Guida Nuovo Contatto B1

October 8, 2017 | Author: Alvaro Rodriguez | Category: Lexicon, Competence (Human Resources), Learning, Linguistics, Semiotics
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C. Ghezzi, M. Piantoni, R. Bozzone Costa

NUOVO CONTATTO B1 Corso di lingua e civiltà italiana per stranieri

GUIDA PER L’INSEGNANTE

LOESCHER EDITORE

3-2 cm





© Loescher Editore - Torino - 2015 http://www.loescher.it

I diritti di elaborazione in qualsiasi forma o opera, di memorizzazione anche digitale su supporti di qualsiasi tipo (inclusi magnetici e ottici), di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), i diritti di noleggio, di prestito e di traduzione sono riservati per tutti i paesi. L’acquisto della presente copia dell’opera non implica il trasferimento dei suddetti diritti né li esaurisce. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail [email protected] e sito web www.clearedi.org. L’editore, per quanto di propria spettanza, considera rare le opere fuori dal proprio catalogo editoriale. La fotocopia dei soli esemplari esistenti nelle biblioteche di tali opere è consentita, non essendo concorrenziale all’opera. Non possono considerarsi rare le opere di cui esiste, nel catalogo dell’editore, una successiva edizione, le opere presenti in cataloghi di altri editori o le opere antologiche. Nel contratto di cessione è esclusa, per biblioteche, istituti di istruzione, musei ed archivi, la facoltà di cui all’art. 71 - ter legge diritto d’autore. Maggiori informazioni sul nostro sito: http://www.loescher.it

Nonostante la passione e la competenza delle persone coinvolte nella realizzazione di quest’opera, è possibile che in essa siano riscontrabili errori o imprecisioni. Ce ne scusiamo fin d’ora con i lettori e ringraziamo coloro che, contribuendo al miglioramento dell’opera stessa, vorranno segnalarceli al seguente indirizzo: Loescher Editore s.r.l. Via Vittorio Amedeo II, 18 10121 Torino Fax 011 5654200 [email protected] Loescher Editore S.r.l. opera con sistema qualità certificato CERMET n. 1679-A secondo la norma UNI EN ISO 9001-2008

Coordinamento editoriale: Chiara Romerio, Manuela Iannotta Coordinamento redazionale: Federica Gusmeroli, studio zebra, Bergamo – Redazione: studio zebra, Bergamo – Impaginazione: Simona Marconi

Indice

Presentazione del corso

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Soluzioni Manuale Pronti e via! Noi che studiamo l’italiano (unità di conoscenza e ripasso) 01 Che cosa è successo?

02 Io vorrei andare in Sardegna, ma...



p. 14



p. 19



p. 26

03 Su dai, usciamo!

p. 32

04 Come ha saputo di questo lavoro? 05 Che problema c’è?



p. 38

p. 45

Soluzioni Sezione esercizi

p. 51

Trascrizioni audio Manuale

p. 64

Trascrizioni audio Sezione esercizi

p. 81

© Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Presentazione del corso Presupposti metodologici Il corso privilegia lo sviluppo della competenza pragmatico-comunicativa, cioè la capacità di interagire appropriatamente a seconda della situazione e dello scopo che si vuole raggiungere: ogni unità è quindi costruita tematicamente su uno o più eventi comunicativi relativi a temi e domini pertinenti per questo livello di competenza. I principi dell’approccio comunicativo sono costantemente integrati dagli stimoli provenienti dagli approcci umanistico-affettivi, che vedono lo studente al centro del processo di acquisizione/apprendimento, impegnato sia nel “fare” con la lingua che nel lavorare su di essa. Nella proposta dei percorsi didattici, quindi, è stata posta grande attenzione agli aspetti motivazionali e al coinvolgimento dell’apprendente, sia presentando attività e testi significativi a livello di contenuti, sia stimolando la relazione tra pari all’interno del gruppo classe (per esempio attraverso attività in coppia, gruppo e squadra, anche con modalità ludiche). Questi percorsi dovrebbero agevolare il lavoro dell’insegnante impegnato a creare un contesto di apprendimento favorevole per adulti e giovani adulti, per i quali risultano importanti la partecipazione personale, l’integrazione delle esperienze pregresse e l’uso di modalità di lavoro attive e stimolanti. Nuovo Contatto B1 è caratterizzato da una particolare ricchezza dell’input che sollecita anche l’apprendimento passivo attraverso attività in cui lo studente è concentrato sul contenuto linguistico e non sulla forma. Per quanto riguarda la tipologia dei testi viene offerta allo studente un’ampia gamma di generi e tipologie testuali per fornire un campione di lingua funzionale ai suoi bisogni comunicativi. Nella registrazione di brani audio, in particolare, è stata fatta una scelta in direzione della naturalezza e della varietà sociolinguistica con contesti comunicativi variegati (dialoghi, interviste, trasmissioni radiofoniche ecc.) e parlanti di diversa provenienza regionale. La pluralità e l’ampiezza degli stimoli dovrebbero favorire la rielaborazione autonoma della lingua e, soprattutto con studenti di lingue affini all’italiano, una maggiore rapidità di apprendimento. Nell’organizzazione dei contenuti si è optato per una struttura multisillabica – che trova una realizzazione anche visiva nella scansione dell’unità –, perseguendo un’equilibrata interazione tra i sillabi lessicale, funzionale, grammaticale e fonetico e quelli relativi allo sviluppo delle abilità comunicative (comprensione orale, comprensione scritta, produzione e interazione orale, produzione scritta) e della competenza interculturale.

Obiettivi del livello B1 Il corso si rivolge ad apprendenti di livello elementare (A2/A2+) che vogliano raggiungere il livello B1 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue. Il B1 è un livello che rispecchia le specificazioni del Livello soglia e si rivolge a chi, soggiornando in un Paese straniero, deve potersela cavare in ogni situazione della vita quotidiana, anche imprevista e meno abituale. Quindi lo studente con questo livello intermedio di competenza riesce (quasi sempre), utilizzando forme linguistiche semplici ma variegate, a far passare l’idea centrale del proprio pensiero, ovvero a mantenere l’interazione per ottenere ciò che desidera e per esprimere semplici punti di vista personali su argomenti familiari. Date queste capacità, nella selezione dei testi input e dei sillabi e nella realizzazione dei percorsi sono stati individuati e perseguiti i seguenti macro-obiettivi: • ampliare il vocabolario di base espandendo, sia in termini quantitativi che qualitativi, le aree semantiche legate ai domini privato e pubblico del livello A2, oltre ad arricchire il repertorio di nuovi domini come quello lavorativo; acquisire ricettivamente parole nuove meno frequenti, presenti nei testi tratti dai media; © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Presentazione del corso • comprendere non solo le informazioni principali di discorsi e testi scritti di una certa lunghezza legati alla sfera quotidiana, al lavoro e alla scuola, ma anche l’essenziale di testi scritti e trasmessi dai media su temi di attualità e di interesse personale (per esempio contratto di viaggio, articoli di opinione, notiziario radiofonico, dépliant turistico); • raccontare esperienze e avvenimenti del passato, narrare la trama di un libro/film; • descrivere persone, luoghi, attività ed esprimere emozioni, sentimenti personali e semplici opinioni su argomenti familiari e di attualità; • interagire con efficacia in molti contesti dei domini pubblico, occupazionale ed educativo, anche per affrontare situazioni problematiche (per esempio lamentarsi per un disservizio); • scrivere testi semplici e coerenti per riferire esperienze e impressioni/opinioni inerenti sia il dominio privato (per esempio e-mail) sia pubblico (per esempio blog, lettera di consigli, lettera formale di accompagnamento del CV).

Struttura delle unità Il volume si apre con un’unità introduttiva finalizzata alla conoscenza dei compagni e alla condivisione di ciò che si conosce dell’Italia e dell’italiano; inoltre vengono riproposti i principali contenuti morfosintattici del livello A2 per un ripasso e una valutazione del livello iniziale della classe. Tutte le altre unità sono costruite attorno a diversi temi e contesti comunicativi e sono strutturate in quattro macro-fasi: la prima prevede delle attività di motivazione per entrare nel tema proposto, la seconda offre dei percorsi di comprensione orale e scritta, la terza focalizza gli aspetti lessicali, funzionali e grammaticali che interessano i contesti d’uso della lingua, mentre la quarta propone attività di produzione libera in cui gli studenti sono portati a reimpiegare in modo più libero e creativo quanto appreso. Gli atti comunicativi pertinenti all’area tematica dell’unità e significativi per questo livello di competenza (per esempio raccontare fatti passati, esprimere stati d’animo e opinioni, descrivere luoghi, persone e attività) vengono focalizzati nelle diverse sezioni, laddove si presentano con maggiore evidenza, in percorsi sulle funzioni linguistiche. Le attività proposte non devono necessariamente essere svolte in sequenza cronologica: pur mantenendo fermo il punto di partenza delle prime due macro-fasi (motivazione e comprensione scritta o orale), l’insegnante potrà decidere, in base alle proprie esigenze didattiche, come distribuire le attività di analisi, esercitazione e rinforzo degli argomenti lessicali, grammaticali e fonetici, nonché quelle di reimpiego libero. Ciascuna stringa di esercizi è caratterizzata da un numero, declinato con una lettera dell’alfabeto a indicare lo specifico esercizio (per esempio 1a, 1b, 1c). Alla fine della sezione, o delle stringhe di esercizi, sono spesso presenti dei rimandi alle attività della Sezione esercizi in cui vengono rinforzati o approfonditi i medesimi argomenti E 5, 6 . Particolari difficoltà o segnalazioni sono indicate agli studenti con l’icona “attenzione!” . I riquadri in verde o in beige contengono invece suggerimenti lessicali o richiami a regole utili per lo svolgimento dell’attività. Le sezioni che ricorrono in ciascuna unità sono le seguenti: • Due pagine di motivazione/attivazione I temi dell’unità vengono introdotti attraverso fotografie e immagini collegate ad attività da svolgere oralmente (brainstorming, associazione di parole/immagini ecc.) con lo scopo di avvicinare gli studenti agli argomenti e alle situazioni comunicative che verranno proposte, richiamando l’esperienza personale o le conoscenze pregresse sull’argomento, oppure presentando alcuni elementi lessicali utili. • Per capire Vengono presentati testi orali e scritti, caratterizzati dal punto di vista dei contesti culturali e delle regole sociali che governano la comunicazione, con l’obiettivo di potenziare le abilità ricettive e fornire modelli d’uso dell’italiano che vanno ad arricchire implicitamente l’interlingua dello studente. I brani degli ascolti, scaricabili dal sito www.imparosulweb.eu, sono contrassegnati dall’icona mp3 T 10 e dal relativo numero di traccia; le attività di comprensione prevedono, oltre a un breve esercizio di attivazione, più ascolti successivi con obiettivi didattici e richieste diversificate che vanno dal globale all’analitico. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Presentazione del corso Anche per le letture, che sono tematicamente collegate agli argomenti dell’unità, sono proposte diverse tipologie di esercizi in relazione al genere di testo e allo scopo della lettura (per esempio capire i contenuti generali, cercare delle informazioni più di dettaglio, vedi oltre la sezione Strategie) e di comprensione del lessico contestuale. In questa sezione non sono in genere presenti attività sulle strutture linguistiche poiché il focus è sulla comprensione: gli elementi lessicali, funzionali e morfosintattici che emergono dall’ascolto o dalla lettura vengono affrontati più specificamente e sistematicamente nelle sezioni successive. È evidente che nel percorso costruito dall’insegnante le attività di approfondimento lessicale e/o di analisi grammaticale legate al testo possono essere inserite subito dopo il lavoro di comprensione. In questa sezione gli aspetti culturali che caratterizzano i temi e i documenti proposti vengono esplicitamente focalizzati nella finestra Confronto tra culture per consentire allo studente di riflettere sulle specificità della cultura italiana anche attraverso un confronto con il proprio Paese. • Lessico Nel livello B1, i testi della sezione Per capire costituiscono anche spunto di approfondimento lessicale (per esempio con esercizi di ricerca di sinonimi contestuali) e diventano occasione per stimolare gli studenti a fare una raccolta personalizzata delle parole nuove incontrate che possono essere sistematizzate e raccolte nella griglia Parole nuove (che si trova in ogni unità alla fine dei testi input). Oltre al lavoro sul lessico che emerge dai testi, vengono focalizzati ed esercitati gli elementi lessicali di alcune sfere semantiche collegate ai temi dell’unità (per esempio viaggi e cucina, cinema e film) e ad alcuni generi testuali e funzioni comunicative usati nei diversi contesti (per esempio espressioni formali tipiche delle email di accompagnamento del CV o per convincere qualcuno a fare qualcosa). In questo livello, oltre a un aumento quantitativo dei nomi per indicare referenti concreti più specifici del livello elementare (per esempio baia, torrente, furto, vigili) sono previsti esercizi per accrescere la disponibilità di aggettivi (per esempio per descrivere cose, attività, persone e luoghi) e di espressioni per manifestare sentimenti, emozioni e opinioni. Si cominciano anche a evidenziare espressioni idiomatiche e proverbi di uso comune (per esempio testardo come un mulo, patti chiari amicizia lunga) offerti dai testi dell’unità. Lo studente viene inoltre sensibilizzato, soprattutto ricettivamente, a diversi contesti di comunicazione e a una maggiore variabilità linguistica attraverso l’osservazione di fenomeni “periferici” come per esempio la lingua dei giovani con le tipiche espressioni colloquiali (incazzato, non me ne frega niente ecc.), e quella formale e burocratica di certa comunicazione scritta (a mio avviso, contestualmente a ecc.). Anche il lavoro sulle regole di formazione di una parola comincia ad assumere una certa importanza e prevede da un lato il rinforzo e il reimpiego attivo di alcune categorie di parole molto frequenti, tipiche del livello elementare (per esempio nomi di mestieri, aggettivi con prefissi di negazione), dall’altro il riconoscimento e reimpiego ricettivo di nomi astratti (da verbi, per esempio in -mento, e da aggettivi, per esempio in -ità), di nomi alterati (per esempio in -ino, -etto) e di aggettivi (per esempio in -bile, -oso). • Grammatica Viene introdotta in modo induttivo con dei percorsi che stimolano la ricerca attiva della regola e la riflessione sull’uso delle strutture da parte dello studente. Gli argomenti vengono esplorati attraverso un percorso che consente di evidenziare le strutture emerse dai testi, di analizzarle e di reimpiegarle dapprima in esercizi di tipo strutturale (spesso con modalità ludiche attraverso giochi di carte, tombole ecc.) per favorire la fissazione, e successivamente in attività di produzione guidata o libera. Le strutture morfosintattiche previste dal sillabo sono presentate gradualmente, secondo un modello “a spirale”, anche attraverso percorsi diluiti su più unità, tenendo conto, per quanto possibile, delle indicazioni sulle sequenze di acquisizione. Pertanto sono presenti, in particolare nella Sezione esercizi, attività di ripasso di elementi già introdotti nei livelli e nelle unità precedenti (contrassegnati dall’icona “ripasso” ) nonché esercizi di approfondimento relativi a strutture meno centrali nel sillabo di questo livello. Le regole trattate sono completate e presentate in modo sistematico nella Sintesi grammaticale in fondo al libro, che comprende anche gli argomenti trattati nei volumi precedenti, Nuovo Contatto A1 e A2, in parte ripresi ed espansi. Questa grammatica di riferimento può essere usata sia a conclusione dell’unità, per riepilogare le strutture apprese, sia durante il lavoro su altre unità per eventuali revisioni. • Pronuncia Le attività di pronuncia, che nei livelli precedenti erano incentrate principalmente sulla discriminazione e produzione dei singoli suoni, si spostano in questo livello sulla dimensione frasale e testuale, mettendo a fuoco il tema delle intonazioni, con particolare attenzione alla funzione emotiva e alla competenza interazionale. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Presentazione del corso P er consentire agli studenti di imparare a gestire e a modulare gli scambi conversazionali, in diverse unità vengono sviluppati dei percorsi di osservazione di alcuni aspetti di natura tipicamente pragmatica della lingua parlata quali i “segnali discorsivi” (elementi linguistici che assumono funzioni diverse nel discorso a seconda del contesto) e le “interiezioni” (brevi esclamazioni che esprimono valori diversi in relazione soprattutto all’intonazione). Questi elementi possono avere sia una funzione interazionale, perché servono a gestire i ruoli sociali e affettivi tra i parlanti, sia una funzione metatestuale, in quanto segnalano la strutturazione e l’organizzazione del discorso. Nella Sezione esercizi vengono invece proposti dei percorsi di rinforzo sia su alcune difficoltà fonetiche specifiche dell’italiano (per esempio i suoni laterali palatali, i suoni geminati) sia sul rapporto tra fonetica e ortografia. • Produzione libera Vengono proposte delle attività scritte e orali che prevedono il reimpiego libero di quanto appreso nell’unità, a livello lessicale, funzionale e grammaticale, ma che hanno come focus la comunicazione dei contenuti (è privilegiata quindi la fluenza rispetto alla correttezza, vedi oltre i paragrafi sulla Produzione orale e scritta e sulla Correzione degli errori). Queste attività non devono essere necessariamente svolte tutte a chiusura dell’unità, sarebbe piuttosto opportuno proporle a conclusione delle unità di lavoro su singoli elementi lessico-funzionali e/o grammaticali. In ogni caso, in qualunque punto dell’unità vengano proposte, è necessario verificare che le strutture linguistiche richieste siano già state focalizzate o siano a disposizione dell’apprendente. • Portfolio Le attività presentate, in genere sotto forma di monologo o di role-play, consentono di reimpiegare le principali funzioni linguistiche (già focalizzate nell’unità) in contesti comunicativi analoghi, con lo scopo di verificare il raggiungimento degli obiettivi comunicativi previsti. A tal fine sono stati predisposti due strumenti di autovalutazione: il “valutometro”, che consente una prima valutazione globale della propria performance (da 0 a 100), e una griglia (“Le mie difficoltà”), che dovrebbe aiutare lo studente a mettere a fuoco i problemi riscontrati durante la performance (lessicali, grammaticali, di fluency ecc.). L’obiettivo è condurre lo studente sia ad avere maggiore consapevolezza dei propri progressi e dei limiti da superare sia a sviluppare una maggiore attenzione alla propria produzione e alla capacità di autocorreggersi. Nelle prime sperimentazioni delle attività di questa sezione sarà particolarmente importante sollecitare la collaborazione con i compagni: il valutometro e la griglia possono dapprima essere utilizzati a classe intera per una riflessione sulla performance di una coppia di studenti volontari; si potrà quindi utilizzarli in coppia proponendo che ciascuno valuti se stesso ma anche il proprio compagno per poi confrontare la valutazione “interna” con quella “esterna” (in genere risulta più semplice valutare la produzione di un’altra persona, anche se non è sempre facile capire quali sono state le difficoltà reali). Prima di ciascuna attività è utile lasciare agli studenti qualche minuto per raccogliere le idee e concentrarsi sul tipo di task, aiutandoli eventualmente a mettere a fuoco gli aspetti lessicali, grammaticali o pragmatici necessari per la realizzazione del compito. • Strategie Per ciascuna unità viene proposto un breve percorso di riflessione esplicita sulle strategie di apprendimento, cioè le operazioni mentali e le azioni concrete che l’apprendente mette (o dovrebbe mettere) in atto per facilitare e rendere più efficace l’esecuzione di un compito, imparando a gestire con maggior consapevolezza il proprio percorso di apprendimento. I percorsi focalizzano le principali strategie relative allo sviluppo delle macro-abilità (leggere, parlare e scrivere), all’apprendimento del lessico e all’uso del dizionario (all’interno della guida di ciascuna unità vengono fornite all’insegnante alcune indicazioni metodologiche specifiche). Le attività proposte sono legate a testi e compiti presentati nelle unità (i rinvii alla sezione Strategie sono segnalati con un rimando chiaro), ma possono essere ripresi e adattati su testi e compiti analoghi in altre unità con l’obiettivo di familiarizzare gli studenti con l’uso di strumenti che sollecitano la riflessione sui propri stili di apprendimento e sull’efficacia delle strategie sia cognitive che socio-affettive. • Dossier cultura Oltre a quanto presentato nei testi e focalizzato nei box Confronto tra culture, ad alcuni aspetti della cultura italiana collegati ai temi delle unità viene dedicato uno spazio specifico di approfondimento attraverso l’uso di immagini e nuovi testi. I temi messi a fuoco sono: Italiani eccellenti (personaggi contemporanei famosi, per esempio Renzo Piano); Il giallo italiano (peculiarità del genere in Italia); Le piazze italiane (funzione delle piazze e manifestazioni pubbliche); Un cinema da Oscar (i premi nel cinema italiano dal Neorealismo a oggi); I giovani e il lavoro. Le donne e il lavoro (lavori creativi e peculiarità del lavoro femminile in Italia); La famiglia nel XXI secolo. Come sono cambiati i single? (nuove tendenze e single). © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Presentazione del corso A inizio volume (alle pp. 26-27, dopo l’unità Pronti e via!) e alla fine (alle pp. 150-151, dopo l’unità 5) si trova un gioco dell’oca, “Che cosa sai ‘fare’ in italiano?”, da svolgere a piccoli gruppi, con una serie di brevi task (sia monologici che interattivi) che riprendono le principali funzioni comunicative e ambiti lessicali del livello precedente, A2/A2+, e del B1. Queste brevi performance orali, che vengono valutate dai compagni del gruppo, possono essere un utile strumento per testare, con una modalità ludica, la competenza comunicativa e pragmatica a inizio e fine corso. Oltre alle unità, la parte a colori del volume contiene una corposa Appendice che raccoglie il materiale utile per lo svolgimento di alcune attività proposte nelle unità, come per esempio schede e materiali diversificati per lavori di coppia e attività con gap informativo, oppure carte per giochi e role-play. Le pagine in bianco e nero a fine volume, che hanno una numerazione autonoma, contengono la Sezione esercizi e la Sintesi grammaticale. • Sezione esercizi Integra i materiali presentati nelle unità: gli esercizi, circa 20-25 per unità, sono di varia natura (comprensione orale, comprensione scritta, lessico, grammatica e pronuncia/ortografia) e possono essere svolti autonomamente dagli studenti oppure in classe per approfondire o rinforzare alcune strutture o abilità. Gli esercizi contrassegnati dall’icona “espansione” introducono argomenti correlati ma non focalizzati nei percorsi delle unità, e dovrebbero preferibilmente essere svolti in classe; gli esercizi contrassegnati dall’icona “ripasso” servono a rinforzare elementi già introdotti precedentemente. • Sintesi grammaticale In queste pagine vengono schematizzati, in modo sistematico e coerente con il livello di competenza, gli argomenti grammaticali messi a fuoco nelle unità attraverso percorsi induttivi e graduali (oltre a quelli già sviluppati nei volumi precedenti di livello A1 e A2). Queste pagine potranno essere utilizzate sia dallo studente come strumento di consultazione nelle fasi di lavoro autonomo sia dall’insegnante per il riepilogo di nuove regole e per eventuali revisioni. Oltre a questa guida, altri strumenti sono disponibili online e scaricabili dal sito www.imparosulweb.eu, tra cui: • un test finale per ogni unità, che può essere utilizzato come momento di verifica e/o di ripasso di quanto è stato appreso (ogni test comprende una prova di comprensione scritta, una di comunicazione e lessico e una di grammatica); • un test di livello B1, da somministrare a completamento del manuale per valutare la comprensione scritta, la comprensione orale, le competenze lessicali, funzionali e grammaticali, la produzione scritta e la produzione orale.

Suggerimenti per lo svolgimento delle attività Comprensione orale L’ascolto “autentico” è un’attività in cui è richiesta allo studente la comprensione dei contenuti, delle informazioni e non della forma in cui vengono veicolati. È necessario spiegare fin dalle prime lezioni che l’attività di ascolto è molto importante perché, quando si apprende una lingua straniera, si impara prima a capire e poi a parlare. È quindi essenziale che l’insegnante rassicuri fin dall’inizio gli studenti dicendo che l’ascolto è un’attività difficile perché le parole volano e perché, a differenza della lettura, non si può imporre all’attività un ritmo personale; è importante sottolineare che non si deve capire tutto, che non è importante quanto si capisce, ma è fondamentale allenarsi. Prima di iniziare l’attività di ascolto è importante confrontarsi con gli studenti sulle modalità di comprensione. Potete scrivere sulla lavagna CAPIRE  NON CAPIRE e chiedere alla classe se è vero che quando si ascolta si capisce tutto o non si capisce niente; cercate di convincere gli studenti che si tratta di una dicotomia falsa (fate dunque una croce su “capire  non capire” che avevate scritto alla lavagna) e che quando si ascolta si capisce sempre almeno un po’ (per esempio una parola, un’intonazione) e comunque si possono fare ipotesi. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Presentazione del corso Servendovi di un grafico (vedi sotto), spiegate che la comprensione è una questione di gradi: “Tra capire tutto e non capire niente posso capire un po’ di più a ogni ascolto, per esempio posso pormi come obiettivo del primo ascolto di capire l’1% e aumentare la percentuale negli ascolti successivi”. 100% tutto

CAPIRE 20% un po’ niente

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n° ascolti È quindi fondamentale proporre più ascolti dello stesso testo, eventualmente negoziando con la classe il numero di riascolti da fare (2, 3, 4) affinché gli studenti si ritengano soddisfatti e sentano che riascoltando possono capire qualcosa di nuovo. Spiegate che gli ascolti che faranno sono tutti “difficili” perché sono i soli che permettono di fare progressi reali. Per favorire la comprensione è importante proporre una fase di attivazione (“Prima di ascoltare”), in cui viene introdotta la situazione in cui si svolgerà la conversazione, oppure si invitano gli studenti a fare previsioni su che cosa gli interlocutori si diranno. Prima di svolgere i compiti previsti nella sequenza, potete proporre un primo ascolto senza correzione seguito da un confronto a coppie (o in plenum se troppo difficile) su cosa ricordano. Ciascuno degli ascolti indicati nel libro prevede un compito specifico per motivare il riascolto; potete prevedere una fase di verifica finale plenaria, che di solito viene richiesta dagli studenti, avendo tuttavia chiaro che la verifica non serve ad accrescere la capacità di comprensione, ma a togliere gli studenti da eventuali situazioni di incertezza. Su alcuni brani, in particolare micro-dialoghi, viene a volte proposto un ascolto analitico focalizzato su alcune strutture della lingua che lo studente deve cercare di capire allo scopo di completare un frammento di testo. Si tratta di un’attività di esplorazione induttiva della grammatica o delle funzioni comunicative, poiché i frammenti individuati saranno poi oggetto di analisi e riflessione. Sarà comunque opportuno prevedere, in una prima fase, una veloce verifica della comprensione dei principali contenuti del testo. Dettato puzzle Nella Sezione esercizi è stata proposta per ogni unità un’attività di ascolto analitico su uno dei brani di ascolto sul quale è già stata fatta dell’attività di comprensione dei contenuti. Gli studenti riascolteranno un brano da cui sono state eliminate delle stringhe di parole sostituite da un corrispondente numero di “buchi” (1 buco = 1 parola, indipendentemente dalla lunghezza). L’obiettivo dell’esercizio è portare gli studenti non solo a riconoscere con l’orecchio nel continuum del discorso parole che sono già state incontrate, ma anche ad attivare le proprie conoscenze della lingua per completare in modo coerente un testo, sviluppando delle strategie induttive di compensazione. È importante spiegare agli studenti che l’esercizio funziona come un puzzle: spesso, quando lo si completa, non si segue un ordine preciso, ma si parte collocando sul tavolo gli elementi che più facilmente si riescono a individuare, e ogni pezzetto collocato aiuta (provando e scartando soluzioni) a posizionarne altri. Fate ascoltare il brano 4/5 volte, poi proponete un confronto a coppie suggerendo di tenere presenti anche gli aspetti grammaticali (la presenza di articoli, la coniugazione dei verbi, l’accordo di genere e numero) e la coerenza semantica. Proseguite con ulteriori ascolti seguiti dal confronto a coppie, fino a quando la maggior parte degli studenti avrà completato il brano. Verificate in plenum. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Presentazione del corso Comprensione scritta Le attività di lettura si basano in genere, come per l’ascolto, su un approccio di tipo ricorsivo: lo studente viene invitato a leggere più volte un testo, ogni volta con obiettivi specifici, con una progressione che va dal globale all’analitico. Questa impostazione didattica ha l’obiettivo di abituare lo studente ad applicare strategie di lettura che già utilizza nella propria lingua madre, per stimolare la consapevolezza che non esiste un unico modo di leggere un testo, ma modi diversi per scopi diversi (vedi sezione Strategie, pp. 72-73). È particolarmente importante, a questo livello, lavorare su strategie socio-affettive per convincere che non è necessario capire parola per parola un testo, anzi, che è sconsigliabile, così come è da scoraggiare, nei limiti del possibile, l’uso del dizionario. Si possono suggerire agli studenti diverse tecniche di lettura che andrebbero adottate in funzione del tipo di compito: la lettura esplorativa/selettiva (scanning), con cui lo studente scorre velocemente il testo avanti e indietro alla ricerca di un’informazione specifica (per esempio percentuali, nomi propri); la lettura orientativa (skimming), che serve a seguire velocemente lo sviluppo sequenziale del testo per cogliere il contenuto generale; la lettura globale, che prevede una lettura lineare del testo soffermandosi sui nuclei portanti del contenuto. Per aiutare gli studenti ad applicare strategie adeguate a testi/scopi specifici potete fornire un tempo limite, da stabilire di volta in volta, in relazione a ciascun tipo di lettura che chiedete di svolgere. Per quanto riguarda le modalità di presentazione delle attività di lettura si consigliano tre momenti, in genere già previsti nelle attività del volume: prima della lettura, in cui in plenum o a coppie/gruppi si motivano gli studenti alla lettura e si forniscono parole chiave per la comprensione del testo; durante la lettura, in cui è previsto un lavoro individuale attraverso più letture fatte a bassa voce, ciascuna con un obiettivo specifico; dopo la lettura, in cui si confrontano i propri risultati con quelli di un compagno. Al termine dell’attività l’insegnante può fornire del feedback e, dopo aver svolto l’esercizio di associazione di sinonimi ad alcune parole meno frequenti presenti nel testo, può invitare gli studenti ad annotare nella griglia Parole nuove i termini per loro rilevanti (in base anche a criteri soggettivi quali la novità, la difficoltà, l’utilità ecc.). Produzione orale Le tecniche didattiche per lo sviluppo della produzione libera orale favoriscono invece un reimpiego più creativo e sono proposte in coppia/gruppo con i pari, permettendo così all’insegnante di rimanere fuori dall’interazione e di organizzare come un “regista” la scena. In particolare per le attività di role-play (presenti anche nel Portfolio), in cui gli studenti devono mettersi in gioco rischiando di perdere la faccia, l’insegnante deve prestare particolare attenzione nella formazione delle coppie e nell’assegnazione dei ruoli. Per la buona riuscita delle attività di produzione libera è fondamentale curare nei dettagli i diversi momenti del percorso: • la consegna, in cui si spiega l’attività e si forniscono informazioni sul luogo della comunicazione, il ruolo dello studente (reale o immaginario) e del/dei compagno/i, e lo scopo dell’attività; • l’organizzazione, in cui si organizza lo spazio in funzione della situazione comunicativa e si fornisce un tempo limite per raccogliere le idee e prepararsi a recitare la propria parte; • l’interazione, durante la quale gli studenti comunicano tra di loro e l’insegnante resta invece in secondo piano, pur avendo un ruolo attivo nel fornire consulenza linguistica su richiesta e nell’ascoltare gli studenti per recuperare informazioni importanti sullo sviluppo della loro interlingua, annotando espressioni ed errori che si potranno, se necessario, riprendere in un momento successivo; • la conclusione, in cui, al termine del tempo assegnato, l’insegnante interromperà l’attività e si complimenterà con gli studenti per la quantità (non per la qualità) di lingua prodotta, riflettendo con loro sul raggiungimento dell’obiettivo dell’attività. Produzione scritta In questa fase dell’apprendimento la scrittura comincia ad avere un ruolo meno marginale rispetto alle abilità ricettive e alla produzione orale. Pertanto è importante che gli studenti siano portati ad allenare anche questa modalità di comunicazione, abituandosi a scoprire e a utilizzare le specificità della lingua scritta e di alcuni generi testuali tipici non solo del dominio privato (per esempio pagine di diario, lettere), ma anche di quello pubblico (lettere di opinione, blog, lettere di lamentela ecc.). © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Presentazione del corso Nella fase di produzione libera è importante far capire agli studenti che l’obiettivo della scrittura è una comunicazione non solo efficace ma anche corretta sul piano formale e appropriata sociolinguisticamente. Prima e dopo l’attività di scrittura è estremamente importante dare spazio a dei momenti di riflessione sulla produzione scritta (a questo tema è dedicata la sezione Strategie dell’unità 5), per migliorare la capacità di rendere più articolata la struttura sintattica e più curata la scelta lessicale. In particolare la correzione degli errori serve a stimolare negli apprendenti la capacità di riflettere sulla lingua e sul proprio apprendimento, nonché a evitare di portare alla cosiddetta “fossilizzazione” alcune abitudini linguistiche errate. Gli errori nelle attività di produzione Per sviluppare le abilità di produzione è importante promuovere un’idea non punitiva dell’errore e quindi adottare tecniche di correzione che siano basate su una concezione umanistico-affettiva della didattica e che portino a sviluppare la capacità di autocorrezione. Questo significa sostenere atteggiamenti induttivi, di riflessione e scoperta dell’errore e dunque di riconoscimento della tipologia di errore. L’autocorrezione può diventare un percorso lungo, ma non inutile, che dovrà essere sollecitato e sostenuto dall’intervento del docente, della classe o di strumenti specifici (per esempio un dizionario o la Sintesi grammaticale in fondo al volume). Questo processo di analisi e correzione degli errori può avvenire in modo diversificato a seconda dei momenti, guidato dal docente che dovrà operare come “facilitatore” del processo di autocorrezione. • Correggere la produzione orale  Per fornire un feedback adeguato sulla produzione orale è importante innanzitutto decidere quando e come correggere, anche distinguendo tra le attività che promuovono l’accuratezza e quelle che hanno come scopo la fluenza. Nel primo caso la correzione sarà opportuna e mirata, nel secondo sarà differita per non ostacolare il flusso della comunicazione. È evidente che non è realistico e funzionale aspettarsi una comunicazione perfettamente corretta, ma è importante incoraggiare gli studenti a produrre superando l’ansia della correzione e perfezione a tutti i costi; l’insegnante potrà annotarsi gli errori più rilevanti e intervenire ad attività conclusa in modo selettivo e oculato, correggendo e/o facendo correggere gli errori che inficiano l’efficacia comunicativa o che più rischiano di fossilizzarsi. A partire da questi presupposti, sono possibili diverse e alternate strategie di feedback: - anche se la correzione immediata da parte dell’insegnante è tendenzialmente da evitare, di per sé non è negativa se vissuta in maniera non punitiva. Per esempio può essere utilizzata quando non c’è tempo per una correzione più articolata e lunga o quando l’aiuto dell’insegnante viene richiesto esplicitamente da uno studente che ha notato un errore; - il docente può intervenire su errori momentanei perché si trova in una fase della lezione il cui obiettivo è la pratica controllata delle forme e non la comunicazione fluente. Si possono utilizzare anche strategie indirette (per esempio stimolando l’autocorrezione attraverso un richiamo discreto o strategie non verbali quali una particolare espressione facciale o un gesto). Questo però implica una costante attenzione a quanto è stato svolto durante la lezione o a ciò che è lecito aspettarsi che gli studenti abbiano appreso e acquisito; - l’insegnante non reagisce per nulla. Il docente sente l’errore, ma apparentemente “lascia correre”: in realtà annota gli errori più significativi, o quelli relativi ad aspetti focalizzati nelle lezioni e, in un secondo momento, li propone alla classe o al singolo studente sollecitando l’autocorrezione. Ignorare completamente gli errori può rivelarsi una buona strategia per potenziare la disponibilità a comunicare rimuovendo i fattori ansiogeni del controllo; tuttavia trascurare l’aspetto dell’accuratezza significa, da un lato, sottovalutare il problema e, dall’altro, non sfruttare le opportunità che il contesto della classe può offrire. L’errore, infatti, sottende strategie di apprendimento, come per esempio la formulazione delle ipotesi, che attraverso la correzione possono essere immediatamente e consapevolmente analizzate con l’obiettivo di un miglioramento. Non va inoltre dimenticato che un pubblico adulto tende ad aspettarsi un riscontro puntuale da parte dell’insegnante per acquisire una maggiore consapevolezza riguardo al proprio percorso di apprendimento. • Correggere la produzione scritta  Perché la correzione non sia un’esperienza frustrante e poco produttiva, è opportuno chiedersi che cosa sia più importante correggere e che importanza dare all’errore – a seconda degli obiettivi didattici e del tipo di studente –, tenendo presente che alcuni er© Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Presentazione del corso rori sono non solo inevitabili, ma anche spie di un apprendimento in corso. Ecco alcune “linee guida” che potranno aiutarvi a individuare criteri e modalità per la correzione: - tenete distinta la correzione dalla valutazione e cercate di avere un atteggiamento di comprensione che non stigmatizzi l’errore; - rispettate quanto più possibile l’intenzione comunicativa, sforzandovi di non “interpretare” quanto lo studente ha cercato di esprimere; - fate attenzione alla specificità dello studente sia in relazione al tipo di errori (per esempio errori dovuti all’interferenza della lingua materna che possono fossilizzarsi) che alla sua personalità; - adottate modalità di correzione che mettano lo studente in condizione di intervenire attivamente sulla propria produzione (la correzione risolutiva, quella cioè in cui l’insegnante fornisce una versione corretta degli errori, rischia di abituare lo studente a un ruolo passivo); - quando possibile, evidenziate anche gli aspetti positivi per rinforzare l’autostima e la motivazione. Per quanto riguarda la correzione propriamente detta, se nelle prime fasi del percorso di apprendimento è opportuno adottare come principale criterio il parametro della comprensibilità (l’insegnante si mette semplicemente nel ruolo del lettore e chiede spiegazione di quanto non ha capito), a questo livello di competenza è importante individuare delle modalità per segnalare allo studente le costruzioni che differiscono dalla norma (in termini di adeguatezza formale, espressiva, sociolinguistica, testuale), in particolare quelle che lo studente stesso potrebbe essere in grado di correggere. Nella Sezione esercizi dell’unità 5 (p. 67) vengono forniti alcuni suggerimenti su come affrontare questa fase di revisione dei testi.

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Soluzioni Manuale © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

Pronti e via! Come indicato nell’indice, questa unità è un’unità di apertura finalizzata a presentarsi e conoscere i compagni di classe; a condividere le conoscenze sull’Italia, le motivazioni allo studio della lingua italiana e le strategie personali di apprendimento delle lingue straniere; a mettere a fuoco frasi e parole utili per la comunicazione in classe e per riflettere sulla lingua; a ripassare i principali argomenti del livello A2 (morfologia del gruppo nominale, pronomi diretti e indiretti, preposizioni e le regole di base dei tempi presente, passato prossimo, imperfetto e futuro) che, se necessario, possono essere rinforzati con le attività della Sezione esercizi. È presente anche un approfondimento sull’uso di verbi che al passato prossimo possono prendere il doppio ausiliare.

pp. 8-9 1 Risposta aperta. Potete scrivere alla lavagna la frase Italia sì, Italia no e sfruttare le foto e le affermazioni nei balloon per raccogliere le prime opinioni su che cosa gli studenti amano di più (cibo, moda, arte, bellezze naturali ecc.) o di meno (traffico, burocrazia, code, orari di apertura ecc.) dell’Italia e dello stile di vita italiano. 2 Risposta aperta. Potrebbe essere interessante completare l’attività proponendo il questionario a p. 6 della Sezione esercizi per approfondire a inizio corso il tema delle strategie di apprendimento.

pp. 10-12

Per capire 1a Risposta aperta. 1b 1 a; 2 b; 3 c. 1c Per cercare lavoro, per motivi personali e affettivi (seguire il partner, sfuggire dai pregiudizi sociali), per studio (frequentare un master o un dottorato), per insoddisfazione verso la società italiana (burocrazia lenta e mancanza di meritocrazia). 1d 1 Più di 4 milioni (4 341 156). 2 Dalla Sicilia (17%). 3 Perché ci sono meno pregiudizi sociali (per esempio verso i gay o le madri single). 4 Perché costano meno, ci sono più facilitazioni. 5 Perché c’è troppa burocrazia, non c’è meritocrazia.

1e 1 d; 2 a; 3 b; 4 h; 5 f; 6 c; 7 g; 8 e. Confronto tra culture: Risposta aperta. Potete concludere questo percorso sull’emigrazione italiana nel passato e sulle ragioni attuali di quella giovanile condividendo, a classe intera, le esperienze di soggiorno all’estero (per lavoro o studio) che hanno avuto i vostri studenti (spunti interessanti sul tema delle difficoltà e paure del vivere all’estero si trovano anche nella lettura Erasmus in Italia a p. 3 della Sezione esercizi). Se il tema interessa alla classe, potete approfondirlo chiedendo agli studenti, per la lezione successiva, di raccogliere informazioni e presentare una breve relazione sui flussi migratori nel/dal loro Paese. 2a Produzione libera. 2b Tabella: 1 Paese d’origine: Austria; da quanto tempo è in Italia: da un anno; perché: il suo ragazzo è italiano e lei ha trovato lavoro qui; che cosa le/gli piace: il caldo, l’estate dura di più; che cosa non le/gli piace: la burocrazia e i suoi tempi. 2 Paese d’origine: Ucraina; da quanto tempo è in Italia: da 5 anni; perché: viveva già in Italia e poi ha sposato un italiano con cui adesso lavora; che cosa le/gli piace: la natura, la varietà dei paesaggi; che cosa non le/gli piace: conta troppo l’apparenza, mancano i valori tradizionali. 3 Paese d’origine: Australia; da quanto tempo è in Italia: da 4 settimane; perché: per vacanza e per imparare l’italiano; che cosa le/gli piace: le montagne; che cosa non le/gli piace: lo smog, la vita un po’ troppo caotica. 2c Soluzioni possibili: 1 Come ti chiami? Da dove vieni? Sei in Italia da molto tempo? Hai sempre abitato qui? Quanto pensi di rimanere in Italia? Come mai sei venuta qui? Che cosa farai? Che cosa ti piace di più dell’Italia? Perché in Austria fa più freddo? E invece che cosa non ti piace? C’è qualcosa che non ami molto? 2 Vivi a Bergamo o sei qui in vacanza? E che cosa fai, lavori, studi? Che cosa fate? Sei venuta in Italia allora perché ti sei sposata con tuo marito o vivevi già qui quando l’hai conosciuto? Sei contenta di essere qua? Cos’è che non ti piace per esempio dell’Italia? Cos’è che invece ti piace? 3 Sei qui in vacanza? Da quanto tempo sei in Italia? E quando torni in Australia? Non sei contento di tornare a casa? Ti è piaciuto questo soggiorno in Italia? Che cosa ti è piaciuto di più dell’Italia? E invece c’è qualcosa che non ti è piaciuto? 2d Produzione libera. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale pp. 13-15

Lessico 1a Musica: concerti, cantanti, pianoforte, violino, chitarra; sport: palestra, sci, pattinaggio, pallacanestro, pallavolo, nuoto, parapendio; altre attività: passeggiate in montagna, yoga, danza, fotografia, cucina, libri, mostre d’arte. 1b Produzione libera. 2a Soluzioni possibili: 1 Che cosa significa “…”? 2 È corretto dire “io mi piace”? 3 Scusi, non ho capito, può ripetere per cortesia? 4 Scusa, non ho capito, puoi ripetere per favore? 5 Come si dice “exercise” in italiano? 6 Scusi, non ho capito quali esercizi sono di compito. 7 Sei sicuro? Secondo me è più corretto dire “…”. 2b 1 mi sono iscritta; 2 corso; 3 lezioni; 4 compiti; 5 classe; 6 insegnante; 7 spiegare; 8 dura; 9 esami; 10 imparare. 2c Produzione libera. 3a Gioco. Si tratta di un gioco a squadre per ripassare l’appartenenza delle parole alle categorie sintattiche, attività molto utile soprattutto per studenti con lingue materne distanti dall’italiano, come per esempio il cinese. Formate dei gruppi di 4-5 persone, ciascuno dei quali sceglierà un nome da dare alla propria squadra. Dite agli studenti che hanno dieci minuti per trovare due o più esempi per tutti gli elementi grammaticali senza tralasciarne qualcuno, perché, se ce ne saranno senza esempi, verranno sottratti 3 punti per ogni elemento mancante (questo per evitare che gli elementi più difficili, come avverbi e congiunzioni, rimangano inesplorati). Assegnate 1 punto per ogni parola corretta. Vince la squadra che totalizza più punti. Il momento di verifica in plenum vi permetterà di chiarire dubbi e di riflettere anche sulle categorie e gli elementi grammaticali assenti nelle L1 del gruppo-classe. Soluzioni: articolo: una, l’, un, la, i, il; nome: Julia, ragazza, italiano, Paese, anno, corso, volte, settimana, fine, grammatica, parole, Italia, vacanzastudio, pratica, settimane, ragazzi, giorno, casa; pronome: mi, quello (pronome dimostrativo), lo; aggettivo: tedesca, mio (aggettivo possessivo), serale, due (aggettivo numerale), molte (aggettivo indefinito), tre (aggettivo numerale), italiani, qualche (aggettivo indefinito), perfetto, prossimo; verbo: mi chiamo, sono, ho studiato, ho frequentato, conoscevo, riuscivo, parlare, capire, posso mettere, ho imparato, sono arrivata, parlano,

ho cominciato, è, parlo, capisco, sta finendo, devo tornare, vorrei ritornare; ausiliare: ho (studiato, frequentato, imparato, cominciato), sono (arrivata); preposizione: nel, per, alla, del, a, in, fa, dopo, di; congiunzione: e, ma, così; avverbio: bene, molto, adesso, sempre, velocemente, già, (di) più, come, certamente, meglio, tanto. 3b 1 Una: articolo femminile singolare; ragazz-a: desinenza femminile singolare; tedesc-a: desinenza femminile singolare; 2 I: articolo maschile plurale; ragazz-i: desinenza maschile plurale; italian-i: desinenza maschile plurale. 3c 1 Sono arrivata: prima coniugazione (arriv-are), modo indicativo, tempo passato prossimo, prima persona singolare, ausiliare essere, desinenza femminile singolare (arrivat-a), accordo con il soggetto femminile. 2 Vorrei: seconda coniugazione (vol-ere), modo condizionale, tempo presente, desinenza prima persona singolare (vorr-ei).

pp. 16-21

Grammatica Facciamo il punto Le pagine 16-17 con fondino giallo sono un test per verificare, a inizio corso, la conoscenza dei principali argomenti di grammatica che lo studente dovrebbe aver acquisito nel livello A2. Si tratta di una verifica in entrata utile per poter decidere se prevedere esercizi di rinforzo o meno (presenti nella Sezione esercizi) degli aspetti linguistici testati: accordo all’interno del gruppo nominale, pronomi diretti e indiretti, principali preposizioni temporali (per esempio tra qualche mese) e locative (per esempio vengo dall’Irlanda), tempi dell’indicativo (presente, passato prossimo, imperfetto e futuro). Il test vi darà anche informazioni sull’opportunità di proporre i percorsi di ripasso alle pp. 18-19 sull’uso degli ausiliari e dei participi passati regolari e irregolari del passato prossimo, e a p. 21 sulla morfologia e su alcuni usi dell’imperfetto. Le attività di p. 20 sono invece un approfondimento sull’uso degli ausiliari con verbi che possono prendere sia avere che essere. 1a 1 i miei occhi; 2 tutte le belle cose; 3 le città famose; 4 i piccoli paesi; 5 una bella vacanza rilassante; 6 le meravigliose spiagge bianche; 7 i musei più interessanti; 8 la vera cucina italiana; 9 un Martini bianco; 10 un caffè ristretto; 11 un elegante bar. 1b 1 Li; 2 le; 3 lo/l’; 4 la; 5 le; 6 gli; 7 lo/l’; 8 gli; 9 lo/li. 1c 1 dall’; 2 a; 3 in; 4 da; 5 nel; 6 per; 7 di; 8 di; 9 in; 10 con; 11 a; 12 tra/fra. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale 1d 1 sono nato; 2 venivano; 3 si sono trasferiti; 4 hanno avuto; 5 ha studiato; 6 ha conosciuto; 7 hanno preferito; 8 aveva; 9 ha trovato; 10 siamo partiti; 11 avevo; 12 è stato; 13 sapevamo/sapevo; 14 siamo; 15 mancano; 16 andremo/andiamo; 17 visiteremo/visitiamo; 18 vivono. 2a 1 F; 2 V; 3 F; 4 F; 5 F; 6 V; 7 F. 2b Verbi con l’ausiliare avere: ho finito, ho deciso, ho scoperto, ho fatto, ho cominciato, ho avuto, ho incontrato, ho potuto, (l’)ho invitata, ho conosciuto. Verbi con l’ausiliare essere: sono stata, sono partita, è stata, è stato, mi sono sentita, è venuto, mi sono abituata, è piaciuta, mi sono iscritta, sono stata, mi sono trovata, è finito, sono tornata. Regola: si usa l’ausiliare avere con i verbi transitivi; si usa l’ausiliare essere con i verbi intransitivi, in particolare con i verbi di movimento, di stato, di cambiamento, riflessivi, impersonali come piacere, e con i verbi usati in modo intransitivo come finire (per esempio Il film è finito). 2c 1 Stata/o, deciso, scoperto, fatto, venuto, iscritta. 2 Quando l’ausiliare è essere. 3 Perché prima dell’ausiliare avere c’è un pronome diretto. 2d 1 1 ho fatto; 2 Siamo partiti; 3 abbiamo attraversato; 4 siamo arrivati; 5 È stata; 6 è piaciuta; 7 siamo riusciti. 2 1 sono conosciuti; 2 ha vista; 3 è innamorato; 4 sono sposati; 5 sono andati; 6 sono nato; 7 ha cambiato; 8 siamo venuti; 9 Siamo stati; 10 siamo trasferiti; 11 è nata. 3a Dal verbo all’infinito che segue. 3b 1 abbiamo, siamo; 2 è, ha; 3 sono; 4 siamo, hanno; 5 ho, sono; 6 abbiamo; 7 sono. 3c avere, essere. 3d 1 è cominciato; 2 ha cambiato; 3 è cambiato; 4 è finito; 5 sono diminuiti; 6 ha finito; 7 hai cominciato; 8 è aumentato. 4a Verbi all’imperfetto: avevo, c’erano, parlavo, capivo, riuscivo, pensavano, era, erano, erano, bevevo, c’erano, erano, rimaneva, usciva; 1 avevo, c’erano, parlavo, capivo, riuscivo, pensavano, era, erano, erano, erano; 2 bevevo, c’erano, rimaneva, usciva. 4b 1 mancava; 2 sapevo; 3 uscivo; 4 proponevano; 5 era; 6 c’era; 7 ordinavo; 8 bevevano; 9 spendevo; 10 era; 11 chiedevo; 12 portavano. 4c Produzione libera.

p. 22

Pronuncia L’accento di parola non è in genere evidenziato nella scrittura, eccetto nelle parole tronche e nelle parole monosillabiche che possono avere più significati (per esempio da = preposizione, dà = verbo dare). Ciascuna sillaba è costituita da un gruppo di suoni che si pronuncia con una sola emissione di voce. Le sillabe accentate vengono pronunciate con maggior forza (l’espulsione d’aria è più intensa rispetto a quelle non accentate). In base all’accento le parole si suddividono in: • tronche: accento sull’ultima sillaba; • piane: accento sulla penultima sillaba (sono le più frequenti, circa 1/3); • sdrucciole: accento sulla terzultima sillaba (circa 1/10); • bisdrucciole: accento sulla quartultima sillaba. Non è ovviamente opportuno fornire agli studenti questo genere di terminologia, soprattutto perché non ne deriva alcuna regola di utilità pratica, ma sarà utile esercitare l’orecchio a individuare la posizione dell’accento. 1a 1 e-ste-ro; 2 stra-nie-ro; 3 Pa-e-se; 4 in-da-gi-ne; 5 Sviz-ze-ra; 6 re-si-den-ti; 7 son-dag-gio; 8 cit-tà; 9 te-le-fo-no; 10 Si-ci-lia; 11 mar-te-dì; 12 Au-stria; 13 pos-si-bi-le; 14 Eu-ro-pa; 15 no-vi-tà; 16 mu-si-ca. 1b |••••| (residenti): veramente, parmigiano, preferire, cellulare, esperienza; |•••| (Svizzera): tavolo, zucchero, vendere, albero, numero, dodici; |••••| (indagine): spettacolo, simpatico, fantastico, psicologo, grammatica; |••| (ultima sillaba): perché, specialità, quantità, caffè. Dopo aver svolto l’esercizio 1b, potete chiedere agli studenti di aggiungere altri esempi per ciascuno schema sillabico (in particolare parole con l’accento sulla prima sillaba, come Svizzera, che sono le più difficili da pronunciare), oppure potete proporre un gioco a squadre. Preparate dei cartoncini con le sequenze di sillabe viste nell’es. 1b. Mostrate un cartellino per volta: vince 1 punto la squadra che per prima dà un esempio di quel tipo di parola. Se il gruppo è numeroso, lasciate 3/4 minuti e chiedete di trovare il maggior numero di esempi. 1c Risposta aperta. Questo esercizio serve a correggere le incertezze nella pronuncia dei verbi, che talvolta possono avere riflessi negativi sulla comunicazione o sulla memorizzazione della coniugazione dei verbi. Fate osservare che l’accento sulle voci verbali è mobile e non dipende dalla radice dell’infinito, ma dalle desinenze di persona, tempi e modi. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale Prima di distribuire a ogni coppia un mazzo di carte, allenate la pronuncia della terza persona plurale che è spesso fonte di difficoltà e di errori, dicendo che l’accento non cade mai sulla desinenza (lavorano e non *lavorano, lavoravano e non *lavoravano). Ricordate agli studenti che devono/possono verificare la correttezza della pronuncia dell’accento capovolgendo la carta e vedendo su quale sillaba si trova il pallino più grande. 1d Gioco. È un dettato con una modalità ludica, quella del gioco del telefono senza fili, che serve a sdrammatizzare una tecnica che potrebbe risultare ansiogena. Le frasi da dettare in Appendice sono frasi più o meno ironiche che contengono i fonemi/ grafemi più problematici dell’italiano (per esempio scherzo). Formate squadre da 4 studenti, disponete gli studenti in fila e sussurrate all’orecchio del primo di ogni squadra una frase che a catena gli studenti dovranno riferire all’orecchio dei compagni, fino ad arrivare all’ultimo studente che dovrà scrivere la frase su un foglio, alzarsi in piedi, consegnarla e prendere il posto del primo della fila. L’insegnante si prenderà un po’ di tempo per la correzione alla fine della “dettatura” di tutte le frasi. Vince la squadra che trascrive più fedelmente le frasi facendo meno errori ortografici (potete partire da 100 e togliere 1 punto per ogni parola che non c’è nella frase originale e 1 punto per ogni errore di resa ortografica, per esempio frase dettata: Secondo me, Giorgio e Giulia puzzano di formaggio, frase scritta dalla squadra: Per me Gino e Giuglia usano il formagio. La squadra perde 6 punti e totalizza così 94). Come verifica finale potete scrivere una a una le frasi alla lavagna, oppure potete formare delle coppie e dare 5 frasi a ogni studente che dovrà ridettarle al compagno e poi correggergliele. Solitamente la correzione tra pari è più accettata di quella fatta dall’insegnante perché fa “perdere meno la faccia”.

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Produzione libera 1 Produzione libera. Per la realizzazione di questo progetto, chiedete agli studenti di discutere in gruppo per definire: • i contenuti del sito (Che cosa vorreste mettere? Per esempio informazioni sull’Italia, curiosità, blog); • un testo (o due/tre testi brevi) per presentare o introdurre alcune sezioni del sito (per esempio musica, cultura, cucina);

• alcuni elementi grafici del sito (per esempio sfondo della pagina); • l’apparato iconografico (Quali immagini possono corredare la pagina?). Se avete a disposizione un laboratorio informatico, potete chiedere agli studenti di realizzare la bozza del progetto direttamente in Word. Suggerite eventualmente dei siti dove potranno trovare idee e immagini, come per esempio l’archivio immagini di Google alla voce “Italia”. Alla fine del percorso di lavoro, ogni gruppo presenta il proprio progetto alla classe che sceglierà il migliore. 2 Produzione libera. L’attività può essere collegata al Dossier cultura di questa unità (pp. 24-25) in cui vengono presentate le biografie di 4 italiani eccellenti di oggi (l’architetto Renzo Piano, il fisico Carlo Rubbia, la biologa Elena Cattaneo e il direttore d’orchestra Claudio Abbado). Se volete dare una piega creativa all’attività, potete suggerire alla classe alcune domande spiritose (per esempio Quale virtù ti piacerebbe avere? Qual è il peggio che ti possa capitare? Quando dici bugie?) prendendo spunto a piacere dal questionario di Proust (www.marcelproust.it/proust/quest.htm). 3 L’attività si ricollega all’ascolto dell’es. 2 a p. 2 della Sezione esercizi, che consiste in una telefonata di richiesta informazioni a una segreteria di una scuola di lingue. Ricordate agli studenti i possibili contenuti della lettera (periodo per cui si richiede il corso, ore settimanali, costi ecc.) e di usare il Lei di cortesia. Se lo ritenete utile, potete scrivere alla lavagna altre formule di inizio e fine lettera, oltre a quelle già date. Se gli studenti non sono abituati a scrivere, potrebbe essere utile ripassare l’ortografia di coppie di parole omofone che hanno diversa grafia con l’es. 21 a p. 10 della Sezione esercizi. Soluzione possibile: Egregi signori, sono un ragazzo inglese e i prossimi 6 mesi sarò a Urbino per lavoro. Ho visto in internet che la Vostra scuola organizza corsi di italiano per stranieri e, siccome devo migliorare la conoscenza della Vostra lingua, Vi scrivo per avere qualche informazione in più. Quante settimane o mesi durano i Vostri corsi? Di quante ore al giorno sono le lezioni? Avrei bisogno anche di trovare un appartamento dove abitare: avete soluzioni da offrirmi? E in ultimo naturalmente vorrei sapere quali sono i costi dei Vostri corsi e, eventualmente, dell’alloggio. Vi ringrazio per l’attenzione. Cordiali saluti, Martin © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale 4 Gioco: Produzione libera. Dividete la classe in due squadre. Ogni squadra ha 10 minuti per preparare tre foglietti: su ognuno deve scrivere tre caratteristiche dei turisti di una determinata nazionalità. Poi, a turno, li presenterà alla squadra avversaria, che dovrà indovinare di quale nazionalità si tratta. In alternativa potete far preparare a ogni studente un foglietto con una caratteristica dei turisti di una determinata nazionalità. Raccogliete i foglietti e dividete la classe in due squadre: estraete un biglietto alla volta e chiedete alle due squadre di indovinare a quale nazionalità è stata attribuita quella caratteristica (ovviamente l’autore del foglietto non potrà esprimersi). Alla fine del gioco discutete insieme sugli stereotipi emersi.

pp. 24-25 1a a Elena Cattaneo, ricercatrice scientifica; b Claudio Abbado, direttore d’orchestra; c Carlo Rubbia, fisico; d Renzo Piano, architetto. 1b 1 c; 2 b; 3 d; 4 a. Tabella: C. Rubbia: città d’origine: Gorizia; attività all’estero: ricerca negli Stati Uniti e direttore generale al CERN di Ginevra; premi e meriti: premio Nobel per la fisica, 28 lauree honoris causa, gli hanno dedicato un asteroide. C. Abbado: città d’origine: Milano; attività all’estero: direttore musicale della Staatsoper di

Vienna, direttore principale e artistico della Filarmonica di Berlino, si dedica alla Chamber Orchestra of Europe; premi e meriti: impegnato nel sociale, ha fondato molte orchestre giovanili. R. Piano: città d’origine: Genova; attività all’estero: realizzazione del Centro Georges Pompidou a Parigi, ricostruzione della Potsdamer Platz a Berlino e progettazione di The Shard a Londra; premi e meriti: ha lasciato il suo ufficio di senatore a un team di 30 giovani architetti che studiano il recupero delle periferie urbane. E. Cattaneo: città d’origine: Milano; attività all’estero: ha lavorato al Massachusetts Institute Of Technology; premi e meriti: numerosi premi scientifici, scrive su diversi giornali in merito al rapporto tra etica e progresso scientifico. 1c Arturo Toscanini (1867-1957): uno dei più grandi direttori d’orchestra italiani; Eugenio Montale (1896-1981): poeta, giornalista e scrittore italiano, premio Nobel per la letteratura nel 1975; Gianni Agnelli (1921-2003): imprenditore e politico italiano, principale azionista e amministratore al vertice della FIAT; Rita Levi-Montalcini (1909-2012): neurologa, premio Nobel per la medicina nel 1986. 1d Produzione libera.

pp. 26-27 Gioco dell’oca Gioco: Produzione libera (vedi Presentazione del corso, p. 8).

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01

Che cosa è successo?

1 (dall’alto in basso, da sinistra verso destra): incidente stradale tra una macchina e un motorino; incendio in un bosco; ragazzo caduto dalla bicicletta e soccorso da un’ambulanza; rapina in banca; furto in appartamento; valanga in montagna.

no, potete chiedere a ciascun gruppo di documentarsi in internet sulla situazione nel loro Paese per preparare una breve relazione da esporre in classe. Il breve testo sulla legge che si trova nel box Confronto tra culture può anche essere utilizzato per un primo approccio al lessico specifico (pene, abbandona, maltratta, sono puniti). Il tema può essere allargato al rapporto con gli animali.

2 Produzione libera.

2a Risposta aperta.

3 1 c, rabbia; 2 e, tristezza; 3 d, disgusto; 4 b, paura; 5 a, felicità.

2b a 2; b 3; c 1; d 4; e 6; f 5.

pp. 28-29

pp. 30-32

Per capire 1a 1 d; 2 a; 3 c; 4 b. 1b Tabella: 1 chi? due giovani di Vercelli; che cosa? hanno usato una VISA clonata e sono stati arrestati; dove? in un negozio. quando? –. 2 chi? ladri; che cosa? hanno realizzato un furto da 35000 euro; dove? alle poste di via Sorelle Girelli; quando? nella notte tra giovedì e venerdì, ma il furto è stato scoperto lunedì. 3 chi? cane; che cosa? è stato abbandonato su un treno Frecciarossa; dove? a Roma, sul treno Napoli-Milano; quando? sabato sera. 4 chi? due giovani sciatori; che cosa? sono stati travolti da una valanga; dove? sulle piste da sci di Cortina d’Ampezzo; quando? ieri alle 12.45. 1c 1 b; 2 d; 3 f; 4 a; 5 e; 6 c. Per concludere questa sequenza, potete far raccogliere le parole nuove incontrate dagli studenti nei testi della sezione per completare la tabella Parole nuove. Prima di svolgere l’attività consigliamo di far affrontare gli esercizi nella sezione Strategie, Organizzare e memorizzare le parole nuove, a p. 48. Confronto tra culture: Risposta aperta. I documenti proposti prendono spunto dalla terza notizia di cronaca di p. 30 che tratta dell’abbandono degli animali, un fenomeno piuttosto diffuso in Italia nel periodo estivo. Se avete gruppi di nazionalità omogenea, potete farli discutere tra loro della situazione (basandosi sulle domande stimolo proposte) per poi riferire alla classe attraverso un portavoce. Se lo ritenete opportu-

2c 1 F; 2 F; 3 V; 4 F; 5 V; 6 F. 2d Portafogli con documenti (carta d’identità, patente, bancomat); cellulare; regalo di Stefano (collana di pietre con orecchini). 2e Produzione libera. Contestualizzate la situazione spiegando che Angela è in questura per sporgere denuncia. Un poliziotto farà una serie di domande per completare il modulo della denuncia (si possono seguire gli spunti nella scheda in Appendice a p. 153 ed eventualmente aggiungere altre domande pertinenti, per esempio Com’erano gli orecchini che Le hanno rubato? Quanti soldi aveva nel portafogli?). Ricordate che lo studente che interpreta Angela dovrà fornire le sue generalità e prepararsi a descrivere non solo i fatti, ma anche gli oggetti. Spiegate che si dovrà arricchire la situazione con quanti più particolari possibili e ricordate che il dialogo dovrà essere svolto dandosi del Lei. Prima di iniziare, assicuratevi che sia noto il significato di espressioni quali generalità, sospetto, oggetti preziosi.

pp. 33-38

Lessico 1a 1 aspetto; 2 barba lunga; 3 capelli spettinati; 4 giaccone; 5 pelle; 6 jeans strappati; 7 tacchi alti; 8 smalto; 9 giacca; 10 pantaloni; 11 elegante; 12 pulito; 13 occhi. 1b 1 alto/basso, barba, giovane/vecchio, uomo/donna, magro/grasso, baffi; 2a verdi/marroni/grigi/azzurri, chiari/scuri; 2b piccolo/grande, lungo/corto; 3 lisci/ ricci, chiari/scuri, biondi/castani/rossi/grigi, lunghi/ corti, pelato; 4 pantaloni, camicia, abito, maglione, © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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1c

2a 2b 2c

2d 2e 2f

2g

gonna, maglietta, giacca; 5 borsa, foulard, cintura, braccialetto, orecchini, collana, occhiali; 6 ciabatte, stivali, mocassini, sandali. Produzione libera. Potete far svolgere l’attività in gruppi di tre o quattro (due/tre testimoni e un poliziotto). Chi svolge il ruolo del poliziotto lavorerà a libro chiuso, perché la situazione sia più realistica e si crei un information gap. Iniziate l’attività separando il poliziotto dai testimoni. Contestualizzate la situazione e fornite ai testimoni le carte (coperte) in Appendice a p. 153 con i personaggi strani, quindi spiegate che avranno 45 secondi di tempo per memorizzare il maggior numero di dettagli possibili. Invitate i testimoni, oltre a ricordare particolari fisici, a immaginare anche aspetti della personalità del personaggio o particolari comportamenti tenuti nel corso della festa. Dite che poi ritirerete le carte e non potranno più guardarle. Nel frattempo invitate il poliziotto a raccogliere le idee sulle domande che intende fare ai testimoni durante l’interrogatorio, che durerà 5 minuti. L’attività può avere un esito scritto, in cui ciascun testimone scrive una relazione per il poliziotto e il poliziotto, a partire da quanto raccolto durante l’interrogatorio, scrive una breve relazione per il vicequestore. chiusa, brusca, comprensivo, rassicurante. 1 c; 2 d; 3 a; 4 b. 1 generosa; 2 egoista; 3 noiosa; 4 bugiarda/falsa; 5 creativa/fantasiosa; 6 pigra; 7 affascinante/sexy; 8 timida. 1 b; 2 d; 3 a; 4 c. 1 a; 2 c; 3 f; 4 d; 5 e; 6 g; 7 b. Produzione libera. Soluzione possibile: 1 è libera, autonoma, non si lascia influenzare dagli altri; 2 sente e percepisce qualsiasi cosa (negativa o positiva) con una particolare intensità, emotiva, è molto attenta alle emozioni e agli stati d’animo degli altri; 3 vede il mondo attraverso i propri ideali e si comporta di conseguenza, sognatrice; 4 è una persona di cui ci si può fidare, seria e precisa; 5 ha paura di essere tradita dalla persona che ama, possessiva; 6 ha molti dubbi su se stessa e sulle proprie capacità, indecisa; 7 si intromette spesso nella vita degli altri, anche in questioni che non la riguardano direttamente, poco discreta. Qualità: aggettivi: generoso, affettuoso, affidabile, sicuro, tranquillo, creativo, sexy, affascinante, idealista; espressioni: ama prendersi cura degli altri, non teme di assumersi le sue responsabilità, non perde mai la calma, è un amante del bello, è attento all’immagine, è ricco di

2h 3a 3b

3c

fantasia, ama fare la corte, cerca un rapporto alla pari, ha un animo sensibile, apprezza l’arte e la poesia, cerca un contatto vero, intimo. Difetti: aggettivi: noioso, pigro, invadente, oppressivo, egoista, geloso, insicuro; espressioni: poco portato per i rapporti seri e duraturi, è difficile che faccia il primo passo, se si sente in trappola va su tutte le furie e tira fuori le unghie, ama le gabbie, vorrebbe tenerti sotto controllo. Risposta aperta. Produzione libera. Risposta aperta. Espressioni: euforica, dimostrare tutta la mia gioia, fiero, arrabbiato, sono a un bivio, ho le idee confuse, l’idea di ... mi terrorizza, rimanere con tanti rimpianti, fa sentire frustrati e impotenti, ci tieni, mi spaventa, chiarirti le idee, paura. Dialogo: Produzione libera. La seconda parte dell’esercizio ha l’obiettivo di portare gli studenti a mettere in parole i sentimenti di gioia e timore/esitazione. Chiedete di scrivere il dialogo che può aver avuto luogo tra Roberto e la sua ragazza: per aiutarli a calarsi nei due personaggi, ricostruite brevemente con loro la situazione, aiutandovi con le linee guida indicate nelle chiavi. Suggerite di immaginare il dialogo provando anche a recitarlo (come faranno poi effettivamente nell’es. 3c), perché l’intonazione e l’espressione del viso possono essere molto importanti. Alcune linee guida: la ragazza è euforica, racconta a Roberto della sua promozione, forse intuisce che Roberto è perplesso, però in fondo ha già preso la sua decisione (quindi enfatizzerà probabilmente l’importanza per lei di questa scelta, i vantaggi professionali, il fatto che si tratta solo di un anno). Roberto è molto colpito dalla notizia, capisce che è un fatto importante e positivo, ma è anche arrabbiato, perché sente che Roberta ha già preso una decisione (anche se probabilmente cercherà di capire se è definitiva). È probabile che la ragazza cerchi di convincerlo a partire con lei e che lui esprima le sue esitazioni. Produzione libera. Dopo che gli studenti hanno recitato tra loro il dialogo, proponete a qualche coppia di recitarlo davanti alla classe. Se ci sono le condizioni, potrete videoregistrare e utilizzare il materiale per un’attività di autocorrezione: dopo una prima visione, riproponete le singole battute utilizzando il fermo-immagine e chiedete agli studenti di esprimere un parere sull’adeguatezza delle frasi o delle intonazioni e di proporre eventualmente © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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3d

3e 3f

3g 3h 4a

4b 4c

modifiche e miglioramenti. A completamento della stringa di attività, se lo ritenete, potete far scrivere una breve lettera di risposta a Roberto. Vi fa imbestialire, perdere la testa, spaccare tutto, mi danno sui nervi, mi dà un fastidio enorme, mi infurio, mi fa davvero arrabbiare. a 2; b 1; c 3; d 5; e 4. In famiglia: Non ti permettere di rispondermi in questo modo! Hai esagerato, fila in camera tua! nei servizi pubblici: Ma insomma! Cosa fa? Sta scherzando? Non è giusto! Sono in coda da un’ora e adesso chiude lo sportello?!! con gli amici: Ma cosa cavolo stai dicendo? Tu sei fuori di testa. Oh, guarda che se non la smetti ti meno! al lavoro: Ma come è possibile? Accidenti, cosa ha combinato? Ha sbagliato tutto il grafico e adesso lo devo rifare io!! Ma stia più attento!! con il proprio partner: Non ti sopporto più, vuoi sempre avere ragione tu! Adesso basta, mi sono proprio stancata! Ah, tu ti sei stancata? No, sono io che me ne vado! Risposta aperta. Risposta aperta. 1 scippo; 2 incidente stradale; 3 arresto; 4 truffa; 5 disgrazia/salvataggio; 6 arresto; 7 truffa; 8 furto; 9 truffa; 10 disgrazia; 11 salvataggio. 1 scippare; 2 tamponare; 3 incendiare; 4 arrestare; 5 sospettare; 6 truffare; 7 salvare; 8 ferire. 1 b; 2 e; 3 a; 4 d; 5 f; 6 g; 7 c.

pp. 39-44

Grammatica 1a Risposta aperta. 1b Uso del passato prossimo: a frasi 3, 5, 8, 9; b frase 4; c frase 5; d frase 10; uso dell’imperfetto: a frasi 3, 5, 6, 7, 8; b frase 2; c frase 6; d frase 9; e frase 11; f frase 1. 1c 1 sono andato; 2 avevo; 3 parlavo; 4 sono arrivato; 5 ero; 6 ho preso; 7 si è fermato; 8 ho lasciato; 9 sono sceso; 10 passeggiavo; 11 mi sono accorto; 12 sono tornato; 13 c’era; 14 mi sono ritrovato; 15 c’era; 16 si è risolto; 17 ha aiutato; 18 ho potuto; 19 mancava. 1d Produzione libera. Potete proporre l’attività sia come produzione orale sia come produzione scritta. Se optate per una produzione orale, potete chiedere agli studenti di formare delle coppie in cui il primo studente racconta la storia fino alla quinta vignetta (cane in primo piano che guarda fuori dal finestrino della

macchina) e il secondo studente la seconda parte della storia. Se invece pensate di utilizzare le vignette per una produzione scritta, potete far lavorare gli studenti individualmente. 2a Verbi al passato: è avvenuto, erano partiti, stavano scendendo, si è staccata, ha trascinati; verbo al trapassato prossimo: erano partiti. Regola: prima, imperfetto. 2b Angela usa il trapassato prossimo perché ciò che racconta è successo prima del furto della borsa, che è il fatto passato a cui si sta riferendo. 2c 1 avevo ereditato; 2 erano entrati; 3 avevo comprato; 4 aveva derubato; 5 aveva regalato; 6 era scoppiato; 7 avevo messo. 2d 1 venivo; 2 Ti sei fatta; 3 avevo messo; 4 è successo; 5 era; 6 ha fatto; 7 avevi messo; 8 ha vista / aveva vista; 9 è fermato; 10 riuscivo; 11 è arrivato. 3a 1 e; 2 c; 3 b; 4 a; 5 f; 6 d. 3b Pronomi diretti: 1 la = la macchina; 5 le (2 volte) = le vitamine; 6 La = Lei, lo = il paziente; pronomi indiretti: 2 gli = a lui; 3 mi = a me; 4 (regalar)Le = a Lei. 3c Tabella: io: mi; tu: ti; lui: lo, gli; lei: la, le; Lei: La, Le; noi: ci; voi: vi; loro (Marco e Luca): li, gli; loro (Sara e Sofia): le, gli. 3d prima, dopo; diretti. 3e 1 l’ho vista; 2 le; 3 l’/la; 4 Le; 5 li; 6 le abbiamo salutate; 7 le; 8 trovarla. 3f Produzione libera. Fate lavorare gli studenti in coppia. Fornite a ciascuna coppia un mazzo di carte tra quelle che ci sono in Appendice alle pp. 154-155. Chiedete agli studenti di riporre il mazzo di carte coperto tra di loro. A turno ciascuno pescherà una carta e leggerà la domanda al compagno, il quale dovrà rispondere utilizzando i pronomi diretti o indiretti. Gli studenti continueranno a porsi domande fino all’esaurimento delle carte nel mazzo. 4a Non andarci = lì (in Brasile); se ci tieni = a questo (alla relazione con la tua ragazza) / a lei (la tua ragazza); ci devi provare = devi provare a fare questo (a metterti in gioco, a seguire la tua ragazza). 4b 1 che finirà il lavoro per domani; 2 a Berlino; 3 a casa; 4 a Cecilia; 5 al concerto; 6 a prenotare il biglietto dell’aereo. 4c non volevo andarci in macchina; io ci penso sempre; ci devo credere / devo crederci; spero che ci venga; ci posso provare / posso provarci. 5a Domande: 1 1a attiva, b passiva; 2a passiva, © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale b attiva; 3a attiva, b passiva; 4a passiva, b attiva. 2 1a la polizia, b i due rapinatori; 2a questa casa, b mio nonno; 3a (loro), b la sua bicicletta nuova; 4a i feriti, b (loro). 3 Con il passivo si vuole mettere in evidenza chi o che cosa subisce l’azione (corrisponde al complemento oggetto della frase attiva). 4 Nella frase 1b l’agente è la polizia, nella frase 2a è il nonno. L’agente è introdotto dalla preposizione da, semplice o articolata. 5 Nelle frasi 3b e 4a non c’è l’agente perché non è rilevante. Nelle frasi attive degli esempi 3 e 4 il verbo è usato alla terza persona plurale; il soggetto grammaticale è essi/loro e ha un valore indefinito, talvolta ricostruibile dal contesto (i ladri hanno rubato la bicicletta, i medici hanno ricoverato i feriti). Regola: essere/venire. 5b 1 La polizia stradale ha soccorso il conducente dell’auto. 2 Hanno portato in caserma e perquisito i due truffatori. 3 Hanno arrestato i due scippatori. 4 I dipendenti hanno scoperto il furto soltanto lunedì. 5 I ladri hanno organizzato il colpo nei minimi particolari. 6 Hanno affidato il cucciolo al canile municipale.

p. 45

Pronuncia 1a Il riascolto di alcune parti del dialogo dell’esercizio 2b a p. 32 permette di focalizzare le intonazioni con le quali esprimiamo alcuni stati d’animo. Tabella: sorpresa: Ma va? disappunto/dispiacere: Accidenti! Cavoli! Ma no! incertezza: Boh! Mah! rassegnazione/incoraggiamento: Va be’, dai! 1b 1 Mah/Boh; 2 Va be’, dai; 3 Cavoli/Accidenti; 4 Ma va; 5 Boh/Mah. Dopo l’esercizio, potete far lavorare gli studenti in coppia e chiedere di ripetere le frasi imitando le intonazioni. 2 Tabella: Mi pagano 300 euro: 1, 4, 2, 3; Barbara arriva stasera: 3, 1, 2, 4; L’hanno trasferito a Roma: 2, 4, 1, 3. Ascolto e ripetizione. 3a L’enfasi è l’accento posto su una parte della frase (per esempio un sintagma, un verbo, un avverbio) che, modificando l’intonazione, cambia anche il senso e il significato della frase stessa. Si tratta quindi di una variazione della struttura intonativa che veicola contenuti diversi non percepibili nella forma scritta.

Per prima cosa, fate percepire agli studenti la struttura intonativa delle frasi, invitandoli a individuare la parte della frase su cui c’è una particolare enfasi. Prima di ascoltare, analizzate come esempio la frase 1 nella colonna di sinistra: leggetela dapprima senza enfasi e spiegate che potrebbe essere la risposta neutra a una domanda del tipo Che cosa fa Paolo dopo il lavoro? Poi leggete il primo esempio enfatizzando tutti i giorni e spiegate che potrebbe essere una frase prodotta dopo un’affermazione del tipo Mi hanno detto che Paolo va a studiare in biblioteca il martedì e il giovedì… Mettete in evidenza che in questo caso l’enfasi sottolinea un’informazione che è in contrasto con quanto detto precedentemente (tutti i giorni, non il martedì e il giovedì). Proponete l’esercizio seguito da un confronto a coppie e fate riascoltare per un controllo. Poi riflettete insieme agli studenti su quali domande o affermazioni potrebbero essere state fatte prima di ogni frase. Ecco qualche suggerimento: 1 Mi hanno detto che Paolo va a studiare in biblioteca il martedì e il giovedì… 2 Paolo lavora in biblioteca tutti i giorni dalle 2 alle 8? 3 Ma Paolo non studia a casa il pomeriggio? 4 Ma perché Paolo non può venire alla partita alle 6? / Paolo studia molto? 1 Tuo fratello a pranzo di solito prende un’insalata, no? 2 È vero che tuo fratello la sera mangia due piatti di pasta? 3 Ieri tuo fratello ha mangiato due piatti di pasta… 4 Ma tuo fratello mangia molta pasta a pranzo? Soluzione: 1 tutti i giorni; 2 Studia; 3 in biblioteca; 4 dalle 2 alle 8. 1 di pasta; 2 A pranzo; 3 sempre; 4 due. 3b Produzione libera.

p. 46

Produzione libera 1 Produzione libera. L’attività può anche essere svolta sotto forma di gioco: lo studente che pesca il bigliettino deve provare a immaginare a quale emozione è associata la parola scritta (paura, rabbia, tristezza ecc.) e successivamente può provare a indovinare anche a quale fatto si collega. 2 Soluzione alla domanda: La giornalista pensa che la signora Crosby abbia mentito perché nella seconda vignetta si vede che il petroliere Crosby teneva la fondina della pistola sul fianco sinistro, quindi era mancino e non può essersi sparato con la mano destra. Miss Kelly sospetta quindi che la moglie l’abbia ucciso simulando un suicidio. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale Produzione libera. Potete usare l’attività come introduzione alla sezione Dossier cultura, che ha come tema il giallo italiano. Dividete gli studenti a coppie e chiedete di descrivere le vignette, specificando chi sono i protagonisti e raccontando ciò che è successo, per arrivare a formulare ipotesi sul colpevole. Se volete, potete anche fare una gara in cui vincerà chi indovina per primo come si sono svolti i fatti. L’attività orale può essere conclusa da un’attività scritta, che può essere l’articolo di cronaca di Miss Kelly oppure la relazione del commissario a un suo superiore. 3 Produzione libera. L’attività fa riferimento al film di Ferzan Özpetek del 2012 ma può anche essere svolta senza alcuna conoscenza del film. Prima della produzione scritta, verificate con la classe la comprensione dell’inizio del film (e dei termini sogno, entusiasmo, fantasmi). Potete far costruire il racconto oralmente in gruppi e poi farlo scrivere individualmente (magari assegnando a ciascuno la redazione di una parte della storia). È importante che sia rispettata la consegna della pagina di diario in prima persona, perché questo implica necessariamente l’uso dei tempi del passato (diversamente gli studenti potrebbero continuare con il presente storico dell’introduzione). 4 Produzione libera. L’attività prende spunto dagli articoli di cronaca presentati nella sezione Per capire e in altre sezioni dell’unità. Potete far lavorare gli studenti a partire da un fatto di cronaca reale che hanno vissuto o di cui sono a conoscenza, o anche da un fatto di cronaca immaginario. In alternativa, potete far scegliere agli studenti uno dei fatti di cronaca a p. 30 della sezione Per capire. L’attività si presta a essere utilizzata inizialmente in coppie. Chiedete a uno studente di ciascuna coppia di pensare al fatto che vuole raccontare e, a partire dalle domande stimolo, di raccontarlo al compagno aggiungendo tutti i particolari necessari. Se lo ritenete opportuno, prima della scrittura potete approfondire alcune caratteristiche di questo genere testuale, in particolare relativamente alla collocazione delle informazioni (che vengono tipicamente sintetizzate nel titolo e poi nella prima frase, e successivamente riprese con maggiori dettagli).

p. 47

Portfolio Per l’utilizzo di questa sezione vedi Presentazione del corso, p. 7.

pp. 48-49 Strategie Lessico

Le strategie messe a fuoco in queste pagine hanno l’obiettivo di favorire l’apprendimento e l’uso del lessico, in particolare di organizzare e memorizzare le parole nuove e indovinare il significato di quelle sconosciute. 1a Risposta aperta. Le strategie per l’organizzazione e la memorizzazione di parole nuove hanno l’obiettivo di favorire il passaggio di nuovo lessico dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine. L’obiettivo di questa stringa di esercizi è in prima istanza di portare gli studenti a riflettere consapevolmente sulle strategie che già applicano per l’organizzazione e la memorizzazione di nuove parole, ma anche di mostrare e rendere apprendibili strategie che in genere non applicano. Potete iniziare l’attività subito dopo la lettura del testo a p. 30 per spiegare come usare la tabella Parole nuove, che sarà un elemento ricorrente in ogni unità dopo la lettura nella sezione Per capire. Iniziate chiedendo agli studenti di descrivere come fanno normalmente per imparare nuove parole; a partire dalle loro osservazioni potete dire che un buon metodo è di fissare le parole che non si conoscono in una tabella. Quindi leggete insieme a loro i diversi esempi e le diverse voci inserite nella tabella e chiedete se ne aggiungerebbero altre oppure se compilerebbero in modo diverso la tabella (per esempio alcuni potrebbero trovare utile inserire il significato direttamente nella propria lingua madre). 1b Risposta aperta. L’obiettivo di questa seconda attività è di esplicitare alcune tecniche che favoriscono la memorizzazione di parole nuove. Potete proporre l’attività in coppia, in gruppo o a classe intera. Iniziate chiedendo di leggere individualmente le tecniche di memorizzazione e di metterle in ordine di frequenza d’uso (dalla strategia che usano più frequentemente a quella che usano meno frequentemente). Invitateli anche ad aggiungere eventuali altre tecniche che utilizzano. Quindi chiedete di confrontarsi in coppia o in gruppo, oppure fate un confronto a classe intera. 1c Risposta aperta. Proponete questo esercizio come attività di lavoro a casa, magari partendo dalle nuove parole incontrate nel testo a p. 30 della sezione Per capire o in altre sezioni dell’unità. Invitate gli studenti a provare tecniche diverse tra quelle focalizzate nell’es. 1b. Fate in modo di dedicare uno spazio alla © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale discussione delle osservazioni degli studenti sul grado di efficacia delle tecniche, una volta terminata l’attività a casa. Potete fare un sondaggio sulle strategie maggiormente impiegate e/o più efficaci usate dalla classe. 2a Risposta aperta. Questa seconda stringa di attività si concentra sullo sviluppo delle strategie per fare induzioni, strategie fondamentali per apprendenti di una L2 o LS. Si tratta di strategie il cui obiettivo è di abituare gli studenti a tollerare l’incertezza e a sfruttare le conoscenze a disposizione sul tema e la situazione, il paratesto (ciò che correda il testo, per esempio foto, didascalie, titoli) e il cotesto (le parti di testo che vengono prima e dopo la parola incontrata), per poter giungere a una buona approssimazione del significato di una parola che non conoscono, senza necessariamente ricorrere al dizionario o all’aiuto dell’insegnante. Invitate gli studenti a svolgere l’attività e a sottolineare le parole che non conoscono, per poi affrontare il testo nella sua globalità a p. 12 della Sezione esercizi. 2b Risposta aperta. Iniziate una discussione a classe intera per esplicitare le strategie che gli studenti utilizzano maggiormente quando incontrano una parola che non conoscono. A questo punto potete proporre un’attività (tratta da www.learningpaths.org) per far riflettere su che cosa voglia dire indovinare il significato di parole sconosciute. Dite che questa attività si chiama La strategia di Sherlock Holmes. Se non conoscono il personaggio, potete spiegare che Sherlock Holmes è un detective, personaggio fittizio di numerosi romanzi gialli di Sir Arthur Conan Doyle e famoso per la sua capacità di usare la logica. Commentate insieme questa sua famosa citazione: “Una volta eliminato l’impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità”. Gli studenti dovranno provare ad applicare questa strategia per risolvere gli enigmi che incontrano in un testo quando non conoscono una o più parole. Specificate che scriverete una frase con una parola italiana misteriosa che dovranno cercare di indovinare usando la logica. Scrivete la frase Voglio comprare dei nuovi groceri (ovviamente la parola groceri non esiste in italiano). Chiedete agli studenti di lavorare in coppia e di fare ipotesi su che cosa siano questi groceri. Ciascuna coppia dovrà scrivere in una tabella come quella proposta qui a lato le proprie ipotesi o previsioni nella colonna di sinistra e le motivazioni di tali ipotesi (cioè i criteri che sta usando) nella colonna di destra.

Possibili ipotesi o previsioni

Ragioni o criteri di previsione



Quando le coppie hanno terminato, scrivete la frase [Voglio comprare dei nuovi groceri] per la cena di stasera e chiedete se le coppie vogliono cambiare o “aggiornare” le loro ipotesi o previsioni. Chiedete di aggiungerle eventualmente nella tabella. Procedete scrivendo la frase [Voglio comprare dei nuovi groceri per la cena di stasera.] Non voglio usare le mie tazze di porcellana. Chiedete alle coppie di fare ulteriori ipotesi e, se necessario, di “aggiustare” le loro ipotesi/previsioni e le loro motivazioni o criteri. Ora procedete specificando che quello che avevate in mente erano tazze di ceramica e che ovviamente la parola groceri era inventata. Fate riflettere sull’uso della strategia utilizzata e sulla sua utilità nell’apprendimento. 2c 1 In modo sbagliato, sfavorevole; la strategia di induzione è applicata alla lettura del cotesto successivo, che spiega che i padroni di casa hanno sorpreso il ladro. 2 Tavola, asse; la strategia di induzione è applicata al significato della parola che viene delimitato dal materiale (di legno) e dal ricorso al disegno. 3 Attaccarsi, tenersi; la strategia di induzione è applicata al significato della parola che viene delimitato dal ricorso al disegno. 2d 1 Essere distratto/a; essere arrabbiato/a. 2 Mancanza di prudenza/attenzione; lasciare con fiducia a qualcuno, luogo in cui sono tenuti dei cani. 3 Scendere. 4 Inglese: ambulance, spagnolo: ambulancia; portoghese: ambulância; francese: ambulance; rumeno: ambulant‚a˘; albanese: ambulancë; ceco: ambulance; slovacco: ambulancie; polacco: ambulans; olandese: ambulance; tedesco: Ambulanz; danese: ambulance; norvegese: ambulanse; svedese: ambulans; finlandese: ambulanssi; turco: ambulans ecc. Specificate agli studenti che mentre nella strategia di Sherlock Holmes (es. 2b) hanno applicato sia le loro conoscenze del mondo che le loro conoscenze linguistiche, ora si concentreranno sull’applicazione delle conoscenze linguistiche che implicano sia leggere il cotesto linguistico (ciò che sta prima o dopo la parola o l’espressione sconosciuta) sia leggere la “forma” della parola per cercare di capire se è costituita da parti che già conoscono o se ricorda loro un’altra parola già conosciuta. Fate fare il lavoro in coppia e poi discutete in plenum sulle strategie utilizzate. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale 2e Risposta aperta. Fate riflettere su alcuni falsi amici partendo da alcune lingue materne degli studenti. Se la vostra classe è monolingue, fate in modo di procurarvi dei falsi amici alternativi nella lingua materna degli studenti, oppure, se si tratta di una lingua tipologicamente distante dall’italiano e gli studenti conoscono l’inglese, potete procurarvi altri falsi amici in inglese.

pp. 50-51 1a Risposta aperta. 1b Frasi 3, 6, 7, 8. 1c 3 C.E. Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana; 6 A. Camilleri, La mossa del cavallo; 7 M. Fois, Sempre caro; 8 L. Sciascia, Il giorno della civetta. 1d Risposta aperta. 2a Produzione libera.

2b 1 Testimone 1: un cliente come tanti, senza niente di speciale ; testimone 2: il cappotto marrone; testimone 3: un fucile a pompa. 2 Il racconto si svolge a Castel San Pietro, in primavera o estate. 3 Pietro Giaccalone è una delle due vittime. 2c Produzione libera. Soluzione possibile: A Castel San Pietro, sull’autostrada, nell’area di servizio Sillaro in direzione Imola-Bologna c’è stato un omicidio. Pietro Giaccalone è stato ucciso mentre si trovava sulla sua macchina. Era una persona come tante, aveva 42 anni ed era originario di Catania. Prima di essere ucciso, era entrato nell’area di servizio e aveva comprato tre panini e tre birre, probabilmente per sé e per altre due persone. Poi era uscito ed era salito su una macchina parcheggiata vicino a una cabina del telefono. Nella macchina c’era un’altra persona che ascoltava la radio ad alto volume. Alla macchina si è avvicinato un terzo uomo alto, con il naso a becco, una coda di capelli e un cappotto marrone. L’uomo aveva un fucile e ha sparato due colpi al parabrezza uccidendo Pietro Giaccalone e la seconda persona nella macchina.

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Io vorrei andare in Sardegna, ma...

pp. 52-53 1 Risposta aperta. Svolgete l’attività con la tecnica del brainstorming fissando alla lavagna il lessico di base per parlare delle vacanze (modalità di sistemazione, mezzi di trasporto, stagioni ecc.). 2 Risposta aperta. 3 Risposta aperta. Potete svolgere l’attività come gara a coppie o in piccoli gruppi utilizzando la cartina all’interno della pagina di copertina. Soluzione: Elba: isola di fronte alla Toscana, costa ovest dell’Italia; Gran Sasso: montagna del Centro Italia, in Abruzzo, vicino a L’Aquila; Sardegna: grande isola nel Mar Tirreno, a ovest della penisola italiana; Appennino: catena montuosa che attraversa l’Italia da Nord a Sud (dalla Liguria alla Calabria); Dolomiti: montagne nel Nord-Est dell’Italia, fra Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia; Sicilia: grande isola di fronte all’estremità ovest della Calabria, nel Sud Italia; Eolie: piccole isole a nord della Sicilia; Gran Paradiso: Parco Nazionale a nord-ovest dell’Italia, tra Piemonte e Valle d’Aosta. 4 Risposta aperta. 1 Lombardia; 2 Valle d’Aosta; 3 Friuli Venezia Giulia; 4 Piemonte; 5 Trentino-Alto Adige; 6 Liguria; 7 Campania; 8 Lazio; 9 Toscana; 10 Calabria; 11 Basilicata; 12 Sicilia; 13 Sardegna; 14 Umbria; 15 Marche; 16 Veneto; 17 Abruzzo; 18 Molise; 19 Puglia; 20 Emilia-Romagna.

un sacco di cose (bicicletta, cavallo, camminate in montagna); paesaggio vario; è vicina. Svantaggi Sardegna: fa caldo, il viaggio è lungo e complicato (treno, traghetto, treno); isola d’Elba: campeggio un po’ caro. Confronto tra culture: Risposta aperta. Ferragosto tradizionalmente rappresenta per gli italiani un momento di festa e di vacanza. In realtà negli ultimi anni la situazione è in parte cambiata, sia per la difficile congiuntura economica, sia per la tendenza a scaglionare le vacanze in diversi periodi dell’anno. In ogni caso la settimana di Ferragosto rimane quella in cui è maggiore l’affollamento nelle località turistiche; inoltre in tutta l’Italia vi sono feste tradizionali, alcune molto conosciute come il Palio di Siena (16 agosto), la processione dei Candelieri a Sassari (14 agosto) o la festa di San Rocco che si celebra in moltissime località italiane. Per favorire la comprensione, chiarite alcuni termini del testo legati all’espressione della religiosità (processione, pellegrinaggio, santuario); utilizzate internet per attività di esplorazione e approfondimento. 2a Risposta aperta. 2b Produzione libera. 2c 1 Salina; 2 Alicudi e Filicudi; 3 Vulcano; 4 Panarea; 5 Stromboli; 6 Lipari. 2d Risposta aperta. 2e Bello: fantastico, imperdibile, affascinante, impagabile, stupendo, indimenticabile, meraviglioso, eccezionale; brutto: Soluzioni possibili: orribile, orrendo, mostruoso, terribile, sgradevole, disgustoso, schifoso.

pp. 58-62 pp. 54-57

Per capire 1a Risposta aperta. 1b 1 F, solo per dieci giorni; 2 V; 3 V; 4 F, Ivo non ama la bicicletta; 5 F, anche lei pensa che sia faticoso e che in Sardegna faccia troppo caldo; 6 F, è appena tornata dall’isola d’Elba; 7 F, c’è stata diverse volte quando era piccola; 8 V. 1c Vantaggi Sardegna: mare splendido, un sacco di cose da vedere, uno splendido percorso in bicicletta nella penisola del Sinis; isola d’Elba: si possono fare

Lessico 1a 1 Attività e svaghi (terme, sport, specialità gastronomiche, cultura, natura e arte). 2 In Valle d’Aosta (sul ghiacciaio Plateau Rosa). 3 Nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. 4 Nel Centro e Sud Italia. 5 Orsi, lupi e camosci. 6 Nel Parco Nazionale d’Abruzzo. Si segnala che a questo testo è collegata una parte della sezione Strategie (p. 73) sul tema delle diverse modalità di lettura. 1b Equitazione = andare a cavallo; trekking = fare trekking, camminare sui sentieri; bicicletta = andare © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale in bicicletta; golf = giocare a golf; canoa = andare in canoa; sci (estivo) = sciare (d’estate); passeggiate = passeggiare; arrampicata = fare arrampicate, arrampicare; escursioni (guidate) = fare escursioni, camminare (con una guida); trekking a cavallo = fare escursioni a cavallo; rafting = fare rafting, discendere i torrenti/fiumi con i gommoni; kayak = fare kayak, andare in kayak. 1c 1 cima; 2 pista; 3 ghiacciaio; 4 sentiero; 5 fiume; 6 torrente; 7 cascata; 8 pineta; 9 valle. 2

4a Per indicare qualcosa di piccolo e/o carino. Ristorantino, spiaggette. 4b 1 cenetta; 2 vestitino; 3 viaggetto; 4 paesino; 5 seratina; 6 casetta. 5a Frasi: 1 che non si può dimenticare; 2 che si può vedere. Regola: che si può…; -are; -ere. Aggettivi: 1 imperdibile = che non si può perdere; 2 impagabile = che non si può pagare (non si può comprare); 3 raggiungibile = che si può raggiungere; 4 incredibile = che non si può credere. 5b 1 è visitabile; 2 sono immangiabili; 3 era illeggibile; 4 è riparabile; 5 è smontabile; 6 è imbattibile.

porto

pp. 63-68

sentiero

Grammatica tenda

1a Vorrei, Potrebbe. spiaggetta

caletta baia

ombrellone scogli

3a 1 b, Nord Africa; 2 d, Gran Bretagna; 3 c, Turchia; 4 a, Austria. 3b 1 F, con il purè di patate; 2 V; 3 F, è anche un piatto tipico siciliano; 4 V; 5 F, è un formaggio italiano; 6 V; 7 V; 8 F, perché c’è lo zafferano. 3c Cotoletta: impanata, fritta; patate: bollite, fritte, insipide; cous cous: saporito, piccante, dolce, speziato, delicato; gorgonzola: saporito, dolce, cremoso; radicchio: amarognolo; risotto: speziato, giallo; vino: bianco, rosso, secco, mosso, frizzante. 3d 1 d; 2 a; 3 f; 4 h; 5 c; 6 e; 7 g; 8 b. Soluzione possibile: alla griglia: carne, verdure; arrosto: carne, pollo, patate; gratinato: verdure; al vapore: verdure; stufato: carne, legumi; fritto: patate, pesce; impanato: carne, pesce; bollito: carne, pesce, verdure. 3e Gioco. Vedi Appendice p. 157. Dividete la classe in gruppi di quattro, se possibile di nazionalità diversa. Spiegate che devono pensare a qualcosa che si fa o non si fa con ciascuno dei 10 elementi dell’elenco; per aiutarli potete dare un esempio (fuorviante) sul primo: “Nel cappuccio non si mette lo zucchero”.

1b Tabella: Dovremmo andar via all’inizio di settembre: incertezza/ipotesi. Sì, l’idea sarebbe quella: incertezza/ipotesi. Io vorrei andare in Sardegna: desiderio. Se fosse per lui, andrebbe di nuovo dai suoi: incertezza/ipotesi. Forse dovreste pensare a un posto dove fare delle gite brevi: suggerimento/ consiglio. Potresti chiamarla e farti dare l’indirizzo del posto: suggerimento/consiglio. Senti, dovrei avere il suo numero da qualche parte: incertezza/ ipotesi. Potresti darmelo, per cortesia?: richiesta cortese. 1c 1 f; 2 a; 3 e; 4 d; 5 b; 6 c. 1d Tabella: -are (portare): io port-er-ei, tu port-eresti, lui/lei/Lei port-er-ebbe, noi port-er-emmo, voi port-er-este, loro port-er-ebbero; -ere (prendere): io prend-er-ei, tu prend-er-esti, lui/lei/Lei prend-erebbe, noi prend-er-emmo, voi prend-er-este, loro prend-er-ebbero; -ire (partire): io part-ir-ei, tu part-ir-esti, lui/lei/Lei part-ir-ebbe, noi part-ir-emmo, voi part-ir-este, loro part-ir-ebbero. 1e Andrebbe, dovremmo, dovrei, vorrei, viaggerei, andrei. I verbi irregolari sono andare, dovere e volere. Regola: futuro. 2a 1 visiterei; 2 salirei; 3 passeggerei; 4 farei; 5 conoscerei; 6 riuscirei; 7 verrebbero. 2b Produzione libera. 2c Produzione libera. 3a Forme verbali: 1 imperativo; 2 imperativo; 3 condizionale presente; 4 condizionale presente. Regola: imperativo, condizionale, dovere, potere, meno. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale 3b 1 dovreste/potreste fare; 2 potresti/dovresti andare; 3 Dovresti/Potresti invitare; 4 dovrebbe chiedere; 5 Dovreste/Potreste andare; 6 dovreste/potreste noleggiare. 3c Risposta aperta. Soluzione possibile: 1 Io comprerei qualcosa di già pronto. 2 Potresti andare a casa sua. 3 Se fossi in te, cercherei qualcuno con cui giocare a pallavolo. 4 Al tuo posto andrei in farmacia a chiedere una pomata. 5 Io mi siederei vicino al lui e gli chiederei che cosa sta studiando. 6 Dovresti mettere i pantaloni lunghi. 7 Dovresti correre. 8 Io le proporrei di andare al cinema. 4a a il risotto, i cannoli, -, la torta. b Una quantità, una parte. c Con il genere e il numero del nome a cui si riferisce il pronome ne. d Perché con la parola tutto si usa il pronome diretto. e No, perché quando uso il pronome ne, devo specificare la quantità (per esempio una fetta, un po’). 4b Risposta aperta. Soluzione possibile: 1 Ne bevo tre. 2 Ne ho fatti dieci. 3 Ne ho provati sei. 4 Ne ho visitate poche. 5 Ne ho molti. 6 Ne servono cinque. 7 Ne ho fatti parecchi. 4c 1 ne; 2 la; 3 li; 4 Ne; 5 lo; 6 ne; 7 ne; 8 la. 5a 1 Di andare in Liguria. 2 Del libro. 5b 1 Non sono sicura di poter finire il lavoro per domani. 2 Non so nulla dell’ultimo film di Rubini / del fatto che è uscito l’ultimo film di Rubini. 3 Non ho ancora parlato di andare al mare. 4 Ho sentito parlare del fatto che c’è una festa. 5 Non ho il coraggio di tuffarmi da questo scoglio. 6 Dubito che ci sarà bel tempo. 7 Non ho bisogno della bicicletta. 5c 1 Non la conosco molto bene. 2 Non ne ho voglia. 3 Ne volete bere un altro? 4 Lo capisco un po’, ma non lo parlo. 5 In questo ristorante li cucinano molto bene. 6 Ne ha parlato per ore. 7 Le ho viste tutte. 8 Stasera ne ho bisogno. 9 Per fare la pasta alla carbonara per quattro persone ne servono quattro. 10 Cercano uno spagnolo per una traduzione, ma io non ne conosco nessuno. 11 Devo comprare del cioccolato, ne ho bisogno per fare la torta. 12 Ho fatto le lasagne al pesto, ne lascio una porzione a Luca per stasera. 6a L’aggettivo quello varia secondo le forme dell’articolo determinativo che accompagna il nome (il borsone → quel borsone, l’armadio → quell’armadio, lo zio → quello zio). Il pronome quello ha 4 forme: quello/quelli (maschile singolare/plurale ), quella/quelle (femminile singolare/plurale). 6b quel, quello, quella, quell’, quei, quegli, quelle.

6c 1 ■ Sto cercando quella valigia che ci ha regalato tua sorella, sai dov’è? ● Quale? ■ Quella rossa. ● Dev’essere in quel guardaroba. 2 ■ Sto cercando quel beauty-case che ci ha regalato tua sorella, sai dov’è? ● Quale? ■ Quello di pelle. ● Dev’essere in quelle valigie. 3 ■ Sto cercando quei materassini che ci ha regalato tua sorella, sai dove sono? ● Quali? ■ Quelli di gomma. ● Devono essere su quegli scaffali. 4 ■ Sto cercando quegli stivali che ci ha regalato tua sorella, sai dove sono? ● Quali? ■ Quelli da pioggia. ● Devono essere in quella scarpiera. 5 ■ Sto cercando quello specchio che ci ha regalato tua sorella, sai dov’è? ● Quale? ■ Quello con la cornice d’argento. ● Dev’essere in quel cassetto. 6 ■ Sto cercando quell’ombrellone che ci ha regalato tua sorella, sai dov’è? ● Quale? ■ Quello a strisce gialle e nere. ● Dev’essere in quello scatolone. 7a prima, articolo determinativo. 7b 1 belle; 2 bell’; 3 bello; 4 bei; 5 bella, begli; 6 bel; 7 bella, begli.

p. 69

Pronuncia Gli esercizi 1a e 1b hanno l’obiettivo di evidenziare il legame tra fonetica, ortografia e grammatica, mettendo a fuoco le differenze e le analogie (radice, desinenze) tra condizionale e futuro. In particolare, fate notare che la prima persona plurale differisce soltanto per la doppia consonante /m/ la quale modifica però anche la realizzazione della vocale precedente (dalla -e chiusa di /-emo/  [emo], alla -e aperta di /-emmo/  [emmo]. Questa differenza può aiutare gli studenti a percepire la maggiore tensione nella pronuncia della consonante doppia. 1a Tabella: futuro: 1, 5, 6, 8; condizionale: 2, 3, 4, 7. 1b Gioco. Il gioco è utile per rinforzare, dopo la fase di discriminazione, la corretta pronuncia della desinenza della prima persona plurale del verbo al condizionale, evidenziando anche il diverso valore dei due verbi (certezza vs incertezza). Preparate un foglio con un grande punto di domanda da un lato e un grande punto esclamativo dall’altro, quindi dividete gli studenti in due squadre. Gli studenti giocano a turno e tirano dapprima un dado per avere l’indicazione della persona (come nel Dado dei verbi, vedi es. 3g p. 40); poi, quando mostrate il punto di domanda, lo studente deve dire un verbo al condizionale, © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale quando invece mostrate il punto esclamativo, lo studente deve dire un verbo al futuro. I verbi possono essere usati solo una volta e la pronuncia deve essere corretta, altrimenti lo studente viene squalificato. Vince la squadra che arriva alla fine del gioco con più studenti. In alternativa, se avete a disposizione alcune carte che raffigurano delle azioni, potete mostrarle unitamente al foglio, in modo che gli studenti debbano ricordare anche il verbo. 2a Il percorso 2 ha l’obiettivo di completare la funzione comunicativa esplorata nei percorsi grammaticali (dare consigli). Le reazioni dell’interlocutore sono caratterizzate sia dall’uso di particolari espressioni (vedi es. 2b) sia dalle intonazioni. Fate osservare agli studenti che l’intonazione piana di “Potrebbe essere una buona idea” e “Si può fare” mostra interesse, ma non entusiasmo, come invece esprime l’enfasi dell’ultima esclamazione (“Questa sì che è un’ottima idea!”). Dalla seconda risposta potrebbero emergere i diversi significati di “Ma figurati!” (incredulità, negazione cortese), anch’essi legati a specifici contesti e intonazioni: qui la curva discendente esprime il rifiuto. Tabella: 1 interesse; 2 rifiuto; 3 interesse; 4 esitazione; 5 entusiasmo. 2b Reazioni ai consigli: Eh, potrebbe essere una buona idea. Ma figurati! E dove li prendo i soldi? Sì, si può fare, lei legge molto. Mah, non è un regalo un po’… scontato? Questa sì che è un’ottima idea, le piacerà di sicuro! Ascolto e ripetizione. 2c Produzione libera. Soluzione possibile: Studente A: Potresti fare l’autostop. Studente B: Ma figurati! Se volete, a conclusione del percorso potete riproporre una situazione analoga senza fornire suggerimenti (per esempio Hai perso l’aereo e l’amico che ti ha accompagnato cerca di darti qualche consiglio). Per una buona riuscita dell’attività utilizzate i suggerimenti riportati nella Presentazione del corso, p. 10.

p. 70

cartoncini e proporre una scelta casuale; se nella prima parte avete approfondito il tema della geografia italiana e delle mete turistiche, potete vincolare l’attività alla scelta di alcune mete in Italia; diversamente lasciateli liberi di mettere in gioco le loro personali conoscenze. Ricordate agli studenti di sforzarsi di entrare nel personaggio (vedi Presentazione del corso, p. 10) e di utilizzare le intonazioni legate all’accettare o rifiutare consigli su cui hanno lavorato nella sezione Pronuncia a p. 69. 2 Produzione libera. Prima del role-play, raccogliete con un brainstorming alla lavagna (oppure fate individuare con un lavoro in piccoli gruppi) i pro e i contro della vacanza al mare e in montagna. Create i gruppi possibilmente con una tecnica di abbinamento che li rimandi al tema della geografia italiana, per esempio abbinando località di mare (oppure montagne, isole ecc.) alle regioni. Cercate poi di mettere gli studenti nel contesto di una coppia che deve fare questa scelta; ricordate che devono arrivare a una decisione comune. 3 Produzione libera. Spiegate agli studenti che devono cercare di capire dagli ingredienti che hanno pescato quale può essere il piatto italiano che ne prevede l’utilizzo, ma che possono anche immaginare ricette diverse dall’originale. È ammessa l’aggiunta di condimenti vari (olio, aceto, erbe, spezie ecc.). Ricette tipiche italiane: pasta al pesto (+ carta “pasta”); vitello tonnato (+ carta “carne”); pasta all’amatriciana (+ carta “pasta”); pesce (spada) alla siciliana (+ carta “pesce”); ribollita toscana (+ carta “pane”); frittelle dolci (+ carta “zucchero”); risotto di zucca (+ carta “riso”); pollo alla cacciatora (+ carta “pollo”); la carta “insalata” è un distrattore. 4 Produzione libera. Chiedete agli studenti, facendo riferimento come esempio al testo sulle isole Eolie di p. 56, di pensare ai luoghi (monumenti, musei, chiese ecc.) e alle attività (escursioni, divertimenti, locali ecc.) che potrebbero essere interessanti per un turista della loro età.

Produzione libera 1 Produzione libera. Questa attività serve a reimpiegare la funzione “dare consigli” (e di converso “accettare/rifiutare consigli”). Potete lasciare la scelta del profilo agli studenti oppure fotocopiare i profili su dei

p. 71

Portfolio Per l’utilizzo di questa sezione vedi Presentazione del corso, p. 7. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale pp. 72-73 Strategie Leggere

Le strategie messe a fuoco in queste pagine hanno l’obiettivo di migliorare la comprensione scritta, portando lo studente a riflettere sulle caratteristiche dei testi e sulle diverse modalità di lettura. 1 Risposta aperta. Il confronto con i compagni, guidato dalle domande, dovrebbe portare gli studenti a prendere consapevolezza dei diversi elementi in gioco nell’attività di lettura. Chiedete di riflettere innanzitutto sulla lettura nella loro madrelingua per renderli consapevoli del fatto che già utilizzano diverse modalità di lettura (per esempio scorrendo le pagine quando cercano una precisa informazione, in modo non lineare quando esplorano una pagina web), che la loro comprensione è molto influenzata dalle conoscenze che già hanno di un argomento specifico e che la non comprensione di alcune parole non pregiudica la loro comprensione del testo. Portate la loro attenzione sul ruolo della lettura orientativa (vedi sotto l’es. 2a) e degli elementi del paratesto per inquadrare l’argomento e il tipo di testo, grazie ai quali attivare la capacità di prevedere, almeno in parte, ciò che leggeranno. Aiutateli a fare un parallelo con la lingua che stanno imparando, evidenziando l’importanza della comprensione globale e la necessità di non leggere parola per parola (vedi anche Unità 1, sezione Strategie, Indovinare il significato di parole sconosciute, p. 49) perché il senso di un testo si costruisce mettendo in relazione tutte le sue parti. 2a Prima di svolgere l’esercizio, mettete a fuoco con gli studenti le quattro diverse modalità di lettura portando qualche esempio di testi che leggono nella loro lingua (per esempio lettura orientativa: la trama di un romanzo per capire di che cosa parla; lettura selettiva: il regolamento della biblioteca per sapere quali sono gli orari di apertura; lettura estensiva: un romanzo; lettura intensiva: il libro di storia). Soluzione: 1 b; 2 d; 3 a; 4 c. 2b Questa attività induce gli studenti a riflettere sul fatto che anche gli stessi testi possono essere letti in modo diverso a seconda dei propri obiettivi. L’intento è di far capire, come viene poi spiegato nel riquadro Tipi di lettura e compiti, che anche imparando una lingua straniera è importante utilizzare diverse modalità di lettura e che spesso queste modalità sono suggerite dalle attività che devono svolgere sul testo. Quando lavorano sulla

comprensione scritta, dunque, l’obiettivo non è capire tutto, ma riuscire a completare l’attività mettendo in azione delle strategie di lettura e comprensione efficaci. 1 a lettura selettiva, b lettura orientativa/estensiva; 2 a lettura selettiva, b lettura orientativa; 3 a lettura selettiva, b lettura intensiva; 4 a lettura orientativa, b lettura intensiva. 3 In questo esercizio viene ripreso e applicato il concetto introdotto nell’es. 2b. Fate insieme una riflessione sull’esempio fornito (Vado alle Eolie) e poi chiedete agli studenti di riflettere da soli almeno su un altro testo. Non è importante che diano le “risposte giuste”, ma che riflettano sulle strategie che utilizzano per svolgere gli esercizi (e quindi per leggere). Soluzione possibile: Vacanze ad alta quota: 1a Scopo: cercare alcune informazioni specifiche; strategie: cercare nel testo parole con significato simile o della stessa famiglia semantica (estivo, fiumi, orso ecc.). 1b Scopo: trovare e imparare i nomi degli sport che si possono fare; strategie: trovare le espressioni introdotte da “si può”, “si possono fare”. Festival dell’aquilone: 5a: Scopo: capire e mettere in relazione diverse parti di testo (titoli che riassumono i contenuti e i paragrafi che li descrivono); strategie: cercare informazioni e parole di significato analogo per stabilire corrispondenze. 4 Risposta aperta. L’esercizio ha l’obiettivo di portare l’attenzione dello studente su quello che già conosce dell’argomento per favorire la comprensione di parole sconosciute o strutture complesse (come per esempio recedere dal contratto, usufruire di un altro pacchetto, essere rimborsati). Fate riflettere gli studenti sulle caratteristiche di testi simili nella loro lingua (contratti, moduli, regolamenti) e chiedete che cosa fanno per capire questo genere di testi. Fate osservare che, di fronte a testi complessi o di registro burocratico, anche i parlanti madrelingua spesso “traducono” mentalmente in un linguaggio più semplice perché conoscono, almeno approssimativamente, ciò di cui si parla (per esempio so che, se non parto per un viaggio che ho prenotato, perdo la quota di iscrizione o parte di essa, so o immagino che, se il viaggio è annullato dagli organizzatori, posso invece avere un rimborso o fare un altro viaggio). Per favorire la comprensione è quindi importante imparare a interrogare il testo partendo dalle conoscenze pregresse. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale 5 Risposta aperta. Diverse domande potrebbero essere aggiunte per sollecitare una riflessione sul proprio modo di leggere e sulle proprie difficoltà: Ho capito il testo? (bene/abbastanza/poco); Come ho letto il testo? (quante volte, dall’inizio alla fine, una volta più velocemente, parola per parola ecc.); Che cosa ho trovato più difficile e come ho affrontato queste difficoltà? (sottolineando, usando il dizionario, confrontando parti di testo ecc.).

pp. 74-75 1a Le parole della canzone sono le parole di un senzatetto che vive e dorme in piazza e descrive la sua vita, le persone e gli animali che incontra. Lucio Dalla era un cantante di Bologna e per questo di solito immaginiamo che la canzone si riferisca a questa città, dove la piazza principale, riportata

nella fotografia, in realtà si chiama Piazza Maggiore (“piazza Grande” è un nome comune nelle città del Nord, per esempio Pavia, Modena). Probabilmente il titolo vuole evocare qualsiasi piazza, come luogo d’incontro che appartiene a tutti. 1b Risposta aperta. Soluzione possibile: Ci sono fontane, chiese, palazzi, bar, ristoranti, mercati, processioni, concerti, manifestazioni folcloristiche. 2a Oggi le piazze sono principalmente un luogo d’incontro; nella cultura greca e romana erano luoghi riservati al mercato o alla politica; nel Medioevo avevano funzioni istituzionali, commerciali o religiose; nel Rinascimento erano capolavori architettonici con grande attenzione per la prospettiva. 2b Produzione libera. Parole utili: piccola, grande, assolata, in penombra, moderna, antica, piena di negozi, davanti a una chiesa, deserta, piena di turisti, concerto, processione, sbandieratori, bancarelle. Vedi anche le soluzioni dell’es. 1b del Dossier cultura.

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03 Su dai, usciamo! pp. 76-77 1 Risposta aperta. 2 Risposta aperta. Si tratta di affermazioni provocatorie su alcuni aspetti legati all’uso dei social network e di dispositivi tecnologici. Potete scrivere alla lavagna alcune affermazioni e chiedere alla classe che cosa ne pensa, oppure chiedere agli studenti di scegliere quella in cui si riconoscono di più e di motivarne il perché. Questo primo scambio di opinioni vi può servire anche a raccogliere indicazioni sulla capacità d’uso del congiuntivo da parte degli studenti, argomento che verrà focalizzato nella sezione Grammatica. 3 Risposta aperta. Discutete in plenum su quali siano le frasi più vicine al modo di intendere il divertimento per gli studenti, quindi dividete gli studenti a coppie e chiedete di dire che cosa significhi per loro divertirsi e di spiegare perché. 4 Risposta aperta. Con questo esercizio, accompagnato da disegni, potete far emergere il lessico relativo ai luoghi e alle attività del tempo libero che gli studenti già conoscono. L’esercizio può essere fatto in plenum, con uno spidergram, oppure a coppie/in gruppo, come prosecuzione del lavoro avviato nell’attività 3. Il tema del divertimento sarà ripreso e approfondito in Divertimenti della sezione Lessico, alle pp. 82-83.

pp. 78-81

Per capire 1a Risposta aperta. 1b 1 Il concetto di tempo libero è nato nel secondo dopoguerra; 2 Prima dell’avvento dei social network, avere tempo libero significava avere del tempo durante la giornata, le feste o nel fine settimana, nel quale si era liberi da impegni di lavoro; 3 La possibilità di collegarsi alla rete attraverso le applicazioni di tablet e smartphone ha facilitato l’uso dei social network; 4 Con i social network il tempo libero non è più distinto dal tempo del lavoro, ma è mescolato. Il tempo libero non è più il tempo del relax e del riposo senza

pensieri, al contrario è diventato il tempo della costruzione dell’identità e della narrazione di se stessi. Il tempo libero si è atomizzato, si è disperso nel tempo (nel corso della giornata) e nello spazio (in diversi luoghi); 5 Il giornalista ha un’opinione positiva dei social network. La sua opinione è espressa nelle righe 49-55 (“davvero interessante” e “aumenterà le possibilità di relazionarsi”); 6 Risposta aperta. Potete sfruttare questo testo per lavorare su due strategie legate all’uso del dizionario (pp. 96-97): la ricerca del significato di gruppi di parole (es. 2d) e la ricerca del significato di parole sconosciute (es. 3a). 1c 1 b; 2 d; 3 h; 4 f; 5 a; 6 g; 7 i; 8 l; 9 e; 10 c. 1d 1 nonostante; 2 specie; 3 per quanto; 4 oramai; 5 viceversa/ma; 6 bensì; 7 ovunque; 8 davvero. 1e Risposta aperta. Notate il fatto che in Italia si trascorrono di media 2,5 ore al giorno sui social network, più della media mondiale e più che negli Stati Uniti. 1f Risposta aperta. 2a Risposta aperta. 2b 1 c; 2 b, perché per Giovanni la partita è più importante del compleanno di Marta; 3 a; 4 c; 5 a. Potete anche chiedere di capire la sequenza di proposte avanzate da Giovanni: prima vedere la partita a casa con Anna e poi uscire, poi invitare gli amici a vedere insieme la partita, per arrivare al compromesso finale di andare a vedere la partita a una festa all’aperto e festeggiare lì Marta. 2c Risposta aperta. Soluzione possibile: Nel dialogo Anna decide di accettare la proposta di Giovanni di incontrarsi con gli amici alla festa della birra, di guardare con loro la partita su un maxi-schermo e quindi di festeggiare il compleanno di Marta. Confronto tra culture: Risposta aperta. Fate emergere attraverso domande stimolo (come per esempio Quanti italiani giocano a calcio? Quali sono le squadre di calcio più amate? Gli italiani sono sportivi? Che campioni italiani conoscete?) altre conoscenze sul calcio e sullo sport in Italia. Partendo dalle domande stimolo proposte a p. 81, impostate quindi la discussione in plenum oppure a gruppi. Ecco alcune informazioni sul calcio in Italia. Il calcio è lo sport nazionale: è lo sport più diffuso e il gioco preferito degli italiani, ma anche lo sport di cui si parla sempre (al bar, in TV, alla radio, sui giornali – © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale «La Gazzetta dello Sport» è un quotidiano solo sportivo). In realtà, il “calcio parlato”, più che il “calcio giocato”, è lo sport nazionale d’Italia. Uno degli appuntamenti fissi degli appassionati di calcio è la trasmissione televisiva La domenica sportiva. Una vera e propria febbre da calcio prende gli italiani una volta ogni quattro anni, quando si giocano i Campionati Mondiali di Calcio. Nell’anno dei Mondiali la Nazionale diviene il centro dell’attenzione di tutti gli appassionati di calcio (ma anche dei non appassionati), che seguono le partite e riscoprono un sentimento di orgoglio nazionale che li porta anche a tirar fuori le bandiere tricolori e a prepararsi a festeggiare nelle strade ogni vittoria degli Azzurri. Le più importanti e antiche squadre di calcio di serie A sono: a Milano, l’Inter e il Milan; a Torino, la Juventus e il Torino; a Roma, la Lazio e la Roma; a Genova, la Sampdoria e il Genoa. Accanto a queste squadre ci sono altre squadre importanti, come il Napoli e la Fiorentina, che hanno un gran numero di tifosi appassionati. Le squadre di serie A, oltre ad avere i nomi ufficiali che abbiamo visto, sono spesso chiamate con soprannomi che derivano dai colori delle loro maglie. Per esempio, i giocatori della Fiorentina vengono chiamati anche “i Viola”, quelli del Milan “i Rossoneri”, quelli dell’Inter “i Nerazzurri” e quelli della Roma “i Giallorossi”. Un fenomeno strettamente connesso al calcio è quello della tifoseria e della violenza negli stadi. I tifosi più estremi si chiamano ultras (o più correttamente ultrà); a volte il nome viene attribuito anche in base al posto che occupano allo stadio (per esempio curva nord o sud perché occupano l’insieme dei posti collocati dietro le porte). Gli ultras sono quindi gruppi di persone il cui impegno nel sostenere la propria squadra è quotidiano e trova il suo culmine durante le partite. Si rimanda anche al film di R. Tognazzi del 1991 Ultrà, che segue un gruppo di tifosi romanisti che si reca a Torino per vedere la partita Juventus-Roma. Per informazioni aggiornate su altri sport italiani si metta in un motore di ricerca come Google la stringa “gli italiani e lo sport”.

pp. 82-85

Lessico 1a Risposta aperta. 1b Mark e Leopold: Festa dello Sport / Musica / Tour culturale-enogastronomico / Maratona del 2 giugno; Giulio e Silvia: Musica / Fotografia / Arte / Tour culturale / Museo d’arte islamica / Festa dello Sport; Carla, Ilaria e Martina: Maratona del 2 giugno / Cinema all’aperto / Inaugurazione discoteca / Fotografia. 1c Alcune parole riguardano più di un campo lessicale. Nomi cinema: commedia, documentario, regista,

trama, proiezione; nomi musica: album, volume, concerto, canzone; nomi sport: tifosi, squadra, campionato, stadio, ginnastica; aggettivi cinema: drammatico, comico, appassionante, divertente, violento, gratuito, multietnico; aggettivi musica: moderna, classica, appassionante, divertente, multietnico, gratuito; aggettivi sport: appassionante, divertente, violento, gratuito; verbi cinema: premiare, girare; verbi musica: ballare, ascoltare, suonare, cantare; verbi sport: tifare, ballare, giocare, correre. Tra i rimandi alla Sezione esercizi è stata inserita anche una sequenza di esercizi di ripasso dei comparativi regolari (es. 8, p. 39) e di espansione dei comparativi irregolari e superlativo relativo e assoluto (es. 9 e 10, pp. 39-40) che fa riferimento alla condizione giovanile e al rapporto dei giovani con i divertimenti. 2a Completamento: 1 Non posso perderla, dai!; 2 Troppo bello!; 3 non me ne frega niente!; 4 Ma come no!; 5 mi piacerebbe molto andarci; 6 Su dai, usciamo!; 7 ascolta; 8 ti sto solo chiedendo; 9 Dai!; 10 Guarda, sono sicuro che piacerà anche a te. Alcune frasi possono avere più funzioni. Associazione: a 2, 5; b 6, 9; c 3; d 4; e 1, 5; f 7; g 8, 10. 2b Produzione libera. Distribuite a ciascuna coppia due diverse carte di ruolo che si trovano in Appendice, p. 160, dalle quali ogni studente potrà raccogliere indicazioni sulle proprie passioni. Poi chiedete agli studenti di utilizzare il calendario degli eventi di Palermo di p. 82 (o di cercare in internet la pagina degli spettacoli della città in cui vivono) per scegliere un evento e cercare di trovare un accordo con il compagno convincendolo a fare ciò che personalmente più si desidera. Proponete almeno tre turni, chiedendo a ogni coppia di passare le carte di ruolo già usate alla coppia sulla propria destra. Potete concludere l’attività facendo un sondaggio sui programmi serali organizzati dalla classe, che potrebbe poi votare il programma migliore. 3a 1 XX; 2 Ke; 3 mex; 4 Nn; 5 x; 6 xké; 7 risp; 8 6; 9 sl; 10 sn; 11 TVTB. 3b 1 g; 2 d; 3 f; 4 e; 5 b; 6 c; 7 a. 3c Risposta aperta. Potete concludere (o al contrario iniziare) la sequenza di attività sulla lingua dei giovani di p. 85 facendo ascoltare due interviste a due giovani ragazze e a un linguista sull’uso del linguaggio giovanile, es. 3a-b, p. 34, Sezione esercizi. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale pp. 86-91

Grammatica 1a Dopo il diploma: università: 64% (donne: 70%, uomini: 57%), mondo del lavoro: 34%. Dopo 4 anni dal diploma: occupati: 45,7%, in cerca di lavoro: 16,2%. Dopo 4 anni di università: laureati di I livello: 14%, abbandono: 9%. 1b Tabella: Università, Milena: Meglio continuare a studiare. Un diplomato non ha molte possibilità di trovare lavoro. Bisogna investire sulla formazione e specializzarsi per essere più competitivi nel mondo del lavoro. Università, Carla: I giovani hanno bisogno di una formazione universitaria. L’importante è scegliere il corso di laurea giusto, per evitare di arrivare alla fine del percorso di studi senza prospettive di lavoro. Lavoro, Silvia: La formazione universitaria non è indispensabile. Non tutti i giovani hanno la voglia e le possibilità economiche per continuare a studiare. Le aziende hanno bisogno di diplomati. Lavoro, Paolo: Dopo il diploma ci sono strade alternative all’università. Il famoso “pezzo di carta” non è più così utile per trovare lavoro. È meglio puntare su corsi di formazione professionale che preparano al mondo del lavoro, per esempio mancano gelatai, pasticceri. 1c Risposta aperta. 1d 1 sia, abbia; 2 sia, abbiano; 3 siano; 4 abbiano; 5 sia, sia, abbiano. 1e 1 b, d. 2 Opinione: penso che sia meglio continuare a studiare; credo che un diplomato non abbia molte possibilità di trovare lavoro; non credo che la formazione universitaria sia indispensabile; non penso che tutti i giovani abbiano la voglia e le possibilità economiche; io sono del parere che i nostri giovani abbiano bisogno di una formazione universitaria; credo abbiano la durata di un anno. Volontà e incertezza: non voglio che siano obbligati a mantenermi agli studi fino a 25 anni; mi sembra che la percentuale di disoccupazione dei laureati sia più alta di quella dei diplomati; a me pare che il famoso “pezzo di carta” non sia più così utile per trovare lavoro. 3 Il congiuntivo è usato solitamente nella frase secondaria. 1f Tabella: Paolo pensa: che io/tu/lui/lei/Lei: sia, abbia; che loro: siano, abbiano. 1g Soluzioni possibili: 1 Penso che sia meglio scegliere; 2 A me pare che gli ingegneri abbiano; 3 Ritengo che sia giusto scegliere; 4 Credo che Informatica e Marketing siano i corsi di laurea migliori; 5 Mi sembra che la facoltà più giusta sia; 6 Penso che le aziende abbiano sempre bisogno di interpreti.

1h Risposta aperta. 1i Risposta aperta. Distribuite a ogni coppia un mazzo di carte che fotocopierete (Appendice, p. 161) e ritaglierete. Si tratta di carte che pongono delle domande su temi legati all’unità. Invitate gli studenti a pescarne una alla volta e a esprimere le proprie opinioni, possibilmente usando le espressioni che richiedono il congiuntivo precedentemente esercitate nelle attività a p. 87. 2a 1 Me la daresti, te la porto; 2 Me ne fai, Te la faccio; 3 Ve l’hanno regalata, ce l’hanno portata. 2b Tabella: mi (a me): me lo, me la, me li, me le, me ne; ti (a te): te lo, te la, te li, te le, te ne; ci (a noi): ce lo, ce la, ce li, ce le, ce ne; vi (a voi): ve lo, ve la, ve li, ve le, ve ne. Domande: 1 Pronome indiretto + pronome diretto. Per esempio: Me la daresti? 2 I pronomi indiretti che finiscono in -i (come mi, ti) cambiano la desinenza in -e (me lo, te lo, ce lo, ve lo). 3 Con il participio passato si accorda il pronome diretto (per esempio E la statua? Me l’ha regalata Gianni). 2c 1 te lo; 2 ce l’; 3 te la; 4 ve la; 5 Me li; 6 ve le; 7 te li; 8 me le; 9 ce ne; 10 te ne; 11 Ve ne; 12 me lo. 2d 1 me l’; 2 te l’; 3 Me l’; 4 Me li; 5 me ne; 6 ve la/te la; 7 ce ne; 8 ve l’; 9 ce lo; 10 ce lo. 3a 1 Dei posti da frequentare per chi è giovane e vuole visitare Torino. 2 Il quadrilatero romano e il quartiere di San Salvario (un tempo i Murazzi). 3 Una passeggiata lungo il Po, costruita a fine Ottocento, dove in origine si praticava sport e si incontravano gli amici. 4 Al Doctor sax. 3b che; che; chi; chi; terza, singolare, chi. 3c 1 b, Chi; 2 d, che; 3 h, Chi; 4 f, che; 5 c, che; 6 g, che; 7 e, chi; 8 a, Chi. 1 Non si ottiene nulla senza fatica. 2 Chi brontola molto e sembra cattivo, in realtà non lo è. 3 È importante iniziare bene qualcosa per fare meno fatica dopo. 4 Impossibile chiedere a una persona di fare/dare cose al di fuori delle proprie capacità/ possibilità. 5 Il primo che accusa qualcuno di un’azione è quello che l’ha compiuta. 6 Non provocare chi potrebbe reagire in maniera imprevedibile. 7 Il Natale va passato rigorosamente in famiglia, la Pasqua, al contrario, cadendo sempre all’inizio della primavera, invoglia a uscire e a viaggiare. 8 Se si cerca bene qualcosa, lo si trova (la costanza premia; fare bene qualcosa dà dei risultati). Risposta aperta. 3d Risposta aperta. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale p. 92

pp. 93-94

Pronuncia

Produzione libera

Questa stringa di esercizi ha come obiettivo l’individuazione e la pratica di alcuni comuni segnali discorsivi utilizzati per iniziare, tenere viva e terminare una conversazione.

1 Produzione libera. Dite agli studenti che dovranno intervistarsi reciprocamente sul tempo libero, in particolare su alcuni fatti che possono aver segnato la loro crescita. In una prima fase del lavoro ciascuno leggerà le domande proposte e si preparerà all’intervista; in una seconda fase gli studenti si intervisteranno annotandosi le risposte del compagno, quindi si prepareranno a relazionare alla classe sulle preferenze dell’intervistato o su un paio di risposte che lo hanno maggiormente colpito. Potete proporre questa attività di Produzione libera da svolgere a coppie alla fine della sequenza di esercizi su Divertimenti della sezione Lessico, p. 83.

1a a Iniziare un discorso: Allora?; b Confermare l’attenzione: Eh!, Mh!, Ah!, Ho capito; c Segnalare sorpresa: Noooo!, Ma dai!, Ah!; d Confermare l’accordo: Eh!, Assolutamente!; e Attirare l’attenzione: Senti un po’!, Guarda; f Tenere viva l’attenzione: no?, guarda; g Segnalare la fine del discorso: Comunque. 1b Risposta aperta. Questa traccia riprende il dialogo che gli studenti hanno ascoltato nell’esercizio precedente. Invitate gli studenti a lavorare in coppia, a riascoltare il dialogo facendo particolare attenzione all’intonazione con cui vengono pronunciati i segnali discorsivi e poi a ripeterlo interpretandolo in maniera espressiva. Se lo ritenete, potete chiedere a una coppia di drammatizzarlo davanti alla classe. 1c 1 b; 2 a. Questo esercizio serve a sensibilizzare gli studenti al fatto che in un discorso uno stesso segnale (come per esempio Ma dai), a seconda dell’intonazione con cui viene pronunciato, può svolgere diverse funzioni discorsive. 1d 1 d; 2 f; 3 a; 4 b; 5 c; 6 e. Anche in questo esercizio, come nel precedente, lo studente ascolterà coppie di frasi in cui lo stesso segnale discorsivo pronunciato con un’intonazione diversa assume una funzione discorsiva differente. Nella fase della ripetizione invitate gli studenti a essere teatrali esagerando l’espressività dei segnali discorsivi. La parte di pronuncia e ortografia della Sezione esercizi presenta tre attività di ripasso focalizzate sull’individuazione, la discriminazione e l’ortografia di consonanti geminate che rappresentano generalmente una difficoltà caratteristica della lingua italiana. La geminazione crea in italiano coppie minime (per esempio nono/nonno; caro/ carro) che si distinguono, appunto, per la lunghezza del suono consonantico: [nɔno] / [nɔn:o] - [ka:ro] / [kar:o].

2 Produzione libera. L’obiettivo di questa attività è quello di esprimere opinioni e quindi di utilizzare liberamente espressioni che richiedono il congiuntivo, messo a fuoco nella sezione Grammatica, alle pp. 86-87. Potete proporre l’attività in modo più o meno strutturato, usando o meno le carte di ruolo che ci sono in Appendice, p. 161. Nel caso in cui abbiate poco tempo a disposizione, chiedete semplicemente agli studenti di leggere i fumetti dei personaggi che si incontrano dalla fiorista e di pensare con quale di queste affermazioni si trovano maggiormente d’accordo, quindi formate gruppi di quattro persone che hanno idee diverse sui giovani d’oggi e invitateli a esprimere e argomentare il proprio punto di vista almeno per cinque-dieci minuti. Un’alternativa più strutturata per proporre l’attività prevede due fasi di lavoro. In un primo momento suddividete la classe in quattro gruppi (quello dei tolleranti, degli intolleranti, dei polemici e dei nostalgici). Gli studenti all’interno di ciascun gruppo riceveranno la stessa carta e discuteranno tra di loro per trovare argomenti a favore di quella posizione, preparandosi così a discutere. In un secondo momento formerete dei gruppi di quattro studenti ciascuno dei quali aveva una carta diversa e li inviterete a confrontarsi sostenendo le proprie opinioni con convinzione. Lasciate un tempo limite di 15 minuti. Alla fine potete chiedere se qualcuno di loro ha cambiato opinione e qual è stato lo studente più convincente. 3 Produzione libera. In preparazione a questa attività di interazione orale si consiglia di svolgere gli esercizi che forniscono un ampliamento lessicale sulla sfera semantica del © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale cinema (Sezione esercizi, es. 5a-b, pp. 36-37) e sulla funzione del convincere (sezione Lessico, p. 84). Dite agli studenti che interpreteranno tre amici che intendono andare insieme al cinema e che quindi dovranno scegliere un film comune da vedere. Lasciate 5 minuti di tempo a ciascuno per leggere le locandine e scegliere il film di proprio gradimento. Si tratta di 4 film che hanno come protagonisti i giovani e i loro problemi, la crescita, il rapporto con i genitori, la scuola e gli amici, il lavoro (solo il film La mafia uccide solo d’estate ha come tema la mafia vista attraverso gli occhi di un bambino che diventa adulto). Poi formate i gruppi con studenti che vogliono vedere film diversi e invitateli a interagire e a essere convincenti, ma anche disponibili a farsi convincere. Date un tempo massimo per raggiungere l’obiettivo e alla fine fate un sondaggio sul film più scelto dalla classe che potrete vedere assieme o di cui potrete proporre la visione a casa con successiva discussione in classe. 4 Produzione libera. Si tratta di un’attività di produzione scritta in cui si invita gli studenti a scrivere il proprio parere su un forum a proposito del tema della selfie mania. Se lo ritenete, potete sfruttare questa attività per potenziare le strategie di scrittura che trovate a p. 146. In particolare potete focalizzare una fase della scrittura eventualmente conducendo in plenum per guidare gli studenti a essere poi autonomi nelle successive attività di scrittura, per esempio la fase della raccolta delle idee (es. 2a, p. 146), oppure della strutturazione del testo argomentativo, o della rilettura e preparazione di una lista di controllo per la correzione degli errori del testo scritto (es. 3a, p. 147).

p. 95

Portfolio Per l’utilizzo di questa sezione vedi Presentazione del corso, p. 7.

pp. 96-97 Strategie Usare il dizionario

Le strategie messe a fuoco alle pp. 96-97 servono a potenziare la capacità di consultazione dei dizionari cartacei o online, in particolare a mettere gli studenti in grado di leggere le voci del dizionario (sequenza di esercizi 2), sfruttando tutte le informazioni non solo semantiche (se-

quenza di esercizi 3), ma anche grammaticali e di pronuncia che esso offre (sequenza di esercizi 4). 1 Risposta aperta. Sono domande introduttive che servono a capire quanto e come la classe usi il dizionario. 2a Nel dizionario si trovano il significato o i significati di una parola, l’etimologia, la pronuncia, esempi pratici, locuzioni diffuse, sinonimi e contrari. Sfruttate la presenza delle voci del verbo portare, del nome cena e dell’aggettivo nuvoloso per chiedere anche quali informazioni grammaticali si possono trovare (per esempio la coniugazione del verbo, se è transitivo o meno, il genere e il numero dei nomi), informazioni che verranno poi esercitate nella stringa 4. 2b 1 d; 2 h; 3 b; 4 i; 5 n; 6 l; 7 e; 8 c; 9 a; 10 g; 11 f; 12 m. Non tutti gli studenti potrebbero conoscere il significato delle abbreviazioni che possono rendere difficile la lettura delle voci del dizionario. 2c 1 Il sostantivo al singolare (cane, stanza); 2 il verbo all’infinito (dire, chiamarsi, scrivere, essere); 3 la forma maschile singolare dell’aggettivo (matto, nostro); 4 la forma base del sostantivo (fratello). Questo esercizio serve a sensibilizzare gli studenti alla morfologia dell’italiano, che è una lingua flessiva in cui la parola di base, ovvero il lemma, l’entrata lessicale nel dizionario, cambia la desinenza finale in base alle categorie grammaticali che deve segnalare nella frase (per esempio nel caso di “cani” il genere maschile e il numero plurale, nel caso di “dici” il tempo presente e la seconda persona singolare). Nel caso invece di forme irregolari come “sia”, che marca il modo congiuntivo e il tempo presente, la parola di base può non essere riconoscibile ma deve proprio essere nota. Sono in particolar modo gli studenti con lingue materne isolanti (che hanno cioè poca o quasi nessuna flessione grammaticale), come il cinese o l’inglese, ad avere bisogno di allenare il riconoscimento della forma di base delle parole. 2d Risposta aperta. È un esercizio che sensibilizza gli studenti alla difficoltà di cercare in modo efficace nel dizionario il significato non tanto di parole singole ma di gruppi di parole che formano un’unità lessicale. Fate sperimentare agli studenti la loro ipotesi e mettete poi in comune il risultato: per esempio per risalire al significato di “andare pazzo” è meglio cercarlo nel dizionario sotto la voce “andare” o “pazzo”? 3a Risposta aperta. Ricordate agli studenti che nella sezione Strategie © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale

3b

3c 4a

4b

dell’unità 1 hanno già lavorato sulle diverse strategie lessicali per indovinare il significato di parole sconosciute (es. 2d, p. 49). In questo esercizio si chiede loro di ricorrere all’uso del dizionario – che normalmente costituisce l’ultima spiaggia alla quale far ricorso nel caso non abbiano funzionato le altre strategie di indovinamento − per imparare a cercare il giusto significato della parola in un determinato contesto, in particolare quando si tratta di parole polisemiche. “Distinto” ha tre significati; “gusto” ne ha due, più tre usi figurati (3a-b-c). Aiutate gli studenti a “leggere” le voci del dizionario, nel caso specifico a trovare tra i diversi significati elencati con dei numeri quello corrispondente all’uso in contesto. 1 separato, diviso; 2 modo personale e soggettivo di vedere, giudicare e apprezzare le cose. 1 le labbra (nel dizionario si trova l’informazione che la parola “labbro” ha un doppio plurale, femminile in -a nel caso significhi “parte della bocca”); 2 Quei (cercando l’aggettivo dimostrativo “quel” si trova l’informazione che modifica le desinenze seguendo la regola dell’articolo determinativo); miei (se si cerca “mio” si trova l’intera declinazione); viola (si trova la specificazione che si tratta di un aggettivo di colore invariabile); 3 funghi (nel dizionario viene indicato il plurale in -ghi); 4 le sue (l’errore deriva dalla mancata attribuzione della parola “origine” al genere femminile). 1 risolto, perso, offeso, trascorso, cotto, accorto; 2 è diventato, è migliorato/ha migliorato, si è addormentato, è rimasto, è salito/ha salito; ha pianto; 3 innamorarsi di qualcuno, proibire di fare qualcosa a qualcuno; sbrigarsi a fare qualcosa;

lasciare non vuole nessuna preposizione; giocare a qualcosa; provenire da; 4 sebbene, ritengo che, bisogna che. 4c 1 catàlogo; 2 astùzia; 3 cigolìo; 4 càspita; 5 prevedìbile; 6 portàtile; 7 vìgile; 8 monòtono; 9 segreterìa; 10 nemìco.

pp. 98-99 1a Risposta aperta. 1b La grande bellezza; La vita è bella; Ladri di biciclette; Le notti di Cabiria; Otto e mezzo; Ieri, oggi, domani; Il giardino dei Finzi-Contini; Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto; Nuovo Cinema Paradiso; La vita è bella; La rosa tatuata. 1c 1 Sciuscià, Vittorio De Sica, 1947; 2 Ladri di biciclette, Vittorio De Sica, 1950; 3 La strada, Federico Fellini, 1957; 4 Le notti di Cabiria, Federico Fellini, 1958; 5 Otto e mezzo, Federico Fellini, 1963; 6 Ieri, oggi, domani, Vittorio De Sica, 1965; 7 Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Elio Petri, 1970; 8 Il giardino dei FinziContini, Vittorio De Sica, 1971; 9 Amarcord, Federico Fellini, 1974; 10 Nuovo Cinema Paradiso, Giuseppe Tornatore, 1990; 11 Mediterraneo, Gabriele Salvatores, 1992; 12 La vita è bella, Roberto Benigni, 1999; 13 La grande bellezza, Paolo Sorrentino, 2014. 1d 1 Roberto Benigni; 2 Anna Magnani e Sophia Loren; 3 Federico Fellini e Sophia Loren. 1e Produzione libera.

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Come ha saputo di questo lavoro?

pp. 100-101 1 Risposta aperta. Le immagini e le relative affermazioni introducono il tema dell’unità. Potete fare domande in plenum su che cosa rappresenta per gli studenti il “lavoro”, raccogliendo gli interventi alla lavagna. In alternativa chiedete di leggere le affermazioni, assicurandovi che conoscano il significato e le connotazioni di tutte le parole (per esempio realizzarsi). Ogni studente viene poi invitato a scegliere la frase che è più vicina al suo modo di intendere il lavoro. Dividete gli studenti a coppie e chiedete di discutere le motivazioni che li hanno portati a scegliere un’affermazione piuttosto che un’altra. 2 Risposta aperta. 3 Risposta aperta.

pp. 102-104

Per capire 1a Risposta aperta. 1b Risposta aperta. Soluzione possibile: edilizia: muratore, elettricista; informazione: giornalista, grafico/a; artigianato e arte: ballerino/a, panettiere/a; commercio: fruttivendolo/a, barista; salute: medico, infermiere/a. 1c 1 V; 2 F; 3 V; 4 V; 5 F. 1d 1 Perché gli ideali a cui associano il lavoro dei genitori sono spesso negativi. Per esempio i bambini percepiscono che il lavoro dei genitori toglie del tempo da passare in famiglia, oppure entra nella vita di tutti i giorni con i gesti bruschi della mattina, oppure è ciò che non permette ai genitori di comprare loro un gioco desiderato perché hanno guadagnato troppo poco. 2 Gli stereotipi che emergono dai giochi dei bambini sono relativi ai ruoli di genere e di etnia: per esempio gli uomini lavorano in ufficio (o fuori casa), mentre le donne restano a casa a cucinare; gli uomini lavorano più delle donne. Inoltre le etnie immigrate svolgono lavori umili (come lavare vetri e pavimenti). 3 Valori quali il guadagno, la fama e il successo. 1e 1 e; 2 b; 3 g; 4 a; 5 i; 6 f; 7 d; 8 l; 9 h; 10 c.

1f Risposta aperta. 2a Risposta aperta. 2b 1 Risposta aperta; 2 L’esaminatore fa queste domande: per quale colloquio è venuta, come ha saputo di quel lavoro, qual è la sua formazione scolastica, come se la cava con il PC e con l’inglese, se è flessibile rispetto agli orari di lavoro, se è disponibile a fare trasferte all’estero, quale stipendio si aspetta di guadagnare, tre qualità e tre difetti, cosa farebbe se il suo capo facesse un errore. 2c 1 Segretaria di direzione; 2 a; 3 b; 4 a, d, f; 5 a; 6 a; 7 c; 8 Prenderà il suo numero di telefono e le farà sapere qualcosa appena possibile. Confronto tra culture: Risposta aperta. Questo confronto culturale fa riflettere su uno stereotipo che vede gli italiani poco propensi al lavoro e molto tranquilli e rilassati (tipica l’immagine dell’italiano seduto al bar a bersi tranquillamente un caffè). Iniziate la discussione facendo emergere alcuni stereotipi sugli italiani al lavoro: gli italiani non hanno mai voglia di lavorare, gli italiani lavorano poco, gli italiani sono disorganizzati, gli italiani sono caotici… Chiedete se il testo fornisce un’immagine diversa. Quindi discutete contrastivamente a partire dalle domande stimolo.

pp. 105-110

Lessico 1a Ambiente di lavoro: giovane, dinamico; caratteristiche della persona che cerca: flessibile; qualità: determinata, collaborativa, attenta, precisa; difetti: impaziente, ansiosa, collerica. 1b 1 e; 2 n; 3 d; 4 o; 5 l; 6 a; 7 c; 8 i; 9 h; 10 b; 11 f; 12 g; 13 m. 1c inaffidabile, incapace, disorganizzato. 2a 1 adattabile; 2 gentile; 3 curioso; 4 elastico; 5 socievole; 6 efficiente; 7 prudente; 8 puntuale; 9 pronto; 10 veloce; 11 pratico; 12 corretto. 2b Testo 1: nomi derivati: 1 velocità; 2 puntualità; 3 flessibilità; 4 prontezza; profilo: Sabrina Donati. Testo 2: nomi derivati: 1 socievolezza; 2 efficienza; 3 gentilezza; profilo: Angela Riva. Testo 3: nomi derivati: 1 elasticità; 2 curiosità; 3 correttezza; profilo: Gianni Soldini. Testo 4: nomi derivati: 1 prudenza; 2 praticità; profilo: Sergio Pizzutto. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale 2c Risposta aperta. 2d Produzione libera. Chiedete di focalizzare l’attenzione sui lavori indicati nei disegni e di confrontare, in coppia, se le qualità “generali” individuate nell’es. 2c possono valere anche per questi lavori, oppure se ne aggiungerebbero altre. 3a Intervista 1: amministratrice di condominio; lavora con una socia (un’amica) e un’impiegata in uno studio; si occupa di organizzare la pulizia delle parti comuni del condominio (le scale), della manutenzione dei giardini, dell’ascensore, del riscaldamento, dei conti del bilancio annuale e tiene i contatti con i condomini, soprattutto con quelli che disturbano; è bello riuscire a risolvere i problemi e trovare soluzioni che soddisfano i clienti, è un lavoro in cui si guadagna abbastanza bene. Intervista 2: regista; lavora con gli attori, con chi si occupa delle riprese; supervisiona la recitazione, coordina le riprese e controlla le diverse fasi di lavorazione; permette di vedere sempre posti nuovi e conoscere gente nuova; non ci sono orari fissi. Intervista 3: infermiere del Pronto Soccorso; assiste le persone malate e lavora con altri medici e infermieri; dalle operazioni più umili, tipo cambio delle lenzuola, fino al monitoraggio in terapia intensiva; i medici sono bravi e i colleghi fanno di tutto. 3b 1 dentista; 2 registi; 3 allenatore; 4 tabaccaio; 5 cantante; 6 pompiere; 7 traduttore; 8 giardiniere; 9 gelataio; 10 muratore. 3c 1 allenatrice; 2 fiorista; 3 giornalaia; 4 infermiera; 5 insegnante. I suffissi uguali al maschile e al femminile sono -ista (fiorista) e -ante (insegnante). 3d Gioco. Proponete questo gioco in gruppi di tre (o eventualmente a coppie). Ricordate che ciascun membro della coppia/gruppo dovrà pescare una carta senza farla vedere ai compagni, che dovranno cercare di indovinare di che professione si tratta facendo delle domande polari (a cui si può rispondere solo con un sì o con un no). Potete fare un esempio con una carta: impiegato – Lavori di notte? Lavori da solo? Lavori in casa? Lavori con il computer?… Le professioni rappresentate sulle carte sono, partendo dall’alto a sinistra: attore, avvocato, benzinaio, cameriere, commesso, direttore/dirigente, elettricista, farmacista, giornalaio, impiegato/giornalista, infermiere/ medico, meccanico, pilota, pompiere, taxista/ tassista, traduttore. 4a 1 addetto alla comunicazione web; 2 informatico;

4b 4c

4d

5a

5b 5c 5d

5e

3 operai; 4 accompagnatore; 5 impiegati; 6 segretaria; 7 parrucchiere. L’annuncio 6. 1 L’unico che richiede esplicitamente una donna è il n. 6; gli altri, pur usando il maschile, che in italiano indica la categoria generale, cercano (o dovranno comunque accettare) candidati di tutti e due i sessi in osservanza della legge sulle pari opportunità (in base alla quale l’annuncio 6 potrebbe essere considerato illegale); 2 nell’annuncio 6 (possibilità part-time); 3 nell’annuncio 4 (solo per il periodo estivo); 4 nell’annuncio 3 (tubisti, carpentieri e saldatori). 1 mezzi di locomozione; 2 mansioni; 3 ambosessi; 4 automuniti; 5 pluriennale; 6 utenza; 7 retribuzione; 8 commisurata; 9 neolaureata; 10 bella presenza. I pronomi: forme di cortesia (Le) e toniche (me); gli aggettivi possessivi: Vs. inserzione, Vostra attenzione, Vostro interesse; la persona del verbo: prima persona singolare; le formule di apertura e chiusura: Alla c.a. del Responsabile dell’Ufficio Personale, Gent.mo dott. Disco, Rimanendo in attesa di un cortese riscontro, Le porgo distinti saluti; il lessico: Oggetto, con riferimento, vorrei sottoporre, alla Vostra attenzione, spiccato senso, maturare esperienza, cortese riscontro. 1 motivo o ragione dell’e-mail; 2 titolo di studio e qualità; 3 perché è adatta a quel lavoro; 4 chiusura. 1 Vs.; 2 rif. 3 c.a., 4 dott.; 5 Gent.mo; 6 u.s.; 7 CV. 1 con riferimento all’inserzione pubblicata sul sito Cercalavoro il 15 marzo u.s.; 2 vorrei sottoporre alla Vostra attenzione il mio CV, augurandomi che possa essere di Vostro interesse; 3 Pur non avendo maturato alcuna esperienza “sul campo”; 4 Restando a disposizione per qualsiasi chiarimento; 5 Rimanendo in attesa di un cortese riscontro; 6 Le porgo distinti saluti. Aperture formali: Gent.ma/Gent.mo (Gentilissima/o) prof./prof.ssa (professor/ professoressa) Marchi; Spett.le (Spettabile) Telecom; Egr. (Egregio) dott./dott.ssa (dottor/dottoressa) Stanga; Gent. (Gentile) Lucia; informali: Ciao Silvia!; Caro/Carissimo Sergio. Chiusure formali: Distinti saluti; Cordiali saluti; informali: Bacioni; Un abbraccio; Tanti saluti; A presto. Durante la fase di correzione chiedete agli studenti in quale contesto e in quale tipo di testo utilizzerebbero quelle formule di apertura e chiusura. Evidenziate la differenza tra Spett.le, che si usa per riferirsi a un’organizzazione (ente, © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale istituzione, ditta…), ed Egr. dott./dott.ssa per riferirsi direttamente a un uomo/donna di cui si conosce il cognome; aggiungete che Gent.ma è invece preferibile quando il destinatario è donna e che Egregi Signori si usa quando non si conoscono i destinatari. Chiedete se conoscono altre formule di apertura e chiusura, e raccoglietele alla lavagna. 5f Produzione libera.

ho parlato ieri. 5 Non ho mai visto prima quella persona con cui stavi parlando. 6 Alessandro si trovava in una situazione imbarazzante da cui è riuscito a uscire in modo brillante. 7 Il lavoro per cui ho fatto domanda ieri è interessante. 8 Ci sono molte città italiane in cui viaggiare in macchina è davvero impossibile. 9 Ilaria è una collega molto disponibile a cui puoi chiedere aiuto in qualsiasi momento. 2c 1 in, in; 2 con; 3 in; 4 tra; 5 di; 6 in/per; 7 a; 8 su; 9 da; 10 di.

1a Risposta aperta.

2d Risposta aperta. 1 che; 2 che; 3 per cui/in cui; 4 in cui/per cui; 5 che; 6 di cui; 7 che; 8 di cui/per cui; 9 che; 10 che; 11 a cui; 12 che; 13 a cui.

1b Risposta aperta.

3a Risposta aperta.

1c siate, avvisate, vestitevi, preferite, non accendete, non chiedete, rispondete, provate, non siate, presentatevi, fate, offrite, guardateli, non tenetelo, spegnetelo, chiarite, non forzate.

3b 1 Non è cambiata la voglia della gente di farsi gli affari degli altri, invece è cambiato il clima generale del condominio perché i vicini parlano poco tra di loro e tendono a isolarsi; 2 Di molte cose: dei rumori fatti dai vicini, del fatto che alcuni non fanno la raccolta differenziata, degli odori dei cibi cucinati dai vicini; 3 I litigi all’interno delle famiglie, le entrate economiche dei vicini.

pp. 111-118

Grammatica

1d Tabella: tu: avvisa, chiedi, offri, preferisci, vestiti; Lei (formale): avvisi, chieda, offra, preferisca, si vesta; voi: avvisate, chiedete, offrite, preferite, vestitevi. 1e 1 si informi; 2 rilegga; 3 Sia; 4 avverta; 5 Si vesta; 6 non esageri; 7 Ascolti; 8 risponda; 9 Cerchi; 10 non veda; 11 tenga; 12 non entri; 13 usi. 1f Soluzione possibile: Ecco i miei consigli per fare una buona impressione. Innanzi tutto informati prima sull’azienda, cerca informazioni su internet. Prima di andare al colloquio, rileggi bene l’annuncio, per non farti trovare impreparato. Arriva/sii puntuale e se sei in ritardo avverti sempre. Vestiti bene, ma non esagerare: scegli un abbigliamento ordinato e pulito. Ascolta con attenzione le domande che ti faranno e rispondi in modo chiaro e senza usare troppe parole. Mantieni sempre un atteggiamento positivo: non vedere il colloquio come un giudizio ma tieni presente che è un semplice scambio di informazioni per capire se sei adatto a quel lavoro. Un’ultima cosa: non entrare troppo nel personale e usa sempre un tono professionale. 2a Che: quando il pronome sostituisce un nome che ha valore di soggetto o di complemento oggetto (come in Il lavoro che mi piacerebbe fare da grande è il veterinario, dove che sostituisce il lavoro che ha valore di complemento oggetto). Cui: preceduto dalla relativa preposizione, negli altri casi. 2b 1 Quello è un lavoro da cui Silvia riuscirà a ricavare molti soldi. 2 Marco è una persona molto estroversa con cui puoi parlare di tutto. 3 Ho appena visitato un sito internet su cui ho trovato un annuncio interessante. 4 Il dottor Rossi è il mio collega di cui ti

3c 1 Mi dispiace che, sia; 2 Immagino che, si litighi; 3 Bisogna che, capiscano; 4 Voglio che, parli; 5 È meglio che, avvisi; 6 Credo che, non siano; 7 Mi pare strano che, guadagni. 3d Tabella: verbi che esprimono opinioni o dubbio/incertezza: immagino che, credo che, mi pare strano che; verbi che esprimono stati d’animo: mi dispiace che; verbi che esprimono desiderio o volontà: voglio che; verbi o espressioni impersonali (opinione, dubbio, desiderio ecc.): bisogna che, è meglio che. 3e Tabella: verbi che esprimono opinioni o dubbio/incertezza: ritengo che, non sono sicuro che; verbi che esprimono stati d’animo: non mi piace che; verbi che esprimono desiderio o volontà: spero che; verbi o espressioni impersonali (opinione, dubbio, desiderio ecc.): è strano che, è importante che. Frasi: Risposta aperta. 3f Tabella: io/tu/lui/lei/Lei: divent-i, perd-a, apr-a, cap-isc-a; noi: divent-iamo, perd-iamo, apr-iamo, cap-iamo; voi: divent-iate, perd-iate, apr-iate, cap-iate; loro: divent-ino, perd-ano, apr-ano, cap-isc-ano. 3g Gioco. Si tratta di un gioco per fissare la morfologia verbale. Fotocopiate, incollate su cartoncino e ritagliate le carte con i verbi all’infinito, creando tanti set quante sono le coppie del gruppo classe. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale Mettete a disposizione un dado per ogni coppia. Lo studente estrae una carta e tira il dado: il numero che ne risulta indica la persona a cui deve essere coniugato il verbo (1 = io, 2 = tu, 3 = lui/lei, 4 = noi, 5 = voi, 6 = loro). Il compagno controlla. Volendo, si può utilizzare una modalità ludica stabilendo un tempo massimo (5-10 secondi) per la produzione del verbo coniugato. 3h 1 lavori; 2 parta; 3 frequenti; 4 smetta; 5 tornino, mangino; 6 comunichiate; 7 veda; 8 abbiano; 9 si ricordi; 10 abbia. 3i Perché il congiuntivo si usa solo se il soggetto della principale e della subordinata sono diversi. Se sono uguali, come appunto nella prima frase di questo esercizio, si usa la costruzione verbo + di + infinito. 3l 1 La professoressa del secondo piano è convinta che i suoi vicini litighino per delle stupidaggini. 2 L’architetto Riva pensa di trovare un nuovo socio con facilità. 3 Mia figlia spera che le signore delle pulizie non lascino più il portone aperto. 4 Elisa dubita di trovare un lavoro part-time. 5 Mia moglie è contenta che la nostra figlia più grande lasci la casa dei genitori per vivere da sola. 6 Mio marito è convinto di cambiare lavoro e trasferirsi. 7 Il vecchio avvocato del primo piano vuole che i suoi impiegati si fermino fino a tardi la sera. 8 Mi sembra di collaborare abbastanza con i colleghi. 3m Risposta aperta. Fate lavorare gli studenti in coppia. Dite che leggeranno alcune opinioni di persone postate su internet su un forum dedicato alla discussione su quale sia il lavoro più bello. Chiedete prima di leggere le affermazioni e poi di esprimere reciprocamente il proprio punto di vista. 3n Risposta aperta. Prendendo spunto del tema del forum discusso nell’esercizio precedente, dite agli studenti che dovranno giungere a un accordo di gruppo su quale sia il lavoro più bello. Al termine dell’attività ciascun gruppo esporrà alla classe il risultato della propria discussione e le motivazioni che lo hanno portato a quella scelta. Quindi la classe eleggerà il lavoro più bello. Potete far votare ciascuno studente con un bigliettino su cui scrivere il lavoro prescelto. 4a 1 -melo: il pacco, a me; glielo: il pacco, a Lei; 2 me l’: la nuova ragazza, a me; te la: la nuova ragazza, a te; 3 Gliene: all’ascensore, lampadine; te lo: il numero, a te; me lo: il numero, a me; 4 Gliela: la relazione, alla dottoressa Bianchi; Gliele: le fatture, al dottore. 4b Tabella: a me/mi: me lo, me la, me li, me le, me ne; a te/ti: te lo, te la, te li, te le, te ne; a lui/gli: glielo,

gliela, glieli, gliele, gliene; a lei/Lei/le/Le: glielo, gliela, glieli, gliele, gliene; a loro/gli: glielo, gliela, glieli, gliele, gliene. Domande: 1 Quattro: a lui>gli; a lei>le; a Lei> Le; a loro>gli. 2 I pronomi di terza persona sono formati da un’unica parola (gli + lo > glielo), quelli di prima e seconda singolare da due (mi + lo > me lo). 3 Prima del verbo nel caso di verbi finiti (Gliene potrebbe raccontare una? Te lo vendono sempre insieme al PC), dopo il verbo nel caso dei verbi non finiti (Non riesce a dirmela? Dicendoglielo, mi sono accorto di sbagliare) e dell’imperativo positivo alla seconda persona (Dammelo!, Restituiteglielo!). 4 Con il pronome diretto (La gatta gliel’ho regalata per il suo compleanno). 4c 1 Glieli abbiamo inviati, gliela; 2 gliel’ho già detto, gliene hanno fatta, gliel’ho chiesto; 3 gliele, glielo; 4 gliene ho fatte, Gliel’avevano consigliato. 4d Produzione libera.

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Pronuncia Questa stringa di esercizi presenta una riflessione sulle intonazioni utilizzate per fare richieste e dare ordini. Le richieste sono più cortesi rispetto agli ordini. L’obiettivo è di esercitare gli studenti a modulare le loro intonazioni e la struttura linguistica delle frasi corrispondenti a seconda degli obiettivi comunicativi e dei contesti d’uso. 1a La prima vignetta indica un ordine, la seconda una richiesta. Nella seconda vignetta l’uso della lingua e dell’intonazione da parte del direttore è più cortese rispetto all’uso che ne fa nella prima. 1b 1 richiesta; 2 ordine; 3 richiesta; 4 ordine; 5 ordine; 6 ordine; 7 richiesta; 8 ordine; 9 richiesta. 1c L’attività focalizza alcune sfumature nelle intonazioni che possono essere più o meno cortesi. In qualche caso, infatti, l’intonazione può essere più “secca” e tradire uno stato d’animo del parlante (arrabbiato, stanco…). Per spiegare in che cosa consiste l’esercizio fate qualche esempio esagerando l’intonazione (per esempio Chiudi la finestra! con intonazione cortese o scortese). 1 neutro; 2 neutro; 3 poco gentile; 4 poco gentile; 5 poco gentile; 6 poco gentile; 7 neutro; 8 neutro. 1d Ascolto e ripetizione. Questo tipo di attività dovrebbe essere svolto individualmente in laboratorio; in alternativa, si può proporre il medesimo tipo di esercizio da svolgere in coppia, in cui ogni studente ripete a turno con © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale l’intonazione giusta. 2a La stessa sequenza di attività proposte negli esercizi sugli ordini viene qui proposta per le richieste; anche in questo caso sottolineate che la differenza tra una richiesta cortese o scortese è a volte difficile da stabilire e può dipendere, oltre che dall’intonazione, anche dai ruoli dei parlanti. 1 neutro; 2 neutro; 3 poco gentile; 4 neutro; 5 poco gentile; 6 neutro; 7 neutro; 8 poco gentile. 2b Ascolto e ripetizione.

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Produzione libera 1 Produzione libera. Dite agli studenti che dovranno sostenere o condurre un colloquio per un “lavoro da sogno”. Dividete gli studenti a metà: a un gruppo, le persone che “cercano lavoro”, chiedete di scrivere su un foglietto il lavoro dei loro sogni. Ritirate i biglietti e fatene pescare uno a caso a ciascun membro dell’altro gruppo, i “conduttori”, formando in questo modo le coppie. Date a ciascuno 5 minuti di tempo per prepararsi (dite che gli “aspiranti” e i “conduttori” possono usare come spunto le indicazioni fornite), specificando che dovranno cercare di dare il maggior numero di informazioni possibile. Gli aspiranti dovranno quindi inventarsi un’identità, un curricolo di studi e di esperienze lavorative, i “capi del personale” una ditta e una serie di mansioni in base al tipo di lavoro che hanno ricevuto. Quindi fate lavorare insieme le coppie alla simulazione del colloquio e al termine chiedete a ciascun “capo” se avrebbe assunto o meno il candidato. 2 Produzione libera. Prima di proporre questa attività, ma anche l’attività 1 o 3, potete svolgere insieme le attività proposte nella sezione Strategie (pp. 122-123) relative a Semplificare forme e contenuti complessi e Mantenere viva la conversazione. Potete introdurre l’attività dicendo che il Ministero del lavoro italiano sostiene la creatività in ambito lavorativo ed è disponibile a finanziare e sostenere una nuova attività (ma una sola) purché utile alla società e creativa. L’obiettivo è quindi quello di inventare un lavoro interessante e nuovo. Date ai gruppi circa 10 minuti per il lavoro. Se lo ritenete, potete chiedere di preparare una traccia per la presentazione alla classe del nuovo lavoro. Al termine chiedete a ciascun gruppo di presentare il lavoro e, se lo

ritenete, scegliete il lavoro migliore. 3 Produzione libera. Dividete gli studenti in coppia. L’obiettivo di questa attività è esprimere opinioni e argomentare. Chiedete agli studenti di leggere le frasi e di farsi un’opinione personale rispetto al tema trattato. Quindi per ciascuna frase invitateli a discutere insieme al compagno su quali sono i rispettivi punti di vista. Lasciate un tempo limite di 10 minuti. 4 Produzione libera. Proponete una lettura del testo con comprensione, facendo rispondere alle domande che seguono. 1 Dove lavora al momento questa persona? Al momento sta svolgendo uno stage in una banca. 2 Il suo lavoro al momento è sicuro? No, non è sicuro; finito lo stage non sa se lo riconfermeranno. 3 Quali sono i lavori tra cui potrebbe scegliere? Potrebbe restare in banca o accettare il lavoro di addetto alle vendite in una multinazionale. Fate quindi riflettere gli studenti sulle caratteristiche di ciascuno dei due lavori, chiedendo di sottolinearle all’interno del testo (lavoro in banca: lavoro tranquillo, poco sicuro e incerto; addetto alle vendite: buono stipendio, viaggi frequenti in macchina, non ha orari fissi, essere sempre in posti diversi). Chiedete eventualmente di aggiungerne altre. A questo punto dite di scrivere una risposta a questo messaggio. Lasciate circa 20 minuti per la scrittura individuale. Proponete eventualmente un’attività di editing a coppie.

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Portfolio Per l’utilizzo di questa sezione vedi Presentazione del corso, p. 7.

pp. 122-123 Strategie Parlare

Le strategie messe a fuoco alle pp. 122-123 servono a potenziare la capacità di interagire in italiano L2 semplificando forme e contenuti complessi (sequenza 1) e mantenendo viva la conversazione (sequenza 2). 1a Risposta aperta. Queste strategie, le cosiddette strategie di evitamento, vengono utilizzate per evitare di utilizzare forme e contenuti complessi, disponibili in L1, ma non ancora in L2. L’uso di queste strategie permette di non interrompere la comunicazione se © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale mancano parole ed espressioni adeguate al contenuto che si vuole esprimere e al contesto di interazione. Queste strategie consistono nell’utilizzare modi alternativi e più semplici per la trasmissione di un messaggio, senza considerare quanto ciò sia appropriato alla situazione. La prima stringa di attività ha la funzione di far riflettere sulle strategie di cui gli studenti si possono servire per semplificare la forma linguistica o il contenuto di ciò che vogliono esprimere, così da mantenere viva la comunicazione. Fate precedere questa attività da un brainstorming a classe intera per far emergere le convinzioni e gli atteggiamenti degli studenti verso la produzione orale. Fornite, se servono, alcuni spunti per la discussione (per esempio Cos’è più importante per te quando parli in L2, non fare errori o farti capire, anche con il rischio di renderti ridicolo? Come ti comporti quando parli in L2, parli lentamente riflettendo bene sulle parole che vuoi usare oppure ti butti e usi tutti gli strumenti che hai a disposizione per farti capire? Cosa fai quando ti accorgi di aver fatto un errore, ti fermi e cerchi di correggerti o continui a parlare come se niente fosse?). Specificate che uno dei modi migliori per imparare a parlare in L2 è di usare la lingua il più possibile anche se si fanno errori (“imparare a parlare, parlando”). Quindi procedete con l’attività, chiedendo agli studenti di riflettere individualmente sulle strategie che applicano più frequentemente a partire dalla lista proposta. Fate fare una classifica (dalla strategia più frequente a quella meno frequente). Quindi formate gruppi di tre persone e chiedete di confrontare le rispettive classifiche. 1b 1 d; 2 c; 3 f; 4 e; 5 g; 6 b; 7 a. 1c Produzione libera. Ricordate agli studenti che mentre parlano dovranno cercare di prestare attenzione alle difficoltà che incontrano perché poi dovranno cercare di spiegarle. La presa di consapevolezza e la verbalizzazione delle strategie utilizzate sono infatti passi importanti verso il loro apprendimento e il loro successivo utilizzo. 2a Questa seconda stringa di attività si concentra sulle strategie che si utilizzano per mantenere aperto il canale della comunicazione. Si tratta di strategie tipiche della conversazione che i parlanti nativi (in ogni L1) applicano frequentemente nell’uso spontaneo della lingua, ma di cui sono poco consapevoli. Chi parla in una L2 invece tende a non utilizzare queste strategie che rendono l’interazione molto scorrevole e spontanea e permettono di produrre più lingua.

2b

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2d

2e

Nel dialogo 1: perché usa segnali discorsivi per mostrare attenzione (per esempio no?, davvero?), interviene con domande aperte (per esempio Hai provato in quel quartiere di case nuove, il Borghetto?), fa commenti e usa frasi sospese per permettere a Silvia di continuare la conversazione (a volte è difficile sopportare certe persone…), mentre nel dialogo 2 fornisce sempre risposte brevi e chiuse che non lasciano spazio a ulteriori integrazioni. 1 volevi cercare una villetta con giardino; 2 a volte è davvero difficile sopportare certe persone; 3 hai provato in quel quartiere di case nuove, il Borghetto?; 4 Giusto!, Capisco, Hai proprio ragione!; 5 no? Davvero? 1 e; 2 a; 3 d; 4 c; 5 b. Queste risposte aiutano a mantenere viva la conversazione perché la persona che risponde termina il proprio turno con una domanda che apre anche all’interlocutore la possibilità di rispondere. Possibili continuazioni del dialogo: 1 Quali tipi di problemi?; 2 Mmh, io non ho ancora deciso; 3 Pensavo a Poli opposti, è appena uscito al cinema. 4 Io vado spesso a correre. Produzione libera. Chiedete alle coppie di fare una piccola gara di classe. Devono provare a conversare utilizzando la strategia illustrata all’esercizio 2c con l’obiettivo di mantenere viva la conversazione per almeno un minuto. Vince la coppia che riesce a mantenere viva la conversazione più a lungo a partire dagli stimoli proposti. Produzione libera. Ricordate agli studenti che ciascuna coppia avrà 5 minuti di tempo per interagire e che il loro dialogo dovrà terminare con una decisione (salutarsi, scambiarsi il numero di telefono, bere un caffè insieme ecc.).

pp. 124-125 1a Risposta aperta. 1b Tabella: 1 Silvia Massacesi, designer; Roma, ma vende in tutto il mondo; borse e accessori “green”; lei si occupa di tutto, dalla progettazione dei prodotti al contatto con i fornitori. 2 Ela Siromascenko, sarta con laurea in Marketing e dottorato in Scienze della Comunicazione; Italia, ma vende soprattutto all’estero; abbigliamento su misura online; ha un negozio online su Etsy. Tutto è prodotto e preparato per la vendita in una stanza atelier dell’appartamento di Ela. 3 Angelina Muzzu, © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale agronoma; Tissi, in provincia di Sassari, ma vende online; cosmetici naturali e spugne vegetali; impresa “green” in cui sono importanti attitudine al rischio, talento imprenditoriale, cultura agricola e informatica, una buona fortuna. 4 Martina Buccolini, operaia e segretaria; Macerata; prodotti agricoli ecosostenibili; lavora nell’azienda agricola di famiglia arricchendola però con la cultura digitale (racconta i prodotti sui social network e sul sito web). 5 Matteo Gioli, cappellaio e designer; Firenze, ma vende in tutto il mondo; cappelli; comunica con i clienti attraverso i social network, in particolare Instagram. 6 Giacomo Moiso, Andrea Passadori, Claudio Bosco, Matteo Avalle; Torino e Londra;

piattaforma che mette in contatto chi vuole migliorare l’inglese con madrelingua; sanno gestire l’incertezza e prendono decisioni in tempi brevi. 1c Risposta aperta. 2a Risposta aperta. 2b 1 Sono più istruite degli uomini, hanno maggiori capacità organizzative e gestionali; sono più intuitive, più dinamiche, più flessibili; riescono a conciliare famiglia, casa, figli e lavoro; hanno un’aspettativa di vita più alta degli uomini. 2 Il 42%. 3 Oltre il 70%. 4 È più bassa di quella degli uomini. 5 Man mano che i percorsi di carriera procedono, le donne vengono sempre più lasciate indietro. 6 Quando nascono i figli.

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05 Che problema c’è? pp. 126-127 1 Risposta aperta. Il confronto introduce i temi delle letture della sezione Per capire: potete svolgere le attività 1, 2 e 3 in piccoli gruppi, oppure aprire la sequenza con una discussione in plenum sulla prima domanda per mettere in evidenza pregi e difetti del vivere in grandi città / in piccoli paesi / in cittadine di media grandezza. 2 Risposta aperta. Chiedete agli studenti di pensare a un luogo che conoscono oppure anche più in generale ai cambiamenti in atto nei loro Paesi sia nei piccoli centri che nelle città (nell’urbanistica, nella vita sociale, nei luoghi di ritrovo o di commercio ecc.). 3 Risposta aperta. Le immagini delle località italiane provengono da: Milano, Castelmezzano (paesino della Basilicata), Mantova, Muggia (cittadina di mare in provincia di Trieste) e Vermiglio (Val di Sole, Trentino Alto Adige). 4 Risposta aperta. Il questionario può essere svolto individualmente ma è importante proporre un confronto a coppie o in piccoli gruppi in cui chiedete agli studenti di verificare se pensano che il loro risultato corrisponda realmente al loro modo di essere. Verificate che siano in grado di comprendere la descrizione dei diversi profili.

qualche impiegato, pochi dirigenti e molti artigiani. Oggi: a seguito del cambiamento del quartiere sono cambiati gli abitanti (da zona popolare a zona trendy), ci sono meno stranieri e più giovani; relazioni tra queste persone: sono molto cambiate negli ultimi trent’anni, in passato era un quartiere molto unito, legato all’ambiente dell’oratorio; aspetto del quartiere: pochi spazi per le famiglie, bar, ludoteca privata (con piscina e spazi gioco), giardinetti. Mancano spazi aggregativi, per i giovani nessuna palestra pubblica; presenza di associazioni: per recupero compiti, per corsi di musica e di falegnameria. Testo C: tipo di persone: molti pendolari che si spostano per lavoro, anziani e badanti; relazioni tra queste persone: negli ultimi anni è venuta meno la vita comunitaria di paese che spingeva gli abitanti ad aiutarsi a vicenda in caso di necessità, ora tutti hanno impegni lavorativi o familiari. Gli anziani spesso vivono in solitudine, accuditi da badanti. Poco tempo per incontrarsi e fare una chiacchierata con i vicini; aspetto del paese: da diversi anni è stato chiuso l’unico bar del paese; ci sono la parrocchia e la scuola; luoghi di ritrovo: non ci sono posti per incontrarsi, eccetto la parrocchia per la messa domenicale e, per le mamme, la scuola; presenza di associazioni: nessuna. 1c 1 V; 2 V; 3 F; 4 V; 5 F; 6 F; 7 F; 8 F; 9 V. 1d 1 c; 2 a; 3 g; 4 i; 5 l; 6 d; 7 f; 8 e; 9 h; 10 b.

Per capire

1e Creuze, palazzoni, condominio, edicola, tabacchino, bar, rosticcerie, gastronomie, pescherie, forni, chiese, locale notturno, pizzerie. Altre soluzioni possibili: museo, posta, biblioteca, ristorante, piscina ecc.

1a Risposta aperta. 1b Testo A: tipo di persone: gente tranquilla, che si saluta ancora quando porta a spasso il cane e che la sera sta a casa davanti alla TV; relazioni tra queste persone: amichevoli; aspetto del quartiere: condomini, strette strade antiche (creuze), molti negozi (edicola, tabacchino, rosticcerie, gastronomie, pescherie, forni), chiese, pizzerie e bar ma nessun locale notturno; luoghi di ritrovo: tabacchino (bar-tabaccheria), giardinetti; presenza di associazioni: Quartiere in Piazza (organizza incontri culturali e laboratori per bambini). Testo B: tipo di persone: Trent’anni fa: quartiere operaio,

Confronto tra culture: Risposta aperta. Il testo focalizza un aspetto della cultura italiana (che emerge anche dai testi letti) relativo alla presenza di un numero elevato di associazioni di volontariato. Vengono forniti dei dati sull’impegno che gli italiani riversano nelle associazioni e che più in generale sono disposti a dedicare agli altri, sia in termini economici che di tempo. Chiarite con degli esempi i compiti che possono svolgere le diverse associazioni (sociali, assistenziali, culturali ecc.); verificate che capiscano cos’è il Servizio Civile Volontario e che cos’è il “5 per 1000”. Evidenziate il fatto che le associazioni godono in genere di maggiore fiducia rispetto alle istituzioni e al mondo della politica.

pp. 128-131

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Soluzioni Manuale 2a Risposta aperta. 2b 1 Claudia e Gabriella sono due coinquiline. Claudia è una studentessa, Gabriella invece lavora. 2 Le due ragazze litigano perché Gabriella ha invitato amici a cena la sera prima e ha lasciato la casa in disordine e i piatti sporchi da lavare. Inoltre le due ragazze discutono sulla distribuzione dei lavori da fare in casa e su diversi aspetti della coabitazione. 3 Le due ragazze sembrano rappacificate (anche se la discussione pare continuare) ed escono insieme per fare colazione al bar. 2c Claudia: studia, consuma tanta acqua, invita spesso il suo ragazzo a casa, sta in bagno tanto la mattina; Gabriella: lavora, non pulisce, torna tardi la sera e disturba, cucina per tutte e due, non butta la spazzatura, non fa mai la spesa. 2d 1 Secondo Claudia, Gabriella non collabora in casa. Non si occupa delle faccende domestiche, non fa la spesa, non paga le bollette, non butta la spazzatura e disturba quando torna tardi la sera. 2 Gabriella è scocciata dal comportamento della coinquilina che si crede perfetta, mentre a lei dà fastidio che Claudia stia molto tempo in bagno la mattina, consumi molta acqua, inviti troppo spesso il suo ragazzo a casa. 3 L’espressione usata è “fai un casino terribile e te ne freghi se io sto già dormendo” (evidenziate le espressioni colloquiali). 4 Il proverbio significa che è importante dire le cose in modo chiaro e trasparente, così da non andare incontro a spiacevoli dissapori che possono provocare anche la rottura di un’amicizia. 2e 1 b; 2 a; 3 d; 4 a; 5 a; 6 d; 7 f; 8 b; 9 c; 10 c; 11 e.

1d 2a

2b

pp. 132-135

Lessico 1a I proverbi sono legati alla cultura e alla società che li ha prodotti, quindi lo scopo di questa stringa di attività è di sollecitare il confronto tra gli studenti. Fate attenzione a rendere accessibile la lingua e a evidenziarne le peculiarità (arcaismi, termini letterari, particolarità della sintassi ecc.) 1 V; 2 F; 3 V; 4 F. 1b Proverbi: 1 e; 2 b; 3 d; 4 f; 5 a; 6 c. Domande: Il proverbio che fa riferimento all’avidità è “chi troppo vuole nulla stringe”, quello che fa riferimento all’invidia è “l’erba del vicino è sempre più verde”. 1c Domanda 1: 1 Non ci si deve intromettere nelle questioni fra coniugi; 2 È più facile vivere e lavorare con chi vive nello stesso luogo: meglio quindi

2c

2d 2e

2f

sposare una persona del proprio paese, rimanendo fedeli alle proprie tradizioni; 3 Se più persone concorrono unite nel volere la stessa cosa, è molto più facile ottenerla; 4 Il carattere e le tendenze d’ognuno derivano dalla propria famiglia, dai propri antenati; 5 L’amicizia è una cosa bellissima e vale quanto un tesoro; 6 È preferibile restare soli piuttosto che frequentare cattive compagnie; 7 Dalle compagnie che si frequentano è possibile capire l’indole di una persona; 8 Quando due persone litigano, c’è sempre un terzo che sfrutta la situazione a proprio vantaggio. Domanda 2: Risposta aperta. Domanda 3: Risposta aperta. Risposta aperta. Risposta aperta. Nel confronto in plenum cercate di far emergere, tra i motivi di lamentela, quelli che riguardano i temi che incontreranno nelle lettere (manutenzione delle strade, ritardi nei trasporti); portate anche l’attenzione sui potenziali destinatari delle lettere di lamentela (istituzioni, giornali, amministratori di condominio ecc.). L’attività può essere svolta a coppie: ogni studente legge una prima volta una delle due lettere e poi la racconta al compagno. Potranno poi fare una seconda lettura scambiandosi i testi con l’obiettivo di svolgere l’esercizio 2c e riflettere sulla struttura delle lettere. Tabella: 1 Antonella Diani; assessore comunale; per esprimere disappunto per la disattenzione mostrata dalla giunta comunale verso i problemi di manutenzione e illuminazione delle strade del quartiere della Martinella (lavori non terminati, strade con buche). 2 Marco Chiodini; direttore di Bresciaoggi; per lamentarsi dei ritardi e del pessimo funzionamento degli impianti di climatizzazione sui treni regionali. 1 Le scrivo per lamentarmi. 2 Mi riferisco in modo particolare, vorrei segnalare; Le faccio presente che 3 Vi chiedo cortesemente di; È possibile…? 4 Restando in attesa di un sollecito riscontro, porgo distinti saluti; Ringrazio dell’attenzione e porgo cordiali saluti. 1 d; 2 b; 3 h; 4 a; 5 g; 6 l; 7 i; 8 c; 9 m; 10 e; 11 f. Questo esercizio ha lo scopo di portare gli studenti a riflettere su alcune collocazioni ricorrenti nelle lettere formali. 1 il proprio disappunto; 2 la sicurezza; 3 presente; 4 conto; 5 dei problemi; 6 distinti saluti; 7 dell’attenzione; 8 rimedio; 9 in attesa; 10 per via legali. Risposta aperta. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale Prima di proporre quest’attività, potete svolgere anche la sequenza sulla nominalizzazione a p. 135 e rinforzare il lavoro sulle lettere di lamentela con il percorso nella Sezione esercizi (es. 6, 7, 8, p. 59). Alla redazione della lettera sono inoltre collegate delle attività di pre-scrittura nella sezione Strategie (pp. 146-147): la prima (2a) riguarda la fase di raccolta delle idee, l’altra (2b) le caratteristiche del genere e dello stile di questo particolare tipo di testo. 3a La nominalizzazione è particolarmente utilizzata nei testi di registro formale: portate l’attenzione degli studenti sui suffissi più frequenti indicati nel box e chiedete agli studenti di trovare altri esempi di nomi che indicano l’azione del verbo (per esempio organizzazione, riscaldamento, arrivo). 1 manutenzione; 2 illuminazione; 3 abbandono; 4 sostituzione; 5 mancanza; 6 funzionamento; 7 climatizzazione; 8 ricerca; 9 cambiamento. 3b Portate l’attenzione degli studenti sui cambiamenti nella struttura sintattica (uso di articoli, preposizioni semplici e articolate). 1 la segnalazione dei; 2 la riqualificazione; 3 la valorizzazione del; 4 rinnovamento; 5 la sistemazione del; 6 la realizzazione dei; 7 il recupero di; 8 al completamento dei; 9 nella ricerca; 10 attuazione di; 11 al miglioramento della; 12 il chiarimento di.

pp. 136-142

Grammatica 1a 1 Mi sembra che; 2 Non è giusto che; 3 vuoi che; 4 Non va bene che; 5 non è che; 6 Mi dispiace che, è meglio che; 7 ti dà fastidio che; 8 basta che; 9 bisogna che. 1b Tabella: un’opinione: mi sembra che, non è giusto che, non va bene che; uno stato d’animo: ti dà fastidio che, mi dispiace che; un desiderio, una volontà: vuoi che; una necessità, una condizione: non è che, bisogna che, basta che. 1c 1 vadano; 2 dia; 3 facciano, dica; 4 possano; 5 sia; 6 debba, abbia; 7 sappiano; 8 escano. Risposta aperta. 1d Gioco. Il gioco dei dadi riguarda i verbi al congiuntivo irregolari. Se volete, dopo averli rinforzati, potete aggiungere al mazzo anche le carte dei verbi regolari (Appendice, p. 164). Per la spiegazione del gioco vedi es. 3g nella sezione Grammatica dell’unità 4 a p. 40 della guida.

1e 1 sei; 2 prenda; 3 paragoni; 4 metta; 5 sappia; 6 possiate; 7 rispetti; 8 condividete; 9 devi; 10 sono; 11 piace; 12 è andato; 13 diventi; 14 faccia. 2a Verbi alla forma passiva: è patrocinato, vengono registrati, possono essere richiesti, sono stati realizzati, è stato consultato, è apprezzato, viene proposta, è stata estesa. Regola: essere o venire; da. 2b 1 g; 2 h; 3 d; 4 a; 5 b; 6 f; 7 c; 8 e. 1 Il comitato di quartiere ha organizzato la manifestazione. 2 Le associazioni hanno realizzato molte iniziative per bambini. 3 I volontari cancelleranno le scritte sui muri. 4 Il rumore del traffico disturba gli abitanti della città. 5 Recentemente hanno sostituito l’illuminazione della piazza. 6 Il Comune pagherà le spese di manutenzione.7 Durante l’assemblea si discuteranno i problemi della città. 8 Chiuderanno la strada al traffico per la festa di quartiere. 2c 1 Molte iniziative gratuite per la famiglia sono/ vengono organizzate dall’associazione Bambini a Milano. 2 La proposta della nostra associazione è stata approvata dal consiglio. 3 Aiuti economici per le famiglie numerose sono/vengono previsti dal Comune. 4 Il centro di aggregazione del quartiere è/viene frequentato da molti anziani. 5 L’erba del parco sarà/verrà tagliata dal giardiniere del Comune lunedì pomeriggio. 6 Un progetto per la tutela dell’ambiente è stato avviato dalla scuola elementare dei miei figli. 7 Attività di volontariato sono/vengono svolte da quasi un terzo degli italiani. 8 In passato spesso venivano/erano organizzate manifestazioni per la lotta all’inquinamento. 2d Gioco. Preparate tre mazzi di carte tenendo distinti i tre colori. A turno ogni studente pesca una carta dal mazzo di carte verdi (che contengono nomi ed eventuali indicazioni temporali e che devono restare sul tavolo coperte) e legge ad alta voce quanto scritto sulla sua carta. Lo studente alla sua destra tiene tra le mani il mazzo di carte rosse (verbi) da cui sceglie un verbo che possa andar bene con la carta verde; poi lo coniuga al passivo nel tempo indicato. A questo punto il terzo studente sceglie tra le sue carte blu (complementi) un complemento d’agente adeguato, in modo da poter completare la frase. Insieme i tre studenti valutano se la frase prodotta è corretta e la scrivono su un foglio; poi ricominciano il gioco passandosi i mazzi di carte rossi e blu, in modo da esercitare a turno verbi e complementi d’agente. Al termine dell’attività ogni gruppo legge ad alta voce le frasi prodotte e per ogni frase corretta guadagna 1 punto. Vince la squadra che guadagna più punti. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale 3a 1 V; 2 F; 3 F; 4 V. Risposta aperta. 3b Aggettivi: alcuni (dati), molti (intervistati), alcune (sfere), ogni (donna), molti (uomini), qualche (lavoretto); pronomi: Nessuno, alcuni, pochi, Tanti, niente, tutti. Attenzione: qualche studente potrebbe rilevare l’avverbio troppo nella terzultima riga dell’esercizio. Valutate l’opportunità di riflettere anche sulle caratteristiche degli avverbi di quantità (vedi Sintesi grammaticale, p. 78). 3c 1a, ciascuno/ciascuna; nessuno/nessuna; qualcuno; qualcosa; niente/nulla; ognuno/ognuna; chiunque; 1b, alcuni/e; altri/e; tutti/e; pochi/e; molti/e; tanti/e; troppi/e; 2 tanto significa “in grande quantità”, “numeroso”, è equivalente a molto/i/a/e; troppo significa “più di quanto serve” e indica eccesso, sovrabbondanza. 3d niente/nessuno, uno, poco, molto/parecchio/tanto, troppo. 3e 1 Nessuna donna; 2 Poche donne; 3 Tutte le donne; 4 Alcune; 5 Alcune donne; 6 Qualche donna; 7 Tutti; 8 Molte donne, troppi uomini, poco; 9 Nessun (invariato); 10 molti; 11 Nessuno; 12 Troppi. Risposta aperta. 3f 1 Nessuno; 2 tutti; 3 niente; 4 ogni; 5 Molte/Tante; 6 alcune; 7 poche; 8 qualche; 9 qualcosa; 10 qualche; 11 Tante/Molte; 12 niente; 13 troppe. 4a 1 era; 2 Eravamo; 3 avevano limitato/limitavano; 4 avevo; 5 aveva comprata; 6 sono diventato; 7 arrivavo; 8 tornavo; 9 durava; 10 facevo; 11 cuciva; 12 ascoltava; 13 avevo; 14 ho comprato; 15 ho ristrutturata; 16 mi sono trasferito. 4b Risposta aperta. 5a bisogna che/occorre che; bisogna, basta; ci vogliono/occorrono, ci vuole/occorre, basta/bastano + nome singolare/plurale. 5b Soluzioni possibili: 1 occorre/bisogna; 2 Bisogna che; 3 Occorrono/Ci vogliono; 4 Bisogna che; 5 Bisogna/Occorre; 6 bisogna/occorre; 7 ci vogliono; 8 occorrono, basta; 9 Bastano. 5c 1 basta, bisogna; 2 Occorre/Bisogna; 3 bisogna/ occorre che tutti dicano; 4 ci vogliono; 5 ci sono voluti; 6 Bisogna che tu pulisca; 7 sono bastate; 8 bisogna che io metta; 9 ci vogliono/occorrono.

p. 143

te nel parlato informale. Spiegate che le interiezioni sono espressioni molto concise che esprimono un particolare atteggiamento emotivo del parlante. Potete proporre qualche esempio con ah! che può indicare, a seconda del contesto e dell’intonazione, sentimenti diversi quali la sorpresa (per esempio Marco e Paola si sono sposati, non lo sapevi? Ah, non ne sapevo niente), desiderio (per esempio Domani parto per il mare… Ah, ci verrei anch’io se potessi!) oppure rimprovero (So che non sei d’accordo, ma ho comunque deciso di comprare la moto. Ah!). 1a Questa prima attività ha lo scopo di esercitare l’orecchio a cogliere alcune interiezioni in una discussione tra moglie e marito. Proponete una prima volta l’ascolto seguito da un confronto a coppie per verificare la comprensione globale, poi nel secondo ascolto chiedete di svolgere l’attività completando il testo. Correggete in plenum facendo notare l’intonazione delle interiezioni. Se volete potete chiedere di rileggere il testo a coppie interpretando a turno il ruolo di moglie e marito. 1 Uffa; 2 Dai; 3 Figurati; 4 Per carità; 5 Ma neanche per sogno; 6 Ecco; 7 Appunto; 8 Punto e basta; 9 No comment; 10 Che palle; 11 Ma va’; 12 Peccato però. 1b Questa seconda attività è incentrata sul significato delle interiezioni e di alcune esclamazioni che indicano un diniego assoluto (Punto e basta! / Neanche per sogno!). Spiegate il significato di quelle che non conoscono, evidenziando come alcune possano avere anche significati diversi: Figurati! per esempio viene spesso usato dopo un ringraziamento per dire che quello che stiamo facendo non ci costa troppa fatica (come nella frase 9), ma può essere usato anche per esprimere incredulità; segnalate che Uffa! Che palle! esprimono noia e disaccordo nel linguaggio colloquiale (volgare). Anche il senso di Mamma mia!, che sottolinea uno stato d’animo positivo o negativo, può variare molto: qui enfatizza una critica, ma può esprimere stupore, entusiasmo, disgusto o paura (per esempio Mamma mia, che bello spettacolo! Che spavento, mamma mia!). Per favorire l’acquisizione delle intonazioni, proponete una ripetizione dei mini-dialoghi a coppie. 1 Zitto!, Mamma mia!; 2 Peccato!; 3 Povera me!, Coraggio!; 4 Punto e basta!, Uffa! Che palle!; 5 No comment!; 6 Neanche per sogno!; 7 per fortuna!; 8 Per carità!; 9 Figurati!; 10 Ma va!

p. 144

Pronuncia

Produzione libera

Questo breve percorso ha l’obiettivo di portare gli studenti a focalizzare e praticare alcune comuni interiezioni usa-

1 Produzione libera. L’obiettivo del role-play è di esprimere opinioni e © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale argomentare in una situazione conflittuale di tipo familiare. Seguite le istruzioni indicate in Presentazione del corso, p. 10 e chiedete agli studenti di entrare il più possibile nei personaggi e di decidere prima di cominciare chi darà inizio alla discussione, perché chi inizia sceglierà anche il tono del dialogo (che potrà essere più pacato oppure più vivace, come nell’ascolto di p. 131). Ricordate agli studenti di utilizzare nel dialogo anche le interiezioni focalizzate nel percorso sulla pronuncia (p. 143). 2 Produzione libera Gli studenti lavoreranno a coppie ma dovranno immaginare di essere con un terzo interlocutore, cioè il signore anziano che parla dei tempi passati e dei cambiamenti in atto negli stili di vita e nelle modalità di comunicazione. Per ogni affermazione gli studenti dovranno dire se ha ragione o meno motivando le proprie opinioni. 3 Produzione libera. Anche questo role-play (vedi Presentazione del corso, p. 10) prende spunto dall’ascolto di p. 131 e serve a esercitare la funzione dell’“esprimere lamentele” in un contesto formale (ricordate agli studenti che dovranno darsi del Lei), riprendendo il contesto della vita di condominio presentato nell’unità 4. In alternativa potete utilizzare gli spunti per una lettera di lamentela rivolta all’amministratore di condominio per segnalare i problemi con un vicino di casa. 4 Produzione libera. In preparazione a questa attività di scrittura (che riprende i temi vita in città vs paese ma anche vita in famiglia vs autonomia) è importante svolgere l’attività di raccolta delle idee che viene proposta a p. 146 della sezione Strategie (es. 2a).

p. 145

Portfolio Per l’utilizzo di questa sezione vedi Presentazione del corso, p. 7.

pp. 146-147 Strategie Scrivere

In questa sezione vengono messe a fuoco le strategie utili a migliorare l’abilità di scrittura che, a partire da questo livello, costituisce un’importante attività di rielaborazione degli strumenti linguistici acquisiti e coniuga gli obiettivi dell’espressione dei contenuti e della correttezza formale.

1 Risposta aperta. Il percorso si apre con un’attività di confronto che dovrebbe portare lo studente a prendere consapevolezza delle modalità con cui affronta la scrittura di testi. È opportuno sottolineare che nella scrittura c’è una forte componente soggettiva e che esistono modalità diverse per redigere un testo, ma che è molto importante capire se il proprio modo di affrontare una consegna è efficace oppure no. Alcune delle affermazioni suggeriscono che può essere utile raccogliere le idee e strutturarle prima di cominciare, che è importante suddividere il testo in paragrafi, che è indispensabile, tanto più quando si scrive in un’altra lingua, rileggere più volte il testo per correggere eventuali errori (vedi attività 3a, b, c). 2a Risposta aperta. Questa attività è legata a una consegna specifica (la lettera al giornale richiesta nell’es. 4 della sezione Produzione libera, p. 144), ma vuole essere un esempio di come è possibile raccogliere le idee partendo da alcuni spunti di riflessione anche disordinati. Nel caso di testi che prevedono un discorso più strutturato, può essere d’aiuto utilizzare una scaletta o una mappa concettuale. Nel box in fondo alla pagina vengono suggerite delle attività di scrittura proposte nel libro (una per ogni unità) su cui ci si può esercitare a realizzare uno schema per la raccolta delle idee. 2b Risposta aperta. Dopo avere lavorato sui contenuti, vengono focalizzati gli aspetti della testualità e le caratteristiche formali della lingua più adeguate al tipo di testo. L’esempio scelto (la lettera di lamentela) ha delle peculiarità evidenti che devono essere messe a fuoco prima di iniziare l’attività (struttura delle lettere, uso di formule, registro formale ecc.), ma è importante sottolineare che ogni genere testuale ha delle caratteristiche specifiche che devono essere chiare prima di affrontare la scrittura. 2c Produzione libera. Nella consegna, che riguarda la redazione vera e propria, fate osservare l’importanza della suddivisione in paragrafi. Tenete presente che la strutturazione del testo può variare secondo la lingua e la cultura; evidenziate che in italiano la suddivisione in blocchi di testo ha la funzione di aiutare chi scrive a strutturare il proprio discorso (ogni paragrafo segnala l’introduzione di nuovi elementi), ma soprattutto di sostenere il lettore nella decodifica del testo. 3a Produzione libera. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Manuale Questa stringa di attività mette a fuoco il percorso, spesso sottovalutato, che è necessario fare sul testo dopo la scrittura vera e propria. Le domande riportate in questo elenco sono un esempio di “lista di controllo” che lo studente dovrebbe interiorizzare e attivare in modo automatico alla fine di ogni scrittura. Se ne possono aggiungere altre a seconda del tipo di testo su cui ha lavorato (può aiutare fare riferimento all’elenco di caratteristiche che avremo elencato in 2b), ma è soprattutto importante far capire agli studenti che, se l’obiettivo è quello dell’uso autonomo della lingua, devono piano piano imparare a utilizzare strategie di autocorrezione, mentre la tendenza è generalmente di delegare all’insegnante questa funzione di controllo. 3b Produzione libera. Questa breve sequenza fornisce alcuni strumenti per lavorare sulla correzione (vedi anche Presentazione del corso, pp. 11-12). Innanzitutto è importante introdurre delle attività specifiche destinate alla revisione, che non deve essere appannaggio solo dell’insegnante. L’errore corretto da altri lascia poca traccia, mentre il lavoro attivo che lo studente compie sulla propria produzione linguistica è maggiormente suscettibile di influire sull’acquisizione linguistica. Il ruolo dell’insegnante è quello di aiutare ciascuno a individuare i propri errori, in particolare quelli che lo studente è in grado di correggere, utilizzando delle semplici segnalazioni (per esempio sottolineare l’errore) oppure dei dispositivi che lo guidino nella comprensione del tipo di errore e quindi nella riparazione. A questo scopo potete utilizzare la scheda predisposta per questo livello a p. 67 (26a) della Sezione esercizi. Si tratta di un elenco di sigle che l’insegnante può utilizzare nella correzione per indicare la categoria grammaticale a cui appartiene l’errore (per esempio M per morfologia, T per tempo verbale). Lo studente sarà poi invitato (lavorando da solo o in coppia) a proporre una correzione adeguata. È opportuno, prima di utilizzare questo strumento, far capire esattamente agli studenti che tipo di errore viene segnalato svolgendo insieme l’attività di correzione degli esempi riportati nella colonna di sinistra della tabella; è anche essenziale, per capire come funzionerà la correzione, svolgere l’esercizio 26b che costituisce un esempio di come apparirà il loro testo dopo la revisione dell’insegnante. Per rendere efficace questo lavoro, sarà importante lavorare sugli aspetti del sistema linguistico che lo studente conosce e su cui è in grado di intervenire

(le basi del sistema morfologico e verbale, alcuni elementi di sintassi, l’ortografia), segnalando gli errori ricorrenti e quelli che stigmatizzano il parlante come straniero (per esempio, è comune la continua esplicitazione del pronome soggetto; per i parlanti di alcune lingue vi è la tendenza a evitare l’articolo ecc.). Anche gli errori di natura lessicale andranno considerati in relazione alle aree conosciute dallo studente e a eventuali interferenze; dal punto di vista della sintassi ci si limiterà a segnalare le irregolarità nell’ordine di base dei costituenti, mentre potrebbe essere poco proficuo intervenire sistematicamente sull’uso delle preposizioni, particolarmente complesso e di lenta acquisizione. Non andranno inoltre trascurati alcuni aspetti legati alla testualità – soprattutto quando si lavora con studenti che hanno lingue distanti dall’italiano – come la punteggiatura e l’uso dei connettivi. In caso di errori che riguardano espressioni o strutture non ancora conosciute dagli studenti che però non si vogliono “lasciar passare”, si potrà adottare un criterio “misto”, riscrivendo queste espressioni in modo corretto. Durante il corso potranno ovviamente essere sperimentate altre modalità di correzione: quando lo studente avrà acquisito una certa dimestichezza con questi strumenti di lavoro, potremo proporre una riflessione guidata che stimoli la consapevolezza riguardo sia alle preferenze per la modalità di correzione che agli errori ricorrenti individuati nei propri compiti di scrittura. 3c Risposta aperta.

pp. 148-149 1a 1b 1c 1d

Risposta aperta. 1 c; 2 b; 3 f; 4 d; 5 e; 6 a. 1 a; 2-3 b; 4 a; 5 b; 6 b. Risposta aperta. Alcune osservazioni: l’aumento del numero di famiglie è da mettere in relazione con gli altri dati ed evidenzia l’aumento di nuclei familiari con un solo figlio (o un solo genitore) e quelli unipersonali. Sono diminuite le famiglie numerose, mentre sono aumentate le famiglie miste, con almeno un familiare straniero. Tra le fasce d’età delle persone che vivono sole, la maggioranza è costituita dagli over 65, dato che mostra una popolazione con un gran numero di anziani che vivono soli. 2 1 V; 2 V; 3 V; 4 F; 5 F. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Pronti e via! 1 1 a; 2 b; 3 c; 4 b; 5 b; 6 a. 2 Corsi estensivi: periodo: non in estate; durata: circa 4 mesi; costo: -; ore di lezione: 4 alla settimana (2 al giorno per 2 giorni alla settimana). Corsi intensivi: periodo: luglio; durata: 4 settimane; costo: 530 euro; ore di lezione: 25 alla settimana (5 al giorno per 5 giorni alla settimana); alloggio: camera in famiglia, singola o doppia, camera in pensionato o ostello della gioventù; termine iscrizioni: fine maggio; altre informazioni: il primo giorno di corso c’è un test per decidere il livello. 3a 1 d; 2 b; 3 e; 4 a; 5 c. 3b Paure: entrare in un nuovo gruppo a metà anno; ambiente sconosciuto (università, programmi, materie, professori e studenti nuovi); solitudine; difficoltà: costruirsi l’orario delle lezioni perché c’è troppa scelta; programma già iniziato da sei mesi; lezioni in italiano; consigli: non preoccuparti perché l’università organizza degli incontri di integrazione e di spiegazione dell’organizzazione; avrai bisogno di almeno un mese per riuscire ad avere l’orario definitivo; non preoccuparti per la difficoltà a seguire le lezioni in italiano perché i professori e gli studenti ti aiutano; non essere timido e vai a parlare con gli studenti; non avere paura di fare errori con la lingua; non frequentare solo studenti Erasmus, ma anche gli italiani. Risposta aperta. 4a 1 b; 2 e; 3 a; 4 d; 5 f; 6 c. 4b 1 F; 2 V; 3 F; 4 F; 5 V; 6 V; 7 F; 8 V; 9 F; 10 F. 4c 1 f; 2 b; 3 a; 4 d; 5 c; 6 e. 5 1 Sì, mi piace cucinare. Lo faccio ogni giorno. / No, odio cucinare. Non lo faccio mai. 2 Sì, adoro i film italiani. Li guardo quasi sempre. / No, non mi piacciono particolarmente. Li guardo raramente. 3 Sì, amo la montagna. Ci vado ogni fine settimana. / No, odio la montagna. Preferisco (il mare). 4 Sì, mi

piace andare in discoteca. Ci vado spesso. / No, non mi piace per niente. Non ci vado quasi mai. 5 Sì, adoro leggere libri. (Li) leggo tutti i giorni. / No, non mi piace molto leggere libri. Preferisco (guardare la TV). 6 Sì, amo i viaggi avventurosi. Li faccio una volta all’anno. / No, detesto i viaggi avventurosi. Preferisco (le vacanze organizzate). 6 Sapere + verbo all’infinito; conoscere + nome. 1 Sai; 2 conosci, conosco; 3 sapete, Conosciamo; 4 Conosci, so; 5 sanno; 6 sa. 7 Risposta aperta. 8 1 un ragazzo giapponese; 2 anni; 3 un’; 4 un piccolo; 5 collega bolognese; 6 tutti i; 7 cucina italiana; 8 il mio; 9 ristorante italiano; 10 facile; 11 gli; 12 gli appartamenti; 13 cari; 14 il; 15 problemi; 16 mese; 17 scuola alberghiera; 18 lo; 19 un mio compagno; 20 questo; 21 fortunato; 22 molti ragazzi; 23 una buona; 24 l’; 25 studenti. 9 1 il, inglese; 2 la, irlandese; 3 gli, peruviani; 4 gli, francesi; 5 i, svedesi; 6 i, cubani; 7 la, argentina; 8 lo, greco; 9 il, brasiliano; 10 lo, caraibico; 11 il, norvegese; 12 il, tunisino; 13 gli. 10 1 trovarla; 2 le porto; 3 Li ho trovati; 4 le piaceranno; 5 mi ospiteranno; 6 Li ho conosciuti; 7 trovarla; 8 gli ho comperato; 9 romperle; 10 le ho preso; 11 lo conosco; 12 portargli; 13 gli piacciono; 14 li mangeremo noi. 11 1 dove/quando l’hai conosciuto? 2 perché non le hai chiamate? 3 l’hai comprata oggi? 4 l’hai già visto? 5 dove/come li hai incontrati/conosciuti? 6 dove le hai comprate/prese? 12 1 dall’, da, in, in, a/di; 2 in, in, al; 3 a, all’/in, a, in; 4 dagli, in, in, al, a. 13 1 di, a, di, a; 2 di, a, a. Verbi con di: smettere, finire. Verbi con a: continuare, cominciare, iniziare, mettersi.

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Soluzioni Sezione esercizi 14 Dato, chiesto, preso, perso, visto, detto, rimasto, fatto, rotto, aperto, chiuso, tolto, stato, scelto, messo.

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I

15 1 sono rimasto; 2 ho fatto; 3 ho messo; 4 mi sono accorto; 5 ho tolto; 6 ho tenuto; 7 ho scelto; 8 ho aggiunto; 9 ha visto; 10 ha chiesto. 16 1 è finita; 2 è potuta, ha dovuto; 3 è cambiato;

4 ha cambiato; 5 ha finito; 6 hai cominciato, ho potuto; 7 ha voluto, è cominciata. 17 1 Abbiamo scelto, è/era, perdevamo, Ci siamo andati, Abbiamo visitato, ci siamo fermati, è piaciuta, è/era/è stata (Cannes, Costa azzurra, Francia). 2 Ho fatto, ne è valsa, avevo, ho passati, avevo, ci sono/c’erano, dicono/dicevano, sono/erano, mi fido/mi fidavo/sono fidato/a, ho preso, mi sono spostato/a, abbiamo fatto, Era/È stato (Australia). 3 Sono partite, era, Avevano bisogno, hanno frequentato, erano, hanno potuto/potevano, piacciono/piacevano/sono piaciuti, preferisce/ preferiva/ha preferito, faceva/ha fatto, uscivano (Londra, Inghilterra). 18 1 perché; 2 mentre; 3 se; 4 Però/Ma; 5 così; 6 Siccome; 7 ma/però; 8 Anche se. 19a 2, 3, 6, 7, 9, 11, 12, 13, 15. 19b città, caffè, già, perché, però, pioverà, giù, Perù, più. 20 1 però, già; 2 caffè/tè, tè/caffè; 3 Sì; 4 città, più; 5 Perché, può; 7 andrò; 8 lunedì. 21 1 è, e, ho, a; 2 si, Sì, è; 3 ha, a, ha, a; 4 tè, l’ho, te; 5 è, là, l’ha; 6 Li, lì; 7 Hai, l’ho, ai; 8 la, là.

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01

Che cosa è successo?

1a 1 e; 2 a; 3 c; 4 d; 5 f; 6 b. 1b 1 b; 2 a; 3 b; 4 c; 5 c; 6 a. 2 1 tengo di solito sulle spalle; 2 stavo mangiando; 3 a un certo punto; 4 mi sono tolta; 5 ho risposto; 6 rimasto; 7 sulla panca; 8 ci siamo alzati; 9 c’era più; 10 che rabbia; 11 rovinata; 12 molti soldi; 13 però il portafogli; 14 avevo tutti; 15 documenti. 3a 1 d; 2 e; 3 c; 4 b; 5 a. 3b 1 F; 2 V; 3 V; 4 V; 5 F; 6 V; 7 F; 8 F. 3c 1 d; 2 f; 3 a; 4 e; 5 g; 6 b; 7 c. 4 1 camicia; 2 gonna; 3 stivali; 4 sciarpa; 5 capelli; 6 lisci; 7 basso; 8 cappello; 9 corti; 10 occhiali; 11 giaccone/cappotto; 12 giacca; 13 camicia; 14 paio; 15 scarpe. 5 1 mulo; 2 elefante; 3 coniglio; 4 cane, gatto; 5 asino; 6 ghiro; 7 vipera; 8 pesce; 9 maiale. 6 1 b; 2 b; 3 c; 4 a; 5 a; 6 b. 7 1 pentola; 2 denuncia; 3 festeggiato; 4 partita; 5 sole; 6 rompere; 7 succedere; 8 insegnante. 8a 1 probabilmente; 2 progressivamente; 3 improvvisamente. Regola (esempio): probabile > probabilmente, particolare > particolarmente. 8b 1 allegramente; 2 chiaramente; 3 generalmente; 4 inutilmente; 5 particolarmente; 6 improvvisamente. 9 1 era → è stata; 2 ho mangiato → mangiavo; 3 è stata → stava; 4 conoscevo → ho conosciuto; 5 c’era → c’è stata; 6 aspettavamo → abbiamo aspettato; 7 ha abitato → abitava; 8 Vivevo → Ho vissuto; 9 vedevo → ho visto; 10 sono stata → ero. 10 1 a Racconto cosa è successo nel 2004; b descrivo dove abitavo nel 2004. 2 a Racconto cosa ho fatto quando vivevo in Trentino; b descrivo cosa facevo spesso quando vivevo in Trentino. 3 a Racconto che cosa ho fatto l’estate scorsa; b descrivo cosa facevo tutti i giorni l’estate scorsa. 11a La frase 1. 11b Soluzioni possibili: 1 a perché non trovavo il cellulare, b sono venuto a casa tua; 2 a perché c’erano tante mostre interessanti, b ma non abbiamo avuto tempo; 3 a e così non sono andati in vacanza, b ma non ne avevano voglia. 12 1 riusciva; 2 ha rischiato/rischiava; 3 si è mobilitato;

4 ha voluto; 5 sono arrivati; 6 sono riusciti; 7 tremava. 13a 1 b; 2 -are > -ando; -ere/-ire > -endo. 13b 1 Il giornalista stava scrivendo un articolo. 2 I musicisti stavano registrando una nuova canzone. 3 Il nonno si stava riposando. 4 I ragazzi stavano guardando la partita. 5 Il professore stava finendo di preparare la lezione. 6 La mia vicina di casa stava cucinando. 7 Noi stavamo bevendo il caffè. 14 1 a sta per partire, b sta partendo; 2 a Sto facendo, b Sto per fare; 3 a sta per finire, b Sto finendo; 4 a sto per andare, b Sto andando. 15 1 Avevo (appena) cambiato, ho avuto; 2 ho aperto, mi sono accorta, avevano rubato; 3 aveva perso, ha potuto; 4 sono andato/a, avevi consigliato; 5 siamo (finalmente) andati/e, eravamo (mai) andati/e; 6 avete comprato, avevate detto. 16 1 Ho incontrato, era, aveva (appena) visto; 2 ero, avevo dormito; 3 Mi sono arrabbiata, era (ancora) rientrato, sono andata; 4 era, aveva avuto, sapeva; 5 ho telefonato, eri partito/a; 6 Ho visto, erano, erano tornati. 17 Furto alla posta centrale: 1 ha rapinato; 2 avevano depositato; 3 dovevano; 4 ha portato; 5 ha riconosciuto; 6 portava; 7 copriva. Incidente nella notte: 1 è costata; 2 è successo; 3 aveva passato; 4 stava rientrando; 5 imboccava; 6 ha perso; 7 è finito. 18 Il cane-topo La leggenda metropolitana del cane-ratto è iniziata a circolare negli anni Ottanta ed è diventata in poco tempo molto famosa. Una donna che era in vacanza in un Paese esotico ha trovato un cagnolino sulla spiaggia. Intenerita, gli ha dato un po’ di cibo. Il cucciolo, che naturalmente era affamato, ha mangiato, l’ha presa in simpatia e non l’ha più lasciata. Così lei ha deciso di tenere il cane e di portarlo illegalmente in Italia. Tornata a casa, la donna si è accorta che l’animale aveva gli occhi arrossati e la bava alla bocca. Spaventata, è corsa dal veterinario. Il medico ha visitato il cane e ha chiesto subito la provenienza. La padrona, sospettosa e preoccupata, ha mentito dicendo che l’aveva trovato vicino a casa. Il veterinario non le ha creduto e le ha spiegato che l’animale non era un cane ma un enorme topo di fogna! © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Sezione esercizi 19 1 (mangiar)la, (spennar)la, lo, gli, mi; 2 La, mi; 3 gli, Li (ho allontanat)i. 20 1 Per me è un’amicizia importante e ci tengo molto. 2 È da tempo che non vado al cinema, l’ultima volta ci sono andato tre mesi fa. 3 Elena dice che verrà a trovarmi domenica, ma io non ci credo. 4 Le vacanze sono un ricordo bellissimo e ci penso spesso. 5 Bisogna prendere del vino per la festa di stasera, ci penso io. 6 Domani andiamo a Parma a vedere la Certosa. Tu ci sei mai stato? 7 La mia storia con Luca è finita da tempo, ma io ci penso ancora. 8 Ho perso un anello che mi aveva regalato mia nonna. Peccato, ci tenevo molto. 21 1 d; 2 e; 3 c; 4 a; 5 c; 6 b; 7 e; 8 a; 9 d; 10 b. 22a 1 Tre alpinisti sono stati travolti da una valanga sul monte Cristallo. 2 Un bambino è stato investito sulle strisce pedonali da un pirata: si cerca il conducente dell’auto. 3 Due sedicenni sono state denunciate dai parenti per aver picchiato un dodicenne e per aver diffuso il video in chat. 4 La Roma è stata battuta dal Milan tre a zero. 5 Sabrina Ferilli e Flavio Cattaneo sono stati fotografati all’uscita del ristorante dai paparazzi. 6 Una ragazza è stata morsa da un serpente ed è ora in pericolo di vita. 7 È stato svaligiato un appartamento in pieno centro Milano e ora è caccia al ladro. 8 È stato venduto all’asta da un antiquario un quadro di Amedeo Modigliani per 10 milioni di dollari.

22b 1 Una valanga ha travolto tre alpinisti sul monte Cristallo. 2 Un pirata ha investito un bambino sulle strisce pedonali: si cerca il conducente dell’auto. 3 I parenti hanno denunciato due sedicenni per aver picchiato un dodicenne e per aver diffuso il video in chat. 4 Il Milan ha battuto la Roma tre a zero. 5 I paparazzi hanno fotografato Sabrina Ferilli e Flavio Cattaneo all’uscita del ristorante. 6 Un serpente ha morso una ragazza che ora è in pericolo di vita. 7 Un ladro ha svaligiato un appartamento in pieno centro Milano. 8 Un antiquario ha venduto all’asta un quadro di Amedeo Modigliani per 10 milioni di dollari. 23a Espressioni di tempo: dalle 19.30, per venti minuti, tra due minuti, cinque minuti fa, da cinque minuti. Domande: 1 tra; 2 per; 3 fa; 4 da, dalle. 23b 1 Tra; 2 per, da; 3 fa, tra; 4 da; 5 fa, da; 6 fa, per; 7 alle, per, dalle, alle. 24 1 non appena; 2 intanto; 3 anche; 4 quando; 5 Poi; 6 tuttavia; 7 infatti. 25a 1 usciamo; 2 Lo compro io; 3 Ho pagato io; 4 Se non ti sbrighi; 5 ma torno subito; 6 Compriamolo; 7 e tu non ascolti. Ascolto e ripetizione. 25b 1 appena ti è possibile; Telefonami. 2 Mangialo; se ti piace. 3 Posso rimanere in casa; finché non torni. 4 se ci vai in aereo; Non è lontano. Risposta libera. Ascolto e ripetizione.

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02

Io vorrei andare in Sardegna, ma...

1 a 3; b 1; c 6; d 7; e 2; f 5; g 4. 2a 1 a, c; 2 b, d; 3 a, d. 2b traffico intenso direzione corsia

bivio coda svincolo

casello

3a 1 Sardegna; 2 in bicicletta; 3 b; 4 c; 5 a. 3b 1, 2, 5, 6, 8. 4 1 dovreste pensare; 2 gite brevi; 3 in bicicletta; 4 giornata; 5 le biciclette; 6 è appena tornata; 7 hanno fatto un sacco; 8 camminata in montagna; 9 paesaggio è molto vario; 10 è; 11 viaggio in traghetto; 12 abbiano affittato; 13 campeggio; 14 molto bene. 5a 1 c; 2 b; 3 e; 4 f; 5 h; 6 d; 7 i; 8 g; 9 a. 5b Produzione libera. 6a 1 f; 2 g; 3 b; 4 h; 5 i; 6 c; 7 d; 8 a; 9 e. 6b 1 F; 2 V; 3 V; 4 F; 5 V; 6 V; 7 V; 8 F; 9 V; 10 F. 6c 1 b; 2 e; 3 d; 4 g; 5 a; 6 f; 7 l; 8 h; 9 c; 10 i. 7 1 cima; 2 cascate; 3 piste; 4 pinete; 5 ghiacciaio; 6 torrenti; 7 baia. 8 brevi/lunghe; estive/invernali; marine/montane; oziose/attive; economiche/costose; stressanti/ rilassanti; tranquille/avventurose; riposanti/faticose; noiose/divertenti; 9 1 fritte; 2 speziata; 3 dolce, cremoso; 4 bollite, insipide, saporiti, piccanti; 5 bianco, mosso; 6 amarognolo; 7 arrosto, alla griglia; 8 gratinate, grattugiato. 10 1 tempaccio; 2 omone; 3 angolino; 4 ombrellino; 5 figuraccia; 6 alberghetto; 7 postaccio; 8 giornataccia. 11 Aggettivi: illogico, spiacevole, disubbidiente, irregolare, incapace, impreciso, sgonfio, inutile; nomi: infelicità, disonestà, incertezza,

disattenzione, indecisione, irrazionalità, imprudenza, dispiacere. 12 1 raggiungibile; 2 irrespirabile; 3 irriconoscibile; 4 regolabile; 5 criticabile; 6 incomprensibile; 7 immangiabile; 8 utilizzabile. 13 1 cercherei; 2 mangeremmo; 3 Dovrebbe; 4 rimarrei; 5 faresti; 6 vedrei, vivrei; 7 verrebbero; 8 terrebbe. 14 a 1 dovreste; 2 Sembrerebbe; 3 andreste; 4 fareste; 5 godreste; 6 verrei. Destinazione 3. b 1 sarebbe; 2 scoprirebbero; 3 Imparerebbero; 4 sarebbero. Destinazione 2. c 1 Potremmo; 2 piacerebbe; 3 impareresti; 4 dovrei; 5 potremmo/potresti. Destinazione 1. 15 1 c; te, staremmo/staresti. 2 a; lei, dovrei. 3 e; lui, mangeremmo/mangerebbe. 4 b; noi, partiremmo. 5 d; loro, vivrei. 16 1 Li prenderei; 2 Verremmo; 3 La guarderei; 4 Verrebbero; 5 Li porterei. La seconda parte di ciascuna frase è una risposta libera. 17 1 Partiremo; 2 saremo; 3 prenderemo/prenderò; 4 comincerà; 5 avremo/avrò; 6 faremo; 7 noleggeremo; 8 divertiremo; 9 sentiremo/sentirò. 18 1 farai; 2 finirà; 3 partiremo; 4 vorrei; 5 preferirebbe; 6 Potreste; 7 ci sarebbe; 8 piacerebbe; 9 parlerò; 10 farò. 19 1 lo, ne, li, ne; 2 gli, ne, gli, Le. 20 1 ci, ne; 2 ci, ne; 3 ne, ci; 4 ne, ne, ci. 21 1 quello; 2 quel; 3 bel; 4 bei; 5 quei; 6 bello; 7 quello; 8 bel; 9 Begli; 10 quell’; 11 quegli. 22 1 al; 2 in; 3 a; 4 in/con la; 5 di; 6 in; 7 a; 8 per; 9 in; 10 a; 11 Al; 12 al; 13 di; 14 sul; 15 alla. 23a 1 c; 2 a; 3 b. 23b 1 anzi; 2 piuttosto che; 3 Invece di; 4 piuttosto che/ invece di; 5 anzi; 6 invece di/piuttosto che. 24 Il mondo è fatto a scale, chi le scende e chi le sale. Chi le scende troppo in fretta, gli si sciupa la scarpetta. Se la scarpa ha il laccio sciolto, collo scialle scalda molto. Lo scialle non è sciarpa, la sciarpa non è scarpa, il furbo non è sciocco, tira il laccio: è sciolto il fiocco. Ascolto e ripetizione. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Sezione esercizi 25a L’ortografia. 25b 1 I laghi; 2 le paghe; 3 i banchi; 4 le panche; 5 gli incarichi; 6 i colleghi; 7 i dialoghi; 8 i cataloghi. 25c simpatico: simpatica, simpatici, simpatiche; stanco: stanca, stanchi, stanche; lungo: lunga,

lunghi, lunghe; largo: larga, larghi, larghe. 26 1 cuoco, squisito; 2 acqua, inquinata; 3 scuola, aquilone, aquila; 4 venticinque, quadri; 5 Quando, cuore; 6 Qual, acquario; 7 Quei quaderni, quadretti, questi.

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03 Su dai, usciamo! 1a 1 Pietro; 2 Marta; 3 Pietro; 4 Marta; 5 né Pietro né Marta; 6 Marta; 7 Marta; 8 Pietro. 1b 1 b; 2 b; 3 c; 4 c; 5 a. 1c Il basso elettrico, la batteria, la chitarra, il violino, il flauto, il mandolino, la fisarmonica, il tamburello. 1d Domande: 1 Che genere di musica ascolti e quando? 2 Quali sono i tuoi cantanti preferiti? 3 Ascolti musica italiana? 4 Ascolti musica classica? 5 Hai visto qualche concerto? Ti piace andare ai concerti? 6 Segui i programmi musicali in televisione? Produzione libera. 2 1 Ma che cosa dici; 2 Senti un po’; 3 questa cosa ti; 4 l’hanno attrezzata anche; 5 che proietta la; 6 Lo sai già; 7 mi hanno detto che; 8 Allora possiamo fare; 9 Ci troviamo; 10 prima del previsto; 11 anche a loro; 12 non avevano pensato alla partita; 13 Chi vuole vedere; 14 si vede; 15 invece non ne. 3a 1 f; 2 h; 3 e; 4 a; 5 c; 6 d; 7 b; 8 g. Domanda 1: espressioni dialettali: bona; espressioni volgari: fotte sega, sto cazzo. Domanda 2: sono delle parole espressive che le piace pronunciare, perché le piace come suonano. 3b 3; 5; 6; 9; 10. 4a 1 b; 2 a; 3 d; 4 c. 4b 1 buon; 2 importante; 3 17%; 4 maggior; 5 la cultura; 6 9%; 7 impegno sociale; 8 la salute; 9 la bellezza; 10 minoranza. 4c a 3; b 1; c 6; d 5; e 4; f 2; g 7. 5a Generi cinematografici: commedia, d’avventura, d’azione, di fantascienza, drammatico, letterario, biografico, fantastico; aggettivi per valutare film: avvincente, divertente, noioso, romantico, spettacolare, commovente, violento, fantastico; nomi: attore/attrice, colonna sonora, durata, protagonista, personaggio, scena, regista, tema. 5b 1 1 regista; 2 attori; 2 1 fantastico; 2 protagonista; 3 divertente; 4 scene; 5 temi; 3 1 commovente; 2 colonna sonora. 6 1 studioso; 2 musicali; 3 primaverile; 4 giovanile; 5 orgoglioso; 6 pericolosa; 7 femminile; 8 stagionali; 9 geniale; 10 noioso; 11 paurosa; 12 avventuroso. 7 1 birreria; 2 pizzeria; 3 enoteca; 4 spaghetteria; 5 ludoteca; 6 videoteca; 7 paninoteca.

8 1 più; 2 che; 3 più; 4 che; 5 più; 6 che; 7 più dei; 8 più dei; 9 più della; 10 più che. 9a 1 buono; 2 cattivo; 3 grande; 4 basso; 5 alto; 6 piccolo. 9b 1 superiori; 2 inferiore; 3 maggior; 4 minore; 5 peggiore; 6 maggiori; 7 inferiore. 9c 1 migliore; 2 peggiore; 3 superiori; 4 migliore; 5 inferiore; 6 maggior. 10 1 la più amata / amatissima dai, 2 più amata dagli; 3 più bella della; 4 conosciutissimo / il più conosciuto; 5 il più poetico; 6 divertentissimi / i più divertenti; 7 più apprezzate dai; 8 più caro; 9 più seguiti dai; 10 importantissimi / i più importanti. 11 1 è; 2 sia; 3 abbiate, sono; 4 abbia, è; 5 siano, siano; 6 sia; 7 ha; 8 siate; 9 ha; 10 sia. 12 Lo conosco; gli voglio molto bene; ci ha trovati tutti; per festeggiarlo!; assaggiarne alcune; la torta, l’aveva preparata; ne hanno mangiate due fette; ne ha ricevuti tantissimi; gli ha regalato; li ha visti; l’ha abbracciata, parlarne; ringraziarci; parlarne. 13 1 me ne; 2 ce lo; 3 me lo; 4 Te la; 5 Ce l’; 6 te lo; 7 ve la; 8 ve le. 14 1 me li, te lo; 2 -celo; 3 ce ne; 4 te lo; 5 Ve la; 6 te le; 7 te li; 8 me ne. 15 1 chi; 2 che, che; 3 chi; 4 che; 5 che; 6 che; 7 che. 16 Che bello!! Domenica scorsa sono andata al concerto di Tiziano Ferro. Sono uscita da lezione alle 14, ho telefonato alle mie amiche che si erano prese un giorno di ferie, le ho aspettate in paninoteca e poi, dopo aver mangiato un panino insieme, siamo partire per il Forum di Assago. Era una giornata fantastica, c’era un sole eccezionale! Abbiamo preso la metro e alle 16 eravamo già lì. Ci siamo messe subito in fila perché volevamo essere le prime ad entrare. C’era poca gente per fortuna, ci siamo sedute fuori dal cancello d’entrata e abbiamo passato il pomeriggio a cantare e a finire di colorare uno striscione che avevo cominciato a casa, ma non avevo avuto tempo di finire. Le canzoni di Tiziano le conoscevamo/conosciamo a memoria perché le avevamo/abbiamo ascoltate tantissime volte e non ci stancavamo/stanchiamo mai di cantarle a squarciagola. Poi finalmente si sono aperti i cancelli e siamo entrate. Alle 20 c’era tantissima gente, per fortuna eravamo arrivate presto! Eravamo a pochi metri dal palco e quando è © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Sezione esercizi iniziato il concerto, ci siamo scatenate. L’emozione era/è stata fortissima, Tiziano Ferro aveva una grinta pazzesca e la sua voce mi ha coinvolta come sempre. Ho fatto tantissime foto e le ho inviate a tutti i miei amici che sono morti d’invidia!! Le due ore di concerto sono volate e alle 23 siamo uscite dal forum felici e… senza voce! A quando il prossimo concerto? 17a – : potere, vedere, essere giusto, amare; a: andare, invitare, aiutare, fermarsi, imparare; di: dire/ chiedere, sperare, avere bisogno, temere. 17b 1 Non è giusto trattare male le persone. 2 Luigi ha bisogno di fare una vacanza. 3 Marco aiuta Licia a fare i compiti. 4 Ieri dalla finestra ho visto Silvio arrivare. 5 Dario teme di perdere il posto di lavoro. 6 Ti invito a prendere un caffè. 7 Martina chiede di uscire stasera. 8 Giulia ama passeggiare in giardino. 9 Elisabetta ieri ha imparato a camminare.

18 1 Non mi piace né leggere né studiare. 2 Mangio di tutto, sia la carne che il pesce. 3 Laura non è né generosa né simpatica. 4 Marco deve sia studiare che lavorare. 5 Natale in India è un film né interessante né divertente. 6 A scuola non vado né bene né male. 7 Se ho un problema chiedo aiuto sia ai miei genitori che ai miei amici. 8 Silvia è sia bella che brava. 9 Sono in aumento i giovani che né studiano né lavorano. 19a 1; 2; 4; 5; 8; 11; 12; 14. 19b 1 in effetti; 2 eccitante; 3 inconsueto; 4 sicurezza; 5 collaborazione; 6 preoccupato; 7 superiore; 8 allagamento; 9 approntarlo; 10 peggiorato; 11 maggioranza; 12 volontariato. 19c 1 spasso; 2 città; 3 meta; 4 piazza; 5 stanno; 6 leccare; 7 resto; 8 gratis; 9 fontana; 10 zeppo; 11 cemento; 12 persone; 13 suocera; 14 babbo; 15 straordinari; 16 passeggio.

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Come ha saputo di questo lavoro?

1a 1 4.600, 500; 2 13; 3 a navigazione in internet e chiacchierate con i colleghi, b la pausa caffè, c la pausa per la sigaretta; 4 si è più concentrati. 1b 2; 3; 5; 8. 2 1 in casa; 2 sono addirittura maggiori; 3 c’è l’autogoverno; 4 ritmi, le modalità; 5 diciamo governa; 6 Nei luoghi; 7 momento in cui; 8 per aumentare; 9 fanno un po’; 10 quegli imprenditori; 11 andrebbe; 12 ridotta o regolamentata; 13 di vita quotidiana; 14 tra l’altro; 15 sia un luogo. 3a 1 c; 2 a; 3 b, c, f; 4 c; 5 b; 6 b. 3b 1 e; 2 m; 3 i; 4 d; 5 a; 6 g; 7 l; 8 n; 9 b; 10 o; 11 h; 12 c; 13 f. 4 1 pazienza, generosità; 2 timidezza; 3 originalità, eleganza; 4 sicurezza, tranquillità; 5 creatività, vivacità; 6 chiarezza, sincerità.

riordini!, Riordinali! / Non riordinarli!; 4 La comperi! / Non la comperi!, Comprala! / Non comprarla!; 5 Gli telefoni! / Non gli telefoni!, Telefonagli! / Non telefonargli!; 6 Glieli spedisca! / Non glieli spedisca!, Spedisciglieli! / Non spedirglieli!; 7 Gliela detti! / Non gliela detti!, Dettagliela! / Non dettargliela!; 8 Glielo mandi! / Non glielo mandi!, Mandaglielo! / Non mandarglielo! 12a 1 di; 2 a; 3 di; 4 del; 5 di; 6 dai; 7 da. 12b 1 di cui mi piace; 2 a cui ho assistito; 3 di cui ho voglia; 4 di cui mi fido; 5 di cui ricordarsi; 6 da cui non voglio dipendere; 7 da cui Marco sta uscendo. 13 1 che, chi; 2 In cui, che, su cui; 3 in/per cui, che; 4 chi, a cui, chi, Chi, di cui. 14 1 nel quale; 2 il quale; 3 della quale; 4 con i quali; 5 nel quale.

5 Orizzontali: 3 elettricista, 4 giornalaio, 5 traduttore, 9 farmacista, 10 pilota, 12 cameriere, 13 medico, 15 direttore, 16 avvocato, 17 commesso; verticali: 1 operaio; 2 giornalista; 6 tassista; 7 impiegato; 8 pompiere; 11 benzinaio; 14 attore.

15 Testo 1: 1 sia; 2 siate, abbia; 3 abbiate; testo 2: 1 sia; 2 sia; 3 sia; 4 abbia.

6 1 l’attrice; 2 la cameriera; 3 la dentista; 4 la gelataia; 5 l’infermiera; 6 la cantante; 7 la scrittrice; 8 la tabaccaia; 9 la traduttrice; 10 l’insegnante.

17 1 debba; 2 lavori; 3 abbia; 4 trovi; 5 venga, 6 costi.

7 1 1 trentenni, 2 automuniti, 3 dinamicità, 4 flessibilità; 2 1 specializzati, 2 ambosessi, 3 pluriennale, 4 capacità, 5 professionalità; 3 1 neolaureato, 2 informatiche, 3 adattabilità, 4 sensibilità. 8 1 Oggetto; 2 con riferimento al; 3 presentare la mia candidatura; 4 curriculum vitae allegato; 5 laureanda; 6 tesi di marketing; 7 esperienza nel settore; 8 conosco molto bene l’inglese; 9 competenze informatiche; 10 di Vostro interesse; 11 porgo distinti saluti. 9 1 schermo; 2 stampante; 3 portapenne; 4 chiavetta USB; 5 pinzatrice; 6 cassettiera; 7 computer; 8 faldoni; 9 tastiera; 10 cavo; 11 presa. 10 1 1 Guardi; 2 giochi; 3 Senta; 4 prenda; 5 Vada; 6 Sparisca; 7 Esca; 8 si faccia; 2 1 pulisca; 2 dia; 3 scusi; 4 Venga; 3 1 faccia; 2 dica; 3 dica; 4 Senta. 11 1 Le prepari! / Non le prepari!, Preparale! / Non prepararle; 2 Lo spenga! / Non lo spenga!, Spegnilo! / Non spegnerlo!; 3 Li riordini! / Non li

16 1 Pare che, d; 2 È meglio che, d; 3 Sono contento che, b; 4 immagino che, a; 5 Credo che, a; 6 Voglio che, c; 7 Si dice che, d; 8 preferisco che, c; 9 Mi sembra che, a; 10 Mi dispiace che, b. 18 1 Gli italiani credono che il posto fisso sia un diritto. 2 Pochi italiani non pensano di avere problemi a cambiare lavoro frequentemente. 3 Tanti italiani ritengono di non essere soddisfatti di quanto guadagnano. 4 Al Sud gli italiani credono che la situazione economica sia peggiore che al Nord. 5 Tanti italiani sperano di trovare un lavoro che li soddisfi di più. 6 Solo il 20% degli italiani pensa di dover migliorare la proprie competenze sul lavoro. 7 Il 70% degli italiani pensa che il loro lavoro sia un buon lavoro. 8 Molti italiani ritengono che una pausa veloce con un panino in un bar non sia un vero e proprio pranzo. 9 Molti uomini tra i 30 e i 50 anni sono insoddisfatti di dover mangiare fuori casa per lavoro. 19 1 ha fatto; 2 sono; 3 ascoltiate; 4 attacchi; 5 confonda; 6 sporchi; 7 rubi; 8 mandi; 9 sono stato; 10 siano; 11 ha truffato; 12 ha rubato; 13 sia; 14 siano; 15 organizziamo. 20 1 La; 2 Le; 3 Le; 4 La; 5 Le; 6 La; 7 Le, Le; 8 Le. 21 1 glielo; 2 gliela; 3 glieli; 4 glielo; 5 glielo; 6 gliene; 7 gliele. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Sezione esercizi 22 1 a, di, a; 2 ad, di; 3 di, a, di; 4 di, a. 23a 1 [ʎ]; 2 [l]; 3 [l]; 4 [ʎ]; 5 [ʎ]; 6 [l]; 7 [ʎ]; 8 [l]. 23b 1 gli invio; 2 l’invio; 3 la balia; 4 l’abbaglia; 5 dagli; 6 Dalli; 7 li taglia; 8 L’Italia.

24a 1 []; 2 []; 3 [n]; 4 []; 5 [n]; 6 [n]; 7 []; 8 []; 9 [n]; 10 [n]. 24b 1 Lasagne; 2 castagne; 3 Antonio; 4 spagnolo; 5 matrimonio; 6 giardiniere; 7 ingegnere; 8 campagna; 9 campana; 10 Campania.

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05 Che problema c’è? 1 1 Raccogliere ragazzi tra i 16 e i 18 anni per mandarli a svolgere un’attività di volontariato senza dirgli prima cosa andranno a fare. 2 Martina 16, Giacomo 18. 3 Ha dipinto la stanza di un centro giovani. 4 Per tre giorni. 5 Una comunità di recupero per tossicodipendenti. 6 Molto profonda e carica di emozioni e di sensazioni. 2 1 V; 2 F; 3 V; 4a F, b V, c V, d F, e V, f V; 5 F. 3 1 paghi le bollette; 2 Non si può andare avanti; 3 si fanno a turno; 4 non sono una perfettina; 5 Ma quando mai?; 6 Lo sai che; 7 E indovina; 8 al posto tuo; 9 non hai rispetto; 10 fai un casino terribile; 11 te ne freghi; 12 la pensi così / stare attenta; 13 è meglio che ti calmi un po’; 14 Vogliamo parlare di. 4a 1 c; 2 b; 3 c; 4 c; 5 a; 6 a. 4b 1 d; 2 e; 3 a; 4 g; 5 b; 6 f; 7 c. 4c 1 h; 2 d; 3 a; 4 e; 5 b; 6 g; 7 c; 8 f. 5 1 non si comanda, c; 2 male alloggia, f; 3 c’è speranza, g; 4 si vede dal mattino, d; 5 porta consiglio, a; 6 fa l’uomo ladro, h; 7 che mai, b; 8 si ottiene tutto, e. 6 1 nonostante le nostre ripetute richieste; 2 oltre al disagio che ne è derivato; 3 ciò che ci ha irritato di più; 4 Non Vi sembra; 5 Ci auguriamo che; 6 Non può immaginare la mia sorpresa; 7 non ho ricevuto alcuna risposta; 8 Non Le pare che 9 Vi chiedo; 10 mi aspetto da Voi. 7 1 conduzione; 2 cambiamento; 3 abbandono; 4 convivenza; 5 impegno; 6 licenziamento; 7 rassicurazione; 8 aiuto. 8a 1 vivibile; 2 accettabile; 3 appassionante; 4 dipendente; 5 comprensibile/comprensivo; 6 deprimente; 7 preferibile; 8 educativo. 8b 1 dipendente; 2 accettabile; 3 vivibile; 4 comprensibile; 5 educativo; 6 preferibile; 7 deprimente. 9 1 sappia; 2 rimanga; 3 finisca; 4 piacciano; 5 debba; 6 faccia; 7 stia; 8 tenga. 10 1 abitiamo; 2 confina; 3 ha iniziato; 4 russa; 5 abbia; 6 ha detto; 7 crei; 8 potete; 9 abbiamo sentita; 10 ha ricominciato; 11 inizia; 12 si sveglia; 13 si giri; 14 sia; 15 debba. 11 1 è stato premiato; 2 è stata costruita; 3 era stato accusato; 4 è stata approvata; 5 veniva fatto; 6 sono causati; 7 verrò licenziato; 8 è stato aggredito.

12 1 Non è andato nessuno alla festa di mia sorella. / Alla festa di mia sorella non è andato nessuno. 2 Nessuno si è fatto vivo per darmi una mano. 3 Non ho incontrato nessuno tornando a casa dal lavoro. / Tornando a casa dal lavoro non ho incontrato nessuno. 4 Nessuno si preoccupa dei problemi ambientali. 5 In quella casa non abita nessuno da anni. / Non abita nessuno in quella casa da anni. / Da anni non abita nessuno in quella casa. / In quella casa da anni non abita nessuno. 6 Non ho visto nessuno uscire da quell’appartamento ieri sera. / Ieri sera non ho visto nessuno uscire da quell’appartamento. / Da quell’appartamento non ho visto uscire nessuno ieri sera. 7 Nessuno riesce ad andare d’accordo con Marta. 13 1 molti; 2 tutti; 3 Pochi; 4 niente; 5 qualcuno; 6 qualche; 7 troppi; 8 qualcosa; 9 alcuni; 10 molto. 14 1 alcuna; 2 Alcune; 3 alcuni; 4 alcuni; 5 alcuna; 6 alcune; 7 alcun; 8 alcuno; 9 alcune. 15 1 niente da; 2 qualcosa da; 3 qualcosa di, da; 4 niente di, da; 5 niente da; 6 qualcosa da; 7 niente di, da; 8 qualcosa di, da. 16 La settimana scorsa sono andato sui Navigli per mangiare una pizza con i miei colleghi di lavoro. Erano anni che non tornavo in quella zona di Milano, l’ultima volta c’ero andato per una fiera dell’antiquariato con alcuni amici, ma era/è passato molto tempo da allora ed era/è tutto molto cambiato. Ho girato almeno mezz’ora alla ricerca di un posto. Come tutti, prima ho cercato un parcheggio gratuito, ma mi sono subito reso conto che era impossibile da trovare, allora ne ho cercato uno a pagamento. Ho provato anche nei parcheggi interrati, ma è stato tutto inutile! La situazione dei parcheggi in questa zona è sempre stata difficile, ma quella sera era proprio un incubo! Non avevo voglia di rinunciare alla cena (proprio quella/la sera che offriva Maurizio, quel collega così tirchio che non mi aveva mai neanche offerto un caffè alla macchinetta!) e alla fine ho deciso che mi andava bene un posto qualunque, un semplice spazio dove lasciare la macchina. Finalmente ho trovato un buco in una via a più di un chilometro da dove dovevo andare. Era giallo, era riservato ai residenti, ma non ne potevo più e avevo fame!! Allora ho rischiato, l’ho lasciata lì, anche se mi sentivo un po’ in colpa perché per me il rispetto © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Soluzioni Sezione esercizi delle regole è importante, ma, onestamente, che cosa potevo fare? Ho raggiunto gli amici e ho cercato di godermi la serata. Ovviamente quando sono tornato, ho trovato una bella multa salata … la prossima volta verrò in treno e la pizzeria la sceglierò io! 17 1 basta che/bisogna che/occorre che; 2 ci vogliono; 3 basta che; 4 ci vogliono/occorrono; 5 occorre che/ bisogna che; 6 occorre/bisogna; 7 bisogna che/ occorre che; 8 ci vogliono/occorrono. 18a prima; dopo; imperativo; infinito; diccelo/dammele; portargliele; portandogliele; diccelo; dammele; non ve lo posso dire; posso portargliele. 18b 1 ve li tengo; 2 daglielo; 3 portarglieli; 4 Ve lo dico; 5 prestartelo; 6 Me li ha regalati; 7 faccela vedere; 8 mandarglielo; 9 dimmelo, te lo posso. 19 1 me l’ha presentata, L’ha portata, li hanno fatti; 2 mi ha detto, dirti, ne hanno aperta; 3 me ne sono completamente dimenticata, l’ho ancora comprato, gli, Ne ho visto; 4 Le ha detto, me ne ha parlato, L’hanno invitata. 20a 1 e; 2 c; 3 d; 4 b; 5 a. 20b 1 me la cavavo; 2 se la prende; 3 cavarcela; 4 me ne frega; 5 ce ne siamo andati; 6 fregatene; 7 ce la farai; 8 prendersela; 9 ce la faccio. 21a 1 quando; 2 come. 21b 1 Facendo molto sport; 2 Guardando i film americani; 3 Giocando; 4 viaggiando in Europa; leggendo il giornale; 6 Scrivendo in una lingua straniera; 7 Lavorando; 8 Uscendo. 22 1 di; 2 di; 3 al; 4 dei; 5 della; 6 nel; 7 a; 8 a; 9 di; 10 dei. 23 1 Benché/Sebbene/Nonostante le donne siano/Pur essendo le donne; 2 sebbene/benché/nonostante molti si dedichino; 3 benché/ sebbene/nonostante elargiscano/pur elargendo; 4 Sebbene/Benché/ Nonostante tanti italiani diano; 5 benché/sebbene/ nonostante non riceva/pur non ricevendo; 6 sebbene/benché/nonostante pochi facciano; 7 sebbene/benché/ nonostante facciano/ pur facendo; 8 sebbene/benché/nonostante sia/ pur essendo aumentata. 24 Quanto sono importanti le relazioni nella vita privata e nel lavoro? Sono essenziali. Avere dei problemi nelle relazioni, o avere delle relazioni difficili, comporta gravi conseguenze a livello personale e a

livello professionale. Molte persone hanno relazioni difficili nella sfera privata, con amici, parenti, genitori, nella coppia oppure in ambito lavorativo con i colleghi, con il capo, con i clienti eccetera. Ma come si fa ad andare d’accordo con tutti? Ecco alcuni consigli. Innanzitutto dovete ricordare che le migliori relazioni si basano su tre semplici regole: vivere, amare e condividere. Vivere significa lasciare che gli altri vivano come hanno scelto di fare a patto che non disturbino la dignità degli altri. Non cercate di cambiare le persone o indirizzare le scelte della loro vita; c’è spazio per i consigli, ma non bisogna imporre le proprie preferenze agli altri. Amare significa dare il proprio amore per gli altri interamente e senza condizioni. Questa è probabilmente una delle cose più difficili nella maggior parte delle relazioni. Cercate con forza di amare le persone per quello che sono. Condividere crea armonia in una relazione. L’armonia e l’equilibrio sono parte della struttura di una buona relazione. Ricordate che le relazioni non riguardano solo voi: riguardano voi e l’altro. 25 1 Meglio soli; 2 accompagnati; 3 assai; 4 compagnia; 5 chissà; 6 Chi; 7 sé; 8 orecchio; 9 cento amici; 10 muffa; 11 baruffa; 12 bugia. 26a L’; interessante; va; viene anche Daniela; Mi vuoi visitare; traffico, è; vado (in macchina); il; sono; Ho studiato; sia; a; gli; anche se; , che. 26b Spettabile Agenzia di viaggi, Mi permetta di dirle che il viaggio che era stato organizzato per il giorno 12 luglio 2006 non è andato a buon fine per i viaggiatori. Prima di tutto spero di non dilungarmi e di entrare subito nel discorso, sperando che lei capisca ciò che è accaduto. L’appuntamento per il viaggio era previsto alle ore 8.45 in via Metaponto n 6 per la partenza per Napoli. È successo che sono passate 4 ore e non è arrivato nessun accompagnatore. Naturalmente noi partecipanti siamo ritornati all’agenzia e non abbiamo trovato nessuno per chiedere delle informazioni. Allora noi chiediamo il rimborso dei soldi pagati per il viaggio e in più le chiediamo il pagamento dei danni. Attendo le vostre spiegazioni. Distinti saluti, Amos Holm

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Trascrizioni Manuale

Pronti e via! Traccia 1 1 Intervistatrice Ciao, come ti chiami? Iris Ciao, mi chiamo Iris. Intervistatrice E da dove vieni, Iris? Iris Sono austriaca. Intervistatrice Sei da… in Italia da molto tempo? Iris Eh… sì, da un anno praticamente. Intervistatrice Da un anno. Hai sempre abitato qui? Iris No, prima a Torino e adesso qui. Intervistatrice E quanto pensi di rimanere in Italia? Iris Ehm… al momento non ho un fine, quindi… Intervistatrice Non hai una fine, non hai un termine. Iris No. Intervistatrice E come mai sei venuta qui? Iris Perché il mio ragazzo è italiano e perché ho trovato lavoro adesso a Milano. Intervistatrice Ah, che cosa farai? Iris Lavorerò per un’agenzia che organizza congressi. Intervistatrice Mmm, bello, interessante. Ascolta, che cosa ti piace di più dell’Italia? Iris Ehm, sicuramente il caldo. Intervistatrice Il caldo… perché in Austria fa più freddo? Iris Eh d’estate no, però il periodo è più lungo… il periodo del caldo è più lungo in Italia. Intervistatrice L’estate dura di più. E invece che cosa non ti piace? C’è qualcosa che non ami molto? Iris Sì, non mi piace tanto che certe cose prendono più tempo qui in Italia, che la burocrazia è un po’ più pesante. Intervistatrice Ho capito. Grazie mille, ciao! Iris Grazie, ciao!

2 Intervistatrice E tu come ti chiami? Natalia Io mi chiamo Natalia. Intervistatrice E da dove vieni? Natalia Io vengo dall’Ucraina. Intervistatrice Dall’Ucraina. Vivi a Bergamo o sei qui in vacanza? Natalia Diciamo io abito in provincia di Bergamo da cinque anni. Intervistatrice Da cinque anni. E che cosa fai, lavori, studi? Natalia Sono coadiuvante nell’impresa del mio marito e aiuto… Intervistatrice Lavori con tuo marito. Che cosa fate? Natalia Va be’, lui si occupa… cioè, lavora nel settore edilizio e io, diciamo, sono una amministratrice impiegata. Intervistatrice Amministratrice, ho capito. Ascolta, sei venuta in Italia allora perché ti sei sposata con tuo marito o vivevi già qui quando l’hai conosciuto? Natalia Vivevo già qui quando l’ho conosciuto ma non sono arrivata in Italia con l’idea di sposarmi. Diciamo che le cose sono andate in questo verso, in questo modo, ho conosciuto persona con la quale mi sono sposata e… © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Manuale Intervistatrice Ho capito. Sei contenta di essere qua? Natalia Eh… Intervistatrice Esiti un po’! Natalia Beh, io credo, indipendentemente dal luogo, dal posto in cui ti trovi ci sono sempre le cose che ti piacciono, che ti ispirano, che apprezzi e ci sono le cose magari che… mmm… Intervistatrice Cos’è che non ti piace per esempio dell’Italia? Natalia A me non piace molto il fatto che vale troppo l’apparenza, in Italia, vorrei un po’ più sostanza, vorrei un po’ più valori tradizionali. Intervistatrice Mmm… cos’è che invece ti piace? Natalia Cosa mi piace? La natura. Prima del tutto la natura, la sua, se possiamo dire, varietà di paesaggi, perché ci sono le montagne, c’è il mare, ci sono le colline, c’è la pianura, c’è di tutto, c’è per tutti i gusti…

3 Simon Mi chiamo Simon Teven. Intervistatrice E da dove vieni? Simon Dall’Australia. Intervistatrice Dall’Australia. Simon Sì. Intervistatrice Sei qui in vacanza? Simon Sì, sto facendo il corso di italiano. Sì, ma prima siamo andati Alex ed io a Roma, per una settimana. Intervistatrice E da quanto tempo sei in Italia? Simon Da quattro settimane. Intervistatrice Quattro settimane. E quando torni in Australia? Simon Sabato, purtroppo. Intervistatrice Sabato! Non sei contento di tornare a casa? Simon No, no. Intervistatrice Ti è piaciuto questo soggiorno in Italia? Simon Sì, sì, molto. Intervistatrice Che cosa ti è piaciuto di più dell’Italia? Simon Mmm… direi le montagne, forse. Intervistatrice Le montagne… Sei un appassionato di montagna… Simon Sì, sì, perché in Australia noi abitiamo a Perth, in Australia, e non ci sono montagne. La collina più alta è alta solo 400 metri, quindi… Intervistatrice È una collina, non è una montagna. Ascolta, e invece c’è qualcosa che non ti è piaciuto? Simon Ah… sì, sì, lo smog, perché in Australia i cieli sono molto chiari, puliti… e forse la vita è un po’ più caotica qui. Intervistatrice Mmm, ho capito. Bene…

Traccia 2 1 estero; 2 straniero; 3 Paese; 4 indagine; 5 Svizzera; 6 residenti; 7 sondaggio; 8 città; 9 telefono; 10 Sicilia; 11 martedì; 12 Austria; 13 possibile; 14 Europa; 15 novità; 16 musica.

Traccia 3 1 perché; 2 veramente; 3 spettacolo; 4 parmigiano; 5 specialità; 6 tavolo; 7 zucchero; 8 simpatico; 9 quantità; 10 vendere; 11 preferire; 12 albero; 13 numero; 14 fantastico; 15 dodici; 16 psicologo; 17 cellulare; 18 caffè; 19 grammatica; 20 esperienza.

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Traccia 4

01

Trascrizioni Manuale

Sabina Ciao Angela, ma cosa è successo? Angela Boh, non so, c’è stato un piccolo incidente, una macchina ha urtato un motorino. Sabina Accidenti! Si è fatto male qualcuno? Angela No, guarda, sembra di no. Il ragazzo del motorino è là seduto, parla, sembra stia bene. Sabina Meno male. Ma tu cosa ci fai qui? Non dovresti essere al lavoro? Angela Sì, ma sto andando in questura a fare una denuncia perché ieri mi hanno rubato la borsa. Sabina Ma va? Dove? Angela Alla festa dell’Unità, ieri sera. Sabina Alla festa dell’Unità? Vuoi dire che qualcuno ti ha scippato alla festa dell’Unità? Angela Ma no, ma no, è colpa mia, sono la solita distratta, lascio sempre la borsa dove capita e quando c’è tanta gente… Sabina Anch’io… ma com’è successo? Angela Ma niente, sono andata alla festa con alcuni amici, così per fare un giro, c’era un gruppo che faceva musica reggae, volevo un po’ vedere le bancarelle, i libri… e niente, prima del concerto ci siamo seduti a mangiare una pizza e… Sabina Hai lasciato la borsa sulla sedia! Angela No, non proprio. Ho uno zainetto che tengo di solito sulle spalle. L’avevo sulle spalle anche mentre stavo mangiando, solo che a un certo punto è suonato il cellulare, mi sono tolta lo zainetto, ho risposto e poi non me lo sono più rimesso. È rimasto lì sulla panca, vicino a me, e quando ci siamo alzati per andare via, eh… non c’era più. Sabina Cavoli! Chissà che rabbia! Angela Ero furente, mi sono rovinata la serata. Sabina Avevi molti soldi? Angela No, non molti, però il portafogli era nuovo e comunque avevo tutti i documenti: la carta d’identità, la patente, il bancomat… Sabina L’hai bloccato subito? Angela Sì, per quello c’è un numero verde, ho chiamato mio fratello che ha il conto nella mia stessa banca e il numero me l’ha dato lui. Solo che adesso ci vorranno mesi di uffici e cartacce per rifare i documenti… e poi c’era il cellulare, con tutti i numeri dentro, e soprattutto un regalo di Stefano… Sabina Ma no! Angela Eh sì, mi aveva appena regalato una bellissima collanina di pietre con degli orecchini che avevo visto a una bancarella d’artigianato e mi era tanto piaciuta… una rabbia!!! Avrei dovuto metterla subito e invece… l’ho messa in borsa, perché secondo me non stava bene con il vestito che avevo. Che cretina!! Sabina Beh, non potevi saperlo, forse quella la potrai ricomprare… Angela No, perché era l’ultima: Stefano, guarda, è stato carinissimo e per consolarmi è andato subito a cercarne un’altra, ma si sa, l’artigianato… sono pezzi unici. Così mi ha preso un anello molto simile, guarda, è stato davvero carino, mi sono quasi commossa. Sabina Va be’, dai, qualcosa di positivo c’è: dici sempre che è una persona chiusa, un po’ brusca… Angela Sì, è un po’ “orso”. Sabina E invece è stato comprensivo, rassicurante… Angela Mah… sì, forse hai ragione tu, guardiamo il lato positivo, tanto che ci posso fare?

Traccia 5 ■ Mah, li avevo già notati mentre giravan per il negozio e quando sono arrivati alla cassa mi sono inso-

spettita perché non avevano l’aria di due che possono spendere tutti quei soldi in una volta sola. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Manuale ● Cioè? ■ Avevano

un aspetto trasandato, soprattutto il ragazzo. Aveva la barba lunga e i capelli spettinati, sporchi; portava un vecchio giaccone di pelle e dei jeans strappati. ● E la ragazza? ■ La ragazza, invece, alla prima occhiata sembrava più curata: portava i tacchi alti, le unghie con lo smalto e aveva un completo giacca e pantaloni abbastanza elegante, che però era piuttosto sciupato e poco pulito. E poi aveva l’aria spaventata, sembrava a disagio, teneva gli occhi bassi.

Traccia 6 1 Ma insomma! Cosa fa? Sta scherzando? Non è giusto! Sono in coda da un’ora e adesso chiude lo sportello?!! 2 Non ti permettere di rispondermi in questo modo! Hai esagerato, fila in camera tua! 3 Ma cosa cavolo stai dicendo? Tu sei fuori di testa. Oh, guarda che se non la smetti ti meno! 4 ■ Non ti sopporto più, vuoi sempre avere ragione tu! Adesso basta, mi sono proprio stancata! ● Ah, tu ti sei stancata? No, sono io che me ne vado! 5 Ma come è possibile? Accidenti, cosa ha combinato? Ha sbagliato tutto il grafico e adesso lo devo rifare io!! Ma stia più attento!!

Traccia 7 Sabina Ciao Angela, ma cosa è successo? Angela Boh, non so, c’è stato un piccolo incidente, una macchina ha urtato un motorino. Sabina Accidenti! Si è fatto male qualcuno? Angela No, guarda, sembra di no. Il ragazzo del motorino è là seduto, parla, sembra stia bene. Sabina Meno male. Ma tu cosa ci fai qui? Non dovresti essere al lavoro? Angela Sì, ma sto andando in questura a fare una denuncia perché ieri mi hanno rubato la borsa. Sabina Ma va? Dove? Angela Alla festa dell’Unità, ieri sera. […] Angela È rimasto lì sulla panca, vicino a me, e quando ci siamo alzati per andare via, eh… non c’era più. Sabina Cavoli! Chissà che rabbia! […] Angela … e poi c’era il cellulare, con tutti i numeri dentro, e soprattutto un regalo di Stefano… Sabina Ma no! […] Angela Così mi ha preso un anello molto simile, guarda, è stato davvero carino, mi sono quasi commossa. Sabina Va be’, dai, qualcosa di positivo c’è: dici sempre che è una persona chiusa, un po’ brusca… Angela Sì, è un po’ “orso”. Sabina E invece è stato comprensivo, rassicurante… Angela Mah… sì, forse hai ragione tu, guardiamo il lato positivo, tanto che ci posso fare?

Traccia 8 Mi pagano 300 euro. / Barbara arriva stasera. / L’hanno trasferito a Roma.

Traccia 9 1 Studia tutti i giorni in biblioteca dalle 2 alle 8. 2 Studia tutti i giorni in biblioteca dalle 2 alle 8. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Manuale 3 Studia tutti i giorni in biblioteca dalle 2 alle 8. 4 Studia tutti i giorni in biblioteca dalle 2 alle 8. 1 A pranzo mangia sempre due piatti di pasta. 2 A pranzo mangia sempre due piatti di pasta. 3 A pranzo mangia sempre due piatti di pasta. 4 A pranzo mangia sempre due piatti di pasta.

Traccia 10

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Gianna Pronto? Silvia Ciao Gianna, sono Silvia, come va? Gianna Ciao Silvia! Bene, e voi? Ma siete già tornati dalle vacanze? Silvia Eh sì, siamo tornati l’altro ieri purtroppo. Di solito facciamo almeno due settimane, ma quest’anno avevamo solo dieci giorni… e voi, quando partite? Gianna Mah, sicuramente andiamo in Liguria qualche giorno a Ferragosto, e poi dovremmo andar via all’inizio di settembre, ma non abbiamo ancora organizzato nulla… Silvia Ma non avevate deciso di fare una vacanza al mare in bicicletta con Delia e Sergio? Gianna Sì, l’idea sarebbe quella, ma ancora non sappiamo dove… Io vorrei andare in Sardegna. Silvia Bello! Gianna Il mare è splendido in Sardegna, e poi ci sono un sacco di cose da vedere e ho sentito alla radio una trasmissione su un bellissimo percorso nella penisola del Sinis. Ma Ivo non ne vuole sapere, dice che morirebbe pedalando sotto il sole, che il viaggio è lungo e complicato perché bisogna prendere il treno e poi il traghetto e poi di nuovo il treno… Silvia Beh, è vero, il viaggio è un po’ lungo. Gianna Secondo me è l’idea della bicicletta che non lo convince. Sai, Ivo è pigro, la vacanza sportiva non lo attira molto. Se fosse per lui, andrebbe di nuovo dai suoi in Liguria, ma io non ne ho proprio voglia… Silvia Beh, anch’io al suo posto esiterei un po’, pedalare tutti giorni è davvero faticoso e poi in Sardegna fa veramente caldo… Forse dovreste pensare a un posto dove fare delle gite brevi, sempre in bicicletta ma magari di una giornata, affittando le biciclette sul posto… Sai, mia sorella ad esempio è appena tornata dall’Elba e mi diceva che hanno fatto un sacco di cose: bicicletta, cavallo, persino una camminata in montagna! Gianna L’Elba? Non ci avevo pensato! Beh, ci sono andata diverse volte da piccola. È vero che il paesaggio è molto vario, e poi è vicino, mentre per la Sardegna il viaggio in traghetto è veramente lungo… Ma dove stava tua sorella? In albergo? Silvia No, guarda, mi sembra che abbiano affittato una roulotte in un campeggio. M’ha detto che era un po’ caro, però si sono trovati molto bene. Se vuoi… Mah, potresti chiamarla e farti dare l’indirizzo del posto… Gianna Eh, buona idea. Senti, dovrei avere il suo numero da qualche parte… no, non ne sono molto sicura. Potresti darmelo, per cortesia? Silvia Certo, guarda, ti do il cellulare, così sei sicura di trovarla. Hai da scrivere? Gianna Eh, aspetta un secondo… Ok, sì. Silvia È il 336 3902457. Gianna Ok, grazie mille, ti farò sapere… Silvia Ciao! Gianna Ciao Silvia! © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Manuale

Traccia 11 Cameriera Volete il menù? Donna Sì, grazie. Cameriera Vi lascio un po’ di tempo per decidere. Uomo Sì, molto gentile. Allora… vediamo… mmm… aiutami un po’ con il menù. Ci sono un sacco di piatti che non conosco… eh… Per esempio: che cos’è la cotoletta alla milanese? È carne, vero? Donna Sì, sì, è carne, è una fetta di vitello, una costoletta con l’osso… sai… non so se hai capito… Uomo Sì, sì, credo, ma com’è cucinata? Donna È impanata e poi fritta nel burro. Hai presente la Wiener Schnitzel? Uomo Scusa, ma non è un piatto austriaco? Mamma mia, quando sono stato a Vienna un paio d’anni fa ne ho mangiate tantissime… però io stasera volevo veramente mangiare tipico italiano… Donna Ok, sì, infatti! Ma in realtà è anche un piatto tipico di Milano. Se vuoi la differenza è che, mentre in Austria il contorno di solito è di patate bollite e cetrioli o al limite patatine fritte, in Italia si serve col purè di patate. Uomo Il purè di patate… il purè di patate non mi piace, mi sembra un po’… insipido, non so… poi la carne impanata e fritta, no, questa sera non ne ho voglia… Senti, qui parla di cous cous alla trapanese… il cous cous so cos’è, ma alla trapanese cosa significa? Donna Allora, trapanese significa “di Trapani”, che è una città della Sicilia, praticamente una città sulla punta ovest dell’isola… Uomo Sì… ma il cous cous io l’ho mangiato in Marocco, no? Scusa, non è un piatto tipico del Nord Africa? Donna Sì, certo, ma si mangia anche in Sicilia. Di particolare è che è fatto di… a base di pesce. Molto saporito. Uomo Piccante? Donna Qualche volta. Di solito no però, perché è un piatto a base di pesce, anche se al Sud, certo, si mangia spesso molto piccante effettivamente… Uomo Strano, comunque, il cous cous in Italia… Donna Pensa che a San Vito lo Capo, che è sempre una città della Sicilia, a settembre c’è il Cous Cous Fest, dove, tra le altre cose, si tiene un concorso di cous cous con cuochi che vengono da tutto il mondo. Uomo Ma dai! Non ci credo, non ci credo… Donna Sì, ci sono stata e ne ho mangiati di buonissimi… piccanti, dolci, speziati, alcuni delicati… Uomo Va bene, va bene, andiamo avanti con il menù… crespelle al gorgonzola e radicchio… Che cosa sono le crespelle e, soprattutto, che cos’è il gorgonzola? Gorgonzola? Cos’è il gorgonzola? In effetti non conosco nemmeno il radicchio! Donna Allora… le crespelle sono come le crêpes francesi e il gorgonzola è un formaggio molto saporito… come posso spiegarti, tipo… il blue cheese… il formaggio inglese… un po’ più dolce e cremoso però… si abbina bene con il radicchio trevigiano che è un’insalata tipica del Veneto dal sapore amarognolo. Uomo Amarognolo? Donna Sì, insomma, un po’ amaro… ma non troppo. Uomo Va bene, va bene, sì, credo che prenderò questo… E tu? Donna Io prendo il risotto alla milanese. Uomo Il risotto milanese? Com’è? Donna È il tipico risotto italiano, con l’aggiunta dello zafferano che gli dà quel sapore leggermente speziato e un colore giallo molto caratteristico. Poi sopra una bella grattata di Parmigiano Reggiano. Anche questo è un primo piatto tipico di Milano. Uomo Quante cose sto imparando sulla cucina italiana. Senti, e cosa beviamo? Del vino? Donna Ma sì, io direi del prosecco. Di solito si beve come aperitivo o col dolce, ma a me piace anche a cena… © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Manuale Uomo E questo vino… è bianco, rosso…? Donna È un vino bianco, secco e mosso, come si dice in Italia. Uomo Mosso? Donna Sì, insomma, un po’ frizzante ma non troppo, un po’ come lo champagne… Uomo Ok, va bene, possiamo chiamare il cameriere. E pensare che della cucina italiana conoscevo solo la pizza, la pasta e le lasagne… Donna Eh, in effetti quelle sono le cose più conosciute all’estero ma la cucina italiana è molto più varia… Comunque, per esempio, la pizza assomiglia anche a un piatto tipico della Turchia dove si chiama lahmacun.

Traccia 12 1 Per Ferragosto andremo al mare. 2 Siamo stanche, faremmo volentieri una sosta all’autogrill… 3 Noi potremmo portare un dolce, che ne dite? 4 Non sapremmo davvero cosa fare. 5 Anche se piove, porteremo il cane. 6 Se arriviamo presto, faremo un bel bagno in piscina. 7 Andremmo volentieri in montagna. 8 Telefona, sapremo che sei arrivato.

Traccia 13 Amica Perché non le regali un ingresso alle terme? Giacomo Eh, potrebbe essere una buona idea, ultimamente ha avuto dei problemi di schiena… Amica Oppure potresti regalarle… uno smartphone! Giacomo Ma figurati! E dove li prendo i soldi? Amica Beh, se vuoi spendere meno, prendile un e-reader. Giacomo Sì, si può fare, lei legge molto, anche se ho paura che preferisca la carta stampata… Amica Anzi, perché non le regali una bella borsa? Giacomo Mah, non è un regalo un po’… scontato? Amica Beh, allora non so, prendile un abbonamento a teatro! Giacomo Questa sì che è un’ottima idea, le piacerà di sicuro!

Traccia 14

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Anna Allora? Non sei pronto? Giovanni Perché? Dove andiamo? Anna Te l’ho detto diecimila volte! C’è il compleanno di Marta! Giovanni No, non me l’hai detto! Anna Figurati se non te l’ho detto! Ti ricordi che mi ha chiamato Marta settimana scorsa e ci ha chiesto se avevamo impegni per stasera? E tu hai anche detto che per lei avresti spostato qualsiasi impegno! Che falso! Giovanni Sai che non me ne ricordo proprio. Sei sicura? Anna Marta compie gli anni il 7 luglio, no? Quindi stasera è il 7 luglio… Dove sta il problema? Giovanni Ma proprio stasera? Anna E perché no? Se compie gli anni oggi! Eh! Scusa! Giovanni Dai! Stasera c’è la partita! Anna Ah, ecco! Adesso ho capito tutto. Certo che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire! Giovanni No, dai! Italia-Germania. Te ne rendi conto? Non posso perderla, dai! Senti, stiamo qui, io e te, in rigorosa concentrazione e poi usciamo a festeggiare con tutti gli altri, anzi no, meglio ancora, © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Manuale chiediamo a loro di venire qui, così guardiamo la partita insieme! Troppo bello! Tifo sfrenato, birra e la bandiera della Nazionale fuori dalla finestra. Anna Tu e la tua Nazionale. Lo sai che il calcio non mi piace. Anzi, sai cosa ti dico? Del tuo calcio e della tua Nazionale non me ne frega niente! Giovanni Ma come no! Dai, stasera saranno tutti incollati alla TV, non ci sarà un cane in giro e vedrai che anche Luca e Marco vorranno vedere la partita. Anna Ma è la festa di Marta! Non possiamo mancare e poi… mi piacerebbe molto andarci. Ecco! Su dai, usciamo! Giovanni Ma ascolta, non ti sto dicendo di stare in casa tutta sera, ti sto solo chiedendo di uscire più tardi e di festeggiare poi con gli amici il compleanno di Marta e, perché no, anche la partita della Nazionale. Dai! Provo a sentirli al telefono. Guarda, sono sicuro che piacerà anche a te. Anna Non ne sarei così sicura! Anche perché se poi usciamo tardi ci sarà un casino in giro, per non parlare di tutti quegli esaltati che intaseranno le strade con le macchine solo per festeggiare la Nazionale, dando per scontato che la Nazionale vinca, il che non è così sicuro, anzi, spero proprio che perda! Così magari se ne stanno tutti a casa. Giovanni Ma sei pazza? Ma che cosa dici? Dai, non esagerare. Senti un po’, vedi se questa cosa ti va bene. Al parco Sant’Agostino c’è la festa della birra e l’hanno attrezzata anche con un maxi-schermo che proietta la partita. Lo sai già dove vuole andare Marta?

Traccia 15 Giovanni Ma sei pazza? Ma che cosa dici? Dai, non esagerare. Senti un po’, vedi se questa cosa ti va bene. Al parco Sant’Agostino c’è la festa della birra e l’hanno attrezzata anche con un maxi-schermo che proietta la partita. Lo sai già dove vuole andare Marta? Anna No, mi hanno detto che avremmo potuto decidere insieme quando ci incontravamo. Giovanni Allora possiamo fare così. Ci troviamo un po’ prima del previsto, intorno alle 8 e mezza, e vediamo se anche a loro va bene di andare in Sant’Agostino… sono sicuro di sì, perché secondo me anche Marco e Luca la settimana scorsa non avevano pensato alla partita, anche perché non si sapeva ancora. Chi vuole vedere la partita si vede la partita; se voi invece non ne avete voglia, vi prendete qualcosa da bere, tanto ci sarà un sacco di gente in giro. Poi finita la partita, festeggiamo Marta e spero anche la Nazionale, direttamente lì, così non rischiamo di rimanere bloccati nel traffico. Cosa ne dici? Anna Mh! Non è proprio così male… beh, forse si può fare dai. Provo a sentire Marta. Ma tu promettimi che non ne parliamo tutta sera di ’sta partita. Giovanni Promesso! Bacino? Anna Bacino!

Traccia 16 Anna Marta compie gli anni il 7 luglio, no? Quindi stasera è il 7 luglio… Dove sta il problema? Giovanni Ma proprio stasera? Anna E perché no? Se compie gli anni oggi! Eh! Scusa! Giovanni Dai! Stasera c’è la partita! Anna Ah, ecco! Adesso ho capito tutto. Certo che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire! Giovanni No, dai! Italia-Germania. Te ne rendi conto? Non posso perderla, dai! Senti, stiamo qui, io e te, in rigorosa concentrazione e poi usciamo a festeggiare con tutti gli altri, anzi no, meglio ancora, chiediamo a loro di venire qui, così guardiamo la partita insieme! Troppo bello! Tifo sfrenato, birra e la bandiera della Nazionale fuori dalla finestra. Anna Tu e la tua Nazionale. Lo sai che il calcio non mi piace. Anzi, sai cosa ti dico? Del tuo calcio e della tua Nazionale non me ne frega niente! Giovanni Ma come no! Dai, stasera saranno tutti incollati alla TV, non ci sarà un cane in giro e vedrai che anche Luca e Marco vorranno vedere la partita. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Manuale Anna Ma è la festa di Marta! Non possiamo mancare e poi… mi piacerebbe molto andarci. Ecco! Su dai, usciamo! Giovanni Ma ascolta, non ti sto dicendo di stare in casa tutta sera, ti sto solo chiedendo di uscire più tardi e di festeggiare poi con gli amici il compleanno di Marta e, perché no, anche la partita della Nazionale. Dai! Provo a sentirli al telefono. Guarda, sono sicuro che piacerà anche a te.

Traccia 17 Intervistatore Dopo il diploma: studio o lavoro? È questa la domanda che si fanno molti ragazzi alla fine della scuola superiore. È meglio andare all’università oppure entrare subito nel mondo del lavoro? Lo abbiamo chiesto ad alcuni passanti nel sondaggio di oggi e queste sono le loro risposte. Intervistatore Ciao, come vi chiamate? Milena Io sono Milena. Intervistatore Quanti anni hai Milena? Milena 19. Intervistatore E tu? Silvia Io sono Silvia e ho 18 anni. Intervistatore Cominciamo da Milena. Dopo il diploma: scuola o lavoro? Qual è la tua opinione? Milena Mah… Io penso che sia meglio continuare a studiare. Credo che oggi un diplomato non abbia molte possibilità di trovare lavoro. Bisogna investire sulla propria formazione e specializzarsi per essere più competitivi nel mondo del lavoro. Intervistatore E tu Silvia, sei d’accordo? Silvia No, io non la penso così. Non credo che la formazione universitaria sia indispensabile. Non penso che tutti i giovani abbiano la voglia e le possibilità economiche di continuare a studiare. Secondo me le aziende hanno bisogno anche di diplomati. Nel mio caso io ho deciso di non continuare a studiare perché voglio rendermi indipendente dai miei genitori. Non voglio che siano obbligati a mantenermi agli studi fino a 25 anni. No grazie… Intervistatore Stiamo facendo un sondaggio: studio o lavoro dopo il diploma? Qual è la Sua opinione? Come si chiama? Carla Sì… mi chiamo Carla. Dopo il diploma studio o lavoro? Ehm… Mah, guardi… io sono un’insegnante di scuola superiore e sto a contatto con i ragazzi tutto il giorno… e vedo che spesso gli studenti di quinta superiore sono confusi, non hanno le idee chiare… e fanno fatica a orientarsi dopo la scuola. Io, naturalmente, sono del parere che i nostri giovani abbiano bisogno di una formazione universitaria. Certo, l’importante è scegliere il corso di laurea giusto, per evitare di interrompere l’università e di trovarsi, alla fine del percorso di studi, senza reali prospettive di lavoro. Intervistatore E Lei, che cosa ne pensa? È d’accordo? Paolo Ma guardi, io… ah, io mi chiamo Paolo e ho 50 anni. Ho due figli, uno di 15 anni e una di 20. Personalmente credo che dopo il diploma ci siano strade alternative all’università. A me pare che il famoso “pezzo di carta” non sia più così utile per trovare lavoro. Anzi, mi sembra che la percentuale di disoccupazione dei laureati sia più alta di quella dei diplomati. Allora, secondo me, dopo la scuola, è meglio puntare su corsi di formazione professionale, che credo abbiano la durata di un anno e preparano a una buona professione e al mondo del lavoro. Mancano gelatai e pasticceri per esempio…

Traccia 18 1 Io penso che sia meglio continuare a studiare. Credo che oggi un diplomato non abbia molte possibilità di trovare lavoro. 2 Non credo che la formazione universitaria sia indispensabile. Non penso che tutti i giovani abbiano la voglia e le possibilità economiche di continuare a studiare. 3 Non voglio che siano obbligati a mantenermi agli studi fino a 25 anni. 4 Io, naturalmente, sono del parere che i nostri giovani abbiano bisogno di una formazione universitaria. 5 A me pare che il famoso “pezzo di carta” non sia © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Manuale più così utile per trovare lavoro. Anzi, mi sembra che la percentuale di disoccupazione dei laureati sia più alta di quella dei diplomati. Allora, secondo me, dopo la scuola, è meglio puntare su corsi di formazione professionale, che credo abbiano la durata di un anno.

Traccia 19 1 Anna Amore, sei pronto? Stai ancora facendo la doccia? Giovanni Arrivo subito! Mi sono dimenticato in cucina la maglietta nera. Me la daresti, per favore? Anna Quella sulla sedia? Giovanni Sì, proprio quella… Anna Un attimo, te la porto subito!

2 Giovanni Dai, voglio vedere la partita: Italia-Germania, ti rendi conto? Anna Ma abbiamo promesso agli altri che uscivamo. Giovanni Me ne fai vedere solo un pezzetto? Anna Te la faccio vedere anche tutta, ma solo se poi usciamo insieme.

3 Sara Wow, che bella questa statua indiana! Ve l’hanno regalata per il vostro matrimonio? Anna No, ce l’hanno portata Marco e Silvia dalle vacanze. Sono stati in India l’estate scorsa. Sara È proprio bella e poi nel vostro salotto nuovo sta benissimo!

Traccia 20 Anna Ciao Marta! Auguriii! Marta Grazie Anna. Allora? Come stai? Anna Mah bene, dai! A parte Giò che ogni tanto perde i colpi, sai. Senti un po’ cosa mi ha detto stasera. Sai che avevamo già deciso di trovarci tutti insieme, no? Marta Eh! Anna Ecco! Lui dice che non glielo avevo mai detto. Marta Noooo! Anna E invece sì! Guarda, ma sai qual è la verità? Marta Mh! Anna La verità è che era solo una scusa per poter vedere la partita della Nazionale. Marta Ma dai! Anna Che coraggio! Anche perché ci eravamo messi d’accordo almeno una settimana fa. Marta Assolutamente! E allora cosa gli hai detto? Anna Gli ho detto che era fuori! Marta Ah! E lui come ha reagito? Anna Ah… ha subito cambiato tono e mi ha proposto di uscire e di trovarci alla festa della birra. Marta Ho capito. Anna Comunque è riuscito ancora una volta a salvare capra e cavoli. In queste cose è davvero un mago.

Traccia 21 1 ■ Ti ho detto che Marco è partito per gli Stati Uniti? ● Ma dai?! Non lo sapevo proprio!

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Trascrizioni Manuale 2 ■ Non so se stasera mi va di uscire. Domani mi devo alzare presto e poi sono un po’ stanca. ● Ma dai! Datti una mossa! Lo sai che sei proprio una pigrona?!

Traccia 22 1 Marta compie gli anni il 7 luglio, no? 2 ■ Marco ha venduto la moto per comprarsi la macchina. ● Noooo! 3 Allora? Non sei ancora pronto? 4 Allora, possiamo fare così… 5 ■ Non mi piace il calcio. ● Ma come no! È uno sport così appassionante! 6 ■ Mi dai una mano con l’esercizio? ● Come no!

Traccia 23

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■ Buonasera, si accomodi. Sono Giovanni Disco, responsabile del personale. ● Salve, sono Marta Rossi. ■ Salve, signora Marta. Lei è qui per il colloquio in merito a…? ● Eh, sono qui per il posto di segretaria di direzione. ■ Ah, sì. Come ha saputo di questo posto? ● Eh, niente, sono iscritta alla newsletter via mail del sito Cercalavoro. E… è lì che ho visto l’annuncio e

quindi vi ho mandato il curriculum. E poi mi hanno richiamata per fissare un colloquio. ■ Sì, in effetti, è da pochi giorni che abbiamo messo questo annuncio sul giornale. Lei è uno dei primi

colloqui che facciamo. Mi dica. Qual è la Sua formazione scolastica? ● Allora, io sono diplomata al liceo scientifico. E… ho da poco conseguito una laurea breve in Lingue. 110. Conosco l’inglese a livello ottimo e il tedesco a livello buono. Poi ho fatto l’Erasmus all’Università di Manchester per un anno. E… e niente, per due estati ho fatto dei viaggi studio a Vienna. E… non ho nessuna esperienza lavorativa e… tranne qualche lavoretto in pizzeria, bar e anche qualche traduzione per case editrici. ■ Bene. Con il computer invece come se la cava? ● Eh… conosco il pacchetto Office e ho anche competenze con internet. ■ E con l’inglese? Come se la cava? Posso farLe qualche domanda per verificare il Suo livello? ● Sì, prego. […] ■ Bene. Parla molto bene inglese. È anche difficile trovare persone che parlino così bene l’inglese, oggi. Il nostro è un ambiente giovane, dinamico. Trattiamo acciaio, import-export. E siamo in notevole espansione nell’ultimo periodo. Stiamo cercando appunto una figura di segretaria di direzione, che tenga i contatti con i nostri clienti, soprattutto all’estero. Lei è flessibile a… rispetto agli orari di lavoro… a eventuali straordinari… ● Sì, sì… Sì, per il momento non ho vincoli particolari, quindi sono molto flessibile. ■ Bene. E per quanto riguarda invece trasferte all’estero? ● Eh, direi proprio di sì, anche per lunghi periodi. ■ E dica. Quale stipendio si aspetta di guadagnare? ● Beh, non so… Partire da milleduecento netti non sarebbe male. ■ Bene. Mi dica, ehm… Tre qualità e tre Suoi difetti. ● Allora… tre qualità… Beh, direi… determinata. Mi piace raggiungere gli obiettivi. Poi… collaborativa. Sì, mi piace il contatto con la gente. Poi, b… beh, sono una persona attenta e anche molto precisa. Come difetti… boh, direi impaziente, ansiosa e alcune volte anche collerica. Sempre per il fatto che sono molto attenta e precisa e quindi… può diventare anche un difetto. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Manuale ■ Ipotizziamo il caso in cui il Suo capo fa… fa un errore. Lei che cosa farebbe? ● Beh, penso che glielo farei notare. ■ Quindi il capo non ha sempre ragione. Guardi, per me il colloquio è finito. Non c’è problema. Analiz-

ziamo tutti questi dati con tutti gli altre… le altre persone che stiamo vedendo in questi giorni e poi Le farò sapere. Prenderò il Suo numero di telefono dal Suo curriculum e vedrò di farLe sapere qualcosa il prima possibile. ● Grazie mille. Spero di risentirLa. Buonasera. ■ Buonasera.

Traccia 24 1 ■ Certo

il mio non è un lavoro semplice. Bisogna conoscere bene le leggi e l’amministrazione… e ci vuole anche molta pazienza, me lo lasci dire. Qualche volta, devo essere sincera, non è facile stare a seguire tutti i condòmini che chiamano o scrivono in continuazione per chiedermi di risolvere questo o quel problema… ● Ma come ha cominciato a fare questo mestiere? ■ Mah, è… una tradizione di famiglia, per così dire… Da ragazza abitavo in un grande condominio a Milano e mio padre, che era ragioniere, faceva l’amministratore del nostro palazzo. Poi, quando sono cresciuta, ho cominciato a dargli una mano con i conti e scrivevo le lettere di convocazione dell’assemblea di condominio annuale. Poi da grande, dopo la laurea in Economia, ho fatto un corso specifico e ho deciso di farne la mia professione. ● Lavora da sola? ■ No no, adesso che ho molti condomìni da amministrare ho aperto uno studio con un’amica, che è la mia socia. E poi abbiamo anche un’impiegata che ci dà una mano. ● È soddisfatta del Suo lavoro? ■ Sì, devo dire di sì. Mi piace quando riesco a risolvere i problemi, anche quelli più complicati, e se poi trovo delle soluzioni che soddisfano i clienti, beh… mi fa piacere… sì… e poi è un lavoro che dà anche una certa sicurezza economica… si guadagna abbastanza bene insomma. ● E quali sono le cose di cui si deve occupare principalmente? ■ Beh, le cose tipiche dei condomìni… la pulizia delle parti comuni, come le scale, la manutenzione dei giardini, l’ascensore che non funziona, il riscaldamento, i conti del bilancio annuale e poi… magari qualche condomino che fa troppo chiasso e disturba gli altri… e cose simili, ecco. ● Lavora molto? ■ Eh sì, devo dire che lavoro molte ore al giorno, qualche volta anche alla sera quando devo partecipare alle assemblee di condominio. Però non ho un orario fisso, questo è vero, e se ho bisogno di assentarmi dal lavoro o di prendermi una settimana di vacanza, mi basta mettermi d’accordo con la mia socia.

2 ■ Il

mio lavoro è al tempo stesso molto e poco conosciuto. Si sa che faccio film, ma molti non sanno quale sia il mio ruolo. ● Dirige gli attori, no? ■ Sì, supervisiono la recitazione degli attori, li aiuto, gli do consigli e tutto quello che posso. Poi coordino le riprese, monto il film e controllo le diverse fasi di lavorazione. ● Mmm. Che cosa Le piace di più del Suo lavoro? ■ Eh, mi piace il mio lavoro perché mi dà la possibilità di vedere sempre posti nuovi e conoscere gente nuova. Anche se ho un mio gruppo di collaboratori ormai consolidato. Un altro aspetto positivo è che non ho orari fissi. Lavoro magari per una settimana diciotto, venti ore al giorno, e un’altra settimana niente. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Manuale 3 ■ Sì, io assisto le persone malate. Mi occupo della loro cura. ● Ah, e dove lavora? ■ Ho lavorato in diversi posti. Dopo la laurea, ho cominciato in una casa di cura per persone anziane, poi

sono stato assunto in un piccolo ospedale a Treviglio, in provincia di Bergamo. Ma non mi piaceva molto. ● Ah, e perché? ■ Il lavoro era molto ripetitivo, i medici erano poco disponibili con i pazienti e anche i miei colleghi erano davvero troppo rigidi… ● E quindi, che cosa ha fatto? ■ Mah, io avevo iniziato a studiare perché volevo aiutare le persone che stavano male, e in quell’ospedale non mi sembrava di… di aiutarle. Dopo due anni, allora, mi sono trasferito in un altro ospedale più grande, gli Ospedali Riuniti di Bergamo, e adesso lavoro al Pronto Soccorso di quell’ospedale. ● E Le piace questo nuovo lavoro? ■ Sì, qui mi piace molto. I medici sono molto bravi e anche gli altri miei colleghi fanno davvero di tutto, dalle operazioni più umili, tipo cambio delle lenzuola, fino al monitoraggio in terapia intensiva. Il lavoro mi piace, anche se i turni di notte sono veramente pesanti e… più che altro è difficile cambiare il turno ogni settimana.

Traccia 25 1 Vieni un attimo nel mio ufficio? 2 Rimani a mangiare con noi! 3 Vai a prendermi un gelato? 4 Esci con me stasera! 5 Leggi quel libro d’avventura! 6 Prendi quella lettera sulla mia scrivania! 7 Fai una passeggiata con noi? 8 Vieni da me stasera! 9 Spegni la luce?

Traccia 26 1 Dai, vieni a mangiare quella pasta, è davvero buona! 2 Chiudi quella porta, per favore! 3 Sono già le 10, dai, sbrigati a finire quel lavoro! 4 Luca, non mettere quel piatto nel forno! 5 Signor Rossi, non mi cancelli il file! 6 Ragazzi, ve lo ripeto per l’ultima volta, aprite il libro! 7 Dottor Rossi, abbia pazienza! 8 Forza! Mettiamoci al lavoro!

Traccia 27 1 Puoi venire nel mio ufficio? 2 Ti dispiace accendere la luce? 3 Puoi smetterla di fumare? 4 Potresti passare da me alle 5? 5 Puoi chiudere quella finestra? 6 Puoi restare ancora un attimo? 7 Mi aiuteresti con questo lavoro? 8 Cosa dici di spegnerlo quel PC? © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Manuale

Traccia 28 Sono più istruite degli uomini, hanno maggiori capacità organizzative e gestionali. Sono più intuitive, più dinamiche, più flessibili. Riescono persino a conciliare famiglia, casa, figli e lavoro. Hanno un’aspettativa di vita più alta degli uomini. Il loro contributo potrebbe fare da volano alla crescita economica del Paese. Eppure ancora oggi le lavoratrici italiane pagano il prezzo di un pregiudizio culturale e sono discriminate a parità di lavoro, ruolo, istruzione nel fare carriera. La principale disuguaglianza sta nell’accesso al mercato del lavoro. In Italia abbiamo un tasso di occupazione molto basso delle donne, molto basso rispetto a quello degli uomini. In Italia solo il 42% delle donne lavora contro oltre il 70% degli uomini e… rispetto agli altri Paesi europei. Dove in Svezia c’è molto più uguaglianza tra uomini e donne e i tassi di occupazione femminile sono intorno al 70%. Poi c’è una disuguaglianza in termini di retribuzione. Le loro retribuzioni sono più basse già fin dall’inizio. Poi più si va avanti nella carriera più, come dire, i percorsi di carriera divergono e quindi abbiamo pochissime donne nei livelli alti delle organizzazioni sia pubbliche che private, quindi sia nei consigli di amministrazione sia nei tribunali, nelle università. Man mano che i percorsi di carriera vanno avanti, le donne vengono via via lasciate indietro. Il momento in cui questi due percorsi di carriera divergono è proprio la nascita dei figli.

Traccia 29

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Gabriella Ciao Claudia, io esco, sono di corsa. Claudia No, scusa Gabriella, fermati un attimo, per piacere, dobbiamo parlare! Mi puoi dire che cosa è successo in casa ieri sera? Mi sembra che tu stia proprio esagerando! Gabriella Ho invitato qualche persona a cena, perché? Che problema c’è? Claudia Ma come, che problema c’è? Mi stai prendendo in giro? Li vedi tutti questi piatti sporchi nel lavandino? E la casa? Hai visto in che condizioni è? Quando pensi di pulire? Gabriella Dai Claudia, non esagerare, per quattro piatti sporchi. Oggi torno presto dal lavoro e sistemo, dai! Claudia Ah sì? Eh no! Adesso basta! Non è giusto che io debba vivere sempre in mezzo al casino per colpa tua! Sono stufa, non ne posso più! Gabriella Dai Claudia, calmati, che cosa vuoi che faccia? Claudia Per cominciare mettiti a pulire questo disastro! E poi… non è solo questo, tu in casa non fai mai niente! Gabriella Ma figurati, dai, sei la solita esagerata! Claudia Sì, non fai la spesa, non paghi le bollette, non pulisci, niente! Non si può andare avanti così, sono la tua coinquilina, non sono mica tua madre!! Non va bene che faccia tutto io! I lavori di casa si fanno a turno! Gabriella Va beh, dai, non sono una perfettina però qualche cosa la faccio anch’io. La sera cucino sempre anche per te. Claudia Ma quando mai? L’avrai fatto due volte. Lo sai che è un mese che non porti fuori la spazzatura? E indovina chi lo fa al posto tuo? Io! È vero che io studio e tu lavori, ma non è che io abbia più tempo di te!! E poi non hai rispetto nei miei confronti. Rientri sempre tardi la sera e quando arrivi fai un casino terribile e te ne freghi se io sto già dormendo. Gabriella Mi dispiace che tu la pensi così. Io cerco sempre di stare attenta e di non disturbarti. Beh, comunque è meglio che ti calmi un po’ perché guarda che anche tu hai i tuoi difetti. Vogliamo parlare di quanto tempo stai in bagno la mattina? Io arrivo sempre tardi al lavoro per colpa tua, ci stai delle ore e consumi anche tantissima acqua! E il tuo ragazzo? Praticamente vive da noi, è qui tutte le sere, ecco perché io esco sempre, non l’avevi capito? © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Manuale Claudia No, sinceramente no… va be', se ti dà fastidio che venga da noi, gli chiederò di venire meno spesso. Gabriella Eh sì, che mi dà fastidio, lo vedi che non sei perfetta neanche tu? Claudia Dai, basta litigare. Che ne dici di andare a fare colazione insieme al bar? Te la offro io, basta che tu la finisca di lamentarti di me. E poi ti prometto che questa sera, quando torno, lavo i piatti e riordino la casa. Per te va bene? Gabriella Ok, dai, usciamo. Scusa se ho alzato la voce, però sono davvero stanca, bisogna che ci chiariamo, che decidiamo bene come ci dividiamo i lavori di casa… patti chiari, amicizia lunga! Claudia Patti chiari… belli precisi, come piace a te! Non ti preoccupare, ormai ti conosco. Fai sempre così. Gabriella Ma che cosa dici? Non è affatto vero. Claudia Eh sì che è vero! Sei sempre così.

Traccia 30 1 No, scusa Gabriella, fermati un attimo, per piacere, dobbiamo parlare! Mi puoi dire che cosa è successo in casa ieri sera? Mi sembra che tu stia proprio esagerando! 2 Ah sì? Eh no! Adesso basta! Non è giusto che io debba vivere sempre in mezzo al casino per colpa tua! Sono stufa, non ne posso più! 3 Dai Claudia, calmati, che cosa vuoi che faccia? 4 Sì, non fai la spesa, non paghi le bollette, non pulisci, niente! Non si può andare avanti così, sono la tua coinquilina, non sono mica tua madre!! Non va bene che faccia tutto io! 5 Ma quando mai? L’avrai fatto due volte. Lo sai che è un mese che non porti fuori la spazzatura? E indovina chi lo fa al posto tuo? Io! È vero che io studio e tu lavori, ma non è che io abbia più tempo di te!! 6 Mi dispiace che tu la pensi così. Io cerco sempre di stare attenta e di non disturbarti. Beh, comunque è meglio che ti calmi un po’ perché guarda che anche tu hai i tuoi difetti. 7 No, sinceramente no… va be', se ti dà fastidio che venga da noi, gli chiederò di venire meno spesso. 8 Dai, basta litigare. Che ne dici di andare a fare colazione insieme al bar? Te la offro io, basta che tu la finisca di lamentarti di me. 9 Ok, dai, usciamo. Scusa se ho alzato la voce, però sono davvero stanca, bisogna che ci chiariamo, che decidiamo bene come ci dividiamo i lavori di casa.

Traccia 31 Giulia Uffa, Giorgio! Guarda quante cose mi hai lasciato ancora una volta da lavare! Giorgio Dai Giulia, non te la prendere! Ti ho detto che stasera ho una cena con dei clienti, non vorrai che esca con i vestiti che ho tenuto tutto il giorno! Giulia E io? Perché non posso venire pure io? Giorgio Figurati! Esco con dei clienti finlandesi, spiegami che cosa ci faresti tu… e poi chi curerebbe i bambini, lo sai che con la baby sitter poi si agitano e non dormono più. Per carità! Meglio che tu stia a casa. Giulia Ma neanche per sogno! Se esci tu, perché non posso uscire anch’io? Giorgio Ma che ragionamenti fai? Se hai voglia di uscire esci, vai a vedere un film o fai quello che vuoi. Ma che senso ha uscire solo perché esco io? Giulia Ecco! Appunto! Ho voglia di uscire ed esco. Punto e basta! Giorgio Ma Giulia, ragiona! Proprio stasera? Non puoi uscire domani così io resto a casa con i bambini? Guarda Giulia, non farmi dire altro… No comment! Giulia Che palle! Alla fine però sono sempre io che mi sacrifico. Non è giusto. Giorgio Ma va! Senti, domani fai quello che vuoi, ma stasera fammi questo favore. Giulia Va be', dai! Peccato però! Sarei venuta volentieri con i tuoi clienti finlandesi. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Manuale

Traccia 32 1 ■ Zitto! Non vedi che sto guardando la TV? ● Mamma mia! Che caratterino! 2 ■ Purtroppo stasera non posso proprio venire al cinema! ● Peccato! Mi dispiace. 3 ■ Guarda che disordine hanno fatto i bambini! Povera me! ● Coraggio! Ti aiuto a sistemare così facciamo prima! 4 ■ Stasera devi studiare! Non esci. Punto e basta! ● Uffa! Che palle! Sempre in casa a studiare! 5 ■ Scusa, so che sono molto in ritardo e che ci tenevi molto a vedere questo film! ● Sei sempre la solita! No comment! 6 ■ Io e i miei amici domani abbiamo deciso di fare bungee jumping. Vuoi venire con noi? ● Neanche per sogno! Soffro di vertigini e voi siete matti! 7 ■ Come sta Marco? Si è ripreso? ● Sta bene, per fortuna! Ma ci siamo presi uno spavento! 8 ■ Ho fatto una torta, ne vuoi una fetta? ● Per carità! Ne ho già mangiate due fette a casa dei miei genitori. 9 ■ Allora li prendi tu i bambini a scuola? Non è un problema? ● Figurati! Lo faccio volentieri. 10 ■ Sai che ho vinto al Lotto? ● Ma va! Non ci credo.

Traccia 33 ■ E abbiamo con noi Constantin Whitehouse che è country manager per l’Italia di Parship Italia, appun-

to una di queste aziende che è impegnata nella raccolta dati dei single e poi le mette in condivisione in internet. Allora, innanzitutto, buongiorno. ● Buongiorno. ■ E allora, io vorrei capire subito una cosa: come sono cambiati i single? ● Direi che la nostra ricerca ha dato dei risultati molto interessanti. Il single di una volta, anche in funzione di quello che erano le proiezioni mediatiche, veniva considerato come una persona legata al sesso, una persona che ama fare lo shopping sfrenato, un single convinto. Magari anche un po’ un’aspirazione di essere un po’ Bridget Jones o protagonista di Sex and the city. La ricerca ci dà un risultato esattamente diverso. Quindi il single oggi si può definire come una persona casta, solitario, solitario più per caso che per scelta, ma una persona che è un’amante della cultura e fortemente interessata alla politica. Tutt’altro che frustrato o infelice della sua condizione di essere single, è certamente frustrato del fatto che gli mancano i luoghi di contatto con una persona. Considerando il fatto che, anche a una certa età, si gira sempre fra gli stessi amici, gli stessi parenti, gli stessi contatti. Magari è un motivo anche per cui i single oggi, più e più, tendono a usare piattaforme per la ricerca di un nuovo partner. ■ Come dicevamo. Mi ha colpito il casto, ecco, il casto e solitario. Cosa cercano, allora, quali sono i bisogni dei single? ● Sono bisogni, per fortuna, direi umani. Le qualità del nuovo partner del single di oggi sono la sincerità, la fiducia. Come vede, sono delle qualità molto importanti. Quindi non è interessato a un contatto superficiale, ma è interessato a instaurare un rapporto duraturo basato su delle consolidate qualità della persona.

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Pronti e via! Traccia 34

Amica Senti, allora il viaggio a Londra com’è andato? Monica Mah, guarda, l’andata è stato un vero disastro. Amica Come mai? Cosa ti è successo? Monica Mah, son partita la sera da Malpensa e faceva un freddo terribile, era già sotto zero. Amica Ah, davvero? Monica Sì, poi siamo arrivati in orario però non riuscivamo ad atterrare… non so, sembrava che ci fosse del ghiaccio sulla pista. Amica Ma va? Addirittura? Monica Sì, dicevano così. In ogni caso siamo atterrati alle 10.40 come previsto. Amica Bene! E poi? Che cosa è successo? Monica Eh, il problema è stato che poi ho aspettato la valigia per un’ora, e intanto, mentre aspettavo la valigia, ho telefonato alla famiglia dicendo che ero arrivata e che avrei preso la metropolitana. Amica Ah… Monica Solo che ho aspettato un’ora e poi mi sono accorta che la valigia non c’era. Amica Oddio! Monica Eh, evidentemente era dispersa e quindi sono andata a far la denuncia. Non ti dico, col mio inglese ho perso almeno mezz’ora, non riuscivo neanche a spiegare come fosse la valigia. Amica Eh, immagino, eri anche un po’ agitata per quello che era successo. Monica Eh sì… anche perché ero preoccupata per la metropolitana, e infatti ho preso al volo l’ultima metropolitana e la famiglia doveva aspettarmi alla fermata. Sono arrivata, sono uscita, però non c’era nessuno! Amica Come non c’era nessuno, scherzi? Monica No, il problema è stato che – ho capito poi – che loro in realtà erano in macchina perché faceva freddo, e cercavano di vedere se arrivava qualcuno con una valigia, solo che io non avevo assolutamente niente… e quindi non mi hanno riconosciuta! Amica Eh già, non ti hanno riconosciuta, certo… Monica E quindi, quando ho capito che non c’era nessuno, ho cercato di telefonare ma il telefono era scarico, la mia batteria è vecchia, faceva freddo e quindi si è spento. Solo che a quel punto erano le due di notte e io ero davvero preoccupata perché non c’era in giro nessuno, poi ho visto un ragazzo che aveva il cellulare, mi sono fatta un po’ di coraggio e mi sono avvicinata, ho cercato di spiegargli la situazione e lui gentilmente mi ha lasciato telefonare dal suo cellulare e poi la famiglia è tornata a prendermi in macchina. Amica Ah, bene. E con i bagagli invece come è finita? Monica Eh guarda, i bagagli… son rimasta senza niente per cinque giorni… Amica Poverina… Monica Poi sì, loro mi hanno riportato la valigia, ma io speravo che mi dessero anche dei soldi, perché avevo ricomprato delle cose, e invece… Amica Certo, e invece niente? Monica No, e invece no. Pagano solo se te la restituiscono dopo più di una settimana, credo. Amica E va be’, dai, l’importante è che poi alla fine tu abbia trovato i bagagli e che la vacanza sia andata bene… Monica Sì, no, poi è andata bene. Amica Bene!

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Traccia 35 ■ Interlanguage, buongiorno. ● Buongiorno, senta, volevo avere delle informazioni sui corsi di italiano per stranieri. ■ Sì, sa già quali corsi Le interessano? ● Mah, volevo un po’ sapere che corsi… che tipo di corsi avete… ■ Allora, abbiamo sostanzialmente due diversi tipi di corsi: abbiamo dei corsi non intensivi che durano

circa quattro mesi, e questi corsi non intensivi hanno quattro ore di lezione alla settimana su due giorni, quindi due giorni, due ore. ● Di mattina o di pomeriggio? ■ Tendenzialmente i corsi sono nel primo pomeriggio, quindi due ore in un giorno e due ore un altro giorno della stessa settimana. ● E avete anche dei corsi estivi? ■ Sì, abbiamo anche dei corsi estivi nel mese di luglio, ma in questo caso sono dei corsi intensivi, nel senso che ci sono cinque ore di lezione tutti i giorni per cinque giorni alla settimana. ● Cinque ore… ■ Dal lunedì al venerdì. ● Quindi mattina e pomeriggio. ■ Sì, allora, le lezioni iniziano la mattina alle 9.30 fino alle 12.30 e poi c’è una pausa pranzo e… le lezioni riprendono poi alle 2 fino alle 4. ● Mmm, per quattro settimane. E senta… volevo chiedere anche un’altra informazione. Dunque, io sto chiedendo queste informazioni per una ragazza che verrà alla pari a casa mia, quindi lei è ospite. Però dovrebbe venire anche una sua amica che invece cerca un alloggio. Date una mano agli studenti a trovare una sistemazione oppure no? ■ Sì, se richiesto dagli studenti possiamo dare una mano, ma… questo… come dire, l’alloggio lo troviamo soltanto per il corso estivo, quindi per il corso intensivo. ● Sì, sì, è quello che interessa a me. E di che tipo di sistemazione si tratta? ■ Mah, le sistemazioni possono essere diverse, per esempio possiamo trovare una camera presso una famiglia, una camera singola oppure una camera doppia se sono due persone, come mi diceva, oppure ci può essere una camera in un pensionato oppure all’ostello della gioventù, insomma ci sono diverse possibilità. ● Ho capito. Senta, un’ultima informazione, quindi m’ha detto quattro settimane… cinque ore al giorno, 25 ore, volevo sapere così indicativamente i costi del corso. ■ Allora, il corso intensivo per quattro settimane costa 530 euro. ● 530. E senta, entro quando bisogna iscriversi? ■ Mah, se riesce sarebbe l’ideale se si potesse iscrivere per la fine di maggio. ● Fine maggio. Senta, un’altra cosa, come fa uno quando si iscrive a sapere a che corso si deve iscrivere, a che livello… ■ Mah, è semplice, il primo giorno di corso c’è un test, in cui gli studenti vengono divisi per livello. ● Ah, ho capito. Va bene. Senta, intanto La ringrazio delle informazioni che mi ha dato e poi… vi richiamerò. ■ Va bene, d’accordo. ● Grazie mille, arrivederci. ■ Arrivederci.

Traccia 36 1 meta; 2 città; 3 caffè; 4 pero; 5 povera; 6 già; 7 perché; 8 pizza; 9 però; 10 bacio; 11 pioverà; 12 giù; 13 Perù; 14 cinema; 15 più.

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Traccia 37

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Trascrizioni Sezione esercizi

– Due carabinieri hanno perso la vita questa mattina in un grave incidente avvenuto al km 127 dell’A26 Genova Voltri-Gravellona Toce. I due uomini si trovavano a bordo di una Fiat Punto ed erano in coda ad un’autocolonna militare, quando sono stati tamponati violentemente da un furgoncino sopraggiunto ad alta velocità. Il traffico, riferisce un comunicato di Autostrade, è tuttora bloccato in direzione Genova. – Tentata rapina ieri sera a un furgone portavalori a Lodi. Il tentativo di rapina è avvenuto alle 20.30 lungo la statale 235 che dal casello autostradale porta verso Lodi. Tre guardie giurate rimaste imprigionate nel furgone ribaltato, dopo un urto violento con il camion dei banditi, sono ricoverate in ospedale. – Una donna è morta nel crollo della sua casa a Oratino, vicino a Campobasso, a causa di un’esplosione probabilmente dovuta ad una fuga di gas. La tragedia è avvenuta intorno alle 4.30, quando un boato ha svegliato gli abitanti della località, ed è stato udito anche nel capoluogo molisano, distante pochi chilometri. Due edifici sono stati completamente distrutti, altri sono stati danneggiati, ma non vi sono feriti. – Una leggera scossa di terremoto è stata avvertita questa mattina in provincia di Perugia. Secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, l’evento sismico è stato registrato alle 12.27 con magnitudo 2.5. L’epicentro è stato localizzato tra i comuni di Sant’Anatolia di Narco, Scheggino e Spoleto. Dalle verifiche effettuate dalla sala Situazione Italia del Dipartimento della protezione civile non risultano danni a persone o cose. – Continua il momento magico per il “Gratta e Vinci”. Nel mese di ottobre, come rende noto il Consorzio lotterie nazionali, la lotteria istantanea ha venduto 155 milioni di biglietti, con 375 milioni di euro di incassi. Rispetto al mese di settembre, quando furono venduti 146 milioni di tagliandi, l’incremento è stato pari a +6,1%. In crescita anche le vincite, che nel mese appena trascorso si sono attestate a quota 236 milioni di euro. – Alla fine neve, freddo, vento forte sono arrivati. Sulle cime del Trentino la temperatura è scesa fino a -16 gradi, e su quelle abruzzesi a -4. In Trentino da ieri soffia un vento gelido, e le temperature minime sono crollate anche nel fondovalle.

Traccia 38 Angela Ho uno zainetto che tengo di solito sulle spalle. L’avevo sulle spalle anche mentre stavo mangiando, solo che a un certo punto è suonato il cellulare, mi sono tolta lo zainetto, ho risposto e poi non me lo sono più rimesso. È rimasto lì sulla panca, vicino a me, e quando ci siamo alzati per andare via, eh… non c’era più. Sabina Cavoli! Chissà che rabbia! Angela Ero furente, mi sono rovinata la serata. Sabina Avevi molti soldi? Angela No, non molti, però il portafogli era nuovo e comunque avevo tutti i documenti: la carta d’identità, la patente…

Traccia 39 1 Se vuoi uscire, usciamo. 2 Lo compro io o lo compri tu? 3 Ho pagato io, anche per Lisa e Paolo. 4 Se non ti sbrighi, perdi il treno. 5 Adesso vado, ma torno subito. 6 Compriamolo, se ti pare importante. 7 Lui parla poco e tu non ascolti. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Traccia 40 1 Telefonami appena ti è possibile. Telefonami appena ti è possibile. 2 Mangialo se ti piace. Mangialo se ti piace. 3 Posso rimanere in casa finché non torni. Posso rimanere in casa finché non torni. 4 Non è lontano se ci vai in aereo. Non è lontano se ci vai in aereo.

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1 Attenzione: l’Intercity 347 per Bologna-Firenze parte dal binario 7, anziché dal binario 11. 2 Attenzione: i signori Luzi e Ragusa, ripeto: Luzi e Ragusa, sono pregati di presentarsi all’uscita 6 dei voli nazionali per imbarco immediato. 3 Il treno regionale 435 viaggia con circa un’ora di ritardo. La partenza da Torino è prevista per le ore 17.40, anziché alle 16.20. 4 Signore e signori, benvenuti a bordo. Vi preghiamo di allacciare le cinture di sicurezza e di spegnere i cellulari. Ricordiamo inoltre che a bordo non è consentito fumare. 5 Attenzione: i signori viaggiatori in attesa di un volo per Roma sono pregati di presentarsi al desk dell’Alitalia. 6 È in partenza al binario 5 il treno Frecciabianca 9378. Ricordiamo ai signori viaggiatori che sui treni Frecciabianca la prenotazione è obbligatoria. 7 Attenzione: sul primo binario treno in transito. I signori viaggiatori sono pregati di non superare la linea gialla.

Traccia 42 Che strada fare Iniziamo dall’A4, la Milano-Brescia. Traffico intenso se state uscendo da Milano, fino allo svincolo di Trezzo, poi attenzione perché proseguendo un camion ribaltato provoca 6 km di coda tra Dalmine e Seriate, quindi in direzione Brescia. Al momento in prossimità del mezzo ribaltato si viaggia solamente su una corsia. Come detto, il traffico in uscita da Milano è intenso e quindi le code sono destinate ad aumentare. Rimaniamo in Lombardia, ma ci spostiamo in viabilità ordinaria. Molti problemi se state viaggiando sulla Milano-Meda: verso Meda il traffico è bloccato poco prima del bivio per la tangenziale nord, a causa di un incidente tra un camion e tre auto. In direzione opposta, invece, verso Milano, non è stato ancora rimosso un camion ribaltato che blocca lo svincolo di Paderno Dugnano. Per l’ultima notizia ci spostiamo in Toscana. C’è un autotreno rovesciato anche al casello della diramazione per Livorno sulla A12, la Genova-Rosignano. Quindi in direzione Genova, in direzione nord, non si può né entrare né uscire da questa stazione. Per ora è tutto, prossimo aggiornamento fra 30 minuti.

Traccia 43 Donna Conosciamo la Sardegna in bicicletta: un itinerario della penisola del Sinis, dalla zona Oristano all’altopiano della Giara. Da che parte della penisola parte il nostro itinerario? Uomo Allora, l’itinerario può partire sicuramente da Cabras, famosa per il… per il suo stagno, dove vengono allevati muggini e dove viene prodotta probabilmente la miglior bottarga d’Italia. La zona © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Sezione esercizi si… offre direi in maniera ideale ai ciclisti, in quanto da un punto di vista paesaggistico offre scorci incredibili sul mare di Sardegna, straordinario. Siamo nella costa occidentale vicino ad Oristano. La costa si… si caratterizza in alcuni punti per altissime falesie, in altri punti per spiagge bianchissime di quarzo, dove la… diciamo la presenza umana è veramente… veramente ridotta. Ma soprattutto ci sono delle strade ideali da percorrere in bicicletta, in quanto non presentano alcuna difficoltà. Si sviluppano praticamente in pianura con leggerissimi saliscendi, e offrono un… diciamo così, uno spaccato di Sardegna dove… diciamo, il continente si sente ancora più lontano di quello che in realtà è. Donna La pavimentazione della strada cos’è, terreno battuto? Uomo Sì, ci sono strade asfaltate, sempre stradine secondarie, ovviamente. Oppure anche dei… dei percorsi su… diciamo fondo battuto dove sarebbe consigliabile utilizzare una mountain bike. E poi è molto interessante nella zona sud della penisola fare un giro che parte appunto da Cabras e avvicinarsi verso San Giovanni di Sinis, che è un villaggio di pescatori dove ci sono delle case molto molto interessanti, anche per architettura, in quanto sono… ancora presentano, diciamo, una struttura molto tradizionale. E poi soprattutto la città di Tharros, che è una città fenicia costruita su resti di una… di una città nuragica, in posizione straordinaria tra il golfo di Oristano e il mar di Sardegna.

Traccia 44 Silvia Forse dovreste pensare a un posto dove fare delle gite brevi, sempre in bicicletta ma magari di una giornata, affittando le biciclette sul posto… Sai, mia sorella ad esempio è appena tornata dall’Elba e mi diceva che hanno fatto un sacco di cose: bicicletta, cavallo, persino una camminata in montagna! Gianna L’Elba? Non ci avevo pensato! Beh, ci sono andata diverse volte da piccola. È vero che il paesaggio è molto vario, e poi è vicino, mentre per la Sardegna il viaggio in traghetto è veramente lungo… Ma dove stava tua sorella? In albergo? Silvia No, guarda, mi sembra che abbiano affittato una roulotte in un campeggio. M’ha detto che era un po’ caro, però si sono trovati molto bene.

Traccia 45 Il mondo è fatto a scale, chi le scende e chi le sale. Chi le scende troppo in fretta, gli si sciupa la scarpetta. Se la scarpa ha il laccio sciolto, collo scialle scalda molto. Lo scialle non è sciarpa, la sciarpa non è scarpa, il furbo non è sciocco, tira il laccio: è sciolto il fiocco.

Traccia 46 1 il lago, i laghi; 2 la paga, le paghe; 3 il banco, i banchi; 4 la panca, le panche; 5 l’incarico, gli incarichi; 6 il collega, i colleghi; 7 il dialogo, i dialoghi; 8 il catalogo, i cataloghi.

Traccia 47 1 Il cuoco ha preparato un pranzetto squisito. 2 Non bere quell’acqua: è inquinata! 3 I miei compagni di scuola mi hanno regalato un aquilone a forma di aquila. 4 Alla mostra c’erano venticinque bellissimi quadri. 5 Quando lo incontro, mi batte sempre il cuore. 6 Qual è il tuo segno zodiacale? L’acquario? 7 Quei quaderni sono a quadretti, questi sono a righe.

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Trascrizioni Sezione esercizi

Traccia 48

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Intervistatrice Allora sono qui con due studenti universitari. Posso chiedervi il vostro nome e l’età? Pietro Io sono Pietro, ho 19 anni. Marta Io sono Marta e ne ho 21. Intervistatrice Allora, che genere di musica ascoltate di solito e quando ascoltate la musica? Pietro Mah, io ascolto la musica un po’ di tutti i generi, in realtà però il mio genere preferito è il rock, ma mi piacciono anche molto la musica blues oppure il jazz. Intervistatrice E quando la ascolti? Pietro La ascolto… la ascolto sempre, quando ho un po’ di tempo libero, per cui o sul treno la ascolto dal telefono, oppure quando sono a casa in camera mia ascolto… ascolto la musica. Intervistatrice E tu invece Marta? Marta Anche a me piacciono un po’ tutti i generi, però preferisco magari la musica folk italiano e i cantautori italiani perché ascoltandola per lo più andando in università in treno, mi piace ascoltare le parole e quindi concentrarmi sui testi. Intervistatrice E quali sono i vostri cantanti preferiti? Pietro Il mio gruppo preferito in assoluto sono i Led Zeppelin, perché me li facevano ascoltare i miei genitori quando ero bambino e quindi con il passare del tempo mi sono affezionato a… a loro. Marta A me, beh, appunto, dicevo che mi piacciono molto i cantautori italiani e sono particolarmente affezionata a Francesco Guccini e Francesco De Gregori. Però mi sono rimasti nel cuore anche molto due cantanti della mia adolescenza che sono Tiziano Ferro e Jovanotti. Intervistatrice E tu Pietro invece non ascolti mai musica italiana? Pietro Sì, mi piace… mi piacciono molti artisti di musica italiana, per cui per esempio Fabrizio De André per quanto riguarda la musica cantautorale ma anche i Modena City Ramblers, e ascolto anche un po’ di rap tra cui, un artista che mi piace molto, è Caparezza. Intervistatrice Caparezza, ho capito. E invece la musica classica non la ascoltate mai? Pietro No, in genere non ascolto musica classica: non è il mio genere preferito. Marta Io la ascolto poco, e… per lo più nei momenti di studio perché aiuta la concentrazione. Intervistatrice E invece i concerti dal vivo? Avete visto qualche concerto? Vi piace andare ai concerti? Pietro Sì, mi piace molto andare ai concerti. Mi piace… mi piace il fatto di stare in mezzo alla gente e di vedere il mio artista preferito che è lì a pochi metri da me che sta suonando ed è lì in carne e ossa. E il concerto più bello a cui io sia mai stato è stato qualche anno fa, era un concerto dei Deep Purple, che sono un altro gruppo con cui sono cresciuto, che mi facevano ascoltare i miei genitori quando ero piccolo, e quindi è stato… un po’ come coronare un sogno. Marta Anche a me piace molto andare ai concerti. Il più bello a cui sono stata è stato un concerto di Caparezza, un artista citato anche prima da Pietro, perché i suoi concerti sono sempre molto teatrali, hanno una scenografia molto bella e lui è molto coinvolgente e… è sempre bello anche guardarlo. […] Intervistatrice E invece i programmi musicali in televisione li seguite? Seguite, per esempio, i talent show come X Factor o The Voice? Pietro Mmm, no, mi è capitato qualche volta di vederne qualche puntata però non è proprio il mio genere di musica. Marta Io invece li guardo, mi piacciono perché li guardo un po’ alla sera per rilassarmi e poi mi faccio coinvolgere anche dalle storie dei vari cantanti ed è bello affezionarsi e vedere poi di settimana in settimana come sviluppano anche le loro canzoni.

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Trascrizioni Sezione esercizi

Traccia 49 Intervistatrice E oltre a… ascoltarla la musica, la fate anche? Suonate qualche strumento? Marta Io non suono nessuno strumento musicale. Pietro Io sì invece, suono il basso elettrico. Intervistatrice Ho capito. Pietro allora dicevi, suoni il basso elettrico in qualche gruppo, immagino. Pietro Sì, suono in un gruppo che fa musica folk. Musica folk di ispirazione irlandese ma anche italiana, qui del Nord Italia, di artisti come Davide Van De Sfroos, ma facciamo anche molta musica cantautorale, per cui ancora Fabrizio De André, Modena City Ramblers… Intervistatrice E fate anche concerti? Pietro Sì, facciamo… facciamo spesso dei concerti a delle feste di paese, oppure alle sagre, in quei posti dove la gente è ancora attaccata alla tradizione e quindi ha voglia di ascoltare della musica che sia facile da ascoltare, non troppo forte, allegra e ballabile. Intervistatrice E come è nato il vostro gruppo? Pietro Mah, sono due miei amici che sono appassionati di musica folk e avevano deciso di… di fondare un gruppo. Allora, siccome gli serviva un bassista, hanno chiesto a me e poi, con il passare del tempo, abbiamo trovato gli altri membri, così abbiamo iniziato a fare le prove e i nostri primi concertini, e adesso siamo qui. Intervistatrice E quanti siete a suonare in questo gruppo? Pietro Siamo in sette. Intervistatrice In sette? E quali strumenti suonate? Pietro Beh, io suono il basso elettrico, poi ci sono la batteria, la chitarra, ma anche gli strumenti un pochino più tipici della tradizione folk, per cui il violino, i flauti, il mandolino, la fisarmonica, il tamburello, gli strumenti così. Intervistatrice Ho capito, e immagino che vi dovrete trovare per fare le prove. Siete tutti studenti? Quando trovate il tempo di fare le prove? Pietro Beh, sì, siamo tutti studenti universitari, e quindi trovare il tempo per fare le prove non è facile. Siamo riusciti a incastrare la domenica sera, che bene o male tutti siamo liberi, e quindi riusciamo a provare almeno una volta a settimana tutte le domeniche sera, anche se il giorno dopo alle sei dobbiamo svegliarci per andare in università.

Traccia 50 Giovanni Ma sei pazza? Ma che cosa dici? Dai, non esagerare. Senti un po’, vedi se questa cosa ti va bene. Al parco Sant’Agostino c’è la festa della birra e l’hanno attrezzata anche con un maxi-schermo che proietta la partita. Lo sai già dove vuole andare Marta? Anna No, mi hanno detto che avremmo potuto decidere insieme quando ci incontravamo. Giovanni Allora possiamo fare così. Ci troviamo un po’ prima del previsto, intorno alle 8 e mezza, e vediamo se anche a loro va bene di andare in Sant’Agostino… Sono sicuro di sì, perché secondo me anche Marco e Luca la settimana scorsa non avevano pensato alla partita, anche perché non si sapeva ancora. Chi vuole vedere la partita si vede la partita; se voi invece non ne avete voglia, vi prendete qualcosa da bere, tanto ci sarà un sacco di gente in giro.

Traccia 51 Intervistatrice Ciao, cosa fate stasera? Ragazza 1 Beh, niente di che, una seratina easy. Intervistatrice Easy? Ragazza 1 Esatto. Una seratina banale, una seratina facile. Intervistatrice E perché dici easy? Ragazza 1 Perché comunque è una parola in inglese che utilizziamo spesso nel nostro gruppo. Intervistatrice E ci sono altre parole che usate quando parlate con i vostri amici? © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Sezione esercizi Ragazza 1 Certo. Allora iniziando a salutarci, al posto di dire “ciao” diciamo hola, in spagnolo, oppure “bella”, “bella zio”, “bella fra”. Intervistatrice E poi ci sono altre espressioni? Ragazza 1 Sì, per esempio se ci dobbiamo incontrare con qualche persona, diciamo “ci becchiamo” e possiamo dire “ci becchiamo” in un determinato paese, mettiamo city. Per esempio se diciamo “ci becchiamo ad Almenno city”. Intervistatrice Ok. Ragazza 1 Invece utilizziamo anche la parola “bona”. Intervistatrice: Cosa significa “bona”? Ragazza 1 È una parola in dialetto bergamasco che sta per “smettila”, “finiscila qua”, “basta”. E.. dopo va beh, comunque utilizziamo come prefissi... come “strabello”, “megabello”, per dire che una cosa è più… Intervistatrice …è bellissima. Ragazza 1 Ecco. Quando comunque vogliamo fare un complimento a qualcuno e vogliamo dire che una persona è forte, il meglio, il top, comunque diciamo “che bomber che sei”. Intervistatrice “Che bomber”? Ragazza 1 Esatto. E invece se vogliamo dire comunque l’opposto, il contrario, diciamo “ma che leso”. Intervistatrice “Che leso”? Cosa significa? Ragazza 1 “Leso” è quando comunque una persona è un po’ una sfigata, comunque non è che va utilizzata sempre nel senso dispregiativo. Intervistatrice Ciao, quanti anni hai? Ragazza 2 Ho 15 anni. Intervistatrice Senti, quando parli con i tuoi amici, usate delle espressioni del linguaggio giovanile? Ragazza 2 Sì, certo, usiamo per esempio “tranqui”, “tra” o “tranzollo” per dire “stai tranquillo”. Poi si usa anche “scialla” però è un po’ vecchio e… dalle nostre parti non si usa tanto. Poi, quando ci salutiamo, diciamo “ciao matto”, “ciao boss” e i maschi tendono di più a dire… “ciao bro”, o “frate”, che sarebbe “ciao fratello”. Quando qualcosa invece fa tanto ridere, diciamo che “fa smattare” o “fa sfasare”. A volte utilizziamo anche delle espressioni in bergamasco per esempio “’ndoela la profe?” per dire “dov’è andata la professoressa?”, così. Poi ogni tanto si usano anche delle espressioni un po’ volgari, come per esempio “cazzo mene” o “fotte sega” per dire che non… non te ne interess… che non ti interessa per niente, oppure “sto cazzo” per dire un “no” secco e assoluto. Intervistatrice Ma perché usate queste espressioni così… particolari, che non esistono, diciamo, nella lingua comune? Ragazza 2 Ma… a me personalmente perché sono delle parole espressive che mi piace pronunciare, perché mi piace come suono.

Traccia 52 Intervistatrice Siamo qui oggi per parlare di linguaggio giovanile e lo facciamo con il linguista, il professore Pierluigi Cuzzolin. Buongiorno professore. Cuzzolin Buongiorno a Lei. Intervistatrice Professore, che cosa si intende per linguaggio giovanile? Quando e perché i giovani lo usano? Cuzzolin Allora, per linguaggio giovanile si intende il linguaggio che i giovani, diciamo dai 13 ai 17 anni, usano tra di loro come codice, si direbbe in group, cioè il codice identificativo loro. È difficile studiare il linguaggio giovanile perché viene usato in contesti nei quali i vecchi, tra virgolette, non hanno accesso. Quindi è molto frammentario, è molto… quello che riusciamo a capire ci dice che è molto frammentato, è molto diviso. Può essere interessante vedere che il linguaggio giovanile ci è documentato da sempre: c’è una commedia di Aristofane, quinto secolo a.C., dove Aristofane prende un po’ in giro il modo di parlare dei meirakia, che sono proprio i nostri adolescenti, i giovani, perché par© Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Sezione esercizi lano in un certo modo, li prende in giro per il tipo di aggettivi che usano dal punto di vista morfologico. Però non è detto che sia sempre così, ci sono caratteristiche particolari che variano di tempo in tempo. Può essere che alcuni aggettivi siano usati con il suffisso “oso”. Ci sono modi di dire che nascono e poi muoiono, va di moda adesso “stai giusto”, “stai tranquillo”… “stai tranqui” al “scialla”. C’è tutta una varietà di formule che hanno però lo scopo di essere sostanzialmente identificative, ci si riconosce, sono quasi parole d’ordine: se tu dici così, appartieni al mio gruppo. Identificativo significa anche contrappositivo, ci si contrappone a tutti gli altri, non è soltanto ai più vecchi, ci si contrappone… l’oratorio x si contrappone all’oratorio y, il bar x e il bar y, è davvero molto molto particolare. La frammentazione ovviamente comporta tipi diversi. Per esempio in un ambiente rurale spesso è identificativo l’uso di dialettismi, in ambiente urbano, invece, può essere di anglicismi perché c’è l’ultimo disco di, c’è l’ultimo film di, che danno lo spunto per qualcosa grazie al quale ci si riconosce. Una volta, una volta che si sia arrivati ai 18 anni però, quando si comincia ad avere una sorta di linguaggio generazionale, il… il linguaggio giovanile è finito.

Traccia 53 1 Strittone; 2 frappone; 3 dartone; 4 roccone; 5 reliccio; 6 tralido; 7 gracio; 8 garro; 9 dalo; 10 sagio; 11 fobbone; 12 iommane; 13 fraligio; 14 trizzone.

Traccia 54 1 in effetti; 2 eccitante; 3 inconsueto; 4 sicurezza; 5 collaborazione; 6 preoccupato; 7 superiore; 8 allagamento; 9 approntarlo; 10 peggiorato; 11 maggioranza; 12 volontariato.

Traccia 55 Passeggiata domenicale Io vado a spasso per la città, senza una meta vago qua e là. In piazza Navona mi fermo a guardare quelli che stanno il gelato a leccare. In piazza Esedra resto incerto: sentire gratis il concerto, o sedermi, alla romana, sull’orlo fresco della fontana? Ma è zeppo, l’orlo di cemento: ci siedono già persone duecento. Si godono il fresco le famiglie, la mamma, la suocera con le figlie. E il babbo dov’è, per far pari? È a casa a fare gli straordinari. Ogni domenica per la via, si fa il passeggio dell’economia.

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Trascrizioni Sezione esercizi

Traccia 56

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■ Signor Olmo, posso fare una piccola pausa? Ho appena scaricato sei casse da venti chili dal furgone

aziendale. ▲ E allora? Io ho appena scaricato un programma da 1200 kb dal computer. Mi lamento? Su, su, vada a lavorare! ■ Sì, signor Olmo, subito… ● Ed è evidente che non tutti i lavoratori possono prendersi una pausa caffè quando lo desiderano. E quello che abbiamo sentito era uno degli sketch di Camera Cafè, questa sit-com che si svolge completamente, interamente davanti alla macchinetta del caffè aziendale. Qualcuno ritiene che le pause di questo tipo siano una distrazione, qualcun altro invece pensa che siano molto proficue perché dopo lavori meglio, perché dopo produci di più. Ecco, naturalmente diciamo subito che il caffè non è l’unico motivo di interruzione della normale attività… della normale attività lavorativa. Ci sono altre ragioni che ci inducono appunto a fare pausa. Sentiamo quali in questa scheda. ■ I motivi per prendersi una pausa dal lavoro sono tanti e spesso nuocciono alla produttività. È quanto emerge da una recente indagine di Lexmark condotta da Ipsos su un campione di 4600 dipendenti di vari Paesi europei, di cui 500 italiani. Per quanto riguarda il nostro Paese, in particolare, gli interpellati dichiarano che il tempo che si perde in distrazioni di vario genere occupa il 13% dell’intera giornata lavorativa. Al primo posto, tra le tentazioni, ci sono la navigazione in internet e le chiacchiere con i colleghi, segnalate entrambe dal 53% degli intervistati. Segue la pausa caffè, che è fonte di distrazione, e quindi di un conseguente calo della produttività, per 29 lavoratori su 100. Altra occasione per interrompere la propria attività sono le e-mail, e non ovviamente quelle di lavoro, ma quelle da inviare ad amici e conoscenti. Chiude la lista la pausa sigaretta, che è fonte di distrazione dal lavoro per il 20% degli intervistati. ● Per tutti questi motivi la maggioranza degli italiani, stando a questa indagine, ritiene che sia più facile distrarsi dal lavoro in ufficio e che sia meglio quindi lavorare da casa dove si è più concentrati. ▲ Beh… si è più concentrati. Forse in casa le occasioni di distrazione sono addirittura maggiori perché… è chiaro che c’è l’autogoverno, la persona si autogoverna i tempi, i ritmi, le modalità, e così via. Ecco, però… quindi diciamo governa la sua produttività. Nei luoghi di lavoro la pausa caffè avviene nel momento in cui comincia a calare l’attenzione e subentra la noia. Se è un antidoto alla noia, forse serve, spezza per aumentare la produttività. Quindi a me fanno un po’ specie quegli imprenditori che dicono che la pausa caffè andrebbe addirittura, come dire, ridotta o regolamentata in modo assolutamente rigido. È un elemento di vita quotidiana dentro le aziende, tra l’altro la macchina del caffè è il nuovo confessionale. La gente si parla… E io credo che la macchina del caffè sia un luogo anche di grandi verità.

Traccia 57 Beh… si è più concentrati. Forse in casa le occasioni di distrazione sono addirittura maggiori perché… è chiaro che c’è l’autogoverno, la persona si autogoverna i tempi, i ritmi, le modalità, e così via. Ecco, però… quindi diciamo governa la sua produttività. Nei luoghi di lavoro la pausa caffè avviene nel momento in cui comincia a calare l’attenzione e subentra la noia. Se è un antidoto alla noia, forse serve, spezza per aumentare la produttività. Quindi a me fanno un po’ specie quegli imprenditori che dicono che la pausa caffè andrebbe addirittura, come dire, ridotta o regolamentata in modo assolutamente rigido. È un elemento di vita quotidiana dentro le aziende, tra l’altro la macchina del caffè è il nuovo confessionale. La gente si parla… E io credo che la macchina del caffè sia un luogo anche di grandi verità.

Traccia 58 1 Gli invio; 2 l’invio; 3 la balia; 4 l’abbaglia; 5 dagli; 6 dalli; 7 li taglia; 8 l’Italia. © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Sezione esercizi

Traccia 59 1 Per la cena di domani, sento io Marco: gli invio subito un’e-mail. 2 Non si preoccupi, dott. Merli: l’invio della lettera è stato fatto. 3 Marco da piccolo ha avuto la balia. 4 Giulio non riesce a guidare. Il sole l’abbaglia. 5 Sono allergica e non so come proteggermi dagli acari. 6 Dalli pure a me i biscotti, se non li vuoi. 7 Come li taglia i capelli, signora? 8 L’Italia è una penisola a forma di stivale.

Traccia 60 1 Lasagne; 2 castagne; 3 Antonio; 4 spagnolo; 5 matrimonio; 6 giardiniere; 7 ingegnere; 8 campagna; 9 campana; 10 Campania.

Traccia 61 ■ Cos’hai preparato di buono? ● Lasagne e torta di castagne, viene a cena il mio amico Antonio, te l’ho detto stamattina… ■ Ah, sì, quel tuo amico spagnolo che ho conosciuto al tuo matrimonio, quello che fa il giardiniere? ● Ma no! Fa l’ingegnere, a Napoli… ■ Non mi hai detto che vive in campagna? ● Ma sei sorda come una campana! Ti ho detto che vive in Campania, non in campagna!

Traccia 62

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Intervistatore E quindi… comunque avete vissuto appunto queste settantadue ore con le maniche in su. Ricordiamo che questa iniziativa ha la caratteristica di raccogliere giovani volontari appunto tra i 16 e i 18 anni circa, che sono tra l’altro le vostre due età, 16 per Martina e 18 per Giacomo, di raccoglierli, ma di non dire loro prima quale tipo di attività di volontariato andranno a svolgere. E allora vediamo di capire che cosa alla fine vi è capitato. Martina. Martina Eh… noi siamo finiti praticamente a dipingere una stanza di un centro giovani a Salzano. Eh… è stato molto divertente anche perché abbiamo conosciuto nuove persone e quindi abbiamo fatto amicizia alla fine. Intervistatore Avete fatto gli imbianchini? Martina Esatto, esatto. Intervistatore Sostanzialmente gli imbianchini. E questo per tutti e tre i giorni? Martina Sì. Intervistatore E Giacomo? Giacomo Eh… guarda, io ti dico, all’inizio c’era molto timore un po’, perché non sapevamo a che cosa saremmo andati incontro, che è anche un po’ il bello di questa iniziativa, e siamo andati invece in una comunità di recupero per tossicodipendenti a Mira, che si chiama la comunità Olivotti, e sono stato là appunto con Adrian che era il mio capogruppo. Intervistatore Ecco. E questa esperienza poi come l’avete vissuta? È un po’ più particolare rispetto ad imbiancare un muro evidentemente. Giacomo Eh, sì è più particolare, non dico che sia più profonda perché comunque quando si parla di volontariato tutti i tipi di volontariato secondo me sono validi, però diciamo che era un’esperienza © Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Sezione esercizi che io prima non avevo mai fatto, cioè quella di venire a contatto con persone che comunque hanno difficoltà, ed è stata un’esperienza molto profonda e molto carica secondo me di emozioni e di sensazioni.

Traccia 63 ■ Buongiorno professore. ● Buongiorno

a tutti! Avete presente il mito dell’italiano mammone? L’italiano che sta… sempre… che… che gli piace tanto la mamma? Beh, non è più così! Sette su dieci italiani dichiarano di avere difficoltà o avere avuto difficoltà nel rapporto con la mamma e in generale… e in generale con i rapporti… gli affetti… gli affetti quotidiani. Eh! C’è un po’ di difficoltà, emergono delle difficoltà. Lo sviluppo della società porta a delle difficoltà nei rapporti affettivi quotidiani. Sapete qual è la generazione che sembra avere più difficoltà? Quella a cui appartenete voi, in tanti, cioè tra i trenta e i quarant’anni. Eh! Specie le donne tra i trenta e i quarant’anni hanno delle problematiche affettive, ma anche i maschi. Quali sono le cose più citate, le cose che creano più problemi. L’essere disponibili in qualsiasi momento per il partner o per la mamma, a seconda dell’età. Questo lo dice il 30%. Dovere telefonare tutti i giorni alla mamma o al fidanzato o alla fidanzata, uno su quattro. Ricordarsi sempre e… e ottenere dei bronci se non ci si ricorda di ricorrenze e di compleanni. Dovere andare obbligatoriamente a cene insopportabili. Insomma, tutti quelli che una volta sembravano degli obblighi naturali, ovvi, diventano dei fastidi. Ogni persona pensa che in fondo lui ha diritto di vivere… di vivere come vuole e non è giusto, non è giusto appunto, essere disponibili, dovere telefonare a comando e non quando si sente, ricordarsi di ricorrenze, anche se magari, così… non sono ritenute così importanti. Andare a cene per motivi formali o sociali a cui invece non si ha piacere di partecipare e così via. Questi piccoli segnali, che vi possono sembrare banalità o sciocchezze, mostrano invece una evoluzione sociale e una evoluzione specialmente del ruolo e dell’opinione che ciascun individuo ha di se stesso di grande rilievo. A risentirci!

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Claudia Sì, non fai la spesa, non paghi le bollette, non pulisci, niente! Non si può andare avanti così, sono la tua coinquilina, non sono mica tua madre!! Non va bene che faccia tutto io! I lavori di casa si fanno a turno! Gabriella Va beh, dai, non sono una perfettina però qualche cosa la faccio anch’io. La sera cucino sempre anche per te. Claudia Ma quando mai? L’avrai fatto due volte. Lo sai che è un mese che non porti fuori la spazzatura? E indovina chi lo fa al posto tuo? Io! È vero che io studio e tu lavori, ma non è che io abbia più tempo di te!! E poi non hai rispetto nei miei confronti. Rientri sempre tardi la sera e quando arrivi fai un casino terribile e te ne freghi se io sto già dormendo. Gabriella Mi dispiace che tu la pensi così. Io cerco sempre di stare attenta e di non disturbarti. Beh, comunque è meglio che ti calmi un po’ perché guarda che anche tu hai i tuoi difetti. Vogliamo parlare di quanto tempo stai in bagno la mattina?

Traccia 65 Come migliorare le proprie relazioni Quanto sono importanti le relazioni nella vita privata e nel lavoro? Sono essenziali. Avere dei problemi nelle relazioni, o avere delle relazioni difficili, comporta gravi conseguenze a livello personale e a livello professionale. Molte persone hanno relazioni difficili nella sfera privata, con amici, parenti, genitori, nella coppia oppure in ambito lavorativo con i colleghi, con il capo, con i clienti eccetera. Ma come si fa ad andare d’accordo con tutti? Ecco alcuni consigli. Innanzitutto dovete ricordare che le migliori relazioni si basano su tre semplici regole: vivere, amare e condividere. Vivere significa lasciare che gli altri vivano come hanno scelto di fare a patto che non disturbino la dignità degli altri. Non cercate di cambiare le persone o indirizzare le scelte della loro vita; c’è spazio per i consigli, ma non bisogna imporre le proprie preferenze agli altri. Amare significa dare il proprio amore per gli altri interamente e senza condizioni. Questa è probabil© Loescher Editore, Nuovo Contatto B1

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Trascrizioni Sezione esercizi mente una delle cose più difficili nella maggior parte delle relazioni. Cercate con forza di amare le persone per quello che sono. Condividere crea armonia in una relazione. L’armonia e l’equilibrio sono parte della struttura di una buona relazione. Ricordate che le relazioni non riguardano solo voi: riguardano voi e l’altro.

Traccia 66 Proverbi Dice un proverbio dei tempi andati: “Meglio soli che male accompagnati”. Io ne so uno più bello assai: “In compagnia lontano vai”. Dice un proverbio, chissà perché, “Chi fa da sé fa per tre”. Da questo orecchio io non ci sento: “Chi ha cento amici fa per cento”. Dice un proverbio con la muffa: “Chi sta da solo non fa baruffa”. Questa io dico, è una bugia: “Se siamo in tanti, si fa allegria”.

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