Gli Anni '60 - Musica Cultura Società

January 29, 2023 | Author: Anonymous | Category: N/A
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Gli Anni ‘60 Il mondo negli anni ‘60 subisce ancora di più la divisione tra i blocchi della guerra fredda e le influenze di delle due nazioni principali opposte: gli Stati Uniti capitalisti e l’U.R.S.S. comunista. Se infatti questa questa influenza si sentiva già negli anni ’50, nel decennio successivo l’Europa occidentale attraverserà un periodo di rinascita economica e culturale grazie agli investimenti degli U.S.A dovutia al Piano Marshall, quella orientale subirà una serie di regimi fantoccio governati distanza da Moscamentre che impediranno un corretto sviluppo industriale ed economico. L’Italia

L’Italia attraversa un periodo di cambiamento culturale radicale: 15 anni passarono nella voglia di dimenticare la guerra e il fascismo, perciò con il superamento della Ricostruzione e l’avvento del nuovo decennio, gli anni Sessanta italiani sono pervasi da una voglia – a tratti anche eccessiva – di essere moderni e tagliare ogni ponte con il passato. Questa rinascita

verrà chiamata “Boom Economico”: nei maggiori centri urbani incominceranno a diffondersi i frigoriferi, la televisione, i Blue Jeans e i Juke-Box, ossia la maggior parte delle tecnologie che erano

state inventate negli Stati Uniti circa dieci anni prima. La televisione specialmente svolgerà un ruolo chiave in questa rivoluzione culturale: come è avvenuto in America un decennio prima, in Italia incominceranno a diffondersi le prime Star della televisione: Rita Pavone, le Gemelle Kessler e Mike Bongiorno sono solo alcuni esempi, e lo schermo aiuta a spopolare tra i giovani il melodico, genere musicale di cui sarà il massimo esponente Gianni Morandi. Verso il 1964 però c’è un cambiamento parziale nella cultura musicale: infatti nella scena musicale italiana incominciano a diffondersi canzoni estere e, nella specie, britanniche, cosa che non era mai accaduta prima in Europa; il mercato musicale ne è così influenzato che addirittura gruppi inglesi vengono in Italia per cantare canzoni in italiano (come ad esempio i Rokes), e solo l’aria o l’accento inglese gli permettono di avere maggiore successo rispetto ai gruppi nostrani che appartengono comunque alloun stesso genere. Ma cos’era successo in Inghilterra di così sconvolgente da far dilagare la moda inglese in tutto il resto del blocco occidentale? Per chiarire dobbiamo tornare indietro di cinque anni e trovarci a Londra nel 1959. In Inghilterra

Il 1959 è l’anno della crisi per il Rock N’ Roll statunitense: la maggior parte dei suoi maggiori esponenti esce in un modo – più o meno violento – fuori dalla scena musicale, e nel patria del RN’R e del Blues sembrano affermarsi nuovi generi, come ad esempio il Soul e il Surf Rock, una sorta di twist più pesante con tematiche riguardanti le spiagge e le ragazze californiane e – ovviamente – il Surf, argomenti trattati specialmente dai Beach Boys nella celebre “Surfin’ USA”. In Inghilterra invece, il seme lanciato dagli artisti americani comincia a germogliare e i ragazzi che in adolescenza hanno visto e sentito artisti come Jerry

 

 

Lee Lewis, Little Richard e Chuck Berry (ma sopratutto i classici bluesman come John Lee Hooker e Muddy Waters) cominciano a risuonare la stessa musica, senza però uno scenario culturale alle spalle, un approccio più naturale e spontaneo che li porterà a migliorarla. Nei sobborghi londinesi un gruppo sconosciuto guidato da Brian Jones si affaccia sulla scena musicale suonando Chicago Blues, Rock N’ Roll e Skiffle (una sorta di Jazz di origine campagnola), e allo stesso tempo un quartetto di Liverpool esordisce conqui unlaLPcelebre di canzoni indirizzate ai teenager inglesi. Nasce da rivalità Rolling Stones – Beatles. Se, infatti, da un lato i Beatles soddisfavano una richiesta del mercato musicale giovani)) e della musica leggera pop indirizzata ai giovani (e specialmente alle giovani avevano un look più da “bravo ragazzo” (completi neri e capelli a caschetto), gli Stones erano il rovescio della medaglia: gli “anti-Beatles”, drogati, ribelli e ossessionati dal sesso (Brian Jones ebbe a partire dai 16 anni in su circa sette figli illegittimi con sette ragazze diverse, mentre Mick Jagger è stato con circa 4000 donne e David Bowie); detto in parole povere, erano l’incarnazione del Rock N’ Roll e il look trasgressivo che li definiva li portava a indirizzarli verso la controparte maschile  maschile  insoddisfatta dall’immagine buona dei Beatles. La società inglese degli anni Sessanta era, come il resto dell’Europa, ancora perbenista, legata ai valori della famiglia e stava attraversando un periodo di crisi come aveva fatto quella americana con la nascita del RN’R a metà anni cinquanta. È perciò comprensibile poiché i Rolling Stones abbiano fatto sia tanto scandalo presso le autorità e sia tanto successo presso i teenager inglesi: se solo si pensa che si passava dall’allusivo ma celato Whole Lotta Shakin’ Goin’ On   di Jerry Lee Lewis al molto più esplicito Let’s Spend the Night Together  dei   dei Rolling ci si rende conto che il gruppo di Londra rappresenta esattamente l’ideale di ribellione di cui hanno bisogno i giovani inglesi, e gli Stones sono volutamente arroganti e provocatori verso le basi della società: il governo e la chiesa, come evincono i titoli “Their Satanic Majesties Request” (“Le Richieste delle Maestà Sataniche”) e “Sympathy for the Devil” (“Simpatia per il Diavolo”), cosa che giova sicuramente all’immagine del gruppo, o almeno solo agli occhi dei fan. La British Invasion

Il fenomeno musicale britannico rimane un fenomeno isolato negli UK solo fino al 1963, quando i Dj americani si accorgono di ciò che sta avvenendo dall’altra parte dell’oceano e decidono di mandare alla radio le canzoni dei Beatles, che hanno immediato successo anche negli Stati Uniti. I Beatles allora organizzano un tour americano e il loro arrivo negli U.S.A. nel 1964 segna l’inizio dell’invasione: i Rolling Stones li seguiranno circa un anno più tardi con l’esordio di Satisfaction , che raggiunge la Top 10 sia negli Stati Uniti che in madrepatria e li consacra sia in Regno Unito che in America. A partire da questi due gruppi principali nasce una nuova immagine del Rock N’ Roll, e specialmente dai Beatles, che, privilegiati dai Mass Media, diffondono in tutto il mondo il loro look e la loro musica, facendone così un marchio e dando inizio alla Beatlemania.

 

 

Da qui si ritorna al discorso iniziale: la musica inglese si diffonde ovunque e nascono gruppi-clone dei Beatles, che hanno un look e un sound copiato in tutto e per tutto all’originario quartetto, come ad esempio i Rokes in Italia, quartetto londinese venuto in Italia a cantare in italiano. La Beatlemania rimarrà in circolo e influenzerà tutti i gruppi contemporanei e successivi fino al 1968, cosa che è evidente anche in un altro famoso inglese di inizio carriera, gli Who, che esordiscono nel gruppo 1965 con My Generation  , che porta segni dell’influenza dei Beatles anche sulla copertina del singolo da un vistoso taglio di capelli a caschetto che hanno i 4 membri. Tale gruppo è importante poiché può essere assimilato con la seconda fase della British Invasion, un momento in cui i Rolling Stones e i Beatles sono gruppi di spicco del momento ma anche altri gruppi meritevoli come gli Yardbirds, i Bluesbreakers, gli Animals e i già citati Who si muovono ancora nello scenario underground. Si può definire seconda fase anche a causa di una divisione che era da poco comparsa tra i giovani inglesi: i Mod e i Rockers. La rivalità si basava principalmente sulla diversa provenienza sociale: i Mod provenivano dalla borghesia, ascoltavano Jazz, R&B e Pop, portavano simboli che ricordavano la Union Jack o la RAF e si dilettavano a modificare le proprie moto di piccola cilindrata, come scooter o Vespe della Piaggio in modo esagerato (ad esempio mettendo una dozzina di specchietti retrovisori); i Rocker invece ascoltavano (come è abbastanza ovvio dal nome) Rock N’ Roll e Rolling Stones, guidavano Harley Davidson e vestivano con giubbotti di pelle, vestiti ispirati all’abbigliamento dei motociclisti (risulta strano, ma i Beatles presentavano all’inizio della loro carriera un look identico a quello dei rocker). Gli Who si schierarono apertamente tra i Mod, cosa che li porterà a modificare il loro simbolo, colorato d’ora in avanti come la bandiera inglese, e la loro canzone di punta, My Generation ,  diventerà l’inno deiMod Mod negli anni a lavenire. Il fenomeno comincerà propria caduta a partire dal Maggio del ’64, quando dopo una lunga battaglia urbana svoltasi a Brighton, la stampa britannica comincerà a condannare tutto il movimento associandolo a droga, reati e gravidanze adolescenziali (casi tra l’altro isolati) marchiando indelebilmente i Mod con la fama di disadattati sociali. Il Tramonto

Anche la British Invasion si esaurisce velocemente: infatti il mercato musicale, pur essendo sempre dominato dalle band inglesi, si dimostra più interessato ad altri artisti, specie quelli americani: in particolare Bob Dylan e Jimi Hendrix. I due, pur appartenendo a due generi musicali diversi, hanno un movimento in sociale in comune: infatti sia il folk che il rock psichedelico verranno accomunati al movimento Hippie, che si stava diffondendo in quegli anni e che vedrà la sua

 

 

massima espansione con la Summer Of Love e il festival di Woodstock (a cui parteciperanno per l’appunto Jimi Hendrix e Bob Dylan). D ylan). Tale movimento influenzerà profondamente gli stessi gruppi Non-Rock della british invasion, primi fra tutti i Beatles, che, con una carriera ormai in crisi, cercheranno di riadattare la propria musica in modo da integrare le tematiche degli Hippie, come è evidente dalla copertina di Abbey Road . Lo scioglimento dei Beatles nel 1970 segna la fine dell’invasione britannica, un’operazione militare che’70 si conclude con la sconfitta dell’Inghilterra e la vittoria degli Stati Uniti: gli anni saranno dominati per la grande maggioranza dalle mode americane. Ma, anche se alcuni gruppi rock inglesi entreranno in un periodo di crisi (compresi i Rolling Stones), altri artisti britannici come ad esempio i Pink Floyd, Led Zeppelin, Deep Purple e Eric Clapton, raffineranno la recentemente inventata Psichedelia e/o suoneranno basandosi sul blues che aveva caratterizzato il sound dei primi artisti rock, determinando il successo dell’Hard Rock negli anni ’70.

Fonti usate per la scrittura: www.youtube.com/watch?v=pl3QlrpIG6A www.wikipedia.it www.starsailor.it/musica/speciali/la-british-invasion/ www.storiadellamusica.it/capitoli/la_british_invasion/pagina-10.html

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