Gramatica Italiana Per Stranieri
March 27, 2017 | Author: Adam Ioan | Category: N/A
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Grammatica
ITALIANA per stranieri M aria C ristin a P eccian ti
Nomi, verbi, pronomi, preposizioni, frasi... le regole e le eccezioni della comunicazione quotidiana
© GIUNTI DemetcA
Alla realizzazione dell'opera ha collaborato il professor Massimo Vedovelli
www.giunti.it © 1997,2007 Giunti Editore S.p.A. Via Bolognese 165 - 50139 Firenze - Italia Via Dante 4 - 20121 Milano - Italia Nuova edizione: marzo 2007 Ristampa 6 5 43 2
Anno 2012 2011 2009 2008
Stampato presso Giunti Industrie Grafiche S.p.A. - Stabilimento di Prato
Presentazione
Q uest'op era si propone innanzitutto di aiutare gli stranieri ad a pprendere l'ita liano e si rivolge sia a studenti c h e frequ en tan o corsi strutturati di lingua, sia a chi, com e m olti m igranti, ha la n ecessità di apprend ere la lingua attraverso la com unicazione quotidiana. Riteniam o infatti ch e la gram m atica attivi dei m eccan ism i di osservazione e riflessione sulla lingua ch e, facend o leva sui p rocessi cognitivi, accelera n o e m igliorano l'apprendim ento di una lingua straniera. Q uesta gram m atica costituisce pertanto un indispensabile strum ento di co n sultazione e approfond im ento p er gli studenti, p er gli in segnan ti di italiano com e L2 e p er tutti gli stranieri che utilizzano l'italiano, in Italia e all'estero. È u n 'o pera com pleta, m a è nello stesso tem po uno strum ento agile e leggero. Poiché si tratta di una g ram m atica d 'u so rivolta a stranieri, la scelta e la d escri zione dei fenom en i linguistici, co sì co m e le spiegazioni gram m aticali, sono state fatte in b a se a criteri di frequen za e di utilità: si è cercato di privilegiare sem pre ciò ch e è fond am entale p er p o ter com unicare in m odo efficace e con buona padronanza dell'italiano. Son o state altresì attentam en te considerate le strutture della lingua italiana che p on g on o particolari difficoltà agli stranieri, com e le preposizioni o i pronom i personali, di cui so n o state d ate n u m erose e specifiche reg o le d'uso. Le descrizioni dei vari fenom eni son o sem pre preced ute d a e sem pi riferiti alla lingua viva. Il v ocabolario e le situazioni son o di tipo fam iliare e quotidiano, affinché risultino com prensibili a n ch e a chi non ha un livello di com petenza linguistica m olto alto. Altri esem pi illustrano le particolari articolazioni d ei feno m en i e le eventuali eccezioni.
Le reg o le non veng o no m ai date com e leggi astratte e indiscutibili. Vengono segn alati i ca si in cui la norm a è stata m odificata dall'uso, facend o riferim ento ai diversi livelli della com unicazione e della lingua: parlata, fam iliare, scritta, form ale, settoriale ecc. Le spiegazioni son o brevi; la term inolog ia usata è, volutam ente, quella delle gram m atiche tradizionali, poiché riteniam o ch e sia quella più largam ente co n divisa d alle diverse culture. L'opera è suddivisa in capitoli. O gni capitolo tratta u n feno m en o linguistico e si a rticola secon d o il segu ente schem a: 1. 2. 3. 4.
Esem pi che illustrano gli usi del feno m en o n el c on testo di una frase. D escrizione gen erale del fenom eno. Specificazione dei singoli aspetti del feno m en o n ell'uso c orren te. Eventuali tavole riassuntive delle form e.
Le eventuali eccezioni o variazioni d'uso significative del feno m en o v engono sem p re indicate in un corp o separato, in m odo c h e sian o disponibili p er la consultazione, m a ch e non in terferiscano con la riflessione prioritaria sugli elem enti più sem plici e com uni della lingua. Vengono fornite anch e, p er eventuali controlli e consultazioni, le tavole co m p lete dei v erbi ausiliari, dei v erbi reg olari d elle tre coniugazioni e dei venti verbi irrego lari di uso più frequente. Il sim bolo 2 rim anda all'indice analitico-glossario, e con sen te di utilizzare il testo in m odo interattivo. Viene c o sì favorita una m odalità di apprendim ento della lingua non lineare m a "a rete", ch e rispetta uno dei caratteri fond am en tali del sistem a linguistico. L'Autrice
Indice
D La frase..........................................................................................................................................8 La frase semplice • La frase nucleare • L'espansione della frase nucleare • La frase complessa E3 I verbi: modi, tempi, persone, forma,aspetto............................................................................ 12 I modi • I tempi • Uso dei modi e dei tempi • Le persone • La forma • L'aspetto EH I tipi di verbi................................................................................................................................20 Verbi predicativi e verbi copulativi • Verbi transitivi e intransitivi • Verbi ausiliari • Verbi servili •Verbi fraseologici E9 La coniugazione dei verbi: I verbi ausiliari...............................................................................25 La coniugazione di essere • La coniugazione di avere EH La coniugazione dei verbi: I verbi regolari e irregolari........................................................... 28 I verbi regolari • La prima coniugazione: lavare • La seconda coniugazione: temere • La terza co niugazione: sentire • La terza coniugazione: finire • I verbi irregolari 03 La coniugazione dei verbi: la forma riflessiva e la forma passiva............................................34 La forma riflessiva • La forma riflessiva: lavarsi •La forma passiva • La forma passiva: essere lavato E3 La coniugazione dei verbi: I verbi pronominali, impersonali, difettivi................................... 38 I verbi pronominali • I verbi impersonali • I verbi difettivi E3 I nomi........................................................................................................................................... 40 II genere e il numero dei nomi •Il genere dei nomi: maschile e femminile • Il numero dei nomi: sin golare e plurale •I nomi invariabili E J Gli articoli.................................................................................................................................... 46 Forme dell'articolo determinativo: • Uso dell'articolo determinativo • Forme deU'articolo indeter minativo • Uso deU’articolo indeterminativo • Usi particolari dell’articolo EE Le preposizioni.......................................................................................................................... 49 Classificazione delle preposizioni •Uso delle preposizioni proprie •Uso delle preposizioni proprie • Uso delle preposizioni proprie nei complementi indiretti • Uso delie preposizioni proprie nelle frasi implicite
INDICE
EB
Gli aggettivi qualificativi............................................................................................................ 61 Genere e numero degli aggettivi qualificativi • Accordo degli aggettivi qualificativi •Posizione de gli aggettivi qualificativi • Gradi dell'aggettivo qualificativo
EEGli avverbi...................................................................................................................................67 Formazione degli avverbi • Posizione degli avverbi •Tipi di avverbi • Gradi dell'avverbio EEII numerali.................................................................................................................................... 76 Gli aggettivi numerali cardinali • Gli aggettivi numerali ordinali •I numerali moltiplicativi, frazio nari, distributivi, collettivi
EE
I pronomi personali................................................................................................................... 82 Forme dei pronomi personali • Posizione dei pronomi personali •Uso dei pronomi personali sog getto • Uso dei pronomi personali complemento
EE
I pronomi relativi....................................................................................................................... 89 Forme dei pronomi relativi • Uso dei pronomi relativi
EE
Gli aggettivi e i pronomi possessivi..........................................................................................92 Forme dei possessivi • Uso dei possessivi
EE
Gli aggettivi e i pronomi dimostrativi....................................................................................... 94 Forme dei dimostrativi • Uso dei dimostrativi
EEGli aggettivi e i pronomi indefiniti........................................................................................... 96 Forme degli indefiniti • Uso degli indefiniti
EE
Gli aggettivi e i pronomi interrogativi ed eslcamativi........................................................... 100 Forme degli interrogativi ed esclamativi • Uso degli interrogativi ed esclamativi S S Le congiunzioni....................................................................................................................... 102 Congiunzioni coordinanti • Congiunzioni subordinanti •Osservazioni sulle congiunzioni subordi-
3! La frase semplice e la frase complessa...................................................................................108 Meccanismi espressivi della struttura della frase La coordinazione......................................................................................................................110 Tipi di proposizioni coordinate iS® La subordinazione................................................................................................................... 112 Formadelle proposizioni subordinate • Uso dei tempi verbali nelle proposizioni subordinate espli-
&E Le subordinate: causali, temporali, oggettive, soggettive.................................................... 115 Le proposizioni causali •Le proposizioni temporali •Le proposizioni oggettive • Le proposizioni soggettive 3Î3 Le subordinate: relative, interrogative, indirette, condizionali............................................120 Le proposizioni relative • Le proposizioni interrogative indirette • Le proposizioni condizionali e il periodo ipotetico SS Le subordinate: finali, consecutive, concessive, comparative, modali..................................124 Le proposizioni finali • Le proposizióni consecutive • Le proposizioni concessive • Le proposizioni comparative • Le proposizioni modali ES Le subordinate: avversative, limitative, esclusive, aggiuntive. Le frasi incidentali.............129 Le proposizioni avversative • Le proposizioni limitative • Le proposizioni esclusive • Le proposizio ni aggiuntive • Le proposizioni incidentali Essi Ddiscorso diretto e il discorso indiretto............................................................................... Passaggio dal discorso diretto a quello indiretto
I suffissi •Gli alterati • I prefissi •I composti Si!i II lessico................................................................................................................................... 14? Le parole semplici e le parole complesse • Le parole polisemiche • I sinonimi • Le parole omoni me •Le parole straniere • Le polirematiche • I livelli del lessico
Le forme di cortesia •I turni di parola • Salutare e presentarsi • Chiedere ed esprimere l'ora ■» Usi e strutture particolari della lingua parlata
I suoni e la grafia • Le vocali • Le consonanti • Le semiconsonanti e le semivocali •La divisione in sillabe • L'accento •L'elisione • Il troncamento • Le maiuscole • La punteggiatura
Andare •Bere • Dare •Dire •Dovere • Fare •Morire •Piacere • Potere •Sapere •Scegliere 1•Stare •Tenere •Tradurre •Uscire •Vedere • Venire •Volere Indice analitico-glossario.............................................................................................................. 188
a La frase
1. Vieni dom ani ai cinem a?
2. La sera, s e non è troppo stanco, Paolo va al cinema. La f r a s e è un'unità autonom a della com unicazione ch e ha un senso, ed è di soli to form ata da più parole ( 1 ,2 ).
■ La frase semplice 1. Antonio va a casa.
2. Antonio non va a casa. La struttura linguistica di b a se è form ata d a un a f r a s e se m p lice o proposizio ne sem p lice (1, 2). Le frasi sem plici possono e sse re dei s eg u enti tipi. • Frasi e n u n cia tiv e : contengon o u n a sem plice enunciazione, cioè una d ichia razione o una descrizione; non han no una in tonazione particolare e si distin guon o in en u n c ia tiv e a ffe rm a tiv e (1) e e n u n c ia tiv e n e g a tiv e (2). • F rasi in te r ro g a tiv e : pon g ono una d om anda; n ella lingua parlata son o carat terizzate da una in tonazione a scen d en te (l'intonazione sale sull'ultim a parola), nella scrittura son o caratterizzate dal punto interrogativo. Le frasi interrogative son o spesso introd otte da avverbi, pronom i o aggettivi interrogativi B : Quando va Antonio a casa?
O Nelle frasi interrogative il soggetto può stare prima o dopo il predicato: Antonio va a casa?/ Va a casa Antonio?
1. LA FRASE
• Frasi e s cla m a tiv e : esprim ono un sen tim ento di sorpresa, am m irazione, indi gnazione, volontà; n ella lingua parlata son o caratterizzate da un'intonazione discendente, nella scrittura son o caratterizzate dal punto esclam ativo. Q ualsiasi frase enunciativa può d iventare esclam ativa: Antonio va a casa! L e frasi esclam ative son o sp esso introd otte da avverbi, pronom i o aggettivi esclam ativi: Quanto m i dispiace!/ Com 'è bella questa città! N ell'uso co rren te ci son o inoltre m olte particolari esp ressio ni esclam ative: Che p eccato! / Quante storie! / C he meraviglia!, ecc. • Frasi vo litive: esprim ono un com and o, un d esiderio, un invito, u n 'esortazio ne. Q ueste frasi possono esse re costruite in vario m odo. S p esso son o anch e fra si esclam ative: Pensateci b en e. / Sbrigatevi!
■ La frase nucleare S o g g e tto
P r e d ic a to
C o m p le m e n to
A ttrib u to
N om e, P r o n o m e
V erb o
N o m e , A v v erb io
A g g e ttiv o
1.
Piove.
2 . Io
parlo.
3 . te m s m m a ________ abbraccia
il bambino.
La fra s e n u c le a r e è una fra se sem plice form ata solo dagli elem enti assolutam ente n ece ssa ri p er esp rim ere u n significato. La frase n u cleare può e sse re form ata: - dal solo p red icato (Piove ); - dal p redicato e dal sog g etto [Io parlo.); - dal predicato, dal sog g etto e da a lcuni com plem enti (La m am m a abbraccia il
bambino.). © Non sempre il soggetto di una frase viene espresso. Quando il soggetto è rappresen tato da un pronome personale è normale non esprimerlo: Che cosa fai? Mangio. O Soprattutto nella lingua parlata e nei titoli dei giornali si possono trovare delle frasi sen za verbo, che si chiamano frasi nominali: Oggi sciopero dei metalmeccanici.
1. LA FRASE
■ ■ ■ ■ ■ ■
■ L'espansione della frase nucleare S o g g e tto
P r e d ic a to
C o m p le m e n to d ir e tto
C o m p lem en to A ttrib u to in d ire tto
1 . Pa olo
legge
un libro
di italiano.
2 . Io
parlo
a voce
bassa.
La frase nu cleare si può e s p a n d e r e , cioè arricch ire di altri elem enti, ch e dan n o ulteriori inform azioni sul sog g etto e sul predicato. Le espansioni prendon o
j
il nom e di c o m p le m e n ti. Il com plem en to ch e indica l'o g g etto dell'azione esp ressa dal v erbo si chiam a co m p le m e n to d ir e tto o co m p le m e n to o g g e tto , ed è l'unico com plem ento ch e n o n è introdotto d a una preposizione. Tutti gli altri com plem enti si chiam ano co m p le m e n ti in d ire tti e son o in g en e re introdotti da u n a preposizione S .
I com plem enti indiretti possono servire: - a specificare C o m p le m e n to d i s p e c if ic a z io n e : D ov'è l'Uffìcio d el turismo? - ad indicare il d estinatario dell'azione C o m p le m e n to di te r m in e : Ho regalato un b e l libro a Giorgio. - ad indicare la collocazione nello spazio di un'azione o di un evento C o m p le m e n ti d i lu o g o : Q uando venite a Siena? - ad indicare la collocazione n el tem po di un'azione o di un evento C o m p le m e n ti di te m p o : Vado al m are p e r d u e settimane. - ad indicare il m odo in cui si svolge un'azione C o m p le m e n to d i m odo: P eter studia l'italiano con im pegno. - ad indicare il m ezzo c on cui si c om pie un'azione C o m p le m e n to d i m e z z o : Vado a scuola in bicicletta. - ad indicare la ca u sa p e r cui si com pie un'azione o avviene qualcosa C o m p le m e n to di c a u s a : Non siam o potuti uscire p e r la pioggia. - ad indicare la p ersona, l'anim ale o la c o sa ch e c om pie l'azione o che è resp onsabile di u n evento nella fra se passiva S C o m p le m e n to d 'a g e n t e : Il con certo è stato diretto da Riccardo Muti.
I
■ La frase complessa 1. Antonio va a casa e guarda la televisione. 2. Antonio va a casa quando ha finito di lavorare. Più frasi o proposizioni collegate fra loro form ano la f r a s e c o m p le ss a o p e rio d o (1 ,2 ). • N ella frase com plessa c 'è s e m p r e un a p roposizione autonom a dal punto di vista gram m aticale e talvolta anch e dal punto d iv ista del significato: ha, d a sola, un sen so nella com unicazione. N ella fra se com plessa la proposizione autonom a si chiam a p r in c ip a le oppu re r e g g e n t e o in d ip e n d e n te ; le a ltre proposizioni, collegate alla principale, s i chiam ano s e c o n d a r ie o d ip en d en ti. • N ella frase com plessa le proposizioni possono e s s e r e tu tte a u to n o m e e sta re sullo stesso pian o della principale: in qu esto c a so le proposizioni so n o c o o r d in a te (1). • N ella frase com p lessa le proposizioni possono n o n e s s e r e a u to n o m e dalla principale: in qu esto ca so la proposizione p rincipale è la reg g en te e le p roposi zioni ch e da e ssa dipendono so n o secon d arie s u b o r d in a te (2). - D ue o più proposizioni subord inate possono e sse re coordinate fra loro: Ieri
non son o uscita p e rch é faceva fredd o e p erch é non mi sentivo ben e. © Una proposizione può essere subordinata rispetto alla principale, ma essere a sua volta reggente rispetto ad un’altra subordinata: Antonio non sa se andrà a casa
quando ha finito di lavorare.
B
I verbi: modi, tempi, persone, forma, aspetto
S o g g e tto
P r e d ic a to
C o m p le m e n to
A ttr ib u to
P ro p o s iz io n e s e c o n d a ria
P iov e.
1. 2. Antonio
è p artito.
3 . Io
vivo
a Milano.
4 . Maria
h a vinto
un prem io.
5. Elena
è
6.
S p ero
simpatica.______________________ c h e tu stia ben e.
Il v e rb o è l'elem ento fondam entale d ella frase. A ttorno ad e sso si organizzano i vari e lem enti della fra se stessa. U na frase p ertanto c ontien e sem p re u n v erbo, esp resso o sottinteso. A nche nelle frasi del tipo Oggi sciopero d ei m etalm ecca nici, che si chiam ano f r a s i n o m in a li S , c 'è un v erbo n on e spresso. Il v erbo può e sse re usato da solo (1), o c on il so g g etto (2), o può e sse re seguito da u n com plem en to ( 3 ,4 ), o da un a ttributo (5), o d a una proposizione su bordi nata (6). Il v erb o con tien e m olte inform azioni riferite alle nozioni di m o d o , tem p o , p e r so n a , fo rm a , a s p e tto .
■ I modi 1. Luigi p a r la il francese. 2 . C redo ch e Luigi p a r li il francese. 3. P a r la te a voce più bassa, p e r favore! 4 . Luigi ha im parato il fran cese p a r la n d o con la sua am ica Corinne. Il m o d o d ei v e r b i perm ette di p resentare l'azione com e un fatto c erto (1) o un
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2. I VERBI: MODI, TEMPI, PERSONE, FORMA, ASPETTO
fatto possibile (2), o u n ord ine (3), ecc. e di esp rim ere differenti rapporti di com unicazione c o n chi ascolta. I modi del v erbo son o sette e si distinguono in modi finiti ( 1 ,2 ,3 ) e modi indefi niti (4). - 1 modi fin iti han no form e diverse p er i diversi tem pi e le d iverse persone e sono: in d ica tiv o , c o n g iu n tiv o , co n d iz io n a le , im p e ra tiv o . - 1 modi in d efin iti han no un a sola form a p er tu tte le p erson e e sono: infinito, p a rticip io , g e r u n d io (4).
■ I tempi 1. Sì m am m a, ven go subito! 2 . No, ieri non ho visto Marco. 3 . Che bellezza! Domani arriverà Gianni. Il te m p o d e i v e rb i ind ica la posizione, n el tem po, di azioni, eventi e situazioni rispetto al m o m en to in cui si parla. La relazione di tem p o può e sse re di c o n te m p o r a n e ità (1), a n te r i o r i t à (2), p o s t e r i o r i t à (3). La contem poran eità si esprim e con il tem po p r e s e n te (1), l'anteriorità c o n i tem pi p a s s a ti (2), la p osteriorità c o n i tem pi fu tu ri (3). D al p unto di v ista della form a, il tem po può esse re se m p lice , cioè form ato da una sola p arola ( 1 ,3 ) , o c o m p o s to , qu and o è form ato dal participio passato di un v erbo unito ai v erbi ausiliari essere o avere (2).
I Uso dei modi e dei tempi L'indicativo 1. Non mangio p e r c h é n on .ho* fame. L’in d ic a tiv o si u sa p e r in d icare certezza, realtà, com unicazione d iretta di qual cosa. È il m odo fond am entale d elle frasi sem plici o d elle proposizioni reggenti (1) ed è m olto frequen te a n ch e nelle proposizioni subordinate (!*)• L'indicativo h a otto tem pi: p re s e n te , im p e rfe tto , p a s s a to p ro s sim o , p ass a to rem o to , t ra p a s s a to p ro ssim o , tr a p a s s a to re m o to , fu tu ro, futuro a n te rio re . • Il p r e s e n te indica un'azione o uno stato c ontem po ran ei rispetto al m om ento in cui si parla: Oggi c'è sciopero dei treni.
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2. I VERBI: MODI, TEMPI, PERSONE, FORMA, ASPETTO
O II presente si usa spesso, e specialmente nella lingua parlata, al posto del futuro: Che
bellezza! La prossima settimana è vacanza. O II presente, specialmente nelle descrizioni e nei racconti, si può usare al posto del passato: Il 2 giugno 1946 gli Italiani, dopo tanti anni, tornano a votare. • L 'im p erfe tto indica un'azione o uno stato ch e si ripete o ch e ha una durata nel passato: Quando.abitavo a Firenze, andavo sp esso al cinema. - L'im perfetto e"il tem po tipico d elle d e s c r iz io n i riferite al p assato: Domenica
era una bella giornata, il cielo aveva un colore bellissim o, an che s e tirava ven to e faceva piuttosto freddo. "S’E B * - L'im perfetto si u sa n e i g io c h i e nel r acco n to dei s o g n i: H o sognato ch e anda
vo a vivere a Firenze. ' L1imperfetto si usa per esprimere un desiderio o richiesta cortese nel presente; in que sto caso non ha valore di tempo passato, ma di modo: Buongiorno, cercavo Rosan na Parodi.
0 Nella lingua parlata l’imperfetto si usa spesso nel periodo ipotetico S della possibi lità: S e credevo che ti preoccupavi tanto, non ti raccontavo queste cose.
• Il p a s s a to p r o s s im o è un tem po com posto c h e si form a c on il presente d el l'ausiliare (essere o avere ) e il participio passato del v erbo. Indica un'azione o uno stato ch e è già avvenuto, m a ch e, in g en ere, h a qu alche relazione con il p re sente: Stamattina Maria non è andata a scuola, p e r c h é si sentiva male. - II passato prossim o talvolta non ha il valore di un v ero e p roprio tem po p assa to, m a indica un'azione o uno stato anteriore rispetto al p resen te o rispetto al futuro: Vengo subito: h o quasi finito di prepararm i.
O II passato prossimo si usa moltissimo nella lingua parlata, specialmente nelle regioni del Nord e del Centro, in cui (esclusa la Toscana) l’uso del passato remoto è praticamente scomparso: Mi piacerebbe molto rivedere Fabrizio, l’ultima volta l’ho visto a
Milano dieci anni fa. • Il p a s s a to r e m o to indica un'azione o uno stato ch e è sem pre anteriore rispetto a chi parla e ch e, in g en ere, non ha nessuna relazione con il presente:
Dante Alighieri n acqu e a Firenze nel 1265. O II passato remoto si usa ancora molto nella lingua scritta. È di uso normale non solo nella prosa storica e biografica, ma anche in quella narrativa: Tra il 1967 e il 1968 si sviluppò in Italia la contestazione studentesca. O II passato remoto si usa ancora nella lingua parlata solo in Toscana e nelle regioni del Sud. Si usa anche per indicare fatti e situazioni di un passato recente, ma non per quelli riguardanti le 24 ore della giornata in cui si parla: La scorsa settimana a Firenze
vidi Fabrizio. Ti ricordi di lui?
2. I VERBI: MODI, TEMPI, PERSONE, FORMA, ASPETTO
• Il tr a p a s s a t o p ro s s im o è un tem po com posto che si form a con l'im perfetto dell'ausiliare (essere o avere) e il participio p assato del v erbo. Indica un'azione o uno stato del passato, a nteriore ad un a ltro fatto passato: Ricordo ch e una vol
ta piansi m olto p e r c h é la m aestra mi aveva rim proverato. • Il tr a p a s s a t o re m o to è un tem po com posto che si form a con il passato rem o to d ell'ausiliare (essere o avere) e il p articipio p assato del v erbo. A nch 'esso indi ca un'azione o uno stato del passato, anteriore ad un altro fatto passato: Solo quando il treno fu partito mi ricordai ch e non avevo convalidato il biglietto. i II trapassato remoto ha ormai un uso molto raro, e limitato alle proposizioni tempora li: Appena e b b e visto la casa, decise di rimanere. • Il fu tu ro indica un'azione o u no stato c h e deve a n cora realizzarsi: A rriv ere
m o a Varsavia nel prim o pom eriggio. ì II futuro si può usare per dare un comando: Per punizione, resterete a casa. © Il futuro si può usare per presentare un fatto in forma di dubbio, di supposizione, di incertezza. In questo caso il futuro non ha il valore di tempo, ma di modo: Quanti stu denti ci sono al corso di italiano? Saranno più di cento. • 11 fu tu ro a n te r io r e è un tem po com posto che si form a c on il futuro dell'ausi liare (essere o avere) e il participio p assato del v erbo. Indica un'azione o u no sta to del futuro, anteriore ad un altro fatto futuro: Ti chiam erem o appena sarem o
arrivate a Varsavia. O Nella lingua italiana non è obbligatorio segnalare l’anteriorità nel futuro e di solito si usa il futuro semplice o il presente 2 per indicare tutte e due le azioni: 77chiamere m o appena arriveremo a Varsavia. / Ti chiamiamo appena arriviamo a Varsavia. ■ Come il futuro semplice, anche il futuro anteriore si può usare per presentare un fat to in forma di dubbio, di supposizione, di incertezza: A che ora siete tornati? Tardi:
saranno state le due.
Il congiuntivo 1. 2. 3. 4.
Mi p are ch e il tuo com portam ento non sia stato tanto giusto. Non m i im porta più niente di L eo: faccia pu re ciò c h e vuole. Nessuno di noi credeva ch e Tiziana fo sse così egoista. S e Giorgio non a vesse sprecato tanti soldi, oggi non av reb b e problem i.
Il c o n g iu n tiv o si u sa p er in d icare possibilità, d esid erio, tim ore, com unicazio ne di q u alcosa c h e è sottop osto al giudizio p ersonale. V iene usato soprattutto in proposizioni su b ord inate, dipendenti d a v erbi ch e in d icano opinioni o s e n tim enti sogg ettiv i (1, 3). N elle proposizioni ind ipendenti si u sa nelle in terro gative dubitative e n elle v olitive (2). 15
2 . 1VERBI: MODI, TEMPI, PERSONE, FORMA, ASPETTO
Il cong iuntiv o ha qu attro tem pi: p r e s e n t e (2), im p e rfe tto (3), p a s s a t o (1) e t r a p a s s a t o (4). • N elle proposizioni indipendenti si usano: - i due tem pi sem plici, p r e s e n t e e im p e r f e tto , qu and o ci si riferisce al p re sen te. - i due tem pi com posti, p a s s a to e t r a p a s s a to , qu ando ci si riferisce al passato. • Nelle proposizioni subord inate il tem p o del congiuntivo è condizionato dal tem po della proposizione reg gente. Si veda p er qu esto il capitolo sui m odi e i tem pi nelle proposizioni subord inate Q .
Il condizionale 1 . Vorrei un caffè, p e r favore. 2 . Per fortuna Stefano non è partito, pe r c h é non ne sarei stata contenta. Il co n d izio n a le si usa p er indicare un desiderio o una possibilità legati a delle condizioni, m a anch e p er attenuare un a richiesta o p er fare una richiesta in m odo cortese. Si u sa in m olte proposizioni indipendenti (1) e in diversi tipi di proposi zioni subordinate (2). Il condizionale h a due tem pi: p r e s e n t e (o condizionale sem plice) (1) e p a s s a to (o condizionale com posto) (2). • In g en ere si usa il condizionale p resen te p er esp rim ere un desiderio, u n 'even tualità, e cc. nel p resen te e il condizionale passato per esp rim ere le stesse cose riferite al passato. t ì li condizionale passato serve anche ad esprimere un’idea di futuro da una prospetti va passata: Dopo l'esperienza dell'ultima guerra la gente pensava che l'Italia sareb
b e stata unita nella lotta perla pace.
L'imperativo 1 . Vieni qui, ti prego. 2. Si accom odi signora, l'avvocato viene subito. L 'im p erativ o si usa p er ind icare la com unicazione di un o rdine, un invito, una preghiera, e cc. L'imperativo ha solo il tem po p r e s e n te e s i può u sare solo in proposizioni indipendenti (1, 2). L'im perativo n o n h a la l a persona. N ell'im perativo negativo, la 2a p erson a è sostitu ita dall’in finito: Non p e r d e r e tanto tem po, Emanuele!
16
2 . 1VERBI: MODI, TEMPI. PERSONE, FORMA, ASPETTO
L'infinito 1. Vi ringrazio di e s se re venuti. 2. Accom odatevi, intanto io continuo a scrivere. 3 . M o d era re la velocità. L'infinito indica un'azione o uno stato in modo g en erico, senza indicazione di persona. L'infinito si usa: - nella form a im plicita di m olte proposizioni subord inate 2 ( 1). - in dipendenza d a un v erbo servile o fraseolog ico 2 (2). - neg li avvisi, cartelli stradali e n ei testi di istruzioni p er com unicare un invito o un ordine (3). L'infinito ha due tem pi: p r e s e n te (2, 3 ) e p a s s a to (1). Il p assato è un tem po com posto. • Nelle subordinate si u sa l'infinito p r e s e n te per indicare un fatto contem pora neo o posteriore: Dovete impegnarvi p e r avere migliori risultati. Si usa l'infinito p a s s a to per indicare un fatto anteriore: Mi dispiace di non essere stato presente. 0 L'infinito può avere anche la funzione di nome: Non mi piace il tuo sparlare sempre
di tutti.
II participio 1 . La leg g e 104 riguarda i cittadini non udenti. 2. A Firenze c'è una bella mostra di abiti del passato. 3 . C om e hai detto?N on h o capito niente. 4 . Passate le feste, dob biam o m etterci a dieta. Il p a rtic ip io può a vere sia la funzione di aggettivo (1) o nom e (2) ch e quella di verbo (3, 4). Il participio h a d ue tem pi: p r e s e n te (1) e p a s s a to (2, 3, 4). • Il participio p re s e n te , variabile n el num ero, si u sa soprattutto com e a g g etti vo o com e nom e (1); si u sa raram ente com e verbo. • Il participio p a s s a to , v ariabile n el g en ere e nel num ero, si usa com e nom e (2) e si usa m olto com e v erbo. Si usa p er form are i te m p i c o m p o s ti (3) di tutti i v erbi e nella form a im plicita (4) di alcune subordinate. 9 Ricordiamo che il participio passato quando forma dei tempi composti con l’ausilia
re essere si accorda in genere e numero con il soggetto 2 : Ragazzi siete andati alla lezione di italiano? Quando forma dei tempi composti con l’ausiliare avere non si
2. I VERBI: MODI, TEMPI, PERSONE. FORMA, ASPETTO
accorda con il soggetto, ma si accorda con il complemento oggetto quando il com plemento oggetto è davanti al verbo ed è rappresentato da uno dei pronomi lo, la, li,
le: Monica, hai visto le fotocopie dei testi? - No, non le ho viste.
Il gerundio 1. Avendo finito il lavoro, mi riposo un po'. 2. Ciao Chiara, ch e fai? Se stai lavorando ti lascio subito. 3 . La situazione è sem p re grave, m a va migliorando. 4 . 1 laureandi non seguono le lezioni. Il g e ru n d io è un m o d o usato soprattutto com e verbo (1, 2, 3), m a può avere anch e la funzione di nom e (4). È sem p re strettam en te legato a un v erbo di modo finito e indica u n fatto c h e si svolge in rapporto ad un altro indicato dalla p ro posizione reggente. Il gerundio h a due tem pi: p r e s e n te (2, 3, 4 ) e p a s s a to (1). • Il gerundio p r e s e n te può indicare contem poraneità, p osteriorità o anteriori tà rispetto alla proposizione reggente. - S i usa nella form a im plicita di m olte proposizioni subordinate e perciò può avere v alore tem porale, causale, condizionale, e c c . (1). - Si usa p er form are i verbi fraseologici S stare + g e ru n d io , dove indica un'azio ne continuata (2) e andare + g e ru n d io , dove indica un'azione p rogressiva (3). • Il gerundio p a s s a to indica sem p re anteriorità rispetto alla proposizione r e g gente.
O II gerundio passato si usa poco, e quasi esclusivamente nella lingua scritta: Galileo a venticinque anni era già molto famoso, avendo scoperto a diciannove anni le leggi del pendolo.
B Le persone 1 . Dico sem pre quello ch e penso. 2. Che fate dom ani? Vi a n d reb b e di an dare al cinem a? Tutti i modi finiti dei verbi hanno form e diverse che indicano a quale persona si fa riferimento n el discorso. Siccom e le form e verbali sono in grado di segnalare da sole la persona, l'uso dei pronom i personali com e soggetto E3 non è obbligatorio (1,
2 ).
Le p e rs o n e indicano se chi com pie l'azione, o colui di cui si indica lo stato, è: 18
2. I VERBI: MODI, TEMPI, PERSONE, FORMA, ASPETTO
- il parlante (1° persona, io): Io non m angio m ai i dolci. - l'interlocutore (2a persona, tu): C om e s e i elegante! - una p ersona d iversa dal parlante e dall'interlocutore (3a persona, lui, lei, egli):
Laura ha due bambini bellissimi. - un gruppo di due o più persone di cui fa p arte a n ch e il p arlante (4® persona,
noi): Noi dom enica non siamo a casa: andiam o al m are. - un g ruppo di due o più p ersone di cui fa p arte a nch e l'interlocuto re (5a p erso na, voi): Venite alla festa di Sandra? - un gruppo di due o più p erson e di cui n o n fann o parte n é il parlante né l'inter locu tore (6a persona, loro, essi, esse): Benedetta e Davide partono domani.
■ La forma 1 . Ecco, tLho finalmente scritto quella relazione ch e mi avevi chiesto. 2. Ma no! Questa lettera norTè stata scritta da Giovanni. 3. Rossella è una bella ragazza, m a si veste in m odo ridicolo. La f o r m a del v erbo esprim e il rapporto del verbo stesso c on il soggetto e con l'oggetto. La form a è a ttiv a , quando è il sog getto c h e com pie l'azione (1); p a s s iv a quando n on è il sogg etto ch e com pie l'azione (2); rifle s siv a quando il so g getto com pie l'azione su se stesso, e quindi sogg etto e oggetto coincidono. La form a passiva e quella riflessiva si p ossono avere solo c on i verbi tra n s itiv i E3.
■ L'aspetto 1 . Ieri, m entre i ragazzi erano a scuola, ho pulito* il giardino. 2 . Sì, Alessia studia ingegneria, m a orm ai sta p e r laurearsi. 3 . Ieri sera mi sono addorm entato tardi, m a d op o ho dormito* benissimo. 11 v erbo, oltre ad esprim ere il m odo, il tem po, ecc. esprim e an ch e l'aspetto di un'azione o di un evento, cioè i concetti di d u r a t a (1), m o m e n ta n e ità , r ip e ti tiv ità, c o n tin u ità (3*), in iz io (3), im m in e n z a (2), c o n c lu s io n e (1*). L e infor mazioni sull'aspetto po sso n o e sse re indicate: ~ con i tem pi del verbo 2 (1 ,1 * ); - c on i v erbi fraseologici E! (2); - con il lessico: il v erb o addorm entarsi, ad esem pio, indica l'inizio dell'azione (3), m entre dorm ire indica l'azione continuata (3*).
B I tipi dei verbi
■ Verbi predicativi e verbi copulativi 1. Oggi abbiamo mangiato una pastasciutta a casa di Eìena.
2. Questa pastasciutta è squisita. 3 . Il nuovo direttore sem bra una persona intelligente. S i chiam ano p re d ic a tiv i tutti i verbi (son o la g rand e m aggioranza) ch e esp ri m ono un s en so com piuto: possono e sse re usati d a soli, possono esse re seguiti da un com plem ento, ecc. (1). Si chiam ano co p u la tiv i i v erbi ch e, com e il verbo essere, han no un significato gen erico e servono a colleg are il sogg etto a un no m e o a un aggettivo ( 2 ,3 ). Tra i verbi copulativi, altre ad essere, ricordiam o: sem brare, parere, divenire, ecc. M en tre i v erbi copulativi possono e sse re uniti ad un aggettivo, i verbi pred ica tivi possono e sse re uniti ad un avverbio S :
Oggi abbiam o m angiato b en e: la pastasciutta era squisita!
■ Verbi transitivi e intransitivi P r e d ic a to
C om p lem . d ire tto
1. Gli studenti
S o g g e tto
studiano
la grammatica.
2. Gli studenti
vanno
C om plem . in d iretto
a scuola.
Si chiam ano tra n s itiv i i v erbi ch e possono avere u n c o m p le m e n to d ir e t to (o com plem en to og g etto) (1). Si chiam ano in tra n s itiv i i v erbi ch e n o n p ossono avere un com plem en to diretto (2). • Son o gen eralm ente intransitivi i v erbi ch e indicano m ovim ento (andare, veni re, partire, ecc.), i verbi c h e indicano uno stato o u n cam biam ento d ella p erso-
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3. I TIPI DEI VERBI
na (guarire, arrossire, invecchiare, m orire, ecc.), i v erbi pronom inali £2 [vergo gnarsi, pentirsi, annoiarsi, ecc.) e altri. • N ell'uso alcuni v erbi intransitivi p ossono esse re usati com e transitivi e alcuni transitivi com e intransitivi: È un bravo politico, cred o ch e s a lir à m olto in alto (uso intransitivo). / Ogni giorno s a lg o 60 scalini p e r an dare in casa (uso transitivo). • 1 verbi transitivi form ano i tem pi com posti con l'ausiliare S av ere: Gli studen
ti h a n n o s tu d ia to la grammatica. Tra i v erbi intransitivi alcuni form ano i tem pi com posti c o n avere: Domenica scorsa a b b ia m o p a s s e g g ia t o nel bosco; altri li form an o con essere: Gli studen
ti s o n o an d ati a scuola. © I verbi come sa/ire, che si usano sia come intransitivi che come transitivi, formano i tempi composti con diverso ausiliare: essere per l’uso intransitivo, avere per l’uso transitivo: Era un bravo politico ed è giusto che sia salito in alto. /Sono stanca, oggi
ho salito e sceso le scale venti volte.
■ Verbi ausiliari 1 . Ieri sera sono andata a casa di R iccardo: abbiamo mangiato una pizza e dopo
abbiamo ascoltato un po' di musica. I verbi a u s ilia r i, con i quali si form ano i tem pi com posti di tutti i verbi, son o
avere ed e s s e re (1). Per form are i tem pi com posti, si unisce al v erbo ausiliare il participio p assato S del v erbo c h e v ogliam o usare. • Il v erbo a v e re è l'ausiliare con cui s i form ano i tem pi com posti: - di tu tti i v erbi transitivi: Abbiam o mangiato una pizza. - di alcuni v erbi intransitivi: Questa notte ho dormito p roprio ben e. - di se stesso: Alla fine Em anuele ha avuto ragione. • Il v erbo e s s e re è l'ausiliare c o n cui si form an o i tem pi com posti: - della m ag g ior parte dei verbi intransitivi: Scusami, m a il treno è arrivato in
ritardo. - di quasi tutti i v erbi im personali E : A tutti è sem brato ingiusto il tuo com por
tamento. ~ dei verbi pronom inali S : Non mi ero accorto che questa chiesa fosse così bella. - dei v erbi di form a riflessiva S : Questa mattina, ragazzi, vi siete lavati troppo in fretta.
3. I TIPI DEI VERBI
- dei v erbi di form a passiva S : L e leggi sono approvate dal Parlamento. - di se stesso: Mi dispiace, m a è stata lei c h e si è m essa nei guai. © Nell’uso, per sapere quale ausiliare richiede un verbo intransitivo può essere utile ricordare quanto segue. I verbi di movimento hanno l'ausiliare essere se indicano spostamento da un luogo ad un altro, hanno l'ausiliare avere se indicano un movimento vero e proprio. Anche quei verbi di movimento che possono essere utilizzati con un doppio significato assumono ausiliari diversi secondo il significato: Appena ho saputo la notizia, sono
corso a casa. /H o corso quanto ho potuto, ma il treno era già partito. I verbi che indicano uno stato, un modo di essere, una condizione hanno quasi sem pre l’ausiliare essere: Il bambino di Anna Maria è nato il 2 di agosto. / Domani riprendo il lavoro, ma ancora non sono guarita. •I verbi impersonali che indicano fenomeni atmosferici e altri verbi come vìvere, vola re, ecc. possono avere sia l’ausiliare essere sia l’ausiliare avere, segnando talvolta qualche leggera differenza di significato: Nella scorsa primavera è piovuto molto. / Le gare di sci sono state sospese perché ha nevicato tutta la notte. / 1miei nonni sono vissuti fino a quasi novantanni. / Conosco bene Firenze, perché ci ho vissu to 4 anni.
■ Verbi servili 1 . Oggi siam o soli: i bam bini sono voluti an dare dalla nonna. 2. Mi p uo i telefonare dom ani verso le otto? 3 . Aspettami, d evo parlarti di quel problema. I verbi serv ili (o m odali) servono da "ap p og gio" ad altri verbi. Indicano una particolare m odalità (possibilità, volontà, necessità) del verbo ch e li segue. S on o verbi servili potere, volere, d ov ere (1, 2 , 3). © Ha le stesse caratteristiche dei verbi servili anche sapere, ma solo quando ha il signi ficato di "essere capace": Il ragazzo di Anna Maria sa suonare molto bene il flauto. • I v erbi servili h an no le segu enti caratteristiche. - R eggon o d irettam ente, senza alcuna preposizione, l'infinito di un altro verbo (1, 2, 3) - Nel caso in cui siano usati con i pronom i atoni 8 , qu esti p ossono stare davan ti al v erbo servile (2) o d opo l'infinito (3). - H anno di solito lo stesso ausiliare del verbo c h e reg gono (1). G Se l’infinito che segue il verbo servile è essere, l’ausiliare del verbo servile è avere:
Avresti potuto essere più gentile! » S e l’infinito che segue il verbo servile è passivo, l’ausiliare del verbo servile è avere: È stato lui che ha voluto essere nominato vicepresidente: adesso non deve lamentarsi. 22
3. I TIPI DEI VERBI
• Dal punto di vista del significato, p o t e r e e d o v e r e assu m ono d iversi valori. P o te r e indica: - la valutazione di u n fatto c onsid erato com e possibile: P o s s o an che aver fatto questa afferm azione, m a non io ricordo (= F orse ho fa tto ... ). - un p erm esso: P o s s o uscire? - una capacità: Quest'anno p o s s ia m o vincere i cam pionati del mondo. - una form a di cortesia. P o tr e s ti farm i un favore? D o v e r e indica: - la valutazione di un fatto c onsid erato com e probabile: D ev e essere su ccesso un incidente (= F o rse è su ccesso ...). - un obbligo, una n ecessità: S e vuoi m igliorare la tua posizione, d e v i darti da
fare.
■ Verbi fraseologici 1 . Sonia è stata sul punto di lasciare su o marito, m a p o i non l'ha fatto. 2. Prendo il caffè e d op o mi metto a studiare. I verbi f ra s e o lo g ic i son o a n ch e detti a s p e ttu a li, p erch é quando so n o usati davanti ad un altro v erbo (all'infinito o al gerundio) indicano u n particolare aspetto S dell'azione. S i tratta di verbi com e stare, com inciare, continuare, fini re e cc. usati sp esso in esp ressio ni (locuzioni) com p oste da più elem enti c h e si trov ano in un ord ine fisso (1, 2). • Le costruzioni v erbali più usate per esp rim ere l'aspetto so n o le seguenti. - P er indicare l'im m in e n z a di un'azione: stare per, essere lì per, es s e r e lì lì per, essere sul punto di, e ssere in procinto di, ecc. (1). - Per in dicare l'in izio di un'azione: com inciare a, iniziare a, m ettersi a, ecc. (2). - Per in dicare lo s v o lg im e n to di un'azione: stare + gerundio: È pericoloso sali
re sul treno m entre sta partendo. - P er indicare la p r o g r e s s i o n e di un'azione: an dare + gerundio: La situazione
in Bosnia è ancora grave, m a va migliorando - Per indicare la c o n tin u ità di un'azione: continuare a, seguitare a, insistere a, ecc.: S e continuerete a studiare così ben e, avrete certam ente dei buoni risultati. - P er indicare la c o n c lu s io n e , la fine di un'azione: finire di, cessare di, sm ettere di, ecc.: Perché non sm ettete di dire m ale dei colleghi? j Poiché la costruzione stare + gerundio indica un’azione che si sta svolgendo, il tem po che si usa per il passato è sempre l’imperfetto 2 : 77ho visto molto distratto, non so a che cosa stavi pensando.
3. I TIPI DEI VERBI
• Tutti i v erbi fraseologici, oltre ad avere funzione aspettuale, han no a n ch e un loro sign ificato predicativo autonom o. I v erbi com inciare, finire e i loro sin oni mi, ad esem pio, oltre c h e com e fraseolog ici p ossono e sse re usati com e n o rm a li verbi, sia con funzione transitiva che c on funzione intransitiva. Mario non h a i ancora fin ito d i lavorare? (funzione aspettuale). Mario h a i finalmente fin ito i compiti di m atem atica ? (funzione predicativa tran si tiva). Mario è in vacanza: le lezioni s o n o fin ite due giorni fa (funzione predicativa in transitiva). • Son o tipi p articolari di v erbi fra seo lo g ici a nch e f a r e e la s c ia r e seguiti da un infinito. Indicano c h e il sog getto provoca l'azione, oppure ch e il sog g etto p e r m ette c h e si realizzi, m a di fatto n on la com pie: Quando il p rofessore si com por
ta così ci fa ridere. /M am m a ci la s c i giocare ancora un po'? O Con smettere e anche con finire, quando è sinonimo di smettere, soprattutto nella lin gua parlata e nelle espressioni imperative ed esclamative, si usa spesso il pronome
la con la funzione generica di indicare quello che uno sta facendo e che dovrebbe smettere di fare: Ragazzi smettetela! Il pronome la si usa tuttavia anche quando nel la frase viene espresso ciò che deve finire: Ragazzi, smettetela di gridare! /Perché non la finiamo di comportarci da bambini?
El La coniugazione dei verbi: i verbi ausiliari
• La co n iu g a z io n e di u n v erbo è l'insiem e ordinato d elle v arie fo rm e ch e un verbo può a ssu m ere p er in d icare il m o d o , il te m p o , la p e r s o n a , la f o r m a (atti va, p assiva o riflessiva) e, per q u anto riguarda i tem pi com posti con l'ausiliare essere, a n ch e il g e n e r e d el s o g g e tto . Dalla form a v erbale son o andate, ad esem pio, ricaviam o c h e si tratta di m odo indicativo, tem po p assato prossim o, 6a persona, form a attiva, sog g etto fem minile. Altri elem enti invece, co m e la funzione transitiva/intransitiva, l'aspetto, ecc. non son o esp ressi d alla form a c h e possono a ssu m ere i sin goli elem enti v erba li, e non si possono perciò ricavare da essa. • In un verbo p ossiam o r ico n o sce re i seg u en ti elem enti. a) La r a d ic e , c h e contien e l'inform azione relativa al significato: ad esem pio am - in am are o gioc- in giocare. b) La v o ca le te m a tic a c h e nell'infinito e in altre form e distingue le tre coniu gazioni: -a - per la prim a coniugazione (iav-a-re), -e - p er la secon d a ( tem -ere), -i- p er la terza (sent-i-re ). c) La d e sin e n z a che con tien e le inform azioni relative al m odo, tem p o e p erso na: ad esem pio: -re in am a-re (desinenza dell'infinito presente), -vo in am a-vo (desinenza dell'indicativo im perfetto). • Le coniugazioni (o flessioni) dei due verbi ausiliari, e sse re e avere, son o del tutto anom ale rispetto agli altri v erbi d ella lingua italiana.
4. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: I VERBI AUSILIARI
L a c o n iu g a z io n e d i e s s e r e Il v erbo e s s e r e si usa: - com e ausiliare: Volevo dirti ch e non s o n o partito p e r Genova. - com e copulativo: Genova è una bella città. - com e predicativo n ei significati di trovarsi o su ccedere, spesso usato con il pronom e ci 2 : D ove s e i, da d ov e chiami? - C he c'è? È su ccesso qualcosa? Indicativo
io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro
Presente sono sei è siamo siete sono Passato remoto fui fosti fu fummo foste furono
che io che tu che egli/lei/lui che noi che voi che essi/esse/loro
Presente sia sia sia siamo siate siano
io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro
Passato prossimo sono stato/a sei stato/a è stato/a siamo stati/e siete stati/e sono stati/e Trapassato remoto fui stato/a fosti stato/a fu stato/a fummo stati/e foste stati/e furono stati/e
Imperfetto ero eri era eravamo eravate erano Futuro semplice sarò sarai sarà saremo sarete saranno
Trapassato prossimo ero stato/a eri stato/a era stato/a eravamo stati/e eravate stati/e erano stati/e Futuro anteriore sarò stato/a sarai stato/a sarà stato/a saremo stati/e sarete stati/e saranno stati/e
Passato sia stato/a sia stato/a sia stato/a siamo stati/e siate stati/e siano stati/e
Imperfetto fossi fossi fosse fossimo foste fossero
Trapassato fossi stato/a fossi stato/a fosse stato/a fossimo stati/e foste stati/e fossero stati/e Imperativo
Congiuntivo
Condizionale io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro
Presente sarei saresti sarebbe saremmo sareste sarebbero
Infinito Presente essere
Passato sarei stato/a saresti stato/a sarebbe stato/a saremmo stati/e sareste stati/e sarebbero stati/e Participio
Passato essere stato
Presente -
Presente ~~ sii sia siamo siate siano Gerundio
Passato stato
Presente essendo
Passato essendo stato
4 . LA CONIUGAZIONE DEI VERBI:
I VERBI AUSILIARI
La coniugazione di avere Il v erbo a v e r e si usa: - com e ausiliare: Quello c h e h a i fatto non m i piace. - com e predicativo nel sign ificato di possed ere: Antonio h a una bella casa. - com e predicativo p er ind icare una sen sazione ch e si prova: Che hai? - Non
m i sento ben e, h o un trem endo m al di testa. Indicativo Presente ho hai ha abbiamo avete hanno Passato remoto ebbi avesti ebbe avemmo aveste ebbero
io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro
Passato prossimo ho avuto hai avuto ha avuto abbiamo avuto avete avuto hanno avuto Trapassato remoto ebbi avuto avesti avuto ebbe avuto avemmo avuto aveste avuto ebbero avuto
Imperfetto avevo avevi aveva avevamo avevate avevano Futuro semplice avrò avrai avrà avremo avrete avranno
Trapassato prossimo avevo avuto avevi avuto aveva avuto avevamo avuto avevate avuto avevano avuto Futuro anteriore avrò avuto avrai avuto avrà avuto avremo avuto avrete avuto avranno avuto
Passato abbia avuto abbia avuto abbia avuto abbiamo avuto abbiate avuto abbiano avuto
Imperfetto avessi avessi avesse avessimo aveste avessero
Trapassato avessi avuto avessi avuto avesse avuto avessimo avuto aveste avuto avessero avuto
Congiuntivo che io che tu che egli/lei/lui che noi che voi che essi/esse/loro
Presente abbia abbia abbia abbiamo abbiate abbiano
Imperativo
Condizionale io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro
Presente avrei avresti avrebbe avremmo avreste avrebbero
Participio
Infinito Presente avere
Presente abbi abbia abbiamo abbiate abbiano
Passato avrei avuto avresti avuto avrebbe avuto avremmo avuto avreste avuto avrebbero avuto
Passato avere avuto
Presente avente
Gerundio Passato avuto
Presente avendo
Passato avendo avuto
EH La coniugazione dei verbi: i verbi regolari e irregolari
■ I verbi regolari Si dicono v erbi r e g o la r i quelli c h e in tu tta la coniugazione n o n c am bian o mai la radice e conserv ano lo stesso m od ello di desinenze p er i diversi modi, tem pi e persone. • I v erbi regolari son o raggruppati in tre tipi di coniugazioni: prim a con iu ga zione -a r e [lavare), secon d a coniugazione - e r e (temere), terza coniugazione
-ire (sentire). • D elle tre coniugazioni, quella a n cora produttiva è gen eralm ente la prim a. I nuovi v erbi c h e entran o a fa r p arte del v ocabolario della lingua italiana a ppar ten gono al gruppo di lavare: allunare, lottizzare, cliccare ecc. • N ella terza coniugazione c i son o d ei verbi, co m e finire, c h e prend on o il suffis so -is c , in serito fra rad ice e desinenza, nella p rim a, secon d a, terza e sesta p er son a dell'indicativo e del congiuntivo p resenti, e nella secon d a, terza e sesta persona d ell'im perativo. I v erbi che si coniug ano secon d o il m odello di finire son o circa 500. Tra quelli com presi nel V ocabolario di b a se S ricordiam o: abolire, agire, ap
profondire, arricchire, arrossire, capire, chiarire, colpire, costruire, custodire, diminuire, distribuire, esaurire, favorire, finire, fiorire, garantire, gradire, guari re, impaurire, impazzire , im pedire, inserire, istruire, proibire, pulire, punire, riu nire, spedire, stupire, subire, ubbidire, unire. 28
5. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: I VERBI REGOLARI E IRREGOLARI
La prima coniugazione: lavare Indicativo Presente lavo lavi lava laviamo lavate lavano Passato remoto lavai lavasti lavò lavammo lavaste lavarono
io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/ioro io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro
Passato prossimo ho lavato hai lavato ha lavato abbiamo lavato avete lavato hanno lavato Trapassato remoto ebbi lavato avesti lavato ebbe lavato avemmo lavato aveste lavato ebbero lavato
Imperfetto lavavo lavavi lavava lavavamo lavavate lavavano Futuro semplice laverò laverai laverà laveremo laverete laveranno
Trapassato prossimo avevo lavato avevi lavato aveva lavato avevamo lavato avevate lavato avevano lavato Futuro anteriore avrò lavato avrai lavato avrà lavato avremo lavato avrete lavato avranno lavato
Passato abbia lavato abbia lavato abbia lavato abbiamo lavato abbiate lavato abbiano lavato
Imperfetto lavassi lavassi lavasse lavassimo lavaste lavassero
Trapassato avessi lavato avessi lavato avesse lavato avessimo lavato aveste lavato avessero lavato
Congiuntivo che io che tu che egli/lei/lui che noi che voi che essi/esse/loro
Presente lavi lavi lavi laviamo laviate lavino
io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro
Presente laverei laveresti laverebbe laveremmo lavereste laverebbero
Condizionale
Infinito Presente avare
Imperativo Passato avrei lavato avresti lavato avrebbe lavato avremmo lavato avreste lavato avrebbero lavato Participio
Passato avere lavato
Presente lavante
Presente T~ lava lavi laviamo lavate lavino Gerundio
Passato lavato
Presente lavando
Passato avendo lavato
• l verbi che terminano in -care e -gare, come ad esempio mancare e negare, per conservare il suono duro di c e g prendono ia consonante h davanti alle desinenze che cominciano pereor.Lalua compagnia m i mancherà mollo. / Tuneghi anche di Iron ie ai latti più evidenti. • i verbi che terminano in -ciare e -giare, come ad esempio cominciare e mangiare, perdono la /del tema davanti alle desinen te che cominciano per e o t. Domani cominceremo a studiare i verbi. /M a quanto mangi! • i verbi che terminano in -iare, come ad esempio inviare e studiare, conservano la /del tema anche davanti ad un’altra /della desinenza se la /del presente indicativo è tonica (accentata), perdono la /del tema davanti ad un'altra /della desinenza se la /del oresente indicativo è atona (non accentata): Signora, quando ha scritto quella lettera la inv ii al Rettore dell'università. / Tu non studi abbastanza: per questo gli esami ti vanno male.
29
5. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: I VERBI REGOLARI E IRREGOLARI
La seconda coniugazione: temere Indicativo Presente temo temi teme temiamo temete temono Passato remotoi temei (-etti) temesti temè (-ette) tememmo temeste temerono (-ettero)
io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro
Passato prossimo ho temuto hai temuto ha temuto abbiamo temuto avete temuto hanno temuto Trapassato remoto ebbi temuto avesti temuto ebbe temuto avemmo temuto aveste temuto ebbero temuto
Imperfetto temevo temevi temeva temevamo temevate temevano Futuro semplice temerò temerai temerà temeremo temerete temeranno
Trapassato prossimo avevo temuto avevi temuto aveva temuto avevamo temuto avevate temuto avevano temuto Futuro anteriore avrò temuto avrai temuto avrà temuto avremo temuto avrete temuto avranno temuto
Passato abbia temuto abbia temuto abbia temuto abbiamo temuto abbiate temuto abbiano temuto
Imperfetto temessi temessi temesse temessimo temeste temessero
Trapassato avessi temuto avessi temuto avesse temuto avessimo temuto aveste temuto avessero temuto
Congiuntivo che io che tu che egli/lei/lui che noi che voi che essi/esse/loro
Presente tema tema tema temiamo temiate temano
Imperativo
Condizionale io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro
Presente temerei temeresti temerebbe temeremmo temereste temerebbero
Infinito Presente temere
Passato avrei temuto avresti temuto avrebbe temuto avremmo temuto avreste temuto avrebbero temuto
Gerundio
Participio Passato avere temuto
Presente temente
Presente temi tema temiamo temete temano
Passato temuto
Presente temendo
Passato avendo temuto
• Come si vede dalla coniugazione di temere, i verbi della seconda coniugazione, alla prima, terza e sesia persona del passato remoto possono avere due (orme. Con I verbi che, come potere, hanno un tema che finisce In t, si preferisce tuttavia usare solo la forma in -è. Scusami, ma Ieri non ti potei proprio telefonare. • I verbi che terminano in -cere, come ad esempio vincere e crescere, cambiano il suono da dolce a duro davanti alle desinen ze che cominciano per a e per o, ma mantengono il suono dolce, e quindi prendono una /, davanti alla desinenza del participio passato, se hanno II participio passato in -i/fo; Anche se comprimolti biglietti della lotteria è difficile che tu vinca il primo premio. / L ’erba del prato è cresciuta cosi In fretta, perché nei giorni scorsi è piovuto tanto.
5. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: I VERBI REGOLARI E IRREGOLARI
La
terza coniugazione: sentire Indicativo
io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro
Presente sento senti sente sentiamo sentite sentono Passato remoto sentii sentisti senti sentimmo sentiste sentirono
clie io che tu che egli/lei/lui che noi che voi che essi/esse/loro
Presente senta senta senta sentiamo sentiate sentano
io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro
Presente sentirei sentiresti sentirebbe sentiremmo sentireste sentirebbero
lo tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro
Passato prossimo ho sentito hai sentito ha sentito abbiamo sentito avete sentito hanno sentito Trapassato remoto ebbi sentito avesti sentito ebbe sentito avemmo sentito aveste sentito ebbero sentito
Imperfetto sentivo sentivi sentiva sentivamo sentivate sentivano Futuro semplice sentirò sentirai sentirà sentiremo sentirete sentiranno
Trapassato prossimo avevo sentito avevi sentito aveva sentito avevamo sentito avevate sentito avevano sentito Futuro anteriore avrò sentito avrai sentito avrà sentito avremo sentito avrete sentito avranno sentito
Passato abbia sentito abbia sentito abbia sentito abbiamo sentito abbiate sentito abbiano sentito
imperfetto sentissi sentissi sentisse sentissimo sentiste sentissero
Trapassato avessi sentito avessi sentito avesse sentito avessimo sentito aveste sentito avessero sentito
Congiuntivo
Condizionale
Infinito Presente sentire
Imperativo Passato avrei sentito avresti sentito avrebbe sentito avremmo sentito avreste sentito avrebbero sentito Participio
Passato avere sentito
Presente sentente
Presente -
senti senta sentiamo sentite sentano Gerundio
Passato sentite
Presente sentendo
Passato avendo sentito
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5. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: I VERBI REGOLARI E IRREGOLARI ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ H M IM M B H H H a B n B n ta n H i
La terza coniugazione: finire Indicativo Presente io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro
Passato prossimo finisco finisci finisce finiamo finite finiscono Passato remoto finii finisti finì finimmo finiste finirono
che io che tu che egli/lei/lui che noi che voi che essi/esse/loro
Presente finisca finisca finisca finiamo finiate finiscano
io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro
Presente finirei finiresti finirebbe finiremmo finireste finirebbero
Imperfetto ho finito hai finito ha finito abbiamo finito avete finito hanno finito Trapassato remoto eboi fi-ito avesti finito ebbe finito avemmo finito aveste finito ebbero finito
Trapassato prossimo finivo avevo finito finivi avevi finito finiva aveva finito finivamo avevamo finito finivate avevate finito finivano avevano finito Futuro semplice Futuro anteriore finirò avrò finito finirai avrai finito finirà avrà finito finiremo avremo finito avrete finito finirete avranno finito finiranno
Passato abbia finito abbia finito abbia finito abbiamo finito abbiate finito abbiano finito
Imperfetto finissi finissi finisse finissimo finiste finissero
Congiuntivo
Imperativo
Condizionale
Infinito Presente finire
Presente finisci finisca finiamo finite finiscano
Passato avrei finito avresti finito avrebbe finito avremmo finito avreste finito avrebbero finito
Gerundio
Participio Passato avere finito
Trapassato avessi finito avessi finito avesse finito avessimo finito aveste finito avessero finito
Presente finente
Passato finito
Presente finendo
Passato avendo finito
5. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: I VERBI REGOLARI E IRREGOLARI «■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ^i
■ 1 verbi irregolari Si dicon o verbi ir r e g o la r i quelli ch e non segu ono il m odello della con iu ga zione a cui appartengono. L'irregolarità di un v erbo può riguard are sia la r a d ic e (an d-are: vad-o), sia la d e s in e n z a (cad-ere: cad-di). • 1 verbi irregolari della l a e della 3a coniugazione son o pochi, m entre son o assai num erosi quelli della 2a coniugazione. • U na delle form e di uso frequen te più vistosam ente irrego lare è il p a rticip io p a ss a to . Alcuni verbi di uso com u ne ch e han no il participio p assato irrego lare son o i seguenti: -> aperto,
aprire: chiedere: chiudere: coprire: correre: leggere: m ettere: offrire: perdere: prendere: rispondere:
-* -*
-*
scrivere:
-> -> ->
soffrire: spendere: vivere:
->
-* -*
chiesto, chiuso, coperto; corso, letto, messo, offerto, perso /p erd u to ; preso, risposto, scritto ; sofferto, speso-, vissuto.
Le coniugazioni com plete dei v erbi irregolari di uso più com une p ossono e sse re consultate alla fin e d el volum e (pagine 170-187).
0 La coniugazione dei verbi: la forma riflessiva e la forma passiva
■ La forma riflessiva 1. Con i capelli corti non d evo p erd ere troppo tem po p e r pettinarmi.
2. Ma com e si sono vestite oggi qu este ragazze? Il v erbo h a form a rifle s s iv a qu and o il so g g etto com pie l'azione su se stesso, e quindi sog g etto e o g g etto coin cid ono (1, 2).
J
• La form a riflessiva s i può avere solo c on i verbi tr a n s itiv i S .
• N ella form a riflessiva il v erbo è sem p re accom p ag nato dai p ronom i p ersona- | li di form a atona mi, ti, si, ci, vi, si S con funzione di o ggetto. I pronom i p erso- I nali di solito stanno davanti al v erbo: stanno d opo il v erbo in alcuni casi parti- | colari, com e ad e sem pio c on l'infinito (1), c on il gerundio, ecc. • N ella form a riflessiva il v erbo ausiliare è essere (2). 1ì Ci sono dei casi in cui le forme riflessive non esprimono un’azione compiuta dal sog getto che si riflette sul soggetto stesso, ma piuttosto un’azione che due soggetti si scambiano: I bambini di Federica si vogliono molto bene: si abbracciano sempre. : Ci sono altri casi in cui la forma è riflessiva, ma l’azione cade su un oggetto: Bambini,
vi siete lavati le mani?
6. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: LA FORMA RIFLESSIVA E LA FORMA PASSIVA
La forma riflessiva: lavarsi Indicativo lo tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro
Presente mi lavo ti lavi si lava ci laviamo vi lavate si lavano Passato remotei mi lavai tl lavasti si lavò ci lavammo vi lavaste si lavarono
Passato prossimo mi sono lavato/a ti sei lavato/a si è lavato/a ci siamolavati/e vi siete lavati/e si sono lavati/e Trapassato remoto mi fui lavato/a li fosti lavato/a si fulavato/a cl fummolavati/e vifoste lavati/e si furanolavati/e
Imperfetto mi lavavo ti lavavi si lavava d lavavamo vi lavavate si lavavano Futuro semplice mi laverò ti laverai si laverà ci laveremo vi laverete si laveranno
Trapassato prossimo mi erolavato/a ti eri lavato/a si era lavato/a ci eravamo lavati/e vi eravate lavati/e si eranolavati/e Futuro anteriore mi sarò lavato/a ti sarai lavato/a si sarà lavato/a ci saremo lavati/e vi sarete lavati/e si saranno lavati/e
Passato mi sia lavato/a ti sia lavato/a si sia lavato/a ci siamolavati/e vi siate lavati/e si siano lavati/e
Imperfetto mi lavassi ti lavassi si lavasse d lavassimo vi lavaste si lavassero
Trapassato mi fossi lavato/a ti fossi lavato/a si fosse lavata/a ci fossimo lavati/e vi foste lavati/e si fossero lavati/e
Congiuntivo che» che tu che egli/tei/lui che noi chevoi che essi/esse/loro
Presente milavi ti lavi si lavi ci laviamo vi laviate si lavino
Imperativo
Condizionale lo tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro Infinito Presente lavarsi
Presente mi laverei ti laveresti si laverebbe ci laveremmo vi lavereste si laverebbero Passato essersi lavato/a
Passato misarei lavato/a ti saresti lavato/a si sarebbe lavato/a ci saremmolavati/e vi sareste lavati/e si sarebbero lavati/e Participio
Presente lavati si lavi laviamoci lavatevi si lavino Gerundio
Presente lavantesi
Presente lavandosi
Passato lavato;ii
Passato essendosi lavato/a
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6. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: LA FORMA RIFLESSIVA E LA FORMA PASSIVA
■ La forma passiva 1 . 11progetto dev e e s s e re approvato dagli organi competenti. 2. Questa casa non si p u ò ven dere a un prezzo così alto. Il v erbo ha form a p a s s iv a qu and o n on è il sog g etto c h e c om pie l'azione (1, 2). La form a passiva si può avere solo c on i v erbi tra n s itiv i H . • Tutte le frasi attive, ch e h an n o un v erbo transitivo e il com plem en to oggetto esp resso, p ossono e sse re trasform ate in passive senza ch e ci sian o cam b iam en ti nel loro sign ificato globale. N ella trasform azione, il com plem en to oggetto della frase attiva diventa sog g etto della passiva, il soggetto della frase attiva diventa, nella p assiva, com plem en to di a gen te (sem pre preceduto dalla prepo sizione da): Gli organi com petenti devon o approvare il progetto = Il progetto
d ev e e s s e re approvato dagli organi competenti. • La form a passiva è usata soprattutto nello scritto, in particolare nei testi di tipo im personale (leggi, norm e, istruzioni, ecc.), perch é serve a m ettere in evi denza l'azione e il suo o g g etto, lasciand o in secon d o piano il soggetto, o trascu randolo del tu tto q u and o il com plem en to di a g en te n on è esp resso: 11presente
decreto sarà ratificato entro un m ese. 0 La forma passiva si può fare nei seguenti modi:
•Con il verbo essere coniugato nel modo, tempo e persona della forma attiva + par ticipio passato del verbo stesso (1). •Con il verbo venire al posto di essere. Questa costruzione è possibile solo quando si usano i tempi semplici: Le spese dell'Università vengono esaminate dai reviso ri dei conti (ma si dirà: Le spese dell'Università sono state esaminate dai revisori
dei conti). •Con il verbo andare al posto di essere. Questa costruzione è possibile solo quan do si usano i tempi semplici e non si esprime il complemento di agente; ha in gene re il valore di “dovere": Ragazzi, i verbi vanno studiati! (= Ragazzi, i verbi devono
essere studiati). •Con il pronome atono si (chiamato si passivante) + la 3a o 68 persona di un verbo transitivo attivo in uno dei suoi tempi semplici (2). La costruzione con il si passivan te si usa con molta frequenza specialmente quando nella frase non c’è il comple mento d’agente espresso e quando il soggetto della frase è un essere inanimato.
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6. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: LA FORMA RIFLESSIVA E LA FORMA PASSIVA
La forma passiva: essere lavato
sono lavato/a sei lavato/a
sono stato/a lavato/a sei stato/a lavato/a
è lavato/a slamo lavati/e siete lavati/e sono lavati/e
siete stati/e lavati/e sono stati/e lavati/e
io tu
fui lavalo/a tosti lavato/a
egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro
fu lavato/a fummo lavati/e foste lavati/e furono lavati/e
Presente che io che tu che egli/lei/lui
sia lavato/a sia lavato/a sia lavato/a
sia stato/a lavato/a sia stato/a lavato/a
fossi lavato/a fosse iavato/a
fossi stato/a lavato/a fosse stato/a lavato/a
che noi
siamo lavati/e
siamo stati/e lavati/e siate stati/e iavati/e siano stati/e lavati/e
fossimo iavati/e foste Iavati/e fossero Iavati/e
fossimo stati/e Iavati/e foste stati/e Iavati/e fossero stati/e Iavati/e
che voi che essi/esse/loro
siate lavati/e siano lavati/e
fui stato/a lavato/a fosti stato/a lavato/a fu stato/a lavato/a
jvati/e rati/e
sarò lavato/a sarai lavato/a
saranno stati/e lavati/e
Passato
Im perfetto
Trapassato
sia stato/a lavato/a
fossi iavato/a
fummo stati/e lavati/e foste stati/e lavati/e furono stati/e lavati/e
Condizionale io tu egli/lei/lul noi voi essi/esse/loro
Imperativo
Presente
Passato
sarei lavato/a
sarei stato/a lavato/a saresti stato/a iavato/a sarebbe stato/a iavato/a
saresti iavato/a sarebbe iavato/a saremmo lavati/e sareste lavati/e sarebbero lavati/e
Infinito Passato
essere lavato
essere stato lavalo
Presente sii lavato/a sia lavato/a siamo Iavati/e siate Iavati/e
saremmo stati/e iavati/e sareste stati/e lavati/e sarebbero stati/e Iavati/e
Presente
siano Iavati/e
Gerundio
Participio
Presente
sarò stato/a iavato/a sarai stato/a lavato/a sarà stato/a lavato/a saremo stati/e lavati/e sarete stati/e lavati/e
sarà lavato/a saremo lavati/e sarete lavati/e saranno lavati/e
Passato
P resente
Passato
stato lavato
essendo lavato
essendo stato lavato
B La coniugazione dei verbi: i verbi pronominali, impersonali, difettivi
■ I verbi pronominali 1. Non ti se i accorta quanto è diventata beila tua figlia? 2 . Voi non vi ricordate m ai di niente. I v erbi p ro n o m in a li son o v erbi intransitivi ch e si coniugano com e i verbi rifles sivi S . Il pronom e atono in questo ca so n o n h a p erò alcun v alore riflessivo: è parte in tegrante del v erbo (1, 2) • Tra i v erb i p ronom inali distinguiam o diversi gruppi. - A lcuni, com e vergognarsi, accorgersi han no solo la form a pronom inale e l'uso del p ronom e a ton o è p ertanto o b bligatorio (1). - Alcuni, co m e ricordare/ricordarsi, sed ere/sed ersi h an no im a form a p ronom i nale (2) e a n ch e un a form a n o n pronom inale, senza p ronom e atono: Ricordo benissim o le fiabe ch e m i raccontava mia nonna. L e due d ifferenti fo rm e h an n o sp esso costruzioni d iverse e/o d iverse sfum ature di significato. -A lc u n i, com e alzarsi e svegliarsi, h an n o u na form a p ronom inale intransitiva: A ppena mi sveglio, m i piace alzarmi e una n o n pronom inale transitiva: Non alzare qu el pacco! Per te è troppo pesante. Nelle due differenti form e i cam b iam enti di sign ificato son o rilevanti. 6 Nella lingua pariata, e talvolta anche in quella scritta, per dare più intensità e parteci pazione emotiva alla frase, si usano con verbi transitivi non pronominali i pronomi ato ni mi, ti, ecc.: Appena arrivo a casa mi mangio un bel piatto di spaghetti aH'olio.
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7. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: I VERBI PRONOMINALI, IMPERSONALI, DIFETTIVI
■ I verbi impersonali 1 . C he brutto inverno! Piove ogni giorno. 2. B isogna c h e l'Italia esca da qu este continue crisi politiche. I v erbi im p e rs o n a li son o verbi che n on p ossono a vere u n sog g etto determ ina to e si usan o solo n ei modi indefiniti SS e nella 3a p erson a dei modi finiti (1, 2). • Si u san o in m odo esclu sivam ente im personale i v erbi che indicano fenom eni atm osferici com e piovere, nevicare, grandinare, tuonare, ecc. (1) e le esp ressio ni fa caldo e fa freddo. • Si usano spesso, m a n o n sem pre, in m odo im personale verbi e espressioni ver bali com e bisogna, accade, succede, è chiaro, è opportuno, è necessario, ecc. (2). • S i p ossono u sare in m odo im personale tutti i verbi. La form a im personale si ottiene m ettendo d avanti alla terza p ersona del v erbo il pronom e a ton o (o p ar ticella p ronom inale) si 2 : N elle città dì provincia si vive abbastanza ben e. • I tem pi com posti d ei v erbi im personali si form ano con l'ausiliare essere. I v er bi ch e indicano fenom en i atm osferici tuttavia si possono form are sia con l'ausi liare es s e r e sia c on l'ausiliare avere 2 . © Per fare la forma impersonale dei verbi riflessivi e pronominali, dove è già presente il pronome si, si usa il pronome ci: Non ci si accorge facilmente dei propri difetti.
■ I verbi difettivi 1 . 1 docum enti dovranno es s e r e redatti in bollo, secon d o le disposizioni vigenti. 2. Sì Luigi è una person a buona, m a non è, com e suol dirsi, una g ran de mente. I v erbi difettivi hanno solo poch e form e. S i tratta di v erbi dei quali si usano poco anch e le form e esistenti o se ne usan o alcune inserite però in e spressioni fisse, chiam ate polirem atiche 2 : com e suol dirsi (verbo solere ), secon d o le leggi / le n o r m e /le disposizioni vigenti (verbo vigere ), nulla osta (verbo ostare) (1, 2).
1 . L'Italia* è una penisola. 2. Mario* è amico di Giulio*. 3 . Il m io ca n e si chiam a Tobia*. 4 . Il pubblico** ha applaudito a lungo i musicisti. 5 . C'era una gran de folla**al su perm ercato! I nom i, o sostantivi, son o parole c h e servono ad in d icare persone, animali, cose, idee, e cc. I nom i p r o p r i (1*, 2*,3*) in d icano u n individuo specifico all'in terno di una cate goria o di un a sp ecie; i nom i c o m u n i (1, 2 , 3 , 4 , 5) indicano tutti gli individui di una categ o ria o di un a specie, sen za alcuna particolare distinzione; i nomi c o l lettivi (4**, 5**) indicano un g ru p p o di individui d ella stessa specie. Q ualunque p arola che n o n è n om e, s e preced uta dall'articolo, può avere la fun zione di n o m e: Salutami i tuoi. / Il le g g e r e e lo scriv ere son o apprendimenti
importanti p e r i bambini.
■ Il genere e il numero dei nomi I nom i h an n o fo rm e d iverse p e r esprim ere il g e n e r e (maschile/femm inile) e il n u m e ro (singolare/plurale). L a desinenza (vocale finale) di c iascu n n om e con tiene due tipi di inform azioni, qu ella del g en ere e quella del num ero: il bam bi n o, la bam bina, i bam bini, le bam bin e. N on sem pre g en ere e n u m ero son o m ar cati da d esin enze d iverse: il cantante, la cantante, i cantanti, le cantanti.
■ Il genere dei nomi: maschile e femminile I nom i possono e sse re m a s c h ili o fem m in ili. Per i nom i che indicano esseri anim ati s i tra tta di g en ere reale, in qu anto legato al sesso (ii p ad re / la m adre; il gatto / la gatta), m a p er tutti gli altri nom i il g en ere è del tutto arbitrario.
8. I NOMI
S o lo l'uso ha stabilito c h e il pubblico, il ben e, il libro son o di gen ere m aschile e la folla, la luce, la penna son o di g en ere fem m inile. © Conoscere il genere dei singoli nomi è importante perché tutti gli elementi variabili del discorso (articoli, aggettivi, ecc.), che si riferiscono ad un nome, si accordano con esso nel genere e nel numero: Il libro è giallo. / Questa luce è gialla. • S on o g en eralm ente m asch ili: - i nom i ch e term inano in -o : il libro, il naso, il tavolo, e cc. (sono tuttavia fem m i nili alcuni nomi com e la m ano, la radio, la m oto, l'auto, la foto). - i nomi ch e term inano c o n u na consonan te: il bar, lo sport, il com puter, il gas, ecc. - i nom i degli alberi: il m elo, l'olivo, il salice, l'abete, il cipresso, e cc. (sono tu tta via fem m inili alcuni nom i com e la palm a, la quercia, la vite). - i nom i dei m etalli e degli elem enti chim ici: l'oro, il ferro, il ram e, l'ossigeno, ecc. - i nom i dei m esi e d ei g iorni d ella settim ana: il dicem bre passato, un settem bre caldo, il lunedì e cc. È fem m inile la dom enica. - i nomi dei monti, dei fiumi, dei laghi, dei mari: il Tevere, il Tamigi, il Garda, il Mediterraneo, ecc. Son o femminili alcuni nom i com e la Senna, le Alpi, le Dolomiti. • Son o g en eralm ente fem m inili: - i nom i ch e term inano in -a : la penisola, la folla, la libertà, ecc. (sono tuttavia m aschili alcuni nom i com e il program m a, il diplom a, il problem a). - i nom i c h e term inano in -i: la crisi, la tesi, l'analisi ecc. (sono tuttavia m aschili alcuni nom i com e il brindisi, l'alibi). - i nom i dei frutti: la mela, l'oliva, la pesca, la fragola, ecc. (sono tuttavia m aschi li alcuni nom i com e il limone, il fico, il dattero). - i n o m i delle scienze e dei concetti astratti: la linguistica, la fed e, la pace, ecc. - i nom i delle città: la ricca Milano, la bella Napoli, la Firenze rinascimentale, e cc. - i nom i dei continenti, delle regioni e degli stati (soprattutto di quelli europei): l'Europa, la Toscana, la Francia, ecc. (son o tuttavia m aschili alcuni nom i com e il Lazio, il Belgio, il Lussem burgo ). • Possono e sse re m a sch ili o fem m inili: - i nom i c h e term inano in -e : il be n e , il can e, la notte, la sete, ecc. © I nomi stranieri, usati nei testi italiani, conservano generalmente lo stesso genere che hanno nella lingua originaria: l'iter (latino), la boutique (francese), il golpe (spagnolo), ecc. I nomi inglesi sono generalmente maschili: il corner, lo smoking, il gap, ecc., ma sono femminili i nomi di essere animati che sono femminili nel loro genere naturale e alcuni nomi che hanno in italiano un corrispondente femminile: la star, la girl, la gang (la banda), la privacy (la vita privata), ecc.
M asch ile
F em m in ile
-o l'amico, il pubblico
-o la radio, la m ano
-e il cane, il ben e
-e la luce, la p a c e
- a il problem a, il program m a
-a la penisola, la folla
La form azione del fem m inile I nom i di e s s e r i a n im a ti han no gen eralm ente sia form a m aschile che fem m i nile. Per p assare dal m aschile al fem m inile i nom i c am bian o la desinenza (voca le finale). • I nom i c h e al m aschile term inano in -o cam bian o g en eralm ente la desinenza -o in -a : il b a m b in o /la bam bina, l'am ico/l'am ica, il g a tto /la gatta. • I nom i c h e al m aschile term inano in - a gen eralm ente n o n cam biano: il colle g a / la collega, il p e d ia tr a /la pediatra, il giornalista / la giornalista. Alcuni nom i in -a cam bian o la - a in - e s s a com e il p oeta / la p o e te ss a . • I nomi c h e al m aschile term inano in -e passano al fem m inile in m odi differen ti. - Alcuni cam bian o la d esinenza -e in -a : il signore / la signora, il cam eriere / la
cam eriera ecc. -A lc u n i c am bian o la - e in -e s s a : lo studente / l a studentessa, il p rofessore / la p r o fessoressa, il leon e / la leon essa , ecc. -A lc u n i (quelli in -t o r e ) cam bian o il suffisso - t o r e in -tr ic e : lo scrittore / la scrittrice, l'attore / l'attrice ecc. Dottore h a p erò il fem m inile in dottoressa. - Alcuni han no un a sola form a p er il m aschile e p e r il fem m inile: il n ip o te /la nipote, il paren te / la parente, il can tan te/la cantante, ecc. • Ci son o dei nom i ch e h an no form e com pletam ente diverse p e r il m aschile e p er il fem m inile: l'u om o/la donna, il p adre / la m adre, il m arito /la moglie, il fra tello / l a sorella, il m a s c h io /la fem m ina, ecc. • Ci son o d ei nom i (son o la m ag g ior parte di quelli d egli anim ali n on d om esti ci) c h e han no una sola form a, o m aschile o fem m inile, p er in d icare sia il m aschio che la fem m ina: la rondine, la volpe, la balen a, il leopardo, il falco. Gli articoli,
aggettivi, ec c . ch e accom p agnano questi nom i si accord an o co n il g en ere gram m aticale d el no m e ind ipend entem ente dal fatto c h e si parli di u n anim ale m aschio o fem m ina: I le o p a r d i allattano i p ropri piccoli con gran de cura. Q uan do vogliam o indicare specificam en te il sesso di u n o di qu esti anim ali, p ossiam o dire- il leopardo fem m ina, la volpe m aschio oppu re la fem m ina d el leopardo, il
m aschio della volpe. © I Con i nomi che indicano professioni o cariche, specialmente quelle alle quali le don ne sono arrivate in tempi recenti, si utilizzano spesso le forme maschili, anche quan do si riferiscono ad una donna. L'uso è tuttavia vario e non stabilizzato. 0 La Commissione nazionale per le pari opportunità uomo-donna ha recentemente raccomandato di evitare i nomi maschili riferiti a donne e ha suggerito di sostituirli con forme femminili in -a (l'avvocato/ l'avvocata, il magistrato/la magistrata), ma questa posizione non è piaciuta neppure a molte donne le quali preferiscono usare le forme maschili: Lo psicologo responsabile del distretto 9 è la dottoressa Daniela Antonini.
/ La mia amica Giovanna è un bravissimo architetto. F o rm a z io n e d el fem m in ile d ei n o m i M a sch ile s in g o la r e
F e m m in ile s in g o la re
-o
l'amico
-a
l'amica __________________
-a
il collega
-a
la collega
-e
il signore
-a
la signora
-e
il p rofessore
-e s s a
la professoressa
- e ______ il nipote -to re
l'attore
-e
la nipote ______________________
- tr ic e
l'attrice
M II numero dei nomi: singolare e plurale P er q u anto riguard a il num ero, i nom i p ossono avere due form e: s in g o la re e p lu rale. La form a s in g o la r e indica u n a c o sa sola o un solo e sse re anim ato: il libro, un cane. L a form a p lu ra le ind ica più c o se o più esse ri anim ati: molti beni,
i musicisti, due libri.
La form azione del plurale Per p assare dal sin golare al p lurale i nom i cam b ian o la desinenza (vocale fin a le). I n g en era le tutti i n om i m aschili c am bian o le lo ro d esinenze sin golari in -i; quelli fem m inili cam b ian o la d esinenza - a in -e , la desinenza -e in -i.
F o rm a z io n e d el p lu ra le dei n om i M a s ch ile s in g o la re
M a s c h ile p lu ra le ________________________
-a il problem a
-i
i problem i
-e il can e
-i
i cani
-o il libro
-i
i libri
F em m in ile sin g o la re
Fem m in ile p lu ra le
-a la casa
-e le case _________________________________
-e la m adre
-i
le madri
C a si p a r tic o la r i d i fo rm a z io n e d el p lu ra le N om i in -c a , -g a e -e ia , -g ià S in g o la re
P l u r a l e ____________ ________________________
-c a , -g a
-ch i, -g h i (maschile) -c h e , -g h e (femminile)
la m osca, il collega
le m osche, i colleghi __________________________
-eia, -g ià (ì tonica, accentata)
-e ie , -g ìe
la farm acia, la nostalgia
le farm acie, le nostalgie
-eia, -g ià (i atona, non accentata]1-e ie , -g ie (se c o g hanno davanti una vocale) la camicia, la ciliegia le cam icie, le ciliegie ________________________ -eia, -g ià (i atona, non accentata) -c e , - g e (se c o g hanno davanti una consonante) le province, le spiagge ________________________
la provincia, la spiaggia N om i in - c o e -g o S in g o la re
P lu rale
-c o , -g o
-ch i, -g h i (se sono parole con l'accento sulla penultima sillaba)
il fuoco, l'albergo
i fuochi, gli alberghi
Fanno eccezion e: l'amico / gli umici, il greco / i greci, il p orc o / i porci.
-co, -g o
-ci, -g i (se sono parole con l'accento sulla terzultima sillaba)
il m edico, il sarcofag o
i m edici, i sarcofagi
Fanno eccezione: il carico /i carichi, l'obbligo /gli obblighi, il profugo /i profughi.
8. I NOMI
I n o m i in -io S in g o la re
P lu ra le
-io (i atona, non accentata)
-i
lo studio, il figlio
gli studi, i figli
-io (ì tonica, accentata)
-ii
Io zio, il ronzio
gli zìi, i ronzìi
I nom i in variabili M olti nom i al sin golare e al plurale n o n cam b ian o la form a e si dicon o nom i in v ariab ili. In u n testo si può r ico n o sce re se qu esti n om i son o sin golari o plu rali daH'articolo, dagli a ggettivi, d ai verbi, ecc. • Son o invariabili: - i n om i di u na sola sillaba: Ure / i re, lo s c i/g li sci, e cc. - i n om i c h e h an no l'a ccen to sulla v oca le finale: la città / le città, il caffè / i caffè, e cc. - i nom i (quasi tutti di origin e straniera) c h e term inano p er consonan te: il film / ifilm , ecc. - i n om i fem m inili c h e term inano in - o : la r a d io / le radio, la f o t o / l e foto, ecc. - i n om i ch e term inano in -i: la c r is i/le crisi, la m etropoli/ le m etropoli, ecc. - i nom i ch e term inano in -ie : la s e r i e / l e serie, la sp ecie / l e specie, ecc. Fann o eccezion e: la m o g lie /le m ogli, la superfìcie / le superfici. - alcuni n om i m aschili in -a : il c in e m a /i cinem a, il v a g lia /i vaglia, ecc.
E l Gli articoli
Î . L'Italia è u na*penisola. 2. Attenti ragazzi! Sta arrivando il professore. 3. Gli studenti d e lla * * scuola m edia oggi hanno fatto l'esam e di italiano. 4 . 1 m iei fratelli son o ancora all'**università. 5. L a m oglie di Luigi è u n a *p ro fesso ressa d el** liceo. 6 . Voglio com prarm i un buon libro di italiano. Gli a r tic o li son o p aróle c h e stanno sem p re d avanti al n om e (1, 2, 3 , 5 ) o al suo aggettivo (4, 6 ) p er d eterm inarlo in v ario m odo. Ci so n o infatti due tipi di arti colo: articolo d e te r m in a tiv o (1, 2, 3 , 4 , 5) e a rticolo in d e te r m in a tiv o (1*, 5*, 6). L'articolo d eterm inativo può com bin arsi c o n una preposizione sem plice p er form are una preposizione a rticolata (3**, 4 **, 5**). Gli articoli form ano con i nom i un'unità indivisibile poiché n o n possono mai e sse re usati da s oli e prend on o il g en ere e il nu m ero dei nom i a cui si uniscono. A n ch e i nom i, salvo casi particolari, son o uniti ag li articoli.
I Forme dell'articolo determinativo M a s c h ile s in g o la r e
M a s c h ile p lu ra le
lo
gii
d avanti a p arole c h e iniziano con s + consonan te, z, p s, g n :
l o studente, l o zucchero, g li psicologi, g li scherzi. il
i
r
gì»
davanti a p arole ch e iniziano con le altre consonanti:
il p rofessore, il sole, i libri, i verbi. d avanti a p arole c h e iniziano con vocale:
l'uom o, l'orologio, g li aerei, g li esercizi.
9. GLI ARTICOLI
Fe m m in ile s in g o la r e
F e m m in ile p lu ra le
la
le
davanti a parole c h e iniziano c on consonan te: la studentessa; la città-, l e ragazze, l e scuole.
1’
le
davanti a p arole c h e iniziano con vocale: l'Italia, l'econom ia,
l e acque, l e italiane.
■ Uso dell'articolo determinativo • L'articolo d eterm inativo si u sa n ei seg u enti casi. - Q uando si in d icano p erson e e c o se n o te a chi p arla e a c h i ascolta: Attenti
ragazzi! Sta arrivando il professore. - Quando si indicano una categoria, un a specie, u na classe o u n in siem e di indi vidui: Gli studenti della scuola m edia oggi han n o fatto l'esam e di italiano / I l can e è am ico dell'uomo.
■ Forme dell’articolo indeterminativo M a s c h ile s in g o la r e uno
davanti a parole c h e iniziano co n s + consonan te, z, p s, gn :
un
davanti a p arole c h e iniziano c on le a ltre con son an ti e c on vocale: un p rofessore, un orologio.
u n o studente, u n o psicologo, u n o gnom o.
F em m in ile s in g o la re una
d avanti a parole ch e iniziano c o n consonan te:
un'
d avanti a parole c h e iniziano c o n vocale:
una studentessa, u na città. un'econom ia, un'acqua.
9. GLI ARTICOLI
■ Uso dell'articolo indeterminativo • L'articolo indeterm inativo si u sa n ei segu enti casi. - Q uando si indicano p erson e e c o se g en erich e, n o n note a chi parla e a chi ascolta: Sto cercando un p rofessore di m atem atica p e r m io tìglio. - Q uando si ind ica un individuo, un m em bro di un a categoria, di una sp ecie o di una c lasse: Quando er o piccolo avevo un can e bianco. O Per Indicare una parte o una quantità indeterminata di qualcosa si può usare la pre posizione articolata di (articolo partitivo): Vorrei del prosciutto e dei panini (= Vorrei
un po ' di prosciutto e alcuni panini).
■ Usi particolari dell’articolo • L'articolo n o n s i u sa : - con i nom i propri di persona: L u isa e M a rco son o am ici miei. - co n i nom i di città: R om a e M ilan o son o le città più grandi d'Italia. - co n l'aggettiv o p ossessiv o qu and o si trova d avanti a nom i sin golari di p aren tela: M io fig lio studia all'università. • L'articolo s i u sa : - con i cogn om i riferiti a d onne: L a B a ld i oggi non è venuta a scuola. - con i cogn om i usati al plurale: I P an n in i abitano in via Magenta. - c o n i nom i di m onti, di fiumi, di laghi, di regioni, di nazioni e di continenti:
L'Arno attraversa F ir e n z e ./L a L o m b a r d ia è una region e del N ord dell'Italia. - co n l'aggettiv o p ossessivo ioro e c o n gli altri aggettivi possessivi qu ando si trovano davanti a nom i plurali di parentela: Il l o r o n ip o te ha avuto un inci d e n t e ./I m iei fig li studiano all'Università. 0 L’uso dell'articolo è vario, e varia anche secondo le regioni, con i cognomi riferiti a uomini, usati al singolare. Di solito l’articolo non si usa con i cognomi di personaggi illustri: Verdi è stato un musicista molto famoso. Si usa talvolta (soprattutto in Tosca na) con i cognomi dei contemporanei non famosi: Ieri mi ha telefonato il Nardi
EE Le preposizioni
1. C redo proprio ch e an drò a Parigi in treno. 2 . H o fatto m olto p e r aiutarvi. Le preposizioni so n o parole in v a ria b ili (non cam b ian o la loro form a) c h e s e r vono a m ettere in relazione vari elem enti di una fra se (1) oppu re a m ettere in relazione una fra se c o n un'altra fra se (2). Sia q uando m ettono in relazione due parole di una frase, sia quando m ettono in relazione due frasi (o proposizioni), le preposizioni hanno la funzione di espande re o com pletare il concetto della parola o della frase precedente. Le preposizioni, com e le cong iunzioni S , son o "parole vuote", n on h an n o cioè un sign ificato p roprio: il loro sign ificato deriva dalla funzione c h e svolgono n el la frase. Nella lingua italiana le preposizioni son o un elem ento fondam entale. In u na fra se in fatti tutti gli elem enti (com plem enti) n ece ssa ri p er espan d ere e com pletare il discorso, ad eccezion e d el com plem en to o gg etto, so n o esp ressi attraverso le preposizioni.
■ Classificazione delle preposizioni Le p reposizioni si dividono n ei s egu enti gruppi.
Preposizioni p rop rie 1. S e devo scegliere tra il blu e il nero, p referisco sem p re il blu. Le p reposizioni proprie sono: di, a, da, in, con, su, per, tra/fra e si chiam ano così perch é s i usan o solo co m e preposizioni (1). Le preposizioni di, a, da, in, su, quando si trovano d avanti ad un articolo d eter m inativo si c om binano c o n esso e form ano le p re p o siz io n i a rtic o la te . Le preposizioni articolate segu ono le s tesse reg o le di uso degli articoli d eterm i nativi S-
10. LE PREPOSIZIONI
Form e delle preposizioni articolate Singolare Preposizione
A rticolo
Preposizione
semplice
determ .
articolata
di
il lo la
del dello, dell' della, dell'
il lo la
al allo, a ll' alla, all'
il lo
dal dallo, dall'
la
dalla, dall'
il lo la
nel nello, nell' nella, nell'
il lo la
sul sullo sulla, sull'
a
da
in
su
Plurale A rticolo determ.
Preposizione articolata
i
dei degli delle
gii le i gii le i g ii le i gii le i gii le
ai agli alle dai dagli dalle nei negli nelle sui sugli sulle
Preposizioni im proprie 1. D u ran te l'inverno è piovuto molto. Le preposizioni im prop rie son o parole che possono assum ere, oltre a quella di preposizione, anch e funzioni di congiunzione, avverbio, ecc. Q ueste p reposi zioni son o nu m erose, m a han no u n significato più p reciso e un u so m eno e ste so d elle preposizioni proprie. Tra le più com uni ricordiam o: davanti, dietro, pri m a, dopo, sopra, sotto, accanto, vicino, lontano, senza, m ediante, durante, ecc. (1) 0 Alcune preposizioni improprie si mettono direttamente davanti al nome: La macchi na si mette in moto mediante una chiave. Altre invece si uniscono ad una preposi zione propria: Il signor Giannini abita nella casa accanto alla nostra. 0 L'uso delle preposizioni proprie unite a quelle improprie è in molti casi piuttosto varia bile e legato alle varietà di parlato regionale. Diamo comunque le regole di uso più comune. » Si usano direttamente davanti al nome, senza preposizione propria: durante, lungo,
secondo, dopo, senza, contro, oltre, mediante: Secondo me, con quel vestito leg gero avrai freddo. 50
10. LE PREPOSIZIONI
•Si usano sempre unite ad una preposizione propria: accanto, Uno, vicino (si unisco no alla preposizione a), fuori, prima (si uniscono alla preposizione di), lontano, distan te (si uniscono alla preposizione da), insieme (si unisce alle preposizioni con o a): No
signora, la Cattedrale non è molto distante da qui. •Si possono usare da sole o con la preposizione propriaa: dietro, presso, sopra, sot
to: Dietro (a) casa mia c'è un bosco bellissimo. • Quando stanno davanti ad un pronome personale, dietro, presso, sopra, sotto, dopo, dentro, contro, senza, si usano unite alla preposizione di: Ieri, al cinema, abbia
mo visto Marta: era seduta proprio dietro di noi.
Locuzioni preposizionali 1. A p r e s c in d e r e d a l prezzo, non voglio com prare un'automobile così grande. Le locuzioni preposizionali son o elem enti form ati d a due o più p arole, c h e h an no lo stesso valore di u so delle preposizioni (1). Ci son o locuzioni form ate da sostantivi e p reposizioni co m e in m ezzo a, a favore di, in confronto a, a forza di, in b a s e a, p e r causa di, in cam bio di, ecc. e a n ch e locuzioni form ate da v erbi o avverbi e preposizioni com e a prescin dere da, con form em en te a, indipendente m ente da, e cc. Le p arole c h e form an o una locuzione h an no u n ord ine fisso.
■ Uso delle preposizioni proprie 1. La partenza d e l treno p e r Milano subirà un ritardo d i* 30 minuti.
2. Mia sorella m i ha regalato sei tazzine d a caffè. L'uso delle preposizioni è m olto com plesso e vario, difficile da d escriv ere attra v erso reg o le sicure. Una forte variabilità è leg a ta a ll'altern arsi di preposizione sem plice/preposizio n e articolata. S i u sa in gen ere la preposizione sem plice in qu ei ca si (ad esem pio c o n i nom i propri d i persona) in cu i n o n si usa l'articolo e la preposizione articolata nei casi in cui si usa l'articolo. Vi son o tuttavia a lcune relazioni ch e vengo no e sp resse di solito attraverso la preposizione s e m p lic e (1*, 2), ed altre attrav erso la p rep o sizione a r t i c o l a t a (1), in d ipend entem ente d alle reg o le d 'uso dell'articolo. Diam o q u i d i seguito, p er o g n i preposizione, una descrizione d ei suoi valori di base, ricordando com unque ch e tutte le preposizioni proprie p ossono assum ere molti significati e introdurre relazioni di vario tipo fra le parole o le proposizioni. D arem o inoltre degli esem pi, fra quelli d'uso più com une, raggrup pati in base alle relazioni, o com plem enti indiretti, c h e le preposizioni introducono.
io . LE
^
u.uHnmim
La preposizione di" La preposizione d i è qu ella di uso più com une. Ind ica g en ericam ente un colle g am ento, una relazione fra due elem enti della frase. Tale relazione varia con il v ariare del significato d egli elem enti c h e la com pongono. La preposizione di si usa soprattutto p er ind icare s p e c ific a z io n e , m a te ria , a r g o m e n to , te m p o , q u a lità , q u a n tità .
La preposizione a La preposizione a è di uso m olto frequen te. La sua funzione fondam entale è quella di ind icare "d irezione", ma, com e la p reposizione di, stabilisce a nch e un collegam ento g en erico fra due elem enti della fra se e può assu m ere una vasta gam m a di funzioni. La preposizione a si u sa soprattutto p er indicare te rm in e , s ta to in un lu o g o , m o to v e r s o un lu o g o , te m p o , m o d o , m ezzo .
La preposizione da La preposizione d a ha la funzione fond am entale di indicare "provenienza, distacco, a llo n ta n a m en to ". La p reposizione d a si usa pertanto nei com plem enti di o rig in e , m o to d a un lu ogo. Si usa a n ch e p er ind icare a g e n te , s t a t o in u n lu o g o , m o to v e r s o un lu o g o , te m p o , fine.
La preposizione in La p reposizione in ha la funzione fond am entale di indicare "collocazion e nello spazio o n el tem po". La preposizione in si usa p ertanto n ei com plem enti s ta to in un lu o g o , m o to v e r s o un lu o g o , te m p o . Si u sa a n ch e p er ind icare m o d o , m e z z o , fine.
La preposizione con La p reposizione c o n ha la funzione fond am entale di indicare "unione, p arteci pazione". La preposizione c o n si usa pertanto n ei com plem enti di c o m p a g n ia e u n io ne, m e z z o . Si u sa a nch e p er in d icare m o d o , q u a lità , c a u s a .
La preposizione su La p reposizione s u ha la funzione fondam entale di indicare "collocazion e nello spazio, e approssim azione". La preposizione su si usa pertanto nei com plem enti di s ta to in un lu o g o , 52
10. LE PREPOSIZIONI
m o to v e r s o u n lu o g o , q u a n tità ( a p p r o s s im a ta ), te m p o (a p p ro s s im a to ). S i u sa an ch e p e r in d icare a r g o m e n t o , m o d o .
La preposizione p e r La preposizione p e r h a la funzione fond am entale di indicare "p assaggio a ttra v erso qualcosa". La p reposizione p e r si u sa p ertanto n ei c om plem en ti di m o to a t t r a v e r s o un lu o g o , c a u s a , m e z z o , fin e. Si u sa a n ch e p er ind icare m o to v e r s o u n lu o g o , m o d o , m is u ra .
Le preposizioni f r a e tra Le p reposizioni fra e tra han no la funzione fondam entale di in d icare u na posi zione interm edia fra due elem enti. Si usan o p e r in d icare s t a t o in u n lu o g o , m o to v e r s o un lu o g o , te m p o , co m p a g n ia .
■ Uso delle preposizioni proprie nei complementi indiretti Com plem ento di specificazione 1. Quel can e n ero è dei ragazzi ch e abitano nella casa accanto.
2. Oggi h o conosciuto la ragazza di Niccolò. 11 com plem en to di specificazione si esprim e sem pre con la preposizione di, sem plice o articolata, secon d o le reg o le d 'uso d egli articoli. Si usa sem p re la preposizione sem plice quando la specificazione riguarda il nom e di qu alcosa o la m ateria di cui è fatto qu alcosa. Quest'anno an drem o al
m are nel m ese d i luglio. / L e m ie sorelle m i han n o regalato una camicetta d i seta.
Com plem ento di term ine 1. A bbiam o portato un b e l dolce alla m am m a di Davide. 2. Io voglio m olto b e n e a m ia sorella. Il com plem en to di term ine si esprim e sem pre c on la preposizione a, sem plice o articolata, s econ d o le regole d 'uso d egli articoli.
Com plem ento di stato in un luogo a - Ieri sera ab biam o m angiato al ristorante. in - Anna vive nella parte più vecchia della città.
10. LE PREPOSIZIONI
d a - M amma, p o s s o dorm ire dalla zia? su - Mi prendi gli occhiali? S on o sul tavolo di cucina. di - Accom odati, Luisa: son o di qua, in salotto. t r a / f r a - La chiesa del Carmine si trova fra via dei Mantellini e via Bastianini. P er ind icare un c om plem en to di stato in luogo s i usano diverse preposizioni e m olte reg o le son o com uni con qu elle del m oto verso luogo (vedi sotto).
Com plem ento di m oto v erso un luogo Oggi i ragazzi son o andati al M useo Etrusco. Quest'anno vorrem m o fare un viaggio in Olanda. Non sto ben e, bisogna p roprio ch e vada dal m edico. No, Luigi non c'è. È partito ieri p e r la montagna, su - È una bellissim a serata. Perché non andiam o sul terrazzo? di - Sono quasi pronta. Vado un attim o di là a pren d ere la borsa e d esco.
a in da per
-
L'uso delle preposizioni, nelle relazioni che indicano s ta to in lu o g o e m o to v e r so un lu og o, è m olto a rticolato e ricco di usi particolari. - La p reposizione di si usa solo c on gli avverbi qui, qua, lì, là. - Q uando il luogo è una città si usa sem p re la preposizione sem plice a: Il 2 luglio
an drem o a Siena. - Q uando il luogo è una nazione o una reg ione si usa sem p re la preposizione sem plice in: Mia figlia è andata in Francia. - Q uando il luogo è una via o una piazza si usa in gen ere la preposizione sem plice in: Laura abita in via Buozzi. - Q uando il luo go è un negozio si usa in gen ere la preposizione sem plice in: D evo andare in farmacia. Q uando il n om e del negozio è seguito d a q u alche specifi cazione, si usa in g en ere la preposizione a articolata o anch e la preposizione in articolata: H o com prato qu este pillole alla farm acia dei Quattro Cantoni. - Q uando lo stato o il m oto si riferiscono a una p ersona, si usa sem p re la prep o sizione da, sem plice o articolata, secon d o le reg o le d'uso d ell'articolo: Starò da
Antonio due giorni. - Q uando il c om plem en to di m o to v erso un luogo è p receduto d al v erb o parti re, si u sa sem pre la preposizione per, con o senza articolo, secon d o le regole d'uso d egli articoli.
O Ci sono molti luoghi, assai familiari e comuni, con i quali si usano le preposizioni a o in, semplici o articolate, senza nessuna regolarità: Vado (sono) a letto / a casa / in cucina / in camera da letto / in salotto / in bagno / nel soggiorno / nello studio / a scuola / a lezione / all’università / in biblioteca / in segreteria / in città / in campagna /in centro/inperiferia/in villeggiatura/ in vacanza/in montagna / al mare / al cine ma / al bar/ a teatro / in discoteca/in piscina / in palestra.
10. LE PREPOSIZIONI
C om plem ento di m oto da un luogo d a - Oggi i treni dalla Francia non son o arrivati, p e r c h é c'era uno sciopero. di - Telefonami stasera, p erch é domattina uscirò di casa m olto presto. Per indicare un com plem en to di m o to d a un luo go si usa soprattutto la p rep o sizione da, sem plice o articolata, s econ d o le regole d 'u so d egli articoli. © La preposizione di si usa solo in pochi casi particolari come uscire di casa, uscire di scuola, uscire di chiesa. In questi casi si usa anche la preposizione da, semplice, in uscire da casa, uscire da scuola, la preposizione da, articolata, in uscire dalla chiesa.
Com plem ento di m oto attraverso un luogo p e r - Quest'anno il Giro d'Italia non p asserà p e r Bologna. d a N elle o r e di punta è m eglio non passare dal centro. f r a /tr a - Vicino alla mia casa c'è un bel ruscello ch e scorre fra le pietre. di - Passiam o di qui: la strada è più bella. Per in d icare un com plem en to di m oto attraverso un luogo si u san o soprattutto le preposizioni p e r e da, sem plici o articolate, s econ d o le regole d 'u so degli a rti coli. L'uso di p e r o di da è di solito indifferenziato. © Con casa e scuola si usa la preposizione semplice e, di preferenza, la preposizione
da: Devo passare da scuola a prendere un libro.
Com plem ento di tem po d a - Gli studenti son o arrivati a Perugia da un m ese. f r a /tr a - Giovanni e Claudio partiranno p e r Rom a fra due giorni. in - C redo ch e potrò finire il lavoro in tre settimane. in - Dante nacqu e a Firenze nel 1265. p e r - Non h o dorm ito p e r tutta la notte. p e r - La conferenza è fissata p e r il prossim o n ovem bre. d i - Di lunedì i negozi son o chiusi. a - A giugno ci saranno gli esami. - P er indicare una parte di tem po passato si usa in gen ere la preposizione da:
Lavoro a Milano da tre anni. - P er in dicare una p arte di tem po futuro si u sa la preposizione fra: Il bam bin o di
Giovanna nascerà fra quattro mesi. - Q uando la preposizione p e r indica una continuazione di tem po, può esse re om essa: Non h o dorm ito tutta la notte. - C on i g io r n i d e lla s e ttim a n a si usa la p reposizione di, sem plice, o si o m et te la preposizione: Di lunedì i negozi son o chiu si/Il lunedì i negozi son o chiusi. - C on i m e s i si può usare la preposizione di, o la preposizione a, o la preposi-
10 . LE. PREPOSIZIONI
zione in, tutte sem plici: Di giugno ci saranno gli esami. / A giugno ci saranno
gli esam i/I n giugno ci saranno gli esami. - C o n le d a t e si u sa la preposizione in, articolata, se c'è solo l'indicazione del l'ann o, si o m ette la preposizione o si usa la preposizione di se c 'è l'indicazione del g iorno e m ese: Benedetta è nata n el 1 9 7 2 / Benedetta è nata il 1 5 gennaio 1972 /
Benedetta è nata il
15
gennaio d el
19 72 .
- C on le o r e si usa le preposizione a, articolata: La lezione com incia alle 9 ,1 5 . C on m ezzogiorno e m ezzanotte si usa la preposizione sem plice: La lezione Uni
s c e a mezzogiorno.
Com plem ento di mezzo c o n - Anna è andata a Friburgo con il treno.
a - H o una m acchina a gasolio da molti anni e m i trovo m olto ben e. in - Paghi in contanti o hai la carta di credito? p e r - S e dom ani non ci vedrem o, ci m etterem o d'accordo p e r telefono. di - Le acciughe marinate devono stare alm eno due giorni ricoperte di limone. P er in dicare un com plem en to di mezzo si usa soprattutto la preposizione con, sem plice o articolata, secon d o le regole d 'u so degli articoli. Sp esso, m a non sem pre, la preposizione con può sostitu ire le altre preposizioni: Paghi con i con
tanti o hai la carta di credito? / L e acciughe m arinate devon o stare alm eno due giorni ricoperte con il limone. - Le preposizioni a, in, per, di, nel com plem ento di mezzo, sono sem pre sem plici. - Si usa in g en ere la preposizione a qu and o si tratta di un mezzo ch e serve al fun zionam ento di qualcosa: m acchina a g aso lio /b arc a a v ela/tren o a vapore, ecc. - Si u sa in g en ere la preposizione p e r qu and o si tratta di un m ezzo attraverso il qu ale passa qu alcosa (ad esem pio la com unicazione): inviare un m essaggio p e r posta / p e r telefon o / p e r fax, e cc. © Si dice: andare in treno / con il treno; andare in aereo / con l’aereo; andare in mac
china / con la macchina; andare a piedi.
Com plem ento di causa per di da con
-
Carlo è m olto contento p e r i risultati del concorso. Vado a letto, p e r c h é sto m oren do di sonno. Questa notte, dalla tosse ch e avevo, non h o m ai dormito. Oggi, con qu esto caldo, non riesco a lavorare.
Per indicare un com plem en to di ca u sa si usa soprattutto la preposizione per, sem plice o articolata, s econ d o le reg o je d 'uso degli articoli. L a preposizione p e r può in g en ere sostitu ire le altre preposizioni: Vado a letto, p e r c h é sto m oren do
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10 . LE PREPOSIZIONI
p e r il sonno. / Questa notte, p e r la tosse ch e avevo, non h o m ai dorm ito. / Oggi,
p e r qu esto caldo, non riesco a lavorare. - Q uando il com plem en to di causa segu e un v erbo c h e indica u na sen sazione o un sen tim ento s i u sa in g en ere la preposizione di, sem plice o la preposizione da, articolata: m orire di fam e / dalla fam e; pian gere di gioia / dalla gioia; impazzire d i dolore / dal dolore, ecc. - Q uando il com plem en to di causa seg u e u n aggettivo c h e indica un a sensazio ne o un sentim ento, la preposizione p e r può e sse re sostituita dalla preposizio n e di, sem p lice o a rticolata secon d o le r egole d 'u so d egli articoli: Luca è m ol
to contento d ei risultati del con corso. / Carlo è m olto soddisfatto di su o tìglio.
Com plem ento di modo co n - Vorrei c h e tu chiedessi le co se con più gentilezza. a - D ovete im parare a m em oria alm eno i verbi più comuni. in - P e r le vacanze non abbiam o deciso: siam o in du bbio ira la Spagna e
il Portogallo. di - A ppena han n o saputo la bella notizia, i ragazzi son o arrivati di corsa. su - P erla sua casa Teresa ha dovuto ordinare tutti i m obili su misura. Le preposizioni con, in, di, su, nel com plem ento di m odo son o in gen ere semplici. - 1 com plem en ti di m odo esp ressi con la preposizione con sp esso si possono sostitu ire c o n un av verbio di m odo: Vorrei ch e tu chiedessi le co se più gentil
m ente. - La preposizione a, articolata, si u sa in m olte esp ressio ni ch e in dicano u n m odo di cu cin are i cibi: uova a l tegam ino, riso al latte, bistecca ai ferri, gelato al lim o ne, e cc. - La preposizione in, sem plice, si usa in m olte esp ressio ni c h e indicano un m odo di v estire: essere in pigiam a, in vestaglia, in tuta, in minigonna, ecc. Si usa a n ch e in alcun e esp ressio ni c h e indicano u n m odo di cu cin are i cibi: pasta in bianco, carne in umido, riso in brodo, ecc.
Com plem ento di com pagnia e unione co n - Rimani a cena? H o preparato il pollo arrosto co n le patate. co n - Domani vado al cinem a insiem e con i m iei amici. f r a - Mi p iac e m olto stare fra i giovani. Per indicare un com plem en to di com p ag nia o di unione si u sa soprattutto la preposizione con, sem p lice o articolata, secon d o le regole d 'u so degli articoli. La preposizione con viene sp esso rinforzata da insiem e o sostitu ita dalla lo cu zione insiem e a: Domani vado al cinem a insiem e ai m iei amici.
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10. LE PREPOSIZIONI
Com plem ento di argom ento di - Potresti prestarm i il libro di econom ia d'azienda? su - Alla televisione hanno fatto una bella trasmissione sui 50 anni
della Repubblica. Per indicare un com plem en to di argom en to si usa soprattutto la preposizione
di. La preposizione di è sem plice quando il com plem en to di argom en to segu e un nom e, può esse re sem plice o articolata quando il com plem en to di argom en to segu e un v erbo. Quando esco con Gianni parliam o sem pre di politica, con Vit torio invece parliam o dell'università. Si usa spesso anch e la preposizione su, sem plice o articolata, secon d o le r eg ole d'uso d eg li articoli.
Com plem ento di quantità, m isura d a - Com pra due bottiglie di latte da un litro e due pacchi di spaghetti da
m ezzo chilo. d i - Lucia ha un appartam ento di p o c h e stanze, m a m olto funzionale. su - Per farti una camicetta ti ci vorranno sui due m etri di stoffa. P er in dicare u n com plem en to di quantità, m isura, si usa più sp esso la prep osi zione da, sem plice. La preposizione di, sem plice, è tuttavia q u asi sem p re usata in esp ressio ni del tipo un muro di dieci metri, un grattacielo di settanta piani, un libro di trecento pagine, ecc. - La preposizione su, articolata, si u sa quando si in tende ch e la m isura è ap p ros sim ativa: Per farti una cam icetta ti ci vorranno sui du e m etri di stoffa = P er far
ti una camicetta ti ci vorranno circa due m etri di stoffa.
Com plem ento di qualità co n - A Paolo son o sem p re piaciute le ragazze con gli occhi azzurri. d a - Eugenio è una person a un po'bru sca, m a dal cuore d'oro. di - Oggi ci son o degli orologi di gran de precisione,
a -D a quando h o un lavoro a tem po pieno, non riesco più a vedere gli amici. Per in d icare il com plem en to di qualità si usa soprattutto la preposizione con, articolata, che spesso può sostitu ire la preposizione d a: Eugenio è una person a
un p o ' brusca, m a con il cuore d'oro. - Si usa la preposizione di soprattutto quando nella qualità è com p reso u n sign i ficato di valore o di m isura: un quadro di gran de valore, una donna d i bassa statura, un bam bino di gran de intelligenza, ecc. - Si u sa la preposizione a in e spressioni del tipo gonna a pieg h e, cam icia a qu a dretti, stoffa a righe, ecc.
10. LE PREPOSIZIONI
Com plem ento di paragon e d i - / m iei figli s on o più grandi di tuo figlio. P er in d icare il com plem en to d i paragone, s i usa sem p re la preposizione di, sem plice o articolata, secon d o le reg o le d 'uso d egli articoli.
Com plem ento di fine o scopo per da a in
-
Chiara viaggia m olto p e r lavoro. D evo com prare un p o ' d i biancheria da cucina. A Cristiano p iace m olto an dare a pesca. Vado in biblioteca: voglio p ren d ere dei libri in prestito.
P er indicare il c om plem en to di fin e o scop o si u sa soprattutto la preposizione
per, di solito articolata, m a talvolta sem plice, specialm en te in esp ressio ni di tipo gen erico. L a preposizione p e r può in g en e re sostitu ire la preposizione da: D evo com prare un p o 'd i biancheria p e r la cucina. - La preposizione da è sem pre sem plice: abito da sera, scarponi da sci, tazza da tè, ecc. - La preposizione in è sem p re sem plice e s i usa in esp ressio ni com e in prestito, in om aggio, in prem io, in affitto, in vendita, e cc.
Com plem ento di agen te d a - No, ieri sera non er o in casa: e r o stata invitata a cena dai m iei cugini. Per in dicare il com plem en to di agen te s i usa sem p re la preposizione da, sem pli ce o articolata, s econ d o le regole d 'u so degli articoli. Il com plem en to di agen te è l'elem ento della fra se passiva c h e in d ica ch i com pie l'azione SS.
Com plem ento di o rig in e e provenienza d a - H o saputo dalla televisione c h e dom ani ci sarà uno sciopero dei treni. di - Antonio vive a Firenze, m a è di Sassari. Per in d icare il com plem en to di origin e e p rovenienza si usa soprattutto la p re posizione da, sem plice o articolata, s econ d o le r egole d 'u so degli articoli. - S i u sa la preposizione di p er in d icare il luogo di origine, di n ascita di una p e r sona. 0 La preposizione di è semplice con i nomi di città, è articolata con i nomi di nazione e di regione: Si sente bene che Paola è del Veneto.
10. LE PREPOSIZIONI
■ Uso delle preposizioni proprie nelle frasi implicite Alcune preposizioni proprie son o m olto usate p er m ettere in relazione due fra si. In troducono una fra se (o proposizione) subord inata di form a im plicita E2, con il v erb o all'infinito. Q uando le preposizioni in troducono una frase s o n o s e m p r e s e m p lic i. D iam o d egli esem pi, fra quelli d 'uso più com une, raggruppati in b ase al tipo di proposizione subordinata S ch e le preposizioni introducono.
Proposizione soggettiva e oggettiva di - Ciao Carlo, spero di non averti disturbato.
Prop osizione causale d i - Mi dispiace m olto di non poterti aiutare. a - Carlotta è stata sciocca a non seguire i consigli del m edico. p e r - 1 ragazzi han n o ricevuto un prem io p e r av er avuto buoni voti in pagella.
Prop osizione finale di a da per
-
Si pregan o i signori viaggiatori di allacciare la cintura e di non fum are. Andiam o a fare una giratina in città? lo non pren d o il caffè, preferisco qualcosa da bere. D'accordo, ci sentiam o dom ani p e r stabilire la data della partenza.
Prop osizione consecutiva d i - No, non è un film divertente, m a è un film c h e m erita di essere visto. d a - Benedetta si è laureata e d è felice da impazzire. p e r - No, Lorenzo! Sei ancora troppo piccolo p e r andare in discoteca.
Prop osizione condizionale a - A sentire lui, dice ch e aveva studiato moltissimo, m a l'esam e è
andato male.
ED Gli aggettivi qualificativi
1 . D om enica s c o r s a siam o stati al lago e d ab biam o passato una giornata p ia c e vole. 2 . 1 cani di Paola son o bianchi. 3. Oggi c'è sciopero: i q u o tid ia n i non escono. Gli aggettivi qualificativi indicano una p articolare qualità o caratteristica di p er sone, animali, cose (1, 2 , 3). C om e tutti gli altri tipi di aggettivi (num erali, possessivi, dim ostrativi, e cc.) son o parole, variabili nel g en ere e n el num ero, c h e si riferiscono ad un n om e. Si p os son o u sare gli aggettivi con d ue funzioni fondam entali. - U na funzione di a ttr ib u to (1): l'aggettivo fa parte del gruppo del nom e e c'è un c ollegam en to d iretto fra aggettivo e nom e. - Una funzione di p r e d ic a to (2): l'aggettivo fa parte del gruppo del verbo ed è collegato al nom e per mezzo di un v erbo, c h e nella m aggioranza dei casi è il verbo essere. Gli aggettivi qualificativi so n o m olto nu m erosi e m olto vari. C om e il nom e, il verbo e l'avverbio, so n o una classe aperta di parole, cioè si rinnovano e aum en tano in continuazione. Quasi tutti gli aggettivi qualificativi p ossono a vere la funzione di nom e: in q u e sto c aso son o uniti ad un articolo, un nu m erale, e c c . (3).
I Genere e numero degli aggettivi qualificativi 1. Maria è una b e lla ragazza, viv ace e g e n e r o s a , su o fratello invece è un po'
e g o is ta . La flessione degli aggettivi, p er q u anto riguard a il g en ere e il num ero, è simile a quella dei nom i Q (1)-
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11. GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI
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• L'aggettivo bello, quando sta davanti al nom e, cam bia la propria form a secon d o le stesse reg o le dell'articolo d eterm inativo e d ell'aggettivo d im ostrati vo quello S : Nell'Ottocento facevano dei b e i mobili, m entre quelli di oggi non
son o affatto belli. / Giorgio è un bell'u om o: è alto, elegan te e h a d ei b e g l i occhi. • L'aggettivo gra n d e può avere, al singolare, la form a tronca gran quando si trova davanti a nom i fem m inili che com inciano p er un a qualsiasi consonante o a nom i m aschili c h e com inciano p er una consonan te diversa d a z, s+ consonante, gn: Maria Callas era una g r a n donna e una g ra nd e cantante. In questa stanza c'è
un gran freddo. • L'aggettivo b uono ha di solito, al singolare, la form a tro n ca buo n davanti a tutti i nom i m aschili: Questa lavatrice ha un buo n prezzo. • L'aggettivo sa n to ha, al singolare, la form a tro n ca san davanti ai nom i m aschili c h e com incian o p er un a consonan te d iversa da s+ conson ante, h a la form a san t' davanti ai nom i, m aschili e fem m inili, ch e com inciano p er vocale:
A Padova c'è una gran de chiesa dedicata a Sant'Antonio. /A d Assisi, nella basi lica di San Francesco, ci son o degli affreschi di Giotto. • Gli aggettivi c o m p o s ti, ch e son o form ati dall'unione di due aggettivi com e
grigioverde, sordom uto, italo-am ericano, ecc., cam bian o al fem m inile e al plura le solo il secon d o elem ento, a n ch e se i due elem enti non son o fusi in u n'u nica parola grafica, m a son o divisi da un trattino: Oggi m olte person e sordom ute
raggiungono buoni risultati nell'uso del linguaggio parlato. • Ci son o degli aggettivi in v a ria b ili, che n o n cam bian o la form a sia nel maschile/femm inile, sia n el singolare/plurale, fr a i quali ricordiam o: - arrosto: H o preparato della carne arrosto. - pari, dispari, impari: La Com m issione p e r le p ari opportunità ha detto di non
usare nom i maschili p e r le donne. - alcuni aggettivi ch e indicano il colore com e viola, rosa, m arrone, ecc.: Per la
festa di dom ani m i m etterò un abito rosa. - gli aggettivi usati in coppia con un altro aggettivo o c on u n n om e p e r indica re gradazioni di c o lo re com e azzurro pallido, v erd e bottiglia, verde salvia, ecc.:
No, questi non mi piacciono, son o v erd e salvia. Io volevo dei pantaloni v erd e bottiglia. - alcune locuzioni avverbiali S usate com e aggettivi com e p erben e, dappoco, ecc.: I Landi son o person e p erb en e.
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11. GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI
- gli aggettivi form ati con anti+nom e com e antinebbia, antifurto, ecc.: I fari anti
nebbia son o m olto utili. O È importante ricordare che la flessione dell'aggettivo è del tutto autonoma rispetto a quella del nome a cui si riferisce. Aggettivi che hanno il maschile singolare in -o, ad esempio, si possono riferire a nomi che hanno il maschile singolare in -e e viceversa.
Luigi è un bravo insegnante ed è una persona gentile. G e n e re e n u m e r o d e g li a g g e ttiv i q u alificativ i G e n e re
S in g o la re
m aschile
-o
bello
-i
belli
fem m inile
-a
bella
-e
b e lle ___________________________
m aschile
-e
felice
-i
felici
fem m inile
-e
felice
-i
felici ____________________________
m aschile
-a
entusiasta
-i
entusiasti
fem m inile
-a
entusiasta
-e
entusiaste
P lu ra le
_________________
■ Accordo degli aggettivi qualificativi 1. Daniela mi p iace m olto. È una donna simpatica e intelligente. Gli aggettiv i co n co rd a n o n el nu m ero e nel g e n e re con il no m e a cui si riferi sc o n o (1). • Q uando u n aggettivo si riferisce a più nomi d ello stesso g en ere, e sso p rende il nu m ero plurale e conco rd a con il g en ere dei nom i: Hai p reparato proprio
un'ottima cena. La pasta e la carne eran o squisite. • Q uando un aggettivo si riferisce a più nom i di g en ere diverso, esso prende gen eralm ente il nu m ero plurale e il g en ere m aschile: S p esso i giovani dim ostra n o un coraggio e una volontà straordinari. Può p rend ere il g e n e re fem m inile quando il n om e ad e sso più vicino è di g en ere fem m inile: Nei giardini della villa B orrom eo ci son o dei fiori e delle piante splendide.
M Posizione degli aggettivi qualificativi 1. ie r i son o uscita p e r la prim a volta con la mia m acchina nuova. 2. Oggi h o voglia di uscire. Andrò a fare un g iro con la m ia nuova macchina.
11. GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI
• Q uando gli aggettivi h an n o funzione di attribu to possono e sse re m essi im m e diatam ente prim a o im m ediatam ente dopo il nom e. La loro posizione più com u ne è tuttavia dopo il nom e. - Gli aggettivi m essi d o p o il n o m e han no di solito un v alore d istin tiv o , attri bu iscon o cioè al n o m e una qualità c h e lo distingue (1). - Gli aggettivi m essi p r im a d el n o m e han no in vece spesso un valore d e s c r i t tivo, attrib u iscono cio è al nom e una qualità g en erica (2). • Q uando g li aggettivi qualificativi c h e si riferiscono al nom e son o più di uno, si m ettono di solito tutti dopo il n om e, m a si possono m ettere a n ch e tutti prima:
È stata una conferenza lunga e noiosa. / Grazie p e r il gradito c b el regalo! Solo qu and o si tratta di un aggettivo g en erico e uno specifico, in g en ere si m et te prim a d el n om e qu ello g en erico e d opo il n om e quello specifico: La zuppa di
fagioli è un tipico piatto toscano. • Ci son o alcuni tipi di aggettivi qualificativi ch e, p e r il loro significato, si u sa no quasi esclu sivam ente d o p o il n o m e . S on o i seguenti. -G li aggettivi ch e esprim ono nazionalità o appartenenza a catego rie, gruppi, ecc.: Negli ultimi venti anni l’altezza m edia d ei giovani italiani è aumentata di
alcuni centimetri. - Gli aggettivi c h e indicano c olore, form a e m ateria: Quest'anno voglio m ettere sul terrazzo tanti gerani rossi. - G li aggettivi ch e son o fo rm e dei participi presenti o passati: L'uovo è un ali m ento nutriente. - Gli aggettivi alterati o preceduti d a un avverbio: Mi p iace De Gregori p e r c h é fa una musica m olto dolce. O Ci sono alcuni aggettivi che assumono un significato o una sfumatura di significato diversi, se messi prima o dopo il nome. Fra questi ricordiamo i più comuni: un uomo gentile = un uomo cortese; un gentil uomo = un uomo nobile; una donna povera = una donna che ha pochi soldi; una povera donna = una donna sfortunata; un nome proprio = un nome diverso da quello comune; il proprio nome = il mio, il tuo, il suo nome; una brava persona = una persona onesta e corretta; una persona brava = una persona abile, capace.
H Gradi dell'aggettivo qualificativo 1. Marco forse è più intelligente di Andrea, m a è certam ente m eno studioso. 2 . Questa lavatrice è m olto buona. Peccato ch e sia la più cara di tutte. 3 . Complimenti Teresa, hai una casa grandissim a c bellissima!
11. GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI
Gli aggettivi qualificativi (com e m olti avverbi 2 ), oltre alla qualità, possono esprim ere anch e la m isura o g r a d o con il quale la qualità è posseduta da una persona, anim ale o cosa. Si p uò v ariare il g rad o di un aggettivo qualificativo in d ue modi. - C on il g rad o c o m p a ra tiv o : l'aggettivo esprim e la qualità facen d o un p arago ne con altre p erson e o altre c o se (1). - C o n il g rad o s u p e rla tiv o : l'aggettivo esprim e la qualità al m assim o livello. Il grad o superlativo viene d etto re la tiv o quando esprim e il grado m assim o o m inim o di una qualità in relazione a un gruppo di p ersone o c o se (2). Il grado superlativo viene d etto a s s o lu to qu and o indica la qualità al m assim o, senza relazione c on a ltro (3).
G rado com parativo Il grado com parativo può esp rim ere un paragone fra due anim ali, p erson e o co se rispetto a una stessa qualità: M arco è più intelligente di Andrea; oppure può e sprim ere un p aragone fra d ue qualità riferite alla stessa p ersona, anim ale o cosa: M arco è più intelligente c h e studioso. Il grad o com parativo può esprim ere un rapporto di m a g g io ra n z a , di m in o ra n z a o di u g u a g lia n z a . • N el com parativ o di m a g g i o r a n z a si m ette sem p re davanti all'aggettiv o (ch e è il prim o term in e di paragone) l'av v erb io più e si m ette la preposizione di davanti al s eco n d o term ine di p a ra g o n e, s e q u esto è un nom e, un p ronom e o un a v v erb io: In cucina, m ia figlia è p iù brava di m e. S i m ette la congiunzio ne c h e d avanti al seco n d o term ine di p aragon e, qu and o si fa un p arag o n e fra due aggettivi, due v erbi o due avverbi: C ertam ente è p iù facile dire di sì ch e
dire di no. • Nel com parativo di m in o ra n z a si seg u on o le s tesse regole di qu ello di m ag gioranza, m a si sostitu isce, o vviam ente, l'avverbio più con l'av v erbio m eno: La
vite è una pianta m eno resistente dell'olivo. • Nel com parativo di u g u a g lia n z a il prim o term ine di p aragone si u sa, di p re ferenza, da solo, o si m ette davanti ad esso l'avverbio tanto o l'avverbio così. D avanti al secon d o term ine di paragone si m ettono sem p re l'avverbio com e o l'avverbio quanto: In disegno Arturo non è bravo co m e Emanuele. / Mi p iace
quest'auto p e r c h é è tanto bella quanto econom ica.
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11. GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI
Grado superlativo • Nel sup erlativo r e la tiv o si m ette davanti ag li avverbi più o m en o (o, se è p os- 1 sibile, davanti al no m e al q u ale si riferiscono) l'articolo determ inativo e d avan- fl ti al term ine di con fron to la preposizione di o la preposizione fra/tra: II Cervino fl è la m ontagna più bella delle Alpi. /S tefa n o è il m eno bravo fra tutti i m iei col- ■
leghi. • Il g rad o superlativo a s s o lu to si può e sprim ere n ei s egu enti modi. - S i può a gg iu n g ere a ll'aggettiv o il suffisso -issimo: Oggi son o felicissima! Ho 1
finalmente superato l'esam e di econom ia di azienda. - S i può m ettere davanti all'ag g ettiv o un av verbio di qu antità com e m olto, 1
assai, ecc . o u n avverbio di m odo co m e n otevolm ente, particolarm ente, stra- 1 ordinariam ente, e c c . o un a v verbio co m e proprio e davvero: La lezione di ieri I ci è sem brata particolarm ente interessante. / Questo rom anzo è p rop rio ' divertente. - Si può m ettere d opo, o anch e davanti, all'aggettivo una delle due locuzioni sul j serio e p e r davvero: Carlo aveva ragione, il com pito era difficile p e r davvero. - Si può rip etere l'aggettivo: Ecco, Maria, stai qui buona buona. La m am m a tor- J na subito. O Ci sono molte espressioni in cui un aggettivo, unito ad un altro aggettivo o a partico lari locuzioni, acquista valore superlativo. Si tratta per lo più di sequenze fisse di paro le (polirematiche), modi di dire £3, che vanno usati solo se si conoscono bene. Ricor diamo fra le più comuni: stanco morto, pieno zeppo, innamorato cotto, buono come il pane, furbo come una volpe, grasso come un maiale, ecc. • Gli aggettivi qualificativi buono, cattivo, grande, piccolo, oltre ad avere le II norm ali form e di com parativo e superlativo, hanno anch e fo rm e s p eciali ch e m non derivano dall'aggettivo di base, m a dal latino. N ell'uso le due form e son o f l equivalenti: Gregorio è il più gra n d e dei m iei nipoti, Claudio invece è il m inore, j Aggettivo Comparativo di maggioranza
Superlativo relativo
Superlativo assoluto
buono
più buono/migliore
il più buonoAI migliore
buonissimo/ottimo
i
cattivo
più cattivo/peggiore
il più cattivo/il peggiore
ca ttivissimo/pessimo_ i l
grande
più grande/maggiore
il più grande/il maggiore
grandissimo/massimo f l
piccolo
più piccolo/minore
il più piccolo/il minore
piccolissimo/minimo^ f l
EH Gli avverbi
1 . S e volete p ren dere il treno, dovete an darvene velocem ente.
2. Maria è una bam bina molto buona. 3 . Ti sei com portato troppo* stupidamente. 4 . Certo. Domani* potrem m o andare a ved ere la m ostra di Modigliani. 5 . La quasi totalità degli operai m etalm eccanici h a fatto sciopero. Gli avverbi m od ificano o specificano in u n certo m o d o il sign ificato d ella frase. Gli avverbi son o p arole in v ariab ili, cioè n o n si a ccord ano p er g e n e re e n u m e ro c on le altre parole della frase. Gli avverbi possono trasm ettere inform azioni m olto diverse: ci son o infatti avverbi di m o d o (o avverbi qualificativi) (1, 3), avverbi di te m p o (4*), avverbi di lu o g o , avverbi di q u a n tità (2, 3*, 5), avverbi di a ffe rm a z io n e e n e g a z io n e (4), avverbi in te r r o g a tiv i. Gli avverbi possono riferirsi ad un v e r b o (1, 4*), ad un a g g e t tiv o ( 2 ) , ad un altro a v v e r b io (3), ad un in t e r a f r a s e (4), ad un n o m e (5).
■ Formazione degli aw erbi Per q u anto riguarda la form azione, nella v asta categ o ria degli avverbi possia m o d istingu ere quattro gruppi. • Gli a vverbi s e m p lici: son o form ati da una sola p arola, ch e non è n é d eriva ta n é com posta da altre, com e ad esem pio be n e , m ale, sem pre, mai, poco, m eno, qui, ecc. • Gli avverbi c o m p o s ti: son o form ati d a due o più elem enti d iversi fusi in una sola parola, co m e ad esem pio soprattutto, talvolta, talora, ecc. Alcuni di questi avverbi si possono scriv ere com e una sola parola o com e più parole grafiche staccate, c o m e ad e sem pio perlopiù / p e r lo più, oltrem odo / oltre m odo, ecc.
12. GLI AVVERBI
• Gli avverbi d e r iv a ti: si form ano da u n'altra p arola alla qu ale si aggiu nge un suffisso. La d erivazione più im portante è quella c h e si fa d all'aggettivo al quale si aggiu nge -m ente. Q uando s i tratta di aggettivi c h e h an no form e diverse p er il m aschile e fem m inile, la form azione d e ll'a w erb io avviene dalla form a fem m i nile, co m e ad esem p io d a lento d eriva lenta-m ente. Q uando si tratta di ag g etti vi che han no u n'u nica form a in e q u esti m an ten gono la stessa form a, com e ad esem pio d a forte d eriva forte-m ente. © II significato dell’avverbio in -mente non è sempre uguale all'aggettivo da cui deriva. Finalmente, ad esempio, non significa in modo finale, ma alla fine: Sono contenta perché finalmente sono riuscita a capire questo problema. E solamente non signi fica in modo solo, ma, come l'avverbio soltanto, ha valore limitativo: In questo libro
c'è solamente la copertina che non mi piace. • Le lo cu zio n i a v v e rb ia li son o unità form ate d a due o p iù parole d isposte in un ordine fisso, c h e h an no lo stesso valore d eg li avverbi. Le locuzioni a w e rb ia - | li son o n u m erosissim e e m olto u sate n ella lingua p arlata, sp esso c on variazioni regionali. Ci son o locuzioni avverbiali di tutti i tipi. Ricordiam o fra le tante: alla svelta, sul serio, da vicino, da qu este parti, d'ora in avanti, fra p oco, di più, all'incirca, senza dubbio, n em m en o p e r idea, quasi quasi, e cc. © Nell'uso delle locuzioni avverbiali bisogna fare molta attenzione perché la loro scelta e pertinenza è legata al contesto e al registro. La locuzione alla lettera, ad esempio, ha anche il corrispondente avverbio letteralmente, ma mentre possiamo dire indif ferentemente: Ragazzi, dovete tradurre alla lettera oppure Ragazzi, dovete tradurre letteralmente, possiamo dire solo A quest’ora moriamo letteralmente di fame (e non A quest’ora moriamo alla lettera di fame).
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■ Posizione degli avverbi • Q uando un avverbio si riferisce al verbo, l'avverbio sta di solito d ietro al v er bo: H o fatto tardi e la segreteria dell'Università era già chiusa. M a può anch e avere una posizione libera: Domani, s e è una bella giornata, voglio an dare n el
bosco. • Q uando il verbo h a form a com posta, m olti avverbi si p o sson o anch e m e tte r e i fra l'ausiliare e il participio: Veramente non ho b en capito. • Q uando un avverbio si riferisce ad un aggettivo, l'avverbio sta davanti all'ag- ,jj gettivo: Q uesto can e è bello e molto buono.
12. GLI AVVERBI
• Q uando un avverbio si riferisce ad un altro avverbio, qu ello di quantità sta davanti agli altri: La mattina di solito m i alzo molto presto. • L'avverbio di neg azione non sta sem p re davanti al v erbo: Vorrei ch e tu n on dimenticassi mai quello ch e ti h o detto. • Gli avverbi interrogativi in troducono una fra se interrogativa diretta stanno di solito davanti al v erbo: Quanto costano qu este banane?
2
e
Tipi di a v v e r b i
■
Avverbi qualificativi 1. Oggi è proprio una bella giornata. Si sta magnificam ente! 2. Bisogna cercare di fare b e n e an che ciò ch e non si fa volentieri. Gli avverbi q u alificativ i indicano com e si svolge un'azione e p er qu esto si chia m an o a n ch e avverbi di m odo. Si u san o com e avverbi di m odo: - gli avverbi in -m ente (1). 0 Tra gli avverbi in -mente è comunissimo, nel parlato, l'uso di praticamente nel sen
so di in sostanza, di fatto: Il lavoro è praticamente finito: mancano solo piccole rifi niture. - alcuni avverbi sem plici (2). - alcuni aggettivi qualificativi m aschili singolari trattati com e avverbi: S e vuoi
c h e capisca, devi parlare chiaro. - alcune locuzioni avverbiali: Sono un tipo solitario. Mi p iace stare in solitudine. O
Alcuni aggettivi qualificativi usati come avverbi formano con il verbo delle esp ni fisse (o cristallizzate) di uso comune, che stanno aumentando nella lingua di oggi soprattutto per l'influenza della pubblicità. Ricordiamo: parlare chiaro, vedere chiaro,
andare forte, andare piano, lavorare sodo, vestire pesante, tenere duro. 0 Sono locuzioni avverbiali qualificative particolari, ma di uso comunissimo, quelle for mate con la preposizione articolata alla seguita da un aggettivo femminile: si tratta di una espressione ellittica in cui viene sottintesa la parola maniera o moda: Mipare che questo modo di insegnare sia molto all'antica. / Molti sostengono che sia migliore
una repubblica presidenziale alla francese O Per indicare piatti e ricette di cucina la preposizione alla, oltre che ad aggettivi fem minili (bistecca alla fiorentina), viene unita anche a nomi propri (bistecca alla Rossini) e a nomi comuni al femminile (penne alla boscaiolà).
12. GLI AVVERBI
Avverbi di tem po 1 . Non andiam o mai a m angiare alla mensa. Talvolta m angiam o al ristorante e
m olto sp esso a casa. 2. Di giorno in gio rno im paro un po'm eg lio l'italiano. Gli avverbi di te m p o indicano il tem po n el quale si svolge un'azione (1, 2). • Tra gli avverbi sem plici ricord iam o i più com uni: ora, adesso, allora, ormai, subito, prima, dopo, sem pre, spesso, mai, talvolta, già, presto, tardi, ieri, oggi, domani, ecc. • Gli avverbi ch e indicano la su ccession e dei giorni e le parti di una giornata son o i seguenti: l'altro ieri, ieri, oggi, domani, dopodom ani. Ie r i
O ggi
D om ani
ieri mattina
questa mattina/stamattina
dom ani mattina/domattina
ieri pom eriggio
qu esto pom eriggio
dom ani pom eriggio
ieri sera
questa sera/stasera
dom ani sera
ieri notte
questa notte/stanotte
dom ani notte
• P er in dicare una o più unità di tem p o preced enti rispetto a quella attuale si può sem pre usare la locuzione con fa: Tre anni fa son o stato in America. Q uan do tuttavia si tratta di un riferim ento g en erico a settim ana, m ese, ann o si posso n o u n ire ai sostantivi ch e indicano l'unità di tem po g li aggettivi scorso e pas
sato. L'anno passato c'è stata una bellissim a prim avera. / 1 gio rni scorsi h o lavorato molto. • Per in dicare una o più unità di tem po successiv e rispetto a quella attuale si può sem p re u sare la locuzione c o n fra: Fra tre anni sp ero di av er finito di stu diare. Q uando tuttavia si tratta di un riferim en to gen erico a settim ana, m ese, ann o si può unire ai sostantivi c h e indicano l'unità di tem po l'aggettiv o p rossi
mo: Il corso di traduzione comincia il m e se prossim o. • L'avverbio ancora esprim e la continu ità di un'azione: Ieri, alle sette di sera, ero ancora all'Università. M a ha a n ch e altri usi. - Si usa n el sen so di di nuovo: È n ecessario ch e rivediam o ancora questo com pito. - Si usa m olto nelle frasi in terrogative p e r esp rim ere m eraviglia v erso il p rolun garsi di un'azione, di un fatto: Ma è possibile c h e tu non abbia ancora capito?
12. GLI AVVERBI
- Si u sa com e avverbio di quantità p e r rafforzare un a ltro avverbio: D evi riusci
re a parlare l'italiano ancora meglio. • L'avverbio già indica c h e u n'azione è com piuta: Benedetta, sbrigati a d uscire. Son o già le sette. M a si usa anch e al p osto del sì: Perché s e i ancora qui? Non av e
vi un appuntam ento alle sei? - Già, è vero. • L'aw erb io mai indica un fatto che n on si svolge in n essun tem po e si usa spes so in frasi negative: No, Mario non è mai stato presidente della S.I.M.A.C. M a i h a anch e altri usi. - S i usa al posto del no, com e negazione assoluta: P erché non vieni a Firenze?
Io? Mai. - Si u sa nelle frasi interrogative con il sign ificato di qualche volta: Hai mai lavo rato con Nicola? - Si usa nelle frasi esclam ative com e rafforzativo: Non capisco p e r c h é ti p r e o c cupi tanto p e r la scuola di tuo figlio. Ma ch e sarà mai! O L’espressione com e mai ha il significato di perché. Non so com e mai Antonella ha smesso di frequentare /'Università. • L'avverbio o r a , c h e è sinonim o di adesso, indica un'azione c h e s i svolge nel tem po presente: Ora non posso uscire, sto preparan do una torta. M a si usa anch e p er indicare u n fatto passato da p o co o c h e sta p er verificarsi: No, Moni ca non c'è. È uscita proprio ora. / O ra dovete stare be n e attenti, p e r c h é vi spie
g herò l'uso d ei tem pi passati. • Si usano com e avverbi di tem po a n ch e alcun e locuzioni avverbiali fra cui ricordiam o: sul presto, sul tardi, p e r tem po, in tem po, nel frattempo, prima o poi,
in un batter d'occhio, di giorno in giorno, ecc. • La locuzione in tem po è m olto usata con i v erbi fare e essere nel sen so di ave r e ancora il tem po / riuscire a fare qualcosa: S e ti sbrighi, sei ancora in tem po a p ren dere il treno.
Avverbi di luogo 1. Dov'è il dizionario? - È qui. 2. Passiamo p e r di qua, m i han n o detto c h e la strada è più breve. Gli avverbi di lu o g o indicano il luogo in cui si sv olg e u n'azione o d ove si trova q u alcosa o q u alcuno (1, 2).
12. GLI AVVERBI
• Tra i più com uni avverbi di luogo ricordiam o vicino, lontano, accanto, fuori, dentro, dietro, davanti, indietro, avanti, sotto, sopra, intorno, dappertutto, via, ecc. M olti di qu esti nella frase possono a nch e a vere la funzione di preposizione E e quindi colleg are un nom e o un p ronom e ad altri elem enti d ella frase. • Gli avverbi qui, qua, quassù, q ua ggiù indicano un luogo v icino a chi parla e lontano da chi ascolta. Gli avverbi lì, là, lassù, laggiù indicano un luogo lontano sia da chi parla che da chi a scolta, m a a nch e un luogo lontano d a chi parla e v icino a ch i ascolta. © Ricordiamo che gli avverbi lì e là (come qui e qua) si usano per lo più indifferentemen te, anche se lì e qui indicano piuttosto un luogo puntuale e là e qua una zona più vasta e generica: La tua camicia è lì, sul letto. Anna è andata di là, nella stanza dì Lucia. • L'avverbio via indica l'allontanam ento da un luogo in m odo g en erico: È già andato via M arco? • Si usano com e avverbi di luogo anch e alcune locuzioni avverbiali com e al di qua, al di là, in qua, in là, p e r di lì, p e r di là, p e r di qui, p e r di qua, in giro, p e r aria, ] ecc.
Avverbi di quantità 1. M argherita è una ragazza molto bella, m a an che molto antipatica. 2. Quanta gen te hai invitato alla tua festa? Quindici person e, all'incirca. Gli avverbi di q u a n tità indicano la q uantità in m odo non p reciso, indefinito, e riferito soprattutto a ll'abbond anza o alla scarsità (1, 2). • Tra g li avverbi sem plici ricordiam o i più com uni: affatto, poco, appena, a b b a stanza, piuttosto, m olto, tanto, assai, parecchio, troppo, alquanto, altrettanto, e cc. , • M olti avverbi di q uantità com e molto, poco, tanto, troppo, ecc. son o form e m aschili singolari dei corrispondenti aggettivi indefiniti 2 . O ccorre ricordare • che quando si u san o com e aggettivi s i accord ano con il g en ere e il num ero del no m e a cui si riferiscono, q uando si usano com e avverbi son o invariabili: Il giar-
dino di Laura mi piace, anche s e ci son o p ochi fiori. /I I giardino di Lucia non mi piace p e r c h é ci son o d ei fiori poco belli. • L'avverbio aifatto sign ifica "d el tu tto" e si può usare in frasi afferm ative: Mi sem bra ch e tu abbia delle idee affatto simili alle mie. Si usa tuttavia so p ra ttu tto .{
J
12. GLI AWERBI
in frasi negative nelle quali rafforza la neg azione e p rende il sign ificato di "p er niente": Ci p iace studiare l'italiano. Non è affatto diffìcile! • Altrettanto è l'avverbio ch e ind ica una quantità recip ro ca. Si u sa sp esso n el le risposte alle espressioni di augurio: Buon appetito. Grazie, altrettanto! /A rri vederci e buon lavoro. Altrettanto a Lei dottor Bossi! • Si usan o com e avverbi di quantità anch e alcun e locuzioni avverbiali fra cui ricordiam o: un po', un po' troppo, appen a appena, all'incirca, più o m eno, su p e r giù, ecc.
Avverbi di giudizio: afferm azione, negazione e dubbio 1. Bravo Giulio! Nel tuo com pito non c'è n ep p u re uno sbaglio. 2 . Mi dispiace, m a dom ani non posso. Eventualm ente p otrem o vederci lunedì. Gli avverbi di g iu d iz io indicano l'afferm azione o la negazione di un evento oppure il giudizio di eventualità c h e su di esso d à il parlante ( 1 ,2 ). • Tra gli avverbi sem plici i più com uni son o i segu enti: sì, certo, sicuro, proprio, appunto, davvero, ch e s i u sano p er afferm are e no, n eanche, neppure, n em m e no, ch e si u san o p er n egare. • L'avverbio di negazione non è l'avverbio di giudizio più frequ en te. Si m ette sem pre prim a del v erbo ed è il mezzo fond am entale p er trasform are una frase afferm ativa in negativa: Oggi c'è il sole. / Oggi non c'è il sole. • Gli avverbi n o e sì (che si usano p er dare una risposta negativa o afferm ativa ad una interrogativa H ) han no il valore di un 'intera frase: Hai visto Monica ? No.
[No = N on h o visto M onica). Per rispond ere p ositivam ente, al p osto del sì si u san o sp esso certo , certam en te, esatto, esattamente, sicuro, ecc.: Non ti sem bra c h e Riccardo sia cresciuto? Certo. 9 Nello stile colloquiale si usa spesso la ripetizione degli avverbi sì e no per dare più for za all’affermazione o alla negazione: Ti è piaciuto il regalo che ti ho mandato? Sì, sì.
È bellissimo! Grazie tante. • Gli avverbi di neg azione neanche, nep pu re, n em m en o richiedon o l'uso del l'avverbio non se stanno dopo il verbo, si usano senza il non se stanno prim a del
12. GU AVVERBI
verbo: Tutti dicon o ch e son o innam orato di Paola, m a quella ragazza non m i pia c e n em m en o. / Tutti dicono ch e son o innam orato di Paola, m a quella ragazza
n em m en o mi piace. • L'avverbio mica, com e l'avverbio affatto S , serv e a rafforzare la n egazione. Mica, co m e l'avverbio tem porale m ai S e com e i p ronom i e g li a ggettivi in de finiti n egativi, se sta d opo il v erbo richied e l'u so d ell'avverbio non: L'Universi tà di Siena non è mica tanto grande.
O Mica si usa anche come negazione indipendente in alcune espressioni del tipo mica male, mica tanto, mica per niente, mica sono scemo, mica è stato lui, ecc. • L'avverbio fo rs e , si u sa p er m ettere in dubbio: F o rs e non ci siam o capiti. • Si usano com e avverbi di giudizio anch e avverbi derivati in -m ente com e gli avverbi di afferm azione sicuram ente, certam ente, ovviamente, quelli di dubbio probabilm ente, eventualmente, ecc. e alcune locuzioni avverbiali com e di certo, di sicuro, p e r l'appunto, senza dubbio, n ean che p e r sogn o, ecc.
Avverbi in terrogativi Gli avverbi interrogativi in trod ucono u na fra se interrogativa diretta S . Possono e ssere: - avverbi interrogativi di m o d o : C om e stai? - avverbi interrogativi di lu o g o : Dove siete andati ieri? - avverbi interrogativi di te m p o : Quando pen si di arrivare a Torino? - avverbi interrogativi di q u a n tità : Quanto è lungo qu esto testo? - avverbi interrogativi di c a u s a : P erch é Lei non è venuto al concerto?
■ Gradi dell'avverbio 1. Quest'anno la squadra femm inile di sci sta andan do benissim o. 2 . H o cam biato casa. A desso abito più lontano dalla città. M olti avverbi, com e gli aggettivi qualificativi E2, possono a v ere il com parativo e il superlativo: si tratta d egli avverbi di m odo (1) e di alcuni avverbi di tem po e di luogo (2). • Il co m p a r a tiv o di m ag gioranza e di m inoranza d egli avverbi si form a, com e p er gli aggettivi, c o n più/m eno (2). 74
_____________________ 12. GLI AVVERBI
■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ^• • Il s u p e r la tiv o si form a così: - S i aggiu nge il suffisso -is s im o agli avverbi sem plici: lontano / lontanissimo,
presto / prestissimo. - P er gli avverbi di m odo in -m ente, si aggiu nge il suffisso -m e n te al grado superlativo dell'aggettivo fem m inile singolare: allegram ente / allegrissim a m ente, stranam ente / stranissima-mente. -A lc u n i avverbi, com e gli aggettivi corrispond en ti hanno form e proprie di com parativo e superlativo. Q uasi tutti questi avverbi non am m ettono, com e a ccad e invece p er gli aggettivi, anch e l'uso della form a norm ale: Oggi sto
abbastanza ben e, m a vorrei star m e g lio . A v v e rb io
C o m p a r a tiv o d i m a g g io r a n z a
S u p e rla tiv o
ben e
m eglio
ottim am ente o benissim o
m ale _________ p eg g io
pessim am en te o malissimo
m olto
più
moltissimo
poco
m en o
pochissim o
grandem ente
m aggiorm ente
m assim am ente
75
■UHI
DO I Numerali
1. D u e person e hanno visto quello ch e era successo. 2.11 tren ta è un numero. 3. E n tram bi correvano. 4. Marco è arrivato p r im o nella gara di corsa; Giuseppe è arrivato qu arto. 5 . Fra un m e s e Tom m aso d ev e con segn are la tesi di laurea, m a ne ha fatta solo un terz o. 6 . La squadra di calcio della Juventus ha segnato il d o p p io dei gol deU'Inter. 7. Arriverò a casa fra una ven tin a di minuti. I num erali son o p arole e strutture c h e indicano q uantità n um erabili; com p ren dono aggettivi (1 ,4 ) , sostantivi (2), pronom i (3). L a catego ria più am pia è c o sti tuita d agli aggettivi num erali. Esistono n u m e ra li c a r d in a li (1, 2), o rd in a li (4), f ra z io n a ri (5), m o ltip licati vi (6), co llettiv i (7).
■ Gli aggettivi numerali cardinali • Gli aggettivi num erali c a rd in a li indicano il num ero. I numerali cardinali son o invariabili, salvo uno, che ha il fem m inile una e mille, che ha la form a plurale -mila: Mamma, m i dai diecim ila lire p e r andare al cinema? • Milione e miliardo so n o nomi. E ssi form ano reg olarm en te il plurale e son o seguiti dalla p reposizione di. N on son o seguiti dalla preposizione se son o segu i ti da altri num eri: Luca ha ereditato tr e m ilio n i d i dollari. /11 fatturato della nostra azienda è di circa 2.350.000 euro. • S e il num erale com posto con uno / una preced e il nom e p uò perd ere la voca le finale, specialm en te se il nom e inizia p er vocale: Il figlio di Lucia ha compiuto
venturi anni.
13. I NUMERALI
• I nu m eri com posti d a più elem enti si scriv ono uniti: M am m a, devo p ag a re le
tasse dell'università: m i servon o quattrocentocinquantasette euro. • Le decine, a p artire da venti, unite a uno e otto, perdono la v ocale finale: Mia su ocera ha ottantotto anni. • I nu m eri com posti c on tre hanno l'accento: Mia figlia ha ventitré anni. • I nu m eri cardinali in alcuni c a si s i scrivono in cifre, in altri casi si scriv ono in lettere. I num eri cardinali si scriv ono in cifre nel ca so di calcoli, m a anch e nel caso delle date, dei valori alti, dei valori percentuali: Roma, 4 settem bre 1996. /
Si parla di una quota del 18,5%. © Per i valori alti si possono usare anche forme miste: L’Italia ha 56 milioni di abitanti.
Uso dei num erali cardinali • I num erali cardinali c h e hanno funzione di a ggettiv o di solito stanno d a v a n ti al nom e: Ieri h o studiato sedici pagin e di storia. Stanno d ie t r o al nom e in alcuni c a si p articolari com e l'indicazione del num ero della pagina o della casa, oppu re q u and o serv ono p er indicare le ore e le date:
Silvia ha cam biato casa: adesso abita al num ero 2 3 di via Dogali. / La prova scrit ta d el con corso si svolgerà il giorno 12 settem bre dalle o re 8 alle o r e 14. • Per in dicare l'ora i num erali da 13 a 24 si usan o solo neg li orari ufficiali e n el le form ule b urocratiche, m entre nella lingua p arlata si usano solo quelli da Î a 12. L e ore 12 si indicano in g en ere c o n m ezzogiorno e le o re 24 con mezzanot te. I nu m eri c h e com p ong on o l'ora si u n iscono c on la congiunzione e.- Il treno
p e r Milano parte alle ore tredici e quindici dal binario dodici. /M i dici l'ora? E l'una e un quarto. • Nei num erali ch e indicano anni si p ossono elim inare le prim e due cifre, q u an do dal contesto è chiara l'ep oca a cui c i si riferisce: La secon da guerra m ondiale è finita nel '45. P er i n um erali c h e in d icano i secoli si u sa in g en ere la cifra s e n za le m igliaia: Mi piace m olto la pittura del '600. © Nella lingua parlata e nello scritto non formale, i nomi ora, giorno, anno vengono in genere sottintesi: La lezione di italiano comincia alle nove.
1 3 .1NUMERALI
■ Gli aggettivi numerali ordinali • Gli aggettivi num erali o rd in a li indicano l'ord ine in una serie. • Gli aggettivi num erali ordinali s on o tutti variabili e si a ccord ano c on il g en e re e il nu m ero d el nom e: L e ragazze della classe quinta si son o classificate terze
nel torneo di pallavolo. • I prim i dieci ordinali han no form a particolare {primo, seco nd o , terzo, qua r to, quinto, sesto, settimo, ottavo, nono, decim o ). P er form are tutti gli altri si aggiu nge il suffisso -esimo al nu m ero cardinale, che perd e gen eralm ente la vocale finale: ven ti/ven tesim o. Nei composti con il numero tre non c'è elisione della vocale finale: quarantatreesimo.
Uso dei num erali ordinali C om e quelli cardinali, anch e gli aggettivi num erali ordinali di solito stanno d a v a n ti al nom e: II prim o am ore non si scorda mai. N ell'indicazione di re e papi, si m etton o d o p o il n om e: U m berto II è stato l'ultimo re d'Italia. Gli ordinali si u san o p e r indicare il p rim o g iorn o del m ese (si usan o i cardinali per tutti gli altri giorni): II prim o m aggio è la festa d el lavoro. Gli o rdinali si usan o p er in d icare i secoli. 11 prim o secolo va d all'ann o 1 all'an no 100, il seco nd o secolo va dall'anno 101 a ll'ann o 200, e co sì via: Nel XIII sec o
lo Siena era una delle più importanti città eu ropee. O Gli ordinali si possono scrivere in cifre romane. Le cifre romane per scrivere gli ordi nali si usano sempre quando servono per indicare i secoli e quando si riferiscono ai papi o ai re: Giovanni XXIII è stato un grande papa del '900.
■ I numerali moltiplicativi, frazionari, distributivi, collettivi • I num erali m o ltip lica tiv i indicano una qu antità due (doppio), tr e (triplo), qu attro (quadruplo) volte m ag giore di un'altra. Q uando i m oltiplicativi h an no funzione di aggettivi son o variabili e si a ccord a no con il nome. D ei m oltiplicativi si usa soprattutto doppio, e com unque l'u so n o n si estende mai oltre quadruplo: Vorrei una doppia porzione di insalata. /L a casa di Fabio è
gran de il triplo della mia. 78
13. I NUMERALI
I m oltiplicativi h an no a nch e le form e duplice e triplice ch e s i u san o in gen ere p er indicare q u alcosa c h e è doppio n el s en so della qualità più c h e d ella qu anti tà: Vorrei fare una duplice considerazione (= Vorrei fare una considerazione di
du e tipi). • I num erali fra z io n a r i indicano una o più parti di un intero. Son o nom i e si com pongon o di un n u m erale card inale e di un n u m erale ordinale: Fra quindici giorni h o l'esam e di chimica e h o fatto solo d u e terzi (2/3) del program m a. P er indicare la divisione di un in tero in d ue parti si usa mezzo, soprattutto nel linguaggio m atem atico, metà nel lin guaggio com une: Scrivete ragazzi: un m ezzo più cinqu e mezzi (1/2 + 5/2) / Mamma p o s s o uscire? H o già fatto la metà degli esercizi di matematica.
O Mezzo si può usare anche come aggettivo: Vorrei solamente mezza porzione di spa ghetti. • I nu m erali d istrib u tiv i indicano c h e la q uantità è d istribuita fra diversi so g getti. S o n o esp ressio ni d el tipo a uno a uno, p e r due, tre p e r volta, quattro
alla volta, cinqu e p e r ciascuno, o gni sei: Per favore, contate b e n e le fotoco p ie c h e vi h o dato: devon o essere otto p e r ciascuno. • I num erali co lle ttiv i o indefiniti indicano un in siem e n u m erico aH'interno di una c lasse di elem enti. S on o soprattutto nom i com e coppia, paio, decina, ce n
tinaio, migliaio, ecc.: Laura e Paolo, p e r ristrutturare la loro casa, hanno sp eso alcune centinaia di milioni. I num erali collettivi ottenuti a ggiu ngen do il suffisso -in a ai num erali cardinali ch e in dicano le d ecin e venti / ventina, trenta /trentina, quaranta / quarantina, ecc. si usano c o n valore di quantità approssim ativa: Claudio è più giovane di Maurizio, avrà una quarantina d'anni (= avrà circa quarant'anni). 1 num erali collettivi in -ina si usano di solito solo al singolare. Si usan o al plura le centinaio e migliaio ch e h an no il p lurale centinaia e migliaia: S e si evitas
sero gli sprechi, lo Stato p otrebbe risparm iare ogni anno diverse centinaia di milioni di euro. 0 Per indicare un gruppo di due ci sono più termini il cui uso non è intercambiabile. Si dice un paio di scarpe, un paio di pantaloni, un paio di calze, un paio di occhiali, un paio di forbici-, una coppia di amici, una coppia disposi, una coppia di gatti (quan do si tratta di animali, e talvolta anche di persone, si intende in genere un maschio e una femmina); un duetto di tenore e soprano-, un ambo al gioco del lotto. 0 Ambedue e entrambi/entrambe sono aggettivi e pronomi che si usano soprattutto nello scritto e significano “tutti e due”: Durante la guida dell'automobile è bene tene
re ambedue le mani sul volante.
1 3 .1NUMERALI
N u m eri e n u m e ra li Numeri Numerali cardinali 0
zero
1
uno
2
due
3 4
_
Numerali ordinali
Numeri Numerali cardinali
Numerali ordinali
26
ventise^
primo
27
ventisette
ventiseiesimo ventisettesimo
secondo
28
ventotto
ventottesimo ventinovesimo
terzo
29
ventinove
quattro
quarto
30
trenta
trentesimo
Jr e
5
cinque
quinto
31
trentuno
trentunesimo
6
sei
sesto
32
trentadue
trentaduesimo
7
sette
settimo
33
trentatré
trentatreesimo
8
otto
ottavo
34
trentaquattro
trentaquattresimo
9
nove
nono
35
trentacinque
trentacinquesimo
dieci
decimo
36
trentasei
trentaseiesimo
11
undici
undicesimo
37
trentasette
trentasettesimo
12
dodici
dodicesimo
38
trentotto
trentottesimo
trentanove
trentanovesimo quarantesimo quarantunesimo
~ 10
13
tredici
tredicesimo
39
14
quattordici
quattordicesimo
40
quaranta
15
quindici
quindicesimo
41
quarantuno
16
sedici
sedicesimo
42
quarantadue
quarantaduesimo
17
diciassette
diciassettesimo
quarantatré
quarantatreesimo
18
òiciotto
diciottesimo
44
19
diciannove
diciannovesimo
45
quarantacinque
20
venti
ventesimo
46
quarantasei
~ 43
quarantaquattro quarantaquattresimo quarantacinquesimo quarantaseiesimo
21
ventuno
ventunesimo
47
quarantasette
quarantasettesimo
22
ventidue
ventiduesimo
48
quarantotto
quarantottesimo
23
ventitré
ventitreesimo
49
quarantanove
quarantanovesimo
24
ventiquattro
ventiquattresimo
50
cinquanta
cinquantesimo
25
venticinque
venticinquesimo
'5 1
cinquantuno
cinquantunesimo
13. I NUMERALI
Numeri Numerali cardinali
Numerali ordinali
Numeri Numerali cardinali
Numerali ordinali
~52~~ cinquantadue
cinquantaduesimo
78
settantotto
settantottesimo
53__ cinquantatré
cinquantatreesimo
79
settantanove
settantanovesimo
54
cinquantaquattro cinquantaquattresimo
80
ottanta
ottantesimo
55
cinquantacinque cinquantacinquesimo
81
ottantuno
ottantunesimo
56
cinquantasei
cinquantaseiesimo
82
57
cinquantasette
cinquantasettesimo
83
ottantatré
ottantatreesimo
58
cinquantotto
cinquantottesimo
84
ottantaquattro
ottantadue
ottantaquattresimo
ottantaduesimo
59
cinquantanove
cinquantanovesimo
85
ottantacinque
ottantacinquesimo
60
sessanta
sessantesimo
86
ottantasei
ottantaseiesimo
61
sessantuno
sessantunesimo
87
ottantasette
ottantasettesimo
62
sessantadue
sessantaduesimo
88
ottantotto
ottantottesimo
63
sessantatré
sessantatreesimo
89
ottantanove
ottantanovesimo
64
sessantaquattro sessantaquattresimo
90
novanta
novantesimo
65
sessantacinque
sessantacinquesimo
91
novantuno
novantesimo
66
sessantasei
sessantaseiesimo
92
novantadue
novantaduesimo
67
sessantasette
sessantasettesimo
93
novantatré
novantatreesimo
68
sessantotto
sessantottesimo
94
novantaquattro
novantaquattresimo
69
sessantanove
sessantanovesimo
95
novantacinque
novantacinquesimo
70
settanta
settantesimo
96
novantasei
novantaseiesimo
71
settantuno
settantunesimo
97
novantasette
novantasettesimo
72
settantadue
settantaduesimo
98
novantotto
novantottesimo
73
settantatré
settantatreesimo
99
novantanove
novantanovesimo
74
settantaquattro
settantaquattresimo
100
cento
centesimo
75
settantacinque
settantacinquesimo
76
settantasei
settantaseiesimo
77
settantasette
settantasettesimo
03 I pronomi personali
1. Lui non Io conosco. 2. Maria e Giulia stanno b ene: lo ro , son o bam bin e ch e non si am m alano mai. 3 . N oi non siam o d'accordo con qu ello c h e v o i sostenete. I p r o n o m i p e r s o n a li son o parole ch e perm etton o di indicare le p ersone ch e prendono parte ad un p ro cesso com unicativo, senza specificare o ripetere il nom e p roprio o com une. I pronom i di 3 a e 6a p ersona possono indicare la p er son a della q u ale si parla (1) o sostitu ire v eram ente un nom e (2), i pronom i di l a e 4ae i p ronom i di 2a e 5a p ersona indicano sem pre, rispettivam ente, chi p arla o chi a scolta (3).
■ Forme dei pronomi personali 1. Non voglio ch e tu sia così scortese con i m iei amici!
2. C om e sta Livia? È tanto c h e non la vedo. 3 . S e dom enica vai al m are, vengo con te. I pronom i personali h an n o una notevole v arietà di form e. Le fo rm e c am bian o secon d o la persona c h e i pronom i indicano e c h e può e sse re l a, 2a, 3a, 4a, 5a, 6a, e s econ d o la funzione sintattica ch e svolgono e c h e può e sse re di sog g etto (1), di com plem en to d iretto (2), o di com plem en to indiretto (3). Per qu anto riguarda la funzione di com plem en to d iretto e di com plem en to di term ine, il sistem a dei pronom i personali prevede d ue tipi di form e: una t o n i c a o forte (3) e una a to n a o d eb ole (2).
1 4 .1PRONOMI PERSONALI
P ro n o m i p e rs o n a li
P ro n o m i p e rs o n a li
P ro n o m i p e rso n a li
S o g g e tto
C o m p le m e n to d ire tto
C o m p le m e n to in d ire tto
Forme toniche Forme atone Forme toniche
Forme atone*
l a pers.
io
me
mi
me
2a pers.
tu
te
ti lo
te
ti
lui, esso
gii le
3a pers. m. lui, egli, esso lui, esso 3a pers. f.
lei, essa
3a pers. rifl.
lei, essa
la
sé____
si
4a pers.
noi
noi
ri___
5a pers.
voi
lei, essa
mi
noi
/ ci
7 ____
voi
vi
voi
vi
6a pers. m. loro, essi
loro
li
loro, essi
gii
loro, esse
loro
le si
loro, esse
gii /
6a pers. f.
6a pers. rifl;_____________ sé
/
* Le forme atone si hanno solo quando hanno la funzione di complemento di termine
■ Posizione dei pronomi personali 1. Voi non dovete fare nulla. Penso a tutto io*! 2 . Basta Emanuele! Son o stanca di discutere sem pre con te. 3 . Com e stai Patrizia? Ih a sorella m i ha detto ch e non sei stata ben e. • I pronom i personali con funzione di s o g g e t t o stanno di solito p rim a d el v e r b o (1), m a in frasi a cui vogliam o d are una p articolare enfasi il pronom e sta di solito d o p o il v e r b o (1*). • I pronom i personali con funzione di co m p le m e n to diretto o indiretto di fo r ma to n ic a stanno sem p re d o p o il v erbo (2). • I pronom i personali c on funzione di co m p le m e n to diretto o indiretto di fo r ma a to n a stanno di solito p r im a del v erbo (3). Q uesti pronom i stanno tuttavia dopo il v erbo e si uniscono ad esso form ando una sola p arola n ei s eg u enti casi. - Quando il pronom e personale è com plem ento di un infinito. In q uesto caso l'in finito perde la vocale finale: Vado subito a prenderti il libro che mi hai chiesto. -Q u a n d o il pronom e p ersonale è com plem en to di un im p e ra tiv o » ! Ragazzi,
fatem i un favore: andate fuori a giocare.
14. I PRONOMI PERSONALI
-Q u a n d o il p ronom e p ersonale è com plem en to di u n g erundio ES: Vedendoti
così pallida, h o pen sato c h e tu non stessi ben e. - C on l'av v erbio e c c o : Eccom i! lo son o pronto: possiam o partire. 0 Quando l’infinito è preceduto da un verbo servile s Il pronome può stare davanti al verbo servile o dopo l’infinito: Mi dispiace, ma ora non vi posso ricevere. /Mi dispia
ce, ma ora non posso ricevervi. 0 Con gli imperativi composti da una sola sillaba (da', di',
fa', sta', va') la consonante iniziale del pronome si raddoppia: Calmati e dimmi tutta la verità. Quando tuttavia l’imperativo è negativo il pronome può stare davanti o dopo il verbo: Tiprego, non far mi arrabbiare! / 77prego, non mi fare arrabbiare!
■ Uso dei pronomi personali soggetto 1. Q uando io lavoro, v o i non dovete accen d ere la radio.
2. Q uando lavoro, non dovete accen d ere la radio. L'uso del pronom e p ersonale con funzione di sog g etto è gen eralm ente facoltati vo (1, 2). • Il pronom e personale sog g etto d e v e tuttavia e s s e r e u s a to nei segu enti casi. - N elle risposte in cui il pronom e ha il valore di un'intera frase: Chi viene con
m e? - N oi (= veniam o noi). - In u na su ccessio n e di azioni e in una serie di frasi in cui cam bia continu am en te il soggetto: I o parto dom ani con il treno, tu vieni nel pom eriggio con la m ac china e l o r o arriveranno lunedì. - I n esp ressio ni enfatiche, quando si vuole m ettere in evidenza l'autore di un'azione: I o h o chiam ato la polizia! In qu esto caso, m a a nch e in altri, il p rono m e p ersonale può e sse re rinforzato da stesso: Io s t e s s o h o chiam ato la polizia! - Dopo anche, n eanche, pure, neppure, nem m en o: N eppure n o i sapevam o che
oggi c'era sciopero. - Q uando si usa una form a verbale che vale p er più persone e quindi, senza il sog getto, si potrebbe crea re confusione: S arebbe m eglio ch e tu fossi più calmo. • I pronom i io e tu si usan o sem p re com e sog getti. In funzione di so g g etto si usan o tuttavia le fo rm e m e e t e nei segu enti casi. - Nei p aragoni, q u and o m an ca il v erbo. Io, di solito, non faccio com e te. - N elle esclam azioni. Felice te, ch e hai già fatto gli esam i! • Per qu anto riguarda i pronom i di 3a e 6“ p ersona, nell'italiano contem p o ra neo, le fo rm e lui, lei, lo r o son o le più u sate per ind icare le persone, m entre ella
84
14. I PRONOMI PERSONALI
non si u sa qu asi più e egli è p oco usato, a n ch e nei registri linguistici più elevati. Le form e lui, lei, loro son o com unque o b b lig atorie n ei segu enti casi. - Nei p aragoni: Io, di solito, non faccio com e lui. - Nelle esclam azioni: Felice lei, c h e ha già fatto gli esam i! - N elle risp oste in cui il pronom e h a il valore di un 'intera frase: Chi viene con m e? - Loro. - I n esp ressio ni enfatiche, quando si vuole m ettere in evidenza l'autore di un'azione: È stata lei. - D opo anche, neanche, pure, neppure, nem m en o: N eppure loro sapevano ch e
oggi c'era sciopero. • Esso si u sa solam ente p er indicare animali o c ose, m entre essa, essi, es se si usano tan to p er ind icare animali e c o se c h e persone: 11 ram e è il m ateriale più
usato nei fili elettrici: esso è infatti un bu on conduttore. /N on capisco p e r c h é non ti piacciano i m iei amici; eppu re essi (loro) son o sem pre gentili con te.
■ Uso dei pronomi personali complemento 1. 2. 3. 4.
Non volevo te, volevo Laura. Ciao Marco. C om e stai? Era tanto tem po c h e non ti vedevo! S e vedi Luigi, gli dici p e r favore s e mi* telefona? Ieri sera, alla festa, m i son o annoiato molto.
• Le form e to n ic h e o fo rti (1) dei pronom i personali com plem en to danno ad essi p articolare rilievo. • Le form e a to n e o d e b o li (2, 3 ,4 ) , nell'intonazione d ella frase, si appoggiano al verbo ed h an no m inore rilievo n ella frase. - Le fo rm e atone del pronom e p ersonale si possono usare solo per il com p le m ento og g etto (2) e p er il com plem en to di term ine (3 ,3 *), si u san o sem p re con i v erbi pronom inali e riflessivi (4). - Le form e a ton e del pronom e personale si u san o sp esso, nella lingua parlata, in m odo ridondante. Si usano cioè n on al p osto del com plem ento, m a in p re senza d el com plem ento, prim a o dopo di esso, p er d argli un rilievo p articola re: Lo com pri tu lo z u c ch ero ? /Io la carn e non la mangio.
O Nella lingua parlata si usano talvolta costruzioni con il doppio pronome, uno di forma tonica e uno di forma atona: A m e l’insalata non mi piace. / A te cosa ti importa di quello che faccio? Queste costruzioni, usate soprattutto con i verbi piacere, sembra re, importare, non sono del tutto accettabili, ma sono tipiche del linguaggio dei bam bini e possono servire per dare al parlato familiare una particolare vivacità.
1 4 . 1PRONOMI PERSONALI
© II pronome te, forma femminile del complemento di termine di 3a persona, nella lingua parlata, tende ad essere sostituito dalla forma maschile gli: Quando telefonia Beatri ce, ricordale che dobbiamo andare dall'avvocato. /Quando telefoni a Beatrice, ricor
dagli che dobbiamo andare dall'avvocato. O II pronome loro come 6a persona del complemento di termine generalmente non si usa nella lingua parlata, né in quella scritta di tipo familiare. Si usa ancora In gran par te dello scritto tecnico-scientifico e burocratico. Si mette sempre dopo il verbo: Ilgiu
dice ha richiamato gli avvocati, ingiungendo loro di moderare i termini.
Uso di lo Il pronom e atono lo, oltre ch e il v alore di 3a p erson a m aschile, co n funzione di com plem en to o gg etto, può avere un v alore neutro. S i può riferire a un 'intera frase p reced ente: Quando ci son o gli esam i di italiano?
-N o n io s o . Si può riferire a un 'intera fra se successiva: L o sanno tutti ch e Paola e Duccio non
stanno più insieme.
Uso di ci Il pronom e atono ci, oltre ad a vere il valore di 4a p ersona con funzione di c o m plem ento og getto e com plem en to di term ine, svolge a nch e le segu enti funzioni. - S i u sa com e avverbio di luogo ed equivale a qui, là ecc.: Ragazzi, c 'è da ritirare
un p a c c o alla posta. Chi c i va? - S i usa, c on il verbo essere, nel s en so g en erico di esistere, trovarsi: Le previsio
ni d el tem po dicono ch e dom ani c i sarà il sole. © Come avverbio di luogo, in unione con il verbo essere, usato nel senso di esistere, e come pronome neutro, specialmente nello scritto di livello formale, si usa anche il pro nome atono vi: C'è stata ieri l'inaugurazione dell'anno accademico: vi ha partecipa
to anche il Ministro. - Si usa c on il valore di pronom e d im ostrativo neutro, ed equivale a a ciò, in ciò: Lorenzo ha detto ch e ha studiato, m a io non c i credo. - Si usa con un valore n on d eterm inato in alcuni modi di dire, talvolta com bina to c on un a ltro p ronom e aton o: volerci te m p o /s o ld i / pazienza; restarci m ale; an darci di m ezzo; sentirci / ved erci ben e / m ale; av ercela con qualcuno, ecc.:
Oggi p e r com prare una casa c i vogliono toppi soldi. - Si usa n elle frasi della lingua p arlata di q u esto tipo: Hai il passaporto? - Sì, c e l'ho. In q u esti casi l'uso di ci è obbligatorio. © Nella lingua parlata si usano molto frasi con c'è, ci sono, c'era, ecc. per mettere in evidenza una informazione nuova: Ci sono tre studenti che vorrebbero sapere le date
dell'esame.
14. I PRONOMI PERSONALI
Uso di ne Il pronom e n e svolge le seg u enti funzioni. - Si usa c on il valore di avverbio di luogo ed equivale a da qui, di là, ecc.: Enrico
è entrato nell'aula dell'esam e, m a n e è uscito quasi subito. - Si u sa co n il valore di pronom e di 3a o 6a persona, m aschile e fem m inile; in qu e sto caso equivale a di lui, da lui, di loro, da loro, ecc.: Con tuo fratello non sei
obiettivo: n e vedi solo i difetti. - Si usa c on il valore di pronom e dim ostrativo; in q u esto caso equivale a di qu e sto, da questo, di ciò, da ciò, di questa, ecc.: H o com prato una pizza. N e vuoi un
pezzetto? - Si usa in varie espressioni e m odi di dire di uso com u ne com e non p otern e più, aversen e a m ale, valern e la pena, dirne di tutti i colori: La settim ana prossim a
vado in montagna, p e r c h é non n e p o sso più di qu esto caldo.
Uso di si Il p ronom e s i svolge le s eg u enti funzioni. - S i usa nella 3a e 6a p ersona della coniugazione dei v erb i riflessivi e pronom i nali 2 : Elena è fissata con la pulizia e s i lava in continuazione. / C redo ch e s i
pentiranno m olto presto di aver com prato quella casa. - S i usa in costruzioni im personali E : In questa famiglia s i sp en d e troppo. - Si u sa in costruzioni di valore p assivo E : Il p ron om e n e s i usa com e avverbio
di luogo. Q Quando una frase contiene un si riflessivo o pronominale e vogliamo usare un altro tipo di si, ad esempio impersonale o passivo, il primo dei due si viene sostituito con
ci: Alle feste troppo eleganti non ci si diverte.
Uso dei pronom i com binati I p ronom i atoni p ossono com binarsi fra loro. - Si p uò com binare un p ronom e a ton o in funzione di com plem en to di term ine con lo, la, li, le in funzione di com plem en to og g etto o con n e in funzione di com plem en to di sp ecificazione o di avverbio di luogo: Posso scrivere io la rela
zione, m a gli appunti dovete darm eli domani. - Si può com binare un p ronom e a ton o di un v erbo riflessivo o pronom inale con lo, la, li, le in funzione di com plem en to og g etto o c o n ne in funzione di com ple m ento di specificazione o di avverbio di luogo: Se p ren derò un voto basso a
qu esto esam e m e n e im porta poco. - D avanti a lo, la, li, le, n e la i dei pronom i atoni mi, ti, si, ci, vi si trasform a in e; il
14. I PRONOMI PERSONALI
pronom e g li cam b ia in g lie-, si scriv e unito ai p ronom e che Io segu e e si usa p er il m aschile e il fem m inile d ella 3 a e 6a persona. G Spesso le coppie di pronomi m e ne, te ne, se ne, c e ne, ve ne accompagnano i ver bi stare e andare in funzione rafforzativa: Siamo andati in campagna per starcene un po' in pace. /È tardi, io me ne vado. F o r m e a c c o p p ia t e d e i p r o n o m i a to n i
m e lo m e la m e li m e le m e ne
te lo tela teli te le ten e
glielo gliela glieli gliele gliene
c e lo
se lo s e ia
ce la
s e li s e ie sen e
c e li c e le cen e
v e lo v e la v eli v e le ven e
Uso dei pronom i allocutivi Si chiam ano pronom i allocutivi quelli c on i quali ci si rivolge, n ello scritto e nel parlato, ad una o più p ersone. • Q uando ci si rivolge a u na p erson a con la q u ale c 'è un rapporto di fam iliarità o confidenza si usa il pronom e di 2a persona tu . Io sto ben e, grazie. Tu com e stai? S e le p ersone son o p iù di una, si usa il pronom e di 5a p ersona v oi: Dove andate
v oi stasera? • Q uando ci si rivolge a una p ersona (uom o o donna) di particolare riguardo, con la q u ale non c 'è confidenza, si u sa il p ronom e di 3a p ersona fem m inile lei. E
L ei, Signor Putti, c h e cosa ne pen sa della nuova leg g e sull'ambiente? S e le persone son o più di una s i usa n ella m ag gior p arte dei c a si la 5a p ersona
voi: Gentili Signori, vi p r e g o di pren d ere posto, lo spettacolo sta p e r incomincia re. Si usa la 6a p ersona lo r o quando il contesto è m olto form ale: Signori giudici, s i accom odino. Q uando si u sa il pronom e allocutivo le i in funzione di sog g etto si usano sem pre, com e com plem enti, le form e ton ich e a lei, d i lei, e cc. e le form e atone la, le. Il participio passato si accord a invece al m a s c h ile se ci si rivolge ad un uom o, al fe m m in ile se c i si rivolge ad una d onna: Egregio Avvocato, mi dispia c e c h e L e i non sia stato interpellato. / L e i , dottoressa, non è an data alla con fe renza? O Nelle lettere di tono formale, il pronome Za (o toro), i pronomi complemento e gli agget tivi possessivi, che si riferiscono al destinatario della lettera, si scrivono con l’iniziale maiuscola: Egregio Professore, La ringrazio infinitamente della Sua cortese lettera.
88
EE I pronomi relativi
1. Voglio com prare qu el libro di ecologia di cu i parlan o tutti i giornali. 2. Gli studenti c h e frequentano il corso elem en tare son o giapponesi. Il p ro n o m e re la tiv o , oltre a sostitu ire una parola, m ette in relazione d ue pro posizioni. Il pronom e introduce sem pre una subordinata, chiam ata re la tiv a E . La subordinata relativa può segu ire la reg g en te (1) o s tare in m ezzo ad essa (2). Il pronom e relativo si m ette sem p re d opo il n om e a cu i si riferisce. S e il nom e è accom p agnato da un aggettivo o d a u n com plem en to di specificazione, il p ro nom e relativo s i m ette subito dopo questi (1).
■ Forme dei pronomi relativi F o r m e in v a ria b ili
ch e cui
F o r m e v a riab ili
il quale, la quale i quali, le quali
chi
■ Uso dei pronomi relativi Uso di che Il pronom e relativo c h e è invariabile, si usa per persone, anim ali e c o se sia al m aschile c h e al fem m inile, al sin golare e al plurale. Può a v ere la funzione d i s o g g e t t o : Oggi ci son o molti giovani c h e vivono con i genitori fino a trent'anni. Può avere la funzione di c o m p le m e n to o g g e tto : Il
frutto c h e p referisco è l'albicocca.
15.1 PRONOMI RELATIVI
• Il pronom e relativo che, oltre a sostitu ire un nom e, può sostitu ire un'intera proposizione. In qu esto c a so il c h e h a u n v alore neutro, sign ifica "ciò / l a qual
cosa", ed è in g e n e re p receduto d all'articolo o dalla p reposizione articolata: Per laurearsi quest'anno d ov reb b e fare quattro esam i in sei m esi, il ch e non è facile. n p ronom e relativo ch e è qu ello di u so più frequen te, tan to nella lingua parlata che in qu ella scritta. © Nella lingua parlata è molto diffuso l’uso del che, sia come pronome che come con giunzione, anche quando, in una lingua più sorvegliata, si userebbero altre forme. Questo uso “allargato” del che si chiama polivalente. Quando ha la funzione di pro nome relativo, il che si usa spesso al posto di in cui o anche al posto di di cui: Ricor do benissimo il giorno che mi sono sposato. /Questo è il fax che ti dicevo ieri.
Uso di cui Il pronom e relativo cui è invariabile, si usa p er persone, anim ali e co se sia al m aschile ch e al fem m inile, al sin golare e al plurale. H a la funzione di c o m p le m e n to in d ir e tto ed è quasi sem p re p reced uto da una p reposizione: Il Monvi
s o è il m on te da cui n asce il fium e Po. • Il p ronom e relativo cu i può n o n esse re p receduto dalla preposizione quando h a la funzione di com plem en to di term ine: Questo è un progetto cui /a cui p en
savo da tempo. • Il p ronom e relativo cui, m esso fra l'articolo d eterm inativo e il nom e, assum e la funzione di com plem en to di specificazione: Troppo spesso ci son o degli inci denti ecologici le cui conseguenze son o imprevedibili. • Il pronom e relativo cui viene usato c o n valore neutro nell'esp ression e p e r cui. Sign ifica "per c i ò / p e r la qual cosa" e si riferisce a un'intera proposizione precedente: Ieri h o avuto un po' di feb b re, p e r cui preferisco non uscire.
Uso di il quale , la quale , i quali , le quali Il pronom e relativo il quale è v ariabile e può av ere la funzione di s o g g e tto : Non pu ò es s e r e felice l'uomo il quale vive solo p e r il denaro. Può avere la fun zione di c o m p le m e n to o g g e t t o : Una legge la quale il parlam ento non appro va nei tem pi stabiliti, non è valida. Può avere la funzione di co m p le m e n to in d i r e tto : È qu esto il libro d el quale ti parlavo l'altro ieri. • Il pronom e relativo il quale, com e soggetto e com e oggetto, è di uso poco 90
15. I PRONOMI RELATIVI
com une e lim itato allo scritto di carattere form ale. C om e com plem ento indiretto si usa invece com unem ente, c on la stessa frequenza d ella form a invariabile cui. • In vece di ch e si usa com unque il p ronom e variabile il q u a le com e o ggetto o com e sog g etto n ei s egu enti casi. - Q uando il nom e è lontano dal pronom e e l'indicazione del gen ere e del nu m ero può servire a stabilire a chi il pronom e si riferisce: H o incontrato il
figlio della signora Rossi, il q u a le ora vive a Siena. - Q uando in un periodo c i son o più che: Mi p are c h e Luisa, la q u a le non è
m ai stata bella, sia m olto invecchiata.
Uso di chi Il pronom e relativo c h i viene detto "pron om e d oppio" p erch é un isce in sé due pronom i diversi, uno d im ostrativo (colui, quello, ecc.) S o indefinito (qualcuno, uno, ecc.) 2 e uno relativo (che, il quale, ecc.). P er q u esto si p uò u sare da solo, senza c h e sia p reced uto da un n om e: C hi viene in m ontagna con noi? • Il p ronom e relativo c h i è invariabile e si usa solo p e r gli esseri a nim ati al s in golare. • Il p ronom e relativo c h i può e sse re s o g g e t t o sia nella proposizione reg g en te che nella relativa: C hi studia p asserà l'esam e. Può esse re c o m p le m e n to o g g e t to nella reg g en te e sog getto nella relativa: Non con osco c h i sia più p r e potente di te. Può e sse re c o m p le m e n to in d ir e t to sia nella reg g en te c h e nella relativa: S e vuoi risolvere i tuoi problem i parla con c h i ti h o detto io.
IE Gli aggettivi e i pronomi possessivi 1. Mia figlia studia econom ia all'Università di Pisa. 2. Io ho già p r e s o la mia giacca: tu pren di la tua*. 1 p o s se s siv i indicano la persona a cui appartiene qu alcosa o ch e h a relazione 1 con q u alcosa o qualcuno. I possessivi, sia qu and o son o usati c o n funzione di aggettivi (1, 2 ) sia q u ando ’l son o usati c on funzione di pronom e (2*), h an n o form e identiche.
■ Forme dei possessivi M a s c h ile sin g o la re
M a s c h ile p lu ra le
F e m m in ile Fem m in ile s in g o la r e p lu rale
l a p ersona
m io
m iei
mia
2a persona
tuo
tuoi
tua
m ie tue________________f i
3a p ersona
su o
suoi
sua
sue ________________ J j
3a persona
proprio
propri
propria
proprie
4a persona
nostro
nostri
nostra
nostre
__ |
5a p ersona
vostro
vostri
vostra
vostre _____________J l
6a persona
loro
loro ________
loro
loro
6a p ersona
proprio
propri
propria
proprie ____________ J j
■
■ Uso dei possessivi 1. Maria oggi era m olto elegante: si era m essa il su o vestito rosso.
2 . 1ragazzi non hanno potuto pren d ere la loro m acchina, perciò gli h o prestato
16. GU AGGETTIVI E I PRONOMI POSSESSIVI
• Gli aggettivi e i pronom i possessivi h an n o lo stesso gen ere, m aschile o fe m m inile e lo stesso num ero, singolare o plurale, della co sa posseduta (1, 2*). Il possessiv o di 6a p ersona è invariabile p er g en ere e p er n um ero (2). • Di solito l'aggettivo possessivo si m ette d a v a n ti al nom e a cui si riferisce (1 ,2 ). L'aggettivo p ossessiv o si m ette d o p o il nom e a cu i si riferisce n ei segu enti casi. - Nelle frasi esclam ative e vocative: C ari miei, questa storia non m i p iace aifatto! - In a lcune esp ressio ni particolari com e p e r conto mio, a p arer nostro, p e r colpa sua, p e r am or tuo, e cc. - Nelle esp ressio ni di luogo c on la p arola casa : Venite a cena a casa mia? • C on i possessivi si usa quasi sem pre l'articolo (1, 2 , 2*). N on si u sa l'articolo nei segu enti casi. - Q uando il possessiv o si riferisce a nom i ch e indicano rapporti di fam iglia, u sa ti al singolare: Mia figlia ha ventiquattro anni, tuo nipote invece è ancora pic
colo. - Quando il p ossessivo è usato com e predicato: 71 sbagli, qu esto libro non è tuo. • Q uando il con testo indica chiaram ente chi è il p o ssessore di qu alcosa, il p os sessiv o sp esso n on si esprim e: Carlo, sbrigati! Prendi lo zaino (il tuo zaino) e vai
a scuola. • L'aggettivo p ossessivo proprio può sostituire sia l'aggettivo di 3a persona suo, sia qu ello di 6® persona loro quando suo e loro si riferiscono al so g g etto della fra se: Luca e Paola curano m olto il loro giardino = Luca e Paola curano m olto il p r o
prio giardino. L'uso di p roprio è ob b ligatorio nelle costruzioni im personali e qu ando il so g g e t to d ella frase n on è definito: Bisogna sa p e r riconoscere i p rop ri difetti. / Ognu n o ha le pro p rie abitudini. Q Ricordiamo che con i pronomi loro e proprio si usa sempre l’articolo: Giacomo e Gianni sono al mare: me lo ha detto la loro sorella.
m Gli aggettivi
e i pronomi dimostrativi
1. Non voglio q u e s t o libro, voglio q u e llo * ch e è sul tavolo.
2. Ricordo sem p re qu ell'estate in cui siam o stati in M essico. 3 . Non voglio sentirti fare q u e s t e affermazioni. I dim ostrativi indicano qualcuno o qu alcosa in rapporto alla vicinanza o lon ta nanza nello spazio (1), nel tem po (2) o n el d iscorso (3). La m ag gior p arte dei dim ostrativi p ossono e sse re usati sia com e a g g e ttiv i (1, 2, 3), sia com e p r o n o m i (1*).
■ Forme dei dimostrativi P lu ra le
S in g o la re M a s ch ile
F em m in ile
M a sch ile
F e m m in ile
questo
questa
questi
qu este
quello, quel
quella
quelli , quei, quegli
quelle
sfesso
stessa
stessi
stesse
tale
tali
tale
tali
■
• Il dim ostrativo q u e llo , qu and o ha la funzione di aggettivo, cam b ia la form a secon d o il suono iniziale d el sostantivo al quale sta davanti. L a d iscrim inazione dei suoni è uguale a qu ella fatta d all'articolo d eterm inativo S : quel g a tto /q u e i
gatti; quell'orologio / quegli orologi; quello studente / quegli studenti; quella ragazza / quelle ragazze; quell'autom obile / quelle automobili. • Le form e singolari q u e s t o e q u e s ta , quando h an no la funzione di aggettivo, perd ono la v ocale fin ale davanti ai nom i c h e iniziano p er vocale: Non m i piace
qu est'aria di burrasca. • La form a plurale q u e lli si usa solo com e p ronom e: Che b ei gerani! Q uelli ros - 1 si son o m eravigliosi.
17. GLI AGGETTIVI E I PRONOMI DIMOSTRATIVI
■ Uso dei dimostrativi • Gli aggettivi dim ostrativi questo e quello stanno sem pre p r im a del n om e e non hanno m a i l'articolo. • Questo, sia in funzione di aggettivo c h e di pronom e, indica vicinanza rispet to a chi parla, o com unque idea di vicinanza: Ecco, p ren d o questi pantaloni ver
di e q uesto m aglione bianco. • Quello, sia in funzione di aggettivo ch e di pronom e, indica lontananza rispet to a chi parla, o com unq ue idea di lontananza: Non voglio più parlare di quella
brutta avventura. • Stesso e m edesim o, che p ossono avere sia funzione di aggettivo che di p ro nom e, indicano identità com pleta fra due elem enti. Stesso è di uso m olto più com une rispetto a m edesim o: Non tutti abbiam o gli stessi gusti. - Q uando stesso e m edesim o han no funzione rafforzativa si m ettono dopo il nom e o il pronom e a cui si riferiscono: Io stesso riconosco c h e h o sbagliato (=
Perfino io riconosco ch e h o sbagliato). - Stesso co n funzione di pronom e si u sa sp esso nel lin guaggio scientifico, nelle form ule, nelle spiegazioni p er evitare di rip etere il nom e d ell'elem en to o del problem a di cui si parla, oppure con v alore neu tro p er sostituire u n'intera fra se: L o stesso dicasi di tutti gli insiem i om ogenei. Di uso com u ne son o le esp ressio ni fa lo stesso (= non importa); p artir e /m a n g iare/p arlare, e cc. lo stesso (= partire / m angiare / parlare, ecc. ugualmente). • Tale, ch e è anch e a ggettiv o e pronom e indefinito S si usa spesso, com e aggettivo dim ostrativo, p er riprend ere un elem ento del discorso, soprattutto scritto: Tale teoria filosofica fu elaborata nel XVI secolo. • Ciò è un pronom e invariabile con v alore n eu tro c h e equivale a questa cosa / quella cosa. Si u sa sia com e sog getto c h e com e com plem ento; è di uso com une soprattutto nella lingua scritta. S p esso ciò introduce u na proposizione relativa: Da ciò ch e abbiam o detto, possiam o facilm ente capire quale sia il problem a. • Il dim ostrativo codesto, ch e serve p er indicare una p ersona o una cosa vici na a ch i ascolta si usa orm ai quasi solam ente in Toscana e sem pre m eno nell'ita liano standard: Perché ti sei m essa codesto vestito nero?
QE Gli aggettivi e i pronomi indefiniti
1 . Mi h a cercato qu a lc u n o ?
2. Carlo va o g n i m ese a Milano p e r lavoro. 3. Ha telefonato Mario? - No, non ha telefonato n e ssu n o. 4 . Marco, con il su o lavoro, guadagna p a r e c c h i soldi. Gli indefiniti indicano qu alcosa o qu alcuno in m o d o non specifico, non preciso, non determ inato. Possono riferirsi a una sola p ersona o cosa com e qualcuno, qualche, qualcosa, alcuno, altro, ecc. (1), in d icare un insiem e co m e ogni, tutto, ognuno, ciascuno, chiunque, ecc. (2), ind icare l'esclu sione assoluta di un ele m ento com e nessuno, niente, nulla, ec c . (3) o ind icare una quantità gen erica com e parecchio, tanto, poco, troppo, e cc. (4).
■ Forme degli indefiniti Gli indefiniti son o num erosi. A lcuni han no form a variabile, altri invariabile. Alcune form e h an no funzione sia di a g g e t tiv o c h e di p r o n o m e , alcune hanno funzione solo di aggettivo, altre han no funzione solo di pronom e. • A lcu n o, ciascu n o, n e ss u n o , qu and o son o usati com e aggettivi e stanno davanti al nom e, si troncan o o si apostrofano s econ d o le regole segu ite d all'ar tico lo indeterm inativo un: Per c iascu n uccello il su o nido è bello. Nella tab ella della pagina segu en te s on o indicati g li aggettivi e i pronom i in de finiti di uso più com une.
18. GU AGGETTIVI E I PRONOMI INDEFINITI
P ro n o m i
A g g e ttiv i S in g o la r e M/F
P lu r a le M/F
S in g o la r e M/F
P lu r a le M/F
p oco/a
pochi/e
poco/a
pochi/e
molto/a
m olti/e
m olto/a
m olti/e
parecchio/a
parecchi/e
parecchio/a
p arecch i/e
tanto/a
tanti/e
tanto/a
tanti/e
tutto/a
tutti/e
tutto/a
tutti/e troppi/e
troppo/a
troppi/e
troppo/a
altrettanto/a
altrettanti/e
altrettanto/a
altrettanti/e
certo/a
certi/e
certo/a
certi/e
alcuno/a
alcuni/e
alcuno/a
alcuni/e
tale
tali
tale
altro/a
altri/e
altro/a
altri/e
ciascuno/a
—
ciascuno/a
—
nessuno/a
—
nessuno/a
—
tali
ogni qualche qualsiasi
—
qualunque uno/a
uni/une
qualcuno/a
—
ognuno/a
—
chiunque
—
qualcosa
—
niente
18. GLI AGGETTIVI E I PRONOMI INDEFINITI
■ Uso degli indefiniti • Con la m ag gior parte degli indefiniti n o n si u s a l'articolo o si u sa solo in casi particolari: Oggi farem o alcuni esercizi sugli indefiniti. Con tutto si usa sem pre l'articolo o l'aggettivo dim ostrativo, c h e stanno fra tutto e il nom e a cui tutto si riferisce: Con tutta questa confusione non posso concentrarmi. A nche l'aggettivo possessivo sta fra tutto e il n om e a cui si riferisce ed ha l'articolo: Giuliana m i ha fatto vedere tutte le su e piante.
i
* « ;
• Gli aggettivi indefiniti stanno in g en ere davanti al nom e e davanti ad altri J aggettivi. Si possono m ettere dopo il nom e q ualunque e qualsiasi: Non m i j
interessa la m arca, m i dia un vino qualunque. • Gli aggettivi indefiniti son o spesso seguiti da un aggettivo p ossessivo che n o n 'j ha l'articolo: Carolina è una ragazza viziata; i genitori esaudiscono o gni s u o desi derio. /T anti vostri errori p otreb b ero ess e r e evitati. C on lo stesso sign ificato e valore com unicativo si u sano sp esso costruzioni c o n ;] i pronom i indefiniti, seguiti dal partitivo: Carolina è una ragazza viziata; i g e n i- 1
tori esaudiscono o gnu no d ei suoi desideri. / Tanti dei vostri errori p otreb b ero ! essere evitati. • Molto, tanto e p arecchio indicano una q uantità notevole e son o usati co m e J sinonim i: Ieri al con certo c'era molta / tanta / parecchia gente. • Ciascuno e o gni indicano gli individui singoli in un insiem e di persone o c o se fl e, in funzione di aggettivi, son o usati com e sinonim i: Per ciascun / ogni uccello il a
suo nido è bello. - Ogni è a nch e m olto usato c on valore distributivo: Vado a Roma o gni due mesi. S • Alcuno e nessun o usati al singolare, in frasi negative, son o sinonim i e stan n o sem pre dopo il v erbo: Non siam o in grado di darti alcun /n e s s u n consiglio, a -A lcu n o si usa al plurale p er ind icare un nu m ero in determ inato, n o n tan to ] grande, di persone o cose; con lo stesso sign ificato si può usare qualche al sin golare: Voglio an dare alcuni giorni in montagna (= Voglio an dare qualche
giorno in montagna). - Nessuno, nelle frasi in terrogative, h a valore positivo, sia in funzione di aggetti- (v o tu , avrò potuto
tu
potesti
avesti potuto
potrai t u .c \ ( v i t e avrai potuto
egli/lei/lul
poté/potette
ebbe potuto
potrà
potemmo
avemmo potuto
potremo o * * - (w 4 *a vre m o potuto
aveste potuto
potrete o l* - ( l u i t avrete potuto
poteste
poterono/potettero ebbero potuto
avrà potuto
potranno cR-fW /W c avranno potuto
Congiuntivo Presente
Passato
Im pe rfetto
Trapassato
che io
possa
abbia potuto
potessi
avessi potuto
che tu
possa
abbia potuto
potessi
avessi potuto
che egli/lei/lui
possa
abbia potuto
potesse
avesse potuto
che noi
possiamo
abbiamo potuto
potessimo
avessimo potuto
che voi
possiate
abbiate potuto
poteste
aveste potuto
abbiano potuto
potessero
avessero potuto
che essi/esse/loro
possano
Imperativo
Condizionale Presente
Passato
P resente -
IO
potrei
avrei potuto
tu
potresti
avresti potuto
egli/lei/lui
potrebbe
avrebbe potuto
noi
potremmo
avremmo potuto
voi
potreste
avreste potuto
essi/esse/loro
potrebbero
Infinito
avrebbero potuto
Participio
Gerundio
Presente
Passato
P resente
Passato
Presente
Passato
potere
avere potuto
potente
potuto
potendo
avendo potuto
I II veifco potere può anche avere l'ausiliare essere.
TAVOLE DI CONIUGAZIONE DEI VERBI IRREGOLARI PIÙ COMUNI
S a p e re Indicativo P resente
Passato prossim o
Im pe rfetto
Trapassato prossim o
ho saputo
sapevo c t & v u .
avevo saputo
io
so r t t ì u .
tu
sai
egll/lei/lui
sa
hai saputo © Ì./» £ u iX sapevi A & C * - avevi saputo ha saputo •O o ./’vO iu.t sapeva ó fiC itt. aveva saputo
noi
sappiamo j & u .
abbiamo saputo o -m . ,isapevamo a u C-*44- avevamo saputo
voi
sapete
avete saputo £$■ ‘« ^ s a p e v a te \ t l c ţ C
essi/esse/loro
sanno
hanno saputo c u . '& lt a p e v a n o
Passato rem oto
Trapassato rem oto
* ţu .
avevate saputo
A ^ ì c u . avevano saputo
Futuro sem plice
Futuro anteriore
avesti saputo
saprò o . M . tò . '& i avrò saputo saprai Zi». _ avrai saputo
ebbe saputo
saprà d>AC- o X Ù avrà saputo
io
seppi
tu
sapesti Ì k
v v ebbi saputo
egli/lei/lui
seppe
noi
sapemmo _
voi
sapeste
aveste saputo
saprete o ''& • - ^ 'a v r e t e saputo
essi/esse/loro
seppero
ebbero saputo
sapranno 0
avranno saputo
, -i avemmo saputo
sapremo o - u '* £ .
avremo saputo
Congiuntivo Presente
Passato
Im pe rfetto
Trapassato
che io
sappia
abbia saputo
sapessi
avessi saputo
che tu
sappia
abbia saputo
sapessi
avessi saputo
che egli/lei/lui
sappia
abbia saputo
sapesse
avesse saputo
che noi
sappiamo
abbiamo saputo
sapessimo
avessimo saputo
che voi
sappiate
abbiate saputo
sapeste
aveste saputo
che essi/esse/loro
sappiano
abbiano saputo
sapessero
avessero saputo
Imperativo
Condizionale Presente
Passato
Presente sappi
io
saprei
avrei saputo
tu
sapresti
avresti saputo
egll/lei/lui
saprebbe
avrebbe saputo
sappia
noi
sapremmo
avremmo saputo
sappiamo
voi
sapreste
avreste saputo
sappiate
essi/esse/loro
saprebbero
avrebbero saputo
Infinito Presente sapere
sappiano
Gerundio
Participio P assato
P resente
Passato
P resente
Passato
avere saputo
sapiente
saputo
sapendo
avendo saputo
TAVOLE DI CONIUGAZIONE DEI VERBI IRREGOLARI PIÙ COMUNI
S ceg liere Indicativo Presente
P assato prossim o
Im pe rfetto
Trapassato prossim o
io
scelgo
ho scelto
sceglievo
avevo scelto
tu
scegli
hai scelto
sceglievi
avevi scelto
egii/lei/iui
sceglie
ha scelto
sceglieva
aveva scelto
noi
scegliamo
abbiamo scelto
sceglievamo
avevamo scelto
voi
scegliete
avete scelto
sceglievate
avevate scelto
sceglievano
avevano scelto
essi/esse/loro
scelgono
hanno scelto
Passato rem oto
Trapassato rem oto
Futuro sem plice
Futuro anteriore
io
scelsi
ebbi scelto
sceglierò
avrò scelto
tu
scegliesti
avesti scelto
sceglierai
avrai scelto
egli/lei/lui
scelse
ebbe scelto
sceglierà
avrà scelto
noi
scegliemmo
avemmo scelto
sceglieremo
avremo scelto
voi
sceglieste
aveste scelto
sceglierete
avrete scelto
essi/esse/loro
scelsero
ebbero scelto
sceglieranno
avranno scelto
Trapassato
Congiuntivo Passato
Im perfetto
che io
scelga
abbia scelto
scegliessi
che tu
scelga
Presente
abbia scelto
scegliessi
avessi scelto
che egli/lei/lui
scelga
abbia scelto
scegliesse
avesse scelto
che noi
scegliamo
abbiamo scelto
scegliessimo
avessi scelto
avessimo scelto
che voi
scegliate
abbiate scelto
sceglieste
aveste scelto
che essi/esse/loro
scelgano
abbiano scelto
scegliessero
avessero scelto
Condizionale
Imperativo
Presente
Passato
Presente
io
sceglierei
avrei scelto
-
tu
sceglieresti
avresti scelto
scegli
sceglierebbe
avrebbe scelto
scelga
noi
sceglieremmo
avremmo scelto
scegliamo
voi
egli/lei/lui
scegliereste
avreste scelto
scegliete
essi/esse/loro
sceglierebbero
avrebbero scelto
Infinito
Participio
scelgano
Gerundio
Presente
Passato
Presente
Passato
Presente
Passato
scegliere
avere scelto
scegliente
scelto
scegliendo
avendo scelto
180
TAVOLE DI CONIUGAZIONE DEI VERBI IRREGOLARI PIÙ COMUNI
S ta re Indicativo Passato prossim o
Im perfetto
Trapassato prossim o
lo
sto
sono stato/a
stavo
ero stato/a
tu
stai
Presente
sei stato/a
stavi
eri stato/a
egll/lei/lui
sta
è stato/a
stava
era stato/a
noi
stiamo
siamo stati/e
stavamo
eravamo stati/e
voi
state
siete stati/e
stavate
eravate stati/e
essi/esse/loro
stanno
sono stati/e
stavano
erano stati/e
Passato rem oto
Trapassato rem oto
Futuro sem plice
io
stetti
fui stato/a
starò
sarò stato/a
tu
stesti
fosti stato/a
starai
sarai stato/a
egli/lei/lui
stette
fu stato/a
starà
sarà stato/a
noi
stemmo
fumm o stati/e
staremo
saremo stati/e
voi
steste
foste stati/e
starete
sarete stati/e
essi/esse/loro
stettero
furono stati/e
staranno
saranno stati/e
Trapassato
Futuro anteriore
Congiuntivo Presente
Passato
Im perfetto
che io
stia
sia stato/a
stessi
che tu
s tia -
sia stato/a
stessi
fossi stato/a
che egli/lei/lui
stia
sia stato/a
stesse
fosse stato/a
che noi
stiamo
slamo stati/e
stessimo
fossimo statl/e
che voi
stiate
siate stati/e
steste
foste statl/e
che essi/esse/loro
stiano
siano stati/e
stessero
fossero statl/e
fossi stato/a
Condizionale
Imperativo
Presente
Passato
Presente -
io
starei
sarei stato/a
tu
staresti
saresti stato/a
sta'/sta/stai
egli/lei/lui
starebbe
sarebbe stato/a
stia
noi
staremmo
saremmo stati/e
stiamo
voi
stareste
sareste stati/e
state
essi/esse/loro
starebbero
sarebbero stati/e
stiano
Gerundio
Participio
infinito P resente
Passato
Presente
Passato
Presente
Passato
stare
essere stato
stante
staio
stando
essendo stato
TAVOLE DI CONIUGAZIONE DEI VERBI IRREGOLARI PIÙ COMUNI
T e n e re Indicativo Presente
Passato prossim o
Im pe rfetto
io
tengo
ho tenuto
tenevo
avevo tenuto
tu
tieni
hai tenuto
tenevi
avevi tenuto
egli/lei/lui
tiene
ha tenuto
teneva
aveva tenuto
noi
teniamo
abbiamo tenuto
voi
tenete
avete tenuto
tenevate
avevate tenuto
essi/esse/loro
tengono
hanno tenuto
tenevano
avevano tenuto
Passato rem oto
Trapassato rem oto
F uturo sem plice
Futuro a nteriore
io
tenni
ebbi tenuto
terrò
avrò tenuto
tu
tenesti
avesti tenuto
terrai
avrai tenuto
egli/lei/iui
tenne
ebbe tenuto
terrà
avrà tenuto
noi
tenemmo
avemmo tenuto
terremo
avremo tenuto
voi
teneste
aveste tenuto
terrete
avrete tenuto
essi/esse/loro
tennero
ebbero tenuto
terranno
avranno tenuto
tenevamo
Trapassato prossim o
avevamo tenuto
Congiuntivo P resente
Passato
Im perfetto
Trapassato
che io
tenga
abbia tenuto
tenessi
avessi tenuto
che tu
tenga
abbia tenuto
tenessi
avessi tenuto
tenga
abbia tenuto
tenesse
che noi
teniamo
abbiamo tenuto
tenessimo
avessimo tenuto
che voi
teniate
abbiate tenuto
teneste
aveste tenuto
che essi/esse/loro
tengano
abbiano tenuto
tenessero
avessero tenuto
che egli/lei/lui
avesse tenuto
Condizionale
Imperativo
P resente
Passato
io
ierrei
avrei tenuto
Presente -
tu
terresti
avresti tenuto
tieni
egli/lei/lui
terrebbe
avrebbe tenuto
tenga teniamo
noi
terremmo
avremmo tenuto
voi
terreste
avreste tenuto
tenete
essi/esse/loro
terrebbero
avrebbero tenuto
tengano
Infinito Presente tenere
Participio Passato avere tenuto
Gerundio
Presente
Passato
Presente
Passato
tenente
tenuto
tenendo
avendo tenuto
I Si coniugano come tenere: Appartenere - Contenere - Mantenere ■Ottenere - Ritenere - i '•ostenere - Trattenere.
TAVOLE DI CONIUGAZIONE DEI VERBI IRREGOLARI PIÙ COMUNI
T ra d u rre Indicativo Im perfetto
Trapassato prossim o
io
traduco
ho tradotto
traducevo
avevo tradotto
tu
traduci
Presente
hai tradotto
Passato prossim o
traducevi
avevi tradotto
egli/lei/lui
traduce
ha tradotto
traduceva
aveva tradotto
noi
traducevamo
avevamo tradotto
traduciamo
abbiamo tradotto
voi
traducete
avete tradotto
traducevate
avevate tradotto
essi/esse/loro
traducono
hanno tradotto
traducevano
avevano tradotto
Passato rem oto
Trapassato rem oto
Futuro sem plice
Futuro anteriore
io
tradussi
ebbi tradotto
tradurrò
avrò tradotto
tu
traducesti
avesti tradotto
tradurrai
avrai tradotto
egli/lei/lui
tradusse
ebbe tradotto
tradurrà
avrà tradotto
noi
traducemmo
avemmo tradotto
tradurremo
avremo tradotto
voi
traduceste
aveste tradotto
tradurrete
avrete tradotto
essi/esse/loro
tradussero
ebbero tradotto
tradurranno
avranno tradotto
Im pe rfetto
Trapassato
Congiuntivo Presente
Passato
che io
traduca
abbia tradotto
traducessi
avessi tradotto
che tu
traduca
abbia tradotto
traducessi
avessi tradotto
che egli/lei/Iul
traduca
abbia tradotto
traducesse
avesse tradotto
che noi
traduciamo
abbiamo tradotto
traducessimo
avessimo tradotto
che voi
traduciate
abbiate tradotto
traduceste
aveste tradotto
che essi/esse/loro
traducano
abbiano tradotto
traducessero
avessero tradotto
Imperativo
Condizionale Presente
Passato
Presente
io
tradurrei
avrei tradotto
-
tu
tradurresti
avresti tradotto
traduci
egli/lei/lui
tradurrebbe
avrebbe tradotto
traduca
noi
tradurremmo
avremmo tradotto
traduciamo
voi
tradurreste
avreste tradotto
traducete
essi/esse/loro
tradurrebbero
Infinito
avrebbero tradotto
Participio
traducano
Gerundio
Presente
Passato
P resente
Passato
Presente
Passato
tradurre
avere tradotto
traducente
tradotto
traducendo
avendo tradotto
U s c ir e Indicativo P assato prossim o
Im pe rfetto
Trapassato prossim o
lo
esco
sono uscito/a
uscivo
ero uscito/a
tu
esci
P resente
sei uscito/a
uscivi
eri uscito/a
egli/lei/lui
esce
è uscito/a
usciva
era uscito/a
noi
usciamo
siamo usciti/e
uscivamo
eravamo usciti/e
voi
uscite
siete usciti/e
uscivate
eravate usciti/e
uscivano
erano usciti/e
essi/esse/loro
escono
sono usciti/e
P assato rem oto
Trapassato rem oto
Futuro sem plice
Futuro anteriore
io
uscii
fui uscito/a
uscirò
sarò uscito/a
tu
uscisti
fosti uscito/a
egli/lei/lui
uscì
fu uscito/a
uscirà
sarà uscito/a
noi
uscimmo
fumm o usciti/e
usciremo
saremo usciti/e
voi
usciste
foste usciti/e
uscirete
sarete usciti/e
essi/esse/loro
uscirono
furono usciti/e
usciranno
saranno usciti/e
uscirai
sarai uscito/a
Congiuntivo Im pe rfetto
Trapassato
che io
esca
sia uscito/a
uscissi
fossi uscito/a
che tu
esca
sia uscito/a
uscissi
fossi uscito/a
che egli/lei/lui
esca
sia uscito/a
uscisse
fosse uscito/a
che noi
usciamo
siamo usciti/e
uscissimo
fossimo usciti/e
che voi
usciate
siate usciti/e
usciste
foste usciti/e
che essi/esse/loro
escano
siano usciti/e
uscissero
fossero usciti/e
Presente
Passato
Condizionale
Imperativo
Presente
Passato
Presente
io
uscire:
sarei uscito/a
-
tu
usciresti
saresti uscito/a
esci
sarebbe uscito/a
esca
egli/lei/lui
uscirebbe
usciamo
noi
usciremmo
saremmo usciti/e
voi
uscireste
sareste usciti/e
uscite
essi/esse/loro
uscirebbero
sarebbero usciti/e
escano
infinito
Participio
Gerundio
Presente
Passato
Presente
Passato
Presente
Passato
uscire
esseri 3 uscito
uscente
uscito
uscendo
essendo uscito
184
_______
TAVOLE DI CONIUGAZIONE DEI VERBI IRREGOLARI PIÙ COMUNI
Vedere Indicativo Presente
Passato prossim o
Im pe rfetto
Trapassato prossim o
io
vedo
ho visto/veduto
vedevo
avevo visto/veduto
tu
vedi
hai visto/veduto
vedevi
avevi visto/veduto
egli/lei/lui
vede
ha visto/veduto
vedeva
aveva visto/veduto
noi
vediamo
abbiamo visto/veduto
vedevamo
avevamo visto/veduto
voi
vedete
avete visto/veduto
vedevate
avevate visto/veduto
essi/esse/loro
vedono
hanno visto/veduto
vedevano
avevano visto/veduto
P assato rem oto
Trapassato rem oto
Futuro sem plice
Futuro anteriore
vidi
ebbi visto/veduto
vedrò
avrò visto/veduto
vedesti
io tu
avesti visto/veduto
vedrai
egli/lei/lui
vide
ebbe visto/veduto
vedrà
avrà visto/veduto
noi
vedemmo
avemmo visto/veduto
vedremo
avremo visto/veduto
avrai visto/veduto
voi
vedeste
aveste visto/veduto
vedrete
avrete visto/veduto
essi/esse/loro
videro
ebbero visto/veduto
vedranno
avranno visto/veduto
Congiuntivo Presente
Passato
Im pe rfetto
Trapassato
che io
veda
abbia visto/veduto
vedessi
avessi visto/veduto
che tu
veda
abbia visto/veduto
vedessi
avessi visto/veduto
che egli/lei/lui
veda
abbia visto/veduto
vedesse
che noi
vediamo
abbiamo visto/veduto
vedessimo
avessimo visto/veduto
che voi
vediate
abbiate visto/veduto
vedeste
aveste visto/veduto
avesse visto/veduto
che essi/esse/loro
vedano
abbiano visto/veduto
vedessero
avessero visto/veduto
Condizionale
Imperativo
io
vedrei
avrei visto/veduto
Presente -
tu
vedresti
avresti visto/veduto
vedi
egli/lei/lui
vedrebbe
avrebbe visto/veduto
veda vediamo
P resènte
Passato
noi
vedremmo
avremmo visto/veduto
voi
vedreste
avreste visto/veduto
vedete
essi/esse/loro
vedrebbero
avrebbero visto/veduto
vedano
Participio
Infinito
Gerundio
P resente
Passato
Presente
Passato
Presente
Passato
vedere
avere visto/veduto
vedente
visto/veduto
vedendo
avendo visto/veduto
| Si coniugano come vedere: Prevedere - Provvedere - Rivedere.
185
TAVOLE DI CONIUGAZIONE DEI VERBI IRREGOLARI PIÙ COMUNI
Venire Indicativo Presente
Passato prossim o
im p erfe tto
Trapassato prossim o
io
vengo
sono venuto/a
venivo
ero venuto/a
tu
vieni
sei venuto/a
venivi
eri venuto/a
egli/lei/lui
viene
è venuto/a
veniva
era venuto/a
noi
veniamo
siamo venuti/e
venivamo
eravamo venuti/e
voi
venite
siete venuti/e
venivate
eravate venuti/e
essi/esse/loro
vengono
sono venuti/e
venivano
erano venuti/e
Passato rem oto
Trapassato rem oto
Futuro sem plice
Futuro anteriore
io
venni
lui venuto/a
verrò
sarò venuto/a
tu
venisti
fosti venuto/a
verrai
egli/lei/lui
venne
fu venuto/a
verrà
sarà venuto/a
noi
venimmo
fu mm o venuti/e
verremo
saremo venuti/e
voi
veniste
foste venuti/e
verrete
sarete venuti/e
essl/esse/loro
vennero
furono venuti/e
verranno
saranno venuti/e
Im perfetto
Trapassato
sarai venuto/a
Congiuntivo Presente
Passato
che io
venga
sia venuto/a
venissi
fossi venuto/a
che tu
venga
sia venuto/a
venissi
fossi venuto/a
venga
sia venuto/a
venisse
fosse venuto/a
che noi
veniamo
siamo venuti/e
venissimo
fossimo venuti/e
che voi
veniate
siate venuti/e
veniste
foste venuti/e
che essi/esse/loro
vengano
siano venuti/e
venissero
fossero venuti/e
che egli/lei/lui
Imperativo
Condizionale P resente
Passato
Presente
io
verrei
sarei venuto/a
-
tu
verresti
saresti venuto/a
vieni
egli/lei/lui
verrebbe
sarebbe venuto/a
venga
noi
verremmo
saremmo venuti/e
veniamo
voi
verreste
sareste venuti/e
venite
essi/esse/loro
verrebbero
sarebbero venuti/e
Participio
Infinito
vengano
Gerundio
Presente
Passato
P resente
Passato
Presente
Passato
venire
essere venuto
veniente
venuto
venendo
essendo venuto
Volere Indicativo Im pe rfetto
Trapassato prossim o
Presente
Passato prossim o
io
voglio
ho voluto
volevo
avevo voluto
tu
vuoi
hai voluto
volevi
avevi voluto aveva voluto
ha voluto
voleva
noi
vogliamo
abbiamo voluto
volevamo
voi
egli/lei/lui
volete
vuole
avete voluto
volevate
avevate voluto
essi/esse/loro
vogliono
hanno voluto
volevano
avevano voluto
Passato rem oto
Trapassato rem oto
F uturo sem plice
Futuro anteriore
io
volli
ebbi voluto
vorrò
avrò voluto
tu
volesti
avesti voluto
vorrai
avevamo voluto
avrai voluto
egli/lei/lui
volle
ebbe voluto
vorrà
avrà voluto
noi
volemmo
avemmo voluto
vorremo
avremo voluto
voi
voleste
aveste voluto
vorrete
avrete voluto
essi/esse/loro
vollero
ebbero voluto
vorranno
avranno voluto
Congiuntivo Presente
Passato
Im pe rfetto
Trapassato
che io
voglia
abbia voluto
volessi
avessi voluto
che tu
voglia
abbia voluto
volessi
avessi voluto
volesse
avesse voluto
che noi
vogliamo
abbiamo voluto
volessimo
avessimo voluto
che voi
vogliate
abbiate voluto
voleste
aveste voluto
che essi/esse/loro
vogliano
abbiano voluto
volessero
avessero voluto
che egli/lei/lui
voglia
abbia voluto
Condizionale
Imperativo
Presente
Passato
io
vorrei
avrei voluto
Presente -
tu
vorresti
avresti voluto
vogli
egli/lei/lui
vorrebbe
avrebbe voluto
voglia
noi
vorremmo
avremmo voluto
vogliamo
voi
vorreste
avreste voluto
vogliate
essi/esse/loro
vorrebbero
avrebbero voluto
vogliano
Infinito Presente volere
Gerundio
Participio Passato
P resente
Passato
P resente
Passato
avere voluto
volente
voluto
volendo
avendo voluto
| Il verbo volere può anche avere l'ausiliare essere.
187
Indice analitico-glossario A ccento .................................................................. 165
o più frasi equivalenti di un periodo..................... 102
A ggettivo d im ostra tivo .........................................94
Congiu nzione subordinante. Congiunzione che collega frasi non equivalenti, ma che dipendono l'u na dall'altra....................................... 103
A ggettivo e s c la m a tiv o ........................................100 A ggettivo in d e fin ito ...............................................96
A ggettivo q u a lific a tiv o .......................................... 61
Coniugazione del verbo. È l'insieme ordinato delle forme che un verbo può assumere per indicare il modo, il tempo, la persona e la forma.................................................................... 25
A lfa b e to .................................................................. 157
Consonante ........................................................... 161
A lte ra ti.....................................................................138
Cortesia, fo rm a . Si chiama “forma di cortesia" la forma linguistica che si usa per rivolgersi a persone estranee, più anziane, ecc., e riguarda soprattutto i pronomi allocutivi........... 149
A ggettivo in te rro g a tiv o ...................................... 100 A ggettivo po s s e s s iv o .............................................92
Andare, coniugazione del v e rb o .......................170 Apodosi. È la frase reggente di un periodo ipotetico.............................................122 Apostrofo. Segno grafico che indica un’elisione..............................................166 A r tic o lo ......................................................................46 A rtico lo d e te rm in a tiv o .......................................... 46 A rtic o lo in d ete rm ina tivo ....................................... 47 A rticolo, usi particolari ............................................48
Dare, coniugazione del v e rb o .............................. 172 Desinenza. È la parte finale di un nome o di un verbo. Contiene, nel caso del nome, le informazioni di genere e numero, nel caso del verbo quelle di modo, tempo e persona. Digram m a. Gruppo di due consonanti che esprime un solo suono, come gl, gn, ecc............ 165
A spetto del verbo. È la maniera con la quale il verbo esprime i concetti di durata, fine, imminenza, ecc. di un'azione................................... 19
Dire, coniugazione del v e rb o ............................... 173
Avere coniugazione del verbo
Discorso ind iretto. Discorso in cui si racconta ciò che è stato detto da qualcuno, senza riportare le sue parole............................................. 132
.................2 /
Avverbio di giu dizio
.............. 73
Avverbio di luogo
............. 71
Avverbio di q u an tità
.7 2
Avverbio d i te m p o
70
Avverbio inte rro ga tivo ..........................................74 Avverbio qu alific a tivo o d i m o d o .......................69 Avverbio, fo rm a z io n e ..............................................67
Discorso d iretto. Discorso in cui si riportano le parole di chi ha parlato....................................... 132
Dislocazione. È un meccanismo espressivo della frase. Consiste nello spostamento di un elemento della frase, rispetto alla sua posizione standard................................................... 154 Dittongo. Gruppo di vocali che si pronunciano con una sola emissione di voce............................ 164
Bere, coniugazione del v e r b o .............................. 171
Dovere, coniugazione del v e r b o ......................... 174
C om plem ento. È un elemento della frase che completa quanto viene espresso dagli elementi essenziali della frase (soggetto e predicato).......... 10
Elisione. Perdita della vocale finale di una parola davanti ad un'altra parola che comincia per v o c a le ................................................................ 166
Com plem ento d ir e t to .............................................10 Com plem ento in d ir e tto ......................................... 10 Condizionale, modo finito del v e rb o .....................16 C ongiu ntivo, modo finito del v e rb o ......................15 Congiunzione coordinante. Congiunzione che collega più elementi equivalenti di una frase
188
E sclam azione ............. ..........................................156 Esplicita, forma di una proposizione s ub ord in ata............................................................. 112
Essere, coniugazione del v e rb o ............................. 26 Essere lavato, coniugazione del v e rb o ................37 Fare, coniugazione del verbo .............................. 175
INDICE ANALITICO-GLOSSARIO
Fem m inile, formazione del femminile dei n o m i.. 42
Gerundio. Modo indefinito del v e rb o .................... 18
Finire, coniugazione del v e r b o .............................. 32
Grado com parativo d e ll'ag ge ttivo q u a lific a tiv o ............................................................. 65
Fonologia. Parte della grammatica che descrive l suoni di una lingua e la loro organizzazione nelle parole................................................................157 Form a de l v e r b o ..................................................... 19 Form a passiva del v e r b o ..................................... 36 Form a rifle ssiva del v e r b o ...................................34 Frase. Unità autonoma della comunicazione che ha un senso, ed è di solito formata da più parole. Si distinguono vari tipi di frase......................8 Frase com plessa o periodo. Frase formata da più proposizioni, che contiene quindi più v e rb i.... 1 1 ,1 0 8 Frase e llittic a . Frase in cui manca un elemento fondamentale.....................................154
Grado com parativo e superlativo d e ll'a v v e rb io ............................................................74 Grado superlativo dell'aggettivo q u a lific a tiv o ............................................................. 66 lato. Gruppo di vocali che si pronunciano separatamente..........................................................165 Im perativo, Modo finito del v e rb o ........................16 Im perfetto, Tempo semplice dei modi indicativo e congiuntivo del verbo............................................. 14 Im plicita , Forma di una proposizione subordinata................................................................112 Indicativo, Modo finito del v e rb o .......................... 13 Infinito, Modo indefinito del v e rb o ........................17
Lavare, coniugazione del v e rb o ............................. 29 Lavarsi, coniugazione del v e r b o ............................35 Locuzione. È una sequenza fissa di parole, che può avere funzione di: preposizione (locuzione preposizionale)................51 avverbio (locuzione avverbiale)............................... 68 congiunzione (locuzione congiuntiva)..................102 M odo di d ire (v. Frase idiomatică) M odo fin ito de l v e r b o ........................................... 13 M odo in d efinito de l v erbo ...................................13 M orfologia. È la parte della grammatica che descrive le forme delle varie parole e ne analizza le variazioni.
Morire, coniugazione del v e rb o ...........................176 Frase scissa o spezzata, è un tipo di frase complessa che corrisponde ad una frase semplice e si usa per dare particolare rilievo all'elemento
N u m e ra le .................................................................. 76 Numerale c a rd in a le ...............................................76 Numerale co lle ttivo ............................................... 79
Frase sem plice. Frase formata da una sola p roposizione............................................... 8 ,1 0 8
Num erale d is trib u tiv o ........................................... 79
Frase v o lit iv a ............................................................. 9
Numerale m o ltiplicativo .......................................78
Futuro. Tempo semplice del modo indicativo del verbo...................................................................... 15
Numerale o rd in a le ................................................. 78
Futuro anteriore, tempo composto del modo indicativo del verbo.................................. 15
Ortografia. È la parte della grammatica che descrive la corretta scrittura delle parole.
Num erale fra z io n a rio ............................................ 79
Numero del n o m e ...................................................43
Genere del n o m e ....................................................40
Parola com plessa (v. anche Polirematicăi....... 142
Gergo. Uso linguistico di un determinato gruppo sociale come i militari, gli studenti, ecc............... 147
Parola com posta, è una parola formata dall'unione di due o più parole.............................. 140
INDICE ANALITICO-GLOSSARIO
n e ............................................................. 87
P arola om onim a. È una parola che è uguale ad un'altra per I suoni e la scrittura, ma che ha significati e usi differenti...................................143
Pronome personale a t o n o ............................82 ,8 3
Parola polisem ica. È una parola 'ch e ha più di un significato.................................... 142
Pronom e possessivo .............................................92
Pronom e
Pronome personale to nico .......................... 8 2 ,8 3
Parola s tra n ie ra ....................................................143
Pronom e r e la t iv o ....................................................89
Participio, modo indefinito del v e rb o ................... 17
Pronom e
Passato. Tempo composto dei modi indicativo, congiuntivo, condizionale, infinito, participio, gerundio del verbo.......................... 1 4 ,1 5 ,1 6 ,1 7 ,1 8
Proposizione. Si chiam a proposizione ogni parte della frase che si organizza attorno ad un verbo. Si distinguono vari tipi di proposizione.
Passato prossim o. Tempo composto del modo indicativo del verbo.................................................... 14
P roposizione coordinata. £ una proposizione che si lega con un'altra stando sullo stesso piano di autonomia o subordinazione............1 1 ,1 1 0
Passato rem oto. Tempo semplice del modo indicativo del verbo.................................................... 14 Periodo ipo tetico. Frase complessa che contiene una reggente detta apodosi e una frase condizionale o ipotetica detta protasi. ................122 Persona del verbo ................................................. 18
Piacere, coniugazione del v e rb o ......................... 177 P lurale, formazione del plurale dei n o m i............. 43 P olirem atica o parola com plessa, è un gruppo di parole con un ordine fisso e un significato diverso da quello che potrebbe derivare dalla somma delle singole parole..................................................144
Potere, coniugazione del v e r b o .......................... 178 Predicato. In una frase è l’elemento che dice qualcosa del soggetto. Il predicato può essere costituito d a un verbo predicativo o d a un verbo copulativo insieme ad un nome o un aggettivo.......9 P refisso .................................................................. 138 Preposizione a rtic o la ta .........................................50 Preposizione im p rop ria ........................................50 Preposizione. Uso nei complementi in d ire tti......53 Presente. Tempo semplice di tutti i modi del verbo...................... 1 3 .1 4 ,1 5 .1 6 ,1 7 ,1 8
s i .............................................................. 87
P roposizione dipendente o secondaria o s ubordinata. £ qualsiasi tipo di proposizione non autonoma in una frase complessa. Si distinguono vari tipi di proposizione subordinata..............1 1 ,1 1 2 P roposizione incidentale. È una frase inserita aH'intemo di un'altra senza avere nessun legame sintattico con essa...................................................131 P roposizione indipendente o principale o reggente. È la proposizione autonoma in una frase complessa....................................1 1 ,1 0 8 P roposizione subordinata a g g iu n tiv a ............130 P roposizione subordinata a v v e rs a tiv a ...........129 P roposizione subordinata causale .................115 P roposizione subordinata c o m p a ra tiv a .........126 P roposizione subordinata c o n c e s s iv a ...........126 P roposizione subordinata c o n d iz io n a le .........122 P roposizione subordinata c o n s e c u tiv a ..........125 Proposizione subordinata e s c lu s iv a .............. 130 P roposizione subordinata fin a le ......................124 P roposizione subordinata interrogativa in d ir e t ta .................................................................. 121 Proposizione subordinata lim it a tiv a .............. 129
Pronome allocutivo, è un pronome che si usa per rivolgersi direttamente a una o più pe rson e.... 88
P roposizione subordinata m o d a le ..................127
Pronom e ci
86
P roposizione subordinata o g g e ttiv a .............. 117
Pronom e c om bina to
87
P roposizione subordinata r e la t iv a ..................120
Pronom e d im ostra tivo
94
P roposizione subordinata s o g g e ttiv a ............ 118
P ronom e esclam ativo Pronom e in d efinito
.1 0 0 96
Pronom e Interrogativo Pronom e lo
.........100 86
P roposizione subordinata te m p o ra le ............. 116 Protasi. È la frase subordinata, introdotta da se, in un periodo ipotetico.................................122 P u n te g g ia tu ra ....................................................... 168
INDICE ANALITICO-GLOSSARIO
Radice. È la prim a parte di un nome o di un verbo e contiene l'informazione relativa al significato.
Sapere, coniugazione del v e r b o ......................... 179 Scegliere, coniugazione del v e rb o ......................180 Segnale discorsivo. Si chiamano segnali discorsivi quegli elementi che si usano soprattutto nella lingua parlata. Sono segnali discorsivi: le formule di saluto, quelle di apertura e chiusura del discorso, quelle che servono per mantenere aperta la comunicazione, i riempitivi, ecc............155 S e m ic o n s o n a n te .................................................. 164
Uscire coniugazione del verbo Vedere coniugazione del verbo Venire, coniugazione de! verte
'6 4 185 186
Verbo au silia re Verbo che si unisce agli altri verbi per realizzarne i tempi composti ................21 Verbo cop ulativo. Verbo che ha un significato generico e serve a collegare il soggetto a un nome o a un aggettivo..................................... 20 Verbo dife ttiv o . Verbo al quale mancano alcune form e............................................................... 39
Sentire, coniugazione del v e rb o ............................31
Verbo fraseologico. Verbo che si unisce ad un altro verbo per esprimere un particolare aspetto dell'azione....................................................................23
Sillaba. È un’unità fonetica che si realizza con un'unica emissione di voce. È la parte più piccola in cui si possono dividere le parole.........165
Verbo im personale. Verbo che si usa solo nei modi indefiniti e alla 3a persona dei modi finiti...............................................................39
Sintassi. È la parte della grammatica che descrive l'organizzazione delle parole nella frase e l'organizzazione delle frasi nel periodo.
Verbo intra nsitivo . Verbo che non può avere un complemento diretto (o complemento og g e tto )... 20
Soggetto. In una frase è ciò di cui parla il predicato. È di solito un nome o un pronome ed è il riferimento più importante del verbo..............................................9
Verbo pre dicativo. Verbo che ha un significato compiuto e s p e c ific o ................................................ 20
S e m iv o c a le ............................................................ 164
Verbo irre g o la re ......................................................33
S uffisso .................................................................. 136
Verbo pronom inale. Verbo che si accompagna, in tutte le forme, con un pronome personale a to n o .........................................................38
Temere, coniugazione del v e rb o ............................30
Verbo re g o la re .........................................................28
Tempo com posto del verbo. È un tempo che realizza le forme delle varie persone con due parole: unisce alle forme del verbo ausiliare il participio passato............................. 1 3,21
Verbo servile . Verbo che indica una particolare modalità (possibilità, volontà, necessità) del verbo che lo se g u e .............................................22
Stare, coniugazione del v e rb o .............................181
Tempo sem plice del verbo. È un tempo che realizza le forme delle varie persone con una sola parola................................................................... 13
Tenere, coniugazione del v e rb o ...........................1 82 Tradurre, coniugazione del v e r b o ....................... 183 Trapassato. Tempo composto del modo congiuntivo del verbo................................................. 16 Trapassato prossim o, Tempo composto del modo indicativo del verbo.................................. 14 Trapassato rem oto, Tempo composto del modo indicativo del verbo...................................15 Trigram m a. Gruppo di tre consonanti che esprime un solo suono, come sch, sgh, ecc.......165 Troncam ento o apocope. È la caduta dell'ultimo elemento (vocale o sillaba) di una parola composta da più sillabe................. 167
Verbo tra nsitivo . Verbo che può avere un complemento diretto (o complemento oggetto) ... 20 Vocabolario di base
145
Vocale
159
Volere coniugazione cel verbo
187
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Q uest'opera si propone innanzitutto di aiutare gli stran ieri ad appren d ere l'italiano e si rivolge sia a studenti ch e frequen tan o co rsi stru tturati di lingua, sia a chi, com e molti m igranti, ha la n ecessità di appren d ere la lingua attraverso la com unicazione quotidiana. P er questo motivo, la scelta e la descrizion e dei fenom eni linguistici, così com e le spiegazioni gram m aticali, sono state fatte in base a criteri di frequenza e di utilità, avendo com e obiettivo di forn ire quanto serve per p o ter com unicare in modo efficace e con buona padronanza dell'italiano.
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