La Marca Semprini
December 19, 2022 | Author: Anonymous | Category: N/A
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Andréa Semprini
arca L a m arca
d al prodotto al mercato, da l mercato alla alla società società
A imona
Indice
Prefazione di Vanni Codeluppi
11
laa marca tra prodotto e m ercat Introduzione: l ercatoo 2 1 Prodotto e marca:
storia di storia di una relazione difficile
i l prodotto 1. UAU'origine e storia ra il vecchia storia n a vecchia Le condizioni di apparizione délia m arc arcaa Lo sviluppo délia m arca arca m oderna
27 32 35
2. L a dualità prodotto e marca commerciale: Visione commerciale: Visione la marca corne argomento di vendita Visione industriale: la m arc arcaa corne innovazione finanziaria: Visione finanziaria: Visione la marca corne valore aggiunto
40
3. D al prodotto al consumatore Visione pubblicitaria:
53
la m arc arcaam corne supplemento d'anima Visione arketi arketing: ng: la m arc arcaa corne mediatore
42 45
49
53 61
n ce
L a marca corne vettore d i senso corne vettore
4. La marca corne narrazione
Dalla marca-segno
alla marca-significazione Myriam e la semiotica La gestione del d el senso 5. La marca corne valore
Prodotti, marche, valori La segmentazione de d e i valori L'evoluzione dei valori
6. La m arca arca corne contratto U na sovranità condivisa L'identità di marca D u e false false opposizioni opposizioni ossibilee L a marca corne m ond ondoo p ossibil 7. G li strurnenti délia rnarca
L'arsenale délia cornunicazione II p rodotto, rodotto, strurnento d'identità L'identità visiva délia rnarca
8. La rnarca créatrice di d i mondi
1 di u na possibili possibili rnarca de i rnondi L mondi e p roprietà ropriet à dei
Indice
9.
arcaa La legittimità legittimità délia m arc I I diritto di parola Le fonti délia legittimità legittimità La dimensione istituzionale délia marca
15 1500 15 1511 155 15 1599
dii cornunicazione La marca corne dispositivo d
L Loo sviluppo délia marca: poste in gioco e limiti L'internazionalizzazione délie marche L'architettura délia m arca 1 limiti limiti délia legittimità: il caso Benetton 11. L a disseminazione sociale sociale délia marca La forma-marca 1 nuovi temtori délia m arca 10 10..
Conclusione: la Bibliografia
tra t ra m ercat ercatoo e marca società
Indice délie m arche arche
169 17 1700 174 17 1799 189 18 9 190 199
20 2099 21 3 217
PREFAZIONE
di Vanni Codeluppi
L a cultura aziendale h a sempre avuto notevoli difficoltà a comprendere la natura e i meccanismi d i funzionamento délia marca. Forse perché la marca, a differenza dei de i prodotti, no n h a una consisu l piano délia realtà fisica. A pparentemente in stenza sul sembra dotata di un'esistenza pparent concreta, emente essere quanto puô avère de i referenti avère dei referenti tangibili che la rap i l logotipo o i negozi rnonomarca presentano (corne il c h e la interpretano su l piano distributivo), ha un'attività molto intensa e p u ô subire anche dei gravi unn soggetto che ha un a danneggiamenti. I n realtà, è u natura totalmente natura totalmente immateriale. perô senzasperimentata perô Non puô un costante riferi realtà realtà fisicamente mento dagli alla funzionare individui, al mondo dei de i prodotti e délie loro prestazioni. La marca L a no nonn è dunque u n semplice soggetto comunicativa ch e perm ett ettee di differenziadi natura comunicativa re su l piano simbolico de deii prodotti sempre più omogenei sul versante prestazionale. Se la si considéra suoi aspetti p er i suoi immateriali, ssoltanto c e un'eccessiva collocandola le si attribui in aspetti libertà d'azione, u n campo troppo ampio e privo di quel vincoli che ch e
p o s s o n o essere prodotti prodotti dalla concretezza délia andare, porta all'insterilirealtà fisica. Ciô, a lungo lungo andare, all'insterilimento, corne è successo per moite marche la cu i identità è stata indebo lita durante gli anni ottanta da u n a strategia di valorizzazione opérante soprattutto su l piano dell'immaterialità. ciôô La marca, dunque, è u n soggetto molteplice e ci spiega le difficoltà sinora incontrate dalla cultura nell'interpretarla. erpretarla. C'è voluta infatti la aziendale nell'int récente crisi di quel paradigma razionale e pragrnatico ch e è stato tradizionalmente impiegato dalla aziendale aziendale p e r f a r si inc hrelazione cultura e questa questa incom incom inciassse a porsi correttamente alla incia natura délia marca. C'è voluto cioè l'arrivo di nuovi concetti e paradigmi. Corne ad esempio, se consideriamo soltanto l'ambito del marketing, ma il discorso potrebbe analogamente essere ripetuto p e r le filosofie di management, il "maxi-marketing" (Rapp e Collins), il "micro-marketing" (Schlossber (Schlossberg), g), il "relationship marketing" (McKenna), il "neornarketing" (Badot e Cova) e il "postmodern marketing" (Brown). Una volta tanto, perô, gl glii Stati U niti niti,, paese cu i la cultura d'impresa è nata e h a raggiunto i suoi più elevati livelli di sviluppo, devono cedere il passo, probabilmente perché il loro deciso orientamento si trova a disagio di fronte u n sogpragmatico getto molteplice È e poco concreto corne la rnarca. laad rnarca. dunque in Europa ch e troviarno le elaborazioni p iù
avanzate a questo proposito, quelle cioè di JeanNoël Kapferer e Andréa Sem prini prini,, c h e n o n a caso operano entrambi in quel territorio francese dove si è sviluppata la più importante tradizione teorica di analisi dei fenomeni comunicativi e dove si è maggiormente intensificato quel rapporto di collaborazione c h e si è instaurato trtraa la sem ioti iotica ca e i ill marke-
ting1.
I l primo h a messo in in luce, ne l su o primo lavoro 2 sull'argomento , le principali tra le molteplici funzioni c h e la marca è in i n grado di svolgere per conto d e l consumatore: • di id.entificaz.ione de l prodotto d a parte de l consuda l punto di vista vista degli attributi e délie matore dal caratteristiche; • di orientamento del consumatore all'interno délia molteplicità di prodotti offerti su l mercato; • di garanzia in relazione alla costanza de l livello qualitativo offerto dalla marca; 1. P e r u n a rassegna sintetica délie interrelazioni esistenti trtraa la semiotica e i ill marketing, m i permetto di rinviare a V. V . Codeluppi, Consumo e comunicazione. Merci, messaggi e pubblicifà nelle società contemporanee, Milano, Angeli, 1989 e "La " La sem ioti iotica ca del de l consumo: nuovi sviluppi de dell pen a. di marketing", Micro & Macro Marketing, I I , n. 2, siero
1993. agosto Kapferer e J.-C. J.-C. Thoenig (a cura di), L a ma rca , 2 . J.-N. Milano, Guerini e Associati, 1991.
• di personalizzazione ovvero la possibilità di coco -
municare nel sociale l'identità d del el consumatore; • ludica, relativa cioè al piacere provato da dall consu i matore nell'effettuare suoi acquisti; • d i praticità, cioè di semplificazione dell'atto d'acquisto attraverso la l a m emorizzazi emorizzazione one dei de i precedenti processi di scelta e délie esperienze di consume. Kapferer ha inoltre sostenuto ch e si tende generalmente a trascurare i numerosi aspetti nascosti délia corne di l'innovazione ricerca, marca, "il prodotto, e l'assunzione rischio. La la marca spinge il mercato verso l'alto perché cerca costantemente di superarsi, di creare un prodotto co conn migliori prestazioni, pi piùù rispondente allé aspettative dei consum atori atori.. Non lo filantropia o generosità: è la condizione p er fa p e r filantropia sopravvivere. U n a marca c h e n on rinnova il su o prodotto muore: perde il su o valore aggiunto, il su o vantaggio differenziale, la sua ragione d'essere"3. considerato questi Kapferer ha considerato questi aspetti nascosti corne quelli p i ù irnportanti, in quanto la ma rc a è "la dell prodotto", la la sintesi di tutti gli investimemoria de ne l corso degli menti effettuati nel degli anni dall'impresa e dell'esperienza c h e di tali investimenti h a fatto il consumatore.
I n realtà, corne si è detto, detto, la la rnarca si nuire de dell 59. 9. 3. Ibidem, éd éd.. it. i t. p . 5
costante rapporte dialettico esistente t r a i suoi aspetti materiali e quelli im materiali materiali.. Limitarla agii aspetti materiali, agii investimenti effettuati dall'impresa significa attribuirle u n ruolo ruolo troppo statico, di conservazione del passato. passato. Essa è invece u n soggetto m oltepl olteplice ice e dinamico c h e si definisce e s sii trasforma costantemente ne l corso del de l su o processo di evoluzione. Tutte le funzioni délia marca, materiali e immateriali, concorrono infatti a costruire e ad alimentare ilil su o vero valore, ciô che gli statunitensi chiamano l laa "brand equity"4 . ne ha dovuto tener conto nel ne l Kapferer L o stesso volume successive. L e s marques, capital d e l'entreprise, che h a avuto anche u n a récente edizione récente edizione sta5 tunitense . Lo h a fatto, in particolare, elaborando u n particolare strumento di analisi: il "prisma "prisma d'identità délia marca". Taie prisma prevede infatti che l'identità di ogni marca debba operare su sei se i principali dimensioni: fisico, personalità, universo culturale, relazione, riflesso del c o n su mato re e mentalizzazione, cioè rapporte c on se stessi. 4. D.A. Aaker, Managing Brand Equity: Capitaliz.ing o n thé Value o f a Brand N a me, N ew York, Free
Press, 1991; s ul l ' a r g o m en to vedi anche anche A a . Vv., Exploring B r and Equity, N ew York, Advertising Research Foundation, 1995. 5 . J.-N. Kapferer, L e s marques, capital d e l'entreprise, Paris, Editions d'Organisation, d'Organisation, 1991 e Stratégie Brand Le s Editions Manage m e nt : N ew Approaches to Creating a n d Evaluating Brand Equity, N Brand New ew Y ork, ork, Free Press, 1994.
Andréa Semprini si è invece sforzato sisinn d al su o primo v o l u m e sull'argomento, M a r c h e e mondi 6 possibili , di inquadrare in u n a p iù ampia prospet e loun tiva dstorica svilupe l f e n oem sociologica e n o - m a r c a l'apparizione , identificando certo po numéro di tendenze che spiegano l'importanza cre-
scente assunta d a quest'ultima n ei mercati postindustriali. I n questo stesso lavoro, Semprini ha evidenziato la natura di "motore semiotico" délia marca, la quale, esattamente corne u n testo letterade i "mondi rio, è in grado di dare vita a dei "mondi possibili". Semprini h a applicato cioè alla marca marca quel quel concetto d i m o n d o possibile che, seconde U mb e rto Eco, realtà narrativa definisce u n costrutto culturale, u n a realtà narrativa che "consiste di u n insieme di individui forniti di 7
proprietà .
Ma se l a funzione délia marca è sempre stata queiïa d i produrre u n a differenziazi differenziazione one semiotica
di creare alla s u aricco capacità attorno ugrazie n universo di senso, oggi, i n u nal prodotto universo sociale saturato d a i messaggi e da i prodotti, taie funzione diviene sempre più cruciale. L a gestione délia marca è pertanto un'operazione difficile, perché consiste consiste n e l dover integrare e amministrare soprattutto degli elementi di di natura natura imm ateri ateriale. ale. e mondi Marched élia possibili. Un approccio 6. A . Semprini, semiotico al marketing Milano, Angeli, 1992. marca, 7. U. Eco, Lector in fabula, M ilano, ilano, Bompiani, 1979, p.
128.
Eppure, possedere u n a marca dotata di un'immagine e un'identità stabilmente definite è l'unica cer cer-tezza c h e un'impresa puô avère di fronte a tassi di cambiamento sempre p iù accelerati d e l sociale e dei de i mercati. N o n è u n caso, infatti, che alcune délie principal marche che oggi conosciamo siano nate nella seconda metà dell'Ottocento, il période in cui, c o n l'esplosione délia Seconda rivoluzione industriale, le le società occidentali hanno dovuto far fa r fronte ad u n a brusca accelerazione dei ritmi di vita e de l flusso délie comunicazioni comunicazioni.. Giustamente, Semprini h a sottolineato c h e indimarca, per darsi una stabilità temporale, deve u n a de i potenti valori viduare e definire co n precisione dei di base da collocare nel d el su o m ondo ondo.. Valori ne l cuore del c h e vanno mantenuti il p iù possibile fissi e riconoscibili, p u r dovendo costantemente aggiornare le modalità espressive modalità espressive utilizzate per com unicarl unicarli.i. Proprio perché articola d e i valori, la m a r c a è conteste sociale, econo econocostantemente immersa ne l conteste sociale, mico e umano del suo tempo e si m ostra parti particolarcolarmente reattiva ai fenomeni simbolici e socioculturali c h e attraversano e definiscono taie conteste. È d'altronde possibile indentificare in questa forte tr a marca e contesto socioculturale u n a relazione tra délie costanti délia riflessione d i Semprini sulla marca. relazione, one, S emprini ha presentaP e r illustrare taie taie relazi
to in M ar ch e e m o n d i possibili u n o strumento d' a
nalisi c h e h a denominato "mapping "mapping semiotico de i valori di marca". Taie strumento ha la caratteristica di essere u n a mappa di posizionamento basata non no n su comportamenti o atteggiamenti di consumo, m a su "valori di consumo", ovvero sulle radici délia identità profonda délia m arca. Dopo aver aver descritto i valori c h e sono alla base del de l su o mapping (utopico, critico, ludico, pratico), e c critico, chh e corrispondono sostanzialmente a quelli individuati i inn precedenza da JeanSemprini h a incrociato la mappa forMarie Floch8 , Semprini co n alcune dimensioni che ch e sono mata da tali valori con di ulan dimensione a marca: la pertinenti p elar ilspazialità, posizionamento temporalità, l'attorialità, relazionale e quella passionale. Inoltre, a seconda del quadrante occupato n e l mapping, u n a marca p u ô essere definita Missione (area utopico-critica), Progetto (area utopico-ludica), Euforia (area ludico-pratica) e Inf or mazione (area pratico-critica). La marca marca Missione h a u n compito di comprensione e di ricerca e la sua capacità prevalente consiste ne l mettere in relazione il passato, il présente e il future. La marca Progetto deve contenere al su o interne un discorso innovatore , che le consenta di mettere l'accento sull'originalità piuttosto c h e sulla profondità dell'analisi. La marca Euforia h a la capacità capacità di creare u n universo 8 . J.-M. Floch, Semiotica, marketing e comunicazione.
ilano, o, Angeli, 1992. Dietro i segni, le stratégie, M ilan
positivo e tranquillizzante. tranquillizzante. La La marca Informazione, infine, riesce ad ottenere u n a legittimazione allorc h é è capace d i giustificare le s u e prestazioni, le su e qualità e i suoi vantaggi. N el testo invece invece ch e il lettore si accinge a prendere in esame, precedentemente uscito in Francia nella storica collana Q u e sais-je? délie Presses Universitaires de France, Semprini, p u r continuando ad analizzare la marca prevalentemente attraverso il ruolo esercitato nell'ambito aziendale, tende ad allargarne il territorio di operatività. operatività. Tende cioè a vera c h e oggi si fa forma sem pre astratta più largo considerare e propria "forma-marca", di una discorsività che si dissémina nel sociale e puô indifferentemente assumere le sembianze délia Coca-Cola o di Berlusconi. L' autore riprende perciô la strumentazione teorica precedentemente elaborata sulla marca aziendale e, nello svilupparla, la applica anche a marche di di altra altra natura. Mostra natura. Mostra cosi cosi corne qualsiasi marca, marca, p e r essere considerata taie, debba essere caratterizzata da alcuni principi basilari di funziona funzionamento: mento: la distintività, la sinteticità, la coerenza, la credibilità, la confidenza e, soprattutto, la l a legittimità. conn i ruoli concretamente I l fecondo confronto confronto co esercitati dalla marca in contesti sociali anche porta essere Semprini a rimediare a quel molto limite differenti accusato n e l volume di cui poteva
Marche e m o n d i possibili e cioè l'impiego a volte
eccessivo di u n o "sguardo semiotico"9 sul mondo corne u n attore délia marca. O ra la la marca è vista corne sociale complète, ch e produce senso, veicola d e i a sostanziare valori u cnh contratto e servono agii senso pro allô scopo di e pone altri attori questo trovare u n riconoscimento p e r i propri sforzi. L a marca diviene quindi un mediatore, o se si preferisce u n traduttore, un'istanza di congiunzione e d i passaggio, che permette a d u e culture per moiti versi distinte, ovvero quella délia produzione e dell'azienda d a u n lato e quella del de l consumo e délia vita quotidiana dall'altro, di trovare u n terreno comune ed un linguaggio condiviso. condiviso. Proprio in ragione di questa sua natura duplice, l'analisi délia marc a richiede u n approccio profondamente profondamente interdisciplinare, quale quelle appunto c h e il lettore potrà trovare i inn questo libro.
9 . Si intende evidentemente fare riferimento al volume
curato da A . Semprini L o sguardo semiotico. Pubblicità, stampa, radio, Milano, Angeli, 1990.
INTRODUZIONE L a m arca tr a prodotto e mercato arca tra
L a storia délia marca è ad un tempo antica e récente. Forme embrionali di logica délia marca possono essere reperite g ià nell'antichità, quando un'attività un'attività er eraa avviata produzioneindustriale, e di scambio. è solo con la di e in Tuttavia rivoluzione particolare a partire dalla seconda metà del XIX secolo, c h e le marche moderne fanno la loro appasecolo, rizione. Un secolo più tardi, lo sviluppo dei consumi di massa provoca nuove trasformazioni nelle logiche d dii funzio funzionamento namento délia marca. La comparsa di u n a nuova figura sociale - il consumatore - pone il problema délia messa in relazione e de ll'interdill'interdipendenza d i du e mondi lontani: l'universo délia produzione e l'universo degli individu . Infine, la transizione p ost-industrial ost-industrialee e lo l o sviluppo di un'economia di béni immateriali caratterizzano l'ulteriore trasformazione de l ruolo e délia natura délia délia marca, marca, e pongono il problema délia su a disseminazione disseminazione al là de di dell su o tradizionale campo d'applicazione, il mercato.
L a messa in relazione di questa prospettiva stori
ç a c o n una prospettiva teorica permette dii esp licita permette d licitare lo stretto legame ch e esiste trtraa contesto socioeconomico e logica di mercato. Il progressive) spo atto, implica dal prodotto alla marca e d stamento da parallea questa ai consum inatori atori, u n a trasformazione marca. D a la délia natura e del d el funzionamento délia délia marca. strumento d i differenziazione e d'identificazione, d'identificazione, dii senso e essa diviene progressivamente u n ve ttor ttoree d u n mediatore di d i valori socioculturali. La transizione da dall prodotto al mercato mercato implica il riconoscimento de l ruolo ruolo chiave chiave giocato dagli individui e trasforma i n u n dispositivo di mediazione. la marca in Questo testo è suddiviso in quattro parti. La prima La prima ricostruisce il percorso storico délia marca, le su e Allô stesso condizioni di apparizione e di sviluppo. sviluppo. Allô tempo mostra corne le visioni classiche délia marca co n difficoltà la relazione tra tr a proconcettualizzino con La seconda parte identifica nella s ua dotto e marca. La il senso la natura di veicolare capacità délia marca contemporanea. La marca entra in comunicazione co n i consumatori ai quali propone la condivisione di certi valori. Scegliendo d'aderire o meno a tali proposizioni, i consumatori acquisiscono un importante potere di sanzione. La terza parte descrive gli gl i strumenti impiegati dalla marca p e r realizzare u n a strategia propria. L'allargamento del de l raggio d azion e délia marca introduce la problematica délia
legittim ità, particolarmente importante quando la legittim marca intenda dotarsi di u na dimensione istituzio
Introdutione
nale. Nella quarta parte vengono analizzate le conseguenze legate all'accresciuto potere délia marca. Perseguendo stratégie di internazionalizzazione e puô mostra la marca oitrepassare diversificazione, i limiti corne l'esempio di délia propria legittimità, B enet t o n. Ma oitre c h e dispositivo fo r m al e d i de l senso, comunicazione, pura tecnica di gestione del la logica di marca sembra potersi applicare b e n al di là d del el conteste di mercato. Nella parte conclusiva di questo testo presenteremo alcuni esempi esempi di marche umanitarie, culturali e politiche, politiche, analizzati corne manifestazioni délia disseminazione sociale délia m arca arca..
PRODOTTO E M A R C A : PRODOTTO E STORIA DI U N A RELAZIONE DIFFICILE
1. A L L O R I G IN IN E E R A I IL L PROD OTTO
U na vecchia storia
cii obbliga a risaliTracciare un u n a storia délia marca c re lontano nel tempo. L e terrecotte e i vari prodotti di artigianato rinvenuti negli scavi archeologici del bacino mediterraneo mostrano spesso incisi piccoli disegni o forme geometriche. Spesso non si tratta c h e di forme semplificate, quasi scarabocchi, tracciati prima délia cottura nella materia ancora tenera. Nonostante siano semplici, queste tracée possono essere c onsiderate onsiderate corne i predecessori délie m ar arche che moderne. Esse sono, p e r u n segno dato, sempre identiche e, se si comparano du e segni, sempre differenti d i queste picco g li uni li uni dagli altri. La ragione di
le incisioni e ra in in realtà semplice: le piccole tracée sulle terrecotte avevano la funzione di d i identificare la l a bottega che aveva prodotte e di differenziarla che le aveva dalla produzione dél botteghe. Non si trattava délie ie altre botteghe. Non stione di concorrenza commerciaancora di u n a que stione le, m a se mp l ic e me n te di evitare c o n fus i o n i i al
mornento d e l trasporto e di potere attribuire ogni d e l carico al suo legittimo proprietario. proprietario. I n queparte de sta st a forma di marchiatura troviamo già, sebbene ad
ro o o e marca
u n o stato embrionale, quattro quattro importanti caratteristiche délia m arca arca.. Segnando u n a ten'acotta con u n a délia m semplice traccia, si compiono in realtà quattro ope-
razioni distinte.
Si m a rc a una identificazione. identificazione. - Spesso
uno stesso carico era composto dalla produzione di numerose carico botteghe. 1 prodotti tendevano ad assomigliarsi tra tr a loro - stesso stile, stessa tecnica, tecnica, stessi materiali e d occorreva stabilire l'origine di di ciascuna partita. Questa nécessita di identificazione non si limitava al trasporto. Essa riguardava tutte le fasi successive délia vita délia de l prodotto, fino al su o arrivo al destina vita del ultimo mo , colui che oggi chiameremm tario ulti chiameremm o il consum ator atoree finale. Si marca una appropriazione. appropriazione. - Identificando u n
oggetto si p u ô fare valere un u n diritto di proprietà sul-
Identificazione medesimo. l'oggetto appropriazione possono possono coincidere, m a possono eanche essere coincidere, disgiunte. Nei casi più più semplici, il prodotto esce dalla bottega per essere avviato direttamente alla s u a destinazione finale. M a quando il circuito di scambi commerciali acquisisce u n a certa complessità, si assiste alla comparsa di un numéro crescente di intermediari, i quali aspirano a comprare e riven-
dere quel dato prodotto e intendono dere quel intendono dunque dunque aggiungere o sostituire il loro segno d'identificazione a quelli p reesistenti reesistenti.. Diventa spesso difficile, p e r l'ul
AU origine origine e ra itprodotto
timo arrivato, cancellare completamente il lavoro giàà compiuto. Talvolta, certe fasi d'identificazione gi délia vita d e l prodotto lo "marcano" più intensa di altre p iù profonde. I n questi mente altre e d in modo casi, tentare di togliere al a l prodotto délie caratteristiche cosï profondamente radicate è u n o sforzo vano, sforzo vano, addirittura nocivo, dato c h e ci ciôô puô essere realizza délia banalizzazione di tutto quanto to solo a prezzo délia faceva parte délia specificità del prodotto e spesso délia sua attrattiva. S i marca una d iff ifferenziazione. erenziazione. - Questa operazio-
ne obbedisce in primo luogo ad un bisogno pratico immédiate: separare la produzione degli u n i da e immédiate: quella degli altri, a causa délia relativa relativa standardizzazione dei prodotti. A questo stadio la procedura di differenziazione è puramente posizionale, n o n dii valoessendo ancora investita di significazione o d A e B è neutra, ri. La d pisti tra tr a i prodotti istinzione serve giusto semplificare le operazioni di riconoscie r nzione mento, d'inventario e stoccaggio délia mercanzia. È da notare c h e queste procédure queste procédure di differenziazione concernono esclusivamente il sistema di produzione e il circuito commerciale, quella c h e oggi definiremmo la rete d i distribuzione. Il sistema di ricezio-
l'insieme e de ne , vale a dire d e i con u tilizzatori tilizzatori no degli n è toccato sumatori de i prodotti, da questo tipo di d iffer ifferenziazione. enziazione. P e r loro, tutte le terrecotte sono grigie.
r o o t t o e marca
Si marca una qualificawne. - P u ô accadere che, nonostante abbiano un aspetto identico, le terrecotte nonostante abbiano délia bottega A siano p iù resistenti, sopportino
de l trasporto, urti del gl i délie siano bottega meglio gli oppure dalla più impermeabili terrecotte provenienti terrecotte provenienti dalla B . È ugualmente possibile che, nonostante siano identiche nella loro concezione e fabbricazione, le terrecotte délia bottega C siano consegnate sempre con puntualità, mentre quelle délia bottega D no n rispettino i termini d i consegna convenuti. Nel cominceranno a ristretto ambiente de i trasportatori, trasportatori, cominceranno preferirsi le terrecotte dotate del segno di identificazione délia bottega A , quella che fornisce i prodotti più solidi, oppure délia bottega C, quella c h e consegna i propri prodotti sempre c on pu ntualità. ntualità. A partire d a questo momento, il piccolo scarabocchio inciaa ad essere più c h e u n inciso sulla terracotta com inci semplice segno segno d'identificazione, d'appropriazione
e dDia differenzi differenziazione. azione. u n lato, esso consente di rendere le qualità di u n prodotto (robustezza, tenuta), o eventualmente i suoi difetti (porosità, fragilità, deformità), immediatamente espliciti e riconoscibili. U n semplice colpo d'occhio consentira al commerciante non sol-
tanto di conoscere chi ha prodotto la terracotta, m a anche d i sapere c h e essa présenta taie o talaltro
vantaggio o inconveniente. Lo scarabocchio scarabocchio diventa segno: consente di conoscere le qualità e i difetti di un prodotto senza doverne fare l'esperienza.
/in angine
eiu « pruaoïw
D'altra parte, esso permette di attribuire ad u n pro-
dotto qualità c h e n o n g li appartengono intrinsecamente e che derivano piuttosto dal suo contesto pro e La puntualità, mercial merciale. e. La per terracotta; esempio, a caratteristica intrinseca intrinseca nduttivo on è u n com délia rappresenta innegabilmente una q ualità rilem a essa rappresenta vante qualora la puntualità di consegna diventi u n fattore importante p er il grossista. I n modo modo analog o, la buona conservazione délie derrate alimentari (grano, v i n o , olio ecc.) contenute all'interno di è u n a qualità dell'anfora un'anfora unnoan conseguenza. ad u nin processo piuttosto Grazie ad se, ne è di sostituzione, tutte queste queste qualità possono possono essere espresse dalla piccola traccia incisa sulle terrecotte, che diventa allora u n segno di puntualità o di buona conservazione. queste qualità Perché queste Perché qualità direttamente o indirettamente legate al prodotto possano installarsi, esse devono e ripetute in modo essere modo regolare su di un arco d icostanti tempo piuttosto lungo. L e qualità délia "robustezza" e délia "puntualità" no n saranno associate alla produzione di u n a bottega bottega se n on quando verra constatato che tutte le partite délia fornitura presentano caratteristiche simili e c h e taie condiziopresentano riproduce regolarmente ad ogni nuova consen e si riproduce
gna. Grazie accu mulazione lenta e regolare si proprio stabilisée a laquesta reputazione di un produttore. re. Taie reputazione puô allora com inciar inciaree a funzionare corne "credito di fiducia" e proiettare ne l futu
u u o w e rnurcu
ro il potenziale costruito ne l passato. Ma a questo punto dobbiamo abbandonare i tempi antichi, perché tali aspetti délia marca appariranno ben più
tardi nella tardi nella storia de l suo sviluppo. L e condizioni d i apparizione délia apparizione délia marca marca
La discussione de l paragrafo précédente permette di precisare le condizioni economiche e produ ttive ttive che hanno preceduto l'apparizione délia marca cosï corne oggi noi la conosciamo. L conosciamo. L a storia délia m arc arcaa m o d e r n a p u ô essere suddivisa in due periodi. I l dalla rivoluzione industriale, è primo, inaugurato dalla dominato da l concetto di merce. Questo periodo si conclude all'incirca alla fine del primo conflitto mondiale. Il seconde periodo inizia negli anni venti l'apparizione délia e segna l'apparizione délia marca contemporanea. Sebbene esso s ia tuttora in corso, corso, alcuni im portant portantii in tempi tempi recenti sembrano cambiamenti cambiamenti annunciare u nprodottisi a nuova transizione. P e r quanto riguarda il primo periodo, numéros fattori hanno u n ruolo importante nella "nascita" délia marca, le preparano il terreno e la rendono indispensabile. Ecco di seguito i cinque principali. L a produzione d i m assa. - L Laa nécessita di segnala-
re l'appropriazione e l'identificazione di un bene si solamente quando la produzione raggiunfa sentire sentire solamente g e quantitativi rilevanti. Il termine "produzione di
U' or or igine igine e r a Up r o o tto
massa" acquista pieno significato c o n l'avvento délia rivoluzione industriale. A partire d al X V III secolo, la produzione artigianale di manufatti e di
piccole série viene progressivamente sostituita dalla produzione industriale, automatizzata e di grandi série. primo settore L a produzione produzione standardizzata. - II primo
ad essere indus triali trializzato zzato f u quello délia filatura. La tecnologia de l vapore permise di automatizzare i I tessuti e d diimodo telai prodotti accrescere accrescere la produttività. in taie presentano una qualità omogenea e caratteristiche simili. La meccanizzazione trasf trasforma orma il prodotto artigianale in merce industriale, c h e si differenzia solo attraverso elementi oggettivi (tipo di tessuto, prezzo). Sono precisamente la standardizzazione e l'anonimato délia merce a facilitare a facilitare gli gl i scambi e ad erciale. le. A i a d accelerare la dinamica comm ercia partner economici (produttori, grossisti, rivenditori al dettaglio) basta u n a semplice procedur proceduraa d'identificazione. L a domanda è considerata omogenea. Il consumatore finale acquista u n pezzo di tessuto generico, senza troppo preoccuparsi de ll'identità ll'identità de l produttore. Non siamo molto lontani qui dallo scarabocchio dell'antico artigiano vasaio.
L'anonimato d e g li scambi. - L a produzione di
centralizzazione délia produzione i n massa e l a centralizzazione zone industriali rende gli gl i scambi commerciali sem
Prodotto e ma rca
p ré p iù anonimi. N e l sistema artigianale o preindustriale tra tr a produttore e consumatore esisteva u n a relazione personale. Questo legame circondava la transazione economica di u n conteste» sociale e lo dotava di una dimensione umana. L a piazza d e l mercato, cosï corne la bottega dell'artigiano erano anche luoghi di socializzazione. socializzazione. L'acquisto di u n prodotto era prodotto er a spesso legato alla personalità de l su o produttore. L a s u a competenza, la s u a onestà (o eventualmente il contrario) erano automaticamente ai suoi prodotti. trasferite La L a produzione triale triale di massa rompe questa relazione e rende indus impossibile taie proiezione. L a merce è costretta a viaggiare, sola su a farsi conoscere e a "presentarsi" da da sola sull mercato. L a comp t es sità délia rete d i distribuzione. - A
mano a m a n o che i mercati si diversificano e si estendono, prende corpo u n sistema di distribuzione sempre p iù complesso. Dopo avère abbandonato la fabbrica e prima di raggiungere il consumatore, la merce passa attr attraverso averso un num éro crescente di intermediari. Anche i canali di distribuzione si diversifi canali di cano e si incrociano. Diventa possibile acquistare u na stessa merce in posti différend e, in modo ana-
a trovarsi fianco a logo, differenti cominciano fianco merci nello differenti stesso luogo. È alla fine dell'ottocento c h e si assiste all'apparizione d el bazar, antenato degli attuali iperm ercati ercati..
processi di fabbricazione industriale modificano la concezione e la fattura de deii prodotti tradizionali, quando L' ignoranw
ai cib che si acquista.
no n propongono addiri addirittur a prodotti letamene nuovi. In entrambi i casittura i consum ator atoricomp i si trovano di fronte a merci che difficilmente riconoscono. I sistemi di funzionamento, i m ateriali, ateriali, i gusti, i modi di utilizzo, tutto cambia e pone al consumatore d e i problemi di comprensione e di fiducia interamente nuovi. Si rende allora necessario "spiegare", garantire e rendere familiari le le merci. Accattivarsi e rassicurare la clientela diventa talvolta più importante sicurare ch e convincerla délie qualità intrinseche dei prodot-
to.
L o sviluppo délia marca moderna
Alla fine dei XIX secolo, le condizioni favorevoli È sono allô sviluppo moderna délia inmarca d'altronde proprio appaiono questo période ch e riunite. le prime marche, alcune délie quali, corne corne CocaCola, Michelin o Schweppes, sono tuttora universalmente conosciute. L e profonde trasformazioni introdotte dalla rivoluzione industriale n el tessuto economico e nelle abitudini di vita degli individui
hanno preparato il terreno e hanno reso la marca "necessaria". E essenzialmente a partire dagli anni venti che si p u ô situare l'apparizione délia marca corne feno
meno commerciale e corne problematica teorica. Quest'epoca vede l'apparizione di u n sistema d i consumo di massa, a fianco dell'oramai be n conso di massa. di produzione lidato sistema Nelle società industriali u n crescente numéro di individu accède a pratiche di consumo c h e oitrepassano il semplice sostentamento. Il benessere economico anima u n a domanda di merci quantitadvamente considerevole e qualitativamente diversificata. Questo processo rallenta sensibilmente co n la recessione degli anni trenta e durante la guerra, p e r po i accelerare a partire dagli anni cinquanta. Inizia allora un période di trent'anni di crescita economica quasi ininterrotta, ch e h a c ontraddistint società ontraddistintoo la maggior parte délie délie società occidentali del dopoguerra. ereditato dalla cultura I l sistema di produzione ereditato industriale d e l X I X secolo n on è p iù in grado di rispondere allé allé attese di questa nuova domanda di
standardizzati massa. L'offerta de dei no nonn basta p iù a anonima soddisfare ui prodotti n a crescente domanda sociale di differenziazione e di distinzione. Ormai, le pezze di d i tessuto tutte uguali, l lee Ford T (tutte rigorosamente nere), i prodotti industriali distribuiti cosï corne sono usciti dalla fabbrica, appaiono eccessivamente standardizzati e non abbastanza "appetibili".
D a u n lato, è la trasformazione délia domanda che spinge verso un'utilizzazione sistematica délia strumento di differenziaziomarca, concepita corne strumento differenziazione e corne segno distintivo da aggiungere ad un
ro otto oorr g n e e ra p ro
prodotto. Dall'altro, la crescente concorrenza alla quale sono sottoposte le aziende trova nella marca la punta di diamante délia competizione competizione commerciale. Confrontato al m ercato dominato dal dalle le merci, il mercato dominato dalle m arc arche he présenta numerose particolarità. Il peso crescente dell'innovazione. - La ricerca e
l'innovazione diventano fattori determinanti délia competizione economica, sisiaa p e r quanto quanto riguarda i
procedimenti Un prodotto udin o marca c h e i prodotti. p e r potersi potersi differenziare deve garantire standard di qualità superiore a quelle de i suoi concorrenti anonimi. Questo fatto g li permette di legittimare la s u a m a r c a e di stipulare u n contratto di fiducia, corne credito p e r il futuro. délia c o m u n ic a zio zio n e . - Fr Fraa gli L o sviluppo délia
strumenti di valorizzazione del de l prodotto, la comunica svolge u n ruolo privilegiato. zione svolge zione P e r lungo tempo identificata c on la pubblicità, la comunicazione d i marca ricorre in realtà ad u n a ricca gamma di strumenti. Il packaging, la pubblipromozioni acquisicità su l luogo d i vendita o le promozioni scono un'importanza crescente nella costruzione
délia personalità forme doi i u n a m acorne r c a . Altre comunicazione p iù dindirette, lo sponsoring la comunicazione istituzionale, partecipano attivarnente a taie costruzione.
Lapresa in cont o d e l consumatore. - I n u n m erca erca--
to di merci, la domanda è trattata corne u n a variabile econornetrica. In altri termini, le variazioni variazioni délia domanda sono ritenute prevedibili e mode llizzabili llizzabili.. I n u n m ercato ddii m arc arche he si tiene conto délia domanda in modo più strutturale e sistematico. La su a differenziazione e la s u a evoluzione vengono analizzate i n modo approfondito. 1 consumatori sono oggetto di studio e vengono auscultati i loro gusti e le loro attese. loro attese. U n a trasformazione trasformazione délia cultura d'impresa. - II passaggio da l prodotto alla marca implica inoltre il passaggio dalla fabbrica all'impresa, da u na cultura tecnologica e industriale ad u n a cultura comm erci erciaale e terziarizzata. A ll'i ll'interno nterno dell'impresa appaiono nuove funzioni, quali il marketing, le ricerche di mercato o la comunicazione. Spesso l'azienda si mercato riorganizza proprio a partire dalla gestione délie su e marche. I l responsabile di marca, o brand m a n a ge r, garantisce la gestione trasversale di tutto quanto concerne u n a determinata marca. Talvolta la pianificazione strategica, lo stratégie planning, assicura u n a riflessione a lungo termine sullo sviluppo délie varie marche di un'azienda e sulla loro sinergia.
U n a sfida alla teoria e c o n o m ic a . - L o sviluppo délia m arca h a messo in crisi la concettualizzazione délia de l mercato tradizionalmente avanzata dalla teoria
AU'origine era Hprodotto
economica. P e r esempio la nozione di cicio di vita, utilizzata tradizionalmente nell'analisi délia com de i marche. rendere conto conto mercializzazione prodotti, fatica Anche ala relazione Anche relazione trtraa délia dinamica délie la rendere d i f f u s i o n e e valore appare d e l tutto différente. Mentre p e r la teoria economica classica il valore di proporzionalee alla sua rarità, il valore u n a merce è proporzional di u n a marca p u ô aumentare parallelamente alla su a diffusione, corne lo provano marche quali Swatch o Nike. Sebbene s ia strettamente associata agii scambi commerciali e all'attività economica, la marca n o n è riducibile alla sola sola dimensione economica. Quest'ultima non rappresenta che u n aspetto, certamente importante, m a limitato, de l s u o funzionaruolo d i mediazione tr a mento. A causa causa del suo ruolo offerta e domanda, tr a produzione e consumo, trtraa attori economici e gente comune, tra tr a razionalità e la tenere no n p di immaginario, marca conto essere pienamente u ô tutti compresa senza i suoi aspetti e senza ridurre parallelamente la la dimensione economica alla alla su a giusta portata.
2. L A D U ALI TA P R O D O T T O - M A R C A
La natura délia marca resta u n a questione questione ancora largamente inesplorata. L a teoria teoria economica economica accetta co n difficoltà l'aspetto qualitativo qualitativo délia marca, marca, c h e qualsiasi sforzo di quantificaappare irriducibile a qualsiasi e di difficoltà dipende zione Taie in parte d a modellizzazione. u n a cattiva volontà. L'indeterminatezza, il cambiamento, trovano scarsa scarsa simpatia nell'ambiente délia gestione e degli affari, regolato, almebiente no in apparenza, dalla razionalità scientifica e dalla ricerca d i dati chiari, misurabili e oggettivi. L a marca, introducendo in questo universo di precisione l'irriducibile parte di soggettività che le appartiene, perturba, destabilizza. P iù in générale, il pensiero economico dà prova di u n a difficoltà di fondo a pensare correttamente pensare correttamente la relazione ch e si stabilis é e tra tr a prodotto e marca. Esso considéra queste d u e separate. L a prima entità corne fondamentalmente separate. apparterrebbe ail'universo délia sostanza reale,
délia materia osservabile. Il prodotto sarebbe u n a u n oggetto fissare le cosa, s i possono oggettiva. d e l quale caratteristiche in maniera relativamente La marca, al contrario, apparterrebbe all'universo dell'esperienza soggettiva, sarebbe u n a costruzione
La dualità prodotto-marca prodotto-marca
immateriale. Sebbene essa possa inscriversi su supporti fisici conc reti reti,, corne le immagini pubblicitarie o gli imballaggi, la sua essenza no n vi è depositata. Questa posizione ha avuto due implicazioni due implicazioni nella gestione délie marche. D a u n lato, ha indotto indotto un 'attitudine pragmatica. Nonostante sia sentita corne "corpo estraneo" alla logica economica, la marca tutto sommato fa u n gran comodo ai partner commerciali. Essa aiuta a vendere di p iù e a prezzi più aiti, ad accrescere o a mantenere quote di mercato, ha duna diversificare I l buon senso giustifique suggerito ulan produzione. a scelta di compromesso, cata d ai vantaggi che u n a politica politica d i marca b e n condotta p u ô garantire ad un'impresa. D'altro lato, questa stessa attitudine ha perpetuato e radicalizzato u n a s e p a r a zi o n e netta tr a prodotto e marca. Quest'ultima è spesso concepita corne u n fenomeno e superficiale, al prodotto corne s i applica di vernice, p e r derivato u n ' e t i c h e t t a o u nc ha ernano abbellirlo e valorizzarlo. Seconde taie visione, il prodotto è l'elemento originario e autonome, al rnarca quando essa diventa quale si aggiunge la rnarca utile o n ecessaria ecessaria.. N on siarno lontani d a u n a concezione decorativa délia rnarca.
ricorQuesta visione si concretizza in due criti critiche che ricorrenti. La prima prima non considéra la marca altro ch e u n semplice trattarnento cosmetico, attraente e seducente: è questo l'argomento délia "marca-spettacolo", o délia "maïca.-paillettes". La seconda critica
-
accusa la marca di essere u n intermediario inganneintermediario ingannevole, uno schermo eretto p e r celare i difetti de l prodotto: è questo l'argomento délia "marca-fumo di questa negli All'interno celebrano occhi". virtù dei prodotti di logica, invece le buona siqualità, che possono agevolmente fare a meno di ogni rivestimento spettacolare: spettacolare: questo è i ill classico argomenbuon prodotto si vende da to seconde il quale "un buon solo". Questa dualità prodotto-marca caratterizza tutto il pensiero moderno relativo alla natura ed al pensiero moderno tr e princiruolo délia marca. Possiamo individuare tre pali visioni, visioni, ch e condividono tutte una concezione dualista dei de i d u e termini délia relazione. Visione commerciale; la marca corne argomento d i vendita
Questa visione è stata dominante negli anni ses di santa, caratterizzati caratterizzati da un marketing un marketing spesso "forgiato" su l campo. campo. prima svirazione, Essa sigeneluppa a partire da da u n a constatazione em piri pirica: ca: in u n mercato competitivo e concorrenziale, u n prodotto dagli attributi di una marca p u ô essere arricchito dagli venduto p iù facilmente e a miglior prezzo di di u n prodotto a n o n i m o . L'anonimato degli scambi e
l'aumento dell'offerta p Numerose iù difficile azienp e r la la selezione clientela dei de rcndono i prodotti. d e propongono ormai prodotti analoghi, e diventa allora sempre più difficile difficile differenziare i propri
L a dualità prodotto-marca
da l solo prodotto. argomenti commerciali a partire dal I n ta tall caso la marca permette, distaccandosi dalle
caratteristiche arricchire e di intrinseche la propria alproduzione prodotto, di d strettamente i differenziare su l mercato. L a funzione di qualificazione assume un'importanza crescente. P er u n a marca, identificarsi e diffe inevitarenziarsi dalle altre marche resta u n bisogno bisogno inevitabile, m a diviene diviene allô allô stesso tempo necessario dare u n contenuto al proprio discorso. È proprio in questa st a assunzione di importanza délia qualificazione rispetto all'identificazione e alla differenza che è possibile ravvisare il passaggio d al nom e alla marca. Allorché u n semplice nome p u ô bastare p er identifier identificare u n a marca, u n a vera marca è sempre p iù di un semplice nome. S e il nome, nome, oppure oppure u n piccolo diseg no al posto de l nome, permettono di differenziare su di uesso, n prodotto, di specifico, n dicono nulla n é su l sunoo produttore. In un conteste di né produzione industriale di massa, la quantità di prodotti presenti sul relativa somiglianza su l mercato e la loro relativa rendono questo discorso implicite sempre meno udibile e com prensibile. prensibile. U n a soluzione consiste nel fare conoscere il p iù
possibile il proprio nome, sviluppando la notorietà d e l nome di marca. Certi nomi di marca marca godono oggi di u n a notorietà assai elevata. Quasi tutti conoscono Danone, Kodak, Sony o Levi's. Queste sono Danone, Kodak, vere marche. Tuttavia u n a forte notorietà notorietà no n basta
Prodoîto e marca
d a sola a trasformare u n nome in u na vera e propria marca. Eurodisney, per esempio, è u n nome nome c h e di n a grande di definizione ha significati de l gode u sofferto vamente délia ma che notorietà, mancanza s uo contenuto. I n effetti cosa si celava dietro questo nome? U n luogo di svago p e r bam bini? Un parco di divertimenti p e r tutta la famiglia? Un posto dove trascorrere u n a sola giornata, oppure u n luogo in cu i trattenersi diversi giorni? N e l 1994, Eurodisney è diventata DisneyIand-Parigi. Questo cambiamento è sufficiente per la missione de l parco? Appare chiaro che precisare la marca Disney n on è riuscita a trasferire al parco europeo la porzione di sogno e d dii magia c h e u n an i me me n te gli viene riconosciuta quando essa è associata all'universo de l cinéma. Mentre Disney è u n a vera marca, Eurodisney resta Mentre u n n o m e . È alla alla funzione di qualificazione c h e spetta di trasformare nomede, evocativo. per quant quantoo conosciuto, i n u n u unni vsemplice e rso ricco Dotandolo di u n contenuto, essa permette di rendere il discorso délia marc a allô stesso tempo p iù de l posizioesplicito e p iù attraente: è il principio del nam ent o. Evian suggerisce l'equilibrio, Coca-Cola la gioia d i vivere, G atorade evoca l'allegria e la atorade l'e-
nergia, Bacardi le vacanze. I l posizionamento è
dunque il m eccani eccanismo smo per il quale u n a marca investe st e u n a porzione di contenuto, un'idea, un concetto e, appropriandosene, n e f a u n territorio proprio, qualifica il su o discorso.
La d ualità ualità prodotto-marca
Seconde questa visione commerciale, la dualità prodotto-marca si prodotto-marca manifesta p iù nell'atteggiamento si manifesta di fondo concrète. dei responsabili délia marca che nelle délia marca, délia lo loro svipratiche La La gestione luppo délia s u a notorietà, l'identificazione di un posizionamento, sono considerati strumenti tattici, sottomessi ad obiettivi strategici. L o sviluppo délia marca è accettato solo nella misura in cu i permette uno sviluppo commerciale de dell prodotto. Taie fatto implica d a u n lato u n a focalizzazione su i risultati oggettivi prodotti dalla m arca isuratii in termini di arca,, m isurat volumi di vendita o di fatturato. Dall'altro, la valutazione délie prestazioni délia marca è basata su l brève termine - temporalità tipica délia logica commerciale - e no n tiene conto di altri contributi generati dalla dalla marca, che si manifestano solo p e r sedimentazione lenta e progressiva e c chh e possono essere a lungo valutati solo a partire termine da u n Questo a visione délia dinamica fatto di mercato. in particolare conduce a rimettere in i n causa lo stesso principio di d i esistenza délia marca n on appena sopraggiungono u n a stagnazione o una dim inuzione déli déliee vendite. Visione indu striale: striale: la marca corne innovazione
Anche questa visione prende forma durante gli anni sessanta, quando si assiste ad una massiccia anni deii prodotti di consumo correnindustrializzazione de te, te , specialmente in campo alimentare, e all'appari
Prodotto e marca
zione di un'énorme quantità di nuovi prodotti ad alto contenuto tecnologico: tecnologico: elettrodomestici, appa ecc. la recchi èvidéo, hi-fi, n taie contesto, investita di telefonia d u e m issio la rottura marca issioni: ni: I segnare tra passato e présente, trtraa tradizione e modernità; creare un u n contrassegno d'eccellenza. La nascente produzione industriale di massa si trova spesso in conflitto co n abitudini e pratiche tradizionali, fortemente radicate in una buona parte délia popolazione, sp e c ia l me n te quella rurale. L'acquisto al dettaglio, la relazione personalizzata co n il piccolo commerciante, la coltivazione dell'orto dietro casa, sono in questi anni abitudini ancora be n presenti, e vengono percepite corne altrettanti freni all'avvento di u n a società dei de i consumi piename nte realizzata. realizzata. I n campo alimentare, p er esempio, l'industria comincia a mettere a disposizione degli
sia si a déliei in consumatori repliche liapprendisti u n tem po prodott in casa de deii prodotti prodotti casa o industria i inn maniera artigianale (marmellate, formaggi, salumi), sia si a prodotti completamente nuovi, risultati dell'innovazione tecnologica (minestre in polvere, caffè liofilizzato, alimenti surgelati). t ra L a marca perm ett ettee di sottolineare l laa differenza tra
u n prodotto industriale e il i l su o omologo artigianale. Una m ozzarella ozzarella generica diventa u n a M ozary ozary oppure u na Fiordilatte Galbani. L a categoria générale si iazzataa da una lista di termini trova annullata e rimp iazzat individuali. Per quanto concerne i prodotti nuovi,
a a auu a a pr proao oao uo-marca
privi di equivalenti tradizionali, la marca permette di sottolineare co n precisione la rottura che si opéra rispetto al passato e acquisisce u n valore ideologico di biglietto d'accesso alla modernità. Bere Nescafè al posto délia polvere polvere classica o p iù iù semplicemente de l rubinetto bere acqua minérale al posto di quella del significa anche, in ultima istanza, abbeverarsi allé inesauribili mammelle dell'incipiente società dell'abbondanza. S e ogni marca contribuisce all'edificazione di casa questa comune che èi propri la società dei consumi, tuttavia essa non trascura interessi particolari. Facendo délia ricerca d'innovazione tecnologic a la propria missione, u n a marca puô cercare di fondare la propria propria credibilità e supremazia su taie "plus". I n questo caso diviene diviene un un prodotto di marca quelle che incorpora u n a quantità rilevante rilevante d'innovazione e di tecnologia. Inoltre, è attraverso l'elaborazione incessante di nuovi prodotti c h e u n a marca puô esprimere la su a ambizione a dominare il proprio mercato. La corsa all'innovaz ione tecnologica è fortemente alimentata dalla concorrenza commerciale, c h e incita ogni impresa all'evoluzione continua in modo da no n perdere la posizione di
leader o da n on distaccarsi troppo dal gruppo di La marca funziona dunque contrassegtesta. n o diLa eccellenza. Essa vidima la corne ricerca di punta del l 'im pr es a e l 'inno v az io ne d e i suoi prodotti. Pissa inoltre u n obbligo di qualità p e r l'azienda, u n
Prodotîo e marca
livello d'eccellenza c h e questa dovrà in seguito perpetuare. Oggi, questa visione "High Tech" délia délia marca è in declino. A partire dagli anni settanta, la fiducia nuove tecnologie nella missione missione civilizzatrice délie nuove tecnologie si è progrès si v amente appannata. È passata l'epoca differenti marin cu i le apparecchiature hi-fi délie differenti c h e rivaleggiavano in i n numéro di pulsanti e d dii lucine lampeggianti. Nessuna grande marca - fatta forse eccezione p e r Philips, la c u i cultura sembra n on volere accettare volere accettare il cambiamento socioculturale fonda oggi il s uo discorso sulle prestazioni tecniche discorso sulle prestazioni d e i propri prodotti. N el passato, questa ricerca di corne effetto innovazione h a sicuramente ottenuto corne globale u n rilevante rniglioramento délia qualità d e i prodotti, m a attualmente n o n rappresenta p iù n é l'ideologia dominante in seno all'azienda, né il terrideologia di posizionamento ntorio e tecnologica è scivolata dimensio più nell'implicito, ricercat ricercato. o. La e le marc h e preferiscono insistere su i vantaggi dell'innovazione, piuttosto c h e sull'innovazione stessa. U n a escalation sulle prestazioni tecnologiche dei prodotto rischia di es cl u der e p ro gre ssi v ame n te l a marca dal da l sistema. L a marca diventa u n semplice
"testimone", che certifica, amplifica e rende pubblic h e le qualità e le prestazioni dei prodotto, senza apportargli nulla di specifico. Corne per la visione commerciale, la visione strettamente industriale fa délia marca u n accessorio, una variabile derivata. I l La dualita proaono-marca
s u o ruolo p u ô be n essere im portant portantee e persino fondamentale da u n punto di vista pratico, resta il fatto faite, quando a cose c h politica e essa interviene solamente la di ricerca, le le innovazioni tecnologiche e ricerca, le scelte d dii produzione sono state fissate. Visione
aggiunto
f i n a n z i a r i a : la
marca
corne v a l o r e
Questa visione no n è parti particolarmente colarmente récente, m a si è diffusa rapidamente rapidamente nell'ultimo decennio, fino a diventare dominante. Essa concepisce la marca corne u n differenziale di prezzo, espresso da l prezzo supplementare che u n consumatore è disposto a pagare p er u n prodotto di marca rispetto ad un prodotto analogo, dotto ma senza marca. Talvolta Talvolta questo analogo, ma questo dif d i prezzo viene chiamato ferenziale "premio di marca". f carattere in troppo m sem nella e nEel plicità facile eccani eccanico riconoscere co di questo modello, caratteristiche iche di u n a lettura lettura esclusivamente ecole le caratterist esclusivamente economica de l fenomeno-marca. Vi si ritrova anche u n a concezione délia marca corne entità separata d al al prodotto e dunque corne variabile che si p u ô aggiungere o c iô trasformi
situazione nella sua globalità. globalità. Confrontare u n prodotto senza rnarca ad un prodotto di rnarca esclusivamente sulla base del de l differenziale di prezzo non no n altro i n effetti che concepire la marca significa altro significa corne un' etichetta c h e si incolla sugli imballaggi.
r luuuuu e lliurcu
Taie visione legittima la concezione ch e non vede nella marca altro che un abbigliamento attraente e quando u non negli occhi, addirittura fumo qualità. n prodotto cattiva qualità. pingegnoso, e r "fare passare" di d i cattiva L'accresciuto interesse de deii finanzieri per la marca trova origine nell'ondata di fusioni e acquisizioni ch e ha imperversato sui su i mercati occidentali durante g li anni ottanta. L e marche avevano acquisito u n proprio peso finanziario e d erano diventate degîi i l valore di attivi finanziari determinanti p e r stabilire il d i una azienda. L società di di auditing e le banche d'af Lee società fari iniziarono cosï a parlare di acquisto di marca piuttosto ch e d'acquisto d'aziende. Apparvero allora nuovi problemi, corne per esempio quelle délia determinazione d e l prezzo d i una m a rc a . Attualmente no nonn esiste, a nostra conoscenza, alcun metod o standardizzato e riconosciuto per detenninare il di prodotto il u n a m arca. dei de i casi, prezzo Nella a maggioranza dallaNell marca è assunto corne base fatturato riferirnento, alla quale si applica p o i u n coeffidi riferirnento, ciente di moltiplicazione. Nella deterrninazione del de l coefficiente intervengono criteri oggettivi, corne il tasso di notorietà délia marca, la s u a gamma di pro-
dotti, o la s u a quota di mercato. Ma altri criteri, altrettanto altrett anto impo rtanti rtanti,, quali il potenziale di svilupp o, la leadership culturale di u n mercato o la qualificazione dei de i target sono lasciati all'apprezzamento de i consulenti. soggettivo e aU'esperienza dei C iô ch e risulta paradossale in queste procédure è
L a dualità prodotto-marca
contraddice nella pratica ciô ch e si contraddice ci ô c h e si sostiene nella teoria. M entr entree da un lato la marca viene identi co n u nina cifra, cifra, cochne numerosi ficata u n differenziale di prezzo, altri criteri altri criteri consi ammette, realtà, con occhi tribuiscono a fissarne il valore, tanto agii dei de i consumatori c h e dei dirigenti d'impresa. Se è éviconsumatori dente ch e un un prodotto di marca deve giustificare un prezzo più elevato, no nonn fosse c h e p er recuperare gli gl i investimenti necessari alla gestione di una politica di marca, taie differenziale di prezzo prezzo rappresenta solo una délie dimensioni che giustificano la la scelta di una strategia d i marca. Spes s o sono le altre dimensioni - la comunicazione, il posizionamento, la continuità nel tempo ecc. a giustificarla. Ritorneremo sulla questione délia relazione tra prezzo e marca nella seconda parte. 1 criteri adottati nella selezione délie marche da confermano l'importanza attuale comprare délia marca acquisizione dei grandi nelle stratégie di dil'importanza gruppi industriali industriali.. Il gruppo Nestlé, per esempio, in questi ultimi anni ha perseguito u n a politica sistematica d'acquisizione di marche g ià consolidate e be n conosciute, corne le caramelle Polo e le barre
K it Kat. Nella selezione délie s u e acquisizioni, Nestlé ha integrato le le nozioni di identité e di posizionamento d i marc a. Ha ritenuto c h e c o n u n a marca si comprano certo dei prodotti e délie fabbriche, m a anche e in primo luogo un sistema complesso, dove gli gl i elementi immateriali, corne l'iden
frodotto e marca
tità, l'immagine e la m emori emoriaa di mai'ca giocano u n
déterminante. ruolo I n modo Kraft-Général analogo, la decisione di Philip Morris di assorbire Foods, miliardi di dollaun acquisto dell'ordine di svariati miliardi riri,, è stato dettato da u n a volontà di diversificazione diversificazione nei ne i mercati agro-alimentari. Questa scelta è legata tanto ai classici obiettivi commerciali - ne i paesi occidentali il mercato délie sigarette è in declino quanto a obiettivi di identità di marca e di posizionamento: dissociare Philip Morris d a un'immagine legata esclusivamente al tabacco.
3. D A L P R O D O T T O
A L CONSUMATORE
nostra brève rassegna délie prinI n chiusura délia délia nostra cipali concezioni d e l ruolo e délia natura délia marca, altre due posizioni meritano di essere trattamarca, approccii richiedono un capitolo separato, te. Questi approcc loro attenzione attenzione verso il conin quanto orientano la loro approcci délia s u m a t o r e , g r a n d e assente dagli approcci marca discussi nel ne l précédente capitolo. Visione pubblicitaria:
mento d anima
la marca corne supple-
prospettiva la o n è récente, pme ra lasaranno Questa economica e nl'infatuazione crescita comunicazione degli anni ottanta ad accordargli u n ruolo d i primo piano. piano. Lungo tutto l'ultimo l'ultimo décennie, le tecniche pubblicitarie si sono sofisticate e diversifi-
cate. All'origine di questo sviluppo risiede la con crescente di attovinzione, condivisa d a u n numéro numéro crescente ri economici, ch e u n a campagna d i comunicazione correttamente condotta permetta d i accrescere la l e vendite e l'imm l'imm agine dei prodotti. notoriété, le I l contesto contesto del mercato si è mo l to evoluto. Il numéro di prodotti e di produttori è sensibilmente sensibilmente
Prodotto e marca
aumentato. L'evoluzione tecnologica permette a aumentato. produttori produttori d'allineare di qualità presmoiti prodotti Anche sappoco équivalente sugli équivalente sugli scaffali. il sistema d i distribuzione è divenuto più complesso e si è di di-versificato. L'anonimato dell'atto d'acquisto diventa la regola générale. Una nu ova generazione generazione accède accède al consume, senza avère avère m ai vissuto un'esperienza di penuria o di recessioni econom iche parti particolarmente colarmente caratteristiche pletoriche gravi. Per descrivere le caratteristiche parla oramai di iperscelta. I n taie dell'offerta, situazione di siviva concorrenza e di banalizzazione dei prodotti, anche vantaggi competitivi corne la qualità o l'in n ovazion e tecnologica spesso n o n sono p sono p iù sufficienti ad infrangere il "muro" d'indifferenza, a differenziare una marc a d a l l ' a l t r a , o ancora ad attribuirgli u n contenuto, u n posizionamento. L a comunicazione appare allora corne u n p e r fare ernergere u n a marca dalpotente strurnento pe l'anonimato e attribuirle qualità proprie. ruolo délia co Le aziende si rendono conto c h e il ruolo délia municazione non no n si limita ad abbellire u n prodotto
difettoso. I n u n contesto di iperscelta, non basta disporre di u n prodotto innovativo e di buona qualità. Bisogna c h e la su a esistenza si siaa nota ai consu e ch e che ne comprendano le qualità matori, avvertano chquesti e questo prodotto è proprio quelle ch e conviene loro. Il prodotto da solo, o persino u n a d'identificazione ficazione e marca c h e si limiti allé funzioni d'identi di di differenziazione, n o n dispongono di un ventaglio
uni pruuuiw ui LuiiAu.iiiLuuic.
di risorse sufficientemente ampio per effettuare tutte le operazioni. Occorrerà allora c h e un discorso s u l prodotto possa possa svilupparsi e c h e la marca possa qualificarlo in modo ricco e articolato. Questa presa di coscienza âpre la strada ad u n ettee lo massiccio utilizzo délia pubblicità e perm ett sviluppo di u n a reale comunicazione di marca. La pubblicità è chiamata ad attribuire u n supplemento d'anima, u n a porzione d i sogno al prodotto, in grado d i renderlo allô stesso arca a e prodotto n on èe più appetibile. La duallô alit alità à t tra ra m arc tempo tempo più visibile tuttavia ancora interamente riassorbita. L a definizione "supplemento d'anima" rinvia im plici plicitamente tamente all'idea d i aggiunta, di pezzo annesso. Un supplemento p u ô ben essere necessario, m a resta u n eleinento esterno e derivato. Globalmente perô, la presa di coscienza délia nécessita per u n a marca di discorso specifico e di qualificare la la su a tenere u n co n il prodotto costituisce un'evoluzione relazione importante rispetto allé visioni dualiste. Essa comporta tre principali implicazioni.
U n a prima implicazione concerne il capovolgimento d e l peso relative de i due termini délia relazione prodotto-marca. Nella prospettiva dualista, il prodotto è il termine originale e l laa marca u n a délie no n variabili. Il prodotto gode di un'autonomia che non si riconosce alla sua marca. Si p u ô considerare u n prodotto senza marca, m a n o n u n a marca senza prodotto prodotto. Dotandola di u n discorso potente e auto
Prodotto e marca
nomo, e fondando taie discorso su élément legati al prodotto solo la visione indirettamente, pubblici marca fa délia u n vero p rotagonist di taria rotagonista, a, capace vita autonoma e in grado di applicarsi a molteplici prodotti. U n a marca di venta p i ù potente proprio prodotti. separarsi da u n a relazione troppo quando riesce a separarsi stretta c on u n determinato prodotto. I n questa vision e , u n prodotto privo di marca puô continuare ad prodotto senza esistere, m a sarà u n prodotto senza identità, senza vera pregnanza, u n prodotto muto. L a m arc arcaa Coca-Cola, sebbene di antica data, offre u n buon buon esempio di questa autonomia di funzionamento. Quando viene sottoposta a a test gustativi di tipo comparative, la bevanda di Atlanta sembra avère un gusto différente a seconda c h e sia si a servita c o n le proprie insegne di marca o in contenitori è taie dell'identit dell'identità à délia dnaa délia marca anonimi. L anonimi. Laa forza trasformare il gusto del de marca l liquide. letteralmente U da considerazione analoga considerazione analoga p u ô essere condotta p e r Nutella. Mentre durante certi test blind essa p u ô
essere giudicata meno buona di altre varianti, quando viene allineata sugli scaffali nella su a livrea di marca, essa continua continua ad essere la preferita da i consumatori. Questo ribaltamento di potere nella rela m arca-prodot arca-prodotto to permette u n a visione visione p iù diazione lettica, meno dualista tra queste d u e identità. U na volta che ch e la marca ha "avvolto" il prodotto co n u n tessuto di comunicazione e di discorso, essa non no n si limita più a ricoprire il prodotto, ma vi aderisce, lo
Dal prodotto prodotto al consumatore
pénétra, n e diviene parte intégrante. Spesso, dopo
essersi installata a partire da u n prodotto specifico, la m a r c a p u ô differenziarsi ed estendere il s u o discorso ad altri prodotti. Qu este estensioni si fanno sempre inizialmente in universi vicini e no n sono prive di rischi. Il passaggio d e L'Oréal dall'univers o de deii capelli a quelle dei de i prodotti dell trattamento de bellezza costituisce u n esempio riuscito di estendi bellezza sione. A l contrario, il tentative di Levi's di diversi ne l dunque prêt-à-porter prêt-à-porter maschile afu d euin vincoli fallimento. ficarsi marca è sottomessa La La che dipendono da i limiti de l s u o campo d i legittimità. Approfondiremo questo punto nella terza parte. U n a seconda implicazione concerne l'ingresso délia marca ne l paradigma com uni caz i onale. A taie délia ortantee ricordare che la pub blicit proposito è imp ortant blicitàà è solo u n a manifestazione d e l p iù vasto universo délia comunicazione. G ià d a parecchio tempo la marca ricorre ad un vasto ventaglio di strumenti e tecniche di comunicazione. L'elemento catalizzato-
re di tutte queste tutte queste azioni, il principio générale principio générale ch e le comprende è proprio la loro comune appartenenza al mondo délia comunicazione, considerata corne principio générale e corne logica logica propria délie
né lo o n è stato dunque società sviluppo conternporanee. délia pubblicità Na valorizzare la dimension e comunicativa délia marca, né lo sviluppo délia dimensione cornunicativa di quest'ultirna quest'ultirna a portare ad una massiccia utilizzazione délia pubblicità.
Prodotto e marca
Queste d u e tendenze trovano u n posto ed una spie-
nell'ambito dello sviluppo gazione l principio contemcomunicazionale in tutti i campi délia devita poranea . Tai Taiee sviluppo consente di comprendere meglio il riconoscimento da parte degli attori economici délia natura eminentemente comunicativa délia marca. Questo riconoscimento riconoscimento conduce inoltre tr e ad interessarsi alla alla figura de l destinatario. Alla base d i ogni atto di comunicazione si trovano u n Quest'ultimo n o n si emittente e d u n destinatario. Quest'ultimo limita a ricevere i messaggi, li interpréta e li modifica seconde l'intéresse c h e rivestono per lu i e il grado di comprensione o di piacere c h e possono arrecargli. L'adozione di di u n a visione comunicativa délia marca obbliga dunque a rivolgere rivolgere la la propria attenzione verso i pubblici ai quali essa si rivolge e a tenere conto délie reazioni reazioni di questi e ultimi, ch e successo influenzeranno, di ritorno, il successo d il poten-
d i m arca ziale di arca..
Gli atti di comunicazione si basano su scambi d i meno complessi. P er riuscire a interpretare u n messaggio bisogna comprenderlo; p e r apprezzare l'ironia di un annuncio, bisogna saperla riconoscere. L a maggior parte di bisogna queste risorse di comprensione e di interpretazione fanno parte de dell bagaglio culturale di ogni ogni individuo "medio". Costui le h a apprese interiorizzando il linguaggio, p e r osservazione e per m i m e t i s m o , nel ne l corso délia sua socializzazione e d educazione. segni e d i significazioni più pi ù o
Normarimente, si riconosce un o scherzo scherzo o un'allusione senza bisogno di analizzaria. Ma a volte la comunicazione puô essere ambigua, vaga, caotica. essaggioo p iù I n questi casi è importante rendere il m essaggi chiaro, p iù intéressante, più "impartante". L'ingress o nella cultura délia comunicazione obbliga la marca non solamente a volgere il proprio sguardo destinatari de verso i destinatari dell su o discorso, ma anche a studiare attentamente il proprio proprio discorso, a preoccusi a obe interpretazioni n recepito e compreso, no n esso sia parsi generiche confusione contrarieche a quelo nella logica délia le auspicate. Con l ' i n g r e s s o comunicazione, la marca accetta di entrare in u n gioco di cui non è in grado di controllare tutte le
regole.
Infine, u n a terza implicazione riguarda il fatto di riconoscere che prodotti e marche, accanto allé loro proprietà razionali ed empiriche, possiedono anche u n ' i m p o r t a n t e dimensione simbolica. Q u a n d o Evian parla di equilibrio e d Herta1 d i semplicità,
esse si appropriano, da dall punto di vista del marke-
ting, d i un territorio di posizionamento. Ma dal marca, esse fanno punto d i vista délia strategia di marca, ricorso a proprietà simboliche, a valori, idée, rapcollettive cheessere l'universo presentazioni impregnano dei prodotti e che possono rese esplicite tramite il discorso délie marche. 1. Marca francese molto nota nota di prodotti insaccati.
i Uti-ULiU l^ l i t U I L L i
L a teoria economica classica e i primi approcci di ad essa postulano essa direttamente ispirati, razionale, razionale, umarketing, n consumatore puramente puramente mosso nelle s u e scelte d a ragionamenti e d a calcoli p iù vicini m entali entalità tà dell'i dell'ingegnere ngegnere ch e a quel] a d alla m alla dii un con"ordinario". Seconde questa concezione, sumatore "ordinario". Seconde questa l'acqua serve a dissetarsi e un'automobile un'automobile a spostarsi. Queste teorie avevano dimenticato dimenticato c h e se l'uomo è, certamente, u n an i mal e razionale, si dall'animale soprattutto p e r la capacità di distingue dall'animale soprattutto simbolizzazione che che g li è propria. Cosï egli p u ô decidere per esempio di bere dell'acqua, piuttosto c h e una gazzosa, perché gl glii rinvia rinvia un'immagine di purezza, o di equilibrio, oppure u na piacevole sensaz i o n e d i freschezza. Bevendo l ' a c q u a d i u n a marca c h e sviluppa u n a simbolica délia purezza, di si appropria magicamente magicamente di u n frammento egli taie purezza. Sfoggiando u n giubbotto d i u n a certa marca, egli p u ô segnalare la propria adesione ad u n
gl i individui c h e gruppo virtuale composte da tutti gli condividono la medesima scelta. L'appropriazione di simboli, l'espressione personale, il bisogno di appartenenza ad u n gruppo n o n sono c h e alcuni esempi di investimento simbolico nell'universo délia com unicazione. Mostrano Mostrano c h e l'essere umano possiede u n a dimensione simbolica che egli applica , a gradi variabili, a tutte le sfere del suo comportamento, compresa ovviamente quella d e l consumo. Questi comportamenti permettono permettono anche di sottoli
neare che gli gl i oggetti e i prodotti d i consume» corrente non possono essere ridotti alla loro unica dimensione funzionale o pratica. Essi incorporano sempre u n a dimensione simbolica e u n immaginario. corne m ediator Visione marketing: la m arca corne Visione ediatoree
Questa visione sintetizza tutte le altre e propone ualtre n a visione di una individualmente. série di elementi che le integrata valorizzano Essa visioni giunge a taie integrazione radicalizzando le implicazioni contenute nella visione comunicativa délia marca e p iù iù particolarmente la sua valorizzazione délia molteplicità degli attori coinvoiti n el el circuito di scambio e la su a focalizzazione su i destinatari. L'elemento attorno al quale diventa possibile aggrequesti elementi è il consum at or e, gare l'insieme di questi ultimo délia concepito corne perno concettuale, fine fine ultimo
strategia d'impresa. Taie scelta rappresenta u n a rivoluzione copernicana, nella misura in cui tutta la filiera, u n tempo centrata sulla fabbrica ed il profiliera, d o t t o , si r i s t r u t t u r a a a t t o r n o a l c o n s u m a t o r e . L'evoluzione de l contesto sociale e com mercial mercialee ha c o n s u m e r-
di questa facilitato Il'adozione visione oriented. mercati, saturi di prodotti, si sono
ulteriormente segmentati e differenziati. È apparsa inoltre u n a nuova generazione di consumatori: p iù esigente, più selettiva, c h e ha nei confronti délia
allô stesso tempo disincomunicazione u n o sguardo sguardo allô cantato e pieno d i attese. I n questo contesto di forte mutazione, il ricentragconsumatore, attuato gio s u l consumatore, attuato essenzialmente n e l gl i uoinini del corso degli anni ottanta, è stato stato p er gli de l marketing u n a scelta ragionata e u n a nécessita og gettiva. Una scelta, perché la focalizzazione sulla del consumatore permette di raggruppare in figura del unificato i numerosi attori délia filiera u n sistema unificato i tecnici, i finanzieri, gl i , gli commerciale: esperti di comunicazione, il sistema idi dirigent distribuzione. È il comportamento finale de l consumatore a chiudere questa lunga catena di mediazioni, concretizzandola neîl'acquisto o meno de l prodotto-marca in questione. M a si tratta anche di u n a nécessita: a causa dell'accresciuta competitività e délia moltiplicazione dei de i messaggi, il fatto di de i prodotti e dei aderire a i bisogni ed allé attese d e i consumatori di venta p e r l'azienda u n obbligo vitale.
Questo obiettivo di unificazione si imbatte perô in un problema di linguaggio, in una difficoltà di comunicazione tra tr a du e sistemi c h e restano, sotto moiti aspetti, fondamentalmente estranei: il sistema délia produzione, caratterizzato dalla razionalità e d e da il esistema de l d a u n a cultura economica consume, caratterizzato d a u tecnica, n a cultura l quotidiano, dal dal buon senso e da commistione contraddittori a forse, m a cosï umana, di razionalità e passione, di calcolo e generosità, di apertura alla novità e
a p ro ro o tttt o a consumatore
attaccamento alla tradizione. All'interno di questa di l'ufficiale diventa il capace mediatore, visione, la marca collegamento, il traduttore di metterc in dialogo due culture, d u e visioni del mondo, d u e linguaggi distinti e a volte opposti. È la s u a natura g li permette di essere parteambigua e meticcia che gli cipe di d u e universi contemporaneamente. Di propagare la de l prola cultura dell'impresa e le qualità del dotto fino alla case case dei de i consumatori, ma anche di parlare il linguaggio délia vita di tutti i giorni, di articolare u n immaginario, di mobilizzare dei simboli, di parlare allô stesso tempo di passione e di ragione, di funzione e di estetica, di bisogno e di piacere. La visione marketing adotta cosi il punto di di vista de l consumatore e fa délia marca il "messaggero" il l'ha di tuttoche tecdel de l prodotto e, per estensione, sistema noiogico, produttivo e commerciale genera-
to. to . Allô stesso tempo essa rifugge u n a visione semplicistica délia relazione trtraa marca e prodotto, riconosce la loro compenetrazione e il ruolo dominante assunto dalla marca. Siamo lontani ormai dalla stmmentale e dualista, dominante ail'origine visione stmmentale visione dell'era del consumismo. L'assi L'assimilazione milazione délia dualità marca-prodotto e la rivoluzione copernicana condotta intorno al consumatore c o s t i t ui s c o n o senza dubbio le conseguenze p iù dirette dell'adozione di u n a visione comunicativa délia marca. Altre conseguenze meritano di essere brevemente
nuuuttu e inurcu
ricordate. I n primo luogo, il riconoscimento del-
e a délia l 'im po âpre r t anz la d e l fenomeno via riflessione sulla marca l a vi ad u n complessità a riflessione sua natura e sulle sulle s u e logiche di funzionamento. Numerose pubblicazioni e analisi sono oramai dedicate alla corne oggetto di studio a se stante. I n seconmarca corne de luogo, il riconoscimento délia natura comunicativa délia marca obbliga a prelevare g glili strumenti di su o studio principalmente d a analisi appropriât al suo l a semiotica discipline c h e - corne la linguistica e la studiano i linguaggi, la comunicazione e la l a significazione. I n terzo luogo il riconoscimento de dell legam e c h e la la marca è in grado di stabilire c ol consumatore conduce ad interrogarsi su i tipi d i discorsi i n grado o meno di proporgli. Perché u n che essa è in consumatore reagisce positivamente ad u n certo e negativamente di umarca ad ad u iln tipo di In discorso altro? che modo n a marca giunge a costruire
proprio discorso, a veicolare i propri messaggi, ad indirizzarsi, seconde i casi, ad u n a grande massa o cerchia ristretta di "intimi"? P er rispondere ad u n a cerchia a queste domande no nonn basta mettere in luce il marchingegno tecnico délia marca e mostrare corne essa costruisce le s u e significazioni. Bisognerà anche analizzare il contenuto dei suoi discorsi, per osservare corne essi arrivino, o rneno, a entrare in contatto coi v alori, le credenze e edd i gusti de deii consumatori. A questi aspetti aspetti sono dedicate la seconda e la terza parte del nostro testo.
L A MARCA C O M E V E T T O R E D I SENSO
4. L A M A R C A C O M E N A R R A Z I O N E Dalla marca-segno alla alla marca-significazione
tratti specifici délia marca è la su a capaU no dei tratti dei discorsi, e d i senso cità di produire discorsi, dotarli comunicarli ai destinatari. In una parola, parola, la la marca p u ô essere definit definitaa corne vettore d i senso, principio générale e astratto, suscetdbile di essere declinato in numerosi modi differenti, seconde g li obiettivi dell'azienda o le nécessita d e i mercato. Renault parla di comfort, benessere, "auto da vivere". Phas d i dinam ismo, vita professionale professionale,, femm inilità inilità curata e discret discreta. a. D anone di tenerezza, di protezione, di
purezza. Ogni marca créa u n discorso proprio, in relazione ai suoi prodotti, alla sua storia, ai suoi progetti, ai ai gusti délia s u a clientela. clientela. È possibile identificare, dietro le differenze spesso considereidentificare, voli c h e distinguono u n discorso di marca da u n altro, délie costanti, costanti, u n sistema sistema unico di funziona A taie scopo allé e mento? occorre rivolgersi disciplidei segni i mecne che studiano il funzionamento canismi responsabili délia costruzione e délia trasmissione de deii senso. A partire dagli anni sessanta, proprio grazie ai
JL ^L t fflUtt^Lt ^ V ^ l iU ^U.i ùi U t t^ IS O
lavori pionieristici di Roland Barthes, si comincia analizzare ad l a marca u n ala comunica attraverso prospettiva Questo approccio studia semiologica. zione e il senso corne sistemi d i segni, organizzati secondo schemi ispirati dalla struttura délie lingue naturali. I n un articolo ormai célèbre, Barthes analizza u n annuncio délia marca di pasta alimentare lizza Panzani e descrive corne i differenti elernenti dell'immagine (dei legumi legumi freschi, u n a reticella per la spesa, il contesto délia cucina) funzionino corne se se-gn i ch e parlano di altre altre cose p iù ch e di se stessi: i legumi sono u n segno di freschezza e di di naturalità; la reticella è un segno di compère fatte giornalmente, di selezione, d i cucina de l mercato; la cucina evoca il regno délia casalinga, le pietanze preparate co n cura, uno stile alimentare curato e sano. Col-
locati i n taie contesto, il pacco di pasta e la scatola
di salsa d i pomodoro, c h e in realtà appartengono all'universo délia produzione produzione industriale, industriale, p artecipaartecipano e si appropriano di questo universo di segni e diventano a loro volta segni di freschezza, di autendiventano ticità, di sapore. Tali significati, migrano infine d ai prodotti alla marca Panzani, diventando Panzani, diventando gli gl i elementi costitutivi d e l su o discorso. ne l linguaggio délia semiologia, si P e r rimanere nel p u ô affermare c h e u n a marca costruisce il proprio discorso in maniera implicita, nutrendosi dei significati espressi dai segni che essa utilizza nelle s ue differenti manifestazioni. Tingendo di rosso le s ue
La marca corne corne narrawne narrawne
automobili, Ferrari si attribuisce u n a dimensione il rosso un segno di passione e passionale, d i ardore. essendo Mettendo nei propri annunci giovani ragazze poco vestite, un'altra un'altra marca si attribuisce u na dimensione erotica, perfino provocatoria, essend o la nudità femminile u n segno di erotismo e, se spinta al di là dei limiti comunem comunem ent entee am messi da l pudore, anche di provocazione, se n o n addirittura délia campadi scandale. utilizzo nudità n esempio di fu corne segno diUprovocazione una célèbre g n a pu b b l icit ar ia per u n a società di affissioni, cartellone u na giovane donna in Avenir. N e l primo cartellone tenuta da spiaggia, Myriam, si impegnava a togliere il pezzo di sopra d e l suo bikini e fissava un appuntamento coi passanti per una data précisa. Giunto quel giorno, la ragazza appariva effettivamente su i nuovi cartelloni a seni nudi, prom ettendo ettendo di toglie-
re, qualche giorno più tardi, anche le mutandine.
C iô accadde puntualmente la settimana successiva. Avenir firme firme quest'ultimo cartellone sottolineando la propria la propria vocazione a "mantenere l lee promesse". Taie campagna è intéressante perché i veri "significati" d ficati" on sono quelli quelli c h e i "segni" del el s u o discorso n on sono né la vista. vista. I n effetti, lasciano intendere costituiscono nudità e tanto meno a laprima provocazione, provocazione, il vero nocciolo del del discorso délia marca. Essi sono utilizzati superfici superficialmente almente p e r rinforzare u n discorso tà delp iù fondamentale, il cu i oggetto è l laa puntua lilità l'appuntamento e, c on esso, lafiducia c h e si p u ô
La marca corne vettore di senso
riporre in u n a marca che "mantiene le proprie proprie proe provocazione, Nudità quanto siano messe". in importanti, non rappresentano néper la vera posta gioco délia comunicazione, né i tratti tratti determinanti marca. Taie p e r la comprensione del de l discorso discorso délia marca. discorso, délia puntualità e délia fiducia, non semb ra essere contenuto in alcun segno specifico, a parte la baseline del de l terzo manifesto. Esso si sviluppa piuttosto trasversalmente, affiora dalla messa in manifesti e, ne l su o sistema di funrelazione dei tre manifesti zionamento, implica direttamente il destinatario, il passante, convocato in quanto testimone p pee r constatare la precisione e la puntualità di ogni tappa del de l processo. Allô stesso tempo, nudità e provocazione restano elementi importanti di questa campagna, poiché permettono di illustrare lo scopo profondo poiché e in immagini in
délia marca, di "mettere altrimenti di scena" astratti e imma che resterebbero concetti concetti altrimenti teriali corne la puntualità o la fiducia. Inoltre, essi teriali alla comunicazio comunicazione ne un ch e di sufficienteassicurano alla assicurano mente piccante per costruir costruiree un'attesa e dunque va lorizzare maggiormente il rispetto dell'appuntamento e degli impegni assunti co conn i destinatari. È probabile c h e ilaiut esplicitamente esplicitamente délia carattere promessa aiuti i a suscitare l'attenzione l'att enzione sessuale dei dei passanti. passanti. Myriam e l laa semiotica
La campagna di Myriam mostra ad u n tempo l'u
murcu corne nu ruuun ruuune
tilità e i limiti di un'analisi del de l discorso di marca considerato considerato corne sistema di segni. L'utilità, L'utilit essa permette d'identificare rapidamente certoé à,u nperch numéro di elementi - i segni - di decodificarne la significazione e d i organizzarli i n sistema. M a anche i limiti, perché no n ci dice né corne identificare i segni, n é corne distri distribuirli buirli su piani diversi, n é infine corne gerarchizzarli per valutare l'irnportanza relativa di ogni segno. A causa di d i questi inconvenienti, ci si orienta attuairnente verso una concezion e délia rnarca intesa corne sistema d i significazion e complesso Questa concezione, generalmente défini ta semiotica p er distinguerla dall'approccio serniologico di c u i si è g ia parlato, considéra il discorso ernesso dalla rnarca corne u n racconto cornposto da rnold attori, livelli, livelli, gradi cornpiesso, cornposto cornpiesso,
di irnportanza pertinenza. L'analisi serniotica teoria d e i segni dalla non rinnega l ae di proposta serniologia, ma la intégra in un'architettura a rnolteplici livelli ed in un processo dinarnico, nel quale i segni non rappresentano che la tappa finale, oitre che la più visibile e la più irnrnediatarnente riconoscibile. L'intuizione fondamentale L'intuizione fondamentale dell'approccio serniotico è c he he p e r sapere corne il senso è comunicat o, bisogna prima d i tutto studiare corne esso viene costruito. D ettagl ettagliando iando ilil processo di generazione de l senso diventa diventa possibile identificare numerose tappe o livelli, e attribuire elernenti specifici ad
marca corne vettore c il sensu
m
ogni livello. Questo percorso perm ette d i evitare di su l contenuto m ani f econcentrarsi esclusivamente sul st a del de l discorso, corne p e r esempio la progressiva nudità di Myriam, e tenere conto délia totalità de l processo, d e l quale il contenuto manifestato no n è concetto ch e permette di illustrare c h e i ill risultato. Il concetto questo approccio è quelle d i narrazione. O g n i marca racconta u n a storia e la l a nozione di storia illustoria illu il s u o stra il carattere délia campagna dinamico significazione, sviluppo progressivo. Nella analizzata p iù sopra, questo aspetto processuale è costitutivo d el suo significato. E impossibile comprendere il fondamento de l discorso délia délia marca se ci si limita all'analisi d i un solo manifesto. Questo carattere dinamico è u n a proprietà interna al processo d i generazione del significato, significato, che si p ro d u c e p e r
arricchimenti progressivi a partire partire d a u n nucleo fondamentale relativamente semplificato. U n gran numéro di film, per esempio, o d dii romanzi, zi , raccontano all'incirca la stessa storia: u n a donna e d u n uomo si incontrano, si amano, in seguito sono seguito sono separati da accidenti o malintesi, m a giungono infin e a ritrovarsi. Eppure, a partire da questa trama, quante sono différend raccontate E sufscenografia, f i ciente storie variare l'epoca, la state l'aspetto, l'età o la la condizione sociale dei personaggi, l a natura d e l malinteso, il tono délia narrazione e si ottiene u n numéro virtualmente infinito di narrazioni differenti. È sempre la stessa storia, eppure ogni
La marca corne narrazione
volta è u totalmente différente. Questo è u unn a storia storia totalmente unn paradosso solo in apparenza poiché co n lo stesso termine - storia - si designano in realtà livelli diffélivello délia trama è p iù rend délia narrazione. Il livello astratto e sintetico, utilizza u n numéro ridotto d i elementi generali. Il livello délia storia, raccontata o filmata, arricchisce la sua sua ossatura con una gran quantità di dettagli. astratta Quella n epersonaggio c h e n oun ra altro c h e una donna b e n figura co n udin diventa preciso, corpo e d u n carattere, u n passato e d e i desideri. L'attribuzione d i tutti questi elementi fa di u n a sola storia mille storie differenti. S i tratta semplicemen d i attribuire ad ogni te di saper distinguere i livelli e di livello g li e le m e n t i che g l i a p p a r t e n g o n o . U n approccio semiotico délia marca permette di gerar-
chizzare il discorso di quest'ultima e di attribuire elementi che la compongono. u n peso spécifiée agii elementi che tr e livelli, Possiamo distinguere tre livelli, trtree stadi attraverso i quali si gênera il significato, p e r arricchimento e organizzazione p rogressivi. rogressivi. Il livello profondo. - È il livello di base, quelle
u n nu méro elementi astratti e oppodove d'orridott ridotto dine molto générale - osi didispone in -catégorie sitive fondamen tali tali e articola i concetti fondatori, le costanti socioculturali di u n a società: società: vita e morte, félicita e infelicità, crimine e castigo, amore e odio, piacere e repressione.
La inarca corne vettore d i senso
I I livello narrative». - A questo livello, le costanti
fondamentali sono "messe in racconto", organizzate in sequenze sequenze d'azione, costruite seconde la logica délie sceneggiature. Queste sceneggiature restano astratte, vengono abbozzati solo alcuni tratti fondamentali: l'eroe, il i l cattivo, l'essere amato ecc. M a è a questo livello c h e si costruisce la com ponente ponente narrativa del d el discorso délia marca. Il livello d i su perficie. - Questo livello
corrispond e in parte a quello d e i segni. L e sceneggiature semplificate dei livelli precedenti sono qui tematizzate, messe in i n conteso, definite in tutti i dettagli che vanno a costituire la loro sp ecificit ecificitàà e originalità. È a questo livello che poche sceneggiature astratte e generiche producono u n numéro virtualmente infi-
nito di storie concrète e specifiche. Torniamo a Myriam, la giovane donna che tiene promesse. L'approccio fede allé proprie promesse. L'approccio semiotico ci consente ora or a d i comprendere meglio non solo il significato délia campagna, ma anche di situare Laa nudità e ogni elemento al posto c h e g li è dovuto. L da dall livello la provocazione dipendono superficie. questo di con In effetti si potrebbe concepire racconto altre forme di messa in scena. U n equilibrista, p e r altre esempio potrebbe promettere esercizi sempre p iù difficili: camminare su l filo col bilanciere, p o i senza bilanciere, quindi sulle mani. P u ô darsi che bilanciere, che taie
L ^ U IIIU/LU- La/Ut/ tint
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soluzione elimini il carattere piccante délia narrazione, ma n e rispetterebbe tuttavia il principio di funzionamento. La struttura narrativa a episodi - i pubblicitari la chiamano u n teaser - rappresenta un'altra importanquesta campagna. Essa dipende te caratteristica te caratteristica di questa dal da l livello narrative). Ogni tappa annuncia un nuovo cosï facendo desta sviluppo p e r quella successiva e cosï sviluppo l'attenzion l'att enzion e, c ostrui ostruisce sce u n a curiosità e d un que un'attesa. Annunciando ad ogni tappa la volontà di andare p iù lontano nella trasgressione, implicitaandare circa la possibilità di mente si solleva u n dubbio circa mantenere l'impegno. C iô produce una forma narrativa ben conosciuta, conosciuta, quella délia suspense. Inoltre, l'incertezza del de l risultato v alorizza per anticipazione l'esito positivo délia promessa. La marca sarà tanto
una in quanto si difficile. in natupscommessa iù affidabile sarà impegnata particolarmente Esistono difficile. Esistono ralmente d e i t easer costruiti costruiti in modo différente. Spesso, p e r esempio, ci si limita ad annunciare la presentazione di u n prodotto, senza rivelarlo. In questo caso suspense e attesa sono intrattenute dalla curiosità di scoprire il prodotto in questione. M a incertezza riguardo al fatto ch e no n sussiste alcuna incertezza riguardo il prodotto sarà effetti effettivam vam ente presentato. La puntualità e la capacità di mantenere le proprie llo p r o f o n d e . promesse a p p a r t e n g o n o a l l li ve llo Molteplici significati appaiono a questo livello e istituiscono la base del discorso délia marca. I n
i^u i^ u marca corne veiiore ai s e ns o
primo luogo la serietà e la precisione di una marca fissandosi un diffich e sa essere puntuale e che, p u r fissandosi cile programma d'azione, lo porta a buon fine. I n seconde luogo, la credibilità. U na marca ch e manmarca che non mente. tiene i propri impegni è u n a marca Ed è nota l'importanza di questo parlare vero nel dove spesso si tende a prol'universo comm ercia erciale, le, dove mettere al a l di là dei de i propri mezzi. E infine, la . fiducia, c h su e di di legamé relazionale fondamentale, consente congiungere al suo pubblico una base la marca fiduciaria. Tanto risulta difficile instaurare la l a fiducia tra tr a u n a marca e il su o pubblico, tanto taie fiducia preservarsi, a n non on essere messa in tende in seguito a preservarsi, a meno c h e no n vengano commessi discussione, degli errori particolarmente gravi. L a globalità d e l discorso tenuto dalla marca è
suii tre tr e analizzato nelle sue componenti e distribuito su livelli di generazione del significato. livelli significato. Nessun livello, lo , da solo, p u ô pretendere di possedere il nocciolo de l discorso délia marca. È solo la combinazione de i tre livelli a costituire la specificità e spesso l'uarca.. L'utilità di questo tipo di analinicità di u n a m arca si è allô stesso tempo teorica, metodologica e ope-
rativo. A livello semiotico, teorico, decifrazione de l'approccio i meccanismi di produvotato alla dell significato, è il solo in grado di rendere zione de conto délia natura comunicazionale délia marca, dii comunicardélia su a capacità d i produrre senso e d lo ai consumatori. A livello metodologico, esso for livello metodologico, L a marca corne n a rrcw rrcw o n e
nisce u n o strumento preciso p e r analizzare analizzare concretamente il discorso délie marche. I n altri termini, rende possibile \m'ingegnel'approccio semiotico rende ria ri a d e l senso, fornisce degli elementi p e r "smontare re"" le stratégie di comunicazione délie marche, p e r individuarvi le particolarità, i punti di forza, le incoerenze. Infine, d a u n punto di vista operativo, questo approccio, approccio, distinguendo molteplici "livelli" nella del senso, possibile stratificazione gestione précisa del discorso di rende marca e perm ette ett eu ndia pilotarne l'evoluzione. La gestione del senso
Ognuno de i tre livelli che abbiamo appena disti distinnto una funzione e u n'i n'imp mp orta ortanza nza
présenta specifiche nella gestione concreta di una marca. I l livello di superficie, dove si situano i segni e gl glii elementi manifestati, permette di costruire l'originalità e l'impatto di u n a campagna e del discorso di marca saga d i Myriam, la progressic h e la sottende. Nella saga va nudità délia giovane donna h a senza dubbio con l'attribuito largamente al s u o impatto, ha suscitato suscitato l'at e h a alimentato l'attesa dei passanti. A tenzione questo livello, questo ogni piccolo dettaglio puô "rare senso" e avère un'influenza sulla riuscita mediatica délia campagna: il corpo délia délia ragazza, l'espression e del suo viso, la scenografia esotica, l'inquadratura. Questi elementi assumono u n taie peso ne l rico
L a marca corne vettore a i sensu
noscimento e n e l successo délia campagna, c h e i délia campagna, no n responsabili délia marca dimenticano ch e essa non rappresenta c h e u n a sola délie su e dimensioni. Il problema appare chiaramente qualora si intenda creare u n a nuova campagna, simile alla prima p e r gl i effetti positivi, m a capitalizzarne il successo e gli no n ripetersi anche necessariamente différente, différente, p e r non n on annoiare il e non i l pubblico. la s ua preIl livello allora tutta livello narrativo narrativo mostra possono mostrare gnanza. Decine di marche una scenografia esotica, o délie ragazze poco vestite, oppure utilizzare u n tono provocatorio p er sviluppare il loro discorso. M a tali elementi elementi sono, ne l caso di Myriam, costruiti in modo originale, utilizzando u n racconto a tre episodi e la suspense, meccanismo narrativo specifico, basato sull'alternanza
di tensione e distensione. P iù astratto, il livello livello nar narrativo viene spesso compreso d a i destinatari destinatari in plicite, e, m a no n p e r questo è meno riconomodo im plicit meno riconosciuto e interiorizzato. Esso marca e caratterizza questa c a m p a g n a tanto qua n t o g l i elementi d i questa superficie, anche se la su a importanza si gioca ad superficie, un altro livello. Quando una nuova campagna verra di questa il mantenimento sviluppata, nar stmtturacomuu n substrato rativa permetterà di preservare ne , p glili puu r rinnovando - parzialmente o totalmente - g elementi di sup erfici elementi erficie. e. U n esempio di utilizzo de l livello narrativo, inteso corne costante d el discorso di marca, è offerte
L a marca corne narrazwne
dalla comunicazione délia Levi's. I n quasi tutti i suoi recenti spot, il discorso délia marca si costruisc scee attorno ad u n meccanismo narrativo di sfida e di conquista tra d u e soggetti. P er esempio, all'inizio zi o délia narrazione u n a donna si trova associata ad u n uomo. U n seconde uomo appare, e dopo u n confronto o un'impresa che ne giustificano la la vittoria, "se "se ne impadronisce", oppure è scelto dalla donna. Virilità, niente. seduzione, sfida, non manca questa di mantenere struttura narrativa d Ili fatto base da all altro alla m arca arc a di immutata u n film permette modificare, talvolta in modo rilevante, i segni di superficie, senza per questo creare rotture nel suo discorso di fondo. I n u n caso la scenografia è quella délia provincia americana degli anni cinquanta.
c h e L'eroe è un u n giovane meccanico u n po' "macho" ch seduce la donna di un cittadino un po' "sfigato", la cui cu i auto è andata in panne ne l posto sbagliato In un altro caso, la scenografia è quella di u n a grande azienda in u n quartiere di affari newyorchese. I n questo caso il rivale dell'eroe no n è un uomo, m a l'azienda stessa, l'attrattiva di u n a carriera alla quale bisognerà sottrarre l'eroina. I n queste comu è différente, allô stesso nicazioni tempo si m a un'aria avverte ututto n a forte forte di famiglia. continuità, Tuttavia, questa "aria d i famiglia" non no n si situa a livello d e i segni di superficie, m a a quelle délia struttura narrativa. Il livello profonde présenta caratteristiche ancora
La marca corne vettore d i senso
différend. G li elementi che lo articolano sono ancodifférend. Perr M yriam-Avenir si tratra p iù astratti e gen erali yriam-Avenir si erali.. Pe ta délia serietà e délia fiducia, p e r Levi's délia lili-bertà e de dell piacere. A causa del loro carattere astratto, questi elementi no n appaiono m ai in quanto tali ne i discorsi délie marche. Devono essere necessariamente incarnati da racconti e presi in carico d a riamente corne laa fiducia o il piacere segni concreti. Concetti concreti. Concetti corne l no n possono mostrati direttamente. Bisogna essere evocarli tramite situazioni o azioni. Questi elementi profondi costituiscono il c o n d e n s a to de l discorso délie marche, ciô che resta qu a n d o s i riducono all'essenziale i segni d i superficie e l lee strutture narrative. Essi formano il nucleo d e l discorso, quei pochi elementi, sempre i n numéro limitato, c h e
assicurano lafonda^ione d i una marca, le radici de l su o discorso. D al punto di vista délia significazion e, e, tali tali elementi presentano l laa pa rticolarit rticolaritàà di essere allô stesso tempo perfettamente comprensibili e difficilmente identificabili. Intuitivamente, si avverte c h e ne nell discorso délia marca Levi's aleggia sempre u n profumo di libertà, di sfida e d i piacere. C h e Myriam ci parla di fiducia e d dii precisione. Allô stesso tempo, questi no n possonose essere elementi precisione non idendopo tificati c on e oggettività, avère e ffettuat ffettuatoo un'analisi compléta dei de i tre livelli di significazione di u n a marca. Comparato al livello di narrative, l'importanza de l superficie e a quelle narrative, livello profondo è di ordine strategico. I n questo
L a marca corne narrazione
livello si situa il nucleo fondatore d del el discorso délia gl i elementi marca. È molto im portant portantee riconoscere gli c h e vi si trovano, al fine di rispettarli e accordarli co n quelli degli altri due livelli. Il significato generato d a u n discorso di marca puô essere descritto corne un'immersione e u n a risalita. L'osservazione e l'analisi di u n discorso di marca dovranno farsi necessariamente a partire da l livello di sup erfici erficie, e, il immediatamente accessibile. Bisogna quindi solo del s u o significato, immergersi nella nella profondità del fino ad incontrare le strutture narrative e, annidati ancor p iù in profondità, g li elementi di base. U n a volta che questi elementi sono sono stati identificati, bisogna, nella produzione di tutti i nuovi discorsi, costruire il significato a partire d a tali elementi,
perché sono loro c h e assicurano la perché la fondazione e la perennità del senso délia marca. C iô è particolarmente importante p e r gestire la dialettica délia continuità e del cambiamento, cambiamento, propria a tutte le marche. Se l'obiettivo è di rinnovare il discorso délia marca, garantendone la continuità, délia marca, la continuità, lo si p u ô ottenere suddividendo i compiti s u t trtree livelli. Il livello di superficie puô essere rinnovato in maniera lasciamentre è importante re il livello consistente, nan'ativo relativamente immutato. G li elementi fondatori, contenuti n el livello profonde, non dovranno essere toccati. Se invece a seguito di u n cambio di proprietà o di u n riposizionamento complète délia marca, l'obiettivo è p iù radicale e
L a marca corne vettore di sensu
ad u n cambiamento profondo discorso mira délia marca, bisognerà cominciare co conndel il modifica marca, re il livello profondo e in seguito mutare in modo coerente g li elementi appartenenti agii altri d u e livelli. Ogni intervento di questo tipo dovrà essere condotto co conn precauzione. Una marca non no n esiste al di fuori de dell su o discorso. Cambiare radicalmente Cambiare radicalmente il discorso di u n a m arc arcaa p u ô fare correre il rischio di limiti da no n oitrepascambiare la marca. C i sono limiti sare. Toccando il nucleo fondatore di u na na marca si interviene su l centro energetico che alimenta tutto il sistema. sistema. Se l'intervento, pur "tecnicamente" riuscito, h a danneggiato la complessa alchimia che all sistema di d i funzionare, i ill rischio è di non permette a riuscire p più iù a fario ripartire.
5 . L A M A R C A C O M E V A L O R E Prodotti, marche, valori
il livello gestionepuô discorso délia discorso délia marca, del de lessere importante d iNella superficie altrettanto quanto il livello profonde. La conoscenza e il controllo d e l livello di superficie sono indispensabili ogni atto per il successo di ogni c amp agn a, d i ogni discorsivo délia marca. L a su a importanza si situa piuttosto ad u n livello operativo, mira al consegui-
mento di risultati rapidi, ubbidisce a imperativi a corto termine. I n compense il pilotaggio del livello le costanti délia marca, gl glii eleprofondo concerne le profondo filigrana in tutte le su e manifestamenti presenti in filigrana zioni. Q u i è in gioco la stabilità e la permanenza senso c h e si p u ô délia marca n e l tempo. È in tal ta l senso attribuire un'importanza strategica al livello profond o , e diventa perciô necessario definire la natura degli elementi elementi h e lo compongono. g ià discusso discusso astrazione, la loro loro castrazione, generalità Abbiamo e limitatezza numerica: l'equilibrio di Evian, la libertà di Levi's, la fiducia di Myriam, il mangiare sano del Mulino Bianco, l'energia d i Gatorade, la femminilità femminilità di Lancôme. 1 tradizionali approcci d e l marketing
L a marca corne vettore di senso
conce tti, tti, ch e per corne aree considerano questi elementi mettono d'identificare altrettante di posizionamento. Ma la vera essenza di tali concetti è quella di incarnare dei valori. I l termine "valore" deve essere compreso nella s u a accezione filosofica la significazione economica. générale che include la U n valore, da questo punto di vista allargato, rappresenta u n a condizione giudicata desiderabile dall'individuo, u n obiettivo d a raggiungere, una qualità auspicata e ritenuta degna di investimento, u n fine condiviso d a molti. N e l linguaggio corrente, capita di parlare délia libertà corne del principale valore délie società occidentali; de l dare fiducia corne valore relazionale c h e permette di stringere
legami tra glii individui; d i deplorare l a rarità de l tr a gl deï Vonest à ; i constatare l'espansione de i valore valori valori non sono valori edonisti. Tutti d questi sono ovviamente appannaggi appannaggioo esclusivo dell'u ni verso de l consumo. A l contrario, essi essi rappresentano la sostanza etica, simbolica e sociale c h e nutre e informa informa la società nella sua su a globalità. Senza essere necessariamente condivisi da tutti, essi devono essere percepiessere percepiti corne fini desiderabili e degni di essere perseguiti da u da u na m aggior aggioranza anza di individui. Applicata alla problematica délia marca, la nozion e di valore présenta due elementi di particolare rilievo: da u n lato, essa essa costituisce il terreno comune tramite il quale la marca puô mettere in contatto l'universo délia produzione e délie merci co n quel
a marca corne vuwre
e degli no del de l consumo lo essa mostra che taie contatto non individu n p u ô stabilirsi ; dall'altro, c h e attraverso la prospettiva del de l se nso. Arti Articolando colando de deii valoriri,, le marche soddisfano il loro molo di mediazione e di d i inteipretazione tra i prodotti e i consum atori atori.. La marca Herta, p e r esempio, vende salumi. D a un punto punto di vista strettamente industriale, una salsiccia è una salsiccia, e un u n a fetta di prosciutto è u unn a u na salsiccia, di prosciutto fetta di prosciutto. Ma dal momento in cui la marca Herta introduce nel suo nucleo d'identità il valore délia semplicità, essa essa lo p u ô attribuire a tutte le sue manifestazioni, salsicce comprese. Marca e prodotto diventano tutt'uno, e i valori dell'un a impregnano l'altro. S e la l a sem plicit unn valore ch e si addice plicitàà è u
piuttosto bene allé salsicce, il su o universo di appli è infinitamente S i upuô cazione p iùsemplice, parlare ampio. di co n simpatia simpatia cuore n carattere d i u n cuore semplice, di u n a legge semplice. A ppropriando ppropriandosi si délia semplicità, Herta non si limita a qualificare i délia propri p rodotti rodotti.. Essa si collega, p iù o meno direttamente, a tutte le altre forme di semplicità socialmente valorizzate. Entrando nell'universo dei valori, ri , la marca libéra il prodotto dall'universo délia see merce e dalla fabbrica, e ne n e fa u n essere sociale a s stante. P e r essere precisi, tuttavia, u n a salsiccia resta u n a salsiccia. La semplicità non no n puô semplicemente essergli aggiunta corne il peperoncino, giusto st o p e r esaltarne il sapore. Per fare di una salsiccia altra cosa che carne insaccata, è il significato délia
La marca corne vet.tore a i senso
salsiccia operadeve essere deve essere simbolica trasformato. Délie essere qualificazione zioni di che devono compiute. Per esempio, la salsiccia p u ô essere presentata in u n a scenografia rustica, assieme ad altri prodotti che sanno di genuino. Il Il su o consumo p u ô essere associato a scène di vita semplice e autentica: ca : u n picnic, u n a passeggiata in montagna. Anche la sua confezione p u ô contribuire a suggerire la semplicità, attraverso la scelta d e i materiali, de i colori, délia presentazione. Infine, tutte queste operazioni no n sarebbero sufficienti s e i consumatori no n interpretassero correttamente l'insieme degli atti di discorso prodotti dalla marca. Tutte queste
operazioni implicano la manipolazione di simboli, di messaggi, di discorsi. L'appropriazione di u n e la su a trasmissione di sempre d a parte è u n a marca valore ai consumatori u n a questione di significato e di com unicazi unicazione. one. L'articolazione di u n orizzonte di valori permette alla marca di mettere in relazione, sullo stesso teralla reno, due univers a priori distant : quelle dei de i prodotti e quelle d e i consumatori. Questa messa in contatto si ripercuote allora sui d u e termini délia relazione, trasformandoli. Da u n lato, la marca perrelazione, mette d'investire l'universo d e i prodotti c o n dei de i valori simbolici e délie immagini. Dall'altro, essa consente di concepire la figura dei consumatore in maniera différente dalle tradizionali visioni inerenti allé logiche commerciali, industriali o economiche.
L a marca corne valore
II consumatore è ora or a considerato corne un destinatario, qualcuno c h e c o n su ma ma tanto d e i prodotti quanto de i m essag essaggi gi e de l senso su questi prodotti. prodotti. Anche la su a concettualizzazione viene Anche viene allargata. Parlando il linguaggio dei valori, la marca no n si rivolge p iù al consumatore, ma all'individuo, compreso nella totalità del s u o essere, délia sua perso Il consumo, dei i suoi bisogni. nalità, a lungo ritenudimensione specifica to u n a de d e l comportamento degli individui, si trova cosï restituito in u n contes te di vita. La segmentazione segmentazione d ei valori ei valori
Questa visione délia marca implica un a revisione délia problematica problematica délia segmentazione. Il marke product-oriented, aveva già inteting tradizionale, grato la nozione di segmentazione a partire dagli anni settanta. I l marketing di massa, c h e aveva anni dominato p er quasi vent'anni, volgeva ail ora or a al ter vent'anni, volgeva mine. La demanda diventava p iù differenziata, frammentata. Per rispondergli, il marketing del pron pote ceh eadottare arricdotto leno gamme chire di segmenta moltiplicare u n a logica le versioni, zione délia zione clientela. I l principio principio délia délia clientela. délia segmentazione postula che u n determinato prodotto - p er esemp io u n certo modeiïo di auto familiare - non puô délia totalità délia clientela délia clientela potensoddisfare i gusti gusti délia interessata all'acquisto di un'automobile. zialmente interessata zialmente
La marca corne vettore di senso
II modello viene allora proposto a u n segmento di clientela c h e h a bisogni omogenei. Différend mocoupé delli di automobile - sportiva, compatta, coupé sono proposti a différend segmend di clientela. La logica délia segmentazione pone il problema délia scelta del criterio ch e permette di dividere la popolazione in sottogruppi, in target. I l criterio criterio uti-
una glii individu rappresenta lizzato p e r classificare gl lizzato p tanto la concezione de deii prodotti da attribuire ad ogni target c h e la strategia dell'azienda. Tradizionalmente, le segmentazioni elaborate d a l marketing p r oduct -
modellizwzione de l mercato e influenza
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