ànmk" Vairo!"'

6'^

-

I.

orii:nie:

i.

igi ito

5>-=

r

NLOVO'MMPFRO Torino

di

"airo,

(

Numerosi i

53 e di Londra).

conservati

schizzi

uino testimonianza della

.ura scioltezza con

questo periodo

di

iitori

;

tratti

(fig.

E

18,

1

19).

anche

così

laffinato ed

campo

nel

industriale

deir arte

il

gusto

talento inventivo

il

ha dato sino

degli artisti

tempi

ultimi

1

i

sa-

con pochi

abbozzare

pevano

si-

quale

la

più bei

i

In ricca scelta

si

agli

frutti.

sono conser-

oggetti d'uso personale in

\ati

legno della più fine esecuzione 12!); dei vasi po-

120 e

ifig.

da Bihan-el-Meluk.

tori in porcellana imitano

buon gusto

forma graziosa e prasono ornati con una esecu-

zione

stilizzata di

pinte,

che

stume

di

incoronare

occasioni

festive

dei vasi

laminati

in

legno.

di-

co-

il

vasi

i

^tav.

in

II.

2)

;

oro ser-

di

lusso crescente. Delle

al

presentano

cerimoniali

lavorate

(?).

corone

richiamano

daii

Tebe

Ciicciiiaio

di

asce pittore di

12 2); dei

i'fig.

gilla

vono Una

110.

Fig. 120.

ornament,ale

vasi di ar-

tali

tica

Fiu'.

con

forme vege-

delle

traforo

a

figure

di

umane. I manichi degli specchi assumono ora volentieri la forma di fanciulle che talvolta tengono un uccello in una mano. Anche la tessitura, animali ed

quale possediamo

della

esemplari

praticata

con arte come

(tav.

1)

dall' età

mostra un

lo

più

pezzo

antica,

veniva

stoffa di

di

lino Fii;.

II,

fabbricato verso

il

1400.

122.

(Coli.

Periodo opere

d' arte

Libio-Etiopico iiogo-663). di

del periodo dei si

fa

della

questo periodo, sparse

Ramessidi

valere

la

forma

specialmente

nella pittura.

grazia

Stele e

;

l'intima



In

per tutto

generale

loro vita è ancor più irrigidita

esteriore

anche

casse fune-

di

più minuzioso han-

no creato

1

pittori

pig. 121.

Mac Gif

le

T Egitto, continuano

rarie dipinte appar-

tengono a ciò che

liicchicic

di lui», l'orccllana

Fanciulla nuotante clic portava una coppa a forma di

le

tradizioni

ma sempre

più

A.

-

ORU-NTE:

I,

Da

Nili.

egiziani e ci richiamano si

rivelano delle

due

Nili

XXI

EGITTO

Tanis. Caii

Già

arte delia miniatura.

all'

tendenze

I.

con

arcaizzanti

prima metà del periodo

nella

di -opere

riflesso

da Tanis, erratamente prima attribuiti agli Hyksos,

dinastia,

1090-945,

degli Etiopi queste

l'Antico Impero. vole grandezza

fig.

tendenze

123J e del principio della

manifestano

si

Appartengono qui anche alcune

(fig.

Medio Impero

risale al

figure in bronzo

in teste

come

(i

prodotto della

Con

dinastia.

si

signoria

la

Medio ed

spesso di

riccamente niellate con metalli

parte

124) e in

realismo non è ancora morto:

XVIII

apertamente,

del

in realtà

Ma

diversi.

Menthuemhet (fig. 125) vecchio del Medio Impero e

quella di

al-

noteil

rivive

in una forma nuova assai naturalistica il tipo del della XVIII dinastia. E Io scultore del re etiope Tearkos (688-663) assolveva in modo meraviglioso il suo compito di rappresentare un negro nella dignità di Faraone fig. 126). i

Periodo saitico

(663-332).



La

del periodo saitico ancor più di quella

civiltà

Medio Impero. Come tipi camere sepolcrali con pozzi straordinariamente profondi, tombe di piramide che si era sviluppata nel Medio Impero (fig. 76). del precedente

si

all'Antico ed al

rifa

Dei restauri e delle imitazioni antico sono oltremodo

di

opere o distrutte

Poiché

frequenti.

Sais

si

o

di

tombe appaiono

rupestri e

danneggiate

la

tempo

del

trovava nella regione

forma

del

Delta

questa attività andò particolarmente a favore delle opere dell'Antico Impero, mentre l'alto

Egitto

veniva

trascurato.

creazioni, tanto dei ritratti

un

Lo

stile

arcaizzante

il

maggior valore

si

impadronisce

alla capacità

morte

tecnica, alla

di

un'epoca

levigatezza della

finissima trattazione del particolare. Si preferiscono proporzioni

più un po' al disotto dal vero

;

di

tutte le

127) quanto delle rappresentazioni a rilievo. Di solito

indirizzo artificiosamente arcaicizzante precede la

attribuisce alla

(fig.

si

lavorano

a

preferenza

artistica.

Si

superficie,

minori, per lo

materiali scuri simili al

PERIODO

SAiriCO

55

Da Karnak. Ca

Testa di Mcnthiieiiihct.

Ji Takiivcit

argento.

l1

bronzo

e

divinità

musei

una gran parte bronzo

in

periodo. Verso sotto

tico,

con

è ascritta la

'nuovo

in

parte

fine del

in

parte

modelli del

ai

già

batte

stilizzazione

che

nei

nostri

ragione a questo

dinastia dei

la

(379-343), Tarte di

delle figure di

sparse

le

noi

periodo

sai-

Nektanebos si

appoggia

Nuovo Impero, nuove vie sentiamo

caratteristica dell'età tolemaica

(fig.

della

come

Fijj.

126. Testa del re Etiope

L'intenzionale ripresa e continuazione di antichi motivi

meno più e fig.

in

un membro architettonico, nel

antica tutta

il

capitello

in

r ornamentazione

pietra

Tearkos.

Da Karnak.

Caii

128).

veniva

particolare

capitello.

scolpito

veniva

Mentre

solo nelle

invece

mostra anche per

si

nell' architettura

sue

affidata

forme

alla

lo

egiziana

essenziali,

pittura

(confr.

89, a destra), ora anche questa partizione degli elementi viene eseguita in scul-

S6

-

A.

1,

ORIENTE

I.

:

EGITTO

tura e con ciò anclie più

effetti

un fondo

alla

pittura

(fìg.

Questo domina tutta

che

tolemaico,

detto

pitello

prepara

si

ricco di

126).

cala

tarda architettura egiziana e contribuisce essen-

suo

zialmente

al

Impero,

quali

i

effetto, risale a

si

tura privata e nella piccola arte

del

tipi

sono sviluppati

nell'

Nuovo

architet-

91, q2) ed

(fig.

hanno assunto stabili forme nel periodo saitico ma nella grande architettura non si può addi;

tare

prima del tempo

negabile

r influenza

Nektanebos ed

dei

del

capitello

è

in-

corinzio

sul

suo sviluppo monumentale.

Nel periodo dei principi TEgitto era divenuto

troppo avanzata era vicina

un popolo ancor

coloni

i

Di qualche

novella

sulla

persiana

zia

decadenza sulle

trattare di 'uno sviluppo

;

di

ionici

l'Egitto stesso per

nuovo

sua arte

arte entrarono nell'orizzonte di

influì

Quando saremo

la

morte, paese ed

priarono

ancora una volta camminarono

allorquando

alla

giovane, dei Greci.

struttori (File).

saitici,

già vecchio e

due secoli sotto

(525-332)

declinò

al

la

dei

Tolemei

ed

essa

lunga

indigeni

come grandi noi

Ma

suprema-

una

in

soltanto gli ultimi principi

periodo

appro-

si

Greci.

arte' figurata dei

tracce degli antichi Faraoni

giunti

cosa

Naucrati

dovremo

codi

ulteriore dell' arte egiziana.



Molti musei italiani come Napoli, Raccolte di antichità egiziane in Italia. Parma, Modena, ecc. contengono oggetti importanti d'arte egiziana, ma raccolte speciali non possono dirsi se non quelle di Torino, di Bologna, di Firenze e di Roma. A Torino nel Museo d' antichità si conservano grandi Sfingi, statue di divinità e di re, rilievi, sarcofagi, un tabernacolo in legno dipinto (XX dinastia) una statua di Tuthmosis I, altre di Tuthmosis II, di Amenophis II, di Haremheb, tutte pregevolissime, di Sethos II (XIX dinastia) ed una preziosissima in pietra nera di Ramesses II (XIX dinastia;, la più bella, che si conosca, di quel re. E grandemente arricchito

si

è

il

museo

in

questi ultimi

condotte dal suo direttore E. Schiaparelli. importanza.

Fig. 12S. Corteo di offerenti din.inzi al defunto.

anni per Vi sono

Rilievo di una

tomba

all'

le

campagne

molte

inoltre

incirca del

papiri

IV

della

di

scavo

massima

secolo. Sakkara. Cairo.

RACCOLTE

A

ANTICHITÀ EGIZIANE

DI

ITALIA

IN

-

EGITTOLOGI

57

monumenti egiziani occupano due sale del Museo Civico, e consistono casse funerarie di legno dipinte, rettangolari o a forma di mummia. Non vi mancano per altro sculture, frammenti di bassorilievi e di stele, una statuetta in basalto della XIII dinastia, due scarabei di Ramesses III (XX dinastia), ecc. A Firenze il Museo Archeologico presenta agli studiosi dell'arte e della storia ben sette sale d'oggetti egiziani, in parte raccolti da Giuseppe Nizzoli, ma nella parte maggiore portati dal Rosellini reduce dalia missione franco-toscana in Egitto, oppure Bologna

specialmente

i

in

Roma e principalmente in Egitto dallo Schiaparelli, cui è dovuto il presente ordinamento. Alcuni sono di singolare valore. La prima sala è di monumenti relativi alle divinità la seconda, d'iscrizioni, con pregevolissime sculture e pitture; la terza e la quarta, di mummie e di papiri; la quinta, di cimeli alessandrini o d'arte greca in Egitto, la sesta, di tombe e d'utensili; la settima ed ultima, della Biga, l'unica che si conosca, rinvenuta in un sepolcro di Tebe. In dette sale acquistati in

;

trovano bassorilievi, statue, pitture, vasi, tessuti, oggetti d'ornamento, ecc. A Roma, nel Museo Vaticano, Pio VII e Gregorio X\"I raccolsero quanti oggetti d'arte egiziana poterono, venduti dal Gavazzi e da Silvestro Guidi o rinvenuti negli scavi di Roma stessa. Vi si trova di più notevole una statua di granito nero brecciato (rinvenuta negli Orti Sallustiani) della madre di Ramesses II sotto aspetto divino, due leoni fatti scolpire da Nakor (XIX dinastia) o da Nektanebos (XXX dinastia), di cui si trova pure un frammento di statua le figure gigantesche, in granito, di Tolemeo II Filadelfo (283-247 a. C.) e di sua moglie Arsinoe; uno scarabeo che risale, ad Amenophis III (XVIII dinastia) e alcuni papiri funebri. E tìnalmente da notare che se le raccolte di Bologna e di Torino furono esclusivamente formate da archeologi o studiosi lungamente rimasti in Egitto, quella romana ed anche la fiorentina contengono invece diversi oggetti rinvenuti in iscavi praticati in Roma, dove erano stati anticamente portati dall' Egitto. si

:

;



Diversi illustri egittologi vanta l'Italia, dal Rosellini allo Schiaparelli, Egittologi. molti viaggiatori ed esploratori dell'Egitto, dei quali Giacomo Lumbroso ha riuniti cenni in una memoria pubblicata nel 1879 dalla R. Accademia dei Lincei. Egli comincia da Buono di Malamocco e Rustico di Torcello, che nel sec. IX carpirono il corpo di S. Marco ad Alessandria, per arrivare a Pellegrino Matteucci ma naturalmente abbondano i geografi, naturalisti e anche i semplici visitatori, poco preoccupati di ricercare e scoprire parti di monumenti o monumenti per V innanzi mal noti o sepolti. Fra coloro che compirono tali ricerche registreremo invece Tito Livio Burattini vissuto nel sec. X\'II, che penetrò in a-lcune piramidi Vitaliano Donati di Padova e Bernardino Drovetti di Barbania (Canavese), quali, nella seconda metà del secolo XVIII, raccolsero gran parte degli oggetti che formano il museo egiziano di Torino, alla ricchezza del quale contribuì pure Giuseppe Sossio nel secolo passato e lo Schiaparelli recentemente. Gian Battista Belzoni. nato in Padova nel 1778 e morto a Gato nel 1823, è dei più noti pel trasporto del busto colossale di Memnon a Londra, per la scoperta dello speco d'Abu Simbel sepolto sotto le sabbie, per molti scavi fatti a Karnak. pei ritrovamenti nelle tombe dei re a Biban-el-Muluk, per l'apertura della seconda piramide di Gise, per la ricognizione della città di Berenice, ecc. Finalmente Gian Battista Caviglia, ligure, diresse lavori nella gran piramide di Gise, e praticò scavi intorno ad essa e vicino allo Sfinge, che liberò all'intorno dai cumuli di sabbia, scoprendo un piccolo tempio. e 1

;

i

;

i

II.

Come terminata

l'arte egiziana alle origini

MESOPOTAMIA.

dal Nilo cosi l'arte dei popoli

dall'Eufrate e dal Tigri.

Il

della

Mesopotamia

fu de-

duplice fiume imponeva agli abitanti

condizioni e regole di vita ed esercitava un' influenza essenziale anche sul materiale

A. - L ORIENTI-:

58

zione

mattoni crudi e quindi

ai

Solo per

;

(fig.

Il

143).

delle torri a

Le opere

cotti.

altre costruzioni idrauliche

architettoniche

innalzavano

si

impianti

in

mattoni colorati.

due ultimi

sacrali

materiale disadorno e in parte non resistente alle intemperie traeva

o erano ricoperte

di asfalto

di

pietra.

di

sistema del rivestimento delle pareti. Le pareti all'interno erano spalmate

o

costru-

la

anziché mura

adoperate

furono

gradini (zikkurrat)

per

ricorrere

argilla

di

mura, per fontane ed

vennero in uso già per tempo mattoni a terrazze

dovette

si

ebbero mura

si

rivestitura esterna delle

la

MESOPOTAMIA

II.

degli edifici. Nella bassa pianura

forma

e sulla

:

di

tipi

Il

pietra o erano adorne di mosaici, più tardi

lastre di

di

al

gesso

di

richiamo a tappeti originariamente appesi e distesi è chiaro nei

decorazione.

Mesopotamia

L'attività artistica dei popoli della

solo attraverso racconti leggendari

sino

a

per lungo

fu

verso

che

metà

la

tempo conosciuta passato

secolo

del

primo luogo il Botta e il Layard) con scavi sotto gli antichi cumuli nella regione di Mossul hanno illuminato la nostra conoscenza. Innanzi tutto questa nuova luce fu a favore delle città principali delesploratori

italiani,

inglesi e francesi

(in

Solo alquanto più tardi cominciarono

l'Assiria.

esplorazioni

le

pianura

nella

dionale della Mesopotamia, nell'antica Babilonia. Degli esploratori inglesi, e

Taylor, fecero conoscere

il

tardi

il

lavoro

i

rovine

le

di

Warka

meri-

Loftus

il

hanno ripreso più

(Uruk, dove

Tedeschi), Senkere (Larsam), El Mugheir (Ur). Gli scavi posteriori

del francese de Sarzec rivelarono le antichissime rovine di Tello (Lagasc). Gli sforzi

Americani per lunghi anni, sotto

degli

la

guida

dedicati al tempio di Bel in Nuffar (Nippur)

Scheil

lo

Abu Habba

in

(Sippara).

Koldewey ha lavorato lunghi anni

posto

in

Koldewey per

Il

Abu Hatab

ha lavorato in Fara (Sciuruppak) e in il

Peters, Haynes, Hilprecht, furono Banks ha scavato in Bismaya (Adab),

di

il

:



A Sumer

e

Akkad



la

medesima

Babylon

Assur (Kalat Scergat).

del paese di Sinear che più tardi fu deno-

minato da Babylon suonava meri, che risiedevano

al

«

Sumer

e

tanti del

nord o

Sumeri

in

ricacciati

periodo ar

canalizzazione

Akkad

»:

Su-

i

sud ed erano emigrati da un

paese montuoso, non erano semitici,

I

società

l'Andrae ha

e

BABILONIA.

nome

L'antico

Per

a scoprire gli edifici di

luce gli avanzi dell' antica capitale assira

tedesca d'Oriente

Società

la

(Kisurra).

.so



gli

Accadi, abi-

nord, erano semitici.

il

jhissimo per mezzo di una

grandiosa

con

relative arginature

le

resero in gran parte coltivabile

la

pianura profonda

ed esposta a costanti inondazioni sul corso inferiore dei

due

fiumi, Eufrate e Tigri. Dei canali sotterranei

con delle

volte

poco conforme vivano

allo

palazzi.

I

e Fie:.

I2Q. Antico canale mesopotamico coperto a volta. Nippur.

rilievi,

più

eseguite ad incuneamento alle

regole

scarico

delle

dell'arte

acque delle

monumenti

antichi

sono tornati

alla luce in

in

città

conservati,

Nippur

modo ser-

129)

(fig.

e

e

dei

statue

in Tello.

Essi presentano delle proporzioni tarchiate, le statue i^ 'i_ az x j -ii -n -.^ specialmentc dei corpi gom. Uno scialle villoso co•

SUMER

E

AKKAD

59

stituisce di regola l'unica veste,

che neiruomo lascia

bera

la

li-

superiore de!

parte

corpo, nella donna lo ricopre

almeno

o

interamente

metà. Guerrieri e

alla

lunga

portano

spesso anche

i

V una

tentativo

Il

barba

la

capelli,

radono

cerdoti altri.

i

sino

simili «,

s;i

e gli distin-

di

guere sui monumenti da questi

segni

vrebbe

è riuscito;

venire

guenza che

tutti

meri fossero mitico.

come mento

più

I «

Semiti e

esteriori

Sumeri non

r

si

do-

alla

conse-

gli

dèi su-

di aspetto

se-

antichi rilievi,

uomo con

130.

del capo a ventaglio

»

sono

sporgenza. In contrapposizione frequenti dalle

le

alla

piatti,

parallelismo,

più

tardi

figure acquistano

le

meno

che domina

per

viso,

il

anche

ma

con questo non usciamo

completamente

qui

tevole che sin da principio riesce felicemente la rappresentazione



maggiore

loro rarità nell' arte egiziana, sono relativamentq

vedute di prospetto, per lo

regole del

Rilievo del principi

V orna-

schile

_.

nuda

tendenza

la

del

corpo,

e qui

l'arte.

si

no-

ma-

fa già valere

allo sviluppo alla

E

della figura

atletico

rappresentazione

più dei muscoli e delle carni che delle ossa.

Le opere più mature

periodo postarcaico sono e

i

rilievi

SOfio:,

e

Fig. 131.

Un

lato della stele degli avvolt(JÌ. in battaglia. Tello.

Il

principe Eannatu

i

di

del re cui

le

Urnina (verso

uno rappresenta

suoi figliuoli

alla

del

statue i

lui

costruzione

Fig. 132. Fregio di un vaso di argento del principe Entemena, Tello.

oriknte:

I,

mesopotamia

ir.

un

di

santuario

(tìg.

130).

La

rappresenta-

zione è disposta antiteticamente in due

grandezza delle figure è diversa

la

file

;

ma come

nell'arte egiziana le proporzioni

date

maggiori sono personaggio più importante. Un pro-

al

decisivo è presen-

gresso

tato dalla cosi detta degli avvoltoi" il

di

monumento Eannatum

(verso

131),

di

vittoria

di

Lagasc

2950), dove

il

per

tista

stele

«

(fig.

la

prima

l'ar-

volta

presenta delle masse (Tesercito attaccante,

pri-

i

Statuetta del

FiK. 134. Fig.

133.

Testa di capn

Lupad

gionieri nella rete del dio,

di

Umma.

i^cadaveri nella fossa e sul

campo

di

Ma

battaglia).

presentazione

della

anche

qui

prospettiva

con

spazio: esse sono scaglionate in facce quanto sui

scono

nell'aria le

mena

(verso

di

lati stretti

membra

file

come

nell'arte

riduzione

delle

sovrapposte.

sculture, deve

dei nemici uccisi.

il

I

La

proporzioni stele,

suo nome rilievi

manca una

egiziana

in

reale rap-

figure nello

delle

che è coperta tanto sulle

agli avvoltoi,

pietra

del

quali rapi-

i

tempo

Ente-

di

2900) e il sontuoso vaso in argento con fregi di animali graffiti (fig. 132) rivelano la tendenza verso l'eleganza, che perfino non rifugge dal trasformare scherzevolmente il sacro stemma di Lagasc, l'aquila a testa di leone che poggia le

sue zampe

costrittrice

il

sul

dorso

oppure

mentati costituiscono vaso, in quanto che qui,

come anche

leone ed la

altri

di

vengono

leoni addentano

nelle

:

i

leoni spalancano la

da cervi

e

da

i

cervi e gli

bocca contro

stambecchi. Gli

gruppi antitetici una catena senza

in i

due leoni sostituiti

fine

intorno

stambecchi

rappre.sentazioni posteriori della

lotta

di

tendenza a trattare

la

figura di animale

come elemento

al

alla testa.

l'arte

loro tor-

corpo del Si

Gilgamesc

mostri sui cilindri arcaici, una profonda differenza con

la

animali

rivela

con

il

egiziana,

decorativo, tendenza che

attraverso l'arte cretese-micenea passa all'arte greca (vasi corinzi). La ragione principale sta nel fatto che la religione babilonese-assira, che rappresentava i suoi dèi

o

in

aspetto puramente

mali per

umano o

sotto simboli, pochissimo tolse dalle figure di ani-

sue rappresentazioni, non le circondò quindi di quel carattere sacro che invece esse assunsero nel pantheon egiziano, in prevalenza teriomorfico. Delle teste le

Fig. 135, 136. Se

ulte di cilindri sigillari del

tempi

dei re di .\kkad. (Furtwangler).

SUMER di animali e

superiorità di fronte

Nella

rappresentazione degli animali

nella

Lupad

del

di

appartenere presso a poco col

naso

sbarrati è ad ogni

modo

testa

la

corpo, privo di forme solo

oltre a

mesopotamica, delle

tempo

che può di

Eannaocchi

cogli

assai superiore al tozzo

nel quale

si

petto

al

una

secondo

ciò,

Umma,

sporgente,

braccia incrociate

le

al

uomini.

degli

rappresentazione

alla

statuetta

tum,

6i

bronzo provenienti da Tello (toro) mostrano la ^r (capra, fig. 13

in

Nippur

da

AKKAD

E

distinguono

(fig.

spiacevole

iscrizioni

Ed

134).

abitudine

coprono l'intero

corpo.

Di

fronte

a

questi

lavori

progresso che presentano

grandioso

è

il

creazioni della di-

le

nastia degli Accadi; già la statua di Manischtu-

sus (verso naturale

2700

il

della

questo periodo, nosciuti,

tecnica

in

del

e

corpo da

parte

;

lungo

i

cilindri

tempo

di

co-

distinguono tanto per splendore di

si

quanto

per riproduzione

composizione. Che essi getti

semplici,

leone

ifig.

la

una concezione Vpiù

rivela

testa

come

133), T

la

si

di

limitino

forme

e di

a dei sog-

lotta dell' eroe

abbeveramento del toro

con

preghiera alla divinità, Tandata al sacrificio

(fig.

136),

il

sacro, (?)

non può essere a loro rimproverato, poiché

Fij;.

137-a.

Toro androccfalo.

Steatite.

i

frammenti

Louvre.

di

alcune stele

62

A.

l'oriente

-

Fig- 137-b.

Cane

del

tempo

II.

:

MESOPOTAMIA

del re Sumu-ilu. Steatite. Louvre.

con rappresentazione di battaglia dimostrano che questi artisti potevano trattare anche soggetti più compHcati se ne era loro intendimento gli incisori di cilindri si sforzano verso una chiara rappresentazione. Anche nella riproduzione del corpo umano :

e del

corpo animalesco,

della

muscolatura nelle braccia e nelle gambe gli artisti di questo periodo sono superiori ai loro predeces-

può ora parlare di uno sviluppo uniun chiaro progresso di arte. E i ritrovamenti di oggetti sparsi per tutta la Mesopotamia sono sufficienti appunto per testimoniare quesori.

tario,

Si

di

st'unità di locali.

Fig. 138. statua seduta di Tello. Louvre.

sviluppo,

senza

Certamente qua e



noi

notevoli

abbiamo

Gudea. Fig. 139. Testa di

Gudea. Tello. Louvre.

differenze a che fare

SUMER con

il

di

personalità

singole

delle

come

predominanti,

artistiche

creatore della stele di vittoria

Naram-Sin,

sportata

da

(fig.

,

137).

hanno

montagna al

suoi

i

Lulubi fino

i

dove

troneg-

disopra della scoscesa sole

il

tra-

Susa

a

Naram-Sin ed

inseguito

sulla

cima

quale fu

la

Sippara

giano

dei nemici

Alcuni

luna.

e la

sono

giù

cipitano

morti

per

e pre-

pendice boscosa, uno cade

un momento isolato

e avviva

rimane

la

lotta coi

Lo

insieme.

l'

come

o

sulla stele degli avvoltoi

rappresentata tutta

di cui

uno con la forma

Non

ma

terzo millennio

il

C.

(fig.

tale altezza

dinastie di linciato

Uruk

non

e di

tori a testa

i

come

Sumu-ilu,

lo è

riporta

lo

dall' altra

variati,

la

artisti.

Si

cui

in

sdraiati,

vivamente

anche nel piccolo cane ultimi

agli

cui era inserito

l'

introduzione di

secoli

anche

tracce

le

che poscia diviene

con

la

(dal 2225).

che precede di poco

dinastia

di

Al periodo dinastia

la

Ur (verso il 2500) appartiene Gudea di cui sono tornate alla luce numerose statue sedute

di

Lagasc

erette'; in

La

140).

(fig.

per lo più un turbante

prima

138-

testa espressiva porta

della dinastia

non compare.

mani sono •

nel vestito

assai .,

il

il

degli

quale

Ac-

Gambe

bene

e

trattate,

n cadere delle pie,

i



:

del

i

tempi delle

ciò apporta da

soggetti

superava

riproduzione

trovano

forte

Babylon

,

è

un vasetto.

più

Nippur.

tutto

incavo nel dorso

arcaizzante

ntfriore a Oudea.

il

pratico, servi-

1'

cadi

umana

non soltanto

è

ed

è

Queste statuette avevano uno scopo

un notevole impoverimento,

i

afferrare

mantenuta l'antica arte mesopotamica Ur segnano una lenta decadenza e nei cilindri si

ma

paesaggio par-

il

Della statuaria di tutto tondo del-

137-a). In esso

(fig.

ii3\

(fig.

Di fronte a questo hanno

fantasia.

di disegno.

re

il

137-b).

vano per calamai, come indica

A

alla sua

carattere dell'animale,

che menziona

a.

egiziana

può con un solo sguardo

spettatore

Accadi danno un'idea favorevole

anche

l'uccisione del re di|Kisc

nei quadri di battaglia

ricco intarsio colorato

cui iscrizione,

come

Lulubi che abitano nella montagna;

sufficiente giuoco d'intuizione

l'ultima dinastia degli

la

implorano grazia. Tutto V av-

figura gigantesca del re sovrasta

la

;

della battaglia,

poca importanza alcune imperfezioni

colta

all'

del principe, altri

piedi

ai

concepito simbolicamente

è

Testa

140.

ciascuno dei suoi uomini, ciascuno dei nemici rappresenta delle schiere.

tutti,

è qui figurato

tisce

Fi-.

dirupata

la

venimento storico

e

AKKAD

K

la

di

mitologici

capacità

un

degli

indirizzo

r:

^^^ .^^;UW^Hvvuù^^^^ Fig. 143-a.

La torre

Fig. 143-b.

La



Babylon. Ricostruzione

di

torre di Babylon. Pianta di Th.

Th. Doinbart (Bildarchiv 24S

Dombart

(Bildarcliiv 24S).

A. Altare. B. Principio della rampa. C. Trono.

STMIlR

mm

un palazzo a Warka

della parete di

ma

ghe è riprodotto naturalisticamente,

come

di teste calve,

Mesopolamia meiidionalc.

iielLi

(LiiI'tus).

proporzioni generali rimangono

le

quasi senza collo

poggia

testa

la

65

i^M.

Fig. 144. Rivestii

infelici,

akkad

p.

larghe

sulle

Un

spalle.

quella della figura 140 e quella ritrovata in

Nippur

ancora

numero

certo

141)

,fig.

Naram-Sin e di Gudea: alcune potrebbero essere più recenti di Gudea. Come più recente può anche valere un delizioso rilievo di Tello che rappresenta la dea Ningul e la non meno fa

conoscere

sorgere

graduale

il

graziosa statuetta femminile

Qui prevalgono

già

di

periodo dei Cassiti è

la

dell'

di

nuovo Al

figure

perduta

periodo

con ambedue

principale dei

l'

Abramo,

architettura.

(Hille).

-Al

Ur

di

citta

la

di

che noi

nel

dagli

rilievo,

schemi

(fig.

possiamo seguire giù

importante progresso del periodo

fuori

ma del

è

di

corpo

di

è

tozzo che

donna

una

la

principi

quale

e che

sudest

tardi acquista

(El Mugheir) donde sarebbe

fu sede di principi

Ancora

più

amanti

prevalse

tardi

trovava

si

Babilonia

della

del-

Babyloii

Nippur (Nuffar) che

racchiudeva

un grande santuario

del dio principale

Enlil, la più

importante sede del

suo culto. Ancora

per circa 30 m. i cumuli di rovina grande torre del tempio (zikkurrat). La celebre

oggi s'innalzano della

torre

babilonese

distrutta solo da

(nel

sopra

di

un

si

di

Marduk) che

innalzava secondo

la

fu

vero-

143; confr. anche fig. 150) al basamento, che si poteva rag-

simile ricostruzione di

santuario

Serse (fig.

alto

giungere per mezzo

di

una

scala

S^**t

libera ^'ad essa adh:iinmnrabi. Kiticvu

dossata,

e

portava sull'alto un tempio. Torri simili

SpRiNorR: Manuale



I.

142).

fino

al

Gudea

notevole che questa

parallelismo,

cassitico.

Akkad. Alquanto più

settentrionale fu

prevalenza

tempo

Ur appartengono molte

testa,

la

il

braccia sostiene un canestro sul capo.

le

La sede

di

un toro

potentemente

solleva

uscito

re

così

Un

occhio di profilo

periodo

nel

dei

rame,

in

proporzioni

non esce

conquista, che del resto

tra

stile

Tello conservata solo nella parte superiore

pag. Ó7).

l'confr.

rappresentazione

di

snelle

le

questo

di

Museo

Britannico.

andata

66

A.

-

I.

ORIENTE

:

MESOPOTAMIA

II.

da per tutto

costituivano quasi

una parte

conducevano

pe obliquamente ascendenti torno

alla

poco sino In

torre che alla

all'

osservazione

Nippur accanto

alla

ma oblunga,

dentro

drata

mura,

da

non qua-

corte circondata

la

esistesse la bassa

nata a cerimonie del culto zione delle offerte votive

quale stelle.

doveva essere

quale

la

la

delle

qui

torre,

immagina che

s'

casa del dio,

in-

rastremava a poco a

si

piattaforma superiore,

anche

serviva

Babilonia

in

principale dei santuari. Delle ram-

e

desti-

conserva-

alla

una grande porta

;

costituiva l'accesso a quella corte da un ve-

egualmente circondato

stibolo

quale

conteneva

Tutte

le

mura erano

Sippara

golare diviso

Babylon. 714

di

a.

una

Cr. Berlino.

scuola.

sopiM una

estendeva

terrazza

Degli edifici profani

artificiale

mattoni che sono

nella loro patria

non

lunghi.

lati

frammento

allineati

profondità

ma

è

di

mattoni

che

i

di

nulla.

cerchio

:

si

La

disposto

Warka

(fig.

un pilastro sporgente, mosaico con-

:

i

dell'

Eufrate.

ma Il

riunì



144), che è costituito ci

istruisce

per

prima

la

Babilonia sotto le

estesa

rete

grandiose

secolo intera

scettro

di

si

Un

sulle

e

una

quanto a Babylon

canali

costruzioni,

(Babil) posta

regione.

suo

l'

sue cure tanto ad

rivolse

l'Eufrate

il

volta

due

rive

del-

innalzò a capitale della rilievo dei

Museo

Bri-

sin-

avevano

il

i

Fig. 147. Drago. Rilievo in mattoni smaltati Berlino. (Andrae).

suoi

in-

mosaico;

da mezzi

argilla

XX

li

tanto sul processo

momento

Dal nel

ste^a

vano princi-

trasversalmente ed ha

muro) quanto anche

Hammurabi

erano in-

città

Sumeri evidentemente

suo aspetto artistico di tappeto.

cui

ve-

che sia

La colonna trovò uso

decorazione architettonica serviva talvolta

di

In

rettan-

ritiene

abitazione crudi.

sostegni a colonna,

architettonici nelle pianure

Come

lunghi cunei di

Babilonia. in

lati

singole parti del

conficcati nel

come un segmento

di parete trovato in

due

ai

sistono di

sul

crudi.

edificio

messa insieme faticosamente con

montuosa avevano conosciuto

stende in

si

gressi dai

tagliati

come membri

abbandonati

(le

un

alta metri 6- io.

è conservato presso

si

solo in una destinazione sacra e viene inoltre

il

mattoni

il

piccoli.

spazi e con stretto

sei

Le case

con

nalzate

pale

più

Pietra di confine del re Marduk-baliddin

146.

goli

in

appoggiato di lato

stibolo

si

di

è stato ritrovato

mura

di

santuari

dei

cilindri

tecnico

67 tannico

(tìg.

ncrgici

mostra

145)

tratti

e-

gli

del potente prin-

cipe senza alcun abbellimento

ma

tìuente,

quella

a

lunga

discende

barba

la

:

e

contrapposizione

in

Naram-Sin

di

ha

una partizione orizzontale

già

Anche

neir alto.

tondo

di tutto

creazioni

ha

la

statuaria

questo periodi,

di

ma

rispettabili

non importanti. L'antico impero babilonese decadde dopo

la

sua

conquista per opera dei Cassiti verso

(Cossei, di

il

1760).

L'arte

questo periodo è ancora poco cosicché

noi

pos-

siamo soltanto constatare

attra-

verso

i

investigata,

cilindri

i

sorilievi

sigillari e

bas-

delle pietre di confine

(kudurru)

che

nelT originaria

arcaistica povertà di

forme pe-

parietale a mattoni

Babylon. (Andrac).

un vigoroso naturalismo

netra il

in

quale appare specialmente

alcune

in

figure

animali e in statue

di

avorio di regine, provenienti da Susa. Noi vediamo qui sorgere

caratteristiche di quello che sarà in appresso lo stile

costume assiro

e la stoffa

riccamente ornata di figure.

nese del re iMarduk-nadinachi (verso

monumento

antico sacri,

appare

la

di stile

figura del Grifo,

iioo)

si

e

già anche

i

I

è a ragione considerata

come

il

più

resi alati gli animali

il drago del dio straniero Ninprime sicure rappresentazioni dell' « al-

cui precursore è

il

si

bronzo

pietra di confine babilo-

Nel periodo cassitico vengono

assiro.

gischzida, introdotto da Gudea, e

il

Appaiono

assiro.

Una

in

più splendide

le

trovano

le

» (fig. 173). Molte influenze sembrano additare verso occidente, verso Minore e verso l'Assiria, donde verosimilmente anche provenne V immagine « dea nuda » la quale non appare prima del tempo della dinastia di Babylon.

bero sacro l'Asia della

In

i

una

confine, cassitiche

delle più antiche pietre di

quale è stata trovata in Susa,

la

sono degli uomini,

vi

quali rassomigliano alle più antiche rappresentazioni

In breve, per quanto tutto ancora sia qui oscuro, non può essere messa in dubbio l' importanza del periodo cassitico per la storia dell'arte mesopotamica. Come lo mostra la pietra di confine del re Mardukittite.

baliddin dell'anno

714

146;

(fig.

anche l'arte babilo-

nese ha subito l'influenza dell'arte assira potentemente fiorente sin dal principio del

L'ultima fioritura d'arte ai Fie.

una

statuetta maschile Testa di da Assur (verso il 2500).

14**.

re caldei, soprattutto a •

Le testimonianzc

j

ii

primo millennio. di

Babylon-

Nebukadnezar «

i



si

II ..^

ricollega

(604-561).

_

^

della sua attività architettonica

-...«... sono

.

DO

-

A.

venute ora

luce per

alla

oriente:

I.

mezzo

MESOPOTAMIA

II.

degli scavi,

hanno messo

quali

i

rocca (El Kasr) costruita su un'alta terrazza, con cortile e sala,

mere, e per

le

tempio di

le

di

Marduk

banchine con

(Esagila?) con laterali

suo zikkurrat (confr.

il

iìg.

i

la

sua

con corridoi e caluoghi di ormeggio

selciata

che conduceva

al

143) e lo spazioso tempio

della strada processionale proviene

un corteo

di

draghi

147) e di leoni in mattoni smaltati e in leggiero rilievo, vigorosamente disegnati,

con giubba

talvolta bianchi

su fondo celeste (tav.

Fig. 153.

La medesima

gialla, talvolta gialli

per lo

essi

Ili):

Tempio

tecnica, solo

colori ancora più (fig.

della città oltre alle

sono trovate anche una strada processionale

Ninmach. Dai muri

(tìg.

mura

gigantesche

navi. Si

scoperto

allo

.-i

ramp; con parco, da un

senza

nel

rilievo di

si

sviluppano dei

leoni di Ninive.

ai

(Layard),

è prediletta

rivestimento

148). Sulle pareti azzurro-scure della facciata

Dalla loro estremità superiore

inferiori

Kiijuiidscik.

quale anche

rilievo,

dominava

ricchi,

con giubba verde (forse una volta rossa?)

meno non sono

in

susseguivano dei

si

con

Assiria,

grande sala della rocca

della

fiori cilestrini

pilastri

del tipo degli

gialli.

iris,

due,

uno sopra l'altro, con una specie di palmetta nel calice. E stato qui riadoperato per un libero coronamento superiore un motivo egiziano (fig. 92) nello stesso modo che esso appare

in

trova di nuovo

coppie di

Cipro in

capitelli.

in

capitelli reali (fig.

Assiria

(fig.

154).

Degli

raddoppiamento

202)

:

steli

ricurvi

il

Nella parte superiore della parete

si

con

fiori

di

delle volute

si

loto uniscono

le

distende un fregio di palmette

bianche contrapposte. Si tratta in complesso non di un'architettura reale imitata

una decorazione parietale che si vale sponde il bianco orlo che circonda tutte di

di le

motivi

forme

e

architettonici.

A

questo

ma

corri-

produce una gradevole separa-

zione dei colori.

Non molto dopo la

sua indipendenza

:

questa magnifica creazione nel

538 essa

dell' arte

fu conquistata dai

caldea Babylon perdette

Persiani.

J

I1HHHB5BSB5 II 1

li

o

e

BABILONIA

69

J^Ei

lQ

3-—

Fig. 151. ['alazzo di

hi

Chorsabad. (Place).

ASSIRL-Si.

B.

Gli scavi in

Sargon

Assur (Kalat-Scergatj,

l'antica capitale dell'Assiria,

hanno cominciato

uno sguardo nel secondo, perfino nel terzo millennio dell'arte assira. Da più lungo tempo invece conosciamo gli ultimi tre secoli dell'Assiria. Dei ricchi documenti di arte assira furono ritrovati sulla sponda sinistra del Tigri nelle vicinanze di Mossul. Essi vengono denominati dai luoghi di ritrovamento Nimrud (Kalach), Chorsabad (Dur-Sarrukin) e Kujundscik iNinive). Esse sono soltanto le a permetterci

ultime onde la

di

un'antica corrente di civiltà.

tradizione letteraria,

le

impronte

I

di cilindri

dati

di fatto

assiri

sopra riportati

(p.

67

s.),

sopra documenti cappadocì del

jO

A.

rO RIKM'K

-

terzo millennio fanno indurre l'esistenza

MESOPOTAMIA

II.

:

un'arte sino dal 2500 circa:

di

sculture finora additabili, appunto da datarsi verso

mesopotamica, esse imitano le così dette opere sumeriche Assur (fig. 1^9) presenta accanto ai

l'influenza dell'antica arte in

maniera

inabile.

una

corti

capelli

Una

folta

delle teste trovate in

labbro superiore rasato. Poscia mancano e tempo di Tiglathpileser I, ^verso il 1100) e soltanto prima monarchia mondiale assira, il bellicoso Asurnazirpal

barba

sculture di tutto tondo sino sotto

fondatore della

il

(885-860),

ricciuta

stata trasportata la residenza

quale costruì

governo

di

il

626) il

il

Una

si

deve

il

documenti

i

fondatore

di

divengono più

in

e

di

Kujundscik

particolare ultima fioritura ebbe sotto

Ninive sotto

di

i

prima

già

era

in

Sotto

abbondanti.

suo

il

il

Sennaherib

figlio

l'arte

Asurbanipal

quale completò l'opera di suo nonno Sennaherib

La caduta

(dove

Salmanassar (860 825),

figlio

Chorsabad.

palazzo meridionale

il

palazzo settentrionale.

alla

Nimrud

da Assur) e sotto suo

palazzo centrale,

Sargon (722-705),

(705-681), a cui slancio.

il

al

costruttore del palazzo di nord-ovest a

il

più antiche

le

mostrano chiaramente

'2500,

il

nuovo

prese un

668-

(Sardanapalo,

Kujundscik, costruendo

un

pose

.Medi ((^06)

termine

fiorente arte assira.

Architettura. tempio del dio del



Assur sono

In

cielo

Anu

grande

cortile era circondato

genere

di

camere interne

;

e di

state

suo

scoperte

figlio

dinanzi

e

nel fondo

si

sui

Adad lati

da

trovavano

conteneva un vestibolo trasversale e dietro

le

fondamenta

di

sino

al

che

i

risale

mura

assai

due

templi,

un doppio

di

100.

i

con

spesse cui

Un ogni

ciascuno

tempio babilonese, pag. 6*5) una cella allungata che si stendeva in profondità e che terminava con una profonda nicchia. Nella ricostruzione del tempio per opera di Salmanassar (860-825) al

(in

contrapposizione

al

posto della nicchia fu stabilita una vera e propria camera posteriore.

E

evidente

Salomone (fig. 196); la lunga cella invece della cella trasversale babilonese rappresenta un notevole progresso artistico, il quale tuttavia risale ad influenze straniere, di Asia Minore. La grande pianta è completata da due zikkurrat (torri a rampe, fig. [50; confr. fig. 143), una in immediato collegamento di ciascun tempio. Dopo questo si è potuto riconoscere anche come un gruppo la

di di

somiglianza della pianta col tempio

tre

templi

Chorsabad

(G) (fig.

con

i

loro cortili

151) che

prima

Fig. 152. L' ingresso de! palazzo di

si

di

(D,

E,

Fi

con'ilieV?d^'KiJundscik'.^L™a™d^^

ARGUITETI URA ASSIRA

73

et::. Pilaslri

Fig. 158.

e colonne su leoni e tori

Delle volte a botte

argilla.

sappiamo, soltanto battiamo anche

in

tipi

più

mente

si

trovano dei

costruite solo

in

ed

Assur, Sippara)

difficili

di

in

erano

fig.

Musco

Hi itannico.

per quanto noi

in uso,

impianti idraulici dove

copertura a volta

erano volentieri chiusi ad arco tondeggiante sentazioni

Kilievo da Kiijinutscik.

eseguite ad incuneamento

tombe

in

alati.

(lig.

Anche

153).

Se d'altro

152).

munemente adoperato dipende anche

im-

ci

androni

lato nelle rappre-

erano certa-

piccoli edifici coperti di ripide cupole, queste

mattoni crudi.

gli

Dalla scarsa solidità di questo materiale co-

grande spessore

il

delle

mura,

quale era

il

necessario in un clima con rapidi mutamenti di temperatura.

Per

prima volta

la

nella

metà

seconda

dell'

Vili

secolo,

nel

nuovo impero

assiro che comincia con Tiglathpileser III 1745-727), gli Assiri appresero a conoscere

un

particolare uso architettonico della colonna dai

o

ti »

(vedi sotto,;

Ittiti

legname da costruzione. Innanzi tutto "

BitChilani

(casa

»

come aftermano

Un

colonne.

151 N"

fig.

:

gli

r atrio

costituisce

ali

una sala

l'ingresso ad (fig.

in le

Più tardi

155).

Kujundscik, anche piene vengono

ali

adattate a

camere

finalmente

i

steriori

mente a

più in

do

1

da

lonna colo

hekal

(1

»

Partenorigini

tali

che nel

sia

svi-

ricca-

ittita

56).

sembra

nei

un

maniera

fig.

e

vani po-

vengono

luppati

la

\'II

cose-

penetrata

grandi

la

palazzi

colonna

si

presenta

colonna), una parte di edificio preso

Assiri, la cui caratteristica

Bit-Chilani appare nella

tale

tiancheggiato da due forti

a

loro vicini occidentali,

i

«

Chat-

dall'occidente traevano essi anche una gran parte del loro

forma

distintiva j-iù

era

semplice

come membro

a prestito

un fìg.

dagli

atrio aperto

154)

in

del Ittiti.

con

C^horsabad

l.'oKIEMi;:

74

II.

Mi:SOPOTAMlA parte nella Jormazione

in

assiri,

passaggi aperti da una

di

air altra,

mento

in

di

finestre

parte

abbaini

(fig.

a forma di

(?)

157).

distinguere due

sala

riempi-

nel

Si

possono

di

colonne.

tipi

Talvolta esse erano alte e snelle

venivano

e

tallo.

costruite

forse

in

con rivestimento di me-

legno

Avevano una base

rigonfia

con ornamentazione all'intorno Leone

160.

bronzo

in

Sargon. Da Chorsabad. Lonvre.

di

serie

di

una ninfea schiusa

(\edi pag.

talvolta sul dorso di

La base posava

Altre volte invece

sopra l'altro

In qualche pilastro

154).

eolico (confr.



mezzo

per

si

o

di

a volute

la

di

Sfingi in pietra

il

assumeva

la

forma

scultoria

e

pittorica.

il

Il

rivestimento

assai

di ffuso

diffe-

quale

la

come

fram-

dei

essi

menti di una palma dorata,

in

bronzo

ne erano col-

locate dinanzi ad un ingresso nel palazzo di

Chorsabad, ed bronzo bat-

alcune lastre di tuto che

servivano di coper-

di cipresso o di

ché,

palma. Poi-

contrapposizione

in

portali

legno

porte in

tura a salde

aperti

Bit-Chilani,

i

ai

a colonne dei

portoni princi-

pali

erano chiusi saldamente

con

simili

stre

collina

Wat,

battenti.

furono di

ad

il

158).

quale

valore artistico è dato preva lente-

una grande parte,

tra

(fig.

del cosi detto capitello

sono conservati solo scarsi

avanzi;

di

motivo a voluta della comune colonna ionica

capitello

dalle iscri-

metallo,

in

aveva

forma

(confr. fig. 148).

Anche dell'ornamenta-

zione vi

tori,

iris

legno, noi lo

renti generi di

conosciamo solo zioni.

il

Alle costruzioni assire

dalla decorazione

pareti

di

ed un capi-

148).

fig.

Arti figurate.

mente

leoni,

foglie

colonne oltre ad una base bassa ave\'ano un capitello

le

ripete due volte l'uno (fig.

72)0 terminava come un

di

che o aveva

tello

Tali

ritrovate

rottami oriente

di di

la-

nella

Bala-

Mossul

fìì;.

101. statua arcaica

da Assur. Verso

il

1100

:

delie

ARIE FIGURATA ASSIRA

825

Anche

.

degU dei

dei simboli

un anello

differente grandezza, con e portano

la

regola

di

che

conservate,

una

muscolatura sporge con un

del periodo

sono rare oltre a statue

risalto

immagini

anche

come

pesi

completamente al tempo

statue

come anche

nel dorso.

un chiaro contrasto

mesopotamica.

di

giacenti,

appartengono

petto; in esse,

al

che costituisce

statuette di re (Asurn;i/.irpal,

e

;

appaiono

antiche

porte dei

alle

leoni

di

160); essi servivano

(fìg.

Le più

indicazioni.

fioritura dell'antica arte

di

dorso

braccia sono incrociate

UGO. Le

il

relative

le

sul

serie

possono designare come colonniformi,

si

Salmanassar (860-

di

oro ed argento erano apph'cati

in

Eccellente per concezione e per fusione è

templi.

verso

gesta pacifiche e guerresche

rappresentano

esse

i^g};

(fig.

75

Le

statue

allo stile

pietra

libere in

Salamanassar, Asurbanipal]

di

ad esempio della dea nuda

dèi,

Nebo.

Isctar, del dio

Scultura e pittura sono in

esclusivamente

quasi

Assiria

all'immediato

servigio dell'ar-

costituiscono

chitettura: esse

rivestimento

152)

(fig.

accumulava una

si

Degli orna-

decorazione.

ricca

androne

ad

porte

tutto nelle

il

Sopra-

parietale.

menti, per lo più

su fondo

gialli

azzurro dipinti a fuoco su mat-

circondavano

toni,

porte

delle

ravano gure

ifig.

b

deco-

tempio

del

Delle gigantesche

alate,

umana,

tori e leoni

scalpellati dalla pietra

principale.

tipo

Il

quello antico babilonese

r esecuzione

assira

è

ritroviamo presso 176).

gli

:

è,

ma

noi lo

Ittiti

Fig. 162. Cornice di porta in nwttoni smaltati. Cliorsahacl.

del

Le

facciate adiacenti.

sino a

leone, anche esse di

camere

pareti delle

considerevole

altezza,

gigantesche,

proporzioni

talvolta in

vita di

corte,

distendevano

cerimonie religiose, nelle

camere

con rappresentazioni erano ornate

di

forse

figurate,

pitture

Nei palazzi più antichi

in

doppia

in

anche

guerre,

fregi

di

di

in

cacce.

Nimrud sono comuni

Chorsabad predominano, accanto

ad una a

comuni

le

rive-

sovrapposta, di lastre di

fila

bassorilievo scene della

Al disopra dei

parte con motivi ornamentali

insieme

erano

lastre di argilla smaltata,

decorative e nelle stanze

mette, boccioli, bacche di abete) ;

sacrifici,

adornavano

e dei grandi corridoi

ufficiali

calcare tenero alabastrino nelle quali erano rappresentate

ciate

(Place).

(fig.

Figure simboliche o l'eroe nazionale Gilgamesc (secondo l'usuale interpretazione)

come domatore .stite

fi-

a testa

164) stavano a guardia del

portone sì,

stanze

le

163).

(fìg.

archi

gli

162)

(fig.

altrimenti

;

erano

dei pesanti

rilievi

parte

le

pareti

imbiancate.

solo

motivi vegetali

ornamentazione

leggiere palmette e

di

fiori

si

in

(pal-

corde intrecdi

loto,

delle



-

p

I.

ORIUNTE

:

11.

MI SOI'OTA.MIA

FIGURAIA

ARli:

cerimoniale,

quale

il

barba toglie

sono

ornamenti

gli

di gala

L'acconciatura

ed espressione.

movimenti appaiono

i

con

esagerato

i

arti-

rappre-

Nelle

regolati

irrigidiscono intorno ai corpi,

si

anzi

vigorosamente,

costruiti

teste vita

alle

sentazioni della vita religiosa e di corte più riijoroso,

costume.

rispecchia specialmente nel

si

e della

capelli

dei

ficiale

77

modo

nel

qua'.i del

resto

sviluppo muscolare, presentano

proporzioni tozze e portano chiaramente nelle teste l'impronta del tipo di razza. Se costumi non llinno alcuna piega essi presentano d' altronde una straordiiiaria i

ricchezza di guarnizioni colori,

un

riconoscibili, rivelano

per

arti

Queste frange, balze

e

mostre multi-

numerosi

del

ri-

quali la Babilonia

le

famose

erano

e l'Assiria

i

yoì.

grado

alto

tessitura e

sviluppo della

camo,

1

con linee incise sono ancora

tracciati

di

ih6,

165,

(fig.

contorni accuratamente

cui

i

anche

;

i

rappresentati e

strumenti

lavori in metallo testimoniano tanto

produceva cosi capacità

della

che

dello scultore,

dell" abilità

ri-

li

fedelmente,

quanta

lavoranti

e della

dei

bellezza degli originali. L" effetto dei rilievi era rialzato

generale policromia.

loro

dalla

non

Assiri

disponevano

numerosa

serie

Gli

'alcuna

di

Le' scene

di xolori.

dipinte su mattoni smaltati presentano di

regola

azzurro verde

figure

le

o

viene

adoperato per per

accessori,

gli

il

;

eccezionalmente

solo

particolari,

i

su fondo

gialle

anche talvolta bianco

rosso e

il

nero

il il

bianco

soltanto per gli ornamenti. Tuttavia

bastavano questi colori per ottenere grandi

risalti,

specialmente

namentazioni dei

vestiti (fig.

nelle or-

162, 163

Nelle opere puramente decorative

Le opere mentre

al

Nimrud

più antiche di

tempo

l'arancione, con

i

di

Sargon

quali

si



stilistiche tra

le

coloristico appare

preferiscono

predominano

anche

l'azzurro pallido,

il

bianco, nero,

bianco,

Il

carattere singolare della

così esclusivamente l'occhio

opere di epoche diverse

riescono

appena

concezione,

moderno che

il

ralezza. In essa l'elemento aulico reprimeva

l'espressione.

giallo e

percettibili.

degli

Noi abbiamo a che

fare

con

il

vigore e apportava

delle classi

umane;

in

atteg-

differenze

le

Tuttavia

Messa a confronto delle più antiche opere babilonesi, come insieme non presenta nessun progresso sulla via di una più

differenze esistono. assira

splendido.

più

colori forti, turchino,

otteneva un effetto più delicato.

Sviluppo dello stile. e del costume occupa

giamenti

.

l'effetto

la

tali

scultura

viva

natu-

l'uniformità del-

luogo

di

individui

MnSOPOTA.MIA

11.

appaiono esclusivamente dei Solo

dove entra



hanno

degli esseri misti e là

dove

la

:

uomini

uomini

barbati,

qui,

come presso

rivela

si

può chiaramente

imberbi

ed

«

eunuchi

Babilonesi (pag. 67) un gran

i

natura del soggetto lo richiede, ad esempio

scene guerresche, si

tipi

nella

".



giuoco un elemento fantastico, come nelle figure mitiche

in

posto



rappresentazione di

una maggiore vivezza. Tuttavia anche dentro l'arte assira uno sviluppo stilistico. Le sculture del medio impero

seguire

Nimrud e appartenenti al IX secolo presentano proporzioni una muscolatura assai accentuata (fig. 165). Tutto è riprodotto in grandi,

assiro provenienti da

tozze e

vigorosi tratti

ma

alquanto pesanti. Oltre che nelle scene cerimoniali

Fig. 166. stele di Asailudduii e. Etiopia. 671 a. Cr. Da Sendsi Berlino, u

1U7. L Salmanassar

di

accanto

al

chiudere

re

sono

quadro,

il

Museo

re

demoni

sogliono

nella caccia ai leoni o ai tori selvaggi,

(fig.

Britannico.

di piazze

di

gradini

guerriero di Sargon.

ali

dei servi, e dei

nero

II

Un

Da Chorsabad. Museo

Britannico.

forti,

Salmanassar

16S.

Da Nin

11.

nei

protettori a quattro

sacrifici.

Sul

167), colpisce, nelle

cinque zone a

rilievo,

la

cosi

detto

poca sporgenza del

rilievo,

gliare durezza del basalto. In generale soggetti

neoassire

del palazzo che più

distruzione di Bab\'lon

(710';

di

cento

anni

fece innalzare in

alla

e

una piramide a

precisa

caratterizzazione

quale costringeva

stile

obelisco

con

(860-825), che termina superiormente

dei popoli che prestano omaggio, ad esempio degli Israeliti nell'ambasceria (842), nonostante la

dove

appare su carro e a piedi, in guerra, nell'assedio

figurati il

Fig.

olieliSL

di stato,

la

di

lehu

non fami-

ritornano anche nelle sculture

dopo Sargon, verso il tempo della Chorsabad presso il pendio ricco di

ARII-:

FIGURATA ASSIRA

acque dell'altipiano (tìg. 151). Le lastre sono più piccole, le forme sono rese con maggiore naturalezza e vivezza (anche nelle statue), il vestito è spesso più riccamente

adorno che (pai.

75,)

Nimrud

in

dei templi».

(fig.

167), particolarmente fine è la

accrescevano

1"

mezzi

straordinari

Degli

etVctto.

re è testimonianza la rapida

esecuzione,

quali disponeva

il

morto

Al periodo sargonico appartiene una

nel 705.

Museo

un'altra testina nel

femminile che

trova in Erlangen

si

Vig.

leziosi

Vita in un

100.

figura

Kujundscik dove naherib costruì

il

sui le

poiché

di

lavoro delle

Sargon era già

testina in ossidiana di

sono dei lavori finissimi

assiro. Rilievo da Kujundscik.

accimpamcnto

ornamentazione

Napoli,

tripode in bronzo coronato da una figura

171): essi

(fig.

alla

maniera egiziana

nell'VIII secolo.

prodotti industriali cosi

il

forze

e

quasi

Berlino.

danno un alto concetto deltempo uno di quei scarsamente conservati per quanto così spesso siano rappre-

con qualche richiamo

l'abilità artistica assira

sentati in

Berlino e

di

decorazione del «quartiere

e l'elegante colorazione ed

fregi di argilla smaltata

I

rilievi.

Il

e ci

tripode è nello stesso

Il

successore Sennaherib

trasportava

la

residenza

a

antiche costruzioni di Ninive furono ricoperte dalle nuove. Sen-

palazzo meridionale.

Una

stele di

suo

figlio

Asarhaddon trovata

in

Sendscirli, nella Siria settentrionale, celebra la sua vittoria sopra l'Egitto nell'anno 671 fig.

i6(ì); un'altra

la stretta

lii

immagine

del re

guarda ancor oggi da una parete rupestre giù verso

Nahr-el-Kelb (Lykos: sulla grande strada costiera della Siria che conduce

verso r Egitto.

Ma

la

maggior parte

settentrionale di Asurbanipal.

Essi

dei rilievi di

sono

più

Kujundscik proviene dal palazzo

ricchi

di

particolari,

raccontano

con

^UUMte^^

Fig. 170. Festa in giardino del re Asurbanipal.

Rilino da Kujimdscik. Museo Britanni(

ARTE FIGURATA ASSIRA

8i

maggiore estensione e vivezza (fig. i€g\ riempiono il fondo con più elementi, introducono volentieri nella rappresentazione il paesaggio (ciò che è stata sempre una caratteristica dell'arte assira, la quale forse qui si ricollegava ad antichi modelli mesopotamici,

137),

fig.

maticamente, vanno accessori. Persino

alla

e

mentre trattano

regina,

la

le figure con poco rilievo e quasi schemaggiore naturalezza nella riproduzione degli quale non appariva mai nelle più antiche rappre-

ricerca della la

sentazioni, prende parte in giardino alla festa del suo sposo

capacità artistica stanno

di tale

Kujundscik. Esse sono

col più

colte

(fig.

Al culmine

170).

animali nelle grandi scene di

figure di

le

grado

alto

naturalezza e

di

caccia di

vivezza

e rag. giungono, ad esempio nel leone che sputa sangue o nella leonessa che colpita nella schiena trascina a fatica la parte posteriore del corpo (fig. 172], un effetto sorpren-

dente.

contrasto rispetto

Il

più antichi è

pensato

è

si

mente perchè

influenza

all'

una corrente da

opere dei periodi

greca

sviluppo dello

lo

Asurbanipal (accanto

di

alle

forte in questi elementi che

così

al

;

a torto certa-

stile naturalistico

quale va di pari passo

possiamo seguirlo sino Sargon mentre l'arte ionica nel VII secolo arcaistica)

difficilmente era vire

tanto

sviluppata da poter ser-

da modello.



Sopravvivenze. sira,

che,

L' arte

assai

babilonese-as-

tramonto

dal

di

Kalach nel 606 (Dur-Sarrukin era già abbandonata prima), ebbe ancora in

Ninive stata

danneggiata

e di

una breve

Caldea

rifioritura (pag.

66

s.)

sino

che anche Babylon nel 538 fu conquistata da Ciro, ha lasciato delle tracce nella storia dela

I

Kii,

171.

Tiipii.ic in

arte.

Ad

ogni

modo

particolare nell'arte

RriariKcn.

mente solo

le

sopravvivenze, in

babilonese sono

soggetto.

di

semitiche o di altra origine dell'Asia Minore e della

I

Persiani,

perfino

Siria,

la

modo

frequentele

stirpi

popolazione

hanno direttamente o indirettamente subito V infigure fantastiche alate ebbero un gran posto concezioni religiose degli Orientali. Anzi una rappresentazione

pregreca sulle coste e sulle isole fluenza

mesopotamica. Le

dell' arte

anche più tardi nelle prediletta in tutta

l'arte assira,

quella dell'

«

albero sacro

»

guardato da due figure

adoranti, una costruzione artistica di pilastri, nodi e palmette ornamentali

non solo ritorna

nell'arte più

antica sul

valore decorativo attraversa

il

arte l'elemento assiro

si

altra

mento miceneo, in

in

quell' arte

Cipro o altrove, certo

Mediterraneo, così lettili

delle

tombe

in di

in

suolo greco,

ma

medio evo come motivo

('fig.

di tappeti.

Più che in ogni

conserva, giustapposto all'elemento egiziano e orientalizzante

(bronzi,

173),

ridona certo ad un puro

avori,

ori,

all'ele-

argenti) che sorta

paese semitico, fu nel VII secolo diffusa dai Fenici nel

Creta (bronzi dell'antro Ideo)

Praeneste

e

di

Caere).

come

nell'Italia centrale

(suppel-

82

A.

Fig. 172.

-

l'

oriente

Leonessa morente. Rilievo

:

dell' età di

II.

MESOPOTAMIA

Asurbanipal.

Da

Kiijundscik.

Museo

Britannico.

L' Italia non possiede nessuna vera e propria raccolta di antichità asiatiche. Conta appena qualche oggetto ne' suoi principali musei, in ispecie a Roma e a Torino. Non si creda per altro che il suo nome manchi del tutto nella storia delle grandi scoperte archeologiche di quei paesi orientali, che anzi una pagina assai gloriosa vi ha segnato Paolo" Emilio Botta, tìglio del celebre storico, nato in Piemonte nel 1804. Istruito nelle scienze ed entusiasta de' viaggi, fece il giro del monJo indugiando sulle coste occidentali d'America; poi (1830-33) seguì in qualità di medico la spedizione di .Mehemet-Ali. Ritornato in Francia fu nominato console in Alessandria d'Egitto, indi agente consolare a Mossul in Mesopotamia. Fu egli il primo a sospetgrandi cumuli di sabbia che si vedevano lungo il Tigri segnassero il tare che posto delle antichità assire, e si diede agli scavi 1843) che condussero alla conoscenza del palazzo di Sargon a Chorsabad, ritenuto da lui l'antica Ninive (illustrato in celebri pubblicazioni), che procurarono al Louvre preziose sculture e valsero ipuò dirsi) a fondare l'archeologia assira. Il Botta Ju in seguito console a Bagdad, a Gerusalemme, a Tripoli ecc. Morì nel 1870. i

1

-^C:^^-^

"%

Fig. 173. Albero sacro con

-^y^'m

demoni

inginoccliiati.

Da Kujundscik. Museo

Britannico.

ARIE ITTITA

L'ampio cidente

nudo

altipiano,

con

anatolica,

gran parte, che costituisce

in

suoi orli montuosi a nord e a sud e con

i

da lungo tempo

è

ASIA MINORE.

-

III.

83

alacremente esplorato.

E

nucleo della

il

penisola

suoi contrafforti ad oc-

i

sempre più chiaramente

così

palesa l'importanza della regione per l'antica civiltà ed arte, tuttavia ancora non

si

un'immagine generale e in qualche modo coordinata del loro svidobbiamo contentarci provvisoriamente di additare le molteplici ditVerenze

è possibile farsi

luppo. Noi nello

artistico dei singoli

stile

tìla

che rian-

nodano questo da un l'arte mesopotamica,

dall' altro

paesi e seguire

europea. stanno

territori occidentali

I

rapporto col

stretto

in

mar Egeo,

bacino del

parte

la

Minore guarda

ii7terna dell'Asia

piuttosto verso sud,

al d;

Tauro. Noi

ci

successione

cronologica

quanto

con

lato

greca o altrimenti

r arte

con

le

del



atteniamo

è possibile

alla

per

stabilirla.

Periodo antichissimo.



Della civiltà della pietra in Asia

siamo

Minore sempre più

ma

stanno

non adatto cose per

le

tig. 174. Porta dell.i cinta di Bogliaskoi veduta daM' iute

suo antico insieme

dal

e perciò

ve-

vari,

ancora sporadico,

è

tutto

sciolto

avanzi

conoscere

nuti a

fornirci

a

vrapposti. Dei resultati che

ha

Arte Ittiti,

ittita.

dei



per

ottenuto



p'ù sotto in altro contesto (pag.

gli

immagine evidente

Hissarlik (Troia) con

di

anzitutto la collina

un'

periodo successivo,

il

no

dominio

sulla al di

tamica: una

cronaca

Il

Chatti

I)

Nel secondo millennio

(con

i

maggior parte là del Tauro,

babilonese

babilonese

antichi

suoi nove strati so-

dei

Schliemann

si

parlerà

estesamente

Asia Minore occupano il primo posto abbiamo acquistato una più sicura coCappadocia essi non soltanto estesero il in

e

in

si

spinsero

mesopo-

della

penisola sino

annuncia persino fin

Boghaskòi

di

indigena

mar Egeo ma

nella Siria settentrionale e nella pianura

pag. 67)

Cassiti,

ritrovamento fatto

lingua

più

essa appartiene

quali solo negli ultimi decenni

anche a sud,

"

Ad

bronzo.

del

ss.).

noscenza. Dall'aspro e nudo altipiano della loro

i

lo

Diversamente

complessa.

e

l'età

mostra

nella

al

una

Babilonia

un grande infatti

nel

tavolette

di

XIV

e

XIII

re dei Chatti trattava sul

medesimo piede con

parte imparentati con

Nel XIII secolo noi ritroviamo poscia

lui.

i

dei

principio del XV'III secolo.

al

archivio

che

spedizione

vittoriosa

principi

di

d'argilla

secolo

il

in

gran

Bab\'lon e di Egitto, in i

Chatti in Siria in

A.

-

I.

oriente:

ASIA MINORE

III.

con Ramesses

lotta

II

XII

(pag. 36. 49). Alla fine del

secolo essi subirono una decisiva disfatta per opera del re assiro Tiglathpileser I;

ciò

sovranità

Dopo

as'^ira.

Asia Minore

in

fonti

vimenti nel

sud.

fusione

dei

una

pose

quale

al

monumenti Halys

a sud; al di là

e

si

nelle

trovano

dell'

ad ovest

popoli sorge

in

Karkemisc

del

a

l'

da questi mo-

fine

impero

questo

della

Sendscirli

sono

mantenne

si

regno

La

storia

Nel nord della

Boghaskòi ed Ugiuk,

oltre a

Soltanto

frigio.

sull'Eufrate

corso

la

sorgono

Chatti,

di

alla

assiro Sargon.

re

il

linee principali.

la capitale

Tauro

di

nostre

nelle

lungo tempo un piccolo

nel 717

corrisponde

ittiti

noi finora possiamo seguire solo

ad oriente

fine

nome che

di

per

ancora indipendente,

sparisce

ciò

il

altre popolazioni sino a

Boghaskòi.

conseguenza

in

sud del Tauro caddero sotto

regioni al

le

altri

ittito

larga dif-

che

ittita,

Cappadocia luoghi sono

particolarmente

da

ricordare Marasc e Dscerablus .Karkemisc).

Per

l'architettura degli

Specialmente

scirli.

Ittiti

capitale

la

sono essenzialmente

Boghaskòi o Chatti

pianta grandiosa con acropoli, città alta e città bassa. della costruzione in pietra di

con

la

istruttive

distingue

si

Anche

costruzione in legno e

Boghaskòi

Send-

e

per l'estensione e

argilla.

Le mura

della città

Boghaskòi. che sono straordinariamente grandiose e appartengono sicuramente,

periodo (confr.

vono

di fig

nelle

fioritura

assai ricche di torri; le sue semplici porte

più recenti di Sendscirli

(verso

con vestibolo e cortile interno tra torri. Tra gli (palazzi?) in Boghaskòi (fig 17^); 'a loro pianta tempio.

Un

artistico

edifici

la

cui

.

predominano

i

da qualsiasi

m. 20X27),

pilastri

174. 170) rice-

(fig.

un più ricco sviluppo

si

il

grandi templi altra pianta di

quale è circon-

stende davanti

alla

sala principale è assai difficilmente accessibile.

ha qui alcun uso di colonne. Del tutto insolita è fin

secolo

difierisce

propileo conduce in un cortile

più interna dell'edificio

giungono

X

il

dato all'intorno da abitazioni; a nord un portico a

talvolta

al

dell'impero, sono in più punti interrotte da porte con finta volta

271)6 sono

mura

la

qui ritroviamo l'unione

presso terra,

di

la

parte

Non

si

quantità di grandi finestre, che

fronte allisolamento dell'edificio altrove in uso.

,

ARTE ITTITA

85

I

177. Rilievu rupestre di

Fifj.

presso Boghaskòi.

Jasili-kaja

All'intorno sono disposti numerosi e grandi magaz7.ini. Apparentemente editici

sono presso a poco contemporanei, ciò che

tasse di palazzi reali, e contro ciò parla anche la pianta dell'edificio.

contemporaneità non presenterebbe alcuna

la

ma

difficoltà,

A

spazio isolato in un angolo del cortile sia una cappella.

micenea, mentre poco

giustamente additate appare nel Bit-Chilani

di

le

vuole, che

ragione

si

la

m.esopotamica.

quella

si

trat-

dei santuari

r^jnder

un piccolo

è insistito sul-" civiltà

Anche

cretesesi

sono

differenze dagli impianti molto più recenti di Sendscirli dove

(fig.

come anche si sono posti .Ma dobbiamo guardarci l^a

si

Boghaskòi hanno rapporti con

comune hanno con

Per

è ditfìcile allora

come

ragione della natura dell'edificio e soprattutto ritenere,

l'osservazione che questi edifici di

questi

tutti

spiegherebbe difficilmente se

si

15^, 156) la colonna che era ancora sconosciuta a Boghaskòi,

in luce certi contrasti

con

gli Ittiti

della restante

Asia Minore.

dal dare troppo peso sia alle somiglianze sia alle dilTerenze.

pianta generale di Boghaskòi appartiene a quel principio di collegamento di vani

isolati

che

in

Creta non

si

trova,

mentre

palazzi

i

possono riportare

si

al

sistema

un cortile. Alcune somiglianze, come spiegano per quelle con magazzini di Tirinto ancor più che con quelli di Cnosso, la natura stessa delle cose. Bisogna essere guardinghi anche di fronte all'affermazione di

greco del coordinamento unitario intorno ad

.si

i

A

rapporti con l'Europa settentrionale e persino occidentale.

mesopotamica

e

possibilmente

anche

additano

porte

fig.

La

leoni o

i

come

(Ugiukt l'tò

rapporti con l'architettura

ad influenze egiziane,

7('> 1

Sfingi

le

guardiani

confr.

scultura

fig.

1

ittita

di

52).

ci

è

divenuta particolarmente nota

per opera dei suoi

che

rupestri

mente regione

sparsi

e

sono per

rilievi

ampiatutta

che, talvolta

la

con

una rappresentazione inabile, altra con una rappresen-

tal'

La cosiddetta

Cappella ^. Dal rilievo rupestre presso Boghaskòi.

Fig. 178.

<

.

taZlOUe piU Curata

ma

,

lavorati

pig. 179. Stcle da

Marasc»

8fi

-

orii-nte:

I.

asia minorf

ih.

per

più

lo

un piatto

in

che

rilievo

sporge dal piano affondato con netti contorni e senza sottosquadri, rappre-

sentano

figure

animali.

E

costume

particolare

conico

berretto

numenti

iscrizioni

ittiti.

Queste sculture

tano

in

"

in

ci

perfezione

una

;

mo-

figure

caratteri geroglifici

»

presen-

si

maggior numero

roccia figurata

ghaskc'ìi,

becco

a

unite alle

delle

più grande

con

maschile

nei più antichi

trovano

si

essa un

in

calzari

e

ma non

spesso

umane od

divine ed

caratteristico

in

con

e

la

Jasili-kaja

fronte a Bo-

di

specie di sala rupestre

naturale non coperta, con un

fregio

a rilievo all'intorno sulle pareti roc-

Uomini e donne paesano sono disposti ciose. Fig. ISO.

cosiddetto Sesostri. Rilievo rupestr presso Nymphi.

II

lunghe

file,

e

s'incontrano

ed una dea

trovano cosi

si

fronte,

di

questa poggiando sopra un leopardo

pardo

sopra un" aquila

e

compare anche tistiche in

e

di

(fig.

sulle

177):

talvolta i

un grande dio

teste di

due uomini

dietro vi sono altre divinità su

Singolarmente

ci

colpisce

sopravvivenza

la

ancor

nale

ittita

deve tuttavia

si

origi-

conside-

rarla perchè essa appare forse

Anche più

nell'arte cretese.

sante è

gantesca

(fig.

colonne

ricordano

da una figura

178), in

scrittura

ittita,

già

noto

d'

le

forme

delle

si

deve

esso soltanto un segno

in

è gi-

quanto che

una

del capitello ionico, anche se

vedere

un

di

due colonne che

mano

portato sulla

prima

interes-

rappresentazione

la

baldacchino con

di

altronde,

una rielaborazione decorativa. Al-

quanto

più arcaici dei

ghaskcii

sono

occidentale

dei

questo

è

stile

rilievi

di

quelli di LÌgiuk.

il

rilievi «

Karabel

Il

rupestri »

(la

Bopiù di

pietra 1.

nera)

in

Nymphi,

non

lontano

da

La

pietra dei leoi

presso Hairan-veli

leo-

alcune forme ar-

di

come imma-

creazione

un

doppia aquila (essa

fu resa nota

oggi

Non

in

due- cortei

occidente per opera delle crociate

perdura

gine araldica.

in

al

camminando

Ugiuk), esempio della lunga

in

più tardi essa

;

bicipite.

;

quegli

talvolta

costume

nel

(

Arslan-tasc

n Frigia.

")

TOMBE RUPESTRI

Smirne

sulla via

ad Efeso

MONUMKNII

FRIGIA, LICIA, PAKl-ACONIA

DI

87

montagna che da Sardi conduce

di

opera

180),

(fig.

E

un'errata

che

interpreta-

zione antica riteneva egiziana e metteva in rapporto

dubbio è esso un principe

con Sesostri. Senza

del

che qui sui confini sulla parete

roccia

della

nel caratteristico

la

costume;

contiene forse

ittici

il

impero

suo

fece

sua guerresca immagine un'incisione

Ittiti,

i

rilievi

presentano

più rozzo, cosi ad

esempio una

due donne siedono

di fronte

1

79

;

ghaskiji

e

eseguiti edifici. ittita,

parte

d' altra

e

in

alcuni

regione

Marasc, dove

stele di

dinanzi ad una tavola

esempio

ad

(fig.

Bo-

in

sono assai accuratamente

V ingresso delle pareti

Senza dubbio nella

mesopotamica ed

de-

un carattere alquanto

rilievi,

Sendscirli,

adornano

caratteri

in

suo nome.

Nella Siria, parte meridionale della gli

ittito

scalpellare

egiziana

hanno

degli

e

Siria settentrionale

arti

le

largamente rig. IS2. Arslan-kaja

agito r una sull'altra. Talvolta 'come nel Bit-Chilani)

(Rupe dei

leoni)

presso Diiver in Frigia.

(come può derivare dai Mesopotami o dagli Egiziani ma sempre gli Ittiti (come ad esempio nello sfinge egiziano maschile che essi hanno ridotto femminile) hanno rielaborato per proprio conto le ispirazioni straniere e le hanno tradotte nel loro stile. r influenza

può derivare

dagli

talvolta

Ittiti,

negli esseri misti, nella .scrittura ideografica) ;

Tombe

rupestri e

monumenti

di



Asia Minore, (Frigia, Licia, Paflagonia). la parte occidentale dell' Asia Mi-

In tutta

nore,

ad

sono

sparse

quali

talvolta

tal'

esclusione

sono che

più

riccamente ornate

dubbio

senza

rappre.sentano

altra

culto, tanto

Caria e della Lidia,

della

grotte

delle

piuttosto

delle

le

tombe,

luoghi di

dei

corso del tempo può

nel

un' antica tomba essersi mutata in santuario. L'ornamento figurato che appare in questi monumenti costituiti spesso da grotte naturali per più riadattate dalla

lo

Arslan-tasc

per lo

stile

chiaro

ad

Tomba



che

\asi.

di

117

una

è

grotta

pendice

alla

meridionale del monte Ida.

La ceramica

continua

fondo nero splendente

con

giallo,

vasi di

"

suo indirizzo verso un ricco elTetto coloristico. Su un

poscia quasi esclusivamente curveggianti e spirahformi.

Kamares

scuro ora chiaro,

gli

"

in

svariati

quanto che

ornamenti riempiono quasi il

menti lineari hanno

(fìg.

Accanto

anche dei motivi vegetali

viene rappresentata unicamente nelle sue parti separate

ed anche

mente, emergente dal

suolo

decorativo, essa è più

un elemento

sia un' intera

Fìk. 234. V:lso

allora, ciò

che lìore

caratteristico,

il

(fìg.

pi.rti.

Kamares da Cnosso.

tipo di

Solo

il

Kii;.

naturalismo che porta

ma

era

sufficiente

per

o foglia, di quello

Vaso

la

pianta

tutto

del tipo di

T

lo

scopo

non

che

insieme delle

Ka

tardo minoico sembra essersi sfor-

al

che mostrasse

zato di dare una rappresentazione

235.

235';

sviluppa

si

simili orna-

soltanto più tardi e rara-

e,

immagine organica naturalmente crescente con

dt-l

disegno

spirali e a

alle

fondo ora

il

ad una ricca e pos-

effetto veniva richiesto

234).

Nei veri e propri tutto

del

insieme a questo anche

e ricchezza

loro parte

la

maggior

ma

sibilmente armonica policromia;

con straordinaria grazia

sue varie

ma anche

arancione, rosso scuro, rosso ciliegio; da principio ancora prevalentemente

ma

rettilinei

il

motivi non appaiono più soltanto con un bianco opaco,

i

la

reale

natura organica, mentre

ceramica del medio minoico rimane interamente nell'indirizzo di un'ornamentazione tanto nel disegno quanto nel colore. Lo splendore dei colori si unisce ad una la

cosi alta perfezione della tecnica che al

guscio dell'uovo

;

anche

la

le

pareti sottilissime

ricchezza

chieri

con manichi e tazze sono particolarmente

mares

costituisce

un

tutto caratteristico

e

possono essere paragonate

forme diviene sempre maggiore

delle

preferiti.

E

così

;

quest'arte di

bic-

Ka-

sontuoso che dà una splendida testimo-

nianza del senso artistico e della passione per

i

colori dei

Cretesi. L'intero genere

tuttavia alcuni esemplari ne sembra essere esclusivamente cretese ritrovafurono esportati. Poiché dei frammenti di questa ceramica-.appaiono tra menti egiziani del .Medio Impero tardo, .secondo alcuni perfino già della XII dinastia, a Kahun (pag. 33 e soprattutto un vaso caratteri.stico appare in una tomba all'in-

di

questi

vasi

;

i

circa dello stesso periodo in Abvdos,

minazione cronologica

Non meno

non dopo

importanti sono

i

il

si

è acquistata

così

un' approssimativa deter-

1800).

progressi

di

centuano un'accurata la\'orazione delle pietre e

questo periodo nell'architettura. Si acla

loro squadratura, per quanto ancora

ii8

Grecia:

-

B.

arte egea

ii.

manchi una precisa connessione tra di esse. I vani rettangolari costituiscono la regola; presso a poco contemporaneamente all'epoca media minoica comincia la costruzione dei grandi

È

palazzi.

possibile che

avuto un'influenza su di differente.

Cnosso,

e di Festo, siano

ma

in scarsi avanzi,

minori cioè

i

abbiano

pianta è comple-

ampi,

più

i

Egitto

in

la

cioè

ad indicare

palazzo di Festo. Per

il

i

Cnosso

palazzi di

posteriori che vi

sono

costituzione delle

mura

che

stabilire

un

rettangolare ed

e di

nuove costruzioni, le parte completamento anche

nel suo insieme

s'intende da

;

parti

difesa perfino di

delle

e

medesimi,

i

che essa col tempo

simili,

e

la

il

di

2000

muro

anch'esso

Le

costruzioni a torre.

Kamares), sono

di

parti

di

distrutte.

forme architettoniche,

costruzione de!

ed

in

Poiché

generale

in

palazzo viene qui trattata

sempre più riccamente

sviluppi

si

palazzi sono

I

per

il

calce

;

Intorno

massi

sempre

è

cosa, che

al cortile

in

si

Festo

nel palazzo di

;

236

(fig.

dispongono

i

più

lo

a,

zoccolo

nello

argilla intonacate

e

stipiti

punto centrale

Il

cortile lastricato

metà,

la

pietra.

in

squadrati

con pietre

costruiti

porte ed ingressi avevano per

da un grande

m. 52,50 e largo

di pilastri.

con

costruiti

sono

resto

soglie e gli architravi erano stituito di regola

file

critica della

leggermente arrotondati

angoli

parte sostituzione

antiche, in

delle

e

palazzi

sé.

malta di argilla

è lungo

i

ha permesso

racchiusi

cominciano subito dopo (periodo

quali

Palazzi cretesi. in

esse

con

rettangolari

provvisti per

stati

sono

della tecnica,

un'indagine

soltanto

in

anche con

che poscia erano stati chiusi dentro un

elementi principali della pianta

gli

ceramici

Festo

edifici

costruzione originale ('periodo medio minoico, verso

la

cortile,

erano

Ma

ricostruiti.

e degli avanzi

singoli edifici

di

disposti intorno ad

sopra

stati

Cnosso

in

resultava

Cr.)

ma

somiglianza della pianta non soltanto tra loro

la

di

quelli

Mallià sono conservati

di

avanzi conservati sono sufficienti a dare un'idea della grandiosità degli

gli

ed

sia

Tylissos e

quelli di

ma

tecnica,

la

più perspicuo nella sua pianta e quello che più mantiene

il

della costruzione originaria è

a.

per

Gli antichissimi palazzi cretesi,

tamente solo

meno

XII dinastia

della

palazzi

i

per lo

essi,

di

con

pietra, le

del palazzo è

Cnosso

(fig.

co-

236. 19

40) è in parte circondato da

vari gruppi di camere, tutte rettan-

con una forte tendenza ad allineamenti diritti. Si distinguono quartieri per uomini e per donne, sale, stanze da abitazione e da letto, bagni. latrine (fig. 236, 93) come anche è da osservare un eccellente sistema di canalizzazione già nel primo

golari,

stanze per domestici

impianto), inoltre (fig.

1-18 e 236

236,

collegate tra loro Inoltre

;

hanno

vi

compensare

i

gruppi

una

più

grande

delle piccole

da un

grandi

di

funzione

differenze

all'architettura di età posteriore,

magazzini

e grandiosi

di

le

vengono

stanze scale

livello

l'fig.

e

separati

237)

ma,

innalzava palazzo,

il

e

palazzo. là

confr.

fig.

238

cortile

ai

piani

si

Questo

comunicazione

la

quale

superiori

;

a

più piani

le

pendici della

di

da

corridoi.

in

casa illuminata

tra piani diversi.

avanzi e soprattutto collina sulla

quale

Cnosso specialmente per la parte orientale migliore esempio di una tale scala (fig. 236,

il

a quattro pianerottoli sale

un" opera imponente.

con

per

contrasto

vale in

trova anche

Fi,

inferiore

soltanto

proprio

anche già nella forma della scala

cortile aperto, adiacente, la quale stabiliva la

occupate con costruzioni

non

realmente

Di un piano superiore sono conservati, anche altrove, notevoli

erano

piano

nel

L^ singole camere sogliono essere direttamente

27-37).

a,

leggiera

elevazione

si

del 86. dal

PAI.A7./I

La presenza

di

per quanto non da sola,

piani,

più

disposizione di numerosi lucernari e alle sale; essi costituiscono

i>9

CRETESI

un

i

quali

davano

luce

ha

ed aria

anche determinato alle

tratto caratteristico dtlla costruzione cretese.

duale colle^a^"lento delle singole costruzioni in un gigantesco palazzo

evidente mancanza, pur con tutta

particolarmente necessari.

ad esempio vicino nel

il

corridoio e

piano

doppia ascia

della

incisi

nei

«

Un la

la regolarità,

tale

lucernario

galleria

sala delle

pilastri),

E

accanto a quella scala

doppie ascie

»

(cosi

;

fig.

Il

unitario

d'una costruzione simultanea tratteggiato nella

la

scale, ai corridoi

li

grae la

rendeva

238) rischiara

un secondo appare

denominata

dai segni

della

che presenta una forma tipica di queste sale cretesi

B.

-

GRECIA

;

il.

ARTE EGEA

CRKTKSI

PALAZZI a pilastri

;tìg.

2^'),

88

238 A-C;. Lo spazio principale B è in parte chiuso da salde da pilastri cui spazi intermedi davano ingresso alla

:

delimitato

pareti; in parte è

luce, all'aria e alle persone, di

tappeti o di

Dinanzi

porte.

profondi (C) o stretti (A)

forma alquanta

i

ma

variata

i

pareti aperte

alle

di

il

orientale,

è caratteristica

la

si

ihil

si

essa è

la

parete

secondo

udienze che.

sala delle

la

il

cortile all' ingrcssd del pala/

trovava fuori del

palazzo.

Qui come

sale cretesi

nelle altre

della sala

Cnosso

conduce giù

qui vi è un in

un

piano più

240 Di fronte al un paio di gradini quale forse serviva anche come stanza da

basso, in

il

una

numerosi

abitatori

che

caratteristica fila

di

quella

di

si

(fig.

colonne

questo caso all'uso

generale dalla sovrabbondanza di singoli vani di

236, 240). Dal grande

(fig.

torma

con

lucernario

bagno. Si può giustamente pensare

grandiosità monumentale.

(fig.

239) e da questo per mezzo di una B. All' intorno dei banchi sono disposti lungo le pareti,

nel fondo vi è un trono in pietra di

anche

A

scende giù nell'atrio

doppia porta nella stanza

agiata

colonne

reale che è stata scoperta a

disposizione regolare dei sostegni nel senso trasversale

cortile del palazzo si

in

atri a

lucernario. In una

sala a pilastri, collocata dietro

cosiddetta sala del trono appunto nel palazzo di

ma

villa

il

nel senso della lunghezza, l'naltra sala di genere intimo è costituita dalla

anziché

trono

aprono verso

una

in

la

sono disposti degli

apre verso l'esterno, termina con una nicchia

si

trono; evidentement'j

Fig. 237. Scal.i

costume

appare

tale sala

Cnosso. Qui

a colonne con pilastri retrostanti che

separata per

loro volta

quali alla

una

poca distanza dal palazzo

potevano anche essere facilmente chiusi per mezzo

di

.

;

abluzioni religiose,

ma

ha più l'impressione dell'esistenza

una concentrazione

di

vita

in

una

GRECIA

Ma nei

quali

non soltanto racchiudevano

palazzi

i

anche stanze

custodivano

si

un corridoio

le

derrate e

magazzini

oblunghi

ed

(i-i8j

sono provveduti nel pavimento

doli e

dei

ultimi sono disposti spesso

mani

oggetti preziosi a

furtive.

Una

contengono

quali

protezione

tale

era

godevano

singoli

i

si

tanto

più

necessaria in-

qualsiasi fortificazione, ciò che

di

è una eloquente testimonianza della sicurezza nella quale

mare

una

T altro cosicché erano bene adatti a sottrarre

quantochè questi antichi palazzi cretesi mancavano natrice del

lungo

dei giganteschi

maniera ingegnosa questi

con

;

conduce

236, 02]

lìg.

ripostigli

di

Tuno sopra

i

Cnosso, ad esempio,

In

principi.

nella parte occidentale del palazzo

serie di stretti

come pure ampli magazzini

genere,

tesori

i

ma

sale di cerimoniale e di abitazione

diverso

lavoro per artieri di

di

ARTE EGEA

II.

:

sentiva di fronte a nemici esterni

e

il

popolo dell'isola domipace

della

interna

di

cui

principati.

Sala delle doppie asce

Fig. 23S.

(Evans e Dòrpfeld).

Una

particolarità dei palazzi cretesi

conducono immediatamente grande,

ma

nel palazzo

sono (fig.

inoltre le costruzioni a porte le

quali

236, 6

grande

disposte e combinate con

anche l'ornamento preferito di

pur con

quali

i

esse

:

rotondo,

spazio

sembra che abbiano

quali

le

204)

e borchie costituiscono

Spirali

diademi, fasce, pettorali e simili

fatte di

un uso funerario. Numerose sono In due delle tombe più antiche si sono

legno

allo

sono

oreficerie

le

il

indicato

solo

trovate più di un migliaio di laminette d'oro circolari, servito alla decorazione dei sarcofagi in

potrà fare

Si

tentativo di distinguere dei prodotti locali da quelli che qui sopra

come

rendendo

straordinaria,

Micene.

a

tutta

la

naturalistica

dall' arte

maturità di

Creta

della e

per

questo possono considerarsi prodotti del luogo. Due delle

tombe hanno

più antiche schili in

\

oro,

le

:

zabile

di

morto

(fig.

esse

rappresentano

rendere

il

•''''•'""' '

l.iMib.1

.1

Micene. Atene.

li,>sa

ili

un costume

i

tratti

di

ornamento, pag.

132,

e

sopra

i

non disprezdel

volto in

siccome esse sono

appare chiaro

di

del

pietra di

nuovo

rapporto con Creta; rappresentazioni della doppia ascia

cretese _

tentativo

sono ritrovate anche forme

steatite cretese (confr.

uii.i

un

individualmente

265;. Si

per piccoli oggetti

^

alcune maschere ma-

assai diffuso, e testimoniatoci anche per T Egitto,

cadaveri

a

restituito

quali venivano poste, secondo

.

ed

altri

.

Origine Cretese

oggetti accennano alla medesima cosa. "" appunto si potrebbe ammettere pjr un

GRECIA;

13(3

anello d'oro

266) che rappresenta una scena

(fig.

e la doppia ascia sacra

tombe

Alle rilievo

sono

costume

il

donne

delle

appartengono anche delle pietre sepolcrali ornate da piattole singole tombe. Sulla migliore di esse 'fig. 267;

a fossa

insegue un'antilope.

ma

di culto;

cretesi.

che una volta stavano sopra

un uomo su carro passa sono

ARTF EGIA

II.

scono

al

rozza lavorazione,

mano

la

disopra di un guerriero caduto, mentre a fianco un leone

di

tombe

Nelle

un

questa rappresentazione e

vivezza di

che ritornano da

tratti

la

La

per

tutto

come anche

la

slancio

lo

parte decorativa

confr.

leone

del

cretese-micenea (confr.

nell' arte

fig.

248),

264, b; tradi-

fig.

artista locale.

a fossa infine

sono

si

ritrovati dei vasi di argilla dipinti. di

Kamares

opachi

pag. iitS

ad isolate e tarde derivazioni della ceramica cretese plari della pittura vascolare indigena a colori

mente

ii

(pag.

predomina essenzial-

vasellame

Creta o di

Accanto

ed a esem-

.!4

1

fabbricato

in

dipendente, nel quale



oltre a svariati motivi lineari, par-

ticolarmente figure

marine

sono preferite

spirali,

mondo

del

marino,

piante

268), molluschi e po-

(fig.

dai tentacoli distesi

lipi

Tutto

(fig. 269 riannoda nel rnodo più

si

stretto

allo stile

.

naturalistico svi-

luppatosi in Creta (pag.

127).

Atie micenea media (verso

X\

il

Fig. 270.

Mura, porta e rampa

in Tirinto.

(Confr.

fig.

272

in

Essa presenta

ad ammettere

che

qui

collocati in

luoghi aperti,

così suddivisa in

maniera

l'architettura

;

qui

prende

col

come primo

il

l'opera di architetti

cosi

grande concordanza, che per

cretesi

si

è

continente.

edifici del

gli

mancano anche delle forti differenze. Queste dipendono in parte dal non si tratta come in Creta di palazzi liberi di principi potenti,

Tuttavia non fatto

suo periodo

Il

qualche

con l'architettura cretese, anzi mostra

tanti punti di contatto

qualche elemento di tecnica e di forma una

obbligati

in

periodo minoico tardo

J).



posto.



secolo.

coincide

e dilaniata

ma

di

da

contese, avevano

rocche di piccole

dinastie,

quali

le

nella

Grecia,

bisogno di una salda fortificazione,

parte dipendono forse da una diversa origine degli abitanti di cui

si

conservano

tracce nelle diverse tradizioni legate a questi luoghi.



Le più antiche costruzioni, che per la maggior parte risalgono al Mura. primo periodo miceneo, sono rappresentate dalle mura delle acropoli. Dei massi più possibilmente grandi e pesanti, nella loro forma naturale o almeno non regogli spazi intermedi erano larmente scalpellati erano collocati l" uno sopra 1" altro i

;

riempiti di piccole pietre e tutti si

gli

interstizi chiusi

con

ascrissero queste potenti ed informi costruzioni, che

la loro

mole,

ai

giganti del periodo mitico,

con maggior arte

'fig.

ai

Ciclopi.

323) appartengono solo ad

argilla

(fig.

sopprattutto

Le mura

270).

Più

tardi

colpiscono per

poligonali costruite

un periodo più tardo.

In

Troia

(VI strato) invece

mura

potenti

le

mura

sizione alle

di Grecia,

zione,

sotto l'influenza di

quelle

mura

ciclopiche,

si

mi dia

mici;ni:.\

Alili-;

acropoli che

dell"

un materiale più facilmente

sempre

quali quasi

le

strati aggettanti,

gonare con

passaggi similmente costruiti,

Con

Neil' interno

pag. 84

(fig.

secondo

(tìg.

271); essi

s.).

Su

C

272

di

un

di

R) e

in

il

sistema degli

si

possono, para-

questi corridoi, con dei

aprono dei magazzini, disposti a modo di casematte ai magazzini cretesi (pag. 122).

si

appartenevano

gli

essi traversarono la palude

bracciava

circa

240 km-

preistorico

i

.Mini,

la

opera

tec-

Copaide che abcon

di estensione

erano

cui lunghi argini

i

periodo

in

Argonauti, hanno

eseguito nella Beozia una meravigliosa

nali

Tirinto

in

blocchi,

simile sistema di costruzione ciclopica

stirpe alla quale

;

lavorabile.

che corrispondono nella loro destinazione

(B, P),

nica

grossi

Boghaskòi

in

ittite

contrappo-

in

più recente di costru-

presentano come rivestimento

si

un'apparente volta a sesto acuto

in

porticine

le

con

corridoi, disposti

lunghi

dei

sono inclinate



avvicinano già a questo tipo

declivio della roccia retrostante, sogliono estendersi

Micene

'37

tre ca-

murati verso

l'in-

terno con quel sistema, e cosi regolavano l'aftìusso

acque

delle

monti

namento

per

e

dell'esecuzione

grandiosità

la

questa un'opera

quale ha additato



Palazzi. dal cretese sia

via al

la

Il

per

prosciugamento

giro

di

necessità,

differente.

distingue

si

proporzioni,

acropoli circondate di un

mura che non

senza una grave del tutto

le

potevasi ampliare

per

sia

la

disposizione

contrapposizione

In

della

nostri giorni.

modeste

più

le

ai

miceneo

palazzo

erano adatte per

saldo

è

meravigliosa dell'antica idraulica,

palude Copaide di nuovo eseguita

quali

dell'orlo dei

guadagnando delle ampie distese fertilissima. Per la precisione dell'ordi-

di terra

la

spacchi sotterranei

[negli

catavothra)

Galleria orientale

co-

alla

ni (confr.

fig.

272 R).

struzione a più piani con cortile centrale e sale a pilastri,

esso

Ciò appare oggi della

ricollega piuttosto all'antico edificio troiano.

si

nel

modo

conservalo

più chiaro nell'acropoli di Tirinto

nella

parte

bassa ed oblunga

antico

questo

{in

disotto

poi

272).

mura occupa

sue

ma

è ricostruzione

avanzi

degli

di

un

di

edifici

altro

particolari,

il.

(fig.

221).

palazzo ancor

metà meridionale

la

collina idell'acropoli fortemente murata.

luogo

giacciono

inferiore delle

mcgaron

al

(tìg.

Esso non

il

più

alquanto anteriore;

al

non

ancora

è

sufficiente-

mente spiegati, soprattutto di una grande costruzione circolare, che appartengono prima età del bronzo. Quando si Tè salita la rampa (fig. 272 A, tìg. 270) fino ad una torre dominante (F) e si è entrati nella porta d'ingresso (nella pianta la via

alla

è accennata

da una linea punteggiata)

da mura ed una

volta sbarrata

grande propileo isolato (H)

un

il

si

giunge per una strada stretta fiancheggiata

da una porta

ulteriore sviluppo del sistema troiano antico

mentale

del

posteriore

i,W

ad uno spiazzato libero e?ad un

quale, differendo dal cretese (pag.

propileo

classico

(fig.

libero;

221),

esso

122) e presentando

mostra già si

apre

la

forma fonda-

egualmente

verso

li.

l'esterno e verso

Traversandolo

si

bolo, è circondato

l'interno in

ORECIA

atri

:

II.

.\RTi:

da portici

I,

il

il

quale,

al

E; ed è lastricato. Più in

medesima pianta

lastricato con calce (L)

EGRA

con colonne ed ha una sola apertura di^porta.

passa nel grande cortile (F)

piccolo propileo della

mente

-

(K;

si

pari del là

precedente vesti-

attraverso un secondo

entra in un cortile interno accurata-

quale ugualmente

è

circondato da portici e

si

apre

PALAZZI

139

vano principale cioè sulla sala degli uomini (M megaron. Appunto di fronte la A). Il megaron si apre con un atrio a due colonne si trova un altare sua parete di fondo, in cui sono aperte tre porte, presenta un evidente ricordo delle pilastri non pareti delle sale cretesi a pilastri (fig. 238 s.), soltanto che in Tirinto sul

,

ad esso

:

i

erano

che aperte sala

ma

blocchi

di

appoggiavano

si

Le

legno.

di

potevano chiudersi con imposte

tre porte

Un

fianchi dei pilastri.

ai

era costituito dal pavimento decorato a pitture

particolare

di

legno

ornamento

della

pag. 49) e

(cfr.

riquadri pre-

i

sim-

sentavano alternati un motivo a reticolato e delle coppie di delfini e di polipi metricamente disposte. Al posto della parete a pilastri nel palazzo miceneo ancora una comune parete a porta, strettamente

come

modelli cretesi (lucernarìi.

ai

sembra

invece

cortile

il

vano

Il

è

rotondo

e da esso dipende

forma

la

.sono conosciute nelle sale

focolare

;

del tutto differente della sala nei due luoghi. cretesi

pilastri

a

quattro colonne

le

Tinnto

in

chiudeva soltanto con

si

m. 11,80 e largo m. 9,75. 11 suo esso non compare mai in Creta

lungo

un tappeto, conduce nel megaron, che centro è occupato dal basso

costituisce

ha più

attenui?»

essersi

adiacente

.Micene un'anticamera; un unica porta aperta, che

in

si

Tanto meno intorno

disposte

sothtto

focolare, che sostenevano la trabeazione del

e sulle quali è probabile che s'innalzasse una costru-

zione con aperture per

sul continente

i

passaggio della luce e

il

fumo, mentre

del

scita

contrario

al

sono

l'u-

1

^l^).

diametri 2

13

intercolumni contribuiscono essenzial-

particolare importanza e distinguevano

belli (eustylo',

tempio

materiale similmente rozzo,

-3 nel tempio del capo Sunio e perfino a moduli

Selinunte.

stretti (pyknostyloi,

con intercolumni

Olimpia

attiche, le quali

sino a moduli di

.,,

nonostante

costituisce,

loi,

con intercolumni ampli

con

da-

inter-

diametri

2),

(diastyloi, dia-

164

B.

-

CRECIA

IV.

:

SIStEMA

IL

MEI.!.'

ARCHITET lURA ELLENICA

^ metri \l

nmimM^^^

'i

"^

ii^

'l

--^-

3

^Siiiéim^

impressione

fluisca suir

monu-

i

;

anche in-

di tutto l'edi-

differenza di tutti questi rap-

la

altezza

porti,

[12)

Quanto realmente

numeri.

v^l tìcio

3

presentano

'^°"s^'"^^"

'^^'^"^'

altri '•^"-

e con intercolumni radi (a-

3)

raiostyioi, diametri

grossezza

e

lonne, pesantezza

delle

co-

trabeazione,

della

ampiezza degli intercolumni &cc., lo mostra ad esempio un confronto del saldo tempio di Poseidonia

con

Tassai

(fìg.

S02).

Lo

(fig.

apparen-

dorico

stile

427-b)

Partenone

leggiero

più

temente uniforme col sistema chiuso suoi singoli membri appare di tutti i

dalle

rapporto tra

di

I

.

I.

IJ

II

il

così

Ciò

Greci at-

I

elemento

questo

a

di-

cioè dal

parti dell'-edifìcio

tutte le

loro e con V insieme.

tribuivano

sempre

editìcio

sempre nuovo. « svmmetriai »,

e

differente

pende

ciascun

in

tuttavia

una

grande importanza che ne sorse

una considerevole letteratura tecnica sopra le simmetrie dei singoli stili. erano

In essa

contemplate tanto

generali proporzioni di ciascuno

quanto

edifici.

possono

mente Fig. 307. Ordine attico-iònico. (Portico settentrionale dell' Eretteo, colonna d'angol

suo aspetto individuale nei

il

singoli

le

stile

Un

chiarire.

a rapporti

paio

di

esempì

Si tendeva possibil-

numerici semplici,

ad esempio, che sulla fronte del pronao, larghezza ed altezza, sino all'an-

che l'altezza golo superiore della trabeazione, comportassero la proporzione di 2 3, da asse a asse, nella delle colonne si trovasse rispetto alla loro distanza, misurata :

proporzione di 2

:

e rispetto all'altezza dell'epistilio nella

i

proporzione

di

3:1.

Ma

rapporti fondamentali in diverse parti dell' ediin modo particolare tornavano occidentale; Cosi ad esempio nel Partenone, lo stilobate, il tempio (cella e stanza certi

ficio.

e la navata

da colonne presentavano lo stesso rapZeus in 4:9; una cosa simile si ha nel tempio di campo agissero delle nei Theseion. Noi dobbiamo credere che in questo della cella fiancheggiata

mediana

porto tra larghezza e lunghezza

Olimpia

e

di

concezioni personali o tradizionali porzioni e chi, con

il

metro

alla

prosulla necessità e sulla bellezza di determinate

mano, controlla un

tale edificio cosi

accuratamente

medesimi rapporti anche per parti che, né appaiono contempoavveniva non perchè ranee ne dipendono immediatamente le une delle altre, e tutto ciò sigolo caso l'architetto cosi lo spettatore doveva veder questo ma perchè in ogni combinato troverà

sentiva. Nelle

i

moderne

teorie è

stato spesso dato troppo

peso a queste

corrispon-

IONICO

srii.i-:

denze numeriche poichc

ma

1"

impressione non dipende da esse

concezione egualmente

da una

quindi anche nelle proporzioni. zioni che regolano tutto,

nismo

dominatrice

sono

in

Ed a modo in

ragione cui

in

triglifi,

basso verso

modo

regule con

ma

l'alto

raddoppiano sempre misura e



A

ditlerenza dello stile dorico, in cui

reciproco

membri

presenta nel

si

sono più

isolati

e più

divisori (kymatia e simili),

renza dello

stile

è più libera.

è conservata più

modo

giore indipendenza e libertà.

I

più perspicuo, singoli

autonomi

che nello

ionico,

di

fermamente

e

l'architettura

membri

il

ionica

architettonici,

lo

stile

dorico poggia sull'antico si

alcune loro

membri

di piccoli

ionico sono trattati plasticamente a diffe-

stile

onde

coor-

la

una mag-

rivela

come anche

una quantità

e vi è inserita

l'intero edificio.

loro stretto rapporto

dorico dove sogliono essere soltanto dipinti, cosicché

E mentre

colto nessun elemento straniero, stile

numero numero governa

di

di

Stile ionico, ihg. 306, 307).

lo

^

ri-

membri

gocce) perdono d'importanza

le

si

è anche

si

singoli

i

che un rapporto determinato

dinazione dei singoli

parti,

E

analogia all'insieme.

principalmente l'effetto meravigliosamente armo-

nico che fa un tempio dorico.

colonne,

:f

con queste propor-

Cosi,

chiamata l'attenzione sul

dal

S^>l^v

in tutto e

tempio diviene un grande orga-

il

cui singole parti

le

in ciò sta

165

coordinazione

la

miceneo, e non ha ac-

stile

può considerare come un puro

originario di Asia Minore,

è sviluppato sotto una

si

stile

greco,

influenza

forte

dell'elemento antico asiatico; specialmente

la sua colonna non è un prodotto orgacomposizione di vari elementi. Per quanto anche qui noi si abbia soprattutto a che fare con l'apparizione dello stile al culmine del suo sviluppo non

nico

ma una

possiamo rinunciare ad una

ricerca dell'origine delle

biamo distinguere due diverse correnti

sue

forme.

Oltre

a

dob-

ciò

di sviluppo: l'asiatica e l'attica. Nell'Asia

nore

lo stile nel V^

Monumento IV' dal

Nereidi

delle

Mausoleo

Mi-

secolo è rappresentato dal

Xanthos, nel

in

di Alicarnasso, dal

tempio Athena in Priene lo Smintheion nella Troade, che in quel secolo fu ornato di una statua da Skopas, lo possediamo soltanto in una ridi

Artemide

in

Efeso e dal tempio

di

:

costruzione romana, e di un tempio ionico in

Lesbo (Messa,

non alto.

fìg.

625) è per

lo

meno

sicuro se possa essere collocato

La derivazione

in piccoli

tempio

ma

di

attica ci

si

antichi edifìci del

così

presenta solo

V

secolo nel

.^thena Nike sull'Acropoli e nel

tempio presso

l'Ilisso,

ma

con maggiore

ricchezza nella sontuosa costruzione dell'Eretteo.

Debbono essere prese

zione anche

Fif. 309. Capitello eolico di Neandria.

le

in

considera-

colonne ioniche della navata

centrale dei Propilei.

La trattazione

ionico indicherà

differenze dei

le

dello stile

due

tipi.

grfxia:

i66

sistema

il

!v.

di:ll

architettl'ka ellenica

^3^ Fig. 311. Capitello ionico

Fig. 310. Capitello ionico dipinto clell'Acropoli. Atene.

Fondamenta

non

e stilobate

comincia

differenza

con

ditleriscono essenzialmente

Essa

colonna.

la

ciascuna colonna (come l'assira,

non

154, 158 e

fig.

senza

è

dallo

base

persiana,

la

d(

fig.

dorico

stile

come 216)

la

si

dorica

la

:

ma

separa dallo

mezzo di una propria base ispeira). La base in Asia Minore è a due trochilos, un disco più o meno profondamente membri. L'elemento inferiore è

stilobate per

il

scavato

tutto

l'altro;

nel

chiuso

all'intorno,

IV secolo

due

solo

tondini,

tra

volte.

ripetuto

e

zontali caratterizza

inferiore il

base è

216)

fig.

corrispondenza

posta tra due cuscini, e

tripartita.

480 appare ancora

il

in

è,

attici la

il

alle

primo

il

La gola

profilo di

piccole

base attica

«

rimasta sino

comune.

»

ha

(al

linee

di foglie

dei

rovesciate, confr.

semplice,

templi,

il

(fig.

307).

predominio anche

Questa forma, sotto su territorio

più perduto

la

il

asiatico,

giorni la più

hanno sempre

loro originaria altezza

hanno acquistato una forma più bassa e più delicata.

e pesantezza ed

Il

più

fusto della colonna

snello

quello della

ionica

meno rastremato

e

colonna

dorica

sua

la

:

è

di

colonna in legno è an-

origine dalla

cora più chiara. Nella sua forma

svi-

luppata e normale (diversa é ancora la

fig.

la

312)

colonna

presenta

24

scanalature profonde, dal profilo semicircolare, trarsi stile

A^ da

a

dorico,

..^r.^^,-."

stretti

quali

le

spigolo

anziché incon-

acuto,

come

sono separate

i;^^

11;

listelli

*:;~

ihg.

o

308).

tra /-•

nello loro Fig. 312.



Cosi

si

Colonna dell'antico Artemision

Museo

Britannico.

(Nuovo

ma

è

maniera ionica

Gii elementi della base, nel

corso dello sviluppo,

oriz-

del fusto.

cui posto nella stoa degli Ateniesi

una corona

dei quali è per lo più scanalato alla

acquistato

nostri

ai

delle

movimento ascendente

proporzioni

circondato anche di un intreccio di corregge

di

(torus)

base ionica poggia sopra una lastra rettangolare (plinthos).

la

Nei monumenti

dopo

accentuazione

forte

riposo della base rispetto al

In periodo più recente

in Delfi

La

306).

(fig.

sopra

l'uno

volte

orizzontalmente o per intero o

di profilo semicircolare, talvolta liscio, talvolta solcato

solo nella sua metà

più

un saldo cuscino

Al disopra poggia

in Efeso,

restauro).

nome ed è

ionico

siili:

ha

ombre,

di

e

anche

appare

ed

maggiore

elletto

Lin

luci



fusto

il

snello

più

accentuata

è

ib:

ten-

la

denza della colonna verso l'alto.

rico,

dallo

do-

stile

terminano superior-

mente a

sempre a

canali,

I

ditferenza

ed

taglio

ciascuna

pare

inferiormente

rotondo,

come

un

stesso

sé allo

sicché

scanalatura

ap-

tutto

modo

a

che

Fig. 313. Capitello attico-ionico. Propilei.

ciascuna colonna per mez-

zo della sua base afferma della colonna,

secolo.

Due

solo a

tipi

la

sua indipendenza.

poco

poco a

differenti

conduce verso l'Egitto

può

92). si

Il

capitello, la parte più caratteristica

forma normale del V con volute

alla

L'uno

precedettero.

lo

(fig.

giunto

è

dopo

rintracciarlo

nell'Assiria

in

Cipro

nel

MI

mato sto

o

ornamentazione

a di

composizione

la

uilvolta

anche

a

e

zone,

di animali,

(

maniera più

della

antica.

Assai usati sono dei piatti

con un segmento inferiore decorato

del cerchio ;ì^8).

(tìt;.

Sebbene trovati par-

ticolarmente numerosi in Rodi, potrebbero essi, dato il

loro apparire in tutto

il

territorio

dell'

essere

milesia,

inBuenza posti

quanto non torse

\amente

in

Mileto, per

rapporto con

esclusi-

a Mileto essi ap-

Un

partengano.

secondo

genere, detto di P'ikellura dal

primo luogo

suo

ritrovamento si

Samo,

attribuisce a

contenta per lo più

namenti oppure Fig. 361. Sarcofago in argilla da Clazomene, del tipo più antico. Berlino.

plici

3591.

quale

si

di

di

si

or-

sem-

aggiunte figurate '

di

Rodi, che

in

rig. 352. sarcofago in argina da Clazomene, del tipo più recente. Berlino.

(fig.

'

Un

terzo genere, nel

vorrebbe vedere un prodotto eolico (Focea?,

Kyme?)

unisce ad una ricca

decorazione ornamentale una certa varietà coloristica che ancor più vasi arcaici dei coloni

quarto genere indica

ad alcuni vasi tezza. le

Se

essi

si

già

ioni di Naucrati e della vicina

sicuramente Clazomene come suo

hanno

dei sarcofagi

in

luogo

argilla spesso di

fig.

Accanto

argilla assai perfetii,

in

uno sviluppo completo segno arcaico quest'ultimo

all'altra,

animali,

al

con

fino

al

362);

in

nelle

zone

di

ma-

nere

sul

figure

le

naturale,

fondo nero

nelle teste

(fig.

di sotto l'antica

più recente con

su

del di-

j

presentano l'una

si

accanto

fondo

361

(fig.

bello stile severo

niera

Un

360).

origine.

di

grande bellezza e accura-

sono notevoli tecnicamente come prodotti

pitture sull'orlo superiore piano presentano anche

accresce nei

si

Dafne (Defenneh,

in

di

al le

sopra

la

figure chiare

fig.

basso

429 il

ss.)

puro

e

di-

segno a contorno amato dagli Ioni. Fig. 363. Eracle e Nesso.

Vaso

attico primitivo. Atene.

la

Un

severa

tratto caratteristico è

disposizioue

simmC-

MEDIO EVO GRECO (dALe'vIII

'98

Al.

SECOI.o)

VI

Caccia Calidonia (rovescio

Teseo

:

e

Arianna)

Giochi funebri di Patroclo (t Centaiironiachia)

Corteo degli dèi per le nozze di Peleo e Tetid attorno)

(tutto

Achille insegue Troilo (rovescio Hephaistos è ricondotto all' Olimpo) :

Lotte di animali e Sfing (tutto attorno)

Battaglia tra le

i

Pigmei e

cicogne (tutto attorno)

Fig. 364. Cratere di Klitias ed

trica,

quale dà, anche

la

danno della chiarezza si accompagnano solo

Ergotimos

vaso Francois

scene figurate,

alle

contenuto.

del

(<

A

di

se

Boularchos

Samo

di

Samo

più antico quadro storico greco. Più tardi Kalliphon di

il

omerica presso le navi, anzi con una pittura Bosforo 514) veniva toccato il campo della storia rendere

comprensibile

V origine

del

sua missione storica

parte allo sviluppo dello tata dai

11

di

lo

scopo

"

geometrico :

tìg.

290).

la

A

il

primo posto

il

morte

la

di .Medusa:

ambedue

i

si

(1

vasi di

V'urva

»

il

;

cosiddetti vasi

i

i

uno

centauro Nesso

soggetti non di.sposti a fascia, e

tìg.

fig.

349).

Ben

dei vasi più e

363),

sul

primo perfino inquanto che il quadro perde il

ad ogni

ritrovamenti di vasellame importato, di

come

.\

il

questa rinunciano ancora

ornati a zone di animali e rosette di riempimento. Accanto a

rinto, la cui influenza sull'Attica

monianza

riannodano

dei miti greci

quadrato a modo di metopa, innovazione importante in puro carattere decorativo ed acquista maggiore indipendenza. i

quanto

per

altrove mantiene

ad influenze orientali

mondo

grandiosi presenta, sul collo. Eracle che uccide

corpo

la

Dario sopra

cui creazione più importante è rappresen-

questo punto

protoattici con figure di leoni e di piante, dovute

presto anche qui prende

sa-

dipingeva

servire

di

dei

mediatrice tra correnti diverse. L'Attica aveva già preso

stile

Dipylon

vasi del

di

contemporanea,

questa pittura

di

passaggio

dono votivo del costruttore del ponte, il samio Mandrokles. Accanto a Corinto e alle città ioniche appare Atene e qui come la

a

avrebbe già

Magnesia per opera delle orde è degna di fede, la tradizione

battaglia

possa

ornamentazione spesso

aspetto di

scarse tradizioni letterarie.

VII secolo rappresentato la distruzione Cimmeri in un quadro divenuto celebre che,

il

da Chiusi. F

questi avanzi della pittura ionica in argilla

nel

rebbe

l'

)

le

una notevole importazione

modo non può

essere

documentata con

Co-

ricchi

scoperte sull'Acropoli di .Atene danno testidi

vasi ionici.

\'erso

la

prima metà

del

VI

lERRACOTTA

LA l'ITTURA SU

Chnriklo, fstia. Dtmetra

so 365.

secolo al

tempo

Gruppo

ili

non

Solone, nel quartiere ateniese

di

come

"

vaso Francois

»

dei vasai

iKerameikos),

"

non

come

così rigido

una grande accuratezza e nitidezza

L'esemplare più perfetto e già assai sviluppato

l'olire

che proviene da Chiusi ed è ora ricoprono tutto

presentazioni mitiche che

Tetide.

di

vaso Francois

quale

il

Solone, accolse molti lavoranti stranieri,

ionico, e di

lo

"

\qg

Casa

Chirone

più ricco del protoattico,

lo stile attico antico,

cosi vivace

Iris,

testa dtl corteo nuziale nel

allora, in seguito alla legislazione di

luppava

ARCAISMO PRIMUn'O

DEIl.

si

svi-

corinzio,

il

di esecuzione.

vaso detto dal suo scopritore

il

in Firenze,

grande cratere

con

sue ricche rap-

le

m.

alto

o,ó6,

fig. 3Ó4J esso è uscito dalla fabbrica del vasaio Ergotimos ed è stato dipinto da Klitias ed è il

corrispondente attico

ss.):

una

al pari di

in

quelli esso

serie di quadri che

un pensiero .\chille



pittura dell'arca di Cipselo e del trono

mantiene

la

se

anche

365), al di sotto vi è la

seguimento

di

Troilo,

azioni di .\chille, d'altra parte

anche

il

altri

figlio

Priamo,

di

funebri per

il

Che

abbiamo qui

noi

corteo degli dèi per

il

los,

la

200

ritrovarvi

difficile

mito

il

di

Peleo e Tetide

di

sopra una

e quelli

che

l'in-

delle ultime



amico Patroclo

dell'

importanti

nozze

vi

sono

riferiscono ad

si

una voluta

unità.

Cosi ad

suo scopo decorativo occupa un eccessivo spazio.

a che fare con zione, lo

E

Achille sotto Troia,

e al di

morte

la

miti egualmente

le

di

Achille non costituiscono né per spazio né per contenuto

esempio

ipag.

corpo del vaso rappresenta con una

al

corteo degli dèi per

il

Amicle

di

predilezione per

prima importante impresa

giovane

giuochi

i

una

osserva

si

zona principale che gira intorno

la

;

composizione a fasce e dispiega dinanzi a noi

raccontano perspicuamente miti diversi.

unitario poiché

ampiezza ed una formulazione epica ((ìg.

il

una creazione che

provano

cui

i

pochi

altri

è

sulla corrente della tradi-

avanzi di un vaso di Sophi-

rappresentazione concorda con

pale del vaso

Fnmcois

366)

(fig.

ma

la

zona princi-

sua policromia

nella

sembra tradire l'influenza corinzia. Con una gran parte di vasi attici il vaso F"rancois condivide stato ritrovato in

Fig. 366. Corteo nuziale su un vaso di Sophilos. Atene.

fabbrica

tornati

alla

quaPtO

ÌU

sorte

la

Italia

mentre

Etruria,

medesima

in

prodotti della

altri

di

essere

di

propriamente

e

Ergotimos sono

luce

tanto

GordiOll

di

in

Frigia

Naucrati :

proVC

B.

-

MEDIO KVO GRECO

GRICCIA

queste dell'inizio

dell"

ceramica

dustria

(dAI.l'nIII

Al.

SECOLo)

\'l

espansione commerciale che

ha avuto

attica

due

durante

l'in-

secoli

circa a preferenza verso l'occidente.

cosi

Rilievo arcaico primitivo. anche nell'arte sorella

del

rilievo

fu

necessario

trovare nuove

forme per

nuovo contenuto,

il

per

mitologia

Se

il

poeta epico

la

descrizione

greca.

creò

che

Come

nella pittura

cioè

ricca

la



dello scudo di .'\chille (pa-

gina

icv-

questi

,

non

miti,

sa nulla di

mescolano

si

invece già azioni mitiche

con scene della vita giordescrizione

nella

naliera

esiodea dello scudo di Achille (VII sec),

che forse

basa sopra uno scudo

si

reale,

un'imitazione ionica

com-

icalcidese) di quelle Fig.

31)7.

Lamina

di

bronco

posizioni orientali a zone

batliitn.

Da Olimpia. Atene.

dalle pitture vascolari.

miti

di

erano

pareti

CUI

delle grandi cretesi di

ci

si

edifici

materiali, bronzo,

i

numerosi

si

alternavano con

rivestiti

bronzo

di

3Ò7), probabilmente proveniente da

gytheke), lotta

col

conda sono

la

Centauro

e quarta di

presenta

quale

zona

particolare

era una

metteva

rapporto

Cr.) in

ma

si

origine greca e

in

celebre

terza è

sovrapposte

belve;

di

del

tiranno

si

ricollegava

di rappresentazioni

mitiche

vaso attico Francois che

delle

in

zone

recente

più

quanto che

rappresentazioni

più

le

Noi

179.

Olimpia

bacino (enEracle

in

nella

se-

mentre

prima

e

ornata

la

in

terza

modo

una leggenda posteriore

di

un

a.

Lavorata

secolo.

con incrosta-

numero straordinariamente grande

un

mai omeriche)

è alquanto

nella composizione

contenevano

fnon

un Grifi,

antica tecnica del mobilio in legno

all'

le

esemplari

corinzio Cipselo (regnò dal 657

che secondo l'opinione prevalente era più recente

Corinto essa

la

Riccamente

mito.

dal

di

aquile.

arca di cedro in Olimpia che

con l'infanzia

Ad

battuto di

un sostegno triangolare

tolta

zioni d'avorio e conteneva in cinque

minava

bronzo

lastra in

fanno valere delle influenze orientali, la

grande

Sparta,

in

già accennato sopra a pag.

l'Artemide alata come dominatrice

e

Una

Chalkioikos

gesta degli eroi dorici.

le

fu

quattro zone

in

com-

delle grandi

pietra.

mitologici in bronzo, opera di Gitiadas:

rilievi

possiamo anche paragonare una più recente itìg.

legno,

presenta già nel tempio di Atena

rivestite di

scene di dèi

tali

368. Zeus ed Eracle. Rilievo in brono d'arte ionica arcaica. Da Perugia.

Nel VI secolo sono già amate da per tutto

binazioni di scene mitiche in tutti

ricchezza

fì<

che conosciamo

199

fig.

e

della

ifig.

vita

364].

Un

comune, artistico

al

pari del

ritmo do-

zone superiore, mediana ed inferiore

grandi

a

modo

di

fregio, la

seconda e

la

RII.IKVO

3M. Metope

ARCAICO PRIMLIIVO

del

quali campi, torse separati, aggiungevano miti a miti, ritroviamo ancora simili nelle pitture vascolari ; ad esempio uiìa pittura vascolare corinzia (fig. 3541 corrisponde quasi figura per figura ad una scena delParca di Cipselo e i rilievi di una base in marmo spartana ripetono due scene

quarta

invece in piccoli

noi

gran parte

in

i

collana, e vicine dell'arca, cioè Zeus che conquista Alcmene per mezzo di una Menelao che minaccia Elena con la spada, due chiare composizioni contrapposte. Si vede come lo svariato tesoro di miti abbia già ricevuto verso il 600 la sua stabile

impronta

come

simili) è gli artisti

di

artistica

per opera degli sforzi uniti dei pittori e degli scultori, oltre a ciò. medesimi soggetti (duelli, incontri, cortei, banchetti e

è stato sopra osservato, per

i

medesimo schema; ma si sente anche la passione con la quale presentavano il maggior numero possibile di scene mitiche. L'ultimo esempio

adoperato

il

queste opere figurate nelle quali

vono solo

alla

3.

decorazione,

Europa

come

le

apila dal toro. Fig. 370.

scene senza legame di contenuto tra loro ser-

negli

Metopi

esemplari calcidesi, dorici,

b.

I

Dioscuri portano

Delfi. Calcare.

attici.

la

PolTre un'o-

uianJra predata.

GRfClA:

-

B.

MEDIO EVO GRECO

IL

\'.

pera

ionica

thykles

verso

w

'^^ìT-

-

^sC3,-^-^' "^^"^ '^-r?^'

-

'

i

.;

anche

ed

con

che

statue

Di questa grande opera

spalliera.

'

!

che

Ba-

Ionia,

creò

trono dalla

si

colossale

il

in

pietra

-

'^. "?'^

grande

il

chiamato

colonna

di

ornòjinternamente ed esternamente con

e '

SECOLO;

VI

550 non lontano da Sparta per bronzo di Amicle dall'aspetto

il

Apollo

orientale,

Magnesia,

di

AL

(DALl, \lll

rilievi

in

coronavano

la

sono purtroppo

conservati soltanto pochi avanzi architettonici straor-

dinariamente

caratteristici.

L'arte ionica del rilievo,

provengono queste opere, ha dei campioni anche in un numero di rilievi in bronzo, ad

dalla quale miiir

modo

ogni

più antichi, che

suolo etrusco e sono pezzi

Fig. 371. Tesoro in Delfi (Ponitow)

(Sono

ricostruiti

i

triglifi,

il

frontone,

la

s

sempre

di

Un'altra occasione per

ammassamento, tanza, fregi,

si

la

servate delle

i

in

parte

decenni del VI secolo

modo alla mondo

miglior

a rilievo di diversi templi

(tìg.

C

(fig.

369,1

una traversa come un bottino

e di

carri

scene di

trovati

sul

utensili

altri

battaglie

ricche

con composizioni minori

sebbene non

templi, in quelle parti che, struttivamente

perciò nel

metope

stati

(tìg.

qualche caso con narrazione vivace.

in

Nel punto più occidentale del

tempio mediano dell'acropoli

di

sono

forse anche là lavorati,

scultori di rappresentare dei miti

gli

offrivano

adattavano

frontoni.

ma

forme severe

con

parte

in

figure,

di

368;,

rivestimento

di

(tripodi)

e le p.Treti).

stati

340J,

;

decorazione

figurata;

greco, in Selinunte.

tra le

più celebri

si

metope,

sono con-

sono quelle del

che appartengono presso a poco

Una metopa

in tale

senzaimpor-

ai

primi

presenta Eracle che porta legato ad

due ladruncoli Cercopi l'altra mostra l'ucsecondo la leggenda, nasce dal sangue di essa. Le figure corte e tozze sporgono dal fondo con contorni netti quasi a modo di statua, ma sono d'altra parte poco modellate. Il profilo e il prospetto, cioè le vedute parallele, si^alternano in esse come sempre nella pittura cisione della

e

Gorgone

alla

di caccia

presenza

nel rilie\o, per presentare nel

di

modo

i

;

Athena, mentre Pegaso,

più chiaro possibile l'azione di ciascuna parte

Fig. 372. Banchetto. Rilievo dell'epistilio del

tempio

di Asso.

Trachile. Louvre.

ARCAICO PRIMinVO

Ull-li:\0

del corpo.

Tale

nonostante

la

schematismo grande

loro

concepite

come

un

ad

paiono statue applicate

Ma

rilievo.

chiaramente

rivela

sporgenza per fondo,

che.

quale

la

sono

esse

apstate

un nuovo elemento, appunto

agevolato dalla sporgenza delle figure, modifica lo sche-

matismo disegnativo; il

personaggi, spezzando tra di loro

i

rapporto dell'azione,

si

spettatore volgendo

la

lo

qui uno degli stadi

pongono invece testa

passò all'applica-

si

zione delle posizioni oblique e per cui

si

crearono

come ad esempio

disegnativa,

statuaria

Cogliamo

per cui nella scultura architettonica

greca dallo schematismo disegnativo

della

rapporto con

in

prospetto.

di

i

tipi

Nike

la

Archermos fig. 40Ó). All'arte dorica, all' incirca verso metà del V^I secolo, appartengono anche le metope allungate (fig. 370'', che prima erano attribuite al tesoro di la

ed ora a quello dei Siracusani o dei ÌNlega-

dei Sicionì

Delfi

resi

in

me

pi ostilo

fig.

371. L'edificio

quattro colonne,

a

è stato

ciascun intercolumnio, quindi simile in

Siracusa

(fig.

restaurato co-

metopa per

con una

tempio

al

pj^

gase

3,3

e

tamburo

rilievo di

a

''""

.Apollo

di

in°Ef"eTo ''MuscT'Britannìc'o'"'''''

341). Dei miti diversi, adattati a fatica

nello spazio ristretto,

appaiono qui

cuzione notevolmente

migliore.

in

Una

a tutta l'arte arcaica, era aggiunta

a tutti questi

pittura,

la

ma come

aspetto ancora semplicissimo

volta

la

rilievi,

quale sola dava

un' ese-

in in

generale

scultura

alla

il

suo

giusto effetto.

Mentre

metopa obbliga ad una stringata composizione

la

permette che

qiiesta

decorazione delle pareti dell'arte

delle

un'ornamentazione a

;

minuta greca, ed

in

ornamento

fregio figurato è stato trapiantato nei templi.

troviamo per

nel quale noi il

tempio dorico

tutto insolita

la

fregi

si

è

i

del

lastre di

tempio

prima

volta

il

Ed

di in

Da

pareti lisce. verità

alla

non

è

tali

fregio a rilievo (confr.

modelli

il

tempio ionico

il

fig.

ma

346),

è

Assos nella Troade (fig. 344, 372) dove rilievi in maniera del coprono l'epistilio, il quale altrimenti come parte struttiva importante di

i

bronzo, e forse anche sotto l'intìuenza reale

della Chalkioikos

una dura

trachite.

I

di

al

che certo avrà contribuito

Probabilmente anche nella scultura come

ig. 374.

tracie e V Idra.

Frontone

Acropoli.

il

in

unione con

in il

un'opera

pag. 200), accentua fortemente

(sopra

presenta scarsa trattazione dei piani, riale,

fregio

sviluppata nelle varie opere

manca per lo più dell'ornamentazione figurata. Qui il fregio appare le metope ed in verità di nuo\o in uno stile il quale, ricordando con

il

servivano

fregi

Asia Minore fu adoperata anche più tardi (monumento

Gjolbasci, Mausoleo) per

Nereidi,

della scena,

distenda su una kinga zona. In Egitto

si

i

rivestimento

come

quella

contorni

resistente tutti

ma

mate-

questi casi

:o4

li.

MIDIO KVO GRrCO

doveva esservi stato applicato

nell'architettura

(nAIJ.'viII

uno

AI.

VI

strato di stucco

era fatto assegnamento anche sulPeffetto dei colori. Questi

si

SKCOI.o)

e

senza dubbio nel

rilievi

"

Vecchio

marino " a corpo di pesce, nelle figure dei leoni e delle Stìngi, rivelano una dipendenza dalla cerchia dei soggetti orientali; tuttavia sorge un nuovo elemento nelPunione di scene mitiche ed umane (pag. 193"), come ad esempio nel banchetto che solo gran

a

è stato adattato allo spazio

fatica

sono riprodotti con vivezza. Efeso (pag.

in

189).

Un compito

Le sue colonne

in

372). Gli animali,

ifig.

particolare lo presentò

il

specialmente

tempio

parte donate da Cre.so verso

il

tori,

i

Artemide

di

550

312,

ifig.

345} avevano nel loro tamburo inferiore un fregio a rilievo l'fig. 373), nel quale colpiscono la naturale trattazione delle pieghe e la freschezza carnosa dei volti, qua*-

una

st'ultima

caratteristica

concezione quasi pittorica.

puramente Il

ionica

una

in

;

testa di

razione figurata corrisponde più al costume orientale che è

lita

la

decorazione della sima con

Anche Il

dei rilievi di frontoni

si

triangolo frontonale allungato,

la

rilievi

rilievi

trovano

i

al

primi esempì

cui altezza

va

tene; essi

in

lotta

i

di

e

composto

a

modo

presenta una

Egualmente

greco.

in

inso-

in

modo

questo periodo antico.

decrescendo verso

le

estremità,

sono state su-

infatti

particolarmente chiaro

in alcuni

A-

trovati suirAcropoli di

stati

parte provengono già dall'età di Solone.

mente conservato

Un

quasi completa-

frontone

disegnativo e concordante

per

il

tipo con

le

374) presenta in un rilievo piatto, vigorosamente colorito, la Eracle contro l'Idra e di esso tutta una metà è assegnata alle potenti .spire

scene dei vasi

del.

appare

frontoni in calcare locale (poros) che sono

di

si

figurati.

presenta grandi difficoltà ad essere riempito di figure ed esse perate solo a poco a poco. Questo

donna

sostegno con una deco-

rivestimento delle colonne di

mostro

(tìg.

dalle

nove

teste la cui

coda serpentina riempie abilmente l'angolo. Anche

frontoni non di poco più recenti dell'

simile espediente artistico.

Fig. 375-b. Denique tricorpo

I

(

«

Hekatompedon

»

(fig.

in

Tifo

Met.T destra del frontone di nn tempio

).

un fronnnie,

il

cui

332) adoperavano un

gruppo centrale

Mentre

in

è ignoto,

poros. Acropoli.

due

ARCALO

grandi serpenti riempivano sinistra dalla lotta di

angoli,

gli

Eracle contro

il

l'I.'IMlinO

frontone

l'altro

Tritone, nel

(tìg.

mezzo

gente e a destra da un mostro tricorporeo a code serpentine al

quale

i

capelli turchini, gli occhi

verdi e

rosso prestano un'aspetto quasi grottesco distinte

da un' ingenua passione per

da una perspicua abilità narrativa.

(fig.

Ei-acle

corpi .serpentini 376).

colore,

La forma

Atheiia Hi

il

i

da dei

373-a) era

forse da («

occupato

a

una Nereide fug-

Typhon

listati

di

375

bi

turchino e

di

»

fig.

Queste composizioni sono contraduna grande precisione tecnica e corpi sorprende per

Eracle

nLirClimpo. Frontone deir Acropoli. Poros,

la

sua fresca

hii;.

e viva concezione. Di un secolo)

F\0

MI ino

2C(J

si

1'

di

(dALI.'viII

AI.

\1

SICOLO)

Thcra. Marmo. Atene.

recente (metà

del

circa

insieme un frammento del gruppo del frontone,

ingresso di Eracle

Al territorio

Apollo

CO

piccolo tempio alquanto più

è potuto rimettere

rappresenta

37S.

Gl'I

DelP

Olimpo

fig.

il

VI

quale

377.

d'infliienza delTarte corinzia appartiene

un

grande

rilievo di fron-

Corfù (Kerkyra). La sua decorazione è composta di più scene che non sono legate tra di loro per il contenuto. Nel mezzo vi è una Gorgone corrente con Pegaso e Crisaore (confr. pag. 202), ai due lati vi sono dei leoni accovactone che fu scavato

in

Zeus che fulmina un Gigante, ed a sinistra una figura un altare, in atto di alzare supplicante la mano verso un colpo minaccioso di lancia forse è Priamo. ciati

in

e

poscia a destra

lungo

vestito,

vi

è

seduta presso

:

Sviluppo della statua. — Anche al problema della umana hanno contemporaneamente Ia\orato all'

della figura

h

varie stirpi.

11

vivo

agli

Da due

lati 1'

le

statue

dal

offriva là

spontaneamente

vedute.

create con rigido parallelismo di vedute (pag. 26

sinistro avanzato, braccia pendenti e pugni chiusi,

rate nella loro corporeità,

statuaria

VII secolo

esse ricevettero una spinta decisiva, dall'Egitto e da Greta.

commercio con Egitto che durava dal VII secolo Ioni ed ai loro compagni come modello le opere d'arte

templarono

riproduzione incirca

le

lunghe

file

di

le

statue

Là s.),

essi con-

col piede

sedute similmente ser-

statue che fiancheggiavano gli accessi ai

207

SVILUPPO OELI.A STATUA

slama dallo

Fig. 370. Ap.illo.

Fig. 3S0. Kk-

Ptastone. nodoso,

La riproduzione

saltellante.

^^ggj^

e

serviva

delle Arpie, linguaggio che nell' aspetto più libero

essa fu scolpita nel

;

Nasso, Alxenor

Appoggiato

volte.

cane

monumento Una

Apollo.

di

.

rilievo

parla lo stesso linguaggio di forme, per quanto

433) e di Cariti

(fig.

a

tempo

lette-

conservati di Parsalo, Larissa, Pella, Abdera indicano che

parte settentrionale della Grecia

si

sviluppava sotto l'influenza ionica,

per quanto in una sua maniera di espressione più larga. Sul fondo ionico è anche

Artemide in marcia della quale, oltre a molte altre, una copia in marmo, leggermente modernizzata con tracce di pittura nella testa e nell' orlo del mantello, è stata trovata in Pompei (fig. 4351. Non ha saldo fondamento ipotesi della sua dipendenza da un originale degli artisti di Naupatto Menaichmos e Soidas sorta l'elegante

l'

che

si

nella

trovava più tardi

Spagna;

uniscono certe

Più

rigidi

in

per

stile si

alla

riportati

Egisto per opera

dignazione

di

in

Patrasso. L'arte ionica ha esteso

presso Alicante)

(Ilici,

artificiosità del

che sono tornati

sono essere

Elche

di

costume iberico

presentano

gli scarsi

la

sua influenza persino

sono trovate delle sculture

si

le

quali

grazia ionica.

alla

avanzi dell'arte degli Ioni occidentali

luce nell'Italia centrale e che con qualche verosimiglianza posalla

Oreste

Clitemnestra,

calcidica (fig. il

Cuma

436).

Con

;

i

così

rilievo di

il

mezzi

giubilo di Elettra e

Aricia coll'uccisione di

più semplici è qui espressa

i

il

raccapriccio

delle

ancelle

l'in;

le

SCUI-IL'RA IONICA

forme sono ticolari,

nette,

i

MARMO

IN

DELI,

movimenti angolosi, pieghe

ARCAISMO MAILRO

e

nella trattazione delle pieghe strettamente

capelli

sono

statua di una dea seduta

rezza

ma

(fig. 4-;7;,

di avere

in

essa un'

immagine

Che

la

celebre

Lupa

villa

Ludovisi

sterno.

non può

La in

del lavoro:

due

difficoltà

nessun

uno

(fig.

dei

438).

lati

la

Noi pos-

stile.

del culto del principio del

V

secolo e

questa benevola dea an-

capitolina appartenga

appunto a questa cerchia

sempre più improbabile per opera La perla di quest'arte ionica l'offre un

suolo della

testa

nell'effetto,

fa

è divenuto

tangolare, aperto in

della

ritrovamento non è noto con sicu-

abbandonarci volentieri all'impressione attraente che cora innominata.

superiore

molti par-

In

forma

con l'arte ionica orientale è indicato dallo

cui rapporto

il

siamo ritenere

cui luogo di

il

rigidi.

aderenti, nella

è affine a questo rilievo un'opera che gli è di gran lunga

•^45

di

ci

rilievo che tornò

Esso è un monumento internamente

larghi,

C

nuovi ritrovamenti (confr. sotto

liscio

in

alla

luce in

marmo

ed ornato

Roma

di pianta

;



dal ret-

di rilievi all'e-

e l'incertezza dell'interpretazione, perfino del soggetto essenziale

modo

turbare l'ammirazione per

la

meravigliosa finezza e freschezza

una donna emergente, oppure inginocchiata, viene sostenuta o sollevata da

ancelle. L'interpretazione corrente vi

vi riconosce,

secondo l'inno omerico,

sposa velata in atto di bruciare ciascuna nello stretto spazio dei

il

vede

incenso lati

il

sorgere di Afrodite dal mare, un'altra

parto in Delo di Latona inginocchiata.

corti

Lba

una suonatrice di flauti nuda, chiuse completano la scena; nella figura nuda ac-

ed

Fig. 437. Statua di una dea.

SCULTURA IONICA

MARMO DTIL ARCAISMO MAI URO

IN

247

j\

_____

Fig. 440.

canto la

alla

mal

ba

sale su

un carro. Acropoli.

è

Un

accavallata.

gam-

439).

tracce

maschili; è adunque una

alato

ed una figura

vestito.

La

di

del

dono votivo

di

Euthydikos.

quale pesa su una bilancia (ne sono

ed

i

due

piatti)

due piccole

figure

di psicostasia

specie

Sui

in

stretti

lati

sono rappresentati un giovanetto che suona lira

il

della inserzione

triste.

Frammento

Acropoli.

quale assistono due donne sedute l'una

atto lieto, l'altra in atto

Fig. 441.

Boston

in

un giovane

Esso presenta le

monu-

simile

da poco tempo giunto

conservate soltanto

alla

forme colpisce

freschezza delle

riuscita rappresentazione della

destra

mento (fig.

Giovane che

la

vecchia grinzosa dal lungo

rappresentazione

messa

è

in rap-

porto col mito done,

ma

di

A-

nei parti-

ancora com-

colari è

pletamente

Anche

oscura.

congettu-

la

rata appartenenza dei

due monumenti ad un medesimo insie-

me

per

il

loro

a-

spetto esteriore coz-

za

una difNonostante

contro

ficoltà.

somiglianze ,y maniera di COm-

tutte le rii;.

una figura femmiAcropoli.

442. Tc^ta di nile.

,

la

.

Fig. 443. L'

.

efebo biondo

.

Testa

in

marmo. Acropoli.

148

15.

-

grrcia:

vii,

ii.

periodo dellk guerre persiane posizione del nuovo esemplare, che ricorda soprattutto per la figura centrale

gure"

costituisce

un

]

evidente

Non

plare Ludovisi.

cura

è

non

Infine

tacere che del

nemmeno

è

si-

monuapplicazione come

è pensato alla loro

si

parte terminale

all'

estremità

oblunghi. Sono

altari

da

inoltre

destinazione originaria dei due

la

menti:

rispetto alla

dubbi sull'autenticità

stati elevati dei

nuovo monumento.

contrasto

fi-

parete,

basso rilievo nell'esem-

trattazione delicata del

sono

tecnica di

la

tondo appoggiate ad una

di |[tutto

uno o

di

delle tavolette votive in argilla ornate rilievo,

quali sono

le

di più

opere

a tutte queste

affini

trovate

state

a basso-

grande

in

quantità in un santuario delle divinità eleusinie di

Locri Epizefiria

scene

ratto

del

eleganza

dinaria

esse presentano soprattutto

:

Persefone con una

di

grazia

e

Scultura attica. ancora



Questa matura

rapporto con

in

niche del periodo pisistrateo, ha lasciato

avanzi di un gran

cropoli che altare

(fig.

arte

influenze io-

le

Un esempio lo fregio in marmo

tracce pure nell'Attica. gli

straor-

nei corpi,

negli accessori.

nei vestiti,

ionica,

forme

di

sue

le

offrono dell'A-

provengono da una base o da un 440); il frammento maggiore rap-

presenta un giovane che sale in un carro, forse

un dio (Apollo

mente

tello e tratta

che

donna. delle

mile

opere

potrebbe

una

segna

che

un

rispetto

pare

la

una

progresso

rappresenta

dell'Acropoli

si-

antiche

più

alle

il

statua di fanciulla graziosamente

severa dedicata da Euthydikos quale

e finezza

apparire

anche

fronte alla maggior parte

di

ioniche,

quello

femminili

torso di

L' artista sa rendere chiara-

nudo"con tanta grazia

rilievo,

Il

a

statue

il

giovane

il

?j.

diversa stoffa del chitone e del man-

la

ridondanza della

trasformata

in

(fig.

leziosità

grazia attica

441) ^ "^'1^ ionica ap-

ed

stereotipo in una contenuta serietà;

il

si

sorriso

potrebbe

pensare ad un' influenza peloponnesia (vedi sotto).

Un

altro

esempio

ferto dalla

del

medesimo

testa riprodotta nella

indirizzo è offig.

442 e che

appartiene ad un corpo assai danneggiato, della e.

Fig. 444.

Teseo

Metope

e

il

Minotauro.

del tesoro degli Ateniesi

medesima provenienza. Ma soprattutto

lo

offre

SCULTURA ATTICA la testa

giovanile

sotto

nome

il

443), celebre a ragione, che va

lìg.

efebo biondo (così denominato dalla

di

ben conservata dei suoi capeili\ un'opera che,

pittura

senza

testimonianza delle condizioni della sua me-

la

ravigliosa conservazione,

forse

non

dell'incendio persiano

prima

tare

M9

oserebbe da-

si

può

quale

al

es-

sere certiimente anteriore solo di poco tempo. L'accen-

intima espressione di questo giovane severo

tuata

mostra già quello

sviluppo che

caratterizza

colo

con

di

(fig.

441) è così grande che si

Fig. 443. Zi-iis dltomc, secomlo I'. di tiageladas. Monete mcssenie

potrebbero

medesima mano,

opere della

se-

fanciulla

la

Euthydikos

ambedue

^'

il

somiglianza

la

;

ci

corso

in

l'

Fig. 446. Zeus col fulmine e l'aquila. Statuetta in bronzo. Olimpia.

ritenere

efebo

un po'

certo

più

recente.

Secondo alcuni quale segno di gratitudine per l'aiuto prestato dall'oracolo di Delfi agli Alcmeonidi nella cacciata dei tiranni (pag. 217), secondo altri dopo, la battaglia di .Maratona come appunto credeva di sapere Pausania, gli .\teniesi costruirono in Delfi

3041 in

marmo, anche

meno

esso era ornato con non sentanti

imprese

le

di

Eracle e

pur con alcune durezze

thesauros

«

Teseo

arcaiche

"

(fig.

metope rappre-

trenta

di

di

un

magnificenza, perchè

ciò di rara

in

444). Queste,

fig.

offrono una

(b),

vivace

composizione ed una riproduzione accurata della muscolatura, specialmente del

più

recenti

medesimo

(fig.

nios le

pag.

455):

testimoniano, ad

nudo

studio del corpo

traddistingue

base

la

-242)

sculture del

o

di

meno

tronco, più secco per altro e

plastico che nelle statue dei Tirannicidi che

(fig.

420) o

pittura di

la

frontone

dell' il

"

modo

ogni

del

movimento che con-

in

un Euthvmides.

è altrettanto chiaro quanto

sono alquanto

un Euphro-

rapporto storico con

Il

Hekatompedon

»

(fig.

425)

grande progresso nella

trat-

nell' aggruppamento. Qui per la prima un collegamento delle metope in gruppi

tazione del corpo e volta incontriamo

determinati di miti

Eracle, Teseo).

denti dai loro cavalli

tone

e

sauros

il

»

costituivano

Due Amazoni scen-

gli

acroterì del fron-

frontone era anch' esso ornato di figure.

con questa ricchezza di sculture

si

Il

presenta

«

the-

come

se fosse stato innalzato in gara con quello degli Gnidi e dei Sitnì

(fig.

410

ss.)

ed è esempio della misura e della

fresca vigoria attica di fronte alla ridondanza ionica.

""'sIl

è

La fusione .Negli

in

bronzo

ultimi decenni del

nel

Peloponneso.

VI secolo, mentre

la

-

pittura

*"• °°"°

™'"°

^' ''^"^^ '" ^s^"'-

tripode d'oro (che è andato perduto) restaurato il sostegno centrale for-

Ttfo

;

dliroVgTn''aie"'che

'r^vaSn^l™^

trZ-Vt.^l^-errbàre seco°nd*Jàt

B.

-

GRECIA

VII.

:

Il,

PERIODO DELLE GUERRE PERSIANE scultura attica prendevano

e la

slancio

240

(pag.

regione nord-est

mento

ss.)

loro rapido

il

apparecchiava nella

si

Peloponneso

del

decisivo nella

scultura.

un muta-

Questo

si

ri-

collega al perfezionamento della tecnica della

fusione che

Samo

già

principio del

nel

secolo in

per opera di Rhoikos e Theodoros era

stata introdotta dall'Egitto nell'arte greca (pag.

2

Ma

s.).

1 1

una

essa di fronte

marmo

nica in

scultura

alla

io-

aveva condotto da principio

vita latente per noi. Tuttavia ora, perfe-

una tecnica eccellente, offriva

zionatasi in

materiale di gran lunga più adatto per

compiti che erano

nazionali.

stati posti alla

agoni olimpici

degli

fiorire

bronzo per

11

un' assai maggiore

offriva

composizione che

nella

il

scultura dal

agoni

e degli altri la

il

ricchi

i

sua

resistenza

libertà

e

facilità

marmo,

e

mentre

la sua trasparenza tempera egualmente contorni, l'oscuro bronzo induce ad una più netta accentuazione delle forme. E se inoltre il suo chiaro splendore veniva smorzato attraverso una trasparente velatura con una soluzione di asfalto e il colore era avvici-

questo per i

nato a quello

sentazione

canto agli

adatto

sole,

rappre-

alla

maschili nudi. Così ora

corpi

di

statue in bronzo

le

abbrunata dal

pelle

della

particolarmente

risultava

dei vincitori sorsero ac-

epinici di

Pindaro e trovarono

il

loro compito nella rappresentazione più per-

corpo sviluppato dalla gin-

fetta possibile del

In questo

nastica.

prattutto

Fig. 44S.

^

Apollo

in

cocchio.

Mileto,

-

di

Artisti fig.

Piombino. Bd

bronzo di

397),

vane Onatas

di

atleti

come Kanachos Hageladas di Argo (Zeus

Egina

e

di il

stile ;

arcaico ed

lo

Zeus

Sicione

di

home,

di

i

della

spesso ripetuto

ss.),

degli

Argo

e di

dèi

occu-

(Apollo

"

a cavallo, in

Philesios

445), Kallon e

fig.

nello stesso

il

presso

»

più gio-

tempo come coloro nuovo

suoi motivi ed hanno iniziato un

(fig.

moneta

è

ad esempio

il

perfezionamento

446).

donne, prigioniere di guerra, che fu dedicato

gruppo degli eroi achei che traevano

Ibi

statue

Le statue in bronzo venivano già grandi gruppi: Hageladas creò per Taranto un gruppo di cavalli e

tipo più antico

anche riunite in

alle

loro fervida attività soprattutto im-

possono essere considerati

severo studio della natura

un

la

esercitarono so-

vincitori nei loro differenti agoni, a piedi,

notevoli

che hanno perfezionato lo

di

parono

si

scuole di Sidone, di

le

Egina. Accanto

magini

compito

per Delfi una lotta tra

i

la

in

sorte per

Tarantini ed

i

Delfi, il

Onatas creò per Olimpia

duello con Ettore (Iliade VII,

Messapi

a piedi e a cavallo intorno

I

al re

A FUSIONE

IN

BRONZO

le

due prime

Mentre

iapigio caduto Opis.

aggruppamenti

pere appaiono, [più che

PELOPONNESO

NRI.

reali,

251

o-,

giu-

stapposizioni di figure isolate, l'ultima, in rapporto

tema spesso trattato nella pittura, un vero e proprio [gruppo chiuso intorno ad un punto centrale determinato. Onatas fu anche celebre per le sue statue di dèi (Ermete in evidente con un costituisce

Tanagra, Eracle dei Tasi

Olimpia, Apollo gio-

in

vanetto, di cui veniva elogiata la bellezzaic la perfezione). sia

stato

maestro

il

Mirone

di Fidia,

dei tre più grandi scultori del

V

Policleto,

e

secolo, è probabile

forse per

massimo per Mirone, indirettamente

al

poggia su una

Fidia essa

per

Policleto:

testimonianza ed è poco credibile.

venivano

artisti

mondo

greco.

stabilì

di

più adatti

di

affidati

incarichi

Quando dopo

offrire agli dèi

bronzisti del i

Hageladas

notizia spesso ripetuta che

La

le

le

A

cattiva

questi

tutti

da ogni parte del guerre persiane

decime

di

si

vittoria,

i

Peloponneso settentrionale apparirono a tali opere (Zeus di Olimpia opera

.Anaxagoras di Egina, alto 10 cubiti,

serpenti in Delfi

fig.

dal bottino di Platea).

Non

il

tripode a

394 s., ambedue mancano opere in bronzo

447 confr.

fig.

pongono dinanzi

agli occhi l'arte

conservate che

ci

peloponnesia

questo periodo. L'Apollo di Piom-

bino

(fig.

secolo,i^e

di

44S), ancora

molte teste

nell'

antico

bronzo

in

schema si

VI

del

lasciano

449.

statua giova

con

maggiore o minore verosimiglianza attribuire a questo gruppo di artisti. Così anche originale di una statua spesso 'copiata in età romana (fig. 449, appartiene qui detta di Stephanos dal nome del copista), ad ogni modo non più da attribuirsi ad l'

Hageladas stesso, larghe spalle più libera

:

proporzioni

cui

le

non più

la

un equilibrato riposo

gamba sulle

osservazione della natura,

1'

anatomica e a proporzioni il

caratteristiche

hanno trovato poco seguito sinistra

e

piccola testa

cui

La sua

Comune

a tutte queste opere

accentuazione dell'ossatura,

la

femminile

medesima scuola argiva

ma

è

noi

alle

ha

tendenza ad una precisione

possiamo ascrivere

similmente severo, con

pieghe che pur fanno sentire chiaramente corrispondenti

si

un' acuta

nell'espressione un'austera severità che costituisce

eretta, soprattutto di quella vestita del

erette in atteggiamento

sulle

posizione è

avanzata determina l'atteggiamento

due gambe.

stabili,

la

arte greca.

più forte contrasto col sorriso stereotipo nelle figure femminili ioniche in

Alla

le

nella viva

severe figure degli

semplice

(fig.

chitone

450).

marmo.

della statua

dorico (peplo)

del corpo, esse

sono

L'apparire

questi

terrecotte ar^ive mostra che esse in realtà erano famigliari



sviluppo

una trattazione parsimoniosa

la struttura

atleti

lo

in

di

le

:

delle

degne

tipi

tra

Arso.

ss.;. La maniera di quest'arte del PeloponI frontoni di Egina (fig. 451 neso settentrionale noi apprendiamo a conoscerla nel modo più chiaro dai due fron-

GRECIA:

-

B.

VII.

II.

PERIODO DELLE GUERRE PERSIANE Egina,

toni di

sono essere

V secolo.

del

con sicurezza pos-

ciie

tempio ben conservato

Il

punta nord-est

sulla

primi decenni

attribuiti ai

deva una volta

dell' isola

cre-

si

Zeus, poscia di A-

di

thena ed ora sulla base di un'iscrizione dedicato ad Aphaia, dea

ritiene

si

di

origine cretese. Esso è stato costruito

luogo

sul

la

un tempio più

di

casa

"

scrizione del

^'I

vanzi di doni votivi testimoniano l'

il

Aphaia ricordata nell'isecolo. Numerosi a-

di

»

antico,

era identico con

probabilmente

quale

importanza del suo

tempio, costruito

culto.

poros

in

del-

nuovo

Il

(hg.

322),

corrisponde nella pianta completamente, nell'elevato

approssimativamente

none dorico

X

(6

al

ma

12 colonne),

ca-

per

snellezza delle colonne (raggi 1073)7

la

per

tensione

la

già

passaggio

il

trabeazione segna

come

raggiunge,

si

attici

editici

agli

L'accesso

bel periodo.

perjla

capitelli,

dei

poca altezza della

al lato

nei

del

orientale

templi pelo-

ponnesì, per mezzo di una rampa. Le figure

femminili

croterio

(fig.

ai

452)

motivo ionico

lati

421

(fig.

Nelle

noscere

figure

Vili),

tav.

erano

delle

è voluto rico-

si

r influenza

bronzo famigliare

un antico

ss.,

all'estremità dei frontoni Sfingi.

del ricco a-

ripetono

della

tecnica

del

Esse

Egineti.

agli

sono certo per loro motivi concepite * lacome per il-ilbronzo ma sono state i

ri2. 45U. statua

marmo

vorate in

cano

di

in

orurizu aa trcoiano. iNapoii.

..

qualunque sostegno

e

sono

trattate

con

dal colore e da

numerose aggiunte

in

metallo,

si

eccellenza su tutte

pari

quasi che fossero destinate ad una collocazione libera.

Le

statue,

una

distinguono per

del

atletica e

tra

i

cole, più

teste

(fig.

giuoco Il

muscolare,

tuttavia

frontone occidentale

si

una [notevole

osserva

più antico

ha

sicura cono-

sua perfezione

figure

alquanto

differenza

più

pic-

magre, più dure, più impacciate ed anche più legate nell'espressione delle 454). mentre le figure del frontone orientale (le meglio conservate sono

A', G'-K') tratti

suo

due frontoni.

vedute

volta ravvivate

la

scenza del corpo, dei suoi movimenti ritmicamente composti, della

le

i

man-

parlo con stupefacente padronanza anche di questa tecnica,

hanno maggiore pienezza

più espressivi

(fig.

453}.

Tra

mollezza

e i

due

nel passaggio alla statuaria disegnativa:

le

di

forme,

frontoni cogliamo

movimenti più vivaci, uno stadio differente

statue del frontone orientale sono ancora

FRONTONI

I

più vicine agii scliemi

ni

i:o stile di

possiamo immaginarcelo secondo

noi

una

del cui

statuetta

in

bronzo

di

sono

(pag. 270).

Ci

attiche

questo periodo (testa

elmo,

di

conservate

d?ir Acropoli)

nelle

ma

r influenza dorica

ramente espresso

Nella

prima metà

sale

rapidamente

La

lotta

con

sione tutte il

senso

le

i

del

Persiani ;

le

V

culmine

al

forze

della

Da

è

innegabile

meno

chia-

guerre persiane. secolo l'arte greca perfezione.

della

aveva messo in ten-

la

vittoria gloriosa

e

kcc apparire

vita

doppiamente preziosa e degna ed adornata

non

bronzo con

carattere attico.

il

La generazione dopo



è

quali

tuttavia

opere

alcune in

per tutto

accrebbe

l'esistenza

di essere allietata

sorsero

grandi

dei

templi, o in luogo di quelli distrutti dai Persiani

che era dovere religioso rialzare, o

ad

espressione

tori

•157.

Corridore armato. Stalixtta Tubinga.

SpRiNor.R

:

Manuale



I.

bronz il

pit-

omeriche acquistarono onde esse ondeggiavano

significato,

dinanzi alla fantasia dei poeti e degli artisti in

nuovi

Per

e .scultori le battaglie

un nuovo Hg.

edifici

della gioia del trionfo.

modello

mitico

delle

lotte

come

contemporanee

258

R.

-

GRECIA

:

VII.

Fig. 458.

IL

PERIODO DELLE GUERRE PERSIANE

ALTIS DI OLIMPIA. PIANTA.

contro si

gli

Orientali. Gli dèi stes-

erano mostrati potenti

si

Un

benevoli.

nell'animo

echeggiò

religioso del

popolo

e

austero sentimento

fece porre

e

anche

l'arte a servizio degli dèi.

Questi

sono ora concepiti come

di

bellezza riore

tutti

;

ha

r arte

vengono magini,

una forza

di

e

i

mezzi dei quali

appreso

a disporre,

loro imimmagini stesse sono

applicati alle le

ingrandite

così

una

supc-

che

i

sembrano non bastare

templi più per

contenerle.

Uno

sguardo comparativo

alla poesia

riva

drammatica che

tìo-

contemporaneatncntc aiuta

a riconoscere l'arte

Come

il

carattere del-

greca di questo periodo. in

ogni altra cerchia della ,

vita spirituale, politico,

come

nel

Atene occupa

posto anche per

che lascia

la

la

il

campo

459. Atlante porta ad Eracle i pomi delle Esperidi. Metopa del tempio di Zeus in Olimpia.

primo

creazione artistica, tuttavia

precedenza ad

altri

luoghi.

vi

Poiché

arriva solo gradualmente in quanto in

Atene stessa

risolvere anche altri compiti pratici che' esigevano tutti

^HV~~~"

i

si

dovevano

mezzi dello

stato.

prima

262

B.

GRECIA

-

PERIODO DELLE GUERRE PERSIANE

IL

SII.

:

una stretta. Così da ogni lato si formano tre donne spaventate e distese a terra assistono alla lotta. Alcune figure sono eseguite soltanto per metà mentre la metà posteriore mancante viene coperta dal gruppo vicino. Inoltre sono quasi tutte lavorate solo esse cioè mantengono anche in questo, oltre che nella natura nella parte esterna dei movimenti che si svolgono per lo più in un piano parallelo al fondo, la traccia senz'armi di soffocare l'avversario

gruppi

in

mentre dagli angoli

distinti,

delle

:

Con

evidente della derivazione dal rilievo.

rilievo difatti

il

decorazione dei frontoni (frontoni arcaici dell'Acropoli) reità fino a

distaccarne completamente

frontone

stadi [^intermedi:

frontone

Sifnì,

visto iniziarsi la

fondo essa giunge

figure dal

le

abbiamo

solo sviluppando la corpo-

e

426) del tempio arcaico

(fig.

statuaria

alla

410), del tesoro dei

(fig.

di

Apollo

(fig.

462) è

Delfi).

in

Come

autore

nominato da

del frontone orientale

Paionios

strabile

un malinteso ben dimo-

Pausania per

Mende

di

che

nella Calcidica

noi

apprenderemo a conoscere da un' altra sua creazione (lig. 573 s.); Paionios aveva anche creato la Nike che coronava il tempio come acroterio. Il frontone rappresentava

prototipo mitico dei giuochi olimpici, cioè

il

per

preparativi

i

corsa dei cocchi tra Pelope.ed

la

due competiEnomao. Nel mezzo del frontone tra tori, come giudice ma su tutti invincibile e signoreggiante, sta Zeus in pieno riposo. Enomao, il principe i

del paese, che in atteggiamento sicuro tiene la destra fianco,

sul

vicino ad

mio

della

cioso esito dell'azione al felice

gli

di

Enomao

loro aurighi e servi,

i

sono ancora

Pelope

di

Ambedue

i

nel frontone

come

frontoni,

occupa

centro.

il

orientale

E

tutto priva di azione.

è la trepidazione

la

in

uomini

Egina,

Mentre

nel

l'insieme è

l'indovino

in

esteriore

il

che

sem-

minacguarda

distesi,

una spiegazione

secondo

si

dividono

in

due

contrasto con la

dinanzi

ardente.

gli

separate da una

ali,

frontone occidentale dominano gruppi

costituito

da

una scena

unitaria

iso-

quasi del

solennità arcaica nel frontone orientale fa contrasto alla

oppressiva

confusione di una lotta Già,

in riposo e

degli uccelli lascia prevedere l'esito della gara. Gli

vivezza sbrigliata in quello occidentale. Questa differenza dipende vi

pre-

qua-

le

dèi fluviali Alfeo e Cladeo, più probabilmente anch'essi persone del seguito.

divinità che lati,

Enomao, che come

di

parte prevedere con preoccupazione

angoli del frontone sono occupati da due antica,

figlia

due principi con

dei

in

Sterope sua moglie, vicino a Pe-

è la

464); mentre dal lato

(fig.

segno augurale

accompagnati dalle loro donne:

corsa diverrà sua sposa. Seguono

che dal lato

Mar

brano lietamente

Enomao

Ippodamia,

modestamente

straniero Pelope che

Io

lope

drighe Fig. 465.^Atalante.

e

a terra, sono

guarda

Egineti,

Ma

lo

ad stile

un e

considerando

avvenimento

dal

decisivo,

soggetto: qui

vi



è la

l'esecuzione sono del tutto eguali. le

figure solo

dal

punto

di

vista

precisione di modellatura è avanzata solo di tanto quanto richiedeva lo

scopo decorativo,

il

quale

era

anche

aiutato

dalla

colorazione

;

le

parti

posteriori

263 lasciate rozze.

sono

vazione della natura,

In la

ambedue

i

quale pone

frontoni predomina la

medesima ingenua ossermedesima

la

verità al disopra della bellezza, la

fresca spregiudicatezza nella scelta dei motivi senza timore di turbare nei frontoni di Egina. la

domina

esso

mira meno all'accentuazione

della

medesima rappresentazione

costruzione

per tutto uno individuale. si

sguardo aperto sulla realtà

Questo carattere unitario

di

;

(come presso

organica

che ad un'apparenza vigorosa. In nessuna parte

è del pathos

vi

ritmo quale

il

del corpo

quale

la

gli

Egineti)

ma

inopportuno

da

nelle teste vi è ricchezza di espressione

tutta la concezione artistica, per cui a stento

fanno separare invenzione ed esecuzione, parla a favore creatore

un unico

di

come

artista

tutta

di

questa decorazione

A

scultoria.

quale

scuola appartenga-

no

sculture

le

Olimpia

di

è questio-

ne ancora discussa; un' arte greca

dente e

ionica

dalla

mirante

effetto

set-

dipen-

tentrionale,

un

ad

pittorico,

argiva, l'arte

l'arte

dell'occidente

gre-

co, quella ionica di

_^ 1 r

^^^

^

^#/»-J^^^

jjf

A^K '

'

;

'

Paro,

sono suc-

si

cessivamente

'^xmf.sl^l

affac-

mente

-'^mSS^Km

''-^^^^

iv'ffl^^^H

degli

storici

l'arte.

E' ipotesi di

-i^K

"'"'^

una scuola

del-

artistica

locale trova la sua Mg.

-Itiò.

hig. 467. Fj-os Sor.inzo

Rilii

difficoltà

nel

che di essa .stante

l'

esistenza

di

uno

scultore eleo Kalon,

prendere oggi più che mai opera

di

debbono

Alkamenes.

lievo, cioè

l'Ermete Propylaios

forme rivela

delle

Comunque di parentela con

la

non sappiamo

sicura di

i

nulla.

Quindi

è

da

frontoni possano essere

questo artista, che ragioni storiche

come compagno ed emulo

più

Pietrogrado.

nono-

considerazione l'ipotesi che

in

L'unica opera

far considerare

fatto

di

Fidia che

come suo

al-

338) pur nella sua voluta conservazione arcaistica maggiore parentela con le sculture di Olimpia. (fig.

ciò sia, noi tro\iamo in diverse scuole di questo periodo dei tratti le

sculture di

Olimpia; cosi ad esempio la severa semplice trattadenominata inverosimilmente

zione del vestito della dea Giustiniani (ora Torlonia) A'esta tale

di

è stata confrontata

Olimpia.

dignitosa, e

La

non senza fondamento con

rigidezza dello

l'artificio.so



la

Sterope del frontone orien-

arcaico appare qui attenuata in una serietà

osservi l'acconciatura dei capelli

si

ad una certa grazia naturale

.stile

:

da tutta

la

figura



emana un'aureola

sembra

riavvicinarsi

di solennità

e

com-

260

B.

-

crixia:

vii.

riodo delle guerre perslxnk

pi

il

costituì

tutte

coronamento

il

di

olimpi-

costruzioni

le

che: costruito in poros, vale a dire in questo

rivestito in tutta la

chiglie, e

esso fu

finissimo

bianco

l'anno 4^7

Per

pianta

la

Zeus

di

il

simile

è

quello di Poseidonia

lonne sul lato lungo

co-

3

1

a

427

(tìg.

solamente esso ha

ai,

ar-

nominato Libon

Elide.

tempio

Come

Cr.

a.

è

chitetto

al

verso

completato

tardi

di

uno stucco

di

parte visibile

più

caso in un

ricco di con-

calcare locale,

cia-

e

^Sf^

scuna con 20 scanalature: in rapporti il temambedue i

pio segLie

norma canonica.

la

Le navate

sono an-

laterali

cora assai strette. Le tracce

una suddivisione trasvernavata mediana della

di

sale

per in

mez/o

di

balaustre sono

rapporto col posteriore

in-

nalzamento della statua colossale di Zeus (fig. 520J per grandezza straordinaria

la

cui

il

tempio non era

principio calcolato.

da

stato

Una

ricca

decorazione figurata nei fron-

come

toni e al disopra di essi

anche

nelle

sei

metope

ciascuno dei due vestiboli

metope esterne e

erano

di le

lisce

potevano per ciò accogliere

più

tardi

gli

scudi

dedicati

da Muinmio) accresceva l'effetto dell'edificio che domi-

nava tutta tenone

Se

il

l'Altis

come

il

Par-

l'Acropoli di Atene.

tempio

si

conservato esso,

fosse meglio

come esem-

plare di severità e di saldezza dorica, supererebbe anche

tempio

di

Poseidonia.

il

'^

26 [.e

sculture

tempio danno

del

maniera

una

l'impressione di

1

arti-

omogenea; tra le metope ed frontoni non esiste alcuna ditìerenza essenziale di stile. I rilievi delle mesiica

i

tope, senza dubbio incastrate durante la

rappresentano

costruzione,

fatiche di Eracle.

dici

meglio

tope

mento mentre

solamente

il

cuscino

seduta che guarda giù verso

mano

dell'eroe

fortemente che

Un

4boj, in cui

si

elemento

dell'

figura.

pomi

delle Esperidi,

si

;

cielo

'vi-

Athena

sta

un gesto ingenuamente semplice cerca

alleggerirlo del gran peso:

nella

i

sostegno)

di

questa è l'espressione della

fede nella potenza della divinità

vigoria

mo-

ratlìgura l'eroe nel

porgere da .Atlante

dietro Eracle e con di

me-

stesso sostiene sul capo la volta del

egli

e

do-

le

delle

C(ìnservate [ùg. 459'

in cui si fa

sibile

Una

è

uccelli

dal lago Stinfalio

sentito con ragione

paesistico

di

alla

carattere divino della

il

metopa

è la

stile

accanto

grazia ingenua e così

la

negava perfino

capolavoro

Nell'Athena

soccorritrice.

gli

Toro

del

(fig.

contrasto delle forze è giunto ad espressione

il

oltremodo chiara per

mezzo

corpo dei due contendenti;

la

formate dal

diagonali

delle

riproduzione del volgersi del .

corpo

è

degna

di attenzione.

La rappresentazione

del

goroso corpo maschile, più carnoso che muscoloso, prattutto eccellentemente riuscita;

rimane di

trattazione

dei

come anche

le

la

tuttavia alquanto superficiale,

Apollo. Dal frontone oc-

-163.

:identaL- del

vi-

tempio

di

Zeus

so-

è

vestiti

semplice

è

pur

teste,

naturale,

e

nella nobile bellezza

forme, mostiano minor sentimento e pensiero che energia e forza.

Riguardo sania

ci



i

ai

due frontoni sussiste una particolare

nomi

dei

c

loro pretesi

difficoltà per il fatto che PauAlkamenes, coetaneo e scolaro di Fidia, apparterrebbe il frontone occiden-

artisti.

^.

Ad

tale

i-'"^

-/-f-

figura colossale lati

riposo, atto di lotta

A^

rjto

la

venute e

.

,

_J

uJ/Om

si

di

Lapiti e

che

stende e di

violenta.

sposa alle

Apollo

di

questa figura

dominio

I

soltanto

i

Cen-

(fig.

463;.

in

completo

la

destra in

protezione, ondeggia

Centauri hanno affer-

di Piritoo

ed

altre

donne con-

come anche un fanciullo, trascinarli via come preda.

nozze,

alTrettano a

Con gli strumenti del come armi accorrono innanzi a tutti Piritoo

sacrificio in

e

aiuto 1'

impugnati i

Lapiti e

amico Teseo,

imbrandiscono l'accetta o conficcano la j j ispada nel pCttO degli aggressori O CercaOO

essi .164. Vecchio pensieroso. Parie superiore. frontone orientale del tempio di Zeus in Climpia.

Fig. D.il

i

centro del frontone è occupato da

11

Ai due

^^^m^

4611, la lotta tra

(fig.

tauri.

i

2h4

CRECIA

:

\ll.

PERIODO DELLE GUERRE

II.

Ma

postezza.

stretta parentela nella

la

d'altra parte essa

Choiseul

485) mostra che qui non

(fig.

tratte

Ercolano

di

peplo,

vestite di

meno

o per lo

La spontanea

freschezza che è propria delle

linguaggio di forme

deve

miglianza

Corridrice

che per

messa

appunto

può

statua

avevano luogo

ma

costume

particolare

rapporto con

465',

ricercata nel

della

dirsi

onore

in

corse

le

I

(fig.

vista

la

l'esame del

eroina

l'

pomi d'oro

i

stabile

che

l'arte

di

è

nella quale

«

B.>

funeraria

dai tratti fig.

figura di

Demetra dolente per

la

perdita della

fine

una statua

di

provvisto una volta

Eros di

in

Pietrogrado

,,

i

grandi

offre,

ali,

col

figlia

oltreché

,

i

Kore

monumento

(fig.

467).

preannuncia ripetuta

Penelope

in

"

del

Va-

Il

e

dall'atteggia-

velato ,

senza del cesto fkalathos), che

anche adoperata con valore simbolico come

La rap-

466) mentre non è da escludere,

convalidato,

,\

iiz...

vin-

veggono una figura delicati di una malinconia

mento generale, dal capo Fig. 46S. Auriga di DlUÌ.

per

fa

alcuni

contenuta ciò che è

:

che

originalmente composta per

è la così detta

rilie\'o

ticano,

corsa

equilibrio in-

Opera spesso

ma

si

Ippomene.

l'arresto della corsa

Mirone.

copie statuarie il

a terra

quest'attimo di

di

la

terra, fa piut-

a

Atalanta

gettati

cere dal suo competitore

presentazione

che

Hera in Olimpia suo movimento, giacdi

qualche cosa

di

tosto riconoscervi

cogliere

di

era stala

di fanciulle

che essa è colta nell'atto di arrestare per

opere

di

origine con verosi-

la cui

del Vaticano così piena di grazia,

»

suo

il

in

una quantità

essere

Ciò

Peloponneso.

un simile

con

trova

si

in

alquanto più recenti,

^^^^^^^^

sono

si

modelli, alT arte

loro

i

sculture peloponnesie

%. '^^ÌB^^^^^ -. |:ì'

e si-

4:^,0)

quali

Argo.

di

(1

(fig.

le

può

si

statue fem-

appartengono invece esse

confronto,

a

ste.sse,

Le

scuola.

di

bronzo

in

mili figure

quale

trova rispetto all'Apolla

si

parlare di identità minili

IM-RSI.\Ni-

e dalla pre..•

abbia qui una

si

che possa essere stata

Ricordiamo

sepolcrale.

giovane

suo sguardo alzato,

capelli

dai la

in-

lunghi,

pura immagine

un Eros dorico, assai lontano dai fanciulletti alati dell'arte posteriore: probabilmente teneva nella sinistra un ramo od una benda. Il sollevamento del capo verso un lato, che torna in molte statue di questo periodo, indica una deviazione da quel

di

rigido parallelismo di costruzione delle

luppo della «

Spinarlo

).

si

bat-

lavorò anche nella

Atene

oltre al ratto delle Leucippidi

la

Lemno

Parte di una scena

.

ha, a quel che sembra, avuto influenza sopra

modo è più recente ed Ambedue gli artisti, ai quali metà

Fidia, ricevettero verso la («

è stata si

del

Poikile Stoa

trasformata

aggiungeva ora secolo l'onorifico »]

il

portico

in-

Cimone, Peisianax; la lotta di Teseo e delle distruzione di Troia opera di Polignoto, la popodi

di

Mikon o storici

di

Panainos, quest'ultima

(Milziade,

trilogia coordinata delle

aggiungeva una e degli Argivi

Gli .ateniesi riconoscenti

erano

una C'^pressiva pittura vasco-

ogni

personaggi

una



far richiamo

un portico variopinto

cognato

Mikon,

di

492). di

può

Argonauti per la loro inerzia in un cratere di Orvieto. Parigi.

ad

Maratona opera

Artaferne), costituivano i

in



Teseo

ciclo di

'1

un'altra pittura vascolare che

incarico di

contro Tebe. Polignoto

Sette

della

il

vita di questi eroi; a questi

rappresentati anche

col bottino

innalzato

475, egli adornava insieme col suo compagno attico nuovo santuario di Teseo e il tempio dei Dioscuri (Anakeion)

vicina Tespie. In Atene,

con scene della

i

di

vittoria

a

Callimaco. Eschilo,

piena

di

Dati

ed

imprese gloriose attiche contro

noi

quasi

sconosciuta

ma

allora

sopra Sparta presso Oinoe (probabilmente nel

donarono

all'artista

tasio,

che non aveva voluto com-

poi-iGNoro

sci'oi.A

i.A

r.

E'i

rroRicA rlladica

279

suoi quadri, la cittadinanza onoraria. Debbono essere ricordate come sue penso per opere anche Achille tra le figlie di Licomede ed Ulisse con Nausicaa e le sue compagne (forse un quadro votivo per Sofocle, la cui influenza sulla pittura vascolare noi crediamo ancora di rintracciare). Nel modo più particolareggiato noi conosciamo due grandi quadri che Polignoto attraverso una diffusa descrizione di Pausania i

i

•da

solo air incirca nel decennio 450-440 eseguì in Delfi per

un

edificio

(fig.

A

394).

Troia e

città

la

un

in

sinistra e a destra dell'ingresso e

erano rappresentate,

adiacenti di

oblungo che sembra aver consistito

la

«

cortile

Lesche

»

circondato

distribuite ciascuna

su

degli Gnidi,

da portici due

grandi quadri ricchi di pensiero e di figure,

in

discesa di Ulisse nell'Ade. Nella presa

di

Troia

pareti la

all'immagine

presa della

conquistata, nella" quale hanno infierito uccisioni, misfatti e tradimenti, è con-

Teseo

Fig. 492.

trapposta

la

fondo del mare dinanzi a Poseidon di un cratere di Bologna.

rappresentazione dell'accampamento greco che

tenza e dove, in

mezzo ad uomini

bellezza vittoriosa. Nella Nekyia

pieno

di

Greci e

si

e

donne

prigioniere.

apparecchiava

alla par-

sempre più giù verso grandi gruppi

Troiani, di amici e di nemici di Ulisse affollati intorno ad Orfeo

rappresentante dei Misteri, sino nel fondo dell'Ade. particolari.

si

Elena troneggiava nella sua

discendeva dall'Acheronte, attraverso un vestibolo

figure femminili in rapporto tra loro, di

'

ai

Le Anfizionie

Per completare

la

noti tipi di dannati. Sisifo,

delfiche

caratteristica

Tantalo e

premiarono anche qui si

il

le

Danaidi

pittore con

osservi ancora che Polignoto e

di

come onori

Mikon

cosi come Pitagora e Fidia erano anche pittori. Anche in questa versatilità dei talenti il nostro periodo rassomiglia al Rinascimento. Questa scuola pittorica, la quale per contrapposizione a quella ionica di Asia Minore fu riconosciuta come elladica e più tardi anche come attica, si esercitava

erano nello stesso tempo scultori

esclusivamente tettura

;

ma

in

grandi pitture parietali, quindi era

in

stretto rapporto

esistevano accanto ad esse anche dei quadri isolati su tavole.

con

l'archi-

Le grandi

28o

crkcia:

pitture erano talvolta eseguite

pkriodo delle guerre perslwe

il

\ii.

sopra

sembra almeno, su tavole

a quanto

inquantochè

rivestimento

il

stucco delle pareti, talvolta,

di

legno, con fondo

di

bianco,

nero, al rosso e al bianco tradizionali nella

al

quattro

a

colori,,

pittura su argilla

ag-

si

non soltanto per accrescere Tefifetto coloristico che rimane sempre ad ogni modo modesto e severo, ma anche perchè l'ocra mescolata con gli altri colori dava un gran numero di toni intermedi che si potevano adoperare caratte-

giunse

il

giallo,

risticamente

Eurynomos

per

particolari

i

colpiva per

chiaroscuro era appena conosciuto, rato

(fig.

nella

cosi

;

Nekyia,

demone

il

il

Il

trattava quindi di un genere di disegno colo-

si

493); Polignoto. ad esempio, conservava ancora

tori vascolari di delineare

putrefazione,

della

suo colore azzurro non dissimile da quello dei mosconi.

il

corpo sotto

il

sistema a noi noto dai

vestito in parte vivacemente

il

pit-

mosso. Perciò

ad un periodo posteriore, avvezzo

ad un'altra tecnica

brava esagerato

mento tutti

mezzi

i

À

^

Il

J

^^

^^L'^

I

^^^^^

^^

2^7

>

»^^^^^^

T^

di

menti,

ma

come

specialmente

il

movi-

al

fa riconoscere

contrapposi-

^'^

dell'espressione

ogni

per

movimento,

culmine del suo

Polignoto

iLippo,

di

e

vaso degli Argo-

490-

(fig-

giunta

'^'"'1

'

espressione, per-

di

posizioni

terizzazione

nnica

di

anche una netta carat-

zione all'arte

M

Ml^^lv ^T ^^^^^^^^ .^Q^^V

il

padrone

non soltanto una grande

varietà

n'^"-"^!

'

^^i^B'-—^^^^ ^^^

9 L^

À^^^,^

i

Tuttavia

ma

severo,

metteva

^^^^^

'

Polignoto.

di

disegno

sem-

pittorica,

T alto apprezza-

vuole

rit-

che svi-

rendere

una caratterizzazione etica e questo egli ottiene con Fig. 493.

Europa

Coppa

sul toro.

tranquilli,

policron

atteggiamenti

significativi

per

le

sin-

gole personalità, atteggiamenti che

hanno per presupposto non verità

appunto celebrato per esso era

il

questo

da

dell'

e

la

chiarezza

armonico

disegno

pieno

lo

faceva apparire

ma

una

Polignoto veniva

espressione, specialmente nei volti

come un

grandi piani delle pareti, sui quali

I

figura

della

;

ideale dei singoli caratteri cosi pre-

è tratti a ricordare lo spirito della tragedia quale Eschilo.

tipica

delle linee.

fluire

di

fondamento per quella espressione

giata da Aristotele, che si

purezza

la

anche a costo

sostanziale

buon dipintore

^

appunto veniva

le

di

caratteri

» ;

allora sviluppata

figure potevano essere

eseguite

presso a poco a grandezza naturale, conducevano ad un sistema di composizione in più ordini di volentieri

le

figure

spesso

scene

sue

su

ascendenti

un

che alcune figure apparissero riunire gran

sciavano sottili

numero

talvolta

rapporti

dell' azione.-

In

dei

di

terreno

visibili

o

discendenti;

ondulato,

singoli

complesso

una

gruppi, in

libera

le

'fig.

permettevano

491). In fine egli poteva

bene ordinate ed espressive che

simmetria,

talvolta

Polignoto

perciò .Polignoto disponeva

cui linee variate

solo parzialmente

figure in composizioni

riconoscere

le

talvolta

la-

facevano cogliere dei

rendevano palese un chiaro progresso

situazioni ed

i

caratteri prevalevano sul-

POMGNOTO l'azione la quale invece

E

LA SCUOLA PIIIORICA LLLALMCA

preponderava nei quadri

può

trarre a paragone

campo

della scultura

per

tranquille situazioni piene di attesa,

le

di battaglia.

Un

si

contenuto,

nobile

per

lo

pittori

Questo

più tratto

in

Atene,

non s'innalzavano Polignoto è Egli prese tra

i

il

al

ma

le

le

mitologia

vivaci scene eroica,

si

accompagnava

precisi

e

dava

lo

poneva

alla

al

in

nella lui

sua arte

disopra

di

il

ad ca-

altri

Dionysios di Colofone, che lavorava

quanto tutto fosse

in esse

ben dipinto,

disopra della realtà ed apparivano dure.

rappresentante più ideale dell'età di

pittori del

scultori Fidia, che senza

suo tempo

dubbio senti

sua maniera di composizione in

cui figure, per

dalla

fiorenti,

fondamentale

contemporanei, ad esempio .dello ionio

egualmente

biamo

tratto

;

orientale

frontone

frontone occidentale per

il

Nekvia sotto l'ispirazione dei " Misteri " allora una rappresentazione delle forme ^^;1ndins:l e

rattere della sublimità.

compagni nel di Olimpia

dei suoi

di battaglia il

2S1

si

Cimone

nel

campo

siano impadroniti dei pittori vascolari

conseguenza una certa idea

dell'arte.

una posizione quale di poi occupò tra gli la sua influenza. Nessuna meraviglia che della del

suo

stile

(fig.

401,;

ai

quali dob-

nell'ulteriore

sviluppo

282 tuttavia

la

lui

conformazione

alla

monumentale

pittura

trattate le

\II.

:

PERIODO DELLE GUERRE PERSIANE

II.

sembrava essere sempre più passata da questa austera caratterizza-

pittura

zione etica

GR1£CIA

-

lì.

troviamo nei

cisione dei Proci

ritmica.

di Ghiolbasci

rilievi

494), la quale in

(fig.

questo

L' influenza di

quanto sembra, perfino

estese, a

si

(fig.

recente

sopra

57(")),

stadio

della

Licia dove scene da

nella

ogni

T uc-

altra,

una maniera straordinariamente simile

di con-

tenuto e di forma veniva rappresentata da un pittore vascolare attico e dallo scultore Si

licio.

offre

Arte ramici

ipotesi

che qui



questa recente pittura

di

sviluppava lungo

si

l'esportazione

Atene,

di

stessa linea.

la

a parte

suoi

i

di tutta la

secolo e ne





e

sbocco anche

di

Quanto

state riservate agli Ioni.



loro stabile smercio specialmente in Italia (pag. 199).

il

dell'ingresso dell'Ellesponto

guadagnate come nuovo punto

traccia

abbia V influenza

Nel VI secolo

avevano trovato

l'occupazione

persiano

si

quella asiatico-ionica che

itidustriale.

essi

;

1"

di

naturali (olio e vino), era stata essenzialmente limitata ai suoi prodotti ce-

prodotti

Con

da sé

o altrimenti

attica

periodo pisistrateo erano

nel

più ora decadeva

state

Ponto che finora erano commercio ionico per giogo

coste del

le

il

il

ceramica dipinta ad esempio, che veniva

fabbricata nel 'VI



era esportata (pag. ig6, 219 ss.), non appare da allora più nessuna quanto più predominante diveniva la posizione politica di Atene, tanto più

questa prendeva ioniche per

dovunque

piede

orme

sulle

relazioni commerciali.

sue

le

questo dipende che Atene,

città

artistica,

Da

man-

tenesse per considerazioni pratiche tanto l'im-

pronta

arcaica

delle

.\thena e civetta con Fig. 405.

Mencia

di

quanto

At.-nc.

!'

Ma

fondamentalmente

sarebbe

come un monopolio

hanno preso parte ionici, a

tutti

i

attico

monete di ulivo,

etichetta antiquata delle

panatenaiche

artistica

sue

ramo

ad essa, ad esempio,

centri artistici (tra gli altri

fig.

di

493),

sue anfore

416).

(fig.

faiso se si volesse considerare ;

(testa

negli

tutta l'industria

utensili in

Argo, Egina,

bronzo,

Etruria). Gli orefici

giudicare dai meravigliosi ritrovamenti della Russia meridionale, continuarono

con successo ad essere

mento persiano. industriale greca

attivi

per

:

la

La

esportazione a lungo

sono propri

ed

il

dopo

anche

di tutti

i

l'assoggetta-

prodotti

dell'arte

forma allo scopo, il trasparire volontario assoggettamento a [severe leggi

perfetta corrispondenza

dello scopo nell'ornamentazione tettoniche.

1'

Certi tratti fondamentali

della

non copia forme architettoniche, ma quegli stessi connessione, che hanno nell'architettura una parte così

suppellettile antica

elementi di separazione e di

importante, sono applicati anche nelle opere dell'arte industriale; quegli stessi profili

ed ornamenti che valere anche qui.



accennano con tanta chiarezza

Che

l'arte

pura e

l'arte

sere nettamente separate l'una dall'altra

ciascun ramo, avessero ai

la



compito

nonostante tutta

loro radice in una fantasia

lavori industriali la loro particolare

età seguenti.

al

bellezza e

ne

dei

parti si

fanno

non potevano

la libertà

unica, è fa

delle



industriale dei Greci

ciò

di

es-

sviluppo in

appunto che dà

modelli

anche

per

le

FIDIA - LKTÀ

\III.

Cimone

Dalla caduta politica di

l'uomo che guidò

PERICLE

DI

suo

e dal

Un

politica di Atene.

la

283

460-431'.

temporaneo

esilio

Pericle

(460),

fu

decennio di guerre costanti apportò come

compito più urgente il completamento delle mura dell'Acropoli, che erano state iniziate da Temistocle e poscia erano state condotte innanzi con energia da Cimone, e delle lunghe mura che univano la città al Pireo. Solo dopo la tregua di cinque suoi piani anni con Sparta (450) Pericle poteva imprendere senza impedimenti artistici; il trasferimento del tesoro della lega da Deb ad Atene, avvenuto quattro i

anni

innanzi,

Pei-icle al

ne

offrì

mezzi. Mentre

i

più elevati della Grecia e soprat-

spiriti

gli

Ionia accorrevano in Atene e Sofocle signoreggiava sulla scena tragica,

della

tutto

con tutte

le

sue forze perseguiva

popolo un lavoro remunerativo e

suo ideale

il

di

curare

«

di



In netto contrasto con l'età nella quale Fidia. Polignoto assicurava alla pittura la posizione direttiva, passò tosto in secondo grado. È forse l'unico periodo nel quale, accanto all'architettura,

ha operato ciò è Fidia,

padronanza

di

mente intima

tutti

e

il

mezzi tecnici

i

al

l'influenza di Polignoto (pag.

ammirare

e di cui poteva

277

sue molteplici doti dovette P'idia di

artisti

e

non

di

di

il

Allorquando

sicure.

attività artistica.

luogo nell'anno 438,

La

in

ma

attica

La

gioia dell'opera

aver frodato l'avorio

gione.

fu

sua gloria (447),

la

di

Secondo una testimonianza migliore

il

sua

fine,

subito dopo

lui,

egli

nel

prigione. In questo caso

la

vantava già una

f

un periodo più tardo phaidyntai

»,

si

pagò

con l'accusa

abbandonò

allora la patria per andare

morto

sua attività in Olimpia dovrebbe essere anteriore alla

dell'antichità vivevano

Questo dato

di fatto ci

era trasferito colà con la sua famiglia e

sua

ma

secondo un noto racconto,

i

la

metà

del secolo.

Ma

suoi successori in Olimpia

ancora

come

vale a dire era a loro affidato l'onorario incarico sacerdotale della cura

del simulacro del dio. si

ebbe

l'oro ed egli fu rinchiuso in pri-

creazione della Parthenos, cioè cadere all'incirca verso in

prin-

il

Partenone

a creare in Olimpia la statua di Zeus; secondo un'altra versione egli sarebbe in

primo

il

intessuta

432. Invidia e gelosia,

gratitudine lo

la

notizia,

egli

Athena

verso

dell'edifìcio

secondo un'altra

come

celebrato e sulla

da Pericle della decorazione scultoria del

collocazione della statua

o,

un'espressione profonda-

senza dubbio un effetto del-

può porsi

sua nascita

fu incaricato

compiuta; invece che con

la

quale

il

Alla completa

di nascita.

lui

greca

dell'arte

L'uomo

opere magistrali. All'armonia delle

soprattutto passione politica di parte, avvelenarono in

di

storia

scultura.

poter raccogliere intorno a sé una larga cerchia

completamento

il

di

quale Fidia lavorò da giovane in Platea

e in Delfi le

Partenone, a cui è legata indissolubilmente ricca

la

antico. Sulle condizioni della sua vita

leggende,^mancano notizie

cipio del secolo.

della

sublime,

al

solo fu a capo della scuola

mondo

scultore ;;^del

con

ss.)

Atene

in

accompagnava

si

grandioso e

».

quest'arte, nell'età pcriclea,

prìmo posto

il

vana pompa

grandezza dominatrice

la

Charmides, ateniese

figliuolo di

tendenza

la

prende

procurare nello stesso tempo

bello senza

il



insegna incontestabilmente che Fidia

aveva chiusa, onorato e festeggiato,

la

vita.

Che che riposa

Fidia abbia avuto per maestro l'antico bronzista di Argo, Hageladas, è cosa

sopra

una

notizia

tarda

mal sicura (pag.

discepolato presso l'artista attico Heqias,

il

250), invece

è

sicuro

il

suo

quale, forse più di altri artisti dell'epoca

204 persiana, dedicava

Fidia

una sua

nesie;

mostrava nella Tutte

achea

scultura ionico-attica in

intorno ad un saldo

per

nude

parti

le

ed

oltre a ciò

era

si

ed avorio,

sviluppata

che

che

«

criselefantina

»

Peloponneso (pag.

nel

oro

di

218

;

battuto

e

sapevano artisticamente rendere

si

colorazione dell'avorio e con

la

la

oro

in

armo-

L'effetto coloristico di questa unione è straordinariamente

nico; esso era ancora accresciuto con

si

ciò.

bronzo peloponnesia come

tecnica

la

oro

in

probabilmente

influenze pelopon-

legno venivano poste delle lamine

in

delle sottili lastre d'avorio

piegare.

e

flessibili

Ma



in

nessun sicuro appoggio per

olire

famigliari: la fusione in

lui

marmo

nucleo

non

Pellene, certo

di

che a quel che sembra

ed avorio,

itricle

di

una Athena

opera giovanile,

supposta

tecniche erano a

le

i;r\

I.

contemporanei ha accolto

scultori

altri

città

vili.

:

sua opera a simulacri degli dèi (pag. 270).

la

pari degli

al

fiRECiA

"

P'-

incrostazioni

le

a smalto nell'oro, probabilmente talvolta splendente talvolta opaco. Del legno dorato

marmo

e del

i"

ricchi di effetto

akrolithoi

ma

erano solo un economico surrogato

")

anche

costosi. Fidia nella

assai

come suo

gnoto

così nell'interno dello scudo della Parthenos egli aggiungeva

:

nipote Panainos,

Pleistainetos e suo

materiali

anche

stato

compagno

pittore,

fratello

quei

di

gioventù era

sua

Poli-

di

pittura

la

alla

scultura policroma.

Le opere

più antiche di Fidia appartengono alla celebrazione delle

siane di cui egli da nell'età

Cimone,

di

in

bronzo che

in

mezzo

Areia

in

bambino era

fu dedicato in Delfi

legno dorato e

marmo

tutto

pentelico

tempio

nel

(fig.

marmo come

Amazone

riconoscersi nella cosiddetta rata secondo l'indicazione di

una

Mattei

gemma

Kresilas e di Policleto

(fig.

sinistra che per ciò è lasciata scoperta dal

impugnata

nell'alto essa

della ferita.

Il

cerca

di

mantenere

tentativo di spiegare

il

vestito

è

ancora ritrovata

della

bocca

e

per

la

di

testa,

la bellezza

questo

Ad un

e 555) e rialzato.

alla

Appoggiata

alla

con esso

statue del Partenone

che

tipo,

;

celebrata

era

deve

la

pari

al

propriamente

posizione eretta non ostante

la

periodo

con ragione

se

suo movimento come l'intenzione

le

stata rap-

è

vestita,

egli

nell'A-

quale giustamente restau-

la

cavallo cozza contro l'impossibilità di mettere d'accordo

braccio. Nel vestito qualche cosa ricorda

dove

era rappresentata ferita,

497)

547

(fig.

da Apollo

e

grande Athena

Platea

di

oro ed avorio.

in

49bj,

(fig.

la

della sua gioventù

un'Amazone creata per Efeso

posteriore potrebbe appartenere

di

votivo

stile

Athena

creò

egli

486). Afrodite, senza dubbio interamente

presentata più volte da Fidia così in

Amazoni

lo

dubbio

Maratona, un grande gruppo

popolo ellenico

il

guerre per-

Ateniesi, senza

fiancheggiato da

Milziade

:

Per

attici.

s'incontrò con Polignoto. Si crede di riconoscere

delle

gli

egli lavorò, a ricordo della vittoria di

a tredici eroi

pollo di Kassel

Per

testimone.

stato

il

coscia lancia

dolore

saltare a

di

posizione

purtroppo non per

la

del si

delicatezza

del collo.

una in bronzo è nota sotto l'erAthena stavano sull'Acropoli; ronea e tarda denominazione di « Promachos " (propugnatrice); gli Ateniesi la chiamavano la Grande Athena in bronzo > o il « Premio della vittoria " aristeion)

Tre

statue di

1'

11

perchè essa era stata da loro dedicata col bottino (alta

e il

circa 7

guardava

il

ma

in

tutta armata,

suo cimiero dorato e

facevano la

m.), essa aveva

l'

la

suo posto tra

i

di Platea.

Propilei

posizione tranquilla

punta

della

sua

(fig.

Di straordinaria grandezza e

1'

Eretteo

(fig.

500, 40)

501), l'ingresso dell'Acropoli

lancia erano già visibili dal

mare

e

;

ne

insegna dell'Acropoli. Così delle piccole monete in bronzo tarde di Atene

mostrano, sovrastante su tutto

il

resto nel

centro

della

roccia

dell'Acropoli

tra

1"

I

Fig. 499. Testa di in

Fig. 4Q0. Ainazr>

h

1

A

Athena

Bologna. Restaurata.

28^

•286

gruppo

(ìRECIA

di

Mirone

.

che non

è

:

vili.

statua della

dea nel Partenone

L'Acropoli di Atene

(fig.

quello con

i

La

il

terza

DI

l'ERICI.E

dubbio da

Athena

500

s.\



La

era stato

appena

»,

portenti della contesa di

dopo

iniziato,

la

espresso che

parti

Fidia sull'Acropoli era

di rovine

Athena

e di

distruzione della parte del

era ridotto solo a

persiana

'distruzione

ammasso

pedon]i) (pag. 216), se pur danneggiati, erano tuttavia

none prepsrsiano

più

di

della quale noi tratteremo più tardi

aveva lasciato sull'Acropoli ateniese un tuari,

KTA

da trascurare

questa statua non sia l'Athena Lemnia. la

L

;

solo

Poseidon

rimasti

Il

nell'anno

s.).

480

due antichi san-

i

e

I'

servibili,

suo elevato

un basamento.

504

(fig.

in

"

Hekatomil

«

Parte-

marmo

che

primo compito doveva

1.

ACROI'OLI

i87

A rr-AR

DI

-4

Eretteo.

Grotta

di

La grande Athena. Pan. Grotta di Apollo. Fig. 501.

Veduta restaurata dell'Acropoli

di

ma

il

Dopo che era

anche più spaziosa.

un congresso panellenico,

l'egida di

metà

del secolo aveva riassunto

più importante appariva

cominciato. nel

454

in

Il

il

tutti

il

fallito

antiche

;

di

il

il

progetto

di

sotto

ricostruire,

far

santuari distrutti dai Persiani, Pericle nella

i

piano

energicamente questo

grandissimo

di quel

piano e con

poteva subito mettere

si

alle

rendeva così l'Acropoli non solo più sicura

e

completamento

popolo approvò

Atene

sembra aver cominciata

mura pelasgiclie ma Cimone che nel decennio tra con grandioso progetto le alte mura ad est, a sud e

nome

riattacca al

si

460 faceva costruire ad ovest già da lungo tempo progettate 470 ed

Athena Nike

Atene

essere di rendere FAcropoli più capace di difesa. Temistocle

particolar gloria di essa

di

Propilei.

quest'opera sul lato settentrionale in connessione la

Tempio

Brauroni(

Partenone.

1'

mano

Atene

per

;

cosa

la

tempio appena

in-

aiuto del tesoro della lega trasferito all'opera. Fidia e l'architetto

Iktinos

furono incaricati del compito principale. Di qui comincia

andarono

periodo aureo dell'arte ateniese in cui architettura e scultura

il

di pari passo.

Come

nella

poesia

attica

si

incontrano

conquiste della

le

poesia dorica e ionica unite ed elevate dallo spirito attico, cosi anche nell'architettura

Atene assume

la

funzione di mediatrice.

troppo esclusive dello significativo

che

medesimo

nel

in

Atene per

edificio

in

a

di

marmo

stile attico

ha eliminato

la

prima volta

i

due

stili

il

raffinato

marmo

valeva del

in

Delfi

E

assai

fig. 525 e pag. 290). Di grandissima perfezionamento dell'arte attica il fatto che le

pentelico, fino ad allora adoperato solo scarsamente, da quel

disposizione dell'architettura si

caratteristiche

architettonici fossero riuniti

poi siano state largamente lavorate. Nell'occidente e nel

tempo

le

all'altro.

(Partenone, Propilei,

importanza fu inoltre per cave

Lo

dorico e ionico antico ed avvicina T uno

stile

marmo.

pag. 217);

soltanto

calcari e tufi diversi;

Costruttori ionici e

Atene stessa

lo

ateniesi

tempo

Peloponneso erano

mentre

avevano già

stati

l'oriente

adoperato

aveva anche adoperato nel suo

da il

tesoro

drfcia:

iS8

502.

Fi:;.

di

Delfi (pag.

Il

vili.

I.

i-i'A

DI

L-duto dai Pr.,pdc

Paiienonc. Lato occidentali-

239). Poscia essa scese

in

l'HRici.i:

campt) con

questo nobilissimo materiale

locale nella sua stessa patria, da principio e ancora limitatamente nel precursore del

Partenone, quindi completamente Il

Partenone.

none, per



primo

Il

Partenone,

(n

Vergine

gli

altri

canto a

e più

ma

fatte più corte e più larghe:

»;

grande compito

detto

così 12

collocato

edifici

contemporanei.

fu la costruzione del

Parte-

furono

alquanto

modificate

forse dal

m. più

dell'Acropoli

popolare

proporzioni,

502).

Esso

il

grande tempio

capolavoro

di

»

Parthenos

maestosamente

sovrastava

era

come

Il «

dea Athena

della

epiteto

alto dei Propilei,

(fig.

nelle

esso doveva servire a rimpiazzare sontuosamente

viene nominato Kallikrates forse

lui

edifici

del suo colonnato e destinato alla rovina.

l'Hekatompedon privato o

questo stesso e negli

quale furono adoperate quelle fondamenta più antiche del principio del

il

periodo della libertà (pag. 239),

furono

in

Iktinos

tutti

ac-

:

direttore dei lavori. L'edificio, di

esecuzione straordinariamente accurata, occupò nove anni (447-438;, il completamento Come materiale fu adoperato esclu-

della sua decorazione scultoria ancora altri sei.

sivamente

il

bel

marmo

pentelico e in realtà per

la

prima volta per un grande indi sculture. Il tempio è

sieme

nello stilobate largo 31

go 69,50 di

;

zione

modello

confr. fpag. fronte

Partenone. Pianta.

antico di

la

4:9

verso oriente

ogni

Stretto coloHnato,

il

propor-

(fig.

1Ò4). Rivolto

circondato per Il

e lun-

fronte alle piante più allungate

del periodo più

503.

m.

esso presenta adunque

503,

con

la

tempio è

lato

da uno

chc prescHta uellc

II.

289

part1::none

Fig. 504. Atliena Parthenos nel suo tempio. (Liickenbach). (La base de

fronti delle

8

contr. pag.

colonne

più

belle

proporzioni

163 e 213) e

colonne comporta presso a poco teso di quelli di ;;stragali

un kymation colonne

sei

Olimpia

ionici, nei

e

cella

neos), verso occidente

per

mezzo

a dire la Sprisger

« :

di

Il

1

1

1.

si

I

introducono

il

al

triglifìo

disopra del fregio

pronao, un vestibolo a

un vano notevolmente più

piccolo, separato

:

delle

profilo più

disopra del

al

m. (100

"]

dorico

L'altezza

hanno un

capitelli

tempio comprendeva verso oriente

dell'ordine

tecnica.

ante un ovulo e un astragalo,

una parete chiusa secondo



colonne

principale lunga circa 29

.stanza delle vergini

Manuale

17

lati

raggi inferiori.

forme doriche

nelle

capitelli delle

lesbico. la

;

e nei

meravigliosa pierfezione

di

piedi attici:

Hekatompedos

dall'Hekatompedos

alcuni esso è propriamente

il

Partenone, vale

questo insieme col vestibolo posteriore costituiva 19

290

GRECIA:

L ETÀ

Vili.

l'ITKlCLE

DI

La

opistoJomo.

r

costruzione

poco profon-

stiboli

come

di

dei ve-

prostili in-

vece della solita for-

ma

ad ante Z,

458

a,

rendeva

più luminosi

più

e

più

ariosi,

427-

(fig.

li

appro-

priati all'esposizione

donarì e

di

alla trat-

tazione degli

affari

santuario

del

chiusi tra

erani:>

alte

Nella

cancellate.

grande

cella

correvano su

tre lati

colonne

delle

le

per mezzo

colonne di

ess

;

dori-

che (negli angoli dei

o

pilastri

""

attiche

colonne

«

due

in

Puna sopra

file

l'altra e

chiudevano così ficacemente

ef-

lo spa-

mediano con

zio

la

colossale figura cridell' A-

selefantina

Parthenos

thena

La

504'.

fig.

pre-

senza del colonnato

fondo

nel

anche

nuova

della cella è

xonfr. Fig. 505.

ghezza e

Copia

spaziosità

la

delle navate laterali,

navate

interni.

Un

marmo della

dell'

Athena Parthenos. Atene.

grande

tanto

sala,

dei

in

soffitto

severi

legno

a

templi

Quello occidentale era diviso

tre

in

si

ad

fronte

di

esempio

;

le

colonne costrinsero forse ad adoperare l'ordine ionico se per

non

fu applicata

destinata a conservare agli affari

che

si

rimanere indietro

il

sostegni (confr.

tesoro della lega e

riconnettevano al

di

tempio

di

con

la

i

loro

Zeus Olimpio

tesori sacri

;

fig.

lar-

quanto

Poseidonia

ambedue

gli

ed

spazi

il

compito

Questa

sala era

suo atrio era destinato

l'imponenza

architettonici e per la grandiosità del suo effetto generale,

l'insolito

505).

amministrazione. per

ma

la

snelle proporzioni delle quat-

tro

una particolare forma

393)

cella e alle

alla

di

distendeva sopra

navate

mediana

navata

della

dorici,

cassettoni

fig."

soprattutto

segnano un progresso straordinario

strette

laterali

Olimpia.

in

ma

Può dei

per

la

il

Partenone

suoi

membri

bellezza

del

l'AiniNONF.

II.

per

mLUt-Tialc,

la

delle (orme, per l'armonia del tutto, per

lìne/.za

ricchezza della decorazion. scultoria

la

sua posizione predominante supera

pagno

291

il

tempio ateniese nella lunga il suo com-

gran

di

nella valle dell'Alfeo.

L'opera speciale

Fidia nel tempio fu soprattutto

di

simulacro della dea in oro ed avorio

l'oro

:

il

soltanto aveva

grande peso

il

44 talenti (1140 Kg. \ Dell'immagine dell'Athena Parthenos ci hanno dato da principio un idea approssimativa due statuette

di

marmo

in

scavate in

.\tene, delle quali

trovata dopo, la statuetta del

meno

è

505),

stretta sua

nosciute

in

solenne

(fig.

mente

per

504).

Mentre

Mirone

del

la

testa di

Medusa

nel

mezzo

decorato, con alto e triplice più fine nell'eccellente tralasciata

pletare

la

nostra

Mirone

(fig.

.Ambedue

gli

a

di

marmo. La

immagine.

482) ed è

dorico,

il

as.sai

cinto

Aspasios Si

ed elmo

(fig.

suolo

al

sinistra

la

è legger-

lontana

dalia

rimboccato

con

semplicità.

avorio, orlata di serpentelli di

e

un elmo d'oro riccamente

sono

riprodotti con

l'arte

la

506) che fa riconoscere qualche cosa

aggiungono

testa è più

omeri sono egualmente

e in

capo era ornato

cimiero. Testa

gemma

nelle copie in

;

rico-

posizione tranquilla, composta,

più vivace

il

squamosa egida

dalla

la

movimento della Athena nasce maggiore libertà nel movimento ed un

ciò

peplo

Museo

(fig.

Altre copie sono state

destra è piantata

confronti

Si

Da

482).

(fig.

contrasto nelle pieghe

Collo e spalle erano coperti

con

gamba

la

m.

i

che per

dell'originale. in

Fig. 305. Athena l'arthenos. Gemma di Aspasios. delle Terme, Roma.

quella ri-

alta circa

presenta eretta,

si

indietro.

»

qualità artistiche

le

esteriorità

alle

La dea

appresso.

flessa e tratta

attribuita a bel

importante

riconnessione

specialmente

Varvakion

"

diverse

teste

marmo

in

per com-

larga e più piena di quella attribuita

Lemnia

pretesa testa della

abbassati.

La

mano

sinistra

4Q9

fig.

.

poggiava su un

grande scudo circolare che esteriormente era ornato

con un'Amazonomachia a rilievo intorno di

iMedusa

ad una testa all'interno

e

con una Gigantomachia pinta

tra

:

i.'ontro le

evano

Amazon!

si

e

so-

già

riconoscere Pericle

nell'antichità

mato

di-

combattenti

i

Fidia calvo

ar(fig.

507 Di sotto lo scudo si drizzava il grande ser1.

pente

dell' .'Vcropoli

viveva

nel tempio

thena Polias sto

si

:

di

che

A-

a tutto que-

aggiungeva

la

lan-

cia appoggiata alla spalla.

Nella

destra

thena teneva Fig. 507.

Scudo Strangford. Museo Britannico.

ta, la

distesa

A-

Nike

ala-

la

SUa Costante COmpa-

292

CRECIA:

vili.

ETÀ

I.

PERICLE

1)1

gnaicd

Una

ancella.

come sostegno per diente

forte colonna serviva

mano

la

indispensabile

per

destra, espe-

gigantesche

le

proporzioni dell'opera e per

ma

Nike,

peso della

il

che nello stesso tempo offriva

da questo lato un contrappeso necessario ed

adatto

rigide pieghe del peplo

alle

ri-

spetto al serpente e allo scudo dell'altro lato.

capitello della colonna, conservato

Il

modo

nel

migliore nella statuetta della

505, non può

fig.

essere stato così privo di

ornamento come ora appare là: probabilmente sono andate perdute le singole for-

me

dipinte,

quali corrispondevano agli

le

ornamenti a foglie e palmette eseguiti in scultura nell'originale. Evidentemente noi ab-

biamo qui

che fare con una forma primi-

a

Le

del capitello corinzio.

tiva

suole delle

alte

scarpe erano decorate di una Centauromachia.

La base alta m. 1.20 e larga m. 8, egualmente in oro ed avorio, presentava a rilievo la scena dell'ornamento di Pandora per opera di Athena e di altre dee; tutta l'umanità sta sotto la cura e la protezione della dea attica, la

potenza vittoriosa è indicata

cui

dalle

di-

verse scene di battaglia. Così una ricca cor-

l'immagine

inquadrava

nice

semplice, la quale, alta con

poco sità

12 m.,

per

stessa



base presso a

pur dovendosi adattare

nella sua severa

composizione

di neces-

di

insieme

simmetria dell'architettura, aveva

alla

una Se anche

rice-

vuto in questa

libera collocazione

ogni

le

lato.

ci

rivelano soltanto

la

statua, tuttavia

un si

li

1'

numerose

aspetto generale del

domina anche

nell'insieme

attiene

supera

di

ai

di

Con

della

esse

in

La dea del

figura e

ma

primi antichi simulacri,

gran lunga per

quilla grandiosità

na

da

imitazioni

tratto religiosamente solenne.

portamento

e

pensiero

per

della

la

la

sua

ricchezza

sua

tranpie-

decorazione.

tale espressione

di

maestà tranquilla

e di dignità austera

la

Grecia

gli

di Fig. 508-510. Centauromachia. Metope del lato meridionale del Partenone.

la

cosi

dèi

olimpici

Sofocle, si

di

rivelava

concepiva

tempo

di

Eschilo

Pindaro e

di

Polignoto,

al

la

dea dell'Atene

e

periclea

PARTI-NONE

IL

ai

cittadini e agli stranieri, cosi d'ora in

di

immaginarsi

293

poi essa veniva rappresentata se si trattava

dea protettrice di Atene. Secondo un antico detto, a Fidia

la

€ra stato concesso di contemplare l'immagine della dea e di renderla innalzata nell'anno 43S, ebbe

statua,

l.a

sciuta

il

suo completamento e ne fu

decorazione con una triplice serie di sculture

ricca

la

marmo

in

solo

visibile.

accre-

che furono

disposte nell'architettura esterna del tempio. Ciascuna parte adoperabile del tempio,

non

cioè

nessuna funzione architettonica,

a

adibita

forme

perfetta bellezza di

senso

profondo

poetico

delle singole

creazioni

si

quale era stato ideato

col

suo grande significato popolare e religioso. Athena, signora dell'Attica,

sua potenza e

fu riempita

facilmente

dava all'opera

tutto e che

il

figlia

la

Nella

sculture.

di

dimentica troppo

il

il

unigenita di Zeus e

la

la

sua

la

vittoriosa apparizione tra

dèi e

gli

uomini,

aveva

essa

riversato

Greci

sui

Ate-

sugli

omaggio

r

niesi,

partico-

e

larmente

tra gli

grazie che

le

di

gratitudine che le pre-

sentava perciò

popolo

eletto,

questo

è

l'

suo

il

tutto

oggetto

della decorazione scultoria.

E

canto

di

un ispirato lodi

della

grandezza

dell'

impe-

ro attico,

che

1'

arte

intonava

nel

figurata

Fig. 511. Dal fregio occidentale del Partenone.

Aten

suo linguaggio pochi decenni prima che questo impero cadesse per sempre.

Come come

la

questo e ancor altro raccontavano

mantenuto sempre contro

figli

i

cosi

è

zioni.

I

rilievi,

circa

per

grado

tabile

di

le

Gigantomachia

alla

Centauri tutti

(sud) i

e

le

Greci nella guerra

92 metope a

guaggio

la

di

dea

la

aveva dato

il

varietà attica,

vi la

modello per

legame intorno a

sia

quale tutte

(est, come gli Amazoni ovest),

rilievo,

è

lotte

e

tLiori

tuttavia

dell'Cllimpo

difesa

nella le

patria

in

contenuto

nel

troiana

parte più antica

la

contro

i

Barbari,

un

saldo

m.

1.20 di lato, sono, corrispondentemente alla loro incornicia-

un

rilievo

tutta la cerchia delle

vigoroso che ha quasi

rappresenta-

l'effetto di statuaria.

trattazione artistica è ditferente nelle singole metope, ciò che era inevi-

nella necessaria

seguire

quanta

rapporto con

il

della terra

avvolto

Ma

tura architettonica, eseguiti con Il

i

decorazione scultoria. Noi vediamo qui Ateniesi vittoriosi

nella difesa e all'attacco.

ed

prese parte

nata,

guerra di Teseo vinsero

protezione di Athena fu favorevole per

la

(nord),

della

appena

.Athena,

Ateniesi sotto

cooperazione

di

più mani. Così egualmente

si

può

progressiva educazione dei collaboratori ad una concezione e ad

forme

più raffinati. Relativamente

ben

conservate

sono

in

esse

un

solamente

linle

CRI CIA

294 metope tolti

e i

del

gli

meridionale con

lato

esempì

delle

nella trattazione, capelli alla

il

508

fig.

giovane col

I.

ETÀ

DI

PERICLE

della Centauromachia dalle quali sono gruppo (508) che è ancora arcaico nelle forme gran mantello (Teseo?) che afferra il Centauro per

scene

le

ss.:

vili.

:

il

nuca e sta per menare

colpo (309),

il

il

Centauro che

selvaggio

nel

La seconda metopa

trionfo passa di galoppo sul corpo dell'avversario abbattuto (510).

ha un eccellente contrapposto in un giovane che assalta e getta indietro un Centauro.

Le

metope una

ultime

tre

triamo ancora

mancanza essere

di

in

abilità

non

ancora

educare

diffìcile

appartengono

più

alle

forze così

Partenone occupa presso

delle sculture del

perfette;

altrove

invece

incon-

ci

forme ancora legate (508) oppure in una del tutto superata. Si intravvede quanto dovesse ditì'erenti per il nuovo .stile. Questo primo stadio

severità arcaica dalle

a

poco

il

decennio dal 450

430.

al

A

questi

suc-

cessi raggiunti

nelle

diverse lotte sotto la

protezione di Athena

doveva

essere con-

trapposto un quadro e

testimoniasse

h e

della gratitudine de-

Ateniesi

gli

alla loro

dea protettrice. Questo è

compito del

il

fregio

che

intorno

alla

celebre girava

cella all'interno

colonnato.

modo

ogni

cipio Fig. 512. D.1I fregio settentrionale del Partenone.

come

ancora accennare

gocce sotto

(fìg.

la

300).

Ma

le

costruzione, che

con riguardo

regole con

in ogni caso i

le

mutamento

il

di

più

nulla per

tuttavia

il

I

il

fregio nell'epistilio dei due

me-

di

lati stretti

fossero

per

favorevoli

lo

ma la

ad una

metro, ornato girava per

di

delle

non

luce e

un

di

169), è sorto in

artistiche più perfette

bassorilievo,

una lunghezza

del

un

il

posto

metri intorno a tutta

la

di

sua espres-

momento

mondo.

certamente non eseguito

i(3o

state

dimostrano

spettatore dentro l'angusto colonnato,

ionico (pag.

opere

sono

se esse

architettonica, allora

pensiero di un fregio continuato, che finora aveva trovato stile

comprende

si

gocce non fossero state allontanate una

congetturato mutamento del piano. Sebbene

il

non

ed ha dato vita alto

le

tradizione

all'antica

sione propriamente solo nello

sul posto,

un fregio

piano sarebbe avvenuto cosi presto durante

erano rimaste solo per caso dall'antico piano;

mantenute per riguardo osservazione

progetto soltanto

blocchi del fregio sulle due fronti potevano già essere commisurati

perchè allora queste superflue regole con volta che esse

il

di

composizione del fregio. Date queste circostanze non

alla

prin-

fosse fatto

si

Olimpia (pag. 2boj perchè a ciò sembrano

tope sul pronao e suU'opistodomo

in

Londr

conget-

da

turato che

del

e ad

Si

la

Il

felice

fregio,

nell'officina

ma

cella all'altezza

i:.

i'A'MENONi:

295

GRECIA

296

T^:--ir^-^v,^^^:

L

Vili.

;

ETÀ

PERICLE

DI

^^^-

"^^^tÉ#s!^'''"^%-%^^^ Fig. 515.

dei triglifi esterni (confr.

cioè della

tempio, ad occidente,

per

nuovo degli

corteo

gruppi

;

o

donne

dono votivo per che sta nel

si

la

mezzo

dea,

del vestibolo. 512),

(fig.

rami

forse per collocarvi

il

recano

Dei giovani

e

arredi

gli

peplo

fig.

slegati

loro

sacri e

gravemente il

gli

toglie

appoggia

si

alle

due piccole

alla dea.

conservazione

Fij:.

Una

lastra

(tav.

X),

516. Afrodite

e

madre

ombrello

le

quale

Poseidon, Apollo ed Artemide,

può

servirci

dal frontone

i

il

come esempio

popolo di

una

particolari bellezze

e protegge il

con

compagne

fanciulle

dalla parte orientale gli dèi stessi

suo giovinetto Eros

ginocchia della

il

sacerdotessa della dea,

la

dalla testa di

Qui

corpo dai raggi cocenti del sole estivo con un

mente

loro

sacerdote barbato in

ed attenti del fastoso corteo. Al pari al

i

ariimali

un fanciullo a piegare accuratamente

513).

mortale madre ateniese Afrodite addita della scena ed egli

cavalli

musicanti suonano

dei

511

guadrighe;

su

sono seduti invisibilmente a prova del loro benevolo sentimento verso lieti

(fig.

oriente e là di sui

avanzano

si

o accompagnano

ad

gruppo,

il

ma non

lunghi, verso

oppure

ulivo

di

offerte

insieme

devoto, quali spettatori essi stessi

di

lati

peplo artisticamente intessuto;

il

tutto

di

le

fanciulle

e

lunga veste sciolta è occupato

sedili,

sciolti

dei giovani portano

sacrificio;

corrente sui

larga

disopra

al

lati

serrati

corteo delle grandi Panatenee.

il

ordina in gruppi singoli

si

una

frontone occidentale del Par

dea dell'Acropoli. Nella parte posteriore del

della

uomini dignitosi tengono dei

strumenti del

in

estiva

in

due

riunirsi dai

galoppano

il

poscia

riversarsi

Esso rappresenta

300}.

fig.

festa principale

Il

il

suo delicato

appartiene di

mirabile

certa-

stato

per quella parte del fregio

ntale del Partenone. Musi

parti:none

II.

297

che non è conservato più in tale freschezza. Non mai altrove nell'arte è stato espresso con simile calore Tingenuo sentimento di fede degli Ateniesi nei loro dei ma non

mai anche

con eguale pienezza lorgoglio per

stato espresso

è

grandezza dell'im-

la

pero ateniese

tuisce

lode di A-

alla

M-^*^^

più

la

conferma

bella

,\

;

fregio costi-

il

tcne nel panegirico di Peri-

. doveva essere stato ricercato più che nella Parthenos. Le numerose

tutto nello

accennavano per

figure del trono

Sfìngej alla sua facoltà

bidi.

.\frodite

di

presenza

in

del trono,

liera

sue

le

nascita

la

compimento

il

governato da Zeus,

Charites e

le

indicava

dèi

accennavano

cui ordine stabilito

al

Nella base

punitiva.

degli

mondo

bellezza del

della e

più alla benevolenza ed

lo

forzi vittdriosa di Zeus, solo con leggieri accenni (Nio-

alla

alla cui

Horai. Nel dio stesso

le

grazia

sulla spal-

figlie

la

be-

nignità del dominatore, che concede vittoria e grazia, parlava dai lineamenti del viso

(fig.

comune con

in

l'altro

la

opera assai più tarda, che

la

520 a, b. il quale non ha-nulmaschera dello Zeus di Otricoli, parte elementare dei

Omero

degli dèi tramandatici da di

una clemenza benigna con una maestà capace

le

cime dell'Olimpo con

Zeus

valeva per

Fidia

di

il

come una

sembrava

semplice contemplazione

Sopra

Zeus

lo

riposava creatore

chiaro

più

nità.

Poiché

Zeus

di stile

in

il

accanto

sé,

mentre

i

immagini

di

degli

il

1'

il

come

sua

di

Atene

più grande

spirituale della divi-

dio

dalle

ampie

alla luce

521); con

(fig.

spalle

un esemplare

la

tranquillità sicura

guarda con

occhio chiaro in-

nobili tratti sono incorniciati con arte dai capelli e dalla barba. il

maestro nello Zeus, creò per

lavorarono insieme per

i

di

avorio per

templi

della

le

richiamo un'eccellente statua 522); essa presenta lo stile

tempio

il

corone della

città

tartaruga (un accenno alla vicina altura di Chelonatas,

(fig.

del

la

passione.

aveva espresso nel

quale

essenza

principale.

porto Gliene. All'Afrodite Urania di Fidia in Elide, che poneva

fa

ogni

Parthenos

la

Fidia

di

dèi,

quietare

quale è tornato

come un debole compenso

Kolotes, che aveva aiutato

artisti

fama

suo posto,

il

mondo;

per noi irremissibilmente perduto, una statua di

è

anche una graziosa tavola di oro e gli

la

forma perfetta anche

alla

simulacro stesso

dominatore onnipotente

torno a

Olimpia e sopra

fidiaco, più volte copiata, della

Olimpia, può valere

del

di

soprattutto

Lo

generazioni posteriori, quando

le

sublime, una meraviglia del

cosa

scuotere

di

semplice accennare del capo.

già tuttavia un altro ideale del dio aveva preso

modo

tratti del re

5-28 e ss.) cioè l'unione

(II. I,

«

monte

motivo simile che proviene progredito del panneggiamento di

tenone. Finalmente Fidia ha creato per Olimpia anche

la

il

di

Olimpia

vittoria.

Ambedue

Elide,

e del suo

suo piede su una

delle tartarughe

»).

dalla cerchia di Fidia dei frontoni del Par-

sola statua di atleta di cui

COSTRUZIONI ATTICHK

AI.IRi:

si

un vincitore quale

abbia menzione nella tradizione letteraria,

benda

vale a dire nell'atto di porsi la

303

intorno

della vittoria

al

«

Anadoumenos

».

capo; forse possiamo

riconoscerlo nella bella statua di efebo del .Mused Britannico per quanto copia non fine

ifig.

~,2v:ess^ è diversa del Diadumeno di Policleto la semplicità del suo atteggiamento tranqmllo.

(fig.

55();

anche nella posi-

zione per



Altre costruzioni attiche.

Immediatamente dopo

tenone furono condotti innanzi attivamente

gli altri

poneva mano alla costruzione dei Propilei, dell'edificio quali' opera oltremodo diffìcile fu compiuta in cinque anni. L'architetto Mnesikles ha magistralmente saputo si

che chiudeva tutto

fare di questo edifìcio

come una corona

dell'Acropoli

dentale

cesso

fig.

a sei

colonne dai cui

y2+. confr.

basse costituisce

fig.

meno

solo

dell'Acropoli:

272

h)

Per

il

con

al

Un

l'ordine

che era

erano

capitelli

i

e bella (fig. 313).

occidentale

di

confr.

precisa

ideato originariamente di

quali

limitato

vestibolo

al

sarebbe stata raccorciata

1'

vrebbe portato con sé anche

simmetrico

di nord-est.

discutibili osservazioni

Ma

non

è

Ad

Propilei non ebbero

senza l'ultima lavorazione.

ogni il

la

duttiva.

Una

uno sperone

modo

delle

alquanto pesanti

ma

la

Athena Nike mura: è esso un di

forse più per

per

lo

ragioni artistiche che

scoppiare della

decorazione scultoria

essi

guerra del

come

non per Pelopon-

mancò ad essi forse intenziodiremmo quasi, intro-

loro semplice funzione,

veste tanto più attraente

della dea della vittoria,

ricostruzione pedantescamente simmetrica di

fascino a questo edificio che è irregolare,

il

loro rifinimento; grandi parti dell'architettura rimasero

Una

nalmente per non togliere ad

a-

da tacere che questa ipotesi è fondata su assai

fu irregolare nella sua pianta l'Eretteo

i

modo

tal

rinuncia al vestibolo late-

tecniche e che

opposizioni sacerdotali.

in

meridionale. Questo

ala la

;

laterale di sud-est e

questo piano originario toglie tutto

neso

Athena

Artemide Brauronia che da questa ampiezza

sarebbe rinunciato

rale

causa

a

pensato che prove-

è

si

venivano minacciati nella loro estensione si

ri-

525,

(fig.

nissero dai sacerdoti dei santuari confinanti di

Nike e

in

forma oltremodo

svelto

di

L'edificio,

esteriori, le

difficoltà

(fig.

generica.

più elevato era stato scelto

maggiore estensione, dovette essere di

atrio

interno

1'

una somiglianza

più

perchè

ionico

pag. 173);

apre verso

si

interno dell'atrio

soffitto

;

un

degli antichi propilei di Tirinto

quali ha solo

colonnato

guardo

437

questo è un ampliamento conside-

tutto

i

nel

all'Acropoli

protendono due ali più profondo atrio a tre

si

profondo,

schema

revole dello

ingresso

del ripido ac-

navate chiuso da una parete a cinque porte. simile,

di

dL4 Par-

Già

501). Un'alta facciata dorica

lati

fronte di

la

compimento

occi-

lato

il

il

lavori deirAcropoli.

fu data 1

fig.

invece

al

anfiprostilo (pag.

un effetto delizioso

grazioso

tempietto

ionico

526) che era collocato dinanzi ad esso su

in

157) di

proporzioni ancora

sé stesso per la sua posizione sull'orlo

Grecia:

304

\iii.

i.

i;ta

i'Kricle

iii

Pyrgos,

del bastione

La costruzione del piccolo lìg.

501).

tempio era stata già verso

decisa

450

il

e ne era stato inca-

Kallikrates

ricato (pag.

ma

288),

ad

portato

zione

più

tardi

propriamente

po

A

cia (421).

e

tem-

al

pace

della

fu

esecu-

di

Ni-

quanto

noi sappiamo vi ha

preso parte

Fig. 524. Pianta dei Propilei. Atene.

(La parte tratteggiata fu solo progettata

eseguita).

spiegano

scelta del soggetto per

la

ornamento

la

battaglia di Platea.

l'adunanza degli dèi nella quale Athena sostiene

la

causa dei Greci

Persiani

famie

tempio che altrimenti sarebbe

del

fregio rappresenta

singolare in questo periodo:

modo

in qualche

la

Cimone

di

glia

a suo nipote Kallias spetti la proposta decisiva. Questi rapporti perso-

sembra che nali

ma non

nei

il

allo stile del fregio

del

Partenone

lunghi e tra Greci e Greci sul lato

lati

;

invece

le

posteriore

lotte (fìg.

Ad

oriente

ancora

è

tra

527)

affine

Greci

e

sono

di

un'arte più sviluppata.

Presso a poco contemporaneamente con rinizio del Partenone, se non un po' " Theseion », il quale sicuramente non è il santuario di Teseo (pag. il

prima, sorse

ma

270),

piuttosto

il

tempio

di

Hephaistos,

per

quanto

anche Apollo Patroos.

Urania possano reclamare per sé questo tempio. Il tempio è nella pianta tìg. 528) e nell'elevato (fig. 529) un tempio normale di stile attico e grazie alle sei colonne dei lati stretti più normale del Partenone. Esso è assai ben conservato ed Afrodite

Partenone per

simile al

è

cui rapporto di contenuto

sculture Diciotto

dei

frontoni

metope

è

la

con

il

tempio non

sparito tutto

parte

della

sua svariata decorazione scultoria

all'

è

per

infuori

orientale (dieci

sulla

altro

delle

più

in

marmo

chiaro

tracce nel

piano

di

le

due

il

Delle

posa-

fronte e quattro su ciascuno

lunghi) sono decorate di rilievi e sono ornate a tregio ionico anche

lati

pario

oggidì.

dei

fronti

della cella al di sopra del

pronao I

rilievi

ne

di

e dell'opistodomo.

rappresentano

combattimento:

sce-

nelle

metope nove imprese Ercole

e

otto

lotta dei Lapiti (fig.

di

Teseo,

occidentale

nel fregio

tauri

di

e dei

la

Cen-

530), nel fregio

orientale una battaglia di-

versamente che

SI

interpretata

combatte

m

pre-

Pig. 525. spaccato dei Propilei. Atene. Restaurato.

(Ulmann presso

d'

Espouy),

M.IRE COSTRUZIONI MIICHE

305

senza degli dèi seduti contro una stirpe selvaggia armata di pietre (tìg. ^^i); forse la figli di Fallante per il possesso dell'Attica. I motivi richiamano lotta di Teseo contro i

lo stile invece ne differisce; infatti mentre rilievi rilievi metope sono ancora più arcaici delle metope più antiche del Partenone, dei fregi per il vivace movimento delle figure, appaiono di arte più recente (fig. 530) e siccome in elementi architettonici (profilo inferiore delle ante) il Theseion sembra più

spesso

metope del Partenone,

alle

i

delle

i

antico del Partenone, è legittima l'ipotesi che

limitata ad alcune parti dell'edificio,

del Partenone,

conosce

fregio

il

grande arte

la

la

quale

questo che

\estibolo orientale,

il

metope, anche è

modo

che

prolunga

si

ante verso

esterno

di

un

artista più recente che

architettonica

tempio

del

sta in

quale esternamente è distinto dalla presenza delle

in

.~^Z

i

'dalle

colonnato

il

una

:

certamente

fregio o-

il

da ambedue

rientale

il

è

particolarità

in

influenza

l'

nell' in-

completato

terno

Una

compiuta

e

che non ha sentito ancora

artista

dopo

aggiunto di Fidia.

mani diverse

stata affidata a

sia

epoche diverse. Le metope sono di un

lati

sua decorazione scultoria,

la

dell'unità di concezione di quella del Partenone e soprattutto è singolarmente

manca

disposi-

zione

particolare,

torna

ancora

in

che

due

templi alquanto più re-

tempio

mare (per

magnifico

nel

centi,

di Po.seidon sul

al capo Sunio e quanto un pò" di-

tempio magncn mai compledi Nemesi in Ramnunte

versa) nel giore, tato,

settoni elegantemente

Madre

nell"

architettura

nell'esecuzione è (fig.

296)

di

cui

«

il

al

sul

di Atliena Nil

Nike

distrutto

è stato recentemente riconosciuto, in

ornato di scene vivaci,

Un

(fig.

spartiti.

degli Dei (Metroon)

Simile

Tempio

Fig. 526.

ma

solo

frammenti,

Pericle.

molto più antico nel il

XVIII secolo fregio, che

era

di difficile interpretazione.

compito assai particolare

certamente invano, desiderò

di

fu posto dall'edificio dei misteri di Eleusi

fare centro di

un culto greco generale

che Pericle, (fig.

532).

Il

sono conservate tracce dal periodo miceneo. Qui bisognò creare una sala spaziosa, assolutamente chiusa dall' esterno per le cerimonie mistiche e per il grande numero degli iniziati. Al posto dell'edificio pisistrateo (pag. culto era antichissimo: ne

216) di cui pure era stato intrapreso

ma

non condotto a termine un allungamento

dopo le guerre persiane, si creò sul progetto di Iktinos, il costruttore del Partenone, un grande edificio quasi quadrato, al cui piano superiore si giungeva da un'alta terrazza incavata nella roccia. Quarantadue alte colonne sostenevano il soffitto e rendevano la sala simile ad un ipostilio egiziano (fig. 8G) o ad un palazzo perSpringer

:

Manuale



I.

20

3o6

siano

(fig.

sedili.

Il

211 e 214). In basso

piano di

grande vestibolo

Iktinos,

sui tre

in pietra di Eleusi): la

crfcia:

-

lati,



età

ni

prostoon

A

fu eseguito nella parte inferiore

il

»)

da otio gradini

in

da Koroibos

marmo

fu

il

grande atrio

dopo il 317 da Filone. ad accogliere un gran numero di persone

a sudest fu aggiunto soltanto

musicali,

agoni

era

destinato

anche

l'

antica costruzione periclca finnugurata verso i

parte

(in

completato dopo

con un lucernario da Xenokles;

tetto

di

sembra che dovesse appartenere anche un

scopi simili, cioè

negli

ppricff

sala era circondata alTintorno

la

quale

al

i.

piano superiore con colonne

il

sua morte da Metagenes,

a dodici colonne

viir.

resultati di

colare

come

drato

con

scavi recentissimi esso

era stato congetturato

un

letto

non era

ma

un

il

Odeion, 440).

un

la

edificio cir-

edificio quasi

sporgente egualmente verso

più

Secondo

tutti

i

qualati

e

aiiiche

altri: cosi suzioni

che imitava

con

tenda del re

era

stato co-

gli

alberi delle

persiane.

Numerose

struito

navi

la

ed

persiano

sedili nell'interno

colonne e

una

e portici neirestcrno e

formata

superiore

galleria

307

valendosi dalPascendere della

roccia, fanno apparire la

come

costruzione

mile sale

assai

telesterion

al

Dal fregi.

ij;ni.

si-

eleusinio e nello stesso

d'adunanza posteriori

(fig.

581^).

Solo

tempo come

coprire yft^^».^T^^^^j;lg-^i

sostegni

abbastanza

angolo

Mentre

interni.

luogo

il

esso

un

(con

dell' edificio

inseriva

si

conosciamo

noi

spazio de-

nello

stinato agli spettatori del teatro posteriore; confr.

500)

fig.

532 a, Assai

(fig.

forma

ci

è

attiche

in

bronzo

sua

di

della



andava

costruzione di

costruzione

l'artistica

intere città la cui

tempo

teoria, al

di

iVlileto.

dominava una

Nelle

antiche

città

immediati bisogni della tempio delle iniziazioni in Eie (Secondo Dorpfeld e Philios). Il

della

praticabilità

nato

la

difesa,

pianta; in alcuni

separata una città superiore dei templi dalla

uomini. Ora, mentre

le

il

Pireo

furono, secondo

come il

città

luoghi adattati.

chiusura verso

la

e

cantieri.

come

avevano una rete irregolare

antiche, anche Atene,

in

bassa degli

città

di

la

II

ad angolo

città,

In

retto,

con piazze

porto di dogana del Pireo, che aveva bisogno di una stabile

ebbe una particolare recinzione con lunghi

borsa (Deigma); separati da questo furono impiantati dei porti nali

luoghi,

acqua,

determi-

colonia attica di Thurioi sul golfo di Taranto (445) piano di Hippodamos, disegnate col nuovo sistema: delle strade anc'ne

larghe e dritte e delle vie più strette, tutte incrociantisi nei

stati gli

dell'

avevano

che

Tanagra, era anche strade,

o

completa noncuranza della

disposizione artistica oppure erano

Fig. 532.

di

Hippo-

Pericle, era rappresentata dal sofista

damos

nota

b).

al

singoli edifici di

la

monete

due

da

solo

rapporto a tutto ciò Pericle

di

porticati

ed una

guerra con arse-

fece riu-

Atene col porto per mezzo di due lunghe mura parallele, muri di mattoni crudi con armatura superiore in legno, le cui fondamenta nel

nire

da

Kallikrates

ipag. 288, 304)

terreno paludoso presentarono grandi

Cerchia di Fidia.



Tra

• ,

gono particolarmente nominati

T 1

gli

difficoltà.

scolari *

it

di

Fidia vcn-

ateniese Alkamenes,

'1

il

pano

Fig. 532 a, b. ricle.

L'Odeion

Due monetine

di Peattiche in

bronzo. (Grandezza doppia delr originale). Atene.

3o8

(;recia

-

B.

:

viii.

età

i.

Pericle

di

Agorakritos 302);

di

F eleo

e

altri

turare uno

artisti

Kolotes

(?)

rapporto

stretto

l'pag.

285,

possiamo solo congetcon

Difatti

lui.

numero di portano una comune im-

noi possediamo ancora un grande sculture

quali

le

pronta

«

mente

differenti

fidiaca

»

ma tra

sono tuttavia notevolqui

loro;

abbiamo una

severa dignità, una semplicità della posizione,

una trattazione delle pieghe ancora alquanto rigida,

sparizione del corpo sotto

la

vestito,



abbiamo invece una

il

pesante

serietà

più

soave, un atteggiamento alquanto più mosso,

una trattazione più molle del vestito ricco molivi del

una

singoli,

corpo che

il

maggiore

vestito o disposa

pieghevole velo o fa risaltare con r?

di

grandi masse

fc-.<

Rilievo

samente

presenti

conoscenza artisti

loro

il

assegnare

di

posto

Noi

Un

a

di

breve tutta una dell'

questo

stento

ci

antico

progresso

agli

permettono

i

Ioni

nostri

numeromezzi

nel-

semplicità e

sità

»

Ilsso rappresentale

le

mentre

a

al

rilievo

il

(%•

533)'

di Eleusi:

(di

bronzo)

Kore con

destra

poneva sul capo capelli

la

fiac-

la

corona.

ed

ve-

il

Demetra mostrano una dell'antico

conseguenza

di

un

panneggiamento la

per-

forse

in

intenzionale

ri-

stile,

coi'do di un'opera statuaria;

ticolarmente

in

no-

giovane Trit-

spighe di grano

L'acconciatura dei

sistenza

1(859

due dee

Dsmetra porgente tolemo

«

tranquilla grandio-

trovato in Eleusi nel

stito di

quanto

Fidia lo conserva

di

gli

questo

seguire rilievi

fedele riflesso della

bile

del

contrasto

pieghe che se ne distac-

singoli

ai

particolare

possiamo

sviluppo tanto nei

cola

come un

movimento.

l'intero

statue.

tuttavia

nell'Attica,

in

soluzione

assegnare una parte principale

ad

priori

il

nuova e perfetta problema dei rapporti il ti"a il corpo e vestito. Non mancano- dei passaggi, si tende al nuovo per diverse vie. Ma se noi possiamo anche essere inclinati a cane,

^

di

in

Kore

fluire

il

e par-

posizione del giova-

netto accennano invece già allo

stile

di

accentuazione

Plg. 534. Orfeo ed Euridice.

Marmo. Napoli.

di

CI-RCHIA DI FIDIA fregio

del

Napoli

ha

che Euridice di

contro

lei

Ad

Partenone.

del

nel .Museo di

(tìg.

esso

incoraggiato ponendogli

l'animo Ermete alTerra allora

la

sua

Non

lei.

mano

rilievo

di

Albani ed altrove):

sulla

spalla

a

sempre

rivolgersi dalla

sua

Orfeo Orfeo,

verso sposa,

senza una delicata partecipazione del-

destra per riconduria nell'Ade,

Il

rilievo

della capacità del-

rendere anche

a

attica

l'arte

mano

la

celebre

il

villa

divieto divino e che perciò è separato per

il

un modello

vicino

534, conservato anche in

getta ancora un ultimo sguardo su di

è

assai

sta

309

più profondo dolore

il

una ma-

in

niera delicatamente mitigata, sen-

za

pathos

«

con

alcuni

perciò

e

Questo ed apparenza

simili, in

rilievi

connessi (Medea e

strettamente le

violento

"

effetto più sicuro.

Teseo e Piritoo hanno tolto il loro

Peliadi,

l'Ade) getto

spirito:

aleggia

cui

di

contempo-

tragedia

dalla

ranea

in essi

verosimile

è

costituissero dei

nel-

sog-

che

lo

essi

monumenti per

vittorie riportate in agoni tragici.

La maniera ricorda

trono

della

composizione

quadri di Panainos nel

i

Zeus

dello

(pag. 301

s.

Anche

Olimpia

di

.

statue siano qui

di

esempì: ad un gruppo antico che sta vicino a Fidia appartiene una statua coalcuni

additati

lossale

recentemente

trovata

in

Aricia che risale certo ad un originale celebre

come mostra l'e(« Hera

sistenza di altre repliche

Farnese

in

»

Napoli):

proba-

è

ma

bilmente una figura di Kore si Il

è pensato

anche ad Artemide.

Deinttra

Fig. 535.

-

(bracci;

suo carattere oltremodo severo

ha indotto bile

che

all'

sia

e nell'esagerata

maestro. lino)

sono

A

un

suo

seguace

il

medesimo

indirizzo appartengono

ed una Kore (Albani) probabilmente-, destinate stati

il

vano ancora dal rilievo).

mento

nella

modello per

il

rilievo di Eleusi

l'antica posizione

con ambedue

Trasformato in una posizione magnifica

Demetra

del

è più

proba-

quale nell'eccessiva pesantezza del peplo

lunghezza della sua rimboccatura ha

questo

ma

che sia opera del maestro di Fidia, Hegias,

ipotesi

l'opera di

i

di

(fìg.

reso

golfo

tipo creato dal

il

una Demetra (Cherchel, Berad

533).

Eleusi

poiché

Ambedue

le

piedi piantati al suolo

i

loro

tipi

statue conser-

(Kore

differisce

passo leggiero appare questo atteggia-

Vaticano

(fìg.

535)

che

mantiene delle statue

GRFCIA

310

Vili.

:

ETÀ

L

'^^

PERICLE

DI

fidiache

semplice peplo

il

cinto

ma

sopra della rimboccatura, valere

vestito fa

Un

corpo.

mato

più

di

di-

al

sotto

il

forma

la

del

più ricco e più ani-

vestito

proprio della colossale Athena

è

(confr. pag.

Medici

285).

corrispondente

recente,

ai

Lo

più

stile

frontoni del

Partenone, appare perfetto nell'Afrodite Berlino

di

corpo e

522)

(fig.

più

Pamphili

in

mente

sino

là,

fa

una

bella Afrodite di

forse ancora

un

ad

anche

la

berini la quale in

La Aladre degli

dèi

più che

spirito

divinità. Rilievo '"

altre

traente

«

Supplicante

tempo

Jbndo sentimento forse di Il

che quest'opera

all'ipotesi

del

corpo siede su altare.

Oltre

at-

così pro-

di

un frontone.

di

contrasto

con

Fidia;

motivazione

la

come

lo

che

tradizionale,

scolaro

modo

congetturato, ad ogni

è

si

in

ciò fosse

perchè

egli

che

sue opere spesso furono attribuite a questo. Questo

valeva

Bar-

parte di una composizione maggiore,

sia

parlo Agorakritos era considerato

prediletto

le

»

in essa la Pizia nella sua estasi e porta

riconosce

nello stesso

particolarmente

una

;

'gger-

nome

dal suo altre

l

si

i

Madre

leoni ed

lari di

Atene

nunte

(fig,

frammento

messo due

sue

delle

spesso imitata 305), con

era

(fig.

295,

più sulla via del maestro, tanto

di

più

celebri

statue in

marmo,

Metroon

ateniese (pag.

degli Dèi nel il

Nemesi per

della testa di largo stile; di

un cerchio

la

destra

abbassata

il

tempio

della quale si è

pag. 303)

d'

teneva

il

i

rilievi,

Nemesi

di

Nemesi (secondo Agorakritos ?). Moneta d'argento cipriota

e

figurc j



dei

j

una coppa,

conservati

di melo.

in

rilievi

la

sinistra

La

decora-

alla figura

frammenti,

come

la

della figlia

e di Zeus, richiamano alle grandi j.

i-



j*

t-«-

del di

degli •]•

un

suo capo era ornato

base che celebravano Elena Fig. 537.

Ram-

oro riccamente decorato,

ramo

un

di

conservato

zione piena di rapporti rispetto e

della

timpano, una delle statue più popo-

536), e della

r

di al-

r interpretazione espressamente indicata

da Atene. Berlino.

ne sono state tentate delle

un passo

vestito

un abbattimento dello

una base simile ad un Fig. 536.

il

rigonfio. Alla cerchia di Fidia ap-

partiene

\

di-

mostrano T ulteriore

vestito

il

sviluppo, nel quale Villa

movimento,

;

delle pieghe, rapporto tra

sposizione

j-

ridia,

ma

r

gli



ranno riconoscere uno

avanzi

.-il al-

stile

Ermete da Pergan Copia da Alkamenes.

Fig. 53S.

Marmo.

Costantinopoli.

CERCHIA

FIDIA

DI

quanto più recente nei corpi più trasparenti cosi più vicini se

la

una moneta d'argento cipriota del

su

figura

IV secolo

(tìg.

soprattutto

se

sia

come

si

fecondo

Alkamcnes: secondo una

Lemno, secondo

e

legata con la

strettamente

cosi

Particolarmente

di

Nemesi

riproduca realmente

5-:;7)

statua di Agorakritos

l'isola

sono

e

Partenone; è incerto

del

frontoni

ai

è congetiurato.

sembra essere

stato

notizia egli proveniva

dal-

da Atene dove

egli

altre

ad ogni modo aveva preso cittadinanza. Noi abbia-

mo in

conservato

Pergamo

ve

ne

suo Ermete

esso

in

una copia trovata

un'erma del dio, come simili non si può desumere dall' iscri-

538),

sono tante;

zione che

che

il

(fig.

portasse l'epiteto

stesse all'ingresso

mantenuti alquanto antiquati, non disconoscere

la

di

dell'Acropoli,

Propylaios tipici

i

e

tratti,

lasciano tuttavia

parentela con Io Zeus di Fidia

del

(fig.

Non

520).

è

tutto

si-

che

la

curo

Ecate,

sua

Manno.

Fig. 539. Hekatcìon.

Berlino.

collocata sul-

che

acropoli,

1".

qui

per

prima

la

rappresentata in triplice

stata

sentasse

lo

che

arcaistico

stile

volta era

pre-

aspetto,

riconosce

si

per lo più nei numerosi piccoli hekateia conservati

(fig.

presentano

Ad

539).

ma

pera di Alkamenes

modo

essi

non

attestata per

l'o-

ogni

tricorporeità

la

tre figure singole di-

sposte intorno ad un sostegno e mentre que-

appare

sto

quasi impossibile

grandezza

di

potrebbe

hekateia

da

suo

compito i

«

il

essere

per un' opera legato degli

stile

determinato

stato di

culto. Del

rivale di Fidia

posto

stabile

principali,

lo

condizioni

particolari

lo scolaro e il

naturale,

nella

serie

degli

del

dèi.

maestro

Cosi

modello

di

adornare

i

templi

egli

creò ad esempio dietro

Zeus

dello

di

(fig.

per

Marmo. Louvre.

il

nuovo tempio

500, 44), e

giardini nei giardini.

il

e

un'

«

per

il

Afrodite

dÌZÌO degli antichi

la

il

Olimpia un Dioniso

troneggiante criselefantino col tirso ed taro

MO. Afrodite

artisti

continuava con grande successo

santuari di Atene con degne immagini de-

gli

Fig.

resto

che aveva

»,

presso

vicino

il

il

can-

teatro

sobborgo dei

nei giardini

>,

a giu-

SUa Opera più bella, nella

Grecia: vm. l età

312

Essa viene per

una

hanno

particolarmente

quale

lo più

Pericle

di

statua -spesso copiata

sparente

denza

(fig.

già

elogiato

riconosciuta,

questa

di

un esempio

540),

ricordata

di

far

il

mercato

sui

(il

gruppo

420 un

compagna

finora di additare

mani.

le

dea con vestito tra-

valere

il

Per

corpo nel suo pieno-

tempio

il

di

Hephai-

Theseion, pag. 304 egli creò versobronzo del dio zoppo e della sua ,

in

Athena

culto

di

e

senza sicurezza, ìd

caratteristico di quella ten-

aspetto anche nelle statue vestite. stos

viso

il

ma

^Hephaistia;

i

tentativi

fatti

repliche di queste opere sono soggetti

le

dubbi. Anche TAres nel tempio del dio in Atene Alkamenes; alcuni, ma non con ragione, pensano all'Ares Borghese in Parigi. In un torso deirAcropoli invece rimane probabilmente un'opera di Alkamenes: Prokne, a forti

era

di

mentre medita rosamente sponde 564).

soprattutto

11

gruppo

e di Eracle

ritorno

il

Korai

al

il

Lo

quale paucorri-

stile

delTEretteo Asclepio,

bastone,

come

(fig.

probaio

rap-

All'ultimo perioda

un gruppo colossale

di

Athena

politico che gli

Trasibulo favorito da

di

delle

Itys,

541].

un

(in rilievo?),

monumento dopo

figlio (fig.

antichi rilievi votivi attici.

gli

della sua operosità appartiene

restaurato con un frammento del fanciullo e la testa probabilmente appartenente a Prokne.

Ateniesi

quello

a

suo

ed appoggiato

eretto

presentano

recentemente

stato

è

di

madre

alla

Alkamenes creò per Mantinea un

bilmente Fig. 541. Prokne e Itys. Marmo pario. Acropoli.

morte

sulla

stringe

si

i

Tebani (403) dedicarono in Tebe. Al pari di Fidia Alkamenes fece delle incursioni all'occasione anche nel

campo

quali

pure

delle

godevano

di

suo

una

in

pentatlo

citore nel

umane,

rappresentazioni

grande fama; un era

soprannome

statua

le

atleta vin-

bronzo che

Enkrinomenos » (Esemplare »), per il quale la moderna investigazione pensa alla esemplarità riconosciuta dell'opera mentre in età antica si riteneva che accennasse all' ammissione portava

il

Certo

{r/y-Qioisj.

di

"

errato mettere in

è

cano

Dopo il

(fig.

591), un'opera della recente arte

Alkamenes appare per vero emulo di Fidia gli antichi tutto

;

conoscevano anche sità,

in

della sublimità.

superato

rapporto eoa

eretto del Vati-

questa statua l'eccellente Discobolo

lo

noscere. Anzi

stile le

sono attribuire a rivelano tratti di

di

lui

Ma

il

che

i

sicionia.

soggetti trattati

critici

di

egli

non

si

l'Ermete Propylaios e

un arte

più

ri-

avesse decisamente

Fidia, questo

può

due opere che con certezza lui,

arte

grandio-

carattere della

arcaica.

la

si

rico-

pos-

Hekate,

Per questo

non è inverosimile che possano essere suoi toni di Olimpia. Egli quindi pur essendo più i

frongio-

Fig. 542.

Oemetra. Museo Capitolino.

CERCHIA vane

^moveva

l'arte

risentì

tuttavia

l'influenza della sua arte,

ancora

lungo

linea del-

la

precedente a Fidia.

Un numero non nili

3'3

Fidia e potendo essere considerato suo

di

scolaro, perciiè si

FlltiA

IH

ideali

che

ci

piccolo di^statue fem mi-

sono conservate

partengono a questa

età,

copie

in

ap-

senza che tutta\ia

sia

possibile una più precisa determinazione e spesso

anche una più precisa significazione. ricordate (tìg.

542)

(fig.

54x).

una Demetra e

la

del

Siano qui

Museo

Capitolino

spesso ripetuta Hera Barberini

Mentre

la

prima

è creata

più

nella

antica tradizione fidiaca, la seconda, specialmente

nella trattazione del sottile chitone,

senta attiva

tendenza che

la



pre-

carattere ai

il

frontoni del Partenone. In questo periodo

costituendone

anche

un

Pressitele

congetturato

nome.

Ma

il

1'

figura

la

il

nonno

moderna,

erudizione

ha

artistica,

vecchio

quale

nel

ri-

collocato

del celebre artista

ha

d'er>ual

questa ipotesi, nonostante che abbia

trovato qualche accoglienza, è tutt'altro che certa confr.

pag 271);

egualmente non

cosi

è sicuro

se in questa cerchia a

cui

debba essere posto Pyrrhos Athena Hygieia presso Propilei doveva i

probabilmente el

4^9

e

che fruttò

teniese; in la

una '

Portico dei Tori

».

382

(GRECIA

-

H.

XI.

:

PERIODO

IL

ALESSANDRO

E

Fig. 666. C.ipililln

.Il

DI

nata

da

finestre

profonda

un

formato da

colonne

che

è

insostenibile,

che

ipotesi

di

con

la

parte

dietro

vi

era una stanza con

e

a forma di avancorpi di toro

capitelli

216), e rischiarata da

(fig.

centrale

un

(fig.

piij

668),

attico collocato

ce-

il

»

nuova

la

qui

sta-

sia

Fig. 667.

come

collocata

ta

al

abbia

si

Altare delle corna

"

;

La

>).

da riconoscere qui lebre

con

dalla Persia

d^\ Didyuiainn).

pilastri

attiche

congettura

pihistri

conosciamo

già noi

alto e (n

da

aitare, delimitata

q-jali

il r.iiniiiiiilu

(fig. 667 s.j; un ve.stibolo dorico ()7 conduceva ad una lunga sala illumi-

sud

Didyn

ata di accesso al

Fig. 665.

lul.iM.i,.

m.

lungo a

DEI DIADOCHI

Il

portico dei Tori in Delo. Pianta. (Nénot).

dono

votivo una nave d importanza

storica

non

è

ancora sufficientemente accertata. In Atene stessa i compiti architettonici erano più semplici;

klas

contentavano di alcuni monumenti

si

per

privati

vittorie

musicali, tra

debolmente

copiava

(-ìig)

della parte centrale,

quali Ni-

i

e Thrasyllos

(319.

pliato nel 270) al disopra del teatro

4^)

r ala

zava

meridionale dei

finanziere

l'abile

A

tamento il

del

lui

si

(fig.

am500.

Licurgo,

Propilei.

governò Atene, innal-

che

quale

Lykeion, nel

il

Peripatetici.

facciata

la

stabilirono

si

doveva anche

il

i

comple-

grande teatro. Philon (pag. 346), dell'arsenale, provvide verso la

costruttore

fine del secolo l'edificio

sacro

di

grande vestibolo a 12 colonne

La ,

nica

pittura ionica. ,

del

...

IV

,

secolo,



Eleusi di un

(fig.

La

532).

pittura

una continuazione

ioj

,

del-

Fig. 668.

Il

portico dei Tori (Nénot).

Delo. Spaccato.

I.A

T" il

asiatica"

png. 344

occupò

t'gli

nella pittura

come

e anzi dai posteri veniva considerato

che maestri nella sua patria in

vicina

visse nella

nome

il

FIfeso e

Apelle di Colofone,

di

per ciò

Sicione. Nella

primato;

il

egli

composizione la

il

il

efesio,

un

posto che Prassitele ebbe nella scultura

primo

pittore di tutti

spazio egli concedeva ad

dello

di-sposizione

e nella

sua dote principale, accanto ad un accurato disegno frutto di un

che lo induceva a deporre

pennello

il

rinunziare all'encausto così ricco

Sebbene

egli

pari

al

degli

altri

colori (pag. 280), sapeva tuttavia pittorici;

puramente

raggiungere

tempo per

fuoco dell'encausto

la

(p;'g.

comoda. quattro

contentasse degli antichi

maggiori

i

efficace

con

effetti

specialmente

un'mtonazione

i

i

mezzi

Ma

inoltre

tutto,

questa

tutti

riflessi.

unitaria del

un surrogato per la tecnica a La sua Artemide cacciatrice fra lo sciame delle sue maggiore

durabilità

343).

si

ionica,

tabula) e gli fece

tempera più

a

tecnica

la

contemporanei

raggiungeva

con una velatura scura

nello stesso

effetto per

di

tempo (manum de

giusto

al

adoperava nella maniera pij

egli

Oltre

tempi.

i

aveva anche seguito l'insegnamento di Pamphj'los

esercizio instancabile, stava nella delicata grazia naturale, una dote

egli

detto

fu

che aveva mr ito viaggiato (pag. 342) e di ampia cultura, discendente da un'amica

famiglia di artisti,

altri

383

risplende soprattutto per

ss.),

quale tuttavia per lo più

uomo

PITTURA IONICA

offriva

compagne gareggiava per grazia con quell.i dei versi omerici (Od. VI, 102 ss.) Il suo più celebre quidro era l'AfroJite .Anadvomene emergente col bel corpo dalla schiuma marina, nell'atto in cui essa premeva con le due mani le umide trecce, tutta piena di grizia e dagli occhi radiosi; l'immagine era una delle meraviglie degne di essere vedute nel santuario di Asclepio in Coo, più tardi

Roma.

I

suoi quadri

si

distinguevano oltre che per

la

nel

tempio

grazia e per

di i

Cesare

in

pregi pittorici

per una sorprendente vivezza; per questo Herondas loda dell'artista un sacrificio del toro.

Non minore

vivezza e

la

gloria Apelle

si

acquistò con

sandro con molti dei loro generali; cavalieri

quale

(ad

i

suoi

di

cui

era lodata

tiglio di

Zeus, con

Zeus

il

nella

in

modo

particolare in quadri

il

la

Ales-

movimentati

di

gran re

colore scuro della pelle invece di quello chiaro

naturale

L'idealizzazione

mano che

alquanto

cortigiana

luccicava dal fondo scuro (nell'Artemision di

Efeso) oppure in compagnia di Nike e dei Dioscuri,

favore di Alessandro e

ed

del

esempio Antigono).

e col fulmine di

il

ritratti

somiglianza parlante. Numerosi quadri glorificavano Filippo

altri

privilegio di pittore aulico.

figli di

Zeus,

gli

guadagnò

Sembra anche che non

sia

384

(,

regia:

XI.

PERIODO

II.

ALESSANDRO

DI

estranea

Stata a lui

cortigiana, se

allegoria,

I'

quadro

il

DIADOCHI

DEI

E

tanto

per

1'

arte

ricostruito

con

utile

della Calunnia,

predilezione dagli artisti del Rinascimento, un aggrup-

pamento vivente

di

appartenne a

;

lui

tutte

cattive passioni, in

le

esso sarebbe

stato

intrigo del suo rivale Antiphilos (pag.

rappresentazione

la

realtà

da un

ispirato

385). Affine era

Alessandro come vincitore

di

sul

Guerra imprigionata un altro quadro rappresentava tuono, fulmine e lampo tuttavia personificati.

carro con

la

;

del capo degli eunuchi di Efeso,

Anche una processione Megabyzos, Fig. 670. Contesa

di

Achille con

NcUo

L'apparizione sorprendente

tempo, cosi

di questo

pera) rappresentava (327):

un tema

sulla base

le

di

tempo

stesso

fu

egli

anche

i

nozze

di

Alessandro

con

principessa battriana

la

L' onesta

Luciano.

di

quadri apparivano delle

madre

ricco.

Anche

fiaccole

della sposa

luce simili a quelli di Apelle,

sfondo più

di altri la pittura

più celebre quadro di Aetion (anche questo un quadro a tem-

descrizione

qui in quella della

perciò

scrittore.

Alessandro occupò anche da parte

riservatezza

sposa è celebrata anche in un altro quadro di nozze del

bedue

;

tanti aneddoti quanti di lui.

quale è divenuto celebre per l'imitazione gareggiante del

il

della

il

suo pennello. Egli fu soprattutto

ncssuno erano raccontati

di

(Steinbuchei).

il

pittore altrettanto fecondo quanto popolare

un

Aga-

""Xri'empìoTApoiirii^mnp^^^^

attrasse

nel

al

;



quadro

medesimo del

delle

quadro nozze

Con

di

tutti

di

artista: In

offriva

opera

questi quadri

am-

di di

effetti

di

occasione lo

Hippys viene si può

nozze

672. Danae e i marinai. Pittura parietale potnpeiana.

Fig.

della

paraninfo Hephaistion,

Rossana

Piritoo

Sodoma

nelP aspetto

probabilmente erano così raggiunti

che nel

ricordata una lampada pendente accesa.

mano

nella

Rossana

PirrURA IONICA

I.A

paragonare una pittura scoperta «

Nozze

Aldobrandini

anche adopera mezzi .

alia

»,

in

Roma

ora conservata

la

la

(fig.

Essa presenta nel mezzo

le

se

sposa velata

la

lei lo

due estremità dei gruppi

alle

669),

sposo dal

donne e

di

di

bagno nuziale o intuonano l'imeneo. La diseguaglianza di quest'ultimo gruppo fa congetturare che qui ci sia conservata solo

preparano di

primo possessore detta

Biblioteca Vaticana

parola d' incoraggiamento, a destra di

colore più scuro seduto sulla soglia,

composizione

385

1606 e dal

nella

pittorici più semplici.

quale Afrodite rivolge

fanciulle che

nei

il

trasformazione di un più antico modello.

Tra

i

pittori di

Alessandro può essere

se egli non era uno ionio

ma

pari di questi egli glorificò Filippo ed

anche come

fanciullo e così

Alessandro

della

«

rhopographia.» (pittura di

essere rappresentati artisticamente anche naliera.

Così

egli

in

compagnia

dipingeva delle

filatrici

piccole i

di

fatti

i

suoi

cose),

minori

lana

quadri la

e

intente

Athena, l'ultimo

i

suoi quadri mi-

quale

preferito).

genere,

di

lavoro

i

Un

primi

riteneva degni di

più umili al

Apelle. Al

di

un Satiro spiante (un motivo

altro lato di questo artista versatile lo rivelavano

€sempì

preteso rivale di

il

anche Tolemeo come cacciatore. Tra

tologici era particolarmente celebrato

anche

annoverato pure Antiphilos,

qui

proveniva dall'Egitto,

;

della vita gioril

suo fanciullo

che soffiava sul fuoco, col riflesso sul viso, si

ricollega

luce sopra

siderato

Fig. 673. Statua di Agias.

Sprinoer

:

Manuale



I.

Marmo.

Delfi.

a

quella

pittura di

ricordata. Infine

egli

effetti

di

era con-

l'inventore di rappresentazioni in

Fig. 674. Ares Ludovisi. M.ii

Mu^eo

delle

Terme.

386

H.



GRKCIa:

caricatura (grylli, confr.

fig.

doveva trovare numerosi celebre

«

facilità »,

XI.

II,

ALESSANDRO

PICRIODO DI

i;

come

796); tanto in queste

DEI UIADOCHI

genere egli

nei quadretti di

riconosciuta

questo veniva

imitatori. Oltre a tutto

sua

la

cosicché egli godette di grande considerazione.

pittore Si contrapponeva ad Apelle Protogene della città caria di Kaunos, un grande importanza e riconosciuto da Apelle stesso come pari, ma che a differenza di lui non poteva mai rimanere contento della tormentata esecuzione dei suoi quadri a tempera e oltre a ciò facilmente ca-

di

deva nell'esagerazione. Atene fu sede principale delle sue creazioni nel decennio tra il 330 e il 320. Rodi lo fu verso

godeva

tene

zione

dell'

di

tele

secolo. In

A-

Am-

due grandi

navi

egual

attiche di stato di

popolare

fine del

eroe marinaresco Paralos e di

rappresentanti

monias,

sicaa.

la

grande popolarità una figura-

vedeva

vi

Anche un

l'

delle

nome;

l'interpretazione

incontro di Ulisse con Nau-

madre

ritratto della

Aristo-

di

uno

appartiene a questo tempo, forse anche

di Philiskos,

probabilmente

il

maestro

di

Ales-

sandro. Alessandro stesso fu glorificato da Pro-

togene per consiglio

di Aristotele;

con l'aggiunta

Pan egli celebrava il conquistatore come un nuovo Dioniso, giacché anche

di

figlio

Zeus una volta

di

indiana era stato a lato

locale

voro

Rodi appartengono tra 1' lalysos con un cane vicino, in

sette anni,

di

intero quattro volte, i

in

flauti

che per il

di

Apoxyomenos

eli

Lisippo.

Marmo.

mano

la figura

al

(originariamente

della di-

altro

1'

eroe

faticoso

la-

ammirato

an-

accessoria di una pernice, che il

quadro appar-

periodo dell'assedio di Rodi per opera

Demetrio

(304).

Queste pitture

rivelare

anche qui un contrasto

Apelle,

una

Vaticano.

piedi ca-

probabilmente ridipinto per ed un Satiro in riposo con

pittore più tardi cancellava);

tiene

Fig. 675.

demone dai Al tempo

il

a questo

sua spedizione

r autore [del pànico.

prini,

mora

nella

dell'India

predilezione

per

i

sembrano

con motivi

quelle di idilliaci.

teoreticamente della sua arte Protogene inoltre era bronzista e scriveva la di Samo. Egli era celebrato per Theon anche viveva periodo questo Verso guerriero che si preUn spettatore. dello fantasia sua arte di eccitare vivamente la la sua ossessione, la che uccide la madre ed Egisto, cipita nella battaglia, Oreste motivi del suo genere. erano Thamyras ispirato citaredo profetessa Cassandra, il questo fu portato poi in intero ciclo di scene troiane; Si conosce di lui anche un d'Apollo in Pompei (fig. 670). tempio del portico nel imitato Roma e fu forse ambedue messi in rapporto con la Verso la Siria richiamano due altri pittori un'avventura amorosa della regina con un peeternava Ktesikles Stratonice. reaina suo ritratto. Altrimenti egli dipingeva sogil scatore- di

Artemon

viene menzionato

I

mitici specialmente imprese

getti

di

S

I

P

o

P

387

Eracle, che noi (ad esempio Kracle e Deianira,

Danae ammirata dai marinai (fig. 072) possiamo forse riquanto in una certa trasformazione. I suoi quadri erano apprezzati anche in Roma. fig.

671)

pari della sua

al

conoscere



Lisippo.

La

Sicione.

pompeiane, per

pitture

in

più grande scultore del suo

Il

sua

svolse

interamente nella

conda

metà

capace

è

senza dubbio

I.Jsippo di

se-

E-

del secolo.

ma

bronzista

sclusivamente

tempo

attività si

sviluppare questa

di

arte fino alla più grande vir-

chiaramente su-

ha

tuosità,

bito oltre alle tradizioni delia

scuola policletea da cui

egli

anche V influenza

usciva,

La

Skopas.

statua del

Agias

citore

di

di

vin-

Parsalo

(fig.

673), ritrovata in Delfi, statua

che fu creata verso stata riconosciuta

pea per

340, è lisip-

posizione leggiera

la

proporzioni

e le

il

come

del

snelle

corpo. D'altra parte nel volto v'è qualche cosa del pathos

E

scopadeo. sua

downe

si

è additata la

con l'Eracle Lans-

affinità (fig.

611).

Per

pas-

il

saggio dalla maniera scopa-

può

ac-

cennare alPAres seduto

(fig.

dea

lisippea

alla

674),

il

cui

si

volto

presenta

più tratti di Skopas

Lisippo mentre

abbandonata

la

che

di

posizione

e disciolta porta

Fig. 676. Palestrita che

si .illaccia

(Testa Fagan

interamente già l'impronta

il

il

;

Marmo. Londra, Lat tronco è stato tolto via).

sandalo.

di

quest'ultimo, senza che noi tuttavia

dobbiamo vedere in esso una vera e propria opera può pensare al suo compagno Leochares. Oltre agli antichi maestri Lisippo ha anche studiato con ardore la natura e su questi studi ha fondi Lisippo.

dato

i

Forse

si

Con miglior successo di Euphranor (pag. 353) egli proporzioni tradizionali e ad introdurre una maggiore leg-

suoi progressi principali.

comincia a modificare

le

gerezza nelle forme del corpo e nella posizione. lisippeo

Roma

maturo al

lo

Una

dà l'Apoxyomenos nel Vaticano

tempo dell'imperatore Tiberio; un giovane

vere della palestra. L'arte di

animate da una mobilità

si

675), toglie

rappresentare ritmicamente

elastica e di nobilitare

conoscenza

sicura

(fig.

il

dello

stile

cui originale era in

con

la

posizioni

la

pol-

tranquille

ma

striglie

occupazioni comuni con

la

bellezza

Grecia:

388 forme, cioè

delle

Di fronte

al

paiono più dei

snelle,

leggermente

loro modellatura

mento

i'I-:riodo

Policleto.

di

»

tronco

il

la

di

aihssandro

c

capelli

è avuto

neirApoxvomenos

più corto,

leggerezza e

tesi. I si

ii.

diadochi

di;i

sommo

celebre eleganza del maestro, è qui sviluppata al

la

Canone

accresce

piedi

tratti

«

xr.

la

sono

testa

la

mobilità. trattati

gambe

le

grado.

braccia ap-

e le

più piccola; la posizione distanziata Il

viso

piuttosto individuale ha dei

con maggiore delicatezza e

libertà, nella

riguardo all'effetto della luce e dell'ombra. Questo ele-

pittorico appare anche nella tratt izione del corpo che differisce sostanzialmente

da quella più antica. Oltre

muscoli contribuisce

ai

aspetto

l'

specialmente

alquanto

dove essa è



tirata

al-

mobile,

pelle

la

per

sten-

lo

dere delle braccia (un

mo-

tivo assai amato), e fa

ap

parire

A

corpo più asciutto.

il

questo

aggiunge un'im-

si

portante innovazione di Lisippo; mentre

statue più

le

antiche erano quasi unica-

mente destinate ad una

sola

veduta, Lisippo aggiunge- la terza

dimensione,

quindi

non per una

ma

duta

crea

e

ve-

tale

col senso più

vivo

Che

per l'elemento spaziale. le

sue statue perciò raggiun-

gano piena libertà menti ed

efficaci

lati, I

!

movi-

di

presentino

e

vedute da

chiare tutti

i

soltanto una conse-

è

guenza necessaria

di

questa

concezione della natura as-

solutamente diversa.

Le

sue

I

opere

non debbono essere

dobbiamo immaginarci corporeamente

tutta la ricchezza

di vita che vi

si

mini

riferiva l'espressione del

si

così

come sono

realmente, egli invece

olimpici

anche

statua erratamente interpretata

la

676); egli è un palestrita e nello stesso

popolari

tempo

il

getta

cogliere e

meno

che

sentire

questi

proporzioni più

alle

maestro che Policleto avesse

vincitori

resero

per

nasconde. Perciò è -propria delle figure ^di Li-

sippo una naturalezza quasi presupposta; ad essa non leggere

in esse

con

abbracciate

soltanto

r occhio; noi

modellato glijuo-

come appaiono. Numerose

principi

fondamentali.

come un Ermete

cheS7.

PugiUsta seduto. Bronzo. Roma, i«useo delle Terme.



Lisippo.

di

Euthykrates,

più

rigido,

suo

indirizzo

più si

formò una grande

si il

scuola.

Dei suoi

suo erede, era assai simile

severo e non dotato della sua eleganza

potrebbe

attribuire

;

statua in bronzo

la

fi-

padre,

al

al di

687) trovata in Roma. Stilizzata nel corpo] con un naturalismo severo e inesorabile, che sorprende

un pugilista seduto in

modo

(fig.

particolare nella barba e nei capelli,

con rude verismo un eroe di

accentuare perfino

golare

mescolanza

le

della palestra

deformazioni

e

le

di queste caratteristiche

presenta

essa

non dimentica

e

La

ferite.

sin-

apparentemente

contrastanti ha condotto a datazioni assai diverse, perfino al ^

seccjio

riore del

che

è

;

contro di ciò non solo parla

stato introdotto solo tardi

ma

sizione spaziale della figura, cosicché a Giovanetto rrante. Bronzo. Berlino. (Braccia

Fig;. 6SS.

erratament,' rest.Tiirate).

la

circostanza

guantone da pugilato con corregge a anche

non

si

la

maniera

di

Teisikrates,

Lisippo che

si

non

libera

este-

acuto

compo-

erra riportandola

quest'epoca o all'ellenismo ancor più avanzato.

Kuthykrates,

.spigolo

Lo

scolaro di

avvicinava di nuovo tanto alla si

potevano distinguere alcune

394

B'<

GRECIA

:

\l.

II.

PERIODO

DI

ALESSANDRO

E

DEI DIADOCHI

Tav. XII.

t-ANCIL

STATUA

IN

LLA SACRlhlCANTE.

MARMO DA PORTO

D'ANZIO. .ML-SEO

DELLE TERME, ROMA.

GM

SCOLARI

DI

I

gli

assunsero

insieme

Diadochi

altri

con

non porta mantello

anche per

statua: in essa

la

suona

e

ricostruzione della statua

la

in seguito

Ma

re.

Toiemeo. L'immagine

l'influenza di

inoltre in elementi importanti

ricadenti,

titolo di

il

quale egli

alla

monumento

il

di

una

avrebbe potuto trovare collocazione in Samotracia che stava

tale vittoria difficilmente

completamente sotto

395

Toiemeo ed

riportò nelle acque di Salamina di Cipro su e

ISll'l'O

tromba,

la (fig.

691),

il

ma

della

moneta non concorda

Nike ha cintura bassa,

la

prima

che

orli

ammesso

era

si

deve invece essere abbandonato

a causa della pur obbligata impugnatura dello strumento che non sarebbe gesto di

Anche

aspetto antico.

per

sibile

sorta

possedere

nella

zione più

recente,

di

statua

rodia di un

1"

volo e

volgendo

destra.

Questo con

spiegare

noi non

rezza rona.

quasi

incesso

un

in

intero corpo versi'

1'

atteggiamento 1'

pui-

si

azione che realmente

possiamo

con

stabilire

L'armatura

sicu-

una co-

essa innalzava

forse

:

dall'alta

una nave,

figura marcia sulla prora di

trasformando

tempo

al

La giovane dea

Demetrio.

ammis-

è

sarebbe

rielabora-

la

forse

semplice sorto già

più

tipo

del vestito è più sviluppato di quello che

stile

in cui

Noi potremmo quindi

statua.

la

lo

periodo

il

portatile del trofeo

che è presupposto dalla restaurazione,

egualmente non

è

essa

sicura,

corri-

costume romano che al greco. Forse se non alla palma, mo-

sponde più

al

tivo divenuto banale più tardi,

pensare

bro

ornamento

di

teneva

anche

metrio.

nave che

dell'antica

come

moneta

riscontra sulla

si

mem-

posto della bandiera,

il

confronto con

Il

de\c

si

cioè a quel

stylis,

alla

De-

di

Nike

la

di

Fiir.

OTl.

(Secondi)

573J mostra quanto si sia accresciuta la passione per il movimento,

Paionios

più raffinata slancio

vestito

a

che

un

se

si

voluta

è

da

la

ci

si

alia

di

Samotracia. Marmo. Louvre.

Museo

ricostruzione nel

di Strasliurgo).

del

al

in

anche

senza

tutti

dell'espressione

Per arditezza

una danzatrice

avvicina

i

della

di

è

il

suoi elementi,

suo significato

quanto

di

Berlino.

cosicché

i

Anzio

»

convincenti attribuire da

Lisippo che

ad un indirizzo originale lo

di

all'attica,

Fanciulla

«

e

posizione e

di

Museo

del

fortemente

argomenti

Phanis scolaro

a

artistica

atteniamo soltanto

vivacità

la

vale

verità

in

altri

rivela appartenente

vassoio con oggetti

si

Questo

Essa invece

sua paternità

Nike

lisippea

spariscono.

sacrificante.

mento, volto

Ma

maniera

Prassitele,

figura di

discussa

Nike

panneggiamento.

del

avvicina

si

la

facilmente

alcuni

trattazione

la

statue

XIIj

(tav.

sia

nel

In queste

confini

la

(fig.

e

aveva

posizione,

creato

una

panneggia-

ellenistico.

E come

perfino

suo sesso.

il

è

linguaggio delle forme questa fanciulla che sosteneva

culto,

ha

nella acconciatura

trascurata dei

capelli

che

Grecia:

39'

xi.

ii.

pfkiouo

di

ai.i:.ssandr(5

e

mi

diaudchi

sono

sul da-

legati

vanti, nei tratti forti

non

e

del

delicati

viso, nella disposi-

zione senza eleganvestito che

za del

ammassato

è

so-

prattutto sui fianchi e che lascia

scoperto

piede

corpo

del

sizione

po-

nella

sinistro,

per cui

troppo

il

protende

si

lateralmente

sul

una

serie

li,

meo,

riconoscere

tanno in

che

elementi

Ji

essa anziché u-

na nobile sacerdo-

una servente

tessa

una

del culto,

ie-

rodula, cosicché, e

lo

ciò

anche

conferma

la posizione,

essa doveva appartenere ad un grup-

po con gura.

per

un'altra

fi-

Qualunque, altro,

sia

il

giudizio stilistico e Fig. b92.

Nike

di

rinterpretazione dobbiamo am-

Marmo. Louvre.

Sa

noi

vestito, nella posizione cosi equilibrata nello spazio, nella trattazione pittorica del nell'espressione contenuta del volto una delle opere più suggestive dell'arte greca. La vera e propria scuola di Lisippo non sembra aver durato più di un paio

mirare

Sidone ancor prima di Atene si arresta come centro artistico. Ma maniera lisippea persiste e si estende oltre. Lisippo rimane anche seguente il legislatore della scultura, anche perchè verso

di generazioni;

l'influenza della

per la

l'età

ad

rico, di

del

fine

nostro periodo

ogni

modo

Euth3'krates,

come

che

scrittore che

la

plastica

assai parziale,

in

trovò appunto

Xenokrates.

il

suo

sto-

uno scolaro

sembra aver avuto maggiore importanza

come

bronzista.



Uei compagni di Skopas nel Mauattici. entrarono anche Leochares e Bryaxis a servizio della monarchia; lo stesso fu di Euphranor (pag. 352 s.). Leochares (confr.

Scultori

soleo

Fig. 693. Nike su u nave. Moneta di

Demetrio.

Aiiici

ujui.roRi

pag.

s.)

•^7'i

gruppo

particolarmente

PHj

statue

le

suoi nonni dica

la

in

immagine di

figlio

rimase

per

oro

alle

(pag.

Lisippo

caccia

del

un

per

Delfi

leone,

ma

creò

(fig.

458

Philippeion in Olimpia

il

suoi genitori e dei

dei

avorio. Già questo materiale

ed

Difatti

egli fu ucciso,

Filippo

nella

aveva aggiunto

festività

in-

di

sua propria

la

dei dodici dèi; sotto Alessandro,

statue

Zeus, trionfò completamente Tapoteosi. Bryaxis in

Oriente e acquistò

Rodi cinque

per

alla

Alessandro,

di

deificazione.

Aigai dove

con

lavorò insieme

Alessandro

di

3'J7

380,



grande fama

egli ideò

;

Daphne

colossi, per la residenza siria

confr.

357),

un Apollo Citaredo

vestito con la patera nella destra.

Anche

lungo

in

nella tradizione

leggendaria

difficile

a districarsi dell' in-

troduzione del culto di

Sarapis

sandria il

nome

in Ales-

è ricordato di Bryaxis,

modo come

ai ogni

l'autore di

una pro-

babilmente antichis-

sima immagine del tempo di Sesostri. In

questo

luto

per

è vo-

si

lo più ve-

dere l'influenza della notizia che la statua di

Sarapis in Ales-

da Bryaxis

e

Sinope.

altra

In

.sorse

nel

cnllocato

vi

fosse

si

è collegato

mandata

contraddizione ritenersi

nell'immagine

personificata

veva riunire ziani,

si

può ora

ipotesi

mente

più

di

lej;gendario che in

Menandro. M.irmo. Copenaghen.

Fig. 695.

derivasse

sandria

di

a

a

il

tratto

prenderla

questa

e

ad

sicuro che l'idea

Sarapis, che do-

un nuovo culto Greci ed Egisotto il primo Tolemeo e propriain

santuario di

presso

Osorapis (Osiris-Apis)

Menfi sull'orlo del deserto

in

una contrada detta Sinopion; ma l'introduzione del nuovo dio nel suo principale santuario di AIcssandria avvenne solo nel 286 o alquanto più tardi

cosicché non possiamo ammettere con

curezza 4.

òOo.

aTii

De

neU'originale av Vaticano.

di

l'uiienktos. intrecciate).

la

paternità

colossale, che era

di

Brvaxis.

si-

L'immagine

un acrolito oppure

di

una

si-

le lilla

mile

tecnica, rappresentava

il

dio in trono con

iRI.ClA

398

\l.

;

11.

RliihO

l'I

hi

ALESSANDRO

E

chitone

mantello,

e

Cerbero

testa e

rose repliche

al

quanto

giormente

fianco

«

(fig.

acquistò

tutto

il

Atene stessa e si

di

tutto

rivela

tratti

(Menandro,

di

la

,\l.ulrul.

copia migliore

In

rappresentazione

III.

iena

brun/n del

del

il

in

Prassi-

giovane e Ti-

molte

fig.

(fig.

di

statue-ri-

695), ciò che fatto.

69Ó), di

La

il

statua

Polyeuk-

un buon

t

nello

clie

esempio tempo

stesso

carattere spirituale

il

influenza di

S\

realistica

contrassegna nettamente

l'

Cr.! è

a.

Hypnos. Marmo.

secondo

in

1280

tos

Fig. 697.

il

diffusione

figli

i

crearono

Demostene

Come

questo Sera-

l'indirizzo

padre non aveva mai di

ma

questo ele-

particolarmente

Kephisodotos

marchos,

mag-

antico.

questo che perfino tele,

»

grande

mondo

In

caratte-

694),

semplice.

più

pide

tempo

in

Alessandria

Lisippo

la

boccoli coprono

i

fronte

la

era

dio di

nume-

le

;

accentuano

l'immagine originale

mento

(confr.

kalathos sulla

il

dio dell'oltretomba, tanto

del

ristica

di più

maniche

corte

dalle

780

fig.

IMAt-OCHl

Di:i

delPuomo.

La medesima tendenza seguono molti ritratti per quali la mancanza di identificazione spesso porta ad una trai

scuranza la

dippo. Del resto

i

ricordata qui per lo

Sia

ingiustificata.

seduta

caratteristica figura

di

figli

del

meno

commediografo Posi-

Prassitele seguivano anche

le

orme del padre, essi crearono numerose statue degli dèi in marmo, ad esempio Kephisodotos, a quel che sembra il

più valente dei due

una Latona

fratelli,

(fig.

617). Essi

a

un fornaio

(forse

predilezione per

questo periodo

di

corporazio-

«

si

palesa

nelle rappresentazioni di

scene

ni di artisti dionisiaci

di al

commedie dovute cui lato si pongono

conservati Fig. 744. .Apertura di scarico sotto

i

rides.

Prop

del

quadretti di

a

tal

genere

di

Graphikos venivano pagati ad

tutto ciò veniva fervidamente coltivata

dilezione per

soggetti tragici,

i

perati in gloria dal

di

Bisanzio (prima metà del i

;

alto

prezzo. in

fig.

Ma

parte

secondo fconfr.

la fig.

il

I

tri-

gregge ucciso,

tragedia di Sofocle ()(5o),

e

F ancor

più

celebre .ATedea di Euripide con

l'animo in lotta tra l'amore

madre (fig.

e

la

751,1;

di

gelosia vendicativa

suo

al

rappresentati

i

lato

bambini

erano intenti

Fig

745

Po

;

accanto

con 'pre-

da Cesare ed esposti nel tempio di Venere facevano generale impressione. Essi erano un stemente sopra

la

750)

(pag. 386). Tutti furono su-

suoi quadri acquistati

Aiace infuriato che medita

mosaici

Viene coltivata anche

pittura mitologica,

Theon

i

più giovane

questi

secolo)

la

parte di

a Kalates.

Timomachos

di

pittori,

come da

»

samio Dioskou-

natura morta (confr. i

?).

scena in

.la

(Kecliropula) Acarnania

P

Fig. 746.

La

città alta di

I

T T

Pergamo. Schizzo

l'

R

A

della pianta tratto da

42?

Pcrgaitto

i;acropoli originaria, quello interrotto l'acropoli del primo .r,..;,'^/™"","''.''"'^^'^ tratto fine con le torri la citta di Eumene II. Al di sotto si estese più tardi la città

GRECIA

424

:

XII.

PERIODO ELLENISTICO

II.

loro gioco innocente. Sono anche ricordati un Oreste ed Ifigenia in Tauride, Ji nuovo un soggetto euripideo ifig. 752), e una Medusa particolarmente ammirata. La Medea, probabilmente anche il quadro di Ifigenia, sono conservati in rielaborazioni in Pompei ed Ercolano. Soprattutto si trovano colà tra le pitture parietali

al

molte

grande verosimiglianza

con

che

fanno ricondurre secolo

in

parte a pitture ellenistiche, sol-

che esse

tanto

si

W

parte a quadri del

in

hanno per

più subito

lo

una trasformazione romana tanto che perfino col medesimo modello sono conservate in più esemplari stilisticamente diffe-

perciò non ci lasciano più riconoimmediatamente gli originali che sono

renti, e

scere

loro fondo. Delle scene tragiche, pateti-

al

che ed epiche sono frequenti

canto anche delle

innamorato: dare

si

è tratti

esse e ac-

in

come

idilliache,

il

Ciclope

vivamente a

ricor-

poesia alessandrina. Alcune scene

la

come quadri su XVI) presentano una composizione a rilievo con figure poste Tuna accanto chiaramente riconoscibili tavola (tav.

senza un fondo spaziale

all'altra si

che queste composizioni;

ellenisti-

scene

le

Non

reale.

chiamare

potranno facilmente

di luce

già ricordate richiedevano sicuramente una

rappresentazione dello spazio. Nella pittura

una lastra funeraria

di

gase

pag.

39»)),

marmo

in

Pa-

di

vediamo una puerpera

noi

morta nel mezzo di una stanza rappresenminutamente. Per ciò non

tata abbastanza

è verosimile che la pittura ellenistica, si

ammesso, abbia rinunciato

è

alla

rappresentazione

tanto più che anche

menti che

di

la

paesaggio

;

i

sfondi

di

rilievi

le

altre

di

ele-

modo sembra

profondità spaziale e

la

corrispon-

le

une dietro

siano state piuttosto limitate. è

tutto

paesistici,

adoperano

ad ogni

dente disposizione delle figure

questo

come

del

Con

chiaro che bisogna essere cauti

fronte all'opinione che

è

stata vigente

per lungo tempo e che voleva riportare pittura

pompeiana quasi

pittura

ellenistica

erano

stati

Nel finora

i

per

intero

a

modelli

ha adoperato senza dubbio

i

ellenistici.

Neil'

uso del

colore

toni più vivaci e più splendenti

la la

che

introdotti dall'encausto.

corso del

II

secolo

si

spegne

la

centri principali della sua attività;

pittura classica in quelli che erano stati

Timomachos

(pag. 422)

appare un 'ecce-

DECORAZIONE zione.

Un

E

MOSAICO

425

trat-

to caratteristi-

co è in

la

messa

valore delle

opere più che

("

anti-

chresto-

grapliia ») e

il

Fig. 748. Asino e coccodrillo. yn;ulretti>

ili

s"-'

sorgere di gallerie

di

quadri

le

e

Raccolte

quadri

di

si

mutato

era

in

un museo di sculture antiche

opere della pittura locale furono riunite

in

una

venivano studiate dagli eruditi. Intermediario

Fig.

7-19.

Amorini che

la

Tolemeo

da

III

per

la

scelta era

determinata da

criteri

Alessandria

tanto per



storico-artistici

;

il

romano

nel quale grande

Decorazione e mosaico. sopra (pag. 412

ss.,.



Se Chrysippos

Sulla (III

pinte anche

le

delle

pareti.

Con questo va d'accordo

rati,

nella cui

latrine,

questo

fabbricazione

si

decorazione

sec.)

riferisce

fu la passione per

300

i

quadri quanto per

si

faceva attenzione

le

delle pareti

alla

nelle

Pergamo dove

in

periodo

il

elleni-

gallerie di quadri.

si]

.sosteneva che ben presto

soltanto

anche

inlatti

;

quindi anche alle pitture arcaiche. Così anche per questo rapporto stico preparava

il

quadri

di

pompe

costituivano delle gallerie, particolarmente

si

Sidone

recenti. In

e

un certo numero

.4rato,

fiorivano gli studi di storia dell'arte. Probabilmente

sculture

per

ala settentrionale

1"

galleria già costruita \erso

da eretici. Pittura parietale

lav

sicionì era stato acquistato

residenze ellenistiche

le

erano formate

si

ad esempio

era trasformato l'antichissimo Heraion in

si

logo di Olimpia le

moderno.

pitture votive nei santuari. Cosi

Atene era divenuta una preziosa pinacoteca, e egualmente in una Samo, come il santuario ana-

dei Propilei di

pinacoteca

senso

nel

prima volta con

è già

si

parlato

sarebbero di-

policromia sempre crescente

l'uso favorito di tappeti variegati, spesso figu-

Alessandria

gareggiava

cogli

antichi

centri d'oriente.

Come trale

parte

cen-

un

tale

di

tipo di parete con

tappeti appesi serI

à

vivano

nel

padi-

glione di galalfdi

Tolemeo

II

(verso

426

B.

grigia:

-

periodo eilenistico

il

.\ii.

il 275, fìg. 714) dei quadri su tavola; si presenta quindi spontaneamente l'ipotesi che anche su pareti reali dipinte fosse in uso una simile decorazione. In ogni caso ancor più oltre va V ipotesi che cosiddetti quadri a rilievo, un tipo di rilievi di i

maggiore o minore estensione ma concepiti in maniera particolarmente pittorica, avessero costituito appunto la parte centrale delle pareti decorate architettonicamente.

P^^^HBK

'

^WÈ

'J^Sf^Si^h.

'

quadri a

niodo

'^it

appartengono

conservati

rilievo

prevalentemente

romana

età

all'

loro origine senza dubbio risale

ma

ad ogni

(fìg.

947),

la

periodo ellenistico,

al

per un tale uso manca finora qualsiasi prova.

Le

trovarono

variopinte

pareti

completamento

nei pavimenti

il

loro naturale

a mosaico che rappre-

una pittura in materiale resistente. Fu costume antico anche di ornare il pavimento con pitsentano

ture

bianchi

ciottoli

decorazioni semplici ed anche

Delle

iioj.

(fig.

furono più

delle rappresentazioni

e

mai ancora

vitree (non

combinate con

tardi

Delle piccole pietre e paste

neri.

d'oro) erano connesse

tasselli

strettamente e saldamente conficcate nel cemento, sottili

stucco del colore corrispondente. Talvolta di

le

commessure erano accuratamente riempite con trattava

si

semplici combinazioni di forme geometriche (cubi,

meandri più in

di



lastricò

secondo l'antica maniera

talvolta

ecc.),

motivi più

introducevano

scene

su

400

confr. pag.

drini

(fig.

anche

risale

753,

altri

ornava

A

908).

si

cammiil

(tav. XIII,

la

più bella

modelli

alessan-

romano

grande pavimento

il

si

ragione è celebre

Alessandro

di

quale con

ss.), il

Pompei

(pag. 412)

II

Con

dell' Iliade.

grande mosaico della battaglia

casa di

e

decorativi

veri e propri quadri in pietra.

lerone

Sulla nave di gala di

nava

vi si

andò anche

si

questi motivi da tappeti

pavimento con

il

Ma

ricchi.

di

Palestrina (Praeneste) col ricco paesaggio dell'Egitto, al

tempo

etiopico

dell'

inondazione del

popolato

di

Nilo,

dell' altipiano

e

Un quadro

animali.

grande

di

monon solo

vivezza, una lotta di Centauri e fiere lo offre un saico della

appaiono si

di

Adriano

allora così

al

costume

come

quella

di

asarotos oikos



arte

ma

senza

n)

città

sul

gusto

egiziane, di Herakleitos, li

anche un quadretto

del

Museo

cui

tutti

di

si

aveva

Ma

754).

come

singolarità

alla

una

pavimento

oggi nei tappeti

spargere

di

Degli splendidi avanzi di corone a mosaico sono venuti

palazzo reale

(fig.

delle scene figurate: dei fiori sul

amavano

ricollega

villa

«

il

suolo

ciò

;

di

in

sala

non

Pergamo.

luce

si

fiori.

spazzata

Il

»,

pavimento a mosaico Sosos aveva eternato con molta avanzi del pasto (un mosaico simile con aggiunte

gli

trova nel

Museo

Laterano). Inoltre Sosos aveva inserito

genere che è imitato nel celebre

Capitolino proveniente dalla

villa di

Adriano.

«

Mosaico

Anche

delle

altrove

colombe la

»

tecnica

seni, mosaico

del

T V

R A

adope-

era

rata per piccoli quadretti assai artistici

surare nica <

da

può mi-

si

;

finezza della tec-

la

che nel

questo,

Mosaico

delle

Colombe

n

occu-

quasi 60 pietruzze

pano un centimetro quadrato.



Scultura.

moci

alla

^'olgia-

scultura e ve-

dremo che sono plesso l'

scarsi

antica

che

ci

com-

in

avanzi del-

grandezza

quelli

offrono

nella

si

Grecia stessa. Nell'Attica noi troviamo

al

principio

di questo periodo di

un paio

opere originali,

la

sta.

I*ittura parietale dalla

tua seduta piuttosto molle di

un Dioniso dal lungo vestito che fu una posteriore aggiunta (270) al monumento 382) ed una grandiosa Themis in Ramnunte, opera di Chairc-

di Thrasyllos (pag.

^tratos, la quale già presenta

La scultura viene ora spesso frequentemente

in

modo che

motivi di panneggiamenti alquanto aridi ed esercitata

più

in

membri

artificiosi.

famiglie di artisti da più generazioni e della

medesima famiglia (come già

i

fi-

Prassitele) lavorano in-

gliuoli di

sieme ad una stessa opera. No-

mi e

principali

sono Kaì'kosthenes

Dies, Euboulides e Eucheir in

più

generazioni,

suo

parentado

Polykles e

(Timokles

il

Ti-

e

marchides, Dionysios e Polykles'. Essi nel

esercitarono

la

statue di dèi e a

li

a

copie di anti-

che opere soprattutto straordinario

nel

accanto

lavorarono

secolo e

arte

loro

specialmente

e

III

ritratti.

esempio

caratterizzazione l'offre

Uno

precisa

di il

Chry-

sippos che conta sulle dita (morto nel (fig.

pere

206) del vecchio Euboulides

come

Iveuktos Fig.

753.

Animali. Mosaico dalla Casa del Fauno

.n

Pompei.

che

755),

viamO

I

il

fig.

si

riannoda a o-

Demostene

di

Po-

6q6). Altrove ritro-

degli Stretti rapporti COU

GRFCIA

428

XII.

:

PERIODO ELLENISIICO

II.

O-

prassitelici

tipi

iellius

Dionvsios

di

Timarchides

e

prassiteiico delle

in

Un f>mete

Delo).

fig.

statue

636;,

femmi-

panneggiate an-

nili

che esseprassiteliche (fig.

951, confr. pag.

•;()ij

erano volentieri

adoperate soprattutto per ritratti e sta-

tue funerarie; in un

grande gruppo tene Fig. 754. Lotta tra

Centa

fiere.

Mosaico

dalla Villa di Adriano. Berlino.

giovane a tipi dell' età di Fidia

(Timarchides e

attici si

i

Roma

da alcuni argivi

coltivata

è cosa assai

stomachos ed

altri),

volta agli attici;

di

comune. Cosi anche un

guaggio

nesio straordinariamente attivo, sene, nel

secolo rielabora

II

templi

Acaia,

di

riuniva

gli

e

Lisippo è

di

Andreas

Straton,

Epidauro in

e

si

tal

ancora e Ari-

associarono

modo

ad un

tal-

lin-

di

Mes-

attiche in statue

immagini

di dèi e volentieri

Arcadia.

lavorando per

lo

Egli

più in

consegLienza della povertà del

in

tempo, anche

artisti

secolo

accanto ad influenze

e

dèi in gruppi,

ma

marmo,

II

artista pelopon-

Messenia

scolpiva esclusivamente

del

sotto).

concorrevano

artistici

Damophon

peloponnesie (scopadee; influenze per

(Xenophilos

il

riannodò

di questi

metà

la

dominava Tinfluenza

minor valore dialetti

verso

poco sicura (vedi

nella quale

quali lavorarono soprattutto per

i

diiVerenti

i

Polykles)

Dionysios e

si

A-

Timarchides, copiarono

e

scudo della Parthenos. Se alcuni

lo

scultura peloponnesia

Timokles

Polykles,

di

tìgli

figliuoli

i

siano trasferiti in

La

e

Athena per Elateia

nella loro

in

Euboulides

in

marmo, un modesto

legno e

surrogato dell'antica preziosa tecnica criselefantina

:

quando

infatti

fu

necessaria una ripara-

zione nello Zeus Olimpio di Fidia, se ne poteva

Damophon. Sembra che ad esso del culto dell'Asclepio Mounyche si presenta come una trasfor-

dare incarico a

risalga la statua

chios (Pireo)

mazione

stilistica

Melos.

pio

di

dei

suoi

gruppi

scoperti in

metra

e

del tipo conservato dell'Ascle-

avanzi di uno

Notevoli in

marmo

Lykosoura:

le

sono stati due dee De-

Despoina su un trono comune

ed accanto ad tano Anytos.

esse

Le

Artemide

teste

e

conser\'ate

il

|il|i!iiJ~r-^^^.,

;:_

^-'y''f'--"i::^'^^-r.itfS^

ti(fig.

Fig. 755. Crisippo. Louvre. M è restaurata nel disegno secondo

Ilio.

(La testa

-itratti

conservati).

s e U

7^,6)

richiamano a

paiono

tipi

massicce

più

ma

del IV' secolo,

maggiore

e di

1.

U R A

r

4-9

ap-

etì'etto

:

un frammento di manto riccamente ricamato '

tig.

per

notevole

7p7)

trattazione

la

storta presenta, oltre a delle figure

ornamentali

dano

gare

danzanti, che

richiamo a

con

solo

neoattica Ji

all'arte

un fregio singolare

vestiti, eretti e

cosa

Nereidi ecc.) che ricor-

comuni

periodo,

questo mali

(\'ittorie.

motivi

i

della

puramente

di

ani-

può

spie-

locali,

(^hc

si

culti

stato quel preteso rifiorire della fu-

sia

sione in bronzo verso della quale parla

metà

la

Plinio,

non

del II secolo.

si

può più de-

terminare.

particolarmente in Asia Mi-

In oriente, nore,

scultura

la

fu

coltivata in

ricche che nella Grecia impoverita.

teremo particolarmente più

tardi di alcuni di

quei

ma

forme più Noi trat-

centri

artistici. Fig.

molte delle opere

conservate non sciano

si

73().

Testa del Titano Anytos.

Da Lykosoura.

Marmo. Atene.

la-

ricondurre

con

sicurezza

a

determinate e

regioni

dobbiamo far precedere alcune osservazioni generali. D.'lle immagini di dèi potevano ben riuscire anche in quest'epoca, sebbene l'età non fosse favorevole a questo ramo

perciò

dell'arte.

Le divinità giovanili furono preferite a quelle ma-

Le trasformazioni

ture e gravi.

dell'Afrodite

anche all'ultimo pezzo

rinunciano

di

di

vestito

Cnido,

che

rappresentato

al bagno codenudamento, corrispondevano tanto al gusto

\icino e allontanano con ciò qualunque accenno

me

causa

del.

prevalente

dell'

(^nidia stessa.

epoca

che

dell' artista

Kleomenes.

La

mature

conservato

an-

di

cora

vaso del bagno col vestito

il

al

maginata come Anadyomene, cioè perciò

la

la

forme più

la

capitolina

.Medici

nell'ombra

V^enere Capitolina e quella

la

falsa firma

con

statua

dei

cacciarono

quasi

Notissime sono

presenza del delfino con

ha

disopra,

la

Medicea

come emersa gli Eroti),

dal

è

im-

mare

ed è modellata

forma graziosa e delicata. Da chi provenga il nuovo tipo non è certo probabilmente esso sorse già subito dopo Prassitele. Il motivo del bagno è mantenuto ma è volto verso una concezione realistica, anzi di genere, nell'Afrodite accoc-

in

;

colata di

un

sec, una volta detto

artista bitinio Doidalsas iIII

erratamente Daidaios). Essa è stata un tipo straordinariamente prediletto; ed appare in una doppia redazione, in un aspetFig. 757. ste di

Frammento

Despoina

in

della

Lykosoli

Marmo. Atene.

to

più genuino con

nella replica di

pienezza fiorente di

Menne

ora

al

Louvre

forme ad esempio

(fig.

758), invece più

crucia:

430

giovanile, nella

più

copia

elegante

ma

del Vaticano.

XII.

PLRIODO KI.I-HNISTICO

II.

con minore

\ita

Molto amata era

anche una graziosa Afrodite, completamente nuda, di cui

la

destra dislega

il

sandalo dal

piede alzato. Un'altra mezzovestita

con occhi socchiusi

si

guarda

uno specchio d'acqua accanto al quale una volta doveva trovarsi. 1-, tv. r^Lhc. .m.i.iho. c.uii|).dughu. I motivi sono innumerevoli; quasi sempre il problema centrale è quello della donna nuda. Alla madre si accompagna Eros, il dio predominante di quest'epoca, ora per lo più un fanciulletto libero e irrequieto in

i_i..

1

^

;

alquanto più grande appare nel noto gruppo ros e

Psyche

(fig.

Psyche

759).

da sola e sole appaiono

le

si

E-

di

presenta anche

Grazie in quel celebre

aggruppamento (Cirene, Siena) che è stato accolto dall' arte moderna. Accanto ad Afrodite giungono alla massima popolarità

in

quest'epoca coordinatamente a cor-

renti religiose (Bacchanalia), Dioni.so

corteggio.

Il

dio

una dolce ebbrezza. Con atto di scherzare nel pei.

Fig. 750. Testa di Satiro.

Bronzo. Monaco.

il

suo

più

con

e tutto

per

lo

femminili, con lo sguardo ispirato oppure in

tratti

in

appare

stesso

I

suoi Sileni e

parte

sitelichc

la

i

la

sua pantera egli era

cosiddetto Narcisso di suoi

Satiri

in

Pom-

ricordano ancora

loro derivazione dalle nobili figure pras-

(fig.

760J.

Il

VCCchio Sileno Col

piccolo

43' Dioniso sul! braccia, clic a

ritengono

Clini

otVre

lisippeo,

un paragone

Ermete

1'

i-

con

struttivo

di

Prassitele; de

sculture ec-

le

sono

cellenti

Bor-

te in Villa

ghese

76 una volta

che

tìg.

I

suonava

il

1

)

dop-

un

pio Haute,

Satiro

vecchio

riposo

in

il

danzan-

l-'auno

in

Holkham Ha eli Fauno Barin

Mo-

che

ag-

berini

naco

gravato dal

no

vi-

è gettato

si

a dormire. Essi

divengono a

poco

Fig. 761. Fauno danzante. (Braccia erratamente restaurate). Marmo. Villa Borghese.

a

poco

sem-

pre più selvaggi nelle forme e più sbrigliati nelle azioni

cosi

;

meravigliato

la

il

seduta in Firenze, dita e

le

il

il

Satiro che fa

Satiro

sdraiato

L'agilità e la flessuosità del

non

è difficile

si

guarda

Satiro che batte

il

i

aggruppato con una Ninfa

crotali col piede,

care

che

Satiro

coda,

in

corpo per

schioc-

Napoli. il

quale

nessun piegamento e nessuna

torsione giunge qui alla sua completa espres.

Un compagno

sione.

hanno

i

Satiri in

perciò noi di

rado

ci

Pan

alquanto dalle

ad esempio nel Pan

e

in

lascività

alla

Leda

nell'

assai

a

Ermafrodito che sfugge agilmente

stretta

col

come

Dafni di Heliodoros,

neir Ermafrodito dormente, statua

mata,

lo

caprine,

incontriamo poscia anche non

sensualismo e

in

brutale

gambe

del

cigno.

Satiro,

D'altro

nei vari gruppi di lato

quest' epoca

Fìk. 763. Testa di

Z eus coronato Pietrogrado.

di

432

CRI CIA

XII.

:

PtRIOliO ELLENISTICO

II.

ama una maggiore 7G2) o un

grandiosità nell'aspetto

pathos

"

certe teste di Apollo

accentuato

più

»

quali,

le

sebbene

gano da un medesimo modello, tuttavia

non

si

dèi

subiscono

tratti

quando

di

tali

in

provensi

dilk-

renziano nella loro acconciatura sempre più cosicché anche in

(fig.

come

alta,

casi sorge la questione se

rielaborazioni posteriori. Alcuni

trasformazioni,

notevoli

come

soave Hera assume un aspetto quasi

la

sentimentale di

Madonna

Zeus appare come

e

un vecchio nervoso e stanco

(fig.

763). Gli

dèi

divengono sempre più umani, quali appunto a-

mava

rappresentarli

la

concezione evemeristica

prevalente.

A

questo indirizzo

zione per la

di

i

si

riannoda

la

predile-

motivi di genere, alla quale debbono

loro origine alcune delle più graziose creazioni

questo periodo.

guono due

Come

nella pittura, si distin-

idealistico e uno reapuò paragonarsi con Teocrito, questo con Herondas. Come esempio della -prima maniera può valere la tanto prediletta Giuocalistico

trice

indirizzi,

quello

:

astragali

di

uno

la

gruppi con compagne. sto indirizzo fu

quale Il

Boethos

appare anche unita

in

più celebre artista di quedi

Calcedone

(II

secolo),

il

quale oltre che per lavori di toreutica era a ragione

famoso per il suo bambino con oca (fig. 764), oin bronzo spesso copiata, e per altre statue di 1'

pera

fanciulli. Tali

statue

vano

poteessere

adoperate anche

come

gure

di

li-

fon-

tana allorché si

faceva ver-

acqua

sare

dall'janimale];

epoca

e

tale

è

straordina-

riamente

conda

fe-

nell'in-

venzione

d[i

motivi simili

per

figure di

fontane.

Il

SCULTURA

433

Fig. 76

nome in

Boethos

di

bronzo

la

si

legge anche sopra un'erma

proviene

quale

carico di

dal

naufragata sulla

un' antica nave di trasporto

costa settentrionale dell'Africa presso Mahdia. (Tunisij la

un pezzo

;

di stoffa

che poggia sovra

sua testa barbuta di tipo arcaistico

ma



statua di fanciullo della

medesima provenienza

sarebbe permesso dallo

stile,

di



Dioniso

di oleastro, l'albero

mano una palma

nell'altra

Polideto,

fig.

35'^\

questo

Infatti

una

(essa è

fanciullo

delle

monelli

veri

astragali

tamente

(nel il

di

strada sono

Museo

Britannico) e lo Spinano Castellani

bronzo del Capitolino

Un arti

minuti.

il

in

204 là

ss.

(fig.

768)

cui

la

danzatore confr.

capo

l'un verso l'altro

tra le figure di genere

la

il

si

fig.

in

secolo,

per

litigare (fig.

in

il

personificacui

fig. il

culmine Dei

7611).

giuoco degli

767), che è quasi cer-

particolarmente per danzatrice con simile

testa

grande quantità :

Mannaie



di I.

movimento

trovano tante statuette

piccole

figure

in

Non

797).

suo ingresso anche nelle case modeste

Sprinoer

pone

la

statua

in

a

i

le la

quali già aptesta grossa e

crotali che egual-

quella

della

vecchia

pensare ad una provenienza dalla medesima cerchia artistica. Essa può

fa

gono vare

Ili

figure burlesche

delle piccole

corporeo,

esempio può servire una

Mahdia

un'erma

si

.

essere bene aggruppata con un il

realistico,

accademico è stata derivata

stile

vanno

aspetto

loro

Come

mente proviene da ubriaca

(pag.

passo ancor più

paiono ridicole per gli

donde con

tipo originario

che

alato

imitazioni del Kyniskos di

molteplici

Mirone (di Tebe ?, ragazzi che hanno preso a

i



come Eros ma come una

ubriaca di

raggiunto dalla vecchia

la

765, ciò che

nella figura

sud significato

zione dell'Agone. Accanto procede un indirizzo rudemente è

a

con

sacro degli agoni olimpici, e che deve aver tenuto

deve interpretare non

si

riprodotta il

un' opera

essa andasse unita

che

sua grandezza e

la

rende inverosimile.

la

capo una corona

ma

non fosse

che

congetturare

fa

l'aggiunta di una statua. Si è fatta l'ipotesi

;

l'arte

e nei

marmo

(in

simile:

ambedue

è opera del di

si

rivol-

caso se appunto

ogni indirizzo potè tro-

loro giardinetti. Di qui proviene

parte da esemplari del periodo 2S

GRECIA: XU.

434 classico), di

stiituette

mercato,

di

maggiori

dell' arte

in

figure in

bronzo

argilla

figurata,

PERIODO ELLENISTICO

IL

talvolta assai delicate

(terrecotte),

che,

accompagnano

1'

e,

come

come il genere più a bucn modeste compagne dei rami attraverso tutte

greca

arte

sviluppo dai rozzi tentativi dell'età più antica fino alle graziose

»

fasi

le

Tanagrine

di

(pag.

"

399) e ai tipi di attori comici. Una ricca messe di terrecotte di stile libero l'ha data la necropoli della piccola città marittima eolica di Myrina, ma anche la Sie

cilia

la

Magna Grecia ne

parte nutrita di

modelli più

parlano da queste

perchè venivano

figurine.

tratte

offrono

Esse

si

da stampi

gran numero. Un' inesauribile fantasia

in

una

ed

antichi

tecnica

viva

potevano creare

e

perciò spesso

talvolta esse sono anche ritoccate ; un delicato intonaco bianco sul quale venivano

facilmente

stessa figura

alla

applicati

Nei

rilievi

ambiente

reale,

sono per ciò

Arte aulica.

e di

Teo

la

cottur.i.

l'azione

(fig.

o

769),

avevano

giro per tutto

in

rilievi

il

dei quali già

cosi



La

il

un

in

dio Dioniso che

del

rilievo

il

riconosce

si

grande importanza

mondo.

carattere

Il

facemmo

parola

le

sopra

(pag.

di

(pag. 408) costruiti

(fig.

721) e ancor più

da Hermogenes

neir esecuzione che è necessario

sono

ricordarsi

di

appare più

426);

ma

le

sotto).

(v.

larga applicazione che dell'arte facevano

Samotracia

vivo in-

il

compagnie

paesistico

fa

Menandro

poeta

le

molte e nuove

lusso dell'età ellenistica spinsero spesso ad un lavoro affrettato.

nuovo tempio

sciatti

più ricoperte

lo

dopo

drammatico. Napoli.

opere conservate appartengono solo all'età romana

del

per

e

colori

i

riproduzione di scene drammatiche. Vi

la

andavano

accentuato in quei

il

stecca

tanto spesso copiati, che rappresentano

rilievi,

lavoro, oppure

città e

grande quantità,

quest'epoca appare una tendenza a rappresentare

teresse di un'epoca nella quale attori che

in

suo effetto

quindi con l'accenno di sfondi paesistici o architettonici. Caratteristici

ad un poeta drammatico vincitore

visita al

i

di

in

del

trovano più esemplari di una

si

di

Fig. 169. Dioniso visita un poeta

sicura

e

i

fregi dei templi di

poveri

della

loro

frontoni

I

Magnesia

nell'invenzione alta

e

collocazione

così

per

ARTE AULICA

435

Fig. 772.

Cicogne che s' azzuffano per la preda. Kantharos d'argento da Boscoreale. Louvre.

Ze

Fig. 770.

puramente decorativo. Tale trascuraggine cialmente



dove

si

Adonis

effimere,

d'Alessandro (pag.

nella residenza reale di Alessandria

sceniche. In

una grande

275, fu innalzato

aveva posto

per

in

festa

che

Tolemeo

380).

con li

il

klinai

Fig. 771.

da

banchetto

maniera

cui splendore

Teocrito le

di

lavoro

(fig.

ci

non rimaneva

descrive

Philadelphos organizzava

714).

Athcna seduta. Coppa d'argento da

la

festa

sue .sontuose rappresentazioni

mezzo ad un giardino un grandioso

130

tale

presentava perfino nell'arte aulica, spe-

trattava di creazioni

indietro a quello dell'età di

scusare una si

padiglione

di

verso gala

il

che

Quattordici colonne in legna

Hildt-sheii

436

I!.

GRECIA:

-

XII.

PERIODO

II.

El

LENISTICO alte

22 e perfino

stenevano

2Ò metri so-

sotHtto

il

fra di esse

:

erano

appesi

dri,

disopra dei quali, in nic-

al

tappeti con qua-

chie alte m. 3,50, erano disposte delle scene di

statue

banchetto

erano

vestite

le

di

cui

stoffe

marmo

reali. Cento statue in adornavano la sala che

risplen-

deva per l'innumerevole vasel-

lame d'oro tempestato

parte

in

pietre preziose. Delle

di

statue

colossali e degli utensili di oro e di argento di

ogni genere co-

stituivano anche

una parte es-

senziale dello smisurato corteo.

Egual lusso regnava nelle navi gala

di

rone

II

Tolemeo IV

di

(pag,

Fig. 773. Cratere d'argento da Hildeshf

si

grotte, giardini, ginnasi,

qui adoperate apparissero noi in

nel cui

assai più preziose che artistiche

«

sentare

suo gigantesco corteo, con immagini dorate o coperte

nel

in oro, tutti

gli dèi

e tutti

anche rappresentare

i

demoni

dei quali

hanno conoscenza

dalla nostra tradizione di

teriale

dèi,

anzi Arsinoe

doveva servire

sigilli

incisi (pag.

a

tale

parte.

agata, corniola), sorse ora

(camei),

il

cui

bianchi, azzurrognoli

sono

ben presto

offerti (fig.

la

Mentre

predilezione per

effetto era

la glittica

Come

strati,

del

di

so-

Faraoni

i

varia

(confr.

il

ma-

pag.

Delle pietre

cui

il

dure

397) ; preziose

color verde ben

opache

ornamento

(giaspo,

intagliate a ri-

colorazione degli strati bruni,

o

più

a

.strati].

Modelli

Tolemei che conosceremo camei noi conosciamo da egregie opere

primo periodo

dei

432, e Athenion.

Calcedone, pag.

preziose erano anche adoperate per farne suppellettile di lusso. il

aulico

finora aveva preparato in

pietre

sardonice a tre

intagliatori di

conservate Boethos (certamente

le

pietre d'

le

rialzato dalla

(onice a due

s.).

avorio

in topazio.

212) e accanto allo smeraldo,

da alcune pietre

792

ed

oro

una statua

s'adatta con l'oro, aveva adoperato principalmente

glioso è

lusso

questo scopo: erano comuni delle statue

dei .simulacri in

e

avrebbe avuto perfino

II

avevano soprattutto una grande

generale dei

scelti

lavorati

uomini e inoltre

gli

regolò tutta l'arte aulica dei nuovi Faraoni, dei Tolemèi. Perfino

delle opere d'arte

colossali in oro dei principi

lievo

fece pre-

vestiti

considerava

egiziana, che

prattutto per Alessandria. L'antica concezione

come

di

siriaca

celebrata

miti relativi da preziose marionette.

i

Noi abbiamo notizia per caso

vi

Nella corte

».

dobbiamo presupporre un simile splendore: Antioco IV in una festa Daphne gareggiava con gli agoni dati da Paolo Emilio in Macedonia e

fece

e le-

erano

e 412);

dei palazzi galleggianti con temadornamento aveva una gran parte ràvorio poteva ora più facilmente procurare. Nessuna meraviglia se le opere d' arte

pli, .sale,

che

408

piatto in onice farnesiano in Napoli

tazione simbolica del Nilo, accenna chiaramente

il

cui interno,

alla

origine

Di

con

.Ma effetto

la

le

pietre

meravi-

sua rappresen-

alessandrina. Mitridate

ARTR AULICA

meno

Kupator possedeva non esemplare (la

coppa

genere

di tal

è

per

assai alline quella

la

ed argento ornata di Alessandria

ma

i

onice

;

un ricco

non meno preziosa in oro le capitali, non soltanto

Tutte

lini rilievi.

fiorente Rodi, erano ricche di

la

Già

prima

si

Mys

ma

,

toreuti a noi noti

pro\-eniva

un vasellame

erano acquistata fama

dall'Asia

dell'arte

La maggior

parte dei

Minore

e

propriamente

regno o dalle vicinanze del regno pergamcno, tra

Boethos (pag.

di (^alcedone

432)

il

incideva

e

gemme

(pag.

436)

e

(Akragas ed appartenere

le

altri). le

opere

di

questi artisti dell'Asia

di

Hildesheim

Fig. 775. Cinrfel.ibro.

Orecchino

d't

di

Abbiamo poca speranza

Minore da quelle

di

altri

di

toreuti

All'Asia Minore, una residenza invernale delle cicogne, sembrano

graziose coppe con

le

sentazione della vita di questi uccelli tesoro

774.

statue

Stratonikos

Cizico (pag. 462Ì; anche Rodi può avervi partecipato. poter distinguere

altri

gli

tempo fondeva

quale nello stesso

dei

ramo

questo

più largamente col lusso ellenistico.

fiori

in

sardonico ora in Parigi

prodotti meravigliosi della glittica è

suppellettile

o cesellatori (Mentor,

toreuti

in

anche quelle macedoni, siriache, Pergamo e oltre

anche

prezioso in argento.

dal

una coppa

437

Tolemeij.

dei

Alla predilezione per

a queste

coppe

di '2000

Marmc

fig.

7711

N.lpc,li.

si

è

cicogne di Boscoreale con (fig.

770);

per

la

bella

ondeggiato tra Pergamo e

Fig. 776. Ctaterc mediceo.

la

coppa

Manno.

la

minuta rappredi Athena del"

Siria,

Firenze.

ma

la

sua

438

B.

Grecia:

-

il

xii.

periodo ei.i.enisiico

esecuzione sembra augustea; a modelli alessandrini accennano

coppa d'argento

la

con di

busto dorato, alquanto sovraccarico,

il

Alessandria (Africa?) e

gento trovati

Kig. 777.

Moneta

eli

tor-

Pompei,

nata alla luce a Boscoreale presso

bicchieri in ar-

i

con una macabra di celebri poeti e filosofi (fig. 772). La grazia della più delicata ornamentazione la dispiega un cratere del nello

luogo

stesso

specie di danza

Tole

tesoro

dall'

Hildesheim

di

può

tuttavia

augustea

arte

Magnesia

(confr.

(igo) e per

gamo come

eredità a

il

773),

il

ragione

a

Antioco

su

vittoria

la

(fig.

essere

fig.

quale

preteso

Per

945).

Siria presso

di

passaggio di Per-

Roma

(133)

te-

i

Minore perla maggior parte emigrarono nella nuova capitale del mon-

sori dell'Asia ;.

Moneta Mitridate IV

Fig. 779. .Moneta di .\ntimaco Theos della Battriana. (II secolo).

77S.

(240-190).

do

per V

e vi diffusero la passione

arti-

anche in Macedonia Flaminino (194) aveva fatto botvasellame in argento e bronzo. I tesori a noi conservati di

stica suppellettile in argento;

tino di una quantità di

Boscoreale

Hildesheim difficilmente

di

e

per

risalgono

loro origine

la

al

di



del periodo augusteo.

Se in

a

in

accanto

quelle feste principesche

vasellame

al

grande quantità quello d'oro, tuttavia questo preferenza per suppellettile

più piccola,

lavorazione artistica che nobilita

si

argento

adoperava

si

veniva

prezioso

usato

per oggetti d'ornamento.

soprattutto

materiale

il

in

materiale

estrinseca in

queste opere nel

La

modo

più preciso tanto nella perfezione della tecnica quanto nella bellezza dell'ornamentazione.

Il

lavoro più minuzioso e più delicato e

e la granulazione, sono gli

la

tecnica più virtuosa,

oggetti di oreficeria risaltano particolarmente per la ricchezza e

l'ornamentazione

i

la

filigrana

sempre rimaste legate con questo metallo d'ornamento. Tra più giustamente

cosiddetti diademi,

<

bellezza del-

la

stephanai

»

:

assai

amate

medono ai morti o dedicate agli dèi. Anche negli orecchini l'oreficeria trovò un compito attraente (fig. 774) essi assumono tutte le forme più variate (animali, Amorini alati, anfore ecc.) e accrescono il loro effetto con l' intro-

erano inoltre delle corone che ad ogni occasione veni\ano

oppure date

ritevoli

conferite a persone

in

;

duzione dei colori per mezzo teste degli aghi

figurine di

fiori,

getto,

che fili

crinali

come

si

nel

pettina.

di granate,

Afrodite

e

caso

cui

in

Eros) e accennano talvolta

di

che

si

Più uniformi sembrano di

le

piccoli

alternano con delle sferette d'oro.

moderni, quasi mai ornati

oppure

in

si

le

di

pietre

avvolge attorno

molte lastrine

d'

oro

al

alla la

destinazione dell'og-

figura

collane delle

Il

spesso da un fiore o da una testa o da un cameo. serpente che

smalto. Inoltre

di una donna donne; esse sono fatte o di nodi o sono ornate con una serie di

un ago crinale termina con

d'oro intrecciati e provvedute

granelli

smeraldi, perle vitree,

presentano ornamenti di grande varietà (ghiande, melegrane,

preziose,

hanno

centro della collana è ravvivato I

braccialetti, a

a preferenza

la

differenza dei

forma

di

un

braccio; essi consistono in cerchi d'oro massiccio

legate

tra loro e ornate

a

filigrana.

Il

Museo

di

Fig:.

Pietrogrado

è

7S0. Trebbiatura. Rilievo dalla

particolarmente

ricco

tomba

di

di Pctosiris.

belle

(Medio

oreficerie

Egitto).

provenienti

dalle

tombe

della Russia meridionale.

A è

lato delle

opere della toreutica va

la

rilievi

erano in uso dal tempo

già stati adoperati

di Prassitele (pag.

come mezzi

da Skopas

giunsero grandi vasi di forme diverse tavole,

le

1'

Altari adorni di

358): dei candelabri

decorativi (pag. 357).

(fig.

A

le

forme

ornamentazione variata

di

775) erano

questi

ricche, talvolta

piante

e

di

731.

ag-

alquanto

figure.

Le

decorazioni dei vasi sono spesso tolte dai vasi d'argento, quelle dei can-

delabri da^li utensili in bronzo.

rijj.

si

dei sostegni di

776), dei sedili a trono,

ad una decorazione appariscente per

adatti

pesanti e sovraccariche, e per

forme e

(fig.

marmo, quale

suppellettile di lusso in

conservata largamente nelle imitazioni e trasformazioni romane.

Il

vecchio suonatore d'arpa e donne musicanti, dal rilievo Ticrane pascià. Calcare. Alessandria.

GRECIA

440

XII.

:

PERIODO ELLENISTICO

IL

Finalmente appartengono all'arte aUlica

anche

immagini dei principi

le

fatta astrazione dai carnei

busti.

immagini per

s.),

si

lo più assai caratteristiche

alcuna adulazione etnico.

792

l'fig.

Diadochi cominciarono ben presto

I

Un

777

ss.),

appaiono

re

ai

;

^a una

,33

presentavano

monete o

in

coniare monete

a

delle

Eutidemo

monete anche

col

monete rendono I

Battriana

Le

dei re senza

tratti

III

secolo,

si

con-

un vecchio pescatore.

ad

delle regine

ritratti

i

i

statue e in

in

loro ritratto.

con accentuazione del carattere

della

esso rassomiglia interamente

sulle

IV da Karnak.

statua di Alessandro

Granito. Cairo.

nei principi barbari

slmile busto parlante di

Museo Torlonia

serva nel

Accanto

(fìg.

^.^

quali,

queste per

e

Io

più in forme tipicamente idealizzate.



Egitto. al

L'occupazione dell'Egitto per opera

Tolemei

trono dei

fluenza greca, valere qua e

significò

quale

la

nell'arte.



dall'età

Ma

Come

fondazione

saitica e dalla

ogni tentativo di spezzarla

tradizione artistica che era antica di secoli necessità a

Alessandro

di

sarebbe

stato

Naucrati

di

nettamente

successori degli antichi Faraoni

rivolto ad

un determinato indirizzo

tomba (Chmùnu) che

Già

si

con

dell'in-

era la

fatta

stabile

maldestro e destinato di

fallire. i

Tolemei

si

dettero cura di coltivare

accanto alla maniera greca anche quella indigena, soprattutto fu

l'ascensione

e

naturalmente soprattutto un rafforzamento

la

di

è

lo

sviluppo

Petosiris appartenente ad una stata trovata nel

iqig nel Medio

di

tempio

nel

periodo

saitico.

famiglia sacerdotale di Hermopolis f^gitto

presso Mellaui e che ap-

partiene all'età di Filippo Arrideo, fratellastro di Alessandro

ramente, nel suo elevato a forma

nell'architettura. Cosi

cominciato

il

a quello di

(simile

Grande, Edfu,

rivela chia-

fig.

787), nel

caratteristico altare merlato dinanzi all'ingresso e nella sua decorazione a rilievo po-

licromo

(fìg.

780) l'influenza greca, sebbene accanto

figurazioni sacre graffiti

con

i

il

quali

alle

iscrizioni geroglifiche e alle

vero e proprio elemento greco sia rappresentato solo si

erano eternati dei

visitatori

del

III sec. a.

da

pochi

Cr. Petosiris. forse

G

E

I

r

1

o

441

Fig. 734. Tolc

il

medesimo

quale

al

ogni

lavorare

una parte dei

base

sulla

di

donne

uomini,

di

cali

in

(cortei sacrifi-

i

provenivano

quali

composizione

e

la

fine

frange e nodi

più chiara

anche

.

Qui

si

nella

m-.ignifica

I

caratteri generali e

la

tecnica sono egizia-

Nuovo

incontra per

presso contadine

ellenistiche di

Iside,

precisi e con la caratteristica

tratti

i

781

:fig.

immagini

terizza le

che cercavano

calcare

delicata libertà delle figurazioni

carattere egiziano vero e proprio.

con

Menfi.

dell'Antico Impero l'eleganza delle opere del

stile la

di

ricollegava a quei lavori in

si

fece

bambini, mietitura

dalla scuola artistica greco-egiziana

Questa

po-

età

magici,

libri

rilievi

e

modelli

di

ascrisse

si

genere

steriore

testa in

qui

che

segna la

portano

otierte,

di

che

nella sua

Berlino

r

ni

e

ricollegano

al-

la

lunga serie dei

ri-

la

realistici

tratti

r Antico

d a

Impero

giù;

ma

nel

particolare,

1-

in

l'esecuzione spe-

cialmente

la

epidermide

zione

dell'

e

la

forma

e

i

tratti

vanno

al

to ciò

del

capo viso

di là di tut-

che

egiziani

riprodu-

del

gli

artisti

mai avevano

creato per proprio ge-

mo. Lesi

la

scultura

PÌ^

^^^

Tempio

di Horiis in

il

Edfu. Veduta

carat-

tipo del vecchio

forma cranica che appare

Museo

costume,

Il

volta quel vestito a

troviamo anche quel

pietra \-ci-de scura del

unire con lo

progressi sopra

dei

prima

di

128).

(tìg.

d'

insieme.

forma

(fig.

782).

GRECIA

442

Tempio

Fig. 787.

r influenza

suo

il

modelli

di

PERIODO ELLENISTICO

II,

Horlis in Edfu. Veduta anteriore della sala a colonne e spaccato dei porticati.

di

raggiunge

egiziana

XII.

:

ma non

su una china lenta

più

greci

punto

alto

volgere

al

nelT osservazione

IV

dal

al

III

natura

della

esse sempre

non

testa-ritratto e

la

teste-ritratto delle

poi,

del tutto priva di opere notevoli, fino alle singolari, quasi

In contrapposizione allo slavato corpo

Petesis).

sotto

per giungere

secolo

esagerate statue di Dime, delle quali alcune portano perfino iscrizioni di es.

secolo).

(III-I

mummie

che trovarono applicazione

fatte

ma

stucco

ancora

in le

soprattutto quelle eseguite in pittura,

opere plastiche,

posto di queste

al

(ad

artisti

migliore è

parte

prodotto del caso che nel periodo romano

è

in

la

rappresentino

delle

riuniscono

l'arte

creazioni degne di attenzione (confr. tav. XVII).

Accanto a queste l'arte egiziana,

tìglio di

Alessandro

il

quali in qualche

nelle

teste-ritratti,

greca e

come

vanno

altri

lavori

Grande

(fig.

783) nella

la

quale

la

disposizione della cuffia reale fanno un' impressione del la

posizione e

costume,

il

al

strettamente a modelli egiziani.

Lo

viso sono più lavorati

tratti del

primo sguardo appaiono tondeggiante e gonfio e presentano

i

in

greca,

mentre

dei templi

dell'arte

particolari caratteristici e nella

i

ziana fu facilmente raggiunta nel

Una

egiziani a!

solo nel disegno

quali

i

mollezza di tutte

segni di un'arte irrigidita in decadenza e che accoglie qua e

tariamente degli elementi estranei.



il

ivasi di

capitello

Hadra)

l'industria

e

composito che dovremo presto ricordare. Invece la

coroplastica del primo periodo tolemaico

beotica, dalle delicate

le

forme

involon-

più intima fusione della forma greca ed egi-

campo dell'ornamentazione, specialmente

maioliche di tecnica egiziana, in alcune terrecotte e nell'architettura dove perciò

corpo.

caratteristici

Puramente

greca.

784, 785)

(fig.

il

ricollegano

si

Tolemeo VI Philometor

Atene, nella quale tuttavia

senso

nel

rilievi

i

di

dei capelli e la

trattazione ttitto

stesso vale della testa di

Museo

si

nei suoi tratti generali,

pari della testa

trovata presso Egina, ed ora nel

modo

creduta statua di Alessandro IV

figurine

di

Tanagra (sopra

la

nelle

fini

offriva

si

ceramica dipinta

dipendono tanto pag. 399)

e

dal-

da quel

tardo genere di vasi e figure nere noto soprattutto dal santuario beotico dei Cabiri

che

si

può ammetterne un' immediata introduzione per immigrazione, quale essa

poteva essere stata facilmente occasionata dalla dalla quasi

contemporanea distruzione

Nell'architettura al

di sopra di

Tebe

i

di

grandi templi tolemaici

(fig.

786

s.

,

e

di

nuova fondazione

di

Alessandria e

Tebe.

Hathor

e in

romani, quelli Dendera,

al

di

di

Horus

in

Edfu,

sotto di Tebe,

in

EGITTO Komombo

File o a

conservano

ma

for-

la

tut-

ereditata, il

portico a

colonne

adiacente-

tavia

per

cortile

al

più

li»

chiuso

è

443

sul

davanti soltanto da parapetti tra

lonne

lo

presso

la

le

co-

stesso è

tomba

Petosiris,

di

sopra

v.

44o\ La sala non ha navata mediana

pag.

colonne

a la

sopraelevata con

la

luce laterale dall'alto

86);

(tìg.

la

luce

entra invece dal di-

Una

nanzi.

simile

della

disposizione

parete

frontale

Fig. 7S9. Capitello

composito d

la

contemporaneo Artemision di Magnesia (fig. 717), e resto anche già un padiglione di Nektanebos nell'isola di File.

presenta del

il

Nei templi delle divinità femminili come quello

Dendera trova applicazione ora come prima

Fig. 788. Colonna con capitello a testa dì

Hathor. Dendera.

venuto

raro.

(fig.

fuori di

poche derivazioni sono

un'esecuzione oltremodo

di

Impero

(pag. 5^

come

corinzio

ma

s.)

Se dei

dei

non

si

e

che

in

a loto e a papiro il

composito verità

si

Hathor

capitello a

all' in-

palma

già ricordato

(fig.

riattacca a tipi del l'

in

è di-

789),

Nuovo

influenza del capitello

Mo dimocompositi

nel periodo

già

Nektanebos

capitello

di

colonna a testa di

decorazione ad

capitelli

trovano anche

si

variata

il

sparite,

nell'esecuzione senza dubbio è sotto

tra l'altro

stra l'apparire della

acanto.

788).

loro posto appare

.Al

Le colonne semplici

Hathor

la

ed

anzi

prima,

può dubitare sull'influenza

dei modelli greci giacché questi già alla

fine del

rielaborati.

sopra

il

V La

erano

secolo

lastra di

capitello

è

piccola tantoché in

stati

copertura

divenuta più

seguito all'am-

pio svasamento del capitello a papiro

non é più

e

soffitto

il

voleva

una

visibile

ora falsa



dal disotto

come questo

teoria

per tutte

Fig. 790.

i

presso

il

Serapeo

di

Menti.

(;recia:

444

xir.

km.enisiico

1'|;riodo

ii.

colonne

sale egiziane a

le



disseminato

sembra

libera-

librarsi

mente sopra

stelle

di

selva delle

la

colonne. In un certo senso la

catacomba alessandrina

di

Kom

la

fine del

esc-Sciugafa. delI

secolo

ad

neir evoluzione,

modo nostre

della lacuna delle

conoscenze.

presenta

una

mescolanza Fig. 791.

Tomba

scono

le

capitelli

delle costruzioni

pio dedicante innalzò in

sacerdoti determinati,

istile

fig.

a sale di stile greco anche ratteristica

puramente greche anche nell'ambito

greco

pilastri parietali

ytjo);

una

nave nilotica

la

sala

da mangiare

debbono essere

»

alla

in

W

conteneva

maniera egiziana. tamburi neri

del tutto simili a quelli che

stati

egiziana un

(una stanza di ufficio d

Tolemeo

di

della civiltà egi-

ad una edicola

Lychnapteion

«

il

per essa vengono ricordate delle colonne

cui capitelli

i

(fig.

i

ghirlande e con maschere suppli-

egittizzanti e sarcofagi ornati di

ziana. Cosi nel santuario di Serapide in Menfi accanto

vati

forme gre-

antiche casse egiziane. Noi torneremo ancora su di essa isotto C, VII).

Appaiono

nati,

di

Essa

completa

che ed egiziane nelle quali

a

anche portano

ogni

solo in con-

ciò è

seguenza

d. Cr.,

culmine

un

rappi'esenta

i

accanto

Come

ca-

e bianchi alterci

sono conser-

789), e pareti rivestite di mattonelle o di lastre di alabastro nere e bianche

egualmente alternate. Un' idea

di

questa decorazione

può darcelo una camera funeraria

tempo era

l'isola

di

ifig.

la

791)

egiziana

di

quale, conservata

Pharos presso l'insenatura

di

per preziosità

decorazione

periodo in

ellenistico

quella

che un

Anfusci, certo non pLiò competere di

col

galleggiante reale,

ma

corri-

sponde così esattamente con sua

noi possia-

che

mo

la

descrizione

ritenere

bedue

le

am-

opere

contemporanee ed

uscite

medesimo rizzo

dal indi-

artistico.

Sul più grandioFig. 792. ToleuiLo

II e Arsinoe. Sardonice. Vienna. (L'armatura è un restauro moderno).

SO

--Il tempio uel-

^'S- 793.

Gemma

Tolemeo H e Arsinoe Gonzaga. Pietrogrado.

E

(;

r

I

rAlessandria dei Tolemei, sul Sarapeion

o

1

445 da

costi-uito

Parinc-

niskos, probabilmente in istile greco (confr. pag. 397 purtroppo non ci e noto nulla di preciso, perchè le notizie conservate sem-

brano

stile

in

trasformazioni posteriori,

a

riferirsi

Tolemei

Samotracia (pag.

costruzioni

l.c

greco. Della glittica fu fatta parola sopra a pag. 436.

vore

sardonicc di \'ienna

con magistrale

(^tìg.

abilità

viglia della glittica e e finezza di

i

nove

Tolemeo di

792),

supera

Del suo

danno testimonianza

tolemaica

corte

nella

che probabilmente rappresentano

(tìg.

dei

presentavano

che

.s'intende

.|i(i)

strati

ineguali,

è

gran lunga per

di

trattazione la sardonice

a

tre

Si avvicina alla glittica

quale Alessandria era famosa

la

La

messi a profitto

una vera meratecnica

abilità di

Pietrogrado

strati di

793). Altre opere alessandrine di tal genere furono

cord.ite.

fa-

camei

Philadelphos.

II

furono

cui

due

già

ri-

lavorazione del vetro per

{« milleriori

»).

.\nche

la

toreutica

la

era coltivata con arte ed originalità (pag. 437 s.). l'n considerevole numero di vasi d' argento ancora conservati sembrano essere alessandrini per lo

minano

le

soprattutto le

e

per

per

il

genere;

le

e

corone

una passione ilìg.

non

.suo

piuttosto

predilezione

per

per

Fig. 794. Cantante di strada Nubiano. Statuetta in bronzo. Parigi.

i

772).

attribuisce a Bryaxis (pag. 397). Inoltre

drina, sebbene

ma

puramente egiziana

Nel campo delle immagini degli dèi si

una

non do-

essi

in

attica

dell'arte

un' ornamentazione realistica,

scene di genere

fiori

meno

severe leggi stilistiche

1"

Egitto è rappresentato dal

sembra essere

Seiapide che

particolare dell'arte alessan-

esclusivamente, un genere di teste femminili che allo stile prassitelico

per

distingue e per la

tutto

dell'

non

periodo

ma

delle

espressione.

greca

si

forme,

Ma

dei

soprat-

sia sviluppata

civiltà

greco

nel-

per

l'arte

e nella letteratura

tardo

pensiero

il

anche

pittorica

La funzione che Alessandria

esercita nella

sorgere

contrad-

tendenza

è sicuro con quanta indipen-

l'arte

r Egitto.

del

riattaccano si

delicatezza

passaggi,

denza

la

si

esso

:

potrebbe

far

che ad essa spetti

una

tale

importanza,

l'Egitto stesso offre soltanto scarse

testimonianze, e così sorge da per tutto,

come

nella di

drini

o

di

nizzati.

Se

Figura da fontana. Bronz l'otnpci. Napoli.

problema

il

prodotti in

si

romano-alessandri-

come

«

alcune

di

alessandrine

»,

di

esse

1'

opere d'arte

certamente

ii'n-.



se

seguito sarà quindi trat-

un certo numero

tato di

.

poesia,

prodotti genericamente alessan-

tratti

impronta

in

della genui-

446

GRECIA:

-

B.

r T15a»T^™^p-^ij«r7ji-;^«»^^^;|;f «i^rt^^

1^

XII.

PERIODO I-I.LHNISTICO

II,

^SSt

ma

nità è innegabile,

per altre quel

pro-

blema deir origine dovrà rimanere aperto. Innanzi a tutti gli altri sta un gruppo di opere per la maggior parte piccole un realismo deciso. Nessuna

e di

mondo

città del

antico poteva paragonarsi ad Ales-

sandria per

variopinto formicolio di po-

il

poli e

perla vivacità della vita nelle strade;

qui

raccoglievano tutte

si

razze

le

egiziani,

:

Lo

neri nubiani.

tutto

i

degli

alessandrini

nazioni, tutte

le

ebrei e soprat-

greci,

spirito osservativo

negli

acuitosi

studi a-

natomici e di storia naturale, favoriti allora per

dalla corte, raccolse riale, e

che

motteggio,

si

ricco

mate-

sbizzarriva volentieri

pungenti

epigrammi,

realismo

satirico

L'elemento Fig. 796. Oryllus Enea fugge con Pittura parietale da Ercolano.

ciò

per quella sua famosa passione

di

si

spesso

indirizzò

di

in

ad un

crudo ed aspro.

genere che aveva già tanta

:

parte nell'antica arte egiziana potè essere

facilmente esumato in questo Nelle strade di Alessandria

egiziano.

si

trovavano

i

modelli per

il

mondo

greco-

patetico cantante

(fig. 794), che suona Tarpa prediletta della Nubia appoggiandola alla spalla, venditori ambulanti che gridano la loro merce, per i fruttivendoli sonnccchianti

di strada

per

con

i

fanciulle liere

scimmietta che

loro

la

caccia, per

sul

i

mangioni che

nubiane:

vecchia contadina

lamente delle

romani.

forme

pittura

col

Una

serve della testa del padrone

ingozzano, per

Beduini che

i

questi portano l'impronta

tutti

coccodrillo,

si

si

il

pescatore con

la

canna

si

come

di

territorio

puramente alessandrina; (fig.

795) o che torna a

il

gioco-

casa,

suo agnello stanno in seconda linea e potrebbero essere franca

e delle linee,

caratterizzazione,

domina

in

quest'arte.

minuta dell'egiziano Antiphilos

Fig. 797.

Il

giudizio di Salomone

..

la

so-

senza alcun riguardo alla bellezza

Essa ha

(pag. 385).

di

bisticciano, per le belle

A

la

sua corrispondenza nella

questi apparteneva anche Tin-

Pittura parietale pompeiana.

EGITTO

447

Fig. 798. Nilo. Mar!

vezione dei

grylli

«

».

tradizionali dèi teriomorfi e le satiriche figurazioni anima-

I

lesche delia terra del Nilo (pag. 52

a testa di animali egiziani

All' indirizzo dell' arte dei

796).

(fig.

condussero a creare delle parodie con uomini

s.)

Enea, Anchise e Ascanio appaiono

così

;

«

grylli

Pigmei (un popolo nano che doveva abitare presso

il

"

in

aspetto di cinocefali

è affine

1'

introduzione

dei

Nilo) in ogni genere di rap-

Salomone (fig. 797) che naturalmente era rappresentazioni greche più antiche conosce-

presentazione, ad esempio nel giudizio di

noto agli ebrei alessandrini. Mentre

vano

Pigmei

i

normali

solo

(già

Omero

ricordava

straordinariamente

nani con teste enormi e

la

loro lotta con

piccoli, essi

le

gru,

appaiono dal

e piccoli corpi, e specialmente

fig.

IV'

gambe

364)

come uomini

secolo in aspetto di

sottili

(confr.

Il

contrapposto

al

realismo, pur nascendo

piccolo nella vita

il

dèi infantili,

gli

748), lo costituisce

(fig.

mo

od anche fuori

di esse.

Ma

affermare che questo tipo

sia stato là

larmente

74Q).

se

quale

si

favore (confr.

in

questa

in

vorrebbe

fig.

768)

dalla

medesima passione

genere idealistico del quale già

la

a-

possia-

limitato ad

stato partico-

sia

cerchia rientri

vedere

non

noi

Alessandria o anche solo che

fino

il

forse più giustamente dei bambini

funzione di dèi, appaiono in ogni genere di

zioni

anch'esso

Dei bambini, anche de-

è fatto parola a pag. 432.

E

incerto per-

un' opera nella

più importante delle

creazioni delia scultura alessandrina a noi conservate, il

fig.

sono cosi mostrati come personaggi comici nelle scene più diverse.

per

m

le

gruppo

duro

del

basalto

Nilo

(fig.

egiziano

798),

era

il

stato

cui originale

dedicato da

spasiano nel suo tempio della Pace, e che

spesso

ricopiato.

Sedici

vispi fanciulletti

dei sedici cubiti di cui cresce ogni

anno

in V'e-

è stato

(simbolo il

fiume)

pig. 799. Preteso Seneca. Testa,

uro

si

GRECIA:

44«

XII.

PERIODO

II.

trattengono

coccodrillo e

il

mone

dalla loro zuffa

vono

del

Nilo

base della

padre

«

tono no-

il

trasforma

si

ser-

si

dei loro giuochi.

statua

bilmente severo

icneu-

1'

oppure

corpo del vecchio

come campo

11

Nella

i:i.I.HNISTICO

bur-

in

giacché quei Pigmei parodiano

lesco,

comicamente

cogli animali

lotta

la

pericolosi del fiume (confr.

fig.

Non

sia sorta

si

può

qucst' opera,

cerchia

quando

stabilire

certamente

nata

egiziana;

dalla

sua trattazione

la

classicheggiante

assai

748).

forme

delle

parla a favore di un' età più tarda. Il

valere

realismo

alessandrino

anche nel

Un'eccellente

777).

che

terpretava (tìg.

799),

luogo

.suo Dafne trasformata

Fig. 800.

letterario,

in lai

Omero

per

prima erratamente

si

un in-

come quella di Seneca può pretendere per questo d' origine,

come

ad un' origine

Fig.

la

Un

di

teste-ritratti

in

di

Tunisi.

ritratto

Ma

alessandrina.

non

sicura

busto dell'ispirato

il

quale sembra che dovrebbe venire

il

Coperchia

801.

sarcofago con rilievo a colori. Da Cartagine.

in

considerazione

sede degli studi omerici, è da riportarsi a Rodi per ragioni

soprattutto

gruppo

S:;2),

(fig.

la testa di

l'una né l'altra cosa. Perfino

è nò

poeta

bronzo

di

testa

trovata in Cirene, cioè

poeta

fa

si

ritratto (confr. fig.

stilistiche.

pietra scura che ha la sua radice nella tradizione egi-

ziana conserva in ogni caso l'acuta osservazione e l'energica caratterizzazione degli alessandrini (confr. pag. 441

artisti

s.).

L'atmosfera erudita

di

Alessandria

fa

si

\alere

perfino nella decorazione dell'usuale vasellame da tavola, che veniva ornato con rap-

presentazioni mitologiche ed iscrizioni della cerchia gilla

per

due

di tali

coppe

e

che

le

(fig.

la

moderna denomi-

simile erudizione alquanto più profonda

romane

figurate

monumenti non provenisse

di

sentazione di metamorfosi certo

Una

più tardi anche nelle cronache

questa classe

che Nerone soleva adoperare

chiamava omeriche, dal che proviene

nazione di questo vasellame. strada

dei cicli epici, surrogato in ar-

sappiamo

lavori d'argento; per caso noi

i

più da

800) che cosi poco

dalla passione per l'erudizione che

o

tavole

Anche

Alessandria. si

tali

miti

faceva

sebbene

la

scultura

adatta alla

sembra raccomandasse

si

iliache,

rappre-

dipende

come

og-

getto della poesia (Nikandros) e dell'arte.

sarà stata il HI secolo, tombe fanno riconoscere una

L'età veramente creatrice dell'arte alessandrina

riodo di governo dei tre primi

decadenza. Sotto

maggiore altezza

il

;

Tolemei;

quarto Tolemeo, Philopator, nel

Mouseion

egli

fece

quelle delle sette città che pretendevano aiutò (II.,

i

commentatori

XI, 632

ss.),

le

che

di il

il

culto di

innalzare di

la

avergli dato

Omero con una

grammatico Dionisio

i

riproduzione il

tracio

Omero

raggiunse

statua del poeta

(II

natali.

della

Il

in

il

pe-

rapida la

sua

mezzo

a

toreuta Apelle

coppa

di

Nestore

secolo) fece preparare

in

EGITTO Rodi appunto con

sempio

nuovo

di

porto tra un'arte

Polemon visse per

deca

critici d'arte,

(verso

200)

il

un certo periodo

Alessandria

xeinos

del rapin

erudizione do-

1'

e

minante. Dei

in

con-

i

dei suoi scolari, e-

tributi

danza

449

Kalli-

e

(fine del III secoloj

logo di

un

colà

preparava

dentemente letterari

cata-

corrispon-

artisti,

cataloghi

ai

Vfsliholo del palazzo

Fig. SOI.

in

Arak

il

hii

ISU

li

a.

Ci. (Butki).

bibliotecari

dei

complesso questo periodo sino all' incorporazione dell' Egitto nel1' arte. Un' assai notevole (30) sembra senza importanza per Egitto l' ha esercitata su Cartagine e su tutto il territorio punico

alessandrini. In

r

Impero

influenza

Romano 1'

modo essa s'incontrò modo più chiaro questo

dove ad ogni forte.

vati

Nel

nelle

e si

mescolò con un'influenza greca non meno mostra nei piccoli oggetti d'importazione tro-

si

tombe; sono anche da menzionare numerosi sarcofagi

voro con l'immagine a rilievo del defunto le

cose più attraenti

è

vi

sul

coperchio

(H'-III secolo a. Cr.); tra

rappresentazione in rilievo dipinto

la

che unisce l'acconciatura egiziana con l'arcaistica veste greca costruzione di età punica è midia,

non lontano da Costantina, che le

che

Massinissa di

l'età

di

più recente è di

la

Giuba

è di

forma

cui

mauritanica II.

Con

«

questo

aveva passione d'arte oltre che

si

è congetturata

tomba

copie di statue greche

;

se

sia "

studi' eruditi, comincia

la

storia

Una grandiosa

la

di

in età

vera

V

Nuun

secolo

e

Algeri, torse

augustea e che propria

(Cherchel) egli

dell'arte

il

in

da

Un'imitazione

tomba.

Roma

di

Cesarea

la

ad occidente

che era cresciuto in

sieme con buon gusto e con interesse per

una sacerdotessa

ricordano piuttosto

re,

nizzazione dell'Africa. Nella sua residenza di

di

801).

ed è coperta

circolare

che

della Cristiana

(fig.

Medracen (Madghasen)

di

sue robuste mezze colonne doriche

cono tronco;

tomba

grande tomba reale

la

e di eccellente la-

una raccolta

ne sono conservati degli eccellenti avanzi.

roma-

metteva

in-

di scelte

'

45"

B.

-

Grecia:

xii.

ii.

pfriodo ei.i.fnistico



Siria. gitto

cosi

Come

Tolemei

i

rono un regno con una

Mesopotamia

e la Persia.

lacune più sentite che

ellenistica

ed un'arte

civiltà

esso abbracciava persino

antichissime; la

K-

nel!'

Seleuci nella Siria eredita-

i

E

una

delle

nella storia dell'arte

l|uì

tacciano del

fonti letterarie e le

pari

le

monumentali.

fonti

Nella parte occidentale della monarchia, nella

Siria settentrionale e nell' Asia Mi-

nore,

avrà certo prevalso X arte greca,

almeno

così nell'architettura.

Antiochia

modello (pag. nella vicina

La

bella

«

era una capitale ellenistica

»

380)

feste

le

;

Daphne, luogo

reggiavano con

corte

di

di delizie, ga-

di Alessandria

quelle

Se Antioco Epiphanes dopo il 175 imprese a ricostruire di nuovo in i^rande stile l'Olvmpieion pisistrateo in

(pag. 43^.s.).

Atene stile in

(fig.

,i^.

...

4.

i,„„n,,

iL.M,

,

i

„„,„.

I

pag.

,,,,,.,,.,

,,.,u,,

tanto

poco

Grecia, quanto

un

\oro ad I

era

ancora

710J,

corinzio,

406),

1'

artista

ma

adoperato

affidamento del

Roma. Anche

costruito verso

disposizione qui

il

nel

tempio

forse

tutto

questo

come

in

altri

di

fu

An-

Atargatis in Hierapolis sull'Eufrate (pag. 410),

di

290 da Stratonice,

la-

romano, Cossutius

determinato dalla lunga dimora tioco in

lo

insolito

le

forme

artistiche

erano ioniche, per quanto

templi offrisse delle particolarità

genze del culto

richieste dalle

e dall'uso della regione.

Il

palazzo

di

Hyr-

kanos, del re vinto da Antioco Epiphanes poco dopo 175, nella regione

orientale del Gior-

_

...



_^.-^.

!.

chiari

dei

rapporti con

l'ar-

te orientale in

una

trattazione di for-

me

particolare,

ma j

ìm

tuttavia

nica

(fig.

407

s.).

si,

elle-

802, pag.

La pene-

trazione delle for-

me

greche

stile

nello

architetto-

pig. 8O6. Decorazione di

il

_--:— -t^t^

dano (Arak il Emir presenta nel suo fregio con leoni

la

esi-

un sarcofago ebraico.

451 nico locale è resa evidente invece dalieftombe di Petra, capitale

mezza

nabatea, a

via tra

.M;ir

Morto

tica

forma indigena a torre delle facciate

polcrali

latura

golfo Arabico

il

semplice o doppia

mentre

mento

tombe o

in altre

a

mezzo

pesante prestito

cresce

coronamento una gola si

corinzio

ha

si

(b),

una

for-

con

un

dal vicino Egitto.

da

quanto

in

a

Poscia

che

una trabeazione greca

tomba

porta sono occupati tello

porta

un coronamaniera della

a scala (e) che toglie

inserisce

e gli angoli della

la

modificata

V influenza ellenistica

sotto la gola

se-

mer-

ha

si

oppure

alquanto

torre

a

una

adorna anzi-

si

per

cerchio alla

settentrionale

Siria

b)

(a,

una cornice greca

il

803). L'an-

(fig.

con

scavate nella roccia

tutto di

ma

e

e

gli

pilastri

imbozzacchito,

essere eseguito in stucco

(d),

stipiti

della

con un capidestinato

ad

sino a che in-

Fig, 807. Eracle presso l'albero delle Esperidi. Statuetta in bronzo da Byblos. Museo Britannico.

una specie

fine

di

l'

epistilio (e) e

disopra

insieme

del-

ad esso

nane

s' in-

seriscono

colonnine

menti

La tendenza già esiqueste tombe allo sviluppo

in e,

altezza viene cosi ancor più favorita

certo in contrasto con

della

camera

fluenza

facciate

a

sontuosa è

Faraone

funeraria,

»

sorgono

due il

sotto

l'

«

la

più

Tesoro

del

cui

(Chazne Firaun,

considerarsi

tomba

con di

uno

fig.

804).

essenzialmente

secolo

I

in-

della

pittoresche

di

così detto

più recente del

la

destinazione

ma

delle

piani,

Esso non può essere

come

la

della tarda decorazione

ne

scena,

ve

riempi-

e

diversi.

stente in

d.

Cr. e

de-

verosimiglianza dei re nabatei.

L'edificio circolare dentro s.Uulj il Diu del Sole. Rilu di Nemrud-Dagh.

atrofizzato

attico

pag. 382) s'introduce al

uno spazio

circondato da portici è una forma ar-

452

B.

ciiitettonica

che

ellenistica,

nave di gaia

Tolemeo

di

GRECIA:

-

Xir.

II,

abbiamo

noi

mercati

i

visto

non

soltanto

ma

(vedi sopra pag. 444),

IV^

tuario di Apollo Dclphinios in Mileto.

per

PKRIODO KI.I.ENISTICO

parizione nelle pitture parietali decorative

particolare (confr.

738) mostra

(fìg.

la

Un'unione della maniera antica locale con forme ellenistiche facciate funerarie e

le

tombe

rupestri

basi di colonne del tipo persiano

accanto ad esse anche altre

colonna

evidentemente

216),

(fìg.

un

di

fiore

merlatura assira

la

razione risale a modelli greci essa vegetale, un gusto provinciale

uniscono

si

ha

fìg. 737); la sua apsua ampia ditTusione.

presentano anche

la

Gerusalemme

presso

91), dei capitelli fenici a volute (fìg.

(fìg.

o con

egizia

libere

forma

in

la

L'uso favorito di questa forma architettonica

un caso

(macella) è soltanto

per

testiirioniata

anche conservata nel san-

un'antica

assunto,

fusto della

il

coronamenti con

202), dei

specialmente

la

Là dove

all'elemento greco.

ma

eredità,

emerge

dal quale

le

805): delle

(fìg.

gola deco-

la

nell'ornamentazione

806;.

(tìg.

Ancor meno che l'architettura noi conosciamo la scultura siria. l'na delle opere di Antiochia, opera di Lutychides è stata già la Tychc ricordata 690); essa dipende ancora completamente dall'arte di Lisippo. In Daphne presso

più popolari, (fìg.

Antiochia (confr. pag. 380, potrebbe qui appartenere

statua di Dafne,

la

800

fìg.

?)

Brvaxis (confr. pag. 357), mentre sulle monete appare quasi regolarmente un Apollo con freccia ed arco seduto, sul Tonfalo si

(si

trovava un

Apvollo Citaredo acrolito

può rintracciarlo anche

statuaria), ed

nella

poggiato ad un tripode. Tuttavia le

immagini degli

Una

Olimpia. in

fiera

Museo

delle

Antioco

classiche

come

statuetta in bronzo di Eracic trovata

un

Apollo elegantemente apha l'impressione che

si

monete

di

in

la

Parthenos o

Bvblos

Zeus

di

807), che ritorna

(fig.

Tiro, merita attenzione

di statue

Io

per

sua baldan-

la

presenza, perchè essa concorda in questo con una statua di bronzo nel

Terme

in

(266-246) o

II

inoltre

complesso dalle monete

talvolta

più copie statuarie e sulle

zosa e

in

gran parte copie o leggiere trasformazioni

dèi fossero in

più antiche, talvolta arcaiche,

di

Roma il

nella quale è rappresentato

un principe

sirio,

sia

esso

pretendente e re Alessandro Balas (ucciso nel 146).

L'influenza dell'arte figurata ellenistica passa dalle coste della Siria nell'interno e ivi

indigeno

l'elemento

Commagene. Là un

mescola con

si

lo straniero.

piccolo pirincipe, Antioco

I

Ne abbiamo un esempio

Epiphanes (morto verso

si innalzava uno dei monumenti funerari più grandiosi che siano Nemrud-Dagh presso Samasata, monte che si eleva a più di 2200 m.

il

34

a.

in

Cr.),

conservati

sul

sull'Eufrate.

Il

tumulo ha 150 metri di diametro; su ciascuno dei due lati v'è un posto per l'altare nel fondo dei due luoghi per l'altare campeggia ogni volta la schiera delle statue

;

mezzo

troneggianti del re in

agli dèi, costruite

con grandi blocchi;

dei rilievi colossali che rappresentano la doppia la il

macedone-siria,

Grande

e

in

Seleuco

serie

costume diverso, che cominciano con Dario I,

oppure scene d'incontro del re con

cezione d'insieme è grandiosa

ma

è quasi

l'esecuzione

ai

due

lati

stanno

antenati, la persiana e

degli

e

gli dèi

barbara

con Alessandro

(fig.

808).

questa

:

era

La conla

fine

dell'arte aulica ellenistica.

Se r influenza

ellenistica in

esempi, mancano assolutamente

oriente le

si

fa

cosi additare

per

influenza dell'arte orientale antica sui Greci immigrati (confr.

scessimo Seleucia sul Tigri, Babylon, noi ne

sapremmo

la

lo

meno

in

singoli

testimonianze per quel che riguarda una contro-

grande capitale

tìg.

802).

Se noi cono-

orientale del regno siriaco vicino a

forse qualche cosa di più.

Un' arte così importante non

BAITRIANA può essere sparita senza tracce. Per

E

cene delie sopravvivenze.

INDIA

E

meno

lo

stato posto

453

potremmo

architettura

nell'

problema, e merita

il

attender-

pon-

più accurata

la

derazione, in qual misura l'architettura posteriore di queste contrade, soprattutto del

primo periodo cristiano, abbia conservato elem.enti di una tale architettura orientale, quali permetterebbero un'induzione anche per il periodo ellenistico intermedio. La i

vale per l'ornamentazione che è così strettamente connessa con

medesima questione

Essa dominava uno degli

l'architettura. i

tappeti

gono

assiri

«

descritti

con

»

ma

al

— Ma

cammino

il

riteneva favolosamente antica

si

pensare ad un' influenza

dei popoli indo-europei,

Ma

sembrava un assurdo.

regioni

anche

sino

come

dell'India, anzi

greca su

dell' arte

all'Indo.

madre

civiltà

queste lontane

campo l'archeologia classica sta I monumenti buddistici che da

questo

in

arresta all'Eufrate

si

nell'Asia e giunge

civiltà

la

non

dell'arte greca

Tigri, esso penetra ancor più internamente

Finché

della Siria,

quali ci ven-

fantastici,

naturalmente non sono conservati.

Battriana e India. e

commercio

articoli principali di

loro motivi floreali e gli animali

i

ora tracciando una delle sue pagine più importanti.

qualche anno tornano alla luce nel Pandsciab, nella regione dei cinque fiumi, e nel

Turkestan cinese mostrano quale potenza spedizione di Alessandro e

nell'

nel corso del III secolo a. Cr.

toccata ai Seleucidi,

si

stabili

i

monete (fig. 779). una nuova civiltà e

riflesso nelle

il

a servigio anche di

come non

si

hanno monumenti

nuovi

principi,

Ma sembra dì

indiani che risalgano

di

greca ab-

quest'arte

greca

l'arte

religione, al

impero era

regno greco-battriano.

di

e

che

una nuova

il

La

alla civiltà ellenica,

Battriana, che nella divisione dell'

nella

un regno greco indipendente,

Artisti greci lavorarono certo per

biamo

di espansione abbia avuto l'arte greca.

India (327-326) aprì questa regione

si

sia

messa

buddistica. Sic-

la

del III secolo a. Cr.,



monumenti, si mostra già in possesso di tutti quei mezzi dell'espressione della forma che l'arte greca aveva conquistato solo dopo secoli di tirocinio e che altre arti, quali l'egiziana e l'assira, non avevano mai raggiunto, dobbiamo credere che questi monumenti buddistici siano la creazione di maestri che erano andati alla scuola dell'arte greca. Possiamo pensare anche qualche cosa di più, che soltanto a contatto dell'arte che Greci avevano e

buddistica,

l'arte

quando appare con

i

suoi primi

i

creato a servigio della loro religione,

strinsecazione del

che

l'

II

stùpa

»

di

la

le

dell'

India

di

scene complete con

la

figura

con

del

neir arte

buddìstica del Gandhàra, della regione a

presenta

nei suoi

monumenti anche 1'

figurate.

E

notevole

infatti

un simbolo

vita

(vedi

i

del

rilievi

Barhut, dì Santsci), quasi che avesse in sé un ele-

all'iconografia, e che soltanto

Noi possiamo quindi pensare

del

assoggettata ad un'e-

sia

rappresentazione della

nella

figura del fondatore e vi sostituisce

Buddha-Gayà.

mento repugnante maràvatì dà

nel

arte dell' interno

Buddha sopprime dello

forme

questa negatrice

religione buddistica,

mondo dei fenomeni, sì suo contenuto per mezzo delle forme

valore assoluto delle

osservare

la

diretto dell' arte greca e considerare

l'

rilievi

dello

il

«

stùpa

»

dell' India,

carattere greco

Gandhàra come

arte buddistica dell' interno

di

non

Questo invece

nord-ovest

più accentuato

arte buddistica del

i

Buddha.

la

delle



quale

forme.

sorta a contatto dell'

India

come

una sua ulteriore derivazione.

Non é certo questa una delle minori conquiste forme ad una nuova religione, quando si pensi che

dell'arte greca,

quest'arte

di

aver dato

religiosa

le

buddistica

454 per

^-

'

GRECIA

XII.

:

PERIODO ELLENISTICO

IL

grandi vie commerciali deirinterno dell'Asia giunse nella Cina, dove dette vita

le

ad un' arte nuova differente

dall' indigena,

per

e

tramite

il

Corea passò

della

nel

Giappone.

Sarebbe un errore diretti

riflessi

buddistica traduce

ricercare

v-oler

il

rami

singoli

nei

greca anche per ciò che riguarda

dell'arte

pietra

in

costruzione

l'originale

legno dello

in

sovraccarica di rilievi, se è cosi caratteristicamente dorico lo

monumenti se

del

Kascemir, se

le

statue del

Buddha risentono

ha corporeità e posizioni varie, se

rilievo

il

ture di Adscianta) conosce lo scorcio,

ma

se l'arte

stùpa

e

",

la

architettonico dei

stile

del tipo del dio Apollo,

(vedi

pittura

la

buddistica dei

dell" arte

concezione,

la

meravigliose pit-

le

si

deve

cui l'arte greca, quasi stanca della sua esuberanza,

sem-

chiaroscuro,

il

prospettiva, tutto ciò

la

all'ammaestramento greco. Nel momento quindi

in

brava esaurirsi nelle sue concezioni, metteva

una nuova civiltà, e dava così mino si allontaneranno dal suo prima vita. di



Pergamo.

L'arte

l'

impulso a

ma

spirito

tutta

in

i

la

mezzi

suoi

nuove che

di

espressione a servigio

che certo nel loro cam-

arti,

nondimeno ad

essa dovranno la

parte occidentale dell'Asia Minore, dalla Pro-

pontide fino a Rodi, nel territorio dell'antica colonizzazione

greca,

conserva

il

ca-

puramente che quella delle due monarchie orientali, dell'Egitto e Nulla sappiamo per l'arte del Ponto, nulla di coordinato per la Bìtinia;

rattere greco più della Siria. la

disposizione di Nicea (pag. 378

s.),

lo scultore

calcedonio Boethos (pag. 432; sono

tista

Nicomedia parleremo. Su innalzava un nuovo tempio di Athena, della capitale

stati

Ilio,

bitinio Doidalsas

già ricordati prima

del quale

si

la

migliore rappresenta Helios sul carro. Pergamo,

lo

stato più piccolo che

fosse distaccato dalla

il

più recente e per lungo

monarchia mondiale

sandro (281), ebbe nella dinastia dei longevi Attalidi una serie si

alle tradizioni (fig.

sotto

l'Acropoli gli

e

II

del

il

maggiore

tra

i

quali Antigonos era nello stesso

storia

(pag. 223, 230S.)

dizione se alcuni

lati

ma

è forse soltanto

dell'arte ci

dell'

tempo un

raccoglievano inoltre opere figurate antiche, perfino opere arcaiche

Onatas

sul

grande portico

500, 51) giacché esso è di età romana. In gara con i Tofavorirono gli studi eruditi, la loro biblioteca (fig. 735 s.) era assai

interesse storico, artistico e in rapporto agli studi di

dei loro eruditi, essi

regalava ad Atene un grande portico

Eumene

i

loro attac-

il

(fig.

.A.ttalidi

Con

li

730). Errata è invece l'attribuzione ad

lemei

celebre.

Attalo

attiche;

di Ales-

di principi valorosi

distinguono dai Tolemei per un carattere più borghese e per

camento mercato

Lisimaco

sono conservate alcune metope

tempo quali

splendore

dello

ricostruita sul luogo di Troia,

di cui

si

'pag. 429) e l'ar:

di

arte

artista,

Boupalos

dovuto ad un caso della nostra tra-

appaiono particolarmente

caratteristici di

Pergamo.

Phvromachos (II secolo), che fu creato per il celebre Asklepieion di Pergamo. Altre statue, ad esempio di Zeus, di Athena, di una Nike, di un Ermafrodito sono state riportate alla luce dagli scavi sul luogo; esse danno un alto concetto della condizione Fra

dell' arte

le

sculture

statuaria.

di

è

divinità

lodato soltanto

l'Asclepio di

Di particolare bellezza è una testa femminile che non è lontana

dall'Afrodite di Milo torica ed

pergamene

ma

che

una vivezza piena

si

di

Gli artisti che affluivano a

differenzia da essa per

anima

(fig.

una soffusa trattazione

pit-

809).

Pergamo da

tutte

le

parti

della Grecia

ebbero

in-

PERGAMO

455

Da Pergamo.

carichi di ricchi lavori dai re Aitalo

I

nell'Asia Minore.

di

re Attalo

Il

immagine

Athena Polias

Pergamo

diamo Plinio le

I

onore tra

d'

dei gruppi

nomi

del

che

suoi nemici,

sono conservati negli

dei singoli artisti

sembra spettare ad Epigonos

essi

tempio

bronzo

in

altri

gli

un'in-

alla luce

cortile

che

ve-

Pergamo tra il 264 e il 222; accanto a lui sono nominati da Antigonos. Phvromachos e Stratonikos. Noi non sappiamo in quale maniera già considerare

come una

pergamena,

vori della scuola

complesso un'impressione

di

un

marmo d'Asia Minore

permettano uno sguardo nella concezione Nel cosiddetto

votivo.

«

tromba

ricurva,

collare,

il

Cladiatore

la

di

insieme;

fortuna che delle statue isolate, certamente

e nella

la-

delle isole Corassie (Phurni)

composizione di questo grande

Museo scudo; come del

»

scorgiamo un Calata morente caduto sullo la

e

Calati e contro

i

singole opere fossero distribuite per fare in

dono

quali celebravano con estese

lavoro in

al

dobbiamo ci

posto

in

statue

746) delle

(fig.

soprattutto Antioco Hierax di Siria. l

i

Soter (241-197), del quale è tornata

I

rappresentavano scene delle guerre contro

zoccoli rimasti,

II

Marmo.

1.

Berlino.

barbari Calati che avevano fatto irruzione

i

Sio\ dedicava nel decennio 230-220 nel

(fig.

in

Eumene

ed

creazioni artistiche le loro vittorie sopra

teressante

Aitalo

Fig. 810.

Fig. S09. Testa femminile. Man: Da Pergamo. Berlino.

Capitolino lo

tale

razza chiaramente espressa

XVj

(tav.

noi

contraddistinguono tipo

nel

della testa,

nell'acconciatura dei capelli e della barba, nella struttura asciutta e vigorosa del corpo la

razza ha forse

.prodotta a

ma non di

fig.

trovato

un barbaro

E

questo eroe

il

deriva

il

la

madre

uccisa.

gruppo Ludovisi

nel

Dalla

Museo

il

"

Trombettiere

fanciullo

del

Terme

in

n

tratta

Roma

della (fig.

dolore

il

Epigonos?

di

medesimo

medesima concezione delle

:

nella testa

verità e la forza della rappresentazione

celebre

trebbe appartenere a questi gruppi anche

vano carezza

la

eloquente

più

nobile senso di compassione con cui l'artista

il

vinto.

sua espressione fisionomica

Ammirevoli sono

812.

meno

lo è

la

artista

statua 81

1

s.).

Po-

che

in-

capitolina

Un

capo

GRKCIA:

456

XII.

IL

PURIODO ELLtMSriCO

per sottrarre sé e la moglie a vergogna della prigionia ha ucciso quesi

galata

or ora e con selvaggia fierezza la

corta

spada nel petto.

Il

si

immerge "^ fonda-

tratto

mentale di queste figure è un forte

smo

alla cui

estrinsecazione

offri

reali-

occasione

la

ma

singolare nazionalità dei nemici,

tempo un pathos contenuto il quale si doveva sviluppare in appresso con maggiore forza ed unilateralità. Appunto questo tratto passionale distingue le statue pergamene dalle rappresentazioni alessandrine delle nazionalità straniere (fig. 794). Alla medesima occasione si riporta per lo più un donarlo di forma simile sull'Acropoli di Atene di cui è nominato come dedicante un Attalo. Quattro numerosi gruppi di statue a mezza grandezza naturale celebravano le lotte vittoriose è nello stesso

degli dèi contro

dei

i

Giganti, degli Ateniesi contro

Pergameni contro

che e storiche e

i

re di

le

Amazoni

e

contro

Persiani,

i

Qui erano strettamente connesse delle imprese Pergamo sembravano portare a termine la lotta iniziata

i

Calati.

dèi e continuata dagli Ateniesi contro

la

violenza

mitidagli

barbara (confr. pag. 278, 293). Di questo tivo si

dono vo-

sono egual-

mente conservate delle ficabili

copie,

per

sione e per

De

i

combattenti Fig. 813.

Amazone morta. Marmo.

Napoli.

renti

si

loro

dimen-

particolare

getto.

identila

sog-

il

Calati e

hanno

moal

PERGAMO

437

Louvre, e

Ve-

in

nezia, statue di

A-

mazoni uccise (fig. 813,

Giganti

di

814.

(fig.

Per-

di

combattenti

siani

caduti sono conservate nelle raccolte

Napoli,

di

^'enezia,

di

al

Louvre,

nel

ticano.

loro mi-

Il

^'a-

nuto confronto Fig. 815. Testa di un Persiano niurto. Marmi Dal Palatino. Roma, Museo delle Terme.

riconoscere

fa

che

non soltanto

si

opere

tratta di

meno

origi-

nali

ma

anche senza dubbio di lavori più recenti delle grandi opere attaliche

811

s.)

il

;

loro

stile

rapporto

costringe a porle in

dobbiamo supporre che Che accanto ai gruppi maggiori

e così

(fig.

più presto col grande altare,

dedicante sia stato Aitalo

loro

il

al

I[

Philadelphos.

più antichi ne esistessero degli altri corrispondenti

anche già per contenuto a questi più recenti, sembra provarlo una meravigliosa testa

grandeal vero di un Persiano morto è tornato alla luce;

Lo

813). Degli avversari vittoriosi finora nessuno

Arrotino

»

che

coltello

affila

il

di Firenze,

»

è del

:

cosi

il

già per

il

marmo

come una opera

prensibile)

zione di una figura di

libazioni

isolata

è

il

cosiddetto

caduto

in

sua meravigliosa natuniljz/.a

Mentre Attalo sue

le

fortunate lega con

e

solidava

figlio

galati.

tra essi

si

il

sonno

l'confr.

medesimo

in

a

e

essere

menzionato

in

questo

pag. 431).

(197-159), in seguiti. alla

zione

sua alla

Romani

partecipalotta

contro

dei i

fun-

in Pergamo, non è siMonaco, un Satiro che dopo copiose stende liberamente tutte le membra,

regno II

com-

gruppo anche un

sua

Eumene

è

che è stato trovato

pesante

può

al

I

riuscì

Esso faceva

per Marsia

guerre la

816).

distingue una più tarda

Fer

sorte

antico sapeva

suo colpevole sacerdote le

tracce,

lo

che chiude

indicavano lo

sviluppo

lungo

miracolo

"

Solo allorché è stata assegnata

".

spettatore

decretata dal dio per

indipendente dell'arte greca, sia apparsa

dell'arte

Vaticano.

restauri).

punizione,

1'

al

suo

compresa

tanto

avvezza

genere ed ha tro-

vato perciò nello stesso tempo un apprezzamento più adeguato.

Del resto

il

Laocoonte non

il

suo viso tormentato,

è

fermo,

(fìg.

si

832),

creazione

il

di

ricollega cui

do\'e

alla

è

isolato.

Infatti

nessun piccolo tratto

testa

del

pathos tuttavia è

cieco

Omero

tranquillo.

La

questo tipo, che è stato molto variato

nei particolari, deve porsi alquanto prima.

La

testa del

Laocoonte ha

il

suo contrapposto

idillico

nella testa del

Centauro Borghese tormen-

tato da

Eros

e questi alla sua volta ha di

nuovo

il

(fig.

suo

833

j

parallelo

in

un giovane compagno

Fig. 832. Busto di

Omero. Sanssouc

^^Pf^M

Fig. S36. Ornamc-nti dell'arte di Hallslatt (v. Sa;ken). (Cunfr. pag. 472).



C. A penisola Sicilia

che

italica,

T A L

I

distende dalle Alpi sino

si

nord,

i

Messapi nella parte sud-est,

i

mar

Ionio e con

Galli nella pianura

Anche

padana erano diversi

non erano

abitanti

gli

Etruschi nel centro,

gli

pianura

nella

nord dell'Appennino; soltanto

a

antiche

più

le

testimonianze della civiltà presentano grandi differenze, ad esempio in

o

di

Liguri nel

i

dalle altre stirpi italiche; la Sicilia

aveva una sua propria popolazione originaria. In conseguenza anche

l'Etruria

la

più grandi

le

a ciò dall'occidente all'oriente una costi-

tuzione del suolo del tutto differente. :

al

protende verso l'Africa, offre dal nord verso sud

si

differenze climatiche e oltre

una sola stirpe

A

I

nel-

Sicilia,

che

l'interesse

esse

La storia della primitiva arte italica nostro campo almeno, non tanto uno sviluppo intimamente coordinato

offrono è più storico ed etnico che artistico. offre,

nel

una

quanto

meno I.

serie

ispirazioni venute dall' esterno e la loro rielaborazione più

di

o

indipendente.



IL

PERIODO PRIMITIVO NEL NORD E NEL SUD DELL'ITALIA

Italia superiore. ovali per

i

vivi,

e

le



Le

tracce dell'età della pietra con

caverne e

rame

suppellettile semplice in pietra,

L'età del bronzo invece

ci

si

per

fosse

le

presenta nel suo aspetto più

zioni della pianura che fiancheggia

Po

il

a

piantate su laghi e su fiumi (palafitte),

tal'

aggruppano

che

strade che

in si

circonvallati,

villaggi

nord

e a

capanne rotonde ed dei

sono sparse

argilla,

e

le

seppellimento

il

con una

morti,

in tutta

penisola.

la

caratteristico nelle

sud, e

le

altra sulla terraferma (terremare).

sono

caratteristici

tagliano ad angolo retto ed orientate secondo

per

loro

la

punti

i

sta-

quali talvolta erano

Esse

si

rete

di

Una

cardinali.

stazione su palafitte tornata alla luce presso Taranto dimostra che questa civiltà tra-

versando l'Appennino deve aver corso tutta

l'Italia,

per quanto manchino ancora

sue tappe intermedie. Alle capanne rotonde in legno e terra corrispondono cropoli separate delle piccole

La

cadaveri ora cremati. nella quale

prevalgono

negli utensili di

i

tombe

circolari, destinate

suppellettile

motivi

della

triangolari,

bronzo fuso, quanto

tistici.

Il

luogo

di

bronzo

al

più antico

ferro, stile

il

italico di

suo dominio

Campania

importante

ma

la

a.

per quanto

si

conservare più ricca,

delicata ed è

più

il

Cr. appare per

bronzo rimanga

le

ceneri

dei

decorazione,

la

sempre

gli

utensili

in

uso per

quell'età del ferro è detto

ritrovamento presso Bologna

ganei. Tuttavia fino nella

il

a

diviene

ne-

incisa

tanto

nell'argilla.

Al principio dell'ultimo millennio accanto

casa

le

in

;

ad esso

si

di

e per gli

le

armi

oggetti

ar-

Villanova dal primo

riconnettono Este

e

i

colli

Eu-

estende anche verso sud, sull'Etruria, sul Lazio,

e nell'Apulia settentrionale.

I!

bronzo

ha

ancora

il

posto più

fusione cede terreno alla tecnica della martellatura. Delle

lamine

Il

AMA

SUI'ERIOKK

47'

bronzo sono

di

in

parte ta-

gliate a strisce, in parte

sono

Fig. 837.

imbullettate per formare dei

sono

e

vasi,

presse

a

decorate

sbalzo,

Questa tecnica

goffi

color bianco.

Un

;

le

geometrici; borchie e

linee

gammate

anche applicata

dell'incisione è

fuoco libero

cotti al

motivi

di

meandri, croci

ai

e

altri

file

di

borchie

sono im-

sono

motivi lineari

incisi.

vasi di argilla, che per lo più

impresse e incise sogliono poscia

tipo particolare di vasi dall'aspetto di due tronchi di

sono

riempite

essere

cono

di

riuniti

ifig. 837) è usato con predilezione come urna cineraria. Le tombe nelle trovano questi vasi sono le cosiddette tombe a pozzo. La forma delle case allora in uso è additata da urne in argilla le quali imitano le abitazioni dei vivi

per

la

quali

(fig.

base

si

838). Si attribuiscono questi prodotti ai primi secoli del

Uno dal

primo luogo

Po o

di

ritrovamento, Marzabotto allo sbocco del

di

Este appartiene qui. La tecnica è ancora

lavorazione a sbalzo e

nuovo

Reno

il

suo

nome

pianura del

nella

Certosa presso Bologna: anche un gruppo più recente di

dalla necropoli delia

monumenti la

millennio.

degli stadi più recenti di quest'arte di Villanova trae di

la

medesima, soltanto che

martellatura tolgono sempre più

la

motivi decorativi divengono più delicati e più graziosi e

poco dell'elemento figurato, animali domestici e uomini.

si

posto

all'

incisione

arricchiscono

Uno

a

;

i

poco a

dei prodotti principali

è costituito dalle secchie (situle), che sono da principio cilindri circondati da cordoni orizzontali (ciste a cordoni,

fig.

841 h) e che più tardi prendono forma alquanto più

elegante e sono circondate da più zone figurate a rilievo battuto. Nella situla di Bo-

logna

(fig.

839)

i

Fig. 839. Siliila dì

guerrieri,

Bologn

il

sacrificio,

il

banchetto

distribuiti

in

tre zone,

Fig. 840. Situi.! di VCatsch.

ricor-

472

-malia:

r.

periodo primuivo

ii,

i.

nord

nei,

talizzanti o greci antichi che

ma e

di Hallstatt.

dalla del

con

turoni,

i

desime

territorio alpino al

nord

Da per tutto medesime lamine

dell'Italia superiore.

motivi

di

incisi,

le

noi ritroviamo

di

cordoni

841 h) e infine

(fig.

un banchetto e dei alla

(fig.

stati trovati sulla via

del

medesime

nel territorio alpino anche presso

ma

i

su

medesime

situle

(fig.

di ar-

stambecchi 839''

(fig.

questi

una grande

841

:

fj,

delle

tornano

le

me-

rilievo.

un corteo

allineati,

esemplari

rilievi,

civiltà

figure or-

il

tutto

analoghi parti

?)

o

gruppo

il

di popoli

non abbiamo

dell'Europa centrale

raggiunge

questo periodo influenze

cedenza.

in

etrusche

il

suo apogeo

Italia, :

altre

verso

nella valle del in

il

a cui abbia appartenuto questa civiltà la quale

mirava ad un certo splendore esteriore. secoli e

ca-

alla luce

che era diffusa dall'Appennino sino nella Turingia, qualunque possa essere stato

popolo (Celti

di

rapporti

con zone a

cadaveri, così è fuor di dubbio che

prodotti di

al

vasi

840), rappresenta

(fig.

Bologna

appare

esso,

di



è in stretti

medesimi

al-

di civiltà

nord sino

Brennero (Matrei, Moritzingì. Poiché

costume, che

degli oggetti italici importati,

di

di

al

e al

le

836),

e al disotto degli

pugilisti

decorazione delle situle

ratteristiche del singolare

le

stati

di bronzo, specialmente per cin-

sottili

da Watsch nella Carniola

esse, proveniente

molto simile

i

erano

nome

il

anche

e

dell'Italia

animali, specialmente di animali orientalizzanti alati

situle a

sacrificale,

sono

il

impresse o incise con motivi geometrici

namentali

Una

In tutto

dall'oriente.

Italia

donde

:

è italico;

modelli. orien-

bronzo nei paesi

età del

Borgogna e dall'Alsazia sino alla Moravia e all'Ungheria Meno, si estende questa civiltà dell'Europa centrale che

con quella gilla

prima

i

tempo

venissero alla luce in

innanzi tutto in Hallstatt nelle vicinanze di Salisburgo

pini,

costume

il

qui importati per

stati

artistici

scoperti degli avanzi essenzialmente simili della



irrigidite,

richiama invece

fantastici alati

dovevano essere

Già prima che questi prodotti

sono

figure

le

deli, italia

Hallstatt.

utensili di

dano le scene dello scudo omerico, una zona inferiore di animali reali

sud

nei.

e

più debole

Questa

civiltà

di

Hallstatt

abbraccia

più

metà dell'ultimo millennio a. Cr. Verso Po, si fanno sentire con maggiore forza le la

misura

si

erano già

fatte

valere

in

ante"

ITALIA MERIDIONAl.K



meridionale.

Italia

Il

sud

molti punti un quadro dilTerente,

olire

47:^

in

quale ac-

il

cenna ad antiche influenze del Mediterraneo a quelle

opposizione

in

Europa centrale come nell'isola di

dell'

Puglie,

Nelle

nord.

sul

Malta, nella Sardegna e nelle Baleari,

monumenti

conservati dei

sono

si

megalitici

dell'età

ebbero una

neolitica più recente (pag. 6) che

lunga sopravvivenza. Nella Sardegna l'apparizione più singolare sono ghi

"

842

;tìg.

come

nuraghi

ai

cosiddette

simile

(truddhu)

Puglie

abitazioni

hanno

si

tombe

"

cosa di

che

nuraghi

ai

Una

Per

sono

essi

:

la

continuazione fortificata

balcanica

si

eia

ri\

Materai

nelle Puglie

in

e

nel passaggio dall' età

Sicilia

una ceramica

in

tecnica della pittura e l'ornamentazione, che chiaramente

la

corrisponde

canestri,

dei

medesimo periodo Sicilia

Nuraghe presso Abbasaiitn. Sarde

Fig. S42.

ha nelle

114 s).

(pag.

bronzo

del

all'età

intrecciatura

all'

Qual-

".

si

notevole influenza della penisola

pietra

dipinta.

sepolture,

Baleari (talayots)

nelle

e

fortificate.

le

dei Giganti

delle antiche case circolari

della

deter-

camere, nicchie, corridoi,

con

servivano

Accanto le

nura-

«

in

zone, torri rotonde massicce, a uno

minate

o due piani, che

numerosi

i

spesso aggruppati

.

in Tessaglia e in

ceramica

alla

Beozia 'pag. 109

si

eneolitica che

ma

s.);

vasi

i

ricollega

appare

nel

conservano

in

antiche forme locali.

le

Verso (pag. 113)

la

fine del

li

millennio

lambirono anche

trasformare

la

a.

Cr. delle leggiere ondate

semplicità dell'arte locale.

essa è stata investigata

e

della

egea

civiitcà

coste dell'Italia meridionale e della Sicilia senza poter

le

Questa

si

prolungò attraverso vari stadi;

seguita nella sua successione

particolarmente

in

Sicilia.

vivi e per morti. Poscia, .sia che il Da principio le caverne servirono qui per morto fosse inumato o cremato, delle tombe rotonde a forma di forno, imitate dalle case dei vivi, si trasformarono gradualmente in camere funerarie che continuarono a sussistere per lungo tempo accanto alle semplici fosse. Il vasellame in argilla di i

i

quest'età primitiva

degli

si

trovava in generale

al livello di

quello spagnuolo o antico troiano

112); da principio delle linee incise o un'ornamentazione stampata,

(pag. 6,

ornamenti bruno-scuri

o rossa,

su argilla bianca

in

ambedue

poscia

stadi

gli

con

A

poco a poco (all' incirca neli' VlIl-MI secolo) la decorazione geometrica tarda cede dinanzi ad una forma più bella e più elegante dei vasi che rivela l'influenza del metallo: infatti mentre questo determinava le forme predilezione dei motivi diagonali.

nord,

nel

prende

sebbene (anatrei.

non

nel

un in

sud

nuovo

V argilla

slancio.

aveva I

funzione

direttiva.

Alla lo

fine

la

più dipinti

decorazione ;

appaiono,

scarsa misura, meandri e scacchiere, e anche animali di forma semplice

Questo

stadio

ha

dei

punti di

contatto con lo stile di ^'illa^ova sebbene

sia identico.

Certamente una gran parte si

la

motivi ornamentali sono per

offrivano

come un

delle influenze giunse dal

terreno adatto per

tali

mare. Le coste

cosi estese

influenze o per colonizzazioni da parte

474

-ITALIA

e.

I.

:

IL

PI

JBlSiB^ìMgKp

RIODO PRIMI rivo

iìK^'^':

Ni:i.

NORD

x>^.'K

IK

SUD

E

NEI.

';,

''-ivTiK

DI.1,1.

I

lAI.I

A

Kig. S43. Guerrieri di ritorno. Pittura parietale da Pesto. Napoli.

possedevano una

di popoli che di

Taranto,

Campania

inoltre

avevano approdato

Fenici esercitarono

come

in

Grecia

di Cartagine. nicie.

i

Alle brame

Air incirca e della

più ricca. In

mentre

ciò,

il

loro

dei

commercio

mercanti

di

Tiro

di

estensione

Imera coli'

dei

modo

infine

Sicilia,

di

le

ampio

golfo

pianure lussureggianti

della

particolare V

coste orientali povere di porti

le

Secondo ogni apparenza

civiltà.

e di Sidone,

poscia forse

più vicini compatrioti

i

essenzialmente soggetta

influenze

alle

Cartaginesi fu posta una fine per lungo

fe-

tempo

(480).

Magna Grecia con numerose offrire

di

colonie che presto salirono in gran fiore.

creazioni

posto nel corso dello sviluppo dell'arte greca

puramente greche :

esso ha una

fu

introdotto

portante

possediamo

se

nella

notizie,

occupano

d' Italia,

(Pesto)

un posto noteTra le

della costa

accanto

sale

più settentrionale

la

l\\me (Cumae), che

È

notevole di

che su tutta

non e servente.

Pittura parietale da

Cuma.

si

ionica Cal-

tiucnza

come prova

Cuma la

VII! secolo

nell'

era stata fondata dalla

potenza

occiden-

Poseidonia

a

grande importanza

a

particolarmente

scar-

vascolare

Lucania.

e la

colonie greche

solo

pittura

più tardi

vole r.\pulia

cide.

suo

dell'occidente

scultura

purtroppo

tale

al

preminente nella

parte

architettura dorica; dell'im-

antica

Donna

i

pag. 92); da principio

sulle coste italiche (confr.

Vili secolo cominciò l'occupazione greca delle coste delia Si-

Ciò che l'occidente può

Fig. 844.

già

naviganti ionici, accanto ai quali ben tosto

La Sardegna rimase sempre

dalla sconfitta di

cilia

della

po' fuori di questa corrente

rimanevano un assai presto vi

civiltà

litorale

Lucania invitavano a

della

e

il

fin

della

da principio

costa della

Campania

presenti alcuna traccia d' infenicia.

A

quel

che

pare

I

da Clima

su

è discesa

si

specialmente essa stava

1"

tutta

in

MRRIDIONAI.K

lAr.IA

centrale una considerevole influenza ionica

Italia

;

con Roma. Alcune opere, che comune-

stretto rapporto

mente sono considerate etrusche, sono forse ioniche, per lo meno sono lavori che In Cuma fioriva in "ran parte hanno risentito quell' influenza (pag. 202, 244 ss.). industria del bronzo la fabbricazione etrusca dei metalli tanto particolarmente 1'

frattanto

;

signoria etrusca

la

che

Cuma, hanno dell'arte

non

;

Capua

Mura

Fig. S45.

Etruschi

si

e

e delle altre

con

le

Nell'anno 474

paese

Nola erano con.siderate fondazioni etrusche. Dagli

delLi cinta di

Nofba (Norma)

nel tL-iriturio dei

ricevuto

\'(ils

loro alfabeto dai Calcidesi di

il

loro alfabeto anche gli Osci, e dell'immediata influenza

il

le

camere

funerarie. Del

Cuma

la

fu

il

resto qui

tempo

della

come

in

Etruria nel

(Cuma, Nola;.

teatro dove con la cooperazione di lerone di

potenza marittima etrusca.

sannitiche scesero dai monti nelle

tane stirpi

e si

il

VI secolo

etrusca in queste regioni meridionali troviamo una traccia nel costume di

cusa fu spezzata

al

Dikaiarcheia,

ricche pianure cadde dal

.sue

secolo ha luogo un" attiva importazione di ceramica attica

a poco

greche

colonie

limitavano soltanto all'orlo della costa

sembra che abbiano

poscia tolto

ornare con pitture parietali ^'

Cuma

vicini di

mentre queste

era abitato dagli Osci,

che

interno,

qui una parte de' suoi modelli. Gli Etruschi erano divenuti

di

immediati

gli

Pateoli, Neapolisl

sotto

:

avrà tratto

stimata

Ma

nel corso del

V

secolo

le

Sira-

mon-

ampie pianure, conquistarono presso Cuma ed anche Poseidonia

guerra del Peloponneso Capua,

Nel medesimo secolo comincia la consideretombe a camera campane e lucane, soprattutto Pesto. Esse rappresentano scene di morte e di seppellimento, avveni-

unirono con

gli

Osci

pag. 322).

vole serie delle pitture parietali nelle in

Capua

e

vita, specialmente imprese di guerra dei defunti e immagini dell' oltretomba. Da principio esse stanno chiaramente sotto l'influenza greca, ma sviluppano presto più fortemente la loro maniera osca, che ha un tratto assai realistico; spesso

menti della

47b

Italia:

ii.

eirijria e la7ao

'

si

toccano con

cani (pag. 376

mente anche

i

vasi

nel

lu-

natural-

s.),

costume

843 \ Queste pitture parietali giungono

paesano

(fig.

sino

III

al

maniera

funeraria

pittura

ma,

secolo. Della

recente

è

una

di

Cu-

al

IV

appartenente

secolo

844), che con

(fig.

pochi colori, rosso, giallo, nero,

rappresenta

funta

e

la

Frattanto

i

sano posto Fig. 846. La

vicina

Porta Saracinesca

pana con

Roma

continuarono

e

Per quel che zione

d'insieme

mare

sino

agli

riguarda

lo

tutta l'Italia

Appennini,

in



II.

storia.

Segni, veduta dall' interno.

in

Cales acquistarono particolare

Campania;

Romani

ave-

mano

sulla

la

Capua

e

la

importanza come intermediarie dell'arte cam-

nuova maniera

ETRURIA E

funzione

si

da Terracina

Lazio e presso

di

Cuma.

L.\ZIO

sviluppo artistico centrale

la

può abbracciare sino

al

sebbene esistano grandi differenze

Mentre, ad esempio, nel

de-

la

sua fantesca.

le

stirpi

di di



in

una

tratta-

dell'Arno, dal

popolazione e

vicine scarsissimi sono

di gli

ARCHITETTURA

477

avanzi della ceramica greca dipinta, è notevole che così chiuso,

Cuma

;

dei

mente o attraverso agirono

sulla

r Etruria

mondo, da principio con

prodotti

del Po, elevarono soprattutto

curarono ad essa

i



più espressiva nelle

a

quello

849.

da Corinto,

tardi

più

ed industriali greci

(pag. 47^) e

si

ed

stabiliti nel-

un certo tempo estesero il loro spinsero a nord nella pianura

ad un grado più alto

Italia centrale

dall' Attica,

erano

si

Parte superiore dilla

l'iTla

Mai/ia

in

L'architettura dell'Italia centrale

(fig.

così

quadrato,

vj,.

mura

dei Volsci

modelli

tenesse in

si

Fenici e con Cartagine,

di

civiltà

e pro-

principi dcirarte.

I

Architettura.

l'

i

apparenza

in

ogni genere affluivano ad esso, diretta-

artisti

Campania

nella

fino

d"

Gli Etruschi, che per

(confr. a tìg. 879).

montagne

artistici

dall'Asia Minore,

altri,

sua arte. Forse anche

dominio a sud

olirono

popolo etrusco,

aprisse tuttavia tanto facilmente alle intiuenze esterne e

si

contatti così variati col restante

poscia con

il

delle città.

843

s.)

Tanto

e degli Ernici

grandiosi dei diversi

quali

si

nell'

ci

si

presenta nella forma

Etruria quanto particolarmente nelle

le

tipi

l'enisji:

di

mura

delle città

con

le

loro porte

costruzione da quello poligonale

trovano soltanto sul suolo greco. Solo dobbiamo guar-

darci dal considerare tutte queste

mura come

antichissime;

le

mura

di

Norba, per

esempio, non sono più antiche della colonia romana (491). Costruzioni poligonali e quadrate in alcuni luoghi appaiono contemporaneamente, come del resto erano con-

temporanee

nella civiltà

egea.

La costruzione

ed air Etruria meridionale, mentre zione orizzontale ed anche

la

nell'

poligonale tuttavia è limitata

Etruria settentrionale predomina

costruzione quadrata del tutto regolare.

al

Lazio

la stratifica-

malia:

478

come

Inoltre, file

vediamo

27Ó), noi

(tìg.

interni coperti da

degli spazi

modo da formare

orizzontali di pietre che sporgono gradualmente verso l'alto in

una specie

capitolino

antica

(fig.

847);

in

Roma,

il

più

copertura

di

posteriore,

età

la

erano

uso per

in

Fig. 850.

lavatoi in

tre

come

nel

pietra

sistema delFarco incuneato

(fig.

Già 41,

sopra

»

Ma

848).

(fig.

Career

«

reale copertura a vòlta in pietra.

il

si

V

porte già dal

le

credeva,

gli

secolo

il

le

a questo

Tulliano

«

antichi popoli

gli

129,

153).

più

mura »

d' o-

Anche nelPA-

il

IV

e

non sono, hanno incomin-

745). Cosicché gli Etruschi

(fig.

inventori dell'arco incuneato,

sicuramente tra

ad adoperare

ciato

nella sua parte inferiore

»

fontana ancor oggi aperta sotto

regione litoranea più occidentale della Grecia settentrionale, questi archi

carnania,

come prima

suoi

i

Tantichissimo ser-

tale vòlta finta è

Tulliano

«

la

aggiunse poscia,

si

la

conoscevano

riente

è

una

di

cosiddetto

il

conosciuto

Tuscolo con

del

dell'acropoli

sistema

L'esempio più antico

vòlta.

di

batoio

di

Grecia

in

i;tkuria e lazio

11.

secolo

III

il

ma

essi

lo

loro

nelle

porte

(Vol-

Tempio etrusco

secondo

Vitruvio.

Le camere

laterali, non sempre stenti, sono tratteggiate.

Fig. 851.

terra)

a

:

non etrusche ma di Novi (S. Maria

Falerii

Tempio

età

di

Giunone presso

romana sono

invece

Falleri, fondata

di

Falerii. (Civita Castellana).

le

porte

dopo

certo

della

romana

colonia

distruzione di Falerii

la

Veteres nel 241 a. Cr.) e la porta Marzia con la sua ricca decorazione scultoria Perugia (fig. 849). Se quindi Romani furono celebri nelle età posteriori per i

in

i

grandiosi edifici a vòlta, essi dovevano questo

ed

ellenistici

;

il

Assai presto in

tamento tati

soltanto in parte

ai

modelli etruschi

più dovettero al loro particolare talento architettonico. Italia

si

presenta una regola

e la disposizione delie abitazioni

stabile,

basata sul

umane. Essa vigeva

rito,

per l'orien-

già nei villaggi pian-

su palafitte nella pianura padana (pag. 470), essa deteriTiina poi col suo

(nord-sud) e col suo crociate

la

pianta

«

decumanus

delle

città

e

»

e col sistema

(est-ovest)

degli

accampamenti

italici.

"

cardo

»

relativo di strade in-

Questo sistema appare

particolarmente chiaro ancor oggi in un'antica città etrusca presso Marzabotto, non lontano da Bologna, che appartiene Il

medesimo

principio regola

duzione sulla terra e tagliato a croce

di

la

un rettangolo

da quelle due

al

V

secolo circa

(v.

sopra pag. 471).

pianta del tempio etrusco. ("

linee,

Il

tempio è

templum

»)

dentro

quale venivano compiute

vazioni dei segni celesti, tanto importanti per

il

il

la

nettamente delimitato nel

culto italico.

La

le

ripro-

cielo

osser-

pianta del tempio

ARCHITETTURA

Fig. S53.

479

tempio etrusco secondo Vitruvio. (Borrmann-Wiegand). (Frontone a sinistra con ogni elemento decorativo è stato tralasciato).

Il

parete chiusa, a destra con la sola armatura

sino a poco fa

ricostruiva soltanto con

si

Fig. 854.

la

descrizione

di

Colonna

di Vulci.

;

Vitruvio

(fig.

8so).

Se-

tempio aveva un profondo vestibolo con colonne assai spazieggiate, che serviva a quelle osservazioni. La metà interna del tempio era invece occupata dalla cella, di solito tripartita: una camera mediana più ampia, delle camere late-

condo questa

più

rali

il

strette

mediana

cella

steriore era data

questo

in

mento

corrispondenza

in

costituiva

tutto

uso

tempio

il

in Etruria

mente scavi

di

tre divinità. l'edificio.

tempio a megaron

(podium) con

ricorda nel tempio

lo

ben presto ed

una scala italico),

(pag.

sul davanti

ma sembra

essersi diffuso di là in

Roma

La soglia della La chiusura pò-,

numerosi avanzi

di

il

Un

139).

tempio rialza-

non era necessario

tuttavia essere entrato

e nel Lazio. Recente-

in vari luoghi dell' Etruria, del territorio falisco, del

tato alla luce i

comune

centro di tutto

il

all'antico stadio del

(anche Mtruvio non in

culto

da un muro intero, senza opistodomo aperto, cosicché

rimmsva

di

al

precisamente

Lazio hanno ripor-

templi e mentre da un lato hanno dimostrato che

non possono risalire al di hanno pure provato che forma descritta da Vitruvio non era la

più antichi

là la

VI

del

sola

in

secolo,

uso giacché

templi più antichi

i

presentano forma allungata con breve vestibolo, cella unica e

sembra anche

talvolta

opistodomo. La forma completamente luppata con cella

tripartita,

sembrano presentarla

gif

s\i-

senza podio,

avanzi assai dan-

neggiati del tempio di

Giunone Curitis

Falerii Vetcres (Civita

Castellana

che tuttavia é del IV secolo,

a

in

831

fig.

giudicare

dalle sue terrecotte

architettoniche.

presenta anche un

tempio

E

lo

recentemente

Ma essa era anche tempio capitolino in Roma che fu completato nel 509 a. Cr. e che scoperto

la

pianta

in

Orvieto.

del

era infatti dedicato alle tre divinità: Giove,

Giunone

e

.Minerva. Del suo alto

ba-

'''^-

*"•

'"

'''''Da'cS'el°e''co'ena°"hen

'""''""''

48o

ITALIA:

irrRURIA e i.azio

11.

samento, che qui come altrove assicurava e dominante,

vedevano

si

zione del palazzo e alla

l'

tempio così elevato una posizione

libera

demoli-

la

:

esplorazione del sottosuolo hanno portato notevole contributo

maggiore

conoscenza del tempio fu

Alatri

852) che è del IV-III secolo

abbandonata neanche

Ma

Roma.

di

unica non (fig.

al

nel giardino del palazzo Caftarelli

a\'anzi

gli

:

in

forma allungata con

la

come mostra

posteriore

nell" età

una

notevole

esso è

cella

tempio

il

di

camera

stretta

forse destinata al tesoro nella parte posteriore del tempio.

Anche

nell"

tempio greco. air elevato

8531 e nella membratura

(tìg.

colonne

in

ha perfino

hanno

si

più

ripido,

la

trabeazione era

conseguenza erano più spazieggiate. La colonna ricorda conservato

elemento

qualche

particolare

:

del tipo dorico-arcaico

una base panciuta

di

tuscanica

completamente da parte

tere

dizione dello

nazionale

stile

e

delle

dorico del

in età tarda,

tempo.

compaiono

temente provveduta

completamente

di

di

i

la

snelle

il

si

un tempietto

La casa

fittile

gocce anche

panna in

di Faustolo

»

;

Che questa facesse met-

una conseguenza tanto della tradell' imbarbarimento

è

un

usava

La

al di sopra. (fig.

fregio

a

triglifi;

ed

modo

eroi.

Ma

la

dove,



ed

è

(fig.

trabeazione in legno era ricoperta

855, confr. 342)

856),

delle

ampiamente sporgente

(fig.

;

del

medesimo materiale

urne cinerarie architettoniche 8^7)

e

ci

ancor più particolarmente il

frammento

in

origine una capanna rotonda ricoperta di paglia (pag. 7,

Roma la

si mostrava ancora la « casa di Romolo » e la " caforma rotonda sopravviveva nei templi circolari che erano

uso particolarmente per

nità

il

un

votivo di Nemi.

era

italica

470). Cosi più tardi in

liscio,

854).

nella sua costituzione e nei suoi elementi decorativi ce lo fa conoscere di

dorico,

sono soltanto una forma ornamentale, frequen-

essi

lastre di terracotta

tetto

stile

ha tuttavia

proporzioni del fusto, quanto

Non

triglifi

erano anche acrotcri ed antefisse

fanno conoscere

colonna dorica

lo

ma

Il

legno, le

romana

(fig.

certo non bella, anche più tardi nell'arte

»,

in

forme diverse, un fusto

echino rotondo senza anelli e un plinto pesante di copertura «

è arrestato

si

legno prima della sua trasformazione in una costruzione in pietra.

in

carattere

colonna

varie dilìerenze dal

tempio etrusco rappresenta uno stadio antico, esso

angolare ampiamente sporgente era

tetto

suo

elevato

Il

il

culto di Vesta e di Ercole,

ma

anche per altre divi-

casa italica posteriore, secondo una teoria che è stata ad ogni

spesso combattuta negli ultimi tempi (confr. pag.

7), è

sorta dalla casa di

cam-

ARCHITEITURA

4S1

tig. S5S.

Ricostru/ione teoretica l'antica italica di

del-

casa

cam-

pagna.

Fig. S59.

Casa romana

in

Fig. 860. La casa del Chirurgo. Pompei. {Lejparti recenti sono tratteggiate).

Delo.

(ll-rsec). (Convert).

pagna

isolata

(fig.

S^iSj/'che aveva

il

era circondata da camere e dietro

suo punto centrale nell'atrio con

tazione. Poiché tutta la casa era coperta da un alto

chissime urne cinerarie (urne a capanna, cioè a

forma

«

grande porta

di testuggine »),

d' ingresso""e

fig.

quale

tetto,

857, confr.

laterali

accanto

al

focolare

'- -*™»^

'

volte nelle case

isolate (fig.

859) per-

quando già era stato aperto un altro fino

più

largo

luce.

Nelle

ingresso

per

la

città, là si

dove

tamente l'una il

pra

dell' atrio,

di

stretall'al-

tetto al diso-

tra,

per

case

le

addossavano

forse

trasformazione

uno

sfiatatoio già

esistente per l'uscita del

fumo

(confr.

fig.

861) era provveduto Fig

di un' apertura quaSpringei)

:

Matuiale'—

861

Camera

funeraria

in

Ttrqumii a

(Tomba I

è

imitato da anti-

così essa riceveva luce ed aria soltanto attraverso la

da aggiunte

persistette

ali

le

alle

focolare ed

20; atrium testudinatum

fig.

minazione attraverso

il

focolare da alcune stanze più grandi per abi-

il

foi

im

di

della Mercareccia).

(

alae

^

L

illu-

IIALIX:

48-2

compluvium », confr. fig. 857), verso la quale esso si inclinava da lati. La pioggia si riversava così in un bacino scavato nel paviimpluvium "1. Questo atrio etrusco (« atrium tuscanicum ») era senza so-

Jrangolare tutti

e

mento stegni

("

quattro (aere,

grotta

figurazioni particolari della ce-

le

ma

campana

tomba più

la

di

questi animali

a

si

di

tomba

un cintante. Pittura parietale

del Citaredo in

sua

Tarquinii.

ha una singolare

conosciuta in Grecia resistere all'umidità del .sono pesanti,

quenti

gruppo

si

è

i

fanno "

soggetti le

ss.,

(fis

.suolo.

sono

colori sono

I

"

in

La

863).

fi-

i

ricordano una tecnica

che

d;i

che forse erano adoperate per

e

medesimi

su fondo bianco;

pitture parietali

quella dei Tori

argilla,

414)

dalla vita locale

tratti

(fig.

fi-

cammino

puro carattere decorativo. Di Caere

di

su lastre di

.sono caratteristiche delle pitture

scena

il

policromia spesso variata in una stessa

gura è

la

Veii (VII secolo) in cui oltre

V oltretomba

defunto verso

d'--l

Testa

alla

antica rimane

gurata che forse vuol rappresentare

8f-6.

sorte

alla

Pitture parietali con questi animali

umica corinzia sono tornate recentemente

1

nella

io-

accanto ad animali fantastici appare anche

del defunto.

Fig.

mo-

secolo, rivela l'influenza di

greci arcaici, corinzi e particolarmente

qualche

elle

gruppo,

VI

al

(fig.

la

Tarquinii che presenta

della

ceramica,

864).

Ma

più recente la

scena

di

le

forme

sempre più

tomba

fre-

questo

di

Achille e Troilo,

primo esempio sicuro di mito greco in quest' arte. In Tarquinii. noi troviamo poscia il secondo gruppo alquanto più recente (VI-V secolo) e il più esteso di pitture parietali, nel quale con uno stile arcaico, alle volte animato da un sincero verismo toscano, con colori vivaci ma convenzionali giungono il

al

pieno dominio delle scene, già occasionalmente rappresentate anche prima, della

vita giornaliera e del culto dei

pesca,

esposizione

del

morti

;

banchetto,

brutalità dei costumi gladiatori etruschi Il

fig.

865, danze, giuochi, lotte, caccia,

morto). Corpi particolarmente grossolani, qua e ci

appaiono

nella

tomba

anche



detta degli

terzo gruppo, che appare in Tarquinii e nella città interna di Chiusi, per

rapporti con

i

diversi gradi di sviluppo della pittura

sembra appartenere essenzialmente

Fig. 867. Danza.

Pitlii

al

V

secolo.

ila

I

le

Auguri. i

suoi

vascolare attica a figure rosse,

soggetti sono in generale

i

medesimi.

tomba Marzi presso Tarqu

1

PUTURA

Fig. S6S.

PARlKTAI.r:

tlROSCA

Pittura parietale della

Dan/a. tav

tomba Quercinla presso

48^

Tarqiiinii

P"i*>

4" Fig. S69.

Gare (Il

Fig. 870.

Gruppo

di

dì lotta e spettatori.

Tomba

delle Bighe

presso Tarquinii (Stackelberi

disegno della zona inferiore è stato arbitrariamente mutato).

Ade

e

Persefone e antenati banchettanti.

Tomba

Colini presso Orvieto. (Conestabile).

486

IIAIJA:

II.

ETRURIA

i

LAZIO

E

colori

egualmente ancora con-

sono

venzionali (ad esempio

ma

zurri),

nei visi,

cavalli

az-

è più viva

(fig.

866) e

lo

stile

passaggio da una certa solennità

segna

il

rigida

(fig.

867

sviluppata

(tìg.

s.)

alla

869).

Il

gruppo rappresentano dello stile etrusco.

sotto

dei

r espressione, specialmente

Il

libertà di un'arte-

secondo il

il

il

terzo

quarto gruppo sta

rintìucnza del nuovo

greco sorto verso

e

periodo aureo

tempo

stile pittorico

della guerra

Peloponneso e potrebbe perciò essere assegnato al IV secolo. Il disegno

del

è ta a siuardia di Tese' Fig. 873. Il demone Tiicliii jiresso Tarquinii e Piritoo nell'Ade. ToniKi dell'Orco

divenuto del

vestiti

sono

tutto

trattati

libero.

ancora

Mentre

i

semplice-

ARTI MINORI

mente

contorno,

a

corpi nudi maschili ta

487

nei

ten-

si

una leggiera modella-

tura iconfr. pag. 317, 337).

Nei soggetti una grande

è

avvenuta

trasformazio-

ne: l'elemento mitico

si

ma

si

fa

frequente,

più

riferisce

quasi esclusiva-

mente

regno dei morti.

Il

al

banchetto funebre

è tra-

sportato nelle regioni caliginose

morto

dell' s'

Èrebo;

avvia

colà

il

per

prendere posto

alla

tavola

degli antenati,

alla

quale

presiedono ne

in

Ade

Mast;irna (Servio Tullio) libera dalla prigione Cciit Dalla tomba Francois presso Vulci.

*"'«

e Persefo-

forme greche

(fig.

870) mentre cucinieri e servitori dell'oltretomba sono rap(fig. 871 s.}. Una tomba in Tarquinii, forse

presentati in aspetto nettamente etrusco

un poco più antica, rievoca soliti

malvagi

Charun pure V^ulci

la

del

sulle pareti tutte

mito greco e tra

essi

le

ombre

anche

la

del

mondo

infernale con

figura spaventosa

dell'

i

etrusco

fig. 877] e del suo compagno, il demone Tuchulcha (fig. 873), come scena grottesca dell' accecamento di Polifemo. Infine la tomba Francois in

(confr.

è

ricca di scene di orrori,

soprattutto uccisioni, che

e severo parallelismo toglie in parte

dizione etrusca

(fig.

875).

Per

dal

mito greco

(fig.

il

pittore con notevole

S74), in parte

dalla tra-

finezza di tecnica pittorica queste scene parietali

sono

superate di gran lunga dall'Amazonomaclìia. eccellentemente eseguita a tempera

un

in

sarcofago

d'alabastro di

Tarquinii

che appartie-

ne

più

al

presto

IV'

al

sec, (fig. 876).

mi

Arti neri.



Etruria ci

In

noi

incontria-

mo in un numero non piccolo di vasi

dipinti, nei

quali truschi Fig. 876.

Amazonomachia. Da

arcofago

in alabastro pro\'eniente

da Tarquinii. Firenze.

gli

Ehan-

no cercato di

488

Italia:

-

e.

ii.

etruria e lazio imitare

Come

modelli

i

commercio

(tìg.

877).

opere dell'arte disegnativa pos-

sono essere incisioni ficie

maniera

loro

alla

greci importati col

di

liscie

con disegni ben nota

messe accanto

;

a loro

su metallo. Ornare

un utensile

incisi

ai

(graffiti)

Greci

ed

le

le

super-

in

bronzo

era

un'arte

esercitata

da

tempo antico su armature, su dischi, su specchi, su vasi. Questa tecnica fu anche accolta

nell'Italia centrale

ed ap-

plicata particolarmente alla decorazione

del

rovescio

e delle ciste

degli

specchi

getti di acconciatura. Fis;.

oggetti

questi

in

bronzo

estendeva

si

su tutta TEtiuria meridionale_sino ad Orvieto

e

a

Chiusi

parte

dall' altra

e

sul

Lazio dove Palestrina (Praeneste) è rino-

Ma

mata

in

modo

bella,

la

cosi detta cista Ficoroni

appartenente

particolare.

all'

menziona come luogo di Essa è adorna di scene uno

Argonauti con

degli

pieno

sentimento

di

l'opera più

878)

(fig.

IV-III

secolo,

origine

Roma.

incirca al

mito

tratte dal

vigoroso e

stile

l'tìg.

una

597),

delle

opere più eminenti di composizione e

segno greco con esecuzione

Plautius, che sulla lastra sostenente

di-

*^^"¥ à

Novius

italica.

grup-

il

po fuso del coperchio, opera di stile puramente etrusco, è nominato come autore

med Romai

(Novios Plautios

tamente

l'artista di origine

trasferitosi

Roma

in

fecid), è

zione così rara

in

una

cer-

prenestina che

aveva

quivi

questo suo capolavoro. Appunto iscrizior

.

creato

\

men-

la

di artista

del luogo dove egli ha lavorr o è l'omag-

gio

dell' artista

provinciale

aveva accolto

la

che

tra

stile

e

il

v' è

sua arte. il

manico

disegno graffito dipende

ila

città

che

contrasto di

]1

e

i

piedi fusi

in parte

dalla

tecnica, in parte dai modelli di cui l'artista si

serviva,

ma

è

fenomeno che

si

riscon-

S78. Cista

bronzo

La fabbricazione

S77. Aivas (Achille? confr. fig. 874) uccide : accanto il demone Charu(n). Pittura di t etrusco da Vulci.

prigioniero

di

in

rotonde destinate ad og-

Ficoroni. Da Praenes (Confr. fig. 597).

ARTI MINORI

Fig. S79. Guarigione di Telefo per mezzo della ruggine della lancia di Achille alla presenza di Agamennone.

Menelao, trattenuto da Tetide e da Afrodite, minaccia Elena. A destra Aiace e Polissena. Specchio etrusco. Museo Britannico.

SSO.

Specchio etrusco. Berlino.

tra in tutte

rate nel

Mentre le ciste, a quel che pare, furono solo lavouna moda passeggiera, gli specchi con disegni uso nell'Etruria e nel Lazio per lungo tempo; essi discendono

ciste prenestine.

stati

in

periodo arcaico sino

dominio romano

al

specchi; che anche dei greci

uno

Philippus, su

vi

incirca

di

879

(fig.

lo

poco valore. s.)

vi

è

si

\'1-III

secolo).

Delle iscri-

ritrovano egualmente sugli

mostra

l'iscrizione di

Accanto

una quantità

un

artista,

a prodotti di grande di

materiale scadente,

scene senza valore, di scarabocchi senza arte. Frequenti malintesi, aggiunte arbi-

lavoranti non

i

nomi provano qui come nelle comprendevano sempre il significato

errate iscrizioni di

trarie,

che

all'

abbiano lavorato

specchio

bellezza e di effetto assai ricco di

i

seconda della diversa origine,

zioni etrusche e latine, a

Vifius

ad

Lazio e corrisposero

sono

graffiti

dal

le

489

Se

gli

specctìi

erano destinati soltanto

all'uso locale,

pitture parietali e nei vasi dei loro modelli greci. la

svariata suppellettile in

bronzo delle fabbriche etrusche, imitata soprattutto da modelli ionici (confr. pag. 202), godeva di grande fama. Un'opera magistrale è un carro in bronzo trovato presso Monteleone di Spoleto, adorno di ricchi

rilievi,

lavorato

in

Italia

certo da un artista che conosceva l'

arte ionica.

Questi

prodotti

in

metallo trova-

vano

[la

smercio

Fig. SSl. Scarabeo etrusco. d" insieme.

come delle

cosi

Atene

verso

Veduta

rgo

al

di



Alpi:

.

Fig. 882. Scarabeo etrusco. Berlino. : gli eroi di Tebe, Polinice, Tideo, Anfiarao, b. Veduta superiore a grandezza naturale.

Immagine ingrandita Adrasto, Partenopeo,

ITALIA

49°

:

E IRURIA

II.

candelabri,

tripodi,

LAZIO

E

armi.

bacili,

erano un articolo favorito nel com-

mercio con .A.ssai

creazioni ficeria

popoli settentrionali.

i

egualmente veniva

Dal

\'II

V

al

tardi questa

e-

secolo

sono conservati prodotti più

le

degli Etruschi nell" ore-

che

sportata.

anche

sono

importanti

si

eccellenti,

andò deca-

arte

dendn. Fig. S83.

< ;

:-

'

Egualmente

hcro. p.irigi.

con

me

l'arte

stanno

cose

le

La forma

che era molto coltivata dagli Etruschi. è

rocca di

gem-

dell'incisione di

Parigi.

esteriore

generalmente quella egiziana dello

rabeo

sca-

88 1) con una riproduzione ab-

(fig.

bastanza presisa

e spesso

nimale

(fig.

naturale

graziosa dell'a-

8S2

La forma

b).

abbreviata e schematizzata dello scarabpide

greco

sopra

(vedi

Per

Etruria.

pag.

inferiore liscia gli Etruschi

più attenuti

mangono

mentre

antichi

del ^' secolo

poco

a

arcaismo.

iscrizioni esplicative

a

Sono frequenti 882).

(fig.

(VII-V secolo) sono

i

vasi neri di

impastata

con

A

inizi

bucchero,

fiuti

carbone e

cotti solo parzialmente.

argilla

di

secolo un

segue ancora nel VII

primitivi

dalla

una trapoco conduce

antico prodotto della ceramica

più

etrusca

incirca

all'

ad un affettato

11

lo

quali ri-

ai

introduce

si

scuraggine che

le

sono per

si

modelli greci

ai

in

relativamente fedeli negli esem-

plari più

metà

manca

212)

scene incise nella faccia

le

genere assai delicato ornato di palmette a punteggiate

ventaglio

pendono 193 lievi

s.),

maniera

'fig.

8-^3

di Veii.

più

ad

della ceramica.

in

tardi

di-

(pag. ri-

ionici in

appaiono

parte anche bizzarre.

soprattutto

sembra essere

lece posto Da un tempio

s.;;

e in

vasellame

principalmente

Fig. 883. Apollo.

forme

cui

antichi utensili

di

forme più golfe

Questo

le

poscia sorgono imitazioni con

stampati

metallo

e

ceramica protocorinzia

dalla

stato

dell'ultima

lavorato

Chiusi sino a che esso

altri

prodotti

più delicati

l'I.ASriCA

E

Plastica e scultura etrusca.



lùruria anche per

in

cottura

49'

dell'arte

argilla,

templi

i

simulacri

antetìsse.

cui

la

una singolare

ornavano

tecnica,

croterì,

in

richiedeva

già

abilità

(a-

della di-

Straordinari esemplari di que-

vinità).

sta

opere

Grandi statue

libera.

l-.TRUSCA

stata volentieri adoperata

è

L'argilla

SCULTURA

tecnica

hanno da pochi

si

vato in

anni

un grande gruppo

negli a\'anzi di

che

\'eiù

mette

si

tro-

rap-

in

porto con r artista veiente ^'ulca.

condo

Se-

Tarquinio Prisco

tradizione

la

avrebbe fatto venire questi da V'eio pjr lavorare

Roma,

tolino in

presenza

legata

E

Fig. SS&. Testa di Apollo

altre divinità

nota contesa con Eracle per

alline alla

da escludere che queste figure fossero

ornarne

potessero create

verso

E

servati.

frontone.

il

del

fine

la

Noi

lavorato.

VI

quest'arte plastica

la

tripode (pag. 225).

non è sicuro che

arcaico maturo indica che sono state

stile

appunto nel periodo

in cui

Vulca avrebbe

un'idea delle sue opere da questi avanzi con-

farci

IV

decorativa dei templi (solo col

accompagna

di statue frontonali)

produce capolavori (figure del

quando

loro

Il

il

acroterì del tempio e

gli

secolo, cioè

potremo quindi

anche dell'uso

(c|.

(tIÌ

fanno riconoscere un gruppo nel quale Apollo (fig. 885 s.) contende con Eracle per una cerva giacente- e

\'eio

due

un mito

suolo,

al

gli

capi-

tutto in argilla.

in

di

e

tempio

del

il

avanzi ritrovati alla

Giove

siiTiulacro di

il

acroterì (quadrighe

frontone

tempio

del

Apollo

di

in

sono da

presentano

uno

in

stile

ricordare

il

di

\l

sarcofagi dipinti di Caere. L'esemplare

giungersene

un

altro nel

Museo

elfetto

i

e

Ad

le

proporzioni

o parziale genuinità di

Chiusi

e

riappaiono

più

si

per in

la

un

meglio conservato

sarcofago del

in

i

presentano l'impronta del gusto ellenistico

Un gruppo

particolare è costituito

da

(fig.

Le

889). Fiesole

funerarie di \'olterra le

(fig.

loro forme

membra.

hanno

tozze e

il

due co-

i

Queste

della

forme

e

errate

completa

cui

alcuni

in

rilievi

in

pietra,

appartengono ancora

e

ffig.

8^0),

rilievo

bronzo di Perugia di arte ionica antica fig. anche in Ciiiusi in un gruppo alquanto più recente in

si

severo

senza alcun senso

sarcofagi nei colori

888).

numerosi

centrale

stele

ma

quali del resto nelle

propri dellEtruria settentrionale e riore arrotondato, con

stile

Britannico

egualmente

dubita fortemente;

recenti di circa tre secoli,

Museo

887), a cui deve ag-

(fig.

presenta

naturale delle

coordinazione

un gruppo

appartengono alcuni grandi

niugi distesi sulla kline, di modellatura non cattiva nel tronco

proporzioni

più

i

secolo,

\

il

Villa Giulia,

di

i

Telamone e di Luni: essi rapsette a Tebe e Niobidi. Inoltre

questa tecnica offre considerevoli esemplari anche in alcuni sarcofagi. più antico, che possiamo porre tra

anciie

Tra

frontoni di

i

libero e ricco

sicuri

Falerii)

tecnica delle grandi statue in argilla era tramontata in Grecia.

tardi (III-II secolo)

per

siamo

secolo

tutto lo sviluppo dell'arte etrusca e

31J8).

Orvieto,

i

al

quali

VI

dall'orlo supe-

basso sono vicine Influenze

sono

secolo.

ai

rilievi

ioniche ritornano

di bassorilievi sepolcrali (\' secolo)

e.

492

-

Italia:

ii.

ktruria e lazio

Fig. S87. Sarcofago policromo in terracotta, da Caere. Louvre.

che ornano delle basi e dei blocchi circolari o quadrangolari di pietra arenaria locale (pietra fetida) e che tutti più o meno rigidamente palesano un arcaismo di tinta locale.

in

Per

i

soggetti sono

affini

alle

pitture parietali

contemporanee

quanto che anche essi abbracciano principalmente tutta

tidiana pubblica e religiosa

.fig.

la

891). Del resto a lato di questi rilievi

Fig. 888. Sarcofago policromo in terracotta, di

Larthia Scianti.

Da

(pag. -^83

cerchia della vita

ss.),

quo-

sono da porsi

Chiusi. Firenze.

MASTICA

E

SCULTURA ETRI'SCA

493

Fig. SQ2.

f-ii;.

:i>n

Stele da Bologna.

Stele funeraria da Vulter

anche alcune figure sedute la

statua di Mileto

in

piedi, assai arcaica,

(fig.

Air incirca verso sua potenza,

Una

fine del

la

sono

a figure rosse,

i

dell'impressione di

una

fine

i

vi

soggetti si

esseri

di

una

figura di guerriero in

com-

quando TEtruria stava all'apogeo

della

in

Monaco;

libere in pietra.

secolo,

anche verso

il

nord, attraverso l'Ap-

dominio colà

fu

Bologna

le

stele

funerarie in pietra

vanno sino

alle

con

470

(Feisina)

s.).

rilievo

11

assai basso che

;)

esecuzione

com-

sono anche qui favoriti,

tuttavia

uniscono spesso

demoniaci

(lìg.

degli

892).

la

imitazioni di scene dello stile vascolare

pai

generale

dove

prodotto più

preoc

si

assai

dei particolari. Cocchi, lotte

pesanti proporzioni ricordano

loro

parte superiore

primitivi elementi indigeni (pag.

nuovo

di

ma

sempre

Lartli Atiìiiìl-

padan?.

dai primi inesperti tentativi

cupano

VI

delle sedi principali del loro

caratteristico

nelle la

Etruschi fecero un' avanzata

gli

civiltà etrusca sopraffece

miati,

come anche

proveniente -egualmente da Chiusi e ora

nella pianura

pennino

che

Chiusi, che

di

38^),

l'arte etrusca ha evitato le figure

ples.so

SO».

spada e lauLia. Stclc da Fiesole. Firenzi

riL-raria

Fig. 891. Scena di sacrificio. Rilievo da Chiusi. Louvre.

e.

4'J4

ITALIA:

-

ETRURIA

II.

LAZIO

K

^'e^so

si

allorché

400,

il

Gallia

Celti dalla

i

spinsero nella pianura del Po,

questi avamposti etruschi

strutti

un secolo più

;

tardi l'Etruria

Romani.

stessa veniva assoggettata dai

A in

al

questo periodo tardo etrusco, e soprattutto al

partengono

(pag.

alcuni

urne,

cioè

le

piccole

delle

che erano anch'esse

casse cinerarie

uso soltanto

in

grattiti

figure in ar-

particolarmente

491)

cosiddette

secolo, ap-

II

ad

oltre

pag. 488) e ad alcune gilla

pari di

al

Campania, andarono di-

quelli della

Etruria

nell'

non

trionale e centrale e

setten-

nell"

Etruria

meridionale latinizzatasi assai presto.

Ksse sono forme,

artistico a

provenienza, che Fiij.

truschi obesi

rugia

poco

il

per

S93. Attcune laceralo dai suoi cani

Urna policroma »

in alabastro. Volterra.

concordano

distese

alto

ricorda

ancora

un

l'antico

locale

stile

corti

e

491.

(pag.

o minore numero dei sarcofagi

di arbitri e malintesi

romani

(fig.

A

893).

cofagi in alabastro di Vulci

presentano eccezionalmente

nell'

Dell'umbra Todi (Tuder)

Volterra

Pe-

il

rilievo

il

tenero

da una colorazione morti

e del culto dei

scene mitologiche tratte con maggiore

da modelli greci: esse preannunziano

Etruria meridionale, in

rilievi

i

cui bassorilievi sul coperchio

i

tenero abbraccio.

è conservata

si

Chiusi

si

E-

queste urne sono da aggiungere due grandi sar-

coppia

la

le

in

in

più vivace. Accanto alle rappresentazioni della vita giornaliera

prevalgono qui, come nella pittura tarda,

"

dalle teste grosse. In

sporgente, accompagnato

più

rilievo

ciò

in

coperchi

sui

minore lunghezza delFurna

la

rozzo travertino trae ad una esecuzione più sommaria,

alabastro permetteva

materiale,

seconda delia

sono trasformati oramai negli

romana, dai corpi

della tradizione

ma

figure

le

per

differenti

stile

una statua

di guerriero,

grande

al

vero.

894, un'opera le cui forme in verità non sono puramente greche ma chiaramente dipendono da modelli della seconda metà del V secolo (pag. 318); essa non sarà sorta molto più tardi ed in nessun in bronzo, certamente

modo

appartiene,

l'immagine

come

abbiamo appunto alcune

si

(fig.

è pensato, al periodo ellenistico.

meno grande

si

E

romana.

del vero, trovata, presso

essa

il

Di questa età più recente

ad esempio un fanciuUetto

ricollega alle figure ellenistiche

Metilius, nell'atteggiamento dell'oratore della repubblica

iMarte

figure etrusche in bronzo,

con un'ocarella, da Cortona, che statua di poco

di

fig.

il

lago

in piedi

di genere,

Trasimeno,

di

e la

Aulus

895^, la quale appartiene agli ultimi tempi

capolavoro del ritratto etrusco: in questo volto

grinzoso dalla bocca serrata, dal mento volontario, dall'espressione oscura ritroviamo nella sua accentuazione

maggiore quel

realismo che

etrusco. Gli Etruschi possedevano soprattutto

dei particolari, mentre avevano

regola tutta

una grande

minor senso per

la

1'

arte del ritratto la

riproduzione

concezione organica

dell' insieme.

abilità

per

FIALI.

A

Marte

Fiy. S94.

CACCrMA

OEI RK

SINO

ALI.

ASSOGGETTAMENTO DELLA CAMPANIA ^93

di ludi.

Fig. S95. Statua in bi-oii/o di Aule, .Wcicli,

Roma.

IL

III.

PERIODO DELL.\ REPUBBLICA ROMANA

Noi conosciamo assai scarsamente

La

le

condizioni artistiche di

perdita della maggior parte della storia di Livio

e se le notizie letterarie sono scarse e

vate sporgono

indicare

come

i

Dal lago Trasimeno. Firenz

non coordinate,

dei ruderi solitari sul

campo

fa

si

di

le

(sk

Roma

repubblicana.

qui sentire grandemente,

opere d'arte ancora conser-

rovina.

Per ciò noi possiamo

soltanto alcuni elementi quali sono ancora riconoscibili per caso.

Dalla cacciata dei re sino all'assoggettamento della Campania (010-338). dal tempo dei re si trovava per l'architettura completamente sotto in-

— Roma

l'

fluenza degli Etruschi dai quali

concezioni religiose e per tettonica

con

le



l'antico

i

loro

Tulliano

loro false volte

Romani avevano

i

riti.

(fig.

del

l'ampio vestibolo, costituivano

la

anche molto per

Cosi non soltanto è etrusca

la

tecnica

847) e l'emissario del lago Albano (dopo

hanno numerosi compagni

templi, tanto quelle allungate

tratto

periodo

più

regola anche in

nell'Etruria

antico

Roma.

quanto



ma

le

le

loro

archiil

400)

piante dei

quelle quadrate con

ITALIA

4y6

III.

:

IL

PERIODO DELLA RKPUHBLIC.X ROMANA

tempio

Il

capitolino

del

^09 con il suo alto podio (pag. 479 segnò l'inizio per la costruzione di una lunga serie di

templi nella città ed

tuscanico

«

Roma

in

anche

costituì

»

di

al

la

etrusca, è più

cosiddette

regola

Qualche cosa

là.

prima

che

spesso ritenuta

an-

tempio

secolo ed

fino al III

certamente,

era ed

per antica recente;

così le

Mura Serviane

"

avanzi

cui

influì

Lazio. Questo

che sul

»

i

conservati in pura

costruzione a blocchi squadrati

sono da

soltanto

altri

al

secolo, e così la copertura della

II

«

assegnati al

IV

Cloaca Massima

»

secolo e a

doppia

sembra appartenere soltanto all' età augustea. Anche per l'arte figurata molto derivava dall'Etruria. Le antichissime statue in argilla del| tempio capitolino erano opera di Vulca di Velo (pag. 491). Un'altra

volta incuneata, che

opera d'arte etrusca particolarmente lavorata per

Roma

Lupa

Campidoglio come verosimilmente

si

capitolina

(fig.

congettura dopo

La

896. Essa

la

fu

collocata

sul

ci

è conservata nella celebre

cacciata dei re e fu danneggiata nel 65

zampe

traccia ancora visibile di esso nelle

conservata con quella ricordata

nella

tradizione.

La

da un fulmine.

Cr.

a.

posteriori assicura

l'

simiglianza

identità dell'opera

dello stile con

cerva del gruppo veiente (pag. 491) trae all'ipotesi della sua origine

ralmente non può essere città etrusche

etrusche in trasportate

come Velo

disconosciuta

greca. Inoltre

l'influenza

l'espugnazione di

(396) dette occasione al trasporto di simulacri

Roma dopo la presa deli" antica Volsinii (Orvieto, in Roma secondo Plinio non meno di 2000 statue ;

la

etrusca: natu-

di divinità

263) sarebbero state in

bronzo.

Altre influenze, per quanto più deboli, vennero già ben presto dal sud da parte greca. In Satricum (Conca),

che è da porsi

all'

non lontano da Anzio,

incirca verso

il

500

da gradini e da colonne, rivela l'influenza corative

etrusche

e

quindi

questa influenza greca

possa qui,

essere

giunta

anziché

diretta-

mente da Cuma pag. 474 s.), attraverso l'arte intermediaria 'degli Etruschi.

Da Cuma

sa-

rebbero venuti a

Ro-

ma

per

i

luce

un tempio

greca,

per

quanto

le

sue terrecotte de-

presentino lo

stesso carattere di quelle

è tornato alla

e la cui pianta allungata, circondata all'intorno

libri

sibillini,

UK^KK^^^^MM^HK^tSSBKI^^S^^W^^

T^-"^

DALLA CACCIATA DEI RE SINO ALL'ASSOGGETTAMÈNTO DELLA CAMPANIA v]uanto anche qui

natura stessa dell'opera

la

una influenza

rebbe piuttosto pensare ad

Ma

sca.

^cnza

dopo

e

certamente

decisiva

lotta

marittima etrusca ricevette

potenza

aiuto

contro

come anche

Arida,

Latini nel

ai

Cuma

presso

quali

ai

repubblica

innalzato

fu

con statue

opera

due

di

artisti greci

Dei

o

produzione

nella artistica

fig.

Marsiglia),

nel Circo.

culto,

di

V

allora

colonia

rilievi

Damophilos

argilla dipinti

già

al

Liber e Libera)

1'

ornamento

in argilla dipinti,

Gorgasos;

e

trovati

statue

le

Esquilino

nell'

esempì

(Velletri) offrono

^'elitrae

nel

come

focese,

Roma

in

lingua e

la

quadri o forse piuttosto

rilievi

Diana

di

tempio stesso era tuscanico.

Il

il

o

in

di tale

897).

Dei due primi secoli della repubblica poco altro già dal

simulacro

il

antico (335-312).

più antico simulacro religioso

il

erano greci

federata latina di

città

E

piii

la

e di Dioniso (Ceres,

d'ignota provenienza,

degli dèi erano in bronzo.

Satricum

ma

all'interno aveva

tempio che

del

493 un tempio

nel

argilla sui frontoni,

di

Demetra

culto di

il

474

tipo

Magna Grecia venne

sembra, del tipo dell'Artemide Efesia. Dalla della

nel

colpo decisivo.

il

Fin. S'i'i. La Lupa di Roma. Coniazione del

508

Etruschi presso

gli

tempio della confederazione latina sulTAventino. di Roma, era la copia di una statua di Massalia principio

loro scrittura;

la

cacciata dell'ultimo re di stirpe etrusca

la

Cumani prestarono

i

nella

fa-

etru-

ebbero da Cuma,

Latini

i

tramite degli Etruschi,

il

(Qy

secolo (L. Minucius, 439) s'introdusse in

sempre più diffondendo

Grecia,

in

conosciuto;

è

Roma

innalzare

di

il

solo

si

sa che

costume, che

si

andava

onorarie

statue

Esse erano spesso erette su colonne, un sistema che già dal

'^^I

in

secolo era

bronzo. in

uso

Grecia (pag. 23^), e più tardi era diffuso ad esempio in Alessandria e in Pergamo. Alle statue in piedi seguirono in appresso statue a cavallo (per la prima volta nel in

338 per Menio già

al

romana

Camillol

(260).

Roma

fig.

un

particolare

mondo greco

il

alimento

e negli Etruschi, di cogliere e riprodurre

individuali.

Questo talento

costume era più antico

dell'

e

di

III

secolo

il

come

la

capacità,

cera

(pag.

e

la

trarre

392).

i

in

ritratti,

innata ne

precisione

immagini

nelle

di

vittoria navale

passione per

con acutezza

invenzione di Lysistratos

vivo e di preparare da esse delle maschere di

aggiunsero più tardi,

prima

richiedeva

si

una colonna ornata

su la

quella

in

dispiegò particolarmente

si

antenati delle nobili famiglie, là dove appunto

Cosi nel

statue onorarie, sebbene

tali

8981, che celebrava

condivise con tutto

questa tendenza trovò

Romani

più celebre esemplare di

II

nostro periodo, era quella di Duilio, posta

navali (columna rostrata,

di rostri

ma

e

di là del

i

tratt

cera deg!

maggior fedeltà. Il forme in gesso dal Ai

ritratti

reali

altre figure della

leggenda

e

della

annoverare

bronzo

coi

la

storia

Lupa

romana. Tra

di

esse

si

può anche

in

due Gemelli

che nel 296 dedicarono

presso latino Fig. 900.

Roma

e Dioscuri.

Coniazione del tipo

piii

ScRiMOFR

:

Manuale

sa

si

Lupercale pa-

riattacca

senza

tipo

allora

Minerva

dubbio



il

due Ogulnii. Es-

recente

(286-26S). 1.

si

Grecia (pag. 468), anche ritratti idealmente ricostruiti. Campidoglio si riempiva a poco a poco con le statue dei re in

al

Moneta

e Vittoria sul car di

Cales.

4q8

e.

Italia:

-

ih.

pkriodo della repuui'.lica romana

ii.

più dilìuso e più celebre nel quale 896), rivolge

tica (fig. in

la lupa,

sua testa verso

la

bronzo osasse tentare

Roma

in

all' immagine più anChe cosa la fusione

contrapposizione

in

Gemelli

i

(fig.

899;.

verso questo periodo lo indicano

le

statue colos-

Ercole (304), di Giove (293) innalzate sul Campidoglio durante le guerre sannitiche, quest' ultima così grande che la si vedeva luccicare dai monti Albani ; sali

di

evidentemente

un'influenza

questa

era

colossi

dei

Lisippo e della

di

sua scuola

(Chares, pag. 394I

Dall'assoggettamento della Campania sino alla guerra annibalica (338-201). Verso r età in cui la Grecia cadde sotto il dominio macedone, l'arte greca dell' Italia



meridionale

acquistò [maggior

Roma. Nella seconda metà repubblica

entrò

anche

punto

dal

Campania,

in

rapporti,

efficaci

vista

artistico,

con

'''

À'k^

^"W^

pjt

H

''l~ì

^ ,

I

1

I

1

^'

W*!

di cittadi-

nel

334 fu

colonia militare di Cales (pag. 476).

Mentre Roma aveva finora adoperato per moneta soltanto dei pezzi di bronzo (« aes rude 11) che dovevano essere costantemente

'i^'

1!

la

la

principale del tempo^

Capua, dal 338 acquistò il diritto nanza romana; nelle sue vicinanze fondata

in

nuovi

di

cui città

la

influenza

del IV^ secolo la

"^^^^

pesati,

cominciò ora a preparare

si

la

vera e

propria moneta, da principio soltanto monete

bronzo fuse

di

grave

»)

sempre

del diritto, portavano

segna della prora, toria sopra

Foro

nel

anche

tardi città

federate della

Capua (fig. 899 s. in Roma, accenna .

Roma

di

nomi

Con

Il

suo

alla

stile

in

in

ogni caso, anche se

alla

che conservò una

restante

nuova

capitale

quanto sulla poesia più pratica

romano. Dal periodo

esercitò

coniazione

bella

Campania anche

la patria

di figuli latini (Canoleiu.s, Atilius),

La

nello

rostri

in-

l'

vit-

la

navali

di

tribuna oratoria stesso in

tempo

argento,

a-

più

oro, soprattutto destinata alle è attribuita

si

perfino a

sua fabbricazione avveniva

la

Campania. Contemporaneamente aveva luogo l'emissione

l'assoggettamento completo

(2721 la

i

una coniazione

sue iscrizioni

le

nel retro

in

grandi pezzi monetari quadrangolari di bronzo fuso, erratamente ritenuta

primitiva. Cales,

insieme

Campania. Nonostante

Ma

(rostra).

luogo

veva

e

allora alla

aes



l'immagine

quale ricordava

la

Anzio (338)

bottino attaccati

Fig. 902. Scene di guerra. M. Fannio e Q. Fabic Pittura parietale dairEsquìlino. Ill-I! secolo.

grandezza

di notevole

che, pur essendo variata

che

dell'Italia

una

si

di

tipo

di

fig.

in

901),

fu

parte con

spinse anche nell'Etruria meridionale.

meridionale dopo

maggiore

greco

una varia ceramica,

forza

la

guerra contro Pirro

attrazione

d'

tanto

sull'

arte

di quella regione. di

tutte

le

arti,

l'architettura,

di operosità efficace

provinciali (via Appia), ponti, acquedotti

del (la

si

addiceva di più allo spirito

censore Appio

sotterranea

«

Claudio (312) strade »; erano gli

Aqua Appia

DALL ASSOGGETTAMENTO DELLA CAMPANLV SINO ALLA GUERRA ANNIBALICA 499 incarichi che più

frequentemente ricevevano ingegneri

tamento avvenne nella costruzione Grecia ed anche della Campania.

dei

La

e architetti.

templi, forse sotto

pianta quadrata etrusca

dinanzi a quella rettangolare allungata di tipo greco iconfr.

come termine per

parete di fondo chiusa rimase

l'antico vestibolo italico richiesto dal

L'intercolumnio largo, che derivava più

il

campo

genere

cella,

podio

Il

fu

conservato;

tempio

del

sempre più

di Esculapio

si

Magna ritrasse

852), soltanto che la

fig.

fu mantenuto sempre conservato. legno, cede sempre

quasi

costruzione in

dall'antica

completo mu-

come anche

air intercolumnio stretto. V'eramente nella città

è

si

culto.

la

Un

l'influenza della

principale

(l'Asclepio di

nulla

Epidauro)

di

tal

che fu

292 nell'isola Tiberina nulla si può più additare, e due templi ionici mercato degli erbaggi, che furono fondati al principio della prima guerra punica (tempio di Giano con pianta italica e porticato ionico, tempio di Spes come anfi-

stabilito nel

sul

prostilo ionico a sei colonne,

ambedue

su podio), furono rinnovati nell'età augustea

~CORNELIVS-CNFSCmiO

CORWEi-r/S-l.V(;iV5-SCiP!0£A8 8ATvS-CNA,'VOD-PATR PROCA/ATVS-FORTIS-VIR-SAPIENSaVe-aVD/VS-rO.^MA-ViaTVTEICARlSV/W FVrr- CONSOUCENSOR-AlDlLiS-aVtl'FViT-Ar-VD-VOS-TAVRASIA-CISAVNA ;a,v./\';':

:r?--

:vBiC''o/.'-ii\£-LovrA,vA-

j?SijrsàVEA3DovciT

i^ Fii;.

903. Sarcofago di L. Cornelio Scipione Barbato. Vaticano.

e se ne conservano solo degli avanzi. Invece molti avanzi di templi

Lazio, che

nel

dalla dissoluzione della confederazione latina e dall'assoggettamento dei Volsci (verso il

338) stava completamente sotto l'influenza

romana,

testimoniano di

queste

im-

portanti modificazioni.

Oltre che dell'architettura

cedentemente alla

pittura.



A

noi

capo



abbiamo per di

essa

alcune opere in bronzo furono già ricordate preil

sta al

III

secolo anche qualche scarsa notizia intorno

principio

quel periodo un

di

nobile

romano,

C. Fabius Pictor. Disegno preciso, colori gradevoli, rinunzia ad accessori ingombranti

vengono Salus,

elogiati nelle pitture parietali

che

ciò

fa

spesso erano rappresentate

erano

i

con

le

quali egli ornò nel

indurre una dipendenza dalla scuola

temi prediletti. Alle

anche nella

pittura

volte venivano

e

i

mercenari

in

orgia per

la

via

scontro con fanti armati di lancia montati

in

tempio

fig.

902); ad esempio

liberata (214),

groppa vicino

ai

la

via trionfale.

Un' applicazione pratica

la

pittura

la

quale era

cavalieri,

trovò

in

i

oppure uno

accaduto nel 211 innanzi a Capua. Dei grandi quadri a maniera di velari

adornare

della

come

greca (pag. 344, 421), e dei trionfi degli avvenimenti guerreschi

Benevento

di

il

eternati

occasionali, così spesso durante la guerra annibalica (confr. liberti

304

greca. Delle battaglie,

solevano

una specie

malia:

III.

PERIODO DELLA REPUBBLICA ROMANA

II.

mezzo quadro

composizione,

di

mezzo

e

carta topografica,

che era fatta con prospettiva a volo di uccello ed era ornata

con figure scaglionate, specialmente con avvenimenti

esempio

(ad

menzionati

vengono

rado

di

nel tempio della Tellus

Italia

dopo

mitologici

soggetti

dell'Etruria ormai del

nuendo

di

natura

1"

fronte alla greca anche se ancora al principio del

di

un

secolo (iq4) troviamo

mercato degli scaniche e

il

tempio

Giunone Sospita

di

sul

come anfiprostilo con sei colonne tu. tempio della Madre degli Dei sul Palatino '191) erbaggi

costruito secondo

la

pianta

con

etrusca

cella

quadrata

ma

Giunone

di

con portico corinzio a

Oabii.

sei colonne.

Dalla guerra annibalica sino a Siila di ellenizzazione

tettura.

guerra

abbiamo l'impressione che influenza tutto paralizzata andasse sempre dimi-

greca. In complesso noi

II

di

268;. Solo

il

Già nel

accanto

secolo

III

modo

Nel

affretta.

si

20080).

più chiaro

maniera

alla

ciò



Col

II

secolo

il

processo

appare nel campo delParchi-

architettonica etrusca

era entrata

una trattazione greca delle forme che si era annunciata già nel sarcofago di Scipione (fig. 90'^). Questo sarcofago in peperino di aspetto nobile e severo, che appartiene a L. Cornelio Scipione che fu censore nel 290.

ad altare

confr.

metope doriche

delle

(pag.

504).

suo regno

Il

estende

si

Pesto, Pompei. Capua, sino

ha

stessa esso

giunge sin verso

appartengono

pompeiane quelle

centrale

dell'Italia

Lazio

nel

l'età sillana; le

al

Sicilia

(Gabii,

tracce

Agrigento)

Tibur, Praeneste. Cora):

Tabularium\

e al

principio del primo. Nei templi predomina

ma

anziché

anche ora

il

profilato e

coronato da un kymation lesbio

podio,

298, confr.

(fig.

volta

rimane

fig.

912).

La

pianta

quella antica italica,

parete posteriore chiusa

ifig.

904

è

liscio

,

tal-

con

la

talvolta

sempre più al periptero greco esempio tempio di Apollo in Pompei): la cella è quasi sempre allungata, l'ampio vestibolo italico (fig. 850 ss.) viene per lo si

riavvicina

(ad

mantenuto,

più 904).

Sono

chitettonici.

una

greca,

forma

rado

tralasciato

tutti

e tre gli

Nello

stile

dorico

mantiene invece

ma

di

usati

la

stili

(fig.

ar-

colonna

della tuscanica la sua for-

per quanto, slanciata

e

come sempre, sia più elegante

Pig. gos.

Temp

tufo

attraverso in

Cronologicamente

secolo,

II

stile,

appare

nel cosiddetto periodo del

iSelinunte,

costruzioni

questo

a

del II secolo,

dalla

scarse

solo

lasciato

Asia Minore allora predominante,

di

Pompei

nell'aspetto più organico nella

dei triglifi e

segue l'uso ellenistico. Questo nuovo

col dentello ionico

notevolmente differente dalla maniera

forma

richiama nella sua

888' a modelli dell'Italia meridionale e nell'unione

fig.

Roma lo

stile

DALLA GUERRA ANNIBALICA SINO A che ricca di

ma

ghi porticati,

tempio sci

parte

adolun-

501

appare anche nel

Cori nel paese dei Vol-

di

'fig.

con

qui

905),

gonfia,

è

nei

Essa

effetto.

particolarmente

perata

SILI.A

inferiore

chino senza

base

del

ri-

nella

soltanto

sfaccettata

con e-

fusto,

collo liscio

elasticità,

disotto e al disopra un epistilio

al

meschino

un

e

segni che

tutti

viveva a

piccolo,

triglifo

dorismo soprav-

il

La

sé stesso (pag. 4041.

colonna ionica nel suo aspetto più

sempre

appare,

delicato

senza

Pom-

plinto sotto la base attica, in

regolarmente col capi-

pei,

quasi

tello

diagonale,

quanto

che ha forme nei

differenti

707 s., Qoój e colonna dorica gira

ciate

più

e

i

un

disotto

al

tamente con terminazione colonne corinzie,

Fig. 906. Vcstihc.lo

volute

cui

le

(fig.

al-

rettilinea

caratteristico

invece

delle

tempio rotondo

nel

tuna in Palestrina, del corinzio

si

un piccolo

periodo

unisce ad un

tempio

una ricca trattazione,

stile

effetto di

cevuto

la

ombre.

Se

affine,

era

nei

due templi

costruire dentro

Salamina

mo

di

scarsa.

cortile a

secondo

i

La maniera

dello

principi

Roma

di

ma

e

particolarmente

il

849, 888), in

fig.

mostrano

cornici

le

macedonica

stile

del

il

abbia

tufo o

un

di

puramente

sia il

peperino

ri-

è

italica

(lapis albanus),

stucco, la colorazione

fine

Giunone Regina, dall'

Furono

gli edifici

ma

di

(pag. 405)

Metello

primi templi

i

fece

Hermodoros in

di

mar-

Hermodoros non saranno

quelle

in

che

greco

architetto

(146).

tufo

Hermogenes

questo

in

era adoperato solo eccezionalmente;

di

colonne

che

dell'oriente,

probabil-

dovevano

appresso

in

(pag. 507).

ellenistica si introdusse

soffitti

differente del capitello

confr.

intermedi, taglio netto e vigoroso

ricoperto

marmo

Il

riat-

si

grandioso tempio della For-

713,

(fig.

membri

Del resto

L'antico tempio capitolino ricevette nel

Corinto, dei

forma circolare

cui

la

907),

straniere o se essa

Giove Statore

forme

divenire dominanti in

di

(fig.

capitelli nel

Roma. Noi dovremo ammettere che nelle

rigide e dentellate sono tolte

variazione dell'architettura ellenistica

stabilita.

col bottino della guerra

stati eseguiti

mente

di

un grande

net-

stesso vale delle

hanno un aspetto particolarmente

trabeazione e tutte

regolarmente

invece, a quel che pare, era fu

La

questa

tutta

iiella

arrestano

si

Lo

fusto.

Una conformazione

sillano.

sua impronta da influenze

che è ad esso

i

molti delicati

cosa non ancora sicuramente

lo

sono

fregio dorico a triglifi

Pesto.

di

quale

il

del

greche

foglie

mollisi; esse

di Tivoli

tipo italico. Simili

all'antico

scanalature

le

anche qui come

elasticità;

presentano forme diverse. Le loro foglie più arric-

cui capitelli

tondeggianti

con

piegano

si

collarino liscio contro

dal tipo italico dell'acanto (acanthus

tacca

Foro Triangolari

Jl-I

particolari

anche nella 142,

sotto

il

forma censore

dei

dei templi.

cortili

Mummio,

il

distruttore

dorati e già alquanto prima un pavimento di mosaico a lastre

suo

cortile,

riccamente ornato

di

statue,

fu già nel

i

^q,

;

per

e.

-

1

lALlA

PERIODO DELLA REPUBBLICA ROMANA

IL

III.

:

opera del censore Scipione Nasica, circondato

gualmente accadde per

la

di

portici alla

costruzione già ricordata

maniera

E-

ellenistica.

Metello che nell'età augustea

di

fu sostituita dal Portico di Ottavia. Inoltre dal principio del II secolo trovarono in

Roma

rapida accoglienza

basiliche ellenistiche, destinate agli

le

strazione della giustizia (pag. 414). Di queste dette

Catone con

e all'ammini-

affari

segno perfino

il

romano

rigido

il

sua Basilica Porcia (185). La Basilica Emilia che era straordinariamente grandiosa (179) non ci è nota nella sua forma originaria; più tardi essa fu celebre per la sua grande sala principale a quattro navate, dinanzi alla quale era la

disposto un portico a due piani verso

l'Aventino presso

il

Foro. Nel

Tevere un porto, il quale contiene l'accenno ai suoi modelli; un mercato il

nel

192

stabilito al disotto del-

fu

suo nome greco

Emporium

n

nome

col

greco di

Macellum

«

»

egualmente

del pesce e degli erbaggi,

con portici e una tholos

(fig.

»,

737

il posto nel 179 dell'ansemplice mercato del pesce.

prese

s.)

tico e

come

Dei passaggi a volta,

i

por-

a colonne ellenistici (pag. 414)

tici

correvano lungo alcune delle strade che ora erano lastricate con lava.

Porte ed archi, furono

ornati

innalzati

pure sulle vie innalzato

Massimo statue

:

da

Foro

sul

dei

più noto è quello

il

121

nel

di statue,

agli ingressi op-

Fabii,

Fabio

C.

ornato delle

e

cosiddetto

il

Fornix Fabia nus. Assai scarse sono pittura

sulla Fig. 907. Capitello del

tempio circolare

Per lungo tempo

di Tivoli.

romano

libero

adornò per Paolo Emilio rietali.

tore

il

nativo dell'Italia meridionale e che visse nella prima metà del

vius.

Altrimenti

di

Ardea

di

ritratto era

M.

di

paesaggi

Lykon

di

esametri

in

che

Cizico

lei

che

essa dipingeva con rapidità

:

ritratti

lavorò

secolo: egli pitture al

pa-

pit-

lavorato in

nella città latina

verso allora ancor nuovo.

del resto

di

fama verso

La

pittura

la fine del

volentieri veniva trattato

ed

era

stimata tanto per

ad encausto su avorio. V'iene

miniati

anche un autoritratto.

L'interesse dei

massa

Romani

di statue

per

una sull'Asia Minore

l'arte

figurata ebbe un vivo incitamento dall'impor-

greche e di vasellame prezioso in oro ed argento, impor-

tazione che cominciò nel 212 e attraverso

latini,

con

prima aveva

che

acquistò in questo ramo,

si

grandi quadri a tempera quanto per

tazione in

Demetrios,

Asia Minore,

Pacu-

poeta

II

come ad esempio

Particolare

Jaia

ricordato di

Ercole sul Foro Olitorio

fu lasciato ai Greci,

egualmente coltivata con ardore.

nostro periodo

da donne,

e

Plautius

ne vantava

e se

mestiere

topografiche

piante

Alessandria, a di

tempio

il

questo

periodo.

ultimo pittore

l'

fu

notizie

le

questo

di

dopo

il

saccheggio

serie di grandi trionfi sopra (189),

sull'Epiro (187),

di

Siracusa per opera di Marcello

Taranto

fu continuata

(209), sulla

quasi

Macedonia

(194),

ininterrottamente fino

POMPKI EI-I.ENISTICA all'assoggettamento della Macedonia per opera

dopo

varsi

metà

la

Mummio

greco

di

mena

del

finalmente

133 (pag. 462). L'esposizione degli

di

ben presto

pezzi,

Mummio

Rodi

conquistati

o

soleva du-

La

Perseo

sconfitta del re

raccolta

di

Roma, dove

loro tesori migliori a

i

pubblici.

edifici

gli

perga-

nell'eredità

contavano a centinaia e a migliaia

si

centri importanti di creazione

i

greca avevano dovuto cedere santuari e

quello

in

figuravano anche dei quadri. Oltre ad Atene, ad Olimpia, a Delfi, a

all'Egitto quasi tutti

e

e

soltanto a carichi di carri. Nei bottini di Paolo

calcolarono

si

suo termine

il

rinno-

per

(167;.

Metello (14G)

di

oggetti d'arte

rare nel trionfo per più giorni; se da principio

e di

Paolo Emilio

di

macedonico

del secolo nel trionfo (145), per trovare

5O3

Macedonia

di

di arte

adornavano

essi

occasione a Paolo Emilio, secondo una ipotesi non sicura, di far completare

monumenti

propri

di

due

vittoria

meglio conservata presenta

movimentate della battaglia decisiva. La

per

coronamento

sotto del

di

al

basi preparate

svelte

glorificazione

re

il

in

un

ionico

pittorica

come Quella

Delfi.

fregio

con scene

questo

di

i

Pidna dette

a

trionfo

macedonico 1167) l'aveva assunta per raccomandazione ateniese Metrodoro il quale, conosciuto anche come filosofo, dovette influire sulla educazione dei figli del console. Questa fu soprattutto affidata a Greci, tra i quali sono nominati anche pittori e ciò dipende

scultori;

congetturare

la

evidentemente

Che per gruppo le

appunto

sua influenza

la

medesimo

dal

artistica nell'

Delfi

di

;

l'

permette

e

di

intero racconto illustra

crescente influenza della civiltà greca nella cerchia romana.

come

altro Metello,

non

di scultori attici,

si

ammette

è testimoniato

solito,

di

abbia

statue con

le

;

le

attratto a

Roma

quali Metello

un

adornò

sue costruzioni a portici (pag. 502) erano materiale di bottino dell'arte greca an-

Ad

recente ed anche contemporanea.

tica e

varono gran favore

romanità non poteva cambiar nulla

da Ennio

e tra

troppo non Alvernì del

si

conservano opere (fig.

919

s.)

di si

Pompei



ellenistica.

una

hanno cancellato di

questo

periodo,

invece

ma

Mentre per

città italica.

Fino

in

al II

Roma

avanzi

tracce degli

le

poter cogliere

di

antichi

l'antica pianta italica

nosciute. Ciò

cambiò

elementi greci di

(fig.

città

meridionale stessa, sia perchè

ed era diventata l'approdo

d'

zione di la

Pompei

in

una

città

guerra annibalica,

ma

ellenistica,

le

degli

nuove costruzioni poalla

cenere del

di

provincia di poca appa-

con un'intonacatura semplice,

la

sia

erano

per

ancora sco-

sopravvalere di

il

vicina Puteoli aveva preso

importazione delle merci e delle

chiaramente

trasformazione che forse

che soprattutto

Cn.

di

suo pronipote.

dobbiamo

colonne e pitture

860);

vincitore

al

del progressivo ellenizzamento di

nel periodo di pace del II secolo,

nell'Italia

Cuma

edifici,

tìuenze siriache ed egiziane. Così noi possiamo seguire

dopo

civiltà

dobbiamo contentarci quasi

poiché

calcare,

in

base

pretesa

la

console ed

noi

isolati,

Pompei lo spettacolo secolo Pompei fu una

conservavano

poiché al

é stata innalzata solo dal

renza (confr. pag. 186). Le case ad un piano,

posto

della

cosicché in quei tempi in cui nella poesia,

riferisce

122 e censore del 115,

esclusivamente di notizie scarse e

Vesuvio

amici

rappresentanti dell'antica rigida

altri

le

Domizio Enobardo

steriori

opere d'arte greca tro-

le

restanti

i

forme greche respingevano del tutto gli antichi versi romani, per sempre la vittoria dello spirito greco anche per 1' arte figurata. Pur

in poi,

era decisa

in ciò,

modo

ogni

nella cerchia degli Scipioni

greca e l'accanita opposizione di Catone e degli

il

Metrodoro

versatile

opera

si

compiè

la

ebbe

in-

trasformagià

luogo

nel periodo dalla caduta di

504

e.

Cartagine sino e

-

ITALIA

PERIODO DELLA REPUBBLICA ROMANA

IL

III.

:

guerra sociale (146-80).

alla

presta un legamento insuperabile.

tufo prende

Il

permette forme architettoniche più delicate

la

;

ora

posto del calcare

il

calce mescolata alla pozzolana ap-

L'introduzione

muta rapidamente

colonna

della

tutto l'aspetto della città. Dei colonnati alla maniera ellenistica circondano

mentre (fig.

case ora a due piani

le

aprono con botteghe

si

741) e palestre danno testimonianza tanto del

La

netrazione di abitudini di vita greca.

una particolare trasformazione i

questo luogo

di

fiorire della

ritrovo pubblico

di

come tempio

templi quello corinzio di Apollo,

modo

di

Hermodoros, pag.

mentre

501),

loro forma conservata, appartengono per

architettoniche

questo

di

Io

periodo del

«

al

gli

tempio

al

(fig.

ci

mostra

732

Tra mura di s.).

cortile (al disotto ionico

con

suo rapporto

il

completamente

greca (esso corrisponde nella pianta

Roma, opera

chiaro

più

quanto della pe-

a podio senza

periptero

chiusura in fondo, con porticato a due piani intorno

trabeazione dorica), rivela nel

città

mercato assai sontuosa

basilica sul

piazze^

le

Teatro, bagni

strade.

sulle

romano

di

templi^ per lo

altri

Giove

meno

più al periodo postsillano. Delle

tufo

»

abbiamo

già

fatto

con

l'architettura

parola

in

nella

forme sopra

(pag. 500).

Casa

Fig. 90S.

Particolarmente decisiva L'antico atrio tuscanico

di tutto l'atrio.

Pompei.

in

II

secolo. (Overbeck).

mostra l'influenza greca

si

tro colonne (atrium tetrastvlum, i

Fauno

909, confr.

(fig.

dell'impluvio costituiscono

del

fig.

908,

fig.

-),

nella costruzione della casa.

860,908, 27) ha un rivale nell'atrio a quatin quanto che quattro colonne agli angoli

sostegni del soffitto e permettono cosi un ampliamento

La medesima tendenza conduceva a trasformare ulteriormente un atrio « corinzio » a più colonne (fig. 859), che si

a quattro colonne in

cinava

mezzo

del

modello greco intorno

nomi

A

peristili greci.

ai

giunto per

«

questo

tablinum

ad un

si

aggiunse un nuovo

»

e

peristilio e

greci (« triclinium, oecus. exedra, andron, xystus

normale

di

questo nuovo

tutta la disposizione

si

stile

distende rigidamente

un palazzo, è in tufo, le

le

la

cosiddetta Casa del

sue pareti variopinte,

sue scelte opere d'arte

ornamenti d'oro costituisce

il

i

(fig.

la

Fauno

lungo casa.

(fig.

l'

Ma

908).

si

confr. pag. 411).

«,

ellenistico è la cosiddetta

apre una vista pittoresca attraverso tutta

con

aggruppava secondo il portavano completamente dei

cui vani

i

della casa, con-

quartiere

corridoi, che

di

Casa

asse longitudinale, la

Con

cosicché

una nobile casa

di

si

sua nobile architettura (fig.

753, tav. XIII),

8351, con la sua suppellettile d'argento ed di

ca.sa

splendida, quasi

casa più la

Una

Pansa, nella quale

di

suoi bei pavimenti a mosaico

modello

l'atrio

riavvi-

città

i

suoi

del periodo degli

POMPEI Scipioni, che imitava

1

LI.ENISTICA

iusso ellenistico e preparava

il

l'antico atrio tuscanico ^27) per l'uso ufficiale,

miglia,

aprivano

si

primo per mezzo

il

del tabiino (33),

andron) nell'ampio

stretto corridoio ,16,

romano. Due

il

moderno

il

triglifi

per

secondo per mezzo

il

trasversale

peristilio

lonne ioniche che sostenevano un fregio dorico a

adiacenti,

atri

tetrastilo (7)

fa-

uno

con ventotto co-

131"))

una

;

la

di

volta s'innalzava su

un portico superiore. Un'esedra (37) col mosaico di Alessandro (tav. XIII) ed quattro sale da mangiare (triclini) per le quattro stagioni

di esso

una veduta del Nilo, (34.

egualmente pavimentate

42, 44',

35,,

ed aprono

di

bei mosaici

(fig.

753), circondano

il

pe-

un grande giardino (xystus, 39 il quale è circondato da un portico dorico profondo ma più semplice. La costruzione ad un piano ristilio

domina

che casa

parte

in

ancora

cedette

posto a

il

Ma

due piani.

quella a

questa

in

presto

vista su

la

la

fac-

ciata in queste case a ditTeren-

za

delle

L'atrio e

costituivano e le

era ancora assai

ville

semplice.

il

camere

peristilio

il

centro della casa

adiacenti ricevevano

aria e luce dai cortili per

apertura

loro

della

aperta nella

finestra

la

esterna non ha ancora sto

mezzo

superiore

:

parete in

que-

tempo nessuna grande im-

portanza tanto più che una chiù sura di essa corrispondente alle nostre invetriate sorse solo poco

prima della metà del d.

secolo

I

Cr. Aperture maggiori, cioè

balconi o loggiati con e pilastri,

ma

colonne

ebbero un po'

si

pri-

p.^,

,g,

^.^j,, ,„^^,^„„^,„ ,^,

,„.„„,, ^„|^.

nei piani superiori.

Come

in tutto

il

territorio dell'architettura ellenistica

si

adopera anche

nel periodo del tufo, per decorazione delle pareti interne, la u.suale nella

un basso gradino, un

e regolari file di

commessure fu accentuata

r intera

Questo

ed

sull'ornamento bianco

sempre

marmi

di

Pompei

in

maggior misura

".

A

il

poscia delle

fine

fu

in

di

avvivata

singole

loro policromia. Infine

copertura

una

con

pietre e insieme si

passò all'imi-

esemplari particolarmente ricchi

tali

pietre

variegate

primo

stile

pompeiano,

con

decorativo, che è

ad incrostazione

la

lastra

principio essa fu accennata con

stucco,

venatura policroma cosicché

parete fu costruita stile

in

Da

decorazione sempre più

una

una

alto zoccolo (orthostatai),

pietre rettangolari al di sopra.

incise

plastica

tazione di

in

delle pietre

costruzione a blocchi squadrati di quelle esterne, col suo tipico aspetta

costituito da

forma

commessura

o

appare

è stato

rive.stita

di

perciò chiamato

es.se. «

stile

torto per altro se con questo vuol essere affermato che la sua

origine deriva dall' imitazione di pareti variopinte incrostate con pietre giacché queste

sorsero solo più tardi sare,

ad ornare

in

tal

:

in

Roma

modo

la

sarebbe stato Mamurra.

sua casa

;

il

un rivestimento

famigerato amico di tutt'altro

genere

di si

Cevede

500

ITALIA

-

e.

PERIODO DELLA REPUBBLICA ROMANA

II.

Pompei

figura 791. Oltre a

nella

(tìg,

909, Priene

specialmente Delo hanno conservato begli esem-

e

questa

di



910 conduce già inquantochè si aggiunge ai

ulteriore

una

stici

decorazione parietale; quella

nella

vlotta

figura

aperta

galleria

ripro-

allo stadio

pla-

pilastri

apparenza dietro

in

parete con soffitto dipinto in prospettiva.

la

Con un

avvivamento puramente architettonico dell'innon vi era posto per quadri parietali. Dei pavimenti a mosaico costituivano il giusto

tale

tera parete

completamento.

Dei

mobili

e di buon formavano V ar-

ricchi

gusto e degli utensili in bronzo redo. L' arte costruttiva

presenta

tufo

del

un

e decorativa del periodo

carattere unitario

periodo di splendore

il

secolo

segna

e

Pompei

di

artistico

(II

Cr.l.

a.



Ultimo periodo repubblicano (80-30). mezzo secolo della repubblica; Roma presenta un quadro del tutto mutato. La città -si Nell'ultimo

anche

apparecchia

mondiale.

città

vengono in

uso

un"

materiali

aiuto per ciò. Oltre

in

drati e al legno in

Roma

amalgama

cemento di mente per

calce

costruzione

di

blocchi squa-

ai

tempo

era già da lungo

di schegge di pietra e di

(opus- caementicium)

costruzione

la

una

artisticainente a divenire

Nuovi

cemento, che durante

il

"

special-

fondamenta.

delle

periodo del tufo

"

11

era

Pompei per chiudere le commura di sassi, acquistò una nuova

stato adoperato in

messure

Fig. 910. Decorazione parietale (Casa di Dioniso).

formare anche con arte

delle

pietre finora principalmente adoperate,

il

tufo e

:

La

colonne

in

marmo

dall'

una trasformazione prima volta

rettilinea a

colonne (pag. 4135.) che

ora in poi diviene tive dell'edificio

la

sono

regola negli

si

esterna,

e

a

generi di

peperino (lapis albanus), cedettero

il

tiburtinus),

occasionalmente usato già

lavorazione e adatto ad assumere

la

quell'unione

può additare anche

edifici

la

i

quale Siila fece

il

(fig.

710, confr. pag.

Campidoglio. Nel Tabularium (completato nel

Roma

l'arco e la volta;

come decorazione

una parte

del in

cuocere

a

sole. Inoltre

Olympieion ancora incompleto

offre per la

ci si

soltanto

al

ricostruzione del tempio capitolino bruciato neir83 e per

le

409S.), portò ad

78)

imparò

si

mattoni finora soltanto seccati

sempre più terreno al travertino chiaro (lapis dal tempo dei Gracchi esso era comodo per forme più delicate e di effetto più grandioso. trarre

quando

importanza i

dell'arco con l'architettura in

grandi a più piani la

colonna e

la

territorio greco e che da (fig.

91

1).

trabeazione

Le si

parti strut-

aggiungono

colonna diviene sotto forma di mezza colonna

della parete. Negli edifici a più piani le

essere di stile tuscanico, quelle superiori di

stile

mezze colonne

ionico; e ancor

inferiori sogliono

più

in

alto segue

ULIIMO l'ERlODO RFl'UBIU.ICANO occasione

ali

o

colonne

lo

mezze

corinzio con

stile

pilastri

(colonne

piatti

507

atti-

che, confr. pag. 382, 414). Si costituiva

una successione formale

così

dei

sin-

seconda del grado di

goli ordini a

leg-

gerezza e di grazia, un sistema che fu

anche

seguito

Cinquecento

dal

forme

delle

rinascita

sistema trovò

sua

la

applicazione pro-

babilmente anche nel teatro

primo

il

(55),

e per

nico teatro di pietra

ebbe

ta

sare,

quali

le

nel

Foro

in

parte

Julia)

egli

e

Cesare

conservarono

(Saepta

forme a volta loro posto le forme del-

il

ma

qui

greca,

mutamento:

le

parte Julia;,

ricostruttore

il

un

tufo,

in

alle

l'architettura

completo

nelle

vissuto più a

fosse

sarebbe stato

u-

vol-

Curia

campo Marzio

nel

1'

da Ce-

cominciate

estendevano

si

Pompeo

anche

funzione

Roma. Accanto

di

di

mezzo secolo in Roma. La

(Basilica Julia

se

:

lungo

sua

la

costruzioni

potenti

nella

Questo

antiche.

lo

avvenne .^t.'le

del

forme appaiono ancora nel

cui

Tabularium,

mezzo mali

fu completamente tolto di forme architettoniche " norquali flermogenes in Asia Mi-

dalle

»,

nore aveva stabilito verso

il

200 (pag.

Fig. 911

405) e probabilmente Hermodoros.aveva introdotto già verso il 140 in Roma l'architetto il

podio

Vitruvio è

l'ampio vestibolo,

italico e

muta Hermogenes,

della base attica e asciutta di

fascia rigida

e

le

volute

doperiptero sul Tevere

Matuta fondato pompeiano delle

nel

il



lo

stile

dove sono desiderati

(pag.

501).

nella quale

Roma.

Ancora

nell' età

(Lfibke).

augustea

riceve

il

suo plinto

al disotto

appaiono l'unione orizzontale delle volute come

possibilmente circolari. Tale

212.

Ma

questa teoria. Mentre furono mantenuti

colonna ionica

la

di

suo capitello diagonale con quello normale nella forma

Così

appaiono il

ci

appare

una ricostruzione

forse

912),

divinità capitoline,

le

del

lo

stile

nello pseu-

tempio della Mater

colonne anche nella

cella del

tempio

quale, cominciato ancora nel periodo del tufo,

Le sue colonne esterne erano corinzie, Sempre più guadagna corinzio, mentre dorico sparisce come applicazione isolata; elementi dorici (confr. fig. 911 sorge una cosa di mezzo tra

nello stile del tufo

sopravvento

il

'fig.

è stato completato in età

non

rappresentante di

il

Dal teatro

romana (dopo

(fig.

907)

ma

TSo).

nell'esecuzione normale. il

forma dorica e quella tuscanica. Probabilmente il nuovo linguaggio di forme Asia Minore ha predominato nelle costruzioni di Cesare, ad esempio nel tempio in marmo di stile greco della Venus Genetrix, la sua progenitrice, innalzato nel nuovo Foro Giulio 54-46', modello dei posteriori Fori imperiali. la

di

508

e.

-

ITALIA

Fig. gi2.

Accanto

IH.

:

Tempio

IL

della

PERIODO DELLA RLPUBI5LICA ROMANA

Mater

Alatiila

Fortuna Virilis

(

)

in

Ro

pubblici comincia a farsi valere il lusso privato. Se il fiM. Scauro, adopera\a per un teatro innalzato solo per uso provtre piani della scena di 360 colonne e 3000 statue in bronzo e rivestiva agli edifici

gliastro di Siila,

visorio

i

marmo,

vetro e tavole dorate, ciò fa ricordare

gina 434

navano rara).

Ma

ss.).

anche

Per

lusso delle corti dei Diadochi (pa-

case dei ricchi sul nobile Palatino e

le

marmo

colonne di

di

il

straniero ed anche già di

marmo

prima volta viene questo ricordato per Mamurra

la

sul Celio

l'pag.

fici

pubblici, divennero ora decorazione di case private o di

porte di

Roma.

Celebri erano

insieme a molte altre opere del

Toro

di

Cosi anche

Rodi le

ville

di

gli

sui

colli

artisti antichi i

e

viventi

Albani e Sabini

giardini o di ville alle

trovava per esempio

Anche

qui è

vita

il

di

Sallustio,

di

Tusculum, Tibur) o

artistico fiorente e delle vendite

quadri, statue, vasellame d'argento.

si

giardini di Lucullo.

testimoniavano della passione dei Romani per una

Un commercio

templi ed edi-

impianti (monumenta) di Asinio Pollione, nei quali

829); inoltre

(fig.

ador-

Le opere

505).

d'arte portate via dalle province, che finora avevano ornato soltanto

si

Luni (Car-

italico di

nella

Campania

campestre abbellita

pubbliche

pensavano

Pompei che

ci



a

gruppo Cesare.

dall'arte.

procurare

quadro evidente

il

della trasformazione artistica nell'arredo delle case.

Pompei dopo lonia

romana.

della città

I

la

guerra sociale (80) era stata trasformata

veterani romani apportarono subito

ellenistica.

Le

strade furono

come

in

da

Siila

in

una co-

una completa romanizzazione

Roma

lastricate

di

lava e provve-

11.

Fìg. 913.

Camera

dute di pa,ssatoì

TIMO PERIODO

RKl'UBIU.ICANO

^0()

dipinta del

e

di

marciapiedi

;

regolato

i'v.

il

drenaggio.

Un

teatro coperto, de-

stinato principalmente ad esecuzioni musicali, sorse subito accanto

più antico al

;

un anfiteatro ancora primitivo,

costume tradizionale

Foro

mali. Accanto al

Campania

nella

piccolo

stabilimento

romani, per ciò senza palestra, e soprattutto anche senza il

sillana

pavimenti e

di

fu

appunto

come

materiale

fatta

furono

in

bagni per

di

bagni

altri

dell'aria calda; subito

anche

fatte

questo periodo,

le

apprestate in stucco. Invece dell' imitazione

le

Il

decorative degli

architettonica a

(fig.

741).

costruire cavi

seguirono anche

volte del soffitto.

forme

usi

gli

riscaldamento a vapore,

scoperta da Sergio Orata di

la

con l'immissione

riscaldarli

pareti cave e infine cave

d'uso

si

il

quale per altro presto fu introdotto tanto qui quanto negli

Neir età

a quello grande

più antico che noi conosciamo, serviva

dei giuochi gladiatori e delle cacce agli ani-

impiantato un

fu

il

i

le

tufo uscì fuori

furono

edifici

rilievo (pag.

505), che

basava appunto solo su motivi architettonici e che era troppo pesante per stanze

piccole e inoltre costosa per l'accuratezza del lavoro, apparve sulle pareti

sua

imitazione

fossero stile

dipinti

dipinta, in

ma

modo

in

prospettiva,

come

dell'architettura in prospettiva

casione dei

festoni dipinti,

come

che

zoccolo,

colonne

se sporgessero dalla »)

;

se essi

da colonna si

parete

a colonna

la

semplice

o pilastri e cornice ("

si

secondo

stile

o

tendevano all'oc-

librassero dinanzi alla

parete.

In terri-

torio italico la decorazione dipinta battè quindi una doppia strada. Il desiderio di un apparente ampliamento dello spazio condusse nel modo più conseguentemente logico alla trasformazione di tutta la parete in un panorama pae-

sistico, un' invenzione che a quel che sembra fu luppo del tutto nuovo della pittura di paesaggio.

fatta

Nella

ora e che portò ad uno villa

di

Livia presso

svi-

Prima

ITALIA

III.

:

PERIODO DELLA KEPUBI'.LICA ROMANA

II.

Fig. 914

Saxa Rubra]

Porta

h.

a.

ili

sono trasformate,

delimitazione architettonica, nella vista di un parco

popolano

celli

alberi e

gli

Pompei

Boscoreale presso

Parte di una pit

Ulisse nel pa

una camera

intere pareti di

le

Avventura

senza alcuna

recinto da ringhiere

degli uc-

:

cespugli vari, chiaramente caratterizzati. In una villa di

i

(tig.

sono ora

cui pitture

le

913),

New

in

York,

.il

valore

architettonico della parete è accentuato da pilastri, colonne, balaustre, cornici soltanto

ma

dipinte,

rotondo gure

negli spazi intermedi

738), su

(fig.

aprono

visuali su giardini, su

edifici

di

conduce

serie dei

la

passato sull'Esquilino dipinta

(fig.

quadri

dell'

Qui

914;.

Odissea, scoperti verso lo

ma

sopra un paesaggio continuativo

fi-

da

più

secolo

galleria a

parte

che è avvivato

passo

metà del

la

sguardo, attraverso una

variato,

Un

architettura.

all'

scuro ed aperta a prospettiva nella "sua

rosso

in

senza

panorami sono

più illusivo l'effetto di questi

volte dipinte delle figure grandi al vero dinanzi là

un santuario o tempio

torreggianti e appunto ancora

questi quadri siano sotto l'influenza della decorazione sce-

Per rendere ancora

nica è verosimile. alle

in

Che

prospettiva.

in

si

un gruppo

pilastri

spazia

superiore,

omeriche

scene

in

rappresentazione successiva: iscrizioni greche provano l'esecuzione per opera di ar-

Ma

greci.

tisti

tali

ma

mitologiche,

quadri di paesaggio ricevevano non soltanto riempimento di figure

anche

di figure di

Ludius? Tadius?) sviluppava

al

genere; un pittore

tempo

di

particolarmente ricca e piacevole. Tali rappresentazioni

mente

sulla parete

nera di una camera nella

conservati sono presi da un punto di vista alto

;

sura

secondo genere

dello spazio,

le

esempì tanto

più

marmo

certo vivaci

larmente

per

I

».

paesaggi

relativamente

lo più

prospettiva

elementi

altri

nella

cosiddetta casa della Farnesina

anche toni di colore più chiari e

parietali

più

violetto, rosso-chiaro, giallo),

cinabro.

padre

Le colonne

dipinte

in

e

(tav.

I

i

più

begli

Tiberio sul Palatino

XVI

monocromi,

scuri.

interrompe

la

offre qui di

chiu-

maniera sopra

nella

architettonici,

Roma

Oltre a Pompei,

variopinte appaiono dei piani

(verde, il

ed

in

nella casa detta di Livia costruita dal

quando

915],

lastre di

tano

una maniera

in

trovano schizzate legger-

casa della Farnesina

«

determinato,

pone dinanzi

altronde con visuali suU' aperto.

(fig.

si

di decorazione conserva alla parete la sua funzione di

ma mentre

accennata delle colonne sporgenti d'

incerto («Studius»,

presenza delle figure agisce assai vivamente.

la Il

nome

di

Augusto questo genere

colori

Al posto

ì.

i

quali

stessi

delle

presen-

divengono

comincia a predominare partico-

prospettiva, che dividono la parete in

Tav.

PARTE

DI UNA PARETE Nel quadro centrale

DLL :

SECUNDO

Allevamento

STILI:..

DALLA

del piccolo Dioniso

-

CAS Museo

\

IILLLA

delle

! A K.n L.M> Terme, Roma.

XVI.

ULTIMO PRRIODO REPUBBLICANO

tura parietale del

campi

-

secondo

per lo più

con

tavola

tre),

qui

effimere costruzioni

tano quadri

terali

incorniciati

a

XVI,

(fig.

nel alla

915

le

marmo si

?),

più

è

campi

per quadri su

915) e per ornamenti erano sviluppati nelle

Tutte queste pitture imi-

visuali che attraverso aperture della parete

campo maniera

o dei

714).

lo

edicola. Gli altri

(fig.

motivi che già ffig.

mediano per

il

di

lastre di

cornice

sulla

vivere

sono invece

sulT aperto;

strade

(tav.

una specie

gala dell'età ellenistica

reali; differenti

delle

con

collocati

continuano

I

Biblioteca Vaticana.

principale

pieghevoli,

di

Roma,

iianno forma svariata. Dei campi

architettonicamente

guardano

talvolta

Dall'Esquilino.

per quadri

sportelli

d'altro genere;

delimitate

.

come campo

contraddistinto

offrono posto

stile

^I

centrale e alle volte anche nei di

paesaggi

quelle vuoti,

sul

prospettive

esse

talvolta paesaggi

Palatino. (Confr. fig. 702 e

campi

la-

presentano

con figure

73'J|.

irAi.rA:

512

il

iii.

periodo della repubblica romana

maggiori, per lo più di contenuto mitologico;

l'ele-

mento figurato è in genere tratto da quadri La parte superiore della parete, allo scopo di

greci.

ampliamenti dello spazio, frequentemente

come

visuale su altre

Nei particolari questa

camere o sull'aperto (fig. 915). conformazione della parete

può essere

assai varia.

Nella

sina

aggiungono

alle

si

»

rilievi

in

stucco in leggiero

«

Casa

della

pitture degli stile

blema insoluto quanto su questo si

anche

quale in

canto

ma

paesistico

tenere soltanto è

al

Nella decorazione

Timomachos

esauriva

si

Roma

a

Cesare (pag. 422' poteva, crescere presso

fregio di

ma una

pit-

tura indipendente su tavola

non

quest'arte,

lore di

all'altra

rappresenta avvenimenti

pio di

Pompeo

esposti,

(pag.

e di

secondo

499

s.),

costume

d'

eroismo,

atti

quadri della cui maniera

delle derivazioni tarde

(fig.

Come

riti

989).

vengono

(fig.

!^2i) e

con

pittura del tempo.

Il

trasporto

favo-

ritrattisti

ricordati accanto a

Jaia (pag. 502) Dionysios e Sopolis.

In

era con

migliori

condizioni

scultura,

la

la

cui

si

po-

sizione appare del tutto mutata.

Nello stesso cazione

modo

romana

in

rivolgeva interamente

come il

al

priarsi concezioni

cosi

furono

e

si

Grecia

alla

suo modello e

suo più alto scopo

che,

cui l'edu-

a poco a poco

trovava

nell'

appro-

forme gre-

attirati

anche

i

la

ac-

storia

col fregio

quadri

del-

914;.

dan-

ci

no un'idea

della

può paragonarlo

si

Cesare erano

l'antico

gli

(fig.

:

esem-

nei trionfi ad

sorse: solo

italica

una

va-

il

appar-

tomba sull' Esquilino, scene disposte immediatamente V una

il

ac-

si,

Romani

i

la

dell'ele-

ed

italico

da

fatto

pro-

festoni e

nostro periodo. Di origine

Enea e di Romolo pergameno di Telefo l'Odissea

(i

particolare sviluppo

il

sembra essere

di Fig. 915. Giove Capitolino. Statuetta bronzo. Parigi. (Sotto ai piedi è da rii striiire lo sgabello).

E

decorativo ab-

trovano come ornamento parietale anche

in Alessandria;,

mento

Farne-

eccellenti

pittorico. stile

biano influito dei modelli greci orientali l'edicola

simili

è trattata

Pig. 917.

Torso

di

Belvedere. VatK

di

quadri

di

UI.IIMO l'HRIODO REPUBIit.lCANO

Lo

adornare

per

greci

scultori

templi,

pubblici,

gli edifici

bi

il

il

statue delle quat-

le

nazioni di Asia Minore

tordici

nuovi

i

costruzioni private.

le

romano almeno per

Coponius,

scultore

nome, che creò dopo

statue

di

5'3

da

assoggettate

Pompeo

per ornamento del suo teatro (pag. 507), costituisce un'eccezione. Un ApoUonios creava per

nuovo tempio capitolino, completato da un Giove in oro ed avorio se-

il

Catulo nel 69,

condo

modelli più antichi, opera spesso copiata

i

916), alla quale forse

(fig.

al

medesimo

di

Belvedere

artista (fig.

E

uomo

un

tempio

il

un greco

948). Pasiteles,

cia,

torso

un ApoUonios

.4rkesilaos creò tra l'altro la

Venus Genetrix per fig.

celebre

il

917), opera di

di Nestore.

figlio

ma-

la

ben possibile che

debba

si

anche

risale

schera dello Zeus d'Otricoli.

Cesare (confr.

di

Magna Gre-

della

aveva molto viaggiato, che

che

composto in cinque libri un'opera sopra monumenti celebri e che come artista univa

aveva

uno

spirito preciso di osservazione della natura

una tecnica accurata,

ad

bronzo

avorio,

tempio

in

che

argento,

eccettua egli

fu

capo

spesso

ripetuta

più

:

918).

Esso è stato interpretato come

lettra

o

riferito

ad

partente:

come

riconoscimento

il

ma

avvenimenti mitici,

altri

modello dei monumenti funerari

tìglio

oro ed

in

eredità

greci,

forse

di

Stephanos, M.

di

gruppo Ludovisi

(fig.

di

una madre addolorata

modelli

indistruttibile di quei

449) pelopon-

Oreste da parte

di

più

di

(fig.

E-

rappresenta soltanto, secondo

commiato

il

il

avorio

una scuola

di

indipendente è un'opera dello scolaro

Cossutius Menelaos, che appartiene già all'epoca augustea,

il

a quanto

sue opere,

delle

un Giove

Certamente un' opera conservata del suo scolaro Stephanos che una mediocre copia di una statua giovanile della scuola

è altro

nesia

nessuna

tuttavia

Metello (confr. pag. 501): tuttavia

di

generazioni.

non

lavorava

senza

acquistasse particolare fama, se se ne

pare, nel

marmo

e

anche

gruppo,

il

al

nella

sua freddezza classicistica, ha conservato un efficace approfondimento del sentimento

ed una nobile

e

giovane (confr.

semplice tranquillità.

La

caratteristica disposizione del mantello

948) accenna ad un'origine anche della composizione

fig.

periodo e permette così di valersi del gruppo per giudicare dell'indirizzo

ne resulta che

Cosi

sitelica del

quale

gruppo

riappare

in

è

completamente inverosimile Napoli

(certamente

nuovamente adoperata

adatta l'elegante statua in bronzo capitolina

non sono più

occhi ora di solito

ma

sono

fusi

inseriti

ateniesi che

lavoravano ancora SpRiNOER

:

tardo) figura

del

di

di

ed

Oreste

materiale

come

Elettra,

meglio

Stephanos:

Camillo. Nelle statue

altro

in

pasitelico.

l'attribuzione alla scuola pa-

in

nel

vi

si

bronzo

gli

nell'età

greca

insieme nel bronzo.

L'attività degli scultori ricordati trova artisti

più

quella

nel

questo

in

Manuale

si

in



I.

è abituati

a

il

designare

suo completamento

come

«

neoattici

Atene, creando quasi industrialmente per

in

un gruppo

e che

"

le

ville

di

soprattutto e

i

giardini 33

5»4

-

IFALtA:

III.

PERIODO DELLA KE PULSBI.ICA

II.

romani

dei

marmo

vasi di

e de-

oggetti simili decorati con

gli

ornamenti

chezza

di

(confr.

fig.

775

ma

s.),

ric-

figure

e

che anche

bisogno sapevano creare delle

al

loro

Tuttavia

maggiori.

sculture

capacità

creativa

la

aggira

si

dentro limitati contini. Volentieri

volgono

essi

sguardo indietro

lo

quanto che traggono

in

Essi

Kleomenes

di

Ermete

V

del

Lou-

al

secolo.

niese Eukleides

marmo

in

nelle

l'artista

lonios

nr\

»; ^O^

suo

'?^

vicinanze di Apol-

senza che per

piena concordanza

sia

del copiare, che

All'arte

comincia

di

pone

in Aigeira

gì 6)

(tìg.

vi

d'arte.

nel-

testa del

la

;

Zeus troneggiante

altro

Deli' ate-

trovavano

si

achee molte immagini

città

dèi

i

copiano addirittura;

li

ad esempio, è tratto da un

vre,

le

trasformano

facilmente

modelli o l'oratore

loro

le

da opere più antiche.

ispirazioni

ora

ad esercitarsi con

>^^

-

maggiore estensione, e che, data

mancanza

la

talento proprio

di

creativo, provvide alla grande

romana, noi dobbiamo

chiesta

gran parte

in

uno

stile

il

Antiochos

duro

thenos, .ApoUonios, chias, in

di

Policleto,

M. Cos-

Cerdo un grazioso medesimo artista. In

rapporto saranno ciulle

dell'

state

Eretteo

Ar-

bronzo

in

Satiro

sutius del

Par-

la

figlio di

un buon busto

Doriforo

in

nostra conoscenza

arte greca.

dell'antica

copia

la

ri-

con

(fig.

simile le

fan-

5Ó4)

le

Cariatidi di Diogene, le quali e-

rano

collocate

al

disopra

colonne nel Pantheon (pag.

518).

Glykon

in

L'Eracle

di

Farnese

servito

di

Napoli, una copia esa-

gerata da Lisippo iconfr.

ha

delle

Agrippa

di

fig.

ornamento

68i],

alle

".-^J' '^

ì

UI.riMO PERIODO RI:PUBBI.ICAN'.

contraddistinguono

si

Nel

nei suoi più intimi elementi.

per

ritratto di

Ci-

922) è espressa acutamente un'accurata ponderazione non discompagnata

(fig.

da astuzia;

L. Bruto

«

repubblica

della

della fine

forza di caratterizzazione colta

cerone

il

Fig. 924.

tratti

i

Pompeo

di

(fig.

923) tradiscono una certa ristrettezza

Museo Chiaramonti

celebre ritratto di Ottaviano giovinetto nel

quasi inquietante del futuro

Purtroppo noi non possediamo

principe.

contemporaneo

quasi nessun ritratto

sufficiente.

Sotto

mente;

di

una fermezza

rivela

Cesare

di

inconscia influenza di una

l'

denominazione assai diffusa dal tempo del Rinascimento, sebbene non costantemente

sempre

ha

accolta,

esercitato

come

Capitolino, considerata

Non

impressione

sua

la

un Romano;

è sicuro che essa rappresenti

la testa

che

quella di L. Bruto,

Tarquini

i

trattazione dei

la

barba riportano piuttosto ad un

filosofo della fine dell'ellenismo

a causa della sua esecuzione in

Italia,

piena

di

effetto di

-

IV.

uno

ha

PERIODO AUGUSTEO

IL

anche per

essi stessi a

nessun

modo

L'imperatore

l'arte.

capo

di

il

indirizzi di Vergilio,

contemporanea

di

Orazio, i

924). della

espressione

di

e

14 d. Cr.)

-

governo regolato, pro-

di

uomo

di

Stato Agrippa sono

architettoniche, che

di

Ovidio

si

quello

a

rispecchiano

il

le

il

una maniera

poesie di Vergilio o

le

quale

poeti augustei,

anche nella scultura

impresse

quale

il

Roma

suo spirito

così determinata che pos-

un'atte augustea. Augusto stesso

accennano

dei

limitano in

si

artista

rapporti tra la poesia e l'arte figurata nella

tutta la vita 'pfellettuale della sua età in

sull'indirizzo a cui

e

cui ritratto, forse

non Se anche non possiamo nominare nessun

e rivelano tanto

siamo parlare appunto

Cr.

a.

grande

suo

imperiale, quantv> la grande influenza del principe in

capelli

caratteristica

la

tranquillità

di

costruzioni

importanti

alla capitale.

e

(30

fosse stato rispetto all'imperatore in rapporto simile gli

il

(fig.

spirito schietto e risoluto.

Con Augusto comincia un periodo ficuo

conservato

Museo

bronzo del

in

cacciò

odi

la

desiderava soprattutto

romane

e

il

carme

se-

RlNNO\AMEN10

EDII.I/IO

ROMA

lil

i'7

colare di Orazio: forme classiche greclie

romano

disposate a contenuto

mana

ro-

a

e

dignità e oltre a ciò un senso per

ricchezza deiretìetto, lontano tanto

la

dal

sovraccaricamento quanto dalla minuzia. Così quest'arte classicistica riceve

impronta

pura

tanto dalla l'

ultimo

del

Il

fatto

che proprio di

sua

quanto

seguente periodo

del

governo

la

differenzia

repubblicano

fastosa

imperiale. cipio

la

ellenizzante del-

arte

periodo

dair arte

che

particolare

Augusto

prin-

al 1"

Egitto Foro dì Augusto col tempio Marte Ultore.

Fig. 925. Pianta del

sia diventato provincia

avuto influenza

romana

sull'arte

solo

particolari; Parte augustea nel

Rinnovamento compiè sotto

piani di Cesare.

E

nota

mentre l'aveva trovata l'uso di il

ora

in

poi

governo di

la

ha

di

dei

complesso non

edilizio di

lungi)

il

(30'

per



Roma.

Augusto

di

frase di

in

è

dipendente da Alessandria.

rinnovamento

Il

quanto

Augusto che

egli

Roma

una

lasciava

dell'indigeno

marmo

di

Carrara negli

che è ad esso legato.

quale Augusto assunse ufficialmente la direzione dello inoltre

Roma

di

si

di

i

marmo

mattoni. In ciò è espressa soltanto una circostanza esterna,

comune

dispiegamento di maggiore sontuosità

80 templi antichi;

edilizio

che egli continuò e ampliò

completava a

mano

a

stato,

mano 20

editici di

Nel

egli

28,

stato e

l'anno nel

restaurava più di

costruzioni cominciate da

soprattutto dal padre adottivo Cesare ed aggiungeva

40 nuovi templi ed ediPer quanto molti di questi templi servissero a culti romani antichi, le forme architettoniche non potevano essere che greche, una volta che Roma voleva

altri, fìci

pubblici.

rivaleggiare per architettura con

le

capitali più antiche dell'Oriente.

struita nel 31) sul Palatino

Assai

significa-

che Augusto nella sua casa, già codomus Augustana) e con la quale si iniziava la serie

tivo per questo indirizzo cosciente del'

suo scopo

è

dei palazzi imperiali,

parte

almeno

a quanto

dalla posteriore

non

costruiva

greca a la

sta

metteva da

piano della casa

il

trasformazione, e

l'atrio

peristilio.

casa di Livia dalla

italica,

può giudicare

si

ma una

casa

Cosi egualmente

(fig.

915)

si

disco-

forma tradizionale

mana. La casa

ro-

Augusto fu subito completata con il tempio di Apollo d'Azio, ricco di un cortile di

circondato di portici, e con blioteca

crebbe col Fig. 026. Capitello del tempio di Marte Ultore.

di

tempio

quah



la

Bi-

Foro si acun importante ornamento

Palatina.

di

Il

Cesare dinanzi

al

era la tribuna degli ora-

Italia:

5 '8

tori

(Rostra).

iv.

periodo augl'steo

ii.

L'antico tempio della Concordia sotto

una sontuosa costruzione che Tiberio completò l'antico tempio di Castore

vengono

Foro

507) fu annesso

il

dedicato

dopo

nel 42

Nell'abside del

furono

che

nuovo

la

tempio

(fig.

qui a.

il

;

teatro di la

Cr.

il

Filippi

specie

portico

grandissima

particolare

l'attività

un tempio circolare

edificio per votazioni

nuovo

architettonici

stile

(in

925), tardi.

romana, parla

erano essenzialmente

già nel i

II

la

Cr.

in

di

Campo

Nel

quello di Marcello

2 il

Egli

distrutto

fu

tardi

Ma

innalzò nel 27

da un incendio

a padiglione); egli

Saepta Julia;

i

a.

(si

completò

Cr. lasciava alla città

pag.

il

egli costruì nel le

sue

primo stabilimento pubblico

sec, vedi

medesimi

spazi interni, egualmente importanti per

s.).

sorsero molti sontuosi pora.

1

con tetto

cominciato da Cesare,

Pompei

1

edilizia di Agrippa.

1

nel

(fig.

40 anni più

r,\rchitettura del Rinascimento.

25 a. Cr. il " Portico degli Argonauti " e nel terme che da lungo tempo erano in costruzione, bagni

solo

della gloria

edifici,

nell'

per

suo meraviglioso Pantheon che più già

Marte Ultore

semicircolari dei colonnati all'intorno

di

maggiore spazio per nuovi

il

di

completato

e

Pompeo ebbe un compagno

modo

pensa che fosse

grande

grande tempio

col

l'unione di linee rette e curve (pag. 506

cui influenza fu

svolge in

tuttavia le colonne conservate pro-

Cr.),

costruzioni

nelle

come una

predilezione per

9111 si

battaglia di e

da

sostituito

da un rifacimento adrianeo. Al Foro Giulio 'pag.

Augusto

di

la

adoperate

Marzio, che offriva ticati

sul t'oro (6 d.

quanto sembra solo

a

Campidoglio fu

il

io d. Cr. Questi rinnovò anche

nel

41S). Certo

delle capitali ellenistiche:

i

di

compiti

degli

ampi

grandiosità e per lo splendore della deco-

razione, degli stabilimenti estesi e tuttavia coordinati e destinati a servire ai bisogni

più vari,

quali

bagni,

fantasia e l'intelligenza

33

a.

ginnasi, degli

avevano già nel

architetti.

periodo alessandrino occupato

Probabilmente

fu

la

anche Agrippa che nel

Cr. dette principio alla ricopertura a volta della Cloaca

Massima

(pag. 496).

RINNOVAMFNTO

EDII.IZIO

Concordia (veduta dal

Fig. 928. Cornice del tempio della

Degli

Stili

serva

la

forma

attica

essa è posata su un Il

capitello, in

tipica dell'età

fregio è

di

con alto

imperiale lo

ogni

modo

tralci.

io d. Cr.

La

si

mensole,

le

ancora più

Tevere, assume

un aspetto più 927':

(fig.

Pola

e di

snella.

forma

la

ricco. (fig.

presenta già con quella

ricca partizione,

del geison, cornice)

abbondanza

rimane

tipica

ornamentazione, che

di

egualmente

quali così difficilmente erano in u.so nell'architettura greca, sono

romana e)

della

(fig.

298

al

le

foglie erette nel geison e la

disopra.

Per avvivare

forma

pareti spesso

parete stessa vengono coronate alternativamente di

altre

parti

linei

(egittizzanti) e rettilinei

preso dal Rinascimento

;

929, confr.

(fig.

anche

il

agli

edifici

791 e

fig.

tav.

esso era stato tolto; pubblici in

torri le case di affitto, cosicché

si

9'Ì2),

alle

carat-

irrigidita del

le

nicchie e

le

frontoni curvi-

un motivo che

fu

ri-

principio della partizione delle pareti del secondo

con l'incorniciatura centrale sporgente

chitettura reale dalla quale

Pompei, .accanto

le

in

l'in-

tempio

ricca e sovraccarica del

sviluppa con sempre maggiore abbondanza solo nell'età claudia. Oltre

kym.ation lesbio

Il

1092)

corrisponde ad una tendenza dell'architettura romana, e che è sotto

teristiche dell'architettura

stile

base con-

cornice del tempio della Concordia, rinnosi

straordinaria

la

fluenza della decorazione in terra cotta

tuscanico,

Nìmes

mensole come sostegno

ma

sul

prende

trabeazione

928)

(fig.

corinzio; lo ionico

costruzione appaia

la

più liscio; nei tèmpli di

periodo imperiale;

il

La

926).

fig.

il

da Hermogenes; spesso

introdotta

sotto,

di

perchè

zoccolo

cui successione (dentelli,

per

disotto).

dorico è completamente sparito. La

il

plinto al

il

un ricco motivo a

vato da Tiberio nel la

Saturno),

di

connessione a quello del tempio rotondo

rimane per

ornato

5'9

architettonici ha acquistato quasi la prevalenza

tempio

è assai raro

ROMA

DI

Roma

XV'I) appare

all'occasione nell'ar-

l'una e l'altra cosa

crescevano

in

dovette stabilire un' altezza

si

trovano in

elevazione a

massima

di

modo

di

70 piedi

520

Italia:

iv.

ii.

i-eriodo

augusteo 'metri 2o)!ed edifici

come

pubblici

Fo-

il

ro d'Augusto dovettero

essere

con

alte

protetti

mura

a

blocchi squadrati

contro

pietra ricolo

che

poteva

tali

pe-

il

incendio

di

da esse.

di

venire

Avanzi

edifici

con

alte

fronti

loro

di le

a

piùppiani e^finestre,

hanno] un,

che

to Fig. 929.

Il

moderno

cosiddetto Ninfeo

sono

essi

eseguiti

per

lo

più

in

mattoni (contr.

casa dei martiri Giovanni e Paolo sul Celio, sulla quale

ad

dedicata,

essi

zione interna

fa

sotto).

In

facciata di essa a tre piani ed alta

riconoscerla

come una

sono

Roma

in la

è sopraelevata la chiesa

si

conservata in gran parte e nella parete lunga della

è

una

stata incorporata

ci

soprattutto

noti

Ostia dove

f as-

attraente aspet-

sai

15

metri.

casa signorile costruita nel

II

chiesa

è

L'ornamentasecolo.



Anche fuori di Roma grande monumenti pubblici. In molti luoghi delle province sorsero templi di Augusto e di Roma, della Fortuna Augusta, oppure altri dedicati più o meno sicuramente al culto imperiale, come il bello pseudoperiptero Maison Carrée) in Nìmes (fig. 927) col suo vestibolo profondo dedicato al ricordo dei nipoti Costruzioni in Italia e nelle Province.

era l'attività edilizia per

i

i

Augusto C. e L. Cesare nel 4 d. Cr., o lo snello tempio di Augusto in Pola 1092). Forse appartiene anche a questo periodo la facciata ben conservata di un tempio (dei Dioscuri?) in Assisi; come nel tempio di Cesare in Roma (pag. 517S.) era posta qui dinanzi al tempio una tribuna elevata dalla quale due scale conducevano giù sulla piazza. In Atene il tempio di Roma ed Augusto Jfig. 500, ad di

ifig.

oriente

Parte-

del

none) ebbe soltanto la forma modesta di un monoptero edi-

fìcio circolare

cella

,

le cui

furono

artistiche

copiate

senza

forme

da

quelle

Eretteo. Furo-

dell'

no eseguite anche grandi opere di utilità la

pubblica. Sul-

via

r laminia

pig. 930. Ponte di

Augusto presso Narni. Da un disegno

di

Francesco de Hollanda

(1540).

COSTRUZIONI

IX

Fig. 931. AcqiK-dolto

presso

Nanni rimane ancor oggi

archi alto 30

il

Gard con

tre

quali

file

è

ME

PROVINCE

Agrippa presso Nimcs (Punt

piedi

il

(fig.

ilii

la

Arco onorario

in

di

un ponte a cinque

Nera (fig. 930). non lontano da Nìmes che oltrepassa profonda

valle della

931)- Alla costruzione di strade provin-

fece contribuire anche ricchi senatori,

Fig. 932.

521

Oard).

grandioso avanzo

l'acquedotto di Agrippa

di archi sovrapposti

Augusto

NI

i:

m. innalzato da Augusto sopra

Non meno grandioso ciali, alle

in

eli

IIAI.IA

Grange

(Arausio).

si

riconnetteva spesso

S22

c.

-

Italia: w.

il

mgijsieo

r'ErvMODO

r innalzamento

per

quali

trionfale

importanza

e

favore

monumenti

nome

(il

di

arco

«

ed

recente)

è

"

i

acquistano

archi onorari o

vittoria

di

stradali

(pag. 417),

ora

altro

maggiore

come

archi

di

maniera

all'antica

egual-

mente come monumenti per lo di colonie od altro.

stabihmento

Se fosse da credere ad una posteriore notizia sarebbe stato in-

nalzato già verso ^

Grange

(fig.

di

per opera

Marsiglia

presa di

Cesare

46 l'arco

il

932) in onore della

padre dell'imperatore Tiberio: quest'ultimo presso

fu

Pompeo

la

Cr.). Otta-

su

Sesto

tardi

anche

vittoria

(36) e più

più spesso ricevette in

Roma

archi onorari; egualmente di

membri

altri

della famiglia imperiale.

Più frequenti che

particolarmente presto

in

Roma

tali

dica

stessa lo erano

una

forme

prin-

province,

forma assai

Già nella prima epoca imperiale noi troviamo

ricca.

si

Gallia dove ebbero

questi archi nelle

nella

a

dedicato in ap-

l'arco (25 d.

viano dopo

di

probabilmente dal

49),

le

tre

una porta semplice (fig. 933], una porta tra due larghe ali di muro (fìg. una porta principale con due porte minori nelle ali (fig. 932). L'arco ha sempre la sua incorniciatura particolare, le ali sono spesso partite con mezze co-

cipali:

934),

lonne.

ed

tutto termina con

Il

coronato con una

od

tua

l'

e

arco

campo ad

una

sta-

fregi del-

i

prestavano

si

scultoria,

decorazione quale ad

la

esempio dell'

il

altre parti

in

piani

ad

attico che offriva

gruppo.

un

.\nche i

un

regolarmente

era

nel

arco

di

fregio

Susa ha

un carattere barbaroprovinciale; in Gran-

ge e

Rem_y

le

sono ornate

di

in

pareti

St.

prigionieri

scene trofei.

di I

galli,

di

battaglia, di

singoli

eie-

Pig. 034.

Arco onorario

.lei

Oiuhi

|ii

un' iscrizione o a rilievi

T menti

M

()

questi edifici onorari sono invcnj

di

tempo come porta



gala e

di

come base

E

li

^23

ma

più antichi,

statue onorarie

di

loro uso nello stesso

il

sembra essere nuovo.

funerari. Ancor oggi varietà regna nei monumenti tomba di Cecilia Metella, nuora del triumviro Crasso, un edificio rotondo a maniera di torre, su una base rettangolare, di un effetto grandioso e severo (fig. 935), che fu usato nel Medio Evo come fortezza e coronato di merli. Augusto adoperò la medesima forma, che dava un carattere monumentale alle

Tombe.

domina

Una grande

Appia

la

tombe rotonde

antiche nel

via

la

italiche

(pag. 470, 482),

in

un

aspetto

.Mausoleo della famiglia imperiale, che egli innalzò in

Tomba

Fig. 935.

Tevere

e

il

di Cecilia Mete-Ila

(Capo

di

nata di madie e di

alti-e

tombe

più

ricco tra

il

Roma, Via Appia.

Bove).

Pincio, coronato da una collinetta piantata

questa forma ritorna anche in

alquanto

mezzo ad un parco

ad alberi

La

del periodo.

[l'antico

caratteristica

tumulo):

tomba

or-

M. Vergilio Eurisace dinanzi a Porta .Maggiore (fig. 936) con un fregio di lavoro non fine ma interessante perchè rappresenta la fabbricazione del pane (si pensa involontariamente al ricco Trimalcione

di

impianti simili

altri

Petronio- e

la

piramide egittizzante

nuove forme. L'ispirazione egizia del

Nuovo Impero, non

ritrova

si

soltanto presso

il

al

tombe

Roma

«

colombari

per

la

tempio

somiglianza con

le

per

C. Cestio mostrano

di i

di

nell'innalzamento Iside,

ma

la

di

delle

di

obelischi

anche nel Circo Mas-

Augusto. In contrasto con

poveri

ricerca

tombe

le

fastose

collettive, dette

casette dei colombi; le urne cinerarie veni-

Anche questa forma, che non appare prima di Auproveniva da Alessandria, dove era già in uso dal tempo dei Tolemei. Una

vano deposte gusto,

»

furono innalzate a

di

anche

Mausoleo

simo, presso l'Ara Pacis, dinanzi isolate

del fornaio

in

piccole nicchie.

524

e.

-

ITALIA:

Fig. 936.

monumenti

Tomba

grande varietà

di

Pompei che

arricchirono assai

si

colari all'aperto o

tombe appaiono

nella Caria presenta sopra

la

presentano anche

questo periodo:

sotto nicchie sono le

Altre forme di

Mylasa

M. Vergilio Eurisace. Roma.

di

sepolcrali in

PERIODO AUGUSTEO

H.

IV.

forme

nelle

la

trapylon

n

(arco

di

Giano),

sormontato da un obelisco

in

che

ad

un basamento ed un

Provincia gallica (Provence). del

(pag.

una tomba

funerarie

di

semicir-

sedili

si

in

uso

trova

tomba

esempio una

aperto a

portico

Dall'oriente

360).

La forma resto

strade

le

templi,

predilette.

province:

una piramide a gradini come nel Mausoleo influenza

altari,

nella

anche

Siria

nel

di Vienne, d'epoca del

riceve di

Lazio,

di

pilastri

un

anche «

te-

riappare

resto indetermi-

SCULTURA

525

=,2f)

malia:

-

C.

iV.

PERIODO AUGUSTEO

II.

del

Palatino di

e

di

Apollo

con

statue

Skopas, Timotheos

Kephisodotos

vane

^méM-è

per acroterì dei

templi

egli

'''

i

gio-

suoi

valeva

si

statue

delle

Boupalos

arcaiche di

1 'J

il

617); anzi

(fig.

perfino

IL

ornava

egli

tempio

il

se ad

secolo

I\'

esempio

(pag.

223).

resse

per

Un

inte-

storia

la

dell'arte simile a quello coltivato nella corte

pergamena (pag. Fig. 939. Scena di

che

haltaslia.

Dal ,„.M„n„u,i.

qui e contribuito a spingere

in

de



sono conser-

si

vate varie tracce di policromia (ros-

so purpureo, giallo, cremisi).

Amore

colo

corda Giiilii

la

derivazione della stirpe dei

da Enea e da ^'enere (confr.

Fra

948}.

fig.

pic-

Il

lato della statua ri-

al

le

femminili

ligure

sono particolarmente attraenti quelle sedute che dipendono da modelli greci (fig.

viene

950) ; da una di queste probusto della cosiddetta Klv-

il

una

tia,

bella testa di nobile espres-

sione, inserita in la

un

calice floreale,

quale probabilmente rappresenta

madre

Antonia

la

giovane,

manico

e

dell'imperatore

(confr. fig. 944)

Ludovisi

che

;

anche

Ger-

di

Claudio

Giunone

la

a questa

appartiene

sembra essere il ritratto ideadi una donna imperiale sul

età

lizzato

modello

IV

un' opera del

di

pag. 368), probabilmente di Caligola,

sua rata

Drusilla,

complesso

statue

femminili

prassitelici



Glittica e toreutica.

come un tempo

erette

(lig.

(fig.

ripetono

951)

affini

(il

costume

figure

di

fanciulli di

augustea presenta uno

quello della fine della Repubblica

grandioso,

o

mancano neppure

ritratto dell'età

il

la

fu ono-

panneggiamento

eguale al greco); non

di

che dopo

immatura morte (38) come Panthea. Le

motivi di

secolo sorella

la

922

stile

per

più

lo

femminile romano viva

era

espressione.

più generale,

più

In

classico

ss.).

L'arte del ritratto acquista un aspetto particolarmente

corte dei Diadochi (pag. 436, 445), nei grandi e sontuosi camei con rappresentazioni della famiglia imperiale. Un esempio l'offre la alla

grande onice del gabinetto delle antichità L'imperatore Augusto

Roma

vi

in

^'ienna che è di squisita finezza

Giove a

troneggia con l'aquila di

accomunato

lato,

(fig.

accanto

952).

alla

dea

La dea della terra abitata pone sulla sua testa una corona e accanto a lei si vedono le divinità del mare e della terra feconda. Accanto a Roma sta Germanico mentre Tiberio scende dal carro trionfale (dopo la vittoria sui Pannonì_, 12 d. Cr.j. Al disotto dei soldati sono occupati ad alzare un trofeo circondato da Pannonì prigionieri. Le pietre con le sue figure di un bianco latteo sul fondo bruno è al pari dell'Ara Pacis un a cui nelle province egli era spesso

modello

di

noi

possediamo ancora alcune

una sua testa di

ma gemme

eleganza fredda

più abile intagliatore di

di

Augusto

nobile. del

Forse a buona

nel

culto.

ragione essa è attribuita

al

tempo, Dioskourides d'Asia Minore, del quale

eccellenti

gemme

(confr.'fig. 953).

La

con

l'

glittica

splendore soprattutto in Dioskourides e nei suoi

iscrizione dell'artista; era celebre

ebbe ora

figliuoli, in

il

suo ultimo periodo

Aspasios

(fig.

506) ed

iiai.ia: IV.

53-

n.

periodo at:(:ustì:o

che talvolta incidevano degli eccellenti

altri,

vano opere più antiche e invece solo

di

ritratti,

come

talvolta,

gli scultori,

copia-

rado trattavano delle composizioni proprie.

AI posto delle pietre

sigillari profondamente intagliate compaiono spesso ora anche buon mercato che riproducevano vari colori dalle pietre nobili autentiche. La fabbricazione del vetro era soprattutto in auge e^produceva o « mille-

delle paste vitree a

tìori

»

i

variopinti o imitazioni di carnei o rilievi

a

carneo su

come

vasi,

cosid-

il

detto vaso Portland o un'an-

pompeiana con \endemmia idealizzata.

una

fora

Con di

glittica

la

andava

anche in Ro-

passo

pari

ma, come

alle corti dei

dochi.

toreutica.

la

vamenti gento

Dia-

ritro-

I

di suppellettile d'ar-

Hildesheim, di Bo-

di

scoreale

Bernay,

di

e

giungono

che

augustea

dall' età

sino alla tlavia, testimoniano

dominava

del fine gusto che

preparazione

nella

del

va-

d'argento da tavola

sellame

437 s.). Accanto con decorazione

confr. pag.

a dei pezzi

ornamentale

rappresenta-

e

ne

trovano

zioni

ideali

se

degli

altri

particolarmente e

che riprodu-

contenuto

per

forme

per

indipendenti

cono come l'Ara Pacis avvenimenti

storia con-

della

temporanea con artistici

(fig.

simili

mezzi

Un mo-

954).

desto surrogato dell'argento

troppo costoso era

lame rosso pi'-.

AiioMsiu d. ", niM

'149

n

I'"

rctium (Arczzo),

\,i.ni,i

"

vorava sino dagli di

buon gusto

ultimi

nelle

per cadere poscia di

Pittura.

predomina

in



Lo

Roma

forme

lo

finezza dell'

al

tempo

quasi

meno chiamarlo

questo imperatore e

si

vasel-

il

ornamentazione durante

la

Ar-

»

cosiddetta

che

la-

si

più alto grado 1'

età

augustea

l'accrescersi del lusso in Italia.

architettonico a

anche

che noi finora conosciamo

potrebbe per

e di

moda con stile

terra sigillata

tempi della Repubblica e che raggiunse

il

in argilla di

di

solo

prospettiva sopra descritto (pag. 509

Augusto. da

Ma

Pompei

augusteo, non

gli

e

isolatamente

soltanto

mantiene per circa mezzo secolo,

sorge a lato un terzo

perchè

ma

perchè

da

sorge il

ss.)

stile,

Roma.

Si

nell'età

di

suo carattere

si

I'

I

r

i

r

R

^^3

951. Statua feinuiinilc da Erciila

riannoda completamente

alT indirizzo

tiene la partizione della parete del

mezzo,

artistico

secondo

augusteo.

stile,

complesso esso

In

anche assai

man-

spesso V edicola nel

quale tuttavia da una nicchia con veduta sull'aperto diventa una semplice

la

incorniciatura di un quadro, giacché qui

come da per

tutto

il

nuovo

stile

rinuncia a

ciascuna apparenza di ampliamento dello spazio, alla prospettiva fcon qualche incon-

gruenza! e

ai

colpi

d'

occhio suir aperto

e

ripone

funzione

parete

la

sua

nella

naturale limite

a

dello spazio (fig. Le colonne 95^). dai fusti snelli, bianchi e

delicatamente

ornati divengono per lo

più delle semplici

delimitazioni dei piani delle pareti. gli

dei

ornamenti semplici

piani fascia:

Tutti

sono motivi

fregio o

a

essi

tano uno

stile parti-

colare assai ricco

piuttosto

a

presen-

rigido

ma e

Fig. 55,.

cameo

di

Vienna

ITALIA

534

l\

:

PERIODO AUGUSTEO

IL

.

ricordano spesso tappeti o

grandi

dei

seria;

piani

bruno

il

e

giallo

al

mente,

zona

e

alta

ne

questa scelta

dei

attraverso inferiori

dei

dati

su

concezione

di tutti

considerata

come

questi

stili

vani

porte

le

colori

più

decorativi,

secondo

i

come

libero aere e

veniva

più

lo

o per

certo

nero e lo

la

meno

influito

entrava

naturalmente basso

tempo

verso

influisce

l'il-

dal cortile

fortemente

più

chiari dal

parti

le

venivano l'alto,

ma

una generale

quali solo la parte inferiore vien

stabilmente connessa per quanto

riore era considerata

che

cosi

e

stesso

nello

accanto

una naturale graduazione facciate a più piani. Su

luce

batteva

parete

per

è

può avere

la

:

della

questo

delle

colori

luminazione dei

nero e anche

il

principale

è bianca

risulta

partizione

nella

colori

che sono adoperati più rara-

della parete

chiara (pag. 512)

come

parte

zoccolo

lo

I

hanno un' intonazione

rosso e

il

la

azzurro

all'

poiché

e

più

verde,

il

hanno

scuro

violetto

il

lavoro di intarsio.

pareti

delle

spartita,

decorata

mentre

la

parte

da ascendenti

supe-

e leggiere

terminazioni della costruzione della parete. E non rari accenni all'Egitto ffig. 956) debbono considerarsi soltanto come dovuti ad una predilezione per elementi esotici essi non possono dare la prova dell'origine egiziana di questo sistema decorativo

;

che deve piuttosto cercarsi

in

Italia.

L'impressione

distinta

per

quanto |un

po'

fredda è accresciuta dall'esecuzione oltremodo accurata: essa è l'espressione carat-

Al carattere dell'intera parete

teristica del gusto dell'età augustea. i

in

quadri

un piano

ligure

957) cosi per

(fig.

e

la

realmente

rinuncia

il

all'

colore, effetto

nel particolare

come

richiamo a modelli

fa

dello

spazio

per in

la

nell'insieme

il

di

carattere

adattano anche

profondità. Si

ma

della tranquillità

si

delle

figure

pongono

le

dà ad esse così

classica per

antica età.

Augusto riceve l'omaggio di barbari sottomessi (Ispani ? Germani Tazza d'argento da Boscoreale. Parigi, Coli. E. de Rothschild.

Kig. 954.

si

disposizione

un ambiente paesistico o architettonico

in

volentieri

si

come anche

?j.

il

che

1

i5.

(Il

eLAU D

1

53E.

I

Decorazione parietale pompei; quadro centrale è d' incerta interpretaz

V.



DA TIBERIO A TRAIANO

(14-117)-

L'età augustea aveva segnato un passo decisivo nello sviluppo dell'arte romana: linguaggio delle forme artistiche greche, nel quale si fanno valere

sulla base del

accenti

classici

accanto agli

ellenistici,

mento nazionale romano e segna

l'arte

tende allo sviluppo vigoroso di un ele-

cosi la via all'età seguente.

DA TIBERIO A TRAIANO

536

Claudi

I

ma



(i4-'")8).

sardonice di

la

Naturalmente

manico che parte per

l'oriente

posteriore alla

gemma

di

e

serrata

strati,

uno

romana

piuttosto che greca.

del

carneo,

Anche Windsor). Con

come anche

duro;

più

altri

solo

di

a

Ger-

pochi

anni

Claudi

i

perdeva

cessava

suoi

i

più

con

coltivata

caratteristici

apprezzato

nobile

il

decorativo augusteo (pag. 532) non ha avuto

stile

più lunga più

stile

durata fastoso

posto ad uno ma ha ceduto ma meno delicato (vedi sotto il

Qualche

pag. 541).

pesante

cosa

simile

di

costruzione superiore

presenta

lo

dell'

arco di O-

range posteriormente dedicato a Tiberio,, considerata un'aggiunta

è

cosic-

bene soltanto

Anche

argento.

in

fervore,

pregi,

pagalo

e

l'antica

specialmente

tutto

del

ancora

l'antico vasellame

la

mano

riconoscervi una

di

quasi

sebbene

veniva

ché

pare

camei raggiungono solo raramente

toreutica,

la

commiato

il

sia

952) rivela, pur con tutta l'abilità della sua la maggiore magnificenza di colore dei suoi

notevolmente

stile

essa

(tìg.

nonostante

composizione

finezza (Claudio in

ricollegò a quella augustea,

si

sebbene

Cr.),

d.

(17

Augusto

cinque

l'arte

l'arte aulica

Parigi nella quale Tiberio e Livia danno

posteriore

quale

la

(fig.

932);

tombe di questo periodo in Pompei, una camera funeraria cubica con una sopraelevazione a forma d' altare, divengono a poco a poco sempre di minor gusto, spesso barocche anche per

le

lo più

e sovraccariche

Un

pur con

monumento

che

anno 20

neir

Tiberio per

gusto

innalzarono

in

delle

si

Da una parete pompeiana terzo stile ». (Semper).

trova ora nel

Museo

di

Napoli

modello

(pag.

529''

anno 30

all'

città,

vi

stava

di

che

mine

l'età

a questa età claudia

augustea

dell'età

aveva

:

iniziato

era qui

Au-

di la

statua

personificazioni

questo modello, ap-

ornata delle figure di

e

una volta

in

Pozzuoli e

958).

essa porta e

terribile

dell'Ara

circondata dalle

un'imitazione

quattordici

dopo un

liberalità il

Nel campo della scultura noi dobbiamo soprattutto riconoscere lare merito

Giulio

sua

partenente

(fig.

Foro

la

Lione

città;

nel

Cr. dodici città d'.^sia Minore a

imperiale seduta

'

loro povertà di mezzi.

d.

terremoto; secondo

Fig. 956.

la

gusto più delicato dominava invece nel grande

a

compimento

alla

rappresenta da questo punto

romana, specialmente nel

rilievo

storico.

Lo

stile

il

sua di

suo

partico-

maniera vista

il

ciò cul-

freddo, classicistico,

Augusto viene avvivato, temperato e raffinato con l'osservazione dei particolari; forme e movimenti si allontanano dalla fredda dignità che era in qualche modo estranea all'epoca, e conservando invece l'accurata e fine stilizzazione danno una nobile immagine della realtà. Come esempio di questo stile del rilievo Claudio può servire la scena d'un sacrificio di stato al Louvre (fig. 939'. troppo dignitoso dell'epoca

Anche alcune

di

lastre a rilievo a Villa

Medici, che erratamente

assegnate all'Ara Pacis. appartengono piuttosto,

come

indica

la

da

principio

furono

rappresentazione del-

eL A UU

1

su una di

l'imperatore Claudio

nuovo ad un

aitare (della

scene di sacrilìcio

si

rii;.

qui,

periodo, I

?).

forse

di

cortei e

le

rilievi

augustei; delle figurazioni

costituiscono

un nuovo elemento. Ap-

ai

due

rilievi (fig. gfio)

057. Ratto ifEiii-opa. Pittura parieta

in

marmo

di Carrara,

fatto e

sviluppano ulteriormente

che sono dai più collocati nelTetà augustea degli

elementi

dell'Ara

un'architettura a nicchie e perciò leggermente

hanno ornato un

edificio a fontana

agnellino, sotto

cui piedi

i

il

una leonessa con

menti cercano

rendere

di

(nymphaeum):

vaso del

della fontana, ed

plice

soggetto

nella serie delle decorazioni di carattere idilliaco,

di

strati in

il

de!

nostro

innalzato nel 43 d. Cr.

come sfondo

relativamente grandi di templi

partengono

Augusta,

ricollegano per

537

1

ad un editkio

esse,

Pietas

I

tutti

i

delineazione, caratteri/.zano

i

concavi

alla

che raccolgono (fig.

latte

abilmente rovesciato serve

suoi

nati

in

Inca-

942Ì.

superficie

essi

presentano una pecora col suo

come sbocco

una cornice rocciosa

gradi della corporeità

con

e

Pacis

del

rilievo

sino

acutezza ogni tratto reale e tentano

i

cui

ele-

alla

sem-

in

breve

e.

S38

-

ITALIA

V.

:

DA IIBERIO A

I

PAIANO una

raggiungere

di

impressione del to la

decorazione degli funerari (cippi)

altari

urne cinera-

e delle

derivata da quel-

rie,

la

augustea comincia

mutarsi come può

a

il

di

un

berto

Livia

di

nalzato

dopo

solo

venuta nel 41 In

Fijr.

958. Base di Pozzuoli.

Hyika

Apollonia

fanno

Ma

Cr.

d.

961).

berio Myr

li-

in-

sua apoteosi av-

ifig.

Kibyra

mo-

render chiaro

numento

la

Temnos

tut-

Anche

pittorica.

Roma rilevare

lignamente

Ti-

come

(14-37),

masuoi

i

Sono solo da ricorcompimento del tempio di Augusto sotto il Palatino verso il Foro cominciato da Livia; ambedue le imprese si trascinarono in lungo: come ornamento della biblioteca, la quale era storici,

dare

dispiega evidentemente una scarsa attività architettonica.

grandi

legata con

lavori

il

di

la

statua

solo sotto Caligola

Delle

ville

il

teatro

di

tempio, fu trasportata da Siracusa a

dell'imperatore

riana sotto

restaurazione nel

colossale

quale andò oltre

il

Palatino, ad ogni

di Capri,

di

modo

Pompeo

Roma

Il

negli ultimi anni di

vita

Apollo Temenites. Terminate esse furono nella

già

costruzione

sotto

culto di Iside che fu

anche nella domus Tibe-

l'influenza

che Tiberio cosi a lungo abitò,

chiaramente perspicuo.

di

e

non

sempre

in

della sua ci

è

megalomania.

conservato nulla di

sospetto

al

puro

spirito

e

1

A UD

I.

I

d39

1

Vii

Fig. QbO. Rilievi

romano radici,

l'ostilità

Marmo

insieme

un

ad

rinnovato

comportò

intervento:

Come

simulacri.

ai

in altre

il

nuovo

19

in

Roma

in

conseguenza

di

tempio nel campo Marzio

cose, così

maniera volutamente opposta

in

suo governo alzò

di Carrara.

dello stato avea posto anche

dette occasione all'imperatore nell'anno

scandalo

si

nonostante

che

e

Griinam per fontana.

salde

un grande fu

distrutto

anche questa volta Caligola (37-41) ai

suoi predecessori e

al

principio del

conosciamo Esso era un tempio su podio con larga scala di accesso. Quattro colonne corinzieggianti sostenevano un frontone egizio semicircolare (confr. da una moneta

fig.

nsl

791)'

cane di Sirio; tizzante

di

(tìg.

il

tempio.

Il

particolare aspetto

di

962J.

appare Iside cavalcante

quale la cella

sostiene un

ornamento

sul

egit-

ed anche l'ornamento figurato mostra

forme egizie

all'

infuori della decorazione

cordata del frontone e della

già

ri-

statua del culto

la

quale appare puramente greca nel vestito e nella posizione, cioè lontana dal tipico aspetto di Iside.

Noi dobbiamo credere

di

possedere delle repliche

un tipo riconosciuto solo da poco come buon esempio in Monaco, purtroppo senza

in

e

il

cui

mente

n

esso

lo

DA TIBERIO A TRAIANO

540

sione artistica o .soltanto da esagerata coscienza di sé me-

desimo

e

come

fosse stato concepito artisticamente

imperiale ordinato per

losso

il

tempio

Jahve

di

il

in

co-

Ge-

rusalemme.

Le costruzioni stinate

a

.solo

progetto

fantastico

Caligola

di

servire

riunire

di

furono essenzialmente

sue esigenze personali.

alle

con un

ponte

Il

de-

suo

residenza

la

imperiale sul Palatino e su quest' ultimo costruirsi accanto %2.

iif.

una nuova abitazione

Giove

a

tempio lii Isiife n Marzio. Moneta di di Vespasiano.

gione

bronzo

posto

sua

la

già nell' antichità a ra-

sulla spiaggia

raccogliere

Palatino

per

e

pomposamente ordinata contro

spedizione

Manica inquantochè

una

colore è

leziosa

terme, e che può ben spiegare

«

preda tolta

pareti

moda

ma non

con

la

all'

Oceano per

alle

il

nuove

sue

motivi in paste vitree e

sorta in questo

Bri-

soldati dovettero

i

Caligola evidentemente pensava

»

costruzioni sui due luoghi; coprire delle chiglie di vario

come

conchiglie destinate

Campidoglio

il

Quando

accanto alle stravaganze di Nerone.

tannia trovò un'indegna fine sul canale della

le

fu

Il

Campo

con-

tempo soprattutto per

scusare quelle reboanti parole.

Nell'età di Claudio (41-5+j cadrebbe secondo

la

sua iscrizione

il

tempio

di

Au-

gusto e di sua moglie in Vienne, poiché esso presuppone la consacrazione di Livia che avvenne solo nel 41 d. Cr. Ma allo stesso modo che nel tempio di Augusto Il in Roma (pag. 538) anche qui V iscrizione deve essere stata applicata più tardi. tempio viene ad ogni modo datato dalle sue forme che ricordano ancora 1' età repubblicana, persino prima di Augusto, dovrebbe quindi aver mutato essenzialmente la sua destinazione. Il suo corrispondente è il tempio in Nìmes (fig. 927).

Il

dell'architettura Claudia

lato più forte

come l'accampamento grandioso porto per

e

del lago di

campagna romana d'

acqua

(fig.

la

di

furono

Tiberio

in

gli

edifici

Roma,

di

inoltre

utilità

pubblica,

l'impianto

933), testimoniano della cura di questo imperatore per

città ;

Magall'acquedotto

porta della città (Porta

giore)

legata

Claudio lungo 43 km. continua acconciamente lo stile rustico degli archi. il Sotto Nerone (54-68) famoso incendio durato nove

giorni tutta

distruggeva

(64)

Roma

la

air infuori

pidoglio,

del

ed

quasi

repubblicana,

Foro

e del

Cam-

una parte nuovo ordina-

inoltre

del Palatino.

Il

mento

occasione di rag-

offri

giungere quell'unione già pre-

cedentemente progettata

tra

del

m. 5640 ma certamente non compiuta Fucino, ambedue le opere intraprese da Claudio. acquedotti, che danno tanto carattere al quadro

galleria lunga

la

lunghe arcate degli

le

provvedere la

Ostia

prosciugamento

il

.\ncor oggi della

di

dei pretoriani

il

pig. gas. Parte

deirAcquedotto Claudio nella Campagna Romana

C[.

1

Fiu.

il(i4.

Volta dorata. Soffitto dilla nonilis Aurea

per mezzo

Palatino e l'Esquilino

50

doveva

lago artificiale e che Il

primo posto

tetti

grandi

consisteva di

ettari,

prese

lo

Severus e Celer.

e furono

più

AVDU

tardi

I

la

riunire «

abitazione

di

vantaggi

i

di

di

e

una

Domus Aurea»

giganteschi impianti

tolti

Ne

un grandioso insieme che, esteso

di

edifici

celebre

di

rli

mezzo da

altri

villa

di

edifici

impressione non seria

e

le

parti

conservate,

con

di un un palazzo.

quelli di

Nerone, l'opera degli archi-

compimento

a

Terme

Colosseo,

anche

complesso

in

un parco, perfino

non furono mai condotti

Ciò che noi sappiamo del lusso della

sopraricostruiti.

di

di

Traiano) o

disposizione fa in parte una

presupposto

che

siano

vani

rimangono al di sotto dell'aspettativa e perfino al di sotto dei migliori lavori contemporanei di Pompei (IV stile). Ciò nonostante le parti ornamentali hanno fatto una grande impressione sugli artisti del Rinascimento ed hanno dato accessori,

l'ispirazione

leggiera

sieme

fig.

loro

ai

volta

delle

964:

Il

«

grotteschi

».

Il

stanze

principali

pittore

che

ebbe

.

più

gradito

dove

rilievi

la

direzione

effetto in

si

stucco e

del

lavoro

riceve pitture fu

dai

soffitti

appaiono

a in-

un romano. Fa-

542

-

Il

alia:

DA TIBERIO A IRAI ANO

V.

mulus (secondo

si

la

Come

Fabullus).

tradizione;

un indice

si

Domus Aurea

innalzava nel vestibolo della

in

bronzo

dell'

Zenodoros tardi

dio

del

un gran numero

in

di

come musico;

statasi

neva

anche

riconoscere

la

l'aspetto

di

lo rappre-

sua fama acqui-

medesima immagine

monete

sue

sulle

la

tali

più

fece perso-

statue, che

sentavano come citaredo apollineo,

statua

trasformata

Nerone

Sole.

la

m. 35, creata da

alta circa

con fusione imperfetta e

statua del

in

nificare

imperatore

congettura per lo più

megalomania neroniana

della

e queste

po-

egli

permettono

immagini imperiali

di

in al-

cune statue considerate

di Apollo (tì^ 965); esse presentano una riproduzione esteriore, e senza finezza, di

motivi e di forme più antiche. Degli edifici

sono da ricordare

secondo nuovo unite a

il

di

delle

i

Statua in

marmo

da Castel Gandolfo. Vaticano. testa e le mani sono di restauro.

si

adoperò a

bagni cade

dovevano riceverle

in

le

(pag.

di

Nerone

Campo Mar417

s.)

questo vetri,

periodo: quali ad

la

esempio

edifici

questo scopo

la

posteriori,

mica.

Il

e

anche per case

di abitazione.

suo primo ricordo appare ;

allora

nel

Q ffiszaaj

p.irii.tale

ili-l

quarto

stile

,

ma-

evidentemente essa

era una cosa del tutto nuova.

Decora/ione

imfab-

terme centrali pompeiane ancora

ligno resoconto di Filone, della sua udienza con Caligola

Fig. 066.

erano

Un' invenzione

incompiute quando furono sepolte. Si possono additare per

Spesso

palestre.

grandi finestre a

bricazione di Fìg. 965. Citaredo.

costume greco

zio le quali

portante per

La

sue grandi terme nel

le

pittura e stucco, nelle tenne Stahiaue.

l'onipe

I

Fig. 967. Parete del

Per

Uno

il

confronto con

come

esecuzione, stile

ipag.

stile

era

n

543

dalla casa di ApolliTie in l'oiiipei.

Domus Aurea

cosi esclusivo e nello stesso

stile

terzo

la

quarto

eLAUD

si

tempo

presenta ancora

una

volta

Pompei.

così costoso per l'accuratezza della sua

il

od augusteo non si poteva

532 mantenere a lungo, par,

non poteva

ticolarmente

p-.

trovare una diffusione ge-

anche

nerale

case

nelle

più modeste. Così nel pe-

non

riodo Claudio

se

prima, sorse

accanto

esso un quarto

stile,

riuscì

ben

ciarlo

del tutto.

presto

erano troppo

a I

già

ad che cac-

colori

seri, le stan-

ze erano divenute troppo strette.

Invece sorse una

predilezione un lente

anzi

per

stridenti:

raggiavano

in

colonne ed

fastosi, le

pareti

cinabro, zaf

ferano, azzurro, le

po' inso-

colori

porpora

altri

bri architettonici

;

mem-

non ap* ,

paiono più bianchi

ma

di

Fig.'OòS. Sacrificio di Ifigenia. Pittura parietale " '

dei Poeta tragico.

Napoli.

pompeiana

dalla casa

ITALIA

544 colore giallo-oro. si

aggetti

e

di

A

visuali.

architettoniche

sottili,

tale

di

ma

stile

scopo viene creato un impossibili

(pag.

visuali a prospettiva

era invero calcolata l'intera architettura della esercitato influenza sulla predilezione

un'altra

più forte

OW.

Fig.

apparato scenico

venne

influenza

Sala da

per

anche

la

966}.

Per

(fìg.

pittura

ora

ci

liberi o

come

di

nella

decorativa

pag.

'confr.

Vettii.

presentano soggetti antichi

in

può

510) dal

teatro,

la

Un

corrispondente

Hera

quadro di

di

in

figura 969. la

di

parete

(fìg.

(167

tal

genere ha lasciato

un'altra sala della casa,

razione, mentre quello dipinto è da porsi

i

cui

Innume-

.

lo

meno

ci

La metà quadri

vario-

le

nuova trasformazione

vacca di Pasifae

trono), surrogato per

Ma

il

I'.

su uno

e

danno

gbb). Del vivace, ricco e festevole aspetto di

(fìg.

avere

prospettiva.

a

Domus Aurea

dinanzi ad

posto.

sguardi sulPaperto

appaiono a lato dei quadri anche

può dare un'immagine

forme

di

spezzamento

incorniciati sono sparpagliati sopra

da quadri di soggetto mitico (Dedalo e

tal

di

farlo (fig. 9118), e

così decorata

sione

lo

per mezzo

questa circostanza

sfondo paesistico, e ripetono pitture greche su tavola, o per

parenza

gli

questo

lunga,

giuoco

fantastico

un costante

casa;

nella casa dei

Pi-

gran

413),

rispecchia in qualche decorazione

si

revoli quadri grandi e piccoli,

pinte pareti. Essi

oltrepassandolo di

ampliamento dello spazio

l'apparente

e

artificiose,

mezzo

della parete per

secondo

al

parete

della

A

colorito freddo viene sostituito da un colorito caldo.

Il

aggiunge, riannodandosi

spezzamento

DA TIBERIO A TRAIANO

V.

:

l'ap-

dei rilievi in stucco

una

sala

delle pareti è occupata

e

la

punizione

su tavola

di

immaginati

realmente chiare tracce

nel

Is-

in

posto

che appartiene alla sua più antica deco-

dopo

il

terremoto del 63

e fa

già

rico-

I

diminuzione

una

noscere

nella

viene ora

sempre più

sto

il

stile

caduta

della

città

che

la regola.

dominò

quale

Que-

fino

alla

occhi a

agli

quando parliamo pompeiane. Tutto in esso

pareti

la

di-

moderni,

noi

545

I

è quello che

(79)

dinanzi

soprattutto

sta

ma

ricostruzione

1

fi-

nezza quale forse è scusabile per fretta della

eL AUD

di

fa

assegnamento sulF effetto; le pitture più accurate divengono rare, per la maggior parte sono sommarie e

Anche

spesso trasandate. tettura

particolari

lo

ma

nell'archi-

bada più

si

ai

d'insieme,

alTelTetto

suoi molteplici

fondi,

con

innumerevoli sostegni

sottili,

per

che con gli

non

dipinta

i

più dorati

spettive

e

i

(gialli),

con

sue pro-

le

suoi sguardi sull'aperto Fig. 970.

deve dare l'impressione

Per

zio interminabile.

di

il

menti di stucco

fatti

modello

quadri.

per

i

a

uno

principali

offre

li

essi dei soggetti

stampo) è In

(fig.

Dalla casa di Marte e Venere, Pompei.

Ve

che

regna

essi

in

scene d'amore e per la

mostra anche

si

frequente

l'uso

caratteristico

complesso le

ancor sempre

romani

e

suo carattere dozzinale

una grande predilezione per getti

Marte

spa-

le

un' intonazione

greca;

mitologia

971, dall'Eneide XII, 398

nude

figure

orna-

negli

medesimo

del

più

(fig.

libera,

sog-

I

970).

rado competono con

di

oppure

ss.i;

rappresen-

la

un

tazione della vita reale conduce ad

banale realismo nostante razioni

sieme

le

di

972). Tuttavia, no-

(fig.

e le esage-

manchevolezze questo

effetto d' in-

1'

stile,

pom-

della decorazione parietale

peiana rimane sempre importante: essa

concorda con ricca

di

pompeiana delle è

la

di

natura circostante cosi

La grazia

colori.

migliori e

mostrata

maggior

di

una casa

di

periodo,

questo

da

ancor oggi

di

una

gusto,

ci

quella dei

^'ettii (fig. 969\ che è stata lasciata per quanto è possibile nella sua antica con-

dizione, con la sua decorazione figurata

straordinariamente giardino

coltivato

ricca e

peristilio (fig. 973). .Ma la di

INGF.R

;

Enea

Manuale

ferito.



I.

Dalla casa di sirico, Pompei.

con

il

suo il

preoccupazione

conservare nell'andamento dello scavo

ogni traccia della Fig.

colonne e verso

decade tutta

con figure di matrone,

da Rodingen. Mannheim.

l'arte

gallico-romana.

Fig. 1028. Sucellus e Nantosvelta. Da un altare di Saarburg. Metz.

-

ìiai.ia:

S82

Nel

III

\ii.

Costanzo

sotto

romano furono

nell'impero

contro

il

confr.

260,

e

fig.

1038).

terme,

un

fierezza

la

Come

imponente

di

fortificate

le

ed

rusticEe)

la

Roma

di

edifici

altri

(pag.

540), accresce

Un

palazzo

talvolta

un

ad

porte

delle

di

V e-

imperiale,

sorsero nella città. Tutto

ville,

aggruppati intorno

Porta Ni-

«

questo periodo (dopo

rielaborazione, appunto

dell'ultima

impressione.

dell'

anfiteatro

di

maggior ricchezza

di

all'intorno furono stabilite delle (vilkt

la

da per tutto

saldamente

più

che è conservata,

città,

Roma, e dove la mancanza come nella Porta Maggiore nergia

soprattutto verso

allora

1030), è un'opera

(fig.

»

di splendore,

e Costantino.

barbari che divenivano sempre più minacciosi. La

i

porta settentrionale della gra

che fu frequentemente sede degl'im-

suo periodo

il

line del secolo

città

nellp: province

secolo Treviri,

ebbe

peratori,

arte

I.

domestici

edifici

luoghi

talvolta

cortile,

piacere con lunghi porticati solatìi, con pitture parietali, con

splendidi pavimenti a scultoria

come

542)

mosaico

anche

apparecchi

di

che riparavano

nord,

(fig.

Anche bagni ed

altri

nello edifici

finestre di

stesso

con

1031),

esse erano provvedute di

:

decorazione

ricca

vetri (sopra pag.

a

riscaldamento adatti per

tempo

indispensabili

case

le

per

Romani

i

il

umidità.

dall'

si

tro-

vano dapcrtutto.

Un quadro nia romana. Fig. 1029.

Gigante

.

Colonna

» da Merten. Metz.

sino

ave\ano apportata il

confine

del tutto

\'osgi, lo

netta di divisione.

d(

al

la loro.

Limes

'1

nessuna

era

I

antica

»,

La

gli

«

Agri

artistica,

Germa-

dalla

e V Eifel costituiscono

Reno

valle del

cioè

civiltà

differente è presentato

Hunsruck



e

il

paese

Decumates dove

gli

alla »,

una

sua

non a\'evano

abitatori

celti

Esso

militare dell'im-

pero più fortemente presidiato.

La gran massa è

costituita

rarie militari italici

esse

pietre

fune-

modelli

fatte sui

1032);

(fig.

vi

monumenti

dei

dalle

accanto

ad

erano immagini delle

divinità e rilievi votivi, che per lo più

cianti.

dèi

si

riattaccavano

o

legioni

delle

dei

al

accenna

all'

toro,

influenza

maggiore dell'Oriente; sun luogo,

mediana

quanto

del

Reno

Cibele)

sempre in nes-

nella si

di

Giove

(Serapide,

sul

Dolicheno

tanti

culto

commer-

La grande invasione

stranieri

valle

trovano

templi e tante immagini

grandi e particolarmente detta

Fig.

1030.

La



Porta Nigra



in Treviri.

linea

destra

Veduta esterna.

non

GERMANIA. REZIA. NORICO. PANNOMA, URITANNIA

uccide

toro

il

concorrente il

1033).

(fig,

pericoloso

più

il

Anche

cristiana.

religione

della

Mitra che

persiano

solare

dio

del

gliate

dio celtico del cielo con

583

sue colonne dei

le

Giganti appare qui frequentemente (pag. 38 0.

Vasellame splendore in

preparato

era

argilla

in

ma

luoghi,

fabbricazione

la

dei vasi

parte di forme assai artistiche

Di bagni

si

è assai

vari

in

esercitò con particolare

Colonia

vetro,

di

1034.

(fig.

bene conservato un dop-

pio stabilimento in Badenweiler.

Alquanto

erano

differenti

condizioni

le

Rezia, del Nerico sole della Pannonia già per il fatto che specialmente nelle due prime regioni, dati, nei paesi danubiani

delia

i

non

avevano una grande importanza.

pe-

I

La Tene

gusto

(pag. 472, 577 s.) erano già da lungo Così nelle regioni delle Alpi e del Danubio, che dal tempo di Auappartenevano all' impero ma che solo gradualmente furono romanizzate,

Roma

fu di

riodi dell' arte di Hallstatt e di

tempo

passati.

nuovo

T importatrice di tutte

mare

attraverso

allora in gran

fiore.

In tutte queste regioni

tare qualche cosa del

case locali, quali

Aurelio,

erano

ci

di

i

valichi orientali

nuova

tutto

ispirazioni

le

mediatrice dal

alpini

città

di

ne fu naturale

e

Aquileia che era

specialmente l'architettura ad appor-

fu

giacché

abitanti,

agli

artistiche, la

capanne rotonde

le

e

le

sono mostrate dai rilievi delle colonne di Traiano e di Marco una semplicità assai primitiva. Spesso si trovano come nella Provenza

dei

monumenti

funerari a più piani; dei sepolcri

più piccoli

vengono

niera

di

particolare

monumento del modo in

marmorari

provinciali

lo

*

del

(Celeja);

-illi

del

si

Tropaeum

"

coronati

a quelle

della

namento

le

plastici

presso Battersea)

il

romana alla

ma-

esempio

influiva sui

Guerriero nerico

«

e

condizioni

erano

La Tene anche

mente

di

»

rilievi

i

vicino di

qui

presso a poco

Del predominio

danno testimo-

soprattutto dei belli oggetti di or-

Uno

e delle armi.

piena di gusto, e già

ornamenti

offre

Galiia settentrionale.

ritrovamenti,

i

cui la scultura

alla

Un

1024).

traianeo di Adamklissi (pag- 353)-

»

della civiltà celtica di

nianza

una piramide

(fig.

possono richiamare

Nella Britannia simili

con

Igei

scudo all'

età

di

bronzo,

romana,

smalto rosso (trovato

rappresenta

in

un

modo

di un' arte

ornato nel

con

Tamigi

particolarmente

attraente questa tecnica prediletta nel territorio celtico. Essa a

sviluppò più tardi con maggiore ricchezza

si

colori,

commercio romano. Nell'architettura del periodo dobbiamo attenderci nessuna grande creapredominò la capanna circolare con un materiale

anche sul

più antico non di'^iIn'sSda'ti"'str'as"burg!?.

di

quel che sembra appunto in Britannia, ed ebbe influenza

zione

;

irAi.rA:

584

l'arte nelle pron'ince

vii.

con

deperibile lino a clie la

conquista per opera

Claudio la

tecnica e

E

mana. dato

anche

La

forma

la

stato

ro-

già ricor-

che

il

gallo-romano

è

(pag.

tempio

di

introdussero

si

qui

578)

rappresentato.

stazione

Calleva

di

che

(Silchester),

è

stata

ora messa completamente

mostra mente un incrocio di

real-

ippodameo

(pag.

allo scoperto,

de

di tipo

307)

del

tutto

stra-

regolare,

con Foro nel mezzo, esso

sembra

senza rigidezza di ciato di

di Fìg. 1033.

Monumento

irregolarmente tera stazione è le

mezzo

Karlsruhe.

250).

grandi

e

piccole case

campagna

e ville spar-

ed

liberamente

pagliate

ai

più arbitrario e che

questa

di

il

trac-

sopra una quantità

campi: fronti di strade e case di città mancano. L'incircondata con un muro poligonale irregolarmente disposto, che taglia in

modo

strade nel

posteriore

da Osterburken (verso

di Mitra,

ma

distendersi

stazione

si

campestre

come una

perciò

palesa costretta

in

fortificazione

forma

un'antica

di

città.

Anche

Venta Silurum (Caerwent) mostra, ad ogni modo con una disposizione rettangolare del muro, un simile carattere, cosicché si può considerare questa sparpagliata

disposizione

delle

abitazioni

talvolta assai grandiose,

ville,

La

pag. 582). delle

pietre

mano

di

plastica

si

come un

di si

l'influenza

si

trovano accanto

Di

forme classiche

delle

un'arte indipendente e

e

sempre sono

tendono verso

originale

difficilmente

può osservare qualche cosa.

La Spagna i

ricchi pavimenti a

non ha nessuna grande importanza si può riconoscere la

un marmorario della metropoli,

esse.

i

funerarie nelle quali

a sculture rozze e provinciali, le quali tuttavia sotto

tratto particolare della regione.

distinguono per

non è

monumenti romani. Tra

ricca di

più importanti sono dei grandiosi ponti sopra vallate

di

fiumi profondamente incassate (Alcantara, pag. 553, Merida e dei grandi acquedotti (Segovia, Merida, Tarragona), in parte è in si

eseguiti in granito. In

anche

1'

Sagunto

hanno

nascita

avanzo

grandiose

Traiano

e

Merida (Augusta Emerita)

un arco onorario, egualmente

è conservato

delle

di

di

un teatro

mura

di

:

in



vi

ed

Tarragona (Tarraco

città.

Italica,

il

luogo

di Adriano,-^ha restituito dei

di

grandi

:

delle

Le

mosaico (confr.

opere

importate,

SPAGNA, AFRICA

mosaici. anche

In complesso Spagna offre po-

la

che particolarità notevoli.

Se l'Africa romana, soprattutto

avanzi

questi

stimoniano quasi

vamente cui

in

Traiano

te-

esclusi-

grande

del

fiore

tempo

dal

fu

una

è

più ricche di

delle regioni

rovine,

Nli-

l'antica

midia, oggigiorno

di

regione

questa

benedetta dalla natura, uno

granai

dei

tocca

sa

di

Roma:

primi decenni

nei

predominio

esFig. 1035. L'

suo culmine

il

la

del

secolo.

III

letteratura africana.

Thamugadi (Timgad,

il

Se

medesimo

certamente

1035) segni per

fìg.

zione dell'edifìcio dell'anno 100 Il

E

il

arco di Traiano

«

periodo nel quale giungeva

il

le

colonne

trabeazione a sperone aggettante, apparsa

l'iscri-

assegna piuttosto

lo

loro

la

Adriano

nel periodo di

altrove

pe-

al

sporgono liberamente con

che già

africana» nonostante

questa fioritura è cosa controversa.

principio di

suo aspetto straordinariamente ricco, quasi barocco,

riodo degli Antonini ed anche

al

cosiddetto arco di Traiano in

«Pompei

la

Timgad.

in

«

(fìg.

991, 99Ò s.), sono comuni negli archi onorari africani solo dal tempo di Marco Aurelio e poscia certamente sono assai amati nei maggiori dei circa settanta archi dell'Africa.

Un

tetrapylon

veste (Tebessa).

Fra

(Dugga), costruito in

con

fregio

e

presenta invece

pietra,

frontoni il

su podio, prostilo,

o arco

templi

i

goffi

di

;

Giano

dell'

età

Campidoglio,

conserva

tempio ben di

il

delle

le

il

forme

innovazioni

conservato

ordine corinzio con

di

Caracalla

di

tempio

ma

tradizionali,

singolari

Tebessa

epistilio

mo'

pesanti

di

cioè bucranì disposti

metope sopra

di

colonne

con serpenti.

Il

un

coronamento con

tro-

festoni

in-

attico

cornucopie,

trecciati,

le

aquile

esse

tra

e

è dato da fei,

modo

non felici un tempio

interamente

rilievi,

a

E

1036).

Thugga

di

ogni

ad

appunto

e

(fìg.

coperto

trova a The-

si

principale

che sembra accen-

nare a un tetto a padiglione

o piuttosto a un tetto

Una

offerta

è

anche dal tempio

di

Esculapio dell'età

Aurelio" in stile

Fig. 1036.

Il

(empio

di Tebessa.

piatto.

barocca

costruzione

dorico

di

Marco

Lambaesis del

;

vestibolo

quattro

colonne

ricurva

dentro ^un atrio

e

la

lo

a

scala se-

586

e.

lìAI.IA

-

VII.

:

I.

ARTE

F'ROVINCE

SEÌ.LE

micircolare

sono

egualmente

insoliti.

Timgad

In stata

rimessa

luce

con

è

alla

grande

chiarezza una pianta

di

nella

città,

Lambaesis un accampamento.

vicina

Antiteatri,

teatri,

fontane ed

bagni,

acquedotti,

cister-

ponti

danno

Fig. 1037. RiliL.

ne,

un quadro completo degli

africani.

edifìci

appaiono

Tra

si

Laberii

(dei

forma

romana

?)

neir arte

cacce, fiere, ecc.,

degli dèi

ma

meno

africana.

non

scultura offre tratti

di

poco

particolarmente

presenta

vi

la

Libia,

da

più

a

piani,

grossolano.

I

locali

il

prin-

degli abitanti, cavalli,

pag,

(confr.

rari,

ritratti

i

e

simulacri

Verso

romano. Tra gli metà del III secolo

la

la

di

Adriano,

i

di

portici

Apollo, tempio del Foro,

terme). In Tripolitania, oltre all'arco quadrifronte

avanzi romani

di

sità

e stato di

mana sono

di

la

la

teatro,

un anfiteatro,

conservazione quelli

destinati

i

monumenti

di di

tutte

Forse già prima del regno

di

romana verso

i

suoi soggetti.

particolare

tempio

Tripoli,

in

strada

sulla

le

terme. altre

Ma città

Leptis Magna, della

Settimio Severo

la

Infatti oltre alle

mura

si

di le

hanno

da Aasab si

costiere città

rico-

dune sotto era stata

città

di

dell'Africa

ro-

natale dell' impera-

la

cui

sono

dotata

di

provvidenza della

difesa e alle strutture

sono acquedotti, cisterne, un teatro, un circo, delle terme e porticati del Foro. Per magnificenza occupa il primo posto un edificio nel del porto, vi

e

a superare per grandio-

alcune delle sue costruzioni nelle quali è sempre da ammirare civiltà

qui ricor-

Sabratha (Ahrotonon) dove le

grande

sua

porticus Augusta

tore Settimio Severo, che scavi in corso stanno liberando dalle sepolti.

Giove,

di

M.Aurelio

un tempio a Aasab, monumenti funerari

a Mizda e un centro di importanti rovine è

noscono un tempio, un

col

conquista italiana è stata aperta ad

monumenti romani di età imperiale. Per la Cirenaica siano avanzi di edifici in Tolmeta (Ptolemais) e Tocra ma in modo tempio

dèi

l'arte.

quando con

quelli di Cirene (ricostruzione del

La

449).

i

solito carattere

Baal.

la

hanno una parte

vita

egizi

sono

rilievi

non

ville

In

1).

ricchezza di

Cesare e Roma, tempio

grande

villa

41

che la

nelle

con

talvolta

quella

(pag.

una sistematica esplorazione archeologica, ha cominciato a rivelare dati

Là dove

particolari.

dapertutto

trovano richiami

si

particolari.

decadere della provincia decade qui anche

Egualmente

sui

gusto piuttosto

torri

di 67 pavimenti a mosaico Spesso essi rappresentano

differenti dèi

i

un

peristilio

sono più frequenti. Tutti rivelano

Saturno rappresenta

le

come

qui

greca a

quella

rado

una sobria limi-

è

In Uthina (Udna) è tornata alla luce una

1045).

casa

la

:

ad atrio

sono trovati non

cipale

fig.

massa che

sulla

rivelano in generale

essi

sono preferite

tetto piramidale (confr. villa

nudo riposa più

po'

ornamenti

gli

tombe

le

un

effetto

1'

fondamentale

massi squadrati, con pochi membri ornamentali,

tazione a semplici costruzioni con e perciò

tratto

Il

ricchi

quale

.-

GRECIA sembra che peratore

debba riconoscere

si

Leptis

cittadini di

i

5«7

palazzo imperiale. Per gratitudine

il

innalzarono un arco

gli

onorario

al

im-

loro

quadrifronte

deco-

rato di sculture.

Anche questa parte dell'Africa romana rivela una marmo. Tra quelle tornate alla

particolare

statue decorative in

Leptis

Magna

sono ottime copie

vi

di capolavori

greca

dell' arte

passione

suolo

dal

luce

di

Grecia. la

fondatrice

villa

la



Mentre

di

una nuova

esaminate

nelle province finora

Ad

dell'oriente.

di civiltà

in

modo

ogni

Roma

stanno diversamente

arte, le cose

Grecia era

la

fu

le

età classica o

romana dei mosaici pavimentali ha Dar Huk Ammera presso Ziiten.

del periodo ellenistico. Dell'arte tutta

splendidi esemplari

per

Cirene e

di

restituito

l'introduttrice

nelle antiche

troppo impoverita

e

regioni

per

poter

condurre a termine da se stessa delle grandiose intraprese artistiche; come già nel periodo ellenistico essa specialmente per quale nel 60

non

si

gli

Cr.

d.

vide costretta a rivolgersi alla liberalità dei suoi protettori,

si

edifìci. il

Chi abbia sostenuto

le

Atene

teatro di Dioniso in

spese della ricostruzione con

la

una scena romana bassi,

ricevette

può più indurlo dall'iscrizione dedicatoria a Dioniso Eleuthereus e all' impeLa decorazione a rilievo della scena, che più tardi fu di nuovo ria-

ratore Nerone.

doperata sull'antico posto, è

una

nale scalpellatura di

confermano

parte ancora conservata

in

figura,

evidentemente

Ancora

della sua creazione.

l'età

di

sotto

;

suo

il

e

stile

Traiano

innalzato sulla collina del Mouseion al sirio Philopappos,

1'

(circa verso

ultimo

intenzio-

la

Nerone come Apollo

(pag. il

5^2).

115)

fu

discendente dei

Commagene

un grandioso monumento con statue di Philopappos tra Commagene. Antioco IV e il primo re sirio Seleuco adunque per contenuto ricorda Nemrud-Dagh (fig. 808 principi di

l'ultimo re di

:

il

Un grande

rilievo al di sotto presenta

sole

romano

(fig.

1037).

maniera grandiosa Adriano

In

mezzo

per

templi diversi,

di

di

ma

driano»),

una serie

un ginnasio,

con grande portico

Adriano

quale già

Anche fuse

nuovo

>.

all'intorno

soprattutto per

di edifici,

Stoa



mezzo

con

sua porta

la

(fig.

facemmo parola sopra resto

nel

sua

la

e-

della

liberalità

bagno

Grecia di

dell'

di

lui

A-

Ohm «

città

996), della (pag.

563)

Adriano pro-

costruttore;

Corinto, da

in

di

una biblioteca

di

pieion dedicato nel 1291'fig. 710) e della di

con-

dai littori

due volte trascorse l'inverno (124-25,

egli

128-29)

accompagnato

sua devota ammirazione per Atene,

sercitò la

dove

sul carro,

prin-

il

come

cipe spodestato e cittadino ateniese

per un

costruito, fu

impiantato un particolare acquedotto che scen-

deva dal degli

lago

Antonini

Erode Attico con luoghi

della

Stymphalos.

di si

Nel

periodo

acquistò simile fama le

Grecia

sue costruzioni e

in

il

ricco

diversi

dell'Asia Minore.

Ce-

pjg

,(,3s

Rj,,.atto.

Mar

il

e.

5,88

iiai.ia: vii.

-

i.

ar

nelle province

te

lebre

era

sua

la

villa,

riempita di opere d'arte,

Kephisia presso Ate-

in

ne. Egli provvide lo sta-

dio di Delfi con sedili in pietra, e quello di sedili

na

magnificenza

in

sud-ovest

dell'Acropoli

innalzò verso

onore

in

u-

finora

Sotto l'angolo

inaudita.

egli

Atene

marmo,

con

il

i6o

moglie

della

morta Regilla un teatro Fig. 1039. Sarcofago greco da Pairas

coperto

avanzi ad arcate sono rimasti una delle (fig.

500, 52)

l'Altis era

un

;

Odeion egli fondò anche prima arricchito con una casa

simile

stato già

in

Corinto. In Olimpia,

Nerone

r opinione corrente

Antonino

si

che

un'esedra, che secondo

Ei.

coperta

e per l'impressione della

gran parte

in

posbono

si

ancora

additare

oggi

:

soprattutto

fu

molto

età

in

l'antica tecnica lo

di cui

un sontuoso pro-

romana il frequentatissimo santuario. Nel colosso di Zeus dell'Olvmpieion di Atene Adriano cercò

ampliato

cui

a volta con una mole avrebbe superato perfino il tempio il santuario di Asclepio in Epidauro (pag. 338 s.) un senatore Giulio sarebbe fatto benemerito con un notevole numero di piccole costru-

mezza cupola di Zeus. Per zioni,

e

i

moderna

di

Erode costruiva una fontana (fig. 458 ma non dimostrabile sarebbe stata

pileo meridionale,

(Odeion)

più pittoresche rovine dell'Atene

dell'oro ed avorio

ma

Tyche

imitò anche in questo nella

in

modo

ogni

un piccolo tempio presso

di

di

far

rivivere

senza durevole successo; Erode lo stadio e in

un

grande gruppo del santuario Istmio, che rappresentava Poseidon e Anfitrite in carro accompagnati da

Tritoni e che poggiava su lievi.

Le

ornata

esempio per l'Olympieion di Erode in Olimpia. In

quantità, ad e

una base

statue furono soprattutto create in

nata

luce

alla

sono

una statua

trovati

stati

due

lo

stesso modello, in

in

Atene

tra

le

opere

di

Eolo,

Polifemoj

Jason

altre

simboli

dell' Iliade,

dell'Odissea destinate

razione delia biblioteca di Adriano parte delle

più corrente.

cuni

assai

quelli

che

thos

;

ma

(Scilla,

alla la

deco-

maggior

statue conservate differiscono da quelle

trovate altrove per una

quanto

Patrasso

in

busti di lui creati secondo

Olimpia molte statue-ritratti, due statue loricate femminili

con e

Delfi è tor-

Antinoo,

di

ri-

Adriano

di

per l'esedra

di

grande

caratteristici si

distinguono

ed un vivace

lavorazione

Tra e

i

ritratti

tra

essi

marmo

al-

ve ne sono

al-

del

ve ne

per un" espressione

effetto

di

ombre

(fig.

sono di

di

pa-

1038).

Fig. 1040. Dai

Traianeum

di

Pergamo.

ASIA minori;

Che

,89

più antiche dell'arte

le tradizioni

non fossero andate completamente perdute lo mostra un gruppo di sarcofagi

presso a poco

attici,

degli Antonini,

maniera

trasto con la

dell'età

quali in netto con-

i

dei

affollata

uno

stile

tranquillo e presentano graziosi

mo-

sarcofagi romani conservano

valendosi

volentieri

tivi

Anche

fanciulli (fig. 1039".

di

delle figure

sarcofagi greci trattano miti

i

romani,

essi

conservano

ticolare

carattere

peso

ricco

al

basso

III

grande

alto e in

in

adoperano anche

e

come

negli angoli

10

profilo

secolo anche

meno

come

loro par-

il

danno

e

^°^'^

'^

i

cariatidi

incorniciatura. Col

scultura greca per

la

per noi è spenta. Sul limite

di confine

stanno

figure isolate di

le

mitologico e di carattere

significato

decorativo

(ora

(Incantada'

lonnato

con

Louvre'

al

quali era ornato V attico

le

un

di

co-

in

Tessalonica



L'Asia Mi-

(Salonicco).

Minore.

Asia nore,

quale per secoli era stata

la

teatro

tempo

di di

accanite,

lotte

godè

Augusto un periodo

tanto lungo di pace, nel quale ra dalle

«

Cinquecento

città

",

il

dal

altretla

ter-

che

si

confortava della lontananza dai grandi

avvenimenti rivalità

mondiali

ma

locali,

tempo rimaneva

con meschine

che

nello

presentante della civiltà e attività

almeno

Cr.)

culto

il

di

stesso

principale

la

rap-

architettura. Nell'Asia

nell'

Roma

e

di

Augusto

tempio

di

Ankyra

gusto;:

la

sua decorazione ricca

celebre per

greca

letteratura

della

la

sua

ma

del

Minore per

(pag.

520)

iscrizione

misurata

è

(il

tempo, dispiegò una grande la

prima volta sorse (25

a.

testimonianza

il

quale dà

del

cosiddetto testamento

piena di gusto. Della

di

Au-

ricostruzione

Smintheion facemmo parola sopra (pag. 165, 358 s.). Il maggiore slancio qui come nell'Africa avvenne tuttavia soltanto nel II secolo e si estese anche al III. 11 tempio adrianeo di Zeus Philios e di Traiano in Pergamo (fig. 1040, confr. 746), dello

un periptero corinzio su podio con profondo razza a volte sotterranee dominava acropoli luppo; egualmente

il

tempio nella

città frigia

vestibolo, e città,

il

di .Aizanoi.

sua

quale dalla

sta al principio

un periptero

di di

alta

ter-

questo

svi-

pianta greca,

Italia:

390

\ii.

1042. Ninfe.) in

i.

arie nille province

Veduta

Side.

che eccezionalmente era costruito secondo 501)

in

partiene

tempo

al

invece del

solito

modo

erette a

varie

ionico e che era collocato in

stile

forme

di

Adriano.

di

ornamento a mensole (fig.

oriente,

in

Ambedue

i

nn

di

le regole di Hermogenes (pag. 405, 408, mezzo ad un ampio cortile a portici, ap-

templi hanno

la particolarità

una

presenta

correnti

tralci

(Niemann).

lato.

in

Presso

Baalbek.

che

fregio

il

decorazioni

di

Roma ma

1040), ciò che è inusitato in

ad esempio

serie

ritorna

poco dal periodo

a

in

flavio

sino a quello antoniniano appare anche un gruppo di scultori della città caria di Afrodisia,

lavorarono per

quali

i

la

maggior parte per

ma

e in Italia

l'Italia

anche 'ad

esempio per Priene, Olimpia, Siracusa, Creta. Essi erano principalmente dei così Aristeas e Papias copiarono (confr.

fig.

nianos di

833).

Una

artisti

i

1041)

quali

(confr. pag.

Una tali,

in

bellissima opera originale è

il

marmo

scoperto

luce in

alla

danno una testimonianza non disprezzabile

Anto-

di

gruppo omogeneo

tutto unitario

Efeso avanzi

copisti;

Adriano

la villa di

Antinoo opera

l'ultimo

in

tornati

nero per

rilievo di

Lanuvium. Questo è che noi conosciamo per quanto non sia del

(fig.

periodo antoniniano sono

mento,

due Centauri

nello

stile.

Del

un grande monu-

di

dello stato della scultura

567).

fioritura dell'attività architettonica

quale Pergamo, Efeso e Mileto,

di

cui

non è

ebbe soltanto nelle antiche capi-

si

cominciata

stata

esplorazione con

1'

ma

grande successo,

e

nelle regioni

montagna più

dove

spesso

nella

sua

la

varietà

di

di

completezza tutta

edifici,

provincia. Siano

esempio Assos,

anche isolate,

riconoscere

possibile

è

maggiore

teva mancare allora di

Smirne,

dei quali

non po-

neanche una qui ricordati

città

come

Termessos,

Perge,

Kremna. Dei porticati a colonne sogliono accompagnare le strade principali che spesso, come in

Nicea

angolo dei

my. Tempio

in

Termessos. (Niemann).

retto.

mercati

portici, Fig.

pag.

delle

in

378

Priene s.),

si

(fig.

662) od

tagliano

ad

Delle piazze di mercato e di

erbaggi,

basiliche,

circondati da dei

ginnasi

e

degli ippodromi, dei teatri nei quali ha

ASIA ^\I^ORK

Porta

Fig. 1044.

grande importanza

una

conservato, dei

filia

(fig.

con

1042), di

come

facciata

ricca

di Mileto,

superano un' altra

a

quelli

forma o

in nicchie

di sarcofago; nella Licia e nella

in

piccoli

utilità

pubblica appare

edifici

in

a

edifici la

colonne.

tratta

si

Pan-

in

;

un' altra è con-

trova

sono di

Efeso.

in

Lo

stile

spesso collocati

edifici

di

corinzio costituisce ora

dell'Asia Minore, alle volte con capitelli compositi oppure calice di foglie di acanto.

11

con

I

frequenti

semplice

costruzione a blocchi squadrati senza ornamentazione;

mattoni sono delle rare eccezioni.

palma sopra un

si

particolarmente

Panfilia essi

Là dove

997)

piani

sono

funerari

Side

di

quelli

(fìg.

due

caratteristica a

assai

non

adrianea della città di Adalia

porta

già da noi ricordata

monumenti

templi a podio sono rari. Dei

La

(ninfei)

è riccamente ornato e

Efeso costruita sotto Traiano

biblioteca di

la

d'acqua

dei castelli

e

Aspendos che molte nicchie come

V ordinario.

spaziosi è stata

servata in Patara ed

volta

a

quello di

lunghi ninfei dalle

Aspendos,

coi suoi tre archi

ingresso allo stadio. Mileto. (A. von Gerkan).

copertura

la

sogliono mancare. Dei teatri

ben

d'

=)0i

capitelli

di

la

gli

regola

foglie

di

fregio riceve spesso, specialmente se è

ricoperto di tralci, un profilo panciuto, più di rado un profilo centinato ad esse.

E

completamente sparito, come anche naturalmente il dorico, il quale appare una volta in Termessos in una casa privata. Affini soltanto esteriormente alle forme doriche sono le colonne delle tombe caratteristico che lo stile ionico

rupestri paflagonie (confr.

tradizionale

183

fig.

s.),

per

le

è

quasi

quali

sempre più si fa viva l'impresromana che non costruzioni

sione che siano piuttosto architetture provinciali di età

Per additare ancora altre particolarità, il fusto della colonna è completamente liscio, soprattutto nell'uso di marmi variegati, più di scanalato a spirale. Una forma appunto non bella di trabeazione (confr.

realmente ora

rado fig.

antiche.

spesso è

è

1043)

a quello l'epistilio

determinata

mediano

dalla

tendenza

di

dare

ai

orizzontale sul tratto di un intercolumnio e

interruzione

un

pag. 4193.) e con

arco le

che

di

conseguenza riceve

il

sue estremità, corrispondentemente

riposa sulla trabeazione orizzontale.

trabeazione

orizzontale non

singoli

passaggi,

soprattutto

una particolare larghezza ed anche altezza;

dei templi,

viene

Un

si

profilo al

ma

spezza

dell'architrave

(confr.

senso classico delle forme,

sentimento del tutto diverso

spezzata

si

eleva al disopra di questa

si

rivela

.se

la

viene condotta in alto a forma di

arco con curva o con piegamento. Questa trabeazione che per l'occhio ha un effetto

ITALIA:

meno

ARTE

L

VII.

stabile,

NEI.Li;

meno

PROVINCE

tettonico

che neir incorniciatura di tìg.

o altrove spesso

io_i9

trova non di rado an-

si

nicchie semicircolari (confr.

Baalbek). Un'applica-

in

straordinariamente particolare questi elementi

zione

l'hanno trovata nella grandiosa porta d'ingresso stadio

lonne

Mileto

di in

1044); una doppia

(fig.

P^^

li.

quale non

-

tfÌ?tìJ[kL-lil'f il

^^

ilk-^^,***^»'

.,

si

una trabeazione spezzata,

Tomba

in

disopra, alla

vengono

Hàss.

della

degli alti

intercolumnì

passaggi coperti a volta e

i

bene

trabeazione collocati trasversalmente, accorciati

disposti che quello

cosi

.4nche

sottostanti

già

due piani

fig.

notevolmente con

la

rocco. Questi ultimi

anche nel ninfeo

di

Siria

rappresentano

;

sua parte centrale, dal che ne sorge un disgradevole effetto bamotivi delle città panfilie, che con maggiore misura appaiono

Mileto e nella biblioteca

tut-

di

Efeso,

dobbiamo domandarci

se

costruzioni

li

ritroveremo ancora più

appunto non provengano

di

Asia

Minore,

0"

un gruppo a Anche se quasi

tavia

nulla é giunto a noi delle città di origine ellenistica,

ad

zione

Apameia

ecce-

(Kalàt al

Mudik,

grande

il

centri

di di

é

numero

di

rovine

epoca romana che

per

lo

più

anche

qui appartengono II

e

al

III

A-

i

Affini in molti punt

-

della

di

di

un' architettura a

con timpano rettilineo o curvilineo e coppie di colonne un motivo che torna nelle numerose nicchie della parete piano superiore è troncato da ambedue lati e rientra

luppati perfino nella Siria; e

sé.

costruzione.

scena del teatro

della

Antonino Pio, presenta

di

in

quali

intermedio

spazio della

i

991),

frontone centrale del

Siria.

ricordata dell'edificio

tempo

verticah

assi

pilastri,

Un

adatta

si

simili edicole

di

sporgenti (confr.

edifici

al

gli

non

facciata a nicchie,

sopra collocato sempre nello

di

intenzionalmente

costruzione

ricca

la

spezza

spendos, innalzato da Zenone

il

origine traianea, presenta una

con edicole sporgenti, formate ciascuna con due colonne

due

dei

cui costruzione capricciosamente originale

sua

tradizione della

alla

tre piani,

sono

la

di-

tratti

nel prospetto, fanno l'effetto dei capitelli d'impostazione nelle arcate a colonne.

grande ninfeo in Mileto,

la

mai sopra più di due colonne; maniera di un attico, è disposta una

stende

serie di sette archi, cosicché cinque Fig. 1045.

co-

parte nella sua lunghezza, in parte trasver-

salmente è coperta con *•

allo

di

fila

al

secolo.

Heliopolis (Baalbek)

Fig.

1046.

I

cortili del

grande tempio

in

Baalbek.

i

di

svilà.

numerosi

SIRIA

593

Leonte e la città del deserto Palmyra d'un regno proprio, sono da lungo tempo conosciute; un altro

sotto l'Antilibano alle fonti dell'Orontc e del

[Tudmur),

gruppo

Bostra nel Hauran, Cerasa (Dgeras), Philadelphia

città,

di

(Sciuchbe) ed altre,

lippopolis

mine

capitale

la

sud è dato

a

da

Petra,

città

la

generale di queste città (confr. pag. 378 cato

rassomiglia

centrale,

anche qui

è

si

in tutta

da

interrotti

archi

conducono

crocicchi sogliono "

porticati a

I

essere

e

mezzo

per

rado da

cipia »)

accampamento

nelF

tratti

cui

il

mostra una

sorprendente

militare,

Germania, e che nello

soprattutto

renzia altrettanto singolarmente con

normali

palazzo

dal

le

magnificenza

si

hanno più

forma

la

di

nei fronti

eguale

confronti"

in

le

sue arcate a colonne. dispiega

hanno

colonne non

spesso

Prin-



diffe-

stile si

sue forme

Diocleziano

di

;

da portici

monumentalit:'i

del santuario

(Spalato) con

e nell'Africa

Diocleziano

di

principale

edificio

con

quelli di

Minore

I

appaiono

Palmyra,

ter-

La disposizione mancanza del mer-

451).

un

da

contraddistinti

Phi-

il

di

trasverse.

vie

alle

arco di (^iano)

(o

»

(pag.

;

sono

più di

questi in

nell'Asia

sola colonna. Particolarmente chiari

tetrapylon

una

se se ne toglie la

estensione, talvolta

sporgenti

edifici

stradali

ss.l,

porte principali.

alle

loro

la

Nabatei

a ricordare Nicea. Delle piazze rotonde circondate

tratti

spesso sono aggiunte

forma

dei

comune

quella

a

(Amman,

trova nella regione orientale del Giordano

si

in

Salona

Una grande

ninfei,

che

non

distese

come

nel-

Minore (fig. 1042), ma quella di una grande abside (come in Olimpia, fig. 458 E), alla quale si aggiungono anche altre piccole nicchie. Sono degne di menzione le torri funerarie, a cui stanno a lato anche dei templi funerari; un tempio l'Asia

funerario il

di

ricordo

Hàss

del

rados, Tyros)

(fig.

1045) conserva chiaramente

Mausoleo. Nelle

(A-

città insulari

Fig. 1047. Dal cortile dell'altare in Baalbek.

ristrettezza dello spazio apportò

la

un' altezza turriforme delle case

la

quale

viene

con quella degli

paragonata

edifici

Roma.

di

I

podi,

templi, a differenza di quelli di Asia Minore, sono

come

se

quasi sempre

su

elevati

amassero soprattutto una posizione dominante o su un'altura naturale

o su gigantesche costruzioni a terrazza come anticamente nell'Assiria e nella Persia. Essi sogliono essere circondati da grandi

Nel tempio colossale

di

primo periodo imperiale

nel

grandiosa gradinata conduce e

il

grande

all'alto

cortile dell' altare,

al

sulle costruzioni Sprinoer

:

Manuale

tempio a

I.

i

che talvolta

Baalbek

metà vestibolo. Al

ambedue

dieci

circostanti. In



in

fu ornato nella

nicchie e l'ultimo con l'altare e

dinata conduce

cortili

Zeus Eliopolitano

innalzano a più piani.

1046),

che

le

colonne che il

di dietro vi

è

un

si

eleva

in

da portici la

di

e

larga gra-

complesso circa

per mezzo

una

cortile esagonale

finalmente

purificazioni;

cortile

cominciato

del II secolo di grandi cortili,

circondati in eguale maniera

bacini per

Palmyra

si

(fig.

m. 14

un portico d'ingresso 38

ITALIA

-

e.

594

:

\-II.

L

ARTE NELLE PROVINCE più elevato offriva

forma

di

rodio

(fig.

un

doppio

la

peristilio

727 j; un

porticato

a

colonne circondava

il

cortile.

templi han-

I

secondo

no,

un

cella

ia

mo più

per lo

forma

in

del-

santissi-

«

.'adytou;

»

rito

il

fondo

siriaco, nel

di

un

coro elevato, che dinanzi

al

di

talvolta

aperto o parte;

in \'i

in

era era tutto o

talvolta

chiuso,

sono

volta.

Si distacca del

tutto dalle lite

phmI

in





per

fatto che

il

la

sua porta

essa corrisponde una

principale

in

ricostruito ,

Baallick.

pio

della

il

che rilluminazione della

fatto

ottenuta per

mezzo

otto grandi finestre (confr,

di fig.

175, 196). Delle piccole finestie e porte laterali appaiono talvolta

Lo

anche altrove.

stile architet-

tonico dei templi è prevalente-

mente corinzio,

di

rado ionico;

sono assai frequenti

le

colonne

senza scanalatura. Nei propilei del

tempio

appaiono nate

(confr.

di

(pag.

Zeus

come (pag.

in

589

in

il

1071).

abbiI

profilo

fregi

pan-

59 0; nel tempio Baalbek il fregio,

Pergamo ed Aizanoi s.),

sole verticali rate.

Palmyra

colonne

fig.

hanno spesso ciuto

Bel in

di

delle

è spartito da

so-

Palmyra al

princi'

nostra era,

ocata sul lato lungo occidentale e ad

porta di

gala nel porticato di cinta, e per

celia è

forme

grande temp'io

Bel

di Fig. 1018. Decorazione parietale nel

il

sotto

delle cripte a

men-

riccamente decoFig. 1049.

Tempio rotondo

in

Baalbek.

SIRIA grandi templi

I

e

di

Palmyni, Baaibek, Cerasa

come

luoghi sono già di effetto grandioso

di altri

595

Ma

costruzioni architettoniche.

V effetto riceve

il

suo determinato colore tanto dalla sovrabbondanza di ornamentazione nei fregi, nella trabeazione (fig.

quanto

delle porte,

nelle incorniciature

1047',

dalla decorazione

soprattutto

e

che

pareti

delle

di-

spiega nella maniera più ricca quel sistema a due

colonne,

con

piani

nicchie

tabernacoli che noi

e

conosciamo dal teatro di Aspendos (pag. 592). Il vestibolo del tempio di Bel in Palmyra e le pareti del

tempio

esempi

Baalbek

di

vi

tilinei

con

e ricurvi

aggiungono

si

che

particolarità, delle nicchie

tura superiore tagliano

1048) ne olirono degli

(fig.

Spesso

stupendi.

con

delle

loro curva-

la

timpani, dei timpani ret-

i

come

trabeazione spezzata

a

Aspendos (pag. 592); particolarmente amato è coronamento a conchiglia delle nicchie semicircoil

lari e,

realmente

dentale,

in

disposto in

conchiglia collocato

contrapposizione tal

quale

dalla

modo si

il

tipo occi-

al

termine della

irradiano

le

costole è

dove appare

Sin

inferiormente.

che

la

posi-

zione inversa (Baalbek) noi dobbiamo riconoscere l'influenza occidentale. sione barocca di questa decorazione cresce nelle pareti per

queste non corrono

in

le

L'impres-

scene dei teatri quando

un piano ma aggiungono a tutto il sistema della decorazione una linea a rientranze ricurve. Queste rientranze apisolati, come nel tempio rotondo di Baalbek (fig. 1049 s.) il

incavi rotondi ed angolari od

paiono anche

in

edifici

quale, nonostante

la

sua trabeazione sinuosa, presenta un vestibolo

rettilineo

e

si

innalza su un alto podio.

Accanto

agli edifici fastosi

dello

degli edifici a blocchi squadrati in

appena presentano

stile

orientale-romano

hanno

si

Hauran

nel

duro granito, senza alcuna ornamentazione, che

delle semplicissime cornici; essi

come

appaiono

fossero stati

se

messi insieme con dei massi di costruzione (confr. pag. 586). Poiché v'era nel paese

mancanza

di

cupole, non

legname così tutto era a volta: per ogni dove

come

in

Roma

di

mattoni

ma

di pietra

volte a botte, a crociera,

concia

(fig.

1051).

Qui

è stata

sviluppata ulteriormente l'arte della volta, sino a che alla fine essa divenne padrona del difficile

problema del passaggio dagli angoli

di

un

circolare.

erano

le

le

il

Apameia Neil'

denza

numerose

in Siria, restaurata.

(M. de Vogiié).

case

di

disadorne

campagna, accompa-

di

corso mediano dell'Oronte tra Antiochia.

e

anno

tardi

si

273

Zenobia,

saccheggiata Casa

Egualmente

cui rovine ben conservate

gnano

Fig. 1051.

quadrato in una cu-

edificio

pola

da

Palm\ra, fu

la

resi-

conquistata

Aureliano;

poco

innalzò nella città COU

la

e

più

SUa

Italia:

596

vii.

arte nelle province

i.

magnificenza di ornamentazione raccampamento dell'

impero.

In

complesso

anche

secolo, solo l'arte dei pesanti

notevole continuazione

La i

edifici di

architettonica

a blocchi squadrati con

nessuna

un grande santuario loro

delle

si

pareti

è conservato a stento

litanus ci è conosciuto ora

ornato nel quale è chiuso

1052. Pittura parietale

una

nuovo

di

1"

all'

modo

ogni

occasione

su

Ma

di

romana.

influenza

appena qualche cosa. L' idolo

in

Ad

(Baalbek) già nella costruzione

assegnamento

fanno

nicchie

a

Heliopo-

di Juppiter

con un vestito rigido riccamente una corazza esso non è caratterizzato artisticamente

da qualche imitazione

come

III

loro volte ebbe

importante.

funzione

in Heliopolis

ricca decorazione statuaria: ciò indica

questo

artistica cessa col le

cristiana.

scultura non ha in oriente

sontuosi

una

edifici

nell' età

Diocleziano a difesa del confine

di

nella Siria l'architettura

;

tempio cti balsamem in turopos (baliliiyeli). Un sacerdote. Cenone due sacerdoti, la moglie (?) Bithnanaia e figli di Conone.

tiglio di

let

l^atroclo

i

ma

solo per

per

polcrali, la

mezzo lo

più

simboli.

di

rilievi

in

Da Palmyra

cui dipendenza da pochi tipi di

schili



festa

inoltre

mente

noi

possediamo numerose

calcare presso a poco quadrati con statue



ritratti

romani,

è chiara e la cui esecuzione è dura e rigida e

solo nelle particolarità

del

costume

e

il

sia

camere funerarie

in

con tanto intenzionale risparmio di spazio che stretti.

Queste

tomba

di

«

tombe

a cassette

file

si

femminili sia ma-

cui carattere locale

dell'ornamentazione

famiglia assai sontuosa di questo genere, innalzata

:

tra le

tombe con regolare

sono delle Vittorie

di

dal patrimonio artistico

il

che erano l'altra,

dopo

in Egitto. il

ricca

i6o

d.

lati

Una Cr.,

decorazione

distribuzione a pilastri e con tipica ripetizione

prospetto che sostengono

1075) àeg][ scudi rotondi con

mani-

aprivano soltanto con uno dei

presenta nella sua ala principale ricoperta con volta a botte una pittorica

si

accurata-

una immediatamente sopra

sono diffuse anche altrove fino

»

sculture se-

busto dei defunti,

imitata. Esse servivano alla chiusura di profondi loculi a nicchie

disposti nelle pareti delle

vi

il

al

disopra della testa (confr.

fig.

busto dei defunti. Questo motivo è tolto sicuramente

romano come

lo

è

l'ornamento di una lunetta.

Achille

tra

E G

figlie

le

Licomede

di

(confr.

tìg.

I

T o

r

597

704), o della volta,

Ganimede. Diverso

fanno

effetto

alcune immagini femminili in figura intera, le quali potrebbero essere alquanto più tarde. Un parallelo assai interessante a queste ultime lo offrono dei gruppi di parete nel tempio delle

sulla

famiglia dipinti

sono

palmirene

divinità

1052

(fig.

s.)

che

Europos (prima Dura, oggi Salihìyeh) queste pitture è occupato da un' immagine

scoperti da poco nella località di

stati

centro di una di

posta suir Eufrate.

Il

straordinariamente

simile

evidentemente

a

madre

la

quelle

funerarie ora

ricordate,

quella

Bitlinanai'a,

di

della

famiglia, alla sua sinistra stanno i

suoi

che alzano una ma-

figli,

no in atto di preghiera e che tengono dei rami nel!' altra e alla destra due sacerdoti nelbianco

r antichissimo

vestito

tradizionale

con berretto

punta, più

e

v" è



in

a

padre

il

Conone (fig. 053), membri della famiglia si

della famiglia, e altri

trovano

1

più

avanti,

in

basso.

costume e nomi presentano una completa mescolanza Culto,

elementi

greci ed orientali

come anche

lo stile delle scene,

di

accanto

quali,

nelle

accentuazione chitettonico

alla

un ingenuo

ad

e

forte

sfondo ar-

dello

tentativo di costringere lo spet-

tatore iu certa maniera ad

una

impressione

con

le

di prospettiva

più vicine

a

il

quadro

delie figure

terreno

ma

colpiscono

lui,

piattezza a uso

tutto

immaginate

inferiori

figure

tappeto

di

la

di

e la posizione-

che non stanno sul Pittura parietale (confr. fig.

si

1052) in Europos.

librano quasi nel-

Taria. Si potrebbe congetturare che vi sia



seleucidica che chiaramente ha operato anche

zioni

permettono

secolo

d.

nomi

semitici appaiono accanto a

la

Cr. In una

si

conclusione che

nomina con

queste

un'antica

eredità

sull'arte di

pitture

iscrizione greca

nomi puramente

il

mista

della

tempi più

tardi.

non sono più recenti pittore Ilasamsos;

civiltà

Le

iscri-

del

anche

li

altri

greci in questa popolazione evi-

dentemente mista. Egitto. gli



I

Tolemei come successori degli antichi Faraoni, e in egual modo hanno contribuito all'allestimento architettonico dei templi

imperatori romani

egiziani, particolarmente a quello dedicato

ad Iside

Syene (Assuan).

Augusto,

All' infuori

del

tempio

di

nell'isola tutti

gli

di

File,

edifici

al

disopra di

sono qui innal-

e.

598

-

ITALIA

VII.

:

I.

ARTE NELLE PROVINCE in

zati

per po-

egiziano;

stile

sizione ed architettura è di grazia

straordinaria Il

Chiosco

»

cosiddetto

il

un'o-

10541,

(fig.

pera di Traiano rimasta incom-

La

pleta.

parte

inferiore degli

intercolumnì è rapetti stre

.confr.

di

chiusa fig.

copertura

con pa-

Le

787).

compositi (confr. pag. 40 granditi

blocchi

sino

a

la-

dei capitelli ss.)

divenire

in-

dei

cubici dovettero essere

trasformati

capitelli a testa

in

Hathor (fig. 788, altrove a forme di Bes). di

rilievi

I

in

generale sono

divenuti nelle forme e nei tratti Fig.

1054.

Chiosco

Atrio a colonne

)

in

File.

j

i

del

confusi. Nei templi

greci ed egiziani in

u

d.

esclusivamente



più

viso

i



grossolani e più

forme puramente

egiziane

male intese, ma in alcune tombe si uniscono elementi una singolare arte mista. L' esempio più importante è l'ipogeo

Kom-esc-sciugafa scoperto

secolo

quasi

frequentemente

anche se

di

predominano

»

in Alessandria,

Cr. Così una nicchia

(fig.

che appartiene

all'

incirca

alla fine del

I

1055) presentagli uni accanto agli altri elementi

'MUUìKsm}:^}:^

^~^\^^

Fig. 1056.

Fig. 1055.

Dalla tomba Kom-esc-sciugafa in Alessandr

Aiuibis.

Tomba

di Kom-esc-sciugafa.

Tav. XVII.

RITRATTO FEMMINILE DAL FAJUM

-

L NIX'

EHSITÀ, STRASBURGO.

DA MASSIMINO A PROBO ed

architettonici

greco-romani

di

ornamenti

con

di

e

(fig.

un guerriero

al

sopra di uno dei sarcofagi

di

vediamo

festoni noi

zione del bue Apis; su un pilastro

appare nel costume

greci,

egiziani e

favorito

tipo

599

forme egiziane

Anubis

dio

il

105ÓJ

in

cane

Pro-

Platone,

(Pindaro,

presso Menfi era ornato di statue di poeti e di savi greci

Le

figure di

nuovo

mal pubblicate che è dif-. all'età romana

sepolte dalla sabbia sono purtroppo così mal conservate e

darne un giudizio, tuttavia esse sembrano appartenere piuttosto

ficile

ellenistica.

Nella pittura l'unione del costume funerario egiziano con

ad un genere particolare

Faium

prattutto nel

ad essere parte

i

Eseguite

secolo.

(encausto),

volta in

mummie

in

talvolta

uomini

e :

di si

donne

in

le

si

di sopra del loro viso ed a

tutte al

periodo imperiale,

mo-

maggior

la

tempera,

tal-

un carattere fortemente la me(tav. XVII). Certamente

migliori possono per

terizzazione competere con *

ad esse

alla luce so-

tavolette erano destinate

crede di avere dinanzi a sé

scolanza etnica dell'Egitto

;

sottili

dei vivi ritratti

esse presentano gradi assai diversi di tistica

greca dà origine

talvolta in colori a

colori a

una tecnica mista, oifrono

individuale

al

Esse appartengono

l'arte

che sono tornati

dipinti su legno,

presso l'antico lago iMeride. Le

tratti dei defunti.

II

al

cera

ritratti

di

inserite nell'involucro delle

strare cosi

di

adora-

L'ingresso del Sarapeion nel deserto

ellenistico.

tagora) e di figure di animali dionisiaci stilizzate ellenicamente.

che

1'

testa di

dalla

hanno per

il

i

capacità ar-

acutezza di carat-

ritratti

i fa prigioniero valeriane. Onice. Parigi.

moderni. Oltre

medesimo uso

f's- 1057. sapoi-

ma-

delle

schere in gesso dipinte, per lo più non concepite cosi

individualmente

ma

rappre-

ha

ancora

sentanti piuttosto un tipo.

Degli antichi rami dell'industria artistica

È

un suo centro nell'Egitto. avorio:

i

con

passione

vetro

l'arte

dell'intaglio in

suoi prodotti esercitano influenza sin giù nei secoli cristiani.

Vili.

- LA

Da Massimino a Probo si

fabbricazione del

la

inoltre coltivata

FINE DELL'ARTE ANTICA (235-282).



Dopo

la

fine

della dinastia

abbattè sull'impero un periodo ininterrotto di gravissimi disordini.

curezza dei confini accrebbe l'importanza

ma

cesso contro un nemico esterno dava subito

anche la

dei Severi

La

scarsa

l'arbitrio dell'esercito;

possibilità di

salire al

si-

un suc-

trono che

l'e-

dopo toglieva di nuovo con l'insurrezione e con l'uccisione. L' impero fu sempre più premuto dai popoli confinanti fortemente irrequieti, ad oriente dai Persiani sotto la nuova dinastia dei Sassanidi (nel 260 perfino Valeriano cadde in loro prigionia, fig. 1057), nell'Asia Minore e nei Balcani sercito offriva e spesso subito

Danubio e sul Reno, nella Calila e nella Spagna da popolazioni germaniche diverse, nell'Africa dai Mauri. Cosi dalla metà del secolo le città di confine (ad esempio sul Reno, confr. pag. 582) furono più saldamente fortificate, anzi per-

dai Goti, sul

fino

Roma, che da

secoli

si

era distesa su tutti

ricevette, all'incirca negli anni 270-80

i

lati

al

di



delle

mura

serviane,

da Aureliano e Probo, sebbene appunto questi

imperatori avessero opposto una resistenza alquanto più vigorosa

ai

popoli di confine,

6oo la

mura ampia

cerchia di

Roma

resto

- ITALIA

e.

vili.

:

ancora oggi sussiste. Del

e ricca di torri e di porte che

in ciuesto periodo di torbidi cessò di essere la regolare residenza degli

imperatori, dei quali molti non hanno

mai

calcato

Che

suolo della città capitale.

il

condizioni dovessero influire assai sfavorevolmente anche sullo sviluppo dell'arte

tali

è

FINE DELL ARTE ANTICA

I.A

cosa evidente. Nelle province essa

fine del secolo; Il

anche

Roma

in

impoverì o

si

spense da per tutto verso

si

la

noi osserviamo una sensibile decadenza.

La

più possiamo ancora dirlo dell'architettura.

giovane Gordiano

villa del

III

(238-244) sulla via Prenestina, che tra l'altro deve aver compreso un palazzo, delle

terme grandiose,

un portico a

tre basiliche e

tre

navate con 200 colonne ricorda

stranieri,

e

di

Adriano. Essa

per

lo

più nelle

Domiziano cerca

si

nanze

marmi

di

periodi di

i

rovina

della

un grande

dei Schiavi,

vici-

Tor

detta

edificio

circolare con grande sala a cu-

pola ricca di nicchie e con un

avancorpo

ma

cjuadrangolare,

appunto questa appartien-e solo secolo; dei mattoni

fine del

alla

con strato

irregolari

spesso di

cemento rappresentano terme

Delle

riodo.

ma-

la

questo pe-

niera costruttiva di

Decio

di

(249-251) niente di sicuro ci è conosciuto. Si è conservato un piccolo arco dell'epoca

Gal-

di

un

lieno (260-268) dedicato da

privato

imperatore sulP E-

all'

squilino

Verona

Fig. 1053. Porta dei Borsari in

conservata al di

la

delle

aperture

niera

di

della

città

ad arco a maDelle porte

Verona

di

medesimo periodo

sotto due grandi aperture ad arco, al di sopra una

fila

ben

è

1058):

(fig.

con ricca

finestre

di

in-

aveva

laterali

finestre.

(265 d. Cr.).

porta dei Borsari a tre piani, che è del

tempo

esso un

;

vece delle porte

incorniciatura, e in alto delle finestre arcuate dal contorno più semplice (confr.

1030) attraggono per porte

per

tuiscono

un

severiani

(pag.

le

570),

ma

tale

effetto

dopo mente col

il

la

graduazione indovinata dei mezzi

la

mancanza

netto

573)

o

del

puramente

272

al al

cortile

architettura.

ornamento

rispetto

alla

tempio

di

ciò

tempio in

un

di

con

Baalbek gli

dèi

in

o

decorazione

decorazione

Serapide

ad

Sole, vale a dire al Baal

dell'altare;

Già

qualsiasi

un carattere architettonico. Il grande

corrispondono con

affine

di

contrasto

da

del

Campo

archi

Caracalla

(pag.

dell'Oriente

entrò

in

verso

Aureliano Marzio,

sua pianta col cortile

capitello di pilastro di Elagabalo (verso

Roma il

costi-

degli

tempo che tende

tempio che

fig.

Ambedue

figurata

sovraccarica

innalzato

nel

siriaco, tutta la

di espressione.

è

un

innalzò stretta-

anteriore e

anche

la

loro

219) noi vediamo

60

DA MASSIMINO A PROBO rappresentati

simboli

i

immagini

Baal;

suo

del

.Mitra

di

1033)

(lìg.

I

cominciano

invero già con Traiano. ritratti

I

questo periodo,

in

nature violente

di

di

e

principi che

si

succedono un

rapidamente, conservano ancora una grande forza di caratteristica unita ad

Le immagini

at-

Pupieno (238) o di Filippo l'Arabo (244-249) ne offrono degli esempì. .\la con Tallontanamento dell'indirizzo pittorico delFetà antoniniana, anche in questo campo la maniera di rappresentazione diviene sempre più semplice e senza pretese, in cambio guadagna in teggiamento animato e ad un' espressione

viva.

serietà e in profondità di espressione anche tìg.

di

spese

se ciò è a

eleganza (confr.

dell'

1061).

Nella trattazione dei

rilie\'i

dei

sempre più sparisce

sarcofagi

piano, che nei grandi sarcofagi è relativamente alto,

con un viluppo

di

figure disposte

cosicché

dell'altra,

le

non più

composizioni nonostante

eguale perdono ogni tranquillità e chiarezza

l'importanza del soggetto rappresentato,

i

la

(fig.

riempito completamente

viene

l'una dietro

ma

l'altra

sporgenza del 10591.

Va.

l'una

i

perduto

poranea

:

soprawiienza

il

ratto di Proserpina e

l'inquietudine dell'epoca è

con

le

sue scene

trascorrere

(fig.

e

loóo

uno

sono con :

il

le

il

all'

ritorno dall'oltretomba

dei

sue

soggetti più favoriti.

figure

senso

la

vita

l'officina di

umana

si fa

come simbolo Assai il

per

vita, le

valere

arte cristiana

sarcofago capitolino di Prometeo

sono esse

il

motivi divengono esteriori e senza

miti simbolici forse in corrispondenza

e della

disopra

al

rilievo in generale

proporzioni arbitrariamente mescolate. In contrapposizione a questo predilezione per

fondo; l'intero

Roma, Mus

Sarcufago colossale della Villa Ludo

Fig. 1059. Baltayh^

il

una

contem-

della

morte

significativo

per

quale simboleggia

nel suo divenire e nel suo

V'ulcano nella quale viene

preparato

Amore e Psiche come simbolo dell'unione del corpo e dello spirito, la creazione dell' uomo per opera di Prometeo e la sua animazione per opera di Minerva per mezzo della farfalla che è immagine dell'anima, la sua morte il

fuoco vivificatore,

602

HAI

accanto

al

:

vili.

genio della morte con

che conduce via secondarie.

lA

la

sua Psiche, e

Nessun

immediatamente

gruppo

nel!' arte

e in parte anche con

Dal tempo

di

di

la il

fiaccola

di;li,

cristiana,

Massimino noi

arte antica

Ermete

riversa,

una

ha

tutto

antiche opere

figure e la

le

LA FINE

come

d' arte

quale lavora con

la

maniera

di

conduttore

il

ricchissima

di

aggiunta

di

anime figure

sarcofagi conduce così

i

linguaggio

il

delle

forme

concezione dei sarcofagi pagani.

apprendiamo ancora una

volta

eccezionalmente

dell'esistenza di pitture su tavola, nelle quali l'imperatore aveva fatto rappresentare il Senato le sue gesta germaniche all' antica maniera romana (pag. 499). Gli scarsi avanzi della pittura parietale testimoniano soltanto che essa decade verso una

per

completa povertà. Al contrario alcune

more

Officina di Vulc

e

eccellenti miniature,

alla

maniera

Pn

Museo

eteo.

dei vetri dorati cristiani,

stilizzazione, la quale già

niana, ad una grandiosità e tranquillità è,

Da

pur con tutta

la

tur-

testunoniano dell'altezza sorprendente a

tura della fine del secolo viene innalzata, nonostante

tuale

fondo

Capitolino.

La caratterizzazione

cui era giunta Parte del ritratto.

dalla sua tipica

su

Psiche

Fig. 1060. Sarcofago di

chino

eseguite

calma

si

profonda

Diocleziano a Costantino 1284-330

ziano e dei suoi colleghi arricchì

Roma

la

nei ritratti in scul-

piccolezza dei

monumenti,

avvicina alla maniera dell'età

monumentale

dell' aspetto,

come

qui

.



Il

(fig.

costanti-

1061); l'espressione spiri-

e significativa.

vigoroso

ancora una volta

di

governo

di

Diocle-

grandiose costruzioni.

collega Massimiano, al quale nella divisione del governo era toccata l'Italia, cominciò nel 296 dopo il suo ritorno dall'Africa, sebbene egli stesso dimorasse in Milano, la costruzione delle terme di Diocleziano sul Viminale secondo la stessa Il

DA DIOCI.EZrANO A COSTANTINO pianta delle terme di le

superò

ma

Caracalla,

grandezza in quanto che

in

offrivano posto per più di 3000 bagnanti.

ornato

"

Il

tepidarium

colonne

di

305,

imperatori

abdicarono,

rono inaugurate

;

sul

erano

complesso più h'mitate

ma

una grande quantità

opere

da

di

ogni

furono distratte solo nel In

Roma

dispiegò inoltre

A

di scul-

Esse

parte.

XVl la

ricordo di suo

le

in

ornate di

secolo.

sua

vità edilizia .Massenzio, figlio di

simiano.

fu-

Quirinale

Costantino, che

raccolte

due

i

terme

le

alquanto più tardi

furono cominciate

tura

nella

allorquando

Neir anno

di

era

Santa Maria degli Angeli.

chiesa di

terme

che

»,

granito, è stato

Michelangelo

da

trasformato

di

figlio

3^^^J:'-^^

atti-

MasRo-

molo, morto nel 309, egli dedicò vicino al! a via Appia un circo e .sulla via Sacra tempio rotondo che oggi serv e come avancorpo alla chiesa dei Santi il piccolo

Damiano. Ma soprattutto egli maniera costruttiva delle la terme nella colossale « Basilica nuova »

Cosma

e

trasportò

la

quale incompleta ancora nel 312 alla

morte

Massenzio fi subito dopo de-

di

nome La forma

dicata sotto stantino.

basilica ha qui

gigantesca

basilica

di

il

ceduto

il

La na-

volta.

vata centrale, larga m. 25 e

della

ad una

posto

costruzione a

Co-

di

tradizionale

alta

circa

35, di cui l'ardita volta a crociera

sem-

bra che

sopra

riposasse

otto

marmo

colonne

colorato,

ter-

mina con un'ampia abside; invece

delle

monolitiche

navate

di

sono disposti su ciascuna

laterali

delle parti tre vani

accessori più bassi,

collocati trasversalmente e coperti di volta

a botte,

i

quali sostenevano

della volta principale alte

finestre

laterali

(fig.

facevano

dere abbondantemente stibolo

Fig. 1062. Dalla basilica di Costantino. Ricostruzione di

Baldinger.

732).

rivolto

la luce.

Delle

discen-

Un

ve-

più bas.so (chalcidicum) era col-

locato dinanzi fig.

spinta

la

1062).

al

lato d'ingresso (confr.

In appresso

alla

via

Sacra

sul fu

lato

lungo

stabilito

un

iTAr.iA

(5o4

nuovo ingresso

e di fronte fu

oltre all'asse in lunghezza

seduta

statua

colossale

degli avanzi (fìg.

1069).

maggiore della

volte

theon

e

il

Colosseo

:

LA

vili.

fini;

dell'arte antica

una piccola abside, cosicché

disposta

1'

un asse trasversale. Nell'abside maggiore Costantino, della quale sembra che

di

L'immensa

costruzione,

si

edificio

siano conservati

quale occupa un'estensione tre

la

terme di Diocleziano, appartiene con il Panmaggiori creazioni architettoniche del periodo imperiale ed

sala centrale delle alle

ha potentemente influito sulla costruzione delle chiese del Rinascimento Si

comprende che con una grandezza

Fig. lObì.

più nessuna parte importante e se

Arco

le

di Costantino.

vedere

in

esse

un segno

di

Pietro'.

RoTna.

membrature ornamentali conservate appaionosi

può,

decadenza. Un'architettura

tare ed eseguire la copertura di spazi

fS.

l'ornamento singolo non aveva

così gigantesca

ad una più precisa osservazione rozze e trascurate non mili,

ebbe

trovava- una

si

avrebbe

cosi vasti

come

la

in altri casi si-

quale poteva proget-

preparare anche

saputo

raggiungimento puramente abbandonansarebbe sobbarcata ad un paziente

un'ornamentazione più precisa se questo fosse stato necessario

al

dei suoi scopi. Un'altra questione è se un'epoca anteriore,

dosi alla gioia di modellare

le

singole forme,

non

si

lavoro, al quale questa epoca tarda volentieri sfuggi. della Basilica in

fanno assegnamento su quel sistema

età flavia per cui

giati (pag.

550)

rimpiazza

le

ma

la

decorazione

è eseguita solo

sagome arrotondate

risalta chiara

pezzi ornamentali conservati

ornamentazione già

iniziato

ombregsemplificazione delle forme

su fondi ricchi fortemente

rozzamente e con con piani

dei profili

a spigoli vivi. L'impressione d'insieme perciò è dura a grande distanza.

I

di

angolari,

ma

é di

che

chiaro

si

incontrano

effetto

anche

DA DIOCLEZIANO A COSTANTINO

'

1^

'^^

60t

6o6

e.

ITALIA:

-

Vili.

I.A

quilibrata disposizione della scultura, e

forme architettoniche, esso

Come

epoca di successori.

si

s.)

Marco Aurelio

e di

più vicino

(fig.

irrigidita;

i

al

cioè considerate

come

in

nelle

da

tolta via (fig.

avanzi

editici di

Traiano

Adriano (fig. un passato ancor un'arte contemporanea furono rielaborati e

rilievi

passata.

Non

dove



paghi

fu

si

prese Io scalpello per proprio conto,

si

V'erona e del Ponte Milvio,

della presa di

vi

fece quindi ec-

si

contenuto delle rappresentazioni,

al

generale concordassero;

due scene

988], di

(fig.

Le più antiche opere non furono

di un' arte

estranei

forma né

alla

una claudicante

di

roob), anzi perfino da edifici di

originari degli imperatori in questi

come

nel suo linguaggio di

prodotto

il

architettura così anche la sua ricca

loro posto ritratti di Costantino.

cessivamente caso né

che esse

come

1064), ed è stata completata con aggiunte di

ritratti

furono messi

completamente classico

presenta tuttavia

delle parti della sua

decorazione scultoria è stata

998

FINE DELL'ARTE ANTICA

tentò ancora di

si

raccontare semplice e chiaro

alla

maniera

delle

antiche scene trionfali e dei rilievi delle colonne

onorarie (pag. 536 s., , come una volta in Alessandria, una città

divisa in quattordici regioni; lion

corrispose

>.

al

RA\VIVF\Z A

DI-

1

ANI ICA

ARTI-

I.

Fig.

1077.

Rilievo in

(ÌIS

marmo

Dnomo

nel

di Torcello.

Il Bios (la vita) che fugge viene afferrato per il ciuffo della fronte da un giovane coronato dalla Vittoria mentre un vecchio, a cui sta a lato il Pentimento, si rammarica della perduta occasione.

COSÌ

favorite,

mali che

il

destavano interesse più

sercitò rocchio e

male con e

Giuliano

{?),

a destri

loro purezza originaria allo

la

romano,

ciolo

anche

così

le

ed

elementi

stesso

modo

del

i

anisi c-

mantenne un vincolo forCostantemente

si

senza interruzione

nonostante

pieghe

gli

cosi

l'antichità classica.

trasmettevano

si

suoi

del

scrittura

la

Ma come e gli

e-

Essi perde-

dell' alto

medio

questa non fu in-

arabeschi, poggia

panneggiamento

per

panneggiamento

decorazione.

delia

che

evo andava fortemente differenziandosi dalla romana. ventata di bel nuovo ed invece,

modo

ogni

redità particolari motivi

Fig. 1076. Rilievo in a

vano

Ad

cantore.

su

un noc-

ornamenti riposano

su una tradizione antica per quanto certo solo ottusamente sentita.

Ma

accanto a

intervalli quasi

come

del

imitazione spontanea e inconsapevole noi

tale

regolari di

tempo

modello più perfetto

in

un apprezzamento

della capacità nel

rendere

riodo carolingio, poscia in cerchie limitate d'Italia nel in

una maniera più ampia nel periodo del Rinascimento,

XVIII secolo campi

altri

influenza

e

nell'età del classicismo.

anche

così

descrive

zione,

le

leggi

della

non per

servile,

si

di

forme. Cosi è già nel pee nel XIII secolo, quindi

finalmente

nuovo

deve accordare con

del

all'uscire

l'umanità,

come

l'antichità.

negli

La sua

curve

sempre

l'arte ritorna all'antico,

diare

quello dell'arte,

Sempre

dell'arte classica

salgono

Ma

discendono.

in

delle

alternativamente

che e

le

XH

imbattiamo ad

ci

cosciente

per stu-

sua crea-

un" imitazione

quale sempre uccide

la

propria

di

un' arte.

la

vita

Un'

arte per la quale l'antichità

una pagina bianca

rappresenti ,

non può a lungo

sussistere.

Fig. 107S. Il sacrificio di Ifigenia secondo un rilievo antico (fig. Rilievo in avorio. Londra, South Kensington Museum.

MONUMENTI

014

D

ARTE GRECA

IN

ITALIA

C||i|i;,w=tiPppii|IUÉlllì|]]3,|l^^ -^.«Bfsfei

r

'

Fig. 1079.

Poseidonia (Pesto).

La Ba



Non esiste forse museo di certa d'arte greca in Italia. che non vanti qualche saggio di scultura greca. I più ricchi. musei di Firenze, di Roma, di Napoli e di Palermo. Ma le come è noto, sono opere più belle e più celebri, in essi conservate, sono state già registrate in questo volume. Per altro non è male aggiungere o ripetere qui che veri originali greci (e non copie antiche) sono le metope di Selinunte ffig. 369, 471) ora nel Museo di Palermo, il cosiddetto « Trono d'Afrodite ». già Boncompagni. ora nel Museo delle Terme in Roma ifig. 438), il rilievo del V secolo a. Cr. nel Museo Vaticano, con un giovane palestrita rivolto verso il piccolo servo, il rilievo arcaico, detto di Leucotea (fig. 409), ed il rilievo sepolcrale attico, della fine del sec. V a. Cr., col cavaliere che abbatte il nemico, 1' uno e l'altro a Villa Albani, la Niobide proveniente dai Giardini di Sallustio tav. XI), a Fanciulla di Porto d'Anzio (tav. XII), il PuMonumenti

importanza

in

Italia

i

gilista (fig.

Museo

nel

687),

il

seo Vaticano

Terme

delle

Laocoonte nel Mu(fig.

83

1

).

Naturalmente diversi altri originali greci si veggono a Venezia, a Verona, a Napoli, a Roma, in Sicilia, ecc., ma si tratta d'opere di pregio secondario, inferiori talora a copie antiche assai importanti quali sono l'Artemide Tirannii di Pompei (fig. 43 e,), cidi (fig. 455). r « Hestia Giustiniani " nel Museo Torlonia, il Discobolo di Mirone nel Museo

Terme (fig. 479) e il suo Marsia nel Museo Laterano (fig. 482), l'Apollo del Tevere nel Museo delie Terme (fig. 487 s.), il Doriforo di Policleto nel Museo di Nadelle

poli

(fig.

5541, ridolino nel

Archeologico le

Amazoni

di

di

Firenze Policleto

Museo

(fig.

nel

559).

Mu-

seo Vaticano (confr. fig. 55,5), di Kresilas (fig. 547) e di Fidia (fig. 496) nel Capitolino, il ritratto di Pericle, opera di Kresilas (fig. 550) e quello di Platone, opera forse 1083.

Interno del tempio di Poseidon

Vt

di

Silanion

Museo Vaticano,

603) nel che Satiro

(fig. il

MONUMENTI

Fig.

Fig.

10S1.

La

D

ARTE GRECA

Basilica

.

1082. TeinpiARlE (,RECA

()

IN

ITALIA

versa da bere, V Eros, TApollo Sauroktonos, il Satiro che riposa, tutte opere di Prassitele, in vari musei, oltre alla sua Afrodite Cnidia nel Museo Vaticano (fig. r)39), il Sofocle nel Museo Laterano (fig. 653), rApoxyomenos di Lisippo nel Museo A'aticano (fig. 675), l'Ares Ludovisi nel Museo delle Terme (fig. 674), l'Ermete in riposo nel Museo di Napoli (fig. 677), V Eracle in riposo egualmente in Napoli e al Palazzo Pitti di Firen/.e (fig. 083), il Ganimede di Leochares l'fig. Ó51) e T Apollo

Fig. 1083.

Colonna romana.

Brindisi.

Niobidi (fig. 647) nella Galleria degli (fig. 6^2) nel Museo Vaticano, Tyche di Antiochia opera di Eutychides nel Museo Vaticano (fig. Ó90), Demostene di Polyeuktos (fig. 696) in quello stesso Museo, l'Amore e Psiche (fig. 739) e la vecchia ubbriaca nel Musco Capitolino (confr. fig. 766), il fanciullo di

Belvedere

Uffi/.i,

i

la

il

che lotta con Foca, opera di Boethos, nel Museo Vaticano e nel Capitolino (confr. pergameni in fig. 764), il Nilo nel Museo Vaticano (fig. 7uS), le statue dei gruppi Venezia, Roma e Napoli (fig. 811 ss., tav. XV), il gruppo di Menelao e Patroclo nella Loggia della Signoria in Firenze (fig. 827), infine il Toro Farnese nel Museo di

Napoli Né r

(fig.

'829).

Italia

possiede solo mirabili esemplari della scultura greca,

ma monumenti

MONUMENTI DAR

IT-:

GRECA

IN

Ol 7

ITALIA

costrutti in essa di là dal \'olturno

nella parte dall' Ofanto, ossia meridionale della penisola, vasta estensione conosciuta dall'antichità

e

sotto

nome

il

Magna

di

Grecia,

e nella Sicilia.

principali

I

monumenti

greci

PePoseidonia, che sorvista del golfo di Salerno

della penisola

sono

quelli

di

l'antica

sto,

gono

in

ed oltre

il

Sele

1079).

(fig.

tempio dorico detto di Poseidon (tìg. ^27) che risale alla metà del \' secolo a. Cr., è largo 23 metri e lungo ho. Nell'interno delia sua cella si veggono due file di colonne sormontate dal secondo colonnato che sosteneva il tetto II

(fig.

1080).

Poco lontano siddetta

n

Basilica

è anche più

a nord, (fig.

gli

cui

i^:n^si^^";~"~j^-jS^

il

337

si

antica

co336) che

eleva la

(fig.

»

(fig.

1081),

e.

piccolo tempio di Cerere ss.,

1082), senza contare

avanzi d' altre

costruzioni tra

portici e strade

tornate

alla

luce negli ultimi scavi. Il paese circostante, nel suo splendore e nella sua solitudine.

Fig.

Fig. inS4.

Avanzo

del tempio di

Hera

Capo Colonna. Cotronu.

10S5. Teatro. Siracns,

Laciiii;

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