I Consigli Dei Magri Per Perdere Peso (PDF)
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I Consigli Dei Magri Per Perdere Peso...
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di Krista Scott-Dixon www.precisionnutrition.com
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Non detesti anche tu quelli che sono magri per natura? Sai, quelli che mangiano tutto quello che vogliono ma non mettono su un etto.
Sembrano essere benedetti con una specie di metabolismo magico. La loro vita è piena di bignè al cioccolato e buffet a base di pasta. Di certo, quelli di noi che si sforzano di buttare giù i rotoli di grasso in eccesso non possono imparare niente di utile da questi esseri fortunati. GIUSTO? Sbagliato. Anche se ci sono indubbiamente delle differenze fisiologiche fra le persone “naturalmente” magre e le persone “naturalmente” più pesanti, non è solo una questione di genetica o di metabolismo. Le persone naturalmente magre pensano e agiscono in modo diverso anche.
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bilito per aumentare di peso. Però, più parlavo con queste persone e più capivo che per loro è naturalmente difficile mangiare in eccesso… e capivo anche che la loro magrezza “naturale” ha più a che fare con la loro impostazione mentale e i loro comporta- menti che con le loro caratteristiche genetiche.
Ho pensato che molte loro esperienze e idee potevano essere utili per i LE . Così ho parlato con un altro gruppo di persone “naturalmente magre” per capirne di più. Le persone hanno risposto alle mie domande dandomi delle informazioni preziose.
CIBO, CARBURANTE ED EMOZIONI IL CIBO COME CARBURANTE Una delle cose più importanti dell’impostazione “naturalmente magro” è che il cibo è solo cibo.
A qualcuno il cibo piace più che ad altri ma in generale il cibo non F © p h t g è nient’altro che… cibo. Non è una ricompensa o un appiglio. Non ha un significato profondo, non è un rifugio. o t
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Durante un seminario recente a Toronto ho avuto l’opportunità di parlare con alcuni ragazzi del programma di allenamento Scrawny to Brawny (S2B) (da esile a massic-
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Er F t o © cio). Abbiamo parlato delle loro difficoltà a ingrossare, il problema opposto a quello vissuto da quelli nel programma di allenamento Lean Eating (LE) (dimagrimento). Poi però ho capito che abbiamo tutti molto in comune. ➜ Dopotutto, i LE stanno cercando di dimagrire. Vogliono imparare a mangiare meno. stanno cercando di diventare più grossi ➜Gli S2B e più pesanti. Devono imparare a mangiare di più. ➜ Entrambi i gruppi devono imparare dei nuovi modelli alimentari che sono contrari alle loro inclinazioni e abitudini alimentari “normali”. o
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Inizialmente, ridevo dell’idea che potesse essere difficile mangiare di più. Insomma, anche una ra gazzina minuta con un po’ di determinazione e salse e bistecche a sufficienza può mettere insieme il fabbisogno calorico presta-
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cibo è solo una fonte di energia. A volte scherzo con altri miei amici magri che se potessimo trarre tutt o quello di cui abbiamo bisogno da una pillola sarebbe davvero comodo. Conosco il buon cibo e ho anche preso delle lezioni di cucina. Mi piace il sapore del buon cibo ma non è un’ossessione”. À “Il cibo deve semplicemente darmi l’energia sufficiente per affrontare la giornata e svolgere gli allenamenti”. “Il cibo è solo una cosa che mi serve per tenere a bada la fame. Non importa se mangio sempre spaghetti per molti giorni di fila, come in realtà è successo durante l’adolescenza”. Lo svantaggio di questa impostazione è che molte persone naturalmente magre hanno abitudini alimentari scadenti. Spesso mangiano qualsiasi cosa hanno a disposizione invece di preoccuparsi della qualità del cibo e dei nutrienti assunti. L’altro problema è che molte persone naturalmente magre non danno molta importanza all’alimentazione. Prima di intraprendere il programma S2B , mangiare non rientrava fra le loro priorità, c’erano molte altre cose più importanti dell’alimentazione. À “Per
me è ancora molto difficile dedicare il tempo sufficiente a mangiare tutto quello di cui ho bisogno”. À “[Mangiare] era un qualcosa che dovevo fare prima di potermi occupare di cose più importanti”. Per le persone naturalmente magre, il cibo è solo uno strumento che non domina le giornate, perciò non pensano continuamente a mangiare. Questo però significa che spesso non sono delle priorità neanche la preparazione dei pasti e la salubrità degli alimenti.
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ALIMENTAZIONE EMOTIVA
Molte delle persone naturalmente magre erano confuse circa il concetto di alimentazione emotiva. Capivano il concetto in teoria ma non lo “comprendevano”. Il cibo è solo un carburante, perciò per loro il cibo non può avere significati più profondi e addirittura di contrasto alla depressione. À “L’intero
concetto del “cibo di conforto” o del mangiare quando si è depressi per cercare di sentirsi meglio mi suona molto strano”. À “Per i miei amici sovrappeso, mangiare quello che vogliono sembra essere la cosa più importante… ancora più importante della loro salute. Mangiano per alleviare la depressione, per sentirsi meglio. Parlano di alimenti “senza i quali non possono vivere”, roba come patate, patatine fritte, dolci… carboidrati. Per me è difficile capire come le persone possano trovare conforto nel cibo”.
PAST I, F AME E SAZIE T À COME SI CAPISCE QUANDO È L’ORA DI MANGIARE? Molti LE hanno difficoltà a capire quando possono n o s mangiare. Alcune persone b o c sovrappeso dicono di avere a J c i sempre fame. Altri tendono a r E © confondere la “fame di testa” (cioè t o F o il desiderio psicologico di cibo) con la fame fisica (cioè il bisogno fisiologico reale di cibo). È la differenza fra “l’aver voglia” e “l’aver bisogno” di cibo. Le persone naturalmente magre seguono sempre quanto dettato dallo stomaco o dagli orari dei pasti predeterminati e solitamente infrequenti. Spesso le persone naturalmente magre addirittura si scordano di mangiare. :
se mi viene una discreta fame. La colazione non è un problema perché corrisponde a quando entro in macchina. Anche il pranzo non è un problema perché tutti staccano a mezzogiorno. Di solito la cena corrisponde a quando mia moglie comincia ad avere fame”. À “Aspetto fino a che lo stomaco comincia a protestare per la fame. Non guardo mai l’orologio. Mangio quando ne ho voglia. A volte mangio quando il lavoro me lo permette”.
della sazietà e smettono di mangiare al primo accenno di questi segnali. Un S2B ha detto che spesso si scorda che sta mangiando e molti dei suoi pasti si concludono perché deve uscire per fare qualcos’altro. Le persone naturalmente magre non si sentono obbligate a pulire il piatto se non è necessario, non sembrano aver interiorizzato il messaggio “c’è chi muore di fame”. À “Al ristorante o quando le porzioni sono grandi, lascio gli
avanzi nel piatto oppure li porto a casa. Non ho problemi a lasciare il cibo nel piatto se mi sento sazio a sufficienza”. AFFAMATI O ABBUFFATI? Immaginiamo una progressione dalla fame all’abbuffata. 1 è pari al digiuno, roba tipo spedizione nel deserto senza niente da mangiare per giorni; 10 è pari a un’abbuffata tale che l’esofago sta per scoppiare. Prima di cominciare il programma S2B ho chiesto alle persone naturalmente magre a quale livello di questa progressione si sentirebbero a posto. Cosa significa appropriato e normale per loro?
In gran parte hanno risposto che si sentirebbero a posto fra 4 e 6, un valore molto inferiore a quanto indicherebbero i tanti di noi inclini a sovralimentarsi. Una persona naturalmente magra ha detto addirittura che sarebbe orientata a 3: “quanto basta per togliermi la fame”. In realtà, in molti hanno detto che la sensazione di sazietà da loro cattive sensazioni. À “Sentirmi
sazio non mi fa sentire a mio agio e mi rende
più lento”. À “Se mangio troppo non mi sento bene né fisicamente né mentalmente”. À “Detesto sentirmi come a 10 nella progressione della sazietà. È una cosa solo fastidiosa e inutile. Come se il mio stomaco interrompesse il funzionamento del cervello con segnali tipo “sei esageratamente sazio”. À “Non ti senti miserevoli quando sei pieno come un uovo? Mi ricordo di quando una volta ho saltato un pasto per poi abbuffarmi a un buffet. In seguito me ne sono pentito così tanto che ho fatto una croce sui buffet”.
À “Mangio in base all’ora o
" Se mang io t r oppo non mi sent o bene nè fisicamen te nè men talmen te...”
Perciò, per i S2B una delle difficoltà maggiori è cominciare a mangiare. Non vogliono mangiare se non hanno veramente fame. Come si capisce quando è l’ora di smettere di mangiare? Le persone naturalmente magre sono come il classico invitato snob che arriva in ritardo quanto basta per farsi notare e se ne va presto dando l’idea di avere di meglio da fare. Se ne vanno sempre prima che le cose si facciano patetiche o che arrivi la polizia. In altre parole, sanno quando smettere di mangiare prima che sia troppo tardi. Sono attenti ai segnali fisici
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Quindi, come ha detto un partecipante, la parte più difficile del programma S2B è “Mangiare tanto, riempirsi fino a sentirsi male. Mi ricordo che la prima sera sono andato a letto con la sensazione di avere un pallone incastrato nello stomaco. Sembravo uno scherzo della natura… un uomo incinta di 8 mesi”. Comunque, la gran parte delle persone magre ha preso con filosofia l’esperienza delle sensazioni date dal mangiare di più e trovavano interessante il modo in cui alla fine il corpo si era abituato al cambiamento nell’assunzione calorica. È stato detto che la dimensione delle porzioni era in larga parte una questione di abitudine e che se una persona magra può imparare a mangiare di più, allora altri possono imparare a mangiare meno.
VELOCITÀ Ho chiesto ai S2B a quale velocità mangiano di solito. Cosa interessante, le risposte sono state molto diverse. Alcuni vanno di corsa perché considerano mangiare una scocciatura. Altri tendono a prendersela con calma e a distrarsi. Una persona naturalmente magra ha detto che impiega 45-60 minuti per terminare un pasto. Un’altra persona ha detto che, adesso che deve mangiare di più, la sua lentezza nel mangiare è “particolarmente evidente a colazione perché faccio tardi a lavoro perché non riesco a finire la colazione abbastanza velocemente! Mi ci vogliono oltre 40 minuti per finirla tutta e a volte non ci riesco nemmeno!”.
À “L’S2B è impegnativo però sto cominciando ad abituarmi-
AVETE MAI DELLE VOGLIE? Le persone naturalmente magre si sono divise in due gruppi su quest’argomento. Alcuni hanno detto di non aver mai voglia di niente in particolare, indipendentemente da quanto sia attraente o gustosa. Come ha detto una persona naturalmente magra: “Non mangio molti zuccheri e posso tranquillamente astenermi quando tutti gli altri ordinano il dessert. Sono contrario anche a un eccesso di grassi. Elimino sempre il grasso in eccesso dalle bistecche, compro la carne macinata più magra e non uso cose tipo il burro”. Fra quelli che hanno delle voglie a volte, quasi tutti concordano che i carboidrati semplici – ciambelle, prodotti da forno, pizza e gelato – sono i più allettanti. Altra cosa interessante, i vogliosi adorano il cioccolato.
ci. Intendo dire che la quantità che precedentemente avrebbe causato sazietà pari a 9-10, adesso è paragonabile a 7-8. Credo che possa funzionare anche al contrario per qualcuno che sta cercando di perdere peso”. À “Sono rimasto sorpreso quando la mia porzione di 300 g di carne è aumentata a 400-450 g senza però darmi problemi”.
V OGLI E, I NT RAT TE NI ME NT O E V E LOCI T À NON TUTTI I PASTI DEVONO ESSERE SPETTACOLARI Anche se alcuni S2B si sono autodefiniti dei palati difficili, in molti apprezzano il buon cibo in generale, senza però pensare che ogni pasto debba essere un evento elaborato. Come ha detto David Kessler in The End of Evereating e come osserva Brian Wansink in Mindless Eating, i produttori di cibo sanno che le persone tendono a mangiare di più quando hanno più scelte a disposizione. Quasi tutti mangiano di più a un buffet che a un pasto con piatto unico. Inoltre, le persone mangiano di più quando si possono fare tante esperienze insieme, tipo consistenze croccanti, consistenze cremose, varie combinazioni di gusti, tanti colori ecc. (pensate a un gelato con la guarnizione, a delle ali di pollo con la salsa o a un piatto di nachos). Questo perché gli esseri umani sono stimolati dalla varietà. Più cerchiamo cose varie – e ricompensanti – in un pasto e più rischiamo di sovralimentarci. Le persone nat ural ment e magre non si aspettano che ogni pasto sia stimolante o particolarmente interessante. Ovviamente apprezzano un buon pranzo elaborato ma lo considerano un evento raro. L’ unica cosa ch e manca
è uno spettacolo pirotecnico. WWW.OLYMPIAN .IT
À “Soffro
sicuramente di una dipendenza da cioccolato. Se in casa ho del latte al cioccolato lo scovo e lo mangio, tutto. Lo so che non è una cosa saggia ma ho una dipendenza grave. Adesso sto provando a mettere ogni tanto uno o due pezzi di cioccolato fondente con l’85% di cacao nei miei superfrullati, noto che mi aiuta con le voglie. Però non è comunque una buona idea lasciarmi da solo in una stanza con un uovo di Pasqua da mezzo chilo”. Comunque, una differenza fondamentale fra le persone naturalmente magre e quelle più pesanti è che spesso le persone naturalmente magre usano strategie diverse per gestire le voglie. Raramente cedono alle voglie, di solito cercano di concentrarsi su qualcos’altro e spesso allontanano l’alimento desiderato oppure capiscono che ne vogliono solo un assaggio. À “A
volte uso le voglie come delle specie di sfide, per capire quanta autodisciplina ho per resistere alle tentazioni. Di solito dopo un po’ mi scordo della voglia. La maggior parte delle volte in cui riesco a superare una voglia è perché non ho semplicemente a portata di mano le cose di cui ho voglia e sono troppo pigro o immotivato per uscire e comprarle”. À “Se voglio davvero del cioccolato ne prendo una barretta, però raramente la mangio tutta. Mi rendo conto che di solito quello che mi manca è solo il gusto. Il mio
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stomaco può anche essere già pieno ma mi sento soddisfatto solo se mangio un pezzetto di cioccolata. Per esempio, la settimana scorsa sono passato davanti a un vassoio di cioccolatini e mi è venuta una forte voglia di cioccolato. Prima di cominciare il programma S2B avrei mangiato solo una barretta e poi me ne sarei andato ma siccome adesso voglio ottenere dei risultati con questo programma e voglio impegnarmi meglio che posso, ho fatto qualcosa di diverso. La cosa può sembrare strana, comunque, ho messo in bocca un cioccolatino assaporandone per un po’ il gusto, poi però l’ho sputato nel cestino e mi sono mangiato una banana. Dopo mi sono sentito stupido, però avevo soddisfatto la mia voglia, dopodiché ho proseguito la mia giornata come al solito”. À “Gran parte delle volte non è un problema perché non compro queste cose, quindi non le ho in casa. Giro un po’ per casa per vedere se ho qualcosa, di solito non ho niente, così alla fine mangio un frutto (prima del S2B) o un frullato (dopo il S2B). Di solito mi rimetto a lavorare a qualcosa e così me ne dimentico”. Una persona ha confessato di incappare in delle abbuffate occasionali. In questo caso cerca di usare la strategia di non tenere in casa gli alimenti oggetto di voglie. À “Se
succede di avere a portata di mano le cose di cui ho voglia mi abbuffo (per questo ho chiesto alla mia ragazza di non tenere in casa determinate cose e se ci sono di non farmelo sapere). Posso mangiare una busta intera di biscotti al cioccolato inzuppati nel latte nel giro di 12 ore. Credo che le radici delle abbuffate risalgano all’infanzia. Eravamo quattro fratelli, di cui tre più o meno della stessa età. Dovevamo dividerci i dolci e mangiarli velocemente, altrimenti li avrebbe mangiati qualcun altro!” Beh, in fin dei conto anche quelli naturalmente magri hanno dei punti deboli!
A T T I V I TÀ F IS ICA E O D IS P EN D IO CA LO R IC LE PERSONE NATURALMENTE F t © MAGRE SONO PERSONE ATTIVE a li - F t li . Molti pensano che per dimagrire sia sufficiente andare in palestra qualche volta la settimana. Eppure, dati empirici indicano che nel lungo periodo le attività fuori della palestra (le cose giornaliere come le faccende di casa, i piccoli spostamenti, i lavoretti, le brevi camminate ecc.) contribuiscono al dimagrimento. La ricerca mostra che restarsene seduti per molte ore al giorno ostacola notevolmente la perdita di grasso, pur andando in palestra ogni giorno. Restare fermi per gran parte del giorno è controproducente, anche se siete tecnicamente “attivi” grazie agli allenamenti regolari. Questo movimento che genera termogenesi non riconducibile all’attività fisica sportiva, è molto importante per farci o
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perdere (e non riguadagnare) peso. e Non sorprende o D che le persone e n a naturalmente J © magre sono perso : o t ne spesso in movi o F mento, magari per dei lavoretti, per delle commissioni o per portare fuori il cane. À “Sono una persona con molta ener“Anche se ho un lavoro gia, sono molto attivo. Faccio tante seden tario, in real tà cose, sono sempre in movimento. Per mi muovo mol to...” me è molto difficile restare seduto per periodi prolungati. Questa qualità mi ha anche aiutato a diventare uno dei pochi che non è stato accettato all’asilo: non potevo stare fermo e allora non c’era il Ritalin! Il mio lavoro come fisioterapista è piuttosto fisico: devo spostare arti e dimostrare esercizi. Direi che sposto alcune migliaia di chilogrammi nel corso di una giornata di lavoro piena (parti corporee, carico/scarico di bilancieri, manubri, macchine ecc.).” À “Ho un lavoro molto attivo (sudo almeno una volta nel corso di una giornata poco impegnativa) che mi impegna per molte ore. Lavoro in piedi per gran parte del giorno spostandomi spesso. Quando gli altri cominciano a rallentare io vado ancora a piena velocità. Inoltre, vado in palestra due volte la settimana e faccio pattinaggio sul ghiaccio due volte la settimana al mattino presto. Faccio anche tanti lavoretti.” À “Anche se ho un lavoro sedentario, in realtà mi muovo molto. Non riesco a capire come le persone riescano a restare seduti come delle patate per ore e ore. Io diventerei pazzo!” À “Cammino di continuo quando sono a lavoro e cammino anche quando sono al telefono.” “Cammino così tanto che mi sono procurato una frattura da stress in entrambi i piedi, in due momenti distinti! Lavoro per andare da casa all’università, da casa al centro, nei pressi dell’università, visitando nuove città (quando lavoravo come guida turistica), facendo una passeggiata per godermi il bel tempo…” -
SOSTEGNO SOCIALE, MESSAGGI E COMPORTAMENTI INGORDIGIA Molte persone naturalmente magre sono sensibili ai messaggi sociali sull’ingordigia ed evitano di mangiare troppo perché la percepiscono come una cosa socialmente inopportuna. À “Credo
che una parte di me equipari il mangiare troppo all’ingordigia e ogni tanto sento il bisogno di ricordarmi che il punto non è comportarsi come un maiale ma semplicemente crescere e alimentare la forza e la potenza.”
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I Lean Eater detestano “sprecare il cibo” e di solito risolvono il problema mangiando gli avanzi. Le persone naturalmente magre, invece, evitano lo spreco di cibo usando porzioni più piccole. À “Per
me lo spreco di cibo (mangiando troppo) è sempre stata la cosa più difficile da gestire e colpevolizzante. I mi ei genitori ci dicevano chiaramente che non era bello sprecare il cibo quando nel mondo ci sono persone che muoiono di fame (le immagini dei bambini etiopi malnutriti durante le carestie degli anni ’80 sono impresse nella mia mente). Forse è per questo che tendo a mettere nel piatto solo quello che mangerò (porzioni più piccole), prendendone di più solo se ho ancora fame, invece di rischiare di dover buttare via il cibo.” Una persona naturalmente magra cresciuta in una famiglia con pochi soldi è consapevole del costo del cibo, perciò sta attenta a non esagerare. À “Quando ero piccolo, mi sentivo
in colpa se prendevo più cibo. Perciò, cercavo di limitarmi a una porzione… ogni tanto ne prendevo una seconda se mi era offerta. Non volevo finire le scorte settimanali troppo velocemente perché non potevamo comprarne altre.” EVENTI SOCIALI Come istruttore Lean Eating, so che una delle cose più difficili per i Lean Eater sono gli eventi sociali. Le persone possono sentirsi pressate a mangiare, oppure trovano difficile resistere a una situazione dove c’è molto cibo. Molti si preoccupano che gli altri li osservino giudicando quanto mangiano. Così mi sono chiesto se gli S2B hanno lo stesso problema e ho chiesto: “Vi trovate a un evento sociale o familiare e alcune persone vi spingono a mangiare ma voi non avete fame. Cosa fate?”. Le loro risposte sono state molto interessanti. Nessuno di loro si sente obbligato a mangiare quando non ha fame, indipendentemente da quante volte la nonna invita a mangiare qualche altro dolcetto.
mia famiglia offre continuamente cibo. Forse fa parte della cultura tedesca: ‘Chi vuole wurstel e formaggio per colazione e poi un po’ di birra???’, declino l’offerto educatamente.” À “In quasi tutti gli eventi sociali o familiari il cibo sembra essere l’attrazione principale. Sono tantissime le volte in cui amici e parenti mi hanno spinto a mangiare o a bere quando non volevo o non avevo fame. Per me la sensazione di sentirmi pieno è così innaturale che nessun tipo di invito o senso di colpa può smuovermi dalla mia resistenza accanita al mangiare di più.”
resto e lo spargo per il piatto.” Le persone naturalmente magre non temono di offendere le persone. Sono cortesi nel loro rifiuto oppure fanno dello humour. Comunque non cedono e alla fine a cedere sono gli altri. À “Se
mi offrono del cibo che non voglio rifiuto cortesemente. Posso prenderne un boccone piccolo o una cucchiaiata tanto per provare qualcosa di nuovo, però non mangio perché pressato. Di solito mi tocco lo stomaco e dico che devo stare attento alla dieta. Prima era uno scherzo perché ero molto magro ma adesso è vero perché recentemente ho messo su qualche chilogrammo. La gente capisce e non sembra offendersi.” À “Ho scoperto che dopo aver detto ‘no’ una volta o due la mia determinazione aumenta, è bello sapere che la gente capisce quando dici semplicemente no.” IMMAGINE DI SE E IDENTITÀ Adesso una cosa che non mi aspettavo. Ho sempre pensato che le persone magre volessero essere più muscolose, pensavo alla proverbiale insicurezza del magrolino di 45 kg. Non sapevo che molte persone naturalmente magre sono in realtà ben contente di essere magre. Molti vogliono essere più magri o più leggeri per lo sport che fanno. Molti hanno detto di voler essere molto magri, con poco grasso corporeo. Solo pochi hanno detto di sentire la pressione che sperimentano le donne circa la magrezza.
Il cibo sembra essere
l’attrazione principale... m o c . a i l o t o F -
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À “La
Se una persona naturalmente magra cede alla pressione degli altri, cerca di essere creativa. À “Quando
al mio rifiuto si risponde comunque con un piatto pieno (nella cultura indiana non bisogna mai rifiutare il cibo perché può essere considerata maleducazione), accetto l’offerta, mangio il boccone necessario e poi trovo un modo per scaricare il piatto da qualche parte.” À “Prendo la quantità socialmente accettabile più piccola possibile. Ne mangio un boccone o due e poi schiaccio il
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À “Psicologicamente
non è facile determinare se per me ‘va bene’ o è ‘appropriato’ essere grosso e forte. Ho sempre pensato di dover fare del mio meglio, nonostante la mia taglia e la poca forza, non il contrario. Ero un atleta veloce, rapido e intelligente e vedevo quelli più grossi e più forti come degli avversari che dovevo battere grazie al talento, alla rapidità e all’intelligenza. Non pensavo di essere in grado di sviluppare forza e potenza pari alla loro. Quindi adesso è una cosa piuttosto interessante vedermi sviluppare queste caratteristiche (a questa età!).” Proprio come i Lean Eater devono imparare a immaginarsi come delle persone “in forma” o addirittura “atletiche” per dimagrire, le persone naturalmente magre devono imparare a immaginarsi muscolose. Affinché il comportamento cambi, deve cambiare anche l’identità.
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? E S E FOS T E O B ES I Spesso per gli obesi è difficile immaginare quali sono i pensieri e le sensazioni delle persone naturalmente magre. Così ho chiesto agli S2B di riflettere sulla situazione opposta: “Qual è una cosa che proprio non riesci a capire circa le persone obese o che si sovralimentano?”. Molte persone naturalmente magre non riescono proprio a capire l’assunzione di alcuni alimenti, specialmente in quantità eccessive. À “Anche
solo vedere le patatine fritte del fast food mi da la nausea, però tante persone le mangiano. Mi rendo conto di essere una sorta di marziano, perché l’industria alimentare continua a produrre un sacco di questa roba (cose molto grasse e artificiali). Vedo queste cose nei carrelli della spesa e ho difficoltà a capire come possono mangiare una roba del genere”. Altre persone naturalmente magre hanno detto che le persone obese non sembrano calcolare correttamente le porzioni. À “Durante un buffet a base di cioccolata su una nave da cro-
ciera, io e la mia ragazza abbiamo riempito i nostri piccoli piatti da dessert con quella che pensavamo fosse una grossa quantità di dolci (5-6 pezzi). Alla fine riuscimmo a mangiarne solo mezzo piattino in due. Una signora si sedette al nostro tavolo. Era piuttosto bassa (circa 155 cm) e probabilmente pesava più di 135 kg. Aveva fatto una cupola su un piatto normale. Riuscì a finire tutto e fece anche il bis. Ero sbalordito che questa signora fosse riuscita a mangiare così tanto in così poco tempo per poi farsi un altro piatto pieno (preciso che aveva il braccialetto per diabetici).” SQUILIBRIO FRA DESIDERI E AZIONI Le persone naturalmente magre sono sconcertate dalle persone che vogliono perdere peso ma non mangiano meno. À “È
sconvolgente quello che molte persone mangiano. L’altro giorno ero a pranzo con un amico. Sta cercando di perdere qualche chilo di troppo… Prima di ordinare mi aveva parlato della sua routine di allenamento, poi ha ordinato un doppio cheeseburger con pancetta.” À “Non capisco perché non hanno una sorta di pulsante mentale di arresto. Perché non possono smettete di mangiare troppo e il cibo spazzatura? Spesso sanno che dovrebbero farlo ma non riescono a farlo.”
addirittura fatto un corso Precision Nutrition doppio, il marito ha fatto lo Scrawny to Brawny e la moglie ha fatto il Lean Eating (mi immagino i compromessi sulla scelta degli alimenti e delle porzioni!). Ciò significa che i mariti S2B hanno potuto osservare e comparare direttamente esperienze e punti di vista diversi. À “Mia
moglie mangia in modo emotivo. Quando ha una giornata storta mangia un biscotto per sentirsi meglio. Ne è consapevole e sta cercando di superare quest’abitudine. Io invece non ho mai avuto lo stimolo a mangiare per nervosismo o per noia.” Questa difficoltà a capire non significa che le persone naturalmente magre non hanno compassione per le difficoltà degli obesi. Molti sono semplicemente sbalorditi da quello che vedono e si rendono conto dello squilibrio che c’è fra gli obiettivi e i bisogni delle persone e i loro comportamenti. À “I
miei amici sovrappeso dicono sempre di volersi mettere a dieta, sempre. Il problema non è la mancanza di consapevolezza. Uno di loro ha fatto la dieta Weight Watchers per un po’ e ha perso 20 kg, però pochi mesi dopo li aveva ripresi tutti. Perciò il problema di questa persona non è che non sa come fare. À Dopo una cena normale, il mio amico passa il resto della serata a mangiare patatine, pezzi di torta, biscotti e gelato. Pensa di comportarsi in modo salubre perché mette un po’ di mirtilli nella ciotola del gelato e beve tè invece di bevande gassate! Una volta mi ha chiesto incredulo come ci riesco, come riesco a esercitare una tale disciplina costante e inamovibile. À Gli ho detto che le cose non stanno così. Il punto è che non ho voglia, né desiderio di mangiare quella roba. Mentre lui mangia cibo spazzatura per tutta la sera, io dico no grazie quando me lo offre e come spuntino serale mangio una scatoletta di tonno. A dire la verità, mangiare tanto come fa lui mi sembra disgustoso. Ogni tanto posso anche concedermi un pezzo di torta o un biscotto ma le sue quantità mi sembrano ripugnanti. À Tempo fa ho letto un articolo che diceva che la sovralimentazione influenza i recettori della dopamina nel cervello proprio come fanno la cocaina e altri farmaci che danno dipendenza. Mi sembra che questa cosa descriva molto bene il comportamento dei miei amici e le differenze fra di noi. Sembrano in preda a un’urgenza, quasi inarrestabile, come dei dipendenti del mangiare in azione. Quindi, quell’aspetto di me che considerano disciplina è secondo me una “non dipendenza”.
Molti S2B sono sposati con donne che hanno problemi di peso. Alcuni hanno
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Una volta sono andato al supermercato con il mio amico della dieta Weight Watchers. Il suo carrello era pieno di torte, biscotti e patatine. Gli dissi che se voleva dimagrire doveva cominciare ad assumere il controllo della sua dieta già nel supermercato. Se faceva entrare quella roba in casa, poi l’avrebbe mangiata. Se non voleva mangiarla, doveva decidersi subito e toglierla dal carrello. Detto questo, l’amico si girò verso una commessa sovrappeso e sorridendo le disse ‘i magri non possono capire’. La commessa rise e disse ‘proprio così’. Ovviamente comprò tutta quella roba.” Questo significa che le persone naturalmente magre si appostano agli scaffali dei supermercati, giudicando i nostri carrelli e chiedendosi se siamo dei pazzi? Ovviamente no. Né significa che essere una persona naturalmente magra è sinonimo di buona salute. Significa soltanto che le loro esperienze e i loro punti di vista suggeriscono che gran parte dell’alimentazione compulsiva è indotta, origina dal periodo della nostra infanzia, dalle nostre opinioni, dai messaggi sociali e dalle abitudini familiari. E C O N S I G L I R I A S S U N T O
CONSIGLI PER DIMAGRIRE DALLE PERSONE NATURALMENTE MAGRE Come potete imparare a pensare e ad agire come una persona naturalmente magra, così da ottenere dei benefici per la riduzione del grasso? Ecco alcuni consigli: ➜ Dovete capire che
avete il controllo delle vostre abitudini alimentari, indipendentemente dalla vostra fisiologia. ➜ Il cibo è solo cibo, non deve essere usato come ricompensa o sfogo emotivo. ➜ Riorganizzate le vostre priorità e date al cibo una giusta collocazione, cioè quella di una cosa che è buona e ci sostiene ma che non dove dominare i nostri pensieri. ➜ Prestate attenzione ai segnali fisici. Cominciate a mangiare quando avete fame fisicamente e fermatevi quando siete fisicamente pieni. ➜ Date un altro significato a sazietà. Fermatevi prima di sentirvi “pieni”. ➜ Dovete capire che le voglie sono passeggere. Ignorate le voglie, distraetevi e non tenete in casa cibi pericolosi. ➜ Muovetevi più che potete. ➜ Dire di no al cibo nei momenti di socialità non è proibito. Più siete decisi e più le persone ci faranno l’abitudine. ➜ Affinché cambino i comportamenti deve cambiare la propria identità. Quelli magri devono immaginarsi più grossi e più muscolosi. Quelli più pesanti devono immaginarsi come degli atleti magri. ➜ La dimensione delle porzioni è importante. Forse avete un’idea sbagliata di cosa sia una porzione giusta. ➜ Per cambiare è necessario impegnarsi. Più vi impegnate a fare pasti più piccoli (o più grandi) e più il corpo ci si abituerà. ➜ Comportatevi in modo coerente con i vostri obiettivi. Se vi comportate in un modo che vi danneggia, o cambiate i vostri comportamenti o cambiate i vostri obiettivi. In ogni caso, siate realistici e onesti circa quello che state facendo.
ULTIME CONSIDERAZIONI DI UNA PERSONA NATURALMENTE MAGRA: Una cosa che tengo a precisare è che l’essere magro non è sinonimo di buona salute. Prima del S2B non godevo di buona salute. Cerco di favorire un dialogo aperto fra le persone su salute e alimentazione, a volte però le persone sembrano aver paura di parlare del fatto che stanno cercando di migliorare il loro stato di salute. Penso che spesso debbano fare maggiore attenzione alla salute sia quelli molto magri sia quelli sovrappeso, però gli obiettivi sono leggermente diversi. Io (che cerco di guadagnare peso) parlo Krista Scott-dixon inviata a tradurre spesso con il mio amico che cerca di a Massimo ....???? perdere peso e cerchiamo di trovare un punto di accordo. Anche se abbiamo obiettivi diversi possiamo motivarci a vicenda a diventare persone più sane e più felici.
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Olympian’s News / MIND & BODY
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