Geologia
October 7, 2022 | Author: Anonymous | Category: N/A
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MOVIMENTI CHE CARATTERIZZANO IL PIANETA E IL SUO SA SATELLITE TELLITE NATURALE; NA TURALE; LUNA LUNA – – fasi ed eclissi -
STORIA DELLA GEOLOGIA
CARTOGRAFIA ( reticolo geografico, proiezione cartografico, costruzione di una carta geografica )
-FENOMENI SISMICI - FENOMENI VULCANICI - STRUTTURA INTERNA DEL PIANETA
STRATIGRAFIA E TEMPO GEOLOGICO: fossili ed ere geologiche
LA TERRA E’ UN PIANETA INSTABILE
ATMOSFERA: struttura e composizione; circolazione IDROSFERA: oceani, mari e acque continentali BIOSFERA LITOSFERA: LITOSFE RA: minerali e rocce
TETTONICA A PLACCHE COME TEORIA UNIFICANTE: deri vano - e le forme che ne derivano
- e alcuni esempi di rapporto con le Scienze della Terra - tsunami
COME VALUTARE PERI COLOSITA PERICOLOS ITA’’ E RISCHIO IN UN EVENTO NATURALE
DINAMICA AMBIENT AMBI ENTALE ALE - fattori endogeni - fattori esogeni
MODELLAMENTO DELLA SUPERFICIE TERRESTRE
AGENTI - FORME - PROCESSI - FATTORI
CHI
CHE COSA
COME
PERCHE’ PERCHE’
• PRIME DISPUTE D ISPUTE SULLA STRUTTURA DELLA TERRA TERRA Bacon Sir Francis Bacon G.B.Airy G.B.Airy
Snider-Pellegrini Antonio Snider-Pellegrini Edward Suess Suess J.D.Dana J.D.Dana
CONTINENTI • A. WEGENER E LA TEORIA DELLA DERIVA DEI CONTINENTI crostale Taylor e lo scorrimento crostale Wegener Wegener A. Holmes Holmes H.Benjoff
OCEANICI • HESS E L’IPOTESI DI ESPANSIONE DEI FONDALI OCEANICI
o Harry Hammond Hess Hess TETTONICA ONICA DELLE PLACCHE P LACCHE • LA TETT
Wilson Tuzo Wilson
Jason Morgan Morgan
Fred Vine e Drummond Matthews Matthews
Nel 1620, l'astronomo Sir Francis Bacon, scrisse di una sorprend sorprendente ente conformità dei margini continentali che si presentava da entrambi che i latii due dell’Oceano Atlan Atlantico, tico, concludendo continenti erano come le tessere di un puzzle, un tempo assemblate ma che in un qualche modo si erano successivamente smembrate ed allontanate.
Verso la metà del 1800, gli studi sulla gravità indicavano che l’Himalaya apparenteme apparentemente nte esercitava un’attrazione gravitazionale molto inferiore a quella che ci si sarebbe aspettati dalla sua enorme massa. Divenne convinzione comune che le rocce più leggere costituenti le montagne, si spingessero in profondità nella crosta sottostante Nel 1855 G.B.Airy formulò l’ipotesi che sotto la crosta solida della Terra ci sia uno strato di materiale che si comporta come un fluido ed è più denso della crosta solida e che può considerarsi come se galleggiasse su di esso
Nel 1858, un altro st studioso, udioso, An Antonio tonio Snider-
atii on et at Pellegrini, pubblicò un libro ( " L a cr é ses mysté r es dé voi l é s" ) che includeva una mappa in cui l’America e l’Africa erano unite. Per lasuggerì prima l’ipotesi volta, suche basiun scientifiche, Snider tempo l’Europa e le Americhe Americhe avessero fatto parte di un unico continente; egli aveva studiato fossili di alcune piante vissute 300.000 anni prima ed aveva notato una certa somiglianza tra quelli rinvenuti in entrambi i continenti
Nel 1885, un geologo austriaco di nome Edward Suess fornì ulteriori prove alla teoria sviluppata da Francis Bacon, attraverso l’analisi di fossili e suggerì che i continenti dell’emisfero Sud un tempo dovevano essere stati uniti, poiché riportavano delle similitudini per quanto riguardava i fossili rinvenuti; egli parlò di un unico grande ammasso di terra che chiamò Dato che, sia Bacon Gondwana. che Suess non seppero spiegare il meccanismo che portò allo smembramento della massa di terra, la comunità scientifica non prese seriamente in considerazione le
loro teorie.
J.D.Dana J.D.Dana – – E.Suess : l’orogenesi classica classica Le prove che si accumulavano indicavano che i continenti erano costituiti da materiale meno denso e più leggero rispetto a quello che costituiva i fondali. Queste osservazioni portarono l’americano J.D.Dana a formulare l’ipotesi del CONTRAZIONISMO CONTRAZI ONISMO secondo la quale la Terra si raffredda, si contrae per cui la crosta si piega e si incurva formando le montagne. Ciò avrebbe dato inizio all’erosione ed al trasporto di roccia dalle zone sollevate ed alla sua deposizione come sedimento nelle depressioni. Quindi i sedimenti delle montagne erose si accumulano nel mare, in grandi fosse, le GEOSINCLINALI; GEOSINCLINA LI; qui si compattano (subsidenza) e sprofondano. sprofondano. Le pressioni laterali dei continenti fanno riemergere i sedimenti che vengono piegati e aumentano di spessore. Queste rocce subiscono metamorfismo a causa delle forti pressioni. Anche E. Suess propose un modello della Terra Terra analogo affermando inoltre che nel corso della progressiva contrazione contrazione e solidificazione della massa fusa, i materiali più leggeri venivano spostati verso la superficie dando origine a rocce metamorfiche chiamate SIAL, mentre al di sotto vi erano rocce più dense dette SIMA, ricche di magnesio, ferro e calcio. Sia le formulazioni di Dana che quelle di Suess negavano però implicitamente la possibilità di movimento laterale delle masse continentali attraverso gli oceani.
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Prima di W Wegener egener,, il geografo geografo e geo geologo logo americano F.B. Taylor, nel 1910 pubblicò un articolo in cui sosteneva che l’ipotesi della contrazione fosse inadeguata a spiegare s piegare in modo soddisfacente la distribuzione delle catene montuose del Terziario e la loro giovinezza. Immaginò un massiccio movimento di scorrimento della crosta terrestre da nord verso la periferia dell’Asia. dell’Asia. La tesi di Taylor mancava di un punto importante e cioè il meccanismo del movimento che produceva continentali. lo spostamento delle masse
(1880-1930)
L'idea della deriva dei continenti, scrive Wegener nella sua trattazione "The Origin of Continent and Oceans", "m i si presentò giànel 1910. Nell'esam inar e la carta g eog rafic a dei d ue em isfer i, ebbi l'im pressione im m ediata della dell a conco rdanza delle delle coste atlantiche, atla ntiche, m a ritenendola im prob abile non la presi per allora in
co ns iderazione. Nell' Nell'autun autun no del 191 1911, essend om i capitata in mano una relazione relazione su un antico collegam ento c ontinentale tra il Brasile e l'Africa, l' Africa, venni a con oscenza dei risultati paleonto paleonto logici ottenuti, a m e ign oti fino all allora. ora. Ciò C iò m i spins e a prendere in i n esam e i dati acquisiti nel cam po geologico e paleontologic paleontologic o riferentesi riferente si a questa qu estion e: ora, le osserv azioni fatte furon o co sìno tevoli ch e si radicò in me la co nv inzion e dell'esattez dell'esattezza za fondam entale di qu ell' ell'idea. idea. Idea Idea che resi n ota per la pr im a volta il 6 gen naio 1912, in un a con ferenza tenuta alla Soc ietàGeolog ica d i Franco forte sul M eno su: " La form azione dei continenti e degli oceani in base alla a lla g e o f i s i c a " .(1) A questa conferenza ne seguì il 10 gennaio una seconda su: "Gli spostamenti orizzontali dei continenti " che tenni alla Società per il Progresso delle Scienze naturali di Marburgo."
Alfred Wegener Wegener intorno al 1912 inquadrò in una teoria organica i dati in parte già noti e discussi : la “ Deriva dei continenti ”. ”. Egli osservò la forma dei continenti, in particolare dell’Africa e dell’America del Sud: se noi ritagliassimo l’America l’America meridionale e l’Africa e le accostassimo, vedremmo vedremmo che i due continenti combacerebbero perfettamente come se fossero due enormi tessere di un puzzle. Wegener ipotizzò che i due continenti un tempo fossero uniti in un unico grande blocco. Questa affermazione implicava una conseguenza molto importante: se un tempo erano uniti, vuol dire che i continenti possono muoversi orizzontalmente e andare alla deriva, come se fossero delle enormi zattere. Egli propose quindi un’idea di superficie terrestre terrestre in movimento, in evoluzione, con i continenti “alla deriva” negli oceani, come pezzi di un primigenio, unico continente: questo supercontinente fu denominato PANGEA.
Secondo lo scienziato tedesco, fino a 200 milioni di anni fa esisteva un unico grande continente: la Pangea, circondato da un unico grande oceano: la
Pantalassa . Wegener ricostruì la Pangea accostando fra loro le sagome dei continenti. Secondo la sua teoria, 220 - 200 milioni di anni fa, il grande continente Pangea cominciò a lacerarsi, seguendo un movimento distensivo che si protrasse per qualche decina di milioni di anni, in due blocchi chiamati rispettivamente Laurasia (formato da Europa, Asia e America (costituito da America meridionale e Africa), settentrionale) e Gondwana separati da un oceano chiamato Tetide . A partire partire da questa primordiale scissione, la Laurasia andò alla deriva verso Nord, mentre il blocco AfricaAmerica del Sud si staccò dal blocco Australia-Antartide Australia-Antartide.. Intorno a 190 milioni di anni fa, un evento simile a quello che aveva diviso in due la Pangea, interessò una zona del continente Gondwana e intorno a 80 milioni di anni fa, la frattura che aveva originato l'Atlantico meridionale cominciò a propagarsi anche verso Nord. Il continente settentrionale venne diviso in due blocchi: il Nord-America e l'Eurasia e fra i due continenti si aprì l'Atlantico settentrionale.
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EPPUR SI MUOVE!
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PROVE DI WEGENER: WEGENER:
Prove geologiche : forme
dei continenti combacianti; alcune catene montuose di un continente sembrano la continuazione di quelle di un altro continente ora lontano.
: fossili di una stessa specie trovati in continenti oggi lontani tra loro Prove Pr ove paleont paleo ntologi ologiche che a testimoniare la loro passata unione, es. fossili del rettile Mesosaurus (vissuto circa 270 milioni di anni fa) ritrovati sia in Sud America che in Africa; fossili della felce Glossopteris distribuiti in regioni molto lontane (America del Sud, Sud Africa, India, Antartide, Australia) a testimoniare che un tempo questi continenti erano uniti tra loro.
Prove cli climato matoll ogiche ogiche : circa 250 milioni di anni fa c’erano ampie distese di ghiaccio nella
parte sud-orientale dell’America del Sud, nella parte meridionale dell’Africa, in alcune zone dell’Australia e dell’India dell’India. semplice spiegare questa dei ghiacciai è quella che in quel periodo.i L’ipotesi continentipiù erano uniti eper tutte quelle zone si distribuzione trovavano in corrispondenza del Polo Sud.
Il limite della teoria di Wegener fu quello di non riuscire a definire quale fosse il motore che muoveva i continenti portandoli “alla deriva”.
…scrive egli stesso: stesso: “ Il Newton della teoria della deriva non è ancora apparso…è probabile che la soluzione completa del problema delle forze motrici sia ancora anco ra lontana a venire, perché significa districare un groviglio di fenomeni interdipendenti in cui spesso è difficile distinguere distinguere la causa dall’effetto ” ”
Formulò tuttavia alcune ipotesi indicando due possibili componenti; una forza di fuga dei poli per spiegare i movimenti dei continenti verso l’equatore e una forza di marea per spiegare la deriva verso ovest dei continenti americani
L’obiezione più forte fu comunque quella che sottolineava l’incompatibilità tra il movimento continentale e le idee accettate sulla struttura della crosta.
ANCHE SE I CONTINENTI ERANO ZATTERE DI SIAL GALLEGGIANTI SUL SIMA, QUALE FORZA ERA IN GRADO DI D I SUPERARE SUP ERARE L’ENORME L’ENORME ATTRITO ATTRITO E DI SPINGERLI LUNGO LA SUPERFICIE TERRESTRE ?
Con l’aiuto delle onde sismiche, gli scienziati compresero che il mantello non era costituito da roccia solida e che, dunque, poteva muoversi e nel 1928, Arthur Holmes propose un meccanismo che consentiva il movimento dei continenti a seguito di questa nuova scoperta. Egli ipotizzò che il calore intrappolato nella Terra originasse delle correnti convettive, vale a dire aree dove i fluidi al di sotto della crosta terrestr terrestree ascendono, si spostano lateralmente e discendono; le correnti ascenderebbero ascenderebber o sotto i continenti, si espanderebbero espanderebbero ed infine discenderebbero discenderebbero sotto gli oceani. Sfortunatamente Wegener Wegener morì nel 1930 e non ebbe l’opportunità di adattare la teoria sviluppata da Holmes alle sue idee sulla deriva dei continenti ma nonostante tutto la sua teoria e le prove da lui apportate non furono completamente abbandonate nemmeno nemmeno a seguito della sua morte e per i successivi 40 anni l'idea della deriva dei continenti fu oggetto di un "caldo" dibattito.
Nel 1940 Hugo Benjoff tracciò la posizione dei sismi profondi ai margini dell'Oceano Pacifico. La sua carta indica una catena di sismi che oggi è conosciuta come "Anello di fuoco del Pacifico" ed a partire da essa gli scienziati hanno tracciato la distribuzione dei vulcani e dei sismi nel mondo. L’analisi sistematica dei sismi profondi permise di comprendere che essi non avvenivano casualmente sopra la superficie terrestre ma erano concentrati lungo vere e proprie linee, localizzate sulla crosta terrestre e corrispondenti al sistema mondiale delle dorsali e delle fosse oceaniche.
Il fatto che la distribuzione dei sismi e dei vulcani fosse simile al sistema di dorsali, indicò a Benioff che la litosfera terrestre era divisa in sezioni.
( Harry Harry Ham Hammond mond He Hess ss 1906-1969 )
Nel 1962 pubblicò la propria ipotesi circ circa a l’espansione dei fondali oceanici in un documento intitolato “ History of ocean basins ” che contribuì a fornire ulteriori conferme alla teoria della deriva dei continenti
“ Le dorsali medio oceaniche- scrive Hess in relazione al rapporto con la deriva- potrebbero
r appre appressentar e i r esti de deii lembi asce ascendenti de dell le cel cel le convetti convettive ve,, mentre mentr e la f as ascia cia cir ci r cumpacif i ca di deff ormazione e vul de vulcanismo canismo rappre r appressenta i l embi disc disce endenti. L a Dor sale M ediodio-Atl Atl anti ca èin posi posi zi one mediana perché le aree continentali sui due lati si sono so no allontanate alla stessa velocità…Non è
esattamente la stes stesssa cosa cosa nella nell a der der i va dei dei conti con tinenti nenti . I conti nenti non avanz avan zano attr ave averr so la cros cr osta ta oceani oce ani ca spi spint ntii da for f orzze i gnote, ma pi piut uttos tosto to si si l as ascian cian o tras tr ascin cin ar are e pas passsi vame vament nte e sul materi al ale e de del l mantello mantell o (come se se si si tr trattas attassse di di un nas nastr tr o tr as asportator portator e) quando qu ando sale sale all a superf superf i cie in corr ispo isponde ndenza nza
della cresta della dorsale e se ne allontana muovendosi lateralmente. ”
Nel 1962, Harry Hess propose un'idea radicale per spiegare la topografia del fondale oceanico e l'attività che esiste lungo le dorsali e le fosse, suggerendo che nuova crosta oceanica si origina dalle rift (spaccature) delle dorsali oceaniche ed il fondale e la roccia sottostante sono formati proprio dal magma che risale dalle profond profondità ità della Terra. Terra. Questo spiegherebbe perché il sistema della dorsale è composto da rocce basaltiche, ovvero da rocce di origine vulcanica. Hess propose inoltre che il fondale muovendosi lateralmente si allontana dalla dorsale e sprofonda sprofond a in una fossa lungo il margine del continente; per esempio la crosta originatasi dalla , una dorsale oceanica presente nel Pacifico orientale, orie ntale, affonda nella Eastt Pac Eas Paci i f i c Rise Ris e fossa adiacente alle Ande nel lato occidentale del Sud America. Nel modello di Hess, le correnti convettive nell'astenosfera spingono il fondale oceanico dalle dorsali alle fosse; tuttavia queste correnti dovrebbero dovrebbero spostare anche i continenti poiché sia i continenti sia l'oceano fanno parte della stessa litosfera. La teoria dell'espansione dei fondali sviluppata da Hess ebbe successo dove Wegener Wegener fallì. Non si pensò più che i continenti attraversassero la crosta oceanica ma furono considerati parte di placche che si muovono sulla "soffice" e plastica astenosfera. Inoltre il movimento di allontanamento del fondale dalla dorsale, contribuì anche a spiegare la distribuzione dei sismi e dei vulcani scoperta da Benioff, infatti, quando la litosfera sprofonda a livello delle dell e fosse nell'astenosfera, si originano sismi e vulcani poiché le placche oceaniche dense (fatte da rocce basaltiche) vengono spinte sotto le placche continentali meno dense (fatte di rocce costituite per lo più di materiale granitico). L'immersione delle placche di subduzione, motiva la distribuzione dei sismi e dei terremoti.
Nel 1965, le idee della deriva dei continenti e dell'espansione dei fondali furono integrate nel concetto di T Tettonica ettonica a placche da Tuzo Wilson. La tettonica divide lo strato superficiale della T Terra erra in dodici placche litosferiche distinte, ognuna di circa 45-65 miglia. Queste placche fluttuano sulla sottostante astenosfera che, riscaldata dall'interno della Terra e divenuta plastica, si espande, diventa meno densa e si solleva. Incontrando la litosfera devia e trascina le placche lateralmente finché si raffredda e si condensa deviando nuovamente per completare il ciclo.
Wilson fu il primo ad utilizzare il termine placche, ma la formulazione teorica completa ed il suo sviluppo furono opera del geofisico americano Jason Morgan
Il movimento della placca è lento in termini di anni umani: circa ci rca 2 cm all'anno. Le placche interagiscono allontanandosi una dall'altra, scorrendo lateralmente o convergendo, cosa che comporta che una placca venga spinta sotto l'altra, oppure si corrugano dando origine a catene montuose. La teoria della tettonica a placche doveva essere verificata affinché venisse accettata dalla comunità scientifica. La prova che il fondale oceanico si espandesse arrivò dal rilevamento di particolari disegni magnetici e nel 1963 Fred Vine Vine e Drummond Matthews svilupparono una teoria per spiegare il pattern zebrato delle anomalie magnetiche. Proposero che i minerali ferrosi contenuti nella lava, eruttata in diversi momenti Proposero lungo la rift della dorsale, conservassero e registrassero in modo permanente le caratteristiche che il campo magnetico presentava in quel momento ed in quel luogo; ad esempio la lava eruttata quando il Polo Nord si trovava nell'emisfero Nord, riportava una polarità positiva, al contrario, lava eruttata quando il Nord magnetico era nell'emisfero Sud riportava una polarità negativa. Vine e Matthews proposero proposero che la lava er eruttata uttata sul fondale oceanico in modo simmetrico rispetto alla rift , si solidificasse e si allontanasse al lontanasse prima che venisse eruttata nuova lava. Se il campo magnetico si è invertito nel tempo intercorso tra le due eruzioni, le due colate di lava daranno origine ad una serie di bande parallele caratterizzate da proprietà magnetiche differenti. L'abilità di Vine e Matthews nello spiegare il pattern delle anomalie magnetiche del fondale fornì la prova che il fondale si espandeva dalle dorsali.
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…è UNA LUNGA STORIA! STORIA!
Terra
pianeta roccioso
rocce
litosfera
litosfera
involucro più esterno del globo
VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA Nucleo:
• alta densità • metalli pesanti ( Fe, Ni ) • temperatura elevata (migliaia di gradi) • > press. Nel nucleo int.
• raggio 3500 Km
Mantello:
• silicati di tipo “pesante” (Si e O + Fe e Mg) solido e rigido di sotto •della crosta e peralquasi tutto il suo spessore ma tra 100 e 200 Km di profondità c’è una fascia a comportamento più fluido e plastico – plastico – astenosfera astenosfera
• spessore di 2850 Km Crosta:
• silicati di tipo “leggero” (Si e O + Al) • spessore variabile (tra i 5 e i 70 Km) mediamente 35 Km • crosta + parte superiore del mantello = litosfera (rigida e fragile) • la litosfera è divisa in
placche
PRINCIPALI ELEMENTI CHIMICI DELLA CROSTA CROSTA TERRESTRE
Insieme di minerali
Spesso le masse rocciose non sono visibili perché ricoperte dal suolo, il sottilissimo manto superficiale che separa la sfera rocciosa solida dall’atmosfera; in genere è anche presente la vegetazione che affonda nel suolo le proprie radici e vela ulteriormente le rocce. Altre volte il suolo e la roccia sono coperti dalle acque, come avviene nei laghi, nei mari e negli oceani.
Nel loro complesso i processi che hanno portato alla formazione delle rocce sono riconducibili a tre tipi fondamentali dai di quali derivano 3 gruppi principali rocce :
METAMORFICHE
IGNEE Raffreddamento e Raffreddamento solidificazione di rocce fuse (o magmi) ad alta temperatura 1300 °C)(500-
SEDIMENTARIE
Trasformazione di rocce Trasformazione preesistenti che si vengono Accumulo, consolidamento e a trovare in condizioni cementazione di materiali di ambientali diverse da quelle origine diversa, come frammenti originarie. Aumento Aumento di di altre rocce o resti di temperatura e pressione che organismi. induce in rocce Si formano sulla superficie sedimentarie e ignee terrestre a scarsa profondità profonde modificazioni modificazioni (fino a circa 10 Km) dove tanto da formare roccee temperatura e pressione non completamente completam ente diverse
sono molto elevate
nuove
IGNEE + METAMORFICHE
> Parte Par te de dell l a CROSTA CROSTA
L e tr ove over emo sop soprr attutto iin n prof pr ofondit ondità à
SEDIMENTARIE
Sono on o lle e più pi ùabbondan abbondantiti i n aff i orame or amen n to cioè ci oèin su pe perr f i ci cie e dove sspe pessso r i co copr prono ono le altr e r occe occe
Le sedimentarie sono spesso i principali costituenti delle catene montuose, dove gli strati sedimentari appaiono deformati, piegati e spezzati dalle forze che li hanno sollevati
AMBIENTE GEODINAMICO DI FORMAZIONE
ROCCE
Costituite da un solo tipo di minerale (es. CALCARE --spesso è nella formato solo da CaCO che forma 3 cristallina si chiama calcite)
Altre sono costituite da vari minerali (es. GRANITO --- feldspato, mica, quarzo) • se i minerali sono ben visibili a occhio nudo ( ROCCIA MACROCRISTALLINA; es.Granito) • se i minerali non sono visibili a occhio nudo (ROCCIA MICROCRISTALLINA; es.Basalto)
La Terra ha circa 4,6 miliardi di anni. L’età media delle rocce della superficie terrestre è di circa 1.8 miliardi di anni. Come mai le diverse rocce che troviamo sul nostro pianeta non hanno la stessa età ?
Milioni di anni
5000 4500
4.600
4000
età della Terra
3500 3000 2500
vita media di una roccia 1.800
2000
comparsa dell'uomo
1500 1000
vita media dell'uomo
500 0
4
8 x 10 -5 eventi
Mentre gli elementi chimici che formano le rocce sono gli stessi che erano presenti anche nella Terra primitiva, nel corso delle ere geologiche le vecchie rocce si sono trasformate (…e si trasformano continuamente ) in nuove rocce, prendendo prendendo parte ad un grande ciclo continuo: il CICLO DELLE ROCCE
FORZE CHE C HE ALIMENTANO ALIMENTANO IL CICLO
Agenti atmosferici
Calore interno della Terra
SEMPLIFICAZIONE ESTREMA DEL CICLO
FASI:
1 2 3 4
DEGRADAZIONE ATMOSFERICA ATMOSFERICA ED EROSIONE Rocce ignee vulcaniche
Deposizione negli oceani e sui continenti co ntinenti
Rocce sedimentarie sedimentarie granito
arenaria
Rocce ignee ignee Rocce metamorfiche metamorfiche
sedimenti
metamorfismo
gneiss
Rocce ignee plutoniche
CALORE E PRESSIONE
mantello
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Calore interno
arenaria
gneiss
granito
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ANALIZZIAMO LE SINGOLE ROCCE ROCCE
Le rocce superficiali ( vulcaniche e sedimentarie ) sottoposte all’erosione dell’aria e dell’acqua, gradatamente si sgretolano e si trasformano in detriti. Questi detriti, trasportati dai fiumi ,dai ghiacciai, dal vento, sono depositati nei mari, dove formano sedimenti
PROCESSO SEDIMENT SEDIMENTARIO ARIO
I sedimenti depositati sul fondo e compressi dal peso dei nuovi materiali che vanno accumulandosi sopra di essi, sonoal di compattati e cementati assieme (diagenesi); formano così una nuova roccia sedimentaria
PROCESSO MET METAMORFICO AMORFICO
La nuova roccia viene spinta dai movimenti della litosfera più in profondità; qui, sottoposta ad alte temperature e pressioni, si trasforma in roccia metamorfica
MAGMATICO TICO PROCESSO MAGMA
Infine, se la roccia metamorfica viene trasportata ad una profondità tale da fondere per effetto del calore, perd perdee completamente la sua “fisionomia” originaria, per diventare magma. Risalendo, il magma potrà solidificare so lidificare in profondità nella terrestre effondere in crosta superficie. Si o formeranno così altre rocce ignee e il ciclo si chiude
…da un punto di vista chimico
… da un punto di vista fisico
… alcuni esempi esempi
TORNA AL CICLO LITOGENETICO LITOGE NETICO
• sono fatte tutte da silicati • soprattutto Si e O a cui si legano Al, Fe, Mg, Na, K • silicio + ossigeno = SiO2 ( ossido di silicio o SILICE) • % in silice > 65%
ROCCE IGNEE ACIDE
• dette anche sialiche (Si e Al) • colore chiaro • % in silice < 52%
ROCCE IGNEE BASICHE • femiche ( Fe e Mg) • colore scuro
ROCCE IGNEE NEUTRE
• % in silice intermedia
MAGMI ACIDI ( che danno origine alle rocce sialiche)
Sono generalmente più densi e viscosi dei MAGMI BASICI che danno origine alle rocce femiche
ROCCE IGNEE o MAGMATICHE MAGMATICHE ( si formano in seguito a solidificazione del magma o delle lave)
65% delle rocce della litosfera
PLUTONICHE (o INTRUSIVE) Se il consolidamento è avvenuto per lento raffreddamento di masse magmatiche al di sotto della superficie terrestre (circa 500-600 metri di profondità)
• hanno una grana più grossolana con cristalli ben visibili a occhio nudo (quarzo,feldspati,miche, anfiboli, pirosseni) • cristallizzazione lenta che
IPOABISSALI o SUBVULCANICHE Sono rocce che si sono intruse a livello superficiale della crosta terrestre sotto forma di filoni, camini(plugs) e piccole masse
• profondità intermedie tra le rocce intrusive ed effusive • grana minuta e cristalli delle medesime
VULCANICHE (o EFFUSIVE) Se derivate da rapido raffreddamento e degassazione di lave defluite in superficie a seguito di manifestazioni vulcaniche
• cristallizzazione rapida in cui si formano cristalli piccoli • rocce con struttura porfirica : pochi cristalli ben formati (fenocristalli) in una matrice microcristallina o addirittura abbiamo rocce con struttura vetrosa (es. ossidiana)
• nel caso in cui vengano eruttate in acqua i cristalli non si formano formano affatto e il consolidamento avviene avviene
darà origine a rocce con struttura “olocristallina “olocristallina” ”
dimensioni
allo stato vetroso
DIATREMI
PILLOWS- lava a cuscini
La Devil’s Dev il’s Tower Tower si trova nel Wyoming (USA): si tratta di una formazione rocciosa costituita da basalto con fessurazione colonnare, risultato del consolidamento del magma
Il raffreddamento della lava produce spesso un tipo di fessurazione detta prismatica o colonnare: le foto mostrano un insieme di colonne prismatiche esagonali che si sono sviluppate in
all interno di un camino vulcanico.
una colata lavica.
Se la lava si frantuma in grossi blocchi poliedrici viene chiamata "lava a blocchi".
Se la superficie delle colate è liscia, con una terminologia hawaiana si parla di lava "pahoehoe".
Quando la lava ristagna in corrispondenza della bocca vulcanica, si formano accumuli di varie forme e dimensioni, detti duomi o cupole di ristagno.
Quando la lava arriva a contatto con l’acqua, per esempio durante le effusioni sottomarine, si formano strutture particolari che, per la loro forma tondeggiante, vengono dette "a pillow" (cuscino).
GRANITI : rocce sialiche più comuni; rocce acide intrusive; macrocristalline; principali minerali presenti: feldspato,quarzo,mica
Monte Bianco
Monte Bianco
Adamello
BASALTI : rocce femiche più comuni, sono rocce basiche effusive, microcristalline
Sicilia – Sicilia – area area dell’ETNA : è formata da successive colate di lave basaltiche
CROS CROST TA CONTINEN CONTINENT TALE : formata da rocce più leggere e spesse con prevalenz prevalenza a di rocce di tipo acido granitico
CROSTA OCEANICA : più pesante e sottile con rocce prevalentemente di tipo basico basaltico
SI POSSONO A AVERE VERE ANCHE ROCCE INTRUSIVE BASICHE ED EFFUSIVE ACIDE Esempi: GABBRI
Intrusive basiche (stessa composizione del basalto)
Grossi cristalli verdi ( minerali chiamati pirosseni) e cristalli chiari (minerali chiamati plagioclasi)
Oppure… Oppure… PORFIDO
Usato ad esempio per la pavimentazione delle strade
Effusiva acida : stessa composizione del granito
In alcune rocce effusive derivate da magmi particolarmente acidi e viscosi, la cristallizzazionee è stata cristallizzazion stat a talmente scarsa che in pratica la roccia si è solidificata in una massa omogenea a struttura vetrosa nella quale manca una struttura cristallina
OSSIDIANA
POMICE : roccia effusiva acida
Cave di pomice - Lipari
• ambiente di origine: superficie terrestre o sottosuolo a bassa profondità (pochi Km) • si formano a T e P basse • sono solo l’della 8% ma rappresentan rappresentano o i ¾ quelle della copertura superficiale Terra … sono quindi che vediamo più frequentemente • formano uno strato molto sottile mentre il resto dello spessore della crosta è formato in prevalenza da rocce ignee e metamorfiche EROSIONE
TRASPORTO e DEPOSITO
DIAGENESI compattazione e
LITIFICAZIONE formazione della
cementazione roccia Precipitazione tra i granuli di composti Compressione dei sedimenti e conseguente chimici che fanno da cemento (SiO2 e riduzione degli spazi tra i granuli CaCO3)
AMBIENTE DI SEDIMENT SEDIMENTAZIONE AZIONE
SILTITI (silt cementato)
ARGILLITI (argille cementate)
PELITI o LUTITI (diam. < 1/16 mm)
GHIAIA
Clasti non cementati
PIETRISCO
CONGLOMERATI (diametro clasti > 2mm)
ARENITI (diam. Clasti tra 2 e 1/16 mm)
Clasti
BRECCE BRECCE
cementati
(spigoli arrotondati) PUDDINGHE PUDDINGHE (spigoli vivi) SABBIE(clasti SABBIE(clasti non cementati) cementati)
da carbonato di calcio (CaCO3) da sali marini (EVAPORITI)
Accumulo e stratificazione di cenere, lapilli, etc provenienti dalle eruzioni vulcaniche TUFO
Conchigliari (conchiglie di
ARENARIE(clasti ARENARIE(clasti cementati) cementati) TRAVERTINO TRAVERTINO (ambiente fluviale) ALABASTRO (caverne)
PIROCLASTICHE
ROCCE CARBONATICHE (fossili+matrice (fossili+m atrice di CaCO3+cemento a composizione variabile) CALCARI ORGANOGENI
ROCCE SILICEE (SiO2 – SELCI) – SELCI) Dolomia calcarea calcarea (prevale il
STALATTITI e STALAGMITI (grotte) SALGEMMA (NaCl) GESSO (solfato di calcio) SPONGIOLITI (spugne)
Conchigliari (conchiglie di molluschi)
• ammonitici •nummulitici
CALCARI ORGANOGENI
Di scogliera (scheletri di coralli)
(prevale il carbonato di magnesio) Calcari dolomitici (carbonato di calcio+ carbonato di magnesio)
SPONGIOLITI (spugne) RADIOLARITI (radiolariprotozoi) DIATOMITI DIATOMITI (diatomee-alghe)
CONGLOMERATI
BRECCIA
PUDDINGA
ARENARIE
ARGILLE
STALA ST ALATTITI TTITI E STALAGMITI
GESSO
SALGEMMA
ALABASTRO
TRAVERTINO
TUFO VULCANICO
SELCE
DOLOMITI
DOLOMIA del Trentino
ROCCE ORGANOGENE : barriera corallina(i reef)
LUMACHELLE
CALCARE
TORNA AL CICLO LITOGENETICO LITOGENETICO
CALCARE A NUMMULITI
Sono rocce ignee o sedimentarie trasformate in altre rocce in seguito all’aumento di P e T dovuto alla loro “sepoltura” e “cottura” in profondità profondità Ambiente di formazione: formazione: all’interno della crosta terrestre a profondità intermedia (alcune decine di Km) dove le T e P sono elevate ma la temperatura non è ancora così alta da far fondere i minerali METAMORFISMO REGIONALE
METAMORFISMO di CONTATTO
Legato a spinte prodotte dai moti delle placche litosferiche e riguarda masse rocciose di ampi territori
Deriva dal contatto di rocce preesistenti con magma incandescente e riguarda brevi strati di roccia
GNEISS ARDESIE
derivano dal granito derivano dalle argilliti
MARMO
da trasformazione del calcare
assumono un aspetto lamellare detto anche SCISTOSO (nel corso del metamorfismo i minerali tendono ad orientarsi su piani paralleli)
In altri casi, sempre a causa di variazioni di temperatura e pressione, i minerali possono ricristallizzare formando granuli di grosse dimensioni. Es GNEISS GNEISS OCCHIADINI (con grossi granuli di feldspato di forma lenticolare) l enticolare)
GNEISS
GNEISS OCCHIADINI
MARMI
SCISTI
ALPI : masse di GNEISS
CERVINO
GRAN PARADISO
MONTE ROSA
APPENNINO : Alpi Apuane
TORNA AL CICLO LITOGENETICO LI TOGENETICO
derivano • …e le forme che ne derivano
• …e alcuni esempi di rapporto con le Scienze della Vita Vita
Se immaginiamo di sezionare la Terra, Terra, è possibile riconoscere un sottilissimo strato esterno detto CROSTA TERRESTRE , al di sotto del quale si trovano MANTELLO e NUCLEO. La crosta terrestre è lo strato più esterno, quello su cui noi camminiamo e su cui si svolgono le attività degli organismi viventi. E’ composto da materiali solidi: le rocce.
CONTINENTALE
CROSTA TERRESTRE
( forma i continenti; continenti; spessa mediamente mediamente 35 Km ma ma può raggiungere 60-70 Km in corrispondenza delle catene montuose)
OCEANICA ( forma i fondali degli oceani e dei mari; mediamente lo spessore è di 10 Km ed è più densa rispetto alla
continentale)
Il passaggio dalla crosta al mantello è segnato dalla discontinuità di Mohorovicic’ (legata al cambiamento di velocità delle onde P in prossimità di questa superficie). CROSTA CROST A TERRESTRE + PARTE PARTE SUPERFICIA SU PERFICIALE LE DEL MANTELLO = LITOSFERA La Litosfera si comporta rigidamente se sottoposta a tensioni. Il MANTELLO ha uno spessore di circa 2900 Km. E’ formato da rocce parzialmente fuse che alimentano il magma.
La parte del mantello superiore a contatto con la litosfera forma l’ ASTENOSFERA ( che ha un comportamento plastico ). Il passaggio da mantello a nucleo è segnato dalla MANTELLO discontinuità di Gutenberg. Il nucleo ha uno spessore di circa 3470 Km ed è composto da una parte esterna liquida e da una parte interna solida. Nel passaggio dalla crosta al nucleo si osserva un SUPERIORE progressivo progressiv o aumento della densità dei materiali, della pressione e della temperatura.
Nel mantello, che ha un comportamento plastico, avverrebbero avverrebber o fenomeni di CONVEZ CONVEZIONE IONE tipici dei fluidi. Se riscaldiamo un fluido esso si espande diventando meno denso rispetto al materiale circostante e tende quindi a salire. Il materiale più freddo tenderà invece a scendere instaurando così un circolo che prende il nome di CELLA CONVETTIVA. Queste correnti sono responsabili della DERIVA DEI
INFERIORE
CONTINENTI e della TETTONICA DELLE PLACCHE e forniscono magma ai vulcani e alle dorsali oceaniche.
Negli anni ’60 e ’70 si realizza quella rivoluzione scientifica delle scienze della Terra che va sotto il nome di Tettonica a placche o più propriamente TETTONICA GLOBALE, proprio perché cerca di inquadrare e spiegare tutti i fenomeni geologici del pianeta (continenti, oceani, catene montuose, vulcani, terremoti, dati paleontologici, paleoclimatici, paleomagnetici, ecc…). ecc…). Furono gli scienziati Morgan e McKenzie che, nel 1967, formularono questa teoria che è considerata una teoria unificante poiché permette di spiegare molti fenomeni che apparentemente sembrano non avere alcuna relazione tra loro: per esempio, la distribuzione dei fenomeni vulcanici e sismici, la localizzazione delle catene montuose, ecc… ecc… Secondo la teoria della tettonica delle placche (o zolle), la litosfera non forma un guscio continuo, ma si presenta fratturata, divisa in una serie di zolle o placche. Le zolle galleggiano sulla sottostante sottostante astenosfera e sono in continuo movimento, trascinando con sé i continenti. Sono state individuate complessivamente una ventina di zolle, di cui
sette più grandi e le altre di minore estensione.
LA CROSTA TERRESTRE E’ IN CONTINUO MOVIMENTO, MOVIMENTO, IN CONTINUA EVOLUZIONE
Ma qual è il motore, la causa che determina il movimento di queste zolle e di conseguenza dei continenti a queste associati ?
La causa sono proprio quei moti convettivi presenti nel mantello che determinano la risalita del magma verso la litosfera (più caldo e quindi più leggero) e del suo ritorno verso l’astenosfera (più freddo e quindi più pesante). Questi moti convettivi stabiliscono nel mantello un movimento ciclico nei materiali fluidi responsabile del lento spostamento delle zolle. Naturalmente il movimento delle zolle è molto lento, dell’ordine di
pochi centimetri l’anno. l’anno.
Tutti i margini tra le placche attive coincidono con le principali zone sismicamente della Terra.
TRE TIPI DI MOVIMENTO
SCONTRO SCORRIMENTO ALLONTANAMENTO
ALLONTANAMENTO… delle placche
SI FORMA NUOVA CROSTA Lo spazio che si forma tra le due zolle che si allontanano, lascia posto alla fuoriuscita del magma proveniente dal mantello che giunto in superficie solidifica formando nuova crosta e determinando per esempio l’espansione dei fondali oceanici. Questo allontanamento porta alla formazione delle cosiddette dorsali oceaniche (es. dorsale medio-atlantica). I margini di queste zolle vengono detti margi margini ni di accres accrescime cimento nto o costruttivi (perché si forma nuova crosta terrestre) o margini
divergenti (poiché lungo questi margini le zolle divergono, cioè si allontanano)
SCONTRO…tra placche placche LA LITOSFERA VIENE CONSUMATA SI FORMA UNA CATENA MONTUOSA
Margini convergenti
o distruttivi
Possono verificarsi tre diversi tipi di scontro che vengono di seguito mostrati:
SCONTRO TRA UNA ZOLLA CONTINENTALE ED UNA OCEANICA: La zolla oceanica, più densa, si flette sotto la zolla continentale e ritorna
nel mantello (processo di la subduzione). subduzione ). Partefonde dellaecrosta terrestre viene distrutta, nell’astenosfera crosta oceanica il materiale fuso risale in superficie formando dei vulcani sulla crosta continentale. Si forma inoltre una fossa oceanica. o ceanica.
SCONTRO TRA DUE ZOLLE OCEANICHE: La subduzione, in questo caso, avviene in pieno oceano e si formano
archi vulcanici insulari e profonde fosse oceaniche (ad es. la fossa delle Marianne profonda 11.000 m).
SCONTRO TRA DUE ZOLLE CONTINENTALI:
In questo caso si assiste al processo di orogenesi in cui la litosfera si può corrugare e sollevare fino a formare una nuova catena montuosa (le Alpi
e l Himalaya sono esempi di catene montuose formatesi per questo fenomeno e, in particolare, le Alpi si sono originate dall’impatto tra la zolla africana e quella eurasiatica mentre l’Himalaya per l’impatto tra la zolla indo-australiana e quella eurasiatica.
A questo tipo di eventi sono legati i principali fenomeni sismici che normalmente si
verificano lungo i margini di placca
SCORRIMENTO…delle zolle zolle I margini di placca soggetti allo scorrimento si dicono margin i co cons nse er vativi vativi .
Non si crea né si distrugge litosfera
Attriti e fratturazione delle rocce in profondità. profondità. Terremoti Terremoti e risalita di materiale fuso sono normalmente i fenomeni legati le gati a questo tipo di movimento
Le fagli e trasf trasf ormi sono le fratture che si formano quando due zolle scorrono l’una accanto
all’altra in direzioni opposte (famosa è la in California dovuta allo faglia di San Andreas Andr easa quella nord-americana) scorrimento, in direzioni opposte, della zolla del Pacifico accanto INDIETRO INDIETRO
La tettonica a placche gioca un ruolo importante nella genesi e nel mantenimento della vita sul Pianeta Se si fermasse a causa Della diminuzione del calore generato dal decadimento radioattivo
Una drastica diminuzione
La scomparsa del
della quantità di CO2 nell’atmosfera, che controlla la temperatura
campo magnetico terrestre e la conseguente esposizione della Terra alle radiazioni cosmiche e al vento
globale del pianeta
solare
..un globo completamente sommerso
Dall’interruzione dei moti convettivi nel mantello Dall’ispessimento crostale o dell’aumento di viscosità del mantello mantello Dall’interruzione dei fenomeni vulcanici vulcanici Dalla variazione delle caratteristiche
Diminuzione degli habitat attualmente presenti con una
Incremento dell’erosione continentale, non più contrastata dal sollevamento vulcanico e
fondamentali di inclinazione/rotaz inclinazione/rotazione ione del pianeta
SI VERIFICHEREBBE
conseguente diminuzione della biodiversità
orogenetico, con il rischio di un innalzamento del mare fino alla completa sommersione del globo
ACQUA, BIOSSIDO DI CARBONIO E TETTONICA DELLE PLACCHE
COSA HA PERMESSO ALL’ACQUA DILIQUIDO CONSERVARSI ALLO STATO STATO FINO AD OGGI ?
DETERMINANTE E’ IL MANTENIMENTO DI UN CAMPO DI TEMPERATURA COMPA COMPATIBILE CON LO STATO LIQUIDO DELL’ACQUA ( TRA 0°C 0 °C E 100°C ). PER MANTENERE LE VARIAZIONI DI TEMPERATURA IN TALE INTERVALLO DI VALORI E’ DETERMINANTE LA QUANTITA’ DI CO2 PRESENTE NELL’ATMOSFERA NELL’ATMOSFERA
LA CO2 VIENE IMMESSA I MMESSA NELL’A NELL’ATMOSFERA TMOSFERA PER CIRCA IL 20% MEDIANTE LE REAZIONI DI COMBUSTIONE E, PER IL RESTANTE 80%, MEDIANTE REAZIONI LEGATE AL COSIDDETTO CICLO GEOCHIMICO DEL CARBONIO
Il CICLO GEOCHIMICO DEL CARBONIO regola il trasferimento del carbonio tra la crosta, l’oceano e l’atmosfera l’atmosfera
1. 2.
La CO2 presente nel suolo reagisce con l’acqua producendo acido carbonico carbonico L’acido carbonico altera i minerali carbonatici e silicatici, producendo ioni bicarbonato, ioni calcio e silice in soluzione
3.
Questii prodot Quest prodotti ti vengo vengono no tras traspor portat tatii dai fium fiumii fino agli agli ocean oceanii dove gli organ organism ismii viventi viventi li incorporano, combinandoli nuovamente in carbonato di calcio e liberando CO che
2
4.
alla fine torna all’atmosfera all’atmosfera Mentr Men tree il ciclo ciclo dei dei carbo carbonat natii è in equil equilibr ibrio, io, quell quello o dei sili silicat catii compor comporta ta un def defici icitt di CO2 finale
…e allora? allora?
La compensazione di CO2 avviene nelle profondità della Terra, Terra, dove il carbonato di calcio e la silice riscaldati reagiscono e danno silicato di calcio e CO2. La CO2 viene emessa nell’atmosfera da eruzioni vulcaniche e sorgenti di acque minerali gassate, completando il ciclo. LA DINAMICA DELLA TETTONICA DELLE PLACCHE RISULT RISUL TA QUINDI FONDAMEN FONDAMENT TALE PER IL MANTENIMENTO DEI LIVELLI DI CO2 NELL’ATMOSFERA. NELL’ATMOSFERA. LA CO2 ASSICUR ASSICURA A LA PRESENZA DI ACQUA LIQUIDA SULLA TERRA E PERMETTE QUINDI LO SVILUPPO
DELLA VITA NELLE FORME CHE TUTTI CONOSCIAMO
Dove nacquero i primi esseri viventi?
Ci sono varie teorie. Ultimamente una delle più attendibili presuppone che le prime cellule viventi abbiano trovato un ambiente ideale nelle bocche idrotermali nel fondo degli oceani ( lungo le dorsali oceaniche ) E’ un altro collegamento tra le particolari caratteristiche del nostro Pianeta e la
comparsa e lo sviluppo della vita. TORNA ALL’INDICE ALL’INDICE
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