LA DIRETTIVA DIRETTIVA 89/106/CE 89/106/CE Guida alla Marcatura CER ERTI TIFI FICA CAZI ZION ONE E DE DEII PR PROD ODO OTTI DA CO COST STRU RUZI ZION ONE E
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PERCHÉ ESISTE LA DIRETTIVA PRODOTTI DA COSTRUZIONE Il settore settore delle costruzioni costruzioni è per tutti tutti i paesi europei europei uno dei settori settori portanti dell’economia nazionale. In linea di massima, si può dire che esso contri contribuisca buisca alla forilmazione formazion prodott prodotto intern interno o lordo didetti un paese in misura variabile variab ile fra fra 20% ed eeddel il 30%, cono un numero di addetti ad occupati occupa ti molto elevato, in rapporto ad altri settori industriali, data la natura dell’attività svolta. Appare, quindi, evidente l’importanza del settore per l’economia dei singoli paesi europei e l’interesse di ciascuno di essi al suo buon andamento, al fine di mantenere corretti trend economici e accettabili livelli occupazionali. In gener generale ale deve inoltre inoltre essere sottoline sottolineata ata la grande varietà varietà degli operatori coinvolti coinvolti nell’ambito edilizio: progettisti, imprese di produzione collocate in settori industriali spesso anche molto diversi tra di loro, imprese di costruzione, amministrazioni, detentori di patrimoni edilizi pubblici e privati, società immobiliari, società di servizi. Il settore costruzione è uno dei più legati legati alle tradizioni costruttive e legislative nazionali. Ma l’esistenza di sistemi legislativi e normativi diversi, costituisc costituisce e una barriera alla libera circolazione dando di un numero consistente di prodotti industriali destinati alla costruzione, luogo quindi alla necessità per l’UE di intervenire con una azione di armonizzazione. Infattii uno Infatt uno degli scopi princi principali pali dell’i dell’istituz stituzione ione dell’U dell’Unione nione Euro Europea pea è quello quell o di permettere permettere il libero libero scambio dei dei prodotti prodotti fra gli Stati Membri. Membri. Nel campo delle costruzioni edili questo obiettivo è reso possibile dalla Direttiva 89/106/CEE “Prodotti da Costruzione” (CPD). La Direttiva CPD si pone l’obiettivo di assicurare all’utente che i “prodotti da costruzione” che vengono immessi sul mercato siano costruiti o realizzati reali zzati in modo che l’opera l’opera di costruzione costruzione nella quale sono integrati integrati rispetti alcuni requisiti ritenuti essenziali per la sicurezza, la salute e altre esigenze di ordine collettivo dell’utenza. La CPD è applicabile a tutti i prodotti presenti presenti in modo “permanente” sia in edifici civili che in altri tipi di costruzione. Il concetto di durata incorporazione permanente deve essere inteso come incorporazione pari alla vita utile del prodotto. IL CAMPO DI APPLICAZIONE Gli articoli fondamentali per comprendere la Direttiva sono due: Articolo 1 par. 2 “Ai fini della presente Direttiv Direttiva, a, per “materiale da costruzion costruzione” e” si intenLa Direttiva 89/106/CEE
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Apparecchiatura Apparecchia tura SBI SBI (Single Burning Item) - EN 13823
de qualsiasi prodotto fabbricato al fine di essere permanentemente incorporato in opere di.costruzione, le costruzione qua li comprendono quali edific i edenominati edifici le opere di ingegneria civile” civile”. I materiali da sono in gli appresso “prodotti”; le opere di costruzione, le quali comprendono c omprendono gli edifici e le opere d’ingegneria civile sono in appresso denominate “opere” “opere”.. Articolo 2 par. 1 “Gli Stati Membri prendono le misure necessarie per fare in modo che i prodotti di cui all’articolo 1 destinati ad essere impiegati in opere possano essere immessi sul mercato solo se idonei all’impiego previsto, se hanno cioè caratteristiche tali che le opere in cui devono essere inglobati, montati, applicati o installati possano, se adeguatamente progettate e costruite, soddisfare i requisiti essenziali ess enziali di cui all’articolo 3, se e nella misura in cui tali opere opere siano sogget soggette te a regolamentazio regolamentazioni ni che prevedano prevedano tali requisiti.” I prodotti sul mercato se idoneiall’opera all’impiego previsto, cioèpossono solo se essere hanno immessi caratteristiche tali dasolo consentire in cui devono essere incorporati di soddisfare i requisiti essenziali definiti dalla Direttiva. Pertanto è l’opera che deve rispettare i requisiti essenziali mentre il prodotto deve rispettare le caratteristiche prefissate che sono definite all’interno delle specificazioni tecniche armonizzate. Il compito di interpretare e gestire la Direttiva D irettiva è affidato ad un Comitato Permanente sulla Costruzione (SCC-Standing Committee on Construction) alle dipendenze della Commissione Europea e formato da rappresentanti di ciascuno Stato membro. 6
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Inoltre, poiché la sicurezza Inoltre, sicurezza in caso d’incendio d’incendio costituisce costituisce un aspetto importante e complesso che investe molti prodotti da costruzione, la SCC non entra nel dettaglio dei problemi inerenti inerenti il fuoco essendo essendo supportata dal cosiddetto Gruppo dei Fire Regulators Regulators Europei cioè dai rappresentanti degli enti governativi di ciascuno Stato membro dadecisioni esperti. Nell’ambito dell’European Fire Regulators’ Group sicoadiuvati prendono le comuni che costituiranno la base dei regolamenti nazionali sulla sicurezza in caso d’incendio dei prodotti da costruzione La CPD copre tutta la gamma di prodotti destinati a far parte in modo stabile delle costruzioni, con esclusione quindi di elementi quali mobilia, elettrodomestici, estintori, mobili imbottiti, tende, etc. La marcatura CE testimonia che il prodotto da costruzione è conforme ai requisiti richiesti per tale prodotto e che l’appropriata procedura di attestazione della conformità è stata espletata. I prodotti possono essere immessi sul mercato soltanto se, nel contesto dei “requisiti essenziali” che l’opera in cui sono inseriti deve rispettare, risultano conformi alle caratteristiche prefissate definite dalle norme tecniche armonizzate applicabili. 1. 2. 3. 4. 5. 6.
resistenza resiste nza me ccanica e ndio; stabilità; stabilità sicu sicurez rezza za inmeccanica caso di ince incendi o; ; igiene,, salute igiene salute e ambient ambiente; e; sicu si cure rezz zzaa in us uso; o; protezio prot ezione ne contro contro il rumor rumore; e; risparmio rispar mio energetico energetico e ritenzion ritenzionee del calore. Per ciascun requisito essenziale vengono individuati gli obiettivi di sicurezza perseguiti e le modalità per raggiungerli. A tal proposito la Commissione Europea ha emesso sei documenti interpretativi, interpretativi, uno per ciascun requisito, che identificano quali requsiti devono essere rispettati, dai differenti gruppi di prodotto. Per esempio, il Documento interpretativo n° 2 (ID2) che riguarda il requisito essenziale ess enziale 2 è di primaria importanza per ciò che attiene attiene la sicurezza sicurezza dal fuoco fuoco e in partic particolare olare afferma afferma:: “le opere opere di di costruzione costru zione debbano debbano essere progettate progettate e realizzate realizzate in modo tale che in caso dell’insorgere incendio: - la stabil sta bilità ità della della di coun costr struzi uzione one deve deve essere essere garan garantit titaa per uno spe specifi cifico co periodo di tempo; - l’a l’accen ccensio sione ne e lo lo svi svilup luppo po del fuo fuoco co e del del fum fumo o entr entro o la la cost costruz ruzion ionee deve essere limitato; - il coinvolgimento coinvolgimento dell’incendio alle costruzioni costruzioni vicine deve deve essere essere limitato; limitato; - gli occup occupant antii devono devono esser esseree in gra grado do di evacua evacuare re la costr costruzi uzione one oppur oppuree di essere salvati con altri mezzi; - la sicurezza sicurezza delle squadre squadre dei soccorritori soccorritori deve deve essere tenuta tenuta presente” presente”.. Il comportamento dei prodotti da costruzione è specificato nelle SpeLa Direttiva 89/106/CEE
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cifiche Tecniche Tecniche pubblicate come Standards Armonizzati Europei (harmonized EN-hEN) nella GUCE (Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea, GUCE). Una h-EN è resa valida dalla Commissione Europea con la pubblicazione nella GUCE. Se non possibi possibile emette emettere perdifferente unrente particolare parti colare prodotto prodotto il relativ reèlativo o Standa Standard rd di èProdotto, Prodot to,leallora allo ra unretipo diffe di Specifica Specifica Tecnica Tecnica preparato nell’ambito dell’EOT dell’EOTA A (European (European Organisation for Technical Approvals) e i differenti Enti nazionali notificati notificati emettono un ETA ETA cioè un European Technical Technical Approval sulla base di linee guida denominate ETAG. Nell’allegato ZA della hEN e nel paragrafo 8 di una ETAG compaiono i requisiti tecnici che debbano essere soddisfatti da quel particolare prodotto. Un produ produttore ttore è responsabi responsabile le della della conformi conformità tà del suo prodo prodotto tto alle alle richieste della specifica tecnica applicabile applica bile cioè h-EN oppure ETA. La scelta tra questi due tipi di specifica tecnica è basata su: * importanza del ruolo giocato dal prodotto prodotto in in termini di di igiene e sicurezza * nat natura ura del pro prodot dotto to * influe influenza nza esercitata esercitata dalla variabilità variabilità delle delle caratteristiche caratteristiche del prodotto prodotto sua * nella tendenza tende nzautilizzazione ad incorrere incorrere nei difetti difetti nella nella produzion produzionee Per ogni prodotto la Comunità Europea, in accordo con il Comitato Permanente, decide quale sistema di Attestazione di Conformità adottare; Conformità in base agli effetti sulla saluta e la sicurezza, la variabilità delle caratteristiche del prodotto e i potenziali difetti durante la fabbricazione. La dirett direttiva iva CPD introd introduce uce i concetti concetti di “certi “certificazio ficazione” ne” e di “dichi “dichiaraarazione di conformità” dei prodotti ed individua tre entità “terze” quali parti essenziali, oltre naturalmente naturalment e il fabbricante fabbricante,, nell’iter di produzione, approvazione e commercializzazione del prodotto stesso. il Laboratorio notificato per l’esecuzione delle prove indicate nella norma di riferimento; riferimento; l’Ente di Certificazi Certificazione one notificato notificato per esaminare esaminare i risultati e certificare il prototipo ed infine l’Ente di Ispezione. Tutti e tre i ruoli possono posson o essere ricoperti ricoperti da un unico organismo. organismo. Il sistema così articolato e differenzia dche ifferenzia nettamente la responsabilità del produttore e degliindividua Organismi intervengono nell’iter certificativo. L’ATTESTAZIONE DI CONFORMITÀ Il fabbricante, o il suo s uo rappresentante stabilito nella UE, è responsabile per l’attestazione che i prodotti sono in conformità ai requisiti espressi in una specificazione tecnica armonizzata. 8
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L’attestazione di conformità di un prodotto presuppone che: a. il fabbrican fabbricante te abbia abbia un sistema di control controllo lo della produ produzione zione il quale quale permetta di stabilire che la produzione corrisponde alle relative specificazioni tecniche, ovvero b. per taluni prodotti menzionati nelle relative specificazioni tecniche, un organismo di certificazione riconosciuto intervenga nella valutazione e nella sorveglianza del controllo della produzione o del prodotto stesso stes so in aggiunta al sistema di controllo della produzione applicato dalla fabbrica. Nel caso (a ) il fabbricante rilascia una DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ per ilil prodot prodotto, to, nel caso caso (b ) l’organismo di certificazione rilascia un CERTIFICATO CERTIFICA TO DI CONFORMITÀ. Come per ogni altra Direttiva i sistemi di attestazione di conformità prendono prend ono in consid considerazio erazione ne la conformità conformità del prototipo di prodotto prodotto alle caratteristiche armonizzate e il mantenimento di tali caratteristiche per tutta la durata di produzione del prodotto. I sistemi di attestazione di conformità sono differenziati sia in funzione del livello live di caratteristi rischio rischi o percal’op l’opera era gene giale enerat rato oindal fallimen falli mento to prodott prod otto o in qualche qualch ello sua caratt eristica essenz essenziale sia dipendenza dipend enza deldel fatto fatto che questo rischio di fallimento fallimento si verifichi verifichi maggiormente maggiormente nella concezione concezione del prodotto (e quindi nella risposta risposta prestazionale del suo prototipo) oppure per scostamenti o modifiche intervenuti in fase di produzione. Ovviamente maggiore è il livello di rischio del prodotto, più frequente è il ricorso ricorso all’operato all’operato di un organ organismo ismo di terza terza parte. parte. I sistemi descritti descritti a grandi grandi linee linee nell’allegato nell’allegato 4 alla alla Direttiva Direttiva sono stati resi più espliciti da una classificazione introdotta dalla CE nel corso dei lavori di implementazione della Direttiva. Si ricorda ricorda che per “controllo “controllo di produzione produzione in fabbrica” fabbrica” si intende il controllo interno permanente della produzione, effettuato dal fabbricante. Sistema 1+ Questo sistema la Certificazione di conformità, dadel un organismo notificatoprevede che esegue sia una valutazione della rilasciata conformità tipo di prodotto alle specificazioni tecniche armonizzate, sia una sorveglianza continua del controllo della produzione in fabbrica, anche con prelievi periodici di campioni dalla fabbrica stessa, dal cantiere o dal mercato. Sistema 1 Questo sistema prevede la Certificazione di conformità, rilasciata da un organismo notificato che esegue sia una valutazione valutazione della conformità del tipo di prodotto alle norme armonizzate, sia una sorveglianza continua La Direttiva 89/106/CEE
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del controllo della produzione in fabbrica. Sistema 2+ Questo sistema prevede la Dichiarazione di conformità rilasciata dal produttore, sulla base di prove iniziali del tipo di organismo prodotto effettuate la propria responsabilità, responsabilità, e dell’intervento di un notificatosotto che effettua la sorveglianza continua del controllo di produzione in fabbrica. Sistema 2 Questo sistema prevede la Dichiarazione di conformità rilasciata dal produttore, sulla base di prove iniziali del tipo di prodotto effettuate sotto la propria responsabilità, responsabilità, e dell’intervento di un organismo notificato che effettua una ispezione iniziale della fabbrica e del controllo di produzione. Sistema 3 Questo sistema prevede la Dichiarazione di conformità rilasciata dal produttore, sulla base di prove iniziali del tipo di prodotto effettuate da un laboratorio labor atorio notif notificato, icato, e da un un contro controllo llo di produzione produzione in in fabbrica fabbrica effettuaeffettuato sotto la propria propria responsabilit responsabilità. à. Sistema 4 Questo sistema prevede la Dichiarazione di conformità rilasciata dal produttore, sulla base di prove iniziali del tipo di prodotto, e da un controllo di produzione in fabbrica effettuati sotto la propria responsabilità. responsa bilità. Si tratta dei sistemi previsti dalla Direttiva per affrontare tipi di prodotto e di processo produttivo diversi tra di loro. Nel testo della decisione riportata su Gazzetta essi sono stati divisi in due categorie: la prima di esse es se contiene i sistemi 1+, 1 e 2+ e sostanzialmente sos tanzialmente riflette un più impegnativo ricorso ad un organismo notificato in fase f ase di controllo di produzione. La seconda, comprendente i sistemi 2, 3, 4, riflette invece un maggiore impegno impegno diretto diretto del produtto produttore, re, in partico particolare lare nel control controllo lo di produzioproduzione, Riepilogando, con interventi ilimitati organismi laboratori notificati. sistemidiusati dalla eCPD per ogni famiglia di prodotto sono quattr quattro, o, dal grado 1 (il (il più severo) severo) al grado 4 (il (il meno sever severo): o): Sistemaa 1 – deve utilizz Sistem utilizzare are un “Ente di Certifi Certificazion cazionee notificato”; notificato”; Sistemaa 2 – deve utilizza Sistem utilizzare re un “Ente di Certificaz Certificazione ione notificato notificato”” solo per ispezione iniziale; Sistem Sis temaa 3 – dev devee utilizza utilizzare re un “La “Labor borato atorio rio not notifi ificato cato”; ”; Sistem Sis temaa 4 – non nec necessi essita ta alcun ente notific notificato ato.. I compiti delle parti interessate sono riepilogate riepilogate nella tabella che segue: 10
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E C A R U T A C R A M A L
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i . t r e a n p u e m l l o e c d ù i t i p ” p e m o n o c i i z d u r e t s e o n c o a i z d a o c t i t f i o t r d e o c r p i “ d e à t h i c l l a a d u o q r m e e p l a e t r n u e t a c m a r c a i t m a e m e e h n o c i s z a o c i n f i a t t r r o e c p i r i d i s o s o s i p e c o m e r p s l e i a d e ’ t o a s s m e A r e t n i
e n o i z u r t s o c a d i c l a c i t n e m e C La Direttiva 89/106/CEE
o c i m r e t o t n e m a l o s i ’ l r e p i m e t s i s e i t t o d o r P La Direttiva 89/106/CEE
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6 e o 5 n g , e l i 4 , d 3 e , s 2 a , b 1 a i t i i l l i e s n u n q a e P R
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E N O I Z A C I F I T R E C I D R E T I ’ L
l e d E C a r u t a c r a m a l l a e r i n e v r e p r e p ” e n o i z u r t s o c a d i t t o d o r p “ i d e t n a c i r b b a f n
, e g l o v n i o c e h c o i r a s s e . c y e d n o B o s r d e i o f i c r t e o p N l l i i , , e i t t v o o r d o p r i d p o i i n r u o c t l a a r o r b e l a p l i , , o e n t a n r t a s i c o r b m b a o f n l i o , u e g t u e a s r e r e p a h a f e c u s v t r a e ? a l d o h r c e a t p s t o o w d c o o o f n a r l u M p I c o s a u i s c
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SPECIALE “FUOCO” Le Euroclassi secondo EN 13501-1 Requisito 2 Protezione Passiva Reazione al Fuoco Direttiva prodotti da Costruzione CPD 89/106 CEE
Come più volte rimarcato in questa presentazione, la Direttiva Prodotti da Costruzione ha la finalità rendere libera circolazione delle merci, tutelando tuteland o nello stessoditempo te mpo lapossibile sicurezzaladegli sicurezza de gli utenti. uten ti. A questo fine è quindi essenziale stabilire un insieme di prove e un metodo di classificazione classificazione che, sulla base dei risultati risultati di prova, consenta consenta una valutazione univoca dei prodotti da costruzione. Per quanto riguarda il requisito 2, la Direttiva si indirizza sia agli aspetti asp etti di protezione attiva che a quelli di protezione passiva (essenzialmente reazione reazi one al fuoco dei materiali materiali e resistenza resistenza al fuoco fuoco delle struttur strutture) e) Nell’ambito della reazione al fuoco, la norma armonizzata europea che fissa metodi di prova e classificazione è la EN 13501-1:2002. In tale norma, norma, i prodotti prodotti da costruzione costruzione vengono vengono suddivi suddivisi si in due “fa- “fa- miglie mig lie”: ”: i prod prodott ottii impieg impiegati ati come come pare parete te e/o e/o sof soffit fitto to (o com come e rivest rivesti- i- mento parete e/o soffitto) e i prodotti impiegati come pavimento (o rivestimento del pavimento).
Adfuoco ognuna degrupp delle lle due fami glie è iassociato associa to unzione. gruppo di prove prove di reazioreazione al e un gruppo o famiglie di requisiti requisit di classificazione. classifica Si hanno quindi le Euroclassi di reazione al fuoco per pareti/soffitti (A1, A2, B, C, D, E, F) e per pavimenti pavimenti (A1fl, A2fl, A2fl, Bfl, Cfl, Dfl, Efl, Ffl), Ffl), in cui il suffisso “fl” (floor (flooring ing - pavim pavimentazi entazione) one) qualif qualifica ica appunt appunto o la la relazio relazione ne con i materiali usati usa ti “a pavimento”. Sia nel caso delle pareti/soffitti che nel caso dei pavimenti, comunque, si ha una prestazione decrescente delle caratteristiche di reazione al fuoc fu oco o da A1 A1 (o A1fl A1fl)) a E (o (o Ef Efl) l) L’Euroclasse A/Afl è destinata ai prodotti prodotti che non contribuiscono allo La Direttiva 89/106/CEE
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svilup svi luppo po di fuoco. fuoco. L’Euroclasse E/Efl riguarda i prodotti aventi una reazione al fuoco accettabile, capaci di resistere per un determinato periodo all’ esposizione di una piccola fiamma. L’euroclasse F/ Ffl è attribuitadiareazione tutti queialprodotti determinata alcuna prestazione fuoco. per cui non è stata Le tabelle 1 e 2 sotto riportate comprendono la decisione della Commissione Europea dell’8 Febbraio 2000 e l’ elenco con i limiti e i criteri che loro hanno hanno associato. associato. I metodi di prova sono codifi codificati cati secondo secondo il loro indice di normalizzazione. I METODI DI PROVA In tot totale ale son sono o 5: * Determ Determinazion inazionee della non non combustibilit combustibilitàà (EN ISO 1182) Questo Quest o metodo di prova prova serve a identifi identificare care i prodotti prodotti che che non ne contribuiscono, o almeno non in maniera significativa, allo sviluppo di fuoco. prova copre Euroclassi f loor 1 e A floor 2. * Questa Potere Pot ere calo calorif rifico ico (ENle ISO 1716)) A1, A2, A floor 1716 Lo scopo di questa questa prova è quello di determinare determinare il potere potere calorifico calorifico superiore di un prodotto dove la sua energia di combustione massimale nelle condizioni di una combustione viva e intensa riprodotta riprodotta sotto la pressione di ossigeno. Questa prova copre le Euroclassi A1, A2, A floor 1 e A floor 2. * SBI – Single Single Burni Burning ng Item Item (EN 13823) 13823) Questo Quest o metodo metodo serve ad ad esaminare esaminare il contri contributo buto di un prodo prodotto tto esposto esposto allo sviluppo di una fiamma, in uno scenario che simila una combustione di un un ogg oggett etto o isol isolato ato in fuoc fuoco o isola isolato to da un un pez pezzo zo ricre ricreato ato con i lembi lembi del provino di 0,50x1,50 m e 1,0x1,50 1, 0x1,50 m di prodotto da testare. Questa prova copre le Euroclassi A2, B, C e D. * Pr Prov ovaa all allaa picc piccol olaa fi fiam amma ma (EN (EN IS ISO O 119 11925 25 – 2) Lo scopo di questo di prova è valutare un prodotto esposto a unametodo sollecitazione termica debolel’accensione e localizzatadisimulata per una piccola piccola fiamma. Questo Questo metodo metodo che serve per per “screening “screening – test” copre copre le Euroclassi Euroclassi B, C, D, E, e F e in caso d’insuccesso, d’insuccesso, così così come le Euroclassi Bfloor, Bfloor, Cfloor, Cfloor, Dfloor e Ffloor in caso d’insuccesso. * Panne Pannello llo radiante radiante rivestim rivestimento ento paviment pavimento o (EN ISO 9239 – 1) Questo metodo di prova ha per obbiettivo determinare il flusso radiante critico a partire da quel fronte di fiamma che ha cessato di propagarsi su una superficie orizzontale costituita da una provetta di rivestimento pavimento. Questa Qu esta prova copre cop re le Euroclassi Eurocl assi A2 floor f loor,, Bfloor, Bfloor, Cfloor e Dfloor Df loor.. 22
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TABELLA 1 - CLASSIFICAZI CLASSIFICAZIONE ONE DELLE CARATTERISTICHE DI REAZIONE AL FU FUO OCO DE DEI I PRO PRODO DOTT TTI I DA CO COST STRU RUZI ZIO ONE PA PARE RETI TI E SO SOFF FFIT ITTI TI
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TABELLA 2 - CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI REAZIONE AL FUOCO PER PAVIMENTI
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LEGENDA (1) (2) (3) (4) (5)
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(7) (8)
per i prodotti omogenei e componenti sostanziali di prodotti non omogenei; per qualsiasi componente esterno non sostanziale di prodotti non omogenei; per qualsiasi componente interno non sostanziale di prodotti non omogenei; per prodiluzprodotto ione di funel mosuo insieme; s1 SMOGRA ≤ 30 m2 s-2 TSP600 ≤ 50 m2 s2 SMOGRA ≤ 180 m2 s-2 TSP600 ≤ 200 m2 s3 non s2 goc ce / pa rt i c el l e a rde n t i do assenze entro 600 s d1 gocce/particelle ar ardenti di di du durata no non superiore a 10 s d2 non d1 la prova viene superata se la carta posta al di sotto del provino non brucia; pr o du z i o n e di f u m o s1 fumo ≤ 750% min s2 non s1
SPIEGAZIONI DELLA TERMINOLOGIA T: incremento massimo di temperatura misurato durante la prova EN ISO 1182 ∆m: perdita di massa a seguito della prova, espressa come percentuale della massa iniziale del provino, rilevata durante la prova EN ISO 1182 tf:: tf durata totale totale in second secondii delle fiamme persistent persistentii osservate osservate durante la prova EN ISO 1182 PCS: potere calorifico superiore (cioè non al netto del calore latente di vaporizzazione dell’acqua formata) del materiale, determinato d eterminato secondo EN ISO 1716 FIGRA: acronimo di Fire Growth Rate (tasso di crescita dell’incendio): dell ’incendio): è il massimo del rapporto fra la velocità velocità di sviluppo del calore da parte del provino provino e il tempo a cui si osserva tale massimo, misurato nella prova EN 13823 (“SBI”). È il parametro impiegato impiegato da EN 13501-1 per valutare valutare la dinamica dinamica dello sviluppo di calore (maggiore il valore di FIGRA, più rapida la liberazione di una data quantità di potenza termica da parte del materiale). THR 600: è il calore totale totale prodotto prodotto dalla combustione combustione di un prov provino ino durante durante la prova EN 13823 (“SBI”) nei primi 10 minuti di esposizione al bruciatore di ∆
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prova. È il param prova. parametr etro o impiega impiegato to da EN 135 13501 01 per val valuta utare re il contr contribu ibuto to all’incendio del materiale, in termini di energia rilasciata. rilasciata . SMOGRA: acronimo di Smoke Growth Rate (tasso di crescita del fumo): in maniera analogaa a FIGRA, è ilil massimo del rapporto analog rapporto fra fra la velocità velocità di sviluppo sviluppo del fumo da parte del provino e il tempo a cui si osserva tale massimo, misurato nella prova EN 13823 (“SBI”). È il parametro impiegato da EN 135011 per valutare valutare la dinamica dinamica dello dello svilu sviluppo ppo di fumo (maggio (maggiore re il valore valore di di SMOGRA, più rapida la liberazione di una data da ta quantità di fumo da parte del materiale). TSP 600: analogamente a THR600 è la quantità totale di fumo prodotta da un provino nella prova EN 13823 (“SBI”) nei primi 10 minuti di esposizione al bruciatore di prova. LFS: è un parametro rilevato visivamente durante la prova EN 13823 (“SBI”) e indica se la fiamma si è propagata propagata fino all’estrem all’estremità ità del lato lungo lungo del provino, dalla parte più lontana dal bruciatore di prova. d0, d1, d2: si tratta di parametri rilevati visivamente e relativi alla presenza di gocce o frammenti frammenti accesi nella nella prova EN 13823 13823 (“SBI”) e nella nella prova EN ISO 11925-2. 119252. In parti particolare colare,, per la prova prova EN 13238, d0, d0, d1, d2 implicano implicano rispettivamente l’assenza di gocce o frammenti accesi, la presenza di gocce o frammenti accesi che comunque si spengono entro 10 s, la presenza di gocce o frammenti frammenti accesi che non si spengono spengono entro 10 s. Nella prova EN EN ISO 11925-2 11925-2 si applica applica solo il parametr parametro o d2, se le gocce gocce o i frammenti incendiano la carta da filtro posta sotto il provino. CF (Crit (Critica icall flux flux - flusso flusso cri critic tico): o): nella prova EN ISO 9239-1, è il flusso radiante in cui la fiamma si estingue oppure quello rilevato dopo 30 minuti di prova. Si considera il valore più basso dei due, cioè quello quello corri corrisponde spondente nte al maggiore maggiore avanzamento avanzamento della fiamma. Poichè l’irraggiamento sul provino diminuisce allontanandosi dalla sorgente radiante EN ISO 9239-1, a valori più alti di flusso radiante corrisponde un minore avanzamento della fiamma fiamm a e quindi una migliore performance del materiale (e viceversa). Fs: rappresenta la lunghezza (in (in mm) coperta dalla fiamma nelle prova prova EN ISO 11925-2, 119252, nel tempo di prova specificat specificato o (20s).
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Bruciato Bruc iatore re SBI - EN 13823 13823
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