Integrazione Sensoriale
November 16, 2022 | Author: Anonymous | Category: N/A
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STIMOLAZIONE BASALE & INTEGRAZIONE SENSORIALE.
RIPARTIRE DAI I SENSI.
I SENSI FANNO EDUCAZIONE.
LA STIMOLAZIONE BASALE E L’ INTEGRAZIONE SENSORIALE SONO UN APPROCCIO PEDAGOGICO.
Elaborato di Davide Guzzon.
LE ORIGI NI CUL CULTURA TURALI. LI. ORIGINI
DOVE NASCE
Il tema della stimolazione sensoriale è stato approfondito approfondit o da due approcci differenti.
L’integrazione sensoriale nasce e si sviluppa negli
Stati Uniti.
La stimolazione basale in Germania.
APPROCCIO AMERICANO
L’approccio dell’integrazione sensoriale nasce e si
sviluppa negli Stati Uniti sulla base della teoria di Ayres (1972,1979) recentemente riconcettualizzata da Bundy e Murra Murrayy (2002).
In questo approccio si approfondi approfondisce: sce:
la relazione tra esperienza sensoriale performance motoria e comportamentale.
e
APPROCCIO EUROPEO.
Parallelamente in Europa si sviluppa l’approccio della Stimolazione Basale ideata dallo psicopedagogista Frolich negli anni ‘70. L’obiettivo di questo approccio è di proporre al
bambino esperienze sensoriali semplici, chiare e creare crear e unadiconnessione di strutturate, così da poter allo sviluppo base necessaria abilità più complesse.
DUE APPROCCI APPROCCI , DIVERSI EDUCANDI.
L’approccio di integrazione sensoriale è rivolto in
modo particolare a bambini con autismo, difficoltà di apprendimento, problemi di attenzione, bambini nati prematuri, sindrome di Down e a bambini con problemi comportamentali.
stimolazione La come approccio rivolto a bambini basale con handicap e adultinasce fisico e psichico grave o gravissimo. Viene inoltre applicata a bambini ciechi o ipovedenti e a bambini nati prematuri.
NASCITA NASCITA E EVOLUZIONE.
La Stimolazione Basale nasce a Landsthul (Germania) negli anni ’60 in un centro per bambini cerebropatici grazie agli Prof . Andreas, Frohlich . studi e alle riflessioni del
Negli anni la Stimolazione Basale si è evoluta e
STIMOLAZIONE,APPRENDIMENTO,COMUNI CAZIONE “BASALE.”
Rispetto alla prima pubblicazione ( Fröhlich 1975) il termine “stimolazione basale” ha acquisito una crescente diffusione nel campo del lavoro con le persone con disabilità.
SPECK
apprendimento basale”(SPECK 1982,p.16). RODLER utilizza il termine “apprendimento basale”
MALL quello di “comunicazione basale”.
parla
di
una
“fase
principale
di
SENTO SENTO,COMUNICO, APPRENDO.
UNA DEFINIZIONE.
La Stimolazione Basale è un’idea di incontro tra persone che, a livello individuale, offre possibilità e stimoli, anche in assenza di prerequisiti, nei processi dialogico-comunicativi con persone affette da gravi disabilità o a rischio di gravi disabilità, per realizzare condizioni di sviluppo che siano adatte a promuovere, mantenere o incoraggiare:
- la salute e il benessere, - l’apprendimento e la partecipazione sociale nonché - l’autodeterminazione
delle persone pe rsone coinvolte.
I SENSI, UNA COMUNIONE CON IL MONDO.
La stimolazione Basale focalizza l’ l’attenzione attenzione sulla
globalità della persona disabile e i suoi bisogni educativi ed esistenziali. Offre validi strumenti per attuare percorsi educativi quotidiani. Attraverso questi interventi si aiuta la persona ad entrare in relazione con:
Il proprio corpo (se stessa). Con le persone che stanno accanto(altro da sé). Con ciò che lo circonda, (il mondo).
UNO SVILUPPO SENSORIALE ARMONICO.
I significati intrinseci della Stimolazione Basale sono lo sviluppo armonico della persona, il miglioramento del suo benessere psico-fisico e della sua qualità di vita.
AVVICINAME INAMENTO NTO.. UN IDEA IN AVVIC
La Stimolazione Basale è un’idea…
La Stimolazione Basale può essere definita come “avvicinamento del pensiero ai problemi e alle difficoltà di persone con gravissime disabilità” (Fröhlich 2003, 10), ovvero come modello di comprensione e azione, come forma di pensiero.
OFFRE ….SE ….SE CALIBRAT CALIBRATA INDIVIDUALM INDIVIDUALMENTE. ENTE.
La Stimolazione Basale offre esperienze e stimoli sistematizzati che hanno spesso dimostrato la propria validità nella pratica. Tale validità pratica può però continuare a dimostrare la propria efficacia solo quando l’offerta di Stimolazione Basale sia calibrata individualmente, adattata e, se del caso, modificata, ovvero quando questa tenga in considerazione le esigenze, le esperienze di vita e gli obiettivi dei destinat destinatari. ari.
NON E’ UN PROGRAMMA DI RIABILI RIABILIT TAZIONE O UNA PROCEDURA,….MA UNA RELAZIONE.
Ecco dunque che appare chiaramente in cosa la Stimolazione Basale si differenzi: non si tratta infatti di un programma di riabilitazione o di una procedura codificata, non è una sorta di “applicazione meccanica di stimoli” e neanche una tecnologia volta allo sviluppo o alla cura. Non offre ricette cui tutti si devono attenere. A maggior ragione, la Stimolazione Basale non offre una risposta definitiva su ciò che sia più corretto fare in diversi ambiti di cura, terapeutici e pedagogici.
DIMMI….MA SENZA VOCE.
La Stimolazione Basale parte dal presupposto che l'interazione pedagogica, di cura e terapeutica possa avere davvero successo solo quando venga dato ascolto alla persona con disabilità, alle sue espressioni e al significato soggettivo sotteso.
SINTONIA INSIEME, IL BARICENTRO IN SINTONIA DELL’IDEA.
La Stimolazione Basale vuole essere intesa come invito a entrare in sintonia con le altre persone e, insieme ad esse, con il mondo (materiale) che ci circonda.
L’accento sull’incontro tra persone in quanto
baricentro dell'idea presuppone anche un particolare atteggiamento etico da parte del professionista, definibile come approccio protettivo alla persona con disabilità (a questo
proposito: SCHNELL 2004).
A CHE LIVELLO LIVELLO INDIVIDUALE…
Il concetto di “individualità” è un'idea portante della Stimolazione Basale e muove dal riconoscimento del fatto che le persone sono sì uguali per dignità ma possono differenziarsi in modo anche considerevole per interessi, preferenze, vissuti (anche a livello sensoriale) o stili comunicativi. Nella Stimolazione Basale si attribuisce un valore elevato e fondamentale alla considerazione e alla concretizzazione consapevole di queste possibili differenze o caratteristiche della
personalità disabilità).
di
ciascun
individuo
(con
gravi
OFFRE STIMOLI SENZA PREREQUISITI.
Il carattere basale dell’offerta pedagogica, di cura o terapeutica è dimostrata, nei casi necessari, dal fatto che il destinatario di tali offerte non deve soddisfare alcun prerequisito per poterle apprezzare o potervi accedere; dunque al destinatario non si richiedono attività o conoscenze pregresse. “La semplice presenza fisica e vitale è quanto serve per poter accedere al processo di scambio basale" (FRÖHLICH 2006, 402).
IL TERMINE “BASALE”
A questo proposito “si può fare riferimento ai primordi della capacità comunicativa, della percezione, della capacità motoria, dell’attenzione, dell’apprendimento, ecc.“ (ibidem)
Il termine “basale” si riferisce alle basi della.
capacità comunicativa, basi della percezione, basi del movimento, basi dell'attenzione e dell’ apprendimento,
dove
non
dobbiamo
aspettarci
abilità
o
conoscenze.
DIETRO AI SENSI.
RISVEG RIS VEGLIA LIARE RE LE CAPACIT CAPACITA A’ INN INNA ATE.
La stimolazione basale si basa sulle conoscenze della psicologia prenatale e su ricerche che affermano aff ermano come il bambino già nella vita prenatale sia dotato di capacità ricettive molto intense e di una mobilità attiva che gli permette di acquisire alcune competenze fondamentali come la percezione attraverso la globalità del corpo, la capacità di muoversi, di utilizzare la sua pelle per sentire le sue mani, i suoi piedi, la sua bocca.
COME VIENE APPLICA ICAT TO. VIENE APPL
Entrambi gli approcci propongono l’applicazione di esperienze sensoriali che siano pianificate, controllate e individualizzate sul soggetto. Esistono diversi tipi di stimolazioni: vestibolare, somatica, vibratoria, orale, olfattiva etc. •
•
•
•
•
PERSONE AFFETTE DA GRAVI DISABILIT DISABI LITA A’ O A RISCHIO RISCHIO DI…
Qui di seguito si riporta la denominazione delle varie tipologie di persone cui si rivolge la Stimolazione Basale. A questo proposito vale la pena sottolineare come i bambini, i giovani e gli adulti con gravi disabilità abbiano bisogno in molti, se non persino in tutti, gli ambiti della loro vita dell'aiuto attento degli altri (in una misura non comune rispetto a persone in salute della loro età).
QUALI BISOGNI.
Secondo la suddivisone di BIENSTEIN / FRÖHLICH (2007, 39) in base alle necessità, si tratta di persone,
che a volte necessitano della vicinanza fisica per poter percepire le altre persone; che hanno bisogno di altre persone che le comprendano anche senza comunicazione verbale e che possano essere in sintonia con le loro modalità espressive individuali; che hanno bisogno di altre persone che li mettano in relazione con il mondo che li circonda e loro stessi secondo modalità (per loro) comprensibili;
QUALI BISOGNI.
che hanno bisogno di persone che permettano loro di modificare la proprio posizione e di muoversi;
che hanno bisogno di persone che li assistano, si prendano cura di loro, li spronino e li accompagnino in modo affidabile e competente.
ALTRI DESTINATARI.
La cerchia dei destinatari, alquanto ristretta nei primi anni (cfr. FRÖHLICH 1978, 43; HAUPT / FRÖHLICH 1982, 22 succ.), si è ora notevolmente ampliata: la Stimolazione Basale viene attualmente utilizzata anche da esperti di diverse professioni nell‘incontro, tra l’altro, con:
neonati prematuri, che necessitino di trattamenti e cura in terapia intensiva, bambini, giovani e adulti con gravi pluridisabilità, persone con gravi disabilità causate da patologie o incidenti (ad es. coma vigile) oppure
anziani bisognosi di cure o malati terminali.
COMPORTAMENTI COMPORT AMENTI DI SFIDA.
Quanto la Stimolazione Basale può offrire risulta inoltre molto utile per lo sviluppo pedagogico, di cura o terapeutico nonché nel sostegno a persone che
mostrino modalità comportamentali di sfida in associazione a una (grave) disabilità cognitiva oppure
soffrano di un (grave) disturbo cognitivo (cronico) (cfr. THEUNISSEN 2000, 137).
STIMOLI BASALI e AMBIENTI AMBIENTI BASALI.
UNA VIT VITA A PRESENTE.
La presenza a livello fisico e semplicemente “essere vivo” sono già sufficienti per poter entrare in un processo di scambio a livello basale. La parola basale può essere definita a livello pragmatic pragmatico o come punto di partenz partenzaa dello sviluppo di ogni individuo,ciò che ogni essere vivente necessita per poter vivere a livello elementare.
IL TERMINE “STIMOLAZIONE”
Il termine “stimolazione” è spesso discutibile, soprattutto laddove entra in concorrenza con i termini “educazione” e “istruzione”.
Questo termine è ancora troppo poco analizzato e definito.
STIMOLAZIO STIMOLAZIONE?COSA NE?COSA SIGNIFICA?
Significa presenza delle competenze elementari e delle capacità basali e lo scopo principale riguarda il sostegno e la stimolazione della organizzazione propria dell'individuo. La stimolazione insegue obiettivi piuttosto vasti e lascia ampio spazio allo sviluppo individuale. •
UN SOSTEGNO SENSIBILE.
Le persone con grave limitazioni sono disabili a causa della riduzione del loro potenziale e possibilità di azione e di comunicazione verso di se, verso gli altri e verso il mondo materiale. Necessitano un sostegno scientifico, intenso e soprattutto sensibile.
DALLA PERCEZIONE ALLA COMUNICAZIONE.
Una carat caratteristica teristica fondamental fondamentalee della stimolazione basale consiste nel fatto che ,attraverso la percezione corporea, si avviano e si affinano i processi comunicativi. L’Intervento linguistico, concettuale o simbolico passa in secondo piano.
UNA PEDAGOGIA DEI SENSI.
La comunicazione e l'intervento avvengono a livello corporeo basale. Abbiamo quindi a che fare con una variante diversa e particolare nella pedagogia.
Si potrebbe fare un confronto con le prime forme di rapporto madre-bambino, ma dobbiamo tenere conto dell’ età crescente della persona disabile e le sue esperienze avute nella vita. Di conseguenza non possiamo confrontare questa situazione con
quella vita. di un lattante nelle sue prime esperienze di
LA BASE DI INTERESSE PRIMARIO.
Le persone con disabilità profonda sfuggono dalle restrizioni o ricompense usuali nell'educazione.
La possibilità di un ulteriore sviluppo esiste dal momento in cui l'operatore scopre la base di interesse inter esse primario della persona in questione. Il termine “stimolazione” riguarda e sottolinea proprio questi aspetti.
IL RUOLO DELL’OSSERVAZIONE.
La STIMOLAZIONE BASALE® include il rapporto sensibile dell'individuo con grav gravee disabilità.
L'osservazione non può essere intesa come una attività distanziata, ma si tratta di un processo interattivo,che include la propria sensibilità professionale e la capacità di saper reagire in maniera adeguata, ad ogni minimo cambiamento del prossimo.
COGLIERE I SEGNALI SEGNALI VIT VITALI. ALI.
Dato che le persone con disabilità grave non dispongono di espressione linguistica e non sono in grado di usare gesti e mimica in maniera fondamentalee importanza poter convenzionale , è di fondamental cogliere e saper interpretare i loro segnali vitali.
COGLIERE L’ATTIVITA’ MINIMA E
CORRISPONDERLA.
Una persona disabile grave potrà viversi come una personalità autonoma ed attiva soltanto nel momento in cui potrà fare una esperienza positiva ,scoprendo che,ad una sua attività minima corrisponde una reazione da parte di una altra persona.
ESPRIMERE I PROPRI DESIDERI IN UNA RELAZIONE.
Se un desiderio accennato come es. La richiesta di un cambio di postura rimane inosservato e non corrisposto , si avvia un processo di apprendimento negativo: questa persona non tenterà più ad esprimere i propri desideri dato che non è stata vissuta una correlazione tra “espressione” , “l'essere percepito” e “il riuscire a provocare un'azione”.
COSTRUIRE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA SOCIALE.
La persona con disabilità grave deve poter costruire le sue aspettative di sicurezza sociale (fiducia primordiale), soltanto a quel punto ci possiamo aspettare apertura verso il mondo esterno e lo sviluppo della attività propria.
UNA COMUNICAZIONE BASALE CORRISPOSTA.
Deve costruire la certezza che le sue attività vengono percepite, osservate, comprese e corrisposte. Senza questa esperienza non potrà entrare in comunicazione ed in interazione. La disabilità grave rallenta o rende più difficoltoso questo processo, ma dalla nostra esperienza abbiamo potuto notare che è possibile che le interpretazioni mancanti o errate portano ad una deviazione nella relazione e la comunicazione sfugge continuamen continuamente. te.
UNA COMUNICAZIONE CHE SFUGGE. CHE SFUGGE.
La comunicazione che sfugge, di conseguenza, porta a un atteggiamento molto diffuso:un tipo di accudimento autoritario,dominante, e non basato sulle esigenze del paziente.
UNA COMUNICAZIONE CHE COMPRENDE I BISOGNI.
La Stimolazione Basale®, sottolinea le seguenti esigenze fondamentali per ogni individuo e li propone come diritti delle persone con disabilità: Livello elementare vitale (evitare dolore, fame, sete)
Esigenza movimento, stimoli, nella vita di quotidiana (contatto con variazioni il mondo esterno) Bisogno di sicurezza, stabilità e fiducia nei rapporti umani
UL ULTERIO TERIORI RI BISO BISOGNI GNI
diritti delle persone con disabilità:
Legame, stare nella relazione, sentirsi accettati. Riconoscimento ed autostima. Essere indipendenti, autonomi, decidere per se stessi. Bisogno di divertimento e di gioia nella vita.
COME LA STIMOLAZIONE BASALE SODDISFA SODDISF A QUESTI BISOGNI?
Attraverso l'utilizzo di diverse posture stabilizzanti e facilitanti e di benessere psico-fisico si cerca di ottimizzare l'apertura del bambino verso il mondo esterno permettendogli di “viversi “ e percepirsi come un individuo attivo nel suo ambiente, anche se in maniera limitata. In questa situazione il bambino con disabilita (anche grave) diventa protagonista e sperimenta in prima persona (senza richiesta esterna) e con le proprie capacità il suo potere nei confronti del mondo degli oggetti(autodecisione).
APERTURA SPERIMENTARE ARE IL SE’. SE’. APERTURA A SPERIMENT
In questa situazione di apertura il bambino con disabilità (anche grave) diventa protagonista e sperimenta in prima persona (senza richiesta esterna) e con le proprie capacità il suo potere nei confronti confron ti del mondo degli oggetti og getti (autodecisione).
AUTOCONSAPEVOLEZZA.
Attraverso l'attività propria il bambino è in grado di prendere coscienza delle sue azioni, aumentando la sua motivazione e gioia nel fare autonomamente e di conseguenza anche la sua autostima.
UNA DIET DIETA A SENSORIALE.
La Stimolazione Basale®, aiuta inoltre a cambiare la caotica sovrabbondanza di stimoli e permette al bambino di avvicinarsi al mondo come struttura più comprensibil comprensibile e e con minori paure.
Un mondo deprivato diventa un mondo sensibile.
I CAMPI DI STIMOLAZIONE.
La principale proposta della Stimolazione Basale®, è soprattutto l'esperienza corporea attraverso la stimolazione vestibolare (sperimentare il movimento). (esperienza tattil tattilee stimolazione somatica
attraverso la pelle). stimolazione vibrat vibratoria oria del proprio corpo).
(percezione profonda
UNO SCHEMA CORPOREO COSCINTE.
Queste stimolazioni permettono di formare uno schema corporeo più cosciente:
io = come vitalità
io = come attivit attivitàà
io= come consistenza(il viversi come una unità complessa)
DA TERAPIA A QUOTIDIANT QUOTIDIANTA A’ BASALE.
La STIMOLAZIONE BASALE® ha subito negli ultimi anni cambiamento. Mentre prima si collocava in un ambito terapeutico, ora tende a integrarsi nelle attività quotidiane.
E proprio durante la vita quotidiana come p.e. vestire, svestire, alimentazione, cambio posture, partecipazione partecipazion e alle attività con altri, che si propone l'opportunità di offrire stimolazioni basali.
I vissuti e le esperienze sensoriali, in stretto contatto corporeo, possono essere molto ben
differenziati e sostenuti in tutte queste situazioni.
VIVERE CON I PROPRI SENSI E LA PROPRIA PERSONA.
La STIMOLAZIONE BASALE® nella vita di tutti giorni significa un concetto basato sulle azioni e sul corpo che da la possibilità alle persone con grave disabilità di poter vivere gli elementi principali della loro vita quotidiana in stretto rapporto con la propria persona, scoprendo così i collegamenti sensati e vivendo immediata comunicazione ed interazione.
INTEGRAZIONE SENSORIALE E Jean Jean Ayres? Ayres?
Anna (1920-1989) Jean Ayres terapista occupazionale con un PhD in psicologia dello sviluppo, aveva sempre lavorato presso il Brain Research Institute alla Università di California in Los Angeles.
Nel corso delle sue ricerche presso tale istituto coniò il termine di disfunzione dell’integrazione sensoriale per descrivere ciò che considerava alla base dei disturbi di apprendimento di cui si stava occupando e di cui probabilmente lei stessa aveva
sofferto da bambina.
TERAPIA DELL’INTEGRAZIONE
SENSORIALE.
Il termine “integrazione sensoriale” aveva poi creato nel corso degli anni non poche controversie soprattutto nel momento in cui da tale “teoria” derivò una “tecnica terapeutica”.
tuttora presente nel panorama delle terapie per i disturbi dello sviluppo e denominata ‘Terapia dell’Integrazione Sensoriale’ (Sensory-Integration Therapy – SIT)’.
NEURO INTEGRAZIONE SENSORIALE E AUTISMO
I soggetti con disturbi pervasivi dello sviluppo in particolare modo quelli appartenenti allo spettro autistico spesso manifestano una disfunzione un dell'integrazione sensoriale, disordine sensoriale in cui l'input sensoriale non appare essere integrato ed organizzato in modo armonico nel S.N.C.; questo può determinare alterazioni comportamentali comportamen tali di vario genere e tipo.
UNA RISORSA INTERIORE.
L'integrazione sensoriale è un processo neurobiologico innato e riguarda la possibilità di integrare e decodificare stimolazioni di tipo sensoriale derivanti dall'ambiente esterno e le risposte relative che dal S.N.C. partono e arrivano verso l'esterno.
DALLA TEORIA A UNA EDUCAZIONE ALLA RISCOPERTA RISCOPERT A DEI SENSI.
Con la teoria dell'Integrazione Sensoriale, sviluppatasi negli anni '60 con A. Jean Aires, si cerca di stabilire quali sono i processi disfunzionali di un bambino con problemi:
senso – motori.
e di apprendimento.
ATTENZIONE E CONCENTRAZIONE.
Un percorso di integrazione sensoriale aiuta a stabilire un ordine al caos sensoriale che più spesso si riscontra nei disturbi dello spettro autistico e non solo, allo scopo di migliorare le funzioni superiori quali:
Attenzione e
Concentrazione,
prerequisiti necessari apprendimento.
per
qualsiasi
OSSERVAZIONE .
Jean Ayres cominciò a usare il termine di “Disfunzione dell’Integrazione Sensoriale” osservando pazienti che provavano un particolare dolore quando si lavavano i denti o semplicemente si pettinavano;
Jean Ayres cominciò allora a notare come fosse peculiare di tali pazienti avere una inefficiente organizzazione delle informazioni sensoriali a livello cerebrale, e che lavorare a questo livello poteva aiutarli ad affrontare meglio o anche a
risolvere i loro problemi.
DISTURBO UN DISTURB O COMPORTAMENTALE COMPORTAMENTALE O UNA MANCATA EDUCAZIONE DEI SENSI.
Cominciò così a sostenere che molti bambini vengono erroneamente considerati come affetti da un disturbo emozionale o comportamentale quando invece il loro problema è riconducibile a un disturbo biologico che porta a una inefficiente organizzazione dell’input sensoriale ricevuto dal sistema nervoso.
EVITAMENTO AMENTO AFFETTIVO AFFETTIVO O EVIT SENSORIALE.
Ciò può, ad esempio, succedere guardando a una reazione di allontanamento o fuga solamente come a una reazione affettiva di paura e non come a un evitamento dell’essere toccato in un bambino ipersensoriale.
I SENSI “A MONTE”, GLI EFFETTI “A VAL ALLE LE””
Jean Ayres sostenne quindi con forza quanto sia necessario operare a questo livello ‘a monte’, per affrontare adeguatamente una serie di problemi che vanno visti come effetti ‘a valle’.
Cominciò a essere sempre più convinta che affrontando i problemi bambini, restando alla loro superficie apparentedei(emozionale o comportamentale) , si possono avere solo risultati parziali, mentre operando sulla processazione sensoriale e sulle sue disfunzioni è possibile affrontare quegli stessi problemi alla radice.
INFLUENZA ZA DEL LA LAVORO VORO DI DI L’ INFLUEN
Jean Ayres
Una prima influenza del lavoro di Jean Ayres è quella sul sistema di classificazione:
CD:0-3 e sulla sua forma più recente CD:0-3R.
I disturbi di regolazione, nuova categoria diagnostica introdotta da questo sistema di alle anomalie della classificazione riferimento chiaramente del bambino piccolo, fanno processazione e integr integrazione azione sensoriale.
DISTURBI.
In ciò è stata ancora più chiara la forma aggiornata del 2005 che ha ridefinito tali disturbi come “Disturbi della regolazione dei processi sensoriali” al fine di evidenziare che la loro caratteristica principale è la difficoltà di processazione sensoriale, di cui le difficoltà motorie e i pattern comportamentali restano un effetto a valle.
CLASSIFICAZIONI
Nel testo di Jean Ayres è facile ritrovare ritrovare anche le prime descrizioni di quelli che, nella classificazione CD:0-3 e CD:0-3R, sono i tre sottotipi:
ipersensibile,
iporeattivo, impulsivo.
AMBITO DI INFLUENZA SECONDO AMBITO “Disturbi Multisistemici dello Sviluppo”
Il secondo ambito di influenza, non disgiunto dal precedente, è relativo alla presenza e natura dei disturbi delle percezioni sensoriali nei disturbi dello spettro autistico.
La classificazione CD:0-3 ha risolto tale evidente e frequente associazione introducendo una categoria diagnostica specifica, quella dei “Disturbi Multisistemici dello Sviluppo” (DMSS) caratterizzati dal fatto che i disturbi della sfera sociale sono anomalie dei
ancora molto dipendenti dalle anomalie dei processi sensoriali.
TESTIMONIANZE DI ANOMALIE SENSORIALI E AUTISMO. AUTISMO.
Celebre è ormai la descrizione di Temple Grandin relativaa ad alcune sue caratteristiche: relativ
“Da sempre, ho odiato essere abbracciata. Volevo provare la sensazione positiva di essere abbracciata, ma era semplicemente troppo opprimente. Era come un’enorme ondata di stimolazioni che sommergeva tutto e io reagivo come un animale selvatico. L’essere toccata innescava una reazione di fuga. Faceva saltare il
mio interruttore. Ero sovraccaricata e dovevo scappare.”
PELLE PELLE SENSIBILE E AUTISMO.
“Anche una pelle eccessivamente sensibile può
costituire un grande problema. Lavarmi i capelli e vestirmi erano due cose che da bambina detestavo; a me fare lo shampoo faceva veramente male al cuoio capelluto; non sopportavo cambiare i vestiti che avevo addosso. La maggior parte delle persone agli due indumenti in pochi minuti; tuttora a si meabitua occorrono settimane. ”
AUTISMO. I RUMORI, DISTRAZIONE e AUTISMO.
“Quando ero piccola per me erano un problema
anche i rumori forti; spesso erano il trapano di un dentista che tocca undolorosi nervo ; i come rumori leggeri ai quali la maggior parte delle persone riesce a non badare, mi distraevano...”.
AUTISMO .
Olga Bogdashina ha scritto un testo molto importante in cuidiricostruisce pazienzaautismo molte testimonianze personecon con relativamente relativ amente alle loro percezioni sensoriali.
Quest’area sintomatica, sino a ora dimenticata dal
DSM, verrà inserita dal futuro DSM-V come uno dei quattro possibili criteri diagnostici dell’area B, ponendo dunque in stretta relazione tra le anomalie sensoriali con la tendenza ad avere
interessi e attività ristretti e ripetitivi.
DSM-V
È a tal proposito interessante sottolineare che nel futuro verranno presi in considerazione proprio DSM-V i due profili :
‘Iper e Ipo-reattività a input sensoriali o interessi inusuali per aspetti sensoriali dell’ambiente, come
indifferenza al dolore/freddo/caldo, risposte avversive a specifici rumori o stimoli visivi, eccessivo uso dell’odorato o del tatto con oggetti, fascinazione da parte di luci od oggetti in rapido’)
movimento rapido ) su cui più si è soffermata Jean Ayres.
CARATTERISTICHE SENSORIALI INSOLITE.
Seppure caratteristiche sensoriali insolite siano frequenti nei bambini con disturbi dello sviluppo (si ritiene, ad esempio, che se nella popolazione generale esse riguardano circa il 5-10% dei bambini, nei soggetti con autismo esse sono presenti in almeno il 40% dei casi, e secondo alcuni addirittura ’80% nell ) esuoi siano statecon segnalate dallo Kanner nei bambini autismo già nel stesso 1943, ci sono voluti moltissimi anni perché esse emergessero come un problema clinico centrale dell’autismo (e di altri disturbi).
VALUTAZIONE SENSORIALE.
Ciò si deve anche al fatto che la valutazione del funzionamento sensorialee aneddotica è rimasta , compiuta a lungo semplicemente descrittiva sulla base di descrizioni fornite dai genitori, di analisi retrospettive, di racconti autobiografici.
Sensoriale”.. UN TEST DI “Profilo Sensoriale”
Un passo avanti in tal senso è stato compiuto grazie allo sviluppo da parte di Winnie Dunn, nel Kansas degli anni ’80, del Sensory Profile, questionario estremamente analitico in grado di fornire il profilo sensoriale di ciascun individuo.
SOGLIA NEUROLOGICA E ATTIVAZIONE DEL CERVELLO.
Il Sensory Profile dà forma al sistema, qui ampiamente descritto da Jean Ayres, cercando individuare per ciascuna persona il tipo di di interazione esistente tra la sua soglia neurologica di attiv attivazione azione del cervello da parte dei singoli input sensoriali e la sua risposta di adattamento comportamentale che può essere passiva (cioè in accordo con la soglia di attivazione) o attiva (cioè in opposizione alla soglia di attivazione).
QUANTI STIMOLI PER SENTIRE.
La soglia neurologica (che si riferisce alla quantità di stimoli da ) un sistema di neuroni richiesti per attivarsi puòdeterminato andare dall’essere molto elevata (che significa che occorre una notevole quantità di stimoli perché lo stimolo attivi i neuroni) all’essere molto bassa (che significa che occorre una modesta quantità di stimoli perché lo stimolo sensoriale attivi i neuroni).
LA SA SATIMOL TIMOLAZIO AZIONE NE ADEG ADEGUA UAT TA.
Dalla combinazione tra soglia neurologica e adattamento comportamentale i profili sensoriali possono essere di quattro tipi:
ipo-reattività ipo-reattivi tà e ricerca di sensazioni,
iper-reattivitàà ed evitamento sensoriale. iper-reattivit
L’esatta collocazione del bambino in uno di questi
tipi è ritenuta ora centrale per capire la natura del problema e per individuare le modalità dell’approccio più efficace a esso.
STUDI SUGLI STILI SENSORIALE..
Altri, più recentemente, si sono dedicati alla ricerca di strumenti per la traindividuazione degli stili sensoriali dei bambini: questi, Grace Baranek nel North Carolina, a sua volta terapista occupazionale e psicologa dello sviluppo, ha condotto studi molto interessanti sulla difesa tattile (problema emergente, e spesso trascurato, di molti bambini con disturbo dello sviluppo) e sta sviluppando un nuovo e più agile strumento di misurazione del disfunzionamento sensoriale.
Bambini con bisogni speciali e DIR
In terzo luogo il lavoro di Jean Ayres ha avuto notevole influenza sviluppo uno deispeciali’ metodi di trattamento deisullo bambini ‘condi bisogni noto come modello DIR, discretamente diffuso negli Stati Uniti d’America, e prevalentemente praticato da terapisti occupazionali e psicologi. DIR è un’acronimo in cui la ‘I’ sta per ‘Individual differences’.
COSA SONO DIFFERENZE SONO LE DIFFERENZE INDIVIDUALI?
Le differenze individuali per Stanley Greenspan (1941-2010) che è stato l’ideatore del metodo sono proprio le differenze individuali nella percezione e processazione sensoriale.
INDAGARE LE DIFFERENZE INDIVIDUALI.
Vogliamo indagare differenze individuali in termini di:
1) difficoltà a livello della reattività sensoriale e della modulazione delle informazioni ricevute dal mondo attraverso vista, udito, tatto, olfatto e consapevolezza consapevole zza corporea;
2) difficoltà a livello della processazione dei dati sensoriali ricevuti;
3) difficoltà nel creare sequenze e nel programmare risposte corporee e motorie.
VARIABILITA’ SENSORIALE..
È dunque possibile affermare che il modello DIR è il trattamento maggiormente è stato influenzato dalle teorie che di Jean Ayres e rimane a tutt’oggi l’unico trattamento per i disturbi autistici che prende in considerazione la grande variabilità nella processazione sensoriale come uno dei pilastri indispensabile per la pianificazione del trattamento. trattamento.
INTROVERSI perchè?EVITANTI perché?
Alcuni bambini, dice ad esempio Greenspan sulla scia di Jean Ayres,
possono essere assorbiti in loro stessi perché iporerattivi alla stimolazione tattile e al suono;
altri bambini possono essere molto evitanti e scappano dalle iper-reattivi persone, nonallaperché non le amino, mavia perché stimolazione tattile tattil e e al suono;
è quindi indispensabile, prosegue Greenspan, individuare la modulazione sensoriale del singolo
bambino per trovare il giusto pattern in grado di coinvolgerlo coinvolge rlo nella relazione.
DALLA STIMOLAZIONE al COMPORTAMENTO.
Se si lavora sulle sottostanti differenze di processazione lavorare abilità o comportamenti, anziché cognitivi isolati,soltanto allora sisupossono influenzare molti comportamenti e aiutare il bambino ad adattarsi a un ampio range di stimoli.
DRITTI A I SENSI, UNA EDUCAZIONE SENSIBILE.
Lo sviluppo di questo trattamento che si opponeva ai metodi comportamentali e che aveva la pretesa di andare ad agire non sui comportamenti a valle ma su ipotetici meccanismi a monte del disturbo (sia di tipo autistico che di altro tipo) ha creato non poche controversie.
UN LAVORO LAVORO NELLE NELLE RETROVIE. RETROVIE.
Tali controversie fortunatamente hanno riguardato l’Italia solo in modo marginale, seppure nelle terapie d’integrazione sensoriale si possa trovare
qualche similitudine, non dichiarata o meglio del tutto ignorata in Italia, con le terapie psicomotorie che, ugualmente in modo controverso, sono ampiamente praticate praticate sul territorio italiano.
Comportamentismo Vs Integrazione sensoriale
Da un dibattito che si è aperto recentemente sul Journal of Autism and Developmental Disorders a partire da un articolo che sembra dimostrare la
maggiore efficacia del trattamento comportamentale, rispetto a quello basato sulla Integrazione Sensoriale, sui comportamenti problema di quattro bambini con autismo.
UNA STIMOLAZIONE DA INDAGARE.
Nella lettera di contestazione a tale articolo viene sottolineato come il trattamento applicato definito di integrazione sensoriale non rispetti ine realtà i principi e le pratiche che debbono essere attualmente seguiti in tale trattamento; il SIT si è infatti infat ti messo sulla buona strada per una valutazione di efficacia (casi singoli; studi in aperto; manualizzazione; studi di affidabilità e di fedeltà al trattamento; tratt amento; linee guida prof professionali) essionali)
UNA VALU VALUT TAZI AZIONE ONE ADE ADEGUA GUAT TA.
Ciò che sottolineano gli autori della lettera è che per parlare di Terapia di Integrazione Sensoriale è obbligatorio obbligat orio fare riferimento a Ayres, ai suoi scritti e alle sue successive evoluzioni nell’ambito della terapia occupazionale; in secondo luogo è obbligatorio considerare la complessità della processazione e le sue neurobiologiche sensoriale, e neurofisiologiche; infinebasi è obbligatorio fornire una valutazione adeguata dei profili sensoriali che sia condotta con gli strumenti accreditati e attualmente attualmente a disposizione dei clinici.
UNICO UNIC O TESTO IN IN IT ITALIA ALIANO. NO.
Il Testo: esto:““Il bambino e l’integrazione sensoriale e le sfide nascoste della sensorialità” di Anna Jean
Ayres
permette ai professionisti di capire meglio i principi dell’integrazione sensoriale, di migliorare la loro utilizzazione nel corso dei trattamenti dei bambini con problemi speciali, e infine di sapersi meglio
orientare quando di essi si parla nella letteratura internazionale.
LABORATORIO TORIO DI NEURO LABORA INTEGRAZIONE SENSORIALE.
Un Laboratorio di Neuro Integrazione Sensoriale prevede:
Una valutazione iniziale con un test standardizzato in Gran Bretagna che è il Sensory Profile di Winnie Dunn ;
L'elaborazione di un programma individualizzato sulla base profilo sensoriale riscontrato;
3 sedute settimanali di 45' min. in cui vengono effettuati quegli esercizi atti ad ottenere il miglioramento atteso.
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