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November 25, 2017 | Author: valestefano79 | Category: Tarot, Playing Cards
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20/05/2011 - 18.23

I Tarocchi dorati dei Visconti le carte che uso io

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I Tarocchi dorati dei Visconti le carte che uso io Sicuramente sono tra i più belli ma, cosa forse poco nota, rappresentano anche un punto di partenza, forse lo stesso archetipo di Tarocchi da cui il famoso Tarocco di Marsiglia sicuramente è derivato. I Tarocchi dei Visconti sono affascinanti quanto misteriosi : legati a due famiglie, i Visconti e gli Sforza, che governarono la Lombardia dal XIII secolo in poi, sembrano rappresentare anche i componenti di queste dua potenti famiglie. La raffinatezza delle illustrazioni, il particolare valore artistico, fanno di questo mazzo di carte il principe indiscusso in cartomanzia. Ad onor del vero di Tarocchi dei Visconti ne distinguiamo almeno tre tramandati ai giorni nostri : il Brera-Brambilla Visconti, il Cary-Yale Visconti e il PierpontMorgan Bergamo Visconti-Sforza. Tuttavia va detto che di Tarocchi di Visconti ce ne sono almeno una quindicina di tipi, alcuni solo relegati in qualche collezione artistica, spesso in pochissimi esemplari o incompleti. Una delle cose che colpisce immeditamente alla vista dei Tarocchi dei Visconti, è la loro doratura: fondi con unità geometriche spesso abbinate a figure con ornamenti in oro. I colori prevalenti sono il rosso brillante, l’azzurro, il verde il giallo e il nero. Fatto sorprendente i mazzi più antichi dei Tarocchi dei Visconti presentano un minuscolo forellino attraverso il quale probabilmente erano sostenute da spilloni su un tabellone. Ma chi erano i Visconti? Intanto fino all’XI secolo nemmeno questa famiglia si chiamava così. Fu infatti più tardi che presero il nome di Visconti (cioè vice conti) . Il primo membro della famiglia fu pure Arcivescovo di Milano ( Ottone Visconti) anche se le vicessitudini successive portarono addirittura una “scomunica” del Vaticano nei confronti di un membro della famiglia Visconti (Matteo Visconti) che divenne nel contempo Signore di Milano. E sempre nalla famiglia dei Visconti ricordiamo GianGaleazzo noto per aver iniziato i lavori dela costruzione del Duomo di Milano, e la “pecora nera” di famiglia Giovanni Maria Visconti. I Tarocchi, che presero nome da questa nobile famiglia, videro la luce presumibilmente verso la metà del XV secolo e in essi troviamo sicuramente gli emblemi di famiglia.

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Il gioco dei Tarocchi I Tarocchi sono formati da due mazzi di carte: - Gli Arcani maggiori o Trionfi, cioè 22 carte figurate numerate da I a XXI più una carta senza numero. - Gli Arcani minori, cioè 56 carte divise in quattro semi (coppe, denari, spade e bastoni); ogni seme è formato da dieci carte che vanno dall'Asso al 10 (carte lisce o cartazze) e da quattro carte con Re, Regina, Cavallo e Fante (carte di corte). In tutto 78 carte. Gli Arcani minori probabilmente derivano dalle naibbe, mentre non sono chiare le origini degli Arcani maggiori. I maestri decoratori che dipensero questi Tarocchi sono rimasti sconosciuti anche se alcuni studi riconducono a Bonifacio Bembo e la Famiglia Zavattari. Ma se l’origine e il nome della Famiglia Visconti rende questi tarocchi “misteriosi” e “nobili”, un altra caratteristica sembra distinguerli per la loro valenza esoterica. Le particolari colorazioni, in particolare i fondi dorati con particolari forme geometriche sembrano favorire la divinazione in cartomanzia con questi particolari mazzi di carte. Alcuni studiosi attribuiscono ai Tarocchi dei Visconti una particolare valenza: il mistero di questa famiglia pare sia stato trasmesso a queste carte fino a caricarle di un “potere” straordinario. Sarà anche che questo mazzo di carte ha dato origine al più famoso Tarocco di Marsiglia e ai famosi Tarocchi Italiani. Basta dare uno sguardo agli arcani minori dei tarocchi Italiani per rendersi conto della diretta discendenza dai Tarocchi dei Visconti in particolare per i semi delle spade e degli ori. Inizialmente destinati a una divinazione “aristocratica” sono ancora scarsamente utilizzati nella cartomanzia attuale anche visto il prezzo considerevole a cui le copie moderne vengono vendute. Tuttavia non sono poche le cartomante che stanno trovando in questo mazzo di carte un nuovo approccio. I fini e nobili decori rappresentano uno stimolo e una vibrazione per le doti di veggenza: chi utilizza questo mazzo di tarocchi ben difficilmente riesce poi ad utilizzare gli altri mazzi. Una sorte di percorso interiore che porta direttamente al cuore del mistero dei Tarocchi dei Visconti. Maggiori certezze ci sono invece su chi ha inventato i Tarocchi, in particolare gli Arcani maggiori. Si ritiene che il gioco sia stato inventato nell'Italia del Nord, agli inizi del XV secolo (entro il 1420): le carte più antiche arrivate fino a noi sono infatti carte dipinte a mano per la nobile famiglia dei Visconti, i duchi di Milano. La parola "Tarocchi", invece, appare cento anni dopo, nel 1530, e si riferisce al "gioco dei tarocchi".

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Sull'origine della parola Tarocchi ci sono varie ipotesi, alcune molto fantasiose: - deriva da due parole egizie che significano "strada" e "re", Tar e Rog (o Ros), cioè la "Via del Re". Oppure, da Ta-urt / Tarut, la Grande Madre nella religione egizia. - deriva da una parola araba, taraha, che significa "tara" (è quello che non si conserva, il superfluo che viene buttato via). Oppure da tarocco, cioè una varietà di arance; il nome è di origine araba perché sono stati gli Arabi ad introdurre questo frutto in Sicilia. Le prime carte, realizzate dagli arabi con fogli dorati decorati "a sbalzo" (a rilievo), erano definite "taroccate" perché ricordavano la buccia dorata e ruvida delle arance. O, ancora, dal verbo arabo taraqa, che significa "martellare" e dal punto di vista fonetico somiglia molto alla parola occidentale. - deriva dall'italiano antico altarcare (dal latino altercari, cioè litigare con qualcuno), che è poi diventato altarocare, da cui taroccare, che significa "rispondere con un carta più potente": nel gioco dei Tarocchi gli Arcani maggiori prendono le carte restanti. Nell'italiano di oggi "taroccare" significa falsificare (indossare un abito taroccato, cioè un abito firmato da un grande stilista ma non originale, fatto da altri). La relazione tra Tarocchi e cartomanzia (lettura del futuro nelle carte) è relativamente recente, dalla seconda metà del XVIII secolo. I Tarocchi dei Visconti. I più antichi mazzi di Tarocchi esistenti sono tre e sono legati alla famiglia dei Visconti, i duchi di Milano. Questo non prova che i Tarocchi siano stati inventati nella Milano viscontea, ma è un indizio molto forte. Sappiamo poi che Filippo Maria Visconti era un appassionato del gioco delle carte: per lui Marziano da Tortona - segretario di corte, erudito ed astrologo - ha creato un mazzo di carte. Secondo alcuni si tratterebbe proprio del gioco dei Tarocchi mentre per altri si tratta di carte didattiche, con illustrazioni ispirate alla realtà del tempo, fatte non per divertire ma per educare. I tre mazzi viscontei arrivati fino a noi non sono completi (78 carte); li elenchiamo in ordine cronologico: Mazzo Cary-Yale Visconti

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67 carte: 11 Trionfi (Mago, Imperatore, Imperatrice, Matrimonio, Carro, Fede, Speranza, Carità, Fortezza, Ruota del Destino, Morte, Giudizio, Mondo); 17 carte di corte, 39 carte numerali. Dimensione delle carte: 90x190 mm. Le carte numerali hanno il fondale punzonato in argento, le figure in lamina d'oro. I bordi sono rosa con fiorellini azzurri. Nella carta degli Amanti c'è un baldacchino con gli stemmi dei Visconti e dei Savoia: si pensa che rappresenti le seconde nozze di Filippo Maria Visconti con Maria di Savoia, nel 1428. È conservato nella Biblioteca dell'Università di Yale (New Haven, Stati Uniti). Mazzo Brera-Brambilla Visconti 48 carte: 2 Trionfi (Imperatore e Ruota); 7 carte di corte (Re, Regina, Cavaliere di Frecce, Cavaliere e Fante di Coppe, Cavaliere e Fante di Denari); 39 carte numerali. Dimensione delle carte: 80x178 mm. Le carte numerali hanno il fondale punzonato in argento, le figure in lamina d'oro. Sulle carte di denari è raffigurata la moneta con il ritratto di Filippo Maria del 1436. È conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano, tranne una carta (collezione privata di Torino) Mazzo Pierpont-Morgan (Bergamo) Visconti-Sforza È il più antico mazzo di Tarocchi con la successione "classica" dei Trionfi, ed è quasi completo: mancano solo 4 carte. 74 carte: 20 trionfi (Matto, Mago, Papa, Papessa, Imperatore, Imperatrice, Matrimonio, Carro, Ruota, Eremita, Traditore, Morte, Giustizia, Giudizio; Sole, Luna, Stelle, Mondo, Fortezza e Temperanza. Perduti il Diavolo e la Torre); 15 carte di corte e 39 carte numerali. Dimensione delle carte 85x175 mm. Le carte numerali hanno il fondale punzonato in argento, le figure in lamina d'oro. Si pensa che la carta degli Amanti raffiguri le nozze tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti del 1441. 14 Trionfi (dal Matto al Giudizio) sono dell'epoca di Filippo Maria, e sono opera del pittore e miniaturista Bonifacio Bembo; i restanti 6 sono stati aggiunti qualche decennio dopo (verso il 1480) dal miniaturista Antonio da Cicognara. Bonifacio Bembo, pittore di corte presso gli Sforza dal 1447, sarebbe l'autore di questo mazzo e anche degli altri due. 26 carte sono conservate nell'Accademia Carrara di Pagina 4 di 49

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Bergamo, 35 carte nella Biblioteca Pierpont-Morgan di New York, le restanti 13 carte si trovano una collezione privata. Le illustrazioni delle carte sono un riflesso della raffinata atmosfera della corte dei Visconti, e si inseriscono nel clima elegante della civiltà tardogotica. Un passatempo pericoloso Il gioco dei Tarocchi subito diventa il passatempo preferito non solo della nobiltà, ma anche del popolo. E dei preti. Al punto che San Bernardino da Siena, nel 1423, durante una predica nella basilica di San Petronio a Bologna si scaglia contro i Tarocchi, definendoli creazione degli infedeli e "ingegnoso strumento del diavolo per spingere sulla via del peccato le anime elette che si sono votate a Dio", cioè i sacerdoti ed i monaci. Ma saranno parole inutili I Tarocchi e Italo Calvino Le carte dei Tarocchi del "mazzo Pierpont-Morgan (Bergamo) Visconti-Sforza" hanno ispirato uno dei libri più fantasiosi di Italo Calvino (1923-1985): si tratta de Il castello dei destini incrociati, pubblicato nel 1969. Tanti racconti costruiti in base a sequenze diverse delle carte del mazzo: ecco cosa scriveva Calvino nella Nota finale all'edizione del 1973: "Mi sono applicato soprattutto a guardare i Tarocchi con attenzione, con l'occhio di chi non sa cosa siano, e a trarne suggestioni e associazioni, a interpretarli secondo un'iconologia immaginaria. Quando le carte affiancate a caso mi davano una storia in cui riconoscevo un senso, mi mettevo a scriverla". Il mazzo di 78 carte comunemente noto come "tarocco" è stato uno dei primissimi tipi prodotti in occidente, e il primo in assoluto in Italia. Tali affermazioni si basano su un certo numero di documenti che risalgono al tardo medioevo: queste fonti forniscono la descrizione di giochi praticati a quel tempo, menzionando per la prima volta le carte da gioco come un passatempo delle corti principesche del nord Italia nella prima metà del XV secolo. È quindi ovvio che nel '400 le carte avevano già fatto il loro ingresso nel continente europeo, ma quando e in che modo questo fosse accaduto è ancora oggi un argomento di discussione.

COMPOSIZIONE DEL TAROCCO

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Il tarocco è composto da due distinti gruppi di carte: 22 soggetti individuali denominati trionfi, ordinati secondo una sequenza specifica, e 56 carte divise nei quattro semi classici, Denari, Coppe, Spade e Bastoni, chiamate carte dei semi. Nei giochi che si praticano col tarocco, le 22 carte illustrate fanno la funzione degli "atout" (o "briscole"); le pratiche di cartomanzia, invece, si riferiscono a queste carte chiamandole arcani maggiori. Sono spesso contrassegnate da un numero, sebbene tale dettaglio non fosse presente nei mazzi primitivi, la cui sequenza di base dei vari soggetti veniva imparata a memoria dai giocatori. Il 22º trionfo, il Matto, in genere è privo di numero, e lo si colloca di solito in fondo alla serie. La mancanza di un valore specifico si spiega col fatto che questa carta veniva usata più o meno come un jolly, cioè poteva valere tanto quanto il suo possessore riteneva più utile. Le 56 carte dei semi (o arcani minori, secondo i cartomanti) sono quattro serie i cui valori vanno da 1 (asso) a 10, terminando con quattro figure che raffigurano un fante, un cavaliere (o cavallo), una regina (o donna) e un re (la carta più alta); il loro valore è segnalato dal numero dei simboli dei semi, più o meno come nelle carte moderne, sebbene in complesso il loro aspetto sia più elaborato, e spesso abbellito da decorazioni supplementari. SOGGETTI TRADIZIONALI DEI TRIONFI

Salvo poche eccezioni, quelli raffigurati sui 22 trionfi sono soggetti standard. Ma poiché sono tutte rappresentazioni allegoriche, le illustrazioni hanno notevoli differenze da mazzo a mazzo, alcune delle quali davvero considerevoli. In ogni edizione del tarocco i trionfi si rivelano sempre una miscela di tradizione e rinnovamento, perché la scelta delle illustrazioni è sempre ispirata ai mazzi preesistenti, ma allo stesso tempo riflette elementi di innovazione dovuti alla cultura locale, alla religione, al gusto popolare, e via dicendo: ciò dà ragione della grande varietà di stili esistenti. Invece, l'ordinamento dei 22 trionfi è meno esposto al rischio di cambiamenti. La tabella seguente ne mostra la sequenza consideratata classica, quella cioè che si ritrova nella maggior parte delle edizioni tradizionali.

TABELLA CLASSICA DEI TRIONFI

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I II III IIII V VI VII VIII VIIII X XI XII XIII XIIII XV XVI XVII XVIII XVIIII XX XXI

il Mago la Papessa l'Imperatrice l'Imperatore il Papa gli Amanti il Carro la Giustizia l'Eremita la Ruota della Fortuna la Forza o Fortezza l'Appeso la Morte la Temperanza il Diavolo la Torre la Stella o Stelle la Luna il Sole il Giudizio il Mondo il Matto

In alcuni tarocchi, però, i soggetti sono ordinati diversamente: sarebbe un errore affermare semplicemente che quello descritto sopra è l'unico "ordinamento corretto": per il giocatore di tarocco, che il Carro sia una carta più o meno alta della Temperanza, o che il Giudizio vinca o perda contro il Mondo, fa ben poca differenza, se i valori attribuiti ad ogni soggetto vengono stabiliti di comune accordo fra i giocatori prima di cominciare la partita. Quindi, considerando che i trionfi dei primi tarocchi non avevano numeri (i giocatori conoscevano bene il valore di ciascuna carta), si comprende facilmente come possano essersi verificati alcuni cambiamenti quando il gioco del tarocco si estese di città in città. Una comparazione dei diversi ordinamenti viene mostrata e discussa a pagina III.

NASCITA DEL TAROCCO

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La maggior parte degli esperti considera i 22 trionfi una creazione italiana, mentre è fuor di dubbio che le carte dei semi originarono dai primitivi mazzi arabi importati in Europa nel medioevo, menzionati in una cronaca italiana del XV secolo come carte saracene. Nonostante la suddetta origine, però, l'idea di usare vere e proprie illustrazioni per le figure (fante, cavallo, ecc.) è anch'essa un retaggio occidentale: l'Islâm mette al bando la raffigurazione delle immagini umane, considerando tale pratica immorale. Dall'unico mazzo di origine mamelucca rimastoci si vede come le figure avessero solo decorazioni geometriche, col nome del personaggio scritto in lettere. Anche la terza figura del tarocco, la regina o donna, fu sicuramente una creazione occidentale. Il mazzo arabo non aveva che tre figure maschili; a causa dei rigidi codici islamici, che un personaggio femminile fosse apparso sulle carte da gioco non sarebbe stato neppure concepibile. La ragione per cui la regina fu aggiunta alle tre figure già esistenti non è nota. Tuttavia, se vediamo questi personaggi in termini di una simbolica rappresentazione del governo locale (in inglese le figure vengono chiamate court cards, cioè "carte di corte"), la regina riempiva ciò che per le dinastie regnanti occidentali avrebbe costituito un "vuoto gerarchico": la consorte del regnante, senza dubbio un personaggio importante nella maggior parte delle corti europee tardomedioevali. Da questa punto di vista, una connessione con le più antiche carte tedesche, che non erano tarocchi (come ad esempio il Hofämterspiel oppure il Hofjagdspiel), appare molto probabile. Le 56 carte dei semi, le stesse dalle quali presero forma tutti i mazzi moderni, vennero fuse con la serie dei 22 trionfi (cfr. schema grafico più in basso) probabilmente verso la fine del XIV secolo, ottenendo così il mazzo di 78 carte ancora in uso ai nostri giorni: questa viene comunemente considerata l'origine del tarocco, sebbene potrebbero essere state tentate anche altre combinazioni, e a tutt'oggi non sia possibile specificare la data in cui il tarocco acquisì una composizione standard. Questi dubbi sono la conseguenza di una conoscenza dei mazzi più antichi in gran parte basata solo su descrizioni letterarie o semplici menzioni di mazzi da gioco rinvenute in libri dei conti, inventari, e simili documnti d'archivio. Ne sono un esempio le carte da VIII imperadori, appartenute a Parisina Malatesta, giovane moglie del signore di Ferrara Nicolò III d'Este, che compaiono in un'epistola datata 1423, e sulla cui natura non è stato mai possibile fare chiarezza. Se i trionfi fossero stati già utilizzati da soli prima di legarsi alle carte dei semi, o in altri termini - se fossero stati inventati per qualche tipo di gioco che usava le sole 22 carte illustrate, è ancora oggetto di discussione, e comporta un'interessante implicazione: infatti, se per qualche tempo i trionfi fossero stati usati Pagina 8 di 49

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individualmente, la nascita delle carte da gioco occidentali potrebbe subire un arretramento nel tempo rispetto a quella che si considera oggi la data ufficiosa (circa metà del XIV secolo), ma fino ad oggi nessun documento letterario sembra dare sufficiente credito a questa teoria.

TAROCCO E CARTOMANZIA: UNA RELAZIONE MODERNA

Per oltre tre secoli, in tutti i paesi europei dove il tarocco si era andato diffondendo, l'unico uso che si faceva di questo mazzo era per giocare a carte. Solo nella seconda metà del XVIII secolo si cominciò a correlare il tarocco ad attività esoteriche, che più tardi sfociarono nella cartomanzia, così come la conosciamo oggi. Ciò può essere considerato un autentico bivio nella storia degli stili del tarocco, perché da questo momento in poi nella maggior parte dei mazzi nati per essere usati da chiaroveggenti, alle illustrazioni classiche cominciarono ad affiancarsi alcuni simboli ispirati alla mitologia dell'antico Egitto o alla Kabbala ebraica: infatti molti tarocchi per cartomanti hanno una diversa lettera dell'alfabeto ebraico su ciascuno dei trionfi (o arcani), che - si sostiene - avrebbero una specifica relazione col significato di ciascuna carta. È quasi inutile sottolineare che nei secoli precedenti una simile idea sarebbe sicuramente stata bandita in quanto "eretica", e duramente punita. Ma il movimento romantico del XIX secolo agì da catalizzatore in favore di tali pratiche esoteriche, e all'alba del XX secolo furono disegnati due dei più famosi tarocchi da cartomanzia, il Ryder-Waite e il Wirth. Al giorno d'oggi, nonostante molti parti del mondo abbiano conosciuto un revival della cartomanzia in seguito al movimento New Age, in alcune zone europee il tarocco viene ancora usato per il suo scopo originale, cioè per giocare. Paesi quali la Francia, la Germania, l'Austria, l'Ungheria, alcune regioni italiane, e poche altre, continuano a mantenere viva la tradizione dei giochi praticati col tarocco; in molti casi, però, il tipo di mazzo usato ha qualche differenza rispetto a quelli primitivi (vedi pagina II sugli stili regionali), ciò che rappresenta l'ultimo livello di un ideale "albero genealogico" del tarocco. I Bastoni vengono raffigurati come mazze da cerimonia, diritti, spesso con pomi alle estremità e con decorazioni più o meno ricche lungo il loro fusto. Le Spade invece sono in genere sottili, nere e ricurve come sciabole. In entrambi i semi i simboli sono distribuiti in complicati motivi, e nella maggior parte delle illustrazioni piccole figurine allegoriche riempiono gli spazi vuoti. Gli assi e le figure, invece, mostrano una certa libertà di stile, sebbene alcuni dettagli comuni, come ad esempio la mano che Pagina 9 di 49

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regge l'asso di Bastoni (un randello) e l'asso di Spade, appaiano nella gran parte delle versioni classiche. I Denari del tarocco sono a volte decorati con una stella a cinque punte, e questo ha valso loro il nome alternativo di "pentagrammi" che viene talora usato nella letteratura anglosassone. Tuttavia non è che uno dei molti motivi geometrici con cui questo seme viene decorato.

ASPETTO GRAFICO DEL TAROCCO

Nello stile classico, le carte dei semi seguono il sistema cosiddetto italiano o spagnolo, su cui i mazzi di questi due paesi ancora si basano. I Bastoni vengono raffigurati come mazze da cerimonia, diritti, spesso con pomi alle estremità e con decorazioni più o meno ricche lungo il loro fusto. Le Spade invece sono in genere sottili, nere e ricurve come sciabole. In entrambi i semi i simboli sono distribuiti in complicati motivi, e nella maggior parte delle illustrazioni piccole figurine allegoriche riempiono gli spazi vuoti. Gli assi e le figure, invece, mostrano una certa libertà di stile, sebbene alcuni dettagli comuni, come ad esempio la mano che regge l'asso di Bastoni (un randello) e l'asso di Spade, appaiano nella gran parte delle versioni classiche. I Denari del tarocco sono a volte decorati con una stella a cinque punte, e questo ha valso loro il nome alternativo di "pentagrammi" che viene talora usato nella letteratura anglosassone. Tuttavia non è che uno dei molti motivi geometrici con cui questo seme viene decorato. I Bastoni vengono raffigurati come mazze da cerimonia, diritti, spesso con pomi alle estremità e con decorazioni più o meno ricche lungo il loro fusto. Le Spade invece sono in genere sottili, nere e ricurve come sciabole. In entrambi i semi i simboli sono distribuiti in complicati motivi, e nella maggior parte delle illustrazioni piccole figurine allegoriche riempiono gli spazi vuoti. Gli assi e le figure, invece, mostrano una certa libertà di stile, sebbene alcuni dettagli comuni, come ad esempio la mano che regge l'asso di Bastoni (un randello) e l'asso di Spade, appaiano nella gran parte delle versioni classiche. I Denari del tarocco sono a volte decorati con una stella a cinque punte, e questo ha valso loro il nome alternativo di "pentagrammi" che viene talora usato nella letteratura anglosassone. Tuttavia non è che uno dei molti motivi geometrici con cui questo seme viene decorato. La stessa tecnica, una foglia d'oro battuta, era usata anche per la manifattura di alcuni fra i Pagina 10 di 49

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più antichi esemplari di tarocco che ci siano pervenuti, quali i famosi mazzi viscontei. Sebbene ciò non sia provabile, una decorazione così sontuosa per immagini relativamente piccole, dipinte su un cartoncino, che dovevano servire per giocare, potrebbe essere stata ispirata dagli stessi modelli dai quali le carte sono derivate (cioè dai mazzi arabi). Che tale passatempo non fosse un semplice gioco di fortuna nel quale si scommetteva del denaro, ciò che oggi definiremmo "gioco d'azzardo", lo suggerisce il fatto che tale pratica è vietata dall'Islâm, eppure è accertato che nei paesi arabi venivano usati mazzi simili al cosiddetto Mulûk wa-Nuwwâb (XV secolo), l'unico ad essere ancora parzialmente esistente, del quale qui a destra viene mostrata una delle carte. Il verbo arcaico taroccare, ora non più in uso, indicava la tecnica per mezzo della quale gli orafi decoravano le superfici coprendole con una foglia d'oro battuta, a volte con motivi a losanga. Tutti i trionfi del mazzo Visconti-Sforza hanno come sfondo una decorazione di questo tipo. Questa è anche l'origine del termine francese taroté che indica lo stesso motivo (cioè serie di losanghe, o rombi, o quadrati adiacenti gli uni agli altri), ancora oggi comunemente usate per il dorso delle carte da gioco. Quindi la radice del vocabolo potrebbe derivare da un termine arabo che abbia una qualche connessione con questo tipo di antica tecnica decorativa, una teoria già proposta dall'opera editoriale. E una voce araba compatibile con questa teoria in effetti esiste: il verbo taraqa, che significa "martellare", ha una stretta somiglianza fonetica con la radice occidentale. Può tale somiglianza fra taraqa e tarocco essere una banale coincidenza? SULL'ORIGINE DEL VOCABOLO "TRIONFO"

Come già accennato, il termine trionfi indica le 22 carte figurate, ma in origine era il nome dell'intero mazzo, e l'antico passatempo per cui veniva usato, il Gioco dei Trionfi, ne è una chiara testimonianza. Sebbene questa teoria non abbia prove concrete, potrebbere esistere una correlazione fra questo vocabolo e il 7º soggetto, il Carro. In epoca romana, quando un generale si distingueva in guerra, gli veniva attribuito un triomphus: nel corso di questa celebrazione, il capo delle armate entrava a Roma guidando il suo carro trainato da quattro cavalli bianchi, e passava sotto un arco di trionfo costruito in ricordo delle sue gesta, mentre Pagina 11 di 49

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la popolazione festante lo acclamava. In questa occasione, il generale indossava una speciale tunica e una corona. Il trionfo numero VII, nella sua versione classica, ha diverse similitudini con tale rappresentazione: la carta mostra un carro, guidato da una figura che in alcuni mazzi è di sesso maschile (il generale), ma talvolta femminile (comune allegoria della Vittoria), e spesso ha una corona, simbolo di autorità, assumendo un'atteggiamento di comando; il numero dei cavalli è due, ma ciò non altera il valore simbolico di questo personaggio. In alcuni mazzi di tipo esoterico, il significato di questo soggetto, "trionfo, vittoria", è chiaramente indicato sul bordo della carta stessa. SCELTA DEI SOGGETTI PER I TRIONFI

Un frequente interrogativo sulle immagini raffigurate nei trionfi è "perché soggetti poco allegri, come l'Appeso, il Giudizio, la Morte, il Diavolo e altri, furono originariamente scelti per un mazzo di carte destinato a un gioco?". Alla pari di molti altri misteri riguardanti i tarocchi, anche questo viene ancora discusso. In ogni modo, i 22 trionfi si riferiscono piuttosto evidentemente alla condizione umana, dalla prima carta della serie, il Bagatto (che si riferisce a un prestigiatore, cioè un'attività di scarso rilievo) attraverso i diversi livelli di potere (l'Imperatrice e l'Imperatore l'autorità temporale, mentre la P apessa e il Papa sono a capo di quella spirituale), attraverso stadi della vita e condizioni umane (gli Amanti, l'Eremita, l'Appeso, la Morte), virtù (Giustizia, Temperanza, Forza), paure ancestrali (il Diavolo), fino a risalire il cosmo con le Stelle, la Luna e il Sole, per terminare con il Giudizio (ovvio riferimento al Giudizio Universale), ed infine il Mondo, l'estremo soggetto della serie, che in effetti andrebbe interpetato come "l'Universo nel suo insieme": nel gioco del tarocco questo trionfo catturava qualsiasi altro valore, quasi come se un simbolico compendio dei precedenti soggetti li comprendesse (quindi li catturasse) tutti. Un percorso così marcatamente simbolico per un gioco di carte non dovrebbe in realtà sorprenderci, se si tengono presenti gli importanti cambiamenti culturali che andavano verificandosi negli stessi anni in cui il tarocco fu probabilmente inventato.

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La corrente di pensiero dell'Umanesimo (XIV secolo) aveva già esaltato la superiorità dell'essere umano sulla natura, in netto contrasto con l'umile condizione nella quale l'uomo era rimasto per lungo tempo confinato durante il medioevo. Inoltre gli studiosi stavano riscoprendo molti testi classici greci che erano caduti nell'oblìo. Circa un secolo più tardi, questo profondo mutamento culturale avrebbe condotto al fiorire del Rinascimento. Intanto, il neoplatonismo, che nel XIV secolo era risorto al ruolo di dottrina filosofica dominante, aveva riportato il concetto dell'Universo organizzato nella forma di una serie di livelli concentrici, ciascuno dei quali era un po' più vicino a Dio del precedente. Ciò rende sufficientemente comprensibile perché i 22 trionfi fossero organizzati come una sequenza di immagini il cui valore nel gioco cresceva in ragione del valore morale o spirituale del soggetto rappresentato (vedi anche il paragrafo seguente). Le fonti da cui la maggior parte dei soggetti venne tratta erano opere d'arte medioevali, quali dipinti, affreschi, e soprattutto libri miniati, che il rinnovato interesse per le belle arti aveva fatto nuovamente conoscere a molti studiosi e artisti. Non è una coincidenza il fatto che alcune delle più pregiate carte da gioco antiche, fra cui i celebri tarocchi dei Visconti, furono realizzate da artisti che erano anche miniatori di libri, essendo le carte stesse una forma di arte piuttosto simile. Le immagini mostrate qui a lato sono dettagli da un volume del XIII secolo (a sinistra), e da uno ancora più antico (a destra), che ricordano alquanto da vicino i soggetti classici di due trionfi, rispettivamente la Temperanza e la Forza. Per molti passatempi da gioco), un elemento l'interesse dei giocatori è un ambientazione in cui far gli Scacchi rappresentano eserciti, il Backgammon e ad una corsa a tappe, ecc. ecc.

tradizionali (non solo le carte importante che esalta immaginario scenario o svolgere il gioco: per esempio, un'ideale battaglia fra due altri giochi simili equivalgono Dunque, nel XV secolo, poteva Pagina 13 di 49

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un gioco scegliere tema migliore della stessa vita umana per avere successo presso la maggior parte delle corti nobili? Tanto le regole del gioco che i soggetti raffigurati dalle carte richiesero forse qualche tempo per raggiungere una combinazione ideale, ma alla fine questa fu conseguita; dopo di che la struttura del tarocco non subì mai modifiche sostanziali, e i giochi che vi si praticano oggi sono ancora basati su antiche regole che risalgono al XVII secolo, o persino a epoche più remote. Una delle teorie più interessanti circa la scelta dei soggetti per i trionfi è quella secondo cui le 22 carte figurate potrebbero essere state in origine uno strumento educativo. Un antico documento, la cui veridicità non è purtroppo sondabile in alcun modo, è il diario di viaggio di una compagnia di francesi che nel 1227 visitarono l'Italia: le loro note riferiscono che nelle corti dei nobili i bambini giocavano con piccole illustrazioni finemente decorate, menzionate col nome di "carticellas", un termine che suggerisce figurine dipinte su carta o cartoncino. Lo stesso termine, pur con minime differenze linguistiche (ad esempio: cartulae, cartexelle, ecc.) ma sicuramente riferito alle carte da gioco, lo si ritrova in diversi documenti del XV secolo. Sebbene non è escluso che ciò sia frutto di fantasia, è emozionante immaginare che queste illustrazioni possano essere state i progenitori dei futuri trionfi, subendo nel tempo alcuni cambiamenti, lentamente sviluppandosi nella serie che oggi è ben nota a tutti, o almeno fornendo un'ispirazione per la loro creazione. Il concetto secondo sui i giochi di carte potrebbero essere nati come metodo educativo, però, non è del tutto astratto. Fra i mazzi di carte prodotti nel Rinascimento, quello famoso conosciuto col nome di Tarocco di Mantegna, pur non essendo un vero tarocco, risale al 1460-70 circa. È composto da 50 carte, che raffigurano la gerarchia dell'universo, dall'umile mendicante fino alla struttura stessa del cosmo. Le carte sono divise in gruppi o "livelli", in accordo con le suddette teorie neoplatoniche. I soggetti del mazzo detto di Mantegna e il loro ordinamento ne suggeriscono fortemente uno scopo educativo. Una certa somiglianza fra queste carte e il vero tarocco è innegabile, come viene più ampiamente discusso nella galleria ad esse dedicata, e nonostante l'ordinamento e il numero dei soggetti non corrispondano, la progressione è praticamente la stessa, e si possono trovare numerose analogie tra le illustrazioni appartenenti allo speciale mazzo e quelle dei tarocchi più tradizionali. Altre fonti descrivono come, sempre nel Rinascimento, alcuni tutori per l'insegnamento ai figli dei nobili facessero ricorso a carte illustrate. Ma ciò non è una vera prova della relazione tra tali illustrazioni e le carte da gioco. È un'ipotesi plausibile, però, che nel XV secolo le carte potrebbero non essere state Pagina 14 di 49

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considerate un semplice passatempo popolare (come in genere avviene oggi), ma un'attività il cui duplice scopo era quello di divertire e allo stesso tempo costituire una fonte di insegnamento morale, ciò che ai nostri giorni verrebbe definito un "gioco educativo". Tale concetto può servire a spiegare la decisione, circa 150 anni più tardi, di aggiungere al mazzo delle Minchiate un maggior numero di trionfi, come variante del tarocco classico. Se anche le antiche "carticellas" fossero state uno strumento educativo, il fatto di essere state viste in mano a bambini troverebbe una spiegazione plausibile. Diversi esperti però respingono questa teoria, negando qualsiasi rapporto fra la suddetta testimonianza e i 22 trionfi del tarocco.

NASCITA DEI TAROCCHI REGIONALI I primissimi tarocchi erano dipinti o incisi da artisti, e solo l'élite che poteva permettersi un articolo così di lusso giocava alle carte. Quando un nuovo mazzo veniva prodotto, i soggetti verosimilmente traevano l'ispirazione da opere quali dipinti, libri miniati, altri mazzi di carte, ecc., che l'autore conosceva per averli visti localmente o presso altre corti nobili che aveva visitato in precedenza. Questo è il modo in cui i diversi mazzi dal punto di vista grafico svilupparono una correlazione con specifiche aree geografiche o città; tanto maggiore era la distanza fra due aree, tanto più evidenti sarebbero state le differenze fra i mazzi prodotti nei rispettivi luoghi. Inoltre, non solo lo stile grafico era diverso, ma anche la gerarchia o valore dei trionfi, quindi il loro ordinamento, era soggetto ai cambiamenti. Lo storico dei tarocchi Michael Dummett ha proposto che gli archetipi delle molte varietà ora note possano essere ricondotti a tre stili principali, che ha chiamato A, B e C. Un altro esperto e collezionista di tarocchi, Tom Tadfor Little, ha rinominato i tre gruppi sulla base dell'area geografica da cui verosimilmente provenivano: quello dalla corte dei Visconti, a Milano (detto stile occidentale), diede origine ai tarocchi francesi e svizzeri, ed è probabilmente il più conosciuto nel mondo; questo gruppo corrisponde al tipo C di Dummett. Quello dalla corte degli Este, a Ferrara (detto stile orientale), non fece molta strada, e si fermò a Venezia; questo gruppo corrisponde al tipo B di Pagina 15 di 49

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Dummett. quello nato a Bologna, stile meridionale, il più "popolare" dei tre, non essendo correlato a nessuna corte in particolare, raggiunse Firenze (dove probabilmente ispirò le Minchiate), e più tardi la Sicilia; questo gruppo corrisponde al tipo A di Dummett. Le tecniche litografiche e la colorazione a mascherina permisero ai tarocchi di mantenere un costo ragionevole: ciò consentì al gioco di diffondersi in Europa in meno di un secolo, non solo nelle corti nobili ma anche fra la gente comune. In molti paesi le illustrazioni del tarocco subirono ulteriori cambiamenti, dovuti al gusto e alle tradizioni locali. Modifiche più sostanziali si registrarono in quei tarocchi nei quali i semi originali vennero abbandonati per adottare quelli francesi (Quadri, Picche, ecc.): nonostante la numerazione tradizionale da 1 a 21 rimase invariata, nei trionfi i soggetti classici vennero rimpiazzati da vedute e scene di gusto popolare.

ITALIA TAROCCO BOLOGNESE

Il Tarocco Bolognese ha 62 carte. Viene chiamato Tarocchino, come quello milanese di cui si parla nella 2 parte, non per le sue dimensioni, nonostante sia sottile, ma per il ridotto numero di carte. Ciascun seme ha un asso, i valori dal 6 al 10, e le solite quattro figure. L'ordinamento e i soggetti dei 22 trionfi sono leggermente diversi da quelli del tarocco marsigliese per la tabella comparativa). Il Tarocco Bolognese rifiuta anche l'uso di avere i nomi dei soggetti scritti sui rispettivi trionfi. Invece, forse attorno alla fine del XVIII secolo, su alcune delle carte apparvero numeri arabi, mentre nello stile lombardo i trionfi erano già da tempo contrassegnati con numeri romani. La scelta di usare solo i numeri dal 5 (Amore) al 16 (la Stella) si spiega con la particolare struttura della serie dei trionfi nel gioco che si pratica con questo mazzo, per cui solo alcuni dei soggetti vengono "contati". Inoltre, l'apparente incongruenza di attribuire il numero 5 a l'Amore, nonostante sia la sesta carta, si spiega con lo stesso schema gerarchico nel gioco del Tarocchino: la carta solitamente considerata il primo trionfo, il Bagatto, nel gioco fa gruppo con altri soggetti situati in coda alla serie (vedi tabella seguente). A causa di questo slittamento, però, i numeri che compaiono sui trionfi indicano all'apparenza una posizione più bassa di quella che i singoli soggetti realmente hanno.

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I 22 trionfi del Tarocco Bolognese vengono tradizionalmente chiamati dai giocatori con i loro nomi dialettali. Una caratteristica distintiva di questo stile è la serie di quattro figure maschili di pari valore che già in epoca antica presero il posto dei classici trionfi Papessa, Imperatrice, Imperatore e Papa. Inizialmente chiamati i Papi, la loro denominazione cambiò in i Mori (talora anche detti i Re Mori, o Moretti), a seguito del divieto promulgato nel 1725 da papa Benedetto XIII sull'uso di "il Papa" e "l'Angelo" come soggetti per carte da gioco; quest'ultimo, però, non venne mai cambiato nè rimosso. Nelle edizioni moderne i Mori appaiono come tre figure diverse, di cui una è doppia. Nelle edizioni dei secoli XVIII-XIX apparivano come quattro personaggi differenti, assai simili ma non identici, i cui volti erano scuri, d'accordo col soggetto raffigurato, ma nel secolo successivo uno di essi venne duplicato (cioè tre soggetti diversi, uno dei quali doppio), e il particolare della carnagione scura venne abbandonato. Nel Tarocco Bolognese si trovano ancora tracce dei primi soggetti che appartenevano ai mazzi del XV secolo. Poiché nel Rinascimento la città non aveva una corte principesca, a differenza di Milano e Ferrara, l'evoluzione di questo stile non partì da antichi mazzi di lusso dipinti a mano per i signori del luogo, quindi nessun mazzo in particolare ne fu l'archetipo, come ad esempio i tarocchi dei Visconti a Milano. Ma confrontando le illustrazioni ancora oggi presenti nelle moderne edizioni con i tarocchi dipinti a mano attualmente conosciuti, quelli realizzati a Ferrara e dintorni, zona geograficamente più vicina a Bologna di quanto lo sia Milano, rivelano alcune sorprendenti analogie. Per esempio l'Eremita non ha la lanterna, ma ha ancora un paio d'ali, un particolare derivato dall'antico nome della carta, il Tempo (infatti in origine veniva raffigurato come un vecchio personaggio alato). Da questo particolare, il soprannome per l'Eremita è l'Anzlaz ("l'Angelaccio"), mentre l'Amore è anche soprannominato l'Anzlen ("l'angioletto") dalla presenza di Cupido. Nei primi tarocchi i trionfi seguivano un ordinamento ispirato alla considerazione morale in cui ogni soggetto veniva tenuto, e da una sua lettura in chiave filosofica: per fare un esempio, le carte che raffigurano l'autorità umana l'Imperatore o il Papa, avrebbero avuto più valore (quindi nel corso del gioco avrebbero catturato) attività più futili quali quella espressa dal Bagatto, ma sarebbero state catturate a loro volta da soggetti di maggiore caratura, per esempio dalle tre virtù (la Giustizia, la Forza, la Temperanza). E la Morte poi avrebbe catturato tutte le carte correlate alla vita mortale dell'uomo, ma sarebbe stata surclassata da soggetti trascendentali quali le Stelle, la Luna, il Sole, e così via. Per tale ragione dovremmo ritenere che fra le varianti dell'ordinamento dei trionfi, Pagina 17 di 49

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nessuna fosse casuale; al contrario, la diversità andrebbe letta come un riflesso dei diversi patrimoni culturali locali. La tabella che segue confronta l'ordinamento dei trionfi della maggior parte degli stili esistenti di tarocco, seguendo la classificazione in tre principali gruppi archetipici che lo studioso Michael Dummett ha indicato. I criteri in base ai quali ogni tarocco viene attribuito a uno o all'altro dei gruppi è basato sulle affinità nell'ordinamento dei trionfi, somiglianza grafica dei soggetti, e sull'eventuale uso di soggetti inconsueti che rimpiazzino quelli classici. I rapporti di scambio commerciali e culturali che si ebbero nel corso del tempo fra aree vicine danno ragione della distribuzione geografica dei vari stili, e della somiglianza fra quelli che appartengono allo stesso gruppo. Nella classificazione che segue, si fa riferimento ai tre archetipi come I, II e III tipo o, rispettivamente, come occidentale, orientale e meridionale (secondo il criterio di Tom Tadfor Little); quest'ultimo si correla meglio alla mappa di riferimento mostrata qui sotto. Si noti che il I tipo corrisponde a quello C di Dummett, mentre il III corrisponde a quello A. Gli antichi tarocchi milanesi, quali quelli dipinti per la famiglia Visconti, vengono considerati i progenitori del tipo occidentale (Marsiglia, ecc.). Tuttavia, questi primitivi mazzi non compaiono nella tabella seguente, il cui unico scopo è di seguire le tendenze stilistiche dei tarocchi che originarono dalle tre principali varietà. Inoltre, nella gran parte dei tarocchi antichi ancora esistenti, qualcuno dei trionfi è andato perduto: ciò rende molto difficile ricostruire l'esatta sequenza dei soggetti. Anche le Minchiate non sono incluse nella tabella, sebbene rivelino affinità col III tipo (meridionale). Un quadro completo dei loro soggetti lo si può trovare nella galleria dedicata a questo mazzo.

I tipo - stili occidentali ( Dummett: C )

II tipo - stili orientali ( Dummett: B ) III tipo - stili meridionali ( Dummett: A)

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ORDINAMENTI ARCAICI Ciò che oggi sappiamo sull'ordinamento dei trionfi nei tarocchi antichi, non essendone il valore quasi mai segnato sulle carte, si basa in massima parte su alcune fonti letterarie nelle quali viene menzionato il nome dei vari soggetti. La più antica fra di esse è una raccolta di prediche (Sermones de ludo cum aliis, "sermoni circa il gioco con i dadi") scritte da un frate rimasto anonimo verso la seconda metà del '400. Se ne conoscono varie altre, molte delle quali sono poemi e satire scritte nel corso del secolo successivo. Queste liste di nomi riflettono tanto la variabilità dei nomi con cui alcuni soggetti venivano chiamati in diverse parti d'Italia, e la differenza di posizione di alcuni trionfi, il cui ordinamento assecondava le abitudini dei giocatori del luogo. Un autore, Pietro Aretino, riportò i nomi dei trionfi in due distinte opere (separate da uno spazio di tempo di venti anni), riportando due differenti ordinamenti degli stessi, e ponendo il Matto prima ad un capo della serie, poi all'altro. In queste liste troviamo anche dei nomi alternativi degni di nota. Uno frequente è il Gobbo che indicava il Vecchio ovvero il Tempo; in alcune edizioni il personaggio aveva effettivamente una gobba (illustrazione a sinistra, da un foglio di tarocchi non tagliato), che in seguito si sarebbe trasformato nel cappuccio de l'Eremita. In una delle liste al posto di questo soggetto troviamo la Carrozza, stranamente coesistente con il Carro. Un'altra fonte letteraria lista il Traditore chiamandolo Giuda, dal biblico tradimento di Cristo da parte dell'apostolo Giuda Iscariota. La stessa fonte riporta la Saetta (ovvero la Torre) col curioso nome di la Casa del Danato (sic), ed altri due testi fanno riferimento allo stesso soggetto col nome di la Casa del Diavolo e la Casa di Plutone (e lo stesso Plutone, che nella mitologia romana antica regnava sugli inferi, viene utilizzato al posto de il Diavolo). Ciò che appare strano in questa interpretazione arcaica è che il Tarocco di Marsiglia rovesciò completamente il significato del soggetto, senza cambiarne affatto l'iconografia. DIVERSI STILI DEI TAROCCHI MODERNI La moderna produzione di tarocchi è composta in parte da edizioni che non seguono gli schemi classici relativi ai soggetti raffigurati, allo stile grafico, alla composizione del mazzo, ecc., uscendo dai binari della secolare tradizione per finalità legate in parte ad un diverso uso a cui tali mazzi sono destinati (per lo più, cartomanzia), e in parte per scopi meramente commerciali, essendo oltretutto assai fiorente anche il collezionismo di tali edizioni. I primi esemplari di tarocco da cartomanzia cominciarono a comparire nel XVIII secolo, appunto quando tale pratica cominciò a diffondersi, dapprima in Francia, poi anche nel resto d'Europa. Sebbene in tali mazzi i soggetti rimanessero Pagina 19 di 49

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sostanzialmente gli stessi dei tarocchi classici, la loro interpretazione formale e simbolica veniva modificata, partendo dal presupposto che tali illustrazioni fossero dalla notte dei tempi custodi di significati reconditi, che solo gli iniziati delle sette esoteriche od occultistiche erano in grado di percepire e di rivelare. Così veniva di fatto ribaltato il concetto originale dei trionfi, nati probabilmente come gioco "didattico", con la finalità di insegnare ai giocatori nozioni etico-filosofiche, benché in chiave allegorica, e dunque di divulgarle. Gli stessi trionfi vennero arbitrariamente rinominati arcani maggiori, per ribadirne il carattere misterioso ed oscuro. L'interpretazione in tal senso portò ad un vero stravolgimento di alcuni soggetti, come nel caso de il Bagatto, primo trionfo della serie proprio in quanto gradino più basso della condizione umana, ma che nei mazzi da cartomanzia assunse le sembianze di un mago, i cui speciali poteri certamente alludevano ad uno status ben più alto della media. Nonostante il numero di queste edizioni sia oggi cresciuto fino al punto di superare di gran lunga la tiratura dei tarocchi classici, questo sito dedica loro poco spazio, appena sufficiente ad una breve descrizione del fenomeno e alla presentazione di qualche esemplare significativo; Carte da Gioco, come dice lo stesso nome, si occupa solo di mazzi destinati all'attività ludica. TAROCCHI DA CARTOMANZIA Creato dall'artista scozzese Fergus Hall e ufficialmente chiamato Tarot of the Witches ("tarocco delle streghe"), il mazzo qui a sinistra divenne famoso come Tarocco di 007 dopo essere apparso in un film della nota serie di James Bond, 007 Vivi e lascia morire, del 1973. Le carte sono splendidamente illustrate in uno stile davvero particolare, sognante, dalle proporzioni distorte in chiave naif e dai colori molto intensi, riprodotti da originali dipinti in olio su tela. Le carte dei semi hanno lo sfondo verde per i Denari, blu per le Coppe, rosso per le Spade e marrone per i Bastoni. La sigla "007" si legge anche sul motivo che decora i dorsi, richiamando il film. Fu pubblicato dal produttore svizzero AG Müller per il mercato europeo e da US Games Systems per quello americano. Questo cosiddetto Tarocco Egiziano è la ristampa di un mazzo spagnolo del 1900 circa, a sua volta basato su un'edizione francese del XIX secolo dal titolo Grande Jeu de l'Oracle des Dames. È uno dei primi esempi di tarocco da cartomanzia con elementi "supplementari", che affiancano le illustrazioni tradizionali in uno spazio verticale ricavato nella metà sinistra di ciascuna carta.

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Negli arcani maggiori un riquadro ad entrambe le estremità della carta contiene una lettera ebraica, diversa per ciascun soggetto; secondo un'interpretazione esoterica, infatti, esisterebbe un rapporto tra i 22 arcani le lettere dell'alfabeto ebraico. Tale teoria trae spunto dall'antica dottrina mistico-esoterica della Kabbala, che attribuisce ad ogni lettera un determinato valore numerico. Partendo da questo presupposto, l'ordinamento di tali lettere-numeri e il loro collegamento ai soggetti degli arcani diviene fondamentale ai fini del significato che ogni carta dovrebbe veicolare. Le carte dei semi, o arcani minori, invece, al posto delle lettere ebraiche hanno delle riproduzioni in piccolo dei corrispettivi soggetti da un mazzo a semi spagnoli (di stile catalano) e da uno a semi francesi (di stile internazionale). In tutte le carte del mazzo, nel piccolo spazio al centro della metà sinistra, compaiono dei geroglifici egizi, di incerto significato, donde il nome di Tarocco Egiziano. Sul margine superiore ed inferiore di ciascuna carta si legge il suo supposto significato divinatorio. Il dorso di questa edizione riporta la riproduzione a colori di una celebre incisione quattrocentesca di Israel van Meckenem, I giocatori di carte. Il tarocco mostrato qui di seguito, disegnato da Sergio Ruffolo, è prodotto da Dal Negro (Italia). Il suo stesso nome, Tarocco Indovino, suggerisce che anche questa edizione è un mazzo da chiaroveggenti, cioè non per giocare a carte. Tanto i trionfi che le altre carte raffigurano personaggi o scene correlati col significato divinatorio che il soggetto dovrebbe evocare, espresso nell'angolo superiore sinistro. Inoltre fanno parte del mazzo due soggetti extra, senza alcun significato, chiamati il Consultante e la Consultante. Le illustrazioni sono in stile giocoso, quasi fumettistico, con una prevalenza di colori pastello; il risultato grafico è decisamente insolito per un tarocco, ma nonostante tutto gradevole. I minuscoli indici sono in italiano ("R" il re, "D" la donna, "C" il cavallo ed "F" il fante), mentre i semi sono quelli francesi: due elementi non tradizionali, in quanto i tarocchi classici usano semi italiani, e sono sempre privi di indice.

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TAROCCHI NON STANDARD Fra i tarocchi moderni esistono anche alcuni mazzi non convenzionali, cioè che non seguono la composizione tradizionale (22 trionfi più quattro serie di carte dei semi). L'edizione illustrata qui di seguito si chiama Taotl, ed è prodotta in Italia, sebbene venga descritta come "Tarocco Messicano"; il nome del mazzo, infatti, significa "Dio" in lingua azteca. Le carte che compongono il mazzo sono 72. I trionfi sono solo sette: tre divinità (Dio Rosso, Dio Nero e Taotl), e quattro carte dette Chipetl, identiche, con un teschio verde; le rimanenti 65 carte sono suddivise in cinque semi: Cuori, Quadri, Fiori, picche e ...Totem (in effetti sono maschere!), come si legge in uno dei libretti illustrativi che accompagnano il mazzo. Ogni seme ha valori dall'1 al 10, e tre figure (jack, donna e re). Quest'ultime hanno illustrazioni ispirate alla tematica del mazzo: sui semi rossi compaiono personaggi aztechi, mentre i semi neri rappresentano i conquistatori spagnoli. Due distinti libretti accompagnano il mazzo, uno dei quali spiega le regole per giocare a Taotl (un gioco di presa con qualche somiglianza col Bridge), e l'altro le istruzioni per l'uso divinatorio.

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E ora veniamo ai Tarocchi che uso io: I Tarocchi dorati dei Visconti, i 22 Arcani maggiori, con relative spiegazioni dettagliate

XXII (0) - Il Matto Interpretazione divinatoria

Il Matto è il simbolo dell’anticonformismo, dell’ispirazione che rompe i vecchi schemi mentali. È il momento che intercorre tra l’ipotesi di un progetto e la sua realizzazione. Rappresenta, nel bene e nel male, le situazioni imprevedibili e inconsuete. Può portare occasioni negative o positive, può essere l’ispirazione geniale che prelude un rinnovamento felice o il colpo di testa che fa precipitare nel baratro. Può indicare il trionfo della fantasia nell’azione o la disillusione che induce il vuoto della depressione e dell’incomunicabilità. Tra tutti gli Arcani Maggiori, il Matto è quello che si presta maggiormente a responsi che rappresenta la grande incognita del gioco, influenza e al tempo stesso è fortemente influenzato dalla carte che lo accompagnano. Per esempio: ◙ Il Matto preceduto dal Bagatto e seguito dalla Torre indica un’iniziativa avventata destinata a provocare disgrazia e pentimento. ◙ Il Matto preceduto dall’Imperatore e seguito dal Sole segnala un colpo di genio che porta al successo sperato. ► Quando il Matto apre il gioco tutto è possibile, nel bene e nel male; se lo chiude Pagina 23 di 49

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il percorso indicato dagli Arcani precedenti ritorna al punto di partenza.

l - Il Bagatto Interpretazione divinatoria

Il Bagatto rappresenta l’inizio favorevole, la capacità di gestire le relazioni umane, la volontà di agire con coraggio e determinazione, l’abilità di esprimersi attraverso una prova concreta, la fiducia nelle proprie capacità. Presagisce buone possibilità di successo e indica che capiterà l’occasione giusta per mettere in evidenza il proprio talento. Consiglia di non perdere tempo, esorta al movimento, a prendere una decisione. In campo lavorativo rivela l’inizio di una nuova e brillante attività. Nel settore affettivo può segnalare un incontro stimolante e risolutivo. Il significato positivo dell’Arcano numero uno può essere esaltato o attenuato dalle carte che lo accompagnano o lo seguono nel gioco. Per esempio: ◙ Il Bagatto preceduto dalle Stelle e seguito dal Mondo indica che un’azione determinata dal desiderio di realizzare un progetto, un sogno, otterrà il riconoscimento sperato. ◙ Il Bagatto preceduto dalla Luna e seguito dalla Torre segnala che per risolvere una situazione difficile e ambigua si prenderà un’iniziativa avventata i cui effetti saranno rovinosi.

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► Il Bagatto riconquista in pieno il suo ruolo di creatore qualora apra o chiuda il gioco. Nel primo caso descrive l’azione che dà l'avvio al gioco; nel secondo l’azione che lo cambierà.

II - La Papessa Interpretazione divinatoria

La Papessa rappresenta una persona saggia, equilibrata, coscienziosa, dotata di un profondo senso della morale, generosa e disinteressata. In amore indica una donna che nutre profondi sentimenti; nel lavoro e nello studio suggerisce che impegnandosi a fondo si otterranno ottimi risultati; nel campo della salute rivela equilibrio fisico e mentale; in quello sociale segnala la conquista di un ruolo importante. È una carta favorevole alla casa, alle entrate di denaro, lascia presagire aiuti insperati e realizzazione di un desiderio; consiglia di ascoltare i messaggi dei sogni e dell’inconscio: suggerisce riservatezza e discrezione. Il significato positivo della Papessa viene rafforzato o attenuato dalle carte che l’accompagnano nel gioco. Per esempio: ◙ La Papessa preceduta dall’Imperatore e seguita dalla Forza rivela che il consultante, facendo ricorso alla razionalità o tramite l’aiuto di un uomo potente, riuscirà a conquistare obiettivi importanti. Pagina 25 di 49

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◙ La Papessa preceduta dall’Appeso e seguita dalla Luna segnala una situazione difficile in cui dubbi e ostacoli fanno arrestare il consultante nel mondo dell’immaginazione, rendendolo vittima di inganni. ► La Papessa in chiusura dei gioco indica che la situazione è completamente nelle mani del consultante, mentre in apertura rivela l’atteggiamento positivo assunto dal consultante nella situazione descritta dagli Arcani seguenti.

III – L’Imperatrice Interpretazione divinatoria

L’Imperatrice simboleggia l’energia fisica, spirituale e mentale, indica la fine delle perplessità, la soluzione di problemi assillanti, la conquista dell’armonia, della chiarezza, della gioia, del benessere. Rappresenta una donna seducente, intelligente, riflessiva e dolce, ma anche attiva, decisa, determinata e poco disposta a rinunciare all'esercizio dei suoi poteri. Predice salute e prosperità; annuncia successo in amore e negli affari; preannuncia facilità nell’acquisire beni materiali; suggerisce che bisogna agire con lealtà e comprensione. Nel gioco di una donna può rappresentare la consultante stessa, in quello di un uomo una donna importante che sarà per lui uno stimolo ad agire con determinazione e decisione. Il significato positivo dell’Imperatrice si rafforza o si attenua secondo il posto che occupa in una sequenza fra gli altri Arcani. Pagina 26 di 49

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Per esempio: ◙ L’Imperatrice preceduta dal Bagatto e seguita dal Sole rivela che il consultante, facendo ricorso alla sua abilità creativa, riuscirà a realizzare pienamente e con soddisfazione i suoi obiettivi. ◙ L’Imperatrice preceduta dal Matto e seguita dalla Luna segnala un imprevisto che viene affrontato con ostentata sicurezza e superficialità: ne conseguono critiche, dubbi ed equivoci. ► L’Imperatrice in chiusura del gioco indica l’abilità del consultante di volgere a proprio vantaggio la situazione determinata dagli Arcani precedenti, mentre in apertura rivela la capacità del consultante di far fronte agli avvenimenti futuri.

IV – L’Imperatore Interpretazione divinatoria

L’Imperatore presagisce la realizzazione di un progetto; garantisce l’appoggio di un uomo potente; indica benefici materiali e consolidamento della situazione economica; suggerisce severità e costanza, fermezza e razionalità nel perseguire un progetto. Nell’ambito lavorativo rappresenta un dominatore che influenza gli altri senza lasciarsi influenzare, che non tollera le persone mediocri e poco chiare, non ama i sotterfugi ed evita di parlare inutilmente. In campo affettivo è l’uomo, protettivo e generoso, animato di serie intenzioni, che possiede i mezzi per assicurare benessere e prestigio. In famiglia è il padre giusto e protettivo ma Pagina 27 di 49

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autoritario e rigido. Negli affari è un personaggio di potere disposto a concedere molti favori a chi compie il proprio dovere. Nel campo della salute mette in guardia contro gli eccessi di cibo e contro lo stress, invitando a condurre una vita moderata che rispetta le buone abitudini. In generale l’Imperatore indica che è il momento di agire, promette che si possono conquistare obiettivi molto elevati perché si avrà l’opportunità di incontrare un individuo importante, disposto ad aiutare chi collabora onestamente con lui. Il significato positivo dell’Imperatore si rafforza o si attenua secondo le carte che lo seguono e lo precedono. Per esempio: ◙ L’Imperatore preceduto dagli Amanti e seguito dal Mondo indica la capacità di fare la scelta giusta per ottenere pace e serenità. ◙ L’Imperatore preceduto dall’Appeso e seguito dal Matto segnala un eccesso di sicurezza che, anziché risolvere una situazione stagnante, conduce al caos. ► L’Imperatore in chiusura del gioco significa successo, in apertura segnala l’inizio positivo di un progetto.

V - Il Papa Interpretazione divinatoria

L’Arcano presagisce affermazione e espansione; indica il rispetto delle tradizioni, l’integrità morale, la generosità, il possesso delle facoltà intellettuali e spirituali; apporta protezione, vocazione religiosa o scientifica. In una contesa rappresenta il Pagina 28 di 49

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giudice positivo o il protettore comprensivo capace di dare ottimi consigli. In famiglia è il padre autorevole che convince ma non impone le proprie opinioni. Nell’ambito lavorativo è un uomo influente, leale, che espone le sue idee con chiarezza ed estrema franchezza. In amore rappresenta una persona seria, fedele, che non manca mai alla parola data. Negli affari consiglia diplomazia ed equilibrio; nel campo della salute suggerisce prudenza. il significato positivo di questo Arcano si rafforza, si attenua o si trasforma in negativo secondo le carte che lo seguono o lo precedono nel gioco. Per esempio: ◙ Il Papa preceduto dalla Ruota della Fortuna e seguito dalla Temperanza segnala l’incontro imprevisto e fortunato con un uomo influente, giusto e comprensivo che aiuta a conquistare fiducia nelle proprie capacità e offre l’opportunità di mettersi alla prova. ◙ Il Papa preceduto dall’Appeso e seguito dalla Luna rivela rassegnazione, disimpegno, eccesso di modestia, sfiducia nelle proprie capacità che impedisce di uscire da una situazione difficile e penosa; oppure può rappresentare una persona che crea ostacoli e impedimenti a causa della sua testardaggine e del suo eccessivo moralismo. ► Il Papa in chiusura del gioco indica in ogni caso aiuti nella realizzazione di un progetto; in apertura suggerisce disponibilità ed equilibrio.

VI – Gli Amanti

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L’Interpretazione divinatoria

L’amore inteso sia come attrazione, desiderio e turbamento nei confronti di una persona di sesso opposto, sia come pulsione a realizzare il bene di tutti gli esseri, è il tema fondamentale dell’Arcano VI. Il dubbio e l’incertezza della scelta accompagnano comunque sempre l’Innamorato nel momento in cui le ragioni del cuore hanno il sopravvento. Non c’è prova più grande di quella dell’amore. Il partner giusto è quello che ci completa spiritualmente e fisicamente, la persona con cui iniziare quel progetto di vita che, oltre al piacere, preveda l’impegno, il dovere e la responsabilità. Vivere per realizzare l’ideale di amore universale è una scelta che implica grande volontà: in entrambi i casi l’amore comporta anche sacrificio. In sintesi, l’Arcano VI assume il valore di un momento magico che completa un ciclo di vita e prelude a un altro. Un effetto di questa magia si legge negli Arcani che accompagnano l’Innamorato. Per esempio: ◙ L’ innamorato preceduto dall’Eremita e seguito dal Sole indica un matrimonio equilibrato e armonioso, oppure la realizzazione di un ideale elevato che comporta grande soddisfazione personale. ◙ L’ Innamorato preceduto dal Diavolo seguito dalla Torre rivela una scelta impulsiva, troppo affrettata per essere corretta. ◙ L’Innamorato preceduto dal Bagatto e seguito dal Carro presagisce la capacità di mettere a frutto le proprie conoscenze. ► In domande che riguardano la salute, l’Innamorato precisa che la vicinanza di persone care sarà la condizione indispensabile alla riconquista dell'equilibrio fisico. Nelle questioni economiche, l’Arcano VI consiglia di trovare soluzioni amichevoli o di cercare alleanze.

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VII - Il Carro Interpretazione divinatoria

Può segnalare il raggiungimento di una posizione sociale di rilievo, o un matrimonio felice, oppure un’associazione proficua con una persona capace e determinata. Presagisce che una questione più o meno problematica si risolverà nel migliore dei modi, oppure rivela la fine di un contrasto, la vittoria sui nemici, il superamento degli ostacoli, la soluzione di una contraddizione, un aiuto provvidenziale insperato. Indica anche viaggi fortunati, conquista definitiva della propria indipendenza. Nel lavoro sta a significare raggiungimento di nuovi traguardi, riconoscimenti da parte dei superiori, un avanzamento di carriera; nel settore economico presagisce entrate di denaro; nel campo della salute rivela il superamento della malattia e consiglia di consultare un medico o di affrontare un intervento per riconquistare al più presto il benessere fisico e mentale. Il Carro cambia significato in relazione alle carte che lo accompagnano nel gioco. L’Arcano VII indica l’uscita dalle difficoltà e l’inizio di un nuovo ciclo di vita in cui si evidenziano tutti i presupposti del successo. È una carta che promette progresso, trionfo, realizzazione dei propri intenti, vittoria su se stessi e sugli altri. Per esempio: ◙ Il Carro preceduto dall’Imperatrice e seguito dalla Torre rivela che una donna o il consultante stesso, fidandosi eccessivamente delle proprie capacità, non valutano correttamente i pericoli di un’azione rovinosa. ◙ Il Carro preceduto dall'Appeso e seguito dal Sole segnala che tramite un’azione Pagina 31 di 49

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determinata il consultante uscirà con successo da una situazione pesante. ◙ Il Carro preceduto dalla Luna e seguito dal Mondo indica che il consultante riuscirà a trovare le risorse necessarie per gestire una situazione che è divenuta ambigua e pericolosa. ► Quando chiude il gioco, la carta del Carro indica vittoria; in apertura, segnala ottime premesse di riuscita. In qualunque posizione si trovi, il Carro indica sempre movimento, nuove possibilità, energia in fermento.

VIII - La Giustizia Interpretazione divinatoria

L’Arcano VIII indica la fine delle incertezze, la stabilità dovuta al perfetto equilibrio delle forze in gioco, la capacità di accettare una situazione o, qualora le circostanze lo richiedano, di romperla con un taglio netto. Quando la Giustizia esce come carta dominante del gioco, invita a una profonda riflessione per effettuare la scelta corretta; se invece si presenta come complemento di altre carte (ossia in posizione secondaria) assume il significato vero e proprio di “giustizia”. In una domanda riguardante il lavoro, l’Arcano assicura che si avrà successo adempiendo il proprio dovere e facendo valere i propri diritti. In amore può segnalare l’incontro del destino che dura tutta la vita, ma può anche presagire la separazione legale per incompatibilità di carattere. Nel campo della salute indica benessere psicofisico, ma invita a premunirsi contro le conseguenze di una vita troppo Pagina 32 di 49

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sedentaria. Nel settore economico preannuncia che si riceverà ciò che è dovuto. Nel suo aspetto negativo, la Giustizia può indicare problemi legali, processi, mancanza di iniziativa. Per esempio: ◙ La Giustizia preceduta dalla Luna e seguita dal Mondo rivela che il consultante, ponderando correttamente una situazione dubbia e incerta, riuscirà a ottenere il successo che gli spetta di diritto. ◙ La Giustizia preceduta dalla Ruota della Fortuna e seguita dalla Torre segnala le spiacevoli conseguenze di un’azione avventata. ◙ La Giustizia preceduta dall’Appeso e seguita dalla Morte indica l’incapacità di fare la scelta giusta. L’indecisione che porta all’inerzia.

IX - L’Eremita Interpretazione divinatoria

L’Arcano IX rappresenta l’iniziativa prudente, il progetto che va portato avanti con coscienziosità, il sentiero giusto da percorrere. Può indicare una persona che si fida delle proprie capacità ed è in grado di agire da sola, oppure sottolinea la necessità di un periodo di solitudine e meditazione. In amore non è una carta felice perché manca di spontaneità e di slancio e indica scarsità di passione, tendenza eccessiva all’introversione o divergenza di intenti. Nel lavoro esorta alla prudenza, alla perseveranza, e consiglia di non rivelare i propri progetti. Nel campo delle finanze Pagina 33 di 49

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suggerisce di non rischiare, di riflettere molto prima di in vestire denaro in nuove imprese. Nella salute può segnalare un calo di vitalità, una guarigione stentata, oppure rappresenta un medico saggio, capace di consigliare la cura risolutiva. Nell’ambito delle amicizie esorta a non svelare imprudentemente i propri e altrui segreti, a evitare l’eccessiva confidenza. In ogni caso il responso dell’Eremita è molto influenzato dalle carte che lo accompagnano. Per esempio: ◙ L’Eremita preceduto dall'Imperatrice e seguito dall'Appeso rappresenta il consultante che, irrigidendosi sulle proprie posizioni, rinuncia a un positivo confronto con gli altri e con il reale. ◙ L’Eremita preceduto dalla Torre e seguito dal Giudizio indica che il consultante, dopo un insuccesso a cui segue una seria riflessione, riesce a operare una profonda trasformazione di sé e del proprio modo di rapportarsi alla realtà. Dal cambiamento nascono infinite possibilità di realizzazioni positive, sia nel campo affettivo che in quello pratico. ◙ L’Eremita preceduto dalla Luna e seguito dalla Morte indica pericolo, nemici nascosti, ostacoli difficili da superare.

X - La Ruota Interpretazione divinatoria

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La Ruota della Fortuna indica cambiamenti, novità, evoluzione, aiuti favorevoli e imprevisti, sblocca le situazioni ferme spianando la strada alla realizzazione di progetti importanti, fornisce l’energia necessaria a ricominciare da capo. È dunque il caso favorevole, la mano benefica del destino. Dinamico e attivo, questo Arcano assume quindi un significato fondamentalmente positivo: rappresenta la fortuna, gli eventi felici, gli ostacoli superati; è l’immagine dell’eterno movimento, delle alternanze della fortuna. Chi sa cogliere le opportunità del destino, colui che non esita di fronte a una proposta imprevista, può ricevere la spinta necessaria a realizzare il più ambito dei suoi progetti. La grande Ruota del divenire, però, dà solo l’avvio, non accompagna alla meta; spetta al consultante condurre in porto i suoi obiettivi. Così la fortuna può trasformarsi in rischio: un’azione avventata, una speculazione sbagliata, possono annullare qualsiasi impulso positivo. Saranno gli Arcani che accompagnano la Ruota della Fortuna a stabilire le conseguenze delle azioni del consultante. Per esempio: ◙ La Ruota della Fortuna preceduta dalla Papessa e seguita dalla Torre offre l’immagine di una donna travolta da eventi imprevisti che non è in grado di gestire. ◙ La Ruota della Fortuna preceduta dalla Luna e seguita dal Carro presagisce che il consultante riuscirà a utilizzare un evento fortunato per uscire con grande successo da una situazione stagnante. ► Quando la Ruota della Fortuna conclude il gioco indica l’esito felice di una situazione o di un rapporto; se lo apre, segnala che le condizioni sono favorevoli alla riuscita di un progetto. Nel campo della salute allude al superamento di una malattia, al recupero della vitalità. Nel settore economico può segnalare un’entrata imprevista di denaro o una vincita al gioco. In amore presagisce un nuovo incontro o il mutamento di una relazione sentimentale. Nell’ambito lavorativo indica cambiamenti di progetti, nuove proposte di collaborazione.

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XI - La Forza Interpretazione divinatoria

La Forza rappresenta il coraggio che affronta qualsiasi ostacolo, l’arguzia dell’intelletto che domina gli istinti, la capacità di combattere e vincere le avversità della vita; è la sicurezza, la fiducia in se stessi, l’abilità di superare gli ostacoli senza appoggiarsi a nessuno; può indicare una persona dotata di magnetismo e volontà, estroversa, capace di influenzare gli altri e di intervenire sugli eventi con determinazione. In amore rivela intenzioni serie e durature, ma anche possessività e testardaggine. Nel settore lavorativo presagisce attività intensa, indica che si porterà a termine un progetto solo se ci si impegnerà a fondo. Nelle questioni d’affari suggerisce di non lasciarsi influenzare, di non rinunciare alla proprie idee, pur mostrandosi comprensivi. Nell’ambito della salute assicura vitalità, resistenza alla fatica e allo stress. Il consultante rappresentato da questo Arcano possiede la tenacia, la lucidità mentale e le abilità necessarie a conquistare l’obiettivo che si è prefisso. Il suo limite può essere la carenza di sensibilità, la durezza, la rigidità, l’eccesso di ardore, la tendenza a prevaricare gli altri. Il significato della Forza muta secondo il posto che occupa nel gioco. Per esempio: ◙ La Forza preceduta dal Carro e seguita dalla Torre indica che l’amor proprio e la sete di potere escludono la duttilità mentale necessaria ad affrontare situazioni instabili, che finiscono con lo spezzare la volontà dei consultante. Pagina 36 di 49

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◙ La Forza preceduta dall’Innamorato e seguita dal Mondo presagisce una scelta determinata che porta il consultante alla realizzazione del suo obiettivo. ◙ La Forza preceduta dalla Papessa e seguita dall’Innamorato indica una donna che riesce a dominare la passione e che non è disposta ad annullare la propria personalità per l'uomo che ama. ► Quando la Forza è la carta dominante dei gioco, qualunque sia la situazione descritta dagli altri Arcani, il consultante possiede la volontà per procedere sulla propria strada. Se la Forza chiude il gioco, il consultante saprà far valere i propri diritti; se lo apre, sussistono, invece, le condizioni necessarie al successo.

XII – L’Appeso Interpretazione divinatoria

L’Appeso rappresenta il capovolgimento radicale di un punto di vista, è la prova della vita che non si può evitare, il ripensamento sulla via dell’evoluzione che può segnalare la rinascita spirituale. Indica che gli ostacoli verranno superati a duro prezzo, sacrificando l’amor proprio e accettando la propria sorte. L’Appeso esprime comunque il senso di impotenza del consultante di fronte a situazioni difficili che devono subire un cambiamento. L’Appeso dà in molti casi un responso negativo, ma il suo significato può mutare in relazione alle carte che lo seguono e lo accompagnano. Per esempio: Pagina 37 di 49

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◙ L’Appeso preceduto dall’Eremita e seguito dalla Luna indica un momento doloroso e logorante che non presenta vie d’uscita accettabili. ◙ L’Appeso preceduto dalla Luna e seguito dal Carro rivela una situazione ambigua e difficile dalla quale si esce, sebbene faticosamente, operando la scelta giusta che porta ad agire in modo vincente. ► In campo sentimentale l’Appeso può indicare sacrifici per la persona amata, oppure separazione dolorosa da una persona che non si riuscirà a dimenticare facilmente. Nel settore lavorativo segnala una situazione pesante che non ha soluzioni immediate accettabili. Nell’ambito economico rivela l’impossibilità di prendere iniziative vantaggiose. ► Quando l’Appeso esce all’inizio dei gioco segnala semplicemente una condizione difficile dalla quale si deve uscire; se lo conclude, indica sforzi e sacrifici vani.

XIII - La Morte Interpretazione divinatoria

Se l’Arcano 1 è l’inizio, la nascita, l’Arcano XIII è la fine, la morte. Sarebbe però sbagliato prendere alla lettera il significato della Morte. Questo Arcano infatti, per quanto indichi in genere la conclusione di una tappa dell’esistenza, di un evento o di un rapporto, segnala soprattutto il disagio, il disorientamento che si prova nel momento in cui ci si accinge a separarsi dal passato per intraprendere una nuova strada. In questo senso la Morte acquista il significato di una pausa, Pagina 38 di 49

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apparentemente inattiva, le cui conseguenze si leggono nelle carte di accompagnamento. Per esempio: ◙ La Morte preceduta dagli Amanti e seguita dalla Torre indica la fine di un rapporto sentimentale. ◙ La Morte preceduta dagli Amanti e seguita dal Carro segnala un momento doloroso ma inevitabile per attuare un cambiamento necessario all’unione. ◙ La Morte preceduta dal Sole e seguita dal Mondo rivela la pulsione ad abbandonare una situazione felice per viverne un’altra ancor più appagante. ► Qualunque sia il responso del gioco, la Morte rappresenta comunque sempre un momento triste della vita, una fase di ripensamento in cui si fa il bilancio della propria esistenza e in cui difficilmente i conti tornano alla perfezione. Così, se la Morte è la risposta a una situazione di lavoro, molto probabilmente si dovrà intervenire per cambiarla. Qualora la Morte appaia nella sfera economica, non si prevede alcuna entrata di denaro. Nel campo della salute l’Arcano XIII indica mancanza di vitalità, che può diminuire fino all’annullamento totale in concomitanza di più carte con significato negativo.

XIV - La Temperanza Interpretazione divinatoria

Rassicurante e serena, la Temperanza indica situazioni tranquille, intese benché, Pagina 39 di 49

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armoniose e durature. In campo sentimentale può presagire un rapporto sincero e maturo. Nel settore del lavoro rivela una posizione tranquilla senza particolari sorprese. In famiglia presagisce intesa e cooperazione. Nel settore economico promette trattative facili e proficue. Sul piano personale rivela capacità di adattarsi alle circostanze, atteggiamenti placidi ed equilibrati. Per quanto riguarda la salute invita a condurre una vita equilibrata, a evitare lo stress, a seguire terapie naturali. Quando è l’Arcano dominante del gioco esorta a essere tolleranti, pazienti, comprensivi. Il significato confortante della Temperanza si rafforza o si attenua in relazione alle carte che la seguono o la precedono. Per esempio: ◙ La Temperanza preceduta dal Bagatto e seguita dal Carro è un chiaro invito a riflettere prima di agire. ◙ La Temperanza preceduta dalla Luna e seguita dalla Ruota della Fortuna indica che per risolvere una situazione ambigua bisogna attendere l’occasione giusta. ◙ La Temperanza preceduta dal Diavolo e seguita dalla Torre rivela che tatto, diplomazia e disponibilità non sono sufficienti a risolvere una situazione intricata, destinata a precipitare.

XV - Il Diavolo Interpretazione divinatoria

Il Diavolo esprime l’abilità di dominare le persone e gli eventi, sottolinea la capacità di resistere alle ostilità, il fascino e il magnetismo personale. Rappresenta il Pagina 40 di 49

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desiderio di cose materiali, la tendenza ad accumulare denaro e oggetti, l’impulso a soddisfare le proprie esigenze. Il Diavolo è passionalità, ardore, vitalità, ma la sua potente energia, l’enorme forza, sono difficilmente gestibili perché scaturiscono da abissi la cui profondità non è calcolabile. In questo senso il Diavolo rappresenta la pericolosità degli avvenimenti imprevisti, fatali, causati da energie misteriose in azione. L’animosità istintiva è più potente della ragione ma è anche più insidiosa e ingannevole: le azioni istintive possono scatenare invidia, avidità, superbia, sia in chi le compie sia in chi le subisce. Ed ecco allora che il risultato dell’intervento del Diavolo nel gioco si legge solo nelle carte che lo accompagnano.

Per esempio: ◙ Il Diavolo preceduto dal Carro e seguito dal Matto rivela che le azioni mirate a ottenere successo si trasformano in esaltazione smisurata del proprio potere, in una pulsione a cercare ossessivamente quella conferma di sé che non si trova. ◙ Il Diavolo preceduto dall’Innamorato e seguito dal Sole indica che una relazione sentimentale basata sull’attrazione sessuale si trasforma in un’unione in cui i partner riescono a trovare anche la complicità mentale necessaria a renderla duratura. ► Quando il Diavolo è la carta dominante o conclusiva del gioco diventa un avvertimento: nell’ambito lavorativo consiglia di fare attenzione a soci o avversari disonesti; in amore dice di non puntare esclusivamente sull’erotismo; nell’ambito della salute invita a sottoporsi docilmente alle cure necessarie per guarire.

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XVI - La Torre Interpretazione divinatoria

La Torre rappresenta il contraccolpo di un’azione sconsiderata, un sovvertimento improvviso che provoca la perdita dei beni conquistati. L’ immagine di questo Arcano suscita insicurezza e paura anche se non se ne conosce il significato: la distruzione arriva dal cielo con la velocità di un fulmine e colpisce la torre e chi la abita senza lasciare la minima speranza di rimediare il danno. Eppure una simile catastrofe può segnalare anche la fine desiderata di una situazione dolorosa e insostenibile. Non sarà però facile ripartire da capo: il capovolgimento di una condizione, la perdita di ciò che si è faticosamente accumulato, il crollo delle illusioni, creano sempre angoscia e sgomento. La rovina e lo smarrimento segnalati dalla Torre dureranno a lungo se le carte vicine sono negative. Qualora invece l’Arcano XVI appaia tra carte di sostegno può tradursi in un avvertimento a non peccare di presunzione, oppure può indicare una crisi che però è superabile in breve tempo. In altri casi ancora, può rivelare la fine di una situazione insostenibile e dolorosa, un cambiamento repentino che comporta la liberazione da legami oppressivi. Per esempio: ◙ La Torre preceduta dal Sole e seguita dalle Stelle indica una separazione, una rottura liberatoria che provoca una rinascita spirituale. ◙ La Torre preceduta dal Diavolo e seguita dalla Luna rivela le conseguenze disastrose di perfide azioni istintive, una crisi profonda d’identità che può portare anche all’esaurimento nervoso. ► Quando la Torre è la carta dominante dei gioco l’avvertimento è chiaro: non bisogna fare il passo più lungo della gamba, occorre tener presenti i pro e i contro della situazione prima di agire.

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XVII - Le Stelle Interpretazione divinatoria

L’Arcano XVII rappresenta la buona stella che indica il cammino giusto da seguire. È la fortuna, la speranza, il momento propizio per agire, l’amicizia, la dolcezza, l’espansione, la larghezza di vedute, la generosità disinteressata, l’aiuto celato nei pericoli e nelle avversità, il desiderio di intraprendere nuove strade. Quando nel gioco appaiono le Stelle è il momento propizio per realizzare qualsiasi desiderio. Nuove e insperate possibilità di successo si aprono magicamente davanti ai nostri occhi, ritorna il sereno in tutti i campi dell’esistenza. In amore le Stelle rappresentano la perfetta sintonia fisica e mentale; nel lavoro rapporti costruttivi con i colleghi; nel settore economico evocano la prosperità; nell’arte la creatività fruttuosa; nella salute il benessere del corpo e della mente. L’influenza benefica dell’Arcano XVII si attenua quando le carte che l’accompagnano sono negative, si accentua qualora siano positive. Per esempio: ◙ Le Stelle precedute dalla Forza e seguite dalla Papessa indicano una forte energia fisica e mentale che porta ottimismo e successo. ◙ Le Stelle precedute dal Carro e seguite dalla Torre presagiscono un incontro molto gratificante, anche se di breve durata. ◙ Le Stelle precedute dall’Innamorato e seguite dalla Luna segnalano la tendenza all’evasione, l’eccesso di romanticismo, scarso senso pratico, oppure indicano una Pagina 43 di 49

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situazione ideale difficilmente realizzabile. ► Quando le Stelle chiudono il gioco i progetti vanno in porto con piena soddisfazione del consultante. Se le Stelle dominano il gioco rivelano le influenze positive degli astri; se lo aprono segnalano l’idealismo, la speranza, la buona disposizione del consultante.

XVIII - La Luna Interpretazione divinatoria

La Luna è collegata al femminile, alla ricettività, all’intuizione, alla mutevolezza, all’inconscio, alla fantasia, al sogno. Durante il sonno si manifesta tutto ciò che giace sotto la coscienza. Spesso attraverso queste comunicazioni riflesse riusciamo a risolvere problemi quotidiani; eppure le immagini della notte vengono di solito considerate messaggi equivoci, disancorati dalla realtà, come se il mondo interiore fosse completamente slegato da quello esterno. Ma se non esistesse corrispondenza tra sogni ed eventi reali come si spiegherebbero quelle strane coincidenze che ci fanno vivere magicamente episodi sognati privi, in apparenza, di un qualsiasi legame con la nostra esistenza? Le analogie tra mondo interno ed esterno allargano il campo della realtà e ci permettono di intuire il significato di messaggi che la ragione non è in grado di decifrare. Ecco allora che la Luna rappresenta la lucidità chiaroveggente che aiuta a risolvere i problemi della vita. Tuttavia, a causa del suo linguaggio oscuro, l’astro notturno può evocare inganni, creare Pagina 44 di 49

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tranelli e turbamenti, nascondere i nemici e occultare i pericoli. L’insidia che sprigiona l’Arcano XVIII si evidenzia nelle carte che l’accompagnano. Per esempio: ◙ La Luna preceduta dal Bagatto e seguita dal Sole presagisce un’iniziativa che si realizza attraverso un’idea geniale, oppure sottolinea l’ispirazione dell’artista. ◙ La Luna preceduta dalla Papessa e seguita dal Diavolo rappresenta una donna senza scrupoli dalla quale bisogna guardarsi, oppure consiglia di non avventurarsi in situazioni ingestibili. ► In amore la carta della Luna indica incostanza, sentimenti mutevoli, impedimenti, equivoci. Nel settore economico consiglia di prestare attenzione alle truffe, di non fidarsi delle promesse troppo allettanti. In campo lavorativo segnala insidie, ambiguità, nemici nascosti. Nell’ambito della salute indica disordini del sistema nervoso e consiglia di cambiare ambiente, facendo in modo di concedersi una vacanza. La Luna è favorevole a chi opera in campo artistico perché sollecita immaginazione e intuizione.

XIX - Il Sole Interpretazione divinatoria

Il Sole esprime fiducia, armonia, certezza, chiarezza. Tutto risplende alla sua luce: i dubbi si dissolvono, le contraddizioni svaniscono, la verità si palesa e trionfano la pace e l’accordo. La fortuna, il successo, l’abbondanza sono assicurati. Tutto cresce Pagina 45 di 49

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e progredisce. In amore il Sole indica un’unione felice e appagante. Nelle amicizie presagisce nuove conoscenze importanti e utili sia dal punto di vista emotivo che pratico. Nel campo della salute assicura vitalità fisica e lucidità mentale, oppure segnala il superamento definitivo di una malattia. In famiglia porta armonia, serenità, e presagisce la crescita armoniosa dei figli. Nel lavoro segnala un periodo produttivo, buoni rapporti con i colleghi, possibilità di collaborazioni proficue, consensi e lodi dei superiori. Nel settore artistico presagisce capacità di realizzare opere di rilievo che porteranno fama e celebrità; nel campo scientifico rappresenta l’invenzione geniale; in quello economico l’abbondanza, l’investimento proficuo, le entrate di denaro facili. Il Sole può indicare associazioni felici, apertura mentale, generosità. Il significato dell’Arcano XIX diventa oltremodo positivo quando conclude il gioco, mentre attenua il suo valore, pur conservando la sua influenza benefica, quando si trova vicino a carte negative. Per esempio: ◙ Il Sole preceduto dall’Appeso e seguito dalla Torre indica un successo momentaneo destinato a trasformarsi in sconfitta. ◙ Il Sole preceduto dalla Ruota della Fortuna e seguito dal Mondo presagisce un successo incontrastato e duraturo. ◙ Il Sole preceduto dall’Eremita e seguito dal Giudizio segnala un rinnovamento totale della personalità che attraversa un trionfo ottenuto con fatica.

XX – IL Giudizio

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Interpretazione divinatoria

Il Giudizio presagisce la definitiva liberazione dai vincoli del passato: è l’Arcano dell’avvenire, del cambiamento improvviso di situazione, delle notizie entusiasmanti, degli imprevisti positivi che si presentano indipendentemente dalla volontà o dagli sforzi umani. Può segnalare la soluzione di un problema complesso, una svolta decisiva dell’esistenza, il ritorno di una persona cara o un nuovo amore. Può indicare la predisposizione artistica o la capacità di vedere al di là delle apparenze, oppure può sottolineare il trasporto verso un ideale elevato. L’Angelo è portatore della buona novella e la sua tromba annuncia sempre un avvenimento importante: in amore preannuncia la svolta significativa di un rapporto, oppure presagisce un nuovo incontro che cambierà radicalmente la vita del consultante. Nel campo della salute consiglia di rinunciare ad abitudini dannose, di allentare i ritmi lavorativi e di sottoporsi a una cura rivitalizzante, oppure può annunciare la risoluzione di un malessere. Nel settore economico rappresenta l’idea vincente che fa aumentare le entrate di denaro, i cambiamenti imprevisti che consentono di concludere positivamente un affare. Nell’ambito lavorativo consiglia di mettere a frutto le proprie capacità in nuove esperienze, di allargare il proprio campo operativo. Il responso positivo del Giudizio si accentua qualora si trovi a conclusione del gioco o fra carte positive, si attenua se l’Arcano è accompagnato da carte negative. Per esempio:

◙ Il Giudizio preceduto dall’Appeso e seguito dal Matto indica una forte spinta a uscire da una situazione di stallo, ma senza un progetto concreto. ◙ Il Giudizio preceduto dal Bagatto e seguito dall’Imperatore rivela un incontro molto importante o un’iniziativa di successo. ◙ Il Giudizio preceduto dall’Eremita e seguito dalla Morte indica un profondo rinnovamento spirituale che, inevitabilmente, porta a un cambiamento radicale dello stile di vita.

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XXI - Il Mondo Interpretazione divinatoria

Il Mondo esprime l’accordo del piano divino con quello umano ed è quindi l’Arcano più benefico dei Tarocchi. Rappresenta la vita nelle sue infinite manifestazioni, racchiude tutte le speranze e aspirazioni possibili, allude alla partecipazione attiva a ciò che ci circonda, preannuncia successo, trionfo nelle iniziative, vittoria assoluta e indiscussa. Quando si è in presenza di ostacoli il Mondo assicura che verranno superati brillantemente. Se si cercano appoggi indica che ci sarà collaborazione con persone responsabili, affidabili e competenti; qualora si pensi all’amore rivela un’unione completa e compensatrice. Nel settore lavorativo segnala la realizzazione totale dei propri obiettivi e desideri. In ambito familiare rappresenta l’accordo, l’armonia, la comprensione reciproca. Nel settore economico segnala la stabilità raggiunta attraverso il lavoro quotidiano e il miglioramento continuo . Alla fine del gioco presagisce che l’opera compiuta verrà premiata e che la gioia della meritata conquista renderà facile cogliere gli aspetti migliori della vita. All’inizio dei gioco presenta le condizioni favorevoli allo svolgersi della situazione illustrata dagli Arcani successivi. Il Mondo influenza positivamente le carte vicine attenuandone gli eventuali significati negativi. Per esempio: ◙ Il Mondo preceduto dalla Luna e seguito dal Diavolo rivela il chiarimento di Pagina 48 di 49

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situazioni ambigue e la capacità di dominare i nemici nascosti. ◙ Il Mondo preceduto dalla Torre e seguito dall’Innamorato segnala la ripresa felice di un’unione dopo una separazione. Il Mondo perde buona parte della sua positività solo quando è circondato da più carte che danno tendenzialmente un responso negativo, come la Torre, l’Appeso, la Luna, la Morte. Vi ho fornito un bel strumento molto dettagliato e gratuito, ora buon lavoro… Claudio

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