Manuale Di Coltivazione Del Luppolo 1 Edizione

February 26, 2017 | Author: Yari Gabbai | Category: N/A
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MANUALE DI COLTIVAZIONE DEL LUPPOLO

Yari Gabbai

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1ª edizione

COSE DA SAPERE SUL LUPPOLO Generalità Il Luppolo fa parte della famiglia di piante Cannabacea, che comprende la canapa e la cannabis, e che è strettamente legato all'ortica. Ci sono solo due specie riconosciute di luppolo: Humulus lupulus e Humulus japonicus. Humulus japonicus è una pianta annuale ed è inutile per la birrificazione, essendo nulla la sua produzione di luppolina, anche se è una pianta dall'aspetto gradevole. La pianta del luppolo è una pianta perenne, sebbene come la vigna abbia una durata reale di circa 30 anni, poiché superata quest'età comincia a diventare meno produttiva spesso a causa dell’ assenza di un costante compostaggio del terreno . Bisogna considerare considerare che, essendo una pianta che senza restrizioni può riprodursi in maniera esponenziale, tramite rizomi e talee, una sola pianta madre può generare una 2

moltitudine di piante figlie e il suo “gene” in realtà è riproducibile all’infinito: con una certa cura e attenzione potremo avere un luppoleto estremamente attivo già dal terzo anno. Il primo scopo di un coltivatore di luppolo è di impedire la riproduzione del luppolo tramite inseminazione maschiofemmina, poiché questo porterebbe al ricombinamento del genoma e a caratteristiche organolettiche non prevedibili. Proprio come la vigna, ogni qualità di luppolo è immutata nei secoli, a meno che non sia stata volontariamente manipolata dall'uomo per raggiungere dei nuovi risultati. Il tronco principale, produce ogni anno delle radici carnose che camminano qualche centimetro sotto la superficie, e che sono il mezzo di propagazione principale della pianta. Se lasciate incontrollate queste radici superficiali, detti rizomi, spunteranno intorno alla pianta e daranno vita a nuove piante collegate alla pianta madre ma potenzialmente indipendenti, provviste cioè di un autonomia a sé, anche qualora vengano divise successivamente. Questo infatti è il principale metodo di propagazione di cui parleremo in seguito. Durante l'inverno la pianta rimane quiescente e apparentemente morta, sviluppando maggiormente la parte sotterranea del suo apparato radicale, e nel contempo, preparando la composizione chimica delle radici in vista dello sviluppo primaverile. Rampicante oraria con foglie opposte Ogni squama del cono porta alla base un piccolo granello che si circonderà durante l'estate di una specie di polline (passatemi il termine perché quando si parla di polline si parla solo della pianta maschio) che nient'altro è che la luppolina, carica di oli e acidi che saranno in maniera preponderante responsabili del sapore e le caratteristiche del luppolo. 3

Nell'avvicinarsi della raccolta del luppolo le ghiandole verranno via via ricoperte dalla luppolina in maniera sempre più preponderante, fino a risultare evidenti in concomitanza della maturità dei fiori. La luppolina in caso di inseminazione della pianta femmina serve a nutrire e proteggere il seme, che noi però non troveremo in quanto avremo isolato il più possibile le piante da un maschio selvaggio che possa stare nelle vicinanze. Se al nostro raccolto troveremo dei semi sarà un grosso problema. Ma ne parleremo più avanti. Le piante “muoiono” ogni anno, per ricominciare a crescere la primavera successiva. Il luppolo di solito si fa crescere in un sistema a traliccio, che varia in altezza dai 3 ai 6 metri. Vista la loro grandezza, e la rapida crescita le piante di luppolo richiedono una grande quantità di energia solare, così come acqua e sostanze nutritive. Un terreno buono, una grande quantità di compost, di sole e di acqua fornirà un forte aiuto per la costituzione di piante che saranno resistenti alle malattie. La parte di pianta morta, ovvero la parte aerea, ogni fine stagione viene usata nei modi più svariati: da il nutrimento per animali domestici, o viene (veniva) usata per la creazione di fogli, corde e reti, nonché usato come concime di ottima qualità . I fiori della pianta femmina, chiamati comunemente coni, si cominciano a formare all'inizio dell'estate e arrivano a maturazione fra agosto e ottobre, a seconda del clima e della varietà e sono l’ingrediente fondamentale per la birra. Il luppolo cresce spontaneamente in gran parte delle zone temperate dell'emisfero settentrionale, tra le latitudini 30 e 50. Sono piante estremamente resistenti e di lunga durata. In buone condizione ogni pianta produce fino a 800 g di luppolo l'anno(fresco). Il luppolo essiccato rispetto al luppolo fresco sta 4

ad un rapporto di peso di ⅙ che comporta un prodotto medio di circa 100 g per pianta, con notevoli differenze di specie in specie. Il luppolo ha un apparato radicale permanente che può crescere più di 4 metri nel suolo. Durante il primo anno, la crescita fuori terra sarà al massimo di 1.5 metri ma dipende molto dalla vitalità del rizoma di partenza, visto che la pianta metterà le sue energie per istituire la base del suo sistema radicale. Ogni primavera, il luppolo germoglierà e i suoi germogli saliranno in senso orario con l'uso di micro peli sulla superficie degli steli e delle foglie. Lasciato a se stesso, salirà su qualsiasi altra pianta ad un 'altezza straordinaria,anche in presenza di forte vento.

Filosoficamente e praticamente il luppolo ha delle grandi affinità con la vigna:la riproduzione asessuata per talee o rizomi, la cura dei tralci e la selezione dei migliori. Il clima influisce sul luppolo in maniera simile, sebbene con una grande differenza. La vigna non richiede acqua , tranne in casi straordinari e la differenza fra le annate è estremamente percepibile in quanto, c'è anche la possibilità di raccolti notevolmente più bassi o più grandi. Chiaramente questo succede anche nel luppolo ma è un po meno influente in quanto il luppolo può necessitare di una irrigazione costante, che elimina il problema della siccità, anche se non esclude il problema opposto, cioè che in presenza di annate particolarmente piovose non avrà lo stesso sviluppo rispetto ad un'estate di sole pieno. Consideriamo che in alcune zone non troppo calde la pianta adulta non avrà bisogno di essere irrigata.

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In realtà di tutte le supposizioni che si fanno sulla pianta di luppolo e quale sia il suo terreno ideale, ormai è dimostrato su campo che ha una capacità adattatoria impressionante, cresce spontaneamente in Italia, nonostante non siano presenti coltivazioni “storiche”. Di contro in tutta l'europa del nord è coltivato con successo dai climi freddi a quelli caldi.

Le piante di luppolo producono sia rizomi che radici vere. Le radici diventano legnose e vanno in profondità e non producono boccioli riproduttivi. I rizomi, che tendono a crescere appena sotto la superficie del suolo e che sono spessi e succosi, con boccioli marcati e radichette. Il metodo più comune di riproduzione di luppolo commerciale è da tagliare e reimpiantare questi rizomi. La pianta cresce rapidamente in primavera, con una crescita che arriva fino a 30 cm al giorno. La pianta mette inizialmente i suoi sforzi in crescita verticale e spesso dopo che la pianta ha raggiunto la cima del traliccio in cui cresce comincia a svilupparsi orizzontalmente. Tali rami orizzontali variano in lunghezza da varietà a varietà e sono caratteristici. Ad esempio il Goldings produce alcuni dei rami più lunghi delle altre specie. Circa a mezza estate, ciascun ramo germoglierà e gli conferirà un aspetto spinoso. Se ci sono maschi nei paraggi in questo momento si verificherà l'impollinazione. Ciascun ramo supporta diversi coni, di solito in piccoli gruppi di tre. I coni sono maturi per la raccolta tra agosto e settembre, e le piante vengono ridotte fino al terreno poco dopo il raccolto, senza aspettare che appassiscano lentamente sul traliccio. Dopo il raccolto, la pianta continua a costruire le riserve e mettere fuori rizomi fino a che la terra gela.

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Il luppolo è una pianta dioica, il che significa che il maschio e femmina sono piante diverse, non "unisex". Possono quindi essere riprodotti da seme, o da taglio di rizoma. Nel luppolo da birrificazione è completamente bandita la riproduzione sessuata, ed è obbligatoria la riproduzione asessuata, che lascia invariato il patrimonio genetico. Il maschio del luppolo produce una grande quantità di polline, e per impollinare basta un maschio per ogni 100 piante femminili Le piante maschili contengono molta meno resina delle piante femminili (10-15 ghiandole di resina, rispetto alle 10.000 delle femmine).I coltivatori luppolo che non vogliono creare nuove varietà faranno tutto il possibile per escludere le piante di sesso maschile, i semi non hanno utilizzo nella birrificazione, e incroci non intenzionali possono verificarsi facilmente. Una impollinazione incrociata può avvenire quando una pianta maschio di un'altra varietà sparge il suo polline nei campi coltivati contigui senza che il produttore sia in grado di dire quale sia la specie originaria, e il raccolto può essere rapidamente contaminati. i semi possono raggiungere circa fino al 15% del peso finito e produttori ne risentono economicamente. Tuttavia, l'impollinazione può aumentare la dimensione del cono e dare rese in tal modo maggiore, cosicché le piante maschio sono a volte utilizzate in cantieri di crescita per le varietà con rese altrimenti povere o in annate particolarmente problematiche. In tutti i casi un'infinita cura deve essere presa per isolare i luppoleti da possibili piante selvatiche di sesso maschile! In questo manuale, l'accento è posto sulla riproduzione di rizomi, che producono piante geneticamente identiche - ma, solo di sesso femminile. Il lavoro del birraio è di dare la maggiore continuità possibile alla birra prodotta, e l'agricoltore e coltivatore di luppolo deve cooperare in tal senso.

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Per la produzione di birra, la parte utile della pianta è il fiore femminile o cono, chiamato anche strobile. La parte più importante della pianta per un produttore di birra è la luppolina contenuta all'interno dello strobile in ghiandole piccole e gialle, piene di resina contenenti acidi alfa e beta e di luppolo. Visto che le ghiandole di luppolina assomigliano al polline, tipicamente vengono scambiate ma non sono minimamente la stessa cosa! Anzi...Si può dire che sono esattamente l'opposto!

Sostanze contenute Cosa rende insostituibile il luppolo rispetto alle altre piante aromatiche? La risposta è semplice: la Luppolina! La resina di luppolina è costituito da una serie di acidi e oli diversi, ognuno dei quali contribuisce in una maniera leggermente diversa via al processo di fabbricazione della birra. Le sostanze di primario interesse per la birra sono l'alfa e beta acidi e l’olio. Ci sono tre acidi alfa principali: umulone, adumulone, e coumulone, e due secondari di importanza piu marginale, preumulone e postumulone. L'adumulone è presente solo in minore quantità, ed è noto per non essere particolarmente importante. L'umulone è l'acido alfa più studiato, e insieme al coumulone è oggetto di polemiche tra i produttori e ricercatori. Le teorie e gli studi piu accreditati vedono ora nell'Umulone la molecola alfa più importante in quanto dona un effetto di amaro piu piacevole degli altri alfa acidi che invece, in particolare il coumulone, conferiscono un gusto più “aspro” Si pensa che il Coumulone produca una amarezza più “tagliente”, e ciò fa si che un basso profilo di coumulone è spesso richiesto, e nella 8

ricerca di nuove specie si va a ricercare proprio di limitarne lo sviluppo. Tuttavia, esistono specie di luppolo che contengono alti livelli di cumulone, e sono ancora usate. L’umulone ha anche una forte valenza fitoterapica in quanto fra gli alfa acidi è il principale protagonista delle proprietà conservative e antibatteriche. Gli Alfa Acidi producono amaro nella birra, fondamentale per equilibrare il dolce del malto e donare carattere alla birra ma sono, purtroppo e per fortuna, non sono totalmente solubili in acqua, e devono essere cotti nel mosto. L’ebollizione serve a permettere che le molecole vengano leggermente modificate per diventare più solubili in acqua. Convenzionalmente si definisce che la trasformazione che induce la bollitura ci porta a parlare di Iso - Alfa - Acidi. I tre Alfa Acidi si deteriorano nel tempo, e la specificazione varietale indicherà qual è la percentuale degli acidi alfa che si perdono in un determinato periodo, ad una certa temperatura. Questo dovrebbe essere un fattore importante nel determinare quali qualità piantare. Inoltre, la produzione di lfa acidi cambia in base al clima, acqua, salute delle piante e la nutrizione e altri fattori orticoli. Specifiche varietà danno un orientamento generale sui risultati che si potranno ottenere, ma solo esami annuali di ogni coltivazione può con precisione indicare il valore di ogni anno sul raccolto. Gli Acidi alfa sono di solito elencati nelle specifiche varietale, di una percentuale complessiva per il peso del luppolo, e sono utilizzati per determinare la qualità amaricante del luppolo. Cumulone è anche elencato, come percentuale degli Alfa Acidi totali (non sul peso del luppolo). Per i Beta acidi il discorso è un po' diverso. Sono principalmente il lupulone, colupulone e adlupulone. Mentre 9

loro sono solo marginalmente amari, la loro capacità di rendere la birra più amara viene per ossidazione, nella fermentazione e nella conservazione . I tre Beta acidi sono elencati spesso nelle analisi come un totale per tutti gli acidi in relazione alla percentuale del peso del luppolo. I beta acidi sono estremamente sensibili al variare dell’età e della temperatura, e pare che subiscano “forti” cambiamenti durante la lagerizzazione e la lunga maturazione. Questi acidi non sono normalmente considerati critici per la qualità della birra sebbene il fatto che rilascino e modifichino parte della loro acidità durante la conservazione, cosa negativa poiché, oltretutto, è parer comune che abbiano un sapore piuttosto acre al contrario del umulone. Nel progettare i nuovi luppoli incrociati, anche qui la selezione predilige bassi contenuti di beta acidi, come detto già per il cumulone. Nonostante ciò la caratteristica principale dei luppoli cosiddetti nobili, è proprio di avere il rapporto di alfa/beta acido di 1/1 , percentuale molto più alta della nuova tendenza di avere un rapporto di 2/1. Oli del luppolo sono costituiti principalmente da mircene e umulene. La percentuale di olio è usato per determinare l'aroma e la qualità di un determinato Luppolo, così come gli acidi alfa determinare la qualità amaricante. Tradizionalmente si dice che per avere un luppolo aromaticamente buono dovrebbe avere una bassa percentuale di mircene,( in particolare nelle varietà nobili.) e un alta percentuale di umulene, che garantisce il vero e proprio aroma convenzionale del luppolo. In realtà, come tutte le reazioni chimiche legate al gusto dei consumatori, anche questa è in corso di evoluzione e la tendenza gustativa in certi stili di birra sta cambiando radicalmente cercando una maggior concentrazione di mircene responsabile dell’aroma agrumato e speziato delle India Pale Ale. In alcuni luppoli americani come Amarillo e Cascade la 10

quantità di mircene nella totalità degli oli in peso raggiunge anche il 70 %. Gli oli dovrebbero essere elencati separatamente come percentuale del contenuto totale di olio, e collettivamente come una percentuale in peso. Varietà Specifiche Ci sono centinaia di varietà di luppolo in uso in tutto il mondo. Alcune si distinguono per le loro caratteristiche agronomiche, alcune dal loro impiego nella fabbricazione della birra. Sono molte le varietà più vecchie che sono cadute in disuso a causa di modifiche dell'industria della birra e del gusto dei consumatori. In passato, la birra è stato fatta solo nei periodi dell'anno in cui il luppolo era pronto, cosicché la conservabilità dei coni era un aspetto poco importante. Ora tramite la solfitazione, le conservazioni sotto vuoto e in congelazione mantengono piuttosto bene le caratteristiche del raccolto e permettono di birrificare durante l’anno con una certa continuità. questo è di un importanza primaria poiché abbatte i costi di un impianto: si pensi al mercato enologico: per produrre il vino alcune attrezzatura si usano solo durante un breve periodo dell’anno e dopodiché rimangono in disuso. Potendo massimizzare le cotte di birra durante tutto l'anno il discorso cambia. Inoltre il fattore genotipico non si è dimostrato costante e molte varietà che crescevano bene solo in determinate aree non si sono adattate bene alla moderna coltivazione su larga scala che estende le varietà a territori non endemici e questo crea aspetti fenotipici del tutto inattesi. Per fare un esempio, il saaz coltivato in Italia ha un carattere gustativo diverso da quello coltivato in repubblica ceca e potrebbe male adattarsi alla produzione di una birra che lo usava nella zona originaria. Nel corso degli anni, il luppolo è stato modificati per crescere 11

rapidamente e in altezza, per resistere maggiormente alle malattie e ai parassiti, e per una maggiore produzione di Alfa Acido. I Luppoli di solito sono suddivisi in varietà da amaro, da aroma e specie 'nobili'. La divisione è estremamente arbitraria, anche se chiaramente i valori della luppolina ne ottimizzano l’uso in un certo modo. Il luppolo da amaro di solito ha un più elevato contenuto in acido alfa rispetto agli altri, e si conserva molto bene. Tuttavia può non avere un aroma particolarmente piacevole. Al contrario,il luppolo da aroma hanno un alfa acido inferiore ma un più elevato contenuto di oli aromatici. I luppoli "Nobili" sono un gruppo speciale. Ci sono quattro varietà riconosciute: Hallertauer Mittlefrüh, Tettnang o Tettnanger, Czech Saaz and Spalt Spalter. Questi sono principalmente luppoli da aroma, ma molte delle classic lager europee li usano sia per aroma e amaricare. I luppoli nobili devono essere coltivati nella regioni corrette come alcuni tipi di vini- per essere chiamati in un certo modo. La legislazione è piuttosto sommaria visto che il prodotto finale, la birra, non prende il nome dalla varietà di luppolo o dalla marca di malto, cosa invece estremamente importante sul vino, anche a livello economico. I luppoli nobili sono caratterizzati da un rapporto alfa: beta acido di circa 1:1, relativamente basso su entrambi gli acidi, e un alto livello di umulene, mentre i livelli Coumulone e Mircene sono bassi, e il luppolo tende a non conservarsi bene. Il luppolo da amaro varia molto nel tenore di alfa acidi. Varietà contemporanei come Pacifico Gem, che è stato sviluppato in Nuova Zelanda in particolare per la coltivazione biologica e l'amarezza alta, sono circa 18,5 di acido alfa%, 12

rispetto alle grandi varietà amaricanti come Nugget al 12-14% o Centennial al 9-11%. Questi nuove varietà di luppoli con alfa acidi altissimi tendono ad andare bene, e i produttori di birra possono utilizzarne quantità molto minori in ogni cotta, rendendoli una scelta economica per le grandi aziende e per i nuovi coltivatori principianti. Inoltre, molti di loro sono anche più resistenti alle malattie e molto produttivi in termini di quantità. L'aroma del luppolo è un po' più complicato, in quanto i livelli di alfa acidi più bassi e ad alto contenuto di olio sono più dipendenti del suolo, dal clima e dall'acqua. Inoltre le analisi in laboratorio sono tipicamente fatte sugli alfa acidi e per conoscere gli altri valori non sempre tutti i laboratori le fanno o li dichiarano. Tuttavia, specialmente quando si parla di piccole quantità di birra prodotta , i risultati variabili da un anno all'altro possono essere un vantaggio del produttore che giustifica cosi l'artigianalità del proprio prodotto e il produttore può sfruttare l'unicità della produzione di ciascun anno, cosa associabile all’enologia.

pH e nutrienti

Il Luppolo preferisce un pH di 6,0-6,2, quindi un terreno leggermente acido. Ci sono diversi modi per modificare il vostro pH del terreno, uno dei metodi migliori a lungo termine è di uso dei vari concimi verdi e di azoto-fissazione delle 13

colture da sovescio, come trifoglio, veccia, piselli o altri legumi, sono una buona scelta per il lento rilascio di azoto indietro nel suolo durante la decomposizione. In questo modo il pericolo di eccessi di azoto nel suolo, viene scongiurato ed evita i problemi che i produttori convenzionali hanno dall'uso eccessivo di fertilizzanti chimici, che sono troppo pieni di azoto. I concimi verdi servono ad accumulare potassio, calcio e altri micronutrienti che, oltre a migliorare la struttura del terreno , favoriscono l'insediamento di insetti utili per la vita del suolo. Ci sono 17 elementi necessario alla crescita delle piante, di cui tre definiti macronutrienti, che hanno un ruolo dominante: azoto, fosforo e potassio. L’azoto è fondamentale per le costituzione del dna e delle proteine, ● Nitrato (NO3-) o anidride nitrica (N2O5). ● Nitrito (NO2-) o anidride nitrosa (N2O3). ● Ammoniaca (NH3). ● Azoto atmosferico (N2). Quest’ultimo è utilizzato solo dalle leguminose (piselli, fagioli, fave, ginestre, trifoglio, robinia, albero di giuda, etc.). Queste piante grazie a dei batteri che vivono nelle loro radici riescono a vivere d’aria!! I sintomi da carenza d’azoto sono: ● Clorosi (ingiallimento delle foglie) prima nelle foglie vecchie e poi in quelle giovani. ● Caduta delle foglie (dopo la clorosi). La carenza può presentarsi in primavera, quando la crescita è sostenuta. Bisogna evitare che il terreno sia saturo d’acqua, 14

perché altrimenti il nitrato è trasformato in azoto atmosferico e quindi perso. L’eccesso di azoto si manifesta: ● ● ● ● ● ●

Sviluppo della parte aerea e radici poco sviluppate. Fogliame verde scuro. Spaccatura dei frutti maturi. Ritardo o anticipo della fioritura. Germogli teneri. Suscettibilità a malattie fungine e parassitarie (afidi soprattutto). ● Nitrato (NO3-) o anidride nitrica (N2O5). ● Nitrito (NO2-) o anidride nitrosa (N2O3). ● Ammoniaca (NH3). ● Azoto atmosferico (N2). Quest’ultimo è utilizzato solo dalle leguminose (piselli, fagioli, fave, ginestre, trifoglio, robinia, albero di giuda, etc.). Queste piante grazie a dei batteri che vivono nelle loro radici riescono a vivere d’aria!! I sintomi da carenza d’azoto sono: ● Clorosi (ingiallimento delle foglie) prima nelle foglie vecchie e poi in quelle giovani. ● Caduta delle foglie (dopo la clorosi). La carenza può presentarsi in primavera, quando la crescita è sostenuta. Bisogna evitare che il terreno sia saturo d’acqua, perché altrimenti il nitrato è trasformato in azoto atmosferico e quindi perso. L’eccesso di azoto si manifesta: ● Sviluppo della parte aerea e radici poco sviluppate. ● Fogliame verde scuro. 15

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Spaccatura dei frutti maturi. Ritardo o anticipo della fioritura. Germogli teneri. Suscettibilità a malattie fungine e parassitarie (afidi soprattutto). Potassio Nelle piante il potassio viene assorbito sotto forma di ione K+. I sintomi da carenza di potassio sono rappresentati da: ■ Le foglie manifestano inizialmente un ingiallimento del bordo, che successivamente si estende anche alle zone interne della lamina. I tessuti colpiti possono poi necrotizzare e arricciarsi. Questi sintomi sono evidenziabili soprattutto a livello delle foglie più vecchie ■ Scarsa lignificazione del fusto e dei germogli ■ Produzione di frutti piccoli, poco pigmentati e poco saporiti ■ Maggiore sensibilità nei confronti di marciumi radicali, patogeni e altre malattie ■ Mancato sviluppo del fusto di alcune piante, che pertanto crescono “a rosetta” La carenza di potassio può essere dovuta ad esempio alla mancanza dell’elemento nel terreno oppure al pH acido che lo rende meno disponibile per le piante. Inoltre se il terreno contiene un eccesso di magnesio (rapporto Mg/K superiore a 5), questo elemento impedisce l’assorbimento ottimale del fosforo. La carenza di potassio è frequente soprattutto nelle piante da frutto, dal momento che questo elemento è largamente coinvolto nell’elaborazione delle sostanze zuccherine.

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I sintomi da eccesso di potassio non sono riscontrabili tanto a livello diretto sulle piante, che possono manifestare clorosi sulle foglie, quanto piuttosto sulla disponibilità degli altri elementi nutritivi. Gli eccessi di potassio possono, infatti, determinare carenze indotte del magnesio (quando il rapporto Mg/K è inferiore a 2). Quando concimare: la concimazione con potassio è consigliata soprattutto prima del riposo vegetativo delle piante, per consentire la corretta lignificazione dei tessuti. Per le piante da frutto, in particolare, si consiglia di fertilizzare il terreno con potassio anche alla ripresa dell’attività vegetativa, in primavera

Acqua Innaffiare il luppolo è una questione piuttosto complessa. l'irrigamento deve essere copioso e non deve essere fatto a spruzzo. Sia le muffe che le vorticillosi sono aggravate dall'eccesso di acqua rimanendo sulle piante su steli e le foglie, lasciandole costantemente umide. Se si deve innaffiare per forza, è necessario assicurarsi che le piante non siano umide durante la notte e che la base delle piante è mantenuto abbastanza chiaro per consentire le corone ad asciugarsi. Sistemi di irrigazione a goccia non solo sono più facili da usare, offrono la possibilità di regolare l'acqua alla base della pianta, e, una volta installato, può essere eseguito su timer, e riduce il personale operante in modo considerevole. Come la maggior parte delle piante perenni,le esigenze di acqua cambiano con l'età. Le piante giovani hanno piccole e piuttosto tenere radici e richiedono frequenti annaffiature profonde per garantire la loro 17

salute. chiaramente in primavera è il momento in cui hanno bisogno di più acqua per migliorare la stagione di crescita. Quando coni sono sbocciati, è possibile diminuire gradualmente l'innaffiamento fino alla raccolta. Le innaffiature devono essere fatte con cautela anche per permettere alla pianta di andare in profondità per reperire l'acqua, cosa che poi tornerà utile quando la pianta sarà adulta e non avrà pressoché più bisogno di essere annaffiata. Clima Il Luppolo è di casa in molte parti del mondo. Diverse varietà sono stati trovati in crescita ovunque dal deserto alle montagne più alte. L'unica vera necessità è un minimo di 120 giorni liberi dal gelo per la fioritura, e la luce diretta del sole (15 ore o più). Come conseguenza la produzione del luppolo è limitata a latitudini tra 35 e 55 gradi, a nord o a sud. E se viene coltivata al di fuori queste latitudini, è improbabile che produrrà coni. Luppolo sono stati coltivati in tutto il Nord America centrale e in Europa, con grande successo. Le principali zone di coltivazione del luppolo sono caratterizzate da lunghe giornate luminose, con un clima secco - fino a quando vi è abbondanza di acqua disponibile, ma non disdegna anche climi umidi e sottoboscosi.

Pianificare un luppoleto Quali sono le regole base per un buon impianto? ci sono poche regole basilari, le altre saranno caratterizzate dall’adattamento al nostro terreno: se pensiamo che la stessa pianta è coltivata 18

normalmente in 4 continenti possiamo solo immaginare quanto ogni coltivatore abbia caratterizzato la propria coltivazione in base alle esperienze e le caratteristiche del proprio paese. Sarebbe ottimo avere una pianta disegnata del nostro campo e per poter progettare su carta. Partiamo da un principio pratico: l’allineamento. se intendiamo coltivare a filare, le piante devono essere disposte bene allineate, se cosi non fosse a lungo termine avremmo delle difficoltà a tenere ordinato il luppoleto, cosa fondamentale per poter passare facilmente con i mezzi, nel momento in cui l’impianto diventi abbastanza grande da voler passare fra i filari con un trattore motorizzato. in secondo luogo, è importante che durante la fase di taglio e separazione dei rizomi ci sia un riferimento per sapere quali sono quelli da tagliare e quali quelli da tenere; dopo il secondo anno l’operazione diventerà sempre più complessa da organizzare. Terzo e più importante, se si decide di usare un tubo di irrigamento con gocciolatoi è un inutile dispendio di energie dover cambiare il tubo in funzione della posizione della pianta, e i tubi da gocciolatoio sono anche piuttosto scomodi da deviare. . Bisogna Iniziare esaminando il suolo e l'andamento del terreno del tuo futuro luppoleto. Un campo che ha l'acqua stagnante,ad esempio, non è la scelta migliore. Bisogna fare attenzione a non far passare i tubi dell'irrigamento sottoterra vicino al luppolo, le sue radici sono capaci di rovinare tubi e di rendere difficile l'operazione di taglio dei rizomi. L'acqua può comportare al tempo stesso un vantaggio e uno svantaggio alla crescita del luppolo. Essendo piante piuttosto 19

massicce, il luppolo richiede molta acqua durante la stagione vegetativa- ma bisogna fare attenzione che le piante non vengano bagnate e che non ristagnino le radici, per evitare malattie molto difficili da controllare. Il luppolo è una pianta molto indulgente. Vivrà fino a 50 anni in un terreno buono, crescerà bene e vivrà comunque fino a 15 anni in un terreno terreno moderatamente problematico. I requisiti principali sono: un terreno ben drenato, mediamente azotato e con una buona struttura del suolo. sono da evitare terreni superficiali argillosi, pesanti e con ghiaia. Visto che il luppolo ha una lunga vita vegetale, si avrà un certo numero di anni per assistere il terreno ma gran parte dei problemi legati al primo impianto rimarranno sempre... Un'altra considerazione importante sono le erbacce: a causa della lunga vita del luppolo , e' necessario che l'agricoltore garantisca che il campo sia più libero possibile, prima di piantare il luppolo, dopo averlo piantato la rimozione è più complicata a causa delle radici e dei rizomi.. All'inizio di ogni anno, le piante dovrebbero essere abbondantemente aiutate con un buon compost.

Metodi di preparazione del terreno Ma partiamo con ordine, il primo lavoro che va fatto, è il rigiramento della terra, scavando delle buche il più profondo possibile, diversi manuali consigliano un cubo di 40 cm x 40 cm, ma io credo che la regola che vale per tutte le piante valga anche per il luppolo: maggiore è il volume di terra girata attorno alle neo radici, maggiore è la possibilità che esse avranno di espandersi con facilità nel terreno stesso. 20

Un altro scopo fondamentale è quello di favorire il drenaggio dell'acqua durante l'innaffiamento: un terreno non lavorato non permette la permeabilità, e l'acqua non scende in maniera omogenea ma si incanala seguendo le scanalature seguendo i percorsi più facili. Questo lavoro sarebbe ottimale se venisse eseguito fra fine estate e inizio autunno, per dare modo al terreno assorbire i componenti dei fertilizzanti che metteremo in questo momento. Il drenaggio del terreno servirà anche a spargere meglio il fertilizzante, in maniera che le radici riescano a stare in contatto con i fertilizzanti. Non bisogna sottovalutare il valore di questa fase, ogni “zappata” in più favorirà la resa e la crescita del nostro luppoleto. Il massimo sarebbe di chiamare una scava solchi o un trattore per farci girare la terrà in profondità durante l’autunno inverno precedente, e poi procedere con lo scavo manuale delle buche poco prima dell'impianto.

Sostegni per la crescita

Quando si comincia a pianificare la struttura di un luppoleto bisogna ragionare a lungo termine, poiché una coltivazione di luppolo ben congegnata ridurrà notevolmente la fatica per la manutenzione annuale, che non è assolutamente da sottovalutare.

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Nello stesso modo un acquisto di materiali qualitativamente migliori eviterà di dover ricostruire la struttura nel giro di pochi anni. Non c'è limite all'utilizzo di materiali per la costruzione: legno, ferro, e cemento sono sicuramente i più reperibili e economici ma tutti e tre hanno delle controindicazioni. Il legno, in particolare se fatto da alberi poveri si rovina, e prevede di ripetere il lavoro nel giro di qualche anno, ma il prezzo è sicuramente un buon incentivo all'acquisto, specialmente se si vuole cominciare per produrre una quantità a livello amatoriale o se l'investimento sul luppoleto è ridotto. Il ferro, che deve essere necessariamente zincato o CORTEN®, altrimenti la ruggine corroderà i pali in poco tempo hanno un costo maggiore ma hanno il vantaggio di essere pressoché eterni. Il cemento, molto economico, purtroppo si trova facilmente delle dimensioni giuste per la vigna e difficilmente piu lungo, quindi bisogna spesso contattare un azienda produttrice che li faccia apposta per lo scopo, di lunghezza fra i 3 e i 6 mt oppure acquistare quelli per le recinzioni speciali.

Messa a dimora Quando? Dopo l’ultima gelata, ognuno deve conoscere il terreno dove impianterà il luppoleto per sapere quando è al sicuro rispetto al rischio neve. La regola d’oro è di prendere come riferimento il periodo di semina dei legumi nella zona. Nella pratica la cosa è piuttosto semplice: la buca in cui andrà inserito il rizoma andrà ri-riempita fino al a pochi centimetri rispetto al livello del terreno, adageremo il rizoma, che 22

tipicamente si presenta di 10-20 cm con diverse gemme che andranno posizionate verso l’alto. Se le gemme stanno già sbocciando perché siamo in un aprile caldo allora posizioneremo il rizoma in maniera che le gemme siano di poco sotto il terreno, 1-2 cm, altrimenti possiamo posizionarlo piu in profondità, tipo 5-10 cm. Sarebbe meglio sempre posizionare piu in profondità dove godono di maggiore umidità, ma spesso le piante arrivano dalla Germania o dall’Inghilterra e arrivano in cattiva salute, e dobbiamo affrettarci a far ricominciare la fotosintesi perché altrimenti morirebbe prima di arrivare alla luce. Pacciamatura Come pacciamatura, ovvero la copertura del terreno intorno al luppolo che evita la crescita di piante sciacalle, può essere fatta in diversi modi. La prima e più antica è l'uso dello strame, ovvero la paglia di erba e altre piante tagliate ed essiccate. Si può usare la corteccia o i trucioli di legno, che sono in linea con il paesaggio, ma non sono raccomandati dappertutto visto che la cellulosa ruba azoto dal suolo e in un primo momento è negativo, sebbene man mano che si scompone restituisce i nutrienti e contribuisce a concimare pesanti terreni argillosi. In realtà la migliore sinergia si ottiene infestando con piante “pilotate” che impediscano la contaminazione di erbacce e che nel contempo stabiliscano con il luppolo un buon connubio in termini di scambio di nutrimenti. Tipicamente si usa il trifoglio o dei cereali, come segale o avena. Altrimenti con l'ausilio di galline e altri animali da cortile si rimedia a diversi problemi: insetti e semi indesiderati vengono mangiati, cosi come le foglie piu basse che aiutano la pianta a svilupparsi verso l'alto. Nei negozi specifici è facile trovare teli in plastica microforati che fanno passare la pioggia ma non passare l'umidità, che 23

comporta un grande risparmio di acqua ma un aumento della temperatura del terreno e la possibile insorgenza di muffe.

Attività primaverili Dividere i rizomi Non appena il terreno può essere lavorato in primavera, è tempo di ripulire il vostro luppoleto. Nel corso dell'ultimo anno, il luppolo si è impegnato aumentando l a sua struttura radicale. Solo alcune di queste radici sono dedicata ad alimentare l'impianto - il resto sono per la propagazione. Nel primo anno ci sarà ben poca crescita di rizomi, in quanto l'impianto mette la maggior parte dei suoi sforzi per migliorare la sua struttura di base . Le piante mature, invece, essi si concentrano più sulla propagazione. Alcune piante mature sono in grado di produrre rizomi per 2030 nuove piante, ciascuna delle quali può essere suddivisa in più parti per la propagazione. Questa crescita diventa esuberante se lasciata incontrollata, e le piante presto copriranno l'intera superficie con una massa solida di rizomi. Inutile dire che, ai fini di produzione di luppolo, questo non è auspicabile! Pertanto, uno dei maggiori

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compiti di primavera è quello di potare indietro questa crescita sia volendo creare nuove piante sia non volendo. Grandi controllo della produzione rizoma per tutta la stagione da coltivare tutto il corone. Nei piccoli cantieri, o dove si desidera fare uso di i rizomi, , l'area attorno ad ogni corona deve essere attentamente scavata con una forchetta. I Rizomi, che hanno un evidente carnosità, si sviluppano orizzontalmente appena sotto la superficie del suolo, vanno separati dalle radici e tagliati dalla pianta. Questi possono essere ripiantati o scartati a questo punto, e dovrebbe essere tagliato dalla pianta madre il più vicino possibile alla base della pianta. Alcuni rizomi possono essere fino a 1,5 mdi lunghezza su una pianta sana! Consideriamo sempre che un rizoma può crescere con vigore anche se lungo pochi centimetri , quindi una volta estrapolato possiamo tagliarlo di netto in più parti, purché contengano qualche gemma. Questo è anche un ottimo momento per togliere le erbacce che possono avere fatto incursioni nella zona intorno la pianta. Se possibile, i rizomi devono essere ripiantati non appena vengono rimossi dalla pianta madre. In tutti i casi correttamente trattati, i rizomi possono essere conservati per 2 mesi, ma perdono di vigore nel corso del tempo. Il Luppolo dovrebbe essere piantato all'inizio della primavera, appena si possono mettere le mani nel terreno. Una buona regola è quella di piantare il luppolo nello stesso tempo in cui si pianta piselli o fave nella propria zona. 25

Le nuove piante hanno bisogno di un foro di circa 50 cm quadrati, con una generosa dose di compost e di alghe mescolati in fondo al terreno. Irriga bene il buco, poi pianta il rizoma ad un paio di cm dalla superficie del suolo, con una gemma che punta verso l'alto. Le piccole piante richiedono frequenti annaffiature brevi per mantenere l'apparato radicale in crescita.

Le talee Giusto due parole sulla riproduzione per talea, che però è tendenzialmente sconsigliata. Quando la pianta raggiunge un buon grado di sviluppo, talvolta anche dopo la prima stagione, è possibile, tagliare i rami piu carnosi e metterli in acqua, o in terra molto molto umida tagliando o tutto al piu sfibrando la parte finale con un coltello. Alcuni danno qualche goccia di ormoni della crescita per favorire la radicazione o aggiungono sali minerali per far sviluppare le radici piu facilmente, senza gli ormoni la riuscita sarà percentualmente molto più bassa con uno spreco di energia non indifferenti Quando dopo qualche giorno-settimana le radici saranno abbastanza propagate si può travasare la piantina in un vasetti con un buon terriccio fertile e innaffiare molto spesso, visto che l'assorbimento di acqua è limitato dalle poche radici che avremo. Le migliori talee vengono dai rametti piu vigorosi e non bisognerebbe farle dopo giugno, perché la neo pianticella non avrà tempo a sufficienza per propagarsi con abbastanza forza da sopravvivere al futuro inverno 26

Le prime talee si possono effettuare dai rami in più che si propagano dalla base della pianta, dopo che si è scelto quale dei germogli si lascerà crescere come ramo primario gli altri sono pronti per essere messi in acqua. Fermo restando che ciò non dovrà far subire traumi ad una pianta troppo giovane, che potrebbe essere compromessa da un 'eccessiva potatura. La riuscita dell’operazione è vicina al 30 % quindi è sicuramente piu vantaggiosa la riproduzione per rizoma

Attività estive Durante la fine della primavera e inizio estate il lavoro nel vostro luppoleto sarà estremamente piacevole,. Ci sono alcune attività fondamentali di cui tenere conto: -il funzionamento dell'impianto di irrigazione -la scelta dei germogli da far crescere e la potatura delle gemme da tagliare -la cura del substrato, la fertilizzazione, la pacciamatura, e la rimozione delle erbacce -la cura delle malattie -la lotta contro gli insetti, in particolare gli afidi e cavallette

Attività autunnali Raccolta L'obbiettivo del coltivatore di luppolo è raccogliere quanti piu coni nel momento in cui sono maturi, il momento esatto è subito dopo l’apice della fase di fioritura, quando il cono da i primi segni di essiccazione, mentre gran parte degli alfa acidi 27

non variano da un giorno all’altro del raccolto, gli oli aromatici sono tali in un periodo di maturazione ben limitato, e il raccolto non deve essere né anticipato né posticipato. Oltre alla secchezza possiamo valutare la maturità dal colore della luppolina: le ghiandole di luppolina si scuriscono e prendono la tonalità di un giallo carico. Dobbiamo considerare anche che, come è normale che sia, non tutte le varietà maturano allo stesso modo e neanche tutte le piante della stessa varietà . è chiaro che la raccolta in un piccolo campo familiare può essere gestita facilmente, ma quando si parla di coltivazioni in ettari il coltivatore dovrà testare diverse piante e capire mediamente il giusto momento per chiamare i lavoratori a raccolta. Il maggior nemico di questa fase è il clima: vento e pioggia potrebbero costringerci ad anticipare il raccolto o a posticiparlo per aspettare che sia asciughi l’acqua sulle piante. Ci sono due metodi di raccolta: la raccolta tramite rimozione dei coni e la raccolta tramite taglio della pianta. Il primo sistema va incontro alla qualità ma è molto lento: raccogliendo I coni prima di tagliare la pianta abbiamo la possibilità di raccoglierli in giornate diverse, e come possiamo notare su qualsiasi albero da frutta, I prodotti vegetali non maturano tutti contemporaneamente, ma permette al coltivatore di lasciare coni meno maturi sulla bine di attendere un secondo o addirittura terzo raccolto. Coltivatori di grandi dimensioni di solito rimuovere il luppolo dalla base della pianta staccando a volte tutto il traliccio o I cavi e, trasportando la pianta in una zona di raccolta pulita si compie la raccolta a terra. Nei grandi luppoleti viene tipicamente recisa la pianta alla base e il raccolto viene fatto meccanizzato all'interno degli stabilimenti, ma nelle piccole coltivazioni, spesso viene fatto direttamente dalla pianta, il che offre vantaggi e svantaggi: il 28

vantaggio è che si mantiene il prodotto pulito e intero, che invece potrebbe subire dei traumi nel trasporto e della perdita di luppolina; lo svantaggio è che il raccolto sulla pianta è estremamente lento e faticoso, nonché più pericoloso. Se si attua questa tecnica, consigliata o obbligatoria per chi non ha a disposizione alcuni mezzi, si possono prendere alcuni provvedimenti: il luppoleto deve essere studiato per facilitare il raccolto, quindi si sconsiglia una struttura che sia piu alta di 3 metri. Se invece si vuole recidere la pianta e raccogliere all'interno di una struttura o sopra un telo di plastica (mai farlo per terra) bisogna valutare ti costruire I tiranti per far rampicare la pianta con un filo di corda abbastanza economico da poter tagliare e portare via senza dover perdere tempo a tagliare via la pianta annodata intorno a dei fili di acciaio inamovibili.

Essiccazione Di tutte le operazioni da compiere nella coltivazione del luppolo l'essiccazione è quella che prevede una maggiore attenzione, poiché non c'è modo di rimediare ai problemi che potrebbero sorgere da un processo sbagliato. Il primo indicatore di un essiccazione avvenuta con successo è da ritrovare nel colore che deve mantenere di base un colore quanto più possibile a quella originale, piuttosto che un colore tendente all'arancione. È evidente che un'essiccazione e un impacchettamento ben fatti preserveranno il luppolo in maniera da poterlo usare durante il corso dell'anno con il minimo della variazioni in termini di aroma e amaro. Tradizionalmente si mettevano i coni al sole e l'essiccazione era rapida, sebbene il sole settembrino non sia cosi violento, 29

specialmente nelle regioni nordiche. Questo causa un maggior dissipamento degli aromi anche se lascia abbastanza invariato l'amaro, quindi può andar bene per le qualità ad uso esclusivamente da amaro. L'essiccazione all'ombra è generalmente raccomandabile , ma avendo tempi più lunghi prevede molte accortezze in più per prevenire l'attacco di muffe. Nelle grandi coltivazioni il luppolo viene essiccato tramite immissione di calore all'interno di essiccatoi che permettono un risultato mediocre ma estremamente rapido, laddove sarebbe impossibile disporre di enormi edifici dedicati solo all'essiccazione. Per un raccolto di dimensioni più ristrette si può ricorrere ad alcuni espedienti che puntino alla qualità. I metodi tradizionalmente usati al chiuso sono di adibire delle fitte reti metalliche sospese oppure su una struttura portante legarci dei sacchi di iuta distesi o di canapa o di lino. Io ho avuto buoni risultati acquistando dei ripiani in ferro economici tagliando la parte centrale in modo da lasciare solo il contorno di ogni ripiano e incollandoci delle zanzariere a metraggio ritagliate, o ancor meglio, poggiandoci sopra delle zanzariere della stessa misura con la struttura in legno, cosi che siano removibili. Chiaramente il nostro “granaio” dovrà avere una buona aspirazione, sebbene per un locale 3x3 basti una ventolina da pochi euro per garantire un espulsione dell'umidità.

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