Fattoria indipendente
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Fattoria indipendente...
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interessa. Mi dicono allora: ma allora cosa vai a fare in campagna?
ahah, bella domanda, non me l’ero ancora posta
Ma questo è un po’ come chiedere al primo che incontri come si chiama e che lavoro fa: c’è ben altro dietro. Nella visione cittadina della campagna, della vita in natura, tante cose vengono date per scontate, ma solo perchè non si conoscono
le altre.
Ormai in tutto il mondo ci sono esempi di uomini, o famiglie, che hanno trovato il loro equilibrio nell’incontro con la terra e la natura. Messi ogni giorno alla prova, hanno trasformato
quell’ambiente, in sinergia con la vita che li circonda, lo hanno modellato, seguendo gli stimoli, i tempi e gli schemi naturali, per adattarlo alle loro esigenze. Non per sfruttarlo al �ne di vendere qualcosa al mercato, anche se il surplus trova spesso questo sbocco, ma prima di tutto perchè in sintonia ed armonia con chi sono.
Nicola Savio, di orto di carta, anni fa si presentava così:
“cialtrone nell’orto…giocando con il fango, la permacultura, l’agricoltura sinergica in compagnia di William Cobbett, John Seymour, Fukuoka e Kropotkin”
strumenti di progettazione, piani�cazione, gestione e lavorazione.”
Qualche giorno fa Nicola ha lanciato una raccolta fondi (campagna crowdfunding) per riuscire a portare le sue esperienze a quel numero ogni anno crescente di persone che stanno mettendo in discussione la qualità della propria vita e stanno riscoprendo la campagna e la natura .
“Siamo una microfattoria famigliare indipendente. Questo signi�ca che non possiamo (e non ci interessa come modello imprenditoriale…) accedere a prestiti bancari o a �nanziamenti della Comunità Europea, perché lavorando con una semplice IVA agricola, in regime di esenzione, siamo troppo piccoli per poter essere considerati Imprenditori
Agricoli.”
Pensare che proprio queste esperienze, queste sperimentazioni, son quelle che dovrebbero essere sostenute da comuni, regioni, Stato, UE…perchè non si cerca il denaro, ma si fatica per l’uomo, per l’ambiente, consapevoli di come il mondo e oggi, di tutti i problemi presenti, e coscienti dell’importanza di fare oggi le scelte giuste .
“Siamo convinti che una microfattoria famigliare indipendente possa essere, in questo modo, economicamente sostenibile e che debba ricercare forme sociali di copartecipazione e corresponsabilità per fondare la propria partenza.”
Con questa raccolta fondi, Nicola punta a realizzare il primo progetto esportabile di micro-fattoria sostenibile completo di tecniche e soluzioni open source, e quindi rispondere al titolo di questo articolo: come realizzare una fattoria familiare indipendente.
La vita moderna, gli impegni quotidiani non vi permettono di dedicarvi direttamente a quello che vorreste per voi stessi. Beh, sappiate che tanti si stanno lanciando e stanno realizzando con successo quelli che per voi ora sono sogni.
Io sono convinto che questa sia la direzione da prendere.
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