Macroeconomia - Blanchard Cap 1 2 3 4 5

March 25, 2023 | Author: Anonymous | Category: N/A
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Macroeconomia La macroeconomia studia il sistema economico nel suo complesso e le relazioni che intercorrono fra le grandezze aggregate Le principali grandezze intorno a cui ruota l’analisi macroeconomica sono: - PRODUZIONE : il livello di produzione dell’intera economia ed il suo tasso di crescita - TASSO DI DISOCCUPAZIONE: la proporzione di lavoratori nell’economia che non sono occupati e stanno cercando un lavoro - TASSO DI INFLAZIONE : il tasso al quale il presso medio dei beni nell’economia cresce nel tempo I soggetti della macroeconomia sono: - le fa fami migl glie ie - le iimp mpre rese se 1. La crisi del 2007-2008 e le prospettive economiche degli Stati Uniti  !

Produzione: il tasso medio di crescita è stato del 3,4% all’anno, maggiore della

!

Occupazione: il tasso medio di disoccupazione è stato del 5%, di gran lunga

!

media dal 1960 inferiore al tasso medio registrato dal 1960 Tasso di inflazione: il tasso medio di inflazione è stato del 2%, molto più basso del

tasso medio annuo di

E nel 2007-2008?  ! !

 A fine 2008, 2008, il tasso di inflazione ha raggiunto il 5,6%, dopo aver oscillato tra il 2 e il 3% durante un lungo periodo Il disavanzo commerciale, vale a dire la differenza tra importazioni ed esportazioni, è costantemente aumentato: da un valore pari all’1% del Pil nel 1990 è passato a un valore pari al 6% del Pil nel 2006

2. I paesi dell’euro Le performance economiche del gruppo composto dai cinque maggiori paesi dell’Unione Europea (Germania, Francia, Francia, Italia, Spagna e Re Regno gno Unito) è stata meno soddisfac soddisfacente ente della performance degli Stati Uniti nello stesso periodo: !dal 1996 al 2006, la crescita media annua della produzione nell’Unione Europea è stata solo del 2,0%, cioè inferiore dell’1,4% rispetto al valore medio per gli Stati Uniti nello stesso periodo; !la bassa crescita della produzione è stata accompagnata da una disoccupazione persistente ed elevata; !l’unica notizia positiva riguarda l’inflazione. In questi paesi l’inflazione annua è stata in media di 1,8 punti percentuali più bassa rispetto al 5,4% medio registrato nel periodo 1970-2006.

 

I macroeconomisti europei si preoccupano di tre grandi problemi: ! la

crescita del reddito pro-capite;

! l’elevata

disoccupazione;

! l’introduzione

della moneta unica.

Perché il reddito pro capite in Europa è diminuito relativamente agli  Stati Uniti?  Il reddito pro capite può essere decomposto come segue:

Questa decomposizione può aiutarci a capire che ci possono essere tre ragioni: 1. perch perché é poche person persone e lavorano; lavorano; 2. perché chi lavora, lavora poco (cioè poche ore); 3. infine perché chi lavora, quando lavora, lavora, produce poco. Come ridurre la disoccupazione europea?  Non c’è pieno accordo sulle cause dell’elevata disoccupazione europea. Le cause sono: 1. Rigidità del mercato del lavoro:  a. livello troppo elevato di su sussidi ssidi di disoccupazione disoccupazione b. sala salario rio minino tro troppo ppo elev elevato ato c. ecce eccessiv ssiva a protezio protezione ne del lavoratore lavoratore Soluzione: rimuovere tali rigidità del mercato del lavoro, per rendere il mercato del

lavoro europeo più simile a quello statunitense. 2. Difficili relazioni istituzionali con la forza lavoro, politiche macroeconomiche inadeguate, elevati tassi di interesse negli anni ’80 e ’90. Soluzione: migliori relazioni istituzionali con la forza lavoro e appropriate politiche

macroeconomiche volte a ridurre la disoccupazione ( stimolando la crescita, la liberalizzazione, ricerca e innovazione) 3. Altri eco economis nomistiti offron offrono o una soluzione intermedia: riforma delle istituzioni del mercato del lavoro con appropriate politiche macroeconomiche. Che cosa farà l’euro all’Europa?  Benefici: - enorme importanza simbolica - rimozione di ostacoli al commercio tra i paesi europei - creazione di un grande potere economico

 

 Altri ritengono che il valore simbolico dell’euro potrebbe portare portare con sé qualche costo economico. Infatti una moneta comune significa politica monetaria comune ovvero stesso tasso di interesse per tutti i paesi. I vincoli alla politica monetaria e alla politica finanziaria nei singoli paesi sono soprattutto nell’ipotesi di shock asimmetrici. In un paese come il nostro, l’importanza dell’entrata nell’Unione deriva dalla diminuzione dei tassi d’interesse dovuta dalla maggiore credibilità della Banca centrale europea rispetto a quanta ne godesse la Banca d’Italia 3. La Cina Sin dal 1980, la produzione cinese è cresciuta di circa il 10% all’anno e si stima che continui a farlo anche in futuro. Questo dato è davvero davvero sorprendente. Confrontato con il 3,1% raggiunto dall’economia statunitense nello stesso periodo, la produzione raddoppia ogni sette anni. Da dove proviene questa crescita? ! !

Da una rapidissima accumulazione di capitale dal rapido progresso tecnologico

Economie emergenti / PVS  Europa centro orientale: passati da economie pianificate a economie di mercato - Polonia (2,9 %, 1,7 % ) - Rep. Ceca (- 1,4 %, 4,3%)  America Latina: miglioramento dopo anni di iperinflazione iperinflazione (’90) - Cile (1 %, - 0.9%) - Basile ( 1,6 %, - 0.3%) - Argentina (-1,8 %, 0,7%)  Asia: regione con i più alti tassi di crescita - India (5%, 6,5%) - Cina (6%, 8.7%) sono paesi emergenti ma ancora poveri  Africa: stagnazione economica ( un po’ po’ meglio del 2006) 2006)

 

Capitolo 2: “La produzione aggregata”  La misura della produzione aggregato nella contabilità nazionale è il prodotto interno lordo (PIL). Esistono tre modi equivalenti per definire il PIL di un'economia: 1. Il PIL è il valor valore e dei beni e dei servizi servizi finali prodotti nell'economia in un dato periodo di tempo. valore aggiunto  nell'economia in un dato periodo di tempo. Il 2. Il PIL è laaggiunto som somma ma da delun'impresa valore nel processo

produttivo è definito come il valore della sua produzione meno il valore dei beni intermedi usati nella produzione stessa. 3. Il PIL è la somm somma a dei redditi di tutta l'economi l'economia a in un dato period periodo o di tempo tempo,, misura il reddito prodotto che viene di fatto distribuito ai fattori produttivi. (IVA) A) • imposte indirette (IV • reddito da lavoro • reddito da capitale o profitto Il PIL nominale è la somma delle quantità di beni finali valutate ai prezzi correnti. La crescita del PIL nominale dipende da due fattori: f attori: 1. crescita della produzione nel tempo 2. aumento dei prezzi dei beni nel tempo   Il PIL reale è la somma delle quantità di beni finali finali valutati ai prezzi ccostanti. ostanti. Il PIL reale permette di misurare la produzione e le sue variazioni nel tempo, escludendo l’effetto dei prezzi costanti.  Anche se il PIL nominale aumenta, non significa che lo faccia anche il PIL reale (ciò si verifica quando non aumentano le quantità prodotte). "PIL nominale e PIL reale sono sempre uguali nell'anno-base. "La scelta dell'anno base è arbitraria "Ogni volta che si cambia l’anno base la storia viene di fatto riscritta. Per questo motivo gli Stati Uniti hanno iniziato a pubblicare un nuovo indice del PIL reale chiamato indice a catena (chained index ) che usa di volta in volta dei prezzi diversi (medi). Con crescita del PIL si intenderà il tasso di crescita del PIL reale con periodi di espansione e recessione. Il PIL cambia di anno in anno per 3 motivi: 1) maggiori o minori quantità prodotte 2) nuove produzioni (fattore in più) 3) cambio dei prezzi dei beni

 

 Alcune utili definizioni  PIL nominale = PIL a prezzi correnti o a valori PIL reale = PIL a prezzi costanti, PIL in termini di beni, PIL aggiustato per

l’inflazione, PIL ai prezzi dell’anno base  Crescita del Pil nell’anno t = tasso di crescita

  (N.B. L’aumento del tasso di crescita è l’aumento del valore di questa espressione) •Espansioni: periodi di crescita positiva del PIL • Recessioni: periodi di crescita negativa del PIL (per almeno due trimestri consecutivi) Che cosa ci dice il PIL? 

- Misura sintetica della ricchezza e quindi del benessere di un paese   - Attenzione:

PIL pro-capite = PIL/popolazione 1. Alcuni beni e serv servizi izi non rientrano nel PIL perché perché non transitano sul mercato (casalinga, beni pubblici, ambiente, salute) 2. Eco Econom nomia ia sommersa 3. Il beness benessere ere dipende dipende anche dalla qualità

PIL potenziale Il PIL potenziale è il livello di PIL massimo raggiungibile stabilmente da un sistema

economico

Poiché unsostenibile) PIL sopra iltende livelloapotenziale (quindi conper unun utilizzo di risorse superiore al massimo generare inflazione eccesso di domanda rispetto all'offerta, generalmente il prodotto potenziale è definito come il PIL sostenibile senza dar luogo a pressioni inflazionistiche

Le altre due grandezze importanti: 1. 1.  Il tasso di disoccupazione 2. Il tasso di inflazione

 

IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE  Forza-lavoro: somma degli occupati e dei disoccupati in cerca di lavoro

FL= occupati + disoccupati FL = N + U Occupato: persona che ha un lavoro al momento dell’intervista ( censimento) Disoccupato: persona che non ha lavoro, è in cerca di occupazione, è immediatamente

disponibile a lavorare Fuori dalla forza lavoro o Inattivo: persona che non ha lavoro e non è in cerca di lavoro,

o non è immediatamente disponibile a lavorare (gli studenti, i pensionati, i bambini, le casalinghe, ecc. sono considerati inattivi) Lavoratori scoraggiati: in presenza di elevata disoccupazione alcuni lavoratori senza

occupazione smettono di cercare ed escono dalla forza lavoro Tasso di partecipazione (tasso di attività): rapporto tra la forza lavoro e il totale della

popolazione popolazi one in età lavorativa FL / POP. POP. Tasso di disoccupazione: rapporto tra il numero di disoccupati e la forza lavoro

 

disoccupati / forza-lavoro

Come calcolare il tasso di disoccupazione

Il tasso di disoccupazione si basa su indagini sulle famiglie. in Europa questa indagine è chiamata : “Labour Force Survey” ed è basata su interviste a un campione rappresentativo di individui. Perché la disoccupazione è un tema importante per il macroeconomista? 

Gli economisti si interessano della disoccupazione per due ragioni: 1. Per i suoi effetti negativi sul benessere delle persone disoccupate (povertà, psicologici) 2. È un segnale che l’economia non sta usando tutte le sue risorse in maniera efficiente

 

IL TASSO DI INFLAZIONE  Inflazione: aumento del livello generale dei prezzi

i l livello dei prezzi aumenta nel tempo Tasso di Inflazione: è il tasso a cui il

  Deflazione: è una riduzione del livello generale dei prezzi (è un fenomeno raro e

corrisponde a un tasso di inflazione negativo, es.: Giappone fine anni ’90) Misure del livello medio dei prezzi 

1. Deflatore del PIL (si ottiene distinguendo il PIL nominale dal PIL reale) 2. Indice dei prezzi al consumo (IPC)  

(CPI = Consumer Price Index)

La loro variazione esprime il tasso di inflazione 1. DEFLATORE DEL PIL

permette di calcolare il prezzo medio dei beni finali prodotti in un’economia. E’ dato dal rapporto fra il PIL nominale ed il PIL reale

  Il deflatore del PIL è un numero indice: il suo livello viene scelto arbitrariamente. Il tasso di variazione del deflatore del PIL rappresenta il tasso di inflazione. - se il Pil nominale aumenta ma quello reale rimane r imane costante, allora la variazione del Pil nominale è dovuta solo all’aumento dei prezzi - nell’anno-base Pil nominale = Pil reale e quindi deflatore = 1. - il suo valore non ha un immediato significato economico, ma il suo tasso di variazione  sì - Il tasso di variazione del deflatore del PIL reppresenta il tasso di inflazione

!

t

 

2. INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO  L’indice dei prezzi al consumo misura il livello dei prezzi al consumo ed esprime il costo L’indice in valuta (euro) di un determinato paniere di consumo di un tipico consumatore urbano. E’ da qui che deriva l’espressione “ ”. L’indice L’indic e dei prezzi al consumo (IPC) è un numero indice: - il suo livello è scelto arbitrariamente. arbitrari amente. Il tasso di variazione dell’IPC rappresenta il tasso di inflazione Lo calcola l’ISTAT LE DUE MISURE A CONFRONTO 

L’indice L’ind ice dei prezzi al consumo e il deflatore del PIL mostrano trend molto simili nel tempo - Differenze quan quando do il prezzo dei beni importati aumenta rispetto rispetto a quelli prodotti all’interno - L’ IPC aumenta più velocemente del DEFLATORE del Pil Questo è accaduto a seguito delle crisi petrolifere 1974 e 1979-80 DIFFERENZE TRA I DUE INDICI  Indice dei prezzi al consumo

1. Panie Paniere re beni beni ristre ristretto tto 2. Panie Paniere re beni invariato invariato ogni anno anno 3. Inclu Include de i prezzi delle import importazion azionii Deflatore PIL

1. Ampia ga gamma mma di beni con considera sideratiti 2. Beni va variano riano di an anno no in anno 3. Solo prezzi dei beni pro prodotti dotti nel paese paese Gli economisti si interessano all’inflazione perché:

1. Deter Determina mina una varia variazione zione nel nella la distribuzione del reddito 2. Eleva Elevata ta inflaz inflazione ione cre crea a incertezza 3. Il sistema fiscale reag reagisce isce con l’inflazione accentuando le distorsioni distorsioni (fiscal drag) 4. L’infazione determina redistribuz redistribuzione ione e variazioni d dei ei prezzi relativi Inoltre: 1. Se le promesse di pagamen pagamento to non sono indicizzate, l’inflazione av avvantaggia vantaggia i debitori e svantaggia i creditori 2. Tipicame Tipicamente, nte, le famiglie sono in posizione creditoria e le imprese e lo Stato sono in posizione debitori

 

CAPITOLO 3 “IL MERCATO DEI BENI”  INTERAZIONE TRA PRODUZIONE, REDDITO E DOMANDA

Variazione della domanda di beni Variazione della produzione Variazione del reddito Variazione della domanda dei beni La composizione del Pil 

1. Consumo (C): beni e servizi acquistati dai consumatori. Il consumo rappresenta la componente principale del PIL. 2. Beni di Investimento (I): talvolta chiamato investimento fisso per distinguerlo dalle scorte di magazzino. E’ la somma dell’investimento non residenziale e residenziale; - Non immobiliare: acquisto di nuovi impianti, ma macchinari cchinari da p parte arte dell’impresa - Immobiliare: acquisto di nuove case o appartamenti da parte degli individui 3. Spesa pubblica (G): spesa pubblica di beni e servizi acquistati dallo stato e dagli enti pubblici. Non include né i trasferimenti (assistenza sanitaria e sociale), né gli interessi del debito pubblico; 4. Importazioni (IM): acquisti di beni e servizi dall’estero effettuati dai residenti (consumatori, imprese, governo); 5. Esportazioni (X): gli acquisti di beni e servizi nazionali da parte del resto del mondo. Esportazioni nette, (X-IM) o saldo commerciale, è dato dalla differenza tra esportazioni

e importazioni X>IM : avanzo commerciale  

X Vendite  le scorte aumentano

 

Produzione < Vendite  le scorte diminuiscono

La domanda totale di ben beni,i, Z, può essere scritta come: CONSUMI (C) + INVESTIMENTI (I) + SPESA PUBBLICA (G) =

 

SPESA IN BENI E SERVIZI DA PARTE DEI RESIDENTI

  Questa equazione è un’identità che definisce Z come la somma di consumo, investimento, spesa pubblica ed esportazioni al netto delle importazioni. Per determinare Z, si introducono alcune semplificazioni. IPOTESI SEMPLIFICATRICI 

1. Le impre imprese se producon producono o uno stesso bene che può essere usato come bene di consumo, bene di investimento e come spesa pubblica. 2. Le imprese fornisco forniscono no qualsiasi quantità di tale bene a u un n dato prezzo, P. Questa ipotesi è valida solo nel breve periodo. 3. L’economia è chiusa: non avvengono scambi con il resto del mondo. Esportazioni e importazioni sono uguali a zero. 4. INVESTIMENTO IN SCORTE è uguale a zero

  REDDITO DISPONIBILE  Il reddito disponibile è definito come:   dove Y è il reddito aggregato e T rappresenta le tasse al netto dei trasferimenti. CONSUMO  Il reddito disponibile, (Y ), è il fattore principale da cui dipendono le decisioni di consumo. d

La relazione tra il consumo e il reddito disponibile può essere espressa come:

È possibile assumere che la forma funzionale della relazione tra il consumo e il reddito disponibile sia lineare:   Il parametro c0 rappresenta il livello di consumo quando il reddito disponibile è zero. Il parametro c1 è la propensione marginale al consumo. Due restrizioni naturali sulla propensione al consumo: - c1 > 0. Un aumento del reddito disponibile genera un aumento del consumo

 

- c1 < 1. Un aumento del reddito disponibile genera un aumento meno che proporzionale del consumo. I consumatori consumano solo una parte dell’aumento del loro reddito disponibile.

INVESTIMENTO (I) Nei modelli economici troviamo due tipi di variabili: !  variabili esogene: prese come date !  variabili endogene: spiegate all’interno del modello Inizialmente, l’investimento verrà considerato come una variabile esogena. Questa ipotesi semplificatrice verrà eliminata successivamente. Quando l’investimento è preso come dato si ha: SPESA PUBBLICA (G) Insieme alle imposte, T, T, la spesa pubblica, G, descrive la politica fiscale del governo – le scelte del governo circa le entrate e le uscite del settore pubblico. La spesa pubblica è una variabile esogena. Come per l’investimento, si considera T e G come esogene. Motivazioni: - il governo non presenta regolarità di comportamento come i consumatori e le imprese, non esiste un’unica funzione per G e T; - i macroeconomisti hanno come compito quello di consigliare il governo circa decisioni di spesa e di gettito.

 

La determinazione della produzione in equilibrio In economia chiusa, la domanda di beni può essere espressa come somma di consumo, investimento e spesa pubblica:

Sostituendo C e I come le loro equazioni, si ottiene   N.B. Assumiamo che non ci siano scorte nell’economia In assenza di investimenti in scorte, l’equilibrio sul mercato dei beni richiede che la  produzione (Y) sia uguale alla domanda (Z):   In equilibrio, la produzione, Y Y,, è uguale alla domanda. A sua volta, la domanda dipende dal reddito, Y, Y, che è uguale alla produzione, quindi:   N.B. Definizione di Pil sia dal lato della produzione, sia dal lato del reddito. I macroeconomisti seguono generalmente tre passi nella ricerca: ri cerca: 1. l’algebra assicura la coerenza logica del mo modello; dello; 2. i grafici dan danno no l’intu l’intuizione izione;; 3. le parol parole e spiegano spiegano i risult risultati. ati. L’equazione L’eq uazione di equilibrio può essere ririscritta scritta come:   Riordinando i termini:

   spesa autonoma



 

 moltiplicatore



 

Equilibrio nel mercato dei beni.

La produzione di equilibrio è determinata dalla condizione di uguaglianza tra produzione e domanda.

Un grafico Si disegna la produzione in funzione del reddito. Poi si disegna la domanda come funzione del reddito. In equilibrio, la produzione è uguale alla domanda. Si supponga che l’economia sia nell’equilibrio iniziale, rappresentato dal punto A nel grafico, con produzione uguale a Y. Si supponga che c0 aumenti di un miliardo: ZZ si sposta in ZZ’, il nuovo equilibrio sarà in  A  A’’ e quindi la produzione produzione di equilibrio diventerà Y’.

Gli effetti di un aumento della spesa autonoma sulla produzione.

Un aumento della spesa autonoma ha un effetto più che proporzionale sulla produzione di equilibrio.

 

1. Il primo aumento della domanda, indica indicato to dalla distanza AB, è uguale a 1 miliardo di euro. 2. Questo primo aumen aumento to della domanda porta a un aumen aumento to equivalente della produzione, cioè 1 miliardo di euro, anch’esso rappresentato dalla distanza AB. 3. Questo primo aumento della produ produzione zione porta a un aumento di pari ammontare ammontare del reddito, indicato dalla distanza BC, anch’essa pari a 1 miliardo di euro. 4. Il secondo aumento della dom domanda, anda, rappresentato dalla distanza CD, è uguale a 1 miliardo di euro (il primo aumento di reddito) moltiplicato per la propensione al consumo, c1 – cioè c1 miliardi di euro. 5. Questo secondo aum aumento ento della domanda porta a un aume aumento nto di pari ammontare della produzione, rappresentato anch’esso da CD, e quindi a un aumento di pari ammontare del reddito, indicato dalla distanza DE. 6. Il terzo aumen aumento to della doma domanda nda è uguale uguale a c1 miliardi di euro (il secondo aumento di reddito) moltiplicato per c1 ed è uguale a c1xc1 miliardi di euro, vale a dire c12 miliardi di euro, e così via. Seguendo questa logica, l’aumento totale della produzione dopo n passaggi è uguale a 1 miliardo di euro moltiplicato per la somma: 1+c1+ c12 +…+ c1n

Questa somma è chiamata serie geometrica.  A parole parole La produzione dipende dalla domanda, che a sua volta dipende dal reddito, che è uguale alla produzione. Un incremento della domanda fa aumentare la produzione e il reddito. L’aumento L’au mento di reddito a sua volta fa aumentare la domanda e quindi la produzione, e così via. Alla fine il risultato è un aumento della produzione superiore all’incremento iniziale della domanda, di un fattore pari al moltiplicatore. Per stimare le equazioni di comportamento e i loro parametri, gli economisti usano

l’econometria, l’insieme dei metodi statistici usati in economia.

Quanto dura l’aggiustamento?  La rappresentazione formale dell’aggiustamento della produzione nel tempo è detta la dinamica dell’aggiustamento: - si supponga cche he le imprese dec decidano idano il loro livello di produzione all’inizio di ciascun ciascun trimestre - si supponga ora che i consumatori decidano di spendere di più, cioè di aumentare c0 - dopo aver oss osservato ervato un aumento della domanda, ne nell trimestre successivo le imprese fisseranno un maggior livello di produzione - in seguito a un aumento della progressivamente spe spesa sa per consumi,dalaYproduzione non non raggiunge subito il nuovo equilibrio, ma aumenta a Y’.

 

Investimento = risparmio: un modo alternativo di pensare all’equilibrio sul mercato dei beni  Il risparmio è la somma di risparmio privato e risparmio pubblico. 1. Per d definiz efinizione, ione, il risparmio privato, cioè il risparmio (S) dei consumatori è uguale al loro reddito disponibile al netto dei consumi: quindi 1. Per d definiz efinizione, ione, il risparmio pubblico è uguale alle imposte (al netto dei trasferimenti) tr asferimenti) meno la spesa pubblica, T-G. Se T>G, il governo ha un avanzo di bilancio; se T
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