LEGNO - UNI_11035-1

March 8, 2017 | Author: Alejandro Carosi | Category: N/A
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UNI 11035-1:2003 - 01-02-2003 - Legno strutturale - Classificazione a vista di legnami italiani secondo la resistenza meccanica: terminologia e misurazione delle caratteristiche

LEGNO

NORMA TECNICA DATA

UNI 11035-1:2003 01/02/2003

AUTORI

LEGNO

TITOLO

Legno strutturale - Classificazione a vista di legnami italiani secondo la resistenza meccanica: terminologia e misurazione delle caratteristiche Structural timber - Visual strength grading for italian structural timbers: terminology and measurement of features

SOMMARIO

La norma specifica terminologia e metodi per la misurazione delle caratteristiche rilevanti ai fini della classificazione a vista secondo la resistenza meccanica del legname di provenienza italiana destinato all'uso in strutture portanti. La norma non si applica a prodotti a base di legno quali ad esempio elementi strutturali di legno lamellare incollato oppure LVL strutturale, o altri.

TESTO DELLA NORMA CLASSIFICAZIONE ICS CLASSIFICAZIONE ARGOMENTO

79.040 AA10D07

PARZIALMENTE SOSTITUITA GRADO DI COGENZA STATO DI VALIDITA'

In vigore

COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI LINGUA

Italiano

PAGINE

9

PREZZO EURO

Non Soci 27,00 Euro - Soci 13,50 Euro

Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006-1 . E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

Legno strutturale NORMA ITALIANA

Classificazione a vista di legnami italiani secondo la resistenza meccanica: terminologia e misurazione delle caratteristiche

UNI 11035-1

FEBBRAIO 2003 Structural timber

Visual strength grading for italian structural timbers: terminology and measurement of features

CLASSIFICAZIONE ICS

79.040

SOMMARIO

La norma specifica terminologia e metodi per la misurazione delle caratteristiche rilevanti ai fini della classificazione a vista secondo la resistenza meccanica del legname di provenienza italiana destinato all’uso in strutture portanti. La norma non si applica a prodotti a base di legno quali ad esempio elementi strutturali di legno lamellare incollato oppure LVL strutturale, o altri.

RELAZIONI NAZIONALI

La presente norma, unitamente alla UNI 11035-2, sostituisce la UNI 8198:1981.

RELAZIONI INTERNAZIONALI

ORGANO COMPETENTE

Commissione "Legno"

RATIFICA

Presidente dell’UNI, delibera del 13 dicembre 2002

UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione Via Battistotti Sassi, 11B 20133 Milano, Italia

© UNI - Milano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il consenso scritto dell’UNI.

Gr. 4

UNI 11035-1:2003

Pagina I

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PREMESSA La presente norma è stata elaborata dalla Commissione "Legno" dell’UNI, nell’ambito del Gruppo di lavoro "Legno strutturale". La Commissione Centrale Tecnica dell’UNI ha dato la sua approvazione il 21 novembre 2002. Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o di aggiornamenti. È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti. Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso. Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.

UNI 11035-1:2003

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INDICE 1

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE

1

2

RIFERIMENTI NORMATIVI

1

3

TERMINI E DEFINIZIONI

1

4 4.1 4.2

PRESCRIZIONI COMUNI A TUTTI I TIPI DI LEGNAME STRUTTURALE 2 Assegnazione alle categorie ............................................................................................................... 2 Umidità di riferimento .............................................................................................................................. 2 Determinazione dell’umidità media: umedia = (u1 + u2 + u3)/3 ....................................................... 3 Prescrizioni per le caratteristiche che riducono la resistenza ........................................... 3 Esempi di nodi isolati e raggruppati ....................................................................................................... 4 Determinazione dell’inclinazione della fibratura mediante graffietto ........................................... 4 Determinazione della rapidità di accrescimento ................................................................................ 5 Esempi di cipollatura ................................................................................................................................... 6 Prescrizioni per le caratteristiche geometriche ......................................................................... 6 Metodo di misurazione dello smusso ..................................................................................................... 7 Metodi di misurazione delle deformazioni: base di misura 2 m .................................................... 8 Prescrizioni per le caratteristiche biologiche .............................................................................. 8 Prescrizioni relative ad altre caratteristiche ................................................................................ 9

figura

1

figura

2

figura

3

figura

4

figura

5

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6

figura

7

4.3

4.4

4.5 4.6

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1

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La presente norma specifica terminologia e metodi per la misurazione delle caratteristiche rilevanti ai fini della classificazione a vista secondo la resistenza meccanica del legname di provenienza italiana destinato all'uso in strutture portanti. La presente norma non si applica a prodotti a base di legno quali ad esempio elementi strutturali di legno lamellare incollato oppure LVL strutturale, o altri. La presente norma soddisfa tutti i requisiti previsti dalla UNI EN 518 per le regole nazionali di classificazione a vista secondo la resistenza.

2

RIFERIMENTI NORMATIVI UNI 11035-2

UNI EN 338 UNI EN 518 UNI EN 13183-1 UNI EN 13183-2

3

Legno strutturale - Regole per la classificazione a vista secondo la resistenza e i valori caratteristici per tipi di legname strutturale italiani Legno strutturale - Classi di resistenza Legno strutturale - Classificazione - Requisiti per le norme di classificazione a vista secondo la resistenza Contenuto di umidità di un pezzo di legno segato Determinazione tramite il metodo per pesata Contenuto di umidità di un pezzo di legno segato - Stima tramite il metodo elettrico

TERMINI E DEFINIZIONI Ai fini della presente norma valgono le seguenti definizioni.

3.1

elemento ligneo (segato, pezzo): Elemento di legno massiccio ottenuto per lavorazione meccanica (squadratura, prismatura, segagione, ecc.) di un tronco. Non sono compresi nella presente definizione gli elementi lignei compositi, anche se a sezione piena, ottenuti per assemblaggio di tavole o altri assortimenti di legno massiccio o prodotti a base di legno tramite unioni incollate o di tipo meccanico (per esempio gli elementi di legno lamellare incollato).

3.2

specie legnosa: Singola specie oppure combinazione di specie.

3.3

provenienza: Area geografica di crescita degli alberi dai quali viene segato il legname.

3.4

categoria: Insieme cui vengono assegnati i segati classificati a vista secondo la resistenza meccanica in base ad una norma conforme alla UNI EN 518.

3.5

classe di resistenza: Profilo unificato a livello europeo di valori caratteristici di resistenza, rigidezza e massa volumica. Nella UNI EN 338 è riportato un sistema costituito da nove Classi di Resistenza per il legname di Conifere e di Pioppo, più sei Classi di Resistenza per il legname di Latifoglie (Pioppo escluso).

3.6

tipo di legname: Materiale al quale si applicano i valori caratteristici. Il tipo di legname viene definito da parametri quali la specie, la provenienza e la categoria. Tipicamente ogni tipo di legname comprende assortimenti di varia sezione e lunghezza, i quali devono contribuire tutti assieme alla determinazione dei valori caratteristici.

3.7

nodi: Per nodo si intende una qualsiasi porzione di ramo inclusa nell’elemento ligneo. Per gruppo di nodi si intende un insieme di due o più nodi pressappoco allineati, che insistono su uno stesso tratto avente lunghezza pari a 150 mm dell’elemento strutturale, oppure allineati o meno - aventi dimensioni e disposizione tale da impedire che fra un nodo e l’altro del gruppo la fibratura del legno (vedere 4.3.2), che aggira i nodi risultando così localmente deviata, recuperi il suo normale andamento. UNI 11035-1:2003

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3.8

fibratura: Per fibratura si intende la direzione o andamento generale prevalente delle fibre legnose nell’elemento ligneo. Tipicamente, la direzione della fibratura è grosso modo parallela all’asse longitudinale dell’elemento salvo deviazioni localizzate, per esempio intorno ai nodi, che non devono essere prese in considerazione.

3.9

fessurazioni: Si definiscono fessurazioni da ritiro le discontinuità longitudinali del tessuto legnoso dovute al naturale ritiro del legno in seguito alla perdita di umidità.

3.10

cipollatura: Per cipollatura si intende la tipica fessurazione che segue l’andamento di uno o più anelli di accrescimento e che può essere dovuta a cause traumatiche oppure a una naturale predisposizione di certe specie legnose quali il Castagno, l’Abete bianco e il Larice.

3.11

smusso: Superficie arrotondata che raccorda due facce dell’elemento tra loro perpendicolari. Tipicamente si tratta della superficie originale del tronco, con o senza corteccia, non toccata dalla lama della sega.

3.12

deformazioni: Variazioni della forma geometrica di un elemento rispetto a quella ideale di prisma retto.

4

PRESCRIZIONI COMUNI A TUTTI I TIPI DI LEGNAME STRUTTURALE

4.1

Assegnazione alle categorie I segati classificati a vista sono assegnabili a una determinata categoria se soddisfano tutti i requisiti previsti per quella categoria. È pertanto il difetto peggiore, ovunque esso sia situato nel segato, a determinare la categoria di appartenenza. Se il segato non rientra in nessuna delle categorie previste, deve essere scartato in quanto "non classificabile per l’uso strutturale". Laddove sia prevista la marcatura anche dei segati scartati (per esempio in regime di assicurazione di qualità), si raccomanda l’uso della sigla "R".

4.2

Umidità di riferimento I valori relativi a dimensioni, resistenze, difetti, ecc. riportati nella presente norma, salvo esplicita indicazione contraria, si riferiscono a legname equilibrato al 20% di umidità, quest’ultima riferita alla massa del legno allo stato anidro. Ai fini della presente norma un elemento ligneo si definisce "stagionato" quando la sua umidità media è minore o uguale al 20%. L’umidità media di un elemento stagionato può essere determinata con il metodo elettrico previsto dalla UNI EN 13183-2, seguendo lo schema illustrato in figura 1 e infiggendo gli elettrodi a gambo isolato fino a 1/3 dello spessore dell’elemento. Per legname a umidità maggiore del 26%, e comunque in caso di controversia, la verifica dell’umidità deve essere condotta con il metodo per pesata previsto dalla UNI EN 13183-1.

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figura

1

Determinazione dell’umidità media: umedia = (u1 + u2 + u3)/3 Legenda a Distanza dei punti laterali di misura dell'umidità u1 e u3 dalle testate dell'elemento, uguale a 1m

4.3

Prescrizioni per le caratteristiche che riducono la resistenza

4.3.1

Nodi Le prescrizioni di cui al presente punto si applicano ai nodi isolati e ai gruppi di nodi. Le regole pratiche per distinguerli sono illustrate in figura 2. Nodi aventi diametro non maggiore di 5 mm non vengono presi in considerazione. Sono ammissibili tutti i tipi di nodi (aderenti, cadenti, sani, neri, ecc.). Nodi isolati e gruppi di nodi sono ammissibili nella misura in cui soddisfino tutti i requisiti previsti per il tipo di legname. I limiti di ammissibilità per i diversi tipi di legname sono riportati nella UNI 11035-2.

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figura

2

Esempi di nodi isolati e raggruppati Legenda Nodi: n1 Nodo isolato n2 Gruppo di nodi, in quanto nodi allineati a meno di 150 mm di distanza n3 Nodi isolati, in quanto allineati a più di 150 mm di distanza n4 Gruppo di nodi, in quanto anche se a più di 150 mm di distanza la fibratura non recupera la direzione originale fra i nodi n5 Nodi isolati, in quanto anche se insistenti su un tratto minore di 150 mm di lunghezza non sono allineati e la fibratura fra di essi recupera la direzione originale n6 Gruppo di nodi, in quanto presentano la fibratura che non recupera la direzione originale

4.3.2

Inclinazione della fibratura La direzione generale della fibratura viene determinata su una base di misura avente lunghezza minima pari a un metro. Essa può essere determinata sulla base delle fessurazioni da ritiro eventualmente visibili, oppure mediante l’appropriato uso del graffietto (vedere figura 3). I limiti di ammissibilità per i diversi tipi di legname sono riportati nella UNI 11035-2. figura

3

Determinazione dell’inclinazione della fibratura mediante graffietto Legenda AB Direzione della fibratura, determinata mediante il graffietto AC Asse geometrico del segato BC/AC Inclinazione della fibratura, espressa come rapporto

L’inclinazione della fibratura deve essere determinata su almeno due facce contigue dell’elemento, ed è decisivo il valore peggiore.

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4.3.3

Massa volumica e rapidità di accrescimento Nelle regole di classificazione riportate nella UNI 11035-2 è specificato per quali tipi di legname strutturale è richiesta la determinazione della massa volumica e/o della velocità di accrescimento. La massa volumica media ρ, laddove richiesta, deve essere determinata su ciascun singolo elemento calcolando il rapporto fra la massa M (in kilogrammi, misurata con una precisione dell’1%), e il volume V (in metri cubi, ottenuto moltiplicando l’area della sezione mediana per la lunghezza ed esprimendo il risultato con almeno 3 cifre significative), e riferita all’umidità del 20%:

M ρ = ----- kg/m3 V Per umidità medie rilevate diverse da quella di riferimento, si deve correggere ρ diminuendone o aumentandone il valore dello 0,5% per ogni punto percentuale di umidità rispettivamente in più o in meno rispetto all’umidità di riferimento e arrotondando il risultato al valore intero più vicino. La rapidità di accrescimento ω, laddove richiesta, dovrà essere misurata su una testata del segato; essa è assunta uguale alla larghezza media, espressa in millimetri, degli anelli di accrescimento. La misurazione si effettua sulla linea più lunga e il più perpendicolare possibile agli anelli di accrescimento e cominciando a y = 25 mm dal midollo quando questo è presente (vedere figura 4). Essa è data da:

z ω = ---- mm N dove:

figura

4.3.4

4

z

è almeno 75 mm (quando possibile);

N

è il numero di anelli compreso in z.

Determinazione della rapidità di accrescimento

Fessurazioni longitudinali da ritiro La lunghezza delle fessurazioni da ritiro è legata all’umidità, pertanto i limiti assegnati per i diversi tipi di legname nelle regole di classificazione sono di norma applicabili solo per legno equilibrato a umidità del 20% o minore. I limiti di ammissibilità per i diversi tipi di legname sono riportati nella UNI 11035-2.

4.3.5

Cipollatura Non sono ammissibili cipollature affioranti su una qualsiasi faccia dell’elemento. Singole cipollature non affioranti sono ammissibili solo se si aprono su una sola testata dell’elemento e se rispondono ai requisiti di diametro massimo e di eccentricità precisati per i diversi tipi di legname nella UNI 11035-2. UNI 11035-1:2003

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Se la classificazione avviene su legno avente umedia > 26% (limite superiore di misurabilità dell’umidità del legno con il misuratore elettrico), per i tipi di legname che la prevedono, deve essere considerata anche una cipollatura probabile in corrispondenza di ogni anello di accrescimento (visibile in sezione trasversale sulle testate dell’elemento) avente spessore almeno doppio dello spessore del più stretto dei due anelli immediatamente adiacenti (cioè rispettivamente quello che lo precede e quello che lo segue nella sequenza degli accrescimenti). La cipollatura probabile è assimilata a tutti gli effetti a quella effettiva, e per essere ammessa deve soddisfare gli stessi requisiti di quest’ultima (vedere figura 5). figura

5

Esempi di cipollatura Legenda A Cipollatura affiorante B Cipollatura completa e inclusa C Cipollatura multipla D Cipollatura ammissibile E Cipollatura inammissibile per eccessiva eccentricità F Cipollatura inammissibile per eccessivo diametro

4.4

Prescrizioni per le caratteristiche geometriche

4.4.1

Smusso Lo smusso è sempre riferito a una sezione di forma e dimensioni pari alla sezione nominale dell’elemento, assimilando quest’ultima al rettangolo o al quadrato. Lo smusso non riduce la resistenza, ma viene limitato per ragioni costruttive generali (lo smusso può essere indesiderabile nel caso in cui vengano usati connettori o piastre di lamiera punzonata, oppure quando il materiale sia sollecitato a compressione trasversale). L’ampiezza dello smusso viene misurata obliquamente ed espressa in rapporto al lato maggiore della sezione. Tale rapporto viene indicato con s.

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figura

6

Metodo di misurazione dello smusso Legenda s = k/h Ampiezza dello smusso k Larghezza della zona smussata, misurata obliquamente h Lato maggiore della sezione Lato minore della sezione b

Quando gli smussi superano i limiti di ammissibilità per la sezione rettangolare o quadrata, l’elemento può essere comunque classificato assimilando la sezione nominale al cerchio inscritto nella sezione dell’elemento che presenta la massima smussatura. I limiti di ammissibilità per i diversi tipi di legname sono riportati nella UNI 11035-2.

4.4.2

Deformazioni Sono da scartare tutti i pezzi che presentino arcuatura, falcatura, svergolamento e imbarcamento eccessivi in relazione al loro impiego finale. I metodi di misurazione di tali deformazioni sono illustrati in figura 7. I limiti di ammissibilità per i diversi tipi di legname sono riportati nella UNI 11035-2.

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figura

7

Metodi di misurazione delle deformazioni: base di misura 2 m Legenda A Arcuatura F Falcatura S Svergolamento I Imbarcamento Dimensioni in m

4.5

Prescrizioni per le caratteristiche biologiche

4.5.1

Degradamento da insetti Deve essere scartato ogni elemento soggetto ad attiva infestazione da parte di Insetti in grado di proliferare anche nel legno stagionato (in genere: Anobidi, Lictidi, Cerambicidi). Se l’elemento è stagionato, sono ammessi fori di Insetti che attaccano solo il legno fresco (fori tipicamente rotondi, con alone nerastro, aventi diametro di circa 2 mm), fino a una presenza massima di 10 fori su un qualsiasi tratto di 1 m di lunghezza (sommando i fori visibili sulle quattro facce del pezzo). In caso di attacchi pregressi e comprovatamente esauriti, sono ammessi in ciascun elemento ligneo fori di Anobidi (tipicamente rotondi,

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senza aloni nerastri, aventi diametro non minore di 1,5 mm), fino a una presenza massima di 10 fori su un qualsiasi tratto di 1 m di lunghezza (sommando i fori visibili sulle quattro facce del pezzo). Comunque, sommando i fori con alone nerastro ai fori praticati dagli Anobidi, non è ammessa la presenza di più di 10 fori in totale su un qualsiasi tratto di 1 m di lunghezza del segato. Non sono ammessi fori prodotti da Lictidi (fori piccolissimi senza alone, rotondi e tipicamente di diametro non maggiore di 1 mm) o da Cerambicidi (fori molto grandi senza alone, tipicamente ellittici e con diametro minimo maggiore di 3 mm). Non sono altresì ammessi segni di degradamento dovuti all’attacco di altri Insetti distruttori del legno (per esempio Termiti).

4.5.2

Degradamento da funghi Deve essere scartato ogni elemento che presenti segni di alterazione da funghi della carie del legno, tranne il caso dei nodi neri che vengono considerati altrove (vedere 4.3.1).

4.6

Prescrizioni relative ad altre caratteristiche

4.6.1

Legno di reazione La quota ammissibile di legno di reazione (legno di compressione o "canastro" per le Conifere, legno di tensione per le Latifoglie), viene determinata in rapporto all’area della superficie della faccia su cui compare, oppure all’area di una delle sezioni di estremità del segato, considerando sempre il valore peggiore. I limiti di ammissibilità per i diversi tipi di legname sono riportati nella UNI 11035-2.

4.6.2

Lesioni e danni meccanici Non sono ammessi gli elementi che presentano lesioni del tessuto legnoso causate nell’albero in piedi da gelo, fulmine, vento e traumi di varia origine. Non sono altresì ammessi danni meccanici dovuti alle operazioni in bosco e in segheria, i cui effetti possano pregiudicare la resistenza del legname in opera. Non è infine ammessa la presenza di lesioni derivanti dalla azione del vischio (tracce degli austori). Non rientrano in questa categoria di lesioni né le fessurazioni da ritiro (vedere 4.3.4), né le cipollature (vedere 4.3.5).

4.6.3

Altri criteri Potranno essere presi in esame, ai fini della classificazione, unicamente criteri che influiscono direttamente sulla resistenza oppure sull’uso del legname nelle costruzioni. Qualora un pezzo presenti difetti non elencati nella presente norma, essi devono essere valutati in relazione a quelli elencati; se tali difetti a giudizio di chi esegue la classificazione, comportano effetti sulla resistenza minori di quelli che comportano i difetti elencati nel presente documento, essi possono essere considerati accettabili.

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UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione Via Battistotti Sassi, 11B 20133 Milano, Italia

La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci, dell’Industria e dei Ministeri. Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.

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