La Matrix Svelata – Parte 1_ l’AIDS
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17/3/2016
La Matrix Svelata – Parte 1: l’AIDS
La Matrix Svelata – Parte 1: l’AIDS CONDIVIDI Scritto da Italo Cillo 49 Commenti
“Matrix”: una realtà completamente inventata Questo è il primo di una serie di articoli, estratti dall’opera “ La Matrix Svelata “ diJon Rappoport. Jon Rappoport è un giornalista investigativo americano, con oltre 30 anni di attività alle spalle, nominato Premio Pulitzer per il Giornalismo Indipendente nel 1982. In “La Matrix Svelata” Rappoport dimostra (in un’indagine composta da 250 MegaBit di informazioni, 1.100 pagine di testo e 10 ore e mezza di registrazioni audio) che la “realtà” rappresentata dai quotidiani, telegiornali e mezzi di informazione di massa è completamente inventata a tavolino da un http://italocillo.it/matrix01/
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gruppo di manipolatori globali. La cosiddetta “Realtà” che conosciamo non è altro che “Matrix“: una matrice olografica illusoria, basata su informazioni inventate allo scopo di controllare la mente della popolazione mondiale. Se pensi che questa affermazione sia un’esagerazione da “complottisti”, leggi con attenzione questa serie di articoli, che svelano il Chi, Cosa, Come, Quando, Dove e perfino il Perché di questa manipolazione globale. Se leggi e/o ascolti l’inglese, ti raccomando di acquistare l’opera completa di Jon Rappoport, per sostenere il suo lavoro. Questa prima serie di articoli è basata su una lunga serie di interviste a un personaggio chiamato Ellis Medavoy(evidentemente uno pseudonimo). ************************* Inizio dell’Estratto dall’Opera Originale: Prima di andare in pensione, Ellis Medavoy è stato un esperto di propaganda e relazioni pubbliche. Il suo lavoro consisteva nel confezionare e presentare http://italocillo.it/matrix01/
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“notizie” all’opinione pubblica (attraverso i mass media, cui aveva accesso ai massimi livelli): notizie che avrebbero cambiato per sempre la storia, compresa quella personale di tutti noi.
“Dietro ogni storia c’è un piano preciso e dietro quel piano c’è sempre un ideatore” Il suo incarico era di rendere quelle storie del tutto reali, e ci è riuscito benissimo. Ellis Medavoy aveva raffinato il suo incarico a livello di arte, o scienza: egli sapeva alla perfezione come si inventano le storie e come farle arrivare all’opinione pubblica sotto forma di menzogne perfettamente strutturate. “Si inventa qualcosa di complicato, lo si inietta nel sistema circolatorio di una società e si sta ad aspettare che cresca. Il segreto sta nel rendere la storia tanto complicata che ci vorrebbe un esercito di menti brillanti per scoprire la verità”. DOMANDA: Lei ha lavorato ufficialmente per la CIA? RISPOSTA: La CIA è tante cose messe assieme, è http://italocillo.it/matrix01/
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soprattutto un simbolo. Non sono mai stato un loro dipendente, diciamo che ho lavorato per loro progetti e per quelli di altri committenti. D: Lei era il cattivo? R: Dipende dalla sua visione del mondo D: Parliamo di AIDS R: Perché? D: Beh, perché è un argomento nel mio elenco R: No, dico: ma davvero a chi importa? D: L’HIV è un’arma biologica? R: Dipende dal punto di vista D: Come? R: Per qualcuno è una realtà D: Sta parlando di credenze R: …che sono la stessa cosa della realtà. Se non capisce questo di me, non si va da nessuna parte. D: Chi crede che l’HIV sia una realtà? R: Alcuni ricercatori indipendenti. Il comitato scientifico parlava nel 1969 della creazione di un virus entro 5 anni. Ma non è tanto facile creare un http://italocillo.it/matrix01/
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virus così pericoloso D: Come stanno le cose? R: Lei lo sa bene, ci ha scritto un libro D: Vuole che sia io a dirle che non si tratta di un virus? R: Esatto, è proprio così. D: Ma era comunque un’idea R: L’idea era di creare una piaga globale. Causava la morte delle persone. Si tratta di convincere il pubblico che un certo evento può verificarsi senza nessun preavviso e uccidere chiunque, a caso. E’ il terrorista perfetto. D: Lei ha lavorato sul progetto AIDS, mi diceva. R: Ho solo fatto in modo da far sembrare le cose ancora più brutte di quello che erano. D: Sia più specifico R: Penso proprio di no… D: Quale idea era stato chiamato a rafforzare? R: Che l’HIV era l’unica causa dell’AIDS, in America, in Africa, ovunque. D: Ma perché la scienza ha bisogno di uno come lei? http://italocillo.it/matrix01/
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R: Perché al tempo c’era già un tentativo di provare che l’HIV non era l’unica causa dell’AIDS. Dovevamo compattare su questa idea sia gli scienziati sia l’opinione pubblica D: E lei ha “iniettato” l’informazione? R: Esattamente D: C’erano bugie nell’articolo? R: Abbiamo manipolato le fughe di notizie, è quello il nostro modo di procedere. D: Così funzionano queste operazioni? R: Esatto, a volte (più raramente) ci prendiamo anche la briga di non far arrivare alla stampa un certo tipo di notizie. D: E con l’AIDS? R: Abbiamo fatto credere alla stampa, attraverso fonti governative, che l’unica causa era l’HIV, che poteva incubare per decenni e poi manifestarsi. D: Perché il mondo medico avrebbe appoggiato queste bugie sull’HIV? R: Per non essere screditati. Vede, l’opinione pubblica deve essere indirizzata in un qualche modo, altrimenti si crea il caos. http://italocillo.it/matrix01/
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D: Ma perché scegliere una bugia come quella che l’HIV causa l’AIDS? Perché promuovere una simile idea? R: Perché rende la gente più governabile, altrimenti poi finiranno col distruggersi l’uno con l’altro D: In altre parole, si manipola l’opinione pubblica, c’è qualcos’altro dietro, c’è di più R: Si tratta di portare le persone a credere che il mondo abbia bisogno di ordine D: Un ordine imposto dall’alto R: Beh, da dove vuole che arrivi? D: Non suona tanto democratico R: E chi se ne frega della democrazia! E’ soltanto un altro paradigma, un altro modello. E’ soltanto un’altra idea nel mare delle idee. E’ un paradigma perdente D: Lei preferisce una dittatura globale? R: Sì, se è veramente globale e se, in qualche modo, ha anche un aspetto di benevolenza…
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