legge dell'ottava

January 22, 2017 | Author: sterlina | Category: N/A
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legge del sette,...

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Sulla soglia del mondo astrale

Secondo un'antica dottrina la scala musicale naturale di cinque toni e due semitoni è la formula di una legge cosmica conosciuta in tempi antichissimi ed elaborata in antiche scuole, ma poi dimenticata. Successivamente riscoperta, essa è stata applicata alla musica ma la sua validità è di portata universale. Stando a quest'antica conoscenza, infatti, tutto nell'Universo si muove perché riceve un impulso che si propaga per onde in modo discontinuo e gli eventi sono regolati in base alla legge del Sette, o Legge dell'Ottava. Per comprendere bene il significato di questa legge, dobbiamo tenere presente che, secondo questa antica dottrina, tutto l'Universo è pervaso da vibrazioni che si propagano in ogni tipo di materia, dalla più grossolana alla più sottile, e in tutte le direzioni. Possiamo anzi dire che l'Universo stesso consiste in vibrazioni. Si definisce "ottava" ascendente il periodo compreso tra una data frequenza e il doppio di detta frequenza. Ora noi possiamo pensare alla Vita come ad un fenomeno vibratorio, del quale quella parte che si manifesta ai nostri sensi sia solo una porzione piccolissima, forse trascurabile, di un'immensa armonia che verosimilmente risuona sui vari piani di esistenza. In altre parole, le forme vegetali, animali ed umane di cui si riveste la Vita, sarebbero solo un'infima parte, un trascurabile spiraglio che si appalesa alla nostra coscienza attraverso una sorta di "finestra biologica", una strettissima gamma di frequenze di quell'armonia di vibrazioni vitali che sarebbero ovunque diffuse, in tutte le possibili dimensioni e in tutti gli universi che ci è possibile immaginare. Se è vero che la Legge dell'Ottava interessa ogni fenomeno evolutivo nel Cosmo e che tutti i fenomeni ondulatori hanno caratteri generici comuni, "è logico pensare che anche l'Onda di Vita, che si manifesta sotto forma umana, si estenda prima e dopo la dimensione fisica", oltre il visibile, un po' come accade per le vibrazioni luminose. Dovrebbe cioè esserci una sorta di infrarosso e di ultravioletto anche per il fenomeno vibratorio che chiamiamo Vita. È quanto viene confermato dall'ottava delle età dell'uomo. In questo schema notiamo che la linea di sviluppo delle età dell'uomo ha inizio con la nascita e termina, al DO superiore, con un'altra nascita, inizio di un'ottava superiore (Fig. 19). È una Nascita che vibra ad una frequenza doppia della prima, e questo per la definizione stessa di ottava. Ciò vuol dire che l'Onda di Vita, nella sua incessante spinta evolutiva, si manifesta ad un livello più alto. Inoltre possiamo osservare che il semitono SI-DO2 non è rinforzato da alcuna forma di energia supplementare: ciò equivale ad un mutamento di direzione dell'Onda di Vita, la quale cambia piano di manifestazione.

Alla Morte fisica segue quindi una Nascita in una dimensione non fisica, in un organismo più "sottile", capace di vibrare in sintonia con un'energia che è divenuta più nobile.

OTTAVA DELLE ETÀ DELL'UOMO

Fig. 19 - La Vita è un fenomeno ciclico che si ripete ad un'ottava più alta.

Sono le tappe più significative della vita umana, i cui suoni consonanti formano l'accordo maggiore, con la Morte nel ruolo della 7 a dominante. Anche la Nascita e la Morte si corrispondono in una simmetria, rispetto all'asse centrale della linea di sviluppo, come due fasi opposte e complementari. La Nascita si completa con la Morte perché questa ne è il complemento. E fin qui nulla di nuovo. Ma abbiamo visto che il DO1 - Nascita si ripercuote in un DO2 - Nascita che risuona, essendo l'armonica di 1° ordine, rinforzando il suono della nota inferiore, per il principio della risonanza. Quando un bambino viene alla luce è come se la corda di uno strumento musicale emettesse una nota, oltre la portata del nostro udito, ed a questa nota facesse eco la sua armonica, un DO superiore, una nota più alta e più forte, che si diffonde nell'etere cosmico e s'imprime nelle Cronache della Natura, dove lascia la sua traccia. Si direbbe che ogni uomo, che stia per iniziare nella carne il suo viaggio terreno, "scriva" anche con la sua anima la sua Vita attuale e incida, su di una invisibile banda dell'etere, una sorta di diagramma speculare della sua vita. È come se vivessimo contemporaneamente due vite: una, immersi nella materia, sotto la luce del sole, l'altra in un mondo iperfisico soprasensibile, nella notte della nostra coscienza ordinaria. Ma l'analogia tra la nascita nel mondo fisico e la nascita che segue alla morte del corpo fisico, può essere messa in luce dal grafico che illustra il ciclo vitale dell'uomo, completo dei suoi corpi visibili e di quelli invisibili. L'essere umano, nel suo processo di crescita a partire dall'ovocellula fecondata, lo zigote, fino allo sviluppo dell'individuo adulto, alla sua maturità, alla senilità e alla morte del corpo fisico, percorre una parabola le cui tappe possono essere rappresentate in una scala di dieci gradini. Se ad ogni gradino di questa scala evolutiva

facciamo corrispondere una nota, come per una scala musicale in tono di DO, al DO1 del Concepimento corrisponde, spostato di un'ottava, il DO2 che cade nella Maturità, ma la scala del ciclo vitale prosegue e si completa con il MI alla Senilità Morte (Fig. 20). Fig. 20 - Ciclo evolutivo dell'essere umano completo dei suoi costituenti.

Ed è questa corrispondenza tra il MI-Feto dell'ottava inferiore e il MISenilità-Morte dell'ottava superiore che presenta un aspetto interessante, sul quale vale la pena soffermarci, onde poter introdurre in modo più appropriato l'argomento che è oggetto del nostro studio. Il Feto muore al mondo intrauterino, al buio della cavità ripiena di liquido amniotico, per nascere alla luce del mondo esterno. Si noti che esso passa quindi da un elemento denso (Acqua) ad uno meno denso (Aria). In modo analogo al MI superiore abbiamo il passaggio dell'lo dal mondo della materia densa, ad un mondo immateriale. Questa corrispondenza tra il Feto che muore per rinascere come un nuovo essere autonomo e l'uomo che muore, cioè si libera della sua spoglia fisica, per rinascere anch'esso con una nuova natura, questa corrispondenza ci dice che il concetto di una nascita che segue alla morte, e cioè il concetto di sopravvivenza, non è un atto di fede, o un fatto opinabile, ma una realtà presente in natura, un principio sancito dalla Legge fisica e cosmica dell'Armonia. Questa seconda nascita, per quanto abbiamo visto prima, è caratterizzata da una più alta frequenza vibratoria, doppia rispetto alla prima: ciò vuol dire che questa volta la Vita si manifesta in una materia più "sottile", più sensibile, più raffinata. Vediamo così che il nuovo strumento dell'Io, il nuovo organismo destinato a vivere nel nuovo piano di esistenza non può che essere un corpo psichico. E questo perché nell'ottava delle energie, alle energie vitali fisico-eteriche seguono le energie psichiche. Infatti la scala evolutiva della Creazione ha inizio con la Materia e, attraverso l'Energia fisica, giunge alla Vita. Quindi i primi tre gradini di detta scala sono: Materia → Energia → Vita. E Vita è sinonimo di Psiche. Secondo le più moderne teorie vitalistiche (H. Driesch) il mondo organico si distingue da quello inorganico per il suo carattere psichico e c'è chi postula uno psichismo diffuso in tutti i viventi, la cui intima finalità sarebbe la molla dell'evoluzione (Conwaylloyd Morgan). Naturalmente, al loro primo apparire i fenomeni del mondo vivente sarebbero diretti da energie psichiche appena abbozzate; infatti, nelle prime manifestazioni della Vita, quali sono quelle degli esseri monocellulari, non è detto che l'intelligenza debba manifestarsi sul piano cosciente dell'individuo. Quindi, al suo primo stadio, la psiche si manifesta in una forma primitiva e rudimentale.

Ora, superata la soglia del MI dell'ottava superiore del ciclo evolutivo dell'essere umano, questi lascia il mondo in cui l'energia fisica si manifesta per mezzo della materia inerte, nei fenomeni retti dalle leggi naturali, e fa ingresso in un mondo la cui materia non sarà più inanimata, bensì pervasa da una sorta di psichismo diffuso. Siamo giunti sulla soglia di un mondo invisibile, che confina con questo nostro mondo fisico e che gli alchimisti medioevali chiamarono "astrale" giacché sarebbe attraversato da forze che circolano tra gli astri. Noi tutti ci troveremmo immersi nella sua regione più bassa, senza però averne coscienza perché nelle condizioni normali di percezione è a noi invisibile. In grado assai maggiore esso si estenderebbe oltre il piano fisico, pur restando sempre prossimo al nostro mondo di materia più densa. Il mondo astrale viene anche definito il mondo dell'anima, o il mondo del desiderio, per distinguerlo dal mondo spirituale vero e proprio, il quale si estenderebbe ben più lontano dal mondo fisico, in piani di esistenza ben poco accessibili. È bene però chiarire subito che, come meglio vedremo in seguito, non si tratta solo di una localizzazione nello spazio di questi mondi iperfisici, essendo noi circondati, qui su questa terra, sia dalle cose del mondo materiale, che percepiamo con i sensi esterni, sia dalle realtà presenti nel mondo astrale e in quello spirituale, accessibili solo ai sensi animici sufficientemente sviluppati. Le fonti d'informazione alle quali possiamo attingere per avere un'idea della natura di questo mondo dell'anima, sono gli insegnamenti che ci provengono da antiche scuole orientali, le investigazioni di ricercatori appartenenti a centri iniziatici d'occidente e, infine, le testimonianze di coloro i quali, a seguito di sdoppiamento corporeo, visitano le regioni del piano astrale, con continuità di coscienza, sia in modo del tutto spontaneo, sia con l'ausilio di tecniche appropriate. I resoconti di questi viaggi extracorporei sono, è vero, soggettivi, ma pur sempre sperimentabili da chiunque sia disposto a sottoporsi alle suddette tecniche. Si tratta di una materia che ormai è oggetto di studio sistematico e il materiale finora raccolto costituisce una preziosa documentazione circa l'esistenza di questo mondo ultraterreno e delle sue caratteristiche, e cioè: del suo aspetto, della sua geografia, dei suoi abitanti, dei fenomeni in esso osservati, nonché delle leggi che li regolano.

Grazie Drago Bluissimo....cercavo un approfondimento oggi e mi è piaciuto perchè comprensibile anche a me vera neofita sull'argomento.....ti aggiungo un'altro pezzo che può ulteriormente approfondire l'argomento....(in certi punti mi sono persa e ci tornerò su, ma altri li ho sentiti fluire in me....)

Contrariamente a ciò che si dice in certe “Scuole Esoteriche” non è necessario conoscere ogni piccolo dettaglio di una cosa per poterne farne uso. L’allenamento universitario qui non è di alcun aiuto. A nessuno che segue il nostro lavoro interessa la vostra voglia di fare domande soltanto per il gusto di farle. Dovete essere capaci di fare una domanda REALE! Da un lato, avere una domanda reale significa la corretta scelta del soggetto da trattare. Certamente il soggetto della vostra domanda deve essere di utilità per il vostro lavoro, e non per il lavoro in generale, ma per il vostro lavoro in questo preciso momento. D’altro canto, una domanda è qualcosa che bisogna immediatamente esaminare, senza dilungarsi, perché la vostra vita, o la vita-lavoro, dipende da essa. La domanda deve diventare di importanza vitale per la vostra sopravivenza nella vita-lavoro. Allo stesso tempo, se la vostra vita dipende da una fissazione della vostra attenzione su questa domanda, essa produrrà automaticamente la necessità di continuare a fare domande, fino a quando non sarà risposto a tutto, e questo potrebbe richiedere anni o addirittura secoli,prima che tutto sia chiaro, ed anche allora, niente sarà definitivo. Per esempio, l’arte e la scienza della panificazione non può essere spiegata a parole, o solo parzialmente. Solo se avete provato voi stessi a fare il pane, potrete veramente apprendere qualcosa sulla panificazione. Finché non avete fatto voi stessi il pane, tutto è solo teoria, cibo per la Mente Superficiale, ed anche se le teorie hanno nel lavoro il loro posto, molte di esse si dissolvono di fronte alla realtà dell’esperienza. Non dovete cercare di comprendere le cose dal “basso”, ma aumentare le necessità pratiche e reali, come per esempio compiere con gli obblighi presi verso il Lavoro. Solo quando si lavora veramente verso una meta reale è possibile comprendere queste idee, perché esse possono solo essere esperite con il Lavoro. Possiamo diventare “curiosi” su questa o quella idea ma, fino a quando non accettiamo un’obbligazione più grande di quelle richieste dalla vita ordinaria, noi non avremo una necessità reale per la comprensione di idee che possono solo essere applicate su una dimensione superiore a quella ordinaria.

La Preghiera-Assoluta è una forma di un’ottava oggettiva composta da nove passi, inclusi i due contrappunti introdotti dalle attività interne, cioè dalle radiazioni di forza non negativa di una macchina biologica umana sveglia. Primo passo, quello fisico, secondo quello emozionale, terzo l’intellettivo, quarto passo l’emozionale reale, quinto l’intellettivo superiore. Ma dov’è l’intervallo esistente tra la nota “mi” e “fa” ,tra il terzo e quarto passo? Nella prima istruzione c’è scritto: “ Durante il movimento, mi inchino, e la mia presenza va verso di Te.” Questa è la prima nota : il DO. La seconda istruzione: Con umiltà e un cuore vivo, la mia presenza si risveglia in TE.”, è la seconda nota, il RE. La terza istruzione è: “Con una Mente chiara, la mia presenza arriva a conoscere TE.” , la terza nota, il Mi. Nella Quarta linea si legge: “ Mostrando pietà verso chi soffre, la mia presenza diventa consapevole di TE.” Questo è il primo intervallo. Poi passiamo alla quinta nota, il FA, segue il SOL –sesta-, il LA – settima-, ed il SI –ottavadove troviamo scritto: “ Nel Mistero, la mia presenza viene confortata da TE.” La nona nota è senza dubbio il secondo intervallo: “ Nella forma la mia presenza diventa TE.” Ora…. Domanda : cosa sarà il DO nell’ottava successiva? Quando esposto poc’anzi è come la Preghiera-Assoluta, seguendo la legge dell’ottava, dia un’idea della vita umana rappresentata come una spirale verso la quarta dimensione. Ogni momento della vita è una sezione di un tubo. La vita inizia e finisce in un posto specifico del tubo. La spirale interna sta ad indicare che la vita non scorre linearmente. Questa idea mostra come l’uomo vede la sua vita, che in verità altro non è che un passaggio attraverso varie stanze della Creazione ; ogni passaggio è unico e forma ciò che noi chiamiamo individualità od esperienza personale.

Normalmente noi possiamo viaggiare all’interno di questo tunnel della Creazione solo in una direzione, cioè dal passato verso il futuro ma, se potessimo ritirarci dalla forma completa della quarta dimensione, altre dimensioni ci si presenterebbero. Inevitabilmente, se siamo ancora seducibili, veniamo risucchiati indietro verso il punto che abbiamo tralasciato, se invece decidiamo di votarci al servizio dell’Assoluto, grazie ad un ritorno volontario attraverso la vita stessa, ancora e ancora, con lo scopo della perfezione, nella stessa maniera in cui un diamante forgia, tagliandolo, un altro diamante, ci perfezioneremo ad ogni passaggio. L'Assoluto altro non è che la presenza non- manifesta dell’Universo. Il ciclo settenario della Creazione è la chiave per la Preghiera-Assoluta. La Creazione è istantanea, un ciclo che si ripete meccanicamente. Se ora io vi dessi più di un semplice frammento, o di una lieve traccia con cui cominciare la vostra ricerca personale, che vi porterà a scoprire il vostro tesoro personale, mi comporterei come quelli che imboccano di cibo coloro che sono avidi collezionisti di informazioni. Quando certe persone conversando ordinariamente parlano di queste idee ritenendole importanti espressioni del loro più profondo Sé, ci troviamo di fronte a degli ego-palloni, perché servono solo loro stessi. Nel discorso invocativo, non auto-espressivo, serviamo uno scopo più alto. Quando nella conversazione ordinaria presentiamo la nostra idea, soggettiva od oggettiva che sia, cerchiamo di essere più competitivi verso gli altri. Il soggetto ed il corso della conversazione, nei loro dettagli o fissazioni, non hanno nessuna importanza. Invece in un discorso oggettivo, le idee hanno lo stesso scopo del remo per la barca. Se almeno una persona nel discorso sapesse come condurre una conversazione, e avesse visione della meta, che non può essere la destinazione ordinaria di una conversazione soggettiva personale, forse l’importanza delle nostre idee, cambiando la nostra fissazione, perderebbero di forza e potremmo passare dalla conversazione personale - dove ognuno percepisce se stesso come importante per il valore del marchio che desidera lasciare in questo mondo, o perché vuole avere effetto su qualcuno o qualcosa, che sono tra l’altro ben presi da ciò che stanno per dire, per cui non hanno abbastanza attenzione per recepire le idee degli altri- al discorso oggettivo. Con il cambiamento dalla fissazione della conversazione al discorso, possiamo facilmente tenere un’idea fino a quando arriverà il momento appropriato – in senso invocativo, non di urgenza personale- per introdurla, che significa, aspettare che il corso del dialogo sia arrivato completamente, ma temporaneamente, al capolinea. Bisogna imparare a tenere le idee ed introdurle solo quando è necessario. Se lo SHOCk è introdotto troppo presto, può facilmente produrre una frammentazione nella fluidità del discorso.

Possiamo guardare verso il discorso da un punto di vista… geometrico. Geometricamente la divisione di un discorso è simile a quella musicale dell’ottava, cioè un singolo suono diviso da frammentazione in più parti non uguali, nella stessa maniera in cui la luce è un raggio sottile di colore bianco che viene in seguito suddiviso in vari colori separati, ognuno dei qual rappresenta una piccola frammentazione, o nota di colore. Il suono ed il colore non sono le uniche cose che si dividono per frammentazione, esistono in natura molte altre manifestazioni di questo genere, comprese le emozioni ed i pensieri. Anche la sottile qualità del vino è prodotta per frammentazione. Se si è capaci di vedere questa frammentazione, che produce una varietà di strutture più piccole e separate, potremmo divenire consapevoli della tensione permanente di quelle tre forze che sono alla base della forza interna esistente all’interno di ogni ottava. Linee di tensione tra le note rappresentano queste forze in transito, che si spostano continuamente all’interno dell’ottava stessa. Le tensioni sono il prodotto dalla vibrazione momentanea della forza tra due o più note della struttura interna dell’ottava. Questa temporanea tensione in movimento può essere rappresentata come uno-quattro, che rappresenta la tensione esistente momentaneamente tra la prima e quarta nota ; quattro-due cioè la temporanea tensione prodotta nella sequenza tra la seconda e quarta nota ; due-otto, otto-cinque, cinque-sette, sette-uno, poi si ricomunica da uno-quattro. Queste tensioni temporanee, che accadono continuamente attraverso l’ottava, rappresentano uno Stop nelle attività all’interno della Creazione e prendono a prestito la forza necessaria dalle tensione permanenti formatesi tra la terza, sesta e nona nota dell’ottava, vale a dire da quella tensione che vibra permanentemente tra la triade delle note fisse che formano la piramide delle tensioni permanenti all’interno dell’ottava. La nona nota, cioè il DO dell’ottava più piccola, è fatta ad immagine e somiglianza di tutte le note DO delle ottave superiori ed allo stesso tempo è la prima nota temporanea RE nell’ottava superiore, della quale la frammentaria ottava inferiore è una sola nota. La nona nota DO forma così una porta attraverso la quale è possibile passare da un’ ottava inferiore ad una superiore e viceversa. Attraverso lo studio della legge dell’ottava potrete notare che le due altre note fisse esistono completamente e indipendentemente dalle note interne più piccole dell’ottava stessa, eccezion fatta per quel ponte intermediario della nona nota, Il DO. Se volete muovervi all’interno di un’ottava inferiore, dovete introdurre intenzionalmente uno Shock artificiale e le forze risultanti vanno

aggiunte alle tensioni esistenti normalmente tra la nota mi e fa, la seconda e quarta nota. Tra il mi e il fa si può notare la terza nota che non fa parte della temporanea frammentazione dell’ottava, vale a dire esiste indipendentemente dall’ ottava interna. A questo punto, per raggiungere la nona nota dell’ottava interna che è anche la prima nota della prossima ottava superiore, si ha bisogno di un altro Shock addizionale sotto forma di una nota aggiuntiva che deve essere introdotta artificialmente. Questa introdotta “nota di passaggio” deve essere aggiunta alla forza dell’ottava interna quando la sequenza delle tensioni ha raggiunto l’ottava nota dell’ottava interna. Se ciò non avverrà, l’ottava continuerà nel suo percorso circolare ordinario, passando automaticamente verso la prima nota inferiore, RE, formando così una tensione ordinaria tra la prima e quarta nota, continuando a muoversi in tondo, come un cane che si vuol mordere la coda, fino a quando lo Shock necessario e la forza addizionale saranno introdotti. Tutto ciò non può accadere per caso, ma solo come risultante di uno sforzo addizionale, prodotto volontariamente da qualcuno che sa come produrre e quando aggiungere lo shock nell’ottava inferiore. Questa è la foto esatta della vita dell’uomo ordinario e non c’è da meravigliarsi, visto che l’unica forza addizionale si manifesta nel momento della morte, che egli giri in tondo nei piccoli cerchi della vita ordinaria, incapace di “fuggire” da questo movimento circolare, obbligato per sempre a ripetere le sue incessanti ed inutili attività fino alla fine della Creazione, continuando ad ESISTERE – L’uomo esiste in un Grande Momento, ed in quest’eterno momento non esistono delle frizioni. E’ bene comprendere che il movimento all’interno dell’ottava non è lineare da nota a nota, ma attraverso influenze di tensioni. Possiamo vedere che la tensione tra il MI e il FA viene momentaneamente trascesa dall’aggiunta addizionale di una forza, anche quella presa da un’ottava inferiore che serve come “ponte”, senza la quale torneremo indietro verso l’inizio dell’ottava. Possiamo chiamare questa nota mancante la nota X, e la seconda nota artificiale, che si aggiunge tra il SI e il DO, cioè tra l’ottava e nona nota ,che è anche la prima dell’ottava successiva, la nota Y. L’ottava precedente forma nell’ottava superiore una sola nota. Queste ottave più piccole, inferiori, vengono prodotte in maniera inversa a quelle delle ottave ordinarie. Ordinariamente un’ottava viene prodotta per frammentazione di una nota, ma in questa caso la nota mancante è prodotta da un assemblaggio intenzionale o meno di note più piccole, inferiori, in una nota esistente temporaneamente, con l’unico solo scopo di supplire alla nota piena dell’ottava completa.

In questo modo è possibile comprendere la funzione ed il metodo di lavoro di un gruppo di esseri umani che cercano di portare le proprie attività sotto le corrispondenti attività superiori, per produrre quella momentanea nota mancante in un’ottava superiore di un lavoro proveniente da un cosmo di ordine superiore al nostro, di cui tutta la vita organica altro non è che una semplice nota. Se comprendessimo le nostre funzioni in relazione a questo Corpo di dimensioni più elevate come fossimo parte di una radio, ognuno dei partecipanti potrebbe essere visto come un pezzo particolare con una funzione specifica. Qualcuno potrebbe essere come un “resistore” che resiste al flusso della forza in una maniera definita. Altri sono i condensatori o capacitatori, cioè capaci di accumulare e, quando la forza è stata concentrata a sufficienza, rilasciarla. Alcuni sono i diodi, che permettono alla forza di fluire in una direzione precisa. Vi sono poi le batterie, che producono quella forza grezza per l’attivazione dell’equipaggio, antenna e terreno, grazie ai quali è possibile alla radio di connettersi con le onde dell’aria sulle quali viaggiano le onde radio. Cristalli, la cui funzione consiste nel permettere alla radio di sintonizzarsi, od amplificatori, che possono amplificare a nostro comando la nostra percezione delle micro- variazioni di una singola onda di forza. Per poter comprendere la funzione dell’ottava bisogna vedere non solo la nota visibile presa a prestito, ma anche le ottave più piccole, da cui è estratta. L’uomo ordinario cerca continuamente di arrivare ad una visione prefissata della sua destinazione. Non gli piace ritrovarsi seduto tra due sedie, posizione che lo obbliga urgentemente a cercare di raggiungere la nota originale da cui è cominciato il suo viaggio. Preferisce restare “prigioniero” della familiarità, piuttosto che muoversi in territori sconosciuti. Coloro che conoscono l’ottava sanno che non esiste l’inconoscibile, perché tutto può essere predetto. Non è possibile completare un’ottava quando si è occupati a raggiungere l’ottava superiore, anzi è meglio restare nelle ottave inferiori più del necessario per poter così formare ed inserire le note artificiali al momento giusto. Normalmente si pensa che una volta passato l’intervallo MI-FA si possa passare all’ottava superiore. Esistono altre due ottave artificiali che bisogna attraversare prima di salire nelle ottave superiori. Queste ottave addizionali che formano le note X e Y sono, per loro natura, negative Ma esse rappresentano la forza negativa soltanto quando vengono inserite nell’ottava di ordine superiore. L’ottava ordinaria è convessa fin quando arriviamo all’intervallo, poi diventa concava, e subito dopo di nuovo convessa. Questa concavità, in relazione alla forza propulsoria che ci fa andare avanti, rappresenta

un rilassamento, una debolezza. Se vogliamo andare avanti, questa debolezza va superata. Se non si sa come far lavorare volontariamente l’ottava, si resta facilmente influenzati dalla vita meccanica, perché le attività automatiche seguono l’ottava interna della vita organica

....ecco un'altro approfondimento, semplice semplice, per chi è interessato..... Sinfonie del Cosmo (La Legge del Sette) Non tutto nel mondo va verso il caos totale. Altrimenti tutto sarebbe già diventato polvere e particelle disperse. Esiste una legge di organizzazione che contrasta il catabolismo della Legge del Caos, una legge anabolica, che crea ordine: la Legge del Sette. In tutto l'Universo esiste quindi sempre lo stesso ordine di cose, la stessa scadenza temporale, la stessa sequenza operativa che si applica a "cosa succede". Tutte le grandi tradizioni parlano in qualche modo della Legge del Sette, attraverso racconti, storie, simboli e immagini che rappresentano sequenze. Alcuni esempi illuminanti sono: • • • • • • • • •

le 7 note della scala musicale. i 7 giorni in cui fu creato il mondo i 7 giorni della settimana i 7 colori dell'arcobaleno i 7 chakra i 7 nani i 7 gruppi della Tavola Periodica i 7 cieli degli ordini angelici i 7 bracci del candelabro ebraico

La sequenza comprende una suddivisione in sette livelli o sette gradi o sette passi. Ogni livello rappresenta un diverso tipo di "vibrazione". La Legge del Sette (o dell'Ottava) si può osservare chiaramente sulla scala musicale do, re, mi, fa, sol, la, si, do. Una sequenza di 7 note + 1 (dell'ottava successiva). Un'ottava rappresenta un livello di vibrazione. Un'ottava superiore rappresenta

un livello di vibrazione superiore (diviso in sette sottolivelli) ed un'ottava inferiore rappresenta un livello di vibrazione inferiore (diviso in sette sottolivelli). • Se osserviamo le note su una tastiera possiamo vedere come le note do, re, mi creino una sequenza regolare (fase iniziale). • Poi c'è un saltino, manca il tasto nero del semitono, non esiste il mi diesis o il fa bemolle. Manca qualcosa • Poi inizia nuovamente una scaletta di note: fa, sol, la, si (fase intermedia). Leggermente più lunga dell'altra. • Poi un altro saltino, manca di nuovo il tasto nero del semitono. Non esiste il si diesis o il do bemolle. Manca qualcosa. • Poi un nuovo do di una nuova scala e via di seguito, per ottave ascendenti, ma anche discendenti. Per superare questo saltino (questa barriera o interruzione) occorre fornire uno shock addizionale (occorre costruire un ponte), una scarica di energia in più che stimoli il meccanismo e lo porti avanti, altrimenti questo rallenta e si blocca. Ma ricordiamoci che questa è una legge meccanica, una legge naturale. Gli shock addizionali sono eventi meccanici, come una malattia improvvisa, un abbandono, un evento accidentale che agisce sul meccanismo portando ordine. Questa è una legge meccanica superiore, spiega come funziona il meccanismo di sequenza nell'Universo. Occorre comprendere questa legge per rimanere nel flusso e cavalcare l'onda come un surfista, seguire il ritmo, non contrastarlo, ma approfittare delle accelerazioni e degli stop. Altrimenti rischiamo il blocco ed il cambio di ottava, potremmo quindi scendere di ottava anzichè salire. Occorre quindi prestare particolare attenzione a questi punti di deviazione, a questi bivii che si presentano sul cammino ed essere pronti a fornire nuovi stimoli e nuova energia. da Scienzasegreta.blogspot.com

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