Manuale Di Canto - La Tecnica, La Pratica, La Postura [Daniela Battaglia Damiani]

September 30, 2017 | Author: EleonoraRebecchi | Category: Singing, Pop Culture, Leisure, Entertainment (General)
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PICCOLA BIBLIOTECI DELLE ARTI

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mai, c'è chi canta anehe troppo, h o a stancarsi.

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il volume si determini da .&t Vi sono persone, per esempio, che cantano nei primi minuti con voce debole e piena d'da, soprattutto se in passato hanno avuto problemi di tecnica v d e da errata impostazione o da m h o , Subita si mettono in agitazione perché quella voce non li soddisfa e assomiglia ente a quella dei tempi pmhlernadci, In questi casi, ma anche in generale, è meglio , aspettare per qualche miraum, con calni;k, che la voce si a s sesti cb sé,saidandosi, piutocrsto che intemenire, dato che di salato in pa&i minuti la vace gusta emerge e s-isee qualunque suono brutto. Non b semm neppure cominciare a cantare a vwe fredda su %essitureinipegwtive verso l'acuto O verso il gmve: 1: va una temieum c m & e non inzpeg~thra.Qgfiuno , a S B ~ S Cquale sia la m&n~ra@ustaper 9é. " - : & I $h&& non importa se la vace per qualche minuto 8 -*, senza hbm, mnza volume e e g r i cm un p' d ' a tutto si aggiusterd,in pom tempo, bam non Sanare n hk.Cm1 f a m c b , . , . e acwttwe che la V O G ~fredda n ~ sia i,: +:&i p r e d e dae dopa qualche tempo la voce sa& ac- - ~ c m t w l= t &e in QU82 primi minwi. ., _ . . ., '

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oamme p r m attenzione e eomLtare uno specialista

cpdm 11 suitomo mista. Una vace se ha,ra&ufito un

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La classificazione della voce

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PlUMO APPROCCIO ALLA CLASSLFICUIOPJE D E U B VOCE

ll maestro di canto è tenuto a chssficare una voce, in ogni caso è la persomi più indicata a farlo, dato che è lui che ne segue più da vicino la formazione. Non sempre P: semplice classificare una voce. Se si hanno dei dubbi non si deve avere fretta. Questi vengono in genere da voci ibride o malto, potenti, oppure da chi ha avuto problemi di tecnica vocale e non ha una voce in buone condizioni. i molto potenti e molto ricche di timbro ci mettoLe m no piG tempo a forniarsi. &@e quelie gravi hanno in pnere bisogno di un po' di tempo in più per emergere, dato che all'inkio degh studi sono di solito anche molto meno timbrate di quello che in realtà potrebbero essere. Se non si tratta di voci dalle caratteristiche inequivocabili (per esempio up soprano leggero), è saggio non fidarsi delle classifi'icazioni-lampo, che non servono a niente e a nessuno. JJ h v o maestro infatti non i? mlui che classifica presto ma quello che clwifica correttamente. Un errore da non fare è classificare una voce in base solo alla sua estensione. Vi sono voci molto estese, che ricoprono piCi delle due -ve che servirebbero, ma appartengono comunque a una sola categoria vocale. Vi sono voci che sono troppa grezze per poter emettere tutti i suoni che potrebbero, così sembrano un'altra voce. Vi sono vwi che hanns problemi di emissione, grassi difetti di tecnica, perci& sono per definizione inclassiflcabiii fimche non si normalizza la situazione. Vi sono poi persone molto giovani d'e@, che non possono avere il timbro necessario ai loro tipo vocale. Un basso di sedici anni, per esempio, QCX& avere una v a e ancora troppo chiara, anch4 se è decisamente un basso. Con l'e& e lo studio la

h grandezza del tratto v o d e e la lunghezza e lo s p -

& d e k coqk vocali sono due faaiori che incidono sulla

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qualità d e k voce. Un cantante con una voce grande avrà quasi certamente delle corde vocali spesse oppure grandi. Se le corde sono sia spew sia lunghe, iIcantante avrà una . . voce grave. Corde vocali atte, sottili o piccole si rrovan? di solito neUe voci di soprano e di tenore. Le più piccole e satili, ovviamente, nel sopraio. - s h h e la luqhezza e le dimensioni del tratto vocale %anno considerate. Quando p a r ~ di o tratto vocale intendiaao comprendere anche le dimensioni della bocca e delle cavità nasali. La struttura fisica tipica del tenore, b ab- biamo già detto, è con il a l l o corto e piuttoaq largo [si pensi a Pavarotti, per ersemg&o]. Un tratto vocale lungoW ricca, e via così., da& una v x e più piofonda e % C - 7

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Il canto deriva dalla voce parlata e ne rappresenta un 'grado superiore di evoluzione, per cui linguaggio parlato e 'canto non devono essere considerati due tipi diversi di voce. Quando si parla si usa un numero limitato di suoni, mentre nel canto la voce ha sicuramente una maggiore estensione. Nel parlato non c'è un ritmo preciso da seguire, mentse facendo musica sì. Cantando bisogna emettere molti suoni con un fiato, mentre nel parlato si è più liberi. I1 modo di respirare durante il parlato assomiglia a quello durante il canto. Ii meccanismo con cui si produce la yace parlata e cantata è sempre lo stesso. \;tj Ii cantante, al momento di ini&ire la emissione vocale, deve prepararsi fisicamente e menta-te a cantare. Anche l'attore deve conoscere la propria voce e predisporre gli efquando si p r h nelia vita fetti che vuole ottenerq -tre quotidiana si agisce in m&involontario e autumatko. .G

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sarà impersonato sicuramente da un cantante con voce di basso, mentre la giovane innamorata è quasi sempre un soprano, eccetera. Per questi motivi il cantante d'opera deve indirizzare il suo studio verso il repertorio più adatto alla sua voce, una volta che questa sia pronta e completamente formata. Molte energie vanno impiegate nella classificazione vocale del cantante lirico, perché si tratta di un'operazione molto delicata, che ha per nemiche la fretta e l'approssimazione. È come la scelta della scuola superiore per un ragazzino: non si può fare a caso ma bisogna pensarci e soprattutto conoscere molto bene le reali possibilità del soggetto. I1 repertorio operistico è così impegnativo vocalmente che un errore nella classificazione di un cantante e nella scelta del suo repertorio può compromettere irrimediabilmente una carriera. C'è talmente tanta musica da interpretare che ognuno può trovare quella che fa veramente per sé, valorizzando le sue doti. Vi sono molti cantanti che sono caduti proprio perché hanno voluto interpretare repertori troppo arditi per le loro possibilità, mentre avrebbero sicuramente mantenuto il successo e la loro bella voce, meritatamente, scegliendo con più prudenza e con più buon senso. A volte l'altra faccia del successo è il non sapersi più fermare. Sono anche abbastanza comuni i casi di cantanti che sono stati classificati erroneamente e che a un certo punto delle loro carriera cambiano tipo di voce, per esempio il tenore che diventa baritono o il mezzosoprano che diventa soprano. Nel repertorio leggero classificare una voce è meno urgente, perché non vi sono personaggi da interpretare, a meno che non si voglia essere assunti per un musical. Classificare una voce è indispensabile indipendentemente dal genere musicale coltivato. È come se io sapessi la metratura della mia casa senza però conoscere la misura e la disposizione delle stanze. 5 Studiare tecnica vocale significa arrivare prima o poi a dire: "Sei un soprano", "Sono un baritono", eccetera. Con

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LA CLASSIFICAZIONE PIOTRADIZIONALE: !

voce acuta voce media f,'ocegraue

Maschile

Femminile

Tenore Baritono Basso

Soprano ~~zaoso~rano Contralto

REGZS?WI DELLA VOCE

I registri vocali s o m fondamentalmente dw, quello di p o e queUo di %sta. Ce n'e! un terzo, che si chiama misto, perche ha caratteristiche ibride tra i due precedenti e sta 10-

m 3n mezzo, La yoce pub emettere suoni anche con altre Cfahetto, b e l w ma in questo momento ci stianw, oecqxmb dei registri principali, quelli di petto e di testa. L'appmmenza a un t i p ~o a un altro di voce non si puub -m: si r y c e con una certa voce, come succede per i ape& o per il colore degli occhi. Voglio dire che lo stu-

dio del canto deve portare d a luce il tipo di voce che si ha. Non si può creare un sopfano da un mezzosoprano, per consentire al mezesempio, anche se la tecnica vocale

zosoprano di ampliare la sua zona acuta, raggiungendo anche note sopranili, senza per questo cambiare tipo vocale. I due registri della voce si c ~ a m a n ocosì in onore di quelli dell'organo. Corrispondono ad altrettanti meccanismi diversi di funuommento della laringe. I1 regksoco di petto & definito così impropriamente, perdi6 le vibrazioni vengono trasmesse alla parete toracifa, m& semha ehe la voce risuoni "nel petto", mentre! non è mi. In questa registro le corde sono più spesse. Mano a mano cke si sale neWiEjxonaWe, le corde vocali si t e m b no sempre di Amiva un punto in cui la tensione m sarebbe più soppombh. Per menere altre note, p,iu acute, si passa. allora a un altro regSim, qu~ll,odi €e$%% (chia-

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per UR mntrahova dal Fa2 al So& La3. I1 vero mimito è molto m:EO ne ho consolo cfiicsm i n m d a m i . La partediamtdtoneicasipollFonÉd non rkpecchia smpse 112tssdirm-e che reabw-ntequesta voce p& tenere, dato che di I I S ~ ~ le O parti condi sono pi9 mdemte, eseguibili da qualunque mce d i a . Mlh musica leggera mi viwta in mnte subito Fiowk , che p r o h m Nel reblues, @tual e j;zlz . lmkka&unaver%" p ~ t r r x r a a f i n a t u p a "e igospei hrd t P n " b casa. N rna !&none è un gmxk dente tra le p& jazz-h:

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anbunwo~p s nn3e ew nnsoduq uou amn irun .aTeu q q p z q o o ~ ~ E I :opouadaa , en8asa atp 'auq2Baqqq o m q 'waaoduq amA %unapualq 3 aJouaJ ad oi!los !a .!dwasa yum~eofos ouos psanb a 'oueqw a u - a p q ouqssqq .zad o p m s ~ d ' q p o~p n q 3 e png o1.1~3q 'asoua1 lap a m el ad arzo~npmapufflif sun p A! eut?!p!~ -IEmjsnur enaN -gyouaJrmn al ouqmoqqs dod 1aN .almE ~ O fA m b o ardwas oGq v a r d d d I .a.)uas q '~aqp 'guanbaq g d ! m al ~ ouos p u r a ? !wa88q eqsnru q a N '(£105 Zed 'ZIM W ) aJO!Ja;l[(

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una v m in tessitura tenorile. Insomma, uno è tenore anche se non ha mai studiato canto. Lo stesso vale per tutte le altre voci. Baritono

I1 baritono ha una voce intermedia tra quelle del tenore e del basso. I1 timbro è piuttosto scuro e caldo. Sembra un violonceiio. L'estensione va dal La1 al La3. A volte il baritono ha una voce più lesera, assomigliando a certi tenori - . con la voce scura. Può essere invece così scuro (baritono ,&arnmatico) da sembrare un baso. .. '% Vi è anche la voce di basso-baritono, che è ibrida tra i due tlpi vocali e può, entro certi limiti, eseguire entrambi i repertori. W

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ertorio operistico di solito deve cantare xen:&n& d m i m o fmo al Fal. Ci sono però bassi in

- grado di scendere molto di pia. Ne ho conosciuti due che riuscivmo a cantare su note come il Do1 e fmo al Sibemol. .. le un tono sotto. Piii il b a s o è grave e piii è una voce rara. . L.' Di solito il vero basm fa fatica a salire. I1 limite general...:-. . mente & il W .Per cantan: brani opesktici è necessario an- i dare oltre questa mta, per h a 6 anche al So13. Ii basco l = canta comodamente tra il La1 e il Si2. I. k*li Molti bassi possono s a k in alto cane i baritoni e a volte co: me i tenori, però nan canko con Wta mlie temire acute. Ci sono voci scure anche ne1 mondo della canzone: tra i _: .; cantautori ve ne sono parecchi che hanno vsxe di britono f o basso (De Andre, Gaber, Conte, Tenco). Nella musica rock ne ho sentiti pochi e di solito sembravano voci abbas.. sate dagli anni o dagli strapazzi più che voci 'originaria'. mente medio-gravi. Nel jazz e nel blues le voci scure ab;- bondano, invece. I.

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Pino Daniele ha una voce molto acuta, naturalmente acuta, cioè lui non ha fatto nulla per costruirla; sicuramente il timbro che ha è un fatto naturale. Anche Stevie Wonder ha una voce chiara e grande facilità a raggiungere tessiture molto acute, ma anche lui sa sfruttare, "semplicemente" le sue doti naturali. Madre natura insomma crea una grande varietà di timbri, sia nella voce maschile sia in quella femminile. Esistono per esempio le voci dal basso profondo al tenore leggero, con tutte le possibili shmature intermedie. La bellezza di una voce sta nelle sue doti naturali, che la rendono unica. Invece a me pare che certe voci del rock siano state costruite artificialmente e mi appaiono, appunto, artefatte, cioè private delle naturali risonanze della voce maschile. In certi passaggi sembra di sentir cantare una donna. Che cosa aggiunge alla musica il fatto di cantare in tessiture acutissime e per giunta con un timbro che si sente che è poco naturale? Comunque sia, dopo aver fatto tutti questi discorsi con i miei allievi, rimane un dato di fatto: loro continuano a voler cantare molto acuto, perché eseguono il repertorio che richiede proprio questo. In genere vengono a lezione perché hanno provato a lungo a cantare quelle tessiture, ma prima o poi si sono affaticati e la voce comincia a risentire dello sforzo cui l'hanno sottoposta. Proverò a spiegare come lavoriamo per ottenere più o meno quello che desideriamo: rispettivamente io una voce con timbro naturale, estesa, duttile, sana, l'allievo una grande estensione in acuto. Durante le lezioni si canta anche musica classica, per esempio Haendel, Bach, oppure qualche canzone napoletana o un successo di Bocelli. L'allievo poi mi fa sentire le sue canzoni e lavoriamo su quelle. Durante l'intervallo tra una lezione e l'altra l'allievo "fa i compiti per casa" allenandosi sui brani classici, ma in genere canta anche il suo repertorio (c'è chi è impegnato anche in concerti). Di solito riferisce dei miglioramenti proprio nelle sue canzoni.

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