Manuale di storia dell'arte vol. I - Arte antica
April 28, 2017 | Author: Belva64 | Category: N/A
Short Description
Di Antonio Springer 3.a Edizione italiana a cura di Corrado Ricci di nuovo tradotto ed ampliato sulla 12° edizione t...
Description
mmmmm,
EDITORE "
BEROAMO»
mm
MANUALE
DI
STORIA DELL'ARTE
Presented
LIBRARY
to the
ofthe
UNIVERSITY OF TORONTO from the estate of
GIORGIO BANDINI
Tav.
tRWKIt
Ul l'RASilitLL-.,
OLIMPI
\.
1.
ANTONIO SPRINGER
MANUALE DI
STORin 3.a
Edizione
DELL
italiana
a
cura
di
ARTE
CORRADO
RICCI
VOLUME PRIMO
Di
NUOVO TRADOTTO ED AMPLIATO SULLA DA
Con
12.'
EDIZIONE TEDESCA DI
PAOLO WOLTERS
ALESSANDRO DELLA SETA
1104 Illustrazioni, 9
lavole colorale e 8 tavole in fototipia.
BERGAMO ISTITUTO ITALIANO
D"
ARTI GRAFICHE
-
EDITORE
TUTTI
1
DIRITTI RISERVATI
d'Arti Officine' dell' Istituto uSlìSio
G^^fidir^=^Bergamo, 1927.
AVVERTENZA ALLA PRLWA EDIZIONE ITALIANA
Ecco, finalmente, l'edizione italiana del cosi diffuso
in
Germania
Austria, da
in
e
volume non si faccia la ristampa. Questo primo (che comprende l'esame classica,
dello Springer^^ cosi
apprezzato e qualche suo
di
delle antiche arti orientali e dell'arte, cosi detta,
moderna
ossia greca e greco-romana), sino a che la storia dell'arte medioevale e
non diverrà generale materia d'Italia, sarà anche fra di noi sici
Manuale
non passare anno senza che
d' il
insegnamento
volume più
tutte
in
le
università
necessario, perchè
si
e
tutti
in
licei
i
collega agli studi clas-
e archeologici già impartiti nelle nostre scuole.
Ora per mostrare come questo Manuale bontà,
e,
in
altre parole,
nato
sia
che Adolfo Michaelis premise alla quinta edizione: blico è tolto dal libro dì testo con
della
storia
dell'arte
e
sia
pervenuto
sua
all'odierna
all'odierna sua misura od equilibrio, tradurremo qui la notizia
cui
{Kii'isthìstorisclie
"11
Marmale che presentiamo
A. Springer accompagnava Bilderbogen)
tavole
le
1879 messe
nel
al
pub-
illustrative
insieme
senza
un
piano troppo rigoroso. Al libro fu poi assegnato uno scopo diverso quando nel 1895, dopo
morte dell'autore, facendosene una quarta edizione, apparve come Manuale della StoIl testo doveva allora mirare ad una coordinata rappresentazione storica e questa doveva venir completata con illustrazioni scelte e adatte allo scopo. È di buon la
ria dell'Arte.
animo che mi sono messo a lavorare intorno alla presente quinta edizione (1898) col permesso del prof. Jaro Springer, per -apportarvi quei cambiamenti di cui appariva chiara antica non formava parte degli studi speciali d'Antonio la necessità. L'arte classica libro, con tutto il rispetto dovuto Springer. Perciò mi parve doveroso fare in modo che ai principi e al metodo d'esposizione dell'autore, si mantenesse al corrente dei rapidi progressi fatti in questo ramo degli studi e mi sentivo tanto più incitato a questo, in quanto mio onorato amico, nelle edizioni precedenti, aveva sempre e prontamente accolto che ogni mio consiglio, quand'era del caso, e con la sua dedica mi aveva in certo modo invitato ad aver cura almeno di quella parte del suo lavoro. Stimo quindi come un dovere di pietà, come un'eredità d'affetto, adoprarmi a mantenere giovine e fresca un'opera che darà ai lettori, nel medesimo tempo, diletto e istruzione. E poiché il rapido smercio dellettori l'edizione precedente e gli incoraggiamenti- che ebbi, mi hanno persuaso che erano entrati nel mio convincimento, cosi mi sono inoltrato anche di più su quella strada il
il
i
e
ho cercato d'introdurre
Springer, sull'architettura
in
ogni parte migliorie, soprattutto nel capitolo, prediletto allo
greca
che ho tutto
poi alle antiche figurazioni egiziane
lega ed amico l'egittologo prof. Spiegelberg. ellenistica e
della
—
romana non potevano trovar posto
rappresentazione
esser l'arte classica del
generale
V
e
afforzato
mi sono giovato
della
IV secolo
Tutti in
delle
i
scoperte.
Quanto mio
col-
minuti particolari intorno all'arte
un'opera che non
storia dell'arte. Perchè, la
ultime
delle notizie fornitemi dal
come
è
la prima parte non v'ha dubbio
che
più alta espressione dello spirito
greco, cosi è
certo
base
rispetto all'arcliitettur;! e alla scultura, l'arte
cliu.
tutto
di
Alessandro Magno, sotto e
per
stabilirsi
lo
romaniche
legame con
come è
rinnovata influenza orientale,
la
e
per
Rinascenza:
Per
la
tutte
stessa ragione
le
trascurò l'arte cosi
si
sempre
romane,
serbarono un
detta
preistorica
suo contenuto artistico
il
per parlare d'opere
d'arte
perchè quello deve rimanere pur
illustrazioni,
le
parte principale, sorretta e non
la
dell'arte
le arti
—
stretta fusione del testo con
la
forme
infine che
arti
la
con
poche eccezioni, minimo e nel gran corso della storia universale dell'arte Fu argomento di cura speciale, in questo rinnovamento del-
pochissima influenza.
l'opera,
le
linguaggio artistico che in seguito parlarono
il
e quelle della
l'arte classica.
l'arte sorta
svilupparsi delle nazioni
lo
quella che presenta un interesse più storico che artistico
anzi, salvo
di
iudirettaiiieuto
solo
è
monarchie, quella che fece diventare universali
delle
greca e iniziò, per cosi dire, bizantine
urreca
svolgimento artistico ulteriore fino all'epoca moderna. È
lo
da queste. Dirò con Goethe, che
sopraffatta
con utile altrui
bisogna
proprio,
e
parlare in
presenza,
loro
danno un'idea del soggetto ". La nostra edizione italiana segue senz'altro la tedesca, ma non senza aggiungere, a guisa di brevi appendici, alcune notizie che abbiamo ritenute utili pei giovani italiani. monumenti delle arti esaminate, che si trovano sparsi in Italia, E le notizie riguardano perchè se l'interesse o l'amore o la curiosità d'una qualsiasi d'esse arti dovesse sorgere nell'anima loro sappiano, senza uscire, se è possibile, dal loro paese, dove ammirarne saggi. Cosi abbiamo parlato un po' delle principali antichità egiziane e greche che si vedono nel nostro paese, dei vari monumenti romani sparsi per le singole province, dalle Alpi a Siracusa, non trascurando pure un cenno intorno alle altre antichità asiatiche che non avrebbero più trovato posto negli altri volumi del Manuale. perocché solo allora
parole riescono efficaci, precise e
le
i
i
Adolfo Michaelis chiude tedesco che
ha
sua
la
petere un simile elogio per
Istituto
l'
un
con
prefazione
generosamente ornato
cosi
all'ardimento
elogio
l'opera.
d' incisioni
A
Italiano d'Arti Grafiche di
trenta originali, spingendo
circa settecento, e
superando
il
numero complessivo (comprese quanti
così
manuali
altri
nelle le
storia
di
ri-
Bergaino, che ha voluto
anche maggiore ricchezza d'illustrazioni, consentendoci d'inserirne altre
dell'editore
noi sia consentito di
nostre appendici
tavole
a
colori)
a
dell'arte sono stati
finora pubblicati.
Ma La si
ammirazione per tanta dovizia
la sola
serietà del testo c'interessava di più, e
veramente. Non
trovi
ticce,
messe insieme,
sintetica di chi,
sunto sicuro Roma,
e
aprile
nel
è
—
e
si
vede bene
riproduzioni,
di
e
a
che
parso
è
—
nel
non
ci
sarebbe bastata
Manuale
Springer
dello
un Manuale fatto con notizie raccogli-
procedere del lavoro, da un
conoscendo ampiamente
misurato
ci
fondo
semplice
la
ma
compilatore,
l'opera
darne
materia che tratta, sa
un
!
CORRADO
igo^.
RlCCI.
AVVERTENZA ALLA SECONDA EDIZIONE. di
Corrado Ricci ha voluto che curassi
è stata
condotta sulla ottava tedesca (1907)
La benevola fiducia del
1
volume. Essa
questa e
si
nuova edizione
presenta quindi dif-
numero di illustrazioni (comprese le novecento cinquanta). Il cortese interessamento Adolfo Michaelis, che mi ha comunicato un numero rilevante di aggiunte e di corre-
ferente per mole, per distribuzione del testo e per
tavole a colori superano ora di
zioni
e
che ha riletto
in
il
numero
bozze tutta
la
di
traduzione, ha fatto
anche segnare un progresso ulteriore rispetto
modo la
turbare
a
quello
si
tedesco.
che questo volume possa
Non volendo
organico innalzato cosi sapientemente dal Michaelis mia opera a quella di fedele traduttore ed ho aggiunto solo illustrazioni
vazioni
là
Roma,
l'edificio
dove erano aprile
richieste
da nuove scoperte
e
nuove
ho e
in
alcun
limitato
brevi osser-
teorie.
iqm.
Alessandro Della Seta.
AVVERTENZA ALLA TERZA EDIZIONE
Questa terza
edizione
Paolo Wolters ha zioni
l'edificio
leghi
nel
W.
F.
V.
già
per
Bissing.
Con
parte
la
cortesia di cui
per aggiunte o modificazioni
quando
o
Certo
non mi sfugge
troppi!
Ma
era
che
modificare
capitoli
i
il
compito
traduttore. .Ad osservi che
1104, le
le
pagine
cui
di
13 a
mi ha
edizione
nomi
e
tedesca.
di osserva-
per
parte
la
col-
orientale
ha voluto anche comunicarmi
egli
per
antico
testo
si
sono
arte d' Italia
l'
altre e con
anche
nel
richieste
se
a
impegno
dell'opera solo
era
si
confronti questa
con
da
661,
salite
lungo
e
549
non
di
stato
fosse
ciò
carattere
il
e
Roma
a
trattata
l'autore,
questo non poteva
obbligato l'edizione le
d'Italia.
sua originalità.
consenziente e
nuove
da
resulta
riconoscimento della
scarso
doverosa una parola
secondato
quando erano
solo
maggior luce qualche monumento
in
profondamente
17, è
Schuchhardt,
introdotte
questo libro
alle
modo, quando
ogni
tavole da
cure con Roma,
le
chi
di
ho
mettere
relativi,
avrebbe significato turbare essere
le
;
in
brevemente rispetto
di dati, di
da Adolfo Michaelis ed ha avuto
Carlo
rendo grazie
gli
dodicesima
dalla
minuzia
e
tedesca. Nella fittissima trama quindi poco luogo vi era
necessario
teorie
tratta
costruito
preistorica
edizione
all'
stata
è
precisione
sapientemente
così
lavoro
correzioni
ulteriori
italiana
rafforzato con
là
ad
essere
fedele
precedente
illustrazioni
da
e
di lode all'Istituto d'Arti Grafiche facile
si
939
lavoro.
febbraio i^-'j.
A. D. S.
a
per
.
.
SOMMARIO Le Origini dell'Arte
Età
I.
paleolitica, 11.
A.
—
Età
L'
ORIENTE
— Periodo — Medio Impero,
Periodo arcaico, 13
tinitico, 13
Antico Impero, 17
—
Nuovo Impero, 35
A
-
(56
—
—B
-
Tombe
—
Babie Akkad, 58 Architettura, Assiria, 69
—
Colonne, 72
— Asia
stile,
77
—
—
Arti figurate, 74
— Sopravvivenze
81
— Arte
monumenti
83 ittita,
83
—
Asia Mi-
nore (Frigia, Licia, Paflagonia), 87
— Tombe
—
rupestri
e
PO.
—
Stile
—
165
ionico,
L'interno dei templi,
174.
medio evo greco
Il
Persia
Vili
al
Sistemi
di
(dall'
Influenze
— —
179
—
177
struzione,
178
175
—
176
orientali,
Costruzioni
co-
predoriche,
Inizi dell'architettura dorica
-
Grecia,
L'architettura dorica in Occidente e
dell'architettura 184 — — Lo sviluppo rative, 192 — La pittura su terracotta dell'arcaismo primitivo, 193 — Rilievo caico primitivo, 200 — Sviluppo della statua, 206 — Fusione bronzo, 211 — Toreutica,
Oriente,
Inizi
188
ionica,
delle
arti
figu-
ar-
in
—
.
.
VI.
98
—
Palazzi,
—
—
Il
Arte ionica, 219
—
periodo
II
delle
guerre persiane
237
—
rio
Scultura ionica in turo, 243
—
marmo
113
sione
bronzo nel
Arte del periodo
— tura, 130 — Ceramica, 134 — Tombe, 134 — Arte micenea primitiva, 135 — Arte micenea media, 136 — Mura, 136 — Palazzi, 137 — Tombe, 142 — Scultura, 144 — Ceramica, 145 — Arte micenea tarda, 145 — — Palazzi — Pittura,
—
Architettura, 238
L'arte egea
medio minoico, 116
— Arte dorica, 217 — — Arte attica, 228.
213
(510-460)
Troia
Arti figurate, 125
213
periodo pisistrateo
101.
GRECIA
Periodo primitivo, 114
1.
92
.
Cipro, 96
B.
—
157.
VI secolo)
VII.
II.
171
Policromia,
Architettura,
Tombe, 99
I.
—
— —
159
glittica e conio, 21
Fenicia e Cipro
Fenicia, 92
—
151
tempio
sistema dell'architettura ellenica 159
dorico,
172
....
Origini del
La decorazione greca,
Stile corinzio,
in
Minore
di
licie,
—
154
Il
Stile
— Egit-
—
geometrico, 151
—
IV.
Raccolte
57
Sumer
Periodo antichissimo, 83
IV.
Transizione all'arte ellenica
greco,
libio-etio-
—
Mesopotamia Babilonia:
Sviluppo dello
V.
— —
149.
57.
lonia,
70
30
V.
—
III.
Periodo
Periodo saitico, 54
antichità egiziane in Italia, 56
tologi
II.
—
III.
13
—
—
Sguardo retrospettivo,
Egitto
pico, 53
Rapporti con l'Egitto, 147 la Mesopotamia, 148
Rapporti con
Stile
—
di
—
Età
neolitica, 5
—
146
Glittica,
—
1
del bronzo,
cretesi,
127
—
118
Scul-
1
in
Pittura attica, 240
Scultura attica, 248
frontoni di Egina, 251
nell'Attica,
guerre
—
256
persiane,
Magna Grecia
e
—
Peloponneso,
— Fusione
in
La 249
—
Sicilia.
fu-
—
bronzo
La generazione dopo
257
—
ma-
dell'arcaismo
Olimpia,
259
Pitagora,
267
le
— — —
— Mirone, 272 Statue conservate, 276 — Polignoto scuola pittorica elladica, 277 — Arte induAtene. Kalamis,
270
e
striale, 282.
la
INOrCE
283
L'età di Pericle (460-431)
Vili.
niil.LE
— Olimpia, 301 — Partenone, 288 — Fidia Altre costruzioni 303 — Cerchia Fidia, 307 — Altri 314 — Pittura attica, 317 — Policleto, 318. IX. — periodo della guerra del Pelo322 ponneso (431-403) Architettura, 322 — Scultura attica, 326 — Scultura peloponnesia, 329 — Scultura nica, 329 — Influssi nell'Attica, 333 —
—
283
Fidia,
L'Acropoli di Atene, 286
MAH
RIE
sca,
483
in
Il
III.
di
atticiic,
—
io-
ionici
—
Pittura asiatica, 334
338
(403-338)
sicionia, 341
—
—
Scultura
Pittura sicionia, 342
—
tura attica, 344
— —
—
Pit-
Architettura e scultura
—
346 Edifici dell'Asia Skopas, 353 Minore, 357 Prassitele, Il Mausoleo, 359 362 Arte Gruppo dei Niobidi, 370 L'Occidente, 374. attica, 372 attica,
—
—
Il
periodo
Alessandro
di
Architettura, 378 Lisippo, 387
mento alla
—
—
Gli
500
—
403
—
— Casa portico, 411 — Pittura, 421 — Decorazione mosaico, 425 — Scultura, 427 — Arte aulica, 434 — Egitto, 440 — 450 — Battriana India, 453 — Pergamo, 454 — Rodi, 462. Architettura, 404
Mercato
e città,
e
415
e
Siria,
guerra
annibalica
—
Pompei
I.
—
II
ITALIA
Italia
superiore, 470
—
e
nel
—
Etruria e Lazio
—
Ultimo
Cr.
— 516
Roma, 517
edilizio di
Province,
— Co520 —
— Scultura, 525 — Glittica toreutica, 531 — Pittura, 532. 535 V. — Da Tiberio a Traiano (14-117) Claudii (14-68), 536 — Flavii (60-96), 546 — Traiano (98-117), 552. e
..
I
I
Da Adriano ad Alessandro
VI.
Adriano
(1
564 569
192),
235),
—
17-138), 559
— Severo — Sarcofagi, e
Severo
559 Oli Antonini (138-
sua famiglia (193-
la
574.
L'arte nelle Province
Le province 577
—
—
settentrionali,
gna, 584
—
—
La
—
577
Siria,
592
—
583
577 Gallia,
Norico,
Rezia,
Britannia,
Africa,
Asia Minore, 589
—
— 585 —
Germania, 582
Pannonia, 583
—
Spa-
Grecia, 587
—
— Egitto, 597.
599 Probo (235-282), 599 Da Diocleziano a Costantino (284-330), 602 Costantinopoli, 609 La sopravvivenza
Vili.
fine dell'arte antica a
meridionale,
Monumenti
—
—
— Mo— Monumenti
d'arte greca in Italia, 614
numenti d'arte etrusca, 621 d'arte romana, 623.
Architettura, 477
—
dell'arte antica, 610.
473. II.
503
d. Cr.)
470 Italia
— —
—
periodo primitivo nel nord
sud dell'Italia
ellenistica,
periodo augusteo (30 a.
Il
Da Massimino
—
498
(338-201),
Tombe, 523
e
C.
495
(510-338),
struzioni in Italia e nelle
Pittura attica, 400.
periodo ellenistico (281-30)
Campania
della
all'assoggetta-
periodo repubblicano (80-30), 506.
VII. li
sino
re
(117-235)
— —
—
dei
Dalla guerra annibalica sino a Siila (200-80),
Dia-
e dei
378 La pittura ionica, 382 di scolari Lìsippo, 393
Scultori attici, 396
—
—
—
dochi (336-281)
XII.
—
495
cacciata
Rinnovamento
L'ultimo periodo della libertà greca
romana
Dall'assoggettamento della Campania sino
IV.
Architettura peloponnesia, 338
XI.
Dalla
ceramica
Pittura
Sicilia, 337.
Plastica e
periodo della Repubblica
II
14
—
X.
—
336
attica,
Arti minori, 487
(510-30)
indirizzi,
Il
—
scultura etrusca, 491.
476 Pittura parietale etru-
Indice generale
631
COLLOCAZIONE DELLE TAVOLE FUORI TESTO
I.
II.
— Ermete Prassitele. Olimpia — Arte industriale egiziana. A. Tessuto del -
Cairo
—
III.
-
sioni
—
IV-A.
B.
Frammento
al
tempio
—
al
V.
—
d'argilla dipinto.
-
Amenophis
II
(XV
secolo).
Università, Strasburgo ....
Haghia Triada presso
di
'di
Pesto.
Haghia Triada presso Festo.
-
a
Metaponto (Debacq);
(1) e
Partenza per
spirali; 2.
Policromia dell'architettura.
E.Stefani)
di
Museo, Candia
-
-
-
del palazzo più recente di
Tirinto
Da
donne
la
caccia; 3.
Dal tempio B
1.
in
"un corteo
di
Selinunte (Koldewey);
2.
in
Vili.
-
-
di
-
-
-
-
-
— —
XIV.
'.
Mosaico
di
— XVI. —
-
Dalla Casa del Fauno
Il
-
Pompei.
-
Calata morente.
Parte
di
una parete
-
.<
secondo
—
Ritratto femminile dal Fajuni.
»
129
s.
»
141
s.
174
»
208
»
235
»
267
»
296
»
316
»
395
proveniente da
Museo Capitolino, Roma
del
s.
Museo, Napoli 400, 426, 504
Museo, Costantinopoli
stile » dalla
dro centrale: Allevamento del piccolo Dioniso.
XVII.
in
Dalla caccia alla pantera nel sarcofago detto di Alessandro
Sidone (Fianco).
XV.
Alessandro.
129
-
in
Roma XIII.
»
161,
-
di
in
68
Da
Dal Partenone (Fenger)
3.
di
in
»
Offerte
— Statua marmo un giovane. Dall'Attica. Monaco — Statua marmo una fanciulla. Dall'Acropoli. Atene bronzo un Auriga vincitore. Delfi IX. — Statua Atene.... X. — Poseidon, Apollo, Artemide. Dal fregio orientale del Partenone. XI. — Niobide dai giardini Sallustiani. Museo delle Terme, Roma XII. — F.inciulla sacrificante. Statua marmo da Porto d'Anzio. Museo delle Terme, VII.
53
Museo, Candia -^Sa-
defunto. (Dagli acquarelli originali di E. Stefani)
Ornamento
pag.
Rilievo in mattoni smaltati dalla strada delle proces-
-
Pitture parietali del palazzojpiù antico
—
di
agli dèi. (Dagli acquarelli originali
Sarcofago dipinto
(2, 3). 1.
VI.
tempo
Marduk
di
Sarcofago dipinto
crificio e libazioni
IV-B.
un vaso
di
leone di Babilonia.
Il
Frontispizio
-
di
-
«
-
Casa della Farnesina
Museo
delle
Università, Strasburgo
». -
»
402
»
455
Nel qua-
Terme, Roma.. 424, 510, 511 t
599
Vis. «. Chcllé.-Ti.
-
Achewléfii.
b.
-
1.
e.
Slniineiiti dell'elfi ixilediitica. Berlinci.
Moustérien.
-
il.
Aiiriijnacien.
-
Solutréen.
i-.
-
/.
MagchilOnieil.
LE orìgini DELL'ARTE
E
ricerche della nostra età
tempo per
nel
hanno permesso
ci
Le straordinarie rappresentazioni occidentale, da principio
sono rivelate di
si
anche
fatto
come opere
nelle grotte
di animali
considerate quasi per originali
e
potevano
dell'
con
più
lo
come
vetustissime,
Non
babilonese ed egiziana.
di tutta la civiltà
sempre più su
di risalire
stabilire l'origine dell'antica civiltà e l'origine dell'arte.
Europa
disdegno,
precorritrici
essere trascurate già
quando apparivano come un enigmatico e solitario prodotto di opera umana, quanto più dovranno essere ora tenute in considerazione dopo che si è cominciato a vedere che
ricollegano con ogni sorta di rapporti
si
ai
prodotti della civiltà e dell'arte dei
periodi seguenti.
—
Età paleolitica. lo
sviluppo sicuramente
di periodi,
i
quali
si
L'antichissima età della pietra,
determinato delle
forme
dei
Chelléen, PAcheuléen,
memente,
sorgere e
il
il
il
la
sua punta,
stata
:
l'
chelle'en essa è
nell'acheuléen
essa
arma conserva su una
distaccata
faccia, essa è
nucleo di
dal
è
più
faccia
selce
ed
è
lati,
la
lavorata
finemente
Sprenger: Manitatt'
—
I.
I
una le
serie
forme
tre primi periodi,
certo
modo
mano
dell'
uomo,
rozzamente ed orlata,
di
accuratamente
quella del moustérien è soprattutto dalla
i).
in
moustérien
nel
superficie
anche più piccola e più aguzza. Mentre
arma da percossa, veniva impugnata
divide, per
si
unifor-
perfezionarsi della grossa ascia a forma di mandorla, che
rotondeggiante ed è fatta tagliente anche sui tecnica
(fig.
Moustérien, presentano, ancora
è di solito in selce. Nel periodo
tuata
paleolitico,
sogliono denominare dalle località francesi nelle quali
corrispondenti furono per prime o più largamente trovate lo
il
suoi strumenti, in
la
arma da
si
lavorata
è accen-
forma più
di
semplifica
frattura con
l'ascia del
seconda
è
la
solo
la
quale è sull' altra
periodo chelléen era
taglio:
mentre
era immanicata
e
la
prima
destinata I
I.r.
ORIGINI
OEI.l,
Alni-
Wmr
***^->
ETÀ
PAI.liOI.n ICA
osservazione della forma e del mo-
vimento
con una grande
e
di tecnica.
Già
cien appartiene
abilità
periodo aurigna-
al
la
Danubio,
sul
2) e
tìg.
gure femminili
Ve-
così detta
Krems
nere di \\'illendorf (presso
varie
le
piatto
a
fi-
rilievo
del riparo sotto roccia di Laussel
(Dordogne,
fig.
Esse rappre-
3).
sentano nell'uno e nell'altro caso
donne nude, mostruose
delle
sviluppo delle
nello
1
pitture, particolarmente nelle grotte di
Eyzies (Dordogne), graffito
e
di
e poscia tutto
il
figure isolate dritte o sdraiate,
(fìg.
I
4,
medesimi 5,
cervi e di renne.
mali
di Thainjjen.
e di
Font de Gaume, presso
Costanya.
Combareiles
mammut,
in
dei
talvolta
soggetti,
trattati a
figura
i
figure
inoltre figure di pesci,
e
della
mandre con
in
dito,
bisonti,
grandi proporzioni (lungh. m.
o delicatamente
La scarsezza
dei cavalli,
si
-
umana, l'abbondanza
pesche con
ma uno
mentre renne
talvolta
scaglionate,
trovano sottilmente su corna di
delle figure di ani-
la
moltiplicazione figurata degli animali da cui esse traevano cibo e vesti.
apprendiamo
in
ordine
quale
si
distribuiscano
periodi dallo chelle'en al magdalenien durante l'avvicendarsi del clima freddo e nell'età
diluviale.
Nello
chelléen.
nell'acheule'en e fin giù nel
animali del clima caldo, l'elefante e
tarsi del clima in freddo il
in
una
1'
l' ipotesi che non un raffinato senso estetico guidasse queste scopo magico, protettivo, quello di assicurarsi abbondanti cacce
Dalla fauna associata noi
gli
les
schizzo
delle
1.20),
su ossa e
bassorilievo
lo
hanno suggerito
genti all'arte, e
6)
Renna
contorno eseguito con una linea nera larga un
sono così rappresentati spesso
graffiti
ù.
Altamira nella Spagna settentrionale, presentano
l'interno è riempito di cinabro. Dei
dietro l'altra.
Ili.
Le
grasse.
parti
renne,
il
bisonte,
il
il
cavallo.
t-ramica incisa
i
Verso
la
il
loro posto
fine del
il
sei
moustérien dominano
rinoceronte (rhinoceros Merckii). Col
umido prendono
1
caldo
mammut
mu-
dal lungo pelame,
periodo moustérien e nel periodo
Fig. 8.
Ceramica
iberica. El
Argar
LE ORIGINI
\)EìA.
ARTE
magdalc'nien, col trasformarsi del clima
freddo secco, predominano
in
artici.
Adunque
riodo
moustérien
i
metà
fino alla
del pe-
troviamo
ci
una
in
interglaciale calda, poscia
l'ase
roditori
muta
si
clima e con leggiera oscillazione
il
mane
ri-
fine
del periodo
della
fauna verso
freddo sino alla
magdalenien.
Col mutamento
primo ritrovamento
dal
presso Dusseldorf
Spy
1856)
che
e
Krapina (Croaziai
(Belgio),
comparsa
e
miesco, con
la
sua
enorme dentatura, Europa
in
che precede quella dell'uomo Durante
il
limitata
sinora alle
appare
periodo
un'altra
razza Grimaldi. cien cioè del
moustérien di
si
la
i
gene-
una razza
di
quanto
grotte dei Balzi Rossi, di
tipo negroide, la Dolmen (camera funeraria denudata
IO.
già nel periodo aurigna-
trova
del tumulo) in Zelanda.
terminare
il
per
sparsa
Europa una
tutta
cosiddetta razza
la
nega che
Cro-Magnon. La scienza antropologica
di
potuto svilupparsi da quella di
razza abbia
questa
umana completa-
razza
con cranio allungato, dentatura delicata
struttura, grande e slanciata,
mento sporgente,
e
Dordogne [Francia meridio-
periodo moustérien. Essa con
al
di età neolitica.
immediatamente dopo
mente diversa
con
e la
moustérien, per
razza
Ma
Neander-
in
suo mento scim-
suoi femori curveggianti costituisce rale apparizione
ac-
anche altrove presso
appresso
in
e piirticolarmente nella
nale) appartiene alla fine del periodo acheuléen e
sua fronte sfuggente, col
si
compagna un mutamento della razza umana. La razza detta di Neandertal
funeraria presso Roeskilde
tal
moustérien
del periodo
fine
la
Neandertal cosi rapidamente con deve adunque ammettere che
mutazioni cosi razza
la
grandi.
Neandertal,
di
verso
riodo glaciale sia stata respinta
razza ne abbia preso nuta non
quelle
ma
e la
donde quest'ultima
nuova razza
questa
di
arte
l'
posto,
zone
sia ve-
ancora cosa chiara. Notevole è che soltanto con
ò
r apparire
mondo
il
altre
Si
quale
nuovo penuova
ricollega alla fauna di clima caldo, al sorgere del
si
la
:
prime
appunto
delicata
meravigliose
figure
apparsa nel
sia
aurignacien appartengono
periodo
al
a
piccola sta-
rilievo e in
^
tuaria di cui
Le opinioni
^,,^**L,^
^'^^ \
f\
j
^^>^
I
^"^ 7
abbiamo
parlato.
dei geologi
quanto abbiano durato Vi
diluviale.
è
le
disgelo, v'è chi lo calcola hig. n. Tende. Disegni da cavernc dcir età neolitica (a. Aitamira. b.c. Font de oaume).
sidercvolmentc ,
,
,
glaciale che
sì
elcvauo
. i
SI
•
il
a 40.000 anni. le
cifre
j
vuole Sia durato
sul
interglaciali
glaciali e
calcola a -yioo anni
chi
assai
differiscono
fasi
periodo
E
problema dell' età
dell'
per l'ultimo periodo •
100.000
ultmio
ancora più con-
anni.
t L
i
u
interi
archeologia
ETÀ
Fig. 12.
preferirà
Tomba
a cupola con
ad ogni modo
cifre più
le
appaiono
di
molti
in
Età neolitica. in
—
aiiada. (M.
Gónicz-Moreno).
periodi della più antica età
i
assai semplici e la civiltà e l'arte della
come uno
in generazioni
stadio iniziale dell'età neolitica. di
uomini non
biano con
il
L'età neolitica,
la
settentrionale con
ceramica a fasce e
la
ceramica non ha ancora
ceramica delle
palafitte
potrà decidere
si
mioliaia di anni in tale organica successione.
recente età della
più
pietra,
modo
FÀiropa tre grandi gruppi di civiltà che vengono contraddistinti nel
dalla loro ceramica:
cui
di
modeste perchè
forme lati
Chi è avvezzato a calcolare sviluppi ad introdurre diecine
G
so, presso Aiitequcra,
una successione
paleolitica offrono
più recente già
PAI.EOI.iriCA
il
ceramica
la
ma
terremare
(fig.
7,
nel cui
8\ In
tutti
e
piano
il
danu-
meridionale
anteriore
tre
e
più chiaro
incisioni,
gruppo dell'Europa occidentale
un nome unitario
e delle
profonde
a
comprende
la
sta la
questi territori
r aspetto naturale della ciotola emisferica tratta dalla zucca, sembra aver costituito la
forma primordiale.
Ma
nel settentrione essa era stata sostituita
dal cestello intrecciato che apportava
diamo
di vasi
in
con
sé
linee più
argilla dallo strato più antico, cioè
dalle
completamente
Ciò che noi posse-
rigide.
tombe megalitiche
(fig.
9 e
IO, imita nella forma e nell'ornamento l'intrecciatura i^^^i! *"'.•
'
.'é'j '(j^»i
Fig. 13. Menliìr nella Bretagna.
di
vimini
(fig.
7 a). Nella valle del
Danubio invece
più antica ceramica fa ancora riconoscere
precedente della ciotola
Fig. 14.
Veduta
di
zucca
ricostruita di
il
la
modello
con ornamento va-
Stonelienge (Da Brownc).
6
lacci
(fig.
I)ì:i.i,
arie
o con motivi
fiato di spirali di
ORIGINI
.!:
Neirocci-
b).
7
mezzogiorno finalmente [Inghilterra, Francia, Italia, Spagnai la ciotola dente
nel
e
a zucca è stata convertita in
un
intreccio di corregge e di
vimini
con
strette
forme (fig.
centinate
A
8).
portato
ha
che
ciò
sé
e
questa cer-
chia occidentale di civiltà ap-
anche
partiene
gione del
ramica
tutta la re-
Reno dove
la
ce-
ha special-
relativa
mente assunto quell'aspetto che
si
me
di
conosce «
sotto
Micheisberg
stile di
Queste
Fig. 15.
tre cerchie di
litico.
Pianta.
1
:
600.
da iMicheisberg presso Bruchsal.
»,
durante
civiltà
il
hanno subito la reciproca hanno cooperato alla creazione della
loro sviluppo
influenza e poscia, ciascuna per la sua parte, civiltà
Gigantia
«
no-
il
greca. La civiltà dell'Europa occidentale si è sviluppata sul terreno del paleoLe forme con le quali essa ha servito alla morte e alla vita, cioè la casa
rotonda e
il
sepolcro prominente trovano già
là
loro precedenti
i
:
sulle
pareti delle
caverne sono spesso rappresentate delle tende con un sostegno mediano che possono essere state sohanto delle costruzioni circolari e
nei Balzi
fortemente
sono spesso
Rossi
origine di canne, poscia in pietra,
Essa
in
origine
domina
luppo e particolarmente case e delle (fig.
1
21
tombe
attraverso
in
le
tombe
circolari dei
strade
ai
"
quali
i
si
i
cadaveri nella Dordogne
La capanna meridionale.
può seguire
avevano
e raggiunge si
hanno
nel
all'intorno delle deposizioni
quali spesso
grandiose
Orcomeno
micenee. In occidente
cromlechs
mezzo o sulTorlo sepolcrali e
e
circolare,
in
Il
suo
svi-
nella costruzione delle
un continuo progresso tecnico esteso nel tempo dalla Spagna la Sardegna, Malta, Creta fino in Grecia dove essa appare
a cupola . Coll.ma di bronzo. Periodo più recente dcll'ct.ì del
mettere qualche cosa
hr
di si-
mile anche già per quegli bitanti di caverne.
essi seppelliscono
i
loro morti con tutti
gli
a-
ornamenti e
corredo degli strumenti di lavoro, cioè con una determinata credenza nell' al non sarebbe in nessun modo da escludere anche una fede nella divinità. Le altre due cerchie di civiltà dell'età neolitica, la settentrionale e la danubiana,
con di
Siccome
il
là,
hanno certamente subito qualche influenza dalla civiltà dell'Europa occidentale e meridionale come mostrano le imitazioni di coppe a fasce sulla costa del mar del Nord e le forme della ceramica nelle palafitte della Germania meridionale, ma nel comple.sso mantengono il loro proprio .stile e carattere. La casa nella Germania settentrionale e le
la
meridionale
sin dalle origini rettangolare
e
quali dispongono di lungo
sua
costruzione.
Schussenried vestibolo
la
(flg.
Nella
legname per palafitta
casa ha anche già
19)
e
completamente
spondente ad un megaron con al
suo posto
del cosidetto l'età
del
Una
si «
presenta
la
lancia
il
di
suo
corri-
focolare
casa germanica
fortilizio dei
Romani
bronzo presso Potsdam
i'
del-
(fig.
21).
vasta dilìusione ha soprattutto
ceramica a fasce danubiana si
il
(fig.
come una "rande onda
la
7 b). Essa di
civiltà
come
si
comprende da
sé
in
regioni
ORIGINI
Li:
attraverso
(lermania
la
Ancor
sino nel Belgio. là
trasforma
Balcani al
essa
bronzo
(fig.
si
stile
dipendente
verso
riempie
pittura e
in
meridionale
Russia
nella
discendendo
e
Danubio
il
soltanto
regioni dei
le
la
quale,
minoica. Pur
dalla e
Reno
il
V oriente,
una corrente
di
appartiene ancora completamente alT età neolitica
prima
alla
tut-
età del
22).
giunto in luoghi diversi
come
lungo
distende
si
vorrebbe pensarla
Questa ceramica dipinta dall'altra
Braunschweig
nel
tino
essa
Carpazi sino
suo sorgere,
tavia
più
sua ornamentazione a graffito
la
dei
e
centrale
AKTE
DELI.
l'Italia
sul basso
delle regioni
meridionale e
Danubio
balcaniche ha,
Mediterraneo vale
il
la
la
Sicilia.
Ma
con
i
particolari, rag-
una parte
Tessaglia
la
e
non predomina in nessun modo con spirali, assai più si fa valere lo
qui
decorazione a fasce
della cerchia settentrionale
forme
in
da
a dire
motivi a treccia e
a nodi. Infatti dalla
cer-
medio Elba attraverso la Boemia, la Moravia e la Slavonia, si è mossa alla sua volta una corrente la quale ha fatto giungere la sua inlìuenza nella parte orientale della regione balcanica. Delle particolari forme di vasi e di ornamenti si possono seguire dalla Marca attraverso la Tessaglia fino nelle tombe a fossa micenee (fig. 23, 24) altre compaiono prima nella palude di chia settentrionale,
partendo dal
:
Lubiana e poi
mancano ancora perchè
gradini intermedi
in Tessaglia. I
l'Albania non sono sufficientemente conosciute.
mente
fare la congettura che
zione, da
una
presso Valona,
Questa
parte
dall' altra
civiltà
dei suoi tratti
verso
Noi possiamo
appunto da queste regioni
l'Italia
meridionale
parte verso
la
si
compiuta
sia
attraverso
la
casa a
e
la
ramifica-
dell'Adriatica
stretta
la
Tessaglia.
come uno
danubiana, sotto l'influenza del nord, ha portato con se
principali
Serbia
la
soltanto provvisoria-
megaron,
la
come
quale,
stanza
con
focolare,
ricoperta al disopra e pro\ veduta per Io più di vestibolo, sta in netto contrasto con la
casa della civiltà meridionale,
cui vani si
i
dispongono intorno ad
un^cortile^aperto.
Là dove
essa ap-
pare, presso BeIgrado,'^a Troia, in
Tessaglia, a |Tirinto, a Micene,
può essere ;'sicuri di trovarsi nanzi ad una forte influenza l'Europa centrale e
e
tombe
delle
del-
settentrionale.
L' antico strato delle capanne colari
si
di-
cir-
a cadavere
rannicchiato viene ora coperto da
un nuovo strato con case a megaron e inumazione a steso. Talvolta col
nuovo.
Il
si
cadavere
di-
mescola l'antico
recinto circolare delle
tombe reali in Micene è ancora una disposizione simile al cromlech dell' Europa occidentale, ma non contiene più cadaveri rannicchiati.
La nuova vaso della civiltà di Latène, proveniente da Mitzhausen, Baviera.
,,
tata
alla
spesso
ci^'iltà ,
precedente,
si
è adat-
. ,
COSI
ne ha
ETÀ NEOLITICA anche
tratto
I
come da lungo tempo
costruzione delle acropoli con pietre colossali,
la
1
era in uso nel Mediterraneo.
Come glie
ed
per
le
in
è già stato ricordato l'Italia ha ricevuto T inlluenza settentrionale nelle
da principio attraverso
Sicilia,
la
padana dove
è distesa nella pianura
si
remare
e poscia
vimenti
di
civiltà
come
te.-
abbiano da interpretare e denominare questi mo-
si
serviamo
è sicuro che
tutta
Tutto
è preindo-europea.
cerchia del-
la
ciò
che noi con-
della sua civiltà in avanzi linguistici più antichi e più recenti sta
stimoniarlo:
basco, Petrusco,
il
cretese,
il
tengono da occidente verso oriente carattere indo-europeo
Iberi,
gli
greca
della lingua
nomi
popoli
di
alle
Al più può essere concesso
ginaria germanica;
considerata
come
la
cerchia
originaria
celtica
Omero
apprezzate ancor presso Gli indo-europei,
i
troppo
cerchia
la
arrischiato
settentrionale
come
ori-
qualche diritto ad essere neolitica
fioritura della civiltà
può con qualche sicurezza designare come
si
quale appartiene Orfeo e della quale sono
civiltà tracia, alla
Lelegi.
i
loro rapporto
il
l'emigrazione dall'Europa
ancora
a fasce ha
meravigliosa
la
;
è
Cari,
i
dire
che hanno principalmente contribuito a
ceramica
nei paesi dei Carpazi e dei Balcani
Ma
a te-
li
questa cerchia appar-
Pelasgi,
i
con
spiega
considerare
di
della
A
e latina, vale a
si
cerchie di civiltà
Tittito.
Liguri,
i
documentata.
archeologicamente
che è
lemnio,
il
particolarmente col germanico, col celtico, centrale,
Ma
dal punto di vista etnico.
l'Europa occidentale e del Mediterraneo
grande
è trasformata nella civiltà delle
si
deve immaginare che attraversando l'Appennino abbia percorso
si
Questione spinosa è
ciò.
Pu-
poscia è scesa giù
penisola se ritroviamo una terramara allo Scoglio del tonno presso Taranto.
tutta la
unire
ma
Alpi, ad occidente dalla Svizzera e ad oriente dalla Carniola, la civiltà delle pa-
latìtte,
Il
penisola balcanica,
la
particolarmente
spade e preziose coppe d'oro.
quali finora
si
solevano considerare solo come un puro con-
cetto linguistico, acquistano così per opera della ricerca archeologica aspetto, storia e patria.
Perfino l'indagine filologica,
a poco generalmente rinunciato sanscrito è risultato affini.
Anche
dal
non più
punto
la
a
madre
si
muove da
neppure
Come
la
nessun
si
sorella più antica delle lingue
conduce
filo
nell'età neolitica
già nel territorio del Mediterraneo l'antica
occidente verso oriente, così
dalla lingua pregreca nella greca dall'
e
vista archeologico
di
da quella regione verso l'Europa. corrente
quale aveva costruito questa patria, ha a poco provenire dall'Asia centrale, dopo che il
la
farli
trasformazione dalla
la
civiltà e
per opera di confluenze
compie senza dubbio
Europa centrale e settentrionale, e a giudicare dal loro forte influsso debbono non soltanto importazioni di civiltà ma perfino emigrazioni di popoli.
essere state
La mescolanza
nel
Mediterraneo
si
è
compiuta solo a poco a poco. La
indo-europeo vince
suo popolo
il
completamente con
la
dominatore.
Ma
civiltà
mi-
è
qualcuno che considera
Certo per altro
l'elemento indo-europeo
cenea ha ancora un forte sostrato mediterraneo.
vi
nuova ondata che proviene
dal nord-ovest e che
si
estrin-
seca nella civiltà del Dipvlon.
Età del bronzo. neir età neolitica nella
si
preparazione
—
degli
lare nel corso dell'età del
tentrionale
(tìg.
Ma
frattanto proprio la civiltà del settentrione, che già
contraddistingueva per strumenti,
bronzo
«
la
sviluppa
finezza della tecnica,
come ad esempio
sempre
suo
più
quale
l'ornamentazione tecnica
2^) rivela ancora chiaramente
».
Come
l'origine della fibula
stile la
partico-
fibula set-
da un ago con
ORIGINI
I.E
un
che esce dalla sua testata e avvolge
filo
d'ornamento come zione nel metallo di
tessuto o di
un vero e proprio
delle
com.incia già
stile
lo
piatto
greca
civiltà
alla
ceramiche sono sorte
tessile e dell'intreccio.
ci
civiltà di
Dipylon. Le sue
del
riempie
e
settentrione
molto
è
si
periodo mi-
il
presenta a nord
si
Hallstatt,
forme
posto da quelle dell'età del bronzo;
sul
umane sono come
mezzogiorno
Nel
Troia
in
del
oggetti
altri
del metallo, in dipendenza dalla
stile
Alpi (Germania meridionale e Austria) nella
risponde per età
ed
Esso
della martellatura.
anche
così
materiale deperibile, cioè di fasce
in
di cordelle.
sopracucitura
La sua fusione con
noico.
punta,
26-27) sono semplicemente tradu-
(fig.
o decorative
di parti protettive
più rapidamente sviluppato
tecnica
sua
la
collane, piastre di cintura
cuoio con
ARTI-
ini-l.
le
quale cor-
la
ornamentazioni
ed
figure animalesche
nello stile del Dipylon uscite dalla rigida intelaiatura dell'arte
Ma
nella tecnica del
metallo
trova qualche eco ornamen-
si
miceneo, particolarmente nel lavoro a borchie, e l'elemento figurato si riconnerte all'arte ionica, susseguente alla micenea, come fanno riconoscere gl'interessanti
tale del
fregi
nelle
bronzo
situle in
Hallstatt
si
è
rapporti
attivi
largamente verso
forme
con
sviluppati
dapprima importati
stati
diffuso assai
Spagna, e in verità
d'Austria.
e
sono
si
ed ornamenti sono
Molti vasi di
Bologna
di
Hallstatt
Nella civiltà di
unitarie e
cosi
la
settentrione.
col
Lo
poscia imitati.
e
Francia
e di là
stile
passato in
è
nuove per quelle contrade, che
in
questa espansione possiamo riconoscere più che una corrente di civiltà l'occupazione celtica di queste
ad allora iberiche. Anche l'indagine filologica ammette come relativamente tarda, mentre l'antica ipotesi che la GaUia origine dei Celti non trova in nessun luogo un appoggio, giacché essa terre fino
ora questa conquista fosse
il
paese di
era soltanto una conclusione derivata dal dato di fatto che l'età della
civiltà di
Latène
è stata
!a
Gallia più
tardi nel-
territorio principale dei Celti.
il
La civiltà di Latène è la figlia della civiltà di Hallstatt, e indica, particolarmente nell'elemento figurato, rapporti di derivazione dalla civiltà del Mediterraneo. Un vaso in argilla di Matzhausen (Alto Palatinato) nel museo di Berlino porta inciso » vasi rodioti » (fig. 28]. Ma tali apparizioni sono un fregio di animali che ricorda sempre soltanto degli innesti, il tronco anche nella civiltà di Latène profonda le i
sue radici
completamente
nello trato indigeno e poscia
suo
il
aspetto
si
modifica
nelle varie regioni.
Un
simile tronco di civiltà con innesto
ridionale in territorio scitico.
razione a figure di animali.
greco
Esso ha come sua
Con
ancora
tratti
si
è sviluppato nella
caratteristica
relativamente
Russia me-
una particolare deconaturalistici
questa
presenta nel grande pesce del tesoro d'oro di Vettersfeld, appartenente circa a.
Cr.
mento
;
nell'età di
seguente essa
antichi
ornamenti
si
sempre
stilizza
come
più, tanto che
si
510
al
appare solo avvi\a-
Così qualche
cosa
già nel periodo di Latène ha emigrato dalla
Rus-
lineari
sia
la
spirale
(fig.
meridionale lungo
mani,
i
il
29).
R
Danubio.
quali erano qui giunti dal
mar
cosi
i
Ger-
hanno
Baltico,
appreso a conoscere questa mescolanza scitico-romana, se ne
sono impadroniti
e poscia
grazioni
attraverso tutta
1'
fino nella Fig. 20. Intaglio in osso di arte scitica. Berlino.
emi-
nelle loro
Europa l'hanno
diffusa
Francia e nella Spagna, anzi l'hanno con-
Servata nella Scandinavia fino in età romanica.
Fig. 30. Vasi in argilla del periodo arcaico della civiltà egiziana.
A.
OR ENTE
L'
-
1
EG
I.
Periodo arcaico verso Nilo sono
nella valle del
—
4500).
il
I
T
O
selce
di
quali tornano
i
rorlo delle terrazze de! deserto che digradano verso
o negli
nel santuario del Sole in
tro\'ati
in
abbondanza
Abusir appartenente
l'abilità
degli Egiziani nella preparazione dei coltelli
mine
i
e
prodotti di questa età
Europa. Delle giunto pochissimo lavoro sono
pongono accanto
si
anche
stati
con gambe unite. Delle
completa figura
volta
ai
primi
i
umane
(fig.
offrono su ambedue tutte le
arti
più
la
Noi distinguiamo argilla
senza
la ruota.
si
con
sviluppa invece
civiltà
il
sono
suo
Periodo
uomo dell'
essi delle
ha agEgitto
verde assumono tal-
rosse
arte
di
o
rossa,
o dipinte
in
(fig.
quali giungono sino al periodo tinitico,
le
svilupparsi e
ceramica
anni
(I-II
Assuan
:
rozze figure
animali, più raramente con
di
rappresentazioni ad altorilievo, per
incise
tinitico
"
cul-
più
la
rosso-nera
lo
più di animali.
Tra
è la ceramica.
o
nera, che
alle
bianco, da una ceramica a fondo
30).
Tutti
vasi in
Negade
vasi
i
tempo vengono
lavorare
varia
pietra.
dalla
sono
lavorati
usati solo raramente,
Questo periodo
di
grandissima necropoli
periodo trovata a Negade.
r alto Egitto da
ticinque
raggiunge
si
tinitico
dell'
lati
rapida a
viene di solito denominato di
di tale
periodo
"
mano
la
migliori di esse,
figure
1'
del
tavol-ette per belletto in pietra
metalli in questo
I
del periodo primitivo.
dinastia (3200)
prodotti figurati
Le
una
volte presenta figure
colore
i
sul-
presso Tebe)
es.
animale, talvolta sono ornati ad incisione o a piattorilievo
di
31).
luce o
alla
migliori ritrovati nelle regioni
accompagnano ad
si
con figure animalesche e terminano in alto con teste teste
V
selce
di
nelle quali
selci naturali
rappresentano degli animali. Ben presto d'argilla
tombe alla
Al principio
degli strumenti di selce.
settentrionali di
fiume (ad
il
più profondi delle località abitate o nelle
strati
Anche
umana
più antichi prodotti dell'attività
I
degli strumenti
1^
a
necropoli e
dinastia,
prima del 4000
Memphis sono templi
clic
ci
a.
C.
state scoperte
hanno
fatto
.
—
In tutto
da circa
conoscere
i
ven-
prece-
Fig. 31. pak-tta p!
coÌl
Peiric.
A.
'4
iiil.iCci.
l'orii NTi;
-
di
et:ile
Pittill-
itgitto
i.
:
una tomba
Hieiakonpoli:
di
denti dell'arte del periodo delle piramidi. Al volgere della
di
una tomba
(fig.
dinastia appartiene
I
come anche
parte dei ritrovamenti di Kom-el-achmariHierakonpolis),
una
le pitture parietali
32) eseguite in bianco, nero e rosso: esse rappresentano delle grandi la vita sulla terra, uomini ed animali, in un linguaggio
barche nilotiche e all'intorno
primitivo. Vi
per quanto assai
figurato chiaro tistica
trova
si
medesima concezione
la
uno sviluppo
che nei vasi del periodo arcaico, ed
sino all'età imperiale romana. All'inizio del periodo tinitico
fondamentali
zione il
figura principale per
della
sono rappresentate
profilo,
di
contorno della
mammella,
volto di profilo
(fig.
64)
colare trionfa sopra
i
loro
eseguiti in
portato
doni
modo
un
la
sono
ricerca della
fini
rilievi
con
i
per
votivi /palette
principi
i
prospetto,
di
maggiore quali
ma
così
chiarezza
fig.
gambe
aggiunta del
1'
anche è l'occhio nel possibile tali
di questa
33-34, clave
del tutto simile a quelli dei periodi posteriori
progresso solo nei particolari. Questa
cominciò
Teste e
con
conduce a
principi
i
belletto,
allora
spaziale.
torace è anch'esso di profilo spalle
le
problema
il
verità dell'immagine generale e
la
quei
nel disegno. Cosi
ornare
;
il
delle proporzioni maggiori,
risolvere
di
fissati
ar-
qua
occhi di un bambino, quel!' ingenua esalta-
gli
mezzo
primo, ancora inesperto tentativo
sono
si
di
quella peculiare maniera del disegno
sorse
allora
:
guardare con
sembra
che
egiziano
egiziana
dell' arte
porta
ininterrotto
sono hanno ap-
parata)
quali
convenzionalità
parti-
epoca facevano di
i
nel
compromessi
del
disegno
e
con
del rilievo egiziano, questo uso esclusivo delle vedute di profilo e di prospetto,
assoluta rinuncia agli scorci, questa distribuzione delle figure scaglionate nel piano,
senz'alcuna riduzione di proporzioni per
forma rarsi,
reale del piano disegnativo.
mentre
l'arte
prospettiva, è quel
greca se ne
fenomeno
da cui
affrancò
prospettiva, l'arte
con
di tutte le arti
dell' obliquità,
spetto e per
l'arte,
è costretta a limitarsi
ridurre
lo
scorcio,
primitive,
questa
non ha col
tutte
le
alle
parti del
sole
obbedienza saputo
mai
chiaroscuro,
alla
libe-
con
la
come anche delle arti dei generico di paralleil nome
comprendiamo sotto non sapendo dare al piano disegnativo
popoli incolti e dei bambini, che lismo, inquantochè
cioè
egiziana
vedute parallele
il
valore illustrativo
di
profilo e di pro-
corpo a questa rappresentazione parallela è
TiNirico
i>tKiono
Fi?. 33, 34. Palette
tratta
a
spezzare
animalesco,
naturale
coordinazione
la
nel periodo tinitico
rimarrà
che afferra
membra
delle
si
fissano per
le
forme
nemico vinto per
i
quel
stabilisce
capelli (fig.
esempio
33]
ma
:
un caduto che
battaglia nella quale 34).
umano ed E come
si
artisti
di
soggetti
Faraone trionfante di
questo
periodo
costretti dal vincolo della tra-
dizione, essi cercano ed esperimentano. Ciò è mostrato ad
(fig.
corpo
patrimonio
tipo del
il
gli
meno
disegnano con maggiore libertà e vivezza, sono del corpo di
nel
canoni di tutta l'ulteriore arte egiziana,
i
si
uso, anche più tardi, quale ad
in il
ti iWiis
-
distribuzione naturale degli oggetti e degli esseri nello spazio.
la
cosi ora già nelle rappresentazioni ufficiali elle
Cairo
helletto. Ardesia. 33
d.i
esempio
dalla parte inferiore
è eccellentemente eseguita nella rappresentazione di
vuole che un leone, fortemente stilizzato, rappresenti
anche
Osservazione naturale e stilizzazione
altrove
il
una
Faraone
appaiono contempora-
neamente tanto in rilievi quanto in figure di tutto tondo, cosi l' arte della medesima età può produrre ad esempio un leone di argilla fortemente stilizzato (fig. 36) e un cane di avorio di viva naturalezza (fig. 35). E in egual modo di fronte a delle teste di una libera concezione leggermente idealizzatrice si
ha
il
avorio
meraviglioso riproduce
un vecchio re tutto
(fig.
tondo fu
di
realismo
col
37).
Per
lo
una
quale
posizione curva
ed
sviluppo
della
e
stanchi
di
statuaria
di
particolare importanza la scultura in avorio
questo materiale che era facile a lavorarsi
via resistente
statuetta di
tratti
i
abbiamo or ora presentato due
della quale noi in
la
che era di un
colore
belle
ma
attraente si
opere
era tutta-
gli
scultori
arrischiarono a se-
parare
corpo
arti
gli e^"
d;
poterono
ri
produrre ogni finezza:
aggiunga una
si
larga applicazione di "
.
Fig. 35.
Cine
in
avorio. Oxford.
,
.
.
•
particolari inClSI.
r
La
FiS'
3fi.
Leone
in terracotta.
Hierakonpolis.
antichissima appare assai
statuaria in metallo che nell'età
maggior
frequenza
hanno
raramente
(con
rame)
molti elementi l'ereditiera di quest'arte
è in
mentre
intaglio in avorio,
l'
vasi in del-
coroplastica, fatta astra-
la
non
zione dai primi principi,
si
nessuna parte impor-
ha
tante neir arte egiziana.
da Koptos mostrano
nienti
anche
tinitico appartiene
Al periodo
delle divinità egiziane:
lipi
le
la
la
creazione dei
Min
statue del dio
prove-
figura in quell'aspetto colon-
niforme con gambe serrate, completamente imprigionate dèi a testa
tipici
1
durante
prima
IV
la
parire queste
mane
animale
di
dinastia,
questa
di
età.
trovano già
si
ma debbono
costituiti
sviluppati
essersi
Per quanto singolari possano ap-
umane
figure
con
animale,
di
testa
ri-
ammirevole con quanta naturalezza ed
sempre
organicità sia
apparente
mummia.
che più tardi fu tradotto come
nel materiale,
compiuta l'unione
stata
delle
due nature. periodo
Dell' architettura del
reali
fortificati
molti
luoghi
minore Fii;.
37.
Re
della
1
tombe
innalzate
riodo primitivo il
(fig.
è la
38)
tomba
monumento
Il
del re
4000) che è stata scoperta
in
Ehe
a
palazzi
o
maggiore lo
sviluppo
in legno, sia quello
più importante di questo pe-
(Alenes:),
Negade.
con
possiamo seguire
costruzione del tetto piatto
sia della
sono giunti
tracciato di
santuari completamente distrutti, in
delle
arte e nelle quali
della volta.
toni,
di
il
dinasti;
Ahydos.
nastia (verso
e
tinitico
Abido
noi solo scarsi avanzi: in
E un
un principe edificio
della
isolato in
di-
I
mat-
lungo 54 m. e largo 27 m. Alla tomba vera e propria appartiene una salda cinque camcrj le quali erano destinate al cadavere del re e alla
costruzione a suppellettile
che iu d.-posta
vano centrale per pita furono
il
murate
con
lui.
Manca ancora
qui una stanza per
ca.iavere è alquanto più profondo. tutte
le
rivestimento architettonico
porte la
;
l'
intera
cui parete
Dopo che
costruzione
esterna
Tomba
reale di
Negade
(Borcliardt). a. Pianta
il
tomba
fu circondata da
sporgente e
rientrante
r;
Fig. 3S.
la
-
li.
Profilo.
culto fu
;
il
riem-
un saldo
(fig.
38-b),
l'RRIODO
variamente si
riNlTlCO
scompartita,
rastremava leggermente
verso così di
cerimo-
finte
niali »,
presso
est
a
e
risulta
serie ininterrotta
porte
"
Ne
r alto.
una
sud
quali ad
le
furono
e-
nomi tombe più
rette delle stele coi
morti
dei
(le
grandi ne avevano in generale due), in la
modo
culto.
di
nicchia
ghiera a
Da questa per
aperta
pre-
Fìg. 39.
come
lo
fanno riconoscere chiaramente
morti nella costruzione superiore
deposto
Mastabe
(Perrot-Chipiez).
sviluppa a poco
si
poco,
^^
come ,^^^^i
ne veniva designata luogo
che
corrispondente
nicchia
tombe conservate,
le
mastaba,
della
mentre
metà
cadavere viene profondato sotterra e dalla
il
unito con
la
costruzione superiore per mezzo
di
lo
una
il
tempio dei
spazio nel
della
I
più tardi per
scala,
quale era viene
dinastia
mezzo
di
uno o più pozzi.
Antico Impero '
Abusir, Sakkara),
costruzioni funerarie privati,
dinastia, verso
si
dei nobili privati,
e tetto piatto. Sotto la il
;-;50o).
e
Le necropoli
ci
è stata
mastaba
il
quale per lo più
in
contemporaneamente
all'
Gise,
Memphis
piramidi e in tombe di
(fìg.
39),
«
mastaba
»
Le
nobili
(banco).
si
mattoni o in pietra, con muri esterni obliqui
cadavere veniva calato si
di
sono sviluppate da quella indicata dalla tomba di Ehe. Esse formano in
un pozzo profondo dai
elevava fino all'altezza del tetto della mastaba.
Sul lato orientale una finta porta disposta in
tomba
—
centri principali dell'attività artistica.
mastabe
le
una costruzione rettangolare, bassa, 30 metri,
i
dividono in tombe dei re o
costruzione a magazzino che
3 ai
il
un nome arabo vengono chiamate
quali con
le
Le tombe
:'IlI-\'
Medum, Dasciur sono
una
oltretomba che
nicchia s'
indicava
immaginava
l'
ingresso
collocato
alla
nell' occi-
~p^
Fig. 40.
Tomba
Springer
Fig. 42. di'lla
VI
din.
Dende
Spaccato e pianta.
(Petrie). :
Marniate
—
I.
Fig. 41. Passaggio a volta in una a mattoni. IRekakna.
tomba
HI dm. (Oarstang).
Tombe con scalc^obliverticali pressc'Abydos (Cirstang).
que e pozzi
i8
^
I.
orii;nii;
:
i.
Eoirro
ANTICO IMPERO
•9
Fig. 40. Pi
famiglia avevano a
le
pie persone della
A
questa stanza del culto era annessa
«
serdab
morto,
colte le statue del
conda
dell' estensione
erano
annesse
per
a
e
della
dedicato o
camera
realmente o
appartata
(con
figuratamente.
nome
arabico
racse-
tomba,
anche
altre
culto
funerario,
le
erano
accessibili
soltanto in
il
parte
erano
nella quale
»),
lui
una
stanze quali in
ricorrenze particolari ed ai sacerdoti del culto sepolcrale.
tombe
tetto delle
Il
nastia
spesso
è
già
della
di-
I
provveduto
di
una volta pianeggiante con sporgenza dei blocchi.
Noi possiamo seguire
perfezionamento di fu
tale tecnica
ci
il
e
da principio assai primitiva; nelle
tombe
della
corridoi
ducono (fìg.
III
a volta giù
dinastia
fanno quasi
numentale e anche
in
tipo della
si
un
con-
mo-
etletto
imitano
ben
tosto
pietra, particolarmente nel
tomba
rupestre del
Impero, dove l'arco
«rnvam scavato
brevi
camera funeraria VI dinastia queste
nella
40-42), nella
volte
dei
o delle scale
in
Medio
ogni caso è
accni piatto niattr» Hnlla aaiia assai
rr^rric roccia
r,n na-
^ig. 47. Sfinge e piramidi di Cliephren (destra) e di Mykerinos (sinistra): a sinistra sui davanti il tempio a valle. (Manette).
i.'oriknte:
Recentemente sono
turale.
anche
vere
delle
volte
quanto
per
state riconosciute,
proprie
e
Egitto
i.
:
casi del tutto
in
isolati,
Impero.
dell'Antico
alle
ma-
Negade
e di
Già intorno
j
stabe reali di
Abydos sono disposte in un ordine regolare, ciascuna
semplice
colla sua
più modeste
stele, le tosse
delle donne, dei cortigiani,
perfino
mentre una son-
cani,
dei
ha
principe
il
tuosa pietra funeraria col
suo
nome
la prote-
sotto
zione del falco di Horus (fig.
43). Così
aggrup-
si
pano neir Antico Impero le mastabe dei nobili e le 48.
Le
Spaccato della piramide di Cheops. Qise.
più antiche,
dubbio sopra
piramide a
mastaba è
la
Per
il
gradini.
sorgere di essa
maginare
che
il
sia
in-
nalzato,
zione
mentre
protettiva
« la
lasciano alcun
fase dello sviluppo seguente
nocciolo
stato straordinariamente
della
:
Medum, non
deve im-
si
mastaba
struttivo
piramidi dei Faraoni.
piramidi a gradini di Sakkara e di
sorgere della forma delle piramidi
il
a quella della
le
la
costru- -s
manteneva
dimensioni basse. Questo da-
;-
rebbe una tomba a due graGettando all' intorno dini. altri ripari costruttivi di
pro-
porzioni sempre minori
(fig.
44) ne scaturisce
la
alle. (Borchardt).
vera e propria piramide
conservato
il
gradini quale
a
del re Tosorthros iZoser; III dinastia) presso
Sakkara
(fig.
abbiamo
che per la prima volta passa quadrata nella piramide a gradini
piano oblungo della mastaba
(Soris)
Medum
presso
tomba
nella
questa ha persino
45):
(fig.
alla
forma
di
Snofru quale è
la
46),
così straordinariamente istruttiva per
struzione
dei
ripari periferici
Oltre a questa piramide a è
cipe
della
IV
dinastia verso
Dasciur
costruito presso
(Borchardt).
Abu Gorab.
co-
la
quale
primo
prin-
3500) si è una seconda pirail
cosiddetta piramide rossa, per opera j' j n r * ;i ,,„„rt ^ .^.~^.^,.: , della quale egli e divenuto il vero e proprio
mide,
Fig. 50. Santuario solare di Lathures in
(il
la
[Borchardt].
gradini,
Soris
rimasta incompleta.
»
la
i
^
...
ANTICO IMI'ERO
La piramide
creatore del tipo della piramide regolare.
con un angolo
d' inclinazione
alquanto prima,
ma non
divengono
piramidi
piatto
più
cose
modo
Sopra
seguente.
si
poi
in
le
trovano sempre presso
la
quali
le
confermano
molte
in
costruzione veniva condotta nel
la
camera funeraria ordinata secondo
una mastaba con ingresso
tipo di
nr-^s--.
nuove ricerche,
le
relazione di Erodoto,
la
regali
collocarsi
x
'
piramidi del Medio Impero vedi sotto pag. 34.
le
Secondo .
come tombe
più frequenti, e
è
IV dina^ua
è ancora sicuramente databile. Dalla
residenza della dinastia. Sopra
la
ottusa, posta al sud di questa,
sua parte superiore,
nella
nord,
al
innalzava
si
struzione a
con ai
gradini orientati
lati
i
il
co-
la
punti cardinali.
Da
principio essa veniva
cominciata
ma
pro-
in
modeste,
porzioni
poscia raggiun-
geva per tutto il tempo
viveva
in cui
come con di
il
re,
l'aggiunta un' altezza
anelli,
sempre maggiore. Tuttavia non raramente veniva anche
primo
cambiato
il
progetto:
ne
risul-
neir interno
tavano
restaurazioni
delle
aggiunte ed
e
delle
il
mantello
esterno
am-
doveva essere (piramidi
pliato
^^^^ Fig. 53.
Colonna
palma.
Fig,
1.
C
«
.
,
.
Colonna a ninfea e
capitello a bocciolo.
Abusir.
.
loto
Abusir.
F'g-
con
Colonna a
52.
papiro con capitello Medio Inp.
a bocciolo.
moriva ne a
allora dall'alto verso di
Mencheres
della
nelle
il
basso rivestita
parti
di
Mykerinos)
(fig.
la
sibile
La
(fig.
48).
blocchi quadrangolari di calcare (nella piramide
più conosciuta è quella di Cheops,
il
distribuzione di spazi vuoti sopra
allo scarico della pressione, tale
forma
Cheops, Chephren e Mencheres
di
47), tutte presso Gise, costituiscono l'orgoglio della
dano interamente a
la'^COStrUZlo
gradini veniva
inferiori di granito rosso) e veniva data all'opera la
piramide aguzza. Le tre piramidi più famose,
3300). Di esse
di
Sakkara e di Menrherpsl Ouando vudiiuu il re ^JICICS;.
IV
dinastia (dal
cui interno è facilmente acces-
la
camera
del re doveva servire
per quanto le particolarità della disposizione non corrispon-
scopo.
La
perfetta connessione e levigazione dei blocchi di
pietra all'interno mostra a quale altezza già fosse giunta
principio del III millennio
ziani
al
sulla
sua semplice grandiosità,
si
a.
la
capacità tecnica degli Egi-
C. La forma delle piramidi,
ripete in tutte
le
il
cui effetto riposa
misure dalla gigantesca piramide
di
Cheops che raggiunge quasi che cosi frequentemente
tabili
Per queste perto
la
alle
il
prima volta loro
più
ai
140 metri fino
l'altezza di si
tombe
ritrovano nelle
nostri tempi
l'
tempio funerario con
gli edifici
Nuovo Impero.
Abusir
sud
al
Gise è stato sco-
di
annessi appartenente alla piramide
[V
verso
dinastia,
mide. Dal
pvlon
porta,
a
pira-
detta
Greci
dai
conduceva ad un lungo pas-
",
che stabiliva
coperto
piramide
della
Simili
tempio una co-
del
cortile
struzione
saggio
Neuserre
di
3300}.
il
appartenevano ad ogni
impianti
«
da
sulle piramidi è stata estesa
indagine
dirette vicinanze. Cosi in
piramidi nane traspor-
alle
egiziane del
unione
l'
tempio
suo
e del
col
Era questa una edicola collocata su uno zoccolo e era tempio
a valle
».
posta sul confine dalle alluvioni
terreno
del
invaso
del Nilo: essa stabiliva
grande
così l'accesso al santuario dalla
Egualmente
il
cosi
detto tempio dello Sfinge in Gise
l'fig.
via fluviale (fig. 49).
si
47)
come
presenta
piramide
della
tempio' a valle
il
Esso
Chephren.
di
una pesante costruzione
è
in pietra: ol-
ad alcune camere annesse e corri-
tre
doi
collegamento ne
di
da
nute
costituiscono
essenziale due
parte
la
semplici
r anteriore
stanze
pilastri
soste-
granito,
in
trasversalmente
disposta
rispetto air altra.
Del tutto particolari sono
Re
solare
del dio
Faraoni della
nalzati dai
verosimilmente secondo
tempio del
grande Il
punto centrale
di
che
di
il
sole
un
il
aperto
cielo
V
si
svolgeva
un vestibolo nel quale
un passaggio aperto con stanze avevano
luogo
le
cerimonie.
stanze di culto erano riccamente ornate
di
rilievi
monie
in
vestibolo ficali
di
onore del dio del sole e tutto ciò che si
trovavano ad oriente
alabastro
magine
del dio del sole,
si
egli
quali
modello del Eliopoli.
in tale
santuario obelisco innalzava
una
sopra
il
il
file
di
Vi
in
so50).
recingeva
pareti e quelle
creato
le
Egitto.
delle
ceri-
Nel
grandi bacini sacri-
sangue delle vittime per mezzo di
quale appare qui isolato
ritrova già dalla
che
(fig.
rappresentavano
aveva
e a settentrione delle
nei quali veniva condotto
canaletti nel pavimento. L'obelisco,
i
di culto,
Le sue
in-
dinastia,
struzione a forma di mastaba Tutt' intorno
templi
stati
Re era costituito da un come feticcio del dio si
sotto
Gisc. Diorite. C.ii
i
che sono
dinastia (dopo
come grandiosa imil
3000) appaiato
al-
ANTICO IMIM-RO 1'
ingresso dulie
Lo
del Sole.
si
tombe
Medio Impero, dinanzi alla porta del tempio usualmente in granito rosso con cu-
poscia, dal
e
innalza solo
come
23
monolite,
spide dorata. Il
sostegno usuale del tetto dei templi di questo periodo, dei quali molti erano
innalzati ancora con
mattoni di argilla
smussato
quale può essere anche A'ano
:
qui
di
si
sono poscia sviluppati
Fig. 55.
Il
cotti
al
angoli
agli
.sole,
è
per
fare
pilastri
i
il
pilastro
quadrangolare,
il
maggior luce nel Medio Impero. Re-
entrare
poligonali
del
principe Raliotep e la principessa Nofret, da Meduin. Calcare. Cairo.
centemente abbiamo appreso a conoscere anche in edifici della ^' dinastia (verso il 3300) un pilastro liscio cilindrico, simile ad una pertica piantata nel suolo. Ad esso risalgono loto
(lìg.
le
51),
tre la
forme
di colonne, già conosciute nelT
colonna a papiro
(fig.
queste su una base bassa e circolare tale
al
;
disopra
di
si
e la
eleva
il
a loto ed a papiro
da|un
fascio di boccioli
tenuti insieme per
sono e
di
mezzo
costituiti fiori
di
;
il
di
Antico Impero,
colonna a palma
(fig.
la
colonna a
53).
In tutte
tronco, coronato dal capitello vege-
questo una lastra (abaco) forma
pitelli
steli
52)
il
passaggio all'architrave.
I
ca-
regola appunto nel periodo più antico
tronco della colonna
consta
di
un
fascio di
legami, cioè a seconda del tipo del capitello o
steli
ORIENIE:
FGITTO
I.
rotondi
di loto
o
del
rientrante
triangolari di pa-
steli
Nella colonna
piro.
papiro
a
base
volto al disopra della radicali della pianta
(cfr.
dalle foglie
pergolati
e
baldacchini
di
chiaramente come
qui
colonne
le
nelle frequenti rappresentazioni
fasci
di
Par-
8h).
fig.
ticolarmente snelle appaiono a
piede
il
appare inoltre av-
fusto
vede
si
;
colonne
le
in
pietra siano nate da tali steli di piante,
insieme
legati
ad una pertica
intorno
centrale in legno. Neil' arte
chiaramente ricordati,
Noi
li
tarda
due
e
V
il
sopra
già
naturalistico.
ambedue
ritroviamo età
distinguono
si
indirizzi
stilizzato
lo
più
figurata i
nella
fiino
uno accanto
altro
all'
medesima tomba, sulle pareti del medesimo tempio. Quello ha aspetto nella
solenne e sublime, questo appare pieno naturalezza.
vita e di
di
parlare di
un' arte
popolare
ma
mina
diverso aspetto
Fi-. 55. Alentliesiipliis, lit;liiri
Da Hiirakunpoli;
il
è
il
Non
aulica e
di
può
si
un' arte
contenuto che deterrappre-
della
sentazione. Alle volte certamente lo naturalistico s'insinua nel terreno proprio delle rappresentazioni
appare nella riproduzione
classicistico
Lo
mali e simili.
stile
figura di re,
kerinos e
le
riconoscere
senso
il
m. 2,30
medesime
le
elevata T arte dalie
attraverso le
figure
Chesechem
(II
fanno
55),
cromia rialza sono per della
il
il
pari con le
come
fascino
la
lo più rosso-bruni, le
loro
attività
raggi del sole. Noi egiziane,
e
fatta
che
si
la
(fig.
delle figure in
dobbiamo immaginarci
astrazione da quelle
di
età
M3-
La
gli
:
e
37)
Le
Medum
coppia di
donne chiare
rado un'altra
gruppi di
sia
si
del 3800'.
svolgeva nella casa
aninella
arcaico
statue dei principi. vita
di I
stile
solo pochi centimetri fanno
alte
periodo
prima
di
stile
padronanza
Abydos
di
dinastia,
migliori delle statue di privati, (fig.
del
argilla
in
come
monumentale.
quale altezza
fino a
lo
maniera insuperabile
in
che rivela,
54),
effetto
Cheops che sono
figura di re in avorio
la
statuette di
l'
qualità, la stessa piena
mostrano
Esse
(fig.
per
Egiziani
degli
statuette in avorio di
sul materiale.
scene della vita giornaliera, di figure
di
accademico idealizzante appare
celebre statua di Chephren, alta
classiche e
poli-
uomini
conseguenza riparo dei
al
tutte
le
tarda,
statue
perfino
quelle lavorate in preziosi materiali, interamente o in parte
Le
dipinte. ^ ,
,
statue di
legno ^
si
rivestivano
con ,
una
fine ,
Stoffa di lino che alla sua volta era spalmata di un sottile
.
Fig. 57.
Scimmia
Porcellana.
Da
,
col suo
piccmo.
Hierakonpolls.
ANTICO IMPERO Strato di gesso in
modo
pareggiate tutte
ineguaglianze della
le
ciie
superfìcie del materiale e
i
venivano
piani ac-
maggiore rotondità. pone soprattutto gran
una
quistavano L' Egiziano
nella vivace espressione
valore
degli
occhi, di cui egli intarsia bulbo ed
iri-
de in materiale diverso ed aggiunge
non
rado
di
trovamenti
le ciglia in
hanno
konpolis)
bronzo già per
in
(verso
dinastia
rivelato un'alta per-
degli Egiziani
fezione tecnica nel lavoro
bronzo.|Dei]ri-
Kom-el-achmar (Hiera-
in
più grande ed
anche
presentanti con grande viv^ezza
Phiops
I
VI
la
3000J. Una; statua una più piccola rap-
il
(Pepi) e suo tìglio
re
il
Mcnthe-
suphis sono costituite da placche
bronzo martellate dello spessore circa
1-5
mm.,
ad un nucleo testa e forse
di
inchiodate
legno
anche
i
(fig.
piedi
in
di
intorno 56)."
sono
Scriba. Calcare.
Da Sakkar
La fusi.
Il
Mosso per mezzo il
materiale
meraviglia
Fig. 59. Sacerdote orante. Qilcare. Cairo.
di
è in
analisi haistabilito
bronzo,
nessun
cosa
modo
che
che
non
data
Fig. 60. Servo con cassette. Calcare. Cairo.
la
26
A.
61.
Fabbricante
probabile
di birra.
-
I.
ORiENir:
Cale
Fig. 62.
esistenza dello stagno nei
della tecnica fa
Secondo
le
roi ito
i.
:
Sindaco del villaggio
Il
.
Legno. Sakkara. Cairo.
monti della costa del mar Rosso. La sicurezza
indurne una lunga esperienza anteriore. leggi del parallelismo
che appaiono libere
e
naturali,
come
sono composte la
madre ed
il
ed aggruppate anche ligure
bambino,
la
scimmia ed
il
suo
('prima tinitico di periodo 57 del 3500), giacché le vedute con le quali le figure sono costruite sono sempre quelle pa-
piccolo
(fig.
senza alcuna
rallele di profilo e di prospetto,
sfuggenza
l'artista
zione
ma
sua opera
coordinazione
violenza
al
cose, che
reale
Sakkara.
d' arte
ha
scorci.
E
vedute
di
abbiamo
evitato
parallele,
riscontrato
le
medesi-
la
con
esseri e delle
nel
disegno,
ha nella statuaria. ^la mentre nel disegno
la
difficoltà
e
il
di
bisogno
nanzi allo Da
gli
aspetto degli
delineare di
salvo
il
il
volto di
rappresentare
azione hanno fatto
stitja in legno.
del-
nell'esame delia natura e nella crea-
della
vedute oblique cioè
si
con incontro netto
vedute ad angolo retto, ciò che prova che
le
^
ma
di piani
si
che
esse
le
prospetto figure
passino
in
di-
spettatore senza volgersi ad esso,
caso che
di
qucsto rapporto
Voglia
ANTICO IMPERO
un segno
vedersi
zione Ilio,
prospetto nel volto di prò-
nella statuaria invece è stato conservato, sia
nella figura
isolata
sia
nel
gruppo, questo rap-
porto
tra l'opera e lo spettatore
veduta
di
nel
rappresenta-
nella persistente
occhio di
dell'
27
prospetto
gruppo
anche
mento
sia
corpo. Del
resto
una
posizione
tale
statue
il
porta se re o privato, nel
lietamente
si
preghiere che
Questa
gli
frontalità
caratteristiche
incontro
fa
vengono è
come
la
frontale
natura
ligure
non
morto,
momento ai
in
sacrifici
:
le
im-
cui egli e
alle
offerte dai superstiti.
evidente anche
in
quella dello Scriba
che siede a terra con
della
richiedevano
delle
il
movi-
tale
posizione del
scopo
suo
dovevano presentare
che
alla
generale
in
ed
così
piccolo,
torce la testa di prospetto
male coordinato
rappresentazione
E
suo
col
nonostante
spettatore
lo
facendo della
veduta principale.
scimmietta
della
quest' ultimo
\erso
la
gambe
posizioni (fìg. 38;,
Fig. 64. Servo
Tu
gazzella.
<
incrociate e tiene sulle ginocchia
rotolo di pa-
il
piro di cui regge un' estremità
con
mentre con
sinistra
la
destra muo\'e lo
come
in
una
serie di altre sta-
tue e statuette,
ginocchiato
il
(fig.
Chnumhotep,
sacerdote in-
nano
il
59),
ragazzo
il
col
sacco sulle spalle, quello con
borsa e
cassetta
una quantità
di
colte nella vita,
a ragione
morto,
del
figure,
so
il
61) ed
figure
simili
sono ricono-
dei a
«
servi
sono
"
dire queste
che dalla VI dinastia
3000)
il
la
(fìg.
si
vale
60),
(lig.
fabbricante di birra
sciuti
la
In esso.
stilo.
unite
dovevano
(ver-
anche
esercitare
in
gruppi,
le
loro funzioni nell'oltretomba
a di
morto per mezzo una forza magica. Molte di
favore del
esse sono mediocri prodotti industriali,
sopra
Fig. 50. Oche. Pittura di una toinb.i. Meiiu
ma
alcune,
nominate,
come
quelle
appartengono
alle
migliori creazioni degli ar-
tisti
dell'Antico Impero e mo-
28
A.
l'oriente
-
EGITTO
I.
:
Strano
la
medesima
che ammiriamo nel 62) e
(fig.
in
«
forza
di
caratteristica
Sindaco del villaggio
"
sua moglie, nel sacerdote nudo,
in una testa di Sakkara (fig. 63), che si debbono attribuire alla V dinastia (prima del 3000), cioè al maggior fiorej dell' arte
dell'Antico Impero. Questi lavori, che sono nel
tipici
miglior
senso della parola, cer-
tamente non costituiscono
condo la
il
nostro
dei ritratti
intendimento
rappresentazione
di tutte
le particolarità
aspetto nella testa e nel corpo, ancor
dell'
meno
essi cercano di fissare la vita
intima
Tut-
spirituale della persona rappresentata.
tavia risale fino all'Antico
ìSB^Mo^^^sm^ i^5aÉi^i^'y*^tf2iStò'"
i
W
\'imento assai promettente avrebbe potuto dare un nuovo slancio all' arte che si andava invecchiando, se dal suc-
cessore di Torso di una statuetta femEi-Amarna. Quarzo. Londra.
107. le.
Amenophis
III,
Amenophis IV (Chu-en-Aten,
Echuaton, IS75-I357) "00 fossc ^,^^^
rivoluzione
arti.stica.
Stato
innalzato ad una
L'ardito innovatore che sostituì
48 r adorazione esclusiva del disco
che trapiantava na, indulgeva
neir arte tratti
oriente:
L
solare
belli
Le immagini
(la
del
città
la
verità
«
EGITTO
culto del dio del
al
sua residenza da Tebe,
ad un largo verismo
ufficiale.
non
che non
la
I,
»
da
di lui
sole e degli altri dèi e
Amon,
nell'odierna
esaltata, che egli
riproducono senza
re stesso
El-Amar-
introduceva
idealizzazione
i
magra ma panciuta (fig. lo'^). Sembra senza influenza sulle riforme'del figlio la madre del re, la regina di bassa condizione. Una testina di legno trovata in El-Amarna
del suo viso e la sua figura
sia stata
Teje. un' egiziana
'fig.
104)
secondo una
è
congettura un suo ritratto
ed di
è un ritratto reale donna attempata di
un pregevole realismo che si tiene lontano da qual-
Non
esagerazione.
siasi
meno eccellente è smo nella piccola una principessa rende
con
nerale
servò
reali-
testa di
quale
la
sorprendente
espressione infantile
il
la
semplicità 105). In ge-
(fig.
nuova arte con-
la
patrimonio tradi-
il
zionale delle forme (soltanto che
tore
Dio,
il
"
l'omnicrea-
rappresentato
era
",
come corpo naturale, come disco solare
mani), le
i
raggi
cui
terminavano
stilizzati
ma
il
in
carattere del-
rappresentazioni
ufficiali
mutò tuttavia forteinvece di essere mente rappresentato come prima come un nume inaccessibile, ora il re appare come si
:
ìig.
ins. A\odello dall'officina di Tuthii
uomo sua famiglia
al
banchetto
quadretti di genere. Del
ecc.,
tutto
cosicché
le
nuova
ad esempio
coppia reale in un rilievo dipinto la
tradizione a favore della
«
(fig.
verità
è
106). »
si
scene
antiche
nella cerchia
solenni
della
divengono spesso
la posizione movimentata della Certamente anche a questa reazione contro
accompagnò qualche esagerazione, ma
tut-
nuovo realismo ha creato pur molto di buono; mani e piedi, ad esempio, sono trattati più naturalmente ed un torso femminile di El-Amarna è appunto un tavia
il
capolavoro unico nell'arte egiziana
(fig.
uthmosis
Gli scavi
107).
El-Amarna ci hanno permesso artistica di quel tempo e realmente non tra •di un uomo il quale si era messo con tutto I
in
di i
gettare
prodotti lo
nell'officina
dello
scultore
uno sguardo sopra V attività di un artista mediocre ma
spirito nel
nuovo
indirizzo.
I
suoi
NUOVO IMPERO natura
dalla
studi
mezzo
conservati
dei quali egli
per
calchi,
in
divenne capace
di
49
met-
ter giù le scene piene di vita della corte reale,
sono di una freschezza fino ad allora inau(fig. io8. Ad ogni modo non si sono
dita
studi
trovati
immediatamente
genere
di tal
re e d'altra parte
del
figura
dalla
tratti
le
si
presentano come
interamente non toccate dal
nuovo indirizzo
tombe
-tatue private nelle
In tutta
d'arte.
arte antica fino al Rinasci-
1'
medioevali
mento (con poche eccezioni \i
è nulla
possa essere posto
che
queste maschere-ritratti
:
tanto
non
a lato di
più
significa-
'^'''"'pimIia''|wri'ù'tX'rirEi-''Àm!inu
che questa me-
livo è per la civiltà dell'Egitto
maggior parte dei contemporanei non abbia presentito l'enorme progresso che poteva apportare questo studio della natura. Anche tra le pitture parietali delle camere di un cortigiano di Amenophis IV ravigliosa fioritura sia rimasta senza frutto, che la
si
non indegni
trovano quadri 109
figura
reale in
mente
il
quale
mezzo
alle
delle maschere,
apparteneva ad sue
figliole.
La riproduzione
delle
le
pavimenti simili e sui Subito dopo
la
Harmais,
tradizioni,
il
morte
soffitti
di
primo
forme del corpo, particolar-
Amenophis III ritorno a Tebe ed
dipinti del palazzo di
Amenophis
s'iniziò
XIX
dinastia
re della
nella
coppia
la
scene di animali sui pavimicnti in gesso del palazzo di El-Amarna
sono e sui
;
frammento riprodotto
il
merita ogni lode. Di straordinaria vivezza
delle labbra, del ventre e dei piedi
Amon
così
un quadro maggiore rappresentante
il
(i350-i3i5\ tornava
senza che tuttavia andassero perdute tutte
le
nophis. Nello stile del vestito, nelle teste, anche in alcuni
rilievi
al
no)
ni).
culto di
antiche
alle
tempo
conquiste del
(fig.
(fig.
Ame-
di
noi possiamo rin-
metà della XVIII dinastia fino a Ramesses II Ramesses III (iigS-nóy); ma l'ingenua originalità
tracciare gli effetti dell'arte della seconda
1292-1225;
fig.
98) financo a
andò perduta per sempre,
e
la
vera vita
si
spense nell'arte.
Ma
ciò che questa per-
dette
intima
in
essenza
guadagnò tuttavia tecnica.
lità
gressi
si
rivelano
tutto
in
Tebe,
richiamo
fece di
fioritura,
montato, gizia
ed
in
in abi-
Questi
al
prosopra-
dove
si
periodo
da poco
dell' arte
tra-
neoe-
di Amenophis III, Memphis, dove pro-
babilmente ancora eserci-
tavano influenza
le
splen-
dide creazioni dell'Antico
Impero. pio .
110.
Dal paviii
Manuale
—
I.
nto del palazzo in El-Aniarna. (Pctrie).
in
di
I
rilievi
nel tem-
Sethos 1(1313-1292)
Abydos
segnano
un
1
orii:nte
5°
:
i.
Egitto
punto culminante di capacità tecnica e mostrano una trattazione straordinaria-
mente delicata
e fine
(fig.
Parti-
112).
colarmente amate sono ora delle grandi scene di battaglia, non più aggruppate così
perspicuamente come nei
ma
più
an-
maggior vivezza ed espressione nell'effetto d'insieme. Sopra tichi rilievi,
ogni altra cosa nastia,
*St
\
,^'^
J
-:
^,ll Fig. 111. Dal
soffitto di
Habu
dine
mento sopra
si
di-
meso-
valgono del paesaggio per
indicazione dello spazio e giungono così
tiva,
poco ad un'apparente prospet-
senza
proporzioni
tuttavia delle
scena di caccia
di
XIX
modelli
di
la
riduzione delle
figure,
la
Ramesses
quale nella III in
Me-
che
re
erge
si
corpi dei barbari
i
i-
raggiunto un cul-
ha
pur
mine
che
stato
anche
è scelto il
troppo è
termine
il
dello sviluppo.
quale
potamici,
a poco a
W
artisti della
ordina-
nel!'
prigionieri (egualmente vi)
J^
gli
forse ispirati da
gruppi espres-
dei
del
sivi
e
una sala nel palazzo Tebe. (Tytus).
/
di
Per
lo più
momento
il
Faraone
nel
aspetto
in
gigantesco sul suo carro
da guerra insegue
mico
fuga
in
ne-
il
(fig.
1
3),
ma
gli
dei
Ramessidi sanno an-
del periodo
artisti
che rappresentare
una
di
battaglia
corso
il
con
l'ac-
centuazione dei singoli episodì.
Nel grande quadro
della battaglia di Kadesc,
con
la
quale
il
Sethos, Ramesses
1225)
arrestò
marcia degli
chiaro
ma il
(
1
di
292-
l'ulteriore è reso
Ittiti,
accanto
lotta
figlio II
all'ulti-
decisiva
anche
principio della battaglia
con
tutte
le
sue partico-
I
presenta l'immagine della dea della verità (Me). Rilievo del suo tempio in Abydos.
NUOVO
IIJ.
i^.
I
IMl'Ei;0
DjIIj
(interrogatorio delle spie, sorpresa del
iarità
campo
egiziano;. Gli artisti di
Ramesses
arrischiano anche nella rappresentazione di una battaglia navale.
III
(1198-1167)
La
statuaria libera del periodo dei
si
Ramessidi ebbe
realtà
in
molto a
soffrire dalla
non manca tuttavia completamente di opere straordinarie, nelle quali sopravvivono le buone tradizioni della XVIII dinastia. Divengono ora più frequenti anche gruppi, che noi conosciamo solo sporadicamente dai periodi più antichi, quale ad esempio quello di Ramesses VI (verso il 140) in cui egli esagerazione delle proporzioni
;
i
1
dal ^suo leone di 'guerra afferra per
accompagnato 1
Amato
14).
motivo
il
terra
a
accoccolata
della figura
La
pittura
disegno
per
toni,
1'
armonico
zioni
cerimoniali, talvolta
una
effetto
più
lo
(fig.
risalgono
finezza- del
la
115);
(fig.
Le
coloristico.
ricoperte
ordinate in più
sola linea
i
pareti
di
rappresenta-
file
sovrapposte,
sono
soffitti
multicolori o di motivi
con buon gusto di stuoie
ornati spirali-
formi e vegetali artisticamente intrecciati. Alle pitture
sono
rietali
nivano
affini
deposti
le
pitture dei libri funerari,
insieme
servissero quasi
al
appartengono
le
servivano
dell'arte
per
l'
elegante
Nuovo Impero
(fig.
scopo decorativo, e che
della loro esecuzione e
pa-
quali ve-
l'altra vita.
del
figure scolpite in legno
a
i
cadavere nella tomba affinchè
come passaporto per
Ai più attraenti prodotti parte
cui origini
giustapposizione, senza trapassi,
la
tombe sono per
talvolta su
per
distingue anche ora
si
nonostante
e,
delle
gli
le
Medio Impero.
fino al
dei
è
un Libio prigioniero
capelli
i
116),
per
snellezza
la
che
in
finezza
loro
delle
proporzioni esercitano un grande fascino, per quanto tuttavia
neirinespressività dei tratti del viso tradiscano l'intima
povertà
di
una
tecnica esclusivamente
•
un campo vige ancora periodi
precedenti,
nella
1» 1
j-
indirizzo
virtuosa. Solo 1-
^*
realistico
rappresentazione
j
ITI
^
dell arte
delle
in J
•
dei
differenti
Pie;. 114.
Ramesses VI, accompa-
gnato dai suo leone
'Te™ £0'
di battaglia,
'K'ànmk" Vairo!"'
6'^
-
I.
orii:nie:
i.
igi ito
5>-=
r
NLOVO'MMPFRO Torino
di
"airo,
(
Numerosi i
53 e di Londra).
conservati
schizzi
uino testimonianza della
.ura scioltezza con
questo periodo
di
iitori
;
tratti
(fig.
E
18,
1
19).
anche
così
laffinato ed
campo
nel
industriale
deir arte
il
gusto
talento inventivo
il
ha dato sino
degli artisti
tempi
ultimi
1
i
sa-
con pochi
abbozzare
pevano
si-
quale
la
più bei
i
In ricca scelta
si
agli
frutti.
sono conser-
oggetti d'uso personale in
\ati
legno della più fine esecuzione 12!); dei vasi po-
120 e
ifig.
da Bihan-el-Meluk.
tori in porcellana imitano
buon gusto
forma graziosa e prasono ornati con una esecu-
zione
stilizzata di
pinte,
che
stume
di
incoronare
occasioni
festive
dei vasi
laminati
in
legno.
di-
co-
il
vasi
i
^tav.
in
II.
2)
;
oro ser-
di
lusso crescente. Delle
al
presentano
cerimoniali
lavorate
(?).
corone
richiamano
daii
Tebe
Ciicciiiaio
di
asce pittore di
12 2); dei
i'fig.
gilla
vono Una
110.
Fig. 120.
ornament,ale
vasi di ar-
tali
tica
Fiu'.
con
forme vege-
delle
traforo
a
figure
di
umane. I manichi degli specchi assumono ora volentieri la forma di fanciulle che talvolta tengono un uccello in una mano. Anche la tessitura, animali ed
quale possediamo
della
esemplari
praticata
con arte come
(tav.
1)
dall' età
mostra un
lo
più
pezzo
antica,
veniva
stoffa di
di
lino Fii;.
II,
fabbricato verso
il
1400.
122.
(Coli.
Periodo opere
d' arte
Libio-Etiopico iiogo-663). di
del periodo dei si
fa
della
questo periodo, sparse
Ramessidi
valere
la
forma
specialmente
nella pittura.
grazia
Stele e
;
l'intima
—
In
per tutto
generale
loro vita è ancor più irrigidita
esteriore
anche
casse fune-
di
più minuzioso han-
no creato
1
pittori
pig. 121.
Mac Gif
le
T Egitto, continuano
rarie dipinte appar-
tengono a ciò che
liicchicic
di lui», l'orccllana
Fanciulla nuotante clic portava una coppa a forma di
le
tradizioni
ma sempre
più
A.
-
ORU-NTE:
I,
Da
Nili.
egiziani e ci richiamano si
rivelano delle
due
Nili
XXI
EGITTO
Tanis. Caii
Già
arte delia miniatura.
all'
tendenze
I.
con
arcaizzanti
prima metà del periodo
nella
di -opere
riflesso
da Tanis, erratamente prima attribuiti agli Hyksos,
dinastia,
1090-945,
degli Etiopi queste
l'Antico Impero. vole grandezza
fig.
tendenze
123J e del principio della
manifestano
si
Appartengono qui anche alcune
(fig.
Medio Impero
risale al
figure in bronzo
in teste
come
(i
prodotto della
Con
dinastia.
si
signoria
la
Medio ed
spesso di
riccamente niellate con metalli
parte
124) e in
realismo non è ancora morto:
XVIII
apertamente,
del
in realtà
Ma
diversi.
Menthuemhet (fig. 125) vecchio del Medio Impero e
quella di
al-
noteil
rivive
in una forma nuova assai naturalistica il tipo del della XVIII dinastia. E Io scultore del re etiope Tearkos (688-663) assolveva in modo meraviglioso il suo compito di rappresentare un negro nella dignità di Faraone fig. 126). i
Periodo saitico
(663-332).
—
La
del periodo saitico ancor più di quella
civiltà
Medio Impero. Come tipi camere sepolcrali con pozzi straordinariamente profondi, tombe di piramide che si era sviluppata nel Medio Impero (fig. 76). del precedente
si
all'Antico ed al
rifa
Dei restauri e delle imitazioni antico sono oltremodo
di
opere o distrutte
Poiché
frequenti.
Sais
si
o
di
tombe appaiono
rupestri e
danneggiate
la
tempo
del
trovava nella regione
forma
del
Delta
questa attività andò particolarmente a favore delle opere dell'Antico Impero, mentre l'alto
Egitto
veniva
trascurato.
creazioni, tanto dei ritratti
un
Lo
stile
arcaizzante
il
maggior valore
si
impadronisce
alla capacità
morte
tecnica, alla
di
un'epoca
levigatezza della
finissima trattazione del particolare. Si preferiscono proporzioni
più un po' al disotto dal vero
;
di
tutte le
127) quanto delle rappresentazioni a rilievo. Di solito
indirizzo artificiosamente arcaicizzante precede la
attribuisce alla
(fig.
si
lavorano
a
preferenza
artistica.
Si
superficie,
minori, per lo
materiali scuri simili al
PERIODO
SAiriCO
55
Da Karnak. Ca
Testa di Mcnthiieiiihct.
Ji Takiivcit
argento.
l1
bronzo
e
divinità
musei
una gran parte bronzo
in
periodo. Verso sotto
tico,
con
è ascritta la
'nuovo
in
parte
fine del
in
parte
modelli del
ai
già
batte
stilizzazione
che
nei
nostri
ragione a questo
dinastia dei
la
(379-343), Tarte di
delle figure di
sparse
le
noi
periodo
sai-
Nektanebos si
appoggia
Nuovo Impero, nuove vie sentiamo
caratteristica dell'età tolemaica
(fig.
della
come
Fijj.
126. Testa del re Etiope
L'intenzionale ripresa e continuazione di antichi motivi
meno più e fig.
in
un membro architettonico, nel
antica tutta
il
capitello
in
r ornamentazione
pietra
Tearkos.
Da Karnak.
Caii
128).
veniva
particolare
capitello.
scolpito
veniva
Mentre
solo nelle
invece
mostra anche per
si
nell' architettura
sue
affidata
forme
alla
lo
egiziana
essenziali,
pittura
(confr.
89, a destra), ora anche questa partizione degli elementi viene eseguita in scul-
S6
-
A.
1,
ORIENTE
I.
:
EGITTO
tura e con ciò anclie più
effetti
un fondo
alla
pittura
(fìg.
Questo domina tutta
che
tolemaico,
detto
pitello
prepara
si
ricco di
126).
cala
tarda architettura egiziana e contribuisce essen-
suo
zialmente
al
Impero,
quali
i
effetto, risale a
si
tura privata e nella piccola arte
del
tipi
sono sviluppati
nell'
Nuovo
architet-
91, q2) ed
(fig.
hanno assunto stabili forme nel periodo saitico ma nella grande architettura non si può addi;
tare
prima del tempo
negabile
r influenza
Nektanebos ed
dei
del
capitello
è
in-
corinzio
sul
suo sviluppo monumentale.
Nel periodo dei principi TEgitto era divenuto
troppo avanzata era vicina
un popolo ancor
coloni
i
Di qualche
novella
sulla
persiana
zia
decadenza sulle
trattare di 'uno sviluppo
;
di
ionici
l'Egitto stesso per
nuovo
sua arte
arte entrarono nell'orizzonte di
influì
Quando saremo
la
morte, paese ed
priarono
ancora una volta camminarono
allorquando
alla
giovane, dei Greci.
struttori (File).
saitici,
già vecchio e
due secoli sotto
(525-332)
declinò
al
la
dei
Tolemei
ed
essa
lunga
indigeni
come grandi noi
Ma
suprema-
una
in
soltanto gli ultimi principi
periodo
appro-
si
Greci.
arte' figurata dei
tracce degli antichi Faraoni
giunti
cosa
Naucrati
dovremo
codi
ulteriore dell' arte egiziana.
—
Molti musei italiani come Napoli, Raccolte di antichità egiziane in Italia. Parma, Modena, ecc. contengono oggetti importanti d'arte egiziana, ma raccolte speciali non possono dirsi se non quelle di Torino, di Bologna, di Firenze e di Roma. A Torino nel Museo d' antichità si conservano grandi Sfingi, statue di divinità e di re, rilievi, sarcofagi, un tabernacolo in legno dipinto (XX dinastia) una statua di Tuthmosis I, altre di Tuthmosis II, di Amenophis II, di Haremheb, tutte pregevolissime, di Sethos II (XIX dinastia) ed una preziosissima in pietra nera di Ramesses II (XIX dinastia;, la più bella, che si conosca, di quel re. E grandemente arricchito
si
è
il
museo
in
questi ultimi
condotte dal suo direttore E. Schiaparelli. importanza.
Fig. 12S. Corteo di offerenti din.inzi al defunto.
anni per Vi sono
Rilievo di una
tomba
all'
le
campagne
molte
inoltre
incirca del
papiri
IV
della
di
scavo
massima
secolo. Sakkara. Cairo.
RACCOLTE
A
ANTICHITÀ EGIZIANE
DI
ITALIA
IN
-
EGITTOLOGI
57
monumenti egiziani occupano due sale del Museo Civico, e consistono casse funerarie di legno dipinte, rettangolari o a forma di mummia. Non vi mancano per altro sculture, frammenti di bassorilievi e di stele, una statuetta in basalto della XIII dinastia, due scarabei di Ramesses III (XX dinastia), ecc. A Firenze il Museo Archeologico presenta agli studiosi dell'arte e della storia ben sette sale d'oggetti egiziani, in parte raccolti da Giuseppe Nizzoli, ma nella parte maggiore portati dal Rosellini reduce dalia missione franco-toscana in Egitto, oppure Bologna
specialmente
i
in
Roma e principalmente in Egitto dallo Schiaparelli, cui è dovuto il presente ordinamento. Alcuni sono di singolare valore. La prima sala è di monumenti relativi alle divinità la seconda, d'iscrizioni, con pregevolissime sculture e pitture; la terza e la quarta, di mummie e di papiri; la quinta, di cimeli alessandrini o d'arte greca in Egitto, la sesta, di tombe e d'utensili; la settima ed ultima, della Biga, l'unica che si conosca, rinvenuta in un sepolcro di Tebe. In dette sale acquistati in
;
trovano bassorilievi, statue, pitture, vasi, tessuti, oggetti d'ornamento, ecc. A Roma, nel Museo Vaticano, Pio VII e Gregorio X\"I raccolsero quanti oggetti d'arte egiziana poterono, venduti dal Gavazzi e da Silvestro Guidi o rinvenuti negli scavi di Roma stessa. Vi si trova di più notevole una statua di granito nero brecciato (rinvenuta negli Orti Sallustiani) della madre di Ramesses II sotto aspetto divino, due leoni fatti scolpire da Nakor (XIX dinastia) o da Nektanebos (XXX dinastia), di cui si trova pure un frammento di statua le figure gigantesche, in granito, di Tolemeo II Filadelfo (283-247 a. C.) e di sua moglie Arsinoe; uno scarabeo che risale, ad Amenophis III (XVIII dinastia) e alcuni papiri funebri. E tìnalmente da notare che se le raccolte di Bologna e di Torino furono esclusivamente formate da archeologi o studiosi lungamente rimasti in Egitto, quella romana ed anche la fiorentina contengono invece diversi oggetti rinvenuti in iscavi praticati in Roma, dove erano stati anticamente portati dall' Egitto. si
:
;
—
Diversi illustri egittologi vanta l'Italia, dal Rosellini allo Schiaparelli, Egittologi. molti viaggiatori ed esploratori dell'Egitto, dei quali Giacomo Lumbroso ha riuniti cenni in una memoria pubblicata nel 1879 dalla R. Accademia dei Lincei. Egli comincia da Buono di Malamocco e Rustico di Torcello, che nel sec. IX carpirono il corpo di S. Marco ad Alessandria, per arrivare a Pellegrino Matteucci ma naturalmente abbondano i geografi, naturalisti e anche i semplici visitatori, poco preoccupati di ricercare e scoprire parti di monumenti o monumenti per V innanzi mal noti o sepolti. Fra coloro che compirono tali ricerche registreremo invece Tito Livio Burattini vissuto nel sec. X\'II, che penetrò in a-lcune piramidi Vitaliano Donati di Padova e Bernardino Drovetti di Barbania (Canavese), quali, nella seconda metà del secolo XVIII, raccolsero gran parte degli oggetti che formano il museo egiziano di Torino, alla ricchezza del quale contribuì pure Giuseppe Sossio nel secolo passato e lo Schiaparelli recentemente. Gian Battista Belzoni. nato in Padova nel 1778 e morto a Gato nel 1823, è dei più noti pel trasporto del busto colossale di Memnon a Londra, per la scoperta dello speco d'Abu Simbel sepolto sotto le sabbie, per molti scavi fatti a Karnak. pei ritrovamenti nelle tombe dei re a Biban-el-Muluk, per l'apertura della seconda piramide di Gise, per la ricognizione della città di Berenice, ecc. Finalmente Gian Battista Caviglia, ligure, diresse lavori nella gran piramide di Gise, e praticò scavi intorno ad essa e vicino allo Sfinge, che liberò all'intorno dai cumuli di sabbia, scoprendo un piccolo tempio. e 1
;
i
;
i
II.
Come terminata
l'arte egiziana alle origini
MESOPOTAMIA.
dal Nilo cosi l'arte dei popoli
dall'Eufrate e dal Tigri.
Il
della
Mesopotamia
fu de-
duplice fiume imponeva agli abitanti
condizioni e regole di vita ed esercitava un' influenza essenziale anche sul materiale
A. - L ORIENTI-:
58
zione
mattoni crudi e quindi
ai
Solo per
;
(fig.
Il
143).
delle torri a
Le opere
cotti.
altre costruzioni idrauliche
architettoniche
innalzavano
si
impianti
in
mattoni colorati.
due ultimi
sacrali
materiale disadorno e in parte non resistente alle intemperie traeva
o erano ricoperte
di asfalto
di
pietra.
di
sistema del rivestimento delle pareti. Le pareti all'interno erano spalmate
o
costru-
la
anziché mura
adoperate
furono
gradini (zikkurrat)
per
ricorrere
argilla
di
mura, per fontane ed
vennero in uso già per tempo mattoni a terrazze
dovette
si
ebbero mura
si
rivestitura esterna delle
la
MESOPOTAMIA
II.
degli edifici. Nella bassa pianura
forma
e sulla
:
di
tipi
Il
pietra o erano adorne di mosaici, più tardi
lastre di
di
al
gesso
di
richiamo a tappeti originariamente appesi e distesi è chiaro nei
decorazione.
Mesopotamia
L'attività artistica dei popoli della
solo attraverso racconti leggendari
sino
a
per lungo
fu
verso
che
metà
la
tempo conosciuta passato
secolo
del
primo luogo il Botta e il Layard) con scavi sotto gli antichi cumuli nella regione di Mossul hanno illuminato la nostra conoscenza. Innanzi tutto questa nuova luce fu a favore delle città principali delesploratori
italiani,
inglesi e francesi
(in
Solo alquanto più tardi cominciarono
l'Assiria.
esplorazioni
le
pianura
nella
dionale della Mesopotamia, nell'antica Babilonia. Degli esploratori inglesi, e
Taylor, fecero conoscere
il
tardi
il
lavoro
i
rovine
le
di
Warka
meri-
Loftus
il
hanno ripreso più
(Uruk, dove
Tedeschi), Senkere (Larsam), El Mugheir (Ur). Gli scavi posteriori
del francese de Sarzec rivelarono le antichissime rovine di Tello (Lagasc). Gli sforzi
Americani per lunghi anni, sotto
degli
la
guida
dedicati al tempio di Bel in Nuffar (Nippur)
Scheil
lo
Abu Habba
in
(Sippara).
Koldewey ha lavorato lunghi anni
posto
in
Koldewey per
Il
Abu Hatab
ha lavorato in Fara (Sciuruppak) e in il
Peters, Haynes, Hilprecht, furono Banks ha scavato in Bismaya (Adab),
di
il
:
—
A Sumer
e
Akkad
—
la
medesima
Babylon
Assur (Kalat Scergat).
del paese di Sinear che più tardi fu deno-
minato da Babylon suonava meri, che risiedevano
al
«
Sumer
e
tanti del
nord o
Sumeri
in
ricacciati
periodo ar
canalizzazione
Akkad
»:
Su-
i
sud ed erano emigrati da un
paese montuoso, non erano semitici,
I
società
l'Andrae ha
e
BABILONIA.
nome
L'antico
Per
a scoprire gli edifici di
luce gli avanzi dell' antica capitale assira
tedesca d'Oriente
Società
la
(Kisurra).
.so
•
gli
Accadi, abi-
nord, erano semitici.
il
jhissimo per mezzo di una
grandiosa
con
relative arginature
le
resero in gran parte coltivabile
la
pianura profonda
ed esposta a costanti inondazioni sul corso inferiore dei
due
fiumi, Eufrate e Tigri. Dei canali sotterranei
con delle
volte
poco conforme vivano
allo
palazzi.
I
e Fie:.
I2Q. Antico canale mesopotamico coperto a volta. Nippur.
rilievi,
più
eseguite ad incuneamento alle
regole
scarico
delle
dell'arte
acque delle
monumenti
antichi
sono tornati
alla luce in
in
città
conservati,
Nippur
modo ser-
129)
(fig.
e
e
dei
statue
in Tello.
Essi presentano delle proporzioni tarchiate, le statue i^ 'i_ az x j -ii -n -.^ specialmentc dei corpi gom. Uno scialle villoso co•
SUMER
E
AKKAD
59
stituisce di regola l'unica veste,
che neiruomo lascia
bera
la
li-
superiore de!
parte
corpo, nella donna lo ricopre
almeno
o
interamente
metà. Guerrieri e
alla
lunga
portano
spesso anche
i
V una
tentativo
Il
barba
la
capelli,
radono
cerdoti altri.
i
sino
simili «,
s;i
e gli distin-
di
guere sui monumenti da questi
segni
vrebbe
è riuscito;
venire
guenza che
tutti
meri fossero mitico.
come mento
più
I «
Semiti e
esteriori
Sumeri non
r
si
do-
alla
conse-
gli
dèi su-
di aspetto
se-
antichi rilievi,
uomo con
130.
del capo a ventaglio
»
sono
sporgenza. In contrapposizione frequenti dalle
le
alla
piatti,
parallelismo,
più
tardi
figure acquistano
le
meno
che domina
per
viso,
il
anche
ma
con questo non usciamo
completamente
qui
tevole che sin da principio riesce felicemente la rappresentazione
—
maggiore
loro rarità nell' arte egiziana, sono relativamentq
vedute di prospetto, per lo
regole del
Rilievo del principi
V orna-
schile
_.
nuda
tendenza
la
del
corpo,
e qui
l'arte.
si
no-
ma-
fa già valere
allo sviluppo alla
E
della figura
atletico
rappresentazione
più dei muscoli e delle carni che delle ossa.
Le opere più mature
periodo postarcaico sono e
i
rilievi
SOfio:,
e
Fig. 131.
Un
lato della stele degli avvolt(JÌ. in battaglia. Tello.
Il
principe Eannatu
i
di
del re cui
le
Urnina (verso
uno rappresenta
suoi figliuoli
alla
del
statue i
lui
costruzione
Fig. 132. Fregio di un vaso di argento del principe Entemena, Tello.
oriknte:
I,
mesopotamia
ir.
un
di
santuario
(tìg.
130).
La
rappresenta-
zione è disposta antiteticamente in due
grandezza delle figure è diversa
la
file
;
ma come
nell'arte egiziana le proporzioni
date
maggiori sono personaggio più importante. Un pro-
al
decisivo è presen-
gresso
tato dalla cosi detta degli avvoltoi" il
di
monumento Eannatum
(verso
131),
di
vittoria
di
Lagasc
2950), dove
il
per
tista
stele
«
(fig.
la
prima
l'ar-
volta
presenta delle masse (Tesercito attaccante,
pri-
i
Statuetta del
FiK. 134. Fig.
133.
Testa di capn
Lupad
gionieri nella rete del dio,
di
Umma.
i^cadaveri nella fossa e sul
campo
di
Ma
battaglia).
presentazione
della
anche
qui
prospettiva
con
spazio: esse sono scaglionate in facce quanto sui
scono
nell'aria le
mena
(verso
di
lati stretti
membra
file
come
nell'arte
riduzione
delle
sovrapposte.
sculture, deve
dei nemici uccisi.
il
I
La
proporzioni stele,
suo nome rilievi
manca una
egiziana
in
reale rap-
figure nello
delle
che è coperta tanto sulle
agli avvoltoi,
pietra
del
quali rapi-
i
tempo
Ente-
di
2900) e il sontuoso vaso in argento con fregi di animali graffiti (fig. 132) rivelano la tendenza verso l'eleganza, che perfino non rifugge dal trasformare scherzevolmente il sacro stemma di Lagasc, l'aquila a testa di leone che poggia le
sue zampe
costrittrice
il
sul
dorso
oppure
mentati costituiscono vaso, in quanto che qui,
come anche
leone ed la
altri
di
vengono
leoni addentano
nelle
:
i
leoni spalancano la
da cervi
e
da
i
cervi e gli
bocca contro
stambecchi. Gli
gruppi antitetici una catena senza
in i
due leoni sostituiti
fine
intorno
stambecchi
rappre.sentazioni posteriori della
lotta
di
tendenza a trattare
la
figura di animale
come elemento
al
alla testa.
l'arte
loro tor-
corpo del Si
Gilgamesc
mostri sui cilindri arcaici, una profonda differenza con
la
animali
rivela
con
il
egiziana,
decorativo, tendenza che
attraverso l'arte cretese-micenea passa all'arte greca (vasi corinzi). La ragione principale sta nel fatto che la religione babilonese-assira, che rappresentava i suoi dèi
o
in
aspetto puramente
mali per
umano o
sotto simboli, pochissimo tolse dalle figure di ani-
sue rappresentazioni, non le circondò quindi di quel carattere sacro che invece esse assunsero nel pantheon egiziano, in prevalenza teriomorfico. Delle teste le
Fig. 135, 136. Se
ulte di cilindri sigillari del
tempi
dei re di .\kkad. (Furtwangler).
SUMER di animali e
superiorità di fronte
Nella
rappresentazione degli animali
nella
Lupad
del
di
appartenere presso a poco col
naso
sbarrati è ad ogni
modo
testa
la
corpo, privo di forme solo
oltre a
mesopotamica, delle
tempo
che può di
Eannaocchi
cogli
assai superiore al tozzo
nel quale
si
petto
al
una
secondo
ciò,
Umma,
sporgente,
braccia incrociate
le
al
uomini.
degli
rappresentazione
alla
statuetta
tum,
6i
bronzo provenienti da Tello (toro) mostrano la ^r (capra, fig. 13
in
Nippur
da
AKKAD
E
distinguono
(fig.
spiacevole
iscrizioni
Ed
134).
abitudine
coprono l'intero
corpo.
Di
fronte
a
questi
lavori
progresso che presentano
grandioso
è
il
creazioni della di-
le
nastia degli Accadi; già la statua di Manischtu-
sus (verso naturale
2700
il
della
questo periodo, nosciuti,
tecnica
in
del
e
corpo da
parte
;
lungo
i
cilindri
tempo
di
co-
distinguono tanto per splendore di
si
quanto
per riproduzione
composizione. Che essi getti
semplici,
leone
ifig.
la
una concezione Vpiù
rivela
testa
come
133), T
la
si
di
limitino
forme
e di
a dei sog-
lotta dell' eroe
abbeveramento del toro
con
preghiera alla divinità, Tandata al sacrificio
(fig.
136),
il
sacro, (?)
non può essere a loro rimproverato, poiché
Fij;.
137-a.
Toro androccfalo.
Steatite.
i
frammenti
Louvre.
di
alcune stele
62
A.
l'oriente
-
Fig- 137-b.
Cane
del
tempo
II.
:
MESOPOTAMIA
del re Sumu-ilu. Steatite. Louvre.
con rappresentazione di battaglia dimostrano che questi artisti potevano trattare anche soggetti più compHcati se ne era loro intendimento gli incisori di cilindri si sforzano verso una chiara rappresentazione. Anche nella riproduzione del corpo umano :
e del
corpo animalesco,
della
muscolatura nelle braccia e nelle gambe gli artisti di questo periodo sono superiori ai loro predeces-
può ora parlare di uno sviluppo uniun chiaro progresso di arte. E i ritrovamenti di oggetti sparsi per tutta la Mesopotamia sono sufficienti appunto per testimoniare quesori.
tario,
Si
di
st'unità di locali.
Fig. 138. statua seduta di Tello. Louvre.
sviluppo,
senza
Certamente qua e
là
noi
notevoli
abbiamo
Gudea. Fig. 139. Testa di
Gudea. Tello. Louvre.
differenze a che fare
SUMER con
il
di
personalità
singole
delle
come
predominanti,
artistiche
creatore della stele di vittoria
Naram-Sin,
sportata
da
(fig.
,
137).
hanno
montagna al
suoi
i
Lulubi fino
i
dove
troneg-
disopra della scoscesa sole
il
tra-
Susa
a
Naram-Sin ed
inseguito
sulla
cima
quale fu
la
Sippara
giano
dei nemici
Alcuni
luna.
e la
sono
giù
cipitano
morti
per
e pre-
pendice boscosa, uno cade
un momento isolato
e avviva
rimane
la
lotta coi
Lo
insieme.
l'
come
o
sulla stele degli avvoltoi
rappresentata tutta
di cui
uno con la forma
Non
ma
terzo millennio
il
C.
(fig.
tale altezza
dinastie di linciato
Uruk
non
e di
tori a testa
i
come
Sumu-ilu,
lo è
riporta
lo
dall' altra
variati,
la
artisti.
Si
cui
in
sdraiati,
vivamente
anche nel piccolo cane ultimi
agli
cui era inserito
l'
introduzione di
secoli
anche
tracce
le
che poscia diviene
con
la
(dal 2225).
che precede di poco
dinastia
di
Al periodo dinastia
la
Ur (verso il 2500) appartiene Gudea di cui sono tornate alla luce numerose statue sedute
di
Lagasc
erette'; in
La
140).
(fig.
per lo più un turbante
prima
138-
testa espressiva porta
della dinastia
non compare.
mani sono •
nel vestito
assai .,
il
il
degli
quale
Ac-
Gambe
bene
e
trattate,
n cadere delle pie,
i
•
:
del
i
tempi delle
ciò apporta da
soggetti
superava
riproduzione
trovano
forte
Babylon
,
è
un vasetto.
più
Nippur.
tutto
incavo nel dorso
arcaizzante
ntfriore a Oudea.
il
pratico, servi-
1'
cadi
umana
non soltanto
è
ed
è
Queste statuette avevano uno scopo
un notevole impoverimento,
i
afferrare
mantenuta l'antica arte mesopotamica Ur segnano una lenta decadenza e nei cilindri si
ma
paesaggio par-
il
Della statuaria di tutto tondo del-
137-a). In esso
(fig.
ii3\
(fig.
Di fronte a questo hanno
fantasia.
di disegno.
re
il
137-b).
vano per calamai, come indica
A
alla sua
carattere dell'animale,
che menziona
a.
egiziana
può con un solo sguardo
spettatore
Accadi danno un'idea favorevole
anche
l'uccisione del re di|Kisc
nei quadri di battaglia
ricco intarsio colorato
cui iscrizione,
come
Lulubi che abitano nella montagna;
sufficiente giuoco d'intuizione
l'ultima dinastia degli
la
implorano grazia. Tutto V av-
figura gigantesca del re sovrasta
la
;
della battaglia,
poca importanza alcune imperfezioni
colta
all'
del principe, altri
piedi
ai
concepito simbolicamente
è
Testa
140.
ciascuno dei suoi uomini, ciascuno dei nemici rappresenta delle schiere.
tutti,
è qui figurato
tisce
Fi-.
dirupata
la
venimento storico
e
AKKAD
K
la
di
mitologici
capacità
un
degli
indirizzo
r:
^^^ .^^;UW^Hvvuù^^^^ Fig. 143-a.
La torre
Fig. 143-b.
La
dì
Babylon. Ricostruzione
di
torre di Babylon. Pianta di Th.
Th. Doinbart (Bildarchiv 24S
Dombart
(Bildarcliiv 24S).
A. Altare. B. Principio della rampa. C. Trono.
STMIlR
mm
un palazzo a Warka
della parete di
ma
ghe è riprodotto naturalisticamente,
come
di teste calve,
Mesopolamia meiidionalc.
iielLi
(LiiI'tus).
proporzioni generali rimangono
le
quasi senza collo
poggia
testa
la
65
i^M.
Fig. 144. Rivestii
infelici,
akkad
p.
larghe
sulle
Un
spalle.
quella della figura 140 e quella ritrovata in
Nippur
ancora
numero
certo
141)
,fig.
Naram-Sin e di Gudea: alcune potrebbero essere più recenti di Gudea. Come più recente può anche valere un delizioso rilievo di Tello che rappresenta la dea Ningul e la non meno fa
conoscere
sorgere
graduale
il
graziosa statuetta femminile
Qui prevalgono
già
di
periodo dei Cassiti è
la
dell'
di
nuovo Al
figure
perduta
periodo
con ambedue
principale dei
l'
Abramo,
architettura.
(Hille).
-Al
Ur
di
citta
la
di
che noi
nel
dagli
rilievo,
schemi
(fig.
possiamo seguire giù
importante progresso del periodo
fuori
ma del
è
di
corpo
di
è
tozzo che
donna
una
la
principi
quale
e che
sudest
tardi acquista
(El Mugheir) donde sarebbe
fu sede di principi
Ancora
più
amanti
prevalse
tardi
trovava
si
Babilonia
della
del-
Babyloii
Nippur (Nuffar) che
racchiudeva
un grande santuario
del dio principale
Enlil, la più
importante sede del
suo culto. Ancora
per circa 30 m. i cumuli di rovina grande torre del tempio (zikkurrat). La celebre
oggi s'innalzano della
torre
babilonese
distrutta solo da
(nel
sopra
di
un
si
di
Marduk) che
innalzava secondo
la
fu
vero-
143; confr. anche fig. 150) al basamento, che si poteva rag-
simile ricostruzione di
santuario
Serse (fig.
alto
giungere per mezzo
di
una
scala
S^**t
libera ^'ad essa adh:iinmnrabi. Kiticvu
dossata,
e
portava sull'alto un tempio. Torri simili
SpRiNorR: Manuale
—
I.
142).
fino
al
Gudea
notevole che questa
parallelismo,
cassitico.
Akkad. Alquanto più
settentrionale fu
prevalenza
tempo
Ur appartengono molte
testa,
la
il
braccia sostiene un canestro sul capo.
le
La sede
di
un toro
potentemente
solleva
uscito
re
così
Un
occhio di profilo
periodo
nel
dei
rame,
in
proporzioni
non esce
conquista, che del resto
tra
stile
Tello conservata solo nella parte superiore
pag. Ó7).
l'confr.
rappresentazione
di
snelle
le
questo
di
Museo
Britannico.
andata
66
A.
-
I.
ORIENTE
:
MESOPOTAMIA
II.
da per tutto
costituivano quasi
una parte
conducevano
pe obliquamente ascendenti torno
alla
poco sino In
torre che alla
all'
osservazione
Nippur accanto
alla
ma oblunga,
dentro
drata
mura,
da
non qua-
corte circondata
la
esistesse la bassa
nata a cerimonie del culto zione delle offerte votive
quale stelle.
doveva essere
quale
la
la
delle
qui
torre,
immagina che
s'
casa del dio,
in-
rastremava a poco a
si
piattaforma superiore,
anche
serviva
Babilonia
in
principale dei santuari. Delle ram-
e
desti-
conserva-
alla
una grande porta
;
costituiva l'accesso a quella corte da un ve-
egualmente circondato
stibolo
quale
conteneva
Tutte
le
mura erano
Sippara
golare diviso
Babylon. 714
di
a.
una
Cr. Berlino.
scuola.
sopiM una
estendeva
terrazza
Degli edifici profani
artificiale
mattoni che sono
nella loro patria
non
lunghi.
lati
frammento
allineati
profondità
ma
è
di
mattoni
che
i
di
nulla.
cerchio
:
si
La
disposto
Warka
(fig.
un pilastro sporgente, mosaico con-
:
i
dell'
Eufrate.
ma Il
riunì
—
144), che è costituito ci
istruisce
per
prima
la
Babilonia sotto le
estesa
rete
grandiose
secolo intera
scettro
di
si
Un
sulle
e
una
quanto a Babylon
canali
costruzioni,
(Babil) posta
regione.
suo
l'
sue cure tanto ad
rivolse
l'Eufrate
il
volta
due
rive
del-
innalzò a capitale della rilievo dei
Museo
Bri-
sin-
avevano
il
i
Fig. 147. Drago. Rilievo in mattoni smaltati Berlino. (Andrae).
suoi
in-
mosaico;
da mezzi
argilla
XX
li
tanto sul processo
momento
Dal nel
ste^a
vano princi-
trasversalmente ed ha
muro) quanto anche
Hammurabi
erano in-
città
Sumeri evidentemente
suo aspetto artistico di tappeto.
cui
ve-
che sia
La colonna trovò uso
decorazione architettonica serviva talvolta
di
In
rettan-
ritiene
abitazione crudi.
sostegni a colonna,
architettonici nelle pianure
Come
lunghi cunei di
Babilonia. in
lati
singole parti del
conficcati nel
come un segmento
di parete trovato in
due
ai
sistono di
sul
crudi.
edificio
messa insieme faticosamente con
montuosa avevano conosciuto
stende in
si
gressi dai
tagliati
come membri
abbandonati
(le
un
alta metri 6- io.
è conservato presso
si
solo in una destinazione sacra e viene inoltre
il
mattoni
il
piccoli.
spazi e con stretto
sei
Le case
con
nalzate
pale
più
Pietra di confine del re Marduk-baliddin
146.
goli
in
appoggiato di lato
stibolo
si
di
è stato ritrovato
mura
di
santuari
dei
cilindri
tecnico
67 tannico
(tìg.
ncrgici
mostra
145)
tratti
e-
gli
del potente prin-
cipe senza alcun abbellimento
ma
tìuente,
quella
a
lunga
discende
barba
la
:
e
contrapposizione
in
Naram-Sin
di
ha
una partizione orizzontale
già
Anche
neir alto.
tondo
di tutto
creazioni
ha
la
statuaria
questo periodi,
di
ma
rispettabili
non importanti. L'antico impero babilonese decadde dopo
la
sua
conquista per opera dei Cassiti verso
(Cossei, di
il
1760).
L'arte
questo periodo è ancora poco cosicché
noi
pos-
siamo soltanto constatare
attra-
verso
i
investigata,
cilindri
i
sorilievi
sigillari e
bas-
delle pietre di confine
(kudurru)
che
nelT originaria
arcaistica povertà di
forme pe-
parietale a mattoni
Babylon. (Andrac).
un vigoroso naturalismo
netra il
in
quale appare specialmente
alcune
in
figure
animali e in statue
di
avorio di regine, provenienti da Susa. Noi vediamo qui sorgere
caratteristiche di quello che sarà in appresso lo stile
costume assiro
e la stoffa
riccamente ornata di figure.
nese del re iMarduk-nadinachi (verso
monumento
antico sacri,
appare
la
di stile
figura del Grifo,
iioo)
si
e
già anche
i
I
è a ragione considerata
come
il
più
resi alati gli animali
il drago del dio straniero Ninprime sicure rappresentazioni dell' « al-
cui precursore è
il
si
bronzo
pietra di confine babilo-
Nel periodo cassitico vengono
assiro.
gischzida, introdotto da Gudea, e
il
Appaiono
assiro.
Una
in
più splendide
le
trovano
le
» (fig. 173). Molte influenze sembrano additare verso occidente, verso Minore e verso l'Assiria, donde verosimilmente anche provenne V immagine « dea nuda » la quale non appare prima del tempo della dinastia di Babylon.
bero sacro l'Asia della
In
i
una
confine, cassitiche
delle più antiche pietre di
quale è stata trovata in Susa,
la
sono degli uomini,
vi
quali rassomigliano alle più antiche rappresentazioni
In breve, per quanto tutto ancora sia qui oscuro, non può essere messa in dubbio l' importanza del periodo cassitico per la storia dell'arte mesopotamica. Come lo mostra la pietra di confine del re Mardukittite.
baliddin dell'anno
714
146;
(fig.
anche l'arte babilo-
nese ha subito l'influenza dell'arte assira potentemente fiorente sin dal principio del
L'ultima fioritura d'arte ai Fie.
una
statuetta maschile Testa di da Assur (verso il 2500).
14**.
re caldei, soprattutto a •
Le testimonianzc
j
ii
primo millennio. di
Babylon-
Nebukadnezar «
i
•
si
II ..^
ricollega
(604-561).
_
^
della sua attività architettonica
-...«... sono
.
DO
-
A.
venute ora
luce per
alla
oriente:
I.
mezzo
MESOPOTAMIA
II.
degli scavi,
hanno messo
quali
i
rocca (El Kasr) costruita su un'alta terrazza, con cortile e sala,
mere, e per
le
tempio di
le
di
Marduk
banchine con
(Esagila?) con laterali
suo zikkurrat (confr.
il
iìg.
i
la
sua
con corridoi e caluoghi di ormeggio
selciata
che conduceva
al
143) e lo spazioso tempio
della strada processionale proviene
un corteo
di
draghi
147) e di leoni in mattoni smaltati e in leggiero rilievo, vigorosamente disegnati,
con giubba
talvolta bianchi
su fondo celeste (tav.
Fig. 153.
La medesima
gialla, talvolta gialli
per lo
essi
Ili):
Tempio
tecnica, solo
colori ancora più (fig.
della città oltre alle
sono trovate anche una strada processionale
Ninmach. Dai muri
(tìg.
mura
gigantesche
navi. Si
scoperto
allo
.-i
ramp; con parco, da un
senza
nel
rilievo di
si
sviluppano dei
leoni di Ninive.
ai
(Layard),
è prediletta
rivestimento
148). Sulle pareti azzurro-scure della facciata
Dalla loro estremità superiore
inferiori
Kiijuiidscik.
quale anche
rilievo,
dominava
ricchi,
con giubba verde (forse una volta rossa?)
meno non sono
in
susseguivano dei
si
con
Assiria,
grande sala della rocca
della
fiori cilestrini
pilastri
del tipo degli
gialli.
iris,
due,
uno sopra l'altro, con una specie di palmetta nel calice. E stato qui riadoperato per un libero coronamento superiore un motivo egiziano (fig. 92) nello stesso modo che esso appare
in
trova di nuovo
coppie di
Cipro in
capitelli.
in
capitelli reali (fig.
Assiria
(fig.
154).
Degli
raddoppiamento
202)
:
steli
ricurvi
il
Nella parte superiore della parete
si
con
fiori
di
delle volute
si
loto uniscono
le
distende un fregio di palmette
bianche contrapposte. Si tratta in complesso non di un'architettura reale imitata
una decorazione parietale che si vale sponde il bianco orlo che circonda tutte di
di le
motivi
forme
e
architettonici.
A
questo
ma
corri-
produce una gradevole separa-
zione dei colori.
Non molto dopo la
sua indipendenza
:
questa magnifica creazione nel
538 essa
dell' arte
fu conquistata dai
caldea Babylon perdette
Persiani.
J
I1HHHB5BSB5 II 1
li
o
e
BABILONIA
69
J^Ei
lQ
3-—
Fig. 151. ['alazzo di
hi
Chorsabad. (Place).
ASSIRL-Si.
B.
Gli scavi in
Sargon
Assur (Kalat-Scergatj,
l'antica capitale dell'Assiria,
hanno cominciato
uno sguardo nel secondo, perfino nel terzo millennio dell'arte assira. Da più lungo tempo invece conosciamo gli ultimi tre secoli dell'Assiria. Dei ricchi documenti di arte assira furono ritrovati sulla sponda sinistra del Tigri nelle vicinanze di Mossul. Essi vengono denominati dai luoghi di ritrovamento Nimrud (Kalach), Chorsabad (Dur-Sarrukin) e Kujundscik iNinive). Esse sono soltanto le a permetterci
ultime onde la
di
un'antica corrente di civiltà.
tradizione letteraria,
le
impronte
I
di cilindri
dati
di fatto
assiri
sopra riportati
(p.
67
s.),
sopra documenti cappadocì del
jO
A.
rO RIKM'K
-
terzo millennio fanno indurre l'esistenza
MESOPOTAMIA
II.
:
un'arte sino dal 2500 circa:
di
sculture finora additabili, appunto da datarsi verso
mesopotamica, esse imitano le così dette opere sumeriche Assur (fig. 1^9) presenta accanto ai
l'influenza dell'antica arte in
maniera
inabile.
una
corti
capelli
Una
folta
delle teste trovate in
labbro superiore rasato. Poscia mancano e tempo di Tiglathpileser I, ^verso il 1100) e soltanto prima monarchia mondiale assira, il bellicoso Asurnazirpal
barba
sculture di tutto tondo sino sotto
fondatore della
il
(885-860),
ricciuta
stata trasportata la residenza
quale costruì
governo
di
il
626) il
il
Una
si
deve
il
documenti
i
fondatore
di
divengono più
in
e
di
Kujundscik
particolare ultima fioritura ebbe sotto
Ninive sotto
di
i
prima
già
era
in
Sotto
abbondanti.
suo
il
il
Sennaherib
figlio
l'arte
Asurbanipal
quale completò l'opera di suo nonno Sennaherib
La caduta
(dove
Salmanassar (860 825),
figlio
Chorsabad.
palazzo meridionale
il
palazzo settentrionale.
alla
Nimrud
da Assur) e sotto suo
palazzo centrale,
Sargon (722-705),
(705-681), a cui slancio.
il
al
costruttore del palazzo di nord-ovest a
il
più antiche
le
mostrano chiaramente
'2500,
il
nuovo
prese un
668-
(Sardanapalo,
Kujundscik, costruendo
un
pose
.Medi ((^06)
termine
fiorente arte assira.
Architettura. tempio del dio del
—
Assur sono
In
cielo
Anu
grande
cortile era circondato
genere
di
camere interne
;
e di
state
suo
scoperte
figlio
dinanzi
e
nel fondo
si
sui
Adad lati
da
trovavano
conteneva un vestibolo trasversale e dietro
le
fondamenta
di
sino
al
che
i
risale
mura
assai
due
templi,
un doppio
di
100.
i
con
spesse cui
Un ogni
ciascuno
tempio babilonese, pag. 6*5) una cella allungata che si stendeva in profondità e che terminava con una profonda nicchia. Nella ricostruzione del tempio per opera di Salmanassar (860-825) al
(in
contrapposizione
al
posto della nicchia fu stabilita una vera e propria camera posteriore.
E
evidente
Salomone (fig. 196); la lunga cella invece della cella trasversale babilonese rappresenta un notevole progresso artistico, il quale tuttavia risale ad influenze straniere, di Asia Minore. La grande pianta è completata da due zikkurrat (torri a rampe, fig. [50; confr. fig. 143), una in immediato collegamento di ciascun tempio. Dopo questo si è potuto riconoscere anche come un gruppo la
di di
somiglianza della pianta col tempio
tre
templi
Chorsabad
(G) (fig.
con
i
loro cortili
151) che
prima
Fig. 152. L' ingresso de! palazzo di
si
di
(D,
E,
Fi
con'ilieV?d^'KiJundscik'.^L™a™d^^
ARGUITETI URA ASSIRA
73
et::. Pilaslri
Fig. 158.
e colonne su leoni e tori
Delle volte a botte
argilla.
sappiamo, soltanto battiamo anche
in
tipi
più
mente
si
trovano dei
costruite solo
in
ed
Assur, Sippara)
difficili
di
in
erano
fig.
Musco
Hi itannico.
per quanto noi
in uso,
impianti idraulici dove
copertura a volta
erano volentieri chiusi ad arco tondeggiante sentazioni
Kilievo da Kiijinutscik.
eseguite ad incuneamento
tombe
in
alati.
(lig.
Anche
153).
Se d'altro
152).
munemente adoperato dipende anche
im-
ci
androni
lato nelle rappre-
erano certa-
piccoli edifici coperti di ripide cupole, queste
mattoni crudi.
gli
Dalla scarsa solidità di questo materiale co-
grande spessore
il
delle
mura,
quale era
il
necessario in un clima con rapidi mutamenti di temperatura.
Per
prima volta
la
nella
metà
seconda
dell'
Vili
secolo,
nel
nuovo impero
assiro che comincia con Tiglathpileser III 1745-727), gli Assiri appresero a conoscere
un
particolare uso architettonico della colonna dai
o
ti »
(vedi sotto,;
Ittiti
legname da costruzione. Innanzi tutto "
BitChilani
(casa
»
come aftermano
Un
colonne.
151 N"
fig.
:
gli
r atrio
costituisce
ali
una sala
l'ingresso ad (fig.
in le
Più tardi
155).
Kujundscik, anche piene vengono
ali
adattate a
camere
finalmente
i
steriori
mente a
più in
do
1
da
lonna colo
hekal
(1
»
Partenorigini
tali
che nel
sia
svi-
ricca-
ittita
56).
sembra
nei
un
maniera
fig.
e
vani po-
vengono
luppati
la
\'II
cose-
penetrata
grandi
la
palazzi
colonna
si
presenta
colonna), una parte di edificio preso
Assiri, la cui caratteristica
Bit-Chilani appare nella
tale
tiancheggiato da due forti
a
loro vicini occidentali,
i
«
Chat-
dall'occidente traevano essi anche una gran parte del loro
forma
distintiva j-iù
era
semplice
come membro
a prestito
un fìg.
dagli
atrio aperto
154)
in
del Ittiti.
con
C^horsabad
l.'oKIEMi;:
74
II.
Mi:SOPOTAMlA parte nella Jormazione
in
assiri,
passaggi aperti da una
di
air altra,
mento
in
di
finestre
parte
abbaini
(fig.
a forma di
(?)
157).
distinguere due
sala
riempi-
nel
Si
possono
di
colonne.
tipi
Talvolta esse erano alte e snelle
venivano
e
tallo.
costruite
forse
in
con rivestimento di me-
legno
Avevano una base
rigonfia
con ornamentazione all'intorno Leone
160.
bronzo
in
Sargon. Da Chorsabad. Lonvre.
di
serie
di
una ninfea schiusa
(\edi pag.
talvolta sul dorso di
La base posava
Altre volte invece
sopra l'altro
In qualche pilastro
154).
eolico (confr.
—
mezzo
per
si
o
di
a volute
la
di
Sfingi in pietra
il
assumeva
la
forma
scultoria
e
pittorica.
il
Il
rivestimento
assai
di ffuso
diffe-
quale
la
come
fram-
dei
essi
menti di una palma dorata,
in
bronzo
ne erano col-
locate dinanzi ad un ingresso nel palazzo di
Chorsabad, ed bronzo bat-
alcune lastre di tuto che
servivano di coper-
di cipresso o di
ché,
palma. Poi-
contrapposizione
in
portali
legno
porte in
tura a salde
aperti
Bit-Chilani,
i
ai
a colonne dei
portoni princi-
pali
erano chiusi saldamente
con
simili
stre
collina
Wat,
battenti.
furono di
ad
il
158).
quale
valore artistico è dato preva lente-
una grande parte,
tra
(fig.
del cosi detto capitello
sono conservati solo scarsi
avanzi;
di
motivo a voluta della comune colonna ionica
capitello
dalle iscri-
metallo,
in
aveva
forma
(confr. fig. 148).
Anche dell'ornamenta-
zione vi
tori,
iris
legno, noi lo
renti generi di
conosciamo solo zioni.
il
Alle costruzioni assire
dalla decorazione
pareti
di
ed un capi-
148).
fig.
Arti figurate.
mente
leoni,
foglie
colonne oltre ad una base bassa ave\'ano un capitello
le
ripete due volte l'uno (fig.
72)0 terminava come un
di
che o aveva
tello
Tali
ritrovate
rottami oriente
di di
la-
nella
Bala-
Mossul
fìì;.
101. statua arcaica
da Assur. Verso
il
1100
:
delie
ARIE FIGURATA ASSIRA
825
Anche
.
degU dei
dei simboli
un anello
differente grandezza, con e portano
la
regola
di
che
conservate,
una
muscolatura sporge con un
del periodo
sono rare oltre a statue
risalto
immagini
anche
come
pesi
completamente al tempo
statue
come anche
nel dorso.
un chiaro contrasto
mesopotamica.
di
giacenti,
appartengono
petto; in esse,
al
che costituisce
statuette di re (Asurn;i/.irpal,
e
;
appaiono
antiche
porte dei
alle
leoni
di
160); essi servivano
(fìg.
Le più
indicazioni.
fioritura dell'antica arte
di
dorso
braccia sono incrociate
UGO. Le
il
relative
le
sul
serie
possono designare come colonniformi,
si
Salmanassar (860-
di
oro ed argento erano apph'cati
in
Eccellente per concezione e per fusione è
templi.
verso
gesta pacifiche e guerresche
rappresentano
esse
i^g};
(fig.
75
Le
statue
allo stile
pietra
libere in
Salamanassar, Asurbanipal]
di
ad esempio della dea nuda
dèi,
Nebo.
Isctar, del dio
Scultura e pittura sono in
esclusivamente
quasi
Assiria
all'immediato
servigio dell'ar-
costituiscono
chitettura: esse
rivestimento
152)
(fig.
accumulava una
si
Degli orna-
decorazione.
ricca
androne
ad
porte
tutto nelle
il
Sopra-
parietale.
menti, per lo più
su fondo
gialli
azzurro dipinti a fuoco su mat-
circondavano
toni,
porte
delle
ravano gure
ifig.
b
deco-
tempio
del
Delle gigantesche
alate,
umana,
tori e leoni
scalpellati dalla pietra
principale.
tipo
Il
quello antico babilonese
r esecuzione
assira
è
ritroviamo presso 176).
gli
:
è,
ma
noi lo
Ittiti
Fig. 162. Cornice di porta in nwttoni smaltati. Cliorsahacl.
del
Le
facciate adiacenti.
sino a
leone, anche esse di
camere
pareti delle
considerevole
altezza,
gigantesche,
proporzioni
talvolta in
vita di
corte,
distendevano
cerimonie religiose, nelle
camere
con rappresentazioni erano ornate
di
forse
figurate,
pitture
Nei palazzi più antichi
in
doppia
in
anche
guerre,
fregi
di
di
in
cacce.
Nimrud sono comuni
Chorsabad predominano, accanto
ad una a
comuni
le
rive-
sovrapposta, di lastre di
fila
bassorilievo scene della
Al disopra dei
parte con motivi ornamentali
insieme
erano
lastre di argilla smaltata,
decorative e nelle stanze
mette, boccioli, bacche di abete) ;
sacrifici,
adornavano
e dei grandi corridoi
ufficiali
calcare tenero alabastrino nelle quali erano rappresentate
ciate
(Place).
(fig.
Figure simboliche o l'eroe nazionale Gilgamesc (secondo l'usuale interpretazione)
come domatore .stite
fi-
a testa
164) stavano a guardia del
portone sì,
stanze
le
163).
(fìg.
archi
gli
162)
(fig.
altrimenti
;
erano
dei pesanti
rilievi
parte
le
pareti
imbiancate.
solo
motivi vegetali
ornamentazione
leggiere palmette e
di
fiori
si
in
(pal-
corde intrecdi
loto,
delle
7Ò
-
p
I.
ORIUNTE
:
11.
MI SOI'OTA.MIA
FIGURAIA
ARli:
cerimoniale,
quale
il
barba toglie
sono
ornamenti
gli
di gala
L'acconciatura
ed espressione.
movimenti appaiono
i
con
esagerato
i
arti-
rappre-
Nelle
regolati
irrigidiscono intorno ai corpi,
si
anzi
vigorosamente,
costruiti
teste vita
alle
sentazioni della vita religiosa e di corte più riijoroso,
costume.
rispecchia specialmente nel
si
e della
capelli
dei
ficiale
77
modo
nel
qua'.i del
resto
sviluppo muscolare, presentano
proporzioni tozze e portano chiaramente nelle teste l'impronta del tipo di razza. Se costumi non llinno alcuna piega essi presentano d' altronde una straordiiiaria i
ricchezza di guarnizioni colori,
un
riconoscibili, rivelano
per
arti
Queste frange, balze
e
mostre multi-
numerosi
del
ri-
quali la Babilonia
le
famose
erano
e l'Assiria
i
yoì.
grado
alto
tessitura e
sviluppo della
camo,
1
con linee incise sono ancora
tracciati
di
ih6,
165,
(fig.
contorni accuratamente
cui
i
anche
;
i
rappresentati e
strumenti
lavori in metallo testimoniano tanto
produceva cosi capacità
della
che
dello scultore,
dell" abilità
ri-
li
fedelmente,
quanta
lavoranti
e della
dei
bellezza degli originali. L" effetto dei rilievi era rialzato
generale policromia.
loro
dalla
non
Assiri
disponevano
numerosa
serie
Gli
'alcuna
di
Le' scene
di xolori.
dipinte su mattoni smaltati presentano di
regola
azzurro verde
figure
le
o
viene
adoperato per per
accessori,
gli
il
;
eccezionalmente
solo
particolari,
i
su fondo
gialle
anche talvolta bianco
rosso e
il
nero
il il
bianco
soltanto per gli ornamenti. Tuttavia
bastavano questi colori per ottenere grandi
risalti,
specialmente
namentazioni dei
vestiti (fig.
nelle or-
162, 163
Nelle opere puramente decorative
Le opere mentre
al
Nimrud
più antiche di
tempo
l'arancione, con
i
di
Sargon
quali
si
—
stilistiche tra
le
coloristico appare
preferiscono
predominano
anche
l'azzurro pallido,
il
bianco, nero,
bianco,
Il
carattere singolare della
così esclusivamente l'occhio
opere di epoche diverse
riescono
appena
concezione,
moderno che
il
ralezza. In essa l'elemento aulico reprimeva
l'espressione.
giallo e
percettibili.
degli
Noi abbiamo a che
fare
con
il
vigore e apportava
delle classi
umane;
in
atteg-
differenze
le
Tuttavia
Messa a confronto delle più antiche opere babilonesi, come insieme non presenta nessun progresso sulla via di una più
differenze esistono. assira
splendido.
più
colori forti, turchino,
otteneva un effetto più delicato.
Sviluppo dello stile. e del costume occupa
giamenti
.
l'effetto
la
tali
scultura
viva
natu-
l'uniformità del-
luogo
di
individui
MnSOPOTA.MIA
11.
appaiono esclusivamente dei Solo
dove entra
là
hanno
degli esseri misti e là
dove
la
:
uomini
uomini
barbati,
qui,
come presso
rivela
si
può chiaramente
imberbi
ed
«
eunuchi
Babilonesi (pag. 67) un gran
i
natura del soggetto lo richiede, ad esempio
scene guerresche, si
tipi
nella
".
—
giuoco un elemento fantastico, come nelle figure mitiche
in
posto
—
rappresentazione di
una maggiore vivezza. Tuttavia anche dentro l'arte assira uno sviluppo stilistico. Le sculture del medio impero
seguire
Nimrud e appartenenti al IX secolo presentano proporzioni una muscolatura assai accentuata (fig. 165). Tutto è riprodotto in grandi,
assiro provenienti da
tozze e
vigorosi tratti
ma
alquanto pesanti. Oltre che nelle scene cerimoniali
Fig. 166. stele di Asailudduii e. Etiopia. 671 a. Cr. Da Sendsi Berlino, u
1U7. L Salmanassar
di
accanto
al
chiudere
re
sono
quadro,
il
Museo
re
demoni
sogliono
nella caccia ai leoni o ai tori selvaggi,
(fig.
Britannico.
di piazze
di
gradini
guerriero di Sargon.
ali
dei servi, e dei
nero
II
Un
Da Chorsabad. Museo
Britannico.
forti,
Salmanassar
16S.
Da Nin
11.
nei
protettori a quattro
sacrifici.
Sul
167), colpisce, nelle
cinque zone a
rilievo,
la
cosi
detto
poca sporgenza del
rilievo,
gliare durezza del basalto. In generale soggetti
neoassire
del palazzo che più
distruzione di Bab\'lon
(710';
di
cento
anni
fece innalzare in
alla
e
una piramide a
precisa
caratterizzazione
quale costringeva
stile
obelisco
con
(860-825), che termina superiormente
dei popoli che prestano omaggio, ad esempio degli Israeliti nell'ambasceria (842), nonostante la
dove
appare su carro e a piedi, in guerra, nell'assedio
figurati il
Fig.
olieliSL
di stato,
la
di
lehu
non fami-
ritornano anche nelle sculture
dopo Sargon, verso il tempo della Chorsabad presso il pendio ricco di
ARII-:
FIGURATA ASSIRA
acque dell'altipiano (tìg. 151). Le lastre sono più piccole, le forme sono rese con maggiore naturalezza e vivezza (anche nelle statue), il vestito è spesso più riccamente
adorno che (pai.
75,)
Nimrud
in
dei templi».
(fig.
167), particolarmente fine è la
accrescevano
1"
mezzi
straordinari
Degli
etVctto.
re è testimonianza la rapida
esecuzione,
quali disponeva
il
morto
Al periodo sargonico appartiene una
nel 705.
Museo
un'altra testina nel
femminile che
trova in Erlangen
si
Vig.
leziosi
Vita in un
100.
figura
Kujundscik dove naherib costruì
il
sui le
poiché
di
lavoro delle
Sargon era già
testina in ossidiana di
sono dei lavori finissimi
assiro. Rilievo da Kujundscik.
accimpamcnto
ornamentazione
Napoli,
tripode in bronzo coronato da una figura
171): essi
(fig.
alla
maniera egiziana
nell'VIII secolo.
prodotti industriali cosi
il
forze
e
quasi
Berlino.
danno un alto concetto deltempo uno di quei scarsamente conservati per quanto così spesso siano rappre-
con qualche richiamo
l'abilità artistica assira
sentati in
Berlino e
di
decorazione del «quartiere
e l'elegante colorazione ed
fregi di argilla smaltata
I
rilievi.
Il
e ci
tripode è nello stesso
Il
successore Sennaherib
trasportava
la
residenza
a
antiche costruzioni di Ninive furono ricoperte dalle nuove. Sen-
palazzo meridionale.
Una
stele di
suo
figlio
Asarhaddon trovata
in
Sendscirli, nella Siria settentrionale, celebra la sua vittoria sopra l'Egitto nell'anno 671 fig.
i6(ì); un'altra
la stretta
lii
immagine
del re
guarda ancor oggi da una parete rupestre giù verso
Nahr-el-Kelb (Lykos: sulla grande strada costiera della Siria che conduce
verso r Egitto.
Ma
la
maggior parte
settentrionale di Asurbanipal.
Essi
dei rilievi di
sono
più
Kujundscik proviene dal palazzo
ricchi
di
particolari,
raccontano
con
^UUMte^^
Fig. 170. Festa in giardino del re Asurbanipal.
Rilino da Kujimdscik. Museo Britanni(
ARTE FIGURATA ASSIRA
8i
maggiore estensione e vivezza (fig. i€g\ riempiono il fondo con più elementi, introducono volentieri nella rappresentazione il paesaggio (ciò che è stata sempre una caratteristica dell'arte assira, la quale forse qui si ricollegava ad antichi modelli mesopotamici,
137),
fig.
maticamente, vanno accessori. Persino
alla
e
mentre trattano
regina,
la
le figure con poco rilievo e quasi schemaggiore naturalezza nella riproduzione degli quale non appariva mai nelle più antiche rappre-
ricerca della la
sentazioni, prende parte in giardino alla festa del suo sposo
capacità artistica stanno
di tale
Kujundscik. Esse sono
col più
colte
(fig.
Al culmine
170).
animali nelle grandi scene di
figure di
le
grado
alto
naturalezza e
di
caccia di
vivezza
e rag. giungono, ad esempio nel leone che sputa sangue o nella leonessa che colpita nella schiena trascina a fatica la parte posteriore del corpo (fig. 172], un effetto sorpren-
dente.
contrasto rispetto
Il
più antichi è
pensato
è
si
mente perchè
influenza
all'
una corrente da
opere dei periodi
greca
sviluppo dello
lo
Asurbanipal (accanto
di
alle
forte in questi elementi che
così
al
;
a torto certa-
stile naturalistico
quale va di pari passo
possiamo seguirlo sino Sargon mentre l'arte ionica nel VII secolo arcaistica)
difficilmente era vire
tanto
sviluppata da poter ser-
da modello.
—
Sopravvivenze. sira,
che,
L' arte
assai
babilonese-as-
tramonto
dal
di
Kalach nel 606 (Dur-Sarrukin era già abbandonata prima), ebbe ancora in
Ninive stata
danneggiata
e di
una breve
Caldea
rifioritura (pag.
66
s.)
sino
che anche Babylon nel 538 fu conquistata da Ciro, ha lasciato delle tracce nella storia dela
I
Kii,
171.
Tiipii.ic in
arte.
Ad
ogni
modo
particolare nell'arte
RriariKcn.
mente solo
le
sopravvivenze, in
babilonese sono
soggetto.
di
semitiche o di altra origine dell'Asia Minore e della
I
Persiani,
perfino
Siria,
la
modo
frequentele
stirpi
popolazione
hanno direttamente o indirettamente subito V infigure fantastiche alate ebbero un gran posto concezioni religiose degli Orientali. Anzi una rappresentazione
pregreca sulle coste e sulle isole fluenza
mesopotamica. Le
dell' arte
anche più tardi nelle prediletta in tutta
l'arte assira,
quella dell'
«
albero sacro
»
guardato da due figure
adoranti, una costruzione artistica di pilastri, nodi e palmette ornamentali
non solo ritorna
nell'arte più
antica sul
valore decorativo attraversa
il
arte l'elemento assiro
si
altra
mento miceneo, in
in
quell' arte
Cipro o altrove, certo
Mediterraneo, così lettili
delle
tombe
in di
in
suolo greco,
ma
medio evo come motivo
('fig.
di tappeti.
Più che in ogni
conserva, giustapposto all'elemento egiziano e orientalizzante
(bronzi,
173),
ridona certo ad un puro
avori,
ori,
all'ele-
argenti) che sorta
paese semitico, fu nel VII secolo diffusa dai Fenici nel
Creta (bronzi dell'antro Ideo)
Praeneste
e
di
Caere).
come
nell'Italia centrale
(suppel-
82
A.
Fig. 172.
-
l'
oriente
Leonessa morente. Rilievo
:
dell' età di
II.
MESOPOTAMIA
Asurbanipal.
Da
Kiijundscik.
Museo
Britannico.
L' Italia non possiede nessuna vera e propria raccolta di antichità asiatiche. Conta appena qualche oggetto ne' suoi principali musei, in ispecie a Roma e a Torino. Non si creda per altro che il suo nome manchi del tutto nella storia delle grandi scoperte archeologiche di quei paesi orientali, che anzi una pagina assai gloriosa vi ha segnato Paolo" Emilio Botta, tìglio del celebre storico, nato in Piemonte nel 1804. Istruito nelle scienze ed entusiasta de' viaggi, fece il giro del monJo indugiando sulle coste occidentali d'America; poi (1830-33) seguì in qualità di medico la spedizione di .Mehemet-Ali. Ritornato in Francia fu nominato console in Alessandria d'Egitto, indi agente consolare a Mossul in Mesopotamia. Fu egli il primo a sospetgrandi cumuli di sabbia che si vedevano lungo il Tigri segnassero il tare che posto delle antichità assire, e si diede agli scavi 1843) che condussero alla conoscenza del palazzo di Sargon a Chorsabad, ritenuto da lui l'antica Ninive (illustrato in celebri pubblicazioni), che procurarono al Louvre preziose sculture e valsero ipuò dirsi) a fondare l'archeologia assira. Il Botta Ju in seguito console a Bagdad, a Gerusalemme, a Tripoli ecc. Morì nel 1870. i
1
-^C:^^-^
"%
Fig. 173. Albero sacro con
-^y^'m
demoni
inginoccliiati.
Da Kujundscik. Museo
Britannico.
ARIE ITTITA
L'ampio cidente
nudo
altipiano,
con
anatolica,
gran parte, che costituisce
in
suoi orli montuosi a nord e a sud e con
i
da lungo tempo
è
ASIA MINORE.
-
III.
83
alacremente esplorato.
E
nucleo della
il
penisola
suoi contrafforti ad oc-
i
sempre più chiaramente
così
palesa l'importanza della regione per l'antica civiltà ed arte, tuttavia ancora non
si
un'immagine generale e in qualche modo coordinata del loro svidobbiamo contentarci provvisoriamente di additare le molteplici ditVerenze
è possibile farsi
luppo. Noi nello
artistico dei singoli
stile
tìla
che rian-
nodano questo da un l'arte mesopotamica,
dall' altro
paesi e seguire
europea. stanno
territori occidentali
I
rapporto col
stretto
in
mar Egeo,
bacino del
parte
la
Minore guarda
ii7terna dell'Asia
piuttosto verso sud,
al d;
Tauro. Noi
ci
successione
cronologica
quanto
con
lato
greca o altrimenti
r arte
con
le
del
là
atteniamo
è possibile
alla
per
stabilirla.
Periodo antichissimo.
—
Della civiltà della pietra in Asia
siamo
Minore sempre più
ma
stanno
non adatto cose per
le
tig. 174. Porta dell.i cinta di Bogliaskoi veduta daM' iute
suo antico insieme
dal
e perciò
ve-
vari,
ancora sporadico,
è
tutto
sciolto
avanzi
conoscere
nuti a
fornirci
a
vrapposti. Dei resultati che
ha
Arte Ittiti,
ittita.
dei
—
per
ottenuto
là
p'ù sotto in altro contesto (pag.
gli
immagine evidente
Hissarlik (Troia) con
di
anzitutto la collina
un'
periodo successivo,
il
no
dominio
sulla al di
tamica: una
cronaca
Il
Chatti
I)
Nel secondo millennio
(con
i
maggior parte là del Tauro,
babilonese
babilonese
antichi
suoi nove strati so-
dei
Schliemann
si
parlerà
estesamente
Asia Minore occupano il primo posto abbiamo acquistato una più sicura coCappadocia essi non soltanto estesero il in
e
in
si
spinsero
mesopo-
della
penisola sino
annuncia persino fin
Boghaskòi
di
indigena
mar Egeo ma
nella Siria settentrionale e nella pianura
pag. 67)
Cassiti,
ritrovamento fatto
lingua
più
essa appartiene
quali solo negli ultimi decenni
anche a sud,
"
Ad
bronzo.
del
ss.).
noscenza. Dall'aspro e nudo altipiano della loro
i
lo
Diversamente
complessa.
e
l'età
mostra
nella
al
una
Babilonia
un grande infatti
nel
tavolette
di
XIV
e
XIII
re dei Chatti trattava sul
medesimo piede con
parte imparentati con
Nel XIII secolo noi ritroviamo poscia
lui.
i
dei
principio del XV'III secolo.
al
archivio
che
spedizione
vittoriosa
principi
di
d'argilla
secolo
il
in
gran
Bab\'lon e di Egitto, in i
Chatti in Siria in
A.
-
I.
oriente:
ASIA MINORE
III.
con Ramesses
lotta
II
XII
(pag. 36. 49). Alla fine del
secolo essi subirono una decisiva disfatta per opera del re assiro Tiglathpileser I;
ciò
sovranità
Dopo
as'^ira.
Asia Minore
in
fonti
vimenti nel
sud.
fusione
dei
una
pose
quale
al
monumenti Halys
a sud; al di là
e
si
nelle
trovano
dell'
ad ovest
popoli sorge
in
Karkemisc
del
a
l'
da questi mo-
fine
impero
questo
della
Sendscirli
sono
mantenne
si
regno
La
storia
Nel nord della
Boghaskòi ed Ugiuk,
oltre a
Soltanto
frigio.
sull'Eufrate
corso
la
sorgono
Chatti,
di
alla
assiro Sargon.
re
il
linee principali.
la capitale
Tauro
di
nostre
nelle
lungo tempo un piccolo
nel 717
corrisponde
ittiti
noi finora possiamo seguire solo
ad oriente
fine
nome che
di
per
ancora indipendente,
sparisce
ciò
il
altre popolazioni sino a
Boghaskòi.
conseguenza
in
sud del Tauro caddero sotto
regioni al
le
altri
ittito
larga dif-
che
ittita,
Cappadocia luoghi sono
particolarmente
da
ricordare Marasc e Dscerablus .Karkemisc).
Per
l'architettura degli
Specialmente
scirli.
Ittiti
capitale
la
sono essenzialmente
Boghaskòi o Chatti
pianta grandiosa con acropoli, città alta e città bassa. della costruzione in pietra di
con
la
istruttive
distingue
si
Anche
costruzione in legno e
Boghaskòi
Send-
e
per l'estensione e
argilla.
Le mura
della città
Boghaskòi. che sono straordinariamente grandiose e appartengono sicuramente,
periodo (confr.
vono
di fig
nelle
fioritura
assai ricche di torri; le sue semplici porte
più recenti di Sendscirli
(verso
con vestibolo e cortile interno tra torri. Tra gli (palazzi?) in Boghaskòi (fig 17^); 'a loro pianta tempio.
Un
artistico
edifici
la
cui
.
predominano
i
da qualsiasi
m. 20X27),
pilastri
174. 170) rice-
(fig.
un più ricco sviluppo
si
il
grandi templi altra pianta di
quale è circon-
stende davanti
alla
sala principale è assai difficilmente accessibile.
ha qui alcun uso di colonne. Del tutto insolita è fin
secolo
difierisce
propileo conduce in un cortile
più interna dell'edificio
giungono
X
il
dato all'intorno da abitazioni; a nord un portico a
talvolta
al
dell'impero, sono in più punti interrotte da porte con finta volta
271)6 sono
mura
la
qui ritroviamo l'unione
presso terra,
di
la
parte
Non
si
quantità di grandi finestre, che
fronte allisolamento dell'edificio altrove in uso.
,
ARTE ITTITA
85
I
177. Rilievu rupestre di
Fifj.
presso Boghaskòi.
Jasili-kaja
All'intorno sono disposti numerosi e grandi magaz7.ini. Apparentemente editici
sono presso a poco contemporanei, ciò che
tasse di palazzi reali, e contro ciò parla anche la pianta dell'edificio.
contemporaneità non presenterebbe alcuna
la
ma
difficoltà,
A
spazio isolato in un angolo del cortile sia una cappella.
micenea, mentre poco
giustamente additate appare nel Bit-Chilani
di
le
vuole, che
ragione
si
la
m.esopotamica.
quella
si
trat-
dei santuari
r^jnder
un piccolo
è insistito sul-" civiltà
Anche
cretesesi
sono
differenze dagli impianti molto più recenti di Sendscirli dove
(fig.
come anche si sono posti .Ma dobbiamo guardarci l^a
si
Boghaskòi hanno rapporti con
comune hanno con
Per
è ditfìcile allora
come
ragione della natura dell'edificio e soprattutto ritenere,
l'osservazione che questi edifici di
questi
tutti
spiegherebbe difficilmente se
si
15^, 156) la colonna che era ancora sconosciuta a Boghaskòi,
in luce certi contrasti
con
gli Ittiti
della restante
Asia Minore.
dal dare troppo peso sia alle somiglianze sia alle dilTerenze.
pianta generale di Boghaskòi appartiene a quel principio di collegamento di vani
isolati
che
in
Creta non
si
trova,
mentre
palazzi
i
possono riportare
si
al
sistema
un cortile. Alcune somiglianze, come spiegano per quelle con magazzini di Tirinto ancor più che con quelli di Cnosso, la natura stessa delle cose. Bisogna essere guardinghi anche di fronte all'affermazione di
greco del coordinamento unitario intorno ad
.si
i
A
rapporti con l'Europa settentrionale e persino occidentale.
mesopotamica
e
possibilmente
anche
additano
porte
fig.
La
leoni o
i
come
(Ugiukt l'tò
rapporti con l'architettura
ad influenze egiziane,
7('> 1
Sfingi
le
guardiani
confr.
scultura
fig.
1
ittita
di
52).
ci
è
divenuta particolarmente nota
per opera dei suoi
che
rupestri
mente regione
sparsi
e
sono per
rilievi
ampiatutta
che, talvolta
la
con
una rappresentazione inabile, altra con una rappresen-
tal'
La cosiddetta
Cappella ^. Dal rilievo rupestre presso Boghaskòi.
Fig. 178.
<
.
taZlOUe piU Curata
ma
,
lavorati
pig. 179. Stcle da
Marasc»
8fi
-
orii-nte:
I.
asia minorf
ih.
per
più
lo
un piatto
in
che
rilievo
sporge dal piano affondato con netti contorni e senza sottosquadri, rappre-
sentano
figure
animali.
E
costume
particolare
conico
berretto
numenti
iscrizioni
ittiti.
Queste sculture
tano
in
"
in
ci
perfezione
una
;
mo-
figure
caratteri geroglifici
»
presen-
si
maggior numero
roccia figurata
ghaskc'ìi,
becco
a
unite alle
delle
più grande
con
maschile
nei più antichi
trovano
si
essa un
in
calzari
e
ma non
spesso
umane od
divine ed
caratteristico
in
con
e
la
Jasili-kaja
fronte a Bo-
di
specie di sala rupestre
naturale non coperta, con un
fregio
a rilievo all'intorno sulle pareti roc-
Uomini e donne paesano sono disposti ciose. Fig. ISO.
cosiddetto Sesostri. Rilievo rupestr presso Nymphi.
II
lunghe
file,
e
s'incontrano
ed una dea
trovano cosi
si
fronte,
di
questa poggiando sopra un leopardo
pardo
sopra un" aquila
e
compare anche tistiche in
e
di
(fig.
sulle
177):
talvolta i
un grande dio
teste di
due uomini
dietro vi sono altre divinità su
Singolarmente
ci
colpisce
sopravvivenza
la
ancor
nale
ittita
deve tuttavia
si
origi-
conside-
rarla perchè essa appare forse
Anche più
nell'arte cretese.
sante è
gantesca
(fig.
colonne
ricordano
da una figura
178), in
scrittura
ittita,
già
noto
d'
le
forme
delle
si
deve
esso soltanto un segno
in
è gi-
quanto che
una
del capitello ionico, anche se
vedere
un
di
due colonne che
mano
portato sulla
prima
interes-
rappresentazione
la
baldacchino con
di
altronde,
una rielaborazione decorativa. Al-
quanto
più arcaici dei
ghaskcii
sono
occidentale
dei
questo
è
stile
rilievi
di
quelli di LÌgiuk.
il
rilievi «
Karabel
Il
rupestri »
(la
Bopiù di
pietra 1.
nera)
in
Nymphi,
non
lontano
da
La
pietra dei leoi
presso Hairan-veli
leo-
alcune forme ar-
di
come imma-
creazione
un
doppia aquila (essa
fu resa nota
oggi
Non
in
due- cortei
occidente per opera delle crociate
perdura
gine araldica.
in
al
camminando
Ugiuk), esempio della lunga
in
più tardi essa
;
bicipite.
;
quegli
talvolta
costume
nel
(
Arslan-tasc
n Frigia.
")
TOMBE RUPESTRI
Smirne
sulla via
ad Efeso
MONUMKNII
FRIGIA, LICIA, PAKl-ACONIA
DI
87
montagna che da Sardi conduce
di
opera
180),
(fig.
E
un'errata
che
interpreta-
zione antica riteneva egiziana e metteva in rapporto
dubbio è esso un principe
con Sesostri. Senza
del
che qui sui confini sulla parete
roccia
della
nel caratteristico
la
costume;
contiene forse
ittici
il
impero
suo
fece
sua guerresca immagine un'incisione
Ittiti,
i
rilievi
presentano
più rozzo, cosi ad
esempio una
due donne siedono
di fronte
1
79
;
ghaskiji
e
eseguiti edifici. ittita,
parte
d' altra
e
in
alcuni
regione
Marasc, dove
stele di
dinanzi ad una tavola
esempio
ad
(fig.
Bo-
in
sono assai accuratamente
V ingresso delle pareti
Senza dubbio nella
mesopotamica ed
de-
un carattere alquanto
rilievi,
Sendscirli,
adornano
caratteri
in
suo nome.
Nella Siria, parte meridionale della gli
ittito
scalpellare
egiziana
hanno
degli
e
Siria settentrionale
arti
le
largamente rig. IS2. Arslan-kaja
agito r una sull'altra. Talvolta 'come nel Bit-Chilani)
(Rupe dei
leoni)
presso Diiver in Frigia.
(come può derivare dai Mesopotami o dagli Egiziani ma sempre gli Ittiti (come ad esempio nello sfinge egiziano maschile che essi hanno ridotto femminile) hanno rielaborato per proprio conto le ispirazioni straniere e le hanno tradotte nel loro stile. r influenza
può derivare
dagli
talvolta
Ittiti,
negli esseri misti, nella .scrittura ideografica) ;
Tombe
rupestri e
monumenti
di
—
Asia Minore, (Frigia, Licia, Paflagonia). la parte occidentale dell' Asia Mi-
In tutta
nore,
ad
sono
sparse
quali
talvolta
tal'
esclusione
sono che
più
riccamente ornate
dubbio
senza
rappre.sentano
altra
culto, tanto
Caria e della Lidia,
della
grotte
delle
piuttosto
delle
le
tombe,
luoghi di
dei
corso del tempo può
nel
un' antica tomba essersi mutata in santuario. L'ornamento figurato che appare in questi monumenti costituiti spesso da grotte naturali per più riadattate dalla
lo
Arslan-tasc
per lo
stile
chiaro
ad
Tomba
che
\asi.
di
117
una
è
grotta
pendice
alla
meridionale del monte Ida.
La ceramica
continua
fondo nero splendente
con
giallo,
vasi di
"
suo indirizzo verso un ricco elTetto coloristico. Su un
poscia quasi esclusivamente curveggianti e spirahformi.
Kamares
scuro ora chiaro,
gli
"
in
svariati
quanto che
ornamenti riempiono quasi il
menti lineari hanno
(fìg.
Accanto
anche dei motivi vegetali
viene rappresentata unicamente nelle sue parti separate
ed anche
mente, emergente dal
suolo
decorativo, essa è più
un elemento
sia un' intera
Fìk. 234. V:lso
allora, ciò
che lìore
caratteristico,
il
(fìg.
pi.rti.
Kamares da Cnosso.
tipo di
Solo
il
Kii;.
naturalismo che porta
ma
era
sufficiente
per
o foglia, di quello
Vaso
la
pianta
tutto
del tipo di
T
lo
scopo
non
che
insieme delle
Ka
tardo minoico sembra essersi sfor-
al
che mostrasse
zato di dare una rappresentazione
235.
235';
sviluppa
si
simili orna-
soltanto più tardi e rara-
e,
immagine organica naturalmente crescente con
dt-l
disegno
spirali e a
alle
fondo ora
il
ad una ricca e pos-
effetto veniva richiesto
234).
Nei veri e propri tutto
del
insieme a questo anche
e ricchezza
loro parte
la
maggior
ma
sibilmente armonica policromia;
con straordinaria grazia
sue varie
ma anche
arancione, rosso scuro, rosso ciliegio; da principio ancora prevalentemente
ma
rettilinei
il
motivi non appaiono più soltanto con un bianco opaco,
i
la
reale
natura organica, mentre
ceramica del medio minoico rimane interamente nell'indirizzo di un'ornamentazione tanto nel disegno quanto nel colore. Lo splendore dei colori si unisce ad una la
cosi alta perfezione della tecnica che al
guscio dell'uovo
;
anche
la
le
pareti sottilissime
ricchezza
chieri
con manichi e tazze sono particolarmente
mares
costituisce
un
tutto caratteristico
e
possono essere paragonate
forme diviene sempre maggiore
delle
preferiti.
E
così
;
quest'arte di
bic-
Ka-
sontuoso che dà una splendida testimo-
nianza del senso artistico e della passione per
i
colori dei
Cretesi. L'intero genere
tuttavia alcuni esemplari ne sembra essere esclusivamente cretese ritrovafurono esportati. Poiché dei frammenti di questa ceramica-.appaiono tra menti egiziani del .Medio Impero tardo, .secondo alcuni perfino già della XII dinastia, a Kahun (pag. 33 e soprattutto un vaso caratteri.stico appare in una tomba all'in-
di
questi
vasi
;
i
circa dello stesso periodo in Abvdos,
minazione cronologica
Non meno
non dopo
importanti sono
i
il
si
è acquistata
così
un' approssimativa deter-
1800).
progressi
di
centuano un'accurata la\'orazione delle pietre e
questo periodo nell'architettura. Si acla
loro squadratura, per quanto ancora
ii8
Grecia:
-
B.
arte egea
ii.
manchi una precisa connessione tra di esse. I vani rettangolari costituiscono la regola; presso a poco contemporaneamente all'epoca media minoica comincia la costruzione dei grandi
È
palazzi.
possibile che
avuto un'influenza su di differente.
Cnosso,
e di Festo, siano
ma
in scarsi avanzi,
minori cioè
i
abbiano
pianta è comple-
ampi,
più
i
Egitto
in
la
cioè
ad indicare
palazzo di Festo. Per
il
i
Cnosso
palazzi di
posteriori che vi
sono
costituzione delle
mura
che
stabilire
un
rettangolare ed
e di
nuove costruzioni, le parte completamento anche
nel suo insieme
s'intende da
;
parti
difesa perfino di
delle
e
medesimi,
i
che essa col tempo
simili,
e
la
il
di
2000
muro
anch'esso
Le
costruzioni a torre.
Kamares), sono
di
parti
di
distrutte.
forme architettoniche,
costruzione de!
ed
in
Poiché
generale
in
palazzo viene qui trattata
sempre più riccamente
sviluppi
si
palazzi sono
I
per
il
calce
;
Intorno
massi
sempre
è
cosa, che
al cortile
in
si
Festo
nel palazzo di
;
236
(fig.
dispongono
i
più
lo
a,
zoccolo
nello
argilla intonacate
e
stipiti
punto centrale
Il
cortile lastricato
metà,
la
pietra.
in
squadrati
con pietre
costruiti
porte ed ingressi avevano per
da un grande
m. 52,50 e largo
di pilastri.
con
costruiti
sono
resto
soglie e gli architravi erano stituito di regola
file
critica della
leggermente arrotondati
angoli
parte sostituzione
antiche, in
delle
e
palazzi
sé.
malta di argilla
è lungo
i
ha permesso
racchiusi
cominciano subito dopo (periodo
quali
Palazzi cretesi. in
esse
con
rettangolari
provvisti per
stati
sono
della tecnica,
un'indagine
soltanto
in
anche con
che poscia erano stati chiusi dentro un
elementi principali della pianta
gli
ceramici
Festo
edifici
costruzione originale ('periodo medio minoico, verso
la
cortile,
erano
Ma
ricostruiti.
e degli avanzi
singoli edifici
di
disposti intorno ad
sopra
stati
Cnosso
in
resultava
Cr.)
ma
somiglianza della pianta non soltanto tra loro
la
di
quelli
Mallià sono conservati
di
avanzi conservati sono sufficienti a dare un'idea della grandiosità degli
gli
ed
sia
Tylissos e
quelli di
ma
tecnica,
la
più perspicuo nella sua pianta e quello che più mantiene
il
della costruzione originaria è
a.
per
Gli antichissimi palazzi cretesi,
tamente solo
meno
XII dinastia
della
palazzi
i
per lo
essi,
di
con
pietra, le
del palazzo è
Cnosso
(fig.
co-
236. 19
40) è in parte circondato da
vari gruppi di camere, tutte rettan-
con una forte tendenza ad allineamenti diritti. Si distinguono quartieri per uomini e per donne, sale, stanze da abitazione e da letto, bagni. latrine (fig. 236, 93) come anche è da osservare un eccellente sistema di canalizzazione già nel primo
golari,
stanze per domestici
impianto), inoltre (fig.
1-18 e 236
236,
collegate tra loro Inoltre
;
hanno
vi
compensare
i
gruppi
una
più
grande
delle piccole
da un
grandi
di
funzione
differenze
all'architettura di età posteriore,
magazzini
e grandiosi
di
le
vengono
stanze scale
livello
l'fig.
e
separati
237)
ma,
innalzava palazzo,
il
e
palazzo. là
confr.
fig.
238
cortile
ai
piani
si
Questo
comunicazione
la
quale
superiori
;
a
più piani
le
pendici della
di
da
corridoi.
in
casa illuminata
tra piani diversi.
avanzi e soprattutto collina sulla
quale
Cnosso specialmente per la parte orientale migliore esempio di una tale scala (fig. 236,
il
a quattro pianerottoli sale
un" opera imponente.
con
per
contrasto
vale in
trova anche
Fi,
inferiore
soltanto
proprio
anche già nella forma della scala
cortile aperto, adiacente, la quale stabiliva la
occupate con costruzioni
non
realmente
Di un piano superiore sono conservati, anche altrove, notevoli
erano
piano
nel
L^ singole camere sogliono essere direttamente
27-37).
a,
leggiera
elevazione
si
del 86. dal
PAI.A7./I
La presenza
di
per quanto non da sola,
piani,
più
disposizione di numerosi lucernari e alle sale; essi costituiscono
i>9
CRETESI
un
i
quali
davano
luce
ha
ed aria
anche determinato alle
tratto caratteristico dtlla costruzione cretese.
duale colle^a^"lento delle singole costruzioni in un gigantesco palazzo
evidente mancanza, pur con tutta
particolarmente necessari.
ad esempio vicino nel
il
corridoio e
piano
doppia ascia
della
incisi
nei
«
Un la
la regolarità,
tale
lucernario
galleria
sala delle
pilastri),
E
accanto a quella scala
doppie ascie
»
(cosi
;
fig.
Il
unitario
d'una costruzione simultanea tratteggiato nella
la
scale, ai corridoi
li
grae la
rendeva
238) rischiara
un secondo appare
denominata
dai segni
della
che presenta una forma tipica di queste sale cretesi
B.
-
GRECIA
;
il.
ARTE EGEA
CRKTKSI
PALAZZI a pilastri
;tìg.
2^'),
88
238 A-C;. Lo spazio principale B è in parte chiuso da salde da pilastri cui spazi intermedi davano ingresso alla
:
delimitato
pareti; in parte è
luce, all'aria e alle persone, di
tappeti o di
Dinanzi
porte.
profondi (C) o stretti (A)
forma alquanta
i
ma
variata
i
pareti aperte
alle
di
il
orientale,
è caratteristica
la
si
ihil
si
essa è
la
parete
secondo
udienze che.
sala delle
la
il
cortile all' ingrcssd del pala/
trovava fuori del
palazzo.
Qui come
sale cretesi
nelle altre
della sala
Cnosso
conduce giù
qui vi è un in
un
piano più
240 Di fronte al un paio di gradini quale forse serviva anche come stanza da
basso, in
il
una
numerosi
abitatori
che
caratteristica fila
di
quella
di
si
(fig.
colonne
questo caso all'uso
generale dalla sovrabbondanza di singoli vani di
236, 240). Dal grande
(fig.
torma
con
lucernario
bagno. Si può giustamente pensare
grandiosità monumentale.
(fig.
239) e da questo per mezzo di una B. All' intorno dei banchi sono disposti lungo le pareti,
nel fondo vi è un trono in pietra di
anche
A
scende giù nell'atrio
doppia porta nella stanza
agiata
colonne
reale che è stata scoperta a
disposizione regolare dei sostegni nel senso trasversale
cortile del palazzo si
in
atri a
lucernario. In una
sala a pilastri, collocata dietro
cosiddetta sala del trono appunto nel palazzo di
ma
villa
il
nel senso della lunghezza, l'naltra sala di genere intimo è costituita dalla
anziché
trono
aprono verso
una
in
la
sono disposti degli
apre verso l'esterno, termina con una nicchia
si
trono; evidentement'j
Fig. 237. Scal.i
costume
appare
tale sala
Cnosso. Qui
a colonne con pilastri retrostanti che
separata per
loro volta
quali alla
una
poca distanza dal palazzo
potevano anche essere facilmente chiusi per mezzo
di
.
;
abluzioni religiose,
ma
ha più l'impressione dell'esistenza
una concentrazione
di
vita
in
una
GRECIA
Ma nei
quali
non soltanto racchiudevano
palazzi
i
anche stanze
custodivano
si
un corridoio
le
derrate e
magazzini
oblunghi
ed
(i-i8j
sono provveduti nel pavimento
doli e
dei
ultimi sono disposti spesso
mani
oggetti preziosi a
furtive.
Una
contengono
quali
protezione
tale
era
godevano
singoli
i
si
tanto
più
necessaria in-
qualsiasi fortificazione, ciò che
di
è una eloquente testimonianza della sicurezza nella quale
mare
una
T altro cosicché erano bene adatti a sottrarre
quantochè questi antichi palazzi cretesi mancavano natrice del
lungo
dei giganteschi
maniera ingegnosa questi
con
;
conduce
236, 02]
lìg.
ripostigli
di
Tuno sopra
i
Cnosso, ad esempio,
In
principi.
nella parte occidentale del palazzo
serie di stretti
come pure ampli magazzini
genere,
tesori
i
ma
sale di cerimoniale e di abitazione
diverso
lavoro per artieri di
di
ARTE EGEA
II.
:
sentiva di fronte a nemici esterni
e
il
popolo dell'isola domipace
della
interna
di
cui
principati.
Sala delle doppie asce
Fig. 23S.
(Evans e Dòrpfeld).
Una
particolarità dei palazzi cretesi
conducono immediatamente grande,
ma
nel palazzo
sono (fig.
inoltre le costruzioni a porte le
quali
236, 6
grande
disposte e combinate con
anche l'ornamento preferito di
pur con
quali
i
esse
:
rotondo,
spazio
sembra che abbiano
quali
le
204)
e borchie costituiscono
Spirali
diademi, fasce, pettorali e simili
fatte di
un uso funerario. Numerose sono In due delle tombe più antiche si sono
legno
allo
sono
oreficerie
le
il
indicato
solo
trovate più di un migliaio di laminette d'oro circolari, servito alla decorazione dei sarcofagi in
potrà fare
Si
tentativo di distinguere dei prodotti locali da quelli che qui sopra
come
rendendo
straordinaria,
Micene.
a
tutta
la
naturalistica
dall' arte
maturità di
Creta
della e
per
questo possono considerarsi prodotti del luogo. Due delle
tombe hanno
più antiche schili in
\
oro,
le
:
zabile
di
morto
(fig.
esse
rappresentano
rendere
il
•''''•'""' '
l.iMib.1
.1
Micene. Atene.
li,>sa
ili
un costume
i
tratti
di
ornamento, pag.
132,
e
sopra
i
non disprezdel
volto in
siccome esse sono
appare chiaro
di
del
pietra di
nuovo
rapporto con Creta; rappresentazioni della doppia ascia
cretese _
tentativo
sono ritrovate anche forme
steatite cretese (confr.
uii.i
un
individualmente
265;. Si
per piccoli oggetti
^
alcune maschere ma-
assai diffuso, e testimoniatoci anche per T Egitto,
cadaveri
a
restituito
quali venivano poste, secondo
.
ed
altri
.
Origine Cretese
oggetti accennano alla medesima cosa. "" appunto si potrebbe ammettere pjr un
GRECIA;
13(3
anello d'oro
266) che rappresenta una scena
(fig.
e la doppia ascia sacra
tombe
Alle rilievo
sono
costume
il
donne
delle
appartengono anche delle pietre sepolcrali ornate da piattole singole tombe. Sulla migliore di esse 'fig. 267;
a fossa
insegue un'antilope.
ma
di culto;
cretesi.
che una volta stavano sopra
un uomo su carro passa sono
ARTF EGIA
II.
scono
al
rozza lavorazione,
mano
la
disopra di un guerriero caduto, mentre a fianco un leone
di
tombe
Nelle
un
questa rappresentazione e
vivezza di
che ritornano da
tratti
la
La
per
tutto
come anche
la
slancio
lo
parte decorativa
confr.
leone
del
cretese-micenea (confr.
nell' arte
fig.
248),
264, b; tradi-
fig.
artista locale.
a fossa infine
sono
si
ritrovati dei vasi di argilla dipinti. di
Kamares
opachi
pag. iitS
ad isolate e tarde derivazioni della ceramica cretese plari della pittura vascolare indigena a colori
mente
ii
(pag.
predomina essenzial-
vasellame
Creta o di
Accanto
ed a esem-
.!4
1
fabbricato
in
dipendente, nel quale
là
oltre a svariati motivi lineari, par-
ticolarmente figure
marine
sono preferite
spirali,
mondo
del
marino,
piante
268), molluschi e po-
(fig.
dai tentacoli distesi
lipi
Tutto
(fig. 269 riannoda nel rnodo più
si
stretto
allo stile
.
naturalistico svi-
luppatosi in Creta (pag.
127).
Atie micenea media (verso
X\
il
Fig. 270.
Mura, porta e rampa
in Tirinto.
(Confr.
fig.
272
in
Essa presenta
ad ammettere
che
qui
collocati in
luoghi aperti,
così suddivisa in
maniera
l'architettura
;
qui
prende
col
come primo
il
l'opera di architetti
cosi
grande concordanza, che per
cretesi
si
è
continente.
edifici del
gli
mancano anche delle forti differenze. Queste dipendono in parte dal non si tratta come in Creta di palazzi liberi di principi potenti,
Tuttavia non fatto
suo periodo
Il
qualche
con l'architettura cretese, anzi mostra
tanti punti di contatto
qualche elemento di tecnica e di forma una
obbligati
in
periodo minoico tardo
J).
là
posto.
—
secolo.
coincide
e dilaniata
ma
di
da
contese, avevano
rocche di piccole
dinastie,
quali
le
nella
Grecia,
bisogno di una salda fortificazione,
parte dipendono forse da una diversa origine degli abitanti di cui
si
conservano
tracce nelle diverse tradizioni legate a questi luoghi.
—
Le più antiche costruzioni, che per la maggior parte risalgono al Mura. primo periodo miceneo, sono rappresentate dalle mura delle acropoli. Dei massi più possibilmente grandi e pesanti, nella loro forma naturale o almeno non regogli spazi intermedi erano larmente scalpellati erano collocati l" uno sopra 1" altro i
;
riempiti di piccole pietre e tutti si
gli
interstizi chiusi
con
ascrissero queste potenti ed informi costruzioni, che
la loro
mole,
ai
giganti del periodo mitico,
con maggior arte
'fig.
ai
Ciclopi.
323) appartengono solo ad
argilla
(fig.
sopprattutto
Le mura
270).
Più
tardi
colpiscono per
poligonali costruite
un periodo più tardo.
In
Troia
(VI strato) invece
mura
potenti
le
mura
sizione alle
di Grecia,
zione,
sotto l'influenza di
quelle
mura
ciclopiche,
si
mi dia
mici;ni:.\
Alili-;
acropoli che
dell"
un materiale più facilmente
sempre
quali quasi
le
strati aggettanti,
gonare con
passaggi similmente costruiti,
Con
Neil' interno
pag. 84
(fig.
secondo
(tìg.
271); essi
s.).
Su
C
272
di
un
di
R) e
in
il
sistema degli
si
possono, para-
questi corridoi, con dei
aprono dei magazzini, disposti a modo di casematte ai magazzini cretesi (pag. 122).
si
appartenevano
gli
essi traversarono la palude
bracciava
circa
240 km-
preistorico
i
.Mini,
la
opera
tec-
Copaide che abcon
di estensione
erano
cui lunghi argini
i
periodo
in
Argonauti, hanno
eseguito nella Beozia una meravigliosa
nali
Tirinto
in
blocchi,
simile sistema di costruzione ciclopica
stirpe alla quale
;
lavorabile.
che corrispondono nella loro destinazione
(B, P),
nica
grossi
Boghaskòi
in
ittite
contrappo-
in
più recente di costru-
presentano come rivestimento
si
un'apparente volta a sesto acuto
in
porticine
le
con
corridoi, disposti
lunghi
dei
sono inclinate
là
avvicinano già a questo tipo
declivio della roccia retrostante, sogliono estendersi
Micene
'37
tre ca-
murati verso
l'in-
terno con quel sistema, e cosi regolavano l'aftìusso
acque
delle
monti
namento
per
e
dell'esecuzione
grandiosità
la
questa un'opera
quale ha additato
—
Palazzi. dal cretese sia
via al
la
Il
per
prosciugamento
giro
di
necessità,
differente.
distingue
si
proporzioni,
acropoli circondate di un
mura che non
senza una grave del tutto
le
potevasi ampliare
per
sia
la
disposizione
contrapposizione
In
della
nostri giorni.
modeste
più
le
ai
miceneo
palazzo
erano adatte per
saldo
è
meravigliosa dell'antica idraulica,
palude Copaide di nuovo eseguita
quali
dell'orlo dei
guadagnando delle ampie distese fertilissima. Per la precisione dell'ordi-
di terra
la
spacchi sotterranei
[negli
catavothra)
Galleria orientale
co-
alla
ni (confr.
fig.
272 R).
struzione a più piani con cortile centrale e sale a pilastri,
esso
Ciò appare oggi della
ricollega piuttosto all'antico edificio troiano.
si
nel
modo
conservalo
più chiaro nell'acropoli di Tirinto
nella
parte
bassa ed oblunga
antico
questo
{in
disotto
poi
272).
mura occupa
sue
ma
è ricostruzione
avanzi
degli
di
un
di
edifici
altro
particolari,
il.
(fig.
221).
palazzo ancor
metà meridionale
la
collina idell'acropoli fortemente murata.
luogo
giacciono
inferiore delle
mcgaron
al
(tìg.
Esso non
il
più
alquanto anteriore;
al
non
ancora
è
sufficiente-
mente spiegati, soprattutto di una grande costruzione circolare, che appartengono prima età del bronzo. Quando si Tè salita la rampa (fig. 272 A, tìg. 270) fino ad una torre dominante (F) e si è entrati nella porta d'ingresso (nella pianta la via
alla
è accennata
da una linea punteggiata)
da mura ed una
volta sbarrata
grande propileo isolato (H)
un
il
si
giunge per una strada stretta fiancheggiata
da una porta
ulteriore sviluppo del sistema troiano antico
mentale
del
posteriore
i,W
ad uno spiazzato libero e?ad un
quale, differendo dal cretese (pag.
propileo
classico
(fig.
libero;
221),
esso
122) e presentando
mostra già si
apre
la
forma fonda-
egualmente
verso
li.
l'esterno e verso
Traversandolo
si
bolo, è circondato
l'interno in
ORECIA
atri
:
II.
.\RTi:
da portici
I,
il
il
quale,
al
E; ed è lastricato. Più in
medesima pianta
lastricato con calce (L)
EGRA
con colonne ed ha una sola apertura di^porta.
passa nel grande cortile (F)
piccolo propileo della
mente
-
(K;
si
pari del là
precedente vesti-
attraverso un secondo
entra in un cortile interno accurata-
quale ugualmente
è
circondato da portici e
si
apre
PALAZZI
139
vano principale cioè sulla sala degli uomini (M megaron. Appunto di fronte la A). Il megaron si apre con un atrio a due colonne si trova un altare sua parete di fondo, in cui sono aperte tre porte, presenta un evidente ricordo delle pilastri non pareti delle sale cretesi a pilastri (fig. 238 s.), soltanto che in Tirinto sul
,
ad esso
:
i
erano
che aperte sala
ma
blocchi
di
appoggiavano
si
Le
legno.
di
potevano chiudersi con imposte
tre porte
Un
fianchi dei pilastri.
ai
era costituito dal pavimento decorato a pitture
particolare
di
legno
ornamento
della
pag. 49) e
(cfr.
riquadri pre-
i
sim-
sentavano alternati un motivo a reticolato e delle coppie di delfini e di polipi metricamente disposte. Al posto della parete a pilastri nel palazzo miceneo ancora una comune parete a porta, strettamente
come
modelli cretesi (lucernarìi.
ai
sembra
invece
cortile
il
vano
Il
è
rotondo
e da esso dipende
forma
la
.sono conosciute nelle sale
focolare
;
del tutto differente della sala nei due luoghi. cretesi
pilastri
a
quattro colonne
le
Tinnto
in
chiudeva soltanto con
si
m. 11,80 e largo m. 9,75. 11 suo esso non compare mai in Creta
lungo
un tappeto, conduce nel megaron, che centro è occupato dal basso
costituisce
ha più
attenui?»
essersi
adiacente
.Micene un'anticamera; un unica porta aperta, che
in
si
Tanto meno intorno
disposte
sothtto
focolare, che sostenevano la trabeazione del
e sulle quali è probabile che s'innalzasse una costru-
zione con aperture per
sul continente
i
passaggio della luce e
il
fumo, mentre
del
scita
contrario
al
sono
l'u-
1
^l^).
diametri 2
13
intercolumni contribuiscono essenzial-
particolare importanza e distinguevano
belli (eustylo',
tempio
materiale similmente rozzo,
-3 nel tempio del capo Sunio e perfino a moduli
Selinunte.
stretti (pyknostyloi,
con intercolumni
Olimpia
attiche, le quali
sino a moduli di
.,,
nonostante
costituisce,
loi,
con intercolumni ampli
con
da-
inter-
diametri
2),
(diastyloi, dia-
164
B.
-
CRECIA
IV.
:
SIStEMA
IL
MEI.!.'
ARCHITET lURA ELLENICA
^ metri \l
nmimM^^^
'i
"^
ii^
'l
--^-
3
^Siiiéim^
impressione
fluisca suir
monu-
i
;
anche in-
di tutto l'edi-
differenza di tutti questi rap-
la
altezza
porti,
[12)
Quanto realmente
numeri.
v^l tìcio
3
presentano
'^°"s^'"^^"
'^^'^"^'
altri '•^"-
e con intercolumni radi (a-
3)
raiostyioi, diametri
grossezza
e
lonne, pesantezza
delle
co-
trabeazione,
della
ampiezza degli intercolumni &cc., lo mostra ad esempio un confronto del saldo tempio di Poseidonia
con
Tassai
(fìg.
S02).
Lo
(fig.
apparen-
dorico
stile
427-b)
Partenone
leggiero
più
temente uniforme col sistema chiuso suoi singoli membri appare di tutti i
dalle
rapporto tra
di
I
.
I.
IJ
II
il
così
Ciò
Greci at-
I
elemento
questo
a
di-
cioè dal
parti dell'-edifìcio
tutte le
loro e con V insieme.
tribuivano
sempre
editìcio
sempre nuovo. « svmmetriai »,
e
differente
pende
ciascun
in
tuttavia
una
grande importanza che ne sorse
una considerevole letteratura tecnica sopra le simmetrie dei singoli stili. erano
In essa
contemplate tanto
generali proporzioni di ciascuno
quanto
edifici.
possono
mente Fig. 307. Ordine attico-iònico. (Portico settentrionale dell' Eretteo, colonna d'angol
suo aspetto individuale nei
il
singoli
le
stile
Un
chiarire.
a rapporti
paio
di
esempì
Si tendeva possibil-
numerici semplici,
ad esempio, che sulla fronte del pronao, larghezza ed altezza, sino all'an-
che l'altezza golo superiore della trabeazione, comportassero la proporzione di 2 3, da asse a asse, nella delle colonne si trovasse rispetto alla loro distanza, misurata :
proporzione di 2
:
e rispetto all'altezza dell'epistilio nella
i
proporzione
di
3:1.
Ma
rapporti fondamentali in diverse parti dell' ediin modo particolare tornavano occidentale; Cosi ad esempio nel Partenone, lo stilobate, il tempio (cella e stanza certi
ficio.
e la navata
da colonne presentavano lo stesso rapZeus in 4:9; una cosa simile si ha nel tempio di campo agissero delle nei Theseion. Noi dobbiamo credere che in questo della cella fiancheggiata
mediana
porto tra larghezza e lunghezza
Olimpia
e
di
concezioni personali o tradizionali porzioni e chi, con
il
metro
alla
prosulla necessità e sulla bellezza di determinate
mano, controlla un
tale edificio cosi
accuratamente
medesimi rapporti anche per parti che, né appaiono contempoavveniva non perchè ranee ne dipendono immediatamente le une delle altre, e tutto ciò sigolo caso l'architetto cosi lo spettatore doveva veder questo ma perchè in ogni combinato troverà
sentiva. Nelle
i
moderne
teorie è
stato spesso dato troppo
peso a queste
corrispon-
IONICO
srii.i-:
denze numeriche poichc
ma
1"
impressione non dipende da esse
concezione egualmente
da una
quindi anche nelle proporzioni. zioni che regolano tutto,
nismo
dominatrice
sono
in
Ed a modo in
ragione cui
in
triglifi,
basso verso
modo
regule con
ma
l'alto
raddoppiano sempre misura e
—
A
ditlerenza dello stile dorico, in cui
reciproco
membri
presenta nel
si
sono più
isolati
e più
divisori (kymatia e simili),
renza dello
stile
è più libera.
è conservata più
modo
giore indipendenza e libertà.
I
più perspicuo, singoli
autonomi
che nello
ionico,
di
fermamente
e
l'architettura
membri
il
ionica
architettonici,
lo
stile
dorico poggia sull'antico si
alcune loro
membri
di piccoli
ionico sono trattati plasticamente a diffe-
stile
onde
coor-
la
una mag-
rivela
come anche
una quantità
e vi è inserita
l'intero edificio.
loro stretto rapporto
dorico dove sogliono essere soltanto dipinti, cosicché
E mentre
colto nessun elemento straniero, stile
numero numero governa
di
di
Stile ionico, ihg. 306, 307).
lo
^
ri-
membri
gocce) perdono d'importanza
le
si
è anche
si
singoli
i
che un rapporto determinato
dinazione dei singoli
parti,
E
analogia all'insieme.
principalmente l'effetto meravigliosamente armo-
nico che fa un tempio dorico.
colonne,
:f
con queste propor-
Cosi,
chiamata l'attenzione sul
dal
S^>l^v
in tutto e
tempio diviene un grande orga-
il
cui singole parti
le
in ciò sta
165
coordinazione
la
miceneo, e non ha ac-
stile
può considerare come un puro
originario di Asia Minore,
è sviluppato sotto una
si
stile
greco,
influenza
forte
dell'elemento antico asiatico; specialmente
la sua colonna non è un prodotto orgacomposizione di vari elementi. Per quanto anche qui noi si abbia soprattutto a che fare con l'apparizione dello stile al culmine del suo sviluppo non
nico
ma una
possiamo rinunciare ad una
ricerca dell'origine delle
biamo distinguere due diverse correnti
sue
forme.
Oltre
a
dob-
ciò
di sviluppo: l'asiatica e l'attica. Nell'Asia
nore
lo stile nel V^
Monumento IV' dal
Nereidi
delle
Mausoleo
Mi-
secolo è rappresentato dal
Xanthos, nel
in
di Alicarnasso, dal
tempio Athena in Priene lo Smintheion nella Troade, che in quel secolo fu ornato di una statua da Skopas, lo possediamo soltanto in una ridi
Artemide
in
Efeso e dal tempio
di
:
costruzione romana, e di un tempio ionico in
Lesbo (Messa,
non alto.
fìg.
625) è per
lo
meno
sicuro se possa essere collocato
La derivazione
in piccoli
tempio
ma
di
attica ci
si
antichi edifìci del
così
presenta solo
V
secolo nel
.^thena Nike sull'Acropoli e nel
tempio presso
l'Ilisso,
ma
con maggiore
ricchezza nella sontuosa costruzione dell'Eretteo.
Debbono essere prese
zione anche
Fif. 309. Capitello eolico di Neandria.
le
in
considera-
colonne ioniche della navata
centrale dei Propilei.
La trattazione
ionico indicherà
differenze dei
le
dello stile
due
tipi.
grfxia:
i66
sistema
il
!v.
di:ll
architettl'ka ellenica
^3^ Fig. 311. Capitello ionico
Fig. 310. Capitello ionico dipinto clell'Acropoli. Atene.
Fondamenta
non
e stilobate
comincia
differenza
con
ditleriscono essenzialmente
Essa
colonna.
la
ciascuna colonna (come l'assira,
non
154, 158 e
fig.
senza
è
dallo
base
persiana,
la
d(
fig.
dorico
stile
come 216)
la
si
dorica
la
:
ma
separa dallo
mezzo di una propria base ispeira). La base in Asia Minore è a due trochilos, un disco più o meno profondamente membri. L'elemento inferiore è
stilobate per
il
scavato
tutto
l'altro;
nel
chiuso
all'intorno,
IV secolo
due
solo
tondini,
tra
volte.
ripetuto
e
zontali caratterizza
inferiore il
base è
216)
fig.
corrispondenza
posta tra due cuscini, e
tripartita.
480 appare ancora
il
in
è,
attici la
il
alle
primo
il
La gola
profilo di
piccole
base attica
«
rimasta sino
comune.
»
ha
(al
linee
di foglie
dei
rovesciate, confr.
semplice,
templi,
il
(fig.
307).
predominio anche
Questa forma, sotto su territorio
più perduto
la
il
asiatico,
giorni la più
hanno sempre
loro originaria altezza
hanno acquistato una forma più bassa e più delicata.
e pesantezza ed
Il
più
fusto della colonna
snello
quello della
ionica
meno rastremato
e
colonna
dorica
sua
la
:
è
di
colonna in legno è an-
origine dalla
cora più chiara. Nella sua forma
svi-
luppata e normale (diversa é ancora la
fig.
la
312)
colonna
presenta
24
scanalature profonde, dal profilo semicircolare, trarsi stile
A^ da
a
dorico,
..^r.^^,-."
stretti
quali
le
spigolo
anziché incon-
acuto,
come
sono separate
i;^^
11;
listelli
*:;~
ihg.
o
308).
tra /-•
nello loro Fig. 312.
•
Cosi
si
Colonna dell'antico Artemision
Museo
Britannico.
(Nuovo
ma
è
maniera ionica
Gii elementi della base, nel
corso dello sviluppo,
oriz-
del fusto.
cui posto nella stoa degli Ateniesi
una corona
dei quali è per lo più scanalato alla
acquistato
nostri
ai
delle
movimento ascendente
proporzioni
circondato anche di un intreccio di corregge
di
(torus)
base ionica poggia sopra una lastra rettangolare (plinthos).
la
Nei monumenti
dopo
accentuazione
forte
riposo della base rispetto al
In periodo più recente
in Delfi
La
306).
(fig.
sopra
l'uno
volte
orizzontalmente o per intero o
di profilo semicircolare, talvolta liscio, talvolta solcato
solo nella sua metà
più
un saldo cuscino
Al disopra poggia
in Efeso,
restauro).
nome ed è
ionico
siili:
ha
ombre,
di
e
anche
appare
ed
maggiore
elletto
Lin
luci
dì
fusto
il
snello
più
accentuata
è
ib:
ten-
la
denza della colonna verso l'alto.
rico,
dallo
do-
stile
terminano superior-
mente a
sempre a
canali,
I
ditferenza
ed
taglio
ciascuna
pare
inferiormente
rotondo,
come
un
stesso
sé allo
sicché
scanalatura
ap-
tutto
modo
a
che
Fig. 313. Capitello attico-ionico. Propilei.
ciascuna colonna per mez-
zo della sua base afferma della colonna,
secolo.
Due
solo a
tipi
la
sua indipendenza.
poco
poco a
differenti
conduce verso l'Egitto
può
92). si
Il
capitello, la parte più caratteristica
forma normale del V con volute
alla
L'uno
precedettero.
lo
(fig.
giunto
è
dopo
rintracciarlo
nell'Assiria
in
Cipro
nel
MI
mato sto
o
ornamentazione
a di
composizione
la
uilvolta
anche
a
e
zone,
di animali,
(
maniera più
della
antica.
Assai usati sono dei piatti
con un segmento inferiore decorato
del cerchio ;ì^8).
(tìt;.
Sebbene trovati par-
ticolarmente numerosi in Rodi, potrebbero essi, dato il
loro apparire in tutto
il
territorio
dell'
essere
milesia,
inBuenza posti
quanto non torse
\amente
in
Mileto, per
rapporto con
esclusi-
a Mileto essi ap-
Un
partengano.
secondo
genere, detto di P'ikellura dal
primo luogo
suo
ritrovamento si
Samo,
attribuisce a
contenta per lo più
namenti oppure Fig. 361. Sarcofago in argilla da Clazomene, del tipo più antico. Berlino.
plici
3591.
quale
si
di
di
si
or-
sem-
aggiunte figurate '
di
Rodi, che
in
rig. 352. sarcofago in argina da Clazomene, del tipo più recente. Berlino.
(fig.
'
Un
terzo genere, nel
vorrebbe vedere un prodotto eolico (Focea?,
Kyme?)
unisce ad una ricca
decorazione ornamentale una certa varietà coloristica che ancor più vasi arcaici dei coloni
quarto genere indica
ad alcuni vasi tezza. le
Se
essi
si
già
ioni di Naucrati e della vicina
sicuramente Clazomene come suo
hanno
dei sarcofagi
in
luogo
argilla spesso di
fig.
Accanto
argilla assai perfetii,
in
uno sviluppo completo segno arcaico quest'ultimo
all'altra,
animali,
al
con
fino
al
362);
in
nelle
zone
di
ma-
nere
sul
figure
le
naturale,
fondo nero
nelle teste
(fig.
di sotto l'antica
più recente con
su
del di-
j
presentano l'una
si
accanto
fondo
361
(fig.
bello stile severo
niera
Un
360).
origine.
di
grande bellezza e accura-
sono notevoli tecnicamente come prodotti
pitture sull'orlo superiore piano presentano anche
accresce nei
si
Dafne (Defenneh,
in
di
al le
sopra
la
figure chiare
fig.
basso
429 il
ss.)
puro
e
di-
segno a contorno amato dagli Ioni. Fig. 363. Eracle e Nesso.
Vaso
attico primitivo. Atene.
la
Un
severa
tratto caratteristico è
disposizioue
simmC-
MEDIO EVO GRECO (dALe'vIII
'98
Al.
SECOI.o)
VI
Caccia Calidonia (rovescio
Teseo
:
e
Arianna)
Giochi funebri di Patroclo (t Centaiironiachia)
Corteo degli dèi per le nozze di Peleo e Tetid attorno)
(tutto
Achille insegue Troilo (rovescio Hephaistos è ricondotto all' Olimpo) :
Lotte di animali e Sfing (tutto attorno)
Battaglia tra le
i
Pigmei e
cicogne (tutto attorno)
Fig. 364. Cratere di Klitias ed
trica,
quale dà, anche
la
danno della chiarezza si accompagnano solo
Ergotimos
vaso Francois
scene figurate,
alle
contenuto.
del
(<
A
di
se
Boularchos
Samo
di
Samo
più antico quadro storico greco. Più tardi Kalliphon di
il
omerica presso le navi, anzi con una pittura Bosforo 514) veniva toccato il campo della storia rendere
comprensibile
V origine
del
sua missione storica
parte allo sviluppo dello tata dai
11
di
lo
scopo
"
geometrico :
tìg.
290).
la
A
il
primo posto
il
morte
la
di .Medusa:
ambedue
i
si
(1
vasi di
V'urva
»
il
;
cosiddetti vasi
i
i
uno
centauro Nesso
soggetti non di.sposti a fascia, e
tìg.
fig.
349).
Ben
dei vasi più e
363),
sul
primo perfino inquanto che il quadro perde il
ad ogni
ritrovamenti di vasellame importato, di
come
.\
il
questa rinunciano ancora
ornati a zone di animali e rosette di riempimento. Accanto a
rinto, la cui influenza sull'Attica
monianza
riannodano
dei miti greci
quadrato a modo di metopa, innovazione importante in puro carattere decorativo ed acquista maggiore indipendenza. i
quanto
per
altrove mantiene
ad influenze orientali
mondo
grandiosi presenta, sul collo. Eracle che uccide
corpo
la
Dario sopra
cui creazione più importante è rappresen-
questo punto
protoattici con figure di leoni e di piante, dovute
presto anche qui prende
sa-
dipingeva
servire
di
dei
mediatrice tra correnti diverse. L'Attica aveva già preso
stile
Dipylon
vasi del
di
contemporanea,
questa pittura
di
passaggio
dono votivo del costruttore del ponte, il samio Mandrokles. Accanto a Corinto e alle città ioniche appare Atene e qui come la
a
avrebbe già
Magnesia per opera delle orde è degna di fede, la tradizione
battaglia
possa
ornamentazione spesso
aspetto di
scarse tradizioni letterarie.
VII secolo rappresentato la distruzione Cimmeri in un quadro divenuto celebre che,
il
da Chiusi. F
questi avanzi della pittura ionica in argilla
nel
rebbe
l'
)
le
una notevole importazione
modo non può
essere
documentata con
Co-
ricchi
scoperte sull'Acropoli di .Atene danno testidi
vasi ionici.
\'erso
la
prima metà
del
VI
lERRACOTTA
LA l'ITTURA SU
Chnriklo, fstia. Dtmetra
so 365.
secolo al
tempo
Gruppo
ili
non
Solone, nel quartiere ateniese
di
come
"
vaso Francois
»
dei vasai
iKerameikos),
"
non
come
così rigido
una grande accuratezza e nitidezza
L'esemplare più perfetto e già assai sviluppato
l'olire
che proviene da Chiusi ed è ora ricoprono tutto
presentazioni mitiche che
Tetide.
di
vaso Francois
quale
il
Solone, accolse molti lavoranti stranieri,
ionico, e di
lo
"
\qg
Casa
Chirone
più ricco del protoattico,
lo stile attico antico,
cosi vivace
Iris,
testa dtl corteo nuziale nel
allora, in seguito alla legislazione di
luppava
ARCAISMO PRIMUn'O
DEIl.
si
svi-
corinzio,
il
di esecuzione.
vaso detto dal suo scopritore
il
in Firenze,
grande cratere
con
sue ricche rap-
le
m.
alto
o,ó6,
fig. 3Ó4J esso è uscito dalla fabbrica del vasaio Ergotimos ed è stato dipinto da Klitias ed è il
corrispondente attico
ss.):
una
al pari di
in
quelli esso
serie di quadri che
un pensiero .\chille
—
pittura dell'arca di Cipselo e del trono
mantiene
la
se
anche
365), al di sotto vi è la
seguimento
di
Troilo,
azioni di .\chille, d'altra parte
anche
il
altri
figlio
Priamo,
di
funebri per
il
Che
abbiamo qui
noi
corteo degli dèi per
il
los,
la
200
ritrovarvi
difficile
mito
il
di
Peleo e Tetide
di
sopra una
e quelli
che
l'in-
delle ultime
—
amico Patroclo
dell'
importanti
nozze
vi
sono
riferiscono ad
si
una voluta
unità.
Cosi ad
suo scopo decorativo occupa un eccessivo spazio.
a che fare con zione, lo
E
Achille sotto Troia,
e al di
morte
la
miti egualmente
le
di
Achille non costituiscono né per spazio né per contenuto
esempio
ipag.
corpo del vaso rappresenta con una
al
corteo degli dèi per
il
Amicle
di
predilezione per
prima importante impresa
giovane
giuochi
i
una
osserva
si
zona principale che gira intorno
la
;
composizione a fasce e dispiega dinanzi a noi
raccontano perspicuamente miti diversi.
unitario poiché
ampiezza ed una formulazione epica ((ìg.
il
una creazione che
provano
cui
i
pochi
altri
è
sulla corrente della tradi-
avanzi di un vaso di Sophi-
rappresentazione concorda con
pale del vaso
Fnmcois
366)
(fig.
ma
la
zona princi-
sua policromia
nella
sembra tradire l'influenza corinzia. Con una gran parte di vasi attici il vaso F"rancois condivide stato ritrovato in
Fig. 366. Corteo nuziale su un vaso di Sophilos. Atene.
fabbrica
tornati
alla
quaPtO
ÌU
sorte
la
Italia
mentre
Etruria,
medesima
in
prodotti della
altri
di
essere
di
propriamente
e
Ergotimos sono
luce
tanto
GordiOll
di
in
Frigia
Naucrati :
proVC
B.
-
MEDIO KVO GRECO
GRICCIA
queste dell'inizio
dell"
ceramica
dustria
(dAI.l'nIII
Al.
SECOLo)
\'l
espansione commerciale che
ha avuto
attica
due
durante
l'in-
secoli
circa a preferenza verso l'occidente.
cosi
Rilievo arcaico primitivo. anche nell'arte sorella
del
rilievo
fu
necessario
trovare nuove
forme per
nuovo contenuto,
il
per
mitologia
Se
il
poeta epico
la
descrizione
greca.
creò
che
Come
nella pittura
cioè
ricca
la
—
dello scudo di .'\chille (pa-
gina
icv-
questi
,
non
miti,
sa nulla di
mescolano
si
invece già azioni mitiche
con scene della vita giordescrizione
nella
naliera
esiodea dello scudo di Achille (VII sec),
che forse
basa sopra uno scudo
si
reale,
un'imitazione ionica
com-
icalcidese) di quelle Fig.
31)7.
Lamina
di
bronco
posizioni orientali a zone
batliitn.
Da Olimpia. Atene.
dalle pitture vascolari.
miti
di
erano
pareti
CUI
delle grandi cretesi di
ci
si
edifici
materiali, bronzo,
i
numerosi
si
alternavano con
rivestiti
bronzo
di
3Ò7), probabilmente proveniente da
gytheke), lotta
col
conda sono
la
Centauro
e quarta di
presenta
quale
zona
particolare
era una
metteva
rapporto
Cr.) in
ma
si
origine greca e
in
celebre
terza è
sovrapposte
belve;
di
del
tiranno
si
ricollegava
di rappresentazioni
mitiche
vaso attico Francois che
delle
in
zone
recente
più
quanto che
rappresentazioni
più
le
Noi
179.
Olimpia
bacino (enEracle
in
nella
se-
mentre
prima
e
ornata
la
in
terza
modo
una leggenda posteriore
di
un
a.
Lavorata
secolo.
con incrosta-
numero straordinariamente grande
un
mai omeriche)
è alquanto
nella composizione
contenevano
fnon
un Grifi,
antica tecnica del mobilio in legno
all'
le
esemplari
corinzio Cipselo (regnò dal 657
che secondo l'opinione prevalente era più recente
Corinto essa
la
Riccamente
mito.
dal
di
aquile.
arca di cedro in Olimpia che
con l'infanzia
Ad
battuto di
un sostegno triangolare
tolta
zioni d'avorio e conteneva in cinque
minava
bronzo
lastra in
fanno valere delle influenze orientali, la
grande
Sparta,
in
già accennato sopra a pag.
l'Artemide alata come dominatrice
e
Una
Chalkioikos
gesta degli eroi dorici.
le
fu
quattro zone
in
com-
delle grandi
pietra.
mitologici in bronzo, opera di Gitiadas:
rilievi
possiamo anche paragonare una più recente itìg.
legno,
presenta già nel tempio di Atena
rivestite di
scene di dèi
tali
368. Zeus ed Eracle. Rilievo in brono d'arte ionica arcaica. Da Perugia.
Nel VI secolo sono già amate da per tutto
binazioni di scene mitiche in tutti
ricchezza
fì<
che conosciamo
199
fig.
e
della
ifig.
vita
364].
Un
comune, artistico
al
pari del
ritmo do-
zone superiore, mediana ed inferiore
grandi
a
modo
di
fregio, la
seconda e
la
RII.IKVO
3M. Metope
ARCAICO PRIMLIIVO
del
quali campi, torse separati, aggiungevano miti a miti, ritroviamo ancora simili nelle pitture vascolari ; ad esempio uiìa pittura vascolare corinzia (fig. 3541 corrisponde quasi figura per figura ad una scena delParca di Cipselo e i rilievi di una base in marmo spartana ripetono due scene
quarta
invece in piccoli
noi
gran parte
in
i
collana, e vicine dell'arca, cioè Zeus che conquista Alcmene per mezzo di una Menelao che minaccia Elena con la spada, due chiare composizioni contrapposte. Si vede come lo svariato tesoro di miti abbia già ricevuto verso il 600 la sua stabile
impronta
come
simili) è gli artisti
di
artistica
per opera degli sforzi uniti dei pittori e degli scultori, oltre a ciò. medesimi soggetti (duelli, incontri, cortei, banchetti e
è stato sopra osservato, per
i
medesimo schema; ma si sente anche la passione con la quale presentavano il maggior numero possibile di scene mitiche. L'ultimo esempio
adoperato
il
queste opere figurate nelle quali
vono solo
alla
3.
decorazione,
Europa
come
le
apila dal toro. Fig. 370.
scene senza legame di contenuto tra loro ser-
negli
Metopi
esemplari calcidesi, dorici,
b.
I
Dioscuri portano
Delfi. Calcare.
attici.
la
PolTre un'o-
uianJra predata.
GRfClA:
-
B.
MEDIO EVO GRECO
IL
\'.
pera
ionica
thykles
verso
w
'^^ìT-
-
^sC3,-^-^' "^^"^ '^-r?^'
-
'
i
.;
anche
ed
con
che
statue
Di questa grande opera
spalliera.
'
!
che
Ba-
Ionia,
creò
trono dalla
si
colossale
il
in
pietra
-
'^. "?'^
grande
il
chiamato
colonna
di
ornòjinternamente ed esternamente con
e '
SECOLO;
VI
550 non lontano da Sparta per bronzo di Amicle dall'aspetto
il
Apollo
orientale,
Magnesia,
di
AL
(DALl, \lll
rilievi
in
coronavano
la
sono purtroppo
conservati soltanto pochi avanzi architettonici straor-
dinariamente
caratteristici.
L'arte ionica del rilievo,
provengono queste opere, ha dei campioni anche in un numero di rilievi in bronzo, ad
dalla quale miiir
modo
ogni
più antichi, che
suolo etrusco e sono pezzi
Fig. 371. Tesoro in Delfi (Ponitow)
(Sono
ricostruiti
i
triglifi,
il
frontone,
la
s
sempre
di
Un'altra occasione per
ammassamento, tanza, fregi,
si
la
servate delle
i
in
parte
decenni del VI secolo
modo alla mondo
miglior
a rilievo di diversi templi
(tìg.
C
(fig.
369,1
una traversa come un bottino
e di
carri
scene di
trovati
sul
utensili
altri
battaglie
ricche
con composizioni minori
sebbene non
templi, in quelle parti che, struttivamente
perciò nel
metope
stati
(tìg.
qualche caso con narrazione vivace.
in
Nel punto più occidentale del
tempio mediano dell'acropoli
di
sono
forse anche là lavorati,
scultori di rappresentare dei miti
gli
offrivano
adattavano
frontoni.
ma
forme severe
con
parte
in
figure,
di
368;,
rivestimento
di
(tripodi)
e le p.Treti).
stati
340J,
;
decorazione
figurata;
greco, in Selinunte.
tra le
più celebri
si
metope,
sono con-
sono quelle del
che appartengono presso a poco
Una metopa
in tale
senzaimpor-
ai
primi
presenta Eracle che porta legato ad
due ladruncoli Cercopi l'altra mostra l'ucsecondo la leggenda, nasce dal sangue di essa. Le figure corte e tozze sporgono dal fondo con contorni netti quasi a modo di statua, ma sono d'altra parte poco modellate. Il profilo e il prospetto, cioè le vedute parallele, si^alternano in esse come sempre nella pittura cisione della
e
Gorgone
alla
di caccia
presenza
nel rilie\o, per presentare nel
di
modo
i
;
Athena, mentre Pegaso,
più chiaro possibile l'azione di ciascuna parte
Fig. 372. Banchetto. Rilievo dell'epistilio del
tempio
di Asso.
Trachile. Louvre.
ARCAICO PRIMinVO
Ull-li:\0
del corpo.
Tale
nonostante
la
schematismo grande
loro
concepite
come
un
ad
paiono statue applicate
Ma
rilievo.
chiaramente
rivela
sporgenza per fondo,
che.
quale
la
sono
esse
apstate
un nuovo elemento, appunto
agevolato dalla sporgenza delle figure, modifica lo sche-
matismo disegnativo; il
personaggi, spezzando tra di loro
i
rapporto dell'azione,
si
spettatore volgendo
la
lo
qui uno degli stadi
pongono invece testa
passò all'applica-
si
zione delle posizioni oblique e per cui
si
crearono
come ad esempio
disegnativa,
statuaria
Cogliamo
per cui nella scultura architettonica
greca dallo schematismo disegnativo
della
rapporto con
in
prospetto.
di
i
tipi
Nike
la
Archermos fig. 40Ó). All'arte dorica, all' incirca verso metà del V^I secolo, appartengono anche le metope allungate (fig. 370'', che prima erano attribuite al tesoro di la
ed ora a quello dei Siracusani o dei ÌNlega-
dei Sicionì
Delfi
resi
in
me
pi ostilo
fig.
371. L'edificio
quattro colonne,
a
è stato
ciascun intercolumnio, quindi simile in
Siracusa
(fig.
restaurato co-
metopa per
con una
tempio
al
pj^
gase
3,3
e
tamburo
rilievo di
a
''""
.Apollo
di
in°Ef"eTo ''MuscT'Britannìc'o'"'''''
341). Dei miti diversi, adattati a fatica
nello spazio ristretto,
appaiono qui
cuzione notevolmente
migliore.
in
Una
a tutta l'arte arcaica, era aggiunta
a tutti questi
pittura,
la
ma come
aspetto ancora semplicissimo
volta
la
rilievi,
quale sola dava
un' ese-
in in
generale
scultura
alla
il
suo
giusto effetto.
Mentre
metopa obbliga ad una stringata composizione
la
permette che
qiiesta
decorazione delle pareti dell'arte
delle
un'ornamentazione a
;
minuta greca, ed
in
ornamento
fregio figurato è stato trapiantato nei templi.
troviamo per
nel quale noi il
tempio dorico
tutto insolita
la
fregi
si
è
i
del
lastre di
tempio
prima
volta
il
Ed
di in
Da
pareti lisce. verità
alla
non
è
tali
fregio a rilievo (confr.
modelli
il
tempio ionico
il
fig.
ma
346),
è
Assos nella Troade (fig. 344, 372) dove rilievi in maniera del coprono l'epistilio, il quale altrimenti come parte struttiva importante di
i
bronzo, e forse anche sotto l'intìuenza reale
della Chalkioikos
una dura
trachite.
I
di
al
che certo avrà contribuito
Probabilmente anche nella scultura come
ig. 374.
tracie e V Idra.
Frontone
Acropoli.
il
in
unione con
in il
un'opera
pag. 200), accentua fortemente
(sopra
presenta scarsa trattazione dei piani, riale,
fregio
sviluppata nelle varie opere
manca per lo più dell'ornamentazione figurata. Qui il fregio appare le metope ed in verità di nuo\o in uno stile il quale, ricordando con
il
servivano
fregi
Asia Minore fu adoperata anche più tardi (monumento
Gjolbasci, Mausoleo) per
Nereidi,
della scena,
distenda su una kinga zona. In Egitto
si
i
rivestimento
come
quella
contorni
resistente tutti
ma
mate-
questi casi
:o4
li.
MIDIO KVO GRrCO
doveva esservi stato applicato
nell'architettura
(nAIJ.'viII
uno
AI.
VI
strato di stucco
era fatto assegnamento anche sulPeffetto dei colori. Questi
si
SKCOI.o)
e
senza dubbio nel
rilievi
"
Vecchio
marino " a corpo di pesce, nelle figure dei leoni e delle Stìngi, rivelano una dipendenza dalla cerchia dei soggetti orientali; tuttavia sorge un nuovo elemento nelPunione di scene mitiche ed umane (pag. 193"), come ad esempio nel banchetto che solo gran
a
è stato adattato allo spazio
fatica
sono riprodotti con vivezza. Efeso (pag.
in
189).
Un compito
Le sue colonne
in
372). Gli animali,
ifig.
particolare lo presentò
il
specialmente
tempio
parte donate da Cre.so verso
il
tori,
i
Artemide
di
550
312,
ifig.
345} avevano nel loro tamburo inferiore un fregio a rilievo l'fig. 373), nel quale colpiscono la naturale trattazione delle pieghe e la freschezza carnosa dei volti, qua*-
una
st'ultima
caratteristica
concezione quasi pittorica.
puramente Il
ionica
una
in
;
testa di
razione figurata corrisponde più al costume orientale che è
lita
la
decorazione della sima con
Anche Il
dei rilievi di frontoni
si
triangolo frontonale allungato,
la
rilievi
rilievi
trovano
i
al
primi esempì
cui altezza
va
tene; essi
in
lotta
i
di
e
composto
a
modo
presenta una
Egualmente
greco.
in
inso-
in
modo
questo periodo antico.
decrescendo verso
le
estremità,
sono state su-
infatti
particolarmente chiaro
in alcuni
A-
trovati suirAcropoli di
stati
parte provengono già dall'età di Solone.
mente conservato
Un
quasi completa-
frontone
disegnativo e concordante
per
il
tipo con
le
374) presenta in un rilievo piatto, vigorosamente colorito, la Eracle contro l'Idra e di esso tutta una metà è assegnata alle potenti .spire
scene dei vasi
del.
appare
frontoni in calcare locale (poros) che sono
di
si
figurati.
presenta grandi difficoltà ad essere riempito di figure ed esse perate solo a poco a poco. Questo
donna
sostegno con una deco-
rivestimento delle colonne di
mostro
(tìg.
dalle
nove
teste la cui
coda serpentina riempie abilmente l'angolo. Anche
frontoni non di poco più recenti dell'
simile espediente artistico.
Fig. 375-b. Denique tricorpo
I
(
«
Hekatompedon
»
(fig.
in
Tifo
Met.T destra del frontone di nn tempio
).
un fronnnie,
il
cui
332) adoperavano un
gruppo centrale
Mentre
in
è ignoto,
poros. Acropoli.
due
ARCALO
grandi serpenti riempivano sinistra dalla lotta di
angoli,
gli
Eracle contro
il
l'I.'IMlinO
frontone
l'altro
Tritone, nel
(tìg.
mezzo
gente e a destra da un mostro tricorporeo a code serpentine al
quale
i
capelli turchini, gli occhi
verdi e
rosso prestano un'aspetto quasi grottesco distinte
da un' ingenua passione per
da una perspicua abilità narrativa.
(fig.
Ei-acle
corpi .serpentini 376).
colore,
La forma
Atheiia Hi
il
i
da dei
373-a) era
forse da («
occupato
a
una Nereide fug-
Typhon
listati
di
375
bi
turchino e
di
»
fig.
Queste composizioni sono contraduna grande precisione tecnica e corpi sorprende per
Eracle
nLirClimpo. Frontone deir Acropoli. Poros,
la
sua fresca
hii;.
e viva concezione. Di un secolo)
F\0
MI ino
2C(J
si
1'
di
(dALI.'viII
AI.
\1
SICOLO)
Thcra. Marmo. Atene.
recente (metà
del
circa
insieme un frammento del gruppo del frontone,
ingresso di Eracle
Al territorio
Apollo
CO
piccolo tempio alquanto più
è potuto rimettere
rappresenta
37S.
Gl'I
DelP
Olimpo
fig.
il
VI
quale
377.
d'infliienza delTarte corinzia appartiene
un
grande
rilievo di fron-
Corfù (Kerkyra). La sua decorazione è composta di più scene che non sono legate tra di loro per il contenuto. Nel mezzo vi è una Gorgone corrente con Pegaso e Crisaore (confr. pag. 202), ai due lati vi sono dei leoni accovactone che fu scavato
in
Zeus che fulmina un Gigante, ed a sinistra una figura un altare, in atto di alzare supplicante la mano verso un colpo minaccioso di lancia forse è Priamo. ciati
in
e
poscia a destra
lungo
vestito,
vi
è
seduta presso
:
Sviluppo della statua. — Anche al problema della umana hanno contemporaneamente Ia\orato all'
della figura
h
varie stirpi.
11
vivo
agli
Da due
lati 1'
le
statue
dal
offriva là
spontaneamente
vedute.
create con rigido parallelismo di vedute (pag. 26
sinistro avanzato, braccia pendenti e pugni chiusi,
rate nella loro corporeità,
statuaria
VII secolo
esse ricevettero una spinta decisiva, dall'Egitto e da Greta.
commercio con Egitto che durava dal VII secolo Ioni ed ai loro compagni come modello le opere d'arte
templarono
riproduzione incirca
le
lunghe
file
di
le
statue
Là s.),
essi con-
col piede
sedute similmente ser-
statue che fiancheggiavano gli accessi ai
207
SVILUPPO OELI.A STATUA
slama dallo
Fig. 370. Ap.illo.
Fig. 3S0. Kk-
Ptastone. nodoso,
La riproduzione
saltellante.
^^ggj^
e
serviva
delle Arpie, linguaggio che nell' aspetto più libero
essa fu scolpita nel
;
Nasso, Alxenor
Appoggiato
volte.
cane
monumento Una
Apollo.
di
.
rilievo
parla lo stesso linguaggio di forme, per quanto
433) e di Cariti
(fig.
a
tempo
lette-
conservati di Parsalo, Larissa, Pella, Abdera indicano che
parte settentrionale della Grecia
si
sviluppava sotto l'influenza ionica,
per quanto in una sua maniera di espressione più larga. Sul fondo ionico è anche
Artemide in marcia della quale, oltre a molte altre, una copia in marmo, leggermente modernizzata con tracce di pittura nella testa e nell' orlo del mantello, è stata trovata in Pompei (fig. 4351. Non ha saldo fondamento ipotesi della sua dipendenza da un originale degli artisti di Naupatto Menaichmos e Soidas sorta l'elegante
l'
che
si
nella
trovava più tardi
Spagna;
uniscono certe
Più
rigidi
in
per
stile si
alla
riportati
Egisto per opera
dignazione
di
in
Patrasso. L'arte ionica ha esteso
presso Alicante)
(Ilici,
artificiosità del
che sono tornati
sono essere
Elche
di
costume iberico
presentano
gli scarsi
la
sua influenza persino
sono trovate delle sculture
si
le
quali
grazia ionica.
alla
avanzi dell'arte degli Ioni occidentali
luce nell'Italia centrale e che con qualche verosimiglianza posalla
Oreste
Clitemnestra,
calcidica (fig. il
Cuma
436).
Con
;
i
così
rilievo di
il
mezzi
giubilo di Elettra e
Aricia coll'uccisione di
più semplici è qui espressa
i
il
raccapriccio
delle
ancelle
l'in;
le
SCUI-IL'RA IONICA
forme sono ticolari,
nette,
i
MARMO
IN
DELI,
movimenti angolosi, pieghe
ARCAISMO MAILRO
e
nella trattazione delle pieghe strettamente
capelli
sono
statua di una dea seduta
rezza
ma
(fig. 4-;7;,
di avere
in
essa un'
immagine
Che
la
celebre
Lupa
villa
Ludovisi
sterno.
non può
La in
del lavoro:
due
difficoltà
nessun
uno
(fig.
dei
438).
lati
la
Noi pos-
stile.
del culto del principio del
V
secolo e
questa benevola dea an-
capitolina appartenga
appunto a questa cerchia
sempre più improbabile per opera La perla di quest'arte ionica l'offre un
suolo della
testa
nell'effetto,
fa
è divenuto
tangolare, aperto in
della
ritrovamento non è noto con sicu-
abbandonarci volentieri all'impressione attraente che cora innominata.
superiore
molti par-
In
forma
con l'arte ionica orientale è indicato dallo
cui rapporto
il
siamo ritenere
cui luogo di
il
rigidi.
aderenti, nella
è affine a questo rilievo un'opera che gli è di gran lunga
•^45
di
ci
rilievo che tornò
Esso è un monumento internamente
larghi,
C
nuovi ritrovamenti (confr. sotto
liscio
in
alla
luce in
marmo
ed ornato
Roma
di pianta
;
•
dal ret-
di rilievi all'e-
e l'incertezza dell'interpretazione, perfino del soggetto essenziale
modo
turbare l'ammirazione per
la
meravigliosa finezza e freschezza
una donna emergente, oppure inginocchiata, viene sostenuta o sollevata da
ancelle. L'interpretazione corrente vi
vi riconosce,
secondo l'inno omerico,
sposa velata in atto di bruciare ciascuna nello stretto spazio dei
il
vede
incenso lati
il
sorgere di Afrodite dal mare, un'altra
parto in Delo di Latona inginocchiata.
corti
Lba
una suonatrice di flauti nuda, chiuse completano la scena; nella figura nuda ac-
ed
Fig. 437. Statua di una dea.
SCULTURA IONICA
MARMO DTIL ARCAISMO MAI URO
IN
247
j\
_____
Fig. 440.
canto la
alla
mal
ba
sale su
un carro. Acropoli.
è
Un
accavallata.
gam-
439).
tracce
maschili; è adunque una
alato
ed una figura
vestito.
La
di
del
dono votivo
di
Euthydikos.
quale pesa su una bilancia (ne sono
ed
i
due
piatti)
due piccole
figure
di psicostasia
specie
Sui
in
stretti
lati
sono rappresentati un giovanetto che suona lira
il
della inserzione
triste.
Frammento
Acropoli.
quale assistono due donne sedute l'una
atto lieto, l'altra in atto
Fig. 441.
Boston
in
un giovane
Esso presenta le
monu-
simile
da poco tempo giunto
conservate soltanto
alla
forme colpisce
freschezza delle
riuscita rappresentazione della
destra
mento (fig.
Giovane che
la
vecchia grinzosa dal lungo
rappresentazione
messa
è
in rap-
porto col mito done,
ma
di
A-
nei parti-
ancora com-
colari è
pletamente
Anche
oscura.
congettu-
la
rata appartenenza dei
due monumenti ad un medesimo insie-
me
per
il
loro
a-
spetto esteriore coz-
za
una difNonostante
contro
ficoltà.
somiglianze ,y maniera di COm-
tutte le rii;.
una figura femmiAcropoli.
442. Tc^ta di nile.
,
la
.
Fig. 443. L'
.
efebo biondo
.
Testa
in
marmo. Acropoli.
148
15.
-
grrcia:
vii,
ii.
periodo dellk guerre persiane posizione del nuovo esemplare, che ricorda soprattutto per la figura centrale
gure"
costituisce
un
]
evidente
Non
plare Ludovisi.
cura
è
non
Infine
tacere che del
nemmeno
è
si-
monuapplicazione come
è pensato alla loro
si
parte terminale
all'
estremità
oblunghi. Sono
altari
da
inoltre
destinazione originaria dei due
la
menti:
rispetto alla
dubbi sull'autenticità
stati elevati dei
nuovo monumento.
contrasto
fi-
parete,
basso rilievo nell'esem-
trattazione delicata del
sono
tecnica di
la
tondo appoggiate ad una
di |[tutto
uno o
di
delle tavolette votive in argilla ornate rilievo,
quali sono
le
di più
opere
a tutte queste
affini
trovate
state
a basso-
grande
in
quantità in un santuario delle divinità eleusinie di
Locri Epizefiria
scene
ratto
del
eleganza
dinaria
esse presentano soprattutto
:
Persefone con una
di
grazia
e
Scultura attica. ancora
—
Questa matura
rapporto con
in
niche del periodo pisistrateo, ha lasciato
avanzi di un gran
cropoli che altare
(fig.
arte
influenze io-
le
Un esempio lo fregio in marmo
tracce pure nell'Attica. gli
straor-
nei corpi,
negli accessori.
nei vestiti,
ionica,
forme
di
sue
le
offrono dell'A-
provengono da una base o da un 440); il frammento maggiore rap-
presenta un giovane che sale in un carro, forse
un dio (Apollo
mente
tello e tratta
che
donna. delle
mile
opere
potrebbe
una
segna
che
un
rispetto
pare
la
una
progresso
rappresenta
dell'Acropoli
si-
antiche
più
alle
il
statua di fanciulla graziosamente
severa dedicata da Euthydikos quale
e finezza
apparire
anche
fronte alla maggior parte
di
ioniche,
quello
femminili
torso di
L' artista sa rendere chiara-
nudo"con tanta grazia
rilievo,
Il
a
statue
il
giovane
il
?j.
diversa stoffa del chitone e del man-
la
ridondanza della
trasformata
in
(fig.
leziosità
grazia attica
441) ^ "^'1^ ionica ap-
ed
stereotipo in una contenuta serietà;
il
si
sorriso
potrebbe
pensare ad un' influenza peloponnesia (vedi sotto).
Un
altro
esempio
ferto dalla
del
medesimo
testa riprodotta nella
indirizzo è offig.
442 e che
appartiene ad un corpo assai danneggiato, della e.
Fig. 444.
Teseo
Metope
e
il
Minotauro.
del tesoro degli Ateniesi
medesima provenienza. Ma soprattutto
lo
offre
SCULTURA ATTICA la testa
giovanile
sotto
nome
il
443), celebre a ragione, che va
lìg.
efebo biondo (così denominato dalla
di
ben conservata dei suoi capeili\ un'opera che,
pittura
senza
testimonianza delle condizioni della sua me-
la
ravigliosa conservazione,
forse
non
dell'incendio persiano
prima
tare
M9
oserebbe da-
si
può
quale
al
es-
sere certiimente anteriore solo di poco tempo. L'accen-
intima espressione di questo giovane severo
tuata
mostra già quello
sviluppo che
caratterizza
colo
con
di
(fig.
441) è così grande che si
Fig. 443. Zi-iis dltomc, secomlo I'. di tiageladas. Monete mcssenie
potrebbero
medesima mano,
opere della
se-
fanciulla
la
Euthydikos
ambedue
^'
il
somiglianza
la
;
ci
corso
in
l'
Fig. 446. Zeus col fulmine e l'aquila. Statuetta in bronzo. Olimpia.
ritenere
efebo
un po'
certo
più
recente.
Secondo alcuni quale segno di gratitudine per l'aiuto prestato dall'oracolo di Delfi agli Alcmeonidi nella cacciata dei tiranni (pag. 217), secondo altri dopo, la battaglia di .Maratona come appunto credeva di sapere Pausania, gli .\teniesi costruirono in Delfi
3041 in
marmo, anche
meno
esso era ornato con non sentanti
imprese
le
di
Eracle e
pur con alcune durezze
thesauros
«
Teseo
arcaiche
"
(fig.
metope rappre-
trenta
di
di
un
magnificenza, perchè
ciò di rara
in
444). Queste,
fig.
offrono una
(b),
vivace
composizione ed una riproduzione accurata della muscolatura, specialmente del
più
recenti
medesimo
(fig.
nios le
pag.
455):
testimoniano, ad
nudo
studio del corpo
traddistingue
base
la
-242)
sculture del
o
di
meno
tronco, più secco per altro e
plastico che nelle statue dei Tirannicidi che
(fig.
420) o
pittura di
la
frontone
dell' il
"
modo
ogni
del
movimento che con-
in
un Euthvmides.
è altrettanto chiaro quanto
sono alquanto
un Euphro-
rapporto storico con
Il
Hekatompedon
»
(fig.
425)
grande progresso nella
trat-
nell' aggruppamento. Qui per la prima un collegamento delle metope in gruppi
tazione del corpo e volta incontriamo
determinati di miti
Eracle, Teseo).
denti dai loro cavalli
tone
e
sauros
il
»
costituivano
Due Amazoni scen-
gli
acroterì del fron-
frontone era anch' esso ornato di figure.
con questa ricchezza di sculture
si
Il
presenta
«
the-
come
se fosse stato innalzato in gara con quello degli Gnidi e dei Sitnì
(fig.
410
ss.)
ed è esempio della misura e della
fresca vigoria attica di fronte alla ridondanza ionica.
""'sIl
è
La fusione .Negli
in
bronzo
ultimi decenni del
nel
Peloponneso.
VI secolo, mentre
la
-
pittura
*"• °°"°
™'"°
^' ''^"^^ '" ^s^"'-
tripode d'oro (che è andato perduto) restaurato il sostegno centrale for-
Ttfo
;
dliroVgTn''aie"'che
'r^vaSn^l™^
trZ-Vt.^l^-errbàre seco°nd*Jàt
B.
-
GRECIA
VII.
:
Il,
PERIODO DELLE GUERRE PERSIANE scultura attica prendevano
e la
slancio
240
(pag.
regione nord-est
mento
ss.)
loro rapido
il
apparecchiava nella
si
Peloponneso
del
decisivo nella
scultura.
un muta-
Questo
si
ri-
collega al perfezionamento della tecnica della
fusione che
Samo
già
principio del
nel
secolo in
per opera di Rhoikos e Theodoros era
stata introdotta dall'Egitto nell'arte greca (pag.
2
Ma
s.).
1 1
una
essa di fronte
marmo
nica in
scultura
alla
io-
aveva condotto da principio
vita latente per noi. Tuttavia ora, perfe-
una tecnica eccellente, offriva
zionatasi in
materiale di gran lunga più adatto per
compiti che erano
nazionali.
stati posti alla
agoni olimpici
degli
fiorire
bronzo per
11
un' assai maggiore
offriva
composizione che
nella
il
scultura dal
agoni
e degli altri la
il
ricchi
i
sua
resistenza
libertà
e
facilità
marmo,
e
mentre
la sua trasparenza tempera egualmente contorni, l'oscuro bronzo induce ad una più netta accentuazione delle forme. E se inoltre il suo chiaro splendore veniva smorzato attraverso una trasparente velatura con una soluzione di asfalto e il colore era avvici-
questo per i
nato a quello
sentazione
canto agli
adatto
sole,
rappre-
alla
maschili nudi. Così ora
corpi
di
statue in bronzo
le
abbrunata dal
pelle
della
particolarmente
risultava
dei vincitori sorsero ac-
epinici di
Pindaro e trovarono
il
loro compito nella rappresentazione più per-
corpo sviluppato dalla gin-
fetta possibile del
In questo
nastica.
prattutto
Fig. 44S.
^
Apollo
in
cocchio.
Mileto,
-
di
Artisti fig.
Piombino. Bd
bronzo di
397),
vane Onatas
di
atleti
come Kanachos Hageladas di Argo (Zeus
Egina
e
di il
stile ;
arcaico ed
lo
Zeus
Sicione
di
home,
di
i
della
spesso ripetuto
ss.),
degli
Argo
e di
dèi
occu-
(Apollo
"
a cavallo, in
Philesios
445), Kallon e
fig.
nello stesso
il
presso
»
più gio-
tempo come coloro nuovo
suoi motivi ed hanno iniziato un
(fig.
moneta
è
ad esempio
il
perfezionamento
446).
donne, prigioniere di guerra, che fu dedicato
gruppo degli eroi achei che traevano
Ibi
statue
Le statue in bronzo venivano già grandi gruppi: Hageladas creò per Taranto un gruppo di cavalli e
tipo più antico
anche riunite in
alle
loro fervida attività soprattutto im-
possono essere considerati
severo studio della natura
un
la
esercitarono so-
vincitori nei loro differenti agoni, a piedi,
notevoli
che hanno perfezionato lo
di
parono
si
scuole di Sidone, di
le
Egina. Accanto
magini
compito
per Delfi una lotta tra
i
la
in
sorte per
Tarantini ed
i
Delfi, il
Onatas creò per Olimpia
duello con Ettore (Iliade VII,
Messapi
a piedi e a cavallo intorno
I
al re
A FUSIONE
IN
BRONZO
le
due prime
Mentre
iapigio caduto Opis.
aggruppamenti
pere appaiono, [più che
PELOPONNESO
NRI.
reali,
251
o-,
giu-
stapposizioni di figure isolate, l'ultima, in rapporto
tema spesso trattato nella pittura, un vero e proprio [gruppo chiuso intorno ad un punto centrale determinato. Onatas fu anche celebre per le sue statue di dèi (Ermete in evidente con un costituisce
Tanagra, Eracle dei Tasi
Olimpia, Apollo gio-
in
vanetto, di cui veniva elogiata la bellezzaic la perfezione). sia
stato
maestro
il
Mirone
di Fidia,
dei tre più grandi scultori del
V
Policleto,
e
secolo, è probabile
forse per
massimo per Mirone, indirettamente
al
poggia su una
Fidia essa
per
Policleto:
testimonianza ed è poco credibile.
venivano
artisti
mondo
greco.
stabilì
di
più adatti
di
affidati
incarichi
Quando dopo
offrire agli dèi
bronzisti del i
Hageladas
notizia spesso ripetuta che
La
le
le
A
cattiva
questi
tutti
da ogni parte del guerre persiane
decime
di
si
vittoria,
i
Peloponneso settentrionale apparirono a tali opere (Zeus di Olimpia opera
.Anaxagoras di Egina, alto 10 cubiti,
serpenti in Delfi
fig.
dal bottino di Platea).
Non
il
tripode a
394 s., ambedue mancano opere in bronzo
447 confr.
fig.
pongono dinanzi
agli occhi l'arte
conservate che
ci
peloponnesia
questo periodo. L'Apollo di Piom-
bino
(fig.
secolo,i^e
di
44S), ancora
molte teste
nell'
antico
bronzo
in
schema si
VI
del
lasciano
449.
statua giova
con
maggiore o minore verosimiglianza attribuire a questo gruppo di artisti. Così anche originale di una statua spesso 'copiata in età romana (fig. 449, appartiene qui detta di Stephanos dal nome del copista), ad ogni modo non più da attribuirsi ad l'
Hageladas stesso, larghe spalle più libera
:
proporzioni
cui
le
non più
la
un equilibrato riposo
gamba sulle
osservazione della natura,
1'
anatomica e a proporzioni il
caratteristiche
hanno trovato poco seguito sinistra
e
piccola testa
cui
La sua
Comune
a tutte queste opere
accentuazione dell'ossatura,
la
femminile
medesima scuola argiva
ma
è
noi
alle
ha
tendenza ad una precisione
possiamo ascrivere
similmente severo, con
pieghe che pur fanno sentire chiaramente corrispondenti
si
un' acuta
nell'espressione un'austera severità che costituisce
eretta, soprattutto di quella vestita del
erette in atteggiamento
sulle
posizione è
avanzata determina l'atteggiamento
due gambe.
stabili,
la
arte greca.
più forte contrasto col sorriso stereotipo nelle figure femminili ioniche in
Alla
le
nella viva
severe figure degli
semplice
(fig.
chitone
450).
marmo.
della statua
dorico (peplo)
del corpo, esse
sono
L'apparire
questi
terrecotte ar^ive mostra che esse in realtà erano famigliari
—
sviluppo
una trattazione parsimoniosa
la struttura
atleti
lo
in
di
le
:
delle
degne
tipi
tra
Arso.
ss.;. La maniera di quest'arte del PeloponI frontoni di Egina (fig. 451 neso settentrionale noi apprendiamo a conoscerla nel modo più chiaro dai due fron-
GRECIA:
-
B.
VII.
II.
PERIODO DELLE GUERRE PERSIANE Egina,
toni di
sono essere
V secolo.
del
con sicurezza pos-
ciie
tempio ben conservato
Il
punta nord-est
sulla
primi decenni
attribuiti ai
deva una volta
dell' isola
cre-
si
Zeus, poscia di A-
di
thena ed ora sulla base di un'iscrizione dedicato ad Aphaia, dea
ritiene
si
di
origine cretese. Esso è stato costruito
luogo
sul
la
un tempio più
di
casa
"
scrizione del
^'I
vanzi di doni votivi testimoniano l'
il
Aphaia ricordata nell'isecolo. Numerosi a-
di
»
antico,
era identico con
probabilmente
quale
importanza del suo
tempio, costruito
culto.
poros
in
del-
nuovo
Il
(hg.
322),
corrisponde nella pianta completamente, nell'elevato
approssimativamente
none dorico
X
(6
al
ma
12 colonne),
ca-
per
snellezza delle colonne (raggi 1073)7
la
per
tensione
la
già
passaggio
il
trabeazione segna
come
raggiunge,
si
attici
editici
agli
L'accesso
bel periodo.
perjla
capitelli,
dei
poca altezza della
al lato
nei
del
orientale
templi pelo-
ponnesì, per mezzo di una rampa. Le figure
femminili
croterio
(fig.
ai
452)
motivo ionico
lati
421
(fig.
Nelle
noscere
figure
Vili),
tav.
erano
delle
è voluto rico-
si
r influenza
bronzo famigliare
un antico
ss.,
all'estremità dei frontoni Sfingi.
del ricco a-
ripetono
della
tecnica
del
Esse
Egineti.
agli
sono certo per loro motivi concepite * lacome per il-ilbronzo ma sono state i
ri2. 45U. statua
marmo
vorate in
cano
di
in
orurizu aa trcoiano. iNapoii.
..
qualunque sostegno
e
sono
trattate
con
dal colore e da
numerose aggiunte
in
metallo,
si
eccellenza su tutte
pari
quasi che fossero destinate ad una collocazione libera.
Le
statue,
una
distinguono per
del
atletica e
tra
i
cole, più
teste
(fig.
giuoco Il
muscolare,
tuttavia
frontone occidentale
si
una [notevole
osserva
più antico
ha
sicura cono-
sua perfezione
figure
alquanto
differenza
più
pic-
magre, più dure, più impacciate ed anche più legate nell'espressione delle 454). mentre le figure del frontone orientale (le meglio conservate sono
A', G'-K') tratti
suo
due frontoni.
vedute
volta ravvivate
la
scenza del corpo, dei suoi movimenti ritmicamente composti, della
le
i
man-
parlo con stupefacente padronanza anche di questa tecnica,
hanno maggiore pienezza
più espressivi
(fig.
453}.
Tra
mollezza
e i
due
nel passaggio alla statuaria disegnativa:
le
di
forme,
frontoni cogliamo
movimenti più vivaci, uno stadio differente
statue del frontone orientale sono ancora
FRONTONI
I
più vicine agii scliemi
ni
i:o stile di
possiamo immaginarcelo secondo
noi
una
del cui
statuetta
in
bronzo
di
sono
(pag. 270).
Ci
attiche
questo periodo (testa
elmo,
di
conservate
d?ir Acropoli)
nelle
ma
r influenza dorica
ramente espresso
Nella
prima metà
sale
rapidamente
La
lotta
con
sione tutte il
senso
le
i
del
Persiani ;
le
V
culmine
al
forze
della
Da
è
innegabile
meno
chia-
guerre persiane. secolo l'arte greca perfezione.
della
aveva messo in ten-
la
vittoria gloriosa
e
kcc apparire
vita
doppiamente preziosa e degna ed adornata
non
bronzo con
carattere attico.
il
La generazione dopo
—
è
quali
tuttavia
opere
alcune in
per tutto
accrebbe
l'esistenza
di essere allietata
sorsero
grandi
dei
templi, o in luogo di quelli distrutti dai Persiani
che era dovere religioso rialzare, o
ad
espressione
tori
•157.
Corridore armato. Stalixtta Tubinga.
SpRiNor.R
:
Manuale
—
I.
bronz il
pit-
omeriche acquistarono onde esse ondeggiavano
significato,
dinanzi alla fantasia dei poeti e degli artisti in
nuovi
Per
e .scultori le battaglie
un nuovo Hg.
edifici
della gioia del trionfo.
modello
mitico
delle
lotte
come
contemporanee
258
R.
-
GRECIA
:
VII.
Fig. 458.
IL
PERIODO DELLE GUERRE PERSIANE
ALTIS DI OLIMPIA. PIANTA.
contro si
gli
Orientali. Gli dèi stes-
erano mostrati potenti
si
Un
benevoli.
nell'animo
echeggiò
religioso del
popolo
e
austero sentimento
fece porre
e
anche
l'arte a servizio degli dèi.
Questi
sono ora concepiti come
di
bellezza riore
tutti
;
ha
r arte
vengono magini,
una forza
di
e
i
mezzi dei quali
appreso
a disporre,
loro imimmagini stesse sono
applicati alle le
ingrandite
così
una
supc-
che
i
sembrano non bastare
templi più per
contenerle.
Uno
sguardo comparativo
alla poesia
riva
drammatica che
tìo-
contemporaneatncntc aiuta
a riconoscere l'arte
Come
il
carattere del-
greca di questo periodo. in
ogni altra cerchia della ,
vita spirituale, politico,
come
nel
Atene occupa
posto anche per
che lascia
la
la
il
campo
459. Atlante porta ad Eracle i pomi delle Esperidi. Metopa del tempio di Zeus in Olimpia.
primo
creazione artistica, tuttavia
precedenza ad
altri
luoghi.
vi
Poiché
arriva solo gradualmente in quanto in
Atene stessa
risolvere anche altri compiti pratici che' esigevano tutti
^HV~~~"
i
si
dovevano
mezzi dello
stato.
prima
262
B.
GRECIA
-
PERIODO DELLE GUERRE PERSIANE
IL
SII.
:
una stretta. Così da ogni lato si formano tre donne spaventate e distese a terra assistono alla lotta. Alcune figure sono eseguite soltanto per metà mentre la metà posteriore mancante viene coperta dal gruppo vicino. Inoltre sono quasi tutte lavorate solo esse cioè mantengono anche in questo, oltre che nella natura nella parte esterna dei movimenti che si svolgono per lo più in un piano parallelo al fondo, la traccia senz'armi di soffocare l'avversario
gruppi
in
mentre dagli angoli
distinti,
delle
:
Con
evidente della derivazione dal rilievo.
rilievo difatti
il
decorazione dei frontoni (frontoni arcaici dell'Acropoli) reità fino a
distaccarne completamente
frontone
stadi [^intermedi:
frontone
Sifnì,
visto iniziarsi la
fondo essa giunge
figure dal
le
abbiamo
solo sviluppando la corpo-
e
426) del tempio arcaico
(fig.
statuaria
alla
410), del tesoro dei
(fig.
di
Apollo
(fig.
462) è
Delfi).
in
Come
autore
nominato da
del frontone orientale
Paionios
strabile
un malinteso ben dimo-
Pausania per
Mende
di
che
nella Calcidica
noi
apprenderemo a conoscere da un' altra sua creazione (lig. 573 s.); Paionios aveva anche creato la Nike che coronava il tempio come acroterio. Il frontone rappresentava
prototipo mitico dei giuochi olimpici, cioè
il
per
preparativi
i
corsa dei cocchi tra Pelope.ed
la
due competiEnomao. Nel mezzo del frontone tra tori, come giudice ma su tutti invincibile e signoreggiante, sta Zeus in pieno riposo. Enomao, il principe i
del paese, che in atteggiamento sicuro tiene la destra fianco,
sul
vicino ad
mio
della
cioso esito dell'azione al felice
gli
di
Enomao
loro aurighi e servi,
i
sono ancora
Pelope
di
Ambedue
i
nel frontone
come
frontoni,
occupa
centro.
il
orientale
E
tutto priva di azione.
è la trepidazione
la
in
uomini
Egina,
Mentre
nel
l'insieme è
l'indovino
in
esteriore
il
che
sem-
minacguarda
distesi,
una spiegazione
secondo
si
dividono
in
due
contrasto con la
dinanzi
ardente.
gli
separate da una
ali,
frontone occidentale dominano gruppi
costituito
da
una scena
unitaria
iso-
quasi del
solennità arcaica nel frontone orientale fa contrasto alla
oppressiva
confusione di una lotta Già,
in riposo e
degli uccelli lascia prevedere l'esito della gara. Gli
vivezza sbrigliata in quello occidentale. Questa differenza dipende vi
pre-
qua-
le
dèi fluviali Alfeo e Cladeo, più probabilmente anch'essi persone del seguito.
divinità che lati,
Enomao, che come
di
parte prevedere con preoccupazione
angoli del frontone sono occupati da due antica,
figlia
due principi con
dei
in
Sterope sua moglie, vicino a Pe-
è la
464); mentre dal lato
(fig.
segno augurale
accompagnati dalle loro donne:
corsa diverrà sua sposa. Seguono
che dal lato
Mar
brano lietamente
Enomao
Ippodamia,
modestamente
straniero Pelope che
Io
lope
drighe Fig. 465.^Atalante.
e
a terra, sono
guarda
Egineti,
Ma
lo
ad stile
un e
considerando
avvenimento
dal
decisivo,
soggetto: qui
vi
là
è la
l'esecuzione sono del tutto eguali. le
figure solo
dal
punto
di
vista
precisione di modellatura è avanzata solo di tanto quanto richiedeva lo
scopo decorativo,
il
quale
era
anche
aiutato
dalla
colorazione
;
le
parti
posteriori
263 lasciate rozze.
sono
vazione della natura,
In la
ambedue
i
quale pone
frontoni predomina la
medesima ingenua ossermedesima
la
verità al disopra della bellezza, la
fresca spregiudicatezza nella scelta dei motivi senza timore di turbare nei frontoni di Egina. la
domina
esso
mira meno all'accentuazione
della
medesima rappresentazione
costruzione
per tutto uno individuale. si
sguardo aperto sulla realtà
Questo carattere unitario
di
;
(come presso
organica
che ad un'apparenza vigorosa. In nessuna parte
è del pathos
vi
ritmo quale
il
del corpo
quale
la
gli
Egineti)
ma
inopportuno
da
nelle teste vi è ricchezza di espressione
tutta la concezione artistica, per cui a stento
fanno separare invenzione ed esecuzione, parla a favore creatore
un unico
di
come
artista
tutta
di
questa decorazione
A
scultoria.
quale
scuola appartenga-
no
sculture
le
Olimpia
di
è questio-
ne ancora discussa; un' arte greca
dente e
ionica
dalla
mirante
effetto
set-
dipen-
tentrionale,
un
ad
pittorico,
argiva, l'arte
l'arte
dell'occidente
gre-
co, quella ionica di
_^ 1 r
^^^
^
^#/»-J^^^
jjf
A^K '
'
;
'
Paro,
sono suc-
si
cessivamente
'^xmf.sl^l
affac-
mente
-'^mSS^Km
''-^^^^
iv'ffl^^^H
degli
storici
l'arte.
E' ipotesi di
-i^K
"'"'^
una scuola
del-
artistica
locale trova la sua Mg.
-Itiò.
hig. 467. Fj-os Sor.inzo
Rilii
difficoltà
nel
che di essa .stante
l'
esistenza
di
uno
scultore eleo Kalon,
prendere oggi più che mai opera
di
debbono
Alkamenes.
lievo, cioè
l'Ermete Propylaios
forme rivela
delle
Comunque di parentela con
la
non sappiamo
sicura di
i
nulla.
Quindi
è
da
frontoni possano essere
questo artista, che ragioni storiche
come compagno ed emulo
più
Pietrogrado.
nono-
considerazione l'ipotesi che
in
L'unica opera
far considerare
fatto
di
Fidia che
come suo
al-
338) pur nella sua voluta conservazione arcaistica maggiore parentela con le sculture di Olimpia. (fig.
ciò sia, noi tro\iamo in diverse scuole di questo periodo dei tratti le
sculture di
Olimpia; cosi ad esempio la severa semplice trattadenominata inverosimilmente
zione del vestito della dea Giustiniani (ora Torlonia) A'esta tale
di
è stata confrontata
Olimpia.
dignitosa, e
La
non senza fondamento con
rigidezza dello
l'artificio.so
—
la
Sterope del frontone orien-
arcaico appare qui attenuata in una serietà
osservi l'acconciatura dei capelli
si
ad una certa grazia naturale
.stile
:
da tutta
la
figura
—
emana un'aureola
sembra
riavvicinarsi
di solennità
e
com-
260
B.
-
crixia:
vii.
riodo delle guerre perslxnk
pi
il
costituì
tutte
coronamento
il
di
olimpi-
costruzioni
le
che: costruito in poros, vale a dire in questo
rivestito in tutta la
chiglie, e
esso fu
finissimo
bianco
l'anno 4^7
Per
pianta
la
Zeus
di
il
simile
è
quello di Poseidonia
lonne sul lato lungo
co-
3
1
a
427
(tìg.
solamente esso ha
ai,
ar-
nominato Libon
Elide.
tempio
Come
Cr.
a.
è
chitetto
al
verso
completato
tardi
di
uno stucco
di
parte visibile
più
caso in un
ricco di con-
calcare locale,
cia-
e
^Sf^
scuna con 20 scanalature: in rapporti il temambedue i
pio segLie
norma canonica.
la
Le navate
sono an-
laterali
cora assai strette. Le tracce
una suddivisione trasvernavata mediana della
di
sale
per in
mez/o
di
balaustre sono
rapporto col posteriore
in-
nalzamento della statua colossale di Zeus (fig. 520J per grandezza straordinaria
la
cui
il
tempio non era
principio calcolato.
da
stato
Una
ricca
decorazione figurata nei fron-
come
toni e al disopra di essi
anche
nelle
sei
metope
ciascuno dei due vestiboli
metope esterne e
erano
di le
lisce
potevano per ciò accogliere
più
tardi
gli
scudi
dedicati
da Muinmio) accresceva l'effetto dell'edificio che domi-
nava tutta tenone
Se
il
l'Altis
come
il
Par-
l'Acropoli di Atene.
tempio
si
conservato esso,
fosse meglio
come esem-
plare di severità e di saldezza dorica, supererebbe anche
tempio
di
Poseidonia.
il
'^
26 [.e
sculture
tempio danno
del
maniera
una
l'impressione di
1
arti-
omogenea; tra le metope ed frontoni non esiste alcuna ditìerenza essenziale di stile. I rilievi delle mesiica
i
tope, senza dubbio incastrate durante la
rappresentano
costruzione,
fatiche di Eracle.
dici
meglio
tope
mento mentre
solamente
il
cuscino
seduta che guarda giù verso
mano
dell'eroe
fortemente che
Un
4boj, in cui
si
elemento
dell'
figura.
pomi
delle Esperidi,
si
;
cielo
'vi-
Athena
sta
un gesto ingenuamente semplice cerca
alleggerirlo del gran peso:
nella
i
sostegno)
di
questa è l'espressione della
fede nella potenza della divinità
vigoria
mo-
ratlìgura l'eroe nel
porgere da .Atlante
dietro Eracle e con di
me-
stesso sostiene sul capo la volta del
egli
e
do-
le
delle
C(ìnservate [ùg. 459'
in cui si fa
sibile
Una
è
uccelli
dal lago Stinfalio
sentito con ragione
paesistico
di
alla
carattere divino della
il
metopa
è la
stile
accanto
grazia ingenua e così
la
negava perfino
capolavoro
Nell'Athena
soccorritrice.
gli
Toro
del
(fig.
contrasto delle forze è giunto ad espressione
il
oltremodo chiara per
mezzo
corpo dei due contendenti;
la
formate dal
diagonali
delle
riproduzione del volgersi del .
corpo
è
degna
di attenzione.
La rappresentazione
del
goroso corpo maschile, più carnoso che muscoloso, prattutto eccellentemente riuscita;
rimane di
trattazione
dei
come anche
le
la
tuttavia alquanto superficiale,
Apollo. Dal frontone oc-
-163.
:identaL- del
vi-
tempio
di
Zeus
so-
è
vestiti
semplice
è
pur
teste,
naturale,
e
nella nobile bellezza
forme, mostiano minor sentimento e pensiero che energia e forza.
Riguardo sania
ci
dà
i
ai
due frontoni sussiste una particolare
nomi
dei
c
loro pretesi
difficoltà per il fatto che PauAlkamenes, coetaneo e scolaro di Fidia, apparterrebbe il frontone occiden-
artisti.
^.
Ad
tale
i-'"^
-/-f-
figura colossale lati
riposo, atto di lotta
A^
rjto
la
venute e
.
,
_J
uJ/Om
si
di
Lapiti e
che
stende e di
violenta.
sposa alle
Apollo
di
questa figura
dominio
I
soltanto
i
Cen-
(fig.
463;.
in
completo
la
destra in
protezione, ondeggia
Centauri hanno affer-
di Piritoo
ed
altre
donne con-
come anche un fanciullo, trascinarli via come preda.
nozze,
alTrettano a
Con gli strumenti del come armi accorrono innanzi a tutti Piritoo
sacrificio in
e
aiuto 1'
impugnati i
Lapiti e
amico Teseo,
imbrandiscono l'accetta o conficcano la j j ispada nel pCttO degli aggressori O CercaOO
essi .164. Vecchio pensieroso. Parie superiore. frontone orientale del tempio di Zeus in Climpia.
Fig. D.il
i
centro del frontone è occupato da
11
Ai due
^^^m^
4611, la lotta tra
(fig.
tauri.
i
2h4
CRECIA
:
\ll.
PERIODO DELLE GUERRE
II.
Ma
postezza.
stretta parentela nella
la
d'altra parte essa
Choiseul
485) mostra che qui non
(fig.
tratte
Ercolano
di
peplo,
vestite di
meno
o per lo
La spontanea
freschezza che è propria delle
linguaggio di forme
deve
miglianza
Corridrice
che per
messa
appunto
può
statua
avevano luogo
ma
costume
particolare
rapporto con
465',
ricercata nel
della
dirsi
onore
in
corse
le
I
(fig.
vista
la
l'esame del
eroina
l'
pomi d'oro
i
stabile
che
l'arte
di
è
nella quale
«
B.>
funeraria
dai tratti fig.
figura di
Demetra dolente per
la
perdita della
fine
una statua
di
provvisto una volta
Eros di
in
Pietrogrado
,,
i
grandi
offre,
ali,
col
figlia
oltreché
,
i
Kore
monumento
(fig.
467).
preannuncia ripetuta
Penelope
in
"
del
Va-
Il
e
dall'atteggia-
velato ,
senza del cesto fkalathos), che
anche adoperata con valore simbolico come
La rap-
466) mentre non è da escludere,
convalidato,
,\
iiz...
vin-
veggono una figura delicati di una malinconia
mento generale, dal capo Fig. 46S. Auriga di DlUÌ.
per
fa
alcuni
contenuta ciò che è
:
che
originalmente composta per
è la così detta
rilie\'o
ticano,
corsa
equilibrio in-
Opera spesso
ma
si
Ippomene.
l'arresto della corsa
Mirone.
copie statuarie il
a terra
quest'attimo di
di
la
terra, fa piut-
a
Atalanta
gettati
cere dal suo competitore
presentazione
che
Hera in Olimpia suo movimento, giacdi
qualche cosa
di
tosto riconoscervi
cogliere
di
era stala
di fanciulle
che essa è colta nell'atto di arrestare per
opere
di
origine con verosi-
la cui
del Vaticano così piena di grazia,
»
suo
il
in
una quantità
essere
Ciò
Peloponneso.
un simile
con
trova
si
in
alquanto più recenti,
^^^^^^^^
sono
si
modelli, alT arte
loro
i
sculture peloponnesie
%. '^^ÌB^^^^^ -. |:ì'
e si-
4:^,0)
quali
Argo.
di
(1
(fig.
le
può
si
statue fem-
appartengono invece esse
confronto,
a
ste.sse,
Le
scuola.
di
bronzo
in
mili figure
quale
trova rispetto all'Apolla
si
parlare di identità minili
IM-RSI.\Ni-
e dalla pre..•
abbia qui una
si
che possa essere stata
Ricordiamo
sepolcrale.
giovane
suo sguardo alzato,
capelli
dai la
in-
lunghi,
pura immagine
un Eros dorico, assai lontano dai fanciulletti alati dell'arte posteriore: probabilmente teneva nella sinistra un ramo od una benda. Il sollevamento del capo verso un lato, che torna in molte statue di questo periodo, indica una deviazione da quel
di
rigido parallelismo di costruzione delle
luppo della «
Spinarlo
).
si
bat-
lavorò anche nella
Atene
oltre al ratto delle Leucippidi
la
Lemno
Parte di una scena
.
ha, a quel che sembra, avuto influenza sopra
modo è più recente ed Ambedue gli artisti, ai quali metà
Fidia, ricevettero verso la («
è stata si
del
Poikile Stoa
trasformata
aggiungeva ora secolo l'onorifico »]
il
portico
in-
Cimone, Peisianax; la lotta di Teseo e delle distruzione di Troia opera di Polignoto, la popodi
di
Mikon o storici
di
Panainos, quest'ultima
(Milziade,
trilogia coordinata delle
aggiungeva una e degli Argivi
Gli .ateniesi riconoscenti
erano
una C'^pressiva pittura vasco-
ogni
personaggi
una
—
far richiamo
un portico variopinto
cognato
Mikon,
di
492). di
può
Argonauti per la loro inerzia in un cratere di Orvieto. Parigi.
ad
Maratona opera
Artaferne), costituivano i
in
—
Teseo
ciclo di
'1
un'altra pittura vascolare che
incarico di
contro Tebe. Polignoto
Sette
della
il
vita di questi eroi; a questi
rappresentati anche
col bottino
innalzato
475, egli adornava insieme col suo compagno attico nuovo santuario di Teseo e il tempio dei Dioscuri (Anakeion)
vicina Tespie. In Atene,
con scene della
i
di
vittoria
a
Callimaco. Eschilo,
piena
di
Dati
ed
imprese gloriose attiche contro
noi
quasi
sconosciuta
ma
allora
sopra Sparta presso Oinoe (probabilmente nel
donarono
all'artista
tasio,
che non aveva voluto com-
poi-iGNoro
sci'oi.A
i.A
r.
E'i
rroRicA rlladica
279
suoi quadri, la cittadinanza onoraria. Debbono essere ricordate come sue penso per opere anche Achille tra le figlie di Licomede ed Ulisse con Nausicaa e le sue compagne (forse un quadro votivo per Sofocle, la cui influenza sulla pittura vascolare noi crediamo ancora di rintracciare). Nel modo più particolareggiato noi conosciamo due grandi quadri che Polignoto attraverso una diffusa descrizione di Pausania i
i
•da
solo air incirca nel decennio 450-440 eseguì in Delfi per
un
edificio
(fig.
A
394).
Troia e
città
la
un
in
sinistra e a destra dell'ingresso e
erano rappresentate,
adiacenti di
oblungo che sembra aver consistito
la
«
cortile
Lesche
»
circondato
distribuite ciascuna
su
degli Gnidi,
da portici due
grandi quadri ricchi di pensiero e di figure,
in
discesa di Ulisse nell'Ade. Nella presa
di
Troia
pareti la
all'immagine
presa della
conquistata, nella" quale hanno infierito uccisioni, misfatti e tradimenti, è con-
Teseo
Fig. 492.
trapposta
la
fondo del mare dinanzi a Poseidon di un cratere di Bologna.
rappresentazione dell'accampamento greco che
tenza e dove, in
mezzo ad uomini
bellezza vittoriosa. Nella Nekyia
pieno
di
Greci e
si
e
donne
prigioniere.
apparecchiava
alla par-
sempre più giù verso grandi gruppi
Troiani, di amici e di nemici di Ulisse affollati intorno ad Orfeo
rappresentante dei Misteri, sino nel fondo dell'Ade. particolari.
si
Elena troneggiava nella sua
discendeva dall'Acheronte, attraverso un vestibolo
figure femminili in rapporto tra loro, di
'
ai
Le Anfizionie
Per completare
la
noti tipi di dannati. Sisifo,
delfiche
caratteristica
Tantalo e
premiarono anche qui si
il
le
Danaidi
pittore con
osservi ancora che Polignoto e
di
come onori
Mikon
cosi come Pitagora e Fidia erano anche pittori. Anche in questa versatilità dei talenti il nostro periodo rassomiglia al Rinascimento. Questa scuola pittorica, la quale per contrapposizione a quella ionica di Asia Minore fu riconosciuta come elladica e più tardi anche come attica, si esercitava
erano nello stesso tempo scultori
esclusivamente tettura
;
ma
in
grandi pitture parietali, quindi era
in
stretto rapporto
esistevano accanto ad esse anche dei quadri isolati su tavole.
con
l'archi-
Le grandi
28o
crkcia:
pitture erano talvolta eseguite
pkriodo delle guerre perslwe
il
\ii.
sopra
sembra almeno, su tavole
a quanto
inquantochè
rivestimento
il
stucco delle pareti, talvolta,
di
legno, con fondo
di
bianco,
nero, al rosso e al bianco tradizionali nella
al
quattro
a
colori,,
pittura su argilla
ag-
si
non soltanto per accrescere Tefifetto coloristico che rimane sempre ad ogni modo modesto e severo, ma anche perchè l'ocra mescolata con gli altri colori dava un gran numero di toni intermedi che si potevano adoperare caratte-
giunse
il
giallo,
risticamente
Eurynomos
per
particolari
i
colpiva per
chiaroscuro era appena conosciuto, rato
(fig.
nella
cosi
;
Nekyia,
demone
il
il
Il
trattava quindi di un genere di disegno colo-
si
493); Polignoto. ad esempio, conservava ancora
tori vascolari di delineare
putrefazione,
della
suo colore azzurro non dissimile da quello dei mosconi.
il
corpo sotto
il
sistema a noi noto dai
vestito in parte vivacemente
il
pit-
mosso. Perciò
ad un periodo posteriore, avvezzo
ad un'altra tecnica
brava esagerato
mento tutti
mezzi
i
À
^
Il
J
^^
^^L'^
I
^^^^^
^^
2^7
>
»^^^^^^
T^
di
menti,
ma
come
specialmente
il
movi-
al
fa riconoscere
contrapposi-
^'^
dell'espressione
ogni
per
movimento,
culmine del suo
Polignoto
iLippo,
di
e
vaso degli Argo-
490-
(fig-
giunta
'^'"'1
'
espressione, per-
di
posizioni
terizzazione
nnica
di
anche una netta carat-
zione all'arte
M
Ml^^lv ^T ^^^^^^^^ .^Q^^V
il
padrone
non soltanto una grande
varietà
n'^"-"^!
'
^^i^B'-—^^^^ ^^^
9 L^
À^^^,^
i
Tuttavia
ma
severo,
metteva
^^^^^
'
Polignoto.
di
disegno
sem-
pittorica,
T alto apprezza-
vuole
rit-
che svi-
rendere
una caratterizzazione etica e questo egli ottiene con Fig. 493.
Europa
Coppa
sul toro.
tranquilli,
policron
atteggiamenti
significativi
per
le
sin-
gole personalità, atteggiamenti che
hanno per presupposto non verità
appunto celebrato per esso era
il
questo
da
dell'
e
la
chiarezza
armonico
disegno
pieno
lo
faceva apparire
ma
una
Polignoto veniva
espressione, specialmente nei volti
come un
grandi piani delle pareti, sui quali
I
figura
della
;
ideale dei singoli caratteri cosi pre-
è tratti a ricordare lo spirito della tragedia quale Eschilo.
tipica
delle linee.
fluire
di
fondamento per quella espressione
giata da Aristotele, che si
purezza
la
anche a costo
sostanziale
buon dipintore
^
appunto veniva
le
di
caratteri
» ;
allora sviluppata
figure potevano essere
eseguite
presso a poco a grandezza naturale, conducevano ad un sistema di composizione in più ordini di volentieri
le
figure
spesso
scene
sue
su
ascendenti
un
che alcune figure apparissero riunire gran
sciavano sottili
numero
talvolta
rapporti
dell' azione.-
In
dei
di
terreno
visibili
o
discendenti;
ondulato,
singoli
complesso
una
gruppi, in
libera
le
'fig.
permettevano
491). In fine egli poteva
bene ordinate ed espressive che
simmetria,
talvolta
Polignoto
perciò .Polignoto disponeva
cui linee variate
solo parzialmente
figure in composizioni
riconoscere
le
talvolta
la-
facevano cogliere dei
rendevano palese un chiaro progresso
situazioni ed
i
caratteri prevalevano sul-
POMGNOTO l'azione la quale invece
E
LA SCUOLA PIIIORICA LLLALMCA
preponderava nei quadri
può
trarre a paragone
campo
della scultura
per
tranquille situazioni piene di attesa,
le
di battaglia.
Un
si
contenuto,
nobile
per
lo
pittori
Questo
più tratto
in
Atene,
non s'innalzavano Polignoto è Egli prese tra
i
il
al
ma
le
le
mitologia
vivaci scene eroica,
si
accompagnava
precisi
e
dava
lo
poneva
alla
al
in
nella lui
sua arte
disopra
di
il
ad ca-
altri
Dionysios di Colofone, che lavorava
quanto tutto fosse
in esse
ben dipinto,
disopra della realtà ed apparivano dure.
rappresentante più ideale dell'età di
pittori del
scultori Fidia, che senza
suo tempo
dubbio senti
sua maniera di composizione in
cui figure, per
dalla
fiorenti,
fondamentale
contemporanei, ad esempio .dello ionio
egualmente
biamo
tratto
;
orientale
frontone
frontone occidentale per
il
Nekvia sotto l'ispirazione dei " Misteri " allora una rappresentazione delle forme ^^;1ndins:l e
rattere della sublimità.
compagni nel di Olimpia
dei suoi
di battaglia il
2S1
si
Cimone
nel
campo
siano impadroniti dei pittori vascolari
conseguenza una certa idea
dell'arte.
una posizione quale di poi occupò tra gli la sua influenza. Nessuna meraviglia che della del
suo
stile
(fig.
401,;
ai
quali dob-
nell'ulteriore
sviluppo
282 tuttavia
la
lui
conformazione
alla
monumentale
pittura
trattate le
\II.
:
PERIODO DELLE GUERRE PERSIANE
II.
sembrava essere sempre più passata da questa austera caratterizza-
pittura
zione etica
GR1£CIA
-
lì.
troviamo nei
cisione dei Proci
ritmica.
di Ghiolbasci
rilievi
494), la quale in
(fig.
questo
L' influenza di
quanto sembra, perfino
estese, a
si
(fig.
recente
sopra
57(")),
stadio
della
Licia dove scene da
nella
ogni
T uc-
altra,
una maniera straordinariamente simile
di con-
tenuto e di forma veniva rappresentata da un pittore vascolare attico e dallo scultore Si
licio.
offre
Arte ramici
ipotesi
che qui
—
questa recente pittura
di
sviluppava lungo
si
l'esportazione
Atene,
di
stessa linea.
la
a parte
suoi
i
di tutta la
secolo e ne
—
•
e
sbocco anche
di
Quanto
state riservate agli Ioni.
—
loro stabile smercio specialmente in Italia (pag. 199).
il
dell'ingresso dell'Ellesponto
guadagnate come nuovo punto
traccia
abbia V influenza
Nel VI secolo
avevano trovato
l'occupazione
persiano
si
quella asiatico-ionica che
itidustriale.
essi
;
1"
di
naturali (olio e vino), era stata essenzialmente limitata ai suoi prodotti ce-
prodotti
Con
da sé
o altrimenti
attica
periodo pisistrateo erano
nel
più ora decadeva
state
Ponto che finora erano commercio ionico per giogo
coste del
le
il
il
ceramica dipinta ad esempio, che veniva
fabbricata nel 'VI
là
era esportata (pag. ig6, 219 ss.), non appare da allora più nessuna quanto più predominante diveniva la posizione politica di Atene, tanto più
questa prendeva ioniche per
dovunque
piede
orme
sulle
relazioni commerciali.
sue
le
questo dipende che Atene,
città
artistica,
Da
man-
tenesse per considerazioni pratiche tanto l'im-
pronta
arcaica
delle
.\thena e civetta con Fig. 405.
Mencia
di
quanto
At.-nc.
!'
Ma
fondamentalmente
sarebbe
come un monopolio
hanno preso parte ionici, a
tutti
i
attico
monete di ulivo,
etichetta antiquata delle
panatenaiche
artistica
sue
ramo
ad essa, ad esempio,
centri artistici (tra gli altri
fig.
di
493),
sue anfore
416).
(fig.
faiso se si volesse considerare ;
(testa
negli
tutta l'industria
utensili in
Argo, Egina,
bronzo,
Etruria). Gli orefici
giudicare dai meravigliosi ritrovamenti della Russia meridionale, continuarono
con successo ad essere
mento persiano. industriale greca
attivi
per
:
la
La
esportazione a lungo
sono propri
ed
il
dopo
anche
di tutti
i
l'assoggetta-
prodotti
dell'arte
forma allo scopo, il trasparire volontario assoggettamento a [severe leggi
perfetta corrispondenza
dello scopo nell'ornamentazione tettoniche.
1'
Certi tratti fondamentali
della
non copia forme architettoniche, ma quegli stessi connessione, che hanno nell'architettura una parte così
suppellettile antica
elementi di separazione e di
importante, sono applicati anche nelle opere dell'arte industriale; quegli stessi profili
ed ornamenti che valere anche qui.
là
accennano con tanta chiarezza
Che
l'arte
pura e
l'arte
sere nettamente separate l'una dall'altra
ciascun ramo, avessero ai
la
—
compito
nonostante tutta
loro radice in una fantasia
lavori industriali la loro particolare
età seguenti.
al
bellezza e
ne
dei
parti si
fanno
non potevano
la libertà
unica, è fa
delle
—
industriale dei Greci
ciò
di
es-
sviluppo in
appunto che dà
modelli
anche
per
le
FIDIA - LKTÀ
\III.
Cimone
Dalla caduta politica di
l'uomo che guidò
PERICLE
DI
suo
e dal
Un
politica di Atene.
la
283
460-431'.
temporaneo
esilio
Pericle
(460),
fu
decennio di guerre costanti apportò come
compito più urgente il completamento delle mura dell'Acropoli, che erano state iniziate da Temistocle e poscia erano state condotte innanzi con energia da Cimone, e delle lunghe mura che univano la città al Pireo. Solo dopo la tregua di cinque suoi piani anni con Sparta (450) Pericle poteva imprendere senza impedimenti artistici; il trasferimento del tesoro della lega da Deb ad Atene, avvenuto quattro i
anni
innanzi,
Pei-icle al
ne
offrì
mezzi. Mentre
i
più elevati della Grecia e soprat-
spiriti
gli
Ionia accorrevano in Atene e Sofocle signoreggiava sulla scena tragica,
della
tutto
con tutte
le
sue forze perseguiva
popolo un lavoro remunerativo e
suo ideale
il
di
curare
«
di
—
In netto contrasto con l'età nella quale Fidia. Polignoto assicurava alla pittura la posizione direttiva, passò tosto in secondo grado. È forse l'unico periodo nel quale, accanto all'architettura,
ha operato ciò è Fidia,
padronanza
di
mente intima
tutti
e
il
mezzi tecnici
i
al
l'influenza di Polignoto (pag.
ammirare
e di cui poteva
277
sue molteplici doti dovette P'idia di
artisti
e
non
di
di
il
Allorquando
sicure.
attività artistica.
luogo nell'anno 438,
La
in
ma
attica
La
gioia dell'opera
aver frodato l'avorio
gione.
fu
sua gloria (447),
la
di
Secondo una testimonianza migliore
il
sua
fine,
subito dopo
lui,
egli
nel
prigione. In questo caso
la
vantava già una
f
un periodo più tardo phaidyntai
»,
si
pagò
con l'accusa
abbandonò
allora la patria per andare
morto
sua attività in Olimpia dovrebbe essere anteriore alla
dell'antichità vivevano
Questo dato
di fatto ci
era trasferito colà con la sua famiglia e
sua
ma
secondo un noto racconto,
i
la
metà
del secolo.
Ma
suoi successori in Olimpia
ancora
come
vale a dire era a loro affidato l'onorario incarico sacerdotale della cura
del simulacro del dio. si
ebbe
l'oro ed egli fu rinchiuso in pri-
creazione della Parthenos, cioè cadere all'incirca verso in
prin-
il
Partenone
a creare in Olimpia la statua di Zeus; secondo un'altra versione egli sarebbe in
primo
il
intessuta
432. Invidia e gelosia,
gratitudine lo
la
notizia,
egli
Athena
verso
dell'edifìcio
secondo un'altra
come
celebrato e sulla
da Pericle della decorazione scultoria del
collocazione della statua
o,
un'espressione profonda-
senza dubbio un effetto del-
può porsi
sua nascita
fu incaricato
compiuta; invece che con
la
quale
il
Alla completa
di nascita.
lui
greca
dell'arte
L'uomo
opere magistrali. All'armonia delle
soprattutto passione politica di parte, avvelenarono in
di
storia
scultura.
poter raccogliere intorno a sé una larga cerchia
completamento
il
di
quale Fidia lavorò da giovane in Platea
e in Delfi le
Partenone, a cui è legata indissolubilmente ricca
la
antico. Sulle condizioni della sua vita
leggende,^mancano notizie
cipio del secolo.
della
sublime,
al
solo fu a capo della scuola
mondo
scultore ;;^del
con
ss.)
Atene
in
accompagnava
si
grandioso e
».
quest'arte, nell'età pcriclea,
prìmo posto
il
vana pompa
grandezza dominatrice
la
Charmides, ateniese
figliuolo di
tendenza
la
prende
procurare nello stesso tempo
bello senza
il
là
insegna incontestabilmente che Fidia
aveva chiusa, onorato e festeggiato,
la
vita.
Che che riposa
Fidia abbia avuto per maestro l'antico bronzista di Argo, Hageladas, è cosa
sopra
una
notizia
tarda
mal sicura (pag.
discepolato presso l'artista attico Heqias,
il
250), invece
è
sicuro
il
suo
quale, forse più di altri artisti dell'epoca
204 persiana, dedicava
Fidia
una sua
nesie;
mostrava nella Tutte
achea
scultura ionico-attica in
intorno ad un saldo
per
nude
parti
le
ed
oltre a ciò
era
si
ed avorio,
sviluppata
che
che
«
criselefantina
»
Peloponneso (pag.
nel
oro
di
218
;
battuto
e
sapevano artisticamente rendere
si
colorazione dell'avorio e con
la
la
oro
in
armo-
L'effetto coloristico di questa unione è straordinariamente
nico; esso era ancora accresciuto con
si
ciò.
bronzo peloponnesia come
tecnica
la
oro
in
probabilmente
influenze pelopon-
legno venivano poste delle lamine
in
delle sottili lastre d'avorio
piegare.
e
flessibili
Ma
sé
in
nessun sicuro appoggio per
olire
famigliari: la fusione in
lui
marmo
nucleo
non
Pellene, certo
di
che a quel che sembra
ed avorio,
itricle
di
una Athena
opera giovanile,
supposta
tecniche erano a
le
i;r\
I.
contemporanei ha accolto
scultori
altri
città
vili.
:
sua opera a simulacri degli dèi (pag. 270).
la
pari degli
al
fiRECiA
"
P'-
incrostazioni
le
a smalto nell'oro, probabilmente talvolta splendente talvolta opaco. Del legno dorato
marmo
e del
i"
ricchi di effetto
akrolithoi
ma
erano solo un economico surrogato
")
anche
costosi. Fidia nella
assai
come suo
gnoto
così nell'interno dello scudo della Parthenos egli aggiungeva
:
nipote Panainos,
Pleistainetos e suo
materiali
anche
stato
compagno
pittore,
fratello
quei
di
gioventù era
sua
Poli-
di
pittura
la
alla
scultura policroma.
Le opere
più antiche di Fidia appartengono alla celebrazione delle
siane di cui egli da nell'età
Cimone,
di
in
bronzo che
in
mezzo
Areia
in
bambino era
fu dedicato in Delfi
legno dorato e
marmo
tutto
pentelico
tempio
nel
(fig.
marmo come
Amazone
riconoscersi nella cosiddetta rata secondo l'indicazione di
una
Mattei
gemma
Kresilas e di Policleto
(fig.
sinistra che per ciò è lasciata scoperta dal
impugnata
nell'alto essa
della ferita.
Il
cerca
di
mantenere
tentativo di spiegare
il
vestito
è
ancora ritrovata
della
bocca
e
per
la
di
testa,
la bellezza
questo
Ad un
e 555) e rialzato.
alla
Appoggiata
alla
con esso
statue del Partenone
che
tipo,
;
celebrata
era
deve
la
pari
al
propriamente
posizione eretta non ostante
la
periodo
con ragione
se
suo movimento come l'intenzione
le
stata rap-
è
vestita,
egli
nell'A-
quale giustamente restau-
la
cavallo cozza contro l'impossibilità di mettere d'accordo
braccio. Nel vestito qualche cosa ricorda
dove
era rappresentata ferita,
497)
547
(fig.
da Apollo
e
grande Athena
Platea
di
oro ed avorio.
in
49bj,
(fig.
la
della sua gioventù
un'Amazone creata per Efeso
posteriore potrebbe appartenere
di
votivo
stile
Athena
creò
egli
486). Afrodite, senza dubbio interamente
presentata più volte da Fidia così in
Amazoni
lo
dubbio
Maratona, un grande gruppo
popolo ellenico
il
guerre per-
Ateniesi, senza
fiancheggiato da
Milziade
:
Per
attici.
s'incontrò con Polignoto. Si crede di riconoscere
delle
gli
egli lavorò, a ricordo della vittoria di
a tredici eroi
pollo di Kassel
Per
testimone.
stato
il
coscia lancia
dolore
saltare a
di
posizione
purtroppo non per
la
del si
delicatezza
del collo.
una in bronzo è nota sotto l'erAthena stavano sull'Acropoli; ronea e tarda denominazione di « Promachos " (propugnatrice); gli Ateniesi la chiamavano la Grande Athena in bronzo > o il « Premio della vittoria " aristeion)
Tre
statue di
1'
11
perchè essa era stata da loro dedicata col bottino (alta
e il
circa 7
guardava
il
ma
in
tutta armata,
suo cimiero dorato e
facevano la
m.), essa aveva
l'
la
suo posto tra
i
di Platea.
Propilei
posizione tranquilla
punta
della
sua
(fig.
Di straordinaria grandezza e
1'
Eretteo
(fig.
500, 40)
501), l'ingresso dell'Acropoli
lancia erano già visibili dal
mare
e
;
ne
insegna dell'Acropoli. Così delle piccole monete in bronzo tarde di Atene
mostrano, sovrastante su tutto
il
resto nel
centro
della
roccia
dell'Acropoli
tra
1"
I
Fig. 499. Testa di in
Fig. 4Q0. Ainazr>
h
1
A
Athena
Bologna. Restaurata.
28^
•286
gruppo
(ìRECIA
di
Mirone
.
che non
è
:
vili.
statua della
dea nel Partenone
L'Acropoli di Atene
(fig.
quello con
i
La
il
terza
DI
l'ERICI.E
dubbio da
Athena
500
s.\
—
La
era stato
appena
»,
portenti della contesa di
dopo
iniziato,
la
espresso che
parti
Fidia sull'Acropoli era
di rovine
Athena
e di
distruzione della parte del
era ridotto solo a
persiana
'distruzione
ammasso
pedon]i) (pag. 216), se pur danneggiati, erano tuttavia
none prepsrsiano
più
di
della quale noi tratteremo più tardi
aveva lasciato sull'Acropoli ateniese un tuari,
KTA
da trascurare
questa statua non sia l'Athena Lemnia. la
L
;
solo
Poseidon
rimasti
Il
nell'anno
s.).
480
due antichi san-
i
e
I'
servibili,
suo elevato
un basamento.
504
(fig.
in
"
Hekatomil
«
Parte-
marmo
che
primo compito doveva
1.
ACROI'OLI
i87
A rr-AR
DI
-4
Eretteo.
Grotta
di
La grande Athena. Pan. Grotta di Apollo. Fig. 501.
Veduta restaurata dell'Acropoli
di
ma
il
Dopo che era
anche più spaziosa.
un congresso panellenico,
l'egida di
metà
del secolo aveva riassunto
più importante appariva
cominciato. nel
454
in
Il
il
tutti
il
fallito
antiche
;
di
il
il
progetto
di
sotto
ricostruire,
far
santuari distrutti dai Persiani, Pericle nella
i
piano
energicamente questo
grandissimo
di quel
piano e con
poteva subito mettere
si
alle
rendeva così l'Acropoli non solo più sicura
e
completamento
popolo approvò
Atene
sembra aver cominciata
mura pelasgiclie ma Cimone che nel decennio tra con grandioso progetto le alte mura ad est, a sud e
nome
riattacca al
si
460 faceva costruire ad ovest già da lungo tempo progettate 470 ed
Athena Nike
Atene
essere di rendere FAcropoli più capace di difesa. Temistocle
particolar gloria di essa
di
Propilei.
quest'opera sul lato settentrionale in connessione la
Tempio
Brauroni(
Partenone.
1'
mano
Atene
per
;
cosa
la
tempio appena
in-
aiuto del tesoro della lega trasferito all'opera. Fidia e l'architetto
Iktinos
furono incaricati del compito principale. Di qui comincia
andarono
periodo aureo dell'arte ateniese in cui architettura e scultura
il
di pari passo.
Come
nella
poesia
attica
si
incontrano
conquiste della
le
poesia dorica e ionica unite ed elevate dallo spirito attico, cosi anche nell'architettura
Atene assume
la
funzione di mediatrice.
troppo esclusive dello significativo
che
medesimo
nel
in
Atene per
edificio
in
a
di
marmo
stile attico
ha eliminato
la
prima volta
i
due
stili
il
raffinato
marmo
valeva del
in
Delfi
E
assai
fig. 525 e pag. 290). Di grandissima perfezionamento dell'arte attica il fatto che le
pentelico, fino ad allora adoperato solo scarsamente, da quel
disposizione dell'architettura si
caratteristiche
architettonici fossero riuniti
poi siano state largamente lavorate. Nell'occidente e nel
tempo
le
all'altro.
(Partenone, Propilei,
importanza fu inoltre per cave
Lo
dorico e ionico antico ed avvicina T uno
stile
marmo.
pag. 217);
soltanto
calcari e tufi diversi;
Costruttori ionici e
Atene stessa
lo
ateniesi
tempo
Peloponneso erano
mentre
avevano già
stati
l'oriente
adoperato
aveva anche adoperato nel suo
da il
tesoro
drfcia:
iS8
502.
Fi:;.
di
Delfi (pag.
Il
vili.
I.
i-i'A
DI
L-duto dai Pr.,pdc
Paiienonc. Lato occidentali-
239). Poscia essa scese
in
l'HRici.i:
campt) con
questo nobilissimo materiale
locale nella sua stessa patria, da principio e ancora limitatamente nel precursore del
Partenone, quindi completamente Il
Partenone.
none, per
—
primo
Il
Partenone,
(n
Vergine
gli
altri
canto a
e più
ma
fatte più corte e più larghe:
»;
grande compito
detto
così 12
collocato
edifici
contemporanei.
fu la costruzione del
Parte-
furono
alquanto
modificate
forse dal
m. più
dell'Acropoli
popolare
proporzioni,
502).
Esso
il
grande tempio
capolavoro
di
»
Parthenos
maestosamente
sovrastava
era
come
Il «
dea Athena
della
epiteto
alto dei Propilei,
(fig.
nelle
esso doveva servire a rimpiazzare sontuosamente
viene nominato Kallikrates forse
lui
edifici
del suo colonnato e destinato alla rovina.
l'Hekatompedon privato o
questo stesso e negli
quale furono adoperate quelle fondamenta più antiche del principio del
il
periodo della libertà (pag. 239),
furono
in
Iktinos
tutti
ac-
:
direttore dei lavori. L'edificio, di
esecuzione straordinariamente accurata, occupò nove anni (447-438;, il completamento Come materiale fu adoperato esclu-
della sua decorazione scultoria ancora altri sei.
sivamente
il
bel
marmo
pentelico e in realtà per
la
prima volta per un grande indi sculture. Il tempio è
sieme
nello stilobate largo 31
go 69,50 di
;
zione
modello
confr. fpag. fronte
Partenone. Pianta.
antico di
la
4:9
verso oriente
ogni
Stretto coloHnato,
il
propor-
(fig.
1Ò4). Rivolto
circondato per Il
e lun-
fronte alle piante più allungate
del periodo più
503.
m.
esso presenta adunque
503,
con
la
tempio è
lato
da uno
chc prescHta uellc
II.
289
part1::none
Fig. 504. Atliena Parthenos nel suo tempio. (Liickenbach). (La base de
fronti delle
8
contr. pag.
colonne
più
belle
proporzioni
163 e 213) e
colonne comporta presso a poco teso di quelli di ;;stragali
un kymation colonne
sei
Olimpia
ionici, nei
e
cella
neos), verso occidente
per
mezzo
a dire la Sprisger
« :
di
Il
1
1
1.
si
I
introducono
il
al
triglifìo
disopra del fregio
pronao, un vestibolo a
un vano notevolmente più
piccolo, separato
:
delle
profilo più
disopra del
al
m. (100
"]
dorico
L'altezza
hanno un
capitelli
tempio comprendeva verso oriente
dell'ordine
tecnica.
ante un ovulo e un astragalo,
una parete chiusa secondo
—
colonne
principale lunga circa 29
.stanza delle vergini
Manuale
17
lati
raggi inferiori.
forme doriche
nelle
capitelli delle
lesbico. la
;
e nei
meravigliosa pierfezione
di
piedi attici:
Hekatompedos
dall'Hekatompedos
alcuni esso è propriamente
il
Partenone, vale
questo insieme col vestibolo posteriore costituiva 19
290
GRECIA:
L ETÀ
Vili.
l'ITKlCLE
DI
La
opistoJomo.
r
costruzione
poco profon-
stiboli
come
di
dei ve-
prostili in-
vece della solita for-
ma
ad ante Z,
458
a,
rendeva
più luminosi
più
e
più
ariosi,
427-
(fig.
li
appro-
priati all'esposizione
donarì e
di
alla trat-
tazione degli
affari
santuario
del
chiusi tra
erani:>
alte
Nella
cancellate.
grande
cella
correvano su
tre lati
colonne
delle
le
per mezzo
colonne di
ess
;
dori-
che (negli angoli dei
o
pilastri
""
attiche
colonne
«
due
in
Puna sopra
file
l'altra e
chiudevano così ficacemente
ef-
lo spa-
mediano con
zio
la
colossale figura cridell' A-
selefantina
Parthenos
thena
La
504'.
fig.
pre-
senza del colonnato
fondo
nel
anche
nuova
della cella è
xonfr. Fig. 505.
ghezza e
Copia
spaziosità
la
delle navate laterali,
navate
interni.
Un
marmo della
dell'
Athena Parthenos. Atene.
grande
tanto
sala,
dei
in
soffitto
severi
legno
a
templi
Quello occidentale era diviso
tre
in
si
ad
fronte
di
esempio
;
le
colonne costrinsero forse ad adoperare l'ordine ionico se per
non
fu applicata
destinata a conservare agli affari
che
si
rimanere indietro
il
sostegni (confr.
tesoro della lega e
riconnettevano al
di
tempio
di
con
la
i
loro
Zeus Olimpio
tesori sacri
;
fig.
lar-
quanto
Poseidonia
ambedue
gli
ed
spazi
il
compito
Questa
sala era
suo atrio era destinato
l'imponenza
architettonici e per la grandiosità del suo effetto generale,
l'insolito
505).
amministrazione. per
ma
la
snelle proporzioni delle quat-
tro
una particolare forma
393)
cella e alle
alla
di
distendeva sopra
navate
mediana
navata
della
dorici,
cassettoni
fig."
soprattutto
segnano un progresso straordinario
strette
laterali
Olimpia.
in
ma
Può dei
per
la
il
Partenone
suoi
membri
bellezza
del
l'AiniNONF.
II.
per
mLUt-Tialc,
la
delle (orme, per l'armonia del tutto, per
lìne/.za
ricchezza della decorazion. scultoria
la
sua posizione predominante supera
pagno
291
il
tempio ateniese nella lunga il suo com-
gran
di
nella valle dell'Alfeo.
L'opera speciale
Fidia nel tempio fu soprattutto
di
simulacro della dea in oro ed avorio
l'oro
:
il
soltanto aveva
grande peso
il
44 talenti (1140 Kg. \ Dell'immagine dell'Athena Parthenos ci hanno dato da principio un idea approssimativa due statuette
di
marmo
in
scavate in
.\tene, delle quali
trovata dopo, la statuetta del
meno
è
505),
stretta sua
nosciute
in
solenne
(fig.
mente
per
504).
Mentre
Mirone
del
la
testa di
Medusa
nel
mezzo
decorato, con alto e triplice più fine nell'eccellente tralasciata
pletare
la
nostra
Mirone
(fig.
.Ambedue
gli
a
di
marmo. La
immagine.
482) ed è
dorico,
il
as.sai
cinto
Aspasios Si
ed elmo
(fig.
suolo
al
sinistra
la
è legger-
lontana
dalia
rimboccato
con
semplicità.
avorio, orlata di serpentelli di
e
un elmo d'oro riccamente
sono
riprodotti con
l'arte
la
506) che fa riconoscere qualche cosa
aggiungono
testa è più
omeri sono egualmente
e in
capo era ornato
cimiero. Testa
gemma
nelle copie in
;
rico-
posizione tranquilla, composta,
più vivace
il
squamosa egida
dalla
la
movimento della Athena nasce maggiore libertà nel movimento ed un
ciò
peplo
Museo
(fig.
Altre copie sono state
destra è piantata
confronti
Si
Da
482).
(fig.
contrasto nelle pieghe
Collo e spalle erano coperti
con
gamba
la
m.
i
che per
dell'originale. in
Fig. 305. Athena l'arthenos. Gemma di Aspasios. delle Terme, Roma.
quella ri-
alta circa
presenta eretta,
si
indietro.
»
qualità artistiche
le
esteriorità
alle
La dea
appresso.
flessa e tratta
attribuita a bel
importante
riconnessione
specialmente
Varvakion
"
diverse
teste
marmo
in
per com-
larga e più piena di quella attribuita
Lemnia
pretesa testa della
abbassati.
La
mano
sinistra
4Q9
fig.
.
poggiava su un
grande scudo circolare che esteriormente era ornato
con un'Amazonomachia a rilievo intorno di
iMedusa
ad una testa all'interno
e
con una Gigantomachia pinta
tra
:
i.'ontro le
evano
Amazon!
si
e
so-
già
riconoscere Pericle
nell'antichità
mato
di-
combattenti
i
Fidia calvo
ar(fig.
507 Di sotto lo scudo si drizzava il grande ser1.
pente
dell' .'Vcropoli
viveva
nel tempio
thena Polias sto
si
:
di
che
A-
a tutto que-
aggiungeva
la
lan-
cia appoggiata alla spalla.
Nella
destra
thena teneva Fig. 507.
Scudo Strangford. Museo Britannico.
ta, la
distesa
A-
Nike
ala-
la
SUa Costante COmpa-
292
CRECIA:
vili.
ETÀ
I.
PERICLE
1)1
gnaicd
Una
ancella.
come sostegno per diente
forte colonna serviva
mano
la
indispensabile
per
destra, espe-
gigantesche
le
proporzioni dell'opera e per
ma
Nike,
peso della
il
che nello stesso tempo offriva
da questo lato un contrappeso necessario ed
adatto
rigide pieghe del peplo
alle
ri-
spetto al serpente e allo scudo dell'altro lato.
capitello della colonna, conservato
Il
modo
nel
migliore nella statuetta della
505, non può
fig.
essere stato così privo di
ornamento come ora appare là: probabilmente sono andate perdute le singole for-
me
dipinte,
quali corrispondevano agli
le
ornamenti a foglie e palmette eseguiti in scultura nell'originale. Evidentemente noi ab-
biamo qui
che fare con una forma primi-
a
Le
del capitello corinzio.
tiva
suole delle
alte
scarpe erano decorate di una Centauromachia.
La base alta m. 1.20 e larga m. 8, egualmente in oro ed avorio, presentava a rilievo la scena dell'ornamento di Pandora per opera di Athena e di altre dee; tutta l'umanità sta sotto la cura e la protezione della dea attica, la
potenza vittoriosa è indicata
cui
dalle
di-
verse scene di battaglia. Così una ricca cor-
l'immagine
inquadrava
nice
semplice, la quale, alta con
poco sità
12 m.,
per
stessa
sé
base presso a
pur dovendosi adattare
nella sua severa
composizione
di neces-
di
insieme
simmetria dell'architettura, aveva
alla
una Se anche
rice-
vuto in questa
libera collocazione
ogni
le
lato.
ci
rivelano soltanto
la
statua, tuttavia
un si
li
1'
numerose
aspetto generale del
domina anche
nell'insieme
attiene
supera
di
ai
di
Con
della
esse
in
La dea del
figura e
ma
primi antichi simulacri,
gran lunga per
quilla grandiosità
na
da
imitazioni
tratto religiosamente solenne.
portamento
e
pensiero
per
della
la
la
sua
ricchezza
sua
tranpie-
decorazione.
tale espressione
di
maestà tranquilla
e di dignità austera
la
Grecia
gli
di Fig. 508-510. Centauromachia. Metope del lato meridionale del Partenone.
la
cosi
dèi
olimpici
Sofocle, si
di
rivelava
concepiva
tempo
di
Eschilo
Pindaro e
di
Polignoto,
al
la
dea dell'Atene
e
periclea
PARTI-NONE
IL
ai
cittadini e agli stranieri, cosi d'ora in
di
immaginarsi
293
poi essa veniva rappresentata se si trattava
dea protettrice di Atene. Secondo un antico detto, a Fidia
la
€ra stato concesso di contemplare l'immagine della dea e di renderla innalzata nell'anno 43S, ebbe
statua,
l.a
sciuta
il
suo completamento e ne fu
decorazione con una triplice serie di sculture
ricca
la
marmo
in
solo
visibile.
accre-
che furono
disposte nell'architettura esterna del tempio. Ciascuna parte adoperabile del tempio,
non
cioè
nessuna funzione architettonica,
a
adibita
forme
perfetta bellezza di
senso
profondo
poetico
delle singole
creazioni
si
quale era stato ideato
col
suo grande significato popolare e religioso. Athena, signora dell'Attica,
sua potenza e
fu riempita
facilmente
dava all'opera
tutto e che
il
figlia
la
Nella
sculture.
di
dimentica troppo
il
il
unigenita di Zeus e
la
la
sua
la
vittoriosa apparizione tra
dèi e
gli
uomini,
aveva
essa
riversato
Greci
sui
Ate-
sugli
omaggio
r
niesi,
partico-
e
larmente
tra gli
grazie che
le
di
gratitudine che le pre-
sentava perciò
popolo
eletto,
questo
è
l'
suo
il
tutto
oggetto
della decorazione scultoria.
E
canto
di
un ispirato lodi
della
grandezza
dell'
impe-
ro attico,
che
1'
arte
intonava
nel
figurata
Fig. 511. Dal fregio occidentale del Partenone.
Aten
suo linguaggio pochi decenni prima che questo impero cadesse per sempre.
Come come
la
questo e ancor altro raccontavano
mantenuto sempre contro
figli
i
cosi
è
zioni.
I
rilievi,
circa
per
grado
tabile
di
le
Gigantomachia
alla
Centauri tutti
(sud) i
e
le
Greci nella guerra
92 metope a
guaggio
la
di
dea
la
aveva dato
il
varietà attica,
vi la
modello per
legame intorno a
sia
quale tutte
(est, come gli Amazoni ovest),
rilievo,
è
lotte
e
tLiori
tuttavia
dell'Cllimpo
difesa
nella le
patria
in
contenuto
nel
troiana
parte più antica
la
contro
i
Barbari,
un
saldo
m.
1.20 di lato, sono, corrispondentemente alla loro incornicia-
un
rilievo
tutta la cerchia delle
vigoroso che ha quasi
rappresenta-
l'effetto di statuaria.
trattazione artistica è ditferente nelle singole metope, ciò che era inevi-
nella necessaria
seguire
quanta
rapporto con
il
della terra
avvolto
Ma
tura architettonica, eseguiti con Il
i
decorazione scultoria. Noi vediamo qui Ateniesi vittoriosi
nella difesa e all'attacco.
ed
prese parte
nata,
guerra di Teseo vinsero
protezione di Athena fu favorevole per
la
(nord),
della
appena
.Athena,
Ateniesi sotto
cooperazione
di
più mani. Così egualmente
si
può
progressiva educazione dei collaboratori ad una concezione e ad
forme
più raffinati. Relativamente
ben
conservate
sono
in
esse
un
solamente
linle
CRI CIA
294 metope tolti
e i
del
gli
meridionale con
lato
esempì
delle
nella trattazione, capelli alla
il
508
fig.
giovane col
I.
ETÀ
DI
PERICLE
della Centauromachia dalle quali sono gruppo (508) che è ancora arcaico nelle forme gran mantello (Teseo?) che afferra il Centauro per
scene
le
ss.:
vili.
:
il
nuca e sta per menare
colpo (309),
il
il
Centauro che
selvaggio
nel
La seconda metopa
trionfo passa di galoppo sul corpo dell'avversario abbattuto (510).
ha un eccellente contrapposto in un giovane che assalta e getta indietro un Centauro.
Le
metope una
ultime
tre
triamo ancora
mancanza essere
di
in
abilità
non
ancora
educare
diffìcile
appartengono
più
alle
forze così
Partenone occupa presso
delle sculture del
perfette;
altrove
invece
incon-
ci
forme ancora legate (508) oppure in una del tutto superata. Si intravvede quanto dovesse ditì'erenti per il nuovo .stile. Questo primo stadio
severità arcaica dalle
a
poco
il
decennio dal 450
430.
al
A
questi
suc-
cessi raggiunti
nelle
diverse lotte sotto la
protezione di Athena
doveva
essere con-
trapposto un quadro e
testimoniasse
h e
della gratitudine de-
Ateniesi
gli
alla loro
dea protettrice. Questo è
compito del
il
fregio
che
intorno
alla
celebre girava
cella all'interno
colonnato.
modo
ogni
cipio Fig. 512. D.1I fregio settentrionale del Partenone.
come
ancora accennare
gocce sotto
(fìg.
la
300).
Ma
le
costruzione, che
con riguardo
regole con
in ogni caso i
le
mutamento
il
di
più
nulla per
tuttavia
il
I
il
fregio nell'epistilio dei due
me-
di
lati stretti
fossero
per
favorevoli
lo
ma la
ad una
metro, ornato girava per
di
delle
non
luce e
un
di
169), è sorto in
artistiche più perfette
bassorilievo,
una lunghezza
del
un
il
posto
metri intorno a tutta
la
di
sua espres-
momento
mondo.
certamente non eseguito
i(3o
state
dimostrano
spettatore dentro l'angusto colonnato,
ionico (pag.
opere
sono
se esse
architettonica, allora
pensiero di un fregio continuato, che finora aveva trovato stile
comprende
si
gocce non fossero state allontanate una
congetturato mutamento del piano. Sebbene
il
non
ed ha dato vita alto
le
tradizione
all'antica
sione propriamente solo nello
sul posto,
un fregio
piano sarebbe avvenuto cosi presto durante
erano rimaste solo per caso dall'antico piano;
mantenute per riguardo osservazione
progetto soltanto
blocchi del fregio sulle due fronti potevano già essere commisurati
perchè allora queste superflue regole con volta che esse
il
di
composizione del fregio. Date queste circostanze non
alla
prin-
fosse fatto
si
Olimpia (pag. 2boj perchè a ciò sembrano
tope sul pronao e suU'opistodomo
in
Londr
conget-
da
turato che
del
e ad
Si
la
Il
felice
fregio,
nell'officina
ma
cella all'altezza
i:.
i'A'MENONi:
295
GRECIA
296
T^:--ir^-^v,^^^:
L
Vili.
;
ETÀ
PERICLE
DI
^^^-
"^^^tÉ#s!^'''"^%-%^^^ Fig. 515.
dei triglifi esterni (confr.
cioè della
tempio, ad occidente,
per
nuovo degli
corteo
gruppi
;
o
donne
dono votivo per che sta nel
si
la
mezzo
dea,
del vestibolo. 512),
(fig.
rami
forse per collocarvi
il
recano
Dei giovani
e
arredi
gli
peplo
fig.
slegati
loro
sacri e
gravemente il
gli
toglie
appoggia
si
alle
due piccole
alla dea.
conservazione
Fij:.
Una
lastra
(tav.
X),
516. Afrodite
e
madre
ombrello
le
quale
Poseidon, Apollo ed Artemide,
può
servirci
dal frontone
i
il
come esempio
popolo di
una
particolari bellezze
e protegge il
con
compagne
fanciulle
dalla parte orientale gli dèi stessi
suo giovinetto Eros
ginocchia della
il
sacerdotessa della dea,
la
dalla testa di
Qui
corpo dai raggi cocenti del sole estivo con un
mente
loro
sacerdote barbato in
ed attenti del fastoso corteo. Al pari al
i
ariimali
un fanciullo a piegare accuratamente
513).
mortale madre ateniese Afrodite addita della scena ed egli
cavalli
musicanti suonano
dei
511
guadrighe;
su
sono seduti invisibilmente a prova del loro benevolo sentimento verso lieti
(fig.
oriente e là di sui
avanzano
si
o accompagnano
ad
gruppo,
il
ma non
lunghi, verso
oppure
ulivo
di
offerte
insieme
devoto, quali spettatori essi stessi
di
lati
peplo artisticamente intessuto;
il
tutto
di
le
fanciulle
e
lunga veste sciolta è occupato
sedili,
sciolti
dei giovani portano
sacrificio;
corrente sui
larga
disopra
al
lati
serrati
corteo delle grandi Panatenee.
il
ordina in gruppi singoli
si
una
frontone occidentale del Par
dea dell'Acropoli. Nella parte posteriore del
della
uomini dignitosi tengono dei
strumenti del
in
estiva
in
due
riunirsi dai
galoppano
il
poscia
riversarsi
Esso rappresenta
300}.
fig.
festa principale
Il
il
suo delicato
appartiene di
mirabile
certa-
stato
per quella parte del fregio
ntale del Partenone. Musi
parti:none
II.
297
che non è conservato più in tale freschezza. Non mai altrove nell'arte è stato espresso con simile calore Tingenuo sentimento di fede degli Ateniesi nei loro dei ma non
mai anche
con eguale pienezza lorgoglio per
stato espresso
è
grandezza dell'im-
la
pero ateniese
tuisce
lode di A-
alla
M-^*^^
più
la
conferma
bella
,\
;
fregio costi-
il
tcne nel panegirico di Peri-
. doveva essere stato ricercato più che nella Parthenos. Le numerose
tutto nello
accennavano per
figure del trono
Sfìngej alla sua facoltà
bidi.
.\frodite
di
presenza
in
del trono,
liera
sue
le
nascita
la
compimento
il
governato da Zeus,
Charites e
le
indicava
dèi
accennavano
cui ordine stabilito
al
Nella base
punitiva.
degli
mondo
bellezza del
della e
più alla benevolenza ed
lo
forzi vittdriosa di Zeus, solo con leggieri accenni (Nio-
alla
alla cui
Horai. Nel dio stesso
le
grazia
sulla spal-
figlie
la
be-
nignità del dominatore, che concede vittoria e grazia, parlava dai lineamenti del viso
(fig.
comune con
in
l'altro
la
opera assai più tarda, che
la
520 a, b. il quale non ha-nulmaschera dello Zeus di Otricoli, parte elementare dei
Omero
degli dèi tramandatici da di
una clemenza benigna con una maestà capace
le
cime dell'Olimpo con
Zeus
valeva per
Fidia
di
il
come una
sembrava
semplice contemplazione
Sopra
Zeus
lo
riposava creatore
chiaro
più
nità.
Poiché
Zeus
di stile
in
il
accanto
sé,
mentre
i
immagini
di
degli
il
1'
il
come
sua
di
Atene
più grande
spirituale della divi-
dio
dalle
ampie
alla luce
521); con
(fig.
spalle
un esemplare
la
tranquillità sicura
guarda con
occhio chiaro in-
nobili tratti sono incorniciati con arte dai capelli e dalla barba. il
maestro nello Zeus, creò per
lavorarono insieme per
i
di
avorio per
templi
della
le
richiamo un'eccellente statua 522); essa presenta lo stile
tempio
il
corone della
città
tartaruga (un accenno alla vicina altura di Chelonatas,
(fig.
del
la
passione.
aveva espresso nel
quale
essenza
principale.
porto Gliene. All'Afrodite Urania di Fidia in Elide, che poneva
fa
ogni
Parthenos
la
Fidia
di
dèi,
quietare
quale è tornato
come un debole compenso
Kolotes, che aveva aiutato
artisti
fama
suo posto,
il
mondo;
per noi irremissibilmente perduto, una statua di
è
anche una graziosa tavola di oro e gli
la
forma perfetta anche
alla
simulacro stesso
dominatore onnipotente
torno a
Olimpia e sopra
fidiaco, più volte copiata, della
Olimpia, può valere
del
di
soprattutto
Lo
generazioni posteriori, quando
le
sublime, una meraviglia del
cosa
scuotere
di
semplice accennare del capo.
già tuttavia un altro ideale del dio aveva preso
modo
tratti del re
5-28 e ss.) cioè l'unione
(II. I,
«
monte
motivo simile che proviene progredito del panneggiamento di
tenone. Finalmente Fidia ha creato per Olimpia anche
la
il
di
Olimpia
vittoria.
Ambedue
Elide,
e del suo
suo piede su una
delle tartarughe
»).
dalla cerchia di Fidia dei frontoni del Par-
sola statua di atleta di cui
COSTRUZIONI ATTICHK
AI.IRi:
si
un vincitore quale
abbia menzione nella tradizione letteraria,
benda
vale a dire nell'atto di porsi la
303
intorno
della vittoria
al
«
Anadoumenos
».
capo; forse possiamo
riconoscerlo nella bella statua di efebo del .Mused Britannico per quanto copia non fine
ifig.
~,2v:ess^ è diversa del Diadumeno di Policleto la semplicità del suo atteggiamento tranqmllo.
(fig.
55();
anche nella posi-
zione per
—
Altre costruzioni attiche.
Immediatamente dopo
tenone furono condotti innanzi attivamente
gli altri
poneva mano alla costruzione dei Propilei, dell'edificio quali' opera oltremodo diffìcile fu compiuta in cinque anni. L'architetto Mnesikles ha magistralmente saputo si
che chiudeva tutto
fare di questo edifìcio
come una corona
dell'Acropoli
dentale
cesso
fig.
a sei
colonne dai cui
y2+. confr.
basse costituisce
fig.
meno
solo
dell'Acropoli:
272
h)
Per
il
con
al
Un
l'ordine
che era
erano
capitelli
i
e bella (fig. 313).
occidentale
di
confr.
precisa
ideato originariamente di
quali
limitato
vestibolo
al
sarebbe stata raccorciata
1'
vrebbe portato con sé anche
simmetrico
di nord-est.
discutibili osservazioni
Ma
non
è
Ad
Propilei non ebbero
senza l'ultima lavorazione.
ogni il
la
duttiva.
Una
uno sperone
modo
delle
alquanto pesanti
ma
la
Athena Nike mura: è esso un di
forse più per
per
lo
ragioni artistiche che
scoppiare della
decorazione scultoria
essi
guerra del
come
non per Pelopon-
mancò ad essi forse intenziodiremmo quasi, intro-
loro semplice funzione,
veste tanto più attraente
della dea della vittoria,
ricostruzione pedantescamente simmetrica di
fascino a questo edificio che è irregolare,
il
loro rifinimento; grandi parti dell'architettura rimasero
Una
nalmente per non togliere ad
a-
da tacere che questa ipotesi è fondata su assai
fu irregolare nella sua pianta l'Eretteo
i
modo
tal
rinuncia al vestibolo late-
tecniche e che
opposizioni sacerdotali.
in
meridionale. Questo
ala la
;
laterale di sud-est e
questo piano originario toglie tutto
neso
Athena
Artemide Brauronia che da questa ampiezza
sarebbe rinunciato
rale
causa
a
pensato che prove-
è
si
venivano minacciati nella loro estensione si
ri-
525,
(fig.
nissero dai sacerdoti dei santuari confinanti di
Nike e
in
forma oltremodo
svelto
di
L'edificio,
esteriori, le
difficoltà
(fig.
generica.
più elevato era stato scelto
maggiore estensione, dovette essere di
atrio
interno
1'
una somiglianza
più
perchè
ionico
pag. 173);
apre verso
si
interno dell'atrio
soffitto
;
un
degli antichi propilei di Tirinto
quali ha solo
colonnato
guardo
437
questo è un ampliamento conside-
tutto
i
nel
all'Acropoli
protendono due ali più profondo atrio a tre
si
profondo,
schema
revole dello
ingresso
del ripido ac-
navate chiuso da una parete a cinque porte. simile,
di
dL4 Par-
Già
501). Un'alta facciata dorica
lati
fronte di
la
compimento
occi-
lato
il
il
lavori deirAcropoli.
fu data 1
fig.
invece
al
anfiprostilo (pag.
un effetto delizioso
grazioso
tempietto
ionico
526) che era collocato dinanzi ad esso su
in
157) di
proporzioni ancora
sé stesso per la sua posizione sull'orlo
Grecia:
304
\iii.
i.
i;ta
i'Kricle
iii
Pyrgos,
del bastione
La costruzione del piccolo lìg.
501).
tempio era stata già verso
decisa
450
il
e ne era stato inca-
Kallikrates
ricato (pag.
ma
288),
ad
portato
zione
più
tardi
propriamente
po
A
cia (421).
e
tem-
al
pace
della
fu
esecu-
di
Ni-
quanto
noi sappiamo vi ha
preso parte
Fig. 524. Pianta dei Propilei. Atene.
(La parte tratteggiata fu solo progettata
eseguita).
spiegano
scelta del soggetto per
la
ornamento
la
battaglia di Platea.
l'adunanza degli dèi nella quale Athena sostiene
la
causa dei Greci
Persiani
famie
tempio che altrimenti sarebbe
del
fregio rappresenta
singolare in questo periodo:
modo
in qualche
la
Cimone
di
glia
a suo nipote Kallias spetti la proposta decisiva. Questi rapporti perso-
sembra che nali
ma non
nei
il
allo stile del fregio
del
Partenone
lunghi e tra Greci e Greci sul lato
lati
;
invece
le
posteriore
lotte (fìg.
Ad
oriente
ancora
è
tra
527)
affine
Greci
e
sono
di
un'arte più sviluppata.
Presso a poco contemporaneamente con rinizio del Partenone, se non un po' " Theseion », il quale sicuramente non è il santuario di Teseo (pag. il
prima, sorse
ma
270),
piuttosto
il
tempio
di
Hephaistos,
per
quanto
anche Apollo Patroos.
Urania possano reclamare per sé questo tempio. Il tempio è nella pianta tìg. 528) e nell'elevato (fig. 529) un tempio normale di stile attico e grazie alle sei colonne dei lati stretti più normale del Partenone. Esso è assai ben conservato ed Afrodite
Partenone per
simile al
è
cui rapporto di contenuto
sculture Diciotto
dei
frontoni
metope
è
la
con
il
tempio non
sparito tutto
parte
della
sua svariata decorazione scultoria
all'
è
per
infuori
orientale (dieci
sulla
altro
delle
più
in
marmo
chiaro
tracce nel
piano
di
le
due
il
Delle
posa-
fronte e quattro su ciascuno
lunghi) sono decorate di rilievi e sono ornate a tregio ionico anche
lati
pario
oggidì.
dei
fronti
della cella al di sopra del
pronao I
rilievi
ne
di
e dell'opistodomo.
rappresentano
combattimento:
sce-
nelle
metope nove imprese Ercole
e
otto
lotta dei Lapiti (fig.
di
Teseo,
occidentale
nel fregio
tauri
di
e dei
la
Cen-
530), nel fregio
orientale una battaglia di-
versamente che
SI
interpretata
combatte
m
pre-
Pig. 525. spaccato dei Propilei. Atene. Restaurato.
(Ulmann presso
d'
Espouy),
M.IRE COSTRUZIONI MIICHE
305
senza degli dèi seduti contro una stirpe selvaggia armata di pietre (tìg. ^^i); forse la figli di Fallante per il possesso dell'Attica. I motivi richiamano lotta di Teseo contro i
lo stile invece ne differisce; infatti mentre rilievi rilievi metope sono ancora più arcaici delle metope più antiche del Partenone, dei fregi per il vivace movimento delle figure, appaiono di arte più recente (fig. 530) e siccome in elementi architettonici (profilo inferiore delle ante) il Theseion sembra più
spesso
metope del Partenone,
alle
i
delle
i
antico del Partenone, è legittima l'ipotesi che
limitata ad alcune parti dell'edificio,
del Partenone,
conosce
fregio
il
grande arte
la
la
quale
questo che
\estibolo orientale,
il
metope, anche è
modo
che
prolunga
si
ante verso
esterno
di
un
artista più recente che
architettonica
tempio
del
sta in
quale esternamente è distinto dalla presenza delle
in
.~^Z
i
'dalle
colonnato
il
una
:
certamente
fregio o-
il
da ambedue
rientale
il
è
particolarità
in
influenza
l'
nell' in-
completato
terno
Una
compiuta
e
che non ha sentito ancora
artista
dopo
aggiunto di Fidia.
mani diverse
stata affidata a
sia
epoche diverse. Le metope sono di un
lati
sua decorazione scultoria,
la
dell'unità di concezione di quella del Partenone e soprattutto è singolarmente
manca
disposi-
zione
particolare,
torna
ancora
in
che
due
templi alquanto più re-
tempio
mare (per
magnifico
nel
centi,
di Po.seidon sul
al capo Sunio e quanto un pò" di-
tempio magncn mai compledi Nemesi in Ramnunte
versa) nel giore, tato,
settoni elegantemente
Madre
nell"
architettura
nell'esecuzione è (fig.
296)
di
cui
«
il
al
sul
di Atliena Nil
Nike
distrutto
è stato recentemente riconosciuto, in
ornato di scene vivaci,
Un
(fig.
spartiti.
degli Dei (Metroon)
Simile
Tempio
Fig. 526.
ma
solo
frammenti,
Pericle.
molto più antico nel il
XVIII secolo fregio, che
era
di difficile interpretazione.
compito assai particolare
certamente invano, desiderò
di
fu posto dall'edificio dei misteri di Eleusi
fare centro di
un culto greco generale
che Pericle, (fig.
532).
Il
sono conservate tracce dal periodo miceneo. Qui bisognò creare una sala spaziosa, assolutamente chiusa dall' esterno per le cerimonie mistiche e per il grande numero degli iniziati. Al posto dell'edificio pisistrateo (pag. culto era antichissimo: ne
216) di cui pure era stato intrapreso
ma
non condotto a termine un allungamento
dopo le guerre persiane, si creò sul progetto di Iktinos, il costruttore del Partenone, un grande edificio quasi quadrato, al cui piano superiore si giungeva da un'alta terrazza incavata nella roccia. Quarantadue alte colonne sostenevano il soffitto e rendevano la sala simile ad un ipostilio egiziano (fig. 8G) o ad un palazzo perSpringer
:
Manuale
—
I.
20
3o6
siano
(fig.
sedili.
Il
211 e 214). In basso
piano di
grande vestibolo
Iktinos,
sui tre
in pietra di Eleusi): la
crfcia:
-
lati,
(«
età
ni
prostoon
A
fu eseguito nella parte inferiore
il
»)
da otio gradini
in
da Koroibos
marmo
fu
il
grande atrio
dopo il 317 da Filone. ad accogliere un gran numero di persone
a sudest fu aggiunto soltanto
musicali,
agoni
era
destinato
anche
l'
antica costruzione periclca finnugurata verso i
parte
(in
completato dopo
con un lucernario da Xenokles;
tetto
di
sembra che dovesse appartenere anche un
scopi simili, cioè
negli
ppricff
sala era circondata alTintorno
la
quale
al
i.
piano superiore con colonne
il
sua morte da Metagenes,
a dodici colonne
viir.
resultati di
colare
come
drato
con
scavi recentissimi esso
era stato congetturato
un
letto
non era
ma
un
il
Odeion, 440).
un
la
edificio cir-
edificio quasi
sporgente egualmente verso
più
Secondo
tutti
i
qualati
e
aiiiche
altri: cosi suzioni
che imitava
con
tenda del re
era
stato co-
gli
alberi delle
persiane.
Numerose
struito
navi
la
ed
persiano
sedili nell'interno
colonne e
una
e portici neirestcrno e
formata
superiore
galleria
307
valendosi dalPascendere della
roccia, fanno apparire la
come
costruzione
mile sale
assai
telesterion
al
Dal fregi.
ij;ni.
si-
eleusinio e nello stesso
d'adunanza posteriori
(fig.
581^).
Solo
tempo come
coprire yft^^».^T^^^^j;lg-^i
sostegni
abbastanza
angolo
Mentre
interni.
luogo
il
esso
un
(con
dell' edificio
inseriva
si
conosciamo
noi
spazio de-
nello
stinato agli spettatori del teatro posteriore; confr.
500)
fig.
532 a, Assai
(fig.
forma
ci
è
attiche
in
bronzo
sua
di
della
là
andava
costruzione di
costruzione
l'artistica
intere città la cui
tempo
teoria, al
di
iVlileto.
dominava una
Nelle
antiche
città
immediati bisogni della tempio delle iniziazioni in Eie (Secondo Dorpfeld e Philios). Il
della
praticabilità
nato
la
difesa,
pianta; in alcuni
separata una città superiore dei templi dalla
uomini. Ora, mentre
le
il
Pireo
furono, secondo
come il
città
luoghi adattati.
chiusura verso
la
e
cantieri.
come
avevano una rete irregolare
antiche, anche Atene,
in
bassa degli
città
di
la
II
ad angolo
città,
In
retto,
con piazze
porto di dogana del Pireo, che aveva bisogno di una stabile
ebbe una particolare recinzione con lunghi
borsa (Deigma); separati da questo furono impiantati dei porti nali
luoghi,
acqua,
determi-
colonia attica di Thurioi sul golfo di Taranto (445) piano di Hippodamos, disegnate col nuovo sistema: delle strade anc'ne
larghe e dritte e delle vie più strette, tutte incrociantisi nei
stati gli
dell'
avevano
che
Tanagra, era anche strade,
o
completa noncuranza della
disposizione artistica oppure erano
Fig. 532.
di
Hippo-
Pericle, era rappresentata dal sofista
damos
nota
b).
al
singoli edifici di
la
monete
due
da
solo
rapporto a tutto ciò Pericle
di
porticati
ed una
guerra con arse-
fece riu-
Atene col porto per mezzo di due lunghe mura parallele, muri di mattoni crudi con armatura superiore in legno, le cui fondamenta nel
nire
da
Kallikrates
ipag. 288, 304)
terreno paludoso presentarono grandi
Cerchia di Fidia.
—
Tra
• ,
gono particolarmente nominati
T 1
gli
difficoltà.
scolari *
it
di
Fidia vcn-
ateniese Alkamenes,
'1
il
pano
Fig. 532 a, b. ricle.
L'Odeion
Due monetine
di Peattiche in
bronzo. (Grandezza doppia delr originale). Atene.
3o8
(;recia
-
B.
:
viii.
età
i.
Pericle
di
Agorakritos 302);
di
F eleo
e
altri
turare uno
artisti
Kolotes
(?)
rapporto
stretto
l'pag.
285,
possiamo solo congetcon
Difatti
lui.
numero di portano una comune im-
noi possediamo ancora un grande sculture
quali
le
pronta
«
mente
differenti
fidiaca
»
ma tra
sono tuttavia notevolqui
loro;
abbiamo una
severa dignità, una semplicità della posizione,
una trattazione delle pieghe ancora alquanto rigida,
sparizione del corpo sotto
la
vestito,
là
abbiamo invece una
il
pesante
serietà
più
soave, un atteggiamento alquanto più mosso,
una trattazione più molle del vestito ricco molivi del
una
singoli,
corpo che
il
maggiore
vestito o disposa
pieghevole velo o fa risaltare con r?
di
grandi masse
fc-.<
Rilievo
samente
presenti
conoscenza artisti
loro
il
assegnare
di
posto
Noi
Un
a
di
breve tutta una dell'
questo
stento
ci
antico
progresso
agli
permettono
i
Ioni
nostri
numeromezzi
nel-
semplicità e
sità
»
Ilsso rappresentale
le
mentre
a
al
rilievo
il
(%•
533)'
di Eleusi:
(di
bronzo)
Kore con
destra
poneva sul capo capelli
la
fiac-
la
corona.
ed
ve-
il
Demetra mostrano una dell'antico
conseguenza
di
un
panneggiamento la
per-
forse
in
intenzionale
ri-
stile,
coi'do di un'opera statuaria;
ticolarmente
in
no-
giovane Trit-
spighe di grano
L'acconciatura dei
sistenza
1(859
due dee
Dsmetra porgente tolemo
«
tranquilla grandio-
trovato in Eleusi nel
stito di
quanto
Fidia lo conserva
di
gli
questo
seguire rilievi
fedele riflesso della
bile
del
contrasto
pieghe che se ne distac-
singoli
ai
particolare
possiamo
sviluppo tanto nei
cola
come un
movimento.
l'intero
statue.
tuttavia
nell'Attica,
in
soluzione
assegnare una parte principale
ad
priori
il
nuova e perfetta problema dei rapporti il ti"a il corpo e vestito. Non mancano- dei passaggi, si tende al nuovo per diverse vie. Ma se noi possiamo anche essere inclinati a cane,
^
di
in
Kore
fluire
il
e par-
posizione del giova-
netto accennano invece già allo
stile
di
accentuazione
Plg. 534. Orfeo ed Euridice.
Marmo. Napoli.
di
CI-RCHIA DI FIDIA fregio
del
Napoli
ha
che Euridice di
contro
lei
Ad
Partenone.
del
nel .Museo di
(tìg.
esso
incoraggiato ponendogli
l'animo Ermete alTerra allora
la
sua
Non
lei.
mano
rilievo
di
Albani ed altrove):
sulla
spalla
a
sempre
rivolgersi dalla
sua
Orfeo Orfeo,
verso sposa,
senza una delicata partecipazione del-
destra per riconduria nell'Ade,
Il
rilievo
della capacità del-
rendere anche
a
attica
l'arte
mano
la
celebre
il
villa
divieto divino e che perciò è separato per
il
un modello
vicino
534, conservato anche in
getta ancora un ultimo sguardo su di
è
assai
sta
309
più profondo dolore
il
una ma-
in
niera delicatamente mitigata, sen-
za
pathos
«
con
alcuni
perciò
e
Questo ed apparenza
simili, in
rilievi
connessi (Medea e
strettamente le
violento
"
effetto più sicuro.
Teseo e Piritoo hanno tolto il loro
Peliadi,
l'Ade) getto
spirito:
aleggia
cui
di
contempo-
tragedia
dalla
ranea
in essi
verosimile
è
costituissero dei
nel-
sog-
che
lo
essi
monumenti per
vittorie riportate in agoni tragici.
La maniera ricorda
trono
della
composizione
quadri di Panainos nel
i
Zeus
dello
(pag. 301
s.
Anche
Olimpia
di
.
statue siano qui
di
esempì: ad un gruppo antico che sta vicino a Fidia appartiene una statua coalcuni
additati
lossale
recentemente
trovata
in
Aricia che risale certo ad un originale celebre
come mostra l'e(« Hera
sistenza di altre repliche
Farnese
in
»
Napoli):
proba-
è
ma
bilmente una figura di Kore si Il
è pensato
anche ad Artemide.
Deinttra
Fig. 535.
-
(bracci;
suo carattere oltremodo severo
ha indotto bile
che
all'
sia
e nell'esagerata
maestro. lino)
sono
A
un
suo
seguace
il
medesimo
indirizzo appartengono
ed una Kore (Albani) probabilmente-, destinate stati
il
vano ancora dal rilievo).
mento
nella
modello per
il
rilievo di Eleusi
l'antica posizione
con ambedue
Trasformato in una posizione magnifica
Demetra
del
è più
proba-
quale nell'eccessiva pesantezza del peplo
lunghezza della sua rimboccatura ha
questo
ma
che sia opera del maestro di Fidia, Hegias,
ipotesi
l'opera di
i
di
(fìg.
reso
golfo
tipo creato dal
il
una Demetra (Cherchel, Berad
533).
Eleusi
poiché
Ambedue
le
piedi piantati al suolo
i
loro
tipi
statue conser-
(Kore
differisce
passo leggiero appare questo atteggia-
Vaticano
(fìg.
535)
che
mantiene delle statue
GRFCIA
310
Vili.
:
ETÀ
L
'^^
PERICLE
DI
fidiache
semplice peplo
il
cinto
ma
sopra della rimboccatura, valere
vestito fa
Un
corpo.
mato
più
di
di-
al
sotto
il
forma
la
del
più ricco e più ani-
vestito
proprio della colossale Athena
è
(confr. pag.
Medici
285).
corrispondente
recente,
ai
Lo
più
stile
frontoni del
Partenone, appare perfetto nell'Afrodite Berlino
di
corpo e
522)
(fig.
più
Pamphili
in
mente
sino
là,
fa
una
bella Afrodite di
forse ancora
un
ad
anche
la
berini la quale in
La Aladre degli
dèi
più che
spirito
divinità. Rilievo '"
altre
traente
«
Supplicante
tempo
Jbndo sentimento forse di Il
che quest'opera
all'ipotesi
del
corpo siede su altare.
Oltre
at-
così pro-
di
un frontone.
di
contrasto
con
Fidia;
motivazione
la
come
lo
che
tradizionale,
scolaro
modo
congetturato, ad ogni
è
si
in
ciò fosse
perchè
egli
che
sue opere spesso furono attribuite a questo. Questo
valeva
Bar-
parte di una composizione maggiore,
sia
parlo Agorakritos era considerato
prediletto
le
»
in essa la Pizia nella sua estasi e porta
riconosce
nello stesso
particolarmente
una
;
'gger-
nome
dal suo altre
l
si
i
Madre
leoni ed
lari di
Atene
nunte
(fig,
frammento
messo due
sue
delle
spesso imitata 305), con
era
(fig.
295,
più sulla via del maestro, tanto
di
più
celebri
statue in
marmo,
Metroon
ateniese (pag.
degli Dèi nel il
Nemesi per
della testa di largo stile; di
un cerchio
la
destra
abbassata
il
tempio
della quale si è
pag. 303)
d'
teneva
il
i
rilievi,
Nemesi
di
Nemesi (secondo Agorakritos ?). Moneta d'argento cipriota
e
figurc j
•
dei
j
una coppa,
conservati
di melo.
in
rilievi
la
sinistra
La
decora-
alla figura
frammenti,
come
la
della figlia
e di Zeus, richiamano alle grandi j.
i-
•
j*
t-«-
del di
degli •]•
un
suo capo era ornato
base che celebravano Elena Fig. 537.
Ram-
oro riccamente decorato,
ramo
un
di
conservato
zione piena di rapporti rispetto e
della
timpano, una delle statue più popo-
536), e della
r
di al-
r interpretazione espressamente indicata
da Atene. Berlino.
ne sono state tentate delle
un passo
vestito
un abbattimento dello
una base simile ad un Fig. 536.
il
rigonfio. Alla cerchia di Fidia ap-
partiene
\
di-
mostrano T ulteriore
vestito
il
sviluppo, nel quale Villa
movimento,
;
delle pieghe, rapporto tra
sposizione
j-
ridia,
ma
r
gli
•
ranno riconoscere uno
avanzi
.-il al-
stile
Ermete da Pergan Copia da Alkamenes.
Fig. 53S.
Marmo.
Costantinopoli.
CERCHIA
FIDIA
DI
quanto più recente nei corpi più trasparenti cosi più vicini se
la
una moneta d'argento cipriota del
su
figura
IV secolo
(tìg.
soprattutto
se
sia
come
si
fecondo
Alkamcnes: secondo una
Lemno, secondo
e
legata con la
strettamente
cosi
Particolarmente
di
Nemesi
riproduca realmente
5-:;7)
statua di Agorakritos
l'isola
sono
e
Partenone; è incerto
del
frontoni
ai
è congetiurato.
sembra essere
stato
notizia egli proveniva
dal-
da Atene dove
egli
altre
ad ogni modo aveva preso cittadinanza. Noi abbia-
mo in
conservato
Pergamo
ve
ne
suo Ermete
esso
in
una copia trovata
un'erma del dio, come simili non si può desumere dall' iscri-
538),
sono tante;
zione che
che
il
(fig.
portasse l'epiteto
stesse all'ingresso
mantenuti alquanto antiquati, non disconoscere
la
di
dell'Acropoli,
Propylaios tipici
i
e
tratti,
lasciano tuttavia
parentela con Io Zeus di Fidia
del
(fig.
Non
520).
è
tutto
si-
che
la
curo
Ecate,
sua
Manno.
Fig. 539. Hekatcìon.
Berlino.
collocata sul-
che
acropoli,
1".
qui
per
prima
la
rappresentata in triplice
stata
sentasse
lo
che
arcaistico
stile
volta era
pre-
aspetto,
riconosce
si
per lo più nei numerosi piccoli hekateia conservati
(fig.
presentano
Ad
539).
ma
pera di Alkamenes
modo
essi
non
attestata per
l'o-
ogni
tricorporeità
la
tre figure singole di-
sposte intorno ad un sostegno e mentre que-
appare
sto
quasi impossibile
grandezza
di
potrebbe
hekateia
da
suo
compito i
«
il
essere
per un' opera legato degli
stile
determinato
stato di
culto. Del
rivale di Fidia
posto
stabile
principali,
lo
condizioni
particolari
lo scolaro e il
naturale,
nella
serie
degli
del
dèi.
maestro
Cosi
modello
di
adornare
i
templi
egli
creò ad esempio dietro
Zeus
dello
di
(fig.
per
Marmo. Louvre.
il
nuovo tempio
500, 44), e
giardini nei giardini.
il
e
un'
«
per
il
Afrodite
dÌZÌO degli antichi
la
il
Olimpia un Dioniso
troneggiante criselefantino col tirso ed taro
MO. Afrodite
artisti
continuava con grande successo
santuari di Atene con degne immagini de-
gli
Fig.
resto
che aveva
»,
presso
vicino
il
il
can-
teatro
sobborgo dei
nei giardini
>,
a giu-
SUa Opera più bella, nella
Grecia: vm. l età
312
Essa viene per
una
hanno
particolarmente
quale
lo più
Pericle
di
statua -spesso copiata
sparente
denza
(fig.
già
elogiato
riconosciuta,
questa
di
un esempio
540),
ricordata
di
far
il
mercato
sui
(il
gruppo
420 un
compagna
finora di additare
mani.
le
dea con vestito tra-
valere
il
Per
corpo nel suo pieno-
tempio
il
di
Hephai-
Theseion, pag. 304 egli creò versobronzo del dio zoppo e della sua ,
in
Athena
culto
di
e
senza sicurezza, ìd
caratteristico di quella ten-
aspetto anche nelle statue vestite. stos
viso
il
ma
^Hephaistia;
i
tentativi
fatti
repliche di queste opere sono soggetti
le
dubbi. Anche TAres nel tempio del dio in Atene Alkamenes; alcuni, ma non con ragione, pensano all'Ares Borghese in Parigi. In un torso deirAcropoli invece rimane probabilmente un'opera di Alkamenes: Prokne, a forti
era
di
mentre medita rosamente sponde 564).
soprattutto
11
gruppo
e di Eracle
ritorno
il
Korai
al
il
Lo
quale paucorri-
stile
delTEretteo Asclepio,
bastone,
come
(fig.
probaio
rap-
All'ultimo perioda
un gruppo colossale
di
Athena
politico che gli
Trasibulo favorito da
di
delle
Itys,
541].
un
(in rilievo?),
monumento dopo
figlio (fig.
antichi rilievi votivi attici.
gli
della sua operosità appartiene
restaurato con un frammento del fanciullo e la testa probabilmente appartenente a Prokne.
Ateniesi
quello
a
suo
ed appoggiato
eretto
presentano
recentemente
stato
è
di
madre
alla
Alkamenes creò per Mantinea un
bilmente Fig. 541. Prokne e Itys. Marmo pario. Acropoli.
morte
sulla
stringe
si
i
Tebani (403) dedicarono in Tebe. Al pari di Fidia Alkamenes fece delle incursioni all'occasione anche nel
campo
quali
pure
delle
godevano
di
suo
una
in
pentatlo
citore nel
umane,
rappresentazioni
grande fama; un era
soprannome
statua
le
atleta vin-
bronzo che
Enkrinomenos » (Esemplare »), per il quale la moderna investigazione pensa alla esemplarità riconosciuta dell'opera mentre in età antica si riteneva che accennasse all' ammissione portava
il
Certo
{r/y-Qioisj.
di
"
errato mettere in
è
cano
Dopo il
(fig.
591), un'opera della recente arte
Alkamenes appare per vero emulo di Fidia gli antichi tutto
;
conoscevano anche sità,
in
della sublimità.
superato
rapporto eoa
eretto del Vati-
questa statua l'eccellente Discobolo
lo
noscere. Anzi
stile le
sono attribuire a rivelano tratti di
di
lui
Ma
il
che
i
sicionia.
soggetti trattati
critici
di
egli
non
si
l'Ermete Propylaios e
un arte
più
ri-
avesse decisamente
Fidia, questo
può
due opere che con certezza lui,
arte
grandio-
carattere della
arcaica.
la
si
rico-
pos-
Hekate,
Per questo
non è inverosimile che possano essere suoi toni di Olimpia. Egli quindi pur essendo più i
frongio-
Fig. 542.
Oemetra. Museo Capitolino.
CERCHIA vane
^moveva
l'arte
risentì
tuttavia
l'influenza della sua arte,
ancora
lungo
linea del-
la
precedente a Fidia.
Un numero non nili
3'3
Fidia e potendo essere considerato suo
di
scolaro, perciiè si
FlltiA
IH
ideali
che
ci
piccolo di^statue fem mi-
sono conservate
partengono a questa
età,
copie
in
ap-
senza che tutta\ia
sia
possibile una più precisa determinazione e spesso
anche una più precisa significazione. ricordate (tìg.
542)
(fig.
54x).
una Demetra e
la
del
Siano qui
Museo
Capitolino
spesso ripetuta Hera Barberini
Mentre
la
prima
è creata
più
nella
antica tradizione fidiaca, la seconda, specialmente
nella trattazione del sottile chitone,
senta attiva
tendenza che
la
dà
pre-
carattere ai
il
frontoni del Partenone. In questo periodo
costituendone
anche
un
Pressitele
congetturato
nome.
Ma
il
1'
figura
la
il
nonno
moderna,
erudizione
ha
artistica,
vecchio
quale
nel
ri-
collocato
del celebre artista
ha
d'er>ual
questa ipotesi, nonostante che abbia
trovato qualche accoglienza, è tutt'altro che certa confr.
pag 271);
egualmente non
cosi
è sicuro
se in questa cerchia a
cui
debba essere posto Pyrrhos Athena Hygieia presso Propilei doveva i
probabilmente el
4^9
e
che fruttò
teniese; in la
una '
Portico dei Tori
».
382
(GRECIA
-
H.
XI.
:
PERIODO
IL
ALESSANDRO
E
Fig. 666. C.ipililln
.Il
DI
nata
da
finestre
profonda
un
formato da
colonne
che
è
insostenibile,
che
ipotesi
di
con
la
parte
dietro
vi
era una stanza con
e
a forma di avancorpi di toro
capitelli
216), e rischiarata da
(fig.
centrale
un
(fig.
piij
668),
attico collocato
ce-
il
»
nuova
la
qui
sta-
sia
Fig. 667.
come
collocata
ta
al
abbia
si
Altare delle corna
"
;
La
>).
da riconoscere qui lebre
con
dalla Persia
d^\ Didyuiainn).
pilastri
attiche
congettura
pihistri
conosciamo
già noi
alto e (n
da
aitare, delimitata
q-jali
il r.iiniiiiiilu
(fig. 667 s.j; un ve.stibolo dorico ()7 conduceva ad una lunga sala illumi-
sud
Didyn
ata di accesso al
Fig. 665.
lul.iM.i,.
m.
lungo a
DEI DIADOCHI
Il
portico dei Tori in Delo. Pianta. (Nénot).
dono
votivo una nave d importanza
storica
non
è
ancora sufficientemente accertata. In Atene stessa i compiti architettonici erano più semplici;
klas
contentavano di alcuni monumenti
si
per
privati
vittorie
musicali, tra
debolmente
copiava
(-ìig)
della parte centrale,
quali Ni-
i
e Thrasyllos
(319.
pliato nel 270) al disopra del teatro
4^)
r ala
zava
meridionale dei
finanziere
l'abile
A
tamento il
del
lui
si
(fig.
am500.
Licurgo,
Propilei.
governò Atene, innal-
che
quale
Lykeion, nel
il
Peripatetici.
facciata
la
stabilirono
si
doveva anche
il
i
comple-
grande teatro. Philon (pag. 346), dell'arsenale, provvide verso la
costruttore
fine del secolo l'edificio
sacro
di
grande vestibolo a 12 colonne
La ,
nica
pittura ionica. ,
del
...
IV
,
secolo,
—
Eleusi di un
(fig.
La
532).
pittura
una continuazione
ioj
,
del-
Fig. 668.
Il
portico dei Tori (Nénot).
Delo. Spaccato.
I.A
T" il
asiatica"
png. 344
occupò
t'gli
nella pittura
come
e anzi dai posteri veniva considerato
che maestri nella sua patria in
vicina
visse nella
nome
il
FIfeso e
Apelle di Colofone,
di
per ciò
Sicione. Nella
primato;
il
egli
composizione la
il
il
efesio,
un
posto che Prassitele ebbe nella scultura
primo
pittore di tutti
spazio egli concedeva ad
dello
di-sposizione
e nella
sua dote principale, accanto ad un accurato disegno frutto di un
che lo induceva a deporre
pennello
il
rinunziare all'encausto così ricco
Sebbene
egli
pari
al
degli
altri
colori (pag. 280), sapeva tuttavia pittorici;
puramente
raggiungere
tempo per
fuoco dell'encausto
la
(p;'g.
comoda. quattro
contentasse degli antichi
maggiori
i
efficace
con
effetti
specialmente
un'mtonazione
i
i
mezzi
Ma
inoltre
tutto,
questa
tutti
riflessi.
unitaria del
un surrogato per la tecnica a La sua Artemide cacciatrice fra lo sciame delle sue maggiore
durabilità
343).
si
ionica,
tabula) e gli fece
tempera più
a
tecnica
la
contemporanei
raggiungeva
con una velatura scura
nello stesso
effetto per
di
tempo (manum de
giusto
al
adoperava nella maniera pij
egli
Oltre
tempi.
i
aveva anche seguito l'insegnamento di Pamphj'los
esercizio instancabile, stava nella delicata grazia naturale, una dote
egli
detto
fu
che aveva mr ito viaggiato (pag. 342) e di ampia cultura, discendente da un'amica
famiglia di artisti,
altri
383
risplende soprattutto per
ss.),
quale tuttavia per lo più
uomo
PITTURA IONICA
offriva
compagne gareggiava per grazia con quell.i dei versi omerici (Od. VI, 102 ss.) Il suo più celebre quidro era l'AfroJite .Anadvomene emergente col bel corpo dalla schiuma marina, nell'atto in cui essa premeva con le due mani le umide trecce, tutta piena di grizia e dagli occhi radiosi; l'immagine era una delle meraviglie degne di essere vedute nel santuario di Asclepio in Coo, più tardi
Roma.
I
suoi quadri
si
distinguevano oltre che per
la
nel
tempio
grazia e per
di i
Cesare
in
pregi pittorici
per una sorprendente vivezza; per questo Herondas loda dell'artista un sacrificio del toro.
Non minore
vivezza e
la
gloria Apelle
si
acquistò con
sandro con molti dei loro generali; cavalieri
quale
(ad
i
suoi
di
cui
era lodata
tiglio di
Zeus, con
Zeus
il
nella
in
modo
particolare in quadri
il
la
Ales-
movimentati
di
gran re
colore scuro della pelle invece di quello chiaro
naturale
L'idealizzazione
mano che
alquanto
cortigiana
luccicava dal fondo scuro (nell'Artemision di
Efeso) oppure in compagnia di Nike e dei Dioscuri,
favore di Alessandro e
ed
del
esempio Antigono).
e col fulmine di
il
ritratti
somiglianza parlante. Numerosi quadri glorificavano Filippo
altri
privilegio di pittore aulico.
figli di
Zeus,
gli
guadagnò
Sembra anche che non
sia
384
(,
regia:
XI.
PERIODO
II.
ALESSANDRO
DI
estranea
Stata a lui
cortigiana, se
allegoria,
I'
quadro
il
DIADOCHI
DEI
E
tanto
per
1'
arte
ricostruito
con
utile
della Calunnia,
predilezione dagli artisti del Rinascimento, un aggrup-
pamento vivente
di
appartenne a
;
lui
tutte
cattive passioni, in
le
esso sarebbe
stato
intrigo del suo rivale Antiphilos (pag.
rappresentazione
la
realtà
da un
ispirato
385). Affine era
Alessandro come vincitore
di
sul
Guerra imprigionata un altro quadro rappresentava tuono, fulmine e lampo tuttavia personificati.
carro con
la
;
del capo degli eunuchi di Efeso,
Anche una processione Megabyzos, Fig. 670. Contesa
di
Achille con
NcUo
L'apparizione sorprendente
tempo, cosi
di questo
pera) rappresentava (327):
un tema
sulla base
le
di
tempo
stesso
fu
egli
anche
i
nozze
di
Alessandro
con
principessa battriana
la
L' onesta
Luciano.
di
quadri apparivano delle
madre
ricco.
Anche
fiaccole
della sposa
luce simili a quelli di Apelle,
sfondo più
di altri la pittura
più celebre quadro di Aetion (anche questo un quadro a tem-
descrizione
qui in quella della
perciò
scrittore.
Alessandro occupò anche da parte
riservatezza
sposa è celebrata anche in un altro quadro di nozze del
bedue
;
tanti aneddoti quanti di lui.
quale è divenuto celebre per l'imitazione gareggiante del
il
della
il
suo pennello. Egli fu soprattutto
ncssuno erano raccontati
di
(Steinbuchei).
il
pittore altrettanto fecondo quanto popolare
un
Aga-
""Xri'empìoTApoiirii^mnp^^^^
attrasse
nel
al
;
là
quadro
medesimo del
delle
quadro nozze
Con
di
tutti
di
artista: In
offriva
opera
questi quadri
am-
di di
effetti
di
occasione lo
Hippys viene si può
nozze
672. Danae e i marinai. Pittura parietale potnpeiana.
Fig.
della
paraninfo Hephaistion,
Rossana
Piritoo
Sodoma
nelP aspetto
probabilmente erano così raggiunti
che nel
ricordata una lampada pendente accesa.
mano
nella
Rossana
PirrURA IONICA
I.A
paragonare una pittura scoperta «
Nozze
Aldobrandini
anche adopera mezzi .
alia
»,
in
Roma
ora conservata
la
la
(fig.
Essa presenta nel mezzo
le
se
sposa velata
la
lei lo
due estremità dei gruppi
alle
669),
sposo dal
donne e
di
di
bagno nuziale o intuonano l'imeneo. La diseguaglianza di quest'ultimo gruppo fa congetturare che qui ci sia conservata solo
preparano di
primo possessore detta
Biblioteca Vaticana
parola d' incoraggiamento, a destra di
colore più scuro seduto sulla soglia,
composizione
385
1606 e dal
nella
pittorici più semplici.
quale Afrodite rivolge
fanciulle che
nei
il
trasformazione di un più antico modello.
Tra
i
pittori di
Alessandro può essere
se egli non era uno ionio
ma
pari di questi egli glorificò Filippo ed
anche come
fanciullo e così
Alessandro
della
«
rhopographia.» (pittura di
essere rappresentati artisticamente anche naliera.
Così
egli
in
compagnia
dipingeva delle
filatrici
piccole i
di
fatti
i
suoi
cose),
minori
lana
quadri la
e
intente
Athena, l'ultimo
i
suoi quadri mi-
quale
preferito).
genere,
di
lavoro
i
Un
primi
riteneva degni di
più umili al
Apelle. Al
di
un Satiro spiante (un motivo
altro lato di questo artista versatile lo rivelavano
€sempì
preteso rivale di
il
anche Tolemeo come cacciatore. Tra
tologici era particolarmente celebrato
anche
annoverato pure Antiphilos,
qui
proveniva dall'Egitto,
;
della vita gioril
suo fanciullo
che soffiava sul fuoco, col riflesso sul viso, si
ricollega
luce sopra
siderato
Fig. 673. Statua di Agias.
Sprinoer
:
Manuale
—
I.
Marmo.
Delfi.
a
quella
pittura di
ricordata. Infine
egli
effetti
di
era con-
l'inventore di rappresentazioni in
Fig. 674. Ares Ludovisi. M.ii
Mu^eo
delle
Terme.
386
H.
•
GRKCIa:
caricatura (grylli, confr.
fig.
doveva trovare numerosi celebre
«
facilità »,
XI.
II,
ALESSANDRO
PICRIODO DI
i;
come
796); tanto in queste
DEI UIADOCHI
genere egli
nei quadretti di
riconosciuta
questo veniva
imitatori. Oltre a tutto
sua
la
cosicché egli godette di grande considerazione.
pittore Si contrapponeva ad Apelle Protogene della città caria di Kaunos, un grande importanza e riconosciuto da Apelle stesso come pari, ma che a differenza di lui non poteva mai rimanere contento della tormentata esecuzione dei suoi quadri a tempera e oltre a ciò facilmente ca-
di
deva nell'esagerazione. Atene fu sede principale delle sue creazioni nel decennio tra il 330 e il 320. Rodi lo fu verso
godeva
tene
zione
dell'
di
tele
secolo. In
A-
Am-
due grandi
navi
egual
attiche di stato di
popolare
fine del
eroe marinaresco Paralos e di
rappresentanti
monias,
sicaa.
la
grande popolarità una figura-
vedeva
vi
Anche un
l'
delle
nome;
l'interpretazione
incontro di Ulisse con Nau-
madre
ritratto della
Aristo-
di
uno
appartiene a questo tempo, forse anche
di Philiskos,
probabilmente
il
maestro
di
Ales-
sandro. Alessandro stesso fu glorificato da Pro-
togene per consiglio
di Aristotele;
con l'aggiunta
Pan egli celebrava il conquistatore come un nuovo Dioniso, giacché anche
di
figlio
Zeus una volta
di
indiana era stato a lato
locale
voro
Rodi appartengono tra 1' lalysos con un cane vicino, in
sette anni,
di
intero quattro volte, i
in
flauti
che per il
di
Apoxyomenos
eli
Lisippo.
Marmo.
mano
la figura
al
(originariamente
della di-
altro
1'
eroe
faticoso
la-
ammirato
an-
accessoria di una pernice, che il
quadro appar-
periodo dell'assedio di Rodi per opera
Demetrio
(304).
Queste pitture
rivelare
anche qui un contrasto
Apelle,
una
Vaticano.
piedi ca-
probabilmente ridipinto per ed un Satiro in riposo con
pittore più tardi cancellava);
tiene
Fig. 675.
demone dai Al tempo
il
a questo
sua spedizione
r autore [del pànico.
prini,
mora
nella
dell'India
predilezione
per
i
sembrano
con motivi
quelle di idilliaci.
teoreticamente della sua arte Protogene inoltre era bronzista e scriveva la di Samo. Egli era celebrato per Theon anche viveva periodo questo Verso guerriero che si preUn spettatore. dello fantasia sua arte di eccitare vivamente la la sua ossessione, la che uccide la madre ed Egisto, cipita nella battaglia, Oreste motivi del suo genere. erano Thamyras ispirato citaredo profetessa Cassandra, il questo fu portato poi in intero ciclo di scene troiane; Si conosce di lui anche un d'Apollo in Pompei (fig. 670). tempio del portico nel imitato Roma e fu forse ambedue messi in rapporto con la Verso la Siria richiamano due altri pittori un'avventura amorosa della regina con un peeternava Ktesikles Stratonice. reaina suo ritratto. Altrimenti egli dipingeva sogil scatore- di
Artemon
viene menzionato
I
mitici specialmente imprese
getti
di
S
I
P
o
P
387
Eracle, che noi (ad esempio Kracle e Deianira,
Danae ammirata dai marinai (fig. 072) possiamo forse riquanto in una certa trasformazione. I suoi quadri erano apprezzati anche in Roma. fig.
671)
pari della sua
al
conoscere
—
Lisippo.
La
Sicione.
pompeiane, per
pitture
in
più grande scultore del suo
Il
sua
svolse
interamente nella
conda
metà
capace
è
senza dubbio
I.Jsippo di
se-
E-
del secolo.
ma
bronzista
sclusivamente
tempo
attività si
sviluppare questa
di
arte fino alla più grande vir-
chiaramente su-
ha
tuosità,
bito oltre alle tradizioni delia
scuola policletea da cui
egli
anche V influenza
usciva,
La
Skopas.
statua del
Agias
citore
di
di
vin-
Parsalo
(fig.
673), ritrovata in Delfi, statua
che fu creata verso stata riconosciuta
pea per
340, è lisip-
posizione leggiera
la
proporzioni
e le
il
come
del
snelle
corpo. D'altra parte nel volto v'è qualche cosa del pathos
E
scopadeo. sua
downe
si
è additata la
con l'Eracle Lans-
affinità (fig.
611).
Per
pas-
il
saggio dalla maniera scopa-
può
ac-
cennare alPAres seduto
(fig.
dea
lisippea
alla
674),
il
cui
si
volto
presenta
più tratti di Skopas
Lisippo mentre
abbandonata
la
che
di
posizione
e disciolta porta
Fig. 676. Palestrita che
si .illaccia
(Testa Fagan
interamente già l'impronta
il
il
;
Marmo. Londra, Lat tronco è stato tolto via).
sandalo.
di
quest'ultimo, senza che noi tuttavia
dobbiamo vedere in esso una vera e propria opera può pensare al suo compagno Leochares. Oltre agli antichi maestri Lisippo ha anche studiato con ardore la natura e su questi studi ha fondi Lisippo.
dato
i
Forse
si
Con miglior successo di Euphranor (pag. 353) egli proporzioni tradizionali e ad introdurre una maggiore leg-
suoi progressi principali.
comincia a modificare
le
gerezza nelle forme del corpo e nella posizione. lisippeo
Roma
maturo al
lo
Una
dà l'Apoxyomenos nel Vaticano
tempo dell'imperatore Tiberio; un giovane
vere della palestra. L'arte di
animate da una mobilità
si
675), toglie
rappresentare ritmicamente
elastica e di nobilitare
conoscenza
sicura
(fig.
il
dello
stile
cui originale era in
con
la
posizioni
la
pol-
tranquille
ma
striglie
occupazioni comuni con
la
bellezza
Grecia:
388 forme, cioè
delle
Di fronte
al
paiono più dei
snelle,
leggermente
loro modellatura
mento
i'I-:riodo
Policleto.
di
»
tronco
il
la
di
aihssandro
c
capelli
è avuto
neirApoxvomenos
più corto,
leggerezza e
tesi. I si
ii.
diadochi
di;i
sommo
celebre eleganza del maestro, è qui sviluppata al
la
Canone
accresce
piedi
tratti
«
xr.
la
sono
testa
la
mobilità. trattati
gambe
le
grado.
braccia ap-
e le
più piccola; la posizione distanziata Il
viso
piuttosto individuale ha dei
con maggiore delicatezza e
libertà, nella
riguardo all'effetto della luce e dell'ombra. Questo ele-
pittorico appare anche nella tratt izione del corpo che differisce sostanzialmente
da quella più antica. Oltre
muscoli contribuisce
ai
aspetto
l'
specialmente
alquanto
dove essa è
là
tirata
al-
mobile,
pelle
la
per
sten-
lo
dere delle braccia (un
mo-
tivo assai amato), e fa
ap
parire
A
corpo più asciutto.
il
questo
aggiunge un'im-
si
portante innovazione di Lisippo; mentre
statue più
le
antiche erano quasi unica-
mente destinate ad una
sola
veduta, Lisippo aggiunge- la terza
dimensione,
quindi
non per una
ma
duta
crea
e
ve-
tale
col senso più
vivo
Che
per l'elemento spaziale. le
sue statue perciò raggiun-
gano piena libertà menti ed
efficaci
lati, I
!
movi-
di
presentino
e
vedute da
chiare tutti
i
soltanto una conse-
è
guenza necessaria
di
questa
concezione della natura as-
solutamente diversa.
Le
sue
I
opere
non debbono essere
dobbiamo immaginarci corporeamente
tutta la ricchezza
di vita che vi
si
mini
riferiva l'espressione del
si
così
come sono
realmente, egli invece
olimpici
anche
statua erratamente interpretata
la
676); egli è un palestrita e nello stesso
popolari
tempo
il
getta
cogliere e
meno
che
sentire
questi
proporzioni più
alle
maestro che Policleto avesse
vincitori
resero
per
nasconde. Perciò è -propria delle figure ^di Li-
sippo una naturalezza quasi presupposta; ad essa non leggere
in esse
con
abbracciate
soltanto
r occhio; noi
modellato glijuo-
come appaiono. Numerose
principi
fondamentali.
come un Ermete
cheS7.
PugiUsta seduto. Bronzo. Roma, i«useo delle Terme.
—
Lisippo.
di
Euthykrates,
più
rigido,
suo
indirizzo
più si
formò una grande
si il
scuola.
Dei suoi
suo erede, era assai simile
severo e non dotato della sua eleganza
potrebbe
attribuire
;
statua in bronzo
la
fi-
padre,
al
al di
687) trovata in Roma. Stilizzata nel corpo] con un naturalismo severo e inesorabile, che sorprende
un pugilista seduto in
modo
(fig.
particolare nella barba e nei capelli,
con rude verismo un eroe di
accentuare perfino
golare
mescolanza
le
della palestra
deformazioni
e
le
di queste caratteristiche
presenta
essa
non dimentica
e
La
ferite.
sin-
apparentemente
contrastanti ha condotto a datazioni assai diverse, perfino al ^
seccjio
riore del
che
è
;
contro di ciò non solo parla
stato introdotto solo tardi
ma
sizione spaziale della figura, cosicché a Giovanetto rrante. Bronzo. Berlino. (Braccia
Fig;. 6SS.
erratament,' rest.Tiirate).
la
circostanza
guantone da pugilato con corregge a anche
non
si
la
maniera
di
Teisikrates,
Lisippo che
si
non
libera
este-
acuto
compo-
erra riportandola
quest'epoca o all'ellenismo ancor più avanzato.
Kuthykrates,
.spigolo
Lo
scolaro di
avvicinava di nuovo tanto alla si
potevano distinguere alcune
394
B'<
GRECIA
:
\l.
II.
PERIODO
DI
ALESSANDRO
E
DEI DIADOCHI
Tav. XII.
t-ANCIL
STATUA
IN
LLA SACRlhlCANTE.
MARMO DA PORTO
D'ANZIO. .ML-SEO
DELLE TERME, ROMA.
GM
SCOLARI
DI
I
gli
assunsero
insieme
Diadochi
altri
con
non porta mantello
anche per
statua: in essa
la
suona
e
ricostruzione della statua
la
in seguito
Ma
re.
Toiemeo. L'immagine
l'influenza di
inoltre in elementi importanti
ricadenti,
titolo di
il
quale egli
alla
monumento
il
di
una
avrebbe potuto trovare collocazione in Samotracia che stava
tale vittoria difficilmente
completamente sotto
395
Toiemeo ed
riportò nelle acque di Salamina di Cipro su e
ISll'l'O
tromba,
la (fig.
691),
il
ma
della
moneta non concorda
Nike ha cintura bassa,
la
prima
che
orli
ammesso
era
si
deve invece essere abbandonato
a causa della pur obbligata impugnatura dello strumento che non sarebbe gesto di
Anche
aspetto antico.
per
sibile
sorta
possedere
nella
zione più
recente,
di
statua
rodia di un
1"
volo e
volgendo
destra.
Questo con
spiegare
noi non
rezza rona.
quasi
incesso
un
in
intero corpo versi'
1'
atteggiamento 1'
pui-
si
azione che realmente
possiamo
con
stabilire
L'armatura
sicu-
una co-
essa innalzava
forse
:
dall'alta
una nave,
figura marcia sulla prora di
trasformando
tempo
al
La giovane dea
Demetrio.
ammis-
è
sarebbe
rielabora-
la
forse
semplice sorto già
più
tipo
del vestito è più sviluppato di quello che
stile
in cui
Noi potremmo quindi
statua.
la
lo
periodo
il
portatile del trofeo
che è presupposto dalla restaurazione,
egualmente non
è
essa
sicura,
corri-
costume romano che al greco. Forse se non alla palma, mo-
sponde più
al
tivo divenuto banale più tardi,
pensare
bro
ornamento
di
teneva
anche
metrio.
nave che
dell'antica
come
moneta
riscontra sulla
si
mem-
posto della bandiera,
il
confronto con
Il
de\c
si
cioè a quel
stylis,
alla
De-
di
Nike
la
di
Fiir.
OTl.
(Secondi)
573J mostra quanto si sia accresciuta la passione per il movimento,
Paionios
più raffinata slancio
vestito
a
che
un
se
si
voluta
è
da
la
ci
si
alia
di
Samotracia. Marmo. Louvre.
Museo
ricostruzione nel
di Strasliurgo).
del
al
in
anche
senza
tutti
dell'espressione
Per arditezza
una danzatrice
avvicina
i
della
di
è
il
suoi elementi,
suo significato
quanto
di
Berlino.
cosicché
i
Anzio
»
convincenti attribuire da
Lisippo che
ad un indirizzo originale lo
di
all'attica,
Fanciulla
«
e
posizione e
di
Museo
del
fortemente
argomenti
Phanis scolaro
a
artistica
atteniamo soltanto
vivacità
la
vale
verità
in
altri
rivela appartenente
vassoio con oggetti
si
Questo
Essa invece
sua paternità
Nike
lisippea
spariscono.
sacrificante.
mento, volto
Ma
maniera
Prassitele,
figura di
discussa
Nike
panneggiamento.
del
avvicina
si
la
facilmente
alcuni
trattazione
la
statue
XIIj
(tav.
sia
nel
In queste
confini
la
(fig.
e
aveva
posizione,
creato
una
panneggia-
ellenistico.
E come
perfino
suo sesso.
il
è
linguaggio delle forme questa fanciulla che sosteneva
culto,
ha
nella acconciatura
trascurata dei
capelli
che
Grecia:
39'
xi.
ii.
pfkiouo
di
ai.i:.ssandr(5
e
mi
diaudchi
sono
sul da-
legati
vanti, nei tratti forti
non
e
del
delicati
viso, nella disposi-
zione senza eleganvestito che
za del
ammassato
è
so-
prattutto sui fianchi e che lascia
scoperto
piede
corpo
del
sizione
po-
nella
sinistro,
per cui
troppo
il
protende
si
lateralmente
sul
una
serie
li,
meo,
riconoscere
tanno in
che
elementi
Ji
essa anziché u-
na nobile sacerdo-
una servente
tessa
una
del culto,
ie-
rodula, cosicché, e
lo
ciò
anche
conferma
la posizione,
essa doveva appartenere ad un grup-
po con gura.
per
un'altra
fi-
Qualunque, altro,
sia
il
giudizio stilistico e Fig. b92.
Nike
di
rinterpretazione dobbiamo am-
Marmo. Louvre.
Sa
noi
vestito, nella posizione cosi equilibrata nello spazio, nella trattazione pittorica del nell'espressione contenuta del volto una delle opere più suggestive dell'arte greca. La vera e propria scuola di Lisippo non sembra aver durato più di un paio
mirare
Sidone ancor prima di Atene si arresta come centro artistico. Ma maniera lisippea persiste e si estende oltre. Lisippo rimane anche seguente il legislatore della scultura, anche perchè verso
di generazioni;
l'influenza della
per la
l'età
ad
rico, di
del
fine
nostro periodo
ogni
modo
Euth3'krates,
come
che
scrittore che
la
plastica
assai parziale,
in
trovò appunto
Xenokrates.
il
suo
sto-
uno scolaro
sembra aver avuto maggiore importanza
come
bronzista.
—
Uei compagni di Skopas nel Mauattici. entrarono anche Leochares e Bryaxis a servizio della monarchia; lo stesso fu di Euphranor (pag. 352 s.). Leochares (confr.
Scultori
soleo
Fig. 693. Nike su u nave. Moneta di
Demetrio.
Aiiici
ujui.roRi
pag.
s.)
•^7'i
gruppo
particolarmente
PHj
statue
le
suoi nonni dica
la
in
immagine di
figlio
rimase
per
oro
alle
(pag.
Lisippo
caccia
del
un
per
Delfi
leone,
ma
creò
(fig.
458
Philippeion in Olimpia
il
suoi genitori e dei
dei
avorio. Già questo materiale
ed
Difatti
egli fu ucciso,
Filippo
nella
aveva aggiunto
festività
in-
di
sua propria
la
dei dodici dèi; sotto Alessandro,
statue
Zeus, trionfò completamente Tapoteosi. Bryaxis in
Oriente e acquistò
Rodi cinque
per
alla
Alessandro,
di
deificazione.
Aigai dove
con
lavorò insieme
Alessandro
di
3'J7
380,
là
grande fama
egli ideò
;
Daphne
colossi, per la residenza siria
confr.
357),
un Apollo Citaredo
vestito con la patera nella destra.
Anche
lungo
in
nella tradizione
leggendaria
difficile
a districarsi dell' in-
troduzione del culto di
Sarapis
sandria il
nome
in Ales-
è ricordato di Bryaxis,
modo come
ai ogni
l'autore di
una pro-
babilmente antichis-
sima immagine del tempo di Sesostri. In
questo
luto
per
è vo-
si
lo più ve-
dere l'influenza della notizia che la statua di
Sarapis in Ales-
da Bryaxis
e
Sinope.
altra
In
.sorse
nel
cnllocato
vi
fosse
si
è collegato
mandata
contraddizione ritenersi
nell'immagine
personificata
veva riunire ziani,
si
può ora
ipotesi
mente
più
di
lej;gendario che in
Menandro. M.irmo. Copenaghen.
Fig. 695.
derivasse
sandria
di
a
a
il
tratto
prenderla
questa
e
ad
sicuro che l'idea
Sarapis, che do-
un nuovo culto Greci ed Egisotto il primo Tolemeo e propriain
santuario di
presso
Osorapis (Osiris-Apis)
Menfi sull'orlo del deserto
in
una contrada detta Sinopion; ma l'introduzione del nuovo dio nel suo principale santuario di AIcssandria avvenne solo nel 286 o alquanto più tardi
cosicché non possiamo ammettere con
curezza 4.
òOo.
aTii
De
neU'originale av Vaticano.
di
l'uiienktos. intrecciate).
la
paternità
colossale, che era
di
Brvaxis.
si-
L'immagine
un acrolito oppure
di
una
si-
le lilla
mile
tecnica, rappresentava
il
dio in trono con
iRI.ClA
398
\l.
;
11.
RliihO
l'I
hi
ALESSANDRO
E
chitone
mantello,
e
Cerbero
testa e
rose repliche
al
quanto
giormente
fianco
«
(fig.
acquistò
tutto
il
Atene stessa e si
di
tutto
rivela
tratti
(Menandro,
di
la
,\l.ulrul.
copia migliore
In
rappresentazione
III.
iena
brun/n del
del
il
in
Prassi-
giovane e Ti-
molte
fig.
(fig.
di
statue-ri-
695), ciò che fatto.
69Ó), di
La
il
statua
Polyeuk-
un buon
t
nello
clie
esempio tempo
stesso
carattere spirituale
il
influenza di
S\
realistica
contrassegna nettamente
l'
Cr.! è
a.
Hypnos. Marmo.
secondo
in
1280
tos
Fig. 697.
il
diffusione
figli
i
crearono
Demostene
Come
questo Sera-
l'indirizzo
padre non aveva mai di
ma
questo ele-
particolarmente
Kephisodotos
marchos,
mag-
antico.
questo che perfino tele,
»
grande
mondo
In
caratte-
694),
semplice.
più
pide
tempo
in
Alessandria
Lisippo
la
boccoli coprono
i
fronte
la
era
dio di
nume-
le
;
accentuano
l'immagine originale
mento
(confr.
kalathos sulla
il
dio dell'oltretomba, tanto
del
ristica
di più
maniche
corte
dalle
780
fig.
IMAt-OCHl
Di:i
delPuomo.
La medesima tendenza seguono molti ritratti per quali la mancanza di identificazione spesso porta ad una trai
scuranza la
dippo. Del resto
i
ricordata qui per lo
Sia
ingiustificata.
seduta
caratteristica figura
di
figli
del
meno
commediografo Posi-
Prassitele seguivano anche
le
orme del padre, essi crearono numerose statue degli dèi in marmo, ad esempio Kephisodotos, a quel che sembra il
più valente dei due
una Latona
fratelli,
(fig.
617). Essi
a
un fornaio
(forse
predilezione per
questo periodo
di
corporazio-
«
si
palesa
nelle rappresentazioni di
scene
ni di artisti dionisiaci
di al
commedie dovute cui lato si pongono
conservati Fig. 744. .Apertura di scarico sotto
i
rides.
Prop
del
quadretti di
a
tal
genere
di
Graphikos venivano pagati ad
tutto ciò veniva fervidamente coltivata
dilezione per
soggetti tragici,
i
perati in gloria dal
di
Bisanzio (prima metà del i
;
alto
prezzo. in
fig.
Ma
parte
secondo fconfr.
la fig.
il
I
tri-
gregge ucciso,
tragedia di Sofocle ()(5o),
e
F ancor
più
celebre .ATedea di Euripide con
l'animo in lotta tra l'amore
madre (fig.
e
la
751,1;
di
gelosia vendicativa
suo
al
rappresentati
i
lato
bambini
erano intenti
Fig
745
Po
;
accanto
con 'pre-
da Cesare ed esposti nel tempio di Venere facevano generale impressione. Essi erano un stemente sopra
la
750)
(pag. 386). Tutti furono su-
suoi quadri acquistati
Aiace infuriato che medita
mosaici
Viene coltivata anche
pittura mitologica,
Theon
i
più giovane
questi
secolo)
la
parte di
a Kalates.
Timomachos
di
pittori,
come da
»
samio Dioskou-
natura morta (confr. i
?).
scena in
.la
(Kecliropula) Acarnania
P
Fig. 746.
La
città alta di
I
T T
Pergamo. Schizzo
l'
R
A
della pianta tratto da
42?
Pcrgaitto
i;acropoli originaria, quello interrotto l'acropoli del primo .r,..;,'^/™"","''.''"'^^'^ tratto fine con le torri la citta di Eumene II. Al di sotto si estese più tardi la città
GRECIA
424
:
XII.
PERIODO ELLENISTICO
II.
loro gioco innocente. Sono anche ricordati un Oreste ed Ifigenia in Tauride, Ji nuovo un soggetto euripideo ifig. 752), e una Medusa particolarmente ammirata. La Medea, probabilmente anche il quadro di Ifigenia, sono conservati in rielaborazioni in Pompei ed Ercolano. Soprattutto si trovano colà tra le pitture parietali
al
molte
grande verosimiglianza
con
che
fanno ricondurre secolo
in
parte a pitture ellenistiche, sol-
che esse
tanto
si
W
parte a quadri del
in
hanno per
più subito
lo
una trasformazione romana tanto che perfino col medesimo modello sono conservate in più esemplari stilisticamente diffe-
perciò non ci lasciano più riconoimmediatamente gli originali che sono
renti, e
scere
loro fondo. Delle scene tragiche, pateti-
al
che ed epiche sono frequenti
canto anche delle
innamorato: dare
si
è tratti
esse e ac-
in
come
idilliache,
il
Ciclope
vivamente a
ricor-
poesia alessandrina. Alcune scene
la
come quadri su XVI) presentano una composizione a rilievo con figure poste Tuna accanto chiaramente riconoscibili tavola (tav.
senza un fondo spaziale
all'altra si
che queste composizioni;
ellenisti-
scene
le
Non
reale.
chiamare
potranno facilmente
di luce
già ricordate richiedevano sicuramente una
rappresentazione dello spazio. Nella pittura
una lastra funeraria
di
gase
pag.
39»)),
marmo
in
Pa-
di
vediamo una puerpera
noi
morta nel mezzo di una stanza rappresenminutamente. Per ciò non
tata abbastanza
è verosimile che la pittura ellenistica, si
ammesso, abbia rinunciato
è
alla
rappresentazione
tanto più che anche
menti che
di
la
paesaggio
;
i
sfondi
di
rilievi
le
altre
di
ele-
modo sembra
profondità spaziale e
la
corrispon-
le
une dietro
siano state piuttosto limitate. è
tutto
paesistici,
adoperano
ad ogni
dente disposizione delle figure
questo
come
del
Con
chiaro che bisogna essere cauti
fronte all'opinione che
è
stata vigente
per lungo tempo e che voleva riportare pittura
pompeiana quasi
pittura
ellenistica
erano
stati
Nel finora
i
per
intero
a
modelli
ha adoperato senza dubbio
i
ellenistici.
Neil'
uso del
colore
toni più vivaci e più splendenti
la la
che
introdotti dall'encausto.
corso del
II
secolo
si
spegne
la
centri principali della sua attività;
pittura classica in quelli che erano stati
Timomachos
(pag. 422)
appare un 'ecce-
DECORAZIONE zione.
Un
E
MOSAICO
425
trat-
to caratteristi-
co è in
la
messa
valore delle
opere più che
("
anti-
chresto-
grapliia ») e
il
Fig. 748. Asino e coccodrillo. yn;ulretti>
ili
s"-'
sorgere di gallerie
di
quadri
le
e
Raccolte
quadri
di
si
mutato
era
in
un museo di sculture antiche
opere della pittura locale furono riunite
in
una
venivano studiate dagli eruditi. Intermediario
Fig.
7-19.
Amorini che
la
Tolemeo
da
III
per
la
scelta era
determinata da
criteri
Alessandria
tanto per
lì
storico-artistici
;
il
romano
nel quale grande
Decorazione e mosaico. sopra (pag. 412
ss.,.
—
Se Chrysippos
Sulla (III
pinte anche
le
delle
pareti.
Con questo va d'accordo
rati,
nella cui
latrine,
questo
fabbricazione
si
decorazione
sec.)
riferisce
fu la passione per
300
i
quadri quanto per
si
faceva attenzione
le
delle pareti
alla
nelle
Pergamo dove
in
periodo
il
elleni-
gallerie di quadri.
si]
.sosteneva che ben presto
soltanto
anche
inlatti
;
quindi anche alle pitture arcaiche. Così anche per questo rapporto stico preparava
il
quadri
di
pompe
costituivano delle gallerie, particolarmente
si
Sidone
recenti. In
e
un certo numero
.4rato,
fiorivano gli studi di storia dell'arte. Probabilmente
sculture
per
ala settentrionale
1"
galleria già costruita \erso
da eretici. Pittura parietale
lav
sicionì era stato acquistato
residenze ellenistiche
le
erano formate
si
ad esempio
era trasformato l'antichissimo Heraion in
si
logo di Olimpia le
moderno.
pitture votive nei santuari. Cosi
Atene era divenuta una preziosa pinacoteca, e egualmente in una Samo, come il santuario ana-
dei Propilei di
pinacoteca
senso
nel
prima volta con
è già
si
parlato
sarebbero di-
policromia sempre crescente
l'uso favorito di tappeti variegati, spesso figu-
Alessandria
gareggiava
cogli
antichi
centri d'oriente.
Come trale
parte
cen-
un
tale
di
tipo di parete con
tappeti appesi serI
à
vivano
nel
padi-
glione di galalfdi
Tolemeo
II
(verso
426
B.
grigia:
-
periodo eilenistico
il
.\ii.
il 275, fìg. 714) dei quadri su tavola; si presenta quindi spontaneamente l'ipotesi che anche su pareti reali dipinte fosse in uso una simile decorazione. In ogni caso ancor più oltre va V ipotesi che cosiddetti quadri a rilievo, un tipo di rilievi di i
maggiore o minore estensione ma concepiti in maniera particolarmente pittorica, avessero costituito appunto la parte centrale delle pareti decorate architettonicamente.
P^^^HBK
'
^WÈ
'J^Sf^Si^h.
'
quadri a
niodo
'^it
appartengono
conservati
rilievo
prevalentemente
romana
età
all'
loro origine senza dubbio risale
ma
ad ogni
(fìg.
947),
la
periodo ellenistico,
al
per un tale uso manca finora qualsiasi prova.
Le
trovarono
variopinte
pareti
completamento
nei pavimenti
il
loro naturale
a mosaico che rappre-
una pittura in materiale resistente. Fu costume antico anche di ornare il pavimento con pitsentano
ture
bianchi
ciottoli
decorazioni semplici ed anche
Delle
iioj.
(fig.
furono più
delle rappresentazioni
e
mai ancora
vitree (non
combinate con
tardi
Delle piccole pietre e paste
neri.
d'oro) erano connesse
tasselli
strettamente e saldamente conficcate nel cemento, sottili
stucco del colore corrispondente. Talvolta di
le
commessure erano accuratamente riempite con trattava
si
semplici combinazioni di forme geometriche (cubi,
meandri più in
di
là
lastricò
secondo l'antica maniera
talvolta
ecc.),
motivi più
introducevano
scene
su
400
confr. pag.
drini
(fig.
anche
risale
753,
altri
ornava
A
908).
si
cammiil
(tav. XIII,
la
più bella
modelli
alessan-
romano
grande pavimento
il
si
ragione è celebre
Alessandro
di
quale con
ss.), il
Pompei
(pag. 412)
II
Con
dell' Iliade.
grande mosaico della battaglia
casa di
e
decorativi
veri e propri quadri in pietra.
lerone
Sulla nave di gala di
nava
vi si
andò anche
si
questi motivi da tappeti
pavimento con
il
Ma
ricchi.
di
Palestrina (Praeneste) col ricco paesaggio dell'Egitto, al
tempo
etiopico
dell'
inondazione del
popolato
di
Nilo,
dell' altipiano
e
Un quadro
animali.
grande
di
monon solo
vivezza, una lotta di Centauri e fiere lo offre un saico della
appaiono si
di
Adriano
allora così
al
costume
come
quella
di
asarotos oikos
(«
arte
ma
senza
n)
città
sul
gusto
egiziane, di Herakleitos, li
anche un quadretto
del
Museo
cui
tutti
di
si
aveva
Ma
754).
come
singolarità
alla
una
pavimento
oggi nei tappeti
spargere
di
Degli splendidi avanzi di corone a mosaico sono venuti
palazzo reale
(fig.
delle scene figurate: dei fiori sul
amavano
ricollega
villa
«
il
suolo
ciò
;
di
in
sala
non
Pergamo.
luce
si
fiori.
spazzata
Il
»,
pavimento a mosaico Sosos aveva eternato con molta avanzi del pasto (un mosaico simile con aggiunte
gli
trova nel
Museo
Laterano). Inoltre Sosos aveva inserito
genere che è imitato nel celebre
Capitolino proveniente dalla
villa di
Adriano.
«
Mosaico
Anche
delle
altrove
colombe la
»
tecnica
seni, mosaico
del
T V
R A
adope-
era
rata per piccoli quadretti assai artistici
surare nica <
da
può mi-
si
;
finezza della tec-
la
che nel
questo,
Mosaico
delle
Colombe
n
occu-
quasi 60 pietruzze
pano un centimetro quadrato.
—
Scultura.
moci
alla
^'olgia-
scultura e ve-
dremo che sono plesso l'
scarsi
antica
che
ci
com-
in
avanzi del-
grandezza
quelli
offrono
nella
si
Grecia stessa. Nell'Attica noi troviamo
al
principio
di questo periodo di
un paio
opere originali,
la
sta.
I*ittura parietale dalla
tua seduta piuttosto molle di
un Dioniso dal lungo vestito che fu una posteriore aggiunta (270) al monumento 382) ed una grandiosa Themis in Ramnunte, opera di Chairc-
di Thrasyllos (pag.
^tratos, la quale già presenta
La scultura viene ora spesso frequentemente
in
modo che
motivi di panneggiamenti alquanto aridi ed esercitata
più
in
membri
artificiosi.
famiglie di artisti da più generazioni e della
medesima famiglia (come già
i
fi-
Prassitele) lavorano in-
gliuoli di
sieme ad una stessa opera. No-
mi e
principali
sono Kaì'kosthenes
Dies, Euboulides e Eucheir in
più
generazioni,
suo
parentado
Polykles e
(Timokles
il
Ti-
e
marchides, Dionysios e Polykles'. Essi nel
esercitarono
la
statue di dèi e a
li
a
copie di anti-
che opere soprattutto straordinario
nel
accanto
lavorarono
secolo e
arte
loro
specialmente
e
III
ritratti.
esempio
caratterizzazione l'offre
Uno
precisa
di il
Chry-
sippos che conta sulle dita (morto nel (fig.
pere
206) del vecchio Euboulides
come
Iveuktos Fig.
753.
Animali. Mosaico dalla Casa del Fauno
.n
Pompei.
che
755),
viamO
I
il
fig.
si
riannoda a o-
Demostene
di
Po-
6q6). Altrove ritro-
degli Stretti rapporti COU
GRFCIA
428
XII.
:
PERIODO ELLENISIICO
II.
O-
prassitelici
tipi
iellius
Dionvsios
di
Timarchides
e
prassiteiico delle
in
Un f>mete
Delo).
fig.
statue
636;,
femmi-
panneggiate an-
nili
che esseprassiteliche (fig.
951, confr. pag.
•;()ij
erano volentieri
adoperate soprattutto per ritratti e sta-
tue funerarie; in un
grande gruppo tene Fig. 754. Lotta tra
Centa
fiere.
Mosaico
dalla Villa di Adriano. Berlino.
giovane a tipi dell' età di Fidia
(Timarchides e
attici si
i
Roma
da alcuni argivi
coltivata
è cosa assai
stomachos ed
altri),
volta agli attici;
di
comune. Cosi anche un
guaggio
nesio straordinariamente attivo, sene, nel
secolo rielabora
II
templi
Acaia,
di
riuniva
gli
e
Lisippo è
di
Andreas
Straton,
Epidauro in
e
si
tal
ancora e Ari-
associarono
modo
ad un
tal-
lin-
di
Mes-
attiche in statue
immagini
di dèi e volentieri
Arcadia.
lavorando per
lo
Egli
più in
consegLienza della povertà del
in
tempo, anche
artisti
secolo
accanto ad influenze
e
dèi in gruppi,
ma
marmo,
II
artista pelopon-
Messenia
scolpiva esclusivamente
del
sotto).
concorrevano
artistici
Damophon
peloponnesie (scopadee; influenze per
(Xenophilos
il
riannodò
di questi
metà
la
dominava Tinfluenza
minor valore dialetti
verso
poco sicura (vedi
nella quale
quali lavorarono soprattutto per
i
diiVerenti
i
Polykles)
Dionysios e
si
A-
Timarchides, copiarono
e
scudo della Parthenos. Se alcuni
lo
scultura peloponnesia
Timokles
Polykles,
di
tìgli
figliuoli
i
siano trasferiti in
La
e
Athena per Elateia
nella loro
in
Euboulides
in
marmo, un modesto
legno e
surrogato dell'antica preziosa tecnica criselefantina
:
quando
infatti
fu
necessaria una ripara-
zione nello Zeus Olimpio di Fidia, se ne poteva
Damophon. Sembra che ad esso del culto dell'Asclepio Mounyche si presenta come una trasfor-
dare incarico a
risalga la statua
chios (Pireo)
mazione
stilistica
Melos.
pio
di
dei
suoi
gruppi
scoperti in
metra
e
del tipo conservato dell'Ascle-
avanzi di uno
Notevoli in
marmo
Lykosoura:
le
sono stati due dee De-
Despoina su un trono comune
ed accanto ad tano Anytos.
esse
Le
Artemide
teste
e
conser\'ate
il
|il|i!iiJ~r-^^^.,
;:_
^-'y''f'--"i::^'^^-r.itfS^
ti(fig.
Fig. 755. Crisippo. Louvre. M è restaurata nel disegno secondo
Ilio.
(La testa
-itratti
conservati).
s e U
7^,6)
richiamano a
paiono
tipi
massicce
più
ma
del IV' secolo,
maggiore
e di
1.
U R A
r
4-9
ap-
etì'etto
:
un frammento di manto riccamente ricamato '
tig.
per
notevole
7p7)
trattazione
la
storta presenta, oltre a delle figure
ornamentali
dano
gare
danzanti, che
richiamo a
con
solo
neoattica Ji
all'arte
un fregio singolare
vestiti, eretti e
cosa
Nereidi ecc.) che ricor-
comuni
periodo,
questo mali
(\'ittorie.
motivi
i
della
puramente
di
ani-
può
spie-
locali,
(^hc
si
culti
stato quel preteso rifiorire della fu-
sia
sione in bronzo verso della quale parla
metà
la
Plinio,
non
del II secolo.
si
può più de-
terminare.
particolarmente in Asia Mi-
In oriente, nore,
scultura
la
fu
coltivata in
ricche che nella Grecia impoverita.
teremo particolarmente più
tardi di alcuni di
quei
ma
forme più Noi trat-
centri
artistici. Fig.
molte delle opere
conservate non sciano
si
73().
Testa del Titano Anytos.
Da Lykosoura.
Marmo. Atene.
la-
ricondurre
con
sicurezza
a
determinate e
regioni
dobbiamo far precedere alcune osservazioni generali. D.'lle immagini di dèi potevano ben riuscire anche in quest'epoca, sebbene l'età non fosse favorevole a questo ramo
perciò
dell'arte.
Le divinità giovanili furono preferite a quelle ma-
Le trasformazioni
ture e gravi.
dell'Afrodite
anche all'ultimo pezzo
rinunciano
di
di
vestito
Cnido,
che
rappresentato
al bagno codenudamento, corrispondevano tanto al gusto
\icino e allontanano con ciò qualunque accenno
me
causa
del.
prevalente
dell'
(^nidia stessa.
epoca
che
dell' artista
Kleomenes.
La
mature
conservato
an-
di
cora
vaso del bagno col vestito
il
al
maginata come Anadyomene, cioè perciò
la
la
forme più
la
capitolina
.Medici
nell'ombra
V^enere Capitolina e quella
la
falsa firma
con
statua
dei
cacciarono
quasi
Notissime sono
presenza del delfino con
ha
disopra,
la
Medicea
come emersa gli Eroti),
dal
è
im-
mare
ed è modellata
forma graziosa e delicata. Da chi provenga il nuovo tipo non è certo probabilmente esso sorse già subito dopo Prassitele. Il motivo del bagno è mantenuto ma è volto verso una concezione realistica, anzi di genere, nell'Afrodite accoc-
in
;
colata di
un
sec, una volta detto
artista bitinio Doidalsas iIII
erratamente Daidaios). Essa è stata un tipo straordinariamente prediletto; ed appare in una doppia redazione, in un aspetFig. 757. ste di
Frammento
Despoina
in
della
Lykosoli
Marmo. Atene.
to
più genuino con
nella replica di
pienezza fiorente di
Menne
ora
al
Louvre
forme ad esempio
(fig.
758), invece più
crucia:
430
giovanile, nella
più
copia
elegante
ma
del Vaticano.
XII.
PLRIODO KI.I-HNISTICO
II.
con minore
\ita
Molto amata era
anche una graziosa Afrodite, completamente nuda, di cui
la
destra dislega
il
sandalo dal
piede alzato. Un'altra mezzovestita
con occhi socchiusi
si
guarda
uno specchio d'acqua accanto al quale una volta doveva trovarsi. 1-, tv. r^Lhc. .m.i.iho. c.uii|).dughu. I motivi sono innumerevoli; quasi sempre il problema centrale è quello della donna nuda. Alla madre si accompagna Eros, il dio predominante di quest'epoca, ora per lo più un fanciulletto libero e irrequieto in
i_i..
1
^
;
alquanto più grande appare nel noto gruppo ros e
Psyche
(fig.
Psyche
759).
da sola e sole appaiono
le
si
E-
di
presenta anche
Grazie in quel celebre
aggruppamento (Cirene, Siena) che è stato accolto dall' arte moderna. Accanto ad Afrodite giungono alla massima popolarità
in
quest'epoca coordinatamente a cor-
renti religiose (Bacchanalia), Dioni.so
corteggio.
Il
dio
una dolce ebbrezza. Con atto di scherzare nel pei.
Fig. 750. Testa di Satiro.
Bronzo. Monaco.
il
suo
più
con
e tutto
per
lo
femminili, con lo sguardo ispirato oppure in
tratti
in
appare
stesso
I
suoi Sileni e
parte
sitelichc
la
i
la
sua pantera egli era
cosiddetto Narcisso di suoi
Satiri
in
Pom-
ricordano ancora
loro derivazione dalle nobili figure pras-
(fig.
760J.
Il
VCCchio Sileno Col
piccolo
43' Dioniso sul! braccia, clic a
ritengono
Clini
otVre
lisippeo,
un paragone
Ermete
1'
i-
con
struttivo
di
Prassitele; de
sculture ec-
le
sono
cellenti
Bor-
te in Villa
ghese
76 una volta
che
tìg.
I
suonava
il
1
)
dop-
un
pio Haute,
Satiro
vecchio
riposo
in
il
danzan-
l-'auno
in
Holkham Ha eli Fauno Barin
Mo-
che
ag-
berini
naco
gravato dal
no
vi-
è gettato
si
a dormire. Essi
divengono a
poco
Fig. 761. Fauno danzante. (Braccia erratamente restaurate). Marmo. Villa Borghese.
a
poco
sem-
pre più selvaggi nelle forme e più sbrigliati nelle azioni
cosi
;
meravigliato
la
il
seduta in Firenze, dita e
le
il
il
Satiro che fa
Satiro
sdraiato
L'agilità e la flessuosità del
non
è difficile
si
guarda
Satiro che batte
il
i
aggruppato con una Ninfa
crotali col piede,
care
che
Satiro
coda,
in
corpo per
schioc-
Napoli. il
quale
nessun piegamento e nessuna
torsione giunge qui alla sua completa espres.
Un compagno
sione.
hanno
i
Satiri in
perciò noi di
rado
ci
Pan
alquanto dalle
ad esempio nel Pan
e
in
lascività
alla
Leda
nell'
assai
a
Ermafrodito che sfugge agilmente
stretta
col
come
Dafni di Heliodoros,
neir Ermafrodito dormente, statua
mata,
lo
caprine,
incontriamo poscia anche non
sensualismo e
in
brutale
gambe
del
cigno.
Satiro,
D'altro
nei vari gruppi di lato
quest' epoca
Fìk. 763. Testa di
Z eus coronato Pietrogrado.
di
432
CRI CIA
XII.
:
PtRIOliO ELLENISTICO
II.
ama una maggiore 7G2) o un
grandiosità nell'aspetto
pathos
"
certe teste di Apollo
accentuato
più
»
quali,
le
sebbene
gano da un medesimo modello, tuttavia
non
si
dèi
subiscono
tratti
quando
di
tali
in
provensi
dilk-
renziano nella loro acconciatura sempre più cosicché anche in
(fig.
come
alta,
casi sorge la questione se
rielaborazioni posteriori. Alcuni
trasformazioni,
notevoli
come
soave Hera assume un aspetto quasi
la
sentimentale di
Madonna
Zeus appare come
e
un vecchio nervoso e stanco
(fig.
763). Gli
dèi
divengono sempre più umani, quali appunto a-
mava
rappresentarli
la
concezione evemeristica
prevalente.
A
questo indirizzo
zione per la
di
i
si
riannoda
la
predile-
motivi di genere, alla quale debbono
loro origine alcune delle più graziose creazioni
questo periodo.
guono due
Come
nella pittura, si distin-
idealistico e uno reapuò paragonarsi con Teocrito, questo con Herondas. Come esempio della -prima maniera può valere la tanto prediletta Giuocalistico
trice
indirizzi,
quello
:
astragali
di
uno
la
gruppi con compagne. sto indirizzo fu
quale Il
Boethos
appare anche unita
in
più celebre artista di quedi
Calcedone
(II
secolo),
il
quale oltre che per lavori di toreutica era a ragione
famoso per il suo bambino con oca (fig. 764), oin bronzo spesso copiata, e per altre statue di 1'
pera
fanciulli. Tali
statue
vano
poteessere
adoperate anche
come
gure
di
li-
fon-
tana allorché si
faceva ver-
acqua
sare
dall'janimale];
epoca
e
tale
è
straordina-
riamente
conda
fe-
nell'in-
venzione
d[i
motivi simili
per
figure di
fontane.
Il
SCULTURA
433
Fig. 76
nome in
Boethos
di
bronzo
la
si
legge anche sopra un'erma
proviene
quale
carico di
dal
naufragata sulla
un' antica nave di trasporto
costa settentrionale dell'Africa presso Mahdia. (Tunisij la
un pezzo
;
di stoffa
che poggia sovra
sua testa barbuta di tipo arcaistico
ma
sé
statua di fanciullo della
medesima provenienza
sarebbe permesso dallo
stile,
di
—
Dioniso
di oleastro, l'albero
mano una palma
nell'altra
Polideto,
fig.
35'^\
questo
Infatti
una
(essa è
fanciullo
delle
monelli
veri
astragali
tamente
(nel il
di
strada sono
Museo
Britannico) e lo Spinano Castellani
bronzo del Capitolino
Un arti
minuti.
il
in
204 là
ss.
(fig.
768)
cui
la
danzatore confr.
capo
l'un verso l'altro
tra le figure di genere
la
il
si
fig.
in
secolo,
per
litigare (fig.
in
il
personificacui
fig. il
culmine Dei
7611).
giuoco degli
767), che è quasi cer-
particolarmente per danzatrice con simile
testa
grande quantità :
Mannaie
—
di I.
movimento
trovano tante statuette
piccole
figure
in
Non
797).
suo ingresso anche nelle case modeste
Sprinoer
pone
la
statua
in
a
i
le la
quali già aptesta grossa e
crotali che egual-
quella
della
vecchia
pensare ad una provenienza dalla medesima cerchia artistica. Essa può
fa
gono vare
Ili
figure burlesche
delle piccole
corporeo,
esempio può servire una
Mahdia
un'erma
si
.
essere bene aggruppata con un il
realistico,
accademico è stata derivata
stile
vanno
aspetto
loro
Come
mente proviene da ubriaca
(pag.
passo ancor più
paiono ridicole per gli
donde con
tipo originario
che
alato
imitazioni del Kyniskos di
molteplici
Mirone (di Tebe ?, ragazzi che hanno preso a
i
^è
come Eros ma come una
ubriaca di
raggiunto dalla vecchia
la
765, ciò che
nella figura
sud significato
zione dell'Agone. Accanto procede un indirizzo rudemente è
a
con
sacro degli agoni olimpici, e che deve aver tenuto
deve interpretare non
si
riprodotta il
un' opera
essa andasse unita
che
sua grandezza e
la
rende inverosimile.
la
capo una corona
ma
non fosse
che
congetturare
fa
l'aggiunta di una statua. Si è fatta l'ipotesi
;
l'arte
e nei
marmo
(in
simile:
ambedue
è opera del di
si
rivol-
caso se appunto
ogni indirizzo potè tro-
loro giardinetti. Di qui proviene
parte da esemplari del periodo 2S
GRECIA: XU.
434 classico), di
stiituette
mercato,
di
maggiori
dell' arte
in
figure in
bronzo
argilla
figurata,
PERIODO ELLENISTICO
IL
talvolta assai delicate
(terrecotte),
che,
accompagnano
1'
e,
come
come il genere più a bucn modeste compagne dei rami attraverso tutte
greca
arte
sviluppo dai rozzi tentativi dell'età più antica fino alle graziose
»
fasi
le
Tanagrine
di
(pag.
"
399) e ai tipi di attori comici. Una ricca messe di terrecotte di stile libero l'ha data la necropoli della piccola città marittima eolica di Myrina, ma anche la Sie
cilia
la
Magna Grecia ne
parte nutrita di
modelli più
parlano da queste
perchè venivano
figurine.
tratte
offrono
Esse
si
da stampi
gran numero. Un' inesauribile fantasia
in
una
ed
antichi
tecnica
viva
potevano creare
e
perciò spesso
talvolta esse sono anche ritoccate ; un delicato intonaco bianco sul quale venivano
facilmente
stessa figura
alla
applicati
Nei
rilievi
ambiente
reale,
sono per ciò
Arte aulica.
e di
Teo
la
cottur.i.
l'azione
(fig.
o
769),
avevano
giro per tutto
in
rilievi
il
dei quali già
cosi
—
La
il
un
in
dio Dioniso che
del
rilievo
il
riconosce
si
grande importanza
mondo.
carattere
Il
facemmo
parola
le
sopra
(pag.
di
(pag. 408) costruiti
(fig.
721) e ancor più
da Hermogenes
neir esecuzione che è necessario
sono
ricordarsi
di
appare più
426);
ma
le
sotto).
(v.
larga applicazione che dell'arte facevano
Samotracia
vivo in-
il
compagnie
paesistico
fa
Menandro
poeta
le
molte e nuove
lusso dell'età ellenistica spinsero spesso ad un lavoro affrettato.
nuovo tempio
sciatti
più ricoperte
lo
dopo
drammatico. Napoli.
opere conservate appartengono solo all'età romana
del
per
e
colori
i
riproduzione di scene drammatiche. Vi
la
andavano
accentuato in quei
il
stecca
tanto spesso copiati, che rappresentano
rilievi,
lavoro, oppure
città e
grande quantità,
quest'epoca appare una tendenza a rappresentare
teresse di un'epoca nella quale attori che
in
suo effetto
quindi con l'accenno di sfondi paesistici o architettonici. Caratteristici
ad un poeta drammatico vincitore
visita al
i
di
in
del
trovano più esemplari di una
si
di
Fig. 169. Dioniso visita un poeta
sicura
e
i
fregi dei templi di
poveri
della
loro
frontoni
I
Magnesia
nell'invenzione alta
e
collocazione
così
per
ARTE AULICA
435
Fig. 772.
Cicogne che s' azzuffano per la preda. Kantharos d'argento da Boscoreale. Louvre.
Ze
Fig. 770.
puramente decorativo. Tale trascuraggine cialmente
là
dove
si
Adonis
effimere,
d'Alessandro (pag.
nella residenza reale di Alessandria
sceniche. In
una grande
275, fu innalzato
aveva posto
per
in
festa
che
Tolemeo
380).
con li
il
klinai
Fig. 771.
da
banchetto
maniera
cui splendore
Teocrito le
di
lavoro
(fig.
ci
non rimaneva
descrive
Philadelphos organizzava
714).
Athcna seduta. Coppa d'argento da
la
festa
sue .sontuose rappresentazioni
mezzo ad un giardino un grandioso
130
tale
presentava perfino nell'arte aulica, spe-
trattava di creazioni
indietro a quello dell'età di
scusare una si
padiglione
di
verso gala
il
che
Quattordici colonne in legna
Hildt-sheii
436
I!.
GRECIA:
-
XII.
PERIODO
II.
El
LENISTICO alte
22 e perfino
stenevano
2Ò metri so-
sotHtto
il
fra di esse
:
erano
appesi
dri,
disopra dei quali, in nic-
al
tappeti con qua-
chie alte m. 3,50, erano disposte delle scene di
statue
banchetto
erano
vestite
le
di
cui
stoffe
marmo
reali. Cento statue in adornavano la sala che
risplen-
deva per l'innumerevole vasel-
lame d'oro tempestato
parte
in
pietre preziose. Delle
di
statue
colossali e degli utensili di oro e di argento di
ogni genere co-
stituivano anche
una parte es-
senziale dello smisurato corteo.
Egual lusso regnava nelle navi gala
di
rone
II
Tolemeo IV
di
(pag,
Fig. 773. Cratere d'argento da Hildeshf
si
grotte, giardini, ginnasi,
qui adoperate apparissero noi in
nel cui
assai più preziose che artistiche
«
sentare
suo gigantesco corteo, con immagini dorate o coperte
nel
in oro, tutti
gli dèi
e tutti
anche rappresentare
i
demoni
dei quali
hanno conoscenza
dalla nostra tradizione di
teriale
dèi,
anzi Arsinoe
doveva servire
sigilli
incisi (pag.
a
tale
parte.
agata, corniola), sorse ora
(camei),
il
cui
bianchi, azzurrognoli
sono
ben presto
offerti (fig.
la
Mentre
predilezione per
effetto era
la glittica
Come
strati,
del
di
so-
Faraoni
i
varia
(confr.
il
ma-
pag.
Delle pietre
cui
il
dure
397) ; preziose
color verde ben
opache
ornamento
(giaspo,
intagliate a ri-
colorazione degli strati bruni,
o
più
a
.strati].
Modelli
Tolemei che conosceremo camei noi conosciamo da egregie opere
primo periodo
dei
432, e Athenion.
Calcedone, pag.
preziose erano anche adoperate per farne suppellettile di lusso. il
aulico
finora aveva preparato in
pietre
sardonice a tre
intagliatori di
conservate Boethos (certamente
le
pietre d'
le
rialzato dalla
(onice a due
s.).
avorio
in topazio.
212) e accanto allo smeraldo,
da alcune pietre
792
ed
oro
una statua
s'adatta con l'oro, aveva adoperato principalmente
glioso è
lusso
questo scopo: erano comuni delle statue
dei .simulacri in
e
avrebbe avuto perfino
II
avevano soprattutto una grande
generale dei
scelti
lavorati
uomini e inoltre
gli
regolò tutta l'arte aulica dei nuovi Faraoni, dei Tolemèi. Perfino
delle opere d'arte
colossali in oro dei principi
lievo
fece pre-
vestiti
considerava
egiziana, che
prattutto per Alessandria. L'antica concezione
come
di
siriaca
celebrata
miti relativi da preziose marionette.
i
Noi abbiamo notizia per caso
vi
Nella corte
».
dobbiamo presupporre un simile splendore: Antioco IV in una festa Daphne gareggiava con gli agoni dati da Paolo Emilio in Macedonia e
fece
e le-
erano
e 412);
dei palazzi galleggianti con temadornamento aveva una gran parte ràvorio poteva ora più facilmente procurare. Nessuna meraviglia se le opere d' arte
pli, .sale,
che
408
piatto in onice farnesiano in Napoli
tazione simbolica del Nilo, accenna chiaramente
il
cui interno,
alla
origine
Di
con
.Ma effetto
la
le
pietre
meravi-
sua rappresen-
alessandrina. Mitridate
ARTR AULICA
meno
Kupator possedeva non esemplare (la
coppa
genere
di tal
è
per
assai alline quella
la
ed argento ornata di Alessandria
ma
i
onice
;
un ricco
non meno preziosa in oro le capitali, non soltanto
Tutte
lini rilievi.
fiorente Rodi, erano ricche di
la
Già
prima
si
Mys
ma
,
toreuti a noi noti
pro\-eniva
un vasellame
erano acquistata fama
dall'Asia
dell'arte
La maggior
parte dei
Minore
e
propriamente
regno o dalle vicinanze del regno pergamcno, tra
Boethos (pag.
di (^alcedone
432)
il
incideva
e
gemme
(pag.
436)
e
(Akragas ed appartenere
le
altri). le
opere
di
questi artisti dell'Asia
di
Hildesheim
Fig. 775. Cinrfel.ibro.
Orecchino
d't
di
Abbiamo poca speranza
Minore da quelle
di
altri
di
toreuti
All'Asia Minore, una residenza invernale delle cicogne, sembrano
graziose coppe con
le
sentazione della vita di questi uccelli tesoro
774.
statue
Stratonikos
Cizico (pag. 462Ì; anche Rodi può avervi partecipato. poter distinguere
altri
gli
tempo fondeva
quale nello stesso
dei
ramo
questo
più largamente col lusso ellenistico.
fiori
in
sardonico ora in Parigi
prodotti meravigliosi della glittica è
suppellettile
o cesellatori (Mentor,
toreuti
in
anche quelle macedoni, siriache, Pergamo e oltre
anche
prezioso in argento.
dal
una coppa
437
Tolemeij.
dei
Alla predilezione per
a queste
coppe
di '2000
Marmc
fig.
7711
N.lpc,li.
si
è
cicogne di Boscoreale con (fig.
770);
per
la
bella
ondeggiato tra Pergamo e
Fig. 776. Ctaterc mediceo.
la
coppa
Manno.
la
minuta rappredi Athena del"
Siria,
Firenze.
ma
la
sua
438
B.
Grecia:
-
il
xii.
periodo ei.i.enisiico
esecuzione sembra augustea; a modelli alessandrini accennano
coppa d'argento
la
con di
busto dorato, alquanto sovraccarico,
il
Alessandria (Africa?) e
gento trovati
Kig. 777.
Moneta
eli
tor-
Pompei,
nata alla luce a Boscoreale presso
bicchieri in ar-
i
con una macabra di celebri poeti e filosofi (fig. 772). La grazia della più delicata ornamentazione la dispiega un cratere del nello
luogo
stesso
specie di danza
Tole
tesoro
dall'
Hildesheim
di
può
tuttavia
augustea
arte
Magnesia
(confr.
(igo) e per
gamo come
eredità a
il
773),
il
ragione
a
Antioco
su
vittoria
la
(fig.
essere
fig.
quale
preteso
Per
945).
Siria presso
di
passaggio di Per-
Roma
(133)
te-
i
Minore perla maggior parte emigrarono nella nuova capitale del mon-
sori dell'Asia ;.
Moneta Mitridate IV
Fig. 779. .Moneta di .\ntimaco Theos della Battriana. (II secolo).
77S.
(240-190).
do
per V
e vi diffusero la passione
arti-
anche in Macedonia Flaminino (194) aveva fatto botvasellame in argento e bronzo. I tesori a noi conservati di
stica suppellettile in argento;
tino di una quantità di
Boscoreale
Hildesheim difficilmente
di
e
per
risalgono
loro origine
la
al
di
là
del periodo augusteo.
Se in
a
in
accanto
quelle feste principesche
vasellame
al
grande quantità quello d'oro, tuttavia questo preferenza per suppellettile
più piccola,
lavorazione artistica che nobilita
si
argento
adoperava
si
veniva
prezioso
usato
per oggetti d'ornamento.
soprattutto
materiale
il
in
materiale
estrinseca in
queste opere nel
La
modo
più preciso tanto nella perfezione della tecnica quanto nella bellezza dell'ornamentazione.
Il
lavoro più minuzioso e più delicato e
e la granulazione, sono gli
la
tecnica più virtuosa,
oggetti di oreficeria risaltano particolarmente per la ricchezza e
l'ornamentazione
i
la
filigrana
sempre rimaste legate con questo metallo d'ornamento. Tra più giustamente
cosiddetti diademi,
<
bellezza del-
la
stephanai
»
:
assai
amate
medono ai morti o dedicate agli dèi. Anche negli orecchini l'oreficeria trovò un compito attraente (fig. 774) essi assumono tutte le forme più variate (animali, Amorini alati, anfore ecc.) e accrescono il loro effetto con l' intro-
erano inoltre delle corone che ad ogni occasione veni\ano
oppure date
ritevoli
conferite a persone
in
;
duzione dei colori per mezzo teste degli aghi
figurine di
fiori,
getto,
che fili
crinali
come
si
nel
pettina.
di granate,
Afrodite
e
caso
cui
in
Eros) e accennano talvolta
di
che
si
Più uniformi sembrano di
le
piccoli
alternano con delle sferette d'oro.
moderni, quasi mai ornati
oppure
in
si
le
di
pietre
avvolge attorno
molte lastrine
d'
oro
al
alla la
destinazione dell'og-
figura
collane delle
Il
spesso da un fiore o da una testa o da un cameo. serpente che
smalto. Inoltre
di una donna donne; esse sono fatte o di nodi o sono ornate con una serie di
un ago crinale termina con
d'oro intrecciati e provvedute
granelli
smeraldi, perle vitree,
presentano ornamenti di grande varietà (ghiande, melegrane,
preziose,
hanno
centro della collana è ravvivato I
braccialetti, a
a preferenza
la
differenza dei
forma
di
un
braccio; essi consistono in cerchi d'oro massiccio
legate
tra loro e ornate
a
filigrana.
Il
Museo
di
Fig:.
Pietrogrado
è
7S0. Trebbiatura. Rilievo dalla
particolarmente
ricco
tomba
di
di Pctosiris.
belle
(Medio
oreficerie
Egitto).
provenienti
dalle
tombe
della Russia meridionale.
A è
lato delle
opere della toreutica va
la
rilievi
erano in uso dal tempo
già stati adoperati
di Prassitele (pag.
come mezzi
da Skopas
giunsero grandi vasi di forme diverse tavole,
le
1'
Altari adorni di
358): dei candelabri
decorativi (pag. 357).
(fig.
A
le
forme
ornamentazione variata
di
775) erano
questi
ricche, talvolta
piante
e
di
731.
ag-
alquanto
figure.
Le
decorazioni dei vasi sono spesso tolte dai vasi d'argento, quelle dei can-
delabri da^li utensili in bronzo.
rijj.
si
dei sostegni di
776), dei sedili a trono,
ad una decorazione appariscente per
adatti
pesanti e sovraccariche, e per
forme e
(fig.
marmo, quale
suppellettile di lusso in
conservata largamente nelle imitazioni e trasformazioni romane.
Il
vecchio suonatore d'arpa e donne musicanti, dal rilievo Ticrane pascià. Calcare. Alessandria.
GRECIA
440
XII.
:
PERIODO ELLENISTICO
IL
Finalmente appartengono all'arte aUlica
anche
immagini dei principi
le
fatta astrazione dai carnei
busti.
immagini per
s.),
si
lo più assai caratteristiche
alcuna adulazione etnico.
792
l'fig.
Diadochi cominciarono ben presto
I
Un
777
ss.),
appaiono
re
ai
;
^a una
,33
presentavano
monete o
in
coniare monete
a
delle
Eutidemo
monete anche
col
monete rendono I
Battriana
Le
dei re senza
tratti
III
secolo,
si
con-
un vecchio pescatore.
ad
delle regine
ritratti
i
i
statue e in
in
loro ritratto.
con accentuazione del carattere
della
esso rassomiglia interamente
sulle
IV da Karnak.
statua di Alessandro
Granito. Cairo.
nei principi barbari
slmile busto parlante di
Museo Torlonia
serva nel
Accanto
(fìg.
^.^
quali,
queste per
e
Io
più in forme tipicamente idealizzate.
—
Egitto. al
L'occupazione dell'Egitto per opera
Tolemei
trono dei
fluenza greca, valere qua e
significò
quale
la
nell'arte.
là
dall'età
Ma
Come
fondazione
saitica e dalla
ogni tentativo di spezzarla
tradizione artistica che era antica di secoli necessità a
Alessandro
di
sarebbe
stato
Naucrati
di
nettamente
successori degli antichi Faraoni
rivolto ad
un determinato indirizzo
tomba (Chmùnu) che
Già
si
con
dell'in-
era la
fatta
stabile
maldestro e destinato di
fallire. i
Tolemei
si
dettero cura di coltivare
accanto alla maniera greca anche quella indigena, soprattutto fu
l'ascensione
e
naturalmente soprattutto un rafforzamento
la
di
è
lo
sviluppo
Petosiris appartenente ad una stata trovata nel
iqig nel Medio
di
tempio
nel
periodo
saitico.
famiglia sacerdotale di Hermopolis f^gitto
presso Mellaui e che ap-
partiene all'età di Filippo Arrideo, fratellastro di Alessandro
ramente, nel suo elevato a forma
nell'architettura. Cosi
cominciato
il
a quello di
(simile
Grande, Edfu,
rivela chia-
fig.
787), nel
caratteristico altare merlato dinanzi all'ingresso e nella sua decorazione a rilievo po-
licromo
(fìg.
780) l'influenza greca, sebbene accanto
figurazioni sacre graffiti
con
i
il
quali
alle
iscrizioni geroglifiche e alle
vero e proprio elemento greco sia rappresentato solo si
erano eternati dei
visitatori
del
III sec. a.
da
pochi
Cr. Petosiris. forse
G
E
I
r
1
o
441
Fig. 734. Tolc
il
medesimo
quale
al
ogni
lavorare
una parte dei
base
sulla
di
donne
uomini,
di
cali
in
(cortei sacrifi-
i
provenivano
quali
composizione
e
la
fine
frange e nodi
più chiara
anche
.
Qui
si
nella
m-.ignifica
I
caratteri generali e
la
tecnica sono egizia-
Nuovo
incontra per
presso contadine
ellenistiche di
Iside,
precisi e con la caratteristica
tratti
i
781
:fig.
immagini
terizza le
che cercavano
calcare
delicata libertà delle figurazioni
carattere egiziano vero e proprio.
con
Menfi.
dell'Antico Impero l'eleganza delle opere del
stile la
di
ricollegava a quei lavori in
si
fece
bambini, mietitura
dalla scuola artistica greco-egiziana
Questa
po-
età
magici,
libri
rilievi
e
modelli
di
ascrisse
si
genere
steriore
testa in
qui
che
segna la
portano
otierte,
di
che
nella sua
Berlino
r
ni
e
ricollegano
al-
la
lunga serie dei
ri-
la
realistici
tratti
r Antico
d a
Impero
giù;
ma
nel
particolare,
1-
in
l'esecuzione spe-
cialmente
la
epidermide
zione
dell'
e
la
forma
e
i
tratti
vanno
al
to ciò
del
capo viso
di là di tut-
che
egiziani
riprodu-
del
gli
artisti
mai avevano
creato per proprio ge-
mo. Lesi
la
scultura
PÌ^
^^^
Tempio
di Horiis in
il
Edfu. Veduta
carat-
tipo del vecchio
forma cranica che appare
Museo
costume,
Il
volta quel vestito a
troviamo anche quel
pietra \-ci-de scura del
unire con lo
progressi sopra
dei
prima
di
128).
(tìg.
d'
insieme.
forma
(fig.
782).
GRECIA
442
Tempio
Fig. 787.
r influenza
suo
il
modelli
di
PERIODO ELLENISTICO
II,
Horlis in Edfu. Veduta anteriore della sala a colonne e spaccato dei porticati.
di
raggiunge
egiziana
XII.
:
ma non
su una china lenta
più
greci
punto
alto
volgere
al
nelT osservazione
IV
dal
al
III
natura
della
esse sempre
non
testa-ritratto e
la
teste-ritratto delle
poi,
del tutto priva di opere notevoli, fino alle singolari, quasi
In contrapposizione allo slavato corpo
Petesis).
sotto
per giungere
secolo
esagerate statue di Dime, delle quali alcune portano perfino iscrizioni di es.
secolo).
(III-I
mummie
che trovarono applicazione
fatte
ma
stucco
ancora
in le
soprattutto quelle eseguite in pittura,
opere plastiche,
posto di queste
al
(ad
artisti
migliore è
parte
prodotto del caso che nel periodo romano
è
in
la
rappresentino
delle
riuniscono
l'arte
creazioni degne di attenzione (confr. tav. XVII).
Accanto a queste l'arte egiziana,
tìglio di
Alessandro
il
quali in qualche
nelle
teste-ritratti,
greca e
come
vanno
altri
lavori
Grande
(fig.
783) nella
la
quale
la
disposizione della cuffia reale fanno un' impressione del la
posizione e
costume,
il
al
strettamente a modelli egiziani.
Lo
viso sono più lavorati
tratti del
primo sguardo appaiono tondeggiante e gonfio e presentano
i
in
greca,
mentre
dei templi
dell'arte
particolari caratteristici e nella
i
ziana fu facilmente raggiunta nel
Una
egiziani a!
solo nel disegno
quali
i
mollezza di tutte
segni di un'arte irrigidita in decadenza e che accoglie qua e
tariamente degli elementi estranei.
là
il
ivasi di
capitello
Hadra)
l'industria
e
composito che dovremo presto ricordare. Invece la
coroplastica del primo periodo tolemaico
beotica, dalle delicate
le
forme
involon-
più intima fusione della forma greca ed egi-
campo dell'ornamentazione, specialmente
maioliche di tecnica egiziana, in alcune terrecotte e nell'architettura dove perciò
corpo.
caratteristici
Puramente
greca.
784, 785)
(fig.
il
ricollegano
si
Tolemeo VI Philometor
Atene, nella quale tuttavia
senso
nel
rilievi
i
di
dei capelli e la
trattazione ttitto
stesso vale della testa di
Museo
si
nei suoi tratti generali,
pari della testa
trovata presso Egina, ed ora nel
modo
creduta statua di Alessandro IV
figurine
di
Tanagra (sopra
la
nelle
fini
offriva
si
ceramica dipinta
dipendono tanto pag. 399)
e
dal-
da quel
tardo genere di vasi e figure nere noto soprattutto dal santuario beotico dei Cabiri
che
si
può ammetterne un' immediata introduzione per immigrazione, quale essa
poteva essere stata facilmente occasionata dalla dalla quasi
contemporanea distruzione
Nell'architettura al
di sopra di
Tebe
i
di
grandi templi tolemaici
(fig.
786
s.
,
e
di
nuova fondazione
di
Alessandria e
Tebe.
Hathor
e in
romani, quelli Dendera,
al
di
di
Horus
in
Edfu,
sotto di Tebe,
in
EGITTO Komombo
File o a
conservano
ma
for-
la
tut-
ereditata, il
portico a
colonne
adiacente-
tavia
per
cortile
al
più
li»
chiuso
è
443
sul
davanti soltanto da parapetti tra
lonne
lo
presso
la
le
co-
stesso è
tomba
Petosiris,
di
sopra
v.
44o\ La sala non ha navata mediana
pag.
colonne
a la
sopraelevata con
la
luce laterale dall'alto
86);
(tìg.
la
luce
entra invece dal di-
Una
nanzi.
simile
della
disposizione
parete
frontale
Fig. 7S9. Capitello
composito d
la
contemporaneo Artemision di Magnesia (fig. 717), e resto anche già un padiglione di Nektanebos nell'isola di File.
presenta del
il
Nei templi delle divinità femminili come quello
Dendera trova applicazione ora come prima
Fig. 788. Colonna con capitello a testa dì
Hathor. Dendera.
venuto
raro.
(fig.
fuori di
poche derivazioni sono
un'esecuzione oltremodo
di
Impero
(pag. 5^
come
corinzio
ma
s.)
Se dei
dei
non
si
e
che
in
a loto e a papiro il
composito verità
si
Hathor
capitello a
all' in-
palma
già ricordato
(fig.
riattacca a tipi del l'
in
è di-
789),
Nuovo
influenza del capitello
Mo dimocompositi
nel periodo
già
Nektanebos
capitello
di
colonna a testa di
decorazione ad
capitelli
trovano anche
si
variata
il
sparite,
nell'esecuzione senza dubbio è sotto
tra l'altro
stra l'apparire della
acanto.
788).
loro posto appare
.Al
Le colonne semplici
Hathor
la
ed
anzi
prima,
può dubitare sull'influenza
dei modelli greci giacché questi già alla
fine del
rielaborati.
sopra
il
V La
erano
secolo
lastra di
capitello
è
piccola tantoché in
stati
copertura
divenuta più
seguito all'am-
pio svasamento del capitello a papiro
non é più
e
soffitto
il
voleva
una
visibile
ora falsa
—
dal disotto
come questo
teoria
per tutte
Fig. 790.
i
presso
il
Serapeo
di
Menti.
(;recia:
444
xir.
km.enisiico
1'|;riodo
ii.
colonne
sale egiziane a
le
—
disseminato
sembra
libera-
librarsi
mente sopra
stelle
di
selva delle
la
colonne. In un certo senso la
catacomba alessandrina
di
Kom
la
fine del
esc-Sciugafa. delI
secolo
ad
neir evoluzione,
modo nostre
della lacuna delle
conoscenze.
presenta
una
mescolanza Fig. 791.
Tomba
scono
le
capitelli
delle costruzioni
pio dedicante innalzò in
sacerdoti determinati,
istile
fig.
a sale di stile greco anche ratteristica
puramente greche anche nell'ambito
greco
pilastri parietali
ytjo);
una
nave nilotica
la
sala
da mangiare
debbono essere
»
alla
in
W
conteneva
maniera egiziana. tamburi neri
del tutto simili a quelli che
stati
egiziana un
(una stanza di ufficio d
Tolemeo
di
della civiltà egi-
ad una edicola
Lychnapteion
«
il
per essa vengono ricordate delle colonne
cui capitelli
i
(fig.
i
ghirlande e con maschere suppli-
egittizzanti e sarcofagi ornati di
ziana. Cosi nel santuario di Serapide in Menfi accanto
vati
forme gre-
antiche casse egiziane. Noi torneremo ancora su di essa isotto C, VII).
Appaiono
nati,
di
Essa
completa
che ed egiziane nelle quali
a
anche portano
ogni
solo in con-
ciò è
seguenza
d. Cr.,
culmine
un
rappi'esenta
i
accanto
Come
ca-
e bianchi alterci
sono conser-
789), e pareti rivestite di mattonelle o di lastre di alabastro nere e bianche
egualmente alternate. Un' idea
di
questa decorazione
può darcelo una camera funeraria
tempo era
l'isola
di
ifig.
la
791)
egiziana
di
quale, conservata
Pharos presso l'insenatura
di
per preziosità
decorazione
periodo in
ellenistico
quella
che un
Anfusci, certo non pLiò competere di
col
galleggiante reale,
ma
corri-
sponde così esattamente con sua
noi possia-
che
mo
la
descrizione
ritenere
bedue
le
am-
opere
contemporanee ed
uscite
medesimo rizzo
dal indi-
artistico.
Sul più grandioFig. 792. ToleuiLo
II e Arsinoe. Sardonice. Vienna. (L'armatura è un restauro moderno).
SO
--Il tempio uel-
^'S- 793.
Gemma
Tolemeo H e Arsinoe Gonzaga. Pietrogrado.
E
(;
r
I
rAlessandria dei Tolemei, sul Sarapeion
o
1
445 da
costi-uito
Parinc-
niskos, probabilmente in istile greco (confr. pag. 397 purtroppo non ci e noto nulla di preciso, perchè le notizie conservate sem-
brano
stile
in
trasformazioni posteriori,
a
riferirsi
Tolemei
Samotracia (pag.
costruzioni
l.c
greco. Della glittica fu fatta parola sopra a pag. 436.
vore
sardonicc di \'ienna
con magistrale
(^tìg.
abilità
viglia della glittica e e finezza di
i
nove
Tolemeo di
792),
supera
Del suo
danno testimonianza
tolemaica
corte
nella
che probabilmente rappresentano
(tìg.
dei
presentavano
che
.s'intende
.|i(i)
strati
ineguali,
è
gran lunga per
di
trattazione la sardonice
a
tre
Si avvicina alla glittica
quale Alessandria era famosa
la
La
messi a profitto
una vera meratecnica
abilità di
Pietrogrado
strati di
793). Altre opere alessandrine di tal genere furono
cord.ite.
fa-
camei
Philadelphos.
II
furono
cui
due
già
ri-
lavorazione del vetro per
{« milleriori
»).
.\nche
la
toreutica
la
era coltivata con arte ed originalità (pag. 437 s.). l'n considerevole numero di vasi d' argento ancora conservati sembrano essere alessandrini per lo
minano
le
soprattutto le
e
per
per
il
genere;
le
e
corone
una passione ilìg.
non
.suo
piuttosto
predilezione
per
per
Fig. 794. Cantante di strada Nubiano. Statuetta in bronzo. Parigi.
i
772).
attribuisce a Bryaxis (pag. 397). Inoltre
drina, sebbene
ma
puramente egiziana
Nel campo delle immagini degli dèi si
una
non do-
essi
in
attica
dell'arte
un' ornamentazione realistica,
scene di genere
fiori
meno
severe leggi stilistiche
1"
Egitto è rappresentato dal
sembra essere
Seiapide che
particolare dell'arte alessan-
esclusivamente, un genere di teste femminili che allo stile prassitelico
per
distingue e per la
tutto
dell'
non
periodo
ma
delle
espressione.
greca
si
forme,
Ma
dei
soprat-
sia sviluppata
civiltà
greco
nel-
per
l'arte
e nella letteratura
tardo
pensiero
il
anche
pittorica
La funzione che Alessandria
esercita nella
sorgere
contrad-
tendenza
è sicuro con quanta indipen-
l'arte
r Egitto.
del
riattaccano si
delicatezza
passaggi,
denza
la
si
esso
:
potrebbe
far
che ad essa spetti
una
tale
importanza,
l'Egitto stesso offre soltanto scarse
testimonianze, e così sorge da per tutto,
come
nella di
drini
o
di
nizzati.
Se
Figura da fontana. Bronz l'otnpci. Napoli.
problema
il
prodotti in
si
romano-alessandri-
come
«
alcune
di
alessandrine
»,
di
esse
1'
opere d'arte
certamente
ii'n-.
Uà
se
seguito sarà quindi trat-
un certo numero
tato di
.
poesia,
prodotti genericamente alessan-
tratti
impronta
in
della genui-
446
GRECIA:
-
B.
r T15a»T^™^p-^ij«r7ji-;^«»^^^;|;f «i^rt^^
1^
XII.
PERIODO I-I.LHNISTICO
II,
^SSt
ma
nità è innegabile,
per altre quel
pro-
blema deir origine dovrà rimanere aperto. Innanzi a tutti gli altri sta un gruppo di opere per la maggior parte piccole un realismo deciso. Nessuna
e di
mondo
città del
antico poteva paragonarsi ad Ales-
sandria per
variopinto formicolio di po-
il
poli e
perla vivacità della vita nelle strade;
qui
raccoglievano tutte
si
razze
le
egiziani,
:
Lo
neri nubiani.
tutto
i
degli
alessandrini
nazioni, tutte
le
ebrei e soprat-
greci,
spirito osservativo
negli
acuitosi
studi a-
natomici e di storia naturale, favoriti allora per
dalla corte, raccolse riale, e
che
motteggio,
si
ricco
mate-
sbizzarriva volentieri
pungenti
epigrammi,
realismo
satirico
L'elemento Fig. 796. Oryllus Enea fugge con Pittura parietale da Ercolano.
ciò
per quella sua famosa passione
di
si
spesso
indirizzò
di
in
ad un
crudo ed aspro.
genere che aveva già tanta
:
parte nell'antica arte egiziana potè essere
facilmente esumato in questo Nelle strade di Alessandria
egiziano.
si
trovavano
i
modelli per
il
mondo
greco-
patetico cantante
(fig. 794), che suona Tarpa prediletta della Nubia appoggiandola alla spalla, venditori ambulanti che gridano la loro merce, per i fruttivendoli sonnccchianti
di strada
per
con
i
fanciulle liere
scimmietta che
loro
la
caccia, per
sul
i
mangioni che
nubiane:
vecchia contadina
lamente delle
romani.
forme
pittura
col
Una
serve della testa del padrone
ingozzano, per
Beduini che
i
questi portano l'impronta
tutti
coccodrillo,
si
si
il
pescatore con
la
canna
si
come
di
territorio
puramente alessandrina; (fig.
795) o che torna a
il
gioco-
casa,
suo agnello stanno in seconda linea e potrebbero essere franca
e delle linee,
caratterizzazione,
domina
in
quest'arte.
minuta dell'egiziano Antiphilos
Fig. 797.
Il
giudizio di Salomone
..
la
so-
senza alcun riguardo alla bellezza
Essa ha
(pag. 385).
di
bisticciano, per le belle
A
la
sua corrispondenza nella
questi apparteneva anche Tin-
Pittura parietale pompeiana.
EGITTO
447
Fig. 798. Nilo. Mar!
vezione dei
grylli
«
».
tradizionali dèi teriomorfi e le satiriche figurazioni anima-
I
lesche delia terra del Nilo (pag. 52
a testa di animali egiziani
All' indirizzo dell' arte dei
796).
(fig.
condussero a creare delle parodie con uomini
s.)
Enea, Anchise e Ascanio appaiono
così
;
«
grylli
Pigmei (un popolo nano che doveva abitare presso
il
"
in
aspetto di cinocefali
è affine
1'
introduzione
dei
Nilo) in ogni genere di rap-
Salomone (fig. 797) che naturalmente era rappresentazioni greche più antiche conosce-
presentazione, ad esempio nel giudizio di
noto agli ebrei alessandrini. Mentre
vano
Pigmei
i
normali
solo
(già
Omero
ricordava
straordinariamente
nani con teste enormi e
la
loro lotta con
piccoli, essi
le
gru,
appaiono dal
e piccoli corpi, e specialmente
fig.
IV'
gambe
364)
come uomini
secolo in aspetto di
sottili
(confr.
Il
contrapposto
al
realismo, pur nascendo
piccolo nella vita
il
dèi infantili,
gli
748), lo costituisce
(fig.
mo
od anche fuori
di esse.
Ma
affermare che questo tipo
sia stato là
larmente
74Q).
se
quale
si
favore (confr.
in
questa
in
vorrebbe
fig.
768)
dalla
medesima passione
genere idealistico del quale già
la
a-
possia-
limitato ad
stato partico-
sia
cerchia rientri
vedere
non
noi
Alessandria o anche solo che
fino
il
forse più giustamente dei bambini
funzione di dèi, appaiono in ogni genere di
zioni
anch'esso
Dei bambini, anche de-
è fatto parola a pag. 432.
E
incerto per-
un' opera nella
più importante delle
creazioni delia scultura alessandrina a noi conservate, il
fig.
sono cosi mostrati come personaggi comici nelle scene più diverse.
per
m
le
gruppo
duro
del
basalto
Nilo
(fig.
egiziano
798),
era
il
stato
cui originale
dedicato da
spasiano nel suo tempio della Pace, e che
spesso
ricopiato.
Sedici
vispi fanciulletti
dei sedici cubiti di cui cresce ogni
anno
in V'e-
è stato
(simbolo il
fiume)
pig. 799. Preteso Seneca. Testa,
uro
si
GRECIA:
44«
XII.
PERIODO
II.
trattengono
coccodrillo e
il
mone
dalla loro zuffa
vono
del
Nilo
base della
padre
«
tono no-
il
trasforma
si
ser-
si
dei loro giuochi.
statua
bilmente severo
icneu-
1'
oppure
corpo del vecchio
come campo
11
Nella
i:i.I.HNISTICO
bur-
in
giacché quei Pigmei parodiano
lesco,
comicamente
cogli animali
lotta
la
pericolosi del fiume (confr.
fig.
Non
sia sorta
si
può
qucst' opera,
cerchia
quando
stabilire
certamente
nata
egiziana;
dalla
sua trattazione
la
classicheggiante
assai
748).
forme
delle
parla a favore di un' età più tarda. Il
valere
realismo
alessandrino
anche nel
Un'eccellente
777).
che
terpretava (tìg.
799),
luogo
.suo Dafne trasformata
Fig. 800.
letterario,
in lai
Omero
per
prima erratamente
si
un in-
come quella di Seneca può pretendere per questo d' origine,
come
ad un' origine
Fig.
la
Un
di
teste-ritratti
in
di
Tunisi.
ritratto
Ma
alessandrina.
non
sicura
busto dell'ispirato
il
quale sembra che dovrebbe venire
il
Coperchia
801.
sarcofago con rilievo a colori. Da Cartagine.
in
considerazione
sede degli studi omerici, è da riportarsi a Rodi per ragioni
soprattutto
gruppo
S:;2),
(fig.
la testa di
l'una né l'altra cosa. Perfino
è nò
poeta
bronzo
di
testa
trovata in Cirene, cioè
poeta
fa
si
ritratto (confr. fig.
stilistiche.
pietra scura che ha la sua radice nella tradizione egi-
ziana conserva in ogni caso l'acuta osservazione e l'energica caratterizzazione degli alessandrini (confr. pag. 441
artisti
s.).
L'atmosfera erudita
di
Alessandria
fa
si
\alere
perfino nella decorazione dell'usuale vasellame da tavola, che veniva ornato con rap-
presentazioni mitologiche ed iscrizioni della cerchia gilla
per
due
di tali
coppe
e
che
le
(fig.
la
moderna denomi-
simile erudizione alquanto più profonda
romane
figurate
monumenti non provenisse
di
sentazione di metamorfosi certo
Una
più tardi anche nelle cronache
questa classe
che Nerone soleva adoperare
chiamava omeriche, dal che proviene
nazione di questo vasellame. strada
dei cicli epici, surrogato in ar-
sappiamo
lavori d'argento; per caso noi
i
più da
800) che cosi poco
dalla passione per l'erudizione che
o
tavole
Anche
Alessandria. si
tali
miti
faceva
sebbene
la
scultura
adatta alla
sembra raccomandasse
si
iliache,
rappre-
dipende
come
og-
getto della poesia (Nikandros) e dell'arte.
sarà stata il HI secolo, tombe fanno riconoscere una
L'età veramente creatrice dell'arte alessandrina
riodo di governo dei tre primi
decadenza. Sotto
maggiore altezza
il
;
Tolemei;
quarto Tolemeo, Philopator, nel
Mouseion
egli
fece
quelle delle sette città che pretendevano aiutò (II.,
i
commentatori
XI, 632
ss.),
le
che
di il
il
culto di
innalzare di
la
avergli dato
Omero con una
grammatico Dionisio
i
riproduzione il
tracio
Omero
raggiunse
statua del poeta
(II
natali.
della
Il
in
il
pe-
rapida la
sua
mezzo
a
toreuta Apelle
coppa
di
Nestore
secolo) fece preparare
in
EGITTO Rodi appunto con
sempio
nuovo
di
porto tra un'arte
Polemon visse per
deca
critici d'arte,
(verso
200)
il
un certo periodo
Alessandria
xeinos
del rapin
erudizione do-
1'
e
minante. Dei
in
con-
i
dei suoi scolari, e-
tributi
danza
449
Kalli-
e
(fine del III secoloj
logo di
un
colà
preparava
dentemente letterari
cata-
corrispon-
artisti,
cataloghi
ai
Vfsliholo del palazzo
Fig. SOI.
in
Arak
il
hii
ISU
li
a.
Ci. (Butki).
bibliotecari
dei
complesso questo periodo sino all' incorporazione dell' Egitto nel1' arte. Un' assai notevole (30) sembra senza importanza per Egitto l' ha esercitata su Cartagine e su tutto il territorio punico
alessandrini. In
r
Impero
influenza
Romano 1'
modo essa s'incontrò modo più chiaro questo
dove ad ogni forte.
vati
Nel
nelle
e si
mescolò con un'influenza greca non meno mostra nei piccoli oggetti d'importazione tro-
si
tombe; sono anche da menzionare numerosi sarcofagi
voro con l'immagine a rilievo del defunto le
cose più attraenti
è
vi
sul
coperchio
(H'-III secolo a. Cr.); tra
rappresentazione in rilievo dipinto
la
che unisce l'acconciatura egiziana con l'arcaistica veste greca costruzione di età punica è midia,
non lontano da Costantina, che le
che
Massinissa di
l'età
di
più recente è di
la
Giuba
è di
forma
cui
mauritanica II.
Con
«
questo
aveva passione d'arte oltre che
si
è congetturata
tomba
copie di statue greche
;
se
sia "
studi' eruditi, comincia
la
storia
Una grandiosa
la
di
in età
vera
V
Nuun
secolo
e
Algeri, torse
augustea e che propria
(Cherchel) egli
dell'arte
il
in
da
Un'imitazione
tomba.
Roma
di
Cesarea
la
ad occidente
che era cresciuto in
sieme con buon gusto e con interesse per
una sacerdotessa
ricordano piuttosto
re,
nizzazione dell'Africa. Nella sua residenza di
di
801).
ed è coperta
circolare
che
della Cristiana
(fig.
Medracen (Madghasen)
di
sue robuste mezze colonne doriche
cono tronco;
tomba
grande tomba reale
la
e di eccellente la-
una raccolta
ne sono conservati degli eccellenti avanzi.
roma-
metteva
in-
di scelte
'
45"
B.
-
Grecia:
xii.
ii.
pfriodo ei.i.fnistico
—
Siria. gitto
cosi
Come
Tolemei
i
rono un regno con una
Mesopotamia
e la Persia.
lacune più sentite che
ellenistica
ed un'arte
civiltà
esso abbracciava persino
antichissime; la
K-
nel!'
Seleuci nella Siria eredita-
i
E
una
delle
nella storia dell'arte
l|uì
tacciano del
fonti letterarie e le
pari
le
monumentali.
fonti
Nella parte occidentale della monarchia, nella
Siria settentrionale e nell' Asia Mi-
nore,
avrà certo prevalso X arte greca,
almeno
così nell'architettura.
Antiochia
modello (pag. nella vicina
La
bella
«
era una capitale ellenistica
»
380)
feste
le
;
Daphne, luogo
reggiavano con
corte
di
di delizie, ga-
di Alessandria
quelle
Se Antioco Epiphanes dopo il 175 imprese a ricostruire di nuovo in i^rande stile l'Olvmpieion pisistrateo in
(pag. 43^.s.).
Atene stile in
(fig.
,i^.
...
4.
i,„„n,,
iL.M,
,
i
„„,„.
I
pag.
,,,,,.,,.,
,,.,u,,
tanto
poco
Grecia, quanto
un
\oro ad I
era
ancora
710J,
corinzio,
406),
1'
artista
ma
adoperato
affidamento del
Roma. Anche
costruito verso
disposizione qui
il
nel
tempio
forse
tutto
questo
come
in
altri
di
fu
An-
Atargatis in Hierapolis sull'Eufrate (pag. 410),
di
290 da Stratonice,
la-
romano, Cossutius
determinato dalla lunga dimora tioco in
lo
insolito
le
forme
artistiche
erano ioniche, per quanto
templi offrisse delle particolarità
genze del culto
richieste dalle
e dall'uso della regione.
Il
palazzo
di
Hyr-
kanos, del re vinto da Antioco Epiphanes poco dopo 175, nella regione
orientale del Gior-
_
...
—
_^.-^.
!.
chiari
dei
rapporti con
l'ar-
te orientale in
una
trattazione di for-
me
particolare,
ma j
ìm
tuttavia
nica
(fig.
407
s.).
si,
elle-
802, pag.
La pene-
trazione delle for-
me
greche
stile
nello
architetto-
pig. 8O6. Decorazione di
il
_--:— -t^t^
dano (Arak il Emir presenta nel suo fregio con leoni
la
esi-
un sarcofago ebraico.
451 nico locale è resa evidente invece dalieftombe di Petra, capitale
mezza
nabatea, a
via tra
.M;ir
Morto
tica
forma indigena a torre delle facciate
polcrali
latura
golfo Arabico
il
semplice o doppia
mentre
mento
tombe o
in altre
a
mezzo
pesante prestito
cresce
coronamento una gola si
corinzio
ha
si
(b),
una
for-
con
un
dal vicino Egitto.
da
quanto
in
a
Poscia
che
una trabeazione greca
tomba
porta sono occupati tello
porta
un coronamaniera della
a scala (e) che toglie
inserisce
e gli angoli della
la
modificata
V influenza ellenistica
sotto la gola
se-
mer-
ha
si
oppure
alquanto
torre
a
una
adorna anzi-
si
per
cerchio alla
settentrionale
Siria
b)
(a,
una cornice greca
il
803). L'an-
(fig.
con
scavate nella roccia
tutto di
ma
e
e
gli
pilastri
imbozzacchito,
essere eseguito in stucco
(d),
stipiti
della
con un capidestinato
ad
sino a che in-
Fig, 807. Eracle presso l'albero delle Esperidi. Statuetta in bronzo da Byblos. Museo Britannico.
una specie
fine
di
l'
epistilio (e) e
disopra
insieme
del-
ad esso
nane
s' in-
seriscono
colonnine
menti
La tendenza già esiqueste tombe allo sviluppo
in e,
altezza viene cosi ancor più favorita
certo in contrasto con
della
camera
fluenza
facciate
a
sontuosa è
Faraone
funeraria,
»
sorgono
due il
sotto
l'
«
la
più
Tesoro
del
cui
(Chazne Firaun,
considerarsi
tomba
con di
uno
fig.
804).
essenzialmente
secolo
I
in-
della
pittoresche
di
così detto
più recente del
la
destinazione
ma
delle
piani,
Esso non può essere
come
la
della tarda decorazione
ne
scena,
ve
riempi-
e
diversi.
stente in
d.
Cr. e
de-
verosimiglianza dei re nabatei.
L'edificio circolare dentro s.Uulj il Diu del Sole. Rilu di Nemrud-Dagh.
atrofizzato
attico
pag. 382) s'introduce al
uno spazio
circondato da portici è una forma ar-
452
B.
ciiitettonica
che
ellenistica,
nave di gaia
Tolemeo
di
GRECIA:
-
Xir.
II,
abbiamo
noi
mercati
i
visto
non
soltanto
ma
(vedi sopra pag. 444),
IV^
tuario di Apollo Dclphinios in Mileto.
per
PKRIODO KI.I.ENISTICO
parizione nelle pitture parietali decorative
particolare (confr.
738) mostra
(fìg.
la
Un'unione della maniera antica locale con forme ellenistiche facciate funerarie e
le
tombe
rupestri
basi di colonne del tipo persiano
accanto ad esse anche altre
colonna
evidentemente
216),
(fìg.
un
di
fiore
merlatura assira
la
razione risale a modelli greci essa vegetale, un gusto provinciale
uniscono
si
ha
fìg. 737); la sua apsua ampia ditTusione.
presentano anche
la
Gerusalemme
presso
91), dei capitelli fenici a volute (fìg.
(fìg.
o con
egizia
libere
forma
in
la
L'uso favorito di questa forma architettonica
un caso
(macella) è soltanto
per
testiirioniata
anche conservata nel san-
un'antica
assunto,
fusto della
il
coronamenti con
202), dei
specialmente
la
Là dove
all'elemento greco.
ma
eredità,
emerge
dal quale
le
805): delle
(fìg.
gola deco-
la
nell'ornamentazione
806;.
(tìg.
Ancor meno che l'architettura noi conosciamo la scultura siria. l'na delle opere di Antiochia, opera di Lutychides è stata già la Tychc ricordata 690); essa dipende ancora completamente dall'arte di Lisippo. In Daphne presso
più popolari, (fìg.
Antiochia (confr. pag. 380, potrebbe qui appartenere
statua di Dafne,
la
800
fìg.
?)
Brvaxis (confr. pag. 357), mentre sulle monete appare quasi regolarmente un Apollo con freccia ed arco seduto, sul Tonfalo si
(si
trovava un
Apvollo Citaredo acrolito
può rintracciarlo anche
statuaria), ed
nella
poggiato ad un tripode. Tuttavia le
immagini degli
Una
Olimpia. in
fiera
Museo
delle
Antioco
classiche
come
statuetta in bronzo di Eracic trovata
un
Apollo elegantemente apha l'impressione che
si
monete
di
in
la
Parthenos o
Bvblos
Zeus
di
807), che ritorna
(fig.
Tiro, merita attenzione
di statue
Io
per
sua baldan-
la
presenza, perchè essa concorda in questo con una statua di bronzo nel
Terme
in
(266-246) o
II
inoltre
complesso dalle monete
talvolta
più copie statuarie e sulle
zosa e
in
gran parte copie o leggiere trasformazioni
dèi fossero in
più antiche, talvolta arcaiche,
di
Roma il
nella quale è rappresentato
un principe
sirio,
sia
esso
pretendente e re Alessandro Balas (ucciso nel 146).
L'influenza dell'arte figurata ellenistica passa dalle coste della Siria nell'interno e ivi
indigeno
l'elemento
Commagene. Là un
mescola con
si
lo straniero.
piccolo pirincipe, Antioco
I
Ne abbiamo un esempio
Epiphanes (morto verso
si innalzava uno dei monumenti funerari più grandiosi che siano Nemrud-Dagh presso Samasata, monte che si eleva a più di 2200 m.
il
34
a.
in
Cr.),
conservati
sul
sull'Eufrate.
Il
tumulo ha 150 metri di diametro; su ciascuno dei due lati v'è un posto per l'altare nel fondo dei due luoghi per l'altare campeggia ogni volta la schiera delle statue
;
mezzo
troneggianti del re in
agli dèi, costruite
con grandi blocchi;
dei rilievi colossali che rappresentano la doppia la il
macedone-siria,
Grande
e
in
Seleuco
serie
costume diverso, che cominciano con Dario I,
oppure scene d'incontro del re con
cezione d'insieme è grandiosa
ma
è quasi
l'esecuzione
ai
due
lati
stanno
antenati, la persiana e
degli
e
gli dèi
barbara
con Alessandro
(fig.
808).
questa
:
era
La conla
fine
dell'arte aulica ellenistica.
Se r influenza
ellenistica in
esempi, mancano assolutamente
oriente le
si
fa
cosi additare
per
influenza dell'arte orientale antica sui Greci immigrati (confr.
scessimo Seleucia sul Tigri, Babylon, noi ne
sapremmo
la
lo
meno
in
singoli
testimonianze per quel che riguarda una contro-
grande capitale
tìg.
802).
Se noi cono-
orientale del regno siriaco vicino a
forse qualche cosa di più.
Un' arte così importante non
BAITRIANA può essere sparita senza tracce. Per
E
cene delie sopravvivenze.
INDIA
E
meno
lo
stato posto
453
potremmo
architettura
nell'
problema, e merita
il
attender-
pon-
più accurata
la
derazione, in qual misura l'architettura posteriore di queste contrade, soprattutto del
primo periodo cristiano, abbia conservato elem.enti di una tale architettura orientale, quali permetterebbero un'induzione anche per il periodo ellenistico intermedio. La i
vale per l'ornamentazione che è così strettamente connessa con
medesima questione
Essa dominava uno degli
l'architettura. i
tappeti
gono
assiri
«
descritti
con
»
ma
al
— Ma
cammino
il
riteneva favolosamente antica
si
pensare ad un' influenza
dei popoli indo-europei,
Ma
sembrava un assurdo.
regioni
anche
sino
come
dell'India, anzi
greca su
dell' arte
all'Indo.
madre
civiltà
queste lontane
campo l'archeologia classica sta I monumenti buddistici che da
questo
in
arresta all'Eufrate
si
nell'Asia e giunge
civiltà
la
non
dell'arte greca
Tigri, esso penetra ancor più internamente
Finché
della Siria,
quali ci ven-
fantastici,
naturalmente non sono conservati.
Battriana e India. e
commercio
articoli principali di
loro motivi floreali e gli animali
i
ora tracciando una delle sue pagine più importanti.
qualche anno tornano alla luce nel Pandsciab, nella regione dei cinque fiumi, e nel
Turkestan cinese mostrano quale potenza spedizione di Alessandro e
nell'
nel corso del III secolo a. Cr.
toccata ai Seleucidi,
si
stabili
i
monete (fig. 779). una nuova civiltà e
riflesso nelle
il
a servigio anche di
come non
si
hanno monumenti
nuovi
principi,
Ma sembra dì
indiani che risalgano
di
greca ab-
quest'arte
greca
l'arte
religione, al
impero era
regno greco-battriano.
di
e
che
una nuova
il
La
alla civiltà ellenica,
Battriana, che nella divisione dell'
nella
un regno greco indipendente,
Artisti greci lavorarono certo per
biamo
di espansione abbia avuto l'arte greca.
India (327-326) aprì questa regione
si
sia
messa
buddistica. Sic-
la
del III secolo a. Cr.,
là
monumenti, si mostra già in possesso di tutti quei mezzi dell'espressione della forma che l'arte greca aveva conquistato solo dopo secoli di tirocinio e che altre arti, quali l'egiziana e l'assira, non avevano mai raggiunto, dobbiamo credere che questi monumenti buddistici siano la creazione di maestri che erano andati alla scuola dell'arte greca. Possiamo pensare anche qualche cosa di più, che soltanto a contatto dell'arte che Greci avevano e
buddistica,
l'arte
quando appare con
i
suoi primi
i
creato a servigio della loro religione,
strinsecazione del
che
l'
II
stùpa
»
di
la
le
dell'
India
di
scene complete con
la
figura
con
del
neir arte
buddìstica del Gandhàra, della regione a
presenta
nei suoi
monumenti anche 1'
figurate.
E
notevole
infatti
un simbolo
vita
(vedi
i
del
rilievi
Barhut, dì Santsci), quasi che avesse in sé un ele-
all'iconografia, e che soltanto
Noi possiamo quindi pensare
del
assoggettata ad un'e-
sia
rappresentazione della
nella
figura del fondatore e vi sostituisce
Buddha-Gayà.
mento repugnante maràvatì dà
nel
arte dell' interno
Buddha sopprime dello
forme
questa negatrice
religione buddistica,
mondo dei fenomeni, sì suo contenuto per mezzo delle forme
valore assoluto delle
osservare
la
diretto dell' arte greca e considerare
l'
rilievi
dello
il
«
stùpa
»
dell' India,
carattere greco
Gandhàra come
arte buddistica dell' interno
di
non
Questo invece
nord-ovest
più accentuato
arte buddistica del
i
Buddha.
la
delle
Aé
quale
forme.
sorta a contatto dell'
India
come
una sua ulteriore derivazione.
Non é certo questa una delle minori conquiste forme ad una nuova religione, quando si pensi che
dell'arte greca,
quest'arte
di
aver dato
religiosa
le
buddistica
454 per
^-
'
GRECIA
XII.
:
PERIODO ELLENISTICO
IL
grandi vie commerciali deirinterno dell'Asia giunse nella Cina, dove dette vita
le
ad un' arte nuova differente
dall' indigena,
per
e
tramite
il
Corea passò
della
nel
Giappone.
Sarebbe un errore diretti
riflessi
buddistica traduce
ricercare
v-oler
il
rami
singoli
nei
greca anche per ciò che riguarda
dell'arte
pietra
in
costruzione
l'originale
legno dello
in
sovraccarica di rilievi, se è cosi caratteristicamente dorico lo
monumenti se
del
Kascemir, se
le
statue del
Buddha risentono
ha corporeità e posizioni varie, se
rilievo
il
ture di Adscianta) conosce lo scorcio,
ma
se l'arte
stùpa
e
",
la
architettonico dei
stile
del tipo del dio Apollo,
(vedi
pittura
la
buddistica dei
dell" arte
concezione,
la
meravigliose pit-
le
si
deve
cui l'arte greca, quasi stanca della sua esuberanza,
sem-
chiaroscuro,
il
prospettiva, tutto ciò
la
all'ammaestramento greco. Nel momento quindi
in
brava esaurirsi nelle sue concezioni, metteva
una nuova civiltà, e dava così mino si allontaneranno dal suo prima vita. di
—
Pergamo.
L'arte
l'
impulso a
ma
spirito
tutta
in
i
la
mezzi
suoi
nuove che
di
espressione a servigio
che certo nel loro cam-
arti,
nondimeno ad
essa dovranno la
parte occidentale dell'Asia Minore, dalla Pro-
pontide fino a Rodi, nel territorio dell'antica colonizzazione
greca,
conserva
il
ca-
puramente che quella delle due monarchie orientali, dell'Egitto e Nulla sappiamo per l'arte del Ponto, nulla di coordinato per la Bìtinia;
rattere greco più della Siria. la
disposizione di Nicea (pag. 378
s.),
lo scultore
calcedonio Boethos (pag. 432; sono
tista
Nicomedia parleremo. Su innalzava un nuovo tempio di Athena, della capitale
stati
Ilio,
bitinio Doidalsas
già ricordati prima
del quale
si
la
migliore rappresenta Helios sul carro. Pergamo,
lo
stato più piccolo che
fosse distaccato dalla
il
più recente e per lungo
monarchia mondiale
sandro (281), ebbe nella dinastia dei longevi Attalidi una serie si
alle tradizioni (fig.
sotto
l'Acropoli gli
e
II
del
il
maggiore
tra
i
quali Antigonos era nello stesso
storia
(pag. 223, 230S.)
dizione se alcuni
lati
ma
è forse soltanto
dell'arte ci
dell'
tempo un
raccoglievano inoltre opere figurate antiche, perfino opere arcaiche
Onatas
sul
grande portico
500, 51) giacché esso è di età romana. In gara con i Tofavorirono gli studi eruditi, la loro biblioteca (fig. 735 s.) era assai
interesse storico, artistico e in rapporto agli studi di
dei loro eruditi, essi
regalava ad Atene un grande portico
Eumene
i
loro attac-
il
(fig.
.A.ttalidi
Con
li
730). Errata è invece l'attribuzione ad
lemei
celebre.
Attalo
attiche;
di Ales-
di principi valorosi
distinguono dai Tolemei per un carattere più borghese e per
camento mercato
Lisimaco
sono conservate alcune metope
tempo quali
splendore
dello
ricostruita sul luogo di Troia,
di cui
si
'pag. 429) e l'ar:
di
arte
artista,
Boupalos
dovuto ad un caso della nostra tra-
appaiono particolarmente
caratteristici di
Pergamo.
Phvromachos (II secolo), che fu creato per il celebre Asklepieion di Pergamo. Altre statue, ad esempio di Zeus, di Athena, di una Nike, di un Ermafrodito sono state riportate alla luce dagli scavi sul luogo; esse danno un alto concetto della condizione Fra
dell' arte
le
sculture
statuaria.
di
è
divinità
lodato soltanto
l'Asclepio di
Di particolare bellezza è una testa femminile che non è lontana
dall'Afrodite di Milo torica ed
pergamene
ma
che
una vivezza piena
si
di
Gli artisti che affluivano a
differenzia da essa per
anima
(fig.
una soffusa trattazione
pit-
809).
Pergamo da
tutte
le
parti
della Grecia
ebbero
in-
PERGAMO
455
Da Pergamo.
carichi di ricchi lavori dai re Aitalo
I
nell'Asia Minore.
di
re Attalo
Il
immagine
Athena Polias
Pergamo
diamo Plinio le
I
onore tra
d'
dei gruppi
nomi
del
che
suoi nemici,
sono conservati negli
dei singoli artisti
sembra spettare ad Epigonos
essi
tempio
bronzo
in
altri
gli
un'in-
alla luce
cortile
che
ve-
Pergamo tra il 264 e il 222; accanto a lui sono nominati da Antigonos. Phvromachos e Stratonikos. Noi non sappiamo in quale maniera già considerare
come una
pergamena,
vori della scuola
complesso un'impressione
di
un
marmo d'Asia Minore
permettano uno sguardo nella concezione Nel cosiddetto
votivo.
«
tromba
ricurva,
collare,
il
Cladiatore
la
di
insieme;
fortuna che delle statue isolate, certamente
e nella
la-
delle isole Corassie (Phurni)
composizione di questo grande
Museo scudo; come del
»
scorgiamo un Calata morente caduto sullo la
e
Calati e contro
i
singole opere fossero distribuite per fare in
dono
quali celebravano con estese
lavoro in
al
dobbiamo ci
posto
in
statue
746) delle
(fig.
soprattutto Antioco Hierax di Siria. l
i
Soter (241-197), del quale è tornata
I
rappresentavano scene delle guerre contro
zoccoli rimasti,
II
Marmo.
1.
Berlino.
barbari Calati che avevano fatto irruzione
i
Sio\ dedicava nel decennio 230-220 nel
(fig.
in
Eumene
ed
creazioni artistiche le loro vittorie sopra
teressante
Aitalo
Fig. 810.
Fig. S09. Testa femminile. Man: Da Pergamo. Berlino.
Capitolino lo
tale
razza chiaramente espressa
XVj
(tav.
noi
contraddistinguono tipo
nel
della testa,
nell'acconciatura dei capelli e della barba, nella struttura asciutta e vigorosa del corpo la
razza ha forse
.prodotta a
ma non di
fig.
trovato
un barbaro
E
questo eroe
il
deriva
il
la
madre
uccisa.
gruppo Ludovisi
nel
Dalla
Museo
il
"
Trombettiere
fanciullo
del
Terme
in
n
tratta
Roma
della (fig.
dolore
il
Epigonos?
di
medesimo
medesima concezione delle
:
nella testa
verità e la forza della rappresentazione
celebre
trebbe appartenere a questi gruppi anche
vano carezza
la
eloquente
più
nobile senso di compassione con cui l'artista
il
vinto.
sua espressione fisionomica
Ammirevoli sono
812.
meno
lo è
la
artista
statua 81
1
s.).
Po-
che
in-
capitolina
Un
capo
GRKCIA:
456
XII.
IL
PURIODO ELLtMSriCO
per sottrarre sé e la moglie a vergogna della prigionia ha ucciso quesi
galata
or ora e con selvaggia fierezza la
corta
spada nel petto.
Il
si
immerge "^ fonda-
tratto
mentale di queste figure è un forte
smo
alla cui
estrinsecazione
offri
reali-
occasione
la
ma
singolare nazionalità dei nemici,
tempo un pathos contenuto il quale si doveva sviluppare in appresso con maggiore forza ed unilateralità. Appunto questo tratto passionale distingue le statue pergamene dalle rappresentazioni alessandrine delle nazionalità straniere (fig. 794). Alla medesima occasione si riporta per lo più un donarlo di forma simile sull'Acropoli di Atene di cui è nominato come dedicante un Attalo. Quattro numerosi gruppi di statue a mezza grandezza naturale celebravano le lotte vittoriose è nello stesso
degli dèi contro
dei
i
Giganti, degli Ateniesi contro
Pergameni contro
che e storiche e
i
re di
le
Amazoni
e
contro
Persiani,
i
Qui erano strettamente connesse delle imprese Pergamo sembravano portare a termine la lotta iniziata
i
Calati.
dèi e continuata dagli Ateniesi contro
la
violenza
mitidagli
barbara (confr. pag. 278, 293). Di questo tivo si
dono vo-
sono egual-
mente conservate delle ficabili
copie,
per
sione e per
De
i
combattenti Fig. 813.
Amazone morta. Marmo.
Napoli.
renti
si
loro
dimen-
particolare
getto.
identila
sog-
il
Calati e
hanno
moal
PERGAMO
437
Louvre, e
Ve-
in
nezia, statue di
A-
mazoni uccise (fig. 813,
Giganti
di
814.
(fig.
Per-
di
combattenti
siani
caduti sono conservate nelle raccolte
Napoli,
di
^'enezia,
di
al
Louvre,
nel
ticano.
loro mi-
Il
^'a-
nuto confronto Fig. 815. Testa di un Persiano niurto. Marmi Dal Palatino. Roma, Museo delle Terme.
riconoscere
fa
che
non soltanto
si
opere
tratta di
meno
origi-
nali
ma
anche senza dubbio di lavori più recenti delle grandi opere attaliche
811
s.)
il
;
loro
stile
rapporto
costringe a porle in
dobbiamo supporre che Che accanto ai gruppi maggiori
e così
(fig.
più presto col grande altare,
dedicante sia stato Aitalo
loro
il
al
I[
Philadelphos.
più antichi ne esistessero degli altri corrispondenti
anche già per contenuto a questi più recenti, sembra provarlo una meravigliosa testa
grandeal vero di un Persiano morto è tornato alla luce;
Lo
813). Degli avversari vittoriosi finora nessuno
Arrotino
»
che
coltello
affila
il
di Firenze,
»
è del
:
cosi
il
già per
il
marmo
come una opera
prensibile)
zione di una figura di
libazioni
isolata
è
il
cosiddetto
caduto
in
sua meravigliosa natuniljz/.a
Mentre Attalo sue
le
fortunate lega con
e
solidava
figlio
galati.
tra essi
si
il
sonno
l'confr.
medesimo
in
a
e
essere
menzionato
in
questo
pag. 431).
(197-159), in seguiti. alla
zione
sua alla
Romani
partecipalotta
contro
dei i
fun-
in Pergamo, non è siMonaco, un Satiro che dopo copiose stende liberamente tutte le membra,
regno II
com-
gruppo anche un
sua
Eumene
è
che è stato trovato
pesante
può
al
I
riuscì
Esso faceva
per Marsia
guerre la
816).
distingue una più tarda
Fer
sorte
antico sapeva
suo colpevole sacerdote le
tracce,
lo
che chiude
indicavano lo
sviluppo
lungo
miracolo
"
Solo allorché è stata assegnata
".
spettatore
decretata dal dio per
indipendente dell'arte greca, sia apparsa
dell'arte
Vaticano.
restauri).
punizione,
1'
al
suo
compresa
tanto
avvezza
genere ed ha tro-
vato perciò nello stesso tempo un apprezzamento più adeguato.
Del resto
il
Laocoonte non
il
suo viso tormentato,
è
fermo,
(fìg.
si
832),
creazione
il
di
ricollega cui
do\'e
alla
è
isolato.
Infatti
nessun piccolo tratto
testa
del
pathos tuttavia è
cieco
Omero
tranquillo.
La
questo tipo, che è stato molto variato
nei particolari, deve porsi alquanto prima.
La
testa del
Laocoonte ha
il
suo contrapposto
idillico
nella testa del
Centauro Borghese tormen-
tato da
Eros
e questi alla sua volta ha di
nuovo
il
(fig.
suo
833
j
parallelo
in
un giovane compagno
Fig. 832. Busto di
Omero. Sanssouc
^^Pf^M
Fig. S36. Ornamc-nti dell'arte di Hallslatt (v. Sa;ken). (Cunfr. pag. 472).
—
C. A penisola Sicilia
che
italica,
T A L
I
distende dalle Alpi sino
si
nord,
i
Messapi nella parte sud-est,
i
mar
Ionio e con
Galli nella pianura
Anche
padana erano diversi
non erano
abitanti
gli
Etruschi nel centro,
gli
pianura
nella
nord dell'Appennino; soltanto
a
antiche
più
le
testimonianze della civiltà presentano grandi differenze, ad esempio in
o
di
Liguri nel
i
dalle altre stirpi italiche; la Sicilia
aveva una sua propria popolazione originaria. In conseguenza anche
l'Etruria
la
più grandi
le
a ciò dall'occidente all'oriente una costi-
tuzione del suolo del tutto differente. :
al
protende verso l'Africa, offre dal nord verso sud
si
differenze climatiche e oltre
una sola stirpe
A
I
nel-
Sicilia,
che
l'interesse
esse
La storia della primitiva arte italica nostro campo almeno, non tanto uno sviluppo intimamente coordinato
offrono è più storico ed etnico che artistico. offre,
nel
una
quanto
meno I.
serie
ispirazioni venute dall' esterno e la loro rielaborazione più
di
o
indipendente.
—
IL
PERIODO PRIMITIVO NEL NORD E NEL SUD DELL'ITALIA
Italia superiore. ovali per
i
vivi,
e
le
—
Le
tracce dell'età della pietra con
caverne e
rame
suppellettile semplice in pietra,
L'età del bronzo invece
ci
si
per
fosse
le
presenta nel suo aspetto più
zioni della pianura che fiancheggia
Po
il
a
piantate su laghi e su fiumi (palafitte),
tal'
aggruppano
che
strade che
in si
circonvallati,
villaggi
nord
e a
capanne rotonde ed dei
sono sparse
argilla,
e
le
seppellimento
il
con una
morti,
in tutta
penisola.
la
caratteristico nelle
sud, e
le
altra sulla terraferma (terremare).
sono
caratteristici
tagliano ad angolo retto ed orientate secondo
per
loro
la
punti
i
sta-
quali talvolta erano
Esse
si
rete
di
Una
cardinali.
stazione su palafitte tornata alla luce presso Taranto dimostra che questa civiltà tra-
versando l'Appennino deve aver corso tutta
l'Italia,
per quanto manchino ancora
sue tappe intermedie. Alle capanne rotonde in legno e terra corrispondono cropoli separate delle piccole
La
cadaveri ora cremati. nella quale
prevalgono
negli utensili di
i
tombe
circolari, destinate
suppellettile
motivi
della
triangolari,
bronzo fuso, quanto
tistici.
Il
luogo
di
bronzo
al
più antico
ferro, stile
il
italico di
suo dominio
Campania
importante
ma
la
a.
per quanto
si
conservare più ricca,
delicata ed è
più
il
Cr. appare per
bronzo rimanga
le
ceneri
dei
decorazione,
la
sempre
gli
utensili
in
uso per
quell'età del ferro è detto
ritrovamento presso Bologna
ganei. Tuttavia fino nella
il
a
diviene
ne-
incisa
tanto
nell'argilla.
Al principio dell'ultimo millennio accanto
casa
le
in
;
ad esso
si
di
e per gli
le
armi
oggetti
ar-
Villanova dal primo
riconnettono Este
e
i
colli
Eu-
estende anche verso sud, sull'Etruria, sul Lazio,
e nell'Apulia settentrionale.
I!
bronzo
ha
ancora
il
posto più
fusione cede terreno alla tecnica della martellatura. Delle
lamine
Il
AMA
SUI'ERIOKK
47'
bronzo sono
di
in
parte ta-
gliate a strisce, in parte
sono
Fig. 837.
imbullettate per formare dei
sono
e
vasi,
presse
a
decorate
sbalzo,
Questa tecnica
goffi
color bianco.
Un
;
le
geometrici; borchie e
linee
gammate
anche applicata
dell'incisione è
fuoco libero
cotti al
motivi
di
meandri, croci
ai
e
altri
file
di
borchie
sono im-
sono
motivi lineari
incisi.
vasi di argilla, che per lo più
impresse e incise sogliono poscia
tipo particolare di vasi dall'aspetto di due tronchi di
sono
riempite
essere
cono
di
riuniti
ifig. 837) è usato con predilezione come urna cineraria. Le tombe nelle trovano questi vasi sono le cosiddette tombe a pozzo. La forma delle case allora in uso è additata da urne in argilla le quali imitano le abitazioni dei vivi
per
la
quali
(fig.
base
si
838). Si attribuiscono questi prodotti ai primi secoli del
Uno dal
primo luogo
Po o
di
ritrovamento, Marzabotto allo sbocco del
di
Este appartiene qui. La tecnica è ancora
lavorazione a sbalzo e
nuovo
Reno
il
suo
nome
pianura del
nella
Certosa presso Bologna: anche un gruppo più recente di
dalla necropoli delia
monumenti la
millennio.
degli stadi più recenti di quest'arte di Villanova trae di
la
medesima, soltanto che
martellatura tolgono sempre più
la
motivi decorativi divengono più delicati e più graziosi e
poco dell'elemento figurato, animali domestici e uomini.
si
posto
all'
incisione
arricchiscono
Uno
a
;
i
poco a
dei prodotti principali
è costituito dalle secchie (situle), che sono da principio cilindri circondati da cordoni orizzontali (ciste a cordoni,
fig.
841 h) e che più tardi prendono forma alquanto più
elegante e sono circondate da più zone figurate a rilievo battuto. Nella situla di Bo-
logna
(fig.
839)
i
Fig. 839. Siliila dì
guerrieri,
Bologn
il
sacrificio,
il
banchetto
distribuiti
in
tre zone,
Fig. 840. Situi.! di VCatsch.
ricor-
472
-malia:
r.
periodo primuivo
ii,
i.
nord
nei,
talizzanti o greci antichi che
ma e
di Hallstatt.
dalla del
con
turoni,
i
desime
territorio alpino al
nord
Da per tutto medesime lamine
dell'Italia superiore.
motivi
di
incisi,
le
noi ritroviamo
di
cordoni
841 h) e infine
(fig.
un banchetto e dei alla
(fig.
stati trovati sulla via
del
medesime
nel territorio alpino anche presso
ma
i
su
medesime
situle
(fig.
di ar-
stambecchi 839''
(fig.
questi
una grande
841
:
fj,
delle
tornano
le
me-
rilievo.
un corteo
allineati,
esemplari
rilievi,
civiltà
figure or-
il
tutto
analoghi parti
?)
o
gruppo
il
di popoli
non abbiamo
dell'Europa centrale
raggiunge
questo periodo influenze
cedenza.
in
etrusche
il
suo apogeo
Italia, :
altre
verso
nella valle del in
il
a cui abbia appartenuto questa civiltà la quale
mirava ad un certo splendore esteriore. secoli e
ca-
alla luce
che era diffusa dall'Appennino sino nella Turingia, qualunque possa essere stato
popolo (Celti
di
rapporti
con zone a
cadaveri, così è fuor di dubbio che
prodotti di
al
vasi
840), rappresenta
(fig.
Bologna
appare
esso,
di
là
è in stretti
medesimi
al-
di civiltà
nord sino
Brennero (Matrei, Moritzingì. Poiché
costume, che
degli oggetti italici importati,
di
di
al
e al
le
836),
e al disotto degli
pugilisti
decorazione delle situle
ratteristiche del singolare
le
stati
di bronzo, specialmente per cin-
sottili
da Watsch nella Carniola
esse, proveniente
molto simile
i
erano
nome
il
anche
e
dell'Italia
animali, specialmente di animali orientalizzanti alati
situle a
sacrificale,
sono
il
impresse o incise con motivi geometrici
namentali
Una
In tutto
dall'oriente.
Italia
donde
:
è italico;
modelli. orien-
bronzo nei paesi
età del
Borgogna e dall'Alsazia sino alla Moravia e all'Ungheria Meno, si estende questa civiltà dell'Europa centrale che
con quella gilla
prima
i
tempo
venissero alla luce in
innanzi tutto in Hallstatt nelle vicinanze di Salisburgo
pini,
costume
il
qui importati per
stati
artistici
scoperti degli avanzi essenzialmente simili della
là
irrigidite,
richiama invece
fantastici alati
dovevano essere
Già prima che questi prodotti
sono
figure
le
deli, italia
Hallstatt.
utensili di
dano le scene dello scudo omerico, una zona inferiore di animali reali
sud
nei.
e
più debole
Questa
civiltà
di
Hallstatt
abbraccia
più
metà dell'ultimo millennio a. Cr. Verso Po, si fanno sentire con maggiore forza le la
misura
si
erano già
fatte
valere
in
ante"
ITALIA MERIDIONAl.K
—
meridionale.
Italia
Il
sud
molti punti un quadro dilTerente,
olire
47:^
in
quale ac-
il
cenna ad antiche influenze del Mediterraneo a quelle
opposizione
in
Europa centrale come nell'isola di
dell'
Puglie,
Nelle
nord.
sul
Malta, nella Sardegna e nelle Baleari,
monumenti
conservati dei
sono
si
megalitici
dell'età
ebbero una
neolitica più recente (pag. 6) che
lunga sopravvivenza. Nella Sardegna l'apparizione più singolare sono ghi
"
842
;tìg.
come
nuraghi
ai
cosiddette
simile
(truddhu)
Puglie
abitazioni
hanno
si
tombe
"
cosa di
che
nuraghi
ai
Una
Per
sono
essi
:
la
continuazione fortificata
balcanica
si
eia
ri\
Materai
nelle Puglie
in
e
nel passaggio dall' età
Sicilia
una ceramica
in
tecnica della pittura e l'ornamentazione, che chiaramente
la
corrisponde
canestri,
dei
medesimo periodo Sicilia
Nuraghe presso Abbasaiitn. Sarde
Fig. S42.
ha nelle
114 s).
(pag.
bronzo
del
all'età
intrecciatura
all'
Qual-
".
si
notevole influenza della penisola
pietra
dipinta.
sepolture,
Baleari (talayots)
nelle
e
fortificate.
le
dei Giganti
delle antiche case circolari
della
deter-
camere, nicchie, corridoi,
con
servivano
Accanto le
nura-
«
in
zone, torri rotonde massicce, a uno
minate
o due piani, che
numerosi
i
spesso aggruppati
.
in Tessaglia e in
ceramica
alla
Beozia 'pag. 109
si
eneolitica che
ma
s.);
vasi
i
ricollega
appare
nel
conservano
in
antiche forme locali.
le
Verso (pag. 113)
la
fine del
li
millennio
lambirono anche
trasformare
la
a.
Cr. delle leggiere ondate
semplicità dell'arte locale.
essa è stata investigata
e
della
egea
civiitcà
coste dell'Italia meridionale e della Sicilia senza poter
le
Questa
si
prolungò attraverso vari stadi;
seguita nella sua successione
particolarmente
in
Sicilia.
vivi e per morti. Poscia, .sia che il Da principio le caverne servirono qui per morto fosse inumato o cremato, delle tombe rotonde a forma di forno, imitate dalle case dei vivi, si trasformarono gradualmente in camere funerarie che continuarono a sussistere per lungo tempo accanto alle semplici fosse. Il vasellame in argilla di i
i
quest'età primitiva
degli
si
trovava in generale
al livello di
quello spagnuolo o antico troiano
112); da principio delle linee incise o un'ornamentazione stampata,
(pag. 6,
ornamenti bruno-scuri
o rossa,
su argilla bianca
in
ambedue
poscia
stadi
gli
con
A
poco a poco (all' incirca neli' VlIl-MI secolo) la decorazione geometrica tarda cede dinanzi ad una forma più bella e più elegante dei vasi che rivela l'influenza del metallo: infatti mentre questo determinava le forme predilezione dei motivi diagonali.
nord,
nel
prende
sebbene (anatrei.
non
nel
un in
sud
nuovo
V argilla
slancio.
aveva I
funzione
direttiva.
Alla lo
fine
la
più dipinti
decorazione ;
appaiono,
scarsa misura, meandri e scacchiere, e anche animali di forma semplice
Questo
stadio
ha
dei
punti di
contatto con lo stile di ^'illa^ova sebbene
sia identico.
Certamente una gran parte si
la
motivi ornamentali sono per
offrivano
come un
delle influenze giunse dal
terreno adatto per
tali
mare. Le coste
cosi estese
influenze o per colonizzazioni da parte
474
-ITALIA
e.
I.
:
IL
PI
JBlSiB^ìMgKp
RIODO PRIMI rivo
iìK^'^':
Ni:i.
NORD
x>^.'K
IK
SUD
E
NEI.
';,
''-ivTiK
DI.1,1.
I
lAI.I
A
Kig. S43. Guerrieri di ritorno. Pittura parietale da Pesto. Napoli.
possedevano una
di popoli che di
Taranto,
Campania
inoltre
avevano approdato
Fenici esercitarono
come
in
Grecia
di Cartagine. nicie.
i
Alle brame
Air incirca e della
più ricca. In
mentre
ciò,
il
loro
dei
commercio
mercanti
di
Tiro
di
estensione
Imera coli'
dei
modo
infine
Sicilia,
di
le
ampio
golfo
pianure lussureggianti
della
particolare V
coste orientali povere di porti
le
Secondo ogni apparenza
civiltà.
e di Sidone,
poscia forse
più vicini compatrioti
i
essenzialmente soggetta
influenze
alle
Cartaginesi fu posta una fine per lungo
fe-
tempo
(480).
Magna Grecia con numerose offrire
di
colonie che presto salirono in gran fiore.
creazioni
posto nel corso dello sviluppo dell'arte greca
puramente greche :
esso ha una
fu
introdotto
portante
possediamo
se
nella
notizie,
occupano
d' Italia,
(Pesto)
un posto noteTra le
della costa
accanto
sale
più settentrionale
la
l\\me (Cumae), che
È
notevole di
che su tutta
non e servente.
Pittura parietale da
Cuma.
si
ionica Cal-
tiucnza
come prova
Cuma la
VII! secolo
nell'
era stata fondata dalla
potenza
occiden-
Poseidonia
a
grande importanza
a
particolarmente
scar-
vascolare
Lucania.
e la
colonie greche
solo
pittura
più tardi
vole r.\pulia
cide.
suo
dell'occidente
scultura
purtroppo
tale
al
preminente nella
parte
architettura dorica; dell'im-
antica
Donna
i
pag. 92); da principio
sulle coste italiche (confr.
Vili secolo cominciò l'occupazione greca delle coste delia Si-
Ciò che l'occidente può
Fig. 844.
già
naviganti ionici, accanto ai quali ben tosto
La Sardegna rimase sempre
dalla sconfitta di
cilia
della
po' fuori di questa corrente
rimanevano un assai presto vi
civiltà
litorale
Lucania invitavano a
della
e
il
fin
della
da principio
costa della
Campania
presenti alcuna traccia d' infenicia.
A
quel
che
pare
I
da Clima
su
è discesa
si
specialmente essa stava
1"
tutta
in
MRRIDIONAI.K
lAr.IA
centrale una considerevole influenza ionica
Italia
;
con Roma. Alcune opere, che comune-
stretto rapporto
mente sono considerate etrusche, sono forse ioniche, per lo meno sono lavori che In Cuma fioriva in "ran parte hanno risentito quell' influenza (pag. 202, 244 ss.). industria del bronzo la fabbricazione etrusca dei metalli tanto particolarmente 1'
frattanto
;
signoria etrusca
la
che
Cuma, hanno dell'arte
non
;
Capua
Mura
Fig. S45.
Etruschi
si
e
e delle altre
con
le
Nell'anno 474
paese
Nola erano con.siderate fondazioni etrusche. Dagli
delLi cinta di
Nofba (Norma)
nel tL-iriturio dei
ricevuto
\'(ils
loro alfabeto dai Calcidesi di
il
loro alfabeto anche gli Osci, e dell'immediata influenza
il
le
camere
funerarie. Del
Cuma
la
fu
il
resto qui
tempo
della
come
in
Etruria nel
(Cuma, Nola;.
teatro dove con la cooperazione di lerone di
potenza marittima etrusca.
sannitiche scesero dai monti nelle
tane stirpi
e si
il
VI secolo
etrusca in queste regioni meridionali troviamo una traccia nel costume di
cusa fu spezzata
al
Dikaiarcheia,
ricche pianure cadde dal
.sue
secolo ha luogo un" attiva importazione di ceramica attica
a poco
greche
colonie
limitavano soltanto all'orlo della costa
sembra che abbiano
poscia tolto
ornare con pitture parietali ^'
Cuma
vicini di
mentre queste
era abitato dagli Osci,
che
interno,
qui una parte de' suoi modelli. Gli Etruschi erano divenuti
di
immediati
gli
Pateoli, Neapolisl
sotto
:
avrà tratto
stimata
Ma
nel corso del
V
secolo
le
Sira-
mon-
ampie pianure, conquistarono presso Cuma ed anche Poseidonia
guerra del Peloponneso Capua,
Nel medesimo secolo comincia la consideretombe a camera campane e lucane, soprattutto Pesto. Esse rappresentano scene di morte e di seppellimento, avveni-
unirono con
gli
Osci
pag. 322).
vole serie delle pitture parietali nelle in
Capua
e
vita, specialmente imprese di guerra dei defunti e immagini dell' oltretomba. Da principio esse stanno chiaramente sotto l'influenza greca, ma sviluppano presto più fortemente la loro maniera osca, che ha un tratto assai realistico; spesso
menti della
47b
Italia:
ii.
eirijria e la7ao
'
si
toccano con
cani (pag. 376
mente anche
i
vasi
nel
lu-
natural-
s.),
costume
843 \ Queste pitture parietali giungono
paesano
(fig.
sino
III
al
maniera
funeraria
pittura
ma,
secolo. Della
recente
è
una
di
Cu-
al
IV
appartenente
secolo
844), che con
(fig.
pochi colori, rosso, giallo, nero,
rappresenta
funta
e
la
Frattanto
i
sano posto Fig. 846. La
vicina
Porta Saracinesca
pana con
Roma
continuarono
e
Per quel che zione
d'insieme
mare
sino
agli
riguarda
lo
tutta l'Italia
Appennini,
in
—
II.
storia.
Segni, veduta dall' interno.
in
Cales acquistarono particolare
Campania;
Romani
ave-
mano
sulla
la
Capua
e
la
importanza come intermediarie dell'arte cam-
nuova maniera
ETRURIA E
funzione
si
da Terracina
Lazio e presso
di
Cuma.
L.\ZIO
sviluppo artistico centrale
la
può abbracciare sino
al
sebbene esistano grandi differenze
Mentre, ad esempio, nel
de-
la
sua fantesca.
le
stirpi
di di
là
in
una
tratta-
dell'Arno, dal
popolazione e
vicine scarsissimi sono
di gli
ARCHITETTURA
477
avanzi della ceramica greca dipinta, è notevole che così chiuso,
Cuma
;
dei
mente o attraverso agirono
sulla
r Etruria
mondo, da principio con
prodotti
del Po, elevarono soprattutto
curarono ad essa
i
—
più espressiva nelle
a
quello
849.
da Corinto,
tardi
più
ed industriali greci
(pag. 47^) e
si
ed
stabiliti nel-
un certo tempo estesero il loro spinsero a nord nella pianura
ad un grado più alto
Italia centrale
dall' Attica,
erano
si
Parte superiore dilla
l'iTla
Mai/ia
in
L'architettura dell'Italia centrale
(fig.
così
quadrato,
vj,.
mura
dei Volsci
modelli
tenesse in
si
Fenici e con Cartagine,
di
civiltà
e pro-
principi dcirarte.
I
Architettura.
l'
i
apparenza
in
ogni genere affluivano ad esso, diretta-
artisti
Campania
nella
fino
d"
Gli Etruschi, che per
(confr. a tìg. 879).
montagne
artistici
dall'Asia Minore,
altri,
sua arte. Forse anche
dominio a sud
olirono
popolo etrusco,
aprisse tuttavia tanto facilmente alle intiuenze esterne e
si
contatti così variati col restante
poscia con
il
delle città.
843
s.)
Tanto
e degli Ernici
grandiosi dei diversi
quali
si
nell'
ci
si
presenta nella forma
Etruria quanto particolarmente nelle
le
tipi
l'enisji:
di
mura
delle città
con
le
loro porte
costruzione da quello poligonale
trovano soltanto sul suolo greco. Solo dobbiamo guar-
darci dal considerare tutte queste
mura come
antichissime;
le
mura
di
Norba, per
esempio, non sono più antiche della colonia romana (491). Costruzioni poligonali e quadrate in alcuni luoghi appaiono contemporaneamente, come del resto erano con-
temporanee
nella civiltà
egea.
La costruzione
ed air Etruria meridionale, mentre zione orizzontale ed anche
la
nell'
poligonale tuttavia è limitata
Etruria settentrionale predomina
costruzione quadrata del tutto regolare.
al
Lazio
la stratifica-
malia:
478
come
Inoltre, file
vediamo
27Ó), noi
(tìg.
interni coperti da
degli spazi
modo da formare
orizzontali di pietre che sporgono gradualmente verso l'alto in
una specie
capitolino
antica
(fig.
847);
in
Roma,
il
più
copertura
di
posteriore,
età
la
erano
uso per
in
Fig. 850.
lavatoi in
tre
come
nel
pietra
sistema delFarco incuneato
(fig.
Già 41,
sopra
»
Ma
848).
(fig.
Career
«
reale copertura a vòlta in pietra.
il
si
V
porte già dal
le
credeva,
gli
secolo
il
le
a questo
Tulliano
«
antichi popoli
gli
129,
153).
più
mura »
d' o-
Anche nelPA-
il
IV
e
non sono, hanno incomin-
745). Cosicché gli Etruschi
(fig.
inventori dell'arco incuneato,
sicuramente tra
ad adoperare
ciato
nella sua parte inferiore
»
fontana ancor oggi aperta sotto
regione litoranea più occidentale della Grecia settentrionale, questi archi
carnania,
come prima
suoi
i
Tantichissimo ser-
tale vòlta finta è
Tulliano
«
la
aggiunse poscia,
si
la
conoscevano
riente
è
una
di
cosiddetto
il
conosciuto
Tuscolo con
del
dell'acropoli
sistema
L'esempio più antico
vòlta.
di
batoio
di
Grecia
in
i;tkuria e lazio
11.
secolo
III
il
ma
essi
lo
loro
nelle
porte
(Vol-
Tempio etrusco
secondo
Vitruvio.
Le camere
laterali, non sempre stenti, sono tratteggiate.
Fig. 851.
terra)
a
:
non etrusche ma di Novi (S. Maria
Falerii
Tempio
età
di
Giunone presso
romana sono
invece
Falleri, fondata
di
Falerii. (Civita Castellana).
le
porte
dopo
certo
della
romana
colonia
distruzione di Falerii
la
Veteres nel 241 a. Cr.) e la porta Marzia con la sua ricca decorazione scultoria Perugia (fig. 849). Se quindi Romani furono celebri nelle età posteriori per i
in
i
grandiosi edifici a vòlta, essi dovevano questo
ed
ellenistici
;
il
Assai presto in
tamento tati
soltanto in parte
ai
modelli etruschi
più dovettero al loro particolare talento architettonico. Italia
si
presenta una regola
e la disposizione delie abitazioni
stabile,
basata sul
umane. Essa vigeva
rito,
per l'orien-
già nei villaggi pian-
su palafitte nella pianura padana (pag. 470), essa deteriTiina poi col suo
(nord-sud) e col suo crociate
la
pianta
«
decumanus
delle
città
e
»
e col sistema
(est-ovest)
degli
accampamenti
italici.
"
cardo
»
relativo di strade in-
Questo sistema appare
particolarmente chiaro ancor oggi in un'antica città etrusca presso Marzabotto, non lontano da Bologna, che appartiene Il
medesimo
principio regola
duzione sulla terra e tagliato a croce
di
la
un rettangolo
da quelle due
al
V
secolo circa
(v.
sopra pag. 471).
pianta del tempio etrusco. ("
linee,
Il
tempio è
templum
»)
dentro
quale venivano compiute
vazioni dei segni celesti, tanto importanti per
il
il
la
nettamente delimitato nel
culto italico.
La
le
ripro-
cielo
osser-
pianta del tempio
ARCHITETTURA
Fig. S53.
479
tempio etrusco secondo Vitruvio. (Borrmann-Wiegand). (Frontone a sinistra con ogni elemento decorativo è stato tralasciato).
Il
parete chiusa, a destra con la sola armatura
sino a poco fa
ricostruiva soltanto con
si
Fig. 854.
la
descrizione
di
Colonna
di Vulci.
;
Vitruvio
(fig.
8so).
Se-
tempio aveva un profondo vestibolo con colonne assai spazieggiate, che serviva a quelle osservazioni. La metà interna del tempio era invece occupata dalla cella, di solito tripartita: una camera mediana più ampia, delle camere late-
condo questa
più
rali
il
strette
mediana
cella
steriore era data
questo
in
mento
corrispondenza
in
costituiva
tutto
uso
tempio
il
in Etruria
mente scavi
di
tre divinità. l'edificio.
tempio a megaron
(podium) con
ricorda nel tempio
lo
ben presto ed
una scala italico),
(pag.
sul davanti
ma sembra
essersi diffuso di là in
Roma
La soglia della La chiusura pò-,
numerosi avanzi
di
il
Un
139).
tempio rialza-
non era necessario
tuttavia essere entrato
e nel Lazio. Recente-
in vari luoghi dell' Etruria, del territorio falisco, del
tato alla luce i
comune
centro di tutto
il
all'antico stadio del
(anche Mtruvio non in
culto
da un muro intero, senza opistodomo aperto, cosicché
rimmsva
di
al
precisamente
Lazio hanno ripor-
templi e mentre da un lato hanno dimostrato che
non possono risalire al di hanno pure provato che forma descritta da Vitruvio non era la
più antichi
là la
VI
del
sola
in
secolo,
uso giacché
templi più antichi
i
presentano forma allungata con breve vestibolo, cella unica e
sembra anche
talvolta
opistodomo. La forma completamente luppata con cella
tripartita,
sembrano presentarla
gif
s\i-
senza podio,
avanzi assai dan-
neggiati del tempio di
Giunone Curitis
Falerii Vetcres (Civita
Castellana
che tuttavia é del IV secolo,
a
in
831
fig.
giudicare
dalle sue terrecotte
architettoniche.
presenta anche un
tempio
E
lo
recentemente
Ma essa era anche tempio capitolino in Roma che fu completato nel 509 a. Cr. e che scoperto
la
pianta
in
Orvieto.
del
era infatti dedicato alle tre divinità: Giove,
Giunone
e
.Minerva. Del suo alto
ba-
'''^-
*"•
'"
'''''Da'cS'el°e''co'ena°"hen
'""''""''
48o
ITALIA:
irrRURIA e i.azio
11.
samento, che qui come altrove assicurava e dominante,
vedevano
si
zione del palazzo e alla
l'
tempio così elevato una posizione
libera
demoli-
la
:
esplorazione del sottosuolo hanno portato notevole contributo
maggiore
conoscenza del tempio fu
Alatri
852) che è del IV-III secolo
abbandonata neanche
Ma
Roma.
di
unica non (fig.
al
nel giardino del palazzo Caftarelli
a\'anzi
gli
:
in
forma allungata con
la
come mostra
posteriore
nell" età
una
notevole
esso è
cella
tempio
il
di
camera
stretta
forse destinata al tesoro nella parte posteriore del tempio.
Anche
nell"
tempio greco. air elevato
8531 e nella membratura
(tìg.
colonne
in
ha perfino
hanno
si
più
ripido,
la
trabeazione era
conseguenza erano più spazieggiate. La colonna ricorda conservato
elemento
qualche
particolare
:
del tipo dorico-arcaico
una base panciuta
di
tuscanica
completamente da parte
tere
dizione dello
nazionale
stile
e
delle
dorico del
in età tarda,
tempo.
compaiono
temente provveduta
completamente
di
di
i
la
snelle
il
si
un tempietto
La casa
fittile
gocce anche
panna in
di Faustolo
»
;
Che questa facesse met-
una conseguenza tanto della tradell' imbarbarimento
è
un
usava
La
al di sopra. (fig.
fregio
a
triglifi;
ed
modo
eroi.
Ma
la
dove,
là
ed
è
(fig.
trabeazione in legno era ricoperta
855, confr. 342)
856),
delle
ampiamente sporgente
(fig.
;
del
medesimo materiale
urne cinerarie architettoniche 8^7)
e
ci
ancor più particolarmente il
frammento
in
origine una capanna rotonda ricoperta di paglia (pag. 7,
Roma la
si mostrava ancora la « casa di Romolo » e la " caforma rotonda sopravviveva nei templi circolari che erano
uso particolarmente per
nità
il
un
votivo di Nemi.
era
italica
470). Cosi più tardi in
liscio,
854).
nella sua costituzione e nei suoi elementi decorativi ce lo fa conoscere di
dorico,
sono soltanto una forma ornamentale, frequen-
essi
lastre di terracotta
tetto
stile
ha tuttavia
proporzioni del fusto, quanto
Non
triglifi
erano anche acrotcri ed antefisse
fanno conoscere
colonna dorica
lo
ma
Il
legno, le
romana
(fig.
certo non bella, anche più tardi nell'arte
»,
in
forme diverse, un fusto
echino rotondo senza anelli e un plinto pesante di copertura «
è arrestato
si
legno prima della sua trasformazione in una costruzione in pietra.
in
carattere
colonna
varie dilìerenze dal
tempio etrusco rappresenta uno stadio antico, esso
angolare ampiamente sporgente era
tetto
suo
elevato
Il
il
culto di Vesta e di Ercole,
ma
anche per altre divi-
casa italica posteriore, secondo una teoria che è stata ad ogni
spesso combattuta negli ultimi tempi (confr. pag.
7), è
sorta dalla casa di
cam-
ARCHITEITURA
4S1
tig. S5S.
Ricostru/ione teoretica l'antica italica di
del-
casa
cam-
pagna.
Fig. S59.
Casa romana
in
Fig. 860. La casa del Chirurgo. Pompei. {Lejparti recenti sono tratteggiate).
Delo.
(ll-rsec). (Convert).
pagna
isolata
(fig.
S^iSj/'che aveva
il
era circondata da camere e dietro
suo punto centrale nell'atrio con
tazione. Poiché tutta la casa era coperta da un alto
chissime urne cinerarie (urne a capanna, cioè a
forma
«
grande porta
di testuggine »),
d' ingresso""e
fig.
quale
tetto,
857, confr.
laterali
accanto
al
focolare
'- -*™»^
'
volte nelle case
isolate (fig.
859) per-
quando già era stato aperto un altro fino
più
largo
luce.
Nelle
ingresso
per
la
città, là si
dove
tamente l'una il
pra
dell' atrio,
di
stretall'al-
tetto al diso-
tra,
per
case
le
addossavano
forse
trasformazione
uno
sfiatatoio già
esistente per l'uscita del
fumo
(confr.
fig.
861) era provveduto Fig
di un' apertura quaSpringei)
:
Matuiale'—
861
Camera
funeraria
in
Ttrqumii a
(Tomba I
è
imitato da anti-
così essa riceveva luce ed aria soltanto attraverso la
da aggiunte
persistette
ali
le
alle
focolare ed
20; atrium testudinatum
fig.
minazione attraverso
il
focolare da alcune stanze più grandi per abi-
il
foi
im
di
della Mercareccia).
(
alae
^
L
illu-
IIALIX:
48-2
compluvium », confr. fig. 857), verso la quale esso si inclinava da lati. La pioggia si riversava così in un bacino scavato nel paviimpluvium "1. Questo atrio etrusco (« atrium tuscanicum ») era senza so-
Jrangolare tutti
e
mento stegni
("
quattro (aere,
grotta
figurazioni particolari della ce-
le
ma
campana
tomba più
la
di
questi animali
a
si
di
tomba
un cintante. Pittura parietale
del Citaredo in
sua
Tarquinii.
ha una singolare
conosciuta in Grecia resistere all'umidità del .sono pesanti,
quenti
gruppo
si
è
i
fanno "
soggetti le
ss.,
(fis
.suolo.
sono
colori sono
I
"
in
La
863).
fi-
i
ricordano una tecnica
che
d;i
che forse erano adoperate per
e
medesimi
su fondo bianco;
pitture parietali
quella dei Tori
argilla,
414)
dalla vita locale
tratti
(fig.
fi-
cammino
puro carattere decorativo. Di Caere
di
su lastre di
.sono caratteristiche delle pitture
scena
il
policromia spesso variata in una stessa
gura è
la
Veii (VII secolo) in cui oltre
V oltretomba
defunto verso
d'--l
Testa
alla
antica rimane
gurata che forse vuol rappresentare
8f-6.
sorte
alla
Pitture parietali con questi animali
umica corinzia sono tornate recentemente
1
nella
io-
accanto ad animali fantastici appare anche
del defunto.
Fig.
mo-
secolo, rivela l'influenza di
greci arcaici, corinzi e particolarmente
qualche
elle
gruppo,
VI
al
(fig.
la
Tarquinii che presenta
della
ceramica,
864).
Ma
più recente la
scena
di
le
forme
sempre più
tomba
fre-
questo
di
Achille e Troilo,
primo esempio sicuro di mito greco in quest' arte. In Tarquinii. noi troviamo poscia il secondo gruppo alquanto più recente (VI-V secolo) e il più esteso di pitture parietali, nel quale con uno stile arcaico, alle volte animato da un sincero verismo toscano, con colori vivaci ma convenzionali giungono il
al
pieno dominio delle scene, già occasionalmente rappresentate anche prima, della
vita giornaliera e del culto dei
pesca,
esposizione
del
morti
;
banchetto,
brutalità dei costumi gladiatori etruschi Il
fig.
865, danze, giuochi, lotte, caccia,
morto). Corpi particolarmente grossolani, qua e ci
appaiono
nella
tomba
anche
là
detta degli
terzo gruppo, che appare in Tarquinii e nella città interna di Chiusi, per
rapporti con
i
diversi gradi di sviluppo della pittura
sembra appartenere essenzialmente
Fig. 867. Danza.
Pitlii
al
V
secolo.
ila
I
le
Auguri. i
suoi
vascolare attica a figure rosse,
soggetti sono in generale
i
medesimi.
tomba Marzi presso Tarqu
1
PUTURA
Fig. S6S.
PARlKTAI.r:
tlROSCA
Pittura parietale della
Dan/a. tav
tomba Quercinla presso
48^
Tarqiiinii
P"i*>
4" Fig. S69.
Gare (Il
Fig. 870.
Gruppo
di
dì lotta e spettatori.
Tomba
delle Bighe
presso Tarquinii (Stackelberi
disegno della zona inferiore è stato arbitrariamente mutato).
Ade
e
Persefone e antenati banchettanti.
Tomba
Colini presso Orvieto. (Conestabile).
486
IIAIJA:
II.
ETRURIA
i
LAZIO
E
colori
egualmente ancora con-
sono
venzionali (ad esempio
ma
zurri),
nei visi,
cavalli
az-
è più viva
(fig.
866) e
lo
stile
passaggio da una certa solennità
segna
il
rigida
(fig.
867
sviluppata
(tìg.
s.)
alla
869).
Il
gruppo rappresentano dello stile etrusco.
sotto
dei
r espressione, specialmente
Il
libertà di un'arte-
secondo il
il
il
terzo
quarto gruppo sta
rintìucnza del nuovo
greco sorto verso
e
periodo aureo
tempo
stile pittorico
della guerra
Peloponneso e potrebbe perciò essere assegnato al IV secolo. Il disegno
del
è ta a siuardia di Tese' Fig. 873. Il demone Tiicliii jiresso Tarquinii e Piritoo nell'Ade. ToniKi dell'Orco
divenuto del
vestiti
sono
tutto
trattati
libero.
ancora
Mentre
i
semplice-
ARTI MINORI
mente
contorno,
a
corpi nudi maschili ta
487
nei
ten-
si
una leggiera modella-
tura iconfr. pag. 317, 337).
Nei soggetti una grande
è
avvenuta
trasformazio-
ne: l'elemento mitico
si
ma
si
fa
frequente,
più
riferisce
quasi esclusiva-
mente
regno dei morti.
Il
al
banchetto funebre
è tra-
sportato nelle regioni caliginose
morto
dell' s'
Èrebo;
avvia
colà
il
per
prendere posto
alla
tavola
degli antenati,
alla
quale
presiedono ne
in
Ade
Mast;irna (Servio Tullio) libera dalla prigione Cciit Dalla tomba Francois presso Vulci.
*"'«
e Persefo-
forme greche
(fig.
870) mentre cucinieri e servitori dell'oltretomba sono rap(fig. 871 s.}. Una tomba in Tarquinii, forse
presentati in aspetto nettamente etrusco
un poco più antica, rievoca soliti
malvagi
Charun pure V^ulci
la
del
sulle pareti tutte
mito greco e tra
essi
le
ombre
anche
la
del
mondo
infernale con
figura spaventosa
dell'
i
etrusco
fig. 877] e del suo compagno, il demone Tuchulcha (fig. 873), come scena grottesca dell' accecamento di Polifemo. Infine la tomba Francois in
(confr.
è
ricca di scene di orrori,
soprattutto uccisioni, che
e severo parallelismo toglie in parte
dizione etrusca
(fig.
875).
Per
dal
mito greco
(fig.
il
pittore con notevole
S74), in parte
dalla tra-
finezza di tecnica pittorica queste scene parietali
sono
superate di gran lunga dall'Amazonomaclìia. eccellentemente eseguita a tempera
un
in
sarcofago
d'alabastro di
Tarquinii
che appartie-
ne
più
al
presto
IV'
al
sec, (fig. 876).
mi
Arti neri.
—
Etruria ci
In
noi
incontria-
mo in un numero non piccolo di vasi
dipinti, nei
quali truschi Fig. 876.
Amazonomachia. Da
arcofago
in alabastro pro\'eniente
da Tarquinii. Firenze.
gli
Ehan-
no cercato di
488
Italia:
-
e.
ii.
etruria e lazio imitare
Come
modelli
i
commercio
(tìg.
877).
opere dell'arte disegnativa pos-
sono essere incisioni ficie
maniera
loro
alla
greci importati col
di
liscie
con disegni ben nota
messe accanto
;
a loro
su metallo. Ornare
un utensile
incisi
ai
(graffiti)
Greci
ed
le
le
super-
in
bronzo
era
un'arte
esercitata
da
tempo antico su armature, su dischi, su specchi, su vasi. Questa tecnica fu anche accolta
nell'Italia centrale
ed ap-
plicata particolarmente alla decorazione
del
rovescio
e delle ciste
degli
specchi
getti di acconciatura. Fis;.
oggetti
questi
in
bronzo
estendeva
si
su tutta TEtiuria meridionale_sino ad Orvieto
e
a
Chiusi
parte
dall' altra
e
sul
Lazio dove Palestrina (Praeneste) è rino-
Ma
mata
in
modo
bella,
la
cosi detta cista Ficoroni
appartenente
particolare.
all'
menziona come luogo di Essa è adorna di scene uno
Argonauti con
degli
pieno
sentimento
di
l'opera più
878)
(fig.
IV-III
secolo,
origine
Roma.
incirca al
mito
tratte dal
vigoroso e
stile
l'tìg.
una
597),
delle
opere più eminenti di composizione e
segno greco con esecuzione
Plautius, che sulla lastra sostenente
di-
*^^"¥ à
Novius
italica.
grup-
il
po fuso del coperchio, opera di stile puramente etrusco, è nominato come autore
med Romai
(Novios Plautios
tamente
l'artista di origine
trasferitosi
Roma
in
fecid), è
zione così rara
in
una
cer-
prenestina che
aveva
quivi
questo suo capolavoro. Appunto iscrizior
.
creato
\
men-
la
di artista
del luogo dove egli ha lavorr o è l'omag-
gio
dell' artista
provinciale
aveva accolto
la
che
tra
stile
e
il
v' è
sua arte. il
manico
disegno graffito dipende
ila
città
che
contrasto di
]1
e
i
piedi fusi
in parte
dalla
tecnica, in parte dai modelli di cui l'artista si
serviva,
ma
è
fenomeno che
si
riscon-
S78. Cista
bronzo
La fabbricazione
S77. Aivas (Achille? confr. fig. 874) uccide : accanto il demone Charu(n). Pittura di t etrusco da Vulci.
prigioniero
di
in
rotonde destinate ad og-
Ficoroni. Da Praenes (Confr. fig. 597).
ARTI MINORI
Fig. S79. Guarigione di Telefo per mezzo della ruggine della lancia di Achille alla presenza di Agamennone.
Menelao, trattenuto da Tetide e da Afrodite, minaccia Elena. A destra Aiace e Polissena. Specchio etrusco. Museo Britannico.
SSO.
Specchio etrusco. Berlino.
tra in tutte
rate nel
Mentre le ciste, a quel che pare, furono solo lavouna moda passeggiera, gli specchi con disegni uso nell'Etruria e nel Lazio per lungo tempo; essi discendono
ciste prenestine.
stati
in
periodo arcaico sino
dominio romano
al
specchi; che anche dei greci
uno
Philippus, su
vi
incirca
di
879
(fig.
lo
poco valore. s.)
vi
è
si
\'1-III
secolo).
Delle iscri-
ritrovano egualmente sugli
mostra
l'iscrizione di
Accanto
una quantità
un
artista,
a prodotti di grande di
materiale scadente,
scene senza valore, di scarabocchi senza arte. Frequenti malintesi, aggiunte arbi-
lavoranti non
i
nomi provano qui come nelle comprendevano sempre il significato
errate iscrizioni di
trarie,
che
all'
abbiano lavorato
specchio
bellezza e di effetto assai ricco di
i
seconda della diversa origine,
zioni etrusche e latine, a
Vifius
ad
Lazio e corrisposero
sono
graffiti
dal
le
489
Se
gli
specctìi
erano destinati soltanto
all'uso locale,
pitture parietali e nei vasi dei loro modelli greci. la
svariata suppellettile in
bronzo delle fabbriche etrusche, imitata soprattutto da modelli ionici (confr. pag. 202), godeva di grande fama. Un'opera magistrale è un carro in bronzo trovato presso Monteleone di Spoleto, adorno di ricchi
rilievi,
lavorato
in
Italia
certo da un artista che conosceva l'
arte ionica.
Questi
prodotti
in
metallo trova-
vano
[la
smercio
Fig. SSl. Scarabeo etrusco. d" insieme.
come delle
cosi
Atene
verso
Veduta
rgo
al
di
là
Alpi:
.
Fig. 882. Scarabeo etrusco. Berlino. : gli eroi di Tebe, Polinice, Tideo, Anfiarao, b. Veduta superiore a grandezza naturale.
Immagine ingrandita Adrasto, Partenopeo,
ITALIA
49°
:
E IRURIA
II.
candelabri,
tripodi,
LAZIO
E
armi.
bacili,
erano un articolo favorito nel com-
mercio con .A.ssai
creazioni ficeria
popoli settentrionali.
i
egualmente veniva
Dal
\'II
V
al
tardi questa
e-
secolo
sono conservati prodotti più
le
degli Etruschi nell" ore-
che
sportata.
anche
sono
importanti
si
eccellenti,
andò deca-
arte
dendn. Fig. S83.
< ;
:-
'
Egualmente
hcro. p.irigi.
con
me
l'arte
stanno
cose
le
La forma
che era molto coltivata dagli Etruschi. è
rocca di
gem-
dell'incisione di
Parigi.
esteriore
generalmente quella egiziana dello
rabeo
sca-
88 1) con una riproduzione ab-
(fig.
bastanza presisa
e spesso
nimale
(fig.
naturale
graziosa dell'a-
8S2
La forma
b).
abbreviata e schematizzata dello scarabpide
greco
sopra
(vedi
Per
Etruria.
pag.
inferiore liscia gli Etruschi
più attenuti
mangono
mentre
antichi
del ^' secolo
poco
a
arcaismo.
iscrizioni esplicative
a
Sono frequenti 882).
(fig.
(VII-V secolo) sono
i
vasi neri di
impastata
con
A
inizi
bucchero,
fiuti
carbone e
cotti solo parzialmente.
argilla
di
secolo un
segue ancora nel VII
primitivi
dalla
una trapoco conduce
antico prodotto della ceramica
più
etrusca
incirca
all'
ad un affettato
11
lo
quali ri-
ai
introduce
si
scuraggine che
le
sono per
si
modelli greci
ai
in
relativamente fedeli negli esem-
plari più
metà
manca
212)
scene incise nella faccia
le
genere assai delicato ornato di palmette a punteggiate
ventaglio
pendono 193 lievi
s.),
maniera
'fig.
8-^3
di Veii.
più
ad
della ceramica.
in
tardi
di-
(pag. ri-
ionici in
appaiono
parte anche bizzarre.
soprattutto
sembra essere
lece posto Da un tempio
s.;;
e in
vasellame
principalmente
Fig. 883. Apollo.
forme
cui
antichi utensili
di
forme più golfe
Questo
le
poscia sorgono imitazioni con
stampati
metallo
e
ceramica protocorinzia
dalla
stato
dell'ultima
lavorato
Chiusi sino a che esso
altri
prodotti
più delicati
l'I.ASriCA
E
Plastica e scultura etrusca.
—
lùruria anche per
in
cottura
49'
dell'arte
argilla,
templi
i
simulacri
antetìsse.
cui
la
una singolare
ornavano
tecnica,
croterì,
in
richiedeva
già
abilità
(a-
della di-
Straordinari esemplari di que-
vinità).
sta
opere
Grandi statue
libera.
l-.TRUSCA
stata volentieri adoperata
è
L'argilla
SCULTURA
tecnica
hanno da pochi
si
vato in
anni
un grande gruppo
negli a\'anzi di
che
\'eiù
mette
si
tro-
rap-
in
porto con r artista veiente ^'ulca.
condo
Se-
Tarquinio Prisco
tradizione
la
avrebbe fatto venire questi da V'eio pjr lavorare
Roma,
tolino in
presenza
legata
E
Fig. SS&. Testa di Apollo
altre divinità
nota contesa con Eracle per
alline alla
da escludere che queste figure fossero
ornarne
potessero create
verso
E
servati.
frontone.
il
del
fine
la
Noi
lavorato.
VI
quest'arte plastica
la
tripode (pag. 225).
non è sicuro che
arcaico maturo indica che sono state
stile
appunto nel periodo
in cui
Vulca avrebbe
un'idea delle sue opere da questi avanzi con-
farci
IV
decorativa dei templi (solo col
accompagna
di statue frontonali)
produce capolavori (figure del
quando
loro
Il
il
acroterì del tempio e
gli
secolo, cioè
potremo quindi
anche dell'uso
(c|.
(tIÌ
fanno riconoscere un gruppo nel quale Apollo (fig. 885 s.) contende con Eracle per una cerva giacente- e
\'eio
due
un mito
suolo,
al
gli
capi-
tutto in argilla.
in
di
e
tempio
del
il
avanzi ritrovati alla
Giove
siiTiulacro di
il
acroterì (quadrighe
frontone
tempio
del
Apollo
di
in
sono da
presentano
uno
in
stile
ricordare
il
di
\l
sarcofagi dipinti di Caere. L'esemplare
giungersene
un
altro nel
Museo
elfetto
i
e
Ad
le
proporzioni
o parziale genuinità di
Chiusi
e
riappaiono
più
si
per in
la
un
meglio conservato
sarcofago del
in
i
presentano l'impronta del gusto ellenistico
Un gruppo
particolare è costituito
da
(fig.
Le
889). Fiesole
funerarie di \'olterra le
(fig.
loro forme
membra.
hanno
tozze e
il
due co-
i
Queste
della
forme
e
errate
completa
cui
alcuni
in
rilievi
in
pietra,
appartengono ancora
e
ffig.
8^0),
rilievo
bronzo di Perugia di arte ionica antica fig. anche in Ciiiusi in un gruppo alquanto più recente in
si
severo
senza alcun senso
sarcofagi nei colori
888).
numerosi
centrale
stele
ma
quali del resto nelle
propri dellEtruria settentrionale e riore arrotondato, con
stile
Britannico
egualmente
dubita fortemente;
recenti di circa tre secoli,
Museo
887), a cui deve ag-
(fig.
presenta
naturale delle
coordinazione
un gruppo
appartengono alcuni grandi
niugi distesi sulla kline, di modellatura non cattiva nel tronco
proporzioni
più
i
secolo,
\
il
Villa Giulia,
di
i
Telamone e di Luni: essi rapsette a Tebe e Niobidi. Inoltre
questa tecnica offre considerevoli esemplari anche in alcuni sarcofagi. più antico, che possiamo porre tra
anciie
Tra
frontoni di
i
libero e ricco
sicuri
Falerii)
tecnica delle grandi statue in argilla era tramontata in Grecia.
tardi (III-II secolo)
per
siamo
secolo
tutto lo sviluppo dell'arte etrusca e
31J8).
Orvieto,
i
al
quali
VI
dall'orlo supe-
basso sono vicine Influenze
sono
secolo.
ai
rilievi
ioniche ritornano
di bassorilievi sepolcrali (\' secolo)
e.
492
-
Italia:
ii.
ktruria e lazio
Fig. S87. Sarcofago policromo in terracotta, da Caere. Louvre.
che ornano delle basi e dei blocchi circolari o quadrangolari di pietra arenaria locale (pietra fetida) e che tutti più o meno rigidamente palesano un arcaismo di tinta locale.
in
Per
i
soggetti sono
affini
alle
pitture parietali
contemporanee
quanto che anche essi abbracciano principalmente tutta
tidiana pubblica e religiosa
.fig.
la
891). Del resto a lato di questi rilievi
Fig. 888. Sarcofago policromo in terracotta, di
Larthia Scianti.
Da
(pag. -^83
cerchia della vita
ss.),
quo-
sono da porsi
Chiusi. Firenze.
MASTICA
E
SCULTURA ETRI'SCA
493
Fig. SQ2.
f-ii;.
:i>n
Stele da Bologna.
Stele funeraria da Vulter
anche alcune figure sedute la
statua di Mileto
in
piedi, assai arcaica,
(fig.
Air incirca verso sua potenza,
Una
fine del
la
sono
a figure rosse,
i
dell'impressione di
una
fine
i
vi
soggetti si
esseri
di
una
figura di guerriero in
com-
quando TEtruria stava all'apogeo
della
in
Monaco;
libere in pietra.
secolo,
anche verso
il
nord, attraverso l'Ap-
dominio colà
fu
Bologna
le
stele
funerarie in pietra
vanno sino
alle
con
470
(Feisina)
s.).
rilievo
11
assai basso che
;)
esecuzione
com-
sono anche qui favoriti,
tuttavia
uniscono spesso
demoniaci
(lìg.
degli
892).
la
imitazioni di scene dello stile vascolare
pai
generale
dove
prodotto più
preoc
si
assai
dei particolari. Cocchi, lotte
pesanti proporzioni ricordano
loro
parte superiore
primitivi elementi indigeni (pag.
nuovo
di
ma
sempre
Lartli Atiìiiìl-
padan?.
dai primi inesperti tentativi
cupano
VI
delle sedi principali del loro
caratteristico
nelle la
Etruschi fecero un' avanzata
gli
civiltà etrusca sopraffece
miati,
come anche
proveniente -egualmente da Chiusi e ora
nella pianura
pennino
che
Chiusi, che
di
38^),
l'arte etrusca ha evitato le figure
ples.so
SO».
spada e lauLia. Stclc da Fiesole. Firenzi
riL-raria
Fig. 891. Scena di sacrificio. Rilievo da Chiusi. Louvre.
e.
4'J4
ITALIA:
-
ETRURIA
II.
LAZIO
K
^'e^so
si
allorché
400,
il
Gallia
Celti dalla
i
spinsero nella pianura del Po,
questi avamposti etruschi
strutti
un secolo più
;
tardi l'Etruria
Romani.
stessa veniva assoggettata dai
A in
al
questo periodo tardo etrusco, e soprattutto al
partengono
(pag.
alcuni
urne,
cioè
le
piccole
delle
che erano anch'esse
casse cinerarie
uso soltanto
in
grattiti
figure in ar-
particolarmente
491)
cosiddette
secolo, ap-
II
ad
oltre
pag. 488) e ad alcune gilla
pari di
al
Campania, andarono di-
quelli della
Etruria
nell'
non
trionale e centrale e
setten-
nell"
Etruria
meridionale latinizzatasi assai presto.
Ksse sono forme,
artistico a
provenienza, che Fiij.
truschi obesi
rugia
poco
il
per
S93. Attcune laceralo dai suoi cani
Urna policroma »
in alabastro. Volterra.
concordano
distese
alto
ricorda
ancora
un
l'antico
locale
stile
corti
e
491.
(pag.
o minore numero dei sarcofagi
di arbitri e malintesi
romani
(fig.
A
893).
cofagi in alabastro di Vulci
presentano eccezionalmente
nell'
Dell'umbra Todi (Tuder)
Volterra
Pe-
il
rilievo
il
tenero
da una colorazione morti
e del culto dei
scene mitologiche tratte con maggiore
da modelli greci: esse preannunziano
Etruria meridionale, in
rilievi
i
cui bassorilievi sul coperchio
i
tenero abbraccio.
è conservata
si
Chiusi
si
E-
queste urne sono da aggiungere due grandi sar-
coppia
la
le
in
in
più vivace. Accanto alle rappresentazioni della vita giornaliera
prevalgono qui, come nella pittura tarda,
"
dalle teste grosse. In
sporgente, accompagnato
più
rilievo
ciò
in
coperchi
sui
minore lunghezza delFurna
la
rozzo travertino trae ad una esecuzione più sommaria,
alabastro permetteva
materiale,
seconda delia
sono trasformati oramai negli
romana, dai corpi
della tradizione
ma
figure
le
per
differenti
stile
una statua
di guerriero,
grande
al
vero.
894, un'opera le cui forme in verità non sono puramente greche ma chiaramente dipendono da modelli della seconda metà del V secolo (pag. 318); essa non sarà sorta molto più tardi ed in nessun in bronzo, certamente
modo
appartiene,
l'immagine
come
abbiamo appunto alcune
si
(fig.
è pensato, al periodo ellenistico.
meno grande
si
E
romana.
del vero, trovata, presso
essa
il
Di questa età più recente
ad esempio un fanciuUetto
ricollega alle figure ellenistiche
Metilius, nell'atteggiamento dell'oratore della repubblica
iMarte
figure etrusche in bronzo,
con un'ocarella, da Cortona, che statua di poco
di
fig.
il
lago
in piedi
di genere,
Trasimeno,
di
e la
Aulus
895^, la quale appartiene agli ultimi tempi
capolavoro del ritratto etrusco: in questo volto
grinzoso dalla bocca serrata, dal mento volontario, dall'espressione oscura ritroviamo nella sua accentuazione
maggiore quel
realismo che
etrusco. Gli Etruschi possedevano soprattutto
dei particolari, mentre avevano
regola tutta
una grande
minor senso per
la
1'
arte del ritratto la
riproduzione
concezione organica
dell' insieme.
abilità
per
FIALI.
A
Marte
Fiy. S94.
CACCrMA
OEI RK
SINO
ALI.
ASSOGGETTAMENTO DELLA CAMPANIA ^93
di ludi.
Fig. S95. Statua in bi-oii/o di Aule, .Wcicli,
Roma.
IL
III.
PERIODO DELL.\ REPUBBLICA ROMANA
Noi conosciamo assai scarsamente
La
le
condizioni artistiche di
perdita della maggior parte della storia di Livio
e se le notizie letterarie sono scarse e
vate sporgono
indicare
come
i
Dal lago Trasimeno. Firenz
non coordinate,
dei ruderi solitari sul
campo
fa
si
di
le
(sk
Roma
repubblicana.
qui sentire grandemente,
opere d'arte ancora conser-
rovina.
Per ciò noi possiamo
soltanto alcuni elementi quali sono ancora riconoscibili per caso.
Dalla cacciata dei re sino all'assoggettamento della Campania (010-338). dal tempo dei re si trovava per l'architettura completamente sotto in-
— Roma
l'
fluenza degli Etruschi dai quali
concezioni religiose e per tettonica
con
le
—
l'antico
i
loro
Tulliano
loro false volte
Romani avevano
i
riti.
(fig.
del
l'ampio vestibolo, costituivano
la
anche molto per
Cosi non soltanto è etrusca
la
tecnica
847) e l'emissario del lago Albano (dopo
hanno numerosi compagni
templi, tanto quelle allungate
tratto
periodo
più
regola anche in
nell'Etruria
antico
Roma.
quanto
—
ma
le
le
loro
archiil
400)
piante dei
quelle quadrate con
ITALIA
4y6
III.
:
IL
PERIODO DELLA RKPUHBLIC.X ROMANA
tempio
Il
capitolino
del
^09 con il suo alto podio (pag. 479 segnò l'inizio per la costruzione di una lunga serie di
templi nella città ed
tuscanico
«
Roma
in
anche
costituì
»
di
al
la
etrusca, è più
cosiddette
regola
Qualche cosa
là.
prima
che
spesso ritenuta
an-
tempio
secolo ed
fino al III
certamente,
era ed
per antica recente;
così le
Mura Serviane
"
avanzi
cui
influì
Lazio. Questo
che sul
»
i
conservati in pura
costruzione a blocchi squadrati
sono da
soltanto
altri
al
secolo, e così la copertura della
II
«
assegnati al
IV
Cloaca Massima
»
secolo e a
doppia
sembra appartenere soltanto all' età augustea. Anche per l'arte figurata molto derivava dall'Etruria. Le antichissime statue in argilla del| tempio capitolino erano opera di Vulca di Velo (pag. 491). Un'altra
volta incuneata, che
opera d'arte etrusca particolarmente lavorata per
Roma
Lupa
Campidoglio come verosimilmente
si
capitolina
(fig.
congettura dopo
La
896. Essa
la
fu
collocata
sul
ci
è conservata nella celebre
cacciata dei re e fu danneggiata nel 65
zampe
traccia ancora visibile di esso nelle
conservata con quella ricordata
nella
tradizione.
La
da un fulmine.
Cr.
a.
posteriori assicura
l'
simiglianza
identità dell'opera
dello stile con
cerva del gruppo veiente (pag. 491) trae all'ipotesi della sua origine
ralmente non può essere città etrusche
etrusche in trasportate
come Velo
disconosciuta
greca. Inoltre
l'influenza
l'espugnazione di
(396) dette occasione al trasporto di simulacri
Roma dopo la presa deli" antica Volsinii (Orvieto, in Roma secondo Plinio non meno di 2000 statue ;
la
etrusca: natu-
di divinità
263) sarebbero state in
bronzo.
Altre influenze, per quanto più deboli, vennero già ben presto dal sud da parte greca. In Satricum (Conca),
che è da porsi
all'
non lontano da Anzio,
incirca verso
il
500
da gradini e da colonne, rivela l'influenza corative
etrusche
e
quindi
questa influenza greca
possa qui,
essere
giunta
anziché
diretta-
mente da Cuma pag. 474 s.), attraverso l'arte intermediaria 'degli Etruschi.
Da Cuma
sa-
rebbero venuti a
Ro-
ma
per
i
luce
un tempio
greca,
per
quanto
le
sue terrecotte de-
presentino lo
stesso carattere di quelle
è tornato alla
e la cui pianta allungata, circondata all'intorno
libri
sibillini,
UK^KK^^^^MM^HK^tSSBKI^^S^^W^^
T^-"^
DALLA CACCIATA DEI RE SINO ALL'ASSOGGETTAMÈNTO DELLA CAMPANIA v]uanto anche qui
natura stessa dell'opera
la
una influenza
rebbe piuttosto pensare ad
Ma
sca.
^cnza
dopo
e
certamente
decisiva
lotta
marittima etrusca ricevette
potenza
aiuto
contro
come anche
Arida,
Latini nel
ai
Cuma
presso
quali
ai
repubblica
innalzato
fu
con statue
opera
due
di
artisti greci
Dei
o
produzione
nella artistica
fig.
Marsiglia),
nel Circo.
culto,
di
V
allora
colonia
rilievi
Damophilos
argilla dipinti
già
al
Liber e Libera)
1'
ornamento
in argilla dipinti,
Gorgasos;
e
trovati
statue
le
Esquilino
nell'
esempì
(Velletri) offrono
^'elitrae
nel
come
focese,
Roma
in
lingua e
la
quadri o forse piuttosto
rilievi
Diana
di
tempio stesso era tuscanico.
Il
il
o
in
di tale
897).
Dei due primi secoli della repubblica poco altro già dal
simulacro
il
antico (335-312).
più antico simulacro religioso
il
erano greci
federata latina di
città
E
piii
la
e di Dioniso (Ceres,
d'ignota provenienza,
degli dèi erano in bronzo.
Satricum
ma
all'interno aveva
tempio che
del
493 un tempio
nel
argilla sui frontoni,
di
Demetra
culto di
il
474
tipo
Magna Grecia venne
sembra, del tipo dell'Artemide Efesia. Dalla della
nel
colpo decisivo.
il
Fin. S'i'i. La Lupa di Roma. Coniazione del
508
Etruschi presso
gli
tempio della confederazione latina sulTAventino. di Roma, era la copia di una statua di Massalia principio
loro scrittura;
la
cacciata dell'ultimo re di stirpe etrusca
la
Cumani prestarono
i
nella
fa-
etru-
ebbero da Cuma,
Latini
i
tramite degli Etruschi,
il
(Qy
secolo (L. Minucius, 439) s'introdusse in
sempre più diffondendo
Grecia,
in
conosciuto;
è
Roma
innalzare
di
il
solo
si
sa che
costume, che
si
andava
onorarie
statue
Esse erano spesso erette su colonne, un sistema che già dal
'^^I
in
secolo era
bronzo. in
uso
Grecia (pag. 23^), e più tardi era diffuso ad esempio in Alessandria e in Pergamo. Alle statue in piedi seguirono in appresso statue a cavallo (per la prima volta nel in
338 per Menio già
al
romana
Camillol
(260).
Roma
fig.
un
particolare
mondo greco
il
alimento
e negli Etruschi, di cogliere e riprodurre
individuali.
Questo talento
costume era più antico
dell'
e
di
III
secolo
il
come
la
capacità,
cera
(pag.
e
la
trarre
392).
i
in
ritratti,
innata ne
precisione
immagini
nelle
di
vittoria navale
passione per
con acutezza
invenzione di Lysistratos
vivo e di preparare da esse delle maschere di
aggiunsero più tardi,
prima
richiedeva
si
una colonna ornata
su la
quella
in
dispiegò particolarmente
si
antenati delle nobili famiglie, là dove appunto
Cosi nel
statue onorarie, sebbene
tali
8981, che celebrava
condivise con tutto
questa tendenza trovò
Romani
più celebre esemplare di
II
nostro periodo, era quella di Duilio, posta
navali (columna rostrata,
di rostri
ma
e
di là del
i
tratt
cera deg!
maggior fedeltà. Il forme in gesso dal Ai
ritratti
reali
altre figure della
leggenda
e
della
annoverare
bronzo
coi
la
storia
Lupa
romana. Tra
di
esse
si
può anche
in
due Gemelli
che nel 296 dedicarono
presso latino Fig. 900.
Roma
e Dioscuri.
Coniazione del tipo
piii
ScRiMOFR
:
Manuale
sa
si
Lupercale pa-
riattacca
senza
tipo
allora
Minerva
dubbio
—
il
due Ogulnii. Es-
recente
(286-26S). 1.
si
Grecia (pag. 468), anche ritratti idealmente ricostruiti. Campidoglio si riempiva a poco a poco con le statue dei re in
al
Moneta
e Vittoria sul car di
Cales.
4q8
e.
Italia:
-
ih.
pkriodo della repuui'.lica romana
ii.
più dilìuso e più celebre nel quale 896), rivolge
tica (fig. in
la lupa,
sua testa verso
la
bronzo osasse tentare
Roma
in
all' immagine più anChe cosa la fusione
contrapposizione
in
Gemelli
i
(fig.
899;.
verso questo periodo lo indicano
le
statue colos-
Ercole (304), di Giove (293) innalzate sul Campidoglio durante le guerre sannitiche, quest' ultima così grande che la si vedeva luccicare dai monti Albani ; sali
di
evidentemente
un'influenza
questa
era
colossi
dei
Lisippo e della
di
sua scuola
(Chares, pag. 394I
Dall'assoggettamento della Campania sino alla guerra annibalica (338-201). Verso r età in cui la Grecia cadde sotto il dominio macedone, l'arte greca dell' Italia
—
meridionale
acquistò [maggior
Roma. Nella seconda metà repubblica
entrò
anche
punto
dal
Campania,
in
rapporti,
efficaci
vista
artistico,
con
'''
À'k^
^"W^
pjt
H
''l~ì
^ ,
I
1
I
1
^'
W*!
di cittadi-
nel
334 fu
colonia militare di Cales (pag. 476).
Mentre Roma aveva finora adoperato per moneta soltanto dei pezzi di bronzo (« aes rude 11) che dovevano essere costantemente
'i^'
1!
la
la
principale del tempo^
Capua, dal 338 acquistò il diritto nanza romana; nelle sue vicinanze fondata
in
nuovi
di
cui città
la
influenza
del IV^ secolo la
"^^^^
pesati,
cominciò ora a preparare
si
la
vera e
propria moneta, da principio soltanto monete
bronzo fuse
di
grave
»)
sempre
del diritto, portavano
segna della prora, toria sopra
Foro
nel
anche
tardi città
federate della
Capua (fig. 899 s. in Roma, accenna .
Roma
di
nomi
Con
Il
suo
alla
stile
in
in
ogni caso, anche se
alla
che conservò una
restante
nuova
capitale
quanto sulla poesia più pratica
romano. Dal periodo
esercitò
coniazione
bella
Campania anche
la patria
di figuli latini (Canoleiu.s, Atilius),
La
nello
rostri
in-
l'
vit-
la
navali
di
tribuna oratoria stesso in
tempo
argento,
a-
più
oro, soprattutto destinata alle è attribuita
si
perfino a
sua fabbricazione avveniva
la
Campania. Contemporaneamente aveva luogo l'emissione
l'assoggettamento completo
(2721 la
i
una coniazione
sue iscrizioni
le
nel retro
in
grandi pezzi monetari quadrangolari di bronzo fuso, erratamente ritenuta
primitiva. Cales,
insieme
Campania. Nonostante
Ma
(rostra).
luogo
veva
e
allora alla
aes
(«
l'immagine
quale ricordava
la
Anzio (338)
bottino attaccati
Fig. 902. Scene di guerra. M. Fannio e Q. Fabic Pittura parietale dairEsquìlino. Ill-I! secolo.
grandezza
di notevole
che, pur essendo variata
che
dell'Italia
una
si
di
tipo
di
fig.
in
901),
fu
parte con
spinse anche nell'Etruria meridionale.
meridionale dopo
maggiore
greco
una varia ceramica,
forza
la
guerra contro Pirro
attrazione
d'
tanto
sull'
arte
di quella regione. di
tutte
le
arti,
l'architettura,
di operosità efficace
provinciali (via Appia), ponti, acquedotti
del (la
si
addiceva di più allo spirito
censore Appio
sotterranea
«
Claudio (312) strade »; erano gli
Aqua Appia
DALL ASSOGGETTAMENTO DELLA CAMPANLV SINO ALLA GUERRA ANNIBALICA 499 incarichi che più
frequentemente ricevevano ingegneri
tamento avvenne nella costruzione Grecia ed anche della Campania.
dei
La
e architetti.
templi, forse sotto
pianta quadrata etrusca
dinanzi a quella rettangolare allungata di tipo greco iconfr.
come termine per
parete di fondo chiusa rimase
l'antico vestibolo italico richiesto dal
L'intercolumnio largo, che derivava più
il
campo
genere
cella,
podio
Il
fu
conservato;
tempio
del
sempre più
di Esculapio
si
Magna ritrasse
852), soltanto che la
fig.
fu mantenuto sempre conservato. legno, cede sempre
quasi
costruzione in
dall'antica
completo mu-
come anche
air intercolumnio stretto. V'eramente nella città
è
si
culto.
la
Un
l'influenza della
principale
(l'Asclepio di
nulla
Epidauro)
di
tal
che fu
292 nell'isola Tiberina nulla si può più additare, e due templi ionici mercato degli erbaggi, che furono fondati al principio della prima guerra punica (tempio di Giano con pianta italica e porticato ionico, tempio di Spes come anfi-
stabilito nel
sul
prostilo ionico a sei colonne,
ambedue
su podio), furono rinnovati nell'età augustea
~CORNELIVS-CNFSCmiO
CORWEi-r/S-l.V(;iV5-SCiP!0£A8 8ATvS-CNA,'VOD-PATR PROCA/ATVS-FORTIS-VIR-SAPIENSaVe-aVD/VS-rO.^MA-ViaTVTEICARlSV/W FVrr- CONSOUCENSOR-AlDlLiS-aVtl'FViT-Ar-VD-VOS-TAVRASIA-CISAVNA ;a,v./\';':
:r?--
:vBiC''o/.'-ii\£-LovrA,vA-
j?SijrsàVEA3DovciT
i^ Fii;.
903. Sarcofago di L. Cornelio Scipione Barbato. Vaticano.
e se ne conservano solo degli avanzi. Invece molti avanzi di templi
Lazio, che
nel
dalla dissoluzione della confederazione latina e dall'assoggettamento dei Volsci (verso il
338) stava completamente sotto l'influenza
romana,
testimoniano di
queste
im-
portanti modificazioni.
Oltre che dell'architettura
cedentemente alla
pittura.
—
A
noi
capo
—
abbiamo per di
essa
alcune opere in bronzo furono già ricordate preil
sta al
III
secolo anche qualche scarsa notizia intorno
principio
quel periodo un
di
nobile
romano,
C. Fabius Pictor. Disegno preciso, colori gradevoli, rinunzia ad accessori ingombranti
vengono Salus,
elogiati nelle pitture parietali
che
ciò
fa
spesso erano rappresentate
erano
i
con
le
quali egli ornò nel
indurre una dipendenza dalla scuola
temi prediletti. Alle
anche nella
pittura
volte venivano
e
i
mercenari
in
orgia per
la
via
scontro con fanti armati di lancia montati
in
tempio
fig.
902); ad esempio
liberata (214),
groppa vicino
ai
la
via trionfale.
Un' applicazione pratica
la
pittura
la
quale era
cavalieri,
trovò
in
i
oppure uno
accaduto nel 211 innanzi a Capua. Dei grandi quadri a maniera di velari
adornare
della
come
greca (pag. 344, 421), e dei trionfi degli avvenimenti guerreschi
Benevento
di
il
eternati
occasionali, così spesso durante la guerra annibalica (confr. liberti
304
greca. Delle battaglie,
solevano
una specie
malia:
III.
PERIODO DELLA REPUBBLICA ROMANA
II.
mezzo quadro
composizione,
di
mezzo
e
carta topografica,
che era fatta con prospettiva a volo di uccello ed era ornata
con figure scaglionate, specialmente con avvenimenti
esempio
(ad
menzionati
vengono
rado
di
nel tempio della Tellus
Italia
dopo
mitologici
soggetti
dell'Etruria ormai del
nuendo
di
natura
1"
fronte alla greca anche se ancora al principio del
di
un
secolo (iq4) troviamo
mercato degli scaniche e
il
tempio
Giunone Sospita
di
sul
come anfiprostilo con sei colonne tu. tempio della Madre degli Dei sul Palatino '191) erbaggi
costruito secondo
la
pianta
con
etrusca
cella
quadrata
ma
Giunone
di
con portico corinzio a
Oabii.
sei colonne.
Dalla guerra annibalica sino a Siila di ellenizzazione
tettura.
guerra
abbiamo l'impressione che influenza tutto paralizzata andasse sempre dimi-
greca. In complesso noi
II
di
268;. Solo
il
Già nel
accanto
secolo
III
modo
Nel
affretta.
si
20080).
più chiaro
maniera
alla
ciò
—
Col
II
secolo
il
processo
appare nel campo delParchi-
architettonica etrusca
era entrata
una trattazione greca delle forme che si era annunciata già nel sarcofago di Scipione (fig. 90'^). Questo sarcofago in peperino di aspetto nobile e severo, che appartiene a L. Cornelio Scipione che fu censore nel 290.
ad altare
confr.
metope doriche
delle
(pag.
504).
suo regno
Il
estende
si
Pesto, Pompei. Capua, sino
ha
stessa esso
giunge sin verso
appartengono
pompeiane quelle
centrale
dell'Italia
Lazio
nel
l'età sillana; le
al
Sicilia
(Gabii,
tracce
Agrigento)
Tibur, Praeneste. Cora):
Tabularium\
e al
principio del primo. Nei templi predomina
ma
anziché
anche ora
il
profilato e
coronato da un kymation lesbio
podio,
298, confr.
(fig.
volta
rimane
fig.
912).
La
pianta
quella antica italica,
parete posteriore chiusa
ifig.
904
è
liscio
,
tal-
con
la
talvolta
sempre più al periptero greco esempio tempio di Apollo in Pompei): la cella è quasi sempre allungata, l'ampio vestibolo italico (fig. 850 ss.) viene per lo si
riavvicina
(ad
mantenuto,
più 904).
Sono
chitettonici.
una
greca,
forma
rado
tralasciato
tutti
e tre gli
Nello
stile
dorico
mantiene invece
ma
di
usati
la
stili
(fig.
ar-
colonna
della tuscanica la sua for-
per quanto, slanciata
e
come sempre, sia più elegante
Pig. gos.
Temp
tufo
attraverso in
Cronologicamente
secolo,
II
stile,
appare
nel cosiddetto periodo del
iSelinunte,
costruzioni
questo
a
del II secolo,
dalla
scarse
solo
lasciato
Asia Minore allora predominante,
di
Pompei
nell'aspetto più organico nella
dei triglifi e
segue l'uso ellenistico. Questo nuovo
col dentello ionico
notevolmente differente dalla maniera
forma
richiama nella sua
888' a modelli dell'Italia meridionale e nell'unione
fig.
Roma lo
stile
DALLA GUERRA ANNIBALICA SINO A che ricca di
ma
ghi porticati,
tempio sci
parte
adolun-
501
appare anche nel
Cori nel paese dei Vol-
di
'fig.
con
qui
905),
gonfia,
è
nei
Essa
effetto.
particolarmente
perata
SILI.A
inferiore
chino senza
base
del
ri-
nella
soltanto
sfaccettata
con e-
fusto,
collo liscio
elasticità,
disotto e al disopra un epistilio
al
meschino
un
e
segni che
tutti
viveva a
piccolo,
triglifo
dorismo soprav-
il
La
sé stesso (pag. 4041.
colonna ionica nel suo aspetto più
sempre
appare,
delicato
senza
Pom-
plinto sotto la base attica, in
regolarmente col capi-
pei,
quasi
tello
diagonale,
quanto
che ha forme nei
differenti
707 s., Qoój e colonna dorica gira
ciate
più
e
i
un
disotto
al
tamente con terminazione colonne corinzie,
Fig. 906. Vcstihc.lo
volute
cui
le
(fig.
al-
rettilinea
caratteristico
invece
delle
tempio rotondo
nel
tuna in Palestrina, del corinzio
si
un piccolo
periodo
unisce ad un
tempio
una ricca trattazione,
stile
effetto di
cevuto
la
ombre.
Se
affine,
era
nei
due templi
costruire dentro
Salamina
mo
di
scarsa.
cortile a
secondo
i
La maniera
dello
principi
Roma
di
ma
e
particolarmente
il
849, 888), in
fig.
mostrano
cornici
le
macedonica
stile
del
il
abbia
tufo o
un
di
puramente
sia il
peperino
ri-
è
italica
(lapis albanus),
stucco, la colorazione
fine
Giunone Regina, dall'
Furono
gli edifici
ma
di
(pag. 405)
Metello
primi templi
i
fece
Hermodoros in
di
mar-
Hermodoros non saranno
quelle
in
che
greco
architetto
(146).
tufo
Hermogenes
questo
in
era adoperato solo eccezionalmente;
di
colonne
che
dell'oriente,
probabil-
dovevano
appresso
in
(pag. 507).
ellenistica si introdusse
soffitti
differente del capitello
confr.
intermedi, taglio netto e vigoroso
ricoperto
marmo
Il
riat-
si
grandioso tempio della For-
713,
(fig.
membri
Del resto
L'antico tempio capitolino ricevette nel
Corinto, dei
forma circolare
cui
la
907),
straniere o se essa
Giove Statore
forme
divenire dominanti in
di
(fig.
capitelli nel
Roma. Noi dovremo ammettere che nelle
rigide e dentellate sono tolte
variazione dell'architettura ellenistica
stabilita.
col bottino della guerra
stati eseguiti
mente
di
un grande
net-
stesso vale delle
hanno un aspetto particolarmente
trabeazione e tutte
regolarmente
invece, a quel che pare, era fu
La
questa
tutta
iiella
arrestano
si
Lo
fusto.
Una conformazione
sillano.
sua impronta da influenze
che è ad esso
i
molti delicati
cosa non ancora sicuramente
lo
sono
fregio dorico a triglifi
Pesto.
di
quale
il
del
greche
foglie
mollisi; esse
di Tivoli
tipo italico. Simili
all'antico
scanalature
le
anche qui come
elasticità;
presentano forme diverse. Le loro foglie più arric-
cui capitelli
tondeggianti
con
piegano
si
collarino liscio contro
dal tipo italico dell'acanto (acanthus
tacca
Foro Triangolari
Jl-I
particolari
anche nella 142,
sotto
il
forma censore
dei
dei templi.
cortili
Mummio,
il
distruttore
dorati e già alquanto prima un pavimento di mosaico a lastre
suo
cortile,
riccamente ornato
di
statue,
fu già nel
i
^q,
;
per
e.
-
1
lALlA
PERIODO DELLA REPUBBLICA ROMANA
IL
III.
:
opera del censore Scipione Nasica, circondato
gualmente accadde per
la
di
portici alla
costruzione già ricordata
maniera
E-
ellenistica.
Metello che nell'età augustea
di
fu sostituita dal Portico di Ottavia. Inoltre dal principio del II secolo trovarono in
Roma
rapida accoglienza
basiliche ellenistiche, destinate agli
le
strazione della giustizia (pag. 414). Di queste dette
Catone con
e all'ammini-
affari
segno perfino
il
romano
rigido
il
sua Basilica Porcia (185). La Basilica Emilia che era straordinariamente grandiosa (179) non ci è nota nella sua forma originaria; più tardi essa fu celebre per la sua grande sala principale a quattro navate, dinanzi alla quale era la
disposto un portico a due piani verso
l'Aventino presso
il
Foro. Nel
Tevere un porto, il quale contiene l'accenno ai suoi modelli; un mercato il
nel
192
stabilito al disotto del-
fu
suo nome greco
Emporium
n
nome
col
greco di
Macellum
«
»
egualmente
del pesce e degli erbaggi,
con portici e una tholos
(fig.
»,
737
il posto nel 179 dell'ansemplice mercato del pesce.
prese
s.)
tico e
come
Dei passaggi a volta,
i
por-
a colonne ellenistici (pag. 414)
tici
correvano lungo alcune delle strade che ora erano lastricate con lava.
Porte ed archi, furono
ornati
innalzati
pure sulle vie innalzato
Massimo statue
:
da
Foro
sul
dei
più noto è quello
il
121
nel
di statue,
agli ingressi op-
Fabii,
Fabio
C.
ornato delle
e
cosiddetto
il
Fornix Fabia nus. Assai scarse sono pittura
sulla Fig. 907. Capitello del
tempio circolare
Per lungo tempo
di Tivoli.
romano
libero
adornò per Paolo Emilio rietali.
tore
il
nativo dell'Italia meridionale e che visse nella prima metà del
vius.
Altrimenti
di
Ardea
di
ritratto era
M.
di
paesaggi
Lykon
di
esametri
in
che
Cizico
lei
che
essa dipingeva con rapidità
:
ritratti
lavorò
secolo: egli pitture al
pa-
pit-
lavorato in
nella città latina
verso allora ancor nuovo.
del resto
di
fama verso
La
pittura
la fine del
volentieri veniva trattato
ed
era
stimata tanto per
ad encausto su avorio. V'iene
miniati
anche un autoritratto.
L'interesse dei
massa
Romani
di statue
per
una sull'Asia Minore
l'arte
figurata ebbe un vivo incitamento dall'impor-
greche e di vasellame prezioso in oro ed argento, impor-
tazione che cominciò nel 212 e attraverso
latini,
con
prima aveva
che
acquistò in questo ramo,
si
grandi quadri a tempera quanto per
tazione in
Demetrios,
Asia Minore,
Pacu-
poeta
II
come ad esempio
Particolare
Jaia
ricordato di
Ercole sul Foro Olitorio
fu lasciato ai Greci,
egualmente coltivata con ardore.
nostro periodo
da donne,
e
Plautius
ne vantava
e se
mestiere
topografiche
piante
Alessandria, a di
tempio
il
questo
periodo.
ultimo pittore
l'
fu
notizie
le
questo
di
dopo
il
saccheggio
serie di grandi trionfi sopra (189),
sull'Epiro (187),
di
Siracusa per opera di Marcello
Taranto
fu continuata
(209), sulla
quasi
Macedonia
(194),
ininterrottamente fino
POMPKI EI-I.ENISTICA all'assoggettamento della Macedonia per opera
dopo
varsi
metà
la
Mummio
greco
di
mena
del
finalmente
133 (pag. 462). L'esposizione degli
di
ben presto
pezzi,
Mummio
Rodi
conquistati
o
soleva du-
La
Perseo
sconfitta del re
raccolta
di
Roma, dove
loro tesori migliori a
i
pubblici.
edifici
gli
perga-
nell'eredità
contavano a centinaia e a migliaia
si
centri importanti di creazione
i
greca avevano dovuto cedere santuari e
quello
in
figuravano anche dei quadri. Oltre ad Atene, ad Olimpia, a Delfi, a
all'Egitto quasi tutti
e
e
soltanto a carichi di carri. Nei bottini di Paolo
calcolarono
si
suo termine
il
rinno-
per
(167;.
Metello (14G)
di
oggetti d'arte
rare nel trionfo per più giorni; se da principio
e di
Paolo Emilio
di
macedonico
del secolo nel trionfo (145), per trovare
5O3
Macedonia
di
di arte
adornavano
essi
occasione a Paolo Emilio, secondo una ipotesi non sicura, di far completare
monumenti
propri
di
due
vittoria
meglio conservata presenta
movimentate della battaglia decisiva. La
per
coronamento
sotto del
di
al
basi preparate
svelte
glorificazione
re
il
in
un
ionico
pittorica
come Quella
Delfi.
fregio
con scene
questo
di
i
Pidna dette
a
trionfo
macedonico 1167) l'aveva assunta per raccomandazione ateniese Metrodoro il quale, conosciuto anche come filosofo, dovette influire sulla educazione dei figli del console. Questa fu soprattutto affidata a Greci, tra i quali sono nominati anche pittori e ciò dipende
scultori;
congetturare
la
evidentemente
Che per gruppo le
appunto
sua influenza
la
medesimo
dal
artistica nell'
Delfi
di
;
l'
permette
e
di
intero racconto illustra
crescente influenza della civiltà greca nella cerchia romana.
come
altro Metello,
non
di scultori attici,
si
ammette
è testimoniato
solito,
di
abbia
statue con
le
;
le
attratto a
Roma
quali Metello
un
adornò
sue costruzioni a portici (pag. 502) erano materiale di bottino dell'arte greca an-
Ad
recente ed anche contemporanea.
tica e
varono gran favore
romanità non poteva cambiar nulla
da Ennio
e tra
troppo non Alvernì del
si
conservano opere (fig.
919
s.)
di si
Pompei
—
ellenistica.
una
hanno cancellato di
questo
periodo,
invece
ma
Mentre per
città italica.
Fino
in
al II
Roma
avanzi
tracce degli
le
poter cogliere
di
antichi
l'antica pianta italica
nosciute. Ciò
cambiò
elementi greci di
(fig.
città
meridionale stessa, sia perchè
ed era diventata l'approdo
d'
zione di la
Pompei
in
una
città
guerra annibalica,
ma
ellenistica,
le
degli
nuove costruzioni poalla
cenere del
di
provincia di poca appa-
con un'intonacatura semplice,
la
sia
erano
per
ancora sco-
sopravvalere di
il
vicina Puteoli aveva preso
importazione delle merci e delle
chiaramente
trasformazione che forse
che soprattutto
Cn.
di
suo pronipote.
dobbiamo
colonne e pitture
860);
vincitore
al
del progressivo ellenizzamento di
nel periodo di pace del II secolo,
nell'Italia
Cuma
edifici,
tìuenze siriache ed egiziane. Così noi possiamo seguire
dopo
civiltà
dobbiamo contentarci quasi
poiché
calcare,
in
base
pretesa
la
console ed
noi
isolati,
Pompei lo spettacolo secolo Pompei fu una
conservavano
poiché al
é stata innalzata solo dal
renza (confr. pag. 186). Le case ad un piano,
posto
della
cosicché in quei tempi in cui nella poesia,
riferisce
122 e censore del 115,
esclusivamente di notizie scarse e
Vesuvio
amici
rappresentanti dell'antica rigida
altri
le
Domizio Enobardo
steriori
opere d'arte greca tro-
le
restanti
i
forme greche respingevano del tutto gli antichi versi romani, per sempre la vittoria dello spirito greco anche per 1' arte figurata. Pur
in poi,
era decisa
in ciò,
modo
ogni
nella cerchia degli Scipioni
greca e l'accanita opposizione di Catone e degli
il
Metrodoro
versatile
opera
si
compiè
la
ebbe
in-
trasformagià
luogo
nel periodo dalla caduta di
504
e.
Cartagine sino e
-
ITALIA
PERIODO DELLA REPUBBLICA ROMANA
IL
III.
:
guerra sociale (146-80).
alla
presta un legamento insuperabile.
tufo prende
Il
permette forme architettoniche più delicate
la
;
ora
posto del calcare
il
calce mescolata alla pozzolana ap-
L'introduzione
muta rapidamente
colonna
della
tutto l'aspetto della città. Dei colonnati alla maniera ellenistica circondano
mentre (fig.
case ora a due piani
le
aprono con botteghe
si
741) e palestre danno testimonianza tanto del
La
netrazione di abitudini di vita greca.
una particolare trasformazione i
questo luogo
di
fiorire della
ritrovo pubblico
di
come tempio
templi quello corinzio di Apollo,
modo
di
Hermodoros, pag.
mentre
501),
loro forma conservata, appartengono per
architettoniche
questo
di
Io
periodo del
«
al
gli
tempio
al
(fig.
ci
mostra
732
Tra mura di s.).
cortile (al disotto ionico
con
suo rapporto
il
completamente
greca (esso corrisponde nella pianta
Roma, opera
chiaro
più
quanto della pe-
a podio senza
periptero
chiusura in fondo, con porticato a due piani intorno
trabeazione dorica), rivela nel
città
mercato assai sontuosa
basilica sul
piazze^
le
Teatro, bagni
strade.
sulle
romano
di
templi^ per lo
altri
Giove
meno
più al periodo postsillano. Delle
tufo
»
abbiamo
già
fatto
con
l'architettura
parola
in
nella
forme sopra
(pag. 500).
Casa
Fig. 90S.
Particolarmente decisiva L'antico atrio tuscanico
di tutto l'atrio.
Pompei.
in
II
secolo. (Overbeck).
mostra l'influenza greca
si
tro colonne (atrium tetrastvlum, i
Fauno
909, confr.
(fig.
dell'impluvio costituiscono
del
fig.
908,
fig.
-),
nella costruzione della casa.
860,908, 27) ha un rivale nell'atrio a quatin quanto che quattro colonne agli angoli
sostegni del soffitto e permettono cosi un ampliamento
La medesima tendenza conduceva a trasformare ulteriormente un atrio « corinzio » a più colonne (fig. 859), che si
a quattro colonne in
cinava
mezzo
del
modello greco intorno
nomi
A
peristili greci.
ai
giunto per
«
questo
tablinum
ad un
si
aggiunse un nuovo
»
e
peristilio e
greci (« triclinium, oecus. exedra, andron, xystus
normale
di
questo nuovo
tutta la disposizione
si
stile
distende rigidamente
un palazzo, è in tufo, le
le
la
cosiddetta Casa del
sue pareti variopinte,
sue scelte opere d'arte
ornamenti d'oro costituisce
il
i
(fig.
la
Fauno
lungo casa.
(fig.
l'
Ma
908).
si
confr. pag. 411).
«,
ellenistico è la cosiddetta
apre una vista pittoresca attraverso tutta
con
aggruppava secondo il portavano completamente dei
cui vani
i
della casa, con-
quartiere
corridoi, che
di
Casa
asse longitudinale, la
Con
cosicché
una nobile casa
di
si
sua nobile architettura (fig.
753, tav. XIII),
8351, con la sua suppellettile d'argento ed di
ca.sa
splendida, quasi
casa più la
Una
Pansa, nella quale
di
suoi bei pavimenti a mosaico
modello
l'atrio
riavvi-
città
i
suoi
del periodo degli
POMPEI Scipioni, che imitava
1
LI.ENISTICA
iusso ellenistico e preparava
il
l'antico atrio tuscanico ^27) per l'uso ufficiale,
miglia,
aprivano
si
primo per mezzo
il
del tabiino (33),
andron) nell'ampio
stretto corridoio ,16,
romano. Due
il
moderno
il
triglifi
per
secondo per mezzo
il
trasversale
peristilio
lonne ioniche che sostenevano un fregio dorico a
adiacenti,
atri
tetrastilo (7)
fa-
uno
con ventotto co-
131"))
una
;
la
di
volta s'innalzava su
un portico superiore. Un'esedra (37) col mosaico di Alessandro (tav. XIII) ed quattro sale da mangiare (triclini) per le quattro stagioni
di esso
una veduta del Nilo, (34.
egualmente pavimentate
42, 44',
35,,
ed aprono
di
bei mosaici
(fig.
753), circondano
il
pe-
un grande giardino (xystus, 39 il quale è circondato da un portico dorico profondo ma più semplice. La costruzione ad un piano ristilio
domina
che casa
parte
in
ancora
cedette
posto a
il
Ma
due piani.
quella a
questa
in
presto
vista su
la
la
fac-
ciata in queste case a ditTeren-
za
delle
L'atrio e
costituivano e le
era ancora assai
ville
semplice.
il
camere
peristilio
il
centro della casa
adiacenti ricevevano
aria e luce dai cortili per
apertura
loro
della
aperta nella
finestra
la
esterna non ha ancora sto
mezzo
superiore
:
parete in
que-
tempo nessuna grande im-
portanza tanto più che una chiù sura di essa corrispondente alle nostre invetriate sorse solo poco
prima della metà del d.
secolo
I
Cr. Aperture maggiori, cioè
balconi o loggiati con e pilastri,
ma
colonne
ebbero un po'
si
pri-
p.^,
,g,
^.^j,, ,„^^,^„„^,„ ,^,
,„.„„,, ^„|^.
nei piani superiori.
Come
in tutto
il
territorio dell'architettura ellenistica
si
adopera anche
nel periodo del tufo, per decorazione delle pareti interne, la u.suale nella
un basso gradino, un
e regolari file di
commessure fu accentuata
r intera
Questo
ed
sull'ornamento bianco
sempre
marmi
di
Pompei
in
maggior misura
".
A
il
poscia delle
fine
fu
in
di
avvivata
singole
loro policromia. Infine
copertura
una
con
pietre e insieme si
passò all'imi-
esemplari particolarmente ricchi
tali
pietre
variegate
primo
stile
pompeiano,
con
decorativo, che è
ad incrostazione
la
lastra
principio essa fu accennata con
stucco,
venatura policroma cosicché
parete fu costruita stile
in
Da
decorazione sempre più
una
una
alto zoccolo (orthostatai),
pietre rettangolari al di sopra.
incise
plastica
tazione di
in
delle pietre
costruzione a blocchi squadrati di quelle esterne, col suo tipico aspetta
costituito da
forma
commessura
o
appare
è stato
rive.stita
di
perciò chiamato
es.se. «
stile
torto per altro se con questo vuol essere affermato che la sua
origine deriva dall' imitazione di pareti variopinte incrostate con pietre giacché queste
sorsero solo più tardi sare,
ad ornare
in
tal
:
in
Roma
modo
la
sarebbe stato Mamurra.
sua casa
;
il
un rivestimento
famigerato amico di tutt'altro
genere
di si
Cevede
500
ITALIA
-
e.
PERIODO DELLA REPUBBLICA ROMANA
II.
Pompei
figura 791. Oltre a
nella
(tìg,
909, Priene
specialmente Delo hanno conservato begli esem-
e
questa
di
pì
910 conduce già inquantochè si aggiunge ai
ulteriore
una
stici
decorazione parietale; quella
nella
vlotta
figura
aperta
galleria
ripro-
allo stadio
pla-
pilastri
apparenza dietro
in
parete con soffitto dipinto in prospettiva.
la
Con un
avvivamento puramente architettonico dell'innon vi era posto per quadri parietali. Dei pavimenti a mosaico costituivano il giusto
tale
tera parete
completamento.
Dei
mobili
e di buon formavano V ar-
ricchi
gusto e degli utensili in bronzo redo. L' arte costruttiva
presenta
tufo
del
un
e decorativa del periodo
carattere unitario
periodo di splendore
il
secolo
segna
e
Pompei
di
artistico
(II
Cr.l.
a.
—
Ultimo periodo repubblicano (80-30). mezzo secolo della repubblica; Roma presenta un quadro del tutto mutato. La città -si Nell'ultimo
anche
apparecchia
mondiale.
città
vengono in
uso
un"
materiali
aiuto per ciò. Oltre
in
drati e al legno in
Roma
amalgama
cemento di mente per
calce
costruzione
di
blocchi squa-
ai
tempo
era già da lungo
di schegge di pietra e di
(opus- caementicium)
costruzione
la
una
artisticainente a divenire
Nuovi
cemento, che durante
il
"
special-
fondamenta.
delle
periodo del tufo
"
11
era
Pompei per chiudere le commura di sassi, acquistò una nuova
stato adoperato in
messure
Fig. 910. Decorazione parietale (Casa di Dioniso).
formare anche con arte
delle
pietre finora principalmente adoperate,
il
tufo e
:
La
colonne
in
marmo
dall'
una trasformazione prima volta
rettilinea a
colonne (pag. 4135.) che
ora in poi diviene tive dell'edificio
la
sono
regola negli
si
esterna,
e
a
generi di
peperino (lapis albanus), cedettero
il
tiburtinus),
occasionalmente usato già
lavorazione e adatto ad assumere
la
quell'unione
può additare anche
edifici
la
i
quale Siila fece
il
(fig.
710, confr. pag.
Campidoglio. Nel Tabularium (completato nel
Roma
l'arco e la volta;
come decorazione
una parte
del in
cuocere
a
sole. Inoltre
Olympieion ancora incompleto
offre per la
ci si
soltanto
al
ricostruzione del tempio capitolino bruciato neir83 e per
le
409S.), portò ad
78)
imparò
si
mattoni finora soltanto seccati
sempre più terreno al travertino chiaro (lapis dal tempo dei Gracchi esso era comodo per forme più delicate e di effetto più grandioso. trarre
quando
importanza i
dell'arco con l'architettura in
grandi a più piani la
colonna e
la
territorio greco e che da (fig.
91
1).
trabeazione
Le si
parti strut-
aggiungono
colonna diviene sotto forma di mezza colonna
della parete. Negli edifici a più piani le
essere di stile tuscanico, quelle superiori di
stile
mezze colonne
ionico; e ancor
inferiori sogliono
più
in
alto segue
ULIIMO l'ERlODO RFl'UBIU.ICANO occasione
ali
o
colonne
lo
mezze
corinzio con
stile
pilastri
(colonne
piatti
507
atti-
che, confr. pag. 382, 414). Si costituiva
una successione formale
così
dei
sin-
seconda del grado di
goli ordini a
leg-
gerezza e di grazia, un sistema che fu
anche
seguito
Cinquecento
dal
forme
delle
rinascita
sistema trovò
sua
la
applicazione pro-
babilmente anche nel teatro
primo
il
(55),
e per
nico teatro di pietra
ebbe
ta
sare,
quali
le
nel
Foro
in
parte
Julia)
egli
e
Cesare
conservarono
(Saepta
forme a volta loro posto le forme del-
il
ma
qui
greca,
mutamento:
le
parte Julia;,
ricostruttore
il
un
tufo,
in
alle
l'architettura
completo
nelle
vissuto più a
fosse
sarebbe stato
u-
vol-
Curia
campo Marzio
nel
1'
da Ce-
cominciate
estendevano
si
Pompeo
anche
funzione
Roma. Accanto
di
di
mezzo secolo in Roma. La
(Basilica Julia
se
:
lungo
sua
la
costruzioni
potenti
nella
Questo
antiche.
lo
avvenne .^t.'le
del
forme appaiono ancora nel
cui
Tabularium,
mezzo mali
fu completamente tolto di forme architettoniche " norquali flermogenes in Asia Mi-
dalle
»,
nore aveva stabilito verso
il
200 (pag.
Fig. 911
405) e probabilmente Hermodoros.aveva introdotto già verso il 140 in Roma l'architetto il
podio
Vitruvio è
l'ampio vestibolo,
italico e
muta Hermogenes,
della base attica e asciutta di
fascia rigida
e
le
volute
doperiptero sul Tevere
Matuta fondato pompeiano delle
nel
il
là
lo
stile
dove sono desiderati
(pag.
501).
nella quale
Roma.
Ancora
nell' età
(Lfibke).
augustea
riceve
il
suo plinto
al disotto
appaiono l'unione orizzontale delle volute come
possibilmente circolari. Tale
212.
Ma
questa teoria. Mentre furono mantenuti
colonna ionica
la
di
suo capitello diagonale con quello normale nella forma
Così
appaiono il
ci
appare
una ricostruzione
forse
912),
divinità capitoline,
le
del
lo
stile
nello pseu-
tempio della Mater
colonne anche nella
cella del
tempio
quale, cominciato ancora nel periodo del tufo,
Le sue colonne esterne erano corinzie, Sempre più guadagna corinzio, mentre dorico sparisce come applicazione isolata; elementi dorici (confr. fig. 911 sorge una cosa di mezzo tra
nello stile del tufo
sopravvento
il
'fig.
è stato completato in età
non
rappresentante di
il
Dal teatro
romana (dopo
(fig.
907)
ma
TSo).
nell'esecuzione normale. il
forma dorica e quella tuscanica. Probabilmente il nuovo linguaggio di forme Asia Minore ha predominato nelle costruzioni di Cesare, ad esempio nel tempio in marmo di stile greco della Venus Genetrix, la sua progenitrice, innalzato nel nuovo Foro Giulio 54-46', modello dei posteriori Fori imperiali. la
di
508
e.
-
ITALIA
Fig. gi2.
Accanto
IH.
:
Tempio
IL
della
PERIODO DELLA RLPUBI5LICA ROMANA
Mater
Alatiila
Fortuna Virilis
(
)
in
Ro
pubblici comincia a farsi valere il lusso privato. Se il fiM. Scauro, adopera\a per un teatro innalzato solo per uso provtre piani della scena di 360 colonne e 3000 statue in bronzo e rivestiva agli edifici
gliastro di Siila,
visorio
i
marmo,
vetro e tavole dorate, ciò fa ricordare
gina 434
navano rara).
Ma
ss.).
anche
Per
lusso delle corti dei Diadochi (pa-
case dei ricchi sul nobile Palatino e
le
marmo
colonne di
di
il
straniero ed anche già di
marmo
prima volta viene questo ricordato per Mamurra
la
sul Celio
l'pag.
fici
pubblici, divennero ora decorazione di case private o di
porte di
Roma.
Celebri erano
insieme a molte altre opere del
Toro
di
Cosi anche
Rodi le
ville
di
gli
sui
colli
artisti antichi i
e
viventi
Albani e Sabini
giardini o di ville alle
trovava per esempio
Anche
qui è
vita
il
di
Sallustio,
di
Tusculum, Tibur) o
artistico fiorente e delle vendite
quadri, statue, vasellame d'argento.
si
giardini di Lucullo.
testimoniavano della passione dei Romani per una
Un commercio
templi ed edi-
impianti (monumenta) di Asinio Pollione, nei quali
829); inoltre
(fig.
ador-
Le opere
505).
d'arte portate via dalle province, che finora avevano ornato soltanto
si
Luni (Car-
italico di
nella
Campania
campestre abbellita
pubbliche
pensavano
Pompei che
ci
dà
a
gruppo Cesare.
dall'arte.
procurare
quadro evidente
il
della trasformazione artistica nell'arredo delle case.
Pompei dopo lonia
romana.
della città
I
la
guerra sociale (80) era stata trasformata
veterani romani apportarono subito
ellenistica.
Le
strade furono
come
in
da
Siila
in
una co-
una completa romanizzazione
Roma
lastricate
di
lava e provve-
11.
Fìg. 913.
Camera
dute di pa,ssatoì
TIMO PERIODO
RKl'UBIU.ICANO
^0()
dipinta del
e
di
marciapiedi
;
regolato
i'v.
il
drenaggio.
Un
teatro coperto, de-
stinato principalmente ad esecuzioni musicali, sorse subito accanto
più antico al
;
un anfiteatro ancora primitivo,
costume tradizionale
Foro
mali. Accanto al
Campania
nella
piccolo
stabilimento
romani, per ciò senza palestra, e soprattutto anche senza il
sillana
pavimenti e
di
fu
appunto
come
materiale
fatta
furono
in
bagni per
di
bagni
altri
dell'aria calda; subito
anche
fatte
questo periodo,
le
apprestate in stucco. Invece dell' imitazione
le
Il
decorative degli
architettonica a
(fig.
741).
costruire cavi
seguirono anche
volte del soffitto.
forme
usi
gli
riscaldamento a vapore,
scoperta da Sergio Orata di
la
con l'immissione
riscaldarli
pareti cave e infine cave
d'uso
si
il
quale per altro presto fu introdotto tanto qui quanto negli
Neir età
a quello grande
più antico che noi conosciamo, serviva
dei giuochi gladiatori e delle cacce agli ani-
impiantato un
fu
il
i
le
tufo uscì fuori
furono
edifici
rilievo (pag.
505), che
basava appunto solo su motivi architettonici e che era troppo pesante per stanze
piccole e inoltre costosa per l'accuratezza del lavoro, apparve sulle pareti
sua
imitazione
fossero stile
dipinti
dipinta, in
ma
modo
in
prospettiva,
come
dell'architettura in prospettiva
casione dei
festoni dipinti,
come
che
zoccolo,
colonne
se sporgessero dalla »)
;
se essi
da colonna si
parete
a colonna
la
semplice
o pilastri e cornice ("
si
secondo
stile
o
tendevano all'oc-
librassero dinanzi alla
parete.
In terri-
torio italico la decorazione dipinta battè quindi una doppia strada. Il desiderio di un apparente ampliamento dello spazio condusse nel modo più conseguentemente logico alla trasformazione di tutta la parete in un panorama pae-
sistico, un' invenzione che a quel che sembra fu luppo del tutto nuovo della pittura di paesaggio.
fatta
Nella
ora e che portò ad uno villa
di
Livia presso
svi-
Prima
ITALIA
III.
:
PERIODO DELLA KEPUBI'.LICA ROMANA
II.
Fig. 914
Saxa Rubra]
Porta
h.
a.
ili
sono trasformate,
delimitazione architettonica, nella vista di un parco
popolano
celli
alberi e
gli
Pompei
Boscoreale presso
Parte di una pit
Ulisse nel pa
una camera
intere pareti di
le
Avventura
senza alcuna
recinto da ringhiere
degli uc-
:
cespugli vari, chiaramente caratterizzati. In una villa di
i
(tig.
sono ora
cui pitture
le
913),
New
in
York,
.il
valore
architettonico della parete è accentuato da pilastri, colonne, balaustre, cornici soltanto
ma
dipinte,
rotondo gure
negli spazi intermedi
738), su
(fig.
aprono
visuali su giardini, su
edifici
di
conduce
serie dei
la
passato sull'Esquilino dipinta
(fig.
quadri
dell'
Qui
914;.
Odissea, scoperti verso lo
ma
sopra un paesaggio continuativo
fi-
da
più
secolo
galleria a
parte
che è avvivato
passo
metà del
la
sguardo, attraverso una
variato,
Un
architettura.
all'
scuro ed aperta a prospettiva nella "sua
rosso
in
senza
panorami sono
più illusivo l'effetto di questi
volte dipinte delle figure grandi al vero dinanzi là
un santuario o tempio
torreggianti e appunto ancora
questi quadri siano sotto l'influenza della decorazione sce-
Per rendere ancora
nica è verosimile. alle
in
Che
prospettiva.
in
si
un gruppo
pilastri
spazia
superiore,
omeriche
scene
in
rappresentazione successiva: iscrizioni greche provano l'esecuzione per opera di ar-
Ma
greci.
tisti
tali
ma
mitologiche,
quadri di paesaggio ricevevano non soltanto riempimento di figure
anche
di figure di
Ludius? Tadius?) sviluppava
al
genere; un pittore
tempo
di
particolarmente ricca e piacevole. Tali rappresentazioni
mente
sulla parete
nera di una camera nella
conservati sono presi da un punto di vista alto
;
sura
secondo genere
dello spazio,
le
esempì tanto
più
marmo
certo vivaci
larmente
per
I
».
paesaggi
relativamente
lo più
prospettiva
elementi
altri
nella
cosiddetta casa della Farnesina
anche toni di colore più chiari e
parietali
più
violetto, rosso-chiaro, giallo),
cinabro.
padre
Le colonne
dipinte
in
e
(tav.
I
i
più
begli
Tiberio sul Palatino
XVI
monocromi,
scuri.
interrompe
la
offre qui di
chiu-
maniera sopra
nella
architettonici,
Roma
Oltre a Pompei,
variopinte appaiono dei piani
(verde, il
ed
in
nella casa detta di Livia costruita dal
quando
915],
lastre di
tano
una maniera
in
trovano schizzate legger-
casa della Farnesina
«
determinato,
pone dinanzi
altronde con visuali suU' aperto.
(fig.
si
di decorazione conserva alla parete la sua funzione di
ma mentre
accennata delle colonne sporgenti d'
incerto («Studius»,
presenza delle figure agisce assai vivamente.
la Il
nome
di
Augusto questo genere
colori
Al posto
ì.
i
quali
stessi
delle
presen-
divengono
comincia a predominare partico-
prospettiva, che dividono la parete in
Tav.
PARTE
DI UNA PARETE Nel quadro centrale
DLL :
SECUNDO
Allevamento
STILI:..
DALLA
del piccolo Dioniso
-
CAS Museo
\
IILLLA
delle
! A K.n L.M> Terme, Roma.
XVI.
ULTIMO PRRIODO REPUBBLICANO
tura parietale del
campi
-
secondo
per lo più
con
tavola
tre),
qui
effimere costruzioni
tano quadri
terali
incorniciati
a
XVI,
(fig.
nel alla
915
le
marmo si
?),
più
è
campi
per quadri su
915) e per ornamenti erano sviluppati nelle
Tutte queste pitture imi-
visuali che attraverso aperture della parete
campo maniera
o dei
714).
lo
edicola. Gli altri
(fig.
motivi che già ffig.
mediano per
il
di
lastre di
cornice
sulla
vivere
sono invece
sulT aperto;
strade
(tav.
una specie
gala dell'età ellenistica
reali; differenti
delle
con
collocati
continuano
I
Biblioteca Vaticana.
principale
pieghevoli,
di
Roma,
iianno forma svariata. Dei campi
architettonicamente
guardano
talvolta
Dall'Esquilino.
per quadri
sportelli
d'altro genere;
delimitate
.
come campo
contraddistinto
offrono posto
stile
^I
centrale e alle volte anche nei di
paesaggi
quelle vuoti,
sul
prospettive
esse
talvolta paesaggi
Palatino. (Confr. fig. 702 e
campi
la-
presentano
con figure
73'J|.
irAi.rA:
512
il
iii.
periodo della repubblica romana
maggiori, per lo più di contenuto mitologico;
l'ele-
mento figurato è in genere tratto da quadri La parte superiore della parete, allo scopo di
greci.
ampliamenti dello spazio, frequentemente
come
visuale su altre
Nei particolari questa
camere o sull'aperto (fig. 915). conformazione della parete
può essere
assai varia.
Nella
sina
aggiungono
alle
si
»
rilievi
in
stucco in leggiero
«
Casa
della
pitture degli stile
blema insoluto quanto su questo si
anche
quale in
canto
ma
paesistico
tenere soltanto è
al
Nella decorazione
Timomachos
esauriva
si
Roma
a
Cesare (pag. 422' poteva, crescere presso
fregio di
ma una
pit-
tura indipendente su tavola
non
quest'arte,
lore di
all'altra
rappresenta avvenimenti
pio di
Pompeo
esposti,
(pag.
e di
secondo
499
s.),
costume
d'
eroismo,
atti
quadri della cui maniera
delle derivazioni tarde
(fig.
Come
riti
989).
vengono
(fig.
!^2i) e
con
pittura del tempo.
Il
trasporto
favo-
ritrattisti
ricordati accanto a
Jaia (pag. 502) Dionysios e Sopolis.
In
era con
migliori
condizioni
scultura,
la
la
cui
si
po-
sizione appare del tutto mutata.
Nello stesso cazione
modo
romana
in
rivolgeva interamente
come il
al
priarsi concezioni
cosi
furono
e
si
Grecia
alla
suo modello e
suo più alto scopo
che,
cui l'edu-
a poco a poco
trovava
nell'
appro-
forme gre-
attirati
anche
i
la
ac-
storia
col fregio
quadri
del-
914;.
dan-
ci
no un'idea
della
può paragonarlo
si
Cesare erano
l'antico
gli
(fig.
:
esem-
nei trionfi ad
sorse: solo
italica
una
va-
il
appar-
tomba sull' Esquilino, scene disposte immediatamente V una
il
ac-
si,
Romani
i
la
dell'ele-
ed
italico
da
fatto
pro-
festoni e
nostro periodo. Di origine
Enea e di Romolo pergameno di Telefo l'Odissea
(i
particolare sviluppo
il
sembra essere
di Fig. 915. Giove Capitolino. Statuetta bronzo. Parigi. (Sotto ai piedi è da rii striiire lo sgabello).
E
decorativo ab-
trovano come ornamento parietale anche
in Alessandria;,
mento
Farne-
eccellenti
pittorico. stile
biano influito dei modelli greci orientali l'edicola
simili
è trattata
Pig. 917.
Torso
di
Belvedere. VatK
di
quadri
di
UI.IIMO l'HRIODO REPUBIit.lCANO
Lo
adornare
per
greci
scultori
templi,
pubblici,
gli edifici
bi
il
il
statue delle quat-
le
nazioni di Asia Minore
tordici
nuovi
i
costruzioni private.
le
romano almeno per
Coponius,
scultore
nome, che creò dopo
statue
di
5'3
da
assoggettate
Pompeo
per ornamento del suo teatro (pag. 507), costituisce un'eccezione. Un ApoUonios creava per
nuovo tempio capitolino, completato da un Giove in oro ed avorio se-
il
Catulo nel 69,
condo
modelli più antichi, opera spesso copiata
i
916), alla quale forse
(fig.
al
medesimo
di
Belvedere
artista (fig.
E
uomo
un
tempio
il
un greco
948). Pasiteles,
cia,
torso
un ApoUonios
.4rkesilaos creò tra l'altro la
Venus Genetrix per fig.
celebre
il
917), opera di
di Nestore.
figlio
ma-
la
ben possibile che
debba
si
anche
risale
schera dello Zeus d'Otricoli.
Cesare (confr.
di
Magna Gre-
della
aveva molto viaggiato, che
che
composto in cinque libri un'opera sopra monumenti celebri e che come artista univa
aveva
uno
spirito preciso di osservazione della natura
una tecnica accurata,
ad
bronzo
avorio,
tempio
in
che
argento,
eccettua egli
fu
capo
spesso
ripetuta
più
:
918).
Esso è stato interpretato come
lettra
o
riferito
ad
partente:
come
riconoscimento
il
ma
avvenimenti mitici,
altri
modello dei monumenti funerari
tìglio
oro ed
in
eredità
greci,
forse
di
Stephanos, M.
di
gruppo Ludovisi
(fig.
di
una madre addolorata
modelli
indistruttibile di quei
449) pelopon-
Oreste da parte
di
più
di
(fig.
E-
rappresenta soltanto, secondo
commiato
il
il
avorio
una scuola
di
indipendente è un'opera dello scolaro
Cossutius Menelaos, che appartiene già all'epoca augustea,
il
a quanto
sue opere,
delle
un Giove
Certamente un' opera conservata del suo scolaro Stephanos che una mediocre copia di una statua giovanile della scuola
è altro
nesia
nessuna
tuttavia
Metello (confr. pag. 501): tuttavia
di
generazioni.
non
lavorava
senza
acquistasse particolare fama, se se ne
pare, nel
marmo
e
anche
gruppo,
il
al
nella
sua freddezza classicistica, ha conservato un efficace approfondimento del sentimento
ed una nobile
e
giovane (confr.
semplice tranquillità.
La
caratteristica disposizione del mantello
948) accenna ad un'origine anche della composizione
fig.
periodo e permette così di valersi del gruppo per giudicare dell'indirizzo
ne resulta che
Cosi
sitelica del
quale
gruppo
riappare
in
è
completamente inverosimile Napoli
(certamente
nuovamente adoperata
adatta l'elegante statua in bronzo capitolina
non sono più
occhi ora di solito
ma
sono
fusi
inseriti
ateniesi che
lavoravano ancora SpRiNOER
:
tardo) figura
del
di
di
ed
Oreste
materiale
come
Elettra,
meglio
Stephanos:
Camillo. Nelle statue
altro
in
pasitelico.
l'attribuzione alla scuola pa-
in
nel
vi
si
bronzo
gli
nell'età
greca
insieme nel bronzo.
L'attività degli scultori ricordati trova artisti
più
quella
nel
questo
in
Manuale
si
in
—
I.
è abituati
a
il
designare
suo completamento
come
«
neoattici
Atene, creando quasi industrialmente per
in
un gruppo
e che
"
le
ville
di
soprattutto e
i
giardini 33
5»4
-
IFALtA:
III.
PERIODO DELLA KE PULSBI.ICA
II.
romani
dei
marmo
vasi di
e de-
oggetti simili decorati con
gli
ornamenti
chezza
di
(confr.
fig.
775
ma
s.),
ric-
figure
e
che anche
bisogno sapevano creare delle
al
loro
Tuttavia
maggiori.
sculture
capacità
creativa
la
aggira
si
dentro limitati contini. Volentieri
volgono
essi
sguardo indietro
lo
quanto che traggono
in
Essi
Kleomenes
di
Ermete
V
del
Lou-
al
secolo.
niese Eukleides
marmo
in
nelle
l'artista
lonios
nr\
»; ^O^
suo
'?^
vicinanze di Apol-
senza che per
piena concordanza
sia
del copiare, che
All'arte
comincia
di
pone
in Aigeira
gì 6)
(tìg.
vi
d'arte.
nel-
testa del
la
;
Zeus troneggiante
altro
Deli' ate-
trovavano
si
achee molte immagini
città
dèi
i
copiano addirittura;
li
ad esempio, è tratto da un
vre,
le
trasformano
facilmente
modelli o l'oratore
loro
le
da opere più antiche.
ispirazioni
ora
ad esercitarsi con
>^^
-
maggiore estensione, e che, data
mancanza
la
talento proprio
di
creativo, provvide alla grande
romana, noi dobbiamo
chiesta
gran parte
in
uno
stile
il
Antiochos
duro
thenos, .ApoUonios, chias, in
di
Policleto,
M. Cos-
Cerdo un grazioso medesimo artista. In
rapporto saranno ciulle
dell'
state
Eretteo
Ar-
bronzo
in
Satiro
sutius del
Par-
la
figlio di
un buon busto
Doriforo
in
nostra conoscenza
arte greca.
dell'antica
copia
la
ri-
con
(fig.
simile le
fan-
5Ó4)
le
Cariatidi di Diogene, le quali e-
rano
collocate
al
disopra
colonne nel Pantheon (pag.
518).
Glykon
in
L'Eracle
di
Farnese
servito
di
Napoli, una copia esa-
gerata da Lisippo iconfr.
ha
delle
Agrippa
di
fig.
ornamento
68i],
alle
".-^J' '^
ì
UI.riMO PERIODO RI:PUBBI.ICAN'.
contraddistinguono
si
Nel
nei suoi più intimi elementi.
per
ritratto di
Ci-
922) è espressa acutamente un'accurata ponderazione non discompagnata
(fig.
da astuzia;
L. Bruto
«
repubblica
della
della fine
forza di caratterizzazione colta
cerone
il
Fig. 924.
tratti
i
Pompeo
di
(fig.
923) tradiscono una certa ristrettezza
Museo Chiaramonti
celebre ritratto di Ottaviano giovinetto nel
quasi inquietante del futuro
Purtroppo noi non possediamo
principe.
contemporaneo
quasi nessun ritratto
sufficiente.
Sotto
mente;
di
una fermezza
rivela
Cesare
di
inconscia influenza di una
l'
denominazione assai diffusa dal tempo del Rinascimento, sebbene non costantemente
sempre
ha
accolta,
esercitato
come
Capitolino, considerata
Non
impressione
sua
la
un Romano;
è sicuro che essa rappresenti
la testa
che
quella di L. Bruto,
Tarquini
i
trattazione dei
la
barba riportano piuttosto ad un
filosofo della fine dell'ellenismo
a causa della sua esecuzione in
Italia,
piena
di
effetto di
-
IV.
uno
ha
PERIODO AUGUSTEO
IL
anche per
essi stessi a
nessun
modo
L'imperatore
l'arte.
capo
di
il
indirizzi di Vergilio,
contemporanea
di
Orazio, i
924). della
espressione
di
e
14 d. Cr.)
-
governo regolato, pro-
di
uomo
di
Stato Agrippa sono
architettoniche, che
di
Ovidio
si
quello
a
rispecchiano
il
le
il
una maniera
poesie di Vergilio o
le
quale
poeti augustei,
anche nella scultura
impresse
quale
il
Roma
suo spirito
così determinata che pos-
un'atte augustea. Augusto stesso
accennano
dei
limitano in
si
artista
rapporti tra la poesia e l'arte figurata nella
tutta la vita 'pfellettuale della sua età in
sull'indirizzo a cui
e
cui ritratto, forse
non Se anche non possiamo nominare nessun
e rivelano tanto
siamo parlare appunto
Cr.
a.
grande
suo
imperiale, quantv> la grande influenza del principe in
capelli
caratteristica
la
tranquillità
di
costruzioni
importanti
alla capitale.
e
(30
fosse stato rispetto all'imperatore in rapporto simile gli
il
(fig.
spirito schietto e risoluto.
Con Augusto comincia un periodo ficuo
conservato
Museo
bronzo del
in
cacciò
odi
la
desiderava soprattutto
romane
e
il
carme
se-
RlNNO\AMEN10
EDII.I/IO
ROMA
lil
i'7
colare di Orazio: forme classiche greclie
romano
disposate a contenuto
mana
ro-
a
e
dignità e oltre a ciò un senso per
ricchezza deiretìetto, lontano tanto
la
dal
sovraccaricamento quanto dalla minuzia. Così quest'arte classicistica riceve
impronta
pura
tanto dalla l'
ultimo
del
Il
fatto
che proprio di
sua
quanto
seguente periodo
del
governo
la
differenzia
repubblicano
fastosa
imperiale. cipio
la
ellenizzante del-
arte
periodo
dair arte
che
particolare
Augusto
prin-
al 1"
Egitto Foro dì Augusto col tempio Marte Ultore.
Fig. 925. Pianta del
sia diventato provincia
avuto influenza
romana
sull'arte
solo
particolari; Parte augustea nel
Rinnovamento compiè sotto
piani di Cesare.
E
nota
mentre l'aveva trovata l'uso di il
ora
in
poi
governo di
la
ha
di
dei
complesso non
edilizio di
lungi)
il
(30'
per
—
Roma.
Augusto
di
frase di
in
è
dipendente da Alessandria.
rinnovamento
Il
quanto
Augusto che
egli
Roma
una
lasciava
dell'indigeno
marmo
di
Carrara negli
che è ad esso legato.
quale Augusto assunse ufficialmente la direzione dello inoltre
Roma
di
si
di
i
marmo
mattoni. In ciò è espressa soltanto una circostanza esterna,
comune
dispiegamento di maggiore sontuosità
80 templi antichi;
edilizio
che egli continuò e ampliò
completava a
mano
a
stato,
mano 20
editici di
Nel
egli
28,
stato e
l'anno nel
restaurava più di
costruzioni cominciate da
soprattutto dal padre adottivo Cesare ed aggiungeva
40 nuovi templi ed ediPer quanto molti di questi templi servissero a culti romani antichi, le forme architettoniche non potevano essere che greche, una volta che Roma voleva
altri, fìci
pubblici.
rivaleggiare per architettura con
le
capitali più antiche dell'Oriente.
struita nel 31) sul Palatino
Assai
significa-
che Augusto nella sua casa, già codomus Augustana) e con la quale si iniziava la serie
tivo per questo indirizzo cosciente del'
suo scopo
è
dei palazzi imperiali,
parte
almeno
a quanto
dalla posteriore
non
costruiva
greca a la
sta
metteva da
piano della casa
il
trasformazione, e
l'atrio
peristilio.
casa di Livia dalla
italica,
può giudicare
si
ma una
casa
Cosi egualmente
(fig.
915)
si
disco-
forma tradizionale
mana. La casa
ro-
Augusto fu subito completata con il tempio di Apollo d'Azio, ricco di un cortile di
circondato di portici, e con blioteca
crebbe col Fig. 026. Capitello del tempio di Marte Ultore.
di
tempio
quah
vì
la
Bi-
Foro si acun importante ornamento
Palatina.
di
Il
Cesare dinanzi
al
era la tribuna degli ora-
Italia:
5 '8
tori
(Rostra).
iv.
periodo augl'steo
ii.
L'antico tempio della Concordia sotto
una sontuosa costruzione che Tiberio completò l'antico tempio di Castore
vengono
Foro
507) fu annesso
il
dedicato
dopo
nel 42
Nell'abside del
furono
che
nuovo
la
tempio
(fig.
qui a.
il
;
teatro di la
Cr.
il
Filippi
specie
portico
grandissima
particolare
l'attività
un tempio circolare
edificio per votazioni
nuovo
architettonici
stile
(in
925), tardi.
romana, parla
erano essenzialmente
già nel i
II
la
Cr.
in
di
Campo
Nel
quello di Marcello
2 il
Egli
distrutto
fu
tardi
Ma
innalzò nel 27
da un incendio
a padiglione); egli
Saepta Julia;
i
a.
(si
completò
Cr. lasciava alla città
pag.
il
egli costruì nel le
sue
primo stabilimento pubblico
sec, vedi
medesimi
spazi interni, egualmente importanti per
s.).
sorsero molti sontuosi pora.
1
con tetto
cominciato da Cesare,
Pompei
1
edilizia di Agrippa.
1
nel
(fig.
40 anni più
r,\rchitettura del Rinascimento.
25 a. Cr. il " Portico degli Argonauti " e nel terme che da lungo tempo erano in costruzione, bagni
solo
della gloria
edifici,
nell'
per
suo meraviglioso Pantheon che più già
Marte Ultore
semicircolari dei colonnati all'intorno
di
maggiore spazio per nuovi
il
di
completato
e
Pompeo ebbe un compagno
modo
pensa che fosse
grande
grande tempio
col
l'unione di linee rette e curve (pag. 506
cui influenza fu
svolge in
tuttavia le colonne conservate pro-
Cr.),
costruzioni
nelle
come una
predilezione per
9111 si
battaglia di e
da
sostituito
da un rifacimento adrianeo. Al Foro Giulio 'pag.
Augusto
di
la
adoperate
Marzio, che offriva ticati
sul t'oro (6 d.
quanto sembra solo
a
Campidoglio fu
il
io d. Cr. Questi rinnovò anche
nel
41S). Certo
delle capitali ellenistiche:
i
di
compiti
degli
ampi
grandiosità e per lo splendore della deco-
razione, degli stabilimenti estesi e tuttavia coordinati e destinati a servire ai bisogni
più vari,
quali
bagni,
fantasia e l'intelligenza
33
a.
ginnasi, degli
avevano già nel
architetti.
periodo alessandrino occupato
Probabilmente
fu
la
anche Agrippa che nel
Cr. dette principio alla ricopertura a volta della Cloaca
Massima
(pag. 496).
RINNOVAMFNTO
EDII.IZIO
Concordia (veduta dal
Fig. 928. Cornice del tempio della
Degli
Stili
serva
la
forma
attica
essa è posata su un Il
capitello, in
tipica dell'età
fregio è
di
con alto
imperiale lo
ogni
modo
tralci.
io d. Cr.
La
si
mensole,
le
ancora più
Tevere, assume
un aspetto più 927':
(fig.
Pola
e di
snella.
forma
la
ricco. (fig.
presenta già con quella
ricca partizione,
del geison, cornice)
abbondanza
rimane
tipica
ornamentazione, che
di
egualmente
quali così difficilmente erano in u.so nell'architettura greca, sono
romana e)
della
(fig.
298
al
le
foglie erette nel geison e la
disopra.
Per avvivare
forma
pareti spesso
parete stessa vengono coronate alternativamente di
altre
parti
linei
(egittizzanti) e rettilinei
preso dal Rinascimento
;
929, confr.
(fig.
anche
il
agli
edifici
791 e
fig.
tav.
esso era stato tolto; pubblici in
torri le case di affitto, cosicché
si
9'Ì2),
alle
carat-
irrigidita del
le
nicchie e
le
frontoni curvi-
un motivo che
fu
ri-
principio della partizione delle pareti del secondo
con l'incorniciatura centrale sporgente
chitettura reale dalla quale
Pompei, .accanto
le
in
l'in-
tempio
ricca e sovraccarica del
sviluppa con sempre maggiore abbondanza solo nell'età claudia. Oltre
kym.ation lesbio
Il
1092)
corrisponde ad una tendenza dell'architettura romana, e che è sotto
teristiche dell'architettura
stile
base con-
cornice del tempio della Concordia, rinnosi
straordinaria
la
fluenza della decorazione in terra cotta
tuscanico,
Nìmes
mensole come sostegno
ma
sul
prende
trabeazione
928)
(fig.
corinzio; lo ionico
costruzione appaia
la
più liscio; nei tèmpli di
periodo imperiale;
il
La
926).
fig.
il
da Hermogenes; spesso
introdotta
sotto,
di
perchè
zoccolo
cui successione (dentelli,
per
disotto).
dorico è completamente sparito. La
il
plinto al
il
un ricco motivo a
vato da Tiberio nel la
Saturno),
di
connessione a quello del tempio rotondo
rimane per
ornato
5'9
architettonici ha acquistato quasi la prevalenza
tempio
è assai raro
ROMA
DI
Roma
XV'I) appare
all'occasione nell'ar-
l'una e l'altra cosa
crescevano
in
dovette stabilire un' altezza
si
trovano in
elevazione a
massima
di
modo
di
70 piedi
520
Italia:
iv.
ii.
i-eriodo
augusteo 'metri 2o)!ed edifici
come
pubblici
Fo-
il
ro d'Augusto dovettero
essere
con
alte
protetti
mura
a
blocchi squadrati
contro
pietra ricolo
che
poteva
tali
pe-
il
incendio
di
da esse.
di
venire
Avanzi
edifici
con
alte
fronti
loro
di le
a
piùppiani e^finestre,
hanno] un,
che
to Fig. 929.
Il
moderno
cosiddetto Ninfeo
sono
essi
eseguiti
per
lo
più
in
mattoni (contr.
casa dei martiri Giovanni e Paolo sul Celio, sulla quale
ad
dedicata,
essi
zione interna
fa
sotto).
In
facciata di essa a tre piani ed alta
riconoscerla
come una
sono
Roma
in la
è sopraelevata la chiesa
si
conservata in gran parte e nella parete lunga della
è
una
stata incorporata
ci
soprattutto
noti
Ostia dove
f as-
attraente aspet-
sai
15
metri.
casa signorile costruita nel
II
chiesa
è
L'ornamentasecolo.
—
Anche fuori di Roma grande monumenti pubblici. In molti luoghi delle province sorsero templi di Augusto e di Roma, della Fortuna Augusta, oppure altri dedicati più o meno sicuramente al culto imperiale, come il bello pseudoperiptero Maison Carrée) in Nìmes (fig. 927) col suo vestibolo profondo dedicato al ricordo dei nipoti Costruzioni in Italia e nelle Province.
era l'attività edilizia per
i
i
Augusto C. e L. Cesare nel 4 d. Cr., o lo snello tempio di Augusto in Pola 1092). Forse appartiene anche a questo periodo la facciata ben conservata di un tempio (dei Dioscuri?) in Assisi; come nel tempio di Cesare in Roma (pag. 517S.) era posta qui dinanzi al tempio una tribuna elevata dalla quale due scale conducevano giù sulla piazza. In Atene il tempio di Roma ed Augusto Jfig. 500, ad di
ifig.
oriente
Parte-
del
none) ebbe soltanto la forma modesta di un monoptero edi-
fìcio circolare
cella
,
le cui
furono
artistiche
copiate
senza
forme
da
quelle
Eretteo. Furo-
dell'
no eseguite anche grandi opere di utilità la
pubblica. Sul-
via
r laminia
pig. 930. Ponte di
Augusto presso Narni. Da un disegno
di
Francesco de Hollanda
(1540).
COSTRUZIONI
IX
Fig. 931. AcqiK-dolto
presso
Nanni rimane ancor oggi
archi alto 30
il
Gard con
tre
quali
file
è
ME
PROVINCE
Agrippa presso Nimcs (Punt
piedi
il
(fig.
ilii
la
Arco onorario
in
di
un ponte a cinque
Nera (fig. 930). non lontano da Nìmes che oltrepassa profonda
valle della
931)- Alla costruzione di strade provin-
fece contribuire anche ricchi senatori,
Fig. 932.
521
Oard).
grandioso avanzo
l'acquedotto di Agrippa
di archi sovrapposti
Augusto
NI
i:
m. innalzato da Augusto sopra
Non meno grandioso ciali, alle
in
eli
IIAI.IA
Grange
(Arausio).
si
riconnetteva spesso
S22
c.
-
Italia: w.
il
mgijsieo
r'ErvMODO
r innalzamento
per
quali
trionfale
importanza
e
favore
monumenti
nome
(il
di
arco
«
ed
recente)
è
"
i
acquistano
archi onorari o
vittoria
di
stradali
(pag. 417),
ora
altro
maggiore
come
archi
di
maniera
all'antica
egual-
mente come monumenti per lo di colonie od altro.
stabihmento
Se fosse da credere ad una posteriore notizia sarebbe stato in-
nalzato già verso ^
Grange
(fig.
di
per opera
Marsiglia
presa di
Cesare
46 l'arco
il
932) in onore della
padre dell'imperatore Tiberio: quest'ultimo presso
fu
Pompeo
la
Cr.). Otta-
su
Sesto
tardi
anche
vittoria
(36) e più
più spesso ricevette in
Roma
archi onorari; egualmente di
membri
altri
della famiglia imperiale.
Più frequenti che
particolarmente presto
in
Roma
tali
dica
stessa lo erano
una
forme
prin-
province,
forma assai
Già nella prima epoca imperiale noi troviamo
ricca.
si
Gallia dove ebbero
questi archi nelle
nella
a
dedicato in ap-
l'arco (25 d.
viano dopo
di
probabilmente dal
49),
le
tre
una porta semplice (fig. 933], una porta tra due larghe ali di muro (fìg. una porta principale con due porte minori nelle ali (fig. 932). L'arco ha sempre la sua incorniciatura particolare, le ali sono spesso partite con mezze co-
cipali:
934),
lonne.
ed
tutto termina con
Il
coronato con una
od
tua
l'
e
arco
campo ad
una
sta-
fregi del-
i
prestavano
si
scultoria,
decorazione quale ad
la
esempio dell'
il
altre parti
in
piani
ad
attico che offriva
gruppo.
un
.\nche i
un
regolarmente
era
nel
arco
di
fregio
Susa ha
un carattere barbaroprovinciale; in Gran-
ge e
Rem_y
le
sono ornate
di
in
pareti
St.
prigionieri
scene trofei.
di I
galli,
di
battaglia, di
singoli
eie-
Pig. 034.
Arco onorario
.lei
Oiuhi
|ii
un' iscrizione o a rilievi
T menti
M
()
questi edifici onorari sono invcnj
di
tempo come porta
—
gala e
di
come base
E
li
^23
ma
più antichi,
statue onorarie
di
loro uso nello stesso
il
sembra essere nuovo.
funerari. Ancor oggi varietà regna nei monumenti tomba di Cecilia Metella, nuora del triumviro Crasso, un edificio rotondo a maniera di torre, su una base rettangolare, di un effetto grandioso e severo (fig. 935), che fu usato nel Medio Evo come fortezza e coronato di merli. Augusto adoperò la medesima forma, che dava un carattere monumentale alle
Tombe.
domina
Una grande
Appia
la
tombe rotonde
antiche nel
via
la
italiche
(pag. 470, 482),
in
un
aspetto
.Mausoleo della famiglia imperiale, che egli innalzò in
Tomba
Fig. 935.
Tevere
e
il
di Cecilia Mete-Ila
(Capo
di
nata di madie e di
alti-e
tombe
più
ricco tra
il
Roma, Via Appia.
Bove).
Pincio, coronato da una collinetta piantata
questa forma ritorna anche in
alquanto
mezzo ad un parco
ad alberi
La
del periodo.
[l'antico
caratteristica
tumulo):
tomba
or-
M. Vergilio Eurisace dinanzi a Porta .Maggiore (fig. 936) con un fregio di lavoro non fine ma interessante perchè rappresenta la fabbricazione del pane (si pensa involontariamente al ricco Trimalcione
di
impianti simili
altri
Petronio- e
la
piramide egittizzante
nuove forme. L'ispirazione egizia del
Nuovo Impero, non
ritrova
si
soltanto presso
il
al
tombe
Roma
«
colombari
per
la
tempio
somiglianza con
le
per
C. Cestio mostrano
di i
di
nell'innalzamento Iside,
ma
la
di
delle
di
obelischi
anche nel Circo Mas-
Augusto. In contrasto con
poveri
ricerca
tombe
le
fastose
collettive, dette
casette dei colombi; le urne cinerarie veni-
Anche questa forma, che non appare prima di Auproveniva da Alessandria, dove era già in uso dal tempo dei Tolemei. Una
vano deposte gusto,
»
furono innalzate a
di
anche
Mausoleo
simo, presso l'Ara Pacis, dinanzi isolate
del fornaio
in
piccole nicchie.
524
e.
-
ITALIA:
Fig. 936.
monumenti
Tomba
grande varietà
di
Pompei che
arricchirono assai
si
colari all'aperto o
tombe appaiono
nella Caria presenta sopra
la
presentano anche
questo periodo:
sotto nicchie sono le
Altre forme di
Mylasa
M. Vergilio Eurisace. Roma.
di
sepolcrali in
PERIODO AUGUSTEO
H.
IV.
forme
nelle
la
trapylon
n
(arco
di
Giano),
sormontato da un obelisco
in
che
ad
un basamento ed un
Provincia gallica (Provence). del
(pag.
una tomba
funerarie
di
semicir-
sedili
si
in
uso
trova
tomba
esempio una
aperto a
portico
Dall'oriente
360).
La forma resto
strade
le
templi,
predilette.
province:
una piramide a gradini come nel Mausoleo influenza
altari,
nella
anche
Siria
nel
di Vienne, d'epoca del
riceve di
Lazio,
di
pilastri
un
anche «
te-
riappare
resto indetermi-
SCULTURA
525
=,2f)
malia:
-
C.
iV.
PERIODO AUGUSTEO
II.
del
Palatino di
e
di
Apollo
con
statue
Skopas, Timotheos
Kephisodotos
vane
^méM-è
per acroterì dei
templi
egli
'''
i
gio-
suoi
valeva
si
statue
delle
Boupalos
arcaiche di
1 'J
il
617); anzi
(fig.
perfino
IL
ornava
egli
tempio
il
se ad
secolo
I\'
esempio
(pag.
223).
resse
per
Un
inte-
storia
la
dell'arte simile a quello coltivato nella corte
pergamena (pag. Fig. 939. Scena di
che
haltaslia.
Dal ,„.M„n„u,i.
qui e contribuito a spingere
in
de
sono conser-
si
vate varie tracce di policromia (ros-
so purpureo, giallo, cremisi).
Amore
colo
corda Giiilii
la
derivazione della stirpe dei
da Enea e da ^'enere (confr.
Fra
948}.
fig.
pic-
Il
lato della statua ri-
al
le
femminili
ligure
sono particolarmente attraenti quelle sedute che dipendono da modelli greci (fig.
viene
950) ; da una di queste probusto della cosiddetta Klv-
il
una
tia,
bella testa di nobile espres-
sione, inserita in la
un
calice floreale,
quale probabilmente rappresenta
madre
Antonia
la
giovane,
manico
e
dell'imperatore
(confr. fig. 944)
Ludovisi
che
;
anche
Ger-
di
Claudio
Giunone
la
a questa
appartiene
sembra essere il ritratto ideadi una donna imperiale sul
età
lizzato
modello
IV
un' opera del
di
pag. 368), probabilmente di Caligola,
sua rata
Drusilla,
complesso
statue
femminili
prassitelici
—
Glittica e toreutica.
come un tempo
erette
(lig.
(fig.
ripetono
951)
affini
(il
costume
figure
di
fanciulli di
augustea presenta uno
quello della fine della Repubblica
grandioso,
o
mancano neppure
ritratto dell'età
il
la
fu ono-
panneggiamento
eguale al greco); non
di
che dopo
immatura morte (38) come Panthea. Le
motivi di
secolo sorella
la
922
stile
per
più
lo
femminile romano viva
era
espressione.
più generale,
più
In
classico
ss.).
L'arte del ritratto acquista un aspetto particolarmente
corte dei Diadochi (pag. 436, 445), nei grandi e sontuosi camei con rappresentazioni della famiglia imperiale. Un esempio l'offre la alla
grande onice del gabinetto delle antichità L'imperatore Augusto
Roma
vi
in
^'ienna che è di squisita finezza
Giove a
troneggia con l'aquila di
accomunato
lato,
(fig.
accanto
952).
alla
dea
La dea della terra abitata pone sulla sua testa una corona e accanto a lei si vedono le divinità del mare e della terra feconda. Accanto a Roma sta Germanico mentre Tiberio scende dal carro trionfale (dopo la vittoria sui Pannonì_, 12 d. Cr.j. Al disotto dei soldati sono occupati ad alzare un trofeo circondato da Pannonì prigionieri. Le pietre con le sue figure di un bianco latteo sul fondo bruno è al pari dell'Ara Pacis un a cui nelle province egli era spesso
modello
di
noi
possediamo ancora alcune
una sua testa di
ma gemme
eleganza fredda
più abile intagliatore di
di
Augusto
nobile. del
Forse a buona
nel
culto.
ragione essa è attribuita
al
tempo, Dioskourides d'Asia Minore, del quale
eccellenti
gemme
(confr.'fig. 953).
La
con
l'
glittica
splendore soprattutto in Dioskourides e nei suoi
iscrizione dell'artista; era celebre
ebbe ora
figliuoli, in
il
suo ultimo periodo
Aspasios
(fig.
506) ed
iiai.ia: IV.
53-
n.
periodo at:(:ustì:o
che talvolta incidevano degli eccellenti
altri,
vano opere più antiche e invece solo
di
ritratti,
come
talvolta,
gli scultori,
copia-
rado trattavano delle composizioni proprie.
AI posto delle pietre
sigillari profondamente intagliate compaiono spesso ora anche buon mercato che riproducevano vari colori dalle pietre nobili autentiche. La fabbricazione del vetro era soprattutto in auge e^produceva o « mille-
delle paste vitree a
tìori
»
i
variopinti o imitazioni di carnei o rilievi
a
carneo su
come
vasi,
cosid-
il
detto vaso Portland o un'an-
pompeiana con \endemmia idealizzata.
una
fora
Con di
glittica
la
andava
anche in Ro-
passo
pari
ma, come
alle corti dei
dochi.
toreutica.
la
vamenti gento
Dia-
ritro-
I
di suppellettile d'ar-
Hildesheim, di Bo-
di
scoreale
Bernay,
di
e
giungono
che
augustea
dall' età
sino alla tlavia, testimoniano
dominava
del fine gusto che
preparazione
nella
del
va-
d'argento da tavola
sellame
437 s.). Accanto con decorazione
confr. pag.
a dei pezzi
ornamentale
rappresenta-
e
ne
trovano
zioni
ideali
se
degli
altri
particolarmente e
che riprodu-
contenuto
per
forme
per
indipendenti
cono come l'Ara Pacis avvenimenti
storia con-
della
temporanea con artistici
(fig.
simili
mezzi
Un mo-
954).
desto surrogato dell'argento
troppo costoso era
lame rosso pi'-.
AiioMsiu d. ", niM
'149
n
I'"
rctium (Arczzo),
\,i.ni,i
"
vorava sino dagli di
buon gusto
ultimi
nelle
per cadere poscia di
Pittura.
predomina
in
—
Lo
Roma
forme
lo
finezza dell'
al
tempo
quasi
meno chiamarlo
questo imperatore e
si
vasel-
il
ornamentazione durante
la
Ar-
»
cosiddetta
che
la-
si
più alto grado 1'
età
augustea
l'accrescersi del lusso in Italia.
architettonico a
anche
che noi finora conosciamo
potrebbe per
e di
moda con stile
terra sigillata
tempi della Repubblica e che raggiunse
il
in argilla di
di
solo
prospettiva sopra descritto (pag. 509
Augusto. da
Ma
Pompei
augusteo, non
gli
e
isolatamente
soltanto
mantiene per circa mezzo secolo,
sorge a lato un terzo
perchè
ma
perchè
da
sorge il
ss.)
stile,
Roma.
Si
nell'età
di
suo carattere
si
I'
I
r
i
r
R
^^3
951. Statua feinuiinilc da Erciila
riannoda completamente
alT indirizzo
tiene la partizione della parete del
mezzo,
artistico
secondo
augusteo.
stile,
complesso esso
In
anche assai
man-
spesso V edicola nel
quale tuttavia da una nicchia con veduta sull'aperto diventa una semplice
la
incorniciatura di un quadro, giacché qui
come da per
tutto
il
nuovo
stile
rinuncia a
ciascuna apparenza di ampliamento dello spazio, alla prospettiva fcon qualche incon-
gruenza! e
ai
colpi
d'
occhio suir aperto
e
ripone
funzione
parete
la
sua
nella
naturale limite
a
dello spazio (fig. Le colonne 95^). dai fusti snelli, bianchi e
delicatamente
ornati divengono per lo
più delle semplici
delimitazioni dei piani delle pareti. gli
dei
ornamenti semplici
piani fascia:
Tutti
sono motivi
fregio o
a
essi
tano uno
stile parti-
colare assai ricco
piuttosto
a
presen-
rigido
ma e
Fig. 55,.
cameo
di
Vienna
ITALIA
534
l\
:
PERIODO AUGUSTEO
IL
.
ricordano spesso tappeti o
grandi
dei
seria;
piani
bruno
il
e
giallo
al
mente,
zona
e
alta
ne
questa scelta
dei
attraverso inferiori
dei
dati
su
concezione
di tutti
considerata
come
questi
stili
vani
porte
le
colori
più
decorativi,
secondo
i
come
libero aere e
veniva
più
lo
o per
certo
nero e lo
la
meno
influito
entrava
naturalmente basso
tempo
verso
influisce
l'il-
dal cortile
fortemente
più
chiari dal
parti
le
venivano l'alto,
ma
una generale
quali solo la parte inferiore vien
stabilmente connessa per quanto
riore era considerata
che
cosi
e
stesso
nello
accanto
una naturale graduazione facciate a più piani. Su
luce
batteva
parete
per
è
può avere
la
:
della
questo
delle
colori
luminazione dei
nero e anche
il
principale
è bianca
risulta
partizione
nella
colori
che sono adoperati più rara-
della parete
chiara (pag. 512)
come
parte
zoccolo
lo
I
hanno un' intonazione
rosso e
il
la
azzurro
all'
poiché
e
più
verde,
il
hanno
scuro
violetto
il
lavoro di intarsio.
pareti
delle
spartita,
decorata
mentre
la
parte
da ascendenti
supe-
e leggiere
terminazioni della costruzione della parete. E non rari accenni all'Egitto ffig. 956) debbono considerarsi soltanto come dovuti ad una predilezione per elementi esotici essi non possono dare la prova dell'origine egiziana di questo sistema decorativo
;
che deve piuttosto cercarsi
in
Italia.
L'impressione
distinta
per
quanto |un
po'
fredda è accresciuta dall'esecuzione oltremodo accurata: essa è l'espressione carat-
Al carattere dell'intera parete
teristica del gusto dell'età augustea. i
in
quadri
un piano
ligure
957) cosi per
(fig.
e
la
realmente
rinuncia
il
all'
colore, effetto
nel particolare
come
richiamo a modelli
fa
dello
spazio
per in
la
nell'insieme
il
di
carattere
adattano anche
profondità. Si
ma
della tranquillità
si
delle
figure
pongono
le
dà ad esse così
classica per
antica età.
Augusto riceve l'omaggio di barbari sottomessi (Ispani ? Germani Tazza d'argento da Boscoreale. Parigi, Coli. E. de Rothschild.
Kig. 954.
si
disposizione
un ambiente paesistico o architettonico
in
volentieri
si
come anche
?j.
il
che
1
i5.
(Il
eLAU D
1
53E.
I
Decorazione parietale pompei; quadro centrale è d' incerta interpretaz
V.
—
DA TIBERIO A TRAIANO
(14-117)-
L'età augustea aveva segnato un passo decisivo nello sviluppo dell'arte romana: linguaggio delle forme artistiche greche, nel quale si fanno valere
sulla base del
accenti
classici
accanto agli
ellenistici,
mento nazionale romano e segna
l'arte
tende allo sviluppo vigoroso di un ele-
cosi la via all'età seguente.
DA TIBERIO A TRAIANO
536
Claudi
I
ma
—
(i4-'")8).
sardonice di
la
Naturalmente
manico che parte per
l'oriente
posteriore alla
gemma
di
e
serrata
strati,
uno
romana
piuttosto che greca.
del
carneo,
Anche Windsor). Con
come anche
duro;
più
altri
solo
di
a
Ger-
pochi
anni
Claudi
i
perdeva
cessava
suoi
i
più
con
coltivata
caratteristici
apprezzato
nobile
il
decorativo augusteo (pag. 532) non ha avuto
stile
più lunga più
stile
durata fastoso
posto ad uno ma ha ceduto ma meno delicato (vedi sotto il
Qualche
pag. 541).
pesante
cosa
simile
di
costruzione superiore
presenta
lo
dell'
arco di O-
range posteriormente dedicato a Tiberio,, considerata un'aggiunta
è
cosic-
bene soltanto
Anche
argento.
in
fervore,
pregi,
pagalo
e
l'antica
specialmente
tutto
del
ancora
l'antico vasellame
la
mano
riconoscervi una
di
quasi
sebbene
veniva
ché
pare
camei raggiungono solo raramente
toreutica,
la
commiato
il
sia
952) rivela, pur con tutta l'abilità della sua la maggiore magnificenza di colore dei suoi
notevolmente
stile
essa
(tìg.
nonostante
composizione
finezza (Claudio in
ricollegò a quella augustea,
si
sebbene
Cr.),
d.
(17
Augusto
cinque
l'arte
l'arte aulica
Parigi nella quale Tiberio e Livia danno
posteriore
quale
la
(fig.
932);
tombe di questo periodo in Pompei, una camera funeraria cubica con una sopraelevazione a forma d' altare, divengono a poco a poco sempre di minor gusto, spesso barocche anche per
le
lo più
e sovraccariche
Un
pur con
monumento
che
anno 20
neir
Tiberio per
gusto
innalzarono
in
delle
si
Da una parete pompeiana terzo stile ». (Semper).
trova ora nel
Museo
di
Napoli
modello
(pag.
529''
anno 30
all'
città,
vi
stava
di
che
mine
l'età
a questa età claudia
augustea
dell'età
aveva
:
iniziato
era qui
Au-
di la
statua
personificazioni
questo modello, ap-
ornata delle figure di
e
una volta
in
Pozzuoli e
958).
essa porta e
terribile
dell'Ara
circondata dalle
un'imitazione
quattordici
dopo un
liberalità il
Nel campo della scultura noi dobbiamo soprattutto riconoscere lare merito
Giulio
sua
partenente
(fig.
Foro
la
Lione
città;
nel
Cr. dodici città d'.^sia Minore a
imperiale seduta
'
loro povertà di mezzi.
d.
terremoto; secondo
Fig. 956.
la
gusto più delicato dominava invece nel grande
a
compimento
alla
rappresenta da questo punto
romana, specialmente nel
rilievo
storico.
Lo
stile
il
sua di
suo
partico-
maniera vista
il
ciò cul-
freddo, classicistico,
Augusto viene avvivato, temperato e raffinato con l'osservazione dei particolari; forme e movimenti si allontanano dalla fredda dignità che era in qualche modo estranea all'epoca, e conservando invece l'accurata e fine stilizzazione danno una nobile immagine della realtà. Come esempio di questo stile del rilievo Claudio può servire la scena d'un sacrificio di stato al Louvre (fig. 939'. troppo dignitoso dell'epoca
Anche alcune
di
lastre a rilievo a Villa
Medici, che erratamente
assegnate all'Ara Pacis. appartengono piuttosto,
come
indica
la
da
principio
furono
rappresentazione del-
eL A UU
1
su una di
l'imperatore Claudio
nuovo ad un
aitare (della
scene di sacrilìcio
si
rii;.
qui,
periodo, I
?).
forse
di
cortei e
le
rilievi
augustei; delle figurazioni
costituiscono
un nuovo elemento. Ap-
ai
due
rilievi (fig. gfio)
057. Ratto ifEiii-opa. Pittura parieta
in
marmo
di Carrara,
fatto e
sviluppano ulteriormente
che sono dai più collocati nelTetà augustea degli
elementi
dell'Ara
un'architettura a nicchie e perciò leggermente
hanno ornato un
edificio a fontana
agnellino, sotto
cui piedi
i
il
una leonessa con
menti cercano
rendere
di
(nymphaeum):
vaso del
della fontana, ed
plice
soggetto
nella serie delle decorazioni di carattere idilliaco,
di
strati in
il
de!
nostro
innalzato nel 43 d. Cr.
come sfondo
relativamente grandi di templi
partengono
Augusta,
ricollegano per
537
1
ad un editkio
esse,
Pietas
I
tutti
i
delineazione, caratteri/.zano
i
concavi
alla
che raccolgono (fig.
latte
abilmente rovesciato serve
suoi
nati
in
Inca-
942Ì.
superficie
essi
presentano una pecora col suo
come sbocco
una cornice rocciosa
gradi della corporeità
con
e
Pacis
del
rilievo
sino
acutezza ogni tratto reale e tentano
i
cui
ele-
alla
sem-
in
breve
e.
S38
-
ITALIA
V.
:
DA IIBERIO A
I
PAIANO una
raggiungere
di
impressione del to la
decorazione degli funerari (cippi)
altari
urne cinera-
e delle
derivata da quel-
rie,
la
augustea comincia
mutarsi come può
a
il
di
un
berto
Livia
di
nalzato
dopo
solo
venuta nel 41 In
Fijr.
958. Base di Pozzuoli.
Hyika
Apollonia
fanno
Ma
Cr.
d.
961).
berio Myr
li-
in-
sua apoteosi av-
ifig.
Kibyra
mo-
render chiaro
numento
la
Temnos
tut-
Anche
pittorica.
Roma rilevare
lignamente
Ti-
come
(14-37),
masuoi
i
Sono solo da ricorcompimento del tempio di Augusto sotto il Palatino verso il Foro cominciato da Livia; ambedue le imprese si trascinarono in lungo: come ornamento della biblioteca, la quale era storici,
dare
dispiega evidentemente una scarsa attività architettonica.
grandi
legata con
lavori
il
di
la
statua
solo sotto Caligola
Delle
ville
il
teatro
di
tempio, fu trasportata da Siracusa a
dell'imperatore
riana sotto
restaurazione nel
colossale
quale andò oltre
il
Palatino, ad ogni
di Capri,
di
modo
Pompeo
Roma
Il
negli ultimi anni di
vita
Apollo Temenites. Terminate esse furono nella
già
costruzione
sotto
culto di Iside che fu
anche nella domus Tibe-
l'influenza
che Tiberio cosi a lungo abitò,
chiaramente perspicuo.
di
e
non
sempre
in
della sua ci
è
megalomania.
conservato nulla di
sospetto
al
puro
spirito
e
1
A UD
I.
I
d39
1
Vii
Fig. QbO. Rilievi
romano radici,
l'ostilità
Marmo
insieme
un
ad
rinnovato
comportò
intervento:
Come
simulacri.
ai
in altre
il
nuovo
19
in
Roma
in
conseguenza
di
tempio nel campo Marzio
cose, così
maniera volutamente opposta
in
suo governo alzò
di Carrara.
dello stato avea posto anche
dette occasione all'imperatore nell'anno
scandalo
si
nonostante
che
e
Griinam per fontana.
salde
un grande fu
distrutto
anche questa volta Caligola (37-41) ai
suoi predecessori e
al
principio del
conosciamo Esso era un tempio su podio con larga scala di accesso. Quattro colonne corinzieggianti sostenevano un frontone egizio semicircolare (confr. da una moneta
fig.
nsl
791)'
cane di Sirio; tizzante
di
(tìg.
il
tempio.
Il
particolare aspetto
di
962J.
appare Iside cavalcante
quale la cella
sostiene un
ornamento
sul
egit-
ed anche l'ornamento figurato mostra
forme egizie
all'
infuori della decorazione
cordata del frontone e della
già
ri-
statua del culto
la
quale appare puramente greca nel vestito e nella posizione, cioè lontana dal tipico aspetto di Iside.
Noi dobbiamo credere
di
possedere delle repliche
un tipo riconosciuto solo da poco come buon esempio in Monaco, purtroppo senza
in
e
il
cui
mente
n
esso
lo
DA TIBERIO A TRAIANO
540
sione artistica o .soltanto da esagerata coscienza di sé me-
desimo
e
come
fosse stato concepito artisticamente
imperiale ordinato per
losso
il
tempio
Jahve
di
il
in
co-
Ge-
rusalemme.
Le costruzioni stinate
a
.solo
progetto
fantastico
Caligola
di
servire
riunire
di
furono essenzialmente
sue esigenze personali.
alle
con un
ponte
Il
de-
suo
residenza
la
imperiale sul Palatino e su quest' ultimo costruirsi accanto %2.
iif.
una nuova abitazione
Giove
a
tempio lii Isiife n Marzio. Moneta di di Vespasiano.
gione
bronzo
posto
sua
la
già nell' antichità a ra-
sulla spiaggia
raccogliere
Palatino
per
e
pomposamente ordinata contro
spedizione
Manica inquantochè
una
colore è
leziosa
terme, e che può ben spiegare
«
preda tolta
pareti
moda
ma non
con
la
all'
Oceano per
alle
il
nuove
sue
motivi in paste vitree e
sorta in questo
Bri-
soldati dovettero
i
Caligola evidentemente pensava
»
costruzioni sui due luoghi; coprire delle chiglie di vario
come
conchiglie destinate
Campidoglio
il
Quando
accanto alle stravaganze di Nerone.
tannia trovò un'indegna fine sul canale della
le
fu
Il
Campo
con-
tempo soprattutto per
scusare quelle reboanti parole.
Nell'età di Claudio (41-5+j cadrebbe secondo
la
sua iscrizione
il
tempio
di
Au-
gusto e di sua moglie in Vienne, poiché esso presuppone la consacrazione di Livia che avvenne solo nel 41 d. Cr. Ma allo stesso modo che nel tempio di Augusto Il in Roma (pag. 538) anche qui V iscrizione deve essere stata applicata più tardi. tempio viene ad ogni modo datato dalle sue forme che ricordano ancora 1' età repubblicana, persino prima di Augusto, dovrebbe quindi aver mutato essenzialmente la sua destinazione. Il suo corrispondente è il tempio in Nìmes (fig. 927).
Il
dell'architettura Claudia
lato più forte
come l'accampamento grandioso porto per
e
del lago di
campagna romana d'
acqua
(fig.
la
di
furono
Tiberio
in
gli
edifici
Roma,
di
inoltre
utilità
pubblica,
l'impianto
933), testimoniano della cura di questo imperatore per
città ;
Magall'acquedotto
porta della città (Porta
giore)
legata
Claudio lungo 43 km. continua acconciamente lo stile rustico degli archi. il Sotto Nerone (54-68) famoso incendio durato nove
giorni tutta
distruggeva
(64)
Roma
la
air infuori
pidoglio,
del
ed
quasi
repubblicana,
Foro
e del
Cam-
una parte nuovo ordina-
inoltre
del Palatino.
Il
mento
occasione di rag-
offri
giungere quell'unione già pre-
cedentemente progettata
tra
del
m. 5640 ma certamente non compiuta Fucino, ambedue le opere intraprese da Claudio. acquedotti, che danno tanto carattere al quadro
galleria lunga
la
lunghe arcate degli
le
provvedere la
Ostia
prosciugamento
il
.\ncor oggi della
di
dei pretoriani
il
pig. gas. Parte
deirAcquedotto Claudio nella Campagna Romana
C[.
1
Fiu.
il(i4.
Volta dorata. Soffitto dilla nonilis Aurea
per mezzo
Palatino e l'Esquilino
50
doveva
lago artificiale e che Il
primo posto
tetti
grandi
consisteva di
ettari,
prese
lo
Severus e Celer.
e furono
più
AVDU
tardi
I
la
riunire «
abitazione
di
vantaggi
i
di
di
e
una
Domus Aurea»
giganteschi impianti
tolti
Ne
un grandioso insieme che, esteso
di
edifici
celebre
di
rli
mezzo da
altri
villa
di
edifici
impressione non seria
e
le
parti
conservate,
con
di un un palazzo.
quelli di
Nerone, l'opera degli archi-
compimento
a
Terme
Colosseo,
anche
complesso
in
un parco, perfino
non furono mai condotti
Ciò che noi sappiamo del lusso della
sopraricostruiti.
di
di
Traiano) o
disposizione fa in parte una
presupposto
che
siano
vani
rimangono al di sotto dell'aspettativa e perfino al di sotto dei migliori lavori contemporanei di Pompei (IV stile). Ciò nonostante le parti ornamentali hanno fatto una grande impressione sugli artisti del Rinascimento ed hanno dato accessori,
l'ispirazione
leggiera
sieme
fig.
loro
ai
volta
delle
964:
Il
«
grotteschi
».
Il
stanze
principali
pittore
che
ebbe
.
più
gradito
dove
rilievi
la
direzione
effetto in
si
stucco e
del
lavoro
riceve pitture fu
dai
soffitti
appaiono
a in-
un romano. Fa-
542
-
Il
alia:
DA TIBERIO A IRAI ANO
V.
mulus (secondo
si
la
Come
Fabullus).
tradizione;
un indice
si
Domus Aurea
innalzava nel vestibolo della
in
bronzo
dell'
Zenodoros tardi
dio
del
un gran numero
in
di
come musico;
statasi
neva
anche
riconoscere
la
l'aspetto
di
lo rappre-
sua fama acqui-
medesima immagine
monete
sue
sulle
la
tali
più
fece perso-
statue, che
sentavano come citaredo apollineo,
statua
trasformata
Nerone
Sole.
la
m. 35, creata da
alta circa
con fusione imperfetta e
statua del
in
nificare
imperatore
congettura per lo più
megalomania neroniana
della
e queste
po-
egli
permettono
immagini imperiali
di
in al-
cune statue considerate
di Apollo (tì^ 965); esse presentano una riproduzione esteriore, e senza finezza, di
motivi e di forme più antiche. Degli edifici
sono da ricordare
secondo nuovo unite a
il
di
delle
i
Statua in
marmo
da Castel Gandolfo. Vaticano. testa e le mani sono di restauro.
si
adoperò a
bagni cade
dovevano riceverle
in
le
(pag.
di
Nerone
Campo Mar417
s.)
questo vetri,
periodo: quali ad
la
esempio
edifici
questo scopo
la
posteriori,
mica.
Il
e
anche per case
di abitazione.
suo primo ricordo appare ;
allora
nel
Q ffiszaaj
p.irii.tale
ili-l
quarto
stile
,
ma-
evidentemente essa
era una cosa del tutto nuova.
Decora/ione
imfab-
terme centrali pompeiane ancora
ligno resoconto di Filone, della sua udienza con Caligola
Fig. 066.
erano
Un' invenzione
incompiute quando furono sepolte. Si possono additare per
Spesso
palestre.
grandi finestre a
bricazione di Fìg. 965. Citaredo.
costume greco
zio le quali
portante per
La
sue grandi terme nel
le
pittura e stucco, nelle tenne Stahiaue.
l'onipe
I
Fig. 967. Parete del
Per
Uno
il
confronto con
come
esecuzione, stile
ipag.
stile
era
n
543
dalla casa di ApolliTie in l'oiiipei.
Domus Aurea
cosi esclusivo e nello stesso
stile
terzo
la
quarto
eLAUD
si
tempo
presenta ancora
una
volta
Pompei.
così costoso per l'accuratezza della sua
il
od augusteo non si poteva
532 mantenere a lungo, par,
non poteva
ticolarmente
p-.
trovare una diffusione ge-
anche
nerale
case
nelle
più modeste. Così nel pe-
non
riodo Claudio
se
prima, sorse
accanto
esso un quarto
stile,
riuscì
ben
ciarlo
del tutto.
presto
erano troppo
a I
già
ad che cac-
colori
seri, le stan-
ze erano divenute troppo strette.
Invece sorse una
predilezione un lente
anzi
per
stridenti:
raggiavano
in
colonne ed
fastosi, le
pareti
cinabro, zaf
ferano, azzurro, le
po' inso-
colori
porpora
altri
bri architettonici
;
mem-
non ap* ,
paiono più bianchi
ma
di
Fig.'OòS. Sacrificio di Ifigenia. Pittura parietale " '
dei Poeta tragico.
Napoli.
pompeiana
dalla casa
ITALIA
544 colore giallo-oro. si
aggetti
e
di
A
visuali.
architettoniche
sottili,
tale
di
ma
stile
scopo viene creato un impossibili
(pag.
visuali a prospettiva
era invero calcolata l'intera architettura della esercitato influenza sulla predilezione
un'altra
più forte
OW.
Fig.
apparato scenico
venne
influenza
Sala da
per
anche
la
966}.
Per
(fìg.
pittura
ora
ci
liberi o
come
di
nella
decorativa
pag.
'confr.
Vettii.
presentano soggetti antichi
in
può
510) dal
teatro,
la
Un
corrispondente
Hera
quadro di
di
in
figura 969. la
di
parete
(fìg.
(167
tal
genere ha lasciato
un'altra sala della casa,
razione, mentre quello dipinto è da porsi
i
cui
Innume-
.
lo
meno
ci
La metà quadri
vario-
le
nuova trasformazione
vacca di Pasifae
trono), surrogato per
Ma
il
I'.
su uno
e
danno
gbb). Del vivace, ricco e festevole aspetto di
(fìg.
avere
prospettiva.
a
Domus Aurea
dinanzi ad
posto.
sguardi sulPaperto
appaiono a lato dei quadri anche
può dare un'immagine
forme
di
spezzamento
incorniciati sono sparpagliati sopra
da quadri di soggetto mitico (Dedalo e
tal
di
farlo (fig. 9118), e
così decorata
sione
lo
per mezzo
questa circostanza
sfondo paesistico, e ripetono pitture greche su tavola, o per
parenza
gli
questo
lunga,
giuoco
fantastico
un costante
casa;
nella casa dei
Pi-
gran
413),
rispecchia in qualche decorazione
si
revoli quadri grandi e piccoli,
pinte pareti. Essi
oltrepassandolo di
ampliamento dello spazio
l'apparente
e
artificiose,
mezzo
della parete per
secondo
al
parete
della
A
colorito freddo viene sostituito da un colorito caldo.
Il
aggiunge, riannodandosi
spezzamento
DA TIBERIO A TRAIANO
V.
:
l'ap-
dei rilievi in stucco
una
sala
delle pareti è occupata
e
la
punizione
su tavola
di
immaginati
realmente chiare tracce
nel
Is-
in
posto
che appartiene alla sua più antica deco-
dopo
il
terremoto del 63
e fa
già
rico-
I
diminuzione
una
noscere
nella
viene ora
sempre più
sto
il
stile
caduta
della
città
che
la regola.
dominò
quale
Que-
fino
alla
occhi a
agli
quando parliamo pompeiane. Tutto in esso
pareti
la
di-
moderni,
noi
545
I
è quello che
(79)
dinanzi
soprattutto
sta
ma
ricostruzione
1
fi-
nezza quale forse è scusabile per fretta della
eL AUD
di
fa
assegnamento sulF effetto; le pitture più accurate divengono rare, per la maggior parte sono sommarie e
Anche
spesso trasandate. tettura
particolari
lo
ma
nell'archi-
bada più
si
ai
d'insieme,
alTelTetto
suoi molteplici
fondi,
con
innumerevoli sostegni
sottili,
per
che con gli
non
dipinta
i
più dorati
spettive
e
i
(gialli),
con
sue pro-
le
suoi sguardi sull'aperto Fig. 970.
deve dare l'impressione
Per
zio interminabile.
di
il
menti di stucco
fatti
modello
quadri.
per
i
a
uno
principali
offre
li
essi dei soggetti
stampo) è In
(fig.
Dalla casa di Marte e Venere, Pompei.
Ve
che
regna
essi
in
scene d'amore e per la
mostra anche
si
frequente
l'uso
caratteristico
complesso le
ancor sempre
romani
e
suo carattere dozzinale
una grande predilezione per getti
Marte
spa-
le
un' intonazione
greca;
mitologia
971, dall'Eneide XII, 398
nude
figure
orna-
negli
medesimo
del
più
(fig.
libera,
sog-
I
970).
rado competono con
di
oppure
ss.i;
rappresen-
la
un
tazione della vita reale conduce ad
banale realismo nostante razioni
sieme
le
di
972). Tuttavia, no-
(fig.
e le esage-
manchevolezze questo
effetto d' in-
1'
stile,
pom-
della decorazione parietale
peiana rimane sempre importante: essa
concorda con ricca
di
pompeiana delle è
la
di
natura circostante cosi
La grazia
colori.
migliori e
mostrata
maggior
di
una casa
di
periodo,
questo
da
ancor oggi
di
una
gusto,
ci
quella dei
^'ettii (fig. 969\ che è stata lasciata per quanto è possibile nella sua antica con-
dizione, con la sua decorazione figurata
straordinariamente giardino
coltivato
ricca e
peristilio (fig. 973). .Ma la di
INGF.R
;
Enea
Manuale
ferito.
—
I.
Dalla casa di sirico, Pompei.
con
il
suo il
preoccupazione
conservare nell'andamento dello scavo
ogni traccia della Fig.
colonne e verso
decade tutta
con figure di matrone,
da Rodingen. Mannheim.
l'arte
gallico-romana.
Fig. 1028. Sucellus e Nantosvelta. Da un altare di Saarburg. Metz.
-
ìiai.ia:
S82
Nel
III
\ii.
Costanzo
sotto
romano furono
nell'impero
contro
il
confr.
260,
e
fig.
1038).
terme,
un
fierezza
la
Come
imponente
di
fortificate
le
ed
rusticEe)
la
Roma
di
edifici
altri
(pag.
540), accresce
Un
palazzo
talvolta
un
ad
porte
delle
di
V e-
imperiale,
sorsero nella città. Tutto
ville,
aggruppati intorno
Porta Ni-
«
questo periodo (dopo
rielaborazione, appunto
dell'ultima
impressione.
dell'
anfiteatro
di
maggior ricchezza
di
all'intorno furono stabilite delle (vilkt
la
da per tutto
saldamente
più
che è conservata,
città,
Roma, e dove la mancanza come nella Porta Maggiore nergia
soprattutto verso
allora
1030), è un'opera
(fig.
»
di splendore,
e Costantino.
barbari che divenivano sempre più minacciosi. La
i
porta settentrionale della gra
che fu frequentemente sede degl'im-
suo periodo
il
line del secolo
città
nellp: province
secolo Treviri,
ebbe
peratori,
arte
I.
domestici
edifici
luoghi
talvolta
cortile,
piacere con lunghi porticati solatìi, con pitture parietali, con
splendidi pavimenti a scultoria
come
542)
mosaico
anche
apparecchi
di
che riparavano
nord,
(fig.
Anche bagni ed
altri
nello edifici
finestre di
stesso
con
1031),
esse erano provvedute di
:
decorazione
ricca
vetri (sopra pag.
a
riscaldamento adatti per
tempo
indispensabili
case
le
per
Romani
i
il
umidità.
dall'
si
tro-
vano dapcrtutto.
Un quadro nia romana. Fig. 1029.
Gigante
.
Colonna
» da Merten. Metz.
sino
ave\ano apportata il
confine
del tutto
\'osgi, lo
netta di divisione.
d(
al
la loro.
Limes
'1
nessuna
era
I
antica
»,
La
gli
«
Agri
artistica,
Germa-
dalla
e V Eifel costituiscono
Reno
valle del
cioè
civiltà
differente è presentato
Hunsruck
là
e
il
paese
Decumates dove
gli
alla »,
una
sua
non a\'evano
abitatori
celti
Esso
militare dell'im-
pero più fortemente presidiato.
La gran massa è
costituita
rarie militari italici
esse
pietre
fune-
modelli
fatte sui
1032);
(fig.
vi
monumenti
dei
dalle
accanto
ad
erano immagini delle
divinità e rilievi votivi, che per lo più
cianti.
dèi
si
riattaccavano
o
legioni
delle
dei
al
accenna
all'
toro,
influenza
maggiore dell'Oriente; sun luogo,
mediana
quanto
del
Reno
Cibele)
sempre in nes-
nella si
di
Giove
(Serapide,
sul
Dolicheno
tanti
culto
commer-
La grande invasione
stranieri
valle
trovano
templi e tante immagini
grandi e particolarmente detta
Fig.
1030.
La
•
Porta Nigra
•
in Treviri.
linea
destra
Veduta esterna.
non
GERMANIA. REZIA. NORICO. PANNOMA, URITANNIA
uccide
toro
il
concorrente il
1033).
(fig,
pericoloso
più
il
Anche
cristiana.
religione
della
Mitra che
persiano
solare
dio
del
gliate
dio celtico del cielo con
583
sue colonne dei
le
Giganti appare qui frequentemente (pag. 38 0.
Vasellame splendore in
preparato
era
argilla
in
ma
luoghi,
fabbricazione
la
dei vasi
parte di forme assai artistiche
Di bagni
si
è assai
vari
in
esercitò con particolare
Colonia
vetro,
di
1034.
(fig.
bene conservato un dop-
pio stabilimento in Badenweiler.
Alquanto
erano
differenti
condizioni
le
Rezia, del Nerico sole della Pannonia già per il fatto che specialmente nelle due prime regioni, dati, nei paesi danubiani
delia
i
non
avevano una grande importanza.
pe-
I
La Tene
gusto
(pag. 472, 577 s.) erano già da lungo Così nelle regioni delle Alpi e del Danubio, che dal tempo di Auappartenevano all' impero ma che solo gradualmente furono romanizzate,
Roma
fu di
riodi dell' arte di Hallstatt e di
tempo
passati.
nuovo
T importatrice di tutte
mare
attraverso
allora in gran
fiore.
In tutte queste regioni
tare qualche cosa del
case locali, quali
Aurelio,
erano
ci
di
i
valichi orientali
nuova
tutto
ispirazioni
le
mediatrice dal
alpini
città
di
ne fu naturale
e
Aquileia che era
specialmente l'architettura ad appor-
fu
giacché
abitanti,
agli
artistiche, la
capanne rotonde
le
e
le
sono mostrate dai rilievi delle colonne di Traiano e di Marco una semplicità assai primitiva. Spesso si trovano come nella Provenza
dei
monumenti
funerari a più piani; dei sepolcri
più piccoli
vengono
niera
di
particolare
monumento del modo in
marmorari
provinciali
lo
*
del
(Celeja);
-illi
del
si
Tropaeum
"
coronati
a quelle
della
namento
le
plastici
presso Battersea)
il
romana alla
ma-
esempio
influiva sui
Guerriero nerico
«
e
condizioni
erano
La Tene anche
mente
di
»
rilievi
i
vicino di
qui
presso a poco
Del predominio
danno testimo-
soprattutto dei belli oggetti di or-
Uno
e delle armi.
piena di gusto, e già
ornamenti
offre
Galiia settentrionale.
ritrovamenti,
i
cui la scultura
alla
Un
1024).
traianeo di Adamklissi (pag- 353)-
»
della civiltà celtica di
nianza
una piramide
(fig.
possono richiamare
Nella Britannia simili
con
Igei
scudo all'
età
di
bronzo,
romana,
smalto rosso (trovato
rappresenta
in
un
modo
di un' arte
ornato nel
con
Tamigi
particolarmente
attraente questa tecnica prediletta nel territorio celtico. Essa a
sviluppò più tardi con maggiore ricchezza
si
colori,
commercio romano. Nell'architettura del periodo dobbiamo attenderci nessuna grande creapredominò la capanna circolare con un materiale
anche sul
più antico non di'^iIn'sSda'ti"'str'as"burg!?.
di
quel che sembra appunto in Britannia, ed ebbe influenza
zione
;
irAi.rA:
584
l'arte nelle pron'ince
vii.
con
deperibile lino a clie la
conquista per opera
Claudio la
tecnica e
E
mana. dato
anche
La
forma
la
stato
ro-
già ricor-
che
il
gallo-romano
è
(pag.
tempio
di
introdussero
si
qui
578)
rappresentato.
stazione
Calleva
di
che
(Silchester),
è
stata
ora messa completamente
mostra mente un incrocio di
real-
ippodameo
(pag.
allo scoperto,
de
di tipo
307)
del
tutto
stra-
regolare,
con Foro nel mezzo, esso
sembra
senza rigidezza di ciato di
di Fìg. 1033.
Monumento
irregolarmente tera stazione è le
mezzo
Karlsruhe.
250).
grandi
e
piccole case
campagna
e ville spar-
ed
liberamente
pagliate
ai
più arbitrario e che
questa
di
il
trac-
sopra una quantità
campi: fronti di strade e case di città mancano. L'incircondata con un muro poligonale irregolarmente disposto, che taglia in
modo
strade nel
posteriore
da Osterburken (verso
di Mitra,
ma
distendersi
stazione
si
campestre
come una
perciò
palesa costretta
in
fortificazione
forma
un'antica
di
città.
Anche
Venta Silurum (Caerwent) mostra, ad ogni modo con una disposizione rettangolare del muro, un simile carattere, cosicché si può considerare questa sparpagliata
disposizione
delle
abitazioni
talvolta assai grandiose,
ville,
La
pag. 582). delle
pietre
mano
di
plastica
si
come un
di si
l'influenza
si
trovano accanto
Di
forme classiche
delle
un'arte indipendente e
e
sempre sono
tendono verso
originale
difficilmente
può osservare qualche cosa.
La Spagna i
ricchi pavimenti a
non ha nessuna grande importanza si può riconoscere la
un marmorario della metropoli,
esse.
i
funerarie nelle quali
a sculture rozze e provinciali, le quali tuttavia sotto
tratto particolare della regione.
distinguono per
non è
monumenti romani. Tra
ricca di
più importanti sono dei grandiosi ponti sopra vallate
di
fiumi profondamente incassate (Alcantara, pag. 553, Merida e dei grandi acquedotti (Segovia, Merida, Tarragona), in parte è in si
eseguiti in granito. In
anche
1'
Sagunto
hanno
nascita
avanzo
grandiose
Traiano
e
Merida (Augusta Emerita)
un arco onorario, egualmente
è conservato
delle
di
di
un teatro
mura
di
:
in
là
vi
ed
Tarragona (Tarraco
città.
Italica,
il
luogo
di Adriano,-^ha restituito dei
di
grandi
:
delle
Le
mosaico (confr.
opere
importate,
SPAGNA, AFRICA
mosaici. anche
In complesso Spagna offre po-
la
che particolarità notevoli.
Se l'Africa romana, soprattutto
avanzi
questi
stimoniano quasi
vamente cui
in
Traiano
te-
esclusi-
grande
del
fiore
tempo
dal
fu
una
è
più ricche di
delle regioni
rovine,
Nli-
l'antica
midia, oggigiorno
di
regione
questa
benedetta dalla natura, uno
granai
dei
tocca
sa
di
Roma:
primi decenni
nei
predominio
esFig. 1035. L'
suo culmine
il
la
del
secolo.
III
letteratura africana.
Thamugadi (Timgad,
il
Se
medesimo
certamente
1035) segni per
fìg.
zione dell'edifìcio dell'anno 100 Il
E
il
arco di Traiano
«
periodo nel quale giungeva
il
le
colonne
trabeazione a sperone aggettante, apparsa
l'iscri-
assegna piuttosto
lo
loro
la
Adriano
nel periodo di
altrove
pe-
al
sporgono liberamente con
che già
africana» nonostante
questa fioritura è cosa controversa.
principio di
suo aspetto straordinariamente ricco, quasi barocco,
riodo degli Antonini ed anche
al
cosiddetto arco di Traiano in
«Pompei
la
Timgad.
in
«
(fìg.
991, 99Ò s.), sono comuni negli archi onorari africani solo dal tempo di Marco Aurelio e poscia certamente sono assai amati nei maggiori dei circa settanta archi dell'Africa.
Un
tetrapylon
veste (Tebessa).
Fra
(Dugga), costruito in
con
fregio
e
presenta invece
pietra,
frontoni il
su podio, prostilo,
o arco
templi
i
goffi
di
;
Giano
dell'
età
Campidoglio,
conserva
tempio ben di
il
delle
le
il
forme
innovazioni
conservato
ordine corinzio con
di
Caracalla
di
tempio
ma
tradizionali,
singolari
Tebessa
epistilio
mo'
pesanti
di
cioè bucranì disposti
metope sopra
di
colonne
con serpenti.
Il
un
coronamento con
tro-
festoni
in-
attico
cornucopie,
trecciati,
le
aquile
esse
tra
e
è dato da fei,
modo
non felici un tempio
interamente
rilievi,
a
E
1036).
Thugga
di
ogni
ad
appunto
e
(fìg.
coperto
trova a The-
si
principale
che sembra accen-
nare a un tetto a padiglione
o piuttosto a un tetto
Una
offerta
è
anche dal tempio
di
Esculapio dell'età
Aurelio" in stile
Fig. 1036.
Il
(empio
di Tebessa.
piatto.
barocca
costruzione
dorico
di
Marco
Lambaesis del
;
vestibolo
quattro
colonne
ricurva
dentro ^un atrio
e
la
lo
a
scala se-
586
e.
lìAI.IA
-
VII.
:
I.
ARTE
F'ROVINCE
SEÌ.LE
micircolare
sono
egualmente
insoliti.
Timgad
In stata
rimessa
luce
con
è
alla
grande
chiarezza una pianta
di
nella
città,
Lambaesis un accampamento.
vicina
Antiteatri,
teatri,
fontane ed
bagni,
acquedotti,
cister-
ponti
danno
Fig. 1037. RiliL.
ne,
un quadro completo degli
africani.
edifìci
appaiono
Tra
si
Laberii
(dei
forma
romana
?)
neir arte
cacce, fiere, ecc.,
degli dèi
ma
meno
africana.
non
scultura offre tratti
di
poco
particolarmente
presenta
vi
la
Libia,
da
più
a
piani,
grossolano.
I
locali
il
prin-
degli abitanti, cavalli,
pag,
(confr.
rari,
ritratti
i
e
simulacri
Verso
romano. Tra gli metà del III secolo
la
la
di
Adriano,
i
di
portici
Apollo, tempio del Foro,
terme). In Tripolitania, oltre all'arco quadrifronte
avanzi romani
di
sità
e stato di
mana sono
di
la
la
teatro,
un anfiteatro,
conservazione quelli
destinati
i
monumenti
di di
tutte
Forse già prima del regno
di
romana verso
i
suoi soggetti.
particolare
tempio
Tripoli,
in
strada
sulla
le
terme. altre
Ma città
Leptis Magna, della
Settimio Severo
la
Infatti oltre alle
mura
si
di le
hanno
da Aasab si
costiere città
rico-
dune sotto era stata
città
di
dell'Africa
ro-
natale dell' impera-
la
cui
sono
dotata
di
provvidenza della
difesa e alle strutture
sono acquedotti, cisterne, un teatro, un circo, delle terme e porticati del Foro. Per magnificenza occupa il primo posto un edificio nel del porto, vi
e
a superare per grandio-
alcune delle sue costruzioni nelle quali è sempre da ammirare civiltà
qui ricor-
Sabratha (Ahrotonon) dove le
grande
sua
porticus Augusta
tore Settimio Severo, che scavi in corso stanno liberando dalle sepolti.
Giove,
di
M.Aurelio
un tempio a Aasab, monumenti funerari
a Mizda e un centro di importanti rovine è
noscono un tempio, un
col
conquista italiana è stata aperta ad
monumenti romani di età imperiale. Per la Cirenaica siano avanzi di edifici in Tolmeta (Ptolemais) e Tocra ma in modo tempio
dèi
l'arte.
quando con
quelli di Cirene (ricostruzione del
La
449).
i
solito carattere
Baal.
la
hanno una parte
vita
egizi
sono
rilievi
non
ville
In
1).
ricchezza di
Cesare e Roma, tempio
grande
villa
41
che la
nelle
con
talvolta
quella
(pag.
una sistematica esplorazione archeologica, ha cominciato a rivelare dati
Là dove
particolari.
dapertutto
trovano richiami
si
particolari.
decadere della provincia decade qui anche
Egualmente
sui
gusto piuttosto
torri
di 67 pavimenti a mosaico Spesso essi rappresentano
differenti dèi
i
un
peristilio
sono più frequenti. Tutti rivelano
Saturno rappresenta
le
come
qui
greca a
quella
rado
una sobria limi-
è
In Uthina (Udna) è tornata alla luce una
1045).
casa
la
:
ad atrio
sono trovati non
cipale
fig.
massa che
sulla
rivelano in generale
essi
sono preferite
tetto piramidale (confr. villa
nudo riposa più
po'
ornamenti
gli
tombe
le
un
effetto
1'
fondamentale
massi squadrati, con pochi membri ornamentali,
tazione a semplici costruzioni con e perciò
tratto
Il
ricchi
quale
.-
GRECIA sembra che peratore
debba riconoscere
si
Leptis
cittadini di
i
5«7
palazzo imperiale. Per gratitudine
il
innalzarono un arco
gli
onorario
al
im-
loro
quadrifronte
deco-
rato di sculture.
Anche questa parte dell'Africa romana rivela una marmo. Tra quelle tornate alla
particolare
statue decorative in
Leptis
Magna
sono ottime copie
vi
di capolavori
greca
dell' arte
passione
suolo
dal
luce
di
Grecia. la
fondatrice
villa
la
—
Mentre
di
una nuova
esaminate
nelle province finora
Ad
dell'oriente.
di civiltà
in
modo
ogni
Roma
stanno diversamente
arte, le cose
Grecia era
la
fu
le
età classica o
romana dei mosaici pavimentali ha Dar Huk Ammera presso Ziiten.
del periodo ellenistico. Dell'arte tutta
splendidi esemplari
per
Cirene e
di
restituito
l'introduttrice
nelle antiche
troppo impoverita
e
regioni
per
poter
condurre a termine da se stessa delle grandiose intraprese artistiche; come già nel periodo ellenistico essa specialmente per quale nel 60
non
si
gli
Cr.
d.
vide costretta a rivolgersi alla liberalità dei suoi protettori,
si
edifìci. il
Chi abbia sostenuto
le
Atene
teatro di Dioniso in
spese della ricostruzione con
la
una scena romana bassi,
ricevette
può più indurlo dall'iscrizione dedicatoria a Dioniso Eleuthereus e all' impeLa decorazione a rilievo della scena, che più tardi fu di nuovo ria-
ratore Nerone.
doperata sull'antico posto, è
una
nale scalpellatura di
confermano
parte ancora conservata
in
figura,
evidentemente
Ancora
della sua creazione.
l'età
di
sotto
;
suo
il
e
stile
Traiano
innalzato sulla collina del Mouseion al sirio Philopappos,
1'
(circa verso
ultimo
intenzio-
la
Nerone come Apollo
(pag. il
5^2).
115)
fu
discendente dei
Commagene
un grandioso monumento con statue di Philopappos tra Commagene. Antioco IV e il primo re sirio Seleuco adunque per contenuto ricorda Nemrud-Dagh (fig. 808 principi di
l'ultimo re di
:
il
Un grande
rilievo al di sotto presenta
sole
romano
(fig.
1037).
maniera grandiosa Adriano
In
mezzo
per
templi diversi,
di
di
ma
driano»),
una serie
un ginnasio,
con grande portico
Adriano
quale già
Anche fuse
nuovo
>.
all'intorno
soprattutto per
di edifici,
Stoa
(«
mezzo
con
sua porta
la
(fig.
facemmo parola sopra resto
nel
sua
la
e-
della
liberalità
bagno
Grecia di
dell'
di
lui
A-
Ohm «
città
996), della (pag.
563)
Adriano pro-
costruttore;
Corinto, da
in
di
una biblioteca
di
pieion dedicato nel 1291'fig. 710) e della di
con-
dai littori
due volte trascorse l'inverno (124-25,
egli
128-29)
accompagnato
sua devota ammirazione per Atene,
sercitò la
dove
sul carro,
prin-
il
come
cipe spodestato e cittadino ateniese
per un
costruito, fu
impiantato un particolare acquedotto che scen-
deva dal degli
lago
Antonini
Erode Attico con luoghi
della
Stymphalos.
di si
Nel
periodo
acquistò simile fama le
Grecia
sue costruzioni e
in
il
ricco
diversi
dell'Asia Minore.
Ce-
pjg
,(,3s
Rj,,.atto.
Mar
il
e.
5,88
iiai.ia: vii.
-
i.
ar
nelle province
te
lebre
era
sua
la
villa,
riempita di opere d'arte,
Kephisia presso Ate-
in
ne. Egli provvide lo sta-
dio di Delfi con sedili in pietra, e quello di sedili
na
magnificenza
in
sud-ovest
dell'Acropoli
innalzò verso
onore
in
u-
finora
Sotto l'angolo
inaudita.
egli
Atene
marmo,
con
il
i6o
moglie
della
morta Regilla un teatro Fig. 1039. Sarcofago greco da Pairas
coperto
avanzi ad arcate sono rimasti una delle (fig.
500, 52)
l'Altis era
un
;
Odeion egli fondò anche prima arricchito con una casa
simile
stato già
in
Corinto. In Olimpia,
Nerone
r opinione corrente
Antonino
si
che
un'esedra, che secondo
Ei.
coperta
e per l'impressione della
gran parte
in
posbono
si
ancora
additare
oggi
:
soprattutto
fu
molto
età
in
l'antica tecnica lo
di cui
un sontuoso pro-
romana il frequentatissimo santuario. Nel colosso di Zeus dell'Olvmpieion di Atene Adriano cercò
ampliato
cui
a volta con una mole avrebbe superato perfino il tempio il santuario di Asclepio in Epidauro (pag. 338 s.) un senatore Giulio sarebbe fatto benemerito con un notevole numero di piccole costru-
mezza cupola di Zeus. Per zioni,
e
i
moderna
di
Erode costruiva una fontana (fig. 458 ma non dimostrabile sarebbe stata
pileo meridionale,
(Odeion)
più pittoresche rovine dell'Atene
dell'oro ed avorio
ma
Tyche
imitò anche in questo nella
in
modo
ogni
un piccolo tempio presso
di
di
far
rivivere
senza durevole successo; Erode lo stadio e in
un
grande gruppo del santuario Istmio, che rappresentava Poseidon e Anfitrite in carro accompagnati da
Tritoni e che poggiava su lievi.
Le
ornata
esempio per l'Olympieion di Erode in Olimpia. In
quantità, ad e
una base
statue furono soprattutto create in
nata
luce
alla
sono
una statua
trovati
stati
due
lo
stesso modello, in
in
Atene
tra
le
opere
di
Eolo,
Polifemoj
Jason
altre
simboli
dell' Iliade,
dell'Odissea destinate
razione delia biblioteca di Adriano parte delle
più corrente.
cuni
assai
quelli
che
thos
;
ma
(Scilla,
alla la
deco-
maggior
statue conservate differiscono da quelle
trovate altrove per una
quanto
Patrasso
in
busti di lui creati secondo
Olimpia molte statue-ritratti, due statue loricate femminili
con e
Delfi è tor-
Antinoo,
di
ri-
Adriano
di
per l'esedra
di
grande
caratteristici si
distinguono
ed un vivace
lavorazione
Tra e
i
ritratti
tra
essi
marmo
al-
ve ne sono
al-
del
ve ne
per un" espressione
effetto
di
ombre
(fig.
sono di
di
pa-
1038).
Fig. 1040. Dai
Traianeum
di
Pergamo.
ASIA minori;
Che
,89
più antiche dell'arte
le tradizioni
non fossero andate completamente perdute lo mostra un gruppo di sarcofagi
presso a poco
attici,
degli Antonini,
maniera
trasto con la
dell'età
quali in netto con-
i
dei
affollata
uno
stile
tranquillo e presentano graziosi
mo-
sarcofagi romani conservano
valendosi
volentieri
tivi
Anche
fanciulli (fig. 1039".
di
delle figure
sarcofagi greci trattano miti
i
romani,
essi
conservano
ticolare
carattere
peso
ricco
al
basso
III
grande
alto e in
in
adoperano anche
e
come
negli angoli
10
profilo
secolo anche
meno
come
loro par-
il
danno
e
^°^'^
'^
i
cariatidi
incorniciatura. Col
scultura greca per
la
per noi è spenta. Sul limite
di confine
stanno
figure isolate di
le
mitologico e di carattere
significato
decorativo
(ora
(Incantada'
lonnato
con
Louvre'
al
quali era ornato V attico
le
un
di
co-
in
Tessalonica
—
L'Asia Mi-
(Salonicco).
Minore.
Asia nore,
quale per secoli era stata
la
teatro
tempo
di di
accanite,
lotte
godè
Augusto un periodo
tanto lungo di pace, nel quale ra dalle
«
Cinquecento
città
",
il
dal
altretla
ter-
che
si
confortava della lontananza dai grandi
avvenimenti rivalità
mondiali
ma
locali,
tempo rimaneva
con meschine
che
nello
presentante della civiltà e attività
almeno
Cr.)
culto
il
di
stesso
principale
la
rap-
architettura. Nell'Asia
nell'
Roma
e
di
Augusto
tempio
di
Ankyra
gusto;:
la
sua decorazione ricca
celebre per
greca
letteratura
della
la
sua
ma
del
Minore per
(pag.
520)
iscrizione
misurata
è
(il
tempo, dispiegò una grande la
prima volta sorse (25
a.
testimonianza
il
quale dà
del
cosiddetto testamento
piena di gusto. Della
di
Au-
ricostruzione
Smintheion facemmo parola sopra (pag. 165, 358 s.). Il maggiore slancio qui come nell'Africa avvenne tuttavia soltanto nel II secolo e si estese anche al III. 11 tempio adrianeo di Zeus Philios e di Traiano in Pergamo (fig. 1040, confr. 746), dello
un periptero corinzio su podio con profondo razza a volte sotterranee dominava acropoli luppo; egualmente
il
tempio nella
città frigia
vestibolo, e città,
il
di .Aizanoi.
sua
quale dalla
sta al principio
un periptero
di di
alta
ter-
questo
svi-
pianta greca,
Italia:
390
\ii.
1042. Ninfe.) in
i.
arie nille province
Veduta
Side.
che eccezionalmente era costruito secondo 501)
in
partiene
tempo
al
invece del
solito
modo
erette a
varie
ionico e che era collocato in
stile
forme
di
Adriano.
di
ornamento a mensole (fig.
oriente,
in
Ambedue
i
nn
di
le regole di Hermogenes (pag. 405, 408, mezzo ad un ampio cortile a portici, ap-
templi hanno
la particolarità
una
presenta
correnti
tralci
(Niemann).
lato.
in
Presso
Baalbek.
che
fregio
il
decorazioni
di
Roma ma
1040), ciò che è inusitato in
ad esempio
serie
ritorna
poco dal periodo
a
in
flavio
sino a quello antoniniano appare anche un gruppo di scultori della città caria di Afrodisia,
lavorarono per
quali
i
la
maggior parte per
ma
e in Italia
l'Italia
anche 'ad
esempio per Priene, Olimpia, Siracusa, Creta. Essi erano principalmente dei così Aristeas e Papias copiarono (confr.
fig.
nianos di
833).
Una
artisti
i
1041)
quali
(confr. pag.
Una tali,
in
bellissima opera originale è
il
marmo
scoperto
luce in
alla
danno una testimonianza non disprezzabile
Anto-
di
gruppo omogeneo
tutto unitario
Efeso avanzi
copisti;
Adriano
la villa di
Antinoo opera
l'ultimo
in
tornati
nero per
rilievo di
Lanuvium. Questo è che noi conosciamo per quanto non sia del
(fig.
periodo antoniniano sono
mento,
due Centauri
nello
stile.
Del
un grande monu-
di
dello stato della scultura
567).
fioritura dell'attività architettonica
quale Pergamo, Efeso e Mileto,
di
cui
non è
ebbe soltanto nelle antiche capi-
si
cominciata
stata
esplorazione con
1'
ma
grande successo,
e
nelle regioni
montagna più
dove
spesso
nella
sua
la
varietà
di
di
completezza tutta
edifici,
provincia. Siano
esempio Assos,
anche isolate,
riconoscere
possibile
è
maggiore
teva mancare allora di
Smirne,
dei quali
non po-
neanche una qui ricordati
città
come
Termessos,
Perge,
Kremna. Dei porticati a colonne sogliono accompagnare le strade principali che spesso, come in
Nicea
angolo dei
my. Tempio
in
Termessos. (Niemann).
retto.
mercati
portici, Fig.
pag.
delle
in
378
Priene s.),
si
(fig.
662) od
tagliano
ad
Delle piazze di mercato e di
erbaggi,
basiliche,
circondati da dei
ginnasi
e
degli ippodromi, dei teatri nei quali ha
ASIA ^\I^ORK
Porta
Fig. 1044.
grande importanza
una
conservato, dei
filia
(fig.
con
1042), di
come
facciata
ricca
di Mileto,
superano un' altra
a
quelli
forma o
in nicchie
di sarcofago; nella Licia e nella
in
piccoli
utilità
pubblica appare
edifici
in
a
edifici la
colonne.
tratta
si
Pan-
in
;
un' altra è con-
trova
sono di
Efeso.
in
Lo
stile
spesso collocati
edifici
di
corinzio costituisce ora
dell'Asia Minore, alle volte con capitelli compositi oppure calice di foglie di acanto.
11
con
I
frequenti
semplice
costruzione a blocchi squadrati senza ornamentazione;
mattoni sono delle rare eccezioni.
palma sopra un
si
particolarmente
Panfilia essi
Là dove
997)
piani
sono
funerari
Side
di
quelli
(fìg.
due
caratteristica a
assai
non
adrianea della città di Adalia
porta
già da noi ricordata
monumenti
templi a podio sono rari. Dei
La
(ninfei)
è riccamente ornato e
Efeso costruita sotto Traiano
biblioteca di
la
d'acqua
dei castelli
e
Aspendos che molte nicchie come
V ordinario.
spaziosi è stata
servata in Patara ed
volta
a
quello di
lunghi ninfei dalle
Aspendos,
coi suoi tre archi
ingresso allo stadio. Mileto. (A. von Gerkan).
copertura
la
sogliono mancare. Dei teatri
ben
d'
=)0i
capitelli
di
la
gli
regola
foglie
di
fregio riceve spesso, specialmente se è
ricoperto di tralci, un profilo panciuto, più di rado un profilo centinato ad esse.
E
completamente sparito, come anche naturalmente il dorico, il quale appare una volta in Termessos in una casa privata. Affini soltanto esteriormente alle forme doriche sono le colonne delle tombe caratteristico che lo stile ionico
rupestri paflagonie (confr.
tradizionale
183
fig.
s.),
per
le
è
quasi
quali
sempre più si fa viva l'impresromana che non costruzioni
sione che siano piuttosto architetture provinciali di età
Per additare ancora altre particolarità, il fusto della colonna è completamente liscio, soprattutto nell'uso di marmi variegati, più di scanalato a spirale. Una forma appunto non bella di trabeazione (confr.
realmente ora
rado fig.
antiche.
spesso è
è
1043)
a quello l'epistilio
determinata
mediano
dalla
tendenza
di
dare
ai
orizzontale sul tratto di un intercolumnio e
interruzione
un
pag. 4193.) e con
arco le
che
di
conseguenza riceve
il
sue estremità, corrispondentemente
riposa sulla trabeazione orizzontale.
trabeazione
orizzontale non
singoli
passaggi,
soprattutto
una particolare larghezza ed anche altezza;
dei templi,
viene
Un
si
profilo al
ma
spezza
dell'architrave
(confr.
senso classico delle forme,
sentimento del tutto diverso
spezzata
si
eleva al disopra di questa
si
rivela
.se
la
viene condotta in alto a forma di
arco con curva o con piegamento. Questa trabeazione che per l'occhio ha un effetto
ITALIA:
meno
ARTE
L
VII.
stabile,
NEI.Li;
meno
PROVINCE
tettonico
che neir incorniciatura di tìg.
o altrove spesso
io_i9
trova non di rado an-
si
nicchie semicircolari (confr.
Baalbek). Un'applica-
in
straordinariamente particolare questi elementi
zione
l'hanno trovata nella grandiosa porta d'ingresso stadio
lonne
Mileto
di in
1044); una doppia
(fig.
P^^
li.
quale non
-
tfÌ?tìJ[kL-lil'f il
^^
ilk-^^,***^»'
.,
si
una trabeazione spezzata,
Tomba
in
disopra, alla
vengono
Hàss.
della
degli alti
intercolumnì
passaggi coperti a volta e
i
bene
trabeazione collocati trasversalmente, accorciati
disposti che quello
cosi
.4nche
sottostanti
già
due piani
fig.
notevolmente con
la
rocco. Questi ultimi
anche nel ninfeo
di
Siria
rappresentano
;
sua parte centrale, dal che ne sorge un disgradevole effetto bamotivi delle città panfilie, che con maggiore misura appaiono
Mileto e nella biblioteca
tut-
di
Efeso,
dobbiamo domandarci
se
costruzioni
li
ritroveremo ancora più
appunto non provengano
di
Asia
Minore,
0"
un gruppo a Anche se quasi
tavia
nulla é giunto a noi delle città di origine ellenistica,
ad
zione
Apameia
ecce-
(Kalàt al
Mudik,
grande
il
centri
di di
é
numero
di
rovine
epoca romana che
per
lo
più
anche
qui appartengono II
e
al
III
A-
i
Affini in molti punt
-
della
di
di
un' architettura a
con timpano rettilineo o curvilineo e coppie di colonne un motivo che torna nelle numerose nicchie della parete piano superiore è troncato da ambedue lati e rientra
luppati perfino nella Siria; e
sé.
costruzione.
scena del teatro
della
Antonino Pio, presenta
di
in
quali
intermedio
spazio della
i
991),
frontone centrale del
Siria.
ricordata dell'edificio
tempo
verticah
assi
pilastri,
Un
adatta
si
simili edicole
di
sporgenti (confr.
edifici
al
gli
non
facciata a nicchie,
sopra collocato sempre nello
di
intenzionalmente
costruzione
ricca
la
spezza
spendos, innalzato da Zenone
il
origine traianea, presenta una
con edicole sporgenti, formate ciascuna con due colonne
due
dei
cui costruzione capricciosamente originale
sua
tradizione della
alla
tre piani,
sono
la
di-
tratti
nel prospetto, fanno l'effetto dei capitelli d'impostazione nelle arcate a colonne.
grande ninfeo in Mileto,
la
mai sopra più di due colonne; maniera di un attico, è disposta una
stende
serie di sette archi, cosicché cinque Fig. 1045.
co-
parte nella sua lunghezza, in parte trasver-
salmente è coperta con *•
allo
di
fila
al
secolo.
Heliopolis (Baalbek)
Fig.
1046.
I
cortili del
grande tempio
in
Baalbek.
i
di
svilà.
numerosi
SIRIA
593
Leonte e la città del deserto Palmyra d'un regno proprio, sono da lungo tempo conosciute; un altro
sotto l'Antilibano alle fonti dell'Orontc e del
[Tudmur),
gruppo
Bostra nel Hauran, Cerasa (Dgeras), Philadelphia
città,
di
(Sciuchbe) ed altre,
lippopolis
mine
capitale
la
sud è dato
a
da
Petra,
città
la
generale di queste città (confr. pag. 378 cato
rassomiglia
centrale,
anche qui
è
si
in tutta
da
interrotti
archi
conducono
crocicchi sogliono "
porticati a
I
essere
e
mezzo
per
rado da
cipia »)
accampamento
nelF
tratti
cui
il
mostra una
sorprendente
militare,
Germania, e che nello
soprattutto
renzia altrettanto singolarmente con
normali
palazzo
dal
le
magnificenza
si
hanno più
forma
la
di
nei fronti
eguale
confronti"
in
le
sue arcate a colonne. dispiega
hanno
colonne non
spesso
Prin-
(«
diffe-
stile si
sue forme
Diocleziano
di
;
da portici
monumentalit:'i
del santuario
(Spalato) con
e nell'Africa
Diocleziano
di
principale
edificio
con
quelli di
Minore
I
appaiono
Palmyra,
ter-
La disposizione mancanza del mer-
451).
un
da
contraddistinti
Phi-
il
di
trasverse.
vie
alle
arco di (^iano)
(o
»
(pag.
;
sono
più di
questi in
nell'Asia
sola colonna. Particolarmente chiari
tetrapylon
una
se se ne toglie la
estensione, talvolta
sporgenti
edifici
stradali
ss.l,
porte principali.
alle
loro
la
Nabatei
a ricordare Nicea. Delle piazze rotonde circondate
tratti
spesso sono aggiunte
forma
dei
comune
quella
a
(Amman,
trova nella regione orientale del Giordano
si
in
Salona
Una grande
ninfei,
che
non
distese
come
nel-
Minore (fig. 1042), ma quella di una grande abside (come in Olimpia, fig. 458 E), alla quale si aggiungono anche altre piccole nicchie. Sono degne di menzione le torri funerarie, a cui stanno a lato anche dei templi funerari; un tempio l'Asia
funerario il
di
ricordo
Hàss
del
rados, Tyros)
(fig.
1045) conserva chiaramente
Mausoleo. Nelle
(A-
città insulari
Fig. 1047. Dal cortile dell'altare in Baalbek.
ristrettezza dello spazio apportò
la
un' altezza turriforme delle case
la
quale
viene
con quella degli
paragonata
edifici
Roma.
di
I
podi,
templi, a differenza di quelli di Asia Minore, sono
come
se
quasi sempre
su
elevati
amassero soprattutto una posizione dominante o su un'altura naturale
o su gigantesche costruzioni a terrazza come anticamente nell'Assiria e nella Persia. Essi sogliono essere circondati da grandi
Nel tempio colossale
di
primo periodo imperiale
nel
grandiosa gradinata conduce e
il
grande
all'alto
cortile dell' altare,
al
sulle costruzioni Sprinoer
:
Manuale
tempio a
I.
i
che talvolta
Baalbek
metà vestibolo. Al
ambedue
dieci
circostanti. In
—
in
fu ornato nella
nicchie e l'ultimo con l'altare e
dinata conduce
cortili
Zeus Eliopolitano
innalzano a più piani.
1046),
che
le
colonne che il
di dietro vi
è
un
si
eleva
in
da portici la
di
e
larga gra-
complesso circa
per mezzo
una
cortile esagonale
finalmente
purificazioni;
cortile
cominciato
del II secolo di grandi cortili,
circondati in eguale maniera
bacini per
Palmyra
si
(fig.
m. 14
un portico d'ingresso 38
ITALIA
-
e.
594
:
\-II.
L
ARTE NELLE PROVINCE più elevato offriva
forma
di
rodio
(fig.
un
doppio
la
peristilio
727 j; un
porticato
a
colonne circondava
il
cortile.
templi han-
I
secondo
no,
un
cella
ia
mo più
per lo
forma
in
del-
santissi-
«
.'adytou;
»
rito
il
fondo
siriaco, nel
di
un
coro elevato, che dinanzi
al
di
talvolta
aperto o parte;
in \'i
in
era era tutto o
talvolta
chiuso,
sono
volta.
Si distacca del
tutto dalle lite
phmI
in
„
„
per
fatto che
il
la
sua porta
essa corrisponde una
principale
in
ricostruito ,
Baallick.
pio
della
il
che rilluminazione della
fatto
ottenuta per
mezzo
otto grandi finestre (confr,
di fig.
175, 196). Delle piccole finestie e porte laterali appaiono talvolta
Lo
anche altrove.
stile architet-
tonico dei templi è prevalente-
mente corinzio,
di
rado ionico;
sono assai frequenti
le
colonne
senza scanalatura. Nei propilei del
tempio
appaiono nate
(confr.
di
(pag.
Zeus
come (pag.
in
589
in
il
1071).
abbiI
profilo
fregi
pan-
59 0; nel tempio Baalbek il fregio,
Pergamo ed Aizanoi s.),
sole verticali rate.
Palmyra
colonne
fig.
hanno spesso ciuto
Bel in
di
delle
è spartito da
so-
Palmyra al
princi'
nostra era,
ocata sul lato lungo occidentale e ad
porta di
gala nel porticato di cinta, e per
celia è
forme
grande temp'io
Bel
di Fig. 1018. Decorazione parietale nel
il
sotto
delle cripte a
men-
riccamente decoFig. 1049.
Tempio rotondo
in
Baalbek.
SIRIA grandi templi
I
e
di
Palmyni, Baaibek, Cerasa
come
luoghi sono già di effetto grandioso
di altri
595
Ma
costruzioni architettoniche.
V effetto riceve
il
suo determinato colore tanto dalla sovrabbondanza di ornamentazione nei fregi, nella trabeazione (fig.
quanto
delle porte,
nelle incorniciature
1047',
dalla decorazione
soprattutto
e
che
pareti
delle
di-
spiega nella maniera più ricca quel sistema a due
colonne,
con
piani
nicchie
tabernacoli che noi
e
conosciamo dal teatro di Aspendos (pag. 592). Il vestibolo del tempio di Bel in Palmyra e le pareti del
tempio
esempi
Baalbek
di
vi
tilinei
con
e ricurvi
aggiungono
si
che
particolarità, delle nicchie
tura superiore tagliano
1048) ne olirono degli
(fig.
Spesso
stupendi.
con
delle
loro curva-
la
timpani, dei timpani ret-
i
come
trabeazione spezzata
a
Aspendos (pag. 592); particolarmente amato è coronamento a conchiglia delle nicchie semicircoil
lari e,
realmente
dentale,
in
disposto in
conchiglia collocato
contrapposizione tal
quale
dalla
modo si
il
tipo occi-
al
termine della
irradiano
le
costole è
dove appare
Sin
inferiormente.
che
la
posi-
zione inversa (Baalbek) noi dobbiamo riconoscere l'influenza occidentale. sione barocca di questa decorazione cresce nelle pareti per
queste non corrono
in
le
L'impres-
scene dei teatri quando
un piano ma aggiungono a tutto il sistema della decorazione una linea a rientranze ricurve. Queste rientranze apisolati, come nel tempio rotondo di Baalbek (fig. 1049 s.) il
incavi rotondi ed angolari od
paiono anche
in
edifici
quale, nonostante
la
sua trabeazione sinuosa, presenta un vestibolo
rettilineo
e
si
innalza su un alto podio.
Accanto
agli edifici fastosi
dello
degli edifici a blocchi squadrati in
appena presentano
stile
orientale-romano
hanno
si
Hauran
nel
duro granito, senza alcuna ornamentazione, che
delle semplicissime cornici; essi
come
appaiono
fossero stati
se
messi insieme con dei massi di costruzione (confr. pag. 586). Poiché v'era nel paese
mancanza
di
cupole, non
legname così tutto era a volta: per ogni dove
come
in
Roma
di
mattoni
ma
di pietra
volte a botte, a crociera,
concia
(fig.
1051).
Qui
è stata
sviluppata ulteriormente l'arte della volta, sino a che alla fine essa divenne padrona del difficile
problema del passaggio dagli angoli
di
un
circolare.
erano
le
le
il
Apameia Neil'
denza
numerose
in Siria, restaurata.
(M. de Vogiié).
case
di
disadorne
campagna, accompa-
di
corso mediano dell'Oronte tra Antiochia.
e
anno
tardi
si
273
Zenobia,
saccheggiata Casa
Egualmente
cui rovine ben conservate
gnano
Fig. 1051.
quadrato in una cu-
edificio
pola
da
Palm\ra, fu
la
resi-
conquistata
Aureliano;
poco
innalzò nella città COU
la
e
più
SUa
Italia:
596
vii.
arte nelle province
i.
magnificenza di ornamentazione raccampamento dell'
impero.
In
complesso
anche
secolo, solo l'arte dei pesanti
notevole continuazione
La i
edifici di
architettonica
a blocchi squadrati con
nessuna
un grande santuario loro
delle
si
pareti
è conservato a stento
litanus ci è conosciuto ora
ornato nel quale è chiuso
1052. Pittura parietale
una
nuovo
di
1"
all'
modo
ogni
occasione
su
Ma
di
romana.
influenza
appena qualche cosa. L' idolo
in
Ad
(Baalbek) già nella costruzione
assegnamento
fanno
nicchie
a
Heliopo-
di Juppiter
con un vestito rigido riccamente una corazza esso non è caratterizzato artisticamente
da qualche imitazione
come
III
loro volte ebbe
importante.
funzione
in Heliopolis
ricca decorazione statuaria: ciò indica
questo
artistica cessa col le
cristiana.
scultura non ha in oriente
sontuosi
una
edifici
nell' età
Diocleziano a difesa del confine
di
nella Siria l'architettura
;
tempio cti balsamem in turopos (baliliiyeli). Un sacerdote. Cenone due sacerdoti, la moglie (?) Bithnanaia e figli di Conone.
tiglio di
let
l^atroclo
i
ma
solo per
per
polcrali, la
mezzo lo
più
simboli.
di
rilievi
in
Da Palmyra
cui dipendenza da pochi tipi di
schili
—
festa
inoltre
mente
noi
possediamo numerose
calcare presso a poco quadrati con statue
—
ritratti
romani,
è chiara e la cui esecuzione è dura e rigida e
solo nelle particolarità
del
costume
e
il
sia
camere funerarie
in
con tanto intenzionale risparmio di spazio che stretti.
Queste
tomba
di
«
tombe
a cassette
file
si
femminili sia ma-
cui carattere locale
dell'ornamentazione
famiglia assai sontuosa di questo genere, innalzata
:
tra le
tombe con regolare
sono delle Vittorie
di
dal patrimonio artistico
il
che erano l'altra,
dopo
in Egitto. il
ricca
i6o
d.
lati
Una Cr.,
decorazione
distribuzione a pilastri e con tipica ripetizione
prospetto che sostengono
1075) àeg][ scudi rotondi con
mani-
aprivano soltanto con uno dei
presenta nella sua ala principale ricoperta con volta a botte una pittorica
si
accurata-
una immediatamente sopra
sono diffuse anche altrove fino
»
sculture se-
busto dei defunti,
imitata. Esse servivano alla chiusura di profondi loculi a nicchie
disposti nelle pareti delle
vi
il
al
disopra della testa (confr.
fig.
busto dei defunti. Questo motivo è tolto sicuramente
romano come
lo
è
l'ornamento di una lunetta.
Achille
tra
E G
figlie
le
Licomede
di
(confr.
tìg.
I
T o
r
597
704), o della volta,
Ganimede. Diverso
fanno
effetto
alcune immagini femminili in figura intera, le quali potrebbero essere alquanto più tarde. Un parallelo assai interessante a queste ultime lo offrono dei gruppi di parete nel tempio delle
sulla
famiglia dipinti
sono
palmirene
divinità
1052
(fig.
s.)
che
Europos (prima Dura, oggi Salihìyeh) queste pitture è occupato da un' immagine
scoperti da poco nella località di
stati
centro di una di
posta suir Eufrate.
Il
straordinariamente
simile
evidentemente
a
madre
la
quelle
funerarie ora
ricordate,
quella
Bitlinanai'a,
di
della
famiglia, alla sua sinistra stanno i
suoi
che alzano una ma-
figli,
no in atto di preghiera e che tengono dei rami nel!' altra e alla destra due sacerdoti nelbianco
r antichissimo
vestito
tradizionale
con berretto
punta, più
e
v" è
là
in
a
padre
il
Conone (fig. 053), membri della famiglia si
della famiglia, e altri
trovano
1
più
avanti,
in
basso.
costume e nomi presentano una completa mescolanza Culto,
elementi
greci ed orientali
come anche
lo stile delle scene,
di
accanto
quali,
nelle
accentuazione chitettonico
alla
un ingenuo
ad
e
forte
sfondo ar-
dello
tentativo di costringere lo spet-
tatore iu certa maniera ad
una
impressione
con
le
di prospettiva
più vicine
a
il
quadro
delie figure
terreno
ma
colpiscono
lui,
piattezza a uso
tutto
immaginate
inferiori
figure
tappeto
di
la
di
e la posizione-
che non stanno sul Pittura parietale (confr. fig.
si
1052) in Europos.
librano quasi nel-
Taria. Si potrebbe congetturare che vi sia
lì
seleucidica che chiaramente ha operato anche
zioni
permettono
secolo
d.
nomi
semitici appaiono accanto a
la
Cr. In una
si
conclusione che
nomina con
queste
un'antica
eredità
sull'arte di
pitture
iscrizione greca
nomi puramente
il
mista
della
tempi più
tardi.
non sono più recenti pittore Ilasamsos;
civiltà
Le
iscri-
del
anche
li
altri
greci in questa popolazione evi-
dentemente mista. Egitto. gli
—
I
Tolemei come successori degli antichi Faraoni, e in egual modo hanno contribuito all'allestimento architettonico dei templi
imperatori romani
egiziani, particolarmente a quello dedicato
ad Iside
Syene (Assuan).
Augusto,
All' infuori
del
tempio
di
nell'isola tutti
gli
di
File,
edifici
al
disopra di
sono qui innal-
e.
598
-
ITALIA
VII.
:
I.
ARTE NELLE PROVINCE in
zati
per po-
egiziano;
stile
sizione ed architettura è di grazia
straordinaria Il
Chiosco
»
cosiddetto
il
un'o-
10541,
(fig.
pera di Traiano rimasta incom-
La
pleta.
parte
inferiore degli
intercolumnì è rapetti stre
.confr.
di
chiusa fig.
copertura
con pa-
Le
787).
compositi (confr. pag. 40 granditi
blocchi
sino
a
la-
dei capitelli ss.)
divenire
in-
dei
cubici dovettero essere
trasformati
capitelli a testa
in
Hathor (fig. 788, altrove a forme di Bes). di
rilievi
I
in
generale sono
divenuti nelle forme e nei tratti Fig.
1054.
Chiosco
Atrio a colonne
)
in
File.
j
i
del
confusi. Nei templi
greci ed egiziani in
u
d.
esclusivamente
•
più
viso
i
•
grossolani e più
forme puramente
egiziane
male intese, ma in alcune tombe si uniscono elementi una singolare arte mista. L' esempio più importante è l'ipogeo
Kom-esc-sciugafa scoperto
secolo
quasi
frequentemente
anche se
di
predominano
»
in Alessandria,
Cr. Così una nicchia
(fig.
che appartiene
all'
incirca
alla fine del
I
1055) presentagli uni accanto agli altri elementi
'MUUìKsm}:^}:^
^~^\^^
Fig. 1056.
Fig. 1055.
Dalla tomba Kom-esc-sciugafa in Alessandr
Aiuibis.
Tomba
di Kom-esc-sciugafa.
Tav. XVII.
RITRATTO FEMMINILE DAL FAJUM
-
L NIX'
EHSITÀ, STRASBURGO.
DA MASSIMINO A PROBO ed
architettonici
greco-romani
di
ornamenti
con
di
e
(fig.
un guerriero
al
sopra di uno dei sarcofagi
di
vediamo
festoni noi
zione del bue Apis; su un pilastro
appare nel costume
greci,
egiziani e
favorito
tipo
599
forme egiziane
Anubis
dio
il
105ÓJ
in
cane
Pro-
Platone,
(Pindaro,
presso Menfi era ornato di statue di poeti e di savi greci
Le
figure di
nuovo
mal pubblicate che è dif-. all'età romana
sepolte dalla sabbia sono purtroppo così mal conservate e
darne un giudizio, tuttavia esse sembrano appartenere piuttosto
ficile
ellenistica.
Nella pittura l'unione del costume funerario egiziano con
ad un genere particolare
Faium
prattutto nel
ad essere parte
i
Eseguite
secolo.
(encausto),
volta in
mummie
in
talvolta
uomini
e :
di si
donne
in
le
si
di sopra del loro viso ed a
tutte al
periodo imperiale,
mo-
maggior
la
tempera,
tal-
un carattere fortemente la me(tav. XVII). Certamente
migliori possono per
terizzazione competere con *
ad esse
alla luce so-
tavolette erano destinate
crede di avere dinanzi a sé
scolanza etnica dell'Egitto
;
sottili
dei vivi ritratti
esse presentano gradi assai diversi di tistica
greca dà origine
talvolta in colori a
colori a
una tecnica mista, oifrono
individuale
al
Esse appartengono
l'arte
che sono tornati
dipinti su legno,
presso l'antico lago iMeride. Le
tratti dei defunti.
II
al
cera
ritratti
di
inserite nell'involucro delle
strare cosi
di
adora-
L'ingresso del Sarapeion nel deserto
ellenistico.
tagora) e di figure di animali dionisiaci stilizzate ellenicamente.
che
1'
testa di
dalla
hanno per
il
i
capacità ar-
acutezza di carat-
ritratti
i fa prigioniero valeriane. Onice. Parigi.
moderni. Oltre
medesimo uso
f's- 1057. sapoi-
ma-
delle
schere in gesso dipinte, per lo più non concepite cosi
individualmente
ma
rappre-
ha
ancora
sentanti piuttosto un tipo.
Degli antichi rami dell'industria artistica
È
un suo centro nell'Egitto. avorio:
i
con
passione
vetro
l'arte
dell'intaglio in
suoi prodotti esercitano influenza sin giù nei secoli cristiani.
Vili.
- LA
Da Massimino a Probo si
fabbricazione del
la
inoltre coltivata
FINE DELL'ARTE ANTICA (235-282).
—
Dopo
la
fine
della dinastia
abbattè sull'impero un periodo ininterrotto di gravissimi disordini.
curezza dei confini accrebbe l'importanza
ma
cesso contro un nemico esterno dava subito
anche la
dei Severi
La
scarsa
l'arbitrio dell'esercito;
possibilità di
salire al
si-
un suc-
trono che
l'e-
dopo toglieva di nuovo con l'insurrezione e con l'uccisione. L' impero fu sempre più premuto dai popoli confinanti fortemente irrequieti, ad oriente dai Persiani sotto la nuova dinastia dei Sassanidi (nel 260 perfino Valeriano cadde in loro prigionia, fig. 1057), nell'Asia Minore e nei Balcani sercito offriva e spesso subito
Danubio e sul Reno, nella Calila e nella Spagna da popolazioni germaniche diverse, nell'Africa dai Mauri. Cosi dalla metà del secolo le città di confine (ad esempio sul Reno, confr. pag. 582) furono più saldamente fortificate, anzi per-
dai Goti, sul
fino
Roma, che da
secoli
si
era distesa su tutti
ricevette, all'incirca negli anni 270-80
i
lati
al
di
là
delle
mura
serviane,
da Aureliano e Probo, sebbene appunto questi
imperatori avessero opposto una resistenza alquanto più vigorosa
ai
popoli di confine,
6oo la
mura ampia
cerchia di
Roma
resto
- ITALIA
e.
vili.
:
ancora oggi sussiste. Del
e ricca di torri e di porte che
in ciuesto periodo di torbidi cessò di essere la regolare residenza degli
imperatori, dei quali molti non hanno
mai
calcato
Che
suolo della città capitale.
il
condizioni dovessero influire assai sfavorevolmente anche sullo sviluppo dell'arte
tali
è
FINE DELL ARTE ANTICA
I.A
cosa evidente. Nelle province essa
fine del secolo; Il
anche
Roma
in
impoverì o
si
spense da per tutto verso
si
la
noi osserviamo una sensibile decadenza.
La
più possiamo ancora dirlo dell'architettura.
giovane Gordiano
villa del
III
(238-244) sulla via Prenestina, che tra l'altro deve aver compreso un palazzo, delle
terme grandiose,
un portico a
tre basiliche e
tre
navate con 200 colonne ricorda
stranieri,
e
di
Adriano. Essa
per
lo
più nelle
Domiziano cerca
si
nanze
marmi
di
periodi di
i
rovina
della
un grande
dei Schiavi,
vici-
Tor
detta
edificio
circolare con grande sala a cu-
pola ricca di nicchie e con un
avancorpo
ma
cjuadrangolare,
appunto questa appartien-e solo secolo; dei mattoni
fine del
alla
con strato
irregolari
spesso di
cemento rappresentano terme
Delle
riodo.
ma-
la
questo pe-
niera costruttiva di
Decio
di
(249-251) niente di sicuro ci è conosciuto. Si è conservato un piccolo arco dell'epoca
Gal-
di
un
lieno (260-268) dedicato da
privato
imperatore sulP E-
all'
squilino
Verona
Fig. 1053. Porta dei Borsari in
conservata al di
la
delle
aperture
niera
di
della
città
ad arco a maDelle porte
Verona
di
medesimo periodo
sotto due grandi aperture ad arco, al di sopra una
fila
ben
è
1058):
(fig.
con ricca
finestre
di
in-
aveva
laterali
finestre.
(265 d. Cr.).
porta dei Borsari a tre piani, che è del
tempo
esso un
;
vece delle porte
incorniciatura, e in alto delle finestre arcuate dal contorno più semplice (confr.
1030) attraggono per porte
per
tuiscono
un
severiani
(pag.
le
570),
ma
tale
effetto
dopo mente col
il
la
graduazione indovinata dei mezzi
la
mancanza
netto
573)
o
del
puramente
272
al al
cortile
architettura.
ornamento
rispetto
alla
tempio
di
ciò
tempio in
un
di
con
Baalbek gli
dèi
in
o
decorazione
decorazione
Serapide
ad
Sole, vale a dire al Baal
dell'altare;
Già
qualsiasi
un carattere architettonico. Il grande
corrispondono con
affine
di
contrasto
da
del
Campo
archi
Caracalla
(pag.
dell'Oriente
entrò
in
verso
Aureliano Marzio,
sua pianta col cortile
capitello di pilastro di Elagabalo (verso
Roma il
costi-
degli
tempo che tende
tempio che
fig.
Ambedue
figurata
sovraccarica
innalzato
nel
siriaco, tutta la
di espressione.
è
un
innalzò stretta-
anteriore e
anche
la
loro
219) noi vediamo
60
DA MASSIMINO A PROBO rappresentati
simboli
i
immagini
Baal;
suo
del
.Mitra
di
1033)
(lìg.
I
cominciano
invero già con Traiano. ritratti
I
questo periodo,
in
nature violente
di
di
e
principi che
si
succedono un
rapidamente, conservano ancora una grande forza di caratteristica unita ad
Le immagini
at-
Pupieno (238) o di Filippo l'Arabo (244-249) ne offrono degli esempì. .\la con Tallontanamento dell'indirizzo pittorico delFetà antoniniana, anche in questo campo la maniera di rappresentazione diviene sempre più semplice e senza pretese, in cambio guadagna in teggiamento animato e ad un' espressione
viva.
serietà e in profondità di espressione anche tìg.
di
spese
se ciò è a
eleganza (confr.
dell'
1061).
Nella trattazione dei
rilie\'i
dei
sempre più sparisce
sarcofagi
piano, che nei grandi sarcofagi è relativamente alto,
con un viluppo
di
figure disposte
cosicché
dell'altra,
le
non più
composizioni nonostante
eguale perdono ogni tranquillità e chiarezza
l'importanza del soggetto rappresentato,
i
la
(fig.
riempito completamente
viene
l'una dietro
ma
l'altra
sporgenza del 10591.
Va.
l'una
i
perduto
poranea
:
soprawiienza
il
ratto di Proserpina e
l'inquietudine dell'epoca è
con
le
sue scene
trascorrere
(fig.
e
loóo
uno
sono con :
il
le
il
all'
ritorno dall'oltretomba
dei
sue
soggetti più favoriti.
figure
senso
la
vita
l'officina di
umana
si fa
come simbolo Assai il
per
vita, le
valere
arte cristiana
sarcofago capitolino di Prometeo
sono esse
il
motivi divengono esteriori e senza
miti simbolici forse in corrispondenza
e della
disopra
al
rilievo in generale
proporzioni arbitrariamente mescolate. In contrapposizione a questo predilezione per
fondo; l'intero
Roma, Mus
Sarcufago colossale della Villa Ludo
Fig. 1059. Baltayh^
il
una
contem-
della
morte
significativo
per
quale simboleggia
nel suo divenire e nel suo
V'ulcano nella quale viene
preparato
Amore e Psiche come simbolo dell'unione del corpo e dello spirito, la creazione dell' uomo per opera di Prometeo e la sua animazione per opera di Minerva per mezzo della farfalla che è immagine dell'anima, la sua morte il
fuoco vivificatore,
602
HAI
accanto
al
:
vili.
genio della morte con
che conduce via secondarie.
lA
la
sua Psiche, e
Nessun
immediatamente
gruppo
nel!' arte
e in parte anche con
Dal tempo
di
di
la il
fiaccola
di;li,
cristiana,
Massimino noi
arte antica
Ermete
riversa,
una
ha
tutto
antiche opere
figure e la
le
LA FINE
come
d' arte
quale lavora con
la
maniera
di
conduttore
il
ricchissima
di
aggiunta
di
anime figure
sarcofagi conduce così
i
linguaggio
il
delle
forme
concezione dei sarcofagi pagani.
apprendiamo ancora una
volta
eccezionalmente
dell'esistenza di pitture su tavola, nelle quali l'imperatore aveva fatto rappresentare il Senato le sue gesta germaniche all' antica maniera romana (pag. 499). Gli scarsi avanzi della pittura parietale testimoniano soltanto che essa decade verso una
per
completa povertà. Al contrario alcune
more
Officina di Vulc
e
eccellenti miniature,
alla
maniera
Pn
Museo
eteo.
dei vetri dorati cristiani,
stilizzazione, la quale già
niana, ad una grandiosità e tranquillità è,
Da
pur con tutta
la
tur-
testunoniano dell'altezza sorprendente a
tura della fine del secolo viene innalzata, nonostante
tuale
fondo
Capitolino.
La caratterizzazione
cui era giunta Parte del ritratto.
dalla sua tipica
su
Psiche
Fig. 1060. Sarcofago di
chino
eseguite
calma
si
profonda
Diocleziano a Costantino 1284-330
ziano e dei suoi colleghi arricchì
Roma
la
nei ritratti in scul-
piccolezza dei
monumenti,
avvicina alla maniera dell'età
monumentale
dell' aspetto,
come
qui
.
—
Il
(fig.
costanti-
1061); l'espressione spiri-
e significativa.
vigoroso
ancora una volta
di
governo
di
Diocle-
grandiose costruzioni.
collega Massimiano, al quale nella divisione del governo era toccata l'Italia, cominciò nel 296 dopo il suo ritorno dall'Africa, sebbene egli stesso dimorasse in Milano, la costruzione delle terme di Diocleziano sul Viminale secondo la stessa Il
DA DIOCI.EZrANO A COSTANTINO pianta delle terme di le
superò
ma
Caracalla,
grandezza in quanto che
in
offrivano posto per più di 3000 bagnanti.
ornato
"
Il
tepidarium
colonne
di
305,
imperatori
abdicarono,
rono inaugurate
;
sul
erano
complesso più h'mitate
ma
una grande quantità
opere
da
di
ogni
furono distratte solo nel In
Roma
dispiegò inoltre
A
di scul-
Esse
parte.
XVl la
ricordo di suo
le
in
ornate di
secolo.
sua
vità edilizia .Massenzio, figlio di
simiano.
fu-
Quirinale
Costantino, che
raccolte
due
i
terme
le
alquanto più tardi
furono cominciate
tura
nella
allorquando
Neir anno
di
era
Santa Maria degli Angeli.
chiesa di
terme
che
»,
granito, è stato
Michelangelo
da
trasformato
di
figlio
3^^^J:'-^^
atti-
MasRo-
molo, morto nel 309, egli dedicò vicino al! a via Appia un circo e .sulla via Sacra tempio rotondo che oggi serv e come avancorpo alla chiesa dei Santi il piccolo
Damiano. Ma soprattutto egli maniera costruttiva delle la terme nella colossale « Basilica nuova »
Cosma
e
trasportò
la
quale incompleta ancora nel 312 alla
morte
Massenzio fi subito dopo de-
di
nome La forma
dicata sotto stantino.
basilica ha qui
gigantesca
basilica
di
il
ceduto
il
La na-
volta.
vata centrale, larga m. 25 e
della
ad una
posto
costruzione a
Co-
di
tradizionale
alta
circa
35, di cui l'ardita volta a crociera
sem-
bra che
sopra
riposasse
otto
marmo
colonne
colorato,
ter-
mina con un'ampia abside; invece
delle
monolitiche
navate
di
sono disposti su ciascuna
laterali
delle parti tre vani
accessori più bassi,
collocati trasversalmente e coperti di volta
a botte,
i
quali sostenevano
della volta principale alte
finestre
laterali
(fig.
facevano
dere abbondantemente stibolo
Fig. 1062. Dalla basilica di Costantino. Ricostruzione di
Baldinger.
732).
rivolto
la luce.
Delle
discen-
Un
ve-
più bas.so (chalcidicum) era col-
locato dinanzi fig.
spinta
la
1062).
al
lato d'ingresso (confr.
In appresso
alla
via
Sacra
sul fu
lato
lungo
stabilito
un
iTAr.iA
(5o4
nuovo ingresso
e di fronte fu
oltre all'asse in lunghezza
seduta
statua
colossale
degli avanzi (fìg.
1069).
maggiore della
volte
theon
e
il
Colosseo
:
LA
vili.
fini;
dell'arte antica
una piccola abside, cosicché
disposta
1'
un asse trasversale. Nell'abside maggiore Costantino, della quale sembra che
di
L'immensa
costruzione,
si
edificio
siano conservati
quale occupa un'estensione tre
la
terme di Diocleziano, appartiene con il Panmaggiori creazioni architettoniche del periodo imperiale ed
sala centrale delle alle
ha potentemente influito sulla costruzione delle chiese del Rinascimento Si
comprende che con una grandezza
Fig. lObì.
più nessuna parte importante e se
Arco
le
di Costantino.
vedere
in
esse
un segno
di
Pietro'.
RoTna.
membrature ornamentali conservate appaionosi
può,
decadenza. Un'architettura
tare ed eseguire la copertura di spazi
fS.
l'ornamento singolo non aveva
così gigantesca
ad una più precisa osservazione rozze e trascurate non mili,
ebbe
trovava- una
si
avrebbe
cosi vasti
come
la
in altri casi si-
quale poteva proget-
preparare anche
saputo
raggiungimento puramente abbandonansarebbe sobbarcata ad un paziente
un'ornamentazione più precisa se questo fosse stato necessario
al
dei suoi scopi. Un'altra questione è se un'epoca anteriore,
dosi alla gioia di modellare
le
singole forme,
non
si
lavoro, al quale questa epoca tarda volentieri sfuggi. della Basilica in
fanno assegnamento su quel sistema
età flavia per cui
giati (pag.
550)
rimpiazza
le
ma
la
decorazione
è eseguita solo
sagome arrotondate
risalta chiara
pezzi ornamentali conservati
ornamentazione già
iniziato
ombregsemplificazione delle forme
su fondi ricchi fortemente
rozzamente e con con piani
dei profili
a spigoli vivi. L'impressione d'insieme perciò è dura a grande distanza.
I
di
angolari,
ma
é di
che
chiaro
si
incontrano
effetto
anche
DA DIOCLEZIANO A COSTANTINO
'
1^
'^^
60t
6o6
e.
ITALIA:
-
Vili.
I.A
quilibrata disposizione della scultura, e
forme architettoniche, esso
Come
epoca di successori.
si
s.)
Marco Aurelio
e di
più vicino
(fig.
irrigidita;
i
al
cioè considerate
come
in
nelle
da
tolta via (fig.
avanzi
editici di
Traiano
Adriano (fig. un passato ancor un'arte contemporanea furono rielaborati e
rilievi
passata.
Non
dove
là
paghi
fu
si
prese Io scalpello per proprio conto,
si
V'erona e del Ponte Milvio,
della presa di
vi
fece quindi ec-
si
contenuto delle rappresentazioni,
al
generale concordassero;
due scene
988], di
(fig.
Le più antiche opere non furono
di un' arte
estranei
forma né
alla
una claudicante
di
roob), anzi perfino da edifici di
originari degli imperatori in questi
come
nel suo linguaggio di
prodotto
il
architettura così anche la sua ricca
loro posto ritratti di Costantino.
cessivamente caso né
che esse
come
1064), ed è stata completata con aggiunte di
ritratti
furono messi
completamente classico
presenta tuttavia
delle parti della sua
decorazione scultoria è stata
998
FINE DELL'ARTE ANTICA
tentò ancora di
si
raccontare semplice e chiaro
alla
maniera
delle
antiche scene trionfali e dei rilievi delle colonne
onorarie (pag. 536 s., , come una volta in Alessandria, una città
divisa in quattordici regioni; lion
corrispose
>.
al
RA\VIVF\Z A
DI-
1
ANI ICA
ARTI-
I.
Fig.
1077.
Rilievo in
(ÌIS
marmo
Dnomo
nel
di Torcello.
Il Bios (la vita) che fugge viene afferrato per il ciuffo della fronte da un giovane coronato dalla Vittoria mentre un vecchio, a cui sta a lato il Pentimento, si rammarica della perduta occasione.
COSÌ
favorite,
mali che
il
destavano interesse più
sercitò rocchio e
male con e
Giuliano
{?),
a destri
loro purezza originaria allo
la
romano,
ciolo
anche
così
le
ed
elementi
stesso
modo
del
i
anisi c-
mantenne un vincolo forCostantemente
si
senza interruzione
nonostante
pieghe
gli
cosi
l'antichità classica.
trasmettevano
si
suoi
del
scrittura
la
Ma come e gli
e-
Essi perde-
dell' alto
medio
questa non fu in-
arabeschi, poggia
panneggiamento
per
panneggiamento
decorazione.
delia
che
evo andava fortemente differenziandosi dalla romana. ventata di bel nuovo ed invece,
modo
ogni
redità particolari motivi
Fig. 1076. Rilievo in a
vano
Ad
cantore.
su
un noc-
ornamenti riposano
su una tradizione antica per quanto certo solo ottusamente sentita.
Ma
accanto a
intervalli quasi
come
del
imitazione spontanea e inconsapevole noi
tale
regolari di
tempo
modello più perfetto
in
un apprezzamento
della capacità nel
rendere
riodo carolingio, poscia in cerchie limitate d'Italia nel in
una maniera più ampia nel periodo del Rinascimento,
XVIII secolo campi
altri
influenza
e
nell'età del classicismo.
anche
così
descrive
zione,
le
leggi
della
non per
servile,
si
di
forme. Cosi è già nel pee nel XIII secolo, quindi
finalmente
nuovo
deve accordare con
del
all'uscire
l'umanità,
come
l'antichità.
negli
La sua
curve
sempre
l'arte ritorna all'antico,
diare
quello dell'arte,
Sempre
dell'arte classica
salgono
Ma
discendono.
in
delle
alternativamente
che e
le
XH
imbattiamo ad
ci
cosciente
per stu-
sua crea-
un" imitazione
quale sempre uccide
la
propria
di
un' arte.
la
vita
Un'
arte per la quale l'antichità
una pagina bianca
rappresenti ,
non può a lungo
sussistere.
Fig. 107S. Il sacrificio di Ifigenia secondo un rilievo antico (fig. Rilievo in avorio. Londra, South Kensington Museum.
MONUMENTI
014
D
ARTE GRECA
IN
ITALIA
C||i|i;,w=tiPppii|IUÉlllì|]]3,|l^^ -^.«Bfsfei
r
'
Fig. 1079.
Poseidonia (Pesto).
La Ba
—
Non esiste forse museo di certa d'arte greca in Italia. che non vanti qualche saggio di scultura greca. I più ricchi. musei di Firenze, di Roma, di Napoli e di Palermo. Ma le come è noto, sono opere più belle e più celebri, in essi conservate, sono state già registrate in questo volume. Per altro non è male aggiungere o ripetere qui che veri originali greci (e non copie antiche) sono le metope di Selinunte ffig. 369, 471) ora nel Museo di Palermo, il cosiddetto « Trono d'Afrodite ». già Boncompagni. ora nel Museo delle Terme in Roma ifig. 438), il rilievo del V secolo a. Cr. nel Museo Vaticano, con un giovane palestrita rivolto verso il piccolo servo, il rilievo arcaico, detto di Leucotea (fig. 409), ed il rilievo sepolcrale attico, della fine del sec. V a. Cr., col cavaliere che abbatte il nemico, 1' uno e l'altro a Villa Albani, la Niobide proveniente dai Giardini di Sallustio tav. XI), a Fanciulla di Porto d'Anzio (tav. XII), il PuMonumenti
importanza
in
Italia
i
gilista (fig.
Museo
nel
687),
il
seo Vaticano
Terme
delle
Laocoonte nel Mu(fig.
83
1
).
Naturalmente diversi altri originali greci si veggono a Venezia, a Verona, a Napoli, a Roma, in Sicilia, ecc., ma si tratta d'opere di pregio secondario, inferiori talora a copie antiche assai importanti quali sono l'Artemide Tirannii di Pompei (fig. 43 e,), cidi (fig. 455). r « Hestia Giustiniani " nel Museo Torlonia, il Discobolo di Mirone nel Museo
Terme (fig. 479) e il suo Marsia nel Museo Laterano (fig. 482), l'Apollo del Tevere nel Museo delie Terme (fig. 487 s.), il Doriforo di Policleto nel Museo di Nadelle
poli
(fig.
5541, ridolino nel
Archeologico le
Amazoni
di
di
Firenze Policleto
Museo
(fig.
nel
559).
Mu-
seo Vaticano (confr. fig. 55,5), di Kresilas (fig. 547) e di Fidia (fig. 496) nel Capitolino, il ritratto di Pericle, opera di Kresilas (fig. 550) e quello di Platone, opera forse 1083.
Interno del tempio di Poseidon
Vt
di
Silanion
Museo Vaticano,
603) nel che Satiro
(fig. il
MONUMENTI
Fig.
Fig.
10S1.
La
D
ARTE GRECA
Basilica
.
1082. TeinpiARlE (,RECA
()
IN
ITALIA
versa da bere, V Eros, TApollo Sauroktonos, il Satiro che riposa, tutte opere di Prassitele, in vari musei, oltre alla sua Afrodite Cnidia nel Museo Vaticano (fig. r)39), il Sofocle nel Museo Laterano (fig. 653), rApoxyomenos di Lisippo nel Museo A'aticano (fig. 675), l'Ares Ludovisi nel Museo delle Terme (fig. 674), l'Ermete in riposo nel Museo di Napoli (fig. 677), V Eracle in riposo egualmente in Napoli e al Palazzo Pitti di Firen/.e (fig. 083), il Ganimede di Leochares l'fig. Ó51) e T Apollo
Fig. 1083.
Colonna romana.
Brindisi.
Niobidi (fig. 647) nella Galleria degli (fig. 6^2) nel Museo Vaticano, Tyche di Antiochia opera di Eutychides nel Museo Vaticano (fig. Ó90), Demostene di Polyeuktos (fig. 696) in quello stesso Museo, l'Amore e Psiche (fig. 739) e la vecchia ubbriaca nel Musco Capitolino (confr. fig. 766), il fanciullo di
Belvedere
Uffi/.i,
i
la
il
che lotta con Foca, opera di Boethos, nel Museo Vaticano e nel Capitolino (confr. pergameni in fig. 764), il Nilo nel Museo Vaticano (fig. 7uS), le statue dei gruppi Venezia, Roma e Napoli (fig. 811 ss., tav. XV), il gruppo di Menelao e Patroclo nella Loggia della Signoria in Firenze (fig. 827), infine il Toro Farnese nel Museo di
Napoli Né r
(fig.
'829).
Italia
possiede solo mirabili esemplari della scultura greca,
ma monumenti
MONUMENTI DAR
IT-:
GRECA
IN
Ol 7
ITALIA
costrutti in essa di là dal \'olturno
nella parte dall' Ofanto, ossia meridionale della penisola, vasta estensione conosciuta dall'antichità
e
sotto
nome
il
Magna
di
Grecia,
e nella Sicilia.
principali
I
monumenti
greci
PePoseidonia, che sorvista del golfo di Salerno
della penisola
sono
quelli
di
l'antica
sto,
gono
in
ed oltre
il
Sele
1079).
(fig.
tempio dorico detto di Poseidon (tìg. ^27) che risale alla metà del \' secolo a. Cr., è largo 23 metri e lungo ho. Nell'interno delia sua cella si veggono due file di colonne sormontate dal secondo colonnato che sosteneva il tetto II
(fig.
1080).
Poco lontano siddetta
n
Basilica
è anche più
a nord, (fig.
gli
cui
i^:n^si^^";~"~j^-jS^
il
337
si
antica
co336) che
eleva la
(fig.
»
(fig.
1081),
e.
piccolo tempio di Cerere ss.,
1082), senza contare
avanzi d' altre
costruzioni tra
portici e strade
tornate
alla
luce negli ultimi scavi. Il paese circostante, nel suo splendore e nella sua solitudine.
Fig.
Fig. inS4.
Avanzo
del tempio di
Hera
Capo Colonna. Cotronu.
10S5. Teatro. Siracns,
Laciiii;
View more...
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