Gruppi Sanguigni e Malattie

May 12, 2017 | Author: Tutto È Frequenza | Category: N/A
Share Embed Donate


Short Description

Download Gruppi Sanguigni e Malattie...

Description

GRUPPO SANGUIGNO, TEMPERAMENTO PSICOBIOLOGICO E SCRITTURA La psicologa Léone Bourdel (1907-1966) condusse negli anni ‘30 interessanti studi sulla personalità testando un gran numero di individui. La Bourdel li sottopose a svariati esami quali: il riflesso oculo-cardiaco, l'indice cefalico, la ricerca del gruppo sanguigno, ecc., che la portarono alla distinzione di quattro temperamenti: l'armonico, il melodico, il ritmico e il complesso. Jean-Charles Gille-Maisani precisa:

"(...) Importanti lavori hanno dimostrato che esiste una predisposizione ereditaria legata al gruppo sanguigno, che appartiene a tale temperamento psicobiologico: gli individui del gruppo sanguigno A hanno la tendenza innata ad essere armonici, mentre quelli appartenenti al gruppo sanguigni 0 tendono ad essere melodici. I soggetti B, d’altro canto, sono tendenzialmente ritmici, mentre i soggetti AB risultano complessi. Si tratta di una scoperta di grandissimo interesse, tanto più che, rispetto all’influenza ambientale, il ruolo degli elementi innati nella formazione del carattere, nonostante sia ammesso da tutti, è poco conosciuto ed è stato assai meno studiato" (Jean-Charles GilleMaisani, Temperamenti psicobiologici e gruppi sanguigni, Teda ediz., Castrovillari (CS) 1992).

Questi studi, in un certo senso, avevano riesumato la teoria ippocratica sulla quale si fondavano i temperamenti di Galeno. Il fattore che definisce certe predisposizioni caratteriali sembra indissolubilmente legato al gruppo sanguigno. Importanti e successivi lavori hanno avvalorato la tesi che vi è in ogni persona una predisposizione ereditaria dipendente dal gruppo sanguigno.

Il medico Paul Carton si domandò se il gruppo A corrispondeva al temperamento Sanguigno (Armonici), il B a quello Nervoso (Ritmici), lo 0 al Bilioso (Melodici) e il gruppo AB al Linfatico (Complessi o AMR). Nel 1932, in Giappone, apparve il libro di Takeji Furukawa che presentava i suoi esperimenti che confermavano la teoria della predisposizione caratterologica legata al gruppo sanguigno. Lo psicologo Karl H. Gobber, condusse altre interessanti ricerche su 102 volontari.

Il problema è stato studiato, pure, sotto il profilo criminologico in diversi paesi tra cui la Francia dove R. O. Guidez condusse lo studio su 535 detenuti del

carcere di Fresnes. I risultati appurarono che i furti e le truffe sono più frequenti negli individui con gruppo sanguigno 0. Il crimine passionale vede più numerosi i soggetti con gruppo sanguigno B. Le rapine e le truffe sono imputabili al gruppo AB. E’ interessante, a questo punto, soffermarci sulle patologie relative ai gruppi sanguigni. In campo psichiatrico si accertò la relazione tra psicosi maniaco-depressiva e gruppo 0; notevoli al riguardo gli studi di Parker, Theilie e Spielberger. Nelle nevrosi ossessive-compulsive e nelle schizofrenie si scoprì che andavano più soggetti individui con il gruppo A.

Voglio ricordare gli importanti lavori di Buchanan e Higley del 1936, confermati da L. Ugelli, Lessa e Alarcao nel 1949, ecc. che, in base a un certo gruppo sanguigno, scoprirono significative probabilità di ammalarsi di ulcera duodenale o di tumore allo stomaco. I tedeschi G. Jorgensen e G. Schwarz osservarono che gli individui con gruppo sanguigno A sono più frequenti tra i ricoverati in reparti chirurgici a differenza di quelli aventi gruppo 0.

Specificatamente, "l’affinità dell’ulcera duodenale con il sangue 0, che appariva già nei risultati del lavoro pionieristico di Buchanan e Hgley, fu segnalata per la prima volta in Italia, nel 1936, da L. Ugelli, venne successivamente riscontrata da Lessa e Alarcào nel 1949 e costantemente confermata, in seguito, dalle statistiche condotte nei paesi più diversi: i soggetti 0 hanno il 33% di probabilità in più degli altri di avere un’ulcera; i gruppi A, B, e AB hanno le stesse probabilità per quanto riguarda l’ulcera gastrica, il gruppo A essendo favorito per l’ulcera duodenale rispetto ai gruppi B e AB (e, , rispetto al gruppo 0). Visto il carattere spesso psicosomatico dell’ulcera, soprattutto nella sua localizzazione duodenale, ci si può chiedere se, nei soggetti 0, tale fatto non possa essere in rapporto con la particolare vulnerabilità dei soggetti melodici a carenze relazionali o alla mancanza di attività sociale. Ad ogni modo, il problema non è semplice. Abbiamo mostrato come al gruppo sanguigno si aggiunga un altro fattore, ossia la secrezione (o no-secrezione) di antigeni A, B o H nella saliva: i soggetti 0 non-secretori presentono la massima frequenza di ulcere duodenali; i sogetti A secretori, seguiti dai B e dagli AB, la frequenza minima. D’altra parte, l’ulcera duodenale appare statisticamente ad un’età più avanzata nei soggetti 0". Così scrive Gille-Maisani nel suo citato testo.

Lo studioso continua: "In compenso, il tumore allo stomaco è molto più diffuso nei soggetti A, come è stato dimostrato da Aird e Bentall in un importante studio... e come da allora in poi è stato sempre confermato". Il gruppo sanguigno influenza anche la scrittura dell'individuo e l'arte pittorica. Johan

Kaspar Lavater, il grande studioso della scienza fisiognomica, che osservò e studiò l’analogia esistente tra il linguaggio, il modo di camminare e la scrittura, nella sua famosa opera: "Phisiognomische Fragmente zur Beforderung der Menschenkenntniss und Menscheuliebe", a tal proposito, affermò: "Ogni disegnatore o pittore si riproduce più o meno nelle sue opere; in esse possiamo rintracciare qualcosa della sua esteriorità o del suo spirito (...) Più confronto le varie scritture che mi passano sotto gli occhi, e più mi convinco del fatto che esse sono altrettante espressioni ed emanazioni del carattere dello scrivente".

Dunque vi è un rapporto tra gruppo sanguigno, pittura e scrittura. Sei anni prima che l'abate Jean-Hippolyte Michon (1806-1881), illustre grafologo francese (il primo a dare un fondamento scientifico allo studio della scrittura e a coniare il termine "grafologia"), dette alle stampe il suo "Les mystères de l'écriture" (1866), J.B. Delestre osservò acutamente: "Se paragonate il talento di un pittore con la sua scrittura, troverete un'incontestabile conformità di procedimento, Inoltre, quando nel tempo un artista cambia stile, arriva a modificare in modo analogo anche la propria scrittura...". Questa geniale intuizione porterà alla nascita della scienza grafologica. Il grafologo Jaime Tutusan Lòvez, nel 1986, scriveva come dal fattore sanguigno si potevano scoprire le tendenze di base psicologiche, psicopatologiche e patologiche. Vi sono diversi studi in merito. Il collegamento tra scrittura e gruppo sanguigno è stato preso in considerazione a partyire dagli anni ’40.

Jean-Charles Gille-Maisani riporta, al proposito, le osservazioni di Schaer:

- gruppo A: scrittura omogenea, scorrevole, regolare nella larghezza (spazio tra lettere e parole), ma disuguale nella pressione, ritmica.

- gruppo B: scrittura omogenea e stabile, regolare nella larghezza (spazio tra lettere e parole), talvolta con rigidità; regolare nella pressione, costellata, tuttavia, di piccoli, improvvisi spasmi.

- gruppi 0 e AB: scrittura variabile, irregolare nella larghezza e nella forma (talvolta fino alla imprecisione).

Jaime Tutusaus Lòvez, grafologo spagnolo, dimostrò la correlazione tra gruppo sanguigno e scrittura. Questi studi sui temperamenti psicobiologici, i gruppi sanguigni e la loro espressione grafologica e artistica e le relative tendenze patologiche sono alquanto stimolanti per la vasta portata di applicazione che possono avere. Secondo il medico e psicologo Gille-Maisani: "La frequenza di molte malattie dipende dal gruppo sanguigno. Citiamo, in particolare: i tumori all’utero e alle ovaie, e l’anemia perniciosa, per le quali si osserva una frequenza maggiore del 30% nei soggetti A; i reumatismi articolari acuti, con le loro sequenze cardiache, meno frequenti del 20% nei soggetti 0 che negli altri gruppi. Dal punto di vista cardiovascolare, il gruppo sanguigno 0 è quello maggiormente favorito, mentre il gruppo A è il più penalizzato per quanto riguarda l’infarto miocardico e le trombosi venose.

Dal punto di vista psicopatologico questi studi hanno evidenziato, secondo il già citato autore, che nella depressione endogena "l’affinità della psicosimaniaco depressiva con il sangue 0 è stata scoperta negli Stati Uniti da Parker, Theilie e Spielberger, nel 1961. Da allora è stata quasi costantemente verificata" (Ibid.). Ricerche interessanti che oggi sembrano essere state dimenticate.

Gruppo Sanguigno, Nutrizione e Malattie John A. Casey, M.D., C.C.N., NYS Society of Medical Technologists L'International Society of Blood Transfusion riconosce almeno 22 differenti sistemi gruppi sanguigni. La maggior parte dei sistemi contengono diversi tipi di sangue. Molti di questi sono in gran parte ignorati, ad eccezione che per la compatibilità dei trapianti. I gruppi sanguigni ABO, Rh, Kell (K) e MNSs sono ampiamente utilizzati per le trasfusioni e l'esclusione di paternità. Vi sono forti, ma spesso trascurati, supporti circa la connessione tra i gruppi sanguigni, la nutrizione e le malattie.

Relazione con la malattia Più di cento le malattie sono note per essere correlate con i gruppi sanguigni. Almeno una sessantina di queste malattie sono legate ai gruppi sanguigni ABO. Vi è una preponderanza di persone con sangue di tipo A in trentatré malattie, comprese le malattie cardiovascolari, bronchite e diversi tipi di cancro. Il tipo B

è associato con venti malattie, tra cui le infezioni urinarie ricorrenti (UTI), i tumore osseo e la sclerosi multipla. Il gruppo sanguigno AB non ha una fama specifica per le correlazioni, ma condivide diciassette malattie sia con il tipo A (per esempio le bronchiti, le malattie cardiovascolari) o con il tipo B (per esempio, la cistite, le pielonefriti). Le persone con gruppo sanguigno O sono predisposti a trentadue malattie tra cui l'allergia, ulcera peptica, tossiemia della gravidanza e disturbi del sangue, comprese le malattie emorragiche e la leucemia. La maggior parte degli altri sistemi di gruppo sanguigno hanno una qualche relazione con la malattia. L'associazione tra il gruppo sanguigno Rh e la malattia emolitica del neonato è ben nota. Anche molte altre malattie sono associate all’ Rh, compresi il cancro del tratto urinario, la parotite e la sarcoidosi. Gli individui Kell negativo (K-) sono predisposti all'anemia emolitica autoimmune in seguito a trasfusione o gravidanza. Lo stato di Kell può anche indicare una tendenza verso alcune infezioni batteriche. Le persone non secretori con Lewis Le (a + b-) sono predisposti per l'alcolismo, la meningite e le infezioni da funghi. I Secretori Le (a-b +) tendono ad avere una frequenza maggiore del previsto della sclerosi laterale amiotrofica e del cancro alla prostata. Le persone con gruppi sanguigni MN e NN tendono a soffrire di ipertensione. iperlipidemia e spondilite anchilosante. Il sistema gruppo sanguigno P è associato con i parassiti intestinali elminti e gli aborti spontanei precoci.

Relazione con la nutrizione Alcune piante e alcuni animali sono velenosi se vengono mangiati. Ciò è spesso dovuto al loro contenuto di sostanze che agglutinano il sangue. Il termine "lectine" è stato introdotto nel 1954 da Boyd e Shapleigh per indicare le sostanze di origine non immune che hanno la capacità di agglutinare il sangue. I ricercatori hanno dimostrato che alcune lectine hanno una specificità gruppo sanguigno. Ciò ha portato al loro uso come alternative agli anticorpi policlonali nella sierologia dei gruppi sanguigni. Tuttavia ben pochi di noi hanno fatto il collegamento tra l'uso di lectine in laboratorio per agglutinare il sangue e tornare a casa e mangiarli per la cena. Le lectine si legano ai carboidrati presenti sulla superficie delle cellule e ciò consente loro di interagire con tutte le cellule del corpo, e anche un gran numero di enzimi e proteine plasmatiche. Questo dà loro un emozionante caleidoscopio di caratteristiche

immunologiche biochimiche e fisiologiche uniche, comprese (ma non limitate) quanto segue: La capacità di agire sia come antigeni che come anticorpi. La mitogenesi, la capacità cioè di stimolare la mitosi nei linfociti (fagioli,pokeweed), l’antimitogenesi (pomodoro), la stimolazione della crescita delle cellule tumorali (fagioli), l'inibizione del cancro (soia, arachidi), la capacità di imitare l'insulina (fagioli jack, germe di grano) e la stimolazione eccessiva delle secrezioni mucose (fagioli jack). Nella peggiore delle ipotesi, alcune lectine come la lectina del fagiolo Navy, possono portare alla morte se consumati crudi. Va notato che alcune lectine hanno la capacità di resistere sia alla cottura che processo digestivo. Il lectinologo D.J. Liberato, è stato in grado di recuperare lectine intatte da campioni di feci e dal pane appena sfornato. Alcune lectine come la lectina delle banane sono in realtà arricchita dal riscaldamento! Nel 1980, Nachbar e Oppenheimer della New York University hanno scoperto che le "parti commestibili di 29 su 88 alimenti testati, tra cui frutta fresca, noci tostate e di cereali sono stati trovati in possesso di una notevole attività lectina". Questo studio ha dimostrato che fagiolini e fagioli agglutinano le cellule del tipo A. Le cellule del tipo B sono state agglutinate dal melograno e dal cacao. Le cellule di entrambi i tipi A e B ( e AB) sono state agglutinate dalle fave, favette, mentre i semi di girasole agglutinano le cellule del tipo 0. Molti alimenti come il pomodoro, patate, lenticchie, mele, banane e noci di cocco hanno mostrato di agglutinare tutti i gruppi sanguigni ABO. D'altra parte, alcuni alimenti come carote e zucca non hanno mostrato alcuna attività lectina contro i tipi ABO. Questi alimenti non sono necessariamente inerti in quanto possono contenere lectine specifiche per altri sistemi di gruppo sanguigno. In un movimento popolarizzato dal Dr Peter D'Adamo, molti professionisti hanno adottato una strategia di personalizzazione della dieta del paziente in maniera che possa essere in armonia con i loro rispettivi gruppi sanguigni e / o per massimizzare gli effetti desiderabili delle lectine specifiche. Finora, questo ha dato buoni risultati. Fino a quando ulteriori ricerche non vengano fatte, noi ci lasciamo con la domanda: “In che modo molte delle malattie che abbiamo di fronte sono conseguenti all'impatto che lectine alimentari hanno sul nostro organismo e come le lectine sconvolgono la nostra biochimica e modificare gli altri parametri fisiologici? Referenze: American Association of Blood Banks. Technical Manual, 10th ed. 1990 \ Boyd, W.C., Shapleigh, E., Diagnosis of subgroup" of blood groups A and AB by use of plant agglutinins. Science 119, 419, 1954. \ D'Adamo, P. Eat Right 4 Your Type G.P. Putnam's Sons, New York. 1996 \ Freed, D.L., "Dietary

lectins and disease." Food Allergy and Intolerance, 1987: 375400. \ Nachbar, M., Oppenheimer J.D., Lectins in the United States diet. American J. of Clinical Nutrition 33: Nov 1990. pp 2338 - 2345

Gruppi sanguigni e personalità La Scienza e la pseudoscienza Mentre gli Antropologi indagavano sull’evoluzione della razza umana usando i gruppi sanguigni, altri hanno esplorato l’influenza dei gruppi sanguigni da un’altra prospettiva. Il 20° secolo ha visto il fiorire di nuove scienze, per cercare di spiegare il mistero della mente assieme ai misteri del corpo. Inevitabilmente i gruppi sanguigni sono diventati un soggetto d’investigazione. Negli anni del 1920, Takeji Furukawa, un Giapponese professore di psicologia, studiò la relazione tra gruppi sanguigni e carattere. Egli propose una teoria sulla relazione tra gruppi sanguigni e temperamento. Nel 1931 pubblicò i suoi lavori in Germania sul Journal of Applied Psycology, facendo sì che gli Psicologi Europei iniziassero ad esaminare il concetto in maniera più dettagliata. Gli psicologi Karl Gobber, il dr. Fritz Schaer approfondirono il lavoro di Furukawa con ulteriori studi e statistiche. Dopo una interruzione di circa 20 anni dovuta al periodo della prima guerra mondiale, gli studi sui gruppi sanguigni ripresero a pieno ritmo. Due delle più grandi figure della psicologia, i Dr H. Cattel e H. Eysenck, erano entrambi interessati allo studio della personalità come una funzione organica e biochimica piuttosto che come prodotto di socializzazione ed educazione. Cattel individuò “16 Fattori di Personalità” (16PF), per disegnare i modelli di personalità dell’uomo adulto. Il Sistema 16PF è ancora usato da molti psicologi. Cattel usò (1980)il suo Sistema 16PF per studiare i gruppi sanguigni. Un campione di 323 Caucasici Australiani furono studiati rispetto a 17 sistemi genetici (inclusi 7 gruppi sanguigni) e a 21 variabili psicologiche. I suoi risultati dimostrarono che: gli individui con Gruppo Sanguigno AB erano più autosufficienti e gruppoindipendenti rispetto agli individui degli altri gruppi sanguigni. Gli individui con Gruppo sanguigno A erano più predisposti a forme severe di ansia, rispetto agli individui con gruppo Sanguigno O. Usando sempre il Sistema (16PF) di Cattel, un altro ricercatore, ha studiato la relazione fra Gruppo sanguigno e personalità su 547 studenti di una scuola del Mississipi e ha scoperto che, per esempio, gli studenti di Gruppo O soffrivano più di tensione nervosa rispetto agli studenti del gruppo A, ma che erano quelli di gruppo AB ad avere una maggiore tensione rispetto a tutti gli altri. Lo psicologo Hans Eysenck, professore di psicologia alla London University dal

1955 al 1983, anche lui pioniere dell’idea che i fattori genetici giocano una grande parte nel determinare la differenze psicologiche delle persone, creò il sistema di studio PEN (Psicoticismo, Estroversione, e Neuroticismo). Egli disse, per esempio, che gli introversi hanno una più alta attività della sostanza corticoreticolare del Cervello, rispetto agli estroversi. Eysenck dimostrò anche che vi erano differenze significative della frequenza dei vari gruppi sanguigni tra gli Europei introversi e quelli estroversi, e anche tra le persone altamente emotive e quelle più rilassate. Trovò per esempio che l’emozionalità era più comune nel gruppo B piuttosto che nel gruppo A, e che l’introversione era più comune nel gruppo AB rispetto a tutti gli altri gruppi. Questi studi che indagano sulla relazione su gruppi sanguigni e personalità sono stati condotti, negli anni, da un grande numero di psicologi e ricercatori. Un notevole interesse popolare ebbe, nel 1971, il giornalista giapponese Masahiko Nomi, che scrisse una serie di libri sulla relazione tra gruppi sanguigni e personalità. Il lavoro di Nomi era più che altro di tipo “aneddoti”, e non dava spiegazioni chiare di come egli era arrivato a queste conclusioni, per cui fu oggetto di forti critiche da parte della comunità degli psicologi, ma i libri di Nomi diventarono comunque enormemente popolari. Sebbene le influenze dei gruppi sanguigni sui complicati aspetti delle personalità rimangono ancora contraddittori e non del tutto chiari, esse possono essere considerati come la punta dell’iceberg della complessa relazione genetica tra gruppi Sanguini e stress. In questi ultimi anno sono stati fatti molti studi sulla relazione tra Gruppi ABO e disordini mentali come , come per esempio l’associazione tra gruppo O e malattia bipolare, e tra gruppo A e la malattia ossessivo- compulsiva. Altri studi sono stati fatti sulla relazione tra Gruppi Sanguigni e le sostanze chimiche e gli ormoni che vengono secreti in condizioni di stress. Per esempio è stato visto che gli individui di gruppo O rispondono allo stress con la produzione di grandi quantità di catecolamine, come l’adrenalina. E’ stato anche visto che essi tendono ad eliminare l’adrenalina meno efficientemente dei gruppi A, B e AB, quando sono in condizioni di stress. I gruppi A e B, invece, in condizione di stress, producono più alti livelli dell’ormone cortisolo, e i Tipi A metabolizzano ed eliminano questo cortisolo in maniera più lenta rispetto agli altri gruppi. Alti livelli di cortisolo sono relazionati anche con le malattie di tipo ossessivo, con una più alta incidenza di malattie cardiache, con l’inefficienza metabolica, e la ridotta funzione immunitaria. Il gruppo A inoltre, ha più alti livelli dei fattori della coagulazione sanguigna e infatti il loro sangue è più viscoso e pesante rispetto agli altri gruppi.

In Giappone, tu sei ciò che il tuo Gruppo Sanguigno è TOKYO. In Giappone, "Qual è il tuo gruppo sanguigno?" non è solo una chiacchiera, è invece una questione di primaria importanza negli incontri per trovare un lavoro. Quando parla di “tipo”, il giapponese intende Tipo Sanguigno e la convinzione dell’importanza su ciò che il sangue dice è molto radicata. Tohan Co, il più grande distributore editoriale del Giappone, riferisce che durante l'anno appena concluso, quattro dei 10 libri best-seller venduti in Giappone parlavano di come il sangue determina il tipo di personalità. L'editore Bungeisha, dice che la serie di libri sui gruppi sanguigni - uno per ogni tipo B, O , A, e AB - ha avuto una vendita di oltre 5 milioni di copie. Taku Kabeya, editore capo, ritiene che le persone sono continuamente alla ricerca di conferme per l’immagine del sé. I lettori, quando trovano una definizione del loro gruppo sanguigno, dicono” Sì, come me!” In questi libri si legge, per esempio, che i Tipi A sono sensibili perfezionisti, ma eccessivamente ansiosi; Tipo B sono allegri, ma eccentrici ed egoisti; i Tipi O sono curiosi, generosi, ma caparbi, e gli AB sono artistici ma misteriosi e imprevedibili. Tutto ciò che può sembrare un oroscopo, ma il pubblico non sembra curarsene. Anche per il primo ministro Taro Aso sembra che il gruppo sanguigno sia importante e infatti lo ha pubblicato sul web. Egli è un A. Il suo rivale, il leader Ichirō Ozawa, è un B. Sul gruppo sanguigno c’è un gioco Nintendo DS e, a Tokyo, nei grandi magazzini Printemps, vendono accessori per le donne su misura in base al tipo di sangue. Una rete televisiva giapponese trasmette una commedia in cui le donne cercano mariti in base al tipo di sangue. E non solo.. Le agenzie Matchmaking fanno test di compatibilità dei gruppi sanguigni, e alcune società prendono le decisioni circa le assegnazioni dei posti lavoro sulla base dei tipi di sangue. I bambini in alcuni asili sono divisi in gruppi in base ai loro gruppi sanguigni, e le ragazze che formano la squadra di softball femminile che ha vinto l'oro alle

Olimpiadi di Pechino sono state allenate tenendo conto della teoria del gruppo sanguigno. Non tutti vedono questa mania come innocuo divertimento, e i giapponesi hanno coniato un termine, "bora-hara," che significa “molestie in base al gruppo sanguigno”. Junichi Wadayama, un funzionario del Ministero del lavoro, la Salute e il Welfare, ha detto che, nonostante i ripetuti avvertimenti, molti datori di lavoro continuano a chiedere, nelle interviste di lavoro, il gruppo sanguigno. "Questa consuetudine è talmente diffusa che la maggior parte delle persone,e anche di funzionari delle società, non sono consapevoli del fatto che ciò potrebbe portare ad una discriminazione", ha detto Wadayama. “I gruppi sanguigni, determinati dalle proteine nel sangue, non hanno nulla a che fare con la personalità”, ha detto Satoru Kikuchi, professore associato di psicologia presso l'Università Shinshu. "E'semplicemente una scienza finta", ha detto. "L'idea incoraggia la gente a giudicare gli altri in base ai gruppi sanguigni, senza cercare di capirli come esseri umani. Questo è come il razzismo".

Questo tipo di tipizzazione dei gruppi sanguigni ha in realtà radici piuttosto sgradevoli.

La teoria fu importata, infatti, da ideologie naziste e adottata dal governo militarista del Giappone nel 1930 per formare una migliore razza di soldati. L'idea fu però, negli anni successivi, abbandonata. E’ riapparsa però nel 1970,quando Masahiko Nomi, un avvocato, riprese questa teoria. Suo figlio, Toshitaka, ora la promuove attraverso un gruppo privato, il “Centro della scienza umana ABO”, e dice che la teoria dei gruppi sanguigni non vuole giudicare le persone, ma è un aiuto per regolare i rapporti tra le persone e per contribuire a sviluppare i loro talenti. Gli autori dei libri su questo argomento non si fermano sul determinismo del gruppo sanguigno, ma piuttosto suggeriscono che il fatto che gruppo sanguigno crea ‘tendenze della personalità’ , è ormai certo. "Allora, come ti senti in merito ai risultati?" chiede un manuale di test sul Gruppo Sanguigno nella sua pagina di chiusura. "Il tuo tipo, dopo tutto, è ciò che tu decidi di essere".

I Gruppi Sanguigni e la Storia dei Popoli estratto da: ' Complete Blood Type Encyclopedia ' - Peter D'Adamo, 2002

'Vi è un ampio arco dell'esistenza umana di cui si sa poco.' Resti archeologici delle origini della civiltà sono stati rinvenuti, e ci sono stati ritrovamenti occasionali di natura più preistorica, ma non molto altro. L'impermanenza della nostra esistenza fisica è responsabile di questo vuoto, la nostra carne e i liquidi organici si decompongono rapidamente dopo la morte. A meno che non preservati con mezzi straordinari, anche i resti scheletrici alla fine crollano e spariscono. I popoli primitivi non praticavano le sepoltura cerimoniale. I corpi ben presto erano completamente decomposti: "Polvere alla polvere" non è una semplice metafora poetica. E ' la registrata osservazione della nostra natura transitoria. Solo nel secolo scorso gli scienziati e gli antropologi hanno cominciato ad utilizzare marker biologici, come i gruppi sanguigni, alla ricerca delle umane impronte del nostro lontano passato. Questi studi hanno permesso una maggiore comprensione dei movimenti dei gruppi dei primi popoli, di come essi si sono adattati alle mutate condizioni climatiche, ai mutamenti dei germi, e alle incerte forniture alimentari. Recenti analisi, utilizzando sofisticate misure di genetica, hanno prodotto una immagine più accurata dei data evolutivi. Le variazioni, i punti di forza e di debolezza di ciascun gruppo sanguigno possono essere visti come parte del processo continuo di acclimatamento alle diverse sfide ambientali. La maggior parte di queste sfide hanno coinvolto il sistema digestivo e immunitario. Non è una sorpresa, quindi, che gran parte delle distinzioni tra i gruppi sanguigni coinvolgano le funzioni digestive e immunitarie di base del nostro organismo. L’evoluzione è di solito considerata nel contesto di milioni di anni, che è il lasso di tempo necessario per spiegare le numerose differenze tra gli animali o tra le altre specie. Eppure la stessa durata della vita dà tempo sufficiente per i numerosi “giorno per giorno” piccoli affinamenti, che rappresentano la lotta continua tra i tratti ereditari e le sfide ambientali, per ognuno di noi. E’ evidente il fatto che le mutazioni genetiche individuali che hanno prodotto i geni ABO siano molto antiche, ma questo è di banale importanza per ciò che riguarda la demografia effettiva dei singoli gruppi sanguigni ABO nelle

popolazioni antiche. In genetica non è l'età effettiva del gene che conta, è la sua frequenza e il suo cammino. Questo è stato calcolato da genetisti utilizzando una formula chiamata “equazione di Hardy-Weinberg”. Questa equazione presuppone che, se l'unica forza evolutiva che agisce sulla popolazione è quella dell’accoppiamento casuale, le frequenze geniche rimangono invariate in maniera costante. In sostanza, se tu parti con un piccolo numero di un particolare gene in un pool genico più grande (ad esempio come il gene per il gruppo sanguigno B nel pool genico sanguigno ABO), e niente altro che gli accoppiamenti casuali che si sono verificati, al termine di un periodo di tempo, ci sarà ancora un piccolo numero di quel particolare gene nel pool genetico più grande (ad esempio B nel pool genetico ABO). Quindi, qualcosa di diverso dal solo accoppiamento casuale è responsabile per le differenze nella frequenza tra i gruppi sanguigni ABO che troviamo oggi: perché, ad esempio, ci sono più ampie popolazioni di sangue di gruppo O (4045%) e A (35-40%) rispetto ai minori tassi di gruppi B (4-11%) e AB (0-2%)? In primo luogo, si può dire che forse la mutazione che ha prodotto il gene B non è stata un così comune evento come la mutazione che ha prodotto il gene A. Eppure, se esse si sono verificate nello stesso tempo, perché è così ? Inoltre, se le mutazioni sono di tale importanza, perché la distribuzione del gene B è in modo geograficamente limitato ad una zona di alta concentrazione che si estende come una fascia di territorio dall'Himalaya agli Urali? E non in altre zone? La risposta non sta nella natura antica delle mutazioni che hanno prodotto i geni A e B, ma piuttosto nelle interazioni discrete che si sono verificate tra l'uomo primitivo e il suo ambiente e che erano sotto l'influenza del suo gruppo sanguigno ABO. Fra queste figurano le aree e i climi scelti per abitare, ognuno con le sue uniche e caratteristiche popolazioni di microbi e alimenti da scegliere per la cattura e la coltivazione.

Gli esseri umani che migravano erano costretti ad adeguare la loro alimentazione alle condizioni locali, e le diete nuove provocarono un cambiamento nel loro apparato digerente e nel sistema immunitario, necessario prima per poter sopravvivere e poi per prosperare nei loro nuovi habitat. I diversi cibi metabolizzati in maniera unica e diversa da ciascun gruppo sanguigno ABO probabilmente hanno portato quel determinato gruppo sanguigno al raggiungimento di un certo livello di suscettibilità (buona o cattiva) per i batteri endemici, virus e parassiti della zona. Questo

probabilmente più di ogni altro fattore è stato quello che ha influenzato la moderna distribuzione del nostro gruppo sanguigno. E' affascinante notare che quasi tutte le principali malattie infettive che correvano in modo dilagante in tutta la nostra storia pre-antibiotica hanno ABO preferenze. Ciò è dovuto al fatto che molti microbi posseggono gruppi sanguigni ABO anche loro. Questo è utile per capire che gli antigeni dei gruppi sanguigni ABO non sono di pertinenza solo dell'uomo, anche se gli esseri umani sono l'unica specie con tutte e quattro le varianti. Gli antigeni dei gruppi sanguigni sono zuccheri relativamente semplici, abbondantemente presenti in natura. Così un batterio che, per esempio, aveva un antigene sulla sua superficie che imitava l’antigene del gruppo sanguigno A avrebbe avuto molta più facilità di infettare una persona che era del gruppo A, dal momento che il batterio sarebbe stato considerato “self" dal sistema immunitario della persona A. Inoltre i microbi possono aderire ai tessuti di un gruppo ABO piuttosto che a quelli di un altro, grazie a molecole di adesione in possesso di specializzazione per quel particolare gruppo sanguigno. Gli orrori della peste nera, che correva incontrollata in tutta Europa nei secoli XIII e XIV, è un esempio perfetto. La peste è una malattia causata da un'infezione batterica ed era quasi certamente fatale per coloro che la contraevano nei primi anni della sua diffusione iniziale. Nel XV secolo, però, gli incidenti mortali erano rari, anche se molte persone continuavano a contrarre l'infezione. In appena due generazioni, nei sopravvissuti si erano quindi sviluppati tratti che li proteggevano dalle infezioni fatali. Dal momento che questi tratti furono necessari per la sopravvivenza, vennero poi trasferiti e conservati come una forma di genetica memoria. La peste nera è particolarmente interessante dal punto di vista dei gruppi sanguigni ABO, dal momento che il batterio Yersinia mostra una preferenza per alcuni individui dei gruppi sanguigni ABO, in questo caso, per il gruppo O. Gli effetti del gruppo sanguigno ABO sulla sopravvivenza contro la maggior parte delle forme di malattia epidemica è così distinta che la mappa moderna della distribuzione dei gruppi sanguigni ABO in Europa va parallela con quella delle maggiori epidemie. In particolare, si vede che una maggiore densità di gruppo sanguigno A e le frequenze più basse del gruppo sanguigno O sono presenti in aree storicamente note per avere avuto una lunga storia di ripetute pandemie. In verità, nei giorni della pre-urbanizzazione, il vantaggio di sopravvivenza sarebbe dovuto essere per i Tipi O dato che essi sono noti per essere più

resistenti ai vermi che abitualmente parassitavano questi primi esseri umani, probabilmente perché il gruppo sanguigno O è il solo con anticorpi nei confronti dei due altri antigeni, A e B.

Questi fattori si riflettono nel successo o nel fallimento locale di ciascuno dei gruppi sanguigni, che sembrano avere avuto ognuno un momento di preminenza in un momento specifico della nostra storia. L'ascesa degli esseri umani al vertice della catena alimentare (vantaggio iniziale del gruppo sanguigno O), il passaggio dalla “caccia e raccolta” ad una forte concentrazione dell’ambiente urbano e alla dieta basata sull’agricoltura (ascesa del gruppo A sangue), la commistione e la migrazione delle razze dalla patria Africa verso Europa e Asia ( possibilità per i gruppi B e AB).

Fondazioni Ancestrali Da un punto di vista puramente scientifico, l'analisi chimica dell’ antigene O rivela che dal punto di vista strutturale è il gruppo sanguigno più semplice e serve come spina dorsale per la sintesi dei sempre più complessi A, B e AB. Questi gruppi sanguigni si sono evoluti più tardi con l'aggiunta di altri zuccheri sulla base dello zucchero O, il fucosio. Come una città moderna che viene costruita sulle fondamenta di una antica. Pertanto, se le mutazioni che hanno prodotto l’antigene A e B sono antichissime, il gene per il gruppo sanguigno O è infinitamente più vecchio. Un altro aspetto che testimonia la grande antichità del gruppo O viene dalla scienza dell'antropologia fisica e suggerisce che la più grande parte dell’esistenza umana è stata vissuta esclusivamente come gruppo O. Nuovi studi sul DNA mitocondriale (mtDNA) sostengono la teoria che l'Homo sapiens è emerso in Africa e solo più tardi si è infiltrato in altre regioni. A differenza del DNA nucleare, che viene ereditato da entrambi i genitori e che si modifica minutamente con ogni generazione, il mtDNA viene passato direttamente da madre a figli. Esso è contenuta nelle uova, ma non nello sperma. Poiché solo le mutazioni casuali possono modificare la sua sequenza, si tratta di una misura più precisa della traiettoria dell'evoluzione umana. Ampi studi sul mtDNA dimostrano che gli esseri umani si sono evoluti da un antenato comune. Questi studi confermano la teoria che i gruppi sanguigni si sono evoluti come mutazioni. La percentuale straordinariamente elevata di gruppo sanguigno O nelle "antiche" o comunque “isolate” odierne popolazioni testimonia anch’essa la sua vecchia età.

Anche se le prime migrazioni dispersero il gene per il gruppo sanguigno O in tutto il mondo, ci sono alcuni straordinari esempi di "vecchie" popolazioni esistenti ancora oggi nel nostro mondo. A causa della loro collocazione geografica, queste società sono rimaste isolate dalle interazioni con altre popolazioni. Se A, B e O si fossero sviluppati contemporaneamente, le popolazioni isolate avrebbero avuto tutti e tre gli antigeni. Ma queste "società vecchie" sono gruppo O perché i geni per i gruppi sanguigni più tardivi non hanno mai avuto l'opportunità di entrare nelle loro popolazioni. I Baschi sono un popolo antico le cui origini sono ancora un mistero. La lingua basca, l'unica lingua dell'Europa occidentale non collegata alle radici indoeuropee, sembra essere correlata a diversi dialetti che si trovano in piccole popolazioni isolate nelle valli delle montagne del Caucaso. Anche se sembrano molto simili ai loro vicini francesi e spagnoli, i Baschi posseggono la frequenza più bassa di sangue del gruppo B (originariamente erano del tutto privi del gruppo B) e la più alta frequenza del gruppo sanguigno O in Europa. I bovini, abbondanti nelle pianure europee, e i pesci d'acqua dolce sembrano essere stati i punti fondamentali della loro prima esistenza, come dimostra la straordinaria testimonianza dei dipinti di una famosa grotta trovata in un Paese Basco. Più del 50% della popolazione basca è Rh negativo, in contrapposizione al 16% del resto d'Europa. Come per il gene O, il meccanismo genetico per il tipo di sangue Rh negativo è più semplice, quindi senza dubbio più vecchio che il gene per Rh positivo. I nativi americani sono un altro esempio di "popoli vecchi" esistenti nel nostro mondo di oggi. È stato spesso affermato che tutti i purosangue indiani d'America sono gruppo O, e recenti studi su popolazioni amerindiane, in gran parte mescolati, mostrano una molto alta (dal 77 all’80% per cento) predominanza di O, indicando che la loro migrazione dall'Asia verso l'Alaska avvenne probabilmente molto prima di quanto si pensasse.

Il loro alto tasso di sangue di gruppo O suggerisce che gli amerindi e gli eschimesi sono direttamente discendenti dagli antenati Cro-Magnon, probabilmente mongoli, che migrarono circa 15.000 ac nelle Americhe. In contrasto con i baschi, però, gli amerindi asiatici devono essersi mescolati ampiamente con altre popolazioni asiatiche, raccogliendo lungo la strada il gene per il sangue Rh positivo. Come per i baschi, i nativi americani hanno pochi gruppi B, quindi devono essere migrati verso le Americhe abbastanza tardi per prendere il gene Rh positivo, ma troppo presto per prendere il gene per B. Tale migrazione, probabilmente ha avuto luogo in tutta il ponte di terra che un tempo collegava

la Siberia all’ Alaska. Come l'ultima era glaciale ebbe scaldato le terre e ghiacciai si allontanarono, il crescente livello dell'acqua eliminò il ponte di terra tra l'Asia e l’America, fino all'imbottigliamento dei nativi americani col loro alto enclave O e l’attesa di altri 10mila anni per l’inizio delle comunicazioni tra i continenti. Gli studi sostengono questa teoria: in Cile, nessun B o AB è stato trovato nelle mummie dell’ epoca pre-colombiana o coloniale. Un'altra teoria per l'incidenza estremamente alta di gruppo O nei Nativi Americani è che gli individui O sembrano relativamente resistenti alla sifilide e al vaiolo (principali cause di morte nei nativi americani), introdotti nel Vecchio Mondo da Colombo. I progressi agricoli nelle Americhe sono giunti in ritardo, perché la nuova patria americana era abbondantemente popolata di selvaggina e pesce, che scoraggiava l'agricoltura. Anche il mais che era il principale cereale, non sembra essere stato addomesticato fino al 4500 ac, e i fagioli comuni sembrano essere una introduzione ancora più recente, essendo stati coltivati dal 2200 ac circa. Così, come per i baschi, le carni e i cereali non sono stati i cibi primari della dieta dei nativi americani. In Inghilterra, Galles e Scozia vi è una forte associazione tra gruppi sanguigni ABO e le differenze geografiche. Studi di distribuzione del gruppo sanguigno nelle isole britanniche mostrano un generale aumento della frequenza di gruppo O da un numero relativamente basso nel sud dell'Inghilterra a quelli sempre più alti nel nord Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda. Ciò suggerisce che gli anglosassoni avevano relativamente elevati livelli di A, e che O aumentava in proporzione a quanto aumentavano gli antenati celtici, anche se l'origine della elevata incidenza di gruppo O in Irlanda potrebbe rappresentare i resti di popoli Mesolitico. Questo è anche il caso dell'Europa continentale, dove la percentuale di gruppo O aumenta in Germania settentrionale e nei danesi. E 'altresì noto che gli islandesi avevano alte frequenze di O, vicine a quelle frequenze trovate nelle popolazioni della Scozia e dell'Irlanda. Tra i nomadi della penisola arabica, ed i berberi delle montagne , due popolazioni antiche, la frequenza del gene del gruppo sanguigno O è alta. Gli Africani, in media, hanno più geni e O e meno geni A rispetto agli Europei . Il gene portato dalle persone O è quindi antico per gli standard evolutivi.

Cacciatori-Raccoglitori I nostri primi antenati probabilmente emersero nel sub - Sahara Africano tra 170.000 e 50.000 anni fa. Questi antenati probabilmente avevano una piuttosto grezza dieta onnivora di piante, larve, e di avanzi lasciati dagli animali predatori più di successo. Poiché gli esseri umani non hanno né i denti appuntiti né gli artigli di un predatore vero, si potrebbe ipotizzare che queste persone erano forse sia prede che predatori. Ma all'interno di questi primi

uomini risiedeva già lo strumento più grande del predatore: il cervello umano. In uno studio riportato sulla rivista Science, gli antropologi hanno dichiarato che i loro test del contenuto di carbonio nei denti di Australopitecus africanus indicano che questi individui mangiavano grandi quantità di alimenti ricchi di carbonio 13 come le graminacee o che gli animali che essi mangiavano si nutrivano con queste piante, o entrambe le possibilità.. La ricerca ha indicato che gli australopitechi, che camminavano in posizione verticale e anche si arrampicavano sugli alberi, si avventuravano già fuori del loro habitat forestale per la ricerca del foraggio nelle praterie aperte. Ha anche suggerito che gli ominidi erano soliti consumare alimenti di origine animale ad alto contenuto proteico già prima dello sviluppo degli strumenti di pietra per la macellazione. Se questi primitivi mangiavano carne, questa probabilmente proveniva da piccoli animali che potevano essere catturati senza attrezzi oppure si nutrivano dei resti di pasti lasciati dai predatori di grandi dimensioni. Molte teorie sulle origini dell'uomo invocano un passaggio a una dieta ricca di carne per spiegare l'improvvisa espansione delle dimensioni del cervello con la prima specie di Homo. Il paradosso è evidente: la dieta a base di carne è stato il fattore trainante della straordinaria crescita del cervello umano, ma oggi molti nutrizionisti consigliano una dieta vegetariana per tutti. La 'grande caccia' da parte dell’uomo iniziò in Africa circa mezzo milione di anni fa, anche se la forza delle bande armate umane non può essere comparsa molto prima di 100.000 ac. I primi rapporti dell'uomo con l'ambiente cambiarono radicalmente con il nostro primo antenato diretto, il Cro-Magnon, circa 40.000 ac. Egli prende il nome da un sito in Francia, dove i suoi resti sono stati individuati e studiati. I Cro-Magnon svilupparono la comunicazione e gli strumenti di lavoro, ed essi furono anche superbi cacciatori . Usando segnali e gesti semplici, essi cominciarono a cacciare in gruppi organizzati, brandendo armi d’osso o di pietra semplice. Questo importante vantaggio catapultò, quello che era stato uno dei primati con meno successo, fino alla cima della catena alimentare. Come abile e formidabile cacciatore, il Cro-Magnon aveva poco da temere da qualsiasi altro animale rivale. Il Cro-Magnon possedeva le caratteristiche corporee umane moderne: una più alta fronte verticale, ridotte sopracciglia, un viso, denti e mento piccoli. I loro scheletri indicano muscolosità grande, il che suggerisce, che essi erano impiegati in attività molto più intense di quelle delle popolazioni più moderne. Al tempo dell’uomo Cro-Magnon, la caccia e il consumo di una dieta prevalentemente carnivora erano diventati un modo di vivere. E 'stato in mezzo a questa frenesia carnivora che le caratteristiche digestive del sangue di gruppo O raggiunsero la loro piena espressione, con acido cloridrico

altamente efficiente e alta produzione di pepsina gastrica per la digestione della carne. In assenza di predatori naturali (tranne se stessi), e di forniture garantite, la popolazione di questi furbi e fisicamente agili cacciatori CroMagnon fioriva. Una volta, però, stabilizzato il loro predominio, il tempo per ridurre il numero degli animali principali da caccia fu sorprendentemente breve. Da 50.000 ac, grandi mandrie di ruminanti erano già estinti in Africa. La scarsità di una fonte primaria di cibo portò alla migrazione diffusa in cerca di nuovi territori di caccia. La festa era giunta al termine. Era stato un compito di routine facile fare un piccolo gruppo di caccia per uccidere un unico enorme animale che sarebbe bastato per una settimana o più. Ora, cacciare e uccidere un numero sufficiente di animali di piccola selvaggina, molti dei quali erano molto veloci e sfuggenti, era molto più difficile. La fame cominciò a prendere piede nelle tribù dei precedenti cacciatori di successo. Il giovane, il vecchio, il debole si perdevano per strada, cedendo alle malattie e alla fame. Le bande di cacciatori cominciarono la guerra tra loro per l'approvvigionamento di cibo . Questo esaurimento della grande caccia in Africa, insieme con i cambiamenti climatici e, forse, la pressione demografica incoraggiò i primi uomini a muoversi fuori dell'Africa. Le zone più aride del nord, precedentemente ricoperte di ghiaccio, avevano cominciato a scaldarsi, mentre il cambiamento degli alisei cominciava a inaridire e essiccare quella che era stata la terra fertile nel Sahara africano. Tutti questi fattori uniti determinarono quello che forse è stata la più grande serie di migrazioni nella storia dell'umanità. Le migrazioni seminarono il pianeta con una popolazione base di gruppo sanguigno O, contribuendo a rendere questo gruppo sanguigno capillare e onnipresente ancora oggi.

Vagabondaggi Dal 30.000 ac, bande di Cro-Magnon migravano verso est e verso nord in cerca di nuove terre da caccia. Dal 20.000 ac, l'immigrazione in Europa e in Asia era talmente elevata che gli allevamenti di selvaggina grossa iniziarono a scomparire anche da quelle zone. Altre fonti di cibo dovevano essere scoperte, e la ricerca era disperata. Sotto queste pressioni, i nostri antenati avevano dovuto essere di nuovo onnivori, nutrendosi di un menu più ampio con nuove specie vegetali o animali. In particolare, per la prima volta, si ricorse alle risorse alimentari della spiaggia e del mare.

I Cro-Magnon erano sempre più intelligenti e creativi, gli alloggi e l’abbigliamento più sofisticati. Questi fattori permisero a gruppi di cacciatori di andare alla ricerca di nuovi ruminanti nelle praterie del nord e nelle foreste. Dal 10.000 ac, gruppi di cacciatori umani occuparono tutte le masse terrestri principali della terra, fatta eccezione per l'Antartide. Bande di caccia trovarono la loro strada verso l'Australia tra 40.000 e 30.000 anni fa. Circa 5.000 a 15.000 anni più tardi, altre bande riuscirono ad attraversare lo stretto di Bering dall'Asia ed entrare nelle Americhe. In queste terre, le nuove più sofisticate società di caccia operarono lo sterminio di selvaggina grossa in maniera accelerata. I metodi di caccia dei Cro-Magnon stavano diventando sempre più efficienti, come dimostra il gran numero di ossa di animali ammucchiati in alcuni dei siti archeologici recentemente rinvenuti. A Solutré, in Francia, sono stati trovati i resti di più di 10.000 cavalli. A Dolni Vestonice in Repubblica Ceca, c’è un sito con un grande numero di ossa di mammut estinti. Alcuni archeologi stimano che la migrazione verso le Americhe iniziò circa 15.000 anni fa, e bastarono meno di mille anni per sterminare la maggior parte degli animali di grandi dimensioni sia nel Nord che nel Sud America. La ragione per cui la civiltà azteca fu così facilmente rovesciata dai conquistatori spagnoli è stato il puro terrore che il cavallo montato da guerrieri suscitava nei soldati aztechi appiedati. I cavalli non erano noti agli Aztechi --- in precedenti migrazioni da nord al centro America, i loro antenati avevano sterminato i cavalli selvaggi delle pianure americane, per utilizzarli come cibo. Non avevano idea che i cavalli potevano essere utilizzati per scopi diversi oltre che come fonte di cibo. L'espansione dei Cro-Magnon cacciatori su tutta la terra è stata definita "un periodo di successo per l'umanità". L'effetto di una dieta carnivora sulla crescita umana era profonda. Il movimento dei primi esseri umani verso climi più temperati stimolò risposte genetiche. Si svilupparono pelli più sottili, strutture ossee meno massicce, e capelli dritti. Lo scheletro, soprattutto nei caucasici, maturava più lentamente, e la loro pelle più chiara era meglio tutelata contro il congelamento rispetto alla pelle più scura. La pelle più chiara è in grado di metabolizzare meglio la vitamina D, essenziale per la sopravvivenza in una terra dove il giorno è più corto della notte . Il dominio dei Cro-Magnon fu anche la causa della loro rovina. Essi soffrirono molto del loro stesso successo. La sovrappopolazione presto portò all'esaurimento delle riserve di caccia a disposizione. In breve tempo, la maggior parte degli allevamenti di selvaggina grossa nelle regioni abitate furono distrutte dalla caccia eccessiva. Ciò portò ad una maggiore concorrenza per l’approvvigionamento di cibo. La concorrenza portò alla guerra, e la guerra ad altre migrazioni.

Arriva l’Agricoltura Il periodo neolitico, o "nuova età della pietra" seguìto alla “vecchia età della pietra” o periodo Paleolitico dei cacciatori Cro-Magnon, iniziò a partire circa dal 30.000 ac. L'agricoltura e l’addomesticamento degli animali sono generalmente riconosciuti come i tratti distintivi della sua cultura. La possibilità di coltivare cereali e allevare il bestiame permise a queste persone di rinunciare presto all'esistenza “mano-bocca” dei loro antenati nomadi, e a stabilirsi in città, concentrando così le popolazioni stanziali. Il preistorico inglese V. Gordon Childe ha coniato il termine "rivoluzione neolitica" per descrivere il passaggio da una società di caccia e raccolta ad una basata sulla produzione alimentare, cosa questa ritenuta come il più grande progresso nella storia umana dopo l’invenzione del fuoco. Il Neolitico è stato anche uno spartiacque importante nella distribuzione dei gruppi sanguigni ABO. Questo nuovo e relativamente sedentario stile di vita agrario e il grande cambiamento nella dieta comportarono una nuova mutazione nel tratto digerente e nel sistema immunitario di queste prime persone. Molti di loro diventarono portatori del gruppo A . La variante gruppo sanguigno A permise all'uomo di tollerare e meglio assimilare cereali e altri prodotti agricoli. Il sangue di gruppo A inizialmente apparve in modo massiccio nei primi popoli del Caucaso, tra 25.000 e 15.000 ac, da qualche parte in Asia occidentale o del Medio Oriente. Il gene per il gruppo A fu portato in Europa occidentale e in Asia durante il movimento di queste società neolitiche, in particolare dal ramo chiamato indoeuropei, e penetrò ampiamente nelle popolazioni di tipo O preneolitiche. Gli indoeuropei apparvero originariamente nella Russia Sud Centrale e, tra il 3500 e il 2000 ac, si diffusero verso sud sud-ovest in Asia, soprattutto in Iran e in Afghanistan. Ad un certo punto, dopo questo, cominciarono a diffondersi nuovamente, questa volta ulteriormente verso ovest, verso l'Europa. Non solo la loro migrazione servì a trasportare il gene per il gruppo A presso i preneolitici cacciatori-raccoglitori, ma fu anche un importante catalizzatore per stimolare l'adozione dei progressi del Neolitico, come l'agricoltura. Quasi tutti i moderni europei hanno una comune origine con i popoli indoeuropei. L’invasione degli Indo-Europei Neolitici era a folate e incompleta. In alcune zone, le società pre-neolitiche furono cancellate attraverso la guerra e la mescolanza, lasciando altre, come i baschi di Spagna, relativamente soli e intatti. La rivoluzione neolitica fu l'originale "rivoluzione della dieta", che introdusse nuovi alimenti e abitudini di vita nei più semplici sistemi immunitario e

digerente dei primi cacciatori-raccoglitori, e produsse, a causa degli stress ambientali necessari per lo sviluppo, la scintilla di una nuova variazione del gruppo sanguigno, l’A. Il tubo digerente di questo gruppo di sangue nuovo perse gradualmente la sua capacità di digerire la dieta prettamente carnivora dei cacciatori-raccoglitori, e così questa più semplice dieta pre-agricola dipendente in gran parte sulla caccia e dalla raccolta scomparve.

La Collettività L’insediamento in comunità permanenti comportò nuove sfide di sviluppo; le tendenze individualistiche dei cacciatori-raccoglitori furono sostituite ora da una società più strutturata. Le specializzazioni di abilità adesso possono evolvere come parte di un tutto più grande; il cestaio dipende dall'agricoltore, l'agricoltore dall’attrezzista. Il pensiero del cibo non arriva solo quando si ha fame, i campi devono essere seminati e coltivati in previsione di futuri raccolti. La coltivazione di frumento e orzo, accoppiata con l'addomesticamento degli animali alimentari, come pecore, capre, maiali, polli, e più tardi bovini, in primo luogo si verificò tra 9000 e 5000 ac in Asia sud-occidentale, un terreno fertile nel quale tutte e tre le principali razze si mischiarono. La nuova agricoltura si sviluppò lentamente dal sud-est Europa, a nord e a ovest. Gli insediamenti permanenti sviluppati a seguito della nuova società agraria diedero origine alle prime città. I siti Neolitici del sud-est Europa sono datati dal 6000 ac, e sono situati in aree con terreni più funzionali e clima temperato. Bovini, ovini, suini oltre a frumento, orzo, piselli, fagioli, e lino, aumentarono. Dal 4000 ac, una serie di insediamenti erano presenti in riva al lago della Svizzera, e l'agricoltura fu adattata all'ambiente alpino, con particolare enfasi per i bovini, legumi e frutta, oltre al frumento. Le colture di cereali e bestiame furono introdotte in Francia occidentale dal 4000 ac, ed entrarono in uso nel sud della Scandinavia, le Isole Britanniche, e nelle pianure del nord Europa da circa il 3500 ac, spingendo le rimanenti popolazioni dei cacciatori-raccoglitori ancora più a nord nel deserto, o influenzandoli ad adottare un nuovo stabile modo di vita. Il 4.000 ac segnò l'inizio del periodo neolitico in Gran Bretagna e Irlanda, ed fu contrassegnato da un ampio disboscamento delle foreste a favore dell'agricoltura, dai rituali di sepoltura, e dalla costruzione di "megalitiche" strutture, come ad esempio Stonehenge in Inghilterra. Vi è buona evidenza che sostiene il legame tra l'ascesa del gruppo sanguigno A e lo sviluppo della società urbana. Come già discusso, molte aree del mondo che ebbero una lunga storia di urbanizzazione e frequenti casi di peste, colera e vaiolo mostrarono una

predominanza di gruppo A sul gruppo O. Questa statistica chiaramente dimostra che il gruppo A era più resistente e in grado di sopravvivere alla infezioni comuni nelle aree densamente popolate. Ci si può chiedere a questo punto come il sangue di gruppo O sia potuto comunque sopravvivere a tutto questo e rimanere fino ad oggi il gruppo sanguigno più diffuso sul pianeta. Uno dei motivi potrebbe essere la grande quantità di gruppo O nel pool genetico; esso è recessivo in A e B, e resta quindi auto-replicante. Il gruppo sanguigno A si trova in concentrazioni più elevate tra gli europei occidentali. A differenza dei gruppi B e O, ci sono molte varietà di gruppo A. Il gruppo principale, A1, rappresenta circa il 95% di tutti i Tipi A. Il più grande sottogruppo, l’A2, si trova principalmente nella popolazione caucasica del Nord. A2 si trova in alta concentrazione in Islanda e in Scandinavia, in particolare tra i Lapponi, gli antichi coloni della zona. Essi sono quasi unici nella loro alta frequenza di A, e hanno la più alta frequenza di A2, circa il 42%. Il gene A2 è quasi interamente confinato alle popolazioni caucasiche. La frequenza di A diminuisce andando verso l’est europeo. In gran parte dell'Europa la frequenza del gene A è superiore al 25%. Si trova anche in numero considerevole in tutto il tutto il Mar Mediterraneo, in particolare in Corsica, Sardegna, Spagna, Turchia e Balcani. E 'chiaro che il genere umano il più delle volte crea insediamenti permanenti in quelle zone dove le condizioni di sopravvivenza offerte loro sono le migliori possibili.

La Mutazione Nomade Il gene per il gruppo sanguigno B comparve per la prima volta in un numero significativo in qualche luogo intorno al 10.000, 15.000 ac, la coda del periodo neolitico, nella zona degli altipiani himalayani oggi parte del Pakistan e del'India. Così come le condizioni ambientali avevano generato l'avvento del gruppo A, anche lo sviluppo del gruppo B fu in gran parte una risposta ai cambiamenti nell'ambiente. Ma a differenza di A, che iniziò a soppiantare il gruppo O, come risposta ai nuovi tipi di infezioni, e che poi prosperò a seguito delle nuove modifiche dietetiche, il gruppo B sembra essere stato più una risposta ai cambiamenti climatici, seguita da un diverso insieme di adattamenti alimentari. La vita nella savana tropicale dell'Africa orientale cedette il passo ad una vita più dura, quando i cacciatori Cro-Magnon migrarono verso le più fredde, secche zone di montagna del subcontinente e verso le pianure aride e infinite delle steppe dell'Asia centrale. E 'possibile che il B possa essere stato l'unico gruppo sanguigno con la capacità di sopravvivere in un ambiente difficile. Vi è una certa scienza che sta dietro questa teoria: per esempio, la variabilità nei livelli degli ormoni testosterone, estradiolo, e somatotropo negli alpinisti del Pamir e del Kirghizes

è stata esaminata in relazione al loro luogo di residenza, in termini di altezza sul livello del mare. Alle alte altitudini il gruppo sanguigno O ha le più basse concentrazioni di estradiolo e testosterone, il sangue di gruppo B il più alto. Nei tempi di carestia, due funzioni biologiche diminuiscono: in primo luogo è la capacità di difendersi dalle infezioni. E il secondo è la capacità di riprodursi. In sostanza gli onnivori del gruppo B potrebbe essere stati gli unici il cui sistema immunitario sia stato in grado di funzionare con una dieta che fu descritta da uno storico romano come a base di "latte inacidito e sangue di giumenta". Oltre ad avere la capacità di sopravvivere alle pestilenze, le donne del gruppo sanguigno B potevano essere state più fertili delle donne dei gruppi A e O e cominciare ad avere le mestruazioni prima. Le concentrazioni più elevate del gene del gruppo B sono in rapporto diretto con i dati demografici del vecchio sistema delle caste. Poiché il sistema delle caste è stato il diretto risultato delle successioni della conquista straniera, sembra che il gene B possa essere stato introdotto nel subcontinente indiano attraverso la conquista. In uno studio su quattordici gruppi di caste indù, all’interno delle popolazioni cristiane e musulmane del Distretto West Godavari , Andhra Pradesh, in India, tutte le caste indù, tranne il Brahmin, il Kshatriya e Reddy hanno mostrato di avere una frequenza relativamente più elevata di gruppo B rispetto al gruppo A. In uno studio sulla distribuzione di ABO nelle zone che si trovano lungo la Via della Seta della Cina nordoccidentale, è stato visto un netto aumento del gruppo B, soprattutto quando quei soggetti di estrazione mongola sono stati confrontati con i caucasici. Una cintura quasi continua di terreno montuoso si estende dagli Urali in Russia, al Caucaso in Asia, e poi verso i Pirenei della Francia meridionale. Questa barriera divide le migrazioni dei gruppi sanguigni in due percorsi di base; quello del nord e quello del sud. Gli invasori che avevano adottando l'approccio del sud divennero gli antenati dei popoli mediterranei ed europei occidentali, e portarono con loro il gene per il sangue del gruppo A. I monti Urali impedirono una grande migrazione verso ovest dall’ Asia, anche se un piccolo numero di Caucasici entrati nell'Europa orientale, portarono con loro il gene per il gruppo sanguigno B che essi avevano raccolto dalla mescolanza con i mongoli asiatici. Questa barriera è servita ai gruppi sanguigni per dividersi in un gruppo occidentale A, e un gruppo orientale B. I mongoli di gruppo B continuarono a viaggiare verso nord, verso l’attuale Siberia. Essi svilupparono una cultura diversa, dipendente dalla pastorizia, e l'uso di prodotti lattiero-caseari in coltura. Queste persone erano cavalieri nomadi molto esperti, e vagavano ampiamente sulle terre piatte della Siberia, la grande steppa. Questi nomadi dovevano essere stati compatti, molto intrecciati, e geneticamente omogenei. Un recente studio, utilizzando

sofisticati tecnologie di reazioni a catena della polimerasi (PCR), ha definito i raggruppamenti di ABO sui resti di nove mummie umane che erano state scoperte nel deserto Taklimakan nel 1912. Dei nove, otto erano di gruppo B. In tempi diversi i Nomadi penetrarono nelle vaste aree dell'Europa orientale, fino a raggiungere le porte dell’attuale Vienna, Austria. I mongoli sono stati certamente responsabili dell’introduzione del gene B nelle popolazioni dell'Europa orientale. Due modelli di base del gruppo sanguigno B emersero dalla rivoluzione neolitica in Asia: uno agrario, nelle popolazione relativamente sedentarie situate nel sud e nell’est, e le società vaganti nomadi del nord e dell’ ovest. Questo scisma rappresenta un residuo culturale importante nell'Asia meridionale dove l’uso culinario dei prodotti latte-caseari rimane praticamente inesistente. Per la cultura asiatica, i prodotti latte-caseari sono considerati il cibo dei barbari. In Medio Oriente sembra che le tribù di nomadi semiti del gruppo B possano avere infiltrato le pre-esistenti culture neolitiche, sia passivamente che in modo aggressivo. I popoli semitici chiamati Hyksos furono sovrani stranieri dell’ Egitto durante il Secondo Periodo Intermedio. Esattamente chi erano questi sovrani stranieri non è noto, ma si presume fossero asiatici. Il termine egiziano per Hyksos significa semplicemente "dominatori di terre straniere". Un tempo si pensava che il dominio straniero in Egitto, avesse necessariamente comportato un rovesciamento violento, vi fu invece solo un cambio di gestione pacifica. Più probabilmente, il numero di questi stranieri aumentò lentamente nella regione del Delta fino a diventare una potente forza politica. Sotto il dominio degli Hyksos, la continuità della cultura egiziana e dei rituali fu preservata, indicando che questi re stranieri erano diventati completamente egizianizzati. La sovranità persiana può avere aggiunto anche grandi quantità di gene B al pool genico delle classi superiori egiziane, dal momento che una mummia egiziana del terzo secolo ac, 'Iri Iset Hetes' stata da poco tipizzata e trovata di gruppo B. È interessante notare che l’Africa in generale (indipendente da qualsiasi categorizzazione razziale) ha una maggiore incidenza del gruppo B dell’ Europa o del Medio Oriente. Se questo è il risultato della mescolanza o di un originale pool B è sconosciuto, tuttavia questo implica che i legami tra l'antico Egitto e l’Africa sub-sahariana sono più profondi e più vecchi di quanto generalmente riconosciuto. Le caratteristiche del gruppo sanguigno delle diverse popolazioni ebraiche sono state a lungo di interesse per gli antropologi. Come regola generale, a prescindere dalla loro nazionalità o razza, c'è una tendenza verso tassi più alti della media del gruppo B.

Gli askenaziti dell'Europa orientale e i sefarditi del Medio Oriente e dell’Africa, le due sette principali, hanno una quota di alti tassi di gruppo B e non presentano alcuna differenza visibile. Gli ebrei babilonesi differiscono considerevolmente dalla popolazione attuale araba dell'Iraq, nel senso che hanno un'elevata frequenza complessiva del gruppo A, e una frequenza ancora maggiore di gruppo sanguigno B. Anche gli ebrei dell'Oasi Tafilalet in Marocco, una comunità antica, ora dispersa, avevano una alta frequenza del gene per il gruppo B, circa il 29% della società totale. I Caraiti hanno un tasso molto alto di gruppo sanguigno B, e sono membri di una setta ebraica fondata a Babilonia nel VIII secolo dc. Una singolare comunità di Caraiti continua ad esistere in Lituania, ed sono noti per avere migrato come un corpo solo dalla Crimea. I Caraiti si considerano ebrei solo come religione, non come razza. Questa affermazione della separazione razziale era stata accettata dalle autorità naziste, che controllavano la Lituania durante la Seconda Guerra Mondiale. Per questo motivo, i Caraiti sono stati risparmiati dagli orrori della Shoah. Per gli antropologi moderni, il gruppo sanguigno B continua ancora oggi ad essere un gruppo sanguigno “dell’Est”. Si trova in quantità elevata tra gli asiatici come i cinesi, gli indiani e i siberiani. In Europa, il gruppo sanguigno B è più frequente negli ungheresi, russi, polacchi e altri europei dell'est. E non si trova in gran numero tra gli europei occidentali. Tra le persone pre-neolitiche, come i baschi e gli amerindi, il gruppo B è praticamente inesistente. Di tutti i gruppi ABO il B mostra una più chiaramente definita distribuzione geografica. Allungandosi come una grande cintura attraverso le pianure eurasiatiche e giù per il subcontinente indiano, il sangue del gruppo B si trova in maggior numero dal Giappone, Mongolia, Cina e India, fino ai Monti Urali. Da qui poi, verso ovest, le percentuali decrescono di caduta fino a quella più bassa che si trova al termine estremo dell'Europa Occidentale. Il gruppo sanguigno B è un tipo di sangue decisamente non indoeuropeo. In Europa, ci sono solo due aree con un alto tasso di gruppo sanguigno B: uno tra il gruppo dei popoli non indoeuropei noto come Finno-Ugri (come gli ungheresi e i finlandesi), l'altra tra i popoli slavi centrali (cechi, i polacchi del sud, e serbi del Nord). Gli invasori Vichinghi possono avere avuto anche una percentuale relativamente elevata del gene B, dato che molte delle città della Gran Bretagna e dell'Europa occidentale collegate alla costa da linee interne di comunicazione come grandi fiumi, hanno un tasso sproporzionato di gruppo sanguigno B rispetto al territorio circostante. Il numero limitato di gruppo sanguigno B negli europei occidentali rappresenta la migrazione occidentale da parte di popolazioni nomadi asiatiche. Ciò è più evidente negli orientale dell'Europa occidentale, i tedeschi e austriaci, che hanno un'incidenza inaspettatamente alta di sangue del gruppo sanguigno B rispetto ai loro vicini occidentali. La più alta frequenza del gruppo B nei

tedeschi si verifica nella zona intorno al fiume Elba superiore e medio, un importante naturale limite di separazione tra "civiltà" e "barbarie" dei tempi medievali. I moderni indiani subcontinentali, un popolo caucasico, dispongono del le più elevate frequenze di sangue di gruppo B nel mondo. È interessante notare che tra gli asiatici, i giapponesi sono gli unici che mostrano alte frequenze di gruppo sanguigno A pure. I cinesi e i coreani del nord hanno tassi elevati di sangue del gruppo B, e tassi più bassi di sangue di gruppo A. Al giorno d'oggi, la percentuale del gruppo sanguigno B è di circa 10% della popolazione mondiale. L’intermingling, la compenetrazione Il gruppo sanguigno AB è presente in meno del 5% della popolazione. E 'certamente il gruppo sanguigno più recente. A differenza degli altri gruppi sanguigni ABO, gruppo AB risulta dalla mescolanza del gruppo A delle persone del Caucaso e del gruppo B del popolo mongolo. Alcune di queste mescolanze possono essere state tranquille, altre dovevano far parte delle turbolenze violente che fecero segnato alle grandi "migrazioni dei popoli" alla fine del periodo antico (300dc-800dc) Questo periodo è stato caratterizzato dal crollo delle antiche civiltà, dovuto dall'afflusso di varie orde vaganti di origine prevalentemente orientale. L'incidenza del gruppo B era probabilmente molto alto in questi abitanti delle steppe, per cui la comparsa di gruppo AB in Europa è probabilmente il risultato della mescolanza di questi invasori orientali con i loro ospiti europei. In Europa, la distribuzione di questo gruppo sanguigno è parallela a quella del gruppo B, con una bassa incidenza tra gli europei occidentali. Vi è una incidenza molto alta di AB negli indios sub-continentali, ancora una volta probabilmente il risultato della migrazione, della conquista, delle distinzioni di casta e di mescolanza. I pochi elementi che abbiamo sul gruppo AB si estendono oltre 900 a 1.000 anni fa, quando una grande migrazione occidentale di popoli orientali ebbe luogo. Il gruppo sanguigno AB è raro nelle tombe europee prima del 900 ac. Studi su esumazioni preistoriche in Ungheria, indicano una netta mancanza di questo gruppo sanguigno in età longobarda (dal 5° al 7°secolo dc). Ciò sembrerebbe indicare che, fino a quel momento, le popolazioni europee dei gruppi A e B non avevano avuto contatti comuni. Se così fosse, essi non si sarebbero mescolati né fatto matrimoni misti. Il sangue del gruppo AB può essere una ‘invenzione’ puramente umana. Questo gruppo sanguigno porta il concetto di tolleranza alle estreme conseguenze, ed esso vede ogni cosa, come A o B, simile a sé stesso, e non produce anticorpi opposti al proprio gruppo sanguigno. Già nel 1940 si è notato

che il sangue di gruppo AB ha una maggiore incidenza di cancro rispetto agli altri gruppi sanguigni degli altri. Sul lato positivo, la tolleranza del gruppo AB forse minimizza le possibilità di allergie ed altre malattie autoimmuni, come l'artrite e l'infiammazione. Vi può essere un beneficio di sopravvivenza dal possesso dell’ antigene B (condiviso dai gruppi B e AB). Ad esempio, è stato notato che gli individui del gruppo B sono, in media, un po’ più alti rispetto ai loro omologhi A e O (20), e che le donne che sono AB sono in generale un po' più pesanti degli altri gruppi ABO(21). Qualcosa su AB "opera" in senso moderno, perché queste persone ereditano la tolleranza sia di A che di B. Forse questo serve a rafforzare le capacità del sistema immunitario di AB a produrre anticorpi più specifici per invasori microbici, dato che non posseggono né anti-A o anticorpi anti-B.

Distribuzione del gruppo sanguigno oggi I nostri gruppi sanguigni non sono un ‘colpo o perdere’ della casualità genetica, senza alcuno scopo reale. Piuttosto, i gruppi sanguigni ABO sono un insieme di diverse soluzioni a una serie di variabili ambientali, come la dieta e le infezioni, che hanno assicurato la sopravvivenza della razza umana. Gli adattamenti del gruppo sanguigno sono un cambiamento della "antigenicità umana" : il desiderio biologico di identificarsi con le correnti prevalenti dell'ambiente. Osservando la distribuzione dei gruppi sanguigni oggi, possiamo vedere i fili della nostra storia evolutiva. Negli Stati Uniti, O è il gruppo sanguigno più diffuso, A è secondo, seguito da B, e, infine, AB. La ripartizione in Gran Bretagna è molto simile alle percentuali degli Stati Uniti. In Germania ci sono un po’ più di O che A; B e AB rimangono quasi nelle stesse percentuali degli Stati Uniti. In Giappone e Cina, A, O e B sono abbastanza equamente divisi, e la percentuale di aumento AB è superiore a quella nelle popolazioni europee. Fino alla fine della seconda guerra mondiale, ‘antropologia fisica’ di solito significava il confronto delle varie caratteristiche fisiche del corpo, tra le varie popolazioni umane e degli individui. Questo di solito include misure del corpo e delle sue parti, in particolare il cranio. Tuttavia, probabilmente a causa dell'uso intensivo di trasfusioni di sangue durante la guerra, i gruppi sanguigni sono venuti a fornire un'alternativa ai metodi spesso molto soggettivi della misurazione del corpo. Essi sono un marker biologico definitivo, che ha potuto essere utilizzato per mappare e classificare le migrazioni dei raggruppamenti umani. L’Antropologia

fisica ha avuto il suo primo strumento scientifico. "La storia è a castello", ha scritto l'industriale Henry Ford. Si tratta di una citazione con un po’ di verità in essa. Siamo destinati a interpretare eventi del passato attraverso gli occhi di chi ha lasciato il ricordo (in genere il vincitore), che spesso passa attraverso il filtro del nostro pensiero moderno e di altre motivazioni. Losers scrive che è quasi impossibile per la persona media di mettere se stesso nella mentalità di una persona che vive in un mondo senza luce, calore, supermercati e internet. Eppure, fra tutti gli scritti sui gruppi sanguigni, è stato il loro significato antropologico che i lettori hanno detto essere la loro sezione preferita. C'è qualcosa di molto intellettualmente ed emotivamente avvincente nel capire il flusso e il riflusso della nostra esperienza umana. Non solo è affascinante dal punto di vista intellettuale, ma anche perché adesso possiamo vedere, sentire e toccare le moderne conseguenze fisiche di questi eventi accaduti molto tempo fa.

In realtà, siamo tutti dei sopravvissuti.

REFERENZE 1. O'hUigin C, Sato A, Klein J. Evidence for convergent evolution of A and B blood group antigens in primates.Hum Genet 1997 Dec;101(2):141-148 2. Garratty G. Blood group antigens as tumor markers, parasitic/bacterial/viral receptors, and their association with immunologically important proteins.Immunol Invest. 1995 Jan-Feb;24(1-2):213-32 3. Jorgensen G. Human genetics and infectious diseases. MMW Munch Med Wochenschr.1981 Sep 25;123(39):1447-52. 4. Pestana de Castro AF, Perreau P, Rodrigues AC, Simoes M. Haemagglutinating properties of Pasteurella multocida type A strains isolated from rabbits and poultry. Ann Microbiol (Paris).1980 May-Jun;131(3):255-63. 5. Doughty BR.The changes in ABO blood group frequency within a mediaeval English population.Med Lab Sci.1977 Oct;34(4):351-4. 6. Mourant AE Blood Relations: Blood Groups and Anthropology Oxford Press

7. Harb Z, Llop E, Moreno R, Quiroz D. Coastal Chilean populations: genetic markers in four locations. Rev Med Chil. 1998 Jul;126(7):753-60. 8. Gorodezky C, Castro-Escobar LE, Escobar-Gutierrez A. The HLA system in the prevalent Mexican Indian group: the Nahuas. Tissue Antigens. 1985 Jan;25(1):38-46. 9. Solovenchuk LL. Genetic structure of the populations of native inhabitants in the northeastern USSR. III. Asiatic Eskimo and the coast and reindeer Chukchi]. Genetika. 1984 Nov;20(11):1902-9 10. Mitchell JR. An association between ABO blood-group distribution and geographical differences in death-rates. Lancet. 1977 Feb 5;1(8006):295-7. 11. Mascie-Taylor CG, Lasker GW. Migration and changes in ABO and Rh blood group clines in Britain. Hum Biol. 1987 Apr;59(2):337-44. 12. Wilford JN. Study of Prehumans' Teeth Suggests That They Dined on Meat. The NY Times International, Friday January 15, 1999 13. Spitsyn VA, Bets LV, Anikeeva AV, Spitsyna NK. Influence of environmental and genetic factors on levels of testosterone, estradiol and somatotropic hormones in mountaineers of the Pamir. Vestn Ross Akad Med Nauk 1997;7:46-51 14. A. J. Kelso, T. Siffert and A. Thieman Do type B women have more offspring?: An instance of asymmetrical selection at the ABO blood group locus. Amer J. Human Biology.(7) 1995; 41-44 15. Balgir RS.Menarcheal age in relation to ABO blood group phenotypes and haemoglobin-E genotypes. J Assoc Physicians India 1993 Apr;41(4):210-211 16. Sengupta S, Dutta MN.Genetic investigations among the Ahom of Assam. J Indian Med Assoc 1991 Jan;89(1):13-5 17. Lin Z, Kondo T, Minamino T, Sun E, Liu G, Ohshima T. Genotyping of ABO blood group system by PCR and RFLP on mummies discovered at Taklamakan desert in 1912. Nippon Hoigaku Zasshi. 1996 Oct;50(5):336-42. 18. Klys M, Opolska-Bogusz B, Prochnicka B. A serological and histological study of the Egyptian mummy 'Iset Iri Hetes' from the Ptolemaic period III-IB. C. Forensic Sci Int. 1999 Jan 25;99(3):229-33. 19. Allison MJ, Hossaini AA, Munizaga J, Fung R. ABO blood groups in Chilean and Peruvian mummies. II. Results of agglutination-inhibition technique. Am J Phys Anthropol. 1978 Jul;49(1):139-42. 20. Borecki IB, Elston RC, Rosenbaum PA, Srinivasan SR, Berenson GS. ABO

associations with blood pressure, serum lipids and lipoproteins, and anthropometric measures. Hum Hered 1985;35(3):161-170 21. A. J. Kelso, W. Maggi and K. L. Beals. Body weight and ABO blood types: Are AB females heavier? Amer J. Human Biology (6) 1994; 385-387 22. Cavalli-Sforza, L. L., Menozzi, P., & Piazza, A. The History and Geography of Human Genes (Princeton: Princeton University Press, 1994) 23. Tills D, Teesdale P, Mourant AE. Blood groups of the Irish. Ann Hum Biol 1977 Jan;4(1):23-4 24. Vijayalakshmi M, Naidu JM, Suryanarayana B. Blood groups, ABH saliva secretion and colour vision deficiency in Hindu castes and religious groups of West Godavari, Andhra Pradesh, India. Anthropol Anz 1994 Dec;52(4):305-13 25. Iwasaki M, Kobayashi K, Suzuki H, Anan K, Ohno S, Geng Z, Li G, Inoko H. Polymorphism of the ABO blood group genes in Han, Kazak and Uygur populations in the Silk Route of northwestern China. Tissue Antigens 2000 Aug;56(2):136-42

Perchè il Gruppo Sanguigno O non si è estinto? Domanda: Nei suoi libri il Dr D’Adamo scrive che il gruppo sanguigno tipo O potrebbe essere stato il tipo di sangue più comune nei primi tempi della storia umana. Gli altri sono comparsi più tardi (la sopravvivenza del più forte). Se è così, perché il tipo O non è scomparso del tutto? Risposta: Ci sono probabilmente molte buone possibili spiegazioni per questo, il primo dei quali è che una grande quantità del gene O si trova ancore nel pool genetico umano, e il fatto che, in una certa misura, è ancora auto - replicante. Un esempio potrebbe essere quello il colore degli occhi: se il colore marrone è dominante sul blu, la frequenza del colore degli occhi blu in teoria dovrebbe diminuire, tuttavia non è così. Un recente articolo può spiegare in maniera più pratica perché il gene del tipo O persiste ancora. Sembra che le persone con una rara malattia chiamata “Leukocyte Adhesion Deficiency di tipo II” (caratterizzata da infezioni ricorrenti, persistenti elevati conte dei globuli bianchi, e grave ritardo mentale e di crescita) abbiano questa caratteristica: i loro globuli bianchi non hanno la capacità di andare nei siti di infiammazione. Questi pazienti LAD II presentano un deficit di espressione di alcune sostanze sulla superficie cellulare, compresi gli antigeni del gruppo sanguigno O (antigeni H). Ciò potrebbe far pensare che

gli antigeni H possano essere prodotti per aiutare le cellule del nostro sistema immunitario ad andare dove è necessario. In tal caso, il mantenimento dei geni necessari per la fabbricazione di antigene H è di vitale importanza per la nostra esistenza e può spiegare il motivo della loro persistenza nel tempo e anche il motivo per cui il latte materno umano è così ricco di fucosio (H antigene). Esso aiuta lo sviluppo del sistema immunitario del bambino. Becker DJ, Lowe JB. Leukocyte adhesion deficiency type II. Biochim Biophys Acta 1999 Oct 8;1455(2-3):193-204.

La Scienza dei gruppi Sanguigni è razzista? Domanda: Qualcuno mi ha detto che tutta la teoria della dieta del gruppo sanguigno è razzista e che la maggior parte delle informazioni arrivano da ricerche fatte durante il periodo nazista in Germania. È vero? Risposta: In tutte le mie ricerche sulla letteratura scientifica dei gruppi sanguigni (che esiste dal 1910 in poi), non ho trovato nemmeno un solo riferimento che ha dato valore a qualche nozione razziale. Sospetto che anche se una ricerca ci sia stata, alla fine nessun risultato ha supportato i pregiudizi nazisti. I risultati confermavano le basi nozionistiche dei gruppi sanguigni più di quanto si voleva ammettere. Le prime ricerche hanno piuttosto gettato una luce di tolleranza in quel periodo di anti-Semitismo. Anche una delle prime fonti di antropologia che ho citato, Frank Livingstone, ha rigettato il concetto di razza. Egli ha fatto notare che nonostante sia vero che sì, ci sia una variabilità biologica tra le popolazioni degli organismi che fanno parte di una specie, questa variabilità non è conforme ai semplici pacchetti che noi chiamiamo “razze”. In altre parole, non esistono le cosiddette “razze”, ma solo “clines” (un “cline” è un gradiente di cambiamento fisiologico che avviene all’interno di un gruppo di organismi relazionati tra loro come mammiferi, rettili, batteri, insetti ecc, conseguenti ai cambiamenti evolutivi dell’ambiente). Livingstone suggerì che la variabilità nella frequenza di ogni gene non utilizza il concetto di razza. William Clouser Boyd, antropologo dei gruppi sanguigni, scrittore di fantascienza con Isaac Asimov e scopritore delle lectine ha usato il suo lavoro con i gruppi sanguigni in “Races and People” per demolire le nozioni razziste degli anni 50.

Cinquanta anni dopo John H. Jenkins poteva ancora scrivere su Races and Peoples: “Asimov, coraggioso e quasi sfrontato liberale e campione dell’essenziale valore di ogni essere umano (anche a causa della sua crescita come Ebreo in un’era in cui porzioni significative del mondo trovavano l’antisemitismo innocuo o addirittura virtuoso), attacca la nozione di “razza”. Egli dimostra come sia difficile da definire e usa le ricerche di Boyd per dimostrare che le caratteristiche superficiali, che così tanti di noi usano per definire “razza” e per determinare il nostro valore nei confronti di altri esseri umani, sono del tutto privi di valore. Alla fine, sempre seguendo Boyd, egli ricorre alla tipizzazione del sangue, come un metodo non per "determinare la razza", ma per tracciare i vari "tipi" di umanità e dimostrare come essi si sono spostati avanti e indietro in tutto il mondo. Questo è veramente un libro che oggi dovrebbe essere letto molto più”. Boyd definisce la razza come “ non un individuo, non un singolo genotipo, ma un gruppo di individui più o meno della stessa area geografica (una popolazione), che in genere hanno un certo numero di geni identici, ma in cui molti altri sono differenti”. Per Boyd, come per Livingstone, le tue caratteristiche razziali provengono dall’ambiente in cui vivi piuttosto che dai tuoi geni, e questo spiega perché la variabilità rende le nozioni della razza insostenibili. Invece che razzisti, io penso che noi dovremmo considerare i primi rari ricercatori sui gruppi sanguigni come fari di tolleranza in un mondo ancora alle prese con la nozione dell’eguaglianza. 1.Livingstone FB. 1962 On the non-existence of human race. Current Anthropology 3 (3):279-281. 2.Boyd WC and Asimov I. Races and People. Abelard-Schuman 1955 3.Boyd WC. 1952 The Contribution of Genetics to Anbthyropology. in Anthropology Today, ed. by A.L. Kroeber, pp488-506, Chicago: University of Chicago Press

Cancro e Tipi Sanguigni Gruppo Sanguigno e Cancro

Anche se ci sono probabilmente oltre un migliaio di pubblicazioni sulle associazioni dei gruppi sanguigni con le malattie, molte si basano soprattutto su analisi statistiche. La maggior parte degli studi passati dimostrano di essere controversi, perché sono stati studi di piccole dimensioni o avevano controlli

inadeguati o erano stati analizzati in modo errato. E' difficile stabilire uno schema generale da ciò che emerge dai tantissimi dati statistici condotti sulla malignità, sulla coagulazione e sulle infezioni. Alcune delle scoperte sui recettori dei microbi e l'associazione con importanti proteine immunitarie sono più convincenti e suggeriscono che gli antigeni dei gruppi sanguigni svolgono un importante ruolo biologico: un ruolo che è spesso completamente estraneo ai globuli rossi. In via preliminare, si può dire che i tumori in generale tendono a essere più associati con il gruppo A, e meno con il gruppo B. Diamo un'occhiata ad alcune tendenze tra tumori selezionati in base al gruppo sanguigno.

Cancro del Seno Il carcinoma della mammella è il tumore più comune tra le donne. E mentre i tassi di mortalità sono leggermente in calo per alcune sub-popolazioni di donne, esso è ancora un avversario potenzialmente letale. Il trattamento standard può variare, ma procedure come quelle chirurgiche di mastectomia parziale (asportazione del tumore e di alcuni tessuti circostanti), mastectomia totale (asportazione del seno intero), la chemioterapia, le radiazioni e la terapia ormoni-bloccante, sono la norma, anche combinate tra loro. Le Mammografie sono state una spinta importante nella medicina come mezzo di diagnosi precoce, tuttavia, molti delle pazienti hanno effettivamente scoperto il tumori con l’auto-esame del tessuto del seno, quindi non si deve sopravvalutare questa procedura di auto-aiuto (soprattutto per A e AB). Mentre molti sono i fattori di rischio associati allo sviluppo di cancro della mammella, è raramente menzionato che il gruppo sanguigno influisca sulla sensibilità e sui risultati. In realtà, alcuni ricercatori si sono spinti fino a dire che "gruppi sanguigni hanno mostrato di possedere un valore predittivo indipendentemente da altri fattori prognostici noti" quando si parla di tumore al seno. Altri ricercatori hanno suggerito che in realtà un certo grado di suscettibilità al cancro al seno, dal punto di vista dei geni, potrebbe essere un risultato di un locus (di suscettibilità al cancro al seno) legato al locus ABO che si trova sulla banda q34 del cromosoma 9. Costantini M, Fassio T, Canobbio L, et al. Role of blood groups as prognostic factors in primary breast cancer. Oncology 1990;47(4):308-12 / Skolnick MH, Thompson EA, Bishop DT, Cannon LA. Possible linkage of a breast cancersusceptibility locus to the ABO locus: sensitivity of LOD scores to a single new recombinant observation. Genet Epidemiol 1984;1(4):363-73

La nostra osservazione è che le donne con gruppo sanguigno A hanno una tendenza generalizzata peggiore per i risultati e una progressione più rapida per questo tipo di tumore. La ricerca indica che le donne A sono sovrarappresentate tra le malate di cancro al seno, e che questa tendenza si verifica anche tra le donne considerate a basso rischio per il cancro. Uno dei fattori di rischio più significativi anche per la rapida progressione del cancro al seno è sempre il gruppo sanguigno A, e le donne con gruppo sanguigno A dimostrano di avere i risultati peggiori, una volta che viene diagnosticato un cancro al seno. In totale opposizione a queste tendenze si trova il Gruppo sanguigno O. Le donne con questo gruppo sanguigno hanno un certo grado di resistenza contro il cancro al seno, e hanno mostrato uno rischio significativamente inferiore anche di morte. Il tipo AB è più vicino al Tipo A, e infatti questo gruppo sanguigno mostra una aumento della sensibilità a questo tipo di cancro, e anche tempi di sopravvivenza più brevi. Il sangue di tipo B agisce in generale un po’ più come il sangue di tipo O, e ha infatti una ridotta sensibilità e un rischio ridotto. Questo è particolarmente evidente tra le donne che non hanno una storia familiare di cancro al seno. Tuttavia, vi sono due aree da prendere in considerazione se sei una donna con tipo di sangue B. Se hai avuto un familiare con cancro al seno, la protezione è minore, ed è necessario essere più consapevoli della possibilità del cancro al seno. Inoltre, se sei una donna B, e hai o hai avuto il cancro al seno, statisticamente parlando, le probabilità di una recidiva del cancro al seno tendono ad essere più alte. Parte della ragione di ciò è che tu tendi a sopravvivere al tumore originale, ma dovresti comunque prendere in considerazione alcune delle strategie anticancro di cui si discuterà. Il cancro del seno dimostra una debole associazione con l’essere NonSecretore. Mourali N, Muenz LR, Tabbane F, et al. Epidemiologic features of rapidly progressing breast cancer in Tunisia. Cancer 1980;46:2741-6 \ Rosen PP, Schwartz MK, Menedez-Botet CJ. Blood groups and response to therapy for mammary cancer. Am J Clin Pathol 1977;67:504-5 [Letter] - Anderson DE, Haas C. Blood type A and familial breast cancer. Cancer 1984 Nov 14(9):1845-1849 \ Costantini M, Fassio T, Canobbio L, et Role of blood groups as prognostic factors in primary breast cancer. Oncology 1990;47(4):308-12 \ Tryggvadottir L, Tulinius H, Robertson JM. Familial and sporadic breast cancer cases in Iceland: a comparison related to ABO blood groups and risk of bilateral breast cancer. Int J Cancer 1988 Oct 15;42(4):499-501 \ Horn PL, Thompson WD. Risk of contralateral breast cancer. Associations with histological, clinical, and

therapeutic factors. Cancer 1988;62:412-24. \ Holdsworth PJ, Thorogood J, Benson EA, Clayden AD. Blood group as a prognostic indicator in breast cancer. Br Med J (Clin Res Ed) 1985 Mar 2;290(6469):671-3.

Tumori Ginecologici Come regola generale, i tumori ginecologici sono più frequenti e sono associati alle prognosi peggiori nelle donne con gruppo sanguigno A. Per esempio, il cancro endometriale si verifica più frequentemente nelle donne tipo A, il cancro ovarico si verifica più frequentemente in A e in AB. Per entrambi questi tumori il Gruppo sanguigno A è associato a 5 e 10 anni di sopravvivenza. Al contrario, il miglior tasso di sopravvivenza si trova tra le donne con gruppo sanguigno O, seguito dalle donne Tipo B. Queste donne hanno anche le minori probabilità di avere un tumore ovarico maligno. Per quanto riguarda il cancro del collo dell'utero, l'analisi mostra inoltre una forte tendenza alla maggiore frequenza tra le donne Tipo A, una leggera tendenza verso l'aumento del rischio per le donne B, e una migliore sopravvivenza a 5 anni tra le donne Tipo O.

Punti chiave: Tipo O: migliore sopravvivenza a 5 anni per il cancro del collo dell'utero. Tipo O: migliore sopravvivenza a 5 e 10 anni per il cancro dell'endometrio. Tipo O e Tipo B: migliore sopravvivenza a 5 anni per il carcinoma ovarico. Marinaccio M, Traversa A, Carioggia E, et al. Blood groups of the ABO system and survival rate in gynecologic tumors. Minerva Ginecol 1995 Mar;47(3):6976. \ Bjarnason O, Tulinius H. Tumours in Iceland. 9. Malignant tumours of the ovary. A histological classification, epidemiological considerations and survival. Acta Pathol Microbiol Immunol Scand [A] 1987 Jul;95(4):185-192 \ Nayak SK. ABO blood groups in different diseases. J. Ind Med 19971;87:449-52 \ Rybalka AN, Andreeva PV, Tikhonenko LF, Koval'chuk NA. ABO system blood groups and the rhesus factor in tumors and tumorlike processes of the ovaries. Vopr Onkol 1979;25(3):28-30 [Article in Russian] \ Mori M, Kiyosawa H, Miyake H. Casecontrol study of ovarian cancer in Japan. Cancer 1984 Jun 15;53(12):2746-52 \ Langer M, Gitsch E, Salzer H. Significance of ovulatory age in the pathogenesis of ovarian cancer. Geburtshilfe Frauenheilkd 1984 Jun;44(6):366-7 \ Kaur I,

Singh IP, Bhasin MK. Blood groups in relation to carcinoma of cervix uteri. Hum Hered 1992;42(5):324-6

Similmente ad altri tipi di tumore che menzioneremo, il cancro ovarico è caratterizzato da una mancanza di antigeni del gruppo sanguigno. I tumori dell'endometrio uterino hanno spesso atteggiamento opposto. Il tessuto endometriale normale non contiene gli antigeni ABO ma, nel corso di tumori endometriali sono rilevabili gli antigeni A, B o H. Un tasso aumentato di espressione degli antigeni del gruppo sanguigno Lewis, in particolare per l’antigene Lewis (b) , è stato anche osservato nei tumori dell'endometrio rispetto alla sua espressione nell’endometrio normale. Metoki R, Kakudo K, Tsuji Y, et al. Deletion of histo-blood group A and B antigens and expression of incompatible A antigen in ovarian cancer. J Natl Cancer Inst 1989 Aug 2;81(15):1151-7 Tsukazaki K, Sakayori M, Arai H, et al. Abnormal expression of blood group-related antigens in uterine endometrial cancers. Jpn J Cancer Res 1991 Aug;82(8):934-41

Cancro della Vescica Il carcinoma della vescica sembra essere un'eccezione alla osservazione generalizzata di una maggiore associazione del cancro col gruppo sanguigno A. In uno studio di Llopis et al, i ricercatori hanno notato che il gruppo sanguigno O aveva la tendenza ad una maggiore aggressività per questo tumore, e a più recidive. Sorprendentemente, gli individui con il gruppo sanguigno A in generale avevano meno probabilità di avere il cancro aggressivo ed erano protetti contro le recidive del cancro della vescica. Srinivas e altri ricercatori hanno anch’essi osservato un andamento simile. Hanno trovato che tra i 141 pazienti con carcinoma della vescica, gli individui con gruppo sanguigno A erano quelli con più basso grado di incidenza e con tassi di mortalità più bassi. Gli individui con Gruppo sanguigno O in genere, avevano tumori di grado più elevato e tassi di mortalità più elevati. Altri ricercatori hanno anche osservato un andamento simile, con il gruppo sanguigno O che tende ad avere un maggior grado di tumori, tumori più grandi, maggiore progressione di malattia, e tassi di mortalità maggiore (soprattutto dopo 8 anni). Similmente alla maggior parte dei tumori, il cancro della vescica è caratterizzata dalla mancanza di una normale espressione di antigeni ABO e

dalla presenza di molecole di adesione specializzate.

Punti chiave: Il gruppo sanguigno O è associato con un cancro della vescica di grado superiore, più grande, e più aggressivo. I Tipi O tendono ad avere la maggior tendenza alla malattia avanzata, a più recidive e a tassi di mortalità più elevati. Il gruppo sanguigno A è protettivo per questo tipo di tumore. Il gruppo sanguigno AB ha la stessa tendenza di A per quanto riguarda la protezione. Il gruppo sanguigno B è più simile a O nei confronti di questo cancro. Llopis B, Ruiz JL, Server G, et al. ABO blood groups and bladder carcinoma. Eur Urol 1990;17(4):289-92 Srinivas V, Khan SA, Hoisington S, Varma A, Gonder MJ. Relationship of blood groups and bladder cancer. J Urol 1986 Jan;135(1):50-2 \ Orihuela E, Shahon RS. Influence of blood group type on the natural history of superficial bladder cancer. J Urol 1987 Oct;138(4):758-9 \ Raitanen MP, Tammela TL. Relationship between blood groups and tumor grade, number, size, stage, recurrence and survival in patients with transitional cell carcinoma of the bladder. Scand J Urol Nephrol 1993;27(3):343-7 \ Orlow I, Lacombe L, Pellicer I, et al. Genotypic and phenotypic characterization of the histoblood group ABO(H) in primary bladder tumors. Int J Cancer 1998 Mar 16;75(6):819-24 \ Orntoft TF, Wolf H. Molecular alterations in bladder cancer. Urol Res 1998;26(4):223-33

Cancro del polmone Il cancro del polmone è ed è stato una delle principali cause delle morti per cancro nel mondo occidentale. L'incidenza di cancro al polmone è in diminuzione negli uomini dal 1980, ma è ancora in aumento nelle donne. Il fattore di rischio più noto per il cancro al polmone è il fumo di sigaretta (che è stato collegato a 85-90 per cento di tutti i casi). Altri fattori di rischio noti sono l'esposizione nei luoghi di lavoro a talune sostanze (tra cui amianto e alcuni composti chimici organici), l’esposizione a radiazioni, l'esposizione al radon

(soprattutto nei fumatori), e anche il fumo di tabacco ambientale. A causa della stretta associata di cancro al polmone con il fumo di sigaretta, ci aspettiamo che questo fattore di forte rischio annulli le eventuali differenze riguardo al gruppo sanguigno. Tuttavia, anche per questo tipo di tumore, vediamo un numero maggiore di A e un numero inferiore di O. Questa tendenza è anche maggiore tra gli individui di età inferiore ai 50 (dove è particolarmente elevato). Ciò suggerisce che il fumo, (che aumenta il rischio per il cancro del polmone con ogni decade di esposizione), silenzia un po’ il tipo di connessione con il gruppo sanguigno, ma non annullala la connessione con il Gruppo A. L'evidenza suggerisce anche che la perdita di antigeni gruppo sanguigno A sul tessuto polmonare con tumore è un forte indicatore prognostico negativo nei pazienti con resezione per carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC). Roots I, Drakoulis N, Ploch M, et al. Debrisoquine hydroxylation phenotype, acetylation phenotype, and ABO blood groups as genetic host factors of lung cancer risk. Klin Wochenschr 1988;66 Suppl 11:87-97 \ Graziano SL, Tatum AH, Gonchoroff NJ, Newman NB, Kohman LJ. Blood group antigen A and flow cytometric analysis in resected early-stage non-small cell lung cancer. Clin Cancer Res 1997 Jan;3(1):87-93.

Cancro dello Stomaco E 'stato costantemente osservato che il gruppo sanguigno A è associato ad un aumentato rischio di cancro allo stomaco e che questo Tipo sanguigno ha più bassa percentuale di sopravvivenza. Il Gruppo sanguigno O, al contrario degli altri, sembra esercitare un effetto protettivo impedendo la crescita e la diffusione del tumore ed è associato a tempi di sopravvivenza più lunghi. A causa di questa forte relazione tra il cancro dello stomaco e il gruppo sanguigno A, alcuni ricercatori hanno ipotizzato che cellule gastriche producono un antigene che è immunologicamente relazionato al gruppo sanguigno A. Questo sembra essere il caso quando le cellule cancerose del cancro gastrico esprimono l’antigene A-like detto antigene di Thompsen Friedenreich (TFA). Gli individui A, hanno la tendenza ad una più bassa risposta immunitaria anti-Thompsen-Friedenreich. Questa tendenza è abbastanza forte nei Tipi A con cancro allo stomaco, mentre gli altri gruppi sanguigni dimostrano una più grande e uniforme soppressione del livello di agglutinine TFA, a prescindere dall'età, dallo stadio del cancro o dalla morfologia del tumore. Il cancro dello stomaco è spesso caratterizzato da secrezione esuberante di

antigeni di tipo A. Questa caratteristica non è limitata a coloro che sono di tipo A. Grandi quantità di questo antigene sono stati osservati anche nei tumori dei tipi B e O. Sembra che il passaggio delle cellule dello stomaco verso il cancro comporti una mutazione del gene ABO, il cui risultato è la produzione di un antigene A, anche se questo non è il tipo di gruppo sanguigno di quella persona. Naturalmente avere un gruppo sanguigno come O o B capace di attaccare tutte le cose che abbiano una struttura A-like, (come le cellule tumorali) dà a questi tipi di sangue un vantaggio considerevole. Sembra anche che le cellule precancerose o tumorali dello stomaco e dell’intestino tendono a perdere antigeni H e B. La presenza di mutazioni di p53 (il gene soppressore di tumori) è associata al cancro dello stomaco e con il tipo A. Poiché i recettori per i glucocorticoidi sono presenti in numero elevato sulle cellule del cancro allo stomaco, alti livelli di cortisolo, l’ormone dello stress (il tallone di Achille delle persone con gruppo sanguigno A), potrebbero contribuire ad aggravare il problema. Nota: I non-secretori sono associati ad una lieve diminuzione della incidenza del cancro allo stomaco. Nayak SK. ABO blood groups in different diseases. J. Ind Med 19971;87:449-52 Klechova L, Gosheva-Antonova Ts. ABO and Rh blood group factors in thyroid gland diseases. Vutr Boles 1980;19(4):75-9 [Article in Bulgarian] \ Csato E, Vass J. Frequency of non-secretor types among stomach cancer patients. Haematologia (Budap) 1986;19(2):147-50 Beckman L, Angqvist KA. On the mechanism behind the association between ABO blood groups and gastric carcinoma. Hum Hered 1987;37(3):140-3 \ Kurtenkov O, Klaamas K, Miljukhina L. The lower level of natural anti-ThomsenFriedenreich antigen (TFA) agglutinins in sera of patients with gastric cancer related to ABO(H) blood-group phenotype. Int J Cancer 1995 Mar 16;60(6):7815 \ Palli D, Caporaso NE, Shiao YH, et al. Diet, Helicobacter pylori, and p53 mutations in gastric cancer: a molecular epidemiology study in Italy. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 1997 Dec;6(12):1065-1069 \ Csato E, Vass J. Frequency of non-secretor types among stomach cancer patients. Haematologia (Budap) 1986;19(2):147-50.

Cancro pancreatico, cancro del fegato, cancro della vescica biliare Il tumore al pancreas porta con sé un aumento del rischio per entrambi i gruppi sanguigni A e B, mentre il sangue di tipo O conferisce un grado id protezione. Similmente ad molti altri tipi di tumore, le strutture antigeniche dei gruppi

sanguigni sulle cellule pancreatiche tumorali sono molto diffuse e sono in grado di cambiare. C'è anche una capacità di espressione inappropriata degli antigeni dei gruppi sanguigni nel cancro del pancreas. In tutti i casi riportati sia i Tipi A che i Tipi O hanno mostrato di esprimere antigeni B sul cancro del pancreas. Forse questo è indicativo per una natura B-like di questo cancro (almeno in alcuni individui) e spiega in parte l'aumento del rischio di questo tumore per i Tipi B. I Tumori del fegato mostrano un'associazione leggera con il gruppo sanguigno A. I tumori della cistifellea e dei dotti biliari mostrano una forte associazione con il sangue di tipo A e B. Vioque J, Walker AM. Pancreatic cancer and ABO blood types: a study of cases and controls. Med Clin (Barc) 1991 May 25;96(20):761-4 [Article in Spanish]. \ Annese V, Minervini M, Gabbrielli A, Gambassi G, Manna R. ABO blood groups and cancer of the pancreas. Int J Pancreatol 1990 Mar;6(2):81-8 Uchida E, Tempero MA, Burnett DA, Steplewski Z, Pour PM. Correlative studies on antigenicity of pancreatic cancer and blood group types. Cancer Detect Prev Suppl 1987;1:145-8

Cancro del Colon Il cancro colo-rettale è tra i tumori più frequenti. Alcuni dei fattori di rischio più comuni includono una storia familiare di cancro del colon e del retto, di polipi o di malattie infiammatorie intestinali. Altri fattori di rischio possono includere l'inattività fisica, l'esposizione ad alcune sostanze chimiche e una dieta ad alto contenuto di grassi o povera di fibre. Il cancro del colon è in realtà una delle relativamente poche malattie con una significativa associazione al gruppo sanguigno Rh. Anche se gli individui Rh + e Rh- hanno circa la stessa probabilità di avere il cancro al colon, gli individui Rhhanno più probabilità di avere una malattia localizzata, mentre gli individui Rh + hanno più probabilità di avere la malattia metastatica. Ciò suggerisce che i pazienti Rh + con tumore del colon-retto sono meno protetti contro la diffusione del tumore rispetto ai pazienti Rh-, soprattutto per quanto riguarda le metastasi nei linfonodi regionali. Halvorsen TB. ABO blood groups, rhesus types, and colorectal adenocarcinoma. A retrospective study of 747 cases. Scand J Gastroenterol 1986 Oct;21(8):97983

I primi studi hanno mostrato un'associazione di tumori del grosso intestino con sangue di tipo A. Tuttavia, questa associazione è più debole di quella che si trova con il cancro allo stomaco. Forse il più grande collegamento tra gruppo sanguigno e cancro al colon riguarda la comparsa o la mancanza degli antigeni del gruppo sanguigno. È comunemente riconosciuto che l'espressione alterata degli antigeni del gruppo sanguigno è una caratteristica di malignità in questa forma di cancro. Durante la progressione verso la malignità delle cellule tumorali del colon, gli antigeni A, B, H, e Le (b) (che sono normalmente espressi solo nel colon prossimale) possono essere espressi nei tumori del colon distale e mancare invece nei tumori del colon prossimale. Un individuo può anche esprimere un antigene che è incompatibile col suo stesso gruppo sanguigno. Per esempio, un individuo tipo B può esprimere l’antigene A. Itzkowitz SH. Blood group-related carbohydrate antigen expression in malignant and premalignant colonic neoplasms. J Cell Biochem Suppl 1992;16G:97-101.

A causa del fatto che le cellule del cancro del colon hanno la struttura di superficie alterata, alcuni ricercatori hanno suggerito che certe lectine specifiche (come la lectina di amaranto) potrebbero fornire un utile strumento per la diagnosi precoce del tumore del colon (in realtà potrebbero anche essere potenzialmente utile terapeuticamente ). Le lectine che sono state discusse fino ad oggi sono state quelle specifiche per il sangue tipo A. I cambiamenti strutturali dei glicoconiugati di superficie tendono ad essere più A-like. Laferte S, Prokopishyn NL, Moyana T, Bird RP. Monoclonal antibody recognizing a determinant on type 2 chain blood group A and B oligosaccharides detects oncodevelopmental changes in azomethane-induced rat colon tumors and human cancer cell lines. J Cell Biochem 1995;57:101-19.

L’agglutinina Vicia faba, la lectina che si trova nelle fave, sembra che possa rallentare la progressione del tumore del colon. In sostanza, sembra che essa possa spingere le cellule indifferenziate del cancro del colon a differenziarsi. In altre parole, questa lectina può rendere le cellule maligne del cancro del colon morfologicamente sane. Discuteremo di quanto sia importante la differenziazione per le cellule, e del fatto che le cellule cancerose sono caratterizzate da una perdita di differenziazione. Gli stessi ricercatori hanno anche scoperto che questa lectina e anche la lectina del comune fungo

commestibile, inibiscono la proliferazione delle linee cellulari del cancro del colon. Jordinson M, et al. Gut 1999;44:709-714

Cancro della cavità orale e dell'esofago Il cancro del labbro è significativamente associato con il tipo A. I carcinomi della lingua, della gengiva e della guancia mostrano anch’essi questa associazione col gruppo A. I tumori delle ghiandole salivari sono fortemente associati con A, e debolmente con B. I Tipi O hanno invece una sostanziale protezione contro questo tipo di cancro. I tumori delle ghiandole salivari sembrano avere un'associazione con l'essere secretore. Il gruppo sanguigno A è associato con l’esofago di Barrett che è una modifica preneoplastica del tessuto dell'esofago. Quindi, non è sorprendente trovare che gli individui A hanno un'associazione con il cancro esofageo. I Non secretori (Lewis a + b-) hanno anche una associazione con questo tipo di tumore. Il gruppo sanguigno B ha anch’esso la tendenza a più tumori dell'esofago, mentre gli O hanno un maggior grado di protezione. Come regola generale, una maggiore intensità delle malattie della via orale si trova tra i non-secretori. Quando si tratta di modifiche pre-cancerose o cancerose dei tessuti della bocca e dell'esofago, i non-secretori sembrano peggio dei secretori. Questa suscettibilità alla malattia orale si riflette nella presenza di displasia epiteliale, per esempio, che si trova quasi esclusivamente nel gruppo non-secretore. L’esofago di Barrett e il cancro esofageo hanno anch’essi un associazione positiva con i fenotipi non-secretori Lewis (a + b-). Per il cancro della laringe e dell'ipofaringe, troviamo di nuovo un’ associazione con A e B (e AB in qualche caso). Il gruppo sanguigno A2 (una variante meno comune del gruppo A ) risulta significativamente più frequente nel gruppo di pazienti con cancro della glottide, mentre il tipo A1B risulta maggiormente rappresentato nel gruppo con carcinoma dell'ipofaringe. I cambiamenti strutturali di tumori a cellule squamose della testa e del collo sono piuttosto comuni. Nel tessuto normale di questa regione, il tuo gruppo sanguigno ABO è espresso. Tuttavia, una volta che il carcinoma a cellule

squamose si sviluppa, l’ antigene A scompare in circa 1 / 3 delle persone A e AB, mentre l’antigene H (del gruppo sanguigno O) è espresso nelle cellule del carcinoma non solo di tutti gli individui O, ma anche in quasi tutti gli individui di gruppi sanguigni A, B e AB . Gli antigeni T e Tn sono anche comunemente espressi in questi tipi di cancro. Quindi, in sostanza, i risultati suggeriscono che gli antigeni H, T, e Tn sono comunemente espressi nel cancro a cellule squamose della testa e del collo. Come regola generale, sembra che i tumori che esprimono l'antigene H (per i tipi di sangue A, B, e AB), hanno una prognosi sfavorevole. Vidas I, Delajlija M, Temmer-Vuksan B, et al. Examining the secretor status in the saliva of patients with oral pre-cancerous lesions. J Oral Rehabil 1999 Feb;26(2):177-82 \ Torrado J, Ruiz B, Garay J, et al. Blood-group phenotypes, sulfomucins, and Helicobacter pylori in Barrett's esophagus. Am J Surg Pathol 1997 Sep;21(9):1023-9 \ Yokota M, Ito N, Hatake K, et al. Aberrant glycosylation based on the neo-expression of poly-N-acetyllactosamine structures in squamous cell carcinomas of the head and neck. Histochem J 1997 Jul;29(7):555-62 \ Pyd M, Rzewnicki I, Suwayach U. ABO blood groups in patients with laryngeal and hypopharyngeal cancer. Otolaryngol Pol 1995;49 Suppl 20:396-8 \ Xie X, Boysen M, Clausen OP, Bryne MA. Prognostic value of Le(y) and H antigens in oral tongue carcinomas. Laryngoscope 1999 Sep;109(9):1474-80

Tumori del Cervello e del Sistema Nervoso Un'associazione positiva, coerente e spesso molto forte è stata riscontrata tra i gruppi sanguigni A e i tumori del cervello e del sistema nervoso. Una associazione più debole è con il tipo B. Si è riscontrato invece che essere un gruppo sanguigno O è un fattore prognostico favorevole per i tumori del cervello e del sistema nervoso. Zampieri P, Meneghini F, Grigoletto F, et al. Risk factors for cerebral glioma in adults: a case-control study in an Italian population. J Neurooncol 1994;19(1):61-7 \ Turowski K, Czochra M. ABO blood groups in glioblastoma multiforme. Neurol Neurochir Pol 1979 Mar-Apr;13(2):173-6 [Article in Polish] \ Trouillas P, Menaud G, De The G, et al. Epidemiological study of primary tumors of the neuraxis in the Rhone-Alps region. Quantitative data on the etiology and geographical distribution of 1670 tumors. Rev Neurol (Paris) 1975 Oct;131(10):691-708 [Article in French]

Una nota interessante per quanto riguarda il gruppo sanguigno si verifica per i cosiddetti gliomi maligni. I ricercatori, indagando sull’uso e sull'efficacia postoperatoria della polichemioterapia e della immunochemioterapia per questo cancro, hanno deciso di considerare i risultati anche in base al tipo di gruppo sanguigno. Hanno così scoperto che, quando l'efficacia della polichemioterapia era analizzata per il tempo di sopravvivenza, i pazienti con gruppi sanguigni tipo A e AB risultavano avvantaggiati. Mentre, nei pazienti con gruppo sanguigno O questi trattamenti risultavano inefficaci. Sulla base dei loro risultati, i ricercatori hanno concluso che, nella selezione individuale dello schema di chemioterapia e di immunochemioterapia, dovrebbero essere considerati anche i gruppi sanguigni ABO. Romodanov SA, Gnedkova IA, Lisianyi NI, Glavatskii AIa. Efficacy of chemotherapy and immunochemotherapy in neuro-oncologic patients of various blood groups. Zh Vopr Neirokhir 1989 Jan-Feb;(1):17-20 [Article in Russian]

Questo è attualmente un reperto isolato, ma fa richiamare l'attenzione sulla possibilità che gli interventi medici per il cancro (e per molte altre malattie) potrebbero essere meglio identificati se il gruppo sanguigno fosse considerato come un componente importante nel giudicare l'efficacia dei trattamenti e quindi la loro scelta. Arseni C, Danaila L, Constantinescu AI. Considerations on the correlation between the blood groups and the incidence of cerebral tumours. Rev Roum Neurol 1972;9(3):135-8 \ Arseni C, Danaila L, Constantinescu A. Correlations between the blood groups and the incidence of congenital neurosurgical diseases. Rev Roum Neurol 1971;8(5):335-8 \ Pearce KM, Yates PO. Blood groups and brain tumours. J Neurol Sci 1965 Sep-Oct;2(5):434-41 \ Alcantara A, Kinzel W, Bube FW, Uhlenbruck G. Blood groups and brain tumors. Zentralbl Neurochir 1965;26(2):156-65 [Article in German]

Cancro della Tiroide Il sangue di tipo A è sovra rappresentato nel cancro della tiroide, mentre il sangue di tipo O sembra essere protettivo per questa forma di cancro. Similmente a molti altri tumori, la fine struttura dei vari antigeni è diversa nelle cellule sane e in quelle neoplastiche. Come regola generale, la perdita degli antigeni dei gruppi sanguigni A e B, e la comparsa di un maggior numero

di antigeni Tn, è una caratteristica dei tessuti tumorali della tiroide ed è associato con una tendenza per malignità. Gonzalez-Campora R, Garcia-Sanatana JA, et al. Blood group antigens in differentiated thyroid neoplasms. Arch Pathol Lab Med 1998 Nov;122(11):95765 \ Larena A, Vierbuchen M, Schroder S, Larena-Avellaneda A, Hadshiew I, Fischer R. Blood group antigen expression in papillary carcinoma of the thyroid gland. An immunohistochemical and clinical study of expression of Lewis, ABO and related antigens. Langenbecks Arch Chir 1996;381(2):102-13. Klechova L, Gosheva-Antonova Ts. ABO and Rh blood group factors in thyroid gland diseases. Vutr Boles 1980;19:75-9

Melanoma Solo due sono stati gli studi condotti fino ad ora sul cancro della pelle. In generale, il cancro della pelle sembra essere fortemente associato con il gruppo sanguigno O. Questo Tipo sanguigno è stato trovato anche avere la più alta frequenza del melanoma maligno. E il più basso tempo medio di sopravvivenza dopo la diagnosi. Il sangue di tipo A tende ad avere la più lunga sopravvivenza, e questa tendenza è particolarmente forte nelle donne di questo gruppo. Karakousis CP, Evlogimenos E, Suh O. Blood groups and malignant melanoma. J Surg Oncol 1986 Sep;33(1):24-6

Tumori delle Ossa I tumori delle ossa mostrano la più forte associazione con il sangue di tipo B, e la più debole associazione con il sangue tipo A.

Leucemia Le prove suggeriscono che, in generale, gli individui con il gruppo sanguigno A sono più predisposti alla leucemia, soprattutto per la leucemia linfatica cronica. Questa tendenza è particolarmente forte per una varietà rara del gruppo A, la A2. Invece, il sangue di tipo O sembra avere un grado elevato di resistenza soprattutto alla leucemia acuta. Questa protezione è stata maggiormente notata tra i Tipi O di sesso femminile. A causa di questo alcuni ricercatori hanno suggerito che ci potrebbe essere un

gene "sex-responsive” sul cromosoma 9 vicino al locus ABO, che protegge le donne del gruppo O contro la leucemia acuta.

Malattia di Hodgkin La malattia di Hodgkin ha mostrato un'associazione con il gruppo sanguigno O. Similmente ad altri tipi di cancro, come abbiamo già discusso, la leucemia è spesso caratterizzata da una perdita di antigeni del gruppo sanguigno. E, dopo la remissione completa, non è raro vedere che gli antigeni del il gruppo sanguigno tornano alla normalità e riappaiono sulle cellule. Yanardhana V, Propert DN, Green RE. ABO blood groups in hematologic malignancies. Cancer Genet Cytogenet 1991 Jan;51(1):113-20 \ Nayak SK. ABO blood groups in different diseases. J. Ind Med 19971;87:449-52 \ Jackson N, Menon BS, Zarina W, Zawawi N, Naing NN. Why is acute leukemia more common in males? A possible sex-determined risk linked to the ABO blood group genes. Ann Hematol 1999 May;78(5):233-6Xiros N, Northoff H, Anger B, Heit W, Heimpel H. Blood group change in a patient with blastic transformation of a myelodysplastic syndrome. Blut 1987 May;54(5):275-80 \ Atkinson JB, Tanley PC, Wallas CH. Loss of blood group A in acute leukemia. Morphologic and biochemical studies of red cells. Transfusion 1987 Jan-Feb;27(1):45-8 \ Uchikawa M. Alterations of ABH antigens in leukemic patients. Nippon Rinsho 1997 Sep;55(9):2369-73 \ Hafner V, Coatmelec M, Niculescu R. Temporary changes and permanent changes in the erythrocyte blood-group antigens in malignant hemopathies. Rom J Intern Med 1996 Jul-Dec;34(3-4):183-8

Adenoma dell'Ipofisi E' stato dimostrato che questo tumore ha una incidenza maggiore nel gruppo A. Mayr, Diamond, Levine and Mayr: Science vol. 12 (Nov 1956) 932-3

Gruppo sanguigno e cancro: in cerca di risposte Forse il più grande focus delle correnti ricerche scientifiche sugli antigeni del

gruppo sanguigno ABO è il campo dell'oncologia molecolare. Recenti scoperte nel campo della chimica delle membrane, l’immunologia dei tumori e delle malattie infettive aggiunge una motivazione scientifica per diverse associazioni col gruppo sanguigno e vi è una logica sempre più convincente per alcuni precedenti risultati statistici. Garratty G. Association of blood groups and disease: do blood group antigens and antibodies have a biological role? Pubbl Stn Zool Napoli [II]. 1996;18(3):321-44.

L'enorme interesse per il gruppo sanguigno nasce dalla consapevolezza che gli antigeni del gruppo sanguigno sono componenti estremamente importanti nel processo di maturazione delle cellule e del loro controllo; per esempio, la comparsa o la scomparsa di antigeni del gruppo sanguigno è una caratteristica di malignità in molti tumori comuni. Diversi 'antigeni tumorali' o 'marker tumorali' noti sono il prodotto di certi precursori degli antigeni dei gruppi sanguigni. Molti di questi antigeni tumorali sono 'A-like', il che aiuta, in parte, a spiegare il numero impressionante di associazioni dei tumori con il gruppo sanguigno A e AB. Al contrario, i disturbi autoimmuni tendono a essere associati con il tipo di sangue O. Per questo motivo, gli immunologi affermano che vi è una antitesi fondamentale tra le due classi di malattia. In sostanza, la sorveglianza più forte e più attiva dell'attività immunitaria tende a produrre meno tumori maligni, mentre l'attività immunitaria troppo tollerante tende ad incoraggiarli. Queste osservazioni suggeriscono una ipotesi più generale e cioè che nei tessuti di tutte le persone, sia normali che tumorali, ci sono antigeni gruppo sanguigno A-like. Essi sarebbero presenti a livello biochimico, e di solito inaccessibili al sistema immunitario. Tuttavia, nel corso di un processo auto-immune o nel corso della risposta immunitaria alla crescita del cancro, l'antigene A-like diventa accessibile. A quel punto una persona con gruppo sanguigno A che non può, naturalmente, fare anticorpi anti-A sarà più portata a tollerare il cancro rispetto ad una persona con gruppo sanguigno O, ma meno probabilmente sarà portata ad attaccare i suoi stessi tessuti. Il link cancro - tipo A è ben lungi dall'essere assoluto; infatti, molti tumori mostrano associazioni consistenti con i Tipi O o B. Questo implica il concetto che il cancro è comunque una condizione associata con l’attività del gruppo sanguigno in generale, e che l'espressione di strutture A-like sulla superficie dei tumori è semplicemente la più comune di queste evidenze…

Gruppi Sanguigni minori

Gli esseri umani posseggono circa 300 Sistemi di gruppi sanguigni, indipendenti fra di loro. Il Sistema ABO è di gran lunga il più importante, sia per quanto riguarda la sua connessione con le malattie e sia perché esso è uno dei pochi sistemi di Gruppi Sanguigni che estende la sua espressione anche fuori dalla circolazione sanguigna. Infatti, gli antigeni ABO sono presenti anche nel muco della superficie interna dell’apparato digerente, dell’apparato respiratorio, nelle secrezioni digestive, sulle cellule bianche e su molte delle cellule dell’apparato riproduttivo.

La maggior parte degli altri sistemi di Gruppi sanguigni, come il noto Sistema Rhesus (Rh), sono presenti invece esclusivamente sui globuli rossi e in nessun altra parte dell’organismo. Inoltre, diversamente da ABO, questi altri Sistemi di Gruppi sanguigni non posseggono veri potenti anticorpi emoagglutinanti, ma piuttosto anticorpi più deboli. Per la Scienza dei Gruppi sanguigni, solo tre di questi altri Sistemi hanno un reale influenza: il primo è il “Sistema Secretore ABH” ; esso è il più importante principalmente perché aggiunge un altro livello di sofisticazione alla nostra conoscenza delle dinamiche del Sistema ABO. Gli altri due possono essere utili in speciali situazioni: il Fattore Rh e il Sistema MN. Esaminiamo i gruppi sanguigni e i polimorfismi meglio conosciuti.

Sistema ABH secretore/ non-secretore di Lewis

Ognuno di noi porta l’antigene del Sistema ABO sulle cellule del sangue, ma circa l’80% della popolazione hanno gli antigeni del Sistema ABO che circolano liberamente nelle loro secrezioni. Queste persone sono chiamati “Secretori” perché essi “secernono” gli antigeni del loro Gruppo Sanguigno entro i loro fluidi corporei, come saliva, muco, e sperma. E’ possibile quindi identificare il gruppo sanguigno di un secretore da questi altri fluidi corporei oltre che dal sangue. Il restante 20% delle persone che non secernono gli antigeni dei Gruppi sanguigni negli altri fluidi corporei, diversi dal sangue, sono chiamati “non secretori”. Essere un secretore o un non-secretore è indipendente dal Gruppo sanguigno. Esso è controllato da un gene diverso. Così, una persona può essere un Gruppo Sanguigno “A-secretore” mentre un’altra può essere un Gruppo Sanguigno “A-non-secretore”, B-secretore o B-non-secretore, e così via. Dato che il Sistema Secretore ha a che fare con la secrezione degli antigeni dei Gruppi sanguigni, è appropriato chiamarlo “ABH Sistema”, perché anche i secretori del Gruppo sanguigno O secernono antigeni detti H. In pratica

i Secretori hanno molti più “posti” dove collocare i loro antigeni dei Gruppi Sanguigni, essi quindi “esprimono” meglio dei non-secretori le caratteristiche dei loro Gruppi Sanguigni. Scoprendo se tu sei un secretore o un non secretore è più facile determinare il tuo Gruppo ABO. Il modo più comune per sapere se sei un secretore o un non-secretore è un test sulla saliva per la ricerca degli Antigeni ABH. Se sono presenti la persona è classificata come un Secretore ; se sono assenti la persona è classificata Nonsecretore. Un’altra via per determinare lo stato di secretore è il Test di Lewis. Il Sistema Lewis è un vero Sistema-Gruppo Sanguigno, ma essendoci un legame genetico tra gli enzimi che producono gli antigeni di Lewis e quelli del sistema ABO, essi possono dirci se una persona è secretore o non secretore. Nel Sistema di Lewis possono essere prodotti due tipi di antigeni, chiamati Lewis “a” e Lewis “b” (da non confondersi con gli antigeni A e B del Sistema ABO ). Le persone possono essere quindi: Lewis a+b- (hanno l’antigene “a” e non il”b”), o Lewis a-b+ (hanno l’antigene “b” ma non quello “a”), o Lewis a-b- (non hanno né l’antigene “a” né il “b”). Nel sistema Lewis tutti noi partiamo producendo l’antigene “a”. Alcuni di noi posseggono però un gene che produce un enzima cha trasforma l’antigene “a” in antigene “b”. Questa abilità di convertire l’antigene “a” in antigene “b” è geneticamente collegato con l’abilità di secernere nei fluidi corporei gli antigeni ABH. Quindi una persona non-secretore è Lewis a+b- (a positivo, b negativo) mentre una persona secretore è Lewis a-b+(a negativo, b positivo). Alcune persone comunque, e cioè il 6% della popolazione bianca, e il 16% della popolazione nera sono geneticamente incapaci di produrre l’antigene “a”. Queste persone sono Lewis a-b- ( sono dette anche Lewis doppiamente negative); per loro il test di Lewis non può essere usato per stabilire lo stato di secretore di una persona. Nella nostra esperienza la maggior parte delle persone che sono Lewis doppiamente negative sono in genere non-secretori, per cui questo piccolo gruppo di persone condividono coi non-secretori i problemi di salute , e alcuni possono avere più serie conseguenze. Dato che l’antigene del Gruppo sanguigno è una importante chiave per le nostre difese immunitarie, quali sono le conseguenze per una persona che non è abile a secernere l’antigene del proprio gruppo sanguigno nei fluidi del corpo? Abbastanza importanti, come dimostra un considerevole corpo di ricerche scientifiche.

In genere, i non-secretori sono molto più predisposti a soffrire di problemi immunitari che i secretori, specialmente quando questi sono provocati da organismi infettivi.

Sistema gruppo sanguigno MN

Fino al 1927 il termine 'gruppi sanguigni' significava semplicemente i gruppi ABO, e poche persone avevano l’ idea che ce ne potevano essere altri. Uno di questi pochi è stato Landsteiner; lui e Levine avevano iniettato conigli con globuli rossi umani . I sieri di questi conigli, dopo opportuno trattamento, furono trovati contenere tre anticorpi, ciascuno dei quali agglutinava i globuli rossi umani; alle sostanze presunte presenti sui globuli rossi furono dati i simboli M, N , e P; queste sostanze provocavano l’ agglutinazione delle cellule coi rispettivi anticorpi anti-M, anti-N, e anti-P. Il Sistema MN esiste in tre varietà: MN, NN, e MN, a secondo che le cellule posseggono solo l’antigene M, solo l’antigene N o entrambi. MM è presente nel 28% della popolazione, NN nel 22% e MN nel 50%. Gli anticorpi Anti-M e anti-N sono estremamente rari nella popolazione per cui non ci sono problemi legati alle trasfusioni e lo studio di questo Sistema è stato lasciato per molto tempo ai genetisti. Con la scoperta degli antigeni S e degli antigeni s (nel 1947 e nel 1951) subito si capì che i loci coinvolti M, N, S ed s erano strettamente connessi . Così, nel sistema MN c’è la possibilità di quattro aplotipi: MS, MS, NS, e Ns e questa espansione del sistema aumenta notevolmente il suo valore antropologico. Diversamente dal Sistema ABO e dal sistema Rhesus, il Sistema MN non è molto importante per le trasfusioni e il trapianto degli organi. Per questa ragione non è stato di grande interesse nella Medicina pratica. In realtà il Gruppo Sanguigno MN è importante per i medici, i genetisti e gli antropologi a causa della grande varietà di malattie che sono associate ad esso. E’ stato dimostrato infatti che il Sistema MN ha un ruolo nella suscettibilità a cancro, infezioni e malattie cardiache. L’antigene M è il precursore di uno dei più comuni antigeni associati al cancro, l’antigene T di Thomsen-Friendenreich, che è espresso in una grande varietà di cancri, inclusi quello della stomaco, della mammella, e colon.

Gli individui NN, è stato dimostrato che hanno una minore incidenza della depressione bipolare e sono più sensibili ad una regolazione dietetica dei lipidi del sangue (abbassamento delle LDL), con una dieta bassa di grassi. Gli individui MM che sono anche di gruppo A appaiono avere una più alta incidenza di malattie cardiovascolari, mentre gli individui MN sembrano avere una più alta incidenza di Ipertensione essenziale e di asma. Gli antigeni M e N appaiono inibire l’inibizione virale dell’emoagglutinazione, tramite una certa influenza sui virus, cosa questa che può influenzare la suscettibilità a certi virus dell’influenza. E’ stato riportato un numero sproporzionato di individui NN (soprattutto donne) in una popolazione di individui di età compresa fra 71 e 80 anni.

Sistema gruppo sanguigno RH

Il gruppo sanguigno Rh è stato scoperto, in maniera indipendente, nel 1939 da Philip Levine e R. Stetson e nel 1940 da Karl Landsteiner e A.S. Weiner. Ci sono 5 antigeni in questo gruppo: C, D, E, c, d, e. Gli antigeni complementari con lo stesso nome non si trovano mai nella stessa persona. In altre parole, se una persona ha C non avrà c, e viceversa. L’antigene d (minuscolo)non è mai stato trovato, ma la notazione d è usata per denotare l'assenza del D. Il più importante antigene, fra i cinque, è D. Esso è il più frequente. Quando è presente, l’Rh è chiamato Rh1 (o anche Rh0 o D). Rh1 causa la più grave reazione immunitaria ed è il principale determinante del tratto Rh. Tutti gli antigeni Rh sono prodotti da tre serie di geni strettamente legati che si trovano in prossimità della fine del braccio corto del cromosoma 1. L'antigene principale D è determinato dal gene D; l'allele d si comporta come un amorfo legato al locus Dd. Vi sono due altri loci ciascuno caratterizzato da una coppia di alleli principali: Cc ed Ee rispettivamente. Ciascuno di questi quattro geni dà luogo ad un antigene col corrispondente nome. Essi sono dunque otto possibili combinazioni cromosomiche di geni, di ognuno dei quali è nota l'esistenza, ma di cui CDe cDE, cDe, e cde sono i più comuni. L’Allele Rh + è dominante rispetto all’allele Rh-. Pertanto, qualsiasi combinazione di due alleli diverso Rh-/Rh- farà una persona Rh +. E’ possibile che una persona abbia un Allele Rh+ e uno Rh- : siccome Rh+ è dominante, la persona risulterà Rh+.( Ma porta comunque l’allele Rhche può trasmettere ai figli). Nel caso che i genitori abbiano entrambi Rh

negativo, e cioè ogni genitore ha entrambi gli Alleli Rh-, il figlio non può essere Rh+(positivo) perché ha avuto la possibilità di ereditare solo alleli tutti negativi. Esistono, però, dei soggetti in cui l’antigene D è molto debole, al punto che non può essere svelato se non con metodiche particolari; questi soggetti vengono definiti Du. L’ Rh negativo è raro in più parti del mondo, ma si trova in circa il 15% delle persone di razza caucasica, in Europa, Canada e Stati Uniti. La più alta incidenza è tra i Baschi dei Pirenei (dal 25 al 55%), e la Berberi d'Africa e la Beduini del Sinai Peninsulare (dal 18 al 30%). L’incompatibilità che riguarda l'antigene D è la principale causa di malattia emolitica del neonato, mentre le incompatibilità Cc ed Ee sono rare, ma anch’esse causano reazioni trasfusionali. A differenza degli anticorpi del sistema ABO, che sono universalmente presenti nelle persone che non hanno il corrispondente antigene ABO, gli anticorpi agli antigeni Rh non si sono quasi mai trovati se non come risultato di immunizzazione da gravidanza o da trasfusione, e le reazioni appaiono solo in caso di una seconda esposizione all'antigene. Questo vale anche per tutti gli altri sistemi del gruppo sanguigno ad eccezione dell’ABO. Gli antigeni dei gruppi Sanguigni ABO possono essere espressi anche fuori del sangue , nelle secrezioni e nei tessuti ( questo è lo stato di secretore), gli antigeni Rh sono invece molto deboli e non vengono espressi fuori dei globuli rossi. Molte poche ricerche sono state fatte per quanto riguarda le eventuali associazioni delle malattie coi gruppi Rh, e quasi tutte sono limitate ai tipi Dpositivi e D-negativi. In alcuni studi, è stato visto che le malattie autoimmunitarie sembrano più frequenti nei soggetti Rh-. Il Gruppo sanguigno Rh potrebbe influenzare l'attività delle cellule NK. Mentre alcuni studi non hanno trovato una associazione, altri ricercatori hanno osservato che vi è una più alta citotossicità naturale da parte delle cellule Natural Killer (NK) contro le cellule bersaglio in individui con Rh-. Recentemente è stato dimostrato che due glicoproteine umane Rh possono correggere il deficit di trasporto dell’ ammonio nelle cellule di lievito. Le proteine Rh sono pertanto trasportatori di ammonio - un ruolo che, nei vertebrati, non era stato precedentemente caratterizzato. Questi dati annunciano una nuova era nella ricerca delle proteine Rh, al di là del loro ruolo

come antigeni dei gruppi sanguigni, nella caratterizzazione dei meccanismi di trasporto di ammonio, in particolare nel rene. Pross HF, Baines MG. Studies of human natural killer cells. I. In vivo parameters affecting normal cytotoxic function. Int J Cancer 1982 Apr 15;29(4):383-90 Lasek W, Jakobisiak M, Plodziszewska M, Gorecki D. The influence of ABO blood groups, Rh antigens and cigarette smoking on the level of NK activity in normal population. Arch Immunol Ther Exp (Warsz) 1989;37(3-4):287-94 Hersey P, Edwards A, Trilivas C, et al. Relationship of natural killer-cell activity to rhesus antigens in man. Br J Cancer 1979 Mar;39(3):234-40 Marini AM, Matassi G, Raynal V, Andre B, Cartron JP, Cherif-Zahar B. The human Rhesus-associated RhAG protein and a kidney homologue promote ammonium transport in yeast. Nat Genet. 2000 Nov;26(3):341-4.

Sottogruppi del gruppo sanguigno A

Un numero considerevole di varianti di antigene A sono noti, la maggior parte delle quali sono rare; l'antigene B è meno variabile, ma diverse varianti rare sono note. La distinzione più importante è tra A, l'antigene più comune, e A2, che ha una frequenza di molti punti percentuali nelle popolazioni europea, africana, asiatica e occidentale. La distinzione è nota da quasi 50 anni. La sua natura di base non è ancora del tutto chiara.. Thomsen "et al. (1930) hanno osservato che ci sono due varietà di antigeni A, l’A1 e l’A2, per cui i gruppi sanguigni A e AB possono essere classificati, rispettivamente, come A1 e A2, e come A1B e A2B. Entrambi i tipi di antigene reagiscono con l'anticorpo anti-A ordinario, ma solo A1 reagisce con l'anti-A1, mentre la A2, non riesce a farlo. Questa reazione di antigeni è, come sempre, una agglutinazione. L’anticorpo Anti-A1 è presente nel siero della maggior parte delle persone B insieme al comune anti-A. L'anticorpo anti-A1 può essere preso da un siero che lo contiene, per mezzo di cellule A2 che assorbono gli anticorpi Anti-A, in modo che nel siero resta soltanto l’anticorpo anti-A1. Il l siero diventa così un reagente anti-A1 specifico. Un ottimo reagente anti-A1 si può preparare anche estraendo la lectina dai semi di Dolichos biflorus con soluzione fisiologica. Gli antigeni A1 e A2 sono prodotti dai corrispondenti geni allelomorfi, per cui quello che abbiamo chiamato il ‘gene A’sono in realtà due tipi possibili di geni, A1 e A2. Nel genotipo A1A2, il gene A1 provoca la produzione di antigene A1, e quindi i genotipi A1A2, A1O e A1A1 sono indistinguibili dai metodi attualmente disponibili, dato che tutti reagiscono sia con anti-A che anti-A1.

Dato che il gruppo A2 è intermedio in molte delle sue proprietà tra A1 e O, sarebbe di grande interesse sapere se questo vale anche per le sue associazioni con la malattia, ma pochi sono gli investigatori che hanno determinato i sotto-gruppi di A nei loro pazienti.

Il Sistema Gruppo Sanguigno DUFFY Quasi l'unico altro sistema del gruppo sanguigno che sembra portare qualche relazione importante per incidenza della malattia, diversa dalla malattia emolitica del neonato, è il sistema di Duffy. Tuttavia, relazioni simili impreviste potrebbero in futuro essere scoperte anche per altri sistemi. L'antigene noto come Fya è stato scoperto da Cutbush e al nel 1950 e l'antigene Fyb, il prodotto del suo gene allelico, da Ikin et al nel 1951. I geni allelici per Fya e Fyb sono quasi tutti stati trovati nelle popolazioni europee, ma è stato osservato da Sanger et al. (1955) che un'alta percentuale di negri americani sono del fenotipo Fy (a-b-). Un controllo delle ultime tavole di Mourant et al (1976) mostra che, fatta eccezione per la Repubblica Sudafricana, oltre il 95% dei neri africani sono di questo tipo, che rappresenta l'omozigote di un terzo gene allelico, in un primo momento considerato come uno amorfo e così chiamato Fy. E 'ormai noto che due geni distinti in passato sono stati confusi sotto questo termine. Uno, Fyx con una frequenza di circa il 1-6% degli europei, dà una sostanza che non reagisce con l'anti-Fya ma che reagisce debolmente con l'anti-Fy6 (al Chown et al., 1972). L'altro, quasi universale negli Africani, dà un prodotto che non riesce a reagire con nessuno di questi anticorpi, ma non è un amorfo vero; Behzad et al. (1973) hanno dimostrato che esso reagisce specificamente con un anticorpo che si chiama anti-Fy4; il gene dovrebbe presumibilmente essere chiamato Fy4. Miller et al. (1975) hanno dimostrato che gli omozigoti per questo tipo sono probabilmente specificamente resistenti alla malaria vivax verso cui gli africani sono conosciuti per essere resistenti.

Il Sistema gruppo sanguigno P

I gruppi sanguigni P sono stati scoperti da Landsteiner e Levine (1927), nel corso delle stesse indagini fatte per i gruppi MN. All’inizio si pensò che un solo antigene, P, fosse coinvolto, determinato da un gene P, essendo l’allele p un amorfo, dato che i due geni hanno ciascuno una

frequenza di circa il 50% nelle popolazioni europee. Ulteriori analisi hanno rivelato che questo è un sistema di notevole complessità, ma solo uno degli aspetti verrà descritto qui. L'antigene Tja trovato da Levine et al. (1951) è stato in un primo momento considerato come prodotto di un gene amorfo presente in quasi tutti gli esseri umani; Sanger (1955) ha dimostrato che Tja faceva parte del sistema P, con tre alleli, P1 (ex P), P2 (ex p), e il nuovo p (formalmente considerato come l'allele amorfo di Tja). Queste relazioni sono simili a quelle esistenti tra A1, A2, e O del sistema ABO. Il sangue P2 a volte contiene anticorpi anti-P1 (nel plasma) di solito con un titolo molto basso, ma il sangue p ha sempre un alto titolo di anticorpi anti-P e anti-P1. L'antigene P1 è presente nel fluido delle cisti idatidee (Cameron e Stavalky, 1957) e in una notevole varietà di vermi, sia parassiti che liberi. E 'probabile che l'anti-P1, non raramente presente nel plasma di individui P2 e in quella di numerose specie di mammiferi, è una risposta alla infestazione di vermi. Le donne con genotipo pp, che hanno sempre anti-P anti-P1 nel plasma, sono particolarmente soggetti ad aborto, apparentemente derivante dalla azione dell'anticorpo sul feto quasi invariabilmente P-positivo. L’emoglobinuria parossistica freddo è dovuto alla presenza nel plasma del paziente di un auto-anticorpo a freddo. E 'stato dimostrato da Levine nel 1963 che questo anticorpo di solito ha una specificità anti-P.

ALTRI POLIMORFISMI

Abilità di assaporare la Feniltiocarbamide (PTC) Nel 1931 Fox ha osservato che per alcuni individui la feniltiocarbamide (PTC), un composto chimico , ha un sapore molto amaro, mentre per altri è insapore. Essendo un farmacista, egli mostrò poi che un certo numero di altri composti, strettamente correlati alla PTC, venivano anch’essi percepiti dai degustatori della PTC, ma non dai non-degustatori. La possibilità di gustare queste sostanze, è stato dimostrato da Blakeslee e Salmon (1931) e da Snyder (1932), ed stato visto che essa si comporta come un carattere mendeliano dominante. Harris e Kalmus (1930) dimostrarono che la distinzione non era affatto assoluta, e che risultati affidabili potevano essere ottenuti soltanto con l'uso di

soluzioni con concentrazione note. Inventarono quindi un metodo per accertare la concentrazione più bassa che poteva essere gustata da ogni persona. Coloro che possono gustare (sentire il sapore amaro) le soluzioni diluite di un certo valore critico sono classificati come gustatori e gli altri come nondegustatori. Le sostanze che definiscono il polimorfismo degustatore sono inibitori della tiroide, e il polimorfismo è associato a differenze nella suscettibilità alle malattie della tiroide. Il fatto che la feniltiocarbamide è un inibitore della tiroide ha portato i professori Harry Harris e H. Kalmus, e il dottor WR Trotter, e più tardi il dottor FD Kitchin e i suoi colleghi, alla ricerca di una associazione tra la capacità di degustazione e le malattie della tiroide. Questa associazione esiste realmente. Infatti: le persone normali o con gozzo nodulare non tossico sono per lo più non-degustatori, mentre quelli con gozzo tossico o con attività elevata della ghiandola tiroide, sono per lo più degustatori. Ci sono alcune prove che anche nelle persone che sono clinicamente normali, vi è una maggiore frequenza di degustatori tra quelli con maggiore attività della tiroide, e che i degustatori tendono a svilupparsi più rapidamente durante la pubertà rispetto ai non-degustatori. La molecola dell'ormone tiroideo contiene iodio, e quindi un certo livello di iodio è necessaria nella dieta. Queste piccole quantità di iodio, (normalmente presenti come ioduro), sono insapori a tutti gli individui. I livelli eccessivamente alti di iodio può produrre tireotossicosi. In alcuni cibi, (specialmente nei cavoli), sono presenti i derivati della tiocarbamide (inibitori della tiroide). I degustatori PTC gustano questi derivati come amari. Possiamo supporre quindi che i degustatori (ma non i non-degustatori) limiteranno l'assunzione di tali sostanze, e quindi essere più suscettibile all’iperattività tiroidea rispetto ai non-degustatori. Tutto questo può influenzare la selezione naturale: se lo iodio è carente o gli inibitori sono in eccesso, i degustatori saranno favoriti in modo selettivo, mentre se c'è un eccesso di iodio o una mancanza di inibitori, i non-degustatori saranno favoriti. Sunderland ha richiamato l'attenzione su un caso particolare in cui le differenze nella frequenza dello stato di degustatore hanno un significato

pratico. Le zone geologiche del nord Lancashire e quella del Derbyshire sono molto simili, con una preponderanza di calcari del Carbonifero inferiore e, presumibilmente in entrambe le aree, con una carenza di iodio nell'acqua potabile. Ma il gozzo semplice da carenza di iodio è molto più comune nel Derbyshire ('collo di Derbyshire') che nel Nord Lancashire, e nel Derbyshire c’è anche un eccesso di non-degustatori Mentre c’è una frequenza sensibilmente maggiore di degustatori, nella zona dove c’è una bassa incidenza di gozzo. Nella ipotesi di cui sopra circa la selettività, dobbiamo aspettarci che l'eccesso di non-degustatori gozzo-sensibili nel Derbyshire potrebbe (in assenza di profilassi del gozzo) essere gradualmente ridotta, e con esso l'incidenza di gozzo anche essere abbassata.

Tipi di Cerume Mahunage nel 1962 ha dimostrato che la produzione di cerume nelle orecchie è sotto controllo genetico. Il cerume può essere bagnato o secco; questi due tipi di cerume sono controllati da una coppia di geni alleli, che per il tipo di umido si esprimono in maniera dominante rispetto al tipo asciutto. Petrakis et al. (1971) hanno poi dimostrato che le frequenze geniche hanno ampie variazioni in tutto il mondo. L’allele secco è predominante nei popoli mongoloidi, mentre l’allele bagnato predomina nei Caucasici; nei negroidi l'allele secco è quasi totalmente assente. Dal momento che le ghiandole che producono il cerume delle orecchie e le ghiandole mammarie sono entrambe derivate dallo stesso tipo di ghiandole apocrine, si è tentato di dimostrare una associazione tra carcinoma della mammella e il tipo di cerume.

Gruppi Sanguigni degli animali Ma i Cavalli hanno tanti Gruppi sanguigni e mangiano tutti le stesse cose… Domanda: Recentemente, ascoltavo un guru della salute in un talk show, quando un ascoltatore chiama e chiede il suo parere in merito alla Dieta dei gruppi sanguigni. Il guru si scherniva, dicendo che i cavalli, per esempio, hanno almeno 12 tipi di gruppi sanguigni, ma mangiano tutti lo stesso tipo di alimenti. So che le persone non sono cavalli, ma sono comunque animali. Come rispondere a queste critiche? Potete aiutarmi? Risposta del dr D'Adamo: Il critico non conosce il numero esatto dei gruppi sanguigni del cavallo e per questo motivo mi aspetto che egli non conosca

neanche i meccanismi che stanno alla base dei legami che ci sono tra i geni dei gruppi sanguigni umani e gli altri geni (fenomeno del gene-linkage). Ci sono otto tipi di gruppi sanguigni riconosciuti nel cavallo: A, C, D, K, P, Q, T, e U, ma essi hanno solo 2 tipi di ABO e sono quasi sempre di tipo A. Inoltre, a differenza di noi, nei cavalli i gruppi sanguigni possono esistere in una delle varie forme. Ad esempio, dire che è un cavallo di tipo A non è sufficiente perché il tipo A può significare tipo aA1, o tipo AA ', o tipo aH, o tipo aA'H, o tipo a. E, oltre ad avere un determinato gruppo sanguigno che fa parte di una famiglia, il cavallo può anche avere un altro tipo di gruppo sanguigno che fa parte di ognuna delle altre sette famiglie. Quasi tutte le specie viventi (tra cui anche le forme di vita primitive come i batteri e i parassiti) hanno gruppi sanguigni; tuttavia esse variano notevolmente per quanto riguarda i fenomeni di Gene-linkage tra i geni che trasmettono le variazioni fisiche e i geni ABO. Probabilmente gli esseri umani hanno più di 300 tipi di sangue ma, ancora più importante, sono l'unica specie con tutte e quattro le varianti ABO (A, B, O, A). Come ho sottolineato più volte in passato, il solo sistema grupposanguigno che conta per quanto riguarda la digestione e l'immunità di base è il nostro sistema ABO, dal momento che è l'unico sistema che controlla le secrezioni digestive, le popolazioni di batteri e che interagisce con le lectine alimentari. Questo è il motivo che pone i gruppi sanguigni umani in una categoria speciale: i geni ABO nfluenzano la produzione degli enzimi digestivi di stomaco e intestino probabilmente perché i geni che controllano la loro produzione sono localizzati vicino all’ ABO locus genico. Ma questo è probabilmente uno specifico collegamento trovato solo negli esseri umani. Dal momento che, nelle varie specie animali, il gene per il gruppo sanguigno è stato trovato su cromosomi differenti, ci possiamo solo aspettare che la fisiologia legata al gruppo sanguigno potrebbe essere diversa. Esempio, il manto nero si trova in molti suini che sono sangue di gruppo O; ma ovviamente, questo non è un fenomeno condiviso con l'uomo. I Geni del gruppo sanguigno sono fortemente legati a molti altri geni, e questo varia da specie a specie. Nei suini, ad esempio, il gene per il sangue di tipo O dà loro il manto nero e una sindrome chiamata 'sindrome da stress dei suini.' Ho visto personalmente molti umani Tipi O con capelli biondi o rossi, quindi so che questa funzione può essere vera per i suini, ma non è certamente vera per gli esseri umani. Nel gatto esiste un unico sistema di gruppi Sanguigni: il Sistema AB. Per cui il gatto può essere A (più comune), o B, o AB (molto raro). Negli Stati Uniti, quasi il 95% di tutti i gatti domestici sono tipo A. I siamesi, birmani, Tonkinese,

American Shorthair, e Orientali Shorthair testati finora sono di tipo A. Tuttavia, le seguenti razze pure hanno anche una frequenza del 10-50% di gruppo sanguigno B: Abissino, Birman, British Shorthair, Cornish, Rex Devon, Rex Exotic, giapponese Bobtail, persiano, Scottish Fold, somalo Sphynx. La frequenza di sangue tipo B in altre razze pure, non è stata determinata. Similmente agli umani, i gatti hanno naturalmente anticorpi per i tipi di sangue diversi dal proprio. I gatti A hanno basse quantità di anticorpi deboli per i globuli rossi (GR) dei gatti del tipo B . I gatti B hanno elevate quantità di anticorpi forti anti-A , di solito molto più alti rispetto agli umani. A causa di questi forti anticorpi anti-A, l'incompatibilità tra i gatti tipo A e tipo B possono causare reazioni potenzialmente fatali negli accoppiamenti per la produzione di gattini tipo A. Diversamente dagli esseri umani, resta da vedere se le funzioni fisiologiche (come ad esempio i livelli di acido dello stomaco) sono legati al gruppo sanguigno attraverso i geni correlati. Certo, le lectine alimentari potrebbero essere reattivi, per esempio, nei gatti tipo A come lo sarebbero negli umani di tipo A . Nel cane vi sono numerosi sistemi di gruppi sanguigni (250) di cui il più importante è il Sistema DEA che dà 8 possibili Gruppi Sanguigni.. Bovini: hanno 11 gruppi sanguigni. Maiale: ha 15 gruppi sanguigni.

ABO, la scoperta Nel 1900, il Dr. Karl Landsteiner, un medico e scienziato americano di origine austriaca, osservò che quando il sangue di individui diversi veniva mescolato, in alcuni casi si verificava un’agglutinazione, mentre in altri casi questa agglutinazione non si verificava. Da queste diverse reazioni fu possibile distinguere tre diversi gruppi: O, A e B. Il quarto gruppo AB fu aggiunto dopo. Finalmente il problema delle trasfusioni era risolto. Nel 1930 per questa scoperta Landsteiner ottenne il Premio Nobel. Indipendentemente da Landsteiner, un altro medico il ceco Dr. Jan Jansky, professore all’università di Praga era arrivato, all’inizio del secolo e contemporaneamente a Landsteiner, alle stesse conclusioni e cioè che esistono 4 diversi gruppi sanguigni. Jansky pubblicò il suo lavoro nel 1907. Nel 1946, Levine e Weiner scoprirono il Sistema Rhesus, risolvendo così il problema delle reazioni da incompatibilità materno-fetali. Landsteiner successivamente cominciò a sperimentare le reazioni conseguenti al contatto dei gruppi sanguigni con diverse sostanze. Nel 1908 egli vide che piccole quantità di un’agglutinina derivata dalle lenticchie comuni agglutinava

le cellule rosse del coniglio ma non quelle del piccione. Esisteva quindi un legame tra le sostanze delle piante e i gruppi sanguigni. Egli dimostrò anche che le agglutinine delle piante, attaccate ai globuli rossi, potevano essere liberate aumentando la temperatura fino a 50C° o trattando le cellule agglutinate con il muco dell’intestino del maiale (ricco di antigeni A). Nei 40 anni successivi furono fatti pochi ulteriori studi, e si dimostrarono altre agglutinine, come quelle dei fagioli di soia, dei fagioli Lima e delle arachidi. Nel 1945 William Clouser Boyd, dell’Università di Medicina di Boston, scoprì che molte agglutinine possono essere gruppo sanguigno specifiche, nel senso che agglutinano il sangue di un tipo ma non quello di un altro. Per esempio l’agglutinina dei fagioli Lima agglutina solo le cellule rosse del gruppo sanguigno A, ma non quelle di gruppi sanguigni B e O. Boyd coniò il termine Lectina per indicare ogni agglutinina capace di agglutinare le cellule tramite un legame con gli zuccheri della loro superficie. Lectina deriva del latino Legere che significa “scegliere con cura”. Le lectine hanno preferenze specifiche quando agglutinano, perché scelgono combinazioni di zuccheri veramente specifiche, come ogni serratura che ha una sua chiave.

STUDIO 'Il gene dei gruppi sanguigni: un locus di considerevole diversità genetica.' JOURNAL: Transfus Med Rev 2001 Jul;15(3):177-20 AUTHORS: Chester MA, Olsson ML. Riassunto: Il gene del gruppo sanguigno ABO localizzato sul cromosoma 9 è chiamato 9q34 e mostra un notevole polimorfismo nella maggior parte dei 7 esoni. I diversi polimorfismi influenzano la specificità del prodotto del gene (l’enzima glicosiltransferasi) e spiegano la presenza dei gruppi A e B. Altre mutazioni si presume che alterino l'attività piuttosto che la specificità dell'enzima e portano a fenotipi gruppi sanguigni A e B più deboli. In totale sono descritti: 27 alleli A, 15 alleli B, 26 alleli O, e 4 alleli AB ibridi, e sicuramente altri ne verranno a galla in un prossimo futuro. Le variazioni nella distribuzione geografica ed etnica delle frequenze degli alleli possono servire a sostenere che la variazione della distribuzione del gene del gruppo sanguigno è il risultato di cambiamenti biologici, ambientali o climatiche.

Distribuzione delle sostanze del gruppo sanguigno ABO (sostanze ABH) Nonostante l'importanza riconosciuta agli antigeni dei gruppi sanguigni ABO e di Lewis per la tipizzazione del sangue e per le trasfusioni, pochi medici apprezzano la straordinaria complessità di questo sistema e la sua associazione con la malattia umana. Gli antigeni dei gruppi sanguigni sono presenti nelle secrezioni in tutto il corpo e sulla superficie delle cellule epiteliali ed endoteliali. L’interesse attuale per il trapianto di rene ha diretto l'attenzione sulla loro presenza nell’endotelio vascolare renale. L’incompatibilità ABO tra madre e feto può provocare infertilità o malattia emolitica del neonato, e le persone dei vari gruppi sanguigni hanno una maggiore predisposizione a certe malattie piuttosto che ad altre. Gli antigeni A e B sono stati inizialmente rilevati sugli eritrociti mediante isoagglutinine. Tali antigeni sono sintetizzati partendo da una comune intermedio, la sostanza H, con aggiunta di un singolo zucchero alla fine delle catene degli oligosaccaridi H. La reattività immunologica dell’antigene H è nettamente diminuita dalla presenza dello zucchero supplementare. Gli eritrociti del gruppo O e la saliva del gruppo secretori O contengono l'antigene H, ma la denominazione di gruppo O-Zero è stata mantenuta per ragioni storiche. Circa il 75-80 per cento delle persone di razza bianca secernono nell’organismo le glicoproteine che contengono gli antigeni A, B o H presenti sui loro eritrociti. Gli antigeni di Lewis, Lea e Leb, si trovano anch’essi sugli eritrociti e sulle glicoproteine. Ma la loro sintesi è regolata dal gene Le che è indipendente dal gene 9q34 che sintetizza gli antigeni ABH. Il funzionamento di questi geni indipendenti su un substrato comune dà origine ad una complessa interazione fenotipica. Era noto fin dagli inizi del secolo che le sostanze ABH si trovano nei tessuti e nelle secrezioni in due forme, una solubile in acqua e una solubile in alcol, e che le persone con queste sostanze nella saliva (Secretori) hanno più sostanze solubili in acqua nei loro tessuti, da quelli che non hanno sostanze nella loro saliva (Non secretori). Questi studi sono stati estesi e perfezionati negli ultimi anni con l'uso delle

tecniche di agglutinazione mista e di immunofluorescenza che permettono la localizzazione precisa delle sostanze nelle singole cellule. L’immunofluorescenza ha rivelato che le sostanze ABH sono presenti nelle membrane cellulari di tutte le cellule endoteliali vascolari, e in certe cellule epiteliali. Gli antigeni di membrana sono solubili in alcool e si trovano sia nei Secretori che nei Non secretori. Gli epiteli sono quelli della pelle, la lingua, l'esofago, il basso tratto genito-urinario e la cervice uterina. Le sostanze ABH sono secrete dalle ghiandole mucose di molti organi, compreso il tratto respiratorio superiore, il tratto gastrointestinale dall’esofago al colon e la cervice uterina. La sintesi delle sostanze del gruppo sanguigno nelle ghiandole superficiali della mucosa gastrica e del piccolo intestino è regolata da un gene secretore. Grandi quantità di materiale ABH si trovano in tutti secretori, ma nessuna sostanza ABH si trova nei non-secretori. Le ghiandole situate più profondamente nella mucosa del piloro e del tenue (ghiandole di Brunner), producono sostanze A e B, senza riguardo allo status di Secretore. Queste sostanze non vengono estratte dalla fissazione dei tessuti con l'alcool e sono probabilmente glicoproteine. Le ghiandole gastriche parietali anch’esse producono sostanze A e B sia nei Secretori che nei Nonsecretori, ma questo materiale è solubile in alcool ed è probabilmente un glicosfingolipide. Le ghiandole della prostata e le ghiandole mammarie in corso di allattamento dei Secretori producono sostanze ABH. Il modello di secrezione dal seno è particolare in quanto abbondante sostanza H è prodotta dai secretori ABH di tutti i fenotipi, ma molto meno sostanza A, e praticamente nessuna sostanza B, è rilevabile nella mammella o nel latte. La sintesi di sostanze ABH negli acini esocrini del pancreas e nelle cellule di secrezione di ghiandole sudoripare non è regolata dal gene secretore. Le sostanze ABH sono rilevabili nel plasma dei Non-secretori e dei Secretori, i secondi tendono ad avere più titoli, ma c'è una considerevole sovrapposizione tra i due gruppi. Le glicoproteine dei gruppi sanguigni A e B sono state isolate dalle urine da King, Lundblad e Berggard. Questi materiali sono simili alle glicoproteine delle cisti ovariche nella loro composizione chimica, ma la preparazione di Lundblad conteneva glucosio, che non è stato rilevato in altre glicoproteine dei gruppi sanguigni umani. Il glucosio può essere un componente di una glicoproteina contaminante poiché non è stato dimostrato che il materiale contenente glucosio era precipitabile da antisiero specifico. In un altro studio, Lundblad isolò dalle urine un pentasaccaride con attività A e B. Entrambi i tipi di oligosaccaridi contenevano un residuo di glucosio sul ‘reducing end’, e il componente A aveva in aggiunta un’altra mole! Una di N-acetilgalattosammina, una di galattosio, e due mole di fucosio. L'origine di questi materiali non è nota.

Sostanze gruppo sanguigno sono state rilevate nei tubuli collettori e nei calici renali dei Secretori, ma non è chiaro se sono sintetizzati dal rene o semplicemente espulse. Le membrane delle cellule epiteliali del tratto urinario inferiore contengono antigeni ABH solubili in alcol, presumibilmente glicosfingolipidi, ed è stato suggerito che gli oligosaccaridi urinari possano derivare da sostanze delle membrane cellulari. Szulman ha studiato la comparsa di sostanze ABH nelle membrane cellulari e nelle secrezioni di embrioni umani. Le sostanze delle membrana si trovano prima a livello dell'epitelio e dell’ endotelio vascolare dei più giovani embrioni esaminati (a circa cinque settimane di età gestazionale). In questo momento tutti gli epiteli contengono le sostanze ABH ad eccezione di quelle del sistema nervoso, le ghiandole surrenali e del fegato. Gli antigeni scompaiono da questi epiteli in modo ordinato e prevedibile, man mano che appare la differenziazione morfologica e, a circa la fine del terzo mese intrauterino, il modello di distribuzione dell’adulto è raggiunto. Le sostanze ABH appaiono nelle secrezioni da otto a nove settimane dal momento dell’ovulazione, nelle ghiandole salivari e nello stomaco, e poi appaiono in tutto il tratto gastrointestinale e negli altri posti del feto.

Immunochimica degli antigeni ABH e Lewis La nostra attuale conoscenza della immunochimica degli antigeni ABH e degli antigeni Lewis è principalmente il risultato di decenni di indagine sistematiche fatte da due laboratori, quello di Morgan e Watkins presso l'Istituto Lister in Inghilterra, e il gruppo di Kabat alla Columbia University College of Physicians negli Stati Uniti. Questi studi sono stati eseguiti su sostanze solubili in acqua, isolate da secrezioni, principalmente dai fluidi delle cisti ovariche. Le sostanze ABH purificate dalle secrezioni sono glicoproteine composte da circa l'80% di carboidrati e il 20% da aminoacidi. Esse sono ‘eterodisperse’, con un peso molecolare medio di 300.000; le molecole di diverse dimensioni hanno comunque composizione e proprietà sierologiche simili. Le glicoproteine contengono un peptide come spina dorsale a cui sono collegate catene di oligosaccaridi multipli (attraverso un legame glicosidico alcali-labile, con il gruppo ossidrile di serina o di treonina). La maggior parte delle catene di oligosaccaridi sono legati alla spina dorsale attraverso un residuo di N-acetilgalattosammina. I Carboidrati delle glicoproteine di ABH e di Lewis sono costituiti principalmente da quattro tipi di zucchero, D-galattosio, L-fucosio, N-acetil-D-

galactosamine e N-acetil-D-glucosamina. Una piccola quantità di acido N-acetilneuraminico (acido sialico), generalmente inferiore allo 1%, ma di tanto in tanto fino al 18% , si trova in molte cisti. Questo zucchero non sembra avere una specificità per il gruppo sanguigno, ma in alte concentrazioni può interferire con l'espressione di attività del gruppo sanguigno. Gli aminoacidi delle glicoproteine di ABH e di Lewis sono simili gli uni agli altri, e non collegati alla specificità del gruppo sanguigno. Serina e treonina costituiscono più del 40 per cento del totale di questi aminoacidi, mentre prolina e alanina sono presenti anche in quantità relativamente elevate, mentre gli aminoacidi aromatici e con zolfo sono praticamente assenti. Le glicoproteine ABH e le glicoproteine Lewis sono in possesso di una struttura comune di base, e la loro specificità gruppo sanguigno è determinata dalla sequenza e dal collegamento degli zuccheri al terminale ‘nonreducing’delle catene di carboidrati. Il numero delle catene dei determinanti antigenici è stato stimato da 40 a100, con peso molecolare di 300.000. Le strutture di questi determinanti antigenici, sono stati recentemente chiarite tramite studi di ‘aptene-inibizione’. Ci sono due tipi di strutture del peptide della spina dorsale, le catene di tipo I, che contengono galattosio collegato -(1-3) alla N-acetilglucosamina, e le catene di tipo 2 in cui il collegamento è - (1-4). Gli oligosaccaridi di queste estremità terminali non possiedono specificità gruppo sanguigno. Esse possono essere rilevate immunologicamente attraverso la loro cross-reazione con l'antisiero di cavallo preparato contro il polisaccaride pneumococcico Tipo 14. Una glicoproteina con catene di oligosaccaridi di questo tipo è definita una “sostanza precursore ", e una sostanza di questo tipo è stato isolata dal liquido di cisti ovariche. La presenza di fucosio sul C-2 del galattosio terminale delle catene di tipo 1 o 2 produce il fattore determinante H. La presenza di fucosio legato al C-4 di Nacetilglucosamina in una catena di Tipo 1 produce l’ attività Lea, mentre il fucosio legato al C-3 di N-acetilglucosamina ha una molto debole attività Lea. La presenza contemporanea di entrambi i fucosio su una catena Tipo 1 dà ad una nuova specificità antigenica, la Leb, e alla perdita della maggior parte delle attività di H e di Lea. Le catene di tipo 2 difucosyl hanno una debole attività Leb.

Il determinante A è costituito dalle strutture di tipo 1 o 2 H più un terminale nonreducing N-acetilgalattosammina legato (1-3) al galattosio. Analogamente,

il determinante B è costituito dalla struttura di H, più un terminale alfa( 1-3) di galattosio. L’attività H si perde quando gli zuccheri supplementari sono aggiunti. Le strutture della maggior parte dei determinanti ABH e dei determinanti Lewis sono ormai stati stabiliti, ma la struttura completa delle glicoproteine resta ancora da verificare. Ci sono almeno quattro tipi di catene di oligosaccaridi che hanno una specificità del gruppo sanguigno, le catene Tipo 1 e 2, e le catene monofucosyl e difucosyl catene ; possono esistere anche catene molto brevi in assenza di attività del gruppo sanguigno . I vari tipi di catene oligosaccaridiche non possono essere distribuite in parti eguali tra le molecole di glicoproteiche sintetizzate da un singolo individuo. Inoltre, Lloyd ha recentemente isolato un oligosaccaride ramificato contenente sia catene sia di tipo 1 e tipo 2, e hanno proposto l'esistenza di catene "megalosaccaridi" che contengono due fattori determinanti. La maggior parte delle glicoproteine isolate da una singola cisti ovarica hanno molteplici specificità. Ad esempio, una glicoproteina A1 di solito ha forti proprietà A1 e Leb, e debole attività H e Lea. Le prove disponibili indicano che la maggior parte di queste diverse specificità sono presenti in ogni molecola, piuttosto che separate su molecole diverse. Questo è stato dimostrato dalla precipitazione di una sostanza del gruppo sanguigno con un anticorpo specifico per un unico fattore determinante, e la dimostrazione che le altre specificità erano state rimosse dal supernatante. Dal momento che ogni oligosaccaride ha un solo una forte attività aptenica, è probabile che le specificità siano il risultato di diverse catene collegate ad una spina dorsale comune. Nell'esempio indicato sopra, le attività Leb e H potrebbero derivare dalla presenza di catene incomplete che non hanno il terminale Nacetilgalattosammina. Inoltre, alcuni anticorpi possono essere in grado di reagire con un determinante interno di una catena completa.

Gli antigeni ABH in cultura Quando linee cellulari umane in possesso di antigeni ABH sono coltivate in coltura tissutale, gli antigeni A e B vengono persi, ma la specificità è mantenuta. Ciò contrasta con il mantenimento degli antigeni A e B in linee cellulari stabilizzate di molte specie animali, e la stabilità di altri antigeni, come il sistema H-2 nei topi. Chessin e al. hanno sostenuto che la perdita dell'antigene da parte delle cellule B dell’amnios umano potrebbe essere prevenuta con la supplementazione del mezzo con gli zuccheri che sono anche i componenti delle sostanze del gruppo sanguigno.

View more...

Comments

Copyright ©2017 KUPDF Inc.
SUPPORT KUPDF