Iniziazione Orientale e Occidentale e l’Iniziazione Di Rudolf Steiner
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La Differenza Tra Iniziazione Orientale e Occidentale e l’Iniziazione Di Rudolf Steiner...
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La differenza tra iniziazione orientale e occidentale e l’iniziazione di Rudolf Steiner 10 venerdì ott 2014 Posted by Giorgio Tarditi Spagnoli in Antroposofia
Questo articolo vuole fare chiarezza nella diversità di percorso tra la via orientale teosofica e quella occidentale antroposofica, anche attraverso i suoi precursori ovvero la via del cristianesimo esoterico e quella rosacroce. Per cominciare è necessario descrivere prima ciò che è venuto per primo: l’iniziazione orientale della Teosofia fu presente fin dai primordi dell’antica epoca indiana, ma il contenuto di tale tradizione proviene perfino dall’Atlantide. Ma come il Sole sorge a Oriente e tramonta ad Occidente, così l’iniziazione orientale ha lasciato il passo all’iniziazione occidentale. L’iniziazione occidentale nasce sulle sponde del Mediterraneo attraverso l’incarnazione di Cristo e il successivo Mistero del Golgotha, diviene cristianesimo esoterico per poi arrivare in Europa come iniziazione rosacroce. Vediamone ora i dettagli.
L’Iniziazione nella Teosofia In teosofia si distinguono tredici livelli iniziatici, principalmente delineati da Alice Bailey, basandosi sugli scritti della fondatrice della Società Teosofica, Helena Petrovna Blavatsky. Gli esseri umani procedono lungo la scala iniziatica attraverso le successive incarnazione terrene, ciò che si reincarna attraverso varie personalità è l’individualità che attraverso il corpo causale ha il potere di attuare il bene o il male. Causare karma negativo rallenta il processo di evoluzione che deve essere man mano compensato. I primi quattro livelli sono raggiungibili dagli esseri umani prima di raggiungere l’Illuminazione. L’iniziazione ha come scopo l’espansione della coscienza verso livelli sempre superiori, la saggezza che viene così conquistata può essere usata per il bene del mondo. Infatti oltre il quarto livello si ha la possibilità di divenire uno dei Maestri dell’Antica Saggezza noti anche Maestri Ascesi, esseri umani liberati dal karma che aiutano però gli esseri umani rimasti indietro. La Blavatsky ne riconosceva sette, mentre secondo la Bailey arrivano a circa sessanta. I livelli di iniziazione della Bailey sono un’estensione dei livelli teosofici della Blavatsky. Cominciano con il livello zero, la “probazione” cui fa parte la maggior parte dell’umanità e prosegue ascendendo: 1.
Nascita spirituale: è l’esperienza totale del corpo fisico ed eterico.
2.
Battesimo: è l’esperienza totale del corpo astrale.
3.
Trasfigurazione: è l’esperienza totale della mente, dunque l’iniziato diviene chiaroveggente e chiaroudiente.
4.
Crocifissione (o Illuminazione): è l’esperienza delle vite precedenti (karma) e conferisce il grado di Arhat, slegato dalla necessità dell’incarnazione. Si manifestano anche poteri spirituali che hanno effetto nel mondo fisico (siddhi).
5.
Resurrezione: conferisce il primo grado di Maestro Asceso, che si manifesta per aiutare l’umanità. L’Arhat possiede poteri spirituali quali teletrasporto, bilocazione e levitazione ma solo in un determinato spazio. Secondo Leadbeater e Bailey ci sono 43 Maestri a questo livello di iniziazione tra cui Maestro Jupiter.
6.
Ascensione (o Maestria): conferisce il secondo grado di Maestro Asceso, in questa categoria sono riuniti i sette maestri di cui parla la teosofia. Sono anche chiamati Chohan dei Sette Raggi, dirigono i poteri dei raggi sulla Terra: Koot Humi, El Morya, Paolo il Veneziano, Serapis Bey, Hilarion, Gesù e Saint-Germaine, cui si aggiunge il catalizzatore Djwal Khul che porta i Sette Raggi ai sette Chohan. Possiedono poteri spirituali quali teletrasporto, bilocazione e levitazione in qualunque luogo della Terra.
7.
Bodhisattva (o Avatar o Cristità): a questo livello troviamo il Maitreya (il Maestro del Mondo) che gli indù chiamano Kishna, gli zoroastriani Peshotan, gli ebrei Messiah, gli islamici Iman Mahdi, i cristiani Cristo. Inoltre vi sono due capi delle sette “razze radicali”, Chakshusha Manu progenitore della Razza Atlantidea e Vaivasvatu Manu progenitore della Quinta Razza Radice (la nostra). Nonché il Maha Chohan, posto a capo dei Sette Chohan.
8.
Buddità: a questo livello di iniziazione vi sono i Tre Pratyeka Buddha che dirigono gli impulsi dei Sette Raggi (ovvero degli archetipi planetari) da Sanat Kumara a Djwal Khul verso la Terra, non interagiscono con l’umanità se non canalizzando i Sette Raggi. Comunicano interamente con la telepatia, possono spostarsi nello spazio interplanetario e il vicino spazio interstellare, avendo attivato i chakra transpersonali ovvero i chakra superiori ai sette microcosmici.
9.
Deità: l’essere a questo livello è Sanat Kumara, il “Signore del Mondo”, ovvero la divinità che presiede alla vita nel nostro cosmo. Viene chiamato tanto L’Eterno Giovane che l’Antico dei Giorni, in quanto riunisce tutte le polarità opposte e contrarie. La sua coscienza è tutt’una con la vita sulla Terra. È onnisciente nell’ambito della Terra e capace di manipolare grandi quantità di materia, materializzandola e smaterializzandola, attraverso la fohat, il fondamento d’esistenza della materia stessa. È responsabile della ciclica distruzione e creazione che avviene sul pianeta, ma può interagire perfino al di fuori della nostra catena planetaria influenzando entro un certo limite altri sistemi solari.
10. Logos Planetario: chiamato anche lo Spirito della Terra, è Gaia, il pianeta vivente. È la voce che parla attraverso Sanat Kumara con cui è in costante comunicazione telepatica. Precedentemente a questo livello era un Deva di un altro sistema solare, prima di incarnarsi come Terra all’inizio della Creazione della Terra stessa. 11. Logos Solare: chiamato anche lo Spirito del Sole, Helios dona i suoi impulsi vitali alla Terra. Da lui scaturiscono i Sette Raggi, diffranti dalla luce del Sole nel suo aspetto spirituale. 12. Logos Galattico: è l’essere che si occupa di mantenere l’esistenza della nostra galassia, coordinando più Soli tra loro. È noto con il nome di Averran. 13. Logos Cosmico: noto anche come “Alfa e Omega”, è l’essere che si occupa di mantenere l’esistenza di tutti gli universi creati. Può essere anche chiamato Dio.
Un’ulteriore espansione di questi livelli si ritrova negli scritti del discepolo della Bailey, Benjamin Creme. Questi stessi livelli si ritrovano oggi anche nei cosiddetti ”Insegnamenti dei Maestri Ascesi”, parte integrante della New Age contemporanea attraverso Elisabeth Clare Prophet. Tuttavia non li considereremo in questa sede, dato che tale concezione dei Maestri non aggiunge nulla di essenziale alla conoscenza teosofica, e anzi la annacqua con nozioni a dir poco semplicistiche. In questa serie di livelli iniziatici possiamo notare un primo gruppo di sei livelli che riguardano l’iniziazione propriamente detta, mentre i successivi sei riguardano l’evoluzione verso nuove forme di esistenza nella scala dell’essere. Il settimo livello inziatico (Bodhisattva) fa da raccordo tra
iniziazione vera e propria ed evoluzione spirituale. La relazione tra i livelli di iniziazione e quelli di evoluzione spirituale è mostrata dai primi tre dei Sette Raggi Cosmici, ovvero gli archetipi dell’evoluzione cosmica (che in Antroposofia si chiamano Sette Metamorfosi della Terra). Il Logos Solare (undicesimo livello iniziatico) si suddivide in: 1. Primo Aspetto: Volontà, rappresenta il Padre. o
Sanat Kumara: Signore del Mondo (9° livello iniziatico)
o
Manu (7°)
2. Secondo Aspetto: Saggezza, rappresenta il Figlio. o
Buddha (8°)
o
Maitreiya (7°)
3. Terzo Aspetto: Attività, rappresenta lo Spirito Santo. o
Maha Chohan (7°)
Ripartiti nei Tre Raggi principali, troviamo i Sette Maestri dell’Antica Saggezza: 1. Primo Raggio: o
Maestro El Morya (6°)
o
Maestro Jupiter (5°)
2. Secondo Raggio: o
Maestro Koot Humi (6°)
o
Maestro Djwal Khul (6°)
3. Dal Terzo al Settimo Raggio: o
Maestro Paolo il Veneziano (6°)
o
Maestro Serapis (6°)
o
Maestro Hilarion (6°)
o
Maestro Gesù (6°)
o
Maestro Saint-Germain (6°)
I Sette Raggi e i Maestri dell’Antica Saggezza
L’Iniziazione nell’Antroposofia Si ha una prima fase preparatoria in cui si stimola la concentrazione nella coscienza di veglia e, successivamente, si hanno i seguenti gradi della comprensione del sovrasensibile: 1. Immaginazione: quando l’Io compenetra il corpo astrale e produce la chiaroveggenza. Culmina nella comprensione delle immagini spirituali. Questo grado è il “sogno cosciente”, che penetra l’elemento animale; 2. Ispirazione: quando l’Io compenetra il corpo eterico e produce la chiaroudienza. Culmina nella comprensione del linguaggio spirituale. È il grado del “sonno senza sogni cosciente”, che penetra l’elemento vegetale; 3. Intuizione: quando l’Io compenetra il corpo fisico e produce la chiarosipienza. Culmina nell’esperienza degli esseri spirituali. È il grado della “trance cosciente” che penetra l’elemento minerale. Si distingue l’Iniziazione quando si è raggiunto almeno il grado di Ispirazione. Dunque l’Iniziato è colui che comprende e ha esperienza diretta degli esseri spirituali. Per questo sia nel sogno, che nel sonno e nella trance la coscienza individuale dell’Iniziato rimane del tutto intatta.
L’Iniziazione Antroposofica: si può parlare di iniziazione solo quando si sia passati dall’Immaginazione all’Intuizione. Inoltre Steiner, nell’ultimo capitolo del suo ciclo di conferenze La Saggezza dei Rosacroce, riporta due vie iniziatiche parallele, entrambe di sette livelli, che possono essere adatte a due diversi tipi anime occidentali. La prima è l’iniziazione cristiana-esoterica e la seconda l’iniziazione rosicruciana. Entrambe, a loro volta, sono compatibili con la via antroposofica.
L’Iniziazione Cristiana-Esoterica La via iniziatica del cristianesimo esoterico ricalca gli eventi della vita di Gesù Cristo, secondo sette livelli o tappe. Essa prende letteralmente vita dal Vangelo di Giovanni, il più spirituale, che deve essere utilizzato dal discepolo come un vero e proprio manuale di meditazione. È l’unico vangelo in cui ogni parola deve essere presa in senso letterale, così come ogni parola di Cristo è quella davvero pronunciata al tempo della sua incarnazione in Gesù di Nazareth. Il Vangelo di Giovanni permette al discepolo un vero e proprio viaggio nel tempo. La precondizione per questa via iniziatica è che si abbia fede nell’esistenza del Figlio e che esso, in quanto guida degli Spiriti del Fuoco (Arcangeli) durante l’Antico Sole, si sia incarnato in Gesù di Nazareth secondo le parole: In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. E il Verbo si fece carne e abitò tra noi. La meditazione dovrà essere condotta ogni mattina per mesi, fino alle parole “Pieno di dedizione e di verità”, così che l’anima del discepolo se ne possa compenetrare fino nell’intimo. Dopodiché, le si arriva alle sette tappe dell’iniziazione vera e propria, mostrate dal Capitolo 13 di Giovanni in poi. Si tratta di meditare sulle sofferenze patite dal Cristo e sugli eventi misteriosi avvenuti dopo la sua morte in croce. Le sette tappe dell’iniziazione cristiana-esoterica sono: 1. Lavanda dei piedi: come la pianta è riconoscente al terreno minerale per la sua stessa vita, così l’animale è riconoscente al vegetale. L’uomo deve esserlo nei confronti di tutti i tre Regni della Natura che si sono sacrificati perché lui fosse tale, essere umano. Così il Cristo dà il buon esempio: il Creatore lava i piedi alle creature a lui più vicine, i 12 apostoli. Come ci sentiremmo? Questa è la meditazione per questa prima tappa. Il discepolo del cristianesimo esoterico sentirà esteriormente i piedi immersi nell’acqua, mentre interiormente vedrà se stesso lavare i piedi ai 12 apostoli. 2. Flagellazione: la seconda meditazione insegna che i dolori fisici e le sofferenze animiche devono essere affrontati sempre, anche se questi arrivano da tutte le direzioni, senza sosta. Come ci sentiremmo? Ogni dolore viene che viene inflitto è infatti una prova da superare per espandere la propria coscienza secondo l’amore. Esteriormente il corpo del discepolo è attraversato da spasmi, formicolii e contrazioni mentre interiormente si vede flagellato invece del Cristo.
3. Incoronazione di spine: la terza meditazione riguarda la nostra parte più sacra e spirituale, ciò che non metteremmo mai in discussione viene invece pubblicamente dileggiata. Come ci sentiremmo? Il discepolo deve accettare che la sua parte più sacra non venga accettata dagli altri, senza opporsi. Avvertirà un cerchio alla testa che corrisponderà al vedersi incoronato di spine invece del Cristo. 4. Crocifissione: si deve ritenere il corpo un mero oggetto che ci portiamo con noi al pari di tanti altri. Bisogna rompere l’identificazione dell’Io con il corpo, così che esso sia posto al di sotto del suo principio spirituale. Quando si sarà meditato abbastanza su tale sentimento, oggettivando il corpo, compariranno dei segni nella carne in corrispondenza delle ferite inferte a Gesù Cristo sulla croce: è la “prova del sangue” cui seguono le cosiddette stigmate. Sono cinque: due alle mani, due ai piedi, una alla destra del costato. Solitamente sono visibili solo degli arrossamenti, ma possono arrivare a sanguinare, senza tuttavia infettarsi. Possono essere permanenti o passeggere, e vengono solitamente conferite il Venerdì Santo. Interiormente ci si sentirà inermi, sospesi sopra la croce. 5. Morte mistica: si sviluppa il sentimento meditativo che il discepolo è parte del tutto, che il suo essere appartiene al cosmo come fosse un suo arto. Man mano che questo sentimento cresce, cala un velo di oscurità intorno alla coscienza così da non percepire che il nulla. La coscienza ora sente i dolori di tutto il creato come suoi. È la discesa agli Inferi che può permanere a lungo (divenendo la cosiddetta depressione). Quando si arriva al culmine di questa esperienza, si raggiunge il fondamento dell’esistenza, l’Io, così che si vede il mondo spirituale: lo squarciarsi del velario. 6. Sepoltura e resurrezione: quando il discepolo in stato meditativo sente il suo corpo come un oggetto costituito delle stesse sostanze di tutta la Terra, allora si sente sepolto nella terra. Ogni minerale, vegetale o animale gli sarà vicino come il suo stesso corpo. Sarà finalmente entrato nell’Anima del Mondo che è l’anima di Cristo secondo le parole “Chi mangia il mio pane, mi calpesta con i piedi.” 7. Assunzione: è il viaggio celeste che si compie nel momento in cui l’anima abbandona il pensare riflesso del cervello (lunare) per il pensare spirituale dell’Io (solare). Non è possibile descriverne le sensazioni. Questa via interiore è particolarmente adatta a coloro che sono più vicini alla “vita contemplativa“: è la via dei mistici che incontrano il Cristo interiore attraverso il sentimento dell’anima, nel microcosmo. Le meditazioni devono avere come costante i sentimenti di umiltà e devozione. Una volta conseguita l’anima del discepolo risorge entro il mondo spirituale. È una via rivolta al passato, ovvero riporta la sequenza di eventi subito precedenti al Punto di Svolta dei Tempi, a quel 33 d.C. in cui la parabola discendente dell’evoluzione dell’umanità divenne nuovamente ascendente. È una vera Imitatio Christi che permette di rivivere passo dopo passo gli eventi che hanno condotto al Mistero del Golgotha mantenendo però la coscienza odierna. Richiede un periodo sabbatico, di ritiro dalla vita attiva, specialmente in zone rurali, di alta montagna, o viceversa in zone desertiche e poco abitate, vicino ai luoghi sacri. Dopo aver conseguito la settima tappa si può tornare a vivere nella società.
L’Iniziazione Rosacroce Tuttavia nella nostra vita odierna questa via sta diventando sempre meno praticabile, a causa delle crescenti sfide che l’attacco di Arimane sferra dall’interno della civiltà occidentale. Nell’iniziazione occidentale l’uomo deve combattere attivamente nella guerra spirituale contro Arimane e mettere Lucifero al servizio del Cristo. L’uomo occidentale non può permettersi di sottrarsi dalla comunità che richiede la sua insostituibile presenza.
Per questo motivo Christian Rosenkreuz, già nel medioevo, assolse il compito necessario all’evoluzione dell’umanità per formulare una seconda iniziazione che porta agli stessi risultati ma seguendo la “via attiva”. La Confraternita dei Rosacroce da lui fondata fece dono all’umanità di questa nuova via di iniziazione, esteriore, che già era stata preparata nella scuola cristiana di Dionigi l’Aeropagita. Si compone di sette tappe che, a differenza della via cristiana-esoterica possono essere affrontate in un ordine individuale, ad eccezione della prima (lo studio) e l’ultima (la beatitudine divina). È una che, pur mantenendo salda la coscienza dell’Io, si rivolge agli stati futuri dell’evoluzione a differenza di quella cristiana, rivolta al passato. L’iniziato rosacroce anticipa dunque tutti gli stadi evolutivi che verranno passati dall’umanità solo in un remoto futuro. Steiner la descrive come una via d’equilibrio tra quella cristiana e lo yoga indiano e per questo chiamato anche “yoga d’occidente”: 1. Studio: lo studio rosacroce è costituito da puri pensieri, presi dai mondi spirituali. Questi non hanno nulla a che fare con le rappresentazioni suscitate dai sensi nel mondo materiale. Attraverso lo studio dei fatti del mondo spirituale la via rosacroce sviluppa nel discepolo dei potenti sentimenti che corrispondono a quegli stessi fatti. Dal pensare puro si arriva a sentimenti puri. Per questo nella scuola rosacroce non esiste la dipendenza verso il maestro, ma maestri sono i fatti spirituali stessi. Lo studio conduce infine a pensare in modo vivente, così che ogni pensiero germogli e fiorisca in quello successivo secondo un ordine non arbitrario. L’autore così passa in secondo piano rispetto al contenuto che vuole comunicare e che può esprimersi per se stesso. 2. Conoscenza immaginativa: si deve sperimentare la realtà materiale come espressione della realtà spirituale, affinché quando si osserva un oggetto fisico si veda questo come simbolo di un essere spirituale. Ogni minerale, vegetale o animale saranno dunque l’espressione di esseri spirituali che con la loro manifestazione comunicano la loro essenza. Come l’uomo possiede corpo, anima e spirito; così la Terra li possiede e si esprime esattamente come l’uomo. Ne scaturisce una pedagogia spirituale risanatrice: la conoscenza immaginativa agisce sul corpo eterico e questo riequilibra la circolazione del sangue. 3. Conoscenza ispirativa: è la capacità di leggere insiemi concatenati di simboli che costituiscono la “scrittura occulta”. I nessi che legano questi simboli vengono sperimentati dal discepolo come il farsi di frasi, di canti, che rispecchiano l’ordine cosmico. La parola spirituale parla all’anima del discepolo che infine impara a organizzare da sé insiemi di simboli, parole e colori che riecheggiano la Musica delle Sfere poiché da questa derivano. 4. Preparazione della Pietra Filosofale: si tratta di esercizi di respirazione che traggono ispirazione dall’archetipo del ritmo impresso nello stesso cosmo. Il corpo dell’uomo è stato dato in dono al Regno Umano dal Regno Animale e poiché il suo corpo è di natura animale, abbisogna del Regno Vegetale per poter respirare. I vegetali attraverso la fotosintesi producono ossigeno, l’uomo respira l’ossigeno e restituisce anidride carbonica che viene assorbita dai vegetali per produrre il proprio corpo. La pietra filosofale, a questo livello del cammino esoterico, corrisponde al produrre entro l’uomo una sorta di fotosintesi, tale da produrre ossigeno. Questa funzione diventerà poi un organo che, nella futura evoluzione dell’umanità, permetterà di evolvere dall’attuale esistenza del corpo da minerale a vegetale. 5. Corrispondenza tra macrocosmo e microcosmo: si deve percepire la propria complessa esistenza come un riflesso di ciò che prima vi era al di fuori di essa. Ogni organo interno del corpo umano deriva da esseri prima sparsi nel mondo primordiale. Così il corpo eterico e astrale che sono involucri formati dall’etere e dall’astrale cosmico durante la discesa dell’Io. L’anima umana era prima tutt’uno con l’anima divina, da cui poi si è staccata conchiudendosi intorno allo spirito individuale, l’Io. Tutto ciò che era esteriore viene
interiorizzato. Tutto ciò che è fuori è anche dentro e così il macrocosmo vive entro il microcosmo. 6. Vita entro il macrocosmo: il discepolo rosacroce dovrà leggere il mondo fuori da sé come un libro, è il Libro della Natura. In ogni parte del creato, in ogni creatura dovrà scorgere l’operare di Dio attraverso la meditazione. Scoprirà dunque che nel macrocosmo è contenuta la chiave di comprensione del microcosmo, e viceversa. Nel leggere questo libro, però, non dovrà mai sciogliere la sua stessa coscienza ma mantenerla salda così che possa riconoscere il divino nelle cose del mondo. 7. Beatitudine divina: quando si sperimenta il microcosmo come riflesso del macrocosmo, quando ogni manifestazione materiale diventa espressione di esseri spirituali allora i pensieri puri si coniugano ai sentimenti puri suscitando lo stato finale di beatitudine divina. La via iniziatica dei rosacroce privilegia la “vita attiva” e dunque è la via degli scienziati che incontrano il Cristo nella natura macrocosmica, nel fondamento stesso della materia. La scienza naturale stessa è il fondamento della via esoterica rosacroce: quando si conosce la realtà della Natura senza fermarsi al significato letterale, si arriva al suo intimo significato spirituale. Dallo spirito nella scienza si arriva alla scienza dello spirito.
Dall’Iniziazione all’Evoluzione Tuttavia, nel nostro confronto tra iniziazione orientale e occidentale, possiamo notare che nell’iniziazione teosofica i livelli iniziatici si interpenetrano con quelli di evoluzione, dunque ad un certo punto l’iniziazione comprende anche l’ascesa a un piano spirituale. Tuttavia, per fare ulteriore luce sulla questione dell’iniziazione occidentale e orientale, è bene distinguere iniziazione ed evoluzione. 1. Iniziazione: è una rinascita del discepolo sul piano spirituale, verso livelli sempre più elevati, che sono appunto i livelli iniziatici. L’iniziato, pur rimanendo allo stesso livello di evoluzione esteriore degli esseri umani, trascende la coscienza ordinaria e anticipa gli stadi evolutivi della futura umanità. Per esempio, al livello dell’Immaginazione il discepolo sperimenta lo stato di coscienza degli angeli, pur rimanendo in forma umana. Allo stato di Ispirazione l’iniziato sperimenta lo stato di coscienza degli arcangeli, a quello di Intuizione dei Principati. 2. Evoluzione: è una successione di stadi nella scala dell’essere che vengono raggiunti in sequenza dall’onda di esistenza che attraversa la catena planetaria di evoluzione, dalla Creazione del mondo fino alla sua fine. L’onda di esistenza attraversa dunque giorni cosmici e notti cosmiche. Per esempio, l’onda di esistenza di noi esseri umani è passata attraverso
uno stadio minerale (Antico Saturno), poi vegetale (Antico Sole), animale (Antica Luna) e infine umano (Terra attuale). Successivamente ascenderà al piano degli angeli (Futuro Giove) e così via. Questi due processi si intrecciano nel simbolo degli Antichi Misteri del caduceo di Mercurio:
Mercurio è il greco Hermes, e l’egiziano Thoth, il dio messaggero degli dei e psicopompo, tramite tra l’uomo e il divino: l’ermetismo è la scuola di Hermes che insegna come raggiungere l’iniziazione. Sul caduceo sono rappresentati i sette stadi che compongono il processo di evoluzione del cosmo. Macrocosmicamente, i giri dei due serpenti intorno alla staffa alata rappresentano le sette metamorfosi della Terra. Il serpente nero rappresenta la corrente discendente dell’evoluzione spirituale, verso l’incarnazione nella materia. Abbiamo dunque: 1. Antico Saturno 2. Antico Sole 3. Antica Luna
4. Terra Marte In queste prime quattro fasi (la Terra è divisa in due metà, Marte e Mercurio), abbiamo la formazione dell’essere umano come lo conosciamo oggi. Il serpente bianco rappresenta invece la corrente ascendente dell’evoluzione spirituale, verso la spiritualizzazione della materia: 1. Terra Mercurio 2. Futuro Giove 3. Futura Venere 4. Futuro Vulcano L’umanità passa attraverso le spire dei due serpenti prima allontanandosi da Dio e poi ritornandovi (il pomo alato della staffa), mentre il discepolo dell’esoterismo, attraverso l’iniziazione, arriva direttamente a Dio attraverso la via centrale, la “via stretta”, qui suddivisa in quattro “iniziazioni” (Preparazione, Immaginazione, Ispirazione, Intuizione) che passano attraverso le due metà evolutive composte dai due serpenti della passata (nero) e futura (bianco) evoluzione. L’iniziato contempla allo stesso tempo il passato (iniziazione cristiana-esoterica) e il futuro (iniziazione rosacroce). Ciò avviene attraverso l’attivazione dei canali di forza del corpo umano che nello yoga vengono chiamati “nadi“: microcosmicamente, il serpente discendente nella materia (nero) viene chiamato “ida” e porta con sé le forze lunari; il serpente ascendente nello spirito (bianco) è chiamato “pingala” e porta le forze solari. Al centro è presente “sushumna” il canale a cui l’iniziazione fa appello, unendo forze solari e lunari nelle nozze chimiche.
Nadi e caduceo: a) Ida, l’energia discendente nella materia; b) Pinagala, l’energia che ascende nello spirito; c) Sushumna, l’energia centrale che ascende verso lo spirito; d) Ida, pingala e sushumna si intrecciano nei sette chakra, formando il caduceo di Mercurio microcosmico. Dall’incontro dei tre nadi, si formano i sette chakra che attraversano il corpo astrale seguendo la colonna vertebrale, la forza che vi scorre è chiamata nel suo complesso il serpente della kundalini. Nella via orientale la kundalini viene attivata dal basso verso l’alto (corpo > anima > spirito), nella via occidentale dall’alto verso il basso (spirito > anima > corpo). Evoluzione ed iniziazione sono così strettamente connessi nell’esoterismo.
Fatta questa precisazione, anche nell’iniziazione antroposofica sono presenti tali livelli della “scala dell’essere” ma sono elencati a parte come sequenza di stati che “un’onda di esistenza” passa da una catena planetaria all’altra. Steiner parla così della catena evolutiva alla quale appartiene l’uomo attuale, indicandone sia i passati che i futuri livelli evolutivi. Così come oggi i Regni della Natura stanno affianco all’uomo, così gli stadi superiori stanno accanto a quelli inferiori, tutti contribuendo all’avanzamento nell’evoluzione cosmica. Si articola in sette stadi che coprono lo stesso cammino evolutivo indicato nei 13 livelli della tradizione orientale della teosofica:
1. Spiriti Elementali: il “piccolo popolo” è nello stadio evolutivo precedente a quello umano, sono composti di sostanza eterico-astrale. Seguono una sequenza ascendente da gnomi, ondine, silfidi e infine le salamandre, la cui natura ignea contiene un accenno di egoità. Quando gli spiriti elementali acquisiscono un corpo fisico passano al livello evolutivo successivo di Adamo. 2. Adamo: cioè gli esseri umani attuali composti con i quattro elementi della Terra. Tra questo livello evolutivo e il successivo si innestano i sette livelli dell’iniziazione cristiana-esoterica e rosacroce. Quando si sviluppa l’Io compenetra completamente il corpo astrale a formare il Sé Spirituale, si passa al livello successivo, l’Adam Kadmon. 3. Adam Kadmon: cioè esseri umani con un corpo astrale purificato in Sé Spirituale, ovvero alla fine del grado iniziatico dell’Immaginazione. Non possiedono corpo fisico, sono gli
esseri umani attuali già al grado di evoluzione del Futuro Giove. L’Adamo di Luce segna il ritorno all’uomo universale, androgino, che formano l’anima di gruppo umana superiore, in cui tutte le sue parti mantengono piena coscienza. 4. Bodhisattva: cioè esseri umani con un corpo eterico purificato in Spirito Vitale, alla fine del grado dell’Ispirazione. Sono gli esseri umani attuali già al grado di evoluzione della Futura Venere. I Bodhisattva comprendono i 12 Maestri della Saggezza e Armonia dei Sentimenti, che possono discendere sulla Terra o su altri pianeti per riportare l’evoluzione sul cammino prestabilito. 5. Nirmanakaya: cioè un buddha di compassione che rinuncia al Nirvana per rimanere legato al karma della Terra. Sono gli esseri umani attuali già al grado di evoluzione del Futuro Vulcano. Hanno un corpo fisico purificato in Uomo-Spirito, alla fine del Grado di Intuizione. Nel suo “corpo di emanazione o manifestazione” eterico-astrale, appare come un “amico degli angeli”, in grado di accompagnare i grandi eventi spirituali: il Buddha apparve come Nirmanakaya durante la nascita del bambin Gesù del Vangelo di Luca entro la schiera celeste degli angeli. 6. Pitri o Angeli: in questo livello sono contenuti tutte le Gerarchie Spirituali, dagli Angeli del primo coro fino ai Serafini del nono coro. A questo livello sono i Sette Arcangeli e gli altri Spiriti di Popolo, gli Spiriti del Tempo (Zeitgeist). Tra le entità più sublimi, la cui entità è composta di più gerarchie angeliche, possiamo trovare i Sette Elohim creatori del mondo, i Quattro Viventi, la Divina Sophia e l’Agnello Mistico. 7. Dei: a questo livello vi sono le tre persone della Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo chiamati anche i Tre Logoi. Essi risiedono nell’Eternità e si manifestano nel corso dell’evoluzione in modi particolari. Il Cristo, in quanto Spirito Solare manifesto sulla Terra, è il Figlio. Se vogliamo fare un confronto diretto tra i livelli iniziatici orientali ed occidentali dobbiamo ora operare un’interpolazione tra livelli iniziatici ed evolutivi occidentali. Nel secondo livello di evoluzione dell’essere, allo stadio di Adamo, possiamo collocare i sette gradini dell’iniziazione cristiana-esoterica o rosacroce, per poi continuare con i successivi stadi della catena evolutiva a cui l’uomo appartiene. Se interpoliamo in questo modo i sette livelli evolutivi della “scala dell’essere” con i sette livelli iniziatici della via esoterica occidentale otteniamo la corrispondenza con i 13 livelli dell’iniziazione orientale teosofica:
Le differenze tra Iniziazione Orientale e Occidentale Dobbiamo ora rapportare questi livelli ai livelli iniziatici dell’antroposofia. Per fare questo dobbiamo tenere presente della differenza di ordine dell’iniziazione occidentale (rosacroce o antroposofica) rispetto a quella orientale (teosofica): mentre l’iniziazione orientale parte dal basso (corpo fisico) e arriva al corpo mentale; l’iniziazione antroposofica-rosicruciana va in senso opposto, parte dall’alto e cioè dall’Io e arriva al corpo fisico, che essendo il più denso è quello dove operano le forze spirituali più elevate. In generale, l’iniziazione teosofica-orientale porta al distacco dal mondo fisico, mentre quella antroposofica-occidentale porta alla manifestazione dello spirito nel fisico, e dunque alla “creazione dal nulla”. La via orientale mira a disperdere la coscienza nel Nirvana, quella occidentale a espandere la coscienza dell’Io, fino a comprendere i mondi spirituali. La via orientale porta al disinteresse verso la materia considerata solo illusione della maya, mentre la via occidentale (incorporando l’alchimia) lavora sulla materia per spiritualizzarla. Questo è il processo che ha permesso a Steiner di fondare così tanti indirizzi assolutamente nuovi. Nello specifico possiamo notare una differenza nella concezione orientale (teosofica) ed occidentale (antroposofica) dei Maestri. In antroposofia, sono ascesi solo cinque dei 12 Maestri della Saggezza e Armonia dei Sentimenti chiamata anche la Cerchia dei 12 Bodhisattva, corrispondendo al settimo livello della teosofia. Questi cinque maestri sono oggi in attesa, interverranno nel percorso evolutivo dell’umanità solo una volta raggiunta la successiva metamorfosi terrestre, il Futuro Giove. Sono invece attivi sette di questi Maestri o Bodhisattva e corrispondono al sesto grado precedente all’ascensione nell’elenco teosofico, così come ai sette Maestri della Blavatsky. Nonostante ciò, la differenza più radicale non riguarda i Maestri ma l’Essere del Cristo: essendo in antroposofia una delle Tre Persone della Trinità, è ad un livello ben più elevato rispetto ai Bodhisattva, che anzi operano sotto l’influsso dello Spirito Santo. È nel passaggio tra l’Iside Svelata e la Dottrina Segreta, i testi fondanti della teosofia della Blavatsky, che troviamo un radicale stravolgimento dell’atteggiamento nei confronti del Cristo. Rudolf Steiner indica chiaramente che, mentre l’Iside Svelata conteneva rivelazioni date dai Maestri Occidentali, e dunque non era ostile al Cristo, nella Dottrina Segreta questi stessi Maestri si sono ritirati per far posto a dei Maestri Orientali, Kuthumi e Morya, la cui comprensione del mondo comprendeva solo la saggezza Atlantidea, e dunque ciò che si era svolto prima del Diluvio Universale, mentre mancavano completamente della comprensione del Mistero del Golgotha, così che Cristo divenne un Maestro fra tanti altri. La radicale differenza tra i risultati dell’iniziazione orientale e occidentale è storicamente culminata nella scissione della società antroposofica da quella teosofica: Annie Besant e Charles W. Leadbeater, a capo della Società Teosofica dopo la Blavatsky, riconobbero infatti in Jiddu Krishnamurti il “nuovo maestro mondiale” che avrebbe dovuto coincidere con il ritorno del Cristo in forma fisica. Le iniziazioni cui fu sottoposto Krishnamurti avvennero entro l’Ordine della Stella d’Oriente, una sezione della Società Teosofica di Adyar creato apposta per lui. Steiner si oppose a questa assurdità spirituale, scaturita dalla mancanza di percezione diretta del Cristo che l’iniziazione orientale provocava, essendo rimasta ai tempi precedenti al Mistero del Golgotha. Il Cristo infatti si era già manifestato, sebbene non nel corpo fisico, intorno all’anno zero: dalla Resurrezione in poi il Cristo si manifestava nel mondo eterico. Paolo fu “fulminato sulla via di Damasco” proprio sperimentando questa nuova manifestazione, il Cristo Eterico. Dopo la scissione tra teosofia e antroposofia, nel 1929 Krishnamurti stesso rinunciò al ruolo che gli era stato imposto dalla società teosofica, sciolse l’Ordine della Stella d’Oriente e sconfessò le proiezioni astrali della Besant e Leadbeater. La teosofia di Adyar da quel momento assunse un ruolo più sociale, ritornando al
principio fondante della Fratellanza Universale senza distinzioni e promuovendo il benessere e la cultura del popolo indiano La Bailey entrò nella Società Teosofica nel 1917 e ben presto entrò nella Sezione Esoterica di New York. Come Steiner, la Bailey si rese conto della decadenza progressiva della teosofia di Adyar sotto la guida di Besant e Leadbeater. Ella volle restaurare il lavoro di fondazione fatto dalla Blavatsky per proseguire da quel punto in avanti. A quel punto fu contattata dal Maestro Tibetano Djwal Khul, il cui impulso spirituale era già alla base della fondazione della Società Teosofica della Blavatsky. Continuò a portare avanti la sua forma di teosofia attraverso le comunicazioni del Maestro Tibetano e le sue prime opere furono apprezzate dai teosofi. La Bailey non si risparmiò però di criticare la neo-teosofia della Besant. Tanto che, avanzando dubbi sull’autenticità delle comunicazioni del Maestro Tibetano alla Bailey, la Besant la espulse dalla Società Teosofica insieme al marito, il segretario nazionale del ramo americano Foster Bailey. A quel punto la Bailey fondò insieme a suo marito la Scuola Arcana, incentrata sul rapporto tra i Sette Raggi, l’astrologia esoterica e la psicologia. Rispetto alla teosofia coinvolta nell’Ordine della Stella d’Oriente, la Bailey compie un grande passo avanti verso la via occidentale. Infatti, seguendo l’impulso occidentale dell’Iside Svelata, restaurò anche la presenza più preponderante del Cristo tra i Maestri, chiamandolo “Il Maestro dei Maestri”, entro la sua teosofia, senza tuttavia arrivare alla piena comprensione del Mistero del Golgotha, come avvenne invece nel caso di Steiner. La sua concezione del Cristo infatti rimane esteriore e concorda con quella del ritorno del Cristo ed i Maestri esposta da Leadbeater, mentre già la Blavatsky insisteva nella nel ritrovare il “Christos individuale interiore”. In epoca più recente, la teosofia della Bailey si sarebbe poi trasformata nella New Age, in cui l’Età Nuova è l’Era dell’Aquario.
Il Cristo dei Maestri Orientali e Occidentali La teosofia, essendo frutto delle comunicazioni dei Maestri Orientali Koot Humi, Morya (Blavatsky, Besant) e il Maestro Tibetano Djwal Khul (Blavatsky, Bailey) ha potuto parlare del Cristo unicamente come essere macrocosmico esteriore, che agisce sulla Terra e sull’uomo dall’esterno. Se ne sottolinea l’aspetto di Logos. Ma è ben chiaro comprenderne il perché: Essendo i Maestri Orientali ascesi intorno al passaggio tra l’Età Atlantica e Post-Atlantica, nell’antica epoca indiana, non hanno potuto comunicare per intero la verità sul Mistero del Golgotha, ma solo presagirlo. Nell’epoca indiana, persiana e egizio-caldaica il Cristo poteva essere ritrovato solo nelle immensità del macrocosmo. Ritroviamo questa concezione spiritualista del Cristo nello gnosticismo, che vedeva il Cristo solo come essere spirituale che non si “sporcava” le mani con la materia. I discepoli che entro la teosofia si sono collegati ai Maestri Orientali rimasero dunque all’oscuro di quanto avvenne nei tre anni di ministero di Gesù Cristo. Ma il Figlio nondimeno discese nel cuore della Terra! Così abbiamo che prima del Mistero del Golgotha gli iniziati ai misteri solari proclamavano: Non me, ma lo Spirito Solare fuori di me! Tutto questo si invertì dopo il Mistero del Golgotha quando Cristo divenne allora una entità interiore, alla Terra e all’uomo: lo Spirito della Terra e l’Io entro l’uomo. Per questo motivo non si può in alcun modo identificare la Crocifissione con l’Illuminazione del Buddha: mentre il Gautama Buddha portò a compimento la dottrina dell’amore, il Cristo viene sulla Terra per incarnare l’Amore cosmico stesso. Per questo Gesù Cristo maledice l’albero di fico: l’antica iniziazione orientale, portata al culmine col Buddha sotto l’albero del Bodhi (il fico) ha ormai svolto la sua funzione ed è solo una tappa sul cammino della via esoterica occidentale. Dunque è semmai la
Trasfigurazione a corrispondere all’Illuminazione. Dopo la morte nell’incarnazione fisica, si manifestò nella resurrezione come Cristo nel Mondo Eterico della Natura. Paolo sperimentò per primo il Cristo Eterico, quando fu fulminato sulla via di Damasco, e poté così proclamare: Non io, ma il Cristo in me! Così i Maestri Occidentali, al contrario dei Maestri Orientali, si sono resi partecipi degli eventi di Palestina: il Maestro Gesù (Zarathustra) sacrificò il suo Io e divenne il calice in cui lo stesso Spirito Solare Cristo si incarnò per compiere la sua missione terrena. Il Maestro Christian Rosenkreuz (Saint-Germaine o Rakoczi) fu incarnato come Lazzaro. Lazzaro risorto, divenne Giovanni e dal Vangelo che scrisse in un grotta sull’isola di Patmos derivò il cristianesimo esoterico, la prima via totalmente occidentale basata sul sentimento. Ma quando i tempi furono maturi Christian Rosenkreuz si incarnò anche dopo il Mistero del Golgotha, in Germania, per inserire l’impulso di Damasco, del Cristo Eterico, nella via occidentale Rosa+Croce basata sul pensiero. Come SaintGermaine in Francia, diede origine alla Scuola del Graal entro la Massoneria. In ultimo la via del Maestro Christian Rosenkreuz divenne la base dell’antroposofia di Rudolf Steiner. Christian Rosenkreuz era spiritualmente presente durante la posa della pietra di fondazione del primo Goetheanum, così come fu sotto la croce come Lazzaro-Giovanni. Per questo nel Mondo Eterico è impressa l’immagine di un altare su cui Christian Rosenkreuz sta alla destra con una stola blu, affiancato da Rudolf Steiner alla sinistra con una stola rossa. Questa è l’immagine della continuità iniziatica tra Rosa+Croce e Antroposofia, tra Maestri Occidentali del passato e del presente.
La questione del Maitreya Inoltre in teosofia il Maitreya Buddha o Maestro del Mondo è la stessa entità del Cristo, mentre in antroposofia sono due ben distinte entità, essendo il Cristo lo Spirito Solare mentre il Maitreya un essere spirituale di altissimo livello presente sul piano nirvanico e che serve il Figlio. In antroposofia il Maitreya è un maestro che verrà anche se la questione dell’identificazione del Maitreya è estremamente complessa. Proprio nell’interpretazione errata di questa futura venuta del Maitreya risiede l’errore esoterico commesso dalla Leadbeater e la Besant: identificando il futuro Maitreya con l’Essere Cristo, hanno previsto il suo ritorno sul piano fisico come Jiddu Krishnamurti. Ma il Cristo non verrà più in forma fisica, bensì è già presente in forma eterica come Steiner afferma. Il suo nome stesso “Maitreya” è la versione sanscrita di “Mithra”, il Sol Invictus, con incorporata la parola “maitri” cioè “amore universale”: ciò significa che così come Mithra ha anticipato la discesa del Cristo, l’Amore, nel corpo di Gesù di Nazareth, così il Maitreya Buddha succederà all’ascesa del Cristo Eterico, dal Mondo Eterico verso la sua venuta nel Mondo Astrale. L’antroposofia, tra i suoi compiti, ha proprio quello di preparare il terreno per la futura incarnazione del Maitreya Buddha. Rudolf Steiner ha precisato che il Maitreya si incarnerà esattamente 5000 anni dopo il precedente Buddha Shakyamuni, il Buddha storico (Siddharta Gautama) cioè nella Sesta Epoca Post-Atlantica, successiva alla nostra quinta. Nella Sesta Epoca Post-atlantica il Maitreya salirà al gradino di Buddha e, invece che ascendere al Nirvana, si sacrificherà incarnandosi sulla Terra come Bodhisattva. Essendo la Sesta Epoca l’Era dell’Aquario, in molte raffigurazioni, il Maitreya regge simbolicamente una brocca colma d’acqua proprio come l’Aquario. L’individualità del Maitreya si è incarnata in quasi ogni secolo. Cento anni prima di Cristo si incarnò come Yeshua Ben Pandira, un capo esseno citato nel Talmud, che profetizzò la venuta del Cristo in Gesù. Fu lapidato e poi impalato, e per questa sua morte nonché la somiglianza nominale è stato talvolta confuso con Cristo stesso. Nell’incarnazione come Maitreya lo si potrà riconoscere dal repentino cambio che sperimenterà compiendo 30 anni, fino ai 33 anni: ma Steiner precisa che, prima di quest’età, non sarà possibile riconoscerlo nemmeno attraverso la chiaroveggenza perché la metamorfosi a cui
andrà incontro sarà un riflesso della discesa del Cristo in Gesù durante il battesimo, così che il suo essere ne uscirà totalmente trasformato. Il suo Io rimarrà nel corpo, ma verrà compenetrato da un’entità elevatissima (cioè Mithra). Il Buddha Maitreya avrà il compito di preparare l’umanità, a comprendere il vero impulso di Cristo Eterico così che la moralità possa non essere più teorica, bensì che i pensieri si riversino nella morale stessa. Nell’Era dell’Aquario infatti non sarà più possibile per un uomo essere saggio e al contempo immorale, si avrà una corrispondenza tra saggezza e moralità. Steiner si espresse con queste parole (13 aprile 1910 in GA 118): Egli sarà il più grande araldo dell’impulso del Cristo e renderà l’esperienza di Damasco possibile a molti.
La relazione tra Cristo e la Loggia Bianca: come è possibile vedere da questa rappresentazione delle entità spirituali dipendenti dal Cristo, si hanno tre livelli che corrispondono ad altrettanti Mondi Spirituali: a) Mahaparanirvana: dove si trovano le forze di Cristo e Sophia emanate direttamente dal Figlio nell’Eternità; b) Paranirvana: in cui si trovano i Manu; c) Nirvana: in cui si trova il Maitreya Buddha; d) il Mondo del Budhi: dove si trovano i 12 Maestri di Saggezza e Armonia dei Sentimenti; e) il piano della Fratellanza del Graal.
IL LIVELLO INIZIATICO DI RUDOLF STEINER
Capita di leggere la voce, del tutto infondata, che Steiner “non passò la terza iniziazione”. Tuttavia si deve fare attenzione: la “terza iniziazione” di cui parla la teosofia non corrisponde che al passaggio tra l’Immaginazione e l’Intuizione seguendo la via occidentale! Questa è l’origine di tale ingiusta voce riguardo a Steiner! Dato che Steiner raggiunse certamente l’Intuizione, come testimoniato dall’assoluta novità del suo operato, ne consegue che la sua individualità spirituale è ben più elevata della terza iniziazione teosofica, ma anzi arriva almeno all’equivalente del sesto livello nella classificazione orientale. Basandoci sull’immenso corpus esoterico dell’antroposofia, sappiamo con precisione che Steiner raggiunse l’Intuizione, ovvero incontro il più alto essere spirituale presente al momento sulla Terra, il Cristo Eterico (ovvero la “seconda venuta” o “fulminazione sulla via di Damasco”). A prova di ciò c’è la più ampia cristologia esoterica mai concepita. Di conseguenza ebbe la capacità di controllare il suo corpo eterico e astrale per comprendere sia le parole che le immagini spirituali che poi restituì e divulgò con la sua attività di conferenziere: le parole degli esseri spirituali vennero tradotte in mantra e versi, il linguaggio con l’euritmia, le immagini con l’architettura e la pittura. L’agricoltura biodinamica fu invece il risultato delle sue esperienze sovrasensibili con elementali, anime di gruppo (minerali, vegetali e animali) e gerarchie angeliche. Sappiamo anche che ebbe esperienza delle sue vite precedenti, ma le tenne segrete. Se ne scoprirono indizi sparsi solo dopo la sua morte. Tra le precedenti incarnazioni si annoverano: Enkidu il selvaggio compare di Gilgamesh, Aristotele, San Tommaso d’Aquino. Altre conferme dell’immensità dell’individualità spirituale di Steiner ci viene, per esempio, dagli Inklings, il gruppo di scrittori di cui C.S. Lewis e Tolkien facevano parte, ruotava intorno all’antroposofo Owen Barfield. Soprannominarono Steiner “il più grande segreto del XX Secolo”. Non è difficile vedere come sia Narnia che il Signore degli Anelli traggano chiara ispirazione dall’antroposofia. Perfino in ambito massonico gli fu riconosciuto, senza bisogno di alcuna “tegolatura” o qualsivoglia rituale iniziatico, i gradi 33°, 90° e 96° entro il Regime di Misraim, ovvero la massoneria più alta ed esoterica. La linea iniziatica è quella del Regime Egizio, la stessa di Cagliostro (Massoneria Egiziana), Raimondo di Sangro Principe di Sansevero e Giuseppe Garibaldi, che la unificò con il Regime di Memphis e di cui potete leggere approfonditamente in questo articolo. Ora, nessun altro esoterista ha mai coperto tutti i campi dello scibile e dell’esperienza umana come Rudolf Steiner, entrando così nel vivo della cultura del tempo, tanto che esistono molteplici iniziative che direttamente o indirettamente si rifanno all’antroposofia. Non solo riformò il suo tempo, ma anticipò anche il tempo presente e il futuro dandolo in forma adeguata all’essere umano, tanto che solo oggi si comprendono alcune sue affermazioni in campo scientifico-spirituale. Da tutto ciò ne consegue dunque che il suo livello non può che essere superiore a quello della maggior parte degli esoteristi (e iniziati) nella storia dell’umanità. Steiner non è solo un esoterista, Steiner fu un iniziato con la capacità di “creare” un’intera cultura a partire dalla sua stessa esperienza indipendente e cosciente dei mondi spirituali. Per capirlo, basta andare in una libreria esoterica e vedere il numero, l’ampiezza dello spettro e la profondità dei temi trattati da Steiner. Per comprendere poi quale sia questa nuova cultura, basta recarsi a Dornach al Goetheanum e vedere l’unicità della sua opera e l’attività a livello mondiale che là si svolge quotidianamente. Diverse sono le posizioni degli antroposofi al riguardo: secondo Judith von Halle e Hermann Keimeyer, Steiner è stata l’ultima incarnazione fisica del Maestro della Saggezza chiamato “Serapis”. Secondo Marie Steiner, fu l’ultima incarnazione fisica del Maestro Gesù. Altri ancora (Herbert Wimbauer, Adolf Arenson e Heinz Eckhoff) lo considerano un’entità superiore ai Maestri
Ascesi (nella serie teosofica, alla settima iniziazione), ovvero il Maitreya Buddha, nonostante Steiner stesso presentasse la “questione del Maitreya” come se lui fosse solo un suo precursore. Per quanto queste visioni siano diverse, tutte concordano: quando parliamo di Rudolf Steiner, stiamo dunque parlando di un’entità spirituale altissima, come minimo al grado di Maestro della Saggezza e Armonia dei Sentimenti.
Potenze spirituali dal Sole scaturite che illuminate e glorificate i mondi:
il pensare divino vi ha destinato a formar di Michele la luminosa veste. Lui, del Cristo il messaggero in voi rivela il sacro cosmico volere che gli uomini guida. Voi, luminosi esseri dei mondi eterici, portate agli uomini la parola del Cristo. Così si presenta l’araldo del Cristo nelle anime assetate in attesa. Che la vostra parola di luce le possa illuminare, nell’epoca cosmica dell’uomo-spirito. Voi, i discepoli della conoscenza spirituale, accogliete il saggio accennare di Michele, accogliete la parola d’amore del cosmico volere nelle mete supreme dell’anima vostra. (Testo e disegno originale di pugno di Rudolf Steiner, proveniente da collezione privata e citati dall’amico antroposofo Piero Cammerinesi)
Appendice Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraim http://cms.memphismisraim.it
RUDOLF STEINER ED ALEXANDER VON BERNUS: DUE FRATELLI DEL RITO EGIZIO Apis Wednesday 10 January 2007
Rudolf Steiner
Alexander Von Bernus
In merito alla parabola terrena di Rudolf Steiner (Kraljevicz 1861- Dornach 1925) è stato detto e scritto moltissimo. Fondatore della Società Antroposofica e di quel vasti Sistema da lui definito “Scienza dello Spirito Orientata Antroposoficamente”, lo Steiner nel corso della sua vita si occupò di moltissimi argomenti: la Scienza, la Pedagogia, l’Arte, la Filosofia, l’Agricoltura, la Medicina (in collaborazione con la dottoressa olandese Ita Wegman), la religione furono da egli visitate ed ampliate secondo le vastissime conoscenze Esoteriche acquisite grazie ad una diretta sperimentazione nel campo del sovrasensibile e ad uno studio attento ed ordinato dei principali Sistemi Sapienziali dell’Oriente e dell’Occidente. Soprattutto Steiner fu un occultista nel senso più vero ed ampio del termine, connettendosi con quella via esoterica “Rosicruciana” il cui esponente visibile, nel primo Rinascimento, fu l’Entità conosciuta come “Cristiano Rosacroce”, anello centrale di una catena che inscrive i nomi di Elia. Giovanni, Böhme, Paracelso, Basilio Valentino, Ioannes Valentin Andreae, Robert Fludd, Cagliostro, il Conte di Saint di Germain ed altri. Lo Steiner giunse all’Osservazione Spirituale partendo dallo studio delle Opere Scientifiche di Goethe, il Grande Genio Tedesco che, come tutti sanno, fu fervente Libero Muratore ed al cui nome lo Steiner dedicò la sede, tuttora esistente, della Società Antroposofica universale di Dornach, in Svizzera, chiamando “Goetheanum”, l’imponente edificio, da lui stesso progettato e costruito, prima in legno poi in cemento armato. Attraverso il successivo incontro personale con due grandi pensatori tedeschi, Haeckel e Nietzsche, lo Steiner arrivò alla conclusione che al di là del “limes”, costituito dal pensiero materialistico-
scientifico, esistesse un mondo spirituale che doveva però essere investigato ed approcciato con lo stesso metodo utilizzato dal pensiero filosofico-scientifico moderno, partendo cioè dall’unica facoltà certamente posseduta dall’uomo occidentale dei presenti tempi: il pensiero che inverandosi e divenendo “pensiero libero dai sensi”, consente all’investigatore di entrare in contatto con i mondi superiori. Ciò non astrattamente, ma attraverso una serie di esercizi animico-spirituali che lo Steiner fornì, in un secondo tempo, ai membri della così detta “Classe esoterica”. Decisivo fu per lo Steiner l’incontro con H.P. Blavatscki, fondatrice della Società teosofica. Lo Steiner entrò in grande familiarità con la veggente russa fino a diventare il Segretario Generale della Società Teosofica Tedesca. L’incontro con la Blavatscki gli permise di approfondire lo studio della Spiritualità Orientale, soprattutto il Buddismo e l’Induismo, penetrando nella dottrina del Karma e della Reincarnazione in quella dei “Corpi Sottili” e dei centri Energetici o “Chakras”. Lo Steiner fu sempre grato a Madame Blavatscki per le conoscenze che poté acquisire grazie a lei e, nonostante alcuni aspetti piuttosto “stravaganti” del metodo di investigazione spirituale utilizzato dalla nobildonna russa (frutto probabilmente di una certa predisposizione medianico-lunare peraltro propria dell’animo femminile), egli le riconobbe sempre grande serietà e notevole competenza in campo spirituale. Ma, alla morte della Blavatscki, la direzione generale della Società teosofica fu assunta da Annie Besant e dal Colonnello Olcott, i quali nel 1909 dichiararono di aver scoperto la reincarnazione di Gesù Cristo in un fanciullo indiano che assunse il nome di Krisnhamurti. Da quel rigoroso e serio occultista che era, lo Steiner non digerì una simile buffonata, uscendo dalla Società Teosofica e fondando appunto la Società Antroposofica. Si noti, per inciso, che molti anni dopo Krisnhamurti smentì ufficialmente di essere la reincarnazione del Cristo, gettando nella costernazione più totale gli sprovveduti teosofi di tutto il mondo che avevano dato credito a tale follia. Lo Steiner trascorse il resto della propria esistenza a divulgare, attraverso i propri scritti ed una instancabile attività di conferenze, i cardini essenziali del pensiero antroposofico, vera sintesi tra i sistemi Spirituali di Oriente e di Occidente. Secondo lo Steiner, infatti la decadenza spirituale dell’Occidente deve essere fatta risalire ai Concili Cristiani di Nicea e di Costantinopoli, allorquando la Chiesa delle origini eliminò dalla propria dottrina i principi della Reincarnazione, negando al contempo, l’esistenza della Spirito e contraddicendo perciò in sostanza il principio dell’Organismo Tripartito in SOMA-PSICHE-NOUS ed affermando, per contro, che l’uomo è costituito soltanto da corpo ed anima e che per spirito debbano intendersi esclusivamente “alcune categorie dell’anima”. Tali conclusioni avrebbero irrimediabilmente allontanato la chiesa cristiana (e poi quella cattolica) dall’effettivo Cristianesimo Esoterico, che sarebbe però sopravvissuto nello Gnosticismo e nel neoplatonismo rinascimentale di Pico della Mirandola, di Marsilio Ficino, di John Dee e di Giordano Bruno (quest’ultimo, non a caso, arso vivo come eretico in Campo dei fiori). Come si può facilmente immaginare, lo Steiner fu violentemente attaccato dalle Chiese Cattoliche e Protestanti ed in particolar modo la Compagnia di Gesù orchestrò una vera e propria campagna diffamatoria nei suoi confronti. Tutto ciò non scalfì minimamente la serena imperturbabilità dell’Iniziato, che continuò imperterrito (nonostante vere e proprie minacce di morte culminate nell’incendio doloso del primo Goetheanum) nella sua missione conquistando consensi e proseliti in tutto il mondo.
Tra i suoi discepoli italiani ricordiamo Giovanni Colazza, Arturo Onofri, il Duca Colonna di Cesarò alias “LEO”, “Oso” e “Krur” del celebre gruppo di Ur, fondato e diretto dal Massone e pitagorico Arturo Reghini (alias “Pietro Negri”) e che annoverò tra i suoi membri anche Julius Evola (alias “Ea” e “Iagla”). Sul percorso massonico di Steiner pochissimo è stato reso noto: gli unici accenni presenti nella sua autobiografia (“La mia vita” Ed. Antroposofica-Milano) li troviamo nel capitolo 36, ove il Maestro fornisce scarne spiegazioni in merito alla sua propria adesione “ad una società che apparteneva alla corrente rappresentata da Yarker ed aveva le forme massoniche dei cosiddetti “Gradi Superiori”. Come sappiamo il fratello Giuseppe Garibaldi, a Napoli nel 1881, riuscì ad unificare i due Riti di Memphis e Misraïm in un unico Rito denominato appunto “di Memphis e Misraïm”. L’eroe dei due mondi assunse la carica di Gran Hyerophante Universale alla cui proclamazione parteciparono l’Italia, gli Stati Uniti, l’Egitto, l’Argentina e la Gran Bretagna il cui gran Maestro era proprio il summenzionato Yarker, titolare di una patente rilasciatagli nel 1872 da Seymur, Sovrano Gran Maestro del Memphis degli Stati Uniti. Nel 1902 lo stesso Yarker è nominato Gran Hyerophante Universale del Rito unificato, dopo la morte di Garibaldi, evento quest’ultimo occorso nel 1882 e seguito da un periodo piuttosto confuso anche grazie alle vicende causate dalle note mistificazioni anti massoniche operate da Leo Taxil. Ora lo Yarker rivestiva anche la carica di dirigente della Società Teosofica. essendo in stretti rapporti con H. P. Blavatscky, la quale era a sua volta legatissima al Generale Garibaldi, avendolo addirittura seguito nella battaglia di Mentana. Tra queste due ultime personalità esisteva una profonda comunione spirituale basata sull’assoluto rispetto reciproco e su di un vero e proprio amore fraterno. Rudolf Steiner non poté mai conoscere personalmente Garibaldi ma fu animato, nei suoi confronti, da una vera e propria venerazione arrivando ad affermare che “Egli (il Garibaldi) rappresenta idealmente e spiritualmente per l’Italia ciò che il mitico Re Artù rappresenta per l’Inghilterra”. Lo Steiner, nelle conferenze raccolte poi nei sei volumi intitolati “I Nessi Karmici”, arriva ad affermare che l’elevatissima Personalità Spirituale dell’Eroico generale fu l’elemento fondamentale sul piano sottile perché potessero essere messe in movimento quelle forze “Occulte” che permisero l’Unità d’ Italia. Si fa presente, per inciso, che coloro i quali nutrissero dubbi sulla grandezza spirituale di Garibaldi, dovrebbero leggere il suo testamento spirituale e riflettere attentamente sul significato esoterico del colore “rosso” che, come è universalmente noto, fu scelto dal Generale come colore delle famose camicie della sua milizia. Si badi bene che lo Steiner era austriaco, cioè cittadino di quell’impero contro cui Garibaldi lottò strenuamente per tutta la vita e poiché fino a che il traballante stato Austro-Ungarico restò in piedi, cioè fino al 1918, egli si comportò sempre da cittadino leale e scrupoloso osservatore delle leggi di quello stato, abbiamo qui un esempio di come i vincoli spirituali siano più forti di tutti gli altri si tratti pure di vincoli di patria, di razza, famiglia o religione. Dunque lo Steiner ricevette dallo Yarker una patente del Rito Riunificato di Memphis e Misraïm, ricevendo al contempo, da parte del Gran Hyerophante, la richiesta di tenere alcune conferenze a beneficio di fratelli del Rito. In pratica lo Yarker, che era persona integerrima e tutt’altro che sprovvisto di iniziativa, comprendendo la grandezza dello Steiner, gli chiese di operare una vera e propria “rettificazione esoterica” all’interno delle Logge del Rito. Ma torniamo al precedente accordo tra Steiner e Yarker: il Maestro austriaco si mise al lavoro con l’abnegazione e l’entusiasmo che gli erano propri e, tre il 1904 e il 1905, egli deliziò i Fratelli
tedeschi con bellissime conferenze che sono state poi raccolte nei due volumi “La leggenda del Tempio” e “Natura e scopo della Massoneria”. In tali conferenze il Fratello Steiner illustra i più reconditi significati della Massoneria e della sua simbologia, spiegando inoltre in modo assai chiaro (conferenza tenuta a Berlino il 16 Dicembre 1904) il reale significato e la reale origine dei Riti di Memphis e Misraïm, i rapporti tra questi e il Gran Cofto (l’immortale Conte di Cagliostro), i rapporti tra quest’ultimo personaggio e l’altrettanto celebre Conte di Saint Germain e l’autentica derivazione dei Rituali dalla somma Saggezza Spirituale dell’Antico Egitto. Si noti, per inciso, che in molte sue opere lo Steiner ha insistito nell’evidenziare le occulte similitudini esistenti tra la presente epoca di civiltà e quella Egiziana. In pratica nei tempi moderni verrebbero ad inverarsi alcune esperienze spirituali i cui germogli sono stati piantati durante l’antica Civiltà Egiziana. Ora. durante tali conferenze e nei lavori di alcune Officine del Rito, lo Steiner conobbe un giovane e brillante poeta nonché precocissimo studioso dell’Alchimia e della Spagyria: il Barone Alexander von Bernus (1880-1965). Questo Fratello si legò allo Steiner in un indissolubile rapporto di amicizia e di discepolato iniziatico. Le visite del Maestro nel castello di Neuburg, tenuta avita della antichissima famiglia von Bernus (imparentata anche con i Goethe), divennero assai frequenti. Fu in tale tenuta che lo Steiner ottenne il silenzio e la concentrazione necessarie per scrivere alcune delle sue opere, fra cui il “Commento alle nozze chimiche di Christian Rosenkcreutz” del grande Valentin Andreae, fornendo al von Bernus quegli illuminati consigli che il Barone avrebbe messo in pratica nella costituzione della sua “Casa Spagyrica” alla quale diede il nome di “Soluna” e che tuttora produce alcuni specifici attivi su numerose malattie. Secondo quanto ci è stato personalmente riferito dalla vedova del Barone von Bernus, la signora Isa Oberlander, da noi incontrata nel 1990, un terzo personaggio era spesso presente agli incontri tra Steiner e von Bernus: si tratta del grande scrittore ed occultista Gustav Meyerink (autore di alcune celebri opere quali “Il Golem”, “La faccia Verde”, “L’angelo della finestra di occidente”) il quale procurò al Barone alcune rarissime opere di Alchimia, scritte da Paracelso, Arnaldo da Villanova, Raimondo Lullo, Cornelio Agrippa. Tali opere ebbero certo i loro effetti nell’agile e profondo intelletto del von Bernus, come si può chiaramente intendere dalla lettura della sua “Alchimia e Medicina” (Ed. Mediterranee-Roma), ove egli si mostra assai padrone della reale conoscenza alchemico-spagirica. Il generoso Fratello volle mettere al servizio della sofferenza altrui tali conoscenze (emulo in questo del grande Kremmerz) attraverso l’elaborazione di una Spagyria curativa. Alla morte dello Yarker, avvenuta nel 1913, Steiner e von Bernus non accettarono alcuna collaborazione con il Reuss e perciò si ritirarono dal Rito continuando a rimanere in grande familiarità reciproca fino al 1925 anno della scomparsa terrena del grande Iniziato austriaco. Peraltro lo Steiner fu collaboratore fisso della prestigiosa rivista “Reich” diretta dal von Bernus, alla quale contribuirono, con diversi articoli, altri prestigiosissimi personaggi come il Rilke ed Emil Bock. Ad un certo punto von Bernus chiese anche al maestro di edificare il Goetheanum presso una sua proprietà sita a Donaumünster ai confini tra Baviera e Svevia, ma questi declinò l’invito presagendo ciò che di li a poco sarebbe accaduto in Germania; fu così che il Goetheanum sorse in Svizzera. Tuttavia la bufera nazista avrebbe risparmiato sia il Barone von Bernus, sia la casa Spagyrica “Soluna”, nonostante le dichiarate idee liberali ed anti totalitarie dell’Alchimista tedesco e la sua nota appartenenza alla Massoneria. Accadde infatti che il gerarca nazista Herman Goering avesse sperimentato con grande beneficio i prodotti “Soluna” per alcuni suoi malanni fisici: tanto bastò
affinché l’influente personaggio impedisse che il von Bernus venisse molestato o distolto dai suoi studi alchemici, che continuarono tranquillamente nella proprietà di Donaumünster ove il Barone visse fino al 1965 ed ove tuttora esiste la sede della “Soluna”. La sua Arte fu condensata ed espressa, oltre che nel già citato “Alchimia e Medicina”, anche in altre significative opere, tra cui la raccolta di poesie “Gold um Mitternacht” e la commedia esoterica “Spiel um Eulenspiegel” purtroppo mai tradotte in italiano. L’Arte di von Bernus discendeva direttamente da quelle idee cosmosofiche presenti nel pensiero di Ildegarda von Bingen, Paracelso e Jacob Bhöeme. Attraverso una concezione gnostico-esoterica del mondo si giunge così alla comprensione sottile delle Forze che agiscono nella Natura: Forze positive che si manifestano in determinate piante e metalli, contrapposte a Forze distruttive che si manifestano in altre. Quindi, dietro le quinte del mondo visibile ve ne è un Altro invisibile intessuto di energie sottili e viventi, così come nell’uomo oltre il suo corpo fisico, carnale, sussistono altre entità di natura sottile in conformità al noto insegnamento della “Tavola smeraldina” (come in alto, così in basso). Lo studio di tali forze consente la preparazione di prodotti in grado di risvegliare i poteri curativi interni all’organismo senza aggravare le condizioni e facendo in modo che l’organismo medesimo si, per così dire, “riorganizzi”. Il risveglio dei poteri curativi che porta alla risoluzione delle disfunzioni dell’organismo può essere nel linguaggio scientifico moderno definito come un rafforzamento delle difese immunitarie proprie del corpo. Di contro si può affermare che in realtà i prodotti Spagyrici non agiscono direttamente sull’ organismo in disordine, ma sono fatti in modo tale da portare (o riportare) i poteri autocurativi nelle condizioni di svolgere il loro specifico compito; ovvero il ristabilimento ed il mantenimento della salute. La lavorazione Spagyrica dei metalli e delle piante utilizzate per la preparazione dei medicinali rende possibile la più completa “apertura” delle materie prime, onde queste possono essere assorbite ed assimilate dall’organismo senza quegli effetti collaterali altrimenti inevitabili. Tali insegnamenti venivano già impartiti negli antichi Santuari Egizi, quando il medico era, al contempo, Sacerdote e sono alla base dello stesso insegnamento Esoterico del Divino. Cagliostro che spesso si dedicava alla cura gratuita degli ammalati distribuendo prodotti spagyrici da egli stesso preparati. Daltronde, nella storia dei Rosacroce non compare forse frequentemente l’esercizio gratuito della medicina ? E non erano forse medici Paracelso, Nostradamus, Van Helmot e Robert Fludd ? Tale fu dunque la vicenda del rito egizio in Germania e tali i personaggi che lo animarono. Ad essi, come a tutti i Maestri passati, si rivolga la nostra imperitura devozione e gratitudine per quanto hanno apportato, e tuttora apportano, alla edificazione del Tempio Immortale.
Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraim http://cms.memphismisraim.it
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