Antologia di poesia sociale a cura di Matteo Cotugno...
Antologia di poesia contemporanea
©“Goccia
a goccia 2017”
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l’opera in copertina “Stella Maris” è su gentile concessione dell’artista di poesia visiva Pietro Erasmo Fasani
ne è vietata la vendita realizzato nel giugno 2017 da Matteo Cotugno
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Antologia di poesia contemporanea
Prefazione
Torna quest’anno la raccolta antologica a tema sociale Goccia a goccia, dopo lo mancata edizione del 2016 necessaria per consentirmi di organizzare l’antologia dedicata a Sua Santità Papa Francesco. Torna in un momento particolarmente cruciale per l’umanità, segnata da continui attentati terroristici in nome di estremismi che di religioso non hanno nulla, se non una pessima interpretazione dal sapore di giustificazione insulsa. L’idea che la poesia funga da goccia in continuo cadere per scavare la pietra delle coscienze è quanto mai forte e l’appello che ho fatto ha avuto un riscontro di interesse che non mi aspettavo: c’è voglia di agire con la stessa costanza per svegliare le coscienze, essere uniti tutti per fronteggiare le attuali piaghe che affliggono la società.
Matteo Cotugno
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Sono tante le piaghe che affliggono la nostra società, ho provato a chiedere agli Autori a chi dedicherebbero questo volume e, al di là degli eventi di cronaca recente, risulta unanime la volontà di dedicarlo a chiunque sia vittima di ingiustizia sociale, dagli emarginati ai disoccupati, dagli oppressi ai nuovi poveri sempre più numerosi, dalle vittime di attentati terroristici alle donne vittime di femminicidi e di aggressioni sempre più atroci, agli umili e agli indifesi.
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Sara Acireale Il suo grido: “Sono innocente” Un uomo piange mentre il sole splende. È solo col nudo affanno e il grido della carne che sale dal fondo di una fossa. Il cielo oltre la grata sembra tendere le braccia sul suo spirito sconvolto. Il suono del campanile segna i rintocchi e anche il cuore batte nell'oscurità... Ricorda i giorni lontani, il verdetto... il suo grido sono innocente.
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Antologia di poesia contemporanea
Marinella Albora Vite dimenticate Pozzanghere per vedere l’oceano muri scrostati per scrivere d’amore vetri appannati dal fiato dell’inverno cuori distesi su filo spinato piccole vite dimenticate.
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Natalia Bakhshieva
Viso vuoto sulle vie del nostro quartiere, piedi scalzi pellegrino dell'assoluto raccoglie i profumi dei resti di emozioni dimenticate nel tempo.
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Luciano Baldini Tragici sbarchi Grida perdute in un’alba mai nata a provenir da quei luttuosi flutti che come colpi di spugna cancellano vite umane. Infelici! Che fuggono dai loro lidi natii su marcescenti carrette del mare. Mettendo il loro destino a cavalcare la vita o la morte a voler del fato. Pregando un Dio mai morto in croce, parlando una diversa lingua, ma patendo in modo universale. Disperati a correre verso una luce come figli di nessuno in un mondo ingrato e inospitale correre verso una luce ora fioca una luce ormai prossima al buio verso gente che non si sa nemmeno vergognare di non saper capire ciò che anche per altri è vitale e non gli è permesso avere.
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Stefania Balsamo Verità relative Si nasconde verità abilmente celata da sovrastrutture di luoghi comuni dietro apparenti normalità sistemiche che pseudo verità di comodo confezionano ad uso delle masse acritiche in un caleidoscopio variegato di pseudo verità troppo relative al punto che: è vero tutto e anche il suo contrario. Così ognuno è contento della sua menzognera verità in un mondo volutamente artefatto sin dapprincipio delimitato da spesse mura di falsità che solo il guizzo della fantasia di menti non omologate può sbrecciare! Goccia a goccia 2017 9
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Michele Barile Fragile bullo Prima di uscire, da questa stanza irrorata dal sole, buia come la notte nella giungla, spero, ancora spero. Non sia tu più iena, non siano più serpi attorno a proteggerti, osannarti a dio del male. Non più agnelli da dilaniare dopo l’agguato. Se tu fossi coyote o boa supplicherei risparmiami, lasciami respirare, crescere, vedere concedimi il tempo di piangere e gioire. So cosa diverranno ma quale diritto avrei di togliere il diritto di vivere ai figli tuoi? Forse non ascolterebbero, carnivori divorano nel silenzio tra acide grida Non altro conoscono per sopravvivere. Ma tu, voi, noi sappiamo distinguere, scegliere. scrivere, leggere, ricordare, tramandare, rimescolare i colori dell’arcobaleno sulla tela del giorno a venire. Come farfalle volteggiare tra fiori, come pesci esplorare le acque, come pioggia nutrire la terra, come semi arricchirla, come uomini onorare l’opera di Dio. Arrivo da te, da voi, miei simili per condividere la strada, la scuola, il gioco, la panchina, l’amore. Non io agnello da sbranare, non i vostri spiriti paglia della steppa da bruciare. Se foste voi, a perdere baldanza avanti alle fauci ridenti della iena, come potrei non lottare? Non ci siano stracci di anime tra i rovi nelle scure notti della savana.
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Antonino Barrasso Articolo 1 Scorre lento questo tempo di furfanti e cortigiani, ore trascorse nell'ozio forzato come un carcerato. Così senza arte né parte la mente vaga su pensieri indecenti dove comanda ansia e rancore. Non ho lavoro! Non perché io non voglia ma solo per ragioni di finanza. Dovunque io pianga ricevo compassione, ai miei anni non c'è più agevolazione. Di punto in bianco sono tra i poveri uomini senza pane, circondato dai figli che ancora adoro non piango per dignità e onore. Onore? La libertà senza lavoro è una farfalla senz'ali... insistono pensieri cattivi, ditemi cosa dovrei fare? Goccia a goccia 2017 11
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Gesi Belardi Mamma ...e nel recondito attimo di vita, che mi riporta ad echi antichi di vecchie memorie, vago cercando l’essenza di tempi andati. Vago nel ritroso mondo di fanciullesca età quando con poco l’anima si nutriva di Meraviglia. ...e torno col ricordo a tutte le volte che, per un abbraccio tuo, avrei venduto al cielo i miei anni. Adesso il tempo ha superato soglie e scalini, ha oltrepassato limiti e traguardi, ha vinto tappe e viaggi infiniti. Eccomi, col cuore colmo di te, dei tuoi ricordi e dei tuoi abbracci mancati... Eccomi ancora qui a pensarti.
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Diego Bello Se le parole poi non bastano Le parole non bastano se sono un distillato se mancano di sale se sono rese sterili. Diverso è sussurrare “c’è stato un attentato molto grave” invece di gridare che la bomba ha sradicato arti di bambini ha frantumato crani in mille morsi ha decretato morte e infanzie sole. Le parole ci sono se sono quelle vere che delicati spiriti rifuggono le sole che si fissano sull’iride del cuore le sole che producono profondità di fuoco come le crude immagini d’un video. Se le parole poi non bastano se i guanti addosso a trama d’uncinetto ci fanno isole di sonno almeno ci contaminino immagini ci si abbandoni si abbia il coraggio di guardare persino se fa male finanche se ci strazia. Non basta creder di sapere non c’è né forza né speranza se è buio sulla consapevolezza. Goccia a goccia 2017 13
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Lucia Beltrame Menini Carabinieri E vivono così senza tempi d’attesa sul filo della vita, ardita, lungimirante pienamente, provvidente, nel gioco bizzarro complice dell’essere. Sospinti da un allarme permanente, sorvegliano il respiro, i passi dentro al tempo il fragile fluire della gente. Rimarrà certo grande memoria negli archivi del cuore e della mente in traccia di luce e storie strabilianti vissute senza ostentazione, finite dentro a un fiore che non muore. Piovono dunque senza far rumore i gesti che combattono la sorte nel nome di un amore che stupisce e dentro porta il nome di un eroe che così vive.
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Tonino Bergera A fondo Nell’alveo del fiume della vita, pian piano nella melma vanno i sogni. Un fondo limaccioso imprigiona i bisogni autentici, negando via d’uscita al gioco immaginoso. I fatti, forti d’un potere odioso, piegan la fantasia a vita grama nel mesto contingente. Il cuore di chi ama, soffocato nel circolo vizioso, boccheggia goffamente. E si dispera ed urla muto, assente. Poi nota che non muore, che soltanto gli tocca d’adattarsi ad assenza d’incanto: è utopica la Luce Onnipotente in cui rigenerarsi. Del buio non è dato di disfarsi se non nell’illusione riparando. Solcare l’onda è troppo dura per chi, annaspando, non vede che i problemi complicarsi ed intricarsi il groppo. Così, della fiumana nell’intoppo, un numero pazzesco di persone affoga la sua vita: bevendo la ragione fra i gorghi d’un terribile malloppo di libertà impedita. Goccia a goccia 2017 15
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Grazia Bianco Sono Donna Acqua scura e fredda avviluppante sensazione di morte disgusto per un'emozione sentita ritmo pesante del cuore silenzio senza fine! Sul muro bagnato di passato poso le mani e assorbo le pareti parlano di sangue l'aria respiro a stento serro i denti e mi deturpo l'anima sognare senza scopo mi uccide sento il fluido rossastro fluire tremante il corpo mi guarda lascio cadere le mani e penso... Sono Donna sono viva sorrido del mio inferno carezzo il mio cuore ferito mi abbraccio senza scopo mi amo e ... Ora scalo la parete del passato gratto il marciume e vivo di stenti ma nulla mi fermerà sono Donna ... Ora sono tornata dall'inferno!
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Graziano Boccardi Questa vita Se dentro una scorza c'è questa meraviglia dovremmo averne cura trovarne l'eminenza la giusta stesura di quel che rappresenta saperla impersonare… raccontare tagliar, come diamante grezzo impreziosire di poesia luce… melodia scoprirla dentro a gli occhi percorrerne i recessi le contorte vie l'immensità le ritrosie i riflessi l'ombra dei silenzi la solitudine d'odiarsi l'esaltazione l'amarsi trovar gli anfratti dei perché senza confini gli amori persi regalandoci a noi stessi saper trovare sapore a questa vita che ci ostiniam di fare a pezzi.
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Elena Bonadies Il verbo dei potenti Ammazzare è il verbo, il grido, di chi ha potere sulla terra e lo esercita sui più deboli, il verbo di chi non ha pietà del dolore altrui, di chi non soccorre nel bisogno, di chi riga di sangue il tuo mondo. Si privano di Dio e negano l'amore per far continuare la tua passione. Dio, entra nel loro cuore, fai cambiare il loro verbo con il verbo "Amore".
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Antologia di poesia contemporanea Alessandra Boscolo Meneguolo Solitutudini A chi racconterò di me dentro il silenzio di una stanza quando annega nell’ultimo bicchiere d’acqua il filo di speranza. Fuori la gente muore della guerra che nessuno vede. E’ allora che c’è bisogno di una parola che ha una, cento, mille voci per ricordare la bellezza di essere uomini, la scelta di vivervi come granelli luminosi di una spiaggia strappata alla terra arida del deserto. Domani potrei sedermi accanto alla tua solitudine e sentirmi insieme a te meno solo.
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Maria Eleonora Buonfantino Valhalla O valchirie accoglienti portatemi via dove il dolore non trova parole dove non c'è più niente da poter recuperare dove ogni sogno è destinato a svanire e ogni giustificazione non serve a capire. Portatemi via nel vostro oblio e lasciatemi andare a quello che sia.
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Don Aldo Callegari L’Amore infinito di Dio Tu pendevi dalla Croce … E mentre il cielo Si oscurava, La terra si apriva E il velo del Tempio Si squarciava Dall’alto in basso… Tu, Cristo, Crocifisso, Parola del Padre, Hai gridato: “Ho Sete”! La tua sete, Padre, Era ed è Sete di Amore Per gli uomini Di tutti i tempi. Quante volte mi sono chiesto: “Tu, Dio mio, dov’eri in quell’Ora”? Tante volte questo pensiero Ha rapito la mia mente! Non capivo, Non capivo che Tu eri là: Crocifisso Nel Crocifisso.
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Luciano Capaldo Un leggio Troppe gocce inondano i sagrati da colonne di pianti occupati genitori straziati innaturali dipartite di figli; come vetri di Murano s’infrangono nelle loro delicate essenze, di sovente da ostentata forza celate. Nell’era della comunicazione veloce come luce sosta invece parcheggiato ahimè il parlato. Si elevano parole salate strozzate a lor rivolte; figli. Un leggio che fa tremare... ma loro ormai continuano la fuga!
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Antonietta Caputo Mi Fidavo Di Te Mi fidavo di te, amavo i tuoi occhi. E, non capivo; perché a tratti si deformavano mentre levavi il tuo pugno sul mio sorriso. Sdegno, disperazione. Sola, indifesa, distesa su questo pavimento intriso di sangue, mi accorgo di essere io schiava e tu padrone... Padrone di un amore malato. Dov’è ora il tuo amore? Urlando, rinnego al mondo la violenza, la falsità e l’ipocrisia. Da questo amore bugiardo devo correre via. Via, lontano dai tuoi “occhi belli” che trasmettono follia… come è reale questa mia malinconia; Che inganno Crudele sei stato… amore mio.[...] Io mi fidavo di Te.
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Mery Carol Versi sparsi Versi sparsi tra i sassi Come esauste foglie Cadute dall’albero della Vita Gonfie di memorie Di pensieri, di storie. Fogli di versi Tra falde dispersi Al pari di briciole di pani A segnare i passi Di chi all’ascolto di voci Volesse soffermarsi Tra residui e anfratti E rintracciare mani E sagome e volti. Parlano le ombre Di giorni proficui E tacciono della stagione In cui persero tutto Dalla dignità al pane In un dissestato Capannone Abbandonato.
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Anna Maria Cartisano Sotto l'ala ovest (alle vittime dell’attentato alla stazione di Bologna 2 agosto 1982)
Non fosse mai arrivato quel giorno maledetto, mosse l'onda mortale, lo scoppio; sotto il muro ad ovest, un sibilo. Sulle corde di quel suono, tra le stridule note s'aggrappavano le mani ad altre mani intrise di sangue vermiglio stringendo, implorando di non lasciarli cadere nel buio mentre la vita, modulava una nenia stonata nell'ultimo brano delle dieci e venticinque, per noi vittime di guerra ed anche un po' eroi, fermi a metà tra le ali di una giustizia che intonava un requiem. Sotto il muro dell'ala ovest, in quei giorni scesero gli Angeli… e pregavano inginocchiati, sopra una corona d'alloro e lacrime.
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Fabrizio Casapietra Non invidio colpe Adocchia: sogguardando finestrelle di un giornale che pare senza giorno: neanche il cieco che mendica, potrà desiderare senza tremare, il gelido passo senza terra, di grossi padroni montagnosi e banchieri da emisferi con troppi zeri, se il cambio della loro anima non avrà orecchie, per le loro stesse grida, né posa le convulsioni... ed anche il piccione lo sa, lui che preferisce picchiettare un po’ di pane senza artigli, lui che gonfia il pelo di un po’ di umile gratitudine... No, le vostre colpe non le invidio, perché nessuno, né prete, né antiprete, potrebbe lavarle in tutta la vita, neanche se la spugna fosse il mantello dei re...
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Adriana Caviglia Il mare urla vendetta Fantasmi neri lacereranno le nostre notti: le loro voci scomposte riempiranno il silenzio, echi si rinfacceranno l'ignavia di molti, avvolgeranno le nostre coscienze, le stritoleranno, le dovranno stravolgere sotto una macina senza redenzione. Il mare inghiotte le loro speranze, strangolati dalla nostra indifferenza coperti dalla nostra ipocrisia. I più miseri dei più deboli... incolpevoli oscenamente torturati e sfruttati, martiri della povertà, della nostra avidità, sorrideranno della nostra miseria morale, del nostro squallore. Il buio cobalto profondo strazierà i corpi, ma nel vento urlante, le loro voci mute continueranno a forare i nostri timpani, le nostre coscienze, griderò per loro vendetta.
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Silvana Cenciarelli Bambini violati La maestra non sa degli orchi seduti negli occhi dei bimbi dietro i banchi. Lei vede il bianco dei grembiuli, I fiocchi sistemati, I nastri nei capelli. Lei non vede Il passo pesante del rientro a casa e quel graffio che va dal pensiero al cuore.
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Loretta Margherita Citarei Sarà tuo figlio Se per crudele natura sterile sei non riversare odio sul tuo corpo tanto capace di amare ma non di procreare non affannarti nell'insistere in costosi scientifici rimedi. Accetta il diniego ricevuto dalla vita e guarda intorno a te... bambini privi dell'abbraccio di una madre attendono ansiosi di essere amati. Accogli uno di loro fra le tue braccia ed amalo come fosse uscito dal tuo grembo... appagherai così il tuo profondo desiderio d'esser madre. Universale è l'amore di una mamma... e quel bimbo pur non essendo da te generato sarà tuo figlio perché l'avrai cresciuto ed amato. Goccia a goccia 2017 29
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Carla Composto Il Branco Miseri, marci, innocui parassiti, vagano in lembi putridi di pensieri, pavidi della loro ombra, inseguono scie in malsane compagnie, vivono in contesti di degrado generale, repressi, in situazioni anormali. Insieme come belve feroci in volti rabbiosi, risalgono crinali di tempestose cime, dove regna l’irruenza, lotte clandestine, soprusi ,solo per il piacere di sentirsi grandi, scelgono deboli bersagli. Vittime innocenti, prede di un branco di ragazzi che attaccano solo per il piacere di sfogare rabbia compressa, non come animali che in gruppo si sfidano con lealtà per la sopravvivenza!
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Silvana Costa
È triste toccare con mano l'inumano. Panico e sgomento nascono da parti indolori. Tutto scorre e scivola via silente. Tutto si esaurisce nello sguardo spento dell'ennesimo volto indifferente... un volto che di umano non ha niente...
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Matteo Cotugno Laggiù Il coraggio che ti prese a forza in quell’inferno di sangue è solo un concetto. Il rimbombo sordo di mortai impazziti sfracella anche i sogni. Si scappa lasciando ogni cosa come nelle terre scosse dell’Italia, ma si lasciano anche i fratelli si lascia chi ti ha cresciuto, anche loro, forse sotto le macerie… non lo saprai mai. Laggiù sei stato ucciso spezzando le radici dei tuoi avi, annientando ogni tolleranza e ogni fede, rendendola ridicola di fronte all’odio di convinzioni estreme. Laggiù la pace è diventata speranza che arranca nel sangue, sbriciolata come i muri cannoneggiati al tramonto, quasi fosse un saluto ad ogni superstite, testimonianza di terrore. Goccia a goccia 2017 32
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Gabriella Cozzani Forse una nuova vita Manca il coraggio di parlare, la forza di lottare contro soprusi subiti da anni. Umiliazioni, angherie, violenze fisiche, violenze psicologiche devastano chi è fragile. Ma ci sarà un aiuto per cancellare il male quotidiano: un cambiamento difficile tra lacrime e sudore insanguinato. Dalla paura nascerà il coraggio di non soccombere alla violenza di mostri meschini travestiti da angeli. Il filo della memoria di continue prepotenze verrà spezzato, annientato, tagliato. Il senso di vuoto che vive nel cuore sofferente uscirà all’aperto: ecco il vuoto non ha più ragione di esistere e non può più inghiottire senza pietà la merce di scarto che sta affondando. Ritorna la speranza di riprendere la vita tra le mani. Una nuova vita appare improvvisa all’orizzonte di chi non ha mai provato cosa sia l’amore. Nasce un bimbo, speranza di domani... La vita può essere salvata. Goccia a goccia 2017 33
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Carla Vittoria Croce La stagione del biancospino (dedicata alle persone anziane e sole)
Era solo ieri, una manciata di tempo fa. Era il tempo delle risa, dei cori a squarciagola, dei primi baci. Era solo ieri, era il tempo di te, tempo che mi donasti giorni e che con me crescesti. Era solo ieri e, ora che tremano le mani, dove è il mio sorriso... dove suonano le risa... Era ieri, oggi cerco mani che fuggono che non hanno tempo, sono ombra in un tempo futile. Era solo ieri la stagione del biancospino, ora la speranza è solo sabbia che la risacca porta via. Era ieri, era gioventù, oggi, solitudine. Goccia a goccia 2017 34
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Maria Clotilde Cundari Svanire Vorrei svanire per non vedere per non sentire per non ascoltare parole inutili a cui non credo. Vorrei svanire per consumare l’anima, così non soffre e non si offusca di tutte le nebbie che il pensiero emana quando si ferma a valutare la vita. Vorrei svanire per non trasformare il male che ricevo in tolleranza, il bene che mi arriva in sufficienza, le ingiustizie del mondo in rassegnazione. Vorrei svanire mentre intorno a me cade indegnamente, il silenzio della compiacenza.
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Stello Cutroneo Libertà, oggi Libertà, quanti fratelli per te morti, quante lotte, quanto sangue versato, anelito dell’anima ora calpestato, ormai non più onorato, capito. Libertà, parola senza senso, travisata nel cuore di chi non ti merita, di chi non ha per te rispetto e amore, di chi vuole tutto per sè, avida bestia, sconfinando in prepotenze e morte. “E come possiamo noi cantare” oggi ancora, come allora, se restiamo stranieri in questo mondo eretto su macerie vermiglie e lutto.
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Francesca D’Andrea Perdono al Padre E' una poesia dura la strada. Mi piglia un salice, innevato di freddo, mi stringe, come la neve che lenta lo scioglie. Mi cerca per dargli calore. Eppure, a nulla vale quel sacrificio. Tutto è scritto nei rivoli bigi della mia vita.
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Sandra De Felice Vuoto Vuoto… ogni impulso vitale è stato estirpato dal mio essere da mani brutali, io estirpata dell’anima… del cuore… lì sotto il torace tutto è strappato con violenza indolore… Io spettatrice immobile e muta posso solo guardare la forza che squarcia il mio petto… Non replico né mi oppongo lascio che scivoli la mia resistenza dinanzi all’evidenza… Seguo i pensieri e i perché senza risposta, capisco la realtà e piango, piango per me stessa, piango per le altre, noi povere farfalle impazzite... Piango per l’indifferenza che inonda.
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Assunta De Maglie La malinconia del mare Un gabbiano volteggia in parabole d’autunno, ha il nido a un battito d’ali, non un nemico e cibo sicuro: non andrà via di qua. Piega al vento di scirocco un fiore di cappero, ha radici profonde, in terra di sale e di sole si accontenta di poco. Ma le navi controvento col loro carico di sogni solcano l’incerto, per un miraggio di libertà e rimestano suppliche in una stiva di sospiri aspettando un’alba più umana. Quanta malinconia questo mare che è trincea e seduzione d’organza! Sono nenie di sirene che cullano gli addii e le cose da dimenticare. Sono flutti di pianto e un corpo di bambino col sorriso nella sabbia di una clessidra rotta. Salmastra, la speranza che regge ancora il cielo perché guardare l’orizzonte è percorrere una rotta che non conosce approdi. Goccia a goccia 2017 39
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Anna De Santis Carne da macello Siamo senza nome senza casa, senza famiglia non abbiamo nessuno che ci aspetta nessuno che ci piglia siamo senza cibo e difficili da gestire siamo carne da macello... possiamo anche morire. siamo senza speranze senza sogni non abbiamo il tempo siamo senza futuro e distrutti nel frattempo siamo carne da macello… siamo uomini forse, ma abbiamo dimenticato il nome siamo donne forse, senza nessuna dignità siamo senza forze e questa è la ragione siamo carne da macello... siamo scappati dalla guerra e da qualsiasi nazione siamo esuli disperati perseguitati dalla religione siamo merce da buttare e distruggere per i potenti siamo stati costretti dagli eventi a stringere i denti siamo carne da macello... siamo i perdenti siamo in balia delle acque che ci inghiottono i figli siamo in balia delle nazioni e delle loro ragioni siamo a pregarvi di accettare le nostre condizioni siamo carne da macello... siamo morti per errore, siamo vivi per sfortuna siamo morti per indifferenza o viviamo nella sofferenza siamo morti per rischiare o nati per sottostare siamo carne da macello... e costretti a scappare siamo qui a chiedere un ostello senza identità siamo solo Questo e Quello siamo qui per chiedere pietà della nostra vita quando nella vita a nessuno si deve chiedere pietà o è finita siamo gente che nessuno vuole siamo i fiori secchi nelle aiuole siamo qui e dovunque buttati nella terra...carne da macello....
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Grazia Denaro Nel gorgo della barbarie e dell’annichilimento Siamo tutti assediati in un mondo che si combatte e come prede e pedine ci mordiamo, serpenti che hanno bisogno d’espellere il loro veleno in un circolo vizioso che chiude un crudele cerchio. Figli e figliastri di cui non poter mischiare il seme in questo tempo di migrazioni, di lampi viola, di canti funebri, di mistificazioni e d’ipocrisie vissute in tempeste d’astrazioni e di massacri attuati sotto un cielo impassibile e all’orrore incomprensibile che si perpetra da una parte all’altra del pianeta. Un incubo devastante che ci coinvolge tutti in questa crudele ordalia velata di nebbia nel sentore del clangore. Ormai non è più tempo di silenzi né di temporeggiare se si riesce ad arrivare fin nel cuore dell’Europa a perpetrare stragi e massacrare innocenti genti ignare a cui viene cancellato il sorriso all’improvviso. E’ tempo di risvegli da ponderare nella ricerca di un rimedio per non essere dal demone risucchiati nel gorgo della barbarie e dall’annichilimento.
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Barbara Di Francia I dimenticati (L’urlo) Urla di umana gente si sentono, carcasse affollate, ossa calpestate di frantumate spoglie, vagano invisibili nelle coscienze umane. Castighi si ripercuotono su popoli affamati, percossi senza più dignità. Oltraggiati come ammassi di lamiera, accartocciati in fosse comuni, dimenticati come cenere nell’abominio della desolazione. Sono loro, popoli persi, nel cuore solo cenere e nello sguardo il vuoto di chi ha perso tutto: persino la speranza in un mondo che li ha abbandonati ...
Tratta da “Un sogno di poesia”
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Antologia di poesia contemporanea
Antonella Di Paoli Lui ti odia Lui ti odia ancora. Lo senti con il cuore, lo avverti con la mente. E non solo perché ti ha fatto male e ti ha mandato all’ospedale, ma perché la tua autostima ha sgretolato in tutti gli anni in cui ti ha detto che valevi meno di niente. Hai cercato di combattere, di reagire, ma invano. Troppo fragile, sei diventata uno zerbino da calpestare quotidianamente. Le sue dannate urla ora più non le senti. Che strano! Non provi più niente. Ti lasci annientare e non te ne importa un accidente. Ma la notte fai un sogno ricorrente. Fuggi e ti nascondi tra la gente in attesa di un treno che non arriva mai.
Goccia a goccia 2017 43
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Rosalba Di Vona Il nonno, il bambino, la natura e il silenzio Vieni ti porto in un bosco inviolato dove i piedi affondano nell’erba screziata da fiori odorosi lì nulla è perfetto e tutto lo è alberi contorti e pietre bizzarre opere scolpite dalla grande mano ascolterai il silenzio delle acque che si unisce al suono del vento e in quei boschi incontaminati gli occhi pieni di tutto si colmeranno di singolare gioia. Paradiso naturale che libera l’Anima la incontrerai nel cammino di quella luce dove nulla sfugge e tutto splende taci ascoltala taci non volgerle le spalle essa ti parla ogni suo silenzio ha un suono e i mille silenzi sono armonie ecco chiudi gli occhi ora è lei che ti vuole è in te e per te imparerai dagli alberi e dalle pietre dalle spiagge solitarie e dal profondo mare dalla musica che è il suo fragore ciò che nessun maestro potrebbe insegnarti capirai che l’erba dei campi e le stelle del cielo sono i veri testimoni dell’unione del silenzio con la natura e tu piccolo mio sarai ricco per sempre.
Goccia a goccia 2017 44
Antologia di poesia contemporanea
Salvina Distefano In nome di... Una nube nera si è posata sulla terra, in nome di... oscura le vie del mondo. Subdola, la tenebra del male lacera l’anima della gente, in nome di... divora la vita di esseri impotenti!
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Angela Donna Migrante non identificato qui riposa Affondare nel freddo del mare dio d’acqua e di sale... la morte non ha corpo e quando sarò risorto come potremo io e te riconoscerci venirci incontro ed avvinghiarci sul sentiero degli anni che furono ieri? Memoria smembrata del nome - il mio nome è il mio tempo terreno passato remoto giocato in un gioco poi disciolto in linfa di sabbia con rabbia lancerò anatemi al mio cielo? Dove tu sei dove io sono - non abbiamo notizia primizia è il mio corpo sul ciglio del mare di tutto ciò che sapevo intendevo l’immagine oscura è rimasta nell’onda sulla sponda di un oceano aperto sul fondo a un richiamo d’amore.
Goccia a goccia 2017 46
Antologia di poesia contemporanea
Barbara Eramo Non risorgere i demoni Non sussurrare ai miei demoni scaltri ululano al richiamo di una luna sanguigna, gridano d'urla scheletriche trafitti sui dirupi di fango e di morte delle gole incendiate. Taci che non risorgano dai pozzi del tempo oscuro, che restino a dormire il lungo sonno dei morti. Lasciali silenti che non esiste lama per estinguerli né mano che li estirpi alla radice. Culla lieve nell'oblio onirico le bestie scure che non risorgano a portare il lutto alla colomba bianca.
Goccia a goccia 2017 47
Antologia di poesia contemporanea
Pasquale Esposito Pace Una giornata con il sole che non ha padroni. Una giornata con il sorriso che insieme ci unirà. Un abbraccio stretto e lungo ci gioverà. Una parola di incoraggiamento a tutti quelli che hanno perso la fiducia negli esseri umani. Un arcobaleno, ci porta pace in testa. Pace in casa nostra, pace in casa loro. Pace in terra, pace a te che sei mio nemico. Pace al di là del confine. Pace orizzontale e verticale. Pace per sfamare e non per affamare. Pace mia, pace tua, pace vostra, pace su tutta la terra, pace he ci dia luce e non tenebre. Pace nostra, vieni e fai finire tutte le guerre.
Goccia a goccia 2017 48
Antologia di poesia contemporanea
Teresa Esposito Diversi, ma Uguali Io non dico che sei Diverso da me perché tu sei un bambino come me. Io son venuto al mondo come te e, se tu sei nato biondo, o bruno, con gli occhi azzurri, o neri, io son nato bruno con gli occhi verdi; la mia pelle è bianca, mentre la tua è nera. Allora, cosa importa se i colori son diversi? O che sei alto, o più grosso di me? Io penso, piango e rido come te. Io e te siam fatti proprio Uguali: Siamo nati tutti da una mamma, abbiam cervello per pensare braccia per abbracciare mani per far pace occhi per mirare il creato cuore per amarci gli uni gli altri; e se solleticati, ridiam tutti a crepapelle. E, o bianchi, o neri, o gialli, siamo tutti bambini di questo mondo. Ma io dico che son diverso da te perché i miei bisogni son diversi dai tuoi. I tuoi sogni potranno non essere i miei. I miei ideali non saranno uguali ai tuoi, ma la nostra diversità arricchisce l'umanità, quell'essere Diversi ci rende speciali. Noi siam la speranza del nostro domani. Goccia a goccia 2017 49
Antologia di poesia contemporanea
Maristella Fasanaro Solitudine Pensieri s'involano al vento, mentre il freddo crudele picchia sulle strade della città. Triste creatura, sopporti il silenzio di giorni vuoti, privi di sorrisi per un cuore che non cerca alcun rifugio oltre i portici del gelido marmo. Vestiti impregnati di profumo ti passano accanto, scivolano gli sguardi, accendono un po' la speranza di un sogno che sfida l'ombra dei palazzi. E il cielo,indifferente e nudo, guarda la tua sorte più triste di una notte senza stelle, senza calore, senza parole. Colpevole solitudine, flagello dell'anima, stanca,attendi l'alba...
Goccia a goccia 2017 50
Antologia di poesia contemporanea
Pietro Erasmo Fasani
L'Alba rischiarava Nelle lacrime di pioggia Miseri cenci Rannicchiato ai bordi della vita Scorreva umiliando la mano tesa Occhi pietosi mendicando carità Tra sferzanti rifiuti Moriva la dignità. Passava di Stagione in stagione Lungo le strade, Arse e riarse Dal vento Dell'inquietudine in una solitaria solitudine Adagiata su cartoni Sotto un manto di stelle Nella sociale indifferenza La vita.
Goccia a goccia 2017 51
Antologia di poesia contemporanea
Valeria Filippo Kamikaze Senza pensare a quello che sento, armato ma nella testa più niente arrivo da lontano, da un mondo contrapposto e diffidente. Guardo impietrito l 'Occidente e mi nascondo e aspetto... io vengo dal Medio Oriente. Lì mi sono allenato, preparato e ho pregato anche insanguinato. Senza pensare a quello che sento, resto nell'ombra calmo... fino a quando dovrò farlo senza pensare a quello che vedo... a quello che sento! La mia stessa carne non m'appartiene: brandelli in aria tra mille altri corpi frantumati ma senza pensare a quello che voglio... a quello che sento! " ALLAH AKABAR, ALLAH AKABAR " dovrò gridare e mi farò saltare in aria ma senza pensare...
Goccia a goccia 2017 52
Antologia di poesia contemporanea
Manrico Fiorini Il dramma di tutti i giorni Giorno torna lentamente a dormire, la sera prende posto in prima fila. Luci di lampioni illuminano marciapiedi, i signori della notte si sono svegliati. Donne di dubbia moralità passeggiano per quei marciapiedi. Puttane, vengono chiamate, vendono il proprio corpo con sofferenza, come ad un’asta di poca trasparenza. Figura nera, ad una di loro si avvicina. Ferma non andare; costui nulla vuol pagare. Attimi di silenzio, poi, un grido si alza verso un cielo stellato. Ora distesa, nel freddo letto di marciapiede ti trovi senza fiato. Parlate su, non fate voto di omertà. Senza indugio il popolo della notte lentamente se ne va.
Goccia a goccia 2017 53
Antologia di poesia contemporanea
Giulia Galli Il pianto del silenzio Nel silenzio della tua stanzetta tu, cucciolo d'uomo, ascolti i tuoi singhiozzi... Hai già imparato che, quella porta chiusa, ha un doloroso significato... Troppo spesso il tuo piangere li ha disturbati e, per far si che le tue paure diventino silenti, ti hanno strattonato, stretto troppo forte fino a farti male... troppo male! Cresci in fretta cucciolo d'uomo ma non imparar da loro. Credi nei sogni, nell'azzurro del cielo e nel baglior del sole. Prega il tuo angelo e corri alla vita...
Goccia a goccia 2017 54
Antologia di poesia contemporanea
Beniamino Gatto L’attore Dint’ ‘o chirchio assai allumato justo ‘miezzo ‘o palcoscenico, con ardore e sentimento dai il meglio di te stesso. Ti cimenti, ti trasformi, mo sorridi, mo t’arragge; quacche vote t’addenucchie ate vote tu ti esalti. Ti commuovi pe’ fà chiagnere, fai na smorfia pe’ fà ridere, ogni pausa n’applauso e sotto ‘e baffi t’arrecrie. Tu si ‘o masto d’ ‘o spettacolo, si nu grande tiatrante; hai successo d’ogni sorta, si richiesto ed apprezzato. Ma!!!.... Si tu scinne ‘a ll’oco ‘ncoppa, pe’ piacere, nun fà ‘o fesso. Cà nun stamme chiù ‘o tiatro, nun c’è chiù ‘o palcuscenico. Chesta è tutta nata storia. Qua si ride, si pazzie. Si fai ‘o fesso o l’incosciente, cà se chiagne overamente.
Goccia a goccia 2017 55
Antologia di poesia contemporanea
Eloisa Gattuso Umanità alla deriva Alla ricerca Di radici strappate Nel forzato diniego Dell'identità Popoli umiliati Tra eterni conflitti Di un potere che Vantando criteri Di superiorità Delirante in nome Di ideali estremi Minaccia Interventi armati Contro innocenti Vilipesi Dal terrore tuonante Mentre innalzano al cielo Voci imploranti di dolore Nella vana speranza Di ritessere La tela sdrucita Dell'umanità alla deriva... Arriveranno Giorni e tempi che In un'alba di sole Disegneranno Arcobaleni d'Amore ! Goccia a goccia 2017 56
Antologia di poesia contemporanea
Francesca Ghiribelli Il mio amore non ha il mare Il mio amore non ha il mare, né pesci per nuotare, né onde per cullare, possiede nel cuore soltanto tempesta per ritrovare stranieri occhi riflessi alla finestra. Il mio amore non ha il mare, né aggancia sogni alle maree, né racconta segreti alle sirene, possiede nell'anima soltanto la sete per immaginare una rosa fra le carezze della neve. Il mio amore non ha il mare, né conchiglie da ascoltare, né tramonti da scrutare, possiede in gola soltanto una lacrima di pianto per scrivere di silenzio il suono di un canto. Il mio amore non ha il mare, né stelle da guardare, né fiumi da alimentare, possiede nell'aria soltanto il respiro del mondo per domare la luce del suo astratto contorno. Il mio amore non ha il mare, né la voce della speranza, né il coraggio di una mamma, ma possiede il sorriso di un ricordo per colorare d'arcobaleno l'inferno di ogni giorno. Il mio amore non ha il mare, né comprende l'infinito, né conosce il paradiso, possiede unicamente fantasia per trasformare la realtà in fervida magia. Goccia a goccia 2017 57
Antologia di poesia contemporanea
Renzo Guerci Otto marzo Ancora il tempo serberà la traccia d’un impervio cammino: hanno percorso epoche di silenzi nell’occultato grembo della storia scritta dai figli, quando la morte lontano da casa scandiva le generazioni. Educate a negarsi per certezza d’impronta, ora una parità sotto le stelle è la strada sofferta per l’uguaglianza che trascende il sesso. Stimolate a donarsi per la vetrina rutilante del valore di scambio, commemorato è il seme d’un possesso riconquistato. Volti e mani nel vento portate la vita come vessillo con mille ciuffi giallo oro del fiore di primavera.
Goccia a goccia 2017 58
Antologia di poesia contemporanea
Maria Imbrogno
Ascolto in silenzio l'urlo delle mie forze impotenti. - Come guadagnare il pane di oggi e lasciare libera la mente? Cerco in un passato mal conosciuto le radici del mio male. La paura nasce dall'incertezza! E fare delle scelte... qual è quella giusta? - Vivere qui, ora, ancora! Soffrire, aspettare. Sperare, partire! Ma il pane, il dolore ...e questa stanchezza... Il cielo nuvolo. La terra assetata. Lenzuola stese al vento tra povere case Ma la fame, la paura. Andare! -Perchè? Andare dove? Andare con chi, andare come? Ma il pane, la libertà! - In nessun posto mi sento al sicuro ...al sicuro Il diritto, il dovere e tutta quest'acqua e le bombe la fame, le feste interrotte, l'orrore, il terrore. Perdono La meta più lontana non più agognata Basta una spiaggia - ... o tornare a casa la sera Solo il tempo potrà guarire queste ferite E altra gioia ci sarà oltre questa follia Nessun sogno impellente ...ma il pane, la vita! Goccia a goccia 2017 59
Antologia di poesia contemporanea
Valentina Imperiu Strage di Manchester 2017 Il calore dei ricordi. La mano di mio padre. Orecchiette da coniglio. Dentro al sogno arcobaleni di luci coriandoli di note. Il giorno perfetto. L'ultimo. Il suono incalzante della fine. Bomba umana. Pioggia di chiodi addosso. Un mare pallido di piccole braccia nel vortice dell'assurdo. Una bambola rotta al mio fianco.
Goccia a goccia 2017 60
Antologia di poesia contemporanea
Maria Teresa Infante Non sento niente (alle donne che subiscono violenza psicologica)
Non so cos’è il dolore dicono faccia male ma io non sento niente. Ho tanto freddo dentro dicono sia dicembre che bussi sul mio petto. Non so cos’è il dolore dicono un occhio nero sia il segno del peccato ma non ho fatto nulla se non dar voce a un corpo per dire che son viva. Eppur non sento niente compagna sorridente mi credono al suo fianco con l’ali nelle tasche invoco la mia stella di non ritrarsi all’alba. Dicono faccia male eppur non sento niente algida luna in terra son morta da una vita aspetto che mia madre apra il suo ventre al cielo e mi riporti al mondo. La mela tra le mani la venere in un letto o rondine tra i tetti saprò cos’è l’amore ma ora... non sento niente. Goccia a goccia 2017 61
Antologia di poesia contemporanea
Caterina Izzo Verdetto La porta dell'aborto mi vomita addosso il bimbo mai nato: pupa d'insetto perfetta e cerea, sola sulla bilancia di Anubi: lo sciacallo nero latra un unico grido e, mi inchioda il feto sul cuore.
Goccia a goccia 2017 62
Antologia di poesia contemporanea
Ada Jacono Innocenza trafugata Gioisce il mare onde spumeggianti cantano alla battigia. Il cielo si colora nel far del giorno tutt’intorno fiorisce la natura. Foriero il vento d’una notte d’amore. Un cuore muto ed un sorriso spento, la ricompensa fra dita da bambina. Nulla è rimasto! Portato via tutto dal vento. Frettolosi i tuoi passi battono la battigia. Mare, natura anche cielo e vento di quella notte d’amore sconoscono il tormento.
Goccia a goccia 2017 63
Antologia di poesia contemporanea
Izabella Teresa Kostka Senza tregua (ispirata alla filosofia del Realismo Terminale)
Non so più urlare dallo sgomento crollando come un grattacielo privo di fondamenta, sgretolata dal terrore delle notizie proiettate senza tregua dal telegiornale. Ove si è persa la umana ragione che sembra drogata dall'oppio e dalla cannabis, ubriaca coi residui dei sensi di colpa chiusi a chiave nel ripostiglio? Guerre, soprusi e prepotenza, attentati, bullismo e femminicidi, non bastano più i sette vizi capitali per descrivere la ruggine dei nostri giorni. Gli angeli sono ormai "spiriti precari" licenziati da tempo dall'azienda divina, il Demone sereno gioca a scacchi spostando i burattini sulla scacchiera. Non so più fermare quella pazzia somigliante ad una festa nel manicomio!
Goccia a goccia 2017 64
Antologia di poesia contemporanea
Antonella La Frazia Giulia (infanzia violata) Occhi senza sorriso, mani senza calore. Sulla riva dell'anima coglievi sogni dei tuoi giovani anni dall'abito bianco. Cantavi girotondi, quel mattino. Cantavi nenie azzurre di speranze, che volano con ali trasparenti. Lui colse la tua rosa ancora in boccio. La rosa bianca divenuta rossa, ti punse d'un veleno che non lede, ch'uccide solo l'anima bambina. Da parte a parte trapassò il dolore, nel ventre tuo, tagliandoti il respiro. Rubandoti la luna delle notti, i giochi di fanciulla e le carezze di mani giovani e pulite. Giulia che vivi giorni senza lacrime. Giulia che vivi senza più un domani.
Goccia a goccia 2017 65
Antologia di poesia contemporanea
Grazia La Gatta Come mi sento Tutto intorno è freddo squallore, sentimenti sepolti tra pagine del web mentre, la realtà da maschera nasconde il suo volto. Intrappolati tra il mondo virtuale e quello reale, c'incamminiamo tra i viali spogli della vita vivendo ad intermittenza come luci d'un albero di Natale. Un albero artificiale, privo di linfa e di anima. Come mi sento, non so spiegare... incatenata, spiata. Non più libera, imprigionata in un mondo non più mio, ad una vita disegnata da mani aliene, mani che non sono le mie. Rifugiata in un angolo di parole la mia salvezza ho trovato e il sogno vivo ridisegnando la mia vita. Felice, nel mio bunker di pensieri e versi, la pace e il sorriso ho ritrovato. E, ora, nuovamente sono viva e libera ... Così mi sento!
Goccia a goccia 2017 66
Antologia di poesia contemporanea
Michelangelo La Rocca Ad un bimbo mai nato Chi ti ha negato il natale forse soffre e sta male, pensa agli occhi mai visti: erano azzurri o castani? Grandi o piccole le tue mani? E i capelli? Biondi o bruni? Lisci o ricci? Avresti forse fatto i capricci? E la forma del naso? Retto o aquilino? E’ comunque bello il naso di un bambino. Tante domande senza risposta, è mancato il coraggio, la forza di amare, di dare vita alla vita. Di certo tua madre sarà affranta e pentita, forse un triste destino l'ha costretta a fermare l'incipiente cammino!
Goccia a goccia 2017 67
Antologia di poesia contemporanea
Rocco Giuseppe Leonetti Li Tamburi Balla batti e balla batti forti li tamburi da punta a nord all’equatore ammà batt i stessi soni. Senti batti li tamburi com u core di creaturi chi mani tint arcobaleno hanno appittat a terra scura. Briganti ed africani cà si pigliano pi mano come figli di una lupa cà non tena chiù paura di populi e paisi addù c’è ù re e li sultani chi tunisini e li persiani a pace ammà fa uagnù.
I tamburi Balla batti e balla/batti forte i tamburi/dall’estremo nord all’equatore/dobbiamo battere lo stesso suono. /Senti battere i tamburi/come il cuore dei fanciulli/con le mani tinte d’arcobaleno/ hanno dipinto la terra scura./ Briganti ed africani/ si prendono per mano/come figli di una lupa/che ora non ha più paura/ di popoli e paesi/dove c’è un re o i sultani/ con i tunisini e i persiani/ la pace ancora dobbiamo fare.
Goccia a goccia 2017 68
Antologia di poesia contemporanea
Marisa Lissoni Annoni Tacita è l’anima sospesa nell’Infinito! Vi è in me un palpitare lieve e strano Una danza lenta che s’arresta improvvisa La voglia di lasciarsi andare alla deriva Come vela dispersa senza barra al centro! Non v’è alcun vento che soffi gentilmente E l’orizzonte è ancora troppo lontano Non vi è una mano che lambisca lieve Nessun sorriso o volto o abbraccio tenero! Sono indifesa e fragile e senza linfa E quel che ancor più turba è non aver certezza Le lacrime sanno di sale e scivolano sul volto Tacita è l’anima sospesa nell’Infinito! Soltanto il cielo saprà donare Pace! Il mare come materna onda mi trastulla!
Goccia a goccia 2017 69
Antologia di poesia contemporanea
Rosella Lubrano Esule Vivrò di te, padre, nei fievoli respiri di una patria avara, ove i migliori anni della novella età, come evanescenti sogni, si sbriciolano ai duri colpi del destino. Ricordi amari di campi assetati, gronda solo fatica su questa terra che non dona un fiore. Come scardinar vorrei gli anfratti di un'anima inaridita, scarabocchi di vita vergati da inchiostro del cuore senza rivoli scuri di sangue versato! Basta pianti di madri oranti, basta cieli plumbei di morte, albe di luce anelo, luccichii che sanno di pace all'ombra del grande ulivo nel canto dell'infinito.
Goccia a goccia 2017 70
Antologia di poesia contemporanea
Loriana Lucciarini Le parole resistono. Le parole restano (dedicata al poeta palestinese Ashraf Fayadh)
Non potete portarmi via le mie parole sono idee, poesie in versi amore liberato e beato. Speranza che s’appresta al compimento, sogno di bimbo colorato. Schiuma d’attesa che lambisce la riva dell’immenso. Un ponte magico dalla mia anima agli occhi di chi legge. Non potete portarmi via le mie parole son forgiate con fuoco sacro, il vento non le porta via, resistono avvinte alla pietra, resistono nel cuore di chi le ha conosciute, resistono. Non potete condannare le mie parole Non potete portarmele via…
Goccia a goccia 2017 71
Antologia di poesia contemporanea
Daniela Lupi Donne abusate … Mi stavi raccontando la storia. La solitudine era diventata quasi palpabile: mi avete lasciata da sola, mi stavi dicendo: la paura mi avvelenava la vita. Non ho avuto scelta, l’orco mi seguiva dappertutto, si comportava come un signore davanti agli altri. Mi chiamava “Amore”. Ogni volta che diceva questa parola sentivo il suo pugno nello stomaco, gli schiaffi e gli insulti. “Vieni amore mio”, mi diceva, ed io morivo ogni volta! Sto pensando perché si chiama l’amore - Amore? Non è che hanno sbagliato? Non e che si chiama morendo? “A-morendo lo chiamo io!” E sei andata via…
Goccia a goccia 2017 72
Antologia di poesia contemporanea
Flavio Malaspina Bare d'acqua Fra poco cammineremo sui cadaveri Un ponte sub-sahariano Di ossa e sangue Non c'è stata nessuna separazione dell'acqua Nessun miracolo Semplicemente un esodo di morte Verso una terra promessa Che oggi non promette niente a nessuno Nessuna manna Niente acqua per dissetarli Niente pane per sfamarli E più di un Faraone alle loro calcagna Donne Uomini Bambini Nessuna differenza Come ceri avranno solo le stelle Uniche amiche Che non li abbandoneranno mai Fino a che non ci sarà più mare... ...allora tutti vedranno tutto.
Goccia a goccia 2017 73
Antologia di poesia contemporanea
Wanda Mandola Mi sento escluso Sono una parte della tua vita, eppure mi sento escluso. Sarà che sono nero e povero? Non guardare il mio colore, io non guardo il tuo. Non sono razzista! Ho bisogno d'amore, non so cosa sia, mi hanno detto che è dolce e lo vorrei provare. Accoglimi nel tuo cuore, nella tua anima, prendi la mia mano nera tra le tue. Sentirai calore. Il sangue che scorre, nelle mie vene, è come il tuo. Non c'è sangue nero o blu o giallo, è la stessa linfa vitale. Siamo tutti figli di Dio. Siamo figli del Mondo, ma mi sento escluso. Stringi forte la mia mano ed io stringerò la tua: solo così saprò che faccio parte di te e della tua vita.
Goccia a goccia 2017 74
Antologia di poesia contemporanea
Stefano Mantovani Ai migranti del mondo Vorrei, per ogni migrante essere Madre dalle braccia accoglienti e protettive per difenderli dai dolori del mondo. Ma l' uomo come crea, anche distrugge e credo, che ognuno di noi, sia nella vita in qualche modo, "Migrante". Se penso ai sacrifici di mia Madre raggiungo vette di comprensione che solo chi soffre veramente, conosce! E spianerei il sentiero per le genti dolenti abbandonate dalla umana comprensione, costruendo una strada di terra liscia e consapevole, con ghiaia di intelligenza e abbracci di umana compassione. Per evitare stragi in mare, o da cinismo bieco degli uomini per evitare altre barriere, muri, filo spinato... l' unica risposta, si chiama: "Amore". (Poesia edita anche in "2051" - Rigastrocche, Poesie, canzoni) edita in proprio dall'autore, nel Maggio 2017.
Goccia a goccia 2017 75
Antologia di poesia contemporanea
Loredana Mariniello Non ci resta che piangere (a Tiziana Cantone) " Non ci resta che piangere ? " Potevamo limitarci a non ledere ! Evitando di infierire su un errore, bastava tacere, finger di non vedere, consolare il lamento, ascoltare di più l'urlo nascosto dentro e, invece, ci è piaciuto giudicare una bellezza che non si è saputa mostrare. Siamo tutti assassini, perversi aguzzini di sguardi deboli e persi, non ci sporchiam le mani puntando pistole, siam diventati scaltri, ammazziam le persone con blande parole! E siamo stupidi, non ci muove neanche più la compassione, una bestia avrebbe certamente più cuore, ci interessa solo ciò che fa scalpore, pronunciamo frasi oscene, raramente incoraggiamo il bene. E’ un ergastolo l'emarginazione, una morte lenta che stringe alla gola in una stretta maglia di lamiere, ragioniamo prima di parlare, alla gogna nessuno merita di arrivare!
Goccia a goccia 2017 76
Antologia di poesia contemporanea
Roberto Marzano 20.08 La verità è che nulla è vero c’ero, io, acceso sull’altare immondo della concupiscenza nera notizia gettata in pasto agli ignari ovatta pregna di sangue catodico stipata a forza in angusti pertugi irrisi da clamorose voragini colmate appena dall'intorpidito pollice sul telecomando. Lo sporco gioco che propinavano astuti era solo una scusa bieca perché ammutolissero occhi di pietra dinanzi allo spot delle 20.08 pavidi spettatori ingordi dell’altrui disgrazia un solo brivido d’immedesimazione duro di freccia aguzza piantata nello sfiato delle vertebre lombari prone sul divano poi un vuoto pneumatico e l'irrefrenabile moto insano di ingurgitare a grosse cucchiaiate la nota pietanza “pronta in 1 minuto” al “gusto-novità”... di carne umana!
Goccia a goccia 2017 77
Antologia di poesia contemporanea
Fulvia Massardo Gocce di speranza Persi nell'immensità del mare nero e fondo, annaspiamo con la forza di quello che non spera e afferriamo quelle mani che si tendono nel buio, parlano un'altra lingua e ci trascinano, salde, fino a giunger la riva. Rinchiusi, soli, tremanti, col freddo sulla pelle che penetra nel cuore restiamo così, muti... in balia d'un altro mare ancor più ostile e duro: un mare di incertezza, un mare di volti scrutanti che goccia dopo goccia riempie il cuore d'amarezza. Ricordiamo i nostri lidi ed altri lidi cerchiamo ove approdare, domani e siamo soltanto gocce di un'umanità che brama di trovare un paese, scevro da guerre e fame, un luogo benedetto dove finalmente… stare.
Goccia a goccia 2017 78
Antologia di poesia contemporanea
Elisabetta Mattioli Speranza I corpi sono madidi alcune gocce di sudore scivolano lentamente sui pochi stracci percossi dall’onda che violenta il legno colorato e scuro adagiato in mare. I corpi sono madidi accatastati, fradici gli abiti sono sporchi il sangue incide ogni meandro, arto la pelle piange si unisce alle lacrime e attorno si ode l’urlo della morte. I corpi sono madidi una mano sconosciuta accarezza i volti e stringe una coperta avvolge la pelle l’aria è spaccata da un sorriso e l’anima vive ancora. Goccia a goccia 2017 79
Antologia di poesia contemporanea
Maria Micelli
Dicesti.. pendevo dalle tue labbra amor… Bianco era il velo che indossavo… Sulla coscia un reggicalze come portafortuna. Il cuor danzava e gli occhi avean quella lucentezza che abbagliava persino il sole… Poi arrivò il primo schiaffo, e ancora, ancora. ì.. fino a che vedesti crollare a terra anche l'anima mia… Ed ora son un lenzuolo sporco di sangue; son ciò che tu un giorno dicesti. . >.
Goccia a goccia 2017 80
Antologia di poesia contemporanea
Daniele Miraflores Furono le tue mani… e le tue parole Chissà quel tempo seppe di fatalità il non aver nulla e dirsi che poco importava. In un istante conservai quell'eternità nella coesione nata da poco tempo. La guardata gustò la dedizione per quella adolescenza non capita in quegli occhi racchiusi in uno scrigno il loro innocente sorriso. Furono le tue mani per loro quel balocco affettuoso assieme al fato voluto il tuo verbo che dalla bocca emerse a dare ristoro mancato. Fautore il merito a te per quell'opera compiuta. Vulnerabili solo al malore da una comunità confusa. Nel silenzio a riguardo con fervore quel lungo cammino avvolto dall'amore. dedicata ad un amico che facendo l’animatore regala un sorriso ai ragazzi diversamente abili
Goccia a goccia 2017 81
Antologia di poesia contemporanea
Cesare Moceo Cercate fra i doni di Dio Ho visto miseria tra grida d'aiuto e dita bruciate in roveti ardenti. Vorrei gridarlo alle nuove gioventù e far lor vedere con occhi diversi ripieni d'amore di voglia di fare attecchita dentro sentimenti infiorati di suggestioni e ricchezza. E quando lo dico potete credermi folle nel pianto dirotto degli occhi già stanchi così nel mio tempo io perdo calore e rido di me per quei segni di vita. E resto abbracciato a mutilati sorrisi e nel loro rimpianto ancor m'abbandono pensando al mio tempo che già se n'è andato e al volere che muore ogni giorno d'un poco. Goccia a goccia 2017 82
Antologia di poesia contemporanea
Marco Morandi Storia C’è un tempo che annulla le ferite e a lotta induce. Di libertà la dieta fa germoglio unendo mani di gente sconosciuta. ...E’ il tempo della storia... Quel che di noi ragiona da senso a ciò che sangue siamo e poi tramuta il noi nel frutto d’altra carne. Il dopo ci vedrà come trascorsi, ma ora che scappiamo dall'onta del presente, tracciamo solco retto e seminiamo forza e libertà, sapere e affetto, amore ed onestà. Ognun di noi sia l’altro e l’altro noi. Che l’infinito sia la prova d’esser gocce e che la storia poi, le sappia raccontar.
Goccia a goccia 2017 83
Antologia di poesia contemporanea
Mara Moretti Piccolo bimbo scalzo Piccolo bimbo scalzo, il mocciolo al naso e vesti scarse... ti incontrerò mai in qualche parte del mondo diventato ormai uomo o donna a raccontare la tua storia di piccolo bimbo figlio di povera Africa che chiedeva bon bon ai viaggiatori curiosi ladri di immagini e di emozioni?
Goccia a goccia 2017 84
Antologia di poesia contemporanea
Graziella Mussino Hamman Handicap di non poter Abbracciare il mondo Melanconici visi velati Misere vite segregate Amori sopiti e Negati nel silenzio.
Goccia a goccia 2017 85
Antologia di poesia contemporanea
Daniele Neri Il canto del mare Ascolta un canto dal mare. Forse è un canto di sirena, tra gli scogli vicini all'immensità delle acque agitate dal vento. Forse è l'antica litania di un Griot, ridotta a voce flebile, tenue pensiero, richiesta d'aiuto di un giovane Icaro, disperso sotto un sole disperato. Al di là del mare, tra le dune senza sabbia, puoi sentire voci, urla, gemiti e pianti, l'eco li porta sin qui. Guarda nell'universo della tua anima, vedrai nel suo sconfinato schermo un fiore rosso giunto sulla spiaggia. Lo puoi vedere, toccare o forse solo immaginare. Portava nel cuore perduta speranza. Goccia a goccia 2017 86
Antologia di poesia contemporanea
Laura Paita Assioma Non c’è nulla da dimostrare, rispetto e dignità sono valori universali. La Vita è una, infinita e multiforme: se offendi me stai offendendo l’universo, se mi disprezzi raccoglierai disprezzo. Il senso della vita ci appartiene, come la libertà, ma, bada bene, senza ledere nessuno. Quando, in balia dei peggiori istinti, ti accanisci, implacabile, subdolo, determinato, sentendoti in diritto di esercitare il tuo potere... fermati! Respira profondamente... L’unico nemico è proprio lì, dentro di te, non cercarlo al di fuori. Vinci su te stesso e sii felice!
Goccia a goccia 2017 87
Antologia di poesia contemporanea
Antonio Palladino Resistenza Tempi anonimi e di baciapile Giorni come ferite Dove i diritti imparano a morire Vite negate Amori affogati Le strade trasformano i giovani in ricordi Freme sempre più il ginocchio dei vecchi Noi delle carezze inaspettate Che leggiamo per romper dighe e ghetti Che corriamo ad accender gli arcobaleni Del caldo in un morbido calzino di lana Non barattiamo i sogni Li usiamo come zucchero Immersi con l’anima nelle correnti della vita Usiamo inchiostro come allucinogeno Fermiamo il tempo con l’Amore Combattiamo con i versi Siamo la nuova Resistenza.
Goccia a goccia 2017 88
Antologia di poesia contemporanea
Simonetta Pancotti Oltre l’idiosincrasia Debolezza davanti ad una soluzione azzardata Non è un encomio per tutti Favorisce e sfavorisce Risolve e problemizza Ti guardo Non so cosa pensare Come agire Sei come me Eppure così distante. Dolore ed imbarazzo Si mescolano e rendono Il cuore uno sfascio. Il rischio è incombente Vince l’indifferente Lo speculatore. Poi uno spiraglio Uno sguardo di ardore e di scetticismo Voglio conoscerti Sei come mio figlio, mio fratello, mia moglie, mia madre Sei come me Un umano allo sbaraglio senza bagaglio senza un distinguo.
Goccia a goccia 2017 89
Antologia di poesia contemporanea
Lorena Paris
Si avvicinano con lo sguardo chiaro che mente un pensiero reale e che tu non riesci a toccare ma solo piano infilare in un buio sopire poi l'universo che tutto collega ti vuole ancora donare poesia e avvertimento e ritrovi la strada tra i percorsi scoscesi dello strano fraintendimento. Generosa è la vita che ti parla mai stanca sorride piano alla tua idea amica che sa di restare leggera e più franca.
Goccia a goccia 2017 90
Antologia di poesia contemporanea
Nadia Pascucci Amore e speranza Prenditi cura del tuo prossimo in un’aria di indifferenza e dolore dell'abbandono, in un pensare troppo e sentire troppo poco. Concediti agli altri, ai dimenticati, agli ultimi, agli scartati, schiaffeggiati dal vento, e calpestati anche nella dignità, a cui non è concesso neanche il NULLA. Non deriderli… Tendi una mano in amicizia e fratellanza. Non relegarli ai margini. Non guardarli con arroganza, non oscurare il faro della speranza. Non esiste solo il mondo del proprio io. Tira fuori i valori che porti dentro, i valori della solidarietà, della inclusione, e dell'uguaglianza della diversità. Ama e apprezza le piccole cose. Darai un senso e un valore alla vita e non avrai vissuto invano.
Goccia a goccia 2017 91
Antologia di poesia contemporanea
Miriam Piga Come cenere sull’orma Buttami via, come il mare che vuota all'aria il suo sale sul primo marciapiede nell'ora che passa, inosservata. Come cenere sull'orma, la macchia che cammina, tra il fianco destro e l'anca. E zoppica di giorno, in silenzio. Getta via pure l'espressione che tanto ti assomiglia e lo stridore dei denti quando insonne l'alba mai ha posato la soglia. Buttami via e non voltarti indietro. Ricacciata dentro la goccia di ogni lacrima partorita, sarai un po’ più libera e un po’ più sola ad ogni scadere della tua frettolosa luce. E la notte col suo sogno ormai privo di aiuola, più non ti consola.
Goccia a goccia 2017 92
Antologia di poesia contemporanea
Antonia Anna Pinna Dio Ma siamo sicuri che il Padreterno pensa a noi? Lui ha tanti bei pensieri noi siamo solo un grattacapo, una cosa brutta da nascondere sotto terra che è il suo tappeto! Non possiamo pretendere il suo amore se ogni giorno lo insultiamo con azioni, parole ed altro. Lasciamolo alla sua gloria con i suoi Santi; noi dobbiamo marciare siamo solo fanti.
Goccia a goccia 2017 93
Antologia di poesia contemporanea
Cecilia Piras Speranza per un licenziato Con le mani ficcate nelle tasche, curvo e solo come un vecchio, un vecchio di millenni e di amarezze me ne vado vagando senza meta... E dov'è, dov'è la mia città? Dove sono i cortili di un tempo, il calore di un sorriso? Un agglomerato freddo di case quella che ieri era la mia città, ma ieri... Ieri è già un tempo lontano! Solo oggi una sentenza fredda e cieca in una sola parola: LICENZIATO: un numero morto, perso, disperso, nell'angoscia di un buio futuro, uscito da un urlo di un presagio funesto. Ma la speranza è una mamma testarda, la speranza è una mamma severa e quadrata: se lei vede che molli, te le dà di santa ragione! E perciò mi costringe, mi spinge a rifare l'ignoto, tra macerie ed astri caduti, mi costringe a trovare mille strade dietro un vicolo cieco, a trovare le carte vincenti persino nelle tasche che si afflosciano, vuote nel pianto della miseria più cupa.
Goccia a goccia 2017 94
Antologia di poesia contemporanea
Daniela Pireddu Il labirinto Ho imparato a parlare la lingua degli altri, ma nessuno ha mai imparato la mia. Parlavo, ma nessuno mi capiva, urlavo a volte, ma nessuno mi ascoltava. Mi sento straniera, dentro ad una terra che non mi accoglie, sotto un sole che mai mi ha scaldato veramente. Ogni giorno ho chiuso una finestra e adesso sono al buio, intrappolata nel mio labirinto, lontana da ogni abbraccio. Una penna, i miei pensieri e il mio cuore è tutto quello che mi resta.
Goccia a goccia 2017 95
Antologia di poesia contemporanea
Rosy Pozzi “Dignità e sollievo” Ignari, inconsapevoli, di certo rassegnati, schermati dietro uno sguardo schivo imposto a maschera felice sul quale scrutando affiora implorevole dolcezza. Piccini abbandonati al destino in balìa di custodi, d’insegnanti, fra mura crude dentro al nulla. D'appartenenza a quale razza o credo poco m'importa... Chi mai saprà la verità di com’è andata, di come va, di come andrà. Tendere la mano … certo che sì… si spera serva … certo che sì… ma passati oltre - il dubbio rimane ... certo che sì ... Noi lontani ma appiccicati sempre con la mente a queste minuscole indifese vite all'angolo 'fornite del nulla', o di quel poco o niente che la vita forse a qualcuno di loro concederà donandoci così un barlume di serenità. Goccia a goccia 2017 96
Antologia di poesia contemporanea
Michele Prenna Accattoni E' usuale degrado l'accattonaggio di tanti squallido arredo disturbo urbano da anni. Su e giù nel veleno scaricato dai veicoli ai semafori col cartello fra rabbiosi guidatori. Barboni del portico dai luridi stracci con gesto automatico di querule mani. Invisibili sfruttatori gestiscono il traffico attenti ai ricambi. E al posto affollato che rende ai questuanti avviano lo storpio.
Goccia a goccia 2017 97
Antologia di poesia contemporanea
Giovanna Rispoli Il colpo finale Cosa può fare? Cosa può pensare o dire? Il cuore improvvisamente è... rimasto muto soffocato... Le lacrime sono rimaste a metà strada pietrificate, dall'assurda infamia, dalla delusione! Lì, ferme ad interrogarsi. Lì, piene, ma vuote, indecise! Le mani gelide e il corpo tremante. Un senso di disgusto. Labbra serrate, mute come il cuore! Nessun urlo, nessuno sfogo... tanto dolore! Allora, decidi: devi tollerare accettare e non mollare! Incassare da vero pugile senza cedere e attendere di sferrare tu, il colpo finale quello decisivo! Goccia a goccia 2017 98
Antologia di poesia contemporanea
Valentina Rizzo Volo d’amore Svestita di fior accesi nel dolore, donna, sei apostrofo di luna sporcato d’insulto, ombra di cristallo quel tuo volo d’amore fra sguardi d’uomo violento e graffio di pensiero spento. Un raggio d’anima s’eclissa, quel lui calpesta la tua vita come cielo spoglio d’incanto, e sei lacrima di cuor senza tempo, coccio di inutile bambola, gelido soffio di uno stupido possesso. L’alba del pianto sporca i tuoi sogni, la pioggia carezza le tue ferite, sanguinano d’inferno le notti ed i giorni, ma d’improvviso s’accende come stella, polline di nuda speranza e sei risveglio d’una spiaggia di marzo fra le labbra di una nuova vita colorata d’amor vero per se stessa.
Goccia a goccia 2017 99
Antologia di poesia contemporanea
Carlo Romano Negro Sono stanco di essere chiamato negro sono nato dove sfiora il Mar Rosso, su questa terra non ho fortuna, non ho un futuro, di povertà ne ho patita fin troppo, ho mangiato polvere, ho ingoiato lacrime, di notte mi agito, i pensieri sono tanti… non dormo, con la mia donna soccombo, ogni giorno non per causa sua… muoio, respiro una vita dura… che da sempre calpesto. Vado via… dalla mia terra che non detesto, che non contesto, vado via… non è un addio con la morte nel cuore, con un dolore nascosto mi incammino. Un giorno ritornerò amore mio, ti giuro sul mio onore e ti prometto… al mio ritorno non risiederemo in una casa senza un tetto, lasciami partire, non piangere cuore mio, lasciami andare, fa’ che io viva il mio sogno, il mio stadio non tarparmi le ali, altrimenti non volo e muoio. Fammi girare il mondo… infondere la mia musica, il mio ritmo, la grande magia del suono africano. Non chiamarmi negro… fratello non ha senso, suona con me la musica del tempo ascolta come urla il vento è uguale al pianto di un bimbo quando si sente perso, fammi compagnia, con i tamburi diffondiamo nell’aria un dolcissimo richiamo, teniamoci per mano, vaghiamo il mondo, come artisti… non tocchiamo il fondo. Sono stanco di essere chiamato negro, lo sai fratello… che il sangue mio è rosso come il tuo! Lo sai fratello… che il mondo gira su se stesso, che intorno a sé brillano le anime di stelle! L’universo! Ascolta fratello… il mio umile canto, il mio inno alla vita, che copre con ali dorate, una solenne preghiera di pace.
Goccia a goccia 2017 100
Antologia di poesia contemporanea
Teresa Carmine Romeo Stella Maris Lassù sul promontorio una donna devota e amata stende il suo celeste manto, abbraccia i suoi fedeli, dandogli rifugio e protezione. L’occhio attento e vigile di Maria mai perde di vista i suoi figli, naufraghi di questo mare che davanti a Lei ci porta come stella che illumina la rotta. Con sguardo ausiliare segue in mare gli uomini pescatori di speranze, benedicendo le loro barche e le loro vite, conforta il cuore di colei che lo vede andare e con fede Le rivolge la sua preghiera e il suo penare. Mai distoglie gli occhi fissi all’orizzonte, come accompagnasse nel loro viaggio quei figli appena andati. Con il piede sembra voler accennare un passo, quasi a lanciarsi in quelle acque quando non vede ritornare qualcuno dei suoi figli persi. In tanti son partiti per non tornare, ma la Stella del mare è àncora di salvezza e consolazione per questo amaro dolore, e dal suo cuore arriva il calore di un nuovo raggio di speranza. Col dito puntato verso il cielo non ci fa perdere di vista la nostra vera meta. Lei, stella del mare e regina del cielo, è della terra simbolo dell’alleanza tra Dio e l’uomo. Goccia a goccia 2017 101
Antologia di poesia contemporanea
Silvana Rossellini Clochard Il suono di un bucaneve il vibro di un germoglio che squarcia in brandelli la neve il trillo di un granello di sabbia che si lancia da un’alta scogliera e il rintocco di una scheggia che cade su un manto di gelidi licheni Sono questi, i suoni di un pianto singhiozzi che gemono al silenzio canti sfiorati dal vento inzuppati nel vuoto, impregnati di inquietudine eremi calpestati dal silenzio dei passanti Clochard Anime quiete nell’inquieto essere contenute e raccolte con cura dentro due buste dure come la pietra vuote come il tempo
Goccia a goccia 2017 102
Antologia di poesia contemporanea
Francesco Rossi (Issorf) Il tempo discendente Aridità dura che avvolge menti monche, ora, di Emozioni vive inventa Vita spenta brulicante a simulare gioia apparente piena Il cuore, non batte più, allegro mentre l'Anima fugge piangendo Luci illuminano il freddo siderale scatole si intersecano in enigmi.
Goccia a goccia 2017 103
Antologia di poesia contemporanea
Michela Ruggiero A noi donne Penso di noi che siamo brave stringere appena gli occhi ai vostri gridi coprire il volto con le mani ai vostri colpi fare dell'abbandono una Preghiera risorgere alle mille morti che ci date Esservi madri [in ogni ruolo] con il Perdono smussando spigoli con le carezze.
Goccia a goccia 2017 104
Antologia di poesia contemporanea
Rosetta Sacchi Lo sbarco La vita strappata al sangue e alla miseria promessa alla luce d’un nuovo orizzonte clandestina nelle stive percossa dalle onde... Un urlo che sale e lacera il cielo. Sarà il mare gola profonda di pescecane e tomba di sogni - fiori soffocati dalla gramigna a testimoniare menzogne. Quale mano separa sapiente i superstiti da coloro che non restano vivi? Quale giustizia scrive gli umani destini? Approdano nell’oscurità senza nome né tempo uomini e bambini tribolati di stenti al pari dei grandi. E nessuno solerte a farne la conta allo sbarco. Son sempre troppi ...
Goccia a goccia 2017 105
Antologia di poesia contemporanea
Carmelo Sanfilippo Africa Terra di uomini stagioni assolate, culla di speranze, lontananza cosciente passeggera di vite assenza incolmabile... tu parli nella notte e respiri qual bambino. Due perle t'ha donato il Sommo per piangere la tua disperazione e per scrutar lontani orizzonti.
Goccia a goccia 2017 106
Antologia di poesia contemporanea
Paola Sansica Uguale amore Offeso, deriso perché mi vedono diverso. Non sono malato. Amo solo un cuore uguale al mio e non mi sento in colpa… sei tu il discriminato.
Goccia a goccia 2017 107
Antologia di poesia contemporanea
Maria Santoro L’indifferenza – L’Ingordigia – L’abbandono Opulente è l’indifferenza del governo nei riguardi della gente senza niente. Incurante della loro insofferenza incurante della loro triste sorte. Sottomesso e macilente è il popolo abbandonato che si aggira tra i rifiuti per riempire la bisaccia. Al palazzo si accapigliano per spartirsi la gran torta. Per appalti fatiscenti e costruzioni inesistenti. Tutti in giro per il mondo, con i soldi degli utenti sfizi, lezzi e vizi , grandi abbuffate per le loro imprese. Finanzieri e banchieri, hanno fame di pecunia e i politici fame edace per manie di grandezze. Bella vita, grandi alberghi, viaggi gratis coi parenti. Gran signori dall’apparenza, ma è solo una parvenza. Hanno preso tutti i soldi, distruggendo l’esistenza di chi tanto ha lavorato per trovarsi una vecchiaia e campare con dignità, senza chiedere carità. C’ha pensato il mal governo a spogliare la sua gente. Con le tasse disoneste, con imbrogli e grandi inganni a riempire le proprie casse, per comprare ville e case. L’istruzione è un opzione, la sanità è sempre in coma. Per le diagnosi sono mesi, solo se è di tua spesa puoi accedere prima del mese con un costo esuberante che ti lascia ansimante, quasi quasi esilarante. Corruzione, collusione, perversione, confusione. Sono all’ordine del giorno e ogni giorno mille nuove. La disoccupazione è da regina, il terrorismo da latrina l’immigrazione da signora ma con tanto di bastone. Questa è quanto dell’Italia, resa tale da un governo non eletto dal suo popolo. Terra dei fuochi! Terra bruciata! Goccia a goccia 2017 108
Antologia di poesia contemporanea
Maria Scivoletto A te vicina L'età avanzata ti sconvolge la malattia ti trascina come posso essere ...a te vicina? Giovane nello spirito mamma amata come proteggerti dal mondo crudele? Sei tornata bambina hai bisogno di cure di calore...di Amore. Anche stavolta... metterò il mio impegno aggiusterò il mondo ...per te...cara mamma. Papà prega per noi... Dio ci accompagna ...ci vuole bene.
Goccia a goccia 2017 109
Antologia di poesia contemporanea
Valentina Selene Medici Urlo del mare La rena ancora calda di sole Mi invita nel vespro a restare. Tuffo lo sguardo nell’orizzonte. Il tramonto arrossa le acque, le incendia. Raccolgo la piccola, bianca conchiglia che un’onda audace mi dona. La guardo, nell’incavo una goccia rimasta. Lacrima salata di dolore? Urla il mare, alzando l’onda. Urla contro rive, scogli e falesie. Ha raccolto corpi di anime perse. Di braccia senza forze, che lasciano bimbi buttati come prodotti scaduti. Il pianto si spegne nel fondo e la sabbia amorosa li copre. Anime, che mai avranno nome. Urla il mare, il dolore la rabbia sperando che l’uomo, accolga la voce. L‘ombra s’allunga, invita al ritorno La casa sicura mi accoglie e ancora la mano chiusa, forte stringe la piccola conchiglia donata. La guardo, un bacio la lacrima asciuga lasciando sulle labbra l’amaro. Nel cuore una muta preghiera che il mare, non debba più urlare.
Goccia a goccia 2017 110
Antologia di poesia contemporanea
Marina Sirolla Solitudine e indifferenza Non ho altri a cui palesare i disagi farsi ascoltare da muti e sordi. Non serve l'esempio degli avi che tempravano il cervello. Nel guardare questo mondo storto e crudo, dove l'indifferenza regna sovrana. Dove si muore con la luce, ma è notte per chi guarda e passa avanti. Scrivere versi dolci quando tutto mi spinge alla rivolta? Donne trafitte da amori sbagliati e di uomini spenti, da follia crudele. Si muore in solitudine ma nessuno fa niente, non posso tacere questo lutto nel cuore!
Goccia a goccia 2017 111
Antologia di poesia contemporanea
Rita Stanzione Senza domani di suolo Succede al legno nel sentire la foglia abbandonare il nodo tessere la lacrima dove il sole baciava, promessa verde di linfa dove le zolle impenetrabili crescevano -era sabbia e trappola, radici senza domani di suolo anche altroveSperare: la forma del respiro Si allarga poco e torna al bandolo spinoso del filo dove la vigna non può maturare uva per altre mani Si mesce vino ch’è sonno asperso nei nidi di papaveri per le stoppie col rosso di transumanza, a fiotti sul grembo di una vecchia madre (al sud del mondo, dove tutti eravamo, un tempo) Poesia pubblicata, con traduzione inglese, nel portale internazionale di poesia Prachya Review, luglio 2016
Goccia a goccia 2017 112
Antologia di poesia contemporanea
Grazia Tagliente Ancora niente di nuovo Ancora niente di nuovo su questa via dove il vento spinge perfin la sera tra scarpe consunte e capelli sudati e ognuno grida senza più voce la sua inutile preghiera affamata. Ancora nulla di nuovo per questa rotta tra onde che sbatton fino in cima il nord dove neanche il sole osa toccar cieli senza più porti né quieto andare e ogni ramo è gelo senza un alito caldo. E ancora nessun verbo dalla bocca della terra dove la notte si stende sulla valle sgualdrina mentre il sazio mondo scalciante dorme beato e soltanto qualche lucciola accende i suoi lumini sull’infantili urla festose spente per sempre.
Goccia a goccia 2017 113
Antologia di poesia contemporanea
Viola Tatham Finché ce la farò Basta con gli inganni esigo verità, le favole son belle ma voglio la realtà. Riprenderò le armi farò la mia guerra. Il tempo non aspetta lo chiamano tiranno. Io tornerò a lottare se altri non lo fanno prima che si risvegli l'alba dell'apatia. Contro la falsità contro l'ipocrisia ho solo le parole e la mia fantasia: le lancerò sul mondo finché ce la farò.
Goccia a goccia 2017 114
Antologia di poesia contemporanea
Maria Teresa Tedde Blackout Implosa di improvvisa solitudine e il dolore sfoglia attimi neri. Nero di seppia schizza pensieri offusca passioni spegne canzoni. Blackout. Non son di questo mondo gelato il sangue mio piange. E la cometa vaga e ricerca fra le stelle quel presente caldo di sole. Calvario che oscuri la terra chiudi capitoli di ferocia. Serrati per sempre occhi giovani. Dovrò guardar lontano coi loro desideri e riaccendere falò di vita tempestata di diamanti. E lo farò.
Goccia a goccia 2017 115
Antologia di poesia contemporanea
Marisa Tumicelli Solitudini Migranti orazioni da labbra ardenti dentro echi d’aria corpi ombra tabernacoli d’anime radunate figure con quieto sguardo gesti lenti di mani in conflitto voci materne materne solitudini con parole congiunte a voci di mare amorevole presenza il mio sostare silenzioso su accarezzate vitalità nido spelonca di cuori si adagia la luna con velato chiarore.
Goccia a goccia 2017 116
Antologia di poesia contemporanea
Patrizia Varnier Povero Scaravento nel carrello della spesa sogni di lauti pasti. Non fanno rumore se non nella mia fame.
Goccia a goccia 2017 117
Antologia di poesia contemporanea
Italo Zingoni Manca l’aria Il sole di questi lunghi giorni di sole non ci lascia parole né ombre da condividere è solo calura che sale dai bordi del mare che inventa un’estate ancora diversa immagine spersa nei nostri contorni frantumata in specchi corrosi dal tempo. Sono giorni di fuoco e di vento -si sente il lamento dei paesi del Suddi pianto e di guerre che non hanno confini di bambini innocenti di madri e di padri –dei morti il silenzio dei vivi il dolore– le assurde paure di chi la paura non vede. Viviamo in un mondo che nulla ci deve la fede a chi ha fede la ragione a chi crede all’uso che se ne può fare –il potere è potere– gli equilibri sono fragili e davvero precari e tutto si scambia per meno di un nulla nei lager moderni che nessuno condanna. Non si respira, l’afa ci trova indifesi facili prede di nuovi sciacalli –ci vogliono schiavi– pronti a sedare ogni tentativo di fuga lasciati in balia della sorte a pagare anche l’aria perché alla fine siamo tutti innocenti –o magari colpevoli– fino a prova contraria. da “Poesie del Dis-incanto” – Inedito – 2016 t.d.r. ©
Goccia a goccia 2017 118
Si ringraziano gli Autori presenti in antologia in ordine alfabetico di cognome
Acireale Sara Maria Rosaria Albora Marinella Bakhshieva Natalia Baldini Luciano Balsamo Stefania Barile Michele Barrasso Antonino Belardi Gesi Bello Diego Beltrame Menini Lucia Bergera Tonino Bianco Grazia Boccardi Graziano Bonadies Elena Boscolo Meneguolo Alessandra Buonfantino Maria Eleonora Callegari Don Aldo Capaldo Luciano Caputo Antonietta Carol Mery Cartisano Anna Maria Casapietra Fabrizio Caviglia Adriana Cenciarelli Silvana Citarei Loretta Margherita Composto Carla Costa Silvana Cotugno Matteo Cozzani Gabriella Croce Carla Vittoria Cundari Maria Clotilde Cutroneo Stello D'Andrea Francesca De Felice Sandra De Maglie Assunta De Santis Anna Denaro Grazia Di Francia Barbara Di Paoli Antonella Di Vona Rosalba Distefano Salvina Donna Angela Eramo Barbara Esposito Pasquale Esposito Teresa Fasanaro Maristella
Fasani Pietro Erasmo Filippo Valeria Fiorini Manrico Galli Giulia Gatto Beniamino Gattuso Eloisa Ghiribelli Francesca Guerci Renzo Imbrogno Maria Imperiu Valentina Infante Maria Teresa Izzo Caterina Jacono Ada Kostka Izabella Teresa La Frazia Antonella La Gatta Grazia La Rocca Michelangelo Legnetti Rocco Giuseppe Lissoni Annoni Marisa Lubrano Rosella Lucciarini Loriana Lupi Daniela Malaspina Flavio Mandola Wanda Mantovani Stefano Mariniello Loredana Marzano Roberto Massardo Fulvia Mattioli Elisabetta Micelli Maria Miraflores Daniele Moceo Cesare Morandi Marco Moretti Mara Mussino Graziella Neri Daniele Paita Laura Palladino Antonio Pancotti Simonetta Paris Lorena Pascucci Nadia Piga Miriam Pinna Antonia Anna Piras Cecilia Pireddu Daniela Pozzi Rosy Prenna Michele Rispoli Giovanna Rizzo Valentina
Romano Carlo Romeo Teresa Rossellini Silvana Rossi Francesco (issorf) Ruggiero Michela Sacchi Rosetta Sanfilippo Carmelo Sansica Paola Santoro Maria Scivoletto Maria Selene Medici Valentina Sirolla Marina Stanzione Rita Tagliente Grazia Tatham Viola Tedde Maria Teresa Tumicelli Marisa Varnier Patrizia Zingoni Italo
Antologia di poesia contemporanea
Goccia a goccia 2017 120
realizzato nel giugno 2017 da Matteo Cotugno
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Antologia di poesia contemporanea
Goccia a goccia 2017 122