Felici Puccetti Alessandra. Aperitivo Mortale

April 14, 2017 | Author: Olga | Category: N/A
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Hörbuch Lernkrimi Italienisch

APERITIVO

MORTALE

Alessandra Felici Puccetti Compact Verlag

Bisher sind in dieser Reihe erschienen: O Englisch: B1, B2, Business English: B2 O Französisch, Italienisch, Spanisch: B1 In der Reihe Compact Lernkrimi sind erschienen: O Englisch, Französisch, Italienisch, Spanisch: B1, B2 O Englisch GB/US, Business English: B1, B2 O Deutsch: B1 O Sammelband Lernkrimi Englisch: B1/B2 In der Reihe Compact Lernkrimi Kurzkrimis sind erschienen: O Englisch, Französisch, Italienisch, Spanisch, Deutsch: A2 In der Reihe Compact Lernkrimi History sind erschienen: O Englisch: B1, B2, Italienisch: B1 In der Reihe Compact Lernthriller sind erschienen: O Englisch: B1, B2, Spanisch: B1 In der Reihe Compact Lernstory Mystery sind erschienen: O Englisch: B1, B2 In der Reihe Compact Lernkrimi Audio-Learning sind erschienen: O Englisch: A2, B1 In der Reihe Compact Lernkrimi Sprachkurs sind erschienen: O Englisch für Anfänger: A1/A2 Lernziele: O Grundwortschatz, Grammatik (A2, B1) O Aufbauwortschatz, Konversation (B2) In der Reihe Compact Schüler-Lernkrimi sind erschienen: O Englisch, Französisch, Spanisch, Latein, Deutsch, Mathematik, Physik, Chemie Weitere Titel sind in Vorbereitung. © 2009 Compact Verlag München Alle Rechte vorbehalten. Nachdruck, auch auszugsweise, nur mit ausdrücklicher Genehmigung des Verlages gestattet. Chefredaktion: Dr. Angela Sendlinger Redaktion: Christina Neiske Fachredaktion: Vitaliana Rocca Produktion: Wolfram Friedrich Titelillustration: Karl Knospe Typographischer Entwurf: Maria Seidel Umschlaggestaltung: Carsten Abelbeck ISBN 978-3-8174-7746-3 7278411 Besuchen Sie uns im Internet: www.compactverlag.de, www.lernkrimi.de

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Vorwort Mit dem neuen, spannenden Compact Lernkrimi Hörbuch Italienisch können Sie Ihre Sprachkenntnisse auf abwechslungsreiche und unterhaltsame Weise auffrischen, vertiefen und erweitern. Kommissarin Rosa Nicoletti und ihr neuester Fall bieten fesselnden Hörgenuss! Das Begleitbuch enthält die komplette Krimistory zum Mit- und Nachlesen. Jedes Kapitel wird durch textbezogene Übungen ergänzt, mit denen Sie Ihr Hörverständnis gezielt überprüfen können. Schreiben Sie die Lösungen einfach ins Buch! Die richtigen Antworten sind in einem Lösungsteil am Ende des Begleitbuches zusammengefasst. Im Anhang befindet sich außerdem ein Glossar, in dem die schwierigsten Wörter übersetzt sind. Im Text sind sie kursiv markiert. Das ideale Sprachtraining im handlichen Format – für zu Hause oder unterwegs! Und nun kann die Spannung beginnen … Viel Spaß und Erfolg!

Die Ereignisse und die handelnden Personen in diesem Buch sind frei erfunden. Etwaige Ähnlichkeiten mit tatsächlichen Ereignissen oder lebenden Personen wären rein zufällig und unbeabsichtigt.

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Inhalt Lernkrimi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 05 Lösungen . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53 Glossar . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

Story Kommissarin Rosa Nicoletti ist in Venedig eine von allen Verbrechern gefürchtete Kriminalistin. Sie wird von der Polizei immer dann eingesetzt, wenn alle anderen Ermittler vor unlösbaren Rätseln stehen und Verbrecher ihr undurchsichtiges Spiel treiben. Rosa besucht in Perugia ihre Schwester, die ein Kind erwartet. Eigentlich wollte sie ein paar ruhige Tage verbringen, doch als in der Wohnung über ihnen eine Studentin zu Tode kommt, stürzt die Kommissarin sich natürlich gleich in die Ermittlungen. Bald stellt sich heraus, dass Franca an einem allergischen Schock gestorben ist. Wollte jemand sie gezielt umbringen? Vielleicht einer ihrer Professoren, mit dem Franca offenbar ein Verhältnis hatte? Oder hat Francas eifersüchtiger Ex-Freund mit der Tat zu tun? Durch einen bizarren Zufall stößt die Kommissarin schließlich auf die richtige Spur …

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Capitolo 1: Distrazione fatale o suicidio? Rosa Nicoletti siede in cucina con il giornale in mano e una tazzina di caffè sul tavolo. È a piedi nudi e indossa un paio di jeans e una maglietta di cotone blu. I suoi capelli rossi sono sciolti sulle spalle. Di solito le giornate del commissario Nicoletti cominciano con un ritmo molto diverso. Ora però Nicoletti è in vacanza, ospite della sorella. Non c’è nessun caso urgente che l’aspetta. Quando sente dei passi nel corridoio, Rosa alza gli occhi dal giornale e dice senza voltarsi: “Buongiorno Giovanna, hai dormito bene?” La sorella avvicina una sedia al tavolo e si siede con uno sbadiglio. “Beh, insomma… Sai Rosa, con il pancione non è facile trovare la posizione giusta per dormire.” “Lo immagino. Ormai però è solo questione di giorni o addirittura di ore. Forse domani il tuo bambino sarà già nato.” Giovanna si accarezza il pancione con un sorriso e risponde: “Mmm… non credo. Questo bambino se la prende comoda! Mi dispiace per te, Rosa. Con questo tempo splendido potevi essere al mare. Invece sei qui a Perugia per aiutarmi con un bebè che non ha nessuna fretta di nascere. Io ho paura che tu ti annoi. Se almeno fosse venuto anche il dottor Lombardo!” “Non preoccuparti per me, Giovanna. A Perugia ci sono così tante cose che posso vedere e fare da sola. Non ho bisogno di Ludovico. E poi, sai, Ludovico è un bravo ragazzo, ma parla sempre di matrimonio!” “E allora? Che male c’è?” “Niente, semplicemente io non ho ancora intenzione di sposarmi.” “Guarda che se lo fai aspettare troppo, Ludovico potrebbe anche guardarsi intorno. Il mondo è pieno di belle ragazze che non hanno niente contro il matrimonio! Quindi…” Giovanna si interrompe improvvisamente e chiede con espressione 5

seria: “Hai sentito anche tu, Rosa? Qualcuno ha gridato aiuto…” Rosa risponde: “Sì, le grida vengono dalle scale. Forse qualcuno è scivolato e si è fatto male. È meglio andare a vedere.” Le due sorelle vanno alla porta dell’appartamento e danno un’occhiata sul pianerottolo. Dal piano superiore una ragazza scende di corsa i gradini. È bianca in volto e, appena riconosce Giovanna, si ferma e balbetta: “Signora Ferretti, per fortuna è in casa… La mia amica… è svenuta… o forse… Dio mio! Venga, presto!” Giovanna fa per seguire la vicina, ma Rosa la ferma. “No, tu rimani qui. Nel tuo stato è meglio evitare troppe emozioni. Salgo io al piano di sopra.” Poi, rivolta alla ragazza, Rosa si presenta: “Sono la sorella della signora Ferretti. Mi faccia strada!” La ragazza, che era rimasta a metà scala, torna indietro facendo i gradini due a due. Rosa la segue. L’appartamento è esattamente sopra a quello dei Ferretti. La porta è aperta. La ragazza si ferma nell’ingresso e dice: “Ecco, la mia amica è lì. Sul letto.” “Sul letto dove?” chiede Rosa con impazienza. La ragazza indica con il braccio una delle stanze che danno sul corridoio. “Là dentro. Vada avanti Lei, per favore. Io ho paura… La stanza è così in disordine… Forse in casa è nascosto qualcuno.” Il commissario Nicoletti raggiunge velocemente la stanza indicata. Sul letto, sopra il lenzuolo, c’è una giovane donna di circa venticinque anni. Sembra quasi che si sia allungata per riposare un po’ e che si sia addormentata. La donna è truccata e vestita in modo elegante. Non si è nemmeno tolta la collana di corallo e i sandali con i tacchi alti. Il sole del mattino entra dalla finestra aperta e riempie la stanza di luce, ma la donna sembra non accorgersene. Rosa si avvicina al 6

letto e le tasta il polso. Dopo un po’ mormora: “Non c’è più niente da fare…” Poi a voce più alta si rivolge alla ragazza che è rimasta vicino alla porta della camera: “La Sua amica non è svenuta, è morta.” La ragazza si appoggia al muro e chiude gli occhi per un attimo. Poi inizia a parlare, con voce tremante: “Lo immaginavo, ma speravo di sbagliarmi. Appena sono entrata in casa, ho avuto subito la sensazione che qualcosa non andava. In genere a quest’ora Franca – sì, la mia amica – fa colazione con la radio accesa. Oppure dorme, ma allora la porta della sua stanza è chiusa. Invece oggi la porta era completamente aperta e Franca era lì sul letto, con gli occhi chiusi e tutta questa luce… Non so dire esattamente perché, ma ho pensato subito al peggio. Forse per via delle persiane aperte, forse per via del disordine… Senza convinzione, più che altro per scrupolo, ho provato a chiamare Franca un paio di volte a voce alta. Lei chiaramente non ha reagito. Io di medicina non capisco niente… D’istinto ho gridato aiuto e sono corsa al piano di sotto. Non mi sono nemmeno avvicinata a… a lei. Non ne ho avuto il coraggio.” La ragazza abbassa gli occhi. È molto giovane ed è evidente che non sa come affrontare la situazione. Rosa le mette una mano sulla spalla e la rassicura: “Ha fatto la cosa più giusta. Non credo che Lei potesse ancora fare qualcosa per aiutare la Sua amica. Ora si sieda e racconti con calma come sono andate le cose. Non qui però. Potremmo cancellare le tracce. Andiamo da mia sorella. La polizia la chiameremo da lì.” La ragazza guarda Rosa spaventata: “La polizia? E perché? Non penserà mica che Franca non sia morta di morte naturale? Nessuno le ha sparato. Non c’è sangue sul letto. Si sarà sentita male… Il problema piuttosto è questo disordine. Non so spiegarmelo. La stanza di Franca non è mai stata così. Magari c’è stato un ladro!” Ora la ragazza parla in fretta, con voce agitata. 7

“Sa che cosa penso, signora? Ieri sera, quando è tornata a casa, Franca ha sorpreso un ladro nella sua camera. Il ladro l’ha minacciata e Franca, per la paura, si è sentita male. A volte anche le persone giovani hanno problemi di cuore! Poi il ladro è fuggito mentre la povera Franca, senza nessuno che l’aiutasse, è morta.” Nicoletti risponde in tono professionale: “Per ora tutte le ipotesi sono possibili. Il medico legale stabilirà la causa della morte. In ogni caso bisognerà chiamare un’ambulanza per trasportare il cadavere. Scendiamo a telefonare.” Mentre sono sulle scale, Rosa chiede alla ragazza: “A proposito, signorina… io non conosco nemmeno il Suo nome.” “Carbone. Mi chiamo Daniela Carbone e divido… dividevo l’appartamento con Franca Dini.” “Io sono Rosa Nicoletti, commissario di polizia.” “Ah, ecco! Ora capisco perché ha preso subito in mano la situazione con tanta sicurezza! Non sapevo che la signora Ferretti avesse una sorella al commissariato!” “Veramente, io non lavoro a Perugia, ma a Venezia. Sono qui in vacanza per aiutare mia sorella con il bambino. Secondo il medico il mio nipotino doveva nascere già ieri, ma forse si è sbagliato di qualche giorno.” Appena Rosa ritorna, la sorella le chiede impaziente: “Allora? Che cosa è successo? Franca sta meglio ora?” Rosa le prende la mano e risponde: “No, purtroppo no. Franca è morta. Sul suo corpo non ci sono segni di violenza. Probabilmente la tua vicina si è sentita male e non ha fatto in tempo a telefonare al pronto soccorso.” Daniela interrompe il commissario Nicoletti: “Ma certo, la spiegazione è questa! Noi non abbiamo un telefono fisso. Franca ieri sera si è sentita male. Voleva chiamare il pronto soccorso. Siccome però era piuttosto distratta, Franca spesso non ricordava dove aveva 8

messo il cellulare. Ieri sera l’avrà cercato in fretta dappertutto e purtroppo non l’ha trovato in tempo. Sì, le cose devono essere andate così! Per questo la borsa di Franca è aperta e il contenuto sparso sul comò. Non c’è stato nessun ladro. I ladri non vanno a rubare negli appartamenti di studenti! Tra l’altro, quando sono entrata in casa, la porta non era danneggiata.” Ora Daniela parla senza pausa. Non si ferma più. È chiaro che reagisce in questo modo allo shock causato dalla morte improvvisa della sua amica. Nicoletti guarda velocemente il pancione di Giovanna e poi dà un’occhiata d’intesa alla ragazza. Non vuole che Daniela riveli troppi dettagli che potrebbero spaventare la sorella incinta. Rosa dice: “Giovanna, Daniela, per favore, aspettatemi qui in soggiorno. Io intanto faccio un paio di telefonate. In questi casi bisogna sempre chiamare un’ambulanza e la polizia. È una cosa di routine. Poi dovremo avvertire anche la famiglia di Franca. Sapete dove rintracciarla?” Daniela risponde subito: “I genitori di Franca vivono a Terni. Da qualche parte devo avere il loro numero di telefono. Sa, commissario, io abito… abitavo con Franca soltanto da pochi mesi.” La ragazza comincia a piangere e nasconde la faccia tra le mani. Poi alza gli occhi verso Giovanna e dice tra le lacrime: “Io, signora Ferretti, non conoscevo bene Franca. Lei era un tipo riservato, non raccontava molto di sé. Stava spesso chiusa nella sua stanza. Qualche volta faceva lunghe telefonate a bassa voce. Tra noi c’era anche una certa differenza di età. Io sono al primo anno di università, mentre Franca era al penultimo.” “Anche tu sei di Terni?” domanda Giovanna. “No, io vengo da Orvieto. All’inizio facevo la pendolare, ma era piuttosto scomodo. A febbraio poi ho deciso di prendere una stanza in affitto a Perugia. Il fine settimana comunque lo trascorro quasi sempre dai miei. L’appartamento al piano di sopra è della famiglia 9

Dini. Non so perché Franca ha voluto dividerlo con qualcuno. Forse per i soldi… o forse per un po’ di compagnia. In ogni caso ha messo un annuncio all’università e io ho risposto. L’ho conosciuta così. Chi avrebbe mai pensato…” Daniela si asciuga le lacrime con la mano, tira su col naso e rimane in silenzio. Anche Giovanna fa fatica a trattenere le lacrime. Con aria triste si lascia cadere sul divano e dice: “Povera Franca! È morta tutta sola… e così giovane! Noi ci incontravamo alle riunioni di condominio e ci davamo del tu. Per il resto però ci vedevamo poco. Avevamo ritmi diversi. Io ho smesso da tempo la vita della studentessa. Comunque, ho un sospetto… un sospetto orribile, lo so, ma… ecco… forse Franca si è suicidata! Fino a un anno fa Franca viveva con un ragazzo, un certo Simone. Negli ultimi tempi però i due litigavano spesso. Si sentivano le loro grida anche da qui. A un certo punto Simone non si è visto più. Forse Franca si è tolta la vita a causa di questo amore finito male. Cose di questo tipo si leggono tutti i giorni sul giornale! Avete notato se c’erano dei medicinali sul comodino in camera di Franca?” Daniela scuote lentamente la testa senza parlare. Rosa intanto ritorna nel soggiorno. Vuole fare qualche domanda alla signorina Carbone prima che arrivino i colleghi della polizia di Perugia. La morte misteriosa del piano di sopra la incuriosisce. La sua esperienza le dice che l’ipotesi del malessere improvviso di Franca non è la più probabile. Vacanza o no, il commissario Nicoletti si sente sempre in servizio. E poi, anche se Rosa non lo ammette apertamente, le pigre giornate a Perugia in attesa del nipotino cominciano ad annoiarla. Per il momento Giovanna non ha bisogno del suo aiuto e Rosa non è abituata all’ozio. “Allora, signorina Carbone, anche se abitavate insieme da poco tempo, forse può dirmi ugualmente che tipo era Franca Dini, che gente frequentava, se aveva un ragazzo…” 10

Il tono professionale del commissario sembra calmare un po’ Daniela. La ragazza risponde con voce più ferma: “Come ho appena raccontato alla signora Ferretti, commissario, Franca era un tipo introverso. In casa ho incontrato un paio di volte una sua amica, una certa Sara. Uomini non ne ho mai visti. Il fine settimana, però, io non ci sono quasi mai. Quindi può darsi che Franca preferisse fare inviti in mia assenza. Comunque un paio di giorni fa Franca mi aveva pregato espressamente di lasciarle la casa libera mercoledì sera.” “Vuole dire ieri sera?” “Sì, proprio ieri sera. Io mi sono stupita un po’. Ma poi ho pensato che Franca avesse finalmente un ragazzo e volesse trascorrere con lui una serata romantica. Così non ho fatto problemi. Sono rimasta a dormire da una compagna di università. Stamattina, poi, mi sono accorta di aver dimenticato degli appunti a casa e sono passata a prenderli prima di andare a lezione. Allora ho scoperto… Beh, il resto lo conosce, commissario.” Daniela fa un profondo sospiro. “Lei, signorina, non ha fatto a Franca nessuna domanda sui suoi piani per la serata di mercoledì?” “No. Franca era un tipo che dava poca confidenza, e io ho preferito non fare domande. Sua sorella, commissario, ha parlato di suicidio. Se fosse così, allora Franca voleva rimanere sola per togliersi la vita. È terribile! Non voglio nemmeno pensarci!”

Übung 1: Beantworten Sie die folgenden Fragen! 1. In quale città si trova il commissario Nicoletti? ______________________________________________________ 11

2. Come si chiama la sorella di Rosa? ______________________________________________________ 3. In quale stanza è il cadavere di Franca? ______________________________________________________ 4. Chi telefona alla polizia? ______________________________________________________ 5. Chi abitava con Franca prima di Daniela? ______________________________________________________ 6. Dove vivono i signori Dini? ______________________________________________________

Übung 2: Wie lautet das Gegenteil der folgenden Begriffe? 1. nascere

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2. piangere

_____________________

3. scendere

_____________________

4. dimenticare

_____________________

5. aprire

_____________________

6. arrivare

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7. sedersi

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Übung 3: Welche Paare gehören zusammen? Ordnen Sie zu! 1. F scala 2. F letto 3. F scarpa 4. F pronto soccorso 5. F appartamento 6. F giornale 7. F appunti 8. F ladro

a) pagina b) furto c) ambulanza d) gradino e) stanza f) lenzuolo g) tacco h) lezione

Übung 4: Füllen Sie die Lücken mit dem passenden Wort! (bambino, cellulare, radio, pronto soccorso, matrimonio, vacanza, università, appunti) 1. Ludovico parla sempre di _________________. 2. Giovanna aspetta un _________________. 3. Daniela studia all’_________________ di Perugia. 4. Franca ascoltava la ________________ mentre faceva colazione. 5. Rosa è in _________________ in Umbria. 6. Franca cercava spesso il suo _________________. 7. Probabilmente non ha fatto in tempo a chiamare il ___________ ________________. 8. Daniela è passata a prendere degli _________________ prima di andare all’università. 13

Capitolo 2: L’ospite misterioso Venti minuti dopo suona il campanello dell’appartamento. Rosa va ad aprire la porta. Un poliziotto le tende la mano con un bel sorriso. “La signora Ferretti? Sono l’ispettore Alessandro Renzi. Sua sorella, il commissario Nicoletti, mi ha telefonato poco fa e mi ha detto di suonare qui. A quanto pare, al piano superiore è stata trovata morta una ragazza.” “Veramente la signora Ferretti è mia sorella. Il commissario Nicoletti sono io.” Lo sguardo dell’ispettore Renzi si fissa sulla maglietta spiegazzata e i piedi nudi di Rosa. È questione di un secondo, ma Rosa se ne accorge e arrossisce leggermente. “Beh, non credo che Lei porti la divisa quando è in ferie, ispettore!” Renzi reagisce subito: “Ma certo, commissario! Mi scusi se non L’avevo riconosciuta! E dire che ho visto una Sua fotografia sul giornale appena qualche settimana fa! Ha risolto così brillantemente il caso dei quadri rubati in quel palazzo sul Canal Grande! Se permette, però, devo dire che la foto non Le rendeva giustizia, commissario. Lei è molto più giovane di quanto immaginassi!” Rosa preferisce ignorare i complimenti e dice: “Queste sono le chiavi dell’appartamento in questione. Me le ha date la signorina Carbone, l’inquilina della Dini. Daniela Carbone ora è qui, con mia sorella. È stata lei a scoprire il cadavere. La povera ragazza è molto scossa. Mi ha pregato di rimanere qui finché il cadavere non sarà stato portato via. Se vuole L’accompagno io, ispettore.” “Non vorrei approfittare del Suo tempo libero, commissario.” “Ma no, si figuri!” “Allora La seguo. In fondo dovremo soltanto aspettare l’arrivo 14

dell’ambulanza e del medico legale. Probabilmente il medico dirà che la ragazza è morta per cause naturali. Gli omicidi, per fortuna, sono l’eccezione, non la regola!” “Ha ragione, ispettore. Questa volta, però, non sarei tanto sicura del risultato dell’autopsia…” “Come mai?” “Io ho dato soltanto un’occhiata superficiale all’appartamento della Dini, ma alcune cose mi hanno insospettito.” “Ah, sì? E quali?” “No, mi scusi, ispettore, io mi fermo qui. È meglio che Lei si faccia un quadro personale della situazione. Il responsabile delle indagini – se indagini ci saranno – è Lei. Io non avrei dovuto intromettermi. Purtroppo io ho… come dire… la sindrome del cane da caccia. Quando fiuto una pista, non l’abbandono facilmente. In questo caso poi il destino ha voluto che la morte della signora Dini avvenisse proprio sopra la mia testa…” “Intromettersi? Ma che cosa dice, commissario Nicoletti! Io ho tutto da imparare da una collega esperta come Lei! La prego, continui con le Sue osservazioni.” Rosa rivolge un sorriso ironico all’ispettore: “Mi dia il tempo di mettermi le scarpe. Non vorrei sembrarLe poco professionale a piedi nudi.” Poi, dopo aver calzato un paio di sandali, il commissario apre la porta di casa ed esce sul pianerottolo. “Saliamo, ispettore. Le indicherò di sopra i dettagli che mi hanno insospettito.” Nicoletti e Renzi entrano nell’appartamento di Franca Dini. “Venga! La donna è in questa stanza,” dice Rosa all’ispettore. Renzi osserva il cadavere. Poi fa qualche passo verso la finestra facendo attenzione a non spostare gli oggetti sparsi sul pavimento. “Mmm… questo disordine contrasta con l’apparenza della morta. 15

Una ragazza vestita e truccata così accuratamente non può essere tanto disordinata. Guardi la coperta in fondo al letto, commissario… è ripiegata perfettamente.” “Appunto! La cosa è sembrata strana anche a me. Secondo la signorina Carbone la spiegazione del disordine è semplice. La Dini si è sentita male, quindi ha rovistato nella borsa e nei cassetti alla ricerca disperata del cellulare per chiedere soccorso.” “Può darsi, ma può anche darsi che in casa sia entrato un ladro. Una serratura come quella dell’ingresso si può aprire in un minuto senza danneggiare la porta. Com’è la situazione nelle altre stanze, commissario?” “Prima, quando sono salita, ho dato soltanto un’occhiata veloce al bagno e all’altra camera da letto. Lì mi è sembrato tutto a posto. Anche questo mi ha insospettito.” “Forse il ladro è fuggito prima di entrare nelle altre stanze perché qualcosa o qualcuno lo ha messo in allarme. Oppure gli è bastato quello che ha trovato qui. Ha visto la collana di Franca Dini? Per essere una studentessa, la ragazza portava gioielli piuttosto costosi! Chissà che cos’altro c’era nella sua camera!” Mentre Renzi controlla la stanza di Daniela, Rosa spinge con la punta del piede la porta socchiusa della cucina. Ancora prima di entrare esclama ad alta voce: “Mi ero dimenticata di dirLe una cosa importante, ispettore! Franca Dini aveva pregato la sua inquilina di lasciarle la casa libera per la serata di ieri. La Carbone ha pensato a un incontro di tipo sentimentale. E infatti… Venga a vedere, ispettore! In cucina è tutto pronto per una cenetta romantica. C’è perfino una torta di fragole!” L’ispettore Renzi raggiunge Nicoletti. “Ha ragione, commissario. Un tavolo apparecchiato per due con una candela al centro! La cosa strana, però, è che nessuno ha mangiato. Non è stato toccato niente: né piatti, né bicchieri. Il piano di lavoro e 16

il lavello sono pulitissimi. C’è una bella differenza con la cucina di casa mia!” Rosa interrompe il suo collega: “Mi è venuta un’idea, Renzi! In genere un invitato porta qualcosa in regalo: cioccolatini, fiori, vino… La carta o il cellofan del regalo poi finiscono nella pattumiera. Da lì si può rintracciare il negozio e, con un po’ di fortuna, anche il cliente. Mi aspetti qui. Torno subito.” Nicoletti scende veloce al piano di sotto e ritorna con un paio di guanti di gomma, di quelli che si usano per lavare i piatti. Dopo averli infilati, Rosa rovista nella pattumiera. “Qui non c’è proprio niente!” dice delusa. “Non importa, commissario. Almeno così sappiamo che Franca Dini è morta prima di ricevere il suo amico. Lui avrà suonato il campanello più di una volta, poi avrà pensato a un bidone e sarà tornato a casa arrabbiatissimo.” “Piano, ispettore, un passo alla volta! Prima di tutto non sappiamo se Franca aveva invitato un amico o un’amica. Daniela Carbone non ha fatto nomi. E poi non è escluso che la persona in questione sia arrivata a mani vuote. Forse Franca ha veramente ricevuto qualcuno ieri sera. Soltanto che, per un motivo che non conosciamo, non c’è stata nessuna cena.” “E quale potrebbe essere questo motivo, commissario?” “Beh, sono possibili diverse ipotesi. Per esempio: Franca e il suo ospite litigano. L’ospite se ne va subito e Franca, più tardi, si sente male. Oppure: prima di cena Franca e l’altra persona consumano insieme qualche droga. Franca muore e l’ospite scappa perché non vuole guai con la polizia. È inutile però che parliamo senza conoscere la vera causa della morte.” Renzi dà un’occhiata all’orologio e dice: “Il medico legale, la dottoressa Martelli, sarà qui tra poco. A questo punto, commissario, credo proprio che dovremo far sigillare l’appartamento fino a quando 17

non si saprà il risultato dell’autopsia. Forse sarà necessario l’intervento della polizia scientifica.” Dalla finestra aperta si sente una sirena a tutto volume. Rosa scuote la testa arrabbiata: “Sarà sicuramente l’ambulanza che ho chiamato io. Non capisco perché abbia la sirena accesa! Al telefono ho spiegato benissimo che non c’era nessuna urgenza. Ora tutti i vicini saranno alla finestra per sapere che cosa è successo!” Dopo un primo esame da parte della dottoressa Martelli il cadavere viene portato via. Renzi si rivolge a Nicoletti: “Adesso, commissario, vorrei parlare con la signorina Carbone. Forse la ragazza non ci ha raccontato tutto. Chi ci dice che Daniela Carbone non conosca il nome dell’ospite misterioso della Dini?” “Nessuno, naturalmente. Secondo me, però, la ragazza è sincera. Se avesse voluto nasconderci qualcosa non avrebbe mai accennato spontaneamente all’invito a cena di ieri sera. Non trova, ispettore?” “E gli altri inquilini del palazzo, commissario? Forse hanno sentito o visto qualcosa che potrebbe far luce sui fatti. Per esempio Lei e Sua sorella…” “Purtroppo devo deluderLa, ispettore. Secondo il medico legale Franca Dini è morta tra le nove e mezzanotte. Io ieri sera sono stata al ristorante con mia sorella e suo marito. Abbiamo lasciato l’appartamento verso le otto e siamo tornati verso le undici. Sulle scale non abbiamo incontrato nessuno, né all’uscita né al ritorno. Anche la notte è stata tranquilla, come al solito.” Rosa fa una smorfia di delusione e aggiunge: “Se fossimo rimasti a casa forse avremmo potuto evitare la morte della ragazza. Invece noi eravamo a divertirci e lei…” “La capisco, commissario, ma non ha motivo di farsi dei rimproveri. Entrando nel palazzo mi sembra di aver visto cinque campanelli. 18

Sono sicuro che ci sarà qualcuno che ci potrà aiutare nelle indagini.” “Ho i miei dubbi, ispettore. Questa palazzina ha soltanto tre piani. All’ultimo piano c’è un unico grande appartamento. È di una famiglia tedesca che viene a Perugia solo un paio di volte l’anno. Attualmente non c’è nessuno. Sotto, di fronte all’appartamento della Dini, c’è un altro appartamento di studenti. Anche quello, però, ora è vuoto. I due ragazzi che ci abitano sono da qualche parte in Europa con il progetto Erasmus. Prima di partire hanno pregato mia sorella di vuotare ogni tanto la cassetta delle lettere.” “Siamo proprio fortunati, commissario!” “Glielo avevo detto, ispettore! Rimangono le abitazioni del piano rialzato. Una è di mio cognato e l’altra…” “Non mi dica che è vuota anche quella!” “No, in quella abita una signora anziana. Si chiama Ricciarelli. Io la conosco solo di vista.” Rosa abbassa un po’ la voce e continua: “Mia sorella dice che la vecchia è un’impicciona… Vive sola e passa il tempo osservando di nascosto la vita dei vicini. Le sue finestre danno sulla strada, quindi può controllare benissimo il portone della palazzina.” “Allora stamattina la signora si sarà goduta uno spettacolo particolarmente interessante, commissario! Polizia, ambulanza… le sarà sembrato di essere al cinema!” “Beh, ispettore, se l’avesse saputo in anticipo, la signora Ricciarelli sarebbe rimasta sicuramente in casa. Invece non c’è, ne sono certa. Altrimenti sarebbe venuta subito quando Daniela Carbone ha gridato aiuto. La signora è anziana ma, a quanto dice mia sorella, ci sente benissimo!” “Perfetto, commissario! Curiosa e di orecchio buono… Mi sa che la signora Ricciarelli è proprio la persona che fa per noi! Andrò a parlarle il più presto possibile!” 19

Übung 5: Finden Sie die richtige Übersetzung! 1. Il suo amico le ha dato un bidone. a) F Ihr Freund hat ihr einen Korb gegeben. b) F Ihr Freund hat ihr ein großzügiges Geschenk gegeben. c) F Ihr Freund hat sie schlecht beraten. 2. Rosa Nicoletti gli ha dato la sua parola. a) F Rosa Nicoletti hat sich für ihn eingesetzt. b) F Rosa Nicoletti hat ihm ihr Wort gegeben. c) F Rosa Nicoletti hat ihm das Ja-Wort gegeben. 3. L’ispettore Renzi gli ha dato ragione. a) F Inspektor Renzi hat ihn zurechtgewiesen. b) F Inspektor Renzi hat ihn eines Besseren belehrt. c) F Inspektor Renzi hat ihm recht gegeben. 4. Tu dai i numeri! a) F Du hast eine außergewöhnliche mathematische Begabung! b) F Du spinnst! c) F Du solltest Lotto spielen!

Übung 6: Welches Wort ist das „schwarze Schaf“? Unterstreichen Sie das nicht in die Reihe passende Wort! 1. specchio, medico legale, autopsia,, ambulanza 2. piatto,, bicchiere, asciugamano, tovaglia 3. fragola, insalata, mela, albicocca 4. studente, università, lezione, biglietto 5. chiesa, campanile, campanello, altare 20

6. cinema, film, attore, ospite 7. posta, pattumiera, lettera, francobollo 8. letto, armadio, comodino, lavello

Übung 7: Welche Aussagen stimmen? Markieren Sie mit richtig  oder falsch –! 1. L’ispettore Renzi riconosce subito il commissario Nicoletti. 2. Daniela sale con Renzi nell’appartamento di Franca Dini. 3. La stanza di Franca è in disordine. 4. Franca aveva invitato a cena i suoi genitori. 5. La signora Ricciarelli è molto curiosa. 6. La notte in cui è morta Franca, Rosa ha sentito dei rumori sospetti.

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Capitolo 3: Aperitivo mortale “Ciao, Rosa! Sono Ludovico. Stamattina mi sono svegliato con la nostalgia della tua voce. Per fortuna c’è il telefono!” “Ciao amore, come va?” “Bene. Cioè, no: male. Mi manchi tantissimo. Io penso già al tuo ritorno. Dimmi… il bambino è nato?” “No, ancora no.” “Allora potrai riposarti ancora un po’. Vedrai, Rosa, questa vacanza ti farà bene.” “A dire la verità, Ludovico, io sto indagando su un nuovo caso.” “Non è possibile, Rosa! Anche a Perugia!” “Guarda Ludovico, questa volta è stato il destino a volerlo! Una giovane donna è morta in circostanze misteriose nell’appartamento 21

proprio sopra a quello di mia sorella.” “Davvero?” “Già. Dall’autopsia risulta che la ragazza è stata drogata ed è morta per una reazione allergica. Ha avuto una crisi respiratoria.” “La solita ecstasy?” “No, Ludovico, non si tratta di ecstasy. Hai mai sentito parlare di GHB?” “Non mi pare. Che cos’è?” “È una sostanza chimica che si trova in alcuni medicinali. Ultimamente, però, questa sostanza viene usata anche come droga. Per rilassarsi dopo la discoteca, per esempio. Oppure, in dosi più alte, per narcotizzare una persona.” “Ah, sì, Rosa, ora mi viene in mente! Ho letto un articolo sul Corriere un paio di settimane fa. Un uomo era stato drogato proprio con una sostanza di questo tipo. Quel poveretto si era ritrovato senza il portafogli e non ricordava più niente.” “Esatto, Ludovico. Il GHB viene usato spesso per scopi criminali proprio per due motivi. Innanzitutto la droga si dissolve nel corpo umano dopo alcune ore senza lasciare tracce. E poi la vittima fa molta fatica a ricordare che cosa è successo.” “La ragazza del piano di sopra, però, non ha più ripreso conoscenza…” “Purtroppo no, Ludovico. Il problema è che, insieme con l’alcol, il GHB può avere un effetto molto pericoloso, qualche volta addirittura mortale. Nel caso della vicina di Giovanna è andata proprio così. Le analisi dicono che aveva un alto tasso di alcol nel sangue.” “Ma chi aveva drogato la ragazza? E con quale scopo?” “Vedi, Ludovico, adesso il caso interessa anche te! L’ho sempre detto che hai la stoffa del poliziotto! Per ora comunque non sappiamo molto. La ragazza non ha subito violenza e dal suo appartamento a quanto pare non è stato rubato nulla.” 22

“Allora si tratta di un omicidio, Rosa. Qualcuno aveva intenzione di uccidere la ragazza. Così le ha dato prima una bevanda molto alcolica e poi l’ha drogata.” “Sì, certo, Ludovico, è possibile. Però la stanza della vittima era in disordine, come se ci fosse stato un ladro.” “Ma se hai appena detto che non è stato rubato nulla, Rosa!” “Beh, così sembra. Sul comodino della vittima c’erano ancora il suo orologio d’oro e un anello. In compenso non si trova più il cellulare della ragazza: un modello vecchio, di nessun valore.” “Strano!” “Anche secondo me, Ludovico. D’altra parte, però, non siamo proprio sicuri che il cellulare sia stato rubato.” “Non capisco, Rosa…” “A quanto pare, la vittima era una persona piuttosto distratta. Quindi può darsi che il cellulare l’abbia semplicemente perso.” “Ma non avete provato a rintracciarlo? In questi casi basta mettersi in contatto con la società telefonica e…” “Ludovico, ti ho detto che hai la stoffa del poliziotto, ma non esagerare! Conosco il mio mestiere! Naturalmente abbiamo provato a rintracciare il cellulare, ma senza ottenere nessun risultato.” “Mmm… la storia è davvero complicata, Rosa!” “Proprio così, Ludovico! Pensa che i colleghi della polizia scientifica non hanno ancora trovato nessuna traccia utile. Per fortuna l’ispettore Renzi della polizia di Perugia è un tipo in gamba. È lui il responsabile ufficiale delle indagini. Io gli do solo una mano.” “Quanti anni ha?” “Chi?” “Come chi? L’ispettore.” “Perché ti interessa? Non sarai mica geloso?” “Ma no, Rosa! La mia è una semplice curiosità. Spero che… ” “Un minuto, Ludovico. Sta suonando il campanello. Torno subito.” 23

Poco dopo Rosa chiude dietro di sé la porta della stanza e riprende in mano il ricevitore. “Ludovico, sei ancora in linea? Non ci crederai, ma la persona che ha suonato è proprio l’ispettore Renzi! Non posso farlo aspettare solo nell’ingresso. Ti dispiace se ti richiamo più tardi?” “Va bene. A più tardi, allora…” “Prima però, Ludovico, devo dirti una cosa… breve, ma importante.” “Ci sono novità nelle indagini sulla morte della vicina?” “Ma no, caro, è una cosa che riguarda noi due. Non vedo l’ora di riabbracciarti! Ecco, ora puoi chiudere.” Con un leggero sorriso sulle labbra Rosa ritorna da Renzi. “Oggi nemmeno Lei è in divisa,” dice all’ispettore. “Già, oggi non sono in servizio, commissario. Mi trovavo da queste parti. Così ho pensato di passare da Lei per dirLe a che punto sono le indagini. Se non disturbo, logicamente.” “No, no, ispettore. Andiamo in soggiorno! Prende un caffè?” “Sì grazie, senza zucchero.” Rosa porta dalla cucina due tazzine fumanti e un piattino di amaretti. Dopo il primo sorso Renzi fa un sorriso un po’ imbarazzato e dice: “Per la verità, commissario, avrei preferito fare bella figura con una collega famosa come Lei. Invece non ho grandi notizie da darLe. Il rapporto del medico legale lo conosce già. Ne abbiamo parlato per telefono. L’unica novità è che, nel frattempo, io ho incontrato i genitori di Franca Dini.” “Bene, ispettore, è già un passo avanti. Che cosa Le hanno detto i Dini sulla vita privata della figlia?” “Non molto, commissario. I Dini sono piuttosto ricchi. Franca era la loro unica figlia. Le avevano perfino comprato un appartamento a 24

Perugia perché potesse studiare più comodamente. Da quello che ho capito, però, il rapporto tra i genitori e la figlia negli ultimi mesi non era dei migliori. Franca ormai era una donna e non accettava intromissioni nella sua vita privata. I Dini, in particolare, volevano che la figlia tornasse insieme all’ex fidanzato. Franca l’aveva lasciato più o meno un anno fa. Il ragazzo si chiama Simone Ferri e ha ventinove anni. Lavora in banca a Perugia, ma è di Terni. Secondo i Dini Simone Ferri è una bravissima persona: intelligente, serio, gran lavoratore. A quanto pare ha anche un bell’aspetto. Insomma, è quello che si dice un partito ideale.” “Franca evidentemente era di opinione diversa. Sa, ispettore, come mai i due si erano lasciati?” “Di preciso no, commissario. I Dini dicono che la figlia era stata spinta a lasciare Simone da una sua amica. Questa donna aveva su Franca un’influenza molto negativa.” “In che senso?” “Franca aveva smesso di tornare a Terni il fine settimana, era meno aperta, nervosa e soprattutto non dava più esami con regolarità. Secondo me, però, commissario, i genitori di Franca esagerano. La loro figlia era al penultimo anno di università. Probabilmente aveva cominciato a cercare materiale per la tesi di laurea e aveva trascurato il resto. Per questo non dava più esami.” “O forse, ispettore, Franca aveva conosciuto un altro uomo e dedicava più tempo all’amore che allo studio.” “Già, commissario, ci ho pensato anch’io. Forse Franca si era innamorata di una persona molto diversa da Simone, una persona che non sarebbe piaciuta ai suoi genitori. Per questo la ragazza evitava di parlare con loro della sua vita privata.” “Sa chi può dirci se la nostra idea è giusta, ispettore? La signora Ricciarelli. Lei saprà sicuramente se c’era un ragazzo che andava regolarmente a casa di Franca Dini.” 25

Alessandro Renzi appoggia la tazzina sul tavolo basso, lascia la poltrona dove sedeva e comincia a camminare lentamente per la stanza. “Ho parlato ieri sera con la signora Ricciarelli, commissario, e devo dire che è stata contentissima di collaborare con la polizia.” Nicoletti interrompe il collega: “Lo credo, ispettore! Mia sorella mi ha raccontato che la signora ama moltissimo i film polizieschi. Con Lei si sarà sentita una vera detective!” Renzi fa un mezzo sorriso. “Eh sì, commissario, è stato proprio così. La Ricciarelli era fiera di mostrare quanto sia bene informata… Però – e questo è il punto – la signora non ha potuto né confermare né smentire la presenza di un ospite a casa di Franca la sera di mercoledì.” “Beh, ispettore, a noi basterebbe già sapere se Franca si incontrava regolarmente con un ragazzo nel suo appartamento.” “No, commissario, a quanto pare no. Secondo la signora Ricciarelli ultimamente Franca Dini usciva poco e riceveva poche visite. Ogni tanto veniva a trovarla una donna dai capelli scuri, non troppo alta.” “Probabilmente era l’amica di Franca, quella che non piace ai suoi genitori. I Dini Le hanno detto come si chiama la ragazza, ispettore?” “Sì, l’amica di Franca si chiama Sara… un momento, commissario.” Alessandro Renzi tira fuori il cellulare dalla borsa, l’accende e controlla. “Ecco! Si chiama Sara Pantani. Lavora in un agriturismo in collina. Ho anche il suo numero di telefono. Io pensavo…” Renzi esita. “Dica pure, ispettore.” “Commissario, perché non ci va Lei a parlare con la signora Pantani? Sa, forse da donna a donna è più facile che la signora si lasci 26

andare a qualche confidenza, non crede?” “Ma certo, ispettore, non c’è problema. Andrò domani all’agriturismo.” “La ringrazio molto per la Sua disponibilità, commissario. Avevo sentito dire che Lei non si tira mai indietro quando c’è un caso interessante da risolvere.” “Beh, Renzi, non creda che il mio sia solo senso del dovere! Se devo essere sincera, mi serviva proprio una scusa per non andare dai suoceri di mia sorella. I pranzi di famiglia la domenica non sono esattamente la mia passione!” Il giorno dopo Nicoletti lascia la macchina al parcheggio dell’agriturismo. Nell’edificio principale, dietro al bancone del punto d’accoglienza, una donna bruna siede al computer. Alza gli occhi quando Rosa entra. “Buongiorno, desidera?” chiede la donna. Rosa si toglie gli occhiali da sole e risponde: “Il mio nome è Nicoletti. Immagino che Lei sia la signora Pantani. Le ho telefonato ieri per via della Sua amica Franca, non so se ricorda.” “Sì, certo, commissario, dica pure…” “Mi dispiace molto per la Sua amica, signora. La morte improvvisa di una donna così giovane mi ha veramente colpito.” “Può immaginare allora come mi sono sentita io, commissario, quando ho avuto la notizia. Proprio ieri sono passata a casa di Franca. Mentre suonavo per la seconda volta il campanello del suo appartamento, una signora anziana, dalla finestra, mi ha detto che Franca… non c’era più.” Sara si interrompe e abbassa gli occhi. Poi continua con voce tremante: “Capisce, commissario? L’ho saputo così, sul marciapiede… Ma che cosa è successo?” “Purtroppo, signora Pantani, le circostanze precise della morte di 27

Franca Dini non sono ancora chiare. Per questo sono qui. Spero che Lei aiuti la polizia a trovare la pista giusta.” “Se posso, commissario, ben volentieri. Andiamo in giardino, però. Lì non ci disturberà nessuno.” Nicoletti segue Sara Pantani fino ad una panchina all’ombra di un grande albero. “Bene, commissario, ora possiamo parlare tranquillamente. Lei vorrà avere notizie sulla vita privata della mia amica Franca, immagino.” “Esatto. Per esempio sul rapporto tra Franca e i suoi genitori. Che cosa sa dirmi in proposito, signora Pantani?” “Beh, i Dini erano così insistenti… Pretendevano che la figlia tornasse insieme a Simone, il suo ex ragazzo. Franca invece non voleva. E sa perché, commissario? Perché Simone Ferri era troppo geloso. Secondo i Dini Simone aveva solo un atteggiamento protettivo nei confronti di Franca. In realtà, invece, lui pretendeva di controllare ogni movimento della sua ragazza. La gelosia di Simone non era normale, Glielo assicuro.” “Mi scusi, signora Pantani, ma da quello che so io Franca e Simone stavano insieme da parecchio tempo. Com’è possibile che Franca non avesse capito subito che tipo era il suo ragazzo?” “Vede, commissario, Simone era sempre stato un po’ geloso. All’inizio, però, Franca era molto giovane, pendeva dalle sue labbra. Allora lei era contenta di essere oggetto di un sentimento così… come dire… esclusivo. Poi chiaramente le cose sono cambiate. La situazione è diventata impossibile quando Simone è andato a vivere con Franca. Lei gli voleva bene, ma non voleva rinunciare alla sua indipendenza. A ventitré anni è normale, no? Simone invece vedeva rivali dappertutto, seguiva Franca di nascosto, le faceva una scenata dopo l’altra… Ora, secondo me, la fiducia è essenziale nella vita di coppia. Non trova anche Lei, commissario?” 28

“Sì, anch’io la penso così, signora Pantani. Ma continui, La prego…” “Beh, commissario, era chiaro che la storia di Franca e Simone non aveva futuro. Eppure Franca esitava a lasciare il suo ragazzo. Lei conosceva Simone da tanto tempo, i loro genitori erano amici, si era già parlato di matrimonio… In queste circostanze non è facile prendere una decisione. Io però ho convinto Franca a dare un taglio netto alla relazione.” “E il fidanzato come ha reagito?” Sara Pantani fa una breve pausa per cercare le parole giuste. Poi risponde: “Signora Nicoletti, ci sono uomini che hanno un senso dell’onore tutto particolare. Ne avrà conosciuti anche Lei nella Sua carriera di commissario. Bene, Simone è uno di loro. Per lui la rottura del fidanzamento è stata un’offesa personale. Così ha cercato in mille modi di vendicarsi. Ha messo Franca in cattiva luce con gli amici comuni. Voleva che rimanesse isolata.” “E ci è riuscito?” “Sì, purtroppo sì, commissario. Ferri è una persona intelligente. Ha trovato il modo di raggiungere il suo scopo. Simone sperava che Franca, sentendosi sola, alla fine ritornasse da lui. Però sbagliava…” “Eh sì, signora Pantani. Spesso queste strategie finiscono per avere l’effetto contrario.” “È andata proprio così, commissario. Franca aveva trovato un altro.” Rosa si fa più attenta. “E di chi si era innamorata la Sua amica? Di un compagno d’università?” Sara Pantani fa un sospiro triste. “Magari! Sarebbe stato molto meglio per lei! Invece Franca andava sempre a mettersi in situazioni difficili! Questa volta aveva trovato 29

uno molto più grande di lei, sposato e senza intenzioni serie.” “Lei, signora Pantani, conosce questa persona?” Sara scuote la testa e risponde: “No, commissario. Come ho detto, si tratta di un uomo sposato. Lui voleva che Franca non parlasse con nessuno della loro relazione e lei, innamorata com’era, gli ubbidiva. Franca non si confidava più nemmeno con me. Di quest’uomo io conosco soltanto il nome: Michele.” “Che peccato, signora Pantani! Qualche informazione su questa persona ci avrebbe aiutato molto nelle indagini!” “Franca faceva tanti misteri, commissario… Però io ho capito ugualmente che il suo amante era un professore universitario.” “Di Perugia?” “Penso proprio di sì. Io non frequento l’ambiente dell’università, quindi non ho nemmeno cercato di indovinare chi potesse essere il professore in questione. E poi, se devo essere sincera, quel tipo non mi piaceva. L’ho anche detto chiaramente a Franca.” “Ma signora Pantani, Lei non conosceva il professore, o sbaglio?” “È vero, io non lo conoscevo. Però vedevo che Franca, dopo le prime settimane romantiche, era spesso triste. Parlava poco, ma la mia impressione è che per lei la relazione fosse molto più importante che per lui. I tipi come il professore cercano solo l’avventura. Non hanno la minima intenzione di lasciare la moglie per l’amante. Dopo la storia con Simone, Franca rischiava un’altra brutta delusione. Io ho cercato di farglielo capire, ma lei era molto innamorata e non accettava consigli. Anzi, a quel punto si è chiusa ancora di più.” Rosa chiede: “Franca è rimasta insieme a quest’uomo fino alla sua morte?” “Più o meno. Di sicuro il professore ha lasciato Franca due o tre mesi fa. Però io credo che poi la storia abbia avuto un seguito.” “Che cosa Glielo fa pensare?” “Beh, commissario, Franca è stata sempre molto curata. Vestiva 30

bene, si truccava perfettamente… Due o tre mesi fa, invece, il suo aspetto era cambiato. Si era lasciata andare. Aveva anche smesso di studiare, non voleva più uscire… Insomma, i sintomi della storia d’amore finita male c’erano tutti. Ricordo che una volta, in quel periodo, ero andata a casa di Franca. L’avevo trovata in lacrime. Ecco, in quella occasione le era sfuggita una frase molto chiara…” “Che cosa aveva detto Franca, signora Pantani?” “Aveva detto: ‘Gliela farò pagare a quel vigliacco!’ Più chiaro di così, commissario! Quel vigliacco era sicuramente il professore. Evidentemente l’amante di Franca non aveva avuto il coraggio di abbandonare la famiglia e si era tirato indietro!” “Capisco, signora Pantani. Lei però pensa che i due fossero di nuovo insieme al momento della morte di Franca…” “Infatti, commissario. Io negli ultimi tempi ho avuto molto da fare e non ho più incontrato Franca. Circa tre settimane fa, però, le ho telefonato. Dalla voce la mia amica non sembrava più depressa. Quando mi sono rallegrata con lei perché aveva ritrovato il buonumore, Franca aveva risposto con una battuta. Aveva detto che la vendetta è un piatto da consumare freddo o qualcosa di simile. A quel punto io ho pensato subito al professore. Però non ho fatto domande. Mi ero riproposta di non immischiarmi più nelle questioni d’amore della mia amica. Chissà commissario… forse Franca voleva riconquistare il suo Michele per poi lasciarlo definitivamente!” “Può darsi, signora Pantani. Ho ancora una domanda da farLe e poi La lascio al Suo lavoro. Che Lei sappia, Franca consumava droghe, in particolare quelle cosiddette da discoteca?” “No, commissario, assolutamente no. La mia amica non era il tipo che cerca lo sballo il fine settimana… E poi Franca aveva paura delle droghe sintetiche che girano adesso. Due o tre anni fa era stata malissimo per un’allergia da medicinali. Da allora si teneva lontana dalle sostanze chimiche che non conosceva.” 31

Übung 8: Ordnen Sie die Buchstaben in Klammern zu sinnvollen Wörtern! 1. Il GHB è una (gorad) ___________________ che viene usata spesso per (pocis) ___________________ criminali. 2. Simone Ferri è un impiegato di (nacab) ____________________. 3. Franca non dava più (masei) __________________ all’università. 4. Sara lavora in un (simogritaur) ___________________. 5. Rosa Nicoletti ha bisogno di (nizioinmafor) _________________ sulla vita privata di Franca. 6. Come vanno le (ganidini) ___________________ sul caso Dini? 7. Sara è sicura che la sua amica Franca non prendeva (hergdo) __________________________.

Übung 9: Welche Synonyme gehören zusammen? 1. F sincero 2. F depresso 3. F difficile 4. F vecchio 5. F intelligente 6. F pericoloso 7. F essenziale 8. F contento 32

a) fondamentale b) complicato c) onesto d) anziano e) triste f) rischioso g) felice h) brillante

Übung 10: Was wurde Franca zum Verhängnis? Enträtseln Sie die Definitionen und finden Sie das Lösungswort! 1. È un locale dove si va a ballare.

_ _ _ _ o_ _ _F

2. Manca dall’appartamento di Franca. c _ F _ _ F _ _ _ 3. Si comprano in farmacia.

mF_ _ _ _ _ _ _ _

4. Il contrario di confermare.

s_ _ _ _ _F_

5. Simone lo era in modo eccessivo

F_ _ _s_

6. La fa il medico legale.

_u_ _ _ _ F_

7. Scorre nelle vene.

_F_g__

Lösung: La sua _ _ _ _ _ _ _ _

Übung 11: Welches Substantiv hat denselben Stamm wie das Adjektiv? Schreiben Sie auf! 1. misterioso

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2. distratto

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3. curioso

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4. importante

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5. serio

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6. normale

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7. grande

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8. nuovo

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Capitolo 4: Mai fidarsi dei bravi ragazzi “Il signore vuole ordinare o preferisce aspettare ancora?” Alessandro Renzi crede di sentire una leggera ironia nella voce del cameriere. L’ispettore dà un’occhiata nervosa all’orologio e poi alla porta d’ingresso del ristorante. Intorno a lui i tavoli sono già tutti occupati. Gli altri clienti chiacchierano in compagnia. Lui invece siede da mezz’ora solo ad un tavolo apparecchiato per due. “Mi porti una bottiglia di prosecco, per favore. Per il resto aspetto ancora cinque minuti!” dice Renzi al cameriere. In quel momento Rosa entra nel locale e si guarda intorno. Appena vede il collega, si dirige velocemente verso il suo tavolo. “Ah, ispettore Renzi, La prego di scusare il mio ritardo! Vengo direttamente dall’ospedale. È nato il bambino di mia sorella!” L’ispettore sorride: “Beh, se è così, La scuso, commissario! Pensavo quasi che avesse dimenticato il mio invito… Allora: maschio o femmina?” “Un bel maschietto, di quasi quattro chili!” Il cameriere si avvicina con il prosecco e riempie due bicchieri a calice. Rosa alza il bicchiere e dice: “Al mio nipotino!” “E alla sua bella zia!” aggiunge Renzi. Nicoletti lo guarda con aria stupita. L’ispettore arrossisce un po’. “Non vorrei sembrarLe troppo espansivo, commissario, ma non capita tutti i giorni di trovarsi a cena con una collega tanto affascinante!” Rosa fa un leggero colpo di tosse e riporta la conversazione su un tono più professionale. “Allora, ispettore, non mi tenga sulle spine… Ha rintracciato il misterioso professore universitario?” “Come avevamo detto per telefono, commissario, ho cominciato le 34

ricerche con la facoltà di Franca. A scienze politiche ci sono due docenti di nome Michele: Michele Di Noto e Michele Torri.” “Bene, ispettore. Ha già parlato con i due signori?” “Michele Torri è occupatissimo con gli esami e ha voluto rinviare il colloquio al fine settimana. Ha proposto un incontro a casa sua. Il professore abita in una villetta appena fuori città.” “E l’altro? Di Noto, mi sembra…” “Con Di Noto, commissario, ho parlato e, mi creda, ne avrei fatto volentieri a meno. Il professore è molto arrogante. È entrato nel mio ufficio a testa alta, come se fosse il ministro degli interni in persona. Naturalmente ha smentito ogni rapporto personale con la signorina Dini. Non ha escluso che la ragazza abbia seguito qualche suo corso, ma dice che lui proprio non se la ricorda.” L’ispettore Renzi si interrompe con l’espressione di chi ha un ricordo spiacevole. “Che cosa c’è, Renzi?” gli chiede Rosa. “Commissario, Di Noto mi ha detto, o meglio: ha urlato, che non vuole finire sul giornale. Se il suo nome dovesse comparire per sbaglio tra quelli delle persone sospette, noi rischiamo la carriera! A quanto pare il professore ha amici importanti in municipio e anche in questura.” Rosa reagisce subito con voce ferma. “Io non mi faccio certo intimidire, ispettore! Mi dica, piuttosto… Il professore ha un alibi per mercoledì sera?” Renzi beve un sorso di prosecco e risponde: “No, effettivamente no. Mercoledì sera Di Noto era a casa sua. Solo. Anzi, Le dirò di più, commissario… La moglie del professore ha una farmacia. Quindi Di Noto avrebbe potuto procurarsi senza troppa difficoltà la droga che ha causato la morte di Franca Dini.” “Perfetto, Renzi! Ora non ci resta che approfondire le indagini sul professor Di Noto. Le sue minacce non ci fermeranno!” 35

Il tono del commissario Nicoletti è molto deciso. Renzi cerca di trattenere un sorriso. Poi, dopo una breve pausa, l’ispettore annuncia con aria trionfante: “Le indagini su Di Noto non sono necessarie, commissario. La persona che noi cerchiamo è un’altra. Poco prima di venire qui ho avuto delle informazioni decisive. Il colpevole è Simone Ferri!” Rosa lascia quasi cadere la forchetta nel piatto. “Questa sì che è una notizia, ispettore! Poteva dirmela subito, però. Mi ha fatto ascoltare tutta la storia del professor Di Noto per niente!” Alessandro Renzi sorride tutto fiero del suo successo. “Beh, commissario, io volevo renderLe la serata più emozionante. Adesso, comunque, Le racconto tutto. Allora… Dopo che Lei mi aveva riferito del colloquio con la signora Pantani, sono andato da Simone Ferri. La storia dell’allergia della Dini mi aveva messo in allarme. Simone conosceva Franca da molto tempo e sapeva sicuramente che era un soggetto allergico. Così ho pensato che Ferri avesse in qualche modo drogato la sua ex ragazza proprio con l’intenzione di ucciderla.” Rosa mormora: “Mmm, proprio come aveva detto Ludovico…” “Prego, commissario?” “No, niente, ispettore. Continui pure…” “Allora, secondo me le cose sono andate così: Ferri, che vive a Perugia, sorprende Franca con il misterioso professore. Geloso com’è, decide di vendicare il suo onore uccidendo la ragazza. Sara Pantani ha detto che Ferri è un tipo passionale, ma anche molto intelligente. Ora, Simone sa che Franca soffre di allergie. Quindi è molto probabile che la ragazza non sopravviva ad una forte dose di GHB in combinazione con alcol. A questo punto Ferri offre a Franca un cocktail mortale e lei muore. Niente male, no? Un bell’omicidio pulito, senza spargimenti di sangue. Altro che bravo 36

ragazzo, Simone Ferri è un criminale!” “Un momento, ispettore… Ma come sarebbe entrato Ferri a casa di Franca? Da quello che so, lei non voleva più vederlo.” “Abbia pazienza, commissario. Domani potrò rispondere a tutte le Sue domande. Ho ordinato ai miei uomini di portare Ferri in commissariato… Quando il ragazzo confesserà conosceremo tutti i dettagli.” Nicoletti non sembra convinta delle spiegazioni dell’ispettore. “Mi scusi se insisto, Renzi, ma nell’appartamento di Franca non c’erano impronte di Simone Ferri, no?” Alessandro Renzi fa un sorriso paziente, come se stesse parlando con una bambina testarda. “Le impronte, caro commissario, si possono anche cancellare. E poi io ho incontrato Simone Ferri. L’ho osservato bene mentre parlava e non mi è sembrato sincero. Ferri ha risposto alle mie domande sul suo rapporto con Franca in tono molto calmo. Non gli è mai sfuggita una parola di rabbia o di rimpianto. Secondo me il ragazzo recitava. Bene, ma recitava. Io l’ho capito subito e le prove hanno confermato la mia impressione.” “Le prove? Quali prove, ispettore?” chiede Nicoletti. Renzi risponde con aria trionfante: “Commissario, l’alibi di Ferri è falso. Lui dice che ha lavorato al computer fino a mezzanotte la sera in cui è morta Franca. Invece secondo l’esame dei nostri esperti quel computer è rimasto acceso soltanto tra le otto e le nove.” “Ma allora il caso Dini è praticamente risolto! Complimenti, ispettore!” Rosa è sincera, ma nella sua voce c’è una punta di delusione. Il caso è stato risolto senza il suo contributo decisivo. Per la prima volta il commissario ha fatto la parte della comparsa, non della primadonna. Nicoletti beve un altro sorso di prosecco mentre Renzi continua a parlare con gli occhi che gli brillano. 37

I due colleghi sono già al dolce quando suona il cellulare dell’ispettore. Renzi si scusa e risponde. Mentre ascolta in silenzio le parole del suo interlocutore, il suo viso cambia. Il sorriso gli muore sulle labbra. Evidentemente l’ispettore ha ricevuto una notizia che non si aspettava. “Ma avete controllato? Non sarà l’ennesima balla?” chiede con voce irritata. Poi, senza attendere la risposta, continua: “Io sono al ristorante. Tra un’ora arrivo. Tanto a questo punto non c’è fretta.” Lentamente Renzi rimette il cellulare in tasca. Rosa domanda curiosa: “Problemi di lavoro, ispettore?” “Eh già, commissario! A quanto pare ho commesso un errore. Ferri non ha niente a che vedere con la morte di Franca Dini. Quando i miei colleghi l’hanno messo alle strette, lui ha confessato che quel mercoledì notte era a giocare a poker in una bisca clandestina. Ha fatto anche il nome di due testimoni. Capisce, commissario? Ferri aveva mentito soltanto per non coinvolgere gli organizzatori del gioco d’azzardo illegale. In quell’ambiente girano troppi soldi… non si scherza con chi non tiene la bocca chiusa. Il ragazzo ha avuto paura e ci ha raccontato la storia del computer.” Renzi fissa il bicchiere con aria triste. Rosa cerca di consolarlo: “Beh, ispettore, ci rimane sempre la pista del professore universitario. A me sembra promettente. Dividiamoci i compiti: Lei continui ad indagare su Di Noto. Io intanto parlo con Torri. Poi ci sentiamo e facciamo il punto della situazione. Che ne dice?” L’ispettore annuisce e cerca di sorridere con ottimismo. Un paio di giorni più tardi Rosa entra in casa con due grandi buste della spesa. La sorella le va incontro e l’aiuta ad appoggiare le buste sul tavolo della cucina. Giovanna è un po’ pallida. 38

“Le mie amiche mi avevano detto che con un bambino piccolo si dorme poco. Io pensavo che esagerassero e invece è proprio così! Per fortuna, Rosa, ci sei tu che cucini e fai la spesa. Così io posso approfittare delle pause di sonno del bebè per riposare. Non so come farò quando tornerai a Venezia! Non potresti rimandare di un po’ la tua partenza?” “Purtroppo no. Lunedì devo essere in ufficio. Chissà quanto lavoro mi aspetta! Mi mancherete molto, Giovanna. Soprattutto il piccolino. Mi raccomando, mandami tante fotografie! I bambini crescono così in fretta! Mi dispiace anche per le indagini sul caso Dini. Spero proprio di non doverle lasciare a metà…” “Beh, hai ancora qualche giorno di tempo per scoprire il colpevole. Dimmi, Rosa… a che punto sono le indagini? Sapete già quale dei due professori aveva una relazione con Franca?” “No, non ancora. Uno dei due, Di Noto, ha un atteggiamento piuttosto aggressivo, ma forse è solo una questione di carattere. Non voglio trarre conclusioni affrettate. Dopotutto neanche il suo collega, il professor Torri, ha un alibi. Quando sono stata a casa sua…” “Insieme all’ispettore Renzi, spero!” “No, sola.” Giovanna guarda la sorella con aria di rimprovero. Rosa reagisce subito: “Lo so che è pericoloso muoversi senza colleghi, Giovanna. Però con i miei metodi d’indagine finora ho risolto tutti i casi di cui mi sono occupata. E, come vedi, sono ancora qui!” “Hai ragione, Rosa. Ma come si fa ad andare sola a casa di un possibile assassino? Io avrei avuto una gran paura!” “Veramente, l’incontro con il professor Torri è stato molto tranquillo, casalingo, direi. Abbiamo bevuto un caffè in soggiorno, mentre il gatto di Torri giocava con un gomitolo di lana sul pavimento. Avresti dovuto vederlo, Giovanna: un cucciolo di persiano grigio stupendo! 39

Il professore mi ha raccontato che il gattino ha solo sei settimane e che sua figlia impazzisce per lui.” “Ah, Torri ha una bambina?” “Sì, di sette, otto anni. Io però l’ho vista solo in fotografia perché ora è in vacanza con la madre al lago Trasimeno.” “Che tipo è questo professore, Rosa?” “Mah… Più vicino ai cinquanta che ai quaranta. Vestito con un certo gusto. Un inizio di calvizie. Convinto di sé.” “Convinto di sé? E che cosa te lo fa pensare?” “Il professore ha tenuto a dirmi che spesso le sue studentesse si innamorano di lui. Torri sostiene di essere sempre molto corretto, ma, a quanto pare, qualche ragazza è piuttosto insistente. Sai qual è la mia impressione invece, Giovanna? Per me Torri è il classico padre di famiglia soddisfatto di sé che ogni tanto cerca il brivido dell’avventura. Così getta l’amo tra le sue studentesse. Senza scoprirsi troppo, naturalmente. Io credo che Torri cerchi più che altro una conferma del suo fascino. Non penso che il sesso lo interessi particolarmente.” “Anche Franca era innamorata di lui?” domanda Giovanna. Rosa sorride e risponde: “Il professore è talmente convinto di sé che non l’ha escluso. Ha detto che forse la tua vicina era innamorata di lui senza avere il coraggio di mostrarlo apertamente. Quel Torri si crede irresistibile!” “Allora il professore ha ammesso di conoscere Franca…” “Sì, l’ha ammesso senza problemi. Franca l’aveva contattato perché cercava un relatore per la tesi di laurea. I due si sono incontrati un paio di volte all’università, l’ultima volta il cinque marzo. Torri è sicuro della data perché quel giorno era il compleanno della suocera e lui aveva fretta di andare a comprare un mazzo di fiori prima della chiusura dei negozi. Chiaramente il professore ha negato qualsiasi relazione sentimentale con Franca, ma, come puoi immaginare, 40

questo non significa niente. Se avessi qualcosa da nascondere, mentirei anch’io in quel suo modo calmo e sicuro di sé. È la strategia migliore quando si vogliono sviare i sospetti.”

Übung 12: Unterstreichen Sie die korrekte Übersetzung der folgenden Wörter! 1. Krankenhaus

ospedale, ospitale, ospizio

2. Eindruck Eindruc

pressione, impressione, precisione

3. Erinnerung

raccordo, ricordo, racconto

4. lügen

mentire, montare, lodare

5. Geduld

passione, pazzia, pazienza

6. Rathaus

municipio, munizione, edificio

7. einkaufen

fare spesa, fare la spesa, fare le spese

8. Fußboden

terra, pavimento, tappeto

Übung 13: Wie heißt Giovannas Baby? Beantworten Sie die Fragen zum Text und enträtseln Sie das Lösungswort! 1. Dov’era Simone Ferri la sera del delitto? Era in una __ __ __ __ F clandestina. 2. In quale giorno della settimana deve tornare in ufficio Rosa? __ __ F __ __ __. 3. Con che cosa giocava il gatto di Torri? Con un __ __ __ __ F __ __ __ di lana. 41

4. Quale bibita ha ordinato Renzi al ristorante? Ha ordinato __ __ F __ __ __ __ __. 5. In che facoltà insegna il professor Di Noto? A __ __ __ __ F __ __

__ __ __ F __ __ __ __ __.

6. Dov’è in vacanza la figlia di Torri? Al __ __ __ F Trasimeno. Lösung: __ __ __ __ __ __ __

Übung 14: Vervollständigen Sie die Sätze mit den passenden Präpositionen! 1. L’omicidio ________ Franca Dini è avvenuto ________ le otto e mezzanotte. 2. ________ chi si era innamorata Franca? 3. ________ che ora devi essere ________ ufficio? 4. Ho messo la bottiglia ________ tavolo. 5. Renzi è arrivato ________ compagnia di una giovane collega. 6. Ho dovuto rimandare la mia partenza ________ un giorno. 7. Il professore non ha un alibi ________ la sera di mercoledì. 8. Nel corso della sua carriera Rosa si è occupata ________ molti casi difficili. 42

Capitolo 5: La famiglia al primo posto Nicoletti incontra l’ispettore Renzi nel suo ufficio. “Via, ispettore, che cos’è quella faccia depressa! Si ricordi che il primo dovere di un poliziotto è quello di essere ottimista!” Renzi fa un sospiro e risponde: “Lei parla bene, commissario, ma guardi qui!” L’ispettore porge a Rosa delle pagine fotocopiate. Nicoletti comincia a leggerle rapidamente. Si tratta del rapporto definitivo della polizia scientifica. “È inutile che legga, commissario. Il contenuto Glielo dico io: i colleghi della scientifica non hanno trovato un bel niente! Non che io voglia criticare il loro lavoro, sia chiaro. Hanno fatto tutto quello che potevano, hanno catalogato decine di reperti. Però le impronte di Di Noto e di Torri non ci sono.” “E allora, Renzi? I due professori sono senza alibi e quindi rimangono i principali sospetti. Se uno di loro ha a che vedere con la morte di Franca, noi lo scopriremo, vedrà. Ora si tratta di decidere dove approfondire le ricerche. E poi, se permette, ispettore, il rapporto della scientifica vorrei leggerlo ugualmente. A volte certe informazioni che sembrano senza importanza si rivelano poi essenziali nel corso delle indagini.” “Ma, commissario! Mi dice che valore possono avere le impronte delle scarpe dei signori Dini o due peli di gatto?” “Due peli di gatto?” ripete Nicoletti. “Sì, ha capito bene. A quanto pare nella cucina di Franca Dini, su un cuscino, sono stati trovati due peli di gatto. Bene, gli esperti della scientifica li hanno presi con le pinzette, messi in una busta e analizzati. Tutto tempo sprecato, commissario! Si sa come sono certe ragazze… Appena vedono un gatto per strada, non sanno resistere. Lo prendono in braccio e lo riempiono di coccole. Ora, 43

con tutti i gatti che ci sono qui a Perugia…” Renzi si interrompe a metà frase. Nicoletti lo sta fissando con uno sguardo strano. Il commissario dice: “A noi interessa un solo gatto, ispettore. E io credo proprio di sapere dove si trova!” Senza aggiungere altro, Nicoletti gira le spalle ed esce dalla stanza. Alessandro Renzi la segue. “Ma dove va, commissario? Non capisco…” Rosa cammina in fretta e si volta appena per rispondere: “Domani, ispettore, ne parliamo domani…” Poi esce, sale in macchina e parte. Renzi rimane sulla porta a guardarla. “Il famoso commissario Nicoletti è entrato in azione! Ma chi crede di essere!” mormora l’ispettore con aria offesa. Il giorno dopo Nicoletti si presenta all’ufficio di Renzi come se niente fosse. Con un bel sorriso annuncia: “Si prepari, ispettore, tra poco avremo una visita importante.” “Commissario, sono stanco di giocare a nascondino! Mi spieghi che cosa succede!” “Lo faccio subito, Renzi, non si arrabbi! Prima però volevo ringraziarLa per avermi portato su una buona pista…” Rosa tira fuori dalla borsa una scatola di cioccolatini e la porge al collega. “Questi sono per Lei, ispettore. Grazie al Suo intuito infallibile Lei ha trovato subito il reperto più importante tra tutti quelli catalogati dalla polizia scientifica.” “E cioè?” domanda Renzi senza capire. “Ma è chiaro: i due peli di gatto nella cucina di Franca Dini!” “La smetta di prendersi gioco di me, commissario!” “Non sto scherzando, Renzi! Sa che cosa ho visto quando sono 44

andata dal professor Torri? Un bel cucciolo di persiano grigio a pelo lungo… Ora, non so se conosce i gatti persiani, ispettore. Sono bellissimi, ma ti riempiono di peli appena li prendi in braccio…” La faccia di Renzi s’illumina. “Vuol dire, commissario, che i peli di gatto trovati a casa di Franca sono del persiano di Torri?” “Esatto, ispettore! L’idea mi è venuta ieri, mentre parlavamo. Per questo sono andata via all’improvviso. Volevo sapere se il mio sospetto era giusto. Così sono tornata a casa di Torri con una scusa. Per fortuna il gattino mi è venuto subito incontro. Io l’ho accarezzato ben bene e poi ho portato in laboratorio i peli che mi erano rimasti attaccati sulla camicia. Le analisi parlano chiaro!” “Finalmente abbiamo la prova che Torri è stato a casa di Franca!” esclama Renzi con entusiasmo. “Quasi, ispettore, quasi!” “Perché quasi, commissario? Come sono arrivati i peli del gatto a casa della Dini se non ce li ha portati Torri?” “Beh, può averceli portati anche Franca. Forse lei andava a casa del professore quando la famiglia di lui era assente. Resta il fatto, comunque, che Torri mente. Il professore, infatti, sostiene di aver visto Franca l’ultima volta tre mesi fa. Il gattino di Torri, però, è un cucciolo di appena sei settimane. Le date non combaciano!” L’ispettore Renzi interrompe Nicoletti e chiede: “Mi corregga se sbaglio, commissario. Quasi sicuramente il professor Torri è il misterioso Michele di cui Franca era innamorata. Però non è detto che abbia causato lui la morte della ragazza.” “Giusto, ispettore. Forse Torri è soltanto un marito infedele che ha mentito per salvare la pace coniugale. Secondo me non è così, ma devo riconoscere che mancano le prove.” “Ma perché secondo Lei Torri avrebbe ucciso Franca Dini?” “Per egoismo, ispettore: per salvare il suo piccolo, rispettabile 45

mondo di certezze. Quando ho parlato con Torri lui mi è sembrato molto attaccato alla sua tranquilla e onorata esistenza di professore e padre di famiglia. Forse Franca aveva minacciato di rendere pubblica la loro relazione e lui ha fatto fuori la ragazza per evitare lo scandalo. Non sarebbe la prima persona ad uccidere per un motivo simile.” “È vero, commissario. Non c’è niente di più pericoloso del perbenismo senza coscienza. E ora che cosa facciamo?” “Faremo confessare Torri, ispettore! Gli ho telefonato e l’ho pregato di venire in commissariato per chiarire alcuni punti del nostro colloquio. Il professore sarà qui a minuti.” Renzi guarda Nicoletti con aria perplessa e dice: “Torri ha già mentito. Sarà difficile che dica la verità proprio ora!” Rosa risponde tranquilla: “In casi come questi, ispettore, bisogna giocare d’azzardo. Se noi vogliamo che il professore confessi, dobbiamo fingere di avere in mano un poker d’assi!” L’ispettore annuisce in silenzio e apre nervosamente la scatola dei cioccolatini. Sta già scartando il quarto quando dal centralino annunciano l’arrivo di Michele Torri. Il commissario Nicoletti va incontro al professore e lo accompagna all’ufficio di Renzi. “Mi scusi se L’ho fatta venire, professore, ma rileggendo i miei appunti mi sono accorta che ho dimenticato un paio di domande. Gliele faccio ora, così chiariamo definitivamente la Sua posizione e non La disturbiamo più! Si accomodi, prego! Questo è il mio collega, l’ispettore Renzi.” Torri si siede con la schiena appoggiata alla sedia e le gambe accavallate. Soltanto le mani un po’ contratte tradiscono il suo nervosismo. “Allora, commissario, che cosa vuole sapere esattamente da me?” chiede il professore con voce leggermente più alta del normale. 46

Rosa Nicoletti lo guarda negli occhi e risponde. “Professore, ci dica che cosa è successo nell’appartamento di Franca Dini la sera in cui lei è morta.” Torri accusa il colpo, ma reagisce bene. “E lo chiede a me, commissario? Io non sono mai stato a casa di quella ragazza! Ero soltanto il relatore della sua tesi!” Nicoletti insiste, con lo sguardo fisso sul professore: “È inutile tirarla per le lunghe, Torri. Naturalmente Lei può rifiutare ogni dichiarazione o decidere di parlare solo in presenza del Suo avvocato. Prima o poi, però, la verità verrà fuori. Può giurarci. Noi abbiamo le prove che il Suo rapporto con Franca Dini non era di natura solamente professionale. Anzi, Le dirò di più. Sappiamo anche che la vostra relazione stava attraversando un momento di crisi. Devo continuare?” Torri è diventato pallido, ma, dopo un attimo di esitazione, si riprende e risponde con aria di sfida: “E va bene, commissario! Franca ed io eravamo amanti. E allora? Questo non significa che io abbia a che fare con la sua morte, no?” Rosa rimane in silenzio. Torri continua: “Il mio rapporto con Franca era praticamente finito. Lei non voleva più rimanere nell’ombra e io non avevo intenzione di lasciare mia moglie e la bambina. Così ho detto a Franca che non dovevamo più vederci. Per lei è stato un brutto colpo, lo ammetto. Però mi ci ha costretto. Franca non doveva pretendere troppo da me. Doveva capire che io ho una famiglia e una carriera da difendere!” Michele Torri si volta verso l’ispettore Renzi, come per cercare una solidarietà tra uomini. Renzi domanda: “E la ragazza ha accettato tranquillamente la Sua decisone? Mi meraviglierebbe, professore! In questi casi qualche idea di vendetta è più che normale… Non sarà che Franca Dini ha minacciato di raccontare tutto a Sua moglie e così Lei l’ha 47

fatta tacere definitivamente?” Torri deglutisce. Poi dice: “Beh, c’è stata qualche lacrima all’inizio… Poi però Franca si era rassegnata e io non l’ho più sentita. Quando ho letto della sua morte sul giornale, la nostra storia era già finita da tempo.” Nicoletti incalza: “Da quanto tempo, professore?” Torri risponde un po’ insicuro: “Mah… dalla fine di marzo.” Il commissario Nicoletti alza la voce: “La smetta di mentire, professore! Lei è stato a casa di Franca anche dopo la fine di marzo. Abbiamo le prove. A questo punto decida Lei. O dice subito la verità, oppure noi ci presentiamo con tutta la squadra a casa Sua. Perquisiremo il Suo ufficio, sequestreremo le Sue carte e il Suo computer. Naturalmente interrogheremo anche i Suoi vicini e i colleghi d’università. I giornalisti assedieranno la Sua villetta, cercheranno di fotografare Sua moglie mentre accompagna la bambina a scuola… È questo che vuole, Torri?” Nicoletti vede la paura negli occhi del professore. Senza lasciargli un minuto di tregua, continua: “Allora, ha deciso, professore? Dica che cosa è successo veramente a casa di Franca, e noi cercheremo di tenere la Sua famiglia il più possibile fuori da questa storia.” Dopo qualche minuto di pausa Michele Torri fa un profondo sospiro e risponde: “D’accordo, commissario. Io ero a casa di Franca quando lei è morta. Ma non sono un assassino. Non avevo intenzione di ucciderla, lo giuro! Io volevo soltanto proteggere la mia sfera privata. È un mio diritto, no? Quella strega…” “Vuol dire Franca Dini?” “Sì, proprio lei! Franca mi conosceva bene. Sapeva quanto sono importanti per me i legami familiari e professionali. Così, quando l’ho lasciata, Franca ha scelto il modo peggiore di vendicarsi. Ha minacciato di mettere su internet tutti i messaggini che le ho mandato 48

e le foto di noi due che aveva salvato sul suo cellulare.” L’ispettore Renzi non sa trattenere un sorriso. Rosa, invece, rimane impassibile. Il professore continua: “Quando Franca mi ha annunciato quello che aveva intenzione di fare, io sono stato preso dal panico. Su un articolo di cronaca avevo letto del GHB. Ho pensato di usarlo per addormentare Franca e rubarle il cellulare. È stata l’idea di un disperato con l’acqua alla gola, commissario, di uno che deve fare qualcosa subito e non ha altra scelta!” Nicoletti interrompe gelida il professore: “Non faccia commenti, Torri. Racconti i fatti.” “Va bene, commissario. La droga me la sono procurata via internet. Ci sono dei fornitori illegali che la spediscono per posta… basta cercare un po’. Poi ho contattato Franca. Le ho detto che ero ancora innamorato di lei e che volevo rivederla per fare la pace. Franca all’inizio era scettica. Dopo qualche telefonata però si è convinta e mi ha invitato a casa sua mercoledì sera. Io le ho portato in regalo un aperitivo, una bottiglia di liquore. Franca era su di giri, di sicuro aveva già bevuto un po’ prima che io arrivassi. Lei ha voluto fare subito un brindisi a noi due. Io ho aperto la bottiglia e, mentre Franca non vedeva, le ho messo qualche goccia di GHB nel bicchiere. Poco dopo aver bevuto Franca ha detto di non sentirsi bene ed è andata nella sua stanza. Io ho pensato che fosse l’effetto del GHB. Così ho cancellato le tracce in cucina e poi mi sono messo a cercare il cellulare.” Nicoletti chiede: “E Lei, professore, non si è accorto che la reazione della ragazza alla droga non era normale?” Il professore apre le braccia e risponde: “Commissario, io non sono un medico. Non mi sono fatto troppe domande…” “Dal Suo comportamento non si direbbe, Torri. Lei ha cancellato le impronte, ha preso il cellulare di Franca e ha messo la sua stanza in 49

disordine per simulare un furto. Per agire così ci vuole molto sangue freddo. A lavoro compiuto, ha lasciato nell’appartamento il cadavere dell’ex amante ed è tornato tranquillamente alla Sua villetta. Ma dica, professore, dov’è finita la Sua coscienza?” Michele Torri reagisce con rabbia: “Io non ho niente da rimproverarmi. La morte di Franca è stata un incidente. E poi un padre di famiglia ha i suoi doveri! Io non avevo lasciato tracce, nessuno mi aveva visto. Perché avrei dovuto confessare e rovinare così l’esistenza di mia moglie e di mia figlia? Ho un senso di responsabilità io, cosa crede?” “Bel senso di responsabilità, professore!” dice Nicoletti con voce tagliente. “Immagino la riconoscenza di Sua moglie e di Sua figlia. Chissà quante belle lettere di gratitudine Le scriveranno in prigione!”

Übung 15: Welche der folgenden Aussagen sind falsch? Kreuzen Sie an! 1. F All’ispettore Renzi piacciono i cioccolatini. 2. F Secondo Rosa Nicoletti la polizia scientifica non ha lavorato bene. 3. F A casa di Franca Dini sono state trovate le impronte di Michele Torri. 4. F Di Noto era il relatore della tesi di laurea di Franca. 5. F Michele Torri voleva rubare il cellulare di Franca Dini. 6. F Franca aveva raccontato alla signora Torri della sua relazione con il marito. 7. F Franca muore in cucina e Torri trasporta il cadavere in camera da letto. 8. F Torri è convinto di essere un buon padre. 50

Übung 16: Unterstreichen Sie das „schwarze Schaf” unter den Synonymen! 1. cancellare,, eliminare,, sognare,, annullare 2. rovinare, distruggere, danneggiare, sospettare 3. sentimento, paura, panico, spavento 4. assassino, omicida, testimone, criminale 5. regalo, dono, omaggio, ricevuta 6. tranquillo, divertente, calmo, pacifico 7. fondo, motivo, causa, ragione 8. idea, pensiero, rimpianto, concetto 9. contento, felice, piano, allegro

Übung 17: Finden Sie die korrekte Übersetzung für die folgenden Redewendungen! 1. essere su di giri a) F aufgedreht sein b) F übermüdet sein c) F unter Bluthochdruck leiden 2. prendersi gioco di qualcuno a) F jemandem eine zweite Chance geben b) F jemanden auf den Arm nehmen c) F jemanden herausfordern 3. non avere peli sulla lingua a) F gesund sein b) F Klartext reden c) F aus gutem Haus sein 51

4. avere l’acqua alla gola a) F durstig sein b) F das Wasser bis zum Halse stehen haben c) F Halsschmerzen haben 5. cercare il pelo nell’uovo a) F sich vor der Wahrheit fürchten b) F schüchtern sein c) F pingelig sein

Übung 18: Welche Wörter fehlen in den folgenden Sätzen? (a) comportamento, b) prova, c) nascondino, d) tracce, e) squadra, f) scusa, g) colpo, h) pause) 1. F Rosa torna a casa di Torri con una ______________. 2. F I bambini giocano a _____________ in giardino. 3. F In quale _____________ di calcio gioca tuo fratello? 4. F L’assassino ha cancellato tutte le ______________. 5. F Rosa ha la _____________ che Torri mente. 6. F La morte della sua amica è stata un duro ___________ per Sara. 7. F Il suo ______________ non mi piace. 8. F Giovanna approfitta delle ______________ di sonno del bambino per riposare.

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Lösungen Übung 1: 1. Il commissario Nicoletti si trova a Perugia. 2. La sorella di Rosa si chiama Giovanna Ferretti. 3. Il cadavere di Franca è nella stanza da letto. 4. Rosa telefona alla polizia. 5. Un ragazzo di nome Simone abitava con Franca. 6. I signori Dini vivono a Terni. Übung 2: 1. morire 2. ridere 3. salire 4. ricordare 5. chiudere 6. partire 7. alzarsi Übung 3: 1. d 2. f 3. g 4. c 5. e 6. a 7. h 8. b Übung 4: 1. matrimonio 2. bambino 3. università 4. radio 5. vacanza 6. cellulare 7. pronto soccorso 8. appunti Übung 5: 1. a 2. b 3. c 4. b Übung 6: 1. specchio 2. asciugamano 3. insalata 4. biglietto 5. campanello 6. ospite 7. pattumiera 8. lavello Übung 7: 1. falsch 2. falsch 3. richtig 4. falsch 5. richtig 6. falsch Übung 8: 1. droga, scopi 2. banca 3. esami 4. agriturismo 5. informazioni 6. indagini 7. droghe Übung 9: 1. c 2. e 3. b 4. d 5. h 6. f 7. a 8. g Übung 10: 1. discoteca 2. cellulare 3. medicinali 4. smentire 5. geloso 6. autopsia 7. sangue Lösung: allergia Übung 11: 1. mistero 2. distrazione 3. curiosità 4. importanza 5. serietà 6. normalità 7. grandezza 8. novità Übung 12: 1. ospedale 2. impressione 3. ricordo 4. mentire 5. pazienza 6. municipio 7. fare la spesa 8. pavimento Übung 13: 1. bisca 2. lunedì 3. gomitolo 4. prosecco 5. scienze politiche 6. lago Lösung: Antonio Übung 14: 1. di, fra/tra 2. Di 3. A, in 4. sul 5. in 6. di 7. per 8. di Übung 15: 2. 3. 4. 6. 7. Übung 16: 1. sognare 2. sospettare 3. sentimento 4. testimone 5. ricevuta 6. divertente 7. fondo 8. rimpianto 9. piano Übung 17: 1. a 2. b 3. b 4. b 5. c Übung 18: 1. f 2. c 3. e 4. d 5. b 6. g 7. a 8. h

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Glossar f fam fig irr m pl v

feminin umgangssprachlich bildlich unregelmäßig maskulin Plural Verb

accarezzare v accennare v accorgersi v irr accusare v il colpo (avere v irr) l’acqua alla gola

streicheln hier: erwähnen merken den Schlag erkennen lassen (jmd. steht) das Wasser bis zum Hals sich der Situation stellen aufgeregt Liebhaber(in) Krankenwagen langweilen nicken aufgedeckt hier: Aussehen; (An-)Schein etw. (aus)nutzen vertiefen Notiz erröten Aussehen belagern, umringen abwesend Verhalten, Haltung zu tun haben mit das Zeug haben zu

affrontare v la situazione agitato amante m, f ambulanza f annoiare v annuire v apparecchiato apparenza f approfittare v di qc. approfondire v appunto m arrossire v aspetto m assediare v assente atteggiamento m avere v irr a che vedere con avere v irr la stoffa di 54

avventura f avvocato m balbettare v balla f, fam bancone m battuta f bevanda f bidone m, fam bisca f clandestina, bische pl clandestine brindisi m, brindisi pl brivido m buonumore m cadavere m campanello m cancellare v casalingo catalogare v cellulare m chimico coccola f cognato m coinvolgere v irr collaborare v collana f colloquio m, colloqui pl colpevole f, m colpo m colpo m di tosse combaciare v compagnia f comparsa f comportamento m

Abenteuer Anwalt stottern (Lügen-)Märchen, Unsinn Theke, Tresen hier: Witz, schlagfertige Antwort Getränk hier: versetzt werden fam illegale Spielhölle Toast, Trinkspruch Schauder gute Laune Leiche Klingel hier: beseitigen, verwischen häuslich katalogisieren, auflisten Handy chemisch Liebkosung Schwager hineinziehen, verwickeln zusammenarbeiten Halskette Gespräch Schuldige(r) r) Schlag Hustenanfall übereinstimmen; (zusammen)passen Gesellschaft hier: Statist(in) Benehmen, Verhalten 55

confermare v confessare v confidarsi v con qu. confidenza f coniugale consolare v contenuto m contratto contributo m convinto di sé convinzione f coscienza f costringere v irr crescere v irr crisi f respiratoria, crisi pl respiratorie cucciolo m curato curiosità f danneggiare v dare v irr confidenza (a qu.) dare v irr una mano decisivo deglutire v deludere v irr delusione f destino m di nascosto difendere v irr disperato disponibilità f dissolversi v irr distratto divisa f 56

bestätigen gestehen; beichten sich jmd. anvertrauen hier: vertrauliche Mitteilung Ehe-, ehelich trösten Inhalt verkrampft Beitrag von sich überzeugt Überzeugung hier: Gewissen zwingen (auf)wachsen akute Atemnot Tierbaby gepflegt Neugier beschädigen; schaden sich (jmd.) anvertrauen helfen entscheidend schlucken enttäuschen Enttäuschung hung Schicksal heimlich hier: schützen; verteidigen verzweifelt hier: Bereitschaft; Verfügbarkeit sich auflösen zerstreut Uniform

dose f, dosi pl dovere m dubbio m, dubbi pl eccezione f, eccezioni pl edificio m, edifici pl effetto m contrario emozionante esagerare v esame m escludere v esitare v esperienza f essere v irr preso dal panico essere v irr su di giri fam evitare v fare v irr a meno di fam fare v irr fatica fare v irr fuori fam fare v irr la pace fare v irr strada a qu. fatto m fiducia f fiero fingere v irr fiutare v fornitore m frequentare v fuggire v geloso gettare v l’amo fig giocare v a nascondino

Dosis Pflicht Zweifel Ausnahme Gebäude gegenteilige Wirkung spannend, aufregend übertreiben Prüfung; Untersuchung ausschließen zögern Erfahrung in Panik geraten aufgedreht sein fam vermeiden, verhindern verzichten (können) auf Mühe haben umbringen, um die Ecke bringen fam hier: sich versöhnen; Frieden schließen hier: jmd. vorangehen, den Weg zeigen Tatsache, Ereignis Vertrauen stolz vortäuschen, so tun als ob hier: wittern Lieferant, Anbieter verkehren mit; besuchen fliehen eifersüchtig die Angel auswerfen fig Versteck spielen 57

gioco m d’azzardo, giochi pl d’azzardo gioiello m giurare v goccia f, gocce pl gomitolo m di lana gradino m gratitudine f guaio m, guai pl guanto m illuminarsi v imbarazzato immaginare v immischiarsi v impassibile impaziente impazzire v per impicciona f, fam impronta f in anticipo in compenso in genere incidente m incuriosire v indagine f indipendenza f infallibile infedele influenza f inquilino/a m, f insospettire v interlocutore m interrogare v 58

Glücksspiel Juwel, Schmuck schwören Tropfen Wollknäuel Stufe Dankbarkeit hier: Ärger Handschuh hier: strahlen; aufleuchten verlegen sich vorstellen; vermuten sich einmischen unerschütterlich ungeduldig verrückt sein nach Frau, die sich einmischt Abdruck, Spur im Voraus dafür, zum Ausgleich im Allgemeinen, normalerweise Unfall neugierig machen Ermittlung Unabhängigkeit unfehlbar untreu hier: Einfluss Mieter(in) argwöhnisch machen, stutzig machen Gesprächspartner(in) befragen

intesa f intimidire v intromettersi v irr intromissione f intuito m irresistibile lacrima f lavello f legame m lenzuolo m litigare v malessere m matrimonio m, matrimoni pl medicinale m medico m legale, medici pl legali mentire v meravigliarsi v messaggino m mestiere m mettere v irr alle strette minaccia f, minacce pl minacciare v mistero m municipio m, municipi pl negare v nipotino m nostalgia f nudo offesa f offeso ombra f onorato onore m ospite m, f

Verständigung, Einverständnis einschüchtern sich einmischen Einmischung hier: Gespür; Intuition unwiderstehlich Träne Spülbecken hier: Beziehung, Bindung Laken (sich) streiten Unwohlsein, Übelkeit Ehe,, Hochzeit Arzneimittel Gerichtsmediziner(in) lügen sich wundern SMS, Textnachricht Beruf in die Enge treiben Drohung (be)drohen Geheimnis Rathaus bestreiten hier: kleiner Neffe Sehnsucht nackt Beleidigung beleidigt Schatten angesehen, ehrenwert Ehre Gast 59

ozio m pallido pancione m partito m passionale pattumiera f pazienza f pelo m (di gatto) pendere v dalle labbra di qu. fig pendolare m, f perbenismo m perquisire v persiana f persiano m pigro (polizia) f scientifica prendere v irr in braccio prendersela v irr comoda fam prendersi v irr gioco di qu. presenza f pretendere v irr prigione f procurarsi v pronto soccorso m proteggere v irr protettivo prova f punto m d’accoglienza quadro m questura f rabbia f rallegrarsi v con qu. rapporto m rassegnarsi v 60

Müßiggang blass dicker Bauch hier: Partie leidenschaftlich Mülleimer Geduld (Katzen-)Haar jmd. an den Lippen hängen fig Pendler(in) Spießbürgerlichkeit durchsuchen Fensterladen hier:: Perserkatze faul Spurensicherung auf den Arm nehmen sich Zeit lassen sich über jmd. lustig machen Anwesenheit verlangen, fordern Gefängnis sich besorgen Ambulanz; Erste Hilfe (be)schützen schützend, Schutzhier: Beweis Empfang, Rezeption Bild Polizeipräsidium Wut jmd. gratulieren Bericht; Beziehung resignieren, sich abfinden

recitare v relatore m (della tesi di laurea) relazione f rendere v irr giustizia fig reperto m responsabile f, m responsabilità f, responsabilità pl ricevere v ricevitore m riconoscenza f riconquistare v riferire v riguardare v rimandare v rimanere v irr attaccato rimpianto m rimproverarsi v rimprovero m rintracciare v rinunciare v rinviare v ripiegato riprendere v irr conoscenza rispettabile ettabile riunione f di condominio rovinare v rovistare v salvare v sangue m sbadiglio m, sbadigli pl sballo m, fam scartare v

hier: schauspielern Professor, der die Abschlussarbeit betreut Beziehung Gerechtigkeit widerfahren lassen hier: Beweisstück Verantwortliche(r) Verantwortung empfangen, erhalten Hörer Dankbarkeit zurückerobern berichten betreffen, angehen verschieben haften bleiben Bedauern sich vorwerfen Vorwurf ausfindig machen verzichten hier: verschieben gefaltet wieder zu Bewusstsein gelangen ehrenwert Eigentümerversammlung ruinieren kramen, wühlen retten, speichern Blut Gähnen Kick fam hier: auspacken 61

scettico scivolare v scopo m scosso scuotere v irr seguito m senso m sentimento m sequestrare v serio serratura f servizio m, servizi pl sfida f sfuggire v sigillare v simulare v smentire v soffrire v irr di sopravvivere v irr sorprendere v irr sospetto m sospiro m sostanza f spalla f sparare v spettacolo m spiegazzato sposarsi v sprecato squadra f strega f stupirsi v stupito 62

skeptisch hier: ausrutschen Zweck, Ziel erschüttert schütteln hier: Fortsetzung Sinn; Gefühl Gefühl beschlagnahmen ernst (Tür-)Schloss Dienst Herausforderung hier: über die Lippen kommen; herausrutschen versiegeln vortäuschen dementieren; bestreiten leiden an überleben überraschen Verdacht; Verdächtiger Seufzer Substanz Schulter schießen Vorstellung, Schauspiel zerknittert heiraten verschwendet Mannschaft; Truppe Hexe sich wundern verwundert

successo m suicidarsi v suicidio m, suicidi pl suoceri m, pl superficiale svenire v irr sviare v tacco m, tacchi pl tacere v irr taglio m netto tasso m tastare v tenere v irr sulle spine fig tesi f di laurea testardo testimone m, f tirarla v per le lunghe traccia accia f, tracce pl tradire v trascurare v trattarsi v di trattenere v irr tregua f tremante truccato ubbidire v un tipo m in gamba fam urgenza f vendetta f vendicare v vigliacco m, vigliacchi pl violenza f vittima f

Erfolg Selbstmord begehen Selbstmord Schwiegereltern oberflächlich in Ohnmacht fallen hier: zerstreuen Absatz schweigen Schlussstrich hier: Gehalt, Konzentration hier: fühlen auf die Folter spannen fig Abschlussarbeit dickköpfig Zeuge, Zeugin etw. in die Länge ziehen Spur verraten vernachlässigen sich handeln um zurückhalten, unterdrücken hier: Atempause zitternd geschminkt gehorchen ein patenter Kerl Dringlichkeit Rache rächen Feigling Gewalt Opfer

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