Gramatica Italiana Per Stranieri

March 27, 2017 | Author: Adam Ioan | Category: N/A
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Grammatica

ITALIANA per stranieri M aria C ristin a P eccian ti

Nomi, verbi, pronomi, preposizioni, frasi... le regole e le eccezioni della comunicazione quotidiana

© GIUNTI DemetcA

Alla realizzazione dell'opera ha collaborato il professor Massimo Vedovelli

www.giunti.it © 1997,2007 Giunti Editore S.p.A. Via Bolognese 165 - 50139 Firenze - Italia Via Dante 4 - 20121 Milano - Italia Nuova edizione: marzo 2007 Ristampa 6 5 43 2

Anno 2012 2011 2009 2008

Stampato presso Giunti Industrie Grafiche S.p.A. - Stabilimento di Prato

Presentazione

Q uest'op era si propone innanzitutto di aiutare gli stranieri ad a pprendere l'ita­ liano e si rivolge sia a studenti c h e frequ en tan o corsi strutturati di lingua, sia a chi, com e m olti m igranti, ha la n ecessità di apprend ere la lingua attraverso la com unicazione quotidiana. Riteniam o infatti ch e la gram m atica attivi dei m eccan ism i di osservazione e riflessione sulla lingua ch e, facend o leva sui p rocessi cognitivi, accelera n o e m igliorano l'apprendim ento di una lingua straniera. Q uesta gram m atica costituisce pertanto un indispensabile strum ento di co n ­ sultazione e approfond im ento p er gli studenti, p er gli in segnan ti di italiano com e L2 e p er tutti gli stranieri che utilizzano l'italiano, in Italia e all'estero. È u n 'o pera com pleta, m a è nello stesso tem po uno strum ento agile e leggero. Poiché si tratta di una g ram m atica d 'u so rivolta a stranieri, la scelta e la d escri­ zione dei fenom en i linguistici, co sì co m e le spiegazioni gram m aticali, sono state fatte in b a se a criteri di frequen za e di utilità: si è cercato di privilegiare sem pre ciò ch e è fond am entale p er p o ter com unicare in m odo efficace e con buona padronanza dell'italiano. Son o state altresì attentam en te considerate le strutture della lingua italiana che p on g on o particolari difficoltà agli stranieri, com e le preposizioni o i pronom i personali, di cui so n o state d ate n u m erose e specifiche reg o le d'uso. Le descrizioni dei vari fenom eni son o sem pre preced ute d a e sem pi riferiti alla lingua viva. Il v ocabolario e le situazioni son o di tipo fam iliare e quotidiano, affinché risultino com prensibili a n ch e a chi non ha un livello di com petenza linguistica m olto alto. Altri esem pi illustrano le particolari articolazioni d ei feno m en i e le eventuali eccezioni.

Le reg o le non veng o no m ai date com e leggi astratte e indiscutibili. Vengono segn alati i ca si in cui la norm a è stata m odificata dall'uso, facend o riferim ento ai diversi livelli della com unicazione e della lingua: parlata, fam iliare, scritta, form ale, settoriale ecc. Le spiegazioni son o brevi; la term inolog ia usata è, volutam ente, quella delle gram m atiche tradizionali, poiché riteniam o ch e sia quella più largam ente co n ­ divisa d alle diverse culture. L'opera è suddivisa in capitoli. O gni capitolo tratta u n feno m en o linguistico e si a rticola secon d o il segu ente schem a: 1. 2. 3. 4.

Esem pi che illustrano gli usi del feno m en o n el c on testo di una frase. D escrizione gen erale del fenom eno. Specificazione dei singoli aspetti del feno m en o n ell'uso c orren te. Eventuali tavole riassuntive delle form e.

Le eventuali eccezioni o variazioni d'uso significative del feno m en o v engono sem p re indicate in un corp o separato, in m odo c h e sian o disponibili p er la consultazione, m a ch e non in terferiscano con la riflessione prioritaria sugli elem enti più sem plici e com uni della lingua. Vengono fornite anch e, p er eventuali controlli e consultazioni, le tavole co m ­ p lete dei v erbi ausiliari, dei v erbi reg olari d elle tre coniugazioni e dei venti verbi irrego lari di uso più frequente. Il sim bolo 2 rim anda all'indice analitico-glossario, e con sen te di utilizzare il testo in m odo interattivo. Viene c o sì favorita una m odalità di apprendim ento della lingua non lineare m a "a rete", ch e rispetta uno dei caratteri fond am en­ tali del sistem a linguistico. L'Autrice

Indice

D La frase..........................................................................................................................................8 La frase semplice • La frase nucleare • L'espansione della frase nucleare • La frase complessa E3 I verbi: modi, tempi, persone, forma,aspetto............................................................................ 12 I modi • I tempi • Uso dei modi e dei tempi • Le persone • La forma • L'aspetto EH I tipi di verbi................................................................................................................................20 Verbi predicativi e verbi copulativi • Verbi transitivi e intransitivi • Verbi ausiliari • Verbi servili •Verbi fraseologici E9 La coniugazione dei verbi: I verbi ausiliari...............................................................................25 La coniugazione di essere • La coniugazione di avere EH La coniugazione dei verbi: I verbi regolari e irregolari........................................................... 28 I verbi regolari • La prima coniugazione: lavare • La seconda coniugazione: temere • La terza co­ niugazione: sentire • La terza coniugazione: finire • I verbi irregolari 03 La coniugazione dei verbi: la forma riflessiva e la forma passiva............................................34 La forma riflessiva • La forma riflessiva: lavarsi •La forma passiva • La forma passiva: essere lavato E3 La coniugazione dei verbi: I verbi pronominali, impersonali, difettivi................................... 38 I verbi pronominali • I verbi impersonali • I verbi difettivi E3 I nomi........................................................................................................................................... 40 II genere e il numero dei nomi •Il genere dei nomi: maschile e femminile • Il numero dei nomi: sin­ golare e plurale •I nomi invariabili E J Gli articoli.................................................................................................................................... 46 Forme dell'articolo determinativo: • Uso dell'articolo determinativo • Forme deU'articolo indeter­ minativo • Uso deU’articolo indeterminativo • Usi particolari dell’articolo EE Le preposizioni.......................................................................................................................... 49 Classificazione delle preposizioni •Uso delle preposizioni proprie •Uso delle preposizioni proprie • Uso delle preposizioni proprie nei complementi indiretti • Uso delie preposizioni proprie nelle frasi implicite

INDICE

EB

Gli aggettivi qualificativi............................................................................................................ 61 Genere e numero degli aggettivi qualificativi • Accordo degli aggettivi qualificativi •Posizione de­ gli aggettivi qualificativi • Gradi dell'aggettivo qualificativo

EEGli avverbi...................................................................................................................................67 Formazione degli avverbi • Posizione degli avverbi •Tipi di avverbi • Gradi dell'avverbio EEII numerali.................................................................................................................................... 76 Gli aggettivi numerali cardinali • Gli aggettivi numerali ordinali •I numerali moltiplicativi, frazio­ nari, distributivi, collettivi

EE

I pronomi personali................................................................................................................... 82 Forme dei pronomi personali • Posizione dei pronomi personali •Uso dei pronomi personali sog­ getto • Uso dei pronomi personali complemento

EE

I pronomi relativi....................................................................................................................... 89 Forme dei pronomi relativi • Uso dei pronomi relativi

EE

Gli aggettivi e i pronomi possessivi..........................................................................................92 Forme dei possessivi • Uso dei possessivi

EE

Gli aggettivi e i pronomi dimostrativi....................................................................................... 94 Forme dei dimostrativi • Uso dei dimostrativi

EEGli aggettivi e i pronomi indefiniti........................................................................................... 96 Forme degli indefiniti • Uso degli indefiniti

EE

Gli aggettivi e i pronomi interrogativi ed eslcamativi........................................................... 100 Forme degli interrogativi ed esclamativi • Uso degli interrogativi ed esclamativi S S Le congiunzioni....................................................................................................................... 102 Congiunzioni coordinanti • Congiunzioni subordinanti •Osservazioni sulle congiunzioni subordi-

3! La frase semplice e la frase complessa...................................................................................108 Meccanismi espressivi della struttura della frase La coordinazione......................................................................................................................110 Tipi di proposizioni coordinate iS® La subordinazione................................................................................................................... 112 Formadelle proposizioni subordinate • Uso dei tempi verbali nelle proposizioni subordinate espli-

&E Le subordinate: causali, temporali, oggettive, soggettive.................................................... 115 Le proposizioni causali •Le proposizioni temporali •Le proposizioni oggettive • Le proposizioni soggettive 3Î3 Le subordinate: relative, interrogative, indirette, condizionali............................................120 Le proposizioni relative • Le proposizioni interrogative indirette • Le proposizioni condizionali e il periodo ipotetico SS Le subordinate: finali, consecutive, concessive, comparative, modali..................................124 Le proposizioni finali • Le proposizióni consecutive • Le proposizioni concessive • Le proposizioni comparative • Le proposizioni modali ES Le subordinate: avversative, limitative, esclusive, aggiuntive. Le frasi incidentali.............129 Le proposizioni avversative • Le proposizioni limitative • Le proposizioni esclusive • Le proposizio­ ni aggiuntive • Le proposizioni incidentali Essi Ddiscorso diretto e il discorso indiretto............................................................................... Passaggio dal discorso diretto a quello indiretto

I suffissi •Gli alterati • I prefissi •I composti Si!i II lessico................................................................................................................................... 14? Le parole semplici e le parole complesse • Le parole polisemiche • I sinonimi • Le parole omoni­ me •Le parole straniere • Le polirematiche • I livelli del lessico

Le forme di cortesia •I turni di parola • Salutare e presentarsi • Chiedere ed esprimere l'ora ■» Usi e strutture particolari della lingua parlata

I suoni e la grafia • Le vocali • Le consonanti • Le semiconsonanti e le semivocali •La divisione in sillabe • L'accento •L'elisione • Il troncamento • Le maiuscole • La punteggiatura

Andare •Bere • Dare •Dire •Dovere • Fare •Morire •Piacere • Potere •Sapere •Scegliere 1•Stare •Tenere •Tradurre •Uscire •Vedere • Venire •Volere Indice analitico-glossario.............................................................................................................. 188

a La frase

1. Vieni dom ani ai cinem a?

2. La sera, s e non è troppo stanco, Paolo va al cinema. La f r a s e è un'unità autonom a della com unicazione ch e ha un senso, ed è di soli­ to form ata da più parole ( 1 ,2 ).

■ La frase semplice 1. Antonio va a casa.

2. Antonio non va a casa. La struttura linguistica di b a se è form ata d a un a f r a s e se m p lice o proposizio­ ne sem p lice (1, 2). Le frasi sem plici possono e sse re dei s eg u enti tipi. • Frasi e n u n cia tiv e : contengon o u n a sem plice enunciazione, cioè una d ichia­ razione o una descrizione; non han no una in tonazione particolare e si distin­ guon o in en u n c ia tiv e a ffe rm a tiv e (1) e e n u n c ia tiv e n e g a tiv e (2). • F rasi in te r ro g a tiv e : pon g ono una d om anda; n ella lingua parlata son o carat­ terizzate da una in tonazione a scen d en te (l'intonazione sale sull'ultim a parola), nella scrittura son o caratterizzate dal punto interrogativo. Le frasi interrogative son o spesso introd otte da avverbi, pronom i o aggettivi interrogativi B : Quando va Antonio a casa?

O Nelle frasi interrogative il soggetto può stare prima o dopo il predicato: Antonio va a casa?/ Va a casa Antonio?

1. LA FRASE

• Frasi e s cla m a tiv e : esprim ono un sen tim ento di sorpresa, am m irazione, indi­ gnazione, volontà; n ella lingua parlata son o caratterizzate da un'intonazione discendente, nella scrittura son o caratterizzate dal punto esclam ativo. Q ualsiasi frase enunciativa può d iventare esclam ativa: Antonio va a casa! L e frasi esclam ative son o sp esso introd otte da avverbi, pronom i o aggettivi esclam ativi: Quanto m i dispiace!/ Com 'è bella questa città! N ell'uso co rren te ci son o inoltre m olte particolari esp ressio ni esclam ative: Che p eccato! / Quante storie! / C he meraviglia!, ecc. • Frasi vo litive: esprim ono un com and o, un d esiderio, un invito, u n 'esortazio­ ne. Q ueste frasi possono esse re costruite in vario m odo. S p esso son o anch e fra ­ si esclam ative: Pensateci b en e. / Sbrigatevi!

■ La frase nucleare S o g g e tto

P r e d ic a to

C o m p le m e n to

A ttrib u to

N om e, P r o n o m e

V erb o

N o m e , A v v erb io

A g g e ttiv o

1.

Piove.

2 . Io

parlo.

3 . te m s m m a ________ abbraccia

il bambino.

La fra s e n u c le a r e è una fra se sem plice form ata solo dagli elem enti assolutam ente n ece ssa ri p er esp rim ere u n significato. La frase n u cleare può e sse re form ata: - dal solo p red icato (Piove ); - dal p redicato e dal sog g etto [Io parlo.); - dal predicato, dal sog g etto e da a lcuni com plem enti (La m am m a abbraccia il

bambino.). © Non sempre il soggetto di una frase viene espresso. Quando il soggetto è rappresen­ tato da un pronome personale è normale non esprimerlo: Che cosa fai? Mangio. O Soprattutto nella lingua parlata e nei titoli dei giornali si possono trovare delle frasi sen­ za verbo, che si chiamano frasi nominali: Oggi sciopero dei metalmeccanici.

1. LA FRASE

■ ■ ■ ■ ■ ■

■ L'espansione della frase nucleare S o g g e tto

P r e d ic a to

C o m p le m e n to d ir e tto

C o m p lem en to A ttrib u to in d ire tto

1 . Pa olo

legge

un libro

di italiano.

2 . Io

parlo

a voce

bassa.

La frase nu cleare si può e s p a n d e r e , cioè arricch ire di altri elem enti, ch e dan­ n o ulteriori inform azioni sul sog g etto e sul predicato. Le espansioni prendon o

j

il nom e di c o m p le m e n ti. Il com plem en to ch e indica l'o g g etto dell'azione esp ressa dal v erbo si chiam a co m p le m e n to d ir e tto o co m p le m e n to o g g e tto , ed è l'unico com plem ento ch e n o n è introdotto d a una preposizione. Tutti gli altri com plem enti si chiam ano co m p le m e n ti in d ire tti e son o in g en e­ re introdotti da u n a preposizione S .

I com plem enti indiretti possono servire: - a specificare C o m p le m e n to d i s p e c if ic a z io n e : D ov'è l'Uffìcio d el turismo? - ad indicare il d estinatario dell'azione C o m p le m e n to di te r m in e : Ho regalato un b e l libro a Giorgio. - ad indicare la collocazione nello spazio di un'azione o di un evento C o m p le m e n ti d i lu o g o : Q uando venite a Siena? - ad indicare la collocazione n el tem po di un'azione o di un evento C o m p le m e n ti di te m p o : Vado al m are p e r d u e settimane. - ad indicare il m odo in cui si svolge un'azione C o m p le m e n to d i m odo: P eter studia l'italiano con im pegno. - ad indicare il m ezzo c on cui si c om pie un'azione C o m p le m e n to d i m e z z o : Vado a scuola in bicicletta. - ad indicare la ca u sa p e r cui si com pie un'azione o avviene qualcosa C o m p le m e n to di c a u s a : Non siam o potuti uscire p e r la pioggia. - ad indicare la p ersona, l'anim ale o la c o sa ch e c om pie l'azione o che è resp onsabile di u n evento nella fra se passiva S C o m p le m e n to d 'a g e n t e : Il con certo è stato diretto da Riccardo Muti.

I

■ La frase complessa 1. Antonio va a casa e guarda la televisione. 2. Antonio va a casa quando ha finito di lavorare. Più frasi o proposizioni collegate fra loro form ano la f r a s e c o m p le ss a o p e rio ­ d o (1 ,2 ). • N ella frase com plessa c 'è s e m p r e un a p roposizione autonom a dal punto di vista gram m aticale e talvolta anch e dal punto d iv ista del significato: ha, d a sola, un sen so nella com unicazione. N ella fra se com plessa la proposizione autonom a si chiam a p r in c ip a le oppu re r e g g e n t e o in d ip e n d e n te ; le a ltre proposizioni, collegate alla principale, s i chiam ano s e c o n d a r ie o d ip en d en ti. • N ella frase com plessa le proposizioni possono e s s e r e tu tte a u to n o m e e sta­ re sullo stesso pian o della principale: in qu esto c a so le proposizioni so n o c o o r ­ d in a te (1). • N ella frase com p lessa le proposizioni possono n o n e s s e r e a u to n o m e dalla principale: in qu esto ca so la proposizione p rincipale è la reg g en te e le p roposi­ zioni ch e da e ssa dipendono so n o secon d arie s u b o r d in a te (2). - D ue o più proposizioni subord inate possono e sse re coordinate fra loro: Ieri

non son o uscita p e rch é faceva fredd o e p erch é non mi sentivo ben e. © Una proposizione può essere subordinata rispetto alla principale, ma essere a sua volta reggente rispetto ad un’altra subordinata: Antonio non sa se andrà a casa

quando ha finito di lavorare.

B

I verbi: modi, tempi, persone, forma, aspetto

S o g g e tto

P r e d ic a to

C o m p le m e n to

A ttr ib u to

P ro p o s iz io n e s e c o n d a ria

P iov e.

1. 2. Antonio

è p artito.

3 . Io

vivo

a Milano.

4 . Maria

h a vinto

un prem io.

5. Elena

è

6.

S p ero

simpatica.______________________ c h e tu stia ben e.

Il v e rb o è l'elem ento fondam entale d ella frase. A ttorno ad e sso si organizzano i vari e lem enti della fra se stessa. U na frase p ertanto c ontien e sem p re u n v erbo, esp resso o sottinteso. A nche nelle frasi del tipo Oggi sciopero d ei m etalm ecca­ nici, che si chiam ano f r a s i n o m in a li S , c 'è un v erbo n on e spresso. Il v erbo può e sse re usato da solo (1), o c on il so g g etto (2), o può e sse re seguito da u n com plem en to ( 3 ,4 ), o da un a ttributo (5), o d a una proposizione su bordi­ nata (6). Il v erb o con tien e m olte inform azioni riferite alle nozioni di m o d o , tem p o , p e r ­ so n a , fo rm a , a s p e tto .

■ I modi 1. Luigi p a r la il francese. 2 . C redo ch e Luigi p a r li il francese. 3. P a r la te a voce più bassa, p e r favore! 4 . Luigi ha im parato il fran cese p a r la n d o con la sua am ica Corinne. Il m o d o d ei v e r b i perm ette di p resentare l'azione com e un fatto c erto (1) o un

12

2. I VERBI: MODI, TEMPI, PERSONE, FORMA, ASPETTO

fatto possibile (2), o u n ord ine (3), ecc. e di esp rim ere differenti rapporti di com unicazione c o n chi ascolta. I modi del v erbo son o sette e si distinguono in modi finiti ( 1 ,2 ,3 ) e modi indefi­ niti (4). - 1 modi fin iti han no form e diverse p er i diversi tem pi e le d iverse persone e sono: in d ica tiv o , c o n g iu n tiv o , co n d iz io n a le , im p e ra tiv o . - 1 modi in d efin iti han no un a sola form a p er tu tte le p erson e e sono: infinito, p a rticip io , g e r u n d io (4).

■ I tempi 1. Sì m am m a, ven go subito! 2 . No, ieri non ho visto Marco. 3 . Che bellezza! Domani arriverà Gianni. Il te m p o d e i v e rb i ind ica la posizione, n el tem po, di azioni, eventi e situazioni rispetto al m o m en to in cui si parla. La relazione di tem p o può e sse re di c o n te m ­ p o r a n e ità (1), a n te r i o r i t à (2), p o s t e r i o r i t à (3). La contem poran eità si esprim e con il tem po p r e s e n te (1), l'anteriorità c o n i tem pi p a s s a ti (2), la p osteriorità c o n i tem pi fu tu ri (3). D al p unto di v ista della form a, il tem po può esse re se m p lice , cioè form ato da una sola p arola ( 1 ,3 ) , o c o m p o s to , qu and o è form ato dal participio passato di un v erbo unito ai v erbi ausiliari essere o avere (2).

I Uso dei modi e dei tempi L'indicativo 1. Non mangio p e r c h é n on .ho* fame. L’in d ic a tiv o si u sa p e r in d icare certezza, realtà, com unicazione d iretta di qual­ cosa. È il m odo fond am entale d elle frasi sem plici o d elle proposizioni reggenti (1) ed è m olto frequen te a n ch e nelle proposizioni subordinate (!*)• L'indicativo h a otto tem pi: p re s e n te , im p e rfe tto , p a s s a to p ro s sim o , p ass a to rem o to , t ra p a s s a to p ro ssim o , tr a p a s s a to re m o to , fu tu ro, futuro a n te rio re . • Il p r e s e n te indica un'azione o uno stato c ontem po ran ei rispetto al m om ento in cui si parla: Oggi c'è sciopero dei treni.

13

2. I VERBI: MODI, TEMPI, PERSONE, FORMA, ASPETTO

O II presente si usa spesso, e specialmente nella lingua parlata, al posto del futuro: Che

bellezza! La prossima settimana è vacanza. O II presente, specialmente nelle descrizioni e nei racconti, si può usare al posto del passato: Il 2 giugno 1946 gli Italiani, dopo tanti anni, tornano a votare. • L 'im p erfe tto indica un'azione o uno stato ch e si ripete o ch e ha una durata nel passato: Quando.abitavo a Firenze, andavo sp esso al cinema. - L'im perfetto e"il tem po tipico d elle d e s c r iz io n i riferite al p assato: Domenica

era una bella giornata, il cielo aveva un colore bellissim o, an che s e tirava ven­ to e faceva piuttosto freddo. "S’E B * - L'im perfetto si u sa n e i g io c h i e nel r acco n to dei s o g n i: H o sognato ch e anda­

vo a vivere a Firenze. ' L1imperfetto si usa per esprimere un desiderio o richiesta cortese nel presente; in que­ sto caso non ha valore di tempo passato, ma di modo: Buongiorno, cercavo Rosan­ na Parodi.

0 Nella lingua parlata l’imperfetto si usa spesso nel periodo ipotetico S della possibi­ lità: S e credevo che ti preoccupavi tanto, non ti raccontavo queste cose.

• Il p a s s a to p r o s s im o è un tem po com posto c h e si form a c on il presente d el­ l'ausiliare (essere o avere ) e il participio passato del v erbo. Indica un'azione o uno stato ch e è già avvenuto, m a ch e, in g en ere, h a qu alche relazione con il p re­ sente: Stamattina Maria non è andata a scuola, p e r c h é si sentiva male. - II passato prossim o talvolta non ha il valore di un v ero e p roprio tem po p assa­ to, m a indica un'azione o uno stato anteriore rispetto al p resen te o rispetto al futuro: Vengo subito: h o quasi finito di prepararm i.

O II passato prossimo si usa moltissimo nella lingua parlata, specialmente nelle regioni del Nord e del Centro, in cui (esclusa la Toscana) l’uso del passato remoto è praticamente scomparso: Mi piacerebbe molto rivedere Fabrizio, l’ultima volta l’ho visto a

Milano dieci anni fa. • Il p a s s a to r e m o to indica un'azione o uno stato ch e è sem pre anteriore rispetto a chi parla e ch e, in g en ere, non ha nessuna relazione con il presente:

Dante Alighieri n acqu e a Firenze nel 1265. O II passato remoto si usa ancora molto nella lingua scritta. È di uso normale non solo nella prosa storica e biografica, ma anche in quella narrativa: Tra il 1967 e il 1968 si sviluppò in Italia la contestazione studentesca. O II passato remoto si usa ancora nella lingua parlata solo in Toscana e nelle regioni del Sud. Si usa anche per indicare fatti e situazioni di un passato recente, ma non per quelli riguardanti le 24 ore della giornata in cui si parla: La scorsa settimana a Firenze

vidi Fabrizio. Ti ricordi di lui?

2. I VERBI: MODI, TEMPI, PERSONE, FORMA, ASPETTO

• Il tr a p a s s a t o p ro s s im o è un tem po com posto che si form a con l'im perfetto dell'ausiliare (essere o avere) e il participio p assato del v erbo. Indica un'azione o uno stato del passato, a nteriore ad un a ltro fatto passato: Ricordo ch e una vol­

ta piansi m olto p e r c h é la m aestra mi aveva rim proverato. • Il tr a p a s s a t o re m o to è un tem po com posto che si form a con il passato rem o­ to d ell'ausiliare (essere o avere) e il p articipio p assato del v erbo. A nch 'esso indi­ ca un'azione o uno stato del passato, anteriore ad un altro fatto passato: Solo quando il treno fu partito mi ricordai ch e non avevo convalidato il biglietto. i II trapassato remoto ha ormai un uso molto raro, e limitato alle proposizioni tempora­ li: Appena e b b e visto la casa, decise di rimanere. • Il fu tu ro indica un'azione o u no stato c h e deve a n cora realizzarsi: A rriv ere­

m o a Varsavia nel prim o pom eriggio. ì II futuro si può usare per dare un comando: Per punizione, resterete a casa. © Il futuro si può usare per presentare un fatto in forma di dubbio, di supposizione, di incertezza. In questo caso il futuro non ha il valore di tempo, ma di modo: Quanti stu­ denti ci sono al corso di italiano? Saranno più di cento. • 11 fu tu ro a n te r io r e è un tem po com posto che si form a c on il futuro dell'ausi­ liare (essere o avere) e il participio p assato del v erbo. Indica un'azione o u no sta­ to del futuro, anteriore ad un altro fatto futuro: Ti chiam erem o appena sarem o

arrivate a Varsavia. O Nella lingua italiana non è obbligatorio segnalare l’anteriorità nel futuro e di solito si usa il futuro semplice o il presente 2 per indicare tutte e due le azioni: 77chiamere­ m o appena arriveremo a Varsavia. / Ti chiamiamo appena arriviamo a Varsavia. ■ Come il futuro semplice, anche il futuro anteriore si può usare per presentare un fat­ to in forma di dubbio, di supposizione, di incertezza: A che ora siete tornati? Tardi:

saranno state le due.

Il congiuntivo 1. 2. 3. 4.

Mi p are ch e il tuo com portam ento non sia stato tanto giusto. Non m i im porta più niente di L eo: faccia pu re ciò c h e vuole. Nessuno di noi credeva ch e Tiziana fo sse così egoista. S e Giorgio non a vesse sprecato tanti soldi, oggi non av reb b e problem i.

Il c o n g iu n tiv o si u sa p er in d icare possibilità, d esid erio, tim ore, com unicazio­ ne di q u alcosa c h e è sottop osto al giudizio p ersonale. V iene usato soprattutto in proposizioni su b ord inate, dipendenti d a v erbi ch e in d icano opinioni o s e n ­ tim enti sogg ettiv i (1, 3). N elle proposizioni ind ipendenti si u sa nelle in terro ­ gative dubitative e n elle v olitive (2). 15

2 . 1VERBI: MODI, TEMPI, PERSONE, FORMA, ASPETTO

Il cong iuntiv o ha qu attro tem pi: p r e s e n t e (2), im p e rfe tto (3), p a s s a t o (1) e t r a p a s s a t o (4). • N elle proposizioni indipendenti si usano: - i due tem pi sem plici, p r e s e n t e e im p e r f e tto , qu and o ci si riferisce al p re ­ sen te. - i due tem pi com posti, p a s s a to e t r a p a s s a to , qu ando ci si riferisce al passato. • Nelle proposizioni subord inate il tem p o del congiuntivo è condizionato dal tem po della proposizione reg gente. Si veda p er qu esto il capitolo sui m odi e i tem pi nelle proposizioni subord inate Q .

Il condizionale 1 . Vorrei un caffè, p e r favore. 2 . Per fortuna Stefano non è partito, pe r c h é non ne sarei stata contenta. Il co n d izio n a le si usa p er indicare un desiderio o una possibilità legati a delle condizioni, m a anch e p er attenuare un a richiesta o p er fare una richiesta in m odo cortese. Si u sa in m olte proposizioni indipendenti (1) e in diversi tipi di proposi­ zioni subordinate (2). Il condizionale h a due tem pi: p r e s e n t e (o condizionale sem plice) (1) e p a s s a to (o condizionale com posto) (2). • In g en ere si usa il condizionale p resen te p er esp rim ere un desiderio, u n 'even­ tualità, e cc. nel p resen te e il condizionale passato per esp rim ere le stesse cose riferite al passato. t ì li condizionale passato serve anche ad esprimere un’idea di futuro da una prospetti­ va passata: Dopo l'esperienza dell'ultima guerra la gente pensava che l'Italia sareb­

b e stata unita nella lotta perla pace.

L'imperativo 1 . Vieni qui, ti prego. 2. Si accom odi signora, l'avvocato viene subito. L 'im p erativ o si usa p er ind icare la com unicazione di un o rdine, un invito, una preghiera, e cc. L'imperativo ha solo il tem po p r e s e n te e s i può u sare solo in proposizioni indipendenti (1, 2). L'im perativo n o n h a la l a persona. N ell'im perativo negativo, la 2a p erson a è sostitu ita dall’in finito: Non p e r d e r e tanto tem po, Emanuele!

16

2 . 1VERBI: MODI, TEMPI. PERSONE, FORMA, ASPETTO

L'infinito 1. Vi ringrazio di e s se re venuti. 2. Accom odatevi, intanto io continuo a scrivere. 3 . M o d era re la velocità. L'infinito indica un'azione o uno stato in modo g en erico, senza indicazione di persona. L'infinito si usa: - nella form a im plicita di m olte proposizioni subord inate 2 ( 1). - in dipendenza d a un v erbo servile o fraseolog ico 2 (2). - neg li avvisi, cartelli stradali e n ei testi di istruzioni p er com unicare un invito o un ordine (3). L'infinito ha due tem pi: p r e s e n te (2, 3 ) e p a s s a to (1). Il p assato è un tem po com posto. • Nelle subordinate si u sa l'infinito p r e s e n te per indicare un fatto contem pora­ neo o posteriore: Dovete impegnarvi p e r avere migliori risultati. Si usa l'infinito p a s s a to per indicare un fatto anteriore: Mi dispiace di non essere stato presente. 0 L'infinito può avere anche la funzione di nome: Non mi piace il tuo sparlare sempre

di tutti.

II participio 1 . La leg g e 104 riguarda i cittadini non udenti. 2. A Firenze c'è una bella mostra di abiti del passato. 3 . C om e hai detto?N on h o capito niente. 4 . Passate le feste, dob biam o m etterci a dieta. Il p a rtic ip io può a vere sia la funzione di aggettivo (1) o nom e (2) ch e quella di verbo (3, 4). Il participio h a d ue tem pi: p r e s e n te (1) e p a s s a to (2, 3, 4). • Il participio p re s e n te , variabile n el num ero, si u sa soprattutto com e a g g etti­ vo o com e nom e (1); si u sa raram ente com e verbo. • Il participio p a s s a to , v ariabile n el g en ere e nel num ero, si usa com e nom e (2) e si usa m olto com e v erbo. Si usa p er form are i te m p i c o m p o s ti (3) di tutti i v erbi e nella form a im plicita (4) di alcune subordinate. 9 Ricordiamo che il participio passato quando forma dei tempi composti con l’ausilia­

re essere si accorda in genere e numero con il soggetto 2 : Ragazzi siete andati alla lezione di italiano? Quando forma dei tempi composti con l’ausiliare avere non si

2. I VERBI: MODI, TEMPI, PERSONE. FORMA, ASPETTO

accorda con il soggetto, ma si accorda con il complemento oggetto quando il com­ plemento oggetto è davanti al verbo ed è rappresentato da uno dei pronomi lo, la, li,

le: Monica, hai visto le fotocopie dei testi? - No, non le ho viste.

Il gerundio 1. Avendo finito il lavoro, mi riposo un po'. 2. Ciao Chiara, ch e fai? Se stai lavorando ti lascio subito. 3 . La situazione è sem p re grave, m a va migliorando. 4 . 1 laureandi non seguono le lezioni. Il g e ru n d io è un m o d o usato soprattutto com e verbo (1, 2, 3), m a può avere anch e la funzione di nom e (4). È sem p re strettam en te legato a un v erbo di modo finito e indica u n fatto c h e si svolge in rapporto ad un altro indicato dalla p ro ­ posizione reggente. Il gerundio h a due tem pi: p r e s e n te (2, 3, 4 ) e p a s s a to (1). • Il gerundio p r e s e n te può indicare contem poraneità, p osteriorità o anteriori­ tà rispetto alla proposizione reggente. - S i usa nella form a im plicita di m olte proposizioni subordinate e perciò può avere v alore tem porale, causale, condizionale, e c c . (1). - Si usa p er form are i verbi fraseologici S stare + g e ru n d io , dove indica un'azio­ ne continuata (2) e andare + g e ru n d io , dove indica un'azione p rogressiva (3). • Il gerundio p a s s a to indica sem p re anteriorità rispetto alla proposizione r e g ­ gente.

O II gerundio passato si usa poco, e quasi esclusivamente nella lingua scritta: Galileo a venticinque anni era già molto famoso, avendo scoperto a diciannove anni le leggi del pendolo.

B Le persone 1 . Dico sem pre quello ch e penso. 2. Che fate dom ani? Vi a n d reb b e di an dare al cinem a? Tutti i modi finiti dei verbi hanno form e diverse che indicano a quale persona si fa riferimento n el discorso. Siccom e le form e verbali sono in grado di segnalare da sole la persona, l'uso dei pronom i personali com e soggetto E3 non è obbligatorio (1,

2 ).

Le p e rs o n e indicano se chi com pie l'azione, o colui di cui si indica lo stato, è: 18

2. I VERBI: MODI, TEMPI, PERSONE, FORMA, ASPETTO

- il parlante (1° persona, io): Io non m angio m ai i dolci. - l'interlocutore (2a persona, tu): C om e s e i elegante! - una p ersona d iversa dal parlante e dall'interlocutore (3a persona, lui, lei, egli):

Laura ha due bambini bellissimi. - un gruppo di due o più persone di cui fa p arte a n ch e il p arlante (4® persona,

noi): Noi dom enica non siamo a casa: andiam o al m are. - un g ruppo di due o più p ersone di cui fa p arte a nch e l'interlocuto re (5a p erso­ na, voi): Venite alla festa di Sandra? - un gruppo di due o più p erson e di cui n o n fann o parte n é il parlante né l'inter­ locu tore (6a persona, loro, essi, esse): Benedetta e Davide partono domani.

■ La forma 1 . Ecco, tLho finalmente scritto quella relazione ch e mi avevi chiesto. 2. Ma no! Questa lettera norTè stata scritta da Giovanni. 3. Rossella è una bella ragazza, m a si veste in m odo ridicolo. La f o r m a del v erbo esprim e il rapporto del verbo stesso c on il soggetto e con l'oggetto. La form a è a ttiv a , quando è il sog getto c h e com pie l'azione (1); p a s ­ s iv a quando n on è il sogg etto ch e com pie l'azione (2); rifle s siv a quando il so g ­ getto com pie l'azione su se stesso, e quindi sogg etto e oggetto coincidono. La form a passiva e quella riflessiva si p ossono avere solo c on i verbi tra n s itiv i E3.

■ L'aspetto 1 . Ieri, m entre i ragazzi erano a scuola, ho pulito* il giardino. 2 . Sì, Alessia studia ingegneria, m a orm ai sta p e r laurearsi. 3 . Ieri sera mi sono addorm entato tardi, m a d op o ho dormito* benissimo. 11 v erbo, oltre ad esprim ere il m odo, il tem po, ecc. esprim e an ch e l'aspetto di un'azione o di un evento, cioè i concetti di d u r a t a (1), m o m e n ta n e ità , r ip e ti­ tiv ità, c o n tin u ità (3*), in iz io (3), im m in e n z a (2), c o n c lu s io n e (1*). L e infor­ mazioni sull'aspetto po sso n o e sse re indicate: ~ con i tem pi del verbo 2 (1 ,1 * ); - c on i v erbi fraseologici E! (2); - con il lessico: il v erb o addorm entarsi, ad esem pio, indica l'inizio dell'azione (3), m entre dorm ire indica l'azione continuata (3*).

B I tipi dei verbi

■ Verbi predicativi e verbi copulativi 1. Oggi abbiamo mangiato una pastasciutta a casa di Eìena.

2. Questa pastasciutta è squisita. 3 . Il nuovo direttore sem bra una persona intelligente. S i chiam ano p re d ic a tiv i tutti i verbi (son o la g rand e m aggioranza) ch e esp ri­ m ono un s en so com piuto: possono e sse re usati d a soli, possono esse re seguiti da un com plem ento, ecc. (1). Si chiam ano co p u la tiv i i v erbi ch e, com e il verbo essere, han no un significato gen erico e servono a colleg are il sogg etto a un no m e o a un aggettivo ( 2 ,3 ). Tra i verbi copulativi, altre ad essere, ricordiam o: sem brare, parere, divenire, ecc. M en tre i v erbi copulativi possono e sse re uniti ad un aggettivo, i verbi pred ica­ tivi possono e sse re uniti ad un avverbio S :

Oggi abbiam o m angiato b en e: la pastasciutta era squisita!

■ Verbi transitivi e intransitivi P r e d ic a to

C om p lem . d ire tto

1. Gli studenti

S o g g e tto

studiano

la grammatica.

2. Gli studenti

vanno

C om plem . in d iretto

a scuola.

Si chiam ano tra n s itiv i i v erbi ch e possono avere u n c o m p le m e n to d ir e t to (o com plem en to og g etto) (1). Si chiam ano in tra n s itiv i i v erbi ch e n o n p ossono avere un com plem en to diretto (2). • Son o gen eralm ente intransitivi i v erbi ch e indicano m ovim ento (andare, veni­ re, partire, ecc.), i verbi c h e indicano uno stato o u n cam biam ento d ella p erso-

20

3. I TIPI DEI VERBI

na (guarire, arrossire, invecchiare, m orire, ecc.), i v erbi pronom inali £2 [vergo­ gnarsi, pentirsi, annoiarsi, ecc.) e altri. • N ell'uso alcuni v erbi intransitivi p ossono esse re usati com e transitivi e alcuni transitivi com e intransitivi: È un bravo politico, cred o ch e s a lir à m olto in alto (uso intransitivo). / Ogni giorno s a lg o 60 scalini p e r an dare in casa (uso transitivo). • 1 verbi transitivi form ano i tem pi com posti con l'ausiliare S av ere: Gli studen­

ti h a n n o s tu d ia to la grammatica. Tra i v erbi intransitivi alcuni form ano i tem pi com posti c o n avere: Domenica scorsa a b b ia m o p a s s e g g ia t o nel bosco; altri li form an o con essere: Gli studen­

ti s o n o an d ati a scuola. © I verbi come sa/ire, che si usano sia come intransitivi che come transitivi, formano i tempi composti con diverso ausiliare: essere per l’uso intransitivo, avere per l’uso transitivo: Era un bravo politico ed è giusto che sia salito in alto. /Sono stanca, oggi

ho salito e sceso le scale venti volte.

■ Verbi ausiliari 1 . Ieri sera sono andata a casa di R iccardo: abbiamo mangiato una pizza e dopo

abbiamo ascoltato un po' di musica. I verbi a u s ilia r i, con i quali si form ano i tem pi com posti di tutti i verbi, son o

avere ed e s s e re (1). Per form are i tem pi com posti, si unisce al v erbo ausiliare il participio p assato S del v erbo c h e v ogliam o usare. • Il v erbo a v e re è l'ausiliare con cui s i form ano i tem pi com posti: - di tu tti i v erbi transitivi: Abbiam o mangiato una pizza. - di alcuni v erbi intransitivi: Questa notte ho dormito p roprio ben e. - di se stesso: Alla fine Em anuele ha avuto ragione. • Il v erbo e s s e re è l'ausiliare c o n cui si form an o i tem pi com posti: - della m ag g ior parte dei verbi intransitivi: Scusami, m a il treno è arrivato in

ritardo. - di quasi tutti i v erbi im personali E : A tutti è sem brato ingiusto il tuo com por­

tamento. ~ dei verbi pronom inali S : Non mi ero accorto che questa chiesa fosse così bella. - dei v erbi di form a riflessiva S : Questa mattina, ragazzi, vi siete lavati troppo in fretta.

3. I TIPI DEI VERBI

- dei v erbi di form a passiva S : L e leggi sono approvate dal Parlamento. - di se stesso: Mi dispiace, m a è stata lei c h e si è m essa nei guai. © Nell’uso, per sapere quale ausiliare richiede un verbo intransitivo può essere utile ricordare quanto segue. I verbi di movimento hanno l'ausiliare essere se indicano spostamento da un luogo ad un altro, hanno l'ausiliare avere se indicano un movimento vero e proprio. Anche quei verbi di movimento che possono essere utilizzati con un doppio significato assumono ausiliari diversi secondo il significato: Appena ho saputo la notizia, sono

corso a casa. /H o corso quanto ho potuto, ma il treno era già partito. I verbi che indicano uno stato, un modo di essere, una condizione hanno quasi sem­ pre l’ausiliare essere: Il bambino di Anna Maria è nato il 2 di agosto. / Domani riprendo il lavoro, ma ancora non sono guarita. •I verbi impersonali che indicano fenomeni atmosferici e altri verbi come vìvere, vola­ re, ecc. possono avere sia l’ausiliare essere sia l’ausiliare avere, segnando talvolta qualche leggera differenza di significato: Nella scorsa primavera è piovuto molto. / Le gare di sci sono state sospese perché ha nevicato tutta la notte. / 1miei nonni sono vissuti fino a quasi novantanni. / Conosco bene Firenze, perché ci ho vissu­ to 4 anni.

■ Verbi servili 1 . Oggi siam o soli: i bam bini sono voluti an dare dalla nonna. 2. Mi p uo i telefonare dom ani verso le otto? 3 . Aspettami, d evo parlarti di quel problema. I verbi serv ili (o m odali) servono da "ap p og gio" ad altri verbi. Indicano una particolare m odalità (possibilità, volontà, necessità) del verbo ch e li segue. S on o verbi servili potere, volere, d ov ere (1, 2 , 3). © Ha le stesse caratteristiche dei verbi servili anche sapere, ma solo quando ha il signi­ ficato di "essere capace": Il ragazzo di Anna Maria sa suonare molto bene il flauto. • I v erbi servili h an no le segu enti caratteristiche. - R eggon o d irettam ente, senza alcuna preposizione, l'infinito di un altro verbo (1, 2, 3) - Nel caso in cui siano usati con i pronom i atoni 8 , qu esti p ossono stare davan­ ti al v erbo servile (2) o d opo l'infinito (3). - H anno di solito lo stesso ausiliare del verbo c h e reg gono (1). G Se l’infinito che segue il verbo servile è essere, l’ausiliare del verbo servile è avere:

Avresti potuto essere più gentile! » S e l’infinito che segue il verbo servile è passivo, l’ausiliare del verbo servile è avere: È stato lui che ha voluto essere nominato vicepresidente: adesso non deve lamentarsi. 22

3. I TIPI DEI VERBI

• Dal punto di vista del significato, p o t e r e e d o v e r e assu m ono d iversi valori. P o te r e indica: - la valutazione di u n fatto c onsid erato com e possibile: P o s s o an che aver fatto questa afferm azione, m a non io ricordo (= F orse ho fa tto ... ). - un p erm esso: P o s s o uscire? - una capacità: Quest'anno p o s s ia m o vincere i cam pionati del mondo. - una form a di cortesia. P o tr e s ti farm i un favore? D o v e r e indica: - la valutazione di un fatto c onsid erato com e probabile: D ev e essere su ccesso un incidente (= F o rse è su ccesso ...). - un obbligo, una n ecessità: S e vuoi m igliorare la tua posizione, d e v i darti da

fare.

■ Verbi fraseologici 1 . Sonia è stata sul punto di lasciare su o marito, m a p o i non l'ha fatto. 2. Prendo il caffè e d op o mi metto a studiare. I verbi f ra s e o lo g ic i son o a n ch e detti a s p e ttu a li, p erch é quando so n o usati davanti ad un altro v erbo (all'infinito o al gerundio) indicano u n particolare aspetto S dell'azione. S i tratta di verbi com e stare, com inciare, continuare, fini­ re e cc. usati sp esso in esp ressio ni (locuzioni) com p oste da più elem enti c h e si trov ano in un ord ine fisso (1, 2). • Le costruzioni v erbali più usate per esp rim ere l'aspetto so n o le seguenti. - P er indicare l'im m in e n z a di un'azione: stare per, essere lì per, es s e r e lì lì per, essere sul punto di, e ssere in procinto di, ecc. (1). - Per in dicare l'in izio di un'azione: com inciare a, iniziare a, m ettersi a, ecc. (2). - Per in dicare lo s v o lg im e n to di un'azione: stare + gerundio: È pericoloso sali­

re sul treno m entre sta partendo. - P er indicare la p r o g r e s s i o n e di un'azione: an dare + gerundio: La situazione

in Bosnia è ancora grave, m a va migliorando - Per indicare la c o n tin u ità di un'azione: continuare a, seguitare a, insistere a, ecc.: S e continuerete a studiare così ben e, avrete certam ente dei buoni risultati. - P er indicare la c o n c lu s io n e , la fine di un'azione: finire di, cessare di, sm ettere di, ecc.: Perché non sm ettete di dire m ale dei colleghi? j Poiché la costruzione stare + gerundio indica un’azione che si sta svolgendo, il tem­ po che si usa per il passato è sempre l’imperfetto 2 : 77ho visto molto distratto, non so a che cosa stavi pensando.

3. I TIPI DEI VERBI

• Tutti i v erbi fraseologici, oltre ad avere funzione aspettuale, han no a n ch e un loro sign ificato predicativo autonom o. I v erbi com inciare, finire e i loro sin oni­ mi, ad esem pio, oltre c h e com e fraseolog ici p ossono e sse re usati com e n o rm a­ li verbi, sia con funzione transitiva che c on funzione intransitiva. Mario non h a i ancora fin ito d i lavorare? (funzione aspettuale). Mario h a i finalmente fin ito i compiti di m atem atica ? (funzione predicativa tran si­ tiva). Mario è in vacanza: le lezioni s o n o fin ite due giorni fa (funzione predicativa in transitiva). • Son o tipi p articolari di v erbi fra seo lo g ici a nch e f a r e e la s c ia r e seguiti da un infinito. Indicano c h e il sog getto provoca l'azione, oppure ch e il sog g etto p e r­ m ette c h e si realizzi, m a di fatto n on la com pie: Quando il p rofessore si com por­

ta così ci fa ridere. /M am m a ci la s c i giocare ancora un po'? O Con smettere e anche con finire, quando è sinonimo di smettere, soprattutto nella lin­ gua parlata e nelle espressioni imperative ed esclamative, si usa spesso il pronome

la con la funzione generica di indicare quello che uno sta facendo e che dovrebbe smettere di fare: Ragazzi smettetela! Il pronome la si usa tuttavia anche quando nel­ la frase viene espresso ciò che deve finire: Ragazzi, smettetela di gridare! /Perché non la finiamo di comportarci da bambini?

El La coniugazione dei verbi: i verbi ausiliari

• La co n iu g a z io n e di u n v erbo è l'insiem e ordinato d elle v arie fo rm e ch e un verbo può a ssu m ere p er in d icare il m o d o , il te m p o , la p e r s o n a , la f o r m a (atti­ va, p assiva o riflessiva) e, per q u anto riguarda i tem pi com posti con l'ausiliare essere, a n ch e il g e n e r e d el s o g g e tto . Dalla form a v erbale son o andate, ad esem pio, ricaviam o c h e si tratta di m odo indicativo, tem po p assato prossim o, 6a persona, form a attiva, sog g etto fem ­ minile. Altri elem enti invece, co m e la funzione transitiva/intransitiva, l'aspetto, ecc. non son o esp ressi d alla form a c h e possono a ssu m ere i sin goli elem enti v erba­ li, e non si possono perciò ricavare da essa. • In un verbo p ossiam o r ico n o sce re i seg u en ti elem enti. a) La r a d ic e , c h e contien e l'inform azione relativa al significato: ad esem pio am - in am are o gioc- in giocare. b) La v o ca le te m a tic a c h e nell'infinito e in altre form e distingue le tre coniu­ gazioni: -a - per la prim a coniugazione (iav-a-re), -e - p er la secon d a ( tem -ere), -i- p er la terza (sent-i-re ). c) La d e sin e n z a che con tien e le inform azioni relative al m odo, tem p o e p erso ­ na: ad esem pio: -re in am a-re (desinenza dell'infinito presente), -vo in am a-vo (desinenza dell'indicativo im perfetto). • Le coniugazioni (o flessioni) dei due verbi ausiliari, e sse re e avere, son o del tutto anom ale rispetto agli altri v erbi d ella lingua italiana.

4. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: I VERBI AUSILIARI

L a c o n iu g a z io n e d i e s s e r e Il v erbo e s s e r e si usa: - com e ausiliare: Volevo dirti ch e non s o n o partito p e r Genova. - com e copulativo: Genova è una bella città. - com e predicativo n ei significati di trovarsi o su ccedere, spesso usato con il pronom e ci 2 : D ove s e i, da d ov e chiami? - C he c'è? È su ccesso qualcosa? Indicativo

io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro

Presente sono sei è siamo siete sono Passato remoto fui fosti fu fummo foste furono

che io che tu che egli/lei/lui che noi che voi che essi/esse/loro

Presente sia sia sia siamo siate siano

io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro

Passato prossimo sono stato/a sei stato/a è stato/a siamo stati/e siete stati/e sono stati/e Trapassato remoto fui stato/a fosti stato/a fu stato/a fummo stati/e foste stati/e furono stati/e

Imperfetto ero eri era eravamo eravate erano Futuro semplice sarò sarai sarà saremo sarete saranno

Trapassato prossimo ero stato/a eri stato/a era stato/a eravamo stati/e eravate stati/e erano stati/e Futuro anteriore sarò stato/a sarai stato/a sarà stato/a saremo stati/e sarete stati/e saranno stati/e

Passato sia stato/a sia stato/a sia stato/a siamo stati/e siate stati/e siano stati/e

Imperfetto fossi fossi fosse fossimo foste fossero

Trapassato fossi stato/a fossi stato/a fosse stato/a fossimo stati/e foste stati/e fossero stati/e Imperativo

Congiuntivo

Condizionale io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro

Presente sarei saresti sarebbe saremmo sareste sarebbero

Infinito Presente essere

Passato sarei stato/a saresti stato/a sarebbe stato/a saremmo stati/e sareste stati/e sarebbero stati/e Participio

Passato essere stato

Presente -

Presente ~~ sii sia siamo siate siano Gerundio

Passato stato

Presente essendo

Passato essendo stato

4 . LA CONIUGAZIONE DEI VERBI:

I VERBI AUSILIARI

La coniugazione di avere Il v erbo a v e r e si usa: - com e ausiliare: Quello c h e h a i fatto non m i piace. - com e predicativo nel sign ificato di possed ere: Antonio h a una bella casa. - com e predicativo p er ind icare una sen sazione ch e si prova: Che hai? - Non

m i sento ben e, h o un trem endo m al di testa. Indicativo Presente ho hai ha abbiamo avete hanno Passato remoto ebbi avesti ebbe avemmo aveste ebbero

io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro

Passato prossimo ho avuto hai avuto ha avuto abbiamo avuto avete avuto hanno avuto Trapassato remoto ebbi avuto avesti avuto ebbe avuto avemmo avuto aveste avuto ebbero avuto

Imperfetto avevo avevi aveva avevamo avevate avevano Futuro semplice avrò avrai avrà avremo avrete avranno

Trapassato prossimo avevo avuto avevi avuto aveva avuto avevamo avuto avevate avuto avevano avuto Futuro anteriore avrò avuto avrai avuto avrà avuto avremo avuto avrete avuto avranno avuto

Passato abbia avuto abbia avuto abbia avuto abbiamo avuto abbiate avuto abbiano avuto

Imperfetto avessi avessi avesse avessimo aveste avessero

Trapassato avessi avuto avessi avuto avesse avuto avessimo avuto aveste avuto avessero avuto

Congiuntivo che io che tu che egli/lei/lui che noi che voi che essi/esse/loro

Presente abbia abbia abbia abbiamo abbiate abbiano

Imperativo

Condizionale io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro

Presente avrei avresti avrebbe avremmo avreste avrebbero

Participio

Infinito Presente avere

Presente abbi abbia abbiamo abbiate abbiano

Passato avrei avuto avresti avuto avrebbe avuto avremmo avuto avreste avuto avrebbero avuto

Passato avere avuto

Presente avente

Gerundio Passato avuto

Presente avendo

Passato avendo avuto

EH La coniugazione dei verbi: i verbi regolari e irregolari

■ I verbi regolari Si dicono v erbi r e g o la r i quelli c h e in tu tta la coniugazione n o n c am bian o mai la radice e conserv ano lo stesso m od ello di desinenze p er i diversi modi, tem pi e persone. • I v erbi regolari son o raggruppati in tre tipi di coniugazioni: prim a con iu ga­ zione -a r e [lavare), secon d a coniugazione - e r e (temere), terza coniugazione

-ire (sentire). • D elle tre coniugazioni, quella a n cora produttiva è gen eralm ente la prim a. I nuovi v erbi c h e entran o a fa r p arte del v ocabolario della lingua italiana a ppar­ ten gono al gruppo di lavare: allunare, lottizzare, cliccare ecc. • N ella terza coniugazione c i son o d ei verbi, co m e finire, c h e prend on o il suffis­ so -is c , in serito fra rad ice e desinenza, nella p rim a, secon d a, terza e sesta p er­ son a dell'indicativo e del congiuntivo p resenti, e nella secon d a, terza e sesta persona d ell'im perativo. I v erbi che si coniug ano secon d o il m odello di finire son o circa 500. Tra quelli com presi nel V ocabolario di b a se S ricordiam o: abolire, agire, ap ­

profondire, arricchire, arrossire, capire, chiarire, colpire, costruire, custodire, diminuire, distribuire, esaurire, favorire, finire, fiorire, garantire, gradire, guari­ re, impaurire, impazzire , im pedire, inserire, istruire, proibire, pulire, punire, riu­ nire, spedire, stupire, subire, ubbidire, unire. 28

5. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: I VERBI REGOLARI E IRREGOLARI

La prima coniugazione: lavare Indicativo Presente lavo lavi lava laviamo lavate lavano Passato remoto lavai lavasti lavò lavammo lavaste lavarono

io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/ioro io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro

Passato prossimo ho lavato hai lavato ha lavato abbiamo lavato avete lavato hanno lavato Trapassato remoto ebbi lavato avesti lavato ebbe lavato avemmo lavato aveste lavato ebbero lavato

Imperfetto lavavo lavavi lavava lavavamo lavavate lavavano Futuro semplice laverò laverai laverà laveremo laverete laveranno

Trapassato prossimo avevo lavato avevi lavato aveva lavato avevamo lavato avevate lavato avevano lavato Futuro anteriore avrò lavato avrai lavato avrà lavato avremo lavato avrete lavato avranno lavato

Passato abbia lavato abbia lavato abbia lavato abbiamo lavato abbiate lavato abbiano lavato

Imperfetto lavassi lavassi lavasse lavassimo lavaste lavassero

Trapassato avessi lavato avessi lavato avesse lavato avessimo lavato aveste lavato avessero lavato

Congiuntivo che io che tu che egli/lei/lui che noi che voi che essi/esse/loro

Presente lavi lavi lavi laviamo laviate lavino

io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro

Presente laverei laveresti laverebbe laveremmo lavereste laverebbero

Condizionale

Infinito Presente avare

Imperativo Passato avrei lavato avresti lavato avrebbe lavato avremmo lavato avreste lavato avrebbero lavato Participio

Passato avere lavato

Presente lavante

Presente T~ lava lavi laviamo lavate lavino Gerundio

Passato lavato

Presente lavando

Passato avendo lavato

• l verbi che terminano in -care e -gare, come ad esempio mancare e negare, per conservare il suono duro di c e g prendono ia consonante h davanti alle desinenze che cominciano pereor.Lalua compagnia m i mancherà mollo. / Tuneghi anche di Iron­ ie ai latti più evidenti. • i verbi che terminano in -ciare e -giare, come ad esempio cominciare e mangiare, perdono la /del tema davanti alle desinen­ te che cominciano per e o t. Domani cominceremo a studiare i verbi. /M a quanto mangi! • i verbi che terminano in -iare, come ad esempio inviare e studiare, conservano la /del tema anche davanti ad un’altra /della desinenza se la /del presente indicativo è tonica (accentata), perdono la /del tema davanti ad un'altra /della desinenza se la /del oresente indicativo è atona (non accentata): Signora, quando ha scritto quella lettera la inv ii al Rettore dell'università. / Tu non studi abbastanza: per questo gli esami ti vanno male.

29

5. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: I VERBI REGOLARI E IRREGOLARI

La seconda coniugazione: temere Indicativo Presente temo temi teme temiamo temete temono Passato remotoi temei (-etti) temesti temè (-ette) tememmo temeste temerono (-ettero)

io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro

Passato prossimo ho temuto hai temuto ha temuto abbiamo temuto avete temuto hanno temuto Trapassato remoto ebbi temuto avesti temuto ebbe temuto avemmo temuto aveste temuto ebbero temuto

Imperfetto temevo temevi temeva temevamo temevate temevano Futuro semplice temerò temerai temerà temeremo temerete temeranno

Trapassato prossimo avevo temuto avevi temuto aveva temuto avevamo temuto avevate temuto avevano temuto Futuro anteriore avrò temuto avrai temuto avrà temuto avremo temuto avrete temuto avranno temuto

Passato abbia temuto abbia temuto abbia temuto abbiamo temuto abbiate temuto abbiano temuto

Imperfetto temessi temessi temesse temessimo temeste temessero

Trapassato avessi temuto avessi temuto avesse temuto avessimo temuto aveste temuto avessero temuto

Congiuntivo che io che tu che egli/lei/lui che noi che voi che essi/esse/loro

Presente tema tema tema temiamo temiate temano

Imperativo

Condizionale io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro

Presente temerei temeresti temerebbe temeremmo temereste temerebbero

Infinito Presente temere

Passato avrei temuto avresti temuto avrebbe temuto avremmo temuto avreste temuto avrebbero temuto

Gerundio

Participio Passato avere temuto

Presente temente

Presente temi tema temiamo temete temano

Passato temuto

Presente temendo

Passato avendo temuto

• Come si vede dalla coniugazione di temere, i verbi della seconda coniugazione, alla prima, terza e sesia persona del passato remoto possono avere due (orme. Con I verbi che, come potere, hanno un tema che finisce In t, si preferisce tuttavia usare solo la forma in -è. Scusami, ma Ieri non ti potei proprio telefonare. • I verbi che terminano in -cere, come ad esempio vincere e crescere, cambiano il suono da dolce a duro davanti alle desinen­ ze che cominciano per a e per o, ma mantengono il suono dolce, e quindi prendono una /, davanti alla desinenza del participio passato, se hanno II participio passato in -i/fo; Anche se comprimolti biglietti della lotteria è difficile che tu vinca il primo premio. / L ’erba del prato è cresciuta cosi In fretta, perché nei giorni scorsi è piovuto tanto.

5. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: I VERBI REGOLARI E IRREGOLARI

La

terza coniugazione: sentire Indicativo

io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro

Presente sento senti sente sentiamo sentite sentono Passato remoto sentii sentisti senti sentimmo sentiste sentirono

clie io che tu che egli/lei/lui che noi che voi che essi/esse/loro

Presente senta senta senta sentiamo sentiate sentano

io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro

Presente sentirei sentiresti sentirebbe sentiremmo sentireste sentirebbero

lo tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro

Passato prossimo ho sentito hai sentito ha sentito abbiamo sentito avete sentito hanno sentito Trapassato remoto ebbi sentito avesti sentito ebbe sentito avemmo sentito aveste sentito ebbero sentito

Imperfetto sentivo sentivi sentiva sentivamo sentivate sentivano Futuro semplice sentirò sentirai sentirà sentiremo sentirete sentiranno

Trapassato prossimo avevo sentito avevi sentito aveva sentito avevamo sentito avevate sentito avevano sentito Futuro anteriore avrò sentito avrai sentito avrà sentito avremo sentito avrete sentito avranno sentito

Passato abbia sentito abbia sentito abbia sentito abbiamo sentito abbiate sentito abbiano sentito

imperfetto sentissi sentissi sentisse sentissimo sentiste sentissero

Trapassato avessi sentito avessi sentito avesse sentito avessimo sentito aveste sentito avessero sentito

Congiuntivo

Condizionale

Infinito Presente sentire

Imperativo Passato avrei sentito avresti sentito avrebbe sentito avremmo sentito avreste sentito avrebbero sentito Participio

Passato avere sentito

Presente sentente

Presente -

senti senta sentiamo sentite sentano Gerundio

Passato sentite

Presente sentendo

Passato avendo sentito

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5. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: I VERBI REGOLARI E IRREGOLARI ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ H M IM M B H H H a B n B n ta n H i

La terza coniugazione: finire Indicativo Presente io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro

Passato prossimo finisco finisci finisce finiamo finite finiscono Passato remoto finii finisti finì finimmo finiste finirono

che io che tu che egli/lei/lui che noi che voi che essi/esse/loro

Presente finisca finisca finisca finiamo finiate finiscano

io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro

Presente finirei finiresti finirebbe finiremmo finireste finirebbero

Imperfetto ho finito hai finito ha finito abbiamo finito avete finito hanno finito Trapassato remoto eboi fi-ito avesti finito ebbe finito avemmo finito aveste finito ebbero finito

Trapassato prossimo finivo avevo finito finivi avevi finito finiva aveva finito finivamo avevamo finito finivate avevate finito finivano avevano finito Futuro semplice Futuro anteriore finirò avrò finito finirai avrai finito finirà avrà finito finiremo avremo finito avrete finito finirete avranno finito finiranno

Passato abbia finito abbia finito abbia finito abbiamo finito abbiate finito abbiano finito

Imperfetto finissi finissi finisse finissimo finiste finissero

Congiuntivo

Imperativo

Condizionale

Infinito Presente finire

Presente finisci finisca finiamo finite finiscano

Passato avrei finito avresti finito avrebbe finito avremmo finito avreste finito avrebbero finito

Gerundio

Participio Passato avere finito

Trapassato avessi finito avessi finito avesse finito avessimo finito aveste finito avessero finito

Presente finente

Passato finito

Presente finendo

Passato avendo finito

5. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: I VERBI REGOLARI E IRREGOLARI «■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ^i

■ 1 verbi irregolari Si dicon o verbi ir r e g o la r i quelli ch e non segu ono il m odello della con iu ga­ zione a cui appartengono. L'irregolarità di un v erbo può riguard are sia la r a d ic e (an d-are: vad-o), sia la d e s in e n z a (cad-ere: cad-di). • 1 verbi irregolari della l a e della 3a coniugazione son o pochi, m entre son o assai num erosi quelli della 2a coniugazione. • U na delle form e di uso frequen te più vistosam ente irrego lare è il p a rticip io p a ss a to . Alcuni verbi di uso com u ne ch e han no il participio p assato irrego lare son o i seguenti: -> aperto,

aprire: chiedere: chiudere: coprire: correre: leggere: m ettere: offrire: perdere: prendere: rispondere:

-* -*

-*

scrivere:

-> -> ->

soffrire: spendere: vivere:

->

-* -*

chiesto, chiuso, coperto; corso, letto, messo, offerto, perso /p erd u to ; preso, risposto, scritto ; sofferto, speso-, vissuto.

Le coniugazioni com plete dei v erbi irregolari di uso più com une p ossono e sse ­ re consultate alla fin e d el volum e (pagine 170-187).

0 La coniugazione dei verbi: la forma riflessiva e la forma passiva

■ La forma riflessiva 1. Con i capelli corti non d evo p erd ere troppo tem po p e r pettinarmi.

2. Ma com e si sono vestite oggi qu este ragazze? Il v erbo h a form a rifle s s iv a qu and o il so g g etto com pie l'azione su se stesso, e quindi sog g etto e o g g etto coin cid ono (1, 2).

J

• La form a riflessiva s i può avere solo c on i verbi tr a n s itiv i S .

• N ella form a riflessiva il v erbo è sem p re accom p ag nato dai p ronom i p ersona- | li di form a atona mi, ti, si, ci, vi, si S con funzione di o ggetto. I pronom i p erso- I nali di solito stanno davanti al v erbo: stanno d opo il v erbo in alcuni casi parti- | colari, com e ad e sem pio c on l'infinito (1), c on il gerundio, ecc. • N ella form a riflessiva il v erbo ausiliare è essere (2). 1ì Ci sono dei casi in cui le forme riflessive non esprimono un’azione compiuta dal sog­ getto che si riflette sul soggetto stesso, ma piuttosto un’azione che due soggetti si scambiano: I bambini di Federica si vogliono molto bene: si abbracciano sempre. : Ci sono altri casi in cui la forma è riflessiva, ma l’azione cade su un oggetto: Bambini,

vi siete lavati le mani?

6. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: LA FORMA RIFLESSIVA E LA FORMA PASSIVA

La forma riflessiva: lavarsi Indicativo lo tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro io tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro

Presente mi lavo ti lavi si lava ci laviamo vi lavate si lavano Passato remotei mi lavai tl lavasti si lavò ci lavammo vi lavaste si lavarono

Passato prossimo mi sono lavato/a ti sei lavato/a si è lavato/a ci siamolavati/e vi siete lavati/e si sono lavati/e Trapassato remoto mi fui lavato/a li fosti lavato/a si fulavato/a cl fummolavati/e vifoste lavati/e si furanolavati/e

Imperfetto mi lavavo ti lavavi si lavava d lavavamo vi lavavate si lavavano Futuro semplice mi laverò ti laverai si laverà ci laveremo vi laverete si laveranno

Trapassato prossimo mi erolavato/a ti eri lavato/a si era lavato/a ci eravamo lavati/e vi eravate lavati/e si eranolavati/e Futuro anteriore mi sarò lavato/a ti sarai lavato/a si sarà lavato/a ci saremo lavati/e vi sarete lavati/e si saranno lavati/e

Passato mi sia lavato/a ti sia lavato/a si sia lavato/a ci siamolavati/e vi siate lavati/e si siano lavati/e

Imperfetto mi lavassi ti lavassi si lavasse d lavassimo vi lavaste si lavassero

Trapassato mi fossi lavato/a ti fossi lavato/a si fosse lavata/a ci fossimo lavati/e vi foste lavati/e si fossero lavati/e

Congiuntivo che» che tu che egli/tei/lui che noi chevoi che essi/esse/loro

Presente milavi ti lavi si lavi ci laviamo vi laviate si lavino

Imperativo

Condizionale lo tu egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro Infinito Presente lavarsi

Presente mi laverei ti laveresti si laverebbe ci laveremmo vi lavereste si laverebbero Passato essersi lavato/a

Passato misarei lavato/a ti saresti lavato/a si sarebbe lavato/a ci saremmolavati/e vi sareste lavati/e si sarebbero lavati/e Participio

Presente lavati si lavi laviamoci lavatevi si lavino Gerundio

Presente lavantesi

Presente lavandosi

Passato lavato;ii

Passato essendosi lavato/a

35

6. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: LA FORMA RIFLESSIVA E LA FORMA PASSIVA

■ La forma passiva 1 . 11progetto dev e e s s e re approvato dagli organi competenti. 2. Questa casa non si p u ò ven dere a un prezzo così alto. Il v erbo ha form a p a s s iv a qu and o n on è il sog g etto c h e c om pie l'azione (1, 2). La form a passiva si può avere solo c on i v erbi tra n s itiv i H . • Tutte le frasi attive, ch e h an n o un v erbo transitivo e il com plem en to oggetto esp resso, p ossono e sse re trasform ate in passive senza ch e ci sian o cam b iam en­ ti nel loro sign ificato globale. N ella trasform azione, il com plem en to oggetto della frase attiva diventa sog g etto della passiva, il soggetto della frase attiva diventa, nella p assiva, com plem en to di a gen te (sem pre preceduto dalla prepo­ sizione da): Gli organi com petenti devon o approvare il progetto = Il progetto

d ev e e s s e re approvato dagli organi competenti. • La form a passiva è usata soprattutto nello scritto, in particolare nei testi di tipo im personale (leggi, norm e, istruzioni, ecc.), perch é serve a m ettere in evi­ denza l'azione e il suo o g g etto, lasciand o in secon d o piano il soggetto, o trascu ­ randolo del tu tto q u and o il com plem en to di a g en te n on è esp resso: 11presente

decreto sarà ratificato entro un m ese. 0 La forma passiva si può fare nei seguenti modi:

•Con il verbo essere coniugato nel modo, tempo e persona della forma attiva + par­ ticipio passato del verbo stesso (1). •Con il verbo venire al posto di essere. Questa costruzione è possibile solo quando si usano i tempi semplici: Le spese dell'Università vengono esaminate dai reviso­ ri dei conti (ma si dirà: Le spese dell'Università sono state esaminate dai revisori

dei conti). •Con il verbo andare al posto di essere. Questa costruzione è possibile solo quan­ do si usano i tempi semplici e non si esprime il complemento di agente; ha in gene­ re il valore di “dovere": Ragazzi, i verbi vanno studiati! (= Ragazzi, i verbi devono

essere studiati). •Con il pronome atono si (chiamato si passivante) + la 3a o 68 persona di un verbo transitivo attivo in uno dei suoi tempi semplici (2). La costruzione con il si passivan­ te si usa con molta frequenza specialmente quando nella frase non c’è il comple­ mento d’agente espresso e quando il soggetto della frase è un essere inanimato.

36

6. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: LA FORMA RIFLESSIVA E LA FORMA PASSIVA

La forma passiva: essere lavato

sono lavato/a sei lavato/a

sono stato/a lavato/a sei stato/a lavato/a

è lavato/a slamo lavati/e siete lavati/e sono lavati/e

siete stati/e lavati/e sono stati/e lavati/e

io tu

fui lavalo/a tosti lavato/a

egli/lei/lui noi voi essi/esse/loro

fu lavato/a fummo lavati/e foste lavati/e furono lavati/e

Presente che io che tu che egli/lei/lui

sia lavato/a sia lavato/a sia lavato/a

sia stato/a lavato/a sia stato/a lavato/a

fossi lavato/a fosse iavato/a

fossi stato/a lavato/a fosse stato/a lavato/a

che noi

siamo lavati/e

siamo stati/e lavati/e siate stati/e iavati/e siano stati/e lavati/e

fossimo iavati/e foste Iavati/e fossero Iavati/e

fossimo stati/e Iavati/e foste stati/e Iavati/e fossero stati/e Iavati/e

che voi che essi/esse/loro

siate lavati/e siano lavati/e

fui stato/a lavato/a fosti stato/a lavato/a fu stato/a lavato/a

jvati/e rati/e

sarò lavato/a sarai lavato/a

saranno stati/e lavati/e

Passato

Im perfetto

Trapassato

sia stato/a lavato/a

fossi iavato/a

fummo stati/e lavati/e foste stati/e lavati/e furono stati/e lavati/e

Condizionale io tu egli/lei/lul noi voi essi/esse/loro

Imperativo

Presente

Passato

sarei lavato/a

sarei stato/a lavato/a saresti stato/a iavato/a sarebbe stato/a iavato/a

saresti iavato/a sarebbe iavato/a saremmo lavati/e sareste lavati/e sarebbero lavati/e

Infinito Passato

essere lavato

essere stato lavalo

Presente sii lavato/a sia lavato/a siamo Iavati/e siate Iavati/e

saremmo stati/e iavati/e sareste stati/e lavati/e sarebbero stati/e Iavati/e

Presente

siano Iavati/e

Gerundio

Participio

Presente

sarò stato/a iavato/a sarai stato/a lavato/a sarà stato/a lavato/a saremo stati/e lavati/e sarete stati/e lavati/e

sarà lavato/a saremo lavati/e sarete lavati/e saranno lavati/e

Passato

P resente

Passato

stato lavato

essendo lavato

essendo stato lavato

B La coniugazione dei verbi: i verbi pronominali, impersonali, difettivi

■ I verbi pronominali 1. Non ti se i accorta quanto è diventata beila tua figlia? 2 . Voi non vi ricordate m ai di niente. I v erbi p ro n o m in a li son o v erbi intransitivi ch e si coniugano com e i verbi rifles­ sivi S . Il pronom e atono in questo ca so n o n h a p erò alcun v alore riflessivo: è parte in tegrante del v erbo (1, 2) • Tra i v erb i p ronom inali distinguiam o diversi gruppi. - A lcuni, com e vergognarsi, accorgersi han no solo la form a pronom inale e l'uso del p ronom e a ton o è p ertanto o b bligatorio (1). - Alcuni, co m e ricordare/ricordarsi, sed ere/sed ersi h an no im a form a p ronom i­ nale (2) e a n ch e un a form a n o n pronom inale, senza p ronom e atono: Ricordo benissim o le fiabe ch e m i raccontava mia nonna. L e due d ifferenti fo rm e h an ­ n o sp esso costruzioni d iverse e/o d iverse sfum ature di significato. -A lc u n i, com e alzarsi e svegliarsi, h an n o u na form a p ronom inale intransitiva: A ppena mi sveglio, m i piace alzarmi e una n o n pronom inale transitiva: Non alzare qu el pacco! Per te è troppo pesante. Nelle due differenti form e i cam ­ b iam enti di sign ificato son o rilevanti. 6 Nella lingua pariata, e talvolta anche in quella scritta, per dare più intensità e parteci­ pazione emotiva alla frase, si usano con verbi transitivi non pronominali i pronomi ato­ ni mi, ti, ecc.: Appena arrivo a casa mi mangio un bel piatto di spaghetti aH'olio.

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7. LA CONIUGAZIONE DEI VERBI: I VERBI PRONOMINALI, IMPERSONALI, DIFETTIVI

■ I verbi impersonali 1 . C he brutto inverno! Piove ogni giorno. 2. B isogna c h e l'Italia esca da qu este continue crisi politiche. I v erbi im p e rs o n a li son o verbi che n on p ossono a vere u n sog g etto determ ina­ to e si usan o solo n ei modi indefiniti SS e nella 3a p erson a dei modi finiti (1, 2). • Si u san o in m odo esclu sivam ente im personale i v erbi che indicano fenom eni atm osferici com e piovere, nevicare, grandinare, tuonare, ecc. (1) e le esp ressio ­ ni fa caldo e fa freddo. • Si usano spesso, m a n o n sem pre, in m odo im personale verbi e espressioni ver­ bali com e bisogna, accade, succede, è chiaro, è opportuno, è necessario, ecc. (2). • S i p ossono u sare in m odo im personale tutti i verbi. La form a im personale si ottiene m ettendo d avanti alla terza p ersona del v erbo il pronom e a ton o (o p ar­ ticella p ronom inale) si 2 : N elle città dì provincia si vive abbastanza ben e. • I tem pi com posti d ei v erbi im personali si form ano con l'ausiliare essere. I v er­ bi ch e indicano fenom en i atm osferici tuttavia si possono form are sia con l'ausi­ liare es s e r e sia c on l'ausiliare avere 2 . © Per fare la forma impersonale dei verbi riflessivi e pronominali, dove è già presente il pronome si, si usa il pronome ci: Non ci si accorge facilmente dei propri difetti.

■ I verbi difettivi 1 . 1 docum enti dovranno es s e r e redatti in bollo, secon d o le disposizioni vigenti. 2. Sì Luigi è una person a buona, m a non è, com e suol dirsi, una g ran de mente. I v erbi difettivi hanno solo poch e form e. S i tratta di v erbi dei quali si usano poco anch e le form e esistenti o se ne usan o alcune inserite però in e spressioni fisse, chiam ate polirem atiche 2 : com e suol dirsi (verbo solere ), secon d o le leggi / le n o r m e /le disposizioni vigenti (verbo vigere ), nulla osta (verbo ostare) (1, 2).

1 . L'Italia* è una penisola. 2. Mario* è amico di Giulio*. 3 . Il m io ca n e si chiam a Tobia*. 4 . Il pubblico** ha applaudito a lungo i musicisti. 5 . C'era una gran de folla**al su perm ercato! I nom i, o sostantivi, son o parole c h e servono ad in d icare persone, animali, cose, idee, e cc. I nom i p r o p r i (1*, 2*,3*) in d icano u n individuo specifico all'in terno di una cate­ goria o di un a sp ecie; i nom i c o m u n i (1, 2 , 3 , 4 , 5) indicano tutti gli individui di una categ o ria o di un a specie, sen za alcuna particolare distinzione; i nomi c o l­ lettivi (4**, 5**) indicano un g ru p p o di individui d ella stessa specie. Q ualunque p arola che n o n è n om e, s e preced uta dall'articolo, può avere la fun­ zione di n o m e: Salutami i tuoi. / Il le g g e r e e lo scriv ere son o apprendimenti

importanti p e r i bambini.

■ Il genere e il numero dei nomi I nom i h an n o fo rm e d iverse p e r esprim ere il g e n e r e (maschile/femm inile) e il n u m e ro (singolare/plurale). L a desinenza (vocale finale) di c iascu n n om e con ­ tiene due tipi di inform azioni, qu ella del g en ere e quella del num ero: il bam bi­ n o, la bam bina, i bam bini, le bam bin e. N on sem pre g en ere e n u m ero son o m ar­ cati da d esin enze d iverse: il cantante, la cantante, i cantanti, le cantanti.

■ Il genere dei nomi: maschile e femminile I nom i possono e sse re m a s c h ili o fem m in ili. Per i nom i che indicano esseri anim ati s i tra tta di g en ere reale, in qu anto legato al sesso (ii p ad re / la m adre; il gatto / la gatta), m a p er tutti gli altri nom i il g en ere è del tutto arbitrario.

8. I NOMI

S o lo l'uso ha stabilito c h e il pubblico, il ben e, il libro son o di gen ere m aschile e la folla, la luce, la penna son o di g en ere fem m inile. © Conoscere il genere dei singoli nomi è importante perché tutti gli elementi variabili del discorso (articoli, aggettivi, ecc.), che si riferiscono ad un nome, si accordano con esso nel genere e nel numero: Il libro è giallo. / Questa luce è gialla. • S on o g en eralm ente m asch ili: - i nom i ch e term inano in -o : il libro, il naso, il tavolo, e cc. (sono tuttavia fem m i­ nili alcuni nomi com e la m ano, la radio, la m oto, l'auto, la foto). - i nomi ch e term inano c o n u na consonan te: il bar, lo sport, il com puter, il gas, ecc. - i nom i degli alberi: il m elo, l'olivo, il salice, l'abete, il cipresso, e cc. (sono tu tta­ via fem m inili alcuni nom i com e la palm a, la quercia, la vite). - i nom i dei m etalli e degli elem enti chim ici: l'oro, il ferro, il ram e, l'ossigeno, ecc. - i nom i dei m esi e d ei g iorni d ella settim ana: il dicem bre passato, un settem bre caldo, il lunedì e cc. È fem m inile la dom enica. - i nomi dei monti, dei fiumi, dei laghi, dei mari: il Tevere, il Tamigi, il Garda, il Mediterraneo, ecc. Son o femminili alcuni nom i com e la Senna, le Alpi, le Dolomiti. • Son o g en eralm ente fem m inili: - i nom i ch e term inano in -a : la penisola, la folla, la libertà, ecc. (sono tuttavia m aschili alcuni nom i com e il program m a, il diplom a, il problem a). - i nom i c h e term inano in -i: la crisi, la tesi, l'analisi ecc. (sono tuttavia m aschili alcuni nom i com e il brindisi, l'alibi). - i nom i dei frutti: la mela, l'oliva, la pesca, la fragola, ecc. (sono tuttavia m aschi­ li alcuni nom i com e il limone, il fico, il dattero). - i n o m i delle scienze e dei concetti astratti: la linguistica, la fed e, la pace, ecc. - i nom i delle città: la ricca Milano, la bella Napoli, la Firenze rinascimentale, e cc. - i nom i dei continenti, delle regioni e degli stati (soprattutto di quelli europei): l'Europa, la Toscana, la Francia, ecc. (son o tuttavia m aschili alcuni nom i com e il Lazio, il Belgio, il Lussem burgo ). • Possono e sse re m a sch ili o fem m inili: - i nom i c h e term inano in -e : il be n e , il can e, la notte, la sete, ecc. © I nomi stranieri, usati nei testi italiani, conservano generalmente lo stesso genere che hanno nella lingua originaria: l'iter (latino), la boutique (francese), il golpe (spagnolo), ecc. I nomi inglesi sono generalmente maschili: il corner, lo smoking, il gap, ecc., ma sono femminili i nomi di essere animati che sono femminili nel loro genere naturale e alcuni nomi che hanno in italiano un corrispondente femminile: la star, la girl, la gang (la banda), la privacy (la vita privata), ecc.

M asch ile

F em m in ile

-o l'amico, il pubblico

-o la radio, la m ano

-e il cane, il ben e

-e la luce, la p a c e

- a il problem a, il program m a

-a la penisola, la folla

La form azione del fem m inile I nom i di e s s e r i a n im a ti han no gen eralm ente sia form a m aschile che fem m i­ nile. Per p assare dal m aschile al fem m inile i nom i c am bian o la desinenza (voca­ le finale). • I nom i c h e al m aschile term inano in -o cam bian o g en eralm ente la desinenza -o in -a : il b a m b in o /la bam bina, l'am ico/l'am ica, il g a tto /la gatta. • I nom i c h e al m aschile term inano in - a gen eralm ente n o n cam biano: il colle­ g a / la collega, il p e d ia tr a /la pediatra, il giornalista / la giornalista. Alcuni nom i in -a cam bian o la - a in - e s s a com e il p oeta / la p o e te ss a . • I nomi c h e al m aschile term inano in -e passano al fem m inile in m odi differen­ ti. - Alcuni cam bian o la d esinenza -e in -a : il signore / la signora, il cam eriere / la

cam eriera ecc. -A lc u n i c am bian o la - e in -e s s a : lo studente / l a studentessa, il p rofessore / la p r o fessoressa, il leon e / la leon essa , ecc. -A lc u n i (quelli in -t o r e ) cam bian o il suffisso - t o r e in -tr ic e : lo scrittore / la scrittrice, l'attore / l'attrice ecc. Dottore h a p erò il fem m inile in dottoressa. - Alcuni han no un a sola form a p er il m aschile e p e r il fem m inile: il n ip o te /la nipote, il paren te / la parente, il can tan te/la cantante, ecc. • Ci son o dei nom i ch e h an no form e com pletam ente diverse p e r il m aschile e p er il fem m inile: l'u om o/la donna, il p adre / la m adre, il m arito /la moglie, il fra­ tello / l a sorella, il m a s c h io /la fem m ina, ecc. • Ci son o d ei nom i (son o la m ag g ior parte di quelli d egli anim ali n on d om esti­ ci) c h e han no una sola form a, o m aschile o fem m inile, p er in d icare sia il m aschio che la fem m ina: la rondine, la volpe, la balen a, il leopardo, il falco. Gli articoli,

aggettivi, ec c . ch e accom p agnano questi nom i si accord an o co n il g en ere gram ­ m aticale d el no m e ind ipend entem ente dal fatto c h e si parli di u n anim ale m aschio o fem m ina: I le o p a r d i allattano i p ropri piccoli con gran de cura. Q uan­ do vogliam o indicare specificam en te il sesso di u n o di qu esti anim ali, p ossiam o dire- il leopardo fem m ina, la volpe m aschio oppu re la fem m ina d el leopardo, il

m aschio della volpe. © I Con i nomi che indicano professioni o cariche, specialmente quelle alle quali le don­ ne sono arrivate in tempi recenti, si utilizzano spesso le forme maschili, anche quan­ do si riferiscono ad una donna. L'uso è tuttavia vario e non stabilizzato. 0 La Commissione nazionale per le pari opportunità uomo-donna ha recentemente raccomandato di evitare i nomi maschili riferiti a donne e ha suggerito di sostituirli con forme femminili in -a (l'avvocato/ l'avvocata, il magistrato/la magistrata), ma questa posizione non è piaciuta neppure a molte donne le quali preferiscono usare le forme maschili: Lo psicologo responsabile del distretto 9 è la dottoressa Daniela Antonini.

/ La mia amica Giovanna è un bravissimo architetto. F o rm a z io n e d el fem m in ile d ei n o m i M a sch ile s in g o la r e

F e m m in ile s in g o la re

-o

l'amico

-a

l'amica __________________

-a

il collega

-a

la collega

-e

il signore

-a

la signora

-e

il p rofessore

-e s s a

la professoressa

- e ______ il nipote -to re

l'attore

-e

la nipote ______________________

- tr ic e

l'attrice

M II numero dei nomi: singolare e plurale P er q u anto riguard a il num ero, i nom i p ossono avere due form e: s in g o la re e p lu rale. La form a s in g o la r e indica u n a c o sa sola o un solo e sse re anim ato: il libro, un cane. L a form a p lu ra le ind ica più c o se o più esse ri anim ati: molti beni,

i musicisti, due libri.

La form azione del plurale Per p assare dal sin golare al p lurale i nom i cam b ian o la desinenza (vocale fin a­ le). I n g en era le tutti i n om i m aschili c am bian o le lo ro d esinenze sin golari in -i; quelli fem m inili cam b ian o la d esinenza - a in -e , la desinenza -e in -i.

F o rm a z io n e d el p lu ra le dei n om i M a s ch ile s in g o la re

M a s c h ile p lu ra le ________________________

-a il problem a

-i

i problem i

-e il can e

-i

i cani

-o il libro

-i

i libri

F em m in ile sin g o la re

Fem m in ile p lu ra le

-a la casa

-e le case _________________________________

-e la m adre

-i

le madri

C a si p a r tic o la r i d i fo rm a z io n e d el p lu ra le N om i in -c a , -g a e -e ia , -g ià S in g o la re

P l u r a l e ____________ ________________________

-c a , -g a

-ch i, -g h i (maschile) -c h e , -g h e (femminile)

la m osca, il collega

le m osche, i colleghi __________________________

-eia, -g ià (ì tonica, accentata)

-e ie , -g ìe

la farm acia, la nostalgia

le farm acie, le nostalgie

-eia, -g ià (i atona, non accentata]1-e ie , -g ie (se c o g hanno davanti una vocale) la camicia, la ciliegia le cam icie, le ciliegie ________________________ -eia, -g ià (i atona, non accentata) -c e , - g e (se c o g hanno davanti una consonante) le province, le spiagge ________________________

la provincia, la spiaggia N om i in - c o e -g o S in g o la re

P lu rale

-c o , -g o

-ch i, -g h i (se sono parole con l'accento sulla penultima sillaba)

il fuoco, l'albergo

i fuochi, gli alberghi

Fanno eccezion e: l'amico / gli umici, il greco / i greci, il p orc o / i porci.

-co, -g o

-ci, -g i (se sono parole con l'accento sulla terzultima sillaba)

il m edico, il sarcofag o

i m edici, i sarcofagi

Fanno eccezione: il carico /i carichi, l'obbligo /gli obblighi, il profugo /i profughi.

8. I NOMI

I n o m i in -io S in g o la re

P lu ra le

-io (i atona, non accentata)

-i

lo studio, il figlio

gli studi, i figli

-io (ì tonica, accentata)

-ii

Io zio, il ronzio

gli zìi, i ronzìi

I nom i in variabili M olti nom i al sin golare e al plurale n o n cam b ian o la form a e si dicon o nom i in v ariab ili. In u n testo si può r ico n o sce re se qu esti n om i son o sin golari o plu­ rali daH'articolo, dagli a ggettivi, d ai verbi, ecc. • Son o invariabili: - i n om i di u na sola sillaba: Ure / i re, lo s c i/g li sci, e cc. - i n om i c h e h an no l'a ccen to sulla v oca le finale: la città / le città, il caffè / i caffè, e cc. - i nom i (quasi tutti di origin e straniera) c h e term inano p er consonan te: il film / ifilm , ecc. - i n om i fem m inili c h e term inano in - o : la r a d io / le radio, la f o t o / l e foto, ecc. - i n om i ch e term inano in -i: la c r is i/le crisi, la m etropoli/ le m etropoli, ecc. - i nom i ch e term inano in -ie : la s e r i e / l e serie, la sp ecie / l e specie, ecc. Fann o eccezion e: la m o g lie /le m ogli, la superfìcie / le superfici. - alcuni n om i m aschili in -a : il c in e m a /i cinem a, il v a g lia /i vaglia, ecc.

E l Gli articoli

Î . L'Italia è u na*penisola. 2. Attenti ragazzi! Sta arrivando il professore. 3. Gli studenti d e lla * * scuola m edia oggi hanno fatto l'esam e di italiano. 4 . 1 m iei fratelli son o ancora all'**università. 5. L a m oglie di Luigi è u n a *p ro fesso ressa d el** liceo. 6 . Voglio com prarm i un buon libro di italiano. Gli a r tic o li son o p aróle c h e stanno sem p re d avanti al n om e (1, 2, 3 , 5 ) o al suo aggettivo (4, 6 ) p er d eterm inarlo in v ario m odo. Ci so n o infatti due tipi di arti­ colo: articolo d e te r m in a tiv o (1, 2, 3 , 4 , 5) e a rticolo in d e te r m in a tiv o (1*, 5*, 6). L'articolo d eterm inativo può com bin arsi c o n una preposizione sem plice p er form are una preposizione a rticolata (3**, 4 **, 5**). Gli articoli form ano con i nom i un'unità indivisibile poiché n o n possono mai e sse re usati da s oli e prend on o il g en ere e il nu m ero dei nom i a cui si uniscono. A n ch e i nom i, salvo casi particolari, son o uniti ag li articoli.

I Forme dell'articolo determinativo M a s c h ile s in g o la r e

M a s c h ile p lu ra le

lo

gii

d avanti a p arole c h e iniziano con s + consonan te, z, p s, g n :

l o studente, l o zucchero, g li psicologi, g li scherzi. il

i

r

gì»

davanti a p arole ch e iniziano con le altre consonanti:

il p rofessore, il sole, i libri, i verbi. d avanti a p arole c h e iniziano con vocale:

l'uom o, l'orologio, g li aerei, g li esercizi.

9. GLI ARTICOLI

Fe m m in ile s in g o la r e

F e m m in ile p lu ra le

la

le

davanti a parole c h e iniziano c on consonan te: la studentessa; la città-, l e ragazze, l e scuole.

1’

le

davanti a p arole c h e iniziano con vocale: l'Italia, l'econom ia,

l e acque, l e italiane.

■ Uso dell'articolo determinativo • L'articolo d eterm inativo si u sa n ei seg u enti casi. - Q uando si in d icano p erson e e c o se n o te a chi p arla e a c h i ascolta: Attenti

ragazzi! Sta arrivando il professore. - Quando si indicano una categoria, un a specie, u na classe o u n in siem e di indi­ vidui: Gli studenti della scuola m edia oggi han n o fatto l'esam e di italiano / I l can e è am ico dell'uomo.

■ Forme dell’articolo indeterminativo M a s c h ile s in g o la r e uno

davanti a parole c h e iniziano co n s + consonan te, z, p s, gn :

un

davanti a p arole c h e iniziano c on le a ltre con son an ti e c on vocale: un p rofessore, un orologio.

u n o studente, u n o psicologo, u n o gnom o.

F em m in ile s in g o la re una

d avanti a parole ch e iniziano c o n consonan te:

un'

d avanti a parole c h e iniziano c o n vocale:

una studentessa, u na città. un'econom ia, un'acqua.

9. GLI ARTICOLI

■ Uso dell'articolo indeterminativo • L'articolo indeterm inativo si u sa n ei segu enti casi. - Q uando si indicano p erson e e c o se g en erich e, n o n note a chi parla e a chi ascolta: Sto cercando un p rofessore di m atem atica p e r m io tìglio. - Q uando si ind ica un individuo, un m em bro di un a categoria, di una sp ecie o di una c lasse: Quando er o piccolo avevo un can e bianco. O Per Indicare una parte o una quantità indeterminata di qualcosa si può usare la pre­ posizione articolata di (articolo partitivo): Vorrei del prosciutto e dei panini (= Vorrei

un po ' di prosciutto e alcuni panini).

■ Usi particolari dell’articolo • L'articolo n o n s i u sa : - con i nom i propri di persona: L u isa e M a rco son o am ici miei. - co n i nom i di città: R om a e M ilan o son o le città più grandi d'Italia. - co n l'aggettiv o p ossessiv o qu and o si trova d avanti a nom i sin golari di p aren ­ tela: M io fig lio studia all'università. • L'articolo s i u sa : - con i cogn om i riferiti a d onne: L a B a ld i oggi non è venuta a scuola. - con i cogn om i usati al plurale: I P an n in i abitano in via Magenta. - c o n i nom i di m onti, di fiumi, di laghi, di regioni, di nazioni e di continenti:

L'Arno attraversa F ir e n z e ./L a L o m b a r d ia è una region e del N ord dell'Italia. - co n l'aggettiv o p ossessivo ioro e c o n gli altri aggettivi possessivi qu ando si trovano davanti a nom i plurali di parentela: Il l o r o n ip o te ha avuto un inci­ d e n t e ./I m iei fig li studiano all'Università. 0 L’uso dell'articolo è vario, e varia anche secondo le regioni, con i cognomi riferiti a uomini, usati al singolare. Di solito l’articolo non si usa con i cognomi di personaggi illustri: Verdi è stato un musicista molto famoso. Si usa talvolta (soprattutto in Tosca­ na) con i cognomi dei contemporanei non famosi: Ieri mi ha telefonato il Nardi

EE Le preposizioni

1. C redo proprio ch e an drò a Parigi in treno. 2 . H o fatto m olto p e r aiutarvi. Le preposizioni so n o parole in v a ria b ili (non cam b ian o la loro form a) c h e s e r ­ vono a m ettere in relazione vari elem enti di una fra se (1) oppu re a m ettere in relazione una fra se c o n un'altra fra se (2). Sia q uando m ettono in relazione due parole di una frase, sia quando m ettono in relazione due frasi (o proposizioni), le preposizioni hanno la funzione di espande­ re o com pletare il concetto della parola o della frase precedente. Le preposizioni, com e le cong iunzioni S , son o "parole vuote", n on h an n o cioè un sign ificato p roprio: il loro sign ificato deriva dalla funzione c h e svolgono n el­ la frase. Nella lingua italiana le preposizioni son o un elem ento fondam entale. In u na fra ­ se in fatti tutti gli elem enti (com plem enti) n ece ssa ri p er espan d ere e com pletare il discorso, ad eccezion e d el com plem en to o gg etto, so n o esp ressi attraverso le preposizioni.

■ Classificazione delle preposizioni Le p reposizioni si dividono n ei s egu enti gruppi.

Preposizioni p rop rie 1. S e devo scegliere tra il blu e il nero, p referisco sem p re il blu. Le p reposizioni proprie sono: di, a, da, in, con, su, per, tra/fra e si chiam ano così perch é s i usan o solo co m e preposizioni (1). Le preposizioni di, a, da, in, su, quando si trovano d avanti ad un articolo d eter­ m inativo si c om binano c o n esso e form ano le p re p o siz io n i a rtic o la te . Le preposizioni articolate segu ono le s tesse reg o le di uso degli articoli d eterm i­ nativi S-

10. LE PREPOSIZIONI

Form e delle preposizioni articolate Singolare Preposizione

A rticolo

Preposizione

semplice

determ .

articolata

di

il lo la

del dello, dell' della, dell'

il lo la

al allo, a ll' alla, all'

il lo

dal dallo, dall'

la

dalla, dall'

il lo la

nel nello, nell' nella, nell'

il lo la

sul sullo sulla, sull'

a

da

in

su

Plurale A rticolo determ.

Preposizione articolata

i

dei degli delle

gii le i gii le i g ii le i gii le i gii le

ai agli alle dai dagli dalle nei negli nelle sui sugli sulle

Preposizioni im proprie 1. D u ran te l'inverno è piovuto molto. Le preposizioni im prop rie son o parole che possono assum ere, oltre a quella di preposizione, anch e funzioni di congiunzione, avverbio, ecc. Q ueste p reposi­ zioni son o nu m erose, m a han no u n significato più p reciso e un u so m eno e ste­ so d elle preposizioni proprie. Tra le più com uni ricordiam o: davanti, dietro, pri­ m a, dopo, sopra, sotto, accanto, vicino, lontano, senza, m ediante, durante, ecc. (1) 0 Alcune preposizioni improprie si mettono direttamente davanti al nome: La macchi­ na si mette in moto mediante una chiave. Altre invece si uniscono ad una preposi­ zione propria: Il signor Giannini abita nella casa accanto alla nostra. 0 L'uso delle preposizioni proprie unite a quelle improprie è in molti casi piuttosto varia­ bile e legato alle varietà di parlato regionale. Diamo comunque le regole di uso più comune. » Si usano direttamente davanti al nome, senza preposizione propria: durante, lungo,

secondo, dopo, senza, contro, oltre, mediante: Secondo me, con quel vestito leg­ gero avrai freddo. 50

10. LE PREPOSIZIONI

•Si usano sempre unite ad una preposizione propria: accanto, Uno, vicino (si unisco­ no alla preposizione a), fuori, prima (si uniscono alla preposizione di), lontano, distan­ te (si uniscono alla preposizione da), insieme (si unisce alle preposizioni con o a): No

signora, la Cattedrale non è molto distante da qui. •Si possono usare da sole o con la preposizione propriaa: dietro, presso, sopra, sot­

to: Dietro (a) casa mia c'è un bosco bellissimo. • Quando stanno davanti ad un pronome personale, dietro, presso, sopra, sotto, dopo, dentro, contro, senza, si usano unite alla preposizione di: Ieri, al cinema, abbia­

mo visto Marta: era seduta proprio dietro di noi.

Locuzioni preposizionali 1. A p r e s c in d e r e d a l prezzo, non voglio com prare un'automobile così grande. Le locuzioni preposizionali son o elem enti form ati d a due o più p arole, c h e h an­ no lo stesso valore di u so delle preposizioni (1). Ci son o locuzioni form ate da sostantivi e p reposizioni co m e in m ezzo a, a favore di, in confronto a, a forza di, in b a s e a, p e r causa di, in cam bio di, ecc. e a n ch e locuzioni form ate da v erbi o avverbi e preposizioni com e a prescin dere da, con form em en te a, indipendente­ m ente da, e cc. Le p arole c h e form an o una locuzione h an no u n ord ine fisso.

■ Uso delle preposizioni proprie 1. La partenza d e l treno p e r Milano subirà un ritardo d i* 30 minuti.

2. Mia sorella m i ha regalato sei tazzine d a caffè. L'uso delle preposizioni è m olto com plesso e vario, difficile da d escriv ere attra­ v erso reg o le sicure. Una forte variabilità è leg a ta a ll'altern arsi di preposizione sem plice/preposizio­ n e articolata. S i u sa in gen ere la preposizione sem plice in qu ei ca si (ad esem pio c o n i nom i propri d i persona) in cu i n o n si usa l'articolo e la preposizione articolata nei casi in cui si usa l'articolo. Vi son o tuttavia a lcune relazioni ch e vengo no e sp resse di solito attraverso la preposizione s e m p lic e (1*, 2), ed altre attrav erso la p rep o­ sizione a r t i c o l a t a (1), in d ipend entem ente d alle reg o le d 'uso dell'articolo. Diam o q u i d i seguito, p er o g n i preposizione, una descrizione d ei suoi valori di base, ricordando com unque ch e tutte le preposizioni proprie p ossono assum ere molti significati e introdurre relazioni di vario tipo fra le parole o le proposizioni. D arem o inoltre degli esem pi, fra quelli d'uso più com une, raggrup pati in base alle relazioni, o com plem enti indiretti, c h e le preposizioni introducono.

io . LE

^

u.uHnmim

La preposizione di" La preposizione d i è qu ella di uso più com une. Ind ica g en ericam ente un colle­ g am ento, una relazione fra due elem enti della frase. Tale relazione varia con il v ariare del significato d egli elem enti c h e la com pongono. La preposizione di si usa soprattutto p er ind icare s p e c ific a z io n e , m a te ria , a r g o m e n to , te m p o , q u a lità , q u a n tità .

La preposizione a La preposizione a è di uso m olto frequen te. La sua funzione fondam entale è quella di ind icare "d irezione", ma, com e la p reposizione di, stabilisce a nch e un collegam ento g en erico fra due elem enti della fra se e può assu m ere una vasta gam m a di funzioni. La preposizione a si u sa soprattutto p er indicare te rm in e , s ta to in un lu o g o , m o to v e r s o un lu o g o , te m p o , m o d o , m ezzo .

La preposizione da La preposizione d a ha la funzione fond am entale di indicare "provenienza, distacco, a llo n ta n a m en to ". La p reposizione d a si usa pertanto nei com plem enti di o rig in e , m o to d a un lu ogo. Si usa a n ch e p er ind icare a g e n te , s t a t o in u n lu o g o , m o to v e r s o un lu o g o , te m p o , fine.

La preposizione in La p reposizione in ha la funzione fond am entale di indicare "collocazion e nello spazio o n el tem po". La preposizione in si usa p ertanto n ei com plem enti s ta to in un lu o g o , m o to v e r s o un lu o g o , te m p o . Si u sa a n ch e p er ind icare m o d o , m e z z o , fine.

La preposizione con La p reposizione c o n ha la funzione fond am entale di indicare "unione, p arteci­ pazione". La preposizione c o n si usa pertanto n ei com plem enti di c o m p a g n ia e u n io ­ ne, m e z z o . Si u sa a nch e p er in d icare m o d o , q u a lità , c a u s a .

La preposizione su La p reposizione s u ha la funzione fondam entale di indicare "collocazion e nello spazio, e approssim azione". La preposizione su si usa pertanto nei com plem enti di s ta to in un lu o g o , 52

10. LE PREPOSIZIONI

m o to v e r s o u n lu o g o , q u a n tità ( a p p r o s s im a ta ), te m p o (a p p ro s s im a to ). S i u sa an ch e p e r in d icare a r g o m e n t o , m o d o .

La preposizione p e r La preposizione p e r h a la funzione fond am entale di indicare "p assaggio a ttra­ v erso qualcosa". La p reposizione p e r si u sa p ertanto n ei c om plem en ti di m o to a t t r a v e r s o un lu o g o , c a u s a , m e z z o , fin e. Si u sa a n ch e p er ind icare m o to v e r s o u n lu o g o , m o d o , m is u ra .

Le preposizioni f r a e tra Le p reposizioni fra e tra han no la funzione fondam entale di in d icare u na posi­ zione interm edia fra due elem enti. Si usan o p e r in d icare s t a t o in u n lu o g o , m o to v e r s o un lu o g o , te m p o , co m p a g n ia .

■ Uso delle preposizioni proprie nei complementi indiretti Com plem ento di specificazione 1. Quel can e n ero è dei ragazzi ch e abitano nella casa accanto.

2. Oggi h o conosciuto la ragazza di Niccolò. 11 com plem en to di specificazione si esprim e sem pre con la preposizione di, sem plice o articolata, secon d o le reg o le d 'uso d egli articoli. Si usa sem p re la preposizione sem plice quando la specificazione riguarda il nom e di qu alcosa o la m ateria di cui è fatto qu alcosa. Quest'anno an drem o al

m are nel m ese d i luglio. / L e m ie sorelle m i han n o regalato una camicetta d i seta.

Com plem ento di term ine 1. A bbiam o portato un b e l dolce alla m am m a di Davide. 2. Io voglio m olto b e n e a m ia sorella. Il com plem en to di term ine si esprim e sem pre c on la preposizione a, sem plice o articolata, s econ d o le regole d 'uso d egli articoli.

Com plem ento di stato in un luogo a - Ieri sera ab biam o m angiato al ristorante. in - Anna vive nella parte più vecchia della città.

10. LE PREPOSIZIONI

d a - M amma, p o s s o dorm ire dalla zia? su - Mi prendi gli occhiali? S on o sul tavolo di cucina. di - Accom odati, Luisa: son o di qua, in salotto. t r a / f r a - La chiesa del Carmine si trova fra via dei Mantellini e via Bastianini. P er ind icare un c om plem en to di stato in luogo s i usano diverse preposizioni e m olte reg o le son o com uni con qu elle del m oto verso luogo (vedi sotto).

Com plem ento di m oto v erso un luogo Oggi i ragazzi son o andati al M useo Etrusco. Quest'anno vorrem m o fare un viaggio in Olanda. Non sto ben e, bisogna p roprio ch e vada dal m edico. No, Luigi non c'è. È partito ieri p e r la montagna, su - È una bellissim a serata. Perché non andiam o sul terrazzo? di - Sono quasi pronta. Vado un attim o di là a pren d ere la borsa e d esco.

a in da per

-

L'uso delle preposizioni, nelle relazioni che indicano s ta to in lu o g o e m o to v e r ­ so un lu og o, è m olto a rticolato e ricco di usi particolari. - La p reposizione di si usa solo c on gli avverbi qui, qua, lì, là. - Q uando il luogo è una città si usa sem p re la preposizione sem plice a: Il 2 luglio

an drem o a Siena. - Q uando il luogo è una nazione o una reg ione si usa sem p re la preposizione sem plice in: Mia figlia è andata in Francia. - Q uando il luogo è una via o una piazza si usa in gen ere la preposizione sem ­ plice in: Laura abita in via Buozzi. - Q uando il luo go è un negozio si usa in gen ere la preposizione sem plice in: D evo andare in farmacia. Q uando il n om e del negozio è seguito d a q u alche specifi­ cazione, si usa in g en ere la preposizione a articolata o anch e la preposizione in articolata: H o com prato qu este pillole alla farm acia dei Quattro Cantoni. - Q uando lo stato o il m oto si riferiscono a una p ersona, si usa sem p re la prep o­ sizione da, sem plice o articolata, secon d o le reg o le d'uso d ell'articolo: Starò da

Antonio due giorni. - Q uando il c om plem en to di m o to v erso un luogo è p receduto d al v erb o parti­ re, si u sa sem pre la preposizione per, con o senza articolo, secon d o le regole d'uso d egli articoli.

O Ci sono molti luoghi, assai familiari e comuni, con i quali si usano le preposizioni a o in, semplici o articolate, senza nessuna regolarità: Vado (sono) a letto / a casa / in cucina / in camera da letto / in salotto / in bagno / nel soggiorno / nello studio / a scuola / a lezione / all’università / in biblioteca / in segreteria / in città / in campagna /in centro/inperiferia/in villeggiatura/ in vacanza/in montagna / al mare / al cine­ ma / al bar/ a teatro / in discoteca/in piscina / in palestra.

10. LE PREPOSIZIONI

C om plem ento di m oto da un luogo d a - Oggi i treni dalla Francia non son o arrivati, p e r c h é c'era uno sciopero. di - Telefonami stasera, p erch é domattina uscirò di casa m olto presto. Per indicare un com plem en to di m o to d a un luo go si usa soprattutto la p rep o­ sizione da, sem plice o articolata, s econ d o le regole d 'u so d egli articoli. © La preposizione di si usa solo in pochi casi particolari come uscire di casa, uscire di scuola, uscire di chiesa. In questi casi si usa anche la preposizione da, semplice, in uscire da casa, uscire da scuola, la preposizione da, articolata, in uscire dalla chiesa.

Com plem ento di m oto attraverso un luogo p e r - Quest'anno il Giro d'Italia non p asserà p e r Bologna. d a N elle o r e di punta è m eglio non passare dal centro. f r a /tr a - Vicino alla mia casa c'è un bel ruscello ch e scorre fra le pietre. di - Passiam o di qui: la strada è più bella. Per in d icare un com plem en to di m oto attraverso un luogo si u san o soprattutto le preposizioni p e r e da, sem plici o articolate, s econ d o le regole d 'u so degli a rti­ coli. L'uso di p e r o di da è di solito indifferenziato. © Con casa e scuola si usa la preposizione semplice e, di preferenza, la preposizione

da: Devo passare da scuola a prendere un libro.

Com plem ento di tem po d a - Gli studenti son o arrivati a Perugia da un m ese. f r a /tr a - Giovanni e Claudio partiranno p e r Rom a fra due giorni. in - C redo ch e potrò finire il lavoro in tre settimane. in - Dante nacqu e a Firenze nel 1265. p e r - Non h o dorm ito p e r tutta la notte. p e r - La conferenza è fissata p e r il prossim o n ovem bre. d i - Di lunedì i negozi son o chiusi. a - A giugno ci saranno gli esami. - P er indicare una parte di tem po passato si usa in gen ere la preposizione da:

Lavoro a Milano da tre anni. - P er in dicare una p arte di tem po futuro si u sa la preposizione fra: Il bam bin o di

Giovanna nascerà fra quattro mesi. - Q uando la preposizione p e r indica una continuazione di tem po, può esse re om essa: Non h o dorm ito tutta la notte. - C on i g io r n i d e lla s e ttim a n a si usa la p reposizione di, sem plice, o si o m et­ te la preposizione: Di lunedì i negozi son o chiu si/Il lunedì i negozi son o chiusi. - C on i m e s i si può usare la preposizione di, o la preposizione a, o la preposi-

10 . LE. PREPOSIZIONI

zione in, tutte sem plici: Di giugno ci saranno gli esami. / A giugno ci saranno

gli esam i/I n giugno ci saranno gli esami. - C o n le d a t e si u sa la preposizione in, articolata, se c'è solo l'indicazione del­ l'ann o, si o m ette la preposizione o si usa la preposizione di se c 'è l'indicazione del g iorno e m ese: Benedetta è nata n el 1 9 7 2 / Benedetta è nata il 1 5 gennaio 1972 /

Benedetta è nata il

15

gennaio d el

19 72 .

- C on le o r e si usa le preposizione a, articolata: La lezione com incia alle 9 ,1 5 . C on m ezzogiorno e m ezzanotte si usa la preposizione sem plice: La lezione Uni­

s c e a mezzogiorno.

Com plem ento di mezzo c o n - Anna è andata a Friburgo con il treno.

a - H o una m acchina a gasolio da molti anni e m i trovo m olto ben e. in - Paghi in contanti o hai la carta di credito? p e r - S e dom ani non ci vedrem o, ci m etterem o d'accordo p e r telefono. di - Le acciughe marinate devono stare alm eno due giorni ricoperte di limone. P er in dicare un com plem en to di mezzo si usa soprattutto la preposizione con, sem plice o articolata, secon d o le regole d 'u so degli articoli. Sp esso, m a non sem pre, la preposizione con può sostitu ire le altre preposizioni: Paghi con i con ­

tanti o hai la carta di credito? / L e acciughe m arinate devon o stare alm eno due giorni ricoperte con il limone. - Le preposizioni a, in, per, di, nel com plem ento di mezzo, sono sem pre sem plici. - Si usa in g en ere la preposizione a qu and o si tratta di un mezzo ch e serve al fun­ zionam ento di qualcosa: m acchina a g aso lio /b arc a a v ela/tren o a vapore, ecc. - Si u sa in g en ere la preposizione p e r qu and o si tratta di un m ezzo attraverso il qu ale passa qu alcosa (ad esem pio la com unicazione): inviare un m essaggio p e r posta / p e r telefon o / p e r fax, e cc. © Si dice: andare in treno / con il treno; andare in aereo / con l’aereo; andare in mac­

china / con la macchina; andare a piedi.

Com plem ento di causa per di da con

-

Carlo è m olto contento p e r i risultati del concorso. Vado a letto, p e r c h é sto m oren do di sonno. Questa notte, dalla tosse ch e avevo, non h o m ai dormito. Oggi, con qu esto caldo, non riesco a lavorare.

Per indicare un com plem en to di ca u sa si usa soprattutto la preposizione per, sem plice o articolata, s econ d o le reg o je d 'uso degli articoli. L a preposizione p e r può in g en ere sostitu ire le altre preposizioni: Vado a letto, p e r c h é sto m oren do

56

10 . LE PREPOSIZIONI

p e r il sonno. / Questa notte, p e r la tosse ch e avevo, non h o m ai dorm ito. / Oggi,

p e r qu esto caldo, non riesco a lavorare. - Q uando il com plem en to di causa segu e un v erbo c h e indica u na sen sazione o un sen tim ento s i u sa in g en ere la preposizione di, sem plice o la preposizione da, articolata: m orire di fam e / dalla fam e; pian gere di gioia / dalla gioia; impazzire d i dolore / dal dolore, ecc. - Q uando il com plem en to di causa seg u e u n aggettivo c h e indica un a sensazio­ ne o un sentim ento, la preposizione p e r può e sse re sostituita dalla preposizio­ n e di, sem p lice o a rticolata secon d o le r egole d 'u so d egli articoli: Luca è m ol­

to contento d ei risultati del con corso. / Carlo è m olto soddisfatto di su o tìglio.

Com plem ento di modo co n - Vorrei c h e tu chiedessi le co se con più gentilezza. a - D ovete im parare a m em oria alm eno i verbi più comuni. in - P e r le vacanze non abbiam o deciso: siam o in du bbio ira la Spagna e

il Portogallo. di - A ppena han n o saputo la bella notizia, i ragazzi son o arrivati di corsa. su - P erla sua casa Teresa ha dovuto ordinare tutti i m obili su misura. Le preposizioni con, in, di, su, nel com plem ento di m odo son o in gen ere semplici. - 1 com plem en ti di m odo esp ressi con la preposizione con sp esso si possono sostitu ire c o n un av verbio di m odo: Vorrei ch e tu chiedessi le co se più gentil­

m ente. - La preposizione a, articolata, si u sa in m olte esp ressio ni ch e in dicano u n m odo di cu cin are i cibi: uova a l tegam ino, riso al latte, bistecca ai ferri, gelato al lim o­ ne, e cc. - La preposizione in, sem plice, si usa in m olte esp ressio ni c h e indicano un m odo di v estire: essere in pigiam a, in vestaglia, in tuta, in minigonna, ecc. Si usa a n ch e in alcun e esp ressio ni c h e indicano u n m odo di cu cin are i cibi: pasta in bianco, carne in umido, riso in brodo, ecc.

Com plem ento di com pagnia e unione co n - Rimani a cena? H o preparato il pollo arrosto co n le patate. co n - Domani vado al cinem a insiem e con i m iei amici. f r a - Mi p iac e m olto stare fra i giovani. Per indicare un com plem en to di com p ag nia o di unione si u sa soprattutto la preposizione con, sem p lice o articolata, secon d o le regole d 'u so degli articoli. La preposizione con viene sp esso rinforzata da insiem e o sostitu ita dalla lo cu ­ zione insiem e a: Domani vado al cinem a insiem e ai m iei amici.

57

10. LE PREPOSIZIONI

Com plem ento di argom ento di - Potresti prestarm i il libro di econom ia d'azienda? su - Alla televisione hanno fatto una bella trasmissione sui 50 anni

della Repubblica. Per indicare un com plem en to di argom en to si usa soprattutto la preposizione

di. La preposizione di è sem plice quando il com plem en to di argom en to segu e un nom e, può esse re sem plice o articolata quando il com plem en to di argom en­ to segu e un v erbo. Quando esco con Gianni parliam o sem pre di politica, con Vit­ torio invece parliam o dell'università. Si usa spesso anch e la preposizione su, sem plice o articolata, secon d o le r eg ole d'uso d eg li articoli.

Com plem ento di quantità, m isura d a - Com pra due bottiglie di latte da un litro e due pacchi di spaghetti da

m ezzo chilo. d i - Lucia ha un appartam ento di p o c h e stanze, m a m olto funzionale. su - Per farti una camicetta ti ci vorranno sui due m etri di stoffa. P er in dicare u n com plem en to di quantità, m isura, si usa più sp esso la prep osi­ zione da, sem plice. La preposizione di, sem plice, è tuttavia q u asi sem p re usata in esp ressio ni del tipo un muro di dieci metri, un grattacielo di settanta piani, un libro di trecento pagine, ecc. - La preposizione su, articolata, si u sa quando si in tende ch e la m isura è ap p ros­ sim ativa: Per farti una cam icetta ti ci vorranno sui du e m etri di stoffa = P er far­

ti una camicetta ti ci vorranno circa due m etri di stoffa.

Com plem ento di qualità co n - A Paolo son o sem p re piaciute le ragazze con gli occhi azzurri. d a - Eugenio è una person a un po'bru sca, m a dal cuore d'oro. di - Oggi ci son o degli orologi di gran de precisione,

a -D a quando h o un lavoro a tem po pieno, non riesco più a vedere gli amici. Per in d icare il com plem en to di qualità si usa soprattutto la preposizione con, articolata, che spesso può sostitu ire la preposizione d a: Eugenio è una person a

un p o ' brusca, m a con il cuore d'oro. - Si usa la preposizione di soprattutto quando nella qualità è com p reso u n sign i­ ficato di valore o di m isura: un quadro di gran de valore, una donna d i bassa statura, un bam bino di gran de intelligenza, ecc. - Si u sa la preposizione a in e spressioni del tipo gonna a pieg h e, cam icia a qu a­ dretti, stoffa a righe, ecc.

10. LE PREPOSIZIONI

Com plem ento di paragon e d i - / m iei figli s on o più grandi di tuo figlio. P er in d icare il com plem en to d i paragone, s i usa sem p re la preposizione di, sem ­ plice o articolata, secon d o le reg o le d 'uso d egli articoli.

Com plem ento di fine o scopo per da a in

-

Chiara viaggia m olto p e r lavoro. D evo com prare un p o ' d i biancheria da cucina. A Cristiano p iace m olto an dare a pesca. Vado in biblioteca: voglio p ren d ere dei libri in prestito.

P er indicare il c om plem en to di fin e o scop o si u sa soprattutto la preposizione

per, di solito articolata, m a talvolta sem plice, specialm en te in esp ressio ni di tipo gen erico. L a preposizione p e r può in g en e re sostitu ire la preposizione da: D evo com prare un p o 'd i biancheria p e r la cucina. - La preposizione da è sem pre sem plice: abito da sera, scarponi da sci, tazza da tè, ecc. - La preposizione in è sem p re sem plice e s i usa in esp ressio ni com e in prestito, in om aggio, in prem io, in affitto, in vendita, e cc.

Com plem ento di agen te d a - No, ieri sera non er o in casa: e r o stata invitata a cena dai m iei cugini. Per in dicare il com plem en to di agen te s i usa sem p re la preposizione da, sem pli­ ce o articolata, s econ d o le regole d 'u so degli articoli. Il com plem en to di agen te è l'elem ento della fra se passiva c h e in d ica ch i com pie l'azione SS.

Com plem ento di o rig in e e provenienza d a - H o saputo dalla televisione c h e dom ani ci sarà uno sciopero dei treni. di - Antonio vive a Firenze, m a è di Sassari. Per in d icare il com plem en to di origin e e p rovenienza si usa soprattutto la p re­ posizione da, sem plice o articolata, s econ d o le r egole d 'u so degli articoli. - S i u sa la preposizione di p er in d icare il luogo di origine, di n ascita di una p e r­ sona. 0 La preposizione di è semplice con i nomi di città, è articolata con i nomi di nazione e di regione: Si sente bene che Paola è del Veneto.

10. LE PREPOSIZIONI

■ Uso delle preposizioni proprie nelle frasi implicite Alcune preposizioni proprie son o m olto usate p er m ettere in relazione due fra­ si. In troducono una fra se (o proposizione) subord inata di form a im plicita E2, con il v erb o all'infinito. Q uando le preposizioni in troducono una frase s o n o s e m p r e s e m p lic i. D iam o d egli esem pi, fra quelli d 'uso più com une, raggruppati in b ase al tipo di proposizione subordinata S ch e le preposizioni introducono.

Proposizione soggettiva e oggettiva di - Ciao Carlo, spero di non averti disturbato.

Prop osizione causale d i - Mi dispiace m olto di non poterti aiutare. a - Carlotta è stata sciocca a non seguire i consigli del m edico. p e r - 1 ragazzi han n o ricevuto un prem io p e r av er avuto buoni voti in pagella.

Prop osizione finale di a da per

-

Si pregan o i signori viaggiatori di allacciare la cintura e di non fum are. Andiam o a fare una giratina in città? lo non pren d o il caffè, preferisco qualcosa da bere. D'accordo, ci sentiam o dom ani p e r stabilire la data della partenza.

Prop osizione consecutiva d i - No, non è un film divertente, m a è un film c h e m erita di essere visto. d a - Benedetta si è laureata e d è felice da impazzire. p e r - No, Lorenzo! Sei ancora troppo piccolo p e r andare in discoteca.

Prop osizione condizionale a - A sentire lui, dice ch e aveva studiato moltissimo, m a l'esam e è

andato male.

ED Gli aggettivi qualificativi

1 . D om enica s c o r s a siam o stati al lago e d ab biam o passato una giornata p ia c e ­ vole. 2 . 1 cani di Paola son o bianchi. 3. Oggi c'è sciopero: i q u o tid ia n i non escono. Gli aggettivi qualificativi indicano una p articolare qualità o caratteristica di p er­ sone, animali, cose (1, 2 , 3). C om e tutti gli altri tipi di aggettivi (num erali, possessivi, dim ostrativi, e cc.) son o parole, variabili nel g en ere e n el num ero, c h e si riferiscono ad un n om e. Si p os­ son o u sare gli aggettivi con d ue funzioni fondam entali. - U na funzione di a ttr ib u to (1): l'aggettivo fa parte del gruppo del nom e e c'è un c ollegam en to d iretto fra aggettivo e nom e. - Una funzione di p r e d ic a to (2): l'aggettivo fa parte del gruppo del verbo ed è collegato al nom e per mezzo di un v erbo, c h e nella m aggioranza dei casi è il verbo essere. Gli aggettivi qualificativi so n o m olto nu m erosi e m olto vari. C om e il nom e, il verbo e l'avverbio, so n o una classe aperta di parole, cioè si rinnovano e aum en­ tano in continuazione. Quasi tutti gli aggettivi qualificativi p ossono a vere la funzione di nom e: in q u e­ sto c aso son o uniti ad un articolo, un nu m erale, e c c . (3).

I Genere e numero degli aggettivi qualificativi 1. Maria è una b e lla ragazza, viv ace e g e n e r o s a , su o fratello invece è un po'

e g o is ta . La flessione degli aggettivi, p er q u anto riguard a il g en ere e il num ero, è simile a quella dei nom i Q (1)-

61

11. GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI

|

• L'aggettivo bello, quando sta davanti al nom e, cam bia la propria form a secon d o le stesse reg o le dell'articolo d eterm inativo e d ell'aggettivo d im ostrati­ vo quello S : Nell'Ottocento facevano dei b e i mobili, m entre quelli di oggi non

son o affatto belli. / Giorgio è un bell'u om o: è alto, elegan te e h a d ei b e g l i occhi. • L'aggettivo gra n d e può avere, al singolare, la form a tronca gran quando si trova davanti a nom i fem m inili che com inciano p er un a qualsiasi consonante o a nom i m aschili c h e com inciano p er una consonan te diversa d a z, s+ consonante, gn: Maria Callas era una g r a n donna e una g ra nd e cantante. In questa stanza c'è

un gran freddo. • L'aggettivo b uono ha di solito, al singolare, la form a tro n ca buo n davanti a tutti i nom i m aschili: Questa lavatrice ha un buo n prezzo. • L'aggettivo sa n to ha, al singolare, la form a tro n ca san davanti ai nom i m aschili c h e com incian o p er un a consonan te d iversa da s+ conson ante, h a la form a san t' davanti ai nom i, m aschili e fem m inili, ch e com inciano p er vocale:

A Padova c'è una gran de chiesa dedicata a Sant'Antonio. /A d Assisi, nella basi­ lica di San Francesco, ci son o degli affreschi di Giotto. • Gli aggettivi c o m p o s ti, ch e son o form ati dall'unione di due aggettivi com e

grigioverde, sordom uto, italo-am ericano, ecc., cam bian o al fem m inile e al plura­ le solo il secon d o elem ento, a n ch e se i due elem enti non son o fusi in u n'u nica parola grafica, m a son o divisi da un trattino: Oggi m olte person e sordom ute

raggiungono buoni risultati nell'uso del linguaggio parlato. • Ci son o degli aggettivi in v a ria b ili, che n o n cam bian o la form a sia nel maschile/femm inile, sia n el singolare/plurale, fr a i quali ricordiam o: - arrosto: H o preparato della carne arrosto. - pari, dispari, impari: La Com m issione p e r le p ari opportunità ha detto di non

usare nom i maschili p e r le donne. - alcuni aggettivi ch e indicano il colore com e viola, rosa, m arrone, ecc.: Per la

festa di dom ani m i m etterò un abito rosa. - gli aggettivi usati in coppia con un altro aggettivo o c on u n n om e p e r indica­ re gradazioni di c o lo re com e azzurro pallido, v erd e bottiglia, verde salvia, ecc.:

No, questi non mi piacciono, son o v erd e salvia. Io volevo dei pantaloni v erd e bottiglia. - alcune locuzioni avverbiali S usate com e aggettivi com e p erben e, dappoco, ecc.: I Landi son o person e p erb en e.

62

11. GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI

- gli aggettivi form ati con anti+nom e com e antinebbia, antifurto, ecc.: I fari anti­

nebbia son o m olto utili. O È importante ricordare che la flessione dell'aggettivo è del tutto autonoma rispetto a quella del nome a cui si riferisce. Aggettivi che hanno il maschile singolare in -o, ad esempio, si possono riferire a nomi che hanno il maschile singolare in -e e viceversa.

Luigi è un bravo insegnante ed è una persona gentile. G e n e re e n u m e r o d e g li a g g e ttiv i q u alificativ i G e n e re

S in g o la re

m aschile

-o

bello

-i

belli

fem m inile

-a

bella

-e

b e lle ___________________________

m aschile

-e

felice

-i

felici

fem m inile

-e

felice

-i

felici ____________________________

m aschile

-a

entusiasta

-i

entusiasti

fem m inile

-a

entusiasta

-e

entusiaste

P lu ra le

_________________

■ Accordo degli aggettivi qualificativi 1. Daniela mi p iace m olto. È una donna simpatica e intelligente. Gli aggettiv i co n co rd a n o n el nu m ero e nel g e n e re con il no m e a cui si riferi­ sc o n o (1). • Q uando u n aggettivo si riferisce a più nomi d ello stesso g en ere, e sso p rende il nu m ero plurale e conco rd a con il g en ere dei nom i: Hai p reparato proprio

un'ottima cena. La pasta e la carne eran o squisite. • Q uando un aggettivo si riferisce a più nom i di g en ere diverso, esso prende gen eralm ente il nu m ero plurale e il g en ere m aschile: S p esso i giovani dim ostra­ n o un coraggio e una volontà straordinari. Può p rend ere il g e n e re fem m inile quando il n om e ad e sso più vicino è di g en ere fem m inile: Nei giardini della villa B orrom eo ci son o dei fiori e delle piante splendide.

M Posizione degli aggettivi qualificativi 1. ie r i son o uscita p e r la prim a volta con la mia m acchina nuova. 2. Oggi h o voglia di uscire. Andrò a fare un g iro con la m ia nuova macchina.

11. GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI

• Q uando gli aggettivi h an n o funzione di attribu to possono e sse re m essi im m e­ diatam ente prim a o im m ediatam ente dopo il nom e. La loro posizione più com u ­ ne è tuttavia dopo il nom e. - Gli aggettivi m essi d o p o il n o m e han no di solito un v alore d istin tiv o , attri­ bu iscon o cioè al n o m e una qualità c h e lo distingue (1). - Gli aggettivi m essi p r im a d el n o m e han no in vece spesso un valore d e s c r i t­ tivo, attrib u iscono cio è al nom e una qualità g en erica (2). • Q uando g li aggettivi qualificativi c h e si riferiscono al nom e son o più di uno, si m ettono di solito tutti dopo il n om e, m a si possono m ettere a n ch e tutti prima:

È stata una conferenza lunga e noiosa. / Grazie p e r il gradito c b el regalo! Solo qu and o si tratta di un aggettivo g en erico e uno specifico, in g en ere si m et­ te prim a d el n om e qu ello g en erico e d opo il n om e quello specifico: La zuppa di

fagioli è un tipico piatto toscano. • Ci son o alcuni tipi di aggettivi qualificativi ch e, p e r il loro significato, si u sa­ no quasi esclu sivam ente d o p o il n o m e . S on o i seguenti. -G li aggettivi ch e esprim ono nazionalità o appartenenza a catego rie, gruppi, ecc.: Negli ultimi venti anni l’altezza m edia d ei giovani italiani è aumentata di

alcuni centimetri. - Gli aggettivi c h e indicano c olore, form a e m ateria: Quest'anno voglio m ettere sul terrazzo tanti gerani rossi. - G li aggettivi ch e son o fo rm e dei participi presenti o passati: L'uovo è un ali­ m ento nutriente. - Gli aggettivi alterati o preceduti d a un avverbio: Mi p iace De Gregori p e r c h é fa una musica m olto dolce. O Ci sono alcuni aggettivi che assumono un significato o una sfumatura di significato diversi, se messi prima o dopo il nome. Fra questi ricordiamo i più comuni: un uomo gentile = un uomo cortese; un gentil uomo = un uomo nobile; una donna povera = una donna che ha pochi soldi; una povera donna = una donna sfortunata; un nome proprio = un nome diverso da quello comune; il proprio nome = il mio, il tuo, il suo nome; una brava persona = una persona onesta e corretta; una persona brava = una persona abile, capace.

H Gradi dell'aggettivo qualificativo 1. Marco forse è più intelligente di Andrea, m a è certam ente m eno studioso. 2 . Questa lavatrice è m olto buona. Peccato ch e sia la più cara di tutte. 3 . Complimenti Teresa, hai una casa grandissim a c bellissima!

11. GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI

Gli aggettivi qualificativi (com e m olti avverbi 2 ), oltre alla qualità, possono esprim ere anch e la m isura o g r a d o con il quale la qualità è posseduta da una persona, anim ale o cosa. Si p uò v ariare il g rad o di un aggettivo qualificativo in d ue modi. - C on il g rad o c o m p a ra tiv o : l'aggettivo esprim e la qualità facen d o un p arago­ ne con altre p erson e o altre c o se (1). - C o n il g rad o s u p e rla tiv o : l'aggettivo esprim e la qualità al m assim o livello. Il grad o superlativo viene d etto re la tiv o quando esprim e il grado m assim o o m inim o di una qualità in relazione a un gruppo di p ersone o c o se (2). Il grado superlativo viene d etto a s s o lu to qu and o indica la qualità al m assim o, senza relazione c on a ltro (3).

G rado com parativo Il grado com parativo può esp rim ere un paragone fra due anim ali, p erson e o co se rispetto a una stessa qualità: M arco è più intelligente di Andrea; oppure può e sprim ere un p aragone fra d ue qualità riferite alla stessa p ersona, anim ale o cosa: M arco è più intelligente c h e studioso. Il grad o com parativo può esprim ere un rapporto di m a g g io ra n z a , di m in o ­ ra n z a o di u g u a g lia n z a . • N el com parativ o di m a g g i o r a n z a si m ette sem p re davanti all'aggettiv o (ch e è il prim o term in e di paragone) l'av v erb io più e si m ette la preposizione di davanti al s eco n d o term ine di p a ra g o n e, s e q u esto è un nom e, un p ronom e o un a v v erb io: In cucina, m ia figlia è p iù brava di m e. S i m ette la congiunzio­ ne c h e d avanti al seco n d o term ine di p aragon e, qu and o si fa un p arag o n e fra due aggettivi, due v erbi o due avverbi: C ertam ente è p iù facile dire di sì ch e

dire di no. • Nel com parativo di m in o ra n z a si seg u on o le s tesse regole di qu ello di m ag­ gioranza, m a si sostitu isce, o vviam ente, l'avverbio più con l'av v erbio m eno: La

vite è una pianta m eno resistente dell'olivo. • Nel com parativo di u g u a g lia n z a il prim o term ine di p aragone si u sa, di p re­ ferenza, da solo, o si m ette davanti ad esso l'avverbio tanto o l'avverbio così. D avanti al secon d o term ine di paragone si m ettono sem p re l'avverbio com e o l'avverbio quanto: In disegno Arturo non è bravo co m e Emanuele. / Mi p iace

quest'auto p e r c h é è tanto bella quanto econom ica.

65

11. GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI

Grado superlativo • Nel sup erlativo r e la tiv o si m ette davanti ag li avverbi più o m en o (o, se è p os- 1 sibile, davanti al no m e al q u ale si riferiscono) l'articolo determ inativo e d avan- fl ti al term ine di con fron to la preposizione di o la preposizione fra/tra: II Cervino fl è la m ontagna più bella delle Alpi. /S tefa n o è il m eno bravo fra tutti i m iei col- ■

leghi. • Il g rad o superlativo a s s o lu to si può e sprim ere n ei s egu enti modi. - S i può a gg iu n g ere a ll'aggettiv o il suffisso -issimo: Oggi son o felicissima! Ho 1

finalmente superato l'esam e di econom ia di azienda. - S i può m ettere davanti all'ag g ettiv o un av verbio di qu antità com e m olto, 1

assai, ecc . o u n avverbio di m odo co m e n otevolm ente, particolarm ente, stra- 1 ordinariam ente, e c c . o un a v verbio co m e proprio e davvero: La lezione di ieri I ci è sem brata particolarm ente interessante. / Questo rom anzo è p rop rio ' divertente. - Si può m ettere d opo, o anch e davanti, all'aggettivo una delle due locuzioni sul j serio e p e r davvero: Carlo aveva ragione, il com pito era difficile p e r davvero. - Si può rip etere l'aggettivo: Ecco, Maria, stai qui buona buona. La m am m a tor- J na subito. O Ci sono molte espressioni in cui un aggettivo, unito ad un altro aggettivo o a partico­ lari locuzioni, acquista valore superlativo. Si tratta per lo più di sequenze fisse di paro­ le (polirematiche), modi di dire £3, che vanno usati solo se si conoscono bene. Ricor­ diamo fra le più comuni: stanco morto, pieno zeppo, innamorato cotto, buono come il pane, furbo come una volpe, grasso come un maiale, ecc. • Gli aggettivi qualificativi buono, cattivo, grande, piccolo, oltre ad avere le II norm ali form e di com parativo e superlativo, hanno anch e fo rm e s p eciali ch e m non derivano dall'aggettivo di base, m a dal latino. N ell'uso le due form e son o f l equivalenti: Gregorio è il più gra n d e dei m iei nipoti, Claudio invece è il m inore, j Aggettivo Comparativo di maggioranza

Superlativo relativo

Superlativo assoluto

buono

più buono/migliore

il più buonoAI migliore

buonissimo/ottimo

i

cattivo

più cattivo/peggiore

il più cattivo/il peggiore

ca ttivissimo/pessimo_ i l

grande

più grande/maggiore

il più grande/il maggiore

grandissimo/massimo f l

piccolo

più piccolo/minore

il più piccolo/il minore

piccolissimo/minimo^ f l

EH Gli avverbi

1 . S e volete p ren dere il treno, dovete an darvene velocem ente.

2. Maria è una bam bina molto buona. 3 . Ti sei com portato troppo* stupidamente. 4 . Certo. Domani* potrem m o andare a ved ere la m ostra di Modigliani. 5 . La quasi totalità degli operai m etalm eccanici h a fatto sciopero. Gli avverbi m od ificano o specificano in u n certo m o d o il sign ificato d ella frase. Gli avverbi son o p arole in v ariab ili, cioè n o n si a ccord ano p er g e n e re e n u m e­ ro c on le altre parole della frase. Gli avverbi possono trasm ettere inform azioni m olto diverse: ci son o infatti avverbi di m o d o (o avverbi qualificativi) (1, 3), avverbi di te m p o (4*), avverbi di lu o g o , avverbi di q u a n tità (2, 3*, 5), avverbi di a ffe rm a z io n e e n e g a z io ­ n e (4), avverbi in te r r o g a tiv i. Gli avverbi possono riferirsi ad un v e r b o (1, 4*), ad un a g g e t tiv o ( 2 ) , ad un altro a v v e r b io (3), ad un in t e r a f r a s e (4), ad un n o m e (5).

■ Formazione degli aw erbi Per q u anto riguarda la form azione, nella v asta categ o ria degli avverbi possia­ m o d istingu ere quattro gruppi. • Gli a vverbi s e m p lici: son o form ati da una sola p arola, ch e non è n é d eriva­ ta n é com posta da altre, com e ad esem pio be n e , m ale, sem pre, mai, poco, m eno, qui, ecc. • Gli avverbi c o m p o s ti: son o form ati d a due o più elem enti d iversi fusi in una sola parola, co m e ad esem pio soprattutto, talvolta, talora, ecc. Alcuni di questi avverbi si possono scriv ere com e una sola parola o com e più parole grafiche staccate, c o m e ad e sem pio perlopiù / p e r lo più, oltrem odo / oltre m odo, ecc.

12. GLI AVVERBI

• Gli avverbi d e r iv a ti: si form ano da u n'altra p arola alla qu ale si aggiu nge un suffisso. La d erivazione più im portante è quella c h e si fa d all'aggettivo al quale si aggiu nge -m ente. Q uando s i tratta di aggettivi c h e h an no form e diverse p er il m aschile e fem m inile, la form azione d e ll'a w erb io avviene dalla form a fem m i­ nile, co m e ad esem p io d a lento d eriva lenta-m ente. Q uando si tratta di ag g etti­ vi che han no u n'u nica form a in e q u esti m an ten gono la stessa form a, com e ad esem pio d a forte d eriva forte-m ente. © II significato dell’avverbio in -mente non è sempre uguale all'aggettivo da cui deriva. Finalmente, ad esempio, non significa in modo finale, ma alla fine: Sono contenta perché finalmente sono riuscita a capire questo problema. E solamente non signi­ fica in modo solo, ma, come l'avverbio soltanto, ha valore limitativo: In questo libro

c'è solamente la copertina che non mi piace. • Le lo cu zio n i a v v e rb ia li son o unità form ate d a due o p iù parole d isposte in un ordine fisso, c h e h an no lo stesso valore d eg li avverbi. Le locuzioni a w e rb ia - | li son o n u m erosissim e e m olto u sate n ella lingua p arlata, sp esso c on variazioni regionali. Ci son o locuzioni avverbiali di tutti i tipi. Ricordiam o fra le tante: alla svelta, sul serio, da vicino, da qu este parti, d'ora in avanti, fra p oco, di più, all'incirca, senza dubbio, n em m en o p e r idea, quasi quasi, e cc. © Nell'uso delle locuzioni avverbiali bisogna fare molta attenzione perché la loro scelta e pertinenza è legata al contesto e al registro. La locuzione alla lettera, ad esempio, ha anche il corrispondente avverbio letteralmente, ma mentre possiamo dire indif­ ferentemente: Ragazzi, dovete tradurre alla lettera oppure Ragazzi, dovete tradurre letteralmente, possiamo dire solo A quest’ora moriamo letteralmente di fame (e non A quest’ora moriamo alla lettera di fame).

ţ

■ Posizione degli avverbi • Q uando un avverbio si riferisce al verbo, l'avverbio sta di solito d ietro al v er­ bo: H o fatto tardi e la segreteria dell'Università era già chiusa. M a può anch e avere una posizione libera: Domani, s e è una bella giornata, voglio an dare n el

bosco. • Q uando il verbo h a form a com posta, m olti avverbi si p o sson o anch e m e tte r e i fra l'ausiliare e il participio: Veramente non ho b en capito. • Q uando un avverbio si riferisce ad un aggettivo, l'avverbio sta davanti all'ag- ,jj gettivo: Q uesto can e è bello e molto buono.

12. GLI AVVERBI

• Q uando un avverbio si riferisce ad un altro avverbio, qu ello di quantità sta davanti agli altri: La mattina di solito m i alzo molto presto. • L'avverbio di neg azione non sta sem p re davanti al v erbo: Vorrei ch e tu n on dimenticassi mai quello ch e ti h o detto. • Gli avverbi interrogativi in troducono una fra se interrogativa diretta stanno di solito davanti al v erbo: Quanto costano qu este banane?

2

e

Tipi di a v v e r b i



Avverbi qualificativi 1. Oggi è proprio una bella giornata. Si sta magnificam ente! 2. Bisogna cercare di fare b e n e an che ciò ch e non si fa volentieri. Gli avverbi q u alificativ i indicano com e si svolge un'azione e p er qu esto si chia­ m an o a n ch e avverbi di m odo. Si u san o com e avverbi di m odo: - gli avverbi in -m ente (1). 0 Tra gli avverbi in -mente è comunissimo, nel parlato, l'uso di praticamente nel sen­

so di in sostanza, di fatto: Il lavoro è praticamente finito: mancano solo piccole rifi­ niture. - alcuni avverbi sem plici (2). - alcuni aggettivi qualificativi m aschili singolari trattati com e avverbi: S e vuoi

c h e capisca, devi parlare chiaro. - alcune locuzioni avverbiali: Sono un tipo solitario. Mi p iace stare in solitudine. O

Alcuni aggettivi qualificativi usati come avverbi formano con il verbo delle esp ni fisse (o cristallizzate) di uso comune, che stanno aumentando nella lingua di oggi soprattutto per l'influenza della pubblicità. Ricordiamo: parlare chiaro, vedere chiaro,

andare forte, andare piano, lavorare sodo, vestire pesante, tenere duro. 0 Sono locuzioni avverbiali qualificative particolari, ma di uso comunissimo, quelle for­ mate con la preposizione articolata alla seguita da un aggettivo femminile: si tratta di una espressione ellittica in cui viene sottintesa la parola maniera o moda: Mipare che questo modo di insegnare sia molto all'antica. / Molti sostengono che sia migliore

una repubblica presidenziale alla francese O Per indicare piatti e ricette di cucina la preposizione alla, oltre che ad aggettivi fem­ minili (bistecca alla fiorentina), viene unita anche a nomi propri (bistecca alla Rossini) e a nomi comuni al femminile (penne alla boscaiolà).

12. GLI AVVERBI

Avverbi di tem po 1 . Non andiam o mai a m angiare alla mensa. Talvolta m angiam o al ristorante e

m olto sp esso a casa. 2. Di giorno in gio rno im paro un po'm eg lio l'italiano. Gli avverbi di te m p o indicano il tem po n el quale si svolge un'azione (1, 2). • Tra gli avverbi sem plici ricord iam o i più com uni: ora, adesso, allora, ormai, subito, prima, dopo, sem pre, spesso, mai, talvolta, già, presto, tardi, ieri, oggi, domani, ecc. • Gli avverbi ch e indicano la su ccession e dei giorni e le parti di una giornata son o i seguenti: l'altro ieri, ieri, oggi, domani, dopodom ani. Ie r i

O ggi

D om ani

ieri mattina

questa mattina/stamattina

dom ani mattina/domattina

ieri pom eriggio

qu esto pom eriggio

dom ani pom eriggio

ieri sera

questa sera/stasera

dom ani sera

ieri notte

questa notte/stanotte

dom ani notte

• P er in dicare una o più unità di tem p o preced enti rispetto a quella attuale si può sem pre usare la locuzione con fa: Tre anni fa son o stato in America. Q uan­ do tuttavia si tratta di un riferim ento g en erico a settim ana, m ese, ann o si posso­ n o u n ire ai sostantivi ch e indicano l'unità di tem po g li aggettivi scorso e pas­

sato. L'anno passato c'è stata una bellissim a prim avera. / 1 gio rni scorsi h o lavorato molto. • Per in dicare una o più unità di tem po successiv e rispetto a quella attuale si può sem p re u sare la locuzione c o n fra: Fra tre anni sp ero di av er finito di stu­ diare. Q uando tuttavia si tratta di un riferim en to gen erico a settim ana, m ese, ann o si può unire ai sostantivi c h e indicano l'unità di tem po l'aggettiv o p rossi­

mo: Il corso di traduzione comincia il m e se prossim o. • L'avverbio ancora esprim e la continu ità di un'azione: Ieri, alle sette di sera, ero ancora all'Università. M a ha a n ch e altri usi. - Si usa n el sen so di di nuovo: È n ecessario ch e rivediam o ancora questo com ­ pito. - Si usa m olto nelle frasi in terrogative p e r esp rim ere m eraviglia v erso il p rolun­ garsi di un'azione, di un fatto: Ma è possibile c h e tu non abbia ancora capito?

12. GLI AVVERBI

- Si u sa com e avverbio di quantità p e r rafforzare un a ltro avverbio: D evi riusci­

re a parlare l'italiano ancora meglio. • L'avverbio già indica c h e u n'azione è com piuta: Benedetta, sbrigati a d uscire. Son o già le sette. M a si usa anch e al p osto del sì: Perché s e i ancora qui? Non av e­

vi un appuntam ento alle sei? - Già, è vero. • L'aw erb io mai indica un fatto che n on si svolge in n essun tem po e si usa spes­ so in frasi negative: No, Mario non è mai stato presidente della S.I.M.A.C. M a i h a anch e altri usi. - S i usa al posto del no, com e negazione assoluta: P erché non vieni a Firenze?

Io? Mai. - Si u sa nelle frasi interrogative con il sign ificato di qualche volta: Hai mai lavo­ rato con Nicola? - Si usa nelle frasi esclam ative com e rafforzativo: Non capisco p e r c h é ti p r e o c ­ cupi tanto p e r la scuola di tuo figlio. Ma ch e sarà mai! O L’espressione com e mai ha il significato di perché. Non so com e mai Antonella ha smesso di frequentare /'Università. • L'avverbio o r a , c h e è sinonim o di adesso, indica un'azione c h e s i svolge nel tem po presente: Ora non posso uscire, sto preparan do una torta. M a si usa anch e p er indicare u n fatto passato da p o co o c h e sta p er verificarsi: No, Moni­ ca non c'è. È uscita proprio ora. / O ra dovete stare be n e attenti, p e r c h é vi spie­

g herò l'uso d ei tem pi passati. • Si usano com e avverbi di tem po a n ch e alcun e locuzioni avverbiali fra cui ricordiam o: sul presto, sul tardi, p e r tem po, in tem po, nel frattempo, prima o poi,

in un batter d'occhio, di giorno in giorno, ecc. • La locuzione in tem po è m olto usata con i v erbi fare e essere nel sen so di ave­ r e ancora il tem po / riuscire a fare qualcosa: S e ti sbrighi, sei ancora in tem po a p ren dere il treno.

Avverbi di luogo 1. Dov'è il dizionario? - È qui. 2. Passiamo p e r di qua, m i han n o detto c h e la strada è più breve. Gli avverbi di lu o g o indicano il luogo in cui si sv olg e u n'azione o d ove si trova q u alcosa o q u alcuno (1, 2).

12. GLI AVVERBI

• Tra i più com uni avverbi di luogo ricordiam o vicino, lontano, accanto, fuori, dentro, dietro, davanti, indietro, avanti, sotto, sopra, intorno, dappertutto, via, ecc. M olti di qu esti nella frase possono a nch e a vere la funzione di preposizione E e quindi colleg are un nom e o un p ronom e ad altri elem enti d ella frase. • Gli avverbi qui, qua, quassù, q ua ggiù indicano un luogo v icino a chi parla e lontano da chi ascolta. Gli avverbi lì, là, lassù, laggiù indicano un luogo lontano sia da chi parla che da chi a scolta, m a a nch e un luogo lontano d a chi parla e v icino a ch i ascolta. © Ricordiamo che gli avverbi lì e là (come qui e qua) si usano per lo più indifferentemen­ te, anche se lì e qui indicano piuttosto un luogo puntuale e là e qua una zona più vasta e generica: La tua camicia è lì, sul letto. Anna è andata di là, nella stanza dì Lucia. • L'avverbio via indica l'allontanam ento da un luogo in m odo g en erico: È già andato via M arco? • Si usano com e avverbi di luogo anch e alcune locuzioni avverbiali com e al di qua, al di là, in qua, in là, p e r di lì, p e r di là, p e r di qui, p e r di qua, in giro, p e r aria, ] ecc.

Avverbi di quantità 1. M argherita è una ragazza molto bella, m a an che molto antipatica. 2. Quanta gen te hai invitato alla tua festa? Quindici person e, all'incirca. Gli avverbi di q u a n tità indicano la q uantità in m odo non p reciso, indefinito, e riferito soprattutto a ll'abbond anza o alla scarsità (1, 2). • Tra g li avverbi sem plici ricordiam o i più com uni: affatto, poco, appena, a b b a stanza, piuttosto, m olto, tanto, assai, parecchio, troppo, alquanto, altrettanto, e cc. , • M olti avverbi di q uantità com e molto, poco, tanto, troppo, ecc. son o form e m aschili singolari dei corrispondenti aggettivi indefiniti 2 . O ccorre ricordare • che quando si u san o com e aggettivi s i accord ano con il g en ere e il num ero del no m e a cui si riferiscono, q uando si usano com e avverbi son o invariabili: Il giar-

dino di Laura mi piace, anche s e ci son o p ochi fiori. /I I giardino di Lucia non mi piace p e r c h é ci son o d ei fiori poco belli. • L'avverbio aifatto sign ifica "d el tu tto" e si può usare in frasi afferm ative: Mi sem bra ch e tu abbia delle idee affatto simili alle mie. Si usa tuttavia so p ra ttu tto .{

J

12. GLI AWERBI

in frasi negative nelle quali rafforza la neg azione e p rende il sign ificato di "p er niente": Ci p iace studiare l'italiano. Non è affatto diffìcile! • Altrettanto è l'avverbio ch e ind ica una quantità recip ro ca. Si u sa sp esso n el­ le risposte alle espressioni di augurio: Buon appetito. Grazie, altrettanto! /A rri­ vederci e buon lavoro. Altrettanto a Lei dottor Bossi! • Si usan o com e avverbi di quantità anch e alcun e locuzioni avverbiali fra cui ricordiam o: un po', un po' troppo, appen a appena, all'incirca, più o m eno, su p e r giù, ecc.

Avverbi di giudizio: afferm azione, negazione e dubbio 1. Bravo Giulio! Nel tuo com pito non c'è n ep p u re uno sbaglio. 2 . Mi dispiace, m a dom ani non posso. Eventualm ente p otrem o vederci lunedì. Gli avverbi di g iu d iz io indicano l'afferm azione o la negazione di un evento oppure il giudizio di eventualità c h e su di esso d à il parlante ( 1 ,2 ). • Tra gli avverbi sem plici i più com uni son o i segu enti: sì, certo, sicuro, proprio, appunto, davvero, ch e s i u sano p er afferm are e no, n eanche, neppure, n em m e­ no, ch e si u san o p er n egare. • L'avverbio di negazione non è l'avverbio di giudizio più frequ en te. Si m ette sem pre prim a del v erbo ed è il mezzo fond am entale p er trasform are una frase afferm ativa in negativa: Oggi c'è il sole. / Oggi non c'è il sole. • Gli avverbi n o e sì (che si usano p er dare una risposta negativa o afferm ativa ad una interrogativa H ) han no il valore di un 'intera frase: Hai visto Monica ? No.

[No = N on h o visto M onica). Per rispond ere p ositivam ente, al p osto del sì si u san o sp esso certo , certam en ­ te, esatto, esattamente, sicuro, ecc.: Non ti sem bra c h e Riccardo sia cresciuto? Certo. 9 Nello stile colloquiale si usa spesso la ripetizione degli avverbi sì e no per dare più for­ za all’affermazione o alla negazione: Ti è piaciuto il regalo che ti ho mandato? Sì, sì.

È bellissimo! Grazie tante. • Gli avverbi di neg azione neanche, nep pu re, n em m en o richiedon o l'uso del­ l'avverbio non se stanno dopo il verbo, si usano senza il non se stanno prim a del

12. GU AVVERBI

verbo: Tutti dicon o ch e son o innam orato di Paola, m a quella ragazza non m i pia­ c e n em m en o. / Tutti dicono ch e son o innam orato di Paola, m a quella ragazza

n em m en o mi piace. • L'avverbio mica, com e l'avverbio affatto S , serv e a rafforzare la n egazione. Mica, co m e l'avverbio tem porale m ai S e com e i p ronom i e g li a ggettivi in de­ finiti n egativi, se sta d opo il v erbo richied e l'u so d ell'avverbio non: L'Universi­ tà di Siena non è mica tanto grande.

O Mica si usa anche come negazione indipendente in alcune espressioni del tipo mica male, mica tanto, mica per niente, mica sono scemo, mica è stato lui, ecc. • L'avverbio fo rs e , si u sa p er m ettere in dubbio: F o rs e non ci siam o capiti. • Si usano com e avverbi di giudizio anch e avverbi derivati in -m ente com e gli avverbi di afferm azione sicuram ente, certam ente, ovviamente, quelli di dubbio probabilm ente, eventualmente, ecc. e alcune locuzioni avverbiali com e di certo, di sicuro, p e r l'appunto, senza dubbio, n ean che p e r sogn o, ecc.

Avverbi in terrogativi Gli avverbi interrogativi in trod ucono u na fra se interrogativa diretta S . Possono e ssere: - avverbi interrogativi di m o d o : C om e stai? - avverbi interrogativi di lu o g o : Dove siete andati ieri? - avverbi interrogativi di te m p o : Quando pen si di arrivare a Torino? - avverbi interrogativi di q u a n tità : Quanto è lungo qu esto testo? - avverbi interrogativi di c a u s a : P erch é Lei non è venuto al concerto?

■ Gradi dell'avverbio 1. Quest'anno la squadra femm inile di sci sta andan do benissim o. 2 . H o cam biato casa. A desso abito più lontano dalla città. M olti avverbi, com e gli aggettivi qualificativi E2, possono a v ere il com parativo e il superlativo: si tratta d egli avverbi di m odo (1) e di alcuni avverbi di tem po e di luogo (2). • Il co m p a r a tiv o di m ag gioranza e di m inoranza d egli avverbi si form a, com e p er gli aggettivi, c o n più/m eno (2). 74

_____________________ 12. GLI AVVERBI

■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ^• • Il s u p e r la tiv o si form a così: - S i aggiu nge il suffisso -is s im o agli avverbi sem plici: lontano / lontanissimo,

presto / prestissimo. - P er gli avverbi di m odo in -m ente, si aggiu nge il suffisso -m e n te al grado superlativo dell'aggettivo fem m inile singolare: allegram ente / allegrissim a­ m ente, stranam ente / stranissima-mente. -A lc u n i avverbi, com e gli aggettivi corrispond en ti hanno form e proprie di com parativo e superlativo. Q uasi tutti questi avverbi non am m ettono, com e a ccad e invece p er gli aggettivi, anch e l'uso della form a norm ale: Oggi sto

abbastanza ben e, m a vorrei star m e g lio . A v v e rb io

C o m p a r a tiv o d i m a g g io r a n z a

S u p e rla tiv o

ben e

m eglio

ottim am ente o benissim o

m ale _________ p eg g io

pessim am en te o malissimo

m olto

più

moltissimo

poco

m en o

pochissim o

grandem ente

m aggiorm ente

m assim am ente

75

■UHI

DO I Numerali

1. D u e person e hanno visto quello ch e era successo. 2.11 tren ta è un numero. 3. E n tram bi correvano. 4. Marco è arrivato p r im o nella gara di corsa; Giuseppe è arrivato qu arto. 5 . Fra un m e s e Tom m aso d ev e con segn are la tesi di laurea, m a ne ha fatta solo un terz o. 6 . La squadra di calcio della Juventus ha segnato il d o p p io dei gol deU'Inter. 7. Arriverò a casa fra una ven tin a di minuti. I num erali son o p arole e strutture c h e indicano q uantità n um erabili; com p ren ­ dono aggettivi (1 ,4 ) , sostantivi (2), pronom i (3). L a catego ria più am pia è c o sti­ tuita d agli aggettivi num erali. Esistono n u m e ra li c a r d in a li (1, 2), o rd in a li (4), f ra z io n a ri (5), m o ltip licati­ vi (6), co llettiv i (7).

■ Gli aggettivi numerali cardinali • Gli aggettivi num erali c a rd in a li indicano il num ero. I numerali cardinali son o invariabili, salvo uno, che ha il fem m inile una e mille, che ha la form a plurale -mila: Mamma, m i dai diecim ila lire p e r andare al cinema? • Milione e miliardo so n o nomi. E ssi form ano reg olarm en te il plurale e son o seguiti dalla p reposizione di. N on son o seguiti dalla preposizione se son o segu i­ ti da altri num eri: Luca ha ereditato tr e m ilio n i d i dollari. /11 fatturato della nostra azienda è di circa 2.350.000 euro. • S e il num erale com posto con uno / una preced e il nom e p uò perd ere la voca­ le finale, specialm en te se il nom e inizia p er vocale: Il figlio di Lucia ha compiuto

venturi anni.

13. I NUMERALI

• I nu m eri com posti d a più elem enti si scriv ono uniti: M am m a, devo p ag a re le

tasse dell'università: m i servon o quattrocentocinquantasette euro. • Le decine, a p artire da venti, unite a uno e otto, perdono la v ocale finale: Mia su ocera ha ottantotto anni. • I nu m eri com posti c on tre hanno l'accento: Mia figlia ha ventitré anni. • I nu m eri cardinali in alcuni c a si s i scrivono in cifre, in altri casi si scriv ono in lettere. I num eri cardinali si scriv ono in cifre nel ca so di calcoli, m a anch e nel caso delle date, dei valori alti, dei valori percentuali: Roma, 4 settem bre 1996. /

Si parla di una quota del 18,5%. © Per i valori alti si possono usare anche forme miste: L’Italia ha 56 milioni di abitanti.

Uso dei num erali cardinali • I num erali cardinali c h e hanno funzione di a ggettiv o di solito stanno d a v a n ­ ti al nom e: Ieri h o studiato sedici pagin e di storia. Stanno d ie t r o al nom e in alcuni c a si p articolari com e l'indicazione del num ero della pagina o della casa, oppu re q u and o serv ono p er indicare le ore e le date:

Silvia ha cam biato casa: adesso abita al num ero 2 3 di via Dogali. / La prova scrit­ ta d el con corso si svolgerà il giorno 12 settem bre dalle o re 8 alle o r e 14. • Per in dicare l'ora i num erali da 13 a 24 si usan o solo neg li orari ufficiali e n el­ le form ule b urocratiche, m entre nella lingua p arlata si usano solo quelli da Î a 12. L e ore 12 si indicano in g en ere c o n m ezzogiorno e le o re 24 con mezzanot­ te. I nu m eri c h e com p ong on o l'ora si u n iscono c on la congiunzione e.- Il treno

p e r Milano parte alle ore tredici e quindici dal binario dodici. /M i dici l'ora? E l'una e un quarto. • Nei num erali ch e indicano anni si p ossono elim inare le prim e due cifre, q u an­ do dal contesto è chiara l'ep oca a cui c i si riferisce: La secon da guerra m ondiale è finita nel '45. P er i n um erali c h e in d icano i secoli si u sa in g en ere la cifra s e n ­ za le m igliaia: Mi piace m olto la pittura del '600. © Nella lingua parlata e nello scritto non formale, i nomi ora, giorno, anno vengono in genere sottintesi: La lezione di italiano comincia alle nove.

1 3 .1NUMERALI

■ Gli aggettivi numerali ordinali • Gli aggettivi num erali o rd in a li indicano l'ord ine in una serie. • Gli aggettivi num erali ordinali s on o tutti variabili e si a ccord ano c on il g en e­ re e il nu m ero d el nom e: L e ragazze della classe quinta si son o classificate terze

nel torneo di pallavolo. • I prim i dieci ordinali han no form a particolare {primo, seco nd o , terzo, qua r­ to, quinto, sesto, settimo, ottavo, nono, decim o ). P er form are tutti gli altri si aggiu nge il suffisso -esimo al nu m ero cardinale, che perd e gen eralm ente la vocale finale: ven ti/ven tesim o. Nei composti con il numero tre non c'è elisione della vocale finale: quarantatreesimo.

Uso dei num erali ordinali C om e quelli cardinali, anch e gli aggettivi num erali ordinali di solito stanno d a v a n ti al nom e: II prim o am ore non si scorda mai. N ell'indicazione di re e papi, si m etton o d o p o il n om e: U m berto II è stato l'ultimo re d'Italia. Gli ordinali si u san o p e r indicare il p rim o g iorn o del m ese (si usan o i cardinali per tutti gli altri giorni): II prim o m aggio è la festa d el lavoro. Gli o rdinali si usan o p er in d icare i secoli. 11 prim o secolo va d all'ann o 1 all'an­ no 100, il seco nd o secolo va dall'anno 101 a ll'ann o 200, e co sì via: Nel XIII sec o ­

lo Siena era una delle più importanti città eu ropee. O Gli ordinali si possono scrivere in cifre romane. Le cifre romane per scrivere gli ordi­ nali si usano sempre quando servono per indicare i secoli e quando si riferiscono ai papi o ai re: Giovanni XXIII è stato un grande papa del '900.

■ I numerali moltiplicativi, frazionari, distributivi, collettivi • I num erali m o ltip lica tiv i indicano una qu antità due (doppio), tr e (triplo), qu attro (quadruplo) volte m ag giore di un'altra. Q uando i m oltiplicativi h an no funzione di aggettivi son o variabili e si a ccord a­ no con il nome. D ei m oltiplicativi si usa soprattutto doppio, e com unque l'u so n o n si estende mai oltre quadruplo: Vorrei una doppia porzione di insalata. /L a casa di Fabio è

gran de il triplo della mia. 78

13. I NUMERALI

I m oltiplicativi h an no a nch e le form e duplice e triplice ch e s i u san o in gen ere p er indicare q u alcosa c h e è doppio n el s en so della qualità più c h e d ella qu anti­ tà: Vorrei fare una duplice considerazione (= Vorrei fare una considerazione di

du e tipi). • I num erali fra z io n a r i indicano una o più parti di un intero. Son o nom i e si com pongon o di un n u m erale card inale e di un n u m erale ordinale: Fra quindici giorni h o l'esam e di chimica e h o fatto solo d u e terzi (2/3) del program m a. P er indicare la divisione di un in tero in d ue parti si usa mezzo, soprattutto nel linguaggio m atem atico, metà nel lin guaggio com une: Scrivete ragazzi: un m ezzo più cinqu e mezzi (1/2 + 5/2) / Mamma p o s s o uscire? H o già fatto la metà degli esercizi di matematica.

O Mezzo si può usare anche come aggettivo: Vorrei solamente mezza porzione di spa­ ghetti. • I nu m erali d istrib u tiv i indicano c h e la q uantità è d istribuita fra diversi so g ­ getti. S o n o esp ressio ni d el tipo a uno a uno, p e r due, tre p e r volta, quattro

alla volta, cinqu e p e r ciascuno, o gni sei: Per favore, contate b e n e le fotoco­ p ie c h e vi h o dato: devon o essere otto p e r ciascuno. • I num erali co lle ttiv i o indefiniti indicano un in siem e n u m erico aH'interno di una c lasse di elem enti. S on o soprattutto nom i com e coppia, paio, decina, ce n ­

tinaio, migliaio, ecc.: Laura e Paolo, p e r ristrutturare la loro casa, hanno sp eso alcune centinaia di milioni. I num erali collettivi ottenuti a ggiu ngen do il suffisso -in a ai num erali cardinali ch e in dicano le d ecin e venti / ventina, trenta /trentina, quaranta / quarantina, ecc. si usano c o n valore di quantità approssim ativa: Claudio è più giovane di Maurizio, avrà una quarantina d'anni (= avrà circa quarant'anni). 1 num erali collettivi in -ina si usano di solito solo al singolare. Si usan o al plura­ le centinaio e migliaio ch e h an no il p lurale centinaia e migliaia: S e si evitas­

sero gli sprechi, lo Stato p otrebbe risparm iare ogni anno diverse centinaia di milioni di euro. 0 Per indicare un gruppo di due ci sono più termini il cui uso non è intercambiabile. Si dice un paio di scarpe, un paio di pantaloni, un paio di calze, un paio di occhiali, un paio di forbici-, una coppia di amici, una coppia disposi, una coppia di gatti (quan­ do si tratta di animali, e talvolta anche di persone, si intende in genere un maschio e una femmina); un duetto di tenore e soprano-, un ambo al gioco del lotto. 0 Ambedue e entrambi/entrambe sono aggettivi e pronomi che si usano soprattutto nello scritto e significano “tutti e due”: Durante la guida dell'automobile è bene tene­

re ambedue le mani sul volante.

1 3 .1NUMERALI

N u m eri e n u m e ra li Numeri Numerali cardinali 0

zero

1

uno

2

due

3 4

_

Numerali ordinali

Numeri Numerali cardinali

Numerali ordinali

26

ventise^

primo

27

ventisette

ventiseiesimo ventisettesimo

secondo

28

ventotto

ventottesimo ventinovesimo

terzo

29

ventinove

quattro

quarto

30

trenta

trentesimo

Jr e

5

cinque

quinto

31

trentuno

trentunesimo

6

sei

sesto

32

trentadue

trentaduesimo

7

sette

settimo

33

trentatré

trentatreesimo

8

otto

ottavo

34

trentaquattro

trentaquattresimo

9

nove

nono

35

trentacinque

trentacinquesimo

dieci

decimo

36

trentasei

trentaseiesimo

11

undici

undicesimo

37

trentasette

trentasettesimo

12

dodici

dodicesimo

38

trentotto

trentottesimo

trentanove

trentanovesimo quarantesimo quarantunesimo

~ 10

13

tredici

tredicesimo

39

14

quattordici

quattordicesimo

40

quaranta

15

quindici

quindicesimo

41

quarantuno

16

sedici

sedicesimo

42

quarantadue

quarantaduesimo

17

diciassette

diciassettesimo

quarantatré

quarantatreesimo

18

òiciotto

diciottesimo

44

19

diciannove

diciannovesimo

45

quarantacinque

20

venti

ventesimo

46

quarantasei

~ 43

quarantaquattro quarantaquattresimo quarantacinquesimo quarantaseiesimo

21

ventuno

ventunesimo

47

quarantasette

quarantasettesimo

22

ventidue

ventiduesimo

48

quarantotto

quarantottesimo

23

ventitré

ventitreesimo

49

quarantanove

quarantanovesimo

24

ventiquattro

ventiquattresimo

50

cinquanta

cinquantesimo

25

venticinque

venticinquesimo

'5 1

cinquantuno

cinquantunesimo

13. I NUMERALI

Numeri Numerali cardinali

Numerali ordinali

Numeri Numerali cardinali

Numerali ordinali

~52~~ cinquantadue

cinquantaduesimo

78

settantotto

settantottesimo

53__ cinquantatré

cinquantatreesimo

79

settantanove

settantanovesimo

54

cinquantaquattro cinquantaquattresimo

80

ottanta

ottantesimo

55

cinquantacinque cinquantacinquesimo

81

ottantuno

ottantunesimo

56

cinquantasei

cinquantaseiesimo

82

57

cinquantasette

cinquantasettesimo

83

ottantatré

ottantatreesimo

58

cinquantotto

cinquantottesimo

84

ottantaquattro

ottantadue

ottantaquattresimo

ottantaduesimo

59

cinquantanove

cinquantanovesimo

85

ottantacinque

ottantacinquesimo

60

sessanta

sessantesimo

86

ottantasei

ottantaseiesimo

61

sessantuno

sessantunesimo

87

ottantasette

ottantasettesimo

62

sessantadue

sessantaduesimo

88

ottantotto

ottantottesimo

63

sessantatré

sessantatreesimo

89

ottantanove

ottantanovesimo

64

sessantaquattro sessantaquattresimo

90

novanta

novantesimo

65

sessantacinque

sessantacinquesimo

91

novantuno

novantesimo

66

sessantasei

sessantaseiesimo

92

novantadue

novantaduesimo

67

sessantasette

sessantasettesimo

93

novantatré

novantatreesimo

68

sessantotto

sessantottesimo

94

novantaquattro

novantaquattresimo

69

sessantanove

sessantanovesimo

95

novantacinque

novantacinquesimo

70

settanta

settantesimo

96

novantasei

novantaseiesimo

71

settantuno

settantunesimo

97

novantasette

novantasettesimo

72

settantadue

settantaduesimo

98

novantotto

novantottesimo

73

settantatré

settantatreesimo

99

novantanove

novantanovesimo

74

settantaquattro

settantaquattresimo

100

cento

centesimo

75

settantacinque

settantacinquesimo

76

settantasei

settantaseiesimo

77

settantasette

settantasettesimo

03 I pronomi personali

1. Lui non Io conosco. 2. Maria e Giulia stanno b ene: lo ro , son o bam bin e ch e non si am m alano mai. 3 . N oi non siam o d'accordo con qu ello c h e v o i sostenete. I p r o n o m i p e r s o n a li son o parole ch e perm etton o di indicare le p ersone ch e prendono parte ad un p ro cesso com unicativo, senza specificare o ripetere il nom e p roprio o com une. I pronom i di 3 a e 6a p ersona possono indicare la p er­ son a della q u ale si parla (1) o sostitu ire v eram ente un nom e (2), i pronom i di l a e 4ae i p ronom i di 2a e 5a p ersona indicano sem pre, rispettivam ente, chi p arla o chi a scolta (3).

■ Forme dei pronomi personali 1. Non voglio ch e tu sia così scortese con i m iei amici!

2. C om e sta Livia? È tanto c h e non la vedo. 3 . S e dom enica vai al m are, vengo con te. I pronom i personali h an n o una notevole v arietà di form e. Le fo rm e c am bian o secon d o la persona c h e i pronom i indicano e c h e può e sse re l a, 2a, 3a, 4a, 5a, 6a, e s econ d o la funzione sintattica ch e svolgono e c h e può e sse re di sog g etto (1), di com plem en to d iretto (2), o di com plem en to indiretto (3). Per qu anto riguarda la funzione di com plem en to d iretto e di com plem en to di term ine, il sistem a dei pronom i personali prevede d ue tipi di form e: una t o n i­ c a o forte (3) e una a to n a o d eb ole (2).

1 4 .1PRONOMI PERSONALI

P ro n o m i p e rs o n a li

P ro n o m i p e rs o n a li

P ro n o m i p e rso n a li

S o g g e tto

C o m p le m e n to d ire tto

C o m p le m e n to in d ire tto

Forme toniche Forme atone Forme toniche

Forme atone*

l a pers.

io

me

mi

me

2a pers.

tu

te

ti lo

te

ti

lui, esso

gii le

3a pers. m. lui, egli, esso lui, esso 3a pers. f.

lei, essa

3a pers. rifl.

lei, essa

la

sé____

si

4a pers.

noi

noi

ri___

5a pers.

voi

lei, essa

mi

noi

/ ci

7 ____

voi

vi

voi

vi

6a pers. m. loro, essi

loro

li

loro, essi

gii

loro, esse

loro

le si

loro, esse

gii /

6a pers. f.

6a pers. rifl;_____________ sé

/

* Le forme atone si hanno solo quando hanno la funzione di complemento di termine

■ Posizione dei pronomi personali 1. Voi non dovete fare nulla. Penso a tutto io*! 2 . Basta Emanuele! Son o stanca di discutere sem pre con te. 3 . Com e stai Patrizia? Ih a sorella m i ha detto ch e non sei stata ben e. • I pronom i personali con funzione di s o g g e t t o stanno di solito p rim a d el v e r b o (1), m a in frasi a cui vogliam o d are una p articolare enfasi il pronom e sta di solito d o p o il v e r b o (1*). • I pronom i personali con funzione di co m p le m e n to diretto o indiretto di fo r­ ma to n ic a stanno sem p re d o p o il v erbo (2). • I pronom i personali c on funzione di co m p le m e n to diretto o indiretto di fo r­ ma a to n a stanno di solito p r im a del v erbo (3). Q uesti pronom i stanno tuttavia dopo il v erbo e si uniscono ad esso form ando una sola p arola n ei s eg u enti casi. - Quando il pronom e personale è com plem ento di un infinito. In q uesto caso l'in­ finito perde la vocale finale: Vado subito a prenderti il libro che mi hai chiesto. -Q u a n d o il pronom e p ersonale è com plem en to di un im p e ra tiv o » ! Ragazzi,

fatem i un favore: andate fuori a giocare.

14. I PRONOMI PERSONALI

-Q u a n d o il p ronom e p ersonale è com plem en to di u n g erundio ES: Vedendoti

così pallida, h o pen sato c h e tu non stessi ben e. - C on l'av v erbio e c c o : Eccom i! lo son o pronto: possiam o partire. 0 Quando l’infinito è preceduto da un verbo servile s Il pronome può stare davanti al verbo servile o dopo l’infinito: Mi dispiace, ma ora non vi posso ricevere. /Mi dispia­

ce, ma ora non posso ricevervi. 0 Con gli imperativi composti da una sola sillaba (da', di',

fa', sta', va') la consonante iniziale del pronome si raddoppia: Calmati e dimmi tutta la verità. Quando tuttavia l’imperativo è negativo il pronome può stare davanti o dopo il verbo: Tiprego, non far­ mi arrabbiare! / 77prego, non mi fare arrabbiare!

■ Uso dei pronomi personali soggetto 1. Q uando io lavoro, v o i non dovete accen d ere la radio.

2. Q uando lavoro, non dovete accen d ere la radio. L'uso del pronom e p ersonale con funzione di sog g etto è gen eralm ente facoltati­ vo (1, 2). • Il pronom e personale sog g etto d e v e tuttavia e s s e r e u s a to nei segu enti casi. - N elle risposte in cui il pronom e ha il valore di un'intera frase: Chi viene con

m e? - N oi (= veniam o noi). - In u na su ccessio n e di azioni e in una serie di frasi in cui cam bia continu am en­ te il soggetto: I o parto dom ani con il treno, tu vieni nel pom eriggio con la m ac­ china e l o r o arriveranno lunedì. - I n esp ressio ni enfatiche, quando si vuole m ettere in evidenza l'autore di un'azione: I o h o chiam ato la polizia! In qu esto caso, m a a nch e in altri, il p rono­ m e p ersonale può e sse re rinforzato da stesso: Io s t e s s o h o chiam ato la polizia! - Dopo anche, n eanche, pure, neppure, nem m en o: N eppure n o i sapevam o che

oggi c'era sciopero. - Q uando si usa una form a verbale che vale p er più persone e quindi, senza il sog­ getto, si potrebbe crea re confusione: S arebbe m eglio ch e tu fossi più calmo. • I pronom i io e tu si usan o sem p re com e sog getti. In funzione di so g g etto si usan o tuttavia le fo rm e m e e t e nei segu enti casi. - Nei p aragoni, q u and o m an ca il v erbo. Io, di solito, non faccio com e te. - N elle esclam azioni. Felice te, ch e hai già fatto gli esam i! • Per qu anto riguarda i pronom i di 3a e 6“ p ersona, nell'italiano contem p o ra­ neo, le fo rm e lui, lei, lo r o son o le più u sate per ind icare le persone, m entre ella

84

14. I PRONOMI PERSONALI

non si u sa qu asi più e egli è p oco usato, a n ch e nei registri linguistici più elevati. Le form e lui, lei, loro son o com unque o b b lig atorie n ei segu enti casi. - Nei p aragoni: Io, di solito, non faccio com e lui. - Nelle esclam azioni: Felice lei, c h e ha già fatto gli esam i! - N elle risp oste in cui il pronom e h a il valore di un 'intera frase: Chi viene con m e? - Loro. - I n esp ressio ni enfatiche, quando si vuole m ettere in evidenza l'autore di un'azione: È stata lei. - D opo anche, neanche, pure, neppure, nem m en o: N eppure loro sapevano ch e

oggi c'era sciopero. • Esso si u sa solam ente p er indicare animali o c ose, m entre essa, essi, es se si usano tan to p er ind icare animali e c o se c h e persone: 11 ram e è il m ateriale più

usato nei fili elettrici: esso è infatti un bu on conduttore. /N on capisco p e r c h é non ti piacciano i m iei amici; eppu re essi (loro) son o sem pre gentili con te.

■ Uso dei pronomi personali complemento 1. 2. 3. 4.

Non volevo te, volevo Laura. Ciao Marco. C om e stai? Era tanto tem po c h e non ti vedevo! S e vedi Luigi, gli dici p e r favore s e mi* telefona? Ieri sera, alla festa, m i son o annoiato molto.

• Le form e to n ic h e o fo rti (1) dei pronom i personali com plem en to danno ad essi p articolare rilievo. • Le form e a to n e o d e b o li (2, 3 ,4 ) , nell'intonazione d ella frase, si appoggiano al verbo ed h an no m inore rilievo n ella frase. - Le fo rm e atone del pronom e p ersonale si possono usare solo per il com p le­ m ento og g etto (2) e p er il com plem en to di term ine (3 ,3 *), si u san o sem p re con i v erbi pronom inali e riflessivi (4). - Le form e a ton e del pronom e personale si u san o sp esso, nella lingua parlata, in m odo ridondante. Si usano cioè n on al p osto del com plem ento, m a in p re­ senza d el com plem ento, prim a o dopo di esso, p er d argli un rilievo p articola­ re: Lo com pri tu lo z u c ch ero ? /Io la carn e non la mangio.

O Nella lingua parlata si usano talvolta costruzioni con il doppio pronome, uno di forma tonica e uno di forma atona: A m e l’insalata non mi piace. / A te cosa ti importa di quello che faccio? Queste costruzioni, usate soprattutto con i verbi piacere, sembra­ re, importare, non sono del tutto accettabili, ma sono tipiche del linguaggio dei bam­ bini e possono servire per dare al parlato familiare una particolare vivacità.

1 4 . 1PRONOMI PERSONALI

© II pronome te, forma femminile del complemento di termine di 3a persona, nella lingua parlata, tende ad essere sostituito dalla forma maschile gli: Quando telefonia Beatri­ ce, ricordale che dobbiamo andare dall'avvocato. /Quando telefoni a Beatrice, ricor­

dagli che dobbiamo andare dall'avvocato. O II pronome loro come 6a persona del complemento di termine generalmente non si usa nella lingua parlata, né in quella scritta di tipo familiare. Si usa ancora In gran par­ te dello scritto tecnico-scientifico e burocratico. Si mette sempre dopo il verbo: Ilgiu­

dice ha richiamato gli avvocati, ingiungendo loro di moderare i termini.

Uso di lo Il pronom e atono lo, oltre ch e il v alore di 3a p erson a m aschile, co n funzione di com plem en to o gg etto, può avere un v alore neutro. S i può riferire a un 'intera frase p reced ente: Quando ci son o gli esam i di italiano?

-N o n io s o . Si può riferire a un 'intera fra se successiva: L o sanno tutti ch e Paola e Duccio non

stanno più insieme.

Uso di ci Il pronom e atono ci, oltre ad a vere il valore di 4a p ersona con funzione di c o m ­ plem ento og getto e com plem en to di term ine, svolge a nch e le segu enti funzioni. - S i u sa com e avverbio di luogo ed equivale a qui, là ecc.: Ragazzi, c 'è da ritirare

un p a c c o alla posta. Chi c i va? - S i usa, c on il verbo essere, nel s en so g en erico di esistere, trovarsi: Le previsio­

ni d el tem po dicono ch e dom ani c i sarà il sole. © Come avverbio di luogo, in unione con il verbo essere, usato nel senso di esistere, e come pronome neutro, specialmente nello scritto di livello formale, si usa anche il pro­ nome atono vi: C'è stata ieri l'inaugurazione dell'anno accademico: vi ha partecipa­

to anche il Ministro. - Si usa c on il valore di pronom e d im ostrativo neutro, ed equivale a a ciò, in ciò: Lorenzo ha detto ch e ha studiato, m a io non c i credo. - Si usa con un valore n on d eterm inato in alcuni modi di dire, talvolta com bina­ to c on un a ltro p ronom e aton o: volerci te m p o /s o ld i / pazienza; restarci m ale; an darci di m ezzo; sentirci / ved erci ben e / m ale; av ercela con qualcuno, ecc.:

Oggi p e r com prare una casa c i vogliono toppi soldi. - Si usa n elle frasi della lingua p arlata di q u esto tipo: Hai il passaporto? - Sì, c e l'ho. In q u esti casi l'uso di ci è obbligatorio. © Nella lingua parlata si usano molto frasi con c'è, ci sono, c'era, ecc. per mettere in evidenza una informazione nuova: Ci sono tre studenti che vorrebbero sapere le date

dell'esame.

14. I PRONOMI PERSONALI

Uso di ne Il pronom e n e svolge le seg u enti funzioni. - Si usa c on il valore di avverbio di luogo ed equivale a da qui, di là, ecc.: Enrico

è entrato nell'aula dell'esam e, m a n e è uscito quasi subito. - Si u sa co n il valore di pronom e di 3a o 6a persona, m aschile e fem m inile; in qu e­ sto caso equivale a di lui, da lui, di loro, da loro, ecc.: Con tuo fratello non sei

obiettivo: n e vedi solo i difetti. - Si usa c on il valore di pronom e dim ostrativo; in q u esto caso equivale a di qu e­ sto, da questo, di ciò, da ciò, di questa, ecc.: H o com prato una pizza. N e vuoi un

pezzetto? - Si usa in varie espressioni e m odi di dire di uso com u ne com e non p otern e più, aversen e a m ale, valern e la pena, dirne di tutti i colori: La settim ana prossim a

vado in montagna, p e r c h é non n e p o sso più di qu esto caldo.

Uso di si Il p ronom e s i svolge le s eg u enti funzioni. - S i usa nella 3a e 6a p ersona della coniugazione dei v erb i riflessivi e pronom i­ nali 2 : Elena è fissata con la pulizia e s i lava in continuazione. / C redo ch e s i

pentiranno m olto presto di aver com prato quella casa. - S i usa in costruzioni im personali E : In questa famiglia s i sp en d e troppo. - Si u sa in costruzioni di valore p assivo E : Il p ron om e n e s i usa com e avverbio

di luogo. Q Quando una frase contiene un si riflessivo o pronominale e vogliamo usare un altro tipo di si, ad esempio impersonale o passivo, il primo dei due si viene sostituito con

ci: Alle feste troppo eleganti non ci si diverte.

Uso dei pronom i com binati I p ronom i atoni p ossono com binarsi fra loro. - Si p uò com binare un p ronom e a ton o in funzione di com plem en to di term ine con lo, la, li, le in funzione di com plem en to og g etto o con n e in funzione di com plem en to di sp ecificazione o di avverbio di luogo: Posso scrivere io la rela­

zione, m a gli appunti dovete darm eli domani. - Si può com binare un p ronom e a ton o di un v erbo riflessivo o pronom inale con lo, la, li, le in funzione di com plem en to og g etto o c o n ne in funzione di com ple­ m ento di specificazione o di avverbio di luogo: Se p ren derò un voto basso a

qu esto esam e m e n e im porta poco. - D avanti a lo, la, li, le, n e la i dei pronom i atoni mi, ti, si, ci, vi si trasform a in e; il

14. I PRONOMI PERSONALI

pronom e g li cam b ia in g lie-, si scriv e unito ai p ronom e che Io segu e e si usa p er il m aschile e il fem m inile d ella 3 a e 6a persona. G Spesso le coppie di pronomi m e ne, te ne, se ne, c e ne, ve ne accompagnano i ver­ bi stare e andare in funzione rafforzativa: Siamo andati in campagna per starcene un po' in pace. /È tardi, io me ne vado. F o r m e a c c o p p ia t e d e i p r o n o m i a to n i

m e lo m e la m e li m e le m e ne

te lo tela teli te le ten e

glielo gliela glieli gliele gliene

c e lo

se lo s e ia

ce la

s e li s e ie sen e

c e li c e le cen e

v e lo v e la v eli v e le ven e

Uso dei pronom i allocutivi Si chiam ano pronom i allocutivi quelli c on i quali ci si rivolge, n ello scritto e nel parlato, ad una o più p ersone. • Q uando ci si rivolge a u na p erson a con la q u ale c 'è un rapporto di fam iliarità o confidenza si usa il pronom e di 2a persona tu . Io sto ben e, grazie. Tu com e stai? S e le p ersone son o p iù di una, si usa il pronom e di 5a p ersona v oi: Dove andate

v oi stasera? • Q uando ci si rivolge a una p ersona (uom o o donna) di particolare riguardo, con la q u ale non c 'è confidenza, si u sa il p ronom e di 3a p ersona fem m inile lei. E

L ei, Signor Putti, c h e cosa ne pen sa della nuova leg g e sull'ambiente? S e le persone son o più di una s i usa n ella m ag gior p arte dei c a si la 5a p ersona

voi: Gentili Signori, vi p r e g o di pren d ere posto, lo spettacolo sta p e r incomincia­ re. Si usa la 6a p ersona lo r o quando il contesto è m olto form ale: Signori giudici, s i accom odino. Q uando si u sa il pronom e allocutivo le i in funzione di sog g etto si usano sem ­ pre, com e com plem enti, le form e ton ich e a lei, d i lei, e cc. e le form e atone la, le. Il participio passato si accord a invece al m a s c h ile se ci si rivolge ad un uom o, al fe m m in ile se c i si rivolge ad una d onna: Egregio Avvocato, mi dispia­ c e c h e L e i non sia stato interpellato. / L e i , dottoressa, non è an data alla con fe­ renza? O Nelle lettere di tono formale, il pronome Za (o toro), i pronomi complemento e gli agget­ tivi possessivi, che si riferiscono al destinatario della lettera, si scrivono con l’iniziale maiuscola: Egregio Professore, La ringrazio infinitamente della Sua cortese lettera.

88

EE I pronomi relativi

1. Voglio com prare qu el libro di ecologia di cu i parlan o tutti i giornali. 2. Gli studenti c h e frequentano il corso elem en tare son o giapponesi. Il p ro n o m e re la tiv o , oltre a sostitu ire una parola, m ette in relazione d ue pro­ posizioni. Il pronom e introduce sem pre una subordinata, chiam ata re la tiv a E . La subordinata relativa può segu ire la reg g en te (1) o s tare in m ezzo ad essa (2). Il pronom e relativo si m ette sem p re d opo il n om e a cu i si riferisce. S e il nom e è accom p agnato da un aggettivo o d a u n com plem en to di specificazione, il p ro ­ nom e relativo s i m ette subito dopo questi (1).

■ Forme dei pronomi relativi F o r m e in v a ria b ili

ch e cui

F o r m e v a riab ili

il quale, la quale i quali, le quali

chi

■ Uso dei pronomi relativi Uso di che Il pronom e relativo c h e è invariabile, si usa per persone, anim ali e c o se sia al m aschile c h e al fem m inile, al sin golare e al plurale. Può a v ere la funzione d i s o g g e t t o : Oggi ci son o molti giovani c h e vivono con i genitori fino a trent'anni. Può avere la funzione di c o m p le m e n to o g g e tto : Il

frutto c h e p referisco è l'albicocca.

15.1 PRONOMI RELATIVI

• Il pronom e relativo che, oltre a sostitu ire un nom e, può sostitu ire un'intera proposizione. In qu esto c a so il c h e h a u n v alore neutro, sign ifica "ciò / l a qual

cosa", ed è in g e n e re p receduto d all'articolo o dalla p reposizione articolata: Per laurearsi quest'anno d ov reb b e fare quattro esam i in sei m esi, il ch e non è facile. n p ronom e relativo ch e è qu ello di u so più frequen te, tan to nella lingua parlata che in qu ella scritta. © Nella lingua parlata è molto diffuso l’uso del che, sia come pronome che come con­ giunzione, anche quando, in una lingua più sorvegliata, si userebbero altre forme. Questo uso “allargato” del che si chiama polivalente. Quando ha la funzione di pro­ nome relativo, il che si usa spesso al posto di in cui o anche al posto di di cui: Ricor­ do benissimo il giorno che mi sono sposato. /Questo è il fax che ti dicevo ieri.

Uso di cui Il pronom e relativo cui è invariabile, si usa p er persone, anim ali e co se sia al m aschile ch e al fem m inile, al sin golare e al plurale. H a la funzione di c o m p le ­ m e n to in d ir e tto ed è quasi sem p re p reced uto da una p reposizione: Il Monvi­

s o è il m on te da cui n asce il fium e Po. • Il p ronom e relativo cu i può n o n esse re p receduto dalla preposizione quando h a la funzione di com plem en to di term ine: Questo è un progetto cui /a cui p en ­

savo da tempo. • Il p ronom e relativo cui, m esso fra l'articolo d eterm inativo e il nom e, assum e la funzione di com plem en to di specificazione: Troppo spesso ci son o degli inci­ denti ecologici le cui conseguenze son o imprevedibili. • Il pronom e relativo cui viene usato c o n valore neutro nell'esp ression e p e r cui. Sign ifica "per c i ò / p e r la qual cosa" e si riferisce a un'intera proposizione precedente: Ieri h o avuto un po' di feb b re, p e r cui preferisco non uscire.

Uso di il quale , la quale , i quali , le quali Il pronom e relativo il quale è v ariabile e può av ere la funzione di s o g g e tto : Non pu ò es s e r e felice l'uomo il quale vive solo p e r il denaro. Può avere la fun­ zione di c o m p le m e n to o g g e t t o : Una legge la quale il parlam ento non appro­ va nei tem pi stabiliti, non è valida. Può avere la funzione di co m p le m e n to in d i­ r e tto : È qu esto il libro d el quale ti parlavo l'altro ieri. • Il pronom e relativo il quale, com e soggetto e com e oggetto, è di uso poco 90

15. I PRONOMI RELATIVI

com une e lim itato allo scritto di carattere form ale. C om e com plem ento indiretto si usa invece com unem ente, c on la stessa frequenza d ella form a invariabile cui. • In vece di ch e si usa com unque il p ronom e variabile il q u a le com e o ggetto o com e sog g etto n ei s egu enti casi. - Q uando il nom e è lontano dal pronom e e l'indicazione del gen ere e del nu m ero può servire a stabilire a chi il pronom e si riferisce: H o incontrato il

figlio della signora Rossi, il q u a le ora vive a Siena. - Q uando in un periodo c i son o più che: Mi p are c h e Luisa, la q u a le non è

m ai stata bella, sia m olto invecchiata.

Uso di chi Il pronom e relativo c h i viene detto "pron om e d oppio" p erch é un isce in sé due pronom i diversi, uno d im ostrativo (colui, quello, ecc.) S o indefinito (qualcuno, uno, ecc.) 2 e uno relativo (che, il quale, ecc.). P er q u esto si p uò u sare da solo, senza c h e sia p reced uto da un n om e: C hi viene in m ontagna con noi? • Il p ronom e relativo c h i è invariabile e si usa solo p e r gli esseri a nim ati al s in ­ golare. • Il p ronom e relativo c h i può e sse re s o g g e t t o sia nella proposizione reg g en te che nella relativa: C hi studia p asserà l'esam e. Può esse re c o m p le m e n to o g g e t to nella reg g en te e sog getto nella relativa: Non con osco c h i sia più p r e ­ potente di te. Può e sse re c o m p le m e n to in d ir e t to sia nella reg g en te c h e nella relativa: S e vuoi risolvere i tuoi problem i parla con c h i ti h o detto io.

IE Gli aggettivi e i pronomi possessivi 1. Mia figlia studia econom ia all'Università di Pisa. 2. Io ho già p r e s o la mia giacca: tu pren di la tua*. 1 p o s se s siv i indicano la persona a cui appartiene qu alcosa o ch e h a relazione 1 con q u alcosa o qualcuno. I possessivi, sia qu and o son o usati c o n funzione di aggettivi (1, 2 ) sia q u ando ’l son o usati c on funzione di pronom e (2*), h an n o form e identiche.

■ Forme dei possessivi M a s c h ile sin g o la re

M a s c h ile p lu ra le

F e m m in ile Fem m in ile s in g o la r e p lu rale

l a p ersona

m io

m iei

mia

2a persona

tuo

tuoi

tua

m ie tue________________f i

3a p ersona

su o

suoi

sua

sue ________________ J j

3a persona

proprio

propri

propria

proprie

4a persona

nostro

nostri

nostra

nostre

__ |

5a p ersona

vostro

vostri

vostra

vostre _____________J l

6a persona

loro

loro ________

loro

loro

6a p ersona

proprio

propri

propria

proprie ____________ J j



■ Uso dei possessivi 1. Maria oggi era m olto elegante: si era m essa il su o vestito rosso.

2 . 1ragazzi non hanno potuto pren d ere la loro m acchina, perciò gli h o prestato

16. GU AGGETTIVI E I PRONOMI POSSESSIVI

• Gli aggettivi e i pronom i possessivi h an n o lo stesso gen ere, m aschile o fe m ­ m inile e lo stesso num ero, singolare o plurale, della co sa posseduta (1, 2*). Il possessiv o di 6a p ersona è invariabile p er g en ere e p er n um ero (2). • Di solito l'aggettivo possessivo si m ette d a v a n ti al nom e a cui si riferisce (1 ,2 ). L'aggettivo p ossessiv o si m ette d o p o il nom e a cu i si riferisce n ei segu enti casi. - Nelle frasi esclam ative e vocative: C ari miei, questa storia non m i p iace aifatto! - In a lcune esp ressio ni particolari com e p e r conto mio, a p arer nostro, p e r colpa sua, p e r am or tuo, e cc. - Nelle esp ressio ni di luogo c on la p arola casa : Venite a cena a casa mia? • C on i possessivi si usa quasi sem pre l'articolo (1, 2 , 2*). N on si u sa l'articolo nei segu enti casi. - Q uando il possessiv o si riferisce a nom i ch e indicano rapporti di fam iglia, u sa­ ti al singolare: Mia figlia ha ventiquattro anni, tuo nipote invece è ancora pic­

colo. - Quando il p ossessivo è usato com e predicato: 71 sbagli, qu esto libro non è tuo. • Q uando il con testo indica chiaram ente chi è il p o ssessore di qu alcosa, il p os­ sessiv o sp esso n on si esprim e: Carlo, sbrigati! Prendi lo zaino (il tuo zaino) e vai

a scuola. • L'aggettivo p ossessivo proprio può sostituire sia l'aggettivo di 3a persona suo, sia qu ello di 6® persona loro quando suo e loro si riferiscono al so g g etto della fra ­ se: Luca e Paola curano m olto il loro giardino = Luca e Paola curano m olto il p r o ­

prio giardino. L'uso di p roprio è ob b ligatorio nelle costruzioni im personali e qu ando il so g g e t­ to d ella frase n on è definito: Bisogna sa p e r riconoscere i p rop ri difetti. / Ognu­ n o ha le pro p rie abitudini. Q Ricordiamo che con i pronomi loro e proprio si usa sempre l’articolo: Giacomo e Gianni sono al mare: me lo ha detto la loro sorella.

m Gli aggettivi

e i pronomi dimostrativi

1. Non voglio q u e s t o libro, voglio q u e llo * ch e è sul tavolo.

2. Ricordo sem p re qu ell'estate in cui siam o stati in M essico. 3 . Non voglio sentirti fare q u e s t e affermazioni. I dim ostrativi indicano qualcuno o qu alcosa in rapporto alla vicinanza o lon ta­ nanza nello spazio (1), nel tem po (2) o n el d iscorso (3). La m ag gior p arte dei dim ostrativi p ossono e sse re usati sia com e a g g e ttiv i (1, 2, 3), sia com e p r o n o m i (1*).

■ Forme dei dimostrativi P lu ra le

S in g o la re M a s ch ile

F em m in ile

M a sch ile

F e m m in ile

questo

questa

questi

qu este

quello, quel

quella

quelli , quei, quegli

quelle

sfesso

stessa

stessi

stesse

tale

tali

tale

tali



• Il dim ostrativo q u e llo , qu and o ha la funzione di aggettivo, cam b ia la form a secon d o il suono iniziale d el sostantivo al quale sta davanti. L a d iscrim inazione dei suoni è uguale a qu ella fatta d all'articolo d eterm inativo S : quel g a tto /q u e i

gatti; quell'orologio / quegli orologi; quello studente / quegli studenti; quella ragazza / quelle ragazze; quell'autom obile / quelle automobili. • Le form e singolari q u e s t o e q u e s ta , quando h an no la funzione di aggettivo, perd ono la v ocale fin ale davanti ai nom i c h e iniziano p er vocale: Non m i piace

qu est'aria di burrasca. • La form a plurale q u e lli si usa solo com e p ronom e: Che b ei gerani! Q uelli ros - 1 si son o m eravigliosi.

17. GLI AGGETTIVI E I PRONOMI DIMOSTRATIVI

■ Uso dei dimostrativi • Gli aggettivi dim ostrativi questo e quello stanno sem pre p r im a del n om e e non hanno m a i l'articolo. • Questo, sia in funzione di aggettivo c h e di pronom e, indica vicinanza rispet­ to a chi parla, o com unque idea di vicinanza: Ecco, p ren d o questi pantaloni ver­

di e q uesto m aglione bianco. • Quello, sia in funzione di aggettivo ch e di pronom e, indica lontananza rispet­ to a chi parla, o com unq ue idea di lontananza: Non voglio più parlare di quella

brutta avventura. • Stesso e m edesim o, che p ossono avere sia funzione di aggettivo che di p ro­ nom e, indicano identità com pleta fra due elem enti. Stesso è di uso m olto più com une rispetto a m edesim o: Non tutti abbiam o gli stessi gusti. - Q uando stesso e m edesim o han no funzione rafforzativa si m ettono dopo il nom e o il pronom e a cui si riferiscono: Io stesso riconosco c h e h o sbagliato (=

Perfino io riconosco ch e h o sbagliato). - Stesso co n funzione di pronom e si u sa sp esso nel lin guaggio scientifico, nelle form ule, nelle spiegazioni p er evitare di rip etere il nom e d ell'elem en to o del problem a di cui si parla, oppure con v alore neu tro p er sostituire u n'intera fra­ se: L o stesso dicasi di tutti gli insiem i om ogenei. Di uso com u ne son o le esp ressio ni fa lo stesso (= non importa); p artir e /m a n ­ g iare/p arlare, e cc. lo stesso (= partire / m angiare / parlare, ecc. ugualmente). • Tale, ch e è anch e a ggettiv o e pronom e indefinito S si usa spesso, com e aggettivo dim ostrativo, p er riprend ere un elem ento del discorso, soprattutto scritto: Tale teoria filosofica fu elaborata nel XVI secolo. • Ciò è un pronom e invariabile con v alore n eu tro c h e equivale a questa cosa / quella cosa. Si u sa sia com e sog getto c h e com e com plem ento; è di uso com une soprattutto nella lingua scritta. S p esso ciò introduce u na proposizione relativa: Da ciò ch e abbiam o detto, possiam o facilm ente capire quale sia il problem a. • Il dim ostrativo codesto, ch e serve p er indicare una p ersona o una cosa vici­ na a ch i ascolta si usa orm ai quasi solam ente in Toscana e sem pre m eno nell'ita­ liano standard: Perché ti sei m essa codesto vestito nero?

QE Gli aggettivi e i pronomi indefiniti

1 . Mi h a cercato qu a lc u n o ?

2. Carlo va o g n i m ese a Milano p e r lavoro. 3. Ha telefonato Mario? - No, non ha telefonato n e ssu n o. 4 . Marco, con il su o lavoro, guadagna p a r e c c h i soldi. Gli indefiniti indicano qu alcosa o qu alcuno in m o d o non specifico, non preciso, non determ inato. Possono riferirsi a una sola p ersona o cosa com e qualcuno, qualche, qualcosa, alcuno, altro, ecc. (1), in d icare un insiem e co m e ogni, tutto, ognuno, ciascuno, chiunque, ecc. (2), ind icare l'esclu sione assoluta di un ele­ m ento com e nessuno, niente, nulla, ec c . (3) o ind icare una quantità gen erica com e parecchio, tanto, poco, troppo, e cc. (4).

■ Forme degli indefiniti Gli indefiniti son o num erosi. A lcuni han no form a variabile, altri invariabile. Alcune form e h an no funzione sia di a g g e t tiv o c h e di p r o n o m e , alcune hanno funzione solo di aggettivo, altre han no funzione solo di pronom e. • A lcu n o, ciascu n o, n e ss u n o , qu and o son o usati com e aggettivi e stanno davanti al nom e, si troncan o o si apostrofano s econ d o le regole segu ite d all'ar­ tico lo indeterm inativo un: Per c iascu n uccello il su o nido è bello. Nella tab ella della pagina segu en te s on o indicati g li aggettivi e i pronom i in de­ finiti di uso più com une.

18. GU AGGETTIVI E I PRONOMI INDEFINITI

P ro n o m i

A g g e ttiv i S in g o la r e M/F

P lu r a le M/F

S in g o la r e M/F

P lu r a le M/F

p oco/a

pochi/e

poco/a

pochi/e

molto/a

m olti/e

m olto/a

m olti/e

parecchio/a

parecchi/e

parecchio/a

p arecch i/e

tanto/a

tanti/e

tanto/a

tanti/e

tutto/a

tutti/e

tutto/a

tutti/e troppi/e

troppo/a

troppi/e

troppo/a

altrettanto/a

altrettanti/e

altrettanto/a

altrettanti/e

certo/a

certi/e

certo/a

certi/e

alcuno/a

alcuni/e

alcuno/a

alcuni/e

tale

tali

tale

altro/a

altri/e

altro/a

altri/e

ciascuno/a



ciascuno/a



nessuno/a



nessuno/a



tali

ogni qualche qualsiasi



qualunque uno/a

uni/une

qualcuno/a



ognuno/a



chiunque



qualcosa



niente

18. GLI AGGETTIVI E I PRONOMI INDEFINITI

■ Uso degli indefiniti • Con la m ag gior parte degli indefiniti n o n si u s a l'articolo o si u sa solo in casi particolari: Oggi farem o alcuni esercizi sugli indefiniti. Con tutto si usa sem pre l'articolo o l'aggettivo dim ostrativo, c h e stanno fra tutto e il nom e a cui tutto si riferisce: Con tutta questa confusione non posso concentrarmi. A nche l'aggettivo possessivo sta fra tutto e il n om e a cui si riferisce ed ha l'articolo: Giuliana m i ha fatto vedere tutte le su e piante.

i

* « ;

• Gli aggettivi indefiniti stanno in g en ere davanti al nom e e davanti ad altri J aggettivi. Si possono m ettere dopo il nom e q ualunque e qualsiasi: Non m i j

interessa la m arca, m i dia un vino qualunque. • Gli aggettivi indefiniti son o spesso seguiti da un aggettivo p ossessivo che n o n 'j ha l'articolo: Carolina è una ragazza viziata; i genitori esaudiscono o gni s u o desi­ derio. /T anti vostri errori p otreb b ero ess e r e evitati. C on lo stesso sign ificato e valore com unicativo si u sano sp esso costruzioni c o n ;] i pronom i indefiniti, seguiti dal partitivo: Carolina è una ragazza viziata; i g e n i- 1

tori esaudiscono o gnu no d ei suoi desideri. / Tanti dei vostri errori p otreb b ero ! essere evitati. • Molto, tanto e p arecchio indicano una q uantità notevole e son o usati co m e J sinonim i: Ieri al con certo c'era molta / tanta / parecchia gente. • Ciascuno e o gni indicano gli individui singoli in un insiem e di persone o c o se fl e, in funzione di aggettivi, son o usati com e sinonim i: Per ciascun / ogni uccello il a

suo nido è bello. - Ogni è a nch e m olto usato c on valore distributivo: Vado a Roma o gni due mesi. S • Alcuno e nessun o usati al singolare, in frasi negative, son o sinonim i e stan­ n o sem pre dopo il v erbo: Non siam o in grado di darti alcun /n e s s u n consiglio, a -A lcu n o si usa al plurale p er ind icare un nu m ero in determ inato, n o n tan to ] grande, di persone o cose; con lo stesso sign ificato si può usare qualche al sin golare: Voglio an dare alcuni giorni in montagna (= Voglio an dare qualche

giorno in montagna). - Nessuno, nelle frasi in terrogative, h a valore positivo, sia in funzione di aggetti- (v o tu , avrò potuto

tu

potesti

avesti potuto

potrai t u .c \ ( v i t e avrai potuto

egli/lei/lul

poté/potette

ebbe potuto

potrà

potemmo

avemmo potuto

potremo o * * - (w 4 *a vre m o potuto

aveste potuto

potrete o l* - ( l u i t avrete potuto

poteste

poterono/potettero ebbero potuto

avrà potuto

potranno cR-fW /W c avranno potuto

Congiuntivo Presente

Passato

Im pe rfetto

Trapassato

che io

possa

abbia potuto

potessi

avessi potuto

che tu

possa

abbia potuto

potessi

avessi potuto

che egli/lei/lui

possa

abbia potuto

potesse

avesse potuto

che noi

possiamo

abbiamo potuto

potessimo

avessimo potuto

che voi

possiate

abbiate potuto

poteste

aveste potuto

abbiano potuto

potessero

avessero potuto

che essi/esse/loro

possano

Imperativo

Condizionale Presente

Passato

P resente -

IO

potrei

avrei potuto

tu

potresti

avresti potuto

egli/lei/lui

potrebbe

avrebbe potuto

noi

potremmo

avremmo potuto

voi

potreste

avreste potuto

essi/esse/loro

potrebbero

Infinito

avrebbero potuto

Participio

Gerundio

Presente

Passato

P resente

Passato

Presente

Passato

potere

avere potuto

potente

potuto

potendo

avendo potuto

I II veifco potere può anche avere l'ausiliare essere.

TAVOLE DI CONIUGAZIONE DEI VERBI IRREGOLARI PIÙ COMUNI

S a p e re Indicativo P resente

Passato prossim o

Im pe rfetto

Trapassato prossim o

ho saputo

sapevo c t & v u .

avevo saputo

io

so r t t ì u .

tu

sai

egll/lei/lui

sa

hai saputo © Ì./» £ u iX sapevi A & C * - avevi saputo ha saputo •O o ./’vO iu.t sapeva ó fiC itt. aveva saputo

noi

sappiamo j & u .

abbiamo saputo o -m . ,isapevamo a u C-*44- avevamo saputo

voi

sapete

avete saputo £$■ ‘« ^ s a p e v a te \ t l c ţ C

essi/esse/loro

sanno

hanno saputo c u . '& lt a p e v a n o

Passato rem oto

Trapassato rem oto

* ţu .

avevate saputo

A ^ ì c u . avevano saputo

Futuro sem plice

Futuro anteriore

avesti saputo

saprò o . M . tò . '& i avrò saputo saprai Zi». _ avrai saputo

ebbe saputo

saprà d>AC- o X Ù avrà saputo

io

seppi

tu

sapesti Ì k

v v ebbi saputo

egli/lei/lui

seppe

noi

sapemmo _

voi

sapeste

aveste saputo

saprete o ''& • - ^ 'a v r e t e saputo

essi/esse/loro

seppero

ebbero saputo

sapranno 0

avranno saputo

, -i avemmo saputo

sapremo o - u '* £ .

avremo saputo

Congiuntivo Presente

Passato

Im pe rfetto

Trapassato

che io

sappia

abbia saputo

sapessi

avessi saputo

che tu

sappia

abbia saputo

sapessi

avessi saputo

che egli/lei/lui

sappia

abbia saputo

sapesse

avesse saputo

che noi

sappiamo

abbiamo saputo

sapessimo

avessimo saputo

che voi

sappiate

abbiate saputo

sapeste

aveste saputo

che essi/esse/loro

sappiano

abbiano saputo

sapessero

avessero saputo

Imperativo

Condizionale Presente

Passato

Presente sappi

io

saprei

avrei saputo

tu

sapresti

avresti saputo

egll/lei/lui

saprebbe

avrebbe saputo

sappia

noi

sapremmo

avremmo saputo

sappiamo

voi

sapreste

avreste saputo

sappiate

essi/esse/loro

saprebbero

avrebbero saputo

Infinito Presente sapere

sappiano

Gerundio

Participio P assato

P resente

Passato

P resente

Passato

avere saputo

sapiente

saputo

sapendo

avendo saputo

TAVOLE DI CONIUGAZIONE DEI VERBI IRREGOLARI PIÙ COMUNI

S ceg liere Indicativo Presente

P assato prossim o

Im pe rfetto

Trapassato prossim o

io

scelgo

ho scelto

sceglievo

avevo scelto

tu

scegli

hai scelto

sceglievi

avevi scelto

egii/lei/iui

sceglie

ha scelto

sceglieva

aveva scelto

noi

scegliamo

abbiamo scelto

sceglievamo

avevamo scelto

voi

scegliete

avete scelto

sceglievate

avevate scelto

sceglievano

avevano scelto

essi/esse/loro

scelgono

hanno scelto

Passato rem oto

Trapassato rem oto

Futuro sem plice

Futuro anteriore

io

scelsi

ebbi scelto

sceglierò

avrò scelto

tu

scegliesti

avesti scelto

sceglierai

avrai scelto

egli/lei/lui

scelse

ebbe scelto

sceglierà

avrà scelto

noi

scegliemmo

avemmo scelto

sceglieremo

avremo scelto

voi

sceglieste

aveste scelto

sceglierete

avrete scelto

essi/esse/loro

scelsero

ebbero scelto

sceglieranno

avranno scelto

Trapassato

Congiuntivo Passato

Im perfetto

che io

scelga

abbia scelto

scegliessi

che tu

scelga

Presente

abbia scelto

scegliessi

avessi scelto

che egli/lei/lui

scelga

abbia scelto

scegliesse

avesse scelto

che noi

scegliamo

abbiamo scelto

scegliessimo

avessi scelto

avessimo scelto

che voi

scegliate

abbiate scelto

sceglieste

aveste scelto

che essi/esse/loro

scelgano

abbiano scelto

scegliessero

avessero scelto

Condizionale

Imperativo

Presente

Passato

Presente

io

sceglierei

avrei scelto

-

tu

sceglieresti

avresti scelto

scegli

sceglierebbe

avrebbe scelto

scelga

noi

sceglieremmo

avremmo scelto

scegliamo

voi

egli/lei/lui

scegliereste

avreste scelto

scegliete

essi/esse/loro

sceglierebbero

avrebbero scelto

Infinito

Participio

scelgano

Gerundio

Presente

Passato

Presente

Passato

Presente

Passato

scegliere

avere scelto

scegliente

scelto

scegliendo

avendo scelto

180

TAVOLE DI CONIUGAZIONE DEI VERBI IRREGOLARI PIÙ COMUNI

S ta re Indicativo Passato prossim o

Im perfetto

Trapassato prossim o

lo

sto

sono stato/a

stavo

ero stato/a

tu

stai

Presente

sei stato/a

stavi

eri stato/a

egll/lei/lui

sta

è stato/a

stava

era stato/a

noi

stiamo

siamo stati/e

stavamo

eravamo stati/e

voi

state

siete stati/e

stavate

eravate stati/e

essi/esse/loro

stanno

sono stati/e

stavano

erano stati/e

Passato rem oto

Trapassato rem oto

Futuro sem plice

io

stetti

fui stato/a

starò

sarò stato/a

tu

stesti

fosti stato/a

starai

sarai stato/a

egli/lei/lui

stette

fu stato/a

starà

sarà stato/a

noi

stemmo

fumm o stati/e

staremo

saremo stati/e

voi

steste

foste stati/e

starete

sarete stati/e

essi/esse/loro

stettero

furono stati/e

staranno

saranno stati/e

Trapassato

Futuro anteriore

Congiuntivo Presente

Passato

Im perfetto

che io

stia

sia stato/a

stessi

che tu

s tia -

sia stato/a

stessi

fossi stato/a

che egli/lei/lui

stia

sia stato/a

stesse

fosse stato/a

che noi

stiamo

slamo stati/e

stessimo

fossimo statl/e

che voi

stiate

siate stati/e

steste

foste statl/e

che essi/esse/loro

stiano

siano stati/e

stessero

fossero statl/e

fossi stato/a

Condizionale

Imperativo

Presente

Passato

Presente -

io

starei

sarei stato/a

tu

staresti

saresti stato/a

sta'/sta/stai

egli/lei/lui

starebbe

sarebbe stato/a

stia

noi

staremmo

saremmo stati/e

stiamo

voi

stareste

sareste stati/e

state

essi/esse/loro

starebbero

sarebbero stati/e

stiano

Gerundio

Participio

infinito P resente

Passato

Presente

Passato

Presente

Passato

stare

essere stato

stante

staio

stando

essendo stato

TAVOLE DI CONIUGAZIONE DEI VERBI IRREGOLARI PIÙ COMUNI

T e n e re Indicativo Presente

Passato prossim o

Im pe rfetto

io

tengo

ho tenuto

tenevo

avevo tenuto

tu

tieni

hai tenuto

tenevi

avevi tenuto

egli/lei/lui

tiene

ha tenuto

teneva

aveva tenuto

noi

teniamo

abbiamo tenuto

voi

tenete

avete tenuto

tenevate

avevate tenuto

essi/esse/loro

tengono

hanno tenuto

tenevano

avevano tenuto

Passato rem oto

Trapassato rem oto

F uturo sem plice

Futuro a nteriore

io

tenni

ebbi tenuto

terrò

avrò tenuto

tu

tenesti

avesti tenuto

terrai

avrai tenuto

egli/lei/iui

tenne

ebbe tenuto

terrà

avrà tenuto

noi

tenemmo

avemmo tenuto

terremo

avremo tenuto

voi

teneste

aveste tenuto

terrete

avrete tenuto

essi/esse/loro

tennero

ebbero tenuto

terranno

avranno tenuto

tenevamo

Trapassato prossim o

avevamo tenuto

Congiuntivo P resente

Passato

Im perfetto

Trapassato

che io

tenga

abbia tenuto

tenessi

avessi tenuto

che tu

tenga

abbia tenuto

tenessi

avessi tenuto

tenga

abbia tenuto

tenesse

che noi

teniamo

abbiamo tenuto

tenessimo

avessimo tenuto

che voi

teniate

abbiate tenuto

teneste

aveste tenuto

che essi/esse/loro

tengano

abbiano tenuto

tenessero

avessero tenuto

che egli/lei/lui

avesse tenuto

Condizionale

Imperativo

P resente

Passato

io

ierrei

avrei tenuto

Presente -

tu

terresti

avresti tenuto

tieni

egli/lei/lui

terrebbe

avrebbe tenuto

tenga teniamo

noi

terremmo

avremmo tenuto

voi

terreste

avreste tenuto

tenete

essi/esse/loro

terrebbero

avrebbero tenuto

tengano

Infinito Presente tenere

Participio Passato avere tenuto

Gerundio

Presente

Passato

Presente

Passato

tenente

tenuto

tenendo

avendo tenuto

I Si coniugano come tenere: Appartenere - Contenere - Mantenere ■Ottenere - Ritenere - i '•ostenere - Trattenere.

TAVOLE DI CONIUGAZIONE DEI VERBI IRREGOLARI PIÙ COMUNI

T ra d u rre Indicativo Im perfetto

Trapassato prossim o

io

traduco

ho tradotto

traducevo

avevo tradotto

tu

traduci

Presente

hai tradotto

Passato prossim o

traducevi

avevi tradotto

egli/lei/lui

traduce

ha tradotto

traduceva

aveva tradotto

noi

traducevamo

avevamo tradotto

traduciamo

abbiamo tradotto

voi

traducete

avete tradotto

traducevate

avevate tradotto

essi/esse/loro

traducono

hanno tradotto

traducevano

avevano tradotto

Passato rem oto

Trapassato rem oto

Futuro sem plice

Futuro anteriore

io

tradussi

ebbi tradotto

tradurrò

avrò tradotto

tu

traducesti

avesti tradotto

tradurrai

avrai tradotto

egli/lei/lui

tradusse

ebbe tradotto

tradurrà

avrà tradotto

noi

traducemmo

avemmo tradotto

tradurremo

avremo tradotto

voi

traduceste

aveste tradotto

tradurrete

avrete tradotto

essi/esse/loro

tradussero

ebbero tradotto

tradurranno

avranno tradotto

Im pe rfetto

Trapassato

Congiuntivo Presente

Passato

che io

traduca

abbia tradotto

traducessi

avessi tradotto

che tu

traduca

abbia tradotto

traducessi

avessi tradotto

che egli/lei/Iul

traduca

abbia tradotto

traducesse

avesse tradotto

che noi

traduciamo

abbiamo tradotto

traducessimo

avessimo tradotto

che voi

traduciate

abbiate tradotto

traduceste

aveste tradotto

che essi/esse/loro

traducano

abbiano tradotto

traducessero

avessero tradotto

Imperativo

Condizionale Presente

Passato

Presente

io

tradurrei

avrei tradotto

-

tu

tradurresti

avresti tradotto

traduci

egli/lei/lui

tradurrebbe

avrebbe tradotto

traduca

noi

tradurremmo

avremmo tradotto

traduciamo

voi

tradurreste

avreste tradotto

traducete

essi/esse/loro

tradurrebbero

Infinito

avrebbero tradotto

Participio

traducano

Gerundio

Presente

Passato

P resente

Passato

Presente

Passato

tradurre

avere tradotto

traducente

tradotto

traducendo

avendo tradotto

U s c ir e Indicativo P assato prossim o

Im pe rfetto

Trapassato prossim o

lo

esco

sono uscito/a

uscivo

ero uscito/a

tu

esci

P resente

sei uscito/a

uscivi

eri uscito/a

egli/lei/lui

esce

è uscito/a

usciva

era uscito/a

noi

usciamo

siamo usciti/e

uscivamo

eravamo usciti/e

voi

uscite

siete usciti/e

uscivate

eravate usciti/e

uscivano

erano usciti/e

essi/esse/loro

escono

sono usciti/e

P assato rem oto

Trapassato rem oto

Futuro sem plice

Futuro anteriore

io

uscii

fui uscito/a

uscirò

sarò uscito/a

tu

uscisti

fosti uscito/a

egli/lei/lui

uscì

fu uscito/a

uscirà

sarà uscito/a

noi

uscimmo

fumm o usciti/e

usciremo

saremo usciti/e

voi

usciste

foste usciti/e

uscirete

sarete usciti/e

essi/esse/loro

uscirono

furono usciti/e

usciranno

saranno usciti/e

uscirai

sarai uscito/a

Congiuntivo Im pe rfetto

Trapassato

che io

esca

sia uscito/a

uscissi

fossi uscito/a

che tu

esca

sia uscito/a

uscissi

fossi uscito/a

che egli/lei/lui

esca

sia uscito/a

uscisse

fosse uscito/a

che noi

usciamo

siamo usciti/e

uscissimo

fossimo usciti/e

che voi

usciate

siate usciti/e

usciste

foste usciti/e

che essi/esse/loro

escano

siano usciti/e

uscissero

fossero usciti/e

Presente

Passato

Condizionale

Imperativo

Presente

Passato

Presente

io

uscire:

sarei uscito/a

-

tu

usciresti

saresti uscito/a

esci

sarebbe uscito/a

esca

egli/lei/lui

uscirebbe

usciamo

noi

usciremmo

saremmo usciti/e

voi

uscireste

sareste usciti/e

uscite

essi/esse/loro

uscirebbero

sarebbero usciti/e

escano

infinito

Participio

Gerundio

Presente

Passato

Presente

Passato

Presente

Passato

uscire

esseri 3 uscito

uscente

uscito

uscendo

essendo uscito

184

_______

TAVOLE DI CONIUGAZIONE DEI VERBI IRREGOLARI PIÙ COMUNI

Vedere Indicativo Presente

Passato prossim o

Im pe rfetto

Trapassato prossim o

io

vedo

ho visto/veduto

vedevo

avevo visto/veduto

tu

vedi

hai visto/veduto

vedevi

avevi visto/veduto

egli/lei/lui

vede

ha visto/veduto

vedeva

aveva visto/veduto

noi

vediamo

abbiamo visto/veduto

vedevamo

avevamo visto/veduto

voi

vedete

avete visto/veduto

vedevate

avevate visto/veduto

essi/esse/loro

vedono

hanno visto/veduto

vedevano

avevano visto/veduto

P assato rem oto

Trapassato rem oto

Futuro sem plice

Futuro anteriore

vidi

ebbi visto/veduto

vedrò

avrò visto/veduto

vedesti

io tu

avesti visto/veduto

vedrai

egli/lei/lui

vide

ebbe visto/veduto

vedrà

avrà visto/veduto

noi

vedemmo

avemmo visto/veduto

vedremo

avremo visto/veduto

avrai visto/veduto

voi

vedeste

aveste visto/veduto

vedrete

avrete visto/veduto

essi/esse/loro

videro

ebbero visto/veduto

vedranno

avranno visto/veduto

Congiuntivo Presente

Passato

Im pe rfetto

Trapassato

che io

veda

abbia visto/veduto

vedessi

avessi visto/veduto

che tu

veda

abbia visto/veduto

vedessi

avessi visto/veduto

che egli/lei/lui

veda

abbia visto/veduto

vedesse

che noi

vediamo

abbiamo visto/veduto

vedessimo

avessimo visto/veduto

che voi

vediate

abbiate visto/veduto

vedeste

aveste visto/veduto

avesse visto/veduto

che essi/esse/loro

vedano

abbiano visto/veduto

vedessero

avessero visto/veduto

Condizionale

Imperativo

io

vedrei

avrei visto/veduto

Presente -

tu

vedresti

avresti visto/veduto

vedi

egli/lei/lui

vedrebbe

avrebbe visto/veduto

veda vediamo

P resènte

Passato

noi

vedremmo

avremmo visto/veduto

voi

vedreste

avreste visto/veduto

vedete

essi/esse/loro

vedrebbero

avrebbero visto/veduto

vedano

Participio

Infinito

Gerundio

P resente

Passato

Presente

Passato

Presente

Passato

vedere

avere visto/veduto

vedente

visto/veduto

vedendo

avendo visto/veduto

| Si coniugano come vedere: Prevedere - Provvedere - Rivedere.

185

TAVOLE DI CONIUGAZIONE DEI VERBI IRREGOLARI PIÙ COMUNI

Venire Indicativo Presente

Passato prossim o

im p erfe tto

Trapassato prossim o

io

vengo

sono venuto/a

venivo

ero venuto/a

tu

vieni

sei venuto/a

venivi

eri venuto/a

egli/lei/lui

viene

è venuto/a

veniva

era venuto/a

noi

veniamo

siamo venuti/e

venivamo

eravamo venuti/e

voi

venite

siete venuti/e

venivate

eravate venuti/e

essi/esse/loro

vengono

sono venuti/e

venivano

erano venuti/e

Passato rem oto

Trapassato rem oto

Futuro sem plice

Futuro anteriore

io

venni

lui venuto/a

verrò

sarò venuto/a

tu

venisti

fosti venuto/a

verrai

egli/lei/lui

venne

fu venuto/a

verrà

sarà venuto/a

noi

venimmo

fu mm o venuti/e

verremo

saremo venuti/e

voi

veniste

foste venuti/e

verrete

sarete venuti/e

essl/esse/loro

vennero

furono venuti/e

verranno

saranno venuti/e

Im perfetto

Trapassato

sarai venuto/a

Congiuntivo Presente

Passato

che io

venga

sia venuto/a

venissi

fossi venuto/a

che tu

venga

sia venuto/a

venissi

fossi venuto/a

venga

sia venuto/a

venisse

fosse venuto/a

che noi

veniamo

siamo venuti/e

venissimo

fossimo venuti/e

che voi

veniate

siate venuti/e

veniste

foste venuti/e

che essi/esse/loro

vengano

siano venuti/e

venissero

fossero venuti/e

che egli/lei/lui

Imperativo

Condizionale P resente

Passato

Presente

io

verrei

sarei venuto/a

-

tu

verresti

saresti venuto/a

vieni

egli/lei/lui

verrebbe

sarebbe venuto/a

venga

noi

verremmo

saremmo venuti/e

veniamo

voi

verreste

sareste venuti/e

venite

essi/esse/loro

verrebbero

sarebbero venuti/e

Participio

Infinito

vengano

Gerundio

Presente

Passato

P resente

Passato

Presente

Passato

venire

essere venuto

veniente

venuto

venendo

essendo venuto

Volere Indicativo Im pe rfetto

Trapassato prossim o

Presente

Passato prossim o

io

voglio

ho voluto

volevo

avevo voluto

tu

vuoi

hai voluto

volevi

avevi voluto aveva voluto

ha voluto

voleva

noi

vogliamo

abbiamo voluto

volevamo

voi

egli/lei/lui

volete

vuole

avete voluto

volevate

avevate voluto

essi/esse/loro

vogliono

hanno voluto

volevano

avevano voluto

Passato rem oto

Trapassato rem oto

F uturo sem plice

Futuro anteriore

io

volli

ebbi voluto

vorrò

avrò voluto

tu

volesti

avesti voluto

vorrai

avevamo voluto

avrai voluto

egli/lei/lui

volle

ebbe voluto

vorrà

avrà voluto

noi

volemmo

avemmo voluto

vorremo

avremo voluto

voi

voleste

aveste voluto

vorrete

avrete voluto

essi/esse/loro

vollero

ebbero voluto

vorranno

avranno voluto

Congiuntivo Presente

Passato

Im pe rfetto

Trapassato

che io

voglia

abbia voluto

volessi

avessi voluto

che tu

voglia

abbia voluto

volessi

avessi voluto

volesse

avesse voluto

che noi

vogliamo

abbiamo voluto

volessimo

avessimo voluto

che voi

vogliate

abbiate voluto

voleste

aveste voluto

che essi/esse/loro

vogliano

abbiano voluto

volessero

avessero voluto

che egli/lei/lui

voglia

abbia voluto

Condizionale

Imperativo

Presente

Passato

io

vorrei

avrei voluto

Presente -

tu

vorresti

avresti voluto

vogli

egli/lei/lui

vorrebbe

avrebbe voluto

voglia

noi

vorremmo

avremmo voluto

vogliamo

voi

vorreste

avreste voluto

vogliate

essi/esse/loro

vorrebbero

avrebbero voluto

vogliano

Infinito Presente volere

Gerundio

Participio Passato

P resente

Passato

P resente

Passato

avere voluto

volente

voluto

volendo

avendo voluto

| Il verbo volere può anche avere l'ausiliare essere.

187

Indice analitico-glossario A ccento .................................................................. 165

o più frasi equivalenti di un periodo..................... 102

A ggettivo d im ostra tivo .........................................94

Congiu nzione subordinante. Congiunzione che collega frasi non equivalenti, ma che dipendono l'u na dall'altra....................................... 103

A ggettivo e s c la m a tiv o ........................................100 A ggettivo in d e fin ito ...............................................96

A ggettivo q u a lific a tiv o .......................................... 61

Coniugazione del verbo. È l'insieme ordinato delle forme che un verbo può assumere per indicare il modo, il tempo, la persona e la forma.................................................................... 25

A lfa b e to .................................................................. 157

Consonante ........................................................... 161

A lte ra ti.....................................................................138

Cortesia, fo rm a . Si chiama “forma di cortesia" la forma linguistica che si usa per rivolgersi a persone estranee, più anziane, ecc., e riguarda soprattutto i pronomi allocutivi........... 149

A ggettivo in te rro g a tiv o ...................................... 100 A ggettivo po s s e s s iv o .............................................92

Andare, coniugazione del v e rb o .......................170 Apodosi. È la frase reggente di un periodo ipotetico.............................................122 Apostrofo. Segno grafico che indica un’elisione..............................................166 A r tic o lo ......................................................................46 A rtico lo d e te rm in a tiv o .......................................... 46 A rtic o lo in d ete rm ina tivo ....................................... 47 A rticolo, usi particolari ............................................48

Dare, coniugazione del v e rb o .............................. 172 Desinenza. È la parte finale di un nome o di un verbo. Contiene, nel caso del nome, le informazioni di genere e numero, nel caso del verbo quelle di modo, tempo e persona. Digram m a. Gruppo di due consonanti che esprime un solo suono, come gl, gn, ecc............ 165

A spetto del verbo. È la maniera con la quale il verbo esprime i concetti di durata, fine, imminenza, ecc. di un'azione................................... 19

Dire, coniugazione del v e rb o ............................... 173

Avere coniugazione del verbo

Discorso ind iretto. Discorso in cui si racconta ciò che è stato detto da qualcuno, senza riportare le sue parole............................................. 132

.................2 /

Avverbio di giu dizio

.............. 73

Avverbio di luogo

............. 71

Avverbio di q u an tità

.7 2

Avverbio d i te m p o

70

Avverbio inte rro ga tivo ..........................................74 Avverbio qu alific a tivo o d i m o d o .......................69 Avverbio, fo rm a z io n e ..............................................67

Discorso d iretto. Discorso in cui si riportano le parole di chi ha parlato....................................... 132

Dislocazione. È un meccanismo espressivo della frase. Consiste nello spostamento di un elemento della frase, rispetto alla sua posizione standard................................................... 154 Dittongo. Gruppo di vocali che si pronunciano con una sola emissione di voce............................ 164

Bere, coniugazione del v e r b o .............................. 171

Dovere, coniugazione del v e r b o ......................... 174

C om plem ento. È un elemento della frase che completa quanto viene espresso dagli elementi essenziali della frase (soggetto e predicato).......... 10

Elisione. Perdita della vocale finale di una parola davanti ad un'altra parola che comincia per v o c a le ................................................................ 166

Com plem ento d ir e t to .............................................10 Com plem ento in d ir e tto ......................................... 10 Condizionale, modo finito del v e rb o .....................16 C ongiu ntivo, modo finito del v e rb o ......................15 Congiunzione coordinante. Congiunzione che collega più elementi equivalenti di una frase

188

E sclam azione ............. ..........................................156 Esplicita, forma di una proposizione s ub ord in ata............................................................. 112

Essere, coniugazione del v e rb o ............................. 26 Essere lavato, coniugazione del v e rb o ................37 Fare, coniugazione del verbo .............................. 175

INDICE ANALITICO-GLOSSARIO

Fem m inile, formazione del femminile dei n o m i.. 42

Gerundio. Modo indefinito del v e rb o .................... 18

Finire, coniugazione del v e r b o .............................. 32

Grado com parativo d e ll'ag ge ttivo q u a lific a tiv o ............................................................. 65

Fonologia. Parte della grammatica che descrive l suoni di una lingua e la loro organizzazione nelle parole................................................................157 Form a de l v e r b o ..................................................... 19 Form a passiva del v e r b o ..................................... 36 Form a rifle ssiva del v e r b o ...................................34 Frase. Unità autonoma della comunicazione che ha un senso, ed è di solito formata da più parole. Si distinguono vari tipi di frase......................8 Frase com plessa o periodo. Frase formata da più proposizioni, che contiene quindi più v e rb i.... 1 1 ,1 0 8 Frase e llittic a . Frase in cui manca un elemento fondamentale.....................................154

Grado com parativo e superlativo d e ll'a v v e rb io ............................................................74 Grado superlativo dell'aggettivo q u a lific a tiv o ............................................................. 66 lato. Gruppo di vocali che si pronunciano separatamente..........................................................165 Im perativo, Modo finito del v e rb o ........................16 Im perfetto, Tempo semplice dei modi indicativo e congiuntivo del verbo............................................. 14 Im plicita , Forma di una proposizione subordinata................................................................112 Indicativo, Modo finito del v e rb o .......................... 13 Infinito, Modo indefinito del v e rb o ........................17

Lavare, coniugazione del v e rb o ............................. 29 Lavarsi, coniugazione del v e r b o ............................35 Locuzione. È una sequenza fissa di parole, che può avere funzione di: preposizione (locuzione preposizionale)................51 avverbio (locuzione avverbiale)............................... 68 congiunzione (locuzione congiuntiva)..................102 M odo di d ire (v. Frase idiomatică) M odo fin ito de l v e r b o ........................................... 13 M odo in d efinito de l v erbo ...................................13 M orfologia. È la parte della grammatica che descrive le forme delle varie parole e ne analizza le variazioni.

Morire, coniugazione del v e rb o ...........................176 Frase scissa o spezzata, è un tipo di frase complessa che corrisponde ad una frase semplice e si usa per dare particolare rilievo all'elemento

N u m e ra le .................................................................. 76 Numerale c a rd in a le ...............................................76 Numerale co lle ttivo ............................................... 79

Frase sem plice. Frase formata da una sola p roposizione............................................... 8 ,1 0 8

Num erale d is trib u tiv o ........................................... 79

Frase v o lit iv a ............................................................. 9

Numerale m o ltiplicativo .......................................78

Futuro. Tempo semplice del modo indicativo del verbo...................................................................... 15

Numerale o rd in a le ................................................. 78

Futuro anteriore, tempo composto del modo indicativo del verbo.................................. 15

Ortografia. È la parte della grammatica che descrive la corretta scrittura delle parole.

Num erale fra z io n a rio ............................................ 79

Numero del n o m e ...................................................43

Genere del n o m e ....................................................40

Parola com plessa (v. anche Polirematicăi....... 142

Gergo. Uso linguistico di un determinato gruppo sociale come i militari, gli studenti, ecc............... 147

Parola com posta, è una parola formata dall'unione di due o più parole.............................. 140

INDICE ANALITICO-GLOSSARIO

n e ............................................................. 87

P arola om onim a. È una parola che è uguale ad un'altra per I suoni e la scrittura, ma che ha significati e usi differenti...................................143

Pronome personale a t o n o ............................82 ,8 3

Parola polisem ica. È una parola 'ch e ha più di un significato.................................... 142

Pronom e possessivo .............................................92

Pronom e

Pronome personale to nico .......................... 8 2 ,8 3

Parola s tra n ie ra ....................................................143

Pronom e r e la t iv o ....................................................89

Participio, modo indefinito del v e rb o ................... 17

Pronom e

Passato. Tempo composto dei modi indicativo, congiuntivo, condizionale, infinito, participio, gerundio del verbo.......................... 1 4 ,1 5 ,1 6 ,1 7 ,1 8

Proposizione. Si chiam a proposizione ogni parte della frase che si organizza attorno ad un verbo. Si distinguono vari tipi di proposizione.

Passato prossim o. Tempo composto del modo indicativo del verbo.................................................... 14

P roposizione coordinata. £ una proposizione che si lega con un'altra stando sullo stesso piano di autonomia o subordinazione............1 1 ,1 1 0

Passato rem oto. Tempo semplice del modo indicativo del verbo.................................................... 14 Periodo ipo tetico. Frase complessa che contiene una reggente detta apodosi e una frase condizionale o ipotetica detta protasi. ................122 Persona del verbo ................................................. 18

Piacere, coniugazione del v e rb o ......................... 177 P lurale, formazione del plurale dei n o m i............. 43 P olirem atica o parola com plessa, è un gruppo di parole con un ordine fisso e un significato diverso da quello che potrebbe derivare dalla somma delle singole parole..................................................144

Potere, coniugazione del v e r b o .......................... 178 Predicato. In una frase è l’elemento che dice qualcosa del soggetto. Il predicato può essere costituito d a un verbo predicativo o d a un verbo copulativo insieme ad un nome o un aggettivo.......9 P refisso .................................................................. 138 Preposizione a rtic o la ta .........................................50 Preposizione im p rop ria ........................................50 Preposizione. Uso nei complementi in d ire tti......53 Presente. Tempo semplice di tutti i modi del verbo...................... 1 3 .1 4 ,1 5 .1 6 ,1 7 ,1 8

s i .............................................................. 87

P roposizione dipendente o secondaria o s ubordinata. £ qualsiasi tipo di proposizione non autonoma in una frase complessa. Si distinguono vari tipi di proposizione subordinata..............1 1 ,1 1 2 P roposizione incidentale. È una frase inserita aH'intemo di un'altra senza avere nessun legame sintattico con essa...................................................131 P roposizione indipendente o principale o reggente. È la proposizione autonoma in una frase complessa....................................1 1 ,1 0 8 P roposizione subordinata a g g iu n tiv a ............130 P roposizione subordinata a v v e rs a tiv a ...........129 P roposizione subordinata causale .................115 P roposizione subordinata c o m p a ra tiv a .........126 P roposizione subordinata c o n c e s s iv a ...........126 P roposizione subordinata c o n d iz io n a le .........122 P roposizione subordinata c o n s e c u tiv a ..........125 Proposizione subordinata e s c lu s iv a .............. 130 P roposizione subordinata fin a le ......................124 P roposizione subordinata interrogativa in d ir e t ta .................................................................. 121 Proposizione subordinata lim it a tiv a .............. 129

Pronome allocutivo, è un pronome che si usa per rivolgersi direttamente a una o più pe rson e.... 88

P roposizione subordinata m o d a le ..................127

Pronom e ci

86

P roposizione subordinata o g g e ttiv a .............. 117

Pronom e c om bina to

87

P roposizione subordinata r e la t iv a ..................120

Pronom e d im ostra tivo

94

P roposizione subordinata s o g g e ttiv a ............ 118

P ronom e esclam ativo Pronom e in d efinito

.1 0 0 96

Pronom e Interrogativo Pronom e lo

.........100 86

P roposizione subordinata te m p o ra le ............. 116 Protasi. È la frase subordinata, introdotta da se, in un periodo ipotetico.................................122 P u n te g g ia tu ra ....................................................... 168

INDICE ANALITICO-GLOSSARIO

Radice. È la prim a parte di un nome o di un verbo e contiene l'informazione relativa al significato.

Sapere, coniugazione del v e r b o ......................... 179 Scegliere, coniugazione del v e rb o ......................180 Segnale discorsivo. Si chiamano segnali discorsivi quegli elementi che si usano soprattutto nella lingua parlata. Sono segnali discorsivi: le formule di saluto, quelle di apertura e chiusura del discorso, quelle che servono per mantenere aperta la comunicazione, i riempitivi, ecc............155 S e m ic o n s o n a n te .................................................. 164

Uscire coniugazione del verbo Vedere coniugazione del verbo Venire, coniugazione de! verte

'6 4 185 186

Verbo au silia re Verbo che si unisce agli altri verbi per realizzarne i tempi composti ................21 Verbo cop ulativo. Verbo che ha un significato generico e serve a collegare il soggetto a un nome o a un aggettivo..................................... 20 Verbo dife ttiv o . Verbo al quale mancano alcune form e............................................................... 39

Sentire, coniugazione del v e rb o ............................31

Verbo fraseologico. Verbo che si unisce ad un altro verbo per esprimere un particolare aspetto dell'azione....................................................................23

Sillaba. È un’unità fonetica che si realizza con un'unica emissione di voce. È la parte più piccola in cui si possono dividere le parole.........165

Verbo im personale. Verbo che si usa solo nei modi indefiniti e alla 3a persona dei modi finiti...............................................................39

Sintassi. È la parte della grammatica che descrive l'organizzazione delle parole nella frase e l'organizzazione delle frasi nel periodo.

Verbo intra nsitivo . Verbo che non può avere un complemento diretto (o complemento og g e tto )... 20

Soggetto. In una frase è ciò di cui parla il predicato. È di solito un nome o un pronome ed è il riferimento più importante del verbo..............................................9

Verbo pre dicativo. Verbo che ha un significato compiuto e s p e c ific o ................................................ 20

S e m iv o c a le ............................................................ 164

Verbo irre g o la re ......................................................33

S uffisso .................................................................. 136

Verbo pronom inale. Verbo che si accompagna, in tutte le forme, con un pronome personale a to n o .........................................................38

Temere, coniugazione del v e rb o ............................30

Verbo re g o la re .........................................................28

Tempo com posto del verbo. È un tempo che realizza le forme delle varie persone con due parole: unisce alle forme del verbo ausiliare il participio passato............................. 1 3,21

Verbo servile . Verbo che indica una particolare modalità (possibilità, volontà, necessità) del verbo che lo se g u e .............................................22

Stare, coniugazione del v e rb o .............................181

Tempo sem plice del verbo. È un tempo che realizza le forme delle varie persone con una sola parola................................................................... 13

Tenere, coniugazione del v e rb o ...........................1 82 Tradurre, coniugazione del v e r b o ....................... 183 Trapassato. Tempo composto del modo congiuntivo del verbo................................................. 16 Trapassato prossim o, Tempo composto del modo indicativo del verbo.................................. 14 Trapassato rem oto, Tempo composto del modo indicativo del verbo...................................15 Trigram m a. Gruppo di tre consonanti che esprime un solo suono, come sch, sgh, ecc.......165 Troncam ento o apocope. È la caduta dell'ultimo elemento (vocale o sillaba) di una parola composta da più sillabe................. 167

Verbo tra nsitivo . Verbo che può avere un complemento diretto (o complemento oggetto) ... 20 Vocabolario di base

145

Vocale

159

Volere coniugazione cel verbo

187

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Q uest'opera si propone innanzitutto di aiutare gli stran ieri ad appren d ere l'italiano e si rivolge sia a studenti ch e frequen tan o co rsi stru tturati di lingua, sia a chi, com e molti m igranti, ha la n ecessità di appren d ere la lingua attraverso la com unicazione quotidiana. P er questo motivo, la scelta e la descrizion e dei fenom eni linguistici, così com e le spiegazioni gram m aticali, sono state fatte in base a criteri di frequenza e di utilità, avendo com e obiettivo di forn ire quanto serve per p o ter com unicare in modo efficace e con buona padronanza dell'italiano.

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