Grammatica Tedesca - Mascialino
March 24, 2017 | Author: harpsichordist_palermo | Category: N/A
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RITA MASCIALINO
guida pratica sintattico-grammaticale all'apprendimento della lingua tedesca con spiegazioni, esempi spiegati ed esercizi con chiave spiegata
EDITRICE CIRANNA & FERRARA SEREGNO (MI)
desinenze l'accento cade sulla sillaba radicale, che è in tal caso la prima; le altre sillabe che eventualmente seguono sono atone: es.: lebendes (lebendes)
redendes (redendes)
malenden (malenden)
fassender (fassender)
In presenza di prefissi atoni (vedi p. 44) l'accento cade sulla prima sillaba tonica che li segue; le altre sillabe che eventualmente li seguono sono atone: es.:
besuchenden (besuchenden)
gefallenen (gefallenen)
In presenza di prefissi tonici (vedi p. 44), ossia che portano essi stessi l'accento, l'accento principale cade su di essi e la prima sillaba della radice ha un accento secondario; le altre sillabe che eventualmente seguono sono atone: es.:
abfallenden (abfallenden)
eingehender (èigehénder)
auskommenden (auskommenden)
Nelle parole composte di più particelle e parole l'accento principale è sempre uno solo, quello sulla prima sillaba tonica del termine; le eventuali altre radici delle parole presenti nell'unico termine composto hanno accenti secondari rispetto a quello della prima sillaba tonica: es.: Lesestück (Lese-Stück) Lesestück Schinkenbrot (Schinken-Brot) Schinkenbrot Fleischhauergeschäft (Fleisch-Hauer-Geschäft) Fleischhauer geschaf t Fleischauergeschäftsinhaber (Fleisch-Hauer-Geschäftsinhaber) Fleischhauer geschaf tsinhaber
Le parole di radice non germanica, ossia quelle derivate dallo straniero, si sottraggono a tale regola dell'accentazione e seguono generalmente, anche se non sempre, l'accento che possiedono nella lingua da cui esse derivano:
es.: Student (latino: studens-studéntis) (Student) Pronuncia delle vocali Le vocali possono essere lunghe o brevi: 1) sono lunghe, tranne poche eccezioni, quando sono seguite da una sola consonante o da h muta * ; hanno suono pieno e prolungato; o ed e si pronunciano chiuse:
es.: Rat (rät)
Lob (lob)
des (des)
Liter (Itter)
Ufer (üfer)
2) sono brevi quando sono seguite da più di una consonante e non da h muta; hanno suono breve e meno pieno; o ed e si pronunciano meno chiuse; se sono seguite da consonanti doppie, queste non si pronunciano come le doppie italiane, ma come una consonante che segue a una vocale breve:
es.: Lamm (làm)
kommen (kómen)
Bett (bét)
immer (tmer)
und (und)
impfen (impfen)
Caratteristica fonetica ed ortografica della lingua tedesca è l'Umlaut o apofonesi, che viene rappresentata da due puntini (") posti sulle vocali: a - o - u, le quali in seguito ad essa cambiano il loro suono come segue: * Vedi p. 10.
ä: ha suono di e aperta, lunga o breve secondo la regola già enunciata:
es.: Äpfel (tepfel)
Ätna (setnd)
gären * (gieren)
ö: ha suono misto fra o ed e, lunga o breve secondo la regola già enunciata; per produrre correttamente tale suono occorre predisporre la cavità orale e le labbra nella posizione utile alla pronuncia della o e, mantenendo la posizione immobile, cercare di pronunciare una e; ne uscirà il dovuto suono misto os:
es.: bös (boss)
öde (cede)
Möbel (mcebel)
Röntgen * (roentgen)
ü: ha suono misto fra « ed e, lunga o breve secondo la regola già enunciata; per produrre correttamente tale suono occorre predisporre la cavità orale e le labbra nella posizione utile alla pronuncia della u e, mantenendo la posizione immobile, cercare di pronunciare una e; ne uscirà il dovuto suono misto uè; über (ueber)
für (fuer)
fünf (fuenf)
Beil (baii)
Eimer (aimer)
Pronuncia dei dittonghi ei: si pronuncia ai **:
es.: mein (main)
* Per la pronuncia della g vedi pp. 9-10. ** Raramente compare il dittongo ai; es.: Mainz, Magonza.
eu: si pronuncia oi con o aperta: es.:
Heu (boi)
neu (noi)
Leute (lotte)
te', si pronuncia i prolungata: es.:
nie (ni)
Eiene (bine)
Diele (dile)
au: si pronuncia come sta: es.:
Baum
faul
Maus
äu: si pronuncia oi con la o aperta (la ä si pronuncia e, quindi è come se fosse e«): es.:
Bäume (boime)
Mäuse (moise)
Läuse (loise)
Pronuncia delle consonanti —
iniziale di parola o sillaba si pronuncia con il suono alfabetico:
es.:
Besen
geboren
eben
— finale di parola o di sillaba si pronuncia p*: es.: ab Lebkuchen Lob (ap) (lepkuchen) (lop) * Nella pronuncia meno colta la b si pronuncia p anche quando è iniziale.
e:
—
unita alla k ha il suono di k:
es.: Blick (blikk) —
Acker (akker)
davanti a a - o - u - au nelle parole derivate dallo straniero si pronuncia k:
es.: Carolus (karolus) —
Caius (kaius)
davanti ae-i-ä-ö-ü nelle parole derivate dallo straniero si pronuncia z sorda:
es.: circa (zirka)
Mercedes (merzedes)
Cäsar (zsesar)
preceduta da i o da e ha suono palatale aspirato; si produce conservando la posizione utile alla pronuncia della vocale ed emettendo aria dalla gola:
es.: nicht —
Blech
preceduta da a - o - u - au ha suono gutturale aspirato; si produce conservando la posizione utile alla pronuncia della vocale ed emettendo aria dalla gola :
es,: Dach 8
Loch
Bruch
Bauch
—• iniziale di parola in termini derivati dallo straniero mantiene in generale il suono d'origine *: Champagner (sciampagner)
Chaussee (sciasse)
Charakter (karakter)
chs: finale di sillaba o di radice si pronuncia ks:
es.: sechs (seks)
wachsen (waksen)
d:
—
iniziale di parola o sillaba si pronuncia con il suono alfabetico:
es.: Dom —
gedämpft
finale di parola o sillaba si pronuncia t**\
es.: Kind (kint)
Fadheit (fathait)
g-
iniziale di parola o sillaba si pronuncia con il suono alfabetico, che è sempre la g di gatto:
es.: gehen
Gummi
* In parole dalla radice straniera seguito da e-i o vocale con Umlaut ha spesso il suono del eh tedesco; es.: Chemie. ** Nella pronuncia meno colta la d si pronuncia t anche quando è iniziale.
—
finale di parola o sillaba e preceduta da /' ha il suono del eh dopo / *:
es.:
lustig (lustich) —
zornig (zornich)
finale di parola o sillaba e preceduta dalle altre vocali si pronuncia k:
es.:
Tag (tak)
Weg (wek)
Bug (buk)
Wagner (wakner)
h: — iniziale di parola o di radice si pronuncia aspirata: es.:
Hammer (hammer) —
geheizt (gehaizt)
negli altri casi è muta e serve ad allungare il suono della vocale che la precede:
es.:
Hahn (haan)
Ehre (eere)
/': ha il suono della i; non forma mai dittongo, essendo una consonante: es.:
Joch (ioch)
jeder (leder)
* Nella pronuncia meno colta g dopo / finale si pronuncia k. 10
k: ha il suono della e in casa, molto più esplosivo che in italiano:
es.: kaum
kehren
1: ha sempre il suono alfabetico:
es.: Wolle
Lamm
m: ha sempre suono alfabetico, non è mai indebolita come in compito italiano: es.: Damm
Moos
n: ha sempre il suono alfabetico, non è mai indebolita come in anche italiano: es.: Anfang
nennen
p: ha sempre il suono alfabetico, più esplosivo che in italiano:
es.: Pein
Teppich
ph\ si pronuncia /; si trova solo in parole straniere o derivate dallo straniero: es.: Philosoph (filoso})
Phatdon (faidon)
q: è sempre seguita da « e si pronuncia kv:
es.: Quelle (kvelle)
Qualität (kvalitast) 11
r:
—
iniziale di parola o sillaba o dopo consonante ha suono gutturale aspro e raschiato: Trommel
—
raus
geredet
finale di parola o di sillaba ha suono gutturale appena accennato e modifica lievemente il suono della vocale che la precede, quasi si inserisse tra la vocale e la r un suono misto con la e e la a:
es.: wir (wi:r)
(le:
r
Lerche ehe)
Lorbeer (lo:rbee:r)
aber (abe:r)
s:
—
iniziale di parola o sillaba ha suono sonoro come in casa *:
es.: so
sausen
gesegnet
finale di parola o sillaba ha suono sordo come in sasso, più sibilante che in italiano:
es.: aus
das
bestens
ss: ha suono sordo, più sibilante che in italiano; si trova tra vocali quando la prima è breve:
es.: Flüsse
Gasse
müssen
* Nella pronuncia meno colta ha suono sordo. 12
ß: ha suono sordo, più sibilante che in italiano; si trova nei seguenti casi: come doppia s (ss) finale di parola o di sillaba:
es.: Fluß
muß
iß
Meßbuch
come doppia s (ss) davanti a t:
es.: beeinflußt
mußt
wißt .
—
dopo dittongo o vocale lunga:
es.: fleißig
Straße
Maße
seh: ha il suono della se in scena, più aspirato che in italiano:
es.: Tisch
Schaum
Tasche
sp - st: all'inizio di parola o radice e mai all'interno della radice, dove le consonanti mantengono il loro suono individuale, si pronunciano come se fossero scritte schp-scht:
es.: Stein (schtain)
Spur (schpu:r)
stets (schtets)
Speer (schpee:r)
t: ha sempre suono alfabetico, più aspirato che in italiano:
es.: Tatsache
Tür
Teer
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tic - (io: in tali sillabe poste in parole derivate dallo straniero la / si pronuncia z sorda *: es.:
Aktien (akzien)
Nation (nazion)
t seh: ha il suono della e in cena:-f-
.--—«^•Ä' I
[a
es.:
deutsch
Deutschland
tschüß
Patsche
tz: ha il suono della z sorda come in mazzo, più sibilante che in italiano: es.:
Blitz
Hitze
glotzen
v: nelle parole di radice germanica ha sempre il suono della /; in quelle di derivazione straniera si pronuncia generalmente v all'inizio e nel corso della parola e / quando è finale: es.:
von (fön)
verstehen (ferschteen)
viel (fil)
Vegetarier (vegetari:r]
votiv (votif)
nervös (nervces)
w. ha sempre il suono della v italiana: es.:
Wagen
ewig
Wein
x: ha sempre il suono sordo ks: es.:
Hexe (hekse)
Taxi (taksi)
* Fa eccezione-kratie, in cui la t mantiene il suo suono alfabetico; es.: Demokratie (demokrati). 14
y: ha il suono della vocale u, breve o lungo secondo la regola già enunciata: es.:
Lyrik
Gymnasium
Rhythmus *
N.B.:
Le parole che iniziano per vocale non possono mai formare suono unico con la parola che le precede, per cui, contrariamente a quanto avviene in italiano, devono essere pronunciate staccate dalla sillaba che le precede: es.:
in einem (non: inainem, ma: in-ainem) ein Eimer (non: ainaimer, ma: ain-aimer) mit Angst (non: mitangst, ma: mit-angst)
* Raramente compaiono la r e la t seguite da h muta.
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0
Ortografia dei vocaboli
In tedesco tutti i sostantivi, compresi gli aggettivi sostantivati, le parole indeclinabili sostantivate etc., si scrivono con la lettera maiuscola:
es.: (der] * Vater = il padre (der) Arme = il povero (das) Warum = il perché (das) Essen = il mangiare
N.B.: In determinati casi il sostantivo può fungere da particella verbale o avverbio e si scriverà allora minuscolo: es.:
T* desinenza tema o radice Quasi tutti i verbi si possono dividere in due grandi categorie: deboli e forti, cosiddette non perché presentino particolari differenze nella coniugazione, ma per il diverso comportamento del loro tema. VERBI DEBOLI Sono quei verbi che non possono mai cambiare il loro tema. Formano i tempi con l'aggiunta di desinenze e di eventuali suffissi. Presente indicativo: Si isola il tema e si aggiungono le seguenti desinenze: ich - mach-e du mach-si er mach-t wir mach-en ihr mach-t sie mach-en 4- oL /** ; ^ VV
N.B.:
I
/
Se il tema termina per t-d o per m ed n precedute da consonante che non sia r o 1, si inserisce una e eufonica, utile a mantenere inalterato il suono del tema, prima delia desinenza della seconda e terza persona singolare e della seconda plurale: ich rechn-e du rechn-est 17
er wir ihr sie
rechn-et rechn-en rechn-et rechn-en
Se il tema del verbo termina in s-ß-x-z, invece di aggiungere st alla seconda persona singolare si aggiunge solo t:
ich du er wir ihr sie
heiz-e heizet. heiz-t heiz-en heiz-t heiz-en
ich du er wir ihr sie
grü$-e grufo grü$-t grü$-en grü$-t grü$-en
ich du er wir ihr sie
mix-e mix-t mix-t mix-en mix-t mix-en
ich du er wir ihr sie
ras-e KZJMt^
ras-t ras-en ras-t ras-en
Se il tema del verbo termina in ein, si elimina la e del tema nella prima persona singolare: handel-n ich handl-e du handel-st er handel-t wir handel-n ihr handel-t sie handel-n
Preterrito (imperfetto e passato remoto) Si isola il tema, si aggiunge il suffisso t (et) e si uniscono le desinenze del presente indicativo con l'unica eccezione della terza persona singolare che in tale tempo è sempre uguale alla prima:
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ich du er wir ihr sie
mach-t-e -s, macb-t-est mach-t-e x mach-t-en mach-t-et mach-t-en
ich du er wir ihr sie
:
rechn-et-e rechn-et-est rechn-et-e rechn-et-en rechn-et-et rechn-et-en
Sono quei verbi che possono modificare il loro tema. Formano i tempi con l'aggiunta di desinenze e con eventuali modifiche del tema. Presente indicativo: Si distinguono i verbi a seconda della loro vocale tematica, ossia la vocale che sta nel loro tema. a - o - au
Si isola il tema, si mette l'Umlaut (") sulla vocale della seconda e terza persona singolare *, quindi si uniscono le desinenze del presente. Nelle persone in cui il tema viene modificato (seconda e terza singolare) non si può mai mettere la e eufonica: ich du er wir ihr sie
i
halt-e hält-st hält-** halt-en halt-et halt-en
ich du er wir ihr sie
stoß-e j/öß-t ** 5töß-t
**
sto$-en
stoß-t sto$-en
ich lauf-e du läuf-st er läuf-t wir lauf-t ihr lauf-en sie lauf-en
e Si isola il tema, si trasforma la e del tema nella seconda e terza persona singolare con i (se dopo la e del tema vi è più di una
* Kommen, schaffen, saugen restano invariati. ** Non potendo mettere la e eufonica, non si può neppure aggiungere una uguale consonante.
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consonante), con ie (se dopo la e del tema vi è una sola consonante) *, quindi si uniscono le desinenze del presente. Nelle persone in cui il tema viene modificato non si può mai mettere la e eufonica: ich du er wir ihr sie
sprech-e sprich-st sprich-t sprech-en sprech-t sprech-en
ich du er wir ihr sie
les-e ligs-t lie_s-t les-en les-t les-en
Altre vocali Cadono sotto la regola dei verbi deboli. Preterrito: Si isola il tema che può essere variamente modificato, quindi si uniscono le desinenze del presente, tenendo conto che la prima persona singolare del preterrito forte è senza desinenza e pertanto anche la terza, che deve essere uguale alla prima: ich du er wir ihr sie
gingging-st gifigging-en ging-t ging-en
ich du er wir ihr sie
hielthielt-est hielthielt-en hielt-et hielt-en
* Stehen, gehen, heben e scheren restano invariati al presente. Treten, geben e nehmen presentano le seguenti irregolarità: trittst-tritt, gibst-gibt, nimmst-nimmt. 20
Esercizio 1 1) lavoro 2) risponde 3) studia 4) lavoriamo 5) cercate 6) chiediamo 7) studi 8) lavora 9) fa 10) facciamo 11) compri 12) comprate 13) lavorate 14) amiamo 15) saluto 16) salutiamo 17) fate 18) fai 19) compra 20) studiate 21) salutate 22) giochi 23) comprano 24) giocate 25) cerca 26) cerchi 27) sento (odo) 28) sentite 29) sente 30) senti. Esercizio 2 1) veniamo 2) vai 3) butta 4) vedi 5) state (in piedi) 6) vediamo 7) ti fermi 8) vi fermate 9) si spaventa 10) si spaventano 11) lavi 12) lavano 13) corri 14) dormono 15) mangiate 16) dorme 17) lava 18) dormite 19) andiamo 20) andiamo (in macchina) 21) vai (in macchina) 22) mangi 23) sto (in piedi) 24) butti 25) si ferma 26) lavate 27) mangia 28) mi spavento 29) vede 30) vedi 31) sta (in piedi) 32) stai (in piedi) 33) da 34) dai 35) date 36) prendi 37) prendo 38) parla 39) leggo 40) leggi. Esercizio 3 1) lavorai (lavoravo) 2) rispose (rispondeva) 3) studiò (studiava) 4) lavorammo (lavoravamo) 5) cercaste (cercavate) 6) chiedemmo (chiedevamo) 7) studiasti (studiavi) 8) lavorò (lavorava) 9) fece (faceva) 10) facemmo (facevamo) 11) comprasti (compravi) 12) compraste (compravate) 13) lavoraste (lavoravate) 14) amammo (amavamo) 15) salutai (salutavo) 16) salutammo (salutavate) 17) faceste (facevate) 18) facesti (facevi) 19) comprò (comprava) 20) studiaste (studiavate) 21) salutaste (salutavate) 22) giocasti (giocavi) 23) comprarono (compravano) 24) giocaste (giocavate) 25) cercò (cercava) 26) cercasti (cercavi) 27) sentii (sentivo) 28) sentiste (sentivate) 29 sentì (sentiva) 30) sentisti (sentivi). Esercizio 4 1) venimmo (venivamo) 2) andasti (andavi) 3) buttasti (buttavi) 4) vedesti (vedevi) 5) steste (in piedi) (stavate) 6) vedemmo (vedevamo) 7) ti fermasti (ti fermavi) 8) vi fermaste (vi fermavate) 21
9) si spaventò (si spaventava) 10) si spaventarono (si spaventavano) 11) lavasti (lavavi) 12) lavarono (lavavano) 13) corresti (correvi) 14) dormirono (dormivano) 15) mangiaste (mangiavate) 16) dormì (dormiva) 17) lavò (lavava) 18) dormiste (dormivate) 19) andammo (andavamo) 20) andammo (in macchina) (andavamo) 21) andasti (in macchina) (andavi) 22) mangiasti (mangiavi) 23) stetti (in piedi) (stavo) 24) buttasti (buttavi) 25) si fermò (si fermava) 26) lavaste (lavavate) 27) mangiò (mangiava) 28) mi spaventai (mi spaventavo) 29) vide (vedeva) 30) vedesti (vedevi) 31) stette (in piedi) (stava) 32) stesti (in piedi) (stavi) 33) diede (dava) 34) desti (davi) 35) deste (davate) 36) prendesti (prendevi) 37) presi (prendevo) 38) parlò (parlava) 39) lessi (leggevo) 40) leggesti (leggevi).
22
•
Schema generale della costruzione del periodo
La costruzione della frase e del periodo tedeschi non è li. bera, ma segue il seguente schema fisso:
II complemento di specificazione e la negazione non compaiono nello schema in quanto il primo deve stare vicino al sostantivo cui si riferisce e la seconda ha posizione varia (vedi p. 35 e p. 253). Lievi cambiamenti all'ordine suddetto possono avvenire solo per particolari necessità logiche e non per il gusto personale.
* Soggetto + verbo coniugato a modo finito + complementi pronominali senza preposizione (accusativo e dativo semplice) + Tempo + complemento di termine dativo + complemento oggetto accusativo + complementi vari + complemento di luogo + aggettivo predicativo + participio passato, o particella separabile o infinito; nella frase secondaria il verbo finito sta all'ultimo posto, dopo eventuali altre parti verbali (vedi p. 124). 23
•
Schema dei generi, casi e numeri
In tedesco esistono sostantivi di tre generi: maschile, femminile, neutro. Non vi è una regola da seguire per l'attribuzione del genere al nome, ossia gli oggetti non sono per forza neutri, ma possono essere maschili o femminili, come pure le persone possono avere il genere neutro e così via. Per questo motivo i vocaboli vanno imparati unitamente al loro articolo determinativo, che ne manifesta il genere. Esistono inoltre quattro cosiddetti casi, ossia desinenze diverse a seconda della funzione del sostantivo nella frase. Essi sono: — nominativo o caso del soggetto; ciò significa che, quando un sostantivo è il soggetto della frase, ossia è chi o che cosa compie l'azione (eccezione: azione passiva, in cui il soggetto subisce l'azione stessa), esso deve essere preceduto dalla desinenza del nominativo: es.: l'uomo è qui = l'articolo di uomo deve avere la forma prevista per il soggetto, ossia il nominativo. — ^J1!^0 ° caso del complemento di specificazione\ ciò significa cne tale desinenza deve precedere il sostantivo che esprime il complemento corrispondente: es.: Il cane dell'amico è un pastore tedesco = il cane è il soggetto della frase ed il suo articolo deve stare nella forma del nominativo; dell'amico è la sua specificazione di possesso ed il suo articolo deve stare nella forma del genitivo, che traduce la nostra preposizione articolata. — accusativo o caso del complemento oggetto; ciò significa che il sostantivo oggetto dell'azione deve essere preceduto dalla desinenza dell'accusativo: es.: Il padre legge il giornale = il padre è il soggetto della frase e deve stare in nominativo; il giornale è l'oggetto dell'azione e deve stare in accusativo. 24
dativo o caso del complemento di termine; ciò significa che il s o s t a n t i v o cui è i n d i r i x / a t a l'axione deve essere precx'clulo dalla desinenza del dativo:
La madre da il dolce al bambino = La madre è il soggetto della frase e deve stare in nominativo; il dolce è il complemento oggetto e deve stare in accusativo; al bambino è il complemento di termine, ossia il destinatario dell'azione e deve stare in dativo *. SCHEMA DELL'ARTICOLO DETERMINATIVO singolare maschile N des G des ** D dem A den
femminile N die • G det D det A die
neutro N das G des ** D dem A das
plurale N die G det D den *** A die parte variabile (la d, radice dell'articolo determinativo) desinenze * Oltre che nei complementi suddetti espressi dal genitivo, dativo ed accusativo, tali casi compaiono retri da preposizioni particolari ed introducono allora nuovi complementi (mezzo, compagnia, causa, argomento etc.). ** I sostantivi maschili e neutri al genitivo singolare mettono una 5; se terminano per t-d-s-scb-$-x-z-tz mettono es; per le eccezioni vedi p. 218). *** I sostantivi al dativo plurale, a meno che non terminino già in «, mettono una «; per le eccezioni vedi p. 218). 25
N.B.:
L'articolo determinativo, usato da solo, ha la funzione del pronome dimostrativo quello-a-i-e-. es.:
Quello è l'amico Der ist der Freund * Quella è l'amica Die ist die Freundin L'articolo indeterminativo è formato dalla radice ein alla quale vengono unite le desinenze proprie dell'articolo determinativo, con la sola eccezione del nominativo maschile e del nominativo e accusativo neutro, che stanno senza alcuna desinenza: maschile N ein G eines D einem A einen
femminile N eine G einet D einet A eine
neutro N ein G eines D einem A ein
L'amico resta = Der Freund (soggetto nominativo, maschile) bleibt // cane dell'amico morde = Der Hund (soggetto nominativo, maschile) des Freundes (compi, di specificazione genitivo, maschile) beißt // bimbo mangia la mela = Das Kind (soggetto nominativo, neutro) ißt den Apfel (compi, oggetto accusativo, maschile) La madre da il libro alla figlia = Die Mutter (soggetto nominativo, femminile) gibt der Tochter {compi, di termine dativo, femminile) das Buch (compi, oggetto accusativo, neutro) **. * Per la coniuga2Ìone del verbo sein vedi p. 285. ** In tedesco il complemento di termine precede il complemento oggetto (vedi p. 23). 26
•
Frasi interrogative dirette e pronomi interrogativi « chi che cosa »
Le interrogative dirette devono iniziare con il verbo, che può essere preceduto solo dai pronomi e avverbi interrogativi (chi, che cosa, quando, quale, quanto, dove etc.); viene attuata l'inversione del soggetto a meno che esso non sia un pronome interrogativo: es.: Tu sei qui? (Sei tu qui?) Eist du hier? Oggi tu vieni? (Vieni tu oggi?) Kommst du heute? Voi domani venite? (Venite voi domani?) Kommt ihr morgen? \ II pronome interrogativo chi, invariato in italiano, viene declinato in tedesco come segue: nominativo wer genitivo wessen dativo wem — accusativo wen es.:
Chi viene oggi? (Chi = soggetto nominativo) Wer kommt beute? A chi nuoce il caffè? (A chi = complemento di termine dativo) Wem schadet Kaffee? Chi saluti? (Chi = complemento oggetto accusativo) Wen grü$t du? Nel genitivo * si prepone il pronome interrogativo e si fa seguire il sostantivo senza articolo: E' poco usato. 27
La macchina di chi è questa? Wessen Auto ist aas? Il pronome interrogativo che cosa ha la seguente forma: nominativo
was
accusativo
was *
Che cosa è questo? (Che cosa = soggetto nominativo) Was ist das**? Che cosa fai? (Che cosa = complemento oggetto accusativo) Was machst du?
N.B. Non hanno inversione le false interrogative, ossia interrogative dette con il tono quasi della certezza, in quanto presuppongono già una risposta implicita in esse: es.:
Vieni oggi? (!?) (Voglio che tu venga, sono quasi certo che tu venga) Du kommst heute? (.'?)
* Non esiste il dativo, né è usato il genitivo; per le forme mancanti vedi p. 131. ** Vedi p. 32. 28
Verbi indicanti fenomeni atmosferici
\,
verbi indicanti fenomeni atmosferici hanno il soggetto impersonale es.: Piove J^-Es regnet Nevica Es schneit Grandma Es hagelt Tira vento Es ist windig Tuona Es donnert Lampeggia Es blitzt E' sereno Es ist heiter
N.B. In italiano il soggetto impersonale non è mai espresso; in tedesco si esprime sempre con es.: È bello qui Es ist schön hier È tardi Es ist spät
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Esercizio 5 1) Io prendo il libro; prendi un libro anche tu? Io prendo una penna e una matita 2) E' qui la penna? Vedo là la penna 3) La madre legge il giornale? Sì, essa legge il giornale 4) La matita è qui? Sì, essa è qui 5) L'inchiostro è là? Sì, esso è là 6) Dai una penna allo scolaro? Sì, do la penna allo scolaro 7) Diamo il testo alla scolara oggi 8) Lo scolaro da una sigaretta all'amico adesso? Sì, da una sigaretta all'amico adesso 9) Che cosa date alla scolara oggi? Diamo il quaderno alla scolara oggi 10) L'insegnante prende la penna a sfera? Sì, prende una penna a sfera e da la penna agli scolari 11) La macchina è qui? Sì, essa è qui 12) A chi da la matita lo scolaro? Lo scolaro adesso da la matita all'insegnante 13) Tu dai i soldi al padre? Sì, do i soldi al padre 14) Tu scrivi una lettera all'amico oggi? Sì, scrivo una lettera all'amico oggi 15) Avete una matita? Una matita è qui 16) Hai un quaderno? Ho un quaderno. Esercizio 6 1) La matita dello scolaro è qui? Sì, vedo la matita dello scolaro 2) Hai la cartolina degli amici? Sì, ho la cartolina degli amici e la cartolina dell'insegnante 3) La macchina dell'insegnante è qui? Sì, la macchina dell'insegnante è qui e la macchina degli scolari è là 4) Sono qui i soldi del padre? Sì, i soldi del padre sono qui 5) La borsa della madre è qui? Sì, la borsa della madre è qui 6) II libro dell'amico è qui? Sì, i libri dell'amico e del bambino sono qui 7) Oggi piove? Sì, piove oggi 8) Adesso nevica? Sì, nevica adesso.
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Forma di cortesia In italiano la forma di cortesia prevede l'uso della terza persona femminile singolare:
es.: È lei, signor Rossi? Dove va lei, signor Rossi? In tedesco si usa la terza persona plurale; nella lingua scritta i pronomi e i possessivi di cortesia si scrivono maiuscoli:
es.: Viene, signor Müller? (Vengono loro, signor Müller?) Kommen Sie, Herr Müller? Lei si chiama Müller? (Si chiamano loro Müller?) Heiden Sie Müller? Lei si ferma, signor Müller? (Si fermano loro, signor Müller?) Halten Sie, Herr Müller?
Esercizio I 1) Mangia, signora Müller? Sì, mangio 2) Mangia anche lei, signor Müller? Sì, mangio anch'io 3) Legge il giornale, signor Müller? Sì, leggo il giornale 4) Leggete il libro? Sì, leggiamo il libro 5) Leggono il giornale? Sì, leggiamo il giornale 6) Come si chiama lei? Mi chiamo Hans Müller 7) Lavora, signor Müller? Sì, lavoro 8) Ha una penna, signor Müller? 9) Studia, signor Müller? 10) Compra un cappotto, signor Müller?
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« Das » pronome
Questo, questa, questi, queste, pronomi, in unione al verbo essere, si rendono con l'invariato das; il verbo si coniuga secondo il regolare soggetto: Questo è l'amico Das ist der Freund Questi sono gli amici Das sind die Freunde Questa è la signora Das ist die Frau Queste sono le signore Das sind die Frauen Chi è questo? Wer ist das? Chi sono questi? Wer sind das? Questo è lo scolaro e questi sono gli insegnanti Das ist der Schüler, und das sind die Lehrer Se questo-a-i-e, pronomi, in unione al verbo essere si riferiscono a sostantivo di cui si è appena parlato, si deve usare il pronome dimostrativo dieser-e-es, che si declina come l'articolo determinativo:
es.: Queste sono le matite; questa è nera Das sind die Bleistifte; dieser ist schwarz
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Esercizio 8 1) Questi sono scolari 2) Sono scolari questi? 3) Questi sono quaderni? 4) Questi sono quaderni e questi sono libri 5) Chi sono questi? Sono insegnanti 6) Chi è questo? Questo è uno scolaro 7) Chi sono queste? Queste sono insegnanti 8) Chi è questo? Questo è Hans 9) Chi è questa? Questa è Erika 10) Questo è un tavolo 11) Questa è una sedia 12) Questi sonò banchi 13) Questo è il gesso 14) Questa è la lampada 15) Questa è la carta geografica 16) Queste sono le finestre e questa è la porta. 9
Verbo « appartenere »,
Essere di nel senso di appartenere si traduce correttamente con gehören + dativo, che significa appunto appartenere a: Di chi è la macchina? (A chi appartiene la macchina?) Wem gehört der Wagen? È di Hans (Appartiene a Hans) Er gehört Hans * È del bambino la penna? (Appartiene la penna al bambino?) Gehört der Füller dem Kind?
s_^~~^
No, è del padre (No, appartiene al padre) Nein, er gehört dem Vater Esercizio 9 1) Di chi sono i libri? Sono del padre 2) È della madre la macchina? Sì, è della madre 3) Sono dell'insegnante i libri? Sì, i libri sono dell'insegnante 4) Di chi è la penna? È dello scolaro 5) Di chi sono i guanti? Sono della signora 6) Di chi è il cappotto? È della ragazza.
* I nomi propri restano invariati al dativo e senza alcuna preposizione.
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Aggettivo predicativo ed avverbio
In tedesco, tranne pochi casi, non esiste la forma dell'avverbio ed in sua vece si adopera il semplice aggettivo indeclinato:
es.: diligente fleftig
lento langsam
diligentemente
lentamente
buono
sereno
gut
heiter bene
serenamente
L'aggettivo da solo dopo il verbo essere non si declina mai:
es.: Sono diligente Ich bin fleißig Siamo diligenti Wir sind fleißig Esercizio 10 1) L'insegnante parla velocemente? 2) La macchina è veloce? 3) Va bene la penna? 4) È buono il caffè? 5) Dorme bene? 6) I guanti sono belli? 7) La signora è bella 8) II bambino è vivace 9) Parlano vivacemente 10) Questo è sicuro 11) Cammina sicuramente.
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Fondamenti della negazione
Quando nella frase negativa vi sono sostantivi non preceduti da alcuna voce declinabile o preceduti d&\\'articolo indeterminativo o da nessuno e alcuno si usa l'aggettivo negativo kein-keinekein, che al singolare si declina come l'articolo indeterminativo ed al plurale come l'articolo determinativo; negli altri casi si usa generalmente nicht * ; nella frase tedesca può stare solo una negazione:
es :
-
fj> K>/c/*
tei-
k*;
Non ho nessuna fame Ich habe keinen Hunger Non ho alcuna macchina
Ich habe kein Auto Non ho tempo Ich habe keine Zeit Non ho figli Ich habe keine Kinder
*fa. C] ft
La macchina non è nuova Das Auto ist nicht neu _ w « , mehr, con nicht si pone sempre immediatamente dopo il nicht; con kein -si pone dopo il sostantivo: Non ho più la macchina Ich habe das Auto nicht mehr Non ho più macchina Ich habe kein Auto mehr
Sulla negazione i particolari sono alle pagine 253 e segg.
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9
Congiunzione avversativa « ma »
Caratteristiche fondamentali del tedesco sono la rigidezza e la precisione delle strutture, così come l'taliano è improntato all'elasticità ed all'approssimazione - - esistono infatti nella nostra lingua spesso parole che assommano in sé significati non solo diversi, ma contrastanti, tali che, volendo essere rigorosi, non potrebbero coesistere in un unico termine, mentre invece in tedesco ciò accade molto più raramente. Un primo esempio di questa diversità di angolazione può essere offerto dalla traduzione della congiunzione avversativa ma, che in italiano condensa i due significati di però e bensì e può essere usata al posto di entrambi, mentre in tedesco esistono solo i corrispondenti dei termini però e bensì e non c'è il ma; ciò significa che occorre ogni volta scegliere il termine esatto senza la scappatoia fornita dall'elasticità di un ma genericamente avversativo:
es.: 1) però = aber 2) bensì = sondern 1) non implica l'eliminazione di una delle possibilità contrapposte:
es.: È bello, ma antipatico I però (la bellezza può coesistere con l'antipatia) Er ist schön, aber unsympatisch 2) implica l'eliminazione di una delle possibilità contrapposte:
es.: Non abita qui, ma là ,* bensì 36
(pur possedendo anche più di una casa, il soggetto non abita contemporaneamente qui e là) Er wohnt nicht hier, sondern dort
N.B. Aber si usa quando non vi è opposizione netta e vi è il senso di in compenso, tuttavia, ossia si vuole attenuare l'affermazione o la negazione che sta nella frase precedente: Non vado oggi, ma domani (opposizione netta = bensì) Ich gehe nicht heute, sondern morgen Non vado oggi, ma (in compenso, tuttavia) vado domani (attenuazione della negazione nella frase precedente) Ich gehe nicht heute, aber ich gehe morgen Mangio, ma non bevo (attenuazione dell'affermazione nella frase precedente) Ich esse, aber ich trinke nicht Esercizio 11 1) Hai una penna? Non ho una penna 2) Hai libri? No, non ho libri 3) Compri un quaderno? No, non compro un quaderno 4) Hai una macchina? No, non ho alcuna macchina 5) Avete guanti? No, non abbiamo guanti 6) Hans ha una sorella? Non ha nessuna sorella 7) È buona Erika? Non è buona 8) È nuovo l'orologio? Non è nuovo. Esercizio 12 1) Telefono, ma non vengo 2) Non vengo, ma resto qui 3) I fiori sono belli, ma non sono utili 4) Non parla velocemente, ma lentamente 5) Non compro il libro, ma il quaderno 6) Non ho denaro, ma ho la cultura 7) Non dormo, ma sto sveglio 8) Non mangio, ma bevo. 37
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Inversione del soggetto nella frase principale
In italiano vi è la possibilità di far precedere al verbo della frase principale una moltitudine di complementi: Oggi, nel pomeriggio, in macchina, con i miei genitori, grazie all'invito del nostro amico, vado a teatro In tedesco il verbo finito nella principale deve restare al secondo posto, per cui ciò non è possibile; può pertanto introdurre la frase principale solo una qualsiasi parte del discorso, scelta in base alla consequenzialità logica; in tal caso è il soggetto che si sposta andando dopo il verbo e dando luogo al fenomeno dell'inversione, che può aversi appunto solo nella proposizione principale:
es.: Con Hans io non vado Mit Hans gehe ich nicht Adesso non vengo Jetzt komme ich nicht Oggi resto qui Heute bleibe ich hier Oggi, con Hans, io non vado Heute gehe ich nicht mit Hans Se si anticipa il compi, oggetto, in italiano troviamo il pronome pleonastico; in tedesco non si ripete mai nessuna parte del discorso: es.: Il libro non lo leggo (II libro non leggo) Das Buch lese ich nicht
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Esercizio 13 1) Oggi io faccio i compiti 2) Giovedì compro i libri 3) Così non lavoro 4) Senza soldi non compro nulla 5) Oggi, senza soldi, non fai niente 6) Qui il denaro non c'è 7) Là la macchina aspetta 8) II pane non lo mangio 9) I quaderni non li prendo 10) Con Hans il libro Erika lo legge 11) Con Hans e con Erika io parlo volentieri. •
Parti del discorso che non contano nel periodo Non contano ai fini della costruzione della frase le seguenti parti del discorso: und - oder - auch - aber - sondern - denn - nicht - nur - j a nein - selbst - weder... noch - entweder... oder - doch jedoch - nämlich - das heißt - bitte - danke - saluti - vocativi 2 (Aber) ich komme heute 2 (Aber) heute komme ich 2 (]a,) ich komme gleich 2 (Herr Weber,) ich komme gleich 2 (Guten Tag,) ich bin Michael L'avverbio auch si mette preferibilmente dopo il verbo o in fondo alla frase, prima di eventuali parti verbali: es.: Anch'io studio il tedesco Ich lerne auch deutsch Esercizio 14 1) Sì, signora Müller, vengo subito 2) Sì, signora Müller, adesso vengo 3) Egli viene o resta 4) Viene o resta? 5) Non ho tempo, tuttavia vengo 6) Grazie, io non mangio 7) Grazie, oggi non vengo 8) Anch'io vengo 9) Oggi anch'io vengo 10) Solo lui viene 11) Egli studia qui ü tedesco, cioè è uno scolaro 12) Egli lavora, tuttavia studia anche. 39
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Espressione del soggetto
II soggetto in tedesco va sempre espresso, non si può sottintendere tranne quando è il medesimo e le frasi sono coordinate per asindeto o con le congiunzioni coordinanti e non vi è inversione:
es.: Vengo, mangio ed esco Ich komme, esse und gehe aus Vengo, ma non mangio Ich komme, aber esse nicht In caso di inversione il soggetto, anche se è il medesimo, va sempre espresso:
es.: Vengo, ma oggi non mangio Ich komme, aber heute esse ich nicht
Esercizio 15 1) Egli viene, ma non mangia 2) Viene e mangia? 3) Viene, ma adesso non ha tempo 4) Viene, ma tu resti 5) Mangiate o venite? 6) Mangiamo e veniamo 7) Adesso andiamo e parliamo? 8) Andiamo adesso e poi parliamo 9) Adesso vado e poi leggo 10) Andiamo e parliamo.
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Titoli
Quando il titolo (mamma, papa, zio, capitano, re, cardinale, dottore, signora etc.) è seguito dal nome o dal cognome della persona, esso rifiuta in linea generale l'articolo:
es.: La signora Berger Frau Berger In tal caso il genitivo si esprime con la preposizione von:
es. Della signora Berger von Frau Berger La signora è giovane Die Frau ist jung II figlio della signora è giovane Der Sohn der Frau ist jung Esercìzio 16 1) La signora Müller è qui 2) II signor Müller è là 3) La zìa Helga è qui 4) La zia è qui 5) La signora è qui 6) L'imperatore Barbarossa non visse a lungo 7) Papa Giovanni fu grande 8) II dottor Müller è qui 9) La moglie del dottor Müller è qui 10) La figlia dello zio Klaus è qui 11) La figlia dello zio è qui 12) La famiglia Müller è qui.
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Plurale dei cognomi
I cognomi al plurale, indicanti i componenti il gruppo familiare, si rendono in tedesco con l'aggiunta di una s al cognome, che sta senza articolo:
es.: Questi sono i Müller Das sind Müllers I Berger non hanno figli Bergers haben keine Kinder
Esercizio 17 1) I Langer sono qui 2) I Leibold non vengono 3) I Martini restano 4) Vengono i Meier? 5) I Boll non telefonano 6) Gli Schröder parlano poco.
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Avverbio « presto »
All'avverbio italiano presto corrispondono tre termini in tedesco a seconda del significato particolare di volta in volta presente nel contesto del discorso: | (T) nel senso di velocemente, in fretta = schnell Faccio presto (velocemente) Ich mache schnell 2) nel senso di opposto a tardi = früh es.:
Mi alzo presto (non tardi) Ich stehe früh auf 3) nel senso dz tra poco, tra non molto, tra breve = bald es.:
Torno presto (tra poco) Ich komme bald wieder
Esercizio 18 1) Faccio i compiti presto, così ho più tempo 2) Torno presto, così non facciamo tardi 3) Andiamo presto, così è ancora chiaro 4) Andiamo presto o tardi? 5) Presto è qui Natale 6) Presto è qui la primavera 7) Presto viene lo zio 8) Lo zio viene presto; dorme poco.
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Prefissi verbali I verbi possono essere composti con prefissi, che ne modificano il significato. Esistono tre tipi di prefissi verbali, i quali hanno un diverso comportamento: 1) prefissi inseparabili Restano sempre uniti al verbo, sono atoni, ossia su di essi non può mai cadere l'accento, che sta pertanto sulla sillaba seguente. Essi sono: be-emp-ent-er-ge-ver-zer * es.: besuchen, empfangen, entkommen, erreichen, gefallen, verstehen, zerstören 2) prefissi sia separabili che inseparabili Possono restare uniti alla radice verbale o venirne separati, dando luogo a verbi dal significato diverso. Essi sono: um-unter-uber-durch-hinter-voll * * es. rimpinzare vollstopfen (separabile) portare a termine vollenden (inseparabile) mettere in spalla übernehmen (separabile) assumere un incarico übernehmen (inseparabile) circolare umgehen (separabile) umgehen aggirare un ostacolo (inseparabile) unterlegen attribuire (separabile) unterlegen (inseparabile) guarnire durchschlagen (separabile) cavarsela perforare durchschlagen (inseparabile) hinterbringen (separabile) = mandare giù hinterbringen (inseparabile) = denunciare, riportare * II prefisso mift è lievemente irregolare; talvolta può portare l'accento e può precedere le particelle del participio passato e dell'infinitiva, talaltra è completamente inseparabile o inserisce dopo di sé gè: mifygeachtet, miftzuachten, gemtftdeutet. Non si stacca comunque mai dal verbo. ** Wieder è quasi sempre separabile; wider è quasi sempre inseparabile. 44
3) prefissi separabili Sono tutti gli altri. Portano l'accento e si staccano dalla radice verbale nella frase principale andando a chiudere la proposizione nei seguenti casi: presente preterrito —
imperativo
es.: Parto oggi Ich fahre heute ab Scesi ieri Ich stieg gestern aus Entri, signor Müller! Treten Sie ein, Herr Müller!
Esercizio 19 1) Ricevo gli ospiti 2) Raggiungo il treno 3) Capisco il professore 4) L'incendio distrusse la città 5) Si rimpinza sempre 6) Porta a termine sempre gli incarichi 7) Mise in spalla il fucile 8) Accettò l'incarico 9) Aggirò la difficoltà 10) Riporta sempre pettegolezzi 11) II medico visita la donna 12) II sole tramonta 13) Vede sempre le cose in profondità 14) Essi affumicano la carne da ogni lato 15) Parto oggi 16) Scendi qui? 17) Salì a Bonn? 18) Traduco la lezione 19) Egli traghetta le persone 20) Arriva domani 21) Arrivò ieri 22) La lezione comincia adesso.
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Complemento di luogo
La preposizione di luogo indica la relazione spaziale degli oggetti fra di loro:
La macchina è dietro la casa, davanti al garage, sotto l'albero, fra due pali, vicino al marciapiede, di fronte alla posta, lungo il viale Ci sono in italiano preposizioni che non indicano posizioni precise, in quanto si adoperano ciascuna per indicare più posizioni indifferentemente, anche opposte fra di loro; esse sono principalmente in-a-da-su: L'acqua è nella bottiglia (L'acqua è dentro la bottiglia) L'acqua è in tavola (L'acqua è sopra la tavola) Quando si incontrano le suddette preposizioni, non essendoci in tedesco il corrispondente di tali termini imprecisi significanti situazioni opposte, occorre servirsi dei seguenti ragionamenti onde individuare di volta in volta la posizione effettiva, ossia la relazione geometrica degli oggetti fra di loro e scegliere la preposizione adeguata. Per primo occorre stabilire a quale categoria il luogo appartenga. Le categorie sono tre: cose, persone, nomi di città, paesi, nazioni e continenti. Dopo aver stabilito la categoria di appartenenza si applicano le regole relative a ciascuna. COSE Se il luogo è una cosa in senso stretto o in senso lato (sedia, vestito, piatto, stazione, tunnel, seduta etc.) occorre verifìcare per primo il tipo di relazione esistente tra il luogo e quanto si trova in esso o si dirige verso esso o proviene da esso. Tale relazione può essere espressa dai concetti di: 46
1) penetrazione (un oggetto sta o va dentro l'altro o esce dall'altro); 2) appoggio su superficie orizzontale (un oggetto sta o va sopra l'altro o proviene dall'altro); 3) contatto tangenziale (un oggetto non sta o non va né dentro né sopra l'altro né esce dall'altro, ma il contatto avviene similmente a quello della retta che passa tangente ad un oggetto o si tratta di immediata vicinanza al luogo non rientrante nei concetti di dentro e di sopra). 1) dentro (acqua nel bicchiere, uomo sul treno, a teatro, al cinema, seduto sulla poltrona, chiodo alla parete, case nella città, vaso nell'angolo etc.); 2) sopra (bottiglia in tavola, uomo nel prato, in piazza, nella strada, in campagna, alla stazione *, in banca *, in comune * etc.); 3) tangenzialmente (uomo al confine, al mare, sulla porta, alla finestra, alla parete, oggetto su luogo sferico, insetto sul soffitto etc.). In linea di massima un oggetto può sempre avere le tre relazioni rispetto a quello che funge da luogo:
letto "
se si giace sotto le coperte = relazione di penetrazione nella cavità * se si è sdraiati = relazione di appoggio su superficie orizzontale *se si è seduti sulla sponda = relazione di contatto tangenziale, dal momento che la sponda è la parte lineare, marginale del letto).
Dopo aver definito la relazione spaziale che collega gli oggetti, si sceglie la preposizione corrispondente ad essa:
* Considerati non come edifici, ma come pubbliche Istituzioni. 47
—
dentro = in
—
sopra con contatto = auf *
—
tangenzialmente = an
Dopo aver scelto la preposizione che indica il reale rapporto spaziale fra gli oggetti, si ricontrolla il verbo per vedere se si tratta di uno stato in luogo (permanenza nello stesso luogo) o di un moto a luogo (passaggio da un luogo all'altro): —
stato in luogo = preposizione + dativo
—
moto a luogo — preposizione + accusativo
Moto da luogo —
se si esce da un luogo (relazione di penetrazione) = aus + dativo
—
se si proviene da un luogo chiuso, inteso come punto di riferimento, si cade sotto la relazione della tangenzialità — von + dativo se si proviene da un luogo con il quale si ha la relazione dell'appoggio su superficie orizzontale o del contatto tangenziale = von + dativo
es.: Sono al cinema (dentro, stato in luogo) Ich bin im ** Kino Vado al cinema (dentro, moto a luogo) Ich gehe ins ** Kino Esco dal cinema (da dentro, moto da luogo) Ich komme aus dem Kino * Sopra senza contatto si rende con über; es.: La lampada pende sul tavolo = Die Lampe hängt über dem Tisch. Nel moto a luogo con i termini banca, posta, comune, stazione, la preposizione auf ha la sfumatura finale; ad esempio: Vado in banca (per fare un versamento) Ich gehe auf die Bank. ** Vedi * a p. 49. 48
Vengo dal cinema (preso come punto di riferimento, moto da luogo) Ich komme vom * Kino Sono in campagna (sopra con contatto, assenza di penetrazione nella cavità, stato in luogo) Ich bin auf dem Land Vado in campagna (sopra con contatto, assenza di penetrazione nella cavità, moto a luogo) Ich fahre auf das * Land Vengo dalla campagna (provenienza da luogo considerato superficie orizzontale, moto da luogo) Ich komme vom Land Sono sul confine (contatto tangenziale, assenza di penetrazione nella cavità, assenza di appoggio su superficie orizzontale, dal momento che il confine è una linea, stato in luogo) Ich bin an der Grenze Vado sul confine (contatto tangenziale, assenza di penetrazione nella cavità, assenza di appoggio su superficie orizzontale, dal momento che il confine è una linea, moto a luogo) Ich fahre an die Grenze Vengo dal confine (provenienza da luogo con il quale si ha il contatto tangenziale, moto da luogo) Ich komme von der Grenze , Vado in (alla) posta (considerata come Istituzione pubblica, moto a luogo) Ich gehe auf die Post Entro in posta (considerata non come pubblica Istituzione, ma come edificio, quindi dentro, moto a luogo) Ich gehe in die Post PERSONE stato presso luogo = bei * + dativo moto a luogo = zu * + dativo moto da luogo = von + dativo * Esistono le seguenti preposizioni articolate in tedesco: im = in dem; ins = in das; aufs — auf das; am = an dem; ans = an das; beim = bei dem; zum = zu dem; zur — zu der; vom = von dem. 49
es.: Sono da mio padre (stato presso luogo) Ich bin bei meinem Vater Vado da mio padre (moto a luogo) Ich gehe zu meinem Vater Provengo da mio padre (moto da luogo) Ich komme von meinem Vater NOMI di città, paesi, nazioni e continenti Sono quasi tutti neutri e si usano quasi sempre senza articolo, tranne quando sono in unione ad aggettivi attributivi o a complementi di specificazione con varia sfumatura di significato *: —
stato in luogo = in
—
moto a luogo = nach
—
moto da luogo
( origine, residenza = aus i / • -\ ( provenienza casuale (viaggi) = von
es.: Sono in Germania Ich bin in Deutschland Vado in Germania Ich fahre nach Deutschland Vengo dalla Germania (vi sono nato o vi abito) Ich komme aus Deutschland Vengo dalla Germania (ho fatto un viaggio in Germania) Ich komme von Deutschland
* L'aggettivo ganz davanti a tali nomi neutri resta sempre invariato; es.: Tutta la Germania = Ganz Deutschland; davanti a nomi di altri generi si declina regolarmente; es.: Tutta la Svizzera = Die ganze Schweiz. (Per la declinazione dell'aggettivo attributivo vedi p. 114).
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I nomi maschili, femminili e plurali si usano con i corrispondenti articoli e cadono allora pienamente sotto la regola prevista per la relazione spaziale della penetrazione: es.:
Sono in Irak Ich bin im Irak Vado in Irak Ich fahre in den Irak Vengo dall'Irak (vi sono nato o vi abito) Ich komme aus dem Irak Vengo dall'Irak (ho fatto un viaggio in Irak) Ich komme vom Irak
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Esercizio 20 1) Nella strada c'era molta gente 2) Abito in Via Mazzini 3) La città sta sul lago 4) Vado subito a letto 5) In tavola c'erano dolci 6) Sul lato della strada c'erano molte macchine 7) Scrivono frasi alla lavagna 8) Scrivono frasi sul quaderno 9) La lampada sta nell'angolo della stanza 10) Gli esercizi sono a pagina tre 11) Egli è nel divano 12) Fai il bagno nel lago? 13) Vado nel parco cittadino 14) Mangio la minestra da un piatto fondo 15) Mangio la verdura da un piatto piano 16) Aspetto la signora all'ingresso del teatro 17) Alla fermata dell'autobus c'è una signora 18) II bosco si trova al margine della città 19) Sono dal signor Müller 20) Vai dal Signor Müller? 21) Porto il cane al guinzaglio 22) In piazza. Oberdan c'è un caffè 23) Sono seduto al tavolo 24) Abita in Piazza Oberdan 25) Monaco si trova sull'Isar 26) Vado in Germania domani 27) Sono già in Svizzera 28) Abito a Udine 29) Parto per Monaco 30) Sono di Monaco 31) Viaggio sempre; adesso vengo da Monaco 32) In Libano c'è sempre la guerra 33) Giunge sempre alla meta 34) Questa è una citazione dal Faust 35) Sul fiume c'è traffico di navi 36) In testa corre Mennea 37) Al centro corre Mennea 38) In coda corre Mennea 39) Sulla tovaglia c'è una macchia 40) Sul bordo della tovaglia c'è un disegno 41) Vengo dalla casa del signor Müller.
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Verbo « studiare » Studiare si rende nei seguenti modi: 1) fino alle scuole superiori comprese = lernen
es.: Studio in un ginnasio Ich lerne an einem Gymnasium 2) all'università = studieren
es.: Studio all'università a Monaco Ich studiere (an der Universität] in München (all'università si può tralasciare in quanto il verbo dice già che si tratta di studio universitario) Studente si rende nei seguenti modi: 1) fino alle scuole superiori comprese = der Schüler
es.: Sono uno studente; frequento un ginnasio Ich bin ein Schüler; ich besuche ein Gymnasium 2) universitario = der Student
es.: Sono uno studente universitario Ich bin ein Student
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Avverbio « dove »
L'avverbio dove ha le seguenti traduzioni: 1) stato in luogo: wo: es.:
Dove sei? (stato in luogo) Wo bist du? Dove mangi? (stato in luogo) Wo ffit du? 2) moto a luogo: wohin es.:
Dove vai? (moto a luogo) Wohin gehst du? Dove metti il bicchiere? (moto a luogo) Wohin stellst du das Glas? 3) moto da luogo: woher es.:
Da dove vieni? (moto da luogo) Woher kommst du? Woher traduce anche di dove nel significato di di che origine: es.:
Di dove sei? (di che origine sei?) Woher bist du?
Esercizio 21 1) Dove vai? 2) Dove studi all'università? 3) Dove corri? 4) Da dove viene il signor Müller? 5) Da dove lo sai? 6) Dove lavori? 7) Dove cammini? 8) Dove abiti? 9) Dove 'andiamo? 10) Di dove siete? Siamo di Roma 11) E loro di dove sono? Sono di Genova. 54
\ 'erbi di posizione « mettere » e « sfare » I verbi mettere e stare italiani si adoperano per indicare qualsiasi posizione:
es.: Metti il quadro alla parete (nel significato di appendere o di appoggiare verticalmente) Metti il bimbo sulla sedia (nel significato di sedere) Metti il bicchiere in tavola (nel significato di mettere verticalmente} Metti il tappeto a terra (nel significato di mettere orizzontalmenté) Metti il filo nell'ago (nel significato di infilare] II quadro sta alla parete (appeso o appoggiato) II bimbo sta sulla sedia (seduto) II bicchiere sta in tavola (verticalmente) II tappeto sta a terra (orizzontalmente) II filo sta nell'ago (infilato} In tedesco esistono tanti verbi quante sono le posizioni: mettere — legen, debole, + complemento di moto a luogo, + haben nei tempi composti posizione orizzontale * stare = liegen, forte, + complemento di stato in luogo, + haben nei tempi composti * Le posizioni orizzontali e verticali sussistono solo quando il piano d'appoggio permette posizioni stabili; ad esempio un oggetto verticale in un taschino è in realtà infilato, in quanto il piano d'appoggio non è tale da permettere la stabilità delle posizioni. 55
mettere = stellen, debole + complemento di moto a luogo, + haben nei tempi composti posizione verticale stare = stehen, forte, + complemento di stato in luogo, + haben nei tempi composti * mettere = stecken, debole, + complemento di moto a luogo, + haben nei tempi composti posizione infilata stare = stecken, debole + complemento di stato in luogo, + haben nei tempi composti mettere (appendere) = hängen, debole, + complemento di moto a luogo, + haben nei tempi composti posizione appesa stare (appeso, pendere) = hängen, forte, + complemento di stato in luogo, -f- haben nei tempi composti
posizione seduta
mettere (sedersi, sedere) = (sich) setzen, debole, + complemento di moto a luogo, + haben nei tempi composti stare (seduto, sedere) = sitzen, forte, + complemento di stato in luogo, + haben nei tempi composti **
* Tale verbo si trova anche con l'ausiliare sein, specialmente nel sud della Germania. ** II verbo sitzen si trova anche con l'ausiliare sein. Attenzione: il verbo sedere in italiano ha i due significati di sedersi e di stare seduto: siedi\ sieditil, che in tedesco sono resi da due verbi diversi. 56
es.: Metto il libro sul tavolo (orizzontalmente) II libro sta sul tavolo (orizzontalmente) Ich lege das Euch auf den Tisch Das Buch liegt auf dem Tisch II tavolo sta in cucina (verticalmente) Der tisch steht in der Küche Metto il tavolo in cucina (verticalmente) Ich stelle den Tisch in die Küche Metto la chiave nella serratura (infilata) Ich stecke den Schlüssel ins Schloß La chiave sta nella serratura (infilata) Der Schlüssel steckt im Schloß Metto la giacca sull'attaccapanni (appesa) Ich hänge die Jacke an den Haken La giacca sta sull'attaccapanni (appesa) Die Jacke hängt am Haken Egli mette la bambina sulla sedia (seduta) Ér setzt das Mädchen auf den Stuhl La bambina è sulla sedia (seduta) Das Mädchen sitzt auf dem Stuhl Esercizio 22 1) Dove metti le scarpe? Le scarpe stanno sul pavimento 2) Dov'è il bicchiere? Metto il bicchiere sul tavolo 3) Dov'è il tappeto? Sta sul pavimento in salotto 4) Dov'è il televisore? È in camera da letto 5) Dov'è la sedia? Metto la sedia in cucina 6) II fazzoletto è nella tasca 7) I fiori stanno nel vaso 8) II vaso sta nell'angolo 9) I guanti stanno sul tavolo 10) Metto il cappotto nell'armadio 11) Metto la biancheria nell'armadio 12) Metto il cappotto sull'attaccapanni 13) La giacca è appesa all'attaccapanni 14) II quadro è appeso alla parete 15) II chiodo è nella parete 16) Le ciabatte stanno nella valigia 17) La borsta sta sulla sedia 18) Le chiavi stanno nella borsa 19) Qui c'è una casa 20) II cappotto sta sul letto 21) Sono seduto in poltrona 22) Metto a sedere il bambino nella sedia 23) Metto il quadro appeso alla parete 24) Era seduto sul divano 25) II quadro era appeso in soggiorno 26) Appesi il quadro sul letto. 57
Aggettivi derivati dai nomi di città Dal nome delle città e dei villaggi si può ricavare un aggettivo attributivo aggiungendo ad esso il suffisso er e l'Umlaut nei composti con lana *; tale aggettivo, pur se attributivo, resta sempre invariato e si scrive maiuscolo:
es.: La fiera di Milano (milanese) Die Mailänder Messe (da Mailand con l'aggiunta del suffisso er e dell'Umlaut su -lana} La fiera del libro di Francoforte (francofortese) Die frankfurter Buchmesse (da Frankfurt con l'aggiunta del suffisso er) La birra di Monaco (monacense) Das Münchner Bier (da München con l'aggiunta del suffisso er e l'elisione della e) Le costruzioni .ad intelaiatura di Rothenburg (rothenburghesi) Die Rothenburger Fachwerke (da Rothenburg con l'aggiunta del suffisso er) II porto di Amburgo (amburghese) Der Hamburger Hafen (da Hamburg con l'aggiunta del suffisso er)
* L'Umlaut compare anche in qualche altro aggettivo, ad esempio Römer, er, romano romano. 58
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Numeri cardinali
I numeri in tedesco sono di genere femminile; fino al diciannove hanno la seguente traduzione: 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19
= = = = = = = = = = = = — = = = = = = =
nuli eins zwei (zwo) drei vier fünf sechs sieben acht neun zehn elf zwölf dreizehn vierzehn fünfzehn sechzehn siebzehn achtzehn neunzehn
Le decine dal VE'«// z« pò/' hanno il suffisso zig ($ig in 30): 20 30 40 50 60 70 80 90
= zwanzig = Jm'(% — vierzig = fünfzig = sechzig = siebzig = rfc&tóg = neunzig
Le ««/tó aggiunte alle decine si premettono e si uniscono ad esse con la congiunzione und: 59
es.: 21 (uno e venti) einundzwanzig 24 (quattro e venti) vierundzwanzig 56 (sei e cinquanta) sechsundfünfzig 48 (otto e quaranta) achtundvierzig 99 (nove e novanta) neunundneunzig Cento si dice (ein) hundert; mille si dice (ein) tausend; un milione si dice eine Million; un bilione si dice eine Billion; le unità aggiunte al centinaio, al migliaio etc. si aggiungono senza alcuna congiunzione: es.: 101 hunderteins 148 hundertachtundvierzig 2516 zweitausendfünfhundertsechzehn 7821 siebentausendachthunderteinundzwanzig 1.387.497 eine Million dreihundertsiebenundachtzigtausendvierhundertsiebenundneunzig I segni delle operazioni aritmetiche sono espressi o con i termini latini o con il termine tedesco: + und (plus) — weniger (minus) X mal : geteilt = ist (gleich) alla potenza hoch radice quadrata Quadratwurzel (zweite Wurzel) radice cubica Kubikwurzel (dritte Wurzel) 60
es.:
2 + 2 =4 zwei und zwei ist vier
2- -2 = 0 zwei weniger zwei ist null 2X2 = 4 zwei mal zwei ist vier 4:2 = 2 vier geteilt zwei ist zwei 22 zwei hoch zwei *4 Quadratwurzel von vier Decine di, centinaia di, migliaia di si rendono aggiungendo il suffisso erlei al numero cardinale: es.
Decine di persone arrivavano Zehnerlei Leute kamen an C'erano centinaia di macchine Hunderterlei * Wagen waren dort Migliaia di soldati morirono Tausenderlei * Soldaten starben
* Si può anche dire hunderte e tausende. 61
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Complemento di mezzo
II complemento di mezzo ha le seguenti traduzioni fondamentali: 1) con significato strumentale, ossia abitualmente con gli oggetti, si preferisce mit + dativo: es.: Vengo in macchina Ich komme mit dem Wagen Scrivo con la penna Ich schreibe mit dem Bleistift 2) con significato mediale, ossia abitualmente con le persone, si usa durch + accusativo: es.:
Mando il pacco da mio padre Ich schicke das Paket durch meinen Vater N.B.
Mentre con le persone si trova solo durch, per le cose si può talvolta trovare anche durch, specificamente quando gli oggetti sono considerati come intermediari: es.:
Mando il pacco per ferrovia (attraverso la mediazione della ferrovia) Ich schicke das Paket durch die Eisenhahn "Mando il pacco per ferrovia (attraverso lo strumento della ferrovia) Ich schicke das Paket mit der Eisenbahn Tavolta si può trovare la preposizione latina per con senso strumentale soprattutto con i mezzi di trasporto o comunicazione pubblici: es.:
Mando il pacco per posta Ich schicke das Paket per Post 62
Esercizio 23 1) Vado da Hans in bicicletta 2) Vieni in macchina o a piedi al cinema? 3) Pulisco la casa con la scopa 4) Mando il pacco per posta 5) Mangio con le posate 6) Viaggio per aereo.
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Complemento di compagnia e di unione
II complemento di compagnia e di unione si traducono con la preposizione mit + dativo: es.:
È venuto con Hans Er ist mit Hans gekommen Vendo la casa con il giardino Ich verkaufe das Haus mit dem Garten
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Espressione dell'ora e dell'orario
Le ore si esprimono sempre con il soggetto impersonale es ed il corrispondente verbo sein alla terza persona singolare; non hanno mai l'articolo e si rendono nel modo seguente: 1)
se i minuti sono in aggiunta si usa la preposizione nach:
es.: Sono le due e cinque (è cinque dopo due) Es ist fünf nach zwei * Sono le due e diciotto (È diciotto dopo due) Es ist achtzehn nach zwei 2)
se i minuti sono in mancanza si usa la preposizione vor:
es.: Sono le due meno cinque (È cinque davanti a due) Es ist fünf vor zwei Sono le due meno diciotto (È diciotto davanti a due) Es ist achtzehn vor zwei 3) la mezz'ora si esprime con halb; si prende in considerazione però l'ora successiva:
es.: Sono le otto e mezza (È mezzo nove) Es ist halb neun Sono le sei e mezzo (È mezzo sette) Es ist halb sieben
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* Minuten e Uhr si sottintendono quasi sempre. 64
4) nelle ore vicine alla mezz'ora di dieci minuti prima o dopo, si può prendere in considerazione come punto di riferimento la mezz'ora: Sono le dieci e venti (È dieci prima di mezzo undici) Es ist zehn vor halb elf Sono le dieci e venticinque (È cinque prima di mezzo undici) Es ist fünf vor halb elf Sono le dieci e trentacinque (È cinque dopo mezzo undici) Es ist fünf nach halb elf Sono le dieci e quaranta (È dieci dopo mezzo undici) Est ist zehn nach halb elf 5) per l'espressione dei quarti vale lo stesso principio che per la mezz'ora, ossia si prende in considerazione come punto di riferimento l'ora successiva:
es.: •••^•Sono le nove e un quarto (È quarto dieci) i Es ist viertel zehn ~* Sono le nove e tre quarti (È tre quarti dieci) Es ist drei viertel zehn Nei quarti si può trovare anche la forma adottata per i minuti:
es.: Sono le nove e un quarto (È quarto dopo nove) Es ist viertel nach neun Sono le nove e tre quarti (È tre quarti prima di dieci) Es ist drei viertel vor zehn 6) negli orari o nelle comunicazioni ufficiali di orari, specialmente alla radio o alla televisione, le ore si esprimono con la semplice lettura delle cifre; negli orari delle partenze e degli arrivi si esprime generalmente solo il termine Uhr, nelle comunicazioni ufficiali 65
alla radio o alla televisione si può esprimere anche il termine Minuten:
es.: Il treno parte alle ore otto e venti di mattina Der Zug fährt um 8.20 Uhr (acht Uhr zwanzig) morgens II treno delle dieci e dieci è arrivato Der 10.10 Uhr (zehn Uhr zehn) Zug ist eingetroffen Qui Radio Federale Tedesca: sono le ore otto e mezza di mattina Hier Deutscher Bundesrundfunk: Es ist acht Uhr dreißig (Minuten) morgens *
Esercizio 24 1) Che ore sono? Sono le cinque e mezza 2) Esco da scuola alle dodici e dieci 3) Vado al cinema alle tre e un quarto 4) Vengo alle otto e venticinque 5) Esco alle otto e trentacinque 6) Sono le nove e tre quarti di mattina 7) Sono le nove e tre quarti di sera 8) L'autobus passa alle sei e dieci 9) II treno delle undici e un quarto parte adesso 10) Andiamo tra le dieci e mezza e le undici meno un quarto 11) Erano le dieci e venti 12) Erano le otto e mezza.
* Le parti della giornata si aggiungono alle ore per specificarne la collocazione quando si adoperano i numeri dall'uno al dodici e non dall'uno al ventiquattro. 66
Il saluto I saluti in tedesco si rendono nel seguente modo: 1) se è primo mattino, fino alle ore nove circa, si usa guten Morgen 2) dopo tale ora circa fino alle ore 15 o 16 si usa guten Tag * 3) dalle ore sedici circa fino all'imbrunire si usa guten Abend 4) dall'imbrunire in poi, se si va a dormire o si rientra a casa o se si saluta qualcuno che va a dormire o rientra a casa, si usa gute Nacht; se si è nelle prime ore della sera e si saluta senza andare a letto o rientrare a casa o si saluta qualcuno che non va a letto o non rientra a casa, si usa ancora guten Abend II ciao si rende nei seguenti modi fondamentali: 1) hallo ** nel senso di ehilà, ciao, e grüß dich, salve, quando si incontra l'amico 2) servus, preferibilmente quando ci si accommiata dall'amico *** 3) tschüs o tschüß, quando ci si accommiata dall'amico 4) grüß Gott, indifferentemente, ma preferibilmente in Baviera ed in Austria
es.: Sono le otto di mattina; buon giorno, Max! Es ist acht Uhr morgens; guten Morgen, Max! Sono le dieci di mattina; buon giorno, Max! Es ist zehn Uhr morgens; guten Tag, Max! Sono le dodici; buon giorno, Max! Es ist zwölf Uhr; guten Tag, Max! * II buon pomeriggio, guten Nachmittag, si usa solo alla radio, alla televisione o in situazioni di incontri ufficiali; nella quotidianità è forzato. ** Hallo traduce anche il pronto telefonico. *** Non nel nord della Germania, dove si usano le altre forme. 67
Sono le tre di pomeriggio; buon giorno, Max! Es ist drei Uhr nachmittags; guten Tag, Max! Sono le cinque di pomeriggio; buon giorno, Max! Es ist fünf Uhr nachmittags; guten Abend, Max! Sono le sei di pomeriggio; buona sera Max! Es ist sechs Uhr abends; guten Abend, Max! Sono le otto di sera; devo andare da un amico; saluto tutti; buona sera! Es ist acht Uhr abends; ich muß zu einem Freund gehen; ich grüße alle; guten Abend! Sono le otto di sera; devo andare a letto; saluto tutti; buona notte! Es ist acht Uhr abends; ich muß ins Bett gehen; ich grüße alle; gute Nacht! Sono le otto di sera; saluto Gert; egli va a letto; buona notte, Gert! Es ist acht Uhr abends; ich grüße Gert; er geht ins Bett; gute Nacht, Gert! Sono le dieci e vado a casa; buona notte! Es ist zehn Uhr nachts, und ich gehe nach Haus; gute Nacht! (Ehilà), ciao, come va? Hallo, (grüß dich,) wie geht's? Ciao Erich, vado a casa! Tschüß Erich, ich gehe nach Hause!
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Aggettivi possessivi Gli aggettivi possessivi si declinano al singolare come l'articolo indeterminativo (ossia sono senza desinenza al nominativo maschile singolare, al nominativo ed all'accusativo neutro singolare) ed al plurale come l'articolo determinativo; sono sempre senza articolo; inoltre distinguono il suo di lei (possessore femminile) dal suo di lui (possessore maschile o neutro): il il il il il il il il
mio, la mia = mein, meine, mein tuo, la tua = dein, deine, dein suo, la sua (possessore femminile) = ihr, ihre, ihr suo, la sua (possessore maschile o neutro) = sein, seine, sein nostro, la nostra = unser, unsere, unser vostro, la vostra = euer, eure, euer * loro, la loro = ihr, ihre, ihr loro, la loro (forma di cortesia) = Ihr, Ihre, Ihr
es.:
La mia matita è qui (nominativo maschile, singolare, senza desinenza) Mein Bleistift ist hier Ho la mia matita (accusativo maschile, singolare) Ich habe meinen Bleistift Scrivo con la mia matita (dativo maschile, singolare) Ich schreibe mit meinem Bleistift La punta della mia matita è aguzza (genitivo maschile, singolare) Die Spitze meines Bleistifts ist scharf Essa ha la sua macchina (accusativo maschile, singolare) Sie hat ihren Wagen Egli ha la sua macchina (accusativo maschile, singolare) Er hat seinen Wagen * Perde la e che precede la r, se questa è seguita da vocale. 69
Abbiamo i nostri libri (accusativo neutro, plurale) Wir haben unsere Bücher Avete i vostri libri (accusativo neutro, plurale) Ihr habt eure Bücher Ha la sua macchina, signor Berger? (accusativo neutro, singolare, senza desinenza) Haben Sie Ihr Auto, Herr Berger?
70
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Espressione dell'età
L'età non si esprime con il concetto di avere degli anni, bensì con quello di essere vecchio, ossia alt sein; il quanti che si trova nella domanda in italiano si trasforma in come (quanto] in tedesco: es.: Quanti anni hai? (Come (quanto) vecchio sei?) Wie alt bist du? Ho vent'anni (Sono vecchio venti anni) Ich bin zwanzig Jahre alt Quanti anni ha tuo padre? (Come (quanto) vecchio è tuo padre?) Wie alt ist dein Vater? Mio padre ha settantadue anni (Mio padre è vecchio settantadue anni) Mein Vater ist zweiundsiebzig Jahre alt Le parole Jahre e alt in funzione predicativa, unite all 'espressione del numero, si possono sottintendere: es.: Quanti anni avete? (Come (quanto) vecchi siete?) Wie alt seid ihr? Io ne ho venti e lui trenta (Io sono (vecchio) venti (anni) e lui è trenta (anni) Ich bin zwanzig, und er ist dreißig Gli aggettivi riferiti all'età, ad esempio ventenne, ventunenne etc., si traducono in tedesco con un aggettivo formato dal termine jährig composto con il numero degli anni, che si premette ,ad esso: es.:
È una donna trentenne Es ist eine dreißigjährige Frau * È un uomo quarantenne Es ist ein vierzigjähriger Mann * Per la declinazione dell'aggettivo attributivo vedi p. 114. 71
Tale aggettivo si può anche trovare scritto con il numero in cifra: es.: È una trentenne Es ist eine 30jährige Frau È un uomo quarantenne Es ist ein ^jähriger Mann Se tale aggettivo è sostantivato, si scrive maiuscolo:
es.: È un quarantenne Es ist ein Vierzigjähriger Al nostro modo di dire sulla ventina, sulla trentina etc. corrisponde in tedesco in + dativo plurale del numero in questione scritto maiuscolo e con il suffisso er:
es.: È un uomo sulla quarantina Es ist ein Mann in den Vierzigern È una donna sulla cinquantina Es ist eine Frau in den Fünfzigern Passare ad esempio la ventina, la trentina etc. si dice essere vecchio oltre venti, trenta etc., ossia über + il numero degli anni e la formula nota per esprimere l'età: Ha passato la sessantina Er ist über sechzig (Jahre alt) Compiere gli anni si dice avere il compleanno: es.:
Quando compi gli anni? (Quando hai il compleanno?) Wann hast du Geburtstag? Compio gli anni domani (Ho il compleanno domani) Ich habe morgen Geburtstag 72
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Pronomi possessivi
I pronomi possessivi si declinano sempre come l'articolo determinativo, anche al singolare, per cui aggiungono le desinenze dell'articolo determinativo dove esse mancano, ossia al nominativo maschile singolare, al nominativo ed accusativo neutro singolare; negli altri casi coincidono con l'aggettivo:
es.: La tua matita è bella; la mia no Dein Bleistift ist schön; meiner nicht La tua macchina è nuova; la mia no Dein Auto ist neu; mein(e}s * nicht Io ho la tua macchina; tu hai la mia Ich habe dein Auto; du hast mein(e}s * I suoi (di lui) libri sono là; e i tuoi? I miei sono qui Seine Bücher sind dort; und deine? Meine sind hier Tu hai il mio quaderno; il tuo dov'è? Il mio è là Du hast mein lieft; wo ist deins? Meins ist dort Esercizio 25 1) Questa è la mia sedia; dov'è la tua? 2) La mia è in cucina; in cucina c'è anche la tua borsa sul tavolo 3) Io vado a Monaco con la mia macchina; andate a Monaco con la vostra? 4) Andiamo a Monaco con la nostra 5) Hans viene con la sua ragazza; anch'io porto la mia; e voi portate la vostra? Forse anche noi portiamo la nostra 6) Helga viene con il suo amico; anch'io vengo con il mio; e voi venite con il vostro? Anche noi portiamo il nostro 7) Questi sono i vostri amici e questo è il mio amico 8) Questa è Erika e questo è il suo cane 9) Questo è il nostro insegnante; come si chiama il vostro? 10) II nostro insegnante si chiama Müller 11) II nostro si chiama Langer 12) La nostra auto è nuova 13) La vostra auto è vecchia 14) Anche la mia è vecchia. * La e del nominativo e accusativo neutro singolare del pronome possessivo si può mettere, ma si può anche omettere; oggi si tende ad ometterla. 73
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Traduzione del termine « ora » Ora ha le seguenti traduzioni fondamentali: 1) nel senso dell'avverbio adesso = jetzt
es.:
Ora non posso (Adesso non posso) Jetzt kann ich nicht 2) nel senso della durata o di ora riferita a tempo = die Stunde es.:
Ho aspettato un'ora (per la durata di un'ora) Ich habe eine Stunde gewartet A quell'ora era già buio (A quel tempo era già buio) Zu jener Stunde war es schon dunkel Chi può essere a quest'ora? (Chi può essere a questo tempo?) Wer kann es zu dieser Stunde sein? 3) nel senso di orario cronologico con l'ora espressa o con il riferimento ad essa = die Uhr * es.:
Vengo alle due Ich komme um zwei (Uhr) A che ora vieni? Vengo alle 10 di sera Um wieviel Uhr kommst du? Ich komme um 10 (Uhr) nachts 4) nel senso di ora... ora = bald... bald es.:
Ora taceva, ora rideva Bald schwieg er, bald lachte er * Die Uhr significa anche orologio; es.: Ho un'orologio = Ich habe eine Uhr. 74
Affermazione « sì » e negazione « «o » L'affermazione sì ha in tedesco tre traduzioni: 1) doch, se si tratta di risposta affermativa ad una domanda contenente una negazione: es.: Non vieni? Sì (che vengo, certo) Kommst du nicht? Doch! 2) schon, se il sì è preceduto da complemento, avverbio o verbo: es.: Vieni? Probabilmente sì. Kommst du? Wahrscheinlich schon. Credo di sì Ich glaube schon 3) ja, negli altri casi: es.: Vieni? Sì. Kommst du? Ja. La negazione no ha in tedesco due traduzioni: 1) nicht, se il no è preceduto da complemento, da avverbio o verbo: es.: Vieni? Purtroppo no. Kommst du? Leider nicht. Credo di no Ich glaube nicht 2) nein, negli altri casi: es.: Vieni? No. Kommst du? Nein. Esercizio 26 1) Vieni? Sì 2) Non vieni? Sì, vengo 3) Forse sì 4) Forse no 5) Penso di sì 6) Penso di no 7) Non mangi? Sì, mangio 8) Non esci? Sì, esco 9) Non Mangi? No 10) Non esci? No. 75
Traduzione di « molto » Molto si traduce nei seguenti modi: 1) davanti ad aggettivo o ad avverbio = seht es.:
molto bello sehr schön molto bene sehr gut 2) davanti a sostantivo = viel-viele es.:
molto rumore viel Lärm molti libri viele Bücher 3) da solo con i verbi di intensità (sentimenti ed affini) = sehr es.:
Ti ringrazio molto Ich danke dir sehr Li amo molto Ich liebe sie sehr 4) da solo con i verbi di quantità (tutti gli altri) = viel es.:
Io lavoro molto Ich arbeite viel Io mangio molto Ich esse viel 76
Esercizio 27 1) Ho molte amiche 2) Ho molta paura 3) Sento molto questa gioia 4) Sento molta rabbia 5) Odio molto l'insegnante 6) Parli, sempre molto 7) Beve molto il signor Müller? 8) Impallidì molto 9) Si sorprese molto 10) Si rammaricò molto 11) E' molto bello 12) Parla molto velocemente.
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Verbo « occorrere, servire, aver bisogno »
II verbo occorrere, servire (nel senso di occorrere], si deve sostituire con avere bisogno — brauchen + accusativo: Mi serve del denaro (Io ho bisogno (di) denaro) Ich brauche Geld Ti occorre la macchina? (Hai bisogno (del)la macchina?) Brauchst du den Wagen? Ci servono i libri (Abbiamo bisogno (de)i libri) Wir brauchen die Bücher Che cosa le occorre? ((Di) che cosa ha bisogno?) Was brauchen Sie? Non mi serve la penna (Io non ho bisogno (del)la penna) Ich brauche den Füller nicht
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Esercizio 28 1) Di che cosa avevate bisogno ieri? 2) Avevamo bisogno della macchina 3) Hai bisogno di qualcosa, Peter? 4) Non ho bisogno di niente 5) La signora aveva bisogno dei soldi 6) Mi serve il cappotto 7) Non ti occorrono i libri? 8) Occorre più tempo 9) Mi serve l'acqua 10) Le serve qualcosa? 11) A loro serve la matita 12) Vi serve la matita?
Avverbio « allora » L'avverbio allora si traduce in due modi fondamentali: 1) nel senso di a quel tempo = damals
es.: Allora non c'erano macchine (a quel tempo non c'erano macchine) Damals waren keine Autos Allora era giovane (a quel tempo era giovane) Damals war er jung 2) nel senso di poi = dann
es.: Allora entrò nella stanza (poi entrò nella stanza) Dann trat er ins Zimmer ein Allora prese il coltello (poi prese il coltello) Dann nahm er das Messer
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Pronomi complementi senza preposizione I pronomi personali complementi hanno le seguenti forme: — — — — — — — — — — — — — — — — —
me (accusativo) a me (dativo) te (accusativo) a te (dativo) lui (accusativo) a lui (dativo) lei (accusativo) a lei (dativo) esso (accusativo neutro) a esso (dativo neutro) noi (accusativo) a noi (dativo) voi (accusativo) a voi (dativo) essi, esse (accusativo) a essi, a esse (dativo) lei - loro (accusativo forma di cortesia) a lei, a loro (dativo forma di cortesia)
= = : = = = = = = = = = = = = =
mich mir dich dir ihn ihm sie ihr es ihm uns uns euch euch sie ihnen
= Sie = ihnen
Tali pronomi si adoperano per le persone e per le cose, se queste non hanno preposizioni in tedesco, e stanno sempre dopo il verbo finito nella frase principale nella successione di accusativo e dativo * ; nel caso di inversione il soggetto pronome li precede, mentre il soggetto sostantivo li segue:
* Per i pronomi con preposizione vedi p. 131. 79
es.: Io lo vedo; lui mi vede? Ich sehe ihn; sieht er mich? Hai un libro; me lo dai? Du hast ein Buch; gibst du es mir? Qui ci sono i soldi; li diamo a Gert? Sì, glieli diamo Hier ist das Geld; geben wir es Gert? Ja, wir geben es ihm Ci vediamo domani Wir sehen uns morgen Dove va, signor Müller? Vengo con lei Wohin gehen Sie, Herr Müller? Ich komme mit Ihnen Ecco la lettera per il tuo capo; puoi dargliela? Da ist der Brief für deinen Chef; kannst du ihn ihm geben? Qui c'è la sua macchina, signor Berger; domani gliela do Hier ist Ihr Wagen, Herr Berger; morgen gebe ich ihn Ihnen La macchina non c'è; domani te la da il meccanico Der Wagen ist nicht da; morgen gibt ihn dir der Mechaniker Via aiuta il professore? Sì, ci aiuta Hilft euch der Lehrer? Ja, er hilft uns Qui c'è una penna; forse te la vuole regalare papa Hier ist ein Füller; vielleicht will ihn dir Vati schenken Questo è un orologio; probabilmente te lo manda lui Das ist eine Uhr; ivahrscheinlich schickt er sie dir
80
Esercizio 29 1) Ho fiori e piante; chi li compra? Li compro io, signora Berger 2) Do il libro a mia sorella; glielo do subito 3) Compro la penna a mio fratello; adesso gliela regalo 4) Dai le sigarette anche a me? Te le do e le do anche a lei e a lui 5) Ci dai la macchina per piacere? Ve la do subito 6) Chi vi da i soldi? I soldi ce li da la signora Müller; ce li da lei 7) Adesso la signora ci regala un dolce; poi essa lo da anche ,a voi 8) C'è birra e vino; adesso il signor Müller ce li da 9) C'è il suo cappello qui, signor Müller; adesso glielo do 10) C'è il suo cappotto qui, signor Müller; adesso la cameriera glielo da.
81
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« Casa, a casa » La forma a casa (propria) si traduce con: 1) zu Haus(e) * per lo stato in luogo;
es.:
Non voglio stare a casa (si tratta della mia propria casa) Ich will nicht zu Hause bleiben Siete a casa domani? (Restate nella vostra propria casa domani?) Bleibt ihr morgen zu Hause? 2) nach Haus(e) (*) per il moto a luogo: es.:
Non voglio andare a casa (si tratta della mia propria casa) Ich will nicht nach Hause gehen Andate a casa domani? (Andate nella vostra propria casa domani?) Geht ihr morgen nach Hause? Tali formule non sono modificabili con nessun inserimento di aggettivi possessivi; quando la casa non è la propria casa, tali formule si devono sostituire con i pronomi personali o sostantivo, preceduti dalle preposizioni di stato in luogo o di moto a luogo: es.:
Vado a casa sua (non si tratta della mia propria casa) Ich gehe zu ihm (Vado da lui) Viene a casa mia oggi (non si tratta della sua propria casa) Er kommt heute zu mir (Viene da me oggi) Sono a casa del professore (Sono dal professore) Ich bin beim Professor Nel linguaggio parlato si possono aggiungere a tali pronomi le due formule zu Hause o nach Hause quali rafforzativi: * Tale forma si trova anche minuscola; può anche essere scritta unita. 82
Ero a casa sua Ich war bei ihm zu Hause Venne a casa mia Er kam zu mir nach Hause Se si intende la casa esclusivamente come edificio, non come il luogo del domicilio, si adopera il sostantivo das Haus con le preposizioni utili per la relazione della penetrazione, ossia in, aus, von: Nella casa non c'era nessuno (Nell'edificio non c'era nessuno) Im Haus war niemand Entriamo in casa! (Entriamo nell'edificio!) Gehen wir ins Haus! Esco di casa alle sette (Esco dall'edificio alle sette) * Ich gehe um sieben aus dem Haus Lontano dalla casa scorreva il fiume (Lontano dall'edificio scorreva il fiume) Fern vom Haus floß der Fluß
Esercizio 30 1) Oggi sto a casa; stai a casa anche tu? 2) A casa ho i libri 4) Ho i libri a casa sua 5) A casa nostra abbiamo un cane 6) A casa nostra c'è un cane 7) È a casa il professore? 8) II professore è a casa mia 9) Nella mia casa ci sono molte stanze 10) Nella casa non c'erano fiori 11) II cane corre in casa 12) Egli va a casa 13) Egli viene a casa mia 14) Noi andiamo a casa sua.
* La forma da casa (propria) intesa come punto di riferimento si rende con von zu Hause; es.: Vengo da casa = Ich komme von zu Hause. 83
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Modo di dire « come stai? » etc.
Il modo di dire come stai? si rende in tedesco con il verbo gehen munito di soggetto impersonale es; la persona che in italiano funge da soggetto della frase si trasforma in complemento di termine dativo: es.:
Come stai? Sto bene (Come va a te? A me va bene) Wie geht es dir? Mir geht es gut Come sta signor Müller? Sto bene (Come va a lei signor Müller? A me va bene) Wie geht es Ihnen Herr Müller? Mir geht es gut E lei? (E a lei?) Und Ihnen? Anch'io (Anche a me) Mir auch Come sta tuo padre? Sta bene (Come va a tuo padre? Va bene a lui) Wie geht es deinem Vater? Es geht ihm gut E tua madre? (E a tua madre?) Und deiner Mutter? Anche lei (Anche a lei) Ihr auch State bene? Sì, stiamo bene (Vi va bene? Sì, ci va bene) Geht es euch gut? ]a, es geht uns gut Quando es è posposto al verbo, vi può essere l'elisione della e: es.:
Come sta lui? (Come va a lui?) Wie geht's ihm? 84
Sta bene (A lui va bene) Ihm geht's gut II modo di dire come va? si traduce letteralmente; si distingue dal come stai? per la mancanza del pronome in dativo:
es.: Come va? Wie geht's?
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Complemento di vantaggio
Quando si compie un'azione per un determinato scopo o per una determinata destinazione o a vantaggio di qualcuno o qualcosa, si usa la preposizione für + accusativo:
es.: Lavora per l'esame (scopo, destinazione) Er arbeitet für die Prüfung Lo faccio per te (vantaggio) Ich mache es für dich
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-y 9
« Spero che, speriamo che » etc.
Le espressioni spero che, speriamo che, spero di, speriamo di, pur potendosi tradurre letteralmente, vengono spesso sostituite dall'avverbio sperabilmente = hoffentlich, con il risultato di eliminare la frase secondaria introdotta dal che o dal di: es.:
Spero che piova ( = Sperabilmente piove) Hoffentlich regnet es Speriamo che piova ( = Sperabilmente piove) Hoffentlich regnet es Spero di venire ( = Sperabilmente vengo) Hoffentlich komme ich Spero che veniate ( = Sperabilmente venite) Hoffentlich kommt ihr Speriamo di venire ( = Sperabilmente veniamo) Hoffentlich kommen wir Speriamo che tu sia felice ( = Sperabilmente sei felice) Hoffentlich bist du glücklich Speriamo! (Sperabilmente) Hoffentlich!
86
•
Particolarità della preposizione « zu »
La preposizione zu + dativo indica il moto verso luogo e pertanto può rendere talvolta il senso della forma progressiva del verbo e può contenere anche una sfumatura di finalità:
Vado alla stazione (per comprare un giornale etc. a verso l'edificio) Ich gehe zum Bahnhof * Vado a scuola (per frequentare le lezioni o verso l'edificio etc.) Ich gehe zur Schule * Vado al confine (per oltrepassarlo etc. o verso di esso) Ich fahre zur Grenze * Se tale preposizione si usa con luoghi che hanno solo un dentro e nessuna parte che si possa considerare aperta, essa indica allora solo il movimento verso l'edificio o la permanenza fuori di esso:
es.: Vado al cinema (non per andare dentro e vedere un film, ma solo all'edificio) Ich gehe zum Kino * Vado al cinema (per vedere un film dentro di esso) Ich gehe ins Kino Vado a teatro (all'edificio o per diventare attore) Ich gehe zum Theater Vado a teatro (per vedere lo spettacolo) Ich gehe ins Theater * Per il tipo di relazione spaziale dei vari luoghi vedi pp. 46-51. 87
La preposizione zu si usa anche in senso traslato, staccato» dal concreto movimento ed indica allora finalità:
es.: Per il dominio di una lingua occorre studio (per poter raggiungere la meta di dominare una lingua etc.) Zur Beherrschung einer Sprache braucht man Studium Per l'ampliamento del negozio spese molto denaro (per raggiungere la meta dell'ampliamento del negozio etc.). Zur Erweiterung des Geschäfts gab er viel Geld aus Per il festeggiamento volle molta luce (per raggiungere la meta di festeggiare etc.) Zum Feiern wollte er viel Licht Ancora più lontana dall'evidenza del moto a luogo è la sfumatura di significato modale che la preposizione zu ha talvolta: Con terrore della madre il bimbo sparì (giungendo a terrori^ zare la madre etc.) Zum Entsetzen der Mutter verschwand das Kind Con sua sorpresa non trovò la chiave (giungendo a sorprendersi etc.) Zu seiner Überraschung fand er den Schlüssel nicht
N.B. La preposizione zu compare anche in molti modi di dire idiomatici non sempre riferibili al suo significato di base:
es.: Sono suo ospite Ich bin bei ihm zu Gast Ce l'ho come amico Ich habe ihn zum Freund
88
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Complemento di tempo
Le preposizioni più comuni nel complemento di tempo sono le seguenti: da...a: von... bis Da oggi a domani Von heute bis morgen da (quando viene indicato l'inizio di un'azione futura o, se l'azione è passata, quando essa termina prima del momento in cui viene riferita): ab + dativo
es.: Comincio da domani (a partire da) Ich beginne ab morgen Dal 1980 lavorò presso la ditta Gruber (attualmente non ci lavora più) Ab 1980 arbeitete er bei Firma Gruber da (quando l'azione dura ancora nel momento in cui essa viene riferita): seit + dativo
es.: Da ieri non mangio (attualmente non ho ancora mangiato) Seit gestern esse ich nicht Da un anno lavoro qui (attualmente lavoro ancora qui) Seit einem Jahr arbeite ich hier fa-prima di: vor + dativo (preposta)
es.: L'ho visto un'ora fa Ich habe ihn vor einer Stunde gesehen 89
Prima dell'inizio della lezione devi parlare al professore Vor dem Beginn des Unterrichts mu$t du den Lehrer sprechen fra (due poli): zwischen + dativo (di solito senza articolo) es.: Verrò tra oggi e domani (non so di preciso) Ich komme zwischen heute und morgen fra (quando si indica una data futura) : in + dativo es.: Fra due anni avrò terminato la scuola In zwei Jahren bin ich mit der Schule fertig in (nel significato di fra): in + dativo es.: Lo faccio in due giorni (fra due giorni) Ich mache es in zwei Tagen dopo: nach + dativo es.: Esco dopo la colazione Ich gehe nach dem Frühstück aus verso: gegen + accusativo (spesso senza articolo)
es.: Esco verso sera Ich gehe gegen Abend aus durante: während + genitivo es.: Leggo molto durante l'estate Ich lese während des Sommers viel per (nel senso di durata): lang + accusativo (posposta) es,: Resto per una settimana Ich Bleibe eine Woche lang 90
a (con le ore): um + accusativo (sempre senza articolo)
es.: Vengo alle due Ich komme um zwei a (nelle azioni contemporanee istantanee o di durata): bei + dativo
es.: Ci vediamo al tramonto (nell'arco di tempo della sua durata) Wir sehen uns beim Sonnenuntergang Alla partenza pianse (al momento della partenza) Bei der Abfahrt weinte er fino a: bis + accusativo (spesso senza articolo) o spesso unita alla preposizione zu + dativo o ad altre
es.: Ti aspetto fino alle sei Ich warte bis sechs auf dich A domani! (sottinteso: aspetto o aspetta fino) Bis morgen! Aspetto fino al mese prossimo Ich warte bis nächsten Monat Ich warte bis zum nächsten Monat entro: binnen -f- dativo
es.: Parto entro un mese Ich fahre binnen einem Monat ab di (riferito ad epoca): aus + dativo es.: È una storia di vecchi tempi Es ist eine Geschichte aus alter Zeit Quando si incontrano le preposizioni in-a-di, esclusi i significati già esposti, occorre effettuare la seguente scelta: 91
1) con il giorno, parte della giornata (eccezione: la notte)* , giorni della settimana, al singolare, si usa la preposizione an + dativo: es.: Nel giorno, al giorno, di giorno Am Tag Nella mattina, alla mattina, di mattina Am Morgen Nella notte, alla notte, di notte In der Nacht Nel giovedì, al giovedì, di giovedì Am Donnerstag Nel plurale, ad eccezione che per il sostantivo notte, che mantiene la stessa preposizione, occorre distinguere tra il tempo determinato, in cui si usa la preposizione an + dativo ed il tempo indeterminato, in cui si usa la preposizione in + dativo: es.: In quei giorni successero molte cose (si tratta di periodo determinato) An jenen Tagen geschah viel In questi giorni non esco (si tratta di periodo ancora indeterminato In diesen Tagen gehe ich nicht aus In questi due giorni non esco (si tratta di periodo determinato) An diesen zwei Tagen gehe ich nicht aus 2) Con la settimana, mese, nome dei mesi, anno **, stagioni, parti dell'anno, multipli dell'anno, sia al singolare che al plurale, si usa la preposizione in + dativo: * Per le parti della giornata ed i giorni delia settimana esistono anche forme avverbiali in s; es.: di sera, abends; di giovedì, donnerstags. Con il termine Nacht si usa la preposizione in + dativo. Con Mittag si trova più spesso zu. ** La preposizione italiana in con gli anni, non si traduce; es.: Nel 1989 = 1989 (leggi neunzehnkundert - neunundacbtzig). 92
Nell'inverno, all'inverno, d'inverno Itn Winter In maggio, a maggio, di maggio Im Mai In questi anni In diesen Jahren Nel decennio, al decennio Im Jahrzehnt Quando la parte della giornata è preceduta dagli avverbi ieri, oggi, domani, essa si scrive minuscola; quando in italiano si trova questo-questa davanti alla parte della giornata, si rende con oggi, heute:
es.: Ieri mattina pioveva Gestern morgen regnete es Domani sera vengo Morgen abend komme ich Questa mattina nevicava Heute morgen schneite es Con le festività si usa la preposizione zu + dativo *:
es.: A Natale Z« Weihnachten
* Si può trovare talvolta anche an. 93
Esercizio 31 1) Di giorno esco volentieri, ma di notte no 2) Dopo un anno venne a casa mia 3) Prima delle sette non esco 4) Abitò a Roma dal 1977; dal 1985 abita a Udine 5) Da domani mangio poco 6) Era qui un'ora fa 7) Durante la festa ballarono molto 8) Ci vediamo alle due 8) Ci vediamo tra le due e le tre 9) Fino a mezzanotte restiamo qui 10) Fra una settimana parto per la Germania 11) Verso mezzodì faccio una passeggiata 12) Al suo arrivo non c'era nessuno 13) Si mise in cammino all'alba 14) In queste settimane ho molto lavoro 15) Entro un anno trasloco 16) In dicembre c'è Natale 17) Nel nostro secolo c'è molta libertà 18) In primavera fiorisce la natura.
94
•
Participio passato e scelta degli ausiliari II participio passato dei verbi si forma nel seguente modo:
Verbi deboli Si isola il tema, si premette gè e si aggiunge t (et):
es.: ge-mach-t ge-arbeit-et Non premettono gè i seguenti verbi: 1) verbi composti con particelle inseparabili:
es.: -besuch-t -erreich-t 2) verbi derivati dallo straniero con suffisso ier: es,:
-telefonier-t -blamier-t I verbi composti con particelle separabili inseriscono gè tra la particella e la radice verbale: es.:
auf-ge-mach-t aus-ge-suck-t Verbi forti \
Si isola il tema, che può essere variamente modificato, si premettte gè e si aggiunge en:
es.: ge-gang-en ge-stand-en
Valgono le particolarità suddette: -verstand-en -empfang-en aus-ge-zog-en teil-ge-nomm-en II participio passato sta all'ultimo posto nella frase principale: Ho pagato il conto Ich habe die Rechnung bezahlt Ho studiato tre capitoli oggi Ich habe heute drei Abschnitte gelernt Quando ti sei alzato oggi? Wann hast (bist) du heute aufgestanden? Sono venuto con degli amici ieri Ich bin gestern mit Freunden gekommen Ho telefonato alla ditta Müller Ich habe mit der Firma Müller telefoniert Per quanto attiene alla scelta dell'ausiliare, essa non è sempre immediata, tranne che per i verbi transitivi, riflessivi e quelli indicanti fenomeni atmosferici, i quali hanno sempre l'ausiliare haben:
Ho mangiato molta frutta (verbo transitivo) Ich habe viel Obst gegessen Mi sono lavato (verbo riflessivo) Ich habe mich gewaschen Ieri è piovuto (verbo indicante fenomeno atmosferico) Gestern hat es geregnet 96
Per i verbi intransitivi le cose sono più complicate; è possibile tracciare un criterio di ordine generale, ma ad esso si contrappongono molte eccezioni, per cui è opportuno imparare i verbi intransitivi con il loro ausiliare; la norma generale comunque è la seguente: — con i verbi intransitivi che indicano movimenti si ha l'ausiliare sein quando è indicata la meta del movimento e haben quando non è indicata la meta del movimento, ma solo la durata dell'azione: es.: Ho cavalcato fino al villaggio (è espresso il luogo in cui si è giunti cavalcando, ossia la meta del movimento) Ich bin bis zum Dorf geritten Ho cavalcato a lungo (non è espresso il luogo di arrivo della cavalcata, ma si esprime solo la durata dell'azione) Ich habe lange geritten L'aereo è volato ad Amburgo Das Flugzeug ist nach Hamburg geflogen L'aereo è rimasto in volo a lungo Das Flugzeug hat lange geflogen - con i verbi intransitivi che indicano un cambiamento di stato o di luogo si ha l'ausiliare sein: es.: Il giglio è fiorito (ha cambiato stato) Die Lilie ist aufgeblüht Egli si è svegliato (ha cambiato stato) Er ist erwacht È partito (ha cambiato luogo) Er ist abgefahren *
* Un'eccezione è data ad esempio da halten, fermarsi, che si usa con l'ausiliare haben; inoltre verbi che indicano pura durata come sein, essere, e bleiben, restare, si usano solo con l'ausiliare sein, che si adopera in teoria solo per la momentaneità dell'azione o il cambiamento di stato. 97
Esercizio 32 1) Oggi è nevicato fino alle sette di sera 2) Ho letto il libro 3) Mi sono divertito con gli amici 4) Ho fatto i compiti per la scuola 5) Ho corso due ore 6) Sono corso in giardino 7) Mi sono addormentato tardi ieri sera 8) Ho dormito a lungo 9) Le rose sono sfiorite subito 10) Le rose sono fiorite un giorno 11) La luna è tramontata verso mattino 12) II sole ha irradiato (luce) molte ore 13) La luce ha brillato a lungo nella sua casa 14) La luce si è spenta 15) L'uomo è ammutolito 16) Tutti sono impalliditi subito.
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t
Verbo « andare a trovare »
Andare e venire a trovare si sostituiscono preferibilmente con il verbo visitare = besuchen; è un verbo di stato in luogo e regge l'ausiliare haben:
es.: Sei andato a trovarlo? (L'hai visitato?) Rast du ihn besucht? Vienimi a trovare a Genova! (Visitami a Genova!) Besuche * mich in Genua!
Esercizio 33 1) Mi vieni a trovare domani? 2) Sono andato a trovarlo, ma non c'era 3) Mi venne a trovare nel 1988 4) Speriamo che venga a trovarmi presto 5) Lo andiamo a trovare a Magonza? 6) Lo vado a trovare fra una settimana. * Per l'imperativo vedi p. 106. 98
.
Verbi riflessivi
I verbi riflessivi hanno sempre l'ausiliare habenj. il pronome riflessivo sta nel caso accusativo corrispondendo esso ad un complemento oggetto; il pronome di terza persona singolare e plurale è sich sia per l'accusativo che per il dativo:
es.: Mi sono lavato (Io ho lavato me) Ich habe mich gewaschen Si è sbagliato (Egli ha sbagliato sé) Er hat sich geirrt Ci siamo capiti? (Abbiamo noi capito noi?) Haben wir uns verstanden? Se in aggiunta al pronome personale c'è un complemento indicante specificamente l'oggetto dell'azione, il pronome personale sta nel caso del complemento di termine, ossia al dativo:
es.: Mi sono lavato le mani (Io ho lavato a me le mani) Ich habe mir die Hände gewaschen Essi si sono date le mani (Essi hanno dato a sé le mani) Sie haben sich die Hände gegeben Ti sei tagliato il dito (Tu hai tagliato a te il dito) Du hast dir den Finger abgeschnitten
Esercizio 34 1) Mi sono rallegrato molto e voi, vi siete rallegrati anche voi? 2) Ci siamo visti un anno fa 3) Si sono incontrati ieri sera 4) Mi sono sporcato il vestito 5) Ti sei cucinato il pranzo? 6) Mi sono dimostrato il mio valore 7) Vi siete lasciati 8) Mi sono lasciato tempo. 99
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Traduzione di « Troppo » Troppo ha le seguenti traduzioni: 1) davanti ad aggettivi ed avverbi = zu
es.: Fa troppo caldo Es ist zu heiß Parli troppo velocemente Du sprichst zu schnell 2) davanti a sostantivo = zu viel * - zu viele
es.: Fai troppo Du machst Hai troppi Du hast zu
rumore zu viel Lärm impegni viele Verpflichtungen
3) da solo con i verbi di intensità (sentimenti ed affini) = zu sehr Ama troppo il gioco Er liebt das Spiel zu sehr Lo odi troppo Du haßt ihn zu sehr 4) da solo con i verbi di quantità (tutti gli altri) = zu viel
es.: Lavoro troppo Ich arbeite zu viel Spendo troppo Ich gebe zu viel aus * Zu viel si trova anche scritto unito: zuviel.
100
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Traduzione di « tanto » Tanto ha le seguenti traduzioni: 1) davanti ad aggettivo od avverbio si usa so:
es.:
È tanto buono! Er ist so gut! Parla tanto velocemente! Er spricht so schnell! 2) davanti a sostantivo si usa so viel - so viele: Ha tanto denaro! Er hat so viel Geld! Ha tanti impegni Er hat so viele Verpflichtungen! 3) da solo con i verbi di intensità (sentimenti e affini) si usa so sehr: Ti amo tanto! Ich liebe dich so sehr! 4) da solo con i verbi di quantità (tutti gli altri) si usa so viel: es.:
Lavora tanto! Er arbeitet so viel!
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Avverbio « prima »
L'avverbio prima ha in tedesco le seguenti traduzioni fondamentali: 1) nel senso di dapprima = zuerst
es.: Prima ha mangiato, poi ha bevuto (dapprima ha mangiato, etc.) Zuerst hat er gegessen, dann hat er getrunken 2) nel senso di poc'anzi, poco fa — vorhin È venuto poco fa Er ist vorbin gekommen 3) nel senso di precedente, precedentemente o di prima di un determinato momento = vorher
es.: È venuto il giorno prima Er ist am Tag vorher gekommen 4) nel senso di più presto nel tempo rispetto ad altri o altri eventi o di un tempo — früher
es.: L'ho conosciuto prima (di adesso o di quella volta) Ich habe ihn früher kennengelernt Prima non era così (prima di adesso o di quella volta, un tempo) Früher war es nicht so È arrivato prima (degli altri) Er ist früher angekommen Potevi venire prima (di adesso o di quell'ora) Du konntest früher ankommen 102
*
Soggetto indefinito
Quando il soggetto della frase è indefinito (si va, si dice, si è mangiato etc.), in tedesco si usa il soggetto attivo indefinito man di terza persona singolare; l'ausiliare nei tempi composti può essere sein o haben a seconda della rezione del verbo: es.:
Si va a casa Man geht nach Hause Si dicono tante cose Man sagt viel Si è andati a casa Man ist nach Hause gegangen Si sono dette tante cose Man hat viel gesagt Si è camminato molto Man hat viel gewandert Si mangia? man? Non si deve confondere il soggetto indefinito con il verbo riflessivo che, pur avendo forma simile, riflette l'azione sul soggetto: es.:
Egli si lava (egli lava sé) Er wäscht sich
Esercizio 35 1) Qui si mangia troppo 2) Si è parlato tanto e non si è concluso nulla 3) Poco fa si è sentito un rumore 4) Prima si è ballato, poi si è bevuto spumante 5) Si vive 6) Non si respira bene 7) Si è vecchi 8) Non si usa 9) Si spendono molti soldi. 103
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Verbo « sapere »
II verbo sapere ha in tedesco tre traduzioni: 1) Per primo occorre verifìcare se dopo il verbo sapere sia espresso, sottinteso o sottintendibile un infinito; in caso affermativo = können * es.: So parlare il tedesco Ich kann deutsch sprechen So il tedesco Ich kann deutsch 2) Se non vi è alcun infinito espresso, sottinteso o sottintendibile, si trasformi il verbo sapere con venire a sapere, mantenendo lo stesso tempo che si trova in italiano; se la trasformazione da senso logico = erfahren es.: Da chi l'hai saputo? (Da chi sei venuto a saperlo?) Von wem hast du es erfahren? 3) Se non si tratta né del primo né del secondo caso = wissen ** es.: Non so Ich weffi nicht
N.B. Sapere lingue e materie scolastiche = können es.: Sai la storia (da dire al professore?) Kannst du Geschichte? Sai la storia della mia amica? Wei$t du die Geschichte meiner Freundin? * Vedi coniugazione a p. 289. ** Vedi coniugazione a p. 286. 104
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Verbo « conoscere » II verbo conoscere ha in tedesco due traduzioni:
1) Per primo occorre trasformare il verbo conoscere con fare la conoscenza, conoscere per la prima volta, mantenendo lo stesso tempo che si trova in italiano; se la trasformazione da senso logico = kennenlernen es.:
L'ho conosciuto ieri (Ho fatto ieri la sua conoscenza) Ich habe ihn gestern kennengelernt 2) In tutti gli altri casi = kennen * es.:
Lo conosco da ieri Ich kenne ihn seit gestern N.B.
Conoscere lingue e materie scolastiche = können es.:
Conosci il tedesco? Kannst du deutsch? Conosco la matematica Ich kann Mathematik Esercizio 36 1) Sai qualcosa? 2) Non ho saputo niente 3) Non so il tedesco, ma so la matematica 4) Lo so adesso 5) Non lo conosco 6) L'hai conosciuto l'anno scorso 7) Conosci il suo numero telefonico? 8) Sa sempre tutto 9) Conosci l'autore del racconto? IO) Sai l'autore del racconto? * Kennen ha sempre il complemento oggetto e non regge mai la secondaria, che sta di preferenza con il verbo wissen. 105
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Imperativo dei verbi deboli, forti e irregolari
L'imperativo di tutti i verbi si forma nel seguente modo, senza alcuna distinzione tra verbi deboli e forti: —
si isola il tema e si aggiungono le desinenze seguenti:
II persona singolare:
mach- (e)'
III persona singolare:
mach- e er
I
mach- en wir
persona plurale:
-> senza soggetto
II persona plurale:
mach- t
-> senza soggetto
III persona plurale:
mach- en Sie (sie)
Nel linguaggio parlato e oggi spesso anche in quello scritto la seconda persona singolare non mette quasi più la e ed in quello scritto si tende ad omettere anche l'apostrofo: es.:
Fa presto! Mach(') schnell! Vieni! Komm! * Fermati! Halt! * Guarda! Schau(') Ascolta! Hör(') zu! Eccezione: * Non inette mai l'apostrofo. 106
Fa eccezione a questa regola solo la seconda persona singolare dei verbi forti con vocale tematica e, la quale modifica il tema come nel presente senza l'aggiunta di alcuna desinenza, tranne che nei verbi con consonante h muta: Parla! Sprich! Leggi! Lies! Mangia! Iß.' Getta! Wirf! Vedi! Sieh(e)'!
107
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Parli del discorso illocutive o rafforzative dell'azione verbale
Vi sono alcune parti del discorso che, private del loro pieno significato concreto, servono da rafforzativi all'azione del verbo; le principali in tedesco sono: 1) nur (bloß); compaiono principalmente nei seguenti tipi di frase con i seguenti significati: — nelle frasi Optative con il significato di solo, magari *:
es.: Se solo piovesse! (Magari piovesse) Wenn es nur (bloß) regnete! — nelle frasi imperative o esortative possono esprimere una larvata minaccia; in italiano si trova il solo o il pure: Diglielo pure (solo)! (e vedrai che cosa ti faccio) Sag' es ihm nur (bloß)! — nelle frasi imperative nur può esprimere accondiscendenza o disinteresse; corrisponde allora al pure con medesimo significato: es.: Entri pure! (Non ho niente in contrario) Kommen Sie nur herein! Dì pure! (Non ho niente in contrario) Sag' nur! 2) doch; compare principalmente nei seguenti tipi di frase con i seguenti significati: — nelle frasi dichiarative significa pure, veramente, effettiva-
* Non può essere usato da solo, ma deve essere inserito in una frase. 108
mente, davvero, in presenza di una possibile obiezione; sta nel corso della frase:
es.: È veramente una brava persona Er ist doch eine gute Person Studia veramente molto Er lernt doch viel - nelle frasi dichiarative può avere il senso di a proposito, quando si ricorda a sé e agli altri qualcosa che si era dimenticato; sta nel corso della frase: A proposito, dobbiamo passare dal signor Müller Wir müssen doch bei Herrn Müller vorsprechen — nelle frasi dichiarative può avere senso avversativo corrispondente a comunque:
es.: Devo andare comunque a scuola (anche se non ne ho voglia) Ich mu$ doch zur Schule gehen — nelle false interrogative o interrogative retoriche, in cui si conosce già la risposta affermativa e che hanno la costruzione della frase dichiarativa, corrisponde all'italiano no? o non è vero?:
es.: Vieni, no? Du kommst doch? Sei stanco, non è vero? Du bist doch müde? - nelle frasi esclamative con contenuto esortativo, corrisponde all'italiano avanti, su:
es.: Avanti (su), fallo per me! Mach' es doch für mich! 109
Avanti (su), restituite i soldi! Gebt doch das Geld zurück! 3) etwa* ; compare nella domanda che presuppone una risposta negativa; corrisponde pressappoco al forse nella domanda che presuppone risposta negativa:
es.: Ha forse ragione? (non credo che abbia ragione) Hat er etwa recht? 4) ja; compare nelle frasi dichiarative con il significato di appunto, quando questo presuppone ovvia conoscenza della cosa alle parti: es.: Lei sa appunto come stanno le cose (entrambi sappiamo come stanno le cose) Sie wissen ja, wie die Sache steht — nelle frasi esclamative esprime meraviglia, stupore:
es.: È già qua! Er ist ja schon hier!
— ha il significato di anzi quando vi è un'intensificazione dell'azione e le due frasi sono entrambe affermative o negative:
es.: Mi piace, anzi lo amo Ich mag ihn, ja ich liebe ihn — ha il significato di proprio in funzione avverbiale o di assolutamente:
es.:
* Etwa ha il significato di circa. 110
Non c'era proprio nessuno Es war ja keiner da Non dimentichi assolutamente di salutare il signor Müller Vergessen Sie ja nicht, Herrn Müller zu grüben 5) denn; si usa solo nelle domande e corrisponde al perché o al ma privati del loro significato concreto: es.:
Perché, dove vai? (il perché non ha alcun significato causale) Wohin gehst du denn? Ma dove vai? (il ma non ha significato avversativo) Wohin gehst du denn? 6) mal; corrisponde pressappoco ad un po' privato del significato partitivo: es.:
Vieni un po' qui! Komm mal her! Volevo fare un po' i compiti, ma non ho potuto Ich wollte die Aufgaben mal machen, aber ich habe nicht gekonnt 7) schon; nelle frasi esortative ha il significato di una buona volta, e nelle interrogative retoriche, che presuppongono già la risposta, ha il significato di ormai: es.:
Rappacificati una buona volta! Versöhne dich schon! Che cosa poteva ormai fare? (è sottintesa la risposta negativa) Was konnte er schon machen? 8) wohl; nelle frasi dichiarative conferma il contenuto della frase e nel contempo da una sfumatura di limitazione corrispon111
dente pressappoco all'infinito preceduto da per in italiano senza concreto contenuto finale:
es.: Per cantare canta (non molto bene) Er singt wohl Per andare a scuola ci va (non con grandi risultati) Er gebt wohl zur Schule — nelle interrogative esprime il senso di chissà *;
es.: Chissà chi è quel signore? Wer ist wohl jener Herr? Chissà se viene? Kommt er wohl? — esprime la supposizione in italiano resa con il futuro *:
es.: Sarà partito! Er ist wohl abgefahren! Sarà suo padre! Er ist wohl sein Vater! Esercizio 37 1) Magari guadagnassi molto denaro! 2) Magari fosse così! 3) Se solo tacessi! 4) Parti pure! 5) È pur partito! 6) È veramente partito! 7) Vado comunque 8) Su, vieni qua! 9) Avanti, dì la verità! 10) È forse giusta la sua risposta? 11) Siamo qui appunto tutti assieme 12) Non mi piace, anzi lo odio 13) Non ha mangiato proprio niente 14) Ma che cosa dici? 15) Raccontagli un po' la storia! 16) Smettila una buona volta! 17) Per ballare balla! 18) Chissà che cosa ha voluto dire? 19) Avrà scritto! * Nel senso di chissà e di supposizione si può trovare anche il verbo al futuro (vedi p. 144). 112
Partitivo II Partitivo, che esprime il concetto della divisione in parti e della parzialità di oggetti e persone, può essere rappresentato in italiano dal semplice sostantivo o introdotto dalle preposizioni di, del, dello, della, degli, dei, delle:
es.: Ho amici (Ho degli amici) Ho acqua (Ho dell'acqua) Ho libri (Ho dei libri) In tedesco non è mai introdotto da alcun articolo o preposizione:
es.: Ho degli amici (Ho amici) Ich habe Freunde Ho dell'acqua Ich habe Wasser Voglio un bicchiere di birra (Voglio un bicchiere birra) ich will ein Glas Eier Mi dia due scatole di sigarette (Mi dia due scatole sigarette) Geben Sie mir zwei Schachteln Zigaretten Voglio un chilo di pane (Voglio un chilo pane) Ich will zwei Pfund (ein Kilo) Brot
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Declinazione dell'aggettivo attributivo
J ^'aggettivo ha due funzioni:
predicativa e attributiva:
1) è predicativo, quando sta da solo, ossia è separato dal sostantivo cui si riferisce dal verbo essere o da un verbo copulativo: es.: L'uomo è vecchio L'uomo sembra vecchio L'uomo diventa vecchio 2) è attributivo, quando è unito al sostantivo cui si riferisce, ossia non è separato da esso da nessun verbo: es.: L'uomo vecchio è qui II bel bambino è là La casa quasi del tutto vuota era in campagna
N.B. L'aggettivo predicativo non si declina mai e sta dopo il complemento di luogo, prima di eventuali parti verbali: es.:
È stato buono oggi a scuola Er ist heute in der Schule gut gewesen L'aggettivo attributivo sta sempre davanti al sostantivo cui si riferisce e viene sempre declinato. Il principio che regola la sua declinazione è il seguente: se la desinenza indicante il caso, genere e numero è già espressa davanti all'aggettivo, l'aggettivo assume una desinenza invariata in quasi tutti i casi, generi e numeri; se davanti all'aggettivo non è espressa alcuna desinenza, l'aggettivo assume la desinenza che manca secondo il caso, il genere e il numero. Per declinare l'aggettivo attributivo occorre quindi per primo verifìcare se davanti ad esso sia o meno espressa la desinenza, in secondo luogo: 114
1) se è espressa la desinenza, l'aggettivo assume e nei tre nominativi singolari e nei due accusativi singolari femminile e neutro, che hanno le medesime desinenze dei nominativi (die-die, das-das); in tutti gli altri casi del singolare ed in tutto il plurale esso assume en: es.: L'uomo buono — Der gute Mann (nominativo singolare) La donna buona = Die gute Frau (nominativo e accusativo singolare) II bambino buono = Das gute Kind (nominativo e accusativo singolare) Del cane coraggioso = Des mutigen Hundes_
/>wW
I libri interessanti — Die interessanten Bücher Ai libri interessanti = Den interessanten Büchern Di vino forte = starken Weins (la desinenza del genitivo è espressa nel sostantivo) 2) se non è espressa la desinenza, l'aggettivo assume la desinenza mancante: Un buon uomo = ein guter Mann caso = nominativo genere = maschile dl er] numero = singolare Un bel bambino = caso = nominativo o accusativo genere = neutro numero = singolare Bei bambini = caso = nominativo o accusativo genere = neutro numero = plurale
ein schönes Kind
t
da[s]
schöne Kinder
t
alle}
115
v« -
con grande caso = genere = numero =
successo = mit großem Erfolg dativo maschile d[em] singolare
Eccezione: Quando l'aggettivo è preceduto da: viele-wenige-mehrereeinige-andere (molti, pochi, parecchi, alcuni, altri] a loro volta non preceduti da desinenze, si applica la regola n. 2, anche se essi contengono la desinenza, in quanto sono considerati semplici aggettivi anch'essi:
es.: Molti bei bambini = caso = nominativo o accusativo genere = neutro numero = plurale
Viele schöne Kinder
ì
di[e]
Ma: I molti bei bambini = Die vielen schönen Kinder (perché davanti c'è la desinenza) ~"
N.B. Gli aggettivi che terminano in s perdono la s, quando vengono declinati; gli aggettivi che terminano in el perdono la e quando vengono declinati; gli aggettivi che terminano in er preceduto da dittongo perdono la e quando vengono declinati *; gli aggettivi che terminano in en ed er (non preceduto da dittongo) possono sia perdere la e che conservarla; nel linguaggio parlato c'è la tendenza ad eliderla:
es.: Questo è un tipo particolare Das ist ein besonderer Kerl (da besonders) * Aggettivi terminanti in er derivati dallo straniero elidono sempre la e quando vengono declinati. 116
Partirono in una scura notte Sie fuhren in einer dunklen Nacht ab (da dunkel) Non compro macchine costose Ich kaufe keine teuren Autos (da teuer) È una ragazza modesta Es ist ein bescheid(e)nes Mädchen (da bescheiden) È una donna magra Es ist eine magre Frau (da mager)
Esercizio 38 1) Ho un bel cane 2) Ho una bella macchina 3) I fiori sono belli 4) Viaggia con una macchina veloce 5) È il padre di un bel bambino 6) Indossa sempre begli abiti 7) Ho un giornale interessante 8) Ho giornali interessanti 9) Ho i giornali interessanti 10) Ho gli articoli di alcuni interessanti giornali 11) La compagnia di persone cattive non è piacevole 12) Molte donne giovani amano il ballo 13) Le madri di molte donne giovani sono qui 14) Bei paesaggi piacciono sempre 15) Vengo con molti amici simpatici 16) Non c'è uomo sincero qui 17) Non ci sono uomini sinceri qui 18) Ci sono solo uomini disonesti qui.
117
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Participio presente dei verbi
II participio presente dei verbi si forma aggiungendo d all'infinito:
es.: vivente lebend (leben + d) urlante schreiend (schreien+d) giacente liegend (liegen + d) II participio presente o nome verbale, che deriva il suo nome dal fatto di essere una parte del discorso intermedia tra il verbo e l'aggettivo, può avere funzione predicativa e attributiva; quando è predicativo resta invariato, quando è attributivo, segue la declinazione dell'aggettivo:
es.: Entrò sorridente Er trat lächelnd ein La bimba sorridente era bellissima Das lächelnde Mädchen war sehr schön
N.B. Non si deve confondere il participio presente con il gerundio, che in tedesco non esiste ed è un modo dell'infinito latino; usi del participio presente in luogo del gerundio vanno evitati, in quanto essenzialmente scorretti. Quando si trova il gerundio in italiano (andando, mangiando, avendo letto etc.), occorre attuare particolari trasformazioni a seconda del senso implicito al gerundio stesso *. * Vedi p. 262. 118
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Aggettivo sostantivato
'L'aggettivo sostantivato segue la regola della declinazione dell'aggettivo attributivo con la sola differenza che il sostantivo cui esso si riferisce resta inespresso e che l'aggettivo, avendo funzione di sostantivo, si scrive maiuscolo: es.:
Il povero è infelice Der Arme ist unglücklich I ricchi sono felici Die Reichen sind glücklich L'ha portato un viaggiatore Ein Reisender hat es mitgebracht Ha telefonato un conoscente di mio padre Ein Bekannter meines Vaters hat angerufen Gli aggettivi sostantivati riferiti ai colori si comportano nel seguente modo: 1) se sono presi come colori in generale senza essere sostituti di un oggetto specifico, si scrivono maiuscoli, hanno il genere neutro e non si declinano: es.:
II quadro ha un rosso bellissimo Das Bild zeigt ein sehr schönes Rot II verde della campagna era intenso Das Grün des Landes war grell 2) se si riferiscono ad un oggetto di quel dato colore, ossia se sostituiscono quell'oggetto o quella parte, si scrivono maiuscoli, hanno il genere neutro e si declinano: es.:
Il nero dei suoi occhi brillava sinistramente Das Schwarze seiner Augen glänzte unheimlich 119
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Aggettivi indicanti il linguaggio
Gli aggettivi indicanti i vari linguaggi esistenti si adoperano sempre senza articolo e si scrivono minuscoli, tranne deutsch, che può anche comparire maiuscolo: es.:
So il tedesco Ich kann deutsch (Deutsch) So l'ebraico Ich kann hebräisch Egli parla l'italiano Er spricht italienisch N.B. L'aggettivo deutsch, sostantivato, funge anche da nome indicante la nazionalità e la persona stessa di tale nazionalità; per gli altri popoli l'aggettivo ed il nome * sono diversi: es.: Parla tedesco Er spricht deutsch
È tedesca Es ist eine Deutsche È qui un tedesco Ein Deutscher ist da So l'inglese Ich kann englisch È qui un inglese Ein Engländer ist da È un'inglese Es ist eine Engländerin * Tali nomi possono essere forti o deboli, ma non vi è un modo per individuarne a priori la declinazione; occorre quindi impararli come stanno. 120
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Traduzione di « grazie »
Grazie ha in tedesco le seguenti traduzioni fondamentali: 1) se si ringrazia quando è stato offerto qualcosa e si accetta si usa bitte: es.:
Gradisce una sigaretta? Sì, grazie Möchten Sie eine Zigarette? Ja, bitte Posso versarle del vino? Sì, grazie Darf ich Ihnen etwas Wein einschenken? Ja, bitte 2) in tutti gli altri casi si usa danke: es.:
Gradisce una sigaretta? No, grazie Möchten Sie eine Zigarette? Nein, danke Posso versarle del vino? No, grazie Darf ich Ihnen etwas Wein einschenken? Nein, danke Ha fatto un bel lavoro, grazie Sie haben eine schöne Arbeit gemacht, danke Entri prego! Grazie! Kommen Sie herein, bitte! Danke!
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Declinazione dei termini esprimenti la misura
Quando il termine esprimente la misura è maschile o neutro ed è preceduto da un numero, esso resta al singolare:
es.: tre sacchi di patate drei Sack Kartoffeln (der Sack è maschile) cinque chili di zucchero fünf Kilo Zucker (das Kilo è neutro) dieci pezzi di sapone zehn Stück Seife (das Stück è neutro) Se tale termine è femminile, esso forma il regolare plurale
es.: tre bottiglie di vino drei Flaschen Wein (die Flasche è femminile) II sostantivo che segue tali termini sta in genere nel caso in cui si trovano i termini indicanti la misura:
es.: Ecco due bicchieri di vino rosso Hier sind zwei Glas roter Wein (nominativo) Bevo un bicchiere di vino rosso Ich trinke ein Glas roten Wein (accusativo) Con una tazza di caffè nero Mit einer Tasse schwarzem Kaffee (dativo)
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Complemento di materia
Si traduce con la preposizione aus + dativo quasi sempre senza articolo, talvolta con l'articolo indeterminativo:
es.: d'oro aus Gold di ferro aus Eisen di vetro aus Glas di una bella stoffa aus einem schönen Stoff II complemento di materia si può anche rendere con un aggettivo: L'orologio d'oro è lì (L'orologio aureo è lì) Die goldene Uhr ist dort Aveva una volontà di ferro (Aveva una volontà ferrea) Er hatte einen eisernen Willen
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Frasi introdotte da « perché » Perché si rende nei seguenti modi fondamentali:
1) nelle interrogative dirette ed indirette * si usa warum; in quelle dirette si ha la costruzione della principale con inversione, in quelle indirette si ha la costruzione della secondaria con i verbi alla fine: es.: Perché gridi così forte? Warum schreist du so laut? Dimmi perché gridi così forte (verbo dire nella reggente) Sag' mir, warum du so laut schreist 2) nelle proposizioni causali si usa weil:
es.: Non vengo perché non ho tempo (Non vengo a causa del fatto che non ho tempo) Ich komme nicht, iveil ich keine Zeit habe Vado al cinema perché voglio avere una distrazione (Vado al cinema a causa del fatto che voglio avere una distrazione) Ich gehe ins Kino, weil ich eine Ablenkung haben will Weil in generale non introduce il discorso, ma segue sempre una principale, espressa o sottintesa:
es.: Perché non vieni? Non vengo, perché non ho tempo Warum kommst du nicht? Ich komme nicht, weil ich keine Zeit habe Perché non vieni? Perché non ho tempo (è sottintesa la principale Non vengo) Warum kommst du nicht? Weil ich keine Zeit habe * La frase interrogativa indiretta deve essere retta da un verbo che possa reggere il discorso diretto, ossia i due punti e le virgolette; tali verbi sono: dire, chiedere, sapere e sinonimi. 124
N.B. I complementi pronominali senza preposizione nelle frasi secondarie precedono il soggetto sostantivo e seguono il soggetto pronome: Egli non viene, perché gli manca la macchina Er kommt nicht, weil ihm das Auto fehlt Egli non viene, perché lei non gli da la macchina Er kommt nicht, weil sie ihm kein Auto gibt
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Esercizio 39 1) Dimmi perché non sei venuto ieri a scuola 2) Non sono venuto perché non avevo studiato il tedesco 3) Perché non parli? Perché sono stanco 4) Non so perché sei sempre così arrabbiato 5) Sai perché è rimasto a casa oggi? Non so perché è rimasto a casa oggi; forse è rimasto a casa perché non stava bene 6) Esco perché il tempo è bello.
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Verbo « finire »
II verbo finire ha in tedesco numerose traduzioni a seconda del significato esatto che esso rappresenta; i modi fondamentali di tradurlo sono comunque cinque: 1) Nel senso di essere pronto = fertig sein
es.: Hai finito (Sei pronto?) Bist du fertig? Hai finito il lavoro? (Sei pronto con il lavoro?) Eis t du mit der Arbeit fertig? 2) Nel senso di essere trascorso = vorbei sein es.: L'estate è finita (trascorsa) Der Sommer ist vorbei 3) Nel senso di essere interrotto = aus sein
es.: La scuola è finita (interrotta) Die Schule ist aus 4) Nel senso di portare a termine, completare, perfezionare — vollenden es.: Finisco il mio lavoro domani (porto a termine, completo il mio lavoro domani) Ich vollende morgen meine Arbeit 5) Nel senso di smettere = aufhören
es.: Finiscila! (Smettila!) Hör' auf! *
* Vedi p. 106. 126
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Frasi introdotte da « da »
Poiché si traduce con la congiunzione da; trattandosi di frase secondaria i verbi stanno alla fine della proposizione; la frase introdotta da da può precedere o seguire la principale:
es.: Poiché il tempo è bello, esco Da das Wetter schön ist, gehe ich aus * Non vengo, poiché non sto bene Ich komme nicht, da es mir nicht gut geht
N.B. Da può anche avere funzione di avverbio con il significato di qui, ll,]à; in tal caso, se sta all'inizio della proposizione, produce l'inversione, in quanto si tratta di principale:
es.: Qui si mangia bene Da ißt man gut L'inverno è qua Der Winter ist da L'avverbio da (o hier o dort) traduce anche ecco nel modo seguente:
es.: Ecco che viene la mia amica (Là (o qua) viene la mia amica) Da (dort) kommt meine Freundin Eccolo qui! (Qui è esso) Da (hier) ist er! Eccoli! (Qui (là) sono essi) Da (dort) sind sie! Vedi p. 128. 127
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Frasi principali precedute da frasi secondarie
Le frasi secondarie, che sono una maggiore espansione di un complemento della reggente, sono dette anche complementari; quando esse precedono la principale vale pertanto la regola dell'inversione del soggetto nella principale, essendo il primo posto occupato da quella che è per così dire la dilatazione di un complemento: es.: Con la pioggia oggi non vengo 2 Beim Regen komme ich heute nicht 2 Das es heute regnet, komme ich nicht Poiché oggi piove non vengo A causa dello sciopero delle ferrovie non parto oggi 2 Wegen des Streiks der Eisenbahnen jähre ich heute nicht ab
2 Da die Eisenbahnen heute streiken, fahre ich nicht ab (poiché oggi le ferrovie scioperano non parto) N.B. Come una sola parte del discorso può precedere il verbo della principale, così una sola secondaria può precedere il verbo della principale; fanno eccezione a questa regola solo le subordinate di secondo grado, ossia quelle dipendenti da un'altra secondaria, quando non sia possibile risolverle in complementi *: es.: Poiché l'arte di essere generosi è difficile, essa non è comune Da die Kunst, großzügig zu sein, schwer ist, ist sie nicht üblich (l'infinitiva è inserita nella causale, perché dipende dal sostantivo Kunst)
* Per la trasformazione delle secondarie in complementi vedi p. 267. 128
Esercizio 40 1) Poiché l'operaio è qui, cominciamo il lavoro 2) Cominciamo il lavoro poiché è qui l'operaio 3) Poiché è ormai tardi, andiamo a casa 4) Poiché non ha studiato la lezione, resta a casa 5) Poiché pioveva forte, abbiamo preso l'ombrello 6) Poiché siamo amici, ti aiuto volentieri 7) Ecco la macchina! 8) Ecco il professore!
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Sostantivo « uomo »
/ II termine uomo si rende in tedesco nei seguenti modi: 1) se si tratta di un maschio = der Mann es.:
Un uomo è qua (Un maschio è qua) Ein Mann ist da Due uomini sono venuti (Due maschi sono venuti) Zwei Männer sind gekommen 2) se si intende essere umano o persona senza riferimento al sesso = der Mensch * : es.: Un uomo deve essere onesto (Un essere umano, sia maschio che femmina, deve essere onesto) Ein Mensch soll ehrlich sein Gli uomini devono morire (Gli esseri umani, sia maschi che femmine, devono morire) (Die) Menschen müssen sterben 3) uomini al plurale nel senso di persone si può anche rendere con Leute: Sono venute due persone Zwei Leute sind gekommen 4) se si tratta di uomini intesi come soldati o membri di un equipaggio o di una squadra e preceduti da un numero, si può usare Mann al singolare: es.: Voglio tre uomini per il rastrellamento Ich will drei Mann für die Säuberungsaktion
* Mensch, invariato e al singolare, può anche significare donnaccia; può valere anche come esclamazione di sorpresa. 130
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Complementi pronominali con preposizione
I complementi pronominali senza preposizione hanno la stessa forma sia per le cose che per le persone:
es.: ich sehe ihn
vedo lui (persona di genere maschile) vedo essa (pronome di der Bleistift, matita, di genere maschile)
Quando tali pronomi sono uniti ad una preposizione, ossia non sono più in dativo o accusativo semplici, le cose cambiano e si ha una forma per le persone ed una diversa per le cose. Persone Si usa la preposizione con il pronome nel caso, genere e numero dovuti:
es.: Vado con lui (persona) Ich fahre mit ihm Cose e concetti astratti Si prende la parte invariata da e si unisce direttamente la preposizione dovuta (se la preposizione inizia con vocale si inserisce una r): Vado con essa (macchina) Ich fahre damit Chiediglielo! (il libro) Eitte ihn darum! (dal momento che bitten regge um + accusativo)
N.B. La scelta della preposizione dipende dal tipo di complemento rappresentato o dalla rezione di ciascun verbo. Quando tali pronomi sono interrogativi, la parte invariata da si trasforma nella parte invariata wo: 131
Con che cosa vai? Womit fährst du? Per che cosa lavori? Wofür arbeitest du? Tali pronomi traducono in determinati casi anche le particelle pronominali ci-vi-ne. Quando si trovano tali particelle, avendo esse significato implicito ossia non espresso chiaramente e non esistendo in tedesco alcun termine corrispondente dal significato implicito, occorre previamente attuare l'esplicitazione del significato. Ciascuna di queste tre particelle ha tre significati possibili; per sapere in caso di dubbio quale sia il significato giusto di volta in volta nel contesto, si elimini la particella e si rifaccia la frase aggiungendo esplicitamente ciò che il pronome implicito nascondeva, quindi si passi alla trasformazione in tedesco: - nel significato di qui-là — hier-dort-(da) es.: Ci sei? (Sei tu qui-là?) = Bist du hier-dort (da)? - nel significato di pronome personale complemento uns = noi es.: Ci vediamo (Noi vediamo noi) = Wie sehen uns et
- nel significato di pronome composto di cosa = da + preposizione es.: Ci penso (Penso a ciò) = Ich denke daran (dal momento che il verbo denken regge la proposizione an + accusativo) - nel significato di qui-là = hier-dort-(da) - nel significato di pronome person. complem. voi = euch es.: Vi pensiamo (Pensiamo a voi) = Wir denken an euch - nel significato di pronome composto di cosa — da + preposizione \ es.: Vi penso (Penso a ciò) = Ich denke daran
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- nel significato di pronome Partitivo — vedi p. 154
ne
- nel significato di pronome personale complemento = tutti i pronomi es.: Ne parlo (Parlo di lui, di lei, di voi etc.) = Ich spreche über ihn, sie, euch etc. (dal momento che il complemento di argomento si traduce con über + accusativo) - nel significato di pronome composto di cosa = da + preposizione es.: Ne parlo (Parlo di ciò) = Ich spreche darüber
es.:
Ci ho di nuovo riflettuto sopra (Ho di nuovo riflettuto sopra ciò) Ich habe wieder darüber nachgedacht (perché nachdenken regge über + accusativo) Te ne interessi? (Ti interessi di ciò?) Interessierst du dich dafür? (perché sich interessieren regge für + accusativo) Di che cosa ti preoccupi? Worum kümmerst du dich (perché sich kümmern regge um + accusativo) Non mi ci sono abituata (Non mi sono abituata a ciò) Ich habe mich nicht daran gewöhnt (perché sich gewöhnen regge an + accusativo) Ti rallegri del viaggio futuro? Sì, me ne rallegro (Sì, mi rallegro di esso) Freust du dich auf die Reise? Ja, ich freue mich darauf (perché sich freuen regge auf + accusativo, quando la cosa di cui ci si rallegra è futura) Da che cosa l'hai riconosciuto? Woran hast du ihn erkannt? (perché erkennen regge an + dativo) A chi sei interessata? An wem bist du interessiert? (la preposizione è staccata, perché si tratta di una persona) Vedi esercizio a p. 135. 133
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Frasi oggettive e soggettive introdotte da « che »
Le frasi oggettive e soggettive introdotte dalla congiunzione che si rendono in tedesco con la congiunzione daß; trattandosi di frasi secondarie, i verbi si pongono alla fine delle stesse:
es.: Crede che tu sia partito ieri (oggettiva, in quanto funge da complemento oggetto del verbo credere] Er glaubt, da$ du gestern abgefahren bist È bello che tu sia qui ora (soggettiva, in quanto funge da soggetto al verbo essere) Es ist schön, da$ du jetzt hier bist
N.B. Se il verbo della principale non è un verbo transitivo, ossia non regge il complemento oggetto, ma un complemento con preposizione, in italiano troviamo, prima del che dell'oggettiva, il termine fatto preceduto dalla preposizione retta dal verbo:
es.: Mi riferisco al fatto che tu non hai studiato (riferirsi non regge il complemento oggetto, ma la preposizione a) II tuo errore consiste nel fatto che non hai studiato (consistere non regge il complemento oggetto, ma la preposizione in) In tedesco si adopera in tali casi il pronome composto di cosa con la preposizione retta dal verbo:
es.: Mi riferisco al fatto che tu non hai studiato Ich beziehe mich darauf, da$ du nicht gelernt hast (sich beziehen regge auf + accusativo) II tuo errore consiste nel fatto che non hai studiato Dein Fehler besteht darin, da$ du nicht gelernt hast (bestehen regge in + dativo) 134
Esercizio 41 1) Te ne ringrazio molto 2) Me ne rallegro molto 3) Mi ci riferisco 4) A che cosa ti riferisci? 5) In che cosa consiste la proposta? 6) Con che cosa scrivi? Con la penna? Sì, scrivo con essa 7) Non me ne interesso 8) Non ne deduco nulla Esercizio 42 1) So che non puoi venire a casa mia domani perché hai molto lavoro in negozio 2) Aspetto che tu abbia finito il lavoro 3) Gli chiedo che venga subito 4) Ero contrario al fatto che venisse così tardi 5) Mi interesso del fatto che tu voglia lavorare all'estero 6) Lo riconobbi dal fatto che aveva una macchina rossa.
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Numeri ordinali ed espressione della data
I numeri ordinali si adoperano negli stessi casi in cui si adoperano in italiano; sono quasi sempre preceduti dall'articolo determinativo o da voce declinabile. Si formano nel modo seguente: 1) dall'wwo al diciannove compreso = si aggiunge t al numero cardinale, quindi si uniscono le desinenze dovute:
es.: Voglio il secondo libro a destra Ich will das zweite Buch rechts (zwei-t-e) Studia il decimo capitolo! Lerne den zehnten Abschnitt! (zehn-t-en) Eccezioni: primo = erst terzo = dritt ottavo = acht
es.: II primo scolaro è qui Der erste Schüler ist hier II terzo ospite è arrivato Der dritte Gast ist angekommen Ho l'ottavo volume Ich habe den achten Band 2) dal venti in poi = si aggiunge st al numero cardinale, quindi si uniscono le desinenze dovute:
es.: Festeggio il mio ventesimo compleanno Ich feiere meinen zwanzigsten Geburtstag A differenza dell'italiano gli ordinali si adoperano anche per esprimere la data del giorno e del mese: 136
Oggi è il dodici febbraio Heute ist der zwölfte Februar È venuto il ventisette agosto Er ist am siebenundzwanzigsten August gekommen La lettera del quindici marzo è qui Der Brief vom fünfzehnten März ist hier Parto il quattro dicembre Ich fahre am vierten Dezember ab Quanti ne abbiamo oggi? Der wievielte ist heute? N.B.
I numeri ordinali scritti in cifra devono sempre essere accompagnati dal punto, anche se si tratta di numeri romani: es.: Oggi è il due settembre Heute ist der 2.9.1989 * Siamo nel XX secolo Wir sind im XX. Jahrhundert Primo, secondo etc. nelle elencazioni di concetti e fatti si rendono con le forme avverbiali invariate erstens, zweitens etc.: es.:
1° (Primo): la mercé è avariata 2° (Secondo): non corrisponde al campione 3° (Terzo): è giunta in ritardo 1. (erstens): die Ware ist beschädigt 2. (zweitens): sie entspricht dem Muster nicht 3. (drittens): sie ist später eingetroffen * II numero indicante l'anno si legge diviso in parti: neunzehnhundertneunundachtzig (diciannove cento ottantanove). 137
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Frasi relative
Le frasi relative sono frasi secondarie ed hanno perciò i verbi in fondo a se stesse; assieme alle incidentali sono le uniche proposizioni che possono interrompere il corso di altre se necessario e stanno allora tra virgole; il pronome relativo si traduce con l'articolo determinativo, che nei genitivi singolari e plurale e nel dativo plurale riceve un rafforzamento: — genitivo maschile singolare = dessen — genitivo femminile singolare = deren — genitivo neutro singolare = dessen — genitivo plurale = deren — dativo plurale = denen II genere ed il numero del pronome relativo devono coincidere con quelli del sostantivo o pronome cui si riferiscono; il caso deve corrispondere alla funzione del pronome relativo nella frase, ossia nominativo se esso è soggetto, accusativo se è complemento oggetto e così via: L'uomo, che vedi, * genere = numero = caso =
è mio padre maschile (come uomo] singolare (come uomo) accusativo (complemento oggetto: il quale tu vedi)
accusativo maschile singolare = den Der Mann, den du siehst, ist mein Vater II tavolo, su cui c'è il libro, è nuovo
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genere = maschile (come tavolo) numero = singolare (come tavolo) caso = dativo (stato in luogo: sul quale c'è il libro) dativo maschile singolare = dem Der Tisch, auf dem das Buch liegt, ist neu 138
L'uomo, di cui parli, è mio padre V
genere = maschile (come uomo) numero = singolare (come uomo) caso = dativo (complemento di argomento: del quale parli) dativo maschile singolare = dem Der Mann, von dem du sprichst, ist mein Vater Gli scolari, cui abbiamo dato i libri, sono diligenti v genere = maschile (come scolari) numero = plurale (come scolari) caso = dativo (complemento di termine: ai quali abbiamo dato i libri) dativo plurale = denen Pie Schüler, denen wir die Bücher gegeben haben, sind fleißig II genitivo si distingue in italiano perché il pronome cui è preceduto dall'articolo determinativo, da preposizione articolata o dall'articolo indeterminativo; se vi sono le forme del quale, della quale etc., esse sono precedute dal sostantivo, che può avere varia funzione nella frase relativa: es.: La donna, del cui figlio non so nulla, è partita (La donna, del figlio della quale non so nulla, è partita) Lo scolaro, il cui libro è qui, è appena uscito (Lo scolaro, il libro del quale è qui, è appena uscito) L'uomo, un cui parente è stato qui, è in sala d'attesa (L'uomo, un parente del quale è stato qui, è in sala d'attesa) In tedesco il pronome relativo al genitivo si premette al sostantivo, che perde ogni articolo: es.: Il professore, il cui libro è qui, è uscito Der Lehrer, dessen Buch hier ist, ist ausgegangen La donna, il cui figlio è morto, è disperata Die Frau, deren Sohn gestorben ist, ist verzweifelt 139
Il bambino, con la cui palla ho giocato, abita vicino a me Das Kind, mit dessen Ball ich gespielt habe, wohnt neben mir Conosci l'uomo, del cui figlio ti ho parlato? Kennst du den Mann, von dessen Sohn ich dir gesprochen habe? Se il pronome relativo è separato dal sostantivo cui si riferisce solo da participi, infiniti, avverbi o aggettivi predicativi, si preferisce esprimere prima tali parti verbali, avverbi o aggettivi predicativi, quindi chiudere la frase, e poi unire la relativa: es.:
Non mi piace l'uomo, che mi hai presentato Mir gefällt der Mann nicht, den du mir vorgestellt hast Non ho rivisto la donna, di cui non conoscevamo il nome Ich habe die Frau nicht wiedergesehen, deren Namen wir nicht kannten II genitivo di coloro, di quelli seguito da relativa è derer: II coraggio di coloro (di quelli) che morirono in battaglia fu eroico Der Mut derer, die im Kampf starben, war heldenhaft
Esercizio 43 1) L'uomo di cui ti ho parlato è mio padre 2) La donna che ho aiutato è povera 3) Ho visto la ragazza con cui sei uscito ieri 4) Le persone da cui hai ricevuto il lavoro, sono contente di te 5) II giornale su cui c'è la notizia è qui 6) II signore, il cui giornale è qui, è partito poco fa 7) La città, della quale hai la fotografia, mi piace molto 8) II bosco, in cui è scoppiato l'incendio, è qui vicino. 140
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Frasi implicite Infinitive e frasi esplicite introdotte da « nachdem » e « bevor »
Le frasi infinitive sono formate da infiniti attivi, passivi, presenti o passati; essendo proposizioni secondarie, mandano il verbo o i verbi in fondo all'ultimo posto; contrassegno dell'infinitiva è la preposizione zu davanti all'ultimo infinito; se l'infinito è composto con una particella separabile, lo zu si inserisce tra la particella e la radice; nell'infinitiva non può mai essere espresso nessun soggetto: es.: È bello stare a casa di sera Es ist schön, am Abend zu Hause zu bleiben Mi piace camminare a lungo Es gefällt mir, lange zu wandern È bello poter studiare molte discipline Es ist schön, viele Fächer lernen zu können È salutare alzarsi presto la mattina Es ist gesund, früh am Morgen aufzustehen Possono introdurre l'infinitiva in tedesco solo le seguenti preposizioni: 1) um = per
es.: Vado a casa per studiare il tedesco Ich gehe nach Hause, um deutsch zu lernen Lavora per mantenere la sua famiglia Er arbeitet, um seine Familie zu erhalten 2) ohne = senza
es.: Uscì senza aver mangiato nulla Er ging aus, ohne etwas gegessen zu haben * Ohne è già negativo. 141
Parte senza andarlo a trovare prima Er fährt ab, ohne ihn vorher zu besuchen 3) statt = invece
es.: Invece di andare piano, cominciò a correre Statt langsam zu gehen, begann er zu laufen Invece di aprire la lettera, la buttò via Statt den Brienf zu öffnen, warf er ihn weg Se in italiano si trovano infinitive introdotte da prima di e dopo, esse si devono trasformare in frasi esplicite introdotte da prima che = bevor + indicativo e dopo che = nachdem + indicativo * :
es.: Prima di uscire, telefonami! (Prima che esci, telefonami!) Bevor du ausgehst, rufe mich an! Dovevi aspettare prima di dirglielo (dovevi aspettare prima che glielo dicevi) Du solltest warten, bevor du es ihm sagtest Dopo aver superato l'esame, ha fatto un viaggio (Dopo che aveva superato l'esame, ha fatto un viaggio) Nachdem er die Prüfung bestanden hatte, hat er eine Reise gemacht Dopo avergli parlato, tornò a casa (Dopo che gli ebbe parlato tornò a casa) Nachdem er ihm gesprochen hatte, kehrte er nach Hause zurück * II tempo della frase introdotta da nachdem deve essere anteriore a quello della reggente; es.: Dopo che ha telefonato, è uscito = Dopo che ebbe telefonato, è uscito = Nachdem er angerufen hatte, ist er ausgegangen. 142
N.B.: L'infinito retto dal verbo di moto e preceduto dalla preposizione a non costituisce infinitiva, ma si traduce con l'infinito semplice:
es.: Vado a mangiare una mela Ich gehe einen Apfel essen Vieni a bere un caffè? Kommst du einen Kaffee trinken? Vado a passeggiare con il mio amico Ich gehe mit meinem freund spazieren
Esercizio 44 1) Vado a ballare con i miei amici 2) Mi permetto di farle un dono 3) Invece di non fare niente, cerca di lavorare un po' di più 4) Per avere successo nella vita non basta essere belli o simpatici; è necessario saper fare qualcosa bene 5) Senza aver studiato la lezione, è certo che non si può prendere un buon voto 6) Vengo a mangiare la torta subito 7) Dopo essere stato a Monaco, andrà a Kiel 8) Prima di sapere qualcosa, è necessario aver fatto tanta fatica 9) È piacevole fare lunghe passeggiate invece di restare chiusi nella propria camera per studiare 10) Prima di parlare, pensaci! 11) Dopo aver mangiato da suo zio uscì per andare al cinema.
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Futuro semplice ed anteriore
II futuro non è in tedesco un tempo autonomo, ma si forma con l'ausiliare werden + l'infinito del verbo in questione. Si usa nei seguenti casi: 1) quando è espressa supposizione che non si può garantire personalmente;
es.: Domani avremo bel tempo (per quanto sicuro io possa essere, non posso garantirlo in nessun modo personalmente) Morgen werden wir schönes Wetter haben Sarà una bella festa (per quanto sicuro io possa essere, non posso garantirlo in nessun modo personalmente) Es wird ein schönes Fest sein Sarà ricco (per quanto sicuro io possa essere, non posso garantirlo in nessun modo personalmente) Er wird reich sein 2) quando si creerebbe confusione con il presente:
es.: Vieni adesso o verrai? Kommst du jetzt oder wirst du kommen? Si sostituisce con il presente, quando dal contesto del discorso, da avverbi o complementi di tempo si deduce chiaramente che l'azione è da considerarsi futura e la si può garantire in qualche modo personalmente: es.
Verrò domani (l'azione è chiaramente futura ed io posso garantire di compierla salvo forza maggiore) Ich komme morgen 144
Ci vediamo la settimana prossima (l'azione è chiaramente futura e noi possiamo garantire di compierla salvo forza maggiore) Wir sehen uns nächste Woche II futuro anteriore si forma con il futuro dell'ausiliare sein o haben + il participio passato del verbo in questione:
es.: Sarà andato alle 2 Er wird um zwei gegangen sein Avrà mangiato troppo Er wird zu viel gegessen haben
145
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Verbo « esistere » II verbo esistere ha le seguenti traduzioni fondamentali: 1) nel senso di vivere = leben Questo filosofo è esistito parecchi secoli fa (Questo filosofo è vissuto parecchi secoli fa) Dieser Philosoph hat vor mehreren Jahrhunderten gelebt In quel villaggio esisteva un vecchio saggio (In quel villaggio viveva un vecchio saggio) In jenem Dorf lebte ein alter Weiser 2) nel senso di essere disponibile, fruibile ^vorhanden sein Quanti modelli esistono? (quanti modelli sono disponibili?) Wie viele Modelle sind vorhanden? Non esiste più nessun esemplare (non è disponibile più nessun esemplare) Kein Exemplar ist mehr vorhanden
146
Aggettivo « altro » L'aggettivo altro ha in tedesco le seguenti traduzioni fondamentali: 1) nel senso di diverso =• anders es.: Ho capito qualcos'altro (Ho capito qualcosa di diverso) Ich habe etwas anderes * verstanden Voglio un altro mondo (Voglio un mondo diverso) Ich will eine andere Welt 2) nel senso di ancora = noch
es.: Voglio un altro caffè (Voglio ancora un caffè) Ich will noch einen Kaffee Dammi un altro chiodo (Dammi ancora un chiodo) Gib mir noch einen Nagel 3) nel senso di ulteriore = weiter Co * .
'
;
; v.; ' 4a;
Impartirò altre ordinazioni (Impartirò ulteriori ordinazioni) Ich werde weitere Bestellungen erteilen Comunicherò altre istruzioni (Comunicherò ulteriori istruzioni) Ich werde weitere Anweisungen mitteilen 4) nel senso di restante = übrig **
es.: Gli altri possono andare via (I restanti del gruppo possono andare via) Die übrigen dürfen weggehen 'l, (L
'/W( "
-* L'aggetivo anders si scrive sempre minuscolo. ** L'aggettivo übrig si scrive sempre minuscolo.
147
N.B.: Altro, pronome, in frase negativa, si omette in genere e si sostituisce con mehr:
es.: Non ho bisogno di altro Ich brauche nichts mehr
Esercizio 45 1) Metto un altro vestito 2) Dammi un'altra vite; questa è troppo piccola 3) Dammi un'altra vite; me ne servono due 4) Non ne ho altri 5) Questa salsiccia è molto buona; me ne dai un'altra? 6) Non ho altre cose da dire 7) Vorrei vedere altre giacche 8) In attesa di altre notizie la saluto.
•
v
Declinazione dell'aggettivo dopo « viel, wenig », etc.
L'aggettivo preceduto da viel-wenig-etwas-nichts si scrive maiuscolo e si declina al neutro: Venne con qualcosa di buono Er kam mit etwas Gutem Dammi qualcosa di buono! Gib mir etwas Gutes! Non disse niente di interessante Er sagte nichts Interessantes Portò poche cose utili Er brachte wenig Brauchbares mit 148
•
Aggettivi e pronomi dimostrativi
Gli aggettivi ed i pronomi dimostrativi si declinano come l'articolo determinativo; essi sono: questo = dieser-e-es quello = jener-e-es * tale — solcher-e-es ** colui = derjenige-diejenige-dasjenige ***
es.: Vedi questa macchina? Siehst du dieses Auto? Tale problema non è grande Solches Problem ist nicht groß Ein solches Problem ist nicht groß So ein Problem ist nicht groß Coloro che sono qui devono parlare Diejenigen, die hier sind, müssen sprechen Die, die hier sind, müssen sprechen
* Jener-e-es si usa soprattutto come correlativo di dieser-e-es: questo bimbo è buono, quello no = dieses Kind ist gut, jenes nicht. Vedi p. 26. ** Si trova anche la forma ein solcher-eine solche-ein solches; in tal caso esso si declina come l'aggettivo attributivo; es.: Tale uomo non è onesto = Ein solcher Mann ist nicht ehrlich; in luogo di tale pronome si trova anche il semplice avverbio so preferibilmente premesso all'articolo; es.: So ein Mann ist nicht ehrlich. *** In luogo di tale pronome si trova spesso il semplice articolo determinativo (vedi p. 26). 149
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Uso generalizzante della preposizione « bei »
Nelle generalizzazioni in italiano si trovano spesso le preposizioni in, con; in tedesco si trova quasi sempre la preposizione bei + dativo:
es.: Con la pioggia esco volentieri Beim Regen gehe ich gern aus Nei bambini la vivacità è grande Bei Kindern ist die Lebhaftigkeit groß Negli incidenti stradali la colpa sta spesso da ambo le parti Bei den Verkehrsunfällen liegt die Schuld oft an beiden Seiten Sta tutto il giorno con carte e libri davanti Er bleibt den ganzen Tag bei Papieren und Büchern
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omplemento di limitazione II complemento che indica limitazione spaziale o temporale si traduce con la preposizione bis + accusativo, se il nome è senza articolo:
es.: Resto fino a domani Ich bleibe bis morgen Vado fino a Magonza Ich fahre bis Mainz Se è presente un articolo, bis si usa in unione ad altra preposizione, che impone la sua rezione:
es.: Arrivò fino al bosco Er kam bis zum Wald Restò fino alla fine Er blieb bis zum Ende L'acqua arrivò fino a sotto il tetto Das Wasser kam bis unter das Dach
N.B. Eis unita alla preposizione auf può avere due significati:
es.: Dissipò il denaro fino all'ultimo centesimo (non restò nulla) Er verschwendete sein Geld bis auf den letzten Pfennig Vennero tutti tranne il professore (ad eccezione di lui) Es kamen alle bis auf den Professor
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Verbo « essere contento di » Le locuzioni essere contenti di, essere felici di si rendono di preferenza con il verbo rallegrarsi di, ossia sich freuen, che regge le seguenti preposizioni: 1) über + accusativo, se la cosa di cui ci si rallegra è presente o passata: es.
Sono contento del suo successo (Mi rallegro del suo successo; il successo si sta verifìcando nel presente) Ich freue mich über seinen Erfolg Sono contento del suo successo (Mi rallegro del suo successo; il successo si è verifìcato nel passato) Ich freue mich über seinen Erfolg 2) auf + accusativo, se la cosa di cui ci si rallegra è futura: es.
Sono contento del suo viaggio in America (Mi rallegro del suo viaggio in America; il viaggio deve ancora verifìcarsi) Ich freue mich auf seine Reise nach Amerika
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Complemento di durata Quando si vuole evidenziare che un'azione dura tutto un periodo di tempo, si usa la preposizione hindurch + accusativo posposta : es.: Ha piovuto per tutta la notte Es hat die ganze Nacht hindurch geregnet Ha lottato per tutta la vita Er hat das ganze Leben hindurch gekämpft Se in italiano c'è la preposizione « per » senza il « tutto » si traduce per lo più con il semplice accusativo o con la preposizione lang -f accusativo posposta: es.: Resto per una settimana Ich bleibe eine Woche (lang) Complemento di misura II complemento di misura si traduce con il semplice accusativo: es.: È lungo un metro Es ist einen Meter lang È più vecchio di dieci anni Er ist zehn Jahre älter Con determinati verbi il complemento che indica la differenza viene tradotto con um + accusativo: es.
Si è sbagliato di dieci milioni Er hat sich um zehn Millionen verrechnet Abbiamo aumentato il prezzo del 10% Wir haben den Preis um 10% erhöht 153
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Partitivo pronome
II pronome Partitivo è espresso in italiano dalla particella pronominale ne; in tedesco si traduce con il pronome welcher-e-es nelle frasi affermative e con il pronome keiner-e-(e)s nelle frasi negative: es.:
Vuoi della birra? Sì, ne voglio; no, non ne voglio Willst du Bier? Ja, ich will welches; nein ich will kein(e)s (accusativo singolare neutro secondo il genere di Eier] Vuoi del vino? Sì, ne voglio; no, non ne voglio Willst du Wein? Ja, ich will welchen; nein, ich will keinen (accusativo singolare maschile secondo il genere di Wein) Hai dei libri? Sì, ne ho; no, non ne ho Hast du Bücher? Ja, ich habe welche; nein, ich habe keine (accusativo plurale) Hai del burro? Sì, ne ho; no, non ne ho Hast du Butter? Ja, ich habe welche; nein, ich habe keine (accusativo singolare femminile secondo il genere di Butter)
154
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Verbo « chiedere »
II verbo chiedere si traduce in due modi fondamentali a seconda di ciò che viene richiesto: 1) chiedere per ottenere = bitten + accusativo della persona cui si chiede e um + accusativo della cosa che si vuole ottenere:
es.: Ti chiedo l'ombrello (per ottenerlo) Ich bitte dich..um den Regenschirmj Ti chiedo un'informazione (per ottenerla) Ich bitte dich um eine Auskunft 2) chiedere per sapere = fragen + accusativo della persona cui si chiede e nach + dativo della cosa che si vuole sapere:
es.: Ti chiedo di lui (per sapere notizie sue) Ich frage dich nach ihm Mi chiese l'età (per saperla) Er fragte mich nach dem Alter
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Complemento di moto per luogo
Quando si attraversa un luogo più per oltrepassarlo che per attraversarlo propriamente, si usa la preposizione über + accusativo:
es.: Il treno passa per Bonn (oltrepassa Bonn) Der Zug jährt über Bonn Attraversa il ponte (oltrepassa) Er geht über die Eruche II ladro ha attraversato il confine (oltrepassato) Der Dieb ist über die Grenze gegangen Se si intende invece l'azione specifica di attraversare, percorrere da un capo all'altro, si usa la preposizione durch + accusativo: Egli attraversa la città (da un capo all'altro) Er geht durch die Stadt Attraversò la Svizzera (da un capo all'altro) Er fuhr durch die Schweiz Andò in Germania attraverso la Svizzera (oltrepassandola) Er fuhr über die Schweiz nach Deutschland
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Frasi introdotte da « quando » Quando può avere quattro traduzioni a seconda del significato; per scegliere quella giusta occorre effettuare i seguenti ragionamenti: 1) per primo è necessario verifìcare se si tratta di una interrogativa diretta o indiretta *; in caso affermativo si usa wann:
es.: Quando puoi venire da me? Wann kannst du zu mir kommen? Dimmi quando puoi venire da me Sag' mir, wann du zu mir kommen kannst 2) se non si tratta di un'interrogativa diretta o indiretta, si trasformi il quando con se; se la trasformazione da senso logico, si usa wenn: Quando piove, esco (Se piove, esco) Wenn es regnet, gehe ich aus Quando andavo a Roma, portavo con me la mia amica (Se andavo a Roma portavo con me la mia amica) Wenn ich nach Rom fuhr, brachte ich meine Freundin mit 3) se non si tratta né di un'interrogativa diretta o indiretta, né di una frase condizionale, si usa als:
es.: Quando ero piccola, giocavo sempre Als ich klein war, spielte ich immer Quando andai a Roma, portai con me la mia amica (non si può sostituire con se) Als ich nach Rom fuhr, brachte ich meine Freundin mit
* Vedi p. 124. 157
4) se il quando può essere trasformato con (non) appena, si usa sobald:
es.: Quando piove, vengo a casa (Non appena piove, vengo a casa) Sobald es regnet, komme ich nach Hause Quando lo vediamo, glielo diciamo subito (Non appena lo vediamo, glielo diciamo subito) Sobald wir ihn sehen, sagen wir es ihm sofort •
frasi introdotte da « se » Se si traduce nei seguenti due modi:
1) se introduce una interrogativa indiretta o dubitativa, ossia se è retto da una reggente contenente il verbo chiedere, sapere o sinonimo, si rende con ob:
es.: Non so se viene ich wei$ nicht, ob er kommt Chiede se esci adesso Er fragt, ob du jetzt ausgehst 2) se non si tratta di un'interrogativa indiretta, ma di una condizionale, si adopera wenn: Se hai fame, mangia Wenn du Hunger hast, zß
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Esercizio 46 1) Quando esci, prendimi per piacere le sigarette 2) Quando l'ho visto, l'ho riconosciuto subito 3) Quando vado a Parigi, vado subito al Louvre 4) Quando andavo a teatro, mettevo sempre l'abito da sera 5) Quando fumavo, non stavo bene 6) Quando torni, andremo in campagna 7) Non so quando andrà in Germania 8) Gli ho detto che non so quando riceverò il denaro 9) Sai quando ci viene a trovare il nostro amico? 10) Quando arrivo a casa, vado subito a dormire 11) Quando ero giovane, ero molto vitale 12) Quando si avvicina la sera, è bello fare una passeggiata. Esercizio 47 1) Se è bel tempo, esco volentieri 2) Non so se il mio amico è già arrivato 3) Mi ha chiesto se hai portato il denaro 4) Se non lavori, non guadagni niente 5) Sai se i negozi sono ancora aperti?
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Particolarità della preposizione « um » II complemento che indica desiderio di ottenere o interesse a ottenere o conservare qualcosa si traduce con la preposizione um + accusativo: es.
Il popolo lottò per l'indipendenza (per ottenerla o conservarla) Das Volk kämpfte um die Unabhängigkeit Ne va della vita (interesse a conservarla) Es geht ums Leben Lo invidia per la sua intelligenza (interesse per ottenerla) Er beneidet ihn um seine Klugheit La preposizione um traduce anche il complemento che indica ciò di cui uno è privato, ossia la sua perdita:
es.: Lo imbrogliò dei soldi (glieli tolse) Er betrug ihn um das Geld Gli tolse la vita (gliela tolse) Er brachte ihn um das Leben Perse il favore della donna (gli fu tolto) Er kam um die Gunst der Frau
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Diminutivi
I diminutivi in tedesco si rendono preferibilmente con l'aggettivo klein usato in modo attributivo:
es.: È un bel negozietto (È un bel piccolo negozio) Es ist ein schönes kleines Geschäft È un giardinetto pieno di fiori (È un piccolo giardino pieno di fiori) Es ist ein kleiner Garten voll von Blumen I diminutivi si possono anche formare con i suffissi cheti e lein; essi danno il genere neutro al sostantivo cui vengono uniti e l'Umlaut alla sua vocale, se essa è passibile di Umlaut; se il sostantivo termina in e, questa viene elisa; se il sostantivo termina in el, questa viene elisa se viene aggiunto lein, resta se viene aggiunto che fi; i sostantivi terminanti con tali due suffissi restano invariati al plurale; i diminutivi formati con questi suffissi possono avere, rispetto alla sempre possibile forma del diminutivo con l'aggettivo klein, sfumatura lievemente vezzeggiativa (-lein) o spregiativa (-chen); lein esprime in genere gradimento; cheti esprime in genere avversione:
es.: Vive in una casetta sul lago (Vive in una piccola casa sul lago) Er lebt in einem kleinen Haus am See Er lebt in einem Häuslein (Häuschen) am See (Vive in una casetta (casupola) sul lago) È venuto un ometto (È venuto un piccolo uomo) Es ist ein kleiner Mann gekommen Es ist ein Männlein (Männchen *) gekommen (È venuto un omino (omuncolo) * Männchen ha anche il significato di maschietto negli animali, ad eccezione che nella specie umana. 161
C'è un uccellino (C'è un piccolo uccello) Ein kleiner Vogel ist da Ein Vöglein ist da (C'è un grazioso uccellino; viene elisa la el di Vogel in quanto viene aggiunto il suffisso lein) Ein Vögelchen ist da (c'è un misero uccellino; non viene elisa la el in quanto viene aggiunto il suffisso cherì) È solo un uccellino, non un'aquila (È solo un piccolo uccello, non un'aquila) Es ist nur ein kleiner Vogel, kein Adler (È solo un misero uccellino, non un'aquila) Es ist nur ein Vögelchen, kein Adler
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Complemento di privazione
II complemento di privazione si traduce con la preposizione ohne + accusativo:
es.: Sono senza macchina Ich bin ohne Wagen
Senza un amico non si vive bene Ohne einen Freund lebt man nicht gut Uscì senza di lui Er ging ohne ihn aus N.B. Il complemento retto da ohne non può contenere una negazione, in quanto la preposizione, avendo un significato negativo, è considerata negativa; se quindi in italiano vi è una negazione, occorre toglierla: Viene senza niente (senza qualcosa) Er kommt ohne etwas Parla senza (nessun) freno (senza ogni freno) Er spricht ohne (jeden) Halt È venuto senza nessuno (senza qualcuno) Er ist ohne jemand gekommen Ove possibile si sostituisce la preposizione ohne ed il suo complemento con un aggettivo composto dal sostantivo e dal suffisso los: È senza lavoro (disoccupato) Er ist arbeitslos È senza denti (sdentato) Er ist zahnlos 163
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Frasi introdotte da « finché » Finché si traduce nei seguenti due modi:
1) nel senso di fino al momento che, fino al momento in cui si usa bis:
es.: Aspettò finché venne (aspettò fino al momento in cui venne) Er wartete, bis er kam Parlò finché fu tardi (Parlò fino al momento in cui fu tardi) Er sprach, bis es spät wurde 2) nel senso di per tutto il tempo che si usa solange:
es.: Parlò finché non fu stanco (Parlò per tutto il tempo che non fu stanco) Er sprach, solange er nicht müde war Lavoro finché il bambino dorme (Lavoro per tutto il tempo che il bambino dorme) Ich arbeite, solange das Kind schläft
N.B. Attenzione: la negazione può stare solo con solange:
es.: Restò finché non fu giorno (Restò fino al momento in cui fu giorno) Er blieb, bis es Tag wurde Restò finché non fu giorno (Restò per tutto il tempo che non era giorno) Er blieb, solange es nicht Tag war
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Esercizio 48 1) Mi diverto finché ho tempo 2) Non esco finché non ho finito il mio lavoro 3) Finché non lavori, non puoi essere indipendente 4) Non ballò, finché non ci fu Hans 5) Lavorò finché ebbe la forza necessaria 6) Lavorò finché non arrivò il capo 7) Restò in casa, finché non fu sana.
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Correlazione « O...O »
O...o si rendono con entweder...oder; se entweder si trova in una principale può avere o no l'inversione a piacere:
es. O vieni o resti Entweder du kommst, oder du bleibst Entweder kommst du, oder du bleibst Dice che o viene o telefona Er sagt, da$ er entweder kommt, oder telefoniert
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Correlazione « né...né »
Né... né... né si rendono con weder... noch... noch..., ossia il primo né si traduce con weder e gli altri con noch; non si può aggiungere nessun'altra negazione: Non voglio né questo né l'altro Ich will weder das noch das andere Non mangiò né la minestra né la carne Er a$ weder die Suppe noch das Fleisch 165
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« Che tipo di, quale »
Che tipo di si rende con la forma invariata was für + sostantivo eventualmente preceduto dall'articolo indeterminativo o + il pronome einer-eine-ein(e)s nel caso e genere dovuti; nel pronome plurale si usa was für + welcher-e-welches; davanti a was für può stare una preposizione, che da il caso all'eventuale articolo o pronome: es.: Che tipo di vino ti piace? Was für ein Wein schmeckt dir? Con che tipo di mezzo siete partiti? Mit was für einem Fahrzeug seid ihr abgefahren? Che tipo di persone sono? Was für Leute sind es? Di che tipo di libri si tratta? Um was für Bücher handelt es sich? Lei vuole delle scarpe. Di che tipo le vuole? Sie wollen Schuhe. Was für welche wollen Sie? A lei piace il vino. Di che tipo? Ihnen schmeckt Wein. Was für einer? Spesso in italiano si usa con il significato di che tipo di anche il pronome quale, che correttamente si può impiegare solo quando ci si riferisce non a qualcosa in generale, ma ad un gruppo particolare, limitato e determinato; se si incontra quindi quale come pronome interrogativo diretto o indiretto, occorre dapprima verifìcare se si tratta di un gruppo determinato o se non si tratti invece di un uso errato di quale per che tipo di; nel caso si debba usare quale si rende con welcher, welche, welches: es.: Ecco i libri. Quali vuoi? (Quali di questi vuoi?) Da sind die Bücher. Welche willst du? Quale vino preferisci? (di quelli che ti ho mostrato o di cui ti ho parlato) Welchen Wein trinkst du lieber? 166
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Verbo « offrire » Offrire si rende in tedesco in due modi fondamentali:
1) se ciò che si offre è cosa immediatamente fruibile si usa anbieten:
es.: Che cosa posso offrirle? Caffè o sigarette? (Da bere o da fumare nel momento dell'offerta) Was kann ich Ihnen anbieten? Mi ha offerto del denaro (da prendere al momento dell'offerta) Er hat mir Geld angeboten 2) se ciò che si offre non è cosa immediatamente fruibile si usa bieten:
es.: Mi ha offerto un viaggio (da farsi non al momento dell'offerta) Er hat mir eine Reise geboten Che possibilità offre questo lavoro? (da realizzarsi non al momento dell'offerta) Welche Möglichkeiten bietet diese Arbeit?
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Particelle di direzione del moto « hin » e « her »
II tedesco distingue ovunque possibile non solo lo stato in luogo dal moto a luogo, ma all'interno del moto a luogo distingue anche la direzione del movimento attraverso l'uso di due particelle, hin e her, che indicano rispettivamente l'allontanamento e l'avvicinamento nei confronti di chi parla; possono fungere da avverbi di moto nel significato di là e qua a seconda dei casi *, o possono essere unite al verbo di moto spesso composto con preposizioni indicanti a loro volta la direzione del movimento; se tali preposizioni iniziano per vocale, hin e her si premettono ad esse; se tali preposizioni iniziano per consonante, le particelle in linea generale si pospongono ad esse **: es.: Vai da lui? (Per andare da lui, la persona deve allontanarsi da chi parla, ossia dal luogo in cui essa si trova) Gehst du zu ihm hin? Vieni qua! (Per venire qua, la persona deve avvicinarsi a chi parla) Komm her! Si accomodi, prego! (Se chi parla è nella stanza, la persona che si accomoda deve avvicinarsi al parlante) Kommen Sie bitte herein! (Se chi parla è fuori dalla stanza, la persona che si accomoda deve allontanarsi dal parlante) Gehen Sie bitte hinein! Vengo su? (Per venire su, devo allontanarmi dal luogo in cui mi trovo e parlo) Komme ich hinauf? Vieni giù? (Per venire giù, la persona deve avvicinarsi a chi parla) Kommst du herunter? * Possono essere in tal caso rafforzate dagli avverbi hier e dort nelle forme hierher, dorthin e dorther. ** Vedi ad esempio vorhin, vorher, hinterher, ma anche hindurch.
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Se si tratta di una descrizione o narrazione di eventi, colui che descrive o narra sceglie le particelle in linea generale come se partecipasse all'azione in qualità di osservatore e si considera pertanto punto di riferimento del movimento: Da ogni parte giungeva rumore (L'evento viene narrato secondo il punto di vista del narratore che in quanto tale si considera presente all'azione e quindi suo punto di riferimento) Überallher kam Lärm Scese ed uscì (L'evento viene narrato secondo il punto di vista del narratore che in quanto tale si considera presente all'azione e quindi suo punto di riferimento) Er kam herunter und ging hinaus La direzione dei movimenti che vengono compiuti dal soggetto ed hanno come punto di riferimento il proprio corpo, si esprime con la particella her, che sottolinea l'azione delle mani che avvicinano l'oggetto al corpo o, se esso si trova già ad esempio nel vestiario, lo avvicinano alla sua testa; in caso di allontanamento da questa si usa hin: es.: Tirò fuori la penna dal cassetto (II primo movimento utile all'estrazione della penna è in direzione di avvicinamento al corpo) Er zog den Füller aus der Schublade heraus Tirò fuori la mela dalla tasca (II primo movimento utile all'estrazione della mela è in direzione di avvicinamento alla testa) Er zog den Apfel aus der Tasche heraus Inghiottì la pillola (Se si considera la direzione della pillola verso il corpo, si ha l'avvicinamento) Er schluckte die Pille herunter (Se si considera la direzione che assume la pillola all'interno del corpo, si ha l'allontanamento dalla testa) Er schluckte die Pille hinunter 169
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Verbo « passare (tempo) »
Passare riferito a tempo ha le seguenti traduzioni fondamentali: 1) se il tempo è il soggetto della frase, ossia se il verbo è intransitivo, si usa vergehen:
es.: &•••
Il tempo passa svelto Die Zeit vergeht schnell
2) se il tempo è il complemento oggetto, ossia se il verbo è transitivo, si usa verbringen:
es.: Ho passato l'estate a Marienbad Ich habe den Sommer in Marienbad verbracht
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Modi dì dire « c'è, ci sono » etc.
I modi di dire c'è, ci sono etc. hanno le seguenti traduzioni fondamentali: 1) se ci si riferisce ad una situazione concreta e non è espresso il complemento di luogo, si usa da + sein o un verbo di posizione:
es.: Non c'era nessuno (là non era nessuno) Es war niemand da Non c'è nessuno (qui non è nessuno) Da ist niemand C'era un uomo con una borsa in mano (là era un uomo con una borsa in mano) Da stand einMann mit einer Tasche in der Hand Ci sono dei libri, ma non quaderni (qui sono dei libri, ma non quaderni) Da liegen Bücher, aber keine Hefte Non c'è! (qui non è!) Da steht er nicht!
2) se ci si riferisce ad una situazione concreta ed è espresso il complemento di luogo, si usa il semplice verbo sein o un verbo di posizione:
es.: Nel giardino ci sono molti bei fiori Im Garten sind viele schöne Blumen Nel garage ci sono gli attrezzi In der Garage sind die Werkzeuge Alla stazione centrale c'è un grande parcheggio Am Hauptbahnhof liegt ein großer Parkplatz 3) se ci si riferisce ad una situazione astratta o a qualcosa di astratto si usa es gibt nei vari tempi + accusativo: 171
es.
Non ci sono molte possibilità (non c'è l'oggetto concreto) Es gibt nicht viele Möglichkeiten C'è qualcosa che posso fare? (non c'è l'oggetto concreto) Gibt es etwas, was ich machen kann? Ad esempio: c'è una casa (non c'è l'oggetto concreto) Zum Beispiel: es gibt ein Haus Ci sono state molte difficoltà (non c'è il riferimento concreto) Es hat viele Schwierigkeiten gegeben * 4) nel senso di stare davanti si usa vorliegen **:
es.: Ci sono molte difficoltà (molte difficoltà stanno davanti a me o ad altri) Viele Schwierigkeiten liegen vor 5) nel senso di accadere, verifìcarsi si usa vorkommen:
es.: Ci sono sempre difficoltà impreviste (accadono, si verificano sempre difficoltà impreviste) Es kommen immer unvorhergesehene Schwierigkeiten vor Ci sono spesso incidenti (si verificano spesso incidenti) Es kommen oft Unfälle vor
* A seconda del significato possono darsi più forme per l'unica forma italiana; es.: Non c'è via d'uscita = Es gibt keinen Ausweg (se si tratta del vaglio delle varie possibilità), Da ist kein Ausgang (se mancano porte o finestre o aperture per uscire). ** Vorliegen si adopera soprattutto con documenti e carte; es.: Non ci sono ancora i documenti = Die Unterlagen liegen noch nicht vor. 172
1
Verbi modali « potere, dovere, volere »
Ai verbi modali potere, dovere, volere corrispondono i seguenti verbi a seconda delle sfumature del loro significato: 1) potere nel senso di essere in grado di fare qualcosa e nel senso della supposizione incerta = können * es.:
Puoi prestarmi un marco? (Sei in grado di prestarmi un marco?) Kannst du mir eine Mark leihen? Possiamo accettare la sua proposta (Siamo in grado di accettare la sua proposta) Wir können auf seinen Vorschlag eingehen Potete venire? No, non possiamo (Siete in grado di venire? No, non siamo in grado) Könnt ihr kommen? Nein, wir können nicht Può essere già arrivato (Forse è già arrivato) Er kann schon angekommen sein Possono aver dimenticato l'invito (Forse hanno dimenticato l'invito) Sie können die Einladung vergessen haben 2) potere nel senso di chiedere, rilasciare o negare un permesso e nel senso della supposizione quasi certa — dürfen **
es.: Posso uscire? Sì, puoi (Ho il permesso di uscire? Sì, hai il permesso) Darf ich ausgehen? Ja, du darfst * Können traduce anche sapere nel senso di essere diventati in grado di avere un'abilità (vedi p. 104). ** Dürfen traduce anche il verbo dovere negativo, quando si vieta qualcosa (vedi p. 174). 173
Possiamo fumare? No, non potete (Abbiamo il permesso di fumare? No, non avete il permesso, non dovete) Dürfen wir rauchen? Nein, ihr dürft nicht Può essere già in viaggio (Molto probabilmente è già in viaggio) Er darf schon auf Reise sein Può avere avuto un incidente (Molto probabilmente è accaduto un incidente) Er darf einen Unfall gehabt haben 3) dovere nel senso di legge o regola necessaria imposta a qualcuno o a qualcosa dall'esterno o imposta da sé a se stessi o nel senso di supposizione quasi certa o coniugato al preterrito dovette, ossia quando l'azione indicata si è veramente realizzata = müssen
es.: Gli esseri viventi devono morire (per legge imposta dalla natura) Die Lebewesen müssen sterben I giovani devono andare a scuola (lo Stato lo impone, è necessario che essi vadano) Junge Leute müssen zur Schule gehen Devo andare a casa (mi impongono di andare a casa) Ich mu$ nach Hause gehen Devo studiare (è necessario che io studi) Ich mu$ lernen Deve essere ricco (è certamente ricco) Er mt&> reich sein Dovette partire (è certo che l'azione si è verifìcata) Er mu$te abfahren 4) dovere nel senso di incarico imposto dalla volontà di una persona o della società o da un principio morale o nel senso della supposizione poco certa o coniugato all'imperfetto doveva quando è incerto che l'azione indicata si sia verifìcata = sollen 174
es.:
L'impiegato deve fare una telefonata all'estero (gli è stato dato l'incarico, gli è stato ordinato) Der Angestellte soll einen Fernanruf ins Ausland machen Devo consegnare il pacco allo zio (mi è stato dato l'incarico, mi è stato ordinato) Ich soll dem Onkel das Paket abgeben II soldato deve combattere per la patria (gli è stato dato l'incarico, gli è stato ordinato) Der Soldat soll für das Vaterland kämpfen I figli devono rispettare i genitori (dovere morale) Die Kinder sollen die Eltern achten Dev'essere ammalato (si dice, ma non è certo che sia malato) Er soll krank sein Doveva andare dal medico (non è certo che l'azione si sia verifìcata) Er sollte zum Arzt gehen 5) volere in tutti i sensi = wollen * Voglio restare ancora Ich will länger bleiben Volevate mangiare? Wolltet ihr essen?
* II condizionale di wollen si rende con möchte (vedi p. 2ö9). 175
Passalo prossimo dei verbi modali e doppio infinito Quando il verbo modale * è coniugato al passato prossimo o al trapassato prossimo ed è espresso l'infinito da esso retto, il participio passato del verbo modale si trasforma anch'esso in infinito, dando luogo alla costruzione cosiddetta del aoppio infinito; l'ausiliare dei verbi modali è sempre haben: es.: Ho potuto studiare il tedesco Ich habe deutsch lernen können Aveva.dovuto scrivere una relazione Er hatte einen Bericht schreiben sollen Era potuto stare a casa Er hatte zu Hause bleiben dürfen L'aveva visto arrivare di notte Er hatte ihn nachts ankommen sehen Quando il doppio infinito o il futuro del verbo modale con l'infinito espresso si trovano in una secondaria, l'ausiliare haben o werden precede i due infiniti: es.: So che ha dovuto lavorare molto Ich wei$, da$ er viel hat arbeiten müssen So che non potrà probabilmente partire entro maggio Ich wei$, da$ er wahrscheinlich nicht binnen Mai wird abfahren können Se l'infinito non è espresso, il verbo modale forma il regolare participio passato: es.: Non ha potuto Er hat nicht gekonnt Non l'ha visto Er hat ihn nicht gesehen * Si considerano come verbi modali anche sehen, hören, helfen, lassen, heilen. 176
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Traduzione di « come »
Come, da nel senso di quale, quali, in qualità di si rendono in tedesco con als:
es.: Lavora come (da) portiere notturno (Lavora quale (in qualità di) portiere notturno) Er arbeitet ah Nachtwärter Ha parlato come (da) insegnante (Ha parlato quale (in qualità di) insegnante) Er hat als Lehrer gesprochen Come, da nel senso comparativo si rendono in tedesco con
wie: es.: Combattè come un (da) Icone (Combattè non quale Icone, in quanto non era un Icone, ma similmente ad un Icone) Er kämpfte wie ein Löwe Parlò come uno (da) sciocco (Parlò non quale sciocco, ma similmente ad uno sciocco) Er sprach wie ein Dummkopf
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Coniugazione del modo congiuntivo I tempi del congiuntivo * si formano come segue:
1) presente: si isola il tema verbale e si aggiungono le desinenze del presente indicativo sempre precedute da una e; la terza persona singolare è uguale alla prima; i verbi forti mantengono inalterato il loro tema:
es.: ich du er wir ihr sie
mach-e mach-est mach-e mach-en mach-et mach-en
atm-e atm-est atm-e atm-en atm-et atm-en
fahr-e fahr-est fahr-e fahr-en fahr-et fahr-en
les-e les-est les-e les-en les-et les-en
2) pr e t er r ito:
—
verbi deboli: non esiste; lo si fa coincidere con l'indicativo;
— verbi forti: si isola il tema del preterrito indicativo e si aggiungono le desinenze del presente indicativo sempre precedute da e; la terza persona è uguale alla prima; se la vocale è passibile di Umlaut, si deve mettere l'Umlaut in tutte le persone:
es.: ich du er wir ihr sie
mach-t-e mach-t-est mach-t-e mach-t-en mach-t-et mach-t-en
käm-e käm-est käm-e käm-en käm-et kämen
läs-e läs-est läs-e läs-en läs-et läs-en
gmg-e ging-est ging-e ging-en ging-et ging-en
3) I verbi modali können, müssen, dürfen, mögen, l'ausiliare haben e il verbo werden formano il preterrito congiuntivo apponendo l'Umlaut sulla vocale; i verbi modali sollen e wollen non hanno il preterrito congiuntivo, che viene perciò a coincidere con il preterrito indicativo (vedi p. 289). * Sull'uso del congiuntivo in tedesco vedi pp. 233, 258. 178
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Passivo
II passivo si forma in italiano con l'ausiliare essere; nel presente, nel futuro semplice, nel passato remoto, nell'imperfetto, nel condizionale semplice si può trovare anche venire: es.: Sono lodato (Vengo lodato) Sarei lodato (Verrei lodato) Sono stato lodato In tedesco si usa sempre l'ausiliare werden (wird-wurdeivorden); il complemento d'agente si traduce con von + dativo; il complemento di causa efficiente si traduce con durch + accusativo; il verbo di cui si fa il passivo sta sempre nella forma del participio passato: presente: sono lodato da lui Ich werde von ihm gelobt — preterrito: (imperfetto-passato remoto): ero (fui) lodato da lui Ich wurde von ihm gelobt — passato prossimo: sono stato lodato da lui Ich bin von ihm gelobt worden — trapassato prossimo: ero stato lodato da lui Ich war von ihm gelobt worden —
futuro semplice: sarò lodato da lui Ich werde von ihm gelobt werden
— futuro anteriore: sarò stato lodato da lui Ich werde von ihm gelobt worden sein —
condizionale semplice: sarei lodato da lui * Ich würde von ihm &gelobt
—
condizionale composto: sarei stato lodato da lui * Ich wäre von ihm gelobt worden * Per il condizionale vedi p. 233. 179
Il passivo dei verbi modali ha le forme seguenti: posso essere lodato Ich kann gelobt werden potei (potevo) essere lodato Ich konnte gelobt werden Ho potuto essere lodato Ich kabe gelobt werden können avevo potuto essere lodato Ich hatte gelobt werden können potrò essere lodato Ich werde gelobt werden können potrò essere stato lodato Ich werde gelobt worden sein können potrei essere lodato Ich könnte gelobt werden potrei essere stato lodato Ich könnte gelobt worden sein avrei potuto essere lodato Ich hätte gelobt werden können Quando la frase attiva ha il soggetto indefinito man, l'eventuale corrispondente forma passiva ha il soggetto impersonale es, che in caso di inversione si sottintende: Si ballò molto là Man tanzte viel dort Es wurde viel dort getanzt Dort wurde viel getanzt Qui non si fuma Hier raucht man nicht Hier wird nicht geraucht
180
Si parlava sempre molto Man sprach immer viel Es wurde immer viel gesprochen In quel mese si lavorò poco In jenem Monat arbeitete man wenig In jenem Monat wurde wenig gearbeitet Adesso non si può fare il bagno Jetzt darf man nicht baden Jetzt darf nicht gebadet werden I verbi intransitivi che hanno come soggetto un essere vivente e reggono in tedesco un dativo o un genitivo, ma non il complemento oggetto, possono avere il passivo; il complemento di termine o il genitivo restano invariati, il soggetto diviene complemento d'agente e si inserisce il soggetto impersonale es, che viene sottinteso in caso d'inversione:
es.: Lo aiutarono Sie halfen ihm Es wurde ihm von ihnen geholfen Ihm wurde von ihnen geholfen Ti ho risposto subito Ich habe dir sofort geantwortet Es ist dir von mir sofort geantwortet worden Dir ist von mir geantwortet worden Commemorò gli eroi Er gedachte der Helden Es wurde von ihm der Helden gedacht Von ihm wurde der Helden gedacht
N.B. I verbi chiedere per sapere e per ottenere, reggendo in tedesco l'accusativo della persona cui si chiede, hanno la seguente forma di passivo: 181
es.: Il capo mi ha chiesto di te Der Chef hat mich nach dir gefragt (Io sono stato chiesto di te dal capo) Ich bin vom Chef nach dir gefragt worden L'insegnante mi ha chiesto il libro Der Lehrer hat mich um das Euch gebeten Ich bin vom Lehrer um das Euch gebeten worden (Io sono stato chiesto del libro dall'insegnante)
182
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Interrogative indirette
Le interrogative indirette sono frasi secondarie rette dai verbi dire, chiedere, sapere e sinonimi; possono essere introdotte da: come - wie; quando - wann; perché - warum; se - ob; che cosa was; chi wer; quanto - wieviel; dove - wo; quale - welcher; che tipo di - was für:
es.: Non so come si chiama Ich weiß nicht, wie er heißt Dimmi quando vuoi mangiare Sag' mir, wann du essen willst Ti chiedo perché non vuoi parlare Ich frage dich, warum du nicht sprechen willst Non mi ha scritto se viene domani Er hat mir nicht geschrieben, ob er morgen kommt Non so che cosa devo dire Ich weiß nicht, was ich sagen soll Non si ricorda con chi ha parlato ieri sera Er erinnert sich nicht daran, mit wem er gestern abend gesprochen hat Non sapeva quanto costava il libro Er wußte nicht, wieviel das Buch kostete Non so dove sia andato il cane Ich weiß nicht, wohin der Hund gelaufen ist Dimmi quale libro vuoi Sag' mir, welches Buch du willst Dimmi che tipo di libro vuoi Sag' mir, was für ein Buch du willst 183
Nelle interrogative indirette è possibile in italiano sottintendere il soggetto ed il verbo modale coniugato a modo finito; ciò non è possibile in tedesco, per cui, quando si incontrano tali frasi ellittiche del soggetto e del verbo modale, occorre esprimerli in tedesco; la scelta del verbo modale sottinteso avviene secondo il senso logico del contesto:
es.: Non so dove andare (Non so dove io debba (possa) andare) Ich weiß nicht, wohin ich gehen soll (kann) Non sapeva che cosa fare in quel momento (Non sapeva che cosa dovesse (potesse) fare in quel momento) Er wußte nicht, was er in jenem Augenblick machen sollte (konnte) Non diceva come fare il lavoro (Non diceva come noi dovessimo (potessimo) fare il lavoro) Er sagte nicht, wie wir die Arbeit machen sollten (konnten) Non sapeva quale libro scegliere (Non sapeva quale libro dovesse (potesse) scegliere) Er wußte nicht, welches Buch er wählen sollte (konnte) Non disse se andare a Roma o restare a Monaco( Non disse se dovevamo (potevamo) andare a Roma o restare a Monaco) Er sagte nicht, ob wir nach Rom fahren oder in München bleiben sollten (mußten, konnten, durften) Talvolta tale ellissi avviene in italiano anche nelle interrogative dirette; in tedesco occorre esprimere anche in questo caso soggetto e verbo modale sottintesi:
es.: Che fare? (Che cosa dovevamo (potevamo) fare?) Was sollten (konnten) wir machen?
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Verbo « preferire » II verbo preferire si può tradurre in due modi fondamentali: 1) in tutti i significati e le situazioni si può usare vorziehen:
es.: Preferisco stare qui Ich ziehe vor, hier zu bleiben Preferisco l'acqua Ich ziehe Wasser vor 2) quando è seguito da un infinito, si può eliminare il verbo preferire; si coniuga allora al suo posto l'infinito e si aggiunge l'avverbio lieber se c'è un significato comparativo, am liebsten se c'è un significato di superlativo relativo *:
es. Preferisco stare qui (sto qui piuttosto che andare altrove) Ich bleibe lieber hier Preferisco bere l'acqua (bevo l'acqua più volentieri di qualsiasi altra bevanda) Ich trinke am liebsten Wasser
* Vedi p. 205 e segg. 185
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Avverbio « solo » L'avverbio solo si traduce nei seguenti modi fondamentali: 1) nel senso di da solo = allein
es.: Vieni solo? (Vieni da solo?) Kommst du allein? 2) quando la limitazione è iniziale, non definitiva e la situazione può cambiare = erst
es.: Ho detto solo due parole (ma ne posso aggiungere altre e presumo di farlo) Ich habe erst zwei Worte gesagt Ho bevuto solo un bicchiere (ma ne posso aggiungere altri e presumo di farlo) Ich habe erst ein Glas getrunken 3) quando la limitazione è definitiva — nur
es.: Ho detto solo due parole (non ne ho aggiunte altre e la situazione non può più cambiare) Ich habe nur zwei Worte gesagt Ho bevuto solo un bicchiere (non ne ho aggiunti altri e la situazione non può più cambiare) Ich habe nur ein Glas getrunken Posso venire solo domani (né prima né dopo) Ich kann nur morgen kommen 4) nel senso di non prima, ma eventualmente anche dopo = erst
es.: Vengo solo domani (vengo non prima di domani) Ich komme erst morgen 186
5) nella correlazione non ancora - solo = noch nicht - erst Non puoi ancora venire, solo nel pomeriggio sono qui Du kannst noch nicht kommen, erst am Nachmittag bin ich d&.
9
Moto a luogo con gli avverbi
Con gli avverbi di direzione, che non siano qui o là, si usa premettere la preposizione nach per indicare il moto a luogo:
es.: Vado a destra Ich gehe nach rechts II pallone va in alto Der Ballon geht nach oben
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Complemento di causa
II complemento di causa si traduce in linea generale con wegen + genitivo: Non è venuto per la neve (non è venuto a causa della neve) Er ist wegen des Schnees nicht gekommen Per lo sciopero il treno non è partito (a causa dello sciopero il treno non è partito) Wegen des Streiks ist der Zug nicht abgefahren Quando viene espressa una causa, relativa alla sfera dei sentimenti o degli istinti, che provoca un'azione dipendente dalla volontà o comunque collegata ad essa, si usa la preposizione aus + dativo spesso senza articolo: es.: Ha rubato per fame (a causa della fame ha deciso di rubare) Er hat aus Hunger gestohlen L'ha uccisa per gelosia (a causa della gelosia ha deciso di ucciderla) Er hat sie aus Eifersucht getötet L'ha detto per rabbia (a causa della rabbia ha deciso di dirlo) Er hat es aus Ärger gesagt Quando viene espressa una causa, relativa alla sfera dei sentimenti o degli istinti, che provoca un effetto sulla persona non dipendente dalla volontà o comunque non collegato ad essa, si usa vor -f dativo, senza articolo:
es.: È morto dalla fame (a causa della fame non ha deciso di morire, ma è morto comunque e a prescindere dalla sua volontà) Er ist vor Hunger gestorben È rosso dalla gelosia (a causa della gelosia non ha deciso di diventare rosso, ma lo è diventato comunque e a prescindere dalla sua volontà) Er ist rot vor Eifersucht 188
È impallidito dalla rabbia (a causa della rabbia non ha deciso di diventare pallido, ma lo è diventato comunque e a prescindere dalla sua volontà) Er ist vor Ärger bleich geworden
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Verbo « attraversare » II verbo attraversare si traduce con due modi fondamentali: 1) se si è dentro un luogo chiuso, si usa durchqueren:
es.: Devo attraversare il bosco (tra me ed il bosco c'è la relazione spaziale di penetrazione) Ich mu$ den Wald durchqueren 2) se si è sopra un luogo considerato aperto, si usa überqueren: Devo attraversare la strada (tra me e la strada c'è la relazione spaziale di contatto su superficie orizzontale) Ich mu$ die Strade überqueren
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Verbo « prendere » II verbo prendere si traduce in due modi fondamentali:
1) nel senso di prendere, quando la cosa sta a disposizione si usa nehmen:
es.: Hai preso la macchina? (Essa stava a disposizione) Hast du den Wagen genommen? 2) nel senso di ricevere, quando la cosa viene data da altri, si usa bekommen: Hai preso la macchina? (Te la doveva consegnare il meccanico) Hast du den Wagen bekommen? Hai preso la laurea? (Non sta a disposizione, ma viene data) Hast du den Doktortitel bekommen? Io prendo un caffè (non sta a disposizione, ma viene dato) Ich bekomme einen Kaffee
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Verbo « continuare » II verbo continuare ha le seguenti traduzioni fondamentali:
1) se è seguito da infinito, si elimina e si coniuga al suo posto l'infinito composto con la particella weiter:
es.: Continua a leggere! (Leggi oltre!) Lies weiter! Ha continuato a leggere (Ha letto oltre) Er hat weitergelesen 2) se si mantiene l'infinitiva, si usa fortfahren, intransitivo; fortsetzen, transitivo, si usa con sostantivi: es.
Continuate a leggere il libro! Fahrt fort, das Buch zu lesen! Continua il viaggio! Setze die Reise fort!
191
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Verbo « rifiutare » II verbo rifiutare ha due traduzioni fondamentali:
1) nel senso di rifiutare qualcosa cui si ritiene di avere diritto si usa verweigern:
es.: Mi ha rifiutato la sua testimonianza Er hat mir seine Zeugenaussage verweigert 2) nel senso di rifiutare richieste a prescindere dal proprio diritto o no si usa abschlagen:
es.: Non puoi rifiutarmi questo piacere (che io ne abbia diritto o no) Du kannst mir diesen Gefallen nicht abschlagen 3) nel senso di rifiutare istanze ufficiali, o di rifiutarsi * o di non gradire si usa ablehnen, non riflessivo:
es.: La mia domanda fu rifiutata Mein Antrag wurde abgelehnt Mi rifiuto di venire con te Ich lehne es ab, mit dir zu kommen Rifiutò la sigaretta Er lehnte die Zigarette ab
* Rifiutarsi si rende anche con il riflessivo sich weigern: es.: Si rifiutò di parlare con me = Er weigerte sich, mit mir zu sprechen. 192
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Verbo « aspettare » II verbo aspettare ha in tedesco due traduzioni fondamentali:
1) nel senso di attendere un evento o una persona in un determinato momento e di attendere in senso traslato si usa erwarten + accusativo:
es.: L'aspetto da me alle dieci Ich erwarte Sie um zehn bei mir La donna aspettava un bambino (doveva partorirlo) Die Frau erwartete ein Kind Mi aspetto da te onestà e sincerità Ich erwarte von dir Ehrlichkeit und Aufrichtigkeit 2) nel senso di attendere qualcuno o qualcosa di cui non si può dire di preciso se e quando giungeranno, ossia quando si tratta di un attendere collegato all'incertezza, si usa warten + auf + accusativo:
es.: La signora aspetta un bambino (non sa di preciso se e quando arrivi) Die Frau wartet auf ein Kind Ti ho aspettato per lungo tempo (senza la sicurezza dell'arrivo, senza un termine preciso) Ich habe lange auf dich gewartet 3) nel senso di attendere fino alla fine pazientemente si usa abwarten: es.:
Deve attendere, finché arriva il medico Sie müssen abwarten, bis der Arzt kommt
193
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Pronome relativo dopo « ciò » e i pronomi indefiniti
II pronome relativo dopo das, etwas, nichts, viel, wenig, alles o dopo un neutro esprimente concetto astratto si traduce con was, se si tratta di nominativo o accusativo e con il pronome composto con la preposizione dovuta negli altri casi:
Non so ciò che vuoi dire Ich weffi nicht (das) *, was du meinst Regalami qualche cosa che mi piaccia Schenke mir etwas, was mir gefällt Ci sono poche cose, che non mi piacciono Es gibt wenig(es), was mir mißfällt Molte cose, che dici, sono giuste Viel(es), was du sagst, ist richtig Niente di cui mi ricordi è piacevole Nichts, woran ich mich erinnere, ist angenehm (sich erinnern regge an + acc.) La cosa più bella che è in lui è la sua allegria Das Schönste, was an ihm ist, ist seine Lustigkeit Tutto ciò di cui parlò era interessante Alles, worüber er sprach, war interessant (sprechen regge qui über + acc.) Dimmi qualcosa che mi rallegri! Sag' mir etwas, worüber ich mich freuen kann! (sich freuen regge qui über + acc.) Non ti posso dare ciò che mi hai chiesto Ich kann dir das nicht geben, worum du mich gebeten hast (bitten regge um + acc.) * Das seguito da was si può sottindere. 194
Ciò che si traduce sempre was, eventualmente fuso con preposizioni, quando è riassuntivo di una frase o di un periodo: es.: Nella stanza c'era molto fumo, ciò che non gli piaceva Im Zimmer war viel Rauch, was ihm nicht gefiel Nella stanza c'era molto fumo, cosa per la quale (per cui) uscì subito Im Zimmer war viel Rauch, weshalb * er sofort ausging •
Frase restrittiva
La frase restrittiva introdotta in italiano da per quanto si introduce in tedesco con sofern, soweit o soviel:
es.: Per quanto ne so, sa bene il tedesco (nei limiti di ciò che so io, sa bene il tedesco) Soviel ich wei$, kann er gut deutsch Per quanto mi ha comunicato, è bel tempo laggiù (nei limiti di ciò che mi ha comunicato, è bel tempo laggiù) Soweit er mir mitgeteilt hat, ist schönes Wetter da unten Quando nella principale è espresso o sottinteso l'avverbio tuttavia o sinonimo (comunque, lo stesso etc.), si introduce nella frase secondaria l'avverbio auch: es.: Per quanto egli lavori, non guadagna mai abbastanza (per quanto egli lavori, tuttavia non guadagna mai abbastanza) Soviel er auch arbeitet, verdient er nie genug Per quanto viaggi, non impara mai niente (per quanto viaggi, tuttavia non impara mai niente) Soweit er auch reist, lernt er nie etwas Per quanto si forzi, non capisce niente (per quanto si sforzi, non capisce tuttavia niente) Soviel er sich auch bemüht, versteht er nichts * Traccia del genitivo di was retto dalla preposizione halb(er). 195
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Pronomi indefiniti
II pronome indefinito uno-a coincide con l'articolo indeterminativo tranne che nel nominativo maschile e nel nominativo e accusativo neutro, nei quali aggiunge all'articolo le desinenze mancanti: es.: Uno è venuto Einer ist gekommen Ho visto uno Ich habe einen gesehen Le macchine sono qui; una è la mia Die Autos sind hier; eins gehört mir Per sottolineare l'indeterminatezza dei pronomi indefiniti si premette ad essi il termine irgend, che in italiano corrisponde a qualsiasi, qualunque; con einer viene scritto sempre unito: es.: Dimmi una cosa qualunque Sag' mir irgend etwas * Era uno qualunque Es war irgendeiner * (irgend jemand)
N.B.: I pronomi preceduti da irgend non possono introdurre secondarie, ma solo principali; quando qualsiasi, qualunque fungono da pronomi ed avverbi interrogativi introducenti una secondaria concessiva, si rendono con l'avverbio auch in unione alle voci interrogative; in tal caso la principale non ha inversione e nella secondaria compare di preferenza il verbo mögen, potere:
es.: Qualsiasi cosa dica, ha sempre ragione Was er auch sagen mag **, er hat immer recht * In luogo di irgendeiner e di irgend etwas si possono trovare irgendwer e irgendwas con lo stesso significato e la stessa funzione. ** Vedi p. 229. 196
In qualsiasi modo risponda, resta calmo Wie er auch antworten mag, bleib' ruhig In qualsiasi momento arrivi, è già troppo tardi Wann er auch ankommen mag, es ist schon zu spät Dovunque sia, non pensa a noi Wo er auch sein mag, er denkt nicht an uns •
Traduzione di « per quanto » nel senso di « nella misura in cui, in che misura »
Per quanto nel senso di nella misura in cui si traduce con insofern o insoweit + secondaria *: es.: Agirò per quanto me lo permetteranno (agirò nella misura in cui me lo permetteranno) Ich werde handeln, insofern (insoweit) sie es mir erlauben Se si tratta di una interrogativa diretta o indiretta si rende con inwiefern o inwieweit: es.: In che misura accetti? Inwiefern nimmst du an? Dimmi in che misura accetti Sag' mir, inwiefern du annimmst Non so in che misura ne abbiamo diritto Ich weiß nicht, inwieweit wir Recht dazu haben In che misura possiamo prescindere dalla sua volontà? Inwieweit dürfen wir von seinem Willen absehen? * Per quanto + il verbo riguardare, concernere e sinonimi si rende con il pronome was; la fase principale è allora preferibilmente introdotta da so o da dann: es.: Per quanto (per ciò che) mi riguarda, io taccio Was mich betrifft, so (dann) schweige ich. 197
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Avverbio « Kaum » e frasi introdotte da esso
Le correlazioni non... neanche... (non... ancora...), che nel senso di appena, a stento... che (quando), si rendono in tedesco preferibilmente con l'avverbio kaum + inversione, mentre la frase introdotta dal che o dal quando si rende con una principale introdotta da da + inversione:
es. Non era neanche arrivato che ci vide (era appena arrivato che ci vide) Kaum war er angekommen, da sah er uns Aveva appena telefonato che arrivò Kaum hatte er angerufen, da kam er an .
Non aveva neanche preso i soldi che li spese Kaum hatte er das Geld bekommen, da gab er es aus Non ho neanche parlato che ho già torto Kaum habe ich gesprochen, da habe ich schon unrecht L'avverbio kaum si può anche trovare nel corso della frase:
es.: Non aveva neanche diciotto anni che lasciò i genitori Er war kaum achtzehn Jahre alt, da verlieft er seine Eltern Aveva appena scritto, quando ebbe l'incidente Er hatte kaum geschrieben, da hatte er den Unfall La frase introdotta da da, può essere sostituita da una frase introdotta da als + secondaria:
es.: Aveva appena sentito la notizia quando svenne Kaum hatte er die Nachricht gehört, als er in Ohnmacht fiel Non aveva neanche letto il telegramma che partì Kaum hatte er das Telegramm gelesen, als er abfuhr Non avevo ancora dato l'ordine che lo eseguì Kaum hatte ich den Befehl gegeben, als er ihn ausführte
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Correlativi « che... o che..., sia che... sia che »
I correlativi che... o che, oppure sia che... sia che si rendono in tedesco con ob... oder ob, che reggono la frase secondaria; se precedono la principale, questa non ha l'inversione o può essere introdotta da una qualsiasi parte del discorso: (Sia) che lui venga o che non venga, io esco Ob er kommt oder oh er nicht kommt, ich gehe aus Resto a casa, che tu lo voglia o che tu non lo voglia Ich bleibe zu Hause, ob du es willst oder ob du es nicht willst Resto a casa che tu lo voglia o no Ich bleibe zu Hause, ob du es willst oder nicht (Sia) che tu lo voglia o no, oggi si deve lavorare Ob du es willst oder nicht, heute mu$ gearbeitet werden I correlativi sia + sostantivo o aggettivo ... sia (che) + sostantivo o aggettivo si rendono con sowohl... als auch:
es.: Sia il professore che l'allievo sono d'accordo Sowohl der Lehrer als auch der Schüler sind einverstanden
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Frasi concessive
Le frasi concessive introdotte da sebbene, benché, quantunque, secondarie si rendono in tedesco indifferentemente con obwohl, obschon, obgleich ~f indicativo:
es.: Sebbene sia freddo, esco lo stesso Obwohl (obschon, obgleich) es kalt ist, gehe ich dennoch aus Anche se piove oggi esco Obwohl es heute regnet, gehe ich aus Quantunque non mi piaccia, gli parlerò Obwohl er mir nicht gefällt, werde ich ihm sprechen Non vengo, sebbene mi abbia invitato Ich komme nicht, obwohl er mich eingeladen hat Benché piova da ieri, fa ancora molto caldo Obwohl es seit gestern regnet, ist es noch sehr hei$
200
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Frasi consecutive
Le frasi consecutive introdotte da così che o cosicché sono secondarie; si rendono in tedesco con so daß o sodaß + indicativo: es.:
Agisce così che ha sempre ragione Er handelt so, da$ er immer recht hat Ero distratto, cosicché non l'ho visto Ich war zerstreut, soda?» ich ihn nicht gesehen habe N.B.
Il cosicché riassuntivo posto all'inizio della frase si rende in tedesco con l'avverbio also: es.:
Cosicché siamo entrati (Dunque siamo entrati) Also sind wir eingetreten II cosicché con sfumatura causale si rende in tedesco con l'avverbio so: Ci ha invitato, cosicché siamo andati (perciò siamo andati) Er hat uns eingeladen, so sind wir gegangen
201
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Usi di « trotzdem »
Malgrado (che], nonostante (che), congiunzioni, introducono frasi secondarie; si rendono in tedesco con trotzdem + indicativo *: es.
Nonostante (che) ieri piovesse sono uscito Trotzdem es gestern regnete, bin ich ausgegangen Malgrado che fosse tardi, l'abbiamo aspettato Trotzdem es spät war, haben wir auf ihn gewartet Trotzdem può fungere anche da avverbio; allora significa ciò nonostante, tuttavia e, se è all'inizio della proposizione, introduce una principale con inversione: es.:
Pioveva; tuttavia sono uscito Es regnete; trotzdem bin ich ausgegangen Era tardi; ciò nonostante l'abbiamo aspettato Es war spät; trotzdem haben wir auf ihn gewartet
* Spesso si sostituisce con obwohl. 202
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Frasi finali esplicite ed implicite Le frasi finali possono essere di due tipi:
1) esplicite con verbo coniugato a modo finito, introdotte dalla congiunzione affinchè o perché (nel senso di affinchè); sono secondarie e si rendono con damit + indicativo: es.:
Lavoro perché (affinchè) tu possa studiare Ich arbeite, damit du lernen kannst Mi portò il libro, perché (affinchè) io lo leggessi Er brachte mir das Buch, damit ich es las es.:
Studia affinchè i tuoi genitori possano essere contenti Lerne, damit deine Eltern zufrieden sein können Studia di più ora, affinchè tu non debba pentirtene in futuro Lerne jetzt mehr, damit du es in der Zukunft nicht bereuen sollst 2) implicite con il verbo coniugato a modo infinito e preceduto dalla preposizione per; in tedesco si rendono con la frase secondaria infinitiva introdotta da um: es.:
Vado a casa per studiare il tedesco Ich gehe nach Hause, um deutsch zu lernen Per sapere una lingua si deve studiare molto Um eine Sprache zu können, mu$ man viel lernen N.B.
L'infinitiva presuppone il medesimo soggetto della reggente, ossia la persona che compie le due azioni è la stessa, mentre damit si può usare sia con i soggetti uguali che con i soggetti diversi; con questi la frase esplicita è obbligatoria: 203
es.: Lavoriamo per poter guadagnare del denaro (chi compie un'azione, compie anche l'altra) Wir arbeiten, um Geld verdienen zu können Wir arbeiten, damit wir Geld verdienen können Lavoriamo perché voi possiate curarvi (Chi compie un'azione, non compie anche l'altra) Wir arbeiten, damit ihr euch pflegen könnt •
Pronome « nessuno » II pronome nessuno si rende in due modi:
1) niemand, se si tratta di nessuno in generale, senza riferimento a persone determinate, ossia significa nessun'anima viva: es.: Nella casa non c'era nessuno (Nella casa non c'era anima viva) Im Haus war niemand Non ho visto nessuno (Non ho visto anima viva) Ich habe niemand gesehen 2) keiner-keine-kein(e)s, se si tratta di nessuno-nessuna tra un gruppo determinato di persone:
es.: Non è venuto nessuno (di quelli che dovevano venire) Keiner ist gekommen Non ho visto nessuno (di quelli che dovevo vedere) Ich habe keinen gesehen Nessuno si è presentato (di quelli che dovevano presentarsi) Keiner hat sich vorgestellt Le signorine non c'erano; io non ne ho vista nessuna (di quelle che dovevo vedere) Die Fräulein waren nicht da; ich habe keins gesehen 204
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Comparativi di maggioranza, minoranza, uguaglianza e superlativi; frasi comparative
La comparazione mette a confronto oggetti, esseri viventi, sentimenti, eventi, azioni o altro servendosi di aggettivi o avverbi indicanti se la comparazione avviene secondo un principio di maggioranza, minoranza o uguaglianza:
Ha agito più ragionevolmente di lei (Lui e lei sono i due termini del comparativo di maggioranza espresso dall'avverbio) È meno bella di te (Lei e tu sono i due termini della comparazione di minoranza espressa dall'aggettivo) È buona come sua madre (Lei e sua madre sono i due termini del comparativo di uguaglianza espresso dall'aggettivo) II comparativo di maggioranza si rende in tedesco nel seguente modo: aggettivo: assume il suffisso er ed in taluni casi l'Umlaut (vedi N.B.); se ha funzione predicativa resta invariato, se ha funzione attributiva si pone davanti al sostantivo e si declina; — congiunzione comparativa: als — —
caso del secondo termine di paragone: deve essere uguale a quello del primo; posizione del secondo termine di paragone: quando la frase è già finita:
es.: Egli è stato più forte di te (Egli = primo termine; più forte = comparativo di maggioranza; di = particella comparativa; te —secondo = secondo termine) termine) Er ist stärker gewesen als du 205
Ha un cane più forte del tuo (un cane=primo termine; più forte = comparativo di maggioranza; del = particella comparativa; tuo = secondo termine) Er hat einen stärkeren Hund als deinen N.B. Prendono l'Umlaut in generale solo i seguenti aggettivi: alt, arg, arm, dumm, grob, groß, hart, hoch, jung, kalt, klug, krank, kurz, lang, nah, scharf, schwach, schwarz, stark, warm. Se l'aggettivo termina in er preceduta da dittongo perde la e che precede la er quando è seguito da vocale:
es.: caro - più caro teuer - teurer acido - più acido sauer - saurer Se l'aggettivo termina in el perde la e che precede la / quando è seguito da vocale:
es.: buio - più buio dunkel - dunkler Se l'aggettivo termina in en, er, perde di solito la e che precede la « e la r quando è seguito da vocale:
es.: modesto - più modesto bescheiden - bescheidner sereno - più sereno heiter - heitrer Sono irregolari i seguenti comparativi di maggioranza: bald (presto) (comparativo) eher 206
—
gern (volentieri) (comparativo) lieber
—
gut (buono) (comparativo) besser
—
viel (molto) (comparativo) mehr hoch (alto) (comparativo) höher
La forma comparativa sempre più si rende di preferenza con la ripetizione del comparativo:
es.: Diventa sempre più bella Sie wird schöner und schöner La comparazione fra due aggettivi o avverbi si rende con mehr: es.: È più riservato che timido (i termini di paragone sono i due aggettivi) Er ist mehr zurückhaltend als schüchtern Le frasi comparative di maggioranza introdotte da quanto più... tanto più si traducono con je + comparativo di maggioranza e frase secondaria in corrispondenza del quanto più e con desto (o um so) + comparativo di maggioranza e frase principale con inversione in corrispondenza del tanto più:
es.: Quanto più studi, tanto più sai Je mehr du lernst, desto (um so) mehr kannst du Quanto più bella diventi, tanto più amata diventi Je schöner du wirst, desto (um so) beliebter wirst du II comparativo di minoranza si rende in tedesco nel seguente modo: 207
—
aggettivo: viene preceduto da weniger (o da minder); se ha funzione predicativa resta invariato, se ha funzione attributiva si pone davanti al sostantivo e si declina;
—
congiunzione comparativa
—
caso del secondo termine di paragone
—
posizione del secondo termine di paragone
/vedi comparativo ,. i di maggioranza
es.:
È stato meno forte di te Er ist weniger stark gewesen als du Ha un cane meno forte del tuo Er hat einen weniger starken Hund als deinen Le frasi comparative di minoranza introdotte da quanto meno... tanto meno si traducono con je + comparativo di minoranza e frase secondaria in corrispondenza del quanto meno e desto (o um so) + comparativo di minoranza e frase principale con inversione in corrispondenza del tanto meno: es.: Quanto meno lavori, tanto meno dignitoso sei Je weniger du arbeitest, desto (um so) weniger anständig bist du Quanto minore fatica fai, tanto meno forte diventi Je weniger Anstrengung du herbeibringst, desto (um so) weniger stark wirst du N.B.
Molto davanti ai comparativi di maggioranza e di minoranza si traduce con viel: es. È molto più forte di noi Er ist viel stärker als wir È molto meno forte di noi Er ist viel weniger stark als wir 208
Il comparativo di uguaglianza si rende in tedesco nel seguente modo: — aggettivo: può essere preceduto da so, che può anche restare sottinteso; se ha funzione predicativa, resta invariato, se ha funzione attributiva si pone davanti al sostantivo e si declina; —
congiunzione comparativa: wie
—
caso del secondo termine di paragone
vedi comparativo posizione del secondo termine di paragone di maggioranza
es.
È stato forte come te Er ist (so) stark gewesen wie du Ha un cane forte come il tuo Er hat einen (so) starken Hund wie deinen I superlativi possono essere di due tipi: 1) assoluto, quando non è relativizzato a nessuna situazione, ma vorrebbe esprimere un valore assoluto:
es.: È bellissimo È molto bello È ottimo In tedesco si traduce premettendo all'aggettivo, predicativo o attributivo, ed all'avverbio, sehr: es.
È bellissimo (È molto bello) Er ist sehr schön Hai un bellissimo vestito (Hai un vestito molto bello) Du hast ein sehr schönes Kleid Parla velocissimamente (Parla molto velocemente) Er spricht sehr schnell 209
2) relativo, quando ha valore entro un ambito circoscritto, relativo ad un gruppo, anche a tutti gli oggetti o esseri o altro presi in considerazione: È il più bello (di tutti quelli di cui abbiamo parlato, che abbiamo visto, che sono disponibili o di tutti quelli esistenti) Ho il cane più forte (di tutti quelli di cui abbiamo parlato, che abbiamo visto, che sono disponibili o di tutti quelli esistenti) In tedesco si rende aggiungendo est in tutti i polisillabi con l'accento sull'ultima sillaba ed in tutti i monosillabi terminanti in d-t-s-sch-$-x-z-los-haft *; negli altri casi si aggiunge st; è sempre preceduto dall'articolo determinativo o voce declinabile ed è quindi sempre declinato, sia che si tratti di un aggettivo attributivo o predicativo (vedi N.B.); per l'Umlaut vale la stessa regola del comparativo di maggioranza (vedi p. 206):
es.: Voglio il libro più interessante (di tutti) Ich will das interessanteste Euch (si è aggiunto est in quanto l'aggettivo è un polisillabo con l'accento sull'ultima sillaba) È la persona più sprezzante (di tutte) Er ist der höhnischste Mensch (si è aggiunto st in quanto l'aggettivo è un polisillabo che non ha l'accento sull'ultima sillaba) È la persona più scialba (di tutte) Er ist der fadeste Mensch (si è aggiunto est in quanto l'aggettivo è un monosillabo terminante in d) È la persona più simpatica (di tutte) Er ist der netteste Mensch (si è aggiunto est in quanto l'aggettivo è un monosillabo terminante in t) * Los e. haft sono suffissi monosillabici, terminanti in s e t, per cui gli aggettivi composti con essi rientrano nella regola dei monosillabi. 210
È la persona più incantevole (di tutte) Sie ist der entzückendste Mensch (si è aggiunto st in quanto l'aggettivo è un polisillabo che non ha l'accento sull'ultima sillaba) Egli è la persona più povera di amici (di tutte) Er ist der freundloseste Mensch (si è aggiunto est in quanto l'aggettivo termina in los) È la delusione più dolorosa (di tutte) Es ist die schmerzhafteste Enttäuschung (si è aggiunto est in quanto l'aggettivo termina in haft)
N.B. Il superlativo relativo dell'aggettivo predicativo, che secondo la regola generale dovrebbe restare indeclinato, si fa con una desinenza fissa non riferibile nel caso, nel genere e nel numero al sostantivo cui si riferisce; in tale invariabilità della forma si ripresenta l'invariabilità dell'aggettivo predicativo; si forma con la preposizione articolata am preposta all'aggettivo, che prende pertanto il suffisso dovuto (est o st) e sempre la desinenza en; l'aggettivo si scrive minuscolo: È il più bello (di tutti) Er ist am schönsten È il più forte (di tutti) Er ist am stärksten È il più intelligente (di tutti) Er ist am klügsten Poiché l'aggettivo predicativo funge in tedesco anche da avverbio, tale forma traduce anche il superlativo relativo dell'avverbio: Parla più velocemente (di tutti) Er spricht am schnellsten Si veste più elegantemente (di tutti) Er zieht sich am elegantesten an 211
Il superlativo relativo dell'avverbio si può anche rendere con la preposizione auf+ l'accusativo del neutro singolare; l'aggettivo si scrive minuscolo:
es.: Parla più velocemente (di tutti) Er spricht aufs schnellste Si veste più elegantemente (di tutti) Er zieht sich aufs eleganteste an Sono irregolari i superlativi relativi dei seguenti aggettivi: —
bald (presto) (superlativo relativo) ehest
—
gern (volentieri) (superlativo relativo) liebst
—
gut (buono) (superlativo relativo) best
—
viel (molto) (superlativo relativo) meist
—
nah (vicino) (superlativo relativo) nächst
II superlativo relativo di viel, meist, traduce anche la locuzione la maggior parte di:
es.: La maggior parte della gente non parlò (La più gente non parlò) Die meisten Leute sprachen nicht Ho sbrigato la maggior parte del lavoro (Ho sbrigato il più lavoro) Ich habe die meiste Arbeit erledigt 212
Con aggettivi e participi nei quali il superlativo relativo non è usuale, si usa premettere il superlativo relativo am meisten: es.: È il teatro più frequentato (di tutti) Es ist das am meisten besuchte Theater È il capo più responsabile (di tutti) Er ist der am meisten verantwortliche Chef Tale forma am meisten può essere sostituita da aggettivi più appropriati: es.: È il vino più bevuto (di tutti) Es ist der am meisten getrunkene Wein Es ist der am häufigsten getrunkene Wein (È il vino bevuto più frequentemente) La formula di tutti si tralascia sempre con l'aggettivo predicativo e si omette spesso anche con l'aggettivo attributivo; se si vuole esprimere si possono adoperare le preposizioni von + dativo o unter + dativo: es.: È il libro più lungo di tutti Es ist das längste Buch von (unter) allen Se la preposizione di introduce una determinazione di luogo, si preferisce usare la preposizione di luogo: es.: È il più ricco uomo d'America Er ist der reichste Mann in Amerika II superlativo relativo fra due si traduce in tedesco con il comparativo di maggioranza:
es.: È il cane più debole (dei due) Er ist der schwächere Hund 213
Esercizio 49 1) La cosa più bella l'ha detta lui 2) La mia amica è più saggia di me e di voi, è molto saggia, anzi è la più saggia 3) Di chi di voi due è la casa più grande? 4) Diventa sempre più intelligente 5) Chi è il più diligente? 6) Più grande diventa, meno simpatico diventa 7) È la casa più distrutta 8) È molto più onesto del suo amico 9) È molto meno simpatico di te 10) Le più belle passeggiate le ho fatte lungo il mare 11 ) Lavoro più velocemente di tutti.
214
•
Esclamazioni e frasi esclamative
Le esclamazioni si rendono nei seguenti modi fondamentali: 1) se in italiano sono introdotte da che o da come + aggettivo nel senso di quanto ed è sottinteso il verbo essere, si usa wie + aggettivo predicativo: es.: Che bello! (Quanto (come) è bello!) Wie schön! 2) se in italiano sono introdotte da che o da come nel senso di quanto ed è espresso il verbo essere, si usa wie + aggettivo predicativo ed in genere frase principale con inversione * : es.: Che bella sei! (Quanto bella sei!) Wie schön bist du! Come sei giovane! (Quanto sei giovane!) Wie jung bist du! 3) se in italiano sono introdotte da che razza di o da che nel senso di che razza di ed il verbo è sottinteso, si usa was für + sostantivo con o senza aggettivo attributivo: es.: Che macchina! (Che razza di macchina!) Was für ein Wagen! Che (razza di) brutta storia! Was für eine schlechte Geschichte! 4) se in italiano sono introdotte da che razza di o da che nel senso di che razza di ed il verbo è espresso, si usa was für + sostantivo con o senza aggettivo attributivo ed in genere frase principale con inversione *: es.: Che bella macchina hai! (Che razza di bella macchina hai!) Was für ein schönes Auto hast du! Che smorfia ha fatto! (Che razza di smorfia ha fatto!) Was für eine Grimasse hat er gemacht! * Si trova anche la costruzione della frase secondaria. 215
•
Declinazione dei sostantivi
I sostantivi tedeschi si possono raggruppare in tre categorie fondamentali: forti, deboli e misti; vi sono inoltre vari gruppi che fanno eccezione alla regola basilare. I sostantivi si distinguono per la loro declinazione come segue: 1) sostantivi forti: vi appartiene la maggior parte dei sostantivi maschili e neutri; caratteristiche: -— singolare: invariato tranne che al genitivo, dove il sostantivo assume s (es) es.:
del padre des Vaters (nominativo: der Vater) del bambino des Kindes (nominativo: das Kind) — plurale: vario (invariato, con Umlaut, con e, con er, con Umlaut ed e, con Umlaut e er, con s); tutti i sostantivi, tranne quelli con il plurale in s *, mettono una « al dativo plurale, se già non terminano per «: es.:
10 zio gli zii agli zii der Onkel die Onkel den Onkeln la mela le mele alle mele der Apfel, die Äpfel, den Äpfeln 11 passo i passi ai passi der Schritt die Schritte den Schritten il medico i medici der Arzt die Ärzte
ai medici den Ärzten
* Sostantivi stranieri o voci indeclinabili sostantivate. 218
il bambino i bambini ai bambini das Kind die Kinder den Kindern il boscho der Wald
i boschi ai boschi die Wälder den Wäldern
la macchina le macchine alle macchine das Auto die Autos den Autos il perché i perché ai perché das Warum die Warums den Warums Sono forti anche un gruppo di femminili, che restano invariati al singolare e prendono Umlaut ed e al plurale:
es.: la mano le mani die Hand die Hände la parete le pareti die Wand die Wände il banco i banchi die Bank die Bänke 2) sostantivi deboli: vi appartengono il maggior numero dei femminili ed alcuni maschili derivati dallo straniero con l'accento sull'ultima sillaba, alcuni maschili terminanti al nominativo singolare in e ed alcuni maschili anticamente terminanti in e al nominativo singolare; caratteristiche: singolare: (e)n in tutti i casi tranne che nel nominativo; i femminili, che anticamente avevano (e}n in tutto il singolare tranne che al nominativo, hanno perso ormai la « e sono pertanto invariati in tutto il singolare; i maschili la conservano anche oggi:
es.: del fiore der Blume 219
—
dello studente des Studenten (nominativo: der Student) dell'elefante des Elefanten (nominativo: der Elefant) del drago des Drachen (nominativo: der Drache) del pastore des Hirten (nominativo: der Hirt, anticamente der Hirte) plurale: (e)n in tutti i casi *:
i fiori die Blumen gli studenti die Studenten gli elefanti die Elefanten i draghi die Drachen i pastori die Hirten 3) sostantivi misti: vi appartengono la maggior parte dei sostantivi maschili e neutri derivati dallo straniero con l'accento sulla penultima sillaba ed alcuni sostantivi maschili e neutri di radice germanica; caratteristiche: —
singolare: forte, ossia con la (e)s al genitivo: des Doktors (nominativo: der Doktor)
* I maschili meriti a persona, derivati dallo straniero con l'accento sull'ultima sillaba e terminanti con i suffissi al - an - an - ar - är - eur - ter seguono la declinazione forte: es.: der Friseur - die Friseure, der Visier die Visiere. 220
dell'interesse des Interesses (nominativo: aas Interèsse) del lago des Sees (nominativo: der See) dell'orecchio des Ohrs (nominativo: das Ohr) plurale: debole, ossia con (e)n in tutti i casi *:
es. i dottori die Doktoren gli interessi die Interessen i laghi die Seen le orecchie die Ohren I sostantivi neutri derivati dallo straniero e terminanti in al al nominativo singolare formano il plurale con la desinenza ien: il materiale i materiali das Material die Materialien il capitale i capitali das Kapital die Kapitalien Sono irregolari i seguenti sostantivi, i quali possono avere la « anche al nominativo singolare, prendono (e)n in tutto il singolare ed in più anche la s al genitivo singolare, infine (e)n in tutto il plurale: * I sostantivi misti terminanti in um - us formano il plurale con en posta in sostituzione delle sillabe finali; es.: Rhythmus = Rhythmen; quelli terminanti in ma, elidono la a: es.: Drama - Dramen. 221
— der Friede(n)
des Friedens
(la pace)
— der Funke(n)
des Funkens
(la scintilla)
— der Gedanke(n) des Gedankens
(il pensiero)
— der Glaube(n)
des Glaubens
(la fede)
— der Name(n)
des Namens
(il nome)
— der Wille(n)
des Willens
(la volontà)
— das Herz
des Herzens
(il cuore) *
N.B. I verbi sostantivati e le parti indeclinabili del discorso sostantivate hanno sempre il genere neutro: es.:
Il bene fa male alla salute Das Trinken schadet der Gesundheit Non conosco il perché Ich kenne das Warum nicht
* Nel nominativo, nel dativo e nell'accusativo singolare resta invariato. Altre eccezioni alla regola della declinazione dei sostantivi si tralasciano per non appesantire il discente con un nozionismo sgradito e assai poco utile ai fini dell'apprendimento; si ricorda ancora che i sostantivi vanno sempre imparati con il loro articolo e con il loro plurale, dal momento che la loro particolare declinazione non è quasi mai riconoscibile dalla forma del loro nominativo. 222
9
Usi di « seit » e « seitdem »
Da quando nella frase interrogativa diretta o indiretta si traduce con seit wann; in quella diretta vi è la costruzione della principale, in quella indiretta vi è la costruzione della secondaria:
Da quando non lo vedi? Seit wann siehst du ihn nicht? Chiede da quando essa non viene in ufficio Er fragt, seit wann sie nicht ins Büro kommt Da quando nella frase temporale si traduce con seit o seitdem: Da quando non lo vedo, sto meglio Seit (seitdem) ich ihn nicht sehe, geht es mir besser Da quando studi di più, prendi buoni voti Seit (seitdem) du mehr lernst, bekommst du schöne Noten Seit può fungere anche da preposizione; significa allora da * e regge il dativo:
es.: Non lo vedo da ieri Ich sehe ihn seit gestern nicht Seitdem può fungere anche da avverbio; significa allora da allora, da quel tempo e, se è all'inizio della proposizione, introduce una principale:
es.: Non lo vedo più da allora Ich sehe ihn seitdem nicht mehr Da allora non lo vedo più Seitdem sehe ich ihn nicht mehr * Vedi p. 89. 223
•
Numeri frazionare
I numeri frazionar} si formano aggiungendo al numero ordinale il suffisso el; sono di genere neutro e sono seguiti direttamente dall'unità di misura senza alcuna preposizione * :
es.: un quarto di litro di vino ein viertel Liter Wein un ottavo di chilo di burro ein achtel Kilo Butter un terzo di mese di salario ein drittel Monat Lohn tre quarti d'ora drei viertel Stunde Interi e mezzi si rendono con ganze e halbe: due interi zwei ganze quattro mezzi vier halbe Numeri frazionari che stanno dopo numeri interi si traducono con la parola composta, che sta subito dopo il numero intero: es.: quattro chili e tre quarti vier dreiviertel Kilo due ore e un quarto zwei einviertel Stunden I numeri frazionari viertel, achtel, zehntel possono formare anche una parola composta con l'unità di misura cui si riferiscono: * Vedi p. 113. 224
un quarto di litro ein Achtelliter un quarto d'ora eine Viertelstunde un decimo di secondo eine Zehntelsekunde Le frazioni dei decimali si formano con i numeri cardinali, che si leggono a cifre separate:
8,55 m acht komma fünf fünf Meter 10,75 l zehn, komma sieben fünf Liter 2,700 km zwei komma sieben null null Kilometer
N.B. Con i metri si può anche trovare la lettura seguente:
2,10 m zwei Meter zehn Le frazioni dei soldi si scrivono e si leggono solo nel seguente modo:
es.: quattro marchi e ottanta (centesimi) 4,80 DM vier Mark achtzig (Pfennige) ottanta marchi e venti 80,20 DM achtzig Mark zwanzig 225
•
Apposizione L'apposizione sta nel caso del sostantivo cui essa si riferisce:
es.:
Hans, il figlio del sarto, è bello (Hans è in nominativo e così pure la sua apposizione il figlio) Hans, der Sohn des Schneiders, ist schön Ho parlato con il signor Müller, il capocantiere (con il signor Müller sta in dativo e così pure la sua apposizione il capocantiere] Ich habe mit Herrn Müller, dem Baumeister, gesprochen Generalmente l'apposizione in tedesco è sempre preceduta dagli articoli determinativo o indeterminativo o dagli aggettivi possessivi; se in italiano sta senza alcun articolo o possessivo, occorre scegliere in tedesco l'articolo più appropriato: es.:
La metamorfosi, racconto (La metamorfosi, un racconto) Die Verwandlung, eine Erzählung Edipo, tragedia (Edipo, una tragedia) Oedipus, eine Tragödie II Reno, fiume della Germania (II Reno, un fiume della Germania) Der Rhein, ein F/«3 Deutschlands Michele ed Enrico, figli del signor Berger (Michele ed hnrico, i figli del signor Berger) Michael und Heinrich, die Kinder von Herrn Berger Carlo Magno (Carlo il Grande) Karl der Große Ludovico secondo di Baviera (Ludovico il Secondo di Baviera) Ludwig der Zweite von Bayern 226
Vivo a Udine, città del Friuli (Vivo a Udine, una città del Friuli) Ich lebe in Udine, einer Stadt in Friaul Oh, me infelice! oh, wehe mir Unglücklichem! (uomo) (guai a me infelice) Oh, wehe mir Unglücklicher! (donna) (guai a me infelice)
•
Traduzione di « tutti-e e due, entrambi-e »
Tutti (tutte) e due, i due, le due, entrambi, entrambe si traducono preferibilmente con beide, che assume le desinenze dell'aggettivo attributivo: I due non salutarono Die beiden grüßten nicht Ho parlato con tutti e due gli scolari Ich habe mit beiden Schülern gesprochen Entrambi erano imbarazzati Beide waren verlegen Dopo i pronomi personali soggetti o complementi si hanno di preferenza le desinenze forti, ossia quelle che si usano quando l'aggettivo non è preceduto da nessuna desinenza:
es.: Noi due eravamo calmi Wir beide waren ruhig Voi due non ascoltate Ihr beide hört nicht zu Loro due non sono venuti Sie beide sind nicht gekommen 227
È venuto con noi due Er ist mit uns beiden gekommen Cercavo voi due Ich suchte euch beide Ha chiamato noi due Er hat uns beide gerufen Ho visto loro due Ich habe sie beide gesehen L'ho detto a loro due Ich habe es ihnen beiden gesagt Quando ci si riferisce a due cose in senso concreto o traslato, si può adoperare il neutro beides; se è soggetto, il verbo sta alla terza persona singolare: Tutte e due le forme sono giuste Beide Formen sind richtig Beides ist richtig
228
•
Verbo « mögen »
II presente ed il preterrito indicativo del verbo modale mögen si usano nei seguenti significati: 1) nella frase negativa indicano avversione generale: es.: Non voglio la cioccolata (perché ho avversione generale per la cioccolata) Ich mag keine Schokolade Non volevo più restare là (perché avevo avversione generale a restare là) Ich mochte nicht mehr dort bleiben 2) nella frase affermativa indicano gradimento generale: es. Mi piace la cioccolata (gradimento generale) Ich mag Schokolade Mi piaceva restare là (gradimento generale) Ich mochte dort bleiben 3) in unione tal pronomi e avverbi interrogativi ed all'avverbio auch hanno sfumatura concessiva e generalizzante espressa con il verbo potere *; la principale non ha inversione se non è introdotta da avverbi o complementi: es.: Per quanto buono tu possa essere (sia), non raggiungi la perfezione Wie gut du auch sein magst, du erreichst die Vollkommenheit nicht Chiunque possa telefonare (telefoni), non rispondere Wer auch anrufen mag, antworte nicht Nessuno gli voleva bene, qualunque cosa potesse fare (facesse) Niemand hatte ihn gern, was er auch machen mochte * Cfr. il modo di dire (das) mag sein, nel senso di può essere, che ricalca il significato originario del verbo uguale a quello di may-migkt ia inglese. 229
•
« Tutto, tutta, tutti, tutte »
Tutto, tutta, tutti, tutte si rendono in tedesco nei seguenti modi: 1) tutto (pronome) = alles - allem: es.:
Tutto era chiaro Alles war klar È partito con tutto Er ist mit allem abgefahren 2) tutti, tutte (pronomi) in senso numerico = alle - allen *; tutti, tutte + articolo + sostantivo in senso numerico = alle allen senza articolo + sostantivo: Tutti tacquero Alle schwiegen Tutti i bambini risero Alle Kinder lachten Venne con tutti i suoi parenti Er kam mit allen seinen Verwandten Parlò di tutti gli amici Er sprach von allen Freunden 3) tutto, tutta + articolo + sostantivo nel senso di intero, intera si rendono con l'aggettivo ganz preceduto dall'articolo e declinato convenientemente: es.: Tutta la casa era vuota (L'intera casa era vuota) Das ganze Haus war leer * II genitivo aller si usa poco; viene sostituito dalla preposizione von + dativo = von allen. 230
Tutto il giardino era pieno di fiori (L'intero giardino era pieno di fiori) Der ganze Garten war voll von Blumen 4) tutto, tutta, tutti, tutte nel senso di completamente — ganz: es.: La bottiglia era tutta frantumata (La bottiglia era completamente frantumata) Die Flasche war ganz zerbrochen N.B. Il neutro alles, svuotato del suo significato concreto, può dare alle domande significato di indeterminatezza; in italiano corrisponde a mai nello stesso senso * : Chi viene mai? (Chissà chi è) Wer kommt alles? Che cosa dici mai? Was sagst du alles? •
Pronome reciproco
Le forme l'un l'altro, l'un l'altra si rendono con il pronome reciproco einander, che resta invariato; in presenza di preposizioni si premette ad esso la preposizione necessaria: Sie amavano molto l'un l'altro Sie liebten einander sehr Andarono via l'uno con l'altro Sie gingen miteinander weg Vennero tutti uno dopo l'altro Sie kamen alle nacheinander Sui termini illocutivi vedi p. 108 e segg. 231
•
Uso del passato prossimo
II passato prossimo ha circa lo stesso uso che ha in italiano, ossia si può usare tanto per azioni da poco trascorse che per azioni avvenute in tempi remoti parallelamente al preterrito: es.:
L'ho visto oggi (di recente) ich habe ihn heute gesehen L'ho visto l'anno scorso (azione remota) ich habe ihn im vorigen Jahr gesehen Ich sah ihn im vorigen Jahr Diversamente dall'italiano però in tedesco si trova preferibilmente il passato prossimo al posto del preterrito nell'interrogativa indiretta o nel discorso indiretto quando nella principale c'è il presente: es.:
Non so dove era (non so dove è stato) Ich wei$ nicht, wo er gewesen ist (wo er war] II passato prossimo si può anche trovare al posto dell'imperfetto nella frase principale: es.:
Lo sapevi? Hast du es gewußt? (L'hai saputo?) No, non lo sapevo Nein, ich habe es nicht gewußt (No, non l'ho saputo)
232
•
Condizionale semplice e composto
Per tutti i verbi forti, gli ausiliari ed i verbi modali il condizionale semplice coincide in tedesco con l'imperfetto congiuntivo; il condizionale composto si forma sempre con il trapassato prossimo congiuntivo:
es.: ich käme
verrei (condizionale) venissi (congiuntivo imperfetto)
ich könnte, dürfte
potrei potessi
ich mißte
} dovrei I dovessi
ich sollte
dovrei dovessi dovevo
ich möchte
vorrei volessi
ich wollte
volevo volessi
ich wäre
sarei fossi
ich hätte
/ avrei \ avessi
Verrebbe, se venisse anche Inge Er käme, wenn Inge auch käme Sarebbe venuto, se fosse venuta anche Inge Er wäre gekommen, wenn Inge auch gekommen iväre 233
Potrebbe vincere, se potesse allenarsi Er könnte siegen, wenn er sich trainieren könnte Avrebbe potuto vincere, se avesse potuto allenarsi * Er hätte siegen können, wenn er sich hätte trainieren können Andresti a teatro? Se tu andassi, ti condurrei con la macchina Gingest du ins Theater? Wenn du gingest, führe ich dich mit dem Auto Andresti in macchina? Io verrei a piedi Führest du mit dem Auto? Ich käme zu F«ß. Sarei venuto, se avessi avuto tempo Ich wäre gekommen, wenn ich Zeit gehabt hätte Avrei mangiato, se avessi avuto fame Ich hätte gegessen, wenn ich Hunger gehabt hätte I verbi deboli non hanno il congiuntivo imperfetto, per cui lo formano prendendolo a prestito dall'ausiliare werden ed aggiungendovi l'infinito; anch'esso ha significato sia di congiuntivo imperfetto che di condixionale:
es.: Faresti il viaggio con me? Würdest du die Reise mit mir machen? Lo farei volentieri, se avessi tempo Ich würde sie gern machen, wenn ich Zeit hätte Se tu lo facessi, mi faresti piacere Wenn du es machen würdest, würdest du mich freuen In analogia con quanto accade per i verbi deboli, si può trovare anche per l'imperfetto congiuntivo e condizionale semplice dei verbi forti, esclusi i verbi ausiliari e modali, la parafrasi con würde + infinito: * Vedi p. 176. 234
es.: Verrei, se potessi Ich käme, wenn ich könnte Ich würde kommen, wenn ich könnte Se venissi, verrei anch'io Wenn du kämest, käme ich auch Wenn du kommen würdest, würde ich auch kommen
N.B. La congiunzione wenn può anche essere omessa; in tal caso la frase condizionale inizia con il verbo finito ed ha l'inversione, mentre la principale è introdotta dall'avverbio so o dall'avverbio dann:
es.: Se avessi tempo, farei la spesa Wenn ich Zeit hätte, würde ich einkaufen Hätte ich Zeit, so (dann) würde ich einkaufen Se dovesse venirmi a trovare Hans, sarei molto contenta Wenn mich Hans besuchen sollte, würde ich mich sehr freuen Sollte mich Hans besuchen, so (dann) würde ich mich sehr freuen
235
O
Frasi Optative
Le frasi Optative inizianti con il verbo all'imperfetto o al trapassato prossimo congiuntivo, possono iniziare anche in tedesco con il verbo ed hanno allora l'inversione del soggetto:
es.: Fosse così semplice! Wäre es so einfach! Fosse stato così semplice! Wäre es so einfach gewesen! Venisse presto! Käme er bald! Würde er bald kommen! Fosse venuto tempestivamente! Wäre er rechtzeitig gekommen!
236
®
Frasi introdotte da « come se »
Come se si rende in tedesco con als ob + l'imperfetto congiuntivo * o il trapassato prossimo congiuntivo: Si comporta, come se fosse un bambino Er benimmt sich, als ob er ein Kind wäre Si è comportato, come se fosse stato un bambino Er hat sich benommen, als ob er ein Kind gewesen wäre Abbiamo caldo, come se fossimo in estate Uns ist es warm, als ob wir im Sommer wären Avevamo caldo, come se fossimo stati in estate Uns war es warm, als ob wir im Sommer gewesen wären Come se può essere tradotto anche dal solo als; in tal caso si ha la costruzione della frase principale con inversione: es.
L'anello brilla come se fosse d'oro Der Ring glänzt, als ob er aus Gold wäre Der Ring glänzt, als wäre er aus Gold Parlava come se fosse stato innocente Er sprach, als ob er unschuldig gewesen wäre Er sprach, als wäre er unschuldig gewesen
Si può trovare anche il presente congiuntivo. 237
•
Perifrasi dei verbi modali « können » e « müssen »
Più comune che in italiano è in tedesco la perifrasi dei verbi modali können e müssen reggenti un infinito di senso passivo attuata per entrambi mediante il verbo essere; si eliminano i verbi potere e dovere, si sostituiscono con sein + infinito e si fa precedere l'infinito dalla preposizione zu: es.: Si poteva (si doveva) riparare la bicicletta (La bicicletta era da ripararsi) Das Fahrrad war zu reparieren
II libro si poteva {si doveva) vendere (II libro era da vendersi) Das Euch war zu verkaufen Non si poteva (non si doveva) fare ciò (Ciò non era da farsi) Das war nicht zu machen Non si potrebbe (non si dovrebbe) crederlo (Ciò non sarebbe da credersi) Das wäre nicht zu glauben Quando tale forma gerundiva ha funzione attributiva e non predicativa, si rende in tedesco con il participio presente preceduto dalla preposizione zu e declinato come aggettivo attributivo: La chiave da introdursi non si poteva trovare (La chiave da introdursi (attributo) non era da trovarsi (funzione predicativa) Der einzusteckende Schlüssel war nicht zu finden La donna da visitarsi non si poteva aiutare (La donna da visitarsi (attributo) non era da aiutarsi (funzione predicativa) Der zu untersuchenden Frau war nicht zu helfen La scrittura da leggersi non si poteva capire (La scrittura da leggersi (attributo) non era da capirsi (funzione predicativa) Die zu lesende Schrift war nicht zu verstehen 238
La perifrasi del verbo dovere reggente un infinito attivo si attua mediante l'ausiliare haben + l'infinito retto dalla preposizione zu: es.: Egli deve fare i compiti (Egli ha da fare i compiti) Er hat die Aufgaben zu machen Dovette rendere conto (Ebbe da rendere conto) Er hatte Rechenschaft abzulegen N.B. Nel caso di proposizioni perifrastiche l'infinito preceduto da zu non è separato dal verbo sein o haben da nessuna virgola; se si tratta di una secondaria, l'infinito con zu viene incorporato: es. Sapevo che doveva farlo (Sapevo che aveva da farlo) Ich wußte, daß er das zu machen hatte Sapevo che si poteva (si doveva) fare (Sapevo che era da farsi) Ich wußte, daß es zu machen war •
Forma progressiva
La forma progressiva del verbo non esiste in tedesco; se si vuole in qualche modo evidenziare che l'azione si sta compiendo in quel determinato momento, si possono adoperare gli avverbi gerade o eben: es • es.: Stavo leggendo (Leggevo) Ich las ein Euch (se si vuole evidenziare) Ich las gerade (eben) ein Euch Sto scrivendo una lettera (Scrivo) Ich schreibe einen Brief (se si vuole evidenziare) Ich schreibe gerade (eben) einen Brief 239
•
Prefisso negativo « un »
II prefisso negativo un premesso agli aggettivi ed avverbi li rende negativi: es.: chiaro poco chiaro deutlich undeutlich familiare heimlich
sinistro (perché non familiare) unheimlich
genuino falso (perché non genuino) echt unecht puro impuro rein unrein Tale prefisso si può premettere a quasi tutti gli aggettivi tranne che a quelli per i quali esiste già un contrario che forma netta opposizione con essi: es.: grande piccolo groß klein ricco povero reich arm Tale prefisso si può anche trovare premesso a sostantivi, che rende negativi: es.: fedeltà infedeltà Treue Untreue Talvolta può avere significato spregiativo:
es.: erba erbaccia Kraut Unkraut maniera cattiva maniera Art Unart 240
Quando l'aggettivo con il prefisso un è parallelo ad altro esprimente già il contrario di un aggettivo, esso ha il significato di un'attenuazione della negatività:
es.: È brutto Es ist häßlich Es ist nicht schön (attenuazione della negatività) Es ist unschön (attenuazione della negatività)
•
Anticipazione del verbo finito nella principale
Quando si vuole anticipare al primo posto nella frase principale il verbo finito, non potendosi questo muovere dal secondo posto nel periodo, si premette ad esso il pronome impersonale es e si attua l'inversione del soggetto:
es.: Luccicano le stelle Es leuchten die Sterne Venne la notte Es kam die Nacht C'era una volta un re Es war einmal ein König
241
•
Passato prossimo del verbo « brauchen »
Quando il verbo brauchen è coniugato al passato prossimo o al trapassato prossimo ed è espresso l'infinito che esso regge, il participio passato del verbo brauchen si trasforma in infinito anch'esso, pur mantenendo la preposizione zu davanti all'infinito:
es.: Ho avuto bisogno di mangiare qualcosa Ich habe etwas zu essen brauchen Non aveva avuto bisogno di uscire nel pomeriggio Er hatte nicht am Nachmittag auszugehen brauchen
®
Verbi « lehren » e « lernen »
I verbi lehren e lernen reggono l'infinito senza zu, come i verbi modali; a differenza di questi ultimi non formano il doppio infinito, ma mantengono sempre il loro participio passato inalterato:
es.: Insegna a guidare la macchina Er lehrt Auto fahren Impara a ballare il rock Er lernt Rock tanzen Ha insegnato a guidare la macchina Er hat Auto fahren gelehrt Ha imparato a ballare il rock Er hat Rock tanzen gelernt
242
•
« Stesso, medesimo »
II termine stesso riferito a sostantivo o pronome nel senso di proprio lui, proprio lei etc. e non altri si traduce con l'invariato selbst (o selber); può stare dopo il nome o nel corso della frase; se sta prima ha il significato di per sino: es.:
Egli stesso non lo sapeva Er seihst wußte es nicht Er wußte es selbst nicht Selbst er wußte es nicht (Persine lui non lo sapeva) L'ha detto lui stesso Er seihst hat es gesagt Er hat es seihst gesagt Seihst er hat es gesagt
(Persine lui l'ha detto)
Esiste anche la forma derselbe, dieselbe, dasselbe, composta dall'articolo determinativo + selb che viene declinato come un normale aggettivo attributivo e si scrive unito all'articolo; non si può usare con i pronomi, ma solo con i sostantivi *: es.:
È la stessa macchina di pocanzi Es ist dasselbe Auto von vorhin
* II mondo di dire è lo stesso si rende con es ist egal, es ist gleich.
243
•
Prefisso « ur »
II prefisso ur indica origine, provenienza più antica e lontana; premesso al termine indicante il grado della parentela indica il numero delle generazioni in successione retrospettiva: es.:
Foresta Wald Foresta vergine (ossia più antica di tutte perché non ancora esplorata né modificata da nessun uomo) Urwald Salto Sprung Origine (salto originario) Ursprung Patria (luogo in cui si ha la nazionalità o si è nati) Heimat Patria (luogo di origine propria o del proprio ceppo) Urheimat Nonno Großvater Bisnonno Urgroßvater Trisavolo Ur-Urgro$vater
244
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Genitivo dei nomi propri
II genitivo dei nomi propri di persone * può avere due forme fondamentali: 1) la perifrasi con la preposizione von, molto comune oggi sia nella lingua scritta che in quella orale: es.: I libri di Peter Die Bücher von Peter La casa di Margarethe Das Haus von Margarethe 2) l'anticipazione del genitivo del nome proprio declinato con s, sia che sia maschile o femminile, davanti al sostantivo che perde l'articolo: es.: I libri di Peter Peters Bücher (Die Bücher Peters) La casa di Margarethe Margarethes Haus (Das Haus Margarethes)
N.B. I nomi propri in s-$-x-z-tz formano il genitivo nei seguenti modi: 1) nella lingua scritta si preferisce anticipare il nome proprio, omettendo la s e ponendo l'apostrofo: es.: I dialoghi di Socrate Sokrates' Dialoge II Capitale di Marx Marx' Kapital * I nomi di persone si usano generalmente senza articolo. Il genitivo dei nomi di città, paesi, nazioni e continenti di genere neutro si forma con s o con von; il genitivo di tali nomi maschili o femminili si forma con il genitivo dell'articolo o con von -f dativo; es.: Afrikas - von Afrika, des Libanon - vom Libanon (Libanons nel genitivo sassone), der Schweiz, von der Schweiz). 245
2) nella lingua orale si preferisce la perifrasi con von:
es.: I dialoghi di Socrate Die Dialoge von Sokrates II Capitale di Marx Das Kapital von Marx 3) quando il nome proprio è preceduto da un aggettivo attributivo, si usa l'articolo maschile o femminile ed il nome resta invariato *: es.: I libri del buon Peter Die Bücher des guten Peter La casa della bella Margarethe Das Haus der schönen Margarethe 4) se vi sono più nomi, assume la s solo l'ultimo o si usa la perifrasi con von: es.: La corte di Karl Eugen Der Hof von Karl Eugen Karl Eugens Hof Der Hof Karl Eugens 5) se il nome proprio è preceduto da un titolo, o si declina al genitivo il titolo con l'articolo ed il nome resta invariato, o si declina al genitivo il nome proprio ed il titolo resta invariato e senza articolo **; la perifrasi con von è sempre possibile: es.: Le leggi dell'imperatore Federico Barbarossa Die Gesetze des Kaisers Friedrich Barbarossa Die Gesetze Kaiser Friedrich Barbarossas Kaiser Friedrich Barbarossas Gesetze Die Gesetze von Kaiser Friedrich Barbarossa * Quando i nomi di città, paesi, nazioni e continenti sono preceduti da un aggettivo attributivo essi hanno l'articolo anche se sono neutri; se l'articolo è nel caso del genitivo singolare neutro, il nome resta invariato; es.: Des schönen Deutschland. ** Doktor e Fräulein restano sempre invariati al genitivo. 246
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Verbo « fare + infinito »
II verbo fare + infinito si rende in tedesco con lassen + infinito ed accusativo o dativo della persona cui si fa fare qualcosa; per sapere quale caso usare, occorre trasformare la frase in due proposizioni, una principale con il senso di fare in modo ed una secondaria che spieghi ciò che accade e che abbia sempre forma attiva: se la funzione della persona cui si fa fare qualcosa è quella del soggetto o del complemento oggetto nella frase secondaria, il verbo lassen regge l'accusativo; se la funzione della persona cui si fa fare qualcosa è quella del complemento di termine, il verbo lassen regge il dativo:
es.: Ti faccio chiamare (Faccio in modo che chiamino te -> complemento oggetto) Ich lasse dich rufen Te li faccio portare dal fattorino (Faccio in modo che il fattorino li porti a te -> complemento di termine) Ich lasse sie dir durch den Boten bringen Ti faccio scrivere l'esercizio (Faccio in modo che tu -> soggetto scriva l'esercizio) Ich lasse dich die Übung schreiben Ti faccio scrivere l'esercizio (Faccio in modo che altri scrivano l'esercizio a te -> complemento di termine) Ich lasse dir die Übung schreiben Ti faccio fare un bel viaggio (Faccio in modo che tu -» soggetto faccia un bel viaggio) Ich lasse dich eine schöne Reise machen Ti faccio fare un bel vestito (Faccio in modo che altri facciano un bel vestito a te —> complemento di termine) Ich lasse dir ein schönes Kleid machen
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Usi del termine « während »
II termine während può avere due funzioni: 1) preposizione reggente il genitivo con il significato di durante: es.:
Vengo durante le vacanze natalizie Ich komme während der Weihnachtsferien Durante la festa si ballò molto Während des Festes tanzte man viel 2) congiunzione subordinante con il significato di mentre sia per la contemporaneità che per l'opposizione: es.:
Mentre passeggiava, incontrò degli amici Während er spazieren ging, traf er Freunde Mentre egli giocava nel parco, lei leggeva un libro Während er im Park spielte, las sie ein Buch Mentre lui studia molto, lei non fa niente Während er viel lernt, macht sie nichts Mentre è gentile con gli amici, non lo è con i genitori Während er zu den Freunden höflich 'ist, ist er es nicht zu den Eltern N.B.
Quando i soggetti sono uguali ed il mentre ha accanto al senso della contemporaneità anche quello strumentale e modale, non si può usare während, ma si può usare indem + secondaria o dadurch, da$ + secondaria o, se possibile, un semplice complemento di mezzo *; in italiano si trova spesso il gerundio strumentale **: Sulla trasformazione delle secondarie in complementi vedi p. 267. * Sull'esplicitazione del gerundio vedi p. 262. 248
es.:
Si arricchì mentre risparmiava (risparmiando) Er wurde reich, indem er sparte Dadurch, da$ er sparte, wurde er reich Durch sein Sparen wurde er reich Si tranquillizzò, mentre pensava agli amici che lo aspettavano (pensando agli amici che lo aspettavano) Er beruhigte sich, indem er an die Freunde dachte, die auf ihn warteten Er beruhigte sich dadurch, da$ er an die Freunde dachte, die auf ihn warteten Er beruhigte sich durch den Gedanken an die Freunde, die auf ihn warteten II motore si accende mentre si gira la chiave Man betätigt den Motor, indem man den Schlüssel dreht Dadurch, daß man den Schlüssel dreht, betätigt man den Motor Durch die Drehung des Schlüssels betätigt man den Motor
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Parole composte
Nelle parole composte il termine finale è quello che da il genere all'intero termine e che viene eventualmente declinato: es.:
Il giorno di caldo Der Hitzetag (die Hitze + der Tag = der Hitzetag) I giorni di caldo Die Hitzetage (die Hitze + die Tage = die Hitzetage) Per quanto attiene alla forma interna della loro composizione, non soggiacciono a regole fisse *; talvolta si inserisce fra un termine e l'altro una s (es), talaltra una en, talaltra ancora una e o si giustappongono semplicemente i termini; occorre apprendere quelle già esistenti così come sono e formare le nuove per analogia. N.B.:
Non si può fare la parola composta con il partitivo: es.:
Un bicchiere di birra Ein Glas Eier Ein Bierglas (Un bicchiere da birra)
* Spesso, anche se non sempre, se il primo termine finisce per tumling-tät-ion-heit-keit-schaft si inserisce una s. 250
Uso dell'articolo determinativo ^articolo determinativo non si usa nei seguenti casi: 1) nelle generalizzazioni di sostantivi plurali:
es.: I bambini sono belli Kinder sind schön I fiori piacciono a tutti Blumen gefallen allen 2) nelle generalizzazioni di sostantivi singolari indicanti quantità non numerabili: es.: Il latte fa bene alla salute Milch ist sehr gesund II vino è buono Wein schmeckt gut L'acqua disseta Wasser löscht den Durst 3) nei sostantivi astratti generalizzati o in frasi proverbiali:
es.: II lavoro rende liberi Arbeit macht frei L'odio rende disumani Haß macht unmenschlich Chi dorme non piglia pesci Morgenstund' hat Gold im Mund (L'ora del mattino ha l'oro in bocca) 4) in modi di dire particolari *: es.
guidare la macchina Auto fahren * Per i titoli vedi p. 41. 251
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Correlazione « il primo... l'ultimo »
La correlazione il primo... l'ultimo (o quest'ultimo o // secondo) si rende con i comparativi erster + desinerà e letzter + desinenza, ossia con /'/ più primo ed il più ultimo, che in italiano sono scorretti:
es.: Ho tenuto due discorsi sulle libertà democratiche: il primo è andato bene, il secondo (l'ultimo) no Ich habe zwei Vorträge über die demokratischen Freiheiten gehalten: erster er hat geklappt, letzterer nicht
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Uso di « zwar »
La congiunzione avversativa però può avere in una frase precedente il rafforzativo sì; in tedesco tale rafforzativo si traduce con zwar, che, a differenza del sì italiano, può stare anche in una frase negativa: È sì uscito, ma è tornato subito Er ist zwar ausgegangen, aber er ist sofort zurückgekommen Non è andato, ma ha telefonato Er ist zwar nicht gegangen, aber er hat angerufen
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Negazione
In tedesco può stare nella proposizione solo una negazione, specificamente quella più fondamentale e più indispensabile nel contesto: Non c'è nessuno in casa (il termine nessuno esprime la negazione fondamentale) Niemand war zu Hause Non è mai solo (il termine mai esprime la negazione fondamentale) Er ist nie allein Non mangia niente (il termine niente esprime la negazione fondamentale Er i&t nichts A parte i pronomi e gli avverbi negativi particolari la negazione ha in tedesco due forme fondamentali: 1) kein-keine-kein, declinato al singolare come l'articolo indeterminativo ed al plurale come l'articolo determinativo; 2) nicht Quando si trova una negazione nella frase, che non sia un pronome negativo o un avverbio negativo particolare, occorre dapprima verifìcare se si debba usare kein-keine-kein, in quanto nicht si usa negli altri casi. Uso di kein-keine-kein Tale aggettivo negativo si usa: a) quando nella proposizione c'è un sostantivo preceduto dall'articolo indeterminativo:
es.: Non ho un libro Ich habe kein Euch Non ho una penna Ich habe keinen Fütter 253
Non ho un fiore Ich habe keine Blume Non scrivo con una matita Ich schreibe mit keinem Bleistift b) quando nella proposizione c'è un sostantivo non preceduto da alcun articolo né altra voce declinata: es.: Non ho paura Ich habe keine Angst Non ho denaro Ich habe kein Geld Non ho libri Ich habe keine Bücher e) quando nella proposizione c'è l'aggettivo negativo nessuno o alcuno:
es.: Non ho alcuna macchina Ich habe keinen Wagen Non parlo con nessuno scolaro Ich spreche mit keinem Schüler Non lavora con nessuna diligenza Er arbeitet mit keinem Fleiß Non ha alcuna eleganza Er hat keine Eleganz Uso di nicht Se non si tratta dei casi suddetti, si deve usare nicht; nella nostra lingua ed in molte altre viene usualmente negata l'azione del verbo in generale, per cui la negazione sta quasi sempre davanti al verbo: es.: Non va a casa Non mangia la mela 254
Non viene con te Non ha un soldo In realtà non viene sempre negata l'azione del verbo, ma può essere negata di volta in volta qualsiasi parte del discorso, compreso il verbo; la lingua tedesca evidenzia con la massima precisione quale parte del discorso venga negata, per cui nicht ha varia posizione nella frase a seconda di ciò che nega. Posizione di nicht Nicht si pone davanti alla parte del discorso negata; se nega l'azione del verbo, nicht si pone in fondo alla frase, prima di eventuali parti verbali. Non è per gli italiani sempre facile ed immediato individuare la parte negata e soprattutto distinguere la negazione del verbo da quella delle altri parti del discorso, dal momento che non sono abituati ad operare nessuna distinzione in questo campo; alcuni esempi potranno aiutare il discente a sviluppare la sensibilità logica necessaria a risolvere tale problema:
es.: Non va a teatro (è a teatro che non va, ma è quasi impossibile che non vada da nessun'altra parte, ossia resti immobile per il solo fatto che non va a teatro, per cui l'azione non viene negata in sé) Er geht nicht ins Theater Non compra il libro (non è detto che debba per forza comprare altro, ossia il soggetto può anche non esercitare affatto l'azione del comprare, per cui viene negata l'azione del verbo in sé) Er kauft das Buch nicht Non mangia il dolce, ma la frutta (è il dolce che non mangia, ma l'azione del verbo si compie comunque dal momento che mangia la frutta) Er i$t nicht den Kuchen, sondern das Obst 255
Non compra il libro, ma il quaderno (è il libro che non compra, ma l'azione del verbo si compie comunque dal momento che compra il quaderno) Er kauft nicht das Buch, sondern das Heft Non è buono (è buono che non è, ma egli è comunque, per cui non viene negato il verbo) Er ist nicht gut Non è biondo (è biondo che non è, ma egli è comunque, per cui non viene negato il verbo) Er ist nicht blond Non cammina velocemente (è velocemente che non cammina, ma egli cammina comunque, per cui non viene negata l'azione del verbo) Er gebt nicht schnell Non viene oggi (entro l'arco di tempo indicato l'azione non si verifica, per cui viene negata l'azione del verbo) Er kommt heute nicht Non venne per tutto l'anno (entro l'arco di tempo indicato l'azione non si verifica, per cui viene negata l'azione del verbo) Er kam das ganze Jahr lang nicht Non viene oggi, ma domani (entro il secondo termine indicato l'azione si verifica, per cui non viene negata l'azione del verbo, ma l'avverbio di tempo) Er kommt nicht heute, sondern morgen Non dice la verità (è la verità che non dice, ma egli dice qualcosa comunque, per cui non viene negata l'azione del verbo) Er sagt nicht die Wahrheit In ogni caso, se non si vogliono operare le distinzioni logiche necessarie di volta in volta, si può optare per un uso più meccanico della negazione nicht, essendo però consapevoli che esso non può concorrere in esattezza con l'uso ragionato di tale negazione: 256
nicht precede sempre l'aggettivo predicativo es.
Non è tranquillo Er ist nicht ruhig Non è simpatico Er ist nicht nett nicht precede di solito i complementi con preposizione e gli avverbi di modo: Egli non va in camera Er geht nicht ins Zimmer Egli non parla chiaramente Er spricht nicht deutlich nicht va in fondo alla frase, prima di eventuali parti verbali, in presenza di complementi senza preposizione e di avverbi di tempo *: Non viene oggi Er kommt heute nicht Non beve la spremuta Er trinkt den Saft nicht Non da il libro alla madre Er gibt der Mutter das Buch nicht * Tale discorso non vale se è espressa una correlazione avversativa; es.: Non viene oggi, ma domani; inoltre se il complemento oggetto contribuisce strettamente al significato del verbo stesso; es.: Non guido la macchina; in entrambi i casi nicht precede la parte del discorso; es.: Ich komme nicht heute, sondern morgen; Ich fahre nicht Auto. Si tralasciano i cavilli più sottili onde non appesantire il discente italiano con l'esercizio di una sottigliezza logica e di una precisione cui non è in linea generale abituato.
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Uso del congiuntivo nel discorso indiretto
II congiuntivo non si usa solo come condizionale semplice o composto e come congiuntivo imperfetto o piucheperfetto nel periodo ipotetico, ma serve a contraddistinguere anche il discorso indiretto *; per decidere quale tempo del congiuntivo si debba usare nel discorso indiretto, occorre per primo stabilire quale relazione temporale esista fra l'azione espressa dal verbo della principale e quella espressa nella secondaria; le relazioni possono essere di tre tipi: 1) contemporaneità (quando i tempi sono contemporanei, ossia si riferiscono entrambi al presente o entrambi ad un'unica fascia di passato o entrambi al futuro):
es.: Dice che ha un fratello (dice e ha sono due presenti) Disse che aveva un fratello (disse e aveva sono due preterriti) Dirà che verrà (dirà e verrà sono due futuri semplici) 2) anteriorità (quando il tempo del discorso indiretto è anteriore a quello della principale) : es.: Dice che andava a casa (andava è anteriore rispetto a dice) Disse che era andato a casa (era andato è anteriore rispetto a disse) Dirà che non avrà speso lui il denaro (avrà speso è anteriore rispetto a dirà) 3) posteriorità (quando il tempo della secondaria è posteriore rispetto a quello della principale): Dice che verrà certamente (verrà è futuro rispetto a dice) Disse che sarebbe venuto presto (sarebbe venuto è futuro rispetto a disse) * II discorso indiretto è quello retto dal verbo dire o sinonimo, nonché dai verbi pensare, ritenere, giudicare e sinonimi; può essere introdotto dalla congiunzione che e dalle congiunzioni interrogative, dagH avverbi e dai pronomi interrogativi. 258
In linea di massima i tempi che si devono usare corrispondentemente alle relazioni suddette sono: 1) se la relazione è di contemporaneità, nella secondaria si usa il presente congiuntivo:
es.: Dice che ha una casa al mare Er sagt, daß* er ein Haus am Meer habe Disse che aveva una casa al mare Er sagte, da$ er ein Haus am Meer habe 2) se la relazione è di anteriorità, nella secondaria si usa il passato prossimo congiuntivo:
es.: Dice che andava a casa ogni sera alle sette Er sagt, da$ er jeden Abend um sieben nach Haus gegangen sei Dissero che erano venuti puntualmente Sie sagten, da$ sie pünktlich gekommen seien 3) se la relazione è di posteriorità, nella secondaria si usa il futuro congiuntivo: Dice che forse verrà Er sagt, da$ er vielleicht kommen werde
N.B. Quando si tratta di futuro nel passato, ossia di un'azione futura rispetto al passato della principale ed espressa in italiano con il condizionale composto, il condizionale composto si trasforma in condizionale semplice: Disse che sarebbe venuto (disse che verrebbe) Er sagte, da$ er kommen würde 259
Disse che avrebbe fatto il conto (disse che farebbe il conto) Er sagte, da$ er die Rechnung machen würde Quando le forme verbali del congiuntivo vengono a coincidere con quelle dell'indicativo, si usa un tempo anteriore a quello dovuto:
es.: Dicono che hanno suonato più volte Sie sagen, da$ sie mehrmals geklingelt hätten (in quanto la terza persona plurale haben è uguale sia nell'indicativo che nel congiuntivo) Dissero che avevano suonato più volte Sie sagten, daß sie mehrmals geklingelt hätten (in quanto la terza persona plurale haben è uguale sia nell'indicativo che nel congiuntivo) Dicono che suoneranno più volte Sie sagen, da$ sie mehrmals klingeln würden (in quanto la terza persona plurale werden è uguale sia nell'indicativo che nel congiuntivo)
N.B. La forma würde + infinito come pure la forma àtlVimperfetto congiuntivo si possono trovare inoltre sia per la contemporaneità che per la posteriorità ed hanno allora particolari sfumature di significato:
es.: Dice che viene con l'amica Sie sagt, daft sie mit der Freundin komme (intenzione determinata) Sie sagt, da$ sie mit der Freundin käme (intenzione meno determinata) Sie sagt, da$ sie mit der Freundin kommen würde (uguale a käme, solo meno elevato) 260
Disse che veniva con l'amica Sie sagte, da$ sie mit der Freundin komme (intenzione determinata) Sie sagte, daß sie mit der Freundin käme (intenzione meno determinata) Sie sagte, daß sie mit der Freundin kommen würde (uguale a käme, solo meno elevato) Dice che verrà con l'amica Sie sagt, daß sie mit der Freundin kommen werde (intenzione determinata) Sie sagt, da$ sie mit der Freundin käme (intenzione meno determinata) Sie sagt, da$ sie mit der Freundin kommen würde (uguale a käme, solo meno elevato) Quando si vuole sottolineare la certezza dell'intenzione e la fiducia nella dichiarazione, propria o di terzi, si può legittimamente usare l'indicativo: es.: Credo che sia una brava persona (ne sono certo) Ich glaube, da$ er eine gute Person ist Credevo che fosse una brava persona (i fatti hanno dimostrato che non lo era o comunque io non ne sono certo) Ich glaubte, da$ er eine gute Person sei (wäre) II discorso indiretto introdotto dalla congiunzione che può avere in tedesco due costruzioni: 1) la regolare costruzione della frase secondaria con la congiunzione da$ espressa; 2) la costruzione di una principale con la congiunzione da$ sottintesa:
es.: Er sagt, da$ er die Aufgaben habe machen wollen Er sagt, er habe die Aufgaben machen wollen Sie sagen, da$ du zu viel gegessen habest Sie sagen, du habest zu viel gegessen 261
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Esplicitazione del gerundio
In tedesco non esiste il gerundio, che è un modo verbale tipico del latino, ma solo il participio presente, che è un nome verbale; nel periodare italiano al contrario esso compare in larga misura e può avere varie sfumature di significato, per conoscere le quali occorre trasformare la frase secondaria implicita formata dal gerundio con una proposizione esplicita o con un complemento corrispondente al suo significato nel discorso: es.: 1) andando a casa, incontrai mio padre (Mentre andavo a casa, incontrai mio padre; durante il mio ritorno a casa incontrai mio padre = senso temporale) 2) Volendo essere onesti, dovresti dirgli la verità (Se volessi essere onesto, dovresti dirgli la verità = senso condizionale) 3) Fumando troppo, puoi ammalarti (Se fumi troppo, puoi ammalarti = senso condizionale; con il troppo fumare puoi ammalarti = senso strumentale) 4) Mangiando non si fuma (Quando si mangia, non si fuma; nel mangiare non si fuma = senso temporale) 5) Arrabbiandoti, hai fatto una brutta figura (Poiché ti sei arrabbiato, hai fatto una brutta figura = senso causale) 6) Essendo arrivato a Monaco, hai visto il tuo amico (Dopo che sei arrivato a Monaco, hai visto il tuo amico; dopo Ü tuo arrivo = senso temporale) 7) Danzando si migliora la linea (Attraverso la danza si migliora la linea = senso strumentale; con la danza si migliora la linea = senso modale; se si danza, si migliora la linea = senso condizionale Ogni volta quindi che si trova un gerundio in italiano, occorre attuare la sua esplicitazione in una frase secondaria o in un 262
complemento dal significato coerente al contesto specifico del discorso e rendere tale trasformazione nel modo adeguato in tedesco: es.: 1) Als ich nach Hause ging, traf ich meinen Vater Während der Heimkehr traf ich meinen Vater 2) Wenn du ehrlich sein möchtest, solltest du ihm die Wahrheit sagen 3) Wenn du zu viel rauchst, kannst du erkranken Durch ein übermäßiges Rauchen kannst du erkranken 4) Wenn man ißt, raucht man nicht Beim Essen raucht man nicht 5) Da du dich geärgert hast, hast du schlecht abgeschnitten 6) Nachdem du in München angekommen warst, hast du deinen Freund gesehen Nach deiner Ankunft in München hast du deinen Freund gesehen 7) Durch das Tanzen bekommt man eine schöne Figur Mit dem Tanzen bekommt man eine schöne Figur Wenn man tanzt, bekommt man eine schöne Figur Dadurch, daß man tanzt, bekommt man eine schöne Figur L'esplicitazione del gerundio può anche avvenire per mezzo di una frase coordinata; ciò può accadere quando i nessi secondari o i complementi non danno significato soddisfacente dal punto di vista logico o per desiderio di semplificazione del tessuto sintattico:
es.: Aspettando Sue notizie, La saluto (mentre aspetto Sue notizie La saluto significherebbe che si saluta per tutto il tempo che si aspetta, per cui si può rendere con una coordinata alla principale: Aspetto Sue notizie e La saluto) Ich warte auf Ihre Nachrichten und grüße Sie 263
Entrando salutò (entrò e salutò) Er trat ein und grüßte Vedendo il mare, si calmò (vide il mare e si calmò) Er sah das Meer und wurde ruhig.
Esercizio 50 1) Vedendoci, ci salutarono 2) Sapendo la verità, tacquero 3) Invidiando la sua intelligenza, non si complimentarono con lei per il suo successo 4) Studiando non si diventa più intelligenti 5) Aprendo il libro, trovò un fiore appassito 6) Respirando aria pura, ci si risana.
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Successione delle frasi nel periodo
La costruzione del periodo tedesco è rigida in confronto a quella delle altre lingue e specialmente di quella italiana. Il nostro periodare ad esempio adopera strutture aperte ed elastiche, che permettono di porre i complementi e le frasi ovunque si desideri e a seconda delle necessità di un pensiero che si snoda il più liberamente e spontaneamente possibile; sono perciò presenti nella nostra costruzione interruzioni di frase, incisi, anticipazioni, posticipazioni di frasi e di parti del discorso e così via. Se, dovendo iniziare il mese prossimo, potessimo, senza cambiare il programma globale, ridurre l'orario da cinque a tre ore giornaliere, potremmo lasciare più tempo a disposizione dei discenti, che, pur frequentando il corso, potrebbero studiare di più a casa individualmente. La regolare costruzione che vede una frase dopo l'altra sarebbe la seguente: Dovendo iniziare il mese prossimo (frase secondaria implicita formata da un gerundio con significato causale), potremmo lasciare più tempo a disposizione dei discenti (frase principale), che potrebbero studiare di più a casa individualmente (frase secondaria relativa), pur frequentando il corso (frase secondaria implicita formata da un gerundio con significato concessivo), se potessimo ridurre l'orario da cinque a tre ore giornaliere (frase secondaria condizionale), senza cambiare il programma globale (frase secondaria implicita formata da un infinito con valore limitativo). Mentre in italiano si può interrompere il corso delle frasi inserendovi altre frasi, in tedesco ciò di norma non può accadere tranne che per le proposizioni incidentali e relative *; il periodo tedesco si snoda pertanto in una successione di frasi poste in linea generale una dopo l'altra e non una dentro l'altra e pone sempre il verbo finito della principale al secondo posto: Vedi p. 138. 265
Dice che, se vuoi partire domani, devi alzarti presto (Dice che devi alzarti presto, se vuoi partire domani) Er sagt, da$ du früh aufstehen mu$t, wenn du morgen abjahren willst Sa che, finché lavora poco, guadagna poco (Sa che guadagna poco, finché lavora poco) Er wei$, da$ er wenig verdient, solange er wenig arbeitet Se parti domani in treno, quando arrivi a Monaco, telefona subito (Se parti domani in treno, telefona subito, quando arrivi a Monaco) Wenn du morgen mit dem Zug abfährst, rufe sofort an, sobald du in München ankommst Sai che, quando si arrabbia, non capisce più niente (Sai che non capisce più niente quando si arrabbia) Du weißt, da$ er nichts mehr versteht, wenn er sich ärgert
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Trasformazione delle secondarie in complementi
Onde alleggerire il periodare tedesco, appesantito dalla costruzione delle secondarie oltre che dalla rigidezza della successione delle varie parti del discorso interna alla frase stessa, si eliminano le secondarie ogni volta che ciò è possibile, ossia quando esse possono essere sostituite da un complemento corrispondente al loro significato; ciò è comune soprattutto con le infinitive, le temporali e le causali, ma può essere attuato anche in presenza di altre secondarie: es.: Per abbellire la città, si appesero delle luci colorate Um die Stadt zu verschönern, hängte man Farblichter auf Per abbellire la città, si appesero delle luci colorate (Per l'abbellimento della città si appesero delle luci colorate) Zur Verschönerung der Stadt hängte man Farblichter auf Le chiese di inviare la mercé subito per ferrovia Er bat sie, die Ware sofort mit der Bahn zu schicken Le chiese di inviare la mercé subito per ferrovia (Le chiese l'invio immediato della mercé per ferrovia) Er bat sie um die sofortige Bahnsendung der Ware Non voglio che ti affatichi Ich will nicht, da$ du müde wirst Non voglio che tu ti affatichi (Non voglio il tuo affaticamento) Ich will deine Ermüdung nicht Se è bel tempo, esco, altrimenti no Wenn das Wetter schön ist, gehe ich aus, sonst nicht Se è bel tempo, esco, altrimenti no (Con il bel tempo esco, altrimenti no) Bei schönem Wetter gehe ich aus, sonst nicht Gli lasciò tutto, affinchè si arricchisse Er hinterließ ihm alles, damit er reich wurde 267
Gli lasciò tutto, affinchè si arricchisse (Gli lasciò tutto per il suo arricchimento) Er hinterließ ihm alles zu seiner Bereicherung Dopo essere arrivato, andò subito da lui Nachdem er angekommen war, ging er sofort zu ihm Dopo essere arrivato, andò subito da lui (Dopo il suo arrivo andò subito da lui) Nach seiner Ankunft ging er sofort zu ihm Prima di partire per Monaco mi telefonò Bevor er nach München abfuhr, rief er mich an Prima di partire per Monaco, mi telefonò (Prima della sua partenza per Monaco mi telefonò) Vor seiner Abfahrt nach München rief er mich an Non venne, perché non aveva tempo Er kam nicht, weil er keine Zeit hatte Non venne, perché non aveva tempo (Non venne per mancanza di tempo) Er kam wegen Zeitmangels nicht Per avere una cultura, bisogna avere uno sguardo profondo sulle cose Um eine Kultur zu besitzen, muß man eine tiefe Einsicht haben Per aver una cultura, bisogna avere uno sguardo profondo sulle cose (Per il conseguimento di una cultura bisogna avere uno sguardo profondo sulle cose) Zur Erlangung einer Kultur muß man eine tiefe Einsicht haben Dopo aver tentato invano di atterrare all'aeroporto di Monaco, l'aereo cambiò rotta Nachdem das Flugzeug vergebens versucht hatte, auf den Münchner Flughafen zu landen, änderte es den Kurs
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Dopo aver tentato invano di atterrare all'aeroporto di Monaco, l'aereo cambiò rotta (Dopo vani tentativi di attcrraggio all'aeroporto di Monaco l'aereo cambiò rotta) Nach erfolglosen Landungsversuchen auf den Münchner Flughafen änderte das Flugzeug den Kurs
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Costruzione attributiva
Ampiamente usata nel linguaggio scritto della scienza e della tecnica nelle loro varie specializzazioni, comunque usata nel linguaggio scritto colto è la cosiddetta costruzione attributiva; essa si può attuare quando l'aggettivo o il participio presente o passato in funzione attributiva reggono altre parti del discorso, come complementi, avverbi etc.; poiché l'attributo deve sempre precedere il sostantivo cui si riferisce, anche ciò che viene eventualmente retto da esso deve precederlo a sua volta; la successione delle parti del discorso rette dall'attributo è quella già nota dalla posizione dei complementi nella frase principale *:
es.: La mercé arrivata ieri per ferrovia è in buono stato (La ieri per ferrovia arrivata mercé è in buono stato) Die gestern mit der Bahn eingetroffene Ware ist in gutem Zustand Scrivo volentieri con la penna regalatami da mio padre a Natale (Scrivo volentieri con la a me a Natale da mio padre regalata penna) Ich schreibe gern mit dem mir zu Weihnachten von meinem Vater geschenkten Füller La casa costruita in collina a Tarcento l'anno scorso dai miei amici mi piace molto (La l'anno scorso dai miei amici in collina a Tarcento costruita casa mi piace molto) Das im vorigen Jahr von meinen Freunden an einem Hügel in Tarcento gebaute Haus gefällt mir sehr gut La seduta avente luogo a scuola è inutile e noiosa (La a scuola avente luogo seduta è inutile e noiosa) Die in der Schule stattfindende Sitzung ist unnütz und langweilig * Vedi schema generale della costruzione del periodo a p. 23. 270
La macchina acquistata dal mio cliente in dicembre e pagata da lui in contanti era danneggiata (La in dicembre dal mio cliente acquistata e in contanti pagata macchina era danneggiata) Das im Dezember von meinem Kunden gekaufte und von ihm barbezahlte Auto war beschädigt Tale costruzione può anche sostituire un'intera frase relativa se l'aggettivo o il verbo presenti nella relativa possono trasformarsi in attributi: L'uomo che parla con me adesso è mio padre (L'adesso con me parlante uomo è mio padre) Der jetzt mit mir sprechende Mann ist mein Vater II paesaggio che è stato descritto nel libro è molto bello (II nel libro descritto paesaggio è molto bello) Die im Buch beschriebene Landschaft ist sehr schön
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Interpunzione
L'interpunzione serve a scandire nella lingua scritta la successione logica dei concetti ed in questo senso anche il loro valore logico; corrisponde nel linguaggio parlato ai cambiamenti di tono ed alle pause nel discorso; poiché il tasso di aderenza ai valori logici è diverso nell'italiano e nel tedesco, diverge la costruzione della frase e del periodo e di conseguenza diverge anche l'uso dell'interpunzione; soprattutto l'uso della virgola si stacca da quello italiano; seguono le particolarità più fondamentali: 1) la virgola non si usa all'interno di una stessa frase, in quanto in tedesco non è lecito spostare parti del discorso dalla posizione che occupano secondo lo schema fisso in cui sono inserite * e che corrisponde alla successione ritenuta migliore dal punto di vista logico:
es.: Io, oggi, non vengo (oggi sta fra virgole perché è inserito dove non dovrebbe stare) Ich komme heute nicht (in tedesco non si possono inserire parti del discorso dove non possono stare, per cui non servono virgole per evidenziare spostamenti che non avvengono) Egli rispose, allora, male (allora è in una posizione corretta, ma è fra virgole perché il locutore ritiene di avere spostato la parte o perché ritiene opportuno dare alla parte maggiore evidenza senza premetterla) Er antwortete dann nicht (in tedesco non vi sono virgole perché la parte del discorso è al suo posto logico corretto ed è considerato impossibile evidenziare ciò cui in concreto non si è data alcuna evidenza)
* Vedi p. 23. 272
2) la virgola si mette sempre tra frase e frase, tranne che nelle principali coordinate con und aventi lo stesso soggetto * e tranne che nelle secondarie coordinate con und a prescindere dall'uguaglianza o meno del loro soggetto: es.: Dico che vengo domani Ich sage, daß ich morgen komme Parto domani, ma torno presto Ich fahre morgen ab, aber komme bald zurück Vado e mangio Ich gehe und esse Mangia poco perché non ha fame e vuole dimagrire Er fòt wenig, weil er keinen Hunger hat und abnehmen will Mangia poco perché ha fretta e tu lo chiami Er fòt wenig, weil er eilig ist und du ihn rufst 3) non sono separate dalla virgola le infinitive soggettive poste all'inizio del periodo: es.: La sua meta è mangiare meno Sein Ziel ist, weniger zu essen Mangiare meno è la sua meta Weniger zu essen ist sein Ziel 4) stanno generalmente senza virgola le infinitive senza complementi: es.
Credeva di vincere Er glaubte zu siegen Credeva di vincere la gara Er glaubte, im Wettkampf zu siegen * La virgola manca anche se i soggetti sono diversi quando le azioni delle due frasi sono parallele; es.: Io lavo e lui asciuga la macchina, Ich wasche und er wischt das Auto ab. 273
5) non tra virgole, ma preferibilmente tra trattini stanno le frasi incidentali:
es.: Il pastore tedesco, come ti ho detto, è un animale molto intelligente Der deutsche Schäferhund — wie ich dir gesagt habe — ist ein sehr kluges Tier 6) bitte nel corso della frase sta senza virgole, fuori di essa è separato dalla virgola: es.: Entri per favore Kommen Sie bitte herein! Kommen Sie herein, bitte! Dopo i due punti ci possono essere non solo il discorso diretto con le virgolette, ma anche elencazioni o sintesi; queste iniziano con la maiuscola se davanti e dopo i due punti ci sono frasi intere; in caso contrario iniziano con la lettera minuscola:
es.: Spiego meglio: occorre detrarre le spese dall'importo totale Ich erkläre besser: Man mu$ die Kosten vom Gesamtbetrag abziehen Noi abbiamo in cantina: una bicicletta, una macchina da scrivere e roba vecchia Wir haben im Keller: ein Fahrrad, eine Schreibmaschine und altes Zeug II punto ha in tedesco un uso più diffuso che in italiano, dove spesso compare la congiunzione coordinante e anche quando non è del tutto indispensabile; in tali casi la lingua tedesca preferisce fare una pausa nel discorso orale e mettere il punto in quella scritta: es.: Adesso vado e poi vengo Jetz gehe ich. Dann komme ich 274
DELLE •
SINTESI GENERALE PREPOSIZIONI FONDAMENTALI
Preposizioni che reggono il dativo Le preposizioni che reggono il dativo sono:
—
ab
= a partire da (temporale e spaziale)
—
aus
— da (uscita da luogo chiuso, origine spaziale e temporale)
—
außer
= tranne, salvo, oltre a
—
bei
= presso (stato in luogo)
—
binnen
= entro (temporale)
—
dank
= grazie a
—
entgegen = contro (in contrapposizione a) gegenüber = di fronte a (anche posposta)
—
gemäß
= conformemente a (anche posposta)
—
mit
= con (compagnia, unione, mezzo con oggetti)
—
nach
= dopo, secondo, a (moto a luogo con i nomi di città etc.)
—
samt
= unitamente a, assieme a
—
seit
= da (temporale, comprende il presente)
—
von
= da (temporale e spaziale)
—
zu
= verso (moto a luogo, finalità)
—
zufolge
= a causa, secondo (posposta) (preferibilmente in cose d'ufficio)
—
zuliebe
= per amore di (posposta)
es.:
Da domani iniziano le vacanze (a partire da domani) Ab morgen beginnen die Ferien 275
Il viaggio inizia da Milano (a partire da Milano) Die Reise beginnt ab Mailand Sono di Genova Ich bin aus Genua (origine o residenza) II quadro è del 18° secolo Das Bild ist aus dem 18. Jahrhundert Esco da scuola Ich gehe aus der Schule (uscita da luogo chiuso) Tutti risero tranne lui Atte lachten außer ihm Chi c'era oltre a lui? Wer war außer ihm da? Dalla zia non c'era nessuno Bei der Tante war niemand Parto entro una settimana Ich fahre binnen einer Woche ab Ho vinto grazie al suo aiuto Ich habe dank seiner Hilfe gewonnen Agì contro il suo consiglio (in opposizione a) Er handelte entgegen seinem Rat Abito di fronte alla posta Ich wohne gegenüber der Post (der Post gegenüber) Conformemente alle prescrizioni rimase a casa Gemäß den Vorschriften (Den Vorschriften gemäß) blieb er zu Hause Resto con lei Ich bleibe mit ihr Vado in Germania Ich fahre nach Deutschland Vengo dopo di lui Ich komme nach ihm 276
Secondo me non viene Mir nach kommt er nicht * Le invio il catalogo unitamente al listino Ich schicke Ihnen den Katalog samt der Preisliste Non mangio da ieri Ich esse seit gestern nicht (attualmente non ho ancora mangiato) Dalle nove alle dieci sono in casa Von neun bis zehn bin ich zu Hause Mia sorella arriva oggi da Parigi Meine Schwester kommt heute von Paris an Vado dal nonno Ich gehe zum Großvater Compro un regalo per il compleanno Ich kaufe ein Geschenk zum Geburtstag (per la finalità del compleanno) Litigarono a causa del contratto Sie stritten dem Vertrag zufolge Secondo la relazione era bel tempo Dem Bericht zufolge war das Wetter schön Andò a trovare lo zio per amore dei genitori Sie besuchte den Onkel den Eltern zuliebe
* Nach nel significato di secondo l'opinione di si trova preferibilmente posposta, ma anche preposta. 277
•
Preposizioni che reggono l'accusativo Le preposizioni che reggono l'accusativo sono:
—
bis
= fino a (temporale e spaziale)
—
durch
— per mezzo di, attraverso
—
entlang = lungo (posposta; preferibilmente con il moto, ma anche con lo stato in luogo)
—
für e en
— per (vantaggio)
—
gg
— contro, verso (temporale)
—
ohne
= senza
—
um
= attorno, a (con l'espressione dell'orario)
—
wider
= contro
es.: Vado fino a Monaco Ich fahre bis München Andai fino davanti al museo Ich ging bis vor aas Museum Fino al mese scorso era in viaggio Bis zum vorigen Monat war er auf Reise Andai attraverso il bosco Ich ging durch den Wald Lo mando per mezzo del fattorino Ich schicke es durch den Boten Andavo lungo il fiume Ich ging den F/«ß entlang Comprò il regalo per la madre Er kaufte das Geschenk für die Mutter Verso il mattino è ancora buio Gegen Morgen ist es noch dunkel 278
Andò contro la casa Er fuhr gegen das Haus Vado senza l'amico Ich gehe ohne den Freund Sono seduto attorno al tavolo Wir sitzen um den Tisch Vengo alle due Ich komme um zwei Ho accettato il regalo contro voglia Ich habe das Geschenk wider Willen angenommen
279
•
Preposizioni che reggono il dativo e l'accusativo Le preposizioni che reggono sia il dativo che l'accusativo
sono: —
an *
— in, a, su (punto di riferimento), in, a, di (temporale)
—
auf *
= in, a, su (contatto su superficie orizzontale)
—
hinter
= dietro
—
in *
= in, a, su (penetrazione in luogo chiuso), in, a, di (temporale)
—
über
= su (senza contatto), oltre (nel senso di oltrepassare)
—
zwischen
—
vor
= davanti, prima di, fa
—
unter
= tra (due) (spaziale e temporale)
tra (molti), sotto
es.: Ci troviamo alla stazione Wir treffen uns am Bahnhof Andiamo al confine Wir fahren an die Grenze Di domenica non si lavora Am Sonntag arbeitet man nicht La borsa sta sul pavimento Die Tasche steht auf dem Fußboden Metto la borsa sul pavimento Ich stelle die Tasche auf den Fußboden La macchina stava dietro la casa Der Wagen stand hinter dem Haus * Vedi p. 46 e segg. 280
Vado dietro la casa Ich gehe hinter das Haus Attraverso la strada Ich gehe über die Straße La lampada è appesa sul tavolo Die Lampe hängt über dem Tisch Stavo sotto l'albero Ich lag unter dem Baum Andai sotto l'albero Ich ging unter den Baum Vidi Hans fra molti uomini Ich sah Hans unter vielen Männern Egli è davanti a te Er ist vor dir Va davanti al muro Geh' vor die Mauer Ho scritto una settimana fa Ich habe vor einer Woche geschrieben Prima delle quattro non posso venire Vor vier (Uhr) kann ich nicht kommen Sono seduto tra i miei due amici Ich sitze zwischen meinen Freunden Mi siedo fra i miei due amici Ich setze mich zwischen meine Freunde Vengo tra le 5 e le 6 Ich komme zwischen 5 und 6
281
Preposizioni che reggono il genitivo Le preposizioni che reggono il genitivo sono: außerhalb = al di là di, fuori da (stato in luogo) diesseits = al di qua di (stato in luogo) halber a causa di, per via di (posposta) infolge = in seguito a (eventi, non cose o persone) inmitten = in mezzo a innerhalb * = entro (spaziale e temporale) jenseits — al di là (stato in luogo) kraft =in forza di, in virtù di längs lungo (stato in luogo) laut ** = secondo (leggi o comunicazioni ufficiali) mittels = per mezzo di (con oggetti) oberhalb al di sopra di (stato in luogo) seitens = da parte di (nelle comunicazioni ufficiali) (an)statt — invece di, invece che nonostante, malgrado trotz um... willen = per l'amore di ungeachtet = nonostante, malgrado unterhalb al di sotto di (stato in luogo) während durante wegen = per (a causa di) zugunsten = a favore di
* Quando la desinenza del genitivo non viene espressa, tale preposizione regge il dativo i(se si tratta di un dativo plurale) o è seguita da von + dativo; es.: Entro due mesi, Innerhalb zwei Monaten, Innerhalb von zwei Monaten. ** Se laut è seguita da un sostantivo forte al singolare senza attributi, il nome sta senza desinenza; se è seguita da un nome forte al plurale si preferisce usare il dativo; es.: Secondo la legge, Laut Gesetz, Secondo le leggi, Laut Gesetzen. 282
Abito fuori città Ich wohne außerhalb der Stadt Ciò sta oltre il mio campo Das liegt außerhalb meines Bereiches La mia casa sta al di quäl del lago Mein Haus liegt diesseits des Sees Per via della stanchezza non parlò Der Müdigkeit halber sprach er nicht In seguito alk pioggia la macchina sbandò Infolge des Regens geriet das Auto ins Schleudern II bambino stava in mezzo ad una pozzanghera Das Kind lag inmitten einer Pfütze Entro il territorio non si poteva telefonare Innerhalb des Gebietes konnte man nicht telefonieren Entro una settimana devo partire innerhalb einer Woche mu$ ich abfahren Al di là del monte c'è la pianura Jenseits des Berges liegt die Ebene Parlava in virtù del suo incarico Er sprach kraft seines Auftrags Lungo il lago stavano molti salici piangenti Längs des Sees standen viele Trauerweiden Secondo la vecchia legge non si può costruire qui Laut des alten Gesetzes darf man hier nicht bauen Aprì la porta per mezzo del piede di porco Er öffnete die Tür mittels des Brecheisens Al di sopra delle case stava del vapore Oberhalb der Häuser lag Dunst Da parte della società assicuratrice non è ancora pervenuto nulla Seitens der Versicherungsgesellschaft ist noch nichts zugekommen 283
Invece delle sigarette fumo il sigaro Statt der Zigaretten rauche ich die Zigarre Fece il bagno malgrado il freddo Er badete trotz der Kälte Per amore dei genitori restò in patria Um der Eltern willen blieb sie in der Heimat Malgrado l'offesa rispose gentilmente Ungeachtet der Beleidigung antwortete er freundlich Al di sotto del ponte scorreva la corrente impetuosamente Unterhalb der Brücke //oß der Strom ungestüm Durante l'estate resto a casa Während des Sommers bleibe ich zu Hause Per (a causa del) l'influenza non sono partita Wegen der Grippe bin ich nicht abgefahren Ho adoperato il denaro a favore dei poveri Ich habe das Geld zugunsten der Armen verwendet
284
Coniugazione degli ausiliari sein e haben Presente indicativo Ich bin du bist er ist wir sind ihr seid sie sind Preterrito indicativo ich war du war-st er war wir war-en ihr war-t sie war-en Presente congiuntivo ich sei du sei-(e)st er sei wir sei-en ihr sei-et sie sei-en Preterrito congiuntivo ich w'dr-e du wär-est er w'dr-e wir wär-en ihr wär-et sie wär-en Imperativo II sei III sei er I sei-en-wir II seid III sei-en Sie
hab-e ha-st ha-t hab-en hab-t hab-en hat-t-e hat-t-est hat-t-e hat-t-en hat-t-et hat-t-en hab-e hab-est hab-e hab-en hab-et hab-en hät-t-e hät-t-est hät-t-e hät-t-en hät-t-et hät-t-en hab-e hab-e er hab-en wir hab-t hab-en Sie 285
•
Coniugazione di werden e wissen
Presente indicativo
ich du
werd-e wir-st wird werd-en werd-et werd-en
er wir ihr sie Preterrito indicativo ich wurd-e du wurd-est wurd-e er wir wurd-en wurd-et ihr sie wurd-en Presente congiuntivo werd-e ich werd-est du werd-e er werd-en wir werd-et ihr werd-en sie Preterrito congiuntivo würd-e ich würd-est du würd-e er würd-en wir würd-et ihr würd-en sie Imperativo werd-e 77 werd-e- er werd-en wir werd-et 77 werd-en Sie 777
m 7
286
weift weift-t weift wiss-en wift-t wiss-en wuft-t-e wuft-t-est wuft-f-e wuft-t-en wuft-t-et wuft-t-en wiss-e wiss-est wiss-e wiss-en wiss-et wiss-en wüft-t-e wüft-t-est wüft-t-e wüft-t-en wüft-t-et wüft-t-en wiss-e wiss-e er wiss-en- wir wift-t wiss-en Sie
Coniugazione dei verbi misti bringen denken kennen * Presente indicativo
ich du er wir ihr sie
bring-e bring-st bring-t bring-en bring-t bring-en
denk-e denk-st denk-t denk-en denk-t denk-en
kenn-e kenn-st kenn-t kenn-en kenn-t kenn-en
dach-t-e dach-t-est dach-t-e dach-t-en dach-t-et dach-t-en
kann-t-e kann-t-est kann-t-e kann-t-en kann-t-et kann-t-en
denk-e denk-est denk-e denk-en denk-et denk-en
kenn-e kenn-est kenn-e kenn-en kenn-et kenn-en
däch-t-e däch-t-est däch-t-e däch-t-en däch-t-et däch-t-en
kenn-t-e kenn-t-est kenn-t-e kenn-t-en kenn-t-et kenn-t-en
Preterrito indicativo ich du er wir ihr sie
brach-t-e brach-t-est brach-t-e brach-t-en brach-t-et brach-t-en
Presente congiuntivo ich du er wir ihr
sie
bring-e bring-est bring-e bring-en bring-et bring-en
Preterrito congiuntivo ich du er wir ihr sie
bräch-t-e bräch-t-est bräch-t-e bräch-t-en bräch-t-et bräch-t-en
* Si coniugano come kennen anche brennen, nennen e rennen. 287
Imperativo II III I II III
bring-e bring-e er bring-en wir bring-t bring-en Sie
denk-e denk-e er denk-en wir denk-t denk-en Sie
* L'imperativo di kennen non esiste. 288
brenn-e brenn-e er brenn-en wir brenn-t brenn-en Sie *
•
Coniugazione dei verbi modali *
Presente indicativo ich kann du kann-st er kann wir könn-en ihr könn-t sie könn-en
darf darf-st darf dürf-en dürf-t dürf-en
mu$ mu$-t mu$ müss-en maß-t müss-en
ich du er wir ihr sie
will will-st will woll-en woll-t woll-en
mag mag-st mag mög-en mög-t mög-en
durf-t-e durf-t-est durf-t-e durf-t-en durf-t-et durf-t-en
mu$-t-e mu$-t-est mu$-t-e mu$-t-en mu$-t-et mu$-t-en
woll-t-e woll-t-est woll-t-e woll-t-en woll-t-et woll-t-en
moch-t-e moch-t-est moch-t-e moch-t-en moch-t-et moch-t-en
dürf-e dürf-est dürf-e dürf-en
müss-e müss-est müss-e müss-en
soll sollst soll soll-en soll-t soll-en
Preterrito indicativo konn-t-e ich du konn-t-est konn-t-e er konn-t-en wir konn-t-et ihr konn-t-en sie soll-t-e soll-t-est soll-t-e soll-t-en soll-t-et soll-t-en
ich du er wir ihr sie Presente ich du er wir
congiuntivo könn-e könn-est könn-e könn-en
* I verbi modali non hanno l'imperativo. 289
ihr sie
könn-et könn-en
dürf-et dürf-en
müss-et müss-en
ich du er wir ihr sie
soll-e soli-est soll-e soll-en soll-et soll-en
woll-e woll-est woll-e woll-en woll-et woll-en
tnög-e mög-est mög-e mög-en mög-et mög-en
Preterrito congiuntivo ich du er wir ihr sie
könn-t-e könn-t-est könn-t-e könn-t-en könn-t-et könn-t-en
dürf-t-e dürf-t-est dürf-t-e dürf-t-en dürf-t-et dürf-t-en
mü$-t-e mü$-t-est mü$-t-e mü$-t-en mü$-t-et mü$-t-en
ich du er wir ihr sie
soll-t-e soll-t-est soll-t-e soll-t-en soll-t-et soll-t-en
woll-t-e woll-t-est woll-t-e woll-t-en woll-t-et woll-t-en
möch-t-e möch-t-est möch-t-e möch-t-en möch-t-et möch-t-en
290
•
Divisione in sillabe
In tedesco la parola si spezza in modo tale che la sillaba che inizia la nuova riga deve essere preceduta da una sola consonante o da un solo gruppo consonantico indivisibile (ch-ph-sch-$-st-th}; se la parola è composta di più parti quali prefissi o altre parole, essa si scinde secondo i suoi componenti e questi si scindono secondo la regola già enunciata:
es.: impfen imp-fen gehen ge-hen Hitze Hit-ze Geister Get-ster gestohlen ge-stoh-len * Becher Be-cher Winterabend Winter-abend Win-ter-a-bend Verpflichtungen Ver-pflich-tun-gen Strade Strade Flüsse Flüs-se * Perché la s t è iniziale di radice (stehlen). 291
Il gruppo consonantico ck trasforma la e in k quando si scinde: es.: Brücke Brük-ke Blicke Blik-ke Le parole che eliminano una consonante quando si compongono con altre onde non avere tre consonanti uguali seguite da vocale, riacquistano la consonante eliminata quando si scindono nei loro componenti:
es.: Kennummer Kenn-nummer Le parole dalla radice straniera seguono nella scissione le regole valide nella lingua da cui derivano: es.
Tragödie Trag-ödie Problem Pro-blem
292
CHIAVE Esercizio 1 1) ich arbeite 2) er antwortet 3) er lernt 4) wir arbeiten 5) ihr sucht 6) wir fragen 7) du lernst 8) er arbeitet 9) er macht 10) wzr machen 11) J« kaufst 12) /'£r «/£ 13) /'^r arbeitet 14) «w lieben 15) J'CÄ grwße 16) uw grüben 17) /'Ar macht 18) J« machst 19) er &*«// 20) /'Ar /er«/ 21) /'Ar grwß/ 22) J« jpz'e/.tf 23) «e kaufen 24) /'Ar jp/'efr 25) er J«CÄ/ 26) /> geÄe« 20) wir fahren 2 l ) du fährst 22) du ßt 23) ich stehe 24) du wirfst 25) er hält 26) /'Ar WÖJCÄ/ 27) er /ß/ 28) /'CÄ erschrecke 29) er .ne/tf 30) J« j/eto 31) er .y/e/tf 32) J« stehst 33) er g/^»/ 34) du gibst 35) /Ar ge^/ 36) 0?« nimmst 37) /'CÄ nehme 38) er jpr/'cÄ/ 39) /'CÄ /e^e 40) /> liebten 15) /'cA grüßte 16) u>/> grüßten 17) /'Ar machtet 18) du machtest 19) er &?«//
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