l'Albero Delle Streghe Di Benevento

February 4, 2017 | Author: Emanuele Nicolosi | Category: N/A
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l'albero delle streghe - l'albero delle streghe di Benevento...

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L'Albero delle Streghe di Benevento di Emanuele Nicolosi

Benevento, una città del interno della Campania, una regione del sud Italia, viene chiamata da tutti “la città delle streghe”, per via di una antica leggenda della zona di Benevento, riguardante, un Albero, ritenuto da tutti un albero magico, ovvero, “l'Albero delle streghe” di Benevento... “l'albero delle streghe” di Benevento e un albero magico,che i nativi e i locali di Benevento chiamano “Il Grande Noce”, che viene usato per farci le bacchette magiche tramite il legno ricavato dai rami di questo albero di Noce, tramite degli artigiani che vivono nella città di Benevento, intento a incidere e intarsiare le bacchette magiche dal legno d'albero, tramite un lungo e sapiente lavoro, artigiani che sono fabbricatori e costruttori di bastoni, aste magiche e bacchette magiche per streghe e maghi. Si narra, che il legno del “Albero magico”, sia intriso di Magia pura, una magia pura e non filtrata che non si trova da nessuna altra parte... A Benevento, vive una gilda e congrega di artigiani specializzati nella creazione di artefatti e prodotti ricavati dal legno Magico del “Albero magico” delle Janaire, questi Artigiani sono detti “gli Intarsiatori”, una gilda di maghi-artigiani che fonde la magia con l'artigianato, creando bacchette magiche e aste e bastoni da mago, di pregiata fattura, sia artistica che manuale-produttiva, che vendono alle “Janaire” e ai Maghi a peso d'oro... da sempre, il “Grande Noce”, come i Beneventani chiamano l'albero magico, fu un luogo di ritrovo e raduno di tutte le “Janaire”, le Streghe native della zona, che secondo le leggende, o compivano magie e rituali magici attorno al albero, oppure cantavano e ballavano alla luce della luna, sotto il grande albero magico... l'Albero Magico e antico e millennario, esiste da sempre, dal alba del tempo, prima delle Janaire, l'Albero Magico era il luogo di raduno dei “Popoli delle Foreste”, ovvero creature magiche come Satiri, Centauri, Ninfe, Driadi e Arpie. Il “Popolo delle Foreste” ha timore e rispetto per l'Albero magico e per i suoi poteri magici sconfinati e illimitati, queste creature magiche, veneravano l'Albero magico, come un albero sacro, ma dopo l'avvento della razza umana e la diffusione degli umani, il “Popolo delle foreste”, fu costretto a nascondersi nelle profondità delle foreste... più tardi, giunsero le “Janaire” e i “Janairi” (l'equivalente maschile delle Janaire), umani dotati di poteri magici, che inizialmente, fungevano da “Tramiti”, tra i villaggi e comunità contadine e rurali umane, con il “Popolo delle Foreste”, poi divennero i detentori della Magia e delle arti magiche nei villaggi contadini. ma oscure forze, vogliono imposessarsi del Albero delle streghe, per ottenerne il legno magico e usarlo per dominare il mondo e soggiogare l'umanità... tutti vogliono imposessarsi del “Grande Noce” e del suo legno magico, tutti ambiscono a dominarne la magia in essa racchiusa e custodita... chi domina il legno del “Albero magico”, ottiene poteri magici sconfinati e illimitati, cosa che ha spinto, esseri umani e praticanti di Magia, assetati da sete di potere e di avidità, a tentare di imposessarsi del legno del Albero magico... il “Grande noce” e antichissimo, esiste da sempre, da prima che esistessero le stesse Janaire... secondo le leggende, l'Albero magico, non aveva un solo luogo, unico e pre-stabilito, si narra che tramite la magia, l'albero magico, essendo senziente, poteva spostarsi da un luogo al altro, materializzandosi in luoghi e posti diversi, per sfuggire ad estranei ed intrusi... altre leggende, narrano che l'albero magico, non poteva nemmeno essere abbattuto, che l'albero, si ricreava e rigenerava in continuazione, al infinito, per questo non fu mai possibile abbattere quel albero magico...

le Janaire, sono antichissime, la loro esistenza risale agli albori della razza umana, sono antiche quanto il mondo stesso, spesso descritte nei miti e leggende e racconti popolari dei contadini delle zone rurali della Campania... le “Janaire” di Benevento, sono diverse da quelle di Avellino, sono diverse anche le Janaire di Salerno, Massa Lumbrense e Caserta, ogni città e villaggio della Campania, ha le proprie “Janaire”, a Benevento, si chiamano “Janaire” e sono simili alle vere e proprie streghe, mentre ad Avellino, sono chiamate le “Maciaire”, e sono simili a donne in grado di prendere la forma di animale o di lupo, vivono in boschi e foreste, lontane dai centri urbani, le Macaire sono delle streghe Mutantrope, ovvero, streghe che possono trasformarsi in Animali, in maggioranza dei casi, in Lupi... ai tempi del Impero Romano, Benevento era un importante centro religioso, meta di pellegrinaggio ai santuari e templi in onore della dea Diana, la dea greca della caccia, qui venne creato un tempio in onore della dea Iside, una dea egiziana, cosa che spinse delle sacerdotesse egiziane, a giungere a Benevento, per curare il tempio in questione. Benevento fu nel mondo antico, una città multietnica: Egiziani, Greci, Latini, Anatolici... ma le sacerdotesse egizie, giunte al tempo del Impero romano, si integrarono nella popolazione locale e divennero loro stesse delle “Janaire”, insegnando alle Janaire native Beneventane, le magie e arti magiche del Egitto... già in epoche ancora più antiche, quando c'erano gli antici Greci e la “Magna Grecia”, maghe greche, giunsero qui, creando assieme a maghe Sannite e delle tribù degli Osci, le prime “Janaire”, fondate assieme a Maghe native dei villaggi locali, di quel luogo dove poi sarebbe sorta Benevento... nel 500 DC, l'Impero romano e oramai decaduto da un bel pezzo, l'Impero Romano e solo un ricordo del passato, la penisola italiana e divenuta una terra di razzie e di conquiste, la Penisola italiana stava ancora subendo invasioni barbariche da parte dei popoli barbari del Nord Europa, alcuni di quei popoli, si erano stabiliti in maniera permanente nel nord italia, in quegli anni, sono in corso le “Guerre LongobardeBIzantine” che contrappongono l'impero Bizantino al regno Longobardo, che entrambe, si spartiscono il controllo e il dominio della Penisola italiana, a Benevento, giunsero i Longobardi, un popolo germanico che si era convertito al cristianesimo, ma che praticava ancora i rituali e culti Pagani, i Longobardi ancora rimasti pagani, veneravano delle divinità animali, oppure mezze umano e mezze animali: un dio simile a un Serpente, un altro dio, simile a un caprone... secondo la storiografia ufficiale, i Longobardi usavano il “Grande Noce” per farci rituali pagani, ma la Chiesa cattolica locale di Benevento, non tollerava la presenza di Pagani, in un territorio cristiano, così fece scacciare i longobardi pagani e fece abbattere l'albero, l'abbattimento fu condotto da San Barbato, un Santo della chiesa cattolica. Solo che secondo le leggende quell'albero sarebbe ricresciuto diverse volte nello stesso punto nel corso dei secoli e sempre secondo le stesse leggende quello sarebbe diventato uno dei punti preferiti dei sabba delle Janarie. i Bizantini, tentarono più e più volte ad abbattere l'albero, ma non ci riuscirono mai, poiché essendo un albero magico, ricresceva e ricresceva in continuazione, anche in luoghi e posti diversi, alla fine, i Bizantini, rinunciarono ad abbattere l'albero, però, i soldati di Bisanzio, vedevano il “Grande Noce” come un albero stregato, un albero demoniaco, generato dai demoni, in realtà, erano discorsi dettati da umani che avevano paura e timore della Magia, paura di una cosa ignota, che non riuscivano a capire o comprendere... fu allora, che le streghe, fecero uso del “albero Magico”, per farci i loro raduni notturni, alla luce della luna...

se i Bizantini, volevano completamente spazzare via o distruggere l'albero magico e i suoi poteri magici, i Longobardi invece, ne volevano dominare e controllare il suo legno magico, volevano soggiogare l'albero magico, per sfruttarlo per i loro scopi e affari, comandanti Longobardi, volevano usare bastoni e aste ricavate dal Noce magico, per diventare invincibili e imbattibili, per rendere l'esercito longobardo invincibile, per scacciare i bizantini dalla Penisola italiana e imporre il dominio Longobardo su tutta l'Italia... ma i Bizantini, reputavano i Longobardi come dei Pagani, come dei falsi cristiani, ancora dediti a rituali pagani e a pratiche di magia, i Bizantini, ambivano a conquistare e dominare la penisola italiana, non solo per renderla parte del Impero Bizantino, ma per imporre su quella penisola, la religione cristiana, con le buone o con le cattive, Bisanzio voleva dominare su Roma, sulla “città Eterna”... ma le “creature delle foreste”, ovvero, i Satiri, Gorgoni, i Centauri, le Ninfe e le Driadi, volevano restare fuori da quella guerra, una guerra degli umani, dei comuni mortali, dei “Senza magia”, ma quelle creature, stavano oramai venendo dimenticate, perdute e rinnegate con l'avvento del cristianesimo, poi gli umani stavano diventando sempre più forti e numerosi, le “Creature delle foreste” dovevano nascondersi sempre più nelle profondità delle foreste, tra gli umani e il popolo delle foreste, regna una paura reciproca: “il popolo delle foreste” teme gli umani, mentre gli Umani temono il popolo delle foreste... la Calata dei popoli Nordici ma in quei tempi, “l'Albero delle streghe” aveva una grande notorietà, notorietà che si era diffusa in tutto il bacino del meditteraneo, giungendo pure nel estremo nord del Europa, dove nelle profonde e oscure foreste della Germania, vivevano il “Popolo dei Cigni” e il “Popolo dei Corvi”, terre dove era iniziata una sanguinosa guerra tra i Cristiani e i Pagani, tra i seguaci della nuova religione in ascesa, nata nei deserti del Medio oriente e tra i popoli europei che venevarano le creature magiche del profondo delle foreste e le forze ancestrali della natura. In Germania, i popoli magici come il “Popolo dei Cigni” e il “Popolo dei corvi”, si sentivano minacciati e insidiati, dagli esseri umani, divenuti più forti e potenti, con la diffusione della nuova religione giunta in Europa da oriente... così, alcuni membri del “Popolo dei Cigni” e del “Popolo dei Corvi”, decisero di emigrare nella penisola italiana, convinti, giunti laggiù, di poter restare al sicuro e al protetto dalle persecuzioni che iniziavano a subire in Germania... A quei tempi, nel 500 D.C. era iniziata una guerra tra i Longobardi, un popolo germanico del Europa del Nord e i Bizantini, ovvero, i Greci-ellenici divenuti cristiani da tanti secoli, una guerra che aveva logorato e devastato la penisola italiana, la guerra ebbe inizio quando i Longobardi, calarono di massa nella penisola italiana, a partire dalla Germania e dal Nord Europa, con lo scopo di conquistare l'italia, cosa a cui i bizantini, si opponevano, rivendicando la penisola italiana come un loro territorio... Quando, i Longobardi invasero la penisola italiana, l'esercito longobardo venne seguito da intere bande di “Berseker”, guerrieri feroci, temuti da tutti, che cercavano di catturare lo “Spirito” o “l'anima” di un animale selvatico, per racchiuderla nei loro corpi e diventare invincibili, narrano le leggende che i Berseker potevano trasformarsi in Lupi o in Orsi o in Aquile o in Corvi, per combattere e sbaragliare i loro nemici e avversari, confondendosi e mescolandosi con la natura e la foresta circostante, diventando invincibili e imbattibili... ma dietro al esercito Longobardo, non c'erano solamente i Berseker, ma c'erano anche i “Guerrieri Corvo”, una razza di mutantropi, umani che possono trasformarsi in Corvi, che vivevano nelle profondità delle foreste germaniche da epoche antiche e ancestrali, temuti e rispettati dai popoli tribali germanici del mondo antico... i “Signori dei corvi”, i comandanti e governatori del “Popolo dei corvi”, era venuto a sapere, del “albero Magico” di Benevento e dei suoi poteri magici e illimitati, i “Signori dei Corvi” volevano imposessarsi del legno del albero Magico, per farne tanti bastoni da mago e bacchette magiche, da usare per dominare le foreste germaniche... ma alcuni “Uomini corvo”, volevano seguire l'esercito Longobardo, per raggiungere la penisola italiana e goderne il clima mite e caldo, un clima solare, piacevole e mitigato che si sognavano in Germania, terra fredda, umida e nebbiosa, molti “uomini corvo”, non avevano mai visto il mare, erano curiosi di sapere

come fosse fatto il Mare... i Longobardi, non si erano convertiti del tutto al cristianesimo: molti longobardi, anche se si erano convertiti alla fede cristiana, rimanevano Pagani e continuavano a praticare gli antichi culti e credenze pagane, mentre i Bizantini, sono cristiani devoti... la Guerra nella Penisola durante le guerre tra i Longobardi e i Bizantini, i “Berseker” si rivelarono le truppe d'elite del esercito longobardo, autentiche furie nel campo di battaglia, truppe che portavano la paura e il panico nei soldati bizantini, i Berseker indossano pellicce e abiti di pelle, anche se fanno largo uso di armature ad Anelli o “armatura a Maglia”, i Berseker fanno uso di Spadoni dalla lama molto lunga e affilata, la tipica spada Germanica... ma anche l'esercito Bizantino ha i suoi soldati d'elite, la loro punta di diamante, ovvero i “Catafratti”, la cavalleria pesante bizantina, molto temuta dai longobardi nei campi di battaglia, sia per la devota fede cristiana dei Catafratti, che per le loro armature ad anelli, detta “Lorica Hamata” e la “Clibanarii” (armature romane fatte di striscie e piastre di metallo), spesse e pesanti, che rendevano i Catafratti quasi invulnerabili e coriacei a ogni tipo di arma, dalle spade alle frecce, le spade dei bizantini hanno una lama corta rispetto a quella dei Berseker longobardi, le spade dei Bizantini fanno uso di spade simili a quelle degli antichi greci e Romani, ma “Modernizzate”, rendendo la lama più lunga e dritta e meno ricurva... i Catafratti, erano temuti dai longobardi, perchè bastava una loro carica di cavalleria, per stravolgere e cambiare gli esiti della battaglia, a ogni carica dei catafratti, le truppe avversarie, veniva completamente spazzate via, come se fossero una marea di metallo o un onda anomala di acciaio e lame... se i longobardi, fanno leva sul istinto primordiale e sulla furia guerriera e sul assalto alla marea umana, i Bizantini invece fanno leva sulla strategia e sulla tattica, tramite metodi imparati dagli antichi Romani... i Longobardi nelle loro battaglie, usavano soltanto soldati di fanteria e truppe appiedate, il Cavallo e poco e scarsamente usato, in quei casi, usato solamente da generali e comandanti, soldati senza protezioni o con protezioni leggere e povere, facendo poco e scarso uso di corazze e armature... mentre i Bizantini, fanno largo uso di truppe di cavalleria e di soldati corazzati, sono tecnologicamente avanzati, fanno uso del “Fuoco Greco”, conoscono gli strumenti d'assedio come le catapulte... invece i Longobardi, sono molto più arretrati, non hanno alcuna forma di tecnologia... la Guerra, aveva portato a violenze, saccheggi, distruzioni e devastazioni da entrambe due i lati della barricata, intere zone e territori, erano devastati e distrutti dalla guerra, l'intera Penisola italiana era ridotta a un cumulo di macerie e carboni ardenti, Benevento sembrava un isola e faro, di pace e serenità, in un mare di guerre, battaglie, conflitti e devastazioni... – Benevento e una città aperta, una città multietnica e cosmopolita, fin da tempi antichi, fin dai tempi del Impero Romano, dove si tengono dei raduni dei maghi, maghe e streghe da ogni parte e angolo del Meditteraneo e del Europa, anche da luoghi lontani, la maggioranza, proviene da Egitto, Gallia,India, Africa, Anatolia, territori asiatici e africani, Iberia e Italia... la città di Benevento, cerca di restare fuori il più possibile dalla guerra che infuria e imperversa tra i Longobardi e i Bizantini... i Beneventani reputano la guerra tra i Longobardi e i Bizantini come un problema esterno, un problema di altri, non un loro affare interno, per questo, i Beneventani se ne rimasero in disparte in questo conflitto, non ne volevano sapere né dei Longobardi e nemmeno dei Bizantini... a Benevento, la magia viene tollerrata e accettata, a parte, nelle fasi quando i Longobardi e i Bizantini, presero il controllo della città, tentando di bandire e di proibire la magia da quelle terre, ma alcune Janaire e Janairi, si opposero a ciò, combattendo sia contro i Longobardi che contro i Bizantini, ricevendo l'aiuto del

“Popolo delle Foreste”... alla città di Benevento, giunge una famiglia di Egiziani, dove si trova una ragazzina di 14 anni di nome Onis, assieme al suo Fennec, un volpino del deserto egiziano, di nome “Naku”... Onis si è trasferita da poco a Benevento e cerca di ambientarsi e adattarsi nella sua nuova vita a Benevento, dove fa conoscenza delle ragazze locali del posto, che sono tutte “Janaire”, che inizialmente, la bersagliano e la prendono in giro, reputandola una dilettante, una che non è al altezza delle vere Janaire native di Benevento... -dei guerrieri Longobardi, dei “Berseker”, rubano un ramo di albero di noce e se lo portano via, Arvana e incaricata di recuperare il Ramo e riportarlo indietro, per impedire che i “Berseker” possano fare uso dei poteri del Ramo del albero magico...

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