Guida Ayurveda e Yoga

March 25, 2017 | Author: kirasieni | Category: N/A
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AYURVEDA SUGGERIMENTI PER UNA VITA SANA

AYURVEDA • Antichi principi • Trattamento totale basato su filosofia, scienza e religione, così come su corpo, mente e spirito. • Previene l’insorgenza del sintomo: se si verifica viene vissuto come un insuccesso. Ci sono 6 fasi prima che il sintomo si manifesti. Punta alla non-manifestazione del sintomo: cerca la causa iniziale. • Punta sull’osservazione, l’intuizione e l’esperienza coinvolgendo anche il paziente. • Considera la malattia come uno sbilanciamento • La malattia si può manifestare solo quando il sistema è vulnerabile e permette ad altri agenti di entrare. Un corpo bilanciato non è attaccabile da nessuna forza esterna anche se vive in mezzo a batteri e virus. • Non conflittuale: in ogni conflitto entrambe le fazioni perdono. Con il ripristino dell’equilibrio si evitano conflitti distruttivi. • Si occupa della promozione della salute. E’ una scienza del vivere quotidiano. • I preparati sono di origine naturale a base di erbe e tra i vari rimedi occupano solo un 20% delle terapie possibili che includono anche pratiche personali o con terapista. • Tutti i rimedi avendo una azione anche tonificante sull’organismo, possono essere prese anche da persone sane. • I rimedi ayurvedici rimangono invariati da più di 3000 anni e seguono una tradizione. Vengono accettate dall’organismo senza creare resistenze, poichè di origine naturale. Sistema di diagnosi e trattamento rimangono invariati. Diversi rimedi possono essere presi simultaneamente perchè si potenziano a vicenda senza avere effetti collaterali. • La diagnosi è semplice: visione diagnostica complessiva che usa ancora i sensi e l’intuizione come avveniva una volta con “l’ars medica” (= arte medica). Usa immagini semplici e comprensibili. • La terapia è personalizzata e sono previste diverse modalità di fine-tuning anche da parte del cliente: disturbi e trattamenti vengono considerati sulla base della costituzione di ciascuno. • L’ayurveda procede per sintesi: l’armonia e la salute sono raggiungibili solo mediante l’unificazione delle diversità = comprendere (abbracciare, unire) • Il metodo di cura si basa sullo studio della persona e del suo ambiente e delle proprietà delle sostanze per una cura specifica per ciascuno: tiene conto delle condizioni circostanti, luogo, clima, periodo dell’anno, ambiente di vita, argomenti di carattere etico-spirituale. • E’ una disciplina olistica che si prende cura della persona nella sua globalità. Mira alla cura della “causa” • Dalla parte del mistero, ciò che non è misurabile. • Definizione di Salute: essere stabilito nel sè” • Definizione sanscrita di Malattia: “crimine contro la saggezza” • Il modello migliore di sostenibilità è la Natura. I suoi principi non sono stati esplorati in laboratorio ma da millenni di osservazione, comunicazione e meditazione. Non hanno mai fallito e non sono mai cambiati. Sono rimasti inalterati con successo per migliaia di anni, perchè non sono stati inventati attraverso la tecnologia, ma esplorati dall’esperienza. • L’Ayurveda è riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Può integrarsi ad ogni altro sistema medico.

Come siamo? ... I tipi di costituzione: Prakriti COSTITUZIONE VATA (ARIA E ETERE) Le persone di costituzione Vata tendono ad essere fisicamente sottosviluppate. Il torace è piatto, e le vene , i muscoli e i tendini sono ben visibili. Sono di carnagione scura mentre la pelle è secca, fredda, ruvida e screpolata. Vi sono, generalmente, presenti nei di colore scuro. Le persone Vata possono essere sia di statura alta o bassa, con profili che evidenziano articolazioni prominenti dovute a muscolatura non molto sviluppata. I capelli sono spesso ricci e scarsi e hanno ciglia sottili. Gli occhi sono piccoli e vispi a volte incavati, spenti e spesso con occhiaie. Le congiuntive sono secche. Le unghie sono fragili o ruvide, il naso curvo o rivolto in su. Sono di appetito e digestione variabile. A volte possono consumare facilmente grandi quantità di cibo, altre possono non avere appetito per niente. Preferisco bevande calde. Le urine sono scarse, le feci secche e dure oppure scarse con tendenza alla costipazione. Raramente sudano molto. Le mani e i piedi sono spesso freddi. Questi individui sono spesso creativi, attivi, svegli e agitati. Parlano veloce, si muovono e camminano svelti ma possono affaticarsi spesso. Psicologicamente sono caratterizzati da veloce apprendimento ma spesso hanno memoria corta e posso risultare con la mente assente. Si adattano facilmente ai cambiamenti ma diventano indecisi e impazienti. Hanno bisogno di sviluppare la determinatezza, la stima e l’audacia. Tendono a pensare e preoccuparsi troppo, sono spesso nervosi e sono la paura e l’ansia che spesso li affliggono. VATA/PITTA Queste persone sono governate da entrambi e sono più soggetti a avere dolori muscolari che le persone Vata puro. Sono disposte ad assumersi più responsabilità, hanno maggiori tensioni nervose e accumulano molto più stress. La presenza dell’elemento fuoco le rende più determinate e passionali. L’autostima è in crescita e sono più lucide di fronte alle decisioni da prendere. Sono soggetti ad incidenti. VATA/KAPHA Hanno corpi più pesanti nonostante Vata sia predominante. Riescono conciliare meglio la velocità nel parlare con i concetti mentali e hanno la tendenza ad interiorizzare e trattenere lo stress nervoso. Nelle donne le sofferenze da disturbi mestruali sono più lievi. L’elemento terra rende queste persone più radicate e meno mutevoli nei rapporti e nell’umore. L’attività viene ridotta e fisicamente possono apparire meno emaciati. Aumenta la capacità di sopportare la fatica. POSTURE YOGA (ASANA) INDICATI PER VATA Posizioni che creano pressione sull’area pelvica e il colon. Posizioni meditative con pressione sul basso ventre. Posizioni equilibranti che accrescono la concentrazione. Eseguite con respito lento e regolare. Loto Cobra Cadavere Aratro

Ginocchia al petto Testa alle ginocchia Piegamento indietro Sulla testa

COSTITUZIONE PITTA (FUOCO E ACQUA) Le persone di costituzione Pitta sono generalmente di media altezza, di peso moderato, profilo e muscolatura sviluppata. I loro torace non è piatto come quello dei tipi Vata, vene e tendini sono m moderatamente visibili. Presentano molti nei e lentiggini di colore bluastro o marrone-rosso. Le ossa non sono così prominenti come nei tipi Vata.

COSTITUZIONE KAPHA (TERRA E ACQUA) Gli individui Kapha sono di costituzione ben sviluppata. Comunque tendono ad accumulare peso eccessivo. Il loro torace è aperto e ampio. Vene e tendini non sono molto visibili a causa della sottigliezza della loro pelle. I loro muscoli sono sviluppati e le ossa non sono prominenti.

La carnagione Pitta può essere ramata, giallognola, rossastra o chiara. La pelle è morbida, calda e meno screpolata di Vata. Ha un bel colore e può presentare arrossamenti. I capelli sono fini, setosi, tendono a diventare grigi e a cadere precocemente. Gli occhi possono essere grigi, verdi o marrone-rame, le ungie morbide. La forma del naso è netta e la punta può essere arrossata.

La carnagione Kapha è spesso chiara, bianca o pallida. La pelle è morbida, grassa, idratata e fredda. I capelli sono spessi, scuri, morbidi e ondulati. I loro occhi sono scuri, neri o blu mentre la parte bianca è generalmente pronunciata, larga e attraente. Le congiuntive sono raramente arrossate.

Fisiologicamente le persone Pitta possiedono un metabolismo forte, una buona digestione e un forte appetito. Generalmente ingeriscono grandi quantità di cibo e liquidi e gradiscono bevande fredde. Il sonno è moderato tuttavia non continuo. Le feci presentano un colore giallastro, sono morbide e abbondanti. Sono soliti sudare molto, la temperatura del corpo è alta e hanno mani e piedi caldi. Sono facilmente intolleranti al sole e al caldo. Psicologicamente hanno un buon potere di apprendimento, sono intelligenti e acuti e possono essere dei buoni oratori. Tendono emotivamente verso la rabbia, la gelosia e all’astio. Sono spesso ambiziosi e amano essere leader. PITTA/VATA Queste persone hanno caratteristiche più calde rispetto a quelle Vata/Pitta. Hanno la tendenza a lavorare oltre i propri limiti, quindi ad accumulare più stress e a stancarsi e debilitarsi maggiormente rispetto alle persone Pitta. La caratteristica Vata alleggerisce la tendenza Pitta all rabbia e al fanatismo. Nelle donne il ciclo mestruale è irregolare con perdite ematiche più abbondanti. PITTA/KAPHA Le persone di questa tipologia sono quelle con caratteristiche più fredde di tutti i tipi Pitta. Sono forti sia nel corpo che nella mente. Determinazione e perseveranza unite ad una piacevole calma sono le loro doti più rilevanti. La caratteristica Kapha li rende più tolleranti. POSTURE YOGA (ASANA) INDICATI PER PITTA Posizioni che interessano l’area dell’ombelico, aumentano l’efficienza del fuoco gastrico stimolano la digestione. Posizioni che stimolano il fegato, la milza e l’intestino tenue. Loto Aratro completo Pesce Candela Arco Mezzo ponte

Fisiologicamente le persone Kapha sono di appetito scarso ma costante, la digestione è lenta e generalmente tendono ad assumere meno cibo dei tipi Pitta e Vata. Tendono a muoversi molto lentamente. Hanno anche un’evacuazione lente con feci di colore pallido e morbide. La sudorazione è moderata. Il sonno è sonoro, prolungato o eccessivo. Generalmente sono molto perseveranti e hanno una buona resistenza e sono spesso in salute e soddisfatti. Psicologicamente tendono ad essere tolleranti, calmi, amorevoli e indulgenti. Da un lato negativo sono possessivi, avidi, gelosi, invidiosi. Il loro potere di apprendimento è lento ma preciso. Sebbene occorra loro tempo per capire, quando acquisiscono conoscenza la conservano molto bene. KAPHA/VATA Queste persone hanno generalmente una buona energia e sono più attive rispetto alla pura tipologia Kapha, ma sono soggetti ad accumulare più stress. Sarà più facile per loro perdere quel peso che in genere Kapha accumula per natura. Anche l’apprendimento è più veloce e la creatività aumenta. KAPHA/PITTA L’elemento fuoco porta riscaldamento alla tipologia Kapha, migliora la digestione. A livello mentale queste persone hanno un intelligenza più acuta e più pronta, con una maggiore capacità di discriminazione. POSTURE YOGA (ASANA) INDICATI PER KAPHA Posizioni che agiscono sul torace, lo stomaco e la testa portando l’energia nella sede di Kapha. Posizioni rafforzanti che aumentano la flessibilità, riducono l’adipe e Kapha. Torsione spinale Barca Albero Mezzo ponte Testa alle ginocchia

Ma cosa succede quando siamo sbilanciati? Immaginiamo di rimanere in piedi perfettamente eretti. Sappiamo che in realtà non siamo fermi, ma dai piedi, dagli occhi, dal labirinto nell’orecchio e dagli altri sensi vengono continui flussi di informazioni che mi permettono di correggere costantemente il mio equilibrio in modo talmente rapido che ad un’osservatore esterno dò l’impressione di essere immobile. In realtà io mi trovo in una condizione di equilibrio dinamico: tantissimi movimenti continui bilanciati mi permettono di stare fermo. Ad un certo punto qualcosa mi sbilancia e con il corpo comicio a sentire l’attrazione del pavimento. Il corpo sbilanciato si inclina da una parte e mi sento cadere. Immediatamente attivo delle forze in senso contrario che mi permette di contrastare questa attrazione e di tirarmi su. Ma quando riportiamo questo esempio sui nostri stili di vita non ci comportiamo nello stesso modo: quando ci sbilanciamo cominciamo a sentire l’attrazione verso ciò che ci sbilancia, ma a differenza dell’esempio del cadere a terra, quando i nostri sensi cominciano a sentire l’attrazione sbilanciante ne assaporano il piacere e si dilettano nell’ intrattenere i sensi. Ma facendo così non si fa altro che aumentare lo sbilanciamento. Finisce che cominciano a piacerci le cose che ci fanno male, sentiamo attrazione per cibi, persone e situazioni sbagliate e lasciamo che questo desiderio venga appagato ancora e ancora: in poco tempo ci troviamo circondati da tante piccole dipendenze che silenziosamente occupano il nostro tempo e la nostra attenzione limitando la nostra libertà e trasformando la nostra giornata in una Centro sequenza di “reazioni” invece che di “azioni”. Possiamo in generale parlare di “dipendenza” quando Attrazione qualcosa ci dà più disturbo se non la facciamo, che piacere se la facciamo: nel momento in cui il caffè ci procura più disturbo se non lo prendiamo che piacere se lo Quando siamo sbilanciati beviamo, in quel momento possiamo considerarci da una parte sentiamo una dipendenti dal caffè. E questo naturalmente non accade attrazione più forte verso ciò che ci è più vicino: per quein un giorno. L’unico modo di verificare questo legame sto motivo cominciano a piaè semplicemente quello di interromperlo e osservare lo cerci le cose che ci sbilanciastato della mente e del corpo. no di più, aggravando ulteriormente lo sbilanciamento.

AUTOGESTIONE DELL’ALIMENTAZIONE SECONDO L’AYURVEDA

“Non è importante ciò che mangiamo, ma ciò che digeriamo”

Le informazioni che seguono sono derivate dai testi antichi dell’Ayurveda. Si tratta di suggerimenti presenti in testi millenari ancora oggi disponibili e utilizzati come libri di testo nelle Università di Medicina Ayurvedica in India. Pertanto non si tratta di indicazioni ritenute valide dalla Medicina occidentale, nè di programmi alimentari terapeutici. Tutti i suggerimenti riportati si riferiscono ad uno stile di vita olistico applicato in antichità per la promozione della salute e del benessere e la cura della persona. Ad essi pertanto non attribuiamo finalità mediche o di cura delle malattie secondo la Medicina occidentale, che sono invece di competenza di dottori allopatici abilitati alla professione. Riportiamo tali nozioni con un interesse principalmente cultutrale. In caso si desiderasse metterle in pratica, suggeriamo comunque la supervisione di un medico che conosca le condizioni psico-fisiche dell’interessato.

IN PRATICA Da ricordare: 1.) La mia costituzione (Prakriti) (rilevata dal dottore ayurvedico o ricavata da un test/quiz): questa è la mia costituzione dalla nascita con i suoi pregi e difetti. Devo imparare ad accettarne i limiti e a valorizzarne i vantaggi, in questo consiste il conoscere se stessi. Per esempio è inutile che un tipo Kapha diventi matto o si demoralizzi per cercare di perdere peso, così come che un tipo Vata si deprima perchè non riesce a mettere sù qualche chilo in più. I Kapha dovrebbero apprezzare invece la loro capacità di strutturare e la loro stabilità e giocosità, mentre i Vata dovrebbero imparare a trarre vantaggio dalla loro energia di movimento e capacità di affrontare il cambiamento. Prakriti può essere conosciuta e valorizzata ma non può essere cambiata. 2.) Dove sono sbilanciato (Dosha = forza viziata) anch’essa rilevata dal dottore (vedi foglio della consultazione). 3.) Con l’Opposto “pacifico” gli sbilanciamenti, con il Simile aumento l’”aggravamento”: seguire una routine quotidiana anti-dosha ricordando che se ho un doscia doppio (per es. Pitta-kapha...) seguo prima la prassi bilanciante il primo dei due, e poi quando sento che appaiono i sintomi del secondo applico la routine del secondo, fino a che sento che posso ritornare al primo. Un accorgimento: mentre seguo la prassi del primo, sceglierò alimenti che riducono il primo, ma che potrebbero in alcuni casi avere anche la qualità di alzare e aggravare il secondo. Quindi in questa scelta prediligo alimenti che riducano (= pacifichino) il primo senza aumentare (= aggravare) il secondo. Se questo non fosse possibile posso correggere questi ultimi con antidoti o condimenti che riducano questo secondo effetto non desiderato. ESEMPIO: Se ho un doscia viziato Pitta- Vata farò una routine anti-Pitta, ma quando mi sento eccessivamente stressato e instabile (i sintomi del Vata) passo a quella anti-Vata per un periodo di una settimana o più, fino a che mi sento di ritornare a quella anti-Pitta. Sceglierò quindi alimenti anti-pitta cercando di prediligere quelli che oltre a ridurre il Pitta (primo squilibrio) non mi facciano anche crescere il Vata (secondo squilibrio). Nelle pagine successive riportiamo una lista di alimenti funzionali al bilanciamento di due dosha anzichè di uno soltanto. In assenza di questi alimenti sarà ancora possibile bilanciare con i condimenti: abbinerò a quell’alimento anti-pitta che sfortunatamente mi alza anche il Vata, un condimento o una spezia anti-vata che lo corregga e lo bilanci. 4.) Gioco con i sapori sperimentando gli effetti sul corpo, sapendo però anche le loro azioni. Attraverso i sapori posso risalire ai sensi e ai corrispettivi organi di senso e creare delle modificazioni (aggravamenti o bilanciamenti): per questo di solito siamo attratti dalle cose (o persone) che ci fanno male. Il nostro sbilanciamento ci porta più vicini a qualcosa e questa pertanto ha maggiore forza attrattiva. Correggo i sapori usando gli “andidoti” o le spezie (vedi tabelle successive). Come in matematica sperimento le sostanze che sono in accordo con l’effetto che voglio ottenere (-Vata, oppure -Pitta...) evitando gli eventuali effetti indesiderati (per esempio +Kapha) con correttori o condimenti che mi aiutano a bilanciare. 5.) Un pasto completo dovrebbe comunque contenere tutti i sapori, così come un’opera teatrale o un film dovrebbe avere tutte le emozioni anche se alcune saranno proprio solo accennate.

Come giocare con i gusti ELEMENTI

QUALITÀ

AZIONI

PACIFICA ED EQUILIBRIA (-)

SE IN ECCESSO AGGRAVA (+)

DOLCE

TERRA + ACQUA

Pesante, oleoso, umido, fresco

Nutre e vivifica il corpo e la mente. Allevia fame e sete. Favorisce la crescita di tutti i tessuti.

-V, -P

+K

ACIDO/ASPRO

TERRA + FUOCO

Caldo, umido, pesante, oleoso

Ristora e rinvigorisce, stimola l’espulsione delle sostanze di rifiuto. Riduce spasmi e tremiti. Migliora l’appetito e la digestione.

-V

+P, +K

SALATO

ACQUA + FUOCO

Pesante, umido, oleoso, caldo

Purifica il corpo eliminando le sostanze di rifiuto. Migliora l’appetito e le capacità digestive. Ammorbidisce e scioglie i tessuti.

-V

+P, +K

-K

+P, +V

SAPORI/RASA

PICCANTE/PUNGENTE

FUOCO + ARIA

Caldo, leggero, secco

E’ leggero e secco. Asciuga le secrezioni e riduce le sostanze governate dal fattore Kapha (come fluidi, muco, grasso, latte, sperma...). Migliora l’appetito.

AMARO

ARIA + ETERE

Freddo, leggero, secco

Purifica, asciuga le secrezioni. E’ anti-afrodisiaco e restituisce tono all’organismo ripristinando l’equilibrio di tutti i gusti/sapori. Migliora l’appetito. Controlla la febbre e le affezioni cutanee.

-K, -P

+V

Fresco, leggero, secco

Risana, purifica e costringe organi e tessuti. Riduce le secrezioni. E’ anti-afrodisiaco. E’ il sapore che provoca ai denti quella tipica sensazione di fastidio (allappante).

-P, -K

+V

ASTRINGENTE

ARIA + TERRA

SUGGERIMENTI PER ALIMENTAZIONE ANTI-VATA: LINEE GENERALI

SUGGERIMENTI PER ALIMENTAZIONE ANTI-PITTA: LINEE GENERALI

SUGGERIMENTI PER ALIMENTAZIONE ANTI-KAPHA: LINEE GENERALI

Da evitare tutto ciò che aggrava le qualità di Vata (etere + aria): • Amaro • Astringente (= allappante in bocca) • Piccante/pungente • Freddo • Movimento e agitazione (e quindi cibi che creano aria o ambienti rumorosi o caotici) • Asciutto • Leggero

Da evitare tutto ciò che aggrava le qualità di Pitta (acqua + fuoco): • Acido/aspro/fermentato (per es. agrumi e formaggi fermentati) • Salato • Piccante • Caldo • Oleoso, burroso • Pesante

Da evitare tutto ciò che aggrava le qualità di Kapha (terra + acqua): • Dolce • Acido/aspro • Salato • Freddo (cibi e bevande fredde) • Denso e oleoso (ridurre al minimo burro, formaggio, olio...) • Pesantezza, inerzia

Quindi preferire: • cibi freschi o tiepidi ma non caldi • consistenze mediamente dense • gusti amari, astringenti (= che allappano la bocca) e dolci • verdure crude • poco sale, poche spezie, meno aspri • niente eccessi nel mangiare • gusti amari, dolci e astringenti (= che allappano la bocca) • cibi con effetti rinfrescanti (non peperoncino per esempio, ma germogli crudi)

Quindi preferire: • cibi leggeri, poco cotti • cibi tiepidi o caldi • cibo asciutto, cucinato senza troppa acqua • gusti astringenti (che allappa), pungenti, amari (anche prima di iniziare i pasti per stimolare la digestione) e speziati • cibi e ambienti stimolanti

Quindi preferire: • cibi che scaldano o producono calore • cibi pesanti, oleosi, densi e lattiginosi • gusti salati, aspri, acidi e dolci • mangiare in atmosfera calma e tranquilla • verdure cotte e appesantite dall’acqua • pani senza lievito (chapati indiano per esempio) Alcuni esempi: Evitare cibo asciutto, cibi con basso livello nutritivo o di bassa qualità come fast-food o snacks, cibo freddo, surgelato, legumi grandi come fagioli rossi, piselli, ceci...Preferire latte tiepido, panna e burro, lassi, minestre di verdura tiepide, stufati cotti a lungo, cereali caldi come crema di riso frumento, pane fresco, niente farina d’avena e segale. Una colazione nutriente e sostanziosa Per vata il miglior cereale è il riso e il frumento ma tutti i cibi dolci caldi a base di latte vanno bene. Evitare avena, granoturco grano saraceno miglio orzo segale. Ottime le uova. Anche se a Vata il dolce fa bene evitare lo zucchero bianco, il latte caldo è di per se un cibo dolce con zucchero di canna o miele è un toccasana per Vata. Il Tahin (pasta di semi di sesamo) è un eccellente fonte di olio di sesamo, ottima per calmare Vata. Zenzero e spezie dolci come cannelle, finocchio e cardamomo. Noci salate con qualità dense oleose. Tutta la frutta dolce e matura mango uva verde sono i migliori.anche da evitare frutta non matura. Mele e pere meglio se cotte. Verdure cotte con un po’ di olio. Evitare :insalate soprattutto d’inverno, cavoli cavoletti di bruxel. Cavolfiori ecc. sedano e zucca, cipolla cruda. Preferire asparagi, carote, finocchi, barbabietole, cetrioli, rape, ravanelli, patate, patate dolci. Legumi da evitare: soprattutto fagioli, ceci e tutti quelli grandi che producono aria. Amessi fagioli Mung, fagioli dell’occhio, lenticchie rosse spezzate e tutti quelli piccoli. Benefico il Ghee e il Lassi, tipica bevanda indiana (2-3 parti di acqua +1 parte di yogurt, insaporite con zenzero in polvere, sale o cumino). Acqua calda da bere. Chi non è vegetariano può mangiare pollo, tacchino, pesce e frutti di mare. Da evitare le carni rosse.

Alcuni esempi: Meno sostanze oleose e burrose, più latte, cereali in chicchi, fagioli e verdure. Poco sale, poche spezie, meno gusti aspri. Latte e gelati vanno bene. Insalate e legumi con gusti amari e astringenti (= allappanti in bocca). Evitare cibi piccanti da fast-food o snacks, cibi fritti a lungo, cibi acdi. Meno cibi al forno o fermentati. Evitare sottoaceti, cibi fermentati, fritti yoghurt, panna acida e formaggio. Colazione cereali freddi, pane tostato alla cannelle succo di mela. Se pitta si aggrava, fa bene bere 2 cucchiai da tè di ghee sciolto nel latte tiepido al posto della cena o della colazione, ma assicurarsi che il livello di colesterolo sia normale. Diete a basso tenore di sale e di olio. Evitare fritti. I cereali da preferire: avena grano, orzo, riso bianco. Evitare mais, miglio, riso integrale, segale. Verdure da evitare sono quelle che aggravano le qualità di Pitta (acido, salato, piccante - vedi tabella seguente): aglio, carote, barbabietole, peperoni, peperoncini, pomodori, spinaci. Preferire insalate, germogli, piselli, cavolfiore, cavolo, zucchine. Frutta da evitare: acerba, aspra o che crea calore come banane, albicocche aspre, mirtilli, popelmi e agrumi... Preferire frutta dolce e matura: ananas, mele, meloni, uva, pere, fichi, cocco. Ridurre uova, panna, yogurt, burro. Legumi: preferire ceci, fagioli mung, tofu e derivati della soia Ridurre le spezie. Anche chi non è vegetariano dovrebbe evitare pollo, tacchino, carni rosse pesce e frutti di mare.

Alcuni esempi: Evita cibi freddi, pesanti, dolci come cereali freddi, succhi freddi, latte, pasticcini zuccherati. Evitare dolci, latticini, torte dolci e pasticceria, cioccolato. Se ti svegli congestionato la mattina bevi acqua calda con limone zenzero e miele. Riduci latticini e uova. Meno dolci, meno cibi ricchi, meno olio e burro nella cottura. Colazione leggera e scarsa come la cena. Verdure poco cotte. Cottura asciutta, forno, griglia ecc… Riduci il sale. Evita i fritti. Prima di mangiare stimola l’appetito con gusti amari e astringenti. Prediligi l’insalata invece di una zuppa. Bevi acqua calda invece di acqua ghiacciata. Olio di mandorle,olio di girasole e di mais vanno meglio. Evita patate cetrioli, pomodori, zucchine. Preferisci cavoli, cavoletti, piselli, peperoni, sedano, spinaci, funghi, aglio, insalate. Tutti i legumi vanno bene. Cereali da evitare: avena, riso, grano. Preferici grano saraceno, mais, miglio, orzo, segale. Frutta: preferisci albicocche, mele, melograno, pere, frutta secca . Spezie: cumino, fieno greco, semi di sesamo, curccuma, pepe e peperoncino. Chi non è vegetariano può mangiare pollo, tacchino, pesce e frutti di mare. Da evitare le carni rosse, coniglio, fagiano. (vedi lista completa a seguire)

Ma la maggior parte delle persone ha una costituzione mista, principalmente composta da due o raramente anche tre “umori” (Pitta-Kapha, o Vata-Pitta...o Vata-Pitta-Kapha). Quindi il suggerimento è di seguire le indicazioni per il doscha sbilanciato principale e poi passare al secondo quando appaiono dei segnali di cambiamento che ci ricollegano al secondo dosha. Per esempio: se i miei dosha sbilanciati sono Pitta-Vata, significa che a causa del Pitta aggravato, mi arrabbio facilmente e che spesso reprimo la mia rabbia con il rischio che appaiano ulcere o gastriti dovute ad un eccesso di fuoco, localizzato principalmente nel sistema digerente. Seguo quindi una dieta Anti-Pitta. Quando però mi accorgo che divento irrequieto, che la mia mente diventa volatile e affollata di pensieri in continuo movimento, oppure mi accorgo che tendo a gonfiarmi, ad avere gas intestinali (o qualunque altro effetto di Vata), sposto le mie scelte alimentari verso ciò che riduce Vata, senza però aggravare troppo Pitta. Lo stesso vale per tutte le altre possibili combinazioni. Riportiamo comunque di seguito alcuni alimenti che in casi combinazioni doppie funzionano per entrambi i dosha sbilanciati: SUGGERIMENTI PER ALIMENTAZIONE ANTI-PITTA-VATA Alcuni esempi:

SUGGERIMENTI PER ALIMENTAZIONE ANTI-PITTA-KAPHA o KAPHA-PITTA Alcuni esempi:

SUGGERIMENTI PER ALIMENTAZIONE ANTI-PITTA-KAPHA o KAPHA-PITTA Alcuni esempi:

Verdure Bietola, spinaci, zucchine, patata dolce. Con aneto e menta. Barbabietola, broccoli, carciofi, carote, fagiolini, finocchio, peperone, ravanelli, rucola, cicoria, cipolla, pomodoro, porro.

Verdure Germogli Alfalfa, alghe, asparagi, broccoli, carciofi, cavolfiore, cavoli, lattuga, ortica, patate, radicchio, sedano, spinaci, zucca.

Verdure Cipolla cotta, fagiolini, finocchi, patate, peperoni, ravanelli, rucola. Asparagi*, cavoli*, carciofi*, carote*, spinaci*, zucca*.

Legumi Fagioli azuki, fagioli, fave, piselli, soya, tofu.

Legumi Lenticchie, tofu. Fagioli*, fave* e soya*.

Legumi Soya verde, fagioli mung, tofu. Con aneto e menta. Lenticchie rosse. Frutta Albicocche, fichi freschi, fragole, melone dolce, uva, arance dolci, ciliegie, datteri, lamponi, more, melagrane, pere, pesche, limone.

Frutta Limoni, mele, melagrane. Cereali Mais, orzo, riso basmati, segale.

Frutta Melagrana, mele cotte Cereali Mais, miglio, segale e orzo solo con spezie, riso basmati

NO NOCI Noci e semi**

Cereali Avena (chicchi), grano, riso bianco, riso basmati, riso parboiled.

Spezie Aneto, camomilla, cedrina, curcuma, ginseng, menta, zafferano.

Carne/pesce

Latticini Latte di capra.

Noci Cocco. Spezie Aneto, curcuma, ginseng, haritaki, limone, menta, zafferano, liquerizia. Latticini Burro, formaggi fermentati, formaggi non fermentati, ghee, latte di mucca, yoghurt.

Oli Mais, girasole. Dolci e varie Thé, miele

Spezie Tutte escluso maggiorana e menta Latticini latte di mucca**, formaggi non fermentati**, ghee**. Oli Mais e girasole. Olio di oliva.** Dolci e varie Thé deteinato, miele, cioccolato (minima quantità). Zucchero grezzo**

Oli Cocco, girasole, mais, mandorla dolce, oliva. Dolci Miele, zucchero.

(*) Solo con spezie in caso di Kapha dominante o in eccesso (**) Solo in caso di Vata dominante o in forte eccesso

Tabelle prese da testo di cui caldeggiamo vivamente la lettura: La cucina Ayurvedica di A. Morningstar e U. Desai - Edizione italiana Il Punto d’Incontro

Tabelle prese da testo di cui caldeggiamo vivamente la lettura: La cucina Ayurvedica di A. Morningstar e U. Desai - Edizione italiana Il Punto d’Incontro

Tabelle prese da testo di cui caldeggiamo vivamente la lettura: La cucina Ayurvedica di A. Morningstar e U. Desai - Edizione italiana Il Punto d’Incontro

Tabelle prese da testo di cui caldeggiamo vivamente la lettura: La cucina Ayurvedica di A. Morningstar e U. Desai - Edizione italiana Il Punto d’Incontro

Tabelle prese da testo di cui caldeggiamo vivamente la lettura: La cucina Ayurvedica di A. Morningstar e U. Desai - Edizione italiana Il Punto d’Incontro

ANTIDOTI Cibi primari e antidoti Esiste una classificazione che l'ayurveda fa dei cibi secondo la loro natura: Fredda, calda e tiepida. • Latte è di natura fredda, la curcuma di natura calda: l'ayurveda raccomanda a chi non digerisce il latte di unire un pizzico di quest' ULTIMA . • Patata di natura fredda viene riequlibrata con zenzero che è di natura calda (per ogni mezzo chilo di patate mezzo cucchiaino di zenzero fresco grattugiato o un cucchiaino se in polvere). • Melanzana di natura fredda si equlibra con l'aglio di natura calda. • Germogli di soia di natura fredda si equilibrano con la noce la cui natura è calda. • Banana di natura fredda si equlibra con cumino: una banana incisa longitudinalmente e farcita con semi di cumino diventa un ottima cura per l'ipertensione e favorisce il sonno e la circolazione arteriosa. Una altro esempio: mezza banana acerba consumata prima del pasto è un buon rimedio per gastrite e ulcere stimolando la crescita delle cellule della mucosa dello stomaco e mantiene una barriera protettiva contro i succhi gastruci. • Orzo e granoturco sono di natura fredda e si accompagnano bene con carota e ravanello di natura tiepida • I cibi di natura tiepida si accompagnano bene con tutti gli altri: ecco perchè il riso di natura tiepida si accompagna con tutto.

ASSOCIAZIONI DA EVITARE Guida generale delle associazioni alimentari non mangiare con… LATTE con Pesce,carne,Kitchari,yogurt, melone, pomodoro, frutta acer ba, pane con lievito,ciliege,castagne. MELONE con Cibo fritto, farine bianche, amidi,latticini. MIELE con Stessa quantità di ghee, con tisane calde o cucinato. RAFANO con Latte, banane. Uvette, SOLANACE con Yoghurt, latte, melone, cocomero YOGHURT con Latte, frutta acerba e melone. BIBITE CALDE con Mango , carne, pesce,formaggio, amido. UOVA con Latte, carne, yoghurt, melone, formaggio, pesce, banane. FRUTTA con Con nessun altro cibo, a parte prodotti del latte solo se la frutta è matura. GRANO con Banane datteri, uvetta. LIMONE con Yoghurt, latte, cocomero Pomodori CONSIGLI Piccoli consigli per ritrovare benessere e forma fisica: cura di 2 mesi Bevi acqua e limone al mattino a digiuno Aumenta l'attività fisica, ridi e ama di più Stai più in contatto con la natura e mangia prodotti Bio

Mattina e sera fai una passeggiata a passo veloce per 30 min. No al pane bianco, no alla pizza, no pasta, no zucchero No dolci, no burro Puoi mangiare , se ne senti il bisogno, poco formaggio, ma non alla sera. Frutta e verdura quanta ne vuoi. Cerca il divertimento nella tua vita, balla No caffè, se ne senti il bisogno solo 1 al giorno, oppure riduci la quantità nella tazzina. Sospendi la carne per un po' La cena deve essere moderata Non assumere troppe sostanze differenti nello stesso pasto Bevi tantissima acqua soprattutto la mattina. Se ti viene fame tra un pasto e l'altro, invece di cibo bevi 2 grossi bicchieri di acqua e fai lunghe respirazioni ( il respiro è una delle 4 fonti di energia insieme al cibo, sonno e meditazione) Importantissimo: se riesci fai yoga e impara qualche tecnica di respirazione per aumentare il tuo prana (energia vitale). Consigliamo il Sudarshan Kriya.

SUGGERIMENTI PER UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE • Mangiare in una atmosfera tranquilla • Non mangiare se ti senti agitato o arrabbiato • Mangia sempre seduto • Mangia solo se senti appetito • Mastica il cibo sufficientemente per attivare gli enzimi digestivi • Evita cibo e bevande ghiacciate • Evita the, caffè e alcool • Non bere 1 ora prima e mezzora dopo i pasti • Parla quando la bocca è vuota • Non mangiare ne troppo velocemente ne troppo lentamente • Aspetta da 2 a 4 ore prima di mangiare il prossimo pasto • Puoi sorseggiare un po' di acqua calda coi tuoi pasti • Possibilmente mangia il cibo appena cucinato • Il cibo cotto è più digeribile • Non cucinare il miele, il miele sopra i 40 gradi produce tossine • Bevi il latte separatamente dal cibo • Il pasto completo dovrebbe contenere tutti i 6 sapori: dolce, salato, astringente, piccante, aspro e amaro. • Mangia la quantità di cibo che i tuoi palmi uniti possono contenere: questa è la capien za del tuo stomaco. • Rimani seduto tranquillamente per un po' dopo aver mangiato • Assumi il tuo pasto principale a pranzo. Evita di mangiare di notte. • Mangia sempre la frutta fresca separatamente dall'altro cibo. • QUALUNQUE COSA TU MANGI, FALLO CON GIOIA!

NOME SPEZIE

PROPRIETÀ COME RIMEDI DOMESTICI

INTERO O IN POLVERE

RISCALDANTE O RINFRESCANTE PER IL CORPO

DIGESTIVO O STIMOLANTE

AGGRAVANTE (+V) AGGRAVANTE (+P) AGGRAVANTE (+K) O PACIFICANTE (-V) O PACIFICANTE (-P) O PACIFICANTE (-K)

VATA

PITTA

KAPHA

LEVISTICO (SEDANO DI MONTAGNA)

ferma il singhiozzo e flatulenza, antisettico

intero

riscaldante

stimolante

-V

+P

+K

CORIANDOLO

effetto molto rinfrescante in caso di febbre

intero/polvere

riscaldante

stimolante/digestivo

-

+P

+K

CARDAMOMO

allevia tosse, sopprime il vomito se preso con banana, buon aiuto alla digestione

intero/polvere

rinfrescante

digestivo

-V

+P

+K

intero/polvere

-

-

-

+P

+K

intero

riscaldante

-

-V

+P

-K

GARAM MASALA (SI TROVA IN ALIMENTARI INDIANI)

valorizza il sapore dei cibi e aiuta la digestione

CURCUMA

riduce il grasso, purifica e fa circolare il sangue, migliora il colorito, migliore antisettico

CUMINO

molto rinfrescante con sapore dolce

intero/polvere

riscaldante

stimolante/digestivo

-V

-P

-K

NOCE MOSCATA

ringiovanente, aumenta appetito e digestione

intero/polvere

riscaldante

digestivo

-V

-P

-K

SEMI DI CIPOLLA

rinfrescante ma con un forte sapore amaro

intero

rinfrescante

stimolante/digestivo

-

-

-

ZAFFERANO

ringiovanente, aumenta appetito e digestione

intero

riscaldante

digestivo

-V

-P

-K

SEMI DI PAPAVERO

costrittivo, aiuta in caso di diarrea

intero

-

-

-V

-

+K

CHIODI DI GAROFANO

in caso di tosse o raffreddore

intero

riscaldante

stimolante/digestivo

-V

+P

-

PEPERONCINO

aiuta la digestione, favorisce crescita dei capelli

intero/polvere

riscaldante

digestivo

-V

+P

-K

FIENO GRECO

in caso di tosse o raffreddore, anche per problemi alle giunture delle ossa

intero

riscaldante

digestivo

-V

+P

-K

PEPE NERO

ottimo per il cuore, aumenta l’appetito

intero

riscaldante

digestivo

-V

+P

-K

SEMI DI MOSTARDA

uccide i germi, rimuove la distensione gastrica

intero

riscaldante

digestivo

-

-P

-K

SEMI DI ANETO

ferma singhiozzo, vomito e coliche gassose dolorose nei bambini

intero

riscaldante

digestivo

-V

+P

-K

CANNELLA (BASTONCINO)

pulisce la gola, rimuove la sete, stimola l’appetito

intero/polvere

riscaldante

digestivo

-V

+P

-K

SEMI DI SESAMO

l’olio rinforza e allunga i capelli, su gengive stabilizza i denti, migliore olio per massaggi

intero

riscaldante

digestivo

-V

+P

+K

SEMI DI ANICE

riduce la febbre e tosse, espettorante, riduce aerofagia, nausea e vomito

intero

riscaldante

digestivo

-V

+P

-K

ANICE STELLATO

digestivo, antispasmodico, fluidificante delle secrezioni bronchiali, alitosi

intero/polvere

rinfrescante

stimolante/digestivo

-V

-P

-K

(ONION SEEDS O SEMI CUMINO NERO)

Tabella riportata da testo di cui caldeggiamo vivamente la lettura: Ayurvedic Coocking di R. Patel - Edizione New Age Books (India)

Il corpo che accade Ecco di seguito alcuni esempi di pianificazione settimanale. E’ proprio perchè ci sono voluti tanti anni di non curanza o atteggiamenti sbagliati (“crimini contro la saggezza” come viene definita in sanscrito la malattia) per creare degli sbilanciamenti significativi, il ripristino di tali squilibri richiederà comunque un tempo significativo durante il quale bisognerà mantenere attivo l’input di cambiamento, per permettere a tutto il processo di creazione dei Dhatu (tessuti) di compiersi e portare le modifiche e correzioni nel corpo. Quindi abbiamo pensato di facilitare lo start-up di questa “attitudine ayurvedica”, creando una sequenza di partenza di una settimana da ripetersi per almeno 30 giorni per ottenere un cambiamento sul ciclo completo. Secondo l’Ayurveda il processo di costituzione dei tessuti passa attraverso una serie di fasi dal SOTTILE alla STRUTTURA e viceversa. La struttura fisica di un individuo si costituisce attraverso un continuo processo a catena in cui il Prana (energia vitale) si trasforma e si materializza. Il Movimento (vata = velocità) crea Energia (Pitta) a causa del frizionamento che il movimento provoca: una volta raggiunto un certo livello di Movimento/velocità ed Energia accade la Struttura/massa (Kapha). Questa teoria anticipa di qualche millennio la legge della relativita di Heinstein: Energia (E) = Massa (m) x Velocità2 (c2) Il corpo umano è una manifestazione di forze in equilibrio che accade in determinate circostanze. Nel rispetto dei tempi di questa manifestazione materiale, è possibile intervenire sulle forze costitutive e modificare la manifestazione stessa, cioè il corpo. Intervenire sulle cause originarie anzichè cercare di tamponare o evitare gli effetti, richiede però dei tempi naturali di trasformazione. Per questo l’Ayurveda si distingue per la sua grande capacità di promuovere la salute e prevenire, anzichè sul curare le malattie: come accade con la luce e il buio, quando la salute appare, la malattia svanisce. I TEMPI DELLA COSTITUZIONE

PRANA Energia vitale

RASA Tessuti liquidi: 70% dell’organismo

RAKTA Tessuti sanguigni

MAMSA Tessuti muscolari

MEDA Tessuti grassi

ASHTI Tessuti ossei

MAJJA Tessuti nervosi

SHUKRA Tessuti riproduttivi

24 ore

3 giorni

4 giorni

5 giorni

20 giorni

25 giorni

30 giorni

Generazione di un altro essere umano

Percorso naturale a ritroso verso il Prana (sottile)

TRASFORMARE GIORNO DOPO GIORNO... SETTIMANA ANTI-VATA

SETTIMANA ANTI-PITTA

SETTIMANA ANTI-KAPHA

Lunedì: Colazione:

Lunedì: Colazione:

Lunedì: Colazione:

Pranzo: Cena:

due Fette biscottate con ghee e marmellata; una tazza di latte caldo e un frutto ben maturo; riso e patate e tofu in padella con cumino; zuppa di farro con carote;

Pranzo: Cena:

due Fette biscottate con ghee e marmellata; una tazza di latte caldo e un frutto ben maturo; Riso e patate e tofu in padella con curcuma; zuppa di farro con piselli;

Martedì: Colazione: Pranzo: Cena:

fiocchi di riso con yogurt intero; pasta con zucchine in piccola quantità; crema di zucca con crostini di pane;

Martedì: Colazione: Pranzo: Cena:

muesli con latte e un frutto ben maturo; pasta con zucchine e formaggio fresco; riso e patate con prezzemolo;

Mercoledì: Colazione: Pranzo: Cena:

un frutto ben maturo con latte o yogurt; torta salate con piccole quantità di verdure; minestrone senza fagioli e piselli e un dolce di riso e latte;

Giovedì: Colazione: Pranzo: Cena: Venerdì: Colazione: Pranzo: Cena: Sabato: Colazione: Pranzo: Cena: Domenica: Colazione: Pranzo: Cena:

due Fette biscottate con ghee e marmellata; una tazza di latte caldo e un frutto ben maturo; paella vegetariana; crema di asparagi con fiocchi di cereali; corn flakes di grano con yogurt o latte; maccheroni pasticciati con sugo di pomodoro e besciamella con 25 g di parmigiano; tofu impanato con purè di moong dahl o patate; un frutto dolce e tè verde e due fette biscottate con ghee o burro e marmellata; tagliatelle in verde (con porri e piselli in piccola quantità); zuppa di soia verde e asparagi al burro; torta di carote con latte dolcificato con zucchero di canna o tè verde; lasagne con verdure e besciamella e 25g di parmigiano; formaggio fresco con verdure saltate in padella con olio extra-vergine d'oliva o ghee; crostata con marmellatea di pesche o cigliege;

Scorciatoia: trascendere il ciclo biologico trasformandosi direttamente in energie sottili (con meditazione...)

Mercoledì: Colazione: Pranzo: Cena: Giovedì: Colazione: Pranzo: Cena: Venerdì: Colazione: Pranzo: Cena: Sabato: Colazione: Pranzo: Cena: Domenica: Colazione: Pranzo: Cena:

un frutto ben maturo con latte e due fette biscottate con piccola quantità di miele; polpette di piselli e patate con cuori di carciofo; zuppa di ceci e ortaggi; due Fette biscottate con ghee e marmellata; una tazza di latte caldo e un frutto ben maturo; paella vegetariana; crema di asparagi con fiocchi di cereali; corn flakes di grano con latte; maccheroni pasticciati con cavolfiore besciamella con 25 g di parmigiano; insalata di riso con verdure e olive snocciolate e tofu; un frutto dolce e tè verde e due fette biscottate con ghee o burro e marmellata; tagliatelle in verde (con porri e piselli); zuppa di soia verde e asparagi al burro; torta di mandorle con latte tiepido dolcificato con miele o tè verde; lasagne con verdure e besciamella e 25 g di parmigiano; formaggio fresco con verdure saltate in padella con olio extra vergine d'oliva o ghee; crostata con marmellatea di pesche o cigliege;

Pranzo: Cena:

latte tiepido con curcuma o zenzero e miele, due fette biscottate e una mela; Riso e verdure al forno; minestra d'orzo,

Martedì: Colazione: Pranzo: Cena:

muesli con latte con curcuma o zenzero e una pera; torta salata con verdure; zuppa di ceci;

Mercoledì: Colazione: Pranzo: Cena:

tè verde e due fette biscottate con miele; polpette di piselli e patate con cuori di carciofo; pasta con i broccoli;

Giovedì: Colazione: Pranzo: Cena:

due Fette biscottate con ghee e miele; una tazza di latte caldo con curcuma o zenzero; paella vegetariana; crema di asparagi con fiocchi di cereali;

Venerdì: Colazione:

corn flakes con latte con curcuma o zenzero;

Pranzo:

maccheroni pasticciati con cavolfiore e besciamella con curcuma o zenzero con 25 g di parmigiano; Cena: insalata di riso con verdure e olive snocciolate e tofu;

Sabato: Colazione: Pranzo:

una pera e tè verde e due fette biscottate con ghee e miele; riso e verdure al forno;

Cena:

zuppa di soia verde e asparagi al burro;

Domenica: Colazione: Pranzo: Cena:

tè verde con pane tostato e miele e una mela; lasagne con verdure e besciamella con curcuma e 25 g di parmigiano; polpette di ceci con verdure saltate in padella; riso cotto nel latte con zafferano e semi di cardamomo;

Fare il Ghee (burro chiarificato) Il ghee è il burro chiarificato, ingrediente di base della cucina tradizionale ayurvedica, dalle proprietà rivitalizzanti e ringiovanenti. Un vero elisir di lunga vita che non potete mancare di assaggiare! E’ uno dei cibi più antichi e satvici (= energia pulità e bilanciata che procura vitalità senza eccitazione per una mente focalizzata ma calma) noti ai giorni nostri. E’ un alimento adatto a tutti i Dosha (= forze operanti nell’organismo: Vata, Pitta, Kapha), specialmente per i tipi Pitta, anche se per i tipi Kapha è raccomandato in piccole quantità. Proprietà Il ghee può essere usato per cucinare, al posto di altri condimenti, o consumato con latte e mandorle. Secondo l’ Ayurveda, ritarda l’ invecchiamento e promuove la longevità – per tale motivo figura tra gli ingredienti di diverse preparazioni ringiovanenti (= Rasayana), migliora la memoria e le altre facoltà intellettive e accresce Ojas, il principo che conferisce forza e vitalità alla persona. Ha un effetto anabolico, agendo in maniera specifica su Madja (tessuto nervoso), Meda (tessuto adiposo) e Shukra (tessuto riproduttivo). E’ considerato, inoltre, l’alimento che riequilibra Pitta, in quanto ha gusto dolce e potenza fredda. Il ghee permette di friggere i cibi a più alte temperature e quindi per minor tempo, per una cucina più salutare. Il Ghee può essere usato come alimento ma anche per massaggi o applicazioni in caso di necessità (viene anche messo negli occhi per la cura di alcune infezioni). In India lo si usa anche come combustibile sacro per le lampade con stoppino di cotone, per la sua luce avvolgente e di atmosfera durante le cerimonie di purificazione. Per problemi alla vista guardare la fiamma per 20 minuti. RACCOMANDAZIONE: mantenere un aspetto pulito e una mente calma mentre si prepara il Ghee: questa procedura è considerata una vera e propria Sadhana (= pratica guaritrice) come lo Yoga. Questa è la procedura riportata dagli antichi testi per togliere tutti i grassi e colesterolo dal burro *: 1. Si può utilizzare burro di mucca (colore giallo, possibilmente biologico) salato o non salato (l’ultimo è migliore, in questo caso non si otterrà molto scarto o sale in superficie); 2. La cottura del burro farà evaporare tutta l’acqua contenuta nel burro; 3. Abbassate il fuoco al minimo e lasciate bollire lentamente per evitare che il burro bruci; 4. Si formerà una schiuma in superficie. Asportarla e gettarla ogni volta che si forma; alcuni la lasciano 5. Potrebbero esserci depositi sul fondo, ma questo può essere tolto in un secondo momento; 6. Usare un pentolino chiaro che permette di vedere quando il burro fuso comincia ad assumere una colorazione giallastra. In quell momento interrompere la cottura. Una distrazione di pochi secondi potrebbe bruciare il burro definitivamente quindi consigliamo massima attenzione; 7. Consentire ghee raffreddare leggermente (non solidificare), poi filtrare attraverso un tessuto. Un normale colino da the ha I buchi troppo larghi e lascerebbe passare anche I depositi, quindi applicare un tessuto al colino e filtrare il ghee; 8. Mettere il Ghee dentro barattoli, preferibilmente sterilizzati (facendoli bollire e poi ben asciugati); 9. Conservare il Ghee fuori dal frigo in luogo non troppo caldo. Il Ghee può durare per anni senza perdere le sue qualità dal momento che tutti gli elementi che fanno andare a male il burro sono stati rimossi. Deve rimanere coperto e al riparo dall’ acqua. Una nota di curiosità: in India vengono usati dei Ghee medicati con erbe la cui efficacia aumenta col passare degli anni fino a raggiungere anche durate centennali! (*) Mantenere comunque una certa moderazione nell’assunzione di questo alimento evitando gli eccessi e tenendo sotto controllo il proprio livello di colesterolo.

IL RESPIRO UN PONTE TRA MENTE E CORPO: VOLATILE COME LA MENTE, TATTILE COME IL CORPO

Sudarshan Kriya®

Yoga, Respiro e Meditazione Dal Sanscrito significa: “Visione della propria natura autentica attraverso l'azione purificatrice del respiro” Sei (o 4 nella versione breve) incontri consecutivi in cui apprendere tecniche e attitudini da applicare successivamente e facilmente da soli a casa, integrandole nella vita di tutti i giorni. E' una semplice ed efficace tecnica di respirazione, cuore del Metodo Arte di Vivere elaborato da Sri Sri Ravi Shankar, fondatore di Arte di Vivere e dell'Ass. per i Valori Umani. Il Sudarshan Kriya® è concepito per aiutare a liberare lo stress e le emozioni negative che, accumulate ogni giorno, intossicano corpo e mente. Milioni di persone nel mondo (più di 50 milioni…) utilizzano con regolarità questo metodo la cui validità è stata ampiamente comprovata da studi a livello clinico e scientifico. Si basa sul riconoscimento del rapporto tra pensieri, emozioni e respiro a diversi livelli della nostra esistenza (corpo, mente, intelletto, memoria, ego…). Ad ogni emozione corrisponde un modo di respirare (rabbia, tristezza, gioia…). Ma il legame vive anche in senso contrario: cambiando il modo di respirare è possibile trasformare l'emozione. Il Sudarshan Kriya® viene insegnato in quasi 200 paesi in tutto il mondo. E' una tecnica facilmente integrabile nella vita quotidiana, capace di riarmonizzare i rapporti tra respiro, corpo, pensieri ed emozioni. Uno strumento efficace per trasformare lo stress in energia da spendere al meglio per la qualità della propria vita e delle proprie relazioni. Parlano di SKY (Sudarshan Kriya® Yoga ): “E' un insieme di tecniche respiratorie che uni-scono la natura olistica di antichi sistemi di cura, ad una rigorosa base medica e scientifica” Corriere della Sera “SKY è una tecnica che potenzia le difese immunitarie” Salute - La Repubblica “SKY riduce lo stress in modo misurabile (livelli di cortisolo e lattato) (...) 60% di riduzione dei sintomi depressivi, 40% di diminuzione degli indici di psicosi, quali senso di colpa, ansia fobica o sintomi ossessivo compulsivi; incrementata capacità di concentrazione, miglioramento del funzionamento sociale. (...) Sky sembra rallentare l'invecchiamento cellulare (...) Procura un significativo aumento delle cellule natural - killer potenziando il sistema immunitario” Dott.ssa Stefania Doria, Dip. Neuroscienze, Az. Osp. Fatebenefratelli, Milano “Nel cervello di chi pratica SKY da tempo vengono registrate contemporaneamente sia le onde del rilassamento, sia quelle della concentrazione: si diventa molto focalizzati, ma rilassati” Specchio - La Repubblica Orari indicativi del seminario: Giovedì (sera) dalle 20.00 alle 23.00 (giornata eliminabile nella versione breve) Venerdì (sera) dalle 20.00 alle 23.00 Sabato (giornata intera) dalle 10.00 alle 17.00 Domenica (giornata intera) dalle 14.00 alle 20.00 Lunedì (sera) dalle 20.00 alle 23.00 Martedì (sera) dalle 20.00 alle 23.00 (giornata eliminabile nella versione breve) Costo del corso Euro 220* (*) Sono previste agevolazioni particolari per studenti, pensionati o altri casi particolari.

Pranayama

Si tratta di esercizi di respirazione che servono per indirizzare il Prana (=energia vitale, ciò che fa la differenza tra un corpo vivo e un corpo inerte). Attenzione e respiro diventano un potente mezzo per portare energia in tutte le diverse parti del corpo secondo le nostre necessità. Il corpo è intelligente e comunque indirizza l’energia anche da solo dove c’è maggiore necessità. Sia la pratica del Sudarshan Kriya sia dei Pranayama, se fatte quotidianamente, sono in grado di portare una incredibile trasformazione del corpo e della mente. Un corpo energetico è in grado di assaporare la vita in modo più profondo e una mente energetica è in grado di avere una percezione equilibrata e non distorta della realtà.

TRATTAMENTI DI BASE PER IL CORPO, LA MENTE E LO SPIRITO

NOTA BENE: tutti i nostri terapisti svolgono quotidianamente il SUDARSHAN KRIYA, una pratica di purificazione e pulizia psicofisica che garantisce una igiene dei nostri massaggi e evita il rischio che il contatto fisico con molte persone possa essere dannoso sia per il terapista sia per la persona massaggiata, trasferendo tensioni ed emozioni da una persona all’altra.

Automassaggio con olio (self-abhyanga) (durata: 1-2 min. oppure 5-10 min.) PERCHE'? Incrementa il sistema immunitario ed endocrino, favorisce il drenaggio linfatico, favorisce il rinnovamento della pelle, tonifica i muscoli, elimina le impurità e conferisce un aspetto giovane. QUANDO? Di preferenza al mattino, prima di lavarsi (con doccia calda che dilata i pori e fa penetrare l’olio) e fare meditazione. QUANTO? 5-10 minuti oppure 1-2 minuti per il mini-massaggio. QUALE OLIO USARE? Normalmente olio di sesamo biologico estratto a freddo. Quest'olio, per sua natura piuttosto riscaldante, può occasionalmente provocare reazioni in alcuni soggetti con Pitta molto sbilanciato. Le alternative più fresche sono l'olio d'oliva estratto a freddo, l'olio di mandorle (normalmente indicato per automassaggio alla testa 2 volte a settimana) o l'olio di cocco (in stagioni molto calde). Una volta a settimana gli oli pressati a freddo devono essere rapidamente portati a una temperatura di 100°C. Qualche goccia di olio di sandalo può essere aggiunta a qualsiasi di questi oli.

SEQUENZA DELL’AUTOMASSAGGIO TESTA Con le palme delle mani, massaggiare vigorosamente la testa per circa un minuto. VISO 1. massaggiare 3 volte dall'alto verso il basso 2. fare 3 cerchi sulla tempia 3. massaggiare 3 volte intorno al cavo oculare 4. massaggiare delicatamente 3 volte il bulbo oculare 5. passare 1 volta la mano sul labbro superiore 6. 3 volte avanti e indietro sotto al mento 7. 3 volte su e giù sul naso 8. 3 volte su e giù sulla fronte 9. passare 3 volte le mani sul viso dal basso in alto ORECCHIE (molto importanti: nei punti dell’orecchio sono presenti tutti gli organi del corpo, così come nei piedi) Massaggiare bene i lobi. Non entrare nel canale uditivo SPALLE 8 volte avanti e indietro sulle spalle RENI 4 volte fare piccoli cerchi in senso orario e antiorario

SCHIENA 8 volte su e giù con le nocche, fin dove si arriva TORACE 5 movimenti circolari in senso orario e 5 in senso antiorario STOMACO 7 movimenti lenti, circolari e delicati in senso orario STERNO 7 volte su e giù, con le punte delle dita BRACCIA 1. 5 movimenti circolari sull'articolazione della spalla 2. 5 volte su e giù sul braccio 3. 5 movimenti circolari attorno al gomito 4. 5 volte su e giù sull'avambraccio 5. 5 volte attorno al polso 6. 5 volte su e giù sulle palme delle mani GAMBE Stessa sequenza delle braccia PIEDI (molto importanti) 10 volte su e giù sulla pianta di entrambi i piedi 5 volte su e giù sul tallone Massaggiare lo spazio tra ogni dito Fino a 60 volte su e giù sulla pianta di entrambi i piedi OSSERVAZIONI GENERALI • Se il tempo è poco fare un mini-massaggio. Usare 2 cucchiai da tavola di olio caldo e massaggiare cuoio capelluto, viso e orecchi. Massaggiare delicatamente la parte anteriore e posteriore del collo. • Sedere in silenzio per qualche minuto prima di farsi la doccia o il bagno. • Possibilmente aspettare circa 10 minuti dopo un massaggio completo prima di lavare via l'olio. • Se possibile fare un bagno caldo o una doccia senza usare sapone. Può essere necessario lavarsi i capelli con lo sciampo. • Questa stessa sequenza di massaggio può essere fatta su un'altra persona e ripetuta in diverse posizioni, sia da sdraiati che seduti. Prima di coricarsi, è benefico massaggiare testa e piedi, concentrandosi sui piedi. PRECAUZIONI • Le donne dovrebbero evitare il massaggio durante il ciclo. • Abbiate cura di non intasare gli scarichi dell'acqua con l'olio • Evitate di mettere asciugamani o abiti sporchi d'olio nell'asciugatrice-potrebbero prendere fuoco. OGNI TANTO PUOI FARE UN MASSAGGIO ABHYANGA IN UN CENTRO SRI SRI AYURVEDA ... senti la differenza.

Il massaggio Abhyanga con gli oli caldi medicati (durata: 75 min. con 1-2 terapisti) In tutte le tradizioni, culture e civiltà, è sempre esistita la pratica del massaggio. Praticato in tante modalità ed intenti, per comunicare un sentimento, come nel caso del massaggio della mamma al bambino, per indurre al rilassamento, per tonificare i tessuti o per alleviare dolori e tensioni. Uno dei paesi dove il massaggio, fin da tempi remoti, è stato parte della vita quotidiana di un intero popolo è sicuramente l'India. In India, la vita inizia con il massaggio. Il primo atto che viene eseguito al bambino alla nascita è proprio il massaggio con oli ed unguenti, questo continuerà ad essere praticato quotidianamente fino al terzo anno di vita. Nella Tradizione Ayurvedica la pratica del Massaggio ricopre un ruolo di primo grado come mezzo per il mantenimento o il ripristino di uno stato di salute perfetta. Con il massaggio si armonizzano i Dosha, gli umori biologici : Vata, Pitta e Kapha, si eliminano Ama (= le tossine fisiche e mentali), si crea un flusso emozionale positivo e si eleva lo spirito. Il Massaggio Ayurvedico è utile per armonizzare tutte le tipologie costituzionali. Ma poiché il massaggio è fatto di movimenti armonici che creano calore ed è accompagnato dall'uso di olio, la sua azione prevalente è sul dosha sbilanciato Vata. Con il massaggio si equilibra Vata e poiché Vata è il “Re” dei dosha, la forza del Movimento dell'Aria che alimenta il Fuoco di Pitta e fa fluire l'Acqua di Kapha, il suo equilibrio armonizza sia Pitta che Kapha. Affinché il Massaggio possa avere un effetto specifico su ciascun dosha vengono utilizzati diversi tipi di oli medicati o di essenze aromatiche che vanno ad armonizzare il dosha specifico. Le manualità e le manovre si differenziano in base al dosha sbilanciato e seguono la seguente caratteristica: Massaggio Ayurvedico per tipologia VATA (Vata è freddo, secco e ruvido) Lo strofinamento è la tecnica di base del Massaggio Vata. Lo strofinamento produce calore e morbidezza, migliora la circolazione e porta flessibilità alle articolazioni, stabilizza la mente. I movimenti sono effettuati circolari nelle corrispondenze delle giunture e lunghi sulle parti in corrispondenza delle ossa allungate. Poiché Vata presiede all'attività del sistema nervoso centrale, il massaggio alla schiena è la parte più importante, infatti dalla colonna vertebrale partono tutti i nervi del corpo. Si tonifica tutta la spina dorsale dal sacro alla nuca e con strofinamenti si riscalda tutta la schiena. Essendo il colon la sede di Vata, esso si stimola con lievi pressioni e con raccoglimenti. I piedi, le gambe, le mani e le braccia essendo organi di movimento si riscaldano con strofinamenti per armonizzarne il Vata

Massaggio Ayurvedico per tipologia PITTA (Pitta è caldo, arrossato, irritato ed agitato) Le manualità utilizzate in questo massaggio sono l'avvolgimento e l'accarezzamento. Pitta è Fuoco, e quando il fuoco è in eccesso produce agitazione, ostilità e rabbia. Quando il bambino è agitato la madre lo accarezza per calmarlo. L'amante placa la gelosia dell'amato con una carezza. Con il massaggio si avvolge ogni parte del corpo con delicate pressioni scivolate dalla testa ai piedi e tutti i movimenti terminano verso le estremità scaricando e producendo freschezza. Poiché la sede di Pitta è l'intestino tenue, si massaggia delicatamente ed in profondità la zona sotto lo sterno al Plesso Solare per sciogliere blocchi emozionali e l'eccesso di acidità. Massaggio Ayurvedico per tipologia KAPHA (Kapha è molle, grasso, pesante e lento) L'impastamento e il pompaggio sono le caratteristiche delle manualità per Kapha. Quando si fa il pane e si impasta la farina è necessario impastare molto bene e a fondo per eliminare i grumi e per rendere la pasta uniforme. Con le dita ed il palmo della mano si prendono i muscoli e si impastano esercitando pressione e movimento avvolgente ed ondulatorio per sciogliere le contrazioni e l'eccesso di grasso. I movimenti vanno diretti verso la sede dove sono localizzate le ghiandole linfatiche. Nell' inguine e nelle ascelle si trovano quelle principali dove si scaricano i fluidi linfatici. Si pompa lentamente con pressione delicata patendo dai piedi verso l'inguine e dalle mani verso l'ascelle.Poiché la sede di Kapha è nei polmoni, i movimenti si portano verso il torace e lì si fa un pompaggio.

Il massaggio Shirodara (durata: 45 min. con terapista) È un trattamento basato su un'antica tecnica. Nella lingua sanscrita trova la sua traduzione in Shiro che significa "testa" e Dhara come "colata, flusso ". Questo trattamento consiste nel far colare sulla fronte, nella zona fra le soppracciglia, dell'olio caldo medicato. Prima di iniziare al ricevente viene fatto lo siroabyangam, un massaggio alla testa, sulla sommità del capo, lateralmente e all'altezza delle tempie per preparare al rilassamento totale. Al termine del siroabyangam viene appogiata la mano sinistra sulla fronte mentre la destra massaggia la parte tra il cranio e il collo, insistendo nelle zone contratte fino al trapezio e avvolgento le braccia. Il trattamento vero e proprio inizia facendo sdraiare il paziente con la schiena sul tavolo di legno. Il corpo viene coperto e la testa viene adagiata in una posizione leggermente elevata, su di un cuscino. La pratica consiste nel lasciar fluire, con un rivolo costante, l'olio sulla fronte, al centro dell'arco sopraccigliare per circa 20 minuti. In questo modo agisce direttamente provocando un rilassamento profondo, che contribuisce a calmare e schiarire la mente. Il trattamento calma il sistema nervoso centrale, acquieta la mente e i sensi. E' indicato per la cura di tutti i disturbi particolarmente legati alla testa (emicrania, cefalea, problemi nervosi,..), agli occhi, al naso, alla gola, alle orecchie ed al collo. Questo perchè dietro la fronte risiedono punti importanti da noi noti come Epifisi o ghiandola Pineale. Un piccolo corpicciolo a forma di pigna, situato nella regione del cervello detta diencefalo, ancestralmente costituiva un vero e proprio fotorecettore. L'ormone principale da essa prodotto è la melatonina che viene secreta ritmicamente seguendo i cicli luce/buio dell'ambiente esterno. La percezione del buio provoca attiva sintesi di melatonina che inducendo l'aggregazione dei granuli di melanina nella cute, schiarisce la pelle. Seguendo i ritmi luce-buio, l'epifisi sincronizza tutto l'organismo sui ritmi del macrocosmo. Indipendentemente dalla visione, l'organismo sa se è giorno o è notte, che ora è, in quale giorno o stagione siamo. I bioritmi epifisari sembrano controllare il tono dell'umore, l'equilibrio ormonale, l'equilibrio immunitario e avere una azione antistress. Inoltre la melatonina possiede proprietà rigeneranti e antinvecchiamento. Si può considerare come un orologio interno che regola le stagioni della nostra vita, riducendo, ad esempio, la melatonina nella pubertà, durante l'ovulazione, nella menopausa, nella vecchiaia. E' strettamente collegata alla percezione di sé, alla capacità di autoriconoscimento rispetto al mondo circostante. Il calmare il sistema nervoso centrale, la mente e i sensi, permette al meccanismo di guarigione del corpo, di dissolvere gli stress presenti nel sistema nervoso stesso, migliorando la chiarezza mentale e la comprensione. Tutto questo è possibile perchè si va a ristabilire l'equilibrio perduto dei Dosha sbilanciati (specialmente Pitta e/o Vata) che hanno causato la patologia. Per esempio: • In caso di Pitta (fuoco) in eccesso: ristabilizza il calore e l' energia bloccati o in eccesso, riducendo fino alla totale eliminazione dei problemi infiammatori, di acidità, mal di testa, l'irascibilità e la rabbia; • In caso di Vata (aria) in eccesso: calma l'instabilità mentale causata dell'eccesso o blocco d'aria, idrata e nutre per mezzo degli olii.

Massaggio dei punti Marma (durata: 45 min. con terapista) La parola in sanscrito significa “segreto, nascosto, vitale”. Essi sono punti sulla superficie del corpo dove si concentra l'energia o PRANA. I marma sono connessi ai differenti organi e tessuti del corpo attraverso dei canali chiamati NADI. La stimolazione dei punti aiuta a liberare le nadi da qualunque blocco di energia, permettendo un libero flusso di quest' ultima; gli organi connessi e l' intera struttura, vengono rivitalizzanti con il prana e portati ad un funzionamento più normale. Questi canali costituiscono la rete di comunicazione del corpo; esso è un sistema molto sottile, più fine delle vibrazioni del pensiero. I canali penetrano il corpo dalle piante dei piedi fino alla sommità della testa, essi sono il legame tra la coscienza e la materia. Tutto il corpo è una manifestazione di un rapporto tra coscienza e materia, ma nei punti marma questo rapporto è più intenso. Lo stesso Einstein aveva individuato questa relazione coscienza (= energia)-materia: “Materia ed energia sono intercambiabili. La materia non è altro che una forma di energia compressa”. (Albert Einstein). Nel corpo ci sono circa 84.000 punti marma: 107 sono usati terapeuticamente. 7 di questi sono i principali punti chiamati CHAKRA: se ci immaginiamo una rete stradale, i chakra rappresentano gli incroci principali da cui si passa per raggiungere qualunque direzione. Altri sono raggruppati: 1.) Intorno alle giunture - è buono massaggiare le giunture. 2.) In mezzo ai muscoli grandi. 3.) Dove i tendini e i nervi terminano e si incontrano. 4.) Le principali aree linfatiche - lavorare accuratamente con la linfa. PRANA = forza vitale = intelligenza Esso penetra l'universo a tutti i livelli: fisico, mentale, sessuale, spirituale e cosmico. E il motore di tutte le attività. Esso entra nel corpo attraverso il respiro, il cibo, la meditazione e il sonno. Nome cinese -Chi Nome giapponese - Ki . Quando il prana fluisce liberamente senza blocchi, possiamo vedere nelle persone uno stato di benessere, la scintilla della vita. Ogni punto marma è la sede del prana, poiché c'è un' alta concentrazione di energia. MARMA- lavora su tre principali livelli A.) Corpo: A1.) Idratazione - buona funzione del marma = pelle umida A2.) Nutrimento A3.) Purificante A4.) Bilanciamento dell'energia A5.) E il sottile sistema che stimola il sistema più grande degli ormoni, delle arterie, delle vene, del cuore e dei polmoni, etc. A6.) Se si lavora bene le persone hanno un bell'aspetto e appaiono ringiovanite = un aura forte

= carisma A7.) Se chiuso, il corpo è secco, tossico, pelle screpolata = invecchiamento. B.) Mente B1.) Rafforza B2.) Stabilizza B3.) Libertà dai dubbi e dalle limitazioni B4.) Buone scelte C.) Spirito C1.) Aperto alla consapevolezza del “grande quadro” (quadro universale) C2.) Conoscenza C3.) Interesse per il futuro I punti marma sono aperti da: - tocco - esercizio - massaggio - Hatha yoga - saluto al sole Quando le persone sono toccate esse si aprono alla curiosità: - dare confidenza allo scambio. - il tocco è vitale - le persone hanno bisogno di sentirsi connesse. - la vita moderna non incoraggia la connessione. Cosa chiude i canali ? 1.) stress: fisico e mentale. 2.) trauma della nascita: i canali resteranno chiusi dopo la nascita per tutta la vita. Correggere il più presto possibile. 3.) ferita: a seguito di un intervento chirurgico, una cicatrice che attraversa un canale, interferirà con il flusso del prana abbassando la salute della persona. Le vaccinazioni sulle braccia , se fatte su un punto marma, causano problemi di salute che possono venire fuori in là con il tempo. 4.) digestione insufficiente: specialmente eliminazione insufficiente delle tossine. Il tratto digestivo è il più largo e grande canale del corpo. 5.) inquinamento: può causare un aumento dei tumori al seno e l'impotenza maschile. 6.) strato sottile dell'ozono: l' influenza planetaria sui nostri corpi è più intensa.

* Mi inchino all’Amico di tutti

Rendo omaggio a Colui che brilla

Mi inchino a Colui che induce l’attività

INSPIRO

ESPIRO

Rendo omaggio a Colui che illumina

OM a Colui che si muove attraverso il cielo

Rendo omaggio a Colui che dà forza e nutrimento

INSPIRO

ESPIRO

INSPIRO

OM al Sè cosmico, dorato

Mi inchino ai raggi del Sole

Rendo omaggio al figlio di Aditi

INSPIRO

ESPIRO

INSPIRO

Mi inchino alla forza stimolante del Sole

ESPIRO

OM a Colui che è degno di essere lodato

INSPIRO

(*) Cantare il Mantra in sanscrito prima di ogni posizione

Mi inchino a Colui che conduce all’illuminazione

ESPIRO

COSA È LO YOGA? Dalla radice sanscrita yuj- significa “unire”. Si tratta di un pretesto per osservare lo stato della mente mentre svolgiamo delle azioni. Spesso mentre agiamo la nostra mente si muove invece di stare nel presente insieme al corpo: viaggia nel passato dove trova soltanto dolore o rabbia per qualcosa di brutto capitato o tristezza per qualcosa di bello che però non c’è più; oppure viaggia nel futuro dove ci sono solo mancanze e desideri, ansie o paure. In questo modo la mente evita l’unico luogo in cui può esistere la felicità: il presente. Praticare lo Yoga e diventare consapevole di come la nostra mente continui a sfuggire è il dono più prezioso. Se notiamo che la nostra mente non riesce a stare nel presente significa che non è in grado di essere felice, dal momento che la felicità può essere solo nel momento presente. Quando siamo felici infatti non abbiamo desideri per il futuro o rimpianti per il passato: siamo semplicemente appagati nel presente. Se la nostra mente non riesce a stare nel presente mentre faccialo Yoga, significa che anche nella vita quotidiana continua questa attitudine: questo significa che anche nei momenti più felici della nostra vita, una parte di noi sta pensando a qualcos’altro, a una bolletta da pagare o ad una parolina sgarbata detta accidentalmente quindici anni fa e che ancora riesce a tormentarci. Per un 20%, 50% o 80%... la mente si perde l’esperienza del presente e questo significa “perdere la vita”. Questa è la sorgente di quel sentimento di insoddisfazione che affligge il nostro tempo e che non dipende da nessun contesto politico, solciale ecc... ma dalla nostra incapacità di gioire. Al contrario il contesto è una manifestazione di come siamo fatti e come tale ci rappresenta, come uno specchio nelle nostre insoddisfazioni e depressioni. Quindi lo Yoga non è qualcosa che si può fare, ma è uno stato della mente che ACCADE quando facciamo per un certo tempo qualcos’altro: la pratica. Una volta appreso il modo di far accadere questo stato della mente “unito”, che sa stare nel presente insieme al corpo e allo spirito, possiamo muoverci intoccati attraverso tutti gli opposti e le nostre azioni diventano perfette nel senso che ci rappresentano al 100%, senza la possibilità che si crei insoddisfazione, anche in caso di sconfitte. Infatti è solo quando sappiamo di non aver dato il 100% che il seme del rimpianto si radica nei nostri ricordi. Queste pratiche venivano insegnate a Re, generali, persone che avevano grandi responsabilità e anche stress. Imparare questa centratura significa portare intensità e qualità nella nostra vita. Ma come si fa? Il respiro è il ponte tra la mente e il corpo, poichè ha sia la natura eterea della mente, sia quella fisica del corpo (poiche anche se è invisibile, muove gli oggetti). Quindi gli antichi Rishi ne hanno scoperto le qualità per portare la mente con il corpo. Guadagnare questa attenzione nella nostra vita quotidiana significa saper far crescere e fiorire le nostre qualità e potenzialità, non solo mentre facciamo le posture ma in ogni azione della nostra vita. In questo modo portiamo una presenza di qualità nel mondo. Lo Yoga è prendersi cura della propria Presenza. Nello Sri Sri Yoga, pratica alla portata di tutti e di tutte le età, portiamo l’esperienza di tutti i sentieri dell Yoga, dal respiro, alla meditazione, dalle posture alla saggezza e conoscenza, dal canto al servizio... Fiorire nell’interiorità significa portare una azione di pienezza nel Mondo.

PRINCIPALI INTEGRATORI ALIMENTARI A BASE DI ERBE NATURALI

AMLA La nutrice, così come una nutrice o la madre nella sua qualità di dare calore. Parti usate: frutti. Caratteristiche: tutti i gusti ma in particolare salato, in prevalenza aspro/raffreddante/dolce PV- K + e Ama (in eccesso) Tessuti: lavora al livello di tutti i tessuti e incrementa Ojas Sistemi: circolatorio, digestivo, escretorio Azioni: tonico nutritivo, ringiovanente, afrodisiaco, lassativo, refrigerante, astringente, emostatico, gastrico. Indicazioni: sanguinamenti, emorroidi, anemia, diabete, gotta, vertigini, gastriti, coliti, epatite, osteoporosi, costipazione, problemi biliari, indebolimento del fegato e della milza, prematuri ingrigimento e perdita dei capelli, convalescenza da febbre, debilitazione generale e deficienza dei tessuti, disordini mentali, palpitazioni. Precauzioni: diarrea acuta e dissenteria Preparazione: decotto, polvere, confezionata AMLA è uno dei più forti ringiovanenti tra le medicine ayurvediche. È particolarmente efficace per Pitta. Per il sangue, per le ossa, il fegato e il cuore. Ricostruisce e mantiene i nuovi tessuti il numero dei globuli rossi. Pulisce la bocca, rinforza i denti, nutre le ossa e raffoza la crescita delle unghie e dei capelli. Migliora la vista, blocca il sanguinamento delle gengive dà sollievo alle infiammazioni dello stomaco e del colon. È la fonte più ricca di vitamina C con 300 mg a frutto. Aumenta l’appetito, pulisce l’intestino e regola gli zuccheri nel sangue. Ha qualità satviche e dona buona fortuna, amore e longevità, è essa stessa una pianta longeva. Cinque grammi di polvere mischiati in una tazza di acqua calda possono essere assunti due volte al giorno come tonico generico. Viene usato in pasta applicata sulla testa per i problemi mentali L’amla, il frutto dell’uva spina indiana, viene tradizionalmente utilizzato dai medici ayurvedici da migliaia di anni per trattare numerose malattie. La presenza di una grande proporzione di tannini nel frutto è all’origine di gran parte degli effetti benefici attribuiti all’amla, come la capacità di trattare i disturbi respiratori o intestinali. I polifenoli sono anche conosciuti per i numerosi effetti benefici per la salute, come abbassare i lipidi e gli zuccheri sanguigni, stimolare la circolazione sanguigna o bloccare l’azione dei cancerogeni, contribuendo così a combattere gli effetti dell’invecchiamento. La maggior parte delle ricerche sulle proprietà dell’amla si sono concentrate su quelle dei tannini, potenti antiossidanti. Hanno dimostrato soprattutto che l’estratto di amla: • è un potente antiossidante che: • possiede una forte attività di distruzione dei radicali liberi, • possiede la capacità di stimolare il sistema antiossidante enzimatico dell’organismo: somministrato ad alcuni ratti sottoposti a stress, i tannini estratti dall’amla normalizzano l’attività degli enzimi antiossidanti nel cervello degli animali riducendo la perossidazione lipidica, • potrebbe prevenire le malattie renali legate all’invecchiamento nelle quali lo stress ossidativo è implicato, • somministrato ad alcuni ratti diabetici, riduce diversi indici di stress ossidativo, • aumenta i livelli di antiossidanti epatici e diminuisce quelli dei prodotti citotossici; • possiede delle proprietà immunomodulanti e stimola soprattutto l’attività citotossica delle cellule NK (naturali assassine); • conferisce una protezione contro gli effetti tossici dei metalli pesanti: • previene le lesioni provocate da un avvelenamento con arsenico sul DNA e le cellule, • previene i danni cellulari causati dagli effetti tossici del piombo, dell’alluminio, del nichel, del cadmio e del cromo; • riduce i livelli di colesterolo inibendone la produzione e stimolandone la decomposizione:

• degli studi in vitro ed in vivo suggeriscono che l’amla diminuisce in maniera dipendente dalla dose i livelli di colesterolo totale e di colesterolo-LDL; riduce anche la perossidazione lipidica, prevenendo così l’aterosclerosi, • uno studio indica che l’assunzione di un estratto di amla per 28 giorni abbassa i livelli di colesterolo; • uno studio in vitro e uno studio su alcuni ratti mostrano che i tannini dell’amla potrebbero ritardare efficacemente lo sviluppo della cataratta indotta dall’iperglicemia nel paziente diabetico inibendo la produzione dell’aldoso reduttasi; • inibisce la proliferazione di cellule cancerogene (gastriche, uterine o del seno) : l’estratto di amla ha soprattutto dimostrato delle proprietà chemiopreventive su un tumore cutaneo indotto in alcuni topi albini; • protegge lo stomaco dalla diminuzione del muco sulle pareti indotta dall’etanolo e inibisce lo sviluppo di lesioni gastriche; • in alcuni ratti, diminuisce le lesioni epatiche indotte dall’etanolo; • protegge la parete dello stomaco dagli effetti nefasti di alcuni farmaci conosciuti per provocare la comparsa di ulcere. Le proprietà sono: - anti-infiammatorie, come contrasto o per la diminuzione dell’infiammazione o dei suoi effetti; - anti-piretiche, per la diminuzione della febbre e del calore interno; - anti-elmintiche per aiutare la distruzione interna e esterna dei parassiti, vermi, funghi e muffe; - anti-virali,in quanto inibisce lo sviluppo dei virus e previene che essi entrino e infettino le cellule; - anti-sebarroiche; - purificatrici del sangue, con forte effetto disintossicante generale; - astringenti per rendere solidi i tessuti e gli organi; - epato-protettrici; .

BRAHMI (Bacopa) È utilizzato per stimolare la memoria e la concentrazione, riducendo lo stress sulla mente. Aiuta come tonico del sistema nervoso che migliora l'intelligenza e rendimento scolastico, migliora l'attenzione e la acuisce nel breve termine mentre prolunga la memoria a lungo termine grazie alla sua azione rivitalizzante sulle cellule del cervello. Supporta il processo fisiologico coinvolto nel relax: è unico nella sua capacità di rinvigorire i processi mentali riducendo nel contempo gli effetti dello stress, depressione, disturbi del sonno e ansia nervosa. E’noto in India anche perché viene dato ai giovani studenti, alle persone con difficoltà cognitive e di comprensione o a chi lavora sotto pressione, proprio per la sua doppia azione di aumentare la memoria e la chiarezza mentale bilanciando lo stress, ma oggi è dimostrata la sua efficacia nel trattare i disordini per deficit di attenzione in bambini iperattivi o tutti i problemi di comportamento e di fluttuazione dell’attenzione. Essendo un tonico dona vitalità ma senza eccitare, per questo può essere preso anche prima di meditare (= processo di pulizia dei sensi e dei pensieri in cui si mira ad ottenere una mente focalizzata ma calma) perché porta acutezza e chiarezza nei pensieri e nella concentrazione accompagnato da un senso di calma e pace, specialmente nei soggetti adulti. Quindi è ad un tempo rivitalizzante e tranquillizzante, rilassa i muscoli ed è anti-convulsivante. Risveglia il Chackra della corona (=punto energetico nella parte del capo) e bilancia i due emisferi cerebrali (per questo è anti stress) grazie alla sua azione di rivitalizzazione della circolazione cerebrale. Brahmi è noto per il suo effetto salutare in caso di ansia, depressione, ipertensione, disturbi del sonno, ritardi mentali, follia o isteria. E’ noto per la sua efficacia in tutti i tipi di epilessia, ma anche in generale per le debilità senili. Studi clinici pubblicati hanno rilevato i suoi benefici in casi di funzionamento mentale compromesso, di disordini convulsivi e di recupero delle funzioni cognitive in pazienti che hanno subito un infarto. Recenti ricerche eseguite, alcune anche dal Central Drug Research Institute, Lucknow (Istituto Centrale di Ricerca Farmacologica di Lucknow), dimostrano come Brahmi rinforzi il sistema immunitario e ritardi il processo di invecchiamento. Dimostra di avere una evidente attività anti-parkinson aumentando l’attività del recettore dopamina post-sinaptico. In dosaggi appropriati può avere effetti come sedativo o tranquillizzante naturale e non nocivo offrendo anche protezione contro le convulsioni. Migliora l’articolazione e aiuta correggere difficoltà espressive del parlare se usato per lungo tempo. E’ attualmente in fase di studio la sua efficacia in caso di Alzheimer perché si è visto che il modo di operare dei rimedi a base di Brahmi è identico a quello delle medicine occidentali per la perdita di memoria, ma senza effetti collaterali. Esperimenti fatti su due gruppi di ricerca, uno con pillole fittizie placebo e uno con Brahmi, hanno dimostrato nel secondo gruppo un incremento significativo della memoria a breve termine. Anche studi su animali hanno mostrato una attivazione della memoria, riduzione dei tempi di reazione, più veloce ripresa da shock e danni cerebrali, coordinazione motoria e riduzione delle risposte condizionate che permetteva loro una performance migliore. La presenza di un significativo effetto anti-nocicettivo (il sistema anti-nocicettivo è un modulatore cerebrale che genera un effetto analgesico e di alzamento della soglia del dolore di fronte ad impulsi forti come paura, dolore e stress) ha dimostrato che la sostanza presente in Brahmi offre protezione contro shock e danni cerebrali, chemoconvulsioni e sviluppi una protezione contro la catalessi indotta da farmaci neurolettici come l’Aloperidolo (neurolettico dotato di un elevato effetto antipsicotico, antiemetico e sedativo): questo suggerisce che nella mdiazione del sistema nervoso centrale Brahmi abbia anche un coinvolgimento benefico sul GABAergic System (GABA è il sito di azione di molti farmaci neuro attivi: è il principale neurotrasmettitore inibitorio dell’encefalo o neuro modulatore. I GABA sono classificati in due tipologie: gli attivanti dei canali del cloro – urina - e i potenzianti la produzione di AMPc – calcio -. E’ coinvolto anche nei disordini del sistema immunitario e del sistema endocrino come diabete mellito, disturbi delle ghiandole surrenali e del tratto riproduttivo coinvolti nel suo riassorbimento), sui recettori colinergici (presenti nella midollare surrenale adrenergica, nel muscolo scheletrico e nel sistema nervoso autonomo) e sui recettori muscarinici della corticale frontale (responsabili di effetti eccitatori utili per la secrezione gastrica, le secrezioni ghiandolari in genere e per la contrazione della muscolatura liscia dei visceri, ma coinvolti

anche nel passaggio trans-membrana del calcio). Brahmi aiuta anche a ridurre il livello di Tribulin, un enzima monamina ossidasi inibitore che in valori elevati e correlato con vari disturbi psichiatrici come depressione, il disturbo da abuso di sostanze, il disturbo antisociale, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività e le fobie sociali. Inoltre ha effetti positivi quando è usato per il trattamento dei reumatismi, bilancia il livello di zuccheri nel sangue, e viene anche usato per malattie della pelle e problemi di circolazione. Malattie cutanee come la psoriasi o eczema sono trattati con Brahmi. Promuove la crescita di capelli e unghie. Aiuta a contrastare le impurità del sangue e del fegato e l’eccesso di secrezioni biliari e gli acidi della digestione. Quindi è un agente purificatore del sangue, anti-piretico, carminativo e digestivo. Può essere usato per tutta la vita senza nessun pericolo di effetti collaterali o di assuefazione e dipendenza. Porta progressivi risultati di lungo periodo ma essendo un rimedio a base di erbe (in questo caso una radice), richiede almeno un mese per iniziare a mostrare degli effetti, ma questo dipende anche dalla serietà del disturbo e dal soggetto. IN AYURVEDA Brahmi è l’erba ringiovanente e rivitalizzante più importante in Ayurveda, in particolare per il sistema nervoso. Le sue referenze come rimedio ayurvedico si possono ritrovare in testi datati 3000 anni fa: veniva dato ai giovani studenti per aiutarli ad imparare i lunghissimi inni sacri. Amaro e astringente (= allappante) nel gusto e leggero delicatamente riscaldante nell’effetto, Brahmi pacifica tutti e tre i dosha (vata, pitta e kapha), principalmente kapha e vata (il fattore che regola il sistema nervoso). Gotu Kola aumenta intelligenza, longevità, memoria, giovinezza, e calma i nervi. Rinforza il sistema immunitario e le ghiandole surrenali.

AMALAKI Nome Latino: Emblica Officinalis, geartn. (Phyllanthis emblica, Linn). Appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae. Nome sanscrito: Aamalaki. Nome inglese: Indian Goose Berry_ Habitat: In tutta l’India (foreste decidue secche) Parti usate: Frutti, tronco, corteccia, foglie, semi Dose: Succo: 10-20 ml; polvere: 1-2 gr_salvo diverso suggerimento Tipo: Albero Usi: Rinfrescante, diuretico, stomachico, antibatterico, antivirale, ringiovanente, afrodisiaco, pacifica i tridosha, utile per le ulcere gastriche, per l’epatite, e le bronchiti. Il frutto è una ricca fonte di vitamina C. Dieci grammi di frutto fresco contengono 600-900 mg. di vitamina C. Sorprendentemente, ogni frutto contiene 20 volte più’ vitamina C di quanta ne contenga un’arancia. Amalaki è un tonico completo e un ringiovanente. Può essere dato a persone con qualunque tipo di costituzione, maschi o femmine, dalle più’ giovani alle più’ anziane. E’ un rasayana (= trattamento ringiovanenete) universale. Amalaki è raccomandata come medicina per eccellenza nel trattamento del diabete (Astanga Hrdaya, Uttara Sthana, A-40, 46, 58) e mantiene la giovinezza. E’ anche il miglior tonico nervoso, è efficace per aumentare la memoria e l’intelletto. Come ringiovanente, è un medicamento estremamente ricco. Ha sollevato l’attenzione del mondo intero grazie alle sue proprietà di sostegno alla longevità e di preservazione della giovinezza. Ingredienti: Calcio, acido gallico, acido tannico, vitamina C, albumina. Acido ellagico è presente nella scorza. Amalaki è chiamata Dhatri o “nutrice”, poiché è paragonabile a una nutrice o madre, nelle sue proprietà curative e lenitive. E’ anche chiamata Santa (=pacificatrice), Vajastha (=custode della giovinezza), Amrtaa (=un’ambrosia), vrsya (=un afrodisiaco), Siva (=benefica a tutta la natura) ecc. L’antico maestro dell’Ayurveda Maharsi Caraka si riferisce ad essa come uno dei principali tra i rasayanas (= rimedi ringiovanenti dell’Ayurveda). Il rasayana, mantiene lunga vita, intelligenza, memoria, salute, giovinezza, splendore, voce, carnagione, forza e desiderio sessuale (Caraka Samhita, Cikitsa A4). La pianta è anche classificata come praja sthapana (=promotrice della riproduzione), vrsya (=aumenta i fluidi seminali), vayahsthapana (=ritarda l’invecchiamento), virecanopaga (=aiuta l’evacuazione) (Caraka Samhita, sutra A4). PROPRIETA’AYURVEDICHE Nonostante Amalaki abbia 5 sapori (rasa): aspro, dolce, astringente, amaro e pungente, è essenzialmente aspro e ha un effetto post-digestivo dolce (vipaka) e una potenzialità fredda (virya). Allevia i tre doshaVata, Pitta, Kapha. E’ usato soprattutto per alleviare gli squilibri di Pitta. Ha gli attributi laghu (leggero), ruksa (secco) e sita (freddo). Quando è usato esternamente, allevia la sensazione di bruciore sulla pelle ed è benefico per la pelle e per i capelli. (Bhavaprakasa). Alleviando lo squilibrio di sadhaka Pitta Amalaki è usato in rakta Pitta con risultati infallibili.

PREPARAZIONI AYURVEDICHE Triphala curna, Brahmya, Rasayana, Amalakj adi Curna, Amalaki Rasayan, Chawan Prash, Dhatrileha, … “Rasayana Curna” è usato con grande beneficio per alleviare l’eccessivo calore corporeo ed è un anabolico che nutre tutti gli elementi dei tessuti - dhatu. Può essere preparato con parti uguali di polvere di frutti essiccati di Amalaki, Goksura e stelo Guduci. Quotidianamente, all’inizio della mattina, 3 grammi di Rasayana Curna uniti a 5 gr di miele e ghee sono assunti. Questa preparazione agisce da ringiovanente. Amalaki e Haritaki hanno molte proprietà simili. Varie preparazioni di Amalaki sono possibili per la sua proprietà ringiovanente. DESCRIZIONE Albero di media altezza alto circa 8-10 metri. Corteccia: nero verdognola, sottile. Foglie: oblunghe che assomigliano a quelle del tamarindo, ma più piccole e più sottili. Fiori: con picciolo molto lungo. Infiorescenze. Frutti: rotondi del diametro di 1-2.5 cm. Carnosi, giallo-verdognoli quando sono acerbi. Ci sono sei linee verticali su ogni frutto. Semi: a sei facce, duri. Grosse bacche che pesano fino a 50-60 gr. Il frutto maturo, quando diventa rosso-giallognolo, può essere usato in medicina. La pianta dà i frutti da ottobre a febbraio. La pianta cresce in tutta l’India fino a 4500 piedi. La dimensione dell’albero va da piccola a media, a foglie caduche con un tronco bitorzoluto. La corteccia è di colore verde nerastro, sottile e squamosa in piccole squame sottili come la carta. Le foglie sono lunghe 10-12 cm. e larghe da 2 a 6 cm, disposte lungo i ftisti fittamente. Esse assomigliano alle foglie del tamarindo. I fiori sono giallo - verdi in axillare, a ciuffi sui rametti con le foglie. I frutti sono carnosi, di colore giallo chiaro, glabri, con un diametro da 1 a 25 cm. Ci sono 6 solchi verticali, che racchiudono 3 gruppi di semi crostacei, doppi. La varietà di frutti Banarasi è ritenuta la migliore. Ogni frutto di questa varietà pesa approssimativamente 45 - 50 grammi e ha un piccolo seme con molta polpa. Il frutto maturo che ha una sfumatura rossastra sul colore giallo verde è selezionato a scopo medicinale. STORIA Amalaki è una delle erbe menzionate in tutti gli antichi scritti di Ayurveda. E’ citata in vari scritti arcaici sanskriti come Rgveda, Skanda, Purana, Ramayana, Garuda Purana, Prabhu Samhita, come pure nella famosa rappresentazione scenica Vikramorvasiya del grande drammaturgo Kalidasa. La famosa storia di Cyavana, un antico veggente, cita come egli fosse stato ringiovanito da Asvinikumaras grazie a un preparato che conteneva principalmente frutti Amalaki. Fin da allora il preparato è conosciuto come Cyavanaprasa. Cio’ testimonia l’antica eredità di Amalaki in India.

AMRUT - GUDUCHI USI MEDICINALI Le radici, le foglie, i semi e soprattutto i frutti sono usati a scopo medicinale. Amalaki è usata sia internamente che esternamente. Esternamente il succo del frutto è usato per un lavaggio ai capelli allo scopo di prevenire incanutimento prematuro e caduta. Esso dà ai capelli lucentezza e morbidezza. L’olio medicato di Amalaki può essere usato per lo stesso fine. Il decotto del succo di frutta pulisce e cura velocemente le ferite. La pasta della polpa del frutto è applicata sulla pelle per ogni sensazione di bruciore. Il succo instillato negli occhi è benefico nei problemi oculari. La superficie della scorza masticata allevia il male ai denti. Internamente Amalaki è usata per innumerevoli problemi. Migliora l’appetito, la digestione, allevia la stitichezza, combatte l’iperacidità. Amalaki è raccomandata nel trattamento dei problemi dermatologici, raktapitta, epatite, diabete, anemia, disordini urinari e amenorrea. Nei capogiri dovuti a pitta aggravato, il succo del frutto unito a eguale quantità di zucchero candito è molto utile. Lo stesso può essere usato in problemi urinari come sensazione di bruciore e frequenza nella minzione. L’iperacidità può essere ben controllata con un misto di succo di Amalaki, zucchero candito e un pizzico di polvere di seme di cumino.

Questo arbusto rampicante cresce preferibilmente sugli alberi di Neem,forse per la qualità che queste 2 piante hanno in comune Guduchi è amara ( fra gli alcaloidi contiene la berberina) e calda.Il suo impiego è adatto nella cura delle malattie provocate da tutti 3 i Dosha, ma in particolare nei disturbi di natura Pitta (ma sono poche la condizioni che non è in grado di aggredire). La polvere di questa pianta ha proprietà afrodisiache e e antipiretiche, il succo della pianta è diuretico e mescolato al miele, viene prescritto come rimedio contro il diabete il suo SATTVA (estratto d’acqua amidaceo) viene somministrato per alleviare la iarrea cronicae la dissenteria, la febbre e la cefalea le malattie urinarie e la debolezza di origine Pitta. E’ stato dimostrato che Guduchi stimola il sistema immunitario.

HARITAKI Nome Latino: Terminalia Chebula Parte utilizzata: frutto Sistemi su cui opera: digestivo, escretorio, nervoso, respiratorio. Nutre il cervello (nervino) e elargisce pura consapevolezza, in India chiamata l’energia del Dio Shiva, detto anche Hara, da cui deriva Haritaki. Significa anche “che porta via ogni malattia”. Haritaki ha vari sinonimi interessanti che descrivono le sue varie peculiarità quali Pathya (poichè esso rimuove ostruzioni dai canali del corpo), Abhaya (poichè esso promuove il coraggio), Amrta (un’ambrosia), Divya (un’erba divina), Medhja (tonico per i nervi), Pranada (protettore della vita), Yivaniya (erba vitalizzante), Vajastha (che promuove longevità e mantiene la gioventù), Rasayana Phala (frutto ringiovanente). Nel suo antico testo, il saggio Susruta lo ha citato come Stanjasodhana (l’atto depurante, sutra A-38), Recana (purgante intelligente, sutra A-2) e Vimlapana (antinfiammatorio, sutra A-37). Maharsi Caraka, il grande medico dell’antichità, ha classificato Haritaki come arsogna (antiemorroidale), virecanopaga (complementare al purgante), prajasthapana (promuove il concepimento), vajahsthapana (promuove longevità), kasahara (antitossinico), kusthaghna (antidermatosi), jivarahara (antipiretico) e hikka nigrahana (anti singhiozzo). Nel testo antico Sarnhgadhara Samhita invece è citato come anulomana (lassativo intelligente e ringiovanente del sistema escretorio). Nonostante il suo sapore astringente (che allappa la bocca) e poco gradevole, è una delle più importanti, se non la più importante erba in Ayurveda. Haritaki gode del primo posto tra le erbe medicinali in India fin dai tempi antichi. Il grande saggio Vagbhata la ha lodata come ringiovanente per eccellenza in tutti gli eccessi di Vata (elemento “aria” i cui eccessi creano problemi a tutto ciò che nel corpo è “movimento” e “aridità” quindi spasmi, fluttuazioni degli stati mentali, l’escrezione degli scarti dal corpo, densità arida delle feci, composizione troppo secca delle ossa, articolazione del linguaggio …) perché riduce il Vata accumulato e congestionato, generalmente preso con il Ghee (burro chiarificato). Allo stesso tempo è uno stabilizzatore di Kapha (elemento “acqua” collegato alla stabilità e la struttura), spesso preso con bastoncini di zucchero candito e di Pitta (responsabile di digestione, metabolismo etc…), spesso preso con zucchero. Secondo l’Ayurveda, tramite i sapori è possibile risalire ad una azione curativa dei sensi e dei rispettivi organi: una sostanza che contiene tanti sapori ha la possibilità di raggiungere più organi. Haritaki è dolce, pungente, amaro, aspro, e astringente nel sapore (rasa), dolce nell’effetto post-digestivo (vipaka) e ha potenzialità calda (viryia). In modo predominante ha qualità astringente (che allappa in bocca), riscaldante, dolce. Unico gusto che le manca è il sapore salato. Dalla combinazione di sapori dolce-aspro è alleviato il dosha Vata, dai sapori pungente-amaro è alleviato il dosha Kapha e dolce-astringente allevia il dosha Pitta, l’elemento “fuoco” (solo se usato in eccesso, può aumentare Pitta). Esso ha quindi una speciale potenzialità per alleviare tutti e tre i dosha. Per questi motivi è valido in molte malattie (Bhavaprakasa Nighantu) perché lavora su tutti i tessuti. E’ un regolatore per l’attività del colon nel senso che a seconda dei dosaggi può correggere sia la costipazione sia la dissenteria. Migliora la digestione e l’assorbimento dei nutrienti. Promuove la voce e la vista, ma anche saggezza e intelligenza. Qiuindi assicura longevità. Facilità la fuoriuscita delle sostanze di scarto degli organi, ma allo stesso tempo ne riduce le escrezioni in caso diventino eccessive: per questo è usato anche come bilanciatore in caso di costipazione/diarrea, tosse (espettorante), sudorazione, menorragia... E’ un efficace astringente per uso esterno e lenitivo di tutte le superfici e membrane ulcerate: la pasta applicata esternamente riduce efficacemente il gonfiore, facilita la cura e pulisce ulcere e ferite. La stessa pasta viene applicata sulle palpebre in caso di congiuntivite. I gargarismi mostrano risultati in caso di stomatiti e problemi della gola. Il decotto o la sua crema sono salutari nella pulizia di ferite croniche e rispettivamente per una migliore cura. C’è nei testi antichi anche una menzione specifica che sostiene che Haritaki dovrebbe esser combinato con sostanze diverse in riferimento alle stagioni. In Varsa-Rtu (luglio - agosto) dovrebbe esser presa con bastoncini di zucchero candito, in Sarad-Rtu (settembre-ottobre) con zucchero, in Hemant Rtu (novembredicembre) con la polvere sunthi, in Sisira-Rtu (gennaio-febbraio) con Pippali, in Vasanta-Rtu (marzo aprile) con miele e in Grisma-Rtu (maggio - giugno) con frattaglie. Il saggio antico Vagbhata dice che quando la polvere di Haritaki fritta nel ghee viene regolarmente consumata con sufficiente ghee nel cibo pro-

muove longevità e aumenta energia. (Astanga Hrdaya Uttara Sthana, sutra A-39) Haritaki Ghrta (ghee medicato) è benefico nella febbre cronica. La polvere Haritaki con miele e ghee rappresenta un efficace rimedio per l’anemia. Nel seguire lesioni cutanee Haritaki è salutare. Nell’obesità il suo decotto con miele riduce l’eccessivo grasso nel corpo. E’ benefico per gli occhi, nella disuria e nei calcoli renali. E’ inoltre uno dei migliori ringiovanenti. La popolare combinazione di Haritaki, musta sunti e frattaglie rappresenta un’efficace panacea per diarrea, dissenteria, flatulenza ecc. Nei dolori addominali dovuti a flatulenza è somministrato con frattaglie e ghee. I comuni problemi gastrointestinali, tumori, asciti, emorroidi, rigonfiamento del fegato e della milza, vermi, coliti, rispondono molto bene ad Haritaki. Nella gotta la sua polvere agisce bene con frattaglie. La sua combinazione con la polvere Sunti è anche somministrata in acqua calda per alleviare asma e singhiozzo, o per domare l’acidità (con uva nera e zucchero). Il broncospasma viene mitigato efficacemente con la combinazione delle polveri di Haritaki e Bibhitaki con miele. Il decotto di Haritaki (o anche il decotto di Triphala, la combinazione di Haritaki, Amalaki e Bibhitaki) viene somministrato insieme al ghee nell’epatite con grande beneficio. Azioni: ringiovanente, tonico, astringente, lassativo, nervino, espettorante, antielmintico. Altre indicazioni: malassorbimento, distensione addominale, disordini nervosi, malattie della milza, tosse, asma, emorroidi e diarrea, vomito, malattie cardiache, infezioni, tumori, malattie della pelle, pruriti, edema… Precauzioni: Haritaki dovrebbe essere usato con cautela in individui deboli con gravi debilitazioni durante il digiuno, in caso di depressione mentale, in caso di pitta squilibrato e in gravidanza. LA PIANTA Ci sono 3 varietà di frutti Haritaki disponibili sul mercato per quanto riguarda il loro livello. Esse sono Bal Haritaki - frutto acerbo, Chambhai-i o Rangari Haritaki - frutto mezzo maturo, Survari - frutto completamente maturo. La farmacologia ayurvedica ha decritto 7 varietà di frutti Haritaki: Vijaya, Rohini, Putana, Anirta, Abhaja, Yivanti e Cetaki. L’albero di Haritaki si trova nei pendii subhimalajani da Ravi al Bengala occidentale, Assam e in tutte le foreste decidue, soprattutto in Madhya Pradesh, Bihar, Assam e Mahashtra. Cresce ad un’altitudine di 1800 mt. con 15- 25 mt. di altezza e 1,5-2.5 mt. di diametro. L’albero è arrotondato, coronato da rami che si espandono. Le foglie lunghe 10-20 cm. ovoidali, appuntite crescono in coppie quasi opposte. Ci sono 2 piccole ghiandole vicino alla base della foglia. I fiori di bianco intenso sono a spighe alla fine dei rami. I frutti sono duri, lunghi 2-4 cm. con 5 nervature sul loro corpo di colore verde giallognolo. I singoli semi di un giallo chiaro non aderiscono alla polpa del frutto. Il nome botanico di Haritaki è “Terminallia Chebula” e appartiene alla famiglia delle combretacee. I mirabolani contengono principi astringenti: tannino (acido tannico) 45% e un grande ammontare di lacido gallico, mucillaggine e sostanza acida chebulinica giallo-marrone che scaldata in acqua si trasforma in acidi tannico e gallico. ALTRE PREPARAZIONI AYURVEDICHE Triphala Curna, Abhajamodaka, Abhayarista, Pathjadi, Kurna / Vati / Kvatha, Vyaghri Haritaki, Gadharva Haritaki ecc. TRIPHALA Una delle sue preparazioni più note con Haritaki è il Triphala (con l’aggiunta all’Haritaki di altre due erbe Amalaki e Bibhitaki) è il miglior tonico intestinale e lassativo e ringiovanente bilanciato. Haritaki ha una azione ringiovanente in caso di squibrio Vata (aria), Amalaki per Pitta (fuoco) e Bibhitaki per Kapha (acqua). Triphala è anche la miglior panacea per problemi oftalmici, ferite e ulcere (vedi antichi testi del 1000 a.c. Astanga Hrdaja, Uttara Sthana, sutra A-40, 46/5 8). Come purga la polvere Triphala viene raccomandata con acqua. La mistura di polvere Triphala e Haridra rappresenta un coadiuvante molto noto nel diabete. Problemi agli occhi e congiuntiviti, rispondono bene con lavaggi agli occhi di decotto Triphala e con medicamenti interni di polvere Triphala con ghee e miele.

SATAVARI

TULASI o TULSI

Nome botanico: Asparagus racemosus Famiglia: Liliaceae Parte utilizzata: rizoma Principali utilizzi: tonico femminile, agisce come un tonico per il cervello, terapie di ringiovanimento. Nelle ricette di cucina è usato come una verdura dall’alto livello nutritivo. Il succo di Shatavari (un cucchiaino al giorno) viene usato nel primo trimestre di gravidanza per assicurare un buono sviluppo del feto. Mentre dopo il parto la pasta di Shatavari viene data alle madri bolllita nel latte (2 cucchiaini in 100 ml di latte) per garantire nutrimento al latte materno. La polvere di Shatavari con latte (1/2 cucchiaino) viene dato anche ai bambini per aumentare la forza e la resistenza. IN AYURVEDA questa incredibile erba è nota come “La Regina delle erbe” perché promuove amore e devozione. Ha un forte effetto ringiovanente, nutritivo e stabilizzante sull’elemento aria, gas, aridità e agitazione nel corpo e nella mente. Per questo motivo è usata tradizionalmente per agitazione mentale, anoressia, insonnia, iperattività nei bambini, e persone che sono sottopeso. Promuove emozioni positive calmando tutta la sensibilità legata all’elemento “aria”: emozioni come irritabilità, rabbia, gelosia, risentimento, odio… vengono pacificate. Aiuta anche con il dolore, sonno agitato, sogni disturbati e fragilità emotiva e fisica nella parte del cuore. E’ un potente immuno-stimolante. Le sue ben stabilizzate proprietà farmacologiche includono: antiossidante (= anti-invecchiamento), anti-allergico, anti-cancerogeno, anti-ulcera, anti-batterico, rilassamento dell’utero, adaptogenico, … Studi preclinici sull’effetto dell’ Asparagus Racemosus ( Shatavari), contro gli effetti mielosoppressivi di una singola o multipla dose di ciclofosfamide su animali di laboratorio ha mostrato che l’Asparagus Racemosus ha prevenuto in grado significativo la leucopenia prodotta dai ciclofosfamide. Uno ulteriore studio ha mostrato che la pianta possiede proprietà anaboliche e promozione della crescita. La pianta è anche considerata una sostanza adatto genica. Su pazienti con ulcera duodenale la polvere della radice ha dato risultati clinici efficaci. BENEFICI Le radici sono amare, dolci, emolienti, antispasmodiche, rinfrescanti, demulcenti, diuretiche , nervine, tonicche, oftalmiche, nutritive, mucillaginose… Sono utili nei disturbi nervosi, dispepsia, tumori, bruciori nell’urinare, infezioni della gola, tubercolosi, tosse e bronchiti, debilitazione generale, spasmi muscolari, reumatismi, ulcere dello stomaco, ematemesi, cancro (rinforza prima e dopo la chemioterapia), disidratazione, diarrea, febbre cronica, herpes, iperacidità, spinta al sistema immunitario (buono per AIDS), impotenza, infertilità, leucorrea e menopausa. Ha una forte azione ringiovanente. INDICAZIONI Infertilità maschile/femminile, menopausa, generale debilitazione dell’organismo

Parte usata: radice Caratteristiche: pungente/riscaldante/pungente VK- P+ (in eccesso) Tessuti: plasma, sangue, midollo e nervi, riproduttivo Sistemi: respiratorio, nervoso, digestivo Proprietà: diaforetica, febbrifuga, nervina, antispasmodica, antibatterica, antisettica Azioni: raffreddori, tosse, sinusite, mal di testa, artriti, reumatismi, febbre (generico), allevia le tensioni addominali. Precauzioni: Pitta alto Preparazione: infusione, polvere (da 250 mg a 1 gr), succo, ghee medicato. Assieme al Lotus, Tulsasi è forse la pianta più sacra dell’India. La sua qualità è puro Satva. Tulasi apre il cuore e la mente, conferisce l’energia dell’amore e della devozione (bhakti). Sacro a Krishna e Vishnu, rafforza la fede, la compassione e la chiarezza. I gambi vengono indossati come rosari e promuove l’energia della devozione. Tulasi dona la protezione del divino attraverso la pulizia dell’aura e rafforza il sistema immunitario. Contiene mercurio naturale che, come lo sperma di Shiva, dona il potere della pura consapevolezza. Una pianta di Tulsi dovrebbe essere tenuta in ogni casa per la sua influenza purificatrice. Tulsi assorbe gli ioni positivi , energizza quelli negativi e libera l’ozono dai raggi del sole. Ha un effetto diaforetico e febbrifugo nella maggioranza dei raffreddori, influenze e problemi ai polmoni. Rimuove Kapha in eccesso dai polmoni e dalle cavità nasali, incrementa il Prana e raffina i sensi. Rimuove, inoltre, l’eccesso di Vata dal colon, migliora l’assorbimento e rafforza il tessuto nervoso, incrementa la memoria. Può essere assunto sottoforma di bevanda con il miele per promuovere la chiarezza mentale. Il succo di foglie fresche ha un uso esterno nelle infezioni da funghi della pelle.

YASHTIMADHU Parte usata: radice Caratteristiche: dolce, amaro/raffreddante/dolce VP- K+ (se usato a lungo) Tessuti: lavora su tutti i tessuti Sistema: digestivo, respiratorio, nervoso, riproduttivo, escretorio Azioni: emolliente, espettorante, tonico,ringiovanente, lassativo, sedativo, emetico Indicazioni: tosse, raffreddori, bronchiti, mal di gola, laringiti, ulcere, iperacidità, urinazione dolorosa, dolori addominali, debilitazione generale. Precauzioni: Kapha alto, edema, inibisce l’assorbimento del calcio e del potassio, non adatto all’osteoporosi, ipertensione (incrementa l’acqua intorno al cuore) Preparazione: decotto, decotto con il latte, in polvere, ghee medicato Yashtimadhu è un efficace espettorante, aiuta la liquefazione delle mucose e ne facilita l’espulsione dal corpo. In larghe dosi è un buon emetico per la pulizia dei polmoni e dello stomaco di Kapha. È un leggero lassativo che calma e tonifica le mucose, solleva dagli spasmi muscolari, e riduce le infiammazioni. Il suo gusto maschera il sapore sgradevole di altre erbe e aiuta ad armonizzare le loro qualità, accumulando calore e secchezza e riducendo la tossicità. Per il raffreddore e le affezioni respiratorie, si combina bene con il ginger fresco. Con ginger fresco e cardamomo è un tonico per i denti. È cibo ristoratore e ringiovanente. Di qualità sativica, calma la mente e fa crescere lo spirito. Nutre il cervello e incrementa il fluido craniale e cerebrospinale, promuovendo la soddisfazione e l’armonia. Migliora la voce, la vista, i capelli e l’aspetto e dà forza.

TRIPHALA Triphala è una preparazione di erbe composita che contiene le proporzioni uguali delle frutte di tre alberi cioè, officinalis di Emblica, chebula di Terminalia e bellirica di Terminalia. Questa preparazione è ben nota come agente ipoglicemico sicuro. L’uso normale di Triphala evita l’invecchiamento, aumenta l’immunità e migliora le facoltà mentali. Inoltre, contribuisce a disintossicare il fegato, a ristabilire la digestione e purificare l’anima. Triphala è un ingrediente comune in una varietà di preparazioni medicinali. Essendo un lassativo, ringiovanisce la membrana che riveste il tratto digestivo e contribuisce alla pulizia efficace e garantisce una salute ottimale. Come lassativo è “intelligente” poichè non procura gli spasmi o l’irritazione, ma semplicemente stimolando delicatamente le pareti intestinali e ristabilendo il tono dei tessuti, automaticamente attiva il processo di eliminazione. La relativa attività antimicrobica ed antinfiammatoria è utile nel trattamento dell’ophthalmia. Inoltre, è un antiossidante potente. Triphala inoltre aiuta nella guarigione delle ulcere, nell''impedire l’emolisi (eccessiva distruzione dei globuli rossi). Il consumo per un lungo periodo contribuisce anche a ridurre il peso eccedente. Le meravigliose proprietà del Triphala: il preparato ayurvedico per la purificazione interna Le più efficaci cure a base di erbe nell’industria dei medicamenti naturali sono quelle che stimolano i movimenti dell’intestino. La ragione è estremamente semplice, in quanto i problemi più diffusi nella maggior parte delle persone sono la costipazione e l’irregolarità intestinale. Considerate quindi quanto possa essere straordinariamente efficace un elemento che non si limita solo a regolare l’attività intestinale, ma allo stesso tempo agisce nel modo seguente: 1.) migliora la digestione 2.) riduce il colesterolo 3.) migliora la circolazione (potenziando la funzione adrenergica) 4.) contiene il 31% di acido linoleico con le sue note proprietà anti-ossidanti, anti-cancerogene, rinforzanti il tono muscolare... 5.) esercita un notevole effetto cardioprotettivo 6.) riduce la pressione sanguigna 7.) migliora il funzionamento del fegato 8.) possiede proprietà antinfiammatorie e antivirali 9.) ha funzioni espettoranti e ipotensive... Dà forse l’impressione di essere una panacea? Bene, praticamente lo è per davvero. Il Triphala, come comunemente viene chiamato, è il più popolare preparato a base di erbe nella scienza ayurvedica dell’India, grazie al suo effetto lassativo ma che allo stesso tempo concorre a preservare il vigore fisico. La costituzione degli induisti, essenzialmente vegetariani, non è infatti in grado di tollerare lassativi troppo energici, che sono controindicati per i vegetariani in genere. Grazie al suo alto valore nutrizionale, il Triphala non ha eguali nella sua capacità di depurare e disintossicare in profondità senza impoverire le riserve energetiche dell’organismo. Questa caratteristica lo rende una tra le più pregiate preparazioni a base di erbe esistenti al mondo. In che modo il Triphala è diverso rispetto agli altri preparati ad effetto lassativo? Esistono due principali categorie di lassativi naturali. • La prima è quella dei cosiddetti purgativi, e comprende piante erbacee come Senna (Cassia angustifolia), Rabarbaro (Rheum officinalis), Leptandra, Coronopo (o erba stella, Plantago coronopus) e Cascara (sagrada o Rhamnus purshiana). Esse spesso contengono elementi con caratteristiche amare sotto forma di antrochinoni, che operano stimolando l’azione peristaltica delle pareti intestinali, sia in modo diretto, sia promuovendo la secrezione della bile attraverso l’azione su fegato e cistifellea. • La seconda categoria di lassativi raggruppa le sostanze che hanno azione lubrificante, e comprende piante erbacee ad azione emolliente come Psyllium e i semi di Lino (Linum usitatissimum). Esse hanno maggiori proprietà nutritive e solitamente non esercitano alcun significativo effetto diretto su fegato e cistifellea, ma lavorano piuttosto come una spugna, dilatandosi e assorbendo i liquidi, comportandosi come una ramazza che effettua la pulizia dell’intestino. • Il Triphala combina l’azione nutritiva e quella depurativa a livello di sangue e fegato. Possiede anche una leggera funzione lassativa emolliente e lubrificante. Possiede una certa quantità di antrochinoni che con-

corrono a stimolare la secrezione della bile e la peristalsi. L’aspetto nutritivo è essenzialmente dovuto all’elevato contenuto di vitamina C, alla presenza di sostanze linoleiche e altre importanti sostanze nutritive che lo rendono un ottimo tonico. Le persone che necessitano di sostanze purgative sono coloro la cui irregolarità intestinale è causata da una congestione di fegato e cistifellea, solitamente accompagnata da una certa quantità di tossine all’interno del sangue. Coloro che necessitano di lassativi emollienti presentano invece una secchezza a livello intestinale causata da una varietà di fattori metabolici, che vanno dalle carenze a livello nutrizionale sino a una condizione di eccessivo metabolismo. Il Triphala si dimostrerà utile per tutti i tipi di costipazione, a eccezione di quelli causati da una carenza di energia vitale (prana o chi). Ma anche in questo genere di individui, non provocherà un ulteriore svuotamento e potrà esercitare un’azione benefica nel caso venga combinato con altri tonici a base di erbe aventi effetto sul chi o in grado di esercitare un’azione yang o riscaldante sul sangue, per esempio somministrando ginseng (Panax ginseng) per tonificare il chi, tang kuei per fortificare il sangue e preparati a base di aconito (Aconitum napellus) per rinforzare le peculiarità yang. Il successo di una cura per mezzo delle erbe è legato soprattutto a questioni di strategia. Vi sono approcci che tendono a stimolare la tonificazione, altri che prediligono l’eliminazione. Il problema del dare troppa importanza alla tonificazione è che può portare a un accumulo di stagnazione e congestione in condizioni di eccesso. Enfatizzare l’eliminazione attraverso un uso esagerato di purgativi in un individuo che presenta in partenza carenze può del resto impoverire ulteriormente le scorte di minerali e di vitamina B dell’organismo, così come può sbilanciare l’equilibrio dei microrganismi che popolano l’intestino. Ne consegue uno stato di debilitazione con una certa tendenza verso stati di affaticamento cronico ed anemia. Dal momento che il corpo è sempre simultaneamente impegnato nei processi di mantenimento e assimilazione dell’energia, attraverso un’equilibrata nutrizione così come eliminando le scorie, il Triphala è senza eguali per la sua capacità di sostenere entrambi i processi vitali in maniera simultanea. A causa del suo elevato contenuto nutritivo, i terapisti ayurvedici generalmente non considerano il Triphala un semplice lassativo. Alcune ricerche scientifiche, supportate dall’esperienza pratica delle persone che ne hanno fatto uso per anni, hanno dimostrato che il Triphala svolge un’efficace azione di purificazione sul sangue, stimola la secrezione di bile mentre disintossica il fegato, favorisce la digestione e l’assimilazione, e riduce in modo significativo il colesterolo e i grassi corporei. Di conseguenza, viene oggi considerato una sorta di panacea universale ed è divenuto il preparato erbaceo più comunemente prescritto. Un famoso detto popolare indiano recita: “Non dispiacerti se non hai una madre sino a quando possiedi del Triphala”. L’origine di questa sentenza è che la popolazione indiana ritiene che il Triphala sia in grado di proteggere gli organi interni del corpo così come una madre si prende cura dei figli. Ciascuno dei tre frutti di cui il Triphala è composto si prende cura del corpo promuovendo dolcemente la pulizia interna da tutte le condizioni di stagnazione ed eccesso e migliorando allo stesso tempo i processi di digestione e assimilazione. Gli erboristi ritengono che la longevità e il naturale potere delle erbe, e il Triphala tra queste, una volta ingerite, vengono assorbite dal corpo e distribuite o immagazzinate come riserva. Questa convinzione è valida anche per erbe come il Ginseng selvatico (Panax ginseng), di cui alcuni campioni “messi alla prova” da decenni di stress climatici, hanno rivelato le più alte concentrazioni di ginsenosidi. L’albero di Ginkgo (Gingko biloba) è un altro di queste piante dalla lunga esistenza, la cui evoluzione si è protratta nell’arco dei millenni a partire dall’era dei dinosauri. I tre frutti che compongono il Triphala (Harada, Amla e Bihara) corrispondono ciascuno ad uno dei tre “umori” o Tridosha della medicina ayurvedica indiana. Secondo la scienza ayurvedica, il corpo è formato da tre Dosha o umori. Vata viene talvolta tradotto come “vento” o “aria”, e corrisponde alla mente e al sistema nervoso. La sua natura è secca, fredda, leggera e capace di rendere attivo. Il secondo Dosha è Pitta, che è anche tradotto come “fuoco” o “bile”. È responsabile di tutte le trasformazioni metaboliche, comprese l’assimilazione e la digestione del cibo, così come l’assimilazione dei concetti, la chiarezza del pensiero e la comprensione. La natura di Pitta è principalmente calda, umida e leggera. Kapha è l’umore talvolta tradotto come “acqua” o “muco”, ed è responsabile di tutte le funzioni anaboliche o di costruzione, come per esempio lo sviluppo dei muscoli e dei tessuti ossei. La sua natura è fredda, umida e pesante. L’harada (Terminalia chebula), possedendo un sapore amaro, è associato all’umore Vata così come agli elementi aria e spazio (etere). Cura i disequilibri e le infermità dell’umore Vata. L’harada possiede proprietà lassative, astringenti, lubrificanti, antiparassitarie, alterative, antispasmodiche e nervine. Viene inoltre utilizzato nel trattamento di stati di costipazione acuta e cronica, irrequietezza, ansia e sensazione di pesantezza fisica. Tra i tibetani, l’Harada è addirittura oggetto di venerazione per i suoi attributi purificatori, ed è il piccolo

frutto che viene rappresentato nelle mani del Buddha guaritore nelle pitture sacre e nei tanka. Dei tre frutti che compongono il Triphala, l’Harada è quello che possiede le più spiccate caratteristiche lassative a causa della presenza di antrochinoni simili a quelli che si possono trovare nel rabarbaro e nella cascara. L’Amla (Emblica officinalis) ha un sapore aspro e corrisponde all’umore Pitta e all’elemento fuoco secondo la medicina ayurvedica. È un tonico rinfrescante, astringente, moderatamente lassativo, alterativo e antipiretico. Viene utilizzato nel trattamento di disequilibri a livello metabolico tra i quali ulcere, stati infiammatori a livello di stomaco e intestino, costipazione, diarrea, stati congestivi del fegato, eruzioni, infiammazioni e sensazioni di bruciore in qualsiasi parte del corpo. In numerosi studi, è stato dimostrato che l’amla possiede lievi proprietà antibatteriche e pronunciata attività espettorante, antivirale e cardiotonica. L’Amla possiede la più alta concentrazione di vitamina C presente in natura: possiede circa 20 volte il contenuto di vitamina C di una comune arancia. L’Amla rivela inoltre una stabilità al calore senza eguali: anche quando viene soggetta a un riscaldamento prolungato ad alte temperature, come per esempio nella composizione della formula ayurvedica del Chyavanprash, l’amla conserva praticamente inalterato il suo contenuto vitaminico, che rimane quello che possedeva nel momento in cui veniva colta dall’albero. Lo stesso discorso vale quando l’amla viene sottoposta a essiccamento, e può essere così conservata per più di un anno senza perdere le caratteristiche originarie. Questa stabilità al tempo e al calore della vitamina C nell’Amla è dovuta alla presenza di alcuni tannini che si legano ad essa inibendo la sua dissipazione. Il Bihara (Terminalia bellerica) ha proprietà astringenti, toniche, digestive ed antispasmodiche. Il suo gusto primario è astringente, quello secondario è dolce, amaro e pungente. Il suo obiettivo sono i disequilibri associati a Kapha o all’umore mucoso, corrispondenti agli elementi terra e acqua nella medicina ayurvedica. Nello specifico, il Bihara purifica e bilancia gli eccessi di muco, cura l’asma, le affezioni bronchiali, le allergie e il singhiozzo. Ama è un termine che connota un qualcosa associato, in ayurveda, ad affezioni croniche ed agli indizi di invecchiamento. Può essere descritto come uno sgradevole accumulo di materia che occlude i canali circolatori. Sotto alcuni aspetti coincide con l’accumulazione di un eccesso di colesterolo e lipidi nel sangue descritta dalla medicina occidentale. Entrambe queste condizioni sembrano essere responsabili di una notevole varietà di disturbi circolatori, che spaziano dalla senilità ai reumatismi, dal cancro ai problemi cardiaci. È interessante notare che nella medicina cinese tradizionale si parla di una condizione patologica associata al cuore chiamata “muco invisibile”, la cui descrizione è simile a quella dell’eccesso di colesterolo e dell’ama in ayurveda. Una delle più comuni reazioni del corpo nelle situazioni di stress è quella di aumentare la produzione di corticosteroidi. L’accumulazione di questi ormoni dello stress può anche contribuire alla formazione del colesterolo. L’affaticamento interiore e la risultante accumulazione di colesterolo possono essere causati da un abuso di sostanze eccitanti, da cibo troppo speziato o piccante come aglio o peperoncino, da un eccessivo esercizio aerobico e dalla repressione delle proprie emozioni. È interessante notare come un eccesso di alcune sostanze e attività che hanno il potere di abbassare il colesterolo, se non utilizzate in maniera olistica e bilanciata possono agire come stimolanti e aggiungere ulteriore stress che determinerà un ulteriore accumulo di colesterolo. Il Triphala è una delle due formulazioni ayurvediche indicate in maniera specifica per eliminare l’ama e il colesterolo dall’organismo. Il Triphala possiede una formula energetica assolutamente equilibrata, non prevalgono in esse le qualità “calde” né quelle “fredde”. Se assunto con regolarità per un periodo prolungato, lentamente provocherà l’eliminazione e la purificazione dell’ama da tutti i tessuti del corpo. Studi scientifici condotti sui tre frutti hanno confermato molti dei benefici che secondo la tradizione gli sono sempre stati attribuiti. Tra questi, l’abbassamento del colesterolo, la riduzione della pressione sanguigna, la stimolazione del flusso circolatorio, il miglioramento del processo digestivo e la regolamentazione del processo di eliminazione delle scorie senza causare alcuna dipendenza da lassativi. Uno studio condotto in India da C.P. Thakur ha dimostrato l’enorme valore ed efficacia dell’Amla in caso di colesterolo aortico ed epatico nei conigli. In un altro studio, estratti del frutto dell’Amla si sono rivelati in grado di provocare una riduzione degli acidi grassi liberi e un aumento del glicogeno cardiaco. Ciò aiuta a prevenire attacchi cardiaci, fornendo in maniera significativa protezione e nutrimento per il muscolo cardiaco. Studi condotti sul frutto di Bihara hanno rivelato che esso contiene più del 35% di olio e del 40% di proteine. L’olio è usato per la fabbricazione del sapone e, dalle classi più povere, come sostituto dell’olio di cottura per il ghee (burro chiarificato - vedi capitolo). L’olio ha un aroma delicato ed è per il 35% palmitico, per il 24% oleico e per il 31% linoleico. L’olio linoleico è un acido grasso essenziale importante per l’aumento del colesterolo di tipo HDL, associato a un buono stato di salute, e per la riduzione del coleste-

rolo di tipo LDL, considerato un indicatore di un rischio superiore alla media di uno sviluppo di disfunzioni cardiache. Uno dei numerosi studi condotti sull’Harada ha dimostrato le sue proprietà anti-Vata e antispasmodiche attraverso la riduzione della pressione sanguigna così come nel caso di spasmi intestinali. Ciò conferma il suo tradizionale utilizzo in caso di problemi cardiaci, colon spastico e altri disordini intestinali. Combinando le qualità di tutte e tre le erbe, il Triphala può essere utilizzato in modi molto più vari e vasti come preparato erboristico terapeutico. Prima di considerare le indicazioni patologiche relative ai casi in cui il Triphala può essere considerato appropriato, è bene non ignorare l’importanza di assumerlo con una cadenza regolare una volta al giorno o anche una o due volte alla settimana per il semplice mantenimento della salute fisica. Il Triphala, possedendo notevoli proprietà nutrizionali, aiuterà infatti a prevenire le malattie. Un maestro yoga che stava avvicinandosi ai novant’anni e si trovava per qualche mese a Santa Cruz. Essendo sano sia a livello fisico che mentale, faceva delle lunghe passeggiate a passo spedito. Oltre allo yoga e alla meditazione, ha dichiarato che il motivo della sua sorprendente forma fisica e della sua ottima salute era dovuto al fatto che la sua dieta consistesse principalmente di Kicharee (fagioli verdi, riso, ghee e spezie come cumino, coriandolo, curcuma e sale) e in una dose giornaliera di Triphala come principale tonico a base di erbe. Numerosi casi di individui con tendenze costipative croniche che sono stati in grado di regolare il proprio intestino grazie all’uso di Triphala. Un paziente con un problema di irregolarità intestinale era sofferente di piorrea; dopo aver assunto Triphala due volte al giorno per tre mesi, era completamente guarito. Un altro paziente che era sovrappeso di almeno una ventina di chili cominciò ad assumere Triphala e perse una decina di chili in un mese senza praticamente modificare la propria dieta abituale. La ragione di ciò è che un elevato stato di obesità è solitamente accompagnato da congestione degli organi interni deputati all’eliminazione delle scorie, compresi il fegato e l’intestino. Di conseguenza, il processo digestivo è compromesso a causa del cibo malamente assimilato che contribuisce alla congestione degli organi. In simili condizioni, il Triphala può essere molto efficace nel rimuovere la stagnazione presente sia nel fegato che nell’intestino. Indifferentemente dall’utilizzo di qualsiasi altro tipo di erbe, il Triphala può essere prescritto singolarmente o come coadiuvante in caso di sintomi di infiammazione, riscaldamento, infezione, obesità e altri condizioni di eccesso. A causa della sua azione combinata tonica ed eliminatoria, generalmente può essere somministrato senza problemi anche in caso di problemi legati a carenze, come anemia, affaticamento, candida, insufficienze digestive ed assimilatorie. A differenza di altre erbe aventi funzioni eliminatorie e purificatorie, il Triphala può essere assunto senza problemi in caso di sintomi di tisi, che solitamente accompagna patologie come tubercolosi, polmonite e AIDS. Vi sono due modi di assunzione del Triphala: sotto forma di polvere o in tavolette. Tradizionalmente il Triphala viene somministrato sotto forma di churna o polvere. È possibile stemperare 2 o 3 grammi di polvere in acqua calda e consumare questa miscela ogni sera, o dividerla in tre parti da consumarsi durante la giornata. Dal momento che secondo la maggior parte delle persone non possiede un aroma del tutto gradevole, può essere in alcuni casi più comodo somministrare il Triphala in tavolette o in capsule. Generalmente, in questo caso, la dose è di due tavolette da una a tre volte al giorno, oppure di 4-6 tavolette una volta al giorno. Per quanto concerne i bambini, sono sufficienti una o due tavolette alla sera. Dosi più elevati hanno una maggiore efficacia lassativa, mentre dosi più basse tendono gradualmente ad esercitare un’azione depurativa sul sangue. Un dosaggio ancora più leggero consiste nell’assumere una o due tavolette tre volte al giorno. Si può aumentare o decrescere il dosaggio regolandolo sulla base dell’azione esercitata sull’intestino. Dal momento che non vi sono controindicazioni all’utilizzo del Triphala, il dosaggio può superare senza problemi la quantità suggerita originariamente, se necessario. Il Triphala viene anche largamente impiegato in caso di problemi all’apparato visivo, compreso il trattamento delle congiuntiviti, la miopia progressiva, le prime fasi del glaucoma e della cataratta. In tali condizioni, il Triphala viene assunto giornalmente sia internamente come descritto sopra, che esternamente come abluzione per gli occhi. Si mette in infusione un cucchiaio da cucina di polvere o sei tavolette in un bicchiere d’acqua e si lascia riposare durante la notte. Al mattino, si filtra l’infuso attraverso un pezzo di stoffa pulito. L’infuso così ottenuto viene cosparso sugli occhi o utilizzato come collirio. Ciò che rimane può essere bevuto in una o due dosi, al mattino e alla sera. Assunto in questo modo per un periodo di almeno tre mesi, il Triphala si rivela un ottimo tonico naturale per gli occhi. Regolare i dosaggi nei primi 15 giorni di assunzione giornaliera. Per secoli, il Triphala è stato riconosciuto ed utilizzato come presidio sanitario domestico da tutte le famiglie (come le vitamine in occidente).

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