Focus Storia 2009-3.pdf

October 31, 2020 | Author: Anonymous | Category: N/A
Share Embed Donate


Short Description

Download Focus Storia 2009-3.pdf...

Description

SCOPRIRE IL PASSATO. CAPIRE IL PRESENTE

Gli esemplari di Giotto Pittore di San Francesco

l '"'··-~--

.. .,,...,,,

~·'-:::::~~:..-_::...._- fà:SY2~ :~:~·.;:::=::~~

· · · ····-·~·-- :

:;--..: ·~~:-.:.. ~. -~~~~~%:

;··~:._- ~.-_::·._~L: -'·.=_:j-.'·~-.:f.-:.~-.·:.___:~·._·.~:-_~.:..,~:·1{1 - .~l~t~ g~ ~

t.:·:·:.. ...-

....-... .. . .

~::::~-.~::i.':-.:~. . ~:·~:::·..

'"'"' ...,.l.i,..,., ....,_ ,_,... '""'""''"--'"l... .tl .. l·-h·

... --....

.-~

l,,, .......... .

f_MI1uLENA FERRARI sono editi in tiratura limitata e assegnati fino a esaurimento.

ca.m edùn'ce d'arte e .fonda:::ione

Questa pagina è dedicata ai lettori.lnviateci le vostre opinioni, idee, proposte, critiche. Pubblicheremo le più interessanti. Alle altre cercheremo comunque di rispondere. Eventuali considerazioni da parte della redazione compaiono in corsivo. Vi preghiamo di firmarvi sempre. Scrivete a Focus Storia, via Carlo Goldoni 1, 20129 Milano o all'e-mail [email protected]. Oppure mandate un sms al numero 333/2400712.

L'incisione misteriosa Ho da anni a casa due monete d'argento del Regno delle Due Sicilie (fQtQ), datate l'una 1835 e l'altra 1832. Su entrambe, in corrispondenza del volto di re Ferdinando (il famoso "Re Bomba"), è stata fatta un'incisione che non riesco a capire. Potreste aiutarmi ascoprire acosa si riferisce questa stampigliatura? Federico Poppelmann, Buccinasco (Mi)

secondo Andrea Saccocci, docente di Numismatica all'Università di Udine e da noi interpellato, si tratta di piastre d'argento da 120 grana di Ferdinando Il, re delle Due Sicilie. Per quanto riguarda l'iscrizione aggiunta potrebbe essere l'acronimo dell'incipit di una preghiera o di un inno (Christe Filique Spiritus Sancte Deus Miserere Mei traducibile in un ·cristo, che sei anche Figlio, Spirito Santo e Dio abbi pietà di me"). Questo potrebbe rimandare all'ambiente delle confraternite della Santissima Trinità, diffusissime proprio nell'Italia meridionale. A complicare la questione, bisogna dire che il periodo cui appartengono le monete è quello della grande diffusione di società segrete liberali e risorgimentali ma anche reazionarie e monarchiche (ancora una volta soprattutto nel Meridione). Non si può escludere quindi che l'acronimo nasconda, sotto un'inno-

14 lt@SrouA l

cente invocazione, un motto sowersivo.

Cronache da Auschwitz A proposito dei soprawissuti ad Auschwitz (v. Focus Storia no 27, pag. g6) vi segnalo il libro Sano stato un numero (La Giuntina, fQ.tQ) dove ho raccolto la testimonianza di Alberto Sed, che nel1944 fu rinchiuso ad Auschwitz diventando il numero A-5491. Alberto è soprawissuto a numerose selezioni, alle torture e agli stenti. Nel lager fu costretto a lavori faticosi e mansioni terribili, come sistemare i bambini che arrivavano al campo sui carretti che li portavano al crematorio. Vide anche bambini lanciati in aria su ordine delle Ss e usati per fare il tiro a segno. Scampò all'ultimo appuntamento con la morte quando gli Alleati bombardarono il campo di Dora, dove era stato trasferito. Un tenente della Marina italiana, prigioniero di guerra, lo trasse in salvo nascondendolo sotto la carcassa di un aereo abbattuto. Alberto oggi ha ot-

Una foto di Lenin trovata

per caso. Chi nesadipiùl

Una foto pel' " -. . llltl•l••;:; In un recente viagio a Buda-

pest. girovagando per

"'mer-

catino. mi sono imbattuto in una vecchia foto che ritrae \11dimir Lenin. Non sono ràlsdiD a raccogliere nessun'altra in-

tant'anni, tre figlie, sette nipoti e tre pronipoti. Roberto Riccardi, Roma

li latino~ Altro che morto... il latino è una lingua morta? Sembra proprio di no, almeno nella provincia di Rimini. Qui nel2oo8 i "remigini superiori". cioè coloro che hanno cominciato una scuola in cui si studia il latino (liceo classico e scientifico) sono stati più numerosi di quelli iscritti agli istituti tecnici. Inoltre un sacerdote di Rimini, monsignor Guglielmo zannoni, è stato per 40 anni primo latinista del papa. AMondaino (Rn) prospera da 21 anni una gara di latino, il Lati nus Ludus. dove si sfidano ogni anno 4-500 studenti da ogni parte

d'Italia. Eancora: sempre a Rimini si è tenuta, il 23 ottobre 2008. una gara di latino (LudusHadriaticus) per 44 studenti dai 18 ai 22 anni. Presso la scuola media "Panzini", infine, hanno gareggiato 43 ragazzi di 3' media per il Ludus juvenilis. Allora: il latino è morto? Nequaquam!

..

don Romano Nicolini, Rimini

Le ultime cariche Volevo ricordare che la carica che awenne il 24 agosto 1942 a lsbushenskij in Ucraina (v. Focus Storia no 26, pag. 71) non fu l'ultima della cavalleria italiana. In località Dolnij Poloj, attualmente in Croazia, il17 ottobre 1942 alle ore 18:JO, i114° Reggimento cavalleggeri di Alessandria, completamente accerchiato da ingenti forze fornite di armi automatiche, caricò superando tre ordini di sbarramento nemici. il reggimento guidato dal colonnello Antonio Aymone Cat ebbe 70 caduti, numerosi feriti e più di 170 cavalli abbattuti. magg. Alipio Mugnaioni, Trieste

Il riquadro era titolato "L'ultima carica" perché vi si parlava delI'IWN.focusstoria.it

...

Farfallone

l'ultima carica del Savoia cavalleria, nonché ultima della nostra cavalleria in Russ1a.

t

..

l

l4

Il mondo è una ruota In riferimento all'articolo Che lavoraccio! (Focus Storia rf Z7, pag. 10) volevo segnalarvi che esiste un bassorilievo sulla tomba degli Haterii, conservata a Roma, in Vaticano, che rappresenta una ruota calcatona con dentro gli "uominicriceto". Haterius era un grande Imprenditore edile dell'epoca di Domiziano (81-96 d. C). La parte p1ù Interessante del suo monumento funebre è proprio la grande macchina elevatrice che Simboleggia la sua attività. Linda Monari

Piano con le parole Riguardo alla rubrica "Curiosa rio" del no26 di Focus Storia dedicata alle bar2ellette che durante la Seconda guerra mondiale servivano a manifestare il dissenso, vorrei aggiungere che già negli anni precedenti circolavano molte freddure (non tutte ripet1b1li) sul fascismo. Mussolini e gli altri ge-

rarchi. Per esempio: "Mussolini rifà la Storia, Hitler la geografia". Quando il gerarca Ettore Muti fu chiamato alla segreteria del Partito naz1onale fascista ci si inventò poi un suo ipotetico telegramma di nngraziamento al Duce: "Duce, renderò gli italiani come li volete voi. Muti". Eancora, riecheggiando un discorso di Mussolini:"Tra il burro eil cannone, Mussolim ha scelto... il burrone·. Vi consiglio il Diario 1935-44 di Giuseppe Bottai (Bur). fonte inesauribile di questi "giochi di parole". Sa brina Coglioni, Olg1oteMolgora (Le)

Nell'articolo Gabbie per uomini (Focus Storia no 24, pag. 94) dite che il secondi no di Casanova era corrotto. In realtà fu casanova stesso a passare lo strumento di metallo al monaco compagno di sventura (che poi lo usò per scavare la via di fuga per sé e Casanova) infilandolo nella rilegatura di un grosso volume. Questo fu usato come vassoio per un piatto stracolmo di brodo, cheaveva il comp1to di tener impegnato l'occhio del carceriere.ll quale, dopo la fuga dei prigionien. fu rinchiuso emorì in prigione. Così narra Casanova nelle sue memorie. Giorgia, Modena

Nel libro Storia della mia fuga dai piombi di Venezia Casanova non dice che il suo carceriere, Lorenzo, ero corrotto. Ma pare quanto meno probabile, dal momento che Casanova aveva un tratta-

----------------~----------------~

n naufracio della aociata dei fanciulli

..

.. ..

A proposito dell'articolo sulle crociate e, in particolare, sulle crociate dei fanciulli (Focus Storia rf Zl. pag. 36). vorret segnalarvi un episodio riportato in un documento redatto da Alberico, monaco dell'abbazia cistercense delle Tre Fontane nei pressi di Chalons-sur-Mar-

ne (Francia), che tra il 1230 e il 1.240 scrisse un Chronicon. Albenco racconta che i fanciulli in vtagg1o verso il Santo Sepolcro, giunti in vista di Marsiglia, si piazzarono davanti al marein attesa di un miracolo: la spartizione delle acque che avrebbe pennesso loro di raggiungerela Terrasanta. Il borgomastro della città, preoccupato di allontanare al più presto quella turba di ragazzini, intavolò trattative con i mercanti Ugo Ferri e Guglielmo Pasqueres, i quali alla fine si offrirono di accompagnare i ragaz-

zi "gratuitamente". Parttrono 7 navi, ma due furono inghiottite dalle acque a sud-ovest della Sardegna nei pressi dell'isola di san Pietro. Su quest'isola papa Gregorio IX fece erigere una chiesa in memoria dei fanciulli. detta infatti "dei Novelli Innocenti". Dei ragazzi giunti in Siria si sa che furono venduti comeschiavi dai due mercanti per Bo mila monete d'oro. Essi però non godettero di quel denaro perché furono catturati dai crociati efatti impiccare dall'imperatore Federico Il. Moria Pino Mosnato, Isolo di San Pietro (Ci)

mento di favore in quel carcere duro: riuscì a tenere una corrispondenza con il monaco vicino di cella e inoltre la guardia non lo perquisì mai. Per questo Giacomo si era potuto portare dietro lo "spunzone" di ferro.

La razza DelDallle Il nome Laika attribuito al primo cane mandato nelospiiZio èfrutto di un equivoco. ()aldo i cronisti occidelltali ctieJe. ro quale fosse il nome del cane a bordo della navicella spaziale, i russi risposero~ intendendo la razza canina e non il nome proprio del cane. come interpretato dai pna. listi. La razza laika è mabconosciuta nell'Est et.rOpeN si distingue in tre gruppi: Ida rusSCH!uropea, laika della st.: beria occidentale elaiU dela Siberia orientale. Anblio flllllls

Gruner+Jahr l Mondadori S.p.A. Corso Monforte, 54 20122 Milano

In questo numero FALSARI

PERCORSI

Truffe da maestro Millantatori, imbroglioni e contraffattori: quelli che hanno fatto dell'inganno una (dubbia) arte.

Il mondo ovale Da noi è arrivato tardi, ma il rugby ha quasi due secoli di storia.

CINEMA Branca,Branca,Branca ...leon,leon,leon! Un titolo diventato proverbialee una sigla tormentone. Tutti i meriti dell'armata più ·scassata' del cinema.

GALLEGGIANTI DI CALIGOLA.

~

'

PERSONAGGI • La follia al potere Il suo nome è ancora oggi ctnr•n lrl'm di pauia. Ese Caligola fosse invece l'imperatore più diffamato di Roma?

Rubriche La pagina dei lettori l ROMANI, l GALLI E LE... MUTANDE ( PAG. ] O)

Novità&. Scoperte Trapassati alla Storia Quando non c'era l'oggetto misterioso Curiosano Focus Storia on-line Pittoracconti

Domande&. Risposte Flashback In copertina: Che Guevara in una elaborazione fotografica.

pag. 4 pag. 26 pag. 28 pag. 29 pag. 29 pag.]o pag. 31 pag.78 pag.So pag.So pag. 81 pag. 82 pag.tto

Con questo numero di Focus Storia potete acquistare il dvd del documentario Fidel castro, il sogno infranto. Un ritratto inedito e senza retorica dellider mdxinw a so anni dalla rivoluzione cubana.La gioventù e le prime lotte, l'incontro con Che Guevara, le promesse mantenute e le speranze tradite... A € 10,90 OLTRE AL PREZZO DELlA RIVISTA

t;\

Occhio al simbolo!

Su alcune foto troverai questa icona corre' W • data da un link con un numero a tre cifre. Inserisci • l'indirizzo nel tuo browser e potrai guardareun video di approfondimento sull'argomento.

IN SINTESI Lo Stato della discordia La nascita di Israele nel 1948 e le radici del conflitto arabo-israeliano.

ARTE Muri partanti Dai preistorici ai writers, l'antica pratica dei graffiti.

go 111111 1111111 111111 11 1111111 11111111 11111

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 9"f/~~~~" 11111111 PUBBLICITÀ Mai più senza Le réclame più curiose che capitava di leggere sui giornali italiani di un secolo fa.

MEDIOEVO La giudicessa La vera storia di

ESERCITI l guardiani del sultano l gianniueri, gli schiavi-soldato che costituirono il primo esercito moderno eche per 5 secoli decisero le sorti dell'Impero ottomano.

Eleonora d'Arborèa. l'ultima sovrana sarda che alla fine del '3oo difese l'indipendenza dell'isola. Diventandone l'eroina.

er i suoi maestri di scuola era un ritardato mentale, eppure Thomas Chatterton a soli 12 anni, dopo un periodo passato in ospedale per curare i suoi disturbi psichiatrici, compilò il suo primo manoscritto spacciandolo per l'opera di Thomas Rowley, immaginario monaco del XV secolo. Indietro nel tempo. Chatterton era nato a Bristol (Inghilterra) nel 1752 immerso in una sorta di sogno medioevale: la sua famiglia si occupava da almeno duesecoli della sacrestia dell'antica chiesa di St. Mary Redcliffe e considerava QUasi di sua proprietà il tempio eil cimitero annesso. Thomas. aggirandosi fra quelle tombe, imparò a decifrarne le iscrizioni: equando trovò-per caso alcuni manoscritti originaiLdimenticati iniziò a copiarli ea replicarele tecniche di scrittura e composizione di 300 anni prima. Da antolopa. ll primo manoscritto aprì la strada a una vasta opera in versi fatta di cantici,lìriche e poesie di cui nessuno mise in dubbio l'au-

P

Il giovane Thomas Chatterton, in pieno '7oo, spacciò i suoi scritti per quelli di un monaco medioevale. Ingannando anche i critici.

el1933 Metropolitan museum N of art di NewYork annunciò di essere in possesso dei più importanti

di poco conto: erano usciti dalla stessa bottega di oreficeria eceramica attiva a Roma nella prima metà del 'goo. manufatti di arte etrusca al mondo: Arte di famigt~. Agestire la "fabbrica due statue di guerrieri in terracotta di falsi"erano due fratelli, Pio eAlfonso alte due rnetn e mezzo, e la testa di Riccardi, tre dei loro figli eun abilissiuna terza che avrebbe dovuto essere di mo socio, Alfredo F1oravanti.Avevano sette. Qualche anno prima, nel1912. il iniziato falsificando pezzi di ceramica British museum di Londra aveva acqui- antica e, incoraggiati dal successo, si stato una biga etrusca in bronzo che . . erano misurati con la raffinata arte era diventata il pezzo forte della sua etrusca. riuscendo a piazzare le loro collezione di antichità. ln comune quei imitazioni agli avidi direttori dei musei reperti avevano una cosa sola, ma non stranieri. Se riuscirono a ingannare i

responsabili delle due importanti collezioni. non convinsero però alcuni critici americani, che ch~esero una verifica. Prova schiacciante. Nel1g61 analisi chimiche rivelarono la presenza di manganese ealtre sostanze mai impiegate dagli Etruschi per scopt artistici. Alfredo Fioravanti, alla notizia della scoperta, si presentò al consolato degli Usa econfessò. Con sé aveva il pollice di terracotta che mancava a uno dei guerrieri etruschi eche era rimasto nel cassetto dello spregiudicato scultore.

l NewYork Times lo aveva batIAnnitezzato "il nuovo Darwin": negli l'austriaco Paul Kamme'2 0

'

tentidtà almeno fino al 1m. quando il monaco Row1ey fu inserito in un'antologia di autori medioevali esu d1lui cominoarono ad addensarsi le prime nubi. Ci volle quasi secolo affinché, nel187t, gli stabilissero con certezza che di Rowley era apocrifa. Chatterton non poté ;~~~~~tpr·pl all'affermazione del suo alter ego né alla sua caduta: non ancora diciottenne, si era tolto la vita con il veleno.

rer era considerato il più grande biologo del mondo. Con i suoi esperimenti voleva confutare proprio le tesi del celebre evoluzionista ma. per farlo, ricorse a qualche aiutino non proprio ortodosso. Anoue. L'ipotesi di Kammerer, ispirata a quella del naturalista francese Lamarck, era che i tratti acquisiti da un individuo nella sua vita venissero poi ereditati dai discendenti. l risultati più sorprendenti Kammerer li ottenne con il rospo ostetnco, un anfibio che st accoppia solo fuori dall'acqua. Lo scienziato costrinse sei generazioni di rospi ostetrici a congiungersi in acqua finché non produssero sugli arti quelle stesse estrescenze ruvide con cui altre specie..acquatiche" si agganciano al corpo della femmina per non scivolare.! giornali diedero ampio risalto a questi • "cuscinetti nuziali" che crescevano a ogn1 generazione, condendo la notizia con particolari piccanti sulla vita sessuale dei rospi. Iniezioni. Nell'agosto del1926 il colpo di scena: un collega che era riuscito ad analizzare uno dei rospi di Kammerer scoprì che le protuberanze erano state ottenute iniettando inchiostro sotto la pelle dell'animale. Per smascherare la truffa si scelse l'autorevolissima rivista bntannica Nature, scandalizzando l'intero mondo accademico. Sei settimane dopo Kammerer si suicidò, senza però avere ma1 ammesso la propria responsabilità.

op1esì, ma originali. Fu questa la filosofia di Han va n Meegeren, uno dei più grandi falsari d'arte del Novecento, diventato famoso per la sua imitazione dei maestri fiamminghi del Seicento, di cui ricopiò perfettamente lo stile ma non i soggetti. A scuola di falso. Van Meegeren, nato nei Paesi Bassi nel188g, tentò inizialmente di farsi un nome con i suoi dipinti, ma fu snobbato dalla critica che lo definì un buon imitatore dell'arte classica fiamminga, però dallo scarso talento. Van Meegeren accettò la"sfida": si ritirò dalla scena ecominciò a studiare la tecnica, i trucchi e persino le manie e i dettagli privati della vita degli artisti del XVII secolo Oan Vermeer, soprattutto). Arrivò a usare materiali di 300 anni prima. raschiati da tele di poco valore. Solo quando ritenne di aver raggiunto una tecnica imitativa pressoché perfetta vendette la sua prima opera- spacciata per un Vermeer autentico- e iniziò a far soldi a paiate. A morte. Durante il secondo conflitto mondialeva n Meegeren affibbiò un suo quadro anche a un gerarca nazista. Hermann Goring, e per questo nschiò la condanna_ a morte. Dopo la guerra fu~nfatti processato per aver venduto a un uomo del Reich un Vermeer, patrimonio artistico olandese. Per scagionarsi, l'artista dovette confessare che il quadro era stato realizzato di sua mano e. tra l'incredulità di tutti (compresi i critici che avevano autenticato il quadro). provò le sue affermazioni riproducendolo in carcere. La beffa fu che forse Goring aveva pagato il dipinto "d la Vermeer" con banco· note fasulle.

C

el Medioevo la produzione di N documenti falsi era alle stelle: si realizzavano per retrodatare, confermare o inventare fondazioni. diritti di possesso su terre, privilegi fiscali, esenzioni. Ma ancora cella prima metà del '6oo ci fu chi creò un falso per campanilismo: in Sicilia una combriccola di falsari si inventò infatti una falsa epigrafe che doveva testimoniare la superiorità della città di catania su quella di Palermo. Vittoria a ogni costo. li documento, inventato ediffuso dal nobile cataneseOttavio D'Arcangelo, mente dell'organizzazione assieme a Pietro carrera, riportava l'eccezionale vittoria della città di catania, guidata da re Cocalo, sui libici e i loro elefanti. L'episodio, secondo lo strampalato reperto, risaliva addirittura al2400 a. C. econfermava indirettamente l'an~~• ticf\ità dell'origine e dei privilegi della

otta iana. Seppurcompletamente infondato, rimase per secoli nelle cronistoriedella città. carte false. Ma è solo il fiore all'occhiello dell'attività di D'Arcangelo, che mise in giro anche le presunte Epistole di Diodoro Siculo, storico del l secolo a. C.: non sapendo il greco, s'inventò che il bizantino Bessarione ne aveva fatto conoscere non il testo originario, ma la sua tra- ) duzione latina, f che poi lui aveva reso in italiano.

....-.rocusstoou

...

'

...

...

na madre di famiglia, un ferro da U stiro e una montagna di panni. Sono questi gli ingredienti di una delle prime storie di spaccio di denaro falso in America. Nei primi decenni del7oo Mary Peck Butterworth ebbe un'illuminazione che avrebbe fatto la sua fortuna: mentre inamidava i vestiti dei figli lasciò inawertitamente il ferro da stiro su un foglio di giornale, scoprendo poco dopo che una parte del testo stampato appariva impressa sulla camicetta del bambino. Quando provò afare la stessa cosa con una delle banconote di carta che da qualche anno la colonia del Massachusettsemetteva, capì che il trucco poteva funzionare. Panni sporchi ... la donna non si lasciò scoraggiare dai primi tentativi mal riusciti eraggiunse in breve tempo un'ottima

tecnica di falsificazione (aiutata dal fatto che allora anche le t5anconote autentiche venivano confezionate in modo artigianale ein effetti non c'era un biglietto ugualeall'altro). la sua diventò un'impresa a conduzione familiare che coinvolgeva anche i figli eche smerciava le banconote alla metà del valore nominale a rivenditori econtrabbandieri che poi le immettevano sul mercato: il commercio si estese tanto da scombussolare l'economia di tutto il New England. ... e mani pulite. Quando le autorità riuscirono ad arrivare alla Butterworth. dall'asse da stiro dell'accorta casalinga era già sparita ogni prova della sua attività truffaldina. la donna non fu mai incriminata emorì nelms quasi novantenne. Ricca sfondata.

A colpi di ferro Mary Peck Butterworth nel '7oo trasformò la sua casa in una "stamperia" di denaro falso. Mettendo in m~~~~~~·~ crisi l'intero New England. _.,..il\""'_.,.;,,

r

v.ww.focurnoria.it

ui giornali e per la strada non si parlava d'altro: l'apparecchio del dottor Abrams guariva ogni malattia e stava nvoluzionando la scienza medica. Erano gli Anni '2o del Novecento e l'apparecchio guaritore inventato da Albert Abrams (l'Era, acronimo d Electronic reactions of Abrams. "Reazioni elettroniche di Abrams1 impazzava. Ma che funzionasse era tutto da vedere. Aspirazioni. Albert Abrams era nato in Californianel 1863 e la sua carriera medica fu un'escalation. In pochi anni convinse colleghi e pazienti, soprattutto grazie al suo indubitabile carisma; del suo titolo di dottore in medicina conseguito, a suo dire. all'Università tedesca di Heidelberg, 1nvece. non si è mai trovata traccia. Secondo la sua tesi, il corpo umano emette un numero di vibrazioni magnetiche: con l'Era si potevano facilmente individuare (e aspirare) le vibrazioni maligne emesse dalla malattia. Sospetti. Abrams cominciò a dare in affitto le sue apparecchiature in tutta America,la sua medicina divenne un culto (specie tra i malati immaginan, gli unici a "guarire· veramente). Al culmine del successo arrivarono però le prime accuse di infondatezza scientifica del metodo Abrams. Molti pazienti si schierarono però a sua difesa: tra loro un famoso giornalista investigativo, Upton Sinclair, eArthur Conan Doyle, il creatore di Sherlock Holmes. Ma non bastò: nel settembre del1924lo Scientirc American screditò il medrco ciarlatano. Che era morto qualche mese prima, plurimilionario.

5

Medioevo più redditizi fu trafficare con le reliquie, che dapprima furooo oggetto di devozione epoi diventarono "moneta" di scambio per acquisire indulgenze. A ~~ •c-,_., . fiutare l'affare furono in molti, e quelli più spregiudicati non si limitarono a profanare le tombe dei santi, ma trafugarono efalsificarono resti di ogni tipo (così per esempio due monasteri irlandesi vantavano entrambi il corpo di-sant'Abbone). Tour nYcabro. Grande traffiCante di reliquie fu nel IX secolo Deusdona, diacono della Chiesa di Roma, che con l'aiuto dei suoi due fratelli controllava un esteso mercato di corpi fatti passare per quelli di martiri. Grande conoscitore delle catacombe romane,

speEializzònel commercio città, molto richiesti nell'Alto Medioevo. Dopo aver raccattato dozzine di braccia, piedi, cran1emascelle, Deusdona organizzava ogni primavera una carovana che attraversava le Alpi per fare il giro delle fiere monastiche. Da collezione. la clientelapiù bramosa di collezionare reliquie era quella della ristretta élite di vescovi, abati ere. Così all'epoca della Riforma Iuterana (XVI secolo) Fedenco di Sassonia poteva vantare una collezione di smila reliquie, che corrispondevano ad almeno 128 m1la ann1 di indulgenza. El'arcivescovo elettore Alberto di Brandeburgo aveva raccolto 8.933 pezzi, pari alla remissione di pene per un milione di anni.

l

m possibile definire in due parole un'accozzaglia di persone male organizzate e dai propositi un po' strampalati? Non da quando è entrata nel linguaggio comune l'espressione "armata Brancaleone", presa a prestito dal titolo del film di Mario Monicelli girato nel1g66. Lì il regista presentò la sua tragicomica visione del Medioevo. Protagonisti il secolo XI e il "cavaliera sanza denaro" Brancaleone da Norcia, accom~ato da Aquilante, cavallo dal pelo giallo dall'indole fifona. Nel raccontare le gesta di Brancaleone, Monicelli aveva due obiettivi in mente: divertire il pubblico e demolire la retorica ereditata dalle cosiddette chansons francesi, poemi epici medioevali che ~·ti.z:l2vcmo la nobiltà e il coraggio cavaliereUn bel po' di quella tradizione, infatti, msconde fra i fotogrammi del film. PovEao CAVALlERO. L'avventura di Bran(che ha il volto di Vittorio Cassman) quando un gruppo di poveracci gli dona una pergamena che lo designa feudatario di Aurocastro, nelle Puglie. Brancaleone accetta in cambio di una percentuale sulle future ricchezze, ma non sa che il documento è stato rubato a un altro cavaliere. La combriccola si mette in cammino verso una lunga serie di peripezie: il duello col cavaliere bizan-

I

tino Teofilatto dei Leonzi, la fuga da una città appestata, l'incontro con il monaco Zenone (diretto in Terrasanta per liberare "lo Santo Sepolcro") , lo scontro con i pirati saraceni... Dal film esce il ritratto di un Medioevo cupo, feroce e incivile. Ai momenti comici si alternano infatti sequenze "pulp" degne del regista americano Quentin Tarantino: nei primi tre minuti si vedono uno stupro, il brutale taglio di un bracdo e un uomo che divora pulcini ancora vivi. Anche il movente religioso degli antichi cavalieri non fa una bella figura: è solo per puro opportunismo che Brancaleone alla fme si mette in cammino al seguito di Zenone, che gli promette: "Da ogni male guarirà chi in Terrasanta meco verrà". CITA.Z IONI . Se l'idea dell'Armata Brancaleone venne a Monicelli dalla visione di Donne e soldati, pellicola a tema storico e a basso co-

sto girata da Luigi Malerba e Antonio Marchi nel 1955, un'importante fonte d'ispirazione fu l'opera del regista giapponese Akira Kurosawa, in particolare i suoi film sui guerrieri samurai. L'acconciatura orientaleggiante di Brancaleone e il vestito che ricorda un kimono, più che la moda medioevale riflettono proprio questa influenza. Cinema a parte, il regista toscano si ispirò alla tradizione dei pupi siciliani (che nar- ~

Il romanzo cavalleresco mitizzò il Medioevo. Ela dissacrazione iniziò nel '6oo con DonChisciotte rava in modo semplice le trame delle chansons de geste) e non mancò di rileggersi capolavori letterari come l'Orlando furioso di Ludo-

"Sai tu qual sia la risultanza di ogni sforzo esacrifizio umano? Calci, nel deretano", fu infatti un immediato successo di pubblico (che ne apprezvico Ariosto (1532) e il Don Chisciotte (1615) di zò l'ambientazione popolare e la comicità) e di Miguel de Cervantes. Quest'ultimo, come critica (che ne colse l'ironia). D IETRO LA STORIA. Oltre alle citazioni letil film, metteva alla berlina la moda dei romanzi letterari, ormai alla frutta nel Seicen- terarie, non mancano nell'Armata Brancaleoto. Il nome Aquilante ricorda infatti quello ne i riferimenti a eventi storici realmente acdi Ronzinante, il destriero magro e malatic- caduti. Innanzitutto alle crociate: l'invocazione che ripete continuamente il monaco cio del cavaliere della Mancia. Alla sceneggiatura definitiva lavorarono Zenone ("Dio lo vuole'~ è la stessa che diventò Agenore Incrocci e Furio Scarpelli, coppia ar- la parola d'ordine dei seguaci di papa Urbatistica che ha fattC' la storia della "commedia no II quando, nel1095, fu indetta a Clermont all'italiana" negli Anni 'so e 'Go, meglio no- la prima crociata. Lo spauracchio dei Mori (i ti come Age &. Scarpelli. Il risultato? Un Me- rnusulmani) rappresentati in questo caso dai dioevo mai visto prima sul grande schermo. pirati saraceni (le cui scorribande seminaroNiente più eroi come Wilfred di Ivanhoe, va- no davvero, nel Sud Italia, il terrore) è inveloroso protagonista del romanzo ottocentesco ce ben condensato nella definizione, più volIvanhoe di Walter Scott, o Robin Hood, l'eroe te ripetuta, '1o nero periglio che vien dal mare". popolare inglese che rubava ai ricchi per da- Persino l'incubo dei "secoli bui", la peste , è re ai poveri. nfilm è popolato piuttosto da an- sdrarnrnatizzato in una scena in cui Brancatieroi, disgraziati privi di senso morale e ossessionati dalla farne e dalla morte. Lo stesso Brancaleone non è che un goffo cavaliere che si alterna tra imprese fallimentari e bassi appetiti sessuali, trovandosi persino coinvolto in un rapporto "sadornaso" con una nobildonna. ncolpo agli stereotipi del Medioevo idealizzato e cortese non poteva essere più forte . STIL N ovo. Per raggiungere meglio il loro scopo, i due sceneggiatori pensarono di creare anche un linguaggio ad hoc da far parlare ai protagonisti, ideando di sana pianta una sor- Campa cavallo ta di "latino maccheronico" condito con paroL'armata guidata da le dialettali. Ne uscì una lingua storicamente Brancaleone in groppa al inesistente ma assai verosimile, che contribuì suo Aquilante. Altrettanto non poco alla fortuna della pellicola. Branca- improbabili erano il leone che declama "Sequitemi miei pugnaci, do- cavaliere Don Chisciotte vete sequire et pugnare" era infatti più plausi- e il suo scudiero Sancio bile di tanti altri eroi di celluloide, per i qua- Panza (sopra). li si era sempre utilizzato un linguaggio aulico moderno, preso a prestito dal teatro di Shakespeare o da quello ottocentesco. All'inizio la scelta di questa "nuova lingua" spaventò anche il produttore del film , Mario Cecchi Cori, che minacciò di tirarsi indietro. A sistemare tutto fu proprio Monicelli, sobbarcandosi una parte dei costi di lavorazione. Vinse la sua scommessa: quel Medioevo disperato, che ribaltava il mito delle gesta cavalleresche a colpi di frasi come

....

leone "conquista" una città semidesena per nei dizionari del cinema è diventata la priil morbo. Non mancano riferimenti alla dif- ma commedia italiana in costume, fu concefidenza medioevale verso gli ebrei (il vecchio pita dai suoi autori anche per insegnare qualAbacuc, l'unico ebreo tra i seguaci di Branca- cosa. Funzionò, così come funziona ancora il leone, viene battezzato a forza) e al mito del motivetto musicale della sigla, che accompaduello cavalleresco. E c'è spazio anche per la gna tutto il film. Alzi la mano chi, sentendo cucina, come quando a Brancaleone viene of- intonare: "Branca, Branca, Branca ... " sa resistefeno del vino "alla fiamma espezie", vera pre- re dal rispondere: "...leon, leon, leon!". ® libatezza medioevale. In fondo, quella che MatteoLiberti

....

111111111111111111 PERCORSI

Da noi è arrivato tardi, ma il rugby ha quasi

II~. ~ON~O '

E

1

uno degli spon più antichi del mondo. Già nel Medioevo, nelle campagne del Regno d'Inghilterra, i contadini si sfidavano con una palla ottenuta da vesciche di animali (spesso ovali). Giudicato troppo violento, il folk football fu messo fuori legge verso la fme del '700. Rispuntò nei college a inizio '8oo, dove serviva a educare l'aristocrazia inglese nello spirito del motto latino mens sana in corpore sano. Snu aiUTISH. Ogni college aveva regole proprie. Anche quello di Rugby, nel Warwickshire, frequentato da William Webb Ellis: secondo la leggenda

fu lui a correre per primo verso la linea di meta con il pallone in mano, invece di calciarlo come si usava. Era i11823. Il rugby a 15 (quello "classico", ma c'è anche a 13, a 10, a 7) nel1871 si diede il primo regolamento, diffondendosi rapidamente nelle colonie britanniche. In alcune di queste rimase lo spon nazionale anche dopo l'indipendenza. Oggi l'International rugby board (lrb, la federazione mondiale) riunisce 95 squadre nazionali: qui sotto trovate i simboli delle più forti.® Aldo Carioli

L'emblema nazionale, il trifoglio, è anche simbolo del"15" irlandese.

Il simbolo è il giaguaro. ma i fortissimi argentini sono ~~=~ detti (per errore) "puma·.

1"galli" sono storicamente fra le 10 squadre più forti del mondo.

Il cardo delle Highlands è un simbolo scozzese ~:!;!§.:.J fin dal Medioevo.

L'alloro è il simbolo degli aznmi, all'n• posto nella classifica dell'lrb.

~ il lupo l'emblema dei lusitani, tra gli ultimi Paesi a introdurre il rugby.

Meta

globale Nel disegno. la diffusione del rugby a partire dall'Inghilterra, dove nacque nel 1l23.

c·ap

n

Introdotto con il baseball, il rugby nipponico è simboleggiato dal ciliegio.

sa La felce dell'ex colonia inglese è da anni in vetta alle classifiche mondiali.

Il rugby l'hanno imparato dai sudafricani. adottando l'aquila come simbolo.

Anche i ·canguri" sono stabilmente nella top ten del rugby internazionale.

La costellazione della Croce del Sud guida i samoani {uesimi al mondo).

T "' a

Come altre squadre dell'Oceania, le "colombe" di longa sono temutissime.

Fi Indipendente dal1910, nel rugby ha adottato la gazzella e il fiore di protea.

La palma polinesiana è l'emblema della squadra oggi al1o• posto al mondo.

egiddio, incesto, torture e sevizie, sacrilegio. Sono le imputazioni degli storici antichi contro il terzo imperatore romano, Caio Giulio Cesare Germanico, detto Caligola. Ascatename la violenza, stando ai racconti di Seneca, Svetonio e Cassio Dione (vissuti fra il I e il III secolo), una pazzia progressiva. La prova? Eccessi e stranezze come la nomina a senatore del proprio cavallo. L'uomo che per 4 anni, fra la

R

primavera del37 e l'inizio del41 d. C., dominò Roma con i suoi capricci divenne così il prototipo del tiranno folle e degenerato. Ma forse Caligola avrebbe potuto rubare la battuta a ]essica Rabbit, la fatalona del cartone animato: "Io non sono cattivo, èche mi disegnano così". FAZIOSI. ccGià nell'Ottocento si è potuto stabilire che le fonti antiche relative a questo imperatore non sono affidabili come vogliono sembrare» afferma Aloys Winterling, do-

Una sorella di Caligola, Agrippina, congiurò contro di lui. Sposò Cara mamma Agrippina Maggiore, madre di Caligola, in un busto scoperto a Pergamo (Turchia).

cente di Antropologia storica all'Università di Friburgo (Germania) e autore di una controversa biografia che riabilita in pane caligola. >. MARnRE DA P RIMA PACINA. 11Messa in soffitta la rivoluzione, la sua immagine sirivelò abbastanza sexy da poter essere depoliticizzata e merdficata: un potente simbolo della ribellione diventò qualcosa di innocuo,. aggiunge Mario Pemiola, docente di Estetica all'Università Tor Vergata di Roma. •La sua morte lo rese un martire: non meraviglia perdò che venga anche associato, nonostante sia stato un guerrigliero, al paciflSmo. Ma la sua immagine di oggi ha poco a che Ca· re con la realtà storica». Così, a volte senza apparente motivo, il viso del Che campeggia nei luoghi più disparati: allo stadio ua i tifosi, tra i tatuaggi degli estimatori, neDema-t+

La sua formazione politica si completò con Hilda Gadea, dirigente

Il futuro Che sul Rio delle Alnazzoninel1gs~,durante

il suo giro del Sud America.

nifestazioni per la pace. Quella foto, che tu t- né troppo corti che spuntano dal basco con la ti hanno visto almeno una volta, fu scattata stella rossa. Prima di diventare un combatall'Avana da Albeno Korda il 5 marzo 1960, tente, il Che era stato un ragazzo con le pasdurante i funerali per le vittime dell'esplosio- sioni di un ventenne qualunque: la motocine della nave La Coubre nel pono della capita- cletta, i viaggi, la lettura. cci genitori erano lile cubana (secondo alcuni un attentato del- berali, democratici e anticlericali: ospitarono la Cia). Il Che era dietro Fide!: Korda se lo ri- esuli della guerra civile spagnola e nel1939 trovò per caso nell'obiettivo della sua Leica e fondarono un gruppo di solidarietà contro il scattò. Sette anni dopo regalò quell'immagi- nazismo)) racconta Garzia. Ma, nonostante ne all'editore milanese Giangiacomo Feltri- l'ambiente famigliare "impegnato", almenelli, che ne fece un poster, la copertina per no fino ai 25 anni Guevara non fu mai inteDiario in Bolivia {il resoconto dell'ultima av- ressato alla politica. Lo diventò invece grazie ventura del guerrigliero) e una delle imma- ai suoi viaggi. Secondo il padre "Ernesto sentiva la necessità di conoscere a fondo i bisogni della gini più duplicate di sempre. DI BUONA FAMICLIA. Eppure Ernesto Gue- gente povera esapeva che, per riuscirvi, doveva [...l vara non fu solo quell'uomo tutto d'un pez- immergersi nella miseria umana ecapire le cause di zo con lo sguardo che brilla di rabbia e di for- quella miseria, [ ... l anche per tentare di alleviare il za, la barba incolta, i capelli né troppo lunghi più possibile il dolore umano".

rivoluzionaria peruviana in esilio. Che poi sposò In questa sua "missione", galeotta fu la motocicletta. «Il viaggio di 10 mila chilometri che a 23 anni lo ponò attraverso l'America Latina in sella alla Poderosa II, la moto dell'amico Alberto Granado, finì per influire moltissimo sulle sue successive decisioninspiega Garzia. ••Fu una sorta di educazione sentimentale: scopri i lebbrosari, lo sfruttamento degli operai cileni, le condizioni di lavoro nelle minieren. Sconvolto e indignato da ciò che vide, Ernesto decise che doveva fare qualcosa per aiutare quella gente. MEDICO SENZA FRONTIERE, Prima di tutto finì gli esami e si laureò in medicina. Poi partì di nuovo, per il viaggio che lo avrebbe reso il comandante Che Guevara. • spiega Bernardini. spiega Fabio Negrino, archeologo e ricercatore dell'Università di Pisa. ''Probabilmente quelle pitture rupestri avevano una valenza magica orituale a noi sconosciuta: non si giustificherebbe altrimenti il grande impegno messo, per esempio, nella decorazione della grotta di Lascaux, dove vennero costruite addirittura delle impalcature per raggiungere le pareti più alte>~. Tra gli studiosi c'è chi è convinto che dipingere quelle scene fosse una specie di rito scaramantico dei cacciatori preistorici, per assicurarsi una caccia fortunata. Altri sostengono che i disegni servissero a identificare i luoghi della grotta con l'acustica migliore, usati come location per riti a suon di musica (v. Focus Storia n• 23, pag. 24). Alcuni archeologi ritengono anche che l'arte rupestre fosse una primissima forma di lingua scritta, in parte ancora da decifrare. l'ECHNICOLOR. Di certo sappiamo che, nonostante la diffusione della ceramica dipinta dopo la fine della preistoria, i pittori non si stancarono di usare le pareti di casa, propria o di qualcun altro, e la pittura murale non passò di moda. Anche tra Egizi, Micenei, Greci, Etruschi e Romani. 11Per i Romani le pareti erano una "pinacoteca d'intonaco" che riusciva a coinvolgere l'osservatore grazie alle fantasiose architetture simili ai nostri trompe-l'oeil» spiega Daniela Scagliarini, docente di Archeologia e storia~

iiM~ 9t l

Sui muri dell'antica Roma si graffivano anche messaggi elettorali. Esi invitava la cittadinanza agli incontri sportivi dell'atte romana all'Università di Bologna. Le pitture ad affresco invadevano le pareti e i soffitti all'interno e a volte anche all'esterno degli edifici. Persino i mobili si facevano bassi o a muro, per non sovrapporsi alle superfici dipinte. Insensibili alle teorie oggi di moda sui colori più adatti a rendere un ambiente rilassante, i Romani preferivano le tinte fotti : il nero e il blu "egizio" (il colore caeruleus inventato ad Alessandria d'Egitto), il costoso rosso ottenuto dal cinabro (proveniente dal monte Amiata} o il più economico "rosso pompeiano", ricavato dalla polvere di ematite e spesso abbinato al giallo. Anche tra i Romani la pittura murale non era solo decorazione. ccLe pitture all'esterno degli edi-

fid erano il suppono migliore per rivolgersi a tutta la città. L'effetto decorativo era subordinato e finalizzato al messaggio che si voleva dare: una bella pittura comunicava la ricchezza, il ruolo sociale, la cultura del committente. E per far questo si utilizzavano temi molto vari , che spaziavano dalla mitologia alla storia, dai fatti quotidiani agli oggetti di tutti i giomin prosegue Scagliarini. Spesso i Romani copiavano celebri opere greche, modificandole e adattandole ai nuovi spazi. ccTutti conoscevano le storie della mitologia greca e la vivevano come una metafora della realtà. Il riferimento ai miti veniva usato per trasferire la vita quotidiana in un mondo parallelo e divino, ma anche per fa-

.... ..

Particolare del ciclo di murales in cui Diego Rivera, negli Anni '30, illustrò la storia messicana.

...

...

re propaganda politica: per lodare o biasimare qualcuno, infatti, bastava paragonarlo all'eroico Ercole o, viceversa, al mostruoso Polifemon dice l'esperto. I Romani furono anche tra i primi a usare i muri per scriverd le loro idee e i loro pensieri. Molte di quelle frasi si sono conservate a Pompei. Ci sono i graffiti dei lupanari, grazie ai quali possiamo conoscere le gesta erotiche della prostituta Euplea ("che sa ben navigare") oppure le vanterie di qualche lati n lover ("Qui ho fottuto molte ragazze") ; ma anche gli slogan elettorali del tempo ("Votate edile Caio GiulioPolibio. Offrepane buono"). CATACOMBE E PALAZZI. Anche i primi cristiani usarono i muri (e a volte i soggetti della mitologia) per illustrare W'MY.fOCUSstona il

le storie della loro religione, dipingendole su sottili strati di intonaco applicati alle pareti di roccia delle catacombe dove si nascondevano dalle persecuzioni, intorno allll secolo. Allo stesso modo, tra il lX e il XV secolo, molti fedeli di Puglia, Basilicata, Campania e Calabria decorarono i propri luoghi di culto scavati nella pietra: a Mottola (Taranto) gli abitanti affrescarono le piccole chiese ricavate nella roccia con le immagini dei santi. Questi primi rustici pittori di campagna non potevano ceno competere con gli artisti che reali.z.zarono in seguito ettari di capolavori affrescando chiese e palazzi dal Trecento in poi. Giotto, che tra i11303 e il1305 decorò la Cappella degli Scrovegni a Padova come una "Bibbia da guardare", era in buona compagnia: Masaccio, Simone Manini, i Lorenzetti, Mantegna, Piero della Francesca, Michelangelo, Beato Angelico, Raffaello, Correggio, Tiepolo sono solo alcuni dei tanti "imbrattamuri" italiani vissuti fra Medioevo e Rinascimento. La pittura su muro andava cosl di moda che, poco dopo la metà del Cinquecento, l'architetto e pittore Giorgio Vasari - uno che di arte se ne intendeva - affermò che "di tutti gl'altri modi che i pittori faccino, il dipignere in muro èpiù maestrevole ebello". Ne erano convinti anche i ricconi dell'epoca. La famiglia de' Medici commissionò affreschi per tappezzare palazzi e cappelle a Firenze. Con quei "murales" di lusso voleva comunicare le proprie idee, come gli antichi che tanto piacevano alla eone fiorentina.

Ma la pittura murale aveva anche altri scopi. Intanto, decorando i soffitti,

gli ambienti sembravano più ampi: grazie alla tecnica della prospettiva si poteva creare l'illusione di una veduta sulle colline toscane, o realizzare un giardino immaginario nel chiuso di un palazzo. E poi c'era la politica. A Siena, nel Trecento, Ambrogio e Pietro Lorenzetti rappresentarono le allegorie e gli effetti del buono e cattivo governo in città e in campagnan spiega Marco Milanese, docente di Archeologia medioevale all'Università di Sassari. outcui cu, ~. Fircute.

- Quale del due prende l1 Carbone dl Belloc? - Non dubitate neppure un fa tante. quel aignore a deatr&; con quella bella cera1 lui non aoftre dl mal dl atomaco, e le aue dl~&-donl aono eccellenti. Men• tre l'altro-l Che facclal

...

Giuliana Rotondi

'...

....

'

...

~a~~~!tPET10 Nefl'acquisUK un

DOLORiai~REN l· AFFANNO· ASMA DOLORI LOIBARiprodom dal~ GRAVIDANZA sono pronlJmente alleviati,applicando il

w

pis • lo volete di una mina insupcraU c.W

rete i nostri

CEROTTO

Koh·i·noor

BERTELLI (ARNIKOS)

.,n.. aeua

li

riacal4arle. -

111M Iarda.

llon coaHene soat•nze nocive.

L'unico che proem m beneAca ellllcetole sensulone dJ calore

SENIA

DoJita.adaze ae.aqore OEIIOTTO •EitTELLI e rlflaure o~al altra tela poroaa Ct) D dl-reraa de.aoml.aaalorre. i l CerotUJ Bertelll ÙOTMi In h"- le J'anaaoie e Dro1herl.. l 001b 1.-. pl• out. 15M pu po•'-; due cerotti L. 1.96. frNlohl di •I.Jla SooleU. di ptodoUI ohhnloo·farmaoeutlel A. BERTBLLI •

MIUJIO - RO•A • NAPOU - TORINO - GENOVA - PALERMO

FOEN

TROMBETTA-FANFARA

1ppueto{Oiycom, (bs) MagnumfContrasto; pag. 42-43 R. Viollet/Alinari. ALLA CON~ADELLA ISLA BONITA: pag. 44-45 Aisa/Aiinari; pag. 45 (ad) Photoservice Electa/Leemage; pag. 46 (as) archivio, {bs) Ullstein Biki/Aiinari, {be) Scala; pag. 46-47 (a) The Art Archive; pag. 47 (ad) Aisa/Aiinan, (bd) Ullstein Biki/Aiinari; pag. 48 (as) Photoservice Electa/Akg, {bs) Scala, (cd) Aisa/Aiinari; pag. 49 (ac) Aisa/Aiinari, (ad) archivio, (be) Photoservice Electa/Leemage, {bd) Scala; pag. so (as) archivio, (ac) Alinari, (bs) archivto. LA CRONOMAPPA: pag. 52·53 dis. G. Albertini. SOGNANDO LA RIVOLUZIONE: pag. 54 {s) Scala; pag. 55 Eyedea/Contrasto; pag. 56 Eyedea/Contrasto (2); pag. 9 Eyedea/ Contrasto (3); pag. sB {bs) archivio, {be) Everett/Contrasto {2); pag. s&-s9 (a) Eye-

dea/Contrasto; pag. 59 (ac) AfpfG. Neri, {be) Keystone/EyedeafContrasto; pag. 6o {as) Eyedea/Contrasto. (c) Magnum/Contrasto; pag. 61 (ad) Sipa/Oiycom, (c) Ul· lstein Bikl/ Alinan, {b) The Associated Press, elab. fotografiCa P. Ghisa!berti. CUORE COLONIALE: pag. 64-65 R. PolidorifBiob; pag. 65 {ad) Rex/Oiycom, (bd) A. Moore/Gallery Stock; pag. 66 (bs) A. Moore/Gall~ Stock; pag. 66--67 (a) R. Polidori/Biob, {b) Bilderberg/G. Neri; pag. 67 {b) Anzenberger/Contrasto. UNA SPINA NEL RANCO: pag. 68 (as) Magnum/Contrasto, (c) Afp/G. Neri. {bs) Eyedea/Contrasto; pag. 6g (ad) R. VIOIIetl Alinari. {b) De Agostim/Scala. 50 ANNI CON CASTRO: pag. -,o-71 Afp/ G. Neri; pag. 72 (bs) TopFoto/Aiinari; pag. 72-73 (a) AfpfG. Neri; pag. 73 (ad, cd 2) R. Violiet/Alinari, (bd) MagnumfContrasto; pag. 74 (s) R. VIOIIet/Aiinari (3); pag. 74-75 (a) The Associated Press; pag. 75 (bd) Corbis; pag. -,6 {ad) Getty lmages/L Ronchi, {b) Garnma/Cont[astO. SAPERNE DI PIU: pag. 77(ad, b) Olycom. PITTORACCONTl: pag. 78-79 Scala. PAROLE PERDUTE: pag. Bo D. Vittimberga. CHI L'HA DffiO!: pag. Bo Fototeca Stl>rica Gilardi. STRANE STORIE: pag. 81 dis. A. Molino. DOMANDE t RISPOSTE: pag. 82 (es) Scala, (bd) archivio; ~.. 82-83 (a) Bridgeman/Aiinari; pag. B3 (bd) Corbis. l GUARDIANI DEL SULTANO: da pag. 84 a pag. 8g iStock photography; pag. 84 Bridgeman/Aiinari; pag. Bs Bridgeman/Aiinari; pag. B6 (es) archivio, {bs) Bridgeman/ Alinari; pag. 86-87 {b) Bridgeman/Aiinari; pag. B7 (bd) Bridgeman/Aiinari; pag. 8B Bridgeman/Aiinan (2); pag. 8g {es) arcnivio, (d) Bridgeman/ Alinari. MURI PARLANTl: da pag. 90 a pag. 95 Getty lmages/ L. Ronchi (sfondo); pag. 90-91Res/Realy Easy Star; pag. 91 (a) M. Edward Smith/ Realy Easy Star; pag. 92 {bs) Scala; pag. 92-93 (a) Res/Realy Easy Star; pag. 93 {ad) Alinan; pag. 94 (as) Getty lmages/L Ronchi, {bs) F. lorio/Realy Easy Star; pag. 94-95~) M. Marchetti/Realy Easy Star; pag. 95 ) Alamy/Granataimages, elab~ fotogra 1ca P. Ghisalberti. MAl PIU SENZA: da pag. 96 a pag. 99 Fototeca Storica Gilardi (19). LO STATO DELLA DISCORDIA: pag. 100 (as, ad) Keystone/Eyedea/Contrasto, (bd) cartina v.Avogadro; pag. 1oo-101 {b) Magnum/Contrasto; pag. 101 {a) Keystone/Eyedea/Contrasto. {be) Magnum/Contrasto. LA GIUDICESSA: pag. 102 (s) iStock photography; pa&. 102-103 dis. G. Rava; pas. 104 (bs) archiVio; pag. 104-105 (a) A. MaiSto/Realy Easy Star, (c) iStock photl>graphy; pag_. 105 (ad) A. Ma.JSto/Realy Easy Star,{be, bd) Res/Realy Easy Star. pag. 1o6 {b) A. Maisto/ Realy Easy Star; pag. 1o6-107 (a) E. Car1i/Realy Easy Star; pag. 107 (ac) T. Spagone/Realy Easy Star, (c) De Agostmi/ Scala, {b) L. Sechi{Realy Easy Star. NEL PROSSIMO NUMERO: pag.109 (da~ l'alto) Album/Contrasto, Corbis, Fototeca Storica Gilardi. FLASHBACK: pag. no Corbis. l'tdit«r i a disposiziotlt dtgli M11111afi dtttrrtori di diritti dlt non rill stato possibilt rintractiarr.

'

La tecnologia, la moda, i motori, la musica: la tua vita. Jack è il mensile che ti aggiorna su novità etendenze. IN EDICOLA ESUL WEB. www.jacktech.it

update your lite

Nel rossimo n11111cr(> Gruner+Jahr/Mondadon S p .A.- Corso Monforte. 54 - 20122 Milano

:..

l

\

Direttore responsabile Marco Casareto Art director Marta Santini (caporedattore)

Photo editor Marco Casali (caposervizio) Redazione Aldo Carioli (vicecaposervizio), Giuliana Rotondi, Anita Rubini Redazione gnfia Mariangela Corrias (caposervizio), Massimo Rivela (vicecaposervizio) Ufficio fotognfico Rossana Célcdni Segreum di redazione Maria Zambon Hanno collaborato a questo numero G. Boarotro, E. Caffarelli, M. campanelli, E. cattaneo, M. Femrl, N. Corio, P. Grimaldi, M. L. Leone, M. liberti, A. Marchi, F. Mmokli, R. Meggiaro,

E. Monti, A. Monti Buzzetti Colella, F. Nieddu, M. Polidoro, D. Venruroli.

Direttore editoriale Sandro Boeri Direttore creativo Ma.rina Trivellini

..



::

Senior Business t.Aana~ Michela Lup1 )unior Business Manager Barbara Ferro Business Manapr Focus New Med~ Giuseppe canali Aclvertising Manager Emanuela Biano Coordinamento Tecnico Ennco Rotondi

Grune
View more...

Comments

Copyright ©2017 KUPDF Inc.
SUPPORT KUPDF