Guida Nuovo Contatto B2

April 1, 2019 | Author: Natalia Ponikwia | Category: Lexicon, Reading (Process), Competence (Human Resources), Learning
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Guida Nuevo Contatto B2...

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M. Piantoni, R. Bozzone Costa, C. Ghezzi

 CONT NTA ATTO B2 NUOVO  CO Corso di lingua e civiltà italiana per stranieri

GU IDA PER L’INSEG L’INSEG NANTE

LOESCHER EDITORE

© Loescher Editore - Torino 2017  http://www.loescher.it

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Loescher Editore Divisione di Zanichelli Editore S.p.A. opera con sistema qualità certificato KIWA-CERMET KIWA-CERMET n. 11469-A secondo la norma UNI EN ISO 9001-2008

Coordinamento editoriale: Chiara Romerio, Marilina Pecchillo Cimmino Coordinamento redazionale: Federica Gusmeroli, studio zebra, Bergamo  – Redazione: studio zebra, Bergamo  – Impaginazione: Simona Marconi

Indice

Presentazione del corso

p. 4

Soluzioni Manuale

Pronti e via! Un viaggio in Italia

p. 14

01 S.O.S. ambiente

p. 18

02 Come cambia la società italiana

p. 23

03 Media e dintorni

p. 28

04 Il patrimonio culturale

p. 32

05 Come sono cambiati i consumi degli italiani

p. 37

Soluzioni Sezione esercizi

p. 44

Trascrizioni Trascr izioni audio e video Manuale

p. 57

Trascrizioni audio e video Trascrizioni Sezione esercizi

p. 72

© Loescher

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Presentazione del corso Presupposti metodologici Il corso potenzia e consolida la competenza pragmatico-comunicativa, cioè la capacità di interagire appropriatamente a seconda della situazione (contesto, scopi, interlocutori ecc.), attraverso l’osservazione e la pratica degli aspetti di variazione della lingua (registri, segnali discorsivi, testi specialistici ecc.). Ogni unità è quindi costruita su temi di attualità e cultura che vengono declinati attraverso generi testuali diversificati. Non si trascura tuttavia la grammatica per migliorare l’accuratezza espressiva e la capacità di riflessione linguistica. I principi dell’approccio comunicativo sono costantemente integrati dagli stimoli provenienti dagli approcci umanistico-affettivi, che vedono lo studente al centro del processo di acquisizione/apprendimento, impegnato sia nel “fare” con la lingua che nel lavorare su di essa. Nella proposta dei percorsi didattici, quindi, è stata posta grande attenzione agli aspetti motivazionali e al coinvolgimento dell’apprendente, sia presentando attività e testi significativi a livello di contenuti, sia stimolando la relazione tra pari all’interno del gruppo classe (per esempio attraverso attività in coppia, gruppo e squadra, anche con modalità ludiche). Questi percorsi dovrebbero agevolare il lavoro dell’insegnante impegnato a creare un contesto di apprendimento favorevole per adulti e giovani adulti, per i quali risultano importanti la partecipazione personale, l’integrazione delle esperienze pregresse e l’uso di modalità di lavoro attive e stimolanti. Nuovo Contatto B2 è caratterizzato da una particolare ricchezza e autenticità dell’input , sia orale che scritto, che sollecita anche l’apprendimento incidentale attraverso attività in cui lo studente è concentrato sul contenuto e non sulla forma linguistica. Per quanto riguarda la tipologia dei testi, viene offerta allo studente un’ampia gamma di generi e tipologie testuali per fornire un campione di lingua funzionale ai suoi bisogni comunicativi. Nella registrazione dei brani audio, in particolare, è stata fatta una scelta in direzione della naturalezza e della varietà sociolinguistica con contesti comunicativi variegati (conversazioni, interviste, trasmissioni radiofoniche ecc.). La pluralità e l’ampiezza degli stimoli dovrebbero favorire la rielaborazione autonoma della lingua e, soprattutto con studenti di lingue materne affini all’italiano, una maggiore rapidità di apprendimento. Nell’organizzazione dei contenuti si è optato per una struttura multisillabica – che trova una realizzazione anche visiva nella scansione dell’unità –, perseguendo un’equilibrata interazione tra i sillabi lessicale, funzionale e grammaticale e quelli relativi allo sviluppo delle abilità comunicative (comprensione orale, comprensione scritta, produzione e interazione orale, produzione scritta) e della competenza interculturale.

Obiettivi del livello B2 Il corso si rivolge ad apprendenti di livello intermedio (B1/B1+) che vogliano raggiungere il livello B2 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue. Il B2 è un livello che rispecchia le specificazioni del Livello progresso. Il progresso, rispetto al B1, si manifesta essenzialmente attraverso un’accresciuta capacità di interazione appropriata al contesto, con una maggiore naturalezza e fluenza, una più ampia capacità di gestire la conversazione e soprattutto una buona accuratezza sia nelle scelte lessicali che nell’uso delle strutture formali. Nel livello post-intermedio lo studente sviluppa competenze incentrate intorno a tre fuochi: l’efficacia dell’argomentazione, un’azione più articolata nell’interazione sociale e un nuovo grado di consapevolezza linguistica, sociolinguistica e pragmatica. Infatti uno studente con questo livello di competenza sa esprimere in modo piuttosto articolato un’opinione su un argomento di attualità, esponendo i pro e i contro delle diverse posizioni; è inoltre in grado di interagire con relativa scioltezza e spontaneità anche su temi complessi, tanto che l’interazione con un parlante nativo si sviluppa senza eccessiva fatica. © Loescher

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Presentazione del corso

Date queste peculiarità, nella selezione dei testi input  e dei sillabi, così come nella realizzazione dei percorsi, sono stati individuati e perseguiti i seguenti macro-obiettivi: • ampliare e affinare il vocabolario espandendo, sia in termini quantitativi che qualitativi, le aree semantiche di carattere generale legate ai domini privato e pubblico del livello B1, oltre ad arricchire il repertorio di termini più specifici e specialistici di nuovi domini legati a particolari settori (per esempio lingua del diritto e lingua dell’arte); • comprendere buona parte delle informazioni presenti in discorsi di una certa estensione, seguire argomentazioni anche complesse purché di argomento familiare, capire notiziari e trasmissioni radio relativi a fatti di attualità, film in lingua standard e testi scritti di una certa lunghezza di argomento generale provenienti dai media – quali articoli e servizi giornalistici o relazioni su questioni di attualità in cui l’autore esprime un punto di vista personale – , leggere testi narrativi contemporanei; • raccontare in modo articolato esperienze e avvenimenti del passato, gestendo sequenze temporali complesse (per esempio narrare la trama di un libro o di un film); • descrivere situazioni o personaggi ed esporre in modo chiaro e preciso svariati argomenti di specifici campi di interesse, anche di tipo culturale (letteratura, arte, economia ecc.); • esprimere con chiarezza punti di vista sostenendoli con opportune spiegazioni e argomentazioni; • interagire con correttezza ed efficacia in molti contesti dei domini pubblico, accademico, occupazionale ed educativo, per parlare di un’ampia gamma di argomenti di ordine generale; • scrivere testi chiari e articolati di diversa tipologia (narrazione, descrizione, argomentazione) su svariati argomenti, valutando informazioni e argomentazioni tratte da diverse fonti e sintetizzandole.

Struttura delle unità  Il volume si apre con un’unità introduttiva finalizzata alla conoscenza dei compagni e alla condivisione di ciò che si conosce dell’Italia e degli italiani; inoltre vengono riproposti i principali contenuti morfosintattici del livello B1 per un ripasso e una valutazione del livello iniziale della classe. Tutte le altre unità sono costruite attorno a diversi macro-temi e contesti comunicativi e sono strutturate in quattro macro-fasi: la prima prevede delle attività di motivazione per entrare nei temi proposti, la seconda offre dei percorsi di comprensione orale e scritta in cui contestualmente vengono focalizzati gli aspetti lessicali, la terza presenta gli aspetti grammaticali che interessano i contesti d’uso della lingua, la quarta propone attività di produzione libera in cui gli studenti sono portati a reimpiegare in modo più libero e creativo quanto appreso. Le attività proposte non devono necessariamente essere svolte in sequenza cronologica: pur mantenendo fermo il punto di partenza delle prime due macro-fasi (motivazione e comprensione scritta o orale), l’insegnante potrà decidere, in base alle proprie esigenze didattiche, come distribuire le attività di analisi, esercitazione e rinforzo degli argomenti lessicali e grammaticali, nonché quelle di reimpiego libero. Ciascuna stringa di esercizi costituisce un percorso unitario e concluso in sé ed è caratterizzata da un numero, declinato con una lettera dell’alfabeto a indicare lo specifico esercizio (per esempio 1a, 1b, 1c). Alla fine della sezione, o delle stringhe di esercizi, sono spesso presenti dei rimandi alle attività della Sezione esercizi, in cui vengono rinforzati o approfonditi i medesimi argomenti E 5, 6 . Particolari difficoltà o peculiarità sono indicate agli studenti con l’icona “attenzione!” . Le sezioni che ricorrono in ciascuna unità sono le seguenti: • Due pagine di motivazione/attivazione I temi dell’unità vengono introdotti attraverso fotografie e immagini collegate ad attività da svolgere oralmente ( brainstorming, associazione di parole/immagini ecc.) con lo scopo di avvicinare gli studenti agli argomenti e alle situazioni comunicative che verranno proposte, richiamando l’esperienza personale o le conoscenze pregresse sull’argomento, oppure presentando alcuni elementi lessicali utili. • Per capire Vengono presentati testi orali e scritti, caratterizzati dal punto di vista dei contesti culturali e delle regole sociali che governano la comunicazione, con l’obiettivo di potenziare le abilità ricettive e fornire modelli d’uso dell’italiano che vanno ad arricchire implicitamente l’interlingua © Loescher

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Presentazione del corso

dello studente. I brani degli ascolti, scaricabili dal sito www.imparosulweb.eu, sono contrassegnati dall’icona mp3 T 10  che indica il numero di traccia; le attività di comprensione prevedono, oltre a un breve esercizio di attivazione, più ascolti successivi con obiettivi didattici e richieste diversificati che vanno dal globale all’analitico. Anche per le letture, che sono tematicamente collegate agli argomenti dell’unità, sono proposte diverse tipologie di esercizi in relazione al genere di testo e allo scopo della lettura (per esempio capire i contenuti generali, cercare delle informazioni più di dettaglio) e attività di comprensione del lessico contestuale. In questa sezione, così come già avviene nel volume di livello B1, il lessico viene focalizzato direttamente nel contesto d’uso del testo orale e, soprattutto, scritto. Questo perché il livello di competenza dello studente, che può lavorare contemporaneamente sia sulla comprensione del testo che sulla focalizzazione di particolari elementi lessicali che da esso scaturiscono, permette una strutturazione più flessibile dell’unità con l’inserimento di attività di approfondimento lessicale legate al testo subito dopo il lavoro di comprensione. I testi dunque rappresentano anche uno spunto di approfondimento lessicale (per esempio con esercizi di ricerca di sinonimi contestuali) e diventano occasione per far riflettere gli studenti anche su alcuni elementi tipicamente grammaticali, quali per esempio le preposizioni, in una prospettiva di “contesto d’uso” attraverso la loro focalizzazione in un’attività ricorrente nelle unità (Preposizioni in contesto). Il lessico viene focalizzato con l’obiettivo sia di ampliare il repertorio lessicale degli apprendenti sia, soprattutto, di svilupparne la padronanza con attività di sistematizzazione e potenziamento degli aspetti produttivi, specialmente nell’uso delle collocazioni, dei sinonimi e della grammatica della parola. A questo scopo ricorre un’attività relativa a una famiglia di parole per evidenziare gli aspetti derivazionali e composizionali del lessico. Il lavoro sulle regole di formazione di una parola assume una certa importanza e prevede l’ampliamento di categorie di parole appartenenti alle sfere semantico-lessicali focalizzate nelle unità (per esempio nomi derivati da verbi:  smaltimento, imballaggio; verbi causativi in  -izzare e nomi derivati:  sensibilizzare, sensibilizzazione; aggettivi derivati da nomi: idrico, fluviale; nomi composti: portaombrelli , salvaschermo). Le attività propongono inoltre un arricchimento qualitativo legato ai significati periferici delle parole (connotativi, metaforici, appropriati sociolinguisticamente per registro e sottocodice). Sono anche previsti esercizi per accrescere la disponibilità di aggettivi (per esempio per descrivere cose, attività, persone e luoghi) e di espressioni per manifestare opinioni. Si evidenziano espressioni idiomatiche e proverbi di uso comune (per esempio alla mano, essere un pezzo di pane) in genere offerti dai testi dell’unità. Per quanto riguarda le attività di ascolto in particolare, è stata posta molta attenzione alla focalizzazione di elementi di natura pragmatica caratteristici della lingua parlata che emergono dai testi, come i diversi tipi di segnali discorsivi (elementi linguistici che assumono funzioni diverse nel discorso a seconda del contesto), di interiezioni (brevi esclamazioni che esprimono valori diversi in relazione soprattutto all’intonazione) e di espressioni colloquiali. In particolare, per quanto riguarda i segnali discorsivi, elementi tipicamente polifunzionali, vengono focalizzate le diverse funzioni a seconda del contesto d’uso (per esempio funzioni interazionali per gestire i ruoli sociali e affettivi tra i parlanti, oppure funzioni metatestuali per segnalare la strutturazione e l’organizzazione del discorso). Infine, in questa sezione alcuni aspetti culturali che caratterizzano i temi e i documenti proposti vengono esplicitamente focalizzati nella finestra Confronto tra culture per consentire allo studente di riflettere sulle specificità della cultura italiana anche attraverso un confronto con il proprio Paese. • Grammatica Viene introdotta in modo induttivo con dei percorsi che stimolano la ricerca attiva della regola e la riflessione sull’uso delle strutture da parte dello studente. Gli argomenti vengono esplorati attraverso un percorso che consente di evidenziare le strutture emerse dai testi, di analizzarle e di reimpiegarle dapprima in esercizi di tipo strutturale (spesso con modalità ludiche attraverso giochi di carte ecc.) per favorire la fissazione, e successivamente in attività di produzione guidata o libera. Le strutture morfosintattiche previste dal sillabo sono presentate gradualmente, secondo un modello “a spirale”, anche attraverso percorsi diluiti su più unità, come per esempio la concordanza dei tempi al congiuntivo. Pertanto sono presenti, in particolare nella Sezione esercizi , attività di ripasso di elementi già introdotti nei livelli e nelle unità precedenti (contrassegnati dall’icona “ripasso” ) nonché esercizi di approfondimento che completano le strutture focalizzate o presentano strutture meno centrali nel sillabo © Loescher

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Presentazione del corso

di questo livello (contrassegnati dall’icona “espansione” ). Nella Sezione esercizi  vengono inoltre proposti, in modo ricorrente, dei percorsi di rinforzo sull’uso di articoli, preposizioni, connettivi, oltre che sulla punteggiatura e l’ortografia. Le regole trattate sono completate e presentate in modo sistematico nella Sintesi grammaticale in fondo al libro, che comprende anche gli argomenti dei volumi precedenti (Nuovo Contatto A1, p. 74  suggerisce in qualche ca A2 e B1), in parte ripresi ed espansi. Nella Sezione esercizi  l’icona so le pagine di riferimento a questa sezione, qualora l’esercizio presenti degli argomenti non trattati nelle unità. • Produzione libera Vengono proposte delle attività perlopiù orali che prevedono il reimpiego libero di quanto appreso nell’unità, a livello lessicale, funzionale e grammaticale, ma che hanno come focus la comunicazione dei contenuti, ovvero attività in cui è privilegiata la fluenza rispetto alla correttezza (vedi oltre i paragrafi Produzione orale, Produzione scritta e Gli errori nelle attività di produzione). Queste attività non devono essere necessariamente svolte tutte a chiusura dell’unità, sarebbe piuttosto opportuno proporle a conclusione delle unità di lavoro su singoli elementi lessicali e/o grammaticali. In ogni caso, in qualunque punto dell’unità vengano proposte, è necessario verificare che le strutture linguistiche richieste siano già state focalizzate o siano a disposizione dell’apprendente. • Per scrivere Considerata l’importanza della competenza di produzione scritta per il livello B2, in ciascuna unità (con l’eccezione dell’unità introduttiva) è prevista una sezione specifica dedicata alla scrittura. La sezione, pur in uno spazio contenuto, cerca di coniugare l’approccio umanistico-affettivo, fornendo attività e tematiche motivanti per portare gli studenti a scrivere, con l’approccio neoretorico che privilegia invece l’analisi e la pratica della struttura dei testi e dei meccanismi di composizione. Ciascuna unità, a seconda del tema trattato, focalizza una specifica tipologia testuale (testo argomentativo, testo narrativo, testo espositivo e testo descrittivo) con l’obiettivo di guidare lo studente a scrivere testi di generi diversi (lettera di opinione, racconto personale, articolo di giornale, descrizione di un edificio storico, messaggio su un forum per esprimere opinioni personali) attraverso un percorso graduale che va da attività di prescrittura alla scrittura libera, passando attraverso la scrittura addestrativa e guidata per familiarizzare con le strutture del genere testuale e con il lessico che lo caratterizza. • La lingua di… Considerata l’importanza, nel livello B2, dell’avvicinamento alle lingue settoriali e ai rispettivi settori di specializzazione, ciascuna unità (di nuovo con l’unica eccezione dell’unità introduttiva) presenta una specifica sezione dedicata ai linguaggi specialistici e/o settoriali. In particolare vengono focalizzate la lingua della scienza, del diritto, della politica, dell’arte e dell’economia, ovvero i linguaggi legati ai temi trattati nelle unità. Nelle attività vengono esplorate alcune caratteristiche specifiche di questi linguaggi, quali la ricorrenza di alcune strutture morfosintattiche (per esempio forme impersonali, passivi, nominalizzazioni ecc.) e la peculiarità del lessico (polisemia, tecnicismi, meccanismi di suffissazione, fraseologia specifica ecc.). Il percorso prende quindi le mosse da un testo su cui vengono proposte attività di comprensione e di analisi, per terminare, dove possibile, con attività di produzione orale o scritta. • Dossier cultura Oltre a quanto presentato nei testi e nei box Confronto tra culture, ad alcuni aspetti della cultura italiana collegati ai temi delle unità viene dedicato uno spazio specifico di ap profondimento attraverso l’uso di immagini e nuovi testi. In ogni dossier gli elementi culturali trattati sono focalizzati attraverso la lente di una delle arti (l’arte, la fotografia, il fumetto, la letteratura e il cinema). I temi messi a fuoco sono: Regione che vai… bellezze che trovi. L’Italia in lungo e in largo (regioni italiane e prodotti tipici); Non è tutto pattume quel che c’è nel cassonetto. Dimmi cosa riusi e ti dirò che artista sei  (trash art  e arte del riciclo); Fotografare la solidarietà. Volere è potere: ritratti di cittadinanza attiva  (il volontariato italiano attraverso la fotografia); Storie a fumetti  (breve storia del fumetto italiano); Dante Alighieri e la storia di Paolo e Francesca  (Dante Alighieri, la Divina Commedia e l’episodio di Paolo e Francesca); Il cinema... è servito! (la rappresentazione del cibo nel cinema italiano). SG

A inizio volume (alle pp. 26-27, dopo l’unità Pronti e via!) e alla fine (alle pp. 142-143, dopo l’unità 5) si trova un gioco dell’oca, “Che cosa sai ‘fare’ in italiano?”, da svolgere a piccoli gruppi, con una serie di brevi task  (sia monologici che interattivi) che riprendono le principali funzioni comunicative e gli am© Loescher

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Presentazione del corso

biti lessicali del livello precedente, B1, e del B2. Queste brevi  performance orali, che vengono valutate dai compagni del gruppo, possono essere un utile strumento per testare, con una modalità ludica, la competenza comunicativa e pragmatica a inizio e fine corso oppure alla fine di ogni unità. Oltre alle unità, la parte a colori del volume contiene una corposa Appendice che raccoglie il materiale utile per lo svolgimento di alcune attività proposte nelle unità, come per esempio schede e materiali diversificati per lavori di coppia e attività con gap informativo, oppure carte per giochi e role play . Le pagine in bianco e nero a fine volume, che hanno una numerazione autonoma, contengono la Sezione esercizi  e la Sintesi grammaticale. • Sezione esercizi Integra i materiali presentati nelle unità: gli esercizi, circa 20-25 per unità, sono di varia natura (comprensione orale, comprensione scritta, lessico,  grammatica e  punteggiatura/orto grafia) e possono essere svolti autonomamente dagli studenti oppure in classe per approfondire o rinforzare alcune strutture o abilità. Gli esercizi contrassegnati dall’icona “espansione” introducono argomenti correlati ma non focalizzati nei percorsi delle unità, e dovrebbero preferibilmente essere svolti in classe; gli esercizi contrassegnati dall’icona “ripasso” servono a rinforzare elementi già introdotti precedentemente. • Sintesi grammaticale In queste pagine vengono schematizzati, in modo sistematico e coerente con il livello di competenza, gli argomenti grammaticali messi a fuoco nelle unità attraverso percorsi induttivi e graduali (oltre a quelli già sviluppati nei volumi precedenti di livello A1, A2 e B1). Queste pagine potranno essere utilizzate sia dallo studente come strumento di consultazione e approfondimento nelle fasi di lavoro autonomo sia dall’insegnante per il riepilogo di nuove regole a fine unità o per eventuali revisioni. Oltre a questa guida, altri strumenti sono disponibili online e scaricabili dal sito www.imparosulweb.eu, tra cui: • un test finale per ogni unità, che può essere utilizzato come momento di verifica e/o ripasso di quanto è stato appreso (ogni test comprende una prova di comprensione scritta, una di lessico e testualità e una di grammatica); • un test di livello B2, da somministrare a completamento del manuale per valutare la comprensione orale, la comprensione scritta, le competenze lessicali e grammaticali, la produzione scritta e la produzione orale.

Suggerimenti per lo svolgimento delle attività  Comprensione orale

L’ascolto “autentico” è un’attività in cui è richiesta allo studente la comprensione di contenuti espressi in contesti autentici, caratterizzati quindi da tutti gli elementi di “disturbo” che caratterizzano il parlato (rumori di fondo, sovrapposizioni di turni ecc.). È dunque essenziale che l’insegnante rassicuri fin dall’inizio gli studenti dicendo che l’ascolto è un’attività difficile perché le parole “volano” e perché, a differenza della lettura, non si può imporre all’attività un ritmo personale; è importante sottolineare che non è necessario capire tutto, ma è fondamentale allenarsi. Prima di iniziare l’attività di ascolto è opportuno confrontarsi con gli studenti sulle modalità di comprensione. Potete scrivere sulla lavagna CAPIRE  NON CAPIRE e chiedere alla classe se è vero che quando si ascolta si capisce tutto o non si capisce niente; cercate di convincere gli studenti che si tratta di una dicotomia falsa (fate dunque una croce su “capire  non capire” che avevate scritto alla lavagna) e che quando si ascolta si capisce sempre almeno un po’ (per esempio una parola, un’intonazione) e comunque si possono fare ipotesi. Servendovi di un grafico (vedi p. 9), spiegate che la comprensione è una questione di gradi: “Tra capire tutto e non capire niente posso capire un po’ di più a ogni ascolto, per esempio posso pormi come obiettivo del primo ascolto di capire l’1% e aumentare la percentuale negli ascolti successivi”. © Loescher

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Presentazione del corso

100% tutto

CAPIRE

20% un po’ niente

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n° ascolti È quindi fondamentale proporre più ascolti dello stesso testo, eventualmente negoziando con la classe il numero di riascolti da fare (2, 3, 4) affinché gli studenti si ritengano soddisfatti e sentano che riascoltando possono capire qualcosa di nuovo. Per favorire la comprensione è importante proporre una fase di attivazione (“Prima di ascoltare”), in cui viene introdotta la situazione nella quale si svolgerà la conversazione, oppure si invitano gli studenti a fare previsioni su che cosa gli interlocutori si diranno. Prima di svolgere i compiti previsti nella sequenza, potete proporre un primo ascolto senza correzione seguito da un confronto a coppie (o in plenum se troppo difficile) su che cosa ricordano. Ciascuno degli ascolti indicati nel libro prevede un compito specifico per motivare il riascolto; potete prevedere una fase di verifica finale plenaria, che di solito viene richiesta dagli studenti, avendo tuttavia chiaro che la verifica non serve ad accrescere la capacità di comprensione, ma a togliere gli studenti da eventuali situazioni di incertezza. Per alcuni brani, in particolare sezioni di un dialogo già ascoltato in precedenza, viene a volte proposto un ascolto analitico focalizzato su alcune strutture della lingua, tipicamente i segnali discorsivi, che lo studente deve cercare di capire allo scopo di completare un frammento di testo. Si tratta di un’attività di esplorazione induttiva della lingua poiché i frammenti individuati saranno poi oggetto di analisi e riflessione. Dettato puzzle Nella Sezione esercizi  viene proposta in quasi tutte le unità un’attività di ascolto analitico su uno dei bra-

ni di ascolto sul quale è già stata fatta dell’attività di comprensione dei contenuti. Gli studenti riascolteranno un brano da cui sono state eliminate delle stringhe di parole, tipicamente espressioni del parlato e segnali discorsivi. L’obiettivo dell’esercizio è portare gli studenti non solo a riconoscere con l’orecchio nel continuum del discorso parole che sono già state incontrate, ma anche ad attivare le proprie conoscenze della lingua per completare in modo coerente un testo, sviluppando delle strategie induttive di compensazione. Fate ascoltare il brano una volta, poi proponete un confronto a coppie suggerendo di tenere presenti anche gli aspetti grammaticali e la coerenza semantica. Proseguite con ulteriori ascolti seguiti dal confronto a coppie, fino a quando la maggior parte degli studenti avrà completato il brano. Verificate in plenum. Comprensione scritta

Le attività di lettura si basano in genere, come per l’ascolto, su un approccio di tipo ricorsivo: lo studente viene invitato a leggere più volte un testo, ogni volta con obiettivi specifici, con una progressione che va dal globale all’analitico. Questa impostazione didattica ha l’obiettivo di abituare lo studente ad applicare strategie di lettura che già utilizza nella propria lingua madre, per stimolare la consapevolezza che non esiste un unico modo di leggere un testo, ma modi diversi per scopi diversi. © Loescher

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Presentazione del corso

È inoltre importante convincere gli studenti che non è necessario capire parola per parola un testo e che è sconsigliabile l’uso del dizionario durante le attività di comprensione, perché è fondamentale sviluppare la capacità di attivare strategie di comprensione globale e di fare ipotesi e inferenze laddove può mancare una conoscenza pregressa. Si possono suggerire agli studenti diverse tecniche di lettura che andrebbero adottate in funzione del tipo di compito: la lettura esplorativa/selettiva ( scanning), con cui lo studente scorre velocemente il testo avanti e indietro alla ricerca di un’informazione specifica (per esempio percentuali, nomi propri); la lettura orientativa ( skimming), che serve a seguire velocemente lo sviluppo sequenziale del testo per cogliere il contenuto generale; la lettura globale, che prevede una lettura lineare del testo soffermandosi sui nuclei portanti del contenuto. Per aiutare gli studenti ad applicare strategie adeguate a testi/scopi specifici, potete fornire un tempo limite, da stabilire di volta in volta, in relazione a ciascun tipo di lettura che chiedete di svolgere. Per quanto riguarda le modalità di presentazione delle attività di lettura si consigliano tre momenti, in genere già previsti nelle attività del volume: prima della lettura, in cui in plenum o a coppie/gruppi si motivano gli studenti alla lettura e si forniscono parole chiave per la comprensione del testo; durante la lettura, in cui è previsto un lavoro individuale attraverso più letture fatte a bassa voce, ciascuna con un obiettivo specifico; dopo la lettura, in cui si confrontano i propri risultati con quelli di un compagno. Produzione orale

Le tecniche didattiche per lo sviluppo della produzione libera orale favoriscono invece un reimpiego più creativo e sono proposte in coppia/gruppo con i pari, permettendo così all’insegnante di rimanere fuori dall’interazione e di organizzare come un “regista” la scena. In particolare per le attività di role-play , in cui gli studenti devono mettersi in gioco rischiando di “perdere la faccia”, l’insegnante deve prestare particolare attenzione alla formazione delle coppie / dei gruppi e all’assegnazione dei ruoli. Per la buona riuscita delle attività di produzione libera è fondamentale curare nei dettagli i diversi momenti del percorso: • la consegna, in cui si spiega l’attività e si forniscono informazioni sul luogo della comunicazione, il ruolo dello studente (reale o immaginario) e del/dei compagno/i, e lo scopo dell’attività; • l’organizzazione, in cui si organizza lo spazio in funzione della situazione comunicativa e si fornisce un tempo limite per raccogliere le idee e prepararsi a recitare la propria parte; • l’interazione, durante la quale gli studenti comunicano tra di loro e l’insegnante resta invece in secondo piano, pur avendo un ruolo attivo nel fornire consulenza linguistica su richiesta e nell’ascoltare gli studenti per recuperare informazioni importanti sullo sviluppo della loro interlingua, annotando espressioni scorrette ed errori che si potranno, se necessario, riprendere in un momento successivo; • la conclusione, in cui, al termine del tempo assegnato, l’insegnante interromperà l’attività e si complimenterà con gli studenti per la quantità (non per la qualità) di lingua prodotta, riflettendo con loro sul raggiungimento dell’obiettivo dell’attività. Produzione scritta

In questa fase dell’apprendimento la scrittura comincia ad avere un ruolo di un certo peso rispetto alle abilità ricettive e alla produzione orale. Pertanto è importante che gli studenti siano portati ad allenare anche questa modalità di comunicazione, abituandosi a scoprire e ad utilizzare le specificità della lingua scritta e di alcuni generi testuali tipici non solo del dominio privato (per esempio pagine di diario, lettere), ma anche di quello pubblico (lettere di opinione, blog, lettere di lamentela ecc.). Nella fase di produzione libera è necessario far capire agli studenti che l’obiettivo della scrittura è una comunicazione non solo efficace ma anche corretta sul piano formale e appropriata sociolinguisticamente. Prima e dopo l’attività di scrittura è estremamente importante dare spazio a dei momenti di riflessione sulla produzione scritta, per migliorare la capacità di rendere più articolata la struttura sintattica e più curata la scelta lessicale. In particolare la correzione degli errori serve a stimolare negli apprendenti la capacità di riflettere sulla lingua e sul proprio apprendimento, nonché a evitare di portare alla cosiddetta “fossilizzazione” alcune abitudini linguistiche errate. © Loescher

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Presentazione del corso

Gli errori nelle attività di produzione

Per sviluppare le abilità di produzione è fondamentale promuovere un’idea non punitiva dell’errore e quindi adottare tecniche di correzione che siano basate su una concezione umanistico-affettiva della didattica e che portino a sviluppare la capacità di autocorrezione. Questo significa sostenere atteggiamenti induttivi, di riflessione e scoperta dell’errore e dunque di riconoscimento della tipologia di errore. L’autocorrezione può diventare un percorso lungo, ma non inutile, che dovrà essere sollecitato e sostenuto dall’intervento del docente, della classe o di strumenti specifici (per esempio un dizionario o la Sintesi grammaticale in fondo al volume). Questo processo di analisi e correzione degli errori può avvenire in modo diversificato a seconda dei momenti, guidato dal docente che dovrà operare come “facilitatore” del processo di autocorrezione. • Correggere la produzione orale Per fornire un feedback efficace sulla produzione orale è necessario innanzitutto decidere quando e come correggere, anche distinguendo tra le attività che promuovono l’accuratezza e quelle che hanno come scopo la fluenza. Nel primo caso la correzione sarà opportuna e mirata, nel secondo sarà differita per non ostacolare il flusso della comunicazione. È evidente che non è realistico e funzionale aspettarsi una comunicazione perfettamente corretta, ma è bene incoraggiare gli studenti a produrre superando l’ansia della correzione e perfezione a tutti i costi; l’insegnante potrà annotarsi gli errori più rilevanti e intervenire ad attività conclusa in modo selettivo e oculato, correggendo e/o facendo correggere gli errori che inficiano l’efficacia comunicativa o che più rischiano di fossilizzarsi. A partire da questi presupposti, sono possibili diverse e alternate strategie di feedback: - anche se la correzione immediata da parte dell’insegnante è tendenzialmente da evitare, di per sé non è negativa se vissuta in maniera non punitiva. Per esempio può essere utilizzata quando non c’è tempo per una correzione più articolata e lunga o quando l’aiuto dell’insegnante viene richiesto esplicitamente da uno studente che ha notato un errore; - il docente può intervenire su errori momentanei perché si trova in una fase della lezione il cui obiettivo è la pratica controllata delle forme e non la comunicazione fluente. Si possono utilizzare anche strategie indirette (per esempio stimolando l’autocorrezione attraverso un richiamo discreto o strategie non verbali quali una particolare espressione facciale o un gesto). Questo però implica una costante attenzione a quanto è stato svolto durante la lezione o a ciò che è lecito aspettarsi che gli studenti abbiano appreso e acquisito; - l’insegnante non reagisce per nulla. Sente l’errore, ma apparentemente “lascia correre”: in realtà annota gli errori più significativi, o quelli relativi ad aspetti focalizzati nelle lezioni e, in un secondo momento, li propone alla classe o al singolo studente sollecitando l’autocorrezione. Ignorare completamente gli errori può rivelarsi una buona strategia per potenziare la disponibilità a comunicare rimuovendo i fattori ansiogeni del controllo; tuttavia trascurare l’aspetto dell’accuratezza significa, da un lato, sottovalutare il problema e, dall’altro, non sfruttare le opportunità che il contesto della classe può offrire. L’errore, infatti, sottende strategie di apprendimento, come per esempio la formulazione delle ipotesi, che attraverso la correzione possono essere immediatamente e consapevolmente analizzate con l’obiettivo di un miglioramento. Non va inoltre dimenticato che un pubblico adulto tende ad aspettarsi un riscontro puntuale da parte dell’insegnante per acquisire una maggiore consapevolezza riguardo al proprio percorso di apprendimento. • Correggere la produzione scritta Perché la correzione non sia un’esperienza frustrante e poco produttiva, è opportuno chiedersi che cosa sia più importante correggere e che importanza dare all’errore – a seconda degli obiettivi didattici e del tipo di studente –, tenendo presente che alcuni errori sono non solo inevitabili, ma anche spie di un apprendimento in corso. Ecco alcune “linee guida” che potranno aiutarvi a individuare criteri e modalità per la correzione: - tenete distinta la correzione dalla valutazione e cercate di avere un atteggiamento di comprensione che non stigmatizzi l’errore; - rispettate quanto più possibile l’intenzione comunicativa, sforzandovi di non “interpretare” quanto lo studente ha cercato di esprimere; - fate attenzione alla specificità dello studente sia in relazione al tipo di errori (per esempio errori dovuti all’interferenza della lingua materna che possono fossilizzarsi) che alla sua personalità; - adottate modalità di correzione che mettano lo studente in condizione di intervenire attivamente © Loescher

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Presentazione del corso

sulla propria produzione (la correzione risolutiva, quella cioè in cui l’insegnante fornisce una versione corretta degli errori, rischia di abituare lo studente a un ruolo passivo); - quando possibile, evidenziate anche gli aspetti positivi per rinforzare l’autostima e la motivazione. Per quanto riguarda la correzione propriamente detta, se nelle prime fasi del percorso di apprendimento è opportuno adottare come principale criterio il parametro della comprensibilità (l’insegnante si mette semplicemente nel ruolo del lettore e chiede spiegazione di quanto non ha capito), a questo livello di competenza è importante individuare delle modalità per segnalare allo studente le costruzioni che differiscono dalla norma (in termini di adeguatezza formale, espressiva, sociolinguistica, testuale), in particolare quelle che lo studente stesso potrebbe essere in grado di correggere.

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Soluzioni Manuale © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

Pronti e via! Un viaggio in Italia Si tratta di un’unità di apertura finalizzata a presentarsi e a conoscere i propri compagni di classe condividendo conoscenze e opinioni sull’Italia e gli italiani (abitudini, personaggi famosi, città, monumenti ecc.) e confrontandosi sul tema degli stereotipi culturali. I percorsi di riflessione sulla lingua permetteranno di fare il punto sulle strutture focalizzate nel livello B1 (tempi verbali del passato, congiuntivo presente, forma passiva, pronomi).

pp. 8-9 1

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Risposta aperta.

Spiegate l’attività dando un esempio di alcune delle cose che voi mettereste in valigia. Dopo aver lasciato agli studenti il tempo per mettere a fuoco individualmente gli elementi richiesti, formate dei gruppi di tre e chiedete loro di presentarsi ai compagni descrivendo il contenuto della loro valigia. Risposta aperta. Formate nuovi gruppi: l’attività dà lo spunto per condividere gli stereotipi più diffusi sull’Italia e gli italiani preparando gli studenti alla lettura dei testi delle pp. 10-11, ma è anche l’occasione per sollecitare la conoscenza tra gli studenti. In alternativa, potete proporre l’attività con una modalità più ludica creando delle carte con le singole opinioni che gli studenti dovranno pescare e commentare esprimendo la loro opinione.

pp. 10-14

Per capire 1a

Risposta aperta.

Prima di iniziare la lettura, anticipate che, dopo l’introduzione, leggeranno solo una parte dell’articolo per scambiare con il compagno le informazioni raccolte. Seguirà una lettura completa dell’articolo. 1b Risposta aperta. 1c 1 A causa del fenomeno migratorio che li ha visti espatriare in tutto il mondo e per gli stereotipi che si portano appresso. 2 Su alcuni pregiudizi etnici

alimentati da alcuni comportamenti (veri o presunti) degli italiani in Italia e all’estero. 3 Nei primi decenni del Novecento e nel secondo dopoguerra, in relazione ai fenomeni migratori. 4 Ora che anche l’Italia è diventato Paese d’immigrazione, alcuni italiani puntano il dito contro gli stranieri, proprio come era successo agli italiani emigrati all’estero. 5 La disorganizzazione, l’essere approssimativi, la poca voglia di lavorare e la non accettazione delle regole e della disciplina. 6 L’associazione è legata al rapporto degli italiani con alcune organizzazioni criminali, ma anche al fatto che ancora oggi la cronaca parla di crimini mafiosi. 7 Perché moltissimi italiani, anche se vivono all’estero, non parlano bene le lingue straniere. 8 Sulla cadenza, sull’accento e sul gesticolare. 9 Gli stranieri hanno un’idea stereotipata e superficiale della dieta mediterranea e non sempre la associano alla cucina italiana, che per loro è solo pizza, spaghetti “bolognese”, pasta con meatball  e salsa Alfredo. 1d 1 g; 2 b; 3 f; 4 a; 5 c; 6 l; 7 d; 8 h; 9 m; 10 e; 11 n; 12 i. 1e 1 alla; 2 per; 3 alla, di; 4 in; 5 sulle; 6 di; 7 di; 8 per; 9 -; 10 a; 11 all’; 12 di. 2a Luigi: 1 negli Stati Uniti, prima a Madison (Wisconsin), ora a Orlando (Florida); 2 dal 1998; 3 prima studiava, ha fatto un dottorato in Italianistica, mentre ora è professore di Lingua, letteratura e cultura italiana; 4 negli Stati Uniti, soprattutto gli studenti, hanno una visione romantica dell’Italia, spesso comunicata dai media; di fatto hanno le idee un po’ confuse, perché non hanno ben chiara la situazione effettiva dell’Italia; 5 le belle città da visitare, le belle spiagge e il buon cibo; 6 soprattutto personaggi del mondo del cinema come Sophia Loren e Roberto Benigni; 7 sono visti in modo stereotipico come persone sanguigne sempre pronte a scaldarsi e ad appassionarsi (soprattutto al Sud), mentre gli italiani del Nord sono visti come freddi e ragionatori. Francesca: 1 in Spagna, a Madrid; 2 per nove mesi; 3 insegnava italiano; 4 -; 5 il cibo e il cinema; 6 personaggi del mondo del cinema come i registi Fellini e Tornatore, del mondo della politica come © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Berlusconi e Prodi, sportivi come Capello; 7 l’uomo italiano è considerato bellissimo e affascinante, ma anche maschilista, seduttore e mammone. Soluzioni possibili: 1 non capiscano, non sappiano molto bene; 2 penso a, ricordo; hanno qualche rapporto; 3 è in primo piano; 4 per viaggiare; 5 avrai avuto la possibilità; 6 mi ha meravigliato, mi ha impressionato. 1 posso cominciare con un esempio / innanzitutto; 2 come dicevo prima / come torno a dire; 3 penso di poter dire / potrei dire / la mia impressione è che / mi sembra di poter dire / mi sembra che. Produzione libera. I tre Paesi sono: Brasile; Australia; Gran Bretagna. Produzione libera. Proponete l’attività in forma ludica come gara a squadre, eventualmente formando gruppi di nazionalità omogenea. Raccogliete i bigliettini e leggeteli ad alta voce, assegnando un punto a ogni squadra che indovinerà il Paese rappresentato.

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pp. 15-21

Grammatica  Risposta aperta. 1b Risposta aperta. 1a

Si tratta di una pubblicità amatoriale volta a favorire il turismo a Roma mediante alcune immagini di film, recenti e non, girati nella capitale; è stata ideata dal gruppo “Gulliver” per l’esame di Mediologia presso l’Università La Sapienza (montaggio a cura di Alberto Cerqua). Le sequenze sono tratte da: Il  gladiatore, Angeli e Demoni , Vacanze romane, Un americano a Roma, La dolce vita, Jumper , Manuale d’amore, Manuale d’amore 2 (capitoli successivi), Notte prima degli esami , Notte prima degli esami - Oggi , Mangia prega ama, 2012, Ho voglia di te, La finestra di fronte e Parlami d’amore. La colonna sonora è Cuore sacro di Andrea Guerra, dall’omonimo film di F. Özpetek. Monumenti principali: Colosseo (sullo sfondo in lontananza: altare della Patria a Piazza Venezia), fontana di Trevi, piazza San Pietro, Ponte Milvio, Piazza Navona, Ponte Sant’Angelo, Piazza di Spagna, Pantheon, Arco di Trionfo di Costantino, Bocca della Verità, Castel Sant’Angelo. 1c 1 Le belle piazze e le fantastiche chiese, le trattorie tipiche. 2 La stazione Termini caotica e poco romantica, le viuzze claustrofobiche e infernali, la mancanza di attenzione ai pedoni, il servizio lento al ristorante, il traffico, il sistema di trasporto pubblico

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(scarsa funzionalità della metropolitana, la difficoltà di utilizzo degli autobus e di reperimento dei biglietti). Regola: 1 b; 2 g; 3 c; 4 e; 5 a; 6 f; 7 d. Domande: Raccontano fatti del passato che durano per un tempo preciso, definito. 1 È stata; 2 usciva; 3 era; 4 È stato; 5 ho apprezzato; 6 ero partito; 7 avevo visitato; 8 ho visto; 9 sono entrato; 10 sembrava; 11 ha avuto; 12 Sono arrivato; 13 era; 14 sono riuscito; 15 Volevo; 16 sono/ho dovuto; 17 era/è pesato; 18 ho cambiato; 19 ho apprezzato; 20 sono arrivato; 21 ero; 22 ho pensato; 23 riuscivo. La principessa Anna, che si trovava a Roma per una visita diplomatica, non sopportava più gli obblighi del suo ruolo e per questo ha deciso di scappare e di visitare la città. Stanca, si è addormentata su un muretto. Fortunatamente Joe Bradley, un giornalista americano che passava di lì, l’ha vista e l’ha portata a casa sua. Il giorno successivo, leggendo il giornale, Joe, che non sapeva niente della ragazza, ha scoperto la sua vera identità e insieme a un amico fotografo ha deciso di fare un servizio sulla faccenda. Anna, che nel frattempo si era svegliata, è uscita di casa e ha iniziato a visitare Roma come una normale turista. Bradley, che l’aveva seguita, ha fatto finta di incontrarla per caso. Poi le ha mostrato la città, mentre il fotografo suo amico scattava ai due molte foto. La visita di Roma inaspettatamente ha fatto nascere l’amore tra Anna e Bradley. Intanto la polizia stava cercando Anna: quando l’ha trovata, ha cercato di riportarla a palazzo, ma la principessa ha deciso di scappare con Bradley. La mattina successiva, però, Anna ha capito che il suo dovere era tornare a palazzo. I due si sono rivisti qualche ora più tardi in una conferenza stampa, dove Bradley ha consegnato alla principessa le foto delle sue “vacanze romane” e le ha detto addio per sempre. 1 siano; 2 abbiano; 3 bevano; 4 mangino; 5 siano; 6 siano; 7 accettino; 8 inviti; 9 assomiglino; 10 si sentano; 11 pensino; 12 si piacciano; 13 siano; 14 sia; 15 si considerino. a esprimere opinioni: 5, 9, 10, 14; b esprimere dubbio o incertezza: 2, 3, 4, 11; c esprimere sentimenti e stati d’animo: 1, 6, 7, 12, 13, 15; d esprimere desiderio o volontà: 8. Gioco. Preparate per ciascuna coppia un dado e un mazzo di carte fotocopiando p. 144 (Appendice). Uno studente estrae una carta e tira il dado: il numero che ne risulta indica la persona a cui deve essere coniugato il verbo (1 = io, 2 = tu, 3 = lui/lei , 4 = noi , © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Manuale

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5 = voi , 6 = loro). Il compagno controlla. Volendo, si può utilizzare una modalità ludica stabilendo un tempo massimo (5-10 secondi) per la produzione del verbo coniugato. Gioco. Fate lavorare gli studenti in gruppi di tre. Fornite a ciascun gruppo un mazzo di carte fotocopiando p. 145 (Appendice). A turno ciascuno pescherà una carta e leggerà la richiesta al compagno, il quale dovrà rispondere utilizzando dei verbi coniugati al congiuntivo. Gli studenti potranno utilizzare le carte del mazzo due volte, leggendo la richiesta ogni volta a un compagno diverso. Frasi: 1 siamo visti, ci vengono riconosciute; 2 venivano chiamati; 3 viene considerata; 4 siano state fondate e nutrite. Regola: a Si costruisce con l’ausiliare essere/venire allo stesso modo e tempo che ha il verbo nella corrispondente frase attiva e con il participio passato del verbo principale; l’agente viene introdotto dalla preposizione da; l’ausiliare venire si può usare solo se, nella corrispondente frase attiva, il verbo è coniugato a un tempo semplice e se il verbo ha un significato “dinamico”, di azione concreta. b La frase passiva viene usata per mettere in evidenza l’azione o il complemento oggetto. 1 era stato introdotto; 2 venivano/erano influenzate; 3 è stata esportata; 4 è stata dipinta; 5 è conosciuta; 6 veniva/era cucinata; 7 è stata vissuta; 8 era/veniva parlato. 1 L’Italia viene/è dipinta da molti come un Paese pieno di sole e di bella gente. 2 A Venezia gite in gondola vengono/sono offerte ai turisti dagli alberghi più lussuosi. 3 Il formato mp3 è stato inventato da Leonardo Chiariglione, un ingegnere italiano di Torino. 4 Molte tracce artistiche e storiche sono state lasciate in tutta Italia dal Rinascimento. 5 Il turismo d’arte viene/è considerato dagli italiani un’importante fonte di reddito. 6 Negli anni i rapporti commerciali con gli altri Paesi europei sono stati intensificati dall’Italia. 7 Il caffè viene/è fatto dagli italiani con pochissima acqua. 8 Credo che ogni anno la città di Firenze sia/venga visitata da migliaia di turisti stranieri. 9 Il progetto per la nuova autostrada verrà/sarà valutato a breve dal Governo. 10 Nell’Ottocento l’Italia era/veniva considerata da molti artisti la patria della cultura europea. 1 a Lo, b ne; 2 a Gli, b Lo; 3 a l’, b la; 4 a Me ne, b Le; 5 a Le, b La; 6 a Ci, b Ce ne; 7 a Mi, b Lo; 8 a li, b te li; 9 a Le, b le, lo; 10 a ne, b Le, le; 11 a Gli, b Le.

pp. 22-23

Produzione libera  1

Produzione libera.

Proponete questa attività dopo avere lavorato sul percorso “Ma sarà vero?” alle pp. 10-12. Iniziate con un brainstorming per ricordare alcuni degli stereotipi discussi  (gli italiani gesticolano molto, mangiano sempre la pasta ecc.) e fornite qualche esempio degli stereotipi che ci sono in Italia su altri Paesi a partire dai disegni ( Gli americani mangiano  sempre nei fast food e sono grassi. I giapponesi  stanno sempre a fare fotografie. I francesi hanno manie di grandezza). Dividete la classe in gruppi di

tre/quattro studenti (anche omogenei per provenienza) e chiedete loro di trovare, per il loro Paese o per un Paese che conoscono bene, il maggior numero di stereotipi o di caratteristiche specifiche (cercando di non essere troppo scontati). Ogni gruppo leggerà gli stereotipi raccolti, gli altri dovranno indovinare di quale Paese si tratta. 2a 1 b; 2 d; 3 f; 4 a; 5 e; 6 c. 2b Produzione libera. Mostrate il video almeno un paio di volte. Sollecitate delle ipotesi proponendo delle domande su aspetti a cui fare attenzione nel video (Chi sono le persone che parlano? Come sono? – arrabbiate, allegre ecc. – Di che cosa stanno parlando? Che  gesti fanno?). Dopo un confronto a coppie tra gli

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studenti seguito da una condivisione con la classe, chiedete a ciascuna coppia di scegliere una sequenza e di immaginare il dialogo che potrebbe accompagnarla. Se ne avete la possibilità, fate in modo che gli studenti abbiano a disposizione il video (su PC o cellulare) in modo che possano adattare il più possibile le cose che diranno alla mimica facciale e ai gesti dei personaggi. Ogni coppia dovrà poi recitare il suo dialogo di fronte alla classe sforzandosi di riprodurre espressioni e gestualità. In questa fase portate l’attenzione sui legami fra espressioni non verbali e intonazione. Produzione libera. Fate eventualmente precedere la produzione scritta da un confronto a coppie. Se non hanno fatto viaggi in Italia, chiedete di immaginare quali sono i luoghi che vorrebbero poter vedere e di scrivere di un viaggio immaginario. Produzione libera. Proponete un piccolo brainstorming alla classe per attivare le conoscenze del galateo in Italia, accennando ai temi che più potrebbero prestarsi a raccogliere queste regole non scritte (visite in casa © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Manuale

d’altri, regali, ricorrenze e festeggiamenti, contesti di lavoro, luoghi pubblici e mezzi di trasporto pubblico ecc.).

pp. 24-25

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1 Risposta aperta.

Le regioni italiane sono 20: Valle d’Aosta , Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia , Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. 2 Risposta aperta.

Capitale: città in cui hanno sede gli enti legislativi e amministrativi centrali di uno Stato; capoluogo: città più importante di una regione o provincia, in cui hanno sede gli organi amministrativi locali; provincia: ente territoriale con autonomia amministrativa, intermedio tra comune e regione; regione: ente territoriale con poteri amministrativi e legislativi in parte autonomi in cui è divisa l’Italia; comune: ente locale autonomo comprendente un centro abitato e il territorio circostante. 3 Risposta aperta. Tra i prodotti tipici locali: in Sardegna (formaggio pecorino); in Sicilia (pomodori, arance, limoni); in Calabria (peperoncino); in Puglia (pane di Altamura, olio d’oliva); in Campania (mozzarella di bufala, pizza); in Lazio (formaggio pecorino); in Toscana

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(vino Chianti); in Emilia-Romagna (tortellini e pasta, prosciutto di Parma); in Valle d’Aosta (fontina) ecc. 4 Risposta aperta. Al Nord si concentra un numero maggiore di industrie (come per esempio la FIAT a Torino, i cantieri navali in Liguria, le raffinerie a Porto Marghera in Veneto, la Ferrari in Emilia-Romagna), mentre al Centro e al Sud sono più diffusi il turismo (per la presenza di città d’arte come Firenze – Piazza della Signoria, Roma – Colosseo, Agrigento – la Valle dei Templi, ma anche di parchi nazionali e di bellezze naturali come parco Aspromonte e Appennino calabro in Calabria, Tavoliere e Gargano in Puglia, Parchi nazionali in Abruzzo) e l’attività agricola. 1 Puglia; 2 Campania; 3 Emilia-Romagna; 4 Toscana; 5 Lombardia; 6 Friuli-Venezia Giulia. Vedi trascrizione, p. 60. Il postino. 1 Era cambiata proprio l’aria, il clima si era fatto diverso; i colori del paesaggio e le cittadine avevano perso il bianco incendiato di luce, apparivano più smorte, più cupe. 2 Sono costruiti in pietra lavica. 3 Agli occhi di ciclopi. Produzione libera.

pp. 26-27 Gioco dell’oca

Gioco. Produzione libera (vedi Presentazione del corso,

p. 7).

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01 S.O.S. ambiente habitat (nel caso specifico di una specie di rapace in una zona delle Puglie); il quarto è una campagna del WWF che ha lo scopo di invitare la gente a mappare luoghi degradati che conosce e proporre soluzioni per riqualificarli (fate notare lo slogan dell’iniziativa che contiene un gioco di parole: “riutilizziAMO l’Italia” in cui è evidenziato il verbo “amo”). Se riscontrate l’interesse da parte degli studenti ad approfondire questo tema, potete invitarli, divisi in gruppi (o a casa per compito), a fare una breve ricerca in internet sulla natura e la missione di queste organizzazioni o di altre. Per facilitare il task , fornite a ciascun gruppo una piccola griglia dove dovranno indicare: il nome dell’organizzazione; la struttura (se internazionale o meno, eventuale numero di sedi); i valori e gli obiettivi; la presentazione di alcune iniziative o progetti.

pp. 28-29 1

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Disegno in alto a sinistra (contro): cambiamenti

climatici, effetto serra, inquinamento, rifiuti, sprechi, gas di scarico, scarichi industriali. Disegno in basso a destra (pro): biodegradabile, riciclare, raccolta differenziata, ecologia. Questa attività serve a introdurre il tema dell’unità e a fornire il lessico di base per parlare di problemi ambientali. Fate osservare i due disegni del pianeta Terra e associare a ciascuno le parole pro o contro l’ambiente. Il primo in alto a sinistra è il pianeta inquinato con la città fatta di grattacieli sullo sfondo, scarichi industriali, grandi quantità di rifiuti, strade trafficate di automobili, poco verde, mari solcati da petroliere, sole arrabbiato, buco dell’ozono, effetto serra attorno al pianeta; il secondo in basso a destra è la versione ecologista della Terra, con molto verde e popolata da uccelli e pesci che nuotano in acque pulite, case a misura d’uomo, strade percorse da biciclette e pedoni, con industrie a scarso impatto ambientale, con un sistema di raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti, con un sole piacevole e il cielo limpido. Potete anche chiedere agli studenti se vivono in un posto nel loro Paese d’origine dove c’è poco o tanto inquinamento. Risposta aperta. Con l’aiuto delle domande avviate una breve conversazione sui principali problemi ambientali (per esempio aria, mare inquinati, troppi rifiuti ecc.) e le cause (scarichi industriali, traffico, sprechi alimentari ecc.). Chiedete poi agli studenti se conoscono e/o fanno parte di qualche associazione ambientalista del loro Paese. Quindi a piccoli gruppi fate osservare i manifesti e poi in plenum condividete la conoscenza delle associazioni ambientaliste (vedi nota a fondo pagina) e delle campagne di difesa dell’ambiente che vengono promosse. Il primo manifesto è del FAI e riguarda le Giornate di Primavera, ovvero un fine settimana in primavera in cui i cittadini hanno la possibilità di visitare beni artistici e paesaggistici normalmente non aperti al pubblico; il secondo è di Legambiente, che in alcuni giorni dell’anno coinvolge la gente nella pulizia di luoghi pubblici, come parchi e spiagge; il terzo è della LIPU, un’associazione che ha come scopo la salvaguardia degli uccelli e del loro

pp. 30-36

Per capire 1a

Risposta aperta.

Prima di iniziare l’ascolto, invitate gli studenti a fare ipotesi sul titolo: “Domeniche a piedi”. Se vivono in Italia, probabilmente ne avranno sentito parlare: si tratta di un’iniziativa (che riprende una misura già adottata negli anni Settanta per fare fronte alla crisi petrolifera, il cosiddetto periodo dell’austerity ) che prevede il divieto dell’uso dell’auto in città la domenica per ridurre il livello dell’inquinamento provocato dalle polveri sottili. In genere viene attuata nei mesi invernali, quando il tasso di inquinamento supera i livelli soglia, anche a causa degli impianti di riscaldamento. L’effettiva utilità di questa misura è fortemente discussa, ma molti ne sostengono la validità sul piano della sensibilizzazione ai problemi dell’ambiente e della valorizzazione dei mezzi di trasporto pubblici o alternativi. Un’altra misura che viene presa in caso di emergenza è la circolazione “a targhe alterne” durante la settimana: nei giorni pari possono circolare solo le auto con targa pari, viceversa nei giorni dispari. 1b 1 F, questa domenica; 2 V; 3 V; 4 V; 5 F, non ha bambini; 6 F, ha due bambini; 7 V; 8 F, Giampaolo ha un’altra bicicletta. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Manuale 1c

Giampaolo: Non si riduce lo smog per un giorno.

Lo smog è prodotto dalle industrie e dal riscaldamento. Bisognerebbe potenziare i mezzi pubblici. Difficile andare in giro con bambini piccoli. Le bici vengono rubate. Rosa: Sì, però bisogna fare qualcosa per ridurlo! Iniziamo a usare i mezzi pubblici che ci sono. Vai a piedi, in bicicletta, con i mezzi pubblici, con i pattini. I bambini sono contenti di andare in centro a piedi e vedere tanta gente. 1d Disaccordo e incredulità: come mi passi a prendere in macchina?; ma stai scherzando? Parziale accordo: beh, non questo, però almeno; Ok […], ma; e va beh […], posso anche darti ragione su questo, però; eh ho capito, però. 1e 1 ■ Ma come è possibile che tu abbia fame? A pranzo abbiamo mangiato tantissimo! ● Sì, è vero, abbiamo mangiato tantissimo, ma questo non vuol dire che non abbia fame! 2 ■ Ma come è possibile che guadagnino poco? Lavorano 10 ore al giorno! ● Sì, è vero, lavorano 10 ore al giorno, ma questo non vuol dire che non guadagnino poco / che guadagnino molto! 3 ■ Ma come è possibile che sia stressato? È appena tornato da un viaggio! ● Sì, è vero, è appena tornato da un viaggio, ma questo non vuol dire che non sia stressato! 4 ■ Ma come è possibile che non siate soddisfatti? Siete riusciti a consegnare il lavoro in tempo! ● Sì, è vero, abbiamo consegnato il lavoro in tempo, ma questo non vuol dire che siamo soddisfatti! 5 ■ Ma come è possibile che non ti piaccia quel programma? Lo vedi tutte le sere! ● Sì, è vero, lo vedo tutte le sere, ma questo non vuol dire che mi piaccia! 1f  Mado’ = madonna; ’sto blocco del traffico = questo; mamma mia; e va beh; c’hai un paio di bambini; mica (il padre mica è tanto contento! Eh, mica son tanto pigro!) = non; se la sono fregata = l’hanno rubata (la bicicletta); è andata = è capitato e non si può fare più niente; che ti devo dire, dai = va bene. L’obiettivo è di riflettere sulle differenze di registro e di evidenziare alcune “coloriture” del parlato colloquiale che si manifestano attraverso delle esclamazioni (per esempio mado’ = Madonna: nell’italiano familiare è molto usata come esclamazione per esprimere stupore, paura, irritazione ecc.) oppure con l’uso di espressioni di registro colloquiale (per esempio fregare per rubare) o di particolari strutture sintattiche (per esempio c’hai  per hai ). Potete inoltre invitare gli studenti a individuare l’accento del Sud Italia

(Giampaolo è campano, Rosa è siciliana, ma vive da molti anni al Nord). 1g 1 Per te è facile parlare; 2 almeno; 3 Mamma mia; 4 Mica; 5 tra l’altro; 6 Se la sono fregata; 7 Almeno; 8 non ce la faccio più, non arriviamo da nessuna parte. 1h 1 Ma perché ti tingi i capelli? Mica sono bianchi! 2 Ma perché vuoi cambiare il cellulare? Mica è rotto! 3 Ma perché metti quella scatola nel cassonetto della carta? Mica è riciclabile! 4 Ma perché accendi i caloriferi? Mica fa freddo! 5 Ma perché lavi di nuovo la macchina? Mica è sporca! 6 Ma perché prendi l’autobus per andare al lavoro? Mica è lontano! 7 Ma perché accendi la luce? Mica è buio! mica = non Proseguite la riflessione sull’italiano colloquiale con questo esercizio sul più comune uso di mica in sostituzione di non. È questo un uso tipico dell’italiano del Sud, mentre in molte varietà del Nord mica ha più frequentemente un valore rafforzativo della negazione (con il significato di affatto, per nulla): Non sono mica sordo! In generale mica ha valore di negazione: Ti è piaciuto il film? Mica tanto; Come va? Mica male. In espressioni interrogative o dubitative, può avere il significato di per caso, forse: Hai mica visto le mie chiavi? 2a Risposta aperta. 2b 1 c; 2 b; 3 b; 4 c; 5 a. 2c 1 Il termine allude ai dinosauri, cioè a qualcosa di arcaico e inadeguato. Vengono infatti descritte come lente, goffe, invadenti, obsolete e puzzolenti. 2 È una coincidenza, cioè è casuale, perché non c’è un itinerario e i partecipanti non sono strutturati (per esempio non devono iscriversi), ma è organizzata perché ci si dà un appuntamento per la partenza e chi interviene non lo fa per caso. 3 Sono gli automobilisti chiusi e inscatolati nelle auto (da automobile e inscatolare). 4 La bicicletta è considerata un mezzo intelligente perché, oltre a non inquinare e a non consumare risorse, è il mezzo più veloce negli spostamenti brevi, non crea e non subisce ingorghi, non ha problemi di parcheggio, non ha spese (benzina, assicurazione, manutenzione, tasse). 2d 1 due ruote (r. 3); 2 obsolete (r. 6); 3 urbano (r. 16); 4 efficace (r. 17); 5 itinerario (r. 19); 6 dirompente (r. 21); 7 incuranti (r. 24); 8 inusuale (r. 25). 2e 1 al; 2 d’; 3 a; 4 per; 5 degli; 6 al; 7 di; 8 ai; 9 alla; 10 di. Confronto tra culture: Risposta aperta. A integrazione delle informazioni già raccolte nell’artico© Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Manuale

lo, potete approfondire l’argomento facendo leggere questo breve testo espositivo e statistico sull’uso della bicicletta in Italia, dal quale emerge una situazione molto eterogenea sul piano geografico, sia per numero di cittadini che ne fanno uso che per presenza di piste ciclabili e iniziative di promozione come il bike sharing. Favorite un confronto interculturale, proponendo le domande stimolo a piccoli gruppi di nazionalità diverse oppure sollecitando la discussione con l’intera classe. 3a Risposta aperta. Per introdurre il tema della raccolta differenziata portate in classe oggetti, come una bottiglietta di plastica, una lattina, un vassoio di polistirolo ecc., e appendete in classe foto di contenitori (bidoni, cassonetti), stazioni ecologiche, discariche. Fate un veloce brainstorming sulle abitudini che gli studenti hanno nel loro Paese e chiarite il significato di alcune parole chiave legate al tema ( rifiuti , raccolta differenziata, riciclare, recuperare, smaltimento ecc.). 3b 1 F; 2 F; 3 V; 4 V; 5 F; 6 V. 3c a cassonetto; b cassonetto (della carta); c campana; d bidone; e sacco; f piattaforma/stazione ecologica. 3d 1 b; 2 c; 3 a; 4 d; 5 f; 6 b; 7 e; 8 e; 9 c; 10 a/c; 11 a; 12 d; 13 e; 14 e; 15 f; 16 d; 17 e; 18 b. Questa attività richiede un feedback in plenum in cui potete controllare solo i casi dubbi emersi in ogni gruppo. Alcuni studenti faranno probabilmente notare che non c’è il contenitore dell’alluminio che in alcune città viene raccolto nel sacco/cassonetto della plastica e in altre nel cassonetto per il vetro. Potete proporre l’attività anche a gara assegnando 1 punto a ogni frazione di rifiuto collocata correttamente e decretare come vincitore il gruppo che totalizza più punti, nominandolo il gruppo più “riciclone” della classe. 3e 1 il riciclo; 2 il risparmio; 3 il recupero; 4 la raccolta; 5 lo smaltimento; 6 l’imballaggio; 7 lo spreco; 8 l’inquinamento. Confronto tra culture: Risposta aperta. Per approfondire e conoscere alcuni dati statistici sulla raccolta differenziata in Italia, potete proporre la lettura di questo breve testo che evidenzia come il fenomeno nel nostro Paese sia in costante crescita ma registri, come per l’uso della bicicletta, una certa variabilità geografica. Se sollecitati dagli studenti, potete anche fare cenno ad altri temi correlati venuti alla ribalta della cronaca anche internazionale, come il problema della raccolta dei rifiuti in grandi città come Napoli, quello delle discariche abusive e del traffico illecito dei rifiuti gestito dalla criminalità organizzata. Sfruttate le domande per stimolare un confronto interculturale sul tema della raccolta dei rifiuti.

pp. 37-43

Grammatica  1a

b dovere, essere; c andare, participio passato;

soggetto. 1b 1 si devono schiacciare / devono essere schiacciate / vanno schiacciate, si devono comprimere / devono essere compresse / vanno compresse; 2 si devono mettere / devono essere messe / vanno messe; 3 si devono togliere / devono essere tolti / vanno tolti; 4 Si devono separare / Devono essere separati / Vanno separati; 5 si devono tenere / devono essere tenuti / vanno tenuti; 6 si devono lasciare / devono essere lasciati / vanno lasciati; 7 si devono raccogliere/ devono essere raccolti / vanno raccolti. 1c 1 I consumi di energia elettrica devono essere / vanno ridotti. 2 Quei rifiuti non dovevano essere / andavano buttati nel cassonetto. 3 L’uso della bicicletta dovrebbe essere / andrebbe incentivato soprattutto nelle grandi città. 4 Penso che la raccolta differenziata dovrebbe essere / andrebbe fatta da tutti. 5 Dovranno essere / andranno installati dei pannelli solari sui tetti degli edifici pubblici. 6 La macchina non deve essere / va usata per gli spostamenti in città. 7 La sera il numero degli autobus dovrebbe essere / andrebbe aumentato. 8 Il riscaldamento deve essere / va abbassato, se si vuole migliorare la qualità dell’aria in inverno. 9 Credo che prima o poi i sacchetti di plastica dovranno essere / andranno vietati in tutti i Paesi. 10 Per l’umido dovevano essere / andavano usati i sacchetti biodegradabili a base di amido di mais. 1d

Gioco.

Fornite a ogni coppia di studenti un mazzo di carte che avrete ritagliato dall’Appendice (p. 146) e dite loro di pescare a turno una carta e di provare a costruire almeno un paio di frasi con la forma passiva per parlare di come ci si deve o non ci si deve comportare nelle situazioni presentate dalle carte. Alla fine dell’attività, per controllare a che punto è la classe rispetto alla costruzione e all’uso della struttura passiva, potete scegliere qualche carta e chiedere alla classe di dire ad alta voce le frasi che hanno prodotto. 2a 1 Perché rinunciare alla macchina per un giorno non serve a nulla se è un’iniziativa isolata, crea solo disagio ai cittadini. 2 Migliorare e potenziare i trasporti pubblici, diminuire il trasporto di merci su gomma, dare degli incentivi per ammodernare gli impianti di riscaldamento privato. 2b Soluzioni possibili: essere così imbecilli da (r. 7) = essere stupidi; ancora più “girati” (r. 8) = scocciati, contrariati; io non ci sto (r. 9) = io non sono © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Manuale

2c

2d

2e

2f  3a 3b 3c

3d

3e

d’accordo; non è solo aria fritta (r. 21) = non è un provvedimento senza senso, inutile; quanto mi pare (rr. 21-22) = quanto voglio. Congiuntivi: servissero, fossero, sia, serva, facessero, migliorasse, potenziassero, fossero. Regola: a passato; b ipotesi. -are (migliorare): io migliorassi, tu migliorassi, lui/lei/Lei migliorasse, noi migliorassimo, voi miglioraste, loro migliorassero; -ere (prendere): io prendessi, tu prendessi, lui/lei/Lei prendesse, noi prendessimo, voi prendeste, loro prendessero; -ire (servire): io servissi, tu servissi, lui/lei/Lei servisse, noi servissimo, voi serviste, loro servissero; essere: io fossi, tu fossi, lui/lei/Lei fosse, noi fossimo, voi foste, loro fossero; avere: io avessi, tu avessi, lui/lei/Lei avesse, noi avessimo, voi aveste, loro avessero. Gioco. È un’attività ricorrente che permette agli studenti, lavorando in coppia e con la modalità ludica (con carte e dado), di allenarsi nell’uso della morfologia flessiva dei verbi, in questo caso del congiuntivo imperfetto. 1 fossi; 2 avesse; 3 facessi; 4 studiasse; 5 dessero; 6 foste; 7 andassimo; 8 dicessi. congiuntivo imperfetto, condizionale presente. Risposta aperta. Produzione libera. Se… non lasciassimo, usassimo, installassimo, lavassimo, usassimo, sostituissimo, tenessimo, limitassimo, usassimo, mantenessimo, evitassimo. Soluzioni possibili: 1 Se ci fossero più piste ciclabili…; 2 Se ognuno avesse cura dei propri rifiuti…; 3 Se avessi un mese di ferie…; 4 Se lavorassimo vicino a casa…; 5 Se si costruissero più centri di aggregazione…; 6 Se lavorassimo meno…; 7 Se potessi…; 8 Se ci fosse meno traffico… Gioco. È un gioco dell’oca (chiamato ecogioco perché è relativo a comportamenti ecologici) che serve a esercitare, in gruppi di tre e con la modalità ludica, la produzione di ipotesi di difficile realizzazione o fantastiche attraverso la costruzione del periodo ipotetico della possibilità. Fornite a ogni gruppo un dado e dite che ciascuno studente dovrà avere un proprio segnaposto. A ogni ipotesi completata i compagni dovranno valutare la coerenza logica e la correttezza del periodo ipotetico. Fate notare che ci sono alcune caselle speciali: il ponte fa salire alla casella indicata, la montagna di spazzatura obbliga a stare fermi un turno di gioco, il cesto della frutta permette di tirare il dado una seconda volta e il cassonetto dei rifiuti fa retrocedere alla casella di partenza.

4a

4b

4c

4d

4e

Testo: 1 sia; 2 entrino; 3 facciano; 4 compri; 5 ci abituiamo; 6 rinunci; 7 debba; 8 abbia; 9 sia; 10 litighino. Espressioni e funzioni: pensa che (opinione); non

vuole che (divieto); teme che (paura); pretende che (obbligo); è giusto che (verbo essere + aggettivo); sembra inutile che (dubbio); credo che (opinione); mi dispiace che (sentimento). 1 fosse; 2 entrassero; 3 facessero; 4 comprasse; 5 ci abituassimo; 6 rinunciasse; 7 dovesse; 8 avesse; 9 fosse; 10 litigassero. 1 bombardino; 2 spingano; 3 sia; 4 conoscessero; 5 influisca; 6 possano; 7 imparino; 8 mantenesse; 9 peggiorasse; 10 fosse; 11 tornassero. Frasi: 1 avevano; 2 funziona; 3 informino; 4 possono; 5 potenzino; 6 aprissero; 7 ci fossero; 8 prendono. Connettivi: purché, a condizione che, prima che, nonostante. Produzione libera. È un’attività per esercitare in maniera ludica la concordanza del congiuntivo (la contemporaneità al presente e al passato). Fornite a ogni coppia di studenti due mazzi di carte che avrete ritagliato in Appendice (p. 148). A turno gli studenti dovranno pescare una carta da ciascun mazzo e formare un periodo composto da una frase principale e una secondaria, scegliendo il tempo corretto del verbo della frase secondaria (congiuntivo presente o imperfetto). Un mazzo è costituito dalle carte dei verbi (al presente o passato) o delle espressioni che richiedono il congiuntivo, mentre il secondo mazzo da disegni che rappresentano comportamenti non ecologici o poco salutari (attenzione che la carta con il ciclista che va in bici anche sotto la neve si combina con la carta con l’espressione malgrado).

pp. 44-45

Produzione libera  1

Produzione libera.

Leggete e commentate insieme gli “ecoconsigli tra amici” d’esempio: evidenziate il tono informale e diretto del testo, sottolineando che è importante mettere in gioco creatività e fantasia. Se l’attività vi sembra troppo lunga, fate scegliere ai diversi gruppi un solo argomento. Se avete a disposizione dei computer, potrete poi raccogliere gli ecoconsigli dei diversi gruppi, rivederli con un’attività di editing collettiva e stamparli come gli ecoconsigli della classe. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Manuale 2

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Produzione libera. Il role-play , pur introducendo un tema affine a quelli

trattati nell’unità, ha la funzione di far sperimentare un reimpiego libero delle strutture usate per l’argomentazione in una discussione informale e su un tema più legato al quotidiano. Prima di proporre l’attività, fate con la classe un rapido brainstorming sul tema, raccogliendo su un lucido i vantaggi e gli svantaggi di vivere in città o in campagna. Poi dividete gli studenti a coppie e assegnate uno dei due ruoli. Lasciate qualche minuto agli studenti perché possano “entrare nel personaggio” seguendo le indicazioni fornite nei profili (eventualmente suggerite qualche elemento geografico concreto facendo riferimento al territorio su cui vi trovate). Ricordate che la discussione deve concludersi con una soluzione (compromesso per l’uno o per l’altro, litigio o separazione ecc.). 1 b; 2 c; 3 a; 4 a; 5 a; 6 b; 7 b; 8 c; 9 a; 10 b; 11 b; 12 a; 13 b. È un gioco a squadre, un quiz sul cambiamento climatico con domande curiose e abbastanza difficili che potrebbero necessitare dell’uso della rete. Date 10 o più minuti di tempo invitando gli studenti a fare gioco di squadra, adottando strategie collaborative per vincere. Poi fornite le risposte dando agli studenti il compito di controllare le risposte dei gruppi avversari. Vince il gruppo che totalizza più punti. Questa attività può essere utilizzata come motivazione o alla fine del percorso su La lingua della scienza alle pp. 48-49, che ruota attorno a un testo sul tema del cambiamento climatico.

pp. 48-49 La lingua della   scienza 1a

Risposta aperta.

1b

Cause: l’uso di petrolio e gas naturale ha fatto

aumentare l’anidride carbonica; l’inquinamento dell’aria danneggia lo strato di ozono e intensifica l’effetto serra; la deforestazione e l’urbanizzazione selvaggia alterano l’ecosistema terrestre. Conseguenze: eventi atmosferici estremi (come tornado, uragani, inondazioni e ondate di caldo); aumento delle malattie cardio-respiratorie e possibile diffusione di epidemie di malattie tropicali; distruzione dell’habitat di alcune specie di animali che rischiano l’estinzione (scioglimento dei ghiacciai, desertificazione, degrado della barriera corallina). 1c Tabella: aumentare (suffisso zero), emettere (-sione), surriscaldare (-mento), deforestare (-zione), urbanizzare (-zione), riscaldare (-mento), sciogliere (-mento), cambiare (-mento), desertificare (-zione), degradare (suffisso zero), inondare (-zione), scomparire (participio passato in -a), ridurre (-zione), innalzare (-mento), diminuire (-zione), dissestare (suffisso zero). Domande: -zione, -mento e il suffisso zero; sur- = sopra, di più e de- = prefisso privativo (togliere). 1d 1 atmosferico; 2 idrico; 3 marino; 4 fluviale; 5 acustico; 6 terrestre; 7 geologico; 8 elettromagnetico; 9 termico; 10 luminoso. 1e 1 inquinanti; 2 inquinati; 3 inquinamento; 4 inquinatori.

pp. 46-47 Per scrivere

 testo argomentativo

pp. 50-51

Risposta aperta. 1b b 1a

1c

Argomenti pro: 1 le bottiglie di plastica consumano energia e inquinano; 2 il problema dell’inquinamento legato al trasporto; 3 il problema

della purezza delle fonti da cui si preleva l’acqua e dei controlli della sua qualità; 4 non c’è differenza di sapore tra l’acqua del rubinetto e quella in bottiglia. Controargomenti: 1 la ricerca sta studiando materiali biodegradabili per l’imbottigliamento, ma questo tipo di bottiglia può essere nociva alla salute; 2 a differenza di quanto si pensi, non è vero che le acque delle sorgenti siano più pure e controllate rispetto all’acqua dell’acquedotto cittadino. 1d 1 a; 2 c; 3 b; 4 c; 5 e; 6 f; 7 d; 8 b. 1e Produzione libera.

1a

1b 2a

2b 2c

Domanda: la parola inglese è “art”, quella italiana

è “scarto”, sinonimo di rifiuto; il significato della parola è “l’arte dello scarto”. Foto: Risposta aperta. 1 b; 2 a. Risposta aperta. Soluzione possibile: lattine, lampadine, tappi, ciabatte, pezzi di corda, tappi di confezioni di detersivi. Soluzioni possibili: 1 b, perché ricorda un volto; 2 e, perché i pesci sembrano volare. 1 d; 2 b; 3 e; 4 a; 5 g; 6 c. Distrattore: f. Maurizio Baccanti: 1, 4, 6. Giovanna Consolati: 2, 3, 5. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Come cambia 02 la società italiana politico quello di fermare i movimenti migratori, in totale violazione del diritto internazionale e umanitario. 4 Il titolo si riferisce al ristorante Articolo 21 nato grazie all’attività dell’associazione di volontariato Noi & Voi e del suo fondatore, don Francesco Mitidieri, cappellano del penitenziario tarantino. Il ristorante concretizza l’idea di un luogo di integrazione e valorizzazione delle diversità che è riuscito a creare anche nuovi posti di lavoro. Lo staff, tra sala e cucina, è composto da giovani provenienti dalle periferie difficili della città, detenuti con la voglia di ricominciare e migranti alla ricerca di un lavoro onesto e dignitoso. In totale, sei dipendenti assunti con regolare contratto. 5 Il tema toccato dal titolo è relativo ai lavori che in Italia sono svolti prevalentemente da immigrati, per esempio nei cantieri navali, nelle stalle lombarde, nelle pulizie industriali e nella cura degli anziani nelle famiglie. 6 Questo tema si riferisce al tasso di natalità, che in Italia è notoriamente tra i più bassi. Grazie alla presenza di famiglie immigrate o in cui almeno uno dei genitori è straniero, il tasso di natalità cresce. Nel 2015 il 20% circa dei bambini è nato da genitori stranieri o da una coppia mista. 7 L’ultimo articolo si riferisce al tema dell’imprenditoria da parte di donne extracomunitarie. In generale l’imprenditoria di origine straniera, in particolare la piccola imprenditoria, è molto più dinamica rispetto a quella italiana. Per esempio nel primo trimestre del 2016 i titolari d’impresa stranieri erano 449mila, rappresentavano il 14% del totale ed erano cresciuti del 49% dal 2008, mentre nello stesso periodo le imprese guidate da italiani diminuivano dell’11,2%.

pp. 52-53 1

Risposta aperta.

Fate lavorare gli studenti in coppia chiedendo loro di osservare le foto e commentare insieme il tipo di famiglia che mostrano. Potete aiutare la discussione raccogliendo delle idee alla lavagna come: Quali

2

foto mostrano famiglie tradizionali? Perché? Quanto sono diffusi questi tipi di famiglie nel vostro Paese? Ci sono differenze tra i diversi Paesi? Risposta aperta.

I diversi titoli presentati toccano alcuni dei temi più rilevanti a livello sociale relativamente al fenomeno dell’immigrazione. Ecco le diverse tematiche affrontate (in senso orario a partire dall’alto a sinistra): 1 l’aumento del numero di coppie miste e dei matrimoni tra persone di religione diversa. Uno stereotipo piuttosto diffuso in Italia riguarda le difficoltà riscontrate in coppie in cui il marito è di religione musulmana. Lo stereotipo è alimentato anche da proverbi come “moglie e buoi dei paesi tuoi” che potete usare come spunto per la discussione. 2 La cultura del soccorso agli immigrati che arrivano attraverso il mare sull’isola di Lampedusa, avamposto italiano nel Mediterraneo e terra di sbarco di numerosi immigrati provenienti dall’Africa o dal Medioriente e spesso vittime di traffici illeciti. Nonostante sull’isola esista un centro di accoglienza, sono spesso i pescatori i primi a soccorrere già in mare le persone assiepate in condizioni disumane su mezzi inadeguati (dei gommoni). Le numerose persone che quasi ogni giorno sbarcano sull’isola sono poi aiutate dai molti volontari, spesso gente comune, che prestano il loro aiuto ai servizi di accoglienza purtroppo insufficienti. 3 Il titolo si riferisce alla manifestazione “Abbattiamo i muri” svoltasi a Palermo nel febbraio 2017 in cui gli operatori e i volontari di oltre 50 associazioni cittadine sono scesi in piazza per protestare contro le decisioni del governo in tema di immigrazione. L’obiettivo della manifestazione era la richiesta di creare canali umanitari e vie di ingresso legali e protette per i migranti. I partecipanti denunciavano in modo particolare come il governo italiano, i governi europei e quello americano sembrassero avere come obiettivo

pp. 54-60

Per capire Risposta aperta. 1b Risposta aperta. 1a

Cattolica praticante: persona che segue attivamente e scupolosamente le pratiche della religione cattolica; coppie di fatto: coppie formate da persone che decidono di convivere senza sposarsi; matrimonio civile: atto giuridico celebrato © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Manuale

da un ufficiale di stato civile con il quale si attribuisce legalità all’unione di un uomo e di una donna che intendono vivere nella comunità e fondare una famiglia, e con cui si stabiliscono i diritti e i doveri di ciascun coniuge. 1c 1 a; 2 b; 3 c. 1d Paola: la decisione di Laura di andare a convivere senza essersi sposata e il suo credo religioso sono in contraddizione; rispetta la posizione di Elena che, non essendo cattolica praticante, ha deciso di convivere, se però si è cattolici praticanti non si può prendere della religione solo quello che fa più comodo; l’unione tra un uomo e una donna può essere benedetta solo dalla Chiesa. Laura: proprio perché è molto religiosa e crede che il matrimonio sia un vincolo sacro, vuole prima essere certa della sua scelta; l’essere certi della propria scelta è un modo per rispettare la sacralità del matrimonio. Elena: molti cattolici sono favorevoli alla convivenza prima del matrimonio e sostengono le leggi a favore delle coppie di fatto; la scelta di sposarsi o meno è una scelta puramente individuale; esiste uno scollamento profondo tra i dettami della Chiesa e la società; la Chiesa non dovrebbe intervenire così pesantemente su questioni di diritti civili; ciascuno dovrebbe essere libero di scegliere in base alla propria coscienza. 1e Soluzione possibile: Paola: intransigente, polemica, bigotta, intollerante, rigida; Laura: responsabile, seria, opportunista; Elena: anticonformista, coerente. 1f  1 Mah sì; 2 anche se in realtà; 3 Insomma; 4 quindi; 5 ma come; 6 credo che; 7 Quindi; 8 Beh. 1g a 6; b 1, 2, 8; c 3, 5; d 4, 7. Confronto tra culture: Risposta aperta. Invitate gli studenti a un confronto in plenum sul tema dei diritti riconosciuti o meno nel loro Paese alle coppie che convivono senza essersi sposate né in chiesa né civilmente. Poiché il tema è delicato e spinoso, sia in relazione alla cultura di provenienza che ai valori e alle esperienze personali, se la classe è interessata alla discussione, raccomandatevi che il confronto avvenga con toni pacati e rispettosi delle opinioni altrui. Se invece ritenete che il tema possa creare imbarazzo, potete proporre la scrittura di un testo argomentativo in cui ciascuno esprime privatamente la propria opinione su questo tema. Per quanto riguarda la situazione italiana, fate emergere l’approvazione solo recente della legge Cirinnà (sintetizzata a grandi linee nel box) che ha riempito un vuoto normativo a fronte di una società ormai mutata, caratterizzata da un calo dei matrimoni religiosi a favore di quelli

civili. Utilizzate la tabella in Appendice (p. 150) per un confronto con la situazione normativa di altri Paesi europei. 2a Risposta aperta. 2b 1 b; 2 d; 3 f; 4 a; 5 e; 6 h; 7 c; 8 g. 2c 1 b; 2 b; 3 c; 4 a; 5 c; 6 a. 2d 1 b; 2 h; 3 f; 4 i; 5 e/g; 6 g/e; 7 c; 8 a; 9 d. 2e 1 dal; 2 di; 3 a; 4 del; 5 alla; 6 alla; 7 a; 8 del; 9 di; 10 ai, di. 2f  1 patrigno; 2 patrimonio; 3 patria; 4 paternità; 5 paternale; 6 patriarcale; 7 paterno; 8 padrino. 3a Risposta aperta. 3b Risposta aperta. 3c 1 a; 2 c; 3 b; 4 b. 3d 1 Il sogno di Moulaye era di essere padrone del proprio tempo e di non dover rispondere a qualcuno e dare otto ore della propria vita a qualcuno. Di potersi svegliare e fare arte. 2 Di rispettare le leggi e di continuare a lavorare. 3e Produzione libera. Confronto tra culture: Risposta aperta. Commentate con la classe i dati presenti sugli immigrati in Italia (numero, professioni, provenienza ecc.), per poi passare a chiedere agli studenti com’è la situazione degli immigrati nei loro Paesi. In alternativa, se il tema è di interesse e se insegnate l’italiano all’estero, potete proporre l’esercizio 4 della sezione Produzione libera (p. 67), che potrebbe concludersi con la presentazione dell’inchiesta sulla vita degli immigrati nel Paese d’origine degli studenti. In caso di insegnamento in Italia, potete far realizzare un questionario sulle condizioni di vita della comunità a cui appartengono nella città/provincia/regione italiana in cui abitano (quanti sono, da dove provengono, quando sono arrivati in Italia, che mestieri fanno, quanto sono integrati ecc.).

pp. 61-65

Grammatica  1a

1 Claudia e Federico finora non si sono sposati per

solidarietà con i loro amici omosessuali che per legge non potevano farlo. Aspettavano una legge che riconoscesse i diritti delle coppie di fatto. 2 Claudia e Federico potrebbero cambiare idea per tutelare la bambina che sta per nascere. 3 La legge Cirinnà è un passo avanti anche se parziale per riconoscere i diritti delle coppie omosessuali, che, ciò nonostante, di fatto continuano a non avere gli stessi diritti delle coppie eterosessuali. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Manuale 1b

1c

1d

1e 2a

Frasi: 1 abbia fatto; 2 sia cambiato, si sia fatto; 3 abbia, sia. Domande: a Per la presenza dell’espressione sono felici che, che esprime uno stato d’animo; per il verbo di opinione credo; per il connettivo concessivo  sebbene e perché “quale sia la scelta migliore” è

un’interrogativa indiretta retta da un verbo che indica incertezza (questa costruzione sintattica tende a essere usata con il congiuntivo nel parlato formale e nello scritto, mentre nel parlato colloquiale viene usato l’indicativo). b Perché c’è un rapporto di anteriorità tra il verbo della frase dipendente e quello della frase principale (sono felici oggi che l’Italia abbia fatto un passo avanti prima di oggi, cioè prima del momento dell’enunciazione; credo ora che qualcosa sia cambiato prima di ora, cioè prima del momento dell’enunciazione). Regola: congiuntivo presente; participio passato. Tabella: che io/tu/lui/lei/Lei abbia studiato, sia partito/a; che noi abbiamo studiato, siamo partiti/e; che voi abbiate studiato, siate partiti/e; che loro abbiano studiato, siano partiti/e. 1 Non sono d’accordo che la convivenza sia un “matrimonio leggero” scelto da chi non vuole prendersi responsabilità. 2 Si dice che si siano separati al ritorno dal viaggio di nozze. 3 È normale che la religione cattolica sia contraria alla convivenza. 4 Credo che Gildo e Marina si siano sposati civilmente. 5 Non so se i single siano in aumento in tutte le regioni d’Italia. 6 Mi fa piacere che negli ultimi dieci anni i matrimoni tra italiani e stranieri si siano triplicati. 7 È incredibile che la scuola italiana preveda ancora l’ora di religione cattolica, anche se è facoltativa. 8 Mi sembra che la legge spagnola permetta alle coppie gay di adottare un bambino. 9 È strano che la tua amica, che va a messa tutte le domeniche, abbia deciso di convivere. 10 Mi stupisco che Saverio, dopo tre anni di separazione, sia ritornato a vivere con la moglie. 11 Mi domando perché le coppie omosessuali non possano adottare un bambino. 12 Nonostante molti genitori non siano contenti, tanti giovani decidono di convivere prima di sposarsi. Produzione libera. 1 All’uscita di un supermercato. 2 Il pregiudizio messo in luce è che tutte le persone di colore siano extracomunitari poveri, nel caso specifico che si guadagnino qualche soldo rimettendo a posto i carrelli della spesa degli italiani, recuperando poi le monetine. 3 Fulminando con lo sguardo il signore italiano che gli aveva proposto di rimettere a posto il suo carrello della spesa. 4 Sia il signore di colore, sia il signore italiano che ha fatto una generalizzazione sbagliata. Perché racconta di situazioni imbarazzanti.

mi incamminai (r. 7); sentii (r. 9); mi girai (r. 11); vidi (r. 11); ricevette (r. 15); descrisse (r. 16); guardai (r. 18); vidi (r. 27); mi misi (r. 32). 2c -are (guardare): io guardai, tu guardasti, lui/lei/Lei guardò, noi guardammo, voi guardaste, loro guardarono; -ere (ricevere): io ricevetti, tu ricevesti, lui/lei/Lei ricevette, noi ricevemmo, voi riceveste, loro ricevettero; -ire (sentire): io sentii, tu sentisti, lui/lei/  Lei sentì, noi sentimmo, voi sentiste, loro sentirono. 2b

2d

a

2e

essere, stare, rispondere, conoscere, avere, vedere, dare, nascere, vincere, sapere, venire, vivere, fare, volere, crescere, dare, dire, prendere, mettere, dire. andai; ci fermammo; mi capitò; entrai; mi rivolsi; salutai; dissi che stavo cercando; descrissi quello che avevo in mente; suggerii; aggiunsi; parlai; entrò; scambiammo; feci [...] che stavo considerando; rispose; decidemmo; mentre stavo pagando [...] chiese; spiegai; disse. Verbi: dopo aver visto (r. 20); dopo essermi sfogato (r. 31). Regola: infinito, participio passato, prima. Domanda: Con l’infinito semplice, il pronome si mette dopo l’infinito con il quale forma un’unica parola (portarselo), mentre con l’infinito composto si mette dopo l’ausiliare all’infinito (essermi  sfogato). 1 Dopo essere ritornata in Marocco, ha assunto incarichi di responsabilità in importanti aziende ad Agadir. 2 Dopo essersi sposata, è venuta in Italia. 3 All’inizio ha avuto molte difficoltà per non aver mai studiato la lingua prima. 4 Dopo aver lavorato come dipendente in diverse ditte a Como, Milano, Isernia, ha iniziato un’attività di trasporto merci a Prato. 5 Nel 2016 Rashida ha ricevuto un riconoscimento dalla Camera di Commercio per aver assunto nella sua ditta molti lavoratori stranieri e italiani che con la crisi erano rimasti senza lavoro. 6 Oggi Rashida è contenta di essersi trasferita in Italia con la sua famiglia. 1 andare; 2 aver pagato; 3 essersi laureato, cercare; 4 aver capito; 5 essere partiti, aver preso; 6 convivere; 7 telefonare; 8 aver bucato; 9 aver perso.

2f 

3a

3b

3c

pp. 66-67

Produzione libera  1

Produzione libera.

Il titolo dell’esercizio si ispira al famoso film di © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

25

Soluzioni Manuale

2

3

4

Kramer del 1967, in cui una ragazza bianca e un ragazzo di colore si presentano a cena dai genitori di lei per dire che intendono sposarsi. La notizia non viene accolta positivamente dal padre della ragazza preoccupato dalle difficoltà che una coppia mista può incontrare. Per introdurre il tema potete, se lo ritenete opportuno, ispirarvi alla trama del film e chiedere agli studenti se lo hanno visto. Fate lavorare poi gli studenti in gruppi di tre. Fornite a ciascuno la propria identità a partire dai profili a p. 66 e date qualche minuto a ciascuno per leggere e prepararsi a interpretare il proprio ruolo. Quindi fate discutere gli studenti lasciando un tempo limite (10 minuti). Produzione libera. L’esercizio si propone di far discutere gli studenti su alcuni temi relativi all’educazione dei bambini/  ragazzi. Per esempo, se è opportuno che crescano in una famiglia formata da genitori dello stesso sesso, se i bambini debbano avere la giornata organizzata come quella degli adulti, se sia opportuno che i bambini si avvicinino presto alla tecnologia, se i ruoli di genere non siano già troppo definiti a partire dall’infanzia. Chiedete agli studenti di leggere le opinioni che alcune persone hanno scritto online e a partire da questi spunti fateli discutere in gruppi di tre; ciascuno deve specificare quale sia la propria opinione su ogni tema. In alternativa potete proporre l’attività in plenum. In questo caso, dopo aver fatto leggere i post, focalizzate con la classe i problemi associati potenzialmente a ciascun tema e i sentimenti di chi scrive. Iniziate la discussione con la classe e annotate alla lavagna i diversi pareri degli studenti. Produzione libera. Potete proporre questo esercizio, che prevede l’uso del superlativo dopo aver svolto l’esercizio 10 di espansione dedicato al superlativo relativo con il congiuntivo a p. 33 e l’esercizio 11 su superlativi e comparativi a p. 34 della Sezione esercizi . Quindi fate lavorare gli studenti in coppia, lasciando qualche minuto a ciascuno per leggere l’esercizio e raccogliere le idee, eventualmente annotandosele in appunti. Produzione libera. Questa attività, come già suggerito, può essere il proseguimento naturale del Confronto tra culture (p. 60) sul tema delle condizioni di vita degli immigrati nei diversi Paesi degli studenti o della comunità a cui gli studenti appartengono in Italia. Gli studenti, divisi in piccoli gruppi possibilmente omogenei per nazionalità, dovranno fare una ricerca online sulle condizioni di vita degli immigrati nel proprio Paese o in Italia. Se in alcuni gruppi i Paesi di

5

provenienza degli studenti sono prevalentemente Paesi di emigrazione, potete chiedere di svolgere una ricerca sull’emigrazione nel loro Paese. Se invece lavorate in una classe omogenea per nazionalità potete fornire a ciascun gruppo un sottotema tra quelli proposti da approfondire (per esempio diritti, casa e famiglia, lavoro ecc.). a 1; b 4; c 2; d 5; e 3; f 6. Produzione libera. Questa attività, incentrata sul tema del razzismo legato ai pregiudizi, potrebbe seguire o precedere la lettura del testo tratto da Imbarazzismi  dell’es. 2a di p. 63. Nell’attività di riordino aiutateli dicendo che devono ricostruire una “catena” di pregiudizi (chi discrimina sarà a sua volta discriminato). Confrontate le loro sequenze e invitateli a discutere, focalizzando gli stereotipi che emergono dalle vignette (il colore della pelle, la condizione di gay, di donna, di essere grassi, il fraintendimento di certi atteggiamenti come il fumare). Se il tema interessa, potete poi far elencare i pregiudizi e gli stereotipi verso gruppi sociali, etnici e religiosi nei Paesi di appartenenza degli studenti.

pp. 68-69 Per scrivere

 testo narrativo

1a

Risposta aperta.

1b

a 3; b 2; c 5; d 1; e 4; f 6.

1c

1 Risposta aperta. 2 La nonna pensava che essere

liberi significasse avere tempo da dedicare solo a se stessa (per esempio leggendo un bel libro), per il nonno invece la libertà era potersi muovere e poter andare ovunque agevolmente. 3 Risposta aperta. 1d Soluzioni possibili: 1 Non le capitava più da quattordici anni, da quando, in mezzo alla guerra, era nato il suo primo figlio. Da allora, di bambini ne erano arrivati altri cinque. Lo aveva fatto migliaia di volte: prima a Torino, interrompendosi solo quando le sirene avvisavano che stavano per piovere le bombe, poi a Cavour, dov’era sfollata perché la sua casa era stata centrata e distrutta, infine a Milano, dove si era trasferita al termine della guerra. La società di compravendita di lane e sete che aveva aperto con il nonno aveva avuto successo, avevano raggiunto il benessere e comprato un appartamento con un grande terrazzo in zona Garibaldi. Due giorni prima il nonno era arrivato a casa con un regalo che pensava fosse la giusta celebrazione del loro successo. 2 E le allungò il pieghevole in cui era nascosta la chiave dell’auto che sarebbero andati a ritirare la mattina dopo. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

26

Soluzioni Manuale 1e

Da sinistra verso destra: 2, 3, 4, 5, 1, 6.

1f 

Produzione libera.

pp. 70-71 La lingua del   diritto

Risposta aperta. 1b 1 c; 2 e; 3 a; 4 d; 5 b. 1a

1c

1 Le lavoratrici durante la gravidanza (2 mesi

precedenti il parto) e il puerperio (3 mesi successivi al parto). Il diritto di congedo per maternità spetta anche in caso di adozione o affidamento di minori. 2 Il padre ha diritto al congedo di paternità in caso di: morte o grave infermità della madre; abbandono del figlio da parte della madre; affidamento esclusivo del figlio al padre; rinuncia totale o parziale della madre lavoratrice al congedo di maternità alla stessa spettante in caso di adozione o affidamento di minori. 3 Il congedo di paternità prevede un periodo di congedo pari a quello previsto dal congedo di maternità non fruito dalla lavoratrice madre. 4 I genitori possono assentarsi per un periodo (complessivo tra i due genitori) non superiore a 10 mesi entro i primi 12 anni di vita del bambino. 1d 1 c; 2 g; 3 f; 4 a; 5 d; 6 b; 7 m; 8 l; 9 h; 10 i; 11 e. 1e 1 è riconosciuto (r. 21), essere fruito (r. 49); 2 che riguardano; che sono state prorogate; che possono essere fruite. Altri aggettivi presenti nel testo: disposti (r. 16), incompatibili (r. 17), avvenuto (r. 19), spettante (rr. 28, 43), fruito (r. 31), avente (r. 32), aumentabili (r. 47).

pp. 72-73

1a

Soluzioni possibili: 1 Tutte le fotografie ritraggono

persone impegnate a svolgere qualche attività.

Tutte queste attività aiutano qualcun altro a stare bene, portano benefici a una persona o a una comunità. Probabilmente si tratta di volontari. 2 Il bianco e nero accentua la serietà e la drammaticità del soggetto e del momento; senza colori un soggetto non richiama l’attenzione più di un altro, quasi a volere sottolineare la gratuità del gesto, che spesso si compie nell’anonimato. Inoltre, i volti in bianco e nero sembrano acquisire maggiore umanità: da una parte fragili, dall’altra carichi di dignità. 1b Soluzioni possibili: 1 Raccoglie gli abiti che le persone scartano e li dona ai migranti che hanno bisogno di prima accoglienza e di aiuto. 2 Raccoglie i rifiuti che si accumulano sul ciglio della strada a causa dell’incuria e della maleducazione. 3 Si occupa dell’accoglienza dei migranti che attraversano il Mediterraneo: offre assistenza medica e psicologica. 4 Sono clown dottori, indossano un camice colorato, lavorano sempre in coppia, effettuano un vero e proprio “giro visite” nelle stanze della pediatria oppure intervengono durante le medicazioni ai bambini. 5 Insegna italiano a un gruppo di donne immigrate. 6 Nel canile, porta i cani dai box ai recinti, dove possono essere lasciati liberi di correre, porta loro da mangiare, gioca con loro e li coccola. 2a 1 L’obiettivo del progetto “Tanti per tutti” è la documentazione fotografica del volontariato in Italia, per mostrare i volti, le personalità e le emozioni di tutti coloro che nel nostro Paese, da Nord a Sud, sono uniti da una spinta e da un sentimento condiviso di solidarietà e di partecipazione. 2 Come afferma il presidente di Fiaf, i fotografi, che esplorano la realtà in tutte le sue sfaccettature con discrezione e professionalità, sono perfetti per produrre testimonianze visive di queste importanti realtà presenti su tutto il territorio nazionale. 2b Risposta aperta.

© Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

27

03 Media e dintorni pp. 74-75 1

2 3

4

Risposta aperta.

Proponete l’attività a coppie o a piccoli gruppi chiarendo che l’obiettivo è capire quanto e con quali obiettivi vengono usati i diversi strumenti mediatici. Potete eventualmente chiedere di fare un unico confronto con le richieste dell’attività 2, facendo prima riflettere individualmente gli studenti sulla quantità di tempo che trascorrono con i diversi media. Risposta aperta. Produzione libera. Prima di aprire la discussione a piccoli gruppi, chiedete agli studenti di pensare quali sono i programmi televisivi più diffusi nel loro Paese (in particolare quelli di intrattenimento, di informazione e attualità) e a come la gente in generale usa la televisione, indipendentemente dall’uso che ne fanno loro. Potete stimolare la discussione anche chiedendo di fare dei confronti sulla modalità di fruizione di altri media “tradizionali” come la radio, proponendo eventualmente l’ascolto di alcune canzoni sul tema, quali La radio di E. Finardi, oppure Televisione televisione di Jovanotti. Associazioni: 1 poema epico; 2 romanzo giallo/  poliziesco; 3 fumetto; 4 fiaba; 5 saggio; 6 romanzo d’avventura; 7 romanzo di fantascienza; 8 romanzo rosa/sentimentale; 9 autobiografia; 10 biografia. Domande: Risposta aperta. Si introduce qui il tema dei libri e della lettura che verrà presentato a p. 81. Potete proporre la discussione a coppie, se possibile con studenti di provenienza diversa. Per formare le coppie usate l’attività di abbinamento di titoli e generi: scrivete gli uni e gli altri su dei bigliettini e chiedete a ciascuno studente di trovare il compagno corrispondente.

1b 1c 1d 1e 2a

pp. 76-82

Per capire 1a

Testo A: 1 Il numero degli utenti di internet

continua a crescere nel nostro Paese; la TV resta leader, ma la web TV avanza e la mobile pure; il rifiuto della carta è ormai conclamato in tutte le sue

2b 2c

forme ma l’e-book non si afferma con prepotenza. 2 Il 70,9% della popolazione naviga. In rete ci si intrattiene e si va sui social e si sfruttano le possibilità di ricerca. 3 La televisione resta dominante, ma la migrazione verso i nuovi segmenti del web e del mobile è cominciata. 4 Continua l’abbandono dei cartacei. È difficile pensare di invertire il trend negativo della stampa, almeno per quanto riguarda il segmento giovane della popolazione. Testo B: 1 L’accelerazione del passaggio dalla carta al digitale. 2 I quotidiani americani hanno un dialogo aperto con i lettori, un contatto diretto che coinvolge il lettore in modo attivo. Le strade aperte per dialogare con il lettore in America sono di più rispetto all’Italia. 3 I giornali cartacei danno più spazio all’approfondimento; i giornali sul web seguono il flusso delle informazioni ma fanno poche analisi approfondite. Inoltre è difficile leggere articoli lunghi sullo schermo; spesso si scorrono soltanto i titoli. Testo C: 1 I lettori si dividono in quattro categorie: quelli che leggono solo giornali cartacei, quelli che leggono solo giornali online, quelli che leggono tutti e due e quelli che non li leggono affatto. 2 Gli anziani preferiscono i giornali cartacei, i giovani quelli online. 3 Il lettore “misto” non è giovanissimo e ha un livello di istruzione elevato; spesso si tratta di impiegati e funzionari, molti sono interessati alla politica e seguono meno la televisione. 4 Chi si informa di più in rete spesso partecipa a manifestazioni di protesta sul territorio o firma petizioni online. 1 F; 2 V; 3 V; 4 F; 5 V; 6 F. 1 f; 2 h; 3 d; 4 i; 5 c; 6 m; 7 a; 8 n; 9 e; 10 l; 11 g; 12 b. 1 a; 2 della; 3 a; 4 sul; 5 al; 6 per; 7 nel; 8 in; 9 in; 10 nel, di; 11 al; 12 in. 1 navigabile, navigato; 2 navigatore, naviga; 3 navigazione; 4 navigato; 5 navigatore. Risposta aperta. 1 b, c; 2 a, c. Milena dice che i programmi sulla politica la innervosiscono perché tutti alzano la voce; che se ci sono cartoni animati 24 ore al giorno, i bambini vogliono accendere la televisione ogni volta che hanno un momento libero e bisogna continuamente discutere con loro. Leo dice che ci sono anche dei © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Manuale

programmi interessanti ed educativi; che con i bambini basta mettere delle regole e farle rispettare; che i bambini si abitueranno alle limitazioni e chiederanno meno di vedere la TV. 2d 1 d; 2 g; 3 h; 4 e; 5 b; 6 a; 7 f; 8 c. 2e 1 Dai; 2 non sono poi così; 3 Ecco, sì, proprio; 4 tanto poi; 5 Sì, hai voglia; 6 No, guarda; 7 paghiamo pure; 8 dai; 9 questo è vero, però; 10 Sì, parli bene tu; 11 Ma no; 12 faranno più tante storie; 13 Mah. 2f  non sono poi così; ecco, sì, proprio Sky, è stata davvero un’idea geniale; tanto poi ci sono io; sì, hai voglia; no guarda; e paghiamo pure!; sì, parli bene tu; mah. 3a 1 attualità; 2 va in onda; 3 prima serata; 4 intrattenimento; 5 trasmissione; 6 telefilm; 7 puntate; 8 serie; 9 ambientata; 10 documentari; 11 conduttore; 12 concorrenti; 13 in diretta; 14 telespettatori; 15 titolo; 16 ospiti; 17 programmi. 3b Risposta aperta. Confronto tra culture: Risposta aperta. Chiarite agli studenti che le “fonti” indicano l’origine delle informazioni; fate osservare come i telegiornali siano ancora molto seguiti, ma come la situazione stia cambiando tra gli under 30 per i quali la TV non è più la fonte principale, perché essi utilizzano soprattutto il web. Chiedete di cercare dei dati analoghi per il loro Paese per fare un confronto con l’Italia e i Paesi dei compagni. 4a Risposta aperta. 4b Sergio Cammariere; cantautore; Natura morta con  picchio di Tom Robbins; una fiaba surreale che racconta la bellezza nell’incontro di due anime con una scrittura un po’ strampalata all’inizio che diventa sempre più avvincente. Daria Bignardi; conduttrice televisiva; Seminario sulla gioventù di Aldo Busi; romanzo veramente molto molto bello che racconta la storia di un ragazzino che lavora in un bar e che ha tanti problemi e prospettive incerte, ma che riesce poi a fare lo scrittore. Ernesto Ferrero; direttore editoriale della Fiera del libro; Guerra e pace di Lev Tolstoj, Italo Calvino, Primo Levi; tutte le volte che li legge, pensa che sono davvero bravi e che gli insegnano a capire le cose, a fare chiarezza in se stesso. 4c 1 Si trovava in vacanza con l’amica che gliel’ha prestato. 2 Perché l’ha aiutata a prendere la decisione importante di lasciare il posto sicuro che aveva in un’agenzia pubblicitaria per cercare di entrare in un giornale. L’ha letto su un pullman tornando a Milano dalle vacanze al mare. 3 Sono quei libri in cui ci imbattiamo casualmente, di cui

non abbiamo mai sentito parlare ma dei quali poi ci innamoriamo. 4d salvare la vita; aiutare ad accettare un momento difficile; cambiare la vita; influenzare delle decisioni importanti; trovare conforto; insegnare a capire le cose, a essere, a fare chiarezza. 4e Produzione libera. 4f  interessante: appassionante, avvincente; curioso: particolare, originale; difficile: complicato, complesso; realistico: verosimile, plausibile; strano: insolito, improbabile; romantico: sentimentale, melenso; noioso: monotono, pesante; banale: insignificante, insulso.

pp. 83-87

Grammatica  1a 1b

1c 1d

1e

1f 

avresti potuto; avresti fatto; sarei venuto; sarebbe venuta. Esempi: a avresti almeno potuto, avresti fatto meglio; b ci sarei anche venuto; c sarebbe venuta. Regola: condizionale dei verbi essere/avere, participio passato. a passato, non; b imperfetto. 1 avrei dovuto, a; 2 avrei potuto, a; 3 avrebbe preferito, b; 4 Avrei voluto, b; 5 Saremmo andati, b; 6 Avrei dovuto, b; 7 ti saresti divertito, a. Soluzioni  possibili: 1 Saremmo dovuti uscire di casa prima. 2 Non avreste dovuto pensarci tanto. 3 Avresti fatto meglio a portarlo in tintoria. 4 avrebbero dovuto aspettare un po’ e conoscersi meglio. 5 Avresti potuto studiare un po’ di più. 6 Ci sarei dovuto andare, ma poi non avevo abbastanza soldi e ho deciso di lavorare per tutta l’estate, ci andrò a settembre. Produzione libera. Chiedete agli studenti di leggere con attenzione la loro carta di presentazione e di cercare di entrare nel personaggio, anche aggiungendo liberamente altre informazioni. L’attività può essere svolta a piccoli gruppi (o a coppie) con due modalità: 1) uno studente intervista l’altro (per esempio Che cosa fai? Ti piace il tuo lavoro o avresti preferito fare altro?); l’intervistato risponde cercando di usare dei

condizionali passati; 2) ogni studente si presenta con un monologo dicendo che cosa fa e che cosa avrebbe invece voluto fare. 2a Frasi: 1 pensavo; 2 avrei comprato; 3 penso; 4 comprerò. Regola: presente; futura, passato, passato. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

29

Soluzioni Manuale 2b

2c

3a

3b

1 Avremmo letto i libri su piccoli schermi portatili. 2 I robot avrebbero fatto tutti i lavori più pesanti. 3 In tutte le case ci sarebbe stato un videotelefono. 4 Non ci sarebbero più stati i giornali, avremmo cercato le notizie in rete. 5 Non avremmo avuto più bisogno di carta. 6 Avremmo potuto imparare una lingua parlando con il computer. 7 Gli aerei non avrebbero più avuto bisogno di piloti. 8 A scuola

non si sarebbero più usati i libri. 1 sarebbe venuto (azione futura), avrei aspettato (azione che non si è realizzata), avrebbe finito (azione che non si è realizzata); 2 avrebbe finito (azione futura); 3 sarebbe durata (azione futura), avrebbero dovuto (azione che non si è realizzata); 4 sarebbero partiti (azione futura); 5 saremmo andati (azione futura), sarei uscita (azione che non si è realizzata). Verbi in frasi principali: Penso, sapevo, credo, non penso, so, non immaginavo. Verbi in frasi secondarie: sia (contemporaneità), avreste (posteriorità), comprerò (posteriorità), possa (contemporaneità), risolverà (posteriorità), potesse (contemporaneità). 1 =, indicativo presente; 2 , indicativo presente / indicativo futuro; 3 =, indicativo imperfetto; 4 , condizionale passato; 5 =, congiuntivo presente; 6 , congiuntivo presente / indicativo futuro semplice; 7 =, congiuntivo imperfetto; 8 , congiuntivo imperfetto; 9 , condizionale passato. 1 propone, sarebbe diventata; 2 ascoltassero, siano; 3 avrebbe migliorato, ci sarebbe stata; 4 avrebbe trasmesso, ci saranno; 5 potrebbero/possano, resisteranno, sia, si leggano; 6 facessero. Produzione libera. Preparate tre mazzi di carte di colore diverso per ciascuna coppia (le carte sono distinguibili per tipo anche nelle fotocopie in bianco e nero perché hanno agli angoli segni diversi). L’obiettivo del gioco di carte è di esercitare le regole della concordanza relative a contemporaneità e posteriorità focalizzate a p. 86. Fate osservare che alcuni verbi richiedono l’indicativo, altri il congiuntivo e che il verbo in corsivo sulle carte rosa andrà coniugato tenendo conto dell’espressione temporale sulle carte blu.

2

3









4



3c

3d

pp. 88-89

Produzione libera  1

Produzione libera.

La simulazione su che cosa vedere alla TV dovrebbe essere svolta a conclusione del percorso su questi

temi (pp. 78-80). Lasciate agli studenti il tempo di entrare nel personaggio, preparare il proprio ruolo e annotare qualche argomento a sostegno della propria scelta. Ricordate loro che la discussione si deve concludere con una soluzione condivisa. Produzione libera. Anche questa attività deve seguire l’attività sui programmi televisivi. Chiedete agli studenti di immaginare prima di tutto il target della televisione che vogliono creare e di progettare di conseguenza tutti gli altri aspetti. Produzione libera. Prendendo spunto dai dati emersi dai grafici del Confronto tra culture di p. 81, chiedete agli studenti di realizzare un questionario sull’uso dei media. Assegnate ai gruppi le diverse sezioni e chiedete di preparare 4/5 domande a risposta chiusa, a cui si debba cioè rispondere solo con una crocetta. Esemplificate con una domanda sulla frequenza d’uso (Quante volte alla settimana ascolti la radio? Tutti i giorni. / Due o tre volte. / Mai.). Se avete la possibilità, lavorate al computer, in modo da ricomporre poi senza difficoltà il questionario nel suo complesso. Chiedete poi a ciascuno studente di completare il questionario e a ciascun gruppo di elaborare le risposte per la propria sezione, presentandole poi oralmente alla classe. Produzione libera. Fate precedere questa produzione scritta da un’attività orale a coppie in cui ogni studente consiglia all’altro un libro che ha particolarmente amato. Poi assegnate la lettera come compito a casa.

pp. 90-91 Per scrivere

 testo espositivo

Risposta aperta. 1b 1 Settimanali e mensili. 2 Perché più della metà dei 1a

quotidiani viene letta senza essere acquistata, cioè bevendo il cappuccino al bar, oppure dal parrucchiere o ancora in mensa in prestito da un collega. 3 Sono lettori giovani e giovanissimi e appartengono a una classe socio-economica superiore e medio superiore. 1c 16 milioni: lettori di mensili in un mese; 19 milioni: lettori di quotidiani in un giorno; 4 milioni: numero di quotidiani venduti in un giorno; +6%: percentuale di incremento del numero di italiani che legge il quotidiano online; 9,3%: percentuale di lettori di copie digitali nella classe superiore e © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

30

Soluzioni Manuale

medio-superiore; 4,6%: media nazionale di lettori di copie digitali; -4%: percentuale di diminuzione dei lettori di settimanali e mensili esclusivamente in versione digitale rispetto al 2014; 3,7%: percentuale di quotidiani cartacei in abbonamento. 1d 1 relativi al; 2 è in significativo aumento; 3 rileva; 4 esame; 5 incremento nelle quote; 6 si può individuare il tasso; 7 in misura maggiore; 8 raddoppia; 9 risulta essere; 10 il primo in classifica. 1e 1 diminuire; 2 diminuzione; 3 la metà; 4 dimezzare; 5 inferiore; 6 minore. 1f  Produzione libera.

pp. 92-93 La lingua della   politica

Risposta aperta. 1b 1 In passato astrusa, troppo compassata e 1a

settoriale, oggi volgare, schietta, diretta e approssimativa. 2 La possibilità di riconoscersi nei politici perché si presentano più vicini a noi con un linguaggio e un atteggiamento più diretto. 3 La comunicazione politica è più orale che scritta. In passato veniva scritto anche un discorso in pubblico; oggi anche un testo scritto è “parlato”. Si prediligono i talk show ai comizi. 4 Presenza di parole basse e colloquiali; cambiamento di significato di alcune parole, introduzione di parole nuove. 5 Dallo sport, dall’informatica, dal linguaggio giovanile, dall’economia e dal giornalismo. 1c 1 a; 2 b. 1d Soluzioni possibili: Costruzione delle frasi: frasi lunghe, subordinate e molti incisi nel discorso a; frasi più brevi e poche subordinate nel discorso b.

Scelta delle parole: lessico forbito, astratto, ampio

e senza ripetizioni nel discorso a; parole semplici e molte ripetizioni nel discorso b. Stile: astratto, complesso e difficile nel discorso a; concreto, diretto e ironico nel discorso b. 1e 1 b; 2 m; 3 g; 4 d; 5 a; 6 c; 7 h; 8 n; 9 i; 10 e; 11 l; 12 f.

pp. 94-95

1a

Risposta aperta.

1b

Produzione libera. Immagini: Corriere dei Piccoli 8; Tex 3; Diabolik 6;

Corto Maltese 4; Cipputi 7; Pimpa 2; Dylan Dog 5; Zerocalcare 1. 1c 1 I fumetti del «Corriere dei Piccoli» non avevano i balloon, ma frasi in rima messe sotto le vignette; venivano considerati uno strumento educativo e avevano un intento morale. 2 Nascono negli anni Sessanta con l’intento di mettere in discussione i valori della società borghese. Sono rappresentati da eroi mascherati, scaltri e cinici, come Diabolik. 3 I fumetti di cui è protagonista Corto Maltese hanno un modo di narrare più letterario e sono ambientate in luoghi esotici. 4 Bobo e Cipputi esprimono una critica sociale e politica, uno come militante di sinistra, l’altro come operaio metalmeccanico. 5 «Dylan Dog», l’“indagatore dell’incubo”. 6 Oggi ci sono molti fumettisti che pubblicano in internet, come per esempio Zerocalcare. 1d 1 f; 2 c; 3 a; 4 h; 5 i; 6 g; 7 b; 8 e; 9 d. 1e Risposta aperta.

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04 Il patrimonio culturale pp. 96-97 1

I secolo a.C.-V secolo d.C.: Impero romano; 476-1492: Medioevo; metà 1400-1500: Rinascimento; 1600: Barocco; fine 1700-inizio 1800: Romanticismo; 1815-70: Risorgimento. a 3; b 6; c 2; d 4; e 1; f 4; g 1; h 2; i 5; l 3; m 6; n 5. Questa prima attività di motivazione ha la funzione di attivare le preconoscenze degli studenti sul tema del patrimonio culturale italiano. Potete proporre l’attività in plenum elicitando le preconoscenze degli studenti e annotando le diverse risposte alla lavagna, oppure far precedere l’attività in plenum da un lavoro a coppie. Le diverse immagini riproducono personaggi e opere importanti che caratterizzano i diversi periodi storici. In particolare: Immagine a: Giuseppe Garibaldi (Nizza 1807 – Caprera 1882). È considerato dalla cultura popolare il principale eroe nazionale italiano. La sua impresa militare più nota fu la spedizione dei Mille che permise di annettere il Regno delle Due Sicilie al nascente Regno d’Italia durante il Risorgimento italiano e che condusse all’Unità d’Italia nel corso del XIX secolo. Immagine b: Quaderni di anatomia di Leonardo da Vinci. L’immagine riproduce una pagina dei Quaderni di anatomia di Leonardo da Vinci. I quaderni contengono decine di disegni anatomici del corpo umano corredati da appunti e sono attualmente conservati presso il Castello Reale di Windsor, in Inghilterra. In particolare il disegno qui raffigurato, il foglio 18, riproduce gli studi sul feto nell’utero, che mostrano come le conoscenze di Leonardo in materia di embriologia fossero all’avanguardia. Queste conoscenze maturarono a Milano tra il 1509 e il 1512. Per la prima volta nella storia della medicina, Leonardo rappresenta correttamente la posizione del feto nell’utero, con una precisione che rimarrà ineguagliata per più di due secoli. Immagine c: Dante Alighieri (Firenze 1265 – Ravenna 1321). Linguista, letterato, politico e filosofo. Segnò profondamente la letteratura italiana e la stessa cultura occidentale. È considerato il padre della lingua italiana. La sua opera più famosa è la Divina Commedia, universalmente considerata la più grande opera scritta in lingua italiana e uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale.

L’opera è espressione della cultura medievale e veicolo allegorico della salvezza umana, che si concretizza nel toccare i drammi dei dannati, le pene purgatoriali e le glorie celesti, permettendo a Dante di offrire al lettore uno spaccato di morale ed etica (vedi anche Dossier Cultura a p. 116). Immagine d: Il Colosseo. Originariamente conosciuto come Anfiteatro Flavio, è il più grande anfiteatro del mondo e il più imponente monumento della Roma antica. Si trova nel centro di Roma ed è conosciuto in tutto il mondo come simbolo della città e come uno dei simboli dell’Italia. Nel 1980 è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell’umanità dall’Unesco. Fu iniziato dall’imperatore Vespasiano nel 72 d.C. e venne inaugurato da Tito nell’80. Era in grado di contenere un numero di spettatori stimato tra le 50 000 e le 75 000 unità. Immagine e: Giacomo Leopardi (Recanati 1798 – Napoli 1837). È stato un poeta, filosofo, scrittore e filologo italiano. È ritenuto il maggior poeta dell’Ottocento italiano e una delle più importanti figure del Romanticismo letterario. La straordinaria qualità lirica della sua poesia lo ha reso un protagonista centrale nel panorama letterario e culturale europeo e internazionale, con ricadute che vanno molto oltre la sua epoca. La profondità della sua riflessione sull’esistenza e sulla condizione umana ne fa anche un filosofo di notevole spessore. Immagine f: Ottaviano Augusto (Roma 63 a.C. – Nola 14 d.C.). È stato il primo imperatore romano. Il suo principato fu il più lungo della Roma imperiale (durò più di quarant’anni). L’età di Augusto rappresentò un momento di svolta nella storia di Roma e il definitivo passaggio dal periodo repubblicano al principato. Immagine g: La copertina dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni. È un celebre romanzo storico, il primo esempio nella letteratura italiana, ritenuto il più famoso e il più letto tra quelli scritti in italiano. Fu pubblicato in una prima versione nel 1827 e poi rivisto e pubblicato nella versione definitiva nel 1842. Il romanzo è ambientato tra il 1628 e il 1630 in Lombardia durante il dominio spagnolo. Immagine h: Città-stato medievale, miniatura. Le città-stato rappresentano un elemento caratterizzante l’organizzazione politico-sociale durante il Medioevo italiano. Immagine i: Antonio Vivaldi (Venezia 1678 – © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Manuale

Vienna 1741). È stato un compositore e violinista italiano, esponente di spicco del tardo Barocco veneziano. Fu uno dei violinisti più virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca (sue sono per esempio Le Stagioni , i primi quattro concerti solisti per violino contenuti nella raccolta Il cimento dell’armonia e dell’inventione). È considerato il più importante, influente e originale musicista italiano della sua epoca. Immagine l: Giuseppe Verdi (Roncole 1813 – Milano 1901). È stato un compositore italiano, considerato tra i massimi operisti, autore di melodrammi che fanno parte del repertorio dei teatri di tutto il mondo. Dominò la scena lirica del secondo Ottocento elaborando un linguaggio compositivo caratteristico e personale. Verdi simpatizzò con il movimento risorgimentale che perseguiva l’Unità d’Italia. Questi ideali si riflessero in parte nelle sue opere, come il Nabucco, che contiene il celebre coro “Va, pensiero...”, che manifesta molti caratteri propri dello spirito del movimento di unificazione. Immagine m: La Pietà di Michelangelo Buonarroti. È una scultura marmorea databile tra il 1498 e il 1499. È conservata nella basilica di San Pietro in Vaticano a Roma. Si tratta del primo capolavoro del giovane Michelangelo, è anche l’unica opera da lui firmata, sulla fascia a tracolla che regge il manto della Vergine: MICHEL.A[N]GELVS BONAROTVS FLORENT[INVS] FACIEBAT (“Lo fece il fiorentino Michelangelo Buonarroti”). Immagine n: Bacco di Michelangelo Merisi (detto Caravaggio). È un dipinto realizzato tra il 1596 e il 1597 e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Caravaggio fu uno dei più celebri pittori italiani di tutti i tempi. I suoi dipinti, che combinano un’analisi dello stato umano, fisico ed emotivo, con uno scenografico uso della luce, hanno avuto forte influenza sulla pittura barocca.

pp. 98-103

Per capire 1a

1 F; 2 V; 3 F; 4 F; 5 V; 6 V; 7 F; 8 F.

musica: 7, 13; scultura: 8; letteratura: 1, 3, 4, 8, 9; scienza: 2, 6, 11, 12; pittura: 4, 5, 8, 12; politica: 10, 13. 1c 1 a; 2 b; 3 c; 4 c; 5 a; 6 b; 7 a; 8 c; 9 b; 10 b. 1d 1 di; 2 dalla; 3 in; 4 alla; 5 a; 6 di; 7 di; 8 nella; 9 alla; 10 per. 1e 1 Grazia Deledda: scrittrice, premio Nobel per la letteratura, 1926; 2 Enrico Fermi: fisico, premio 1b

Nobel per la fisica, 1938; 3 Giulio Natta: ingegnere, premio Nobel per la chimica, 1963; 4 Renato Dulbecco: biologo, premio Nobel per la medicina, 1975; 5 Mario Capecchi: genetista, premio Nobel per la medicina, 2007. 1f  1 Marie Curie che nel 1903 fu insignita del premio Nobel per la fisica (assieme al marito Pierre Curie e a Henri Becquerel) per i suoi studi sulle radiazioni. Grazia Deledda. 2 Giulio Natta. 3 I Nobel italiani per la letteratura sono sei: Giosuè Carducci, 1906; Grazia Deledda, 1926; Luigi Pirandello, 1934; Salvatore Quasimodo, 1959; Eugenio Montale, 1975; Dario Fo, 1997. 4 Enrico Fermi. 5 Sì, fu conferito a Ernesto Teodoro Moneta nel 1907. Moneta fu un giornalista e patriota italiano e fu presidente del XV Congresso internazionale sulla Pace. 6 Nel 2007 a Mario Capecchi per la medicina e la fisiologia. 1g Produzione libera. 2a Risposta aperta. 2b 1 c; 2 c; 3 b; 4 a; 5 a; 6 b. 2c 1 c, f; 2 e; 3 b; 4 a; 5 g; 6 d. 2d Risposta aperta. 3a Risposta aperta. 3b Soluzione possibile: Il suo carattere informale, che permette ad autori e pubblico di incontrarsi in un’atmosfera rilassata, fuori dai luoghi classici della diffusione culturale. La manifestazione inoltre avvicina anche giovani e adolescenti al mondo della cultura con laboratori e spettacoli di diverso genere. 3c 1 cartellone (r. 5); 2 canonici (r. 8); 3 gonzaghesca (r. 11); 4 soggezioni (r. 24); 5 connubio (r. 35). 3d 1 letterale; 2 traslitterare; 3 letteratura; 4 letterario; 5 letterato; 6 illetterato. Confronto tra culture: Risposta aperta. L’attività propone una riflessione su alcuni dei festival culturali italiani più noti di ambito non solo letterario, ma anche cinematografico, musicale, artistico e scientifico partendo dalle locandine che corredano l’attività. Chiedete se gli studenti conoscono i festival e se ci sono mai stati. Chiedete poi agli studenti se ci sono festival simili anche nei loro Paesi di provenienza. Proponete una breve ricerca attraverso internet su uno dei festival elencati, eventualmente anche come lavoro da fare a casa. Proponete la stessa ricerca anche su uno dei festival del Paese di provenienza degli studenti.

pp. 104-110

Grammatica  1a

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Soluzioni Manuale 1b

1c 1d

1e

1f  1g

1h

1i

Soluzioni possibili: 1 È vero, autentico fino alla

spudoratezza, permette agli altri di specchiarsi, di riconoscersi in quello che l’autore racconta. 2 Di Gramellini bambino che perde la mamma e di come la verità sulla morte di sua madre gli sia stata taciuta per quarant’anni. 3 È la struttura portante della società italiana, è ciò che impedisce la guerra civile in Italia perché le famiglie aiutano e supportano i milioni di giovani disoccupati, impedendo che la struttura del Paese crolli. Tuttavia la famiglia è anche un luogo di terribili ingiustizie e di dolori nascosti, come quello che Gramellini racconta nel libro. 4 A differenza degli adulti, i bambini hanno l’intuito ancora vivo, ma crescendo perdono questa capacità di intuizione, si “corrompono”; solo in certi momenti, quando sono dominati da una passione, gli adulti riescono a recuperare questo legame con l’intuito. 5 I ragazzi della via Pal . 6 Quando era bambino e, di fronte a uno sgarbo, puntava la biro contro gli adulti dicendo che da grande avrebbe scritto un libro per denunciare queste ingiustizie. 1 F; 2 F; 3 V; 4 V. assomigliassi (r. 3): congiuntivo imperfetto; fosse (r. 17): congiuntivo imperfetto; avesse detta (r. 18): congiuntivo trapassato; fossi (r. 18): congiuntivo imperfetto. Il congiuntivo trapassato si forma con l’ausiliare essere o avere al congiuntivo imperfetto e il participio passato del verbo. congiuntivo imperfetto, congiuntivo trapassato. 1 Gli dispiaceva che non aveste più trovato biglietti per il teatro. 2 Mi è spiaciuto che il treno non fosse arrivato in orario e che Ada avesse perso la coincidenza. 3 Speravo che Carlo, prima di partire per il Giappone, avesse almeno finito gli esami. 4 Suo padre non approvava che Silvio avesse deciso di non fare il servizio militare. 5 Mi sembrava che Sandro avesse già comprato i regali di Natale per i bambini. 6 Nonostante fosse appena nevicato, Giulia e Andrea non hanno rinunciato ad andare al concerto. 7 Mi pareva di ricordare che avesse perso la mobilità delle gambe in un incidente stradale. 8 Sembrava che tu avessi finalmente trovato il ragazzo adatto a te. 1 avesse; 2 scrivesse / avesse scritto; 3 avesse venduto; 4 fosse stato tradotto; 5 trattasse; 6 fosse; 7 nutrissi; 8 fosse; 9 avesse vissuto. 1 torni, congiuntivo presente; 2 sia tornato, congiuntivo passato; 3 tornasse, congiuntivo imperfetto; 4 fosse tornato, congiuntivo trapassato.

1l

1 abbia deciso; 2 abbia avuto; 3 andassimo; 4 prendessero; 5 avessero aspettato; 6 fossero arrivati; 7 avessero dedicato; 8 abbiano permesso; 9 volesse.

2a

Risposta aperta.

indicativo presente/imperfetto; indicativo trapassato prossimo; indicativo imperfetto; indicativo trapassato prossimo; condizionale passato; condizionale passato; condizionale passato; congiuntivo imperfetto; congiuntivo trapassato; congiuntivo trapassato. 2c 1 Ha detto che alla radio quella sera c’era uno speciale sul festival della scienza a cui sarebbero andati la settimana successiva, non voleva perderselo. 2 Ha detto che aveva sentito dire che a Lucca organizzavano il festival del fumetto, secondo lei ci sarebbero andati un sacco di ragazzi, voleva andarci anche lei. 3 Ha detto che domenica era stata al festival del cioccolato Eurochocolate a Perugia e che le era piaciuto moltissimo. 4 Ha detto che la sera precedente Michela Murgia aveva presentato il suo ultimo romanzo. Era davvero interessante, peccato che gli incontri con gli autori fossero sempre di sera tardi. 5 Ha detto che al suo posto non sarebbe andata il giorno dopo/successivo al festival del libro. Era domenica e ci sarebbe stata troppa gente. Le ha chiesto perché non ci andava in settimana. 6 Ha detto che avrebbe voluto / vorrebbe iscriversi a uno dei laboratori di BergamoScienza, ma non aveva mai tempo di prenotarsi online. 2d Produzione libera. Proponete l’attività in coppia chiedendo a ciascuno studente di prendere un mazzo di carte che avrete fotocopiato dall’Appendice a p. 158. Uno studente prenderà le carte verdi e l’altro quelle blu. A questo punto dite agli studenti di prendere ciascuno una carta e di completare insieme la frase. In alternativa, mischiate le carte verdi e blu e fornite agli studenti un mazzo misto, così da permettere a entrambi di creare frasi con difficoltà simile. Le carte verdi infatti contengono solo la prima parte della frase che non deve essere modificata, mentre il lavoro di modifica è a carico degli studenti con le carte blu. 3a Ipotesi: Risposta aperta. Tabella: opera: parcheggio in Città alta a Bergamo; ritrovamento: pozzo di età romana; soluzione:  non ancora trovata; opera: nuova linea tranviaria a Mestre; ritrovamento: reperti romani del VI secolo; soluzione: fermo dei lavori; opera: parcheggi in piazza Meda a Milano; ritrovamento: quartiere artigianale di età romana; soluzione: la Soprintendenza ha spostato e destinato a future esposizioni i reperti; opera: parcheggi in piazza 2b

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Soluzioni Manuale

3b

3c

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3f 

3g

XXV aprile a Milano; ritrovamento: bastioni spagnoli del Cinquecento; soluzione: vetrata per mostrare il muro; opera: fermata Duomo della metropolitana di Napoli; ritrovamento: tempio del I secolo a.C.; soluzione: il tempio verrà smontato e portato a una quota visibile a tutti i visitatori. 1 Perché permetterà ai passeggeri di camminare in un tempio romano prima di prendere la metro. 2 Pensa che sia importante affrontare in tempo reale emergenze e criticità, creando un raccordo tra archeologia e ingegneria. È giusto tutelare le bellezze archeologiche e artistiche, senza essere troppo rigidi e bloccare lo sviluppo del Paese. Soluzioni possibili: 1 I lavori pubblici in Italia sono rallentati dall’eccessiva rigidità e chiusura di certe Soprintendenze. 2 Usare il cervello, agire con intelligenza. Se si trova un’opera di grande valore, è ovvio fermarsi. Se si trova un’opera di minore rilevanza, si può procedere con i lavori. 3 L’archeologia non è una questione di principio. Casi: si trova (r. 19); ci si imbatte (r. 20); si può buttare giù (r. 21); si sono sbloccate (r. 22); si è deciso (r. 35); si è ricostruita (r. 37); si tutelino (r. 44); non si può essere (r. 46); si è avuto (r. 48). Domanda: La forma impersonale si usa quando non c’è un soggetto chiaramente espresso. Può significare “noi”, “tutti”, “la gente in generale”. 1 singolare, es. se si trova la Venere di Milo, è ovvio fermarsi; 2 plurale, es. è giusto che si tutelino le bellezze del nostro Paese; 3 ci si, es. se ci si imbatte in un muretto del Settecento; 4 essere, es. si è deciso di smontarlo; 5 aggettivo, es. non si può essere troppo rigidi; 6 prima, es. lo si è avuto proprio con la fermata Duomo. Se non si fa sport, si diventa pigri. In Italia non si parla solo l’italiano. Non è educato che ci si soffi il naso a tavola. La sera spesso si sta fuori fino a tardi. La domenica ci si sveglia tardi. In questo negozio non si può pagare con la carta di credito. Quando si è stanchi, ci si deve riposare. In quel ristorante si è mangiato bene. Nei Paesi mediorientali non ci si bacia in pubblico. L’anno scorso non si è andati in vacanza in montagna per il brutto tempo. Non si sa di che cosa parli questo libro. In Italia si mangiano molte verdure. Quando si è felici, il mondo sembra più bello. Di solito ci si incontra a casa di Marco. Ci si è dimenticati di annullare l’appuntamento. L’anno scorso si sono viste poche api. 1 si decide; 2 si consiglia; 3 si hanno; 4 si può; 5 si è appassionati; 6 si possono; 7 si possono; 8 si deve; 9 si rivive; 10 si visitano; 11 si deve; 12 ci si sente; 13 si vuole.

p. 111

Produzione libera  1

Produzione libera.

Per aiutare gli studenti nella scelta del personaggio che avrebbero voluto essere, dite di pensare innanzitutto al talento che avrebbero voluto avere  (Avreste voluto essere dei pittori come Caravaggio, dei poeti come Dante o dei navigatori come Colombo?) e poi all’epoca e regione/città d’Italia in cui avrebbero voluto vivere ( Avreste voluto vivere nel Medioevo a Firenze come Dante o nell’Ottocento a Parma come Verdi?). Una volta

deciso il personaggio, ogni studente deve raccogliere informazioni su internet (a casa o in classe) basandosi sulle domande riportate nel libro per prepararsi all’intervista che gli farà il compagno la volta successiva. Insieme alla classe potete aggiungere anche altre domande (Qual era il tuo colore preferito? E il tuo piatto? Chi è stato il tuo  grande amore? Che cosa amavi di lui/lei? Come è  stato il tuo primo bacio?) dicendo agli studenti che

2

3

i dialoghi dovranno essere coinvolgenti e fantasiosi. Alla fine dell’intervista ogni studente dovrà dire alla classe chi è il personaggio che avrebbe voluto essere e perché, mentre il compagno che l’ha intervistato dirà che cosa l’ha colpito di più di quel personaggio. Produzione libera. Potete proporre l’attività in due tappe. La prima, che è costituita dalla ricerca online, da fare individualmente a casa. La seconda da fare in coppia, in piccoli gruppi o in plenum. Potete valutare quale sia la soluzione migliore a partire dall’affiatamento della classe. Se l’attività di presentazione in plenum crea problemi di ansia per qualche studente, meglio optare per il piccolo gruppo o la coppia. Se decidete di far svolgere l’attività in plenum, potete anche chiedere agli studenti di preparare una presentazione con PowerPoint seguendo le tracce fornite dal libro. Se lo ritenete opportuno, potete suggerire agli studenti di guardare il sito dell’UNESCO (www.patrimoniounesco.it) che fornisce una rassegna dettagliata dei patrimoni dell’umanità. Produzione libera. Dividete gli studenti in gruppi di sei e spiegate loro che si dovranno preparare a sostenere un ruolo in un dibattito pubblico. Uno studente di ciascuno gruppo dovrà occuparsi di moderare il dibattito. Quindi fornite a ciascuno studente una delle identità presenti in Appendice (p. 161). Dite agli studenti che si dovranno preparare ad argomentare © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Manuale

l’opinione espressa dalla scheda in base alla loro identità e specificate che l’opinione del personaggio che interpretano non necessariamente deve corrispondere a quella reale di ciascuno di loro. Lasciate 10 minuti di tempo a ciascuno studente per prepararsi a interpretare il proprio ruolo, specificando che dovranno trovare tesi a favore della propria opinione, ma anche eventuali antitesi rispetto a critiche che potrebbero essere mosse da altre persone. Nel frattempo spiegate ai moderatori in che cosa consisterà il loro ruolo e specificate che si dovranno occupare di dare la parola e un tempo a ciascuno per parlare ordinatamente, permettendo a tutti di esprimere le proprie opinioni. Dite che dovranno far fare ai partecipanti un primo giro di opinioni, in cui essi esprimeranno il loro punto di vista personale, seguito da un secondo giro in cui potranno controbattere le argomentazioni degli altri partecipanti. Terminati i 10 minuti, date la parola agli studenti.

3 Non ne fu felice, perché si sentiva soprattutto uno

scultore e non un pittore; inoltre la Cappella, che definì “uno stanzone che sembra un granaio”, non gli piaceva ed era convinto che non avrebbe fatto un buon lavoro. 4 Per quattro anni, dal 1508 al 1512. 5 Michelangelo ha dipinto il “tondo Doni”, esposto nel museo degli Uffizi di Firenze. 1b Lettura. 1c Soluzione possibile: Il principio del “contrapposto” consiste nel costruire le figure a X con il principio della contrapposizione delle masse. Se il braccio sinistro è in tensione muscolare, la gamba sul lato opposto, quella destra, è in tensione, mentre il braccio destro è rilassato come la gamba sinistra. 1d 1

3 pp. 112-113 Per scrivere

2

 testo descrittivo

Risposta aperta. 1b 1 b; 2 d; 3 e; 4 a; 5 c. 1c 1 Perché il già esistente teatro Piccinini era troppo 1a

piccolo e aveva prezzi troppo alti, perciò si cominciò a invocare un teatro “di tutti e per tutti”. 2 Per l’acustica e per la capienza straordinaria per l’epoca (2192 posti). 3 I grandi classici del repertorio lirico e nuovi spettacoli in linea con le tendenze del panorama artistico internazionale. 4 È stato realizzato secondo la filosofia del politeama, ovvero una sala capace di contenere diverse tipologie di spettacoli, dalla lirica al circo. Lo stile richiama il modello del teatro alla francese postrivoluzionario, la cui architettura riprende la struttura dell’arena o dell’anfiteatro. 1d 1 loggione; 2 palcoscenico; 3 foyer; 4 cupola; 5 platea e palchi; 6 facciata. 1e Produzione libera.

pp. 114-115 La lingua dell’   arte 1a

1 Perché vi hanno lavorato i grandi pittori del

Rinascimento: Perugino, Botticelli, Luca Signorelli, Domenico Ghirlandaio sui lati della Cappella e naturalmente Michelangelo nella volta. 2 La volta.

4

“[…] innaturali, molto brillanti, funzionali soprattutto ad accentuare il più possibile il chiaroscuro e la plasticità delle figure. […] accesi, cangianti e a tratti onirici […]” (rr. 30-34). 1f  1 g; 2 e; 3 c; 4 a; 5 d; 6 f; 7 b. 1e

pp. 116-117

1a

1 b; 2 a; 3 c.

1b

1 e; 2 a; 3 c; 4 f; 5 b; 6 d.

Risposta aperta. 1d 1 b; 2 e; 3 a; 4 c; 5 f; 6 d. 1c

Nel secondo cerchio dei lussuriosi perché in vita sono stati amanti. 1f  1 c; 2 b; 3 b; 4 c; 5 a; 6 c. 1g Produzione libera. 1e

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Come sono cambiati 05 i consumi degli italiani pp. 118-119 1

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3

1 prodotti di origine protetta; 2 prodotti biologici; 3 cibi precotti; 4 scatolame; 5 surgelati; 6 prodotti a chilometro zero; 7 frutta e verdura.

Questa attività serve a raccogliere parole utili per parlare di tendenze nel consumo di cibo. Fate osservare le foto e chiedete di associarle alle parole date. La foto numero 1 rappresenta i prodotti con marchi di qualità che possono essere siglati come: DOP (denominazione di origine protetta = l’intero ciclo produttivo avviene in una specifica area geografica), DOC (denominazione di origine controllata = vini di qualità originari di zone limitate), DOCG (denominazione di origine controllata e garantita = i vini più pregiati, classificati come DOC da almeno cinque anni), IGP (indicazione geografica protetta = una parte del ciclo produttivo avviene in una specifica area geografica), IGT (indicazione geografica tipica = vini da tavola di qualità che dopo cinque anni possono aspirare a diventare DOC). Altre parole che indicano tipologie di cibo sono: pesce, insaccati, frutta esotica, cibo etnico, cibo dietetico, prodotti senza glutine ecc. Risposta aperta. Dopo l’esercizio 1, avviate una breve conversazione suoi luoghi (super/ipermercato, centro commerciale, negozio specializzato sotto casa o di quartiere, mercato, mercato del contadino o agricolo), la frequenza della spesa di prodotti alimentari e su che cosa non manca mai nel carrello degli studenti. Risposta aperta. La seconda pagina di introduzione fornisce un paio di spunti per presentare il secondo macro-tema dell’unità e cioè i consumi culturali degli italiani, in particolare il cinema. La tabella, che riporta alcuni dati statistici sul consumo di intrattenimento, permette di osservare le preferenze degli italiani (che amano anzitutto il cinema, poi i musei e le mostre, gli eventi sportivi, il ballo, il teatro e in ultimo la musica) e alcune differenze regionali (per esempio il cinema è al primo posto in ogni zona d’Italia, mentre la frequentazione di musei e mostre è molto bassa nel Meridione). Fate lavorare gli studenti in coppia e poi condividete le osservazioni, estendendo il discorso alle preferenze individuali e a

4

5

quelle prevalenti nel Paese d’origine degli studenti, in un’ottica di confronto interculturale. Da sinistra: Nanni Moretti; Paolo Sorrentino. Il Museo del cinema si trova a Torino, all’interno della Mole Antonelliana; la Mostra internazionale d’arte cinematografica si svolge a Venezia. Questa attività serve a sondare la conoscenza del cinema contemporaneo italiano. Potete fornire altre immagini di registi contemporanei italiani e titoli di film da associare, oppure selezionare e mostrare un breve filmato tratto da YouTube sul Museo nazionale del cinema italiano che si trova all’interno della Mole Antonelliana a Torino (raffigurata nella foto). Risposta aperta. Ritagliate le carte in Appendice a p. 162, distribuitene un mazzo a ogni gruppo e dite agli studenti di pescarne una a turno e di intervistarsi reciprocamente sui propri gusti cinematografici.

pp. 120-125

Per capire Risposta aperta. 1b 1 b; 2 c; 3 a; 4 b; 5 c; 6 b. 1a

1c 1d

1e 2a 2b 2c

Risposta aperta. 1 mutevoli (r. 1); 2 consumatori (r. 17); 3 eclatanti (r. 36); 4 quadratura del cerchio (r. 48); 5 sprechi (r. 66); 6 ortaggi (r. 84); 7 insaccati (r. 88). 1 consumazione; 2 consumistica; 3 consumismo; 4 consumatori; 5 consumo; 6 consumate. Risposta aperta. 1 a; 2 c; 3 a. Soluzioni possibili: 1 Non gli piacciono le

prepotenze di chi specula sul lavoro degli altri. 2 Non gli piace essere complice inconsapevole di queste prepotenze. 3 Non gli piace che altri decidano che cosa deve acquistare. 4 Odia andare al supermercato. 5 In un Gas può comprare dei prodotti biologici ai prezzi dei prodotti non biologici di un supermercato standard. 2d 1 Alfredo odia fare la spesa al supermercato perché è un luogo tristissimo, dove la gente è sempre di fretta e al consumatore viene offerta una libertà simulata. Si possono trovare trenta © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Manuale

biscotti tutti uguali con trenta confezioni diverse, questa però secondo Alfredo non è libertà, bensì solo assortimento. 2 Interessanti, rubicondi, ragionevoli. 3 I Gas si definiscono “solidali” perché mirano alla valorizzazione delle relazioni tra i soggetti, a un’equa ripartizione delle risorse, al rispetto e alla tutela dell’ambiente. I Gas sono solidali verso i produttori, gli altri membri del Gas e l’ambiente. 2e 1 allora; 2 diciamo; 3 ma insomma; 4 diciamo; 5 In realtà; 6 e quindi; 7 insomma. Confronto tra culture: Risposta aperta. Usate i grafici sui consumi alimentari in Italia per fare un confronto con i consumi nei Paesi d’origine degli studenti (per esempio quanto sono diffusi i prodotti biologici, se sono cari, dove si possono comprare; quali sono i locali dove mangiare più frequentati dai giovani ecc.) Se il tema interessa particolarmente alla classe, potete proporre una ricerca su internet di dati relativi ai loro Paesi, da fare a casa e presentare ai compagni. 3a Risposta aperta. 3b 1 Il cinema è accessibile in qualunque luogo e momento e si può consumare su una molteplicità di schermi e con modalità diverse. 2 Si è rovesciato il ruolo del consumatore che da spettatore passivo è divenuto protagonista attivo nella scelta dei modi, tempi e luoghi di consumo del cinema. 3 Il mondo del cinema è stato investito da un rovesciamento culturale clamoroso e a tratti rivoluzionario. Gli operatori culturali e politici sono, secondo l’autore, incapaci di cogliere le grandi potenzialità culturali, economiche e narrative che questa mutazione produce. 4 I festival del cinema sono diventati dei magnifici musei, dei luoghi di culto delle pratiche antiche del cinema del Novecento. Anch’essi sono tuttavia attratti dal cambiamento in atto: per esempio Beasts of No Nation, film prodotto da Netflix, è stato proiettato anche alla Mostra del cinema di Venezia. 5 Ha un’opinione positiva. Si chiede se abbia senso resistere all’innovazione tecnologica e culturale in atto. Considera la mutazione in corso un cambiamento rivoluzionario (che può far paura), ma ritiene che abbia grandi potenzialità culturali, economiche e narrative. 3c 1 -; 2 al; 3 sul; 4 al; 5 per; 6 di; 7 di; 8 all’.

pp. 126-133

il titolo? Com’è composta la folla? Dove sta andando? Chi sarà la donna in primo piano al centro? L’inquadratura della folla vi ricorda qualche quadro famoso? (La locandina ritrae i protagonisti in

testa a un corteo di lavoratori che ricordano, nella posa, Il quarto stato, un dipinto di Giuseppe Pellizza da Volpedo, e vuole enfatizzare il carattere corale del film, che inneggia a una giustizia e a una libertà che mancano nel mondo del precariato giovanile). Proseguendo con La leggenda del pianista  sull’oceano di Tornatore, potete chiedere: Chi sarà il bambino di spalle? Sembra prigioniero dietro a delle  sbarre: dove e perché? Dove porterà la scala che si vede sullo sfondo? Chi sarà il personaggio che la sta  salendo? Che cosa vi suggerisce il titolo con le parole  pianista, oceano e leggenda? E per concludere, su Giorni e nuvole di Soldini, domandate per esempio: Chi saranno personaggi in primo piano? In che rapporto saranno? A che classe sociale apparterranno? Riconoscete i due attori? (Margherita Buy e Antonio Albanese) Il titolo allude a un’alternanza: quale? 1b 1 c; 2 a; 3 b.

Potete anche far lavorare gli studenti a gruppi di tre: ciascuno legge e riferisce la trama di uno dei tre film introdotti con l’attività precedente. Poi in plenum potete fare delle domande per verificare la comprensione dei testi e per aggiungere particolari sulle trame dei film (l’anno di uscita, il genere: 1 1998, drammatico; 2 2007, drammatico; 3 2008, commedia): per esempio Quale dei tre film è una trasposizione letteraria? (La leggenda del pianista  sull’oceano) Avete mai letto qualche libro dello  scrittore contemporaneo Alessandro Baricco? Che cosa significa che Michele è stato “fatto fuori” dalla  società per la quale lavorava? (Estromesso, obbligato a dimettersi) Che tema hanno in comune il secondo e il terzo film? (Il tema del lavoro: in Giorni e nuvole le conseguenze devastanti della disoccupazione di un cinquantenne, in Tutta la vita davanti  quelle del lavoro precario giovanile).

Risposta aperta.

1 Se ti avessi parlato due mesi fa, che cosa avremmo risolto? 2 Se vado al bagno due volte, è illegale? 3 Se fosse così, allora questo disco varrebbe una

Chiedete se qualcuno conosce i registi

fortuna!

Grammatica  1a

contemporanei italiani delle tre foto (da sinistra a destra: Giuseppe Tornatore, siciliano di Bagheria, in provincia di Palermo; Silvio Soldini, di Milano, e Paolo Virzì, toscano di Livorno). Quindi concentratevi sulle locandine dei loro tre film e, in plenum, fate fare ipotesi sulla storia e sui protagonisti di ciascun film. Partendo da Tutta la vita davanti  di Virzì, potete sollecitarli con domande quali: Che cosa significherà

1c

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Soluzioni Manuale 1d

1e

1f 

1g

1h

1i

1 Periodo ipotetico della realtà: Se vado al bagno due volte, è illegale? 2 Periodo ipotetico della

possibilità: Se fosse così, allora questo disco varrebbe una fortuna! 3 Periodo ipotetico dell’irrealtà: Se ti avessi parlato due mesi fa, che cosa avremmo risolto? realtà: (frase secondaria) Se + indicativo presente/  futuro, (frase principale) indicativo presente/futuro; possibilità: (frase secondaria) Se + congiuntivo imperfetto, (frase principale) condizionale presente; irrealtà: (frase secondaria) Se + congiuntivo trapassato, (frase principale) condizionale passato. Soluzione possibile: La frase secondaria sottintesa è: se volessi / se scendessi dalla nave / se ti mettessi a suonare il pianoforte. 1 colpisce; 2 ha/avrà; 3 sono; 4 sono; 5 è; 6 avesse avvicinato; 7 sarebbe stato; 8 si fosse trovato; 9 avessi avuto; 10 avrei fatto; 11 sarei rimasto; 12 sarebbe stato / sarebbe; 13 fosse stata supportata / fosse supportata; 14 modificherebbe; 15 potesse; 16 modificherei; 17 avrò; 18 diventerà. 1 Stefano non sarebbe tornato nella tranquilla cittadina di provincia in cui è cresciuto, se la sua ragazza non l’avesse tradito con un musicista più giovane di lui. 2 Se l’avesse rivista, le avrebbe regalato un braccialetto. 3 Se il ragazzo di Marta non avesse trovato lavoro a Boston, Marta non avrebbe abbandonato gli studi per trasferirsi in quella città con lui. 4 Se Luca avesse scelto la scuola giusta, non sarebbe stato bocciato. 5 Se non metti i vestiti che ti ho dato, per favore ridammeli / me li ridai. 6 Se fossi un “figlio di papà”, non avresti problemi a trovare un lavoro interessante. 7 Se la moglie avesse saputo che il marito aveva perso il lavoro, avrebbero rinunciato al viaggio. 8 Se non c’è la certezza del lavoro, la stabilità familiare crolla. 9 Se non avessi mangiato troppo, non ti saresti sentito male. 10 Se non c’è un film interessante in televisione, andiamo/andremo al cinema. 11 Se conoscessi bene l’inglese, potrei vedere il film in lingua originale. 12 Se riuscissi a ottenere un fine settimana libero al lavoro, verrei alla Mostra del cinema con voi. Gioco. È un gioco a squadre per esercitare in modo ludico il periodo ipotetico. Date a ogni gruppo i due mazzi di carte che saranno da ritagliare in Appendice a p. 163 (ogni mazzo contiene 12 carte ed è contrassegnato da un differente colore e disegno). Il gioco prevede che vengano disposte sul tavolo tutte le 24 carte scoperte e che gli studenti combinino le carte dei due mazzi per formare tre o

più periodi ipotetici logici per ogni tipo, coniugando correttamente i verbi che sono dati all’infinito. Date loro a disposizione dai 15 ai 30 minuti (valutando il tempo a seconda del gruppo o della classe). Dite agli studenti di scrivere su un foglio, che divideranno in tre parti, i periodi ipotetici di ciascun tipo. Scaduto il tempo, chiedete di consegnare il foglio a un altro gruppo per la correzione. Sarete poi voi a controllare le correzioni fatte dagli studenti attribuendo 2 punti per ogni periodo ipotetico che abbia un senso e sia ben formato (1 punto per ogni verbo). Decretate il gruppo vincitore e, se lo ritenete opportuno, condividete gli errori significativi, chiedendo agli studenti di correggerli. Abbinamenti possibili: andare al cinema, guardare l’ultimo film di Sorrentino; andare a Roma, visitare Cinecittà; andare a Torino, visitare il Museo del cinema; studiare di più, superare l’esame; arrivare puntuale, non perdere l’inizio del film; essere giovane, fare il giro del mondo; essere meno pauroso, vedere un film dell’orrore; avere tempo, andare al cinema tutte le sere; prenotare i biglietti online, saltare la coda; esserci bel tempo, andare al mare; potere prendere le ferie, venire con voi a New York; leggere il giornale, sapere che c’era lo sciopero dei treni. 2a 1 Si parla di contraffazioni enogastronomiche, cioè di falsi e imitazioni di prodotti alimentari italiani all’estero. 2 In occasione di viaggi di lavoro in varie parti del mondo. 3 Ne parla con tono ironico (dicendo per esempio che la creatività estera supera quella italiana, che i palati italiani sono i più imitati nel mondo; usando le virgolette: la “vera mozzarella italiana” prodotta in Sud America, le penne che diventano “macaroni”; servendosi di alcuni aggettivi: una bella fetta di Cambozola, un bel bicchiere di Brunetto, i nostri amati spaghetti, una bella confezione di caffè Mafiozzo; e in generale facendo riferimento al modo in cui prodotti italiani molto noti vengono presentati all’estero attraverso l’uso di interrogative retoriche: “E che dire della bottiglia di Chianti e Barbera made in California?”). 4 Risposta aperta. 2b sarà capitato (r. 5); vi avranno offerto (r. 7); vi sarete trovati (rr. 9-10); avrete visto (r. 11); avrete avuto (r. 14); vi sarà caduto (r. 14); sarete venuti (r. 19); avrete assaggiato (r. 19). 2c 1 Con ausiliare essere o avere al futuro semplice e il participio passato del verbo principale. 2 a sarete venuti, avrete assaggiato; b tutti gli altri. 3 Ad avverbi che esprimono incertezza (forse, probabilmente, quasi certamente). © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Manuale 2d

2e

1 avrai mangiato (P); 2 sarà (P); 3 avranno comprato (P); 4 avrai (P); 5 avremo ascoltato (T); 6 avrai finito (T); 7 avrai assaggiato (P); 8 avrà smesso (T); 9 peserà (P); 10 avremo fatto (T).

3c

1 siano iniziati; 2 sia stata; 3 produca / abbia prodotto; 4 faccia / abbia fatti; 5 abbiano deciso; 6 fossero state; 7 potessero; 8 vendano.

3d

Gioco.

Gioco. 1 Che cosa farà Luigi dopo che avrà finito l’università? 2 Dov’è Luisa? Probabilmente sarà già uscita. 3 Che ore sono adesso? Saranno le 10. 4 Che colore strano quella pasta! Sarà alla zucca? 5 Sai perché Giulia sta male? Probabilmente avrà mangiato troppi dolci. 6 Guarda che forma strana

quella borsa! Ci sarà dentro un animale! Sarà un gatto o un cane? 7 Paola non viene stasera! Sarà stanca o starà male, poverina! 8 A che ora sei tornato stanotte? Saranno state le tre. 9 Quando avrai/avrò finito la traduzione potrai/potrò uscire, ma non prima! È un gioco da fare a gara. Date a ogni squadra le 8 frasi scomposte da ricostruire, dopo averle ritagliate in Appendice a p. 165. Spiegate che il verbo all’infinito deve essere coniugato correttamente al futuro semplice o composto. La squadra che finisce per prima interrompe il gioco e guadagna un bonus di 10 punti. Nella fase di correzione, eleggete in ciascun gruppo un giudice che deve andare a controllare in un gruppo avversario la correttezza delle frasi e del punteggio. Quindi fate leggere ad alta voce ogni frase ricostruita a ciascuna squadra e assegnate il punteggio (meno 1 punto per ogni parola collocata male e meno 5 punti per la coniugazione sbagliata del futuro. Il punteggio massimo che potete assegnare a ogni frase è il seguente: 6 punti frase 2; 7 punti frase 3; 8 punti frase 4; 9 punti frase 5; 16 punti frase 6; 10 punti frase 7; 8 punti frase 8; 9 punti frase 9). Vince la squadra che totalizza più punti. 3a 1 ci fossero, contemporaneità (pensavo che); 2 gli avessi fatto, anteriorità (è stato); 3 si debba, contemporaneità (immagino che); sia, contemporaneità (è possibile che); 4 sia nato, anteriorità (mi pare che); potessimo, posteriorità (supponevo che); 5 ci fossero, contemporaneità (non credevo che); si producessero, contemporaneità (non credevo che); sia, contemporaneità (credo che). Ci sono due casi di posteriorità espressi con il futuro semplice: “penso che ce la farò” e “credo che entreranno presto anche loro nel gruppo di acquisto”. 3b 1 futuro semplice o congiuntivo presente; 2 congiuntivo presente; 3 congiuntivo passato; 4 congiuntivo imperfetto o condizionale passato; 5 congiuntivo imperfetto; 6 congiuntivo trapassato.

È un gioco con le carte per esercitare con la modalità ludica la concordanza al congiuntivo e all’indicativo. Ritagliate (o riusate) i tre mazzi di carte delle pp. 155-157 in Appendice e unite le carte di p. 166 al mazzo blu (quello con gli avverbi e i complementi di tempo). Ogni gruppo riceve tre mazzi contrassegnati con differenti disegni: uno con il verbo della frase principale al presente o passato, il secondo con il verbo all’infinito da coniugare secondo le regole della concordanza determinate dal tempo della frase principale e dall’avverbio di tempo indicato sulle carte del terzo mazzo (in alcuni casi le carte di questo mazzo riportano il doppio avverbio tra cui bisogna scegliere). A turno, lo studente pesca una carta da ogni mazzo e costruisce una frase di cui il gruppo dovrà valutare la correttezza. Nel caso in cui sia corretta, lo studente guadagna le tre carte, nel caso in cui invece sia sbagliata, le lascia sul tavolo e lo studente del turno successivo può provare a ricostruire la frase e a guadagnarsi le carte. Vince chi accumula più carte.

pp. 134-135

Produzione libera  1

Produzione libera. Si tratta di un role-play  da fare a gruppi di tre.

Fotocopiate le carte di ruolo che si trovano in Appendice (p. 166) tante volte quanti sono i gruppi in cui avete diviso la classe. Fate dell’attivazione appendendo alla lavagna foto di pubblicità di regali e chiedete agli studenti quali regali amano ricevere e dove di solito preferiscono fare gli acquisti natalizi. Poi formate i gruppi (vedi sotto) e lasciate che siano gli studenti all’interno di ciascun gruppo a scegliere il ruolo da assumere (del padre, della madre o della figlia). Quindi date a ciascuno la propria carta di ruolo dicendo di leggerla con attenzione e di provare a calarsi nel personaggio. Alla fine della discussione ogni gruppo dovrà condividere con la classe le decisioni prese. Per formare i gruppi di tre studenti, fotocopiate e ritagliate le seguenti triplette di parole (tre regali dello stesso tipo) e mischiatele; fatene quindi pescare una a ciascuno studente, che dovrà girare per la classe e trovare i due compagni che abbiano i regali dello stesso tipo. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Manuale

2

Lettore mp3

Tablet

Tovaglia natalizia Maglione Borsetta Agenda Saponette Orecchini Voucher per un fine settimana a Venezia Biglietto per uno spettacolo di teatro Abbonamento a una TV on demand Corso di fotografia

Vaso per la casa Cappotto Cintura Libro Shampoo Anello Volo aereo per Stoccolma

Biglietto per un concerto

Macchina fotografica digitale Set di posate Camicetta Scarpe Calendario Profumo Collana Vacanza di due giorni in una beauty farm Biglietto per un musical

Abbonamento Abbonamento a una rivista per una palestra Corso di yoga Corso di vela per tre mesi

Produzione libera.

Dividete la classe in piccoli gruppi della stessa nazionalità. Date un po’ di tempo per cercare le informazioni sul costo dei prodotti/servizi e sullo stipendio di diverse categorie di lavoratori indicati nell’attività. Poi aprite il confronto sul livello di benessere in ciascun Paese. Se lavorate con una classe monolingue, chiedete se ci sono differenze tra le diverse città/regioni/zone del Paese, oppure formate i gruppi in base al Paese straniero in cui gli studenti vorrebbero trasferirsi. Fate poi fare delle ipotesi sul costo della vita e sugli stipendi in Italia. Infine, impostate la discussione sul tenore di vita in termini personali usando le domande fornite. I dati relativi all’Italia, aggiornati al 2017, sono: - affitto di un bilocale in città: da 500 a 1200 € al mese - un litro di benzina: 1,3-1,6 € al litro - un panino: 2-5 € - un libro scolastico: 15-25 € - un biglietto del cinema: 8-9 € - uno smartphone: da 100 a 800 € - un biglietto dell’autobus: 1,50-2 € Stipendio mensile medio: - di un impiegato: 1600 € - di un insegnante di scuola superiore: 2200 € - di un dirigente d’azienda: 4200 €

3

4

Produzione libera.

Potete introdurre il tema dell’arte del risparmio chiedendo agli studenti se sono buoni risparmiatori, su che cosa cercano di risparmiare e che strategie adottano. Poi, a piccoli gruppi, fate loro osservare e commentare il grafico su come risparmiano gli italiani. Un portavoce riferirà poi al resto della classe le impressioni e i commenti emersi all’interno del gruppo. Produzione libera. Domande: 1 Vuole rappresentare la realtà, la quotidianità degli italiani negli anni dopo la Seconda guerra mondiale. Il cinema neorealista utilizza spesso attori non professionisti per le parti secondarie e a volte anche per quelle principali. Anche nell’ambientazione dei film si cerca il realismo, abbandonando gli studi a favore delle riprese in esterno, sullo sfondo delle devastazioni belliche. 2 Lo “spaghetti western”. 3 “Realismo magico” o “fantarealismo”, perché nei suoi film si fondono immagini realistiche e di fantasia. 4 Tra gli anni Cinquanta e Sessanta. 5 Nei western all’italiana il protagonista non è quasi mai un eroe patriottico, come invece accade nei film americani popolati da indiani e cowboy. Al contrario è spesso un antieroe mosso da interessi utilitaristici. Inoltre il western all’italiana non è né ottimista né moralista e presenta quasi sempre il denaro come l’unico vero interesse dei personaggi. Nei western all’italiana l’assenza di un eroe fa sì che la distinzione fra buono e cattivo sia più sfumata rispetto ai western americani. 6 Durante la Seconda guerra mondiale e si sviluppa nell’immediato dopoguerra. 7 Ennio Morricone. 8 Pietro Germi, Mario Monicelli, Luigi Comencini, Vittorio De Sica, Lina Wertmüller ed Ettore Scola. 9 Il centro della produzione cinematografica italiana. 10 Nel Sud della Spagna e dell’Italia. 11 I vizi e le virtù degli italiani del periodo del boom economico. La commedia all’italiana mette in scena con sguardo satirico e pungente il mutamento della mentalità e dei costumi degli italiani negli anni Cinquanta e Sessanta e la nascita di un nuovo rapporto con il potere e con la fede, che l’evoluzione della società porta con sé. 12 Una famosa attrice della commedia all’italiana. Dividete la classe in tre gruppi, uno per ciascun genere cinematografico: spaghetti western, Neorealismo, commedia all’italiana. Ciascun gruppo legge un testo in Appendice (p. 167) su un genere cinematografico e si confronta con i compagni che hanno letto lo stesso testo per diventare “esperto” di quel genere, cercando di fare una sintesi per punti degli aspetti principali che © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Manuale

lo caratterizzano. Poi formate dei gruppi misti in cui ci sia un “esperto” di ogni genere cinematografico. Ogni studente presenta il suo genere e alla fine ogni gruppo prova a rispondere nel minor tempo possibile alle domande del quiz. Per la correzione, fate controllare le risposte di un gruppo a un altro gruppo. Assegnate 1 punto per ogni risposta corretta alle domande del quiz (per le domande 1, 5, e 11 potete attribuire da 1 a 3 punti a seconda dell’articolazione della risposta che vi verrà data); chi finisce per primo guadagna altri 5 punti. Vince il gruppo che totalizza più punti.

viene da allevamenti intensivi dove gli animali sono trattati male e la manodopera è spesso sfruttata. 1e Frasi: 1 visto che, E per di più, È anche vero che; 2 Tuttavia, D’altra parte. Domanda: è anche vero che, d’altra parte. 1f  1 conseguenza; 2 argomentazione; 3 controargomento; 4 riserva (condizione); 5 opposizione; 6 rinforzo. 1g Risposta aperta.

pp. 138-139 La lingua dell’   economia

pp. 136-137 Per scrivere

1a

 testo argomentativo

Risposta aperta.

Viola è favorevole ai fast food (rr. 5-10, 22-24), il cibo non è così salutare, ma è buono e il rito di andare tutti al fast food è aggregante per la famiglia (rr. 24-29). Marco è contrario ai fast food (rr. 29-31), per il cibo scadente e che fa male alla salute (rr. 36-37, rr. 40-41) e per motivi etici (rr. 45-49). 1c Nell’intervento di Viola. Esempi: “E perché mai dovrei privarmene? Per le calorie e il rischio obesità? È vero che si tratta di cibi ricchi di grassi e zuccheri, ma anche nei ristoranti più blasonati o nei pranzi di famiglia ne accumuli altrettanti in un solo pasto!”; “Per la salute del mio fegato? Ebbene, come in tutte le cose ci vuole buon senso e misura. Anche molti piatti della cucina mediterranea andrebbero evitati […].”; “Per l’igiene? Mah… Avendo un po’ di esperienza di ristorazione, posso garantirvi che anche nei migliori ristoranti sarebbe meglio non entrare nelle cucine.” 1d Risposta aperta. Soluzione possibile: Argomenti pro: il cibo è gustoso; andare al fast food è un rituale di aggregazione della famiglia; per chi viaggia è un posto sicuro dove si sa che cosa si mangia; costa poco; per chi ha fretta è un cibo che si consuma velocemente. Argomenti contro: il cibo è scadente; non è salutare perché è un cibo troppo calorico con troppi grassi e zuccheri; se si eccede si rischiano obesità, problemi al fegato e cardiocircolatori; le grosse catene fanno pubblicità per catturare i soggetti deboli come i bambini, per esempio con menù accompagnati da gadget a sorpresa; l’igiene dei locali è scarsa; è un cibo non “pulito” per l’ambiente perché gli allevamenti di bestiame sottraggono terreno all’agricoltura e inquinano; è un cibo non “giusto” perché la carne 1b

Risposta aperta. 1b 1 Un’“economia della condivisione”, un nuovo 1a

modello economico circolare che parte dai reali bisogni dei consumatori. 2 La condivisione, il riuso, il riutilizzo di beni o conoscenze attraverso le nuove tecnologie al fine di creare delle relazioni. Promuove stili di vita che favoriscono il risparmio, la socializzazione e la salvaguardia dell’ambiente. 3 I trasporti, gli alloggi, la finanza collaborativa, i servizi domestici e professionali on demand . 4 Nei Paesi del Nord Europa (soprattutto Germania e Gran Bretagna). 5 Nel 2015, il giro di affari è stato di 28 miliardi di euro; i ricavi negli ultimi anni sono raddoppiati e si prevede che continueranno stabilmente a crescere. 6 L’Italia è uno dei primi Paesi per numero di fruitori e conoscitori della  sharing economy , le piattaforme che offrono servizi di condivisione sono un centinaio, la stima del fatturato del 2016 è di 13 miliardi di euro. 1c 1 d; 2 c; 3 i; 4 a; 5 b; 6 e; 7 h; 8 g; 9 f. 1d 1 e; 2 g; 3 f; 4 h; 5 a; 6 c; 7 b; 8 d. 1e Risposta aperta.

pp. 140-141

1a

Risposta aperta.

Nel video sono state assemblate alcune sequenze dei film di cui si parla nei due testi che gli studenti A e B dovranno leggere. I film appartengono al genere comico napoletano degli anni Cinquanta e alla commedia italiana della seconda metà degli anni Cinquanta, periodo del boom economico in Italia. Gli spezzoni selezionati hanno tutti in comune il rapporto degli italiani con il cibo. All’inizio di ogni nuova sequenza sono stati riportati in © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Manuale

sovrimpressione il titolo del film da cui è tratta, l’anno di uscita e il nome del regista. Prima di proporre il filmato, chiedete agli studenti di osservare i fotogrammi delle pp. 140-141 che ritraggono alcune scene che poi vedranno e di fare ipotesi sul tema che le accumuna e sugli anni in cui si svolgono; potreste anche chiedere se conoscono attori famosi come Totò (nel secondo fotogramma; per info vedi per esempio www.antoniodecurtis. org/biografia.htm), Alberto Sordi (nel sesto fotogramma; vedi www.albertosordi.it) e se sanno chi è il regista dei Vitelloni  (film di Fellini che spesso gli studenti stranieri conoscono). Quindi avviate il video chiedendo agli studenti di rispondere alle domande presenti nell’attività e alla fine della prima visione prevedete uno scambio di informazioni in coppia. Poi proponete una seconda visione chiedendo di annotare le situazioni e gli ambienti in cui si svolgono le scene e concludete facendo esprimere agli studenti le proprie impressioni. 1b 1 Eduardo De Filippo e Totò. 2 De Filippo vuole godersi l’abbondanza di cibo e per scaramanzia non vuole sentir parlare di fame; Totò invece è sempre alla ricerca di cibo ma poi quando ce l’ha non mangia, anzi ci gioca per far ridere. 3 La grande comicità napoletana degli anni Cinquanta vuole far sorridere anche con il tema del cibo, perché il suo scopo è di rappresentare un’Italia nuova, che con la fame può permettersi il lusso di scherzare. 4 Gli italiani iniziano ad avere a disposizione più mezzi di locomozione (la macchina per tutti, la Lambretta, il treno), ad andare in vacanza al mare, a possedere gli elettrodomestici che aiutano nel cambiamento della condizione femminile. Si diffondono i locali notturni. Sulla tavola compaiono le bibite gassate, la carne in scatola, e in alcuni casi anche i cibi esotici. 5 Da quello americano (in Italia arrivano per esempio i popcorn, i chewing gum ecc.). 1c 1-2 Regista e/o attori protagonisti: Eduardo de Filippo; ruolo del cibo: in entrambi i film si

attribuisce all’appetito, al cibo e ai rituali legati alla tavola e ai pasti (il piacere di un vero caffè, non quello fatto di cicoria e orzo, seduto sul balcone, all’aria aperta, per esempio) la capacità di allontanare il ricordo dei tempi bui, quando la guerra causava anche miseria e fame. In Napoli milionaria riempirsi di cibo ha una funzione esorcizzante verso la miseria e la fame, infatti a tavola non si vogliono sentire i racconti della guerra. 3-4 Regista e/o attori protagonisti: (Miseria e nobiltà) Totò; (Totò, Peppino e la malafemmina ) Totò e Peppino De Filippo; ruolo del cibo: in entrambi i film la fame non è tanto un bisogno disperato di cibo, piuttosto è golosità, ingordigia, che suscita allegria e fa ridere gli spettatori. 5 Regista e/o attori protagonisti: Luciano Emmer, Marcello Mastroianni; ruolo del cibo (la risposta vale anche per 6 e 8): il cibo non ha più importanza in quanto necessario per la sopravvivenza, ma a seconda del modo e del luogo in cui viene consumato, diventando così una specie di status symbol, legato alle vacanze al mare e allo svago. 6 Regista e/o attori protagonisti: Dino Risi, Vittorio Gassman; ruolo del cibo: (vedi 5). 7 Regista e/o attori protagonisti: Alberto Sordi, Marcello Mastroianni; ruolo del cibo (la risposta vale anche per 9): interesse e fascinazione per il cibo esotico, che arriva da altri Paesi. 8 Regista e/o attori protagonisti: Federico Fellini, Alberto Sordi; ruolo del cibo (vedi 5). 9 Regista e/o attori protagonisti: Steno, Alberto Sordi; ruolo del cibo (vedi 7).

pp. 142-143 Gioco dell’oca

Gioco. Produzione libera (vedi Presentazione del corso,

p. 7).

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Soluzioni Sezione esercizi © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

Pronti e via! Un viaggio in Italia 1a

Risposta aperta.

4a

1b

1; 3; 5; 6; 8; 10. 1 impacciati, senza appeal  e intimoriti dalle donne; 2 vanesi e poco sexy; 3 troppo forti e sicure di sé. 1 c; 2 b; 3 e; 4 a; 5 g; 6 f; 7 d. Risposta aperta. L’obiettivo di questa attività non è tanto di “trovare la risposta giusta” (ogni studente risponderà come meglio crede sulla base della sua esperienza), quanto di individuare gli stereotipi su cui sono basate le domande. Segnaliamo quindi le risposte che più corrispondono allo stereotipo. 1 c (tutti gli italiani bevono il caffè dopo pranzo); 2 b (gli italiani amano molto il contatto fisico); 3 b (gli italiani guidano velocemente e con poco rispetto per gli altri); 4 a (gli italiani sono “mammoni” e restii ad abbandonare la famiglia d’origine); 5 c (gli italiani curano abbigliamento e accessori); 6 a (gli italiani non rinunciano a un pranzo completo nemmeno in spiaggia); 7 b (gli italiani considerano i sandali una calzatura del tempo libero); 8 c (molti italiani portano la canottiera); 9 c (per gli uomini italiani la moto è qualcosa da esibire, uno status symbol); 10 a (molti uomini italiani non sanno bene come gestire i bambini). Un’attività di espansione per fare emergere altri stereotipi può essere quella di far formulare agli studenti un’ulteriore domanda con le diverse opzioni di risposta. 1 hai avuto la possibilità di; 2 ho cercato di spostarmi; 3 troppo poco tempo per muovermi; 4 visitare i dintorni di; 5 che mi sono piaciuti molto; 6 tutta una zona di montagna intorno; 7 paesaggi, natura, così; 8 rimane a sud; 9 è un paesaggio desertico; 10 di cammino, diciamo; 11 ascolta, avrai anche avuto modo. Risposta aperta. 1 c; 2 b; 3 c; 4 b; 5 a. 1 c, “mi sta sullo stomaco, non lo digerisco, non lo sopporto”; 2 a, “che vuoi?”, “che dici?” e “ma che dici?”, “non sono d’accordo”; 3 d, “va bene, d’accordo”; 4 b, “non c’è nulla, non ce n’è più”. 1 e; 2 i; 3 h; 4 l; 5 c; 6 a; 7 g; 8 b; 9 f; 10 d.

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3a 3b 3c

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Avverbio di modo: 3; Intensificatore: 1, 2. 1 vivamente; 2 assiduamente; 3 decisamente; 4 diametralmente; 5 profondamente; 6 attentamente; 7 certamente; 8 chiaramente, lentamente; 9 mediamente; 10 assolutamente. Intensificatore: 1, 3, 4, 7, 10. 1 a crepapelle; 2 in seguito; 3 all’improvviso; 4 a squarciagola; 5 per tempo; 6 di malavoglia; 7 per sempre; 8 alla buona; 9 all’antica; 10 Di quando in quando; 11 alla rinfusa; 12 Fino a; 13 in tempo; 14 all’insaputa; 15 In un attimo; 16 a poco a poco. 1 seguente; 2 ignoranti; 3 preferita; 4 fidato; 5 affascinanti; 6 solare; 7 educate; 8 ambientale; 9 obbediente; 10 irritante; 11 focosi, passionali. 1 mi sentivo / mi sono sentito; 2 ho fatto; 3 È stato; 4 ho avuto; 5 ero riuscito; 6 Volevo / Ho voluto; 7 è sempre piaciuta; 8 era partito; 9 conoscevo; 10 avevo studiato; 11 ho dovuto; 12 hanno creato; 13 ci sono voluti; 14 avevo; 15 rimpiangevo. 1 ha voluto trasferirsi / si è voluta trasferire, aveva trovato; 2 Avevo già visitato, sono tornato, sono cambiati; 3 ho finito, sono riuscita, cominciava; 4 hanno dovuto comprarsi / si sono dovuti comprare; 5 Volevo; 6 conoscevamo, abbiamo conosciuto, viveva; 7 Volevo vestirmi, è cambiato, ho preferito. 1 abbia, a; 2 possa, b; 3 diano, c; 4 voglia, c; 5 continuiate, d; 6 vada, c; 7 riesca, d; 8 sappia, b; 9 debba, a; 10 sia, a. 1 acquistino; 2 usa; 3 accada; 4 aiutino; 5 possa; 6 tengano; 7 fanno; 8 attraversa; 9 è. 1 sono/vengono spedite; 2 sono stati effettuati; 3 veniva/era mangiata; 4 erano/sono stati avvisati; 5 saranno/verranno inviati; 6 sia stato investito; 7 sono/vengono visitati; 8 sono state invitate; 9 è stato eseguito. 1 A Roma vengono venduti molti souvenir. 2 Durante tutte le domeniche di aprile verranno aperte al pubblico molte dimore storiche. 3 Il 25

aprile viene festeggiata la fine della Seconda guerra mondiale in Italia. 4 Quell’anno degli appartamenti in via Ozanam venivano affittati a studenti. 5 Il prossimo anno le elezioni verranno fatte a maggio. 6 Le TV verranno riparate non appena il © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Sezione esercizi

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tecnico tornerà al lavoro. 7 In Italia le lingue straniere non vengono studiate molto. 8 In Trentino-Alto Adige viene prodotto molto vino. lo era; lo conoscevo; lo incontravo; vederla; l’ho vista; l’ho incontrato; lo tiene; lo porta; gli avevano creato; l’ho vista; le ho chiesto; Le è successo; lo avesse aiutato; lo/l’ha riconosciuto; gli aveva dato; lo aveva fatto finire; picchiandolo. 1 agli; 2 di; 3 in; 4 agli; 5 per; 6 da; 7 alla; 8 alle; 9 per le; 10 di; 11 al. 1 ma; 2 infatti; 3 perché; 4 Se; 5 tanto che; 6 Inoltre; 7 Al contrario; 8 Tuttavia; 9 poi. Soluzioni possibili: Mi chiamo Esperanza e vengo da Murcia, in Spagna. La mia esperienza Erasmus è cominciata molto prima di arrivare a Milano, quando ho dovuto / dovevo fare il colloquio di selezione nella mia università. Per fortuna è andato bene! Ho avuto una borsa di studio per studiare cinque mesi in Italia! Poi / In seguito però ho dovuto fare tanti esami e documenti, trovare un appartamento (per me era troppo (molto) importante trovare dove abitare (una sistemazione / un alloggio) prima di venire). A volte tutto era così difficile ma non ho perso la speranza. Quando sono

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19

arrivata a fine / alla fine di settembre, tutto era nuovo: nuova università, nuove coinquiline, nuovi amici. Insomma cominciavo una nuova vita. Il primo mese è passato velocemente e per questo ho deciso di chiedere all’Ufficio relazioni internazionali di allungare il mio soggiorno a (di prolungare il mio soggiorno per) tutto un anno accademico… Hanno detto sì e adesso sarò in Italia fino a giugno. In questi mesi ho conosciuto nuove persone, ho viaggiato in altre città, sto imparando l’italiano (l’avevo già studiato in Spagna per un anno / lo studiavo già in Spagna da un anno) e molti aspetti di altre culture (vivo in un appartamento con due tedesche e un’inglese). Ho anche visto la neve per la prima volta nella mia vita e mi è piaciuta tantissimo. Mi mancano ancora alcuni mesi prima di ritornare a casa e non so come finirà la mia esperienza Erasmus, ma sono sicura che la mia vita è già cambiata. 2 giù; 3 là; 7 dà; 8 Sì; 11 né, né; 12 già. 1 un’altra; 2 sant’Anna; 4 Qual è; 5 un’eccezione; 6 Cos’è; 7 un occhio; 9 c’è; 10 da’. 1 (.), Rispetto; 2 (,); 3 (.), Esiste; 4 (,); 5 (.), Sopravvivono; 6 (,); 7 (,); 8 (,); 9 (.), Il.

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01 S.O.S. ambiente 1a

1b 2a

2b

1 Cambiamenti più rapidi e più intensi rispetto al passato; 2 non possiamo utilizzare le tecniche che

hanno utilizzato i nostri antenati del passato, come per esempio spostarsi dove il clima è più adatto, perché siamo 7 miliardi di abitanti sul pianeta; 3 una parte di questo cambiamento è irreversibile per i tempi delle nostre vite. 1 F; 2 V; 3 F; 4 F; 5 V. 1 stai scherzando; 2 Ma scusa; 3 Ok; 4 E va beh; 5 Eh ho capito; 6 Eh ma mica; 7 Eh, cioè; 8 scusa; 9 Che ti devo dire; 10 dai; 11 Ok, allora; 12 va bene. Segnali per esprimere disaccordo:  stai scherzando; ma scusa; eh ma mica; eh, cioè; scusa. Segnali per accettare (parzialmente o totalmente) il punto di vista dell’altro:  ok; e va beh; eh ho capito; che ti devo dire. Segnali per accordarsi:  dai; ok, allora; va bene.

3a

Risposta aperta.

3b

1 c; 2 d; 3 a; 4 b.

4

1 sfruttamento; 2 salari; 3 impatto ambientale; 4 emissioni; 5 mercato; 6 usa e getta; 7 sostenibile; 8 etico; 9 pesticidi; 10 ingiustizie; 11 ecocompatibile; 12 cancerogene.

5a

Regola: aggettivo, -izzare; colpevolizzazione; aggettivo, -izzare; sensibilizzazione. Tabella: 1 banalizzare, banalizzazione; 2 legalizzare, legalizzazione; 3 acutizzare, acutizzazione; 4 polverizzare, polverizzazione; 5 privatizzare, privatizzazione; 6 razionalizzare, razionalizzazione; 7 valorizzare, valorizzazione.

5b

1 Globalizzare i mercati / La globalizzazione dei

mercati non è possibile senza una diffusione omogenea delle telecomunicazioni. 2 Industrializzare le aree agricole / L’industrializzazione delle aree agricole può danneggiare i piccoli agricoltori e la varietà biologica. 3 Il turismo ha progressivamente portato alcuni Paesi asiatici a occidentalizzarsi. / Il turismo ha progressivamente portato all’occidentalizzazione di alcuni Paesi asiatici. 4 Per migliorare le condizioni dell’ambiente è necessario responsabilizzare tutti i cittadini a partire dalla prima infanzia. / Per migliorare le condizioni dell’ambiente è necessaria la responsabilizzazione di tutti i cittadini a partire dalla prima infanzia. 5 Il Comune ha promesso di pedonalizzare / la pedonalizzazione delle strade del centro storico.

6

1 inquinamento; 2 sprechi; 3 imballaggio; 4 riciclabili; 5 plastica; 6 consumo; 7 riduzione; 8 rifiuti; 9 raccolta differenziata; 10 contenitori; 11 riciclare; 12 stazione (piattaforma) ecologica; 13 smaltire.

7

1 Per innaffiare i giardini, si deve usare / deve essere usata / va usata l’acqua piovana. 2 I giardini si

devono innaffiare / devono essere innaffiati / vanno innaffiati di sera, non nelle ore più calde. 3 Per bagnare le piante di casa, si deve sfruttare / deve essere sfruttata / va sfruttata l’acqua con cui si è lavata la verdura. 4 Quando ci si lava, si deve tenere il rubinetto / il rubinetto deve essere tenuto / il rubinetto va tenuto aperto solo se necessario. 5 Se possibile, si deve fare / deve essere fatta / va fatta la doccia invece del bagno. 6 I lavaggi in lavastoviglie si devono fare / devono essere fatti / vanno fatti solo a pieno carico. 7 Prima del lavaggio, si devono mettere i piatti sporchi / i piatti sporchi devono essere messi / i piatti sporchi vanno messi in ammollo nell’acqua. 8 Per evitare perdite inutili, si devono controllare i rubinetti / i rubinetti devono essere controllati / i rubinetti vanno controllati regolarmente. 9 Ai rubinetti dei lavandini si devono applicare / devono essere applicati / vanno applicati riduttori. 10 Non si deve lavare troppo spesso l’automobile. / L’automobile non deve essere lavata / non va lavata troppo spesso. 8 Testo: 1 sarei (c); 2 dovrebbe (b); 3 farebbe (a); 4 darebbe (a); 5 direi (c); 6 farebbero (b); 7 potrebbero (a); 8 scoprirebbero (a); 9 beneficerebbero (a); 10 sarebbero (a); 11 vorrei (d). Domande: Napoli. Produzione libera. 9 1 a riciclassimo, potrebbero; b Riciclando; c Con il riciclo di; 2 a ci muovessimo, avremmo; b Muovendoci; c Con più movimento; 3 a installassimo, risparmieremmo; b Installando; c Con l’installazione; 4 a coltivassero, migliorerebbe; b Coltivando; c Con una maggiore coltivazione di; 5 a si diffondesse, ci sarebbero; b Diffondendo; c Con la diffusione del; 6 a passeggiassimo, migliorerebbe; b Passeggiando; c Con passeggiate più frequenti; 7 a condividessimo, risparmieremmo; b Condividendo; c Con la condivisione delle. 10 1 c; 2 a; 3 d; 4 b; 5 e. 11a a congiuntivo presente; b congiuntivo imperfetto. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Sezione esercizi 11b 1 f, decida; 2 i, fosse; 3 d, prenda; 4 h, vada;

5 g, si comportasse; 6 b, debba; 7 e, cucini; 8 a, succeda; 9 c, venisse. 12

1 sia; 2 andasse; 3 decida; 4 vada; 5 pensi; 6 si trovasse; 7 offrano; 8 faccia; 9 fossi; 10 fosse; 11 vadano.

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1 venissi; 2 ci fossero; 3 fosse; 4 dovessimo; 5 arrivasse; 6 mi vergogni; 7 vedessero; 8 abbia; 9 frequenti; 10 inviti; 11 si ripetano.

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1 sindaci, incarichi; 2 farmaci, obblighi, farmacisti; 3 raggi; 4 paia; 5 oasi, specie; 6 rinvii, gas; 7 funzionari, principi.

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1 gliel’; 2 te ne; 3 -telo; 4 me la; 5 ce l’; 6 glielo; 7 ve la; 8 -melo; 9 Gliel’; 10 me ne; 11 glieli.

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1 dei; 2 alla; 3 in; 4 nel; 5 sugli; 6 con; 7 a; 8 in; 9 agli; 10 di; 11 per; 12 a; 13 sul/del.

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1 delle; 2 ad; 3 a; 4 la; 5 la; 6 di; 7 a; 8 a; 9 del; 10 il; 11 la; 12 la; 13 l’; 14 da; 15 a; 16 della; 17 l’; 18 la.

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1 Anche; 2 Dunque; 3 se; 4 infatti; 5 infatti; 6 dato che; 7 bensì; 8 Ciononostante; 9 inoltre.

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Sono già stati segnalati edifici orripilanti, spiagge piene di spazzatura, parabole televisive, parcheggi di motorini, file di cassonetti. Il censimento nazionale dei “luoghi del cuore”, promosso dal FAI, non ha chiesto di segnalare, come in passato, i luoghi più belli e magici del Paese, ma le brutture che li minacciano, ciò che più rovina il paesaggio che amiamo. In altre parole i “corpi estranei”, come li definiva Pier Paolo Pasolini, a cui si è ispirata la nuova iniziativa in difesa dell’ambiente e dell’arte. «Sono sbigottita: nell’ultima campagna elettorale nessun politico, né di destra né di sinistra, ha mai parlato del nostro paesaggio da difendere. Né della nostra arte, della nostra cultura» ha denunciato l’ex presidente del FAI. «Con questa campagna abbiamo voluto invitare gli italiani a non essere ciechi, a fermarsi e guardare con attenzione quello che li circonda.»

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Come cambia 02 la società italiana b; d; e; g. 1b 1 V; 2 F; 3 V; 4 V; 5 F; 6 V; 7 F; 8 V; 9 F; 10 V; 11 V; 12 F. 2a 1 insomma; 2 Beh; 3 Ma assolutamente; 4 Insomma; 5 Ma; 6 Ti rendi conto che; 7 Lo so; 8 però; 9 secondo me; 10 vi capisco; 11 Però; 12 a mio parere. 2b a 1, 2, 4; b 6, 9, 12; c 7, 8, 10, 11. 3a Produzione libera. 3b 1 F, provvede solo all’1% dei bisogni delle famiglie con difficoltà; 2 V; 3 F, lavorano più nei “servizi” (31%); 4 V; 5 F, occupano posti di lavoro che gli italiani non vogliono più fare; 6 F, le vittime straniere sul lavoro sono circa il doppio di quelle italiane; 7 V; 8 V. 3c 1 retta (r. 10); 2 indispensabile (r. 26); 3 precariato (r. 32); 4 fatturato (r. 35); 5 istantanea (r. 50); 6 edilizia (r. 62). 3d 1 g; 2 f; 3 b; 4 c; 5 d; 6 a; 7 e. 4 1 emerge; 2 indagine; 3 riconoscimento; 4 omosessuale; 5 matrimonio; 6 eterosessuale; 7 assistenza; 8 adozione; 9 convivente. 5 1 permesso di soggiorno; 2 asilo politico; 3 apolide; 4 cittadinanza; 5 conflitto; 6 migratorie; 7 occupazionali. 6 1 una cima; 2 d’oro; 3 della domenica; 4 un’oca; 5 a pezzi; 6 a posto; 7 alla mano; 8 un libro aperto; 9 un pezzo di pane. 7 1 siano; 2 abbia avuto; 3 risultino; 4 abbia deciso; 5 siano duplicati; 6 lasci; 7 sia riuscita; 8 sia finita; 9 investa; 10 voglia. 8 1 sia; 2 volessi; 3 mi fidi; 4 sia diventata; 5 sia piaciuto; 6 abbiano. 9 1 Mi chiedo se Carlo abbia telefonato. 2 Non so perché Laura non sia venuta alla nostra festa. 3 Non capiamo perché tu non ci voglia andare. 4 Mi domando di che nazionalità sia. 5 Non so che facoltà abbia scelto all’università. 6 Mi domando dove tu abbia trovato un cellulare così piccolo. 7 Non sono certa se Giulia si sia sposata o conviva. 8 Non capisco perché tu non faccia la spesa nel discount che hanno appena aperto. 10 a 1 60 665 551. La popolazione è in crescita esclusivamente grazie alla presenza degli immigrati. 2 In media c’è un figlio per famiglia. 3 Molte 1a

(1 italiano su 5 è ultrasessantacinquenne). 10 b Nello stile formale, se il superlativo relativo è seguito da una frase relativa, il verbo di quest’ultima va usato al congiuntivo. 10c 1 È lo spettacolo più divertente che abbiano visto quest’anno. 2 È il/la collega più intelligente che abbia conosciuto nella mia carriera. 3 Roma è la città più caotica che abbia visitato in Italia. 4 Le poste sono il servizio pubblico meno efficiente che esista in Italia. 5 La Milano-Venezia è l’autostrada più intasata che ci sia in tutta la penisola. 6 La meglio gioventù è il film più interessante che io abbia visto finora sulla società italiana. 7 Il blocco dei TIR è stato lo sciopero più lungo che si sia verificato negli ultimi dieci anni. 8 L’assenteismo è il male più radicato che si osservi tra i dipendenti pubblici. 11 1 meno; 2 più; 3 meno di; 4 le più; 5 che; 6 la maggiore; 7 inferiore; 8 rispetto a; 9 maggioranza; 10 superiore; 11 che; 12 maggiori; 13 inferiore. 12

Crucipuzzle: C

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Frasi: 1 conobbe, sposò; 2 fu; 3 decisi; 4 nacque; 5 vollero; 6 vedemmo; 7 scelsero. 13

1 divennero; 2 rappresentavano; 3 cominciò; 4 riusciva; 5 iniziò; 6 si fece; 7 giunsero; 8 fu; 9 uscì; 10 si era diffuso; 11 continuò; 12 lavorava; 13 prese; 14 avevano causato; 15 si decise; 16 era; 17 vedevo.

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1 aver finito; 2 mettere; 3 suonasse; 4 si atteggiasse; 5 aver scrutato; 6 aver espresso; 7 parlasse; 8 essersi girata; 9 aver chiuso.

15 a uguali, diversi. 15 b 1 Per il pranzo di Natale credo di aver speso un

centinaio di euro. 2 Negli ultimi anni mi sembra di © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Sezione esercizi

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dover tirare la cinghia per arrivare alla fine del mese. 3 Ci spiace che Franca non ti possa aiutare / possa aiutarti. 4 Leo è molto dispiaciuto di essersi separato. 5 Paola pensa che la sua amica abbia fatto una buona scelta a sposarsi in Comune. 6 Siamo contenti di aver comprato casa tre anni fa, perché oggi i prezzi sono triplicati. 7 Spero di essere assunto/a a tempo indeterminato. 8 Non sono sicura di riuscire a venire all’appuntamento. 9 Hanno paura di aver fatto un mutuo troppo alto per l’acquisto della casa. 1 qualche; 2 tanti; 3 ciascuno/ognuno; 4 Alcuni; 5 Altri; 6 certe; 7 ognuno/ciascuno; 8 qualche; 9 troppi. 1 la; 2 ne; 3 l’; 4 li; 5 ci/mi; 6 ci; 7 l’; 8 la; 9 mi; 10 -lo; 11 gli; 12 ci/mi; 13 ne; 14 gliel’/gli; 15 ne; 16 me; 17 lui; 18 -ci; 19 ci; 20 le.

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1 me la sento, farcela; 2 cavarsela; 3 se ne infischiano, se ne approfittano; 4 me ne intendo, me la sbrigo; 5 ce l’hai, te la prendi.

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1 in; 2 nell’; 3 alla; 4 a; 5 nella; 6 in; 7 da; 8 dalla; 9 su/in; 10 sulle.

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1 delle; 2 in; 3 al; 4 con; 5 a; 6 dallo; 7 a; 8 di; 9 di; 10 al.

21a anche se

+ indicativo; nonostante, benché, sebbene + congiuntivo; pur + gerundio. 21b 1 anche se incassano; 2 sebbene abbia ordinato; 3 anche se resistono; 4 pur continuando; 5 nonostante si stiano laicizzando; 6 pur essendo; 7 benché non siano. 22 1 frecce; 2 minacce; 3 farmacie; 4 audacie; 5 ciliegie; 6 gocce; 7 arance; 8 frange; 9 camicie; 10 piogge; 11 pronunce; 12 guance.

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03 Media e dintorni 1a

1 b; 2 c.

1b

1 il 57; 2 un libro; 3 fra i 5 e i 10; 4 il 7; 5 sale leggermente; 6 diminuisce; 7 restare sempre vicini

1c

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2c 3

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ai propri lettori, alle loro passioni, ai loro bisogni di conoscenza e lettura della realtà; 8 internet che offre straordinarie opportunità di rapporto diretto con i propri clienti; 9 Torino; 10 permettono ai lettori di incontrare i propri autori preferiti e di avere uno scambio di idee tra di loro. 1 difficile rapporto; 2 esperti autorevoli; 3 campione esaminato; 4 in media un libro; 5 dichiara di leggerne; 6 convegno intitolato; 7 ha rivelato; 8 meno della metà; 9 non scolastico; 10 fascia d’età; 11 con il crescere; 12 attestarsi su. Risposta aperta. 1 Il ruolo della donna nei programmi televisivi è marginale sia numericamente sia qualitativamente. L’immagine più frequente è quella della “donna di spettacolo”, cioè modelle, attrici e cantanti, oppure è legata a fatti di cronaca, alla narrazione di esperienze personali e di storie di vita, in genere nei programmi di costume. 2 Vengono invitate a parlare di esperienze personali, intervengono in qualità di “esperte” su temi come l’astrologia, la natura e talvolta la letteratura. 3 Lo stile di conduzione è ironico, malizioso e un po’ aggressivo; i costumi di scena e le inquadrature mettono in evidenza soprattutto le qualità fisiche delle donne. 4 Perché le donne in TV sono tutte ricche, belle e giovani: le donne anziane sono invisibili (4,8%), lo status socio-economico percepibile è medio-alto, solo nel 9,6% dei casi è basso e le donne disabili non compaiono mai. 1 c; 2 d; 3 f; 4 b; 5 a; 6 e. 1 installare; 2 convertire; 3 documenti; 4 formato; 5 navigazione; 6 clicca; 7 icona; 8 trascina; 9 finestra; 10 pulsante; 11 caricare; 12 tasto destro; 13 incollare; 14 scaricato; 15 salvato; 16 cartella. 1 autori; 2 romanzo; 3 racconto; 4 colpi di scena; 5 vicenda; 6 in prima persona; 7 protagonista; 8 personaggio; 9 trama; 10 capolavoro; 11 pagine; 12 scrittore; 13 lettore; 14 finale. 1 f portaombrelli, m portacenere, o portachiavi; 2 d schiaccianoci; 3 n aspirapolvere; 4 g lavastoviglie; 5 i scolapasta; 6 b copriletto; 7 c salvaschermo, l salvagente; 8 a spazzaneve;

9 h apribottiglie; 10 e attaccapanni. 6

1 saresti venuto; 2 saremmo andati; 3 avrebbero fatto; 4 saremmo potuti; 5 avrebbero donato; 6 sareste dovuti.

7

1 sarebbe piaciuto; 2 apprezzerebbe; 3 Saremmo dovuti; 4 saprebbero, potrebbero; 5 ci saremmo visti/e; 6 staresti; 7 avrei dovuto, sarebbe finita; 8 sarebbe, sarebbero venuti; 9 dovremmo; 10 avreste voluto / vorreste.

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1 sarebbe stata bloccata (A); 2 avrei ricevuto (A); 3 avrebbero potuto (B); 4 avrebbero mandato (A); 5 avrebbero spedita (A); 6 avrebbe avvertito (A); 7 avreste dovuto (B).

9

1 Ve ne; 2 l’, -a; 3 mi, -o; 4 -gli; 5 ne, -a; 6 mi, -o; 7 le, -e; 8 li, -i; 9 ne; 10 -le, -e; 11 me le, -e; 12 -me, -lo; 13 lo; 14 -mi; 15 gli.

10

1 amava; 2 ci sarà; 3 avrebbe lasciato; 4 avrà; 5 presentasse / avrebbe presentato; 6 cominci / comincerà; 7 dica; 8 fosse, perdonerà; 9 avrei ricevuto; 10 avrebbe tenuto / tenesse; 11 serviranno; 12 avrebbero regalato, sia.

11

Soluzioni possibili: 1 occorre/basta/bisogna; 2 ci vogliono/servono/occorrono; 3 serve/servisse; 4 basta; 5 bastino; 6 Bisogna; 7 ci vogliono/ 

occorrono. 12 1 in cui; 2 in cui; 3 che; 4 a cui; 5 con cui; 6 di cui; 7 che; 8 di cui; 9 che; 10 di cui; 11 in cui; 12 che. 13a Si riferiscono al sostantivo che le precede. La scelta dell’articolo dipende dal genere del sostantivo che segue cui . 13b 1 Il pianista australiano David Helfgott, la cui storia è stata resa celebre dal film Shine, terrà due concerti in Italia a novembre. 2 È una canzone famosissima i cui autori sono sconosciuti. 3 Domani ci sarà una conferenza sul pittore Vincenzo Pagani la cui mostra è stata prorogata fino al 30 novembre. 4 Il CD e il DVD sono memorie del computer i cui dati possono essere letti, ma non modificati. 5 Rai è un acronimo le cui lettere corrispondono a Radio Audizioni Italia. 6 George Orwell è uno scrittore nato in India nel 1903 il cui vero nome è Eric Arthur Blair. 14 1 del; 2 di; 3 di; 4 per; 5 di; 6 in; 7 tra; 8 di; 9 d’; 10 dall’; 11 dalla; 12 dei; 13 a/per; 14 con; 15 per; 16 in; 17 in; 18 in; 19 con; 20 di; 21 di; 22 al; 23 su. 15 1 1 -; 2 la; 3 la; 4 la; 5 -. 2 1 -l/-; 2 -; 3 -l. 3 1 i; 2 -; 3 la; 4 il; 5 -. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Sezione esercizi 16a

Frasi: 1 b; 2 a; 3 c. Domanda: Il congiuntivo.

16b 1 abbia; 2 legga; 3 sia venuta; 4 ho; 5 possiamo;

6 sappiano; 7 sono. 17

Non aspettate che sappiano leggere, ma leggetegli ogni sera qualche pagina di un buon libro. Quando saranno addormentati, potete provare a sussurrare: «Tu ami leggere, ti piace molto leggere!».

Raccontate la bellezza delle cose che leggete, magari anche inventando delle storielle per stimolare la loro curiosità. Se i bambini più grandi fanno delle domande su cose che non conoscono, spingeteli a cercare le risposte nei libri (per esempio nei dizionari). Portateli a scegliere i libri da regalare agli amichetti; vi chiederanno di comprarne uno anche per loro, siatene certi!

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04 Il patrimonio culturale 1a 1b 2a

2b 2c

3a 3b

4

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a, b, d, f, g. 1 a; 2 a; 3 c; 4 a; 5 b; 6 a; 7 b; 8 c. 1 Devo dire di; 2 credo per lo meno; 3 vede; 4 Per esempio; 5 non so; 6 non so; 7 mi viene in mente; 8 Ohibò. a 4, 5, 6, 7; b 3; c 8; d 1, 2. 1 Secondo me / Direi di; 2 penso almeno; 3 consideri che; 4 e 5 diverse combinazioni possibili: Prendiamo ad esempio / Prendiamo che so io / Tipo prendiamo; 6 e 7 diverse combinazioni possibili: prendiamo tipo / tipo che so io; 8 Accidenti. Risposta aperta. 1 La lava e la cenere che seppellirono le due città, “cristallizzandole”. 2 Perché costituiscono una testimonianza completa e vivente della società e della vita quotidiana in un momento preciso del passato, cioè il tempo dei romani, e non trovano il loro equivalente in nessuna parte del mondo. 3 Alla civiltà romana. 4 Perché Plinio il Giovane, che si trovava nella zona con lo zio Plinio il Vecchio, narrò in dettaglio la tragica morte dello zio e i momenti precedenti in alcune lettere allo storico Tacito. 5 Gli abitanti di Ercolano morirono sommersi sotto un’enorme colata di fango, quelli di Pompei morirono soffocati dai letali vapori solforosi sprigionatisi dalla lava. 6 Circa diciassette secoli dopo la catastrofe (nel 1748). 7 Nel Museo archeologico di Napoli. 1 edizione; 2 programma; 3 conferenze; 4 ospiti; 5 spettatori; 6 ruolo; 7 premio Nobel; 8 teorie; 9 gratuito. 1 recitato; 2 esposto; 3 espresso; 4 riferito; 5 annunciato; 6 affermato; 7 suggerito; 8 esclamato. 1 testimonianza; 2 avventuroso; 3 letteraria; 4 realistica; 5 omonimo; 6 linguaggio; 7 descrizione; 8 riflessioni; 9 messaggio; 10 moralmente alto; 11 stile; 12 narrazione; 13 esauriente; 14 ambientazione. 1 pittore; 2 dipinto; 3 cornice; 4 tela; 5 statua; 6 mosaico; 7 cupola; 8 pastello; 9 affreschi. 1 Mi sembrava che Carlo si fosse trasferito per amore, non per lavoro. 2 Le faceva rabbia che lui non l’avesse mai ascoltata. 3 Credevo che Luca avesse studiato Economia alla Bocconi di Milano. 4 Era probabile che Mirco e Lucia fossero andati alla

Biennale di Venezia. 5 Era triste vedere come il Paese si fosse trasformato da quando ci andavo da bambina. 6 Non ero sicura che fosse già uscito il nuovo libro di Camilleri. 7 Speravo che non mi avessi mentito. 8 Si diceva che Marta l’avesse sposato solo perché è un riccone. 1 piovesse; 2 facesse; 3 fosse; 4 potessero; 9 5 fossero mai entrati; 6 avessimo prenotato; 7 finisse; 8 amasse; 9 si interessasse. 10a 1 Non ricordavo quale film aveste visto ieri sera, Fai bei sogni o La pazza gioia. 2 Non sapevo se fossi già andata a Roma o dovessi ancora andarci. 3 Ci domandavamo che lavoro facesse nel suo Paese, il fisico o l’insegnante. / Ci domandavamo se nel suo Paese lavorasse come fisico o come insegnante. 4 Non sapevamo se fosse nata in America o ci vivesse da molti anni. 5 Mi sono chiesto se avessi già telefonato al dentista o dovessi farlo io. 6 Mi domandavo se avessero già comprato il biglietto o dovesse procurarglielo Marta. 7 Non capivo se fosse sempre stato così geloso o lo fosse in particolar modo con te. 8 Ci chiedevamo se tu e Michele foste ancora felici insieme. 10b 1 se lo conoscessi; 2 che cosa ci facesse a casa mia; 3 se fosse un uomo o una donna; 4 da dove arrivasse; 5 da quanto tempo fosse lì; 6 parlasse italiano; 7 se potessi fidarmi; 8 chi fosse; 9 che cosa volesse. 11 Vedeva gente intorno a sé che piangeva, che mandava fiori, lei, invece, aveva partecipato con un certo distacco a quelle emozioni. Le giornate importanti erano state quando aveva fatto le scoperte scientifiche, quelle sì che avevano inciso nella sua vita. Il giornalista ha voluto sapere quali qualità debba avere un ricercatore. Rita Levi-Montalcini ha risposto l’impegno, l’entusiasmo e l’intuito. Ha raccontato che da parte sua non c’era stata razionalità, aveva fatto la scoperta per intuito. Quando aveva raggiunto l’obiettivo, era stato grazie all’intuito di andare contro corrente, non credere a ciò che era scritto nei libri sul sistema nervoso. L’intuito le aveva fatto capire quello che gli altri non capivano. Aveva sempre lavorato fuori dalla norma sin dalla prima volta, e non aveva più smesso. Ha ripetuto: impegno, entusiasmo, intuito e tanta, tanta fortuna. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Sezione esercizi

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Il giornalista ha chiesto a Rita Levi-Montalcini che cosa consiglia ai giovani universitari di oggi. Rita Levi-Montalcini ha affermato che l’Italia è stata suicida: il meglio dei suoi cervelli è sempre andato all’estero da dove, trovandosi benissimo, non fa ritorno. Ha detto che l’Italia dovrebbe richiamarli, ma solo in base al merito e non per appartenenza ai gruppi di potere. Il giornalista ha chiesto a Rita Levi-Montalcini se tra le sue passioni di oggi ci sono ancora Bach e Schubert. Rita Levi Montalcini ha risposto che quand’era ragazza li ascoltava alle 5 del mattino. Ha raccontato che i suoi vicini le dicevano: «Almeno appendi alla porta il programma del giorno». Ha detto che oggi le manca il tempo. 1 si può visitare; 2 si prende; 3 si arriva; 4 ci si può fermare; 5 si può imboccare; 6 si è; 7 ci si può recare; 8 vi si produce; 9 si vuole assaggiare; 10 si può andare; 11 ci si può addentrare;

12 ci si dirige; 13 si imbocca; 14 si può raggiungere; 15 si passa; 16 ci si trova; 17 si giunge; 18 si è; 19 si possono visitare. 13

1 ti ci; 2 ce ne, ne; 3 Me ne / Ne, ci; 4 gliene; 5 ne; 6 Ce ne; 7 Ce l’; 8 ci.

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1 Pur avendo avuto molte spese; 2 Scendendo le scale; 3 guardando la TV; 4 rispondendo al telefono; 5 leggendo il giornale; 6 Avendo litigato; 7 pur avendolo già visto tante volte; 8 si impara giocando; 9 Non avendo prenotato.

15

1 di; 2 a; 3 dei/ai; 4 dal; 5 da; 6 a; 7 con; 8 al; 9 in; 10 con; 11 in/della; 12 di; 13 a.

16

1 un; 2 la; 3 una; 4 la; 5 la; 6 la; 7 gli; 8 la; 9 le; 10 un; 11 una; 12 gli.

17

1 sebbene; 2 quindi; 3 Nonostante; 4 mentre; 5 anche se; 6 Inoltre; 7 infatti; 8 al contrario.

18

1 (,); 2 (,); 3 (.), Poi; 4 (,); 5 (,); 6 (,); 7 (,); 8 (,); 9 (,); 10 (.), Disse; 11 (:); 12 («); 13 (»); 14 (,); 15 (,).

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Come sono cambiati 05 i consumi degli italiani 1a

1 V; 2 V; 3 F; 4 F; 5 V; 6 F; 7 V; 8 V; 9 F.

1b

1 Fare cinema è fare esperienza, è esperire il mondo. 2 Film: La grande bellezza, Le meraviglie, Sole a catinelle; festival: Oscar, Mostra del cinema

2a 2b 2c

2d

2e 2f  3

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5

6 7

8 9a 9b

10

di Venezia, Festival di Cannes. Risposta aperta. a, c, e, f, h, i, l, n, o, p. 1 V; 2 V; 3 F, è quello della borghesia; 4 F, è ambientato a Genova; 5 F, sono sulla quarantina; 6 V; 7 F, perché emerge che lui ha perso il lavoro; 8 F, i due protagonisti sono costretti a fare lavori molto al di sotto delle loro competenze e a un cambiamento dello stile di vita; 9 V. 1 allo sbando (rr. 3-4); 2 spinoso (r. 4); 3 gruzzolo (r. 11); 4 irritante (rr. 14-15); 5 cinismo (r. 22); 6 a malincuore (r. 28); 7 apatia (r. 34); 8 tramortito (rr. 40-41); 9 si sposa (r. 53); 10 comprimari (r. 63). 1 b; 2 c; 3 d; 4 a. Produzione libera. 1 consistente/considerevole (+); 2 certa (+); 3 discreto (+/-); 4 contenuto (-); 5 egemone (+); 6 considerevole/consistente (+); 7 marcato/  consistente (+); 8 limitata (-). 1 certa attenzione; 2 vittoria certa; 3 certo livello; 4 danni certi; 5 certo impegno, certa disponibilità; 6 certa importanza; 7 reddito certo. 1 sono al verde; 2 piangono miseria; 3 essere una formica; 4 ha le mani bucate; 5 stringere la cinghia; 6 togliermi uno sfizio; 7 sbarcare il lunario. Risposta aperta. 1 festival cinematografico; 2 città lagunare; 3 Lido di Venezia; 4 edizione; 5 viene assegnato; 6 Leone d’oro; 7 critica; 8 rassegne; 9 premi; 10 si svolgono. 1 h; 2 d; 3 g; 4 f; 5 c; 6 e; 7 b; 8 a. 1 I; 2 II; 3 III; 4 III; 5 I; 6 III; 7 II; 8 I; 9 II; 10 III. Perché nell’italiano colloquiale si tende a sostituire nel periodo ipotetico dell’irrealtà il congiuntivo trapassato e il condizionale passato con l’indicativo imperfetto. 1 avessi; 2 pagherei; 3 Farei; 4 farei; 5 avessi fatto; 6 avrei potuto; 7 sarebbe; 8 mi accontenterei; 9 ricevessi; 10 prenderei; 11 pagherei; 12 andrei; 13 riceverà; 14 potremo; 15 potrei; 16 avessi avuto;

17 avrei potuto; 18 andranno; 19 sarò; 20 riuscissi; 21 migliorerebbe; 22 Andrei; 23 mi regalerei. 11

1 Ho ricevuto una lettera. Chi mi avrà scritto? 2 Sei

stato a Norcia? Non ti sarai perso una degustazione di prosciutto e tartufo, vero? 3 Oggi hai saltato il pranzo. Avrai fame, giusto? Preparo subito due spaghetti aglio e olio. 4 Ieri sera Paolo è tornato a casa tardissimo. Dove sarà andato, secondo te? 5 ■ Secondo te, perché Marta non è ancora arrivata? ● Non saprei, sarà ancora al lavoro. 6 Ho ricevuto un mazzo di fiori, ma non c’è nessun bigliettino… Chi credi me li avrà mandati? 7 ■ Perché Lara non risponde al telefono? ● Mah, avrà il cellulare scarico. 8 Oggi ho visto Daniela che piangeva. Avrà litigato con il suo fidanzato. 12 1 parta/partirà; 2 parta; 3 sia partito; 4 partisse; 5 partisse / sarebbe partito; 6 partisse; 7 partisse; 8 fosse partito. ; 4  pres; 5  pres; 13a 1   pass; 2   pres; 3 6   pass; 7 = pres; 8 = pass; 9 ; 10   pres; 11   pass; 12   pass. 13b 1 Speriamo che non vi siate offesi. 2 Mi sembrava che avesse cambiato lavoro. 3 Le fa rabbia che lui non l’ascolti mai. 4 Pensavo che l’anno successivo avrebbe cambiato facoltà perché Medicina non le piaceva. 5 Era probabile che Mirco fumasse già a quell’età. 6 È triste vedere come il paese si sia trasformato rispetto a quando ci andavo da bambina. 7 C’era nebbia. Era difficile che arrivassi in orario. 8 Spera che Sara non lo tradisca. 9 Credevo che Lucia andasse a trovare i nonni una volta al mese. 10 Si diceva che Carla l’avesse sposato perché incinta. 11 Sono convinti che siamo già sposati. 12 Quando Mario lascerà l’Italia, speriamo che tornerà presto. 14a 1 c, indicativo futuro semplice; 2 a, congiuntivo presente; 3 b, condizionale presente. 14b 1 sia; 2 dovresti/dovrebbe; 3 si iscriverà; 4 abbia; 5 faresti; 6 sia; 7 torneremo; 8 dovresti. 15 1 giudicherai/giudichi; 2 vorrei; 3 cominci; 4 era mai successo; 5 riempivano; 6 avesse cambiato; 7 si fosse diretto / si dirigesse; 8 abbia mai scritta; 9 ho vissuto; 10 mi sono accorto; 11 idealizzi; 12 sia; 13 conoscessi; 14 avessi tenuto; 15 Potremmo; 16 passassimo; 17 ti faresti; 18 va. 16 1 Eravamo andati a letto presto a causa di una © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Soluzioni Sezione esercizi

partita di calcio importantissima che ci sarebbe stata il giorno dopo. 2 Credo di non aver mai visto un film così emozionante e particolare. 3 Il nonno si commosse molto quando entrai e disse che quella era una delle sorprese più belle che lui avesse mai ricevuto. 4 Il giorno prima che arrivasse mia mamma, mia nonna aveva deciso di preparare il suo piatto preferito. 5 Se i miei genitori mi avessero lasciato scegliere liberamente, sarei diventato giornalista. 6 Ero eccitato perché era la prima volta che andavo al mare. 7 Quando mi sono svegliato, questa mattina ho guardato il mio cellulare per accedere a tutti i miei profili benché li avessi guardati ieri sera prima di dormire. 8 Abbiamo dovuto aspettare e sperare che mio fratello arrivasse per primo. 9 Se fossi partito prima, saresti arrivato in orario. 10 Quando sono arrivata, la mamma mi ha detto che papà era dovuto uscire ma che sarebbe ritornato nel giro di poche ore. 11 Sui mezzi di trasporto, tutti ci spingevano senza

17

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chiedere scusa e senza aspettare che lasciassimo libero il passaggio. 1 esibendosi; 2 avendo individuato, interpretando; 3 avendo vinto; 4 avendo visto; 5 Vendendo; 6 Essendo cresciuto, girando; 7 vendendo. 1 scandiva; 2 aver finito; 3 sarebbe poi stato; 4 potessero; 5 sarebbe nemmeno stati; 6 camminando; 7 fosse mai partiti; 8 vivessimo; 9 valeva; 10 era successo; 11 chiamava; 12 squillano; 13 arriva; 14 è cambiato. 1 di; 2 in; 3 nel; 4 ad; 5 in; 6 in; 7 dalla; 8 in; 9 dal; 10 di; 11 a/per; 12 al; 13 di. 1 una; 2 una; 3 una; 4 il; 5 La; 6 il; 7 una; 8 la; 9 il; 10 il; 11 il; 12 la; 13 un; 14 un/l’; 15 un. 1 perché; 2 dall’altra; 3 Infatti; 4 di conseguenza; 5 sebbene; 6 di contro; 7 ovvero; 8 dunque/  pertanto; 9 nel momento in cui; 10 Tuttavia; 11 invece; 12 pertanto/dunque.

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Trascrizioni Manuale

Pronti e via! Traccia 1 1

Intervistatore Allora, Luigi, mi diceva che Lei vive negli Stati Uniti. Luigi Sì, ci abito dal 1998, quando mi sono trasferito con la mia famiglia per motivi di studio prima e

professionali poi. Intervistatore Ah, quindi è da tanto tempo che ci abita? Luigi Sì. Intervistatore E… che lavoro fa negli Stati Uniti? Luigi Attualmente sono professore di Lingua, letteratura e cultura italiana, ma come dicevo prima mi sono trasferito inizialmente per studiare. Ho fatto un dottorato appunto in Italianistica. Intervistatore Ho capito. E… in quale zona degli Stati Uniti abita? Luigi Inizialmente ci eravamo trasferiti nel Wisconsin. Ho studiato alla Università del Wisconsin in Madison; poi una volta finito il dottorato, ho ottenuto un posto di lavoro presso la UCF, University of Central Florida in Orlando. Intervistatore Ho capito, ho capito. E… senta, visto che conosce… che abita negli Stati Uniti da così tanto tempo, conoscerà anche bene gli americani e il loro modo di vedere gli italiani. Luigi Sì, penso di poter dire di sì. Intervistatore Senta, come sono visti gli italiani in America? Luigi Mah, sicuramente c’è una visione da parte soprattutto degli studenti americani che potrei dire abbastanza “romantica”, nel senso che la mia impressione è che ci sia questa immagine che viene generalmente comunicata dai media, che è appunto abbastanza romantica. Poi in realtà mi sembra di poter dire che talvolta gli americani hanno le idee un po’ confuse sugli italiani e sull’Italia. Intervistatore E perché confuse? Luigi Perché, come torno a dire, hanno queste immagini che gli vengono proposte dal cinema, piuttosto che dalla televisione, eppure nel mio contatto con gli studenti soprattutto mi sembra che certe volte non abbiano ben chiara qual è la situazione effettiva dell’Italia. Intervistatore E quali sono questi stereotipi o questa immagine romantica di cui Lei parlava? Luigi Beh, posso cominciare con un esempio. Tutti naturalmente pensano a cose famose dell’Italia come le belle città da visitare, le belle spiagge, il cibo buono… tutte queste cose, però è un po’ triste quando certe volte gli studenti non sanno ad esempio che l’Italia è membro del G8. Intervistatore Ho capito, ho capito. E senta, quali sono i miti italiani più diffusi in America? Luigi Beh, innanzitutto mi vengono in mente personaggi che hanno a che fare con il cinema, quindi attori ed attrici famose come Sophia Loren, oppure in particolare in questi ultimi anni Roberto Benigni ha decisamente un posto speciale nella conoscenza degli statunitensi. Intervistatore Ah quindi prevalentemente il cinema. Luigi Sì, direi in ogni caso gente dello spettacolo. Intervistatore E senta, invece, rispetto al carattere degli italiani come… come ci vedono all’estero? Luigi Beh, ci vedono anche qui in una maniera abbastanza stereotipica, nel senso di persone abbastanza sanguigne, nella maggior parte dei casi e soprattutto per quello che riguarda i nostri connazionali del sud Italia sempre pronti a scaldarsi ed appassionarsi, mentre talvolta hanno un’immagine delle persone del Nord come un po’ più fredde e ragionatrici, se vogliamo. Intervistatore Ho capito, ho capito. Va bene. Grazie molto. 2

Intervistatore E invece tu Francesca, sei appena tornata dalla Spagna? Francesca Sì, sono tornata da poco. Sono tornata da un mese. Intervistatore Ah, ma quanto tempo ti sei fermata in Spagna? © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Trascrizioni Manuale

Francesca Sono rimasta in Spagna per nove mesi, circa. Intervistatore Ah ah! E… in quale zona della Spagna ti trovavi? Francesca A Madrid. Qui stavo nel centro, diciamo, nella capitale. Intervistatore Ah, nella capitale. Eh, senti e che cosa facevi in Spagna? Che lavoro facevi? Francesca Insegnavo italiano, principalmente, sì. Eh… a spagnoli, ispanofoni, sì. Intervistatore Ho capito. Eh… hai avuto la possibilità di visitare un po’ la Spagna mentre eri là? Francesca Sì, ho cercato di spostarmi, anche se… avevo sempre troppo poco tempo per muovermi e

girare, però sono riuscita a visitare i dintorni di Madrid, che mi sono piaciuti molto, perché c’è tutta una zona di montagna intorno e molto ricca di… paesaggi, natura, così. E poi ho fatto un viaggio in Almeria, che rimane a sud… è una zona dell’Andalusia molto particolare perché è un paesaggio desertico e… sul mare…, ho fatto quattro giorni di… di cammino, diciamo… Intervistatore Eh bello! Francesca Bellissimo! Intervistatore Bello. E ascolta, avrai anche avuto modo di conoscere un po’ gli spagnoli… Francesca Abbastanza, anche se in realtà… ho lavorato molto con italiani… però sì. Sì, sì. Intervistatore Eh, senti, come siamo visti noi italiani in Spagna? Francesca Mah, dunque, la cosa più… che mi ha colpito di più, parlando con i ragazzi e le ragazze della mia età, è… eh… il fatto che l’uomo italiano sia considerato bellissimo, affascinante da una parte, e dall’altra però seduttore, maschilista. Intervistatore Ah! Francesca Sì. Che tra l’altro il fatto che sia considerato maschilista è più o meno, credo, la considerazione che noi italiani abbiamo degli spagnoli. Intervistatore Eh! Infatti. Francesca E che a volte, devo dire, confrontandomi con le mie amiche italiane fidanzate con ragazzi spagnoli… effettivamente è… Intervistatore È vero. Francesca Sì, è vero! Per cui… però loro hanno questa opinione dell’italiano. Intervistatore Degli italiani, quindi gli uomini un pochino maschilisti. Francesca Un pochino maschilista e poi… mammone… la classica… Intervistatore Sì? Francesca Sì, questo è un po’ dappertutto, purtroppo… Intervistatore Sì, questo forse non è proprio uno stereotipo. Francesca No, non è proprio uno stereotipo. Intervistatore E senti, invece, quali sono gli aspetti della cultura italiana che sono più famosi in Spagna? Francesca Eh… beh, dunque, il cibo, soprattutto, e il cinema, abbastanza, anche se… il cinema, diciamo, più contemporaneo tendenzialmente, tende… a non piacere molto, invece Fellini, Tornatore, sono gli autori, i registi che più colpiscono, perlomeno, rispetto alle persone con cui ho parlato. Intervistatore Hai parlato, e quindi gli attori più famosi in Spagna, quali sono? Francesca Mah, eh… non saprei… Intervistatore Eh, senti eh…, senti invece rispetto ai personaggi italiani più famosi in Spagna? Francesca Personaggi intendi? Intervistatore Qualsiasi, come dire, qualsiasi persona italiana che sia famosa in Spagna. Francesca Beh, il più famoso in assoluto è Silvio Berlusconi. Intervistatore Silvio Berlusconi, eh. Francesca Silvio Berlusconi e anche Prodi… Intervistatore Quindi i politici sono famosi. Francesca Sì. Intervistatore Invece rispetto agli… rispetto agli sportivi? Francesca Beh Capello… perché ha allenato il Real Madrid per cui… però non è molto amato. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Trascrizioni Manuale

Intervistatore No, infatti. Francesca No, no. Però sicuramente è famoso. Intervistatore Va bene, ti ringrazio. Grazie mille. Traccia 2 Intervistatore E… che lavoro fa negli Stati Uniti? Luigi Attualmente sono professore di Lingua, letteratura e cultura italiana, ma come dicevo prima mi

sono trasferito inizialmente per studiare. Ho fatto un dottorato appunto in Italianistica. Luigi Mah, sicuramente c’è una visione da parte soprattutto degli studenti americani che potrei dire abbastanza “romantica”, nel senso che la mia impressione è che ci sia questa immagine che viene generalmente comunicata dai media, che è appunto abbastanza romantica. Poi in realtà mi sembra di poter dire che talvolta gli americani hanno le idee un po’ confuse sugli italiani e sull’Italia. Intervistatore E perché confuse? Luigi Perché, come torno a dire, hanno queste immagini che gli vengono proposte dal cinema, piuttosto che dalla televisione, eppure nel mio contatto con gli studenti soprattutto mi sembra che certe volte non abbiano ben chiara qual è la situazione effettiva dell’Italia. Intervistatore E quali sono questi stereotipi o questa immagine romantica di cui Lei parlava? Luigi Beh, posso cominciare con un esempio. Tutti naturalmente pensano a cose famose dell’Italia come le belle città da visitare, le belle spiagge, il cibo buono… tutte queste cose, però è un po’ triste quando certe volte gli studenti non sanno ad esempio che l’Italia è membro del G8. Intervistatore Ho capito, ho capito. E senta, quali sono i miti italiani più diffusi in America? Luigi Beh, innanzitutto mi vengono in mente personaggi che hanno a che fare con il cinema, quindi attori ed attrici famose come Sophia Loren, oppure in particolare in questi ultimi anni Roberto Benigni ha decisamente un posto speciale nella conoscenza degli statunitensi. Traccia 3

Io oggi mi trovo in una regione dell’Italia meridionale un tempo abitata dagli Apuli, un popolo che lasciò molte tracce della sua presenza qui, ma furono i greci a trasformarla in una colonia di grande importanza. Siamo sul versante adriatico dell’Italia, ma una parte del territorio è bagnata dal mare Ionio. È famosa per la sua pianura sul mare, tanto estesa da prendere il nome di Tavoliere. È una delle regioni più frequentate dai turisti che amano il mare. Il capoluogo è Bari, ma conoscerete anche il porto di Brindisi e la meravigliosa Lecce con le sue chiese barocche. Mare, isole, arte e buona cucina: sono queste le caratteristiche della regione protagonista di oggi. Un territorio con luoghi incantevoli amati dai turisti di tutto il mondo. La costa è situata sul mar Tirreno e le sue isole sono prevalentemente di origine vulcanica. Volete avere qualche nome? Ischia, Capri, Procida. Una terra con la sua storia e le sue splendide città come Napoli, il capoluogo, e poi Salerno, Caserta, Benevento e Avellino. Il fiume più grande è il Volturno, la cima più elevata è il monte Miletto di 2050 metri situato al confine con il Molise. Un territorio variegato, che va dagli Appennini al mare. Il monte più alto è il Cimone con 2165 metri. È la regione dei motori. Il suo capoluogo è una città definita a volte la “dotta”, a volte la “grassa”: è ovviamente Bologna. Terra di cultura, buona cucina e savoir-vivre: ricorderete certamente Modena e Parma per tortellini e formaggi, ma anche Ravenna per i suoi mosaici e Rimini con le sue infinite spiagge. È una regione dell’Italia centrale ed è bagnata dal mar Ligure e dal mar Tirreno. Il territorio è in prevalenza collinare, anche se c’è una zona montuosa in cui si trovano le Alpi Apuane. Davanti alle sue coste si trova la terza isola italiana per estensione, l’Isola d’Elba, dove Napoleone scelse di vivere il suo esilio. Una regione che offre una grande varietà di paesaggi, dove si possono trascorrere le vacanze in ogni © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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stagione dell’anno. Il capoluogo è Firenze, una delle città d’arte più belle del mondo, senza dimenticare altre meravigliose città come Siena, Arezzo, Lucca… È la regione italiana più popolosa e si trova nel nord-ovest della nostra penisola. Nella parte meridionale scorre il più lungo fiume italiano, il Po, che ha come affluenti altri importanti corsi d’acqua come il Ticino, l’Adda, l’Oglio e il Mincio. Nella fascia prealpina sorgono parecchi laghi che regalano paesaggi incantevoli. Io in questo momento mi trovo in uno di quelli forse più noti, immortalato da Manzoni nei Promessi sposi . Il lago è quello di Como, anche se io sono sulla sponda di Lecco. L’attivo capoluogo è Milano, la capitale dell’economia. Concludiamo il viaggio nella parte nord-orientale dell’Italia, in una regione costituita nel 1948. Il suo territorio è molto variegato, con un equilibrio tra montagne, pianura e mare. Tutta la parte settentrionale è occupata da Alpi e Prealpi, la zona meridionale sul mar Adriatico è invece occupata dalla Pianura padana. Il Tagliamento è il corso d’acqua principale insieme all’Isonzo. Trieste, vicinissima al confine con la Slovenia, è il capoluogo regionale, una città che detiene un curioso record: è la più piccola provincia italiana e con il minor numero di comuni. Le altre città principali sono Udine, Pordenone e Gorizia.

01 Traccia 4 Rosa Allora ci vediamo domani mattina per andare alla mostra all’Accademia Carrara? Giampaolo Ah, benissimo, dai, ti passo a prendere in macchina e andiamo. Rosa Come mi passi a prendere in macchina? Domani è domenica e il centro è chiuso alle macchine. Giampaolo Mado’, ma ancora una volta ’sto blocco del traffico, non ce la faccio più, mamma mia. Rosa Ma, ma stai scherzando? Cioè, almeno le domeniche, in cui si può andare in bici… Giampaolo Ma scusa, ma non si riduce lo smog per un giorno, e tu pensi che tutto torna come

vent’anni fa? Ma ormai è impossibile. Rosa Beh, non questo, però almeno cercare di ridurre un po’ lo smog non sarebbe una cosa così… Giampaolo Ascolta, l’inquinamento è prodotto soprattutto dalle industrie e dal riscaldamento, le macchine hanno una percentuale bassa in questa… Rosa Ok, l’inquinamento è prodotto da tantissime cose, ma se almeno un po’ non si cerca di ridurlo, non arriviamo da nessuna parte. Giampaolo E tra l’altro perché non mi potenzi i mezzi pubblici, allora? Rosa E va beh, non devo potenziarteli io i mezzi pubblici, posso anche darti ragione su questo, però iniziamo a usare quelli che ci sono. Giampaolo Eh ho capito, però io se vado in giro con la famiglia, m’aspetto almeno che siano potenziati i mezzi. Rosa Ma vai a piedi, non andare con la… con i mezzi pubblici, prendi la bici, vai sui pattini. Giampaolo Ma non posso andare a piedi, ma secondo te portarsi dietro il passeggino da un punto all’altro della città è facile? Per te è facile parlare che non hai bambini. Però se c’hai un paio di bambini che sono uno più… Rosa Secondo me i tuoi figli son contenti di andare in centro a piedi e vedere così tanta gente in giro. Giampaolo Eh ma mica… il padre mica è tanto contento! Rosa È questo il problema, sei tu il pigrone! Giampaolo Eh, mica son tanto pigro. Tra l’altro prenderei tranquillamente la bici… ma lo sai che fanno nella tua città? Rosa Cosa fanno nella… © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Giampaolo Si rubano le bici. Rosa Eh, cioè… non si può generalizzare, anche a me è capitato, ma questo non vuol dire che succeda

sempre! Giampaolo E io parlo per esperienza mia personale. Rosa E poi usa un catenaccio più forte, scusa! Giampaolo Il catenaccio era buono, però se la sono fregata lo stesso, è andata. Rosa E ce l’hai un’altra bici per domani? Giampaolo Beh, un’altra bici ce l’ho. Che ti devo dire, domani possiamo andare in bici, dai. Rosa Ok, allora ci vediamo domani alle nove e mezza. Giampaolo Alle nove e mezza, va bene. Rosa Ciao. Giampaolo Ciao. Traccia 5 Rosa Allora ci vediamo domani mattina per andare alla mostra all’Accademia Carrara? Giampaolo Ah, benissimo, dai, ti passo a prendere in macchina e andiamo. Rosa Come mi passi a prendere in macchina? Domani è domenica e il centro è chiuso alle macchine. Giampaolo Mado’, ma ancora una volta ’sto blocco del traffico, non ce la faccio più, mamma mia. Rosa Ma, ma stai scherzando? Cioè, almeno le domeniche, in cui si può andare in bici… Giampaolo Ma scusa, ma non si riduce lo smog per un giorno, e tu pensi che tutto torna come

vent’anni fa? Ma ormai è impossibile. Rosa Beh, non questo, però almeno cercare di ridurre un po’ lo smog non sarebbe una cosa così… Giampaolo Ascolta, l’inquinamento è prodotto soprattutto dalle industrie e dal riscaldamento, le macchine hanno una percentuale bassa in questa… Rosa Ok, l’inquinamento è prodotto da tantissime cose, ma se almeno un po’ non si cerca di ridurlo, non arriviamo da nessuna parte. Giampaolo E tra l’altro perché non mi potenzi i mezzi pubblici, allora? Rosa E va beh, non devo potenziarteli io i mezzi pubblici, posso anche darti ragione su questo, però iniziamo a usare quelli che ci sono. Giampaolo Eh ho capito, però io se vado in giro con la famiglia, m’aspetto almeno che siano potenziati i mezzi. Rosa Ma vai a piedi, non andare con la… con i mezzi pubblici, prendi la bici, vai sui pattini. Giampaolo Ma non posso andare a piedi, ma secondo te portarsi dietro il passeggino da un punto all’altro della città è facile? Per te è facile parlare che non hai bambini. Però se c’hai un paio di bambini che sono uno più…

02 Traccia 6 Paola Oh, allora, Laura, io ed Elena abbiamo sentito la notizia. Laura Ah sì, allora l’avete saputo anche voi? Paola Eh sì, volano le notizie qui, eh? Allora andate a convivere? Laura Sì, sì, siete contente? Elena Bravi, bravi, Laura, sono proprio contenta. Paola Mah sì, sono contenta se tu sei contenta, anche se in realtà mi sembra un po’ una contraddizio-

ne con quello che è, insomma, il tuo credo, il tuo modo… il tuo pensiero. Insomma, tu sei una cattolica praticante, e quindi pensavo che ti saresti comportata diversamente. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Laura Paola, ma come contraddizione!? Non è una contraddizione! Proprio perché sono cattolica e

credo molto nel matrimonio, credo che sia sacro, che sia un vincolo che non si possa mai spezzare e voglio essere prima sicura di quello che sto facendo. Paola Quindi ti lasci una via d’uscita, insomma. Laura Non è una via d’uscita. Paola Beh… Laura Ma assolutamente, non è una via d’uscita. Paola Insomma… Elena Ma Paola, ma apri un attimo gli occhi, guarda quello che succede veramente nella realtà al di là delle imposizioni della gerarchia ecclesiastica: ci sono molti cattolici che si sposano e poi divorziano, molti cattolici che vanno a convivere… e ci sono alcuni cattolici, ho letto di recente una statistica, che sono favorevoli alle coppie di fatto, alle convivenze di fatto, alla legge Cirinnà che finalmente ha regolamentato i diritti dei conviventi. Ti rendi conto che fino a poco tempo fa, se fosse mancato il mio compagno, io non avrei potuto subentrare nel suo appartamento? Non avrei avuto diritto all’eredità? Eccetera eccetera… quando noi conviviamo stabilmente da otto anni? Paola Lo so, Elena, però tu e Carlo non siete cattolici praticanti. Io rispetto pienamente le vostre idee e dal momento che non credete al matrimonio religioso, siete liberi, secondo me, di fare questo tipo di scelta, vi capisco. Però Laura, che è cattolica e praticante come me, a mio parere è in contraddizione con tutte quelle che sono le indicazioni della nostra religione. Laura Mah, non sono d’accordo, nel senso che anche all’interno della Chiesa ci sono diverse posizioni e la tua posizione è quella più intransigente di sicuro. Paola Mmm, il mio punto di vista sinceramente è questo: cioè, se tu sei cattolica, se tu credi in qualcosa, non puoi prendere solo quello che ti fa comodo. Laura Ma Paola, io non prendo solo quello che mi fa comodo, prendo un periodo di prova per poter essere sicura di quello che sto facendo. Paola No, no, in realtà stai un po’ adattando la religione a quello che vuoi tu. Elena Sentite. La scelta della convivenza piuttosto che quella del matrimonio in chiesa o civile è una questione di coscienza individuale, io penso. Paola Certo Elena, se tu hai una coscienza cattolica, questo è totalmente in contraddizione con… Laura La mia coscienza cattolica sta nell’apprezzare il valore del matrimonio come vincolo sacro, ma io non mi sono ancora sposata, voglio essere sicura della mia scelta prima del matrimonio. Paola Ma l’unione tra l’uomo e la donna non può che essere quella benedetta dalla Chiesa. Laura E lo sarà. Elena Ma la Chiesa è veramente in ritardo, c’è uno scollamento terribile tra quello che succede realmente tra i fedeli e i dettami della Chiesa, non credi? Pensa a quanti divorzi ci sono tra i cattolici. Paola Ma certamente. Però, però… sai che il divorzio non è ammesso dalla Chiesa perché il matrimonio religioso è un sacramento, e il sacramento è qualcosa di indissolubile. Elena Ma la Chiesa deve incominciare ad adeguarsi ai tempi, registrare queste nuove forme di famiglia, sono una realtà, cosa facciamo, le cancelliamo? Paola No Elena, senti, sinceramente, mi sembra che tu sia un po’ presuntuosa, non puoi dire tu quello che deve fare la Chiesa, dobbiamo essere un pochino più umili, noi cattolici. Elena E io penso che la Chiesa non dovrebbe intervenire così tanto su questioni di diritti civili e che tutti dovremmo avere il diritto di scegliere liberamente in base alla coscienza. Traccia 7 Paola Oh, allora, Laura, io ed Elena abbiamo sentito la notizia. Laura Ah sì, allora l’avete saputo anche voi? Paola Eh sì, volano le notizie qui, eh? Allora andate a convivere? Laura Sì, sì, siete contente? Elena Bravi, bravi, Laura, sono proprio contenta. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Paola Mah sì, sono contenta se tu sei contenta, anche se in realtà mi sembra un po’ una contraddizio-

ne con quello che è, insomma, il tuo credo, il tuo modo… il tuo pensiero. Insomma, tu sei una cattolica praticante, e quindi pensavo che ti saresti comportata diversamente. Laura Paola, ma come contraddizione!? Non è una contraddizione! Proprio perché sono cattolica e credo molto nel matrimonio, credo che sia sacro, che sia un vincolo che non si possa mai spezzare e voglio essere prima sicura di quello che sto facendo. Paola Quindi ti lasci una via d’uscita, insomma. Laura Non è una via d’uscita. Paola Beh… Traccia 8 Giornalista Allora, vediamo la storia, adesso, di un senegalese, Moulaye Niang, che nel suo lavoro ha

avuto così tanto successo in Italia da diventare maestro vetraio a Murano e riesportare poi quest’attività in Senegal. Vediamo la sua storia in questo servizio di Gianfranco Gatto. Inviato Moulaye, allora, tu sei il primo maestro del vetro non veneziano riconosciuto dai maestri veneziani. È una bella soddisfazione. Moulaye Niang Sì, è una bella soddisfazione, però sai è stato lungo e duro. Inviato Raccontaci un po’ il tuo percorso. Quando sei arrivato in Italia, come è nata questa tua passione per il vetro, per l’arte del vetro. Moulaye Niang Allora questa passione nasce dieci anni fa quando sono arrivato qui e ho conosciuto lei, Manuela, che lavorava già nel mondo del vetro e tramite lei ho conosciuto la gente di Murano. Per tradizione lì i segreti del vetro non devono e non dovevano mai uscire dall’isola. Io sono un testardo. Sono andato, mi hanno mandato via più volte e più volte ci ho riprovato finché ho visto tutte le porte aprirsi come per magia. Inviato È stato difficile integrarsi in Italia oppure no? Moulaye Niang Ma io penso che l’integrazione è qualcosa da mettere in connessione con ogni singola persona. Perché è il tuo carattere che viene fuori. Se uno arriva in un Paese, per me la cosa più importante è di parlare la lingua e da lì hai il mezzo di comunicazione. E poi rispettare le regole, le leggi, lavorare. Il mio unico sogno era di essere padrone del mio tempo, di non dover rispondere a qualcuno e di dare otto ore della mia vita a qualcuno. Vorrei svegliarmi e fare arte. Per me questo è un gran sogno. Inviato Secondo te, l’Italia è un Paese in cui integrarsi al giorno d’oggi è facile o è ancora difficile per uno straniero? Moulaye Niang Io penso che questo dipende da una grande volontà politica. Perché se i politici riconoscono gli immigrati come una forza-lavoro, come una buona percentuale del Pil e lo dicono, allora lo diventa. Inviato Un consiglio che vorresti dare ai tuoi connazionali o a tanti altri stranieri che ora si trovano in Italia e che non sono stati fortunati come te. Cosa ti sentiresti di dire? Moulaye Niang Io direi: ragazzi, rispettate le leggi italiane e continuate a lavorare perché ce la potete fare anche voi. (da Rapporto Carelli Sky TG24, La storia di Moulaye Niang, mastro vetraio senegalese , 21 marzo 2012)

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03 Traccia 9 Milena Ciao. Leo Ciao, allora, com’è andata la conferenza? Interessante? chiaro, con tanti esempi conMilena Sì, molto, c’era un sacco di gente e il relatore era davvero bravo, chiaro,

creti… Leo Ah, bene. Milena E tu, cos’hai fatto? Sempre lì a vedere la TV? Avresti almeno potuto riordinare riordinare un po’, guarda che casino! Leo Eh, mi spiace, i bambini hanno giocato fino a tardi. Adesso sistemo, non preoccuparti. Dai, siediti un momento che stanno parlando dei risultati delle elezioni. trasmiss ioni mi danno sui nervi. nervi . Tutti Tutti che sbraitano, tuttut Milena Ma no, vado a dormire, lo sai che queste trasmissioni ti che vogliono aver ragione, non si capisce capi sce un accidenti. È sempre la stessa solfa, non so proprio come fai a sopportarli. sopportarli . Avresti fatto meglio a venire a sentire Tozzi, Tozzi, almeno facevamo qualcosa qualco sa insieme. babysitter.. Leo Sì, io ci sarei anche venuto volentieri, eh, ma poi tu mi hai detto che non c’era la babysitter Milena Ma potevamo sentire tua madre, magari un paio d’ore sarebbe venuta. Il problema è che sei diventato un pantofolaio, la sera ti piazzi lì e chi ti muove più? È inutile che io vada a sentire le conferenze sui bambini e la televisione, con questo bell’esempio che hanno in casa… Leo Dai, non esagerare, non sono poi così teledipendente, e poi ci sono dei programmi interessanti, ben fatti, soprattutto su Sky… Sky, è stata davvero un’idea geniale per i bambini: 24 ore al giorno di cartoni Milena Ecco, sì, proprio Sky, animati… tanto poi ci sono io a discutere con loro tutto il giorno! Leo Basta mettere delle regole… Milena Sì, hai voglia! Loro sanno che c’è sempre qualcosa per loro, così appena hanno un momento vuoto vorrebbero accendere. accendere. No, guarda, è una battaglia senza fine, e paghiamo pure! Leo Sì, però ci sono anche dei programmi educativi, dai… E poi non c’è tutta quella pubblicità. Milena Sì, questo è vero, però è molto più difficile mettere dei limiti. Leo Bisogna essere rigidi, stabilire dei tempi e farli rispettare: è passata la mezz’ora? Stop, si spegne! Milena Sì, parli bene tu, poi le lagne le sento io però. Leo Ma no, secondo me è solo un momento, è la novità, poi vedrai che si abitueranno e non faranno più tante storie. Milena Mah… Leo A proposito di bei programmi, lo sai che domani trasmettono lo spettacolo di Paolini, quello che volevamo vedere a teatro e poi ci siamo persi perché Davide era malato? Milena Ah sì? Bene, a che ora è? Traccia 10 Leo Dai, non esagerare, non sono poi così teledipendente, e poi ci sono dei programmi interessanti,

ben fatti, soprattutto su Sky… Milena Ecco, sì, proprio Sky, Sky, è stata davvero un’idea geniale per i bambini: 24 ore al giorno di cartoni animati… tanto poi ci sono io a discutere con loro tutto il giorno! Leo Basta mettere delle regole… Milena Sì, hai voglia! Loro sanno che c’è sempre qualcosa per loro, così appena hanno un momento vuoto vorrebbero accendere. accendere. No, guarda, è una battaglia senza fine, e paghiamo pure! Leo Sì, però ci sono anche dei programmi educativi, dai… E poi non c’è tutta quella pubblicità. Milena Sì, questo è vero, però è molto più difficile mettere dei limiti. Leo Bisogna essere rigidi, stabilire dei tempi e farli rispettare: è passata la mezz’ora? Stop, si spegne! © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Milena Sì, parli bene tu, poi le lagne le sento io però. Leo Ma no, secondo me è solo un momento, è la novità, poi vedrai che si abitueranno e non faranno

più tante storie. Milena Mah… Traccia 11 11 Conduttrice L’amore non si spiega è il brano che il cantautore Sergio Cammariere ha presentato all’ul-

timo Festival di Sanremo. E Cammariere ha aderito all’iniziativa di Radio 24 in collaborazione con la Fiera del libro di Torino “Un libro ci salverà”. E così Cammariere ci ha confidato qual è il libro che l’ha salvato da un momento difficile. Sentiamolo. Sergio Cammariere Mi viene in mente un libro che ho letto un po’ di anni fa, Natura morta con picchio di Tom Robbins. Me l’aveva prestato un’amica, eravamo in vacanza… una scrittura un po’ strampalata all’inizio e invece man mano che scorrevano le pagine diventava sempre più avvincente. È una fiaba surreale, ecco, che racconta la bellezza nell’incontro di due anime. Conduttrice Quali sono i libri che vi hanno salvato la vita, o semplicemente quelli che vi hanno aiutato ad accettare meglio un momento difficile? Scriveteci le mail a [email protected] oppure a bellezza@ fieralibro.it. La stessa domanda noi l’abbiamo rivolta a Daria Bignardi, nota conduttrice televisiva e appassionata di libri. Sentite un po’ cosa ci ha risposto.  Tuttiti i libri cambiano la vita in un certo senso, però un libro che sicuramente ha avuto Daria Bignardi  Tut una influenza su delle decisioni anche importanti della mia è stato probabilmente il Seminario sulla  gioventù  giove ntù di Aldo Busi. Ricordo di averlo letto su un pullman che faceva un viaggio interminabile, un ritorno dal mare a Milano di quattro, cinque, sei ore. Lessi il Seminario sulla gioventù di Busi, che tra l’altro è un romanzo veramente molto molto bello, e che racconta la storia comunque di questo ragazzino che fa il ragazzo del bar e che ha mille problemi, mille handicap, prospettive incerte e che riesce poi a fare lo scrittore. Mi ricordo che pensai: «Beh, se ce l’ha fatta lui, forse ce la posso fare anch’io». E il giorno dopo aver letto questo romanzo decisi che sì, avrei lasciato il posto sicuro nell’agenzia pubblicitaria e cercato di entrare in un giornale, cosa che poi mi riuscì e… insomma, sicuramente fu un’influenza benefica, quella del Seminario sulla gioventù. Conduttrice E noi la domanda se la bellezza di un libro ci può salvare da un momento difficile l’abbiamo fatta a Ernesto Ferrero, che è il direttore editoriale della Fiera del libro. Ernesto Ferrero Sì, moltissimo, ma infatti le prime… i primi interventi che sono arrivati, come Lei sa bene, sono proprio di persone che raccontano momenti difficili, dolorosi o semplicemente di disagio, in cui queste lettrici e questi lettori hanno trovato conforto in un libro e… anche lì, appunto, noi, noi… in realtà non sappiamo definirla, non sappiamo che cos’è, però quando ce la troviamo davanti la riconosciamo. Se io apro Guerra e pace dico: «Ah, sì, ecco, è questa cosa qui». Poi naturalmente ci sono tante sorprese, perché ci sono gli incontri casuali: ci imbattiamo in un libro che non conosciamo, di cui non abbiamo mai sentito parlare e ci innamoriamo di questo libro. Ecco, questo, questo fa parte dei piaceri della vita. Fer rero, c’è un libro che L’ha L’ha salvata? Conduttrice E nella vita di Ernesto Ferrero, parErnesto Ferrero Ci sono dei libri che mi aiutano, ma tutti i giorni, io ho degli autori che frequento particolarmente, due in particolare che ho conosciuto, ho lavorato anche con loro, quindi ho anche dei coinvolgimenti sentimentali ed emotivi, e sono Italo Calvino e Primo Levi. Beh, io tutte le volte che li leggo e li rileggo, ecco, ma io tutte le volte dico: «Ma accidenti, quanto sono bravi, quanto mi insegnano a capire le cose, a essere, a fare chiarezza dentro me stesso», e quindi sì, sono salvato tutti i giorni, da loro e da tanti altri, bravissimi. Ma poi non si tratta di essere grandi o piccoli, tutti, tutti ci possono dare una mano, tutti ci possono salvare… (da Radio 24, Un libro ci salverà, 2008)

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04 Traccia 12 Conduttrice Cinquecentocinquanta beni tra palazzi, castelli, musei, teatri, biblioteche, giardini e aree

archeologiche saranno aperti al pubblico domani e domenica in 240 località di tutte le 20 regioni italiane. Nei due giorni di visite promosse dal FAI – Fondo Ambiente Italiano – sarà possibile anche entrare in molte aree che normalmente sono chiuse al pubblico. Delle molte finalità di queste iniziative ci parla un volontario del FA FAI.I. Volontario Lo scopo è quello di scuotere un po’ gli italiani da questo torpore, da questo disinteresse, da questa apatia nei confronti di un patrimonio che è il più grande del mondo, apatia che fa dire agli italiani: «Beh, insomma, il patrimonio, come dire, culturale e storico-ambientale, sì, ecco, è dello Stato, non è proprio mio». Ma lo Stato siamo noi! Quindi il problema è di coinvolgere, è far capire che è “roba nostra” e siccome è roba nostra, se ce ne innamoriamo la tuteliamo, ci rimbocchiamo le maniche, ci mettiamo lì anche soltanto un euro e ci rendiamo conto che è parte stessa della nostra identità di italiani. Conduttrice Si tratta di luoghi che molti italiani non conoscono. Ascoltiamo allora questa pubblicità delle iniziative che sono in programma nelle principali città. Annunciatrice Anche questa primavera l’Italia segreta si mette in mostra e chi ama la bellezza non ha che l’imbarazzo della scelta. A Roma, via Giulia apre le sue chiese: un viaggio nel Cinquecento da proseguire nel magnifico Palazzo Farnese, sede dell’ambasciata di Francia, costruito dai più grandi architetti del Rinascimento. L’architettura L’architettura contemporanea contemporanea è di scena a Milano con l’apertura di Palazzo Mondadori a Segrate, progettato dal grande architetto brasiliano Oscar Niemeyer. Niemeyer. A Firenze eccezionale apertura dell’Istituto di scienze militari aeronautiche, gioiello del Razionalismo italiano. Chi ama il teatro non può perdere la straordinaria visita in esclusiva per la giornata gior nata FAI al Petruzzelli di Bari. Infine a Messina si può vedere l’imponente cimitero monumentale e a Palermo i palazzi della cinquecentesca piazza Bologna. Conduttrice Ma tutte queste iniziative che voi state portando avanti sono servite in qualche modo, oltre a sensibilizzare i cittadini e le amministrazioni comunali, anche a intervenire contro l’usura del tempo e contro l’abbandono e il degrado nel quale cadono queste opere d’arte? Non parliamo soltanto di monumenti ma anche di ville e di paesaggi. consap evolezza; vede, molVolontario Devo dire di sì, io credo per lo meno, anche oggi cioè è nata una consapevolezza; ti amministratori comunali, sindaci di piccoli paesi, oggi chiamano il FAI e chiedono: «L’anno prossimo aprite il mio paese, l’anno prossimo aprite quell’altro». Quest’anno per esempio apriamo parecchi paesi in Liguria, perché nel momento moment o in cui altra gente viene a visitare visit are il mio paese, io mi rendo conto che il mio paese è importante. Per esempio, non so, il borgo di Lucignano, tra Arezzo e Siena, da quando abbiamo fatto la giornata giornat a FAI FAI di primavera, ha restaurato il museo, ha restaurato la vecchia torre: si sono accorti di avere un patrimonio. Oppure, non so, mi viene in mente la Sala reale della Stazione centrale di Milano. Era totalmente abbandonata, è un capolavoro dell’architettura degli anni Trenta. L’abbiamo aperta al pubblico e poi le Ferrovie dello Stato hanno detto: «Ohibò, guarda qui quanta quant a gente è venuta a vederla». L’hanno restaurata e adesso è regolarmente aperta al pubblico. pu bblico. Traccia 13 Giornalista Massimo Gramellini, ho letto il tuo libro e ho sentito questa… questa verità, questa urgen-

za, questa semplicità, questa capacità di arrivare dritto all’emozione nel racconto di questo bambino che perde la mamma. E mi sono commosso nella lettura. E ho dimenticato che dall’altra parte c’era il Gramellini che io conosco, il Gramellini ironico, il Gramellini che trovo tutti i giorni sulla mia pagina della «Stampa», il Gramellini sportivo, quello che vedo da Fabio Fazio. E mi è piaciuta questa tua nudità, questo scoprirti completamente, questo… “spudorato” ti ho trovato. Massimo Gramellini Mah sì, guarda. Io credo che il segreto di questo libro sia abbastanza semplice. La gente lo apre e si specchia, forse proprio perché probabilmente questo tono che tu dici autentico fino © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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alla spudoratezza permette agli altri di riconoscersi in quello che è successo a me. Sai, la storia di questo libro, molti mi chiedono: «Ma perché hai dovuto raccontare una cosa così intima?». Io volevo dare, più che un messaggio, un “massaggio” ai lettori, cioè invitarli a prendersi in mano la propria vita, a smettere di lamentarsi e a capire che anche i dolori più atroci sono delle occasioni per evolvere, per scoprire delle parti di se stessi che altrimenti rimarrebbero sopite dentro di noi. Giornalista Ti ha fatto bene scriverlo? Massimo Gramellini Guarda, mi ha fatto bene scriverlo sicuramente perché con questo libro ho smesso di essere un figlio. Ho smesso di credere che il mondo mi dovesse qualcosa perché io ero il povero orfano. Adesso mi sento uno invece che deve dare agli altri, non soltanto pretendere. Giornalista Tu dici in un Paese di mammoni è difficile essere orfani, che è stata la tua condizione, no, fino a poco tempo fa. È un Paese di mammoni il nostro. Massimo Gramellini Mah, sicuramente è un Paese che è estremamente strutturato sulle famiglie, molto più che negli altri Paesi. Questo è un bene perché la famiglia è ciò che oggi ci impedisce di avere la guerra civile, perché se oggi, nonostante milioni di giovani senza lavoro, la struttura del Paese ancora tiene è perché ci sono i nonni e i genitori. Però la famiglia è anche un luogo di terribili ingiustizie, di terribili dolori nascosti e compressi. E io ne racconto uno, perché per 40 anni mi è stata taciuta la vera natura della morte di mia madre. E ho scoperto dalle centinaia di lettere che mi arrivano che quasi in ogni famiglia, almeno di quelle delle tantissime persone che mi scrivono, ci sono storie simili. Giornalista I bambini sono persone serie, dici a un certo punto: detestano gli scherzi stupidi. Massimo Gramellini È vero, è vero. I bambini… i bambini sono ancora… sono ancora collegati con qualche cosa che noi abbiamo perso. Non mi far dire di più perché poi entriamo su argomenti anche complessi, dove… quasi mistici, però io credo davvero che in qualche maniera evolviamo crescendo, ma ci corrompiamo anche un po’. Cioè l’intuito, questo muscolo meraviglioso che noi teniamo invece per tutta la vita addormentato, quando nasciamo è ancora vivo, i bambini hanno l’intuizione. E in fondo tutte le attività in cui noi ci mettiamo passione sono sempre un nostro tentativo, a tratti anche disperato, ma comunque nostalgico, di recuperare quel contatto con quella meravigliosa corda interiore dell’intuito che abbiamo perso e che in certi momenti riusciamo a far rivivere proprio quando noi siamo dominati da una passione. Giornalista Il primo libro che ti ha davvero appassionato, cioè il libro che fa parte della tua storia? Massimo Gramellini Ma guarda… Il primissimo libro a cui ho grandi ricordi è I ragazzi della via Pal . Io ho pianto tantissimo, per me l’immagine del bambino Nemecsek che è malato, ormai mortalmente malato, malato gravemente, esce di casa… Ecco vede, non riesco neanche a dirlo che mi vien da piangere. Tanto l’avete letto quel libro. Giornalista Questa autenticità, sì, c’è tutta, la ritrovate. E la passione per la scrittura, invece? Tu hai sempre scritto? Massimo Gramellini Beh, sì, come dico, in Fai bei sogni , da bambino quando qualcuno mi faceva uno sgarbo, qualche adulto, dicevo, gli puntavo la biro e gli dicevo: «Io da grande scriverò un libro dove denuncerò tutte queste cose e si intitolerà “Io bambino”». Il titolo era obiettivamente orribile, ma insomma l’idea era buona. Giornalista Cos’è la leggerezza per Gramellini? Massimo Gramellini Eh insomma… il pensiero va subito a Italo Calvino, no?, che l’ha spiegato in una meravigliosa lezione e l’ha praticata nella sua scrittura. Adoro le persone leggere. Spesso le persone leggere sono le più profonde, non confondete la seriosità con la serietà e la profondità; spesso le farfalle sanno essere molto più profonde dei rinoceronti. Con questa cretinata ci possiamo salutare. Giornalista No, no, no, questa cretinata ci piace. Io aggiungo che insomma alla lacrima, al brivido, al momento in cui il cuore si, insomma si… eh, si fanno anche delle risate, si ride, è un libro che guarda alla vita, che guarda al dolore con estrema leggerezza. Grazie a Massimo Gramellini. (da La7, That’s Italia, 29 settembre 2012)

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Traccia 14 Giornalista A Roma nel cuore della cristianità c’è un luogo dove arte e religiosità si incontrano ai mas-

simi livelli. È la Cappella Sistina, e sarà proprio il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci che ci accompagnerà a conoscere il genio di Michelangelo che qui ha avuto la sua più grande sfida, forse. Antonio Paolucci Sì, ma non solo lui. Vedete, la Cappella Sistina, quella dove noi siamo oggi, questa scatola dipinta, come spesso la chiamo io, coperta da 2500 metri quadrati di grande pittura. La pittura che fa tutta insieme il manuale base della storia dell’arte italiana, perché sui due lati ci sono le storie di Mosè, le storie di Cristo, ci sono all’opera i grandi pittori del Quattrocento: cioè a dire Perugino, Botticelli, Luca Signorelli, Domenico Ghirlandaio. E poi nella volta c’è Michelangelo, Michelangelo che ci lavora fra il 1508 e 12 e che poi torna a lavorare qui per dipingere ad affresco il Giudizio Finale che papa Paolo III Farnese inaugurò il 31 ottobre, vigilia di Ognissanti, dell’anno 1541. Quindi una storia artistica lunga poco meno di un secolo che coinvolge tutti i grandi artisti dell’Italia di allora e quindi del mondo di allora, praticamente, e fra tutti la stella fissa, intorno al quale si muovono come pianeti intorno al loro sole, è Michelangelo Buonarroti. Giornalista Professore, a noi la storia ci tramanda che Michelangelo era innanzitutto uno scultore, come si approccia invece all’affresco che ha dovuto sostenere per quest’opera? Antonio Paolucci C’è tutta una letteratura su questo. Quando Giulio II lo chiama, dice: «Santità, io non sono… non sono un pittore, non sono… io sono uno scultore. Non posso lavorare lì dentro e poi la Cappella Sistina non mi piace. Questo stanzone che sembra un granaio». Noi oggi diremmo sembra un garage multipiano, troppo grande, troppo vuoto. «Non sendo in loco bon, né io pittore», lo scrive addirittura in un sonetto famoso, «Non potrò fare un buon lavoro». «Che mal si trae per cerbottana torta», non si può tirare una freccia se la cerbottana è piegata, e non essendo questo il mio mestiere, io farò malissimo. In realtà era un pittore bravissimo, lo aveva dimostrato dipingendo a Firenze agli Uffizi il tondo Doni, l’unica opera certa sua di pittura mobile. Viene qui e fa in quattro anni il soffitto, la volta. Giornalista E lo fa da solo. Antonio Paolucci Lo fa da solo, lo fa come una specie di affrontamento, di duello, di corpo a corpo disperato con il soffitto da riempire di più di 300 figure, 1080 metri quadrati. Una vera e propria avventura, eh, lui lo dice, «Io mi sono rovinato la salute, mi sono storto, mi sono piegato, lavorando sul ponteggio della Sistina». (da TV2000, Bel tempo si spera, La Cappella Sistina raccontata da Antonio Paolucci , 13 aprile 2016) Traccia 15

L’episodio di Paolo e Francesca ha sempre riscosso un enorme successo, toccando al cuore in particolare la sensibilità medievale, che l’ha inserito in una cornice da romanzo cavalleresco, e la cultura romantica, che l’ha invece trasformato in un mito sentimentale. Preceduti dalla schiera degli illustri lussuriosi trascinati dalla bufera infernale, i due amanti sono i primi peccatori che Dante vuole interrogare. Il loro volo leggero sembra alludere a una felicità amorosa, ma ormai vuota e inutile. Francesca risponde al poeta:  Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona.

Dalle sue parole emerge il ritratto di una donna che ha amato, ama e non potrà che amare in eterno. Paolo, piangendo stretto accanto a lei, esprime lo stesso sentimento. Dipinta dai romantici come un’eroina sfortunata travolta dalla passione, Francesca è in realtà una donna aristocratica vissuta a corte tra i libri e il decoro di una società raffinata. Le poche notizie storiche disponibili riferiscono che era figlia del Signore di Ravenna, Guido da Polenta. Intorno al 1280 sposò Gianciotto Malatesta di Rimini, dal quale ebbe anche una figlia. Si innamorò del cognato, Paolo Malatesta, che forse Dante conobbe di persona a Firenze. Il marito geloso la sorprese insieme all’amante e li uccise. Una storia sciagurata e dolorosa, che Dante chiede a Francesca di rievocare. La terra e l’inferno coesistono nei versi che descrivono il breve momento felice del loro innamoramento tra le mura di un palazzo signorile: © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lancialotto come amor lo strinse;  soli eravamo e sanza alcun sospetto.

Il libro che i due cognati stavano leggendo racconta l’innamoramento di Lancillotto e Ginevra, moglie di re Artù. Un crescendo di emozioni li travolge e culmina nel bacio appassionato di Paolo: La bocca mi basciò tutto tremante.

Dante, che in gioventù aveva cantato il nobile amore ideale della letteratura cortese, ne sottolinea ora gli effetti pericolosi sul piano morale: Galeotto fu il libro e chi lo scrisse.

Nella figura di Francesca prende forma il conflitto, nell’anima medievale, fra la dolcezza dei sentimenti e la fermezza di fronte al peccato. Turbato da una struggente contraddizione psicologica e sopraffatto dalla pietà verso i due amanti, Dante perde i sensi. (Divina Commedia in HD)

05 Traccia 16

Eh, allora cos’è un gruppo d’acquisto? Sono delle persone che si incontrano e vogliono acquistare delle cose insieme fuori dalla grande distribuzione. Si definisce solidale se ci si mettono dentro dei principi con cui acquistare questi prodotti, diciamo per far del bene alla società, principalmente. Questo può essere interpretato in vario modo, ma insomma anche questo è un aspetto della libertà che hanno i Gas. E diciamo che comunque per capire di che cosa si tratta… l’economia solidale è qualcosa che si differenzia dall’economia tradizionale perché l’economia tradizionale si basa sulle leggi del mercato, quindi sull’incontro tra l’offerta e la domanda che dovrebbe produrre il prezzo migliore per tutti i soggetti. In realtà non produce benessere questo modello, produce benessere solo per pochi. E si cerca un approccio alternativo – per questo “altra economia” – a questa economia tradizionale sviluppandolo sulle relazioni tra chi compra e tra chi produce, e quindi conoscendosi soprattutto, conoscendosi e facendo cose insieme. In quel poco che mi rimane posso dire perché a me… perché c’è qualche buon motivo insomma per entrare a far parte di un Gas… perché almeno io sono entrato in un Gas e perché ci sto. Perché non mi piacciono le prepotenze di chi lucra sul lavoro degli altri, perché non mi piace essere complice inconsapevole di queste prepotenze, perché non mi piace che altri decidano cosa devo acquistare, e perché vorrei che il mio passaggio sulla terra sia assolutamente impercettibile e comunque insignificante per la terra stessa, quindi facendo sì che… di disturbare il meno possibile il nostro pianeta, di lasciarlo come l’ho trovato. E perché odio assolutamente andare al supermercato, è un luogo tristissimo, con la gente che è tutta di fretta, con questa libertà simulata… Ci sono 30 biscotti tutti uguali con 30 confezioni diverse. E quella dovrebbe essere libertà? Non lo è, è solamente assortimento quello. Perché in un Gas si conosce tanta gente interessante, perché posso comprare dei prodotti biologici ai prezzi dei prodotti non biologici in un supermercato standard, diciamo, e quindi accessibili, abbastanza accessibili a quasi chiunque. E perché posso conoscere un sacco di cose nuove sui prodotti, sull’agricoltura, come cittadino, che non avrei mai conosciuto altrimenti. Perché posso conoscere i produttori che sono delle persone interessanti, sempre belli rubicondi, ragionevoli, con le tue stesse idee che però stanno dall’altra parte ma hanno le stesse tue idee. E perché si può essere creativi nell’essere in un Gas, perché si può organizzare come uno vuole. Quindi è da non sottovalutare questo aspetto. Spesso è difficile essere creativi al giorno d’oggi, tutti sono abituati ad avere dei servizi pagandoli, mentre invece puoi crearli da te stesso, insieme ad altre persone. E perché gli alimenti che compro sono buoni, quindi è bello godersi la vita mangiando. Perché stare in un Gas “fa tanto fico” al giorno d’oggi, ecco quindi… Perché è bello anche vedere un gruppo di persone con un’organizzazione orizzontale, quindi non gerarchica, che funziona comunque, e siamo tutti alla pari in un Gas. Entri in contatto con realtà che non avevi mai conosciuto e… Perché è spaventoso vedere come mia nonna o mia madre sia© Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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no così contente di andare al supermercato a fare la spesa, quindi mi domando: dov’è cominciato tutto questo? Cioè come si fa a tornare indietro? Perché non voglio rovinarmi la salute per la scelta di qualcun altro che inquina il mio cibo, cioè se voglio rovinarmi la mia salute lo scelgo io come farlo e magari divertendomi anche un po’ di più, ma non gli altri. (da Agesci Roma 72, Alla scoperta del consumo critico: presentazione della realtà dei GAS a Roma) Traccia 17

Perché non mi piacciono le prepotenze di chi lucra sul lavoro degli altri, perché non mi piace essere complice inconsapevole di queste prepotenze, perché non mi piace che altri decidano cosa devo acquistare, e perché vorrei che il mio passaggio sulla terra sia assolutamente impercettibile e comunque insignificante per la terra stessa, quindi facendo sì che… di disturbare il meno possibile il nostro pianeta, di lasciarlo come l’ho trovato. E perché odio assolutamente andare al supermercato, è un luogo tristissimo, con la gente che è tutta di fretta, con questa libertà simulata… Ci sono 30 biscotti tutti uguali con 30 confezioni diverse. E quella dovrebbe essere libertà? Non lo è, è solamente assortimento quello. Perché in un Gas si conosce tanta gente interessante, perché posso comprare dei prodotti biologici ai prezzi dei prodotti non biologici in un supermercato standard, diciamo, e quindi accessibili, abbastanza accessibili a quasi chiunque. E perché posso conoscere un sacco di cose nuove sui prodotti, sull’agricoltura, come cittadino, che non avrei mai conosciuto altrimenti. Perché posso conoscere i produttori che sono delle persone interessanti, sempre belli rubicondi, ragionevoli, con le tue stesse idee che però stanno dall’altra parte ma hanno le stesse tue idee. E perché si può essere creativi nell’essere in un Gas, perché si può organizzare come uno vuole. Quindi è da non sottovalutare questo aspetto. Spesso è difficile essere creativi al giorno d’oggi, tutti sono abituati ad avere dei servizi pagandoli, mentre invece puoi crearli da te stesso, insieme ad altre persone. E perché gli alimenti che compro sono buoni, quindi è bello godersi la vita mangiando. Perché stare in un Gas “fa tanto fico” al giorno d’oggi, ecco quindi… Perché è bello anche vedere un gruppo di persone con un’organizzazione orizzontale, quindi non gerarchica, che funziona comunque, e siamo tutti alla pari in un Gas. Entri in contatto con realtà che non avevi mai conosciuto e… Perché è spaventoso vedere come mia nonna o mia madre siano così contente di andare al supermercato a fare la spesa, quindi mi domando: dov’è cominciato tutto questo? Cioè come si fa a tornare indietro? Perché non voglio rovinarmi la salute per la scelta di qualcun altro che inquina il mio cibo, cioè se voglio rovinarmi la mia salute lo scelgo io come farlo e magari divertendomi anche un po’ di più, ma non gli altri. Traccia 18

Eh, allora cos’è un gruppo d’acquisto? Sono delle persone che si incontrano e vogliono acquistare delle cose insieme fuori dalla grande distribuzione. Si definisce solidale se ci si mettono dentro dei principi con cui acquistare questi prodotti, diciamo per far del bene alla società, principalmente. Questo può essere interpretato in vario modo, ma insomma anche questo è un aspetto della libertà che hanno i Gas. E diciamo che comunque per capire di che cosa si tratta… l’economia solidale è qualcosa che si differenzia dall’economia tradizionale perché l’economia tradizionale si basa sulle leggi del mercato, quindi sull’incontro tra l’offerta e la domanda che dovrebbe produrre il prezzo migliore per tutti i soggetti. In realtà non produce benessere questo modello, produce benessere solo per pochi. E si cerca un approccio alternativo – per questo “altra economia” – a questa economia tradizionale sviluppandolo sulle relazioni tra chi compra e tra chi produce, e quindi conoscendosi soprattutto, conoscendosi e facendo cose insieme. In quel poco che mi rimane posso dire perché a me… perché c’è qualche buon motivo insomma per entrare a far parte di un Gas… perché almeno io sono entrato in un Gas e perché ci sto.

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Pronti e via! Traccia 19

Altro che Casanova! Gli italiani sarebbero una vera frana con le donne. A rivelarlo è il «Times», passando in rassegna tutta una serie di stereotipi e luoghi comuni sui maschi italiani. Gli uomini del Belpaese sarebbero impacciati, senza appeal  e intimoriti dalle donne. Insomma con la “dolce vita” sarebbe tramontato anche il mito dell’italiano gran seduttore e rubacuori. Vanesi e poco sexy, i nostri uomini avrebbero chiuso in soffitta modi galanti, sguardi languidi e trovate speciali per conquistare le donne, che puntuali come un orologio svizzero sentenziano su approcci deludenti. Così 6 donne su 10 si dicono insoddisfatte del rapporto col proprio uomo, mogli e compagne poi affondano il coltello nella piaga quando dichiarano che molte decidono di rimanere single non per scelta, ma per disperazione. Ma di chi è la colpa di questo disastro all’italiana? Sul banco degli imputati, sempre secondo il quotidiano inglese, salirebbe proprio il gentil sesso: mamme in primis, ma non solo. Il macho italiano si sarebbe estinto perché molto spesso tenuto sotto lo schiaffo di compagne troppo forti e sicure di sé, al punto che se finisce una storia d’amore è proprio lui e non lei a soffrire di più. E a questo punto verrebbe fuori l’anima più mammona dell’uomo italiano che cerca conforto nell’unica donna che non lo abbandonerà mai, l’adorata mamma, chiaramente. Così, responsabile della fine del mito dell’uomo che non deve chiedere mai, neanche a dirlo, sono anche loro, le mamme, dalle cui gonne i maschi non si staccano mai. Traccia 20

Intervistatore Ho capito. Eh… hai avuto la possibilità di visitare un po’ la Spagna mentre eri là? Francesca Sì, ho cercato di spostarmi, anche se… avevo sempre troppo poco tempo per muovermi e

girare, però sono riuscita a visitare i dintorni di Madrid, che mi sono piaciuti molto, perché c’è tutta una zona di montagna intorno e molto ricca di… paesaggi, natura, così. E poi ho fatto un viaggio in Almeria, che rimane a sud… è una zona dell’Andalusia molto particolare perché è un paesaggio desertico e… sul mare…, ho fatto quattro giorni di… di cammino, diciamo… Intervistatore Eh bello! Francesca Bellissimo! Intervistatore Bello. E ascolta, avrai anche avuto modo di conoscere un po’ gli spagnoli…

01 Traccia 21

Conduttore Andiamo quindi alla scoperta del clima. Abbiamo capito che cos’è, adesso andiamo a ve-

dere appunto cosa sta succedendo al nostro clima e perché, e lo facciamo ovviamente con le domande dei bambini. Questa è la prima. Bambino Perché se il clima cambia è pericoloso? Conduttore È l’ovvietà delle domande dei bambini che ci spiazza, no? E ci fa aprire… abbiamo visto tutti L’era glaciale , cioè, il clima cambia, è normale, no Telmo? Telmo Pievani Ormai tutti, anche i bimbi sentono parlare di riscaldamento climatico, cerchiamo di capire cos’è. Conduttore Esatto. E lo facciamo con uno dei massimi esperti dell’argomento. Diamo il benvenuto a Stefano Caserini, docente di mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano. Ciao Stefano, benvenuto a Terra in vista. Telmo Pievani Benvenuto. Stefano Caserini Buongiorno, ciao a tutti. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Conduttore Allora, perché è pericoloso, appunto, se il clima cambia? Perché questo allarme, non è

normale che ci sia un cambiamento climatico? Stefano Caserini Mah, ci sono diversi motivi per cui è pericoloso questo cambiamento climatico in corso. Noi siamo abituati a questo clima ed è vero che nel passato ci sono stati altri cambiamenti, ma il primo motivo per cui lo dobbiamo considerare pericoloso è che questi cambiamenti sono più rapidi e più intensi del passato. Quello che è già successo, quindi l’aumento della temperatura di circa un grado rispetto al livello di un paio di secoli fa e quello che è atteso per il futuro, un altro o altri due gradi, sono un qualcosa che in un solo secolo, in così poco tempo, non abbiamo traccia nel passato. Quindi il primo motivo è che sono cambiamenti più veloci e quindi facciamo più fatica noi, ma anche le altre specie viventi, ad adattarci se i cambiamenti sono molto rapidi. Conduttore Ok, questo mi sembra un ottimo motivo… Stefano Caserini Poi abbiamo un secondo motivo, che oggi siamo in sette miliardi, più di sette miliardi sul pianeta, e le nostre società sono fragili, le città sono vulnerabili, quindi non possiamo utilizzare le tecniche che hanno utilizzato i nostri antenati del passato di molti secoli o millenni fa di… per adattarsi ai cambiamenti climatici la tecnica era una volta quella di spostarsi dove il clima era più adatto. Adesso questo facciamo fatica a farlo, lo vediamo già in questi mesi qual è il problema, già anche delle migrazioni che ci sono in corso, che sono soltanto in parte, naturalmente, dovute al cambiamento climatico. L’ultimo motivo per cui è pericoloso questo cambiamento è che una parte di questo cambiamento è sostanzialmente irreversibile per i tempi delle nostre vite, per i tempi della storia umana. Questa è una cosa di cui si parla poco. Va ricordato che il cambiamento delle temperature che noi stiamo provocando durerà per secoli e secoli, per almeno un millennio e in questo sta anche la sua pericolosità. Telmo Pievani Quindi il clima cambia lentamente, ha dei tempi lunghi, però noi adesso lo stiamo accelerando come non era mai successo prima. Quindi noi possiamo fare qualcosa oggi che avrà degli effetti per i nostri nipoti o per i nipoti dei nostri nipoti. Questo ci viene difficile, noi non siamo tanto lungimiranti, noi homo sapiens, che ne dici? Stefano Caserini Eh sì, dobbiamo proprio fare qualcosa senza vedere subito i risultati di quello che facciamo. Questo per i problemi ambientali è abbastanza insolito; di solito se noi ci occupiamo di disinquinare un fiume, quindi ci occupiamo di impedire uno scarico di acque inquinate in un fiume, vediamo subito, magari dopo poche settimane, dopo pochi mesi, l’effetto positivo, l’effetto benefico. Il fiume diventa pulito e ci possiamo fare il bagno. Magari tempi un po’ più lunghi sono per i recuperi di un lago, però qui abbiamo davanti invece diversi decenni, e quindi dobbiamo sostanzialmente fidarci della scienza, che ci dice che se noi non agiamo, abbiamo dei danni maggiori rispetto al fatto che se noi invece mettiamo in campo delle misure, otteniamo dei risultati che vedranno però chi verrà dopo di noi. Conduttore Stefano, ti riporto a quel “un grado in più”, eh… perché magari uno ascolta e dice va beh, un grado in più cosa cambia, cioè, non è che se ci sono 27 gradi o 28 gradi io sento così tanto la differenza. Invece un grado può essere fondamentale per la storia dell’uomo? Stefano Caserini Sì, se noi guardiamo, ad esempio, le variazioni delle temperature degli ultimi mille anni su cui, grazie ai paleoclimatologi, che fanno degli studi ad esempio sui ghiacci e riescono a ricostruirlo sugli anelli degli alberi, lo spessore degli anelli degli alberi che è collegato con le temperature del pianeta, ecco, i paleoclimatologi ci dicono che nel passato le variazioni sono state contenute. Se noi prendiamo gli ultimi mille anni, fra il periodo un po’ più caldo, intorno al Medioevo, e il periodo un po’ più freddo, intorno al 1700-1800, la differenza era di meno di mezzo grado. (da Radio 24, Terra in vista, 30 agosto 2015) Traccia 22

Rosa Allora ci vediamo domani mattina per andare alla mostra all’Accademia Carrara? Giampaolo Ah, benissimo, dai, ti passo a prendere in macchina e andiamo. Rosa Come mi passi a prendere in macchina? Domani è domenica e il centro è chiuso alle macchine. Giampaolo Mado’, ma ancora una volta ’sto blocco del traffico, non ce la faccio più, mamma mia. Rosa Ma, ma stai scherzando? Cioè, almeno le domeniche, in cui si può andare in bici… © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Giampaolo Ma scusa, ma non si riduce lo smog per un giorno, e tu pensi che tutto torna come

vent’anni fa? Ma ormai è impossibile. Rosa Beh, non questo, però almeno cercare di ridurre un po’ lo smog non sarebbe una cosa così… Giampaolo Ascolta, l’inquinamento è prodotto soprattutto dalle industrie e dal riscaldamento, le macchine hanno una percentuale bassa in questa… Rosa Ok, l’inquinamento è prodotto da tantissime cose, ma se almeno un po’ non si cerca di ridurlo, non arriviamo da nessuna parte. Giampaolo E tra l’altro perché non mi potenzi i mezzi pubblici, allora? Rosa E va beh, non devo potenziarteli io i mezzi pubblici, posso anche darti ragione su questo, però iniziamo a usare quelli che ci sono. Giampaolo Eh ho capito, però io se vado in giro con la famiglia, m’aspetto almeno che siano potenziati i mezzi. Rosa Ma vai a piedi, non andare con la… con i mezzi pubblici, prendi la bici, vai sui pattini. Giampaolo Ma non posso andare a piedi, ma secondo te portarsi dietro il passeggino da un punto all’altro della città è facile? Per te è facile parlare che non hai bambini. Però se c’hai un paio di bambini che sono uno più… Rosa Secondo me i tuoi figli son contenti di andare in centro a piedi e vedere così tanta gente in giro. Giampaolo Eh ma mica… il padre mica è tanto contento! Rosa È questo il problema, sei tu il pigrone! Giampaolo Eh, mica son tanto pigro. Tra l’altro prenderei tranquillamente la bici… ma lo sai che fanno nella tua città? Rosa Cosa fanno nella… Giampaolo Si rubano le bici. Rosa Eh, cioè… non si può generalizzare, anche a me è capitato, ma questo non vuol dire che succeda sempre! Giampaolo E io parlo per esperienza mia personale. Rosa E poi usa un catenaccio più forte, scusa! Giampaolo Il catenaccio era buono, però se la sono fregata lo stesso, è andata. Rosa E ce l’hai un’altra bici per domani? Giampaolo Beh, un’altra bici ce l’ho. Che ti devo dire, domani possiamo andare in bici, dai. Rosa Ok, allora ci vediamo domani alle nove e mezza. Giampaolo Alle nove e mezza, va bene. Rosa Ciao. Giampaolo Ciao.

02 Traccia 23

Giornalista Abbiamo dei dati sull’emigrazione dei giovani all’estero? Alessandro Rosina Sì, i dati ci dicono che – nonostante siano sottostimati perché quelli ufficiali riguar-

dano solo chi ha trasferito formalmente la propria residenza – comunque ci danno l’idea di una crescita continua che è accelerata poi negli ultimi anni. I flussi erano attorno ai 50 000 uscite di italiani verso altri Paesi. Si è arrivati a livelli di circa 100 000 uscite l’anno. Quindi vuol dire che sono, come dire, valori di particolare rilevanza e che soprattutto, se concentrati poi sui giovani e su quelli più qualificati, ci fanno perdere le risorse più preziose e importanti per tornare a crescere. Tanto per dare un’idea un altro indicatore è quello dei Neet, dei giovani che non studiano e non lavorano. Giornalista Quanti sono? © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Alessandro Rosina Tra i 16 e i 29 anni sono ormai due milioni e mezzo, cioè come se fossero la decima

regione italiana. Poco dopo la Toscana, abbiamo la regione dei Neet, dei giovani Neet che non fanno nulla, sono inoperosi, e nonostante non siano passivi, non siano bamboccioni e abbiano voglia di fare, perché questo è quello che risulta da molte ricerche, eh… però non trovano le politiche adeguate, gli strumenti adeguati per mettersi pienamente in gioco. Giornalista Non è un Paese per giovani ma sta diventando un Paese di anziani. È così? Alessandro Rosina È la componente della popolazione che sta crescendo di più. Se negli anni Settanta c’era un over 65 ogni due under 15, attualmente gli over 65 hanno superato di un bel po’ gli under 15 e entro il 2030 avremo due anziani per ogni under 15, che vuol dire appunto che stiamo diventando un Paese in cui gli anziani saranno sempre di più una componente abbondante della società, mentre i giovani sono in continua riduzione, che vuol dire che dobbiamo prepararci a diventare una società più matura, nel senso di società in cui il ruolo degli anziani ha… viene valorizzato adeguatamente e consente quindi di avere una… vivere positivamente le fasi della vita più avanzate, ma ad avere anche un ruolo sociale positivo sia all’interno del mercato del lavoro ma anche fuori. La famiglia è l’unico baluardo che ancora mantiene la coesione sociale nel nostro Paese. Cioè se non ci fosse questa forza di aiuto all’interno della famiglia, di solidarietà tra le generazioni, noi avremmo una situazione esplosiva dal punto di vista sociale. Se le famiglie non riuscissero in qualche modo a compensare, a fare da ammortizzatore sociale ai giovani che fanno difficoltà a trovare opportunità, avremmo una condizione di povertà ingestibile. Lo stesso vale per la crescita degli anziani: se non avessimo la famiglia che riesce a rispondere alle esigenze di accudimento e di aiuto che si presentano in età anziana, avremmo una situazione di difficoltà e di fortissimo disagio per la popolazione anziana di questo Paese in crescita. E così per molti altri aspetti. Cioè, tutta una serie di carenze del nostro welfare pubblico è compensato dal ruolo della famiglia. (da Il Fatto quotidiano, Cervelli sempre più in fuga, il demografo: “Italia 2030? Meno giovani e più immigrati” , 8 aprile 2015) Traccia 24

Paola Quindi ti lasci una via d’uscita, insomma. Laura Non è una via d’uscita. Paola Beh… Laura Ma assolutamente, non è una via d’uscita. Paola Insomma… Elena Ma Paola, ma apri un attimo gli occhi, guarda quello che succede veramente nella realtà al di là

delle imposizioni della gerarchia ecclesiastica: ci sono molti cattolici che si sposano e poi divorziano, molti cattolici che vanno a convivere… e ci sono alcuni cattolici, ho letto di recente una statistica, che sono favorevoli alle coppie di fatto, alle convivenze di fatto, alla legge Cirinnà che finalmente ha regolamentato i diritti dei conviventi. Ti rendi conto che fino a poco tempo fa, se fosse mancato il mio compagno, io non avrei potuto subentrare nel suo appartamento? Non avrei avuto diritto all’eredità? Eccetera eccetera… quando noi conviviamo stabilmente da otto anni? Paola Lo so, Elena, però tu e Carlo non siete cattolici praticanti. Io rispetto pienamente le vostre idee e dal momento che non credete al matrimonio religioso, siete liberi, secondo me, di fare questo tipo di scelta, vi capisco. Però Laura, che è cattolica e praticante come me, a mio parere è in contraddizione con tutte quelle che sono le indicazioni della nostra religione.

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Conduttrice Questa mattina parliamo del difficile rapporto della gente con i libri e cerchiamo di stabili-

re, con il contributo di esperti autorevoli, se la lettura è ancora di casa in Italia. Secondo i dati della ricerca TelEnquiry, il 57% del campione esaminato dichiara di non leggere libri; del restante 43% degli intervistati circa un terzo legge in media un libro all’anno; un altro terzo ne legge fra i 5 e i 10, mentre il 7% dichiara di leggerne più di 11. Ben più seria è la situazione emersa durante il convegno intitolato “Bambini, adolescenti e il valore del libro”, il quale ha rivelato che tra i bambini dai 6 ai 10 anni meno della metà legge annualmente almeno un libro non scolastico. La cifra sale leggermente nella fascia d’età che va dagli 11 ai 14 anni, per poi diminuire progressivamente con il crescere dell’età, fino ad attestarsi su un 43% di italiani che legge in media un libro all’anno. Andiamo ad approfondire l’argomento con i nostri ospiti Claudio Ferri e Marta Zini, che lavorano da anni nel settore editoriale… Claudio, la casa editrice per cui Lei lavora è la più grande multinazionale italiana in campo editoriale, opera in oltre 30 Paesi del mondo e pubblica in 13 lingue. Attraverso quali proposte si favorisce la diffusione della lettura? Claudio Restando sempre vicini ai propri lettori, alle loro passioni, ai loro bisogni di conoscenza e lettura della realtà, che è sempre più complessa. Viviamo in un mondo in cui abbiamo straordinarie opportunità di accesso all’informazione, un mondo fatto da una moltitudine di piccoli mercati nei quali oggi la rete offre straordinarie opportunità di rapporto diretto con i propri clienti. Gli editori iniziano a capire che queste opportunità vanno colte al mille per mille. Conduttrice Marta, Lei si occupa da anni dell’organizzazione delle fiere dei libri. Quanto sono utili questi grandi eventi per la diffusione della lettura? Marta Sono utili perché permettono ai lettori di incontrare i propri autori preferiti e di avere uno scambio di idee tra di loro. Per esempio, nelle prossime settimane ci sarà la Fiera del libro di Torino, un riferimento importante non soltanto per l’Italia ma per tutta l’Europa: è la terza fiera dopo Francoforte e Parigi, quindi una grande occasione di incontro. Traccia 26

Conduttrice Questa mattina parliamo del difficile rapporto della gente con i libri e cerchiamo di stabili-

re, con il contributo di esperti autorevoli, se la lettura è ancora di casa in Italia. Secondo i dati della ricerca TelEnquiry, il 57% del campione esaminato dichiara di non leggere libri; del restante 43% degli intervistati circa un terzo legge in media un libro all’anno; un altro terzo ne legge fra i 5 e i 10, mentre il 7% dichiara di leggerne più di 11. Ben più seria è la situazione emersa durante il convegno intitolato “Bambini, adolescenti e il valore del libro”, il quale ha rivelato che tra i bambini dai 6 ai 10 anni meno della metà legge annualmente almeno un libro non scolastico. La cifra sale leggermente nella fascia d’età che va dagli 11 ai 14 anni, per poi diminuire progressivamente con il crescere dell’età, fino ad attestarsi su un 43% di italiani che legge in media un libro all’anno.

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Intervistatrice Com’è nata la tua passione per l’antica Roma? Conduttore Ho cominciato a innamorarmi di questa civiltà attraverso i racconti degli archeologi, le loro

scoperte. Ma non ho mai trovato un libro che mi dicesse “guarda, la vita quotidiana era così”. Allora, © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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Trascrizioni Sezione esercizi

nell’arco di questi 15 anni, nei quali ho fatto molti servizi, ho raccolto tante informazioni e poi le ho messe in questo libro. E la tecnica narrativa è immaginare di stare un giorno a Roma ora per ora. Intervistatrice Dal mattino alla sera. E perché proprio l’anno 115? Conduttore Dovevo scegliere un’epoca, poteva essere la Roma di Traiano, oppure di Nerone, di Adriano; ho scelto quella dell’imperatore Traiano perché nel 115 l’Impero romano ha raggiunto le sue massime dimensioni, quindi Roma, che era la sua capitale, era al massimo della sua bellezza. Tutte le cose che cerchiamo di trovare adesso con gli scavi allora erano alla luce del sole. Si trovavano genti di tre continenti diversi, lingue diverse… Intervistatrice Adesso ci arriviamo… La prima cosa che sorprende è che stiamo parlando della prima metropoli della storia, nel senso che Roma aveva un milione e mezzo di abitanti. Conduttore Un milione, un milione e mezzo, non è mai stato chiarito, ma era la più grande città di tutta la storia antica. Intervistatrice E leggendo il tuo libro mi è parso davvero che la similitudine più facile, più immediata sia quella con New York, nel senso che la sorpresa che un turista, uno straniero doveva provare, entrando a Roma… probabilmente era uguale alla sorpresa che ti dà oggi la verticalità di New York. Conduttore Perfettamente centrato il confronto! Intervistatrice E l’altra cosa che si evince è che sono molte più le similitudini delle differenze con la Roma di oggi. Conduttore Assolutamente. Allora, percorriamone qualcuna, rapidamente. Andando per la strada c’era traffico, non si potevano avere più appuntamenti in una mattinata, non ce la facevi. Però c’erano già le auto blu, nel senso che… Intervistatrice Il traffico certo era chiuso. Conduttore Era chiuso, Roma era un’enorme isola pedonale. I carri potevano andare solo di notte per rifornire le botteghe eccetera, ma di giorno no, tranne i fortunati, le auto blu che invece potevano andare. I marciapiedi erano intasati di bancarelle, l’equivalente dei bar dell’epoca avevano i tavolini fuori; poi entravi nelle case e siccome gli appartamenti costavano quattro volte più che fuori città, una situazione molto simile a quella attuale, c’era un’enorme speculazione edilizia, con questi enormi edifici dell’epoca. Intervistatrice Identici ai nostri condomini, palazzi e palazzine. Conduttore E quindi c’era un abuso edilizio dietro l’altro, c’erano dei piani regolatori non rispettati; poi chi aveva un appartamento subaffittava e chi entrava per viverci dentro subaffittava le stanze a sua volta, e chi aveva affittato la stanza la subaffittava, faceva dei piccoli separé eccetera, e quindi era una specie di casba in salita. Intervistatrice Insomma non è cambiato granché. Conduttore Niente. E non è finita qui, perché se poi tu camminavi per la strada c’era il pericolo che da queste finestre ti lanciassero uno sgabello rotto, che ti poteva arrivare addosso, magari l’urina… Un’altra cosa curiosa erano le aule giudiziarie. Beh, la giustizia era intasata, i processi erano completamente intasati, e quindi erano lunghissimi, come oggi. Quando entravi in un’aula dove c’era un processo… c’era già la “giustizia spettacolo”, molto televisiva, per così dire. La gente andava e assisteva come se fosse uno spettacolo… Traccia 28

Conduttore Ma tutte queste iniziative che voi state portando avanti sono servite in qualche modo, ol-

tre a sensibilizzare i cittadini e le amministrazioni comunali, anche a intervenire contro l’usura del tempo e contro l’abbandono e il degrado nel quale cadono queste opere d’arte? Non parliamo soltanto di monumenti ma anche di ville e di paesaggi. Volontario Devo dire di sì, io credo per lo meno, anche oggi cioè è nata una consapevolezza; vede, molti amministratori comunali, sindaci di piccoli paesi, oggi chiamano il FAI e chiedono: «L’anno prossimo aprite il mio paese, l’anno prossimo aprite quell’altro». Quest’anno per esempio apriamo parecchi paesi in Liguria, perché nel momento in cui altra gente viene a visitare il mio paese, io mi rendo conto che il mio paese è importante. Per esempio, non so, il borgo di Lucignano, tra Arezzo e © Loescher Editore, Nuovo Contatto B2

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